La congregazione dell'Indice. L'esecuzione dell'Index del 1596 e gli ordini regolari in Italia. Documenti 8821010007, 9788821010002

Quinto volume della serie Libri e biblioteche degli ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI.

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La congregazione dell'Indice. L'esecuzione dell'Index del 1596 e gli ordini regolari in Italia. Documenti
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LIBRI E BIBLIOTECHE DEGLI ORDINI RELIGIOSI IN ITALIA ALLA FINE DEL SECOLO XVI 5

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La pubblicazione delle liste dei titoli dei libri posseduti dagli Ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI è frutto della Ricerca sull’Inchiesta della Congregazione dell’Indice dei libri proibiti, patrocinata dall’Associazione don Giuseppe De Luca, finanziata con fondi COFIN e PRIN, e con il sostegno dei seguenti ordini religiosi: Carmelitani della B.V. Maria Immacolata, Chierici Regolari di Somasca, Chierici Regolari di S. Paolo, Congregazione Benedettina Olivetana, Congregazione Benedettina Vallombrosana, Congregazione Camaldolese dell’Ordine di S. Benedetto, Ordine dei Minimi, Ordine di S. Agostino, Ordine Francescano Frati Minori (Conferenza dei Ministri Provinciali), Ordine Francescano Frati Minori Cappuccini (Provincia Umbra), Ordine Francescano Frati Minori Conventuali (Centro Studi Antoniani), Servi di Maria. La pubblicazione dei volumi è curata da Roberto Rusconi (Università Roma Tre), con la consulenza scientifica di Agostino Borromeo (Sapienza – Università di Roma) Rosa Marisa Borraccini  (Università di Macerata) Gianna Del Bono (Università di Roma – Tor Vergata) Giovanna Granata (Università di Cagliari) Maria Pia Paoli (Scuola Normale Superiore di Pisa) Luigi Pellegrini (Università di Chieti) Danilo Zardin (Università cattolica del S.C. – Milano) Gabriella Zarri (Università di Firenze)

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STUDI E TESTI

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LIBRI  E  BIBLIOTECHE  DEGLI  ORDINI  RELIGIOSI IN  ITALIA  ALLA  FINE  DEL  SECOLO  XVI 5

LA CONGREGAZIONE DELL’INDICE, L’ESECUZIONE DELL’INDEX DEL 1596 E GLI ORDINI REGOLARI IN ITALIA. DOCUMENTI a cura di Alessandro Serra

CITTÀ DEL VATICANO

B iblioteca A postolica Vaticana 2018

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Pubblicazione curata dalla Commissione per l’editoria della Biblioteca Apostolica Vaticana: Marco Buonocore (Segretario) Eleonora Giampiccolo Timothy Janz Antonio Manfredi Claudia Montuschi Cesare Pasini Ambrogio M. Piazzoni (Presidente) Delio V. Proverbio Adalbert Roth Paolo Vian

Descrizione bibliografica all’indirizzo www.vaticanlibrary.va

Gli indici dei volumi della serie “LIBRI E BIBLIOTECHE DEGLI ORDINI RELIGIOSI IN ITALIA ALLA FINE DEL SECOLO XVI” sono in formato elettronico, consultabili all’indirizzo http://rici.vatlib.it

Stampato con il contributo dell’associazione American Friends of the Vatican Library Proprietà letteraria riservata © Biblioteca Apostolica Vaticana, 2018 ISBN 978-88-210-1000-2 TIPOGRAFIA  VATICANA

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SOMMARIO

Premessa di Roberto Rusconi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Alessandro Serra, La Sacra Congregazione dell’Indice dei libri proibiti, gli Ordini regolari in Italia e l’esecuzione dell’ Index librorum prohibitorum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Documenti dall’archivio della S. Congregazione per la dottrina della fede

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Indice dei nomi e dei luoghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Tavole

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ROBERTO RUSCONI

PREMESSA

A Giovanni Paolo II (1978-2005) per avere aperto alla consultazione l’Archivio della Congregazione per la dottrina della fede Papa Giovanni Paolo II rispose in maniera positiva alla richiesta che gli studiosi avevano avanzato, affinché fosse aperto alla consultazione l’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel 1998 fu dunque possibile accedere liberamente anche ai documenti dell’archivio della S. Congregazione dell’Indice dei libri proibiti, che vi erano stati conferiti nel 1917 al momento della sua soppressione1. Sulla loro base è stato possibile tracciare una ricostruzione della nascita e dei primi sviluppi di una istituzione che, al vertice della Chiesa cattolica, era stata preposta alla censura libraria sin dall’anno 1571 per volontà di Pio V, precedendo dunque la complessiva riforma degli organismi della Curia romana, che si verificò al tempo di papa Sisto V, nel 15882. Non mancarono i contrasti e i conflitti con l’altra Congregazione inquisitoria, la cui istituzione risaliva a tre decenni prima, al 1542, durante il pontificato di Paolo III, vale a dire la Suprema sacra congregazione del S. Uffizio3. In tale ambito è stata ricostruita con particolare attenzione la “inchiesta”4, ovvero una serie di indagini promosse dalla Congregazione dell’In1   Si veda L’inquisizione e gli storici: un cantiere aperto (Tavola rotonda nell’ambito della conferenza annuale della ricerca. Roma, 24-25 giugno 1999), Roma 2000. 2  V. Frajese, Nascita dell’Indice. La censura ecclesiastica dal Rinascimento alla Controriforma, Brescia 2006. 3   Si vedano G. Fragnito, La censura libraria tra Congregazione dell’Indice, Congregazione dell’Inquisizione e Maestro del Sacro Palazzo, in La censura libraria nell’Europa del secolo XVI, a cura di U. Rozzo, Udine 1997, pp. 163-175 e Un archivio conteso: le “carte” dell’Indice tra Congregazione e Maestro del Sacro Palazzo, in Rivista storica italiana 119 (2007), pp. 12791318; V. Frajese, La Congregazione dell’Indice negli anni della concorrenza con il Sant’Ufficio (1595-1603)., in Archivio italiano per la storia della pietà, 14 (2002), pp. 207-255 4   Si veda la documentata ricostruzione di G. Fragnito, L’Indice clementino e le biblioteche degli Ordini religiosi, in Libri, biblioteche e cultura degli Ordini regolari nell’Italia moderna attraverso la documentazione della Congregazione dell’Indice. Atti del Convegno Internazionale,

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dice per verificare in qual modo fossero state messe in atto, tra gli altri, da parte degli Ordini religiosi maschili del territorio italiano le prescrizioni contenute nell’Index librorum prohibitorum, la cui versione definitiva è stata pubblicata durante il pontificato di Clemente VIII nel 15965. In verità soltanto una parte estremamente limitata del materiale che fu inviato a Roma concerneva in modo diretto i libri «prohibiti» o «suspecti»6. Anche nell’enorme cumulo delle liste di titoli di libri, pervenute alla Congregazione e ancora conservate7, posseduto da singoli religiosi oppure collocati nelle librarie dei loro insediamenti, del tutto sporadicamente appaiono riferimenti alle autorizzazioni di lettura concesse dagli inquisitori oppure a interventi censori effettuati su singoli esemplari8. In

Macerata. 30 maggio – 1 giugno 2006, a cura di R. M. Borraccini – R. Rusconi, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 434), pp. 37-59, e della stessa L’applicazione dell’Indice dei libri proibiti di Clemente VIII, in Archivio storico italiano 159 (2001), pp. 107-149. 5   Il materiale prodotti dal progetto di Ricerca sull’Inchiesta della Congregazione dell’Indice è in larga parte accessibile on line sul sito della Biblioteca Apostolica Vaticana (rici.vatlib.it). Per una informazione aggiornata alla data di pubblicazione si veda R. M. Borraccini, G. Granata, R. Rusconi, A proposito dell’inchiesta della S. Congregazione dell’Indice dei libri proibiti di fine ‘500, in Il capitale culturale 6 (2013), pp. 13-45. Sono state pubblicate a stampa, nella serie «Libri e biblioteche degli Ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI» della collezione Studi e testi, le liste di Vallombrosani, Camaldolesi, Chierici regolari minori, Congregazione dell’Oratorio e Ordine dei frati scalzi della b.v. Maria del monte Carmelo: si veda A. Manfredi, Su un’edizione di cataloghi librari ecclesiastici tra i secoli XVI e XVII. Riflessioni e linee di ricerca, in Bibliothecae.it 5 (2016), 2, pp. 337-353. 6   Si vedano in generale R. Rusconi, Libri e biblioteche degli ordini regolari in un’indagine di fine Cinquecento. Indirizzi di ricerca e prospettive, in Dimensioni e problemi della ricerca storica, n. 1 (2012), pp. 111-123, e i contributi puntuali di U. Rozzo, Le biblioteche dei cappuccini nell’inchiesta della Congregazione dell’Indice (1597-1603), in Girolamo Mautini da Narni e l’Ordine dei Frati minori cappuccini fra ‘500 e ‘600, a cura di V. Criscuolo, Roma 1998, pp. 57-101; F. Bruni, «Erano di molti libri proibiti». Frate Lorenzo Lucchesi e la censura libraria a Lucca alla fine del Cinquecento, Roma 2009 (Scrinium historiale, XXIV) e Una «inquisitio» nel convento servita di Lucca: i libri nella cella di fra’ Lorenzo, in Libri, biblioteche e cultura degli Ordini regolari cit., pp. 473-523; L. Di Lenardo, I libri proibiti dei Francescani Conventuali del Triveneto, ibid., pp. 525-554; A. Malena, Libri “proibiti”, “sospesi”, “dubii d’esser cattivi”: in margine ad alcune liste dei Canonici regolari lateranensi, ibid., pp. 555-580. Ma si vedano anche D. Fasanella, I libri proibiti dei monasteri benedettini di fine Cinquecento, in Archivio italiano per la storia della pietà 14 (2002), pp. 257-343, e […] Congregazione dell’Oratorio, a cura di E. Caldelli – G. Cassiani […] (Libri e biblioteche degli ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI, 3 = Studi e testi, 497), Città del Vaticano 2015, pp. 107-192. 7   La documentazione trasferita presso la Biblioteca Apostolica Vaticana ed è stata descritta da M.-M. Lebreton – L. Fiorani, Codices Vaticani Latini. Codices 11266-11326. Inventari di biblioteche religiose italiane alla fine del Cinquecento, Città del Vaticano 1985. Ulteriore documentazione è stata individuata in altre sedi da R. Benvenuto, I Minimi nella diocesi di Bisignano alla vigilia della soppressione innocenziana, in Bollettino ufficiale dell’Ordine dei Minimi 48 (2002), pp. 474-538; Fragnito, L’Indice clementino e le biblioteche degli Ordini religiosi cit., p. 55; C. Cargnoni, Libri e biblioteche dei cappuccini della Provincia di Siracusa alla fine del secolo XVI, in Collectanea Franciscana 77 (2007), pp. 63-151. 8   Sono state pubblicate a stampa, nella serie «Libri e biblioteche degli Ordini religiosi

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non pochi casi specifici, i compilatori delle liste si mostrano inconsapevoli – non solo per genuina ignoranza – di avere tra le mani un esemplare di un’edizione che al contrario incorreva nelle determinazioni censorie. D’altra parte la mancanza di adeguate cognizioni in materia di bibliografia9 e la contraddittorietà della normativa – si pensi al succedersi della pubblicazione di Index con prescrizioni discordanti, oltre che ai conflitti di giurisdizione anche in materia di censura libraria10 – condussero inevitabilmente a un tale esito. La pubblicazione integrale dei documenti che riguardano in maniera esclusiva la “inchiesta” sul posseduto librario, ad esclusione di altre questioni correlate, come ad esempio le licenze di lettura11, ovvero la espurgazione di opere ed edizioni12, consente di gettare una sguardo complessivo sul modo di procedere della Congregazione dell’Indice, in particolare sulla progressiva definizione della sua strategia, e sulle diversificate reazioni dei diversi Ordini, grazie al puntuale lavoro di Alessandro Serra nell’identificare i personaggi coinvolti.

in Italia alla fine del secolo XVI» della collezione Studi e testi, le liste di Vallombrosani, Camaldolesi, Chierici regolari minori, Congregazione dell’Oratorio e Ordine dei frati scalzi della b.v. Maria del monte Carmelo: si veda A. Manfredi, Su un’edizione di cataloghi librari ecclesiastici tra i secoli XVI e XVII. Riflessioni e linee di ricerca cit. 9   Su questa problematica si veda R. Rusconi, I libri dei religiosi nell’Italia di fine ‘500, in Accademie e biblioteche 77 (2004), pp. 19-40, e The Devil’s Trick. Impossible Editions in the Lists of Titles from the Regular Orders in Italy at the End of the Sixteenth Century, in Lost Books. Reconstructing the Print World of Pre-Industrial Europe, edited by F. Bruni – A. Pettegree, Leiden-Boston 2016 (Library of the Written World, 46), pp. 310-323. 10   Per un caso esemplare si veda R. Laudadio, La provincia dei frati Minori dell’Osservanza di Trinacria e i suoi libri alla fine del Cinquecento, in Franciscana 7 (2005), pp. 209-299, il cui retroterra è illustrato da A. Borromeo, Inquisizione spagnola e libri proibiti in Sicilia ed in Sardegna durante il XVI secolo, in Annuario dell’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea 35-36 (1983-1984), pp. 217-271. 11   Cfr. V. Frajese, Le licenze di lettura tra vescovi e inquisitori. Aspetti della politica dell’Indice dopo il 1596, in Società e storia 22 (1999), pp. 767-818, e Le licenze di lettura e la politica del Sant’Uffizio dopo l’Indice clementino, in L’inquisizione e gli storici: un cantiere aperto cit., pp. 179-220. 12   Cfr. Gigliola Fragnito, Aspetti e problemi della censura espurgatoria, in L’inquisizione e gli storici: un cantiere aperto cit., pp. 162-178; V. Frajese, Il purgatorio dei libri. Inquisizione e Indice nell’attività espurgatoria di inizio Seicento, in I luoghi dell’immaginario barocco. Atti del Convegno (Siena, 21-23 ottobre 1999), a cura di L. Strappini, Napoli 2001, pp. 203-210.

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LA SACRA CONGREGAZIONE DELL’INDICE DEI LIBRI PROIBITI, GLI ORDINI REGOLARI IN ITALIA E L’ESECUZIONE DELL’INDEX LIBRORUM PROHIBITORUM DEL 1596. DOCUMENTI*

Introduzione Il corpus di documenti di cui si propone l’edizione è costituito dall’insieme della corrispondenza relativa al lungo e faticoso processo di esecuzione dell’Indice del 1596 nei conventi e monasteri d’Italia degli Ordini religiosi maschili. Si tratta di un materiale, conservato presso l’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede1, abbondante e, sebbene già in gran parte utilizzato dalla storiografia sulla storia della censura libraria, ancora di notevolissimo interesse per la ricerca storica2. Attraverso le varie lettere è infatti possibile seguire passo passo l’accidentato percorso dell’indagine, dagli stentati avvii, nell’estate del 1596, fino alle sue battute finali, tra la fine dell’anno 1600 e i primi mesi del

* La realizzazione di questo lavoro deve moltissimo al competente aiuto e all’amichevole accoglienza offerti dal personale dell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, e in modo particolare dal direttore monsignor Alejandro Cifres, dall’archivista, Daniel Ponziani, e da Fabrizio De Sibi, che desidero ringraziare sentitamente. 1   Sono state adottate le seguenti abbreviazioni: I/1 = Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede (=ACDF), Index, I/1, Registrum omnium decretorum et actorum S. Congregationis illustrissimorum et reverendissimorum dominorum, dominorum cardinalium deputatorum super Indice librorum […], 15711606 (restaurato e ricartulato nel 2011). II/14 = ACDF, Index, II/14. II/15 = ACDF, Index, II/15. II/19 = ACDF, Index, II/19. III/2 = ACDF, Index, III/2, Epistolæ archiepiscoporum, episcoporum, inquisitorum. Tomus II (restaurato e ricartulato nel 2006). III/5 = ACDF, Index, III/5, Epistolae archiepiscoporum, episcoporum, inquisitorum. Tomus V. III/6 = ACDF, Index, III/6, Epistolarum archiepiscoporum, episcoporum, inquisitorum tomus VI. V/1 = ACDF, Index, V/1, Registrum litterarum vulgarium et latinarum Sacrae Congregationis Indicis. Ab anno 1582 usque ad 1602 (restaurato tra il 2014 e il 2016). XIX/1 = ACDF, Index, XIX, Miscellanea rerum quae spectant ad Congregationem. 2   Una prima presentazione dell’insieme del materiale contenuto in questo fondo archivistico è in S. Seidel Menchi, La Congregazione dell’Indice, in L’apertura degli archivi del Sant’Uffizio romano, Giornata di studio (Roma, 22 gennaio 1998), Roma 1998, pp. 31-45.

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ALESSANDRO SERRA

1603, quando la Congregazione riuscì finalmente ad ottenere un numero cospicuo, per quanto ben lontano da quello totale, delle richieste liste dei titoli dei libri posseduti dai regolari. Nel contempo, la corrispondenza è in grado di offrire un’eccellente visione d’insieme sulla dinamica dei rapporti, dialettici e talora addirittura conflittuali, per quanto costantemente ammantati di un’aura di cordiale formalità, tra la Congregazione dell’Indice e i vertici degli Ordini regolari, utile, anche in una più ampia prospettiva, in quanto testimonianza paradigmatica di quelle modalità di costante negoziazione che segnano, molto più della dinamica imposizione/obbedienza, l’interazione tra gli organi centrali di governo della Chiesa romana – le Congregazioni cardinalizie in modo particolare – e le altre realtà istituzionali del panorama ecclesiastico, specie periferiche, nell’Italia di antico regime3. 1. All’origine delle evocate frizioni vi sono, evidentemente, in primo luogo i tentativi degli Ordini regolari di salvaguardare per intero, al riparo dall’occhio delle istituzioni censorie, il ricco patrimonio librario che generazioni di religiosi erano andati costituendo, ma anche, in linea più generale, di rafforzare il proprio particolare status istituzionale, facendo valere privilegi ed esenzioni inveterate, e cercando di ottenerne di nuovi4. Un obiettivo, questo, che molti di essi perseguirono mettendo in atto una sistematica strategia dilatoria, di cui le schermaglie epistolari qui pubblicate costituiscono una significativa testimonianza. Le esigenze degli Ordini regolari si scontravano nettamente con la volontà della Congregazione di affermare la propria autorità ancora incerta sulla circolazione, in Italia, di tutta quella produzione libraria valutata a vario titolo come pericolosa, mediante un controllo più stretto e sistematico dell’ortodossia delle letture e del posseduto librario dei singoli e delle istituzioni direttamente sottoposti alla sua giurisdizione. Un vero e proprio processo di autoaffermazione che avveniva in contrasto o quanto meno in concorrenza, come del resto accadeva fin dalle origini della Congregazione dell’Indice, con altri due organi istituzionali, più antichi e potenti, impegnati contemporaneamente, sebbene a diverso titolo, nella 3   Vedi le considerazioni, specificatamente dedicate all’ambito agli usi liturgici ma valide anche in una prospettiva più generale, di S. Ditchfield, Leggere e vedere Roma come icona culturale (1500-1800 ca.), in Roma, la città del papa. Vita civile e religiosa dal giubileo di Bonifacio VIII al giubileo di papa Wojtyla, a cura di L. Fiorani – A. Prosperi, Torino 2000 [Storia d’Italia. Annali, 16), pp. 31-72. 4   Cfr. V. Frajese, Nascita dell’Indice. La censura ecclesiastica dal Rinascimento alla Controriforma, Brescia 2006, p. 195.

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LA CONGREGAZIONE DELL’INDICE E GLI ORDINI REGOLARI

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pratica censoria: il Maestro del Sacro Palazzo e la Congregazione dell’Inquisizione5. Come è stato notato6, la stessa abbondanza del materiale documentario prodotto in merito all’applicazione dell’Index, incomparabile a quella, ben più scarsa, esistente per l’applicazione dei due precedenti Indici, quello del 1559 e quello del 1590, può essere considerata come una diretta conseguenza del nuovo compito di coordinamento nell’esecuzione dell’Index e, più in generale, nell’attività censoria che la Congregazione andava assumendo in quegli anni, per volontà di Clemente VIII, nell’ambito di una più ampia e articolata strategia mirante ad accentuare la burocratizzazione degli organi del governo papale e a definire in maniera chiara limiti e funzioni di ciascun dicastero7. In precedenza, i cardinali dell’Indice dovevano infatti sostanzialmente limitarsi a redigere il nuovo Index, affidandosi poi al Maestro del Sacro Palazzo e alle capillari strutture periferiche su cui poteva contare il Sant’Ufficio per la sua effettiva entrata in vigore ed esecuzione. Le nuove funzioni, ratificate già dal breve Sacrosanctum catholicae fidei, emanato il 17 ottobre 1595 per accompagnare il nuovo indice che sarebbe stato effettivamente pubblicato solo dopo sette mesi di aspri 5   Sullo scontro tra la Congregazione dell’Indice e, in modo particolare, il suo segretario da un canto, e il Maestro del Sacro Palazzo dall’altro, tra la fine del Cinquecento e l’inizio del secolo successivo, vedi G. Fragnito, Un archivio conteso: le « carte » dell’Indice tra Congregazione e Maestro del Sacro Palazzo, in Rivista storica italiana 119 (2007), pp. 1276-1318; per quanto concerne invece lo scontro tra i cardinali dell’Indice e il Sant’Ufficio, vedi invece V. Frajese, La Congregazione dell’Indice negli anni della concorrenza con il Sant’Ufficio (15951603), in Archivio italiano per la storia della pietà 14 (2002), pp. 207-255; id., Nascita dell’Indice cit., pp. 139-175. In una prospettiva più generale, vedi G. Fragnito, La censura libraria tra Congregazione dell’Indice, Congregazione dell’Inquisizione e Maestro del Sacro Palazzo, in La censura libraria nell’Europa del secolo XVI, a cura di U. Rozzo, Udine 1997, pp. 163-175. 6  G. Fragnito, La Bibbia al rogo. La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura, 1471-1605, Bologna 1997, p. 235; ead., L’Indice clementino e le biblioteche degli ordini religiosi, in Libri, biblioteche e cultura degli ordini regolari nell’Italia moderna attraverso la documentazione della Congregazione dell’Indice, Atti del Convegno internazionale (Macerata, 30 maggio-1° giugno 2006), a cura di R. M. Borraccini – R. Rusconi, Città del Vaticano 2006, pp. 37-59, in part. pp. 37-38. 7  Per le evoluzioni istituzionali nella Congregazione dell’Inquisizione, cfr. G. Romeo, L’inquisizione nell’Italia moderna, Roma-Bari 2002, pp. 29-62. In una prospettiva più generale, tra una bibliografia estremamente ampia, vedi almeno: L’Inquisizione romana: metodologia delle fonti e storia istituzionale, a cura di A. Del Col – G. Paolin, Trieste-Montereale Valcellina 2000; L’Inquisizione e gli storici: un cantiere aperto, Tavola rotonda nell’ambito della Conferenza annuale della ricerca (Roma, 24-25 giugno 1999), Roma 2000; L’Inquisizione, Atti del Simposio internazionale (Città del Vaticano, 29-31 ottobre 1998), a cura di A. Borromeo, Città del Vaticano 2003; A. Del Col, L’Inquisizione in Italia dal XII al XXI secolo, Milano 2006; Dizionario storico dell’Inquisizione, diretto da A. Prosperi, con la collaborazione di V. Lavenia – J. Tedeschi (=DSI), 4 tt., Pisa 2010; A dieci anni dall’apertura dell’archivio della Congregazione per la dottrina della fede: storia e archivi dell’Inquisizione, Convegno (Roma, 21-23 febbraio 2008), Roma 2011; Ch.F. Black, Storia dell’Inquisizione in Italia. Tribunali, eretici, censura, Roma 2013 (ed. or.: The Italian inquisition, New Haven-London 2009).

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ALESSANDRO SERRA

scontri e febbrili trattative8, prevedevano invece il coinvolgimento diretto dei cardinali dell’Indice e dei loro collaboratori in tutte le fasi dell’applicazione. Analogamente a quanto era avvenuto per la Congregazione del Concilio, i cardinali dell’Indice si vedevano inoltre riconosciute le facoltà di interpretare le norme contenute nell’Index e di dirimere le controversie che si fossero prodotte nel corso del processo di applicazione. Le nuove necessità organizzative portarono dunque al crearsi di inediti meccanismi di comunicazione tra la Congregazione, da una parte, e una vasta gamma di funzionari dipendenti da altri istituzioni, dall’altra: inquisitori locali, nunzi apostolici, superiori degli Ordini regolari e docenti delle Università. L’Indice dovette tuttavia dotarsi anche di propri agenti sul campo, che furono individuati, prevalentemente, negli ordinari diocesani, posti a capo in questi anni di veri e propri distaccamenti periferici della Congregazione, autonomi dagli inquisitori, che pure mantenevano, inevitabilmente, un ruolo attivo di primo piano9. Era una scelta comprensibile, soprattutto se si tiene conto, oltre che del livello dello scontro di potere in atto in quegli anni con il Sant’Ufficio, della composizione e della leadership della Congregazione, guidata dal cardinale Marcantonio Colonna10. Divenuto cardinale nel 1565, il Colonna aveva partecipato alle fasi finali del concilio tridentino, segnalandosi quale strenuo sostenitore dello jus divinum nella delicatissima questione relativa all’obbligo di residenza dei vescovi. Membro della Congregazione a partire dal 1587, prima cioè della riorganizzazione sistina (1588), ne era divenuto prefetto nel 1591. Alla sua autorità, pertanto, si rivolgono nella prima fase dell’indagine i rappresentanti degli ordini religiosi, decisi a far valere i propri privilegi di esenzione rispetto alla giurisdizione episcopale. Il Colonna, tuttavia, nel corso del 1596 aveva già sensibilmente ridotto la propria partecipazione alle attività della Congregazione, forse per l’aggravamento delle sue condizioni di salute, che nella tarda primavera del 1597 l’avrebbe portato alla morte11. Sebbene egli rimanesse formalmente 8   Sulle tormentate vicende che portarono alla sospensione dell’Indice e alla sua definitiva pubblicazione solo il 17 maggio del 1596, vedi tra l’altro: Fragnito, La Bibbia al rogo cit., pp. 183-198; Frajese, Nascita dell’Indice cit., pp. 139-175. Per l’Index, vedi anche Index des livres interdits, IX. Index de Rome 1590, 1593, 1596 [...], par J. M. De Bujanda et al., Sherbrooke – Génève 1994, pp. 328-341 e 913-978. 9   Vedi G. Fragnito, « In questo vasto mare de’ libri prohibiti et sospesi, tra tanti scogli di varietà et controversie »: la censura ecclesiastica tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento, in Censura ecclesiastica e cultura politica in Italia tra Cinquecento e Seicento, a cura di G. Stango, Firenze 2001, pp. 20-35; ead., L’applicazione dell’Indice dei libri proibiti di Clemente VIII, in Archivio storico italiano 159 (2001), pp. 107-149. 10   Su di lui vedi F. Petrucci, Colonna, Marcantonio, in Dizionario biografico degli Italiani (=DBI), 27, Roma 1982, pp. 368-371; un sintetico profilo complessivo sul personaggio è offerto anche da P. Mazur, Colonna, Marcantonio, in DSI, I, p. 350. 11   Nella sua voce dedicata al Colonna, Franca Petrucci ne data la morte al 14 marzo,

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LA CONGREGAZIONE DELL’INDICE E GLI ORDINI REGOLARI

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prefetto della Congregazione, come testimoniano anche le lettere dei regolari, che in questa prima fase sono indirizzate a lui, il suo posto nella direzione dei lavori della Congregazione era dunque già stato di fatto preso da Agostino Valier12, anch’egli membro della Congregazione dal 1587 e, al pari del Colonna, protagonista delle tormentate vicende legate alla difesa della sua autonomia d’azione. Dotato di una formazione classica e censore accorto e rigoroso, Valier fu anche sollecito pastore, nonostante la distanza, nella cura della diocesi di Verona, affidatagli fin dal 1565 e demandata al nipote Alberto in qualità di vicario. Tra la seconda metà degli anni ’80 e gli anni ’90 fu al centro di numerosi scontri prima con Sisto V, che lo estromise da essa in occasione della riorganizzazione del 1588, e poi con lo stesso papa Aldobrandini, che pure alla sua elezione, nel 1592, aveva stabilito il suo rientro nei ranghi nell’Indice13. Proprio gli scontri con Clemente VIII, dovuti almeno in parte al ritardo con cui i cardinali attendevano alla preparazione dell’Index expurgatorius, e gli effetti della perdurante e reciproca ostilità con Giulio Antonio Santori, il potente prefetto della Congregazione dell’Inquisizione14, dovettero essere all’origine del suo allontanamento dal dicastero, nel 160215. Si trattava, anche in questo caso, di un’assenza temporanea, perché dopo la morte di Clemente VIII e l’insediamento di Paolo V (1605), il Valier sarebbe tornato a partecipare con regolarità alle attività della Congregazione, fino alla morte, il 23 maggio del 160616. probabilmente sulla scorta dell’Eubel (cfr. K. Eubel, Hierarchia catholica medii et recentioris aevi, III. Saeculum XVI ab anno 1503 complectens, Monasterii 1923, p. 40; Petrucci, Colonna, Marcantonio cit., p. 371). La documentazione dell’Indice, tuttavia, segnala la partecipazione del Colonna alle attività della Congregazione ancora il 19 aprile, quando una riunione si tiene nella sua abitazione (I/1, f. 98v), e il 10 maggio, quando sottoscrive una serie di lettere inviate a nome della Congregazione (V/1, f. 63r); la sua morte, cui fa riferimento, senza fornirne la data, il verbale della riunione successiva, tenutasi il 13 giugno (I/1, f. 102r), avvenne in ogni caso prima del 24 maggio, quando il cardinale Ascanio Colonna ne fa menzione in una lettera indirizzata a Giovanni Vincenzo Arrigoni, inquisitore di Venezia (« Havendo Iddio tirato a sé in gloria il mio illustrissimo et reuerendissimo signor cardinale M. Antonio felice memoria, vengo io non meno con minor affetto in vece sua [... ]. Li 24 di maggio, card. Ascanius Col[onna] » (V/1, f. 66r-v). 12   Sulla figura del Valier, sulla sua formazione e sulla sua attività pastorale, oltre alla breve sintesi di M.T. Fattori, Valier, Agostino, in DSI, III, pp. 1638-1639, vedi E. Patrizi, Pastoralità ed educazione. L’episcopato di Agostino Valier nella Verona post-tridentina (1565-1606), 2 voll. (I. Vita e azione pastorale; II. Lettere, decreti, ordinamenti e scritti educativi), Milano 2015. 13  Cfr. Frajese, Nascita dell’Indice cit., pp. 121 e 139. 14   Ibid., pp. 200-205. 15  Non sono stati fin qui reperiti, almeno nelle carte della Congregazione, riferimenti precisi alle circostanze del suo allontanamento. Valier, in ogni caso, fu presente alle riunioni fino al 16 marzo 1602 (I/1, f. 152r). 16   Valier risulta assente fino alla riunione del 16 dicembre 1604, l’ultima prima della morte di papa Aldobrandini, il 3 marzo 1605 (I/1, f. 172r), per poi ricomparire tra i partecipanti fin dalla prima riunione avvenuta sotto il pontificato di Paolo V, il 2 luglio 1605 (I/1, f. 173v).

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Caduto in disgrazia il Valier, il ruolo guida dell’Indice fu assunto da Simone Tagliavia de Aragón, dei duchi di Terranova17, che ripetutamente, nel 1597 e nel 1599, a causa di due prolungate assenze del Valier, aveva diretto per qualche mese i lavori della Congregazione in qualità di decano18. Esponente, come già il Colonna, del partito spagnolo in seno al Sacro Collegio, Tagliavia era stato creato cardinale da Gregorio XIII nel 1583, entrando tuttavia a far parte della Congregazione dell’Indice solo sotto Clemente VIII, nel 1595. Per un biennio, ne avrebbe presieduto le attività attenuando decisamente quegli scontri con l’Inquisizione che avevano caratterizzato l’“era” Valier19, e portando a compimento il lavoro di raccolta delle “note” dei libri degli Ordini religiosi. Presenza costante lungo tutto l’arco cronologico considerato, in questo avvicendarsi di porporati al vertice della Congregazione, fu invece quella del segretario, il domenicano Paolo Pico20. In carica dal 1592 al 1613, il Pico aveva anche ricoperto, per due volte, l’incarico di socius del Maestro del Sacro Palazzo: una prima volta tra il 1589 e il 1591, durante la permanenza in carica di Vincenzo Bonardi, che fu anche suo predecessore nell’incarico di segretario dell’Indice; la seconda, al fianco di Giovanni Battista Lanci, eletto il 7 giugno 1597 e morto in carica il 15 aprile 1598. Alla morte del Lanci, egli stesso avrebbe auspicato la propria nomina a maestro del Sacro Palazzo, ma si era visto preferire Giovanni Maria Guanzelli, detto il Brisighella, probabilmente a causa del sostegno garantito a 17   Sulla sua figura, vedi M.T. Fattori, Clemente VIII e il Sacro Collegio, 1592-1605. Meccanismi istituzionali ed accentramento di governo, Stuttgart 2004, pp. 250-260 e il breve profilo in Catholic church, I/4, p. 2944. 18   Il primo periodo di assenza del Valier dalle riunioni fu compreso tra il 13 giugno e il 20 dicembre 1597, data del suo rientro in Congregazione, il secondo tra il 24 aprile e il 13 novembre 1599. Nel corso di questa seconda fase, la centralità del ruolo che Tagliavia andava assumendo risulta esser stato recepito anche dai rappresentanti degli Ordini religiosi, che lo definiscono talvolta nella documentazione « capo della Congregatione dell’Indice ». Cfr. per esempio la ricevuta di fra’ Francesco Massa, procuratore generale del Terz’Ordine Regolare di san Francesco (III/2, f. 195r) e più in generale infra, doc. 48. 19   Frajese, Nascita dell’Indice cit., p. 205 e n. La maggior intesa tra le due istituzioni, del resto, è testimoniata dalla successione a Tagliavia, sancita da Clemente VIII, che incaricò il cardinale Girolamo Bernieri, da tempo membro influente del Sant’Ufficio, « ut onus assumeret et Congregationis curam gereret » (I/1, f. 170r); sul Bernieri, vedi la voce redazionale Bernieri, Girolamo, in DBI, 9, Roma 1967, pp. 360-362 e M. Gotor, Bernieri, Girolamo, in DSI cit., I, p. 184. 20  Su di lui si veda: G. Catalani, De secretario Sacrae Congregationis indicis libri duo, Romae, typis Antonii Fulgoni apud S. Eustachium, 1751, pp. 95-96; Fragnito, La Bibbia al rogo cit., pp. 178-180 e passim; P. Godman, The Saint as Censor. Robert Bellarmine between Inquisition and Index, Leiden-Boston-Köln 2000, pp. 426-427. 453-455 e passim; Catholic Church and Modern Science. Documents from the Archives of the Roman Congregations of the Holy Office and the Index, edited by U. Baldini – L. Spruit, I. Sixteenth-century documents, 4. Appendix, Roma 2009, pp. 29-30.

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quest’ultimo dal cardinale Cinzio Aldobrandini21. Il Pico avrebbe proseguito nella sua attività di segretario dell’Indice, interrotta solo nel 1613, quando gli fu conferita la cattedra episcopale di Volturara Irpina, presso Benevento. Ben più complesso è invece lo scenario costituito dai rappresentanti degli Ordini regolari, spesso indicati nelle fonti unicamente attraverso la funzione ricoperta all’interno della rispettiva famiglia religiosa. Nell’apparato delle note, quando possibile, sono state fornite sintetiche informazioni biografiche sulla gran parte di tali personaggi – basate per lo più sui principali repertori e sulle opere storiografiche sei-settecentesche dei rispettivi Ordini –, oltre agli indispensabili rimandi interni tra le varie menzioni dei singoli religiosi all’interno del corpus22. Dal punto di vista dell’indagine, ad avere un ruolo, quali destinatari e mittenti furono in genere i superiori generali dei vari Ordini, ma un compito fondamentale in questa difficile comunicazione fu quello svolto dai procuratori generali, residenti a Roma, più volte convocati di fronte all’assise cardinalizia per dar conto del comportamento poco diligente dei propri generali. Spesso attivi quali consultori della Congregazione, essi svolgevano pertanto, specie nelle situazioni di tensione maggiore, una funzione di mediazione diplomatica fondamentale tra le autorità supreme cui erano, sebbene a diverso titolo, sottoposte. In tali vicende, già ricostruite nel dettaglio in sede storiografica23, è possibile distinguere, in sintesi, tre diverse fasi. Nei primi mesi di esecuzione dell’Index, i regolari erano chiamati almeno in teoria, così come i laici e i membri del clero secolare, a censire le loro biblioteche, consegnando ai 21  Cfr. Fragnito, Un archivio conteso cit., pp. 1282-1283 ed Ead., Proibito capire cit., p. 118, nt. 99. 22   Questo lavoro è stato possibile anche grazie alla amichevole collaborazione di un nutrito gruppo di studiosi esperti dei singoli Ordini, che qui desidero ringraziare sentitamente: Rocco Benvenuto (Minimi); Roberto Biondi (Francescani riformati); Emanuele Boaga ([†]  Carmelitani); Monica Bocchetta (Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa e Monaci di san Girolamo dell’Osservanza di Lombardia); Cécile Caby (Camaldolesi); Costanzo Cargnoni (Cappuccini); Diego Ciccarelli (Francescani conventuali); Stefano Defraia (Mercedari); Odir Jacques Dias (Servi di Maria); Ugo Fossa (Camaldolesi); Isabella Gagliardi (Gesuati); Massimo Carlo Giannini (Fatebenefratelli); Giovanna Granata (Francescani osservanti); Giovanni Grosso (Carmelitani); Carlo Longo (Domenicani); Filippo Lovison (Barnabiti); Antonella Mazzon (Agostiniani); Samuele Megli (Camaldolesi); Andrea Ottone (Certosini); Maria Pia Paoli (Canonici regolari lateranensi); Lucia Palazzi (Celestini); Francesco Salvestrini (Vallombrosani); Costanza Stefanori (Olivetani); Francesco Trolese (Cassinesi); Andrea Vanni (Teatini); Paola Zito (Caracciolini). 23   Per una trattazione più distesa sulle vicende, si rimanda a Frajese, Nascita dell’Indice cit., pp. 194-200 e soprattutto a Fragnito, L’Indice clementino cit., pp. 37-50, cui la ricostruzione che segue è largamente debitrice.

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vescovi o agli inquisitori locali, a seconda delle indicazioni di questi ultimi, i libri proibiti e sospesi, oppure le liste di tali libri. Nonostante la collaborazione di alcuni istituti24, la maggioranza del clero regolare italiano sembrava opporre allo svolgimento dell’indagine una certa resistenza, tanto da indurre il Valier a inviare, tra ottobre e novembre del 1596, una serie di comunicazioni in cui si richiamavano i superiori generali alla pronta esecuzione dell’Index25. Già in giugno, inoltre, i monaci della Congregazione cassinese avevano ottenuto dai cardinali dell’Indice il privilegio di custodire nei propri monasteri, benché inaccessibili a chiunque, quei libri che l’Indice Clementino aveva definito non omnino damnati ma expurgabiles26. Il privilegio non era destinato a rimanere isolato, ma ad estendersi progressivamente a numerose altre famiglie religiose27. La situazione era destinata tuttavia a complicarsi ulteriormente a partire dal novembre di quello stesso anno, quando la Congregazione avrebbe stabilito che l’esecuzione dell’Index nei territori nullius dioecesis su cui abati e priori di monasteri esercitavano giurisdizione quasi episcopale spettasse ai vescovi della diocesi più prossima28. Il provvedimento, preso evidentemente per rendere più rapido e uniforme il processo, provocò la sdegnata reazione di taluni istituti regolari, che rivendicarono il proprio diritto di visita tanto sui propri monasteri, quanto sui territori sottoposti alla loro diretta giurisdizione29. Anche in questo caso doveva in breve scatenarsi un processo a catena che portò numerose Congregazioni religiose a chiedere e ottenere di poter visitare autonomamente le biblioteche dei propri insediamenti, sottraendole dunque al diretto controllo di vescovi e inquisitori. Per effetto di tali concessioni si apriva così una seconda fase, fatta anch’essa di tergiversazioni da parte dei religiosi e di richiami da parte dei cardinali romani, nella quale sarebbero dovute pervenire alla Congregazione le liste di tutti libri sospesi a tenore dell’Index conservati nei monasteri e conventi d’Italia. Ben poche furono, tuttavia, le famiglie religiose che ottemperarono all’obbligo, tanto che tra luglio e agosto del 1599 i car24   Si vedano ad esempio le liste consegnate da Paolo Tasso, vescovo di Lanciano, tra cui vi sono anche quelle di diversi religiosi (II/14, ff. 225r-234v); cfr. Fragnito, L’Indice clementino cit., p. 52, nt. 46. 25   Cfr. docc. 2-5. 26   Cfr. doc. 1. 27   In virtù delle lettere inviate dal Valier e poi dal Tagliavia ai superiori generali a partire dal 28 gennaio 1597 (cfr. docc. 27, 28, 41, 43, 44 e 46). 28   Riunione del 9 novembre 1596: « Decretum quod archiepiscopis et episcopis exemptis committatur negotium publicandi Indicem in locis sibi circumuicinis exemptis uel nullius » (I/1, f. 97bisv). 29   Cfr. docc. 23, 26, 30 e 31.

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dinali dell’Indice si videro costretti a convocare i procuratori della maggior parte delle famiglie religiose e ad ordinare loro di intimare ai propri superiori generali l’invio entro Natale della “nota” dei libri sospesi30. Una lettera del cardinal Tagliavia del 25 agosto successivo ribadiva con durezza l’imposizione, sottolineando come « non [fosse]  in tre anni comparso essecutione alcuna conforme all’Indice et all’hordine dato in consegnar la nota de simili libri »31. In una terza e ultima fase infine, a partire dal dicembre del 1599, mentre ancora continuavano ad arrivare le richieste di proroga concernenti le liste dei libri sospesi32, i cardinali dell’Indice, ormai esasperati dalla scarsa collaborazione degli interlocutori e dalla presenza di « molti libri degni di censura appresso diuersi religiosi et in diuersi monasterij, quali non [erano]  facilmente da tutti conosciuti e si [dovevano]  emendare », ordinarono ai generali degli Ordini religiosi l’invio della « nota de tutti li libri, stampati o scritti a mano, che si ritrouano nelle librarie publiche o priuate » dei conventi e monasteri d’Italia, imponendo dunque ai regolari un nuovo e ben più gravoso compito, che avrebbe dovuto essere svolto entro il mese di maggio del 160033. 30   Riunione del 31 luglio 1599: « Admissi sigillatim procuratores monacorum Olivetanorum, Camaldulensium, Siluestrinorum, Vallisumbrosę, Montis Uirginis, Montis Coroni, s. Hieronymi et defuit procurator Celestinorum, qui omnes citati fuerunt ad reddendam rationem essecutionis Indicis eiusdemque pręsentibus lectę fuerunt litterę Congregationis ad eorum superiores et eorundem superior ad Congregationem et reperta negligentia in omnibus eisdem pręceptum fuit ut quamprimum generalibus scriberent ut iuxta normam traditam mandari curent executioni Indicem et librorum prohibitorum notam transmittant » (I/1, f. 120r); riunione del 14 agosto 1599: « Admissi sigillatim procuratores Ordinum s. Augustini, Cruciferorum, b. Petri de Pisis, Congregationis Mantuane Carmelit., Cistercensium Congregationis Lombrdie et Haetrurię, viceprocurator Ord. Min de Obseruantia et auditi super executione Indicis repertoque quod negligentes fuerunt. Decretum fuit a cardinalibus quod sub pena suspensionis abb officio aliisque pęnis arbitrio Congregationis infligendis, teneantur in proximo festo Natiuitatis Domini siperiore Ord. per manus suorum procuratorum prentare Congregationi notam omnium librorum expurgabilium in monasteriis Italię existentium uel apud uasallos || in quos exercent iurisditionem episcopalem et insuper sub eisdem pęnis per spatium unius anni a data litterarum teneantur rodem modo presentare censuras eis de consignatorum librorum. Commissum secretario ut superioribus omnium Religionum super hac scribat prout decretum fuit, et archiepiscopis, episcopis et inquisitoribus ut similiter notam librorum transmittant, quatenus cum opus fuerit consignari possint ad censurandum libri diversis, qui se excusant, ob penuria librorum censuras minime se posse conficere. Commissum secretario ut diligenter inquirat an cursoris culpa non vocantis uel negligentia uocatorum quidam procuratores non comparuerunt ut Celestinorum, Sancti Saluatoris, Seruorum et s. Hieronymi » (I/1, f. 121v-122r). 31   Lettera del card. Tagliavia a Zaccaria Tarasco, presidente dei Cassinesi, del 25 agosto 1599 (V/1, f. 104r-105r, in part. f. 104v; per la trascrizione vedi infra doc. 49); cfr. anche docc. 50-52. 32   Cfr. docc. 87-90. 33   Cfr. docc. 81-83 e 94-95.

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Anche in questo caso, le consuete strategie dilatorie e l’obiettiva difficoltà del compito imposto, specie per quanto concerneva gli Ordini con una più ampia diffusione territoriale e un più alto numero di insediamenti e di effettivi, resero tutt’altro che rapida ed efficiente l’esecuzione del comando impartito. Nel luglio del 1600 la Congregazione romana, pur concedendo sistematicamente le proroghe richieste, ribadiva con forza la necessità di inviare le liste34. In autunno, molte liste dovevano essere ormai arrivate, come pare dimostrare la lettera predisposta il 10 ottobre dal cardinal Valier e indirizzata alla quasi totalità degli Ordini coinvolti dalla corrispondenza degli anni precedenti35. La vicenda era tuttavia destinata a protrarsi ulteriormente, poiché, negli anni successivi, i superiori generali di alcuni istituti menzionati in tale indirizzario ricevettero nuovi solleciti riguardanti l’invio della « nota dei libri d’Italia ». Tra il 2 e il 4 febbraio 1602, infatti, lettere contenenti una « clausula » di questo tenore furono inviate ai Basiliani, ai Domenicani, ai Cappuccini, ai Francescani conventuali, agli Agostiniani e ai Gesuiti36. 34   Riunione dell’8 luglio 1600: « Tractatum de Indice librorum omnium apud quoscunque Regulares in monasterijs Italiæ existentium iuxta alias decreta per Congregatione infra taxatum tempus præsentando et quamuis nonnulla alicuius momenti in medium adducerentur rationes, ne de omnibus libris in uniuersum hoc exigeretur ab insignioribus Religionibus propter conuentuum numerum, religiosorum multitudinem et librorum copia, sed adstringerentur duntaxat ad librorum prohibitorum notam transmittendam. Verum multis ultro citroque iactatis et mature pensatis atque discussis conclusum tandem fuit ut post habita omni Religionum religiosarumque personarum acceptione, Congregationis decreta et pariter ab omnibus executioni mandarentur || quamuis præcipuis religionibus propter maiorem librorum copiam maius temporis spatium eisdem petentibus gratiose concedendum foret » (I/1, c. 133v-134r). 35   Cfr. doc. 117: la missiva, non datata e inserita tra le lettere del 14 e del 18 ottobre 1600 (V/1, f. 137r-v), fu sicuramente inviata almeno a taluni destinatari, come dimostrano per esempio le risposte di Girolamo Ruscelli, presidente dei Cassinesi (10 novembre 1600, III/5, ff. 227r e 246v), di Paolo Bazzolani, abate generale dei Camaldolesi (16 novembre 1600, III/5, ff. 231r e 242v: per la trascrizione del testo vedi R. Rusconi, I libri dei camaldolesi e le loro biblioteche nella documentazione dell’inchiesta della S. Congregazione dell’Indice dei libri proibiti di fine ’500, in Libri e biblioteche degli ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI; a titolo di esempio vedi Congregazione camaldolese dell’Ordine di san Benedetto, a cura di C. Caby – S. Megli, Città del Vaticano 2014 [Studi e testi, 487 – Libri e biblioteche degli Ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI, 2], pp. 57-68, in part. p. 58, nt. 3), di Egidio Benci, abate generale dei Silvestrini (28 novembre 1600, III/5, ff. 479r e 480v), di Claudio Gilberti, presidente della Congregazione cistercense d’Italia (12 dicembre 1600, III/5, ff. 229r e 244v), e soprattutto di Teodosio da Bologna, abate generale dei Celestini (12 dicembre 1600, III/5, ff. 228r e 245v), che fa esplicito riferimento alla data di invio della lettera in questione, il 10 ottobre. 36   La suddetta « clausula » era stata aggiunta ad una lettera, inviata a molti destinatari, concernente la censura di alcuni messali e del Candelabrum aureum di Martín Alfonso Vivaldo (V/1, ff. 152v-155r).

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Il 22 novembre del medesimo anno il cardinale Tagliavia si rivolgeva nuovamente in tono perentorio agli Agostiniani e in particolare ad Ippolito Fabriani, loro priore generale, imponendo di obbedire nei tempi più rapidi possibile al più volte reiterato ordine, che del resto « già da tutte le altre Religioni [era] stato prontamente esseguito »37. Un’ulteriore spia della confusione che aveva regnato su tutta la vicenda, complice il lento e macchinoso incrociarsi delle comunicazioni tra il centro romano e le sedi periferiche, da dove scrivevano il più delle volte i rappresentanti degli Ordini religiosi, nonostante la mediazione in loco dei rispettivi procuratori generali, pare essere costituita dalla lettera con cui, l’8 maggio 1603, il priore generale dei Certosini, Bruno d’Affringues, garantiva me iuxta mandatum illustrissimorum dominorum meorum cum cæteris patribus diffinitoribus huius nostri capituli generalis diligentissime iniunxisse omnibus omnibus et singulis superioribus prædicti huius Ordinis vt accuratam omnium, tam impressorum, quam manu scriptorum, librorum domorum suarum faciant descriptionem quam postea curem debita fidelitate et reuerentia ad manus illustrissimæ et S. Congregationis deferendam38.

Già da oltre due anni, infatti, quanto meno la provincia di Toscana – e quasi certamente anche quella di Lombardia – aveva inviato le sue liste e ricevuta la lettera di congratulazioni della Congregazione dell’Indice39. L’indagine, in ogni caso, era ormai alle sue battute conclusive ed era verosimilmente destinata a rimanere, per quanto riguarda taluni istituti, priva di risultati; nel caso dei Domenicani e dei Gesuiti, pur costantemente sollecitati, non resta ad esempio altra traccia di un adempimento. 2. Per quanto riguarda la composizione del corpus di lettere, ragioni di uniformità e coesione interna hanno indotto a limitare l’edizione alla sola corrispondenza strettamente connessa all’esecuzione dell’Index, nelle sue varie fasi, all’interno degli Ordini regolari maschili. Si è deciso, di conseguenza, di non includere l’ampia e spesso estremamente interessante corrispondenza coeva relativa a specifiche controversie derivanti, più o meno

  Cfr. doc. 119; corsivo mio.   Cfr. doc. 120. 39   Il 13 dicembre 1600, il visitatore di Toscana Giovanni Battista Capponi, in risposta alla lettera del cardinal Valier del 10 ottobre, così scriveva: «  […]  sì come siamo stati soliciti nel mandar l’indice di tutti li nostri libri, così anco saremo ubbidienti in quello che v. s. ne commanda con la sua delli 10 d’ottobre […] » (III/5, ff. 234r e 239v; per la trascrizione completa della lettera, cfr. doc. 118). Una analoga lettera inviava dalla certosa di Asti, nella stessa data, Gregorio, visitatore, con ogni probabilità, della provincia di Lombardia, di cui la certosa astigiana di S. Giacomo di Valleombrosa in Valmanera faceva parte (III/5, ff. 235r e 238v). 37 38

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direttamente, dall’esecuzione40, come pure a licenze di lettura, individuali e collettive, concernenti il clero regolare e a singoli casi di censura libraria. Da un punto di vista tipologico, è possibile ripartire la documentazione in tre grandi gruppi: le lettere originali, caratterizzate da evidenti segni di piegature e dalle tracce del timbro a secco (gruppo A); le copie dei memoriali indirizzati alla Congregazione dell’Indice dai rappresentanti degli Ordini regolari, redatte presumibilmente ad uso interno della Congregazione stessa (gruppo B); copie delle lettere inviate, a nome della Congregazione, dal cardinal prefetto o dal cardinal decano, riunite nel registro V/1, denominato Registrum litterarum vulgatarum et latinarum S. Congr. Indicis (gruppo C). Mentre quest’ultimo gruppo di testi costituisce un corpo omogeneo di trascrizioni effettuate su un unico registro, negli altri due casi siamo di fronte a bifogli formato in-folio provenienti da vari volumi miscellanei, caratterizzati da una complessa fascicolazione. I bifogli sono infatti rilegati insieme a formare fascicoli talvolta molto corposi e risultano pertanto interfoliati in maniera tale che ciascun foglio, munito di una cartulazione antica – ma non coeva – e di una moderna – risalente a restauri effettuati nell’ultimo decennio –, finisce spesso per trovarsi molto distante dal proprio corrispettivo solidale, che reca, di mano dell’estensore della missiva, l’indicazione del destinatario (il prefetto della Congregazione o il suo segretario). Nella trascrizione, si è ovviamente provveduto a ristabilire in maniera coerente l’unità di ciascun bifoglio. I gruppi A e B si caratterizzano altresì per la presenza di note dorsali ad uso interno della Congregazione, vale a dire le note di ricezione e le annotazioni, come sintesi della disposizione stabilita, vergate sul documento, presumibilmente, nel corso della riunione. Generalmente, gli originali (gruppo A) recano infatti sul dorso soltanto le note di ricezione41 – redatte lungo l’arco cronologico considerato da almeno quattro mani diverse –, in cui sono rapidamente annotati la data e la provenienza geografica della lettera, l’Ordine religioso coinvolto, mittente e destinatario, nonché una brevissima sintesi del contenuto. Non è stato possibile ricostruire con assoluta certezza gli estensori materiali di tali annotazioni, sebbene sia possibile ipotizzare che si tratti, oltre che del segretario Pico, di diretti collaboratori di quest’ultimo42. 40   Ci si riferisce, ad esempio, ai dossier documentari concernenti, rispettivamente, l’abbazia cassinese di Cava dei Tirreni e l’olivetano Benedetto da Rovigo (sul quale si vedano gli accenni di Fragnito, L’Indice clementino cit., pp. 40-41), che ci si riserva di approfondire in una ulteriore pubblicazione, ma anche a singoli documenti come la Nota librorum cartusiae Neapolitane (II/14, ff. 288r-v e 293v) e la lista dei « Libri sospesi del collegio di S. Vincenzo di Cremona » dei Barnabiti (III/2, f. 443r-v), entrambe non datate. 41   Soltanto in due casi abbiamo rinvenuto la disposizione o altre annotazioni sul documento originale (cfr. docc. 14 e 57) 42   Il Catalani segnala la presenza stabile di due collaboratori accanto al segretario, un

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Le copie ad uso interno dei memoriali (gruppo B) recano invece sul dorso annotazioni di due tipi, redatte, come detto, presumibilmente durante le riunioni, al momento della trattazione della questione in oggetto, da un’unica mano, che è lecito supporre sia quella di Paolo Pico: la trascrizione della disposizione stabilita dalla Congregazione oppure un generico riferimento al fatto che il memoriale fosse stato letto in congregazione, senza che però una decisione fosse stata presa. Nel caso delle lettere trascritte dal registro V/1, si è rispettato l’uso dei funzionari della Congregazione di accorpare le lettere identiche inviate ai superiori generali o ai procuratori trascrivendo, in assenza di differenze sostanziali di contenuto, riportando un’unica volta il testo; a quest’ultimo è aggiunto in calce l’elenco dei destinatari cui la comunicazione in questione era stata inviata nel medesimo giorno o in data successiva, con la segnalazione di eventuali piccole differenze di contenuto43 Al corpus sono state infine aggregate, in quanto essenziali alla ricostruzione delle dinamiche dei rapporti tra la Congregazione e le gerarchie degli Ordini religiosi, le ricevute redatte e sottoscritte dai procuratori generali e dai superiori generali delle varie famiglie religiose per attestare ricezione delle intimazioni della Congregazione dell’Indice dell’agosto 1599 (doc. 48), del 3 dicembre 1599 (doc. 86) e del 17 gennaio 1600 (doc. 98).

sacerdote e un laico, entrambi appartenenti all’Ordine dei Predicatori (Catalani, De secretario cit., p. 71: « […]  habetque idem Secretarius sub se Socium Sacerdotem, qui dispensandis licentiis Librorum vetitorum præest, itemque Laicum ejusdem Ordinis [Prædicatorum]  specialiter ejus ministerio addictum, ac nulli alio subjecto »). 43   Vedi, per esempio, il doc. 5.

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22

ALESSANDRO SERRA

NOTA ALL’EDIZIONE

Ciascun documento è preceduto da un numero d’ordine, stabilito su base cronologica, dalla data cronica e topica modernizzata e da un regesto, estremamente sintetico, che si limita a menzionare autore, destinatario (o destinatari) e oggetto del documento. Prima della trascrizione, si è inserita una breve presentazione del documento, che ne precisa lo stadio di trasmissione (originale autografo o con sottoscrizione autografa, oppure copia), la segnatura archivistica, nonché la presenza di eventuali sigilli o tracce di sigilli. A tale presentazione segue la trascrizione – in corsivo – delle eventuali note dorsali redatte dall’estensore (indirizzo) e dal personale della Congregazione al momento della ricezione o della lettura e discussione del testo da parte dei cardinali. Sono inoltre proposti, quando disponibili, i riferimenti bibliografici alle edizioni parziali (quando segnalato esplicitamente) o integrali della lettera. Un doppio apparato completa l’edizione: un primo ordine di note fornisce informazioni di tipo filologico, segnalando correzioni, cancellature, aggiunte, lacune ed eventuali deterioramenti del supporto scrittorio; il secondo ordine di note fornisce invece informazioni di carattere storico sui personaggi menzionati e sul testo. Per quanto attiene, infine, ai criteri di trascrizione, sono stati adottati, per quanto applicabile, quelli, fondati sul metodo diplomatico-interpretativo, in uso nella serie dove sono pubblicate le liste librarie. Si sono aggiunte, in ragione delle specificità dei documenti editi, le seguenti specifiche accortezze: a) si è proceduto ad una diffusa modernizzazione dell’interpunzione, le cui carenze e anomalie rispetto alla pratica attuale rendevano spesso estremamente faticosa e talvolta addirittura difficile l’interpretazione di testi dall’andamento particolarmente complesso, se non addirittura caotico; ci si è concentrati, in modo particolare, sulla dislocazione della virgola, ma, talvolta, si è deciso di inserire anche pause interpuntive più forti, sebbene assenti dal testo originario, per spezzare e rendere più agevolmente comprensibile l’ininterrotto procedere di una prosa che riproduce sostanzialmente un andamento discorsivo. b)

si è preferito dare al testo delle lettere una struttura di impaginazione uniforme, adottando sistematicamente una divisione in capoversi non sempre presente nel testo originale: intestazione della lettera (allineata a sinistra); corpo del testo (giustificato con rientro), diviso

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LA CONGREGAZIONE DELL’INDICE E GLI ORDINI REGOLARI

23

opportunamente in paragrafi ove necessario; data topico-cronica; firma (allineata a destra); eventuale menzione del destinatario (allineata a sinistra). c)

il riferimento ai ff. dei manoscritti è stato inserito, di norma, esclusivamente in apparato, lasciando memoria nel testo delle lettere del passaggio recto/verso (indicato dal segno |) e del cambio di foglio (||); laddove l’ordinamento consequenziale originario dei fogli sia stato modificato in fase di rilegatura, per maggiore chiarezza il numero di foglio è stato ripetuto nel testo, tra parentesi quadre e in corpo minore (per esempio [f 193r]).

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DOCUMENTI DALL’ARCHIVIO DELLA S. CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

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1.  [ante 1596 giugno 22], s.l. Flaminio Fibio da Bologna, procuratore generale dei Cassinesi1, chiede per la sua Congregazione ai cardinali della Congregazione dell’Indice la grazia di poter conservare nei propri monasteri i libri che nell’Index del 1596 risultano sospesi. La Congregazione dell’Indice concede. Copia; II/15, f. 99r. Al f. 115v, indirizzo: All’illustrissimi et reuerendissimi signori cardinali della Congregatione dell’Indice, per il procuratore generale cassinense. Disposizione: Lectum die 22. junij 1596 et concessuma. 44

Illustrissimi et reuerendissimi signori, perché in questa noua editione dell’Indice molti libri uengono suspesi fin tanto non siano debitamente espurgati, de’ quali non è dubbio che se ne ritroueranno alcuni apresso a’ monaci Casinensi, massime in quelli monasterij oue sono quantità de libri, a fine dunque di leuar la difficultà di transportare da’ monasterij alle case de’ vescoui et inquisitori tai libri, humilmente supplica le signorie vostre illustrissime il procuratore generale casinense che i prelati di detta Congregatione, fatto debita diligenza ne’ lor monasterij circa i libri che ui si trouaranno et notati tutti i suspesi, et serrati in luogo oue non possano da alcuno esser letti, dandone di quelli la nota a’ vescoui et inquisitori de’ luoghi, resti lor facoltà di tenersegli così ne’ monasterij proprij fin tanto se ne ueda l’espurgatione, o ad altro ordine delle vostre signorie illustrissime. Che s’hauerà per spetial gratia. Censuit Congregatio quod teneantur libros simpliciter prohibitos episcopis aut inquisitoribus consegnare, reliquos, uero prohibitos donec expurgentur, retineant in loco clauso et obsignato quousque expurgatio prodierit nota librorum tradita episcopo uel inquisitori. Die 22. junij 1596b.45 Augustinus cardinalis Veronensisc. 46

 Segue Simpliciter prohibiti non possunt retinere, expurgabiles uero nequeant depennato.   Censuit... 1596 annotazione di altra mano. c   Sottoscrizione autografa del card. Valier. a

b

1   In carica dal 1595 al 1597 (Series monachorum Congregationis Benedictino-Casinensis alias S. Iustinæ de Padua edita post capitulum generale anni MDCCXCVII, Romae, apud Antonium Fulgonium, 1797, p. XIX).

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

2. 

1596 [ottobre 4], Roma

Il card. Valier impone a Lelio Baglioni, priore generale dei Servi di Maria1, l’esecuzione dell’Index all’interno del suo Ordine. Copia; V/1, f. XXXIv. Ed.: R. Rusconi, La preparazione culturale nell’Ordine dei Servi: libri e biblioteche alla fine del XVI secolo, in I Servi di santa Maria nell’epoca delle riforme (14311623), Atti del Convegno (Roma, 7-9 ottobre 2010), num. mon. di Studi Storici OSM 61-62 (2011-2012), pp. 307-339, in part. p. 317 (ed. parziale); id., Le biblioteche degli Ordini religiosi: contatti, scambi e influssi a Roma tra ’500 e ’600, in San Camillo de Lellis e i suoi amici. Ordini religiosi e arte tra Rinascimento e Barocco, Atti del Convegno in occasione delle celebrazioni del IV centenario della morte di San Camillo (1614-2014) (Roma, 22-23 ottobre 2013), a cura di L. Salviucci Insolera – E. Sapori, Soveria Mannelli 2016, pp. 153-166, in part. p. 153 (ed. parziale).

Al generale de’ Serui. Essendosi per ordine di n. s. già publicato l’Indice de’ libri prohibiti per tutto il Christianesmo, v. r. come buon pastore con ogni sollicitudine e zelo, sì per debbito dell’officio, come d’ordine della nostra Congregatione dell’Indice, farà essequire et osseruare detto Indice in tutti li monasterij sogetti alla sua giurisditione. Et in ogni difficultà che sia per nascere, ricorrendo alla nostra Congregatione, si darà piena sodisfatione. Saluto v. p. et alle sue orationi mi raccomando. Di Roma.

1   Fu in carica dal 1° giugno 1591 al 14 maggio 1597 (cfr. B. Ulianich, Baglioni, Lelio, in DBI, 5, Roma 1963, pp. 225-228 e Catholic Church and Modern Science. Documents from the Archives of the Roman Congregations of the Holy Office and the Index, edited by U. Baldini – L. Spruit, I/4, Roma 2009 [Fontes Archivi Sancti Officii Romani, 5]), pp. 2798-2799.

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DOCUMENTI

3. 

29

1596 [ottobre 4], Roma

Il card. Valier impone a Ippolito Maria Beccaria, maestro generale dei Domenicani1, 2l’esecuzione dell’Index all’interno del suo Ordine. La Congregazione richiede inoltre la consegna delle censure delle opere sospese. Copia; V/1, f. XXXIIr.

Al generale di s. Domenico. Essendosi per ordine di n. s. ut supra23alla sua giurisditione, procurando che quanto prima li mandino le censure de’ libri consignati in nota al procuratore della sua Religione per espurgarsi, assicurandouj che, oltre al seruitio d’Iddio e beneficio pubblico, alla nostra Congregatione darete occasione di consolarui in ogni difficultà che sia per nascere, et alle uostre orationi mi raccomando. Di Roma.



1   Sul Beccaria, maestro generale dell’Ordine dal 1589 fino alla morte, sopraggiunta il 3 agosto 1600, vedi, oltre a D.-A. Mortier, Histoire des maîtres généraux de l’Ordre des Frères Prêcheurs, VI. 1589-1650, Paris 1913, pp. 1-51, e I. Taurisano, Hierarchia Ordinis Praedicatorum, Romae 1916, p. 12, C. Ginzburg, Beccaria, Ippolito Maria, in DBI, 7, Roma 1970, pp. 473-475. 2   Il testo sottinteso rimanda alla lettera inviata lo stesso giorno al priore generale dei Servi di Maria (cfr. doc. 2).

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

4. 

1596 novembre 25, Roma

Il card. Valier impone al superiore della « Congregazione carmelitana di Lombardia »1 l’esecuzione dell’Index all’interno del suo Ordine. Stessa lettera ai superiori generali di numerosi altri Ordini. Copia; V/1, f. XXXVIr. Ed.: R. Rusconi, L’Inchiesta della Congregazione dell’Indice alla fine del secolo XVI e l’ordine dei Minimi di san Francesco di Paola: libri, biblioteche, cultura, in Prima e dopo San Francesco di Paola. Continuità e discontinuità, a cura di B. Clausi, P. Piatti, A. B. Sangineto, Catanzaro 2012, pp. 257-288, in part. p. 261 (ed. parziale); id., I libri dei camaldolesi cit., p. 58, nt. 3 (ed. parziale).

Al p. generale della Congregatione carmel. di Lombardia. Essendo per ordine di n. s. già publicato l’Indice de’ libri prohibiti per tutto il Christianesimo, v. r. come bon pastore con ogni sollicitudine e zelo, sì per debbito de l’officio, come di ordine della nostra Congregatione dell’Indice, farà essequire et osseruare detto Indice in tutti li monasterij soggetti alla sua giurisditione, procurando che quanto prima li mandino la censura sopra l’opere del Verrato e di fra’ Gio. Paulo Donati, quali son stati consegnati in notaa al vice procuratore della Religione uostra per espurgarsi, assicurandoui che, oltre al seruitio d’Iddio e benefitio pubblico, alla nostra Congregatione darete occasione di consolarui in ogni difficoltà che sia per nascere. Et alle uostre orationi etc. Datum sub die XXV. nouembrisb 1596. 4

5

P. presidente della Congregatione Cassinense2.6.

a

  in nota aggiunto in interlinea. nouembris corregge in interlinea ottobre.

b

1   Si riferisce verosimilmente ai Carmelitani dell’Osservanza di Mantova e dunque al suo vicario generale Virginio Bentivoglio, in carica dal 2 maggio 1596 al 18 aprile 1598 (C. Vaghi, Commentaria fratrum, et sororum ordinis Beatissimæ Mariæ Virginis de Monte Carmelo Congregationis Mantuanæ […], Parmæ, typis Joseph Rosati, 1725, pp 150). Potrebbe trattarsi anche, ma pare meno probabile, della Provincia di Lombardia dei Carmelitani, ma non è possibile in questo caso identificare con certezza il personaggio in questione, da individuarsi presumibilmente in Ponzio Scalma oppure in Antonio Frizza (per questa informazione desidero ringraziare in modo particolare Emanuele Boaga [†]  e Giovanni Grosso). 2   Girolamo Ruscelli da Perugia fu eletto presidente della Congregazione nei capitoli generali del 1592, 1596 e 1600 (Series monachorum cit., p. XII e T. Leccisotti, Montecassino, in P. Lugano, L’Italia benedettina. Montecassino – Subiaco – Badia di Cava – Camaldoli – Vallombrosa – Montevergine – Montefano – I Cisterciensi in Italia – l’Isola di S. Lazzaro a Venezia, Roma 1929, pp. 3-83, in part. pp. 76-77); cfr. docc. 32 e 117.

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DOCUMENTI

P. generale di Can. reg. di S. Saluatore3. 7 P. generale di Min. osservanti 4. P. v. generale de’ Carmelitani 5. P. v. generale d. Congregatione de Lombar. dell’Ord. di s. Aug. 6. P. generale di Min. conuentuali 7. P. generale di Capuccini 8. 8

9

10

11

12

3   Pellegrino Marchetti, originario di Mantova, fu abate generale dei Canonici regolari del SS. Salvatore tra il 1595 e il 1598 (I. Mozzagrugno, Narratio rerum gestarum canonicorum regularium: in plures libros distributa […], in Venetiis, apud Alexandrum Polum, 1622, liber sextus, c. 49r-v e liber septimus, c. 21v); cfr. doc. 12. 4   Bonaventura Secusio da Caltagirone, ministro generale dei Francescani osservanti dal 5 giugno 1593 al 20 maggio 1600 (Chronologia historico-legalis seraphici Ordinis Fratrum minorum sancti patris Francisci, I. Capitulorum omnium, et Congregationum Generalium a primo eiusdem Ordinis exordio, vsque ad annum M.DC.XXXIII. […], Neapoli, ex typographia Camilli Caualli, 1650, pp. 362 e 509; D. de Gubernatis, Orbis seraphicus. Historia de tribus ordinibus a seraphico patriarcha S. Francisco institutis […], III, Romæ, apud Nicolaum Angelum Tinassium impressorem cameralem, 1684, pp. 397 e 575); nel marzo del 1599 fu insignito del titolo di patriarca di Costantinopoli e ricevette un canonicato della basilica di S. Pietro da Clemente VIII, da cui il 23 ottobre dello stesso anno fu anche confermato ad biennium, con le apposite dispense, nel governo dell’Ordine (S. Melchiorri de Cerreto, Annales Minorum, seu Trium Ordinum a s. Francisco institutorum […], XXIII. Ab anno MDXCI. usque ad annum MDC., Anconae 1859, pp. 492-494). 5   Enrico Silvio, astigiano, fu vicario generale dei Carmelitani a partire dalla deposizione del maestro generale Giovanni Stefano Chizzola, sancita da Clemente VIII il 17 agosto 1596; il 10 maggio 1598 fu eletto maestro generale, carica che mantenne fino alla morte, avvenuta il 14 settembre 1612 (F. Voersio, Breue relatione della vita, et gesti del reuerendiss. p.m. Enrico Siluio Asteggiano, generale della Religione della gloriosa Vergine del Carmelo […], dopò la quale si tratta d’alcune imagini miracolose della madre di Dio, de i santi, generali, capitoli generali, numero di Prouinc., conuenti, frati,& antichità della religione […], in Asti, appresso Vergilio Giangrandi, 1614 [I ed.: 1613], pp. 13, 36 e 107; M. Ventimiglia, Historia chronologica priorum generalium latinorum Ordinis beatissimæ Virginis Mariæ de Monte Carmelo in qua vitæ, gestaque eorum, atque res memoratu digniores, breviter describuntur […], Neapoli, ex typographia Simoniana, 1773, pp. 207-212); cfr. docc. 51, 68, 88, 95 e 117. 6   Costanzo Lodi, di San Gervasio (Bergamo), fu designato vicario generale da papa Clemente VIII alla morte del suo predecessore, Pietro Nicola Muzio, avvenuta il 23 agosto 1596; morì nell’estate del 1597, « non ancor terminato l’anno [di governo] » (D. Calvi, Delle memorie istoriche della Congr. Osser. di Lombardia dell’Ord. Erem. di S. Agostino […], in Milano, nella stampa di Francesco Vigone, a S. Sebastiano, 1669, pp. 346 e 382-385). 7   Filippo Gesualdi, di Castrovillari, fu ministro generale dei Francescani conventuali dal 20 maggio 1593 al 22 maggio 1602, quando divenne vescovo di Cariati e Cerenzia, in Calabria (Melchiorri de Cerreto, Annales Minorum cit., XXIII, p. 95 e XXIV. Ab anno MDCI. usque ad annum MDXI., Anconae 1860, p. 59 e 391; P. Gauchat, Hierarchia catholica Medii et recentioris aevi, sive summorum pontificum, S.R.E. cardinalium, Ecclesiarum antistitum series […], IV. A pontificatu Clementis pp. VIII (1592) usque ad pontificatum Alexandri pp. VII (1667), Monasterii 1935, p. 135; D. Busolini, Gesualdi, Filippo, in DBI, 53, Roma 2000, pp. 486-488); cfr. docc. 50, 69, 95 e 117. 8   Girolamo Stefani da Sorbo fu vicario generale dei Cappuccini dal 1596 al 1599 (Z. Boverio, Annali dell’Ordine dei Frati minori Cappuccini […], II/2, in Venetia, per Giunti e Baba, 1645, p. 179; Felice da Mareto, Tavole dei Capitoli generali dell’Ordine dei FF. MM. Cappuccini con molte notizie illustrative, Parma 1940, pp. 98-99; Lexicon capuccinum. Promptuarium

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

P. generale di F. di s. Aug. 9. P. generale de’ Canonici regolari lateranensi 10. 13

14

historico-bibliographicum Ordinis fratrum minorum capuccinorum (1525-1950), Romæ 1951, coll. 751-752). 9   Andrea Securani, di Fivizzano, fu eletto priore generale degli Agostiniani nel 1592 e rimase in carica fino al 1598 (N. Crusenius, Monasticon Augustinianum in quo omnium Ordinum sub Regula s. Augustini militantium origines, atque incrementa tribus partibus explicantur, Monachii, apud Ioan. Hertsroy, 1623, pp. 219-222; B. Van Luijk, L’Ordine Agostiniano e la riforma monastica dal Cinquecento alla vigilia della Rivoluzione francese. Un sommario cronologico-storico, Heverlee-Leuven 1973, pp. 105-106; D. Gutierrez, Storia dell’Ordine di S. Agostino, II. Gli Agostiniani dal Protestantesimo alla Riforma cattolica, 1518-1648, Roma 1972, pp. 74-75); sui suoi libri, vedi D. Gutiérrez, Andrea Securani, OSA, e la sua biblioteca nell’anno 1603, in Scientia Augustiniana. Studien über Augustinus, den Augustinismus und den Augustinerorden. Festschrift P. Dr. theol. Dr. phil. Adolar Zumkeller, OSA, zum 60. Geburstag, hrsg. von C. P. Mayer – W. Eckerman, Wurzburg 1975, pp. 686-708. 10   Ascanio Martinenghi, bresciano, fu abate generale dei Canonici regolari lateranensi dal 1594 al 1597 (P. Guglielmi, I Canonici regolari lateranensi: la vita comune del clero, Vercelli 1992, p. 206).

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DOCUMENTI

1596 novembre 25, Roma

5. 

Il card. Valier impone a Francesco Caracciolo, preposito generale dei Chierici regolari minori 1, l’esecuzione dell’Index. Stessa lettera ai superiori generali di numerosi altri Ordini. 15

Copia; V/1, ff. XXXVIv-XXXVIIr.

Al p. generale de’ Chierici minori. Essendosi per ordine di n. s. già publicato l’Indice de’ libri prohibiti, v. r. come bon pastore, con ogni sollicitudine e zelo, sì per debbito dell’offitio, come di ordine della nostra Congregatione dell’Indice, farà essequire detto Indice et osseruare in tutti li monasterij soggetti alla sua giurisditione. Et in ogni difficultà che sia per nascere, ricorrendo alla nostra Congregatione, si darà piena sodisfatione. Saluto etc. Datum sub die XXV nouembris 1596. P. generale di Canonici di S. Giorgio in Alega 2. P. generale de’ Monaci di san Hieronimo 3. P. generale di Cruciferi 4. P. generale de’ F. di s. Ambrogio. P. generale della Congregatione di Sommasca 5. 16

17

18

19

1   Tra i fondatori dell’Ordine, il Caracciolo ne fu preposito generale dal marzo 1593 all’ottobre 1598 (cfr., tra un’ampia bibliografia: C. Piselli, Notizia historica della Religione dei Chierici regolari minori, in Roma, nella stamperia di Gio. Francesco Buagni, 1710, pp. 34-35, 39 e 44-50; F. De Luca, Francesco Caracciolo, santo, in DBI, 49, Roma 1997, pp. 711-713; G. Coniglio, Francesco Caracciolo, fondatore dei Chierici regolari minori santo, in Bibliotheca Sanctorum [=BSS], V, Roma 1964, coll. 1197-1201; N. Morrea, Francesco Caracciolo, l’uomo, il fondatore, il santo, in L’Ordine dei Chierici Regolari Minori (Caracciolini): religione e cultura in età postridentina. Atti del Convegno (Chieti, 11-12 aprile 2008), a cura di I. Fosi – G. Pizzorusso, in Studi Medievali e Moderni 19 (2010), pp. 33-90, in part. pp. 55-60; M. C. Giannini, « Accrescere il culto divino, et l’honore, et servitio della religion cattolica »: le origini e i primi anni di vita dei Chierici Regolari Minori, ibid., pp. 115-135, in part. pp. 128-130). 2   Eugenio Cavazzoni, che ricoprì la carica di rettore generale della Congregazione dei Canonici secolari di S. Giorgio in Alga dal 20 aprile 1596 al 13 maggio 1597 (G. F. Tomasini, Annales Canonicorum secularium S. Georgii in Alga, Utini, Typis Nicolai Schiratti, 1642, pp. 630 e 632). 3  Muzio de Securis, di Piacenza, fu priore generale dal 1596 al 1599 (cfr. F. M. Nerini, Hieronymianæ familiæ vetera monumenta ad amplissimum dominum d. Angelum Mar. Quirinum, Placentiæ, in aedibus Aloysii Bernardi Salvoni Typ. Reg. Duc., 1754, p. 97); cfr. doc. 15. 4   Si tratta probabilmente di Girolamo Rossi, che ricopre tale funzione il 18 dicembre 1596 (cfr. doc. 9) e risulta ancora in carica nel 1599, quando gli viene dedicata, in qualità di maestro generale dell’Ordine, l’opera di B. Leoni, Origine et fondatione dell’ordine de’ Crociferi […], in Venetia, appresso Gratioso Perchacino, 1599. 5   Giambattista Fornasari, eletto preposito generale dei Somaschi il 28 aprile 1596 e ri-

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

P. generale de’ f. Iesuatti 6. P. generale de’ Cisterciensi 7. P. generale di s. Basilio 8. P. generale di Heremiti di s. Hieronimo 9. P. generale de Monte Corone 10. P. generale della Congregatione foliense 11. P. presidente della Congregatione cisterciense di Lombardia et Toscana. P. generale della Mercede 12. P. generale di Val Ombrosa 13. P. generale della SS. Trinità 14. || 20

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masto in carica fino al 29 aprile 1599 (cfr. Acta Congregationis, I. 1528-1602, a cura di M. Brioli, Roma 2005 [Fonti per la storia dei Somaschi, 19], pp. 132-133 e 141-142). 6  Paolo Morigia, « generale visitatore » dei Gesuati dalla metà degli anni Novanta del Cinquecento fino alla morte, nel 1604 (I. Gagliardi, Morigia (Morigi, Moriggi), Paolo, in DBI, 76, Roma 2012, pp. 842-845. 7   Edmond de la Croix, abate di Citeaux dal 1584 al 1604 (A. Masoliver, El Catálogo de los Abades Generales de Cister, in Analecta Cisterciensia 44 [1988], pp. 172-189, in part. p. 183); cfr. docc. 98 e 112. 8   Teodoro del Giudice, eletto quinto ministro generale dei Basiliani nel 1596 (A. Agresta, Vita del protopatriarca s. Basilio Magno dottore di S. Chiesa, et arcivescovo di Cesarea di Cappadocia […], seconda impressione, in Messina, nella stamperia di Vincenzo D’Amico, per Matteo la Rocca, 1681, p. 447; C. D. Gallo, Annali della città di Messina […]  dal giorno di sua fondazione fino ai tempi presenti, nuova ed. con correzioni, note ed appendici di A. T. Vayola, III, Messina, Tip. Filomena, 1881, p. 117). 9  Antonio Venerucci da Isola del Piano fu eletto rettore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa il 2 maggio 1596 e rimase in carica fino al 29 aprile 1599; divenne di nuovo rettore generale dal 25 aprile 1602 al 28 aprile 1605 (G. B. Sajanello, Historica monumenta Ordinis Sancti Hieronymi Congregationis B. Petri de Pisis, editio secunda longe auctior, et correctior, ac documentis nunc primum editis illustrata, I, Venetiis, typis Antonii Zattae, 1758, pp. 373 e 375-376); cfr. docc. 11 e 29. 10   Mauro da Perugia ricoprì numerose volte (1581, 1582, 1591, 1592, 1596, 1597, 1598, 1606) la carica di maggiore (cfr. P. Lugano, La Congregazione Camaldolese degli Eremiti di Montecorona dalle origini ai nostri tempi, con una introduzione sulla vita eremitica prima e dopo san Romualdo, Frascati 1908, pp. 507-509). 11   Jean Gautheron (« Ioannes a sancto Hieronymo ») fu abate generale della Congregazione foliense dal 1592 al 1598 (C. G. Morozzo, Cistercij reflorescentis seu Cong. Cistercio-monasticarum B. Mariæ Fuliensis in Gallia et reformatorum S. Bernardi in Italia chronologica historia […], Augustæ Taurinorum, sumptibus Bartholomæi Zappatæ, 1690, p. [281]). 12   Francisco Zumel, affermato teologo, fu maestro generale dei Mercedari dal 1593 al 1599 (G. Vázquez Núñez, El padre Francisco Zumel, general de la Merced y catedrático de Salamanca (1540-1607). Memoria del doctorado en filosofia y letras extractada de la « Revista de archivos, bibliotecas y museos », Madrid 1920; B. Taylor, Structures of Reform. The Mercedarian Order in the Spanish Golden Age, Leiden 2000, p. 427). 13   Marco Lavacchi da Pelago mantenne la carica dal 1595 al 1599 (cfr. Vallombrosa, in Lugano, L’Italia benedettina cit., pp. 307-375, in part. p. 372 e Catholic Church cit., I/4, p. 2875; cfr. docc. 14 e 28, e Appendice, doc. 1). 14   Bernard Dominici, di Metz, ricoprì la carica di ministro generale dei Trinitari dal 1570 fino alla morte, avvenuta il 20 gennaio 1597 (Antoninus ab Assumptione, Ministrorum generalium ordinis SS. Trinitatis series, Isola del Liri 1936, pp. 109-114; A. Cullière, Bernard Dominici, Trinitaire messin (c. 1515-1597), in Cahiers lorrains 1, 1998, pp. 29-53).

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DOCUMENTI

P. vicario generale de’ Discalzi carmelitani 15. P. generale di s. Francesco di Paula 16. P. generale de’ F. di s. Hieronimo 17. P. generale di S. Spirito di Venezia 18. P. generale del Terz’Ordine di s. Francesco 19. P. generale di Camaldolensi 20. P. generale de’ Chierici di s. Paulo decollato 21. P. generale de’ Seluestrini 22. P. generale de’ Ministri dell’infermi 23. 29

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15   Elias de san Martín fu il primo preposito generale eletto dai Carmelitani scalzi dopo la loro costituzione in ordine autonomo, ratificata da Clemente VIII il 20 dicembre 1593 (V. Macca, Carmelitani scalzi, in Dizionario degli istituti di perfezione, diretto da G. Pelliccia – G. Rocca, II, Roma 1975, coll. 520-602, in part. col. 528; eletto il 23 maggio 1594, restò in carica fino al 7 settembre 1600 (José de santa Teresa, Reforma de los Descalzos de Nuestra Señora del Carmen […], III, en Madrid, por Iulian de Paredes Impressor de Libros, 1683, pp. 2-3 e 300-301). 16   Pedro de Mena, originario di Aranda de Duero (Spagna), fu eletto padre generale dei Minimi il 2 giugno 1596 e restò in carica fino al 26 maggio 1599 (L. de Montoya, Coronica general de la Orden de los Minimos de s. Francisco de Paula su fundador, donde se trata de su vida y milagros, origen de la Religion, erection de provincias y varones insignes della […], en Madrid, por Bernardino de Guzman, 1619, libro segundo, pp. 73 e 75-76). 17   Cesare Gussago, noto soprattutto come organista e compositore, fu priore generale dell’Ordine degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione di Fiesole nel 1596 (vedi O. Rossi, Elogi historici di bresciani illustri […], in Brescia, per Bartolomeo Fontana, 1620, p. 346 e, per quanto concerne la sua attività in ambito musicale, J. I. Szuster, The Life and Works of Cesario Gussago of Brescia, 2 voll., Ph.D. thesis, University of Adelaide, 1983). 18   Canonici regolari di S. Spirito di Venezia. 19  Girolamo Marchetti, originario di Crema, ricoprì la carica di ministro generale del Terz’Ordine regolare di san Francesco per due mandati consecutivi, dal 13 maggio 1595 al 9 giugno 1601 (F. Bordoni, Cronologium fratrum et sororum Tertii Ordinis S. Francisci, Parmae, Typis Marii Vignae, 1658, p. 315); cfr. docc. 8, 51, 78 e 95. 20   Garzia de Franceschi, originario dell’isola d’Elba e abate di Fabriano, fu priore generale dei Camaldolesi dal 20 aprile 1595 fino alla morte, avvenuta il 5 agosto 1597 (J.-B. Mittarelli – A. Costadoni, Annales Camaldulenses Ordinis sancti Benedicti quibus plura interferuntur tum ceteras Italico-monasticas res, tum historiam ecclesiasticam remque diplomaticam illustrantia […], VIII. Complectens res gestas ab anno Christi MDXV ad annum MDCCLXIV, Venetiis, ære monasterii Sancti Michaelis de Muriano, prostant apud Jo. Baptistam Pasquali, 1764, pp. 186 e 191; P. Ciampelli, Camaldoli, in Lugano, L’Italia benedettina cit., pp. 231-288, in part. p. 269); cfr. docc. 18 e 26. 21  Cosimo Dossena fu in carica dal 1596 al 1599 (S. Pagano, Gerarchia barnabitica, I. 1536-1700. Preposti Generali – Assistenti Generali – Procuratori Generali – Preposti Provinciali – Preposti e Superiori Locali, Roma 1994 [Subsidia Studiorum, 1], p. 5); cfr. docc. 16 e 25. 22   Giovanni Domenico Cospi, di Cingoli, fu prima vicario generale (1594-1595) e poi, tra il 1595 e il 1598, abate generale della Congregazione (cfr. U. Policari, Montefano, in Lugano, L’Italia benedettina cit., pp. 443-484, in part. p. 481); cfr. doc. 20. 23   Camillo de’ Lellis, fondatore della Congregazione dei Ministri degli Infermi, ne fu il primo preposito generale dal 1591 al 1607, quando dovette rinunciare al generalato; morto nel 1614, fu beatificato il 7 aprile 1742 e canonizzato il 29 giugno 1746 (A. Prosperi, Camillo de Lellis, santo, in DBI, 17, Roma 1974, pp. 230-234; M. Vanti – P. Cannata, Camillo de Lellis,

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

P. generale de’ Chierici della dottrina cristiana 24. P. generale di Certosini 25. P. generale del Monte Oliueto 26. P. generale de Monte Vergine 27. P. generale di Celestini 28. P. generale de’ Chierici regolari 29. 38

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fondatore dei Ministri degli infermi (Camilliani), santo, in BSS, III, coll. 707-722); cfr. docc. 81, 86 e 117. 24 Potrebbe trattarsi di Angelo Baldi, che ricopriva probabilmente, succedendo al fondatore Marco de’ Sadi Cusano, morto il 27 settembre 1595, il ruolo di primo definitore della Compagnia della Dottrina cristiana, come permettono di ipotizzare le Regole della Compagnia della Dottrina Christiana di Roma. Fatte e stabilite d’ordine de suoi fratelli dal Reuer. D. Angelo Baldi Definitore di detta Compagnia l’anno 1598 (in Roma, appresso li Stampatori Camerali, 1598). Nello stesso anno 1598, i Padri della dottrina cristiana si separarono dai confratelli laici – che si trasferirono nella chiesa di S. Martinello eleggendo una propria gerarchia di governo –, rimasero nella chiesa di S. Agata in Trastevere – che era stata in precedenza sede condivisa dell’arciconfraternita e da cui presero il nome di Agatisti – ed elessero il loro primo preposito generale, Giovanni Battista Serafini (cfr. doc. 117, nt. 20; sulla storia e sulle strutture di governo della confraternita e dei padri Agatisti, che sembrano rimanere alquanto nebuolose, si rimanda alla sintesi di M. Catto, Un panopticon catechistico. L’arciconfraternita della dottrina cristiana a Roma in età moderna, Roma 2003, in part. pp. 108-109). 25 Jean Michel de Vesly, eletto priore generale il 5 ottobre 1594 (cfr. J. Clark, The Chartae of the Carthusian General Chapter 1589-1599 (MS Grande Chartreuse 1 Cart. 14), in Analecta Cartusiana 100/38 [2001], p. 78), rimase in carica fino alla morte, avvenuta il 29 gennaio 1600 (ibid., p. 117). Su di lui vedi anche A. Deveaux, Michel de Vesly, Jean, in Dictionnaire de spiritualité, ascétique et mystique. Doctrine et histoire, 10, Paris 1980, coll. 1199-1201. 26 Placido Fabi, bolognese, fu in carica quale abate generale degli Olivetani dal 5 maggio 1596 fino al mese di aprile del 1599 (M. Scarpini, I monaci benedettini di Monte Oliveto, S. Salvatore Monferrato [Alessandria]  1952, pp. 201-205); cfr. docc. 33, 35 e 43. 27 Girolamo Perugino fu abate generale dei Verginiani, dal 1594 al 1599 (cfr. A. Tranfaglia, Montevergine, in Lugano, L’Italia benedettina cit., pp. 377-439, in part. p. 434); cfr. docc. 10 e 26. 28 Donato Lantona, di Taranto, esercitò la funzione di abate generale dei Celestini dal maggio del 1594 al maggio del 1597 (U. Paoli, Fonti per la storia della Congregazione Celestina nell’Archivio Segreto Vaticano, Cesena 2004 [Italia Benedettina. Studi e documenti di storia monastica, 25], p. 514); cfr. docc. 21, 30 e 33. 29 Eliseo Nardini fu preposito generale dei Teatini per due mandati consecutivi, tra il 1592 e il 1598, e poi di nuovo tra il 1604 e il 1607 (Roma, Archivio Generale dei Teatini, ms. 15. Catalogo dei prepositi generali, pp. 9-13; un ringraziamento particolare va ad Andrea Vanni che ha messo a disposizione questo dato archivistico).

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DOCUMENTI

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1596 novembre 25, Roma

Il card. Marcantonio Colonna impone all’abate Giacomo 1, presidente della Congregazione cistercense d’Italia, l’esecuzione dell’Index nei monasteri del suo Ordine 2. 1

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Copia, III/2, f. 276r. Al f. 277v, nota di ricezione: Copia della lettera del cardinale Colonna al presidente cisterciense. Riceuuta a’ 2 d’ottobre.

Copia della lettera dell’illustrissimo signor cardinale Colonna al presidente cisterciense il padre don Giaccomo. Molto reuerendo padre come fratello, essendosi per ordine di n. signore già publicato l’Indice de’ libri prohibiti per tutto il christianesimo, v. r. come buon pastore, con ogni sollicitudine e zelo, sì per debito dell’officio, come per ordine della nostra Congregatione dell’Indice, farà essequire detto Indice et osseruare in tutti li monasterij soggietti alla sua giurisditione. Et in ogni difficoltà che sia per nascere, ricorrendo alla nostra Congregatione, si darà piena sodisfatione. Saluto v. p. et alle sue orationi mi raccomando. Di Roma, a 25 nouembre 1596. Di v. p. molto reuerenda come fratello, il cardinale Colonna.

  Su di lui cfr. docc. 19 e 73.   Copia allegata alla lettera di Claudio Gilberti, presidente della Congregazione cistercense d’Italia, al card. Tagliavia del 22 settembre 1599 (cfr. doc. 73). 1 2

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

7.  1596 dicembre 15, Montecorona [Umbertide (Perugia)] Mauro da Perugia, eremita maggiore dell’Eremo di Montecorona 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index nei territori sottoposti alla sua giurisdizione. 3

Originale autografo; III/2, f. 336r. Al f. 343v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo monsignore et padrone mio colendissimo, il cardinale Colonna etc., Roma. Nota di ricezione: 1596, 15 decembre, Monte Corona. Maggiore di Monte Corona farà esseguir l’Indice per tutto. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., p. 58, nt. 4.

Illustrissimo et reuerendissimo monsignore, padrone mio in Christo colendissimo, molti mesi sono che, venendoci a notitia il nuouo Indice, se prouide di mettere in essecutione quanto si conueniua come figliolo obedientissimo delle signorie vostre illustrissime. Però si mandarono al p. inquisitore di Perugia quei libri che si trouarono in questo s. Eremo prohibiti et quei ch’haueano bisogno di censura parimenti si accomodarono secondo che ne comandò detto padre inquisitore. Et questo stesso si è dato ordine che si faccia in tutti gl’altri luoghi sottoposti alla nostra iurisditione, prontissimo a far sempre quanto si degneranno comandarmj, in questo et in ogn’altro affare, quei signori illustrissimi et in particolare la s. v. illustrissima et reuerendissima, alla quale, baciando le s. vesti et pregandole dal Signore ogni felice essaltatione, humilmente fo’ riuerenza. Dal s. Eremo di Montecorona, il XV di decembre 1596. D. v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruo nel Signore, fr. Mauro detto, maggiore

1

  Su Mauro da Perugia, cfr. doc. 5, nt. 8.

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DOCUMENTI

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8.  1596 dicembre 16, Collescipoli (Terni) Girolamo Marchetti, ministro generale del Terz’Ordine regolare di san Francesco 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno del proprio Ordine. 4

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 397r. Al f. 400v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor e padron colendissimo, il signor cardinal Colonna, Roma. Nota di ricezione: 1596, 16 decembre, Collescepoli. Generale del Terzo Ordine di s. Francesco esseguirà l’Indice.

Illustrissimo et reuerendissimo signor et padron mio colendissimo, alla sua dellj 25 di nouembrio con ogni debbita riuerenza et humiltà gli bagio le sacre ueste, respondendogli che non mancarò de quanto prima auisare tutte le prouincie nel modo e tenore che da s. signoria mi uien scritto circ’all’Indice nuouo e librj prohibitj, auisandolj ancora che, se in alcun luoco nascesse qualche scropolo o difficultà, facciano ricorso alla Sacra Congregatione. Con che fine, e da me, e da’ miei fratelli, non si cessarà pregar Iddio per la conseruatione, sanità e felicità de s. signoria illustrissima et reuerendissima, alla quale con ogni riuerenza gli bagio la ueste. Da Colliscepoli, questo dì 16 di decembrio 1596. Di s. signoria illustrissima et reuerendissima humilissimo seruo nel Signore, frate Hieronimo da Crema, humile generale de Terzo Ordine de s. Francesco.

1

  Su Girolamo Marchetti, cfr. doc. 5, nt. 19, e docc. 51, 78, 95 e 117.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

9.  1596 dicembre 18, Bologna

Girolamo Rossi, maestro generale dei Crociferi 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno del proprio Ordine. 5

Originale autografo; III/2, f. 354r. Al f. 364v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore, signor et padron mio sempre colendissimo, il signor cardinal Colonna, a Roma. Nota di ricezione: 1596, 18 decembre, Bologna. Generale crucifero esseguirà l’Indice nella Religione.

Illustrissimo et reuerendissimo signor et padron mio sempre colendissimo, tengo le lettere di v. s. illustrissima et reuerendissima, alla quale darò di subito compiuta sodisfattione co’l far esseguire in tutta la Religione nostra l’ordine suo et di quell’illustrissima Congregatione intorno all’Indice de’ libri prohibiti. Et se in altro et la mia Religione, et io in particolare, siamo atti a seruirla, eccoci prontissimi a farlo et intentissimi ad aspettare i suoi commandamenti. Et con ciò humilmente me le inchino et riuerentemente le bacio la mano, pregandole dal Signore il colmo d’ogni felicità et ogni aummento di Sua diuina gratia. Di Bologna, gli 18 decembre ’LXXXXVI. Di v. s. illustrissima et reuerendissima deuotissimo seruitore, f. Girolamo Rossi, generale crocifero.

1

  Sul Rossi, cfr. doc. 5, nt. 4.

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DOCUMENTI

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1596 dicembre 19, Napoli

Girolamo Perugino, abate generale dei Verginiani 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione. Segnala la scarsa disponibilità delle copie a stampa di quest’ultimo a Napoli. 6

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 346r. Al f. 349v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signor mio padrone osseruandissimo, cardinale Colonna, capo della Congregatione dell’Indice. Nota di ricezione: 1596, 19 decembre di Napoli. Generale di Monte Vergine esseguirà l’Indice nella sua Religione. Vi è carestia de l’Indice in Napoli.

Illustrissimo e reuerendissimo signor mio, a’ XIX di decembre ho riceuuta la lettera di v. s. illustrissima, scritta a XXV di nouembre in materia dell’Indice de’ libri prohibiti, et non mancherò con ogni prestezza e sollicitudine obedire a quanto mi uiene ordinato. Me dispiace sibene c[h]’in queste parte ci sia carestia di dett’Indice per poterne prouedere d’vn tempo tutta la mia Congregatione. Pure di mano in mano non mancarò fare quel che mi tocca per seruiggio di Dio e di v. s. illustrissima, a’ quale, baciando humilmente il ginocchio, priego dal cielo ogni colmo di felicità et essaltatione. Di Napoli, a XIX di decembre 1596. D. v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruitore et oratore, l’abb. generale di Monteuergine

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  Su Girolamo Perugino, cfr. doc. 5, nt. 25, e docc. 22 e 26.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

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1596 dicembre 20, Napoli

Antonio Venerucci, rettore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione. 7

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 418r. Al f. 425v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor padron colendissimo, il cardinal Colonna, Roma. Nota di ricezione: 1596, 20 decembre di Napoli. Generale de l’Ordine del b. Pietro di Pisa publicarà et esseguirà l’Indice in tutta la Religione.

Illustrissimo et reuerendissimo signor padron colendissimo, non mancarò esseguire in questa Congregatione quanto v. s. illustrissima et reuerendissima me commanda nel particolare del nuouo Indice de’ libri prohibiti, per ordine di n. s. in tutto il christianesmo. Et da me serà fatto con quella maggior solicitudine et zelo che serà possibile, come in ogn’altra cosa che da v. s. illustrissima me uerà commandato. Con che fine li priego da Dio n. s. ogni felicità et humilmente li bascio la veste. Da Napoli, alli 20 decembre 1596. D. v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruitore, il generale del b. Pietro da Pisa Signor card. Colonna.

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  Su Antonio Venerucci, cfr. doc. 5, nt. 9, e doc. 29.

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12.  1596 dicembre 20, Bologna

Pellegrino Marchetti, abate generale dei Canonici regolari del SS. Salvatore 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione. 8

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 229r; traccia di sigillo in cera rossa. Al f. 239v, indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor padron colendissimo, il signor cardinale Colonna, Roma. Nota di ricezione: 1596, 20 decembre, Bologna. Generale di S. Saluatore esseguirà l’Indice et l’espurgatione de’ libri.

Illustrissimo et reuerendissimo signor padron mio colendissimo, con ogni debita riuerenza ho letto la lettera di v. s. illustrissima et reuerendissima delli 20 d’ottobre, hauuta hieri 19 del presente, la quale con ogni prontezza d’animo mandarò quanto prima in essecutione, procurando d’hauere da tutti li monasteri della mia Congregatione le censure de’ libri consignati in nota, et farò che sarano mandati costì al padre procuratore dell’Ordine. Ma tutto questo portarà seco qualche dilatione di tempo, essendo necessitato scriuere in tanti luoghi et molto lontani. Nondimeno, non si mancarà di far quanto conuiene, acciò che v. s. illustrissima et reuerendissima resti compitamente, così di me come di tutta la mia Congregatione, satisfatta. Et per fine, humilmente inchinandomi, le bascio la sacra veste et dal signore Iddio le prego somma felicità. Bologna, alli 20 decembre 1596. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo et deuotissimo seruitore, d. Pellegrino Marchetto, generale della Congregatione di S. Saluatore Illustrissimo et reuerendissimo signor card. Colonna.

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  Su Pellegrino Marchetti, cfr. doc. 4, nt. 3.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

13.  1596 dicembre 20, Padova

Ascanio Martinenghi, abate generale dei Canonici regolari lateranensi 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione. 9

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 217r. Al f. 224v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo mio signor colendissimo, il signor cardinale Colonna prottettore della Congregatione Lat. Nota di ricezione: 1596, 20 decembre, Padoua. Generale de’ Canonici regolari esseguirà l’Indice.

Illustrissimo et reuerendissimo mio signor colendissimo, hoggi che sono li uinti di decembrio riceuo la di v. s. illustrissima et reuerendissima delli uinticinque di nouembrio, la copia della quale non restarò di mandare subito a ciascun prelato della Congregatione, ordinandogli espressamente che non restino con ogni diligenza di esseguire il contenuto di essa. Con tutto che a quest’hora, forse, molti haueranno dato compimento al tutto attinente a questo negotio, essendo già stati preuenuti et dalli reuerendi visitatori con occasione delle visite, et dalli padri inquisitori di ciascheduna città. Che sarà il fine di questa mia, et a v. s. illustrissima et reuerendissima con ogni riuerenza bacio le sacre uesti et prego dal Signore il colmo d’ogni felicità. Di Padoua, li XX decembrio 1596. D. v. s. illustrissima et reuerendissima deuotissimo et obligatissimo seruitore, d. Ascanio Martinengo.

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  Sul Martinenghi, cfr. doc. 4, nt. 10.

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1596 dicembre 21, Firenze

Marco Lavacchi, abate generale dei Vallombrosani 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione e richiede di poter raccogliere e custodire in due monasteri i libri sospesi. La Congregazione dell’Indice concede, a condizione che tali libri siano tenuti in un luogo chiuso e che sia inviata agli inquisitori e alla Congregazione stessa la lista di tali libri. 10

Originale autografo; III/2, f. 314r. Al f. 315v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo monsignore padrone colendissimo, il signor cardinale Colonna, in Roma. Nota di ricezione: 1596, 21 decembre, Fiorenza. Generale di Vallombrosa esseguirà l’Indice e uorrebbe ritenere li libri sospesi in doi conuenti. † Disposizione: Die 25. januarii 1597. Conceditur dummodo in loco clauso et data nota jnquisitoribus et ad Urbem in locis nominandis exprimendo quantitatem et qualitatem librorum.

Illustrissimo et reuerendissimo monsignore, se io hauessi riceuuto la lettera di v. illustrissima s. prima che questa posta andata, prima le hauerei humilmente replicato, ma tosto che ci fu pubblicato l’Indice de’ libri proibiti, noi, con prontissima sollicitudine e santo zelo, facemmo condurre nel nostro monasterio di Santa Trinita di Fiorenza e serrare con molta custodia ciò che nelle nostre librerie di Toscana et appresso i padri particolari si ritrouaua di contenuto nell’Indice. E, fattone consapeuole il padre inquisitore con alcune nostre difficultà, ottenemmo di poterli così tenere sino a che sua p. reuerendissima hauesse sopra di ciò di costà resolutione e, dato l’istesso ordine al nostro vicario in Lombardia, ce ne siamo stati così. Hora che v. s. illustrissima ci offerisce grazzia d’immediato ricorso a cotesta Santissima Congregatione e ne promette piena sodisfazzione, noi d’altro non la suplichiamo se non ch’ella resti contenta che, per le cagioni che le addurrà il nostro procuratore, noi possiamo custodirli così, inuisibili, nel detto nostro monasterio et i padri nostri di Lombardia nel conuento d’Astino, fuora di Bergomo, ad istanza di cotesta illustrissima Congregatione, a un minim cenno di cui uiueremo sempre obedientissimi. Et offerendomi e la Congregatione nostra prontissima in seruitù di v. illustrissima s., riuerentemente le bacio la veste. Di Fiorenza, il XXI decembre MDXCVI. A v. s. illustrissima e reuerendissima deditissimo seruo in Christo, il generale di Vall’Ombrosa etc. 1

  Sul Lavacchi, cfr. doc. 5, nt. 13, doc. 28 e Appendice, doc. 1.

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46

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

15. 

1596 dicembre 22, Ospitaletto (Brescia)

Muzio de Securis, priore generale dei Monaci di san Girolamo della Osservanza di Lombardia 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della sua Congregazione. 11

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 320r. Al f. 325v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor et padron mio colendissimo, il signor cardinale Colonna, Roma. Nota di ricezione: 1596, 22 decembre de l’Hospedaletto. Generale de’ monaci di S. Hieronimo esseguirà l’Indice.

Illustrissimo et reuerendissimo signore et padron mio colendissimo, accuso con ogni riuerenza la riceuuta della cortese lettera di v. s. illustrissima di 25 del passato, hauuta solo che hieri, scrittami in matteria di fare essequire et osseruare in tutti gli miei monasteri l’Indice di libri prohibiti. A alla cui impresa haueua già dato principio et non restarò di porgli quanto più presto uno fine, sì per obedire all’ordine di n. s. et di v. s. illustrissima, sì anco per debito dell’offitio mio. Et quando in ciò nascesse qualche difficultà, il che non credo, conforme al paterno suo auiso hauerò ricorso alla Sacra sua Congregatione, dalla quale spererò sempre di reportarne ogni opportuno rimedio, sì come mi accenna v. s. illustrissima. Alla quale humilmente m’inchino et baccio la degna ueste, e da n. s. Dio le prego il fine de’ suoi santi pensieri. Dall’Hospitaletto, alli 22 di decembre 1596. Di v.s. illustrissima e reuerendissima humilissimo et deuotissimo seruitore, don Mutio da Piacenza. Illustrissimo signor cardinale Colonna.

1

  Su Muzio de Securis, cfr. doc. 5, nt. 3 e doc. 64.

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47

DOCUMENTI

16.  1596 dicembre 23, Milano

Cosimo Dossena, preposito generale dei Barnabiti 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno del proprio Ordine. Annuncia inoltre una visita di Ludovico Merlini, procuratore generale dell’Ordine 2, incaricato di presentare al cardinale alcune richieste circa l’esecuzione dell’Index. 12

13

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 442r. Al f. 455v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore in Christo colendissimo, il signore cardinale Colonna, Roma. Nota di ricezione: 1596, 23 decembre, Milano. Generale preposito de’ Chierici regulari di s. Paulo decollato esseguirà l’Indice. Il suo procuratore generale proporrà alcune cose alla Congregatione.

Illustrissimo et reuerendissimo signore in Christo colendissimo, pax Christi. Hoggi solamente ho riceuuta la lettera che v. s. illustrissima mi scriue per l’essecutione et osseruanza de l’Indice de’ libri prohibiti vscito d’ordine di n. s. Non mancherò, come figlio vbbidientissimo se ben minimo di s. santità e seruo de la Congregatione di v. signoria illustrissima, di vbbidire e far osseruar in tutti i collegij de la nostra Congregatione quanto v. s. illustrissima mi commanda. Intorno a questo, il p. d. Ludouico, nostro procuratore generale costì, le dirà alcune cose da parte mia: supplico v. s. illustrissima a prestarli ogni fede e fauorirmi ne le dimande honeste. Le faccio humile riuerenza, pregando dal Signor Dio a v. s. illustrissima ogni uera felicità. Di Milano, li 23 di decembre 1596. D. v. s. illustrissima et reuerendissima humile et deuotissimo seruo in Christo, don Cosmo Dossena, chierico regolare di s. Paolo. Signor card. Colonna, Roma.

  Sul Dossena, cfr. doc. 5, nt. 21, e doc. 25.   Ludovico Merlini fu procuratore generale dei Barnabiti dal 1596 al 1600 (Pagano, Gerarchia barnabitica cit., I, p. 13); cfr. doc. 48 e 98. 1 2

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48

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

17. 

1596 dicembre 24, Brescia

Cesare Gussago, priore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione di Fiesole 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione. 14

Originale autografo; III/2, f. 415r. Al f. 428v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: Yhesus. All’illustrissimo et reuerendissimo signore et padrone mio colendissimo, il signor cardinale Colonna, Roma. Nota di ricezione: 1596, 24 decembre, Brescia. Generale de’ Frati di san Gerolimo esseguirà l’Indice et auisarà li dubbij.

Yhesus Illustrissimo et reuerendissimo signore et padrone colendissimo, io ho riceuuto la lettera di v. s. illustrissima et reuerendissima nella quale mi comanda che io debba far essequire quanto è stato ordinato ne l’Indice de’ libri prohibiti per ordine di n. s. Ringratio v. s. illustrissima et reuerendissima di questo suo amoreuole comandamento et le dico che non mancharò di ogni diligenza, accioché in tutti li conuenti de l’Ordine nostro sia osseruato ad ungem quanto è stato ordinato dal sodetto Indice. Et occorrendo dificultà alcuna, farò sempre ricorso a cotesta Sacra Congregatione per ubidire ad ogni suo minimo cenno. La quale prego n. S. Iddio mantenghi lungo tempo felice. Et desiderando a v. s. illustrissima et reuerendissima molti anni et maggior grado, in sua buona gratia me le raccomando. Di Brescia, alli 24 decembre 1596. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruitore, frate Cesare, generale de’ Frati di santo Girolamo.

1

  Sul Gussago, cfr. doc. 5, nt. 15.

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49

DOCUMENTI

18. 

1596 dicembre 27, San Salvaro [Urbana (Padova)]

Garzia de Franceschi, priore generale dei Camaldolesi 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della sua Congregazione. 15

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 329r. Al f. 332v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signor e padrone mio colendissimo, il signor cardinale Colonna. Nota di ricezione: 1596, 27 decembre di S. Saluaro. Generale de’ Camaldulensi esseguirà l’Indice. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., pp. 58-59, nt. 5.

Illustrissimo e reuerendissimo signor e padron mio sempre colendissimo, immediate dopo che ho riceuuto la di v. s. illustrissima de’ 5 di nouembre 2, con ogni sollecitudine ho scritto a tutti i nostri fratelli prelati de’ monasterij della nostra giurisdizione che usino intera diligenza in essequire l’Indice de’ libri prohibiti per ordine di n. s., conforme al comandamento di v. s. illustrissima. Alla quale in questo, come in tutto quello che mi comandarà, prometto pronta ubbidienza, sì come anche di darle conto d’ogni difficultà che trouassi. E supplicandole da Dio n. S. longa e sana uita, humilissimamente le bacio la ueste. Da S. Saluaro, li XXVII di decembre 1596. D. v. s. illustrissima e reuerendissima deuotissimo seruitore, don Garzia, generale camaldolense. 16

1 2

  Su Garzia de Franceschi, cfr. doc. 5, nt. 20, e doc. 26.   Il riferimento è in realtà alla lettera del 25 novembre 1596 (cfr. doc. 4).

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50

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

19. 

1597 gennaio 4, Firenze

Il presidente della Congregazione cistercense di Toscana e Lombardia 1 assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione. 17

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 273r. Al f. 280v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor et padron collendissimo, il signor cardinal Colonna. Nota di ricezione: 1597, 4 gennaio, di Firenze. Presidente della Congregatione cisterciense di Toscana et Lombardia esseguirà l’Indice.

Illustrissimo et reuerendissimo signor et padron colendissimo, se bene di già per tutti i monasterij della nostra Congregatione era stato ordinato da me che si publicasse la nuoua riforma dell’Indice, non di meno per obedir v. s. illustrissima, come è mio debito, auuiserò di nuouo tutti i superiori che inuiolabilmente la faccino osseruare nei monasterij. Et in ogni euento di difficultà, il che non spero, si hauerà ricorso a lei et all’illustrissima Congregatione, come v. s. illustrissima comanda. Et baciandole le uesti et le mani deuotissimamente, resto pregandole dal Signor Iddio compita felicità et lunga uita. Di Fiorenza, nel monastero di Cestello, alli IIII di gennaio 1597. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humil seruitor, il presidente della Congregatione cisterciense. Illustrissimo e reuerendissimo card. Colonna.

1   Si tratta presumibilmente di don Giacomo, presidente della Congregazione dei Cistercensi d’Italia, destinatario della lettera del card. Marcantonio Colonna del 25 novembre 1596 (cfr. docc. 6 e 73).

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51

DOCUMENTI

20.  1597 gennaio 3, Fabriano

Giovanni Domenico Cospi, abate generale dei Silvestrini 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione. 18

Originale autografo; III/2, f. 353r. Al f. 365v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo monsignore, signore et patron mio colendissimo, il signor cardinal Colonna. Nota di ricezione: 1597, 3. ianuarij de Fabriano. Generale de’ Siluestrini esseguirà l’Indice.

Illustrissimo et reuerendissimo monsignore, signore et patron mio colendissimo, la lettera di v. s. illustrissima et reuerendissima, data a’ 25 di nouembre, mi fu resa a’ 15 di dicembre, alla quale risposi sotto il dì 19 del medesimo, ma il mio agente non l’ha recapitata per essere guasta dall’acqua. Onde con questa uengo a pregarla con ogni humiltà che non si sdegni di tanta lunghezza senza mia colpa. In tanto, sappia che ho mandato per tutti luoghi della nostra Religione, acciò si osserui l’Indice et si renda obbedientia a’ comandamenti di v. s. illustrissima et reuerendissima. A cui per fine priego da n. S. il compimento d’ogni suo desiderio et essaltatione al suppremo grado, baciandole le uesti con la debita riuerenza. Di Fabriano, li 3 di gennaio 1597. D. v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruo, il generale de’ Siluestrini.

1

  Sul Cospi, cfr. doc. 5, nt. 22.

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52

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

21. 

1597 gennaio 25, L’Aquila

Donato Lantona, abate generale dei Celestini 1, assicura al card. Marcantonio Colonna la pronta esecuzione dell’Index all’interno della propria Congregazione e si scusa del ritardo con cui risponde. 19

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 337r. Al f. 342v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo monsignor, mio padrone sempre colendissimo, monsignor il cardinal Colonna. Nota di ricezione: 1597, 25 gennaio, Aquila. Generale de’ Celestini esseguirà l’Indice.

Illustrissimo e reuerendissimo monsignore, mio padrone sempre colendissimo, il mio ritrouarmi in uiaggio è stato cagione che la lettera di v. s. illustrissima, con l’ordine della reuisione delle nostre librarie secondo il nouo Indice, sia andata girando un pezzo per ritrouarmi e finalmente l’ho riceuta adesso. E per risposta le dico che obedirò subito a quanto in essa la mi comanda et ho di già dato ordine alli nostri padri visitatori generali che ponghino in esecutione quanto in quella si contiene e che quanto prima mi diano relatione di quanto in questo particolare sarà successo, acciò io possa poi ragguagliarne v. s. illustrissima. La quale assicura che, così in questo come in altra cosa che mi comandarà, restarà seruita subito e uolentieri, con che le fo’ debita riuerenza e pregole dal Signore il colmo d’ogni felicità conforme al suo desiderio. Dall’Aquila, a’ 25 di gennaro del 1597. D. v. s. illustrissima e reuerendissima seruitore humilissimo, l’abbate generale di Celestini. Signor cardinal Colonna.

1

  Sul Lantona, cfr. doc. 5, nt. 28, e docc. 30 e 33 .

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53

DOCUMENTI

22. 

s.d. [post 1596 novembre 9, ante 1597 gennaio 27], s.l.

Il procuratore generale dei Verginiani 1 rivendica presso il card. Marcantonio Colonna i diritti relativi alla giurisdizione dell’abbazia di Montevergine sul territorio abbaziale nullius dioeceseos. 20

Copia; III/2, f. 347r. Al f. 348v, indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signore cardinale Colonna, capo della Congregatione de l’Indece. Per la Congregatione di Monte Vergine. Trascrizione provvedimento: Nullum sit pregiuditium jurisditioni dicte.

Illustrissimo et reuerendissimo signore, in nome della Congregatione di Monte Vergine, espone a v. signoria illustrissima il procuratore generale di quella qualmente il monasterio di Monte Vergine del Monte, capo di detta Congregatione, ha sotto di sé molti vassalli, doue l’abbate generale di detta Congregatione 2 essercita onnimoda iurisdittione vescouale, è di nulla diocese, immediatamente soggetto alla Sede Apostolica, ha proprio territorio, congrega sinodi di preti, fa concorso, instituisce economi et altro. Et questo ab antiquo s’è osseruato et s’osserua, così auanti come dopo il Concilio di Trento, né mai i vescoui uiciniori, in uigore di detto Concilio, hando potuto pretendere giurisdittione alcuna sopra detti preti secolari o vassalli sogetti a dett’abbate. Et tutte lettere in qualsiuoglia modo concernentino detto vassallagio, che si sono spedite da questa Santa Sede, si sono scritte commesse a dett’abbate generale, et così s’osserua hogidì. Per tanto si supplica v. signoria illustrissima che, hauendosi a fare qualche ordine agl’ordinarij in materia de l’Indice, si degni far scriuere a detto abbate generale intorno a’ vassalli et preti secolari della sua giurisdittione et non ad altri vescoui viciniori, per euitare qualche nuoua lite fra le parti. Che, oltra sarà di giustitia, s’haurà anco a gratia singolare di v. signoria illustrissima, alla quale si prega dal signore Dio ogni salute e contento, come lei desea, etc. 21

1   Si tratta presumibilmente di Amato Porro (cfr. S. Cosi, I libri dei “sudditi”: Mercogliano, feudo di Montevergine, in Libri, biblioteche e cultura cit., pp. 624-657, in part. p. 628); cfr. doc. 48. 2   Girolamo Perugino, su cui cfr. doc. 5, nt. 25, e docc. 10 e 26.

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54

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

23.  s.d. [post 1596 novembre 9, ante 1597 gennaio 27], s.l. [Classe (Ravenna)]

L’abate dell’abbazia camaldolese di Classe (Ravenna) rivendica presso i cardinali della Congregazione dell’Indice i diritti relativi alla propria giurisdizione sul territorio abbaziale nullius dioeceseos. Originale; III/2, f. 330r. Al f. 331v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: Alli illustrissimi et reuerendissimi signori li signori cardinali della Sacra Congregatione dell’Indici. Per la badia di Classi di Rauenna. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., pp. 59-60, nt. 9.

Illustrissimi et reuerendissimi signori, etc., la badia di Classi de Rauenna dell’Ordine camaldulense ha una giurisdittione che si chiama la Rauignana immediatamente sottoposta a essa, della qual l’abbate di detta badia è ordinario et esercita in essa autorità quasi episcopale. Ma perché adesso, con occasione de fare esseguire il nouo Indice, sarà facil cosa che qualche vescouo uicino cerchi di turbare il possesso che detta badia ha mantenuto de detta giurisdittione per spatio di più di trecento anni, si supplica humilissimamente le signorie vostre illustrissime che restino seruite di dare ordine al sudetto abbate che si pigli la cura come ordinario di detta giurisdittione di fare esseguire il sudetto nouo Indice, che subito non mancherà di fare quanto conuiene in questo particolare, con ogni diligenza possibile, che si riceuerà per gratia singolare dalle signorie vostre illustrissime quas Deus etc.

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55

DOCUMENTI

24. 

[1597]  gennaio 27, [Roma]

Il card. Valier concede all’abate dell’abbazia cassinese di S. Michele a Montescaglioso di custodire presso di sé i libri contenuti nella “nota” inviata. Copia; V/1, f. 45r.

A l’abbate di Monte Scaglioso. Conforme alla gratia fatta alla uostra Congregatione cassinense conseruarete i libri mandati in nota, tra’ quali non sono prohibiti Exempla uirtutum et uitiorum et Postille maiores, se hanno espresso l’authore ouero da chi sono raccolte, et le Collationi di Cassiano non sono prohibite ma una sola stampata, De libero arbitrio in Aganoe, 15281. Con che fine etc. 27 gennaro. 1

  Johannes Cassianus, De lib. Arbitrio collatio. Hagenau, Johann Setzer, 1528. USTC 625910.

1

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56

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

25. 



[1597]  gennaio 27, [Roma]

Il card. Valier concede a Cosimo Dossena, preposito generale dei Barnabiti 1, di poter raccogliere e custodire presso le proprie case i libri sospesi, consegnandone la “nota” a vescovi o inquisitori e inviando copia di quest’ultima alla Congregazione dell’Indice. 2

Copia; V/1, f. 45r.

P. generale di s. P. decollato. Hanno inteso questi illustrissimi signori miei colleghi la proposta fatta in nome suo dal p. procuratore et si contentano farli gratia che non sia tenuta a consegnare a’ vescoui et inquisitori quei libri che nella sua Congregatione trouerà prohibiti per espurgarsi, conforme alle Regole del nouo Indice, ma li possa fare conseruare sotto buona custodia in maniera che non si possino leggere, con darne la nota di tutti a gl’ordinarij o inquisitori de’ luoghi doue si conseruerano, esprimendo in quella non solo la qualità de’ libri, ma la quantità anco de’ uolumi di ciascheduno libro, con mandarne nota authentica di tutti alla nostra Congregatione: che all’hora se li potrà concedere qualche facoltà di potersi espurgare o leggere alcuni o tutti da quei padri che nominerà e sarà giudicato necessario. Con che fine etc. 27 di gennaro.

1

  Sul Dossena, cfr. doc. 5, nt. 21, e doc. 16.

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DOCUMENTI

26. 

[1597 gennaio 27], [Roma]

Il card. Valier concede a Girolamo Perugino, abate generale dei Verginiani 1, l’autorizzazione ad eseguire l’Index nei territori abbaziali nullius dioeceseos su cui gli abati esercitano la propria giurisdizione. Stessa lettera al priore generale dei Camaldolesi, Garzia de Franceschi2. 3

4

Copia; V/1, f. 46v. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., p. 60, nt. 10.

P. g. di Monte Vergine. Hauendo di già dato ordine la nostra Congregatione di essequire l’Indice in tutti li monasterij soggetti alla sua giurisditione, potrà anco farlo essequire in tutti quei luoghi doue si stende la sua giurisditione, che in qual si uoglia modo sieno sogetti a’ suoi monasterij, non uolendo pregiudicare alle sue raggioni, come neanco a quelle che pretendono li vescoui. Però seguiti ne l’essecutione de l’Indice etc., ut supra. P. g. di Camaldolensi. Come questa di sopra di Monte Vergine.

1 2

  Su Girolamo Perugino, cfr. doc. 5, nt. 25, e docc. 10 e 22.   Su Garzia de Franceschi, cfr. doc. 5, nt. 20, e doc. 18.

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58

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

27. 

1597 gennaio 28, [Roma]

Il card. Valier concede al priore del convento carmelitano di S. Maria del Carmine di Firenze 1 di custodire presso di sé i libri sospesi, consegnandone la “nota” al vescovo o all’inquisitore, e inviandone copia alla Congregazione dell’Indice. 5

Copia; V/1, f. 48r.

Prior del Carmine di Firenze. Si contentano questi illustrissimi signori miei colleghi che possa ritenere, ma non leggere, in una cassa serrata in conuento tutti quei libri che sono per l’Indice nouo non assolutamente dannati, ma prohibiti solo per 1   Si tratta, presumibilmente, di Andrea Pelli, il priore che sottoscrive la seguente lista dei libri sospesi del convento carmelitano di S. Maria del Carmine di Firenze (originale con sottoscrizioni autografe; II/14, ff. 289r-v; sigillo in cera rossa; al f. 292v, annotazione: Carmelitarum. Nota librorum Florentie), priva di datazione: Nos infrascriptos, prior et patres Carmelitarum conuentus Florentiæ, fidem facimus et attestamur in bibliotheca nostra libros subscribendos, nunc recens in nouo Indice prohibitos donec expurgarentur, ut erant prius repositi et amoti a proprijs pluteis et locis, ita nunc esse reconditos in scrinio claue obserato, ut ab ullo legi nequaquam possint. Libri autem sunt hi et huiusmodi: Bibliotheca sanctorum Patrum, collecta per Margarinum de la Bigne. Tomi octo, volumina 4 singula duos tomos continentia. In folio, impress. Parisijs, per Michelem Sonnium, uia Iacobea, sub scuto Basileensi, MDLXXVJ. F. Didaci Stellæ In Lucam tomi duo. Volumen vnicum in folio. Lugduni, apud Simphorianum Beraud, MDLXXX. Henrici Harpij Theologia mistica. Volumen unicum in folio. Coloniæ, apud heredes Arnoldi Brickmanni, anno 1564. D. Augustini Operum tom. quartus continens etc.; tomus quintus continens lib. De ciuitate Dei, cum annot. Ludouici Viues Valentini. Volumen unico in 4. Venetijs, ad signum Spei, MDLI. Omnes hi sunt tabulis ligneis contecti, folijs minio tinctis et ferreis catenulis affixi. F. Didaci Stellæ In Lucam. Volumen vnicum, comprehendens duos tomos quorum alteri sunt fol. 240, alteri 274, in fol. 4. Impressum Salamanticæ, apud heredes Io. a Canoua, MDLXXV. | Richardi Dinothi Aduersaria historica. In 4. Constans paginis 308. Basileæ, ex officina Petri Pernæ, MDLXXXJ. Figuræ Bibliæ f. Antonij Rampegolæ. In 8. Constans hoc volumine fol. 392. Venetijs, apud Paulum Meietum bibliopolam Patauinum, MDLXXXJ. Hi tres sunt pellibus caprinis tecti, folijs non coloratis, catenis carentes. Frater Andreas Pellius, prior conuentus Florentinus. Frater Ambrosius Pratensis, prouincialis Hiberniȩ, manu propria. Frater Theodocus Zibellius, regens etc. Frater Archangelus de Blanchis. Frater Franciscus Petruccius Florentinus.

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DOCUMENTI

59

espurgarsi conforme alle Regole, con darne solo la nota al p. inquisitore ouero al signor vicario di monsignor illustrissimo arciuescouo, esprimendo in quella non solo la qualità de’ libri con il nome de l’authore, o authori, stampatore, luogo et anno della stampa, ma la quantità anchora de’ uolumi di cascheduno libro, con mandarne una copia authentica di detta nota alla nostra Congregatione etc. 28 gennaro 1597.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

28.  1597 gennaio 28, [Roma]

Il card. Valier comunica a Marco Lavacchi, abate generale dei Vallombrosani 1, la decisione di concedere alla Congregazione il permesso di raccogliere e custodire presso i propri cinque monasteri principali i libri sospesi, consegnandone la “nota” a vescovi o inquisitori e inviando copia di quest’ultima alla Congregazione dell’Indice. 6

Copia; V/1, f. 48r-v

P. g. di Val Ombrosa. Hanno lodato questi illustrissimi signori miei colleghi quanto, ne l’essecutione de l’Indice, ha ordinato nella sua Religione, et si contentano farli gratia che nei principali monasterij nominati dal suo procuratore, Val Ombrosa, Passignano, Santa Trinita di Firenze, S. Mercuriale di Forlì et Astino, possa fare conseruare tutti quei libri prohibiti che trouerà nella Religione, sotto buona custodia, in maniera che non si possino leggere, con darne solo la nota di tutti agl’ordinarij o inquisitori, esprimendo in quella non solo la qualità de’ libri con il nome | de l’authore, stampatore, luogo e tempo della stampa, ma la quantità anco de’ volumi di ciascheduno libro, con mandarne nota authentica alla nostra Congregatione, et all’hora poi si darà quel rimedio per espurgarli che sarà necessario. Con che fine. Li 28 gennaro 1597.

1

  Sul Lavacchi, cfr. doc. 5, nt. 13, doc. 14, e Appendice, doc. 1.

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DOCUMENTI

29. 

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1597 febbraio 6, Napoli

Antonio Venerucci, rettore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa1, assicura al card. Marcantonio Colonna di proseguire nella corretta esecuzione dell’Index. Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 417r. Al f. 426v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signor padron colendissimo, il signor cardinale Colonna, Roma. Nota di ricezione: 1597, 6 febbraro, di Napoli. Generale di s. Ieronimo del b. Pietro da Pisa esseguirà l’Indice et permetterà che si leggano da’ frati semplici li libri corretti.

Illustrissimo e reuerendissimo signor padron colendissimo, non mancarò obbedire v. s. illustrissima e reuerendissima di quanto nella sua delli 27 di gennaro, permettere alli frati semplici di questa Congregatione libri uolgari d’Euangeli e Salmi, ch’hanno congionto annotatione o parafrasi del Remigio2, Panicarola3 e simili, Flos sanctorum4, Landolfo5, Pittorio6 e simili, come non mancai mandare in esecutione quanto v. s. illustrissima me commandò con l’altra sua alli mesi passati. Con che fine gli priego dal cielo ogni colmo di contento. Da Napoli, alli 6 febraro 1597. D. v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruitore, frat’Antonio, generale. Signor card. Colonna.

  Su Antonio Venerucci, cfr. doc. 5, nt. 9 e doc. 11.   Remigio Nannini, OP (1521-1581). 3   Francesco Panigarola, OFMObs (1548-1594). 4   Opera di Alonso de Villegas Selvago (1534-1615). 5   Ludolph von Sachsen, OCart (1300?-1378). 6   Ludovico Pittorio (1454-1525). 1 2

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62

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

30. 



s.d. [post 1596 novembre 9, ante 1597 marzo 8], s.l.

I monaci Celestini rivendicano presso il card. Marcantonio Colonna i diritti relativi alla propria giurisdizione sui territori abbaziali nullius dioeceseos. Copia; III/2, f. 339r. Al f. 340v, indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo monsignore, il signor cardinale Colonna, per li monaci Celestini de l’ordine di s. Benedetto.

Illustrissimo et reuerendissimo signore, ritrouandosi molte terre et comunità nel Regno di Napoli, le quali sono nullius diocesis, ma solamente sottoposte a l’abbate generale de’ Celestini 1 et ad altri priori di detto ordine come ordinarii di quelle, pertanto si supplica v. s. illustrissima et reuerendissima di concedere gratia che li curati et preti et altre persone ecclesiastiche di dette comunità et terre habbiano da essere uisitati delle loro librarie, in conformità de l’Indece nuouo, solamente dal sopradetto abbate generale et da altri priori, che sono ordinarii di quelli preti, a fine che si rimuoua ogni sorte d’inconueniente che per gelosia de iurisdittione potrebbe nascere tra li vescoui et la sudetta Congregatione de’ Celestini. Del che restaranno detti monaci in particolare obligatione de pregare S. d. maestà per la salute, et essaltatione di s. s. illustrissima et reuerendissima. Quam Deus. 7

1

  Abate generale è ancora Donato Lantona, su cui cfr. doc. 5, nt. 28, e docc. 21 e 33.

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DOCUMENTI

31. 



63

s.d. [post 1596 novembre 9, ante 1597 marzo 8], s.l.

La Congregazione olivetana rivendica presso i cardinali della Congregazione dell’Indice i diritti relativi alla propria giurisdizione sui territori abbaziali nullius dioeceseos. Copia; III/2, f. 284r. Al f. 293v, indirizzo: Illustrissimi e reuerendissimi signori, li signori cardinali della Congregatione sopra l’Indice, per la Congregatione di Monte Oliueto. Ed.: Fragnito, L’Indice clementino cit., pp. 43-44 (ed. parziale).

Illustrissimi e reuerendissimi signori, in occasione del nuouo Indice di libri prohibiti, si trouano alcuni vescoui che intendano assolutamente andare per le lor diocesi nelli monasterij della Congregatione oliuetana a fare esatta perquisitione nelle loro librarie di libri in esso contenuti. Et perché detta Congregatione ha i suoi abbati et superiori, a’ quali pare che si conuenga tal offitio et diligenza, dopo i quali immediatamente detta Congregatione e suoi monasterij sono sottoposti alla Santa Sede Apostolica et esenti dalla iurisditione ordinaria, oltre che nell’esequire detta perquisitione nascono molte malageuolezze, rumori et disordini. Per tanto, con ogni diletta riuerenza si ricorre alle signorie vostre illustrissime e reuerendissime, humilmente supplicandole si degnino concederli opportuna prouisione, conforme all’infrascritti capi o come più le parerà spediente: Che li vescoui non deuino né possino mandare nei monasterij et librarie di detta Congregatione oliuetana a far perquisitione di libri compresi nell’Indice, spettando tal carico all’abbati e superiori suoi. Che il medesimo uenga osseruato nei luoghi doue l’abbati et superiori di detta Congregatione esercitano iurisditione quasi episcopale, quale in ciò non uenga perturbata dalli vescoui. Che li abbati e monaci che saranno deputati dal lor generale possino corregere i libri compresi nello Indice, conforme alla correttione uniuersale che di essi uscirà dalli deputati della Santa Sede Apostolica. Che li medesimi abbati, mentre uscirà la forma della correttione de ciascun opera nell’Indice contenuta, possino intanto ritenerli serrati in luogo appartato, da deputarsi dalli lor superiori.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

32. 

s.d. [1597 marzo 8], s.l. [Roma]

Il card. Valier concede a Girolamo Ruscelli, presidente dei Cassinesi 1, di eseguire l’Index nei territori abbaziali nullius dioeceseos. 8

Copia; V/1, f. 53r.

Presidente cassinen. Hauendoli di già dato ordine la nostra Congregatione di essequire l’Indice in tutti li monasterij della sua Religione, si contentano questi illustrissimi signori miei colleghi, mossi da l’instanza di don Anastasio nostro consultore 2, che possa publicare l’Indice in tutti quei castelli e luoghi che in qual si uoglia modo sono sogetti a’ suoi monasterij, non uolendo pregiudicare alla iurisditione della sua Religione come anco a quella che pretendano li vescoui. Et in ogni occorrenza e difficoltà, ricorrendo alla nostra Congregatione, hauerà ogni giusta sodisfatione etc. 9

  Sul Ruscelli, cfr. doc. 4, nt. 2, e doc. 117.  Si tratta di don Anastasio Cazzaniga, monaco cassinese originario di Carpinedolo, presso Brescia (cfr. I/1, f. 99r; Catholic Church cit., I/4, p. 2825). 1 2

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DOCUMENTI

33. 



s.d. [1597 marzo 8], s.l. [Roma]

Il card. Valier concede a Placido Fabi, abate generale degli Olivetani 1, di eseguire l’Index non solo nei monasteri ma anche nei territori abbaziali nullius dioeceseos e di poter custodire in alcuni monasteri principali i libri sospesi. Stessa lettera agli abati generali dei Celestini, Donato Lantona 2, e dei Certosini, Jean Michel de Vesly 3. 10

11

12

Copia; V/1, f. 53r-v.

Generale di Monte Oliueto. Hauendoli di già dato ordine la nostra Congregatione di essequire l’Indice in tutti li monasterij della sua Religione, si contentano questi illustrissimi signori miei colleghi, mossi da l’instanza fatta dal procuratore de l’Ordine, che possa publicare l’Indice in tutti quei castelli e luoghi che in qual si uoglia modo sono sogetti a’ suoi monasterij, non uolendo pregiudicare alla iurisditione della sua Religione, come neanco a quella che pretendano li vescoui. E quando dal procuratore suo farà nominare alcuni monasterij principali, doue si possino conseruare in sicuro deposito li libri che per tutta la Religione prohibiti da corregersi si trouano, se li farà anco gratia che non sieno tenuti a consegnar li libri alli vescoui o inquisitori, ma solo darli la nota autentica della qualità de’ libri e quantità di uolumi, e mandarne copia alla nostra Congregatione, nella maniera che si darà poi al procuratore | della Religione. Et in ogni occorrenza e difficoltà, riccorrendo alla nostra Congregatione, hauerà ogni giusta satisfatione. Generale de’ Celestini. Vt superior. Generale de’ Certosini. Vt superior.

  Sul Fabi, cfr. doc. 5, nt. 26, e docc. 35 e 43.   Sul Lantona, cfr. doc. 5, nt. 29, e docc. 21 e 30. 3   Sul Vesly, cfr. doc. 5, nt. 23, e doc. 40. 1 2

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

34. 

s.d. [1597 marzo 8], s.l. [Roma]

Il card. Valier concede all’abate dell’abbazia celestina di Collemaggio di eseguire l’Index non solo nel monastero, ma anche nel territorio abbaziale [nullius diœceseos]. Stessa lettera ad altri abati e priori. Copia; V/1, f. 53v.

Abb. di Col di Maggio. Hauendo questi illustrissimi signori miei colleghi concesso al p. generale di publicare et essequire l’Indice non solo in tutta la Religione, ma anco in tutti quei castelli e luoghi sogetti alla iurisditione di monasterij, però, essendo molti luoghi sogetti alla iurisditione del uostro monasterio, potrete in quelli far pubblicare et essequire l’Indice, usando in ciò, con molto zelo e diligenza come buon pastore, ogni sollecitudine per essequire quanto si comanda nelle Regole e ne l’Instruttione de l’Indice, non volendo però fare pregiuditio alcuno alla iurisditione che in ciò pretendano li vescoui. E nascendo qualche difficoltà ne l’essecutione, ne darete auiso alla nostra Congregatione de l’Indice, che sarete consolato etc. Abbate della Caua 1. Vt supra. Abbate di M. Cassino 2. Vt supra. Priore di S. Stefano in Bosco 3. Vt supra. 13

14

15

1   Ambrogio Rastellini, di Poppi, presso Arezzo, in carica quale abate del monastero della SS. Trinità di Cava dei Tirreni, dal maggio 1594 fino al 1597, o di Zaccaria Eusebi, che gli successe in quello stesso anno, rimanendo poi in carica fino al 1599 (L. Mattei Cerasoli, La Badia della SS. Trinità di Cava, in Lugano, L’Italia benedettina cit., pp. 153-227, in part. p. 213). 2   Vittorino de Manso, di Aversa, fu abate di Montecassino dal gennaio 1597 al maggio 1598 (Leccisotti, Montecassino cit., p. 68); cfr. doc. 36. 3   Bertrand Chalup, priore a Serra San Bruno dal 1594 al 1609 (cfr. Clark, The Chartae of the Carthusian General Chapter 1589-1599 cit., p. 25; Id., The Chartae of the Carthusian General Chapter 1600-1658 (MS Grande Chartreuse 1 Cart. 14), in Analecta Cartusiana 100/39 [2001], p. 30); cfr. docc. 38, 49, 70, 95, 105 e 117.

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DOCUMENTI

35. 

1597 marzo 8, Roma

Il card. Valier concede a Placido Fabi da Bologna, abate generale degli Olivetani 1, di eseguire l’Index nei territori abbaziali nullius dioceseos, chiedendo inoltre di scegliere alcuni monasteri della Congregazione in cui raccogliere e custodire i libri sospesi, consegnandone la “nota” a vescovi o inquisitori e inviando copia di quest’ultima alla Congregazione dell’Indice. 16

Copia; III/2, f. 292r.

Copia. Molto reuerendo padre come fratello, hauendogli di già dato ordine la nostra Congregatione di essequir l’Indice in tutti gli monasterij della sua Religione, si contentano questi illustrissimi signori miei colleghi, mossi dall’instanza fatta dal procuratore dell’Ordine, che possa publicar l’Indice in tutti quei castelli e luoghi che in qual si uoglia modo sono soggetti a’ suoi monasterij, non uolendo pregiudicare alla iurisdittione della sua Religione, come né anco a quella che pretendessero gli vescoui. E quando dal procuratore suo farà nominare alcuni monasterij principali, doue si possino conseruare in sicuro deposito gli libri che per tutta la Religione prohibiti da correggersi si trouaranno, se gli farà anco gratia che non siano tenuti a consignare gli libri agli vescoui o inquisitori, ma solo dargli la nota autentica della qualità de’ libri e quantità de’ volumi, e mandarne copia alla nostra Congregatione della maniera che si darà poi al procuratore della Religione. Et in ogni occorrenza e difficoltà, ricorrendo alla nostra Congregatione, haurà ogni giusta sodisfattione. Con che fine alle sue orationi mi raccomando. Di Roma, il dì 8 di marzo 1597. Di v. p. m. r. come fratello, il cardinale di Verona. Monasterij nominati per l’essequtione dell’Indice de libri prohibiti: Toscana, Mont’Oliueto Maggiore di Chiusuri. Romagna, S. Michele in Bosco di Bologna. Dominio, S. Benedetto Nouello di Padoua. Lombardia, S. Vittore di Milano. Marca, Monte Morcino di Perugia. Regno, Mont’Oliueto di Napoli. 1

  Sul Fabi, cfr. doc. 5, nt. 26, e doc. 33 e 43.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

36. 

1597 marzo 16, Monte Cassino

Vittorino de Manso, abate di Montecassino 1, comunica al card. Marcantonio Colonna di aver eseguito l’Index e di non aver ravvisato la presenza di alcun libro proibito o sospeso. 17

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 250r. Al f. 263v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: A l’illustrissimo et reuerendissimo monsignor mio padrone osseruandissimo, [il signo]re cardinale Colonna, Roma. Nota di ricezione: 1597, Monte Cassino, 2 di marzo. L’abbate ha esseguito l’Indice.

Illustrissimo et reuerendissimo monsignor mio osseruandissimo, adesso ch’io, per gratia di nostro Signore, ho in gran buona parte di persona uisitata la iurisdictione di questo monastero, usando la maggiore diligentia che per me si è potuta nella osseruantia del nuouo Indice, dò conto a v. s. illustrissima che il tutto passa con sincerità nella santa fede, non ci essendo cos’alcuna né di cattiuo, né di suspetto, essendo anchora deputati huomini docti et prudenti, pieni di santo zelo, per esecutione di quanto v. s. illustrissima si dignò di scriuermi. Et con questo gli bacio le mani, restando pronto ad ogni suo comando et pregando nostro Signore gli doni colmo di felicità. Da Monte Casino, il dì 16 di marzo 1597. Di v. s. illustrissima et reuerendissima affetionatissimo seruo, l’abate casinense.

1

  Su Vittorino de Manso cfr. doc. 34, nt. 2.

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DOCUMENTI

37. 

1597 marzo 20, Roma

Giovanni Angelo de Spenis, procuratore generale dei Certosini1 , chiede a Paolo Pico di concedere al priore della certosa di S. Martino di Napoli2 la grazia di poter custodire presso di sé i libri sospesi che vi si trovano. Chiede inoltre di avere un esemplare di un libro da espurgare e diverse indicazioni circa le modalità si espurgazione di alcune opere sospese. 18

19

Copia; III/2, f. 202r. Al f. 211v, indirizzo: Al molto reuerendo p. mio nel Signor osseruandissimo, il padre Pico merendissimo secretario della Sacra Congregatione dell’Indice. Annotazione: Certosini.

Molto reuerendo padre mio nel Signore osservandissimo, supplico v. p. molto reuerenda che facci gratia al r. p. prior di Napoli et a me di poter tenere alcuni libri che si ritrouano nella certosa di S. Martino, che non si potrebbono tenere per il nuouo Indice, perché detto padre, non sapendo che questa gratia la posseua riceuer da lei, non le scriue, né mi manda la lista de’ detti libri, e tutti ne le restaremo in maggior obligo. Quelli padri che attendono all’espurgatione de quelli libri notati dalla Sacra Congregatione, come io le dissi, non possono hauere il Clemente De prouidentia3 , sepur lei n’hauesse riceuuta notitia nel Santo Offitio. Come mi promise di procurarla, degnisi farmene gratia dell’auiso per {r}ispondere a detti padri. Desiderano ancho quelli padri intendere se bastarà espurgare l’Enchiridion di Lanspergio uolgare4 , o pur sarà necessario espurgare il latino, 20

21

1   Il de Spenis, napoletano, fu priore della certosa di Roma, S. Maria alle Terme di Diocleziano (S. Maria degli Angeli), e procuratore generale dei Certosini dal 1594 al 1605 (cfr. B. Tromby, Storia critico-cronologica diplomatica del patriarca s. Brunone e del suo Ordine Cartusiano, in cui si contiene l’origine, i progressi, ed ogni altro avvenimento monastico, o secolare, ch’ebbe qualche rapporto col medesimo, X. Tomo decimo che abbraccia libri 12, dall’anno di G. C. MDXXI. sino al MDC. con II appendici, e coll’indice delle cose piu segnalate, Napoli, presso Vincenzo Orsino, 1779, p. 414 e Clark, The Chartae of the Carthusian General Chapter 15891599 cit., p. 75); cfr. docc. 41, 48, 87 e 98. 2   Si tratta di Severo Turboli, napoletano, che fu priore a S. Martino dal 1583 al 1597 (su cui cfr. doc. 49, nt. 3), oppure di Stefano Baveggi, che proprio nel 1597 gli successe, dopo essere stato lungamente priore della certosa di Pavia (cfr. Tromby, Storia critico-cronologica cit., X, p. 414 e Clark, The Chartae of the Carthusian General Chapter 1589-1599 cit., p. 75). 3   Philalethes Clemens Millanius, Ad eos qui injuria de natura queruntur, libellus: qui hoc à mala juventutis institutione proficisci declarat, Philalethe Clemente Millanio Benacense autore. Reperies in hoc scripto lector, et de divina providentia, sive praedestinatione. Basel, Johann Oporinus, 1545. USTC 608867. 4   L’Enchiridion della militia christiana, per il quale s’instituisce l’huomo perfettamente alla

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

o uero tutti dui, ciò è il uolgare et il latino, se bene insin al presente non hanno ritroua[to]  altro che il uolgare, e tutto per dar piena sodisfattione alla Sacra Congregatione. Supplicano pur v. p. molto reuerenda che li facci gratia accennarli in che cose particolarmente pecchino li libri espurgandi et in che luogho, per facilitar l’espurgatione e breuiar il tempo. Degnisi per fare ancho gratia particolare a me de auisarmi delle cose passate, o in questa o come più le sarà seruito. Con che le fo riuerentia. Dalla sua certosa di Roma, oggi, 20 di marzo del 1597. Di v. p molto reuerenda humilissimo seruo, d. Gio. Angelo di Napoli.

nuoua uita, che e in Christo. Composto da Giouanni Giusto Lanspergio. - [Venezia : Michele Tramezzino il vecchio]  (In Venetia : per Michele Tramezzino, 1566). CNCE 35407.

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DOCUMENTI

38. 

1597 aprile 2, Napoli

Bertrand Chalup, priore della certosa di S. Stefano del Bosco a Serra San Bruno 1, assicura al card. Valier la corretta esecuzione dell’Indice nel proprio monastero e nel territorio sottoposto alla sua giurisdizione. 22

Originale autografo; III/2, f. 203r. Al f. 210v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo monsignor e padrone sempre colendissimo, monsignor il cardinale di Verona. Nota di ricezione: 1597, San Stefano in Bosco. 1597, della Certosa di San Stefano in Bosco in Calabria, 2 aprile. Don Bertrando priore: haueua di già nella uisita pubblicato l’Indice nelle lor chiese; farà di nuouo publicarlo e nei luoghi sogetti alla sua iurisdittione.

Illustrissimo et reuerendissimo monsignor et padrone colendissimo, con ogni debita reuerenza et humiltà ho receuuto l’ordine fattomi per lettera da v. s. illustrissima et reuerendissima circa la publicatione et executione del nouo Indice delli libri prohibiti o sospetti nelli casali e castelli soggietti al nostro monasterio di Santo Stefano, quale pontualmente osseruarò come ella commanda. Et abenché già fa[ce]ndo la visita delle nostre chiese l’habbia posto per edicto, farò puro ancora che di nouo se publichi per maggior osseruanza d’esso ordine di v. s. illustrissima et reuerendissima. Alla quale per tal fauore rendo infinite gratie e, dedicandoli la mia humil seruitù, insieme colli nostri padri, meco deuotissimi seruitori et oratori d’essa, baccio la veste e prego da nostro Signore Idio colmo di felicità. Della certosa di S. Martino di Napoli, a dì 2 d’aprile 1597. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humillissimo e deuotissimo seruitore et oratore, don Bertrando, priore di Santo Stefano.

1

  Su Chalup cfr. doc. 34, nt. 3, e docc. 49, 70, 95, 105 e 117.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

39. 

[1597]  maggio 10, [Roma]

Il card. Marcantonio Colonna concede a Bernardino Polichetti, priore della certosa di S. Lorenzo della Padula 1, di eseguire l’Index in tutto il territorio sottoposto alla sua giurisdizione. 23

Copia, V/1, f. 63r-v.

Priore di San Lorenzo della Padula. Hauendo gl’illustrissimi miei colleghi della Congregatione de l’Indice concesso al p. generale di publicare et essequire l’Indice non solo in tutta la Religione, ma anco in tutti quei castelli e luoghi sogetti alla iurisditione de’ monasterij, però, essendo molti luoghi sogetti alla iurisditione del uostro monasterio, potrete in quelli fare pubblicare et essequire l’Indice, usando in ciò, con molto zelo e diligenza come buon pastore, ogni sollecitudine | per essequire quanto si comanda nelle Regole e ne l’Instruttione de l’Indice, non volendo perciò far pregiuditio alcuno alla iurisditione che in ciò pretendano li vescoui. E nascendo qualche difficoltà ne l’essecutione, ne darete auiso alla nostra Congregatione de l’Indice, che sarete consolato. Li 10 di maggio.

1   Il Polichetti, nativo di Napoli, fu priore della certosa di S. Lorenzo dal 1592 fino alla morte, che lo colpì il 31 dicembre 1597 (Tromby, Storia critico-cronologica cit., X, p. 427).

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DOCUMENTI

40. 

1597 maggio 15, Saint-Pierre-de-Chartreuse (Francia)

Jean Michel de Vesly, priore generale dei Certosini 1, assicura al card. Valier la pronta esecuzione dell’Index all’interno del suo Ordine. 24

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 201r. Al f. 212v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: Illustrissimo et reuerendissimo domino, domino cardinalj de Verona etc., Romæ. Nota di ricezione: 1597, Ex Cartusia, 15. maij. Generalis gratias agit cardinali Veronensi et pollicitur se Indicem essequi curaturum et ad reliqua se obedire paratum esse, suumque ordinem commendat.

Gloria Patri, et Filio, et Spirito Sancto Deo nostro. Illustrissime ac reuerendissime domine, beneuolentiæ illustrissimæ et reuerendissimæ v. amplitudinis erga nos universumque nostrum Ordinem certissimam et indubitatam significationem, qua ad instantiam procuratoris nostrj generalis nobis consulere per suas litteras super publicatione et obseruantia novj librorum Indicis benigne dignata est, summa cum gratiarum actione et reuerentia accepimus. Cuj memoranda gratiæ, vt numquam desimus omnj studio et diligentia, quaæ pietas vestra et nostrum postulat officium, fidelissime adimplere conabimur. Eandem illustrissimam et reuerendissimam v. a. submissius deprecantes vt quoties, tam super exequendo hoc negotio quam alijs ad gloriam et honorem Omnipotentis nostrique sacrj Ordinis conseruationem et decorem pertinentibus, recurrere audebimus, fauorabilem et serenam sese præbere non dedignetur. Quibus deuinctj beneficijs Deum opt. max. iugiter invocabimus, vt incolumem optataque fœlicitate cumulatissimam in hoc et in futuro seculo v. illustrissimam et reuerendissimam amplit. benedicat. Dat. in vestra Cartusia majorj, 15. maij 1597. Illustrissimæ ac reuerendissimæ a. v. humillimus et perpetuus seruus et orator, frater Ioannes, prior Cartusiæ.

1

  Sul Vesly, cfr. doc. 5, nt. 23, e doc. 33.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

41.  [1597]  luglio 27, [Roma]

Il card. Tagliavia concede al visitatore dei Certosini di poter raccogliere e custodire presso i monasteri principali dell’Ordine i libri sospesi, consegnandone la “nota” a vescovi o inquisitori e inviando copia di quest’ultima alla Congregazione dell’Indice. Copia, V/1, ff. 67v-68r.

Al visitatore de’ Certosini, il card. Terran. Si contentano questi illustrissimi miei signori della Congregatione de l’Indice, mossi da l’instantia fatta dal p. priore di Roma e procuratore della Religione 1, possa nei monasterij principali sogetti alla sua uisita fare conseruare tutti quej libri prohibiti che ne l’essecutione de l’Indice si saranno trouati, sotto buona custodia, || in maniera che non si possino leggere, con darne solo la nota di tutti a’ vescoui o inquisitori, esprimendo in quella non solo la qualità de’ libri, con il nome de l’authore e stampatore, luogo e tempo della stampa, ma la quantità anco de’ volumi di ciascheduno libro, con mandarne nota autentica del tutto alla nostra Congregatione conforme a l’instruttione sopra ciò data al p. procuratore. Et all’hora poi si darà quel rimedio per espurgarli che sarà necessario. Li 27 di luglio. 25

1

  Giovanni Angelo de Spenis, su cui cfr. doc. 37, nt. 1, e docc. 48, 87 e 98.

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DOCUMENTI

42. 

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s.l.d. [ante 1597 settembre 3]

Il procuratore generale degli Olivetani comunica alla Congregazione dell’Indice l’elenco dei monasteri scelti dal proprio Ordine per la custodia dei libri sospesi, chiedendone conferma. La Congregazione dell’Indice concede la sua approvazione. Copia; II/14, f. 287r. Al f. 294v: Monasterij nominati dalla Congregatione di Mont’Oliueto per l’osseruanza dell’Indice. Disposizione: Concessum.

Illustrissimo signore. Nota dei monasterij et luoghi della Congregatione di Mont’Oliueto nominati dal p. generale et visitatori della Congregatione per conseruare li libri prohibiti, se se ne troueranno in detta Congregatione. Per la prouintia della Toscana si nomina Mont’Oliueto monasterio principale. Per la Marca, Montemorcino di Perugia. Per il Regno di Napoli, Mont’Oliueto di Napoli. Per la Romagna, San Michele in Bosco. Per il Dominio Veneto, San Benedetto Nouello de Padoua. Per la Lombardia, San Vittore di Milano. Supplicano le signorie loro illustrissime l’abbate generale et visitatori, uoglino con una loro confirmare li sudetti monasterij eletti. Che n. S. Iddio gli doni ogni maggior contento. Il procuratore generale, di commissione.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

43. 



1597 settembre 3, [Roma]

Il card. Tagliavia concede a Placido Fabi, abate generale degli Olivetani1, di poter raccogliere e custodire presso sei monasteri dell’Ordine i libri sospesi in loro possesso. Copia; V/1, f. 73r.

Monte Oliueto, generale. Molto reuerendo padre, si contentano questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice, ad instantia del procuratore generale della sua Religione, che ne i monasterij di Monte Oliueto di Siena e di Napoli, Montemorcino di Perugia, San Michele in Bosco, S. Vittore di Milano, S. Benedetto Nouello di Padoua, possa far conseruare nella maniera che si è data in scritto al suo procuratore tutti li libri, che per la Religione erano dispersi, quali, conforme all’Indice, si possono espurgare, con mandarne copia autentica alla nostra Congregatione oltre quella che si presenterà a gl’ordinarij et inquisitori, esprimendo la qualità de’ libri e quantità degli volumi a. Et occorrendo b altro nell’essecutione dell’Indice per la Religione, sarà sempre etc. A’ 3 di settembre 1597. Il cardinale de Terranoua. 26

27

a

  Un’altra mano corregge volumi su errori.   Un’altra mano corregge in interleinea occorrendo da occorendo.

b

1

Sul Fabi, cfr. doc. 5, nt. 26, e docc. 33 e 35.

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77

DOCUMENTI

44. 

1597 settembre 3, [Roma]

Il card. Tagliavia concede a Hilaire d’Antibes, abate dell’abbazia cassinese di Notre-Dame de Lérins (Cannes, Francia) 1, di poter raccogliere e custodire i libri sospesi segnalati, inviandone la “nota” alla Congregazione dell’Indice 2, bruciando invece quelli proibiti. 28

29

Copia, V/1, f. 73r-v.

Lerino, abbate. Molto reuerendo p., questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice, mossi dall’instantia fatta dal padre don Anastasio da Brescia, consultore | della nostra Congregatione, si accontentano che, conforme alla gratia fatta, possano alla Congregatione Cassinense tener in deposito, ma non leggere, i libri sospesi, abbrusciando quelli che in tutto sono dannati, seruendosi delle Regole et Instruttion dell’Indice per accomodare alcuni de quelli che hauete dato in lista, con mandar nota alla nostra Congregatione di molti libri perniciosi che alla giornata in cotesti paesi scroprirete. Il che ci sarà gratissimo etc. A’ 3 di settembre 1597. Cardinale de Terranoua.

1   È abate dal 1593 al 1601 (L. Alliez, Histoire du monastère de Lérins, Paris 1862, p. 390; H. Moris, Cartulaire de l’Abbaye de Lérins […], IIème partie, Paris 1905, pp. 292-293). 2   La “nota” inviata fu letta nella riunione della Congregazione dell’Indice del 20 dicembre 1597 (I/1, 107v).

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

45.  1598 maggio 25, Ferrara

Teodosio Rovescale da Pavia, abate generale dei Canonici regolari lateranensi 1, assicura al card. Tagliavia la pronta esecuzione dell’Index all’interno del suo Ordine. 30

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 214r. Al f. 227v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor et padron colendissimo, il signor cardinale di Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1598, Ferrara, 25 di maggio. Riceuuta il primo di giugno. Generale de’ Canonici regolari al cardinale Terranoua, che d. Giambattista uada alla sua obidienza e che l’abbate della Pace supplirà alla Congregatione. Attenderà all’essecutione de l’Indice.

Illustrissimo et reuerendissimo signore, essendo stato bisogno rimouere il padre don Gio. Battista da Cremona da Roma, né potendosi confirmare per quello che scriue v. s. illustrissima per altri degni rispetti, la supplico riceuere in buona gratia che egli faccia la sua obedienza, che non mancaranno canonici nostri letterati che seruiranno alla Congregatione Sacra dell’Indice, e principalmente ci sarà il nouo padre abbate della Pace 2, il quale altre uolte è stato in Roma et ha predicato in San Pietro, in San Luigi et in altre chiese in detta città, onde confido che v. s. illustrissima con quei illustrissimi signori ne hauerà ogni sodisfattione, né si manca di osseruar l’Indice in tutta la Religione e fare che sia osseruato, essendo questo de i primi oblighi ch’io tenga in questo ufficio. Con il quale sarò sempre per seruire a v. s. illustrissima et reuerendissima, a cui humilmente inchinandomi prego dal Signore uera felicità. Ferrara, li 25 maggio 1598. D. v. s. illustrissima et reuerendissima, humilissimo et deuotissimo seruitore, il generale de’ Canonici regolari lateranensi. 31

1   Il Rovescale, originario di Pavia, fu abate generale dei Canonici regolari lateranensi dal 1597 al 1600 (Guglielmi, I Canonici regolari lateranensi cit., p. 206); cfr. docc. 61, 95 e 96. 2   Serafino Merlini, ravennate, che fu a più riprese anche abate generale della Congregazione (S. Pasolini, Lustri rauennati dall’anno mille, e cinquecento ottantaotto sino all’anno mille, e seicento cinquanta […], V, in Forlì, per Carl’Antonio Zampa, 1684, pp. 49 e 85-87; Id., Huomini illustri di Rauenna antica, et altri degni professori di lettere & armi […], in Bologna, per Piermaria Monti, 1703, p. 59; Guglielmi, I Canonici regolari lateranensi cit., p. 206); cfr. docc. 48, 50, 98, 110 e 117.

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DOCUMENTI

46.  [1599]  maggio 14, Roma

Il card. Tagliavia concede a Marino Milani, rettore generale dei Canonici di S. Giorgio in Alga 1, di raccogliere e custodire presso alcuni monasteri principali dell’Ordine i libri sospesi, consegnandone la “nota” a vescovi o inquisitori e inviando copia di quest’ultima alla Congregazione dell’Indice. 32

Copia, V/1, f. 88r-v.

Generale di S. Giorgio. Molto reuerendo padre come fratello, questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice, mossi dall’instanza fatta da d. Benefatio, procuratore della sua Religione e consultore | della nostra Congregatione, si contentano che possa, con il parere de’ visitatori, deputar alcuni monasterii principali, ne’ quali si trasportino tutti li libri che nelle librarie publiche de’ monasterii o priuate de’ canonici si ritrouano, nell’essecutione dell’Indice prohibiti, per espurgarsi. E quelli conseruarli sotto bona custodia, in maniera che non si possino leggere, con darne solo la nota de tutti a’ vescoui o inquisitori, esprimendo in quella non sola la qualità de’ libri con il nome dell’autore, stampatore, luogo e tempi della stampa, ma la quantità anco de’ a volumi di ciaschedun libro, con mandarne nota autentica del tutto alla nostra Congregatione. Et all’hora si darà quel rimedio che sarà necessario per espurgarli, supplendo con la diligenza uostra e zelo alla negligenza de’ uostri predecessori, acciò non s’habbia pigliar qualche resolutione che sia essemplare all’altri. Et in ogni difficultà che sia per nascere nell’essecution dell’Indice, ricorrendo alla nostra Congregatione ui si darà piena sodisfatione. Con che fine alle uostre orationi mi raccomando. Di Roma, a’ 14 di maggio. Come fratello, il cardinale Terranoua. 33

a

 Segue libri depennato.

1   Il Milani ricoprì la carica di rettore generale dei Canonici di S. Giorgio in Alga dal 20 aprile 1599 al 18 aprile 1600 (Tomasini, Annales Canonicorum secularium cit., pp. 643-644); cfr. docc. 47, 51 e 95.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

47. 

1599 giugno 5, Venezia

Marino Milani, rettore generale dei Canonici di S. Giorgio in Alga 1, assicura al card. Tagliavia l’esecuzione dell’ordine di censire tutte le biblioteche comuni e individuali della Congregazione. 34

Originale autografo; III/2, f. 233r. Al f. 235v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore, padrone colendissimo, il signor cardinale Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, 5 di giugno, Venetia, riceuuta alli 16 detto. Il generale di S. Giorgio in Alega al cardinal Terranoua. Ringratia et eseguirà quanto è stato ordinato et concesso.

Illustrissimo et reuerendissimo signore padrone osseruandissimo, si effettuarà nella mia Congregatione l’ordine che s. signoria illustrissima et reuerendissima si è compiacciuto di accennarmi con le sue lettere, circa del riuedere tutte le librarie delli monasterij nostri. Et de tutti i libri che si trouaranno prohibiti o suspesi dal nuouo Indice, se ne darà conto a s. s. illustrissima, dalla quale tutta la mia Congregatione riconosce per gratia molto singulare et di obligo infinito il fauore che ci ha fatto con li suoi ordini. Di che io particolarmente ne rendo molte gratie alla benignità di s. s. illustrissima, alla quale bacio humilissimo la ueste. Di Venetia, li 5 di giugno 1599 Di s. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo et diuotissimo seruitore, don Marino Milani, generale.

1

  Sul Milani, cfr. doc. 46, nt. 1 e docc. 51 e 95.

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DOCUMENTI

48. 

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1599 agosto 19-ottobre 1, [Roma]

Ricevute dei procuratori generali relative alle lettere inviate dalla Congregazione dell’Indice ai procuratori generali di numerosi Ordini nell’agosto 1599. Originali autografi; III/2, ff. 193r-196r.

[c. 194r]  Io, don Gio. Lodouico da Faenza, proueditore generale della Congregatione camaldolese 1, ho riceuuto dalla Sacra Congregatione sopra l’Indice una lettera, diretta al p. generale di detta Congregatione, per mandargliela per la prossima occasione. In fede ho fatta la presente, questo dì 19 di agosto 1599. Don Gio. Lodouico, procuratore Camaldolese. 35

Io, frate Antonio dal Borgo, procuratore generale dell’Ordine dei Seruj 2, ho receuuta dalla Sacra Congregatione sopra l’Indice una lettera, diretta al padre generale di detto Ordine, per mandargliela per la prossima occasione. In fede ho fatta la presente, questo dì 19 d’agosto 1599. Frate Antonio, procuratore generale. 36

1   Giovanni Ludovico Pasolini da Faenza, divenuto poi abate generale dei Camaldolesi nel 1602; fu in seguito vescovo di Segni tra il 1606 e il 1625 (Mittarelli – Costadoni, Annales Camaldulenses cit., VIII, p. 203; Gauchat, Hierarchia catholica cit., IV, p. 315). 2   È Antonio Fucci, di Borgo Sansepolcro, divenuto procuratore generale in sostituzione del defunto padre Graziano da Perugia, della cui morte dà notizia il priore generale Angelo Maria Montorsoli in una lettera del 21 maggio (cfr. A. Giani, Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum B. Mariæ Virginis […]  centuriæ quatuor, editio secunda cum notis, additionibus, & varijs castigationibus, opera, ac studio f. Aloysij Mariæ Garbij de Florentia in Universitate Florentina s. theol. magistri, II, Lucæ, typis Ioan. Dominici Marescandoli, 1721, p. 330, e, per la lettera del Montorsoli, B. Dominelli, Epistolario del venerabile p. Angelo M. Montorsoli (1547-1600), in Studi storici dell’Ordine dei servi di Maria 8 [1957-58], pp. 71-133, in part. n. XXXIV, p. 130), e rimasto in carica fino al 27 maggio 1600 (Giani, Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum cit., p. 334); sul Fucci cfr. doc. 106. Angelo Maria Montorsoli fu eletto generale nel capitolo di Roma, celebrato il 1° giugno 1597, e restò in carica fino alla morte, avvenuta nell’anno giubilare 1600, alla vigilia della festa di san Mattia apostolo, celebrata il 24 febbraio (cfr. Giani, Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum cit., pp. 315 e 333; essendo l’anno 1600 bisestile, non vi è accordo tra i biografi sulla data di morte, che oscilla tra il 23 e il 25 febbraio, come rileva M. P. Paoli, Montorsoli, Antonio (Angelo Maria), in DBI, 76, Roma 2012, pp. 364-366); cfr. docc. 51, 71, 95, 98 e 106.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Io, frate Gio. Battista Piombino, procuratore generale dell’Ordine erem. di santo Agostino 3, faccio fede de hauer riceuuto dalla Sacra Congregatione sopra l’Indice una lettera, diretta al p. reuerendissimo nostro generale, qual gli mandarò il sabato seguente in Napoli. In quorum fide etc., alli 19 d’agosto ’99. Frate Gio. Battista Piombino, proc. gen. etc. 37

Io, don Saluatore Mazuchi, prior di San Saluator in Lauro et procurator generale 4, confesso hauer riceuto dalla Sacra Congregatione sopra l’Indice una lettera, diretta al p. reuerendissimo nostro, quale manderò al sopradetto uenerdì a Uenetia. In fede di ciò ho dato il presente riceuto, soto il dì 19 agosto ’99. D. Saluatore, ut supra. | 38

[194v]  A dì 20 agosto 1599. Ho riceuuto io, fra’ Dionisio Acerbi, procuratore generale di S. Girolamo in Monte Cauallo 5, una lettera dalla Sacra Congregatione sopra l’Indice, diretta al nostro padre reuerendissimo generale, quale mandarò a Brescia spatio seguente. In quorum fide etc. Ita est frater Dionisius supradictus, manu propria. 39

Io, d. Gio. Angelo di Napoli, indegno procuratore generale de’ Certosini 6, ho riceuute le tre lettere dirette alli reuerendi miei padri prouinciali d’Italia. Et in fede etc. In Roma, hoggi 20 di agosto 1599. D. Gio. Angelo, di man propria. 40

† Io, don Anthimo, monaco della Congregatione di Vallombrosa et procuratore generale di tutto l’Ordine, ho riceuta la lettera dell’illustrissimi cardinali della Congregatione dell’Indice, diretta al padre generale della Congregatione sopradetta di Vallombrosa, qual mandarò pure domani che sarà il 21 agosto 1599. Io, don Antimo sopradetto, manu propria.

3  Giovanni Battista Bernori, nativo di Piombino, a lungo docente dell’Università di Roma, fu procuratore generale degli Agostiniani dal 1592 al 1608 (D. A. Perini, Bibliographia Augustiniana cum notis biographicis. Scriptores Itali, I. A-Cyr, Firenze 1929, p. 119; Van Luijk, L’Ordine Agostiniano cit., pp. 106-108; Gutierrez, Storia dell’Ordine cit., p. 75). Sulla sua carriera universitaria vedi P. F. Grendler, The University of the Italian Renaissance, Baltimore-London 2002, pp. 378-380); cfr. doc. 48. 4   Si tratta del procuratore generale della Congregazione dei Canonici di S. Giorgio in Alga. 5   È il procuratore generale dei Gesuati; su di lui cfr. docc. 62 e 98. 6   Giovanni Angelo de Spenis, su cui cfr. doc. 37, nt. 1, e docc. 41, 87 e 98.

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† Io, don Teodosio da Bologna, procurator generale della Congregatione di Celestini 7, ho riceuto la lettera dell’illustri cardinali della Congregatione dell’Indice, diretta al padre generale della Congregatione sopraditta, qual mandarò quanto prima. A dì 20 di agosto 1599. Io don Teodosio qui supra, manu propria. 41

† Io, don Flauio da Gubbio, procuratore generale di S. Pietro in Vincoli 8, ho riceuta una lettera dell’illustrissimo signor cardinale de Terranoua capo della Congregatione dell’Indice, diretta al padre generale della mia reuerenda Congregatione, quale mandarò quanto prima. Et in fede ho fatto la presente di mia propria mano questo dì, 21 d’agosto 1599. 42

Io, don Pio de Milano, procuratore generale della Congregatione di Mont’Oliueto, ho riceuuta vna lettera dell’illustrissimo signor cardinale di Terranoua, capo della Congregatione dell’Indice, diretta al p. generale della mia Congregatione, quale manderò quanto prima. Et in fede ho fatto la presente riceuuta di mia propria mano questo dì, 20 agosto 1599. Nel monasterio di S. Maria Nuoua etc. [c. 196r]  A dì 20 di agosto 1599 Io, don Angelo Cinguli, procuratore generale di monaci Siluestrini 9, fo’ fede hauere receuuto dal molto reuerendo padre Pico, secretario della Congregatione de l’Indice, una lettera per il reuerendissimo padre generale di Siluestrini. Et di tanto li fo’ fede questo dì et anno come di sopra. Io, don Angelo, ut supra manu propria. 43

[c. 195r]  Frate Francesco Massa, procuratore generale del Terzo Ordine di s. Francesco, ho riceuuto una lettera da l’illustrissimo signor card. Terranoua, capo della Congregatione de l’Indice, diretta al nostro padre reuerendissimo generale, quale manderò quanto prima. Et in fede ho fatto la presente riceuuta di mia propria mano, questo dì 20 agosto 1599, nel conuento nostro di SS. Cosmo et Damiano di Roma. Io, frate Gio. Paolo da Venetia, viceprocuratore generale de’ Minori osseruanti di s. Francesco, ho riceuuto una lettera della Sacra Congre7

  Fu poi abate generale dal 1600 al 1603 (Paoli, Fonti per la storia cit. p. 514); cfr. doc.

117. 8  « Flauius Eugubinus » fu a lungo procuratore generale dei Canonici regolari del SS. Salvatore e divenne in seguito rettore della chiesa di S. Maria a Cappella vecchia, a Napoli (Mozzagrugno, Narratio rerum gestarum cit., liber septimus, c. 5v). 9  Angelo Frogi, originario di Cingoli, divenne poi abate generale tra il 1601 e il 1604 (Policari, Montefano cit., p. 481).

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

gatione dell’Indice, diretta al nostro padre procurator generale, quale si esequirà secondo la uolontà di s. s. illustrissima. Et in fede ho fatto la presente riceuuta di mia propria mano questo di 20 d’agosto 1599, nel conuento nostro d’Aracelj di Roma. † Io, don Seraffino di Rauenna, abbate del monastero della Pace di Roma et procuratore generale della mia Congregatione lateranense10,confesso hauere riceuuto una lettera della Sacra Congregatione dell’Indice, diretta al nostro padre generale de’ Canonici regolari lateranensi, qual domani per esser sabbato manderò a s. p. reuerendissima. In fe[de]  di che ho scritto questa dal conuento nostro della Pace, sotto li 20 agosto 1599. Io, don Seraffino, sopra nominato. Io d. Amato Porro, procuratore generale della Congregatione de Monteuergine 11, confesso hauere riceuuta una lettera della Sacra Congregatione dell’Indice, diretta al padre abbate generale, quale questa mattina sabbato manderò a sua p. reuerendissima. In fede del che ho scritto questo de mia mano. Dato in questa abbatia de Monti, die 21. augusti 1599. Io, d. Amato qui supra, manu propria. | [c. 195v]  † Io, d. Andrea, vice preposito in S. Siluestro de’ Chierici regolari in Monte Cauallo, accetto hauer riceuuta una lettera dell’illustrissimo cardenale di Terra noua, capo della Congregatione de l’Indice, diretta al nostro generale assente, al quale si manderà quanto prima. Io, d. Giuliano d’Asola, procuratore generale casinense12, ho riceuuta dalla Sacra Congregatione sopra l’Indice una lettera, direttiua al r. p. presidente di essa Congregatione, da mandargliela. Et in fede della uerità ho fatta questa e sottoscritta di propria mano. D. Giuliano sodetto. † Io, f. Cipriano Bonolino de’ Cruciferi, ho riceuuto una lettera della Sacra Congregatione sopra l’Indice, direttiua al padre generale, la quale si manderà quanto prima. Et in fede della uerità ho fatto la presente. Io, f. Cipriano Bonolino sopradetto, etc.

Serafino Merlini, su cui cfr. doc. 45, nt. 2, e docc. 50, 98, 110 e 117.   Su Amato Porro cfr. doc. 22, nt. 1. 12  Giuliano Ghirardelli da Asola, procuratore generale dei Cassinesi dal 1597 al 1601 (Series monachorum cit., p. XIX). 10 11

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† Io, frate Anselmo da Monopoli, procuratore dell’Ordine dj frati Cappuccini13, ho riceuuta una lettera che ua al nostro padre generale per ordine della Sacra Congregatione dell’Indice, hoggi che sono lj 21 d’agosto ’99. Et in fede di questo ho fatto questa, sotto scritta di mia propria mano. Frate Anselmo soprascritto, di man propria. Io, don Lodouico Merlino, procuratore della Congregatione di san Paolo,14 ho riceuuta vna lettera della Sacra Congregatione dell’Indice qual va al nostro padre generale, hoggi che sono li 23 d’agosto 1599. Et in fede etc. Io, don Lodouico sopradetto, di mano propria. Io, fra’ Serafino da Como, procuratore generale della Congregatione di santo Agostino d’osseruanza di Lombardia, ho riceuto una lettera della Sacra Congregatione de l’Indicea, questo giorno uentesimoterzo d’agosto, diretta al p. molto reuerendo vicario generale. Et per uerità ho scritto la presente di mia propria mano et sottoscritta. Io, fra’ Serafino, come di sopra di propria mano. [c. 193r]  Io, fra’ Stephano Augerio, procuratore general de l’Ordine de’ Minimi di S. Francesco de Paula 15, ho riceuuto vna lettera che va al nostro reuerendissimo padre generale, per ordine della Sacra Congregatione dell’Indice, hoggi, 23 del mese d’agosto 1599. Et in fede ho sottoscritto de mia propria mano. Frate Stephano Augerio, procuratore generale. Io, frate Zaccaria Bergomelli, procurator generale della Congregatione carmelitana mantouana 16, ho riceuto una lettera diretta al m. r. vicario no50

a

 Segue Santo Officio depennato.

13   Anselmo Marzato, di Monopoli (Bari), fu eletto procuratore generale dei Cappuccini il 28 maggio 1599 e ottenne la conferma per il triennio successivo il 24 maggio 1602; fu il primo del suo ordine, il 9 giugno 1604, a divenire cardinale (Gauchat, Hierarchia catholica cit., IV, p. 8; Felice da Mareto, Tavole dei Capitoli generali cit., pp. 102 e 107; M. Gotor, Marzato, Anselmo, in DBI, 71, Roma 2008, pp. 459-462); cfr. doc. 98. 14   Su Ludovico Merlini, cfr. doc. 16, nt. 2, e doc. 98. 15   Il francese Étienne Auger (Stephanus Augerius) fu eletto alla carica di zeloso, ovvero procuratore generale, nel capitolo generale tenutosi ad Avignone il 26 maggio 1599 e rimase in carica fino al 1602; nel 1605 sarebbe divenuto generale dell’Ordine, mantenendo questa carica per sei anni (cfr. Montoya, Coronica general cit., libro segundo, pp. 76, 78-79 e 78bis79bis); cfr. docc. 89 e 98. 16   Zaccaria Bergomelli, originario di Albino, procuratore generale della Congregazione Carmelitana di Mantova si trasferì poi a Bologna, lavorando a lungo alle dipendenze del locale tribunale inquisitoriale, probabilmente entro l’8 maggio 1601, quando si iscrisse al Collegio teologico di quella università (D. Calvi, Scena letteraria de gli scrittori bergamaschi

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

stro generale, per ordine della Sac. Congregatione de l’Indice, il 24 agosto 1599. Frate Zaccaria Bergomelli, procuratore generale. Io, d. d. Pietro Maria Cottogni, luogotenente di Santo Alessio 17, ho riceputo una lettera diretta al nostro padre generale, per ordine della Sacra Congregatione dell’Indice, alli 24 d’agosto 1599. D. Pietro Maria Cottogni, luogotenente. 51

Io, f. Giuseppe Pesculli da Melfi de’ Minori conuentuali di san Francesco, commissario generale e procuratore della Religione 18, ho riceuuto una lettera diretta al nostro padre generale, per ordine della Sacra Congregatione dell’Indice, alli 27 d’agosto 1599. F. Giuseppe Pisculli da Melfi, commissario. 52

Io, fra Cesare Venerucci, procuratore generale de l’Ordine delli Heremiti di san Girolamo, Congregatione del b. Pietro da Pisa 19, ho ricceuto la lettera dall’illustrissima Congregatione de l’Indice, quale la manderò quanto prima al nostro p. generale. E in fede della uerità ho fatto la presente, di propria mano, questo dì 28 d’agosto 1599. Io, fra’ Cesare, qui supra. | 53

[193v]  Io, f. Basilio Angussola, procuratore generale de’ Carmelitani 20, ho riceuuto una lettera della Sac. Congregatione dell’Indice, da inuiare al mio padre generale, questo dì 28 d’agosto 1599, in Roma. 54

aperta alla curiosità de suoi concittadini […], in Bergamo, per li figliuoli di Marc’Antonio Rossi, 1664, pp. 503-504; S. Mazzetti, Memorie Storiche sopra l’Università e l’Istituto delle Scienze di Bologna […], Bologna 1840, p. 326); cfr. doc. 98. 17   Monaci di san Girolamo dell’Osservanza di Lombardia. 18   Giuseppe Pisculli, originario di Melfi, già visitatore d’Austria e commissatio generale dell’Ordine, fu procuratore generale dal 29 luglio 1599 fino alla sua elezione a ministro generale dei Minori conventuali, avvenuta il 22 maggio 1602; confermato nella carica il 21 maggio 1605, la esercitò fino a quando fu designato quale vescovo di Catanzaro, il 17 settembre 1607 (Melchiorri de Cerreto, Annales Minorum cit., XXIII, p. 331 e XXIV, pp. 59, 147 e 233; Gauchat, Hierarchia catholica cit., IV, p. 141); cfr. doc. 98. 19   Cesare Venerucci fu eletto procuratore generale il 2 maggio 1596 e fu confermato nella funzione nel capitolo generale del 1599, rimanendo in carica fino al 25 aprile 1602 (Sajanello, Historica monumenta cit., I, pp. 373-375); cfr. doc. 98. 20   Basilio Anguissola, cremonese di nascita, fu viceprocuratore dell’Ordine carmelitano almeno dal 1594 (quando si candidò alla cattedra di filosofia presso l’università di Roma: cfr. M. Muccillo, Il platonismo all’Università di Roma: Francesco Patrizi, in Roma e lo Studium Urbis. Spazio urbano e cultura dal Quattro al Seicento, Atti del convegno [Roma, 7-10 giugno 1989], Roma 1992, pp. 200-247, in part. pp. 221 e 245), per poi divenire nel 1598 procuratore generale, carica che esercitò fino alla morte, sopraggiunta nel maggio del 1608 ([C. de Saint-Étienne de Villiers], Bibliotheca Carmelitana, notis criticis et dissertationibus illustrata

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Io, f. Basilio sud[ett]o, aff[etionatissi]mo come di sopra. Io, don Massimiano Visconte, priore di Santa Croce in Gierusalemme, ho riceuuto una lettera della Congregatione dell’Indice, diretta al reuerendissimo padre presidente della nostra Congregatione cisterciense d’Italia 21. In cuius fidem f. I settembre ’99. 55

Io, fra Gio. Battista Piombino, procuratore generale dell’Or. di santo Ago. 22, dico di hauer riceuuto una lettera dal p. maestro Pico, per mandar al nostro p. generale, quale dell’illustrissimo signor card. Terranuoua. Questo primo d’ottobre ’99. 56

[…], I, Aurelianis, excudebant M. Couret de Villeneuve & Joannes Rouzeau – Montaut, regis, serenissimi Aurelianensium ducis, regiique Aurelianensis Collegii typographi & bibliopolæ, 1752, pp. 251-254; Ventimiglia, Historia chronologica cit., pp. 207 e 211); cfr. doc. 98. 21   Si riferisce probabilmente a Claudio Gilberti, presidente della Congregazione cistercense d’Italia e abate dell’abbazia di Chiaravalle in Lombardia, detta anche di S. Maria di Roveniano (M. Caffi, Dell’abbazia di Chiaravalle in Lombardia. Illustrazione storico-monumentale-epigrafica, Milano 1842, p. 11); cfr. docc. 51, 73, 76 e 117. 22   Giovanni Battista Bernori, su cui cfr. supra, nt. 2.

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88

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

49.  [1599]  agosto 25, Roma

Il card. Tagliavia impone a Zaccaria Tarasco, presidente dei Cassinesi 1, di inviare entro quattro mesi la “nota” dei libri sospesi posseduti. Stessa lettera ai superiori generali di altri Ordini. 57

Copia; V/1, f. 104r-105r. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., pp. 60-61, nt. 11; degli Ordini religiosi cit., p. 155 (ed. parziale).

id.,

Le biblioteche

Pressidente Cassinen. Molto reuerendo p. come fratello, hauendo questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice concesso, per gratia particulare alla uostra Religione, che la publicatione et essecutione dell’Indice si facesse dall’istessi superiori, uisitando le librarie publiche de’ monasterii e libri che sono a uso di qualsiuoglia loro religioso, con dar facultà di conseruare nella maniera | all’hora data quei libri che si possono espurgare, e di più dato autorità di pubblicare et esseguir l’Indice nei luoghi doue hauete giurisditione episcopale, ma non essendo in tre anni comparso essecutione alcuna conforme all’Indice et all’hordine dato in consegnar la nota de simili libri alla nostra Congregatione, per dar rimedio alla censura de’ libri che si giudicherà oportuno, hanno determinato questi miei illustrissimi signori, di commun parere, che io imponga, sicome per la presente impongo a v. p., sotto pena della sospensione dall’offitio et altre pene in arbitrio della Congregatione nostra, che fra il spatio di quattro mesi, da computarsi dalla presente data, habbiate effettualmente mandato in mano del uostro procuratore in Roma la nota distinta de’ sopradetti libri, esprimendo li monasterii o luogo doue sono e le persone de chi sono, con la quantità de’ uolumi et qualità de’ libri, con il nome del stampatore, luogo et anno della stampa, e prima della festa prossima della Natiuità di n. S. sia presentata alla nostra Congregatione. Confido che, con la diligenza sua, supplirà alla negligenza de’ predecessori et, occorrendo difficultà, ne dia auiso, che se li darà piena sodisfattione. Con che fine etc. Di Roma, a’ 25 d’agosto. Come fratello, il cardinale Terranova. 1   Zaccaria Tarasco da Modena, che era stato abate di Montecassino dal maggio 1598 al maggio 1599, fu eletto alla carica di presidente della Congregazione nel 1595, nel 1599 e nel 1603 (Series monachorum cit., pp. XII-XIII e Leccisotti, Montecassino cit., pp. 68 e 76-77); cfr. docc. 67, 95 e 103.

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DOCUMENTI

Priore et visitatore di Certusini di Generale de’ Oliuetani5. Generale de’ Celestini6. Generale di Monteuergine7. Generale de’ Camaldolen.8.

Toscana12. Lombardia3. Regno di Napoli4. ||

89

Come quella di sopra al presidente Cassinen. furno sottoscritte dal signor cardinale di Terranoua nel mede[si]mo giorno.

58596061626364

2  Giovanni Battista Capponi, priore della certosa di Bologna e visitatore di Toscana (Tromby, Storia critico-cronologica cit., X, p. 438); cfr. docc. 95, 105, 117 e 118. 3   È forse ancora in carica Severo Turboli, che nel corso del 1599 è rimosso dall’incarico (Tromby, Storia critico-cronologica cit., X, p. 433); cfr. doc. 37, nt. 2. 4   Bertrand Chalup, su cui cfr. doc. 34, nt. 3, e docc. 38, 70, 95, 105 e 117. 5   Il fiorentino Vito Bonaccolti fu abate generale degli Olivetani dall’aprile del 1599 fino alla morte, avvenuta il 4 novembre 1600 (Scarpini, I monaci benedettini cit., pp. 205-207); cfr. docc. 75, 80, 82, 84 e 117. 6   Tommaso da Benevento fu abate generale dei Celestini dal maggio 1597 al maggio 1600 (Paoli, Fonti per la storia della Congregazione Celestina cit., p. 514); cfr. docc. 58 e 95. 7   Severo Giliberto, di Solofra (Avellino), ricoprì la carica di abate generale dei Verginiani tra il 1599 e il 1607 (Tranfaglia, Montevergine cit., p. 434); cfr. docc. 65, 92 e 117. 8   Gherardo (o Gerardo) Pellegrini da Verona fu eletto abate generale dei Camaldolesi nel capitolo generale convocato a seguito della morte di Garzia de Franceschi, il 5 agosto 1597, ed esercitò la carica fino al 13 aprile 1600 (Mittarelli – Costadoni, Annales Camaldulenses cit., VIII, pp. 191-192 e 195; Ciampelli, Camaldoli cit., p. 269); cfr. docc. 56 e 104.

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90

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

50.  [1599]  agosto 25, Roma

Il card. Tagliavia impone ad Alessandro Mancini, priore generale degli Agostiniani 1, di inviare entro quattro mesi la “nota” dei libri sospesi posseduti. Stessa lettera ai superiori generali di altri Ordini. 65

Copia; V/1, f. 105r-v. Ed.: Fragnito, L’Indice clementino cit., p. 46.

P. generale di s. Agustino. Molto reuerendo p. come fratello, hauendo questi miei illustrissimi signori della Congregatione de l’Indice concesso, per gratia particulare alla uostra Religione, che la publicatione et essecutione dell’Indice si facessi dall’istessi superiori, uisitando le librarie publiche de’ monasterii e libri che sono a uso di qualsiuoglia loro religioso, con dar facultà di conseruar in quella maniera all’hora data quei libri che si possono espurgare, ma non essendo in tre anni comparso essecutione alcuna conforme all’Indice et a l’ordine dato in consegnar la nota de simili libri alla nostra Congregatione, per dar rimedio alla censura de libri che si giudicherà oportuno, hanno determinato di commune parere questi miei illustrissimi signori ch’io imponga, sicome per la presente impongo a v. p., sotto pena della sospensione dall’offitio et altre pene in arbitrio della Congregatione nostra, che fra il spatio di quattro mesi, da computarsi dalla presente data, habbiate effetualmente mandato in mano del uostro procuratore in Roma la nota distinta di sopradetti libri, esprimendo li monasterii o luoghi doue sono e le persone de chi sono, con la quantità de’ uolumi e qualità de’ libri, con il nome del stampatore, il luogo et anno della stampa, di tutti li monasterii d’Italia, e prima della festa prossima della Natiuità di n. S. sia presentata alla nostra Congregatione. | Sicome anco, sotto le medesime pene, in termine d’un anno dalla data della presente, farete censurare conforme all’Indice li libri che furno consegnati d’autori della uostra Religione e di nuouo si manda la nota inclusa 2, le censure de’ quali dal procuratore a uostro in Roma si presenteranno 66

67

a

 Segue D depennato.

1  Il senese Alessandro Mancini fu priore generale dal 1598 fino alla morte, avvenuta l’11 gennaio 1600 (Crusenius, Monasticon Augustinianum cit., pp. 222-227; Gutierrez, Storia dell’Ordine cit., pp. 75-76; Van Luijk, L’Ordine Agostiniano cit., pp. 107), cfr. docc. 52 e 53. 2   Cfr. la lista dei libri in V/1, f. 107r-v.

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DOCUMENTI

alla nostra Congregatione. Confido che, con la diligenza sua, supplirà alla negligenza de’ predecessori et, occorrendo difficultà, ne dia auiso, che se li darà piena sodisfattione. Con che fine, etc. Di Roma, a’ 25 d’agosto. Come fratello, il cardinale Terranuoua.

Vicario generale de’ Carmelit. Mantuani23. Generale de’ Conuentuali34. Procuratore dell’Osseruantia45. [de’] Lateranensi56.

Come quella del generale di s. Agustino date nel medesimo giorno.

68697071

3  Gabriele Ravasini, bolognese, fu vicario generale dei Congregazione Carmelitana di Mantova dal 18 aprile 1598 al 29 aprile 1600 (C. M. Felini, Sacrum museum Mantuanæ Congregationis Carmelitarum de Observantia in quo celebriorum heroum singula simulacra propriis gemmis coronata, suisque locis apte disposita conspiciuntur, Bononiæ, ex typographia Pisariana, 1691, p. 74; Vaghi, Commentaria fratrum cit., pp. 150-151 e 192); cfr. doc. 95. 4   Filippo Gesualdi, su cui cfr. doc. 4, nt. 7, e docc. 69, 95 e 117. 5   Francesco da Lugnano (cfr. M. Dykmans, Les bibliothèques des religieux d’Italie en l’an 1600, in Archivum historiae Pontificiae 24 (1986), pp. 385-404, in part. p. 392); cfr. doc. 85. 6   Serafino Merlini, su cui cfr. doc. 45, nt. 2, e docc. 48, 98, 110 e 117.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

51. 

[1599]  agosto 25-30, Roma

Il card. Tagliavia impone a Marino Milani, rettore generale dei Canonici di S. Giorgio in Alga1, di inviare entro quattro mesi la “nota” dei libri sospesi posseduti. Stessa lettera ai superiori generali di altri Ordini. Copia; V/1, ff. 105v-106v. Ed.: Rusconi, L’Inchiesta della Congregazione dell’Indice cit., p. 262 (ed. parziale).

Generale di S. Giorgio. Molto reuerendo p. come fratello, hauendo questi illustrissimi signori della Congregatione de l’Indice concesso, per gratia particolare alla uostra Religione, che la publicatione et essecutione dell’Indice si facessi dall’istessi superiori uisitando le librarie publiche || de’ monasterii e li libri che sono a uso di qualsiuoglia loro religioso, con dar facoltà di conseruar nella maniera all’hora data quei libri che si possono espurgare, ma non essendo in tre anni comparso essecutione alcuna conforme all’Indice et all’ordine dato in consegnar la nota de simili libri alla nostra Congregatione, per dar rimedio alla censura de libri che si giudicherà oportuno, hanno determinato questi illustrissimi signori ch’io imponga, sicome per la presente impongo a v. p., sotto pena della sospensione dell’offitio et altre pene in arbitrio della Congregatione nostra, che fra il spatio di quattro mesi, da computarsi dalla presente data, habbiate effetualmente mandato in mano del uostro procuratore in Roma la nota distinta de’ sopradetti libri, esprimendo li monasterii o luoghi doue sono e le persone de chi sono, con la quantità de’ uolumi e qualità de’ libria, con il nome del stampatore, luogo et anno della stampa, e prima della festa prossima della Natiuità di n. S. sia presentata alla nostra Congregatione. Confido che, con la diligenza sua, supplirà alla negligenza de’ predecessori et, occorrendo difficultà, ne di auiso, che se li darà piena sodisfatione. Con che fine etc. Di Roma, a’ 25 d’agosto. Come fratello, il cardinale Terranuoua.

a

 Segue d depennato.   Sul Milani, su cui cfr. doc. 46, nt. 1, e docc. 47, 51 e 95.

1

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DOCUMENTI

93

Generale di Vallombrosa2.

Generale de’ Serui7.

Generale del Terzo Ordine3.

Generale di S. Onofrio8. |

Generale de’ Cruciferi4. Generale di S. Saluatore5. Generale di s. Girolamo. Generale di s. Girolamo6.

Vicario de’ Chierici di S. Paulo9. Preposto b de’ Chierici regulari10. Vicario della Congregatione di Lombardia11. Generale de’ Seluestrini12.

b

6

Corr. su Vicario.

  Tiberio Corsellini fu abate generale dei Vallombrosani nel triennio 1599-1602 (Vallombrosa cit., p. 372); cfr. docc. 59, 95, 100, 117. 3   Su Girolamo Marchetti, cfr. doc. 5, nt. 19, e docc. 8, 78, 95 e 117. 4   Si tratta probabilmente di Adriano Ascarelli; cfr. doc. 63. 5   Ambrogio Morandi, bolognese, fu abate generale dei Canonici regolari del SS. Salvatore dal 1598 al 1601 (Mozzagrugno, Narratio rerum gestarum cit., liber sextus, c. 49v); cfr. docc. 95 e 117. 6   Le due menzioni del Generale di s. Girolamo si riferiscono verosimilmente l’una al priore generale dei Monaci di san Girolamo dell’Osservanza di Lombardia, Pietro Porro, in carica tra il 1599 e il 1602 (Nerini, Hieronymianæ familiæ cit., p. 97; cfr. docc. 64 e 79), l’altra agli Eremiti di san Girolamo della Congregazione di Fiesole, Riccardo Baronio (su cui cfr. doc. 60). 7   Sul Montorsoli, cfr. doc. 48, nt. 2, e docc. 71, 95, 98 e 106. 8   Stefano Corradini « de Cavedano in Valle Dominorum Agri Vicentini » fu rettore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa, cui apparteneva la chiesa romana di S. Onofrio al Gianicolo (sul convento e sui suoi libri, vedi M. Bocchetta, I libri “ad usum fratrum” del convento romano di S. Onofrio al Gianicolo, in Dalla notitia librorum degli inventari agli esemplari. Saggi di indagine su libri e biblioteche dai codici vaticani latini 11266-11326, a cura di R. M. Borraccini, Macerata 2010, pp. 124-152), una prima volta tra il 1593 e il 1596, poi di nuovo dal 29 aprile 1599 al 25 aprile 1602 (Sajanello, Historica monumenta, cit., pp. 372 e 374-375); cfr. docc. 52, 90, 95 e 117. 9   Il « vicario » dei Barnabiti è probabilmente Agostino Tornielli, che durante il breve generalato di Bonaventura Asinari – eletto il 6 maggio 1599 e morto in carica il 18 marzo 1600 (sull’Asinari cfr. docc. 66, 95 e 99) – era « il più antico di professione tra gli assitenti » e doveva dunque fungere da vicario in sua assenza; al momento della morte dell’Asinari, Tornielli divenne vicario generale, vedendo poi ratificata dal capitolo straordinario la propria elezione a generale il 29 aprile 1600: era per il Tornielli la terza elezione, avendo già esercitato la carica dal 1579 al 1585 e poi dal 1593 al 1596 (L. Barelli, Memorie dell’origine, fondazione, avanzamenti, successi, ed uomini illustri in lettere, e in santità della Congregazione de’ Cherici regolari di s. Paolo, II, in Bologna, per Costantino Pisarri sotto le scuole dell’insegna di s. Michele, 1707, pp. 122 e 207; Pagano, Gerarchia barnabitica cit., I, pp. 4-5). 10   Giovanni Scorcovillo, di Manfredonia, eletto preposito generale dei Teatini nel capitolo generale del 1598, rimase in carica per due mandati, fino al 1604 (Catalogo dei prepositi generali cit., p. 12-13; un ringraziamento particolare va ad Andrea Vanni che ha messo a disposizione questo dato archivistico); cfr. docc. 57, 72, 74, 95, 98 e 117. 11   Maurizio Borrini (o Borini), nato ad Occhieppo, presso Biella, ricoprì la carica di vicario generale della Congregazione dell’Osservanza di Lombardia dell’Ordine di sant’Agostino tra il 1599 e il 1600; morì a Biella nel 1602 (Calvi, Delle memorie istoriche cit., pp. 389-391); cfr. docc. 77, 95 e 101. 12   Egidio Benci di Serra San Quirico fu abate generale dei Silvestrini dal 1598 al 1601 (Policari, Montefano cit., p. 481); cfr. docc. 54 e 117. 2

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Come di sopra del generale di S. Giorgio, sottoscritte dall signor cardinale Terranoua nel medesimo giorno. Generale de’ Minimi13. Generale de’ Capuccini14. Generale de’ Carmelitani15. Come di sopra del generale di S. Giorgio, sottoscritte dal cardinale Terranoua nel medesimo giorno con questa clausula: « de tutti li monasterii d’Italia ». Presid. della Congregation Cister16. Molto reuerendo p. come fratello, hauendo questi… Come quella di sopra del generale di S. Giorgio, fu sottoscritta dal cardinale Terra noua a’ 30 d’agosto 1599.

13   Jérôme Durand divenne padre generale dei Minimi il 26 maggio 1599 e mantenne la carica fino al 26 maggio 1602 (Montoya, Coronica general cit., libro segundo, pp. 74-76 e 78); cfr. doc. 95 e 117. 14   Girolamo Geradoni da Castelferretti fu eletto vicario generale una prima volta il 28 maggio 1599, rimanendo in carica fino al 24 maggio 1602, poi una seconda volta nel capitolo di Roma del 23-24 maggio 1608, mantenendo la carica fino al 1613 (Z. Boverio, Annali dell’Ordine dei Frati minori Cappuccini […], in Venetia, per Giunti e Baba, 1645, p. 263; Felice da Mareto, Tavole dei Capitoli generali cit., p. 101, 105, 112 e 117; Lexicon capuccinum cit., coll. 743-744); cfr. doc. 55, 95 e 117. 15   Enrico Silvio, su cui cfr. doc. 4, nt. 5, e docc. 68, 88, 95 e 117. 16   Claudio Gilberti, su cui cfr. doc. 48, nt. 21, e docc. 73, 76 e 117.

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DOCUMENTI

52. 

95

1599 agosto 25, Roma

Il card. Tagliavia impone ad Alessandro Mancini, priore generale degli Agostiniani1, di inviare entro quattro mesi la “nota” dei libri sospesi posseduti 2. 2

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 358r. Al f. 360v, timbro a secco. Indirizzo: Al molto reuerendo p. come fratello il p. priore generale de l’Ordine di s. Agustino.

Molto reuerendo padre come fratello, hauendo questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice concesso, per gratia particolare alla uostra Religione, che la publicatione et essecutione dell’Indice si facessi dall’istessi superiori, uisitando le librarie publiche de’ monasterij e libri che sono a uso di qualsiuoglia loro religioso, con dar facultà di conseruare nella maniera all’hora data quei libri che si possono espurgare, ma non essendo in tre anni comparso essecutione alcuna conforme all’Indice et all’ordine dato in consegnare la nota de simili libri alla nostra Congregatione, per dar rimedio alla censura de’ libri che si giudicherà oportuno, hanno determinato di commun parere questi miei illustrissimi signori che io imponga, sì come per la presente impongo a v. p., sotto pena della sospensione dall’offitio et altre pene in arbitrio della Congregatione nostra, che fra il spatio di quattro mesi, da computarsi dalla presente data, habbiate effetualmente mandato in mano del uostro procuratore in Roma la nota di sopradetti libri distinta, esprimendo li monasterii o luoghi doue sono e le persone de chi sono, con la quantità de’ uolumi e qualità de’ libri, con il nome del stampatore, luogo et anno della stampa, di tutti li monasterii d’Italia, e prima della festa prossima della Natiuità di n. S. sia presentata alla nostra Congregatione. Sì come anco, sotto le medesime pene, in termine d’un anno dalla data della presente, farete censurare conforme all’Indice li libri che furno consegnati d’auttori della uostra Religione per espurgare, e di nouo si manda la nota inclusa, le censure de’ quali dal procuratore uostro in Roma si

  Su Mancini, cfr. doc. 50, nt. 1, e doc. 53.   In allegato (III/2, f. 359r), invia la lista dei libri consegnati per la censura al procuratore generale dell’Ordine: Nota librorum qui ad censurandum consignati fuerunt die 20. iulij 1596 procuratori Ordinis Heremit. sancti Augustini Opera Augustini de Roma, Antonij de Rampegolis, Donati Beneuentani, Iacobi Philippi Bergomen., Laurentij a Villauincentio, Sebastiani Amiani. 1 2

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

presentaranno alla nostra Congregatione. Confido che, con la diligenza sua, supplirà alla negligenza de’ predecessori et, occorrendo difficultà, ne dia auiso che se li darà piena sodisfatione. Con che fine, alle sue orationi mi raccomando. Di Roma, a’ 25 d’agosto 1599. D. v. p. molto reuerenda come fratello, illustrissimo cardinale di Terranoua. Santo Agustino.

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DOCUMENTI

53. 

1599 agosto 27, Napoli

Alessandro Mancini, priore generale degli Agostiniani1, chiede al card. Tagliavia una proroga per la consegna della “nota” dei libri sospesi. Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 356r. Al f. 362v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor mio, padrone colendissimo, il signor cardinale Terranuoua. Nota di ricezione: 1599, S. Agustino, a’ 27 d’agosto, di Napoli. Generale di s. Agustino al cardinale Terranoua. Desidera se li prolonghi il tempo del mandar la nota de’ libri. Riceuuta a’ 3 di settembre.

Illustrissimo et reuerendissimo signor mio padrone colendissimo, duolmi non hauere prima che hora riceuuto l’ordine di dare in nota tutti li libri della mia Religione agostiniana, sì delle librarie publiche come anco delle priuate, che non haueria mancato, come non mancarò, quanto s’aspetta al debito dell’obbedienza. Ma la uoglio pregare a concedermi un poco più di tempo, perché la Religione è grande, le librarie sonno sconsertate et i libri, sì publici come priuati, sonno in gran numero. Ne la prego dunque con ogni maggior affetto di cuore a farmi questa gratia di dilatione, che gl’auguro dal cielo il colmo d’ogni maggior felicità e supprema grandezza. Di Napoli, li 27 d’agosto 1599. Di v. s. illustrissima et reuerendissima Sì bene spero per Natale hauergli dato in nota il tuttoa. 2

humilissimo seruitore, il generale di santo Agostino. Illustrissimo et reuerendissimo signor cardinale Terranuoua.

a

  Postilla aggiunta dalla mano del sottoscrittore.

1

  Su Mancini, cfr. doc. 50, nt. 1, e doc. 52.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

54. 

1599 agosto 27, Fabriano

Egidio Benci, abate generale dei Silvestrini 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 3

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 352r. Al f. 366v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo monsignor, signor padron mio colendissimo, il signor cardinal Terranoua. Nota di ricezione: 1599, Seluestrini a’ 27 d’agosto, di Fabriano. Generale di Seluestrini al cardinale Terranoua. Non mancarà per quanto deue. Riceuuta a’ tre di settembre.

Illustrissimo e reuerendissimo signore signor padron mio colendissimo, non si poteua, al mio giuditio, scriuere lettera alcuna piena d’amor paterno in maggior quantità, da padron benignissimo, quanto quella scritta a me da v. s. illustrissima e reuerendissima alli ventidue del presente in materia dell’Indice, mediante la quale all’essecutione del suo tenore e son forzato dal commandamento che u’è annesso e sono più che costretto dall’incre[di]bile affettione qual verso me e mia Religione in essa si discuopre. Sì che a me tocca usare ogn’arte, e per obedirla, e per l’offitio mio, acciò d’un fauor di rilieuo sì grande non mi dimostri ingrato. Laonde, con ogn’industria nella vicina visita, da farsi per me stesso e con l’aiuto d’alcun teologo della mia Religione, procurerò al possibile la speditione di tale negotio in rimedio della passata negligenza. Così n. S. mi stenda la sua mano e, conforme al mio gran desiderio, conserui et essalti in questa vita e nell’altra v. s. illustrissima e reuerendissima, a cui, restando del tutto con obligo perpetuo, bacio la veste con ogni riuerenza. Da Fabriano, li XXVIJ d’agosto 1599. D. v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruo, il generale de’ Siluestrinj.

1

  Sul Benci, cfr. doc. 51, nt. 12, e doc. 117.

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55. 



1599 agosto 28, Firenze

Girolamo da Castelferretti, vicario generale dei Cappuccini 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 4

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 392r. Al f. 405v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signore, il signor cardinale di Terranuoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Cappuccini, 28 d’agosto, di Firenze. Generale di Cappuccini al cardinale Terranoua. Non mancarà di far quanto deue. Riceuuta a’ 3 di settembre.

Illustrissimo signore, qua a Firenze ho riceuuto la lettera che sotto li 25 del corrente v. s. signoria illustrissima mi scrisse, nella quale mi ordina ch’io facci che, fra lo spatio di quattro mesi da computarsi dalla data detta, s’habbia a mandare in Roma in mano del nostro p. procuratore la nota distinta di tutti i nostri libri, con l’espressione de’ monasterii ne’ quali si ritruouano, con i nomi delle persone delle quali sono, con la quantità de’ volumi, qualità de’ libri e col nome dello stampatore, del luogo, e dell’anno della stampa, etc. In risposta, subito riceuuta la sua, io sodisfeci all’obligo appuntino, in tanto che già ho scritto a tutti i nostri prouinciali d’Italia, ordinando loro che quanto prima facciano senz’altro quanto la lettera di v. s. illustrissima porta che far debbiano. Et in somma lo scriuer mio è tale che non mancheranno di fare quel che per obbligo far deuono. Con che le faccio humilissima riuerenza, le bacio le sacre vesti e la priego dal Sig. il colmo di ogni felicità. Di Firenze, li 28 d’agosto 1599. D. v. s. illustrissima e reuerendissima diuotissimo nel Signore, il generale de’ Cappuccini. Roma, signor cardinale di Terranoua.

1

  Su Girolamo da Castelferretti, cfr. doc. 51, nt. 14, e docc. 95 e 117.

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100

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

56.  1599 agosto 28, Venezia

Gherardo Pellegrini, abate generale dei Camaldolesi 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 5

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 328r. Al f. 333v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo monsignore, mio signor osseruandissimo, il signor cardinale Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Camaldolense, a’ 28 d’agosto, di Venetia. Generale al cardinale Terranoua. Non mancarà d’usar diligenza e mandarà nota de’ libri. Riceuuta a’ 26 di nouembre. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., p. 61, nt. 13 (ed. parziale).

Illustrissimo et reuerendissimo monsignore, già tre anni fu eseguito l’ordine dato dalla Sacra Congregatione de l’Indice, et nel medesmo tempo furono mandati li editti del medesmo tenore in stampa da tutti li reuerendi padri inquisitori per tutte le città, di modo che a quelli, se ui erano libri suspetti, si detterero le note di esso, ma credo ne furono trouati pochissimi. L’altro giorno hebbi questo ordine medesmo dal p. procuratore nostro generale de comissione di quella Sacra Congregatione et subito scrissi a tutti li vicarij nostri prouinciali che subito facessero esequire et essequissero, et ho hauuto risposta da molti prelati nostri che usano sopra ciò ogni sorte di diligenza. Per questa p[os]ta di nouo auiso tutti che faccino quanto mi comanda v. s. illustrissima, con quella maggiore diligenza che sia possibile et conforme alla regola datami da lei, et da tutti distintamente se ne mandarà nota particolare al sudetto padre procuratore. Et basciandoli humilmente la degna ueste, me li raccomando osseruantissimo et dedito, pregandoli da n. s. Dio sanità, longo secolo et essaltatione con l’agumento sempre della sua diuina gratia. Di Venetia, il dì 28 agosto 1599. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruo nel Signore, don Gherardo da Verona, abate generale camaldolense. All’illustrissimo signor cardinale Terranoua.

1

  Sul Pellegrini, cfr. doc. 49, nt. 5, e docc. 95 e 104.

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101

DOCUMENTI

57. 

1599 agosto 30, Milano

Giovanni Scorcovillo, preposito generale dei Teatini1, non ritrovando le precedenti diposizioni date al suo Ordine dalla Congregazione dell’Indice, annuncia al card. Tagliavia che invierà un confratello presso di lui per ottenere le informazioni del caso e si dichiara pronto ad una immediata esecuzione degli ordini ricevuti. Originale autografo; III/2, f. 432r. Al f. 437v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signore, mio padrone colendissimo, il signor cardinale di Terranuoua. Nota di ricezione: 1599, Chiericia Reg., a’ 30 d’agosto, di Milano. Generale al cardinale Terranoua. Scrive ad un suo padre che s’informi dal signor cardinale del negotio. Riceuuta 13b di settembre. Annotazione: Non toglie la gratia. 6

7

Illustrissimo e reuerendissimo signore mio e padrone colendissimo, perché non ho quella notitia che desidero dell’ordine dall’illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice dato al mio predecessore, scriuo ad uno de’ nostri padri che uenga da v. s. illustrissima ad informarsene pienamente et auisarmene quanto prima, acciò io possa essequirlo subito. Con offerirmi prontissimo ad ogn’altro comandamento di cotesti signori illustrissimi e di v. s. illustrissima in particolare, con farli humilissima riuerentia e pregarli da Dio benedetto ogni uera felicità. Da Milano, a’ 30 d’agosto 1599. Di v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruo, d. Giouannj, preposito generale de’ Chierici regolari.

a

  Chierici corregge Canonici   13 corregge 14.

b

1

  Su Giovanni Scorcovillo, cfr. doc. 51, nt. 10, e docc. 72, 74, 95, 98 e 117.

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102

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

58. 

1599 agosto 31, Badia [Sulmona (Pescara)]

Tommaso da Benevento, abate generale dei Celestini 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 8

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 338r. Al f. 341v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo monsignore e mio padrone colendissimo, il signor cardinale di Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Celestini, a’ 30 d’agosto, dall’abbatia di S. Spirito. Generale al cardinale Terranoua. Dice che non mancarà di fare quanto li uiene imposto. Riceuuta a’ 13 di settembre.

Illustrissimo et reuerendissimo monsignore e padrone mio colendissimo, per obedire, come deuo, al comandamento fattomi da v. s. illustrissima nella sua delli 25 del corrente, riceuta alli 28 dell’istesso, darò ordine che quanto prima s’eseguisca, così nella nostra Congregatione, come ne’ luoghi dou’io tengo iurisditione vescouale, tutto quello che in materia de libri prohibiti e sospesi, in conformità del nuouo Indice, da v. s. illustrissima assieme con gli altri illustrissimi della Congregatione del detto Indice mi uiene ordinato, e fra’l tempo prefissomi nella sudetta sua lettera, darò compita relatione e sodisfattione secondo lo comandamento fattomi nell’istessa. E fra tanto non tralascio di complire a quel buon offitio di gratitudine, al quale mi conosco tenuto con v. s. illustrissima e cotesti altri illustrissimi della sudetta Congregatione, con ringratiare le signorie vostre illustrissime della gratia particolare fattaci nel concedere a noi medesimi, nella nostra Congregatione e luoghi suggetti ad essa, l’esecutione e publicatione del prenominato Indice. Nel che riconoscendo particolarmente l’amoreuolezza di v. s. illustrissima, offerisco a lei quanto in suo seruitio può questa nostra Congregatione e me medesimo per seruo deuotissimo. E per fine con profonda riuerenza le bacio la ueste, augurandole ogni desiata felicità. Dalla nostra abbatia di S. Spirito del Morrone, vicino Solmone, l’ultimo d’agosto del 1599. Di v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruitore, don Thomaso di Beneuento, abbate generale di Celestini.

1

  Su Tommaso da Benevento, cfr. doc. 49, nt. 3, e doc. 95.

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103

DOCUMENTI

59. 

1599 agosto 28, Firenze

Tiberio Corsellini, abate generale dei Vallombrosani 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 9

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 312r. Al f. 317v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore, padrone colendissimo, il signor cardinale di Terranuoua. Nota di ricezione: 1599, Vallombrosa, a’ 28 d’agosto, di Fiorenze. Generale di Vallombrosa al cardinale Terranoua. Non mancara d’usare ogni diligenza. Riceuuta a’ 3 di settembre.

Illustrissimo et reuerendissimo cardinale padrone colendissimo, con ogni sorte et maggior diligenza a noi possibile, si cercherà compiacere et ubidire all’illustrissima Congregatione dell’Indice et a v. s. illustrissima, dalla quale, a nome di detta Congregatione, ci uien fatto espresso comandamento della significazione o nominanza de’ libri, quali per grazia speciale sono stati concessi a cinque de’ nostri monasteri. Che, et se bene intendiamo sino ad hoggi alcuni di essi hauere fatto il sudetto compimento, non restarà per questo che noi di nuouo non facciamo la intimatione et il comandamento a ciascheduno di essi, acciò et la Congregatione et v. s. illustrissima uenga ben seruita et ubidita. Et noi altresì espressamente mostriamo non uolere né douere abusare la amoreuolmente concessaci facultà, anzi in superlatiuo grado ringraziarne l’illustrissima Congregatione et tenergliene obbligo perpetuo. Et se circa questo negotio ci occorressero alcune bisogne, confidentemente, così ne dà l’amorevolezza vostra parola, et humilmente a v. s. illustrissima ricorreremo a et rendiamoci certissimi che lei ci sarà sempre cortese et amoreuole. In questo, mentre baciandoli le vesti, a lei et a tutta l’illustrissima Congregatione, auguriamo dal Signore ogni felice successo, et me et tutta la Congregatione vallombrosana con ogn’atto d’humiltà raccomandiamo. Da Firenze, li 28 agosto 1599. A. v. s. illustrissima et reuerendissima seruo et in Christo figliolo ubidientissimo, don Tiberio, generale della Congregatione di Santa Maria di Vallombrosa. 10

a

  Ricorremo aggiunto in interlinea.

1

  Sul Corsellini, cfr. doc. 51, nt. 2, e docc. 95, 100 e 117.

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104

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

60. 

1599 settembre 1, Brescia

Riccardo Baronio, priore generale dell’Ordine degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione di Fiesole 1, conferma la corretta esecuzione dell’Index da parte del suo predecessore e assicura a Paolo Pico l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 11

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 416r. Al f. 427v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: Al molto reuerendo padre maestro Paolo Pichi, secretario dell’Indice et pron. ess., Roma, alla Minerua. Nota di ricezione: 1599, Frati di s. Girolamo, il primo di settembre, di Brescia. Generale al segretario della Congregatione: dice che mandarà la nota come li uine ordinato. Riceuuta a’ 13 detto.

Molto reuerendo padre mio colendissimo, ho riceuto la lettera nella quale mi uiene ordinato che debba dare in notta costì alla Congregatione que’ libri ch’hanno bisogno di censura, dolendosi che cotesto offitio non sij stato fatto dal mio antecessore, benché le fosse ordinato, come hora mi uiene scritto. Et per buona uentura egli si ritrouaua la lettera che le fu scritta da Roma a’ 25 nouembre 1596 dall’illustrissimo signor cardinale Colonna, nella quale non le uiene ordinato se non che con ogni sollecitudine et zelo uoglia fare esequire l’Indice già publicato et osseruarlo in tutti li monasteri soggietti alla sua iurisditione et così, in esecutione di cotesto ordine di s. s. reuerendissima, commandò a tutti li soperiori de’ conuenti et frati subditi che dessero in notta alli reuerendi inquisitori tutti i libri che si ritrouauano nella Congregatione, et quelli ch’erano sospesi restorno presso detti reuerendi inquisitori. Onde, se le fosse stato comandato quanto hora uiene sopposto, non hauerebbe mancato di pronta obedienza, et io parimenti uisitarò tutte le librarie della Congregatione et che si ritrouano in uso de’ frati subditi, et ritrouando libri ch’habbino bisogno d’ispurgatione, ne darò quella notta costì alla Congregatione dell’illustrissimi cardinali dell’Indice in quel tempo che mi uiene assignato. Promettendoli prontissima obedienza di quanto mi sarà sempre comandato da sue signorie illustrissime et dalla p. v. molto reuerenda alla cui bona gratia, m’offero et racomando cordialissimamente et da n. s. Dio le prego ogni uero bene. Di Brescia, il primo di settemb. 1599. Di v. p. molto reuerenda seruitore affetionatissimo, fra’ Ricardo Baronio. 1

  Su Riccardo Baronio, cfr. doc. 51, nt. 5.

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DOCUMENTI

61. 

105

1599 settembre 1, Bologna

Teodosio Rovescale da Pavia, abate generale dei Canonici regolari lateranensi1, chiede al card. Tagliavia una proroga di due mesi per l’invio della “nota” dei libri sospesi. Domanda inoltre di riavere indietro i libri sospesi consegnati agli inquisitori locali, per custodirli nei monasteri della Congregazione. Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 216r-v; carta deteriorata in più punti. Al f. 225v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor et padron mio colendissimo il signor cardinale di Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, generale, al primo di settembre, di Bologna. Generale de’ Can. reg. lateran. al cardinale Terranoua. Dimanda doi altri mesi di tempo per mandar la nota de’ libri. Desidera di rihauer tutti li libri che hauessi dati a’ padri inquisitori, e che li terrà serrati. Riceuuta a’ 9 di settembre.

Illustrissimo et reuerendissimo signore, venendo uerso Bologna ho riceuto la lettera di v. s. illustrissima delli 25 del passato. Et sicome è molto l’obligo che li deuo con la mia Religione per la gratia hauta nella passata essecutione dell’Indice, altretanto è ’l dispiacer ch’io sento che non sia stata, secondo che conueniua, intieramente effettuata. Et auenga che, in quel monastero doue mi trouauo superiore, in Pauia, al prefato editto che uenne fori io mandassi tutti li libri che si trouorno sospetti, sì communi come particolari, al padre inquisitore, il quale ancora li ha nelle mani, et molti altri facessero l’istesso medes. in Lombardia, e di poi, uenuto l’ordine di cotesta Sacra Congregatione, altri, per quanto intendo, mandassero le liste al signor cardinale Colonna fe. me., protettore, et altri al nostro procuratore generale in Roma, senza sapersi quello che per ultimo ne seguisse. Non ho mancato tuttauia di commetter subito alli signori padri visitatori di commandare a tutti li superiori de’ monasterij, conforme a quanto mi ha imposto v. {s. illustrissima che q}uanto prima {***} si riueggano le librarie communi et particolari, et si mandino le liste de’ libri che si trouaranno sospetti in mano al nostro procuratore generale da presentare a v. s. illustrissima, et il simile farò ancor io nella mia uisita. Ma perché temo che ’l tempo prefisso sarà breue per molti impedimenti e in particolare per la prouincia de Piemonte, la quale essendo bandita per il contagio, difficilmente si può scriuere et riceuer let1

  Sul Rovescale cfr. doc. 45, nt. 1, e docc. 95 e 96.

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106

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

tere, offerendosi v. s. illustrissima con tanta benignità a prouedere a ogni difficultà, la supplico humilmente farne gratia di doi altri | mesi di tempo, promettendoli con tutto ciò di usar ogni diligenza perché sia essequito anco prima del tempo concesso, se sarà possibil mai {ques}to. Et appresso si uolesse degnare v. s. illustrissima dar ordine che si potessero ricuperare li detti libri che furno dati alli padri inquisitori e tenerli sequestrati con gli altri nei nostri monasterij a requisitione di cotesta Sacra Congregatione, come la supplico humilmente, l’haurei per gratia segnalatissima e gle ne restarei infinitamente con la Religione obligato. Con che fine, facendoli humilissima riuerenza, le bacio la ueste pregando n. S. per la sua felice prosperità et essaltatione. Bologna, il primo settembre 1599. D. v. signoria illustrissima et reuerendissima Le opere degli auttori della nostra Religione dati da espurgarsi, si darà a censurare a’ padri zelanti et dotti, et {***} in mano a v. s. illustrissima, come la commanda, auanti passato il tempo prefissoa. 2

humilissimo et deuotissimo seruitore, il generale de’ Canonici regolari Lateranensi.

a

  Postilla aggiunta dall’estensore della lettera.

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DOCUMENTI

62. 

107

1599 settembre 4, Venezia

Stefano Corradini, rettore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa 1, chiede al card. Tagliavia una proroga fino a Pasqua 2 per la consegna della “nota” dei libri sospesi. 3

4

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 420r. Al f. 423v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor card. Terranoua, mio signor sempre colendissimo, Roma. Nota di ricezione: 1599. S. Gerolamo, Eremiti, a’ 4 di settembre, di Venetia. Generale al cardinale Terranoua. Dimanda che se li prolonghi il tempo insino a Pasqua. Riceuuta a’ 9 di settembre.

Illustrissimo et reuerendissimo mio signore, non picciola consolatione ho riceuuto nella sua, illustrissimo et reuerendissimo signor mio, in essa hauendo inteso quanto la mi scriue con tanta affettione et carità che inuero ne resto edificatissimo, anzi conosco spetial gratia dalla benignità di quella, maggior anco sarà l’obligo mio. La mi scriue in materia dell’Indice de’ libri che l’illustrissimi signori di deta Congregatione concesso haueuano particolar gratia alla Religione nostra che deta essecutione si facesse da gl’istessi superiori, uisitando loro le librarie pubbliche et priuate de’ monasterij nostri et anco li libri che ad uso sono de’ religiosi. Nulla di meno, se per il passato tempo s’ha mancato in quanto ch’alla Congregatione non s’habbi auisato, non perciò s’è restato di dar notitia de tutti li libri nostri alli inquisitori deputati nelle città et lochi. Hora, ritrouandomi nouo in questo offitio, ancor che indegno, et hauendomi tassato il tempo che per spatio di mesi quatro habbi ad essequir la procura de librarie et libri di loc’in loco, di nome et anni, di commune et particolari, et far che il procuratore di S. Honofrio in Roma 3 habbi in mano la nota de librarie et libri, sotto pena di priuatione dall’offitio et altre arbitrarie pene. Hora, non potendo dare tal uiua notitia sì come son ricercato con instanza, mancandomi il tempo, che certo per mia conscienza non posso così con poco termine dar essecutione a quanto v. s. illustrissima et reuerendissima per nome di deta Congregatione mi commette. Pertanto la prego et supplico, così confidato, che mi prolonghi il deto tempo sin al prossimo cap. che sarà a questa Pasqua. Io istesso nelle 5

  Sul Corradini, cfr. doc. 51, nt. 8, e docc. 90, 95 e 117.   2 aprile 1600. 3   Si tratta con ogni probabilità di fra’ Dionisio Acerbi (cfr. le ricevute da questi sottoscritte in qualità di procuratore in data 20 agosto 1599 [doc. 48]  e 22 gennaio 1600 [doc. 98]). 1 2

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108

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

uisite di loc’in loco tanto farò far quanto quella mi ordina et quanto sarà il debito mio, et il tutto sarà fatto con maggior diligenza giusta all’intentione di v. s. illustrissima et reuerendissima et Congregatione. Ciò mi sarà cosa grattissima et a quella ne restarò sempre ubligatissimo, né mi scordarò di tanto segnalato fauor, laonde n’aspetto grattissima risposta a consolatione mia. Nostro Signor le doni quel colmo di bene che la desidera. Di Venetia, li 4 settembre 1599. D. v. s. illustrissima et reuerendissima Et di questo negotio ne darò principio a tutto mio potere quanto prima. humil seruo, il generale delli Eremiti de santo Gierolamo.

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DOCUMENTI

63. 

1599 settembre 4, Venezia

Adriano Ascarelli, maestro generale dei Crociferi 1, comunica al card. Tagliavia di aver scritto ai padri provinciali del suo Ordine affinché inizino a visitare le biblioteche dei monasteri e a redigere la “nota” dei libri sospesi. 6

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 355r. Al f. 363v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor et padron mio colendissimo, il signor cardinal Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Cruciferi, a’ 4 di settembre, di Venetia. Generale al cardinale Terranoua. Ha fatto sapere ai suoi prouintiali che tutti faccino nota de’ libri prohibiti e sospesi. Riceuuta a’ 9 di settembre.

Illustrissimo et reuerendissimo mio signor et padron colendissimo, non più tosto ho riceuuta la lettera di v. s. illustrissima con la quale mi commette ch’io faccia la publicatione et essecutione dell’Indice, con uisitar le librarie publiche de’ monasterij et riconoscere li libri che sono a uso di qualsiuoglia de’ nostri religiosi, ch’io ho esseguita detta sua commissione con hauer fatto subito sapere a tutti prouinciali della nostra Congregatione che nel prefisso tempo assegnatomi da v. s. illustrissima et reuerendissima habbia da esser presentata la nota distinta de’ soprascritti libri in mano del nostro procuratore in Roma, conforme all’ordine et ricordo che in essa mi si dà. Laonde qui mi si dà occasione de dir a v. s. illustrissima et reuerendissima che, quando da’ miei precessori mi fusse stata significata questa sua uolontà, non saria stato sin’hora ad essequirla et farla anco da’ mei fratelli essequire. Con che fine humilissimamente le faccio reuerenza, et me et detta mia Congregatione nella sua gratia raccomando, con pregar nostro Signore lungamente la feliciti e conserui. Di Venetia, il dì IIII settembre 1599. D. v. s. illustrissima et reuerendissima deuotissimo et umilissimo seruitore, frat’Adriano Ascarelli, indegno generale de’ Crociferi.

1

  Sull’Ascarelli, cfr. doc. 51.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

64. 

1599 settembre 5, Ospitaletto (Brescia)

Pietro Porro, priore generale dei Monaci di san Girolamo dell’Osservanza di Lombardia 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 7

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 321r. Al f. 324v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo mio signor e padron colendissimo, il signor cardinale di Terranuoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, monaci di s. Girolamo, a’ 5 di settembre, de l’Hospitaletto. Generale al cardinale Terranoua. Dice che farà quanto li uiene commandato. Riceuuta a’ 13 detto.

Illustrissimo e reuerendissimo signor e padron colendissimo, della negligenza usata dal predecessore mio 2 in non effettuare la uolontà di v. s. illustrissima et di cotesti illustrissimi signori della Congregatione de l’Indice in tre anni, per non hauer consegnato la nota de’ libri, molto me ne dolgo. Mi gioua però di credere che il spacio d’un mese che sono in questo stato m’iscuserà appo le signorie vostre illustrissime, se a questo non hauea ancora hauuto consideratione, et giontamente che la celerità ch’io ponerò in essequire il loro uolere in questo nigotio et in ogn’altro suplirà a ogni diffetto da qui indietro decorso. Che fra tanto, pregando Dio per la lei essaltatione, riuerentemente le faccio riuerenza. Hospitaletto, a’ 5 di settembre 1599. Di v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruitore, don Pietro Porro. 8

1 2

  Su Pietro Porro, cfr. doc. 51, nt. 6, e docc. 79 e 117.   Su Muzio de Securis, cfr. doc. 5, nt. 3, e doc. 15.

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DOCUMENTI

65. 

1599 settembre 6, Montevergine (Avellino)

Severo Giliberto, abate generale dei Verginiani 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 9

Originale autografo; III/2, f. 344r. Al f. 351v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signor, mio padrone osseruandissimo, il signor cardinale di Terranoua Nota di ricezione: 1599, generale di Monteuergine, 6 settembre. Esseguirà quanto prima l’ordine dato. Riceuuta li 18 di settembre.

Illustrissimo e reuerendissimo signor mio, padrone osseruandissimo, ho letto quanto me comanda v. s. illustrissima e reuerendissima in nome di cotesta sua Sacra Congregatione con la lettera del XXV del passato. In risposta della quale dico che non mancarò con ogni debita humiltà essequire quanto m’han commandato in essecutione dell’Indice e, prima del tempo prefissome dare la distinta nota de’ libri, conform’a quanto giustamente hanno ordinato. In tanto humilmente gli bacio il genocchio e dal Signore le prego ogni colmo di felicità. Di Monteuergine, a’ VI di settembre MDXCIX. D. v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruo et oratore, d. Seuero, abbate generale di Monteuergine.

1

  Sul Giliberto cfr. doc 39, nt. 4, e docc. 92 e 117.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

66.  1599 settembre 8, Milano

Bonaventura Asinari, preposito generale dei Barnabiti 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 10

Originale autografo; III/2, f. 441r-v. Al f. 456v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor mio in Christo colendissimo, il signor cardinale di Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Chierici regolari di s. Paulo decollatoa , a’ 8 di settembre, di Milano. Generale al cardinale Terranoua. Farà quanto li uien commandato. Riceuuta a’ 22.

Illustrissimo et reuerendissimo signor in Christo colendissimo, pax Christi. Ho inteso quanto v. s. illustrissima et reuerendisima mi impone per ordine de quelli illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice, al che non mancherò di sodisfare con ogni prontezza, sì come anchora è stato fatto da’ miei predecessori, et non si sa come non sij stata consignata la nota che si mandò delli libri. Con questa occassione non posso più differir che non gli dij presente di quello mi sentei stimolato a far quando nella mia Congregatione mi fu dato questo carico ch’io tengo di generale, poiché la seruitù ch’io tengo con v. s. illustrissima è da molti anni, la quale hebbe principio col ritrouarmi confessore dell’illustrissimo et eccellentissimo signor duca suo padre, con il quale, spento da lettere sue, feci molti buoni uffici per seruitio della persona soa. Mi ritrouo adonque in questo uffitio sono da quattro mesi et perciò mi offerisco a seruirlo doue sarò buono et inssieme la prego hauer per ricomandata questa mia Congregatione in tutte le occassioni che si appresenteranno di farli beneficio. | La prego poi di hauermi per iscusato se ho fa tardato tanto a far questo ufficio che hora facio, non altro humilmente a v. s. illustrissima et reuerendissima di tutto cuor mi offero et raccomando, pregandoli dal Signor compimento de’ suoi buoni desiderij. Da Milano, alli 8 settembre 1599. D. v. s. illustrissima et reuerendissima, deuotissimo in Christo seruo, don Buonauentura, chierico regolare. L’illustrissimo cardinale di Terranoua. a

  di s. Paulo decollato aggiunto nell’interlinea da altra mano.

1

  Su Bonaventura Asinari, cfr. doc. 51, nt. 9, e docc. 95 e 99.

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DOCUMENTI

67.  1599 settembre 10, Parma

Zaccaria Tarasco, presidente dei Cassinesi 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 12

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 240r. Al f. 272v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: A l’illustrissimo et reuerendissimo signor et patrono colendissimo, il signor cardinale Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1600, Cassinense, a’ X di settembre, di Parma. Pressidente al cardinale Terranoua. Esseguirà l’Indice. Riceuuta a’ 25 detto.

Illustrissimo et reuerendissimo signor mio osservandissimo, subito riceuuto il suo gratissimo et amoreuolissimo auiso sopra li libri sospetti scrissi a tutti i reuerendi prelati della congregatione nostra, eshortandoli et ordinandoli espressamente che quanto prima douessero per ogni modo essequire l’ordine et commandamento di v. illustrissima et reuerendissima signoria. Et acciò più prontamente si risoluessero di effettuar quanto deuono, li mandai copia della sua lettera tanto piaceuole et amoreuole, onde io mi prometto al sicuro che ciascheduno si solicitarà di sodisfare all’ordine loro, hauendoli io intimato il pericolo della sospensione. E se in altro posso dare grata sodisfattione, con ogni atto di seruitù et humile deuotione mi trouarà sempre pronto coll’animo et desiderio, pregando n. S. continuamente la conserua in gratia Sua. Et confidentemente li raccomando questa sua et nostra congregatione. Da Parma, li X settembre 1599. Di v. s. illustrissima e reuerendissima deuotissimo seruitore, il presidente cassinense.

1

  Sul Tarasco, cfr. doc. 49, nt. 1, e docc. 95 e 103.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

68. 

1599 settembre 10, Genova

Enrico Silvio, priore generale dei Carmelitani 1, assicura al card. Tagliavia l’esecuzione dell’ordine ricevuto e chiede una proroga per la consegna della “nota” dei libri sospesi. 13

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 374r. Al f. 381v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signor padrone mio sempre colendissimo, il signor cardinale Terranoua etc., Roma Nota di ricezione: 1599, generale del Carmine, X settembre, al cardinale Terranoua. Esseguirà l’ordine dato e domanda proroga. Riceuuta li 15.

Illustrissimo et reuerendissimo signor mio, padrone sempre colendissimo, in Genoa, ritrouandomi in letto un poco indisposto, mi fu consignata una lettera di v. s. illustrissima e reuerendissima in materia della gratia concessa alla mia Religione sopra la publicatione et essecutione dell’Indice. In risposta della quale con ogni humiltà dico che a me pare che in detta lettera non si contenesse altro che si douesse far publicare l’Indice et metterlo in essecutione e fare uisitare dai prouinciali tutte le librarie, come in fatto io non mancai di commettere a tutti gli miei prouinciali d’Italia. Che poi in detta lettera si contenesse che si douesse dare relatione alla Sacra Congregatione degli libri trouati da correggersi, non mi pare che ui fusse. Tuttauia uoglia credere che, per le gran turbulentie che patiua allora la mia Religione, non per difetto di uolontà d’obedire, habbia mancato in qualche cosa, al che non mancarò hora di supplire conforme all’ordine che v. s. illustrissima mi dà a quanto si è mancato per il passato. E, quando ho uisitato le librarie, ho trouato che sono state uisitate e purgate conforme all’Indice, et di quello che si è trouato, datone nota all’inquisitore. Supplico non di meno v. s. illustrissima a farmi gratia che, quando in termine di quattro mesi non potessi hauere tutte le relationi, v. s. illustrissima m’habbia per iscusato, et con questo fine le bacio le uesti a v. s. illustrissima e dal cielo gli priego ogni uero contento, et mi perdoni se non ho potuto scriuere di proprio pugno. Di Genoua, il X settembre 1599. D. v. s. illustrissima e reuerendissima deuotissimo seruo, frat’Enrico, generale de’ Carmelitani.

1

  Sul Silvio, cfr. doc. 4, nt. 5, e docc. 51, 88, 95 e 117.

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DOCUMENTI

69. 

1599 settembre 12, Viterbo

Filippo Gesualdo, ministro generale dei Francescani conventuali 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 14

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 382r. Al f. 391v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signor colendissimo, il signor card. Terranoua etc., Roma. Nota di ricezione: 1599, generale de’ Conuentuali, 6 di settembre 2, Viterbo. Esseguirà l’ordine dato. Riceuuta li 18 di settembre. 15

Illustrissimo e reuerendissimo signor colendissimo, riceuo la lettera di v. s. illustrissima et reuerendissima delli XXV agosto a nome della Sacra Congregatione dell’Indice. Quanto al primo capo, il p. procuratore dell’Ordine, che sarà anco a mio nome a farle riuerenza, le dirà per risposta quanto m’occorre. Circa il secondo, sarà senza manco con ogni diligenza nel tempo prefisso seruita et obedita, come farò in altr’occasioni che lei mi porga. E le bacio riuerente la ueste. Dio n. s. la conserui felicissima. Di Viterbo, li XII settembre MDXCIX. Di v. s. illustrissima e reuerentissima diuotissimo seruo e oratore, f. Filippo Gesualdo, generale di Minori conuentuali.

1 2

  Sul Gesualdi, cfr. doc. 4, nt. 7, e docc. 50, 95 e 117.   La discrepanza nella datazione dipende da un errore dell’estensore della nota dorsale.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

70. 



1599 settembre 16, Serra San Bruno (Vibo Valentia)

Bertrand Chalup, priore della certosa di S. Stefano del Bosco a Serra San Bruno e visitatore della provincia di S. Bruno (Regno di Napoli) 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 16

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 204r. Al f. 209v, timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signor mio e padrone sempre colendissimo, il signor cardinale di Terranoua, etc. Nota di ricezione: 1597, Certosini, a’ 16 di settembre, di S. Stefano del Bosco. Priore e visitatore al cardinale Terranoua. Non mancarà di fare quanto li uiene commandato. Riceuuta a’ 2 d’ottobre.

Illustrissimo e reuerendissimo signor e padron mio sempre colendissimo, ho riceuuto la lettera di v. s. illustrissima e reuerendissima delli 25 del passato, con la profonda riuerenza et humiltà che mi conueneua, e non mancarò di ubedire con gratia di n. Signore l’ordine fattomi circa l’inuiar della nota di libri che si ritrouano nei nostri monasterii di questa Prouincia del regno di Napoli, nella maniera et al tempo assegnatimi. E si hauessi hauuto notitia del primo fatto alli miei predecessori, hauessi complito senza espettare lo secondo, sicome farò sempre a ogni altro minimo cenno di v. s. illustrissima. Alla quale, profondamente inchinato, bacio le uesti e priego da n. Signore compimento di felicità. Dalla sua certosa di S. Stefano del Bosco, li 16 di settembre 1599. Di v. s. illustrissima e reuerendissima humillissimo e deuotissimo seruo et oratore, don Bertrando priore e visitatore di Certosini.

1

  Su Chalup cfr. doc. 34, nt. 3, e docc. 38, 49, 95 e 117.

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DOCUMENTI

71. 

1599 settembre 16, Firenze

Angelo Maria Montorsoli, priore generale dei Servi di Maria 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. 17

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 406r. Al f. 413v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo monsignore, mio signor colendissimo, [il cardi]nale Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Serui, a’ 16 di settembre, di Firenze. Generale al cardinale Terranoua. Esseguirà il comandamento fattoli. Riceuuta a’ 24 di settembre. Ed.: Rusconi, La preparazione culturale cit., p. 320 (ed. parziale)

Illustrissimo e reuerendissimo monsignore signor mio colendissimo, gratissima mi è uenuta la di v. s. illustrissima et insieme il suo comandamento intorno a’ libri prohibiti e sospetti, onde le prometto ogni diligenza in esequire e obedire. Non ho prima saputo esser uenuto alla nostra Religione altro precetto che l’u[ti]le dell’Indice, per il quale so che qui in Firenze si mandorno al padre inquisitore molti libri quali ancora saranno nelle man sue, de’ quali anco, se ne trouerò memoria, gli manderò conto, come di tutti gli altri che ancora restassino in alcuni conuenti della nostra Religione. Così piaccia al Signore leuar da noi e da tutti i suoi Serui ogni macchia e bruttezza. E a lei e a tutti gli altri illustrissimi della sua santa Congregatione e a tutta la santa Chiesa doni abbondanza delle celesti bellezze e ricchezze. Di Firenze, li 16 settembre 1599. Di v. s. illustrissima e reuerendissima inutile ma deuotissimo per seruirla sempre, f. Angelmaria, generale dei Seruj.

1

  Sul Montorsoli cfr. doc. 48, nt. 2, e docc. 51, 95, 98 e 106.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

72. 

[1599]  settembre 22, Roma

Il card. Tagliavia conferma a Giovanni Scorcovillo1, preposito generale dei Teatini, l’ordine di inviare la “nota” dei libri sospesi. Copia; V/1, f. 109r-v.

Preposito generale de’ Chierici regolari. Molto reuerendo padre come fratello, la nota de’ libri, qual hora si ricerca, non pregiudica alla gratia altre uolte concessa dalla nostra Congregatione, anzi seruirà in maggior benefitio della sua Religione. Sì come anco darà ordine che li sia mandata nota delle censure fatte da’ sua padri nell’espurgatione de’ libri, con auisarlo alla a nostra Congregatione, acciò per utilità publica si possi far parte ad altri delle lor fatighe, sì come | anco a loro si comunicarà le censure e libri d’altri che li saranno necessarii. Con che fine etc. Di Roma, a’ 22 di settembre. Come fratello, il cardinale Terranoua. 18

a

  Segue termine depennato.

1 

Su Giovanni Scorcovillo, cfr. doc. 51, nt. 10, e docc. 57, 74, 95, 98 e 117.

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DOCUMENTI

73.  1599 settembre 22, Milano Claudio Gilberti, presidente della Congregazione cistercense d’Italia 1, assicura al card. Tagliavia l’invio della “nota” dei libri sospesi entro i tempi prescritti. Allega una copia della lettera inviata dal card. Colonna al suo predecessore, don Giacomo2 , in data 25 dicembre 1596 3. 19

21

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 275r. Al f. 278v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo monsignore signor e padron mio colendissimo, il signor cardinale di Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Cisterciense, a’ 22 di settembre, di Milano. Presidente della Congregatione d’Italia al cardinale Terranoua. Non manca d’esseguire il commandamento fattoli et manda copia della lettera del cardinale Colonna già scrittali. Riceuuta a’ 2 d’ottobre.

Illustrissimo e reuerendissimo signor mio colendissimo, non più presto che hora ho potuto rispondere alla di v. s. illustrissima del 20 passato, come era di mio debito, per esser stato absente dal nostro monasterio et impiegato in negotij della nostra Congregatione. Hora gionto al monasterio et ueduto quanto v. s. illustrissima mi comanda, non ho mancato di subito obedire, con hauer spedito un padre intelligente per tutti i monasterij della prouincia nostra di Lombardia per l’essecutione de’ commandamenti di v. s. illustrissima et parimente per questo ordinario ho dato auiso al padre abbate di Settimo, come principale di quella prouincia di Toscana, a non mancar di subito d’esseguire quanto v. s. illustrissima comanda, tenendo l’istesso ordine che nella prouincia nostra si tiene, hauendogli anco mandato copia della lettera di v. s. illustrissima et commandatogli subita essecutione. Il padre presidente mio antecessore intimò a tutti i nostri monasterij l’Indice nouo et impose l’osseruanza di esso Indice, conforme a quanto gli fu imposto per lettere dell’illustrissimo signor cardinale Colonna di santa memoria, come dalla copia qui allegata v. s. illustrissima degnandosi potrà uedere. Et questo scriuo a v. s. illustrissima confidato nel patrocinio che per bontà sua tiene della nostra Congregatione, supplicandola far nota la nostra pronta obedienza alli illustrissimi signori suoi collega, che riceuendolo   Sul Gilberti, cfr. doc. 48, nt. 21, e docc. 51, 76 e 117.   Su don Giacomo cfr. docc. 6 e 19. 3   Cfr. doc. 6. 1 2

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

noi per gratia singolarissima dalla benignità di v. s. illustrissima, la ricompensaremo appresso n. Signore con continue orationi. Et gli faccio humilissima riuerenza. Di Santo Ambrosio Maggiore di Milano, a’ 22 settembre 1599. Di v. s. illustrissima e reuerendissima seruitore humilissimo, don Claudio Gilberti, presidente della Congregatione d’Italia cisterciense.

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DOCUMENTI

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74.  1599 ottobre 6, Bologna

Giovanni Scorcovillo, preposito generale dei Teatini1, ringrazia il card. Tagliavia per la grazia concessagli di poter raccogliere e conservare presso alcune case del suo Ordine i testi sospesi. Rende noto inoltre di non aver in passato ricevuto ordini circa l’espurgazione dei libri sospesi. Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 433r. Al f. 436v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signore mio e padrone colendissimo, il signor cardinale di Terranuoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Chierici regolari, a’ 6 d’ottobre di Bologna. Generale al cardinale Terranoua. Dice che mai è stato dato ordine di far censure e che non ha nessuna. Riceuuta a’ 31 detto.

Illustrissimo e reuerendissimo signore mio e padrone colendissimo, di nuouo rendo a v. s. illustrissima infinite gratie della gratia fattaci in non uolere pregiudicare alla concessaci da nostro signore circa il poter tenere i libri prohibitj sinché dalla Sacra Congregatione saranno espurgati, come si è degnata farmj sapere nell’ultima sua delli 22 del passato. Prontissimamente haurei seruita v. s. illustrissima di quello che nell’istessa lettera mi comanda, ch’all’istessa Congregatione io auisi delle censure fatte da i nostri padri, ma a non essendo mai stato dato ordine alcuno di farle, non se ne sono fatte, come più compitamente il presentator di questa dirà a v. s. illustrissima. E facendolj humilissima riuerentia, con offerirmeli prontissimo a seruirla in quanto si degnarà comandarmi, gli prego da Dio benedetto il colmo d’ogni uera felicità. Da Bologna, a’ 6 d’ottobre 1599. Di v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruo, d. Giouannj, preposito generale de’ Chierici regolari. 22

a

  ma corregge da.

1

  Su Giovanni Scorcovillo, cfr. doc. 51, nt. 10, e docc. 57, 72, 95, 98 e 117.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

75.  1599 ottobre 15, Ferrara

Vito Bonaccolti, abate generale degli Olivetani1, invia al card. Tagliavia la “nota” dei libri sospesi rinvenuti nei monasteri della sua Congregazione. 23

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 282r. Al f. 296v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore mio padrone colendissimo, il signor cardinale Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Monteoliueto, a’ 8 d’ottobre di Ferrara. Generale al cardinale Terranuoua. Scriue nella lettera alcuni libri prohibiti e sospesi che si troua nei sua monasterii. Riceuuta a’ 31 detto.

Illustrissimo et reuerendissimo signore mio colendissimo, conforme all’ordine di v. s. illustrissima, dò auuiso con queste mie delli libri compresi nell’Indice, che sono nella mia Religione et sono l’infrascritti: Figurę bibliaę, editę per Antonium de Rampegolis Ordinis eremitarum sancti Augustini. Stampate di Venetia nell’anno ’19, appresso Cesare Arriuabene2; Il Viues, sopra De ciuitate Dei sancti Augustini. Stampato in Lione, in 2 tomi, appresso Sebastiano Honorato, l’anno 15703. Et questi doi libri sono nel monasterio principale della Congregatione, chiamato di Mont’Oliueto di Chiusuri. In S. Michele in Bosco poi di Bologna, ui sono altri doi libri, de’ quali non ho potuto peranco sapere la stampa, et sono gl’infrascritti: Amati Lusitani Centurię4 et Gaudentij Meruli Mirabilium liber5. 24

25

26

27

  Sul Bonaccolti, cfr. doc 49, nt. 2, e docc. 80, 82, 84 e 117.   Figure biblie edite per eximium theologum fratrem Antonium de Rampegolis Ordinis eremitarum sancti Augustini. Post omnes impressiones ubique terrarum excussas: nouissime collatis omnibus exemplaribus: que haberi potuerunt: affatim recognite: cunctisque mendis & erroribus: quibus undique scatebant expurgate. (Impresseque Venetiis : summa diligentia per Cæsarem Arriuabenum Venetum, 1519 die uero nono Aprilis). CNCE 29728. 3   Fa parte di D.Aurelii Augustini hipponiensis episcopi opera omnia. Lione : apud Sebastianum Honoratum, 1570. IT\ICCU\RLZE\001194. 4   Si allude a una delle numerose edizioni delle Curationum medicinalium centuriae di Amatus Lusitanus (1511-1568) (pseudonimo di João de Rodriguez, medico israelita). 5  Cfr. Gaudentii Merulae Novariensis Memorabilium liber, perquam utilis et eruditus. – In Foro Lebetiorum, 1546. CNCE 58131; Gaudentii Merulae Nouariensis, Memorabilium liber, perquam vtilis et eruditus. – Venetiis : apud Gabrielem Iolitum et fratres de Ferrariis, 1550 (Venetiis : apud Gabrielem Iolitum et fratres de’ Ferraris, 1550). CNCE 26992; Memorabilium libri V. – [1551?]. CNCE 26992. 1 2

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Altri libri compresi nell’Indice non si sono trouati nella Religione oliuetana et di questi aspettarò sentire quanto comanda v. s. illustrissima, per obedirla in questa et in ogn’altra occasione. Et humilmente le bacio le mani. Di Ferrara, il di 15 ottobre 1599. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo et deuotissimo seruitore, d. Vito fiorentino, ab. generale di Mont’Uliueto. Signor cardinale Terranuoua.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

76. 

1599 novembre 3, Milano

Claudio Gilberti, presidente della Congregazione cistercense d’Italia 1, invia al card. Tagliavia la “nota” dei libri sospesi relativa alla provincia di Toscana e una parte di quelle della provincia di Lombardia. 28

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 274r. Al f. 279v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo monsignore signor e padrone mio colendissimo, il signor cardinale di Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Cisterciense, a’ 3 di novembre di Milano. Presidente al cardinale Terranoua. Manda la nota de libri di Toscana e una parte di Lombardia. Riceuuta a’ 31 di decembre.

Illustrissimo et reuerendissimo monsignore signore e padrone mio colendissimo, doppo il commandamento di v. s. illustrissima ho procurato con ogni sollecitudine possibile che si esseguisca. Et già sono in Roma in mano del padre abbate di Santa Croce 2 le liste di Toscana et quasi tutte quelle della nostra prouincia di Lombardia, quali se non saranno totalmente conformi all’intentione di v. s. illustrissima la supplico humilmente a farmelo sapere, che si obedirà con ogni riuerenza a quanto si commandarà. Et quelle poche che rimangono si mandaranno quanto prima. Baciando la ueste di v. s. illustrissima et inchinandomegli, gli prego da n. Signore somma felicità. Di Santo Ambrosio Maggiore di Milano, questo dì 3 nouembre 1599. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruitore, don Claudio Gilberti, presidente della Congregatione Cisterciense d’Italia. 29

1 2

  Sul Gilberti, cfr. doc. 48, nt. 21, e docc. 51, 73 e 117.   Massimiano Visconte; cfr. doc. 48.

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77.  1599 novembre 5, Lucca

Maurizio Borrini, vicario generale della Congregazione dell’Osservanza di Lombardia dell’Ordine di sant’Agostino1, si scusa con il card. Tagliavia per il ritardo con cui risponde alla sua lettera del 25 agosto e chiede una proroga per l’invio della “nota” dei libri sospesi. In allegato, documento notarile dato in Lucca, il 9 novembre 1599 che certifica la data di ricezione della lettera del card. Tagliavia2. 31 30

  Sul Borrini, cfr. doc. 51, nt. 11, e docc. 95 e 101.  Il documento (III/2, ff. 369r-370r) attesta il fatto che la lettera della Congregazione dell’Indice del 25 agosto era stata ricevuta solo il 5 novembre: In nomine Dei amen. Anno ab Eiusdem natiuitate millesimo quingentesimo nonagesimo nono, indictione XIII die uero nona mensis nouembris siglo notarioroum illustrissimae et excellentissimae Reipublicae Lucensis. Omnibus presentes inspecturis pateat et sit notum qualiter hac presenti suprascripta die constitutus coram me notario et testibus infrascriptis reuerendus admodum pater Mauritius de Oclepo ad presens vicarius generalis Congregationis obseruantiae Lombardiae Ordinis fratrum heremitarum sancti Augustini et exposuit quemadomodum usque in diem quintam presentis mensis nouembris 1599 ipse reuerendus pater accoepit quasdam litteras descriptas sub die uigesimaquinta augusti presentis anni 1599 eidem directas per illustrissimum d. d. S. R. E. cardinalem de Terra Noua de mandato illustrissimae Congregationis super indice librorum quas ut dictum est idem reuerendus pater vicarius recoepit et eidem presentatae fuere dicta die quinta presentis mensis et non prius. Et ut de praedictis magis ueritas appareat rog[aui]t me notarium ut super praedictis infrascriptas attestationes {***} et sunt prout infrascriptas. Die suprascripta, reuerendus pater frater Emilius de Crema ad presens prior conuentus Sancti Augustini de Luca constitutus personaliter coram me notario et dictis ac infrascriptis testibus pro ueritatis manifestatione predictorum dixit et attestatur | prout infra sequitur: « È la uerità che fino il giorno V del presente mese di nouembre 1599 hauendo io riceuuto diuerse lettere di diuersi luochi indirizzate al molto reuerendo padre Mauritio de Oclepo, al presente vicario generale della nostra congregatione, il quale allora si ritrouaua, come al presente si ritroua in questo conuento, e presentandole a esso padre vicario sua paternità molto reuerenda aprendo esse lettere ritrouò che nel plico riceuuto dal molto reuerendo padre procuratore di essa nostra congregatione ui era una lettera de l’illustrissimo signor cardinale di Terranoua scritta di commissione dell’illustrussima Congregatione sopra l’Indice de’ librj fino alli 25 d’agosto prossimo passato, la qual lettera esso padre vicario mi mostrò e perciò lo testifico per esser così la uerità ». Die suprascripta, reuerendus pater Camillus Angelus de Casali socius suprascripti admodum reuerendi patris vicarii generalis constitutus personaliter coram me notario ac dictis et infrascriptis testibus pro manifestatione ueritatis praedictorum dixit et deposuit prout infra sequitur: « Io sono stato presente quando il reuerendo padre priore di questo conuento, presentando diuerse lettere al molto reuerendo padre vicario generale, esse aperte per detto padre vicario, ui si ritrouò tra le altre una lettera dell’illustrissimo signor cardinal di Terranoua sotto li 25 d’agosto prossimo passato inuiata a detto padre vicario, descritta per ordine dell’illustrissima Congregatione sopra l’Indice de’ libri, la qual lettera letta la consegnò a me perché io gli rispondessi con scusarmi conuenientemente || come ho fatto, e questa è la mera uerità ». Super quibus rogatus {***}. Actum Lucae in monasterio Sancti Augustini iuxta uias publicas et alios suos fines notorios coram et presentibus ibidem sancte olim Iohannis Dominici Spinetti de Luca et Iulio 1 2

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Originale autografo; III/2, f. 368r. Al f. 372v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: A l’illustrissimo signore padrone suo sempre osseruandissimo, s. cardinale di Terra Noua, Roma. Nota di ricezione: 1599. Lucca, 5 nouembre, riceuuta li 25. Vicario della Congregatione di Lombardia di s. Agostino: si scusa di hauer tardi riceuto la lettera et subito esseguita.

Illustrissimo signore, la comissione di v. s. illustrissima per parte delli illustrissimi signori della Congregatione soura l’Indice, datta sotto il 25 d’agosto, noi è peruenuta alle mani qua in Lucca alli 5 di nouenbrio, come la sarà accertata da me, costì in Roma, oue tra quindeci giorni spero trouarmi. Con tutto questo, subito hauuta ho comeso sia spedito ordine in tutti i conuenti, aciò sia fatto quando comanda v. s. illustrissima et fra il tempo asignato sia mandato inuentario di tutti li libri prohibiti nella forma che la noi scrive. Ma la priego ad hauer riguardo al tempo che io ho riceuuta la lettera di v. s. illustrissima, circa dua mesi e mezo dopo la datta, perché uado giudicando quasi impossibile che in un mese e mezo, non rimanendo più tempo del termine asignato, da v. s. illustrissima possi hauer esecutione la sua comissione. Infine li desidro gratia da nostro Signore e con un riuerenza li bacio le uesti e raccomando gratia. Lucca, gli 5 nouembrio 1599. D. v. s. illustrissima diuotissimo nel Signore, frate Mauritio Ochiepo, vicario generale della Congregatione, indegno.

olim Laurentii Venturini de comuni Sanctae Mariae iudicis Lucae habitatore testis ad praedicta omnia et singula adhibitis uocatis et rogatis suprascriptis anno mennse indictione et die stylo lucano. Ego Alexander Sanctinius Bartholomei filius, lucanus ciuis, publicus apostolica et imperiali auctoritate notarius iudexque ordinarius, quia praedictis omnibus attestationibus dum sic ut praemittitur fiebant unum cum praenominatis testibus interfui et de eis rogatus fui. Ideo in premissos ommnium et singuloru, fidem praedicta descripsi hic me subscripsi et meo solito signo publicaui salus etcetera [nel margine sinistro signum notarii].

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127

DOCUMENTI

78. 

s.d. [1599 post novembre 5, ante novembre 13], s.l.

Girolamo Marchetti, ministro generale del Terz’Ordine Regolare di san Francesco 1, chiede ai cardinali della Congregazione dell’Indice che i quattro mesi di tempo concessi per la redazione delle liste siano calcolati a partire dal 5 di novembre, data di ricezione della missiva del 25 agosto. La Congregazione dell’Indice concede una proroga fino a Pasqua 2. 32

33

Copia; III/2, f. 398r. Al f. 399v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: Alli illustrissimi et reuerendissimi signori cardinali della Sacra Congregatione dell’Indice, per il generale del Terz’Ordine di san Francesco. Disposizione: Concessum die 13. nouembris 1599 usque ad Pascha prorogatum.

Illustrissimi e reuerendissimi signori, il generale del Terz’Ordine di san Francesco con ogni riuerenza dice alle signorie vostre illustrissime et reuerendissime come l’illustrissimo et reuerendissimo signor cardinale Terranoua a nome di questa Sacra Congregatione li ordinò, per una sua data in Roma li 25 di agosto prossimo passato, che in termine di quattro mesi hauesse fatto uenire in mano del suo procuratore la nota delli libri della sua Religione, et perché la data lettera le fu mandata in Sicilia, da doue, ritrouandosi partito, li fu rimandata a Roma, et l’hebbe alli 5 di nouembre, et non ui essendo tempo sufficiente per effettuare quanto li uiene comandato. Perciò supplica le signorie vostre illustrissime et reuerendissime restino seruite assignarli di nuouo lo spatio delli predetti quattro mesi, acciò possa compitamente esseguire detto ordine. Et ita supplicat.

1 2

  Su Girolamo Marchetti, cfr. doc. 5, nt. 19, e docc. 8, 51, 95 e 117.   2 aprile 1600.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

79. 

1599 novembre 27, Ospitaletto (Brescia)

Pietro Porro, priore generale dei Monaci di san Girolamo dell’Osservanza di Lombardia1, invia al card. Tagliavia la “nota” dei libri dei monasteri della propria Congregazione, ad eccezione di quella del monastero di S. Girolamo di Biella, non raggiungibile a causa del sospetto di peste. Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 322r. Al f. 323v, timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo mio signor colendissimo il signor cardinale di Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Monici di s. Hieronimo, a dì 27 di nouembre, del Spedaletto. Generale de’ monaci di s. Hieronimo dice che ha mandato la nota de’ libri e che d’alcuni monasteri non puol hauer nota de’ libri essendo banditi. Riceuuta a’ 15 di decembre.

Illustrissimo et reuerendissimo mio signor colendissimo, in essecutione di quanto v. s. illustrissima mi comandò in nome suo et della illustrissima Congregatione del’Indice, per hauere una nota di tutti i libri che si ritrouano nella Congregatione nostra, le sarà dal nostro procuratore generale presentata detta nota, la quale ho mandato a. Nel loco di Biella, territorio piamontese bandito molti mesi sono per sospetto di peste e doue hora regna, habbiamo un monastero, dal quale, per i passi serrati, non ho potuto hauere la nota de’ libri che ci sono. Onde douerò essere scusato appo v. s. illustrissima se nel tempo assignatomi non mandarò la nota, ch’apperti saranno i passi essequirò la loro volontà. Supplico a v. s. illustrissima in caso di mancamento alcuno a b farmi hauisare, che sarò pronto, come deuo, a dargli sodisfattione. Con che pregandogli da Dio ogni prosperità et offerendomele diuotissimo seruitore, riuerentemente le baccio la mano. Hospitaletto, a’ XXVIJ nouembre 1599. D. v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruitore, don Pietro Porro. 34

35

Illustrissimo di Terranoua.

a

  la quale ho mandato aggiunto in interlinea.   a corregge ad.

b

1

  Su Pietro Porro, cfr. doc. 51, nt. 5, e docc. 64 e 117.

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DOCUMENTI

80. 

1599 novembre 29, Piacenza

Vito Bonaccolti, abate generale degli Olivetani1, invia al card. Tagliavia la “nota” dei libri sospesi rinvenuti. 36

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 281r. Al f. 297v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore mio padrone colendissimo, il signor cardinale Terranoua, Roma. Nota di ricezione: 1599, Montoliueto, a’ 29 di nouembre, di Piacenza. Abb. generale al cardinale Terranuoua. Manda la nota d’alcuni libri prohibiti. Riceuuta a’ 21 di decembre.

Illustrissimo et reuerendissimo signore mio colendissimo, sono quasi doi mesi ch’io scrissi a v. s. illustrissima sopra quanto ella mi commise per essecutione dell’Indice de’ libri prohibiti, ma, non hauendo certezza del ricapito della lettera, mi è parso di replicare per più sicurezza, auuisandola come i libri compresi nell’Indice che si trouano nella mia Congregatione sono i seguenti: Figurę Biblię, editę per Antonium de Rampegolis Ordinis Eremitarum sancti Augustini. Stampate in Venetia, l’anno ’19, appresso Cesare Arriuabene2. Il Viues, sopra De ciuitate Dei sancti Augustini. Stampa di Lione, 1570, apud Sebastianum Honoratum. In dua tomi 3. Amati Lusitani Centurię 4; Gaudentij Meruli Mirabilium liber 5. Et con pregare il signore Dio per la continua salute di v. s. illustrissima et ogn’altra prosperità, humilmente le bacio la sacra ueste. Di Piacenza, il dì 29 nouembre 1599. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo et deuotissimo seruitore d. Vito di Fiorenza ab. generale di Mont’Uliueto. 37

38

39

40

Signor cardinale Terranuoua.

  Sul Bonaccolti, cfr. doc 49, nt. 2 e docc. 75, 82, 84 e 117.   Vedi doc. 75, nt. 2. 3   Vedi doc. 75, nt. 3. 4   Vedi doc. 75, nt. 4. 5   Vedi doc. 75, nt. 5. 1 2

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81. 

CONGREGAZIONE DELL’INDICE



[1599]  dicembre 3, Roma

Il card. Valier impone a Pedro Balaguer, generale dei Mercedari 1, l’invio entro il mese di maggio del 1600 della “nota” di tutti i libri, manoscritti e a stampa, che si trovano tanto nelle biblioteche dei conventi d’Italia dell’Ordine, quanto in quelle dei singoli frati. Stessa lettera ai superiori generali di numerosi altri Ordini. 41

Copia; V/1, f. 111r. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., pp. 62-63, nt. 18; Id., Le biblioteche degli Ordini religiosi cit., p. 155 (ed. parziale).

Mercede, generale. Reuerendo padre come fratello, ritrouandosi molti libri degni di censura appresso diuersi religiosi et in diuersi monasterij, quali non sono facilmente da tutti conosciuti e si deueno emendare, però in uirtù di questa, sotto pena della sospensione dell’offitio et altre arbitrarie pene, per tutto maggio farà presentare in Roma dal procurator della sua Religione la nota de tutti li libri, stampati o scritti a mano, che si ritrouano nei lor monasterii in Italia alla nostra Congregatione dell’Indice, acciò si possa facilmente conoscer quelli che hanno bisogno di censura, esprimendo non solo il titolo del libro et il nome de l’authore ma il luogo anco della stampa e nome del stampatore. Con che fine etc. Di Roma, a’ 3 di decembre. Come fratello, il cardinale Verona.

1   Il Balaguer, eletto alla carica di maestro generale il 29 maggio 1599, morì a Madrid l’8 dicembre dello stesso anno (cfr. Pedro de san Cecilio, Annales de la Orden de Descalzos de Nuestra Señora de la Merced Redempcion de los cautivos christianos, parte primera, en Barcelon por Dionisio Hidalgo, 1669, pp. 189 e 191; Taylor, Structures of Reform cit., p. 427).

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DOCUMENTI

Vicario generale della Congregatione de’ Scalzi del Carmine2. Generale dell’Ordine della Santissima Trinità3. Vicario generale della Congregatione foliense.

ut supra generali Mercedis, datę sub die 3. decembris et ab illustrissimo cardinale Veronen. subscriptę.

Congregatione di Sommasca, generale. Reuerendo p. come fratello4. Reuerendo p. come fratello, generale de’ Chierici Minori Regolari5. Carissimo come fratello, generale de’ Ministri dell’infermi6. Reuerendo p. come fratello, visitatore della Congregatione della dottrina cristiana. Carissimo come fratello, maggiore della Congregatione di Giouanni di Dio7. Reuerendo p. come fratello, maggiore di Montecorone8. Reuerendo p. come fratello, generale de l’Ordine di s. Ambrosio9.

ut supra generali Mercedis absque Italia datę sub die 3 decembris et ab illustrissimo cardinale Veronen. subscriptę.

4243444546474849

  Elias de san Martín, su cui cfr. doc. 5, nt. 13.  François Petit svolse a partire dal 28 febbraio 1597 la funzione di vicario generale dei Trinitari, a seguito della morte del ministro generale Bernard Dominici (cfr. doc. 5, nt. 12), risultando poi eletto, il 18 aprile 1598, alla carica di ministro generale dell’Ordine, che mantenne fino al 1612 (Antoninus Ab Assumptione, Ministrorum generalium cit., pp. 114-115). 4  Andrea Terzano, di Como, eletto preposito generale dei Somaschi il 29 aprile 1599, rinunciò alla carica il 6 maggio 1601, per ragioni di salute (Acta Congregationis cit., I, pp. 142 e 149); cfr. docc. 91 e 117. 5   Andrea Albertini divenne preposito generale dei Chierici regolari minori il 31 ottobre 1598 ed esercitò tale funzione fino al 23 maggio 1601 (Piselli, Notizia historica cit., pp. 50 e 59, e per un compendio della vita, pp. 123-125); cfr. docc. 86, nt. 2, e 117. 6   Camillo de’ Lellis, su cui cfr. doc. 5, nt. 23, e docc. 86 e 117. 7   Si tratta di Paolo Gallo, maggiore della Congregazione dal 1596 al 1602 (M.A. Scodaniglio, Tavola cronologica della Religione del b. Giovanni di Dio detta de’ Fate Ben Fratelli […], in Roma, per il Mascardi, 1685, p. 15). 8   Angelico da Prato, maggiore dell’eremo di Montecorona nel 1599 (Lugano, La Congregazione Camaldolese degli Eremiti di Montecorona cit., p. 208); cfr. doc. 95. 9   Canonici regolari dei SS. Barnaba e Ambrogio ad Nemus. 2 3

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

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[1599]  dicembre 3, Roma

Il card. Valier impone a Vito Bonaccolti, abate generale degli Olivetani 1, l’invio entro il mese di maggio del 1600 della “nota” di tutti i libri, manoscritti e a stampa, che si trovano tanto nelle biblioteche dei monasteri d’Italia della Congregazione, quanto in quelle dei singoli monaci, deplorando le modalità della revisione delle biblioteche fino ad allora condotta. 50

Copia; V/1, f. 115r.

Oliuetani, generale. Molto reuerendo p. come fratello, si haueua già notitia che in alcuni monasterii della uostra Religione ui sono libri sospesi e prohibiti fuor di quelli che nella uostra lettera sono espressi. Per il che apparisce esser stata grande la negligenza, o molto crassa l’ignoranza, in non hauer usato la debita diligenza o in non hauer saputo conoscerli. E, se non fussi stata l’instanza fatta dal procuratore generale della sua Congregatione, con il testimonio dell’integrità della persona uostra, si sarebbe usato rimedio tale che hauessi dato essempio a tutti in obedir con quella diligenza et accortezza che si conuiene. Però, confidato nella bontà uostra et assicurato dal procuratore suo che supplirà alla negligenza passata con maggior sollecitudine, se li proroga il tempo per tutto maggio, sotto le mede[si]me pene, che debba far presentare dal procuratore alla nostra Congregatione dell’Indice la nota de tutti li libri, stampati o scritti a mano, che si ritrouano nelle librarie publiche o priuate de’ monasterij della sua Congregatione, che così meglio appariranno li libri prohibiti o sospesi. Con che fine etc. Di Roma, a’ 3 di decembre. Come fratello, il cardinale Verona.

1

  Sul Bonaccolti, cfr. doc 49, nt. 2, e docc. 75, 80, 84 e 117.

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1599 dicembre 3, Roma

Il card. Valier impone ai visitatori generali dei Gesuati l’invio entro il mese di maggio del 1600 della della “nota” di tutti i libri, manoscritti e a stampa, che si trovano tanto nei conventi dei monasteri d’Italia dell’Ordine, quanto in quelle dei singoli frati. Copia; V/1, f. 115v.

Frati di s. Hieronimo, visitatori generali. Carissimi padri come fratelli, volendo la nostra Congregatione dell’Indice rimediare a’ molti libri uolgari che meritano censura e correttione, sebene contengono cose spirituali e pie, de’ quali alcuni si ritrouano nella uostra congregatione, però in uirtù di questa, sotto pena della sospensione dell’offitio uostro et altre arbitrarie pene, per tutto maggio farete presentar alla nostra Congregatione dal uostro priore in Roma1 la nota de tutti li libri, ancor che scritti a mano, che si ritrouano nei conuenti della uostra Religione, facendo tal nota con l’aiuto de’ confessori de’ uostri conuenti o di altre persone sufficienti, esprimendo non solo il nome de l’authore et titolo del libro, ma anco il luogo doue è stampato, l’anno della stampa e nome del stampatore. Con che fine etc. Di Roma, a’ 3 di decembre. Come fratello, il cardinale di Verona. 512

1

  Ludovico da Vicenza, su cui cfr. docc. 86 e 93.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

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s.d. [1599 post agosto 25, ante dicembre 4], s.l.

La Congregazione olivetana chiede ai cardinali della Congregazione dell’Indice una proroga fino a Pasqua 1 per l’invio della “nota” dei libri sospesi. La Congregazione dell’Indice concede la proroga fino al 31 maggio. 52

Copia; III/2, f. 283r. Al f. 294v, indirizzo: All’illustrissimi e reuerendissimi signori, li signori cardinali della Sacra Congregatione sopra l’Indice. Per la Congregatione et monaci Oliuetani. Disposizione: Per totum mensem maij, die 4. decembris 1599.

Illustrissimi et reuerendissimi signori, piacque alle signorie vostre illustrissime e reuerendissime ordinare che nella Religione oliuetana fusse lecito in un monastero di ciascuna prouincia radunare tutti li libri che, per dispositione dell’Indice, fussero da darsi all’inquisitori dei luoghi, con che per tutt’il giorno della Natiuità di nostro Signore prossimo futuro ne fusse dalli superiori delli monasterij deputati data lista et conto alle signorie vostre illustrissime e reuerendissime. Et perché il padre generale di detta Congregatione 2 in uisitare li suoi monasterij ha fatto et intende fare in ciò ogni esatta diligenza et uede per complemento della reale informatione da darsi alle signorie vostre illustrissime, non è possibile in questo tempo mandar tal nota secondo il tenor che conuiene. Pertanto si ricorre alle signorie vostre illustrissime e reuerendissime, humilmente supplicandole si degnino fare gratia di qualch’honesta di dilatione, almeno fino a Pasqua della santissima Resurretione prossima futura, a poter mandar tal nota. Che tutto si ricceuerà per gratia singolarissima. Pregando n. Signore Dio per ogni lor maggior contento. 53

1 2

  2 aprile 1600.   Vito Bonaccolti, su cui cfr. doc 49, nt. 2, e docc. 75, 80, 82 e 117.

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DOCUMENTI

85. 

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s.d. [1599 post agosto 25, ante dicembre 4], s.l.

Francesco da Lugnano, procuratore generale dei Francescani osservanti 1 chiede ai cardinali della Congregazione dell’Indice una proroga fino a Pasqua 2 per l’invio della “nota” dei libri sospesi. La Congregazione dell’Indice concede la proroga fino al 31 maggio. 54

55

Copia; III/2, f. 396r. Al f. 401v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimi et reuerendissimi signori cardinali de la Congregatione dell’Indice per jl procuratore dell’Ordine de’ Minori osservanti. Disposizione: Pro totum mensem maij *** Ordinis Predicatorum, 4. decembris 1599.

Illustrissimi et reuerendissimi signori colendissimi, il procurator dell’Ordine de’ Minori osseruanti espone qualmente l’ordine, che già fu dato dalle signorie vostre illustrissime circa il douer la sua Religione mandar notati tutti li libri dell’Indice che si ritrouano nelle sue librarie communi et priuate, già si effettuò subito dal suo viceprocuratore, scriuendo a tutt’i ministri d’Italia. Onde alquanti ministri hanno già mandate le liste de le prouincie loro, et da altri si ha risposta che le manderanno. Ma da alcune prouincie, o sia per la lontananza loro, come quella di Corsica et di Sicilia, o per la peste, la quale habbia ritardate, o anco fatte andar male le lettere, come quella di San Diego, non si è potuto hauere anco risposta di niente. Et da alcune altre, che si è hauta, conosce che per il tempo già prefisso non si potranno mandare le predette liste. Perciò supplica le signorie vostre illustrissime a uoler prolungare per sino a Pasca il tempo già dato et tra tanto non si mancherà di rescriuer di nouo et sollecitar li predetti ministri, sì che quelle habbino a restar sodisfatte.

1 2

  Su Francesco da Lugnano cfr. doc. 50, nt. 5.   2 aprile 1600.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

86. 



1599 dicembre 5-13, s.l. [Roma]

Ricevute dei rappresentanti di Ordini e Congregazioni religiose relative all’intimazione della Congregazione dell’Indice del 3 dicembre 1599. Originali autografi; III/2, ff. 192r-v, 198r1.

1599, a dì 5 decembre. Io, fra Ludouico da Vicenza, moderno priore di Santi Gio. e Paulo di Roma di Giesuati2, confesso hauer riceuta la littera dalla Congregatione dell’Indice per mandare al nostro p. visitatore generale. Idem etc. 1599, a dì 6 di decembre. Io, Alfonso Manco di Chierici regolari minori, vicario in Santa Agnese in piazza Nauona3, confesso hauer riceuuta una lettera dalla Congregatione dell’Indice per mandar al nostro p. generale. Alfonso Manco, qui supra. A dì 6 di decembre 1599. Io, messer Camillo del Lellis, generale de’ Ministri dell’infermi4, confesso hauer riceuto una lettera dalla Congregatione delli Indici a. 56

Ego, fr. Bernardus de Vargas, vicarius generalis Ordinis beatae Marie de Mercede5, accepi quandam epistolam quam Congregatio illustrissimorum cardinalium Indicum mittit ad meum generalem. Et in fidem quod eam accepi et quod eam mittam, mea huc scripsi manu hodie, die 6. decembris 1599. Fr. Bernardus de Vargas, vicarius generalis.

a

  Segue termine depennato.

  Nella trascrizione, l’ordine delle carte rispetta la sequenza cronologica delle ricevute.   Su Ludovico da Vicenza, cfr. docc. 83 e 93. 3   Alfonso Manco fu designato quale vicario di S. Agnese in piazza Navona, appartenente ai Chierici regolari minori, dal preposito generale Andrea Albertini (F. Cancellieri, Il mercato, il lago dell’acqua vergine ed il palazzo panfiliano nel Circo Agonale detto volgarmente Piazza Navona […], Roma 1811, p. 204 [Appendice, n. XXI]; sull’Albertini cfr. doc. 81, nt. 5, e doc. 117); divenne poi preposito generale dal 1606 al 1613 (Piselli, Notizia historica cit., p. 81). 4   Su Camillo de’ Lellis, cfr. doc. 5, nt. 23, e docc. 81 e 117. 5   Bernardo de Vargas fu vicario della Provincia d’Italia e procuratore generale dell’Ordine della Mercede tra il 1598 e il 1606 (J.A. Garí y Siumell, Biblioteca Mercedaria, ó sea Escritores de la celeste, real y militar Órden de la merced, Redencion de Cautivos […], Barcelona 1875, p. 313; Taylor, Structures of Reform cit., p. 436). 1 2

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DOCUMENTI

137

Io, fra’ Marcellino da Cremona, vicario in Santa Maria Noua di Roma della Congregatione oliuetana, confesso hauere riceutto una lettera dalla Congregatione dell’Indice, diretta al reuerendissimo padre generale della nostra Congregatione di Mont’Oliueto, et questo a dì 6 di decembre 1599. Io, don Marcellino come di sopra | Io, frate Gio. Battista Moretti, vicario del conuento di San Clemente in Roma6, confesso hauer riceuto una lettera della illustrissima Congregatione dell’Indice diretta al nostro reuerendissimo p. generale, et questo a dì 6 decembre 1599. Io fra’ Gio. Battista, manu propria. Io, frate Paolo Gallo, fratello maggiore della Congregatione del p. Giouanni di Iddio7, confesso hauer riceuto una lettera de l’illustrissimo signor cardinale di Verona, capo della Congregatione de l’Indice. A dì 8 decembre 1599. Fra’ Paolo Gallo etc. Io, Egidio Brunozzi, rettore in Santa Agata in Trasteuere, confesso hauere riceuuto una lettera dell’illustrissima Congregatione de l’Indice, diretta al molto reuerendo padre visitatore generale della nostra Congregatione della dottrina christiana, questo dì, 8 di decembre 1599. Io, Egidio Brunozzi, manu propria. Io, f. Saluatore, procuratore generale degli Eremiti camaldolesi di Monte Corona, confesso hauer riceuuto una lettera dell’illustrissima Congregatione dell’Indice, diretta al molto reuerendo padre maggiore della nostra Congregatione, questo dì, 8 di decembre 1599. Io f. Saluatore qui supra, manu propria. Io b, don Alessandro Thabor, preposito di San Biagio de Monte Citorio8, ho riceuto una littera dalla Congregatione del Indice, da mandare al nostro p. generale, questo dì, 9 di decembre 1599. Io, fra’ Alessandro qui supra, manu propria. 57

  Da qui in poi il foglio è deteriorato in più punti.

b

6   Appartenente all’Congregazione dei Canonici regolari dei SS. Barnaba e Ambrogio ad Nemus. 7   Su Paolo Gallo, cfr. doc. 81, nt. 7. 8   Alessandro Tabor, originario di Fermo, ricopriva dal 20 aprile 1597 l’incarico di definitore dei Somaschi e fu eletto visitatore il 29 aprile 1599 (Acta Congregationis cit., I, pp. 135-136 e 143).

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138

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Io, [fra]te Francesco de Lara, ministro {***} de Sancto Stephano {***} de l’Ordine de la Santissima Trini[tà]  d[e]l {Risca}tto, dico hauere abutto dal signor Muzio Lancilio s[e]cutore d[e]l signor secretario dela Sacra Congregatione [dell’Indice] la litera inderezzata || [198r] a nostro reuerendissimo padre generale. E perché al presente me trouo procurator general in aquesta corte dal mio Ordine e me dice posso operare la ditta littera respondo farò quanto in esa se me comanda. D. in 9 di decembre 1599. Fra’ Francesco de Lara, ministro e procuratore g. Io, fra’ Giouanni di Santo Girolamo, procuratore generale dell’Ordine de’ frati Carmelitani scalzi9, fo’ fedde como ho riceuuta una lettera dell’illustrissimi signori della Sacra Congregatione dell’Indice, diretta al nostro padre generale di Hispagna, la quale si essequirà in questi conuenti d’Italia. Et però ho fatta la presente in Roma, a dì 12 di dezembro de 1599. Fra’ Giouanni di Santo Girolamo. Io, fra’ Marcellino di S. Benedetto 10, ho riceuuto una lettera dell’illustrissimo signor cardinale della Congregatione dell’Indice, diretta al r. p. vicario della nostra Congregatione. Et ho fatto la presente in Roma, li 13 di decembre 1599. Fra’ Marcellino di S. Benedetto. 58

9   Inviato a Roma fin dal 1591 come procuratore generale dei Carmelitani scalzi, Juan de san Jerónimo restò procuratore della Provincia di Spagna a partire dal 1600, quando la Provincia d’Italia divenne autonoma; morì a Roma, ancora in carica, entro il 1610 (José de santa Teresa, Reforma de los Descalzos cit., pp. 667 e 774). 10  Si tratta probabilmente di Marcellino di san Benedetto, di origine torinese, che fu procuratore generale dei Foglianti a Roma e assistente del generale (Ch.-L. Richard, Dictionnaire universel, dogmatique, canonique, historique, geographique et chronologique, des sciences ecclesiastiques […], III, à Paris, chez Jacques Rollin […], Charles-Antoine Jombert […], Jean-Baptiste-Claude Bauche […], 1760, p. 809; cfr. anche Marcellino di san Benedetto, Compendium privilegiorum et gratiarum Congregationi B. Mariae Fuliensis, ex Ordine Cisterciensis, a summis pontificibus concessorum […], Parisiis, apud Carolum Hulpeau, sub Ponte S. Michaelis, sub signo Anchorae argentae, 1628).

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DOCUMENTI

87.  1599 dicembre 19, Roma

Giovanni Angelo de Spenis, procuratore generale dei Certosini 1, chiede a Paolo Pico ratifica della proroga fino a Pentecoste2 per l’invio della “nota” dei libri sospesi, concessa dal card. Valier. Chiede inoltre, per il proprio Ordine, la facoltà di correggere i libri sospesi conservati nelle certose e la restituzione di quelli in passato consegnati agli inquisitori. La Congregazione dell’Indice concede la proroga fino alla festa di san Giovanni Battista3. 59

Copia; III/2, f. 205r. Al f. 208v, indirizzo: Al molto reuerendo padre mio nel Signor osseruandissimo, il padre maestro f. Paolo, merendissimo segretario dell’illustrissima e sagra Congregation dell’Indice. Disposizione: 1600, lectum die 29. jan. Concessum usque ad festum sancti Io. Baptiste.

Molto reuerendo padre mio nel Signore osseruandissimo, sapeuo ben che mi bastaua la buona gratia di v. p. molto reuerenda per la prorogatione del termino, ma per far, come deuo, l’obedienza sua, fui hier m[atti]no dal signor cardinale illustrissimo di Verona e lo supplicai di detto particolare: e prontamente mi fe’ la gratia, ordinandomi che fussi da s. p. molto reuerenda. E per ciò mi restituì il memoriale, che con questa le mando, per che mi favorisca farci la prouisione insino alla santa Pentecoste, come per sua benignità mi promise quando fu qua. Desiderasi ancho facoltà che li padri possano correggere li libri che si trouano nelli lor monasterij, per quali è fuori la correttione e per quelli che non è anchor fuori, trattenerseli in qualche parte del monasterio e dare al foco quelli che fussero dannati. La supplico per ciò con la solita amoreuolezza impetrarli detta gratia. E per che li reuerendi padri inquisitori hanno hauuti molti libri in molti luoghj da’ nostri, in virtù de quelli ordini prima vsciti, se se degnarà farglili restituire, come mi disse li dì passati, mi sarà maggior gratia. Con che, per non fastidirla più lungamente, le bascio le mani e priego dal Signore salute et il suo uero contento. Dalla sua certosa di Roma, hoggi 19 di decembre del 1599. Di v. s. molto reuerenda humilissimo seruo nel Signore, d. Gio. Angelo di Napoli.   Sul de Spenis, cfr. doc. 37, nt. 1, e docc. 41, 48 e 98.   21 maggio 1600. 3   24 giugno 1600. 1 2

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140

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

88. 

s.d. [post 1599 settembre 10, ante 1599 dicembre 25], s.l.

Enrico Silvio, generale dei Carmelitani 1, chiede al card. Valier una proroga per l’invio della “nota” dei libri sospesi. La Congregazione dell’Indice concede la proroga fino a Pentecoste 2. 60

61

Copia; III/2, f. 375r. Al f. 380v, indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore il signor cardinale di Verona, per il generale de’ Carmelitani. Disposizione: Prorogatum usque ad Pentecostem.

Illustrissimo et reuerendissimo signore, hauendo v. s. illustrissima ordinato al generale di Carmelitani che, fra il termine di quattro mesi, facesse raccorre da tutti i conuenti della sua Religione in Italia le liste de’ libri da espurgarsi conforme al nouo Indice, né sendosi dai suoi potuto raccorle nel detto tempo, humilmente supplica v. s. illustrissima et reuerendissima a prorogarsi il detto tempo, siché, senza incorrere in pena ueruna impostagli, possi quanto più presto si potrà fare eseguire detto suo ordine. Che sempre pregherà etc.

1 2

  Sul Silvio, cfr. doc. 4, nt. 5, e docc. 51, 68, 95 e 117.   21 maggio 1600.

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141

DOCUMENTI

89. 

s.d. [post 1599 agosto 25, ante 1599 dicembre 25], sl.

Étienne Auger, zeloso dei Minimi 1, invia ai cardinali della Congregazione dell’Indice alcune liste di libri sospesi già ricevute, chiedendo una proroga per l’invio di quelle mancanti. La Congregazione dell’Indice concede la proroga fino alla festa di san Giovanni Battista 2. 62

63

Copia; III/2, f. 414r. Al f. 429v, indirizzo: All’illustrissimj et reuerendissimj signorj, lj signorj cardinalj della Sacra Congregatione de l’Indice, per il zeloso de l’Ordine dj Minimi dj s. Francesco di Paola. Disposizione: 1600. Concessum usque ad festum sancti Joannis Baptiste. Ed.: Fragnito, L’Indice clementino cit., p. 51 (ed. parziale); Rusconi, L’Inchiesta della Congregazione dell’Indice cit., Appendice, p. 283 (ed. parziale).

Illustrissimi et reuerendissimi signori, sj bene il correctore generale de l’Ordine dj Minimi dj s. Francesco di Paola, dapoj hauer riceuuta la litera delle signorie loro illustrissime data in Roma soto il dj 25 d’augusto del presente anno 1599, a fato ognj dilligenza de scriuere et comandare a tutj li sui prouinciali d’Italia, soto pena dj priuatione dj officio et altre pene arbitrarie, che hauessero da visitare tutj lj librj, tant’existenti nelle librarie commune, quanto nelle camere deglj fratj, et trouando alcunj librj prohibitj per l’Indice nouo, hauesero fra termino dj due mesi da mandare al presidente zeloso in Roma la notta distinta dj detj librj, esprimendo il luogo doue sj trouono et le persone de chj sono, con il numero dj volumj, con il nome del stampatore, luogo et anno doue sono stampatj, conforme alla supradeta litera. Non però tutj hanno datto risposta conueniente, perché: alcunj hanno mandato l’inuentario dj tutj lj librj che hanno nella loro Prouincia; altrj hanno mandato alcune liste di libri prohibiti; altrj hanno mandato fede che non hanno alcunj librj prohibitj; altrj non hanno ancora fato risposta se non d’hauer riceuuto il comandamento. Adeso il zeloso di deto Ordine apresenta a le signorie loro illustrissime quello che lui ha riceuuto, suplicandole con ognj humilità sj degnono il tempo dellj 4 mesi, aciò tutj habiano commodità dj potere fare la detta visita et mandare le liste dj dettj libri prohibitj che sia a sodisfatione et secondo la mente delle signorie loro illustrissime. Et il tuto si riceuerà a gratia singolare delle signorie loro quas Deus etc.

1 2

  Sull’Auger, cfr. doc. 48, nt. 15, e doc. 98.   24 giugno 1600.

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142

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

90. 

s.d. [post 1599 settembre 4, ante 1599 dicembre 25], sl.

Stefano Corradini, rettore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa 1, chiede al card. Tagliavia una proroga fino a Pentecoste 2 per la consegna della “nota” dei libri sospesi. La Congregazione dell’Indice concede. 64

65

Copia; III/2, f. 419r. Al f. 424v, indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore, il signor cardinale Terranoua, per il generale di S. Honofrio. Disposizione: Prorogatum usque ad Pentecostem.

Illustrissimo et reuerendissimo signore, il generale della Religione di Sant’Onofrio di Roma, li giorni passati, hebbe ordine da v. s. illustrissima di dar distinta nota, in termine di quatri mesi, alla Sacra Congregatione de l’Indice de tutti quei libri che sono nella sua Religione quali si possono spurgare et di già ha dato ordine alli prouinciali che faccino far dette note in tutti li monasterij. Et perché desidera seruire v. s. illustrissima con il uisitare in persona tutte le loro librarie et frati che tengono libri simili, supplica humilmente v. s. illustrissima si degni prorogarli il tempo sino alla Pentecoste prossima che uerà, nel qual tempo hauerà finito la visita in tutti li monasterij della Religione. Che il tutto si riceuerà a gratia da v. s. illustrissima, quale n. S. Iddio conserui.

1 2

  Sul Corradini, cfr. doc. 51, nt. 8, e docc. 62, 95 e 117.   21 maggio 1600.

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143

DOCUMENTI

91. 

1599 dicembre 21, Milano

Andrea Terzano, preposito generale dei Somaschi 1, assicura al card. Valier l’invio della “nota dei libri d’Italia” entro il tempo stabilito. 66

Originale autografo; III/2, f. 448r. Al f. 450v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signor e patrone mio in Christo colendissimo, il signor cardinale dj Verona, Roma. Nota di ricezione: 1599, Somasca, a’ 21 di decembre, di Milano. Generale al cardinale di Verona. Dice che mandarà la nota de’ libri al tempro prefessoli. Riceuuta a’ 3 di gennaro 1600.

Illustrissimo e reuerendissimo signore e patrone mio in Christo colendissimo, non mancarò di procurar che tutta la Congregatione mia, per tutti i luochi doue ha cura e gouerno, prontamente ubbedisca al precetto dj v. s. illustrissima e reuerendissima dj far presentare in Roma, al tempo prefisso, la nota dj tutti li libri, stampati ouero scritti a mano. Di farli presentar in Roma, dico, alla sua Congregatione dell’Indice. Con questo gli faccio humilmente riuerenza, pregando n. signor Iddio che per bene della santa Chiesa la conserui con longa sanità e allegrezza. Dj Milano, alli 21 decembre 1599. D. v. s. illustrissima e reuerendissima humil seruo in Christo, il p. generale de’ C. r. dj Somascha.

1

  Su Andrea Terzano, cfr. doc. 81, nt. 4, e doc. 117.

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144

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

92. 

1599 dicembre 15, Nocera delli Pagani [Nocera Inferiore (Salerno)]

Severo Giliberto, abate generale dei Verginiani 1, invia al card. Tagliavia la “nota” di tutti i libri dell’abbazia di Montevergine. 67

Originale autografo; III/2, f. 345r. Al f. 350v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: A l’illustrissimo e reuerendissimo signore mio padrone osseruandissimo, il signor cardinal di Terranoua. Nota di ricezione: 1599, Monteuergine, a’ 15 di decembre, di Nocera delli Pagani. Abbate generale al cardinale Terranoua. Manda la nota de’ libri. Riceuuta a’ 31 di decembre. Illustrissimo e reuerendissimo signore, mando, ancorché tardo più che non pensaua di fare, a v. s. illustrissima et a cotesta Sacra Congregatione la nota de tutti i libri che si ritrouano, così nella libraria del sacro Monte, come in vso d’ognvn de’ nostri monaci, et in poter di ciascun prete e laico alla giorisditione del sacro monasterio soggetti. Le liste particolari de ciascun de’ quali si conseruano da me, per potere a sua richiesta rendere raggione di qualche libro che, da me non osseruato, si ritrouasse degno di correttione. Quei pochi che da me sono stati stimati tali, conforme all’Indice, son posti in un foglio apparte. Sto prontissimamente aspettand’ogni altro suo comandamento e della Sacra Congregatione, e si non sono stato più sollecito in esseguire, escusemi appo la modestia sua la poca prattica c’ho hauuta dell’Indice, accompagnata alli trauagli delle visite in che sono stato e sto occupato. Che pregandole dal Signore ogni colmo di felicità, li bacio humilmente il ginocchio. Di Nocera delli Pagani, a’ 15 di decembre 1599. D. v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruo et oratore, d. Seuero, abbate generale della Congregatione di Monteuergine.

1

  Sul Giliberto cfr. doc 39, nt. 4, e docc. 65 e 117.

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145

DOCUMENTI

93.  1600 gennaio 15, Bologna

Giovanni da Venezia, visitatore dei Gesuati 1, annuncia al card. Valier di aver inviato per mezzo del procuratore dell’Ordine la “nota” di tutti i libri della provincia toscana e, probabilmente, di quella romana. 68

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 430r. Al f. 439v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: Al molto illustrissimo et reuerendissimo il signor cardinale di Verona, mio signor et patron osseruandissimo, Roma. Nota di ricezione: 1600, Frati Giesuati di S. Heronimo, a’ 15 di gennaro, di Bologna. Visitatore al cardinale Verona. Dice che ha mandato la nota de’ libri al priore e procuratore, sì come ha fatto l’altro visitatore. Riceuuta a’ 25 detto.

Molto illustrissimo signor mio honorandissimo, ho procurato per debita et riuerente essequtione delle sue 3 decembre prossimo passato, com’anco l’altro visitatore nostro di Toscana mi scriue hauer fatto il medesmo, di far inuiare nelle mano del priore et procuratore nostro costì dell’Ordine di noi frati Giesuati di S. Gieronimo 2 la nota de tutti i libri, ancor scritti a mano, che s’attrouano nelli conuenti delle dui prouintie, acciò che si possi effetuare quanto in esse lettere di v. s. illustrissima si contiene. Alla quale raccomandando la Religione nostra et me stesso, li pregherò da n. S. il colmo d’ogni suo honorato desiderio et, basciandoli riuerentemente la sacra veste, me li offero et donno prontissimo ad ogni suo comando. Di Bologna, 15 genaro 1600. D. v. s. illustrissima et reuerendissima affetionatissimo et diuoto seruo, frate Gioanni da Venetia, visitatori. 69

1  Giovanni da Venezia era forse visitatore della provincia romana, cui apparteneva il convento di Bologna (cfr. I. Gagliardi, Li trofei della croce. L’esperienza gesuata e la società lucchese tra Medioevo ed età moderna, Roma 2005, p. 210). 2   Ludovico da Vicenza, su cui cfr. doc. 86.

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146

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

94. 

1600 gennaio 17, Roma

Il card. Valier concede a Claudio Acquaviva, preposito generale dei Gesuiti 1, una proroga fino alla festa di san Giovanni Battista 2 per la consegna della “nota”. 70

71

Originale con sottoscrizione autografa; III/6, f. 69r. Al f. 76v, annotazione: 1600, Roma. Il card. di Verona al generale di Giesuuiti circa le liste de’ libri.

Molto reuerendo padre come fratello, non essendosi esseguito da molti superiori l’ordine dato di mandar la nota de’ libri prohibiti o sospesi nella maniera che si ricercaua, et mouendo altri difficultà in non saper la qualità de’ molti libri non espressi nell’Indice, ma sibene come pernitiosi contenuti nelle Regole, e hauendo notitia questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice che in molti luoghi di diuerse Religioni ui sono uarij libri prohibiti e sospesi, non conosciuti forse, né stimati per tali, e perciò non dati in nota conforme all’ordine fatto, per questi e per altri rispetti si è risoluto di prolungar il termine insino alla natiuità di s. Gio. Battista, desiderando che v. p. in questo tempo faccia presentare alla nostra Congregatione l’indice alfabetico di tutti li libri greci, latini, uolgari, stampati o scritti a mano, che in ciascun luogo della Compagnia in Italia si ritrouano, esprimendo il nome dell’authore, il luogo e tempo della stampa e stampatore, o la materia che tratta il libro scritto a mano, quando non ui fusse il nome d’authore. Confido che usarà ogni diligenza in far esseguir quanto si ordina et alle sue orationi mi raccomando. Di Roma, a’ 17 di gennaro 1600. D. v. p. molto reuerenda come fratello, il card. di Verona. P. preposito generale della Compagnia di Iesu.

1  Acquaviva fu preposito generale della Compagnia di Gesù dal 1581 fino alla morte, sopraggiunta il 31 gennaio 1615 (M. Rosa, Acquaviva, Claudio, in DBI, Roma 1960, pp. 168178). 2   24 giugno 1600.

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DOCUMENTI

95. 

147

1600 gennaio 17, Roma

Il card. Valier impone ad Ippolito Maria Beccaria, maestro generale dei Domenicani, l’invio della “nota” di tutti i libri del suo Ordine, conservati tanto nelle biblioteche dei conventi, quanto in quelle dei singoli frati, entro la festa di san Giovanni Battista 1. Stessa lettera ai superiori generali di diversi altri Ordini. 1

Copia; V/1, ff. 117r-118r. Ed.: R. Rusconi, L’Inchiesta della Congregazione dell’Indice cit., p. 263 (ed. parziale); Id., I libri dei camaldolesi cit., pp. 63-64, nt. 20 (ed. parziale); Id., Manoscritti ed edizioni di opere lulliane nelle biblioteche degli Ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI, in Il lullismo in Italia: itinerario storico-critico. Volume miscellaneo in occasione del VII centenario della morte di Raimondo Lullo. In memoria di Alessandro Musco, a cura di M.M.M. Romano, Palermo-Roma 2015, pp. 415-426, in part. p. 417 (ed. parziale); Id., Le biblioteche degli Ordini religiosi cit., p. 155 (ed. parziale).

Generale di s. Domenico. Molto r. p. come fratello, non essendosi eseguito da molti superiori l’ordine dato di mandar la nota de’ libri sospesi o prohibiti nella maniera che si ricercaua, e mouendo altri difficultà in non saper la qualità de molti libri non espressi ne l’Indice, ma sì bene come pernitiosi contenuti nelle Regole, et hauendo notitia questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice che in molti luoghi di diuerse Religioni ui sono uarii libri prohibiti e sospesi, non conosciuti forse, né stimati per tali, e perciò non dati in nota conforme all’ordine fatto, per questi et altri rispetti si è risoluto prolungar il termine insino alla natiuità di s. Gio. Battista, senza speranza d’altra dilatione, obligando in uirtù di questa, sotto le medesime pene, uostra paternità in far consignar fra questo tempo dal suo procuratore alla nostra Congregatione la nota de tutti i luoghi della sua Religione in Italia, con l’indice alfabetico di tutti i libri greci, latini e uolgari, stampati o scritti a mano, che in ciaschedun luogo si ritrouaranno, esprimendo il nome | de l’auttore et il luogo e tempo della stampa e stampatore, e la materia che tratta il libro scritto a mano, quando non ui fusse il nome del auttore. Confido che usarà ogni diligenza in far esseguire quanto si ordina et alle sue orationi mi raccomando. Di Roma, a’ 17 di gennaro 1600. Come fratello, il cardinale Verona. 1

  24 giugno 1600.

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148

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Generale de’ Conuent. di s. Francesco2. Generale de’ Serui 3. Vicario generale de’ Osseruanti 4. Generale de’ Minimi 5. Generale de’ Celestini 6. Generale de’ Reformati di s. Francesco 7. Vicario generale di s. Agostino8. Generale del Terzo Ordine di s. Francesco9. Generale de’ Carmelitani10. Generale de’ Capuccini11. Generale de’ Frati di s. Heronimo12. 9

10

11

12

13

14

ut supra generali s. Dominici, folio 117, subscriptę ab illustrissimo cardinale Veronen. eodem die.

  Filippo Gesualdi, su cui cfr. doc. 4, nt. 7, e docc. 50, 69 e 117.   Angelo Maria Montorsoli, su cui cfr. doc. 48, nt. 1, e docc. docc. 51, 71, 98 e 106. 4   Francisco Sosa (o Susa) de Toledo, vicario generale dei Francescani osservanti, sotto il generalato di Bonaventura Secusio, fino al capitolo del 20 maggio 1600, che lo elesse ministro generale; esercitò tale carica fino al 13 maggio 1606 (Chronologia historico-legalis cit., I, pp. 509 e 526; De Gubernatis, Orbis seraphicus cit., III, pp. 575 e 595); cfr. docc. 98 e 117 5   Jérôme Durand, su cui cfr. doc. 51, nt. 13, e doc. 117. 6   Su Tommaso da Benevento, cfr. doc. 49, nt. 3, e doc. 95. 7   Luigi da Roma, guardiano del convento di S. Francesco a Ripa e procuratore generale dei Minori osservanti riformati d’Italia (De Gubernatis, Orbis seraphicus cit., II, Lugduni, apud Anissonios, Ioannem Posuel, & Claudium Rigaud, 1685, p. 361); cfr. doc. 98. 8   Fulvio Fortunio da Montefortino fu vicario generale dell’Ordine tra la morte del priore generale Alessandro Mancini, 9 gennaio 1600, e il capitolo generale di Recanati, che il 25 maggio 1602 elesse Ippolito Fabriani alla carica di priore generale (D. Calcagni, Memorie istoriche della citta di Recanati nella Marca d’Ancona […], in Messina, nella stamparia di D. Vittorino Maffei, 1711, pp. 320-322; Van Luijk, L’Ordine Agostiniano cit., pp. 107-108); cfr. doc. 117. 9   Su Girolamo Marchetti, cfr. doc. 5, nt. 19, e docc. 8, 51, 78 e 117. 10   Enrico Silvio, su cui cfr. doc. 4, nt. 5, e docc. 51, 68, 88 e 117. 11   Girolamo da Castelferretti, cfr. doc. 51, nt. 14, e doc. 55. 12   Eremiti di san Girolamo della Congregazione di Fiesole. 2 3

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Generale de’ Camaldolensi13. Vicario generale della Congregatione mant. carmelitana14. Generale di S. Saluatore15. Presidente Cassinense16. Generale de’ Can. Lateranensi17. Generale della Congregatione di S. Giorgio in Alega18. Generale degl’Heremiti di s. Hieronimo19. Vicario generale della Lombardia di s. Agostino20. Generale di Valombrosa21. ||

149

ut supra generali s. Dominici, sine clausula Italię, subscriptę ab illustrissimo cardinale Veronen. eodem die.

  Gherardo Pellegrini, su cui cfr. doc. 49, nt. 5, e docc. 56 e 104   Gabriele Ravasini, su cui cfr. doc. 50, nt. 3. 15   Ambrogio Morandi, abate generale dei Canonici regolari del SS. Salvatore, su cui cfr. doc. 51, nt. 5, e docc. 98 e 117. 16   Zaccaria Tarasco, su cui cfr. doc. 49, nt. 1, e docc. 67 e 103. 17   Sul Rovescale cfr. doc. 45, nt. 1, e docc. 61 e 96. 18   Marino Milani, su cui cfr. doc. 46, nt. 1, e docc. 47, 51 e 95. 19   Stefano Corradini, rettore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa, su cui cfr. doc. 51, nt. 8, e docc. 62, 90 e 117. 20   Sul Borrini, cfr. doc. 51, nt. 11, e docc. 77 e 101. 21   Tiberio Corsellini, su cui cfr. doc 51, nt. 2, e docc. 59, 100 e 117. 13 14

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150

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Preposto generale de’ Chierici regolari di s. Paulo decollato 22. Collegii. Preposto generale de’ Chierici regolari 23. Monasterii. Preposto generale della Compagnia di Gesù 24. Compagnia in Italia. Maggior del s. Heremo 25. Giurisdittione. 22

23

24

25

Priore e visitatore de’ Certosini. Prouintia.

di Toscana26. di Lombardia. del Regno di Napoli27.

Ut supra generali s. Dominici, subscriptę ab illustrissimo cardinale Veronen. eodem die, folio 117. S. Basilio, generale. M. r. p. come fratello, ritrouandosi molti libri degni di censura… Ut supra, folio 111, generali Mercedi, ab illustrissimo cardinale Veronen. subscripta die 17. ianuarij.

  Bonaventura Asinario, cfr. doc. 51, nt. 9, e docc. 66 e 99.   Giovanni Scorcovillo, preposito generale dei Teatini, su cui cfr. doc. 51, nt. 10 e docc. 57, 72, 74, 98 e 117. 24   Claudio Acquaviva, su cui cfr. doc. 94, nt. 1. 25   Si riferisce a Paolo Bazzolani, eremita maggiore dell’eremo di Camaldoli dal marzo del 1599 al 13 aprile 1600, quando fu eletto abate generale della Congregazione camaldolese, carica da cui si dimise nel 1602 (Mittarelli – Costadoni, Annales Camaldulenses cit., VIII, pp. 193, 195 e 203; cfr. docc. 102 e 117), oppure ad Angelico da Prato, eremita maggiore dell’eremo di Montecorona (cfr. doc. 81, nt. 8). 26   Giovanni Battista Capponi, su cui cfr. doc. 49, nt. 2 e docc. 105, 117 e 118. 27   Bertrand Chalup, su cui cfr. doc. 34, nt. 3, e docc. 38, 48, 70, 105 e 117. 22 23

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96. 

151

1600 gennaio 25, Roma

Teodosio Rovescale, abate generale dei Canonici regolari lateranensi 1, assicura al card. Valier l’invio entro i tempi prescritti della “nota dei libri d’Italia”. 26

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 213r. Al f. 228v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor e padrone mio colendissimo, il signor cardinale di Verona. Nota di ricezione: 1600, Canonici reg. Lateranensi, a’ 25 di gennaro, di Roma. Generale al cardinale Verona. Esseguirà quanto gl’è stato ordinato. Riceuuta a’ 6 di febraro.

Illustrissimo et reuerendissimo signore e padron mio colendissimo, ho hauto la lettera di v. s. illustrissima et reuerendissima delli XVII del correnti et scriuerò per la prima posta a tutti li superiori de’ nostri monasterij, commandandoli che faccino la lista de’ libri che in detti monasterij si trouano, conforme al nuouo ordine et prescritto datomi da v. s. illustrissima et reuerendissima e da questi illustrissimi et reuerendissimi signori. Et farò che tutti consegnaranno le sue in mano al nostro procuratore generale, per presentarle al tempo prefisso a questa Sacra Congregatione et a v. s. illustrissima et reuerendissima. Alla quale resto humilissimo et obsequentissimo seruo, con prergarli da n. s. Iddio la uera felicità. Roma, li XXV gennaro MDC. D. v. signoria illustrissima et reuerendissima humilissimo et deuotissimo seruitore, il generale de’ Canonici regolari lateranensi.

1

  Sul Rovescale cfr. doc. 45, nt. 1, e docc. 61 e 96.

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152

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

97.  s.d. [ante 1600 gennaio 29], s.l.

Giovanni Angelo de Spenis, procuratore generale dei Certosini 1, chiede al card. Valier una proroga per la consegna della “nota dei libri d’Italia”. La Congregazione dell’Indice concede la proroga fino alla festa di san Giovanni Battista 2. 27

28

Copia; III/2, f. 206r. Al f. 207v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore, il signor cardinal di Verona, per il procuratore dell’Ordine certosino. Disposizione: 1600, lectum die 29. jan. Concessum usque ad festum sancti Io. Baptiste.

Illustrissimo et reuerendissimo Signore, il procuratore dell’Ordine certosino, seruo et oratore di v. s. illustrissima et reuerendissima, le fa intendere come li priori di detto Ordine, per hauer prima data la relatione e presentati li libri prohibiti, sospesi e sospetti alli reuerendi inquisitori delli luoghi et per altre cause, non hanno possuto nel termine assignatoli dalla Sacra Congregatione presentar di nuouo a quella detta relatione e libri. Supplica perciò v. s. illustrissima che se degni prorogargli il termine predetto et l’hauerà a gratia singularissima. Vt Deus etc.

1 2

  Sul de Spenis, cfr. doc. 37, nt. 1, e docc. 41, 48 e 87.   24 giugno 1600.

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153

DOCUMENTI

98. 

1600 gennaio-febbraio, s.l. [Roma]

Ricevute dei rappresentanti di vari Ordini per le lettere inviate dalla Congregazione dell’Indice nel gennaio 1600. Originali autografi; III/2, ff. 190r, 191r-v, 199r 1. 29



[191r]  Io, don Gio. Angelo di Napoli, indegno procuratore dell’Ordine certosino 2, ho riceuuto tre lettere della Sagra Congregatione dell’Indice per li tre prouinciali d’Italia di detto Ordine. In la certosa di Roma, hoggi XX di gennaro 1600. D. Gio. Angelo, procuratore, di man propria. 30

Io, don Seraffino di Rauenna, abbate dell.monastero della Pace di Roma et procuratore generale della Congregatione lateranense 3, confesso hauere riceuuto una lettera della Sacra Congregatione dell’Indice, diretta al padre generale nostro, la quale per essere qui in Roma già ho data in propria mano. Di Roma, hogi alli 20 del 1600. Io, don Seraffino di Rauenna, ut supra. 31

Io, fra’ Cesare Venerucci, procuratore generale della Religione delli Eremiti di san Girolamo 4, faccio fede hauer ricceuto la lettera della Sacra Congregatione de l’Indice, diretta al padre generale, questo dì, 20 ginaro 1600. Io, fra’ Cesare, qui supra. 32

Io, f. Basilio Angussola, procuratore generale de’ Carmelitani 5, faccio fede d’hauere riceuuto una lettera della Sacra Congregatione sopra l’Indice, diretta al padre generale nostro, questo dì, 20 di gennaro 1600. Io, f. Basilio sudetto, etc. 33

Io, fra’ Francesco Sosa, vicario generale de’ frati Min. osseruanti 6, confesso hauer riceuto una lettera dalla Sacra Congregatione qual eseguirò quanto in essa mi uien ordinato et in fede della uerità ho sottoscritta la presente, questo dì, 22 di gennaro 1600. Io fra’ Francesco da Sosa etc. | 34

  Nella trascrizione, l’ordine delle carte rispetta la sequenza cronologica delle ricevute.   Giovanni Angelo de Spenis, su cui cfr. doc. 37 nt. 1, e docc. 41, 48 e 87. 3   Serafino Merlini, su cui cfr. doc. 45, nt. 2, e docc. 48, 50, 110 e 117. 4   Su Cesare Venerucci, procuratore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa, cfr. doc. 48, nt. 19. 5   Su Basilio Anguissola, cfr. doc. 48, nt. 20. 6   Sul Sosa, cfr. doc. 95, nt. 4. 1 2

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154

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

[191v] Io, don Ambrogio Morandi, generale della Congregatione del Saluatore 7, ho ricceuto la lettera de l’illustrissimo e reuerendissimo signor cardinale di Verona, data sotto li 17 di gennaro in Roma l’anno 1600, oue si ordina che persino alla natiuità di s. Gio. Battista sia data la nota di tutti li libri che si trouano nella Congregatione nostra. 35

Io, don Gregorio di Solmona, priore del monasterio di S. Eusebio di Roma 8, monaco celestini, ho riceuuto la lettera de l’illustrissimo et reuerendissimo signor cardinale di Verona, data sotto li 22 de ginnaro in Roma l’anno 1600, oue si ordina che persino alla natiuità di s. Gio. Battista sia producta la nota de’ tutti li libri che si trouano nella Congregacione nostra. 36

Io, fra’ Dionisio Acerbi, procuratore generale di S. Girolamo in Monte Cauallo 9, ho riceuuto una lettera dalla Sac. Congregatione dell’Indice, diretta al reuerendissimo nostro p. generale, questo dì, 22 gennaro 1600. Ita est, frater Dionisius supradictus, manu propria. 37

Io, d. Giouannj, generale de Chierici regolari di S. Siluestro 10, ho riceuuta una lettera dalla Sacra Congregatione dell’Indice questo giorno, 22 di gennaro 1600. 38

Io, d. Giuliano d’Asola, procuratore generale casinense 11, ho riceuuto una lettera della illustrissima Congregatione sopra l’Indice questo dì, 22 gennaro 1600. 39

Io, don Lodouico Merlino, procuratore generale della Congregatione di san Paolo 12, ho riceuuto la lettera dell’illustrissima Congregatione dell’Indice hoggi, che sono li 22 di gennaro 1600. Io, don Lodouico, di mano propria. 40

7   Ambrogio Morandi, abate generale dei Canonici regolari del SS. Salvatore, su cui cfr. doc. 51, nt. 5, e docc. 95 e 117. 8   Gregorio da Sulmona risulta priore di S. Eusebio già dal dicembre 1597; sarebbe divenuto in seguito il primo abate del monastero di S. Angelo di Celano (Paoli, Fonti per la storia cit., p. 199). 9   Si riferisce all’Ordine dei Gesuati; su Dionisio Acerbi cfr. docc. 48 e 62. 10   Giovanni Scorcovillo, preposito generale dei Teatini, su cui cfr. doc. 51, nt. 10, e docc. 57, 72, 74, 95 e 117). 11   Giuliano Ghirardelli da Asola, su cui cfr. doc. 48, nt. 12. 12   Ludovico Merlini, su cui cfr. doc. 16, nt. 2, e doc. 48.

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DOCUMENTI

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Hoggi, che sono li 22 gennaro 1600, io, don Bonifacio, procuratore di San Saluatore in Lauro 13, ho riceuuto una lettera della Sac. Congregatione sopra l’Indice, diretta al p. generale della nostra Congregatione. Io, d. Bonifacio, mano propria || 41

[199r]  Io, d. Michelangelo de Simone, promotore generale dell’Ordine cisterciense, fo’ fede hauer riceuuto una lettera, diretta al padre generale del nostro Ordine 14 dalla Sacra Congregatione dell’Indice, et in fede etc., hoggi, 23 di gennaro 1600 D. Michelangelo di Simone, promotore etc. 42

Io, don Antimo, monaco della Congregatione di Vallombrosa, procuratore generale di detta Congregatione in Roma, fo’ fede hauer riceuto una lettera diretta al padre genereale di detta Congregatione dalla Sacra Congregatione dell’Indice. In quorum fidem, etc. Hoggi li 23 di gennaro 1600. Io, don Antimo sopradetto, di mia propria mano. Io, frate Francesco Massa, procuratore generale del Terzo Ordine de s. Francesco in Roma, fo’ fede hauer riceuuto una lettera, diretta al p. generale di detta Religione della Sacra Congregatione de l’Indice. In quorum fidem etc., a dì 23 gennaro 1600. Io, f. Francesco Massa come di sopra, propria mano. Io, fra’ Giuseppe da Melfi, procuratore generale dell’Ordine Min. de s. Francesco in Roma 15, fo’ fede hauer riceuuta una lettera, diretta al padre generale di detta Religione, della Sacra Congregatione dell’Indice. In quorum fidem etc. A dì 24 di gennaro 1600 Io fra’ Giuseppe da Melfi, procuratore e commissario generale. 43

Io, frate Zaccaria Bergomelli, procurator generale della Congregatione carmelitana di Mantoa 16, faccio fede hauer riceuta una lettera, diretta al m. r. vicario generale [della]  detta Congregazione, e quella d’ordine della Sac. Congregatione dell’Indice. In quorum fidem. Il mede[si]mo frate Zaccaria conferma, come di sopra etc. | 44

13   Bonifacio Fremoldi, rettore di S. Salvatore in Lauro dal 1597, fu procuratore generale dei Canonici secolari di S. Giorgio in Alga tra il 1599 e il 1600; raggiunse in seguito la carica di rettore generale per due volte, tra il 1616 e il 1619 e tra il 1625 e il 1628 (Tomasini, Annales Canonicorum secularium cit., pp. 634, 643, 668, 678, 688 e 694)). 14   Edmond de la Croix, su cui cfr. doc. 5, nt. 7, e doc. 112. 15   Giuseppe Pisculli, su cui cfr. doc. 48, nt. 18. 16   Sul Bergomelli, cfr. doc. 48, nt. 16.

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156

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

[199v]  Io, fra’ Luigi Romano, procuratore generale de’ padri Reformati de’ Minori osseruanti di Italia 17, fo’ fede di hauer riceuta vna lettera della Sacra Congregatione de l’Indice diretta a me. Data in S. Francesco in Trasteuere, il dì 23 di gennaro 1600. Fra’ Luigi di Roma, propria manu. 45

Io, frate Anselmo da Monopoli, procuratore generale di frati Capucini 18, fo’ fede d’hauer riceuuta una lettera della Sacra Congregatione del Indice, diretta al nostro p. generale, hoggi, che sono li 24 gennaro 1600. Frate Anselmo sopradetto, di man propria. 46

Io, frat’Angel Maria, generale di frati di Serui della b. sempre Verg. 19, confesso hauer riceuuto {***} et {prometto} eseguire fidelmente {quant}o in quella {si contiene}. Il giorno della conuers. di S. Paolo, 1600. 47

Io, frate Stephano Augerio, procuratore generale di frati Minimi 20, fo’ fede d’hauer riceuuta una lettera della Sacra Congregatione de l’Indice, diretta al nostro p. generale, hoggi, che sono 24 gennaro 1600. Frate [S. A]ugerio zeloso. 48

Io, frate Iacopo Alberici bergamasco, priore di S. Maria del Popolo 21, fatio fede di hauer riceuta una lettera della Sacra Congregatione de l’Indice diretta al nostro molto r. p. vicario generale hoggi che sono li 25 genaro 1600. Idem qui supra, frater Iacobus, manu propria. || 49

[190r] Io, don Gio. Lodouico da Faenza, procuratore generale della Congregatione Camaldulense 22, ho riceuuto due lettere della Sacra Congregatione sopra l’Indice, una per il p. generale di detta Congregatione et l’altra per il p. maggiore del Sacro Eremo di Camaldoli, per mandarle a’ detti padri. Et in fede ho fatto la presente di mia mano, questo dì, 3 di febraro 1600. Don Gio. Lodouico, procuratore generale camaldulense. 50

  Su Luigi da Roma, cfr. doc. 95, nt. 7.   Sul Marzato, cfr. doc. 48, nt. 13. 19   Angelo Maria Montorsoli, su cui cfr. doc. 48, nt. 2, e docc. docc. 51, 71 e 106. 20   Étienne Auger, su cui cfr. doc. 48, nt. 15 e doc. 89. 21   Iacopo (o Giacomo) Alberici, agostiniano della Congregazione di Lombardia, fu a lungo priore della chiesa di S. Maria del Popolo, ricoprendo la carica di vicario generale della Congregazione per due volte, nel 1601 e nel 1607; morì a Roma nel 1610 (Calvi, Delle memorie istoriche cit., p. 394-396). 22   Giovanni Ludovico Pasolini, su cui cfr. doc. 48, nt. 1. 17 18

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157

DOCUMENTI

Io, don Athanasio di Troyna, procuratore generale della Congregatione di s. Basilio 23, ho receuuto una lettera dalla Sacra Congregatione sopra l’Indici per il padre generale di detta Congregatione, quale ho inuiata a detto padre, et in fede ho fatto la presente di mia mano propria questo dì, XII di febraro 1600. Don Athanasio di Troyna come di sopra. 51

Io, f. Fuluio, v. a. g. di santo Agostino 24, ho riceuuta una lettera della Sacra Congregatione sopra l’Indice, drizatami dall’illustrissimo signor cardinale di Verona, questo dì, 20 di febraro 1600. F. Fuluius. v. g. apostolicus, licet indignus, Ordinis sancti Agustini. 52

23   Atanasio Donguida fu procuratore generale dei Basiliani dal 1597 al 1602 (G. Beritelli La Via, Notizie storiche di Nicosia […], riordinate e continuate per A. Narbone, Palermo 1852, p. 217; T. Minisci, Il fondo « Basiliani » dell’Archivio Segreto Vaticano, in Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata, n.s., 6 [1952], pp. 65-85, in part. p. 72). 24   Fulvio Fortunio, su cui cfr. doc. 95, nt. 8, e doc. 117.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

99. 

1600 febbraio 3, Milano

Bonaventura Asinari, preposito generale dei Barnabiti 1, assicura al card. Valier l’invio della “nota dei libri d’Italia”. 53

Originale autografo; III/2, f. 431r. Al f. 438v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor, in Christo colendissimo, il signor cardinale di Verona, Roma. Nota di ricezione: 1600, Chierici Reg., a’ 3 di febraro. Preposito generale al cardinale Verona. Esseguirà quanto li uiene imposto. Riceuuta a’ 19 detto. Illustrissimo et reuerendissimo signor in Christo colendissimo, pax Christi. Ho riceuuto la lettera di v. s . illustrissima et inteso la uolontà di quelli signori illustrissimi della Congregatione sopra l’Indice. Esseguirò quanto mi commandano uolentieri, se bene noi habbiamo mandata la lista de’ libri sospesi, conforme a un altro ordine quale hebbi puochi mesi sono non oltre. A v. s. illustrissima et reuerendissima di tutto cuor humilmente mi offero et raccomando, pregandoli dal Signor compimento de’ suoi buoni desiderij. Da Milano, alli 3 febraro 1600. D. v. s. illustrissima et reuerendissima deuotissimo in Christo seruo, don Buonauentura, chierico regolare. Il signor cardinale di Verona.

1

  Su Bonaventura Asinario, cfr. doc. 51, nt. 9, e docc. 66 e 95.

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159

DOCUMENTI

100.  1600 febbraio 5, Firenze

Tiberio Corsellini, abate generale dei Vallombrosani 1, assicura al card. Valier l’invio della “nota dei libri d’Italia” entro il tempo stabilito. 54

Originale autografo; III/2, f. 310r. Al f. 319v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore mio colendissimo, il signor cardinale di Verona. Nota di ricezione: 1600, Vallombrosa, a’ 5 di febraro di Firenze. Generale al cardinale Verona: non mancarà di esseguire quanto gl’è stato ordinato. Riceuuta a’ 12 di febraro.

Illustrissimo et reuerendissimo signor cardinale padron sempre colendissimo etc., non si mancarà che dalla banda nostra, dopo i fidelissimi transunti uerbotenus della lettera di v. s. illustrissima et quelli mandati per tutti i luoghi di nostra Congregatione, non si esseguisca, con ogni maggior diligenza possibile, compiacere et vbbidire l’illustrissima Congregatione dell’Indice et lei ancora, atteso che sommo desiderio è in noi di totalmente esseguire e in tutto e per tutto ubbidire alla Santa et Apostolica Sede. Il che piaccia al grande Iddio possiamo in ogni miglior modo esseguire, acciò che Esso ne uenga ben seruito et le illustrissime signorie vostre ben compiaciute. Alle quali, humilmente baciando le vesti, le uo augurando dal Signore felicità e contenti. Da Firenze, li 5 febbraro 1600. A v. s. illustrissima et reuerendissima seruo et figliolo in Christo, il generale di Vall’Ombrosa.

1

  Sul Corsellini, cfr. doc. 51, nt. 2, e docc. 59, 95 e 117.

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160

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

101. 

1600 febbraio 5, Bologna

Maurizio Borrini, vicario generale della Congregazione dell’Osservanza di Lombardia dell’Ordine di sant’Agostino1, assicura al card. Valier l’invio della “nota dei libri d’Italia” entro il tempo stabilito. Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 367r. Al f. 373v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: A l’illustrissimo e reuerendissimo mio signore osseruandissimo, il cardinale di Verona. Nota di ricezione: 1600, Bologna, a’ 5 di febraro. Vicario generale al Cardinale Verona: non mancarà di fare quanto li uien comandato. Vicario generale della Congregatione de Santo Agostino di Lombardiaa .Riceuuta a’ 23 detto. 55

Illustrissimo e reuerendissimo mio signore, per mezzo dell’amoreuolissima di v. s. illustrissima intesi l’ordine già dato dall’illustrissima Congregatione sopra l’Indice de’ libri prohibiti. Et per tanto non si mancherà di effettuare tutto il contenuto a tempo opportuno, di maniera che spero ne rimarranno tutti gl’illustrissimi suoi seruiti e noi prontissimi sempre ne conosceranno a’ comandi e cenni suoi. Fra tanto così propitio a’ santi pensieri e desiri suoi, le preghiamo il Signore, come noi con ogni riuerenza le baciamo il lembo della sacra veste. Di Bologna, gli 5 febraro 1600. Di v. s. illustrissima e reuerendissima deuotissimo in Christo seruo frate Mauritio Occhiepo, vicario generale della Congregatione, indegno.

a   Vicario generale della Congregatione de Santo Agostino di Lombardia di altra mano rispetto al resto della nota di ricezione. 1 

Sul Borrini cfr. doc. 51, nt. 11, e docc. 77 e 95.

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161

DOCUMENTI

102. 



1600 febbraio 11, Camaldoli (Arezzo)

Paolo Bazzolani, eremita maggiore dell’Eremo di Camaldoli 1, assicura al card. Valier l’invio della “nota dei libri d’Italia” entro il tempo stabilito. 56

Originale autografo; III/2, f. 327r. Al f. 334v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor mio colendissimo, il signor cardinale di Verona. Nota di ricezione: 1600, Camaldolensi, a’ 11 di febraro, de l’Eremo. Maggiore eremita al cardinale di Verona. Farà quanto si è ordinato. Riceuuta a’ 4 di marzo. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., p. 64, nt. 22 (ed. parziale).

Illustrissimo e reuerendissimo signor mio colendissimo, le benignissime lettere di v. s. illustrissima mi hanno rallegrato assai, che se bene io non ho hauuto con lei alcuna seruitù, nondimeno, essendo sparsa la fama della sua pia conuersazione e del suo ualore, l’ho sempre amata e riuestita con ogni affetto. Et certo che questa occasione così nobile mi è stata a fauor singolare per darmele a conoscere per suo deuotissimo seruo, che tanto maggiormente mi sento obligato, essendo io nato suddito di quella santa repubblica. Et hauendo riceuto tanti fauori da quei signori clarissimi tanto amoreuoli, intorno alla nota dei libri che habbiamo all’Eremo e nei luochi nostri, io con questi miei padri non mancheremo usare ogni diligenza per essequir puntalmente quanto lei ci commanda et quanto prima le manderemo la nota conforme alle sue. Et non resterò dirle che, quando uenne fuori l’Indice, non si mancò di fare la debita reuista. Io farò fine col bacciare riuerentemente a v. s. illustrissima le sacre uesti, pregandole da nostro signor Dio il colmo di ogni bene in sua santa gratia et appresso pregando Sua diuina maestà che si degni conseruare et prosperare la sua santa repubblica in pace fino alla consummazione del secolo. Dal sacro Eremo di Camaldoli, agl’XI di febraro 1600. Di v. s. illustrissima et reuerendissima seruo humilissimo, fr. Paolo, eremita maggiore.

1

  Sul Bazzolani, cfr. doc. 95, nt. 25, e doc. 117.

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162

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

103.  1600 febbraio 12, Parma

Zaccaria Tarasco, presidente dei Cassinesi 1, assicura al card. Valier l’invio della “nota dei libri d’Italia” entro il tempo stabilito. 57

Originale autografo; III/2, f. 249r. Al 264v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: A l’illustrissimo et reuerendissimo signor et patron colendissimo, il signor cardinale di Verona, Roma. Nota di ricezione: 1600, Cassinen., a’ 12 di febraro di Parma. Pressidente al cardinale Verona: dice che farà quanto gl’è stato ordinato. Riceuuta a’ 4 di marzo.

Illustrissimo et reuerendissimo signor e padron mio colendissimo, ho riceuuto quella di v. illustrissima e reuerendissima signoria circa l’ordine dellj libri prohibitj o sospettj e, per sodisfar al debito mio et alla riuerenza che si conuiene allj illustrissimi tribunali, io li dò parola certa che per tuttj li 18 di questo presente serano espediti gli auisi a ciascuno reuerendo prelato della Congregatione nostra, con ordine espresso che quanto prima si debbano mandar le liste secondo il tenore di quella di v. illustrissima e reuerendissima signoria, la coppia della quale per maggior cautela et osseruanza se ne mandarà a tuttj i prelati nostrj, promettendouj del sicuro senza dimora alcuna si esseguirà quanto comanda quella illustrissima Congregatione da ciascuno e che si mandarano le liste in mano al reuerendo p. procuratore nostro generale in Roma. E s’in altro io potrò sodisfare, serò prontissimo con l’effetto, pregando n. Signore la conseruj in gratia sua, et le bacerò la mano. Da Parma, il 12 dj febraro del ’600. Dj v. illustrissima e reuerendissima signoria deuotissimo seruitore, il presidente Cassinense.

1

  Zaccaria Tarasco, su cui cfr. doc. 49, nt. 1, e docc. 67 e 95.

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163

DOCUMENTI

104. 

1600 febbraio 16, Camaldoli (Arezzo)

Gherardo Pellegrini, priore generale dei Camaldolesi 1, assicura al card. Valier l’invio della “nota dei libri d’Italia” entro il tempo stabilito. 58

Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 326r. Al f. 335v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo monsignore, mio signor osseruandissimo, il signor cardinale di Verona, Roma. Nota di ricezione: 1600, Camaldolensi, a’ 16 di febraro. Abbate generale al cardinale di Verona. Non mancarà di fare quanto gli è stato ordinato. Riceuuta a’ 30 detto. Ed.: Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., pp. 64-65, nt. 23 (ed. parziale).

Illustrissimo et reuerendissimo monsignore, subito che ho riceuuto la gratissima di v. s. illustrissima, ne ho fatto molte copie et per questa posta le mandarò alli vicarij prouinciali, che loro ne mandino copia a ciaschedun prelato delle loro prouincie et anco ai ministri che stanno alli annessi et membri de tutte le badie, con pena che esseguiscono in tutto e per tutto l’ordine et comandamento di v. s. illustrissima. E non si mancarà, essendo questo il migliore et ottimo rimedio de tutti gli altri per trouare i libri suspetti e li cativi per separarli dai boni, se bene per gratia di Dio mi assicuro quasi che nella nostra et sua deuotissima Congregatione non ui sia sorte de libri prohibiti, atteso che due altre uolte ne habbiamo fatto inquisitione, et fattone consapeuoli i padri inquisitori, et anco a Roma. Et basciando humilmente la degna ueste di v. s. illustrissima, gli prego da Dio sanità, uita per 120 anni, con esaltatione al supremo grado di dignità, e me le dedico deuotissimo figliolo nel Signore. Di Camaldoli, questo dì 16 febraro 1600. Di v. s. illustrissima et reuerendissima humilissimo seruo nel Signore d. Gherardo da Verona, abbate generale camaldolense.

1

  Sul Pellegrini, cfr. doc. 49, nt. 5, e docc. 56 e 95.

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164

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

105. 

1600 aprile 6, Roma

Il card. Valier impone ai visitatori dei Certosini delle province del Regno di Napoli1, di Toscana2 e di Lombardia, l’invio della “nota” di tutti i libri del loro Ordine, conservati tanto nelle certose d’Italia, quanto nei luoghi sottoposti alla giurisdizione delle stesse, entro Natale. Copia; V/1, ff. 123v-124r.

P. priore e visitatore de’ Certosini del Regno. Reverendo padre, non essendosi esseguito da molti superiori l’ordine dato di mandar la nota de’ libri sospesi o prohibiti nella maniera che se ricercaua, e mouendo altri difficultà in non sapere la qualità de molti libri non espressi ne l’Indice, ma sì bene come pern{iti}osi contenuti nelle Regole, et hauendo notitia questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice che in molti luoghi de diuerse Religioni ui sono uarij libri prohibiti e sospesi, non conosciuti forse, né stimati per tali, e perciò non dati in nota conforme a l’ordine fatto, per questi e per altri rispetti si è resoluto prolungar il termine insino alla natiuità de s. Gio. Battista, senza speranza di altra dilatione, obligando in uirtù di questa, sotto le medeme pene, vostra paternità in far consegnar fra questo tempo dal suo procutatore alla n. Congregatione la nota de tutti i luoghi della sua prouincia con l’indice a alfabetico de tutti i libri greci, latini e uolgari, stampati o scritti mano, che in ciaschedun luogo, o nelle grangie, o uero appresso li uassalli si ritrouano, esprimendo il nome de l’auctore, il luogo e tempo della stampa e stampatore, et la materia che tratta il libro scritto a mano quando non ui fusse il nome de l’autore b, et essendo già riceutto c le liste de’ libri prohibiti e sospe{tt}i, si prolonga il termine di essequire il presente ordine, per l’occasione de l’andare al Capitolo generale, insino alla prossima festa della Natiuità di n. S., hauendoci fatta instanza il padre priore della certosa di Roma. Confido che usarà ogni diligenza in fare essequire quanto si ordina et alle sue orationi mi raccomando. Di Roma, a dì 6 d’aprile 1600. 59

60

61

  l’ corregge le.  Segue il luogo e tempo depennato. c   riceutto corregge in interlinea ricetto. a

b

Bertrand Chalup, su cui cfr. doc. 34, nt. 3, e docc. 38, 48, 70, 95 e 117.   Giovanni Battista Capponi, su cui cfr. doc. 49, nt. 2 e doc. 95, 117 e 118.

1  2

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DOCUMENTI

165

Di v. reuerenza amoreuole, il cardinal di Verona. || Priore e visitatore de’ Certosini de Toscana. Priore e visitatore de’ Certosini di Lombardia, come quella di sopra scritta al p. p. e visitatore del Regno di Napoli, sottoscritte nel medesimo giorno dall’illustrissimo cardinale Verona.

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166

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

106. 

1600 aprile 17, Parma

Paolo Pelegri, priore provinciale della provincia di Lombardia dei Servi di Maria1, chiede al card. Tagliavia una proroga fino a tutto il mese di maggio per l’invio della “nota dei libri d’Italia”. Originale con sottoscrizione autografa; III/2, f. 409r. Al f. 410v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo padron mio colendissimo il signor cardinale Terranuoua, Roma. Nota di ricezione: 1600, Parma, 17 aprile. Prouinciale de’ Serui desidera proroga. Ed.: Rusconi, La preparazione culturale cit., Appendice 1, pp. 332-333 (ed. parziale).

Illustrissimo e reuerendissimo monsignore padron mio colendissimo s., il nostro p. generale, di buona memoria2, d’ordine della Sacra Congregatione dell’Indice mi fece un precetto per sue lettere, date in Roma alli 29 di genaio e da me riceuuto in Cauacurta, diocese di Lodi, il dì 9 di febraio, ch’io per tutto questo corrente mese facessi ch’in Roma, nelle mani del nostro p. procurator dell’Ordine3, fusse la nota e l’indice di tutti e’ libbri greci, latini, etc. che si ritrouassino in ciascun conuento e luogo di questa mia prouincia di Lombardia. Io non ho mancato d’usare ogni diligenza per ubbidire, scriuendo a tutti i priori e vicarij della prouincia a mandare in Milano al mio p. socio la detta nota de’ libri tutti, acciò si riscriuessino in un libbro con lettera intelligibile, con indice alfabetico. Ma non sarà possibile, illustrissimo signore, alla fine di questo, che tutte le liste sieno neanche fatte, non che riscritte, non ch’il libbro habbia in tal tempo d’essere in Roma. La cascione perché, quando io riceuei il precetto, di già s’erano assentati diuersi predicatori in luntani paesi, con le chiaui de’ loro studij, né sono ritornati in prouincia se non appena in tempo di uenire qua al capitolo prouinciale che si farà domani. Se però ci sarà a mandato qualche presidente o che per tutto domani ci uenisse publicato il generale, che dicesi essere in questo conuento, altramente il capitolo potrebbe andar in lungo e tanto più sarieno impediti 62

a

 Segue publicato o depennato.

1   Il comasco « Paulus a S. Bernardo » era « generalis diffinitor » della provincia di Lombardia dei Servi di Maria tra il 1600 e il 1601 (Giani, Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum cit., p. 338) 2   Angelo Maria Montorsoli, su cui cfr. doc. 48, nt. 2, e docc. 51, 71 e 98. 3   Antonio Fucci, su cui cfr doc. 48, nt. 2.

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detti predicatori a fare le liste de’ suoi libri, né per mezzo di in alcuni conuenti uerrebbon distintamente fatte, poscia che, com’ella sa benissimo, ancora nel fare queste simili liste sia mestiero di buona intelligenza. Il perché vorrei pregare e supplicare v. s. illustrissima e reuerendissima a restar seruita, bontà sua, di prolungare il tempo almeno per tutto maggio prossimo, che ne riceueremo gratia singolare, restandogliene con obligo grandissimo. Ispedito il capitolo, questi padri, ritornati subbitamente alle sue stanze, attenderanno al fare dette liste. E l’opra, spero, riuscirà conforme al precetto della Sacra Congregatione, ch’è quanto da me si desidera, non per timor d’alcuna pena, ma per la stessa ubbidienza. Vero è c’hoggi spira il prouincialato nella persona mia e domani intimerò il medesimo precetto al p. prouinciale successore. Con questo fine, senza fine pregherò Dio benedetto per la continua sanità et essaltatione di v. s. illustrissima e le baccio la ueste con ogni humiltà. Di Parma, alli XVII aprile 1600. Di v. s. illustrissima e reuerendissima humilissimo seruitore, fra’ Paolo Pelegri di Como, seruita, prouinciale della prouincia di Lombardia. All’illustrissimo signor card. Terranuoua.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

107. 

1600 aprile 19, Roma

Il card. Valier si congratula con Lorenzo Pacifico, priore dell’abbazia cassinese della SS. Trinità di Cava dei Tirreni 1, per l’invio della “nota” dei libri messi da parte perché sospesi o bruciati perché « inutili », e impone di inviare il prima possibile la “nota” di tutti i libri conservati tanto nell’abbazia, quanto nei luoghi sottoposti alla giurisdizione della stessa. 63

Copia; V/1, f. 124r.

Cava. Prior de’ Cassinen. Reverendo padre, son restati sodisfatti questi miei illustrissimi signori della Congregatione della diligenza usata in essecutione dell’ordine data mandando la nota de’ libri che hauete ritrouati e messi da parte o abbruggiati per inutili, mandarete quanto prima la nota di tutti li libri sì del monasterio come de’ vesalli, conforme al nouo ordine. Et alle uostre orationi mi raccommandi. Di Roma, a’ 19 di aprile 1600.

1   Lorenzo Pacifico da Aversa era professo di Cava dal fin 29 maggio 1572 e vi ricopriva la carica di priore (P. Guillaume, Essai historique sur l’Abbaye de Cava, Cava dei Tirreni 1877, pp. CXXX e p. 336).

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DOCUMENTI

108. 

1600 aprile 29, Ferrara

Teofilo Caucchi, priore della certosa di S. Cristoforo di Ferrara 1, ringrazia Agostino Valier per la proroga ottenuta. 64

Originale autografo; III/5, f. 495r. Al f. 505v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo e reuerendissimo signore, padrone colendissimo, il signore cardinale di Verona. A {Roma}. Nota di ricezione: 1600, ex Ferraria, 29. april. Carthusiæ prior cardinali Veronensi gratias agit pro temporis propagatione.

Iesus Maria Illustrissimo signore padrone colendissimo, con ogni debita riuerenza si è riceuuto l’ordine che è piacciuto a v. s. illustrissima d’imporci circa l’Indice de’ libri prohibiti, et con ogni sollecitudine et diligenza si attenderà ad eseguirlo, notificando a ciascheduna casa della prouincia nostra quanto v. s. illustrissima per la sua commanda et faccendole copia anco delle stesse lettere. Et della commodità et prorogatione che ad instanza del molto reuerendo p. priore nostro de’ termini v. s. illustrissima ci concede, le rendiamo gratie infinite, pregando n. S. Dio per la felicità sua. Et con le ginocchia in terra, humillissimamente le bacio la sacra ueste. Dalla certosa di Ferrara, li 29 aprile 1600. D. v. s. illustrissima diuotissimo et humillissimo seruo, d. Teofilo prior indegno etc.

1   Teofilo Caucchi (o « Conchio », o « Conchino »), bolognese, fu priore a Ferrara dal 1591 al 1601 (cfr.: Tromby, Storia critico-cronologica cit., X, p. 389 e 403; A. Manghi, La certosa di Pisa. Storia (1366-1866) e descrizione, Pisa 1911, p. 188).

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

109. 

1600 maggio 27, Recanati

Il generale dell’Ordine di S. Ambrogio ad Nemus invia al card. Valier la “nota dei libri d’Italia”. Originale con sottoscrizione autografa; III/6, f. 25r. Al f. 44v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor et padron mio osseruandissimo, il cardinale di Verona, Roma. Nota di ricezione: 1600, Recanati, 27. maij. Generalis Ordinis s. Ambrosij cardinali Veronensi: indicem librorum transmittit.

Illustrissimo et reuerendissimo signor padron mio, colendissimo s., conforme alla di v. s. illustrissima mandatami molti mesi sono a Santo Clemente in materia della nota de’ libri, non mancai subito dar ordine alli capi delle prouincie che intimassero tal ordine et fosse essequito. La maggior parte l’hanno mandata et altri, per esser li sospetti di peste in Piemonte, non hanno potuto dar perfetto compimento a questo. Le mandate copie, essendo per il più policette confuse, ho datto ordine si ponessero in buona mano et poi gli si appresentassero. Hora, essendo occorso di andare nella Marca di commandamento dell’illustrissimo prottetor nostro per rimediare ad alcune differentie, non so se il procuratore generale, al quale ho scritto di qui che debba pigliare tal cura, habbi ancora essequito conforme al volere di v. s. illustrissima, sì che v. s. illustrissima non mi tenga per disubediente se in ciò ho tardato più del uoler mio. Non mancarò sì bene dar nuouo ordine si spedischino quanto prima, acciò v. s. illustrissima resti sodisfatta. Il Signore la feliciti et prosperi all’augmento di maggior dignità, e con tal fine humilmente me gl’inchino. Di Recanati, il 27 maggio 1600. D. v. s. illustrissima et reuerendissima humillissimo seruitore, il generale di Santo Clemente.

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110. 

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s.l.d. [1600, post 20 gennaio, ante 24 giugno, Roma]

Serafino Merlini, abate di S. Maria della Pace e procuratore generale dei Canonici regolari lateranensi 1, chiede una proroga di due mesi per la consegna della “nota dei libri d’Italia” rispetto al termine prefissato, la festa di san Giovanni Battista 2. La Congregazione concede la proroga richiesta. 65

66

Copia; XIX/1, f. 125r. Al f. 128v, indirizzo: Alli illustrissimi et reuerendissimi signori li signori cardinali della Sacra Congregatione dell’Indice, per la Congregatione lateranense. Disposizione: 1600, octaua iulij. Lectum et concessum ut petunt.

Illustrissimi et reuerendissimi signori, l’abbate de la Pace, procuratore generale de la Congregatione lateranense, restando a esserli mandato per diuersi impedimenti alcune liste de libri de particulari et anco alcune censure di quelli che sono stati dati da espurgare a detta Congregatione, supplica le Signorie vostre illustrissime et reuerendissime a degnarsi di prororgarli il termine prefisso di san Gioanni prossimo per altri doi mesi, che in tanto si solicitarà di hauere tutte le dette liste e censure, e le porrà in ordine per presentarle conforme a quanto hanno ordinato le signorie vostre illustrissime et reuerendissime, da le quali si riceuerà il tutto per gratia e si pregarà per la lor perpetua felicità.

1 2

  Sul Merlini, cui cfr. doc. 45, nt. 2, e docc. 48, 50, 98 e 117.   24 giugno 1600.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

111.  s.l.d. [ante 1600 luglio 8, Napoli]

Il provinciale di Napoli dei Francescani osservanti 1 chiede una proroga per la consegna della lista fino alla festa di Ognissanti2. La Congregazione concede la proroga richiesta. 67

Copia 3; XIX/1, f. 121bisr. Al f. 132v, disposizione: 1600, Neapoli, octaua iulii. Ministro Fratrum minorum de Obseruantia prorogatum tempus usque ad festum Omnium sanctorum.

Illustrissime ac reuerendissime domine, prouincialis minister Fratrum minorum Obseruantium Neapolis supplex petit ab amplitudine tua, ut tempus a Sacra Congregatione Indicis prescriptum usque ad Natiuitatem sancti Ioannis Baptistæ super relatione librorum omnium Neapolitanæ Provinciæ ordine alphabetico conscribendorum prorogetur usque ad festum Omnium sanctorum, tum propter laboris immensitatem, tum propter necessariam occupationem visitationis totius Provinciæ, quæ facienda erat ante Capituli generalis Romani celebrationem. Idque iterum suppliciter expetit ab amplitudine tua. Quam Deus opt. max. seruet incolumem, etcetera.

1   È forse ancora in carica padre Luigi da Maddaloni, eletto al capitolo generale di Roma del 1587 (Chronologia historico-legalis cit., I, p. 336; de Gubernatis, Orbis seraphicus cit., III, p. 366). 2   1° novembre 1600. 3   Copia redatta da un’unica mano, compresa la trascrizione della disposizione.

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112.  s.l.d. [ante 1600 luglio 8]

Il promotore generale dei Cistercensi 1, chiede una proroga per la consegna della lista fino alla festa di Ognissanti 2. La Congregazione dell’Indice concede la proroga richiesta. 69

70

Copia; XIX/1, f. 124r. Al f. 129v, indirizzo: All’illustrissimi et reuerendissimi signori li signori della Sacra Congregatione dell’Indice, per il promotore generale dell’Ordine cisterciense. Disposizione: 1600, octaua iulij. Lectum et prorogatum tempus.

Illustrissimi et reuerendissimi signori, il promotore generale dell’Ordine cisterciense humilmente supplicando fa intendere alle signorie vostre illustrissime et reuerendissime come li mesi passati fu ordinato da cotesta Sacra Congregatione che si douesse fare un libro, nel quale si mettesse la nota di tutti i libri che nelli monasterij di detto Ordine in Italia si trouano. Et li fu presentata una lettera drizzata al padre generale di detto Ordine 3, quale mandò in Francia doue detto p. generale si ritroua, né dopo ha hauuto di quella altra risposta. Et perché detto promotore non ha authorità né giurisditione sopra d’altri monasterij che di quelli che si ritrouano nel Stato ecclesiastico, non ha possuto da sé eseguire quanto bisognaua, ancorché habbia pregato per lettere li reuerendi vicarij generali dell’altre Prouintie che facessero il loro debito, ma forse per la distanza non hanno sino a questo tempo mandato tal raguaglio. Perciò si supplica che signorie vostre illustrissime et reuerendissime restino seruite prolongare il termine di eseguire tal comandamento. Et tra tanto esso oratore, come figliolo, d’obedienza presenta la nota di quelli libri che si trouano nelli monasterij sottoposti alla sua giurisditione acciò si scorga la uerità: che non è per defetto suo il non hauere adempito a pieno il precetto da cotesta Sacra Congregatione fatto. Et tal prorogatione di termine si receuerà a gratia singolarissima, con obligo di pregare Iddio per la loro felicità. Vt Deus etc. 71

1   Si tratta forse di Michelangelo de Simone, che in data 23 gennaio 1600 sottoscrive una ricevuta in qualità di promotore generale (cfr. doc. 98). 2   1° novembre 1600. 3   Edmond de la Croix, su cui cfr. doc. 5, nt. 7, e doc. 98.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

113.  s.d. [1600 post giugno 13, ante luglio 11], Roma

La Congregazione dell’Indice si congratula con Stefano Caucchi, priore della certosa di Ferrara1, per la prontezza dimostrata nell’invio della “nota dei libri d’Italia”. Copia; V/1, f. 125v.

Ferrara. Prior della Certosa. Reuerendo p., han preso gran contento questi miei illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice in ueder la prontezza che mostra a in esecutione di quanto fu ordinato. Et in ogni occasione alla sua Religione, et al particular della persona sua, se li darà ogni giusta sodisfattione. Reccomandandomi alle sue orationi. Di Roma. D. v. reuerenza amoreuole. 72

a

  mostra corregge monstra.

1

  Sul Caucchi, cfr. doc. 108, nt. 1.

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114. 

s.d. [1600 giugno post 13, ante 24], Roma

La Congregazione dell’Indice si congratula con il generale dell’Ordine di sant’Ambrogio ad Nemus per la prontezza dimostrata nell’invio della “nota dei libri d’Italia”. Copia; V/1, f. 126v.

Generale de l’Ordine de santo Ambrosio. Molto reuerendo padre, l’Indice de’ libri della sua Religione presentato in tempo e con bon a ordine distincto dal p. f. Lutio, accompagnato dalla lettera di v. reuerenza, dà occasione di lodare l’obedienza e la diligenza usata, et in ogni occorrenza di fauorirui et aiutarui. Con che fine alle sue orationi mi raccomando. Di Roma. D. v. p. m. reuerenda amoreuole. 73

a

  bon corregge buon.

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

115.  1600 giugno 22, Vicenza

Girolamo Giovannini da Capugnano, inquisitore di Vicenza 1, chiede al card. Agostino Valier a nome del padre Modesto, bibliotecario del convento domenicano di S. Corona a Vicenza, la proroga della data di consegna della lista di tutti i libri del convento fino alla festa di san Michele 2. 74

75

Originale autografo; III/6, f. 248r. Al f. 249v, indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor mio colendissimo padrone il signor cardinale di Verona. Nota di ricezione: 1600. Vicent. 22. iulij 3. Inquisitor cardinali Veronensi ut prorogetur tempus pro conficiendo indice. 76

Illustrissimo et reuerendissimo signore, mio colendissimo padrone, sono in questa comune libraria del conuento di Santa Corona di Vicenza grandissima copia di libri scritti a penna e uecchi, con caratteri poco intellegibili e per addempiere il comandamento che si debbia fare lo inuentario loro, questa carica appartiene al padre maestro Modesto, come librarista, cioè, et molto prattico di detti libri. Questo padre è di 75 anni, decrepit’ormai et infermo delle gambe, onde va con le crocciole e però non è così bastante a compire questo inuentario nel tempo debito e desidera d’hauere tempo sino a san Michiele. E perché ei crede che io possa impetrare questa dilatione, io uengo a pregare con moltissima umiltà v. s. illustrissima et reuerendissima che sia seruita a degnarsene di fauorirlo, però che ’l tempo è già finito, finendosi questo mese. Il che riceuerò per singolarissima gratia, sicome sempre mai ho stimato le molte bontà di v s. illustrissima et reuerendissima, alla quale bacio la ueste. Di Vicenza, ai XXII di giugno 1600. Di v. s. illustrissima et reuerendissima deuotissimo seruitore, fra Ieronimo Capugnano, inquisitore.

1   Sul domenicano Girolamo Giovannini, inquisitore di Vicenza tra il 1506 e il 1603, vedi: E. Pierazzo, Un intellettuale al servizio della Chiesa: Girolamo Giovannini da Capugnano, in Filologia e critica 23 (1998), pp. 206-248; R.M. Ridolfi, Giovannini, Girolamo, in DBI, 56, Roma 2001, pp. 376-378; Catholic Church cit., I/4, pp. 2861-2862. 2   29 settembre 1600 3   La discrepanza di datazione dipende da un errore del redattore della nota di ricezione.

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116. 

177

1600 luglio 11, Roma

La Congregazione dell’Indice impone a « Ioannes Baptista Corpius », abate dell’abbazia cistercense del S. Salvatore (Abbadia San Salvatore [Siena]) 1, l’invio della “nota” relativa al monastero e al territorio abbaziale. 77

Copia; V/1, f. 129r-v.

Abb. Cister. Santo Saluatore. R. p., hauendo questi illustrissimi signori miei collegi concesso al p. generale di publicare et a esseguire l’Indice non solo in tutta la Religione, ma anco in tutti quei castelli e luoghi sogetti alla iurisdittione di monasterii, però, essendo molti luoghi sogetti alla iurisdittione del uostro monasterio, poterete in quelli fare publicare et esseguire l’Indice, usando in ciò con molto zelo et diligenza, come buon pastore ogni sollicitudine per esseguire quanto si commanda nelle Regole e ne l’Instruttione dell’Indice, non volendo però far præiuditio alcuno alla iurisdittione che in ciò pretendano li vescoui. E nascendo qualche difficoltà nell’essecutione, ne darete auiso alla nostra Congregatione dell’Indice che sarete consolato, con mandar nota alfabetica | de tutti libri che trouarete appresso monaci e secolari, siano græci, latini e uolgari, stampati o scritti a mano, esprimendo il nome de l’autore, il luogo e tempo della stampa e stampatore, e la materia che tratta il libro scritto a mano, quando non ui fusse il nome dell’authore. Confido che usarà ogni diligenza in esseguire quanto si ordina e dar conto dell tutto quanto prima, et alle sue orationi mi raccomando. Roma, li 11 di luglio 1600. D. v. r. amorevole. 78

a

 Segue ac depennato.

1   Fu eletto ad triennium nel 1599 (cfr. la Series abbatum monasterii S. Salvatoris de Monte Amiato, nullius diocesis, in provincia Senensi & Districtu Clusinensi, in G. Jongelincx, Notitiae abbatiarum Ordinis Cistercensis per Orbem universum libros 10 […], VII. Continens fundationes Regnorum Italiae […], Coloniae Agrippinae, apud Ioannem Henningium bibliopola, 1640, p. 25).

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

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s.d. [1600 ottobre 10], Roma

Il card. Valier conferma ai superiori generali di numerosi Ordini l’avvenuta ricezione della “nota dei libri d’Italia” e fornisce disposizioni per la censura dei libri espurgabili. Copia; V/1, f. 137r. Ed.: Fragnito, L’Indice clementino cit., pp. 55-56 (ed. parziale); Rusconi, I libri dei camaldolesi cit., p. 65, nt. 25 (ed. parziale).

Generale. M. r. p., la nota de’ libri della sua Religione, presentata conforme all’ordine a già dato da questi mia illustrissimi signori della Congregatione dell’Indice, è stata loro molto grata, scorgendo in quella la prontezza dell’obedienza accompagnata dalla diligenza usata b in esseguir quanto era stato ordinato per loro utilità a publico benefitio, sicome al tempo suo ne uedranno l’effetto. E molto più grato sarà la v. r. con li sua padri come boni e zelanti religiosi alla giornata auisaranno alla nostra Congregatione de’ libri pernitiosi che andranno scoprendo e delli errori che in diuersi libri permessi di qualsiuoglia professione ritroueranno, acciò li possi per rimedio opportuno in prohibirli o correggerli, aiutando li vescoui et inquisitori nel censurar li libri con mandar nota da farli delle censure. Et in ogni difficultà che nascerà circa l’essecutione de l’Indice, se li darà {g}iusta sodisfattione, aiutando la nostra Congregatione. Con che fine all’oratione de sua padri mi raccomando. Di Roma. 79

80

a

  ordine corregge Indice.   usata corregge molta.

b

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DOCUMENTI

Vicario Vicario

s. Domenico1. s. Agostino2. s. Basilio. Generale di Carmelitani3. Vicario Foliensi4. Capuccini5. Minori conventuali6. Minori osseruanti7. Minimi8. Terz’Ordine Presidente di s. Francesco9. Serui10. Cassinense11 . Cisterciensi di Lombardia [e] Toscana12.

Nota de’ libri de’ monasterij d’Italia

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Canonici di S. Giorgio13. Canonici di S. Saluatore14. Canonici Lateranensi15. Chierici Regulari16. Chierici Minori17. Chierici di s. Paulo Decollato18. Ministri d’infermi19. Generale Congregatione di Sommasca20. de’ Congregatione della dottrina christiana21. Monaci di s. Hieronimo22. Frati di s. Hieronimo23. Eremiti di s. Hieronimo del b. Pietro da Pisa24. ||

1   Paolo Isaresi da Mirandola procuratore generale dal 1595 al 1601 e, dopo la morte di Ippolito Maria Beccaria (3 agosto 1600), di cui era socius, anche vicario generale dell’Ordine dei Predicatori, carica che mantenne fino al capitolo generale, che il 9 giugno 1601 elesse Jerónimo Xavierre (Mortier, Histoire des maîtres généraux cit., p. 52-55). 2   Fulvio Fortunio, su cui cfr. doc. 95, nt. 8, e doc. 98. 3   Enrico Silvio, su cui cfr. doc. 4, nt. 5, e docc. 51, 68, 88 e 95. 4  Guillaume Guiron (« Guillelmus a sancto Claudio »), abate generale della Congregazione foliense dal 1598 al 1601 (Morozzo, Cistercii reflorescentis cit., p. [281]). 5   Girolamo da Castelferretti, su cui cfr. doc. 51, nt. 14, e docc. 55 e 95. 6   Filippo Gesualdi, su cui cfr. doc. 4, nt. 7, e docc. 50, 69 e 95. 7   Francisco Sosa, su cui cfr. doc. 95, nt. 4, e doc. 98. 8   Jérôme Durand, su cui cfr. doc. 51, nt. 13, e doc. 95. 9   Girolamo Marchetti, su cui cfr. doc. 5, nt. 19, e docc. 8, 51, 78 e 95. 10   Arcangelo Tortelli da Parma, già vicario generale apostolico, fu eletto generale il 27 maggio 1600 e rimase in carica fino alla morte, avvenuta il 3 ottobre 1601 (Giani, Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum cit., pp. 334 e 338). 11   Girolamo Ruscelli, su cui cfr. doc. 4, nt. 2, e doc. 32. 12   Si riferisce probabilmente al presidente della Congregazione d’Italia dei Cistercensi, Claudio Gilberti, su cui cfr. doc. 48, nt. 21, e docc. 51, 73, 76 e 117. 13   Girolamo Zini, rettore generale dei Canonici secolari di S. Giorgio in Alga dal 18 aprile 1600 al 7 maggio 1601 (Tomasini, Annales Canonicorum secularium cit., pp. 643-644). 14   Ambrogio Morandi, abate generale dei Canonici regolari del SS. Salvatore, su cui cfr. doc. 51, nt. 5, e docc. 95 e 98. 15   Girolamo Ruelli da Treviso, eletto abate generale dei Canonici regolari laternanensi il 27 aprile 1600 (Guglielmi, I Canonici regolari lateranensi cit., pp. 156 e 206) e morto a Roma il 17 ottobre 1600 (ibid., p. 166). 16   Giovanni Scorcovillo, preposito generale dei Teatini, su cui cfr. doc. 51, nt. 10, e docc. 57, 72, 74, 95 e 98. 17   Andrea Albertini, proposito generale dei Chierici regolari minori, su cui cfr. doc. 81, nt. 5, e doc. 86, nt. 2. 18   Agostino Tornielli, su cui cfr. doc. 51, nt. 9. 19   Camillo de’ Lellis, su cui cfr. doc. 5, nt. 23, e docc. 81 e 86. 20   Andrea Terzano, preposito generale dei Somaschi, su cui cfr. doc. 81, nt. 4, e doc. 91. 21   Giovanni Battista Serafini, eletto quale primo preposito generale della Congregazione dei Padri della dottrina cristiana nel 1598, confermato nel capitolo generale del 1601 e ancora in carica nel 1603, quando redige le Constitutioni et regole della Congregatione de padri della Dottrina Christiana di Roma fatte di nuouo, e stabilite di ordine de suoi fratelli […]. Composte, e compilate dal molto reuerendo padre Giouan Battista Serafini d’Oruieto sacerdote, e preposto generale della medesima Congregatione, l’anno 1603, in Roma, appresso gli Stampatori Camerali, 1604 (in part. c. 2r). 22   Pietro Porro, priore generale dei Monaci di san Girolamo dell’Osservanza di Lombardia, cfr. doc. 51, nt. 6, e docc. 64 e 79. 23   Eremiti di san Girolamo della Congregazione di Fiesole. 24   Stefano Corradini, rettore generale degli Eremiti di san Girolamo della Congregazione del beato Pietro da Pisa, su cui cfr. doc. 51, nt. 8, e docc. 52, 90 e 95.

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Generale

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

de’ Certosini25. Lombardia. Toscana26. Regno27.

Visitatore

de’ Certosini in

Generale Generale

de’ ss. Barnaba et Ambrosio. de’ Cruciferi. Celestini28. Siluestrini29. Mont’Oliueto30.

Maggiore

di Monte Corone31.

Maggiore

de l’Eremo di Camaldoli32.

Generale

di Monteuergine33.

Generale

di Val Ombrosa34.

Vicario della Congregatione mantuana de’ Carmelitani35. Vicario della Congregatione di Lombardia de l’Ordine di s. Agostino36. Generale de’ Camaldolensi37.

25   Bruno d’Affringues, in carica dal 4 febbraio 1600 al 1631 (Tromby, Storia critico-cronologica cit., X, p. 438; Clark, The Chartae of the Carthusian General Chapter 1589-1599 cit., p. 117; Id., The Chartae of the Carthusian General Chapter 1600-1658 cit., p. V); cfr. doc. 120. 26   Giovanni Battista Capponi, su cui cfr. doc. 49, nt. 2 e docc. 95, 105 e 118. 27   Bertrand Chalup, su cui cfr. doc. 34, nt. 3, e docc. 38, 48, 70, 95 e 105. 28   Teodosio da Bologna, su cui cfr. doc. 48, nt. 6. 29   Egidio Benci, su cui cfr. doc. 51, nt. 12, e doc. 54. 30   Vito Bonaccolti, su cui cfr. doc 49, nt. 2, e docc. 75, 80, 82 e 84. 31   Girolamo da Perugia, eletto eremita maggiore di Montecorona nel 1600 (Lugano, La Congregazione Camaldolese degli Eremiti di Montecorona cit., p. 208). 32   Si tratta forse di Arsenio da Poppi. 33   Severo Giliberto, su cui cfr. doc 39, nt. 4, e docc. 65 e 92. 34   Tiberio Corsellini, su cui cfr. doc 51, nt. 2, e docc. 59, 95 e 100. 35   Teodoro Gorzoni (« Theodorus Gorzonius »), bresciano, fu vicario generale della Congregazione di Mantova dal 29 aprile 1600 al 4 maggio 1602 (Felini, Sacrum museum cit., p. 75; Vaghi, Commentaria fratrum cit., pp. 151-152 e 192). 36   Ippolito Zurla, di Crema, fu eletto vicario generale della Congregazione dell’Osservanza di Lombardia dell’Ordine di sant’Agostino nel 1592 e poi di nuovo nel 1600; morì nel maggio del 1601 (Calvi, Delle memorie istoriche cit., pp. 373-375). 37   Paolo Bazzolani, su cui vedi cfr. doc. 95, nt. 25, e doc. 102.

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181

DOCUMENTI

118. 

1600 dicembre 13, Bologna

Giovanni Battista Capponi, visitatore di Toscana dei Certosini1, conferma al card. Valier la ricezione della lettera da questi inviata in data 10 ottobre 1600 e promette futura obbedienza. Originale autografo; III/5, f. 234r. Al f. 239v, traccia di timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signore mio padrone colendissimo, il signor cardinale di Verona. Roma Nota di ricezione: 1600. Certosini, a’ 13 di decembre di Bologna. Visitatore al cardinal Verona. Dice che sarà sempre obediente in seruirla e usarà diligenza. Riceuuta a’ 31 detto.

Illustrissimo et reuerendissimo monsignor, santissima intentione è quella di v. s. illustrissima et di cotesti altri illustrissimi signori di purgare il contagio da persone empie sparso nel campo della Scrittura Sacra et è ben degna di essere aiutata da chiunque desidera di caminare sicuro per la uia dell’eterna salute come fa la nostra Religione fidelissima alla Santa Apostolica Chiesa. Però, sì come siamo stati soliciti nel mandar l’indice di tutti li nostri libri, così anco saremo ubbidienti in quello che v. s. ne commanda con la sua delli 10 d’ottobre non prima che questa settimana passata recataci, così Iddio benedetto adempia la pia mente di v. s. illustrissima, alla quale, per fine di questa, humilissimo m’inchino et baccio la sacra ueste. Dalla certosa di Bologna, a li 13 di decembre 1600. D. v. s. illustrissima et reuerendissima, seruo humilissimo, f. Gio. Battista, visitatore.

1

  Sul Capponi cfr. doc. 49, nt. 2, e docc. 95, 105 e 117.

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182

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

119. 

1602 novembre 22, Roma

Il card. Tagliavia impone ad Ippolito Fabriani, priore generale degli Agostiniani 1, di inviare quanto prima la “nota dei libri d’Italia”, secondo l’ordine già molte volte impartito e disatteso dai predecessori. 2

Copia; V/1, f. 177v.

Generale di S. Agostino. Molto reuerendo p. come fratello, fu altre uolte dato ordine dalla nostra Congregatione dell’Indice, sotto rigorose pene, di mandar nota di tutti i libri, stampati o manuscritti, che si trouaranno in tutti i loro monasterii d’Italia, sì come, mentre era assistente, ne douea essere informato. Et già da tutte le altre Religioni è stato prontamente esseguito, et anco dalla loro Congregatione di Lombardia si hebbero alcune note imperfette di alcune prouince di Regno. Resta hora che v. p. supplisca, con la diligenza et zelo suo, alla negligenza de’ prędecessori et procuri che quanto prima, conforme all’ordine all’hora dato, si esseguisca, in maniera che non s’aggraui la Religione di molta spesa in mandar per corrieri ma, con la prudenza sua, disponga che si esseguisca il tutto con minor dispendio possibile e maggior prestezza che si può, seruendosi della commodità de’ padri loro che ben spesso sono in uiaggio e uengono a Roma, e possono portarle e dar in mano del procuratore generale, il quale in bona forma consegni il tutto alla nostra Congregatione, acciò questi miei illustrissimi et reuerendissimi signori restino soddisfatti della prontezza in esseguire con ogni sollecitudine di v. p., alla quale da n. Signore Dio desidero ogni bene. Di Roma, a’ 22 di nouembre 1602. Come fratello amoreuole, il cardinal de Terranoua.

1   Originario di Mercato Saraceno (Forlì), all’epoca diocesi di Ravenna, Ippolito Fabriani (o Fabiani) fu priore generale degli Agostiniani dal 25 maggio 1602 al 17 dicembre 1607, quando fu promosso alla cattedra episcopale di Civita Castellana (Crusenius, Monasticon Augustinianum cit., pp. 227-232; Calcagni, Memorie istoriche, pp. 320-322; Gauchat, Hierarchia catholica cit., IV, p. 151; Van Luijk, L’Ordine Agostiniano cit., pp. 107-109; Gutierrez, Storia dell’Ordine cit., p. 76).

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183

DOCUMENTI

120. 

1603 maggio 8, Saint-Pierre-de-Chartreuse (Francia)

Bruno d’Affringues, priore generale generale dei Certosini 1, promette al card. Tagliavia l’invio della « omnium, tam impressorum, quam manu scriptorum, librorum domorum […]  descriptionem ». 3

Originale con sottoscrizione autografa; III/5, f. 233r. Al f. 249v, timbro a secco. Indirizzo: All’illustrissimo et reuerendissimo signor mio colendissimo padrone il signor cardinale di Verona. Nota di ricezione: 1603. Certosa, 8 maggio. Generale ringratia della licenza e ha dato ordine della nota de’ libri da mandare.

Illustrissime domine, eo se sublimius extollit meritum illustrissimorum dominorum meorum S. Congregationis Indicis, quo gratiosus meæ humilitatis preces exaudire dignati sunt. Illis ergo Christianitatis apicibus atque in primis illustrissimæ d. v. quas possum et debeo grates refero pro clementer mihj concessa facultate legendorum librorum prohibitorum, simulque certam fidem facio me iuxta mandatum illustrissimorum dominorum meorum cum cæteris patribus diffinitoribus huius nostri capituli generalis diligentissime iniunxisse omnibus omnibus et singulis superioribus prædicti huius Ordinis vt accuratam omnium, tam impressorum, quam manu scriptorum, librorum domorum suarum faciant descriptionem quam postea curem debita fidelitate et reuerentia ad manus illustrissimæ et S. Congregationis deferendam. Id vero officij tam mihj cordi et memoriæ atque deuota mearum orationum oblatio Omnipotenti Deo pro incolumitate et felicissimo statu dictorum illustrissimorum dd. meorum, maxime autem illustrissimæ v. d. cui in eternum sum futurus. H. E suo cartusiano oratorio, 8 maij 1603. Humillimus et addictissimus seruus. f. Bruno, generalis Ord. cartus.

1

  Su Bruno d’Affringues, cfr. doc. 117, nt. 25.

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184

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

121.  1613 settembre 2, Roma

Elenco degli « Indices librorum omnium » degli Ordini regolari conservate nell’archivio della Congregazione dell’Indice, redatto dal nuovo segretario, Tommaso Pallavicino, al momento della successione a Paolo Pico. Copia; II/19, ff. 57r, 58r-59v. Ed.: Fragnito, L’Indice clementino cit., pp. 57-59.

[57r] Inventarium omnium librorum, impressorum et manu scriptorum, consignatorum ex ordine sanctissimi et mandato Sacrę Congregationis Indicis michi, fratri Tomę Pallauecino, moderno secretario eiusdem Congregationis, ab amodum illustri ac reuerendissimo domino fratre Paulo, episcopo Vulturarien., eiusdem Congregationis nuper secretario, factum sub die secunda septembris 1613. In primis consignavit michi claves clabibulorum secretarij in Palatio Apostolico, necnon ipsa cubicula prope mansionem reverendissimi patris magistri Sacri Palatij. Deinde consignavit libros sequentes: […] [58r] Indices librorum omnium, impressorum et manu scriptorum, qui in monasteris quorumcumque Ordinum per Italiam, tum in publicis biliotecis reperiuntur a, tum apud priuatas personas, a procuratoribus generalibus eorundem Ordinum Sacrae Congregationis Indicis consignati, qui apud secretarium eiusdem Congregationis seruantur. || 4

In folio 3 + Canonicorum regularium lateranensium, vol. 3. 1 + Canonicorum regularium Sancti Saluatoris, vol. vnum. 1 + Canonicorum regularium Sancti Georgi in Alega et Canonicorum Sancti Spiriti de Venetiis, vol. vnum. 1 + Clericorum regularium, vol. vnum. 1 + Clericorum regularium sancti Pauli, vol. vnum. 1 + Clericorum Somascorum, vol. vnum. 1 + Clericorum minorum, vol. vnum, in 4. 1 + Clericorum doctrinę christianę, vol. vnum. 1 + Ministrorum infirmorum, vol. vnum. 1 + Cartusianorum, volumen vnum. a

  reperiunt aggiunto in interlinea da altra mano.

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DOCUMENTI

185

1 + Camaldulensium, vol. vnumb. 1 + Heremi Camaldulensis, vol. vnum. 1 + Montis Coronis, vol. vnum. 2 + Cassinensium, vol. duo. 1 + Monasterium Sancti Benedicti de Mantua, vol. vnum. 1 + Sanctę Iustinę de Padua, vol. vnum. 1 + Monacorum sancti Basilii et Monacorum sancti Hieronimi, vol. vnum. 1 + Montis Virginis, vol. vnum. 1 + Oliuetanorum, vol. vnum. 1 + Vallis Humbrosę, vol. vnum. 2 + Celestinorum, vol. duo. 1 + Congregationis chistersiensis Lombardię et Congregationis fulientinę et monasteriorum eiusdem Ordinis sub procuratore generali per Italiam dispersorum, vol. vnum. 1 + Silvestrinorum, vol. vnum. 1 + Cruciferorum, vol. vnum. 2 + Ordinis heremitarum sancti Augustini, vol. duo. 1 Congregationis Lombardię sancti Augustini, vol. vnum. 1 + Carmelitarum, vol. vnum. 1 + Congregationis Mantuanę, vol. vnum. | 1 + Discalceatorum carmelitarum et sancti Augustini, vol. vnum. 1 + Seruorum, vol. vnum. 1 + Iesuatorum, vol. vnum. 1 + Sanctorum Barnabę et Ambrosii, vol. vnum. 1 + Sancti Heronimi Congregationis phesulanę, vol. vnum. 1 + Sancti Heronimi beati Petri de Pissos, vol. vnum. 4 + Minorum conuentualium, vol. quatuor. 1 + Reformatorum de Obseruantia, vol. vnum. 1 + Minorum Tertii Ordinis, vol. vnum. 1 + Minorum de Obseruantia, Prouinciv Romanę, vol. vnum. 1 + Minorum de Obseruantia, Prouincię Mediolanensis, vol. vnum. 1 + Eorundem Prouintię Sancti Didaci, vol. vnum. 1 + Prouintię Florentinę, vol. vnum. 1 + Prouintię Sancti Nicolai, vol. vnum. 2 + Prouintię Sancti Antoni, volumina 2. 1 + Prou. Boloniensis, vol. vnum. 1 + Prou. Ianuensis, vol. vnum. 1 + Prou. Sancti Francisci, vol. vnum. 1 + Prou. Tuscię, vol. vnum. 1 + Prou. Cicilię, vol. vnum. 5

  Segue di altra mano Camaldolensium uolumen aliud depennato.

b

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186

CONGREGAZIONE DELL’INDICE

1 + Prou. Septem, martirum vol. vnum. 1 + Prou. Principatus, vol. vnum. 1 + Prou. Sancti Angeli, vol. vnum. 1 + Prou. Sancti Bernardini, vol. vnum. In 4. et in 8. 1 + Ordinis minimorum, vol. vnum. 1 + Ordinis servuorum, vol. vnum. 1 + Ordinis carmelitarum, vol. vnum. 1 + Ordinis Sancti Augustini, Prou. Marquię, vol. vnum. 1 + Monasterii Sancti Angeli Montis Caueoseii casinensis, vol. vnum. 1 + Ordinis minorum de Obseruantia Prouincię Vasilicatę, vol. vnum. 1 + Capucinorum c Prou. Vasilicatę, vol. vnum. || [59r]  1 + Capucinorum d Tugię, Calabriav et Vasilicatę, vol. vnum. 2 + Capucinorum Panormitanorum, volumina 2. 1 + Capucinorum Neapolitanorum, volumina vnume. 1 + Capucinorum Bricsientium, vol. vnum. 1 + Capucinorum Bergomensium, vol. vnum. 1 + Capucinorum Mediolanensium, vol. vnum. 1 + Capucinorum Misinentium, vol. vnum. 1 + Capucinorum Florentinorum, vol. vnum. 1 + Capucinorum, Prou. Sancti Angeli, vol. vnum. 1 + Capucinorum, Prou. Mesinensis, vol. vnum. 1 + Capucinorum, Prou. Siracusanę, vol. vnum. 1 + Capucinorum, Prou. Bononiensis f, vol. vnum. 6

7

8

9

[…] Ego, fr. Tomas Palabecinus Bolon., Romanę Prou. Ordinis prędicatorum, Sacrę Congregationis Indicis secretarius, fateor me, realit. et cum effectu, modo ut supra recepisse omnes suprascriptos libros impressos et manu scriptos expectantes g ad Sacram Congregationem Indicis, simul cum clauibus et cubiculis ad secretario in Palatio Apostolico spectantibus, ab admodum illustrissimo ac reuerendissimo domino fr. Paulo Pico, episcopo Vulturariensis, quę omnia mihi consignauit die secunda septembris 1613, in quorum fidem propria manu subscripsi, die et anno ut supra. Ita est, f. Thomas Pallauicinus magister, manu propria h. 10

11

  Capucinorum corregge Capuhinorum.   Capucinorum corregge Capuhinorum. e   Vnum corregge 2. f   Bononiensis corregge in interlinea Boloniensis. g   expectantes corregge espectantes. h   Ita est f. Thomas Pallauicinus magister | manu propria di altra mano. c

d

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DOCUMENTI

APPENDICE

1. 

1597 aprile 3, [Firenze]

Nota dei libri sospetti dei monasteri vallombrosani, raccolti e custoditi presso il monastero di S. Trinita di Firenze, sottoscritta da Marco Lavacchi1 , abate generale dei Vallombrosani2 . 12

13

Originale con sottoscrizione autografa; II/14, ff. 290r-291r. Al f. 291r, timbro a secco.

Nos, d. Marcus de Pelago, abbas Sancti Saluij ac vniuersȩ Congregationis Vallisumbrosae presidens generalis, fidem facimus et in uerbo ueritatis attestamur infrascritos libros, prohibitos per Indicem recenter publicatum, ex proprijs pluteis nostrȩ bibliothecȩ amotos fuisse et, ex monasterio Vallisumbrosae etc, Passiniani etc. Ordinis nostri huc translatos, conseruari nunc in monasterio Sanctissimȩ Trinitatis de Florentia, ubi reconditi fuere, nobis presentibus, in scrinioa clauibus obserato. Quȩ apud b. p. p. Prosperum de Bon Mattheis, supradicti monasterij abbatem, asseruantur, ut nequaquam ab ullo legi possint. Quorum omnium duplicem notam autenticam, distincte exprimendo qualitatem librorum et quantitatem voluminum, confecimus, quarum altera reuerendum p. Dionysio Costacciaro in dominio Florentino hereticȩ prauitatis inquisitori tradidimus, altera Romam mittimus a procuratore Ordinis nostri presentandam Sacrȩ Congregationi Indicis. Nomina librorum et voluminum etc.3

a

14

  scrinio correzione interlineare su scrinibus.

  Sul Lavacchi, cfr. doc. 5, nt. 13, docc. 14 e 28.   Per le altre liste concernenti i Vallombrosani, si rimanda al volume Congregazione di Santa Maria di Vallombrosa dell’Ordine di san Benedetto, a cura di S. Megli – F. Salvestrini, Città del Vaticano 2013 (Studi e testi, 475 – Libri e biblioteche degli Ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI, 1). 3   Si identificano le edizioni corrispondenti ai titoli e si segnalano gli esemplari eventualmente possedute dai Vallombrosani (BIB). 1 2

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Lexicon seu Thesaurus linguȩ sanctȩ Sanctes Pagnini. Hebre. In duos tom. Lugduni, apud Antonium Griphium, anno 1577 4. Lexicon Grecolatinum Ioan. Scapulȩ. Impressum Basileȩ, in officina Heruagiana per Eusebium Episcopium, 1580 5. Vita Iesu Christi, a Landulpho a Saxonia conscripta uulgari linguab. Venetijs, apud Altobellum Salicatum, 1505 6. Psalmi Dauid {***}, a Ludouico Pittorio declarati uulgariter 7. Vita ac gesta Iesu Christi, a reuerendo d. Thimoteo de Bagno Ordinis Camaldulensis conscripta uulgari sermone. Florentiȩ, apud Sermatteum, 1592 8. 15

16

17

18

19

  uulgari lingua corregge Venetijs.

b

4   Thesaurus linguae sanctae, siue, Lexicon Hebraicum, ordine & copia caeteris antehac editis anteferendum, authore Sancte Pagnino Lucensi, ordinis praedicatorum, sacrae theologiae professore: nunc demum cum doctissimis quibusque Hebraeorum scriptis quam accuratissime collatum, & ex ijsdem auctum ac recognitum, opera Ioannis Merceri, quondam in Hebraicis apud Parisios professoris regij & aliorum doctorum virorum. Cum indicibus locupletissimis ... Lugduni : apud Antonium Gryphium, 1577 ([Gryphius, Antoine]). ICCU\NAPE\018081. Cfr. BIB12221: Vallombrosa (Reggello), S. Maria [409]; Passignano (Tavarnelle Val di Pesa), S. Michele [1150]. 5   Lexicon Graecolatinum nouum in quo ex primitiuorum & simplicium fontibus derivata atque composita ordine non minus naturali, quam alphabetico, breuiter & dilucide deducuntur. Ioannis Scapulae opera & studio. Basileae : ex Officina Heruagiana, per Eusebium Episcopium, 1580. ICCU\NAPE\014016. Cfr. BIB41614 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 6   Vita di Giesu Christo nostro redentore, scritta da Landolfo di Sassonia dell’ordine certosino, et fatta volgare da M. Francesco Sansouino. Nella quale con pia et santa dottrina, si espongono con facilità gli euangelij che corrono in tutto l’anno, secondo le sentense de santi et approuati dottori, et con molte diuote meditationi, et orationi, conformi all’euangelio. Opera non mno necessaria a predicatori et parrochiani, i quali nelle feste principali dichiarano l’euangelio a popoli loro, che ogni christiano che desideri di viuere secondo la santa fede catholica. Con le tavole de gli evangeli correnti in tutto l’anno, et delle cose notabili et de capi [...]  Di nuouo riueduta, corretta, et in molti luoghi ampliata, & dichiarata dal medesimo Sansouino ... In Vinegia : presso Altobello Salicato, 1585. CNCE 30581. Cfr. BIB3050: Vallombrosa (Reggello), S. Maria [1313]. 7   Si vedano I Salmi di David per Lodouico Pittorio moralmente in forma di omeliario col latino all’incontro dechiarati, &di sententia in sententia uolagarizati. I quali non solamente à persone illitterate, ma etiandio à literati e dotti, saranno molto utili, e di grandissima consolatione. In Venetia : al segno de la Speranza, 1547. CNCE 5892; Salmi di Dauid per Lodouico Pittorio da Ferrara, moralmente in forma di omelie dechiarati, & di sententia in sententia volgarizati. I quali non solamente à persone illiterate, ma etiamdio à literati & dotti, saranno molto utili, & di grandissima consolatione. In Venetia : nella contrada di Santa Maria Formosa, al segno de la Speranza, 1556. CNCE 5897 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 8   Vita, e fatti del nostro Signore Giesu Christo scritta in lingua spagnuola dal reuerendo P.F. Alfonso di Vigliega e tradotta in toscana dal R.P. Dom Timoteo da Bagno dell’ordine Camaldolense. Con la tauola de’ capitoli. In Firenze: nella stamperia del Sermartelli, 1592. CNCE 33935. Cfr. BIB7081: Poppi, S. Fedele – Giustiniano [6]; Coltibuono (Gaiole in Chianti), S. Lorenzo – Modesto [59].

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DOCUMENTI

Homeliȩ Pittorij. Venetijs, impressȩ apud Fabium et Augustum Zoppinos, 1505 9. Lexicon Sanctes Pagnini, Hebreumc. Impressum Lugduni, apud Bartholomeum Vincentium, 1577 10. Tomus quintus d. Augustini, qui in se 12 libros De ciuitate Dei continet, cum commentarijs Ludouici Viues. Impressus Parisijs, in officina Claudij Cheuallonij, 1531 11. | Item alius quintus tomus sancti Augustini, ab eodem ut supra commentatus. Venetijs, impressus ad signum Spei, 1551 12. Alterum Lexicon Hebreum, ut primum etc. 13 Figurȩ Bibliorum fratris Antonij de Rampegolis Ordinis Heremitarum. Impressȩ Colonie, apud Ioannem Brichmannum, 1571 14. Duo uolumina continentia Maccharonicorum opera Merlini Cocchai. Venetijs, impressa apud Dominicum de Imbertis, 1585 15. 20

21

22

23

24

25

26

c

 Segue ut sup depennato.

  L’unica edizione descritta pubblicata dagli Zoppini è Delle homelie di m. Lodouico Pittorio da Ferrara. Parte prima (-seconda). Nella quale si espongono tutti gl’Euangeli, & Epistole, che si leggono nel tempo della quaresima ...... Nouamente ridotta in miglior lingua, & arricchita ... Per il r.p. Francesco da Treuigi carmelitano. In Venetia : appresso Fabio et Agostin Zoppini, fratelli, 1583. CNCE 4082 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 10   Vedi nt. 4. 11   Fa parte di Diui Aurelii Augustini Hipponensis episcopi Omnium operum primus (-decimus) tomus ... cui accesserunt libri ... et fragmenta aliquot hactenus nunquam impressa. Parisiis : in officina Claudii Cheuallonii, 1531-1532. ICCU\TO0E\015804. Cfr. BIB5978: Vallombrosa (Reggello), S. Maria [5] 12   Fa parte di Diui Aurelii Augustini Hipponensis episcopi, Omnium operum primus [-decimus]  tomus, ad fidem vetustorum exemplarium summa vigilantia repurgatorum a mendis innumeris, notata in contextu et margine suis signis veterum exemplorum lectione, vt optimo iure tantus Ecclesiae doctor renatus videri possit. Inspice lector, et fateberis hanc non vanam esse pollicitationem: quod si gratus etiam esse voles, non patieris tantum laboris, tantumque impensarum frustra sumptum esse. Cui accesserunt libri, epistolae, sermones, et fragmenta aliquot, hactenus numquam impressa. Additus est et index, multo quam Basiliensis fuerat, copiosior. Venetiis : ad signum Spei, 1552. CNCE 3412. Cfr. BIB976: Vallombrosa (Reggello), S. Maria [2]; Vaiano, S. Salvatore – Thommaso, già abate [2]; Pavia, S. Lanfranco – Latt. [12]; Coltibuono (Gaiole in Chianti), S. Lorenzo – Arsenius Crudeli [22]  . 13   Vedi nt. 4. 14   Figurae Bibliae clarissimi doctoris theologi f. Antonij de Rampelogis Genuensis ... Nuper castigatae, suoque nitori restitutae: cum indice locupletissimo. Coloniae : apud Ioannem Birckmannum, 1571. IT\ICCU\UBOE\067529 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 15   Opus Merlini Cocaii poetae Mantuani Macaronicorum, totum in pristinam formam per me magistrum Acquarium Lodolam optime redactum, in his infra notatis titulis diuisum. Zanitonella ... Phanthasiae Macaronicon, ... Moschaeae ... Libellus Epistolarum, & Epigrammatum, ...Venetiis : apud Dominicum de Imbertis, 1585. CNCE 19380 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 9

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Figurȩ Bibliorum fratris Antonij de Rampegolis. Lugduni, impressȩ apud Guglielmum Rouellium, 1570 16. Aliud opus earumdem Figurarum, eodem auctore. Lugduni, 1561 17. Hieronimus Cardanus, De subtilitate libri 21. Impressus Lugduni, apud Guglielmum Rouellium, 1559 18. Institutiones Aldi Manutij. Cum additionibus octo partium orationis Erasmi etc. Venetijs, 1549 19. Aliud Opus Maccharonicorum Merlini. Impressum eodem loco et anno ut supra 20. Figurȩ Bibliorum, ut supra. Impressȩ Lugduni, et per eumdem, 1578 21. Tabula super gramaticam Hebream Niccolai Clenardi. Cum quibusdam adnotationibus Ioann. Mercerij. Parisijs, impressa apud Martinum Iuuenem, sub signo d. Christophori, 1564 22. Est alter Liber in eadem materia ibidemque impressus. Item Liber Hebraicus. Impressus Phorce, in ȩdibus Thome Anselmi, 1506 23. 27

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16   Figurae Bibliae, clarissimi doctoris theologi f. Antonii de Rampelogis Gen uensis, ordinis eremitarum diui Augustini. Nuper castigata, suoque nitori retitutae. Cum indice locupletissimo. Lugduni : apud Guilielmum Rouilli um sub scuto Veneto, 1570. ICCU\TO0E\022150 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 17   Figuræ Bibliæ doctoris theologi F. Antonij de Rampelogis Genuensis, ordinis Eremitarum diui Augustini ... Lugduni : apud Gulielmum Rouillium sub scuto Veneto, 1561. IT\ICCU\ UFEE\013899 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 18   Girolamo Cardano, De subtilitate libri XXI. Nunc demum ab ipso autore recogniti, atque perfecti. Lyon, Philibert Rollet apud Guillaume Rouillé, 1559. USTC 152649 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 19   Aldi Pii Manutii Institutionum grammaticarum libri quatuor. Addito in fine De octo partium orationis constructione libello Erasmo Roterodamo authore. Quae quoque libro continentur hanc voluenti chartam statim se offerunt. Venetiis : [Francesco Bindoni il vecchio & Maffeo Pasini], 1549 (Venetiis : in aedibus Francisci Bindonei, & Maphei Pasini, mense Aprilis anno a uirginis partu 1549). CNCE 23475. Cfr. BIB23451: Vallombrosa (Reggello), S. Maria [67]. 20   Vedi nt. 15. 21   Figurae Bibliae clarissimi doctoris theologi f. Antonij de Rampelogis Genuensis, ordinis Eremitarum diui Augustini, nuper castigatae suoque, nitori restitutae. Cum indice locupletissimo. Lugduni : apud Gulielmum Rouillium, 1578. ICCU\TO0E\044097 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 22   Tabula in grammaticen Hebraeam, authore Nicolao Clenardo. A Iohanne Quiquarboreo Aurilacensi a mendis quibus scatebat repurgata, & primum annotationibus,atque situs accentum in dictionibus singulis iam inde a tredecim annis expressione illustrata. Accessere Iohannis Isaac et G. Genebrardi ad absolutiorem institutionem scholia. Insuper ex praelectionibus Io. Mercerii regi professoris nonnula praeter caeteros accuratius animaduersa. Parisiis : apud Martinum Iuuenem sub insigni D. Christophori e regione gymnasij cameracensium, 1564. ICCU\ BVEE\003423. Cfr. BIB3603: Vallombrosa (Reggello), S. Maria [752]. 23  Verosimilmente Ioannis Reuchlin Phorcensis LL. doc. ad Dionysium fratrem suum germanum De rudimentis hebraicis. Phorce: Anshelm, Thomas, sexto. kal. Apri. 1506. ICCU\ RMLE\001043 (nessuna copia presso i Vallombrosani).

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DOCUMENTI

Thesaurus linguȩ sanctȩ, auctore Sancte Pagnino. In duobus uoluminibus. Impressus Lugduni, per Bartholomeum Vincentium, 1575 24. Gramatica Hebrea Niccolai Clenardi. Impressa Parisijs, apud Martinum Iuuenem, 1564. In qua cum reperiantur aliquȩ adnotationes Genebrardi et Mercerij, ideo etc. 25 Confirmatio et stabilimentum omnium cattholicorum dogmatum uulgari lingua. Venetijs, 1555 26. Dialoghi di Niccolò Franco, tra i quali ue n’è uno notato nell’Indice ad. Stampato in Venezia, appresso Francesco Zuliani et Giouanni, 1593 27. || Libro di Andrea Cambini Dell’origine dei turchi. Stampato in Fiorenza, per Benedetto di Giunta, 1537 28. Gramatica ebrea di Elia leuita germano et rabbi Mosci Kimchj 29. Vita et fatti del nostro Signore, uti supra, autore p. Timoteo da Bagno 30. Manuale piarum orationum. Impressum Venetijs, apud Iuntas, 1572 31. Epistole et Euangelij uolgari di f. Remigio fiorentino Ordinis Prȩdicatorum. Stampato in Venezia, appresso Gabriele Giolito, 1575 32. 35

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  Segue uno spazio bianco.

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24   Thesaurus linguae sanctae, siue Lexicon hebraicum ... authore Sancte Pagnino Lucensi ... nunc demum ... auctum et recognitum, opera Ioannis Merceri, Ant. Ceuallerij & B. Cornelij Bertrami. Lugduni : apud Bartholomaeum Vincentium, 1575. IT\ICCU\CAGE\026077. Cfr. BIB20383: Firenze, S. Pancrazio [337]. 25   Vedi nt. 22. 26   Confirmatione et stabilimento di tutti i dogmi catholici, con la subuersione di tutti i fondamenti, motiui & ragioni de i moderni eretici fino al numero 482. / Luigi Lippomano. ... In Venetia : ne la contra de santa Maria Formosa, al segno de la speranza, 1555. CNCE 33181. 27 Dialoghi piaceuolissimi di Nicolò Franco da Beneuento; ... Espurgati da Girolamo Gioannini da Capugnano Bolognese. In Venetia : appresso Francesco Zuliani, et Giouanni Cerutto, 1593. CNCE 19829: Cfr. BIB23579: Vallombrosa (Reggello), S. Maria [404]. 28   Libro d’Andrea Cambini fiorentino della origine de Turchi, et imperio delli Ottomanni. – 1537 (Stampato in Firenze: per Benedetto di Gionta, 1537). CNCE 8665(nessuna copia presso i Vallombrosani). 29  Cfr. Grammatica rabbi Mosche Kimhi, iuxta Hebraismum per Sebastianum Munsterum uersa. Accessit et utilissimum in eadem Eliae Leuitae commentarium, hactenus Latinis non uisum. [Basilea] : apud Andream Cratandrum, 1531 (Basileae : apud And. Cratandrum, mense Martio 1531). ICCU\BVEE\008730 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 30   Vedi nt. 6. 31   Manuale piarum orationum ex antiquis, et catholicis patribus in vsum fidelium per patres Societatis Iesu revisum, emendatum & auctum. Venetiis : apud Iuntas, 1572 (Venetijs : ex officina Iuntarum, 1572). CNCE 27419 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 32   Epistole, et euangelii, che si leggono tutto l’anno, alla messa, secondo l’uso della Santa Romana Chiesa, ridotti all’ordine del messale nuouo. Tradotti in lingua toscana, dal r.p.m. Remigio Fiorentino, dell’ Ordine de’ predicatori. Con alcune annotazioni morali del medesimo, a ciascheduna epistola et euangelio, nuouamente accresciute: con l’aggiunta ancora di quattro discorsi, cioè, del digiuno, della inuocation de’ santi, dell’uso dell’immagini, et della veneration delle reliquie loro; vtili & necessarii a chi fosse desideroso d’intendere le sante vsanze della Santa

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CONGREGAZIONE DELL’INDICE

Un altro tomo di Girolamo Cardano, simile al sopradetto, De subtilitate etc. 33 44

In quorum fide his sigillo nostro munitis, manu propria subscripsimus die 3. aprilis 1597. Ita est. Nos, dominus Marcus, ut supra, manu propria etc.

Romana Chiesa. Con due tauole, una da ritrouar l’epistole et euangelii, et l’altra delle cose più notabili. In Vinegia: appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1575 (In Vinegia: appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari). CNCE 26913 (nessuna copia presso i Vallombrosani). 33   Vedi nt. 18.

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INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI

L’indice include i nomi di persona e dei luoghi presenti nelle introduzioni. I nomi dei religiosi sono seguiti dalla sigla dell’Ordine di appartenenza. Conventi, monasteri e case sono riportati sotto la località corrispondente con la relativa intitolazione e l’Ordine di appartenenza.

Abbadia San Salvatore (Siena), S. Salvatore, OSBCist: 177 Acerbi, Dionisio, CASH, procuratore: 82, 107, 154 Acquaviva, Claudio, SI, preposito generale, 146, 150 Alberici, Iacopo, OESA, priore di S. Maria del Popolo: 156 Albertini, Andrea, CRM, preposito generale: 131, 136, 179 Aldobrandini, Cinzio, cardinale: 15 Andrea, CRT, vicepreposito di S. Silvestro a Monte Cavallo: 84 Angelico da Prato, OSBCamMC, eremita maggiore: 131, 150 Anguissola, Basilio, OCarm, procuratore generale: 86, 87, 153 Arrigoni, Giovanni Vincenzo, OP, inquisitore di Venezia: 13 Ascarelli, Adriano, OSC, maestro generale: 93, 109 Asinari, Bonaventura, CRSP, preposito generale: 93, 112, 150, 158 Asti, S. Giacomo di Valleombrosa in Valmanera, OCart: 19 Astino (Bergamo), S. Sepolcro, OSBVal: 45, 60 Auger, Étienne, OM, zeloso: 85, 141, 156 Badia (Sulmona [Pescara]), S. Spirito al Morrone, OSBCel: 102 Baglioni, Lelio, OSM, priore generale: 28

Balaguer, Pedro, OdeM, maestro generale: 130 Baldi, Angelo, DC, primo definitore: 36 Baronio, Riccardo, OSHFaes, priore generale: 93, 104 Baveggi, Stefano, OCart, priore della certosa di S. Martino di Napoli: 69 Bazzolani, Paolo, OSBCam, eremita maggiore dell’Eremo di Camaldoli, abate generale: 18, 150, 161, 180 Beccaria, Ippolito Maria, OP: 29, 147, 179 Benci, Egidio, OSBSilv, abate generale: 18, 93, 98, 180 Benedetto da Rovigo, OSBOliv: 20 Bentivoglio, Virginio, OCarm, vicario generale della Congregazione mantovana: 30 Bergomelli, Zaccaria, OCarm, procuratore generale della Congregazione mantovana: 85, 86, 155 Bernieri, Girolamo, OP, cardinale: 14 Bernori, Giovanni Battista, OESA, procuratore generale: 82, 87 Biella, S. Girolamo, OSHObs: 128 Bologna, S. Girolamo della Casara, OCart: 89, 181 Bologna, S. Maria del Morello, OSC: 40 Bologna, S. Maria della Mascarella, CASH: 145 Bologna, S. Michele in Bosco, OSBOliv: 122 Bologna, S. Salvatore, CRSS: 43

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INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI

Bonaccolti, Vito, OSBOliv, abate generale: 89, 122, 129, 132, 134, 180 Bonardi, Vincenzo, OP, segretario della Congregazione dell’Indice: 14 Bonolino, Cipriano, OSC: 84 Borrini, Maurizio, OESA, vicario generale della Congregazione osservante di Lombardia: 93, 125, 149, 160 Bruno d’Affringues, OCart, priore generale: 19, 180, 183 Brunozzi, Egidio, DC, rettore di S. Agata in Trastevere: 137 Camaldoli (Arezzo), Eremo, OSBCam: 150, 156, 161, 163, 180 Camillo de’ Lellis, CRMI, preposito generale, santo: 35, 131, 136, 179 Capponi, Giovanni Battista, OCart, priore della certosa di S. Girolamo della Casara di Bologna, visitatore di Toscana: 19, 89, 150, 164, 180, 181 Caucchi, Teofilo, OCart, priore della certosa di S. Cristoforo di Ferrara Cava dei Tirreni, SS. Trinità, OSBCas: 20, 66, 168 Cavazzoni, Eugenio, CSSA, rettore generale della Congregazione di S. Giorgio in Alga: 33 Cazzaniga, Anastasio, OSBCas, monaco, consultore della Sacra Congregazione dell’Indice: 64 Chalup, Bertrand, OCart, priore della certosa di S. Stefano del Bosco a Serra San Bruno: 66, 71, 89, 116, 150, 164, 180 Chizzola, Giovanni Stefano, OCarm, maestro generale: 31 Città del Vaticano, Archivio della Congregazione della Dottrina della Fede: 9 Classe (Ravenna), S. Apollinare, OSBCam Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini), papa: 11, 13, 14, 31, 35 Collescipoli (Terni), S. Maria del Poscargano, TOR: 39 Colonna, Ascanio, cardinale: 13

Colonna, Marcantonio, cardinale: 1214, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50 52, 53, 61, 62, 68, 72, 104, 105, 119 Corpius, Ioannes Baptista, OSBCist, abate dell’abbazia del S. Salvatore (Abbadia San Salvatore, Siena): 177 Corradini, Stefano, CbP, rettore generale: 93, 107, 142, 149, 179 Corsellini, Tiberio, OSBVal, abate generale: 93, 103, 149, 159, 180 Cospi, Giovanni Domenico, OSBSilv, abate generale: 35, 51 Croix, Edmond de la, OSBCist, abate di Citeaux: 34, 155, 173 de Franceschi, Garzia, OSBCam, priore generale: 35, 49, 57, 89 de Manso, Vittorino, OSBCas, abate di Montecassino: 66, 68 de Simone, Michelangelo, OSBCist, promotore generale: 155, 173 de Spenis, Giovanni Angelo, OCart, priore della certosa di S. Maria degli Angeli di Roma, procuratore generale, 69, 74, 82, 139, 152, 153 del Giudice, Teodoro, OBI, ministro generale: 34 Dominici, Bernard, OST, ministro generale: 34, 131 Donati, Giovanni Paolo, OCarm: 30 Donguida, Atanasio, OBI, procuratore generale: 157 Dossena, Cosimo, CRSP, preposito generale: 35, 47, 56 Durand, Jérôme, OM, padre generale: 94, 148, 179 Elias de san Martín, OCarmDi, preposito generale: 35, 131 Eusebi, Zaccaria, OSBCas, abate del monastero della SS. Trinità di Cava dei Tirreni: 66 Fabi, Placido, OSBOliv, abate generale: 36, 65, 67, 76 Fabriani, Ippolito, OESA, priore generale: 19, 148, 182

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INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI

Ferrara, S. Cristoforo, OCart: 169, 174 Fibio, Flaminio, OSBCas, presidente: 27 Firenze, S. Frediano in Cestello, OSBCist: 50 Firenze, S. Maria del Carmine, OCarm: 27 Firenze, S. Trinita, OSBVal: 45, 60, 187 Flavio da Gubbio, CRSS, procuratore generale: 83 Forlì, S. Mercuriale, OSBVal: 60 Fornasari, Giambattista, CRS, preposito generale: 33 Fortunio, Fulvio (Fulvio da Montefortino), OESA, vicario generale:148, 157, 179 Francesco Caracciolo, CRM, preposito generale, santo: 33 Francesco da Lugnano, OFMObs, procuratore generale: 91, 135 Fremoldi, Bonifacio, CSSA, rettore di S. Salvatore in Lauro, procuratore generale della Congregazione di S. Giorgio in Alga: 155 Frizza, Antonio, OCarm, provinciale di Lombardia: 30 Frogi, Angelo, OSBSilv, abate generale: 83 Fucci, Antonio, OSM, procuratore generale: 81, 166 Gallo, Paolo, OH, maggiore: 131, 137 Gautheron, Jean, OSBCistFul, abate generale: 34 Geradoni, Girolamo (Girolamo da Castelferretti) OFMCap, vicario generale: 94 Gesualdi, Filippo (Filippo da Castrovillari), OFMConv, ministro generale: 31, 91, 115, 148, 179 Ghirardelli, Giuliano, OSBCas, procuratore generale: 84, 154 Giacomo, OSBCist, presidente della Congregazione d’Italia: 37, 50, 119 Gilberti, Claudio, OSBCist, presidente della Congregazione d’Italia: 37, 87, 94, 119-120, 124, 179 Giliberto, Severo, OSBVirg, abate generale: 89, 111, 144, 180

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Giovanni da Venezia, CASH, visitatore: 145 Giovanni Paolo da Venezia, OFMObs, viceprocuratore generale : 83-84 Giovannini, Girolamo (Girolamo da Capugnano), OP, inquisitore di Vicenza: 176 Girolamo da Perugia, OSBCamMC, eremita maggiore: 180 Gorzoni, Teodoro, OCarm, vicario generale della Congregazione mantovana: 180 Graziano da Perugia, OSM, procuratore generale: 81 Gregorio da Sulmona, OSBCel, priore di S. Eusebio: 154 Gregorio XIII (Ugo Boncompagni), papa: 14 Gregorio, OCart., visitatore: 19 Guanzelli, Giovanni Maria (detto il Brisighella), OP, maestro del Sacro Palazzo: 14 Guiron, Guillaume, Foglianti, abate generale: 179 Gussago, Cesare, OSHFaes, priore generale: 35, 48 Hilaire d’Antibes, OSBCas, abate dell’abbazia di Notre-Dame de Lérins (Cannes, Francia): 77 Isaresi, Paolo, OP, vicario generale: 179 Juan de san Jerónimo, OCarmDi, procuratore generale: 138 L’Aquila, S. Maria di Collemaggio, OSBCel: 66 Lanci, Giovanni Battista, OP, maestro del Sacro Palazzo: 14 Lancilio, Muzio, «secutore» del segretario della Sacra Congregazione dell’Indice: 138 Lantona, Donato, OSBCel, abate generale: 36, 52, 62, 65 Lavacchi, Marco, OSBVal, abate generale: 34, 45, 60, 187

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INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI

Lérins (Cannes, Francia), Notre-Dame, OSBCas: 77 Lodi, Costanzo, OESA, vicario generale della Congregazione osservante di Lombardia: 31 Lucca, S. Agostino, OESA (Congregazione osservante di Lombardia): 125-126 Luigi da Maddaloni, OFMObs, provinciale della Provincia di Napoli: 172 Luigi da Roma, OFMRif, guardiano del convento di S. Francesco a Ripa, procuratore generale: 148, 156 Mancini, Alessandro, OESA, priore generale: 90, 95, 97, 148 Manco, Alfonso, CRM, vicario di S. Agnese in Agone: 136 Marcellino da Cremona, OSBOliv, vicario di S. Maria Nova a Roma: 137 Marcellino di san Benedetto, OSBCistFul, procuratore generale: 138 Marchetti, Girolamo, TOR, ministro generale: 35, 39, 93, 127, 148, 179 Marchetti, Pellegrino, CRSS, abate generale: 31, 43 Martinenghi, Ascanio, CRL, abate generale: 32, 44 Marzato, Anselmo (Anselmo da Monopoli), OFMCap, procuratore generale, cardinale: 85, 156 Massa, Francesco, TOR, procuratore generale: 14, 83, 155 Mauro da Perugia, OSBCamMC, eremita maggiore: 34, 38 Mena, Pedro de, OM, padre generale; 35 Merlini, Ludovico, CRSP, procuratore generale: 47, 85, 154 Merlini, Serafino (Serafino da Ravenna), CRL, procuratore generale: 78, 84, 91, 153, 171 Michel de Vesly, Jean, OCart, priore generale: 36, 65, 73 Milani, Marino, CSSA, rettore generale della Congregazione di S. Giorgio in Alga: 79, 80, 92, 149 Milano, S. Ambrogio, OSBCist: 120, 124

Milano, S. Vittore, OSBOliv: 67, 75, 76 Modesto, OP, bibliotecario del convento di S. Corona a Vicenza: 176 Montecassino, S. Benedetto, OSBCas: 66, 68, 88 Montecorona (Monte Corona, Perugia), eremo, OSBCamMC: 38, 131, 150, 180 Montemorcino (Perugia), S. Maria, OSBOliv: 67, 75, 76 Montescaglioso (Matera), S. Michele, OSBCas: 55 Montevergine (Avellino), S. Maria di Montevergine, OSBVirg: 53, 111, 144 Montorsoli, Angelo Maria, OSM, priore generale: 81, 93, 117, 148, 156, 166 Morandi, Ambrogio, CRSS, abate generale: 93, 149, 154, 179 Morigia, Paolo, CASH, «generale visitatore»: 34 Muzio de Securis, OSHObs, priore generale: 33, 46, 110 Muzio, Pietro Nicola, OESA, vicario generale della Congregazione osservante di Lombardia: 110 Napoli, S. Maria a Cappella vecchia, CRSS: 83 Napoli, S. Maria di Monte Oliveto, OSBOliv: 67, 75, 76 Napoli, S. Martino, OCart: 69, 71 Nardini, Eliseo, CRT, preposito generale: 36 Pacifico, Lorenzo (Lorenzo da Aversa), OSBCas, priore dell’abbazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni: 168 Padova, S. Benedetto Novello, OSBOliv: 67, 75, 76 Padova, S. Giovanni di Verdara, CRL: 44 Padula (Salerno), S. Lorenzo, OCart: 72 Pallavicino, Tommaso, OP, segretario della Sacra Congregazione dell’Indice: 184 Paolo V (Camillo Borghese), papa: 13

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INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI

Pasolini, Giovanni Ludovico, OSBCam, abate generale: 81, 156 Passignano, S. Michele Arcangelo, OSBVal: 60 Pelegri, Paolo, OSM, provinciale di Lombardia: 166-167 Pellegrini, Gherardo, OSBCam, abate generale: 89, 100, 149, 163 Pelli, Andrea, OCarm, priore di S. Maria del Carmine di Firenze: 58 Perugino, Girolamo, OSBVirg, abate generale: 36, 41, 53, 57 Petit, François, OST, ministro generale: 131 Pico, Paolo, OP, segretario della Congregazione dell’Indice: 14-15, 20, 21, 37, 83, 87, 104, 139, 184, 186 Pio da Milano, OSBOliv, procuratore generale: 83 Pisculli, Giuseppe (Giuseppe da Melfi), OFMConv, procuratore generale: 86, 155 Polichetti, Bernardino, OCart, priore della certosa di S. Lorenzo della Padula: 72 Porro, Amato, OSBVirg, procuratore generale: 53, 84 Porro, Pietro, OSHObs, priore generale: 93, 110, 128, 179 Rastellini, Ambrogio, OSBCas, abate del monastero della SS. Trinità di Cava dei Tirreni: 66 Ravasini, Gabriele, OCarm, vicario generale della Congregazione mantovana: 91, 149 Roma, S. Agata in Trastevere, DC: 36, 137 Roma, S. Agnese in Agone, CRM: 136 Roma, S. Biagio de Monte Citorio, CRS: 137 Roma, S. Clemente, CSAN: 137, 170 Roma, S. Croce in Gerusalemme, OSBCist: 87, 124 Roma, S. Eusebio , OSBCel: 155 Roma, S. Francesco a Ripa, OFMRif: 156 Roma, S. Girolamo a Monte Cavallo, CASH: 82, 154

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Roma, S. Maria degli Angeli, OCart: 69, 70, 139, 153, 164 Roma, S. Maria del Popolo, OESA (Congregazione osservante di Lombardia): 156 Roma, S. Maria della Pace, CRL: 171 Roma, S. Maria Nova, OSBOliv: 137 Roma, S. Onofrio al Gianicolo, CbP: 93, 107, 142 Roma, S. Salvatore in Lauro, Canonici Regolari di S. Giorgio in Alga: 155 Roma, S. Silvestro a Monte Cavallo, CRT: 84 Roma, SS. Cosma e Damiano, TOR: 83 Roma, SS. Giovanni e Paolo, CASH: 136 Rossi, Girolamo, OSC, maestro generale: 33, 40 Rovescale, Teodosio, CRL, abate generale: 78, 105, 149, 105, 151 Ruelli, Girolamo, CRL, abate generale: 179 Ruscelli, Girolamo, OSBCas, presidente: 18, 30, 64 Sadi Cusano, Marco de’, DC, primo definitore: 23 Saint-Pierre-de-Chartreuse (Francia), Grande Chartreuse, OCart: 73, 183 Santini, Alessandro, notaio: 126 Santori, Giulio Antonio, cardinale: 13 Scalma, Ponzio, OCarm, provinciale di Lombardia: 30 Scorcovillo, Giovanni, CRT, preposito generale: 93, 101, 118, 121, 150, 154, 179 Securani, Andrea, OESA, priore generale: 32 Secusio, Bonaventura (Bonaventura da Caltagirone), OFMObs, ministro generale: 31, 148 Serafini, Giovanni Battista, DC, preposito generale: 36, 179 Serafino da Como, OESA, procuratore generale della Congregazione osservante di Lombardia: 85 Serra San Bruno (Vibo Valentia), S. Stefano in Bosco, OCart: 66, 71, 116

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INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI

Silvio, Enrico, OCarm, maestro generale: 31, 94, 114, 140, 148 Sisto V (Felice Peretti), papa: 13 Sosa, Francisco OFMObs, ministro generale: 148, 153, 179 Stefani, Girolamo (Girolamo da Sorbo), OFMCap, vicario generale: 31 Tabor, Alessandro, CRS, preposito di S. Biagio a Montecitorio: 137 Tagliavia de Aragón, Simone, cardinale di Terranova: 14, 16, 17, 19, 37, 74, 76, 77, 78, 79, 80, 88, 90, 92, 95, 97, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 105, 107, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 121, 122, 124, 125, 128, 129, 142, 144, 166, 182, 183 Tarasco, Zaccaria, OSBCas, presidente: 17, 88, 113, 149, 162 Tasso, Paolo, vescovo di Lanciano: 16 Teodosio da Bologna, OSBCel, abate generale: 18, 83, 180 Terzano, Andrea, CRS, preposito generale: 131, 143, 179 Tommaso da Benevento, OSBCel, abate generale: 89, 102, 148 Tornielli, Agostino, CRSP, preposito generale: 93, 179 Tortelli, Arcangelo, OSM, priore generale: 179 Turboli, Severo, OCart, priore della certosa di S. Martino di Napoli: 69, 89 Urbana (Padova), S. Salvaro, OSBCam: 49

Valier, Agostino, vescovo di Verona, cardinale: 13-14, 16, 18, 19, 27, 28, 29, 30, 33, 55, 56, 57, 58, 60, 64, 65, 66, 67, 71, 73, 130, 132, 133, 139, 140, 143, 145, 146, 147, 151, 152, 158, 159, 160, 161, 162, 163, 164, 168, 169, 170, 176, 178, 181 Valier, Alberto, vescovo di Verona: 13 Vallombrosa (Firenze), S. Maria di Vallombrosa, OSBVal: 60 Vargas, Bernardo de, OdeM, vicario della Provincia d’Italia, procuratore generale: 136 Venerucci, Antonio, CbP, rettore generale: 34, 42, 61 Venerucci, Cesare, CbP, procuratore generale: 86, 153 Verrati, Giovanni Maria, OCarm: 30 Vicenza, S. Corona, OP: 176 Vivaldo, Martín Alfonso, CRSS: 18 Xavierre, Jerónimo, OP, maestro generale: 179 Zini, Girolamo, CSSA, rettore generale della Congregazione di S. Giorgio in Alga: 179 Zumel, Francisco, OdeM, maestro generale: 34 Zurla, Ippolito, OESA, vicario generale della Congregazione osservante di Lombardia: 180

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TAVOLE

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Tav. I – Ricevuta autografa di Camillo de Lellis, fondatore e primo preposito generale dei Ministri degli infermi (ACDF, Index, III/2, f. 192r).

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Tav. II – Lettera del cardinale Simone Tagliavia d’Aragona ad Alessandro Mancini, priore generale degli Agostiniani, del 25 agosto 1599. Originale con sottoscrizione autografa (ACDF, Index, III/2, f. 358r).

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Tav. III – Lettera di Andrea Terzano, preposito generale dei Somaschi, al cardinale Agostino Valier, del 21 dicembre 1599. Originale autografo (ACDF, Index, III/2, f. 448r).

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Tav. IV – Lettera del cardinale Agostino Valier a Claudio Acquaviva, preposito generale dei Gesuiti, del 17 gennaio 1600. Originale con sottoscrizione autografa (ACDF, Index, III/6, f. 69r).

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TIPOGRAFIA VATICANA

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