Roma. Le trasformazioni urbane del Cinquecento [1] 9788822257307

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Roma. Le trasformazioni urbane del Cinquecento [1]
 9788822257307

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L'AMBIENTE STORICO STUDI DI STORIA URBANA E DEL TERRITORIO XII

L'AMBIENTE STORICO STUDI DI STORIA URBANA E DEL TERRITORIO XII ------

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ROMA LE

TRASFORMAZIONI URBANE NEL CINQUECENTO I TOPOGRAFIA E URBANISTICA

DA GIULIO II A CLEMENTE VIII

di GIORGIO SIMONCINI

LEO S. OLSCHKI EDITORE M M VIII

Tutti i diritti riservati CASA EDITRICE LEO S. 0LSCHKI Viuzzo del Pozzetto, 8 50126 Firenze

www.olschki.it

Volume stam p ato con il con tributo del Dipartimento di S t o ria dell' Architettura, Restauro e Conservazione d ei Beni A rchitettonici dell'Università La S apienza di Roma

In copertina: VITTORE CARPACCIO, Stona di S. Orso/a. Incontro con Papa Ciriacoa Roma. Venezia, Accademia. Foto Scala, Firenze.

ISBN 978 88 222 5730 7

INDICE

Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Pag. Vll

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XI

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Repertorio 1513-1521............................ .

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Introduzione . .

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Capitolo

l. Giulio II della Rovere . . Repertorio 1503-1513 . . . . . . . .

Capitolo Capitolo

Il. Leone X

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de' Medici .......................

m. Adriano VI Florenz e Clemente VII de' Medici ... .

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IV. Paolo III Farnese ........................

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Repertorio 1534-1549............................ .

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Repertorio 1523-1534............................ .

Capitolo Capitolo

V. Giulio III del Monte- Paolo N Cara/a . . . . . . . . . . . Repertorio 1550-1559.............................

Capitolo

VI. Pio N Medici .......................... . Repertorio 1559-1565.............................

Capitolo

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Repertorio 1566-1572............................ .

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Vll. Pio V Ghislieri . .

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Capitolo

Vill . Gregorio XIII Boncompagni ............... . Repertorio 1572-1585............................ .

Capitolo

IX. Sisto V Peretti .......................... . Repertorio 1585-1590............................ .

Capitolo

X. Clemente VIII Aldobrandini . . . . . . . . . . . . . . . . .. Repertorio 1592-1605.............................

Repertorio di documenti pontifici. .

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Bibliografia .

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INDICE

Indice ragionato dei luoghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Indice dei nomi . lliustrazioni .

Pag. 465

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PRESENTAZIONE

ll nuovo libro di Giorgio Simoncini, Roma. Le trasformazioni urbane nel Cinquecento, riprende, come sottolinea l'Autore nell'Introduzione, i criteri espositivi già impiegati nd volume sull'urbanistica e topografia dd Quattro­ cento, al quale si collega nell'impostazione e negli obiettivi; ma con alcune so­ stanziali differenze. La più vistosa, anche se non la più importante, è rappre­ sentata dalle premesse storiche, politiche, religiose o culturali che in ogni singolo capitolo introducono l'analisi delle trasformazioni concrete, materiali e funzionali, operate sul tessuto urbano. Nd Cinquecento muta progressiva­ mente

il rapporto esistente fra strade e piazze da un lato ed edifici dall'altro,

nd senso che lo spazio esterno non può prescindere dalla presenza, o dalla previsione, delle costruzioni che lo configurano, siano chiese, palazzi o edifici pubblici, e anzi, ndla seconda metà dd secolo, e forse già prima, tendono a determinarlo. Si pensi alla stessa Via Giulia, evidentemente progettata in fun­

zione dd collegamento tra Città storica e Gttà leonina, il cui rettifùo, con la lunga visuale prospettica, nd corso dd tempo avrebbe finito per assumere un valore subordinato alle sue quinte edilizie, dall'ineseguito palazzo dei Tribu­ nali agli altri palazzi nobiliari comunque previsti. In modo sempre più incisi­ vo, nd prosieguo dd secolo, la realizzazione di un nuovo edificio importante, privato o pubblico, sarebbe giunto a condizionare il sistema viario esistente o progettato, sia negli aspetti funzionali sia in qudli strutturali e formali. Simon­ cini osserva acutamente che il nuovo rapporto tra viabilità e costruzioni, esi­ stenti o previste, si manifesta in modo emblematico nelle rappresentazioni dd­ le piante urbane. Ndla pianta di Roma dd Bufalini, ciò che conta ai fini ddla sua determinazione figurativa sono ancora le strade e le piazze: per il costruito il disegno mette in evidenza gli isolati al cui interno si situano gli edifici, i qua­ li, comunque, o non sono evidenziati o vengono evidenziati in pianta in modo quasi simbolico, senza una precisa attinenza neppure alla loro effettiva confi­ gurazione planimetrica. Nd corso dd secolo tale orientamento si ribalta: alla fine dd Cinquecento, ndla pianta di Roma dd Tempesta, le strade e le piazze rappresentano solo lo spazio residuo sottratto alla rappresentazione degli edi­

fici, che a loro volta tendono ad essere raffigurati in alzato e in modo sempre -

VII

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PRES E N T A Z I O N E

più conforme alla realtà. Tale pianta si può considerare il punto di arrivo della tendenza a concepire la città come una somma di edifici e un processo analo­ go ne caratterizza gli sviluppi a livello operativo. Non solo: all'inizio del nuovo secolo era ancora medievale la stessa imma­ gine della città. Roma si presentava come una distesa di case basse sovrastata da isolati blocchi edilizi di chiese e palazzi. I disegni di van Heemskerk e dei suoi imitatori, sebbene eseguiti negli anni trenta del nuovo secolo, mostrano una città ancora dominata dalla presenza di torri e campanili, segni distintivi della città medievale. Le sagome delle cupole non caratterizzavano ancora il profilo di Roma. Quelle costruite nel Quattrocento, a cominciare dalla più im­ portante, la cupola di S. Maria della Pace, e da quella di Sant'Agostino, erano incassate nell'organismo ed appena emergevano fuori del blocco edilizio. In precedenza si è accennato a Via Giulia, nel suo duplice valore urbanistico e architettonico, percorso che Simoncini considera l'emblema di un nuovo mo­ do di pensare la città: in effetti la realizzazione di grandi assi viari rettilinei, che avrebbero caratterizzato la trasformazione urbana nel corso del Cinque­ cento, durante il Quattrocento si manifesta in pochi casi prevalentemente con­ centrati verso la fine del secolo, come la via Alessandrina in Borgo, aperta alla vigilia del Natale del1 499, e il sistema di tre strade parallele, convergenti ver­ so gli attuali largo degli Schiavoni e piazza di Montedoro, entrambe realizzate al tempo di Alessandro VI. n rinnovamento della Roma medievale, già iniziato alla fine del Trecento, dopo il ritorno dei papi dall 'esilio di Avignone, dette inizio ai processi di trasformazione che al tempo di Sisto IV avrebbero portato a considerare Roma la più celebrata città dell'Occidente, sia per il suo cosmo­ politismo sia per la bellezza dei suoi monumenti. Ma per tutto il Quattrocento tali processi si svilupparono in un quadro di sostanziale continuità con le ini­ ziative trecentesche. La regolarizzazione dello spazio urbano nel secolo XV ancora non faceva veramente parte della cultura urbanistica del secolo. In al­ tre parole, insieme ad una nuova idea di architettura, solo nel Cinquecento prende forma una nuova idea di città. n ritorno all'antico coinvolge non solo la forma degli edifici ma anche quella dello spazio urbano. La ricerca di ordi­ ne, simmetria e centralità che governa la nuova architettura si riflette sulla for­ ma urbana. L'apertura di grandi rettifili vi ari, le strade diritte centralizzate su edifici rappresentativi, l'accentuazione della centralità nel disegno delle piaz­ ze, rientrano nel quadro di una visione dello spazio cittadino che si evolve fra il classico e il classicismo. Rispetto ad essa si qualifica anche una nuova con­ cezione della bellezza urbana. n Cinquecento è il secolo delle grandi trasformazioni urbanistiche. Prende forma allora il sistema viario corrispondente al centro storico della città attuale e conoscono una defmitiva sistemazione quelli che noi chiamiamo i quartieri del Rinascimento. Tutte le ulteriori modificazioni, fmo alle soglie dell'età con-

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PRESENTAZIONE

temporanea, si manifesteranno nel quadro della struttura urbana formatasi nel corso di questo secolo; il quale si p resen ta come una fase di accelerata e radi­ cale trasformazione inserita fra due periodi che possiamo definire di sostanzia­ le stabilità urbanistica, rappresentati dalla Roma medievale e, almeno per quanto riguarda la struttura principale urbana, dalla Roma barocca. Lo stato di continua ristrutturazione che caratterizza gli sviluppi di Roma nel corso del Cinquecento si può mettere in relazione con le variabili preferenze dei ponte­ fici per quanto riguarda la localizzazione della sede pontificia. Nel corso del secolo tali preferenze si spostarono dalla Città leonina alla Città storica, a S. Marco, sul Campidoglio e infine al Quirinale. E poiché la città tendeva a organizzarsi in base alla localizzazione della sede pontificia, tali cambiamenti comportarono un processo di continuo riassetto urbano, pur nell'ottica co­ stantemente perseguita di uno sviluppo preferenziale verso la zona collinare est. In sintesi la Roma del Cinquecento, per Simoncini, non si presenta come un modello realizzat o di città, ma piuttosto come un organismo in via di tran­ sizione dalla forma urbana medievale a quella della Controriforma. Corrispon­ de a tale trasformazione il passaggio dall'ideale umanistico della città bella al­ l'ideale religioso della città santa. L'aspirazione alla centralità urbanistica, che rappresenta uno degli ele­ menti più qualificanti degli sviluppi urbanistici di Roma nel Cinquecento, si concretizza non in un preciso tipo di organizzazione urbana, ma in un proces­ so operativo che di volta in volta interessa parti diverse della città. Non esiste un ideale realizza to di città centrale, ma esistono principi organizz ativi e siste­ mi operativi di tipo centralizzato, destinati a caratterizzare i processi di tra­ sformazione che definiscono gli sviluppi della città sia a scala globale, sia a sca­ la locale, in riferimento all'esigenza di indirizzare strade e piazze sui principali edifici, e soprattutto su quelli di culto. I tridenti viari di Ponte S. Angelo e di Piazza del Popolo, oltre un supposto tridente riguardante il versante opposto della città e incentrato su piazza San Giovanni, rappresentano i più importanti strumenti di centralizzazione del tessuto cittadino, inteso non come forma ur­ bana totalmente realizzat a, o da realizzare, ma come processo operativo desti­ nato a caratterizzarne la graduale e parziale trasformazione. CoRRADO BozzoNI Direttore dd Dipartimento di Storia dcll"Architettura, Conservazione e Restauro dei Beni architettonici, Università di Roma "La Sapienza"

INTRODUZIONE

n periodo della storia di Roma considerato in questo volume è compreso tra i pontificati di Giulio II e di Clemente VIII . Al tempo di Giulio II la città aveva ancora un profilo medievale, segnato dalla presenza di torri, torrioni, blocchi edilizi fortificati e campanili dalle alte cuspidi. I pur importanti mi­ glioramenti di cui essa era stata oggetto nd secolo precedente si erano svilup­ pati nd quadro della continuità con la città ereditata dal Medioevo. La Roma dd Quattrocento è la città medievale portata a compimento. n distacco dal Medioevo ebbe inizio al tempo di Giulio II e fu completato al tempo di Sisto V: «Roma risorgente per le mani di Sisto alla sua maestà». Prese forma allora il contenitore urbano corrispondente al centro storico della città attuale. Le tra­ sformazioni determinatesi successivamente, fino alle soglie dell'età contempo­ ranea, si sarebbero sviluppate, come risulta dalla pianta dd Nolli, fra le maglie della struttura urbana formatasi nd Cinquecento. Analogamente al precedente volume sul Quattrocento si è cercato di rico­ struire la storia di Roma soprattutto nei suoi aspetti concreti, topografici e ur­ banistici, fisici e funzionali. In particolare si è concentrata l'attenzione sul mo­ do in cui la città andò trasformandosi nei suoi spazi esterni, piazze e strade, e nei rapporti fra abitato e aree inedificate. Per quanto riguarda gli spazi esterni sono stati considerati non solo gli interventi principali, di tipo strutturale, co­ me l'apertura l'ampliamento e la regolarizzazione di singoli dementi viari, ma anche - dove possibile - gli interventi di manutenzione, a cominciare dalle opere di pavimentazione. n miglioramento funzionale della viabilità è altret­ tanto importante, ai fini della organizzazione urbana, dd suo miglioramento fisico. Rientrano nella storia della città anche gli edifici, che comunque in que­ sta sede vengono considerati non in sé, bensì nelle loro relazioni con l'ambien­ te urbano circostante. I processi di trasformazione sono stati considerati non solamente nei loro aspetti urbanistici, ma anche in riferimento alle ragioni - rdigiose, politiche, economiche e culrurali - che hanno influenzato i loro sviluppi. La conoscenza di tali ragioni è necessaria per comprendere le strategie adottate dalla commit­ tenza nell'orientare tali processi. Rientra in questo quadro l'idea di città, che -

XI

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I N T RODUZI O N E

nel corso del Cinquecento si evolve da una concezione umanistica a una con­ cezione religiosa e cristiana. Per evitare arbitrarie ricostruzioni le analisi di questo tipo sono state sempre eseguite a posteriori, risalendo dai fatti alle cau­ se dei fatti, cioè dagli interventi alle ragioni che li hanno determinati. Anche questo volume è stato articolato in capitoli corrispondenti alla suc­ cessione dei vari pontificati. Ogni pontefice lasciò un proprio segno nell'orga­ nizzazione fisica e funzionale di Roma: il miglioramento della città rientrò sempre fra i principali obbiettivi della politica pontificia. n modo in cui i vari papi concepirono la propria missione a livello spirituale e temporale non man­ cò mai di esercitare un'influenza determinante sui processi di trasformazione urbana. Interessa sottolineare che tra i vari pontificati si manifestarono non solo comprensibili discontinuità, ma anche impattanti segni di continuità. Ogni pontificato mostra qualcosa che da una parte si collega a quanto già rea­ lizzato mentre dall'altra anticipa posteriori sviluppi. Uno degli aspetti più si­ gnificativi di questa continuità è rappresentato dalla persistente e progressiva espansione della città verso oriente e dalla corrispondente urbanizzazione del­ la zona collinare, che acquistò gradualmente rilievo durante i pontificati di Giulio TI, Leone X, Pio IV, Gregorio XIll eSisto V. Uno stesso disegno ur­ banistico sembra guidare la trasformazione di Roma nel corso del Cinquecen­ to. Le strategie adottate dai pontefici, per quanto diversamente orientate, pre­ sentano sempre elementi riconducibili a tale disegno. I pontificati sono stati analizzati in base a una medesima griglia di argo­ menti, peraltro adattata alla diversità dei tempi. Inizialmente sono state con­ siderate alcune caratteristiche del periodo in cui il pontificato si situa ed è sta­ ta individuata una corrispondente periodizzazione degli interventi urbanistici. Questi mostrano una ricorrente tendenza a concentrarsi in fasi dai contorni ben definiti, la cui precisazione deve ritenersi essenziale al fine di una esatta valutazione degli stessi processi di trasformazione urbana. La successiva e det­ tagliata descrizione di tali processi è stata eseguita separatamente nel caso del­ la Città leonina e della Città storica. Questa divisione, che per vari aspetti ri­ flette tradizionali contrapposizioni fra Città sacra e Città profana, si giustifica considerando che le due parti della città nel corso del secolo mostrarono per­ sistenti diversità funzionali, sollecitate dapprima dal ruolo centrale svolto a scala urbana dalla Città leonina, e poi, parallelamente allo spostamento della residenza pontificia nella Città storica, dalla graduale riorganizzazione delle due città in base a ruoli specializzati e complementari. Una caratteristica molto importante delle trasformazioni urbane determi­ natesi nel Cinquecento riguarda il ricorso a interventi eseguiti in forme rego­ lari e programmate. Durante il secolo precedente interventi di questo tipo era­ no stati eseguiti solo occasionalmente, a scala locale, e quasi esclusivamente nella Città leonina. Invece durante il nuovo secolo essi furono realizzati so-

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INTRODUZIONE

prattutto nella Città storica, con crescente frequenza, e a scale sempre più grandi, giungendo infine a coinvolgere l'intera area urbana. La serie di questi interventi, iniziata con l'apertura della via Giulia, si sarebbe conclusa con la citata riorganizzazio ne urbanistica della wna collinare ordinata da Sisto V. L'esecuzione dei processi di trasformazione urbana in forme programmate fu resa possibile dalla capacità di considerare nel suo insieme l'organismo ur­ bano gradualmente maturatasi nel Cinquecento ed evidenziata, fra l'altro, dai progressi della cartografia, sottolineati dalla elaborazione delle grandi piante di Roma, a cominciare da quella dd Bufalini. Ai vari capitoli di questo volume sono stati allegati "repertori" degli inter­ venti di interesse urbanistico eseguiti in occasione dei corrispondenti pontifi­ cati. Essi forniscono indicazioni riguardanti, oltre il settore viario, che è stato oggetto della maggiore considerazione, anche il settore idraulico, con partico­ lare riferimento ad acque, ponti, e porti di Roma. I repertori sono articolati in base ai luoghi degli interventi e si presentano come stradari. Per favorire l'accesso alle informazioni riportate nel volume è stato redatto un indice generale, anch'esso organizzato come uno stradario, dei luoghi e de­ gli interventi realizzati nel corso dd secolo, citati nel testo e nei repertori. In tal modo per ogni luogo è stato possibile ricostruire l'intero ciclo delle trasfor­ mazioni che vi si verificarono, la cui continuità si perde invece nel testo, a cau­ sa della suddivisione degli interventi tra i vari pontificati. Nella elaborazione di questo volume si è fatto soprattutto riferimento a fonti coeve, sia opere a stampa che documenti d'archivio. Fra le opere più re­ centi sono state considerate con maggiore attenzione quelle redatte tra la fine dell'BOO e i primi decenni dd '900, che tra l'altro mostrano un accentuato in­ teresse proprio per l'analisi di quelle fonti, oltre una considerazione per i pro­ cessi di trasformazione urbana superiore a quella generalmente mostrata dagli autori più vicini a noi, prevalentemente attenti agli aspetti architettonici della trasformazione urbana, a parte eccezioni delle quali si è ce rca to di tenere con­ to. Quelle opere rivdano inoltre un'impostazione culturale di tipo positivista che presenta motivi di coerenza con il metodo di ricerca adottato in questo volume. Ringrazio il prof. Corrado Bozzoni, Direttore del Dipartimento di Storia dell'Architettura Conservazione e Restauro dei Beni architettonici della Uni­ versità "La Sapienza" di Roma, di cui ho fatto parte dal 1989 al2005, pe r l'in­ teressamento dimostrato nei confronti di questo lavoro e della sua pubblica­ zione. Esso mi ha consentito di mantenere vivo il rapporto con la scuola anche dopo avere lasciato l'insegnamento per le consuete ragioni di ordine ana­ grafico.

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XIII

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TOPOGRAFIA E URBANISTICA DA GIULIO II A CLEMENTE VITI

di GIORGIO SIMONCINI

CAPITOLO I GIULIO n DELLA ROVERE novembre 1503

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febbraio 1513

Giulio n della Rovere, detto pontefice il 2 novembre 1503, era nipote di Sisto IV, il grande 'papa costruttore' dd Quattrocento_ D nuovo pontefice fin dal principio mostrò di voler seguire l'esempio dd suo avo, ma questa sua in­ clinazione fu inizialmente ostacolata dalle difficili condizioni in cui trovò l'e­ rario pontificio, gravato da debiti enormi dovuti alla sregolata condotta dd suo predecessore Alessandro VI: «Gli bisognò togliere denaro a prestito per pagare i debiti di papa Borgia, insino alle medicine che questi aveva ado­ perato nella sua ultima infermità»_ 1 Durante gli anni 1504 e 1505 la situazione fu ulteriormente aggravata da ricorrenti carestie, che comportarono l'impiego di grandi somme per acquistare in altri paesi il grano necessario ai bisogni di Roma_ 2 Alle precedenti difficoltà economiche se ne aggiunsero altre di tipo politico, dovute a una diffusa conflittualità, alimentata sia dal disegno dd Va­ lentino di realizzare un proprio stato nelle Romagne, sia dalle mire di Venezia su quella stessa area, sia dal tentativo di Bologna e Perugia di rendersi auto­ nome dal governo della Chiesa_ Giulio n riusò a risolvere le precedenti difficoltà entro il l505. Dal punto di vista economico, con la consulenza dd banchiere Agostino Chigi, egli diede

Avvertmze. l titoli completi dd testi sono riponati in bibliografia. I nomi antichi o desueti di strade, piazze, porte urbane e ponti sono indicati in corsivo. l L. PASTOR, m, p. 489 e n. l. 2 «>. 3 Dal punto di vista politico Giulio II riu­ scì non solo a risolvere a proprio favore i precedenti conflitti, ma seppe anche resistere alle pressioni esercitate da una parte dagli spagnoli, ormai stabilmen­ te insediatisi nel meridione d'Italia, e dall'altra dai francesi, che lottavano per insediarsi nel ducato di Milano. Gli esiti della sua azione politica furono tali da attribuire allo stato della Chiesa un ruolo di primo piano fra le potenze euro­ pee. ll segno dell'avvenuta normalizzazione politica ed economica è rappre­ sentato dall'avvio, in quello stesso anno 1505, del grandioso progetto di rico­ struzione della basilica di S. Pietro. Contemporaneamente si determinarono condizioni favorevoli allo sviluppo dei processi di rirmovamento urbano. Nuove difficoltà si presentarono tuttavia già nel1510. In quell'anno Giu­ lio II si trovò coinvolto in un duro conflitto con la Francia, che egli seppe vin­ cere, ma a prezzo di rirmovate complicazioni economiche. Un documento coevo definisce di «somma penuria>> la situazione determinatasi allora.4 Inol­ tre nel mese di agosto del successivo anno 1511 il pontefice fu colto da febbri, talmente violente da far ritenere prossima la sua fine. Durante la malattia si determinò un clima di sede vacante del quale approfittarono il baronato da una parte e la nobiltà cittadina dall'altra (i nobili viri attivi nelle arti), per sti­ pulare un'alleanza, la Pax romana, tendente a ripristinare i loro tradizionali di­ ritti, duramente conculcati da Giulio II . Fra i segni della repressione esercitata dal papa nei confronti del baronato si rammenta la mancata nomina di cardinali appartenenti alle principali fami­ glie romane e l'esclusione di quelle stesse famiglie dalla guardia pontificia, tra­ dizionalmente formata da baroni e milites romani, sostituiti nel 1505 da un corpo di svizzeri. Nei confronti dei nobiluomini la repressione si manifestò a livello politico attraverso l'indebolimento della loro rappresentanza comuna­ le costituita dai 'conservatori', e a livello economico attraverso l'incameramen­ to di gabelle, dazi e altre entrate straordinarie spettanti al Comune, al quale furono fra l'altro sottratti gli «uffici di edilità>>, cui spettava il governo delle attività edilizie. 5 Tal e provvedimento era destinato a riflettersi sui processi di trasformazione urbana: infatti le decisioni riguardanti tali attività, anche

3 Giulio II ridusse il proprio appannaggio a 200.000 ducati di rendita ordinaria e a 1 50.000 di rendita straordinaria. Dal suo appannaggio trasse anche 70.653 ducati d'oro destinandoti alla fab­ brica di S. Pietro. V d. L. PASTOR, III, pp. 489 e 655.

' G.

AL vERI, Roma

.

.. ,

' G. GENNARO, La PllX

I, cit., p. 344.2. romana . . . , cit.,

in

ASRSP,

XCI, 1 968, p p . 25, 33.

G I U L I O II D ELLA ROVERE

nd caso della Città storica, a partire da qud momento, sarebbero state prese dall'amministrazione pontificia. In un primo momento, a causa della malattia, sembrò che il pontefice non fosse in grado di fronteggiare l'alleanza fra baronato e nobiltà cittadina.6 Tut­ tavia, inaspettatamente tornato in salute, e operando in modo da dividere le due parti, riusci a ristabilire la propria supremazia: nei confronti dei baroni si mostrò inflessibile, giungendo al punto di infliggere ai più riottosi la pena dell'esilio; invece nei confronti dei nobiluomini si mostrò aperto a concessioni, inducendoli in tal modo a dividersi dai baroni e a moderare le loro richieste.7 In una relazione al Senato della Repubblica dd 9 settembre 1 511 un amba­ sciatore di Venezia scriveva che il papa stava ormai bene e che il Comune romano si accingeva a «dimandar molte honeste cose al papa». Il mutato atteggiamento nei confronti della nobiltà cittadina è confermato da alcuni provvedimenti presi fra il marzo e l'aprile dd successivo anno 1 51 2. Un de­ creto dd 28 marzo stabili che il ricavato di una certa gabella per il vino, ini­ zialmente destinato a finanziare la costruzione di un nuovo collegio per i gio­ vani religiosi, sarebbe stato invece utilizzato per realizzare opere di interesse pubblico, come la riparazione delle mura urbane e il restauro dell'acquedotto Vergine. Contemporaneamente, mentre si accrebbero gli interventi nella Città storica, vennero meno quelli in corso nella Città leonina. Un autore coevo ha tramandato che in questo periodo il baronato romano venne a trovarsi in una situazione di grande decadenza, e che le zone urbane da esso tradizionalmente abitate erano ridotte in condizioni di tale abbandono che i romani dd passato non le avrebbero neanche riconosciute. 8 Tale situa­ zione si può mettere in rapporto con la repressione esercitata dal papa nei confronti dell'aristocrazia romana. L' autore, che scriveva fra 1 506 e 1 509, era M arco Antonio Altieri, lui stesso un suo autorevole membro. Fra le zone di cui lamentò l'abbandono troviamo indicate, oltre alcune parti non precisate dei rioni Trevi e Monti, l'area che si estendeva ai piedi dd Campidoglio ( rione Campitelli), la via papale nd tratto comp reso fra piaw degli Altieri e l'attuale largo Argentina («questa nostra Pelli cciaria») , e la «gloriosa piazza de Colon­ na», dove al posto di tante famiglie onorevoli non era rimasto che «uno flebile convento de abiecte et viliss ime persone».9

6 A proposito ddla PIVC romana M. Tafuri parla di un 'contrattacco' sferrato dal baronato e dai nobili >.12 Restaurare nel senso di rinnovare e dn.Wlre nel senso di regolarizzare. Nello spirito dei richiami all'antico che ca­ ratterizza l'azione di Giulio II a livello non solo culturale ma anche politico, è possibile che il disegno grandissimo indicato dal Vasari corrispondesse al pro­ getto di riorganizzare il Vaticano alla stregua di un palazzo imperiale antico, con la basilica di S. Pietro concepita come parte di esso, con ruolo di cappella palatina, come negli antichi palazzi di Aquisgrana e Costantinopoli. Rientra in questo quadro uno schizzo (appunto attribuito a Bramante) che raffigura il cortile di Belvedere, i palazzi apostolici e la nuova basilica come elementi di uno stesso organismo unitariamente pensato (dis. l ) .13 Nel 1 5 03 fu messo in cantiere il Cortile di Belvedere. Esso

fu concepito

come un sistema di due fabbricati paralleli, disposti in modo da collegare i palazzi apostolici con la villa costruita al tempo di lnnocenzo VIII, situata ad una distanza di circa trecento metri, al di là di un avvallamento. I fabbricati erano provvisti di porticati destinati ad accogliere la raccolta di antichità del pontefice. Per la prima volta una 'galleria' fu utilizzata come elemento tipolo­ gico di una esposizione antiquaria. La parte del Cortile rivolta verso il palazzo, situata più in basso, in corrispondenza dell'avvallamento, fu concepita come una corte fiancheggiata da portici, mentre la parte opposta, rivolta verso la villa di lnnocenzo VIII, fu concepita come una successione ascendente di ter-

Dis. l. Basilica di S. Pietro, Palazzi apostolici e Cortile di Belvedere: studio d'insieme, anr . Bra­ mante ( Firenze, Uffizi, da GEYMOLLER. Il. 1875. tav. 25 fig. 2).

" G. VASARJ, Le

" H.

Vtit'

11568). cit ., IV, p. 160 .

GEYMÙLLER, Les proJelr

,

cit. pL 2 5 .

- 7

CAPITOLO PRIMO

razzi sistemati a giardino.14 La costruzione del Cortile non fu completata: dei due fabbricati paralleli fu eseguito solo quello disposto lungo il lato occiden­ tale, dalla parte del colle Vaticano; il lato opposto continuò invece ad essere delimitato dalle vecchie mura di età niccolina.15 La parte bassa del Cortile di Belvedere, dove era la corte, fin dali'inizio fu utilizzata per svolgervi tornei e altri spettacoli. Nel 1509 vi si tenne una caccia ai tori. Un mastro Danesio da Viterbo in tale occasione ricevette la somma di 194 scudi per spianarla, e questo fa ritenere che fino allora essa sia rimasta in condizioni precarie.16 La corte presenta vari richiami alla tipologia degli anti­ chi fori: essi riguardano la forma regolare quadrangolare delimitata da porti­ cari e soprattutto le proporzioni, pari ad 1:2, coerentemente con il canone al­ bertiano: «Quanto a noi raccomanderemo altresì un tipo di foro la cui area si componga di due quadrati ... » (L.B. Alberti, Cap. VITI). I precedenti richiami inducono a pensare che la corte fu concepita alla stregua di una piazza. Taie destinazione sembra d'altronde confermata dalla sua ricorrente indicazione con il tertnine platea, cui allora, alterando l'originario significato latino, era or­ mai correntemente attribuito quel diverso significato.17 Nella parete orientale del Cortile vi era una posterula che si apriva sull'e­ sterno, davanti al principale ingresso della Porta Viridaria, per cui consentiva di accedere ai palazzi apostolici senza passare per il borgo e per piazzaS. Pie­ tro. Essa fu ricostruita nelle forme di una rappresentativa porta urbana ed eb­ be nome Porta Giulia. Anche tale intervento sottolinea il ruolo di 'piazza' at­ tribuito alla corte. La parte del Cortile destinata a giardino era composta da terrazzi disposti a gradoni, collegati mediante rampe percorribili anche a cavallo e decorati con aiuole ornate di pini, aranci e allori. Tale soluzione, adottata in questa occa­ sione per la prima volta, avrebbe caratterizzato il tipo di giardino più ampia­ mente diffuso nel Cinquecento. Anche in questo caso compaiono richiami al­ l'antico: le gradinate di accesso al livello più alto del giardino, situato davanti alla villa, richiamano quelle anticamente adottate nel santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina. Ma richiami all'antico sono stati riconosciuti anche all'invenzione dei due fabbricati rettilinei e paralleli, destinati a collegare il pa­ lazzo con la villa di Innocenza VIII: essi infatti ricordano quelli eseguiti al

14 Vd. C.L. fROMMEL, La città

..

. , cit., pp. 82-87.

" n

mancato completamento del Cortile di Belvedere risulta evidente nella nota veduta ese· guita dal Dosio. Vd. G.A. Dosro, Roma antica . . . , cit., pp. 32-33: "Firenze, Uffizi, Arch . , 2559/A" 16 So mma concessa a masrro Danesio « ... pro integra solutione omnium et singularum expensa­ rum incursarum ad explanandum in platea in/mòn Belvedens ubi Sancttsszmus dommus noster /un /mt /estum Taurorum». V d. Rcp. "Cortile di Belvedere"

17 Sulla evoluzione del significato del termine platea vd. G. SrMONUNI, Roma, cit., pp.

9-10.

G I U L I O II D E L L A R O V E RE

tempo di Nerone all o scopo di collegare il palazzo d'Augusto sul Palatino con la Domus Aurea sull'Esquilino.18 Richiami all'antico si possono individuare anche nelle proporzioni generali del cortile di Belvedere, pari a l :4, analoghe a quelle dei circhi (il Circo Massimo misurava 1 50 x 600 metri). Nel Cortile furono realizzati un pozzo e una fontana. Quest'ultima fu ali­ mentata da un nuovo acquedotto, mediante il quale fu portata in Vaticano l'acqua di una sorgente situata a due miglia da Roma in una località detta di S. Antonio. Tale sorgente in antico alimentava l'acquedotto Sabatino, che potrebbe esse re stato ripristinato in questo periodo. 19 Fuori delle mura, davanti alla Porta Giulia, si estendeva un 'area che si pensò di armettere alla Città leonina. Si riferisce ad ess a uno studio planime­

trico attribuito a Bramante, ritenuto parte superstite del citato disegno gran­

dissimo, che mostra un cortile o piazza di forma quadrata, con due vasti edifici situati sui suoi opposti lati, rispettivamente adibiti a scuderie e a sala di con ­ clave (dis. 2).20 D torrione rotondo costruito al tempo di Niccolò V venne a

Dis.

2. Palazzi apostolici: ampliamento sul versante orientale del Cortile di Belvedere: piazza sala del conclave e scuderie, arch. Bramante, 1.'506 c. Legenda: A. Palazzo Pontificio; B. Cor­ tile di Belvedere; C. Villa di lnnocenzo VIII; D. Piazza con accessi dall'esterno; E. Sala dd conclave, nuovo edificio; F. Scuderie, nuovo edificio; G. Torrione di Nicolò V. Disegno di Bramante ridaborato dal Letarouilly (Firenze, Uffizi, Arch. 287; LETAROUILLY, 1963, tav. 2.'5 , dettaglio). con

10 La presenza di elementi architettonici rettilinei e paralleli per unire il Palazzo d'Augusto e la Domus Aurea è ritenuta 'infallibile' dall'antiquario Famiano Nardini, menzionato da A. CAssio, Il cvno On9), l, pp. 293 -294. Vd. anche «>),87 mentre il mercato del pollame si teneva in una piazza adiacente an­ cora oggi detta piazza Pollarola. La Città vecchia fu oggetto di vari interventi nella zona a cavallo fra i rioni S. Angelo e Ripa. In tale zona vi era un'area - dove successivamente sarebbe stato ricavato il ghetto - già caratterizzata da un 'estesa concentrazione di ebrei, liberamente insediatisi nel corso del tempo. La principale strada di que­ st'area era rappresentata dalla Rua del/i ]udei, o più semplicemente la Rua, che da piaWJ Giudea si estendeva verso il Teatro di Marcello.88 Un 'iscrizione datata 1508 riferisce che i maestri Giacomo Alberini e Gerolamo Pico, colpiti dalla sua angustia, l'avevano allargata.89 In tale occasione la Rua potrebbe es­ sere stata anche rettificata, giungendo in tal modo ad assumere la forma che le viene attribuita dal Bufalini nella sua pianta di Roma (dis. 7 ) . 90 TI contemporaneo Francesco Albertini riferisce c h e vicino alla Rua furono sistemate anche altre due strade, non precisate; 91 ma potrebbe trattarsi di ..

"' L' isolato che restringeva Campo dei Fiori è chiaramente indicato nella pianta di Roma del Bufalini ( Le pitmte di Roma, Il , tav. 2 02 ) . Aldilà dell ' isolato si estendeva un vicolo detto dei Galli, situato sul prolungamento dell 'attuale vicolo del Gallo. Esso p roseguiva fino all 'attuale piazza della Cancelleria, dove abitava una famiglia di banchieri rom ani appunto detta dei Galli (vd. G . S t M O N ­ C I N I , Roma . . . (2004 ) , cit . , Cap. l , p . 3 6 e n . 1 0 3 ) . Attualmente di questo vicolo resta un tratto, detto del G all o , che conduce da piazza Farnese a Campo dei Fiori. •• U . G N O L I , op. cit . , p . 5 1 : osteria.

«.

. . può �i che tutte le case della piazza e contrada

circostante

fossero

" lvi, p . 2 1 4 : "AS, Beni dell 'Ospedale della Consolazione, vol. 1284, c. 1 5 5 " . " La via della R uo , oggi scompar.;a, era all'incirca situata nell'area dell'attuale via Catalana. V d .

N u L L I n • 1 02 7 . ��

MAXIMI

Iscrizione esistente u n tempo in una casa d ' an�olo con la piazza:

A. U SP I C II S /

AEDILES

/

B U S A M P I . I A N D I S C U RA V E R U N T

A N G U STI A V I A E A D F O R U M I U D A E O R U M

/

IULII

n

PONTIJ-l C I S O P'T I M I

OJ-H.: N S I / C O A C T I S

I D E M Q U E P R O B A V E R U N T A N N O C I I R I STI MCCCCC V I I I .

rx l \1 1 FuRCEI.I. A ,

RE< ; R E D I

Vd . V .

lJmvoni . . . , c i t . , X I I I , 8 6 , n• 1 1 3 . '" Cfr. Pianta di Roma del Bufalini . in Le ptante di Roma, II, tav. 2 0 2 .

AL B ERTI N I , Opusculum . . . , in Codzà . . , cit . , p . 5 3 6 : « Vta Iudaeorum, cum aliis duobus pro· pmquzr, a tua Sanctztate amp!tata». " F.

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26

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G I U L I O Il DELLA ROVERE

Dis. 7 . Zona di pun.ZP e vza Giudea, prima della chiusura del Ghetto, dalla pianta di Roma del Bufalini. Legenda: l . Via di S. Maria del Pianto; 2. Platea e poi rua del/ijudei; 3 . Piazza e chiesa di S. Angelo in Pescaria; 4. Via di T or de' Specchi (verso piazza Aracoeli ) ; '· PtiJWJ Montanara; 6. Strada verso S. Maria in Cosmedin (an. via Petrosel!i) (Le pzante di Roma, Il, tav. 202 ) .

quella che da piaZ1.11 Giudea portava a S. Angelo i n Pescaria, dove proseguiva da una parte verso piav.a Montanara e dall'altra verso il fiume 92 Dopo piaZ1.11 Montanara, in direzione di S. Maria in Cosmedin, si estendeva una strada lun ­ g o l a quale i n questo periodo s i insediò u n gruppo d i artigiani che fabbrica­ vano carrozze, dai quali essa avrebbe p reso il nome (via delle Ca"ov.e) 93 Nella Città vecchia vennero inoltre migliorate piazza Mattei e piav.a Gu­ dea. Piazza Mattei fu pavimentata. PiaZ1.11 Giudea fu ampliata, pavimentata e dotata di una fontana ( 1 506) 94 Quest'tùtimo intervento lasciò tracce nel suo stesso nome: >. L'Aibertini ricorda che alcune piazze, contemporaneamente alla pavimen­ tazione, furono dotate di fognature.95 E poiché una fognatura non può essere limitata a un singolo tratto, ma deve necessariamente far parte di una rete di elementi intercomunicanti, si può supporre che interventi di questo genere siano stati eseguiti in più punti. La realizzazione di una rete di fognature era d'altronde favorita dalla presenza dell'imboccatura della Cloaca Maxima in piazza Mattei. Nell'esecuzione dei precedenti interventi pare che siano stati seguiti due principali criteri: in p rimo luogo intervenire per punti, concentrando le attivi-

" Polrebbe trattarsi della strada diretta verso il fiume perpendicolarmente. e non quella direna obliquamente verso il Ponte Quattro Capi. che non compare neppure nella pianta di Roma del Bu­ falini ( m n . " Strada dena di S . Maria in Ponico dal Bufalini, e successivamente dellt• Corrow·. come è in ­ dicato dal NoUi ( n • 1 04 4 ! . Vd . Rcp. "COrrozze, via" . Inoltre U. GN< >I.I , op. cit . , p . 64 . " F. ALBERTIN I , Opusculum . . . , "�

in

Codù:c

,

cit. . p . 5 } 7 e n. 3 . Vd. Rep. "(;iudca, piazza".

Platea Sancii Eurtachù et Martii campi t'l Pisànat• t'l Laurenti in Damaw atqut· Marce/li

Sandorum XII Apostolorum F. ALBERTI N I , op. cit. , p. 5 3 7 .

t'l

lempore tuae Sanctitatis laterihuis stratae /uere et additir cloacis. in

C A P I TO L O P R I M O

tà in corrispondenza di piazze o strade dove erano in atto i più accentuati pro­ cessi di sviluppo edilizio, o quanto meno vi era l'intenzione di favorirli; in se­ condo luogo, e più in generale, favorire i processi di ristrutturazione piuttosto che quelli di espansione urbana: il pur rilevante incremento demografico ve­ rificatosi durante questo pontificato fu indirizzato non verso le zone marginali ma verso le zone interne più debolmente o irregolarmente abitate. La stessa via Giulia potrebbe essere stata concepita tenendo anche conto dell'esigenza di ripopolare una zona disabitata. Di conseguenza al tempo di Giulio ll i limiti dell'abitato non cambiarono sostanzialmente rispetto alla situazione preesi­ stente, ereditata dal Quattrocento.9 6 Vi è però un'eccezione rappresentata dall ' area situata al confine fra i rioni Ponte e Campo Marzio, gravitante sul­ l'antica via Sistina (attuali via di Monte Brianzo e via di Ripetta), dove si ma­ nifestarono forme di espansione edilizia autonomamente avviate da due ordini religiosi, il monastero di S. Agostino e l'Ospedale di S. Giacomo. n monastero di s. Agostino provvide a frazionare due sue estese proprie­ tà: una situata fra via di Monte Brianzo e via di S. Antonio dei Pottoghesi, e l'altra fra la riva dd fiume e via di Ripetta, immediatamente prima dd porto. n &azionamento si accompagnò alla realizzazione di decorosi edifici, come si può dedurre dall'devato reddito da essi fornito in seguito, ricavabile dai regi­ stri dd monastero.9 7 Anche le proprietà frazionate dall'Ospedale di S. Giaco­ mo erano situate lungo via di Ripetta, ma nd tratto successivo al potto; inoltre si estendevano su entrambi i lati dell a strada, protraendosi verso l'interno, lun­ go le attuali via dell a F rezza e via dei Pontefici, che potrebbero essere state apette in questa occasione. I precedenti interventi furono eseguiti fra 1509 e 15 1 3 . 9 8 n frazionamento eseguito dall ' Ospedale di S. Giacomo lungo via di Ripetta, anche considerando gli anni ddla sua esecuzione, può essere rite­ nuto un anticipo dell a ristrutturazione di questa via eseguita all'inizio dd suc­ cessivo pontificato di Leone X, di cui si tratterà oltre.99

96 Sui limiti dell'abitato alla fine del Quatt rocento vd. G . StMONCI N I , Roma . . . , ci t . , pp. 238 ss. , «L'abitato della Città storica intorno all ' anno 1 5 00» .

97 Sull o svil up po edilizio dell'area compresa fra via d e i Portoghesi e via di Monte B rianw vd. C . CoRVISIERI , in ASRSP, I , 1 87 7 , p . 1 4 1 ("uber Domorum etc. del Convento di S. Agostino, presso AS"l. 9' V d . R. FREG NA e S . PoLITO, Fonti d i archivio . . . , «Controspazio» n. 7 , 1 97 2 , pp. 4 - 5 . La suc­ cessione dei frazionamenti realizzati dall 'Ospedale di S. Giacomo è riportata nelle t a v ol e 2 e 3 .

"" Ultra, Cap. Il , p p . 5 7 - 5 8 .

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28

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G I U L I O Il D E L L A R O V E RE

CoNCLUSIONI

I contemporanei furono concordi nell'amm ettere l'esistenza di una conti­ nuità fra i processi di trasformazione urbana sviluppatisi al tempo di Sisto IV e di Giulio II, i due papi della Rovere. L' Albertini nd suo citato Opusculum scrive: «Sisto IV ha intrapreso il restauro della città . . . i suoi successori si sono sforzati di imitarlo . . . ma Tua Santità - Giulio II - ha tutti superato». 1 00 ll citato Tommaso lnghirami attribuì ad essi il merito di avere realizzato quella che definisce 'la vera Roma'. Può avere contribuito ad assicurare tale continui­ tà la persistente presenza, in veste di camerlengo, dd cardinale Raffaele Riario, nominato da Sisto IV nd 1 4 83 e ancora attivo, come già visto, in questo pe­ riodo. La continuità fra i due pontificati è altresì sottolineata dal comune ri­ corso a process i di centralizzazione sulla Città leonina e di unificazione dell'a­ bitato nell'ansa dd Tevere. La centralizzazio ne sulla Città leonina fu assicurata sulla riva destra dalla sistemazione di via della Lungara e dd suo prolungamento attraverso il rione Trastevere, e sulla riva sinistra, nell'ansa dd Tevere, dall'apertura della via Giulia e dal miglioramento della via papale. La via Giulia riuscì a svolgere tale ruolo anche in mancanza dd nuovo ponte in quanto, attraverso il collegamen­ to con via dei Banchi, fu comunque in grado di far convergere su Ponte S. An­ gelo l'abitato che si estendeva nella parte interna dell'ansa dd Tevere. I processi di centralizz azione rientrano nd quadro di una concezione cen­ trale della città, in quegli stessi anni teorizzata da fra Giocondo da Verona, che di lì a poco, dopo la morte di Bramante, sarebbe stato chiamato a dirigere con Raffaello i lavori della fabbrica di S. Pietro ( 1 5 1 3 ). Fra Giocondo propose un modello di città caratterizz a ta da un sistema viario radiale convergente ver­ so un piazza centrale, al cui interno egli concepì la presenza di una grande ba­ silica a sua volta a pianta centrale, dominata da una grande cupola, che ideal­ mente richiama il progetto bramantesco per S. Pietro. Un aspetto innovativo della strategia urbanistica adottata in questo perio­ do riguarda la tendenza a considerare gli interventi non separatamente ma nd loro insieme, come parti di un generale processo di riorganizzazione urbana: tracce di tale tendenza sono riconoscibili nell a precedente indicazione dell'Al­ bertini, che la via Giulia fu eseguita « ... ad utilitatem totius Urbis». È neces­ sario considerare la città nel suo insieme per poter adottare una strategia basata su criteri di centralizzazione e unificazione urbanistica. Occorre ag­ giungere che una simile strategia per divenire operante supponeva un sistema

1 00 F. Au! ERI N I ,

Opusculum, in Codrce topogra/rco . . . , cit . , -

29

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p. 499.

CAPITOLO PRIMO

politico e amministrativo a sua volta organizzato in modo centrale e unitario, appunto attuato in questo periodo da Giulio II. 1 0 1 Un ultimo problema sul quale interessa soffermarsi riguarda l'esistenza di un'area definibile 'centro cittadino' . n Gregorovius affe rmò, e la sua opinione venne ripresa dal Tornei, che la Roma ereditata dal Quattrocento era priva di centro. Eppure Campo dei Fiori si era trovato nelle condizioni di svolgere in simile ruolo fm dal tempo di Sisto IV. 1 0 2 I precedenti autori non lo riconob­ bero in quanto tendevano ad associare il ruolo di centro cittadino alla presen­ za di una cattedrale o di un palazzo principesco e al corrispondente esercizio di attività religiose e politiche, e non alla presenza di un luogo come Campo dei Fiori, che manifestava la propria centralità in senso economico e funzio­ nale, attraverso la concentrazione delle attività commerciali e produttive e la convergenza di importanti percorsi viari, essendo ormai divenuto un punto di passaggio obbligato sia dei cortei di principi e ambasciatori in visita in Va­ ticano, 1 0 3 sia dei corteggi papali. n passaggio da una centralità caratterizzata in senso religioso e politico a una propriamente caratterizzata in senso econo­ mico e funzionale segna la differenza fra la concezione medievale della città e la concezione urbana rinascimentale affermatasi in questo periodo.

APPENDICE Percorso seguito dal corteo papale dopo l'elezione di Giulio ll, il 5 di­ cembre 1503, per la cerimonia dell'incoronazione in Laterano. - Ricostruzio­ ne del percorso in base alla descrizione di Johannes Burckard, cerimoniere pontificio nel periodo compreso fra 1484 e 1506. Da J. BuRCKARD, Diario, in RRIISS, XXXII , l /II . TI corteo papale dopo avere lasciato il Vaticano, attraversò Borgo Nuovo fmo a Castel S. Angelo, dove si fe rmò nei p ressi del torrione rotondo per ascolt are il d i 1 o 1 V d. A. BRUSCHI, Bramante . . . ( 1 96 9 ) , ci t . , p . 6 1 4 : «Con lui [Giulio I l ] si attua il passaggio d a u n a società frammentaria e da un 'oq�tanizzazione politica, economica e culturale di t i po pluralistico, ad una s ociet à e a un'organizzazione tendenzialmente unitaria, piramidale e autoritaria». 1 o1 Vd . G . S J M O N C J N J , Roma . . . (2004), cit . , p . 1 94 .

' " ' U duca di U rbino, i n occasione di u n a s u a visita i n Vaticano il 4 genn aio 1 5 0 5 , dopo essere en t rato in Roma da Pona dci Popolo si inoltrò lungo via del Corso percorren dola p robabilmente fino a S . Marco, prosegui per la via papale fìno a piazza del Paradiso ( vie delle Botteghe Oscure, Pellic­ cia ri a , e via del Sudario) , da dove ra�iunse Campo dei Fiori , inoltrandosi poi lungo vza MI.'Tcatona (via del P ell e g ri no ) , vill PI.'Tegnnorum !Banchi vecchi ) e vza di S. Celso ! B anco di S . Sp irito) fmo al Ponte S. Angelo e alla vill Alessandn·na. V d. J. Bl iRCKARD, Dill n o, in RRI I S S , XXXI I , i /!1, p. 467,

rr. 1 0- 1 1 e 1 5 - 1 6 : ...Sabbato llll Janwmi, bora XXII ve/ araz, pi.'T Portam de Populo zntrarunt Urhem d/ d. Guido dux Urbmz; captJantus Ecclt·siae, et Franci.rcus Mana de Rovere, prae/ec/us UrbiS, m·pos pape . . . Equitarunt peT Sandam Manam in vza Lata, azmpum 1-'/ore, ad palatzum . . . ». -

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G I U LIO I I DELLA ROVERE

scorso di un rabbino in rappresentanza degli giudei ( . . . ]udei/ecerunt longum sermo·

nem in angulo turris rotundae Castri Sancti Angeli iuxta murum longum a porta ve· nientes Rabbi Samuele, hispano, medico pape, pro omnibus loquente). Dopo Ponte S. Angelo il corteo, superato un arco trionfale, si inoltrò per la via dei Banchi; successivamente, invece di svoltare per via dei Banchi Nuovi e seguire il percorso tra· dizionale della via papale (via del Governo Vecchio) , prosegui lungo via dei Banchi Vecchi e via del Pellegrino in direzione di Campo dei Fiori (. .. et per hanc viam equi· tavit papa, non per papalem szve Panonem); poi si inoltrò per la strada che portava al palazzo dei Massimi ( . .. de Campo Flore ad domum de Maximt) , dove riprese la via papale tradizionale, che attraverso via del Sudario e via della Pellicciaria portava a piazza Altieri; di lì attraverso la via Capitolina e via delle Botteghe Oscure raggiunse la basilica di S. Marco (. .. inde via solita, que /uit in pluribus locis coperta, et arcus ante domum Stephani Rossi equitavimus) ; poi percorse la via del Macello dei Corvi e Cam­ po Vaccino fino al Colosseo; infine si inoltrò lungo la "via retta lateranense", forse la via di S. Giovanni in Laterano, o forse la via Labicana (Co/iseo ad dextram dimisso, et per plateam ante ecclesiam Sancti Clementis rediimus ad viam rectam lateranensem) , raggiungendo la piazza di S. Giovanni d i fronte alla starua equeste di Mare' Aurelio, all o ra ritenuta di Costantino (ad introitum, iuxta equum Constantinz) (4 18-4 1 9 ) . ­ L'ambasciatore di Venezia Sebastiano Giustinian in una sua lettera redatta lo stesso giorno (5 dicembre 1 503 ) precisa che «in diversi luoghi erano conzate [acconciate] le strade con archi trionfali dove cadauno che li aveva fatti avea ordinato qualche sua fantasia de musica o de rezitar o altra cosa» (4 19, nota 1 ) .

REPERTORIO 1503 - 1 5 1 3 ACQUE E PONTI

Acquedotto Sabatino. - Di origine antica, già restaurato negli ultimi decenni del Quattrocento (SIMONCINI, 2004, 1 92 n. 1 3 2 , 207-208 e n. 18, 232 e nn . 64-66). 1 5 10 ant. Probabilmente ripristinato per portare a Roma l'acqua di una sorgente esi· stente a S. Antonio, a due miglia dalla città. Utilizzato per alimentare, oltre le fontane di piazza S. Pietro e della piazza di S. Maria in Trastevere, anche una fontana in BeJ. vedere: «Est et /ons in loro qui Belvidere dicitur, cum puteo et aquaeductibus subterra· neis, miro artificio construdus, a milliano II ad urbem perductis a tua Sanctitate>> (AL. BERTINI , 1 5 10/ 1 95 3 , 543 . Inoltre PASTOR, ill , 667 ) . Acquedotto Vergine. - 1 5 10 an t . Opera restaurata: ...Praedictam aquam hoc anno, non sine maximo dispendzo, tua Sanctitas, instauratis aquaeductibus, restituit>> (ALBER­ TINI, 15 10/ 1 95 3 , 543 ) . Fnuni Teveft e Anime. - Pulitura degli alvei ordinata d a Giulio II per facilitare il trasporto del travertino e degli approvvigionamenti alimentari dalla pianura di Tivoli a Roma: «Quae quidem alveum Tybens et Aménem ipsum purgare /ecit, ut navigabtlis

/ieret: opus quidem praeclarum et utile urbi Romae Tyburtinaeque civitati. Quae qui-

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CAPITOLO P R I M O

dem omnia miro artificio et ingenio a tua Sanctitate adinventa sunt, ut naves ipsae fa­ ci/lime in Tyberim ipsum perducantur onustae, maxima commoditate simu/ cum uti/ita­ te totius UrbiS» (ALBERTINI, 1 5 1 0/ 1 953 , 544 ) . Ponte Giulio. - Prevista l a sua costruzione in corrispondenza dell ' antico ponte Neronianus o Triumpha/is: «lnter pontem Syxti et Ae/ii Hadriani erat pons Tn·umpha­ /is, quem nunc tua Beatitudine vu/t instaurare, et iam Iu/ius pons a popu/o Romano ap­ pellatur, fondamenta cuius extant diruta non longe ab ecclesia Sancii Spiritus» (ALBER· TINI, 1 5 1 0/ 1 953 , 542 ) . - Situato in corrispondenza della via Giulia: «Giulio secondo & congiungerlo con la strada lulia» ( FuLVI O FERRUCCI, 1526/ 1 5 88, 76r-76v). - Vd. anche "Giulia, via".

haveva disegnato di rifare il detto ponte,

Porti degli acquiroli. - Punti del fiume in cui gli 'acquiroli' (venditori d'acqua) potevano attingere l'acqua. Individuati in questo periodo tre punti rispettivamente si­ tuati nei p ress i di S. Biagio dell a Tinta (con accesso da Tor di Nona) , di piazza Pa­ della (con accesso da

via Giulia ) , e di Ponte Quattro Capi (con accesso da via della

Fiumara, in sottopassaggio) (G N O LI , 1 93 9/ 1 984 , 240).

Porto di Borgo, situato nella wna dell ' antico ponte Neroniano. - Utilizzat o per lo scarico di materiali destinati alla basilica di S . Pietro. Esistono disegni di macchine e di impianti situati nel porto e utilizza ti per il sollevamento dei travertini (BA V, coli. Chigi, P. VII, 1 3 : da GNOLI, 1 93 9 / 1 984 , 240).

PIAZZE E STRADE Akss.nJrins, via

(XIV) , oppure Borgo Nuovo, scomparsa . - Iniziata da Alessan ­

dro VI (vd. SIMONCINI, 2004, l, 226-22 7 ) ; completata in questo periodo insieme ad alcune vie adiacenti: « Via Alexandn·na in civitate Leonina, ab Alexandro VI inchoata, tuae vero Beatitudinis tempore perfecta, cum alia via propinqua non longe a Porta Vi­ n"dana, quam tua Sanctitas hoc anno ordinavi!» ( AL BE RTINI , 1 5 1 0 / 1 953 , 5 3 6 ) . - 1505,

28 agosto. Decisione di pavimentarla e ripartizione dell a spesa: « E t . . . Giulio II la fece mattonare, di che in un m . s . si legge: Die vigesima octava Augusti 1 505 Card. Sancii

Georgy feci/ verbum cum Ponti/ice de via Alexandn"na, ut sterni posset, & fuit conclu­ sum quod Sanctissimi D. N. & Col/egium D. D. Cardd. solverent 600 ducatos. & o!fiaa ­ les 800, & Hospitale S. Spintus cum Ecclesia S. Petri centum» (TORRIGIO, 1 63 0 , 346347 . Inoltre PAS TO R , III , 663 e n. 1: "Acta consist. f. 12, nel Cod. T, 8, 12 della Bibl. Angelica in Rom a " ; RE , 1 920, 60-6 1 n" 5: " Arch. Vat . , Arch. Concisi. , Acta Misce/1. , n. 6, cc. 24-25 " ) . Annst.v, via della (VII ) , nell ' a rea del lungotevere d e i Tebaldi, scomparsa. - Situa­ ta lungo la riva del fiume; vi si t rovavano mulini per la macin azione del grano (NOLLI n" 69 1 ) .

Banco di S . Spirito, vi a ( V ) , via dei Banchi. - 1503 , 2 3 agosto. Fabio Orsini, tor­ nato a Roma con duemila uomini dopo la morte di Alessandro VI , « . . . fece mettere a foco tutte le botteghe delli spagnoli nel C anale di ponte et Pozzo bianco: quanti ne -

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G I U L I O II D E L L A R O V E R E

trovavano tanti ne amm azzavano de' Spagnoli» (TEDALLINI-BRANCA, 1 90 7 , 3 05 - 3 06 ) _ - 1 5 03 . Allarg amento della strada ordinato da Giulio II: « Vta Sancti Ce/si a Syxto in­ staurata et a tua Beatitudine ampltata» ( ALBERT I N I 1 5 1 0 , 5 3 6 ) . - 1 5 1 2 . Una lapide esi­ stente un tempo all ' altezza dd civico 29-30 indica il nome degli edili Domenico Mas­ simo e Girolamo Pico operanti in quell'anno e probabili esecutori dei lavori per la sua sistemazione. - Prevista, ma non attuata in questo periodo, la ricostruzione della chie­ sa di S. Celso, progettata da Bramante (vd. "Ponte S. Angdo, piazza " ) . - Iniziata la costruzione dd palazzo degli Alberini (GNOLI, 1 9 3 9/ 1 9 84 , 4: "AniNOLFI , Canale, 3 5 " ) . - Iniziata da Bramante, in posizione d'angolo con via dei Banchi Nuovi, la co­ struzione della nuova zecca, peraltro interrotta e completata successivamente al tem­ po di Oemente VII (AniNOLFI , Canale, 3 7 - 3 8 ) .

Buberini, piazza ( II) , già Grimana. - V i s i apriva l'accesso alla vign a d d cardinale veneziano Domenico Grimani, che vi costruì un palazzo noto per la sua raccolta di antiquariato ( AniNOLFI , Rione Trevi. . . , 3 3 1 -3 3 2 ; inoltre LA NC IA N I , I, 1 3 9 ) . La vigna si estendeva sino al limite dell'attuale via XX Settembre. c.nvzze, via delle (XII ) , nell'area dell ' attuale via Petroselli , scomparsa. - Prese il nome da un gruppo di fabbricanti di carrozze insediatosi in questo periodo nei pressi della vicina chiesa di S. Stefano alla Bocca della Verità (GNOLI, 1 939/1 984 , 64: " PA N ­ C IROLI , 1 600/ 1 62 5 , 7 7 7 " ) . Borgo s.n Pietro, l a Meta (XIV) . - Indicati dal Torrigio con questo nome due antichi monumenti: «La Meta nd Vaticano si intende o quella secondo alcuni, che era nd cerchio di Nerone, dove è hora il campanile della Basilica, e fu gettata a terra da Giulio II per farvi l'habitatione per la scuola de' fanciulli cantori di detta Basilica, si come si legge nella sua Bolla nell'Archivio, nella quale tal'edifìcio viene chiamato Me­ ta; o quella [di cui si tratta in questa sede, situata in Borgo] vicina al sepolcro d'A­ driano, la qual'era ancor' essa a guisa quasi di piramide, alta quanto il detto sepolcro, detta simihnente Meta, o sepolcro di Romolo, o di Scipione, con voce impropria (chiamata ancora da Benedetto Canonico Terebinto di Nerone, per un albero di tal nome lì vicino) , che da Alessandro VI fu spianata per drizzare Borgo Nuovo, il cui sito era dove adesso si vede la fontana, che è nell'entrare dd Ponte in detto Borgo, & era di bellis simi manni fabricata, la magg ior parte de' quali fu convertita da Papa Dominione per lastricare il cortile chiamato Paradiso, di che scrive il Bibliothecario. La forma di ambedue si vede nelle porte di Bronw di S . Pietro, & in un quadro de­ pinto da Giotto in legno di noce d'India . . . » (TORRIGIO, 1 63 0 , 1 95 - 1 96 ) . - 1 5 0 2 , 2 aprile. Un atto notarile sembra confermare la persistente esistenza della Meta in qud­ la data: « . . . domum positam in burgo prope Metam in via Alessandrina, cui a duobus lateribus vie publice» (GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 1 67 : "Arti Perotto " , AS. Circa la via Sistina vd. S!MONCINI, 2004, I, 1 7 6- 1 7 7 , 209). - 1 5 1 1 . Rivendicata da Giulio II la proprietà della Meta contro le usurpazioni di alcuni privati, e ordinata nell' area ad essa corri­ spondente la costruzione di edifici destinai ai fanciulli cantori: « . . . domos ad decorem diete urbis et vie, et in usum et utilitatem cappellae nostrae . . . ac pro substentatione CIJn­ torum» (GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 167: "RooocANACHI , Rome, 4 1 0 " ) . - 1 5 3 4 . Persistente memoria dd luogo dove sorgeva la Meta: « . . . in strata que dzCit ur Alexandrina prope metam» (GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 1 67 : "Atti Apocello", AS). -

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CAPITOLO PRIMO

Borgo Nuovo, vd. Alessandrina,

via.

Botteghe Oscure, via delle (lX). - [s. d . ] . Strada migliorata al tempo di G iulio II

(FORCELLA, XIII , 1 87 9 , parte IV, 10, n" 1 2 1 ) .

Cam po d ei Fiori, piazza (VI). - 1500c. «Può dirsi che tutte l e case della piazza e contrada circostante fossero osterie» (GNOLI, 1939/1985 , 5 1 ) . Campo Marzio, piazza ( IV ) . - Pavimentata con mattoni e dotata di fognatu­ re: « . . . tempore tuae Sanctitatis lateribuis stratae . . . et additis cloaciS» (ALBERTINI, 1 5 1 0/ 1 953 , 5 3 7 ) . Cancelleri a, piazza della (VI ) , g i à detta d i S . Lorenzo i n Damaso. - Eseguiti lavori di pavimentazione (ALBERTI N I , 1 5 1 0/ 1 95 3 , 5 3 7 ) . Otiesa Nuova, piazza della : v d . Pouo Bianco, contrada. Colonna, piazza (ill ) . - 1506- 1 509. Spopolamento e degrado indicato da Marco Antonio Altieri: « . . . vedere et contemplare la gloriosa piazza de' Colonna, frequentata già da patre, figlioli et nepoti Bufalini, senza li Cancellieri, Treiofolani poi et Tetellin i , Nonnandi, Sbonia, V alerani, V ari, Carosi, Sorici, Ceretani, Boccacci, et luvancolini, Palosci, Iacobacci, Capoccini et Signorili, et de infinite altre honorevile famiglie cir­ curnstante et convicine; et hora de quelle in rutto over pur quasi orbata, nisciun altro ve se trovi in loco loro, se non uno flebile convento de abiecte et vilissime persone» (ALTIERI, Li nuptia/i . . . , cit. , 1 5 ) . Coronari, via ( V ) . - Indicata dal Nolli l'esistenza d i una 'Casa di Rafade d'Urbi­ no' all'altezza dell'attuale vicolo Domizio (NOLLI n" 584 ) . Cortile di Belvedere (XIV) . - 1503 - 1 5 05 . Iniziati i lavori (LANCIANI, l, 1 5 6 ) . - Realizzata l'ala occidentale dd Cortile. D lato orientale d d Cortile rimasto p e r lungo tempo delimitato dalle sole mura niccoline, dove si apriva una postenùa direttamente comunicante con l'esterno, poi sostituita da una porta monumentale (supra, Porta Giulia ) . - 1509, 17 febbraio. Spianamento della parte inferiore dd Bdvedere per svol­ gervi una caccia dei tori: mandato di 1 94 ducati a mastro Danesio da Viterbo «pro integra so/utione omnium et singularum expensarum incursarum ad explanandum in platea inferiori Belvederis ubi Sanctissimus dominus noster fieri /ecit /estum Taurorum» (LANCIANI, I, 1 4 5 : "Codice Corsiniano, 3 4 . G . 2 7 , c. 4 " ) . Cortile di Belvedere (XIV) , iscrizione di Bramante in forma d i rebus. - (AL VERI , 1 664 , II, 1 4 2 . 2 ) . -

34

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G ![J L! O II

DELLA ROVERE

Cono, via del (IX ), sul lato del rione Pigna. - 1 5 0 7 . Fazio Santoro, cardinale di Santa Sabina, ricostruisce il palazzo esistente accanto alla chiesa di S. Maria in via La­ ta (LANCIAN I , I , 1 43 . Situazione preesistente in SJMONC I N I , 2 004 , I , 2 1 1 e n . 4 0 ) . - Presen za di un giardino situato fra il palazzo e l a chiesa in cui erano stati raccolti oggetti di antiquariato. - Giulio II obbliga Fazio Santoro a cedergli il palazzo per do­ narlo a suo nipote Francesco Maria duca d'Urbino ( imm agine del palazzo in FALDA, 1 665 -69, I, tav. 1 7 ) .

Ginnasi, largo, e via dell' Arc:o de ' Ginnasi ( IX ) , già S. Lucia alle Botteghe Oscure. - Strada allar gata in questo periodo: « Vùz sanctae Lucùze in Ponticis Obscuris, eu m alùz tbùiem propinqua, hoc anno amplùzta /uit a tua Beatitudine» (ALBERTINI, 1 5 1 0/ 1 95 3 , 5 3 6 e n. 5 ) . GiuJ�•. piazza (Xl ) , area dell ' attuale piazza delle Cinque Scuole, scomparsa. - 1506. Presenza di una fontana che dà il nome alla piazza : .Strafa seu platea ludeorum volgan'ter la Fontanti» (LANCIANI, IV, 1 7 : "Not. Gori, pro!. 85 1 , c. 267 " , AS). - 1 5 08 . Ampliata l a piazza: « . . . a t ua Beatitudo amplùzta est platea . . . Iudaeorum» ( ALBERTI N I , 1 5 1 0/ 1 95 3 , 537 ) .

Giulia, via (VII ) . - 1505 c . Strada nuova tracciata d a Bramante: « Vùz lulia Nova, a ponte lulio ad Syxti usque pontem, quam tua Beatitudo incohavit ad utilitatem totius UrbiS» (Al.BERTI N I , 1 5 1 0/ 1 95 3 , 5 3 5 ) . - Aperta per utilità della curia: .Statuit et viam a Ianiculo ponte diruto [ponte Neronùznus] usque ad pontem Xistum tn qua mercatores pro commoditate curiae possent . . . » ( FRA MARIANO, 1 5 1 8 , 68 ) . - Situata in posizione di continuità con l'antico ponte Trionfale, in corrispondenza della strada che conduceva in Campidoglio: «Dicono ancora questo essere stato il ponte Trionfale con la porta & la via Trionfale, che si distendeva infino al Campidoglio, come scrive Iosepho, e Santo Girolamo: per la qual via (come si dice) non andavano se non le persone nobili . . . » (FULVlO - FERRUCCI, 1526/ 1 5 8 8 , 76r-7 6v). - Distrutta in parte la chiesa di S. Biagio della Pagnotta: «Drizz a ndosi . . . questa strada da Papa Giulio II restò questa (chiesa] in gran parte smembrata» (PANCIROLI, 1 600/ 1 625 , 492 ) . - Ipotizzata l'esistenza di un 'an tica ' via publica' in corrispondenza della via Giulia (CORVISIERI , ASRSP, l , 1 87 7 , 146- 147 ) . Giulia, via, Palazzo e piazza dei Tribunali (VII ) . - Decisa m a non realizzata la costruzione del Palazzo dei Tribunali: «Si risolvé il papa di mettere in strada Giulia , da Bramante indirizza ta, turti gli uffici e l e ragioni d i Roma i n u n luogo, p e r l a com­ modità ch'ai negotiatori averia recato nelle faccende, essendo continuamente fino al­ lora state molto scomode. Onde Bramante diede p rincipio al palazzo ch'a San Biagio su' ) Tevere si vede, nel quale è ancora un tempio corinzio non finito, cosa molto rara, et il resto del principio di opera rustica bellissimo» (VASA RI , 1550/1 986, 575 ) . - In­ dicato come un palazzo in cui « ... si havevano a ragunare tutti i magistrati, & molte altre cose molto utili alla corte & alla Città di Roma>> (FULVIO - FERRUCC I , 1 526/ 1 5 88 , 67v) . - Prevista ma n o n attuata una grande piazza davanti a l Palazzo d e i Tribunali , fino a via dei Banchi Vecchi, dove si ergeva il palazzo della Cancelleria, di cui a sua volta fu p revisto l ' ampliamento (Firenze, U ffizi, Arch. 1 3 6 v : vd. FRO M M E L , 1 97 4 , 526 e tav. cxcm. fig. 4 ) . -

35

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C A P I T O L O P RI M O

Lungara, via della (XIII ) . - 1 5 05 post. « . . . per la medesima porta [dei Sassoni, di S. Spirito] vedesi la strada detta dalla sua lunghezza Longara, la quale fu da Alessan­ dro VI principiata, e da Giulio II compita» (AL VERI, 1 664 , II, 2 8 1 .2 ) . - Circa i lavori eseguiti al tempo di Alessandro VI vd. SIMONCINI, 2004 , l, 233 e nn . 70-72 ) . - Aperta da Giulio II: «Da questa porta [Senimiana] Giulio II tirò e drizzò la strada a dirittura lungo la riva del Tevere insino alla pona di Santo Spirito [Iulius II viam direxit . . . usque a d portam 5 . Spiritus] , ove d a l'una & l'altra banda d'essa sono tirati s u bellis ­ simi edifici» (FULVIO - FERRUCCI, 1 526/1588, 1 9v). - Conferma del Maninelli : «Via Longara . . . drizzata da Giulio II e prima chiamata via Trasteverina» (MARTINELLI,

1 644/ 1 664 , 1 7 8 ) . - 1507 - 1508. Previsto il prolungamento della Lungara fino al pono di Ripa Grande: «Haveva in animo il detto Giulio di fare che la detta strada comin­ ciasse nella piazza di Santo Pietro, & si distendesse sino ove le Navi si tirano dentro sotto lo Aventino (il qual luogo volgarmente hoggi è chiamato Ripa) con mandare a terra rutti gli edifici che da l'una o l'altra b anda l'havessino impedita» (FULVIO - FER· RUCCI , ibid. ) . - 1509- 15 1 0 . Realizz ata lungo tale strada la villa Chigi, poi detta la Far­ nesina: «Pallazo de' Ghisi fabricato con tanta grazia con modello di Baldassarre Pe­ ruzzi, che non murato, ma n ato veramente pare» ( M ARTI NEL L I , 1 644/1 664 , 1 6 ; LANCIAN I , l, 1 5 0- 1 5 1 ) .

Lungaretta, via della (XIII ) , già Transtiberina. - Potrebbe rientrare fra le strade

di Trastevere di cui l' Albettini genericamente affe rma che furono migliorate: «Omitto

vias multas . . . Transtyberinae regionis, quas qutdem Sanctitas tua dilatavit ac latentio opere stravit>> (ALBERTIN I , 1 5 1 0/ 1 95 3 , 536-7 ) .

Madama, piazz a (VIII ) , g ià dei Lombardi. - 1505, ante. Edificio preesistente co­ struito dal card. M. Copis (vd. S!MONCINI, 2004, l, 249 e nn . 1 3 7 - 1 3 8 ) . - 1505 . Nuovo edificio costruito dal cardinale Giovanni de' Medici (poi papa Leone X), successiva­ mente inglobato nell'esistente palazzo del Senato (LANCIANI, l, 145 ) . - Localizzazione

adiacente alle Terme Neroniane: «Domus reverendissimi Ioannis de Medicis . . . est apud Alexandrinas et Neronianas thermam (ALBERTINI, 1 5 1 0/1953 , 520) .

Madonna dei Monti, via della (1), già della Suburra. - «Poco tempo ha che nel

mezw di detta via chiamata Secura, in cambio di Suburra, era una torre che hoggi da maestri delle vie è stata rovinata, per cagione di allargare detta via» (FuLVIO - FER­ RUCCI, 1526/ 1 5 88, 2 1 v-22r) .

Mattei, piazza (Xl), già in Piscinula. - Lavori di pavimentazione eseguiti al tempo di Giulio II (ALBERTINI, 1 5 1 0/ 1 953 , 5 3 7 ) . Minerva, piazza e via della ( IX ) . - Strade nei dintorni dell a piazza, ampliate e pa­ vimentate con mattoni: «Omitto multas vias . . . apud ecclesiam . . . Manae super Miner­ vam . . . quas quidem Sanctitas tua dilatavit ac lateritio opere stravit» (AlBERTINI, 1 5 1 0/ 1 953 , 5 3 7 ) . - Forse apena o sistemata in tale occasione la strada di collegamento con piazza della Rotonda, la cui esistenza sarebbe stata notata da fra Mariano nel 1 5 1 8

( ID . , 1 5 1 8 , 236).

Mont.nlll'll, piazza (XII ) , area d i via del Teatro Marcello , scomparsa. - 15 1 1 , 22 settembre. TI nobile Paolo Pini concede a tale Cipriano da Genova licenza di distrug-

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G I U L I O II D E L L A R O V E RE

gere pane di un antico portico, detto Porticus Minucia, allo scopo di eseguire scavi (LANCIAN I , l, 1 5 7 - 1 5 8 : "Not. Gualderoni, p rot. 897 , c . 4 3 4 " , AS ) . Navona, piazza (VI). - Ampliamento attuato, ma non precisabile: « . . . a tua Bea­ titudo ampliata est platea . . . AgomS» (ALBERTI N I , 1 5 1 0/ 1 95 3 , 5 3 7 ) . - Nd 1 5 12 il car­ dinale Antonio Oocchi dd Monte acquistò e andò ad abitare in un edificio situato lungo il lato settentrionale ddla piazza , nell'area dell'attuale palazzo Braschi, costruito da F. Orsini al tempo di Nicolò V. Successivamente ordinò ad Antonio da Sangallo il Giovane di ricostruirlo. Vd. Cap. Il, Rep . , stessa voce.

P.JJJ., piazza (VII ) , area dell'attuale Lungotevere dei Tedaldi, scomparsa. - Si­ tuata sul retro dd Palazzo degli Incoronati, tuttora esistente al n. 1 5 1 di via Monser­ rato, e collegata a via Monserrato dalla via degli Incoronati. Lavatoio esistente ndla piazza e lavandaie insediate nei pressi, in casupole disposte lungo la riva dd Tevere (GNOLI, 1 9 3 9 / 1 9 84 , 1 3 9 : "Libro delle Piante del Gonfalone, a 1 5 84 , c. 1 75 " , recante immagine ddla piazza ) . P aradiao , piazza e via, d d (VI). - Consuetudine d i esporre n dla piazza, alla ber­ lina , i colpevoli di reati minori, e specialmente le donne di mals vita ( G N O L I , 1 93 9/ 1 9 84 , 3 4 ) . - Vi risiedeva l'ambasciatore di Venezia (BURCKARD, XXXII , 1111 , 5 85 n. l , r. 60 ) .

P��Ut:tto, mura leonine ( XIV ) . - Lavori iniziati da Bramante e proseguiti da An­ tonio da Sangallo il G. (Al.VERI, 1 664 , Il, 1 1 1 .2 ) . - 1 5 1 2 . Affidamento dei lavori ad Antonio: « . . . l'anno MDXII Bramante gli diede la cura dd corridore ch 'andava a' fossi di Castd Santo Agnolo, della quale opera cominciò avere una previsione di X scudi il mese» (VASARI , 1 55 0/ 1 986, 8 1 5 ) . - Tracciato delle mura leonine all'inizio dd secolo in un disegno geometrico di Antonio da Sangallo il G . , con indicazione delle modifiche da lui proposte e poi attuate dal Lapardli (RoccHI, 1 902 , 1 98 ss . , tav. XXXIX ) . Ponte S . AnJelo, piazza di (V) , già d i S . Celso. - 1 5 03 . Demolita la chiesa di S . Celso per ampliare l'accesso a canale di Ponte: «Quam lulius etiam dirui fecit ut viam latiorem pergentzbis daret, non adhuc restituta» (ALBERTI N I , 1 5 1 0/ 1 953 , 5 3 7 ) . - « . . . al t em po di Giulio II la chiesa veniva a mezzo l a strada d e ' Banchi dove a l pre­ sente sta la drogheria e pizzicaria che guardano la piazza di Ponte [e] v'era un porti­ cale grande dd modello della chiesa di S . Maria in Trastevere [e] v'erano tre porte grandi appresso la piazza et una pietra dove si vendeva il pesce che era di S. Celso. Doppo Giulio II fece buttare giù il porticale e vi fece case e bott eg h e» (ARMELLINI, 1891, 3 64 : "Arch. Vat . , Stato temporale delle Chiese di Roma, I, 3 2 9 " ) .

Pon. Giuli• (XIV). - Porta monumentale realizzata in sostituzione d i u n a pree­ sistente posterla, attraverso la quale si entrava nd cortile di Bdvedere (Al.BERTI N I , 1 5 09/ 1 95 3 , 4 6 5 e n . 4 ) . POI'tll Terri011e (XIV). - Attraversata d a quanti provenivano dalla via Portuense: ..Dominica, prima iunii, post horam XX, per portam Turrionis intrarunt Urbem tres oratores regis Portugalie pro obedentia prestanda» (BURCKARD, RRII S S, XXXI I , 1 111 , 485 , rr. 1 8- 1 9) . -

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CAPITOLO PRIMO

Portll ViriclJuj•, oppure di S. Pietro (XIV), soppressa al tempo di Pio IV. - «Fu chlamata anche di S. Pellegrino, e di Belvedere, per essere prossima alla chiesa di quello, e contigua al giardino pontificio detto di Belvedere, e si disse Giulia [sic] da Giulio II , che la fece rifabbricare. Ha il prospetto [esterno] verso Settentrione e non è di architettura molto nobile; ma con tutto ciò imboccando in una strada spa­ tiosa coperta di arbori fa bellis s ima vista, & è frequentissima, e dà l'ingresso in Roma alle nationi più boreali» (ALVERI, 1 664 , II, 1 2 2 . 2 ) . Pozzo Bilmco, contrada (VI), area dell'attuale piazza della Chiesa Nuova, scom­ parsa. - Luogo abitato da camiciaie spagnole, per lo più ebree convertite (ma"ane ) , e da prostitute. - 1503 , 23 agosto. Messe a ferro e fuoco da Fabio Orsini le botteghe degli spagnoli situate in tale contrada (TEDALL!N I BRANCA, 1 5 03 , 3 05 - 3 06 ) .

Quirirude, via e Venti Settembre, via (VII ) . - 1 5 1 2 , 1 9 marzo. Migliorata l'antica via Alta Semita nel tratto fino alla Terme di Diocleziano, come si può dedurre da un documento coevo riguardante la vendita di una vigna con casa padronale: «vineam . . . positam in loco qui dicitur Montecavallo iuxta viam recentem qua itur a d Thermar» (LANCIANI, "Bull . Com. tomo XXIII , a. 1 895 , 1 05 " ) . Ripetta , piazza d i ( IV ) . - 1 5 00. Edificata la chiesa di S . Rocco: >.7 .

• Vd. L. PASTOR,

IV.

I,

pp. 3 4 3 - 3 4 5 .

' Lettera di Raffa ello a Simone Ciarla. s u o zio, citata da L . PASTO R , IV ,

' L. PASTOR, IV ,

I.

I, pp.

p . 5 2 0 e n . 1 : " S A N U DO , XXVI I , 2 7 4 . C tn x ; N A , 400".

5 14-5 1 5 e n.

7 lvt, p. 5 2 0 e n . 3 : " A t t i M od . I , 1 3 6. Su S . Pietro nel 1 5 1 8 cfr. LANCELLOTTl , I I I , 1 7 9 " . -

42

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I.

LEONE X DE' MEDICI

Raffaello era stato chiamato a dirigere i lavori della basilica di S. Pietro nel 1 5 1 3 , pochi mesi dopo l'elezione di Leone X, congiuntamente a fra Gio­ condo. Contemporaneamente Giuliano da Sangallo era stato nominato am ­ ministratore della fabbrica . 8 Successivamente, a partire dal 1 5 1 6 , morto fra Giocondo e tornato Giuliano a Firenze a causa di una malattia, Raffaello rimase solo a dirigere la costruzione della basilica, mentre Antonio da Sangallo il Giovane, che vi lavorava dal 1 5 1 0, sia pure con ruoli di limitato rilievo, fu nominato suo coadiutore e capomastro. 9 In tal modo tra Raffaello e Antonio ebbe inizio una collaborazione che avrebbe avuto interessanti sviluppi anche in campo urbanistico. Turti i principali cantieri edilizi ereditati dal precedente pontificato risen­ tirono delle difficoltà finanziarie determinatesi a partire dal 1 5 1 7 . Oltre la fab­ brica di San Pietro fu sospesa la costruzione sia del Cortile di Belvedere sia del palazz o dei Tribunali in via Giulia. Continuarono invece i lavori nella nuova ala del palazzo pontificio, ma solo perché l'edificio che Bramante aveva co­ struito presentava segni di cedimento, per cui occorreva consolidarlo. All a fi­ ne, comunque, anche questo lavoro fu bloccato dall a mancanza di fondi. Una fonte risalente al 1 5 1 7 riferisce come fosse ormai generalizzata l'opinione che Leone X, a causa delle difficoltà economiche, non sarebbe riuscito a comple­ tare nessuna delle grandi fabbriche iniziate da Giulio II . 1 0 Nel settore urbanistico l a situazione subì un 'analoga evoluzione. Nel pri­ mo periodo del pontificato, fra 1 5 1 3 e 1 5 1 7 , si ebbe una persistente attività, caratterizza t a sia dalla continuazione dei grandi lavori viari iniziati al tempo di Giulio II , sia dall'avvio di nuovi e importanti interventi. Ma anche in questo settore a partire dal 1 5 1 7 si fecero sentire le citate carenze finanziarie e suben­ trò un'analoga interruzione. Potrebbe avere contribuito ad arrestare questo tipo di attività la citata sottrazione dell'incarico di camerlengo al cardinale Ria­ rio, che lo aveva tenuto con grande competenza fin dal tempo di Sisto IV. L'interruzione interessò soprattutto i lavori commissionati dal papa e dalla Camera apostolica, la cui esecuzione dipendeva dalle condizioni dell ' erario pontificio. Invece non si arrestarono i lavori dei maestri di strade, che erano soprattutto finanziati mediante contributi di miglioria versati dai p rivati. L'at­ tività dei maestri fu agevolata d alle buone condizioni in cui l 'economia citta­ dina si mantenne anche dopo il 1 5 1 7 : il lusso della corte, se da una parte fu tra le cause principali del declino dell'erario pontificio, dall ' altra cont ribuì ad ali-

8 U, nomine indicate nel t es t o fu rono oggett o di b r evi L. PASTOR, IV, l , p . 5 1 5 , nn . 2 e 4 .

Testi riportati da

pontifici emessi in data l " agosto

9 Gr. G . VASARI , IL vzle . . . ( 1 5 5 0 ) , cit. , p. 8 1 7 nella Vita 1 0 L. PASTOR,

ivi,

p. 5 1 9 , e nota 6 : " Gzorn.

-

di A ntomo da Sanga/lo. d. /eu. /tal. , XLII, 90 "

43

-

15 14.

C A P I T O L O S E C O N DO

mentare lo sviluppo dei commerci a tutto vantaggio dei romani: «Non v'era luogo al mondo - scrisse il Pastor - dove si potesse così bene collocare il pro­ prio capitale, arrivare sì rapidamente a ricchezza e autorità, e dove si pagasse­ ro tasse tanto lievi». I I Le indicazioni fornite dal repettorio mettono in eviden­ za che i maestri di strade furono attivi durante l'intero pontificato.

LA CiTTÀ LEONINA

Nella Città leonina continuarono i lavori nella principale via Alessandn·na 1 5 1 3 e 1 5 1 5 , prima dd suo ritorno a Firenze, Giuliano da Sangallo riprese e portò a compimento i lavori di pavimentazione iniziati al tempo di Giulio II . 1 2 Questa notizia compare nd diario dd cerimoniere pon­ tificio Paride Grassi, che nd 1 5 1 7 sostituì Giovanni Burckard in quello stess o incarico. Lungo tale strada Raffaell o realilzò anche due nuovi palazzi, uno per Giambattista Branconio dell'Aquila, cameriere di Leone X, situato verso l'im ­ bocco d i piazza S. Pietro ( fig . 4 ) , I 3 e l'altro per Arnaldo d a Brescia, medico dd papa, situato all'angolo con la strada che conduceva a via Hadriani (via dell'Elefante) . Inoltre acquistò per sé il bramantesco palaz2etto Caprini, situa­ to all'angolo con piaZZtJ Scossacavalli, forse con l'intento di completarlo (fig. 8 ) . I 4 Tali interventi sottolineano l'importanza ormai acquisita da questa strada come principale asse dei Borghi. Raffaello edificò anche un paiaz2o per il cardinale Armellini , divenuto ca­ merlengo nd 152 1 , di fianco a Porta Terrione, nd punto d'incrocio con la via dd Borgo di S. Spirito. Nella pianta dd Bufalini lo vediamo indicato come un grande blocco quadrangolare, vicino al quale compare l'indicazione "P.D.R CE­ S I S " , corrispondente al nome dd cardinale che lo avrebbe acquistato successiva­ mente. Fra il paiaz2o e l'adiacente cintura muraria è indicato uno spazio libero, tangente alla strada, dove probabilmente si apriva il suo principale ingresso. I s In questo periodo s i accentuò la tendenza di cardinali, prdati, curiali e uf. ficiali ad insediarsi in Borgo, che di conseguenza acquistò la fisionomia di un

(Borgo Nuovo) . Fra

" lvi, p. 3 66 . " Vd. Rep. "AiessandriM, via" . 1 3 L. G I G L I , Rione &rgo, l , p . 2 6 .

Disegno di M a rtin v an Heemskerck, in C. HOI.S[N e H . E> (DE GRASS I , Dia­ rio, 1 8 84 , 2 0 ) .

1 01 LANCIANI, I , p . 2 1 1 . Citaziono dai verbali dd Consiglio comunale in data 2 st:tt em bro 1 5 1 7 : bo lla m�ossa «in /avornn curi4/ium aedz/icanlium in urbe a d effeclum q . u rbs Roma augeal e l nobili­ rel"r aedificiis el homùubus». 1 04 n cardinale Riario nd 1 5 1 7 fu poi reintegrato nel suo titolo ma non nella funzione di camer­ lmgo. Sarebbe poi morto nd 1520 ( PASTOR, IV, l, pp. 660-675 , App. 42-44, La grazia a Raffaello &z..W). 1 01 «ln Roma da di.O anni in qua è stato fatto diecimille case per lombardi, che per lo guerre son venuti ad babitar de lì . . . ,., V d . L . PASTOR , IV, l, p. 367 n . 4: "ALBERI, 2' serie, III, 67 " . -

67

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CAPITOLO S E C O N DO

Fiume Tevere, contro le inondazioni - 1 5 1 3 . Bramante, secondo l'idraulico Bse­ ci, riteneva che contro le inondazioni vi fosse un solo rimedio, spostare Roma nella zona collinare: «Perché Bramante, non essendosi lasciato intendere che disegno egli si proponesse, a Papa Leone [non disse altro] se non che vi bisognasse spendere un milion d'oro; [e] se io ho da dire come la intendo, credo che quel grande Architettare voleva riportar Roma in questi monti . . . » (BACCI, 1576, 289r) . - Opinione di Braman­ te ricordata anche da un autore del secolo XVII (BoNINI , 1 663 , Cap. IV ) , e successi­ vamente da Luca Beltrami (BELTRAMI, 1 904 , 42 1 -423 ) . Fiume Tevere, traghetti a corda. - 1 5 1 9 . Istituito un traghetto fra l a chiesa di S. Biagio, situata in corrispondenza del vicolo del Cefalo (dietro il palazzo dei Tribu­ nali in via Giulia), e la chiesa di S. Leonardo, nel vicolo degli Otri d'Alibert, nei pressi della Lungara (GNOL!, 1 93 9/ 1 984 , 3 3 3 - 3 3 4 ) . Ponte S . Angelo. - 1 5 1 6 . Rifacimento del mattonato: > (RE, 1 920, 67 , n" 1 1 , " Taxae viarum, c. 3 5 " . Inoltre GNOLI, 1 9 3 9/ 1 9 84 , 276). - Iniziata la ricostruzione della chiesa di S. Celso, demolita al tempo di Giulio II ( progetto di Bramante) . Terminata la costruzione del palazzo Alberini ( p ro­ getto di Giulio Romano). Lasciata una piazzetta fra i due edifici. (LANC!ANI, l, 2 1 2 ) . Barchetta, vi a della (VII ) , già d i Corte Savel/4, o Cuna de Sabellis. - 1 5 1 4 , 6 di­ cembre. Demolita una casa per rettificare la strada (LANCIAN I , l, 1 63 : " P at en ti , p rot . II, c. 478" ) . -

68

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LEONE X DE' MEDICI

Baullari , via dei (VII ) , tratto meridionale, da piazza Farnese a Campo dei Fiori. - 1 5 1 7 . Tratto aperto in una wna di orti, per fornire un comodo accesso al palazw del cardinale Farnese (FRA MARIANO DA FIRENZE, citato da GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 3 3 ,

&ullan) . BoiJJO, rione (XIV), la Meta. - 15 1 8 , 1 5 luglio. Leone X sottrae l'area della Meta al cardinale Adriano Castellesi da Cometo, che in una sua parte vi aveva costruito un palazzo, per donarla a Belisario Pini . - 1 42 1 , 5 febbraio. La madre del Pini, Girolama Caprioli, concede il terreno e i ruderi a un Bernardino d'Arezw, con riserva di avere gli oggetti di scavo che vi si sarebbero ritrovati (l.ANciANI, I, 1 87 ) . BoiJJO Nuovo, vd. "Aiessandn'na, via". BoiJJO Vea:bio (XIV) , area di via della Conciliazione, scomparso. - 1 5 1 4 , 1 5 set­ tembre. Leone X emette un motuproprio con cui concede in perpetuo a Giuliano da Sangallo e ai suoi successori un pezw di terreno situato 'nella via vecchia' (VASARI , 1 5 68/ 1 87 5 , IV, 297 ) . - 1 5 1 8 , 15 gennaio. Esecuzione di una fognatura: «Jectito della chiavica de reverendissirno card. de Ragona nella strada vechia de Borgo» (RE, 1 920, 67 , n• 15, " Taxae viarum, cc. 50-53 " ) .

Cmnpidoglio, piazza del (X). - 1 5 1 7 , 1 9 novembre. «l Conservatori fanno tra­ sportare dal Quirinale al Campidoglio i due sirnulacri giacenti dei fiumi che oggi fian­ cheggian o la fontana di Roma» (LANCIANI , l, 1 82 : "Not. G.B. de Coronis, prot. 643 , c. 169", ASl .

G.mpo Tornr:r:IUIUJO, contrada ( X ) , scomparsa. - Concentrazione di botteghe per macelli lungo la strada che da S. Maria in Macell o si estendeva fino a Campo Vac­ cino (Fundicus macellorum de Arcanohe) . - 1 5 1 7 c. Chiesa di S . Maria concessa all'U­ niversità dei tessitori: sua nuova denominazione (S. Agata dei tessitori) e conseguente scomparsa dei macelli (LANCIAN I , BCAC, 1 90 1 , 24, 3 7 , 39-40 e tav. V). V d. dis. 2 5 . Canova, via (IV) , Ospedale d i S . Giacomo degli Incurabili. - 1 5 1 5 . lstiruita una Compagnia destinata a prendersi cura dei malati incurabili: « . . . vedendo che la Città di Roma era colma di poveri infermi di morbo galli c o, e di male così grave che gene­ rava non solamente horrore, fetore, e nausea a vederli, ma inhabili li riduceva al po­ tersi muovere . . . onde si facevano detti infermi trainare per la Città sopra carriole do­ mandando l'elemosine per vivere . . . poiché per simili infe rmi non vi era ancora ospedale particolare in Roma, deputò & istituì detta Compagnia 14 fratelli, cioè per ciascun rione il suo, accioché oltre la cura di haver a visitare i fratelli . . . invigilas­ sero di far condurre li predetti infermi in esso Ospedale . . . » (AL VERI , 1 664 , II, 5 8 . 1 -2 ) . - 1 5 1 5 . Destinato alla cura d ei malati incurabili l'Ospedale di S. G iacomo: ..Pare che in questo spedale da principio si ricevesse ogni sorte d'infermi, infino al 1 5 1 5 , nel quale [ann o ] papa Leone X gli fece un breve con molti privilegi e gratie, ordinando che solo incurabili si pigliass e ro, non essendo in Roma altro spedale che desse ricapito a tali infermi, & in essecutione di ciò commandò che si mandassero ad altri spedali gl'infermi, ch'erano qui, & in luogo di quelli qua fossero condotti gl 'incurabili, ancor­ ché non volesse ro» (PANCIROLI, 1 600, 447 ) . - Attribuitogli il titolo di Arciospedale e posti «SStto la sua giurisdittione tutti gli altri Ospidali, che si chiamassero dell'lncu- 69 -

CAPITOLO SECONDO

rabili>> (ALVERI , 1664, n , 6 1 .2 ) . - 1 5 1 9- 1520. Ampliamento dell'Ospedale di S. Gia­ como lungo la via Canova fino al limite di via Ripetta, progetto dell'architetto Giorgio Coltre (ivi, 5 9 . 2 ) . - Costruzione di una cappella con ingresso da via Ripetta, nell'area in cui sarebbe sorta la chiesa di S . Maria Porta Paradisi (ivi, 5 9 .2 ) . Capizucchi, via ( XI ) . - 1 5 1 8 . Strada alla rgata: «}ectito e restoro da farse per la ruina della strada delli Capizucchi», da piazza Campitelli a piazza Capizucchi (RE,

1 920, 67 , n" 1 6 : " Taxae vill ru m,

c.

54 " ) .

Ca po l e caae , via, e F . Crispi, via (ill ) . - 1 52 1 . Lavori nella vi a d i Porta Pinciana, da S. An drea delle Fratte fino alla Porta: «}ectito delle strade de Porta Pinciana ... >>

(RE, 1 920, 67 , n" 20, " Taxae Vill ru m, cc. 66-69 " ) .

Collegio Romano, piazza, e moderna via La ta ( lX ) . - 1 5 1 8 . « S i compie l'ammat­ tonato stradale a panire dalla torre dd Card. di S. Angdo usque ad arcum Camigliani seu platea Camigliani, sotto la direzione di Ambrogio de Gnazano ingegnere>>. Si trat­ ta dd cardinale Giovanni Michid, titolare di S. Marcello, la cui residenza era situata sulla vecchia via Lata, di fronte all'imbocco della strada moderna (LANCIAN I , l, 1 84 : "Not. d e Amanni, prot. 62 , c . 2 1 0 " , AS ) .

Cuccagna, via della (VI). - 1 5 1 2 s s . Migliorata a seguito dell a decisione, presa dal cardinale Antonio Ciocchi dd Monte, di costruire un propria residenza turrita nell'a­ rea dell ' attuale palazzo Braschi. V d . "Navona, piazza " . ElefiUite, via dell' (XIV). - Strada di raccordo fra la via Alessandn'na e la via Ha­ driani. All'angolo con la via Alessandrina Raffaello costruisce il palazzo di Arnaldo da Brescia, medico dd papa (ADINOLFI , Canale . . . , cit. , 5 0 e n. l; GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 991 00 ) . Falegnami, via dei ( XI ) , detta dei Catinari n d secolo XVI. - 1 5 14 s. Sistemazione ddla strada (RE, 1 920, 67 , n" 5: " Taxae viarum, c. 1 9 " . Inoltre GNOLI, 1 93 9/ 1 984 ,

69) .

Farnese, piazza (Vll ) . - 1 5 08- 1 520. D preesistente palazzo dd cardinale Ferriz, acquistato nd 1493 dal cardinale Alessandro Farnese, viene ristrutturato e ampliato da A. da Sangallo il Giovane (primo progetto) (DI MAURO, 1 987 , 1 1 6 , fig. 2: "Bibl. N az. di Napoli " ) . - 1 5 1 3 . Restaurata la chiesa di S . Brigida, situata sul lato ovest della piazz a (ARMELLINI , 1 89 1 , 4 1 4 ) . - 1 5 1 9 . Esistenti tre case, di cui due incompiute, di fronte al palazz o : « . . . poste [opposte] al palazzo dd cardinale de Farnesi, dove era l 'orto di Santo Pietro e Pavolo>> (GNOLI, 1 9 3 9/ 1 984 , 1 0 1 - 1 02 : "Arch. Vat. Catasto dd Gonfalone, c. 1 8 " ) . Farnesi (de' ) , via (Vll ) . - 1 5 0 8 - 1 52 0 . Strada preesistente, allineata e sistemata contemporaneamente alla ristrutturazione dd palazzo Farnese (DI MAURO, 1 987, 1 1 6, fig. 2 : "Bibl. Naz. di N ap o li " ) . Firenze, piazza di ( IV ) , già dei Rù:ci. - 1 5 1 4 . Ampliamento della piazza: «Gettito

delli porticali de piazza de Rici>> (RE, 1 920, 67 , n" 8, " Taxae vù1rum, cc. 2 8 - 2 9 " ) .

GiuJes, piazza (Xl ) . - 1 5 1 9 , 3 0 agosto. Esecuzione di una fog n a t u r a : «}ectito

della chiavica delli Judei>> (RE, 1 920, 67 , n" 1 8 , " Taxae vù1rum, cc. 5 8 -6 1 " ) .

LEONE X DE' MEDICI

Giulia, via ( V ) . - 1 5 1 4 . Concorso pe r la C05truzione della nuova chiesa d i S. Gio­ vanni dei Fiorentini nel sito della vecchia chiesa di S. Pantaleo: scelto il progetto di Iacopo Sansovino. - 1 5 1 8. Strada concepita come W1 luogo in cui «possano concen­ trarsi i mercanti per comodità della curia» ( MA RI A N O , 1 5 1 8 , 68). - 1 5 1 9 . Attribuita alla nuova chiesa di S. Giovanni la funzione di «parochia di tutti i Fiorentini ch ' abi­ tavano in qualsivoglia parte di Roma, e delle persone che gli servono di qualW1que natione siano»; insediato all'angolo con il vicolo dell'Oro (o strada adiacente) W1 «Consolato per le cause de' Mercanti fiorentini con molti altri privilegi et gratie» (PANCIROLI , 1 600, 494 ) . - 1 5 1 9 . Accumulata presso la riva del fiume W1a grande quantità di sabbia per consolidare l'area dove costruire la nuova chiesa: «Ma perché nel porla [fare le fondazioni] si mise troppo dentro nel fiume, furono sforzati fare W1a spesa di dodici mila scudi in W1 fondamento in acqua per quella . n quale fu poi da Antonio con belliss imo ingegno e con fonezza condotto» (VAsARI , 1550/1 986, 8 1 8. Inoltre LANCIANI, I, 1 94 ) . - 1 5 1 9 - 1520. Acquistato da Raffaello W1 terreno per co­ struirvi W1a propria casa, attuale numero civico 83 (TAFURI , 1 984 , 235 -240) . Lata, via attuale moderna (lX). - 15 1 8 . Pavimentazione in mattoni, eseguita con­ temporaneamente a quella della piazza del Collegio Romano, vd. "Collegio Romano, piazza".

Lwtpra, via della (Xlll ) . - 1 5 1 3 . Parziale demolizione di W1a casa, forse per al­ largare la strada (in questo d ocum ento chiamata strada Giulia ) : « . . . devastata propter viam ]uliam que tendit incipiendo a muro [dalle mura leonine] versus ecclesiam Sancti Petri et eundo versus portam q. d. porta Septignana noviter edi/icatam» (LANCIANI, I , 1 6 1 : " N o t . Zutphel Wardemburgensis, prot. XX, c. 7 0 . Scrittori d i Archivio " , ASC) . - 1 5 1 7 . Costruite varie c ase fra cui quella del cardinale Riario: « . . . alla via dove è la casa di messer Aug.no Ghisi [Chigi] se sono fatte de' brave case, monsignor di S. Zorzo [ di S. Giorgio, cioè Riario] gli fa W1 bellis simo palazo» (PASTOR, IV, l, 3 67 e IV.ll, 650, App. 22: "Relazione di A. Gabbioneta al marchese di Mantova, . . . Orig. Archivio Gonzaga in Mantova " ) . Madama , piazza (Vlll ) , detta dei Lombardi. - Presenza di W1 palazzo Medici, abi­ tato dal pontefice prima della sua elezione, abitato successivamente da Alfonsina Or­ sini, vedova di Piero dei Medici. Madonna deD'Ono, via (Xlll ) . - Chiesa e ospedale di S. Maria dell'Ono: «Ser­ vendosi per architetto di Giulio Romano . . . vollero anche appresso all a chiesa fabri­ care W1 Ospidale, con obbligo di ricevere in esso infermi dell ' atte de' Fruttaroli , Mez­ zaroli di Vigne, Pizzicaroli, Onolani e simili, il quale fu riedifìcato nel 1 6 14» (AL vERI, 1664, n. 362.2 ) .

Monte Brianzo, via d i (IV-V), già S . Lucia del/4 Tinta , tratto della quattrocente­ sca via Sistina. - 1 5 1 8 . Lavori non precisati nella >. 10 Ciò nonostante essi furono eseguiti in un brevissimo lasso di tempo, fra il lO dicembre 1535 e il 5 aprile 1536, quando avvenne la visita im periale. Molti interventi vennero iniziati allora e completati successivamente. Di molti si h anno notizie fin verso il 1538. In mancanza di una ricostruzione si provvide a nascondere dietro ap­ parati decorativi i guasti provocati dall e demolizioni.

8 Indicazioni sulla visita a Roma di Carlo V sono state tratte dai d i a ri di due autori coevi , il ce­ rimoniere pontificio Bi"'(io Baronio M a rt inelli ( in A S RS P , I , 1 87 7 , pp. 3 1 9 - 3 4 4 , a cura di B . Podestà) e il nobiluomo M arcello Alberini (I/ libro del/t ricordi et JpeJe, in ASRSP, XV I I I , 1 895 , pp. 3 1 9 -4 1 6 , e X I X , 1 896, p p . 4 3 - 7 3 , a cura di D . Orano ) . P i ù i n generale si è fatto riferimento a descrizioni del Lanciani ( In . , I l , p p . 5 8 -63 ) e del Pastor ( l o . , V, p p . 1 5 9 - 1 62 ) .

9

R LANCI A N I , i n BCAC, 1 902, cit . , p p . 2 3 1 ·2 3 3 : «Decretorum pvpult romant 1 5 35, die X , men·

m decembnS.. . ln/ra, "Appendice " , pp. 1 3 2 - 1 3 3 .

' " M . A.LBERINI, Il ltbro . . . ( 1 89 6 ) , cit.

- 1 00 -

PAOLO lii FARN ESE

Era previsto che il corteo imperiale entrasse in Roma dall'attuale Porta S . Sebastiano, dove pertanto fu realizzato un sontuoso apparato: «Et più la Camera debba fare à sue spese il Baldacchino per l'in trata de sua Cesarea Maestà». n corteo avrebbe dovuto poi percorrere l'attuale via di Porta S. Se­ bastiano, corrispondente al tratto urbano della via Appia (Antica) , fino al Cir­ co Massimo. Da qui in un primo momento si pensò di farlo avanzare fino a piazza Montanara («dritto per Cerchi e piazza Montanara») , facendolo poi proseguire lungo le pendici del Campidoglio fino a piazza S. Marco; ma poi­ ché in questa zona, a causa dell'elevata densità edilizia, non era facile realizza ­ re una rappresentativa strada rettilin ea (> (PA. STOR, V, 7 94 : "Cod. Vat. 8468, f. 208", BAV ) . - 1 544 c. Distrutto il Laconico per aprire la strada: ) (PASTOR, V, 7 94 : "Cod. Vat. 8468, f. 208", B AV). - 1 54 1 . Eseguite altre demolizioni per allargare la strada, compresa un a casa degli Astalli si­

tuata davanti all ' ingresso principale dd palazw pontificio (« . . . ante portam magnam palatii s. e. i. Marci») ( L ANCIAN I , II, 62 , ibid. ) .

Ponte S. Angelo, piazza di (V) . - 1 543 . Sistemato l' accesso a via Paola (vd. "Pao­ la, via" ) . - 1546. Demolite alcune case per facilitare l'accesso a via di Panico, fra cui l'ospizio detto della Luna (vd. "Panico, via " ) . - 1 548 c. Trasferite in un recinto situa­ to alla destra dd ponte le esecuzioni capitali , fmo allora eseguite in Campidoglio, stÙ Monte Caprino. Situato accanto al recinto un edificio appartenente alla Compagnia della Misericordia, della natione fiorentina, che si occupava di dare sepoltura ai giu­ stiziati ( L ANCIANI, BCAC, 1 90 1 , 2 5 2 ) . - Att ribuita alla piazza la forma che compare nella pianta di Roma dd Bufalini (Le piante di Roma, II, tav. 20 1 ) . - Forma dell a piaz�

143



C A P I TOLO Q U A RTO

za descritta dall'Alveri: > (RE, 1 920, 69, n• 49, " Taxae viarum, cc. 1 7 1 - 1 7 6 " ) . - 1 5 4 8 . Altri lavori (GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 2 84 : " Taxae viarum", non precisate). S. Paolo alla Regola, via di (VII ) . - 1537, 3 ottobre. Contributo per allargare e raddrizz are la strada: «]ectitutm pro dilatanda et dirigenda via Sancti Pauli regionis Arenile» (RE, 1 920, 69, n• 46, " Taxae viarum, cc. 1 5 1 - 152 e 290". Inoltre GNOLI, 1939/1984, 285: " Taxae viarum, id. , vol. 445 , cc. 13, 37, 15 1 e 290") . S . Pietro, piazza (XIV) , erezione dell'obelisco. - Descrizione d al Mercati: «Paolo Terzo teneva gran desiderio di condurre l'obelisco di Caio imperatore sulla piazza di S. Pietro, e più volte ne tenne proposito con Miche! Agnolo Buonarruoti, scultore e pittore eccellentissimo dell 'età nostra e architetto incomparabile, al quale si attribuisce l'invenzione degli argani, i quali si usano a Roma e quasi per tutta l'I­ talia a tirare sulle fabriche i sassi grandi, e ai tempi nostri si adoprano principal­ mente per muovere gli obelischi; ma il detto Miche! Agnolo non volse m ai atten­ dere a tale impresa. Alcuni, i quali sono stati intimi amici suoi, mi hanno riferito che, domandandogli essi più volte perché [ . . . ] non volesse fare un tanto piacere al Pontefice di trasportare quest' obelisco sull a piazza di San Pietro; egli solamente rispose loro: E se si rompesse?» (MERCATI , 1589, 2 9 1 ) . - Descrizione dell'Alveri: «Paolo ID hebbe l ' animo di esser lui il primo pontefice in drizzare gl'Obelischi nel­ le piazze, e luoghi cospicui di Roma, e part icolarmente questo di S. Pietro, che ha­ veva destinato nel luogo medesimo dove di presente si trova , per il cui effetto Mi­ che! Angelo Buonaroti fece ordinare i modelli degl 'argani, con i quali pensava trasportarlo con grandissima facilità, machina che per prima non si era vista usare, ma il pontefice applicato in altro non adempì il desiderio, in che vi hebbe gran parte il medesimo Michel'Angelo, il quale si dichiarò mal volentieri ingerirsi in un affare più faticoso in riguardo della multiplicità de gl'operanti che per l'essecutione della machina» (ALVERI, 1 664 , II, 1 5 4 . 2 , 1 55 . 1 ) . S. Pietro, piazza (XIV), restauro

della fontana. - 1 5 4 1 . Esecuzione dei lavori ( P A ­

STOR, V, 7 14 , n. 3 : "Mand. 1 540- 1 54 1 " , AS). - 145 -

CAPITOLO QUARTO

SS. Apostoli, piazza (II). - 1 5 4 2 , 22 agosto. Lavori per ampliare la piazza: «Ruina della piaza de Sancto Apostolo» (RE, 1 920, 7 0 , n o 5 5 , " Taxae viarum, cc. 1 96- 1 97 " ) . - 1 544, 26 giugno. Risarcimento di 1 5 0 scudi per l a demolizione di una casa a d opera dei maes t ri di strade ( L ANCIA N I , Il, 2 3 3 : " N o t . Amanni, prot. 1 08 , c. 4 1 8 " , A S ) . - 1 5 4 4 . Acquistata e abbattuta la torre, detta dei M ancini, situata in capo alla piazza, di proprietà di Girolama Capranica (LANCIANI, Il, 2 3 2 -23 3 : "Rubricell a cap. dell'A­ manni, c. 3 1 " , AS; inoltre GN O L I , 1 939/1 984 , 3 2 6 ) . - Il cardinale di Firenze (Ferdi­ nando dei Medici, poi G randuca di Toscana) «abitava nel palazzo de' Colonnesi» ( VACCA, 1 5 94 , 10, n° 44 ) .

Spada, piazza (VII ) . - 1540. Sistemata quando fu eretto il palazzo del cardinale Girolamo Capodiferro, arch . Giulio Mazzoni (PASTOR, VI, 2 7 0 ) . Sugarelli , vicolo d e i (V), da Banchi Vecchi a v i a Giulia, dal nome d i u n profumie­ re che vi teneva bottega. - 1 5 4 5 . Vi apri studio Benvenuto Cellini dopo il suo ritorno dalla Francia. ( GN O L I , 1 939/1 984 , 3 1 2 ) . To r di Nona, via ( V ) . - 1 5 3 9 , 5 maggio. «Taxa d e l e case qual l'acqua pende a la chiaviglia de Tor di Nona» (RE, 1 920, 7 0 , n o 5 2 : " Taxae viarum, cc. 1 84 - 1 87 " ) . Torre Argentina, via di (VIIIIIX ) , detta dei Cesarini. - 1 5 3 7 . Ristrutturazione della strada ordinata dal cardinale Farnese (PASTOR, V, 7 1 4 e n. 3 ) . - Indicata come «via publica noviter facta>> (LANCI A N I , BCAC, 1 90 1 , 1 4 : "Not. De Amannis, prot. 94 , c. 3 3 4 " , AS). - 1 5 3 9 . Tasse imposte per lavori non precisati (ivi: "Not. De Amannis , prot. 1 9 1 1 , c. 2 3 0 , 23 1 " , AS ) . Trinitlltis, via ( IV ) , attuali vie del Clementino, d i Fontanella Borghese e dei Con­ dotti. - 1544. Esp rop riazioni eseguite « . . . viae celebris et amplae quae ex regione pontis itur ad monasten·um et ecclesiam S. me Trinitatis in Monte Pincio . . . ad ornatum Urbis et commodiorum illius habitationum>> (LANC I A N I , Il, 2 3 4 : "Not. Stefano Reynino, prot. 1 4 3 9 c. 1 " ) . - 1 5 4 7 , 17 ottobre. Risarcimento per la demolizione di una casa: « . . . pro via noviter in loco dù:to sotto la Tn'nità /ienda, dirutae seu de proximo diruen­ dae>> (PASTOR, V, 7 1 4 , n . 3: "Roma, Mand. 1 5 45 - 1 546, f. 5 6 " , A S ) . - 1 5 4 8 . Prevista la demolizione di una casa per all a rgare la strada: « . . . unam domum in Urbe zn Regione Campi Martis in pnncipio strate nove que /it a domibus dominorum de Aragonia [piaz­ za Nicosia] usque ad monasten·um sancte Tn'nitatis, que [domus] /zt in parte diruta per magistros stratarum prope dictam stratam novam . . . » (LANCIAN I , II , 2 3 3 -23 4 : " (Not. Reydet] prot. 6 1 48, c. 5 94 " , AS . ) . - 1 5 4 8 c. Costruita all'angolo con il Corso, nel sito dell 'attuale palazzo Ruspoli, la casa del cerimoniere pontificio Francesco Firmani da Macerata (LANCIANI, Il, 2 3 4 ) .

U ffi ci del Vicario, via degli ( I I I ) , detta di Monte Citorio. - 1 5 3 6 , l novembre: > (PASTOR, V, 724, n. 5 : "Man d . 1 548- 1 54 9 , f. 127 " , ASl . Vittorio Emanuele, corso ( lX ) , strada della Pellzcciaria, tratto della via papale. 1 5 3 6 . Demolita una casa situata all'angolo fra le attuali via dd Gesù e Corso Vitto­ rio Emanuele; sistemata inoltre l'intera strada Hno all 'attuale largo Argentina: « . . . sila in angulo Caputcrucù illorum nobilium de Madalenis demolienda pro constructione no­ ve vie que tendit de platea sancte Marie ad domos illorum de Astallis versus palatium GJrdinalis de Cesanni». (LANCIANI, II, 6 1 -62 ; inoltre GNOLI, 1 9 3 9 / 1 984 , 5 8 ) .

-

- 1 47 -

C A P I TOLO QU ARTO

SUBURBIO

DaDa basilica di S. Paolo a porta S. Sebastiano, via suburbana. - 1 .5 3 6 . Rifatta in occasione della visita a Roma di Carlo V: « . . . Da S. Paolo fino alla detta Porta [S. Se· bastiano] , fatta di nuovo una spianata larga, et agevole a cavalcare . . . La Porta era tutta dorata, et dagli lati erano due statue, ciascuna nelli suoi pilastri, delle quali una era un Christo da man destra all'entrare, et da sinistra un San Pietro . . . » ( Ordine, pompa . . . , 1 .5 3 6 , in CANCELLIERI, 1 802 , 96) .



148



CAPITOLO V GIULIO m DEL MONTE - PAOLO IV CARAFA febbraio 1550

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marzo 1555

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maggio 1555

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agosto 1559

Paolo m morì nel novembre del 1549, poco prima della cerimonia d'aper­ tura del Giubileo, prevista per il giorno di Natale del 1549, e pertanto rinviata al febbraio del 1550, dopo l'elezione del nuovo papa Giulio m Dal Monte ( 15501555 ) . 1n questa circostanza si determinò una continuità fra i lavori preparatori del Giubileo eseguiti nel corso dei due pontificati, confermata dalla p resenza degli stessi maestri di strade: nel genn aio del 1550, in periodo di sede vacante, furono nominati Tommaso dei Cavalieri e Giovenale Manerti, già arrivi al tem­ po di Paolo m, mentre nel successivo anno 155 1 tornò ad essere nominato Gio­ venale Manerti, cui fu affian cato Domenico Negri, anch'egli arrivo al tempo di Paolo m, e poi confermato nei restanti anni del pontificato di Giulio m. Al tempo di Giulio m l'elenco dei maestri di strade mostra due disconti­ nuità, una nel 1552 , quando i maestri non furono nominati, e una nel succes­ sivo ann o 1553 , quando ne fu nominato solo uno. Esse corrispondono a un periodo di forte indebolimento delle artività urbanistiche, determinatosi in oc­ casione di un aspro conflitto noto come Guerra di Parma, provocato dalla de­ cisione di Giulio m di sottrarre il feudo di quella città ad Ottavio Farnese: tale conflitto, sviluppatosi fra 155 1 e 1552, ebbe costi elevatissimi, che non mancarono di farsi sentire sullo stato dell'erario pontificio e pertanto sui pro­ cessi di miglioramento urbano. Risentì di tale situazione anche la fabbrica di S. Pietro: infarti prima della Guerra di Parma, fin verso la metà del 1 55 1 , fu­ rono eseguiti lavori per un importo di 1 2 1 .554 ducati, cioè il doppio di quanto fu speso complessivamente nei successivi quattro anni di questo pontificato. 1 Dopo la Guerra di Parma i lavori stentarono a riprendere sia per le persistenti condizioni di debolezz a dell'erario pontificio, sia per la soprawenuta esigenza

1

p. 235.

Circa i finanziamenti destinati in q uesto periodo all a fabbrica di S. Pietro vd. L . PASTOR,

- 149 -

VI ,

C A P I T O L O Q U I NTO

di concentrare le risorse finanziarie disponibili in un diverso settore di attività, quello delle fortificazioni, a causa di nuovi pericoli di guerra, legati all'ultima fase della lunga lotta tra Spagna e Francia. Si nota la consueta corrispondenza fra l'andamento dei lavori eseguiti nella basilica e l'andamento degli interventi urbanistici realizzati nella Città leonina: per motivi analoghi a quelli sopra in­ dicati dopo il 155 1 anche questi ultimi vennero meno. Nella Città storica si determinò invece una situazione diversa, caratterizzata da una persistente at­ tività dei maestri di strade, spiegabile con un certo perdurante benessere della popolazione. 2 Dopo il pontificato di Giulio III , e quello brevissimo di Marcello II Cer­ vini, durato appena un mese, nel maggio del 1555 fu eletto pontefice Paolo IV Carafa. I primi due anni di questo pontificato furono caratterizzati da una continua conflittualità, sviluppatasi in prosecuzione di quella determinatasi in precedenza, e destinata ad influenzare negativamente le condizioni econo­ miche non solo dell'amministrazione pontificia ma anche della popolazione. Oltre i pericoli accompagnatisi a una nuova guerra tra Spagna e Francia, la Chiesa in questo periodo fu agitata da lotte interne fomentate dai Colonna, all eati degli imperiali, e ben presto degenerate in quella che i contemporanei chiamarono Guerra di Napoli. Si ramm enta quanto leggiamo in un A vvùo di Roma del 3 luglio 1 5 5 5 : «Noi havemo ogni di nemici quasi alle porte di Ro­ ma>>.3 Nel luglio del 1556 e nell'agosto del 1557 si giunse al punto di temere che potesse ripetersi il dramma di un nuovo sacco compiuto dagli imperiali e dai Colonna loro all eati.4 In tali circostanze si determinò un generale declino degli interventi di miglioramento urbano. All'inizio del 1557 i maestri di stra­ de non furono neanche nominati. L'inattività dei maestri evidenzia un gene­ rale blocco della stessa attività edilizia privata. In quegli anni a Roma risultano eseguiti solo lavori di tipo difensivo, attuati in proseguimento di quelli iniziati verso la fine del precedente pontificato. Nel settembre del 1557 la condizione di Roma fu aggravata da un'inon­ dazione, i cui disastrosi effetti furono in tal modo riassunti nel titolo di una cronaca coeva: La na"atione del Diluvio che è stato in Roma, con le grande ruine de i pontt; chiese, palazzi, vigne et il numero delle gente morte et le per­ dite de /romentz; vini et o/ii con altri successi e particolarità . 5 I danni prodotti 2 Emilio Re denca t redici in terventi eseguiti d ai mae-stri di s t rade fra 1 5 5 1 e 1 5 5 5

stn . . . , ci t . , pp. 7 1 -72 ) .

Un.,

Mae-

' Avvisi d i Roma, U rb . lat . 1 03 8 , f . 243v, B A V .

' Sulle difficoltà politiche

di q u es t o periodo vd. L .

PASTOR,

VI , pp. 3 89 s .

e 415.

' L a descrizione indicata nel testo è inserita in Avvzsi della pace Ira la S . di N .S . Paolo IIII el il re di PorloRallo con la narra/zone del Dzluvzo . . . , ecc . , Roma, An t . BlaJo stampator Camerale, 1 5 5 7 . Inondazione descritta i n un Avvzso d z Roma dd settem bre 1 5 5 7 , testo riportato in Rep . "Fiume Te­ vere, inondazione". Inoltre R LA,.CIA N I , I l , pp. 2 3 -2 4 .

- 150 -

G I U L I O I I I DEL MONTE

P A O L O IV C AR A F A

furono riparati con molta lentezza. Ad esempio solo all'inizio dell'anno se­ guente le chiaviche cominciarono ad essere liberate dal fango che vi si era ac­ cumulato.6 Ai persistenti guasti dell'inondazione si aggiunse poi una carestia. Un Av­ viso del 2 febbraio 1 5 5 8 riferisce: «Qua è un 'estrema carestia, che si muore della fame». Essa si sarebbe protratta per l'intero anno in quanto il fango che l'inondazione aveva depositato sui campi impedì le semine autunnali. Nel mese di luglio le finanze pontificie erano allo stremo. Mancavano persino i soldi per la paga dei soldati, al punto che si pensò di diminuirne il numero: « . . . e dicesi che vogliono ridurli [i fanti] a 2200, né so se siano stati pagati an­ cora. È la diffi coltà del denaro grandissima . . . »? Le precedenti diffi coltà si accompagnarono a un accentuato calo demo­ grafico. Gli abitanti di Roma, che al tempo di Paolo III avevano raggiunto il numero di settantacinquemila, e potrebbero essersi m antenuti su quegli stessi livelli al tempo di Giulio ill , durante il pontificato di Paolo IV si ridus­ sero fortemente, forse fino a quaranta-cinquantarnila.8 Nonostante le diffi coltà, già nel corso del 1 5 5 7 cominciarono gradualmen­ te a manifestarsi segni di ripresa. Defmitivamente affermatasi la supremazia spagnola, e venuti meno i pericoli delle guerre, si determinò un certo miglio­ ramento economico (per favorirlo fu ripristinato il libero commercio, prece­ dentemente sospeso a causa delle guerre) . n papa mostrò anche una rinnovata attenzione per il miglioramento della condizione urbana, ed ebbe in mente di realizz are alcuni importanti interventi pubblici, peraltro non eseguiti. In ogni caso fu favorita l'attività dei maestri di strade. n principale intervento di que-

• Nd Consiglio comunale del l febbraio 1 5 5 8 , cinque mesi dopo l'inondazione, il primo con ­ setvatore Alessan dro Ferreo riferendosi allo stato della città disse: > e con un «boschetto di lau­ ri». Tale presenza mostra che la strada in quel punto, rispetto all a posizione attuale, era spostata verso il Tevere di qualche decina di metri. La vill a , situata a una distanza di circa 'duecento canne' in direzione di Roma (una canna ro­ mana era pari a 2 ,234 metri), cominciò ad essere costruita l'anno seguente, anch'essa dal Vignola ( 1 55 1 - 1555 ) . All 'altezza dell a villa, lungo la riva del fiu­ me, forse nel luogo in cui un corso d'acqua proveniente dalla valle sovrastante confluiva nel Tevere, vi era un piccolo porto, un semplice approdo, utilizzato dapprima per il trasporto dei materiali da costruzione e poi dal pontefice per recarsi in villa via Tevere. L'approdo era collegato alla via Flaminia mediante ,

56

Vd. Rep. "Flaminia, via suburbana". BALESTRA, w fontana . . . , ci t . , p p . 5 9 ss.

" G.



lnfra, "Appendice", p p . 1 70 - 1 7 1 .

1 67



CAPITOLO Q U INTO

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lt> · · · · · · · · · · · · · · ··· · · · · · · · ·

Dis. 27. Zona di Villa Giulia: ricostruzione in base alla descrizione di B. Ammanna ti. Legenda, riferita alla nwnerazione dell ' originale: l. Chiesa di S. Andrea; 2. Via F1aminia; 3. Punto di ac­ cesso a via di Villa Giulia (via dell'Arco Oscu ro ) ; 4. Fontana pubblica; 5. Portico pubblico; 6. Viali diretti vel'l>o la villa ; 7. Fabbricato di servizio con portale monwnentale; 9. Pergolato in direzione dell'approdo sul Tevere; IO. Approdo sul Tevere; I l . Villa di papa Giulio (da BALE­ STRA,

1 9 1 1 , 59·6 1 , tav. A).

«una pergola in volta» lunga 80 cann e . Nel punto in cui la pergola incrociava la strada si trovava un fabbricato che l 'Amm annati definisce «un comodo ca­ samento, con un portone alto ben trenta palmi e tutto di pietra molto ricco», probabilmente destinato a servizi. Dalla parte opposta della via Flaminia, in asse con il pergolato, fu aperta una strada lunga anch 'essa duecento canne e perfettamente rettilinea, definita 'pubblica' dell'Amm ann ati, che portava alla vill a (attuale via di Villa Giulia ) . All 'inizio, sulla sinistra, nell'area poi occupata dal casino di Pirro Ligorio, fu­ rono costruite > (RE, 1 920, 7 3 , n° 86: " Taxae viarum, cc. 346-348"). Arco della Ciambella , via dell' (IX). - 1555, 1 4 genn aio. Esecuzione di una fo­ gnatura: «Tass a de la chiavica de la Ciambella» (RE, 1 920, 72, no 77: " Taxae VÙJrum, cc. 3 1 3 -3 1 4 " ) . - lnunagine della strada in un'incisione coeva (LANCIA N I , BCAC, 1 90 1 , tav. IV ) .

Banchi Vec:c:hi, via dei (V) . - 1 55 1 , 1 0 ottobre. Rettifica della strada fin o all'al­ tezza dd vicolo dei Sugarelli: «]ectitum seu taxa p ro dirigenda via que tendit a zeca ve­ teri regionis Pontir usque ad apothecam Suarelli pro/umerii» (RE, 1 920, 7 1 , n° 69: Ta ­ xae viarum, cc. 253 -254 " . Inoltre GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 3 12 ) . "

BorJo di S . Spirito, via d d ( XIV ) . - «Nell'uscire dalla sudetta Chiesa di S . Lo­

per la medesima porta [posteriore] dalla quale n'entrassimo in essa, su la mano manca trovasi il palazzo della famiglia Seristora, hoggi abitata dal Marchese Roberto de' Nobili» (Ar.VERI , 1 664 , Il, 1 664 , 2 1 8. 2 ) . - Palazzo Serristori, costruito nd 1 5 5 5 , sede dell'ambasciatore di Toscana. renzo

Caetani, via dei (Xl). - 1559. Tassa riguardante la demolizione di case lungo (RE, 1 920, 74, no 90 e n. 2: " Ta­ xae viarum, c. 376"). Campidoglio, piazza dd (X). - 1550-5 3 . Sistemata la scalinata situata in fondo al muro che sosteneva il terrapieno dell'Ara coeli. Realizzato inoltre un portico sulla sommità dell'opposta scalinata che saliva in direzione di Monte Caprino (PECCIIIAI, 1 950, 4 1 , 2 1 0 ) . - 1554. Terminati i lavori dello scalone di accesso al palazzo senatorio, iniziati intorno al 1547 (vd. Cap. IV, "Campidoglio, piazza " ) . - Attivi come capoma­ stri Antonio de Tarda, ticinese, e un Carona detto il Caronico (PEccHIAI, 1 950, 42 ) . Castel S . Angelo ( XIV ) . - Stato delle fortificazioni, vd. E. RaccHI, 1 902 : tav. XXV. Veduta prorpettica di Castel S. Angelo colle opere di terra de/ 1 556-57; inol­ tre "tav. XXVI, La pianta di Castel S. Angelo coll'aggiunta delle opere di terra del 1 556-57".

U!nci, vicolo de' (Xl) . 1556, 24 febbraio. Strada situata lungo il confine fra i rioni S. Angelo e Regola, in corrispondenza delle abitazioni de' Cenci: «Misura et sti-

- 173 -

C A P ITOLO Q U I NTO ma delle case quale vanno buttate in terra per fare la strada che pasa da piaza Iudea et va a fiume, tra la piaza del marchatolo [Mercatello] e le case de monsignor de Cen­ cio>> (RE, 1 920, 7 3 , n° 80: " Taxae viarum, 1556, c. 3 2 2 " ; inoltre Il Ghetto, 1 993 , 6869: "Presidenza delle strade, Taxae viarum, vol. 445 , c. 42 1 r" , ASR) . Città leonin a , mura urbane (XIV)_ - 1 55 3 , 12 giugno. Ricordate in un documen­ to notarile le fonificazioni previste al tempo di Paolo III e continuate in questo pe­ riodo: «murum . . . in monte vulgan'ter dicto el Gallinaro subtus Belvedere . . . murum dicto monte conttguo [el Gallinaro] versus portam Pertusam in quo laboravit Magister ]ulius . . . murum in portone Sancti Spin'tus et usque ad medium beluardi Sancti Spiritus . . . murum in vindanò Caro/is de Cesis . . . murum in com'tore de Belvedere . . . murum in bastione prope portam pertusam versus /ornacem (LANCIA N I , III , 60: "Not. Bernardino Conti, prot . 62 1 , c. 3 5 8 " , AS). - 1556- 1 5 5 7 . Interventi ripresi dopo una pausa, so­ prattutto sul versante meridionale: «Fossati , arginature, scarpe di muratura furono eseguite agli Spinelli, al [monte] Gallin a ro, a Porta Pertusa, a S. Antonio, alle Fornaci, alla Fonderia, a Santo Spirito, al Giardino Cesi, a Sant 'Onofrio e al Corridore di Ca­ stello, sotto la direzione del valente ingegnere militare Camill o Orsini, commissario di guerra . . . » (LANCIANI, III , 6 1 ) .

Colonna Traiana, piazza della (Il ) . - 1 5 5 8 , 2 7 agosto. Annunciata dal conserva­ tore Alessandro Ferreo durante una seduta del Consiglio comunale l'esecuzione di un disegno di Michelangelo per la sistemazione della piazza: «Perché la Colonna T raiana è una delle più belle et integre antichità che siano in questo città, pare conveniente cosa che selli adorni et accomodi il loco dove ella sta, di sorte che corrisponda alla bellezza di essa. Et per questo si è havuto sopra ciò un disegno de Miche! Angelo qua­ le le SS.VV. potranno vedere. Et acciò quella opera tanto lodevole se mandassi ad effetto si contentano i convicini contribuire alla metà dell a spesa, et desideraranno che nell ' altra metà contribuisse il Popolo essendo cosa pubblica>> (LANCIAN I , Il, 125: "Credenzone l, tomo XX c. 1 66 " , ASC ) . - 1 5 5 8 , l settembre. Deliberazione consiliare riguardante la sistemazione della Colonna (CERASOLI, BCAC, 1 90 1 , 3 02 : "Arch. Stor. Not. Capit . , Cred. l, vol. 3 7 , p . 7 ' ' ) . Condotti, via: vd. " Tn'nitatis, via " . Corso, via del ( IV ) . - 1550 c. Ancora fabbricato i n modo discontinuo i l tratto che si estendeva da piazza del Popolo all ' Arco di Portogallo (LANCIANI, BCAC, 1 902 , 229-2 3 0 ) . Croce , via della (IV). - 1 5 5 3 . Frazionate alcune proprietà del monastero d i S. Sil­ vestro in Capite situate lungo questa strada, dalla parte interna ( FREG NA - PoLITO, 1 97 2 , tav. 6 ) . Cuccagna, via della (VI). - 1 5 5 0 . Regolarizzato il percorso da S. Pantaleo a piazza Navona (LANCI A N I , II, 2 3 3 : "Notaio Pelleg rini, prot. 1 4 3 6 , c . 6 1 " , AS; inoltre LAN· CIANI, III, 8 : "Notaio Stefano Regnino", AS).

Dataria, via della (II). - 1 5 5 4 , 4 novembre. Eseguiti lavori di ristrutturazione: «]ectitus pro amplia tione viae mon tis Quirinalis sive Montis Cavalli ad latus palatii bo. me. reverendùsimi cardinalis Neapolitani [Carafa] ex apposito domus seu domorum

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G I U L I O I l i D E L M O N T E - PAOLO IV C A RA F A

reverendi domini episcopi InteramnensiS» (RE, 1 92 0 , 7 1 , n" 68: " Taxae viarum, cc. 25 1 -252 e 255-256"; inoltre LANCIANI, m. 179 e GNOLJ, 1 93 9/1 984 , 1 7 4 ) .

FlftllZe , piazza (IV), g i à dei Ricci. - 1550. Acquistato d a Giulio m il palazzo Car­

delli, nucleo originario dell'attuale palazzo Firenze, per donarlo al fratello Baldovino; suo success ivo restauro ad opera del Vignola (BAGLIONE, 1 64 2 , 7; inoltre TESORONI,

1 889, 3 1 -4 8 ) . BENOCCI , Rione Campo Marzio, V, 70).

FontaneDa Borghese, via: vd. " Tn"nitatis, via" . Fomari , via dei (Il ) . - 1 5 5 4 , 1 2 giugno. Sistemazione della strada: «]ettito et mi­

na da farsi fra Sancta Maria da Loreto et il palazzo del reverendissimo Zambeccaro>>

(RE, 1 920, 7 1 , n" 6 1 : " Taxae viarum, cc. 223 , 249-50, 277 -280 " ) .

Frattina, via ( m ) . - 1 5 5 8 . Frazionate l e proprietà del monastero d i S . Silvestro in

Capite situate sul lato settentrionale della strada fino

a

via della Croce ( FREGNA - Po­

LITO, 1 97 2 , tav. 7 ) .

Funari, via dei (Xl). - 1559, 23 luglio. Risarcimento di case demolite per alla rgare

la strada, formando uno slargo, di fronte alla chiesa di S. Caterina dei Funari: « Taxa

domibus circumvicinis pro solutione damni inferendi quibusdam domibus diruendis in regione Sancii Angeli, in conspectu S. Caten"ne de Funan"s» (RE, 1 920, 74, n" 90: " Ta­ xae viarum , cc. 368, 374 e 376-3 7 7 " . Inoltre GNOLI, 1 9 3 9/ 1 984 , 1 1 7 ) .

Ghetto , quartiere ( Xl ) . - 1 5 5 5 . Eseguito d a Bartolomeo de' Rocchi u n disegno del ghetto, forse un progetto per la sua delimitazione (1/ Ghetto . . . , 1 993 , 8: Firenze, Uffìzi, Arch. n" 4206) - 1 5 5 5 , 14 luglio. Bolla pontificia riguardante sanzioni imposte

agli ebrei, fra cui la segregazione nel ghetto (Cum nimis absurdum). - 1 5 5 5 , 25 luglio.

Assegnata agli ebrei l'area compresa fra la Rua e via della Fiumara. Sallustio Peruzzi è incaricato di provvedere alla cost ruzione del recinto (vd. testo, Cap. V ) . GiuJe��, piazza (Xl), ovvero piaua Giudea fuori del Ghetto , inglobata nell'area

dell'attuale piazza delle Cinque Scuole. - 1 5 55 - 1 5 56. Ridelimitata in occasione della chiusura del ghetto. Delineata nella pianta del Ghetto di Bartolomeo de' Rocchi.

Lungara, via della (XIII ) . - Costruito il palazzo Salviati, già proprietà dei della

Cornia: «La famiglia nobilissima de' Salviati ha quivi il suo Palazzo, già fatto rifabri­ care da Bernardo, cardinale della medesima famiglia, per ricevere in esso Enrico m di Francia quando s'aspettava in Roma, che fu fatto con il disegno di Bramante Lazza­

ri . . . » (ALVERJ, 1 664 , II, 297 . 1 ) . Costruzione iniziata da N anni di Baccio Bigio nel

1552 e conclusa c. 1568.

Lungaretta , via della (XIII ) , già Transtiben·na. - 1 5 5 1 . Rappresentata come un a via larga e retta nella pianta di Roma del Bufalini (Le p ùm t e di Roma, II, tav. 207 ) . Merr:��teDo, piazza ( Xl ) , ovvero p ia ua Giudea dentro il Ghetto, inglobata nell 'area

dell'attuale piazza delle Cinque Scuole. - 1 5 5 8 . Am pliata e regolarizzata a seguito del­

la demolizione della chiesa medievale di S. Patermutio et Coppete (ARMELLINI, 1 89 1 1

1 982 , 57 1 : " Arch. Sec. Vat. Collect . de ecc/es . Urbis, VI, 7 2 " ; Inoltre GNOLI, 1 9 3 9 1 9 84 , 162 ) .

- 1 75 -

C A P ITOLO QUI NTO

Monte d'Oro, piazza (IV), già dell'Ortaccio, poi Condopula. - 1 5 5 8 , l dicembre.

«Taxa per mattonare la piazza de l'Hortaccio» (RE, 1 92 0 , 7 3 , n° 88: " Taxae viarum, cc. 3 6 1 - 3 62 " ) .

M ura

Aurelie,

viale delle (XIII ) . - 1 5 5 7 ss. Strada aperta in occasione della co­

st ruzione delle mura gianicolensi.

Pasquino, piazza e via di (VI), già di Parione. - 1 5 5 4 , 6 luglio. Ampliamento della piazza e ristrutturazione della via di collegamento con piazza Navona, attuale via di Pasquino: «Cum magistn· vù1rum velint et intendant p/ateam Parionir ad ornatum Ur­

bis et concivium ac incolarum eiurdem commodt!atem ampltare, et quardam domor ad ltneam altarum domorum, a palatio reverendirrimi bo. me. Cardinalis Tranenris ad pa­ latium reverendirrimi cardinalir Sancii Jacobi exeunter, ac ettam domor a platea Pario­ nis ad plateam Agonis intra palatium dicti reverendisrimi cardinalis Sancii Jacobi et do­ morum D. Pamphilit de Pamphililr pro ampliatione ipra necerrano diruendar diruere etc. ». Contributi per esecuzione lavori: "J etti to della signora H ersilia in Parioni" (RE, 1 92 0 , 7 1 , no 7 0 e n . 7: " Taxae vtarum, cc. 2 5 7 - 2 6 1 " ) . - All ' inizio di questa stra­ da, in direzione di piazza Navona, vi era a sinistra

il palazzetto dei Pamphili e a destra,

all ' angolo con via di S. Pantaleo, il quattrocentesco palazzo Ors ini.

Pilotta, via della ( I l ) . - 1 5 5 9 , 18 novembre. Marcantonio Colonna vende a Gian­

vincenzo Stram boni un terreno situato in Contrada dell 'Olmo della Valle ( piazza della Pilot t a ) , a condizione di aprirvi una strada (o sistemare la st rada esisten t e ) , forse pro­ p rio via della Pilotta (LANCIAN I , III , 2 0 1 : "Not. S . Maccarani, p rot. 972 , c. 4 3 8 " ) .

Popolo, piazza e Porta del Popolo ( IV ) . - 1 5 5 7 . Previste nuove mura bastionate in corrispondenza di Porta del Popolo ( piante di Roma di Beat rizet e del Re, in Le

ptante di Roma, Il, tavv. 224-22 5 ) . - Progetto per rinforzare il t ratto di m ura che si esten deva dal Tevere al Muro Torto, elaborato da Bartolomeo de' Rocchi da B rian­

za ( RocC H I , 1 902 , I , 2 1 8 -2 1 9 : " Firenze, U ffizi, Arch . 2 8 6 " ) . - Demolita per ordine di

Paolo IV la parte del convento di S. Maria del Popolo che si estendeva a sinistra della

chiesa > (relazione di Bongioanni Gianfigliazzi a Cosimo I: "ASF, Mediceo del Principato, filza 3 2 7 8 sub data" ; inoltre BoRSI et altri, 1 97 4 , 2 3 7 ) . - Dubbi d i Michelangelo c h e i numerosi e grandiosi progetti del pontefice po· tessera essere portati a t e rmin e ( PASTOR, VI , 468; inoltre PoRTOG HESI , Roma n e l Ri­

nascimento, s . d . , II, 473 : da AcKERMANN, 1 96 1 , II, 1 4 3 ) - La chiesa di S . Silvestro fu « . . . unita [in senso religioso] da Paolo IV a quella de' SS. Apostoli l'anno 1 5 5 5 » (PAN­ CIRO L ! ,

1 600/ 1 625 , 2 9 8 ) . . Spagna, piazza di (IV), già della Tn nità. - 1 5 5 3 . Iniziata l'edificazione nei suoi

dintorni: frazionate in piccoli lotti e poste in vendita alcune p roprietà di una famiglia Garzoni situate «sotto il monte della Trinità» (LANCIANI, III , 1 0 1 : "Not. G.B. Ame­ dei, prot. 29 e 3 0 " ) . - 1 5 5 3 e 1 5 5 8 . Frazionamento di estese p roprietà del monastero di S . Silvestro in Capite situate a valle di piazza di Spagna (FREGNA - PoLITO, 1 97 2 , 9-

1 0, tavv. 6-7 ) .

Tor e/e' Specchi, vi a (X), d a piazza Aracoeli a piazza Montanara, area dell'attuale

via del Teatro di Marcell o , scomparsa. - 1 5 5 8 , 1 9 ottobre. «Cum magistri viarum vie euntis a clivo Capitolino versus plateam Montanariam velint et intendant nonnullas

porticus rive domus in maiorem melioremque formam reducere et dictam viam magis ampliare etiam de consensu et rogatu quamplun'um in eadem via habitantium etc.» (RE, 1 92 0 , 7 3 , n° 86, nota 5: " Taxae viarum, cc. 346-348" ) .

Trinitlltis, via ( IV ) . - 1 5 5 0 post. Bartolino Baronino lavora come esperto di

espropriazioni allo scopo di sistemare tale strada (LANCIANI , II, 2 3 4 ) . - 1 5 5 0 post.

Eseguiti interventi di regolarizzazione dall a parte dell'attuale via di Fontanella Bor­ ghese, e interventi di ampliamento dall a parte dell'attuale via dei Condotti, in corri­ spondenza di alcune proprietà dell'architetto G . M . de Zapis (LANCIANI, III, 8 : "Not. Stefano Reynino, prot. 1 4 3 6 , c. 93 " , A S ) . - 1 5 5 3 . Frazionamento delle proprietà del monastero di S. Silvestro in Capite nella parte superiore di via dei Condotti (FRE­

GNA - PoLITO, 1 97 2 , tav. 6). Uffici del Vicario, via degli (III/IV ) . - 1 5 5 3 , 4 luglio. Strada all a rgata e rettificata: .

- 181 -

CAPITOLO SESTO

bellire la città.6 Quali fossero i principali lavori di committenza pontificia in corso verso la fine di quell 'anno è stato precisato da Giovanni Caligari in una sua lettera al cardinale Commendane di cui era segretario: N [ostro] S [ ignore] fabrica in molti loclù con grossi [ssi ] m a spesa. Conduce den­ tro di Roma due acque grosse, la Marana et l'acqua di Sciallone, che servirann o per parecchie fontane; fabrica la porta Pia bellissima nella muraglia per la strada diritta che ha fatto dalli Cavalli fino a S'" Agnese. Si edifica la chiesa di S . Maria degli Angeli nelle Terme per li frati della Certosa: si fanno i b aloardi intorno a Castello secondo l'ordine della fortificazione del sig' Camillo Orsino. Tira un altro corridore a Belve­ dere da torre Borgia al paro del vecclùo. Fa una bellissima porta alla porta del Popu­ lo. Cava una conversa d'acqua nel giardino segreto tanto grande che terrà trenta o 40 some d 'acqua, et horamai tutto il palazzo è restaurato. Fu finita la fabrica del bosco di Belvedere et tirata su tutta quella del teatro di Giulio II, dove stava già Pisa, del quale non si parla punto et stassi in Castello. 7

A fianco dei lavori di committenza pontificia e camerale si ebbe anche una notevole attività di committenza privata, alimentata dalla crescita demografica e dal benessere generale. In un

Avviso di Roma dell 'agosto 1 5 6 1 troviamo

scritto: «ll vivere è hora tanto abundante de pane et di vino massime in Roma, quanto in molti anni sia stato veduto» . 8 D tedesco Giovanni Visb roc in una lettera del dicembre 1 5 62 rilevava che

l'attività edilizia predisposta da Pio

IV era tale da oscurare quella realizzata al

tempo di Paolo ill . 9 L'ambasciatore Soranzo concludeva la s u a citata relazione del giugno

1 563 osservando che Roma era certamente >. 15 Ma si trattava di notizie non precisate e di inter­ venti apparentemente destinati a finire nel null a . Infatti erano già presenti al­ cuni fattori destinati ad influenzare negativamente i loro sviluppi: ci si riferisce sia all e diffi c oltà politiche e religiose accompagnatesi alle ultime fasi del Con­ cilio di Trento, sia a una malattia del papa iniziata nel novembre del 1563 e p rot rattasi nel corso del 1 5 64 . A partire dal 1 5 64 d'altronde si arrestarono an­ che gli interventi dei maestri di strade: infatti in quello stesso ann o e nel suc­ cessivo anno 1 5 65 sembra che essi non siano stati neanche nominati. 1 6 Nonostante i pochi anni del pontificato fu realizzata una quantità di inter­ venti sufficiente a colpire l ' imm aginazione dei contemporanei. L ' antiquario Luigi Contarini, in un suo volume sulle antichità di Roma pubblicato pochi anni dopo la morte di Pio IV ( 1 569) , ha lasciato scritto:

Intendo da tutti quelli che vengono da Roma, ch'il detto papa haveva un animo generoso, & grande, di rinovar Roma, & s'egli viveva ancora quatro anni, Rom a sa­ rebbe d'edificii un'altra Roma i 7 1 4 L. PASTOR, Vl l , p . 2 7 7 e n . 2 : " Bernardo Tasso al castellano d i M an tova Francesco Tosa ­ bezzi, 27 genn3io 1 5 64 , p resso Portioli , 3 6 " . " Relazione dell ' ambasciatore G aleazzo Cusano c i t a t a da L . PASTOR, V I I , p . 5 8 5 e n . 2 ( " A r ­ di S t a t o i n Vienn a " ) .

chivio

La mancata nomina d e i m a es t ri di st rade n e�li a n n i 1 5 64 - 1 5 6 5 è ri c ava t a dallo " Elen co dei maestri di strade" di Emilio Re. Cfr. ASRSP, 1 92 0 , 4 3 , p . 8 5 . 10

1 7 L CoNTARl � l .

L'anflchttà

..

, cit . , p. 7 6 . U n alt ro contemporaneo, l o s t o rico J can - P a p i re M as -

- 1 84 -

P I O IV M E D I C I

CITIÀ LEONINA Fra i primi interventi di questo pontificato si nota il miglioramento delle vie suburbane situate sulla riva destra del Tevere. La via Portuense fu ulterior­ mente migliorata nel tratto che conduceva alla vill a pontificia della Magliana, luogo di caccia e centro di produzione agricola della corte pontificia. Lungo di essa furono costruiti alcuni ponti di legno. I miglioramenti potrebbero essere stati eseguiti anche per facilitare il traffi co delle merci provenienti dal porto di Fiumicino. 1 8 Inoltre si provvide a sistemare la via Trionfale per una lunghezz a di 'tremila passi' , fino ai Prati Quintii, probabilmente Tor di Quinto: il Fer­ rucci dichiara che le fu attribuita una forma «piana, larga, & recta, & bellis ­ sima», che si può ritenere alla base del suo artuale tracciato (viale Angelico ed oltre) . I 9 Quel tratto di strada fu anche ornato con file di ohni: si tratta della prima notizia pervenutaci, per quanto è noto, di un tipo di sistemazione che col tempo sarebbe stata artuata in corrispondenza di tutte le principali porte urbane.20 Fu inoltre prevista l'esecuzione di importanti lavori lungo la via Aurelia: un AvviSo di Roma del 4 ottobre 1 5 6 1 riferisce che il papa intendeva reali2zare «una strada comoda da poter andare da Roma a Civitavecchia, anche per li carri». Una simile opera si giustificava considerando che il porto di Civitavec­ chia era ormai divenuto il principale scalo pontificio sul versante tirrenico, e fin dagli anni cinquanta aveva cominciato a svolgere un'importante funzione militare come base della flotta pontificia nella lotta contro i pirati . 2 I Un suc­ cessivo AvviSo riferis ce che si pensava di migliorare i collegamenti con Civita­ vecchia anche via acqua: in pratica si pensò di costruire un porto a Palo e un canale navigabile destinato a collegarlo con il porto romano di Ripa Grande, e alimentato con le acque del Tevere. TI porto di Palo avrebbe pertanto sostitui­ to, nel ruolo di principale porto marittimo di Roma, quello di Fiumicino, poco

praticabile a causa degli insabbiamenti cui era soggetta la foce del fiume.22 Ma nessuno dei precedenti interventi venne neanche iniziato. son, a sua volta riferendosi a Roma ha lasciato scritto:

«Cesare: mi fece di marmo quando ero di terra. D'oro sono ora fatta sono Pio Quarto». (Marmoream me /ecit, eram cum ferrea Caesar l Aurea sub qut1rlo sum modo /acta Pto ) (vd. R LA N n A N I , m . p . 2 1 2 : " MAssoN, De epùcopts Urbù, 4 1 2" ) . " Re p . "Portuense, via suburbana " . " FuLVIO - FERRUCCI ,

Delle A nttchità via " .

> o V d. Rep . "Porta Angelica,

...

• c it . , p.

26r-v. Inoltre Rep. "Tnon/a/e, via suburbana".

2 1 Alcune indicazioni sugli sviluppi del porto di Civit avecchia i n questo periodo compaiono i n

Sopra i portt di mare, IV . pp. 1 7 - 1 8 . n pericolo delle incursioni barbaresche nel mase Tirreno si accentuò dopo una grave sconlìna subita dalla flotta cristiana nel 1 560.

G.

SJMONCIN I , 22

Avvisi di Roma, 2 5 onobre 1 5 6 1 , Urb. lat. 1 03 9 , ff. 3 0 1 r

- 1 85 -

e

305v, BAV. Inoltre

L . PASTO R ,

C A P I T O L O SESTO

Contemporaneamente proseguirono i lavori per migliorare la cintura mu­ raria della Città leonina. È nota l'esecuzione di interventi in corrispondenza delle due principali porte urbane. Sul versante meridionale potrebbe essere stata ricostruita la Porta Terrione, che si presentava come una semplice poste­ rula. Accanto ad essa furono realizzati un fontanile e una caserma della guar­ dia a cavallo (i 'Cavalli leggieri', da cui il successivo nome Porta Cavallegge­ ri).23 Tale porta era anche detta delle Fornaci a causa delle fabbriche di mattoni che si trovavano lungo la strada che conduceva a Porta S. Pancrazio, forse install ate in occasione della costruzione delle mura gianicolensi (attuale via delle Fornaci). Su questo stesso versante è confermato il definitivo abban­ dono dei lavori di fortificazione delle mura leonine, a suo tempo previsti dal Sangallo, resi ormai superflui dalla presenza della nuova linea bastionata del Gianicolo. Sull'opposto versante settentrionale, simmetricamente a Porta Ter­ rione, una caserma analogamente destinata alla guardia pontificia fu realizzata anche in corrispondenza della Porta Vindaria. All'interno della Città leonina gli interventi ebbero inizio nel 1561. n se­ gnale della ripresa come sempre fu dato dalla costruzione della fabbrica di S. Pietro. Ripresero anche i lavori nel cortile di Belvedere: lungo il lato orien­ tale, dalla parte della Porta Giulia, fu costruita l'ala porticata mancante, mentre in corrispondenza delle sue opposte estremità furono realizzati due magnifici 'teatri': quello situato dalla parte del palazzo era in grado di accogliere . n Cor­ tile, scrisse l'Alveri, era tale da potervi svolgere qualsivoglia cerimonia, «come di coronare Imperatori, e Re», e «ogni giuoco, & honesto trionfo».24 Di fronte alla basilica venne allargata piazza S. Pietro. L'ampliamento fu eseguito lungo il suo lato meridionale, dove si estendeva la lunga isola di case nota come 'cortina'.25 Questa compare ancora in una pianta di Roma attribui­ ta al Dosio (1562), mentre non è più indicata nella pianta prospettica eseguita pochi anni dopo da Giovanni Francesco Camocio ( 1 569). In questa occasione furono demolite anche le chiese di S. Maria de Virgariis e di S. Gregorio degli Armeni con l'annesso ospedale, rispettivamente situate nella parte superiore e inferiore della cortina. La demolizione della chiesa di S. Gregorio è ricordata

VII. p. 5 7 1 e n. l. L'esecuzione di una canale navigabile per l'intero percorso da Civitavecchia a Roma era difficilmente realizzabile a causa dcll'incrocio con i nwncrosi torrenti che scendevano dai colli dell'entroterra. '·' Vd. Rcp. "Porta Cavalleggeri".

" G. AL VERI, Roma . . . , cit.,

Il, p. 146.2. L'Alveri parla ripetutamente di tornei rappresentati nel

Palazzo Vaticano ltvi, pp. 143.2, 145 .2, 146.1-2). '' Vd. Rep.

"S.

Pietro, piazza".

- 186 -

PIO IV MEDICI

da una bolla successiva, dove si precisa che fu appunto eseguita «ornatu et am­ pli/icatione dictae plateae>>.26 Fra la chiesa di S. Gregorio e l'attuale palazzo dei Penitenzieri vi era un monastero, detto di S. Maria de Harmenis, demolito anch'esso, con un gruppo di case adiacenti. La possibilità di accogliere nella piazza un maggior numero di fedeli rispondeva alle esigenze di comunicazione e rappresentazione della fede espresse dal Concilio di Trento. Si pensò anche di abbellire piazza S. Pietro con portici: troviamo questa indicazione in una lettera di Francesco Tonina al duca di Mantova del22 lu­ glio 1564.27 Ma si tratta di una possibilità non confermata da altri documenti coevi. Né vi sono elementi per fare una qualsiasi ipotesi sulla loro eventuale configurazione. Importanti trasformazioni urbanistiche si ebbero anche in Borgo. Esse

fu­

rono innescate dai lavori eseguiti per portare a termine il nuovo impianto di­ fensivo di Castel S. Angelo, iniziato durante il precedente pontificato di Paolo

IV (fig. 11). I lavori riguardarono i torrioni angolari, le muraglie perimetrali, e i larghi e profondi fossati esterni. D contemporaneo Bernardino Gamucci ri­ ferisce che a seguito di tali lavori il Castello divenne una fortezza 'inespugna­ bile'.28 Ma l'esecuzione dei fossati comportò, come precisa l'autore, l'occupa­ zione di «molto sito», per cui fu necessario demolire numerosi edifici del Borgo, fra cui le chiese di S. Maria in Traspontina e di S. Angelo («... per l'im­ pedimento che recava[no] al Castello ... »).29 Le due chiese, comunque, per ordine del papa cominciarono ad essere subito ricostruite poco più avanti nel­ le stesse vie in cui erano situate, cioè in via Alessandn'na e in Borgo S. Angelo. La loro ricostruzione sarebbe stata portata a termine durante il successivo pontificato di Pio V.30

26 Circa la demolizione della chiesa di S. Maria de Virgariis vd. C. HOI.SEN, Le chrese . . . , cii., p. 375. Circa la demolizione di S. Gregorio vd. M. ARMELLINI, Le chiese . . . , cit., p. 7 7 0 . La bolla ci­ tata nel testo fu emessa da Gregorio Xlll il 5 settembre 1 580.

" L. PASTOR, VII, p. 632, App. 72: "Orig. Archivio Gonzaga di Mantova". L'idea di circon­ dare

la

piazza con portici era stata già manifestata al tempo di Nicolò V (vd. G. SIMONCINI, II (supra C a p. l, Rep. "S. Pietro, piazza").

""' . . . , 2004, cit. pp. 1 12 - 1 1 4 ) e di Giulio

Ro­

" Bernardino Gamucci nel suo libro sulle Antichità di Roma riferisce che prima di Pio IV il Castello si trovava ancora nello stato in cui era al tempo di Bonifacio IX, e che Pio IV « ... con gran prestezza accostandosi alla perfettione, circondandolo d'ogni intorno con profonde e larghe fosse, con torrioni e muraglia; la quale havcndo abbracciato molto sito, lo farà parere miracoloso, et per le necessarie difese, che ivi con grande intendimento si veggono ordinate, et per la beltà delle forti muraglie . . . ». Più oltre rileva che Pio IV «... l'ha con una figura di cin qu e anguli (secondo il principio dato a tempo di Paulo IV) ridotto in forma perfetta, si come ricercano le fortificationi bene intese de' nostri tempi, tal che inespugnabile domandare si potrà ... » (ID., ùhn· quattro . . . , cir., pp. 1 79, 186). Vd. anche L. PASTOR, VII, p. 567. " Vd. Rep.

lO Vd. Rep.

"Castel

S. Angelo, adiacenze".

"Alessandrina, via" e "Borgo �

S. Angelo, via".

187



C A P I T O L O S E STO

A seguito dei precedenti lavori fu riorganizzata l'area compresa fra il Ca­ stello e l'inizio dd Borgo. La piazza originariamente esistente davanti al Ca­ stello, chiusa da muraglie e da pareti edilizie, fu sostituita da uno spazio aper­ to sui fossati, funzionale ad esigenze di difesa e a ruoli di piazza d'armi. Inoltre lungo il percorso che collegava il ponte con il Borgo (verso via Alessandrina) fu demolita la vecchia porta detta di S. Pietro, che comportava uno scomodo e pericoloso restringimento: TI portone di Alessandro VI presso il Castello di Santo Angelo, che congiungeva il borgo di S. Pietro alla Città, fu tolto via al tempo di Pio IV circa l'anno 1562, quando

si cominciamo a fare i bastioni & fortificatione del borgo, questo a effetto di allargare quel passo, che per la sua strettezza non vi si poteva passare, & vi si affogavano de le

persone ne i giorni solenni , & festivi, quando vi passano con gran quantità di cocchi 1 un'infinita turba di persone [perché cadevano nel fiume] . 3

Infine al di là dd precedente percorso, dalla parte dd Tevere, venne rica­ vata una nuova piazza sulla quale si aprivano gli accessi a Borgo Vecchio e a Borgo S. Spirito.32 In questo periodo fu anche realizzato un nuovo quartiere al di là delle mura settentrionali dd Borgo, dove si trovava il passetto: fu il principale in­ tervento urbanistico di questo pontificato. La bolla istitutiva venne emessa il 23 agosto 1565 (Erectio Civitatis Piae) . Tra le ragioni che portarono alla sua realizzazione si può annoverare l'esigenza di recuperare lo spazio abitabile perduto a seguito delle demolizioni compiute per ampliare piazza S. Pietro e per dare spazio ai fossati dd Castello. Ma non si debbono dimenticare le ragioni difensive: le mura dd passetto erano vecchie e in cattive condizioni, e proprio la costruzione di nuove mura in posizione più esterna, lungo la linea che collegava il bastione di Bdvedere con i torrioni esterni di Castel S. Ange­ lo, comportò la delimitazione dell'area in cui venne fondato il nuovo quartiere (dis. 28).33 Lungo le nuove mura furono aperte due porte: Porta Angelica (così detta per la presenza di due Angeli disposti sulla sua sommità), situata in corrispon­ denza della vecchia Porta Viridaria , e Porta Castello, in corrispondenza della vecchia Porta S. Angelo. Esternamente alle mura fu inoltre eseguito un ampio

3 1 FULVI O - FrRRUCCI,

op.

cri., p. 20v. V d. Rep. "Alessandrina, via".

La distinzione fra la piazza di Castello e la piazza di accesso ai bor�hi compare per la prima volia con chiarezza ndle piante di Rom a del Canaro e del Du Pérac, in Le pronte dt Roma, cit. II, 12

taw. 243 e 25 1 . n Le nuove mura furono realizzate nella stessa posizione prevista da Antonio il Giovane al tempo di Paolo III. Cfr. E. Rcx.U!I, Le ptante ... , cit., tav. XXVIII, La ptanta dt Borgo dt Roma dt

FrtJncesco

de Marchz.

- 188-

P I O IV M E D I C I

Dis. 2 8 . Borgo Pio, dalla pianta di Roma d d Canaro, 1576. Legenda: A. Bastione di Belvedere; B. Bastioni di Castel S. Angelo (Le pùmte di Roma, Il, tav. 243).

canale, che si estendeva dai fossati del Belvedere sino a quelli del Castello ed era attraversato da due ponti disposti all'altezza delle porte . 3 4 L 'area delimitata dalle nuove mura, essendo depressa, e pertanto soggetta ad impaludarsi durante le inondazioni , fu colmata di terra per innalzarne il livello 3 5 In tale area furono poi aperte le attuali vie di Borgo Pio, Borgo Vit­ torio e Borgo Angelico . La via principale, Borgo Pio, si estendeva dalla Porta Giulia, che dava accesso al cortile di Belvedere, sino ai fossati del Castello . Trasversalmente a tali v i e furono inoltre aperte sette strade situate i n corri­ spondenza di altrettante arcate ricavate nelle vecchie mura del passetto, le quali, per m antenere l ' uso del corridoio, non furono demolite. Borgo Pio, come fu chiamato il nuovo quartiere, fu provvisto d 'acqua (for­ se quella dell'acquedotto Sabatino) e vi fu realizzata una rete di fognature; inoltre vi fu edificata una scuola per fanciulli e furono emessi provvedimenti per favorire l 'insediamento di nuovi abitanti, concedendo il diritto di abitarvi anche alle cortigiane (impudicae mulieres, art. Il della bolla). Tale circostanza è di un certo interesse in quanto aiuta a qualificare il carattere del nuovo bor­ go: considerato che alle prostitute era proibito abitare nei pressi di 'gentildon­ ne maritate' (tale indicazione compare in un bando cittadino del precedente 28 maggio), l'autorizzazione loro concessa fa ritenere che esso avrebbe dovuto

H Il fossato che delimitava le mura esterne di Borgo Pio Roma del Canaro e del Du Pérac.

è chiaramcmc

indicato ncUc pi3Ilte di

1; L'innalzamento Jcl terreno fra l e vecchie c le nuove mura fu decretato mediante una bolla del 5 dicembre 1565. Vd. R. LANCIANI, lll. 61-62.

- 189

CAPITOLO SESTO

avere una destinazione popolare. È probabile che nei borghi della Città leo­ nina si tendesse a raccogliere le istituzioni religiose e gli edifici rappresentativi, concentrando invece in Borgo Pio le attività di servizio e le persone destinate a svolgerle, comprese quelle che lavoravano negli atti dei Prati. All' interno della Città leonina fu infine migliorata la via di Borgo S. Ange­ lo, che si estendeva lungo le antiche mura del passetto da piazza S. Pietro a piazza Castello. Taie via, che come si vede nella pianta di Roma del Bufalini già esisteva nel primo tratto, fino all'altezza di piau.a dell'Elefante,36 fu aperta nel tratto successivo, fino a piazza Castello, sbancando il terreno lungo le mu­ ra, in modo da consentire l'accesso ai varchi dove avevano inizio le vie trasver­ sali di Borgo Pio.

C!TIÀ STORICA La viabilità suburbana fu oggetto di importanti interventi anche sulla riva sinistra del Tevere, dalla parte della Città storica, dove troviamo migliorate la via Flaminia, la via Campana (Appia Nuova), e la via Nomentana. Non sembra che in precedenza le ultime due strade avessero mai subito importanti miglio­ ramenti. La via Flaminia, già oggetto di lavori al tempo di Giulio II e di Paolo IV, fu nuovamente migliorata fmo a Ponte Milvio. 37 In ol tre al posto dei cadenti resti della vecchia porta urbana Nanni di Baccio Bigio fu incaricato di realiz­ zare un nuovo ingresso, dotato di una facciata m onumental e nella sua parte esterna ( 1 5 62- 1565 ) . La localizzazione esterna del lato monumentale è indica­ tiva del carattere rappresentativo riconosciuto alla via subu rbana che aveva inizio da essa, diretta verso la pont ificia Villa Giulia. Lungo tale via continuò anche la realizzazione di case padronali. Nel punto in cui iniziava la traversa che conduceva alla villa papale il cardinale Borromeo, in sostituzione dei por­ tici pubblici edificati al tempo di Giulio III, ordinò di realizzare l'esistente ca­ sino, opera di Pirro Ligorio. La preesistente fontana pubblica rimase al suo posto, addossata al muro del nuovo edificio. La via Campana nel suo tratto iniziale era caratterizzata da un irregolare percorso che, staccatosi dalle mura in corrispondenza della vecchia Porta Ce­ limontana, procedeva fino all'attuale piazza Cantù, dove si divideva in due ra­ mi: quello di sinistra portava alla via Tuscolana, che a sua volta conduceva a Frascati (eretta al rango di città al tempo di Paolo III); quello di destra seguiva

" V d . Le

pzante dz

Roma, Il, tav.

201.

" V d. Rep. "Pona del Popolo" e "l·laminia, via suburbana".

- 190 -

PIO IV MEDICI

il tracciato di un'antica via detta Asinaria che si estendeva nd territorio subur­ bano fino ad incrociare l'antica via Appia. 3 8 All'inizio della via Campana, al posto della vecchia porta, ne fu edificata una nuova detta di S. Giovanni. Un d ocum ento coevo consente di fissare l'inizio della sua costruzione nell ' an­ no 1563 . 3 9 L'anno 1 5 7 4, indicato da un 'iscrizione esistente sopra la porta, si può ritenere che corrisponda ad una seconda fase dei lavori, sviluppatasi du­ rante il successivo pontificato di Gregorio XIII , di cui si dirà poi. L'attribu­ zione di tale opera a Giacomo dd Duca, indicata dal Baglione, si può condi­ videre solo per i lavori eseguiti durante la prima fase.40 In quegli stessi anni il primo tratto ddla via Campana, fmo alla biforcazione, fu sostiruito da una strada perfettamente rettilinea (primo tratto dell'attuale via Appia Nuova); inoltre si provvide a sistemare sia la via Asinaria fino al bivio con l'Appia (lo­ calità Frattocchie) , sia la stessa via Appia fino a Marino.4I La via Nomentana fu oggetto di interventi egualmente importanti. n vec­ chio irregolare tracciato di questa strada venne completamente ristrutturato, raddrizzandolo per lunghi tratti, fino al ponte sull'Aniene detto Lamentano (Nomentano) .42 Anche via Nomentana fu dotata di una nuova porta monu­ mentale, l'attuale Porta Pia, opera di Michdangelo. In precedenza nelle mura si aprivano due adiacenti posterule rispettivamente dette di 5. Agnese, che era la principale, e della Sellara (del Sale ) . La prima fu distrutta per realizzare la nuova porta, mentre la seconda, situata a poca distanza (la sua presenza è tut­ tora rilevabile alla sua sinistra ) , venne murata.4 3 L'importanza ddla via Nomentana era sottolineata dall a presenza, a un mi­ glio circa da Roma, ddla basilica di S. Agnese, eretta nel 342 da Costanza, fi­ glia o nipote di Costantino, e dd mausoleo in cui furono accolte le spoglie delle figlie dell'imperatore. n miglioramento di questa via si spiega anche con la pos­ sibilità di deviare verso di essa, all'altezza di Monterotondo, il traffico dell'im­ portante via Salaria, con il vantaggio di abbreviare il percorso per raggiungere le wne centrali urbane. Occorre aggiungere che la via Nomentana si prolun­ gava in area urbana lungo un'antica strada, la via Alta Semita, che portava al Quirinale, dove pure Pio IV, come i suoi immediati predecessori, ebbe l'abi­ tudine di soggiornare durante la stagione estiva. Le precedenti caratteristiche giustificano la possibilità di annoverarla fra le principali vie suburbane.

33 V d. Rep. "Strada suburbana Appia Nuova"". 19

Vd. Rep. "Porta S. Giovanni".

4Q Attribuzione dd Baglione. Vd. Rep. "'Porta S. Giovanni". Inoltre Jupro Cap. VIli, Rcp.

steJStJ

voc�.

41

Vd. Rep. "Appia Nuova, via suburbana".

41

Vd. Rep. "Porta Pia".

42 Vd. Rep. "Nomemana, via suburbana''.

- 19 1 -

C A P I T O L O SESTO

La consuetudine papale di soggiornare sul Quirinale durante la stagione estiva presenta, in questo periodo, un'importane novità, rappresentata dalla realizzazione di una residenza di proprietà pontificia. Inizialmente anche Pio IV, come i suoi predecessori, utilizzò la casa una volta appartenuta a papa Carafa, poi passata in eredità ai suoi eredi, e ancora concessa in locazione al cardinale di Ferrara Ippolito d'Este. n pontefice prese dimora in questa casa fino all'estate del1560.44 Successivamente decise di insediarsi nel palazzetto, analogamente appartenuto a papa Carafa ed ereditato dai nipoti, situato al­ l'angolo della piazza con la via Alta Semita. Tale cambiamento fu sollecitato da un fatto nuovo: la proprietà dei due precedenti edifici, a seguito di un pro­ cesso iniziato nel1559 dallo stesso Paolo IV e risoltosi nel corso del1560, ven­ ne sottratta agli eredi di papa Carafa ed attribuita al demanio pontificio.45 In­ fatti fra i reati di cui essi furono riconosciuti colpevoli vi fu quello di lesa maestà e fellonia, che prevedeva la perdita di ogni diritto sui propri beni. Con­ seguentemente la casa situata dalla parte della Dataria continuò ad essere con­ cessa in uso al cardinale di Ferrara, mentre il palazzetto nella piawz di Mon­ tecavallo cominciò ad essere appunto utilizzato dal pontefice (1561). La presenza di una casa di proprietà pontificia si accompagnò all'ulteriore miglioramento delle strade che salivano sul Quirinale. n Ferrucci riferisce che il pontefice aveva in animo di realizzare una comoda strada «. . . che comincias­ se dalla porta del palazzo di S. Marco verso la piazza ave è la conca, . . . & che indi ne salisse per via curva e erta al Monte Quirinale ... », e aggiunge che i lavori furono anche cominciati. Gli inizi a S. Marco ( rammentando che il principale ingresso al palazzo si apriva dalla parte dell'attuale via del Plebisci­ to) e il richiamo a una via curva ed erta, fanno pensare che il tracciato di que­ sta strada coincidesse all'incirca con quello delle attuali vie Quattro Novem­ bre, Magnanapoli, e Ventiquattro Maggio (dis. 29).46 La realizzazione del precedente intervento fu tuttavia impedita sia dall'op­ posizione di taluni proprietari («alcuni particolari restavano molto offesi per il danno notabile che ricevevano da detta strada nelle loro habitationi & beni»),

.. Notizia fornita da un Avviso di Roma del 24 agosto 1 560: «Il papa essendo stato fin qui al suo Palazzo, in loco d'andar alla Frascata, come fu detto, è andato a S. Marco, dove starà 8 o IO giorni, poi si dice che andarà alla vigna del Rev.mo di Ferrara a Montecavallo . .. » (Avvisi di Roma, Urb. lat. 1 03 9 , f. 292r, BAV). 41 Il processo contro i nipoti di papa Carafa si concluse con la condanna a morte del cardinale Carlo e di altri due fratelli, e con l'esilio del giovane cardinale Alfonso.V d. Avvisi di Roma, Urb.lat. 1039, f. 2 5 9r, BAV. Circa il processo contro i nipoti di Paolo IV vd.L. PASTOR, VII, pp. IlO ss., "La ruina di Casa Carafa". •• Potrebbe riferirsi al percorso citato nel testo l'indicazione di pagamenti «per l'acconcio della strada a Montecavallo», per il quale fu corrisposta una somma di 2050 scudi (F. &>RSI, 1 974, p. 237:

"Cam. I,

Fabbriche, 1 516, cc. 5 7 . 5 8"', AS.

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P I O IV MED I C I

D is . 29. Pendici dd Quirinale: percorsi in direzione della piazza di Montecavallo, dalla pianta di Roma del Bufalini. Legcnda: l. Via dell'Umiltà; 2. Via della Dataria; 3. Piazza della Pilotta (seguono via della Pilotta e via Quattro Novembre); 4. Via Magnanapoli; 5. Via della Cordo­ nata; 6. Via Ventiquattro Maggio; 7. Via Panispema (Le piante di Roma, II, tav. 202).

sia da ragioni tecniche (> (LA NCIANI, BCAC, 1 90 1 , 5 0 : "Atti Lincei, Mem. di cl. Scienze morali, serie III, vol. IX " ) . - 1562, 1 6 luglio. «Tassa per aconciare la dati da Antonio da Sangallo il Giovane:

chiavica de Spoglia C risto», cioè quella situata lungo via di S. Eufemia, imposta a quanti abitavano la «Strada delle Milicie, strada che va verso Macelo de' Corvi, verso la Colona Traiana, verso la Celcza [forse via Celsa] , strada di Santo U rbano», proba­ bilmente destin ata a far defluire le acque da questa zona (RE, 1 920, 75, n" 104 e nota

7: " Taxae viarum, cc. 424-427 " ) . Fiume Tevere, rimedi contro l e inondazioni. - 1 5 60, 1 6 novembre. Progetto del­

l'imp renditore Antonio Treviso, riportato in calce alla pianta di Roma del Bufalini: «TI modo per evitare la inondatione del Tevere di questa alma città di Rom a, con la di­ chiarazione della spesa, e dell 'edifitio che per ciò s'ha a fare» ecc. (PASTOR, Vll, 57 1 , n . 2 : "GASPARO N I , A rti e Lettere, 1 865 , 1 1 7 s . , App. V , 1 1 4 - 1 1 8 " ; inoltre "BELTRAMI , i n R iv . Europ. XI, 1 880, 3 6 1 s . , 3 67 s . " ) . - 1 5 6 1 , 2 8 ottobre, A vviso di Roma. Notizia -

2 08

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PIO IV M E D I C I

riguardante il pontefice: «ha proposto di voler far con l'aiuto de Romani [del Comune di Roma] , che si facci passare un ramo del Tevere per i Prati insino alla Magliana, ove habia a ritornare nel Tevere, et questo per metter Borgo in peninsula et per obviare alle inundationi» ( PASTOR , VII , 57 1 , n. 2: "Urb. lat. 1 03 9 , 2 8 3 b " , BAV ) .

Fiume Tevere, traghetti. - 1 5 60 . Autorizza t a l'istituzione di un traghetto a corda fra Tor di Nona e Prati di Castello (località Baccanello) . L'autorizzazione a gestire questo e gli altri due tragherti esistenti concessa a un Marcantonio di Salvo di Balze­ gline, con pedaggio di due quattrini. Luoghi dei traghetti indicati nella pianta di Ro­ ma del Tempesta del 1 5 93 (GNOLI , 1 93 9/ 1 984 , 3 3 3 -3 3 4 ) .

Ponte Quattro Capi. - 1560, 3 0 luglio. Contributi p e r la riparazione del ponte: «Tass a de rutto quello h anno da pagare alcune case, magazeni, molle [sic] , et fenili, per lo racconciamento del Ponte Quattro Capi, quale è necess a rissimo et molto fre­ quentato per la ruina del ponte di Santa Maria» (RE, 1 920, 74, n° 95 : " Taxae viarum, cc. 3 85 - 3 97 " . Inoltre GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 222 -223 ) .

Ponte S. Msri•. - 1 56 1 . Rifacimento del ponte dopo il crollo di due arcate nel settembre del 155 7 e sua nuova rovina: « . . . si tentò al tempo di Pio IV l'ann o 1 5 6 1 di rifarlo di legno, con una grande e bell a macchina, che vi si fece, con buone & grosse chiodarure di ferro, acciocché servisse per la commodità de' carri , & de' ca­ valli, che molte mercantie da la Ripa a Roma conducono: onde finita che fu detta macchina, ove si era speso buona somma di denari, e tale che ascendeva all a somma di otto mila scudi, per quanto intesi, mentre si vuoi tirare con argano & funi da un capo all' altro di detto ponte, si spezzò uno de più grossi canapi, che sosteneva la mag­ gior parte del peso; e la macchina cadendo in precipitio nel Tevere si spezzò; & andò il rutto in rovina con grandissimo danno dell'artefice, che Io fece. Onde il detto ponte si rimase così rotto per lo spatio di circa diciassette, o diciotto anni , che non si puote usare . . . » (FuLVIO - FERRUCC I , 1 5 2 7 / 1 5 88 , 74r) . - 1 5 6 1 . Indicazioni sulla costruzione di una struttura in legno («Costerebbe 3 000 scudi ve! circa se coperto per durare 20 anni , 2000 se scoperto, per durare 10 ann i» ) e sulla sua nuova rovina (LANCIANI, II, 24: "Decretor. Credenz. I, t. XXI, seduta 1 4 agosto 1 5 6 1 ; inoltre t . XXXVII c. 86") .

PIAZZE E STRADE

AlesunJrin•, via (XIV), o Borgo Nuovo. - 1 5 60, 23 luglio. Tassa per un nuovo ammattonato di Borgo: « . . . via nuncupata Alexandrina tendens a portano castri S. An­ geli usque ad palatium basi/ice Prinapzr Apostolorum» (RE, 7 5 , no 97 , " Taxae viarum, cc. 405-409 " ) . - 1 5 64 , luglio 2 2 . Demolita la chiesa di S. Maria in Transpontina per ampliare le fonificazioni di Castello: «La chiesa Transpontina, ch 'è delli frati di S . M . del C armin e convenruali, è i n parte g i à p e r terra per la fabbrica del Castello, c h e v i s i stende con una parte di ball u ardo dentro» (PASTOR, VII , 63 2 , A p p . 7 2 : lettera di F. Tonina al duca di Mantova, " Archivio Gonzaga in Mantova " ) . - Ordinata dal pa­ pa la ricostruzione della chiesa, poi eseguita al tempo di Pio V (ALVERJ, 1 664 , II,

12 4.2 ) .

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C A P I TO L O S E S T O

Aracoeli, piazza dell' ( X ) . - 1 5 6 1 . Piazza ricavata ai piedi della cordonata del Campidoglio: demolite a tale scopo varie case; indennizzati i proprietari con 1 2 00 scudi prelevati dalla gabella del vino ( RooocA NACH I , Campidoglto, 80: "Arch. Star. Cap . , Cred. l, vol. 2 1 , fol. 1 2 5 " ) . Babuino, via del ( IV ) . - 1 5 64 - 1 5 65 . Iniziata l'edificazione lungo l a strada. Case costruite da «Andrea del q. G uidetto da Carpi» ( LANCI A N I , Il , 2 3 5 : "Not. Quintilii , prot. 5528, c. 5 7 " ; inoltre MATrniAE, Piaua del Popolo, 1 1 e n. 1 2 ) . - Sviluppo edi­ lizio evidenziato dal confronto fra le piante del Pinardo ( 1 5 5 5 ) e del Cartaro ( 1 5 7 6 ) . Borgo Pio, quartiere ( XIV). - 1 5 6 1 - 1 5 63 . Ampliata la cintura muraria sul versan­ te settentrionale della Città leonina. Soppresse le vecchie porte di S. Pietro ( Vinda­ ria), S . Pellegrino e S . Angelo, situate lungo le vecchie mura; aperte in corrisponden ­ za delle nuove mura altre due porte. - Sette varchi ricavati nelle vecchie mura della Città leonina in corrispondenza delle vie trasversali di Borgo Pio. - 1 5 6 5 , 23 agosto. Bolla riguardante l'organizzazione urbanistica del Borgo e la concessione di privilegi per quanti vi si fossero insediati (Bulla Pii Papae N erectioms civitatt5 Piae, prope ar­ cem S. Angelz; ac gratiarum in ea aedt/icantibus concessarum, vd. Bullan'u m, 1 862 , 3 8 1 3 86; Sommario della Bolla: in/ra , " Rep. Doc. Pont . " ) . - Inn a lzato i l livello del terreno del nuovo quartiere per impedire le inondazioni, e predisposta una rete di fognature, una fontana, e un scuola per fanciulli (LANCIANI, III, 6 1 -62 ) . Borgo Pio, via di ( XIV ) . - Aperta l a p rincipale via del Borgo in asse con l a Porta Giulia, d alla quale si accedeva la cortile di Belvedere: «Nota di scudi 23 7 spesi per acconciare la strada dal Castello al Belvedere» (LANCI A N I , III, 64: "Registri camera­ li " ) . - 1 5 88. «Si fé parimente al suo tempo [di Pio IV] la bella via di Borgo Pio, che si stende dal Castello di Sant'Angelo infino al giardino del Palazzo detto Belve­ dere, che hora è tutta piena & frequente di belle & vaghe habitationi>> (FuLVIO - FER· RUCC ! , 1527/ 1 5 88, 26v). Borgo S. Angelo (XIV), adiacente alle mura. - 1 5 64 . Ordinata dal papa la ricostru­ zione della chiesa di S. Angelo, precedentemente demolita per ampliare i fossati di Ca­ stello: > (AL V E R I , 1664, Il, 1 1 7 . 1 ) . Camp id o gli o , cordonata michelangiolesca ( X ) . - 1 5 62 . Michelangelo prosegue i lavori della cordonata. In corrispondenza del suo ingresso superiore prevede di situa­ re due statue dei Dioscuri rinvenute nel corso di al cuni scavi nel ghetto. In corrispon­ denza dell'ingresso inferiore situati due leoni di basalto p rim a localizzati in piazza del­ la Rotonda. Sospesi i lavori dopo la sua morte nel 1564 (LANCI A N I , II, 70-7 1 ; inoltre PECC H IA I , 1 95 0 , 2 1 1 ) . Campidoglio, corridoio e torre di Paolo I I I ( X ) . - 1 560, 22 marzo. Restaurato il palazzo di Paolo I I I e il corridoio di collegamento con P alazzo Venezia: «Fabrica che ha da fa r[si] in Araceli e li tre corridori che vanno a San Marco» (LANCIAN I , III, 2 3 0 : "Conti d i fabbriche di P i e r G iovanni Aleotto " ) . - 1 5 6 1 , 9 agosto. Ricost ruito il cor­ ridoio da S. Marco all'Aracoeli : > (PASTOR, VII, 5 7 3 n. 3: lettera di F. Tonina al duca di M antova, "Archivio Gon zaga in M antova " ) .

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P I O IV M E D IC I

Campidoglio, piazz a dd ( X ) . - 1 56 1 - L562. Livellat a la piazza (PASTOR, VII, 5 7 0 , n . 7 : "RODOCANACHI , 1 904 , 80" ) . - 1 5 63 - 1 5 65 . Disegnata da Tomrnaso dei Cavalieri per ordine di Pio IV una nuova facciata dd p alazzo senatorio (PEccHIAI , 1 95 0 , p p . 87 - 9 1 e 2 1 3 ) . - 1 5 63 , I l marzo. Iniziati i lavori d d michdangiolesco palazzo dei Conservatori: «S [ua] B [eatitudine] , poi circa la fabrica che si ha da fare nd pa­ lazzo de Conservatori, et disse quello che era di parer et di voler suo» (PASTOR, VII , 572, n . 5: lettera di F. Tonina al Duca di Mantova, "Archivio Gonzaga in Man­ tova " ) . - 1 5 64 . Eseguiti nella piazza vari lavori: abbassamento centrale in forma ovale, nuovo muro verso il terrapieno dell'Aracoeli, chiaviche, balaustre verso la cordonata

(PEccH!AI , 1 950, 2 1 0-2 1 1 ) . - Lavori diretti da Michdangdo fino alla sua mone nd febbraio 1 5 64 . - Direzione dei lavori affidata successivamente a Guido Guidetti e a Giacomo della Pona ( PIETRANGELI, Campitellli, II, 3 0 ) .

Campidoglio, piazza (X) , progetto michdangiolesco nella descrizione dd Vasari. - «Aveva il populo romano, col favore di qud papa [Paolo III ] , desiderio di dare qualche bell a , utile e comrnoda forma al Campidoglio, e accomodarlo di ordini, di salite, di scale a sdruccioli, e con iscaglioni, e con ornamenti di statue antiche che vi erano per abbellire qud luogo; e fu ricerco per ciò di consiglio Michdagnolo, il quale fece loro un bellis s imo disegno e molto ricco: nd quale da quella pane dove sta il senatore, che è verso levante, ordinò di trevenini una facciata e una salita di scale che da due bande salgono per trovare un piano . . . Dove per arricchirla dinanzi vi fece mettere i due fiumi a giacere, antichi, di m armo, sopra a alcuni basamenti . . . e nd mezzo ha da ire in una gran nicchia un Giove. Seguitò dalla banda di mezzogiorno, dove è il palazzo de' Conservatori, per riquadrarlo, una ricca e varia facciata, con una loggia da pié piena di colonne e nicchie, dove vanno molte statue antiche; . . . e dirim­ petto a questa ne ha a seguitare un' altra simile di verso tramontana sotto Araceli; . . . e dinanzi una salita di bastoni [cordonata] di verso ponente qual sarà piana, con un ricinto e parapetto di balaustri, dove sarà l'intrata principale; . . . con un ordine e ba­ samenti, sopra i quali va tutta la nobiltà delle statue, di che oggi è così ricco il Cam­ pidoglio. N d mezzo della piazza, in una base, in forma ovale, è posto il cavallo di bronzo tanto nominato, su 'l quale è la statua di M arco Aurelio; la quale il medesimo papa Paulo fece levare dalla piazza di Laterano, ove l' aveva posta Sisto IV; il quale edifizio riesce tanto bello oggi, che egli è degno d'essere conumerato fra le cose degne che ha fatto Michdagnolo, ed è oggi guidato, per condurlo a fine, da messer Tomao de' Cavalieri, gentiluomo romano . . . » (VASARI , 1 5 65 / 1 87 5 , VII , 222-223 ) .

Caravita, via d d (III/IX ) , già de Martolis o di S. Macuto , d a piazza S . Macuto al­ l'attuale via Montecatini. - 1 5 5 3 - 1 5 5 7 . Insediata lungo questa strada la Casa genera­ lizia dei Gesuiti. - 1 5 62 - 1 567 . Edificata all'angolo con piazza di S. Macuto una chiesa dedicata a S . Maria Annunziata: situata con la facciata dall a parte di tale piazza (Mo­ RONI , XIV , 1 86; PASTOR, VII , 337 e n. 5 ; PIETRANGELI, Rione Pzgna, m , 2 6 ) . - 1 565 , 2 maggio. Strada rinnovata: « . . . la via nova de ' Martolis, cui ante est dieta via publica que confinai cum monasterium Societatis Jesu . . . >> (LANCIAN I , m , 249: "Not. A. Gui­ doni, prot. 3 62 8 , c. 3 80 " ) . Cas tel S . Angelo, adiacenze ( XIV ) .

-

1 5 62 . Allargato il percorso che d al Ponte > (RE, 1 920, 7 5 , n° 1 03 : " Taxae viarum, cc. 422-423 . lnoltre GNOLI , 1 93 9/ 1 984 , 2 7 8 ) .

Paotta,

piazza della ( Il) , g i à

dell'Olmo (Gnoli ) . - 1 5 62 . C asa abbattuta p e r am­

pliare la piazza: «Tassa per pagare il danno de la casa che si h è rovinata, quale h è in su la piaza de l'Ohno in Capo a le Case» (RE, 1 920, 76, n° 1 09 :

" Taxae viarum, cc. 442 -

443 " ) .

Paotta, via della (l/II) . - 1 5 62 . Strada ristrutturata: «Noviter constructam in R. Tn'vii ad ulmum de valle>> (LANCI A N I , m, 2 6 2 : "Not. S . Maccarani, prot. 972 , c. 62 1 ") .

Pom Angelia (XlV). - 1 5 63 . (ALVERI , 1 664 , Il, 1 2 2 . 2 ) . - Detta Angelica perché sopra di essa furono posti due angeli. - Disegno schematico della porta con iscrizioni (FORCELLA, 1 88 9 , 3 3 , n. 2 2 ) .

P o rta Angelica, via di (XIV ) , g i à

via A ngelica. - 1 5 63 - 1 5 6 5 . Mandati di pagamen­

to per lavori stradali eseguiti dal 4 maggio 1 5 63 all ' 8 ottobre 1 5 65 (FAGIOLO - MA. DON N A , 1 97 3 , 200 e 2 1 0 n. 7 3 : "Cam .

l , 1 5 1 6 " , A S ) . - 1 5 64 , 1 4 marzo. Mandato

di pagamento «per piantar olmi a questa strada>>

- 2 14 -

(ibzd. ) .

PIO IV M E D I C I

Porta Cavallegeri (XIV) , già Porta delle Fornaci, o Porta Terrio ne. - 155 9-65 . Realizzat o un edificio per alloggiarvi il corpo dei Cavalleggeri, da cui la pona prese nome (TOMASSEITI , 1 97 5 , II, 5 69; inoltre GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 2 3 7 : "Vedesi delineato nel Prospeno del Tempesta, tav. IV " ) . - 1 5 65 . Costruzione di un fontanile fuori della porta (ToMASSEITI, op. cit. 577-578). - Dalla pona iniziava la stmda direna verso piazza S. Pietro. Porta Pia (IIII ) . - Prees is tenti pone dette della Sellara e di S. Agnese ( G N OLI , 1 93 9/ 1 984 , 23 1 : "lllustmta in Bull. Arch. Com. LV, 1 927 , 5 5 " ) . - 1 56 1 , 1 8 genn ai o. Decisa la costruzione di una nuova pona: « . . . si fabricarà all'iscontro di quella strada [la via Pia] una nuova pona, che si chiamerà Pia» (PASTOR, VII , 608, App. 16: lettem di F. Tonina al duca di Mantova, "Archivio Gonzaga di Mantova " ) . - 1 56 1 , 19 mag­ gio. Demolite le vecchie pone: «Scudi 95 ,08 a maestro Matteo [Banolini] da Castello per giornate di maestro e garzoni per levar per li scarpellini e travertini nella pona vecchia e cominciar il fondamento dell a pona nuova» (L E FE VRE , 1 967 , 1 4 7 : "ASR, Camerale l, Fabbriche n° 1 323 , f. 10 e f. 1 3 " ) . - 1 5 6 1 , 18 giugno. Posta la prima pie­ tm della nuova pona (PASTOR, VII , 569, n. 6 : inoltre App. 29, 6 1 6 : lettera di F. To­ nina al duca di Mantova, "Archivio Gonzaga in Mantova " ; inoltre LANCIANI, III , 23 1 ) . - 1 5 62 . Esecuzione lavori: «La Pona di S. Agnese fu mutata dal suo luogo da Pio IIII l'anno 1 5 62 . . . havendone fatto il disegno Michei'Angelo Buonaroti eccel­ lentissimo professore . . . » (FU LVIO - FERRUCCI, 1527/1588, lOr) . - Rimasta incompiuta la facciata esterna della pona. Porta del Popolo ( IV ) . - Pona preesistente « . . . in sembianza d'Arco», con due torrioni laterali eseguiti al tempo di Sisto IV (ALVERI, 1 664 , Il, 2 .2 -3 . 1 ) . - 1 5 6 1 ss. Iniziata la costruzione della nuova pona, compiuta nell'autunno del 1 5 63 . Decoro concentrato sulla pane esterna. Spesi più di 1 0 .000 scudi (PASTOR, VII , 570, n. 4 : F. Tonina al d uca di Mantova, 2 4 luglio 1 5 63 , "Archivio Gonzaga in Mantova " ) . - Descrizione di Fulvio-Ferrucci: > (Al. V E RI , 1 664 , n, 1 4 6 .2 ) .

Vaticano (XIV), Cortile di Belvedere, tornei. - 1 5 65 . «Sotto il pontificato di Pio IV nel nuovo all'bora teatro detto di Belvedere si rappresentò un maraviglioso torneo da diversi Cavalieri, che per essere de' maggiori, che si siano rappresentati in questa città, sì per l'apparato del luogo, come per le mostre fatte da sudetti Cavalieri, e loro ordinanze, non mi è parso tralasciarne una b reve relazione». Torneo organizzato dal conte Annibale Altemps in occasione del suo matrimonio con Ortensia Borromea il 5 marzo 1 5 65 . Furono in lizza dieci squadre di sette cavalieri (AL V E RI , 1 6 64 , n, 1 4 3 . 2 145.2).

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C A P I T O L O S E STO

SuBURBIO

Appia Nuova, via suburbana (via Campana) . - 1560, l febbraio. Contributi per il miglioramento delle strade fuori Porta S. Giovanni e Porta Maggiore: «Tassa de la porta de S an Johanne e porta Maggiore» (RE, 1 92 0 , 75 , n° 96, " Taxae viarum, cc. 3 99-4 04 " ) .

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1 5 63 , 24 agosto. Tassa per la fabbrica della strada che dalla Porta

di S. Giovanni « . . . conduce a Marino» ( " Arch. Segr. Vat . , Div. Cam . 2 1 5 , f. 97 " , cit . da M . FAGIOLO e M.L. MADoNNA, 1 973 , II, 2 0 9 , n. 5 0 ) . - 1 5 68, 23 febbraio. In­ dicata l'awenuta sistemazione in forma rertilinea del primo tratto dell ' attuale via Ap­ pia Nuova (LANCIAN I , m. 239: "LIGORIO, To rin . XI"). - Disegno della nuova strada rertilinea fuori Porta S. Giovanni conservato a Roma nell'Archivio di Stato (Archivio dell'Ospedale di S. Giacomo degli Incurabili, Cartella 50: segnalazione di Enw Ben­ tivoglio) .

Aurelia, via extraurbana. - 1 56 1 , 4 ottobre. Prevista la realizzazione di una «stra­ da commoda da poter andare da Roma a Civitavecchia anche per li carri» (PASTOR, VII , 5 7 1 n. 1: Avviso di Roma, "Urb. lat. 1 0 3 9 " , BAV ) . - 1 56 1 , 25 ottobre. Prevista la realizz azione di «un naviglio, over trovar un modo di poter far andare le barche giun­ te che siano nel porto [di Civitavecchia] insino a Polo [Palo] , dove potranno discar­ gare le robbe per condurle più facilmente a Roma per essere quella strada più com­ moda che non è quella d'Hostia» (PASTOR, VII , 57 1 , n. 1: Avviso di Roma, "Urb. lat .

1 03 9 , 305 b " , BAV ) .

Aaminia, via suburbana. - 1562. Epigrafe sulla parte esterna della Porta del Po­ polo: PORTAM HANC AMPLI / TUDINEM EXTU LIT l VIAM FLAMIN IAM STRAVIT l ANNO III (FORCELLA, XIII , 32, n° 1 9 ) . - Conferma del precedente intervento: « ... raddrizzò pa­ rimente la via sino al Ponte Molle, levando molti impedimenti che restringevano et rendevano assai men vaga et ampia detta via>> (LANCIANI, III , 235 : "FULVIO - FERRUC. C I , pp. 26-26v"; inoltre PASTOR, VII, 570, n. 9 : "GAMUCCI, Antichità, 1 3 3 ' ' ) . - 1 5 63 . Rettifica della strada: . 3 Inoltre tra 1568 e 1569 si determinò un lungo periodo di care­ stia, causato dal fango lasciato nelle campagne dall ' inondazione, che essendo costituito da «creta & reniccio» ,

cioè argilla e

sabbia, « . . . smagrisce li terreni,

& secca le viti>>, impedendo le coltivazioni. La carestia fu aggravata da specu­

lazioni cui pare non fosse estraneo Io stesso governatore di Roma.4 Fra estate e autunno dd 1 5 69 la carestia si manifestò in forme talmente acute da indurre molti cardinali e prdati a sopprimere le cavalcature e licenziare la servitù, non avendo di che sfamarla. 5

' Sull ' arruninis r razione finanziaria dello sraro al rempo di Pio V vd. L. PASTOR, V I l i , pp. 7 2 - 7 4 . 2 Circa l a pesrilenza dd 1 5 66 v d . L. PASTOR, ivi, pp. 7 3 e n . 7 , 74 e n . l .

' Sulla inondazione dd 1 567 v d . A. BACCI , Del Tevere . . . , ci r . , pp. 25 1 r e 2 5 5 r.

«" . . . si diceva che il Governatore di Roma teneva mano nelle grani et nella grascia, et con tutto che si credeva che sia calunnia facta da suoi nimici, se ne fa inquisitiono (AvvzSi di Roma , ottobre Urb. lat. 1 04 1 8, f. ! 4 8v, BAV). "

l «Qui la carestia moltiplica di maniera che molti Cardinali et prelati si sgrnvano di famiglia [di servitù) et [ . . . ) hanno licenziato la maggior parte delle cavalcaturoo (Avvisi di Roma, ottobre 1 5 69, Urb. lat. 1 04 1 8, f. 1 2 3 r, BAV). Sulle carestie di questo periodo e sui provvedimenti presi dal pon­ tefice per migliornr. L PASTOR, VIII. p . 6 1 0 , App. 5 5 : Lettera di Bernardino Pia a Camillo Luzzara, "A rchivio Gonza�a di Manwva " .



23 3



C A P I T O L O S E TT I M O

questo bando non solo perché conferma l'esistenza di un crescente movimen­ to di veicoli in area urbana, ma anche perché l'aspirazione che esso dimostra per il tipo della città ordinata si può mettere in relazione con il rigorismo che si andava affe rmando a livello religioso e morale nel clima della Controrifor­ ma: la città ordinata rientra nel quadro di una città attuata nello spirito dell a Controriforma. Al tempo di Pio V si cercò anche di migliorare l'approvvigionamento idri­ co. In primo luogo fu portato a termine il restauro dell'acquedotto Vergine, precedentemente iniziato da Pio IV.40 Inoltre, e questo rappresenta l'aspetto più innovativo dell'attività svolta in questo settore, cominciò ad essere miglio­ rata la distribuzione dell 'acqua in area urbana. Un Avviso di Roma del 9 set­ tembre 1570 riferisce: «L'acqua di Salone è condotta in Roma alla fontana di Trevi, e ora si tratta di condurla in piazza Navona». Salone era il luogo di ori­ gine dell'acqua Vergine. Si rammenta che a piazza Navona e in tutta l'ansa del Tevere era ancora generalizzato l'uso di pozzi. Pochi giorni dopo, il 1 8 settem­ bre, il pontefice istituì una congregazione destinata ad occuparsi di questo problema, chiamando a farne parte i cardinali Giovanni Ricci e Flavio Orsini che si erano già occupati del restauro dell'acquedotto Vergine al tempo di Pio IV (Deputatio aquae Virginzs) . 4 1 La distribuzione dell'acqua comportava la scelta dei punti in cui installare le fontane. Questo lavoro, sollecitamente av­ viato dalla citata commissione cardinalizia, fu tuttavia ben presto interrotto a causa della morte del pontefice.

LA CITTÀ CRISTIANA

I processi di trasformazione urbana sviluppatisi in questo periodo presen­ tano, rispetto al precedente pontificato di Pio IV, un importante elemento di discontinuità, rapp resentato dalla definitiva affermazione di quella che è stata sopra definita una concezione cristiana della città. In aggiunta alla citata e crescente presenza di edifici religiosi rappresentati da chiese, conventi e ope­ re assistenziali, gli sviluppi di tale concezione cominciarono ad essere influen­ zati anche da quello che potremmo definire un uso rituale dello spazio urba­ no, sollecitato dalla diffu sione delle p rocessioni e soprattutto dalla pratica liturgica della 'visita all e sette chiese' . Queste forme di culto, alimentate dal­ l'importanza che il Concilio di Trento att ribuiva all e manifestazioni esteriori

40 V d. BENEDErn - ZA 1'DER, L 'A rte in Roma . . . , cit . , pp. 3 8 2 - 3 83 . " V d. C. ScACCIA SCARAFONI, L 'antù:o statuto . . . , cit . , pp. 259-260. V d.

settembre ! 5 7 9 , p . 434.

-

234

-

" Rep. Doc. Pon t . " , ! 8

PIO V G H I S L I E R I

dell a fede, erano destinate ad esercitare un'incisiva influenza sul sistema via­ rio urbano. La 'visita alle sette chiese' come già detto fu introdotta dal cardinale Bor­ romeo durante il precedente pontificato di Pio IV,42 ma si diffu se soprattutto in questo periodo: Pio V eseguì per la prima volta questa forma di culto nd 1 5 67 e fu subito imitato da cardinali e prdati.43 Le chiese dovevano essere visitate in un solo giorno; oppure si poteva visitare qudla di S. Pietro il primo giorno e tutte le altre il giorno seguente. La visita avveniva lungo un percorso fisso che iniziava a S . Pietro e terminava a S . Maria Maggiore. Allo scopo di rendere più comodo il cammino dei feddi le strade che collegavano tali chiese cominciarono ad essere sottoposte a impottanti miglioramenti, consolidando in tal modo il loro ruolo di principali percorsi urbani. Prima dd Concilio di Trento le processioni erano poco frequenti ed era molto raro che il pontefice vi pattecipasse di persona. Un contributo determi­ nante alla loro diffu sione fu dato dal Borromeo nd periodo dd suo ministero arcivescovile nella diocesi di Milano.44 A Roma le processioni cominciarono a diffondersi soprattutto nd corso di questo pontificato. 45 Interessa sottolinea­ re l'esistenza di due diversi tipi di processioni: quelle dette a cappella, solen ­ nizzare dalla pattecipazione dd pontefice, che interessavano soprattutto le ba­ siliche patriarcali e si svolgevano durante particolari festività (Quaresima, Avvento, e poche altre ricorrenze),46 e quelle dette staziona/i, che prendevano il nome dall e stazioni della via crucis, nelle quali era possibile acquisire parti­ colari indulgenze nei giorni della Quaresima, ed interessavano in generale le principali chiese dell a città. La prima processione a cappella di cui ho trovato notizia è menzionata da un Avviso di Roma dd 15 agosto 1 5 69 e riguarda la festività dell'Assunzione: «In questa mattina si è fatta la prima processione da S . Pietro a S . Spirito con l'intervento di S . S. tà, ddli cardinali prdati, clero, et tutta la cotte». 47 4 2 Supra, Cap. VI , n. 69.

41 G. MoRO N I , Dà.ionan'o . . . , cit., n. 64, p . 2 9 5 . La pratica della 'visita alle sene chiese' fu con­ temporaneamente introdotta a Milano dal Borromeo, molto legato a S. Filip po Neri. V d . G . S! M U N ­ C I N I , L 'tdea della a/là cristwna . . . , cit . , p p . 5 4 - 64 , p. 5 7 e 62 , n . 1 5 . +< Sulla organizzazi o ne reli!(iosa di Milano i n periodo borromeico v d . della ci/là mstwna . . . . ci t . , pp. 5 5 -64 , in particolare s 6.

" G. SIMON C I N I , 40 u processioni

G.

S ! M O N CI NI, L 'tdea

Roma . . . , cit. , p p . 6 3 - 64 .

a Cappella sarebbero state successivamente precisate dalla bolla pontificia del 13 febbraio 1 5 86 (Egregw Populi Romant) , in Bullanum .. , Il , 1 6 3 8 , pp. 3 9 3 - 3 94 . Testo latino e trad. italiana dei paragrafi 5 e 7 in G . S!MONC I N I , Roma . . . ( 1 990 ) , cit . , p . 172. Una pianta delle p rocess i oni a cappell a è riportata in H. GAMRATH, Roma . . . , ci t . , p . 1 4 6 , fig. 1 4 1 . Erano in teressati a tali p roces­ sioni soprattutto i percorsi da S. Pietro a S . Paolo fuori le mura, da S. Pietro a S. Mari a sopra Mi­ nerva e a S. Maria del Popolo, da S . Maria MOAA i ore a S. Giovanni in laterano, e da S. Croce in G e ­ rusalemm e a S . Lorcn w fu ori le m ura .

47 A wùi di Roma, Urb. lat. 1 04 1 A , f. 340o, BAV.



235



C A P I T O L O S E TT I M O

Le processioni erano destinate a favorire il miglioramento dell e strade di­

rette verso i principali edifici di culto, sollecitando di conseguenza

la

forma­

zione di una città a sua volta centralizza t a su tali edifici. Anche questo tipo di organizzazione urbana fu concepito per

la prima volta

dal cardinale Borro­

meo nel caso di Milano, sede della sua diocesi (post 1 5 63 ) . A Roma esso co­ minciò a svilupparsi in questo periodo, affermandosi poi compiutamente du­ rante i successivi pontificati. L 'idea di cent ralizzare la città sui principali edifici di culto si manifestò an che nella teoria. Essa fu accolta dal Palladio nel suo trattato, pubblicato in quegli stessi anni : si rammenta quanto egli scri­ ve, che bisogna

«far riferire le più nobili [strade] non solo alla principal piaz­

za, ma ancora a i più degni Tempij . . . » ( 1 570). L a centralizzazi o ne sugli edifici d i culto s i accompagnò allo sviluppo di una concezione sacra della città, che comportò un generale ripensamento del­

la

sua organizz azione in senso religioso e morale. In questa logica riemerse il

problema dell a presenza in città degli ebrei, già in precedenza affrontato da Paolo IV, cui ora si aggiunse quello delle cortigiane, la cui presenza era ana­ logamente ritenuta incompatibile con il carattere sacro di Roma. Nei confronti degli ebrei fu ripristinato l'obbligo della residenza nel ghet­ to, decaduto durante il precedente pontificato: «Vuole S . S.tà che li Giudei ritornino tutti nel seraglio deputato loro al tempo di Paulo IV».48 L'area abi­ tabile del ghetto fu comunque ampliata, demolendo a questo scopo sei edifici di culto compresi entro il perimetro del recinto.49 L'ampliamento si spiega an­ che considerando l'immigrazione di ebrei determinatasi in conseguenza del divieto loro imposto di risiedere in luoghi dello stato diversi da Roma o An­ cona (judaeorum expulsio ab omnibus locis dominii S. R. E. eiusque sudditarum,

praeterquam ab Urbe Roma et civitate Anronae) .50 Un certo incremento di eb rei si era comunque già verificato al tempo di Pio IV, probabilmente a cau­ sa del minore rigore con cui allora erano state applicate le restrizioni a suo tempo previste da Paolo IV. 5 1 U n Avviso di Roma del 1 5 69 riferisce che il pontefice intendeva destinare agli ebrei anche il Colosseo: «Si dice che S. S.tà vuole che li hebrei vadino ad habitare al Coliseo, onde per le quotidiane restrizioni questi poveri se ne van ­ no, più tosto che obligarsi a così dura novità». 52 Quest'ultima considerazione

48 L. PASTOR, VIU, p . 230, n. 5: "A wùi di Roma, 16 febbraio 1 5 66, Archivio di Stato Vicnna". Inoltre R LANCIANI, IV, p p . 1 5 -20: "ll claustro d egli ebrei " . 49

Per approfondimenti vd. FINELLI - lNSOLERA - MARCIANÒ, I l Ghetto, ci t . ,

' 0 Bolla d d 2 9 marzo 1 5 69: Bullarium, 1 862 , VI I , p p . 740-743 .

" Lettera dell 'ambasciatore Cusano del 2 febbraio 1 5 66 , in L. PASTOR, " A vvùi d i Roma, 1 4 ma��io 1 5 69, U rb. lat . 1 04 1 8 , f . 76r, BAV.

- 23 6 -

p. 1 7 .

VIII, 2 3 0

e n. 5 .

di

PIO V G HI S L I E R!

ramm e nta che una quantità di ebrei, a causa delle restrizioni imposte da Pio V, in questo periodo abbandonò lo stato della Chiesa. Sul Colosseo giravano anche altre voci: l'ambasciatore imperiale Galeazzo Cusano in una lettera all'imperatore Massimiliano II riferì che il papa voleva addirittura demolirlo, per impedire che i pellegrini venissero a Roma «più per vedere le dette cose», e cioè i resti dei monumenti antichi, «che per visitar il soglio di Pietro e fare la visita delle sette chiese e vedere le reliquie dei martiri e dei santi». 53 Questa voce è quanto mai significativa dell'awersione che il pa­ pa nutriva per l'antichità classica. Nei confronti delle cortigiane almeno inizialmente furono presi prowedi­ menti molto severi. Tradizionalmente esse erano concentrate soprattutto nel rione Ripa presso Bocca della Verità, e nel rione Arenula presso Ponte Sisto, in una zona chiamata 'il burdelletto' (la loro presenza sopravvive nel nome dell'esistente via delle Zoccolette) .54 Ma zone di prostituzione nel corso del tempo si erano formate anche in altri punti della città, in particolare in Tra­ stevere (vicino a Ripa Grande), nella contrada di Pozzo Bianco (attuale piazza della Chiesa Nuova) , in Campo Marzio (a ridosso del porto di Ripetta) , e per­ sino in Borgo Pio, rammentando la facoltà di risiedervi concessa alle cortigia­ ne da Pio IV. Molte altre, quelle di maggior rango, erano inoltre liberamente insediate nella città. Fra i primi prowedimenti presi da Pio V dopo la sua elezione vi fu quello di ordinare la loro espulsione: «< volete le meretrici o noi; se volete esse, noi partiremo da Roma, se volete noi lasciate che obbediscano», e cioè vadano via. 55 Un Avviso del 29 giugno 1 5 66 riferisce che erano state espulse quelle residenti in Borgo, soggette per prime a tale prowedimento. 56 Subito dopo, come è riportato da un successivo Avviso del 10 agosto, ne vennero espulse altre trecento «delle principali della città», cioè quelle insediate liberamente. Ma tali prowedimenti suscitarono un diffu so malcontento: i proprietari si la-

53 L. PASTOR, VIII , p . 78 e n . 4, inoltre citata lettera dd Cusano a Massimiliano II, datata 26

marw 1�69, ivi, App.

64, p.

611.

"' R LANCIANI, IV, pp. 20- 2 1 : "ll claustro delle cortigiane". La concentrazione delle prostitute a Bocca della Verità aveva avuto inizio nd secolo XV. ll luogo in cui si trovavano è precisato in tal modo da Biondo F1avio: « . . . a rollapso Tarpeiae saxo ad 5. Marie pontem, et hinc Vestae ( S . Stefano delle Carrozze ) , inde ]ani tempio (dal tempio di Giano dd foro Boario) in A ventint radù:e,.,.. V d . G. SIMONCINI, Roma . . . (2004 ) , Cap. Il , p . 88 e n. 1 1 4 .

5 5 Le: parole riponate n d testo, pronunciate dal papa, sono riferite dall 'ambasciatore imperiale

Arco in una sua lettera dd 3 agosto 1556. Vd. L. PASTOR, VIII , App. 17/6, p . 601: "Archivio di Stato in Vienna ". 56 «Hiersera a forza de sbirri le meret rici sgombramo Borgo et li conservatori s'affaticano pe r t rov ar luoco da serrarlo. ( L . PASTOR, VIII, App. 17/4 , p. 600 : A vvisi d i Roma 29 giugno 1566 " U rb . lat. 1040, 2 4 8 " , BAV).

- 237 -

C A P IT O L O S E T T I M O

mentavano perché le case restavano sfitte; i mercanti, che traevano grossi pro­ fitti dalle spese delle cortigiane, si lamentavano delle perdite subite a causa delle merci vendute a credito e non pagate; infine i responsabili delle dogane si lamentavano per i minori introiti dei dazi: «l doganieri di Roma si lagnarono col papa dd danno della dogane per la partenza delle meretrici et delli he­ brei>>. 57 TI Pastor riferisce che i precedenti provvedimenti fecero addirittura temere a molti che «per tale rigore la città si spopolerebbe>>. Un ripensamento sull a sorte delle cortigiane si ebbe quando giunse la no­ tizia che alcune di esse, dopo avere abbandonata la città, mentre percorrevano la campagna, erano state assalite dai briganti che le avevano depredate e uc­ cise. All ora fu presa in considerazione la possibilità di non espellerle, ma re­ golare il loro insediamento in città, concentrandole in qualche particolare luogo , in pratica istituire, anche nei loro confronti, un ghetto nel quale rinchiuderle. Tale progetto comunque riguardò solo le cortigiane insediare li­ beramente, mentre non vi sono indicazioni che si volessero diminare le con­ centrazioni esistenti, situate in aree urbane degradate e di per sé già isolate rispetto all'abitato comune. La scdta dd sito in cui concentrare le cortigiane fu oggetto, in sede di consiglio comunale, di varie discussioni e proposte: alcuni suggerirono di tra­ sferirle in Trastevere, presumibilmente nelle vicinanze dd porto; altri in via Giulia, forse a causa della vicinanza con Ponte Sisto, dove già ve ne erano; altri più semplicemente proposero che ci si limitasse a proibire il loro insedia­ mento nelle strade principali e in prossimità di «chiese, monasterii et case di gentildonne», lasciando che risiedessero liberamente nelle strade secondarie della città. 58 Alla fine si convenne di concentrarle in Campo Marzio: tale scd­ ta, considerato che si trattava di un rione periferico e già caratterizzato, quan­ to meno nelle vicinanze di Ripetta, da una loro diffu s a presenza, in linea di principio fu accettata da tutti. Qualcuno propose che le cortigiane potessero insediarsi senza restrizioni, «però fuori delle strade grandi come nelle traverse verso la Trinità», e cioè solo nelle vie trasversali a valle dd Corso. 59 Qualcun altro, come troviamo riportato in un Avviso di Roma dd 5 ottobre 1569, pen ­ sò d i riservare alle cortigiane «due vicoli strettissimi» situati i n corrispondenza

57 lvi, App . 1 7 /8, p . 60 1 : " U rb. lat. 1 04 0 , 2 7 Y ' , BAV.

" «Il senatore, conservatore et il popolo tutto di Roma h anno poi fatto officio, che solo si le­ vino dalle strade maestre et d ' appresso le chiese , monasterii et dalle case di gentildonne et che le lascia habit ar nelle altre st rade men publiche di Ro ma , né a n ca l'hanno potuto ottenere , ma solo s'è contentato, che possono habitar tutta st rada Giulia, da Ponte S . Angelo a Ponte Sisto, nondimeno sin hora non si vede, che vadano, né in uno né in altro loco» (L. PASTOR, VIII, App. 1 7/5, p. 600 : A vvrso di R oma del 27 luglio 1 5 66, " U rb . lat. 1 04 0 , 2 60v", B A V ) . ,. L. P A S T O R , VIII, App . 1 7 / 8 , p. 60 1 : " U rb . lat. 1 04 0 , 275", BAV.

- 238 -

P I O V G H I S L I E RI

della piazza degli 'Ono cantoni' e della via l.nngobarda, cioè nella zona dell'at­ tuale piazza dei Lombardi. Alla fine prevalse l'opinione di concentrarle in una località chiamata l'Ortaccio, in corrispondenza della piazza detta Condopula (piazza di Monte d'Oro) , che in tale occasione avrebbe dovuto essere appos ita­ mente recintata. Un success ivo Awiso dello stesso mese riferisce che il recinto sarebbe stato dotato di due porte e che la sua costruzione era già cominciata.60 Furono inoltre emessi provvedimenti destinati a regolare sia l'uscita delle corti­ giane sia l'ingresso dei visitatori (proibito nel periodo della quaresima). L'ideale di una città concepita in senso religioso e morale si accompagnò

alla decisione di riassegnare alla Camera apostolica, che operava in base alle norme del diritto c anonico, la giurisdizione delle controversie riguardanti l' at­ tività edilizia, sottraendola al tribunale delle strade, che operava in base a nor­ me di diritto civile e al quale, come già detto, questo tipo di giurisdizione era stata in precedenza assegnata da Pio IV . 6 I A partire da questo periodo i pro­ cessi di trasformazione urbana furono totalmente sottoposti al controllo dd­ l' autorità ecclesiastica.

REPERTORIO 1 5 66- 1572 AcQU E E P oNTI

Acqua Vergine, acquedotto. - 1566. Ripresi i lavori di restauro già iniziati da Pio IV (PASTOR, Vlli , 86: "FEA, Storia delle acque antiche, 1 2 s.; NIBBY, II, 14; LANCIANI, IV, 1 2 s . " ) . - Acqua proveniente da Salone, miglio VII della Collatina, come in antico (FRONTINO , 1 997, 1 3 2 ) . - Lavori diretti da G iacomo della Porta e Bartolomeo Grippo o Gritti ( P ECC H IAI , A cquedotti e /onta ne di Roma nel Cinquecento, Rom a , 1 944 ) . - L'acquedotto entrava in città fra l a seconda

e

terza torre dell'attuale Muro Torto,

all'altezza di Villa Medici. - Probabile deviazione di un suo ramo attraverso il Quiri­ nale e la via Pia (supra, Cap. VI, p. 2 05 ) . - 1 5 7 0 . L'ingegnere milanese Camillo Agrip­ pa realizza un meccanismo per inn alzare l'acqua all 'altezza del giardino dell'attuale Vill a Medici (NICOLAZZO, 1 999, 70; meccanismo accessibile dal giardino, ivi, fig. 4 9 ) .

Acqua Vergine, distribuzione urbana. - 1 5 7 0 , 9 settembre, A vviso di Roma. «L'acqua di Salone è condotta in Roma alla fontana di Trevi, e ora si tratta di con­ durla in piazza Navona» (BENEDETTI - ZANDER, 1 990 , 3 82 - 3 83 ) . - 1570, 1 8 settem · bre. Istituita una congregazione destinata ad occuparsi dell'Acqua Vergine, di cui fan­ no parte i cardinali Giovanni Ricci e Flavio Orsini (Deputa/io aquae Virginis) . Testo

per

60 lo., VIII , App. 67-72, p. 6 1 3 : "Urb. lat . 1 04 1 , 1 80 " , BAV. Circa l'avanzamento dei lavori la costruzione del recinto vd. R LANCIAN I , IV, p. 2 1 , doc. 17 ottobre 1 5 6 9 . 0 1 Vd. Motupropn'o di P i o V em es so in data I O aprile 1 5 7 1 . ln/ra "Rcp. Doc. Pont " , p. 4 3 4 .

- 239 -

C A P I TO L O S E T T I M O

ISUtutivo della congregazione in C. S c A CCI A ScARAFONI,

L'antico statuto ... , cit. ,

p p . 294-296. - 1 5 7 0-7 1 . Elaborato dal conservatore Prospero Boccapaduli u n p roget­ to per la rete di distribuzione idrica: p revisto uno sviluppo della rete pari

a

metri

497 1 . - Titolo del d ocum ento: «Misura delle grandezze de condurti che s'harann o

da fare per le strade di Roma acciò si possa pigliar tutta l'acqua di Salone dal condut­ to della Trinità et per condurla proporzionatamente per tutte le piazze et strade con la sua capacità che sarà necessaria». - Localizzazione dei condotti:

«. . .

TI primo con­

dotto che pigliarà tutta I' acqua di Salone alla Trinità, et di lì poi per la strada dove era la Croce et di lì fino al Capo Croce di ms. Francesco Jacobillo , dove bisognerà divi­ derlo in due rami: uno che vada a piazza Colonna, a piazza Sciarra,

a

S. Marcello,

a

S anto Apostolo, a S. Marco, alla piazza degli Altieri. L'altro dal detto Jacobillo all ' A­ ragonia, a S . Augustino, dove un 'altra volta si dividerà in due rami, uno che andarà alla Rotonda, alla Minerva, et alla Dogana; l ' altro che seguirà alla piazza S . Apollina­ re, dove si faranno due rami: uno ch 'andarà per Torre Sanguigna, sino ai Banclù, in Ponte et in strada Giulia, l'altro che passerà per mezzo Agone et de lì per strada nova a Campo de' fiore, et de lì in piazza Giudea et in piazza Mattea, sino a piazza Mon­ tanara>> (NICOLAZZO, 1 999, 1 1 0 : " A . C . , Fondo Boccapaduli , Armadio II, Mazzo IV, n . 66 " ) .

Acquitrini della Trinità,

tra piazza d i Spagna, S . Andrea delle Fratte e Ortaccio

(IV). - Causati dalla mancata regolamentazione del sopravanzo dell 'acqua Vergine:

( LA N CI A N I , IV, 1 3 - 14 : " Orazio Mala­ guzzi, Nella vita di Pio V, che si conserva manoscritta nella Chigiana, l, 1 1 1 , 6 8 " ) . - 1 5 7 0 c. Bonifica eseguita da Giacomo della Porta e Bartolomeo G ritti sotto l a di­

rezione di Luca Peto. Contributi di miglioria imposti a 56 case in via della Croce, 54

in via del Babuino, 1 4 in vico del Bottino, 24 in via dei Bergamasclù e 3 5 in vi a dei Condotti (LANCIANI, IV, 1 3 - 1 4 ) .

Acquitrino d ei Pantani,

zona dei Fori imperiali ( 1 ) . - Chiaviche e fossi per il suo

smaltimento già iniziati da Pio IV (Cap. VI, Rep. "Acquitrino dei Pantani " ) . - 15687 2 . Per evacuare le acque eseguiti interventi di colmata e due condotti, la «magna cloaca que vadit ad /onlem S. Georgii usque» e il (RE, 1 920, 78, n" 132: " Taxae vill ru m, cc. 502-5 1 4 " . Inoltre LANCIANI, IV, 28-29). Oo•ca Mass ima . - 1569: Imposta una tassa per eseguire i lavori: «Tassa della chiavica Massima per il rione di Pescheria» (RE, 1 920, 78, n" 129, " Taxae vill ru m, cc. 493 -496"). - Accesso alla Cloaca da piazza Mattei (MARCHEITI LoNGHI, ASRSP, XLII, 1 9 1 9 , 536, figura, n. 36).

Fiume Tevere. - 1567. Gravissima inondazione descritta dal Bacci: « . . . trabocca­ re [le acque] e scorrere sì furiosamente per tutte le strade, che in pochissime hore fece la più parte di Roma navigabile» (BACCI, 1576, 25 1 r) . - «Spaventevole veramente, & miserabile spettacolo, vedere sommersa una tanta città, quasi in un mare, & in gran confusione andar ogni cosa a nuoto, & robbe, & cose da vivere, & mercantie, & gli armenti interi, senza dir di diversi accidenti di persone . . . Non fosse altro, che le ro· vine de' ponti, e d'edifìcij , & di possessioni non solo smantellate, ma desttutte, e spo­ gliate tal'una d'arbori fin dalle radici, & il consumamento de' viveri, & le piene, che lassan poi un fango, & una melma infinita per tutto, la quale, perché (al contrario d'altri fiumi) non è se non creta & reniccio, smagrisce li terreni, & secca le viti; & perché dura poi li mesi, & gli anni a sgombrarsi, viene a causare hurnidità straordi­ naria, & catarri, & doglie frigide, pericoli veramente alti a far dishabitare tutto un paese» (ivi, 255r). - 1568. Disposizioni per impedire l'inquinamento del fiume: «Pro· hibì ad ogni sorte di persone anco cardinali di far portar o buttar mondicie in fiume, ma che si portino in luoghi deputati, et questo per preveder all ' aria et all'acqua del fiume che si beve» (PASTOR, VIII , 6 1 0 , App. 55 : "Bernardino Pia a Camillo Luzza· ra . . Archivio Gonzaga in Mantova" ) . .

Ponte Qua ttro C.pi e Ponte Sisto. - 1 5 6 7 , 30 novembre. «Motuproprio di Pio V col quale si concede al senato e al Popolo Romano l'esazione delle gabelle sulla carne (l quattrino per libbra) e sul vino (4 giulii per botte) , la quale dovrà servire alla ripa· razione del ponte detto de' Quattro Capi e del ponte Sisto, per la somma di 1 000 scudi» (Regesti, l, 47, n" 295 : "AS, Bandi, vol. 4 " ) . Ponte Sisto. 1564, 30 ottobre. n papa impone a l Comune di eseguire l e ripa· razioni del ponte. - 1565 , 26 agosto. Nominata una commissione composta da Mar­ cello Negri, Luca Peto, Rutilio Alberini e Tommaso Cavalieri per decidere i lavori da farsi. - 1567, inizio dell'ann o . n Vignola nominato architetto e Matteo Bartolini da Castello 'capo maestro', cioè direttore lavori. (LANCIANI, Il, 25-26. Su Matteo dr. LE­ FEVRE, 1 967 , 149). -

PIAzzE E STRADE

sa

Aktwmclrin., via (XIV) , o Borgo nuovo. - 1 5 66 . Ricostruita più avanti nella stcs· via la chiesa di S. Maria in Traspontina (già demolita «per l'impedimento che re-

24 1

-

C A P I T O L O S E TT I M O

cava al Castello>>) ( N o L L I n ° 1 3 1 1 ) . Chiesa inizia t a da G . S . Peruzzi e proseguita dal Peparelli e da O . M ascherino (PANC!ROLI , 1 600/ 1 62 5 , 5 04 ; inoltre ALVERl, 1 664 ,

II , 1 2 4 . 2 ) . Aless��nclrins, v i a , n e i Fori imperiali ( 1 ) . - 1 5 67 - 1 5 7 0 . Aperta nel tratto compreso fra S. Maria in Campo C arleo, Torre dei Conti, e il Colosseo (LANC!AN!, IV, 24; inol­ tre lD . , BCAC , 1 889, 3 0 - 3 1 ) . - Apertura consentita dalla bonifica della contrada dei Pantani (supra, " Acquitrino dei Pantani" ) . Babuino, via del ( IV ) . - 1 5 67 , 1 3 luglio. Imposta una tassa a 56 case di questa strada per eseguire la bonifica dell' acquitrino della Trinità (supra , " Acquitrino della Trinità " ) (LANC!AN! , IV, 1 4 ; inoltre RE, 1 920, 7 7 ' n° 1 1 5 ) .

Bocca di Leone, via (ill ) . - 1 5 6 7 . Delimitata la strada e d eseguiti frazionamenti lun ­ go di essa, su terreni di proprietà del monastero di S. Silvestro in Capite (PREGNA - Po ­ LITO , 1 972, tav. 8). BoneDs, via ( 1 ) , z o n a d e i Fori imperiali, scomparsa. - 1 5 67 -70. Strada aperta per iniziativa del cardinale Michele Bonelli sul prolungamento di via Baccina, fino al Campo Vaccin o ( G N O L I , 1 93 9/ 1 984 , 3 6 : "LANC ! A N I , BCAC, 1 889, 3 0" ) .

Borgognona, vi a (ill ) . - 1553 . Strada aperta nel tratto più vicino al Corso, su terreni di proprietà del monastero di S. Silvestro in Capite (PREGNA - PoLITO , 1 97 2 , tav. 8 ) . Bottino, vicolo d e l ( IV ) , adiacente a piazza di Spagna. - 1 5 6 7 , 1 3 luglio. Aperto per accedere al condotto dell 'Acqua Vergine (supra ) . Indicato come 'stradetta nova' nel 'gettito' delle imposte destinate a finanziare la bonifica dell 'acquitrino della Tri­ nità (LANCI A N l , IV, 1 4 : "AS, Roma , Taxae viarum" ) .

Brsncs, piazza ( IV ) , scomparsa. - 1 5 6 5 . Eseguito da Giacinto Barozzi il restauro del palazzo Branca (LANC!AN ! , l, 1 7 1 : "Collezione Branca, f. 62 " ) .

Canova, via ( IV ) , Ospedale degli In cu rabili . - 1 5 69 . Donata da Pio V all'Ospe­ dale > (RE, 1 920, 7 9 , n" 1 3 7 , " Taxae viarum, cc. 529-5 3 0 " ) . Trinità dei Monti, viale, e prolungamento verso piazza del Popolo ( IV ) . - 1567, 1 3 luglio. Tassa imposta dai maestri M.A. Palosi e M. Maffei per migliorare il percor­ so che dalla villa del cardinale Ricci di Montepulciano (nell'area dell'attuale Villa Me­ dici) scendeva verso la piazza del Popolo: « . . . pro perfiàenda via que est in Monte Pin­ cio ante palatium et viridan.um Il!. mi d. ni Montispolicùmi qua itur ad ecclesiam beate Man·e de Popula>> (LANCIANI, IV, 1 4 : " Taxae vùJrum", stessa data, AS). - 1 5 67 , 1 4 luglio. Migliorato il percorso da Trinità dei Monti alla villa del cardinale: «Tassa per la strada da la chiesa de la Trinità verso il giardino del reverendissimo Monte Pul­ ciano>> (RE, 1 920, 7 7 , n" 1 1 5 : " Taxae viarum, cc. 457 -46 1 " ) . - 1 5 7 2 . Ann i bale Lippi termina la costruzione della villa del cardinale (spese di costruzione in PASTOR, IX, 159, e 864 App. 10: "Copia Archivio Ricci in Roma, IX " ) . Volpe, vicolo della (IV), da via dei Coronari a largo Febo. - 1 5 67 , ! ! luglio. «Ta­ xa de gettito alla volpe>>, demolizione di una casa per allargare il vicolo (RE, 1 920, 7 7 , n " 1 1 8: " Taxae vùJrum, cc. 467 - 9 " . Inoltre GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 348: zbid. ) .

SI:m: RBIO

E

CAMPAG NA

Fornaci , via suburbana, da S. Pancrazio a Porta Ca v all egg eri . - 1 5 68, 1 2 maggio. Tassa per il restauro della «VÙJ nuncupata delle fornace, extra portam vu!gariter detta del/i Cava!!eggien· . . . versus ecclesram Sancii Brancatii>>, cioè di S. Pancrazio, dove si ricollegava alla via Aurelia. I n d icati i nomi dei /ornaciari che vi si trovavano ( RE , 1 920, 7 7 , n " 1 2 4 , " Taxae viarum, c c . 480-4 8 1 " . Inoltre GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 1 12 ) . Aaminia , via suburbana. - 1 570, 8 aprile. Contributi di m iglioria: «Tassa delle vigne fuor di Porta del Populo insino a Ponte Mollo>> (Re, 1 920, 78, n" 1 3 3 : " Taxae vtarum, cc. 5 1 6-522 " . Inoltre LANCIANI, IV, 3 4 -4 6 , con i nomi di 1 1 8 contribuenti, proprietari di vigne e canneti) . Lsbicsns, via suburbana (Casilin a ) . - 1 5 67 , 9 marzo. Contributi d i miglioria: ( RE , 7 7 , n" 1 1 9 e n. 3: " Taxae vzarum, cc. 470-472 " ) . S i t ratta della strada che portava a Salone, dove erano l e sorgenti dell 'Acqua Vergine . �

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PIO V G H I S L I ERI

Salaria, via suburbana. - 1569, 3 0 marzo. Sistemata nd tratto suburbano da Por­ ta Pinciana (Porta Sa/aria vetus) a Ponte Salario (RE, 1 920, 77, n° 126 e n . 9: " Taxae viarum, cc. 484-485 " ) . - 1569. Stabilita dai maestri Crescenzi e Boccabella la norma­ tiva per l 'esecuzione dei lavori in area suburbana: « . . . et da la porta poi sino al Ponte Salara per mezzo de la strada una guida de selice et una de qua, et di là dalli lati, con le sue traverse ogni quindici palmi et ripieni come di sopra . . . [e cioè] che habbi es­ sere

ripiena rutta doi palmi d ' altezza de pietra corta, et un p almo de sopra de breccia

schietta senza creta . . . » (LANCI A N I , IV, 40: " Taxae viarum, 30 marzo 1569, c. 1 04 " ) . V d. anche "Capo l e Case, via, e Porta Pinciana, via" .

Tiburtina, via suburbana. - 1 5 6 8 . Im poste per lavori stradali: «Tassa di porta S. Lorenzo» (RE, 1 920, 77, n° 123 : " Taxae viarum, c. 479"). Miglioramento funzio­ nale all e esigenze della vill a realizzata in questo periodo a Tivoli dal cardinale lppolito d'Este.

Via fuori di Portll Pertuss, zona di Valle Aurelia . - 1566, l settembre. Lavori di ris t ru rtu razi one : «Taxa pro reaptatione vù1e extra porta m Pertusam vulgariter dietae S. Maria del Riposo» (RE, 1 920, 76, n° 1 1 1 : " Taxae viarum, cc. 446-449"). - 1569, 11 marzo. Tassa p e r l'apertura d i una nuova strada fuori detta porta: « . . . viam nova m /acere extra porta m Pertusam incipientem ab ecclesia Sandi Antonini in loco vulgariter dicto a li lioni versus casale alias Battiste Lattarolis, nunc reverendissimi D. Datarii, usque ad vineam d. Cono/ani . . . » (RE, 1 920, 7 8 , n° 127: " Taxae viarum, cc. 487-488"). Via fuori deDa Portll Ji C.Str:l S. Angelo, zona dei Prati. - 1568, 7 luglio. Con­ tributi di miglioria per lavori riguardanti il «Vicolo de messer Antonio Boccapadule che va a de (sic) Spin elli» (RE, 1 920, 7 7 , no 1 2 2 : " Taxae viarum, cc. 477-47 8 " ) . - 1569. «Lista d e rutte l e vigne che hanno d a pagare per il passo acconcio alli Spind­ li» (RE, 1 920, no 1 3 0 : " Taxae viarum, cc. 497 -498 " ) . - 1569. Tassa riguardante « . . .

viam extra portam castri S . Angeli in lo co qui vulgariter nuncupatur a la Sposata>> (RE, 1 920, 7 7 , n° 1 2 5 : " Taxae viarum, c. 483 ").

Campagna romana: provvedimenti per l'agricoltura. - 1 5 66 , settembre. Istiruito un tribunale dell'agricolrura per combattere gli abusi nd settore annonario (PASTOR, VIII , 7 5 , e n . 5 , fonti varie) . - 1566, ottobre. Emanata una «costituzione ... che offriva protezione e sostegno in ogni guisa all 'agricoltura della Campagna, favoriva l' approv­ vigionamento dei grani, e proibiva rigorosamente ogni sorta d'incerta» (ibid. ) . - Fa­

vorito il prosciugamento delle paludi (PASTOR, VIII, 75 e n. 3: "Motuproprio Dei no­

stn· almae Urbis, dr. DE CuPIS, 149, e LANCIAN I , IV, 1 4 " ) .

Campagna romana: provvedimenti per l a sicurezza. - 1 5 67 , 26 aprile, Avvisi di Roma. Aggredito e spogliato dei suoi beni il corriere di Venezia lungo la via Flaminia. Conseguente ordine dd papa , aggiungendo che « . . . en cda il lairra à Rome et aill e urs un singulier honneur a sa mémoire».9 n suo ruolo di papa costruttore fu rico­ nosciuto dai contemporanei, e lui stesso non mancò di sottolinearlo attraverso la cdebrativa raffigurazione di alcune ddle principali opere realizzate durante il suo pontificato ndle volte ddla terza loggia dd Vaticano. 1 0 Al tempo di Gregorio XIII i processi di rinnovamento urbano s i concen­ trarono essenzialmente in due fasi. La p rima fase, fra 1573 e 1576, riguardò sop rattutto gli interventi compiuti per preparare Roma all'evento dd Giubi­ leo. Altri interventi potrebbero essere stati eseguiti allo scopo di riparare i

5 G regorio XIII p rese vari p rovvedimenti per favorire lo svil uppo dell ' ag ricoltura e in partico­ lare per accrescere le aree coltivate a grano. L. PAsToR, IX, p . 7 8 5 .

0 I nuovi depositi di grano fu rono realizzati a ridosso d d nucleo cent rale delle Terme di Dio­ cleziano, in corris pondenza dd suo lato settentrionale. V d. M.A. CIAPPI, Compendio . . . , dr., p . I l . Inoltre NoLLI n• 2 04 .

7 Circa i l risanamento delle fmanze pontificie al tempo di Gregorio XIII v d . L . PASTO R, IX, pp . 7 64 -7 6 7 . ' L'erezione della statua del pontefi ce in Campidoglio è ri cordata da Pompeo St rozzi in una sua relazione inviata al duca di Mantova il 25 m a !(g i o 1 5 7 7 (L. P A s TO R , IX, App. 20, p. 880: "Archivio Gonzaga di M antova " ) . L 'iscrizione recita: G REGORIO X I I I Bo A.

BACCI , Del Tl!Vere

1 976, cit. , p. 296v. Inoltre Rep.

IL vite . . . , cit . , p . 6. lA vili di Borgo Nuovo

" G. BAGLIONE,

"Castel S .

Angelo".

2 2 F. CERASOLI, nel 1 584, cit. , pp. 3 4 8 - 3 5 3 . I Mandati riportano sia il nome dd proprietari sottoposti a contributi di miglioria sia la larghezza delle loro case espressa in palmi. Vd. Rep. "Alessandrina, via " . 1 3 G. AL VERI , Rom• . . . , cit., Il, p. 260. 1 . Progetto di Ottavio Mascherino. " Testo dell ' iscrizione vd. Rep. "Borgo Pio". Inoltre U . V d. G NOLI , Topogro/14 ... , cit., p. 38 e R I..AN CIANJ , IV, p. 62 . " V d . O. PANCIROLI, I leson· . . , cit . , p . 5 1 8. Chiesa progettata d al Vignola ed edificata dal figlio

Giacinto Barozzi.

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253

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C A P I TO L O OTTAVO

Lo stentato sviluppo di questo quartiere si può considerare un segno della di­ minuita capacità di attrazione della Città leonina (supra dis. 2 8 ) . Durante questo pontificato si determinò u n rinn ovato interesse per il pro­ getto di erigere in piazza S. Pietro l'obelisco esistente sul fondo di via della Guglia. Nel clima della Controriforma la magnificenza tornò ad assumere il valore di una testimonianza della gloria di Dio. T aie intervento, proposto una prima volta nel 1575 , in vista del Giubileo,26 fu riproposto nel 1 5 8 1 dal­ l'ingegnere milanese Camillo Agrippa, che realizzò anche un modello della macchina con cui pensava di trasportarlo e metterlo in opera: appeso in aria in posizione diritta « . . . sin 'al luogo dove si doveva posare, sì come fu fatto an­ ticamente nel trasmutare il Colosso che stava all'entrata del palazzo di Nero­ ne, alto centoventi piedi . . . ».27 Ma nulla fu fatto per eseguire tale intervento. ll Mercati, che era il custode dell'antiquario pontificio, nel suo volume Gli obe­ lischi di Roma afferma che il pontefice, pur desiderando molto realizzare una simile impresa, tuttavia esitava, temendo le diffi coltà che essa avrebbe com­ portato.28 Ma potrebbe avere contribuito ad impedirne l'esecuzione la stessa mentalità del pontefice, poco incline, come si vedrà anche oltre, alla realizza­ zione di opere di tipo puramente rappresentativo.

CITTÀ

STORICA

La Città storica, diversamente dalla Città leonina, appare in via di progres­ sivo e crescente sviluppo. Esso assume la maggiore evidenza a partire dal 1 58 1 . In quell'anno Montaigne scrisse che Roma per la moltitudine di gente che vi si vedeva gli ricordava Parigi più di ogni altra città, e precisò che essa era inferiore a Parigi per quanto riguardava il numero di palazzi e di case; ma era superiore per il numero e la grandezza delle piazze pubbliche e per la bel­ lezza delle strade e degli stessi palazzi.29 A sua volta, in quello stesso anno, il già citato ambasciatore Comaro scriveva: E di questo accrescimento di gente danno segno tante fabbriche nuove che si veg­ gono, le quali appena condotte a perfezione sono subito affittate; e queste sono tante e tante che metteriano meraviglia a chi di fresco abbia veduta questa città; non che [e 30 non solo] a quelli che vi sono stati da q uindici o venti anni addietro. 2•

Avvùi di Roma, 2 agosto 1 5 7 4 , testo in Rcp . "S. Pietro, piazza " .

2 7 Sull ' innalzamento dcll'obclisco in piazza S . Pietro l ' architetto Agrippa i n seguito pubblicò

an che un t rattato (lo., Tra/Ialo di trasportar la guglza in su la piazza di S. PzI A e S . P o i . I TO , Fonti d'archivzo . . . , cit., p . 12, tav. 9. -

2 67

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C A P I T O L O OTTAVO

Dis. 40. Zona di piazza Colonna nella pianta di Roma dd Cartaro; Legenda: A. Piazza Colonna; di S. Silvestro in Capite; t. t . Via dd Corso; 2. Vta Trtnitatìs (via dei Condotti e via di Fontanella Borghese) ; 3. Via Frarrina; 4. Via dd Pozzetto (Le piante di Roma. II. tav. 244 ) .

B. Monastero

zona non era stata neanche aperta l'attuale via della Mercede, che pure doveva esistere, probabilmente nella forma di un viale privato (fig. 3 4 ) . Nel rione Campo Marzio gli interventi s i concentrarono s u piazza del Po­ polo e sul tridente viario.61 In vista del Giubileo si decise di dotare la piazza di una fontana e di un lavatoio. La fontana, disegnata anch'essa da Giacomo del­ la Porta, fu posta al centro della piazza, in asse con la porta. ll lavatoio fu in­ vece situato di lato, dall a parte del Tevere, all'inizio di un vicolo detto appun­ to della Fontana . In questo periodo fu anche predisposta una nuova sistemazione generale della piazza, rappresentata in un disegno anonimo giun­ to fino a noi ( dis. 4 1 ).62 Tale disegno propone una sua riconfigurazione gene­ rale, attuata in funzione di un tridente viario finalmente concepito in modo regolare. Esso potrebbe essere stato eseguito nell'occasione di sistemare l'im­ bocco di via del Babuino, fino all ora rimasto nello stato che si vede nella pre­ cedente pianta di Roma del Bufalini. Dalla parte del Babuino il disegno mo­ stra un imbocco simmet rico a quello esistente dalla parte opposta verso Ripetta. I rami esterni del tridente si prolungano in corrispondenza della piaz­ za determinandone la sua configurazione trapezoidale. La piazza presenta un asse di simmetria che si estende fra la mezzeria della porta e quella del Corso. Per la prima volta essa viene rappresentata in forma trapezoidale regolare. La fontana del della Porta è situata nel mezzo della piazza, nel punto in cui con­ vergevano gli assi del tridente viario, esattamente dove di lì a pochi anni sa­ rebbe stato eretto l'obelisco. Rientra nel quadro di una generale ricerca di sim-

• 1 Vd. Rep. "Popolo. piazza " . oo

Disegno riponato in G . Ctccn . La pta:J.JJ del Popolo. cit . , p . 42. -

2 68

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G R E G O RJO X I I I B O N C O M P A G N I

metria anche la proposta rea­ lizzazione di un nuovo edifi­ cio siruato a sinistra della por­ ta, di fronte alla chiesa. ·--- • · r -· · • A partire da questo mo­ mento piazza del Popolo , che fino allora era stata raffi­ gurata in forma rettangolare ::Y1,1 all ungata, come era stata Dis. 4 1 . Piazza dd Popolo: piano di regolarizzazi o ne, originariamente concepita al forse eseguito in occasione della posa in ope111 della tempo di Leone X, cominciò fontana di G. della Porta, 1 5 80 c. (Roma, A.S. Collez. ad essere indicata nelle piante Disegni e Mappe, ord. 278, can. 80). di Roma in base alla nuova forma trapezoidale. Tale cambiamento fa pensare che il precedente disegno sia stato messo in cantiere. Quanto meno potrebbero essere stati precisati i fili stradali di cui le successive costruzione avrebbero dovuto tenere conto. La prima pianta di Roma in cui si vede raffigu rata piazza del Popolo in forma trapezoidale è quella disegnata dal Du Pérac nel 157 7 . La piazza potrebbe es­ sere stata sistemata in vista del Giubileo. Non bisogna comunque dimenticare che i cartografi tendevano a raffigu rare piazze e strade nei modi previsti da eventuali progetti di miglioramento, anche prima che questi venissero com­ piutamente realizzati. n tridente viario fu oggetto di interventi sopranutto in corrispondenza di via del Babuino e della via Tn'nitatis. La prima di queste due strade all'inizio del pontificato appariva ormai edificata su entrambi i lati, ma le case che vi si allineavano, come mostrano le coeve piante del Canaro e del Du Pérac, erano basse e modeste. È tuttavia probabile che la costruzione della chiesa di S. Ata­ nasio e dell'adiacente Collegio dei Greci, ordinata dal pontefice nel 15 80, si sia accompagnata alla realizz azione di edifici di abitazione più grandi e di maggiore decoro. La contemporanea realizzazione di una fontana, successiva­ mente detta del Macaco, si può considerare il segno di un generale migliora­ mento abitativo della zona. A sua volta la via Tn'n itatis, ormai edificata in tutta la sua estensione, fu dotata di una condunura destinata a portare l' acqua dal bottino di piazza di Spagna fino all'incrocio con la via del Corso, dove fu rea­ lizzato un altro bottino, dal quale aveva inizio la rete di distribuzione idrica cittadina. Inoltre si provvide a pavirnentarla in mattoni ( 1 581). 63 ln corrispon­ denza del citato incrocio fu poi costruito il palazzo Rucellai (ora Ruspoli) . Es­ so segnava il punto di più avanzata localizzazione di residenze signorili in di­ rezione di Porta del Popolo.

�-�---

" Vd . " AcquedottO Vergine" e "Condotti, via".

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C A P I T O L O OTTAVO

Nuovi cambiamenti si ebbero, in questo periodo, a monte di piazza di Spagna, lungo le pendici del Pincio. Nel l 576 Ferdinando dei Medici, ancora in veste di cardinale, acquistò la vill a del cardinale Ricci ampliandola e arric­ chendola con reperti antiquari. Si giunse in tal modo alla formazione dell'at­ tuale villa Medici 64 Intanto la vicina chiesa della Trinità dei Monti fu dotata di una nuova facciata da Giacomo della Porta. Inoltre fu ulteriormente mi­ gliorata la viabilità della zona: alle opposte estremità dell'attuale viale della Trinità dei Monti, che come già visto era stato aperto al tempo di Pio IV, da una parte venne definitivamente sistemata la strada diretta verso Capo le Case, attuale via Gregoriana; dall 'altra potrebbe essere stata eseguita la gradinata che scendeva in direzione di via della Fontanella e di via del Babui­ no, raffigurata per la prima volta nella pianta di Roma del Canaro ( dis . 42 e fig. 3 7 ) 65 Risale a questo periodo il primo progetto di una scalinata monurnentale destinata a collegare la chiesa della Trinità dei Monti con piazza di Spagna, in sostituzione dell'esistente e semplice scalinata rettilinea situata sull 'asse di via dei Condotti (fig. 3 9 ) . Il disegno delle rampe, composto in base a moduli di tipo esagonale, fu eseguito con l'occasione di mettere in opera alcune con­ dutture che dalla parte superiore del colle scendevano in direzione della piaz­ za. Tale disegno compare nello stesso foglio in cui è raffigurata la precedente sistemazione idraulica, di cui sono noti gli autori, cioè Giacomo della Porta e Bartolomeo Gritti, e pertanto è possibile attribuire ad essi anche il progetto

Dis. 42. Pendici del Pincio: sviluppi dcUa viabilità, daUa pianta di Roma del Canaro. Legenda: A. Villa acquistata dal cardinale Ferdinando dci Medici: B . Chiesa e monastero deUa Trinità dei Monti; C. Piazza di Spagna: l. Viale della Trinità dci Monti: 2. Via G regoriana: 3. Percorso di coUcgamento con via del Babuino: 4. Via Margutta ILe pùmtc di Roma, Il, tav. 239).

""' Cfr. Ll:->. 1 03 D vecchio edificio cominciò ad essere adibito alla nuova funzione, ma trovandosi in zona malarica fu infine ritenuto inadatto, e pertanto continuò la ricerca di una nuova sede. Successive notizie indicano l'intenzione di riservare ai mendicanti l'ospizio della Trinità dei Pel­ legrini presso Ponte Sisto: un AvviSo dd 30 settembre 1 5 8 1 imponeva loro di recarsi «li 4 d'ottobre alla Trinità di Ponte Sisto sotto pena di frusta . . . ». Un altro Avviso, datato 16 dicembre, conferma la possibilità che venisse destinata ad ospizio dei mendicanti una (CIAPPI, 1596, 9). - 1577. Rappresentata per la prima volta in forma rettilinea nella pianta di Roma del Cartaro (Le piante di Roma, II, tav. 241). - Strada attuata in forma rettilinea ma non spianata, cioè adattata alle ondulazioni del terreno, come si nota nella pianta del Du Perac (Le piante di Roma, II, tav. 247). - 1581. Strada non completata in questo periodo: Marcello Nero o del Negro in una lettera a Prospero Boccapaduli domanda se «si è stata mai fenita et a che termine sta>> (PEccHIAI, 1950, 56-57: "Carte Boccapaduli, Arm. II, maz. II, n. 12", ASC).

Monserrato, via di (VII). - 1573. Distrutta la preesistente chiesa di S. Andrea Nazareno per realizzare l'ospedale degli Aragonesi (N oLLI no 688, LANCIANI, I, 163: "Patenti, prot. II, c. 478").- 1579. Bolla del23 aprile riguardante la fondazione - 291 -

CAPITOLO OTTAVO

del Collegio Inglese, neU'edificio già adibito ad ospizio dei pellegrini di queUa nazio­ ne, presso la chiesa di S. Tommaso di Canterbury (P ASTOR, IX, 176).

Monte Caprino, via di (X), salita daUa Consolazione al Tempio di Giove.- Siste­ mata in questo periodo: conduceva al palazzo Caffarelli (GNOLI, 1939184, p. 174. Vd. NOLLI n° 171). MonteavJlo, piazza: vd. "Quirinale, residenza pontificia". MontecsvJlo, salita: vd. "Dataria, via".

Monte d'Oro, piazza (IV). - 1573 e 1577. Persistente restrizione di prostitute nel 'serraglio' deU'Ortaccio. Notizie di prostitute fuggite e ricondottevi ( P ASTOR, IX, 865866: Avviri vari).

Monte di Pietà, piazza del (VII), già detta di 5. Martinello.- Riconfigurazione della piazza a seguito della costruzione del palazzo dei Santacroce, situato neU'area del Monte di Pietà, arch. Ottavio Mascherino (BAGLIONE, 1642, 99). Monte Tarpeo, via di (X), daUa Consolazione aUa piazza del Campidoglio (Nmu n° 970).- 1582. Sistemata e postavi la seguente iscrizione: HINC AD TARPEIAM SEDEM ET CAPITOLIA DUCIT l PERVIA NUNC , OLIM S I LVESTRI BUS HORRIDA DUMI S . l GREGORIUS X I I I PONT. M AX. VIAM TARPEIAM APERUIT l HIER. ALTERIUS AEDII.IS SECUNDO l PAULUS BUBALUS AED I L I S SEXTO l CU RABANT ANNO DOM INI MDLXXXII ( FORCELLA, XIII, 87,

no 118; ASRSP, VI, 1883, 451: "Codice barberiniano, f. 512").

Navona, piazza (VI), già in Agone.- 1573, 15 dicembre. Emesso un decreto ri­ guardante l'assegnazione agli ebrei di una specifica area per farvi il mercato (infra, "Rep. Doc. Pont.").- 1574-1578 c. Costruite tre fontane: una centrale per abbeve­ rare i cavalli, costituita daUa grande conca marmorea ritrovata sotto la case de' Galli (vd. supra, "Cancelleria, piazza") (LANCIAN I , IV, 78); e due laterali rispettivamente dette dei Calderari e dei Tritoni (questa poi detta del Moro) (L A N CIANI , II, 230: fonti varie). - Intenzione del papa di collocare in una delle fontane la statua di Marforio, prima situata nella via di Marforio o Macello de' Corvi (G NOLI , 193911984, 154: "CANCELLIERI, Mercato, 34; statua e località riprodotti in un disegno del 1535, in EG. GER , Il, 10").- 1578, 3 settembre. Visita del papa al cantiere delle fontane in costru­ zione (Avviso di Roma, Urb. lat. 1046, 302v, BAV).- 1579, 17 settembre. Matteo da Castello riceve 147 scudi per mattonati fatti «dove sono state poste le doi fontane» (L EFEVRE, 1967, 153: "ASC, Cred. VI, vol. XXIII, f. 163"). Orologio, piazza dell' (V), già detta di Montegiordano, o dei Rigattieri. - 1575, post. Ampliata e regolarizzata quando i padri dell'Oratorio di S. Filippo Neri eressero il convento annesso alla Chiesa Nuova (G NOLI, 193911984, 177).- Realizzatavi una fontana, detta del Nilo (PASTOR, IX, 819).- 1600. Pianta della piazza con le adiacenze in Cod. Chzgiano, P. VII, 13, c. 53 (G Nou, 193911984, 177). Paganica, piazza (Xl), già di 5. Valentino, dal nome di una chiesa. - Costruito «un Palagio de' Signori Matthei aUa piazzetta di S. Valentino>> (BAGLIONE, 1642, 8. Vd. N OLLI: Palazzo Mattei di Paganica, n" 1006; Piazza Paganica, n° 1007). Panico, via di (V). - 1573, 9 ottobre. Tasse per lavori di sistemazione: (RE, 1920, 79, no 141, "Taxae viarum, cc. 550"). -

292

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GREGORIO X I I I BONCOMPAG N I

Panisperna, vi a (l), già via d i Magnanapoli.- 1575. Restaurato i l palazzo Vitelli:

« Vitelliorum

gens coeli salubritatem et situs amenitatem secuta, locum h une instauravi! et exornavil» (LANCIANI, 1883, p. 448: "Codice barberiniano, f. 509"). - 1582. Siste­

mazione di questa strada indicata dal Pansa. Si può riferire ad essa la seguente iscri­ zione riguardante una via «sopra il foro di Traiano>>: GREGORIUS xm. PONT. MAX. l VIAM ET COLLEM QUIRINALEM l SUPRA TRAIANI THEATRUM l RUDERIBUS EGESTIS l COM· PLANAVIT l ET AEDIFICIIS ORNAVIT l HIERO ALTERIUS ET PAULUS l BUBALUS AEDILES CU· RABANT l ANNO DOMINI MDLXXX!l (PANSA, Delle Gfon· e . . . , cit., 129. Inoltre SIMONCINI, 1990, 189).

Pasquino, piazza di (VI).- 1575. Costruito da Domenico Fontana il palazzo del cardinale Felice Peretti, futuro Sisto V, all'angolo con via dei Leutari, nell'area di una casa già appanenuta ai Boccabella, famiglia nobile romana (PERICOLI R.!DOLFINI, Rio­ ne Panòne, l, 104-106). Ped•«hi•, via della (X), da piazza dell'Aracoeli all'incrocio di Macel de' Corvi (NOLLI n° 915), scomparso. - 1576. Eseguita la selciatura. Vi abitò Giulio Romano (PI ETRANGELI, Rione Campitelli, l, 60).

Popolo, piazza del (IV). - Terminata in questo periodo la pona (facciata esterna) iniziata dal Vignola al tempo di Pio IV: «E seguitò l'edificio della bella Pona del Po­ polo nella via F1aminia da Michelangelo cominciato con ornamenti di mirabile archi­ tettura>> (BAGLIONE, 1642, 8). - 1574. Fontana situata in mezzo alla piazza: > (C ASSIO, ibid. ). Porta Angelica, via di (XIV).- 1577-1582. Costruita la chiesa di S. Anna dei Palafrenieri all'angolo fra la via di Pona Angelica e Borgo Pio: « ... fecero questa bella chiesa, con le stanze per un cappellano, & altri bisogni, il 1582 . . . >>. Progetto del Vignola ed esecuzione del figlio Giacinto (PANCIROLI, 160011625, 518; ALVERI, 1664, II, 119.1). -1580. Eseguita la pavimentazione della strada, come da iscrizione sopra ci­ tata (supra "Borgo Pio"). Porta S. Giovanni (l).- 1573, 22 agosto. Pagati dal pontefice 700 scudi per nuo­ vi lavori alla pona (PASTOR, IX, 821 n. 7: "AvviSo di Roma, Urb. lat. 1043, p. 285", BAV). - Lavori terminati nel 1574 come da epigrafe: GREGORIUS Xlll PONT. MAX. / PUBLICAE UTILITATI ET URBIS ORNAMENTO l VIAM CAM PANAM CONTRAVIT l PORTAM EX· �

293



CAPITO L O OTTAVO

TRUXIT l ANNO MDL X XII I I l PONT. I II. -Lavori iniziati da Giacomo del Duca nel 1563 al tempo di Pio IV (CJAPPI, 1596, 9, vd. Cap. VI, Rep. stessa voce) e completati in questo periodo da Giacomo della Porta (PANCIROLI, 160011625, 64).

Porta S. Pancrazio (XIII).- 1585, 21 gennaio. Matteo da Castello, Giacomo del­ la Porta e Paciotto convengono di fare un sopralluogo davanti alla porta per eseguire riparazioni (LEFEVRE, 1967, 156).

Porta S. Sebastiano, via di (Xli), tratto urbano della via Appia (Antica). -1581. Via sistemata nel tratto da S. Sisto Vecchio a Porta S. Sebastiano (PASTOR, IX, 821 e n. 4: "Lanciani IV, 90"). Quirinale, residenza pontificia (1). - Iniziali soggiorni di Gregorio XIII nella casa del cardinale d'Este.- 1573, 4 ottobre. Espresso dal pontefice il desiderio di realizzare una villa pontificia sul Quirinale (PASTOR, IX, 841 e n. 3: "Avvisi-Caetani 69").- 1573, 24 ottobre, A vviri di Roma . Prevista una spesa di scudi 50.000 (ivi, n. 4). - Continuato negli anni seguenti l'uso della casa del cardinale d'Este, dove il pontefice tenne anche " dei concistori (ivi, n. 5: MuCANTIUS, Diarium", Arch. Segr. Pont.). - 1583, maggio. Ribadita la decisione di realizzare una villa: «Si dice per la corte che N.S. habbia ordi­ nato che si faccia un bel palazw a Montecavallo nel giardino del s. card. d'Este su la strada Pia et che per questo conto S. B.ne habbia destinati 22.000 scudi>> (ivi, n. 7: "Lettera di Odescalchi in data 21 maggio 1583, Archivio Gonzaga in Mantova"). De­ cisione confermata da un Avviw di Roma dello stesso giorno ("Urb. lat. 1051, 228, BAV'').- 1583, 28 maggio, Avvisi di Ro ma. Nuova costruzione concepita come amplia­ mento della preesistente casa del cardinale d'Este: «S.S. fa aggiungere grandi stanze alla vigna del S. card. d'Este a Montecavallo, con pensiero di farvi condurre ancho certa acqua grossa di Salone con render quel luogo amenissimo, da che si conosce che sia per habitarlo molti mesi dell'anno» (PASTOR, IX, 841, n. 9: "Urb. lat. 1051, p. 233, 239", BAV).- 1584, 30 maggio, Avviri di Roma. ll pontefice pensa di realizzarvi un'al­ ta torre: > (CIAP P I, 1 5 96, 1 1 ; inoltre NoLLI no 2 04) . - Granai situati sul versante nord delle Tenne, nell'area dell'attuale Grand'Hotel.

Trinitstis,

via: vd. "Condotti, via".

Ventiquattro Maggio, via (TI ).- 15 7 7 . Ricostruita la chiesa teatina di S. Silvestro

al Quirinale e ampliato l'annesso convento:

> , come di essa dice il Ferrucci .57 Tale centralità fu ribadita da Sisto V su­ bito dopo la sua elezione: fu infatti diretta verso di essa la p rima processione 55

P.

GAL, quando vi conveniva un gran numero di equipaggi. Intorno alla piazza cominciarono inoltre ad essere predisposti edifici de­ stinati ai servizi: per l'alloggio dd personale furono acquistati il palazzo dd cardinale di Vercelli, all'angolo con la via Pia, dalla parte delle Tenne di Co­ stantino (AvviSo del 15 aprile 1587 ) , e un convento appartenente ai frati di S. Paolo (Avviso del 1 9 settembre 1 5 87 ) ; per la guardia a cavallo fu invece ac­ quistato il palazzo dei marchesi di Masserano, situato nell'area dell'attuale pa­ lazzo delle Scuderie (Avviso dd 29 ap rile 1587 ) . Nell o stesso tempo ripresero i lavori nella v ia Pia, che fu abbassata e spia­ nata contemporaneamente alla piazza, con l'occasione di mettere in opera le con dutture destinate a portare l'acqua alla fontana.73 Fu eliminata allora la gobba, situata in corrispondenza della chiesa di S. Susanna, che impediva di osservare la strada dalle opposte estremità in tutta la sua estensione. 74 In tal modo sarebbe stato attuato l'originario disegno michelangiolesco di concepire la via Pia come uno spazio all u ngato e centralizzato da una parte sulle statue dei Dioscuri e dall 'altra sul prospetto di Porta Pia. La possibilità che tale disegno fosse stato già attuato al tempo di Pio IV è smentita dal Ga­ lesino: egli infatti nei suoi Commentan"i alla data del 23 gennaio 1 5 87 riferisce

7l l lavori per l'abbassamento del piano della via Pia sono citati da Pietro Galesino nci suoi Commentan in data 2 3 gennaio 1 5 87 ( I n . , Pari contrnuata . . . , ci t . , Il , f. 3 9r). Inoltre G . SIMONCIN I , Roma . . . ( 1 99 0 ) , p. 1 6 7 . U n richiamo all 'estensione dell'acquedotto fino a Montecavallo compare ne­ Rli A vvisi di Roma del 2 8 settem b re 1 5 8 5 , U rb . lat. 1 05 3 , f. 4 5 1 r, BAV. " Supra, Cap. VI, pp. 1 93 - 1 94 .

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320

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S I ST O V P E R E IT I

che la strada aveva subito

W1

abbassamento di cinque piedi, che aveva fina).

mente permesso di vederla in tutta la sua lrn1ghezza, «che prima non si scor­ geva>> 75 I lavori per spianare la via Pia si protrassero anche in seguito. W1

È noto

m andato emesso nel 1 5 89 riguardante opere di sbancamento per il consi­

derevole importo di 352 scudi.76 Nello stesso periodo si cercò di favorire il ripopolamento della zona intorno all'incrocio fra la via Pia e la via Felice. Una bolla del 13 settembre 1 5 87 concesse speciali privilegi a chi vi si fosse insediato. 77 Sul colle Viminale gli interventi si concentrarono soprattutto nell'area del­ le Terme di Diocleziano, che nel corso di questa seconda fase cominciò ad as­ sumere una crescente importanza urbanistica. Essi interessarono l'attuale piazza S . Bernardo e la piazza di Termini (dis. 44 ) . Piazza S . Bernardo fu abbellita con l a monumentale mostra dell 'Acqua Vergine, opera di Domenico Fontana, situata in posizione d ' angolo con la via Pia e inaugu rata il 1 5 giugno 1 5 87 (esistente) . Fu inoltre restaurata la chie­ sa di S. Susanna, dove era stato traslato il corpo della santa, prima conservato nel cimitero di Priscilla (sulla via Salaria l . Vicino alla chiesa fu poi realizzato un lavatoio pubblico, ben presto però eliminato perché il vociare delle donne di-

Dis. 44. Zona delle Terme di Diocleziano prima delle trasformazioni eseguite al tempo di Sisto V, dalla pianta di Roma del Du Péuc. Legenda: l. Via Viminalis; 2. Vta Pta. Nell'esedra delle Terme compaiono il giardino e il casino dd cardinale du Belloy, 1 5 54 c. (Le ptante di Roma, II. t a v . 2 5 4 , dettaglio ) .

7 5 P . GALESINO, op. àt , f . } 9r. L' ipotesi opposta a quella indicata nd testo è stata formulata da ] . Ackennann (lo . . The Architecture . . . , ci1 . , p . 1 1 6 ) .

'" Vd. R LANCI A N I , IV, p. ! } } . " Cfr. Bullarium, VII I , p . 9 1 4 , Proemio, Par. l , Par. 2 . Testi in G . S J MONCI N I , op. àt. , pp. 1 7 2 · 174.

- 32 1 -

C A P ITOLO

�0�0

s t u rbava le funzioni religiose. Su progetto del Font ana ne fu all o ra realizza t o un altro dentro il recin to delle tenne, nei press i di alcuni granai costruiti al tempo di G regorio XIII ( pianta del Nolli n.

2 04 ) ; ma per lo stesso motivo,

su richiesta dei mon aci dell ' adiacente monastero dei certosini, fu eliminato an ­ ch'esso.78 Con il nome pia1.1Jl di Termini era indicata l ' area che si estendeva all'inter­ no del recin to delle Tenne di Diocleziano in corris po ndenza del suo lato oc­ cidentale ( attuali via V.E. Orlando, piazza della Repubblica e largo di Villa Peretti) e di quello meridionale (di fronte all ' attuale piazza dei Cinquecento). La parte occidentale della pia1.1Jl di Termini era attraversata dal percorso che d alla chiesa di S . S usanna portava all 'attuale largo di Villa Pererti, dove p roseguiva

in direzione di S. Maria Maggiore. Lungo il lato interno di questo

percorso si allin e avano in successione i citati granai di G regorio XIII , la fab­ brica del monastero, l'ingresso della chiesa di S . Maria degli Angeli, e alcune strutture dell ' antico edificio tennale, poi in parte demolite allo scopo di attri­ buire maggiore evidenza al retrostante organismo dell a chiesa.79 Sul lato ester­ no del percorso vi era invece un muro di recinzione nel quale si apriva l'in­ gresso ai giardini del cardin ale Pierre du Belloy (Horti Bellaianr) , che s i esten devan o nella vasta esedra d e l recinto t e nn al e .8 0 T aie m u r o fu arretrato

in modo da realizzare, davanti all 'ing resso della chiesa, una piazza adeguata­ mente ampia, al cent ro della quale dapprima si pensò di erigere una colonna con la statua della Vergine e poi un obelisco da poco ritrovato negli Horti sal­

lustiani. Sembra che si pensasse anche di dotare la chiesa di una monumentale facciata a tre campate: essa compare in una veduta prospettica della zona raf­ figurata in un affresco esistente in S. Giovanni in Laterano. 8 1 I p recedenti p rogetti non furono realizzati , ma il contem poraneo Michele Mercati parla co­ m unque di tale piazza come di un luogo bellissimo: « . . . diffi c ile a giudicarsi se ella abbia più del magnifico che del gran de, o vero più del vago che del leg­ 2 giad ro>>. 8 La parte meridionale della pia1.1Jl di Termini all ' inizio del pontificato si p resentava come uno spazio coltivato. Un A vviso di Roma del 29 marzo 1 5 86 riferisce che si era deciso di ricavarvi una piazza destinata ad attività fie-

" C i rca la mostra monumentale deli"Acqua Felice vd. G . S t M O � CI N I , op . cit . . p. 3 7 . Circa il la­ vatoio p u bblico di S . Susanna, tvi, p. 51 e n . 72. ;" La parte demolita delle Tenne di Diocleziano pot rebbe corrispondere a quella indicata N olli a destra dell ' ingresso della basilica con una linea punteggiata.

"' Villa e giardini del cardinale Pierre d u Belloy, ch iaramente rap p resentati nella pianta Rom a del Du Pérac. Casino situato in corrispondenza dell 'imbocco dell 'attuale via Nazionale. " Vd. G . S t M O N CI N I , Roma

' ' M . M EHC:ATI,

Gli

obcltJcht

...

( 1 99 0 ) , cit . , fig. 22. Inolt re Rep. "Repubblica, piazza " .

. . . . cit . , p. 2 2 9 .



3 22

dal eli

S I STO

V P E R E TT I

ristiche e di mercato. Un altro A vvùo, emesso nel successivo mese di giugno, riferisce che il papa era andato a vedere i lavori in corso, «con spianamento di anticaglie, case, muri . . . », eccetera. Sul lato meridionale della nuova piazza, abbattuto il muro del recinto, fu prevista la costruzione di tredici botteghe, di un nuovo deposito del grano e di un palazzetto (fig. 1 9 ) . Le botteghe, con annesse abitazioni, avrebbero dovuto accogliere artigiani esperti nella la­ vorazione della seta. 83 n deposito del grano fu ricavato in un nicchione situato lungo il recinto: la sua costruzione rientra nel quadro dei provvedimenti presi a seguito dei periodi di carestia determinatisi fra 1586 e 1588. n palazzetto fu edificato di fianco alla Porta Quirina/e (Palazzo Peretti). All'inizio del 1589 quel lato della piazza appariva ormai sistemato in tutta la sua estensione. n recinto fu abbattuto anche sul fondo della piazza, dove avevano inizio le stra­ de rettilinee dirette da una parte verso Porta Salaria e dall'altra verso Porta Tiburtina. Inoltre la via Viminale, il cui originario tracciato si estendeva all'e­ sterno del recinto termale, venne deviata all'interno della nuova piazza: e ap­ punto l'area del suo preesistente tracciato fu occupata dai nuovi fabbricati. Si tornò anche a parlare della possibilità, già accennata in riferimento al­ l'originario progetto di Michelangelo,84 di mutare l'orientamento della chiesa di S. Maria degli Angeli in senso longitudinale, in modo che il suo principale ingresso venisse a trovarsi dalla parte della nuova piazza, «all'incontro del giardino di Sua Beatitudine» , come viene p recisato da un A vviso di Roma del 27 luglio 1588. Si tratta di un intervento sul quale in questa sede non im­ porta soffermarci, ma che interessa menzionare per sottolineare l'importanza attribuita all a piazza. Nell a nuova piazza del mercato fu inoltre previsto lo scalo terminale di un canale navigabile destinato ad estendersi da Tivoli a Roma.85 La prima notizia di tale opera è fornita da un A vviso del 3 1 ottobre 1 5 8 7 . n canale ( alimentato dalle acque dell'Aniene) , oltre a facilitare il trasporto a Roma dei generi ali­ mentari e del travertino (utilizzato sia come pietra da taglio sia per fare la cal­ ce) , entrambi prodotti nella pianura di Tivoli, avrebbe consentito l'irrigazione dei territori attraversati, accrescendo la produzione agricola.86 Dopo piazza di

83 La

p rima menzione di botteghe in cost ruzione nella piazza di Termini (lato sud) compare in

un A wùo di Roma d el 1 3 febbraio 1 5 88 . Notizie sulle spese sostenute per la loro realizzazione sono

riportate nei manoscritti di D. FoNTA N A , Libro di tutta la spesa . . . (lo . , cit . , ff. e ss., 8 3 ss., 89 ss. , 93 ss.) e Libro del rtgnor Cavalier (lo., cit . , f. 1 7 ) . V d . G . SIMONC I N I , Roma . . . ( 1 990 ) , p . 5 2 e n . 7 3 : "Pa­ lazzet to, botteghe e gran ai a piazza delle Terme" .

" ' V d . Rep. "Terme di Diocleziano, lato sud " . Dell a localizzazione degli ingressi nella chiesa d i S. M aria degli Angeli si è g i à parlato in riferimento al tempo di P i o IV. V d . C a p . VI , p . 1 95 e n . 60 . " V d . R e p . "Canale tib u rtino". Inoltre G . S!MONCI N I , o p . cit. , pp. 1 1 5 - 1 1 6 . 06 «Tale canale avrebbe facili tato n o n poco il trasporto della pietra tiburtina, di cui in Roma s i f a tanto uso, e della calce, c h e da que' luoghi i vi p u r si conduce. l prodotti d e ' colli tiburtini e luoghi

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323

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C A P I TO L O N O N O

Termini le acque dd canale avrebbero dovuto essere incanalate verso piazza di Montecaval/o, per poi scendere ndla zona dei fori confluendo nd Tevere nei pressi di S. Giorgio in Vdabro.87 TI progetto dd canale non rimase ndla sfera ddle pure intenzioni: infatti un contratto per la sua costruzione fu stipulato con un imprenditore di nome Pompilio Eusebi, disposto ad assumere in pro­ prio il relativo onere in cambio di un'esclusiva di trent'anni ndla sua gestione (5 gennaio 1 5 89) .88 La presenza dd canale ndla zona ddle Terme di Diocle­ ziano avrebbe rappresentato un importante fattore di sviluppo sia di tale zona sia ddla zona collinare nd suo insieme. Ma nonostante il contratto non vi so­ no notizie di lavori neanche avviati. Le pendici collinari: le piav.e

L' area di passaggio fra la zona collinare e la parte bassa ddla città fu og­ getto di un'intensa attività urbanistica. Essa si spiega considerando l'esigenza di rompere l'isolamento in cui tale zona si era trovata a causa ddla mancanza di adeguati collegamenti con l'abitato esistente. Tutte le piazze siruate lungo gli opposti bordi ddle pendici collinari furo­ no sottoposte a importanti miglioramenti. In corrispondenza dd bordo supe­ riore gli interventi si concent rarono su piazza del Quirinale e s ulle piazze situate davanti alle b asiliche di S. Maria M aggiore e di S. G iovanni in Laterano. Fu inoltre realizzata una nuova piazza a Trinità dei Monti, nd pun­ to iniziale ddla via Felice. In corrispondenza del bordo inferiore gli interventi interessarono soprattutto piazza dd Popolo, piazza ddla Colonna Traiana e piazza dd Colosseo. Le precedenti piazze presentano la singolare caratteristica di essere rutte localizzate alle estremità degli assi viari eseguiti in zona collinare durante la prima fase. Tale localizzazione le avrebbe portate a svolgere un es­ senziale ruolo di cerniera fra tale zona e la parte bassa ddla città. Questo ruo­ lo, nonostante l'incompleta esecuzione dei corrispondenti assi viari, interessò anche piazza dd Popolo e piazza della Colonna Traiana.

adiacenti, c o n facilità si sarebbero condoni al l a capitale; van ta�io incalcolabile per questa e per quelli. Le acque dopo aver compito il loro camm i n o col giungere nel bacino, si sarebbero potute im­ piegare per l'andamento di moltissimi opifici, e per servire ad uso di altre fonti [per alimentare fon­ tane ] . che a m aggior ornato della città, o comodo de' p rivati. potevano edificarsi , oltre altri vantaggi che ne potevano derivare» ( G . MoRoNt , Divonano . . . , cit . , LXVI I , p. 96) . Altre indicazioni in L. PA­ STOR, X , p . 446, e n . 8 .

" A vviri d r Roma, 3 maggio 1 5 89: « . . . d i sse parimenti [ Sisto V) di voler dare un n u ovo letto al T everone [il fiume Aniene) che viene da Tivoli , facendolo passare da Montecavallo, et clJc, vada a sboc­ care in fiume verso la fontana di S. Giorgio [in Velabro l . con molto utile di questa città per la condotta di legnc, pietre, calce, et viveri, che si farà da quella parte . . . » ( U rb . lat. 1 0 5 7 , f. 2 5 8 , BA V). " Testo del Breve del 5 gennaio 1 5 89 , in G . SIMONC I N I , op.

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3 24

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cit. ,

App. 12, pp. 179- 1 8 5 .

SI STO

V P E R E TT I

Alcune delle precedenti piazze furono decorate con obelischi. Durante la prima fase era stato inn alzato l'obelisco di piazza S. Pietro mentre per prova, come già accennato, erano stati avviati i lavori per erigere quello di piazza Esquilino, sul lato posteriore della basilica di S. Maria Maggiore. Nd corso di questa seconda fase fu completata la sistemazione di questo secondo obeli­ sco mentre altri due ne furono eretti in piazza dd Popolo e a S. Giovanni in Laterano. La localizzazio ne dei precedenti obelischi fu scdta in modo da con­ trassegnare il percorso seguito dai pellegrini durante la visita alle basiliche dd­ la zona collinare: esso comprendeva il percorso da piazza dd Popolo a piazza di Spagna, la scala di piazza di Spagna fino alla Trinità dei Monti, la via Felice fino a S. Maria Maggiore, e la via Gregoriana fino a S. Giovanni: in corrispon­ denza di ciascun tratto di questo lungo percorso era visibile un obelisco situa­ to a una dell e sue estremità. Gli obelischi risultano sempre localizzati nei punti d'incrocio degli assi delle prin cipali strade dirette verso le piazze, senza vincolanti richiami né al loro centro geometrico, né alla facciata della basilica che si inn alzava in corri­ spondenza di esse. A piazza dd Popolo l'obelisco fu disposto n d punto di convergenza degli assi dd tridente viario, al centro della piazza, e senza tenere conto della posizione della basilica. A piazza Esquilino fu disposto sull'asse della via Felice e anche in questo caso al centro della piazza, ma di fronte alla facciata posteriore della basilica. A piazza S. Giovanni fu situato nd punto di convergenza degli assi di via Merulana ( diretta verso S. Maria Maggiore), via di S. Giovanni (verso il Colosseo) e via della Fe"atella (verso S. Paolo), e di fronte all'ingresso laterale della basilica (dis. 45 ) . Gli obdischi rappresentava­ no le guide destinate ad orientare i fedeli nd loro cammino verso le basiliche: per questo motivo essi furono situati in funzione non delle basiliche ma delle strade che portavano ad esse.89 Nd caso delle basiliche patriarcali la localizzazione degli obelischi fu at· tuata tenendo conto anche di un altro fattore, rappresentato dalla successio­ ne loggia delle benedizioni - obdisco asse viario, e dall ' allineamento di tale successione in base a uno stesso asse visivo. Questo modello di localizzazione consentiva di accogliere la folla dei fedeli spiegata in processione lungo l'asse viario e di vederla nd suo insieme dall a loggia. L ' asse viario mancava nd ca­ so di S. Pietro, dove fu tuttavia previsto, essendo rappresentato dall a strada monumentale che si era pensato di ap rire attraverso l' area dd Borgo. La log­ gia era un demento essenziale dell a basilica patriarcale, ma non doveva es ­ sere necessariamente situata sulla sua p rincipale facciata: essa infatti poteva ·

89 Considerazioni sul ruolo svolto dagli obdischi nella configurazione dello spazio urbano in G. SrMONCINI, op. cit. , p p . 1 44 - 1 46. -

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CAPITOLO NONO

indifferentemente t rovarsi m corrispon ­ denza dell'atrio, come in S. Pietro, o dall a parte dell 'abside, come fu previsto (ma non realizzato) a S . Maria Maggiore, o in corrispondenza di un accesso laterale, co­ me in S . Giovanni in Laterano. Gli obelischi furono riscattati dalle loro origini pagane consacrandoli al culto della croce: Dis. 4 5 . Piazza di S. Giovanni in Late· rano: convergenza delle principali stra­ de in direzione dell 'obelisco, in una incisione di Giovan ni PinadeUi, Viae novae cum Palatio 5. ]oannii, 1 5 89 . Legen da: Via Merulana in b as s o a si· nistra (verso S . Maria Maggiore) ; via di S. Giovanni in basso a destra ( verso il Colosseo) ; via della FcrrateUa a destra in alto (verso S . Paolo) (Le piante di Roma, Il, t av . 2 5 8 ) .

[. . . ] parve a sua Beatitudine che per driz­ zarli in onore di Dio, innanzi all e chiese, fosse anco necessario di amibuirgli qualche pio uso, al quale convenientemente servissero. Or­ dinò dunque sua Santità che il p roprio uso de­ gli obelischi fosse per l'essaltazione della San­ tissima Croce, la quale essi sostenessero nella loro punta. 90

L' erezione degli obelischi fu sempre associata ad ulteriori miglioramenti delle piazze. Un intervento ricorrente riguardò il livellamento del piano di calpestio.

A tale scopo veniva utilizzata la terra dell'argine eseguito per trasportare l'o­ belisco sui rulli e calarlo sul basamento. Specifici lavori furono inoltre eseguiti in corrispondenza di ciascuna delle piazze. A piazza del Popolo gli imbocchi delle strade del tridente vennero portati a termine in base al disegno elaborato al tempo di Gregorio XIII e sopra con ­ siderato. Solo in questo periodo il tridente viario avrebbe pertanto assunto la definitiva configurazione regolare (supra, dis . 4 1 ) . A piazza Esquilino, a parte l'irrealizzato progetto di una loggia delle bene­ dizioni sulla facciata posteriore della basilica e l'ampia cordonata prevista (e non realizzata) all a base di tale facciata, è noto che furono eseguiti lavori di spianamento, «levando via molte ruine e spianando quella costa del monte Esquilino>> . 9 1 Si trattò certamente di lavori impegnativi, considerato che la

90 Gli obclischi. simholi pa�ani, furono riproposti in senso cristian0: « . . . parve a sua Be-atitudine che per drizzarli in onore di Dio. innanzi all e chiese. fosse anco necessario di attribuirgli qualche pio uso. al quale convenien temente servissero. Ordinò dunque sua Santità che il proprio uso degli obeli­ schi fosse per l 'essaltazione Jclla Santissima Croce. la quale essi sostenessero nella loro punta>o IM. MERCATI , (;/i ohc/iJchi . . . . cit . . p . 294 1 .

"1

11t•viso di Roma dd 24 !(iul(no 1 5 86 ( U rb . lat. 1 05 7 . f . 372rl. Inoltre Rep. " Esquilino.

piazza"

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S I ST O

V P E R E TT I

piazza si estendeva lungo uno scosceso pendio, fino all'altezza della via Urba­ na, e che su di essa si affacciava il principale ingresso della villa di Sisto, la Porta Esquilino. La piazza potrebbe avere acquistato all o ra la forma quadran­ golare che compare nella pianta di Roma del Tempesta. Vari altri interventi furono eseguiti lungo i fianchi della basilica di S. Ma­ ria Maggiore e in corrispondenza della sua facciata. La costruzione della nuo­ va cappella Sistina sul lato destro dell a chiesa, a causa della sua accentuata sporgenza rispetto al corpo della fabbrica antica, comportò lo spostamento verso l'esterno della preesistente strada, con la conseguente demolizione di molte case. A seguito di tale intervento questo lato della basilica fu liberato dagli edifici che vi si addossavano fino al limite della proprietà di Sisto. Po­ trebbe riferirsi ai precedenti lavori la notizia fornita da un AvviSo del 24 giu­ gno 1586, che erano state eseguite «altre fabriche et abbassamenti di strade nel medesimo monte Esquilino». La piazza situata davanti alla facciata prin­ cipale della basilica a sua volta venne spianata: il Fontana cita compensi corri­ sposti «per terra fatta levare a Santa Maria Maggiore e piazza dinanzi».92 A tale proposito egli indica la data del 27 settembre 1 5 87 : ma si tratta di com­ pensi riguardanti opere già eseguite, probabilmente contemporanee ai lavori di via Merulana. I più importanti interventi furono eseguiti nella piazza di S. Giovanni in Laterano (fig. 20). Lungo il suo lato settentrionale furono abbattute le esisten­ ti arcate dell'acquedotto Claudio con il doppio effetto di ampliare la piazza e di rendere visibile in lontananza, sul colle Esquilino, la basilica di S. Maria Maggiore.93 Anche tale intervento potrebbe essere stato eseguito contempo­ raneamente all a sistemazione di via Merulana. Sul lato orientale della piazza , dove si apriva la strada diretta verso la Porta Celimontana (Porta di S. Giovan­ ni) e la basilica di S. Croce in Gerusalemme, fu realizzato l'edificio della Scala Santa.94 Sul lato meridionale, abbattuto l'antico monastero medievale, fu edi­ ficato il nuovo palazzo pontificio. A destra del palazzo, dove era l'ingresso la­ terale della basilica (verso il transetto) , fu realizzata una loggia delle benedizio­ ni, situata in asse con l'obelisco e l'antistante via Merulana. I precedenti edifici furono completati entro la fine del pontificato. Sul lato occidentale furono de­ molite alcune antiche costruzione allo scopo sia di liberare l'imbocco di via della Ferrate/la sia di ampliare la piazza.95 Inoltre fu demolita, forse solo in

92

D. FoNTAN A ,

l/ libro

del signor Cavalier

...

, cit . , p. 1 8 .

" Urb. lat. 1 0 5 5 , f . 1 7 9 r , BAV. V d . Rep . " S . Giovanni Lateran o , pia1.za , situazione generale". 94 Dei preparativi per la realizzazione della Scala Santa si tratta in un A wùo di R oma dell ' i l

novembre 1 5 8 7 , U rb . lat. 1 0 5 5 , f. 4 7 3 r, BAV. Immagine della Scala Santa in una veduta di Giovanni Pinadello, in Le pilmte di Roma, Il , t av . 2 5 8 . " V d. Rep. " S . Giovanni Laterano, piazza, altre fab b riche" e " . . . palazzo pon tifici o " .

- 3 27 -

C A P I TO L O N O N O

parte, l'arcata dell'acquedotto c h e inquadrava l'inizio della via di S. Giovanni (Arco di Basile) . La demolizione potrebbe essere stata eseguita quando si trat­ tò di farvi passare l'obelisco destinato ad essere eretto sulla piazza, p rovenien­ te dal Circo Massimo ( 1 5 87 ) .96 Fu invece mantenuta in piedi l'arcata che in­ quadrava l'inizio della via dei SS. Quattro Coronati, come si vede chiaramente nella pianta dd Tempesta (fig. 2 0 ) . La nuova piazza della Trinità dei Monti fu ricavata nd pwlto in izial e della via Felice, lungo le pendici dd Pincio. È stato già detto che davanti alla chiesa si estendeva un pendio attraversato da una strada, forse niente più di un per­ corso sterrato, dal quale si staccavano due semplici scalinate: una rivolta a monte, verso la chiesa, e l'altra a valle, verso piazza di Spagna (platea Trinita­ tis) . Allo scopo di ricavare la piazza il pendio venne scavato in profondità e conseguentemente abbassato.97 A seguito dello scavo si determinò un dislivd­ lo per cui, al fine di raggiungere l'ingresso della chiesa, fu necessario costruire una nuova scalinata, quella che attualmente si vede, risolta in forma monu­ mentale, a due rampe ( 1 5 86 - 1 5 8 7 ) (figg. 3 7 -3 8 ) . 9 8 La piazza giunse allora ad assumere le dimensioni attuali. Fu inoltre scavato e abbassato il percorso che si estendeva ai lati della nuova piazza della Trinità dei Monti, da una parte verso il Pincio (viale della Trinità dei Monti) e dall'altra verso via Capo le Case e la via Felice (attuale via Sistina) . Dalla parte dd Pincio l'entità dello scavo risulta evidente ove si consideri la soprde­ vazione dell'esistente villa Medici rispetto al viale situato davanti ad essa. L'ab­ bassamento dd piano stradale è giustificato dal Galesino nei suoi Commentarii, in data 15 ottobre 1 5 86, con l'esigenza di facilitare la discesa in direzione di S. Maria dd Popolo.99 Si ramm enta che già al tempo di Pio IV e di Pio V erano stati eseguiti lavori per aprire o migliorare tale percorso. 1 00 Nd corso di questo pontificato se ne sarebbe parlato ancora negli anni 1 5 88 e 1589. 1 0 1 È possibile che i lavori per la sua esecuzione in qualche misura siano stati portati a termine.

96 Vi sono i n c e rtezze se !" A rco di Basile sia stato demolito in questo periodo o durante il suc· cessivo pontificato di Clemente V I I1 . L'ipotesi di una sua esecuzione in questo periodo è condivisa dal Lanciani (IV. p. 1 3 4 ) . L ' ipotesi opposta è sostenuta dallo Gnoli . Quadro delle diverse possi bilità in U. G N o L I , op. àt. , p . IO " Arco di Basile". A mio parere la demolizione dell' arco fu iniziata in que­ sto periodo e completata successivamente. 97 Vd. Rep . "Trinità dei Monti, piazza".

CINI,

" Circa la cost ruzione della scala di accesso alla chiesa della Trinità dei Monti vd. G . StMON R oma . . . ( 1 99 0 1 , cir . , p . 4 8 e n . 6 1 .

"" Vd . Rep. «Trinità dei Monti, vialoo, ci t azione dal P . GALESINO, Parr continuata . . . , ci r . , f. 3 0r. Inoltre G . StMONCI N I , op. al. , p. 1 6 7 . I I>O Supra, C a p .

101

VI, p . 1 97 e n . 66 , e C a p . VI I , p . 229 e n . 2 5 . ll prolungamen to della v i a Fe!tce verso piazza d e l Popolo è c i t a t o in d u e

Avvisi d i Roma

ris p ettivamen t e datati 28 settem b re 1 5 88 e 22 m a rzo 1 5 89 . V d. Rcp. " G . D ' Ann unzio, vial e " .

- 328



S I STO

V P E RE TI I

Ai piedi delle pendici collinari, a parte il consolidato ruolo di crocevia già svolto da piazza dd Popolo, un analogo ruolo cominciò ad essere svolto dalle piazze della Colonna Traiana e dd Colosseo . Queste tre piazze si possono con­ siderare i principali punti di snodo dei collegamenti fra la wna collinare e la città esistente. Tale funzione giustifica gli importanti miglioramenti di cui furo­ no oggetto. Qudli eseguiti a piazza dd Popolo sono stati già sopra considerati. In questa sede interessa concentrare l'attenzione sugli altri due casi. Piazza della Colorma Traiana fu sottoposta ad interventi molto im po rtanti . La Colorma fu isolata e restaurata: inoltre sulla sua sommità fu disposta una statua di S. Pietro. Si tratta di un intervento già previsto nd corso della prima fase: un A vvùo dd 18 settembre 1585 riferiva che sulla cima della Colorma era stato disposto il modello di una statua per valutare l'effetto che avrebbe fano una statua vera. Tale notizia fu poi ripetuta in un successivo Avvùo dd 2 ot­ tobre. La statua di S. Pietro aVTebbe caricato la Colorma di nuovi significati: da una parte segno evocatore dd potere temporale dei papi e della dignità im­ periale della chiesa, in riferimento all'originario simbolismo della potenza im­ periale romana; dall'altra segno evocatore della religiosità cristiana, in riferi­ mento all a sua rigenerazione come Colonna di San Pietro. 1 02 E poiché la Colorma era incassata n d terreno per tutta l'altezza dd suo basamento, un nuovo scavo fu eseguito intorno ad esso allo scopo di renderlo meglio visibile. La statua sarebbe stata poi messa in opera il 26 settembre 1588 (fig. 22 ) . Paralldamente al restauro della Colorma si pensò d i ampliare la piazza. Anche in questo caso si trana di un intervento previsto fin dalla prima fase di questo pontificato: infatti nd già citato Avviso dd 2 ottobre 1 5 85 troviamo

scritto che a tale scopo si era pensato di demolire un palazzo appartenente al duca di Sora, situato nell'area compresa fra piazza della Colorma Traiana e l' adiacente piazza dei SS. Apostoli, in modo da ottenere uno spazio unitario, molto esteso in profondità, le cui proporzioni ricordano quelle di un circo, sul fondo dd quale avrebbe dovuto ergersi la Colorma: ma tale progetto, come risulta da un successivo Avviso dd 12 ottobre, venne respinto, e non solo per l'opposizione dd duca, ma anche perché la demolizione dd suo palazzo sarebbe risultata inutile se non fosse stata abbattuta anche l' adiacente chiesa di S. Maria di Loreto. L'ampliamento di piazza della Colorma Traiana fu riproposto nd corso di questa seconda fase. n contemporaneo Mutio Pansa ha lasciato scritto che Si­ sto, desideroso com 'era di abbdlire Roma, cercò di riportare il Foro Traiano «a quella grandezza di spatio, che era per prima>> . 1 03 n modo in cui si pensava 1 02 Cfr. G. SIMONCI N I , Roma . . . ( 1 990 ) , cit . , ! O l M. PANS A , Della librana . . . , cit . ,

pp.

p. 94. - 329

4 8 · 4 9 . V d.

Rcp.

"Colonna

Traiana, piazza" .

CAPITOLO NONO

di eseguire tale intervento non è indicato, ma un'ipotesi può essere avanzata sulla base di alcune notizie fornite dal Pansa e d al Fontana e riferibili al pe­ riodo compreso fra 1 5 88 e inizio 1 5 89. 1 04 Di certo sappiamo che i lavori di ampliamento furono deliberati e vennero anche iniziati, come è confermato dal Pansa, spendendo la considerevole somma di diecimila scudi (« . . . di già ha fatto buttare a terra molte case, per questo effetto») . Sappiamo anche che i lavori furono ben presto interrotti, forse a causa dell ' imprevista entità della spesa, e invece di aprire la piazza fu ordinato un intervento più limitato, riguardante l'apertura di una strada, affidato al Fontana ( «Cav. Fontana no­ stro architetto generale, dovendosi buttare d'ordine nostro alcune case a effet­ to di far la strada nova della Colonna Traiana . . . » ) . La strada, ben visibile nella pianta di Roma dd Tempesta, era allin e ata al lato settentrionale della piazza es istente e si estendeva lungo la chiesa di S. Maria di Loreto fino all' imbocco di via della Botteghe Oscure, con cui formava un percorso continuo e rettili­ neo. In base alle precedenti indicazioni si può ipotizzare che la nuova piazza avrebbe dovuto estendersi lateralmente alla strada, in un 'area non densamente edificata, fino alla parallda via che portava all 'incrocio con Macel de' Coroi, da dove proseguiva per piazza dell'Aracoeli (via della Pedacchia ) . Demolendo gli edifici situati fra le due strade parallele sarebbe stato possibile realizzare un grande spazio rettangolare allungato con la Colonna scenograficamente dispo­ sta sul fondo ( dis. 46A-B) . 1 05 La realizzazione di una strada situata sul prolungamento di via delle Bot­ teghe Oscure consentiva, a chi proveniva dall'ansa del Tevere, di raggiungere facilmente, al di là di piazza della Colonna Traiana, la via di S. Eufemia (da dove era possibile procedere in direzione di S. Maria Maggiore e di S. Gio­ vanni in Laterano) . Piazza della Colonna Traiana di conseguenza si trovò nella condizione di svolgere un 'importante funzione di crocevia fra l'ansa dd Teve­ re e la zona collinare, riconosciuta dal Fontana, il quale scrisse che ad essa fa­ ceva capo «tutto il corpo dell 'habitato di Roma . . . ». 1 06 La raggiunta centralità della piazza è simbolicamente sottolineata dall 'evidenza figurativa che nelle piante di Roma cominciò ad essere attribuita alla Colonna, configurata alla stregua di un vero e p roprio umbilicus Urbis. 1 0 7 Anche il Colosseo fu a l centro di importanti lavori. L ' antico anfiteatro era in terrato fin quasi all' im posta del p rimo ordine degli archi e intorno ad esso,

1 04 V d . Rep. "Colonna Traian a .

pi azza " .

"" V d . Rep. " Colonn a Traiana. vi a " " . I n o l t re P. PECU I I A I , Una pp . 3 ·7 . ' "" D.

FONTANA,

Icommena

urbanùtù:a . . . , c it . ,

Della JraiportavOne . . . , cit . , f . 88r.

"" Cfr. p i an t a d i Roma

di

A m b rogio Brambill a , 1 5 9 0 , in

- 330 -

Le

p1ante

di Roma, ll,

tav. 26 1 .

SI STO V PERETTI

B

Dis. 46. Piazza della Colonna T raiana: [A] Situazione della zona dopo gli interventi realizzati al tempo di Sisto V, dalla pianta di Roma dd Tempesta: l . Via di S. Eufemia; 2. Piazza della Co­ lonna Traiana con la nuova st rada verso via delle Botteghe Oscure; 3 . Strada verso piazza Ve­ nezia e la via Lata; 4 . Arco in corrispondenza di via della Botteghe Oscure; 5. Inizio di via dd Macello de' Corvi; [B] I potesi di ampliamento della piazza al tempo di Sisto V, anni 1 5 88- 1 5 89, ricostruzione dalla stessa pianta di Roma.

fino al bordo delle circostanti pendici dei colli Celio, Esquilino e Palatino, si estendeva un terreno diseguale solcato da strade dirette verso la basilica di S. Giovanni in Laterano ad est (sull'asse della via Labicana) , verso la basilica di S. Paolo a sud (sull'asse dell'Arco di Costantino) , e verso il Campidoglio ad ovest (sull'asse dell'Arco di Tito) (fig. 5 9 ) . Un Avviso di Roma del 2 settembre 1 5 87 riferisce che Sisto V aveva ordinato «di risarcirlo tutto - il Colosseo - et dedicarlo un giorno al culto divino con una piazza bella d'ogni intorno, senza 1 08 invidia di quelle bellezze de suoi primi architetti et fondatori» . L'indicazio­ ne fornita dall'AvviSo fa ritenere che il Colosseo avrebbe dovuto presentarsi isolato al centro di un enorme spazio vuoto. ll richiamo al culto divino si ri­ ferisce all'intenzione di realizzare all'interno del Colosseo, in corrispondenza dell'arena, una grande chiesa. Le piazze sistemate durante questo pontificato, pur non essendo ricondu­ cibili a uno specifico modello urbanistico, presentano alcune caratteristiche ricorrenti che mettono in evidenza la fine della concezione spaziale - quadran-

• •• Vd. Rep .

"Colosseo". - 331 -

CAPITOLO N O N O

golare, simmetrica, organizzata in modo da favorire vedute frontali, delimitata da pareti edilizie uniformi, chiusa su se stessa - tipica della piazza rinascimen­ tale. Le citate caratteristiche riguardano il gusto per gli spazi di grandi dimen­ sioni, l'assenza di barriere destinate a marcare in modo determinante i loro limiti, la tendenza a valorizzare visuali panoramiche esterne e la localizzazio ne dell'elemento dominante in posizione eccentrica, in modo da favorire vedute di scorcio (come il Palazzo del Quirinale nella piazza omonima, o la mostra dell'Acquedotto Felice a San Bernardo, o il nuovo Palazzo Lateranense a San Giovanni) . Tali scelte figurative preparavano i successivi sviluppi della piazza barocca. 1 09 Le pendici collinari: le strade

L'area di passaggio fra la zona collinare e l'abitato situato ai suoi piedi fu oggetto anche di numerosi interventi viari. La maggior parte delle notizie a tale riguardo si ricavano da un gruppo di Avvisi di Roma risalenti al periodo compreso fra 1 5 87 e 1 5 88, con qualche prolungamento fino ai primi mesi del 1 5 89. Tali A vvùi forniscono spesso indicazioni incerte, ma non prive di fon­ damento: infatti nelle piante di Roma di Antonio Tempesta e di Alò Giovan­ noli, elaborate negli anni immediatamente seguenti, in vari casi si notano stra­ de plausibilmente riferibili ad esse. Le nuove strade non si distribuirono a caso. La loro localizz a zione rispon­ deva all a doppia esigenza di collegare le piazze allin e ate sugli opposti bordi delle pendici collinari (oppure una di tali piazze con la città esistente) , e di convergere verso i principali poli di quella stessa zona, cioè il palazzo del Qui­ rinale e le basiliche di S. Maria Maggiore e di S. Giovanni in Laterano. Dalla parte dell'abitato esistente i poli verso cui convergevano le nuove strade erano p rincipalmente rappresentati dal Colosseo , dal Campidoglio, dal palazzo di S. Marco e dalla basilica di S. Paolo. Gli in te rven ti viari in direzione del Quirinale ebbero inizio nella primavera del 1 5 87 , qu ando fu presa la decisione di trasformare la vill a pontificia esegui­ ta da Gregorio XIII in un rappresentativo palazzo. L amb a s ci atore di Manto­ va Attilio Malegn ani in una relazione del 2 9 ap rile di quell ' ann o ha lasciato scritto: «Si fabbrica alla gagliarda dietro le strade nov e fatte dal Papa verso Montecavallo [ . . ] et non passerà 3 anni che tutto il paese sarà abitato». 1 1 0 L ' ambasciatore conferm a che gli interventi viari furono concepiti in base all a '

.

109 Sulle caratteristiche form ali delle piazze realizzate in questo periodo vd. G. StMONC! N l , Roma . . . ( 1 990) , cit . , p p . 1 3 9 - 1 4 2 .

1 1 0 L . PASTOR, X, 603 ,

A p p . 2 4 : "Archivio G onzaga in Mantova".



332



S I STO V P E R E TT I

doppia esigenza di migliorare gli accessi alla nuova residenza papale e di favo­ rire il ripopolamento della zona collinare. n colle Quirinale fu oggetto di interventi viari soprattutto sul suo versan­ te settentrionale, dove si trovava il cortile della Panetteria, che avrebbe con­ tinuato a svolgere la funzione di principale ingresso della residenza pontifi­ cia ancora per molti anni: una bella veduta dd palazzo incisa da Giovanni Maggi nd 1 6 12 ancora conferma tale destinazione (fig. 25 ) . La veduta dd Maggi mostra anche l' avvenuta trasformazione della salita della Panetteria in un percorso perfettamente rettilineo, con un portale scenograficamente disposto sul fondo, come appare oggi. In corrispondenza di questo versante del colle si provvide anche a migliorare via della Datarla: si riferisce a questo intervento la notizia, riportata in un A vviso del 19 settembre 1 5 87 , che si voleva dare «un gran taglio per allargare a dirittura la salita di Montecavallo dal Corso fin SU». n solo percorso che partendo d al Corso consentiva di rag­ giungere piazza del colle mediante un simile «gran taglio . . . a dirittura» era quello che si estendeva (e ancora si estende) lungo via dell'Umiltà e via della Datarla, al cui ultimo tratto spettava appunto il nome salita di Montecavallo, ancora oggi riservato alla strada che, sul prolungamento della Datarla, per­ mette di raggiungere piazza del Quirinale aggirandola dalla parte delle Scu­ derie. I I I Fu previsto qualche miglioramento viario anche sul versante occidentale del colle: un Avviso del 27 luglio 1 5 8 8 riferisce che era stata decisa l'aper­ tura di una strada «principiante a S . Marco» e diretta verso la chiesa di S . Silvestro al Quirinale, di cui si rammenta la localizzazione lungo via Ven­ tiquattro Maggio («Ha di più S. B . ordinata un ' altra strada a S. Silve­ I Il stro . . . ») . Non s i può escludere che si tratti della ripresa del progetto, a suo tempo concepito da Paolo IV, che ne aveva attribuito l'incarico a Mi­ chelangelo, di realizzare una strada e una successiva gradinata situate sul prolungamento di via del Plebiscito e destinate ad estendersi in linea retta verso quella chiesa. I IJ Ma anche in questo caso tale intervento non fu rea­ lizzato. Si pensò infme di migliorare l'accesso a piazza del Quirinale anche dalla parte meridionale: un Avviso del 15 marzo 1 5 89 riferisce l'avvenuta sistema­ zione del percorso che da Montecavallo scendeva «a dirittura verso i Catecu­ meni» (una confraternita che aveva sede nella piazza adiacente alla chiesa del­ la Madonna dei Monti ) . Tale percorso, situato in corrispondenza delle attuali

' " Urb. lat. 1 05 5 , f. 406v. BAV. Vd. Rep. " D a 1 a ri a , vi a " .

1 1 2 U r b . lat. 1 056, f. 3 4 6 v , B A V . PASTOR: " 3 0 7" . 1 1 ·' Supra, C a p . V, p . 1 5 9 , e dis. 2 5 .

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C A P I TO L O N O N O

vie della Consulta e dei Serpenti, era destinato a migliorare i collegamenti in 4 direzione del Colosseo . 1 1 Nonostante i precedenti interventi e progetti non si sarebbe giunti a risol­ vere in modo soddisfacente il problema delle vie d 'accesso a piazz a del Qui­ rinale: infatti un Avviso del successivo 22 marzo 1 5 89 riferisce che il papa con­ tinuava a pensare alla realizzazione di «strade e strutture verso Montecavall o », senza peraltro precisarle. 1 1 5 In direzione della basilica di S. Maria Maggiore troviamo indicati inter­ venti destinati a migliorare i collegamenti con la chiesa di S. Pietro in Vincoli, con il Colosseo, e con la basilica di S. Paolo. T ali interventi si può ritenere che abbiano interessato tratti diversi di uno stesso percorso: infatti S. Pietro in Vincoli rappresentava un punto di passaggio obbligato per raggiungere il Co­ losseo , che a sua volta rappresentava il punto di partenza del percorso che portava alla basilica di S. Paolo; infatti dall'Arco di Costantino aveva inizio la strada che conduceva a Porta S. Paolo. Le notizie dei precedenti interventi sono fomite da un A vviso di Roma del 15 marzo 1589: esso è successivo alla seconda fase, ma occorre considerare che si trattava di opere già completate, la cui esecuzione doveva pertanto risalire alla fase precedente. In direzione della basilica di S. Giovanni in Laterano fu previsto un im­ portante intervento, «una strada . . . che dal Campidoglio vada a dirittura alla basilica . . . », come scrive il Ferrucci. Sicu ramente deve essere stata prevista non la realizzazione di una strada nuova, nel suo insieme risolta in linea retta, ma la sistemazione di percorsi esistenti, rettificati per singoli tratti. In partico­ lare è p oss ibile che si sia pensato di migliorare il percorso situato ai piedi del Quirinale, in corrispondenza della vecchia via di S. Eufemia e della più recen­ te via Alessandrina, aperta al tempo di Pio V. La scelta di questo percorso ap­ pare confermata sia dai lavori effettivamente eseguiti in questo periodo lungo quelle stesse strade, 1 1 6 sia dal fatto che sul suo p rolungamento fu sistemata la via Labican a . ll Ferrucci, che fornisce ques t ' ultima notizia, prosegue rilevando che questa fu migliorata fino all 'angolo con via Merulan a , e poi fu migliorato il t ratto di questa via che portava a piazza di S. Giovanni in Laterano, dove > realizzate durante la prima fase. Taie bolla non manca di rammentare che esse erano state concepite allo scopo di favorire il trasferimento in zona collinare della popolazione residente nell e aree più basse della città, insalubri «per l'umidità della posizione e dell'aria>>, ed «esposte e sommerse da frequenti e per lo più improvvise inondazioni del fiume Tevere». 1 53 Inoltre ribadisce che tali strade erano state realizzate per ragioni di interesse generale della città (provvedere «alle necessità pubbliche e private dei cittadini ed abitanti» e accrescere «con la costruzione di edifici sacri e di case p rivate i suoi rioni . . . ») e non per utilità personale del pontefice. Si tratta di una p recisazione sollecitata dall a già citata esigenza di contrastare quanti accusavano Sisto di avere eseguito lavori desti­ nati ad avvantaggiare la vill a da lui posseduta su ll E s q u il in o n ripetuto richia­ mo ai lavori compiuti durante la prima fase si può interpretare come una con­ ferma di quanto già rilevato a proposito del p recedente documento, e cioè che '

.

1 5 2 Bolla dd 22 m a rzo 1 5 89 , nell 'Archivio della Segreteria dei Brevi. 1" Gli interven ti u rb anistici, fra cui quelli realizzati nella zona collinare, sono indicati nei pa­ ragrafi 1 -3 . Testo e traduzione in G . SIMONCINI, Roma . . . ( 1 990), cit . , pp. 1 7 6- 1 7 8 .

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S I S T O V P E RETTI

era ancora ritenuto attuale il progetto di riorganizzazione urbanistica formu­ lato allora, centralizzato sulle due grandi basiliche collinari, in corrispondenza dei colli Esquilino e Celio. n terzo documento, un 'altra bolla, datata 1 1 aprile 1 5 90, conferma an­ ch'esso l'intenzione di riprendere gli interventi in zona collinare, ma in riferi­ mento a una p arte diversa da quella sopra considerata: l'oggetto di tale bolla è infatti rappresentato dall'edificazione dd Borgo Felice, che si estendeva lungo la via Pia , al di là ddl'incrocio ddle Quattro Fontane, in direzione di Porta Pia. A proposito di tale borgo viene indicata l'intenzione di costruirvi un im­ portante insediamento («quasi nova Civitas construatur»). 1 54 Questa bolla evi­ denzia, all'interno della zona collinare, una divisione fra la parte nord orien­ tale, oggetto dei nuovi interventi, funzionali alla residenza pontificia, e qudla sud orientale, dove erano stati eseguiti i primi interventi, funzionali alle basi­ liche di S. Maria Maggiore e di S. Giovanni. Essa evidenzia l'innovativa ten­ denza a spostare il ripopolamento dall'area dei colli Esquilino e Celio a qudla dei colli Quirinale e Virninale, dove erano situati il palazzo pontificio e il Bo r­ go Felice. n mutamento evidenziato dalla bolla precedente si accompagnò a un ul­ teriore miglioramento ddle piazze dd Quirinale e del Colosseo, spiegabile con il loro ruolo di crocevia dei collegamenti fra l'abitato esistente e la zona collinare. Piazza del Quirinale in questo periodo fu ulteriormente ampliata, per cui giunse ad assumere un perimetro vicino a qudlo attuale. A questo scopo fu anche demolita la chiesa di S. Girolamo, situata ndl'area ddl'attuale palazzo Pallavicini Rospigliosi. 1 5 5 Fu inoltre migliorata la strada, situata in prosecuzio­ ne di via ddla Dataria, che aggirava la piazza lungo l'attuale salita di Monte­ cavall o . Tale intervento si può mettere in relazione con quanto scriveva l'am­ basciatore di Mantova in una sua lettera del 29 aprile 1587, che in quel tratto di strada si andavano costruendo i fabbricati ddla guardia a cavallo e delle 6 scuderie pap ali . 1 5 Piazza del Quirinale fu inoltre spianata. In tale circostanza le statue di Ca­ store e Polluce, dopo essere state restaurate, furono situate in una posizione diversa da qudla originaria, non più rivolte dall a parte delle Tenne di Costan­ tino, ma dall a parte della via Pra, come a suo tempo Michelangelo aveva pen·

154 Bolla dell ' l ) a p rile 1 5 90 . G li incentivi dirett i a favonre l ' insediamento sono indi cati nei pa­ ragrafi 2 e 3. Vd. G. StMONU,.l, op cit , pp. 1 7 8 - 1 7 9 . l > (MAssi MO, 1 83 6 , 249-25 1 : «Dall 'Archivio della Se­ creteria de' Brevi, Protocoll. Di Gennario e Febbraro 1 5 89, fol. 1 1 0»; MoRONI , LXVll , 9 6 ; SIMONCINI, 1 990, 1 7 9 - 1 85 , testo del Breve i n latino e volgare). - 1 5 8 9 , 3 maggio, A vviSi d i Roma. Percorso urbano del canale: «> (Urb. lat . 1 05 7 , f. 27 9r, BAV. PASTO R : "25 8 " ) . - Circa la localizzazione del bacino terminale del canale, vd. Rep. "Terme di Diocleziano, lato sud". Fiume Tevere, inondaz i oni . - 1589, 4-7 novembre, A vvisi di Roma. Inondazione del Tevere: « . . . et quasi arrivava in Banchi, con rovina di molte case, et in particolare Ripetta, et di diversi edifìcij, molini . . . >> (Urb. lat. 1 05 7 , f. 683 r, BAV) . - Proposte due soluzioni per fronteggiare possibili inondazioni, basate sul comune principio di devia­ re le acque del fiume in un canale a monte della città per poi riversarvele a valle: ( l) Soluzione ricost ruita attraverso notizie fomite dagli A vviSi di Roma: staccare un cana­ le dal Tevere all ' altezza del Porto di Ripetta, condurlo attraverso i Prati, aggirare Ca­ stel S . Angelo, attraversare la zona dei Borghi, rientrare infine nel fiume dopo l'Ospe­ dale di S . Spirito: soluzione studiata per all egg erire il flusso delle acque di piena nel t ratto da Ripetta a Castel S. A ng elo , particolarmente soggetto a straripamenti (L. PA­ STOR , X, 446-447 e 447 n. 1: " P . M . BAUMGARTE N , Rom als Seeha/en, in Koeln, Volke­ szeitug, 1 909, n. 7 07 " ) . (2) Soluzione conosciuta attraverso relazioni degli ambascia­ tori di Venezia e di Mantova: staccare il canale dal fiume all'altezza di Ponte Milvio, attraversare la zona dei Prati, aggirare il Vaticano dall' esterno lungo la 'Valle dell ' In ­ ferno', superare la zona dei colli, rientrare infine nel Tevere dopo l'ospedale di S. Spi­ rito. Spesa prevista 2 0 0 . 000 ducati d'oro (A vvisi di Roma . . . , Urb. lat. 1 05 7 , f. 704v, BAV. 0RBAAN, ibid. ; altre fonti citate da PASTOR, X, 447 n. 2 ) . Fiume Tevere, navigabilità. - ( U rb . lat. 1 05 7 , f. 578v, BAV). Ponte nuovo, a S . Spirito (Ponte Felice) . - 1 5 8 8 , 1 7 dicembre. Lettera di Fran­ cesco Tromba al cardinale Rusticucci riguardante la costruzione di un nuovo ponte dall'Ospedale di S. Spirito alla via Giulia, in pratica una ripresa del progetto del Pon­ te Giulio; spesa prevista 1 00.000 scudi (BAV, Vat. lat. 12497 , ff. 1 0r- 1 0v. Testo in SIMONCINI, 1 990, 78-79, n. 1 5 ) . Ponte nuovo, a Ripetta. - 1 5 87 , 4 luglio, Avvisi di Roma. TI cardinale Farnese chiede al pontefice di realizzare un nuovo ponte di fronte alla chiesa di S. Gerolamo agli Schiavoni e di aprire una piazza per la legna sull'opposta riva del fiume (Urb. lat. 1 05 5 , f. 275r, BAV. PASTOR : "243 " ) . - 1 5 8 8 , 9 m aggio, Avvisi di Roma. Proposta la realizzazione di una strada rettilinea per collegare il nuovo ponte con la porta del Bel­ vedere (Porta Giulia), «Volendo alcuni che debba in quel m ezzo fabricare borghi per stanza degli hebrei, riducendoli fuori dell 'habitato, siccome il medesimo pensiero hebbe Pio V» ( U rb . lat. 1 0 5 6 , f. 2 2 2 r, BAV; inoltre GNOLI, 1 939/ 1 98 4 , p . 1 2 3 ) . - 1588, l ottob re, Avvisi di Roma . ..Pigliare le misure del nuovo ponte» ( U rb. lat. 1 056, f. 496v, BAV ) . - 1 5 8 8 , 1 2 ottob re, A vvisi di Roma. «ll Papa visitava oggi la nuova fabrica che si fa della chiesa de Schiavoni, con disegno del Ponte a Ripetta et strada che di là andarà a rispondere a Belvedere ... >> (Urb . lat. 1 056, f. 5 1 7 v , BAV. PASTOR: "468") - 1 5 8 8 , 2 6 ottobre, Avvisi d i Roma. Interrorti i lavori del pon­ te: «La fabbrica del nuovo ponte a Ripetta sta sospesa per essere stato posto in con­ siderazione a N .S. che questo sarebbe un levare la franchigia a Castello S. Angelo et un render facile la ispugnazione di questa mole in tempo di guerra che Iddio guarda>> (Urb. lat. 1 056, 489v, BAV; PASTOR: "488 " ) . - Indicazioni dell'Alveri sulla ricostru­ zione della chiesa di S . Girolamo agli Schiavoni (ALVERI, 1 664 , II, 7 3 . 2 ) .

Porto di Ripa Grande, Arsenale (XI I ) . - 1 5 8 7 , 22 ottobre. Visita del papa al luo­ go scelto per la costruzione di un arsenale: « . . . calò abbasso alla Mannorata et guardò bene dove si poteva fare un Arsenale et parimente alle galere che quivi faceva fare per suo ordine al Popolo Romano>> (Diario di Avvenimenti, ms, f. 1 86v). - 1 5 8 8 , 30 gen-

359

-

CAPITOLO NONO

n aio. Ordinata la costruzione del nuovo arsen ale:

«. . .

che si seguiti

la fabrica del novo

Arsenale dissegnato a Ripa G rande» ( U rb . lat. 10 5 6 , 46r, BAV. 0RBAAN: "43 " ) . - 1 5 88 , m aggio. Iniziata la sua costruzione: «i n ripa Tiberis, a d Aventini radices, quem wcum Marmora vocant, navale inchoavit amp /issim u m et rommodissimum . . . » (PA­ STOR, X, 7 4 e n . 6: "GuALTER!U S , Ephemendes, 1 4 3 b " ) .

PIAZZE S TRA D E CoNTRADE

Acquasparta, via (V) , già strada

«. . .

via Gaetana ( N o LL I n• 528 ) . - 1 5 87 . Pavimentata la

dal [palazzo del] Card. di Sermoneta [Enrico Caetani o Gaetani] a Piazza

Fiammetta» ( CERASOLI , 1 900, 3 4 6 ) . - Palazzo situato accanto all a chiesa di S. Maria in Posterula, in via Tor di Nona, dalla pane del fiume. Palazzo e chiesa demoliti a seguito della costruzione del ponte Umberto l.

Alesurulrin•, vi a , in Borgo (XIV), già Borgo Nuovo. -

1 5 8 8 . «Fu fatta imbreccia­

re, spianare et accomodare la strada della Catena di Borgo N uovo, sino a capo al pon­ te et borgo nuovo» (LANCIAN I , IV, 1 3 6 : " Conti Fontana, fase. ill " ) . - 1 5 90 (3 marzo) fino a 1 5 94 (4 novembre ) . Pagamenti

a

F. Spannocchi maestro di strade per accomo­

dare il Borgo (CoRBa, 1 97 5 , 58: " A . S . , C amerali

AlessmJrin•, via, n e i Fori imperiali al Colosseo:

«...

I, Fabbriche, reg . 1 5 3 3 , c. 2 3 v " ) .

(1). - Restaurata l a strada da Torre dei Conti

e di già haveva cominciato . . . a spianare la strada, che viene da Torre

de Conti & va al Coliseo, acciò fosse tutta piana, come hoggi dì si vedono

li vestigi di

detto casamento» (FONTANA, Libro secondo, cit . , f. 1 8r) . Inoltre vd. "Via da Campi­ doglio

a

Colosseo ... " .

Altieri,

piazza (IX) . - 1 5 8 8 , 2 3 dicembre. Prevista la costruzione d i una fontana,

opera di Giacomo della Porta. Si decide di porvi una delle conche originariamente destinate alla mostra dell'acqua del Campidoglio: «Ultim amente essendovi avanzate le tre tazze quale dovevano servire p e r la fonte di piazza di Campidoglio, al termine di oggi ridutta secondo la mente di Nostro Signore, si è decretato che la p rima più gran de debba servire e ponersi nella fonte di pi azza dell'Altieri» (BEDO N , 1 99 1 , 80 e n . 8 1 : Cred. IV, t . 9 5 , c. 250. ASC). Vd. «Campidoglio, piazza, fontane». Aracoeli, piazza d ' (X). - 1 5 87 , 9 settembre. Decretata dal Cons iglio comunale la realizzazione di una fontana « . . . alla piazzetta contro li Paparoni a pie' di Campido­ glio» (LANCI A N I , IV , 1 5 9 : "C re denz . I, t . XXIX . c. 1 00 " , ASC). - 1 5 88, 23 di cemb re. Spianamento della piazza attuato contemporaneamente all 'installazione della fontana

(BEDON, 1 99 1 , 80). Aracoeli, vi a d ' (IX-X). - 1 5 87 . Pavimentata la strada che si estendeva Botteghe scure a piazza delli Altieri>> (CERASOLI , 1 900, 3 4 8 ) .

«

. . . dalle

Arc o di Parma, via dell' ( V ) . - 1 5 8 7 . Pavimentata l a strada « . . . dall 'Arco d i Parma a Santo Simone» (CERASOL I , 1 900, 3 46). - Il cardinale Pio da Carpi abitava il palazzo già appartenuto al cardinale Sdafenato (GNOLI, 1 9 3 9/84 , 1 7 - 1 89). -

3 60

-

SISTO V PEREITI An:o di S. c.Iiato, via dell' (XIII ) , già via Farinacci. - 1 5 8 7 . «La strada delli Fa­ rinacci sino alla piazza di S. Rufin11», tratto da piazza S . Calisto a piazza S . Rufina, eseguita la pavimentazione (CERASOLI, 1 900 , 3 4 9 , 3 6 1 -3 62 ) . B.buino, via del ( IV ) , già Paolina Tn/aria. - 1 5 8 7 . Pavimentata la strada « . . . da piazza della S S . Trinità [di Spagna] a piazza del Popolo» ( C ERA S O L I , 1 900, 3 4 5 ) . - 1 5 90 . Indicata fra l e strade in cui «non s i tollerino aree non fabbricate, m a vi s i co­

struisca o quanto meno si recingano da muri» ( G NO L I , 1 93 9 / 1 9 84 , 1 9 : "Statuta Almae Urbis Romae, 1 5 90 , 275 " ) . B.Jestrari, via d ei (VII ) . - 1 5 8 7 . Pavimentata la strada « . . . d a campo dei Fiori per i Balestrari al palazzo di Capo di Ferro», cioè palazzo Spada, in piazza della Qu e rcia (CERASOLI, 1 900 , 3 4 7 ) . Banchi Nuovi, via dei (V). - 1 5 87 . Pavimentata l a strada « . . . d a Montegiordano inn anzi le stalle et piazza del Card. Sforza [piazza dell'Orologio] , sino alla strada drit­ ta di Banchi [Banco di S. Spirito]» (CERASOLI, 1 900 , 1 99 , 3 4 7 ) . Banchi V ecdti , vi a dei (V). - 1 5 87 . «La strada d i Ponte sino all a chiavica di S. Lucia amatonatB» (CERASOLI, 1 900, 3 4 6 ) . Fognatura esistente davanti alla chiesa di S. Lucia detta appunto della chiavica, attuale S. Lucia del Gonfalone (NOLLI n° 66 1 ) . Banco di S . Spirito, via del (V) , già vi a dei Banchi. - 1 5 87 , 26 settembre, Avvisi di Roma. Ordine del pontefice « . . . che in Banchi si faccia una gran loggia, acciò nei cat­ tivi tempi li mercanti et negotiatori vi si possano redurre et attendere ai negorii» (PA. STOR, X, 607 : "Urb. lat. 1 05 5 , p. 3 7 1 " ) . Barbieri, via dei (VIll ) , da via Monte della Farina a via Florida. - 1 5 8 7 . Strada pavimentata: « . . . dalla piazza de Fornari al Crocefisso a Mess. Tommaso del Cavaglie­ ro» (GNOLI, 1 939/1 984 , 1 1 2 : "Arch. Vat . Armadio IX, vol. 86, c. 1 94 " ; inoltre CERA· SOL I , 1 900, 3 4 8 ) . - Oratorio del Crocefisso poi detto dei SS. Cosma e Damiano de' Barbieri (NOLLI no 769) . - Palazzo di Tommaso Cavalieri con ingresso dalla scompar­ sa piazzetta di S. Elena dei Credenzieri (NOLLI n° 7 64 e no 765 ) . Baullari , via dei (VII ) , tratto sud, verso piazza Farnese. - 1 5 8 7 . Eseguita pavi­ mentazione «da piazza del Duca [piazza Farnese] in Campo dei Fiori» ( C E RA S OLI , 1 900, 347 ) . Baullari , vi a dei (VI) , tratto nord, verso S. Pantaleo. - 1 5 87 . Strada pavimentata nel tratto « . . . da S. Pantaleo alli Pollaioli», cioè piazza del Teatro di Pompeo ( CE RA · SOL I , 1 900, 3 4 6 ) .

Borghese, piazza (IV). - 1 5 8 7 , 9 aprile. Costruite case dei Borghese al confine con le proprietà di Ginevra Salvia ti (LANCIAN I , IV, 13 7: "Cred. IV, registro di licenze e patenti LXXXII " , ASC ) . Borso, rione (XIV). - 1 5 8 5 , 8 maggio, Avvùi di Roma. Ordinata dal governatore di Borgo (marchese Altemps ) , l'espulsione dal Borgo di tutte le cortigiane (PASTOR, X, 72 n. 3: " U rb. lat. 1 053 , p. 200", BAV). - 361

C A P I TO L O

Borgo, rione (XIV),

NONO

progetto di strada nell'area dell ' attuale

via della Conciliazio­ di aprire

ne_ - 1 5 86, 4 luglio, Avvisi di Roma. Si attribuisce al pontefice l'intenzione

una strada attraverso il Borgo: « N . S . . . . abbia pensiero di buttare a terra nme le case, che fanno isola per mezzo Borgo, da Ponte fino alla piazza di S. Pietro, che vengano ad essere le case del Priorato, dell 'Aquila con la chiesa di S. Jacomo Scossa Cavalli et le p rigioni di Borgo con tutte l ' altre case a queste ann es se, acciò arrivando allo sboc­ care di Castello si vegga quella bella prospettiva della guglia, posta che sia nella piazza

di S. Pietro, il che sarà presto, lavorandosi hora con diligenza» (PASTOR, X, 5 9 8 : " U rb. l a t . 1 05 4 , p. 2 02 v " , BAV) .

Borgo Felicr (1111) , detto anche di S . Bernardo, situato lungo l a via Pia, nel tratto compreso fra l'incrocio delle Quattro Fontane a S . Susann a . - 1 5 90, 1 1 aprile. Breve pontificio riguardante l'istituzione del Borgo: (Urb . lat. 1 056, f. 496v, BAV). - Vedere anche supra, "Fiume Tevere, inondazioni" ( PASTOR, X, 447 e n. 1 ) . Cellini , vicolo (VI), già detto di Calabraga ( NOLLI n° 65 9 ) . - 1 5 8 7 . Pavimentata « . . . la strada che va da Pizzo Merlo alla chiavica di S. Lucia» (CERASO L I , 1 900, 347 ) . - 3 63 -

CAPITOLO N O N O

Cen:hi, via dei (Xll ) . - Ripristinata l'antica strada romana (vicus Consinius) e me­ dievale (via del Cerchio) (GALLAVOTII CAVALLERO, 1 9 7 7 , l, 1 02 ) . Ci ttà leonina, Cortile d i Belvedere (XIV). - 1587, maggio. «Per ordine di Papa Sisto quinto fur fatte levare le scale del Teatro di Bel vedere dalla pane verso le stanze di Torre Borgia per farvi una n uova lib reria» Wian·o di a vv en im e n ti, m s . , f. 1 8 1 v) . - 1 5 88 . Epigrafe: S IXTIJS V PONT. MAX. BIBLIOTHECAM AEDIFICAVIT / PORTICUS CONIUN ­ XIT A N . MDLXXXVIII (BENEDETTI - ZANDER, 1 990, 483 -484 ) . - Precedente stato di ab­ bandono del sito: « . . . [sul] Theatro era cresciuta di molta herba per non essere posto in USO» (PANSA, 1 5 90 , 3 0 ) . aementino, via del, e via dei Condotti (IV), già via Tn'n itatis. - 1 58 7 . Strada pa­ vimentata « . . . da Nicosia alla piazza della SS. Trinità», cioè piazza di Spagna (CERA. SOLI, 1 900, 345 ) . Collegio Romano, piazza del ( IX ) , detta d i Camigliano o Camiliano. - 1 5 8 5 , 1 6 settembre, Avvisi di Roma. Demolito l'Arco di Camigliano, m a solo in pane, diversa­ mente da quanto indicato dalla seguente fonte: «Hieri che fumo li 1 5 si buttò in terra l'arco di Camigliano, per ordine di N . S . » (PROIA - RoMANO, Rione Pigna, 79: "Avvisi di Roma, Raccolta Capponi, 23 della Vaticana " ) . Colonna, piazza (III ) . - 1 5 8 7 , 26 settembre, A vvisi di Roma. Acqua Felice portata nella piazza (Urb. lat 1 05 5 , f. 4 1 8v, BAV).- 1 5 8 8 , 28 settembre, Avviri di Roma. Ordinato l'isolamento della Colonna di M arc' Aureli o , mentre prosegue il suo restau­ ro: «Si leveranno di piazza Colonna alcune poche case, che fanno isola vicino quella gran mole, che si risarcisce>> (Urb. lat. 1 056, f. 489v, BAV. 0RBAAN : "49 1 v" ) . - 1 5 8 9 , 26 aprile, Avvisi di Roma. Desiderio del pontefice di «vedere parimente la mole An­ toniana in piazza Colonna risarcita mirabilmente et con celerità, siccome aviene in tutte le fabriche, che si fanno d'ordine di S. B . . . . » (PASTOR, X, 6 1 4 : " Urb . lat . 1 057 p. 229", BAV ) . - 1589, 30 agosto, A vvisi di Roma . «Si levarono di piazza Co­ lo nna alcune poche case che fano isola vicino a quella gran mole . . . » ( Urb . lat . 1057, f. 565v, BAV). - Secondo qualche autore fu demolita in tale oc cas i on e la chiesa di S. And rea in Columna (ADINOLFI, Rione Colonna, 3 6 1 ; LANCIANI, IV, 1 6 9 ) . Demoli­ zione al tempo di Paolo III secondo Huelsen. .

Colonna Traiana, piazza dell a ( Il) . - 1 5 8 5 , 18 settembre, A vvisi di Roma. Posta per prova una statua posticcia sulla sommità della Colonna (Urb . lat. 1 05 3 , f. 462r, BAV. 0RBAA N : "438r" ) . - 1 5 8 5 , 2 ottobre, Avvisi di Roma. P revis to ma non attuato l'ampliamento dell a piazza fmo a SS. Apostoli: (Diano di A vvenimenti, ms. f. 1 88r). - Indicazioni da fonti varie sulla colloca­ zione della statua di S. Pietro sulla cima della Colonna Traiana ( LANCIAN I , II, 1 2 8 ) . .

-

3 64

-

.

SI STO V P

ERETTI

- 1 5 89. Deliberata dal Consiglio comunale la sistemazione della piazza e di via della Colonna Traiana (verso S. Marco), e precisate le modalità del finanziamento (CERASOLI, 1 90 1 , p. 3 0 3 - 3 04 : "Arch. stor. Not. Capit . , Credenz. l, vol. XXIX, fol. 1 93 , 1 95 , 1 9 7 " ) . - Spesi circa diecimila scudi per i lavori della piazza e della strada (NIBBY, II, 1 83 9 , 2 1 9-220; inoltre CERASOLI , 1 90 1 , 3 05 ) . - Spesi 2837 scudi, concessi dal te­ soro pontificio, per il restauro della Colonna (NIBBY, ivi, 220). - Riepilogati dal Pansa i lavori ordinati dal pontefice: ..Hora essendo questo foro così meraviglioso ruinato, e destrutto, restando a pena salva la Colonna, che si vede, la Santità di Sisto V, desioso tuttavia di abbellir Roma, con ogni studio si sforza di ridurlo a perfettione, o almeno a quella grandezza di spatio, che era per prima, e di già ha fatto buttare a terra molte case, per questo effetto» (PANSA, 1590, 94 ) . - Descrizione di F. Vacca: «Al presente nella piazza della Colonna Traiana volendosi fondare wta casa, si è scoperta la piazza antica, tutta fabbricata di manni . . . È da credere ogni cosa della magnificenza di Traiano; e cavando le cantine si sono trovati 3 pezzi di Colonne . . . Queste Colonne vengono ad essere quelle del portico, che recingevano il foro, nel mezzo del quale era la colonna istoriata» (VACCA , 1594 , p. 2 1 , S 12 1 ) . - Costruzione del palazzo del cardinale Bonelli, vd. "SS. Apostoli, piazza". Colonn• Tnim•, via della ( II) , da piazza della Colonna Traiana a via delle Bot­

teghe Oscure, scomparsa. - 1 5 88 , 8 luglio, chirografo pontificio. Incaricato il Fontana di es e guire i lavori per aprire la strada: «Cav. Fontana nostro architetto generale, do­ vendosi buttare d'ordine nostro alcune case a effetto di far la strada nova della Co­ lonn a Traiana . . . » etc. (ASRSP, II, 1 878-79, 23 1 . " M and at o della tesoreria, 1 5 3 7 Re­ g is t r i di Camera, p . 6 1 " , ASR) . - 1 5 89. Deliber ata dal Consiglio comunale la sistemazione della piazza e di via della Colonna Traiana (CERASOL I , 1 90 1 , 3 03 -3 04 : "Arch. stor. N o t C ap it . , Credenz. l, vol. XXIX fol. 1 93 , 1 95 , 1 9 7 " ) . - 1 5 89, 6 m a g gio. Per la realizzazione della strada previste demolizioni per wta spesa di scudi 443 3 (LANCIAN I , II, 1 2 7 : "Decretar Credenz. l, t. XXIX c. 1 92 " , ASC ) . - Demolito Wl edificio situato di fronte alla Madonna di Loreto che «fa cantone al arco di S. Mar­ co» , residenza di Giac omo del Duca, per il qual e fu dato Wl risarcimento di 605 scudi (LANCIANI , II, 1 2 7 ; inoltre BENEDETTI -UNDER, 1 9 9 0, 672 ) . .

,

­

,

ColonneDe, via delle ( ill ) , da piazza della Maddalena a piazza Capranica. - 1 5 8 7 . Strada pavimentata : tratto identificabile con il percorso che lungo le attuali via dell'Umiltà e via della Dataria sale fino alla piazza del Quirin al e. Nome originario mantenuto nell'ul­ timo tratto di strada, che aggira la piazza dalla parte delle Scuderie (Urb. lat. 1 05 5 , f . 406v, BAV. PASTOR : " 3 60 " ) . Divino Amore, vicolo del (IV). - 1 5 87 . Strada pavimentata > (Urb. lat. 1 0 5 5 , f. 95v, BAV). - 1 5 87 , l aprile. Relazione di A. Malegnani al duca di M antova: «Hanno quasi a tutto drizzato la guglia su la piazza di S . Maria Maggiore, lavorandovisi dietro tuttavia per fmirla . . . » (PASTOR, X, 607 , App. 3 4 : "Arch. Gon:zaga in Mantova " ) . - 1 5 87 , luglio. Eseguiti lavori d i sterro nell'area intor­ no all'obelisco: « . . . dreto li muri novi dov'era la chiesa di S . Luca e dreto la Cappella nova del Presepio»; calcolati mc. 1 7 92 di terra (LANCIANI, IV, 1 65 . "Mandati tesore­ ria 1 5 87 , reg. di Camera " , A S ) . - 1 5 87 , 15 agosto, A vvisi di Roma. Completata l'ere­ zione dell'obelisco ed innalzatavi sopra la Croce (Urb. lat. 1 05 5 , f. 3 5 1 v, BAV ) . -

3 67

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CAPITOLO

NONO

- 1 5 8 7 . Descrizione di Fulvio-Ferrucci: «Avanti detta basilica [Santa Maria Maggiore] ha eretto un Obelisco di quelli che già furono nel Mausoleo d'Augusto presso S. Roc ­ co a Ri p e t ta, & anco di rincontro ha aperto una bellis sima via, che va a dirirtura al tempio della Santissima Trinità nel Monte Pincio, chiamandola Felice dal proprio no­ me» (Io. , 1 5 2 7 / 1 5 8 8 , 56v). - Descrizione del Mercati: «La cagione che muovesse sua Beatitudine a drizzare questo obelisco più tosto dietro alla chiesa, che dalla parte in­ nanzi, fu per lo sito della devotissima capella del Santo Presepio, alla quale dalla parte di dietro veniva ad essere più vicino l'obelisco . . . » . Cappella iniziata prima della ele­ zione di Sisto e terminata nel terzo anno del pontificato, lo stesso in cui fu eretto l'o­ belisco (MERCATI , 1 5 89, 3 14 ) . - 1 5 89, 14 giugno, A wisi di Roma. Progetto di gradi­ nata sul retro della chiesa: « . . . che si faccia un 'ampliosa scala a cordoni con una bella facciata alla basilica di S. Maria Maggiore dalla parte della guglia, et una loggia dalla quale S.S. possi dare la benedittione in certe solennità, se gliene verrà pensiero, con altre fabriche et abbassamenti di strade nel medesimo monte Esquilino» (Urb. lat. 1 05 7 , f. 372r, BAV. PASTOR: "349-35 1 " ) .

Felice, via (IV-ill - II-1), tratto d a Trinità dei Monti a Santa Maria Maggiore - 1 5 85 . Epigrafe esistente in una casa dell'artuale via Sistina: srxrus v P . M . l VIAM APERUIT RELIGIONI / ORNAMENTO COMMODITATI (FORCELLA, XIII , 88, n• 1 1 9 ) . - Altra iscrizione: SISTO V PONT. MAX. /QUOD VIAM FELICEM / APERUIT STRAVITQ. / PONT. SUI ANNO 1 / MDLXXX V (FoRCELLA, XIII , 88, n• 1 2 0 ) . - 1 5 88 , 20 febbraio, Awrsi di Roma. Ordinata la pavimentazione della strada: « . . . che si faccia astricare de mattoni tutta la strada Felice, ch e piglia dalla Trinità de' Monti a Santa Maria Magg i ore, et per ciò fare contribuiranno, che hanno le case confinanti a ragione di tre scudi per can­ na . . . >> (Urb. lat. 1 05 6 , 7 9v, BAV). Felice, via, tratto fra via A. De Pretis e piazza Esquilino ( 1 ) . - 1585, 1 7 agosto, A vvisi di Roma. «Ii Papa mandò lunedì mattina d 'improvviso 1 00 huomini a spia­ nare l'an tica chiesa di S. Adalberto [Alberto] , dove sarebbe in iziato il rettifilo della nuova strada, posta alla falda di S. Maria Maggiore, senza p ro fan arla , non tanto per­ ché era d'impedimento all'ingresso del suo giardino, quanto per poter distendere una strada che vada da Colle Esquilino al Quirin ale». Chiesa di S. Alberto situata all a fine di via U rbana, di fronte ali ' ingresso della villa di Sisto (U rh. lat. l 05 3 , ff. 3 95 r e 402 r, BAV). Vd . dis. 4 3 . Felice, vi a , prolungamento d a Trinità dei Monti a piazza d el Popolo (IV). - 1 5 8 6 , l ottobre, A wisi d i Roma. «Domenica ha deciso il Papa che l a strada aperta da S. Maria Maggiore fin la Trinità seguitasse ancora a dirittura fin al Popolo . . . » (Urb. lat. 1 05 4 , f. 4 87 r, BAV. PASTOR: " 4 3 6 " ) . - 1 5 86 , 25 ottobre, Awisi di Roma. Stessa notizia (Urb. lat. 1 05 4 , f. 5 1 4 v , BAV). - 1 5 88, 3 e 1 4 se t tem bre, Awisi di Ro­ ma. «Scese S . B . alla piazza del Popolo, ove ordinò che si desse esecu ti one alla strada disegnata dalla Trinità alla detta piazza . . . » ( U rb. la t . 1 05 6 , f. 440r, 459v, BAV ) . - 1 5 89, 1 5 marzo, A wisi di Roma. « . . . s i darà principio alla strada dalla detta piazza [del Popolo] all a Trinità dei Monti, della quale si è già preso il disegno e stimato il danno delle case, che vanno per terra, di circa 40 mila se. per rifa rn e li padroni loro» (PASTOR, X, 6 1 3 : " U rb. lat. 1 05 7 p. 1 3 1 ss . " , BAV ) . - 1 5 89, 22 ma rz o, Awisi di Ro-

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S I ST O V P E RE TI I

ma. « . . . intanto si dà principio alla nuova strada della detta piazza [ del Popolo] al monte Pincio» (Urb. lat. 1 05 7 , f. 1 6 1 r, BAV ) .

Fiurrurt�, via (Xl), ar ea dell'attuale lungotevere dei Cenci. - Strada annessa al Ghetto in questo periodo (NoLLI no 1 03 1 ) , Vd. Rep. "Ghetto" .

Frattina, via (ili). - 1 5 86, 5 settembre. Selciata l a strada da S . Lorenzo i n Lucina fino «tJd palatium nuncupatum il Ferratine», cioè dal Corso all ' attuale Propaganda Fi­ de, dove abitava un monsignore di quel nome (LANCIANI, IV, 1 3 6: ASC, "Registro di licenze e patenti n. LXXXII " ; inoltre GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 1 1 6 ) . Funari, via dei, e Deffini , via dei ( X ) . - 1 5 87 . Eseguite pavimentazioni stradali «da S . Caterina de Funari a Mess. Mario Delfino» (CERASOLI , 1 900 , 3 4 8 ) . Gatta, via della ( IX ) . - 1 5 8 7 . Pavimentazione eseguita « d a S . Marco [di fronte all'ingress o del Palazzo ] all a piazza di Campo Camiliano» (CERASOLI , 1 900 , 3 4 8 ) .

Ges ù , piazza del ( IX ) , degli A ltien·. - 1 5 8 8 , 23 dicembre. Deliberata dai deputati della Congregazione dell'Acqua Felice la localizzazio ne della maggi ore delle tre con­ che esistenti in Campo Vaccino per realizzarvi una fontana, tuttavia non eseguita (Rossi, 1 929, 4 1 8: "Cred. IV, t. 95 , fol. 250", ASC) . - 1 5 89. Incaricato mastro Pietro Guccio di realizzare una fontana in base a disegno di Giacomo della Porta (GNOLI , 1 93 9/ 1 984 , 5 : "Il Saggiatore, I, 1 844 , 2 4 , nota" ) .

Ghetto (Xl). - 1 5 87 . Eseguita la pavimentazione dell'antica Strada della Rua d a u n ingresso all'altro del ghetto: « . . . d a uno portone dei giudei all ' altro con l a chiavica sotto» (CERASOLI, 1 900, 3 4 8 . NOLLI n° 1 027 ) . - 1 5 89, 15 febbraio. «Diploma del Card. Camerlengo a favore dell'Università degl'ebrei d 'ordine di Sisto, per l'amplia­ zione del Ghetto verso la ripa del fiume» (Il Ghetto, 1 993 , 7 1 : "Archivio Boccapaduli, Arrn. II , marzo VI, no 8 , fase. 6 B " , ASC ) . - 1589, 8 marzo. Breve di Sisto V riguar­ dante l'allargamento del Ghetto verso il fiume (Il Ghetto, 1 993 , 7 1 : "Sec. Brev. 1 4 0 , c c . 262r-265 r' ' , BAV) . - Dotato il ghetto d i d u e nuove porte, rispettivamente in pros­ simità di Monte Cenci e di Ponte Quattro Capi. Esecuzione di Domenico Fontana. Nuova sistemazione riportata nella pianta di Roma del Tempesta, 1 5 93 (Le piante di Roma, II, taw. 266-267 ) . Gigli d'Oro, via dei (V) , presso S. Apollinare. - 1 5 87 . Pavimentata l a strada che ha inizio a « . . . S . Appollinare dove si fanno li cocci, dietro la stuffa delle donne>>. Stuf fa, cioè bagni (GNOLI, 1 939/ 1 984 , 3 1 0: "Armadio IX, vol. 86, c. 1 94 " , BAV; inoltre CERASOLI, 1 900, 3 4 6 ) . Giubbonari, via d e i (VI I ) . - 1 5 8 7 . Pavimen tata la strada « . . . da Campo d e i Fiori alli Catinari» (CERASOLI, 1 900, 3 4 7 ) . Giulia, via ( V -VII) . - 1 5 8 7 . Pavimentata « . . . la strada Giulia sino a l palazzo di monsig. Odescalco», cioè nel sito dell 'attuale p alazzo Falconieri, vd. N oLLI Dn° 693 -694 (CERASOLI, 1 900, 346, 3 5 5 ) . - 1 5 88, 18 giugno, A vvisi di Roma. «Si dice che N. S. voglia fare una nuova Zecca in strada Giulia nel Palazzo cominciato da Giu­ lio 2°» (Urb. lat. 1 05 6 , f. 278v, BAV. PASTOR: "244b " ) . - 1 5 89, 1 luglio, Avvisi di Ro­ ma. « N . S . si lascia intendere di voler finire la fabrica in strada Giulia incominciata già -

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C A P I TO L O S O S O

da G i ulio Il per habitatione perpetua et commoda di tutti li tribunali di Roma» (PA· STOR, X, 6 1 5 : " U rb . lat . 1 05 7 , p . 3 85 " , BAV).

Gonfalone, via del ( V ) . - 1 5 87 . Pavimentata la strada « ... d al palazzo di Papa Giulio II innanzi l'oratorio del Gonfalone [cioè il Palazzo dei Tribunali ] , sino a fiu· me» (CERASO L I , 1 900 , 3 46 ) . Governo Vecchio, via del ( VI ) , tratto della via papale. - 1 5 87 . Pavimentata la strada « . . . da Pasquino a M o nt e Giordano», cioè fino all'attuale piazza dell 'Orologio ( CERASO L I , 1 900, 3 4 7 ) . Guglia, via della (Ili ) . - 1 5 8 7 . Pavirnentazione eseguita « d a [piazza] Capranica al [palazzo de] l ' Ill. mo Card. Santa Severina in Monte Ciborio»; palazzo realizza t o da Martino Longhi il Vecchio (CERASO L I , 1 900, 345 ) .

lncorwuti, piazza e strada degli (VII), già piazza Padel/4 (situata fra l e attuali via di S. Fili ppo Neri e via di S. Eligio) . - 1 5 87 . Eseguita mattonatura di « . . . piazza e stra· da delli Incoron ati che riesce in st rada G iulia>> (CERASOLI, 1 900, 346; inoltre G N OLI , 1 93 9/ 1 984 , 1 3 4 : " Taxae vzarum, vol . 445 , c. 1 99 " ) . - Via degli Incoronati e p iazza Padella scomparse in questo periodo, essendo state incorporate nell'isolato compreso fra gli attuali vicolo della Moret t a e via di S. Aurea. Un lavatoio pubblico era siruato in piazza Padella ( GN O L I , 1 93 9/ 1 984 , 1 3 9: riprodotto nel Libro delle Piante del Gon· falone, a 1 5 84 , c. 1 7 5 ) . Labic:ana, vi a (l). - 1 5 87 . Strada utilizzata per andare dal Colosseo a S . Giovanni in Laterano, descritta da Fulvio· Ferrucci: « . . . giungendo allo Anfiteatro, !asciarlo a man destra [cioè passare a sinistra del Colosseo] ; dalla cui parte, passando avanti, de­ ve rim anere [anche] la chiesa di S . Clemente>> ; poi p roseguire fmo alla chiesa dei SS. Pietro e M arcellino, dove voltare in direzione della piazza Lateranense (FULVIO - FER· RUCCI , 1 5 27/ 1 5 8 8, 25v, 2 6 r; inolt re LANCIAN I , I V , 1 3 3 - 1 3 4 LANCIAN I , IV , 1 3 3 - 1 3 4 ) . - 1 5 89 , 2 genn aio. Acquistato dal prelato Ferdinando Beser un terreno siruato nei pressi di S . Clemen te, fra via Labicana e via di S. Giovanni, poi frazionato e rivendu­ to (LANCIA N I , IV, 1 3 5 : " Not. Fran cesco Belgio, prot . 2 0 1 , c. 4 6 " , AS) . Lata, via m oderna ( lX ) , dal Corso a piazza del Collegio Rom ano. - 1 5 8 7 . Strada pavimentata « . . . dalla piazza di Camigliano a Mons. Vitelli», domiciliato nel palazzo cardinalizio di S. Marcello, di fronte allo sbocco sul Corso di questa via (CERASO L I , 1 900, 3 4 8 ) . Leoncino, v i a d e l (IV). - 1 5 87 . Strada pavimen tata > (CERASOLI , 1 900, 3 45 ) . Leone, via del ( I V ) . - 1 5 87 . Strada pavimentata « . . . d a S. Lorenzo i n Lucina alla chiavica di Mons. Del Giglio>> ( C ERAS O LI , 1 900, 3 4 5 , 3 5 3 ) . Leutari, via (VI ) . - 1 5 90, 27 gennaio. Ristrutturato il percorso « . . . dall a porta grande di essa Can celleria all a Pace>> , cioè la chiesa di S. Maria della Pace (A vv:Ji di Roma, " U rb . lat . 1 0 5 8 , p. 3 3 " ; vd. PASTOR, X, p. 444 e n. 3 ) . Intervento probabil­ mente sollecitato dall a presenza della casa abitata da Sisto V al tempo del suo cardi­ n alato (costruita dal Fontana nel 1 5 7 5 ) , donata al nipote dopo la sua elezione. - 370 -

S I S T O V P E R E TI I

Lungaretta , via

dell a (XIII ) . - 1 5 8 7 . Eseguita la massicciata dell ' intera strada da

S. M aria in Trastevere a Ponte S. Maria: «L'imbrecciata da Porta Settignana a Ponte S . M aria» (CERASOL I , 1 900, 3 4 9 ) . - 1 5 87 . Pavimentato il suo primo tratto, « . . . dalli Manini

alla piazza di Trastevere et fuco de Cavaglieri», cioè da S . M aria in Trastevere

a S . Apollonia (CERASOLI, 1 900, 3 4 9 ) . - Vd. anche "Via da Porta Settimiana a Ripa G rande".

Madama, piazza

(VIII ) . -

1587. Eseguita la pavimentazione della piazza (CERAso.

L I , 1 900, 347 ) .

Maddalena, via della (ill ) . - 1 5 87 .

Pavimentazione eseguita « . . . d a Giovanni Cec­

chini alla Rotonda» (CERASOL I , 1 900, 3 44 ) .

Madonna d ei Monti,

piazza della ( l ) . - 1 5 8 7 , 9 settembre. Decisa la realizzazio ne

di una fontana situata nella piazza ed alimentata dall'acqua Felice (LANCIAN I , IV, 1 5 9 : "Credenz. I , t .

XXIX , c c . 1 00- 1 0 1 " , ASC ) .

Madonna dei Monti, via della ( l ) , detta della Subura. - 1 5 8 7 .

Pavimentazione del­

la «strada dall a Subura a Torre dei Conti» (CERASOLI, 1 900, 3 44 ) .

Malpasso, tata

«. . .

vicolo del (V) , da via Giulia a via dei Banchi Vecchi . - 1 5 8 7 . Pavimen­

la strada dell'Ospedale dei Boemi in strada Giulia» (CERASOLI, 1 900, 3 4 6 ) .

Margana,

piazza, e

C.pizucchi,

piazza (X), v d . NOLLI

nll 0

99 1 , 992 , 994 . - 1 5 87 .

Pavimentazione eseguita « da piazza Margana a Mess. Camill o Capizucchi» (CERASO­ LI, 1 900, 3 4 8 ) .

Margana,

via (X). - 1 5 87 . Pavimentazione eseguita « d a piazza Margana all a stra­

da di Campidoglio» (CERASOLI, 1 900, 3 4 8 ) .

Marsala,

via, e

Pona S. Lorenzo, v i a ( l ) . - 1 5 8 5 .

fine orientale della proprietà di Sisto:

«...

Aperta una strada lungo

il con­

aperse parimente [Sisto V] una via che dal

Tempio di S . Maria degli Angeli nelle Terme Diocletiane se ne va a diritto

alla Porta

di S . Lorenzo, la quale via è lunga, larga et pian a» (FU L VI O - FERRUCCI, 1 5 2 7 / 1 5 8 8 ,

25r; inoltre LANCIA N I , IV, 1 3 3 ) . - Aicate dell'acquedotto Felice situate lungo tale stra­ da. - 1 5 8 9 . Via di Porta S. Lorenzo in dicata fra quelle dove furono portati, per spia­ narla, i ' calcenacci' ricavati dalle demolizioni nelle Terme di Diocleziano (LANCIAN I , II, 1 4 6 : " Conti Fontana, lib . XIX " ) .

Maschera d'Oro,

via della, inoltre piazza

Fiamm etta

e via d i S .

Apollinare (V).

- 1 5 8 7 . Pavimentato i l percorso da piazza Lancellotti a S. Apollinare (PIETRA N G E L I , Rione Ponte, I, 7 ) .

Mattei,

piazza ( Xl ) . - 1 5 85 . Completata l'esecuzione della nuova fontana.

Vd.

Cap. VIII , p . 291 (FULVIO - FERRUCC I , 1 5 2 7 / 1 5 8 8 , 3 2 1 v-322r) .

Mercede, via della (III ) . - 1 5 85 ,

post. Strada aperta contemporaneamente alla co­

struzione del nuovo Monastero di S . Silvestro (vd. FREGNA - POLITO, 1 97 2 , p. 1 3 , tav. 1 0 : "Proprietà del Monastero d i S . S ilvestro in Capite. L a successione dei frazio­ namenti al 1 5 90 " . - 1 5 87 , 9 giugno. Condotto costruito dalle monache di S. Silvestro per portare l'acqua da S . Andrea delle Fratte (dove forse passava il condotto dell'ac-

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CAPITOLO NONO

qua Vergine in direzione di Trevi) nel loro monastero (LANCIANI, IV, 124: "Credenz. IV , t . 82 " , AS).

Merulana, via ( 1 ) . - 1 587 , 1 9 settembre, Avvisi di Roma. Progetto di rifare la stra­ da in precedenza aperta da Gregorio Xlll : « . . . et quella fra detta Chiesa [di S. Gio­ vanni in Laterano] et S.ta Maria Maggiore chi u d erla , per un'altra che si fa più a pro­ posito per la postura dell a guglia da ergersi in quella piazza . . . » (Urb. lat. 1 05 5 , f. 406r, BAV. PASTOR: ''360"). Metastasio, via (IV). - 1587. Pavimentata «. . . l a s t r ada tra l'ill . mo Card. de Me­ dici [piazza di Firenze] et l'ill . mo Card. di Gambara [piazza Campo Marzio]» (CE. RASOLI,

1 900, 345 ) .

Minerva, piazza (IX). - Proposta del Mercati d i erigere l'obelisco di ' S . Mauro' (piazza S . Macuto) «in una della piazze vicine, come dinanzi alla chiesa della Roton­ da, o vero, ad emulazione de gli antichi, in su la piazza di Santa Maria sopra Minerva» (MERCATI , 1589, pp. 264 -265 ; SIMONCINI, 1 990, 89-90 e n. 4 ) . Monserrato, via (Vll ) , vd . N m u n " 688. - 1 5 8 7 . P avimen t at a la strada « . . . dalla chiavica [dalla chiesa di S. Lucia della chiavica] a corte Savell a» (CERASOLI, 1 900 , 347 ) . - Una chiesa di S. N icolò a Corte Savella esisteva nel sito poi occupato da S. Maria di Monserrato (CERASOLI, 1 900, 3 5 9 ) . Monbln��r., piazz a (Xl). - 1587, 1 9 settembre. L a congregazione cardinalizia d e ­ 159: "Credenz. l, t. XXIX , cc. 1 001 0 1 " , ASC ) . - 1587. Pavimentazione eseguita « ... da piazza Montanara all 'Arco de

cide di realizzarvi una fontana (LANCIANI, IV, Savelli>>

(CERASOLI, 1 900, 348).

Monte Brianzo, via di UV-V). - 1587. Pavimentata la strada « . . . dall ' Osteria del ­ l'Orso a piazza Nicosia» (CERASOLI , 1 900, 345 ) . Monte d'Oro, piazza ( IV ) , già pial.Zil dell'Ortaccio, o anche Condopula. - 1588, 2 0 dicembre. A s se g n a ta ai barilari per trattarvi i loro affari (Regesti, Il, n. 1 1 83 : "Arch . Vat . , Arm . IV, t. 72, p. 2 1 9", BAV; inoltre GNOLI, 1 939/1 984 , 83 ) . Monte d'Oro, vi a ( IV ) . - 1587 . Pavimentata la strada « . . . d al J acob illi alla piazza degli Ortacci». Jacobilli era proprietario di stalle e gr an ai situati dietro piazza di S. Lorenzo in Lucina (CERASOLI, 345, 353 ) . Monte Tarpeo, vi a d i (X), dal Campidoglio alla Consolazione. - 1587. Ordine rivolto a Messer Regolo Celso, commissario alle cave di pozzo lana, di « . .. spianare et accomodare la strada della salita di Campidoglio verso la Co n sol a ti o ne » (PEcCHIAJ , 1 950, 55-56: "Credenz. VI, vol. XXIX, c. 80" , ASC). - 1 5 88, l febbraio. Stesso in­ tervento indicato dal Lanciani con data diversa: > (CERASOLI, 1 900 , 3 4 8 ) . -

Pellegrino, via del (Vll ) , già via Mercatona . - 1 5 87 . Pavimentata la « . . . strada del­ la chiavica [di S. Lucia] per il Pellegrino in Campo di Fiore>>, detta anche « ... strada nuova dell ' Ill.mo Card. di S. Giorgio al Pellegrino>> (CERASOLI , 1 900, 3 47 ) . PeDic:citui•, vi a della (IX), e via del Sudario (VI I I ) . - 1 5 8 7 . Pavimentazioni ese­ guite « . . . da piazza degli Altieri a piazza di Siena» (CERASOLI, 1 900, 3 4 8 ) .

Penitenzieri, via dei (XIV). - 1 5 86- 1 5 88. Complesso di case progettato e costrui­ to da O. Mascherino, disegnato in pianta e prospetto (L. GIGLI, Rione XIV Borgo, Guide rionali di Roma, parte IV, figure, pp. 8 - 1 1 : "Catasto dell'Ospedale di S. Spi­ rito in Sassia") . 1 5 8 8 . Epigrafe in corrispondenza dell'attuale n. civico 1 7 B: ru s s u -

OPTI M I PRINCI PIS SIXTI V P.M. U RBEM l ROMAM PASSIM MAGNIFICENTISSIMIS l OPERIBUS EXORNATIS l RUPEM MONTIS S . S P [ I RIT] US IN VIAM PUBLICAM RU ENTEM l SAXIS TERRA COENO REPLENTEM FU NDAM ENTIS ANTE l A IO[VANNIS] BAPTISTA RUINO BONONIEN [SIS] f PRAECEPTORE IACTJS l ANT. MELI OR IUS PICENUS EP [ISCOP ] U S S. MARCI SUCCESSOR MURO l F!RMISSIMO FULSIT MUNIVIT AED!F!C!IS ORNAV!T MDLXXX V ! l l .

Petroselli L., via ( Xl ) , lavori nell'area di questa strada, NULLI n° 97 3 . - 1 5 87 . Pa­ vimentazione « . . . da piazza Montanara per tutto il vicolo della Bufala» (C E RA S OL I

,

1 900, 3 4 8 ) . �

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S I STO V P E RETTI

Pettinm , via dei (VII ) . - 1587. Pavimentata « . . . da Ponte Sisto all ' Ospedale della Trinità», cioè piazza della Trinità, angolo con via Capo di Ferro (CERASOLI, 1 900 , 347 ) . - 1 5 87 , 1 1 maggio. "lnstitutio hoypitalis pauperum mendicorum i n Urbe . . . " : fon­ dato un ospizio dei poveri mendicanti, situato all'imbocco del ponte, in parte costrui· to ex novo , in parte adattato da preesistenti edifici (Bullarium, VIII 1 85 8 , VIII LXXXV , 847 -85 3 ; PASTOR, X, 80, e n. 6 ) . ,

,

Pianellari , via dei (V), d a piazza S. Apollinare ai Portoghesi. - 1587. Eseguiti la­ vori di mattonatura. (G N O L I , 1 93 9/84 , 3 1 0: " Arm a di o IX, vol. 86, c. 1 94 " , BAV). Piave, via (Il ) . - 1 5 86. Strada « . . . da Porta Salara sino a Strada Pia», parte del percorso rettilineo aperto in questo periodo da Porta Salaria Nuova all e Terme di Diocleziano (D. FoNTANA, 1590, ff. 1 0 1 r-v). - V d. anche "Via da Porta Salaria Nuova a Terme di Diocleziano". Pie' di Marmo, via (IX). - 1 5 87 . Pavimentazione « ... da piazza di Camigliano [piazza Collegio Romano] alla Minetva>> (CERASOLI, 1 900, 3 4 8 ) . Plebiscito, via del ( IX). - 1 5 87 . Pavirnentazione « . . . da piazza di S. Marco a piaz· za degli Altieri» (CERASOLI, 1 900, 3 4 8 ) . Polacchi, via dei (X). - 1 5 8 7 . Pavirnentazione «da piazza Margana a S. Salvatore alle Botteghe Oscure» (CERASOLI, 1 900, 3 4 8 ) . Ponte S . Angelo, piazza di (V). - 1 5 88 , 23 marzo, Avvisi di Roma. Notizia che si voleva ampliare la piazza e farvi una fontana: « . . . riducendosi [eliminando] per i con­ tomi di essa piazza tutti quei bottegari e rivenditori d'herbe, frutti, pane e simili, con disegno parimente di tirarvi un ramo d'acqua Felice» (Urb. lat. 1 05 6 , 128r, BAV). Popolo, piazza del ( IV ) , obelisco. - 1 5 88 , 14 settembre, Avvisi di Roma. «Scese S.B. all a piazza del Popolo, ove ordinò che si conducesse l'altra Guglia cavata da Cer­ chio Massimo nella piazza del Popolo . . . » (Urb. lat. 1 056, f. 440r, BAV. 0RBAAN : "459v" ) . - 1 5 88 , 28 settembre, Avvisi di Roma. Ordine del papa « . . . che si drizzasse la guglia sopra a 4 leoni, che butaranno acqua et serviranno in cambio del fonte, che fu fatto in detta piazza dal suo predecessore, circondandola de marmi che vi sono al presente» (Urb. lat. 1 05 6 , f. 489v, BAV). - 1 5 88, 5 ottobre, Avvisi di Roma. Obelisco pronto per essere trasportato nella piazza (Urb. lat. 1 056, f. 505r, BAV). - 1 5 8 8 , 12 ottobre, Avvisi di Roma. Inizio dei lavori: «Ha visto [il Papa] parimente il sito, ove si ha da piantare la guglia nella piazza del Popolo, che vuole faccia mostra a vista di quella di S. Pietro» (Urb. lat. 1 056, 5 1 7v, BAV. PASTOR: "468 " ) . - 1 5 89, 1 5 marzo, Avvisi di Roma. Lavori in corso: « . . . la erettione della guglia nella piazza del Popolo, essendo hora in buonissimo termine . . . » (PASTOR, X, App. 52, 6 1 2 : "Urb. lat. 1 05 7 , p. 1 3 1 ss . " , BAV). 1 5 89, 2 2 marzo, Avvisi di Roma. Eretto l'obclisco: « S i è già dato fine ad inarborare l'ultimo pezzo della guglia nella piazza del Popolo . . . Hora si atten­ de a levare l'intessitura de travi et terreno . . . » (Urb. lat. 1 05 7 , f. 1 6 1 , BAV. PASTOR: " 1 4 4 " ) . - 1 5 89, 29 marzo, Avvisi di Roma. Innalzata una croce sull'obelisco: «Fu inarborata la croce in cima all ' obelisco» (Urb. lat . 1 0 5 7 , f. 1 8 1 v , BAV). - 1 5 89, 26 aprile, Avvisi di Roma. «Domenica nel ritorno di N S.re al Vaticano S.B. fece la strada della piazza del Popolo et di Ripetta per vedere l' obelisco del tutto accomodato et -

.

-

3 75

-

CAPITOLO NONO

risarcito . . . » ( P AS T O R , X , 6 1 4 : " U rb . lat. 1 05 7 , p. 2 5 8 " , BAV ) . - Descrizione dell'Al­ veri: «Machina maravigliosa, non meno per la sua immensa mole, che per l'ingegno­ sissima sua pastura: mentre sta collocata nel sito e proportione, che in un medesimo tempo fa prospettiva a tre diverse strade [ Ri pett a, il Corso, il Babuino] , che dall a piazza del Popolo, come s'è detto, s 'aprono sontuosissime verso Mezzogiorno . . . se alcuno attraverserà tutte tre queste strade, stimarà sempre, che ogni una d'esse habbia la sua guglia, per esser stata situata nel centro delle medesime» (A.LvERI , 1 664 , Il, 3 9 . 2 , 4 1 . 1 : "Fa ergere la guglia nella piazza del Popolo" ) .

Popolo, piazza d el ( IV ) , palazzo per ospiti di riguardo. - 1 5 88 , 28 settembre, A v­ visi di Roma . Ordinata dal pontefice la costruzione di un palazzo per accogliere « . . . cavalieri novelli, ambasciatori di corona, et altri principi, che fanno entrata a Ro­ ma» (Urb. lat. 1 05 6 , f. 489v, BAV ) . Pozzo delle Comaa:hie, vi a d e l ( Ill - VIII) . - 1 5 8 7 . Pavimentata « . . . la strada dalla Maddalena a S. Luigi [dei Francesi] innanzi l'Ambas ciatore di Spagna» (CERASOLI, 1 900, 345 , 3 4 7 ) .

Quattro Fontane, incrocio (l/Il). - 1 5 8 7 . Indicazione d i Flaminio Vacca: «Mi ri ­ cordo che nella via ch e parte da Montecavallo e va a Porta Pia, al tempo di Sisto V vi furono fatte quattro fontane, di una della quali è padrone Mutio Mattei . . . E poiché detto luogo fa capocroce alla strada che va a S. M ari a M aggiore, volendo la gente fa­ bricar case, si sono scoperte molte fabriche povere, tenendo fussero stufe plebee, più che altro» (VACCA, 1 5 9 4 , § 3 7 , p . 9 ) . - Indicazione del Baglione: «E nella via diritta [vta PIO] quattro fontane a ciascuna c an ton a ta pose, con quartro statue a giacere di trave rtin o>> (BAGLIONE, 1 64 2 , 3 6 ) . - Muzio Mattei costrui un palazzo nell' area dell'at­ tuale palazzo del Drago (LANCIANI , IV, 1 3 2 ; PASTOR, X, 44 2 ) . Quattro Fontane, via delle (I.II ) , tratto di v1a Felice sul Monte Quirinale. - 1 5 8 7 , 1 3 settembre. Pri vil egi concessi per favorire l'edificazione n e ll a v iO Felice e nella viO Pta: «Pn'vilegia & imm u mta tes pro a edt/ican t ib u s ve! habitantibus in VIO Felia; & in Via PIO A lmae UrbtS>> (Bullarium 1 85 8 , VIII, p. 9 1 4 ) . - 1 5 87 , 14 ottobre, A vvisi di Roma. (Urb. lat. 1 0 5 5 , 1 44r, BAV) . - 1 5 87 , 29 aprile. Lettera di A. M ale­ gnani al duca di M antova: >, e da lì a Porta Pia (SIMONCIN I , 1 990, p. 1 09 e n. 1 3 : "Camerale l, bb. 1 5 27 - 1 52 8 " , AS). - 1 5 89. Abbassato il livello dell a via Pia, terra scavata per un importo di 3 5 2 scudi, distrutti resti di antichità (LA NCI A N I , IV , 1 3 3 ) . - 1 5 90 . Via Pza indicata fra le strade della città ove « ... non si tollerino aree non fabbricate, ma vi si costruisca o si recingano da muri» (GNOLI, 1 93 9/ 1 984 , 1 9: "Statuta Almae Urbis Romae, 1 5 90, p. 275 " ) . - 1 5 90, 1 9 febbraio. Prevista la costru­ zione di marciapiedi: « . . . laten'tzjs hinc inde deambulatonjs, altitudinis duorum p edum, latitudinis septem circiter, penes domicilia /ulcivimus, ut eas vzatoribus /aciliores exhi­ beremus» («e li abbiamo rinforzati [i lati della via Pia] di qua e di là accanto alle abi­ tazioni, con marciapiedi di mattoni alti due piedi e larghi circa sette, per renderli più agevoli ai passanti . . . >>) (Bullan.um, Il, 5 1 4 , § 5. V d. SIMONCINI, 1 990, 1 7 7 - 1 7 8 ) . - An­ cora sui marciapiedi: « . . . e lì fece fare i poggetti, di qua e di là, acciò che più comrno­ damente & asciuttamente vi si potesse andare» (P AN S A , 1 5 90 , 80). - 1 5 90 , 1 1 aprile. -

378

-

S I STO

V

P E RE TT I

Bolla pontificia riguardante incentivi per l'edificazione lungo la via Pia (Bu/larium, II, 5 1 6 , § 2 e 3. Vd. SIMONCINI, 1 990 , 1 7 8 - 1 7 9 ) .

Quirinale, via,

e

Venti Settemb re ,

via (Il), condotti per l'acqua. - 1 5 8 7 . Posa in

opera dei condotti per portare l'acqua a Montecavallo (LANCIANI, IV, 1 5 9 ) . - 1 5 8 8 , 26 marzo, A vvùi di Roma. Prova di funzionamento dei condotti: ( C E RAS O L I , 1 900,

347).

S. Giovann i in Laterano, piazza (1), erezione dell'obelisco. - 1587, 25 febbraio, Avvisi di Roma. Notizia del rit rovamento di un obelisco nel Circo Massimo e della p roposta « . . . di erigerlo dinanzi alla Porta di S. Giovanni in Laterano per 80.000 scu­ di>> (Urb. lat. 1 055 , f. 69r, BAV) . - 1 5 87 , 1 1 marzo, A vvisi di Roma. Notizia del tra­ sporto dell'obelisco nella piazza di S. Giovanni (Urb. lat. 1 05 5 , f. 95v, BAV ) . - 1 5 8 7 , 20 maggio. «Fu cominciata a tirar fuori dal Circo Massimo detto hoggi Cerchio la gu­ glia che vi fu posta da Augusto» Wùmò di A vvenimenti: , ms, 1 82 v ) . - 1 5 8 7 , «A di ultimo di ottobre . . . Arrivò la guglia trovata a Cerchio di Costanzo Imperatore a S. Giovanni rotta in tre pezzi . . . >>; vengono poi descritte le modalità del trasporto Wùmò di A vvenimenti: ms. 1 87 v ) . - 1 5 8 7 , I l novembre, Avvisi dz Roma. «La G ugli a è già stata condotta nella piazza ove hora si cavano i fondamenti per fargli la sua base e dirizzarla a dirittura alla chiesa di Santa Maria Maggiore . . . et si p repara dall' altra parte di voltare la Scala Santa>> (Urb. lat. 1 05 5 , f. 4 7 3 r, BAV ) . - 1 588, 6 luglio, Avvisi di Roma. «Drizzato il primo pezzo della guglia>> ( U rb . lat. 1 05 6 , f. 3 06r, BAV ) . - 1 5 88, 2 0 luglio, A vvisi di Roma. Prosecuzione dei lavori ( U rb. lat. 1 05 6 , f. 3 3 l r, �

3 80



SI STO V P E RElTI

BA V). - 1 5 8 8 , 3 agosto, Avvisi di Roma. Messo in opera

«. . .

l'ultimo pezw della gu­

glilllO (Urb. lat. 1 056, f. 357v, BAV ) . - 1 5 8 8 , 10 agosto, Avvisi di Roma. Consacrazio­ ne dell'obelisco (Urb. lat. 1 05 6 , f. 3 72v, BAV). - Notizie sull 'erezione dell'obelisco in Diario di Avvenimenti: «Arrivò la guglia trovata a Cerchio - Eretto l'obelisco in ven­ tiquattro giorni (LANCIANI, IV, 1 5 0 ) .

S. Giovanni in Laterano, piazza (I), interventi vari. - 1 5 8 7 , 9 maggio, Avvisi di Roma. Ampliamento della piazza: «Fin' adesso non si sa, che il capitolo di S. Giov. Laterano, habbia rimosso il Papa dall ' ordine dato da S.B. [abbia convinto il papa di annull a re l'ordine] , che si spianino quelle capelle antiche et moderne di tanta devo­ tione, che sono congiunte con S. Giovanni della Fonte, alias il bagno di Costantino per metterla in isola, et questo perché forse impedirebbe la risposta della strada da aprirsi fra S . Paolo et S . Giovanni Laterano, volendo anco il Pontefice, che si get­ tino a terra tutte l'hosterie, che sono là in filo, per allargare quella piazza et erigervi l'obelisco in modo, che sia a vista di S. Maria M aggiore» (Urb. lat. 1 055 , f. 1 7 9r, BAV. PASTOR: " 1 60b " ) . - 1 5 8 8 , 3 0 settembre. Lavori eseguiti nella piazza di S. Gio­ vanni riportati nel Dian·um di P. Alaleonis (PASTOR, X, 6 1 1 , App. 4 8 : "Barb . 2 8 1 4 , p . 4 1 1 " , BAV ) . - 1 5 8 8 , 9 novembre, Avvisi di Roma. Ordine del pontefice che > ( C E RA S O L I , 1 900, 347). Oggi scomparso il prolungamento

dell a strada al di là di via Giulia, fino al fiume.

S.

Marco, pi azz a (IX). - Vi si teneva il mercato q u ando non poteva farsi a piazza

Navona ( G N O LI , 1 939/1 984 , 2 8 1 ) .

S.

Maria del Pianto, via d i (VII ) .

-

1 5 8 7 . S t rada pavimentata « . . . d a piazza di

Bianco [ p i azza Branca, NoLLI n. 7 4 2] a piazza Gi udea, innanzi alli Cenci>> (CERASOL I ,

1 900, 347 ) .

S . Maria dell'Anima, via di ( VI ) . - 1 5 87 . Strada pavimentata > (PANCIROLI , 1 600/ 1 62 5 , 563 ) . - Gradinata verso la chiesa inquadrata da due pilastri, in uno dei quali compare la seguente iscrizione: SIXTO V PoNT. MAX. APERTA . - Chiesa indicata fra le 'titolari cardinalizie' (AL V E RI , 1 664 , II, 283 . 1 ) . S . Pietro, basilica (XIV) . - 1 5 8 7 , 2 1 gennaio, Avvisi di Roma. «G li ingegneri e soprastanti delle fabbriche furono l ' altro giorno di commissione dal Papa a conside­ rare per chiuder quanto p rima la cuppola di San Pietro, hora che i suoi fianchi stanno in buon termine>> (Urb. lat. 1 05 5 , f. 2 3 r, BAV ) . - 1 5 8 8 , 20 luglio, A vvisi di Roma. Iniziata la costruzione della cupola: «Et ha di più N .S. ordinato che si attenda con molta diligenza et p restezza a finire la cuppola della medesima basilica di S. Pietro et assegnato per t al fabrica oltre 1 5 00 scudi la settimana, il p rezzo del chiericato di Carnera vacato per morte del Quietello, che sono 40 mila scudi» (Urb. lat . 1 05 6 , f . 3 3 1 r, BAV. P A S TO R : "297 " ) . - 1 5 89, 1 5 marzo, A vvisi di Roma. Continua la costru­ zione della cupola: « . . . a Natale prossimo fanno conto che sarà fmita lavorandovi anca la notte e i giorni festivi» (P ASTO R , X, 6 1 3 , App. 5 2 : "Urb. lat. 1 057 , p. 1 3 1 s . " , BAV ) . - 1 5 89, 26 aprile, A vvisi di Roma. Continua l a costruzione: « . . . cammina a per­ fettione e con certezza, che fra un anno sarà fmita a confusione de' tanti suoi prede­ cessori, che in t anto tempo non hanno saputo adempire quello, che per tutto Natale prossimo è per ultimare la B.ne sua» (Urb. lat . 1 05 7 , f. 229r, BAV. PA S TO R : "22 9 " ) . - 1 5 90, 1 9 maggio, A vviSi di Roma . Terminata la costruzione: (Urb. lat. 1 05 8 , f. 2 3 5 r, BAV ) . S. Pietro, piazza (XIV), erezione dell'obelisco. - Obelisco originariamente situato in via della Guglia, luogo che il Mercati definisce «ignobilissimo, ... sotto la Sacrestia della Chiesa che guarda verso mezzogiorno, tra certe casette fuore di strada, e con le ruine che già avevano alzato la terra d ' intorno alla base sua sin'all 'inscrizione di Caio imperadore . . . » . Obelisco considerato « . . . uno dei maggiori che mai siano stati fatti e solo conservato intiero e rimaso d ritto dal tempo che fu condotto a Roma da Caio im peradore sin ' ai tempi nostri . . . » (MERCATI , 1589, p. 3 0 7 ) . - 1 5 85 , 24 agosto, A vvisi di Roma. Obelisco in legname eretto per prova: «Hanno eretto una piramide di legno nell'istesso luogo su la piazza di S . Pietro, ave ha da essere condotta e posta quella di marmo . . . » (Urb . lat. 1 05 3 , 4 1 0r, BAV). - 1 5 85 , 3 1 agosto, A vviSi di Roma. Prepara· tivi per erigere l'obelisco: «La guglia di S . Pietro forse si condurrà innanzi la piazza della chiesa per opera dell'Architetto della fabbrica; già s'è dato ordine al lavoro per

- 3 83 -

C A P I T O L O NONO

mezzo di XVI mila scudi di condurla s alva

... »

( U rb. lat. 1 053 , 4 1 6r, BAV ) . - 1 5 8 5 , 25

settembre, Avvisi di Roma. Notizie sui lavori (Urb. lat . 1 05 3 , f. 447r, BAV) . - 1586, 3 0 aprile, A vvisi di Roma. Altre notizie s ui lavori ( U r b . lat. 1 05 4 , f . 1 65 r-v, BAV ) . - 1 5 86 , 7 maggio, A vvùi di Roma. Trasporto dell ' obelisco a piazza S . Pietro « . . . senza che nell'abassare tanta gran machina sia successa quella frattura, et rovina, dubitata da molti, et g r an di ingeg neri . . . » (Urb. lat. 1 05 4 , f. 1 8 3 v , BAV ) . - 1586, 5 luglio, Av­ vùi di Roma. L avo ri in corso (Urb. lat. 1 05 4 , f. 2 95 r, BAV) . - Erezione dell'obelisco descritta dal Mercati ( In . , 1589 , 3 08 ) e dal Ferrucci ( FULVIO - FERRUCCI , 1527/ 1588, 1 3 9r) , e successivamente dall ' Alveri (lo . , Il , 1 5 4 . 2 : « F a ergere la Guglia nella piazza di S. Pietro>>) e dal

Pastor (lo . , X, 456-466 ) . - Tempi e modi d'innalzarnento dell 'o­

belisco ( sintesi in SIMONC I N I , 1 990, p. 46, n. 5 6 ) .

S. Pietro in Montorio, vi a di

accesso

alla piazza davanti alla chiesa, de tt a dell'Oro

o di Monte Aureo (XIII ) . - 1 5 7 6 . Precedente g ra din a ta di accesso, raggiungeva la piazza dalla sua parte destra (indicata dal Canaro nella sua pianta di Rom a : Le piante di Roma, II, tav. 245 ) . - 1 5 8 8 . Nuova strada di accesso ( ' n oviter constructa' ) , destinata a raggiungere la piazza da sinistra, iniziata in questo periodo e terminata successiva­ mente (LANC I A N I , IV , 1 3 6 : "Not. Erasmi prot. 2 3 8 7 , c. 3 7 8 , 4 07 " , AS ) .

S . Prassede, via di ( 1 ) , e sua prosecuzione, via Liberiana. - 1 5 87 , 1 5 agosto, Av­ visi di Roma. «S 'apre una strada da Santa Prassede a Santa Pudentiana andando giù per questa i

muri et altre fabriche appoggiate alla chiesa di S . Maria Maggiore» (Urb. - Interventi forse correlati alla costruzione della C a ppella del Presepio in S. Maria Magg io re , indicata in un precedente Avviso del 1 5 luglio (f. 297r). lat. 1 05 5 , f. 35 9r, BAV ) .

S. Sabina, via di (XII ) , dal Circo Massimo alla chiesa

di Santa Sabina. - 1 5 87 , 4 ,

1 4 e 1 7 gennaio, Avvùi d i Roma. > (CERA­ SOLI, 1900, 346 e 354 n. 4). Vd. supra, " via Acquaspart a " . To r Sanguigna, v i a d i (V).- 1587. Pavimentata la strada « . . . d a S. Appollinare a Torre Sanguigna a Santa Maria dell'Anima>> (CERASOLI, 1900, 3 46). Torre Argentina, via di (Xl), g ià dei Cesan"ni.- 15 8 7 . Strada pavimentata « . . . dal sig. Giorgio Cesarini per la Ciambella alla Roton da>>, cioè dalla casa dei Cesarini a Torre Argentina sino a piazza della Rotonda (CERASOLI, 1900, 3 48). Trevi, piazza di (Il). - 1586. Realizzato

un

edificio per la lavorazione della lana

(FONTANA, 1 5 90 , f. 103r; vd. SIMONCINI. 1990, p. 7 e n. 2 6 ) .

Tribuna di To r de' Specchi, via della (X). - 1 5 87. Strada pavimentata> (Urb. lat. 1054, f. 51v, BAV).- li Du Pérac nella sua Pianta di Roma Antica (1573) attri· buisce il nome Co/latina al tratto della via Salarza Vetus che si estendeva da Porta Pin· ciana fino all'incrocio con la Salarza Nova (Le ptante di Roma, II, tav. 36). S. Lorenzo f.m., piazza. - 1588, 23 marzo, A vvisi di Roma. Am p liam en to della piazza: ), ma è anche vero che con questo ter­ mine erano indicate non solo le persone che risiedevano a Roma temporanea­ mente, come i pellegrini che vi si recavano per ragioni di fede, ma anche quel­ le che vi si trasferivano dalle province o da altri stati per risiedervi stabilmente. A patte una maggiore concentrazione dei processi di trasformazione urba­ na negli anni intorno al Giubileo, relativamente al pontificato di Clemente VIII non è possibile individuare nessuna ben deftnita periodizzazione degli in­ terventi. Tale situazione si può attribuire all'indebolimento della committenza pubblica: solo essa infatti, tramite i condizionamenti imposti dalle disponibi­ lità finanziarie o da particolari scelte di strategia urbanistica, era in grado di influenzare la successione cronologica degli interventi.

!-4 Considerazioni sulle case esistenti a Roma nel Cinquecento in].

que

.

ot.,

l,

DELL1Ml:AU,

Vre économr­

p. 282.

" Popolazione di Roma: indicati 99.627 abitanti nella Relazione dùtzntimma di Roma, amme,

entrate, chrese, palaw, casali, con molte piante dr ville .. , 1593 ( L . PASTOR, Xl, p. 687 n. 7: "Cod. Strozzi, 721, AS. Firenze"); indicate «100.000 in circa anime» nella Relazione delle qualrtà et governo

della àttà dr Roma e dello stato eccle5tastrco, l'a 1605, di Battista Ccci da Urbino (citata da L. PASTOR, Xl, p. 687 n. 7 e 688 n. 1: "Urb. 837, p. 468b ss.", BAV). Pietro Castiglione relativamente all'anno 1600 indica una popolazione di 109.726 abitanti.



399

C A P I T O L O DECIMO

CITTÀ LEON I N A Un

Avvùo di Roma

dell'agosto del l597 riferisce che il pontefice dopo l'e­

state passata sul Quirinale decise di trasferirsi nel palazzo di S. Marco. 1 6 Questa scelta si può attribuire al fatto che alcune persone del suo seguito durante

un

soggiorno in Vaticano erano state colte da febbri. Più volte nel corso degli anni novanta si verificarono epidemie nella wna di Borgo. Per questo motivo l'auto­ re di un opuscolo pubblicato nel l599 ritiene addirittura insalubre il Vaticano. Occorre tuttavia precisare che egli ritiene tale anche il Quirinale e l'intera wna collinare. 1 7 Un 'altra fonte precisa che la residenza del Quirinale era sconsiglia­ bile in quanto le sue stanze erano «troppo ventose et polverose» (ma la polvere potrebbe semplicemente attribuirsi ai lavori in corso) . 1 8 Solo la residenza di S. Marco si riteneva che fosse situata in una zona sicuramente salubre (. . .

pia planitie posita, longe salubrior est) .

in am­

Ma non si può escludere che le ripetute

considerazioni sulla scarsa salubrità del Vaticano e del Quirinale fossero desti­ nate a coprire altre e più impananti ragioni della prefe renza papale per la sede

di S. Marco: ragioni forse di natura politica, come la vicinanza alla parte di Ro­ ma in cui abitavano i romani dei ceti più elevati, o forse di natura personale, come la vicinanza alla propria famiglia, cui il papa era particolarmente legato. La scarsa inclinazione mostrata da Clemente VIII per la residenza del Va­ ticano si accompagnò a un generale rallentamento degli interventi nella Città leonina, soprattutto nei primi anni del pontificato. In panicolare nel settore edilizio una cena attività potrebbe essersi comunque avuta, anche consideran· do l'ordine da lui impanito subito dopo la sua elezione, di proseguire le opere iniziate al tempo di Sisto V («N. S. re ha dato parola che si finischino tutte le fabriche incominciate da Sisto V ... »).19 Ma nel settore urbanistico non si ha alcuna notizia di nuovi ed im ponanti lavori. Sul lato sinistro della b asilica ci si limitò a sistemare via della Guglia, forse per riordinarla dopo le alterazioni si­ curamente apponatevi al tempo di Sisto V in occasione del traspono dell'o­ belisco in piazza S . Pietro . 20 Inoltre fu imbrecciata la via di

16 A vvisi di Roma, U rb . lat .

1065 ,

Borgo S. Angelo.

BAV (0RBAAN, 1920, p. 1� 3 . n. 1 ) .

17 M. CAGNA TI, De Romani aen·s . . . , cit . , p. 2 3 . Rispetto all ' anno 1599 troviamo serino: «in sa· lubnòr annos nonagertmus, per aestalt:m emm acutis febnbus multis mon"ebantur, & zi" maxime, qui Collem Qum·nalem incok!bant, & Vatù:anum>• . E più in Renerale: «Montium Romae habitatio insalu­ brir» (lvi , p. I O . Circa la maR�iore salubrità della Città storica troviamo scritto: ..Sed pan reliqua [ UrbiJ} quae maxima est, in ampia planitie poszta, longe salubnor est: accedit non perpetuo, nec singulis anniJ, nec in amni anni tempore, in ea Urhis parte morbos grassa n·» ( ivi, p. 43 ). " Avvisi dt Roma, 5 luRlio 1597 , Urb. lat. 1065, f. 3 93 v, BAV.

" Vd. L.

PASTOR, Xl , 6�8. n. 3: "A vviso

del

12 febbraio 1592 , Urb. lat. 1060", BAV.

"' Vd. Rep. " Gug lia , via " .

-

400

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C L E M ENTE VIII ALDOBRAN D I N I

U n a p i ù estesa attività potrebbe essersi eventualmente determinata dopo l'i­ nondazione dd 1598, per riparare i danni arrecati sia alle pavimentazioni stra­ dali, sconnesse dal violento scorrimento ddle acque, sia agli edifici. n mona­ stero ddle carmelitane annesso alla chiesa di S . Maria in Traspontina in qudla occasione riportò guasti tali da doverlo ricostruire. Una consistente intensificazione degli interventi si ebbe, ndla Città leoni­ na, solo al tempo dd Giubileo, ma limitatamente al settore edilizio e soprat­ tutto in riferimento alla fabbrica di S. Pietro, dove vennero sottoposte a costo­ si restauri le cinque navate ddl'antico edificio paleocristiano, sul fondo ddle quali ormai si apriva l'immenso vano ddla cupola rnichdangiolesca. Le navate non solo non furono demolite, come era stato originariamente previsto, ma si provvide a consolidarne il tetto, e da questo si può dedurre che il pontefice riteneva stabile l'esistenza di quanto rimaneva dd!' antica basilica. 2 1 E natural­ mente non fu demolito il vecchio atrio con il tradizionale prospetto su piazza S . Pietro. n prospetto era modesto, ma a causa ddla sua bassa configurazione aveva il vantaggio di mostrare la cupola michelangiolesca in tutta la sua impo­ nenza. Per quanto riguarda la piazza non si hanno notizie di interventi, salvo qualche nuova modifica all a fontana, ma non il suo rifacimento, realizzato solo successivamente, al tempo di Paolo V.

CITTÀ STORICA

Ndla Città storica gli interventi di tipo urbanistico furono analogamente scarsi. Ma un'importate trasformazione fu inn es cata dalla costruzione ddla nuova grande chiesa teatina di S. Andrea ddla Vall e . Essa avrebbe dovuto es­ sere eretta in un' area in cui si trovavano, oltre la piaZZil di Siena e il quattro­ centesco palazzo Piccolornini (allora occupato dal Seminario Romano) , altre due piccole chiese: una, molto antica e dedicata a S. Sebastiano, accessibile dalla via papale (all ' altezza dd!' attuale piazza ddla Vall e ) ; l'altra, costruita da­ gli stessi teatini al tempo di Sisto V e dedicata a S. Andrea, accessibile dalla piaZZil di Siena (dis. 5 2 ) . 22 Si trattava di un 'area di notevole importanza urba­ nistica, considerato che era attraversata dall ' asse viario che si estendeva da piazza degli A ltieri a piazza della Cancelleria (m igliorato al tempo di Si­ sto V ) , che tuttavia la nuova chiesa era destinata ad interrompere. 23 E forse 21

G. Al. VERI, op. cit. , II, p. 159.1, "Sua fabrica nella Chiesa di S. Pietro in Vaticano". " La precedente chiesa di S. Andrea era stata costruita dai Teatini nd 1586. V d. Cap. IX, Rep. "Siena, pill:w i ' . Nella pianta di Roma dd Tem pesta la piazza di Siena è indicata come pillwz di S. A n· drea (Le pill n te di Roma, Il , tav. 2 7 1 ) . " Supra, C a p . IX, p. 3 4 0 . -

40 1

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CAPITOLO D E C I M O

Dis. 52. Chiesa di S. Andrea della Valle , [A] situazione preesistente: l . Via dd Sudario; 2 . Piaz­ 3. Piawz di Siena con il palazzo Piccolomini; 4. Via della Valle; 5 . Chiesa di S. Sebastiano; 6. Via dei Mauimi (trascrizione dalla pianta di Roma dd Du Perac); [B] Plani­ metri& con la nuova sistemazione: l. Via dd Sudario; 2. Piazza del Paradiso; 3. Nuova chiesa; 4 . Via de lla Valle; 5 . Piazza e chi esa di S. Andrea della Vall e ; 6. Via dei Massimi (dalla pianta di za dd Paradiso;

Roma del Nolli ) .

proprio per questo la sua costruzione, iniziata nel 1 5 9 1 su disegno di France­ sco Grimaldi e Giacomo della Porta, venne ben presto sospesa: la pianta di Roma del Tempesta, pubblicata nel 1 5 93 , riporta ancora l'originaria sistema­ zione. I lavori sarebbero stati ripresi e portati a compimento solo più tardi, al tempo di Paolo V, sotto la direzione di Carlo Maderno. La p resenza della nuova chiesa avrebbe ridotto il citato asse viario a due tronconi separati, ri­ spettivamente caratterizzati in senso commerciale e popolare dalla parte di Campo dei Fiori, e in senso signorile dalla parte della Pellicciaria (dis. 5 3 ) . A parte il precedente intervento, i cui effetti comunque s i sarebbero fatti sentire solo più tardi, nell'ansa del Tevere furono eseguiti solo interventi di in­ teresse locale. &si interessarono soprattutto le principali piazze. A piazza Navo­ na, dove il mercato era causa di continuo degrado, venne rifatta la pavimenta­ zione. A piazza Colonna vennero completati i lavori di ampliamento e abbellim ento precedentemente avviati da Gregorio e da Sisto. &si furono cer­ tamente sollecitati dagli Aldobrandini, familiari del papa, che avevano acquistato un edificio situato nell'area dell'attuale palazzo Chigi e lo stavano ricostruen­ do. 2 4 In tale occasione fu in parte demolita la fila di casupole allineate davanti al palazzo , la cui ridotta presenza è registrata dalle piante di Roma del Tempesta e del Greuter. A piazz a Nicosia fu costruito il collegio degli Schiavoni, opera di Giacomo della Porta, nel sito di un precedente palazzo Orsini, e in tale occasio­ ne fu regolarizza t a la piazza: l' Alveri avrebbe successivamente parlato di essa co" Palazw Aldobrandini, Xl, p . 690, n . 6 .

> TU R ,

iniziato da Giacomo della Po rt a e terminato dal Maderno, vd. L. PA.

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402

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C LEMENTE V I l i ALDOB RANDINI

Dis. 53 . Chiesa di S. Andrea della Valle: sua posizione rispetto all 'asse viario dalla Cancelleria a piazza del Gesù. Legenda: l . Via papale, angolo del palazzo Massimo; 2. Via dei Baulla ri, 3 . Via di Torre Argentina ; 4. Via del Plebiscito; 5. Via dell'Aracoeli (dalla pianta di Roma del Nolli ) .

me di un luogo di grande bellezza, esaltandone soprattutto la veduta verso il col­ le Pincio e la chiesa deUa Trinità, visibili sul fondo della via Trinitatls 25 Infine a piazza di Trevi, proseguendo i miglioramenti apportativi al tempo di Gregorio XIII , fu prevista ma non artuata una monumentale fontana, progettata da Gia­ 6 como deUa Porta in sostituzione dell'esistente e semplice mostra (dis . 5 4 ) . 2 Diffusi interventi di pavimentazione stradale potrebbero essere stati ese­ guiti dopo l ' inondazione del 1 598 per riparare i danni causati dal violento scorrimento delle acque. In quell'occasione molte case di abitazione furono danneggiate per cui dovettero essere puntellate. Nel marzo del successivo an­ no 1 5 99 fu emesso un editto che imponeva di rimuovere i puntelli, e appunto all o ra potrebbero avere avuto inizio le riparazioni stradali. 2 7 L'editto consen­ tiva ai privati di sostituire i puntelli con speroni di muratura senza altro ob­ bligo che tenere conto degli allineamenti edilizi previsti dai maestri di strade. Con temporaneamente continuarono i lavori in Cam pidoglio . 2 8 Inizial­ mente ci si limitò a mettere in opera, in corrispondenza dell'ingresso superiore della cordonata, i due gruppi dei Dioscuri. La loro localizzazione in quel pun­ to, come già detto, era stata originariamente prevista da Michelangelo, che tut­ tavia pensava di disporli per lungo, nel senso deUa cordonata, e non per traver-

" G. AL VERI, Roma . . . , cit . , li . p. 8 1 . 1 -2 : «La veduta di questa piazza è assai vaga, & in pani ­ colare verso mano manca, dove sbocca per traverso nella strada della Scrofa. perché apre l'adito alla vista per la st rada di Borghese [attuale via di Fontanella Borghese] , a dirittura fino a Monte Pincio, dove s'alza il Tempio della Santissima Trinità>>. ' ' Vd. Rep. "Trevi, piazza ' ' . " La rimozione dei puntelli delle case fu imposta con editto del 1 7 marzo 1 5 99: « E t acciò che ORni persona con lo manco danno passino restaurar le loro case. si concede per il presente a quei che haveranno bisogno far speroni ne i luoghi appomellati, che lo possino fare senza che paghino cosa alcuna. eccetto al sono- Maestro di St rade per il filo da darselo da lui>>, cioè quanto a lui dovuto per­ ché lui stabilisca il filo della nuova facciata U. A.F. 0RBAAN . Documcntr . . , cit . , p . 1 2 1 n . 1: "Avvisi di Roma: Urb. lat. 1 067 , c. 1 7 8 " , BAV ) . ' ' V d . Cap.

27

IX,

pp. 3 3 6 - 3 3 8 .

- 403 -

C A PITOLO D E C I M O

Dis. 5 4 . Piazza di Trevi: mostra dell 'Acqua Vergine, progetto di G . della Porta (Vienna, Alber­ tina, da

EGGER, IJ, 1 93 1 , 32 e 3 3 , fig . 1 7 ) .

s o , nel senso della b alaustra, come invece furono disposti dal della Porta. Inol­ tre a ridosso del muro che delimitava il terrapieno verso I'Aracoeli fu messa in opera la fontana che questi precedentemente era stato incaricato di realizzare , detta di Martorio dal nome della statua con clÙ fu decorata . 29 Contemporanea­ mente fu eseguita una nuova pavimentazione della piazza, in mattoni disposti a coltello (fig. 57). Infine, in vista del Giubileo, fu avviato il rifacimento del por­ tale e dell a facciata del palazzo senatorio, mentre successivamente, nel l 603 , eb­ be inizio la costruzione del secondo palazzo rnichelangiolesco, il Palazzo Nuo­ vo, attuale Museo, affidata a Girolamo Rainaldi. 30 In questo periodo fu anche aperto il percorso carrabile che d alla piazza

del Campidoglio scendeva verso la sottostante piazza dell ' Aracoeli (attuale via delle Tre Pile) ; 3 1 inoltre ripresero i lavori, iniziati al tempo di Sisto V, per migliorare la

via Capitolina ( diretta verso piaz.za degli Altien) , e la via della Pedacchia (diretta verso l'incrocio di Macel de' Corvi e piazza della Colonna

Traiana). 3 2 Continuò pertanto l ' integrazione del complesso capitolino al siste­ ma viario cittadino.

'9 La fontana fu situata in corrispondenza di quello che sarebbe divenuto il cortile interno dd Palazzo Nuovo. V d. Rep . , "Campidol(lio. piazza ". Cfr. S. BE:->, oltre ottocento scudi «per tirare l'al­ tro condotto suo restatoli , dal Ponte di Santa Maria per insino alla piazza di S. Maria in Trastevere . . . >> (0RBAAN, 1920, 464 -465 : "Diario di Aurelio Ruffini , agente delli Conservatori, Archivio Vaticano, Fondo Borghese, II, 467" ) . - 15 98. Interrotta la precedente conduttura a causa del crollo del Ponte di S. Maria. - 1603 , 8 agosto. Chi­ rografo pontificio che ùnpone al Comune un contributo di 1000 scudi «per ricondur­ re l ' acqua in Trastevere>> (CORBO, 1 97 5 , 7 8 : "Cam. I, Giust. Tesoreri a , b . fase. 20", AS) .

28 ,

Fiume Tevere, inondazioni. - 1598, 2 febbraio. Prima inondazione, danni arre ­ cati per 2 00.000 scudi ( PAST O R , 6 1 5 , n. 3 ) . - 1598, 2 1-26 dicembre. Seconda inonda­ zione, innalzarnento del livello del fiume di dieci metri: crollate numerose case soprat­ tutto in Borgo, nell'Isola di S . Bartolomeo e a Ripetta (PASTOR, XI, 6 1 6 ) ; crollati due archi del Ponte di S . Maria e distrutti tre magazzini del sale e nove dei venti mulini da grano situati sul Tevere (PASTOR, XI, 6 15 -6 1 8 ) . - 1598, 3 0 dicembre, AvviSi di Roma. Travolte dalle acque fra 1400 e 4000 persone; perduta un'imm e nsa quantità di vetto ­ vaglie e di merci conservate nelle cantine; danni calcolati p e r 2 milioni di ducati d'oro

(PASTOR, IX, 6 18, n. 2: " U rb . lat. 1066 " , BAV). - Danni arrecati anche nella Campa­ gna, dove risultarono morte ci rca ottocento persone (LANCIAN I , IV, 2 10: "G. Alveri, 1664 , I, 574" ) . - 1599, 7 gennaio. Inondazione descritta da Maurizio Cataneo (Arti e Lettere, 1865 , App. VIII, 125 - 12 9 ) . In ondazione descritta da Giacomo Castigli one nel Trattato della inondazione del Tevere (A rti e Lettere, 1865 , App. VIII , 1 2 9 13 1 ) . - 1599, I l gennaio. Nuova inondazione: > ( ALvERI , 1664, Il, 401.1. Inoltre P ASTOR, XI , 616 e GNOLI, 193 9/1984, 223 -

224).

- 4 15 -

C A P I TOLO DECIMO

PiAZZE, STRADE

AlessiUitlrin•, via (XIV), o Borgo Nuovo. - 1590, 3 marzo. Mandato di pagamen­ to per lavori di riparazione eseguiti dai maestri di strade (CoRBa, 1975, 63 : "Cam. l, Giust. Tesoreria, b. 20, fase. I, nn . 28, 6 1 " , ASl .- 1592, 27 gennaio, 1 1 e 25 febbraio. Mandato a favore dd muratore S. Ambrogini per riparazioni nella strada dalla catena, da piazza S . Pietro fino al ponte (CoRBo, 1 975, 43 : "Cam. I, Fabbr., reg. 1 533 , c. 23v", AS. Inoltre CoRBO, 1975, 63: "Cam . I, Giust. Tesoreria, b. 20, fase. l , n. 6 1 " , AS) . - 1 592, 1 1 febbraio. Mandato a favore di F. Spanocchi (maestro di stra­ de) per riparare Borgo Nuovo fino a Ponte S. Angdo (CoRBo, 1975 , 38: "Cam. I, Fabbr. , reg. 1 53 3 , c. 2 3 r-v", AS. Inoltre CoRBo, 1975, 62: "Cam. I , Giust. Tesoreria, b. 20, fase. I, n. 28", AS). - 1 592, 8 aprile. Altro mandato di pagamento, per strada qui detta della Traspontina (CoRBa, 1975, 45: "Cam. I , Fabbr., reg. 1 5 3 3 , c. 26r" , ASl. - 1 594, 4 novembre. Mandato a favore di F. Spannocchi per altri lavori di ripa­ razione (CORBO, 1975 , 58: "Cam . I, reg. 1533, c. 23 v", AS) . Aracoeli, piazza e via d' (lX-X), già via Capitolina. - 1592 , 1 5 ottobre. Decisa in Consiglio comunale la pavimentazione della strada con laterizi. Stabilita la ripartizio­ ne della spesa: 25 palmi di strada pagati dai frontalieri e 25 dal pubblico, su una lar­ ghezza totale di 50 palmi. Saldo lavori nd marzo 1 594 (PEccHIAI, 1950, 56: "Cred. l, vol. XXX , 55, 57; Cred . VI, vol. XXVI, 22, 25 " , ASC). Borgo S. Angelo (XIV). - 1 592, 3 marzo. Mandato a favore dd muratore G. Ru­ scone per imbrecciare la strada dietro la chiesa di S. Maria della Traspontina (CoRBO, 1 97 5 , 62: "Cam. I , Giust. Tesoreria, b . 20, fase. l, n. 35", ASl .

Campidoglio, piazza dd (X). - 1592- 1 594. Pavimentata la piazza con mattoni di­ sposti a coltello (PECCHIAI, 1950, 2 1 3). - 1594, 4 febbraio. Messa in opera lungo il muro che delimitava il terrapieno dell' Aracoeli la fontana detta di Marforio, disegnata da Giacomo della Porta e realizzata dall o scalpellino Francesco (0RBAAN , 1 9 1 0 , 463 : "Diano, di A. Ruffmi". Inoltre BENEDETTI - Z AN D E R , 1990, 676).- 1598. Conferito a Girolamo Rainaldi l'incarico di realizzare il progetto per la facciata dd palazzo sena­ torio (LANCIANI, II, 75; PASTOR, XI, 690-69 1 ).- 1603, 27 giugno. Conferito al Rainal­ di anche l'incarico di erigere il Palazzo Nuovo di Michdangdo di cui viene posta la prima pietra (PASTOR, XI, 69 1 , n. 2: fonti varie) . - 1603, 8 agosto. Chirografo ponti­ ficio riguardante alcuni contributi imposti al Comune: per terminare la fabbrica dd palazzo senatorio scudi 2000; per eseguire fondazioni di Palazzo Nuovo scudi 2 1 20; per eseguire il tetto sopra il coro dell'Aracoeli scudi 560 (CoRBo, 1 575, 78: "Cam. I , Giust . Tesoreria, stessa data, b. 28, fase. 20", AS ) . Campo de' Fiori , piazza d i ( VI ) . - 1 597, 25 giugno. Emanato dal cardinale ca­ merlengo E. Caetani un decreto riguardante "Ordini da osservarsi nd vendere e com­ prare grani e biade in Campo di Fiore" (Regesti, II, n. 1566: "Bandi, Camerlengo, vol. 366, a. 1 5 1 3- 1 640", AS).

Campo Vaccino (I!X) . - 1 5 93. Decisa in Consiglio Comunale la sostituzione della fontana esistente con una recante una grande conca antica, detta 'tazza di Marforio'. - 4 16 -

CLEMENTE

VIli

A L D O B RA N D I N !

Incaricato l o scultore fiorentino Banolomeo Bassi di curare la sua esecuzione « . . . con li ordini, disegno et modo fatto da maestro Iacomo della Porta» (Rossi, 1 92 9 , 4 1 9: "Cred. IV, t. 95 , fol. 3 2 5 ; t. 97, fol. 2 3 " , ASC ) . - Eseguiti lavori « . . . per sbassar e spia­ nar la piazza in Campo Vaccino . . . da poter poi mettere la tazza della fontana in detta piazza» (Ross i , 1 92 9 , 4 1 8 -4 1 9 : "Cred. VI , t . 2 5 , foll. 630, 64 1 , 642 " , ASC ) . - 1 5 93 , fme di settembre. Completata la sistemazione della fontana (ivi, "Cred. VI, t. 2 5 , f . 64 6 " ) . - 1 5 93 , 22 ottobre. Deciso in Consiglio ComlUJale l'ampliamento e livella­ mento del Campo Vaccino verso il giardino Farnese («pro amplianda et aequanda Platea Fori Boarij . . . » ) . - Esecuzione dei precedenti lavori nei mesi di aprile e maggio 1 5 95 (Rossi, 1 929, 4 1 9: "Cred. VI, t. 26, ff. 1 2 1 , 1 2 2 , 1 2 4 " , ASC ) .

Cvrozze, via delle (XII ) , attuale vi a del Teatro Marcello. - 1 5 99 . Giacomo della Porta viene incaricato di sistemare la piazza davanti alla chiesa di S. Nicola in Carce­ re, dopo avere eseguito il restauro della chiesa e la sua nuova facciata: «Poi l'armo 1 5 99 , il cardinale Pietro Aldobrandino, avanti d'ascendere ad un altro titolo di Prete Cardinale, lasciò in questo degna memoria di sé, ornandolo dentro, e fuori, con lUla bella facciata, & acciò meglio si godesse, vi alla rgò dinanzi lUla piazza» ( PANCIRO L!, 1 600/ 1 62 5 , 7 2 8 ) .

CoDegio Romano, piazza del (IX). - Completata la demolizione dell'Arco Camil­ liano: «Fu gettato a terra per concessione di Oemente VIII dal Card. Antonio Maria Salviati, che si servi de' suoi cementi nella fabrica del palazzo che hora è del Duca di detto cognome», cioè l'attuale palazzo Doria (MARTINELL! , 1 65 5 , p. 1 2 1 , n. 2 8 ; L A N · CIANI , IV, 3 0 ) . - 1 5 94 - 1 5 95 . Affidata a Francesco da Volterra e poi al Maderno la ricostruzione del palazzo Salvia ti, all 'angolo fra via della Gatta e la moderna via Lata (PIETRANGELI, Rione Pigna, m . 1 6 ) . Colonna, piazza (ll). - 1 5 95 , 25 ottobre, Avvisi di Roma. Demolizioni eseguite per ampliare la piazza: «È stato determinato di ampliar la piazza Colonna, et perché l'isola delle case che stava a canto a detta Colonna guastavano la bellezza sua, verran­ no ad essere demolite, et quelli, inanzi alle cui case verrà a farsi piazza, per tal bene­ fitio pagararmo lUJ tanto et concorrerarmo alle spese» (0RBAAN , 1 920, 157 n. 1: " U rb. lat . 1 063 , c. 807 ' ' , BAV ) . - Imm agine della piazza alla fine del Cinquecento, raffigu­ rata in una stampa del Dupérac e in lUJ affresco della Biblioteca Vaticana (0RBAAN , ibtd. ) . - 1 600 c. lnsediatisi gli Aldobrandini n el sito dell'attuale palazzo Chigi, palazzo iniziato da Giacomo della Porta e completato dal Maderno (PASTOR, XI, 690, n. 6 ) . Colonna Traiana, piazza (II). - 1 5 93 . Eseguiti lavori per evitare il ristagno dell' ac­ qua intorno alla base della Colonna ( L A N C !Al'•a , II, 129: "Credenwne I, t. XXX , c. 108" ASC) . - 1594. Scoperta la pavimentazione della piazza antica: (VACCA, 1 5 93 , 2 1 , § 1 2 1 . Inoltre LANC!ANl , II, 1 2 9 ) . Colosseo (X). - Mandato a favore d i F. Sparmocchi per lavori d i sterro intorno al Colosseo ( Co RB a , 1 97 5 , 3 8 : "Cam. I, Fabb. Reg. 1 5 3 3 , c. 2 3 r- v " , AS ) . - 4 17 -

C A P I T O L O D EC I M O

Corso, via del (IX). - 1 60 1 . Acquistato dal pontefice e donato a donna Olirnpia Aldobrandini il palazzo del duca di U rbino al Corso, situato nell ' area dell ' attuale pa­ lazzo Doria (PASTOR, XI, 690, n. 8 ) . Farnese, piazza (VII ) , già piaVJZ del Duca. - 1593 . Spettacoli nella piazza: «Nella state allagano la piazza con bella e dilettevol vista, e vi è un gran concorso di gente a prender il fresco . . . » (F. CANCELLIERJ, p. 7 3 : citazione da F. Vacca, che pubblicò la sua Memona appunto nel 1 5 93 ) . Foro romano (X). - 1 60 1 , 1 9 luglio. "Tassa per il ristauro della strada ch e dal­ l'Arco di Tito conduce alla piazza del Colosseo", in corrispondenza dell'antica vza Sa­ cra (Regesti, II, n. 1 8 1 6 : "Arch. Vat . , Arm. IV, t. 7 4 , p. 45 0 " ) . Ghetto (Xl). - 1 5 93 . Ampliata fmo a l Tevere l'area d el ghetto; inglobata n el ghe t ­ t o l a via della Fiumara (pianta d i Roma del Tempesta, i n Le piante di Roma, II , tav. 266 ) . Gianicolo, passeggiata (X) . - 1 60 1 , 27 luglio. " Editto p e r fare l a strada fuori Por­ ta S. Pancrazio al S.mo Crocefisso" (PASTOR, XI, 687 , n. 5 : " Editti, V , 74, p. 3 86 , Arch . Segr. Pontificio" ) . - 1 60 1 , 27 agosto. "Tassa imposta ai proprietari d i vigne e casali per fare la strada che da Porta S . Pancrazio va al Crocefisso e all a vigna degli eredi Sangalle tti" (Regesti, II, n. 1 8 1 8 : "Arch. Vat . , Arm . IV, t. 7 4 , pp. 3 86 , p. 45 1 " ) . Indicata dal Pastor come «la strada che conduce a S . Onofrio». Giudea, piazza (Xl). - 1 600. Sottratta alla giurisdizione religiosa la parte di piazza Giudea interna al Ghetto: « . . . la piazza tra l'Ebrei non è compresa nella piazza Giu­ dea et non è membro spettante a Mendicanti» (CACCIA ScARAFONI, 1 92 7 , 3 07 , App. XXVI : " Roma, Bibl. Cors . , ms. 1 3 1 9 " ) . Giulia, via (V!VII) . - 1 5 93 . Spettacoli pubblici tenuti « . . . nel luogo detto il Car­ bone in strada Giulia», forse in via del M ascherone, dove è noto che successivament e s i tenevano spettacoli pubblici (GNOL I , 1 93 9/ 1 984 , 6 1 ) . - 1 603 , l febbraio. "Bando del governatore di Roma mons. Ferrante T averna, col quale si stabiliscono le norme per la giostra da farsi dai signori Ceuli in via Giulia" (Regesti, II, n. 1895 : "Arch. Vat . A rrn . IV, t. 69 p. 1 6 5 ; t. 80 p. 1 1 4 " ) .

Gug/is, via della (XIV) . - 1 5 92, 3 marzo. Strada imbrecciata, come da mandati a favore del muratore G. Ruscone (CORBO, 1 97 5 , 62 : "Cam. I, Giust. Tesoreria, b. 2 0 , fase. I, n . 3 5 " , ASl . - 1 5 94 , 2 3 maggio. Mandati p e r riparazioni eseguite dallo scal ­ pellino B. Lampini (CORBO, 1 97 5 , 5 0 : "Cam. l, Fabbr., reg. 1 5 3 3 , c. 87r' ' , AS) . Lungara, via della (XII I ) . - 1 600, 20 luglio. "Tassa accresciuta ai proprietari di case, per fmire la chiavica della Lungara" (Regesti, II, n. 1 7 2 7 : "Arch. Vat . , A rrn . IV , t . 252, p . 2 4 " ) . Mercede, via della ( I I I ) . - 1 5 90. In iziata la sua edificazione, presenza di proprietà frazionate su ent rambi i lati (FREGNA - PoLITO, 1 97 2 , tav. 1 0 ) . Monte d i Pietà, piazza del ( VI I ) . - 1 604 . Ridefmita l a piazza contemporaneamen­ te alla cost ruzione del nuovo edificio del Monte, opera del Maderno (FORCELLA, Xlll , 1 7 7 n. 3 4 6 ) . - Precedenti sedi del Monte in via dei Banchi di fronte a S. Lucia del

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C L E M E N T E V I l i A L D O B RA N D ! N l

Gonfalone, e poi - al tempo di Sisto V - i n via dei Coronari (PIETRANGELI , Rione Per­ gola, l, 1 9-20).

Monte Savello , via di (Xl). - 1 5 93 , 3 dicembre. Proibita dalla Congregazione delle strade la distruzione di un Arco antico situato fra il palazzo dei Savelli e S. Nicola in Carcere: « . . non dertruatur Arcur de Sabellir» (OR!! AAN , 1 9 1 0 , 463 : dal Diano di A. Ruf­ fini; inoltre LANC!ANI, m, 8; GNOLI , 1 93 9/ 1 984 , 20). - [s.d . ) . Arco distrutto successi­ vamente: «Gettito dell'Arco dei Savelli per l'ampliamento della piazza» (LANCIANI). .

Navona, piazza (VI ) . - 1 600, 1 0 luglio. "Editto del cardinale camerlengo Pietro Aldobrandini col quale si ordina ai possessori del posteggio di piazza N avona [stazio­ ne di posta) , di concorrere alle spese per il nuovo mattonato da farsi nella piazza me­ desima" (Regerti, Il, 223 , n. 1 72 4 : "Arch. Vat. arm . IV, t. 74, p. 1 5 6 " . Inoltre P A STOR, Xl, 687 , n. 3 ) . .

Nicosia, piazza (IV). - 1 5 96. Decisa dal pontefice l a costruzione del Collegio de­

gli Schiavoni. Precedente localizzazione del Collegio «in una certa habitatione in piaz­ za di Sciarra sulla via Lata detta del Corso . . ». Nuova sede costruita da Giacomo della Porta (A L VE RI , 1 664 , II , 8 1 . 1 -2 ) . Collegio successivamente chiamato Pio Clementino. - «La veduta di questa piazza è assai vaga, & in particolare verso mano manca, dove sbocca per traverso nella strada dell a Scrofa, perché apre l'adito alla vi­ sta per la strada di Borghese [via di Fontanella Borghese] , a dirittura fino a Monte Pincio, dove s'alza il Tempio della Santissima Trinità» (ALVERI, 1 664 , II , 8 1 . 1 -2 ) . .

Panispema, via ( 1 ) . - 1 5 92 - 1 5 94 . Lavori stradali eseguiti da F . Spannocchi nel tratto compreso fra S. Lorenzo in Panispema e Magnapoli ( CoRBO, 1 97 5 , 5 8 : "Cam . l , Fabbr., reg. 1 5 3 3 , c. 2 3 r- v " , AS) . - Acquistato dal pontefice i n questo pe­ riodo per donarlo ai nipoti Aldobrandini il palazzo Vitelli, costruito lungo questa stra­ da intorno al 1 5 7 5 dall'architetto Carlo Lombardi ( PASTOR, Xl, 690 ) . - 1 5 9 3 . Miglio­ rato l'accesso a via Panispema a seguito dello sbancamento del Monte Magnanapoli (cfr. pianta di Roma del Tempesta, dis. 5 5 ) . Passetto, mura leonine ( XlV ) . - 1 5 93 , 7 gennaio e 1 7 maggio. Mandato di paga­ mento a favore dei muratori incaricati del restauro (CoRBa , 1 97 5 , 62 : "Cam. I, Giust. Tesoreria, b. 22 ,fasc. 1 6 " , AS). Pedsc:c:his, via della (X). - 1 60 1 . Proseguono i lavori già iniziati al tempo di Sisto V: . , 1 940, luglio, pp. 4 -2 8. - Una scommessa urbanistiro al tempo di Sisto V

...

, «l'Urbe», 1 2 , 1 942, pp. 3 -7 .

- Il Campidoglio nel Cinquecento, sulla scorta dei documenti, Roma, N . Ruffolo, 1 950. C. PERICOLI RIDOLF1NI, Palombi, 1 972 - 1 980.

Rione IV Pa rione , "Guide rionali di Roma", voll. I-11, Roma,

- Rione VIII S. Eustachio, , voll. 1-lli, Roma , Pa­

lombi, 1 980- 1 982 .

- Rione V Ponte, «Guide rionali di Roma», voll. I-IV, Roma, Palombi, 1 98 1 - 1 990 . - Rione VII Regola, «Guide rionali di Roma», voll. 1 - lli , Roma, Palombi, 1 97 9 1 9 84 .

- Rione IX Pigna, «Guide rionali di Roma>>, voll. 1-lli, Roma, Palombi, 1 980- 1 982 . - Rione X Campitelli, «Guide rionali di Roma», voll. I-II, Roma, Palombi, 1 978- 1983 . - Rione XI S. Angelo, «Guide rionali di Roma», Roma, Palombi, 1 984 . B. PoDESTÀ , Carlo V a Roma nell'anno 1 536, in ASRSP, I, 1 87 7 -78, pp. 3 03 -3 44 . P . PoRTOGHESI,

Roma nel Rinascimento, voll. I-II, Milano, Electa, 1 97 1 .

G . PREsurn , Nuovi documenti: Castel S. Angelo, via Alessandrina e adiacenze, ) .

Aurelia, via (suburbio ) . - Pio IV, c. VI: progetto di migliorarla fmo a Civitavecchia, 1 8 :> ; (stra· da per carri da Roma a Civitavecchia, 220). - Pio V, c. Vll: migliorati i raccordi stradali con

- 467 -

I N D I C E RA G I O NATO D E I L U O G H I

la Città leonina, 226. - Oemente VID , c. X: tracciato migliorato fino ( po nti riparati lungo la s t ra d a, 423 ) .

a Civitavecchia,

4 09 ;

Babuino, via, già Clementi4, poi Paolina In/aria (m e IV). - Leone X, c . II: progetto e poss i bile inizio dei lavori, 6 1 -62 ; (apertura d ella strada, 68) . - Clemente vn, c. m: prosecuzione dei lavori per la sua apertura, 84; (apertura completata per il Giubileo, 92 ) . - P...lo m, c. IV: lavori continuati ed eseguito l'imbocco verso piazza d d Popolo, 1 1 6; (demolizioni e nuovi lavori, 1 3 5 ) . - Pio IV, c. VI: co mpl etata la strada, iniziata l'edificazione, 1%; provvedimenti per favorire l ' edifi cazio ne , 203 ; (edificazione iniziata, 2 1 0) . - Pio V, c. VII : (tassa per esegui ­ re la bonifica di un vicino acquitrino, 242 ) . - Gregorio xm, c. VIII : sistemato l'imbocco da piazza dd Popolo in modo sinunetrico a quello di Ripetta, 268 e dis. 4 1 ; edificate la chiesa e il co nven to di S. Atanasio, costruite case di abitazione di maggiore decoro, e realizza t a tma fon tan a , 269; (fontana realizzata e iniziato il Collegio dei Greci, 287 ) . - Siato V, c. IX: (strada pavimentata, nuovi prowedimenti per favorire l'edificazione, 3 6 1 ) . Balestrari,

via dei (VII ) .

-

Sioto V, c. IX: ( eseguita l a pavimentazione, 3 6 1 ) .

Banchi Nuovi, vi a dei ( V ) . - Clemente Vll , c. m: ( insediam en t o di postiglioni, 92 ) . - Sio to V , c . IX : (strada pavimentata, 3 6 1 ) . Banchi Vecchi, via dei (V). - Giulio m, c. V: (lavori di rettifi c a, 1 7 3 ) . - Sioto V,

c.

IX: (strada

mattonata, 3 6 1 ) .

Banco di S. Spirito, via d d , già Canale di Ponte owero dei Banchi (V) . - Giulio D, c . I: strada restaurata e ampliata, 23 -24; in izia ta da Bramante la costruzione ddla Zecca, 24; (ricordo dell e distruzioni arrecate da Fabio Orsini, strada allargata, edili operanti, costruzione dd pa ­ lazzo Alberini e della Zecca, 3 2 -3 3 ) . - Leone X, c. II: inizi ata la ricos truzion e di S. Celso. te rmin ato il palazzo Alberini, 49; ( sal d o dell a spesa per lavori stradali eseguiti; richiami alla citata attività edilizia, 68) . - Oemente vn. c. m: attuati miglioramenti stradali, 80; ripresi da A. da Sangallo i lavori nell ' edificio ddla Zecca, tbtd. ; (tdem, 92 ) . - PIIO!o m. c. IV: migli ora t a la strada e continuata la ricostruzione ddla ch ies a di S. Celso, 126; (tasse per lavori stradali, 1 3 5 ) . - Gregorio xm. c. VIII : completata la ri cos t ruz i o n e di S. Cdso e prevista la costru­ zione di una Loggia dei M e rc an ti , 255; (idem, 287 ) . - Sioto V, c. IX : ( rinnovato l'ordine di costruire una Loggia dei Mercanti, 3 6 1 ) . Barberini, piazza, già Gnmana ( II) . - Giulio D, c . I: (accesso alla vigna d d card. Grimani, H ) . Barbieri, via dei (VIII ) . lieri, 3 6 1 ) .

-

Siato V, c . IX: (strada pavimentata, palazzo di Tommaso de' Cava ­

Barchetta, via de ll a , già Corte Savella (VII). - Leone X, c. II : (strada rettifi cata, 68) . Baullari, via dei (VI e VII ) . - Leone X, c. II: ap e rto il tratto s u d d dla strada, da piazza Farnese a Campo d ei Fiori, 5 1 . - Oemente Vll , c. III: s i s t em azi on e iniziata per l'intera lunghezza , 8 1 ; (completato il t ratt o sud, 92 ) . - Paolo m, c. IV: l a vori ripresi e completati, 122; proget ­ tato ma non eseguito il p rolungamento in linea retta fino a piazza Navona, 1 2 5 ; (sistemazione completata, via noviter constructa, 1 3 5 - 1 3 6 ) . - Sisto V, c. IX: (eseguita nuova pavimentazio­ ne nei tratti sud e n or d , 3 6 1 ) . Biberatù:a, vi a , v d . "Pilotta, via".

Bocca di Leone, via (III ) . - Pio V, c. VII: (aperta la strada ed eseguiti frazionamenti lun g o di es s a , 242 ) . Bonella, vi a , e p recedente Fundteus macellorum, area d e i Fori imperiali. ( I ) . - Leone X, c. II : Fundicus rinnovato in questo p eri o d o , 64 . - P i o V, c. V I I : ape rt a la via Bonella, 2 3 0-23 1 . ­

V d. inoltre " Fori imperiali, viabilità e bonifica". Borghese, piazza (IV).

-

Sisto V, c. IX: (costruite case dei Borghese, 3 6 1 ) .

Borgo Angelico, g i à vùz Hadnlmi, zona d i Borgo, scom parso (XI V ) .

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I N D I C E RA G I O N A T O D E l L U O G H I

Borgo Felice, o di S . Bernardo, zona di via Venti Sett mt bre (I!II ) . - Sillto V , c. IX: (istituzione

dd Borgo, 3 62 ) . Borgo Nuovo, vd. "Alemmdn'ntJ, via, i n Borgo".

Borgo Pio, acquitrini (XIV). - PIIOio m, c. IV: bo nifi ca degli acquitrini, 108; (idem, cit. Ama­ seo , 1 3 3 ) . - P i o IV, c. VI: alzato il livello dd terreno per evi tare le inondazioni, 1 89. Borgo Pio, quartiere (XIV) . - Pio IV, c. VI: fondazione dd nuovo quartiere (Erectio Civitatir PitJe) , 1 88- 1 89; realizzat e nuove mura, dotate di due porte e fossati, ibid. ; organizzazio ne ur­ banistica dd nuovo quartiere, 1 89- 1 90; (zdem, 2 1 0). - Grqorio XIII , c. VIII : pavimentata la via principale dd Borgo, 253 ; costruita la chiesa di S. Ann a dei Palafrenieri, ibzd. ; limitato sviluppo iniziale dd Borgo, 253-254. Borgo Pio, via (XIV). - Pio IV, c. VI: (aperta la strada principale, 2 1 0). - Grqorio XIII , c. VIII : (indicazione dei lavori compiuti, 287 ) . Borgo S. Angdo, via (XIV). - Pio IV, c. VI: strada completata dalla parte di piazza Castello, 1 90; (ricostruzione ddla chiesa di S. Angdo, 2 1 0 ) . - Clemente vm , c. X: eseguita l'imbrec­ ciatura, 400; (idem, 4 1 6). Borgo S. Spirito, via (XIV). - Giulio m , c. V: (costruito palazzo Serris tori, 173 ) . Borgo Vecchio, via di, area di via ddla Conciliazione (XIV). - Leon e X , c. II: (terreno concesso a Giuliano da Sangall o ; palazzo dd card. D'Aragona allacciato alla fognatura, 69). - Oemen­ te VII , c. ill : (strada pavimentata in mattoni, 92 ) .

Borgo, rione (XIV) . - Giulio II, c. I: stato d dla M eta , 1 4 - 1 5 ; progetto pe r un percorso menu­ mentale da Ponte S. Angdo a S. Pietro, 14 e dis . 4 ; (considerazioni dd Torrigio sulla Meta, 3 3 ) . - Leone X, c. II: (riutilizz azione dell'area ddla Meta, 69). - Pio IV, c. VI: eseguite de­ molizioni per realizzare i fossati dd Castello, già previsti da papa Carafa, 1 87 e n. 29; chiese dmtolite e ricostruite più avanti ndla via Alessandrina e in Borgo S. Angdo, ibzd. ; sistemate le piazze davanti al Castello e all'Ospedale di S. Spirito, 1 88 . - Pio V , c. VII : articolazione dd sistema viario di Borgo in sei strade, 227-228 e n. 20. - Grqorio XIII , c. VIII : rifaci­ mento delle strade principali con sdci, 253 . - Sillto V , c. IX: irrealizzato progetto di strada monumentale in ass e con l'obdisco di piazza S. Pietro, 3 04 ; (ordine di espellere le cortigiane dal Borgo, 3 6 1 ) ; (la nuova strada monumentale, 362). Borgognona, via (ill ) . - Pio V , c. VII : (strada parzialmente aperta, 242 ) . - Grqorio XIII , c. VIII : (strada completamente aperta e frazionata, 287 ) . Botteghe Oscure, via (IXIXI). - Giulio II, c. I: eseguiti miglioramenti, cit. Albertini, 2 4 ; (strada migliorata, 3 4 ) . - Paolo m, c. IV: (lavori alle chiaviche, 1 3 6 ) . - Si1to V , c. IX: (strada pa­ vimentata, 3 62 ) . Bottino, vicolo d d ( IV ) . - Pio V , c. VII : (aperta 'stradetta nova', 242 ) . BranCtJ, piazza , zona di largo Arenula, scomparsa (XI). - Pio V , c. VII : (palazzo B ranca restau­

rato, 242 ) . Bravarla, via, forse p art e restante di via dell'Armata (V) . - Sioto V, c. IX: (lavori di pavimen -

tazione, 362). Caetani, via, vd. " Funari, via". Calabraga, vicolo, ora "Cellini , vicolo " . CamilitJno, Campo, v d . " Coll egio Romano, piazza " .

Campana, via d dla (IV).

-

Silto V, c. IX: (lavori di pavimentazione, 362 ) .

Campana, via suburbana, v d . "Appia Nuova, via " .

Campidoglio, colle (X). - Oemente VII , c. ill : res ti di un 'antica porta e gradinata diretta verso la rupe Tarpea, 92 . - Paolo m, c. IV: str ad e dirette verso la sommità dd colle, 1 03 ; (p ree-

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-

I N D I C E RA G I O N A T O D E I L U O G H I

s is t enti forche, tiratorio di pann i e po zz i p e r il grano, 1 3 7 - 1 3 8 ) . - > (/vi, tav. 8 ) .

Fig. 34. Rione Colonna. proprietà Jel Monastero Ji S. Silvestro in Capit�: «Succession� dei frazionamen t i al 1 5 79., (m. tav. 9 ) . Fig. 3S. Rione Colonna. Idem: «Successione dei fraziona· menti al 1 5 9lh> l ivi. tav. I O ) .

RIONE I V , CAMPO MARZIO

)7

il Mausoleo J'AuguslO con il giardino antiquario realizzaw al suo interno da 1 549 post. !ne. di S. Du Pérac (da L . P,ISTOR, 1 9 1 6 , p . 99, fig. 8 3 ) . Fig. 37. Pendici dd colle Pincio e zona di piazza di Spagna nella pianta di Roma di A. Tempesta, 1 5 93 (da Le pùmte di Roma, Il, tav. 264). Fig. 36. Campo Marzio:

Francesco Sodcrini,

RI O N E I V . CAMPO MARZIO

)8

l9

Fig. 38. Veduta delle pendici del colle Pincio verso la chiesa della Trinità dei Monti. lnc. di G.B. Falda da un disc)!no della fine del sec. XVI (da SALERNO, 1967, fig. 1 5 l . Fig. 39. Pro�cno d i scalinata verso la chiesa della Trinità del Monti, con l'indicazione dd condono ddi' Acyucdono Vcr�ine. Anr. Giacomo della Pona, elaborazione al tempo di G rq!orio X I I I (i{oma. BAV. Cod. \'at. lat. 1 1 2 5 7 . fol. 149).

RIONE VI. PARIONE

4t

Fig. 40. La cinà vista dal palazzo della Cancelleria in direzione nord-est: il Pantheon in fondo a sinistra, il Campidoglio a destra. Disegno di S. Du Pérac. 1 567