Introduzione all'Antico Testamento. Il canone e il testo [Vol. 4] 8839401911, 9788839401915

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Introduzione all'Antico Testamento. Il canone e il testo [Vol. 4]
 8839401911, 9788839401915

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OTTO EISSFELDT

INTRODUZIONE ALL'ANTICO TESTAMENTO VoLuME IV

Il

canone e

il

testo

Edizione italiana a cura di VINCENZO GATTI

Titolo originale dell'opera: Otto Eissfeldt Einleitung in das Alte Testament 3., neubearbeitete Auflage Traduzione italiana di Vincenzo Gatti © J .C.B . Mohr (Paul Siebeck), Tiibingen 3r964 © Paideia Editrice, Brescia r984

PARTE QUARTA IL CANONE

CAPITOLO PRIMO

LA STORIA DEL CANONE

Aalders, Oud-'festamentische Kanoniek, 1952; Bardtke, Die Handschriftenfunde-­ am Toten Meer mit einer kurzen Einfiihrung in die Text� und Kanonsgeschichte des AT, 21953; Buhl, Kanon und Text des AT, 189 1 ; Budde, Der Kanon des AT, 1900; Christie, The ]amnia Period in ]ewish History : ThSt 26 (192.5 ) 347-64; Diem , Das Problem des Schriftkanons (Th St [B] 32) 19.52; von Dobschiitz, The·· Abandonment o/ the Canonica/ Idea: A]Th 19 ( 1915) 416-29; Duhm, Die Ent-·· stehung des AT, 21909; Eberharter, Der Kanon des AT z.ur Zeit des Ben Sira (ATA. 111,3 ) 191 1; Filson, Which Books belong in the Bible? A Study of the Canon, 1957; Flack, Metzger (et al.), The Text, Canon and Principal Versions of the Bible, 19.56; lianel, Der Schriftbegrilf Jesu, 1919 ; Haran, Problems of the Canonization of· Scripture [ebr., sommario ingl.]: Tarbiz 2.5 ( 19.5.5/ 56) 24.5-71 , I-In; Holscher,.. Kanonisch und Apokryph, 1905; F. Horst, Das AT als Heilige Schrift und als Ka- · 1ton: ThBl I I (1932) 1 61-73; Jeiteles, Die Bibel im babylonischen Talmud: Jahrb. d. Jiidisch-Literar. Ges . 21 ( 1 930) 1 - 1 8 ; Jepsen, Kanon und Text des AT: ThLZ. 74 ( 1949 ) 6.5-74; Zur Kanongeschichte des AT: ZAW 7 I ( 1959) 114-136; Kame-· nezki, Der Biblische Kanon, in Soloweitschik, Vom Buch, das tausend Jahre wuchs1• 1932, 170-So; van Kasteren, Le canon juif vers le commencement de notre ère : RB .5 { 1 896) 408-1.5, 5 7 5-94; Katz, The OT Canon in Palestine and Alexandria: ZNW 47 ( 1 956) 191-2 1 7 ; 49 ( 1 958) 22 3 ; Konig, Kanon und Apokryphen, 1917; Leenhardt, «Sola Scriptura» ou: Écriture et tradition : EtThR 36 ( 1961) 5-46; Lei-· poldt e Morenz, Heilige Schriften, I953 ; Lindblom, Kanon och Apokryfer, I92o; Lods, Tradition et canon des Écritures : EtThR 36 (196 1) 47-.59; Mehl, Es- · sai de socio-phénoménologie de la tradition : EtThR 36 ( 1961) 83-xoo; Mensching,. Das Heilige Wort, 1937; Merk, Ruwert (et a.), De S. Scriptura in universum, 619.51; Michaeli , A propos du Canon de lJAT: EtThR 36 ( 1961 ) 6 1-8; Mofiatt!' . The Sacred Book in Religion : JBL .53 ( 1934) 1-12; Morenz, Entstehung und We­ sen der Buchreligion : ThLZ 7.5 ( 19.50) 709·16; Mullen , The Canon of the OT,.. 1 893; Obbink, Over de plaats van het Heilige boek in de religie : Vox Theologica 23 ( 1 9.52/.53) 3-12; Ostborn, Cult and Canon. A Study in the Canonisation of th�· OT, 1 9.50 ; H.W. Rohinson, Canonicity and lnspiration : ET 47 (1935/36) 1 1 9-23;·.: L. Rost, Zur Geschichte des Kanons bei den Nestorianern : ZNW 27 ( 1928) 103-6; Ryle , The Canon of the OT, 21909; Schelkle, Heilige Schrift und Wort Gottes : ThQ 138 (19.58) 2.57-74; W.R. Smith, The OT in the ]ewish Church, 21 892; Staerk, Der Schrift- und Kanonbegriff der judischen Bibel: ZSTh 6 ( 1 929) xor-I 9;. Sundberg, The OT in the Early Church. A Study in Canon : HThR 5 1 (195 8) 205- ·· 26; Swete, An Introduction to the OT in Greek, revised by Ottley (1914) 1-28, 1 97-288; Torrey, The Aramaic Period of the Nascent Christian Church: ZNW 44 (19,2/,3) 20_5·23; Vellas, Die Heilige Schritt in der griechisch-orthodoxen Kircher.. in: Die orthodoxe Kirche in griechischer Sicht, 1 9,8 , 121-40; Wildeboer , Het onts--

Parte IV: Il canone

:IO

laan van den Kanon des Ouden Verbonds, 1891,41908, trad. ingl. di B.W. Bacon, 189 1 ; De v66r-Thalmudische ]oodsche Kanon : ThSt 15 ( 1 897) 1.59�77; 16 ( 1 898) 194-20.5 ; 1 7 ( 1 899) 1 85-95 ; Zarb, De historia canonis utriusque Testamenti, 1 93 4; 'Zeitlin, An Historical Study o/ the Canonization of tbe Hebrew Scriptures, 1933; .Hesse, Das ZT als Kanon : NZSTh 3 (1961 ) 3 1 .5�27 ; Lacoque , L'insertion du Can­ tique des Cantiques dans le Canon : RHPhR 42 (1962 ) 38-44 ; Margolis, The He­ hrew Scriptures in the Making, 3 1 94 8 ; La Formation de la Bible Hébraique, 1 95 3 ; .Robinson, Inspiration and Revelation in the O T , 1 946, 1 962 .

§ 74. TITOLO E PREISTORIA I.

Titolo

Il termine > , che deve la sua origine al bisogno del­ la comunità giudaica di lingua greca di Alessandria di avere la propria scrittura sacra in lingua greca, che era diventata la loro lingua madre ( § 90) . Il nome di questa parte del canone era «legge» (tora) , poiché sin dall'inizio la legge aveva fatto parte di alcune delle sue sezioni ( § § 4 2 ; 9 ,2 ) .

§ 75. La formazione del canone

La seconda parte, i «profeti» (nebi'im ; § § 4 2 ; 7 5 ,2 ) , de.. v'essere stata conclusa verso il 200 a.C. per quanto riguarda il numero dei libri che vi appartengono . Verso il 1 90 a.C. Gesù ben Sira nella sua «Lode dei padri» menziona i dodici profeti dopo Isaia, Geremia ed Ezechiele ( 4 8 , 2 2 .. 4 9 , 1 2 ) , provando così che era a conoscenza anche di essi come di un libro unico . Ciò concorda con il fatto che Dan. , sorto verso il 1 64, non trovò un posto fisso in questa parte del canone, ma dovet­ te accontentarsi di un posto nella terza parte ( § 7 1 ,4) e che la raccolta di scritture sacre della comunità di Qumran ( § 1 04) coincide con quella menzionata nella «Lode dei padri» ( § 7 5 , n. r r ) , e non include Dan., a giudicare almeno dal fatto che per questo libro vennero utilizzati rotoli di formato più pic­ colo e di materiale meno pregiato (papiro invece di pelle) 10• Ciò riceve un'ulteriore conferma dal fatto che il nipote di Ben Sira, il quale scrisse intorno al r r 7 a.C. e che tradusse l'opera del nonno in greco, nel prologo a questa traduzio­ ne riferendosi a suo nonno afferma che questi prima di com­ porre il suo libro si dedicò allo studio «della legge e dei pro­ feti e degli altri libri che sono arrivati a noi dai padri» . E il nipote si scusa per eventuali deviazioni nella sua tradu­ zione dal testo originale, sostenendo che anche nel caso del­ la legge e dei profeti e degli altri libri esiste una certa dif­ ferenza tra l'originale e la traduzione. Anche qui non possia­ mo dire che a quel tempo, vale a dire verso il 2oo a.C., l'esten­ sione e il testo dei libri annoverati tra gli scritti profetici fos­ sero definitivamente fissati . Ma, a parte Dan. , da allora nessun altro libro riuscì a diventare parte del canone, e Dan. non po­ té mantenere il suo posto tra i profeti, ma trovò la propria col­ locazione definitiva tra gli « scritti» . Il nome di «profeti» (ne­ bi,im) per questa parte del canone fu dovuto al fatto che i sin­ goli scritti di essa provengono dai profeti . La distinzione tra profeti «anteriori» (ri'sonim) e «posteriori>> ( 'aparonim) è at­ testata solo a partire dal sec. VIII d.C. circa . Non è certo se qui 10.

ex

Barthélemy and

Milik, Qumran Cave I, 1955, 150; Milik, Elenchus textuum 34-45, ror-9, vedi p .38 .

Caverna Maris Mortui: VD 30 ( r952)

20

Parte IV: Il canone

e «posteriore» siano intesi in senso cronologico­ nel senso che gli autori di Ios.-Reg. sono considerati più anti­ chi di Is. , Ier. , Ezech. , e dei dodici profeti minori - o se si ri­ feriscano alla successione dei libri nel canone. Riportando quanto dice il nipote di Ben Sira sugli studi di suo nonno e sulla traduzione della legge, dei .profeti e degli altri scritti , siamo arrivati alla terza parte del canone ( § 6 2 ) . Il nipote di Ben Sira per indicare la terza parte del canone, al­ lora ancora in formazione, usa semplicemente il termine «li­ bri» (�L�Àia). Altrove questi libri vengono detti «scritti» (ke­ tubim) o hagiographa , restringendo cosi il significato di un no­ me per sé più generico. Non possiamo dire se il termine vada inteso nel senso degli «altri scritti» , gli «altri hagiographa» , allo stesso modo in cui il nipote di Ben Sira parla degli altri li­ bri tramandati ( �à. &lÀa 1ta1:pta �L�ÀLa), oppure se debba es­ sere inteso come denominazione dei libri raccolti come terza parte del canone e tenuti distinti dagli altri (la torà e i profeti) , perché questi venivano letti ad alta voce nel culto sinagogale, mentre quelli erano, almeno in larga parte, soltanto scritti . È certo che l'1:1tilizzazione cultuale della torà e dei profeti contri­ buì in modo sostanziale alla canonizzazione di questi libri dan­ do loro un grande vantaggio nei confronti della maggioranza degli «scritti», tra i quali soltanto i salmi - cantati nel culto­ potevano competere con la torà e i profeti . I salmi infatti furo­ no i primi tra gli «scritti» ad avere una dignità canonica e il lo­ ro nome fu usato anche come titolo generale per la terza parte del canone (vedi sotto) . Per quanto riguarda gli altri «scritti» , possiamo, se non conoscere, almeno presupporre i motivi che determinarono il loro ingresso nel canone . Abbiamo già visto (§ 74 , 1 ) che i canti e la sapienza erano considerati ispirati da Dio . In questo modo, oltre ai salmi, era facilitato l'accesso a una posizione di onore a Prov. e Eccl. ; e anche Lam. e Cant. , essendo dei canti, a partire da questa ba­ se potevano aspirare a una considerazione adeguata. In più , per quanto riguarda i libri sapienziali , c'era il fatto della loro attribuzione a Salomone , e per queste due raccolte di canti ,

S 7J. La formazione del canone

.21

c'era il fatto della loro attribuzione rispettivamente a Gere­ mia e a Salomone . Inoltre, Lam. venne senz'altro usato già molto presto nelle celebrazioni cultuali, vale a dire nel giorno di digiuno celebrato come memoriale della distruzione di Ge­ rusalemme ( § 6 9 ,3 ) . Quanto a Ester, come rotolo della festa dei Purim fu sin dall'inizio particolarmente in auge per lo me­ no nella diaspora orientale ( § 70,3 ) . Ruth è ambientato nel periodo dei Giudici e probabilmente fu associato molto pre­ sto con il libro, già canonico, degli antenati di David; e occu­ pa di fatto un posto prima del salterio attribuito a David. Per quanto riguarda Dan., è vero che non poté mantenere la pro­ pria posizione nel canone profetico; tuttavia, godette del gran­ de prestigio di cui godettero i libri profetici . Esdr.-Nehem., che come parte dell'opera del Cronista era appartenuto un tempo ai «profeti anteriori» , conteneva il resoconto di fatti importanti per la legge e quindi in un periodo più recente conservò in parte la sua posizione d'onore. Può darsi che Chron. , che in origine era unito a Esdr.-Nehem. e ne venne separato perché ritenuto meno importante, tanto da non en­ trare nel canone, in seguito abbia trovato accesso alla raccolta canonica a motivo del suo alto apprezzamento della legge e del culto ( § 7 2 , 3 ) . Cosl, anche se per quanto riguarda i dettagli non possiamo andare al di là di ipotesi, siamo tuttavia in gra­ do di vedere i motivi che furono determinanti nella formazio­ ne della terza parte dei libri canonici della Bibbia ebraica. I dati del nipote di Ben Sira si riferiscono peraltro solo agli inizi del terzo gruppo 1 1 , che fu chiuso due secoli più tardi. Verso il 1 00 d.C. si arrivò per lo meno a decidere quali libri andassero accolti nel canone, ma non il loro ordine di succes­ sione. Ciò è provato da quanto si dice in Giuseppe Flavio 12 e I I. Secondo Rabinowitz, The Qumran Authors spr bhgw/y: ]NESt 20 (I961) 109·114 , l'opera menzionata più volte come sfr hhgw/i nel Documento di Dama­ sco (§ xo6), nel Manuale di Disciplina ( § 105) e negli Inni ( § Io8) di Qumran, e intesa da lui come un libro di meditazione o studio, presuppone lo stesso stadio nella formazione del canone di quello presupposto del Prologo di Sir. ; cfr. sopra.

12. Fell, Der Bibelkanon des Flavius ]osephus : BZ 7 (1909) I-I6, I I J-22, 235-44. Cfr. sopra § 7,, nn. 1-2. Shutt, Studies in ]osephus, 1961.

22

Parte IV: Il canone

in 4 Esdr. ( § 7.5 , 1 ) : · secondo Giuseppe vi sono 2 2 e secondo 4 Esdra 24 scritti particolarmente sacri . Ambedue le numera­ zioni presuppongono l'ampiezza del canone attuale, compresa la sua terza parte. L'informazione che abbiamo a disposizione per il periodo tra queste due date - 1 1 7 a.C. e r oo d.C. - ci permette di gettare uno sguardo sul modo in cui avvennero le cose. Importanti sono al riguardo i passi di Filone, De vita contemplativa, 2.5 e Le. 24,44, che appartengono alla metà o alla seconda metà del sec. 1 d.C. Filone parlando dei Terapeu­ ti dice che essi portavano con sé nelle loro celle soltanto «leg­ gi e parole profetizzate dai profeti e salmi e gli altri scritti per mezzo dei quali la conoscenza e la pietà aumentano e diventa­ no perfette ( 'J0(.10U� xat Àoytrt ìl'EC17ttCJ"tlÉ'J'trl otà 7tpOcp1)'tWV X(XL uiJ.,vou : ASTI 2 ( 1963 ) 27-37 ; Maag, Eschatologie als Funktion des Geschichtserlebnisses : Saeculum 1 2 ( 1961 ) I 2 3-30; Maier, Das Gefiihrdungsmo­ tiv bei der Himmelsreise in der ;udischen Apokalyptik und > : JBL 53 ( 1934) 273-90 ; Id., Eccle­ siasticus: A New Fragment of the Hebrew Text: ET 49 ( 1937/38) 37 s . ; Forster, The Date of Ecclesiasticus: AThR 41 ( 1 9.59) 1-9 ; Ginsberg, The originai Hebrew of Ben Sira I2,ro-r4 : JBL 74 ( 1955) 93-5 ; Jacob, L'histoire d'Israel vue par Ben Sira, in Mél. Bibl. Robert, 1957, 288-94 ; Kahle, The Age of the Scrolls: VT I ( 1951 ) 38-48, dr. pp . 46-8 ; Id., Zu den Handschriftenfunden in Hohlen beim Toten Meer: Das Altertum 3 ( 1957) . 34-46; Id., The Cairo Geniza, 21959, 813 ; Kaiser, Die Begriindung der Sittlichkeit im Buche ]esus Sirach : ZThK 55 ( 1958 ) 5 1-63 ; Kuhn, Beitrage zur Erkliirung des Buches ]esus Sira: ZAW 47 ( 1929) 289-96, 48 ( 1930) 100-2 1 ; Lehm ann, Ben Sira and the Qumran Literature: RQ 3 ( 1961/62) 103-16; Lévi, Un nouveau fragment de Ben Sira: REJ 92 ( 1932) 1 36-45 ; Marcus, A Fifth Manuscript of Ben Sira: JQR 21 ( 1930/3 1 ) 223-40 ; Mar­ goliouth, The Origin of the (Origina! Hebrew' o/ Ecclesiasticus, 1 899 ; Id., The Date of Ben Sira, in Gaster Annivers. Vol., 1 936, 403-8 ; Michaelis, Das Buch ]e­

sus Sirach als typischer Ausdruck fiir das Gottesverhaltnis des nachalttestament­ lichen Menschen : ThLZ 83 ( 1958), col. 601-8; Noideke, Bemerkungen zum he­ briiischen Ben S'ira: ZAW 20 ( 1900) 81-94; Roth, Ecclesiasticus in tbe Synagogue Service: JBL 71 ( 1 952) 171-8 ; Schirmann, A New Leaf from the Hebrew «Eccle­ siasticus>> (Ben Sira) [ ebr. con sommario ingl.] : Ta rbiz 27 ( 1 958/.59) 440-3, I. 2 tavv.; Id., Some Additional Leaves /rom Ecclesiasticus in Hebrew [ ebr con som­ mario ingl.] : Tarbiz 29 ( 1959/6o) 1 25-34, II-III ; Segai, Tbe Evolution of the He­ brew Text of Ben Sira: JQR 25 ( 1934/35) 91-149; Id., «Additional Leaves /rom Ecclesiasticus in Hebrew» [ebr. con sommario ingl.] : Tarbiz 29 ( 1 9 5Q/6o) 3 1 323, I-II ; Siebeneck, May their Bones return to Life! Sirach's Praise of the Fathers: CBQ 2 1 ( 1959) 41 1-28 ; Storr, Bedenken gegen die Echtheit des hebraischen Jesus Sirach : ThQ 106 ( 1925) 203-3 1 ; Taylor, The Originality · of the Hebrew Text of Ben Sira in the Light of the Vocabulary and the Versions, 1910; Torrey, The He­ brew of the Geniza Sirach, in Alex. Marx ]ub. Vol. , 1950, 585-602 ; Trinquet, Les liens «Sadocites» de l'écrit de Damas, des manuscrits de la Mer Morte et de l'Ec­ clésiastique: VT 1 ( 195 1 ) 287-92; Vattioni, Nuovi fogli ebraici dell'Ecclesiastico: Riv Bibl 8 ( 1 960) 169-79; Vogt, Novum Folium Hebr Sir 1_5,I-1 6,7 MS B : Bibl 4o ( 1 9,9) 1o6o-62; Id., Novi Textus Hebraici Libri Sira: Bibl 41 ( 1 960) 1 84-90; .

·

f 88. La Sapienu di Gesù ben Sira Winter,

Ben Sira and the Teaching o/ «Two Ways» :

VT 5 ( 1955) 3 1 5-18;

Ziegler,

Zum Wortschat:r. des griechischen Sirach: BZAW 77 ( 1958) 274·87 ; Id., Die hexa­

pUJtische Bearbeitung des griecbischen Sirach : BZ 4 ( 1 960) 1 74-8.5. [Fang-Che-Yong, Ben Sira de novissimis hominis: VD 41 ( 1963 ) 2 1-38 ; !iart­ awm, Sirach in Hebrew and in Greek: CBQ 23 ( 1961 ) 443-5 1 ; Rivkin, Ben Sira Md the Non-existence of the Synagogue: A Study in Historical Method, in Essays SOver, 1 963, 32o-54; Scazzocchio ( § 8 r ) ; Snaith, The Importance of Ecclesiasticus (The Wisdom o/ Ben Sira) : ET 7.5 ( 1963/64) 66-9 ; Vaccari, Ecclesiastico J7,IO­ Il: critica ed esegesi: Est Ecl 34 ( 1960 ) 50.5-13 ; Ziegler, Die Munchener griechische SI,IICh-Handschrift 493· Ihre textgeschichtliche Bedeutung und erstmalige Edition d�'ch den Augsburger Humanisten David Hoeschel ( 1604), (SAM, 1 962, 4) 1 962 ] . - Cfr.

anche le bibliografie a i §§ x r . 2 1 . 64. 6,5 . 6 8 . 7 2 . 7 6 . 89.

Il libro di Gesù ben Sira è conosciuto anche con il suo tito­ lo latino (Liber) Ecclesiasticus, un titolo che a partire da Ru­ fino ( 345-4 1 0 d.C.) è stato spiegato di solito nel senso di una Indicazione del fatto che tra i libri non appartenenti al canone letti nella chiesa egli considerava questo come il più impor­ tante, vale a dire niente meno che «il libro della chiesa» . Ma In realtà questo titolo è probabilmente connesso con il fatto che il libro fu posto accanto all'Ecclesiaste ( § 6 8 ) e quindi provvisto di un titolo analogo, Ecclesiasticus, una forma deri­ vata da Ecclesiastes, che è la forma latinizzata di ÉxxÀt]O"LrtCT­ -rT)�, a sua volta traduzione greca di qohelet 1 • Nel caso di questo libro siamo in una posizione fortunata, per il fatto che - a differenza di tutti gli altri libri dell'Antico Testamento, compresi gli apocrifi e pseudepigrafi - troviamo qui informazioni sia sull'autore dell'originale ebraico sia sul traduttore in greco . Nel colophon alla parte principale, che arriva fino a 50,26 ( 5 0 ,2 7-29) 2 Gesù figlio di Eleazaro figlio di Siria (jesua ben-' elcazar ben-stra') è menzionato esplicita­ mente come autore del libro ; e l'appendice ( 5 I , r -3o) contie­ ne altri due colophon , provenienti evidentemente da due di­ verse recensioni del testo, che menzionano lo stesso nome 3 • In più, il traduttore nel suo prologo indica suo nonno (1ta1t­ 'IOti) Gesù come l'autorè dell'originale e dice di lui che, dopo 1,

De Bruyne, pp. 26o-2 ; Hamp, Recensione della 2• ed. ted. di quest'opera, in BZ 3 ( 19, 9) I 07- 12, dr. p. 1 1 1 . 1 . Enumerazione di capitoli e versetti secondo Smend. J. Sul testo cfr. la spiegazione di Smend.

Parte -IV: .- Il cànone>

68

essersi dèdicato con zelo allo stti4i9 "delle ·sacre s�ti ttur� ( § 7 5)' . ritenfle necessario scrivere un libro ·per esortare: alle buòne �a-. niere, alla sapienza e a u�a vita secondo la: legge . . · ·Di. se · stesso . �� - traduttor� 4 .dic� di essersi · recato · . in· Eg_i tto nell'-anno· - trentottesimo . del re Eurgete - Tolomeo Fisco . v.li . Euergete 11 ( r 7o-:t 64 e r"45-1 1 7 ) - vale a dire nel I 3 2 a .C . , di esservi ritnas.to durante il regno di questo re, e quindi di aver tradotto l'opera del nonno in greco per gli · Ebrei grecofo�. ni dell'Egitto . Così, egli fece questa · traduzione dopo il · I I 7 . Indirettamente questi riferimenti al nonno ci dicono qualco­ sa in più su questa figura. È chiaro che il nipote si recò dalla Palestina in �gitto portando con sé il libro del nonno . Per cui questi visse e scrisse in Palestina, probabilmente a Gerusa­ lemme , e i contenuti del libro concordano con questa ipotesi .. Per quanto riguarda la data di composizione , poiché il nipote si recò in Egitto probabilmente quando era giovane, dobbia­ mo risalire indietro dal I 3 2 di circa 6o anni per arrivare al periodo di vita e di attività del nonno . Dovremmo arrivare co.. sì al 1 9 0 circa, il che è confermato dal fatto che nel cap . 5 0 ben Sira loda il governo del sommo sacerdote Simone, rife- · rendosi probabilmente a Simone 11 che fu in carica verso il I 9 0 e fu padre di Onia 111 , deposto d a Antioco IV verso il 1 7 3 5• Dal punto di vista letterario il libro appartiene - come Prov. - alla categoria dei libri sapienziali e come Prov. contie­ ne ogni tipo di esortazioni e promesse, esperienze, regole di vita e simili,_ messe insieme senza ordine preciso, ma in mo­ do tale che i detti che trattano di uno stesso argomento ricor­ rono spesso uniti : 2 , I - I 8 , esortazioni alla pazienza e alla sof­ ferenza ; 3 , r .. I 6 6, esortazioni a rispettare i genitori e la ricom­ pensa che ne deriva; 4 , 1 - r o , esortazioni a soccorrere i poveri e gli oppressi ; 3 0 ,2 I - 2 4 ; 3 3 , I 3h 7, ammonizione contro l'ano



Sira : HThR 48 ( 19.5.5 ) 2 19-25 = BT 7 ( 1 9.56) 5 · losephus, ant. 1 2 ,4,10 ( § § 223-5 ); cfr. § 79 n. 2. 6. J. Bauer, Des Vaters Segen ..., Der Fluch der Mutter: Bibel urid Liturgie 23 ( 195.5/ 56) 29.5 s., su 3,9. 7· Winton Thomas, The LXX's Rendering of snwt lb twb in Ecclus. 33}IJ : VT IO ( 1960) 456.

Cadbury, The Grandson of Ben

77-81 .

-$.·88. La Sapienza. di Gesù ben Sira

sietà · e la· preoccupazione ; 30 ,28-32 ., esortazioni a conservare la propria dignità e indipendenza fino alla morte; 30,33-40, esortazioni a comportarsi cori giustizia nei confronti degli .schiavi ; 3 4 , I 2-3 5 , I 3 , esortazioni a comportarsi decorosamen­ te a tavola ; 3 7 ,27-3 8 ,2 3 , esortazioni a una condotta modera­ ta, a consultare il dottore, a pregare e a offrire sacrifici quan­ do si è malati e a comportarsi come si deve nei casi di celebra­ .zioni funebri. Accanto a tali gruppi di detti vi sono, come in Prov� Iob e Eccl. ( § § 6 5 ,2 ; 64,3 ) , poemi sapienziali : r ,r-2 o ; 4 , 1 I - I 9 ; I 4 ,20- 1 5 ,8 , tra i quali c'è un alfabeto acrostico , che si trova in appendice, 5 I , 1 3-2 9 . Diversamente da Prov. , ma analogamente a Iob e al papiro Insinger ( § 64,3 ) , il libro con .. tiene una serie di poesie di diverso genere: inni su Dio e sul­ la perfezione e splendore delle sue opere, come r 7 , r - r 4 8 ; 3 9 , 1 2-3 5 ; 42 , 1 5-4 3 , 3 3 ; 5 r ,( r )-( r 6 ) 9 ; preghiere nella forma di suppliche nazionali, come 3 3 , r - r 3a 10 + 3 6 , r 6b-22 tOa; canti di ringraziamento , come 5 r , r - r 2 . Speciale attenzione va data a 1 tre brani : I . la «Lode dei padri» (44 , 1 -49 , 1 6) 1 , già frequen­ temente menzionata, uno sguardo poetico retrospettivo sui grandi personaggi di Israele, che inizia in 44 , 1 6- - dopo l'in­ troduzione sintetica in 44 , 1 - 1 5 - con Enoc e si chiude in 49 , 1 3 çon Neemia, e che riprende nuovamente in 49 , 1 4- I 6 , esal­ tando Enoc e Giuseppe, Sem e Set, ma sopra tutti Adamo, la cui gloria supera quella di tutti gli esseri viventi ; 2 . la .descri­ zione del sommo sacerdote Simone 11a , che segue direttamen­ te alla : NTS 6 ( 19.59/6o) 3 1 9-2 1 ; Id., St. Luke and the Letter of Aristeas: JBL 8o ( 1 96 1 ) 1.,.,, ; Kahle, The Cairo Geniza ( 1947) 1 32- 1 3 7 ; 2 1 959, 209-14; Id., The Greek B�blt and the Gospels. Fragments /rom the ]udaean Desert: StEv = TU 73 ( 1 9.59) fi3·2 I ; Meecham , The Oldest Version of the Bible, 1932; Id., The Letter of Aris­ IHI, 1935 ; Momigliano, Per la data e la caratteristica della lettera di Aristea : Aeayptus 1 2 ( 1932 ) 161-72 ; Orlinsky, Review of Hadas, in Aristeas to Philocra111, 19,1, in Crozer Quarterly 29 ( 1 952) 2 01 -5 ; Stahlin, ]osephus und der Ari­ lllahrief : ThStKr 102 ( 1 930) 324-3 1 ; Stricker , De Brief von Aristeas (VAA 6 2 , 4), 19,6; Tcherikover, The ldeology of the Letter of Aristeas: HThR .5 1 ( 1 958) ,tJ-86 ; Corpus Papyrorum ]udaicarum 1 ( 1 9 5 7) 1-47 ; Th ackeray ( § 87) 1 7-3 1 ; Tracy ( § Bo) ; Tramontano, La lettera di Aristea a Filocrate, 1 93 1 ; Willrich, Ur.:. �*"tlenfiilschung i� der hellenistisch-jiidischen Literatur (FRLANT 38), 1 924, 86; Zuntz, Zum Aristeas-Text: Philologus 102 ( 1 958) 240-6 ; Id., Aristeas Studies : «Tht Seven Banquets;> : J SS t 4 ( 1 959) 2 1-36 ; Il: