Serghiej Paradjanov. Testimonianze e documenti su l'opera e la vita

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StRCìHltJ P4R4DJANOV Testimonianze e documenti su l'opera e la vita a cura di Antonin J. Liehm _

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Tradutio11e di LUISA PA VON

Redatione

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A cura dell' ufficio stampa della Biennale d1 Venezia. CAMILLO BASSOTTO

Indice Pri11111 edizione: novembre 1977

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Biografia di Serghiej Paradjanov

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SERGHIEJ PARADJANOV TESTIMONIANZE E DOCUMENTI

a cura di Henry Gabay

87 Una certa codardia di Antonin J. Liehm 93 « L'ombra degli avi dimenticati» di Serghièj Paradjanov 99 «Sayat-Nova»: una giornata di riprese di Gévorg Ala-gyozian 103 Ho scritto una sceneggiatura e ho tentato di realizzarla di" 105 109 113 117 121 125 129 133 139 141 145

Proprietà /etrerarla rts,nioto Copyright 1977 by La Bwnnolf dt J/'11111/a Copyright 1977 by Mor,/1/o Bdltorl • S, Croc, SJ8/a • Vene:la Fotocompo110 dalla Linotipia Umo11 • Bolofll'I Stampo dalla Lito So,,JIO • ·Jo/oflUI

Serghiej Paradjanov «Il colore delle melagrane» (« Sayat-Nova») di Jean-Louis Bory Il film muto della parola: « Il colore delle melagrape» di Krikor Beleclian Colloquio con Jean Vidal Per salvare Serghiej Paradjanov. Conversazione con Jean Vidal Regista sovietico vittima della politica di David Robinson · Il regista imprigionato di Jean Vidal Serghiej Paradjanov di Henry Gabay Il caso Paradjanov di Alexei Korotyukov Testimonianza di Herbert Marshall Liberate Serghiej Paradjanov di Janet Lazarian Appelli per Paradjanov

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1924. Nasce a Tbilisi, nella Georgia sovietica, di origine armena. 1951. Si diploma al dipartimento di regia dell'Istituto cinematografico di Mosca. ' ·, J954. Incomincia a dirigere dei lungometraggi. Nel '64 ha già completato cinque film in ucraino, realizzati agli studi Dovzenko di Kiev. 1964. Dirige Ì} ombra· degli avi dimenticati, uno dei film meno ortodossi, coloriti e sensuali mai realizzati nell'Unione Sovietica. Il film viene immediatamente criticato e ritirato dalle autorità; ma poi yiene mandato al Festival cinematografico del Mar del Plata, dove vince 'il· primo premio. Ottiene riconoscimenti in molti altri festival internazionali, ma l'autore non ha mai il permesso di accompagnare il suo film . all'estero nonostante i numerosi inviti. Anche se il film non fu molto diffuso in URSS, alcuni critici sovietici descrissero Paradjanov come il capo della « nuova scuola» del cinema sovietico. J96S . In ottobre firma una protesta contro l'arresto, processo segreto e carcerazione di un certo numero di intellettuali ucraini. Nonostante i riconoscimenti internazionali ottenuti, ogni progetto di film che sottopone alle autorità gli viene bocciato. 1969. Ha finalmente il permesso di dirigere un altro film, Sayat Nova (Il colore delle melagrane). Appena completato viene ritirato dalle autorità. Più di tre anni più tardi viene fatta una nuova edizione senza il permesso di Paradjanov e viene proiettato in un ristretto numero -di cinema sovietici. La proiezione all'estero non viene permessa, ma critici stranieri che sono riusciti a vederlo lo hanno accolto come un capolavoro. I critici sovietici hanno considerato il film come una deviazione estrema dal «realismo russo» e sconsigliato questo tipo di film definito «difficile». Lo stesso anno, Paradjanov firma una lettera indirizzata a Brez- ,· nev protestando nuovamente contro l'imprigionamento di intellettuali ucraini. J971. Incomincia a lavorare a un film sulla distruzione parziale degli affreschi delle cattedrali di Kiev, il progetto è dichiarato antisovietico e vietato.

Un libro su Serghiej Paradjanov deve ancora esser~ scr_itt?· _La do~umentazione completa deve ancora essere raccolta. Gli scnttt d1 ParadJa· nov sul cinema attendono ancora di essere pubblic~ti. Quello che. ab· biamo cercato di fare con questo libro è solo u!l'a pnma_rac~o!ta di_ ~I'. cuni testi di alcuni documenti, di alcune testimonianze d1 am1c1 e cnt1c1 per l'info~mazione di tutti coloro che si sono adoperati_ e si a~opereranno ancora perché Pa~adjanov ritrovi nel mondo del cmen:ia internazionale il posto che gli è dovuto (n.d.c.). .

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Serghiej Paradjanov a cura di Henry Gabay

1973. Da L'ombra degli avi dimenticati del '64 alla fine del '73, tutti i film di Paradjanov sono vietati o sospesi (a eccezione di Sayat Nova). 1974. Viene arrestato in gennaio con una varietà di imputazioni che vanno da speculazione in oggetti d'arte a omosessualità. Le autorità ·· concedono poche informazioni sul suo caso sia prima che dopo il processo (da cui il pubblico è escluso). Paradjanov viene tenuto sotto custodia fino al processo che si tiene in maggio e al quale verrà riten\lto colpevole di omos~sualità (un reato nell'Unione Sovietica fin dall'epoca di Stalin). Viene quindi mandato per cinque anni in un campo di lavoro. 197S. Sebbene gli amici sperassero che fosse rilasciato nel maggio, in occasione di un'amnistia per il xxx anniversario della «vittoria sul fascismo» ciò non avvenne.

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Paradjanov non studiava i test_i dell~ sceneggiature. Studi~va le v~trine e i bazar di Kiev. Ogni mattJ~O SI l~vava la voce _del rnmo_ assistente: « Paradjanov, correte alla sezione d1 progra~maz1o~e: >). Lu_1 cprreva, portava delle carte, e intanto raccontava quali merav1ghose c1ot~le vendevano al bazar Sennoj, e quale quadro era appeso nel sa)ott? delloperatore Demuckij. E durante le riprese ideava stupefacenti e 1mprov: vise invenzioni: per il Terzo colpo organizzò la_vit~ di trincea dei s_ol~ah tedeschi : boccali, cani alla catena; per Taras Sevcenko quan~o s1 giravano le scene della notte di Ivan Kupala, appese in primo piano delle facce con occhi infuocati fatte di zucche vuote. Si scoprì che co~oscev~ una massa di costumanze folkloristiche, di riti, conosceva la p1tt~r~ di Izakeviè e aveva persino sfogliato Evarnic~ij 1~. Le trovate re_g1st1che dello studente Paradjanov trovarono posto m singole scene dei film Il terzo colpo e Taras Sevcenko. Sapeva apprezzare qualsiasi idea. U o_giorno, _Partend?, lasciò a nostra disposizione il suo appartamento. V1 festeggiammo 11 comple_anno di qualcuno. Ne fecero le spese piatti e bicchieri. Giunse il giorno dell'a rrivo di Igor' Andreevic, e n?n,~usciv~mo_ a tro~are ~~ modo ~er festeggiare il suo ritorno. Ci salvo I 1mmag~az1one d1 Sereza ParadJa- , nov. Si era in autunno. Raccogliemmo foglie d' acero; con ~sse ador: . nammo in modo molto pittoresco la stanza e anche sul tavolo invece dei · piatti mettemmo delle foglie. Igor' Andreevic fu entusiasta d'una tale · sorpresa, non sospettando che la trovata in qualche r_nodo era d~ttata ·. dalla necessità. Lo capì solo il giorno dopo, ma nondimeno da lm non . sentimmo nessun rimprovero. L.SENGELIJA su I.A. Savèenko, in «Iskusstvo Kino», 3, 1960

" O.I. Evarnickij (1 855-1940), storico e archeologo ucraino.

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Anche il pittore Levan Sengelija fu una buona idea di Serghiej. Ma Yt ne fu un'altra. Insieme a due, tre amici Paradjanov letteralmente co-

1trln8c Igor' Savèenko a vincere il suo disgusto per gli attori della scuolà • naturale n e a provare lo studente dell'ultimo corso Serghiej Bondar6uk nella parte di Taras Sevcenko. Risultato fu la migliore interpretai lune fino ad oggi del famoso S. Bondarèuk. Alcuni prima, altri più tardi, io da molto ormai sono un appassionato delle ceramiche popolari... Mi affascina Oposnja e la sua famosa arallla. Dalle decine di migliaia di pezzi scelgo i capolavori dei maestri popolari, soprattutto di Posivajlo e Kirjacok ... s. PARADJANOv, L'eterno movimento, in «Iskusstvo Kino», I , 1966 Durante la pratica che facemmo quando si girava Taras Sevi:enko, Para(ijanov disse una volta: « Sai, sembra che Il'ja Erenburg sia a Kiev.

Fa raccolta di oggetti di ceramica, sai, quei tori e montoni per il vino, da c.,lnt1uc e dieci litri, li hai visti al Padarunki? (negozio di articoli da regalo di Kiev). Il toro l'ha trovato, il montone, muore, ma non gli riesce di trovarlo I•. Q uesto problema non mi turbava affatto e dissi: « Beh, e allora? ». Ma Sercfka era tutto animato: «Dicono che tra qualche giorno parte, e Il montone non riesce a procurarselo. Mi metterò d' accordo con Golov ko, e me ne farò dare uno. Sai per quanto lo si può vendere a Eren bura 'l Per cinquemila! 18 ». Non vi prestai troppo credito e in breve me ne dimenticai. Ma prima di partire per Mosca Paradjanov mi condusse al Monastero delle grotte di Kiev, nello studio del ceramista ucraino Golovko, che insegnava all'i1tltulo d'arte e mestieri. Serghiej da tempo aveva notato i suoi lavori nolle vetrine, nelle abitazioni della vecchia intellighenzia kieviana, lo avova conosciuto, discuteva con lui problemi di gusto e di stile. In una piccola soffitta con la stufa e una mucchia di argilla secca, circondato da sgargianti pentole colorate e kumancy 19 , l'artista ancora alovane e molto affabile disse: