Una sedia per l’anima 9788863809091

A 25 ANNI DALLA PUBBLICAZIONE, TORNA UN GRANDE CLASSICO DELLA SPIRITUALITÀ IN UNA NUOVA EDIZIONE AMPLIATA. «Un libro fon

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Una sedia per l’anima
 9788863809091

Table of contents :
Indice......Page 276
Frontespizio......Page 4
Presentazione......Page 2
Prefazione alla Edizione del 25º Anniversario di Oprah Winfrey......Page 9
Prefazione alla Edizione del 25º Anniversariodella dott.ssa Maya Angelou......Page 13
Prefazione a Una sedia per l'anima Edizione del 25º anniversario......Page 16
Prefazione......Page 21
Introduzione......Page 24
1. Evoluzione......Page 25
2. Karma......Page 34
3. Considerazione......Page 43
4. Cuore......Page 51
Creazione......Page 61
5. Intuizione......Page 62
6. Luce......Page 71
7. Intenzione I......Page 80
8. Intenzione II......Page 89
Responsabilità......Page 98
9. Scelta......Page 99
10. Dipendenza......Page 108
11. Relazioni......Page 117
12. Anime......Page 127
Potere......Page 137
13. Psicologia......Page 138
14. Illusione......Page 147
15. Potere......Page 158
16. Fiducia......Page 167
Un invito......Page 178
Guida allo Studio......Page 179
1......Page 181
Evoluzione......Page 182
Domande......Page 183
Io sono multisensoriale?......Page 184
Lezioni di vita......Page 185
2......Page 187
Il karma......Page 188
Domande......Page 189
Un'esperienza karmica?......Page 190
3......Page 192
Considerazione......Page 193
Domande......Page 194
Riuscite a vedere in modo diverso?......Page 195
Lezione di vita......Page 197
Esercizi e domande......Page 198
4......Page 199
Il cuore......Page 200
Domande......Page 201
Aprite il cuore......Page 202
Pensiero utile......Page 203
5......Page 204
Intuito......Page 205
Domande......Page 206
Una pratica quotidiana per consultare l'intuito......Page 207
Lezione di vita......Page 208
Lezione di vita......Page 210
6......Page 211
Luce......Page 212
Domande......Page 213
Ogni emozione è un messaggio......Page 214
Pensieri utili......Page 215
Il vostro assistente spirituale......Page 216
7......Page 217
Intenzione I......Page 218
Domande......Page 219
La pratica fondamentale......Page 220
Lezioni di vita......Page 221
8......Page 223
Intenzione II......Page 224
Domande......Page 225
Un albero si giudica in base ai suoi frutti......Page 226
Chi vi attirate?......Page 227
Lezione di vita......Page 228
9......Page 229
Domande......Page 230
Scegliere in modo nuovo......Page 232
Lezione di vita......Page 233
Pensiero utile......Page 234
10......Page 235
Dipendenza......Page 236
Domande......Page 237
Passione o dipendenza?......Page 238
Fase Tre – Aprirsi alla guarigione......Page 239
Lezione di vita......Page 240
11......Page 242
Relazioni......Page 243
Domande......Page 244
Farlo in modo diverso......Page 245
Lezione di vita......Page 246
Un potenziale partner spirituale......Page 247
12......Page 248
Anime......Page 249
Domande......Page 250
Lo scopo della scuola terrena......Page 251
Vedere le cose in modo diverso?......Page 252
Una storia vera......Page 254
13......Page 255
Psicologia......Page 256
Domande......Page 257
Bisogni autentici......Page 258
14......Page 260
Illusione......Page 261
Domande......Page 262
Se io fossi.........Page 263
Ogni cosa come un'opportunità......Page 265
15......Page 266
Potere......Page 267
Domande......Page 268
Uno schema utile......Page 269
Usare la volontà......Page 270
16......Page 271
Fiducia......Page 272
Domande......Page 273
Lezione di vita......Page 274
Lezione di vita......Page 275

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Presentazione

A 25 ANNI DALLA PUBBLICAZIONE, TORNA UN GRANDE CLASSICO DELLA SPIRITUALITÁ IN UNA NUOVA EDIZIONE AMPLIATA. «Un libro fondamentale.» Paulo Coelho Con una prefazione di Oprah Winfrey e una nuova prefazione dell’autore, questa nuova edizione celebrativa dei 25 anni dell’opera è anche corredata di una «guida allo studio» che permetterà di comprendere fino in fondo gli insegnamenti di Zukav e poterli così metter in pratica per un risveglio della propria spiritualità. In questo libro affascinante e avvincente che è ormai divenuto un classico e un capostipite che ha ispirato libri come The Secret e autori come Paulo Coelho, Zukav ci offre una «sedia» sulla quale far compiere alla nostra anima un viaggio verso una nuova consapevolezza. Con lucidità ed eleganza, in modo chiaro e approfondito ci spiega come ci stiamo evolvendo da specie che persegue il potere «esteriore» a specie che è in cerca di un potere «autentico», un potere basato sulle percezioni e i valori dello spirito. Con l’occhio dello scienziato e il cuore del filosofo, l’autore ci insegna che infondendo considerazione, tolleranza e fiducia nelle attività della vita, esse acquisiscono significato e finalità. Mette in evidenza come i valori dello spirito trasformano la convivenza in comunione spirituale, la psicologia in psicologia spirituale e modificano la nostra vita quotidiana. Una sedia per l’anima descrive il viaggio straordinario dello spirito che ciascuno di noi si trova ad affrontare. Una guida di facile consultazione, un dizionario della New Age, un libro per tutti coloro che desiderano capire se stessi, il mondo dell’anima e il futuro che ci attende, per avere a portata di mano le chiavi della nuova era.

Gary Zukav, laureato ad Harvard, oltre che del bestseller mondiale «Una sedia per l’anima», è l’autore di «La danza dei maestri Wu Li», vincitore dell’American Book Award for Science, «Il cuore dell’anima», «La mente dell’anima», «Da anima ad anima» e «Il potere autentico delle relazioni» tutti editi in Italia da Corbaccio. I suoi libri hanno venduto milioni di copie e sono stati tradotti in 24 lingue.

Gary Zukav

UNA SEDIA PER L'ANIMA Traduzione di Lucia Corradini Caspani e Alessanddra De Vizzi

www.corbaccio.it

facebook.com/Corbaccio

@LibriCorbaccio

www.illibraio.it Titolo originale: The Seat of the Soul Traduzione dall’originale americano di Lucia Corradini Caspani e Alessandra De Vizzi In copertina: René Magritte, La leggenda dei secoli, 1952 © SIAE Grafica Baroni Design PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA Copyright © 1989 by Gary Zukav Foreword © 2014 by Gary Zukav Preface © 2014 by Harpo, Inc. © Preface by Maya Angelov This edition published in agreement with Piergiorgio Nicolazzini Literary Agency (PNLA) © 1996, 2007 Casa Editrice Corbaccio s.r.l., Milano Casa Editrice Corbaccio è un marchio di Garzanti Libri S.r.l. Gruppo editoriale Mauri Spagnol © 2014 Garzanti Libri S.r.l. ISBN 978-88-6380-909-1

Prima edizione digitale 2014 Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore. È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.

Questo libro è dedicato ai miei genitori, Morris L. Zukav e Lorene Zukav, con amore, rispetto e gratitudine

Provo gratitudine per l’amore gioioso, il continuo sostegno e la sconfinata creatività di Linda Francis, mia partner spirituale dal 1993 e probabilmente anche da molto tempo prima. Rimango spesso stupito dal fatto che – pur avendo attraversato tanti momenti di tenerezza e tante lotte di potere – non solo io senta di amarla, ma mi piaccia moltissimo continuare ad amarla. La presente edizione, ampliata, rienergizzata e ridedicata, contiene in sé il nostro impegno condiviso di creare autentica forza e complicità spirituale e di sostenere tutte le persone del mondo affinché possano crearsele da sé. Grazie, o mia Amatissima.

Queste pagine sono state arricchite dal sostegno affettuoso e dai numerosi contributi di Caroline Myss

Prefazione a Una sedia per l’anima Edizione del 25º Anniversario di Oprah Winfrey Lessi per la prima volta Una sedia per l’anima nel 1989. Come avviene per tutti i libri che mi hanno entusiasmata, ne avevo comprate altre copie per amici e colleghi, in modo che potessimo leggerlo tutti contemporaneamente. Purtroppo fui la prima a finirlo, e perciò non avevo nessuno con cui discuterne. In preda alla disperazione mi procurai l’elenco telefonico di Mount Shasta, in California, e telefonai a Gary Zukav. «Buongiorno, signor Zukav, mi chiamo Oprah. Volevo solo parlare con lei del suo libro e dirle che vorrei tanto invitarla al mio show in modo da poter condividere...» «Come ha detto che si chiama?» «Oprah.» «Può farmi lo spelling, per favore?» mi domandò. Gli scandii il mio nome lettera per lettera. «L’acca è muta», spiegai. Poi gli spiegai anche che conducevo un talk show, descrivendoglielo per sommi capi. Gary non possedeva un televisore da parecchi anni, il che mi invogliò ancora di più a parlare con lui, ovviamente. Volevo sapere come facesse a sapere ciò che sapeva. Le cose che aveva scritto mi avevano colpita nel profondo, e risuonavano tanto vere, ma da dove aveva attinto la sicurezza di esprimerle così chiaramente? * Una sedia per l’anima ha cambiato il mio modo di vedere me stessa e la mia visione del mondo. Ha provocato un profondo cambiamento nella maniera in cui porto avanti tutti i rapporti, sia di lavoro sia personali. Il libro è arrivato a me con perfetto tempismo, in un momento in cui ero pronta e aperta a ricevere di più. Più legami profondi. Più armonia. Più pace. Più gioia. Intuivo che il significato dell’esistenza andasse oltre l’esperienza quotidiana e i rituali del lavoro e delle relazioni, che superasse, insomma, il

limite impostoci dai cinque sensi. Una sedia per l’anima ha tradotto in parole ciò che la mia anima sapeva già e aveva già cercato di dirmi. Vedere affermato nero su bianco quanto io non riuscivo a formulare, non avendo ancora scoperto il linguaggio per esprimerlo, fu un risveglio davvero stimolante. Quando lessi i termini «percezione multisensoriale» mi sembrò che Gary avesse toccato una corda molto sensibile, e in effetti il libro mi sembrò un’unica, gigantesca esplosione multisensoriale. Ovunque guardassi, dopo averlo letto, vedevo e sperimentavo la vita sotto una nuova luce. Il libro di Gary ha rappresentato per me una serie continua di momenti trionfali che mi conducevano tutti in direzione del vero nord. Ecco la mia frase preferita: «Quando la personalità si mette a completo servizio dell’energia della sua stessa anima, quello è il vero empowerment». * Non è certo un segreto che io abbia una forte personalità. La uso a mio vantaggio sin dai tempi della terza elementare, ma il fatto di metterla a servizio della mia anima – accertandomi che siano entrambe ben allineate – ha cambiato il mio modo di fare ogni cosa. All’improvviso mi sono resa conto di tutte le volte che ero uscita dalla carreggiata per aver lasciato le redini del comando alla mia personalità. Ho iniziato ad accorgermi che il livello di infelicità, disagio o disperazione in cui sprofondavo era direttamente proporzionale a quanto mi allontanavo dalla sedia della mia anima. Il capitolo che mi ha stimolato di più è stato quello sulle intenzioni. Ecco le parole che sono diventate il mio credo di vita: «Ogni azione, pensiero e sentimento è motivato da un’intenzione e quell’intenzione è una causa che esiste unita con un effetto. Se concorriamo alla causa è impossibile non partecipare all’effetto. In questo modo siamo profondamente responsabili per ogni nostra azione, pensiero e sentimento, ovvero per la nostra stessa intenzione.» Prima di leggere Una sedia per l’anima ero affetta dal morbo di voler piacere per forza al prossimo. Al pari di milioni di persone, soprattutto donne, ero schiava delle esigenze, dei bisogni e dei desideri altrui. Rispondevo di sì anche quando volevo veramente dire di no. Dedicavo tempo prezioso ed

energie, soldi, regali – qualunque cosa mi venisse chiesta – solo per evitare di scontentare qualcuno. Una volta viaggiai da Chicago a Roma al fine di comparire sul palcoscenico per meno di quarantacinque secondi durante un evento di beneficenza organizzato da un’amica, dopodiché ripresi subito l’aereo alla volta di casa per mettermi a lavorare al mio show: il tutto perché non ero capace di dire di no. Ancora oggi non saprei nemmeno dire quale fosse lo scopo di quell’evento. Cose del genere mi capitavano di continuo. La mia vita era un vortice di eventi che si succedevano freneticamente l’uno all’altro, una serie ininterrotta di impegni per parlare in pubblico e comparire in scena a favore di pressoché chiunque me lo chiedesse. Volevo piacere alla gente e immaginavo che, se le avessi dato quanto desiderava, avrei raggiunto il mio obiettivo. La svolta fu riconoscere che era proprio la mia intenzione di piacere, a provocare tutte quelle richieste. Se la vostra intenzione è fare ciò che vogliono gli altri, allora questo è quanto continuerete a sentirvi chiedere. Aha! Quando cambiai la mia intenzione, decidendo di fare quello che volevo io, e cioè quello che io consideravo meritevole del mio tempo, l’effetto cambiò automaticamente. Oggi, per me, procedere con degli obiettivi ben precisi è diventato facile come respirare, ma all’inizio ho dovuto far pratica con le pagine di Una sedia per l’anima. Il principio dell’intenzione di Gary Zukav ha modificato in maniera sostanziale ogni mia azione, persino lo spirito che anima l’Oprah Winfrey Show. I produttori sono soliti presentare le loro idee nel corso di una breve riunione settimanale, ma dopo essermi imbattuta in Gary Zukav ho creato una nuova linea d’azione: per prima cosa, dichiarare la propria intenzione. Perché vuoi fare il programma? Quale vuoi che sia il risultato? Talvolta i produttori – i quali dovevano occuparsi di duecento programmi televisivi l’anno – formulavano un’intenzione giusto per farmi contenta, al che io dicevo: «No, questo non è un motivo sufficiente». Anche se l’intenzione non affondava le radici in valori profondi che andassero oltre quello di «migliorare l’audience», incoraggiavo tutti a essere chiari in proposito. Affermate ciò che volete con intenzione e fermezza, e i risultati arriveranno di conseguenza. *

Nel corso della sua prima apparizione nel mio show, nel 1998, io e Gary Zukav parlammo della natura dell’anima. Quell’intervista diede un nuovo corso alla mia carriera. Portare la spiritualità in un programma televisivo che andava in onda di giorno era come navigare in acque inesplorate. Condurre una conversazione su temi come consapevolezza, responsabilità, intenzione e la Legge di Causa ed Effetto non era esattamente ciò che serviva per sbancare i dati dell’audience, però mi dissi: Se non ora, quando? A essere sincera, se non fossi stata io ad avere la proprietà e il controllo dello show, le trentasei «ospitate» di Gary nel corso degli anni non avrebbero mai avuto luogo. All’inizio i miei produttori erano convinti che il pubblico non fosse pronto per quel tipo di televisione. Invece il nuovo corso mi diede buoni frutti, cosicché ancora oggi continuo a esplorare l’aspetto spirituale della vita sulla mia rete televisiva via cavo. In tutta onestà, non credo che mi sarei mai neanche sognata di creare un canale del genere, se non avessi letto Una sedia per l’anima. Ho tenuto lezioni di leadership presso la Oprah Winfrey Leadership Academy per ragazze, grazie all’aiuto di Una sedia per l’anima. Mi sono avvalsa dei suoi principi per l’insegnamento ad alunni della scuola elementare, a studenti delle superiori e persino a laureati in Business Administration presso la Kellogg School of Management. Mi sento invasa da un’ondata di gioia ogni volta che qualcuno legge questo libro e ne resta stupefatto come lo fui io venticinque anni fa. Se siete pronti a vedere il mondo sotto una nuova luce, se siete pronti a veder cambiare la vostra vita, se siete pronti per un esaltante risveglio, allora credo proprio che ve ne sentirete invasi anche voi.

Prefazione a Una sedia per l’anima Edizione del 25º Anniversario della dott.ssa Maya Angelou Il coraggio è la virtù più importante, perché senza coraggio nessuna virtù è praticabile con costanza. Si può essere gentili, generosi, giusti, cortesi e misericordiosi sporadicamente, ma per dimostrare di avere tutte queste qualità con coerenza ci vuole un’enorme quantità di coraggio. Sin dall’infanzia ci è stato insegnato che il cuore, la mente, oltre che la personalità, lo spirito e l’anima, sono nati insieme occupando lo stesso spazio e che poi cammineranno di pari passo fino alla morte. L’intrepido, audace Gary Zukav, nel suo libro Una sedia per l’anima, ha introdotto nella mia mente un concetto nuovissimo; in realtà lo avevo già trovato quando ero giovane in uno spiritual dei neri, ma all’epoca mi procurava confusione perché i suoi versi suggerivano che il dolore e la gioia, il pianto e il riso si confondevano tutti insieme quando sopraggiungeva la morte, per poi andarsene sempre insieme. La canzone, tuttavia, nella quale Dio viene spesso chiamato «Soul» (Anima), informa l’ascoltatore che l’Anima non muore mai ma continua a esistere e darà alla luce un’altra mente e un’altra personalità, oltre che nuovi problemi e nuove gioie. Esse sopporteranno l’esperienza del vivere finché la morte non le solleverà dalle loro responsabilità. Una volta che saranno morte, l’Anima o Dio continueranno, dato che Dio non può morire. Zukav, un pensatore rispettoso, è in grado, nel suo libro Una sedia per l’anima, di mostrare al lettore che l’evoluzione umana si ottiene grazie alla continuità dell’Anima: mentre una personalità muore, un’altra risorge un po’ migliore, un po’ più forte e un po’ più audace. Non so se il poeta che c’è in Zukav lo abbia preso per mano e gli abbia ordinato di raccontare le verità dure e pure con la facilità di un salice piangente che si pieghi con grazia sopra l’argine di un ruscello. C’è chi sceglie libri da leggere sotto l’ombrellone e chi come intrattenimento durante le vacanze. Il lettore che sceglierà Una sedia per l’anima è pregato di metterlo su uno scaffale accanto al letto, oppure sul comodino dove ci sia una

lampada che diffonda una bella luce forte. La mia seconda copia è ricoperta di plastica e la tengo sul tavolo di cucina, in modo che sia protetta da anni di uso e dall’eventuale macchia d’olio d’oliva sfuggita a un’insalata appena preparata. Dopo aver letto il libro di Zukav per la decima volta, continuo a trovarlo immenso. Ricordo un’opera teatrale che scrissi, intitolata And Still I Rise. I due personaggi (un uomo e una donna) sono morti e si trovano in quella che ritengono sia una sala d’attesa. Compare una creatura demoniaca. Il personaggio maschile, di nome Zebediah, dice: «Io so chi sei. Tu sei il custode, e ci porterai nel posto dove siamo destinati ad andare: paradiso o inferno». Il personaggio femminile, Annabel, soggiunge: «Magari non ce l’avrò fatta, ma io ci ho provato sul serio a vivere una buona vita: pulita, gentile, giusta». La creatura mostruosa emette un risolino che poi si trasforma in una risata fragorosa. Scrutando i due personaggi dall’aria tanto miseranda, dice: «Mi stupisco sempre, anzi, resto addirittura sbalordito dalla condizione della fantasia umana. Voi credete che esistano solo l’inferno o il paradiso. Zebediah e Annabel, solo nel vostro futuro ci sono forse ottocento destinazioni diverse». A quel punto Annabel e Zebediah, che avevano mantenuto una certa distanza l’uno dall’altra, si accostano senza darlo troppo a vedere. Tutto a un tratto sono abbastanza vicini da abbracciarsi. E infatti si abbracciano. Il testo dello spiritual del diciannovesimo secolo recita: Presto le tribolazioni del mondo saranno finite per me, Le tribolazioni del mondo, Le tribolazioni del mondo. Torno a casa a incontrare il mio Dio, Niente più lacrime né lamenti, Niente più risate né danze, Niente più gemiti né pianti. Torno a casa a incontrare il mio Dio. Evidentemente il poeta aveva deciso che le minuzie della vita quotidiana occupano un certo spazio e che la sua vera Anima vive in un altro spazio che

lui chiama Dio. Suggerisco al lettore che si è appena avvicinato a Zukav di condividere questo libro con qualcuno dotato di parecchio coraggio e un meraviglioso senso dell’umorismo, dato che, una volta che le idee avranno smesso di mettervi in subbuglio, scoppierete a ridere con la stupenda allegria di chi abbia scoperto un nuovo continente. Niente più lacrime né lamenti. Niente più lacrime né lamenti. Torno a casa a incontrare la mia Anima.

Prefazione a Una sedia per l’anima Edizione del 25º Anniversario Questa edizione del venticinquesimo anniversario di Una sedia per l’anima mi riempie di gratitudine e di gioia. Una volta terminata la stesura del manoscritto, venticinque anni orsono, mi sedetti a guardarlo domandandomi se qualcuno lo avrebbe mai letto e, in caso affermativo, se qualcuno lo avrebbe mai compreso. Nel bel mezzo di questi pensieri si affacciò alla mia mente un’altra idea, più forte e più limpida, che diceva: «Non preoccuparti. Questa freccia troverà il suo bersaglio». Una sedia per l’anima si è oggi fatto strada in milioni di cuori, e la sua freccia è ancora in volo. Mentre scrivevo La danza dei maestri Wu Li. La fisica quantistica e la teoria della relatività spiegate senza l’aiuto della matematica, scoprii – con mia totale sorpresa – che l’ispirazione proveniva da un punto al di là della mia mente, da intelligenze non fisiche che non riuscivo a esprimere a parole, nonché dall’elettricità di creare consciamente con intento costruttivo. Non avevo mai vissuto nulla del genere. Per quanto avessi adorato quell’esperienza, tuttavia, per lo più me ne dimenticai una volta terminato il libro. La danza dei maestri Wu Li, che vinse l’American Book Award per la scienza, mi procurò la fama di divulgatore della scienza moderna. Molti si aspettavano da me un sequel, un «figliolo» dei Maestri Wu Li, che spiegasse con incisività un altro po’ di scienza. Invece il mio libro successivo parlava di evoluzione, di reincarnazione, del karma e dell’anima. I suoi argomenti erano la consapevolezza emotiva, le scelte responsabili e l’intuito, nonché una trasformazione senza precedenti della coscienza umana e l’emergere di un nuovo potere: il potere autentico. In breve, il nuovo libro riguardava una nuova specie umana, le sue nuove capacità e il suo nuovo potenziale. Il libro si intitolava Una sedia per l’anima, e riuscì a sorprendere me più di chiunque altro. Tutti gli elementi straordinari che mi avevano sfiorato mentre stavo scrivendo La danza dei maestri Wu Li si riaffacciarono innegabilmente, in maniera inequivocabile e irrevocabile, alla mia coscienza. Scoprii la realtà non fisica, una scoperta che non è ancora finita per me. Ogni

persona creativa – vale a dire chiunque – necessita di impegno e di tempo e di coraggio per sviluppare le proprie illuminazioni. Una cosa è avere l’ispirazione, ben altra è applicarla alla propria vita. Ogni volta che sente dire da qualcuno: «Io sono cristiano», la mia amica Maya Angelou risponde: «Davvero? Di già? Io ho più di ottant’anni e ci sto ancora provando». Proprio come Maya, anch’io sto ancora imparando, mi sforzo ancora di applicare alla realtà le intuizioni più significative della mia vita e continuo a cambiare in meglio. Leggere Una sedia per l’anima venticinque anni dopo la sua pubblicazione è stata un’esperienza del tutto sorprendente e appagante. Il libro mi è parso perfetto. Ogni frase conteneva un significato per me. Nel giro di poco l’ho sottolineato tutto: mi sentivo assetato delle sue parole, che assorbivo come la sabbia fa con l’acqua. Mi hanno nutrito e placato. La benedizione provata al momento di scriverlo mi è tornata indietro amplificata. Mi ci sono crogiolato. Pensavo di conoscerlo a fondo: dopotutto ero stato io a batterlo a macchina, a correggerlo, a parlarne per anni. Ma rileggerlo mi ha fatto capire che avevo alcune cose da ricordare, altre da imparare e altre ancora da praticare. Una sedia per l’anima ha attirato persone straordinarie nella mia vita. Due di loro in particolare mi hanno toccato in profondità più di quanto avrei mai potuto immaginare, e continuano a sostenermi in maniera emozionante e sorprendente. La prima è Linda Francis. Non rammento la prima volta che ci incontrammo, anche se lei se ne ricorda bene. Ci rivedemmo un anno dopo nel corso di un piccolo ritiro durante il quale dovevo parlare. Ero circondato da persone amorevoli e mi ritrovai a respingerne una: Linda. Non volevo proprio saperne degli abbracci che lei elargiva con tanta generosità. Questo fu il primo indizio del fatto che alcune parti di me si sentivano minacciate da lei, anche se all’epoca non ero abbastanza consapevole da rendermene conto. Non riuscii a sfuggirle, comunque, in quei giorni: tanto per dirne una, un amico mi tenne un posto a un concerto, e un’altra amica riservò un posto per Linda, e i nostri due posti si trovavano l’uno accanto all’altro. Cominciai a confessarle la mia curiosità: perché respingevo soltanto lei? Le parlai altresì della mia intenzione di non lasciarmi travolgere da quell’insolita repulsione: «Non rifiuterò il tuo amore», le dissi, sebbene non stessi parlando di amore romantico, bensì dell’affetto che lei tanto evidentemente mostrava per gli altri

presenti al ritiro e che aveva offerto anche a me. Alla fine dell’evento, alcuni amici mi invitarono ad andare a rinfrescarmi con un tuffo in una cascata. Quando mi suggerirono di estendere l’invito anche a Linda, mi irritai. Linda! Linda! Come mai erano tanto fissati con quella Linda? Per caso non potevo fare niente, nel corso di quell’evento, senza Linda? Quando lei mi telefonò un mese dopo per dirmi che si trasferiva a Mount Shasta, in California, dove io vivevo – una decisione antecedente al ritiro – mi sentii terrorizzato e, ancora una volta, curioso. Poi mi ritrovai insieme ad altri alla festa di benvenuto nella sua nuova casa, e constatai con stupore che in realtà non vedevo l’ora che arrivasse! Ero rilassato, a mio agio, felice e aperto. Cominciammo a frequentarci. A volte le nostre conversazioni mi piacevano, altre no, ma in ogni caso attendevo sempre con impazienza l’incontro successivo. Parecchi mesi dopo mi si affacciò alla mente un pensiero: «Credo proprio di avere una relazione con lei!» Privo com’era dei rapporti sessuali da cui avevano avuto inizio le mie «relazioni» precedenti, il legame che si instaurò tra noi consisteva di interazioni nuove e diverse. Fu questa la mia prima esperienza di un rapporto sostanziale e profondo orientato alla crescita spirituale... insieme a colei che sarebbe diventata la mia partner dello spirito. Sei mesi dopo, all’incirca vent’anni fa, si trasferì nella mia capanna, e il nostro viaggio continua ancora oggi. Nel corso dei nostri anni insieme, ho notato con meraviglia che non solo amo Linda – una cosa di cui non mi credevo capace quando ci conoscemmo – ma anche che amarla è bellissimo! È questa l’esperienza che mi affascina, e che è altrettanto forte in me di quando la scoprii. Da dove proviene? La seconda persona straordinaria che il libro attirò nella mia vita è Oprah Winfrey. Lei è lo strumento che l’Universo ha scelto per farmi uscire di punto in bianco dalla zona deserta in cui mi trovavo per farmi approdare a un mondo più vasto. Sospetto che solo un’esplosione di quella portata avrebbe potuto farlo. Lei mi accolse nel suo cuore, nella sua creatività, e nel suo famoso The Oprah Winfrey Show. Poco tempo prima ero ancora un recluso su una montagna, ed ecco che, solo qualche mese dopo, mi ritrovavo a parlare a dieci milioni di persone al mese. Ogni volta che mi avventuravo nel mondo comparivano nuovi amici che mi ringraziavano per il programma, sorridendomi da lontano. Impiegai parecchio tempo a riconoscere che la mia vita di isolamento era finita e ancora più tempo ad accettare quella nuova. A ogni puntata del programma io e Oprah ce ne stavamo seduti davanti a

un pubblico entusiasta e in compagnia di anime affini sparse in tutto il mondo. Lei presentava un argomento, mi poneva alcune domande e poi, con un gesto della mano o un movimento del viso, spostava l’attenzione di milioni di spettatori su di me. Era terrificante, mi metteva in soggezione. Ma forse «sacro» è l’aggettivo giusto per descrivere momenti del genere. Quando una rivista a diffusione nazionale mi cercò con insistenza per intervistarmi, lei commentò: «È solo zucchero filato, Gary. Soltanto zucchero filato». Impossibile descrivere meglio di così il potere esterno! Il mio zio adottivo Sioux, Phil Lane Sr, mi disse una volta, dopo aver guardato una delle puntate del programma: «Caro nipote, tu parli proprio come i nostri vecchi». Quel ricordo mi riempie di forza e gratitudine. Ringrazio Oprah e l’Universo per avermi permesso di vivere esperienze tanto intense. Negli anni successivi al programma con Oprah, io e Linda fondammo il Seat of the Soul Institute, organizzammo parecchi eventi, scrivemmo libri e sviluppammo seminari approfonditi e a lungo termine per piccoli gruppi. Ora la nostra passione volta a sostenere i rapporti spirituali tra le persone si è rafforzata più che mai, ma siccome viaggiare è diventato ormai troppo faticoso per noi, abbiamo creato nuovi strumenti digitali e modi innovativi di usare Internet, come ad esempio un programma di sostegno che è attualmente in via di svolgimento, eCourse, eNewsletters e la Spiritual Partnership Community online, dei video dal vivo e i siti web il cui indirizzo si trova alla fine di ogni Guida allo studio dei Capitoli di questo libro. (Trasferiteli nel vostro eBook oppure digitateli nel vostro motore di ricerca e vi porteranno a pagine web che vi aiuteranno a esplorare, integrare ulteriormente e poi a mettere in pratica ciò che state studiando.) Troverete tutto questo e molto altro all’indirizzo SeatoftheSoul.com. Ci piace ancora molto tenere eventi dal vivo, quando è possibile, compreso il nostro preferito: il ritiro estivo The Journey to the Soul, che ha luogo ogni anno. Spero di potervi incontrare personalmente in una di queste occasioni. Internet riflette nel territorio dei cinque sensi la consapevolezza emergente della nostra connessione. Impossibile essere «più o meno connessi» gli uni con gli altri o con la vita. Può forse un fiore essere «più o meno connesso» con il suo colore? Allora godiamoci insieme questo bellissimo riflesso e anche ciò che esso riflette. Le esperienze più difficili, gratificanti ed emozionanti che ho vissuto dopo la pubblicazione di Una sedia per l’anima sono state quelle del potere

autentico e della sua creazione. Se prima consideravo le persone alla stregua di oggetti e attraversavo con tormento emozioni come la rabbia, la gelosia, la disperazione e il senso di inadeguatezza, ecco che pian piano ho visto emergere al loro posto nuovi rapporti spirituali, ricchi di creazione condivisa, e il rispetto reverenziale nei confronti della Vita. Continuo ancora oggi a imbattermi in parti della mia personalità che sono arrabbiate, spaventate, gelose, altezzose o, al contrario, preda del senso di inferiorità, ma adesso le vedo come altrettante opportunità per creare del potere autentico, per esercitare una nuova capacità di scelta. E se posso farlo io, vuol dire che ci riuscirete anche voi. So che alla fine andrà così. La trasformazione di coscienza che sta espandendo la nostra percezione oltre i cinque sensi, ridefinendo il potere e mostrandoci il potenziale di un’Umanità Universale, procede adesso a tutta velocità. Ogni scelta dettata dalla paura – o dalla rabbia, dalla gelosia, dal senso di vendetta – equivale a evolversi inconsciamente attraverso le conseguenze dolorose e distruttive che la paura crea. Ogni volta che si sceglie in base all’amore – alla gratitudine, alla pazienza, all’apprezzamento – ci si evolverà consciamente attraverso le conseguenze sane e costruttive create dall’amore. E allora perché non scegliere il cammino consapevole, quello della gioia? Perché non viaggiare consapevolmente fino alla sedia della vostra anima – quel luogo dove trasformate l’energia in materia tramite le vostre intenzioni – infondendo il mondo di amore, per poi viverci dentro? Tutte le strade portano a casa. Gary Zukav

Prefazione Durante gli anni in cui mi sono dedicato alla stesura del libro intitolato La danza dei maestri Wu Li e anche in quelli successivi, sono stato attratto dalle opere di William James, Carl Jung, Benjamin Lee Whorf, Niels Bohr e Albert Einstein, che ho più volte letto, trovandovi qualcosa di speciale. Solo in seguito sono riuscito a capire di cosa si trattava: quegli esseri umani sentivano l’esigenza di qualcosa di più grande di ciò che riuscivano a esprimere direttamente con il loro lavoro. Essi avevano visto più di ciò che erano in grado di esprimere con il linguaggio della psicologia, della linguistica o della fisica e cercavano di condividere con altri la loro visione. Ed è stata proprio questa caratteristica ad attirare la mia attenzione. Erano mistici, ve lo assicuro. Non avrebbero usato un simile linguaggio, ma lo conoscevano. Temevano che la loro carriera sarebbe rimasta danneggiata dal contatto con coloro che non agivano nell’ambito del modello scientifico, ma nella profondità dei loro pensieri intimi vedevano troppe cose che non potevano essere limitate dai cinque sensi ed essi stessi non si lasciavano porre limiti. Oltre a contribuire al progresso di psicologia, linguistica e fisica, le loro opere favoriscono anche lo sviluppo di chi le legge e sfiorano i lettori in modi che non possono venire espressi direttamente in termini psicologici, linguistici o fisici. Quando in seguito sono giunto a capire l’attrazione magnetica che provavo per tali opere, mi sono reso conto che gli autori non erano motivati dalle ricompense terrene o dal rispetto dei colleghi, ma che la loro anima e la loro mente erano concentrate su un determinato obiettivo, raggiungendo il luogo straordinario dove la mente non poteva più produrre il genere di informazioni che desideravano: avevano infatti sconfinato nel territorio dell’ispirazione, dove le loro intuizioni venivano intensificate ed essi scoprivano che c’è qualcosa di più oltre al regno del tempo, dello spazio e della materia, qualcosa in più della vita fisica. Essi lo sapevano, lo sentivano, anche se non erano in grado di esprimerlo chiaramente, non avendo a disposizione il vocabolario necessario per affrontare certi argomenti, e i loro scritti lo riflettevano.

In altre parole, ho capito che ciò che motivava questi uomini, e molti altri, era parte di una grande visione che arriva da oltre la personalità. Al giorno d’oggi ognuno di noi viene attratto in un modo o nell’altro da questa stessa grande visione, da questa forza emergente che equivale al passo successivo nel nostro percorso evolutivo. Il genere umano desidera raggiungere tale forza, eliminando tutto ciò che impedisce un contatto chiaro. Molte difficoltà derivano dal fatto che non è ancora stato creato il vocabolario con cui rivolgersi a quella che in realtà è la forza eterna. In questo momento e in questa ora dell’evoluzione umana, il desiderio di far nascere un vocabolario e un atteggiamento adatti a rivolgersi a ciò che trascende la religiosità e la spiritualità e assume la posizione di autentico potere è molto intenso. Dobbiamo fornire a ciò che stiamo toccando consapevolmente per la prima volta un vocabolario che non sia offuscato e che possa essere identificato con chiarezza negli atti e nei giudizi del genere umano, ed essere inoltre visto con chiarezza, non attraverso i veli del mistero o del misticismo ma semplicemente come l’autentico potere che muove i campi di forza di questa nostra terra. Spero che questo libro possa essere d’aiuto. Riferendomi a ciò che siamo e a quello che stiamo diventando, ho usato i termini «limitato ai cinque sensi» e «multisensoriale». Quest’ultima definizione non è migliore della precedente, ma solo attualmente più appropriata. Quando un sistema di esperienze umane svanisce lasciando spazio a un altro più avanzato, il più vecchio può sembrare in qualche modo carente, ma dal punto di vista dell’universo il linguaggio del confronto non è il linguaggio di ciò che è meglio o peggio, bensì quello dei limiti e delle opportunità. Le esperienze degli esseri umani multisensoriali sono più ampie di quelle di chi è limitato ai cinque sensi: forniscono infatti maggiori opportunità di crescita e sviluppo per evitare inutili difficoltà. Per mettere in risalto le varie differenze, ho paragonato le esperienze degli uomini limitati ai cinque sensi con quelle degli uomini multisensoriali; ciò non significa che la fase evolutiva dei cinque sensi sia negativa rispetto a quella multisensoriale in cui stiamo per entrare. Si tratta semplicemente di uno stadio ormai superato, come un tempo l’uso delle candele venne reso inutile dall’elettricità senza per questo assumere caratteristiche negative. Chi tra noi può definirsi un esperto dell’esperienza umana? Abbiamo solo

il dono di condividere le percezioni che speriamo possano aiutare chi sta compiendo il suo viaggio: non esistono quindi persone competenti in questa materia fatta di movimento, pensiero e forma, e che in certi casi è un esperimento in movimento, pensiero e forma. Non possiamo fare altro che commentare, ma si tratta comunque di commenti che hanno un grande valore se possono aiutare la gente a muoversi con grazia, a pensare chiaramente, a formare come gli artisti la materia della loro stessa esistenza. Viviamo in un’epoca di profondi cambiamenti, che vivremmo più facilmente se riuscissimo a vedere la strada che stiamo percorrendo, la nostra destinazione e ciò che si sta muovendo. Vi offro il contenuto di questo libro come una finestra che mi ha permesso di vedere la vita. Voglio offrirvi questa finestra, ma non siete certo costretti ad accettare il mio dono: ci sono molte altre vie che portano alla saggezza e al cuore. Questa è la nostra ricchezza più grande, quella che mi dona la gioia più profonda. Abbiamo molte cose da fare insieme. Facciamole con saggezza, amore e gioia. E facciamo in modo che sia l’esperienza umana. Gary Zukav

Introduzione

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Evoluzione L’evoluzione che abbiamo studiato a scuola riguarda la forma fisica. Abbiamo imparato per esempio che le creature unicellulari degli oceani sono i predecessori di tutte le forme di vita più complesse. Un pesce è più complesso e quindi più evoluto di una spugna, così come lo è un cavallo rispetto a un serpente e una scimmia rispetto a un cavallo, fino ad arrivare all’essere umano che è la più complessa e, di conseguenza, evoluta forma di vita presente sul nostro pianeta. In altre parole, ci è stato insegnato che l’evoluzione è lo sviluppo progressivo della complessità organizzativa. Questa definizione è un’espressione dell’idea che l’organismo più evoluto è quello in grado di controllare meglio il suo ambiente e gli altri esseri che lo popolano. «Selezione naturale» significa che l’organismo più evoluto in un determinato ambiente è quello che si trova in cima alla catena alimentare. In base a questa definizione, l’organismo capace di sopravvivere meglio è quello più evoluto. Sappiamo ormai da tempo che questa definizione di evoluzione è inadeguata, ignorandone però il motivo. Quando due esseri umani si attirano a vicenda, in termini di complessità organizzativa sono ugualmente evoluti. Se possiedono entrambi la stesso livello di intelligenza ma uno dei due è gretto, cattivo ed egoista mentre l’altro è magnanimo e altruista, noi diciamo che quest’ultimo è più evoluto. Se un individuo sacrifica intenzionalmente la propria esistenza per salvare la vita di qualcun altro, proteggendolo magari con il proprio corpo da una pallottola in arrivo o da un’auto priva di controllo, noi diciamo che chi si è sacrificato è il più evoluto tra noi. Sappiamo che tutto ciò è vero, ma non è in sintonia con la nostra comprensione dell’evoluzione. Ci è stato detto che Gesù aveva previsto nei minimi dettagli la congiura contro di lui, comprese le azioni e le reazioni dei suoi amici, eppure Egli non è fuggito da ciò che ha visto. L’intero genere umano è stato inesorabilmente modellato dal potere e dall’amore di Colui che ha dato la sua vita per gli altri. Tutti coloro che lo adorano, e la maggior parte di chi conosce la sua storia, sono d’accordo sul fatto che Cristo sia l’essere più evoluto della nostra

specie. La nostra comprensione più profonda ci dice che un individuo veramente evoluto è quello che attribuisce agli altri un valore maggiore di quello che attribuisce a se stesso, e concede all’amore un’importanza superiore rispetto al mondo fisico e ai suoi valori. Dobbiamo ora mettere in sintonia la nostra comprensione dell’evoluzione con questa comprensione più profonda. È importante farlo perché il nostro attuale modo di capire riflette la fase dell’evoluzione che stiamo vivendo. Se la esaminiamo, possiamo percepire il modo in cui ci siamo evoluti fino a oggi e quello che ci stiamo lasciando alle spalle. Riflettiamo su una nuova e più ampia comprensione dell’evoluzione, che convalidi le nostre verità più profonde, e siamo in grado di vedere come ci stiamo evolvendo, oltre a ciò che significa la nostra esperienza, ciò a cui attribuiamo valore e il modo in cui ci comportiamo. La nostra attuale comprensione dell’evoluzione deriva dal fatto che finora ci siamo evoluti esplorando la realtà fisica con i nostri cinque sensi. Siamo quindi stati esseri umani dotati di cinque sensi. Questo sentiero di evoluzione ci ha permesso di vedere in modo concreto i principi basilari dell’universo. Attraverso i cinque sensi noi vediamo che ogni azione è una causa che ha un effetto e che ciascun effetto ha una causa. Vediamo i risultati delle nostre intenzioni: la rabbia uccide, toglie il respiro, la forza della vita, e fa scorrere il sangue che porta la vitalità. Vediamo che la gentilezza nutre, così come possiamo constatare e percepire gli effetti di una frase cattiva e di un sorriso. Noi viviamo la nostra capacità di elaborare la conoscenza. Vediamo per esempio che un bastone è uno strumento e possiamo verificare gli effetti del modo in cui scegliamo di usarlo. La mazza che uccide può conficcare nel terreno un paletto che serve a sostenere un riparo. La lancia che toglie la vita può essere usata come leva per smuovere i pesi dell’esistenza. Il coltello che lacera la carne può essere usato per tagliare la stoffa. Le mani che costruiscono bombe possono essere usate per edificare scuole. Le menti che coordinano attività violente possono coordinare gesti di aiuto e cooperazione. Noi vediamo che quando le attività della vita vengono pervase di considerazione assumono un nuovo scopo e significato. E quando tale considerazione viene a mancare, assistiamo all’insorgere di crudeltà, violenza e solitudine. L’arena fisica è uno splendido ambiente in cui imparare, una scuola dove, grazie a una serie di esperienze, giungiamo alla comprensione di quello che ci fa progredire o chiuderci in noi stessi, di cosa ci fa crescere o

regredire, di ciò che nutre la nostra anima o la svuota, in pratica di ciò che funziona o non funziona. Quando la percezione dell’ambiente fisico avviene solo dal punto di vista dei cinque sensi, la sopravvivenza fisica sembra essere il criterio fondamentale dell’evoluzione, dato che non sono identificabili altri tipi di evoluzione. È da questo punto di vista che il concetto di «sopravvivenza del più forte» sembra essere sinonimo di evoluzione, e il dominio fisico pare caratterizzare l’evoluzione più avanzata. Nel caso in cui la percezione del mondo sia limitata alle modalità dei cinque sensi, la paura diventa la base della vita nell’arena fisica: il potere di controllare l’ambiente e coloro che ci circondano è per noi essenziale. Il bisogno di dominio fisico produce una competizione che influenza ogni aspetto della nostra esistenza, come per esempio i rapporti che legano gli amanti, le superpotenze, i fratelli, le varie razze e classi sociali, oltre che i due sessi, e incrina inoltre la naturale tendenza verso l’armonia che esiste tra le nazioni e gli amici. La medesima energia che ha inviato le navi da guerra nel Golfo Persico ha mandato i soldati in Vietnam e i crociati in Palestina. L’energia che ha separato la famiglia di Romeo da quella di Giulietta è la stessa che separa la famiglia del marito di colore da quella della moglie bianca. E la forza che ha spinto Lee Harvey Oswald ad agire contro John Kennedy è identica a quella che ha istigato Caino contro Abele. Fratelli e sorelle litigano per la stessa ragione che mette in competizione le grandi aziende: cercano tutti di dominarsi a vicenda. Il potere necessario ad assumere il controllo dell’ambiente e di coloro che ci stanno intorno è tale da essere percepito, annusato, assaporato, visto o sentito; è un potere di tipo esteriore e può essere acquisito o perso, come accade nell’ambito della Borsa o in occasione delle elezioni. Può essere comperato o perso, trasferito o ereditato. Viene considerato come qualcosa che si ottiene da qualcuno o in qualche altro luogo. L’acquisizione di potere da parte di una persona viene intesa come perdita da parte di un’altra. La concezione del potere esteriore provoca violenza e distruzione. Tutte le istituzioni sociali, economiche e politiche riflettono tale concezione da parte nostra. Le famiglie, così come le culture, sono patriarcali o matriarcali: la persona che «indossa i pantaloni» è una sola. I bambini lo imparano subito, ed è un concetto che modella poi la loro intera esistenza.

Polizia ed esercito nascono dalla percezione del potere come agente esteriore: distintivi, stivali, gradi, radio, uniformi, armi e giubbotti antiproiettile sono simboli di paura, un sentimento provato da tutti coloro che li indossano. Si tratta di persone che non hanno il coraggio di affrontare il mondo prive di tali difese. Chi incontra questi simboli teme il potere che essi rappresentano, coloro che lo detengono o addirittura entrambi. La polizia e l’esercito, come le famiglie e le culture patriarcali e matriarcali, non sono all’origine della percezione del potere come elemento esteriore: sono i riflessi del modo in cui noi stessi, intesi come specie e individui, siamo giunti ad avere una determinata concezione del potere. Tale percezione ha modellato la nostra economia; la capacità di controllarla all’interno di comunità e nazioni, oltre che di tenere sotto controllo il sistema economico tra i vari stati, è concentrata nelle mani di poche persone. Per proteggere i lavoratori da questi individui noi esseri umani abbiamo creato i sindacati. Per tutelare i consumatori abbiamo dato vita a specifici uffici governativi. Per aiutare i poveri abbiamo dato origine ai sistemi assistenziali. Tutto ciò riflette alla perfezione il modo in cui siamo giunti a percepire il potere, inteso come il possesso riservato a pochi mentre la maggior parte della gente non può fare altro che subire. Il denaro è un simbolo di potere esteriore: chi ne possiede in quantità maggiore può controllare meglio il suo ambiente e chi lo circonda, al contrario di chi ne possiede invece poco. Il denaro viene acquisito, perso, rubato, ereditato e conquistato lottando. Il livello culturale, lo status sociale, la fama e gli oggetti materiali sono simboli di potere esteriore, se deriviamo da loro un certo senso di sicurezza. Tutto ciò che temiamo di perdere, come per esempio la casa, la macchina, un corpo attraente, una mente acuta o una profonda convinzione, è un simbolo di potere esteriore. Ciò di cui abbiamo paura è l’aumento della nostra vulnerabilità, che deriva dalla percezione del potere come fattore esteriore. In questo caso le gerarchie della nostra struttura sociale, economica e politica, così come le gerarchie dell’universo, identificano coloro che detengono il potere e chi no. Chi si trova in cima ha più potere e valore, e di conseguenza è meno vulnerabile. Gli individui che si trovano invece alla base sono meno potenti, valgono meno e sono più vulnerabili. In base a questa ottica, il generale vale più del soldato semplice, il manager dell’autista, il medico della centralinista, il genitore del figlio, e la divinità vale più di chi

l’adora. Noi abbiamo paura di disubbidire ai nostri genitori, ai nostri capi e al nostro Dio. Tutte le percezioni di un valore più o meno grande derivano dalla percezione del potere come fattore esterno. La competizione per il potere esteriore è alla base di ogni forma di violenza. Gli eventuali vantaggi che stanno dietro ai conflitti ideologici (per esempio capitalismo contro comunismo), ai conflitti religiosi (cattolici irlandesi contro protestanti irlandesi), geografici (ebrei contro arabi), oltre che a quelli familiari e coniugali, sono tutti legati al potere esteriore. Tale percezione del potere frantuma la psiche dell’individuo, della comunità, della nazione e del mondo intero. Non esiste alcuna differenza tra la schizofrenia acuta e un mondo in guerra, e nemmeno tra l’agonia di un’anima divisa e quella di una nazione divisa. Quando un marito e una moglie entrano in competizione per il potere sono coinvolti nella stessa dinamica che contraddistingue gli esseri umani di una certa razza che hanno paura delle persone di origine diversa. Da queste dinamiche abbiamo ricavato la nostra attuale comprensione dell’evoluzione intesa come un processo legato alla crescente capacità di dominare l’ambiente e gli altri esseri umani. Questa definizione riflette i limiti della percezione del mondo in base ai cinque sensi, oltre che la competizione per il potere esteriore generata dalla paura. Dopo millenni di brutalità reciproche compiute sia a livello individuale che di gruppo, è ormai chiaro che l’incertezza che sta alla base di tale percezione non può essere guarita dall’accumulo di potere esteriore. Dai notiziari televisivi, dai quotidiani e dalle nostre infinite sofferenze di individui e di intera specie, si può chiaramente vedere che tale percezione porta con sé soltanto dolore, violenza e distruzione. Questo è il modo in cui ci siamo evoluti finora, e che ci stiamo finalmente lasciando alle spalle. La nostra maggiore comprensione ci porta a un altro tipo di potere che ama la vita in ogni suo aspetto, non formula giudizi e sa trovare lo scopo e il significato di ogni piccola cosa. Questo è l’autentico potere. Quando i nostri pensieri, le emozioni e le azioni entrano in sintonia con la parte più elevata di noi stessi, ci sentiamo colmi di entusiasmo, con uno scopo e un significato ben precisi. La vita è ricca e piena, non abbiamo pensieri tristi o ricordi carichi di paura, ma ci sentiamo impegnati con gioia all’interno del nostro mondo. Questa è l’esperienza dell’autentico potere. Tale forma di potere affonda le sue radici nella parte più intima del nostro

essere; non può essere acquistata, ereditata o accumulata. Una persona dotata di vero potere non tormenta chi le sta intorno perché è forte e sicura al punto che l’idea di usare la forza contro un altro essere umano è estranea alla sua coscienza. Nessuna comprensione dell’evoluzione può essere corretta se non si basa sul fatto che stiamo compiendo un viaggio verso il potere autentico, meta del nostro processo evolutivo e scopo della nostra esistenza. Ci stiamo evolvendo da specie che persegue il potere esteriore a specie che ricerca invece quello autentico. Stiamo abbandonando l’esplorazione del mondo fisico come nostro unico mezzo di evoluzione. Questo modo di evolversi, e la coscienza che deriva da una consapevolezza limitata alle modalità dei cinque sensi, non sono più adatti a ciò che dobbiamo diventare. Ci stiamo evolvendo da esseri umani che si basano sui cinque sensi a individui multisensoriali. I nostri cinque sensi formano un unico sistema sensoriale designato per percepire la realtà fisica. Le percezioni di un essere umano multisensoriale si estendono oltre la realtà fisica fino ai più ampi sistemi dinamici di cui fa parte la nostra realtà fisica, e gli permettono di percepire e apprezzare il ruolo che tale realtà fisica svolge nel quadro più ampio dell’evoluzione, oltre alla dinamica che crea e sostiene la realtà stessa. Questo regno è invisibile a chi usa solo i cinque sensi. Ed è proprio qui che si trovano le origini dei nostri valori più profondi. Dalla prospettiva di questo regno invisibile, le motivazioni di coloro che sacrificano in modo consapevole la loro esistenza per uno scopo più elevato hanno perfettamente senso, il potere di Gandhi diventa comprensibile e le azioni di Gesù, cariche di compassione, sono comprensibili a un livello che non è accessibile a chi usa solo i cinque sensi. Tutti i nostri più grandi maestri sono stati o sono tuttora esseri umani multisensoriali, che si sono rivolti a noi e hanno agito in conformità con le percezioni e i valori che riflettono la più ampia prospettiva dell’essere multisensoriale. Di conseguenza, le loro parole e il loro comportamento risvegliano in noi l’identificazione della verità. In base alla percezione dell’uomo che si affida esclusivamente ai suoi cinque sensi, noi siamo soli in un universo del tutto fisico. Al contrario, secondo la percezione dell’essere multisensoriale noi non siamo soli e l’universo è vivo, cosciente, intelligente e carico di compassione. Per l’uomo che si basa sui cinque sensi il mondo fisico è un dato inspiegabile in cui

siamo finiti in modo inspiegabile e che cerchiamo di dominare per poter sopravvivere. Per chi sa andare oltre, è invece un ambiente dove abbiamo la possibilità di imparare, creato dalle anime che lo condividono e tutto ciò che vi accade serve ad aumentare la comprensione. Per l’uomo a cinque sensi le intenzioni non hanno effetti, le conseguenze delle azioni sono fisiche e non tutte influenzano noi e gli altri. Secondo l’uomo multisensoriale l’intenzione che sta dietro a un’azione determina i suoi effetti, ogni intenzione influenza sia noi sia gli altri e le sue conseguenze si estendono ben oltre il mondo fisico. Che cosa significa dire che esiste un regno «invisibile» nel quale affondano le radici della nostra comprensione più profonda? Quali sono le implicazioni legate alla considerazione dell’esistenza di un regno che non è percepibile con i cinque sensi ma può essere conosciuto, esplorato e compreso dalle altre facoltà umane? Una domanda a cui non si trova risposta nell’ambito del solito modo di pensare viene classificata come assurda o respinta perché inappropriata; oppure chi l’ha posta può scegliere di ampliare la propria coscienza per comprendere un ampio sistema di riferimenti all’interno del quale si può invece trovare tale risposta. Le prime due possibilità rappresentano il modo più facile di uscire da un confronto con una domanda che appare priva di senso o inappropriata, mentre colui che ricerca la verità, il vero scienziato, permette a se stesso di avventurarsi in una struttura nell’ambito della quale può ottenere la conoscenza desiderata. Fin dai tempi più remoti in cui è riuscito a formulare un qualsiasi interrogativo, l’intero genere umano si è posto le seguenti domande: «Dio esiste?», «C’è una intelligenza divina?» e «La vita ha uno scopo?» Per noi è arrivato il momento di espanderci in una dimensione che ci permetta di trovare tali risposte. Questa più ampia cornice in cui si muove l’uomo multidimensionale ci consente di capire la significativa distinzione tra personalità e anima. La vostra personalità è la parte di voi stessi che è nata, vive e morirà nei limiti fissati dal tempo. Essere umani e avere una personalità è la stessa cosa. La vostra personalità, così come il corpo, è lo strumento della vostra evoluzione. Le decisioni e il comportamento che assumete sulla terra sono il mezzo che vi permette di evolvervi. In ogni istante voi scegliete le intenzioni che danno forma alle vostre esperienze e alle cose su cui concentrate la vostra

attenzione. Queste scelte influenzano il vostro processo evolutivo e ciò vale per ogni persona: se scegliete in modo inconsapevole, vi evolvete in modo inconsapevole; se decidete consapevolmente, anche l’evoluzione sarà consapevole. Le emozioni violente e cariche di paura che caratterizzano ora l’esistenza umana possono essere vissute solo dalla personalità, che è in grado di provare rabbia, paura, odio, desiderio di vendetta, dolore, vergogna, rimpianto, indifferenza, frustrazione, cinismo e solitudine. Solo la personalità può giudicare, manipolare e sfruttare, ricercando il potere esteriore. Può essere anche carica di amore, compassione e saggezza per ciò che riguarda i suoi rapporti con gli altri, ma si tratta di sentimenti che non sorgono nella personalità stessa. Sono esperienze dell’anima. L’anima è la parte di voi che è immortale. Ogni persona ha un’anima, ma una personalità dalla percezione limitata ai cinque sensi non è consapevole della sua esistenza e non è quindi in grado di riconoscerne l’influenza. Quando una personalità diventa multisensoriale, le sue intuizioni, i presentimenti e le sensazioni più sottili acquistano nuova importanza: percepisce alcune informazioni su se stessa, sulle altre persone e sulle situazioni in cui viene a trovarsi che non è poi in grado di giustificare sulla base dei dati forniti dai cinque sensi. Ci spinge a riconoscere le intenzioni e reagire a queste invece che alle azioni e alle parole: per esempio, può riconoscere un cuore pieno di calore nascosto da un aspetto esteriore duro e rabbioso, e un cuore freddo celato da parole gentili e raffinate. Quando una personalità multisensoriale guarda dentro di sé, trova una moltitudine di correnti diverse, e grazie all’esperienza impara a distinguere fra loro, identificando gli effetti emozionali, psicologici e fisici di ognuna di esse. Impara per esempio quali correnti producono rabbia, pensieri debilitanti e azioni distruttive, e quali producono invece amore, pensieri capaci di guarire e azioni costruttive. Con il passare del tempo la personalità impara a valutare e a identificarsi con quelle correnti che generano creatività, guarigione e amore, sfidando e abbandonando quelle che danno origine a negatività, violenza e mancanza di armonia: può così sperimentare l’energia della sua anima. L’anima non è un’entità passiva o teorica che occupa un determinato spazio all’interno del vostro petto, ma una forza positiva e carica di intenzione al centro del vostro essere. È la parte di voi che capisce la natura

impersonale della dinamica energetica in cui siete coinvolti, che ama senza restrizioni e accetta senza formulare giudizi. Se desiderate conoscere la vostra anima, il primo passo consiste nell’ammettere di possederla, quello successivo nel concedervi il tempo di meditare: «Se ho un’anima, di che cosa si tratta? Che cosa vuole? Qual è il rapporto che ci lega? In che modo influenza la mia vita?» Quando l’energia dell’anima viene riconosciuta, accettata e valutata, comincia a infondere la vita della personalità. E non appena giunge a servire completamente l’energia della sua anima, la personalità ottiene il vero potere. Questo è lo scopo del processo evolutivo in cui siamo coinvolti, oltre che la ragione del nostro essere. Ogni esperienza che avete avuto finora e vivrete in futuro favorisce la creazione della sintonia della vostra personalità con la vostra anima. Tutte le circostanze e le situazioni vi forniscono l’opportunità di scegliere questo percorso, di fare in modo che la vostra anima possa brillare attraverso di voi, e portare grazie a voi nel mondo fisico il suo infinito e incrollabile rispetto e amore per la vita. Questo libro riguarda il vero potere, inteso come la sintonia che regna tra anima e personalità, ciò che essa coinvolge, come avviene e cosa crea. Per capire questi concetti occorre una comprensione delle cose che appare insolita alle persone che basano le proprie valutazioni sui cinque sensi, ma diventa naturale una volta che si arriva a capire l’evoluzione, oltre al fatto che la percezione basata sui cinque sensi è in realtà un percorso che porta alla percezione multisensoriale, e che voi non siete stati creati per attenervi a una visione così limitata.

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Karma La maggior parte di noi è abituata a credere che la nostra partecipazione al processo dell’evoluzione sia limitata alla durata di una singola esistenza. Questa convinzione riflette la prospettiva della personalità che si basa sui cinque sensi, secondo la quale nulla dura oltre il limite di una singola vita, e nella propria esperienza non c’è niente che non la riguardi direttamente. Anche l’individuo multisensoriale capisce che di lui non rimane nulla oltre lo spazio di una vita, ma al tempo stesso è consapevole della sua anima immortale. La durata della vita della vostra personalità consiste in una miriade di esperienze della vostra anima, la quale esiste al di là del tempo. La prospettiva dell’anima è immensa e la sua percezione è priva dei limiti della personalità. Le anime che hanno scelto di intraprendere l’esperienza fisica della vita così come noi la conosciamo, intesa come un cammino verso l’evoluzione, di solito hanno incarnato più volte le loro energie in molte forme fisiche e psichiche. Per ogni incarnazione l’anima crea un corpo e una personalità diversi: per l’uomo che si basa solo sui cinque sensi rappresentano la sua esperienza di vita al completo, mentre per l’anima sono gli unici strumenti adatti a quella particolare incarnazione. Con le sue particolari attitudini e le lezioni che deve imparare, ogni personalità contribuisce in modo più o meno consapevole all’evoluzione dell’anima stessa. La vita di una madre, di un guerriero, di una figlia, di un sacerdote; le esperienze di amore, vulnerabilità, paura, perdita e tenerezza; i conflitti con rabbia, disprezzo, vuoto e gelosia... tutto serve a tale evoluzione. Ogni caratteristica fisica, emozionale e psicologica che definisce una personalità e il suo corpo fisico si adatta perfettamente allo scopo dell’anima: può trattarsi di braccia forti o deboli, di un’intelligenza acuta o limitata, di una predisposizione alla gioia o all’infelicità, dell’epidermide gialla o nera, persino del colore degli occhi e dei capelli. La personalità che si basa sui cinque sensi non è consapevole delle numerose altre incarnazioni della sua anima. Quella multi-sensoriale può essere invece consapevole di queste incarnazioni o sentirle come vite passate

o future. Si potrebbe dire che appartengono alla grande famiglia delle sue esistenze, anche se non le ha vissute lei personalmente, bensì la sua anima. Dal punto di vista dell’anima, tutte le sue incarnazioni sono contemporanee, e tutte le sue personalità esistono allo stesso tempo. Di conseguenza, lasciar andare la negatività che può verificarsi in una incarnazione è utile anche per tutte le altre. Poiché l’anima in sé non è limitata nel tempo, il passato e il futuro della personalità si ampliano ogni volta che quest’ultima lascia andare correnti di dubbio e paura. Come vedremo in seguito, lasciar andare la negatività favorisce molte altre dinamiche della coscienza. Alcune di esse possono essere percepite dall’individuo che si basa sui cinque sensi, il quale non è però in grado di collegarle ai suoi processi interiori come per esempio la coscienza e l’evoluzione del sesso, della razza, della nazione e della cultura a cui appartiene. Altre si estendono ben oltre la capacità percettiva dei cinque sensi. Un’esistenza consapevole è quindi un tesoro di incomparabile valore. La personalità e il suo corpo sono aspetti artificiali dell’anima. Dopo che hanno svolto il loro compito, alla fine dell’incarnazione l’anima li lascia andare e torna al suo stato immortale e al di fuori del tempo, nelle condizioni per lei naturali di compassione, chiarezza e amore incondizionato. Questo è il contesto in cui si svolge la nostra evoluzione, che corrisponde alla continua incarnazione e reincarnazione dell’energia dell’anima nell’arena fisica, la nostra scuola terrena. Perché accade tutto ciò, e perché si rende necessario parlare di anima e personalità? L’incarnazione di un’anima rappresenta una notevole riduzione del potere dell’anima stessa a un livello adatto alla forma fisica. È la riduzione di un sistema di vita immortale nella struttura del tempo e nel limite preciso di alcuni anni. È la riduzione di un sistema percettivo che tramite esperienza diretta rende partecipi i cinque sensi di un numero infinito di esistenze contemporanee, di cui solo alcune sono fisiche. L’anima sceglie spontaneamente di affrontare questa esperienza al fine di guarire. La personalità è composta dalle parti dell’anima che hanno bisogno di guarire, unite alle componenti come l’amore e la compassione con cui l’anima ha contribuito al processo di risanamento nell’ambito di una determinata incarnazione. Gli elementi frantumati che hanno bisogno di guarire devono interagire nella materia fisica in modo da ritrovare la propria

completezza. La personalità è simile a un complesso mandala formato dall’unione di tutte le parti, intere e non; nasce direttamente dai frammenti dell’anima su cui l’anima stessa ha deciso di lavorare in questa incarnazione in quanto necessitano di guarire e di sperimentare la materia fisica, e dalle parti che l’anima ha concesso al procedimento di guarigione in cui siete coinvolti. All’interno della personalità di un individuo è possibile identificare la sofferenza dell’anima da cui la personalità stessa ha avuto origine, ben distinta dalla grazia che l’anima si è guadagnata e che corrisponde alla componente carica d’amore della personalità. Provate a pensare a quanto è potente l’anima: può avere una parte di sé che ama, una che vive la paura, un’altra che è forse neutrale, una che sperimenta la schizofrenia e una fortemente carica di compassione. Se una qualunque di queste parti è incompleta, la personalità formata dall’anima è priva di armonia. La personalità equilibrata è quella in cui l’anima fluisce facilmente grazie alle sue componenti che sono in contatto con la sua stessa incarnazione fisica. L’anima è. Non ha un inizio e una fine, ma scorre verso la completezza. La personalità emerge come una forza naturale dall’anima. È uno strumento di energia che l’anima adatta affinché possa funzionare nel mondo fisico. Ogni personalità è unica perché la configurazione di energia formata dall’anima è unica. Si può dire che sia la persona dell’anima a interagire con la materia fisica. È ciò che si forma grazie agli aspetti vibrazionali del vostro nome uniti a quelli del vostro rapporto con i pianeti al momento della vostra incarnazione e dell’ambiente energetico che vi circonda, oltre agli aspetti frantumati della vostra anima che hanno bisogno di interagire nella materia fisica per poter raggiungere la completezza. La personalità non agisce in modo indipendente rispetto all’anima. Se una persona è in contatto con la parte più spirituale di sé, l’energia della coscienza è concentrata sul suo stesso nucleo e non sulla sua facciata artificiale, che è poi la personalità stessa. Appare a volte come una forza che si muove inarrestabile nel mondo senza essere in alcun modo attaccata all’energia della sua anima. Questa situazione può creare ciò che noi chiamiamo un essere umano diabolico, e anche uno schizofrenico. È il risultato della personalità incapace di trovare il proprio punto di riferimento o connessione con l’anima che le ha dato la vita. I conflitti di un’esistenza umana sono direttamente proporzionali alla distanza

a cui si trova l’energia di una personalità separata dall’anima, e quindi in una posizione di creazione priva di responsabilità. Quando una personalità è in equilibrio, non potete vedere il punto in cui finisce e dove inizia l’anima: in questo caso si tratta di un essere umano completo. Che cosa partecipa alla guarigione di un’anima? La maggior parte di noi è abituata all’idea di essere responsabile soltanto di alcune delle nostre azioni. Per esempio, ci riteniamo responsabili del gesto di bontà che ci fa andare d’accordo con i nostri vicini o per la capacità di reagire a loro in modo positivo, ma non ci giudichiamo altrettanto responsabili di eventuali litigi o reazioni negative. Se arriviamo sani e salvi dopo un viaggio in auto, ci complimentiamo con noi stessi per avere controllato le condizioni del veicolo prima della partenza; se effettuiamo un sorpasso azzardato per superare una macchina che secondo noi avanza troppo lentamente e rischiamo di provocare un incidente, attribuiamo invece ogni responsabilità all’altro guidatore. Allo stesso modo ci attribuiamo ogni merito quando grazie al nostro lavoro siamo in grado di nutrirci e mantenerci con un certo decoro; se invece sopravviviamo svaligiando case e appartamenti, la colpa è tutta della nostra infanzia infelice. Per molte persone venire giudicate responsabili equivale a essere colte in flagrante. Un amico che si reca ogni anno nella natia Italia mi ha raccontato divertito di una cena al ristorante con la famiglia. Quando arrivò il conto, il padre del mio amico, persona molto scrupolosa, esaminò con cura ogni singola voce giungendo fino all’ultima che diceva più o meno: «Se va, va». L’uomo chiamò il cameriere e gli chiese: «Che significa?» Questi si strinse nelle spalle: «Non è andata!» Molti pensano che se la cassiera si sbaglia nel darci il resto e ci rende più denaro di quello che ci spetta, l’unica conseguenza per ciò che riguarda la nostra vita sia un guadagno insperato. In realtà, ogni nostro gesto esercita su di noi un’influenza molto più ampia. Ogni atto, pensiero e sentimento è motivato da un’intenzione, una causa che esiste e ha un effetto. Se facciamo parte della causa, non possiamo evitare di far parte dell’effetto. In questo modo siamo responsabili per ogni atto, pensiero e sentimento, e cioè per ogni intenzione. Noi siamo partecipi delle conseguenze di ogni nostra intenzione: è quindi saggio da parte nostra diventare consapevoli delle molte intenzioni che formano la nostra esperienza, in modo da stabilire con precisione gli effetti che ciascuna di esse produce e regolarci di conseguenza, creando solo gli effetti che vogliamo.

È il modo in cui da bambini abbiamo imparato a conoscere la realtà fisica, e abbiamo poi rifinito la nostra conoscenza da adulti. Impariamo l’effetto del pianto quando siamo affamati, e ripetiamo la causa che ci porta l’effetto desiderato. Impariamo l’effetto provocato dall’infilare un dito in una presa di corrente, ed evitiamo di ripetere la causa che lo produce. Impariamo a conoscere le intenzioni e i loro effetti anche grazie alle nostre esperienze nella realtà fisica, ma imparare che le intenzioni producono effetti specifici, e di quali effetti si tratta, è un processo che avanza lentamente se la nostra conoscenza avviene solo nella densità della materia fisica. La rabbia, per esempio, provoca distacco e interazioni ostili. Se dobbiamo imparare a conoscerle solo tramite l’esperienza fisica, siamo costretti a vivere dieci, cinquanta o centocinquanta volte esperienze di distacco e interazione ostile prima di comprendere che è la rabbia da parte nostra, l’intenzione di ostilità e distacco, e non una particolare azione, a produrre gli effetti che vogliamo invece evitare. Questo è il modo in cui apprende di solito l’uomo che si basa esclusivamente sui cinque sensi. La relazione di causa ed effetto all’interno del regno degli oggetti e dei fenomeni fisici riflette una dinamica che non è limitata alla realtà fisica: si tratta infatti della dinamica del karma. Ogni cosa nel mondo fisico, compreso ciascuno di noi, è una piccola parte delle dinamiche più ampie di ciò che un essere umano che si basa sui cinque sensi può percepire. L’amore, la paura, la compassione e la rabbia che provate, per esempio, sono solo una piccola parte dell’amore, della paura, della compassione e della rabbia di un più vasto sistema di energia. All’interno della realtà fisica, la dinamica del karma è riflessa dalla terza legge del moto: «A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria». In altre parole, la grande legge del karma che determina l’equilibrio dell’energia all’interno del nostro sistema evolutivo si riflette all’interno del regno degli oggetti e dei fenomeni fisici secondo l’ultimo dei tre principi (le tre leggi del moto) che governano l’equilibrio dell’energia all’interno della realtà fisica. La legge del karma è una dinamica energetica impersonale. Quando i suoi effetti vengono personalizzati, vissuti cioè dal punto di vista della personalità, sono intesi come un cambiamento di direzione: l’energia dell’intenzione torna cioè verso colui che ha provato l’intenzione stessa. In questo modo la personalità sperimenta la dinamica impersonale che viene descritta dalla terza

legge come «reazione uguale e contraria». Gli individui che provano una intenzione carica di odio nei confronti degli altri percepiscono da loro la medesima intenzione negativa, come la persona che ha un’intenzione d’amore vive a sua volta l’intenzione di tale sentimento che provano gli altri. La Regola d’Oro è una guida di comportamento basata sulla dinamica del karma. Un’affermazione personalizzata del karma può essere: «Voi ricevete dal mondo ciò che date al mondo». Il karma non è una dinamica morale. La morale è una creazione umana. L’universo non giudica. La legge del karma regola l’equilibrio dell’energia all’interno del nostro sistema morale e di quello di chi ci sta accanto, e aiuta l’umanità in veste di maestro impersonale e universale di responsabilità. Ogni causa che non ha ancora prodotto il suo effetto è un evento che non si è ancora completato, uno squilibrio di energia che sta per essere riportata in equilibrio. L’equilibrio dell’energia non avviene sempre nell’arco di una sola esistenza: il karma della vostra anima viene creato ed equilibrato dalle attività delle sue molte personalità, compresi voi stessi. Spesso una personalità sperimenta gli effetti che sono stati creati da altre personalità della sua anima, e crea a sua volta squilibri di energia che non possono essere risolti nell’ambito di una sola esistenza. Di conseguenza, una personalità che non è consapevole della sua anima, della reincarnazione e del karma non è sempre in grado di comprendere il significato degli avvenimenti della sua vita o gli effetti delle sue reazioni a essi. Per esempio, una personalità che si approfitta degli altri crea uno squilibrio di energia che deve essere corretto dal fatto di vivere un’esperienza nell’ambito della quale gli altri si approfittano di lei. Se tutto ciò non può essere ottenuto nei limiti della vita di tale personalità, un’altra personalità di quella medesima anima dovrà vivere l’esperienza di venire sfruttata dagli altri. Se la personalità non capisce che l’esperienza è l’effetto di una causa precedente e consiste nel completamento di un processo impersonale, reagisce da un punto di vista personale invece che da quello della sua anima. Può arrabbiarsi, per esempio, o diventare vendicativa e depressa; lasciarsi andare, diventare cinica o crogiolarsi nella sofferenza. Ognuna di queste reazioni crea karma, un altro squilibrio di energia che deve essere riportata in equilibrio. In questo modo viene pagato un debito karmico, ma se ne creano altri. Se un bambino muore in tenera età, noi non siamo in grado di conoscere

l’accordo stipulato tra la sua anima e quella dei suoi genitori, o il tipo di guarigione provocata da tale esperienza. Anche se comprendiamo il dolore dei genitori, non possiamo formulare alcun tipo di giudizio in merito. Se noi o quei genitori non comprendiamo la natura impersonale della dinamica in questione, possiamo reagire con rabbia nei confronti dell’universo o di noi stessi, e proviamo magari un senso di colpa perché convinti della inadeguatezza del nostro comportamento. Tutte queste reazioni provocano karma, e più numerose sono le lezioni che l’anima deve imparare, più numerosi diventano i debiti karmici che l’anima deve pagare. Per raggiungere la completezza, l’anima deve equilibrare la propria energia e sperimentare gli effetti che ha causato. Gli squilibri di energia nell’anima sono le parti incomplete dell’anima stessa che formano la personalità. Le personalità in interazione sono anime che stanno cercando di guarire. Tale interazione è più o meno efficace se la personalità interessata riesce a vedere al di là di se stessa e dell’altra personalità coinvolta, riuscendo a percepire l’interazione delle anime. Questa percezione attira automaticamente la compassione. Ogni esperienza e ogni interazione forniscono l’opportunità di vedere ogni cosa dal punto di vista dell’anima o della personalità. In pratica, che cosa significa tutto ciò? In che modo una personalità comincia a guardare oltre se stessa e vede la sua anima che interagisce con le altre anime? Poiché non possiamo sapere ciò che viene guarito a ogni interazione, e cioè quali debiti karmici vengono saldati, non dobbiamo giudicare ciò che vediamo. Per esempio, quando in pieno inverno vediamo una persona che dorme per strada noi non siamo in grado di sapere che cosa si sta completando per quell’anima. Non sappiamo se nel corso di un’altra esistenza quell’anima ha compiuto gesti crudeli e ha scelto ora di vivere la stessa dinamica ma da un punto di vista completamente diverso, diventando per esempio l’oggetto di atti di carità. È legittimo rispondere con compassione alle circostanze in cui si trova quella persona, ma non è giusto percepirle come inique, perché non lo sono affatto. Ci sono personalità egoiste, ostili e negative, ma anche in questo caso non possiamo conoscere del tutto le loro motivazioni, nascoste alla visuale. Questo non significa però che non siamo in grado di distinguere la negatività quando la vediamo, anche se non possiamo giudicarla: è un atteggiamento

che non ci compete. Se interveniamo in una discussione o interrompiamo una lite, non è corretto da parte nostra esprimere un giudizio sulle parti in causa. Possiamo però essere certi che una persona che ricorre alla violenza sta soffrendo profondamente, dato che un’anima sana ed equilibrata non è capace di ferirne un’altra. Quando giudichiamo, creiamo karma negativo. Il giudizio è una funzione della personalità. Quando diciamo di un’altra anima: «È meritevole» o «Non è meritevole», noi creiamo karma negativo. Quando diciamo di un’azione: «È giusta» o «Non è giusta», noi creiamo karma negativo. Ciò non significa che non dobbiamo agire in modo appropriato alle circostanze in cui veniamo a trovarci. Se la nostra auto viene urtata da un altro veicolo guidato da un ubriaco, è giusto che quest’ultimo sia ritenuto responsabile del danno da noi subito. È giusto che gli venga impedito di guidare in stato di ubriachezza, come non è giusto che le nostre azioni siano provocate da sentimenti di indignazione, moralismo o vittimismo. Tali emozioni sono il risultato dei giudizi che emettiamo su noi stessi e sugli altri, valutazioni in base alle quali ci riteniamo superiori. Se agiamo spinti da tali sentimenti, non solo aumentiamo gli obblighi karmici della nostra anima, ma non siamo nemmeno capaci di capirli e imparare da essi. Come vedremo in seguito, i sentimenti sono lo strumento che ci permette di discernere le parti dell’anima che l’anima stessa cerca di guarire, e grazie ai quali giungiamo a vedere il suo comportamento nella materia fisica. La strada che porta all’anima passa dal cuore. Per assumere il punto di vista dell’anima dobbiamo abbandonare ogni forma di giudizio, evitando di esprimerci anche su quegli eventi che appaiono incomprensibili, come per esempio la crudeltà dell’inquisizione e dell’olocausto, la morte di un bambino, l’agonia prolungata di chi muore di cancro o di un’esistenza trascorsa immobilizzati a letto: non sappiamo infatti che cosa viene sanato per mezzo di queste sofferenze, e nemmeno i dettagli delle circostanze energetiche che vengono così riequilibrate. È giusto provare la compassione che tali circostanze suscitano in noi e agire di conseguenza, ma se permettiamo a noi stessi di giudicare gli avvenimenti e le persone coinvolte, creiamo un karma negativo che deve poi essere riequilibrato, e noi stessi ci ritroveremo tra quelle anime che dovranno partecipare alle circostanze necessarie a tale riequilibrio.

Ma se noi non giudichiamo, come può esserci giustizia? Nel corso della sua esistenza, Gandhi è stato più volte percosso. Sebbene in due occasioni abbia rischiato di morire, si è sempre rifiutato di perseguire legalmente i suoi assalitori perché è riuscito a vedere che essi avevano semplicemente fatto «quello che ritenevano fosse giusto». Questa posizione di accettazione priva di qualunque forma di giudizio riveste un’importanza fondamentale nella vita di Gandhi. Cristo non giudicò nemmeno coloro che gli sputarono in faccia e lo sottoposero senza alcuna pietà al dolore e all’umiliazione: Egli chiese perdono, e non vendetta, per coloro che lo avevano torturato. Ciò significa forse che né Cristo né Gandhi conoscevano il significato del termine «giustizia»? In realtà essi conoscevano la giustizia libera da ogni forma di giudizio. Ma in che cosa consiste questa forma di giustizia? Si tratta di una percezione che ci permette di vedere ogni cosa senza lasciarci però andare a sentimenti negativi, e ci libera dall’impegno di giudice e giuria che noi stessi ci siamo assunti, perché sappiamo che tutto viene visto: nulla sfugge alla legge del karma. Tutto ciò porta con sé comprensione e compassione. La giustizia di questo tipo rappresenta la libertà di vedere ciò che si vede e provare ciò che si prova senza reagire in modo negativo. Permette di sentire direttamente il flusso privo di ostacoli dell’intelligenza, dello splendore e dell’amore dell’universo di cui fa parte la nostra realtà fisica. La giustizia priva di ogni forma di giudizio scorre naturalmente dalla comprensione dell’anima e del modo in cui si evolve. Questa è la struttura del nostro processo evolutivo, che comporta la continua incarnazione e reincarnazione dell’energia dell’anima nella realtà fisica allo scopo di guarire e riportare in equilibrio la sua energia in conformità con la legge del karma. Nell’ambito di questa struttura noi ci evolviamo come individui e come specie vivendo un ciclo in cui siamo privi di potere per essere poi in grado di acquisirlo, e le esperienze che viviamo all’interno di questo processo non devono essere del tipo che abbiamo incontrato finora.

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Considerazione La struttura di karma e reincarnazione in cui ci evolviamo è neutrale. Azioni e reazioni nell’arena fisica mettono in moto l’energia, formando così le nostre esperienze e rivelando nel processo le lezioni che l’anima deve ancora imparare. Quando le nostre azioni suscitano discordia negli altri, noi stessi percepiamo la mancanza di armonia, in questa vita o in un’altra. Allo stesso modo, se il nostro comportamento aumenta l’armonia e il potere di un’altra persona, noi stessi beneficiamo di tali qualità positive. In questo modo viviamo gli effetti di ciò che abbiamo creato, e impariamo di conseguenza a creare con responsabilità. La struttura di karma e reincarnazione è impersonale, e in risposta alle azioni della sua personalità fornisce a ogni anima le esperienze di cui ha bisogno per evolversi. Ne deriva che l’orientamento o l’attitudine con cui una personalità affronta il processo evolutivo determina la natura delle esperienze che si rendono necessarie per l’evoluzione della sua anima. Una personalità arrabbiata, per esempio, reagisce alle difficoltà della vita con rabbia e provoca la necessità di vivere le conseguenze della rabbia; una personalità malinconica risponde con tristezza e crea l’esigenza di sperimentare i risultati della malinconia, e via di seguito. Una persona arrabbiata che prova comunque considerazione per la vita reagisce alle difficoltà che incontra in maniera ben diversa rispetto a chi è in preda alla rabbia e non prova alcuna considerazione nei confronti dell’esistenza: costui non ha infatti alcuna esitazione a colpire la vita stessa. La violenza che viene liberata quando si uccide un essere umano o una qualunque creatura vivente è molto più grande di quella rilasciata quando si pronunciano parole cariche di rabbia. L’obbligo karmico o squilibrio energetico provocato da un assassinio può essere bilanciato solo da un’esperienza altrettanto brutale. Una persona che possiede considerazione non dovrà quindi subire le pesanti conseguenze karmiche di chi invece non possiede tale caratteristica.

Anche se tutti gli uomini dovessero mostrare di possedere tale qualità, ciò non significherebbe comunque che il genere umano non ha più bisogno di avanzare lungo il sentiero dell’evoluzione: cambierebbe solo la qualità degli insegnamenti nell’ambito del processo evolutivo. In altre parole, se in questo preciso istante dovessimo assumere la giusta considerazione nei confronti della vita, non potremmo comunque evitare di compiere quanto richiesto dalla nostra evoluzione, ma la qualità delle esperienze che dovremmo vivere sarebbe diversa. Non compiremmo mai gesti contrari alla vita, e pur imparando la stessa lezione, durante il processo di apprendimento non cercheremmo mai di ferire o distruggere. Il nostro percorso dalla mancanza di potere al raggiungimento dell’autentico potere continuerebbe, ma la natura di tale esperienza sarebbe diversa, ed eviteremmo di incontrare le esperienze che derivano da una percezione del mondo che non prevede la considerazione. Noi consideriamo la vita come qualcosa di poco valore. Questo concetto è alla base di tutte le nostre percezioni. Quando prendiamo in considerazione il mondo animale, per esempio, noi giudichiamo le attività che si verificano al suo interno come una verifica della nostra valutazione della vita: vediamo gli animali che si uccidono e si mangiano a vicenda, e giungiamo alla conclusione che le forme più deboli di vita esistono solo per nutrire le più forti. Giustifichiamo il nostro sfruttamento della vita prendendo come giustificazione ciò che riteniamo essere il progetto definito della natura stessa. Facciamo del male e uccidiamo, creiamo situazioni che comportano la morte per fame di milioni di persone mentre noi riempiamo di grano i nostri magazzini e gettiamo nell’immondizia il latte in eccesso. Ci trattiamo reciprocamente come prede per soddisfare le nostre esigenze emozionali e fisiche. Dichiariamo che «In questo mondo cane mangia cane», e quindi per sopravvivere bisogna sfruttare gli altri prima che siano loro a sfruttare noi. Giudichiamo la vita come una sorta di gara da cui si esce vincitori o vinti, e reagiamo senza scrupoli quando ci sentiamo minacciati dalle esigenze di altre persone o di altri gruppi. Il nostro comportamento e i nostri valori sono così plasmati da percezioni prive di considerazione che non abbiamo idea di cosa significhi provare tale sentimento. Quando imprechiamo contro un rivale o ci sforziamo di togliere potere a un’altra persona, eliminiamo in noi ogni forma di considerazione. Se lavoriamo per prendere invece di dare, la nostra attività è priva di

considerazione. Se cerchiamo di ottenere la sicurezza a spese di quella di qualcun altro, ci priviamo della protezione assicurata dalla considerazione. Ogni volta che giudichiamo una persona superiore e un’altra inferiore, perdiamo la considerazione di cui siamo in possesso. E facciamo la stessa cosa anche quando formuliamo qualunque tipo di giudizio su noi stessi. Gli affari, la politica, l’istruzione, il sesso, la vita in famiglia e le relazioni interpersonali prive di considerazione producono lo stesso risultato: esseri umani che usano altri esseri umani. La nostra specie è diventata arrogante; ci comportiamo infatti come se la terra fosse nostra e potessimo fare tutto ciò che vogliamo: inquiniamo il terreno, gli oceani e l’atmosfera per soddisfare i nostri bisogni senza pensare alle esigenze delle altre forme di vita o del pianeta stesso. Siamo convinti di essere gli unici dotati di coscienza, e che l’universo ne sia del tutto privo. Pensiamo e ci comportiamo come se la nostra esistenza di forze viventi nell’universo dovesse esaurirsi nell’arco di questa vita, e non ci riteniamo responsabili nei confronti degli altri o dell’universo. Una persona dotata di considerazione non sfrutta gli amici, i colleghi, la città e la nazione in cui vive o l’intero pianeta. Allo stesso modo, una specie che possiede considerazione non può creare un sistema che si basa sulla divisione in caste, lo sfruttamento dei minori, il gas nervino o le armi nucleari. Di conseguenza, non è possibile che una persona e una specie che sanno cos’è la considerazione accumulino il tipo di karma che tali attività creano. Per quale motivo accade tutto ciò? E che cos’è la considerazione? Provare considerazione significa impegnarsi in una forma e con una profondità di contatto con la vita che va oltre l’esteriorità della forma, raggiungendone l’essenza. La considerazione è il contatto con l’essenza di ogni cosa, persona, pianta, uccello e animale, in pratica con la parte interiore del loro essere. Anche se non riuscite a percepire tale interiorità, dovete sapere che l’involucro esteriore non è altro che uno strato superiore sotto al quale si trovano il vero potere e l’essenza di ciò che una persona o una cosa sono in un preciso momento. Grazie alla considerazione viene così onorato l’intero procedimento: lo svolgersi della vita, il processo di maturazione e crescita che porta all’acquisizione del proprio potere, è un processo che va affrontato con considerazione.

Occorre accostarsi con considerazione ai cicli della vita, che si svolgono da milioni di anni: sono il riflesso del respiro naturale dell’anima di Gaia, la coscienza della terra, che muove i suoi campi di forza e guida i cicli stessi. Se questi ultimi fossero davvero rispettati, non potremmo vedere qualcosa di perfetto come l’ecologia della terra e comportarci in modo da mettere a repentaglio l’equilibrio di questo sistema. La considerazione è un atteggiamento che porta a onorare la vita: per essere gentili con lei o amarla, non dovete per forza avere potere. Esistono infatti molte persone che non ne detengono affatto ma sono comunque piene di considerazione nei confronti della vita, e non farebbero mai del male; spesso si rivelano individui carichi di compassione e amore proprio perché hanno sofferto molto. Il fatto che una persona abbia considerazione o meno dipende soprattutto dalla sua eventuale accettazione del principio della sacralità della vita, qualunque sia il suo concetto personale di sacralità. Provare considerazione è anche semplicemente vivere l’esperienza dell’accettazione del fatto che la vita in sé possiede un valore. La considerazione non è il rispetto, che equivale a una forma di giudizio, ma una reazione alla percezione delle qualità che noi stessi ammiriamo o che ci è stato insegnato ad ammirare. Le qualità apprezzate dalle persone appartenenti a una determinata cultura possono anche non essere altrettanto valutate da quelle di un’altra, o magari da una diversa generazione di quella stessa cultura. Di conseguenza, ciò che viene considerato da certi individui non lo è da altri. È possibile rispettare un essere umano e non rispettarne un altro, ma non è possibile provare considerazione per una persona senza considerare anche tutte le altre. La considerazione è una percezione sacra a cui non ricorriamo in continuazione: la applichiamo infatti alla religione, ma non al processo di evoluzione o di apprendimento della vita umana. Questo significa che non affrontiamo il bisogno di imparare e tutte le esperienze di apprendimento della nostra esistenza considerandone lo scopo con riferimento allo sviluppo spirituale. Questo tipo di percezione è la vera considerazione perché vi fa vedere ciò che state vivendo, inquadrandolo nell’ambito dell’evoluzione e della maturazione del vostro stesso spirito. Si tratta di vera considerazione perché vi permette di assistere a tutte le evoluzioni che si stanno verificando insieme alla vostra nei vari regni della vita, oltre che di apprezzare

completamente, o almeno vedere in modo diverso, le modalità secondo cui tali evoluzioni si svolgono. Solo se guardiamo con occhi privi di considerazione, per esempio, il fatto che un animale si nutra di un altro animale ci appare un sistema crudele invece di un modello secondo il quale le specie imparano a donare a vicenda, dove è naturale dare, ricevere e condividere energia tra i vari regni. L’ecologia consiste proprio nella ridistribuzione naturale di energia tra i regni: è solo il nostro, quello umano, che vuole accumulare l’energia, usarne più di quanta sia necessario e immagazzinare quella che non serve, in modo che l’equilibrio del ciclo viene drammaticamente sconvolto. L’ideale sarebbe che ognuno di noi prendesse soltanto ciò di cui ha bisogno nell’arco di una giornata. Gli animali non condividono la nostra abitudine di immagazzinare l’energia, a parte quelli che ne hanno bisogno per l’inverno. La percezione della considerazione ci permette di vedere l’interdipendenza delle varie specie da una prospettiva più ampia e compassionevole; ci insegna a riconoscere il rapporto tra il significato di ogni creatura vivente e delle sue esperienze, e lo svolgimento compassionevole dell’universo. Questa prospettiva ha meno probabilità di provocare in noi reazioni violente o distruttive mentre procediamo lungo il percorso dell’esistenza perché rivela in ogni momento il valore della vita intera. Accostarsi alla vita con un atteggiamento di considerazione consente di essere privi di potere ma non per questo crudeli. Mentre lavorate per acquisire maggiore considerazione, la vostra tendenza a ferire chi vi sta intorno e le altre forme di vita diminuisce. Quando acquisite il senso di considerazione, voi sviluppate la capacità di pensare con maggiore profondità al valore della vita prima di impegnare in qualunque modo la vostra energia: non potete in alcun modo danneggiare la vita, anche se siete privi di potere. Se invece manca la considerazione, l’esperienza dell’essere privi di potere può diventare molto crudele: una persona che non ha potere è spaventata, e priva di considerazione può giungere a ferire o uccidere in modo indiscriminato. La considerazione è un livello di protezione e onore legato al processo della vita, al punto che una persona che sta avanzando nel suo viaggio alla ricerca del potere autentico non fa del male a nessuno. Se non possediamo alcuna considerazione, il nostro percorso verso il potere autentico include spesso l’esperienza di una vita da vittima. Ci sono vittime e carnefici. Il

processo che ci porta a distruggere la vita mentre stiamo imparando a conoscerla, e che ha caratterizzato la nostra evoluzione, cesserebbe o sarebbe almeno molto diverso se noi affrontassimo la vita con considerazione. Poiché non possediamo alcuna credenza nella sacralità della vita, la vita stessa viene distrutta, brutalizzata e troncata mentre noi avanziamo dalla mancanza di potere all’acquisizione del potere stesso. Se nel processo di evoluzione viene introdotto un senso di reverenza, quando ognuno di noi, e quindi la nostra specie al completo, passa dal ciclo caratterizzato dalla mancanza di potere al ciclo contraddistinto invece dalla sua presenza, le numerose forme di conoscenza contenute all’interno del processo di evoluzione non producono la violenza e la paura attualmente vissuti. La distruzione della vita di uomini, piante e animali, oltre che dell’intero pianeta, diminuirebbe in modo notevole o cesserebbe del tutto se nella nostra specie ci fosse un principio attivo di considerazione, se la nostra specie e ognuno di noi avesse la percezione del proprio impegno nei processi evolutivi che richiedono l’apprendimento personale, un fatto che non ci autorizza però a distruggere la vita nel corso di tale procedimento, magari solo per il semplice fatto che esistiamo. In tal caso non avremmo l’energia karmica della distruzione ma solo quella dell’apprendimento. Benché anche nella distruzione ci sia conoscenza, le conseguenze karmiche della partecipazione alla violenza e alla distruzione sono un prezzo troppo elevato. In altre parole, non è necessario imparare se ciò deve costare la vita a qualcun altro. Per progredire non è affatto necessario pagare il caro prezzo della distruzione della natura. Non è necessario, ma chi è privo del senso di considerazione nei confronti della vita non si fa scrupoli in merito. Senza tale sentimento la vita diventa qualcosa di poco valore, come accade infatti sul nostro pianeta in questa epoca in cui l’intero processo e il carattere sacro dell’evoluzione non vengono rispettati, accettati e onorati. Se noi riuscissimo a percepire la vita con considerazione e comprendere il nostro processo evolutivo, saremmo pieni di meraviglia per l’esperienza della vita fisica, e cammineremmo sulla terra in preda a un profondo senso di gratitudine. In realtà, milioni di esseri umani sono afflitti dal rimpianto di trovarsi sulla terra dove sono costretti a vivere esperienze di dolore, disperazione, scoraggiamento, depressione, fame e malattia. Questi problemi del nostro pianeta sono dovuti soprattutto al fatto che buona parte del genere umano ignora cosa sia la considerazione.

La considerazione è una percezione dell’anima. Solo la personalità può percepire la vita senza considerazione, un aspetto naturale di acquisizione di autentico potere perché l’anima prende in considerazione ogni aspetto della vita. Di conseguenza, quando la personalità è in sintonia con l’anima non può percepire la vita senza provare considerazione. In questo modo protegge l’anima dagli obblighi karmici creati dalle personalità che non onorano la vita; è anche un passo che mette la personalità in sintonia con l’anima perché ne porta un aspetto direttamente nell’ambiente fisico. Che significa in termini pratici la decisione di accostarsi alla vita con considerazione? Vuol dire sfidare le percezioni e i valori di un mondo che si basa sui cinque sensi e che manca di considerazione. Ciò non è sempre facile, soprattutto per i maschi a cui sono stati insegnati i valori che servono ad accumulare potere esteriore. Un individuo di sesso maschile veramente dotato di potere non si sente in imbarazzo o sminuito nella sua virilità mostrando la sua preoccupazione per la vita e per le creature di questo pianeta. Ed è proprio questa l’energia della considerazione. La decisione di affrontare con essa la vita richiede una notevole dose di coraggio da parte degli uomini e delle donne che hanno adottato tali valori. La decisione di diventare una persona piena di considerazione è essenzialmente quella di diventare una persona spirituale. Al giorno d’oggi non c’è posto per la spiritualità all’interno della scienza, della politica, degli affari e del mondo accademico. Una personalità che vive basandosi sui cinque sensi ritiene che un uomo d’affari che vive con considerazione si ritrovi a competere in condizioni di svantaggio, dato che la gamma delle sue azioni non è illimitata. Allo stesso modo, un uomo politico dotato di considerazione non sembra adatto ad assumere posizioni di comando in un mondo in cui l’unico potere riconosciuto è quello esteriore. In realtà, per chi agisce a livello multisensoriale un uomo d’affari di questo tipo è un individuo che infonde nuova energia all’archetipo dell’industriale, passando dalla dinamica motivata dai profitti che nascono servendo gli altri a quella caratterizzata dal fatto di servire gli altri grazie ai guadagni. Inoltre, un politico dotato di considerazione è colui che sfida il concetto di potere esteriore e porta nell’arena politica le preoccupazioni del cuore. Di conseguenza, la decisione di accostare la vita con considerazione significa agire e pensare come una persona spirituale in un mondo che non riconosce

lo spirito, e significa anche progredire in modo consapevole verso le percezioni multisensoriali. Vivere con considerazione significa essere disposti a dire: «Questa è la vita, non dobbiamo distruggerla» e «Questi sono esseri umani come noi, non dobbiamo distruggerli», ed esserne pienamente convinti. Significa riesaminare il modo in cui trattiamo i membri del regno animale che ci servono con tanta tolleranza. Significa riconoscere i diritti della terra, un concetto che non è nemmeno presente all’interno della nostra specie. Un atteggiamento di considerazione è l’atmosfera, l’ambiente in cui si evolve la personalità multisensoriale. È un senso di ricchezza, pienezza e intimità dell’essere che crea compassione e atti gentili. Senza considerazione, senza la percezione della sacralità di tutte le cose, il mondo diventa freddo e sterile, meccanico e casuale al tempo stesso, e questo crea esperienze di alienazione e atti di violenza. Per noi non è affatto naturale vivere senza considerazione, perché in questo modo siamo separati dall’energia basilare dell’anima. La considerazione porta automaticamente con sé la pazienza. L’impazienza è il desiderio di vedere esaudite per prime le proprie esigenze. Quando vengono soddisfatti i vostri bisogni, ritenete forse di non dover avere pazienza con quelli degli altri? Una persona piena di considerazione onora la vita in tutte le sue forme e attività, e non pensa nei termini che provocano l’insorgere dell’impazienza. La considerazione assicura una giustizia priva di qualunque forma di giudizio: l’anima non giudica, e la personalità che decide di affrontare la vita con considerazione sceglie di portare nella realtà fisica un’altra delle caratteristiche dell’anima stessa. La persona dotata di considerazione non si ritiene superiore agli altri o a qualunque forma di vita perché vede la divinità in tutte le forme di vita e le onora. Un atteggiamento pieno di considerazione facilita la transizione dalla logica e dalla comprensione dell’essere umano che si basa sui cinque sensi all’ordine più elevato di logica e comprensione dell’uomo multisensoriale: come vedremo in seguito, tale ordine nasce nel cuore. Senza considerazione, le nostre esperienze sono brutali e distruttive; con la considerazione diventano invece cariche di affetto e comprensione. Prima o poi giungeremo tutti a onorare la vita: spetta a noi scegliere quando ciò accadrà, e la qualità dell’esperienza che avremo imparando tale lezione.

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Cuore La logica che ha servito la nostra esplorazione della realtà fisica basata sui cinque sensi non è in grado di comprendere l’evoluzione senza il tempo o l’influenza del presente sul passato, in quanto non può rappresentare in modo significativo l’esistenza dell’anima o una dinamica di energia equilibratrice che genera e unisce molte incarnazioni diverse. Non riflette punti di riferimento delle varie esperienze oltre a quelli della personalità che si basa sui cinque sensi. È quindi arrivato il momento di un ordine più elevato di logica e comprensione. La logica e la comprensione della personalità che si basa sui cinque sensi hanno origine nella mente, in quanto sono prodotti dell’intelletto. L’ordine più elevato di logica e comprensione capace di riflettere in modo significativo l’anima nasce dal cuore, e la sua creazione richiede una notevole attenzione ai sentimenti. La posizione centrale del cuore nell’ambito dell’ordine più elevato di logica e comprensione dell’uomo multisensoriale e la sensibilità alle correnti emozionali caratteristiche dell’individuo multisensoriale appaiono estranee a chi si basa solo sui cinque sensi perché non favoriscono l’accumulo di potere esteriore. Cercando e desiderando il potere esteriore in modo del tutto consapevole, siamo giunti a considerare i sentimenti come inutili appendici, qualcosa di simile alle tonsille, superflui e capaci solo di provocare dolore e fastidio. La ricerca di potere esteriore ha dunque provocato la repressione dei sentimenti, sia a livello individuale sia a livello dell’intero genere umano. La scarsa importanza che attribuiamo ai sentimenti pervade il nostro modo di pensare e i nostri valori. Ammiriamo l’imprenditore spietato che licenzia i propri dipendenti e l’ufficiale dell’esercito che manda se stesso e i suoi subalterni incontro alla morte per amore del potere esteriore, così come concediamo grande onore all’uomo politico che non si lascia distrarre dalla compassione. Quando chiudiamo la porta alle emozioni, la chiudiamo anche alle correnti vitali che caricano di energia e attivano i nostri pensieri e le nostre azioni. Non possiamo iniziare il processo di comprensione dell’effetto che i

sentimenti hanno su di noi e sull’ambiente che ci circonda, o dell’effetto che i sentimenti provati dalle altre persone hanno su di loro, sul loro ambiente e su di noi. Senza la consapevolezza delle nostre emozioni, non possiamo associare gli effetti di rabbia, tristezza, dolore e gioia, in noi stessi o negli altri, alle cause che li hanno provocati. Non siamo in grado di distinguere tra la parte di noi che è personalità e quella che è anima. Senza la consapevolezza delle nostre emozioni non siamo in grado di provare la compassione: come possiamo condividere le sofferenze e le gioie degli altri se non siamo in grado di provarle noi stessi? Se non proviamo una certa intimità con i nostri sentimenti, non possiamo percepire la dinamica che sta alle loro spalle, oltre al modo in cui agisce e alle sue finalità. Le emozioni sono correnti di energia che passano attraverso di noi: la nostra consapevolezza nei loro confronti è il primo passo nell’apprendimento del modo in cui le nostre esperienze si verificano e delle loro motivazioni. Le emozioni riflettono le intenzioni: di conseguenza, la consapevolezza delle emozioni porta alla consapevolezza delle intenzioni. Ogni discrepanza tra un’intenzione consapevole e le emozioni che l’accompagnano punta direttamente a un aspetto frantumato del sé che richiede una guarigione. Per esempio, se la vostra intenzione di sposarvi vi provoca sofferenza invece di gioia, seguire il dolore vi porterà alle intenzioni inconsce; allo stesso modo, se la vostra intenzione di avanzare professionalmente vi provoca disagio invece di soddisfazione, seguite il dolore per determinare le intenzioni inconsce. Senza la consapevolezza delle vostre emozioni non siete in grado di sperimentare la considerazione, che non è un’emozione ma un modo di essere; il sentiero che porta a esso passa attraverso il vostro cuore, che può essere aperto solo grazie alla consapevolezza dei vostri sentimenti. L’ordine più elevato della logica e della comprensione della personalità multisensoriale rivela connessioni e significati che non sono percepibili dalla personalità che si basa solo sui cinque sensi. Tale personalità non è infatti in grado di elaborare completamente i dati raccolti dai suoi cinque sensi: la sua percezione della realtà è frantumata, così come la sua esperienza dell’universo. Questa personalità può imparare che la dinamica interiore influenza la percezione, e lo esprime basandosi su stereotipi come per esempio «Sorridi e

il mondo ti sorride». Può scoprire regolarità nell’ambito della realtà fisica e formularle come se fossero leggi: «Un corpo persevera nel suo stato di moto rettilineo uniforme finché non interviene una forza dall’esterno a modificarne lo stato». La personalità a cinque sensi non riesce a percepire le relazioni tra questi dominii e di conseguenza non è capace di conoscerli e sperimentarne la ricchezza. La scienza, per esempio, riflette l’impulso divino di diventare consapevoli dei rapporti che mettono in contatto aspetti apparentemente separati dell’esperienza. È il massimo risultato ottenuto dalla personalità a cinque sensi, eppure quando i frutti della scienza vengono afferrati solo con la logica e la comprensione dell’essere umano a cinque sensi, le dinamiche interiori (sensazioni e intenzioni) sembrano non essere connesse al mondo della materia. Le supernove e i livelli di decadimento post-atomico non sembrano essere influenzati da ciò che gli uomini credono o pensano. Quando le scoperte della scienza vengono assimilate con la logica e la comprensione dell’individuo multisensoriale, appaiono le relazioni intime tra le dinamiche interne e le regolarità che governano i fenomeni fisici. Per un essere umano multisensoriale, «Un corpo persevera nel suo stato di moto rettilineo uniforme finché non interviene una forza dall’esterno a modificarne lo stato» non riflette solo una dinamica al lavoro all’interno del regno del tempo, dello spazio e della materia, ma anche una dinamica più profonda che agisce anche nei limiti della realtà non fisica. Com’è possibile? Uno dei miei amici all’accademia militare era Hank, un giovanotto alto, gentile e di bell’aspetto, originario del Kentucky. Ci eravamo piaciuti subito. Più volte mi aveva prestato la sua forza fisica quando il peso sulle mie spalle si era fatto troppo pesante, e io l’avevo aiutato a superare ostacoli di carattere intellettuale, per esempio a calcolare la traiettoria dei colpi d’artiglieria. Abbiamo condiviso insieme molte avventure, e la nostra amicizia è cresciuta. Dopo aver conseguito il diploma finale, eravamo stati assegnati a organizzazioni diverse. Persi le sue tracce finché un giorno lo incontrai a Saigon: era stato ferito, e grazie alla sua amicizia con un generale dell’esercito era stato inviato in una unità che mi capitò spesso di visitare. Mentre era di servizio a Saigon conobbe una famosa annunciatrice radiofonica con cui si fidanzò. Sembrava un’unione perfetta: un capitano alto e affascinante insieme a una splendida e famosa figura pubblica.

Persi ancora le sue tracce finché lasciai l’esercito. Quando mi chiamò per informarmi che sua moglie si sarebbe trovata in una località vicina a dove vivevo all’epoca, accettai di incontrarlo. Appena lo vidi, mi accorsi che era a disagio, e il suo modo di fare disinvolto era scomparso. Mi disse di aver cambiato il suo nome in Hal, e si scusò perché sua moglie non avrebbe potuto raggiungerci. Gli chiesi di cosa si stava occupando, e lui mi rispose: «Sto cercando il mio posto al sole». In seguito venni a sapere che si era suicidato. Ebbi occasione di parlare con sua moglie che mi raccontò la triste storia delle loro difficoltà matrimoniali, della depressione di Hank e della sua morte. Negli anni immediatamente successivi alla guerra in Vietnam, il tasso di suicidi tra i veterani era notevolmente elevato. Era quindi probabile che Hank fosse stato influenzato in modo negativo dalle sue esperienze vietnamite. Per quanto riguardava il mio amico, c’era comunque un’altra dinamica al lavoro, molto più comune. Hank non era il tipo di persona che si poneva domande profonde in merito alla vita: non si chiedeva nulla sul significato della sua esistenza sulla terra, perché mettersi così in discussione l’avrebbe costretto a modificare il proprio stile di vita, cosa che non aveva alcuna intenzione di fare. Ha vissuto senza riflettere finché un giorno si è svegliato sopraffatto da un senso di vuoto e impotenza. In che modo l’esistenza del mio amico si è adattata alla prima legge del moto? Che cosa significa «moto uniforme» quando si parla di una vita umana, e qual è la «forza» che lo modifica? Gli avvenimenti esteriori dell’esistenza di Hank non sono stati uniformi. Cresciuto in una fattoria del Kentucky, è diventato ufficiale dell’esercito, ha viaggiato a migliaia di chilometri da casa e ha sposato una celebrità finendo poi per suicidarsi. La qualità inconscia del fluire della sua vita ha avuto invece un moto uniforme: né le sue esperienze dell’infanzia, né la carriera militare né il matrimonio l’avevano spinto a prendere in seria considerazione il profondo significato della sua esistenza. Gioie e dolori non sono riusciti a influenzare la consapevolezza che aveva di ciò che era e di quello che avrebbe potuto diventare. Hank non si è concesso l’autorizzazione di seguire fino alle radici le esperienze della sua vita. Al contrario, aveva paura a impegnarsi in una simile ricerca. Di conseguenza, la sua vita è scorsa con una mancanza di

consapevolezza uniforme, dal momento della sua incarnazione fino alla fine. Ha vissuto così le situazioni che erano necessarie al ritrovamento dell’equilibrio dell’energia della sua anima, ha reagito a esse in conformità al condizionamento acquisito attraverso il karma della sua anima e l’ambiente in cui è nato, e con ogni reazione ha inconsapevolmente creato altro karma. La compassione che Hank ha portato a questo mondo ha offerto nutrimento a molte persone, me compreso, ma lui non le ha permesso di diventare il suo centro di gravità. Hank non ha compiuto alcuno sforzo per avvicinarsi alla sua anima: ha vissuto cercando di soddisfare le esigenze della sua personalità, e si è attaccato a loro a un punto tale da non sentire affatto il desiderio di modificarle. Di conseguenza, la sua vita era «un corpo in moto uniforme» che non ha mai incontrato una «forza». Qual era questa forza? Gregory, originario dell’America nordoccidentale, era un uomo bianco appartenente alla borghesia, con un’istruzione di livello universitario. Dopo un’infanzia emotivamente difficile, era diventato collerico e astioso, e aveva la tendenza a manipolare gli altri. Incapace di formare relazioni durature, il suo carattere violento e la sua natura litigiosa tenevano la gente a distanza. Tutto ciò non faceva altro che aumentare il disprezzo che egli provava nei confronti della vita e delle altre persone, senza però spingerlo a chiedersi quale fosse il ruolo che lui stesso svolgeva nell’ambito delle sue esperienze. Un giorno, a causa del suo caratteraccio e al suo modo di fare indisponente, la donna che viveva con lui lo abbandonò; Gregory cadde in una profonda depressione non solo a causa della perdita dolorosa, ma anche perché riconobbe in quell’ultimo evento il ripetersi di un modello costante in seguito al quale lui finiva sempre per soffrire a causa di un rifiuto. Decise allora di affrontare sia il dolore sia il suo modello comportamentale, e fece in modo di vivere in solitudine mentre cercava dentro di sé le cause più profonde della sua esistenza caratterizzata dalla sofferenza. Settimane dopo riemerse da tale ricerca, e le sue percezioni e i suoi valori erano cambiati: cominciò ad ammorbidirsi, e i suoi vecchi atteggiamenti si modificarono lentamente. Nel corso degli anni sviluppò un modo più sensibile di stare con la gente; il cinismo lasciò il posto a una nuova gioia, la rabbia si dissolse e gli altri assunsero ai suoi occhi un ruolo di primaria importanza. Adesso è una persona produttiva, e trae una grande forza da tutto ciò che fa per chi gli sta intorno.

Per Gregory questi cambiamenti non sono stati affatto facili. La sua trasformazione da individuo collerico, tendente a manipolare gli altri e sprezzante a essere pieno di considerazione e affetto è stata un viaggio nel dolore che ha richiesto molto coraggio. Impegnandosi in tale percorso ha cambiato la propria esistenza. Dal punto di vista della sua coscienza, lo scorrere uniforme della vita è stato modificato in modo significativo dalla sua decisione di affrontare il dolore, ed è cambiato ancora di più grazie alla determinazione di coltivare le sue nuove percezioni. La «forza» che ha alterato il «moto uniforme» della sua esistenza è stata la decisione di viverla in modo consapevole. Senza tale risoluzione, la sua vita sarebbe proseguita come quella di Hank lungo il percorso inconsapevole creato dal suo stesso karma e dalle sue reazioni alle azioni che lo hanno generato. È giusto interpretare in questo modo la prima legge del moto che descrive il movimento idealizzato di un oggetto fisico? Così interpretata, tale legge è forse una semplice metafora che serve a descrivere una dinamica non fisica? In realtà, è qualcosa di più: è il riflesso nella realtà fisica, nel mondo degli oggetti e dei fenomeni fisici, di una più ampia dinamica non fisica al lavoro in un regno ugualmente non fisico. Questa è la fisica dell’anima. Quando la scienza e le sue scoperte vengono capite con l’ordine più elevato di logica e comprensione dell’uomo multisensoriale, rivelano la stessa ricchezza che la vita mostra ovunque e in continuazione. La percezione della personalità multisensoriale non è segmentata: chi la possiede vede che i paradigmi che formano la storia della scienza rivelano anche la storia del modo in cui la specie umana si è vista in rapporto all’universo: l’astronomia di Tolomeo riflette una specie che si considera al centro dell’universo; quella di Copernico riflette la prospettiva più sofisticata e intraprendente di una specie che si riconosce come parte del moto dell’universo. La fisica di Newton rispecchia una specie fiduciosa nella propria capacità di comprendere con l’intelletto la dinamica del mondo fisico; la relatività riflette una specie che capisce il rapporto limitativo tra l’assoluto e le sue percezioni personalizzate; la fisica dei quanti riflette una specie che sta diventando consapevole del legame della sua coscienza con il mondo fisico. In altre parole, dal punto di vista dell’essere umano multi-sensoriale le scoperte della scienza illuminano le esperienze interiori ed esteriori, le dinamiche fisiche e quelle non fisiche. Una scoperta fondamentale dell’ottica,

per esempio, è che il bianco e il nero non sono colori come il blu, il verde e il rosso. Il bianco è infatti una combinazione di tutti i colori dello spettro visibile della luce, mentre il nero è l’assenza di tale spettro e di conseguenza anche del bianco. In pratica, il bianco è un’integrazione di tutte le forme visibili di luminosità, e il nero è la loro assenza. Che tipo di dinamica non fisica emerge grazie a questa scoperta? Noi associamo il bianco con purezza, bontà e correttezza; simbolo dell’energia positiva e protettiva, è il colore con cui vestiamo eroi ed eroine. Rappresenta inoltre la completezza dello spirito. Siamo soliti collegarvi Dio, i suoi messaggeri e l’intero Paradiso: gli angeli indossano infatti abiti candidi. Il nero è invece associato al male: è il colore con cui vestono i cattivi, ed è il simbolo della distruzione. Quando succede qualcosa di negativo, diciamo che si tratta di una giornata nera. Tale colore rappresenta disperazione, rabbia e furore, sentimenti provocati dalla mancanza di amore, compassione e capacità di perdonare: una persona che si trova in tali stati d’animo viene infatti definita di umore nero. I periodi della storia umana in cui la luce della ragione è sembrata mancare sono stati definiti «epoche oscure», così come la sofferenza di una psiche scissa e priva di luminosità viene chiamata «la buia notte dell’anima». Il diavolo è il principe delle tenebre, e l’inferno è un luogo in cui la luce di Dio non arriva. La percezione del bianco come integrazione o completamento e del nero come assenza è dunque limitata come accuratezza e applicabilità ai fenomeni fisici della luce bianca e dell’oscurità? No: il linguaggio, la mitologia, la religione e la scienza riconoscono nel bianco un riflesso dell’integrazione o completezza, e nel nero una completa mancanza di tutto ciò. La personalità multisensoriale vede direttamente che ognuno di questi modi di comprendere riflette la stessa cosa. Tale personalità considera inoltre la divinità, Dio, la divina intelligenza o qualunque altro termine scelga di usare come la luce. Considera gli individui in cui la divinità scorre in modo consapevole, come per esempio Cristo, Buddha e Krishna, come esseri di luce, completezza e integrazione. Di conseguenza, vede nel bianco della scienza un riflesso nel tempo, nello spazio e nella materia della completezza, dell’integrazione e della perfezione della divinità senza tempo. Considera il male, la rabbia, la disperazione, la distruzione e il furore come l’assenza di luce. Vede quindi nel nero della

scienza un riflesso dell’incompletezza e dell’assenza della luce nel mondo dei fenomeni fisici. La personalità multisensoriale vede ovunque le medesime relazioni che riflettono sempre lo stesso mondo. Quella che si basa invece sui cinque sensi non possiede tali capacità di visione, e di conseguenza la sua logica e la sua comprensione non sono altrettanto vaste. Una personalità che non riesce a vedere che sia i fenomeni fisici sia i rapporti che li legano tra loro sono al tempo stesso parte e riflesso di un più ampio modello di vita, non riesce a distinguere nemmeno la natura della completezza e la sua mancanza, oltre ai loro effetti, basandosi sullo studio dei fenomeni fisici. Una personalità incompleta vive in uno stato di frantumazione, come viene rappresentato dai colori individuali o dalle loro combinazioni. Una personalità non frantumata vive in uno stato di completezza rappresentato dalla luce bianca. Una personalità che perde il contatto con la propria anima e la fonte della sua luce diventa capace di ciò che definiamo come il male, rappresentato dal nero. In tutti i casi, il male è l’assenza di luce e amore. Quando parliamo poeticamente di luce la associamo a purezza, intuizione e ispirazione divina. Come vedremo, questo tipo di luce è reale, e non semplicemente poetico. Per un’anima può essere difficile percorrere il cammino di luce nel corso di una incarnazione: può darsi che imparare a vivere nella luce sia per lei troppo impegnativo. Attraverso le scelte che compie mentre è incarnata sulla terra (la scelta della rabbia al posto del perdono, per esempio, o della condanna invece della comprensione) un’anima accumula karma negativo. Quando lascia il suo corpo, rimane avvolta dal tipo di luce che ha acquisito per mezzo delle scelte compiute durante il soggiorno terreno. Al momento di creare un’altra personalità, deve farlo con ciò che ha a disposizione, e si tratta quindi di una personalità ancora più limitata. Una personalità afflitta da gravi limiti di coscienza giudica il male più attraente rispetto a una che possiede una consapevolezza estesa, e la tentazione di percorrere tale sentiero è per lei molto forte. Tutte le anime sono tentate, ma un individuo la cui coscienza possiede grossi limiti giudica più attraente percorrere il campo magnetico della paura perché non la riconosce per quello che è, e la accetta come qualcosa di normale all’interno della vita. Il modo in cui comprendiamo il male riveste quindi una notevole importanza: dobbiamo riconoscerlo per ciò che è veramente, e cioè la

dinamica dell’assenza di luce. Non è qualcosa che ci si deve preparare a combattere, fuggire o sopraffare. Comprendere il male come assenza di luce ci porta automaticamente a cercare di ottenere questa cosa chiamata luce. La luce consapevole è uguale alla divinità o divina intelligenza, e dove non è presente, l’oscurità è libera di agire, ostacolandoci. L’esistenza dell’oscurità non è permanente, perché alla fine ogni anima raggiunge la piena Illuminazione. Un’anima priva di luce arriva sempre a conoscerla perché l’assistenza fornita a tutte le anime è continua e abbondante. Come vedremo in seguito, c’è molta luce che circonda sempre un’anima, anche se magari non riesce a penetrare direttamente; allo stesso modo, le anime che insistono per vivere nell’oscurità ricevono comunque una notevole assistenza. L’incoraggiamento ad avere almeno un pensiero intriso di luce è sempre disponibile, e infatti alla fine tutte le anime lo fanno. Capire che il male è l’assenza di luce non significa che sia sbagliato ribattere al male stesso. Qual è la risposta appropriata? La presenza è il rimedio di ogni assenza. Il male è un’assenza, e quindi non può essere sanato con un’altra assenza. Odiando il male o chi lo persegue, voi contribuite all’assenza della luce, e non alla sua presenza. Odiare il male serve solo a farlo aumentare. L’assenza di luce fa soffrire la personalità, e comporta quindi dolore. Quando odiate, prendete su voi stessi tale sofferenza: odiare il male influenza la persona che odia e ne fa un essere che a sua volta si è allontanato dalla luce. Comprendere il male come assenza di luce non comporta l’assunzione di un atteggiamento passivo, e nemmeno evitare azioni o comportamenti cattivi. Se vedete un bambino maltrattato o una popolazione oppressa, per esempio, è giusto da parte vostra fare tutto il possibile per proteggere il piccolo e aiutare la gente, ma se nel vostro cuore non c’è compassione anche per chi maltratta e opprime, non diventate forse uguali a loro? Avere compassione significa essere spinti ad agire con il cuore e l’energia dell’amore. Se vi opponete all’oscurità senza provare la minima compassione, voi stessi venite risucchiati nelle tenebre. Capire che il male è assenza di luce sfida la percezione del potere come fatto esteriore. Un’assenza può essere sconfitta? Una persona o un gruppo malefici possono essere arrestati, ma si può imprigionare il male? Contro il

male, un cuore colmo di compassione è più efficace di un intero esercito, che può combattere altre milizie ma non il male. Un cuore compassionevole può invece affrontare direttamente il male e portare la luce dove prima non c’era. Per riconoscere il male come assenza di luce dovete esaminare le scelte che effettuate in ogni momento, distinguendo se vi portano verso la luce o vi allontanano da essa. Questo vi permette di guardare con compassione coloro che si impegnano in attività malefiche, anche se voi vi opponete a tali attività, e vi protegge quindi dalla creazione di karma negativo. Vi spinge a vedere che l’eliminazione del male comincia proprio da voi stessi. E questa è l’unica risposta appropriata al male. L’ordine più elevato di logica e comprensione che caratterizza l’essere umano multisensoriale gli permette di imparare con maggiore rapidità rispetto all’uomo che riceve ed elabora le informazioni solo dai cinque sensi. Noi ci siamo evoluti fin dove ce l’ha permesso l’intelligenza; abbiamo esplorato lo scopo e la profondità della realtà dei cinque sensi, e abbiamo scoperto i limiti del potere esteriore. La fase successiva della nostra evoluzione ci condurrà alle esperienze dell’essere umano multisensoriale e alla natura dell’autentico potere. E per riuscire a compiere tutto ciò occorre il cuore.

Creazione

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Intuizione La percezione centrale dell’individuo multisensoriale è quella di non essere solo: tale persona non ha infatti bisogno di affidarsi esclusivamente alle proprie percezioni e interpretazioni dei fatti per avere una guida, dato che si trova in comunicazione consapevole con altre intelligenze più evolute. Ciò non significa che non deve scegliere in ogni istante il corso della propria esistenza, ma piuttosto che ha la possibilità di accedere in modo consapevole a una forma di aiuto compassionevole e impersonale per l’analisi delle sue possibili scelte e delle loro probabili conseguenze, oltre che per l’esplorazione delle diverse parti del proprio essere. Anche l’uomo che si basa sui cinque sensi non è solo: non è però consapevole dell’assistenza che gli viene fornita in continuazione, e di conseguenza non è capace di attingervi in modo consapevole. Chi si basa sui cinque sensi deve prima di tutto acquisire le sue esperienze fisiche, e questo apprendimento richiede più tempo perché tali lezioni avvengono nella densità della materia fisica. Per esempio, una persona che ha bisogno di imparare la lezione della fiducia sperimenta la sfiducia nei confronti degli altri, e tale sentimento provoca incomprensioni, tensioni ed esperienze spiacevoli. Continua poi a vivere tutte le situazioni sgradevoli che derivano da tale sfiducia finché in questa incarnazione o in un’altra si rende conto di quale sia la fonte del suo malessere, grazie al rapporto instaurato con gli altri, e prende i provvedimenti necessari a modificare la situazione. Una persona che non riesce a fidarsi interpreta erroneamente le parole e i gesti degli altri. Se una moglie spiega al proprio marito di dover partecipare a una riunione di lavoro anche se preferirebbe stare in sua compagnia, e se l’uomo non riesce ad avere fiducia, quest’ultimo potrebbe intendere il suo discorso come una forma di rifiuto o un segnale che per lei il lavoro è più importante del proprio coniuge. Questa incomprensione deriva dalla sua incapacità di accettare ciò che gli ha detto la moglie e di avere fiducia in lei. Le continue incomprensioni provocano nella donna l’insorgere di varie sensazioni: sorpresa, tristezza, frustrazione, rabbia, risentimento e infine il rifiuto erroneamente percepito dal marito stesso, il quale grazie alla dinamica

della sfiducia ha dato vita proprio alla sua più grande paura. La perdita di un compagno, di un amico o di un collega a causa della sfiducia non è una punizione per il fatto di provare tale sentimento, bensì il risultato del rifiuto di guardare consapevolmente dentro di sé e analizzare la questione della fiducia. È un’esperienza che risulta dalla continua scelta della sfiducia ai danni della fiducia. Una persona diffidente continua a creare situazioni spiacevoli o dolorose finché queste stesse esperienze non la conducono a esaminare il sentimento della fiducia. Tutto ciò può richiedere cinque esperienze dolorose, o cinque incarnazioni di esperienze dolorose, magari addirittura cinquanta, ma alla fine questo sentiero conduce alla grande lezione della fiducia. La stessa dinamica si applica a tutte le caratteristiche della personalità che non esprimono compassione e armonia. Una personalità arrabbiata, per esempio, crea situazioni spiacevoli o addirittura tragiche finché la sua rabbia non viene affrontata e rimossa in quanto ostacolo ad amore e compassione, oltre che per l’energia della sua stessa anima. Lo stesso vale per le personalità avide, egoiste, che tendono a manipolare gli altri... La nostra evoluzione è proceduta fino a oggi secondo queste modalità. Un individuo multisensoriale è in grado di imparare più velocemente rispetto a uno che si basa solo sui cinque sensi: con l’aiuto che ha a disposizione, può infatti capire in fretta il significato delle sue esperienze, il modo in cui avvengono, che cosa rappresentano e il ruolo che egli stesso svolge nell’ambito della loro creazione. Non ha quindi bisogno di vivere dodici, venti o duecento volte certe esperienze dolorose per imparare una lezione di fiducia, responsabilità o umiltà. Ciò non significa che questo tipo di personalità non debba sperimentare la sofferenza: semplicemente, ha la capacità di apprendere con maggiore rapidità, e sa prendere più in fretta le proprie decisioni con la massima saggezza e compassione. Non è necessario saper comunicare verbalmente per rivolgersi alle fonti di guida e assistenza che vi circondano. Tutto ciò è a disposizione degli esseri umani multisensoriali più avanzati; la via che conduce a tale capacità consiste nello sviluppo gioioso della consapevolezza del fatto che una guida saggia e compassionevole è sempre disponibile, e occorre imparare a integrarla in modo consapevole nella propria esistenza. Come accade tutto ciò? La personalità che si basa sui cinque sensi accetta ogni impulso e

intuizione come fossero suoi, originati all’interno della sua stessa psiche. Quella multisensoriale sa invece che non sempre ciò accade: impulsi, intuizioni, illuminazioni improvvise e sottili ci hanno assistito nel nostro percorso evolutivo fin dalle origini della nostra specie. Il fatto di non aver riconosciuto la guida che è così giunta a noi è una conseguenza della capacità di vedere la realtà solo attraverso cinque sensi: da tale punto di vista non esiste infatti un altro luogo da cui potrebbero provenire intuizioni e illuminazioni. Secondo la prospettiva multisensoriale sono tutti messaggi dell’anima o di intelligenze più evolute che assistono l’anima nel suo viaggio evolutivo. Di conseguenza, questo tipo di personalità venera l’intuizione in un modo ben diverso rispetto a quella che si basa sui cinque sensi. Per la personalità a cinque sensi, le intuizioni sono curiosità; per quella multisensoriale, derivano e si legano a una prospettiva di maggiore comprensione e compassione. Secondo la personalità che si basa sui cinque sensi, intuizioni e illuminazioni avvengono in modo imprevedibile, e non è possibile farci affidamento. Per quella multisensoriale, le intuizioni sono le registrazioni all’interno della sua coscienza di una guida amorevole che l’aiuta in continuazione, controllandone e sostenendone la crescita; proprio per questo motivo tale personalità desidera aumentare la consapevolezza della sua guida. Il primo passo per raggiungere questo risultato consiste nel rendersi conto di ciò che si prova: seguire le proprie emozioni conduce infatti alle loro fonti. Solo per mezzo delle emozioni potete incontrare il campo di forza della vostra stessa anima. Si può così riassumere l’intero concetto del passaggio umano. Il marito incapace di fidarsi, per esempio, può provare rabbia, vergogna, risentimento o freddezza nei confronti della moglie quando lei lo informa del suo impegno di lavoro. Se riuscisse a vivere in modo consapevole tali sentimenti, a staccarsi da essi per osservarli come se fossero correnti di energia che fluiscono attraverso il suo sistema, potrebbe chiedere a se stesso: «Perché la notizia della riunione mi colpisce tanto?» In tal modo potrebbe capire che i suoi sentimenti riflettono un senso di rifiuto o dell’essere meno importante di un incontro di lavoro agli occhi della donna. Se riesaminasse il messaggio della moglie, capirebbe che lei gli aveva comunicato che preferiva stare con lui ma non poteva, e si chiederebbe: «Per quale motivo mi sento ancora così sconvolto?» L’unica risposta potrebbe

essere: «Perché non credo che avrebbe preferito davvero stare con me». In questo modo, diventando consapevole dei suoi sentimenti invece di limitarsi a esprimerli a livello inconscio, giungerebbe ad affrontare il suo problema della fiducia. Dopo aver scoperto così tanto, avrebbe poi l’opportunità di chiedere a se stesso: «Questa esperienza convalida forse il sospetto che mia moglie non sia sincera con me?» Se la risposta fosse: «No, in base alla mia esperienza devo ammettere che è una persona integra», il marito capirebbe che la dinamica in moto dentro di lui non è legata a sua moglie, anche se sono state le sue parole ad avviare l’intero meccanismo. Potrebbe così vedere le intenzioni reali della donna e allentare la tensione nei suoi confronti. E in questo caso la reazione della moglie esprimerebbe intimità con un marito affettuoso, invece della sofferenza provocata dal rifiuto della sua confidenza da parte di un marito ostile. Se l’uomo avesse seguito questa strada, non si sarebbe rovinato la giornata o addirittura il matrimonio, ma avrebbe imparato, dalle sue emozioni e dalle domande che avevano fatto nascere in lui, quella stessa lezione che alla fine avrebbe comunque imparato per mezzo delle esperienze spiacevoli provocate dalla sua mancanza di fiducia. Sarebbe riuscito a vedere nello spazio di una intuizione gli effetti della sfiducia e quelli della fiducia. Tutte le domande che una persona si pone, come per esempio: «Per quale motivo la notizia della riunione mi colpisce in questo modo?», «Perché mi sento così disturbato?» e «La mia esperienza rafforza in qualche modo i miei sospetti?», invocano l’intervento di guida. Ogni volta che chiedete una guida, la ricevete. Quando chiedete a voi stessi: «Qual è la mia motivazione?», domandate all’universo: «Aiutami a vedere», e l’aiuto arriva. Può darsi che non siate sempre capaci di sentire le risposte, che non arrivano magari nel modo in cui ve le aspettate, ma che vi giungono comunque. A volte può trattarsi di un’emozione, positiva o negativa, che si presenta sotto forma di ricordo o di un pensiero che al momento sembra casuale, di un sogno o di una presa di coscienza confermata poi da qualche avvenimento che si verifica nell’arco della giornata successiva. Tutte le domande vengono ascoltate, e nessuna rimane senza risposta. La regola è: «Chiedete e vi sarà dato», ma voi dovete imparare sia a chiedere sia a ricevere. L’intelligenza deve ampliare le percezioni, aiutarvi a crescere in forza e

complessità, e a non compiere alcun male. Le esperienze dell’intelletto sono esperienze di conoscenza, che è una forma di potere, e per ciascun livello di conoscenza voi siete responsabili del modo in cui lo usate. La conoscenza che arriva semplicemente nel vostro essere, senza venire elaborata in qualche modo o forma e usata per il bene degli altri, può avere seri effetti negativi sul vostro corpo. Gli obblighi karmici creati da un deliberato cattivo uso della conoscenza, dal fatto di ferire o creare consapevolmente disarmonia negli altri, sono più grandi di quelli creati in condizioni di ignoranza. In un mondo che riconosce solo il potere esteriore, l’intelletto funziona spesso senza l’influenza compassionevole del cuore. Ciò crea situazioni in cui il potere intellettuale viene usato per danneggiare gli altri, esercitare la propria volontà senza tenerezza. Per esempio, quando l’intelligenza viene usata per creare, sviluppare o produrre armi, non viene utilizzata nel modo giusto. Quando un’industria o una fabbrica viene progettata, costruita o diretta senza alcuna considerazione per gli eventuali effetti sul pianeta, sulla vita umana e sull’ambiente, l’intelligenza non viene sfruttata correttamente. Se avete intenzione di sfruttare qualcuno, non state usando come dovreste la vostra intelligenza. In un mondo di esseri umani che si basano sui cinque sensi e capiscono il potere esteriore, la conoscenza intuitiva non è considerata come una forma di conoscenza e di conseguenza non viene elaborata. Non viene sottoposta all’intelletto, e nemmeno ampliata, studiata o resa tecnica e disciplinata. Proprio come ci è stato insegnato a sviluppare e utilizzare la cognizione, analizzando ogni cosa, allo stesso modo possiamo imparare a sviluppare e usare l’intuito, chiedendo e ricevendo una guida. Allo stesso modo in cui ci sono tecnologie che disciplinano la mente, come per esempio il pensiero analitico, lo studio, la ripetizione e il rispetto per i modelli, esistono tecniche per usare e disciplinare l’intuito. La prima consiste nel mantenere sempre la pulizia emozionale a tutti i livelli. Se siete emotivamente bloccati e non capite o non potete sapere cosa provate, o se avete bloccato ciò che sentite in modo così efficace da essere ormai privi di emozioni, diventate persone negative e create un corpo malato dal punto di vista fisico. Mantenendo chiare le vostre emozioni, la negatività emozionale non risiede in voi, che diventate così sempre più leggeri. Ciò apre il vostro sentiero intuitivo perché vi assicura un chiaro senso dell’amore; vi porta più vicini all’amore incondizionato e vi rende inoffensivi; alleggerisce

la qualità della vostra frequenza, e di conseguenza la guida che ricevete entra nel vostro sistema chiara e priva di ostacoli. Per riuscirci, dovete purificare voi stessi quotidianamente da ogni impatto emozionale. Così come eliminate le vostre scorie e tossine fisiche, allo stesso modo dovete liberarvi di quelle di carattere emozionale portando a termine le faccende incomplete dal punto di vista emotivo, non andando a dormire la sera ancora in preda alla rabbia, facendo in modo di non lasciarvi contaminare spiritualmente e imparando a lavorare con le vostre correnti di energia, rispettandole. La seconda tecnica consiste in un programma nutrizionale purificatore: essere intossicati dal punto di vista fisico interferisce infatti con la qualità delle intuizioni. La terza suggerisce di onorare la guida che ricevete. La pulizia emozionale e fisica porta all’intuito, grazie al quale impariamo poi a rispondere. Dovete essere disposti a dar retta al vostro intuito e ad agire di conseguenza. Molte persone non vogliono ascoltare ciò che si può sentire con grande facilità, e di conseguenza negano di aver mai sentito alcunché. In base alla quarta, dovete concedere a voi stessi un’apertura verso la vostra esistenza e l’universo intero, per affrontare le questioni della vita con un senso di fede e fiducia secondo il quale ogni cosa accade per un motivo preciso, una ragione che è sempre corretta e carica di compassione. Questo è un pensiero essenziale, indispensabile per poter attivare e coltivare l’intuito. Che cos’è l’intuito, e come funziona? L’intuito è la percezione che va oltre i sensi fisici e ha lo scopo di aiutarvi; è il sistema sensorio che agisce senza ricevere informazioni da parte dei cinque sensi. Il vostro sistema intuitivo fa parte della vostra incarnazione: quando lasciate il corpo, abbandonate anche il sistema intuitivo che è stato sviluppato per voi e la vostra personalità che ormai non è più necessaria. L’intuizione ha vari scopi: favorisce la sopravvivenza, spingendovi a ottenere ciò che all’apparenza non ha alcun motivo di essere ma che vi permette di sopravvivere. Le intuizioni riguardanti il pericolo, per esempio, rivelano ciò che è rischioso e ciò che non lo è, le strade sicure e quelle che è meglio non frequentare o la necessità di controllare le condizioni del motore, e vi aiutano a rimanere nel mondo fisico. Tale caratteristica aiuta anche la creatività: vi dice quale libro acquistare per il vostro progetto, dove incontrare il collega che avete bisogno di

conoscere e quali idee di un particolare settore si adattano a quelle di un altro. È la certezza che un quadro debba avere una tonalità grigia e che a un altro si adatti meglio il viola; è il presentimento che una certa idea mai provata in precedenza possa funzionare. L’intuizione è utile anche all’ispirazione: è la risposta improvvisa a una domanda; è il significato che prende forma nella nebbia della confusione; è la luce che appare nell’oscurità; è la presenza della divinità. Può essere considerata come un insieme di fili che vengono usati da varie fonti, una delle quali è l’anima. L’intuizione è una sorta di ricetrasmittente che mette in contatto anima e personalità per mezzo del sé superiore. Il sé superiore è il punto di contatto che unisce l’anima che parla alla sua personalità; è il dialogo tra quest’ultima e la sua essenza immortale. La comunicazione anima-personalità è l’esperienza più elevata del sé, ma la personalità non comunica con la pienezza della sua anima. Non tutta l’energia dell’anima si incarna. Per incarnarsi, l’anima crea infatti una personalità utilizzando le parti di sé che vuole sanare nell’ambiente fisico, oltre a quelle che presta al processo di guarigione nell’ambito di una determinata esistenza. L’energia dell’anima è così potente che non potrebbe avanzare in una forma fisica senza letteralmente far esplodere tale forma. Nella creazione di una personalità, l’anima calibra e riduce alcune parti di sé per intraprendere l’esperienza umana. Il vostro sé superiore è quell’aspetto della vostra anima che si trova in voi e corrisponde solo a una sua parte, non all’intero. Di conseguenza, «sé superiore» è un altro termine che indica l’«anima», che al tempo stesso è qualcosa in più del sé superiore. Immaginate una tazza, un gallone e un serbatoio d’acqua. Il serbatoio è l’anima. Un aspetto dell’anima diventa un gallone. Quel gallone è ancora anima, ma non la sua interezza: si può dire che sia quella parte di anima impegnata in una missione. La personalità è la tazza che viene in contatto con il gallone, la parte dell’anima che corrisponde al sé superiore, ma non con l’intero serbatoio. La comunicazione tra la personalità e la sua anima è un processo intuitivo che appartiene al vostro sistema interiore. Per esempio, prendere decisioni è un vostro processo che può essere intuitivo, grazie al quale ottenete informazioni dalla mente, dal cuore e dalle intuizioni, facendo affidamento sulla guida del vostro sé superiore. Ognuna di queste fonti fa parte del vostro

sistema di energia. La vostra personalità e il vostro sé superiore fanno parte della vostra anima. L’intuito permette anche alla personalità, tramite il suo sé superiore, di ricevere dalle altre anime le informazioni di processi più elevati che non le appartengono. Si potrebbe dire che guide diverse dal vostro sé superiore vengono ricevute dalla medesima stazione radiofonica. Tutto ciò non è un processo intuitivo, ma un procedimento grazie al quale ricevete la guida per mezzo di canali intuitivi. Ricevere informazioni tramite processi intuitivi equivale a cucinarsi la cena in casa, ed è un procedimento molto diverso dal ricevere le informazioni per mezzo di canali intuitivi, che equivale invece a farsi consegnare un pasto già pronto. La guida che l’essere umano multisensoriale riceve tramite i processi e i canali intuitivi è indispensabile per il suo benessere e la sua crescita così come lo sono l’aria e il sole: grazie all’intuito arriva infatti a comprendere e sperimentare in modo consapevole la verità. Che cos’è la verità? È tutto ciò che non vi contamina ma accresce invece il vostro potere; ne esistono vari livelli, ma si può genericamente dire che la verità è qualcosa che non può far male. Il sé superiore è in connessione con i maestri non fisici e produce un livello di verità che è giusto per voi e lo sarebbe anche per tutti coloro che entrassero in contatto con esso. Se togliete ogni aspetto personale dalla guida che ricevete tramite i canali intuitivi, rimane un nucleo di verità applicabile anche agli altri, o almeno la presenza di amore incondizionato; buona parte delle informazioni che ricevete tramite i vostri stessi processi intuitivi è efficace solo per voi. La verità personale è solo vostra, ed è quindi diversa da quella impersonale che appartiene a ogni essere vivente, a tutte le persone. Per crescere abbiamo bisogno della verità così come ci servono le vitamine, l’affetto e l’amore. A volte la verità che giunge tramite processi o canali intuitivi può essere contaminata dalle vostre stesse paure. In tali occasioni dovete usare la vostra intelligenza. In altre parole, può darsi che pensiate di aver ricevuto una chiara intuizione, ma se la esaminate con razionalità e nei dettagli, potete rendervi conto che in realtà state reagendo a una vostra insicurezza, proprio come la domanda: «Questa esperienza con mia moglie rafforza forse i miei sospetti?»

avrebbe permesso al marito di vedere che l’origine della sua reazione emozionale era un’insicurezza, e non la dinamica energetica con la moglie. Risposte che arrivano tramite i vostri processi e canali intuitivi possono contrapporsi a ciò che vorreste fare. Il vostro sé inferiore, la vostra personalità, cercherà di razionalizzare senza opporsi. È naturale elevarsi a un livello in cui si può imparare a distinguere tra le fonti di guida che ricevete. L’idea di essere guidati dalla verità ricevuta in modo intuitivo sembra insolita alla personalità che si basa sui cinque sensi. La psicologia che è stata costruita sulle esperienze di tali personalità non riconosce nemmeno l’intuito nello stesso modo in cui riconosce, studia e cerca di capire la percezione fisica, gli effetti e la cognizione. Per la personalità multisensoriale è insolito invece non fare affidamento sulle verità che tramite il proprio sé superiore riceve dalle anime più evolute. La personalità non è mai separata dalla sua anima, ed entrambe sono sempre assistite e guidate con compassione e saggezza impersonale. Questo vale per entrambi i tipi di personalità, anche se quella che si basa sui cinque sensi non è consapevole della sua anima e della guida che riceve dal suo sé superiore e dalle anime più elevate. La personalità multisensoriale è invece consapevole della sua anima: cerca di entrare in sintonia con essa e di diventare l’incarnazione fisica del suo sé superiore; invoca e riceve coscientemente l’assistenza carica di amore della sua anima e di tutte quelle che l’assistono.

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Luce L’anima non è fisica, eppure è il campo di forza del vostro essere. Il sé superiore non è fisico, eppure è il tempio vivente dell’individuo evoluto, della personalità completamente risvegliata. L’esperienza dell’intuizione è l’espressione del mondo non fisico, e non può quindi essere spiegata nei termini dei cinque sensi. Di conseguenza, non potete capire la vostra anima o il vostro sé superiore senza venire a patti con l’esistenza della realtà non fisica. La conoscenza in senso cognitivo non può creare alcuna prova della realtà non fisica così come non è in grado di dimostrare l’esistenza di Dio. Le prove della realtà non fisica non esistono infatti nella dimensione in cui le cerca la mente razionale. Dal punto di vista della personalità che si basa sui cinque sensi, la domanda: «Esiste la realtà non fisica?» significa in realtà: «Se non posso dimostrare l’esistenza della realtà non fisica, devo giungere alla conclusione che si tratta di qualcosa privo di senso? Devo ritenere che non esiste alcuna risposta possibile, o devo espandermi fino al livello in cui tale risposta è disponibile?» Quando la mente pone un quesito che suggerisce un diverso livello di verità, l’espansione è sempre stata il metodo scelto dallo scienziato, da colui che ricerca la verità, di qualunque argomento si tratti. In un momento preciso dell’evoluzione umana, per esempio, emerse l’interrogativo: «Esistono forme di vita più piccole di quelle che si possono vedere a occhio nudo?» Dal punto di vista della percezione con i cinque sensi la risposta fu: «No». Ma qualcuno non accettò tale verdetto, e fu così che venne inventato il microscopio. Sorse poi un’altra questione: «In natura esistono parti ancora più piccole di quelle che possiamo distinguere con il microscopio?» La risposta fu nuovamente: «No», ma anche in questo caso ci furono persone che decisero di non fermarsi a una considerazione così semplice, e grazie a loro vennero studiati e compresi i fenomeni atomici e subatomici. Quando abbiamo creato gli strumenti per vedere, ciò che prima veniva considerato inesistente è diventato esistente, ma prima siamo stati costretti a espanderci. La sfida e il compito per la mente evoluta o in espansione

consistono nell’ampliarsi a un livello al quale si ottiene la risposta alle domande che non la trovano nell’ambito della comprensione accettata della verità. Che cos’è la realtà non fisica? È la vostra casa: voi provenite infatti dalla realtà non fisica e vi ritornerete; attualmente vi risiede e vi si evolve la parte più ampia del vostro essere. Lo stesso vale per ognuno dei miliardi di individui che popolano questo pianeta: di conseguenza, la maggior parte delle vostre interazioni con gli altri esseri umani si svolge nella realtà non fisica. Per esempio, quando pensate con affetto a qualcuno che vi è emozionalmente vicino, magari a un membro della vostra famiglia, voi modificate la qualità della vostra coscienza, e questo contribuisce al suo sistema energetico. Se una figlia che prova del risentimento nei confronti del padre si eleva a una comprensione più profonda del suo rapporto con lui, come per esempio la comprensione del ruolo karmico che il genitore ha svolto facendo nascere in lei un’importante lezione di amore o responsabilità, e se la sua intenzione di guarire se stessa e il suo rapporto con il padre è chiara e profonda, non bisogna pensare che l’uomo non ne sia consapevole, anche se tra i due non c’è alcuna forma di colloquio. Il padre non ne è consapevole, ma il suo intero essere percepisce ciò che la figlia sta facendo: la sua mente conscia può capirlo grazie a momenti di improvviso sentimentalismo suscitato da argomenti a cui non aveva mai pensato prima, o magari gli capita di guardare una fotografia della ragazza quando era bambina e sentire un tuffo al cuore, anche se non è consapevole del motivo per cui prova certi sentimenti o per cui sta compiendo determinati gesti. Voi partecipate a questa forma di scambio di informazioni con le anime a cui siete vicini, ed entro certi limiti con tutte quelle con cui entrate in contatto. Quando trasferite tali dati a un’altra anima, questa li elabora per mezzo del suo sistema personale. È a questo livello che la causa e l’effetto delle vostre intenzioni, il modo cioè in cui scegliete di dar forma alla vostra energia, influenzano gli altri. Come accade tutto ciò? Voi siete un sistema di luce, così come lo sono tutti gli altri esseri, e la frequenza di tale luce dipende dalla vostra coscienza: quando spostate il livello della consapevolezza, modificate anche la frequenza della luce. Se scegliete di perdonare qualcuno che ha commesso un torto nei vostri

confronti, evitando di odiarlo, o decidete di provare affetto per una certa persona, invece di freddezza o distacco, voi elevate la frequenza della vostra luce. Le emozioni sono correnti di energia che possiedono varie frequenze. Quelle che consideriamo negative come l’odio, l’invidia, il disprezzo e la paura possiedono una frequenza più bassa e meno energia rispetto a quelle che giudichiamo positive come l’affetto, la gioia, l’amore e la compassione. Se decidete di sostituire una corrente di energia a bassa frequenza come la rabbia con una di frequenza più elevata come il perdono, voi elevate la frequenza della vostra luce. Quando permettete alle correnti di energia di frequenza più elevata di fluire nel vostro sistema, sperimentate una maggiore quantità di energia. Una persona disperata o ansiosa si sente fisicamente svuotata perché si è fusa con una corrente energetica di bassa frequenza; diventa così noiosa e opprimente, al contrario di un individuo carico di energia e ottimista in cui scorre una corrente energetica di frequenza più elevata. Pensieri diversi creano emozioni diverse: concentrarsi sulla vendetta, sulla violenza e sull’avarizia o sul modo migliore di manipolare gli altri crea infatti emozioni come la rabbia, l’odio, la gelosia e la paura. Si tratta di correnti di energia a bassa frequenza che diminuiscono la frequenza della vostra luce o coscienza. Pensieri creativi o carichi di amore e affetto evocano emozioni ad alta frequenza, come per esempio il senso di apprezzamento, il perdono e la gioia, ed elevano di conseguenza la frequenza del vostro sistema. Se i vostri pensieri attirano verso di voi correnti energetiche a bassa frequenza, il vostro atteggiamento fisico ed emozionale peggiora, seguito da disturbi e malattie; i pensieri che attirano correnti di energia ad alta frequenza danno invece origine alla salute fisica e psichica. I sistemi a frequenza più bassa assorbono l’energia di quelli a frequenza più elevata. Se non siete consapevoli dei vostri pensieri e delle vostre emozioni, la vostra frequenza si abbassa a causa di un sistema di frequenza inferiore alla vostra al quale cede parte della sua energia: spesso si dice infatti che una persona depressa fa sentire gli altri svuotati o scarichi. Un sistema di energia sufficientemente elevata ha su di voi un potere calmante o rigenerante a causa dell’effetto della qualità della sua luce sul vostro sistema, e viene detto «raggiante». Scegliendo i vostri pensieri e stabilendo quali correnti emozionali

rilasciare e quali invece rafforzare, voi determinate la qualità della vostra luce, l’effetto che avete sulle altre persone e la natura delle vostre esperienze di vita. La luce rappresenta la consapevolezza: quando non comprendiamo una cosa, diciamo che dobbiamo «portarla alla luce». Se siamo confusi, ammettiamo di «aver bisogno di fare luce». Quando ci viene in mente un’idea improvvisa, dichiariamo che in noi «si è accesa una luce», e definiamo «illuminata» una persona che ha raggiunto la piena coscienza. Pensare all’universo in termini di luce, frequenze ed energie di varia frequenza, nelle modalità che ci sono familiari grazie allo studio della luce fisica, non è un atteggiamento semplicemente metaforico: è invece un modo di pensare naturale e potente perché la luce fisica è un riflesso di quella non fisica. La luce fisica non è quella della vostra anima: viaggia infatti a una determinata velocità e non può andare più forte. La luce dell’anima è invece istantanea: non esiste intervallo di tempo tra l’intenzione carica d’amore di una figlia nei confronti del padre e l’istante in cui l’uomo si rende conto di tale intenzione. L’istantaneità è quindi una componente molto importante della vostra esistenza. Nella realtà non fisica le decisioni che prendete in merito al modo in cui usare la vostra energia hanno effetti istantanei, perché sono tutt’uno con chi e che cosa siete. Le forme di energia emanate dalla vostra anima possiedono le caratteristiche della istantaneità; quelle emesse dalla vostra personalità seguono il cammino della luce fisica. La paura, per esempio, è un’esperienza della personalità. L’anima può essere confusa e lontana dalla luce, ma non vive la paura. Se l’anima sperimenta l’assenza di luce di una parte di se stessa, la personalità vive questa assenza di luce come paura, che appartiene quindi alla personalità e di conseguenza allo spazio e al tempo. L’amore incondizionato appartiene all’anima, ed è istantaneo e universale, oltre che privo di limiti. Così come la luce visibile è una porzione del «continuo» di energia di frequenze graduate che si estende al di sotto e al di sopra di ciò che può scorgere l’occhio umano, il «continuo» della luce non fisica si allarga al di sopra e al di sotto della gamma di frequenza in cui esistono gli esseri umani. L’esperienza umana è una particolare gamma di frequenza nel continuo della luce non fisica esattamente come la luce visibile è una specifica gamma di

frequenza nel continuo della luce fisica. Altre forme di intelligenza vivono in altre gamme di frequenza. Non si tratta di luoghi diversi o lontani: come accade ai raggi infrarossi e ultravioletti, molte altre frequenze e gamme di frequenze coesistono all’interno dello spettro della luce visibile, anche se noi non riusciamo a vederle. Allo stesso modo, le forme di vita che sono caratterizzate da diverse gamme di frequenze di luce non fisica convivono con noi, pur non essendo visibili al nostro occhio. Nel luogo esatto in cui vi trovate in questo momento esistono molti esseri o gruppi di esseri diversi, ognuno attivo e sulla via dell’evoluzione nella sua realtà personale e secondo certe sue precise modalità. Queste realtà si fondono con quella in cui vivete proprio come la radiazione delle microonde vive a contatto diretto con la luce visibile ma non è percettibile all’occhio umano. La nostra specie si sta evolvendo da una gamma di frequenza nello spettro della luce non fisica in un’altra più elevata: si tratta dell’evoluzione della personalità che si basa sui cinque sensi nella personalità multisensoriale, più raggiante e carica di energia. Tale personalità è consapevole della luce all’interno della sua anima ed è in grado di percepire le forme di vita invisibili alla personalità che si basa sui cinque sensi, e di comunicare con esse. L’universo è una gerarchia che non ha un punto più basso e uno più alto: tra i suoi vari livelli c’è la comprensione del fatto che le percezioni più elevate possono far parte (e sono incoraggiate in tal senso) dell’esperienza degli spiriti dei piani inferiori che lottano per ampliare la loro consapevolezza. Di conseguenza, un livello più elevato di assistenza è sempre disponibile. Siete coinvolti in questo processo, sebbene la vostra personalità non ne sia consapevole, perché si svolge tutto a livello della vostra anima. Ci sono molte cose di cui la personalità che si basa sui cinque sensi non è consapevole, e molte che persino una personalità multisensoriale evoluta non ricorda fino alla fine della sua incarnazione, quando arriva il momento di tornare alla realtà non fisica. Voi non siete consapevoli delle numerose esistenze delle personalità passate e future della vostra anima, ma l’intensità delle parti del vostro essere deriva direttamente da queste esistenze, proprio come alcune delle vostre relazioni. Se un aspetto del vostro essere si manifesta fisicamente, per esempio quello del maestro o del guerriero, ecco

che vengono connessi aspetti non fisici che sono anche attivi e dal mondo non fisico di cui siete parte e al quale siete legati partecipano alla dinamica dell’insegnamento o del combattimento. L’aspetto del sé che voi portate in un momento fisico rappresenta una forza incredibilmente più significativa e complessa. La nostra assistenza non fisica deriva da gamme di luce non fisica che hanno una frequenza più elevata della nostra. Le intelligenze che ci guidano e assistono, in modo inconscio nel caso della personalità che si basa sui cinque sensi e a livello invece consapevole nel caso di quella multisensoriale, nell’ambito della creazione occupano una posizione superiore alla nostra, e di conseguenza l’aiuto che ci forniscono è molto più elevato rispetto a ciò che noi stessi siamo in grado di darci. La personalità che si basa solo sui cinque sensi associa il rango all’interno di una gerarchia con vari livelli di valore, e lega un rango inferiore nell’ambito di una gerarchia a un valore inferiore, a una minore capacità di controllare gli altri e a una maggiore vulnerabilità. Dal punto di vista dell’universo, tutti i ranghi della creazione sono di uguale valore e sono altrettanto preziosi. Se viene visto attraverso occhi carichi di autentico potere, un essere umano che riveste una posizione superiore nella creazione appare più capace di vedere senza ostacoli, di vivere con amore e saggezza, e possiede un desiderio e una capacità maggiori di aiutare gli altri a evolversi nello stesso amore e nella medesima luce. Ogni anima umana possiede guide e maestri, che sono figure ben diverse. Le guide possono essere considerate come esperti in determinati settori, i quali vengono convocati per una consultazione. Se state scrivendo un libro, per esempio, realizzando un progetto o magari organizzando un certo evento, avete a disposizione una guida che possiede la qualità del calore, della creatività o dell’intuizione che vorreste infondere nel vostro lavoro. I maestri agiscono su un livello più personale di coinvolgimento, sebbene siano energie impersonali che noi personalizziamo e con cui sentiamo un legame di tipo personale. Un maestro non fisico vi porta sempre più vicini alla vostra anima, attira la vostra attenzione sul sentiero verticale e sulla differenza che lo distingue da quello orizzontale. Il sentiero verticale è quello della consapevolezza, della coscienza e della scelta consapevole. La persona che sceglie di crescere dal punto di vista spirituale e di coltivare la coscienza del proprio sé superiore si trova su tale

sentiero, caratterizzato dalla chiarezza. Il potenziale per la creazione di chiarezza e l’esperienza del contatto con il vostro maestro non fisico sono una cosa sola. Il sentiero orizzontale soddisfa la vostra personalità, ed è quello percorso per esempio da un uomo d’affari che dedica la sua intera esistenza all’accumulo di denaro. Per quanto possano variare le sue vicende, alla fine sono sempre uguali: se guadagna molti soldi, soddisfa la sua personalità che rimane invece delusa se gli capita di subire perdite finanziarie. Un individuo del genere non serve il sé superiore, e di conseguenza non facilita la sua crescita spirituale. Una persona che intraprende rapporti interpersonali solo per gratificare i suoi bisogni, per esempio le sue esigenze sessuali o emozionali, a un tratto si accorge che tutte le relazioni sono essenzialmente identiche, che le persone che compaiono nella sua vita sono sostituibili, e che le varie esperienze sono tutte uguali fra loro: questo è il sentiero orizzontale, nel quale ogni nuova esperienza non è del tutto nuova, ma è semplicemente qualcosa in più del solito. Vivere relazioni di sostanza e profondità richiede un approccio e un modo di affrontare le relazioni con coscienza e preoccupazione per il proprio partner: questo è il sentiero verticale. Ciò non significa che l’apprendimento non sia possibile in ogni situazione, e che quando un sentiero orizzontale non è più appropriato all’apprendimento di un’anima, quella stessa anima non se lo lasci alle spalle. Prima o poi, tutte le anime intraprendono la ricerca del vero potere. Ogni situazione serve a questo scopo, e ogni anima lo raggiunge: il sentiero verticale inizia con la decisione di farlo in modo consapevole. Guide e maestri assistono l’anima in ogni fase della sua evoluzione; il loro numero dipende da ciò che l’anima stessa cerca di ottenere e dal suo livello di coscienza. Le anime che si imbarcano in progetti di maggiore ampiezza ricevono maggiore assistenza. La vostra anima conosce le sue guide e i suoi maestri. Ha attirato la loro saggezza e compassione pianificando l’incarnazione che avete poi assunto, e quella parte della vostra anima che siete voi si riunirà nelle loro braccia quando la vostra attuale incarnazione sarà giunta alla fine e voi tornerete a casa. In ogni singolo istante ricevete una guida e un’assistenza carica di affetto, e venite spinti e incoraggiati ad avanzare nella luce. Spetta solo a voi prendere le decisioni necessarie, in quanto un maestro

non fisico non può e non vuole condurre la vostra esistenza al vostro posto, ma vi aiuta grazie alle esperienze di apprendimento. Le risposte che può fornirvi dipendono dalle domande che voi ponete, mettendo in discussione le vostre stesse motivazioni, pregando o meditando e rimanendo aperti per la risposta, o chiedendo direttamente, come accade agli esseri umani multisensoriali che hanno sviluppato questa capacità. Quando ponete una serie di domande, una serie di porte si apre davanti a voi, e se fate altre domande, ben presto si spalancano altre porte. In ogni occasione il vostro maestro vi fornisce i suoi suggerimenti con compassione impersonale e grande chiarezza, e vi aiuta a esaminare le possibili conseguenze di ciascuna scelta. Entra in contatto con i vostri sentimenti affinché espandano la vostra consapevolezza nei settori che hanno bisogno di essere sanati. Risponde alle vostre domande, ma voi dovete chiedere e di conseguenza fornire una direzione alla vostra energia. Vi indica il cammino che con ogni probabilità può guidarvi ai risultati migliori, e continua a consigliarvi con saggezza e compassione, qualunque siano le scelte che decidete di compiere. Un maestro non può creare o eliminare il vostro karma. Nessun essere, nemmeno un maestro non fisico, è in grado di assumersi la responsabilità della vostra vita e del modo in cui scegliete di usare la vostra energia. Questo tipo di maestro può invece donarvi la conoscenza che vi permette di scegliere in modo responsabile e, si spera, con saggezza. Di conseguenza, la capacità di ottenere consapevolmente guida e assistenza stabilendo il contatto con un maestro non fisico è un tesoro di incommensurabile valore che non può essere descritto a parole. Ogni decisione che prendete vi fa avanzare verso la vostra anima o verso la vostra personalità, ed è la risposta alle domande: «Come si sceglie di imparare ad amare?», «Come si sceglie di imparare ad acquisire il vero potere: tramite il dubbio e la paura, o per mezzo della saggezza?» Questo è il fulcro della storia del giardino dell’Eden. L’Albero della Verità, donato all’intero genere umano, diceva: «Imparate! In che modo volete farlo?» Ecco il primo gesto del libero arbitrio: come desiderate imparare? La questione, eterna, si ripresenta in ogni situazione e in ogni istante della vostra vita. La domanda posta nell’Eden si ripropone in ogni circostanza: «Scegli la via del dubbio e della paura, o preferisci l’Albero della Saggezza?» L’Albero della Vita, della Conoscenza, della Verità e della Saggezza è

un’opportunità, una questione archetipica. Adamo ed Eva, i principi maschili e femminili all’interno dell’Eden, hanno simbolicamente colto la mela, scegliendo di compiere un uso errato della conoscenza e provocando la vergogna. Tutto ciò non faceva parte del progetto legato all’uomo. Il cattivo uso della conoscenza, della verità e della saggezza ha prodotto vergogna e imbarazzo, i quali hanno dato origine al senso di colpa che ha fatto nascere la paura, ed è così iniziata l’evoluzione del genere umano. La decisione di prendere la mela riguardava l’ordine più elevato dell’evoluzione, che non può essere compreso o concepito nello stesso contesto in cui viene capita una decisione umana. Parlare di decisioni in termini di una vita umana individuale o di un più ampio corpo di esistenze umane è ben diverso dal discutere di come il ruolo dell’evoluzione e dell’apprendimento sono iniziati milioni di anni fa con la specie umana. La storia del frutto proibito che è stato colto nell’Eden non si riferisce alla decisione presa da due esseri umani che sono veramente esistiti in un ambito preciso. Non si è trattato di una semplice scelta che chiunque potrebbe effettuare, del tipo: «Scelgo questo o quello?» È il racconto che descrive l’inizio dell’intera esperienza della terra e del genere umano, e si riferisce ai principi di energia che sono stati portati avanti da una più ampia consapevolezza che possedeva le energie della formazione e della creazione. Nel processo di formazione delle proprie polarità, che sarebbero poi divenute quelle dell’esperienza umana, il dubbio e la paura sono sorti opponendosi alla fiducia e alla luce. Non è comunque sbagliato interpretare la storia del giardino dell’Eden in termini di scelte umane tra dubbio e paura da una parte e saggezza dall’altra, perché la scelta di imparare grazie alla saggezza o il dubbio e la paura fa parte di tutte le singole sfide che ciascun essere umano deve affrontare in ogni istante della giornata, e riflette la dinamica che a un livello più ampio dell’evoluzione fa parte della nostra stessa evoluzione. Tutto ciò ci porta alla relazione che unisce scelta, luce e realtà fisica.

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Intenzione I Non tutte le forme sono fisiche: un pensiero, per esempio, è una forma, ma di che cosa è composto? Un pensiero è energia o luce che viene plasmata dalla coscienza. Nessuna forma esiste senza consapevolezza. C’è la luce, e c’è la configurazione della luce da parte della coscienza: questa è la creazione. L’energia fluisce continuamente in voi, entrando dalla sommità del capo e scendendo poi lungo il corpo. Non siete un sistema statico, ma un essere di luce dinamico che in ogni momento informa con pensieri e intenzioni l’energia che scorre in voi. La luce che scorre nel vostro sistema è energia universale, la luce dell’universo a cui voi stessi date una forma. Ciò che sentite e pensate, il modo in cui vi comportate e conducete la vostra esistenza e i vostri valori riflettono le modalità in cui modellate la luce che scorre in voi. Voi date quindi alla luce le forme pensiero, le forme emozioni e le forme azioni, che riflettono la configurazione della vostra personalità e la vostra collocazione nello spazio-tempo. Potete cambiare il modo in cui date forma alla luce modificando la vostra coscienza. Lo fate quando decidete per esempio di eliminare un modello di comportamento negativo come la rabbia e scegliete consapevolmente di sostituirlo con la compassione, o quando cancellate l’impazienza e scegliete in modo consapevole di capire e apprezzare le necessità degli altri. Questo crea diverse forme di pensiero, emozioni e azioni, e cambia le vostre esperienze. Ognuna di tali esperienze e tutti i loro eventuali cambiamenti riflettono un’intenzione, che non è un semplice desiderio bensì l’uso della volontà. Se non siete soddisfatti della relazione che avete con il vostro coniuge e vorreste modificarla, quel semplice desiderio non è sufficiente a ottenere quanto sperate. Se volete davvero mutare il vostro rapporto, il cambiamento stesso inizia con l’intenzione di cambiare. Il modo in cui ciò avviene dipende dall’intenzione. Se avete deciso di rendere il vostro rapporto armonioso e carico d’affetto,

questa intenzione vi apre a nuove percezioni: vi permette di vedere l’amore che il vostro partner esprime a modo suo nei vostri confronti o l’eventuale mancanza di amore. Inoltre, vi indirizza verso l’armonia e l’amore affinché possiate vedere con chiarezza da tale prospettiva quello che è necessario fare per cambiare il rapporto, sempre che ciò sia possibile. Se avete intenzione di porre fine al vostro legame, la fine inizia proprio con l’intenzione di terminare, che crea in voi una notevole inquietudine: vi sentite sempre meno soddisfatti del vostro coniuge e provate un’insolita apertura nei confronti degli altri, qualcosa che non vi è mai accaduto prima. Il vostro sé superiore ha iniziato la ricerca di un altro partner: quando questa persona appare, vi sentite attratti, e se l’accettate (anche questa è un’intenzione) davanti a voi si apre un nuovo sentiero. Se avete intenzioni conflittuali, vi sentite lacerati perché entrambe le dinamiche vengono messe in moto e si contrastano a vicenda. E se non ne siete affatto consapevoli, quella più forte prende il sopravvento. Può darsi che abbiate l’intenzione consapevole di migliorare il vostro matrimonio e al tempo stesso quella inconscia di porvi fine: se quest’ultima è la più forte, la dinamica di inquietudine e insoddisfazione trionfa su quella che vi spinge ad agire con più amore e armonia. Il risultato di tutto ciò sarà la fine del vostro legame. Se l’intenzione consapevole di trasformare il vostro matrimonio è più forte di quella inconscia di porvi fine, e se la persona che vi sta accanto riesce ad aiutarvi, potete ottenere il risultato desiderato; la dinamica delle intenzioni opposte che si contrappongono in voi produce però confusione e angoscia che assalgono magari entrambi. Diventate aperti a nuove percezioni di amore e armonia nell’ambito del vostro matrimonio e al tempo stesso vi sentite inquieti, scontenti e aperti nei confronti di altri possibili partner. Questa è l’esperienza di una personalità scissa che lotta con se stessa. I valori, le percezioni e il comportamento di una simile personalità non sono integrati, dato che le manca la consapevolezza delle sue varie parti. Questo tipo di personalità è spaventata perché teme gli aspetti di sé che minacciano quello che cerca e ciò che ha ottenuto. Per una personalità scissa le circostanze della sua vita sono più potenti di lei. Se possiede l’intenzione consapevole di migliorare il suo matrimonio e quella inconscia ancora più forte di mettervi fine, dopo che tale rapporto si esaurisce ha la sensazione che nonostante i suoi notevoli sforzi le cose non

siano andate come voleva. In realtà, si è svolto tutto secondo i suoi desideri, ma dato che le sue intenzioni erano conflittuali, si è venuto a creare un certo scompiglio nel flusso di luce che la attraversa. Se le intenzioni conflittuali sono quasi in equilibrio, e se una personalità non è disposta a riconoscere che uno o più aspetti di sé si oppongono alla sua intenzione consapevole, ne derivano una notevole tensione e una sofferenza emozionale. Tutto ciò può provocare schizofrenia e malesseri fisici, e nei casi meno gravi angoscia. Una personalità frantumata ha bisogno di guarire; quando diventa conscia e integrata, guarisce le parti della sua anima che ha incarnato proprio allo scopo di risanare se stessa. La luce che scorre in una personalità intera viene concentrata in un singolo raggio di grande chiarezza. Le sue intenzioni sono potenti ed efficaci. Diventa così un laser, un raggio di luce in cui ogni onda sostiene con precisione tutte le altre. Una personalità integra non è come un laser, ma un laser è come una personalità integra. I laser sono il riflesso nella realtà fisica di una energia dinamica che fino a poco tempo prima non svolgeva un ruolo fondamentale nell’esperienza umana. Lo sviluppo del laser nella seconda metà del Novecento riflette nell’ambito dell’arena fisica una dinamica che è fondamentale per ciò in cui si sta evolvendo la nostra specie. L’evoluzione ci sta trasformando in individui completi che si sono resi conto della loro natura di esseri di luce e che modellano la loro stessa luce in modo saggio e consapevole, carico di compassione. Di conseguenza, è sorto il fenomeno fisico della coerenza della luce, intesa come luce che non lotta contro se stessa. È un fenomeno nuovo per l’esperienza umana e riflette la nuova dinamica energetica dell’uomo completo. In altre parole, i risultati ottenuti dalla scienza non riflettono le capacità teoriche degli individui o delle nazioni, ma le capacità spirituali della nostra specie. Le intenzioni non influenzano solo i rapporti personali, ma mettono in moto processi che riguardano ogni aspetto dell’esistenza. Se desiderate cambiare lavoro, per esempio, il cambiamento comincia con l’intenzione di cambiare. Quando il desiderio di cambiare attività emerge nella vostra coscienza, voi iniziate ad aprire voi stessi alla possibilità di lavorare in un altro luogo o di fare qualcosa di diverso. Vi sentite sempre più insoddisfatti di quello che fate, e ciò significa che il vostro sé superiore è già alla ricerca del vostro prossimo impiego.

Quando si presenta l’opportunità, siete pronti ad accettarla. Può darsi che abbiate bisogno di altro tempo per inserirvi in modo consapevole nella nuova situazione e per impossessarvene: opporsi ai cambiamenti fa parte della natura umana, ma se voi l’accettate, la vostra intenzione si manifesterà fisicamente, assumendo una precisa forma fisica. Le decisioni che riguardano il posto in cui vivere o lavorare e la persona con cui instaurare un rapporto sentimentale non sono le uniche che prendete, e nemmeno quelle che influenzano maggiormente la vostra vita. In ogni istante decidete qualcosa che riguarda la forma del vostro atteggiamento nei confronti dell’universo, delle altre persone e di voi stessi. Prendete in continuazione tali decisioni, che creano poi le vostre esperienze: siete quindi un essere capace di prendere decisioni. La singola scelta di opporvi alla rabbia che provate e di sostituirla con la comprensione non cambia immediatamente questi atteggiamenti, ma per mezzo dei vostri sentimenti vi rende consapevoli della loro esistenza: non appena imparate a decidere in modo consapevole, saggio e responsabile, il vostro comportamento riflette le vostre decisioni. Alla fine, i processi interiori più profondi che vi portano a decidere, quelli che modellano attimo dopo attimo la luce che scorre in voi, entrano in sintonia con ciò che scegliete consapevolmente, così come erano in sintonia con le vostre scelte inconsapevoli prima che imboccaste il sentiero della consapevolezza. Voi create la vostra realtà con le vostre intenzioni. Come accade tutto ciò? Le intenzioni danno forma alla luce e la mettono in movimento. Ognuna di esse (rabbia, cupidigia, gelosia, compassione, comprensione) mette in moto l’energia e stabilisce modelli di luce in movimento. La materia fisica è il livello più denso o pesante della luce. La realtà fisica non è un palcoscenico vuoto su cui si evolve la vita. Ogni forma, che sia o meno fisica, è luce modellata dalla consapevolezza. Non esiste un solo pianeta nell’intero universo che non possieda un livello attivo di coscienza, anche se può trattarsi di qualcosa che noi non siamo in grado di riconoscere come tale. La realtà fisica, gli organismi e le forme all’interno della realtà fisica sono sistemi di luce all’interno di sistemi di luce. Questa luce è la stessa della vostra anima. Ognuno di questi sistemi di luce è modellato dalla coscienza. La realtà fisica della scuola terrena è plasmata dalle decisioni di coloro che vi

abitano. Qual è il rapporto tra la realtà fisica e le scelte che effettuate nella vita? La realtà è una creazione a più strati, e non è mai la stessa per due persone. Il primo strato è quello della vostra realtà personale: si tratta della vostra esistenza, della vostra sfera personale di influenza, dove le vostre decisioni sono più efficaci e vengono sentite direttamente. Scegliendo di provare la gentilezza al posto della freddezza voi modificate la frequenza della vostra coscienza, e cambiate così le vostre esperienze. Nell’ambito della vostra realtà personale potete scegliere di essere egoisti o generosi, di considerare voi stessi e gli altri in modo brutale o con compassione, e di agire per il bene vostro o della terra. Ognuna di queste decisioni modella la luce che scorre in voi e crea la vostra realtà interiore che si diffonde su quelle di coloro che vi stanno intorno. Il secondo strato è composto dalla vostra famiglia. Quando le anime degli esseri umani si riuniscono, formano un campo di energie di gruppo che rappresentano la fusione dell’energia dell’anima. Di conseguenza, le decisioni che prendete all’interno della vostra realtà personale, come per esempio quella di essere egoisti o generosi, arrabbiati o comprensivi, contribuisce a modellare la realtà che condividete con la vostra stessa famiglia. Lo stesso vale per ciascun membro della famiglia: la debolezza o l’alcolismo di vostro padre, per esempio, contribuiscono a questo livello di realtà, così come l’invadenza o la timidezza di vostra madre e la gelosia o il supporto di vostra sorella. Mentre avanzate in questo strato della vostra realtà, vi spostate in un’atmosfera che ne include altre all’interno della vostra esistenza, partite dall’intimità della vostra realtà personale e cominciate a muovervi verso l’esterno. La scuola che frequentate o il luogo in cui lavorate è lo strato successivo, che è anche una co-creazione ed è più impersonale della realtà che condividete con la vostra famiglia. Non tutte le percezioni che sono fondamentali nell’ambito della vostra realtà personale lo sono anche rispetto a questa realtà. Per esempio, può darsi che quando pregate vi accorgiate di ottenere risposta, ma questa percezione non è necessaria al funzionamento della vostra università o della vostra fabbrica. Può darsi che non sia giusto condividere questa percezione con la persona che è seduta di fianco a voi in classe o con la centralinista dell’ufficio accanto.

Lo strato successivo della vostra realtà comprende le persone con cui venite in contatto nell’arco dell’esistenza: l’impiegata che vi vende un biglietto aereo, per esempio, la gente che incontrate dal fruttivendolo, gli autisti degli autobus e i negozianti della vostra città. Le credenze che avete in quanto partecipanti di questo e altri livelli più impersonali non sono intime e personali come quelle che avete nella vostra realtà personale. In queste arene voi condividete le vostre convinzioni personali che ritenete siano in maggiore sintonia con la più vasta atmosfera delle convinzioni del pianeta. In altre parole, quando avanzate dalla vostra realtà personale voi inviate bande di energia che vengono condivise da un numero sempre maggiore di individui con cui avete molto in comune dal punto di vista vibrazionale. La maggior parte degli individui, per esempio, capisce «città» e «area urbana», così come «Europa» e «Stati Uniti», percezioni condivise collettivamente anche se non come quelle relative ad «acqua» e «aria», che sono universali sull’intero pianeta. Non tutte le persone al mondo sanno però che esiste un luogo chiamato «Europa»: si tratta di una percezione ampiamente diffusa ma non universale come quella di «aria». Ricevere in modo consapevole una risposta alle nostre preghiere non è una percezione maggioritaria sul nostro pianeta. Di conseguenza, siete liberi di raccontare alla gente che incontrate dal fruttivendolo che quando pregate voi sentite una risposta precisa, ma potete decidere di non condividere tale percezione perché vi rendete conto che la consapevolezza del vostro interlocutore potrebbe non essere in grado di accettarla. Lo strato che si colloca subito dopo la vostra realtà è dato dalla cittadina in cui vivete, quello successivo dallo stato o da una zona particolare del paese, e quello ancora successivo è la vostra cultura o la nazione. Una nazione è un aspetto della personalità di Gaia, l’anima della terra, che a sua volta sta sviluppando la sua anima e la sua personalità. Il gruppo dinamico degli Stati Uniti è un aspetto della personalità di Gaia, così come lo sono il gruppo dinamico del Canada, quello della Groenlandia e di ogni altra nazione. Le anime dei singoli esseri umani che partecipano all’evoluzione di questi aspetti di Gaia formano i gruppi di energia dinamica, e al tempo stesso il loro sviluppo viene favorito dalle proprietà di energia karmica di tali nazioni. Provate a considerare gli Stati Uniti semplicemente come una unità di

energia che si sta evolvendo con una particolare consapevolezza. La anime individuali che passano attraverso questa consapevolezza collettiva la espandono, creando azioni, forme pensiero, cause ed effetti, ed è in questo modo che si accumula il karma. Il rapporto di queste anime con la loro nazione è simile a quello delle cellule con l’organismo di cui fanno parte. La vostra coscienza influenza ogni cellula del vostro corpo, e ne viene a sua volta influenzata in un rapporto di reciprocità. Nella consapevolezza collettiva che corrisponde agli Stati Uniti, ogni individuo può essere considerato come una cellula di quella nazione. La scuola terrena e la terra non sono la stessa cosa. La terra è un pianeta, e lo rimane con o senza abitanti. Si può dire che il suo scopo sia duplice: possiede una sua evoluzione, parte della quale comprende il fatto di ospitare una specie chiamata umana. La terra ha accettato di interagire con gli esseri umani e di permettere lo sviluppo di questa specie affinché si fonda con la sua stessa coscienza. Parte di questo accordo può essere considerata un’intesa in base alla quale la materia viene co-creata su questo pianeta con la consapevolezza della terra, che possiede abitanti creativi e reagisce alla loro energia. La nostra specie e la terra formano un sistema di risposta reciproca. Ciò accade nello stesso modo in cui esiste la natura, ed è anche un’avventura co-creativa. Mentre continuate ad avanzare attraverso gli strati della vostra realtà, questi diventano sempre più impersonali. Lo strato successivo è la vostra razza. Se siete di colore, significa che la vostra anima ha scelto di partecipare all’evoluzione di ciò che è un essere umano di colore. Le vostre esperienze di gioia, rabbia, saggezza o gentilezza vi aiutano a modellare questa dinamica energetica impersonale. Lo strato successivo è il vostro sesso. Se siete una donna, avete scelto di partecipare all’evoluzione della femminilità all’interno della specie umana. Se considerate questa struttura come una piramide rovesciata che ha alla base la vostra realtà personale e ogni strato della vostra realtà al di sopra di quella vostra personale come più inclusivo e impersonale, quello superiore, più ampio e impersonale, è l’umanità, cioè l’esperienza di essere umano. In qualità di individui, voi partecipate allo stesso tempo a esperienze di gruppo, così come potete essere contemporaneamente uomini, padri e mariti, o donne, mogli e madri. Queste esperienze sono tutte simultanee, alcune individuali, altre collettive. Un uomo può vivere l’esperienza individuale di

padre, per esempio, e un’occupazione come giocatore di baseball in una squadra: in questo modo partecipa a un sistema energetico di gruppo. Voi contribuite alla creazione e all’evoluzione di ognuna delle coscienze collettive a cui partecipate. Se una persona è francese, contribuisce all’evoluzione del gruppo di coscienza del popolo francese, così come chi è cattolico contribuisce alla consapevolezza del gruppo dei cattolici. In altre parole, la dinamica della creazione della realtà agisce a più di un livello. Mentre siete qui, partecipate alla creazione della realtà personale e di quella impersonale. Così come potete collaborare alla creazione di un edificio che rimarrà per molto tempo dopo la vostra scomparsa, voi partecipate all’evoluzione della dinamica dell’energia del gruppo che rimarrà anche quando voi non ci sarete più. Creare un edificio è uno sforzo collettivo: molte anime partecipano alla costruzione di tale realtà, frutto dell’energia di gruppo e non solo di quella individuale. Di conseguenza, possiede un’esistenza che è indipendente da ciascuno degli individui che l’hanno creata. Allo stesso modo voi partecipate all’evoluzione della nazione in cui vivete, un luogo che continuerà a esistere anche dopo la vostra morte. Siete collegati alla vostra esperienza tramite vari strati. Quando avanzate dall’esperienza individuale della vostra stessa vita a quella più ampia della famiglia di cui fate parte e oltre, avanzate nella dinamica dell’energia del gruppo. La dinamica del gruppo della famiglia fa parte di quella più ampia della comunità, che a sua volta partecipa a quella ancora più estesa della nazione. Le dinamiche di gruppo avanzano attraverso il sistema, la piramide rovesciata che è l’anima della specie umana. Quest’ultima è a volte chiamata inconscio collettivo, ma non lo è affatto: si tratta infatti dell’anima del genere umano, di cui la vostra stessa anima è una miniatura che possiede la stessa quantità di energia e potere individuale. In quanto componenti di questa versione più piccola, voi possedete tutto il potere di quella più grande calibrato a una forma individuale di determinate frequenze. Formate energie collettive che aiutano l’intero a evolversi, sebbene non siano anime e non ne possiedano. Tra la versione più grande e quella più piccola ci sono le varie esperienze affrontate dall’anima umana individuale che impara all’interno di un gruppo e partecipa a una evoluzione di gruppo come per esempio l’evoluzione del vostro paese, della vostra religione e l’esperienza personale individuale che comprende l’esperienza

umana. Quando scendete dallo strato principale della piramide rovesciata a quello appena sotto, la vostra esperienza si riduce dall’essere parte dell’evoluzione di un essere umano al partecipare a quella di un essere umano bianco, di un nero o di un mongolo. Nello strato successivo fate parte dell’evoluzione di un individuo le cui esperienze includono un aspetto che partecipa all’evoluzione del militare, un altro legato a quella dell’insegnante, del padre... Strato dopo strato, questa è la realtà di ogni individuo. A partire dallo strato superiore, che è tutta l’umanità, ogni strato che scende verso il basso vi definisce in maniera più specifica e individuale. Il genere umano, la coscienza più impersonale, è il primo strato, e assume poi caratteristiche personali. È personale che un individuo faccia parte degli Stati Uniti, e che sia un maschio bianco o una donna di colore. Tutto ciò compone la vostra esperienza e le caratteristiche personali che favoriscono l’evoluzione dell’intero. Analogamente, una università è un gruppo dinamico. Anche ognuna delle sue facoltà, per esempio medicina o legge, è un sistema di energia di gruppo, meno esteso di quello delle anime in evoluzione; ciò che accade al suo interno influisce sull’intera università. All’interno di ogni facoltà c’è poi l’esperienza di ciascuna classe, che è più personale, e infine quella di ogni singolo studente, che è intimamente personale. La realtà di ciascun individuo viene creata dalle sue intenzioni e da quelle degli altri. Ciò che riteniamo essere la realtà fisica che tutti noi condividiamo è una massiccia sovrapposizione di realtà appropriate, una consapevolezza fluida in cui ciascuno di noi esiste indipendentemente dagli altri e al tempo stesso coesiste in modo interdipendente con essi. Noi esseri umani ci stiamo rendendo conto, sia a livello di specie che di singoli individui, dell’effetto che la consapevolezza ha su questo processo.

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Intenzione II Voi siete il prodotto del karma della vostra anima. Le disposizioni, le attitudini e le inclinazioni con cui siete nati favoriscono il processo di apprendimento della vostra anima. Mentre quest’ultima impara le lezioni di cui ha bisogno per riportare in equilibrio la sua energia, queste caratteristiche diventano inutili e vengono sostituite da altre. In questo modo avviene la vostra crescita. Appena vi rendete conto che la rabbia non vi porta da alcuna parte, per esempio, tale sentimento comincia a svanire e voi avanzate verso un orientamento più integrato e maturo nei confronti delle vostre esperienze. Ciò che un tempo vi faceva infuriare ora suscita in voi reazioni diverse. Fino a quando non diventate consapevoli degli effetti della vostra rabbia voi continuate a essere persone arrabbiate. Se non raggiungete questa consapevolezza prima di tornare a casa, la vostra anima continuerà a imparare la medesima lezione grazie alle esperienze di un’ulteriore esistenza, e incarnerà un’altra personalità con aspetti simili ai vostri. Tutto ciò che non viene imparato in una vita si trascina in un’altra, insieme alle nuove lezioni che si rendono necessarie e ai nuovi obblighi karmici che risultano dalle reazioni della personalità alle situazioni che incontra. Le lezioni che l’anima ha imparato vengono portate avanti anche nelle altre vite, ed è così che l’anima si evolve. La personalità matura nel tempo, mentre l’anima si evolve nell’eternità. Le vostre disposizioni, le attitudini e le inclinazioni riflettono le vostre intenzioni. Se siete arrabbiati, spaventati, carichi di risentimento o desiderio di vendetta, la vostra intenzione è quella di tenere lontani gli altri. Alle estremità dello spettro delle emozioni umane ci sono due elementi fondamentali: amore e paura. Rabbia, risentimento e vendetta sono espressioni di paura, così come lo sono il senso di colpa, il rimpianto, l’imbarazzo, la vergogna e la tristezza, tutte correnti di energia di frequenza inferiore che producono sentimenti di vuoto interiore, debolezza, incapacità di affrontare le situazioni e stanchezza. La corrente di frequenza più elevata è l’amore, che produce allegria, splendore, leggerezza e gioia. Le vostre interazioni creano la realtà che vivete. Fino a quando non ne

diventate consapevoli, tutto ciò si verifica a livello inconscio. Di conseguenza, dovete prestare particolare attenzione ai vostri progetti: questo è il primo passo verso il potere autentico. Può darsi che cerchiate affetto e compagnia, per esempio, ma se la vostra intenzione inconscia è quella di tenere lontane le persone, le esperienze di separazione e dolore continuano a riaffiorare finché vi accorgete che siete voi stessi a crearle. Alla fine giungerete a scegliere di creare armonia e amore, attirando a voi le correnti di frequenza più elevata che ogni situazione può offrirvi. Solo così potete rendervi conto che l’amore guarisce ogni cosa ed è tutto ciò che è. Questo viaggio può durare per molte vite, ma riuscirete comunque a completarlo: non è una questione di «se» ma di «quando». Ogni situazione che create e incontrate serve a questo scopo. Il viaggio di guarigione dell’anima umana attraverso le sue incarnazioni nell’arena fisica è un processo di cicli di creazione: karma personalità intenzione+ energia esperienze reazioni karma ecc. Il karma dell’anima determina le caratteristiche della personalità, oltre alle circostanze fisiche, emozionali, psicologiche e spirituali in cui nasce la personalità stessa. Determina anche il modo in cui ha la tendenza a capire le sue esperienze, e le intenzioni con cui modella la sua realtà. Queste intenzioni creano la realtà che in ogni istante fornisce all’anima le esperienze di cui ha bisogno per riportare in equilibrio la sua energia, e offrono alla personalità la scelta più chiara tra la possibilità di imparare grazie alla saggezza o tramite dubbi e paure. Per mezzo di queste intenzioni la personalità modella la luce che scorre attraverso di lei nella realtà ottimale per la sua crescita e per l’evoluzione della sua anima. Le reazioni della personalità alle esperienze che lei stessa ha creato danno origine ad altro karma. Le reazioni esprimono le intenzioni; determinano le esperienze che saranno create in seguito, e le reazioni della personalità a tali esperienze creano altro karma e via di seguito, fino a quando l’anima lascia quella particolare personalità e il relativo corpo. Quando l’anima fa ritorno a casa, tutto ciò che ha accumulato in quella vita viene elaborato con l’aiuto affettuoso dei suoi maestri e delle guide.

Diventano così visibili le nuove lezioni che sono emerse e devono essere imparate, oltre ai nuovi obblighi karmici che occorre saldare. Le esperienze dell’incarnazione appena completata vengono riviste nella pienezza della comprensione; i suoi misteri non sono più tali, e vengono rivelate le loro cause, le ragioni e i contributi offerti all’evoluzione dell’anima (oltre che a quella delle altre anime con cui ha condiviso la propria esistenza). Ciò che è stato riportato in equilibrio e imparato porta l’anima sempre più vicino alla guarigione, all’integrazione e alla completezza. Se l’anima lo ritiene necessario, con l’aiuto di guide e maestri sceglie un’altra incarnazione, rivolgendosi alle guide e ai maestri che ritiene più adatti agli scopi che si è prefissa. Si consulta inoltre con altre anime la cui evoluzione, al pari della sua, verrà aiutata dall’interazione all’interno dell’arena fisica. In seguito si impegna di nuovo a ridurre in modo massiccio e volontario la sua energia, l’infusione della sua energia nella materia, riducendola a una gamma di frequenza appropriata, cioè in una incarnazione nell’ambiente della scuola terrena, e l’intero processo inizia di nuovo. Il mondo così come lo conosciamo è stato costruito senza la consapevolezza dell’anima ma con quella della personalità. Ogni cosa all’interno del nostro mondo riflette l’energia della personalità. Noi crediamo che ciò che possiamo vedere, annusare, toccare, sentire e gustare sia tutto ciò che esiste al mondo. Siamo convinti di non essere responsabili delle conseguenze delle nostre azioni. Ci comportiamo come se non ci importasse di prendere, prendere e prendere. Ci sforziamo di ottenere il potere esteriore, e diamo così origine a una competizione distruttiva. L’introduzione della coscienza nel processo ciclico di creazione attraverso il quale l’anima si evolve permette la creazione di un mondo che è costruito sulla coscienza dell’anima, un mondo che riflette i valori, le percezioni e le esperienze dell’anima. Vi permette di portare in modo cosciente l’energia della vostra anima nell’ambiente fisico, e alla coscienza del sacro di fondersi con la materia fisica. Il mondo in cui viviamo è stato creato in modo inconsapevole da intenzioni inconsce. Ciascuna intenzione mette in moto energia, che ne siate consapevoli o meno. Voi create in ogni momento: ogni parola che pronunciate porta con sé coscienza e intelligenza, ed è quindi un’intenzione che modella la luce. Quando parlate di un «matrimonio», per esempio, vi riferite a una

particolare coscienza ed energia. Due persone che si sposano diventano «marito» e «moglie». «Marito» significa signore e padrone della casa; «moglie» è la donna unita in matrimonio a un uomo e quindi padrona di casa, anche se a volte il termine è usato per indicare una donna di basso lignaggio. La relazione tra marito e moglie non è paritaria. Quando due persone si sposano, e pensano e parlano di se stessi come «marito» e «moglie», entrano a far parte di questa coscienza e intelligenza. In altre parole, la struttura archetipica del «matrimonio» può essere considerata come un pianeta: quando due persone si sposano cadono nell’orbita o campo gravitazionale di questo pianeta, e ne assumono di conseguenza le caratteristiche, nonostante le loro intenzioni individuali. Diventano così parte dell’evoluzione della struttura stessa attraverso la loro partecipazione al matrimonio. Un archetipo è un’idea umana collettiva: in particolare, quello del matrimonio è stato designato per favorire la sopravvivenza fisica. Quando due persone si sposano, partecipano a una dinamica energetica in cui fondono le loro vite per aiutarsi reciprocamente a sopravvivere dal punto di vista fisico. Al giorno d’oggi l’archetipo del matrimonio non è più funzionale, e viene sostituito da uno più nuovo designato per aiutare la crescita spirituale: si tratta dell’archetipo della relazione spirituale o sacra. La premessa alla base di un simile rapporto è un impegno sacro da parte dei partner a favorire la reciproca crescita spirituale. Le due persone coinvolte in questo modo riconoscono la loro uguaglianza; sanno distinguere la personalità dall’anima e sono quindi in grado di discutere le dinamiche che li legano, le loro interazioni, su una base meno legata alle emozioni rispetto a una coppia composta da marito e moglie. Tale base non esiste all’interno della coscienza del matrimonio, ed è invece presente nell’ambito della coscienza della relazione spirituale: chi è impegnato in tale rapporto riesce infatti a capire che l’unione è dovuta a una ragione più profonda, collegata all’evoluzione delle anime. Poiché riescono a vedere la situazione da questo punto di vista, i partner spirituali si impegnano in una dinamica molto diversa rispetto a quella di marito e moglie. L’evoluzione consapevole dell’anima non fa parte della struttura dinamica del matrimonio: non esiste in tale ambito perché quando l’archetipo evolutivo del matrimonio è stato creato per la nostra specie, la dinamica della crescita spirituale consapevole era un concetto troppo

avanzato per esservi incluso. Ciò che definisce una relazione spirituale è il fatto che le anime coinvolte capiscono di essere unite in un rapporto carico di impegno, che non riguarda la sicurezza fisica, ma sta invece nella consapevolezza spirituale riflessa dalla presenza di ciascuno dei due nella vita fisica del proprio partner. Il legame tra due partner spirituali esiste ed è reale come quello sancito dal matrimonio, ma per motivi notevolmente diversi: essi non si trovano infatti insieme per placare le preoccupazioni finanziarie l’uno dell’altro, fornire una casa in periferia e l’intera struttura concettuale che ne deriva. La comprensione o consapevolezza che due persone portano al loro impegno sono diverse, e di conseguenza sono anche dinamicamente differenti. L’impegno di questo tipo di partner è nei confronti della reciproca crescita spirituale, riconoscendo che si tratta del loro compito terreno e che ogni cosa serve a tale scopo. I partner spirituali sanno che le loro anime devono crescere insieme, e che quello è il motivo per cui loro due si trovano uniti. Sono consapevoli del fatto che tale crescita può richiedere l’incarnazione che stanno vivendo ed estendersi oltre, o avere magari bisogno soltanto di sei mesi. Non possono dire che saranno insieme per sempre, perché la durata del loro rapporto è determinata dal tempo necessario per la loro evoluzione. Tutte le promesse che un essere umano può fare non possono impedire l’avanzamento sul sentiero spirituale e l’inevitabile rottura di qualunque promessa che possa in qualche modo rallentare il proseguimento. È quindi giusto che due partner spirituali rimangano uniti finché possono crescere insieme. Si tratta di un rapporto molto più libero e dalla dinamica spiritualmente più accurata rispetto al matrimonio perché le persone coinvolte si mettono insieme partendo da una posizione di spiritualità e consapevolezza. Il modo in cui si fondono e fanno progredire il loro concetto di legame è una questione di libero arbitrio: si rendono conto di introdurre nel loro rapporto le conseguenze delle loro scelte e ne conoscono la vera portata. Ed è proprio tutto ciò a influenzare le modalità e la direzione in cui si muove il rapporto stesso. I partner spirituali si impegnano in una dinamica di crescita, esprimendo una promessa che riguarda anche la sopravvivenza e l’ampliamento spirituale, non quello fisico. Per l’esperienza umana, l’archetipo del legame spirituale è nuovo, e

poiché non esiste ancora la relativa convenzione sociale, le persone coinvolte possono decidere che la convenzione del matrimonio, reinterpretata in modo da soddisfare le loro esigenze, è il mezzo più appropriato di esprimere a livello fisico il loro rapporto. Queste anime infondono quindi all’archetipo del matrimonio l’energia dell’archetipo del legame spirituale, così come fanno le coppie sposate che hanno scoperto che il loro legame si basa in effetti sull’impegno per la reciproca crescita spirituale invece che per la sopravvivenza fisica, la sicurezza e il comfort. L’archetipo del matrimonio non è più adatto, così come quello del potere esteriore non è più indicato alla nostra evoluzione. Ciò non significa che il matrimonio sia una istituzione destinata a scomparire subito: continuerà infatti a esistere, ma avranno buona riuscita solo i matrimoni sostenuti dalla consapevolezza spirituale. Con la loro partecipazione, i due partner coinvolti contribuiscono all’archetipo della relazione spirituale. Quando fate intervenire la consapevolezza della vostra anima nel processo per la determinazione delle intenzioni e scegliete di mettervi in sintonia con l’anima invece che con la personalità, voi create una realtà che riflette la vostra anima e non la vostra personalità. Se considerate le esperienze della vita come necessità karmiche e reagite a esse come ai prodotti di una dinamica energetica impersonale invece che ai prodotti di particolari interazioni, portate nella vostra realtà la saggezza della vostra anima. Quando scegliete di reagire alle difficoltà della vita con compassione e amore invece che con dubbi e paure, create un «paradiso in terra», dando vita ad aspetti di un livello di realtà più equilibrato e armonioso. Nell’ambito dei processi ciclici di creazione, l’introduzione della consapevolezza nell’attimo in cui stabilite la vostra intenzione e la vostra reazione vi permette di operare una scelta tra varie alternative, e inserisce inoltre la consapevolezza nel processo dell’evoluzione. La vostra intenzione e l’attenzione danno forma alle vostre esperienze: ciò che desiderate diventa la vostra realtà attraverso la densità della materia e il livello più denso di luce. Voi andate dove si dirige la vostra attenzione. Se dedicate particolare attenzione agli aspetti negativi della vita e scegliete di concentrarvi sulle debolezze e gli errori degli altri, attirate su di voi le correnti di energia a bassa frequenza del disprezzo, della rabbia e dell’odio. Vi allontanate così da voi stessi e dagli altri. Create ostacoli alla vostra capacità di amare. La vostra energia e influenza si muovono

lentamente attraverso il regno della personalità, l’arena del tempo, dello spazio e della materia. Se fate confluire la vostra energia nelle critiche agli altri con l’intenzione di togliere loro potere, create karma negativo. Se decidete invece di concentrarvi sulla forza e sulle virtù degli altri, fate scorrere nel vostro sistema le correnti di frequenza più elevata di apprezzamento, accettazione e amore. La vostra energia e influenza si irradiano immediatamente da un’anima all’altra, e voi diventate un efficace strumento di cambiamento costruttivo. Se avete l’intenzione di mettere la vostra anima in sintonia con la personalità, e se concentrate l’attenzione sulle percezioni che in ogni situazione vi portano le correnti di energia dalle frequenze più elevate, avanzate verso l’acquisizione dell’autentico potere. Quando giungete a riconoscere la forza della vostra consapevolezza e vi rendete conto che ciò che si trova più in là di dove arriva lo sguardo ha più potere di quanto possa sembrare, le vostre percezioni interiori ed esteriori cambiano. Non potete assumere un atteggiamento compassionevole nei vostri confronti senza assumerlo anche con gli altri, così come non potete essere compassionevoli con gli altri senza esserlo prima con voi stessi. Se lo siete voi per primi, tutto il vostro mondo diventa compassionevole; attirate a voi altre anime di frequenza simile alla vostra, con le quali create un mondo compassionevole grazie alle vostre intenzioni, alle azioni e alle interazioni. Quando decidete di ricercare e individuare le virtù, la forza e la nobiltà degli altri, cominciate a cercarle e vederle anche in voi stessi. Se in ogni situazione attirate a voi le correnti di frequenza più elevata, emanate tale frequenza di consapevolezza e modificate la situazione: diventate così sempre più coscientemente un essere di luce. Rendersi conto del rapporto che esiste tra la vostra coscienza e la realtà fisica significa diventare consapevoli della legge del karma e vederla in azione. Voi diventate ciò che volete. Se siete decisi a ottenere il più possibile dalla vita e dagli altri, se i vostri pensieri sono incentrati sul prendere invece che sul dare, create una realtà che riflette le vostre intenzioni. Attirate a voi anime di frequenza simile alla vostra, e insieme create una realtà incentrata sul dare: le vostre esperienze riflettono il vostro orientamento e lo convalidano; vedete la gente che vi sta intorno come personalità che prendono invece di dare. Non vi fidate degli altri ed essi non si fidano di voi. La dinamica creativa dell’intenzione, il rapporto tra intenzione ed esperienza è alla base della fisica dei quanti, il più radicale tentativo

compiuto dal genere umano di comprendere i fenomeni fisici dal punto di vista della personalità che si basa sui cinque sensi: tale scienza è nata in seguito a uno sforzo intenso e comune mirato alla comprensione della natura della luce fisica. È possibile costruire uno strumento che rivela la natura a onde della luce, in base alla quale la luce stessa produce fenomeni che possono essere creati solo a onde. Se ne può costruire anche uno che evidenzia le particelle di luce come se fossero minuscole pallottole, e misurare la forza dell’impatto di ogni particella. Eppure non è possibile descrivere allo stesso tempo la luce come un fenomeno a onde e a particelle. In altre parole, non è possibile descrivere la natura della luce (letteralmente, la forma della luce fisica) separatamente dalla strumentazione usata per determinarla, e l’eventuale descrizione dipende quindi dalle intenzioni di chi effettua l’esperimento. I risultati scientifici ottenuti dal genere umano riflettono la nostra consapevolezza delle dinamiche non fisiche che si sviluppano all’interno dell’arena di materia e tempo, nei limiti fissati dalla personalità che si basa solo sui cinque sensi. Il fatto che la forma della luce fisica dipenda dall’intenzione di chi compie l’esperimento riflette in modo limitato ma preciso la dipendenza della forma della luce non fisica dalle intenzioni dell’anima che la modella, così come la natura della luce fisica riflette in maniera limitata ma essenzialmente accurata la natura della luce dell’universo. La creazione dell’esperienza fisica attraverso l’intenzione, l’infusione della luce nella forma, dell’energia nella materia e dell’anima nel corpo sono tutte la stessa cosa. La distanza tra voi e la vostra comprensione della creazione della materia partendo dall’energia è uguale alla distanza che esiste tra la consapevolezza della vostra personalità e l’energia della vostra anima. La dinamica di anima e personalità è la stessa dell’energia convertita in materia. Il sistema è identico. Il vostro corpo è la vostra materia cosciente. La vostra personalità è l’energia della vostra anima convertita in materia. Se non è consapevole, viene trasmessa la frantumazione; se invece è consapevole, comincia a diventare un intero. La dinamica anima-personalità ed energia-materia è alla base della nostra mitologia della creazione, la storia del Paradiso. Voi stessi non siete forse all’interno di un giardino dell’Eden, inteso come la vostra realtà creativa, all’interno della quale scegliete ogni giorno come creare la vostra realtà con il

principio maschile-femminile dentro di voi, il principio di Adamo ed Eva, con l’Albero che rappresenta il vostro sistema di energia personale? Come userete il vostro potere? Giungerete a creare il Paradiso o verrete scacciati? La creazione è la sfida a ogni essere umano. E voi, avete deciso di creare con considerazione o noncuranza?

Responsabilità

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Scelta Il fulcro del processo evolutivo è la scelta. È il motore della nostra evoluzione. Ogni scelta che fate è una scelta intenzionale. Potete scegliere di rimanere in silenzio in una particolare situazione, per esempio, e quell’azione può servire all’intenzione di punire, di condividere compassione, vendicarsi, dimostrare pazienza, o amare. Potete scegliere di parlare infervoratamente, e quell’azione può servire a una delle stesse intenzioni. Ciò che scegliete, con ciascuna azione e ciascun pensiero, è un’intenzione, una qualità della coscienza che attribuite alla vostra azione o al vostro pensiero. La personalità scissa ha numerosi e diversi aspetti. Può avere un aspetto amorevole e paziente, uno vendicativo, un altro caritatevole e un altro ancora egoista. Ciascuno di questi aspetti ha i propri valori e i propri fini. Se non siete consapevoli di tutte le diverse parti di voi stessi, la vostra parte più forte ha la meglio su tutte le altre. La sua intenzione è l’unica che la personalità usa per creare la propria realtà. La vostra parte caritatevole, per esempio, forse vuole vedere che al ladro catturato in casa vostra viene data un’altra opportunità, ma se la parte vendicativa di voi è più forte, può capitare che, in preda a sentimenti contrastanti, facciate pressione perché lo si arresti. Non potete scegliere consapevolmente le vostre intenzioni finché non diventate consci di ciascuno dei diversi aspetti di voi stessi. Se non siete consapevoli di ciascuna parte di voi stessi, vivrete l’esperienza di voler dire, o intendere, una cosa, e scoprirvi a dire o intendere qualcos’altro. Vorrete che la vostra vita si muova in una certa direzione, e scoprirete che sta muovendosi in un’altra. Desidererete che dalla vostra esperienza scompaia uno schema doloroso e invece lo vedrete ricomparire. Non è facile per una personalità scissa diventare intera, perché soltanto alcune parti di una personalità scissa ricercano l’interezza. Le altre parti, non essendo responsabili, o generose, o compassionevoli come le parti che ricercano l’interezza, vanno nella direzione opposta. Cercano di creare ciò che le soddisfa, ciò a cui sono abituate. Queste parti della personalità sono spesso forti e ben strutturate. La personalità scissa deve sempre scegliere tra parti contrastanti di se stessa. Questo è l’asse portante della nostra

evoluzione. È la situazione basilare – il punto di scelta. La scelta dell’intenzione è anche la scelta della via karmica. Se parlate o agite sotto l’influsso della collera, per esempio, create il karma della collera. Se parlate o agite con compassione, create il karma della compassione, e un cammino diverso vi si apre davanti. Questo accade sia che siate consapevoli delle differenti parti di voi stessi sia che non lo siate, e indipendentemente dalla consapevolezza delle scelte che avete fatto in ciascun momento. L’evoluzione inconscia attraverso la densità della materia fisica, attraverso le esperienze che sono state create inconsciamente da intenzioni inconsce, è stata il modo di procedere della nostra specie fino a oggi. È la via inconscia per l’autentica pienezza di poteri. L’evoluzione conscia attraverso la scelta responsabile è la via accelerata di evoluzione della personalità multisensoriale, e della personalità basata sui cinque sensi che diventa multisensoriale. La scelta responsabile è la via consapevole per l’autentica pienezza di poteri. Che cos’è la scelta responsabile? Seguendo le vostre sensazioni, diventate consapevoli delle diverse parti di voi stessi, e delle diverse cose che vogliono. Non potete averle tutte contemporaneamente perché molte di esse sono in conflitto tra loro. La parte di voi che vuole più denaro e una casa più grande è in conflitto con quella parte di voi che soffre l’indigenza e la fame. La parte di voi che anela compassionevolmente alla bellezza negli altri è in conflitto con quella parte di voi che vuole usare gli altri a vostro vantaggio o perché vi sentiate gratificati. Quando soddisfate una parte di voi stessi, i bisogni di un’altra parte rimangono insoddisfatti. La soddisfazione di una parte di voi crea angoscia in un’altra, o in altre, e vi sentite lacerati. Come colui che fa esperimenti nel campo della fisica quantistica non può produrre l’esperienza di onde provenienti dalla luce fisica e l’esperienza di particelle derivanti dalla luce fisica nello stesso tempo, e deve scegliere quale esperienza creare, così voi, a vostra volta, quando plasmate la luce non fisica, dovete scegliere quale esperienza volete creare. Non appena diventate consapevoli delle diverse parti della vostra personalità, siete in grado di sperimentare coscientemente le forze che si scontrano dentro di voi per trovare espressione, che rivendicano qualunque singola intenzione avrete in qualsiasi momento, che plasmeranno la vostra realtà. Quando entrate in queste dinamiche consapevolmente, create per voi

stessi la capacità di scegliere coscientemente tra le forze dentro di voi, di scegliere dove e come focalizzare la vostra energia. La scelta di non scegliere è la scelta di rimanere inconsapevoli e quindi di esercitare il potere in modo irresponsabile. La consapevolezza della personalità scissa e del suo bisogno di integrazione comporta il bisogno di una scelta consapevole. Ogni decisione richiede che scegliate quali parti di voi stessi volete coltivare, e quali volete perdere. Una scelta è responsabile quando prende in considerazione le conseguenze di ciascuna delle vostre scelte. Per compiere una scelta responsabile dovete chiedervi, riguardo a ciascuna scelta che prendete in considerazione: «Che cosa produrrà? Voglio veramente crearla? Sono pronto ad accettare tutte le conseguenze di questa scelta?» Proiettate voi stessi nel probabile futuro che si schiuderà con ogni scelta che ponderate. Non fatelo con l’energia dell’intenzione, ma semplicemente per tastare il terreno, per provare la sensazione in vista della quale state meditando di creare. Fate caso a come vi sentite. Chiedetevi: «È questo che voglio veramente?» e poi decidete. Quando, nel decidere, vi assumete le conseguenze della vostra scelta, e quando scegliete di rimanere consapevoli, fate una scelta responsabile. Solo attraverso una scelta responsabile potete scegliere consapevolmente di coltivare e soddisfare i bisogni della vostra anima, e di sfidare e abbandonare le esigenze della vostra personalità. Questa è la scelta della chiarezza e della saggezza, la scelta della trasformazione consapevole. È la scelta delle correnti di energia ad alta frequenza quali l’amore, il perdono e la compassione. È la scelta di seguire la voce del vostro sé superiore, della vostra anima. È la decisione di accettare i consigli e il sostegno delle vostre guide e dei maestri. È la via che conduce consapevolmente al potere autentico. In che modo? Forse vi rendete conto che deludere un’altra persona significa non essere in sintonia con la vostra anima, ma decidete di farlo ugualmente per trarne un vantaggio o per salvare una relazione che non siete disposti a perdere. Forse sapete che il cammino della compassione corrisponde al condividere i vostri pensieri e azioni, tuttavia decidete di non condividerli perché pensate che vi costerebbe denaro, o sicurezza. Quando scegliete l’energia della vostra anima – quando scegliete di creare con le intenzioni di amore, perdono, umiltà e

chiarezza – guadagnate potere. Quando scegliete di imparare attraverso la saggezza, guadagnate potere. Quando scegliete con l’energia della vostra personalità, con ira, gelosia o paura – quando scegliete di imparare attraverso la paura e il dubbio – perdete potere. Dunque guadagnate o perdete potere a seconda delle scelte che fate. La personalità prova interesse per se stessa. Ama il brivido, per così dire. Non è necessariamente degna di fiducia né generosa né piena d’amore. L’anima è l’energia dell’amore, della saggezza e della compassione universali. Essa crea con queste energie. La personalità concepisce il potere come esterno; percepisce in termini di competizioni, minacce, e di perdite e vincite misurate in base a quelle degli altri. Quando vi schierate dalla parte della personalità, date potere al regno dei cinque sensi, alle circostanze esterne e agli oggetti. Private di potere voi stessi. Quando diventate maggiormente consapevoli del vostro sé e della vostra origine spirituale, della vostra immortalità, e scegliete di vivere prima di tutto in accordo con essa, e secondariamente con l’aspetto fisico, colmate la lacuna che esiste tra la personalità e l’anima. Incominciate a sperimentare il potere autentico. Quando interagite in termini di percezioni della vostra personalità, limitatamente ai vostri cinque sensi, c’è un’illusione che non vedete. Se tra due amici nasce un contrasto, per esempio, non si tratta tanto di antagonismo quanto invece di aspetti di ciascuno che emergono allo scopo di poter essere guariti. Se non fossero anime che vanno d’accordo, non starebbero affatto insieme. Se un padre desidera essere presente alla nascita del proprio figlio, per esempio, ma le circostanze lo portano altrove, la sua percezione di essere altrove è un’illusione. È insieme a suo figlio. Quando la personalità diventa intera e acquisisce pieni poteri, lascia che le illusioni agiscano e ne è contenta. Questa è la creazione della dinamica dell’anima secondo la quale, in qualunque situazione ci si trovi, essa crea il migliore di tutti i mondi con il potere che attira verso la situazione. Con la percezione della personalità, non è possibile vedere chiaramente quegli esseri umani che, dall’esterno, sembrano prendere decisioni folli, o ignorare l’ambiente che li circonda, mentre in realtà stanno semplicemente bevendo il nettare più pregiato del loro ambiente e sono felicissimi che l’illusione agisca. La personalità scissa non è contenta. La contentezza che può provare in un certo istante viene sostituita nel momento successivo dalla collera o dalla

paura o dall’invidia come aspetti conflittuali che si fanno la guerra. Le vostre reazioni alle lotte tra gli aspetti conflittuali di voi stessi determinano il modo in cui vi evolverete, consapevolmente o inconsciamente, attraverso l’esperienza del karma negativo o positivo, attraverso la paura e il dubbio o attraverso la saggezza. Non le vostre lotte, ma soltanto le vostre reazioni a esse creano karma e determinano il modo in cui vi evolverete. Se la vostra lotta con le parti conflittuali di voi stessi è consapevole, siete in grado di scegliere consapevolmente la reazione che creerà il karma che desiderate. Sarete in grado di usufruire, nel decidere, della consapevolezza di ciò che determina ogni scelta, e delle conseguenze di ogni scelta, e sceglierete di conseguenza. Quando entrate consapevolmente nella dinamica delle vostre decisioni, inserite consapevolmente la vostra volontà nel ciclo creativo attraverso il quale la vostra anima si evolve, ed entrate coscientemente nella vostra stessa evoluzione. Questo richiede sforzo, ma è davvero più difficile di quanto non sia vivere subendo le conseguenze di una decisione di agire con rabbia, o egoisticamente, o con paura, pur sapendo che per ogni decisione di agire senza compassione sperimenterete voi stessi la disarmonia, o la paura, o l’angoscia che create in qualcun altro? Non è forse meglio sforzarvi di proiettarvi in anticipo sulle probabili conseguenze di ciascuna delle vostre azioni, in ciascun momento di scelta, e capire come vi sentirete in ogni istante, quanto vi troverete a vostro agio in ciascuna delle conseguenze, se farlo vi consentirà di raccogliere amore, compassione e potere autentico? Lo sforzo compiuto con ogni decisione di mettervi in sintonia con la vostra anima è ampiamente ricompensato. La parte di voi stessi che anela alla luce può non essere la vostra parte più forte nel momento in cui scegliete di intraprendere consapevolmente il viaggio verso il potere autentico, nel momento in cui scegliete il cammino verticale, ma è la parte che ha il sostegno dell’universo. Quando si presenta la necessità, per esempio, di guarire il corpo fisico e sensibile, spesso è indispensabile un cambiamento radicale dell’alimentazione che consiste nell’abbandonare tutte le proprie abitudini alimentari per mangiare invece regolarmente cibi che abbiano vibrazioni più alte. Forse il novanta per cento della personalità di una persona non vuole farlo, ma il dieci per cento che sceglie quel cammino per salvare la propria salute e integrità ha in definitiva più potere del novanta per cento che lotta per

rimanere dov’è e seguire la propria via, perché l’universo dà il proprio appoggio a quel dieci per cento e non al novanta per cento. Pensate in termini di ciò che significa prendere decisioni e cercare di indurre la rimanente parte di voi a sottoscriverle, in termini di scelta responsabile, e non appena procederete nella ricomposizione di voi stessi e nel viaggio consapevole verso ciò che volete, riconoscerete che l’universo dà il proprio appoggio alla parte di voi che ha le idee più chiare. Le vostre guide e i maestri, e l’universo stesso, vi elargiscono costantemente consigli e sostegno. Quando scegliete consapevolmente di dirigervi verso l’energia della vostra anima, incoraggiate quei consigli. Quando chiedete all’universo di benedirvi nel vostro sforzo di mettervi in sintonia con la vostra anima, aprite un varco tra voi stessi e le vostre guide e i maestri. Aiutate i loro tentativi di aiutarvi. Invocate il potere del mondo non fisico. Questa è la benedizione: l’aprirsi di un varco tra voi e la guida non fisica. Una personalità che è consapevole della propria scissione, e lotta consapevolmente per diventare intera, non ha bisogno di creare karma negativo per evolversi, per imparare a generare responsabilità, per acquisire potere autentico. Quando lottate consapevolmente per una scelta tra le esigenze della vostra personalità e i bisogni della vostra anima, entrate in una dinamica attraverso la quale non potete evolvervi senza creare karma negativo. È la dinamica della tentazione. Che cos’è la tentazione? La tentazione è il modo compassionevole in cui l’universo vi permette di attraversare quella che sarebbe una dannosa dinamica di karma negativo se le consentiste di diventare fisicamente manifesta. È l’energia attraverso la quale alla vostra anima viene data benevolmente l’opportunità di cimentarsi con una lezione di vita, con una situazione che, se riuscite a vederla chiaramente, può essere eliminata o risanata entro i confini del vostro personale mondo di energia, senza riversarsi in un più ampio campo di energia di altre anime. La tentazione è la prova generale di un’esperienza karmica di negatività. L’intera dinamica di tentazione è la via misericordiosa che vi consente di vedere le vostre potenziali insidie e purificarvi prima di poter contaminare le vite degli altri. È una forma di richiamo in cui la negatività vi viene pietosamente sottratta, se riuscite a vederla prima di creare karma. Non appena rispondete al richiamo, vi purificate diventando consapevoli senza

avere vissuto realmente l’esperienza. Vi purificate senza creare karma e interazione con altre anime. La tentazione è mirabile. È la calamita che attira la vostra consapevolezza verso ciò che creerebbe karma negativo se avesse la possibilità di rimanere inconscio. In altre parole, la tentazione è una forma di pensiero atta a trarre la possibile negatività dal sistema di energie umano, senza danneggiare altri. L’anima lo capisce. Lasciata libera di agire come vuole, essa opera esclusivamente nell’ambito del sistema di energie umano, senza riversarsi sulla coscienza collettiva contaminandola. Le tentazioni non sono trappole. Ogni tentazione è un’opportunità mediante la quale l’anima è in grado di imparare senza creare karma, per evolversi direttamente attraverso la scelta consapevole. La dinamica della tentazione è l’energia di ciò che potrebbe essere pensato come dinamica di sfida dell’esperienza umana, come il principio luciferino. Serve allo scopo di favorire l’evoluzione del potere. Lucifero significa «portatore di luce». La tentazione, il principio luciferino, è la dinamica attraverso la quale a ogni anima viene benevolmente offerta l’opportunità di sfidare quelle parti di sé che oppongono resistenza alla luce. Nella storia del Giardino dell’Eden l’energia luciferina è rappresentata da un serpente, dall’idea di una presenza diversa da quella umana che potrebbe tentare, ma non realmente dominare l’essere umano. L’energia di Lucifero vi tenta, tenta il livello mortale dell’essere umano, che è basato sui cinque sensi, ma il serpente non può distruggere l’anima. Può soltanto minacciare la parte di voi che diventa troppo legata al livello fisico. Il serpente appartiene alla terra. Quando siete troppo vicini alla terra, quando vi sorprendete a onorare gli dei della terra, e fate della terra la vostra signora e padrona, allora diventate un bersaglio da colpire. L’energia che porta la luce, l’energia luciferina, che tentò la persona di Gesù di Nazareth, divenuto poi il Cristo, e che tentò la persona di Siddharta Gautama, divenuto poi il Buddha, è la stessa energia che tenta voi. Essa tenta il contabile a rubare, lo studente a copiare, la sposa a commettere adulterio, l’essere umano a perseguire il potere esterno. Essa contrappone la luce della vostra anima immortale alla luce fisica della vostra personalità. Essa vi pone davanti il cammino verticale e il cammino orizzontale. Di che natura è la trasformazione? È la via compassionevole della tentazione. La tentazione è il modo misericordioso di introdurre ogni anima al suo

potere. Quando siete minacciati o sedotti dalle circostanze esterne, perdete potere. Esse guadagnano potere su di voi. Ogni scelta che fate per mettervi in sintonia con l’energia della vostra anima vi conferisce la pienezza del potere. Così si acquisisce il potere autentico. Si costruisce passo dopo passo, scelta dopo scelta. Non lo si consegue con la meditazione o la preghiera. Bisogna guadagnarselo. Quando scegliete di liberarvi dalla collera, per esempio, create un modulo di energia attorno al quale si formeranno le vostre esperienze. Questo schema di energia attirerà in superficie la collera dentro di voi affinché possiate liberarvene. Quando decidete di mettere in dubbio e di abbandonare un aspetto negativo di voi stessi, quell’aspetto viene in primo piano. Ogni cosa incomincia a servire a quello scopo. I vostri sogni vi mostrano la dinamica archetipica della collera. Vi trovate continuamente in situazioni che vi indispongono fortemente e la vostra vita sembra alterata dall’ira, perché è quello l’aspetto di voi stessi che avete deciso di mettere in dubbio, e l’universo ha risposto misericordiosamente alla vostra scelta. Quando invocate consapevolmente la crescita, invocate consapevolmente la saggezza, invocate consapevolmente le parti di voi stessi che non sono intere affinché affiorino alla superficie della vostra vita. Ogni volta che si ripresenta la collera, o la gelosia, o la paura, vi viene offerta la possibilità di metterla in discussione o di abbandonarvici. Ogni volta che la mettete in discussione, essa perde potere mentre voi ne guadagnate. Ogni volta che avete la tentazione di cedere alla collera, alla gelosia o alla paura, e sfidate questo sentimento, date pieni poteri a voi stessi. Non ci sarebbe accumulo di forza dentro di voi se le scelte che fate non richiedessero disciplina e intenzione. Se presumete di non poter vincere una tentazione, quello che state facendo, in realtà, è autorizzare voi stessi a essere irresponsabili. I desideri e gli impulsi ai quali sentite di non poter resistere, che non avete la capacità di superare, sono le vostre dipendenze. Le dipendenze sono i bisogni di quelle parti della vostra personalità che hanno molta forza e oppongono resistenza all’energia della vostra anima. Sono quegli aspetti della personalità, dell’anima incarnata, che hanno più bisogno di guarire. Sono le vostre principali inadeguatezze. Potete essere dipendenti dal cibo, o dalla droga, o dalla collera, o dal sesso. Potete avere più di una dipendenza. In ciascuno di questi casi, non vi

libererete dalla dipendenza se non capirete su quali dinamiche si fonda. Dietro ogni dipendenza c’è la percezione del potere come esterno, come la capacità di controllare e usare l’ambiente o gli altri. Dietro ogni dipendenza c’è un problema di potere. Il viaggio verso l’anima incomincia con il capire che siamo indotti automaticamente, in quanto specie, a venire a patti con il potere. Ogni essere umano sperimenta le cause e gli effetti delle proprie scelte, dei propri desideri di riempire, dentro di sé, i posti vuoti, privi di potere. Questa dinamica può essere descritta in termini di un’umanità insicura, ma è soltanto l’aspetto più ovvio. Il meccanismo in atto è il viaggio verso la naturale, autentica pienezza di potere. Questo è il motivo per cui ogni essere umano lotta così strenuamente con il potere: per la sua mancanza, per acquisirlo, per capire che cosa sia realmente o come si dovrebbe averlo. La questione del potere determina qualunque tipo di crisi, emotiva, spirituale, fisica e psicologica. A seconda delle lenti che adotterete per interpretare la vostra crisi, farete un passo per avvicinarvi alla vostra anima o alla terra. Il viaggio che vi condurrà a diventare interi richiede che guardiate onestamente, apertamente e coraggiosamente in voi stessi, nella dinamica su cui poggiano le vostre sensazioni e percezioni, il vostro valore e le vostre azioni. È un viaggio attraverso le vostre difese e oltre, per sperimentare consapevolmente la natura della vostra personalità, far fronte a ciò che ha provocato nella vostra vita, e scegliere di cambiare.

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Dipendenza Per accingervi all’impresa di liberarvi da una dipendenza dovete riuscire ad ammettere di essere dipendenti. Finché non capite di avere una dipendenza, non potete diminuirne il potere. La personalità razionalizza le proprie dipendenze. Le riveste di abiti attraenti. Le presenta a se stessa e agli altri come desiderabili o benefiche. Una persona dipendente dall’alcol, per esempio, dirà a se stessa, o agli altri, che l’ubriachezza è un modo per essere più sciolti, per rilassarsi dopo una giornata di tensione, per divertirsi, dunque è costruttiva. Una persona dipendente dal sesso dirà a se stessa, o agli altri, che incontri sessuali casuali sono espressione di disponibilità, o di amore, che rispecchiano una percezione evoluta e liberata, perciò sono desiderabili. Il riconoscimento delle proprie dipendenze richiede un lavoro interiore. Richiede una visione chiara dei punti in cui perdete potere nella vita, in cui siete controllati dalle circostanze esterne. Richiede un esame minuzioso delle vostre difese. Anche quando vi impegnate per fare chiarezza, o quando le circostanze esterne – come un danno provocato dall’aver guidato in stato di ubriachezza, o un matrimonio naufragato a causa della promiscuità – forniscono la prova di una dipendenza, la personalità spesso rimane abbarbicata a una percezione della propria dipendenza come un semplice problema, all’inizio, come un piccolo problema, poi come un problema più grande, e poi come un problema significativo. Perché la personalità tende a non riconoscere le proprie dipendenze? Riconoscere una dipendenza, ammettere di avere una dipendenza, significa riconoscere che una parte di voi sfugge al vostro controllo. La personalità tende a non riconoscere le proprie dipendenze perché altrimenti sarebbe costretta a scegliere di lasciare una parte di sé fuori da ogni controllo, oppure a fare qualcosa in proposito. Una volta che una dipendenza è stata riconosciuta, non può essere ignorata, e non è possibile liberarsene senza cambiare la propria vita, senza cambiare la propria immagine di sé, senza cambiare interamente la propria struttura percettiva e concettuale. Non vogliamo farlo perché è una caratteristica della nostra natura opporre resistenza ai cambiamenti. Per questo opponiamo resistenza al

riconoscimento delle nostre dipendenze. Una dipendenza non è una semplice attrazione. È naturale per maschi e femmine ammirarsi l’un l’altro, per esempio, e sentire una viva attrazione reciproca. Ma una dipendenza è qualcosa di più. Una dipendenza è caratterizzata da magnetismo e paura. È attrazione con l’aggiunta di paura, con l’aggiunta di uno sbalzo di energia sproporzionato alla situazione. Le attrazioni sono una parte piacevole della vita. È possibile soddisfarle e lasciarsele alle spalle, ma le dipendenze no. Una dipendenza non può essere saziata. Una dipendenza sessuale, per esempio, non può essere soddisfatta dal sesso. Questo è il primo indizio che la dinamica implicata in ciò che appare come una dipendenza sessuale non è sessuale, ma che le esperienze di attrazione sessuale dipendente, o di repulsione, soddisfano una dinamica più profonda. Una dipendenza può essere anestetizzata. Una dipendenza sessuale, per esempio, può essere dissimulata all’interno di una relazione dalla paura di perdere la sicurezza della relazione, ma non può essere guarita senza riconoscere che c’è e capire su quale dinamica si fonda. Se questo non accade, essa si aprirà un varco nella relazione, o nell’apparenza di monogamia, in quei momenti in cui la personalità si sente più insicura, o più minacciata. In questi casi, la personalità sentirà un’attrazione sessuale per qualcun altro. Le dipendenze sessuali sono le più diffuse nella nostra specie perché nella struttura umana le questioni di potere sono direttamente legate all’iniziazione sessuale. Sessualità e questioni di potere furono create entro la nostra specie come complementari l’una rispetto all’altra. Per questo motivo ciascun essere umano che sessualmente non sia sotto controllo in realtà ha problemi di controllo del proprio potere. In fondo, la problematica è identica. Una persona equilibrata quanto al proprio potere non può essere sessualmente fuori controllo o dominata dalla corrente di energia sessuale. Sono situazioni incompatibili. Quale dinamica si cela sotto la dipendenza sessuale? Sperimentare una dipendenza di tipo sessuale è un segnale di come in quel momento ci si trovi in una situazione di mancanza di potere, e si desideri trovare un’anima più debole da dominare. Questa è la dinamica su cui si fondano tutte le dipendenze: il desiderio di impadronirsi di un’anima ancora più frammentata della propria. È qualcosa di tanto terribile da osservare

quanto da sperimentare, ma è il nucleo centrale della negatività nella nostra specie. Il sesso senza considerazione, come gli affari o la politica o qualunque altra attività praticata senza considerazione, rispecchia la stessa cosa: un’anima che si impadronisce di un’altra anima più debole. Il modo per uscire da una dipendenza sessuale, dunque, consiste nel ricordare a voi stessi, quando sentite quell’attrazione, che in quel momento siete privi di potere, e desiderate dominare un’anima che sia più debole di voi. In altre parole, quando sentite il richiamo di una dipendenza sessuale, considerate contemporaneamente che siete in una situazione di mancanza di potere che provoca in voi il desiderio di usare gli altri per affiorare alla superficie di voi stessi. Quel desiderio è simile a un’attrazione sessuale. Ricordate chiaramente a voi stessi che cosa sta attivandosi dentro di voi. Questo non significa che non sentite fisicamente un’affinità o un’attrazione, ma, al di sotto, ciò che vi induce a voler agire è una dinamica diversa, che si fonda sulla mancanza di potere. Consentite a questa consapevolezza di penetrare profondamente dentro di voi cosicché, a quel punto, se vorrete agire secondo la vostra dipendenza, dovrete passare attraverso la vostra stessa realtà. Che cosa significa? Se siete sposati, o avete una relazione monogama, ricordate a voi stessi che agire seguendo il vostro impulso può costarvi, o vi costerà, il vostro matrimonio, o la vostra relazione. Chiedetevi se vale la pena di correre questo rischio. Se siete in buona salute, ricordate a voi stessi che agire seguendo il vostro impulso può costarvi la salute, perché non sapete se il partner che avete scelto ha una malattia, come per esempio l’AIDS. Chiedetevi se ciò che volete fare vale quel rischio. Ricordate a voi stessi che il partner dal quale vi sentite particolarmente attratti è a sua volta attratto da altri, come voi, e che non ha per voi sentimenti più profondi di quelli che voi provate per lui o lei. Potete esserne certi, perché l’attrazione sessuale che avete sentito per questa persona è una reazione indotta, per così dire, da un sistema funzionalizzato a individuare la debolezza che avete usato per esaminare chi vi sta attorno. Quando localizza una persona abbastanza debole da essere ricettiva nei vostri confronti, da essere sedotta da voi, il sistema fa scattare in voi l’esperienza dell’attrazione sessuale. Sfruttare la debolezza di questa persona arricchirà la vostra

mascolinità, o la vostra femminilità? Vi farà ottenere quello che desiderate? Ricordate a voi stessi che entrambi avete scelto di interagire sessualmente in modi che non accendono i vostri sentimenti perché, se i vostri sentimenti si fossero risvegliati, vi farebbero soltanto capire che la persona da cui siete attratti non è, emotivamente, più coinvolta di voi. Un conto è pensare che siete sessualmente coinvolti con qualcuno e non sentite niente, ma affrontare il fatto che neppure il vostro partner ha dei sentimenti per voi è tutt’altra cosa. Osservate molto attentamente la dinamica in cui siete coinvolti, e vedrete che quando un’anima cerca di predominare su un’altra più debole e un’anima più debole risponde, entrambe sono l’anima più debole. Chi predomina su chi? La logica della personalità fondata sui cinque sensi non può capirlo, ma la logica del profondo, più elevata, lo vede chiaramente. C’è veramente una differenza tra due coscienze che cercano di congiungersi in una dinamica che alla fine condurrà a un equilibrio quando entrambe hanno gli identici pezzi mancanti? Ciò che provoca il bisogno di dominare, per esempio, è identico a ciò che provoca il bisogno di essere sottomessi. Si tratta semplicemente di scegliere quale ruolo l’anima desidera recitare nel risolvere la medesima lotta. Entrate nella vostra stessa paura, nella vostra stessa sensazione di voler bere, o fare sesso con un partner diverso. Chiedete a voi stessi di rivedere seriamente tutte le volte che, nella vostra vita, avete pensato che ne avreste tratto un considerevole vantaggio e riconoscete quanto avete guadagnato di fatto. Perseverate nel pensiero che siete voi a creare le vostre esperienze. La paura deriva dal capire che una parte di voi sta creando una realtà che desidera, che voi lo vogliate o meno, e dalla sensazione di non avere la capacità di impedirlo, ma non è così. Questo è un punto cruciale: la vostra dipendenza non è più forte di voi. Non è più forte di chi volete essere. Per quanto possa tastare il terreno, vincerà soltanto se glielo permetterete. Come qualsiasi debolezza, non è più potente dell’anima o della forza di volontà. La sua potenza indica soltanto la quantità di sforzo che dovete compiere per attuare il cambiamento, per diventare interi in quell’area della vostra vita. Riconoscete che quello che fate quando temete di sentirvi tentati, e di non riuscire a resistere alla tentazione, è creare una situazione che vi consentirà di agire in maniera irresponsabile. È possibile creare un esame che non siete in grado di superare? Sì. L’esperienza di voler essere tentati per sottoporre a

esame voi stessi consiste nel creare un’opportunità di agire in maniera irresponsabile, di dire a voi stessi «in ogni caso, sapevo che non ce l’avrei fatta» e abbandonarvi alla vostra dipendenza. Costruire una tentazione più grande della vostra capacità di resistere consiste essenzialmente nel desiderare di non essere ritenuti responsabili della vostra scelta. Più grande è il desiderio della vostra anima di guarire dalla dipendenza, più costerà realizzarlo. Se avete scelto – se la vostra anima ha scelto – di risolvere una situazione di dipendenza ora, scoprirete che la decisione di mantenere la vostra assuefazione vi costerà le cose che vi sono più care. Se si tratta di vostra moglie o di vostro marito, il vostro matrimonio sarà messo sull’altro piatto della bilancia contro la vostra dipendenza. Se si tratta della carriera, sul piatto della bilancia sarà posta la vostra carriera. Non c’è un universo crudele o un Dio malvagio all’opera. Siete in presenza di una risposta misericordiosa al vostro desiderio di guarire, di diventare interi. L’universo misericordioso vi dice che le vostre inadeguatezze sono così profonde che, per porvi rimedio, occorre qualcosa di pari o maggior valore. È la stessa dinamica che è espressa in termini di spazio, tempo e materia dalla seconda legge del moto: «Il cambiamento di quantità di moto (massa, direzione di movimento, e velocità) di un corpo in movimento è direttamente proporzionale alla forza che colpisce il corpo in movimento, e avviene nella direzione in cui la forza agisce». Dall’entità dei costi della vostra dipendenza potete dedurre l’importanza di guarirla per la vostra anima, e la forza della vostra intenzione interiore di riuscirvi. Cercate di capire, e di capire veramente, che ciò che sta tra voi e una vita diversa è materia di scelta responsabile. Nei momenti di paura, il potere e l’entità della vostra stessa scelta rimangono oscuri alla vostra mente. Riconoscete che cos’è il vostro potere di scelta. Non siete alla mercé della vostra inadeguatezza. L’intenzione che vi darà pieni poteri deve provenire da una parte di voi che suggerisce che siete realmente in grado di fare scelte responsabili e trarne profitto, che siete capaci di fare scelte che non vi privano di potere, bensì vi conducono alla sua pienezza, che sapete compiere atti derivanti dal vostro essere interi. Sottoponete a esame il vostro potere di scelta, perché ogni volta che scegliete diversamente disinnescate sempre di più il potere della dipendenza e aumentate sempre di più il vostro potere personale. Mentre passate attraverso le vostre debolezze, e sentite i livelli di

attrazione dipendente, ponetevi le domande cruciali dello spirito: seguendo quegli impulsi, aumentate il vostro livello di illuminazione? Questo vi dà un potere autentico? Vi renderà più disposti ad amare? Vi renderà più interi? Ponete a voi stessi queste domande. Questo è il modo per uscire da una dipendenza: attraversare la propria realtà passo dopo passo. Diventate consapevoli delle conseguenze delle vostre decisioni, e poi scegliete. Quando sentite dentro di voi l’attrazione dipendente dal sesso, dall’alcol, dalla droga o da qualunque altra cosa, ricordate queste parole: vi trovate tra i due mondi del vostro sé minore e del vostro pieno sé. Il vostro sé minore vi tenta e ha molto potere perché non è responsabile, non ama e non è disciplinato, perciò vi attrae. L’altra parte di voi è intera, più responsabile, più attenta e il suo potere è meglio riconosciuto, ma chiede a voi la via per lo spirito illuminato: la vita consapevole. La vita consapevole. L’altra scelta è l’autorizzazione inconscia ad agire senza consapevolezza. È una tentazione. Che cosa scegliete? Se avete deciso di diventare interi, attenetevi a questa decisione. Non vi sentirete così tentati o spaventati come pensate. Perseverate e ricordate incessantemente a voi stessi che vi trovate tra il vostro sé minore e il vostro sé intero. Scegliete saggiamente perché ora il potere è completamente nelle vostre mani. Non sottovalutate il potere della consapevolezza. Quando vivete e fate scelte consapevoli in ogni momento e ogni giorno siete pieni di forza e il vostro sé minore si disintegra. Quando scegliete di dare pieni poteri a voi stessi, la parte di voi che sfidate, la tentazione con cui vi misurate, affiorerà spesso. Ogni volta che la sfidate guadagnate potere, mentre essa lo perde. Se sfidate una dipendenza dall’alcol, per esempio, e in uno stesso giorno siete tentati di bere qualcosa una dozzina di volte, sfidate quell’energia ogni volta. Se considerate una sconfitta il ripresentarsi dell’attrazione, o come un segnale che la vostra intenzione non è vigile, scegliete il cammino di imparare attraverso la paura e il dubbio. Se considerate ogni ricaduta come un’opportunità che vi viene offerta, in risposta alla vostra intenzione, per abbandonare la vostra inadeguatezza e acquisire potere su di essa, optate per il cammino dell’apprendimento attraverso la saggezza, poiché è di questo che si tratta. Può darsi che, la prima volta che sfidate la vostra dipendenza, e la seconda, e la terza, proviate l’impressione di non avere risolto niente. Pensate

che il potere autentico si possa avere così facilmente? Se perseverate nella vostra intenzione, e se scegliete incessantemente di diventare interi, accumulate potere, e la dipendenza che pensavate non potesse essere sfidata perderà la forza che esercita su di voi. Quando sfidate una dipendenza, e scegliete di diventare interi, vi schierate dalla parte del vostro aiuto non fisico. Tocca a voi compiere il lavoro, ma l’assistenza è sempre lì per voi. Il mondo non fisico, le azioni delle vostre guide e dei maestri vi influenzano in molti modi – il pensiero che elargisce potere, la memoria che ricorda, l’evento inaspettato che rafforza. C’è molta gioia nel mondo non fisico quando un’anima si libera della negatività principale e la qualità della sua coscienza si sposta verso l’alto, nelle frequenze di luce più elevate. Perciò non sentitevi soli: la solitudine non esiste. Considerate voi stessi come qualcuno che aspira alla guarigione, ed esaminate la complessità di ciò che occorre per essere in buona salute. Non pensate di essere i soli a esistere, senza altri esseri umani di uguale complessità. L’esperienza umana esiste soltanto per il viaggio verso il diventare interi. Perciò, se considerate i singoli individui, vedrete che nessuno è intero. Sono in cammino. Se fossero interi, non sarebbero fisici sul nostro piano. In altre parole, siete in compagnia di innumerevoli anime. Quando avete lavorato molto, prendetevi il tempo di apprezzare quello che avete fatto. Non guardate sempre la distanza che dovete ancora colmare. Unitevi ai vostri maestri e alle vostre guide non fisiche nel lodare ciò che avete compiuto. Questo non significa ricadere nella dipendenza. Significa consentire a voi stessi di riposarvi quando ne avete bisogno, di ammettere che a volte vi sentite esausti, di essere abbastanza indulgenti nei confronti di voi stessi da capire che anche i migliori tra noi possono essere stanchi. Un conto è capire su quale dinamica si fonda la vostra dipendenza. Tutt’altra cosa è realizzare effettivamente la connessione emotiva per annullarne il bisogno. La vostra dipendenza non è insuperabile. Non è schiacciante. Se continua ad apparirvi in questo modo, è perché nel profondo di voi stessi non vi vedete capaci di abbandonare la dipendenza, anche se capite perché provate quell’attrazione. Se la dipendenza si trascina, chiedetevi se volete realmente liberarvene, perché nel profondo di voi stessi non è così. Se continuate a sentirvi inadeguati, sarete sempre in balia della vostra

dipendenza. Per liberarvene, dovete entrare nelle vostre inadeguatezze, riconoscere che sono reali, e portarle alla luce della coscienza per guarirle. Dovete esaminare con cura quelle parti di voi stessi che hanno tanto potere su di voi, vedere con chiarezza se hanno radici profonde in voi e valutarle il più onestamente possibile. Può darsi che la vostra dipendenza vi abbia procurato uno dei pochi piaceri autentici della vostra vita. Che cosa è più importante per voi, essere interi, e liberi, o godere di quei piaceri che derivano dal soddisfare la vostra dipendenza? Quando capite che la vostra dipendenza nasce da un’inadeguatezza, la domanda diventa: come reagirete alla vostra inadeguatezza – cercando qualcos’altro da bere, o un altro incontro sessuale, o perseguendo dentro di voi quelle cose che riempiono l’intero? Calatevi nella vostra dipendenza per capire quanto è forte il suo potere, quanto profondamente ne siete attratti, e chiedetevi se per voi è davvero venuto il momento di abbandonare questa forma di apprendimento. Non dovete farvi altre domande né darvi altre risposte. Forse ascoltate i consigli dei vostri maestri non fisici e vi rendete conto che vi offrono un cammino di saggezza superiore, ma nello stesso tempo capite di non essere pronti a percorrerlo. Potreste decidere che non è il momento giusto, che non siete ancora abbastanza forti per poter vivere in un certo modo. Forse dovrete ammettere proprio questo. Alla fine, intraprenderete il cammino superiore, ma se desiderate rimandare il viaggio di un giorno, di una settimana o di sette vite, la situazione non cambia. I vostri maestri vedono da una prospettiva che non include il tempo. È il massimo della saggezza, per voi, sapere che prima o poi vi incamminerete per la via della consapevolezza. Se quella è la via che prima o poi intraprenderete, perché aspettare? Eppure, ci sono momenti in cui è saggio attendere che la rimanente parte di voi si prepari per il viaggio. Non c’è da vergognarsi di questa decisione. L’universo non giudica. Alla fine, raggiungerete l’autentica pienezza di poteri. Conoscerete il potere del perdono, dell’umiltà, della chiarezza e dell’amore. Vi evolverete oltre l’esperienza umana, oltre la scuola terrena, oltre il campo di apprendimento di spazio, tempo e materia. Non potete non evolvervi. Tutto nell’universo si evolve. È solo questione di scegliere una via di evoluzione piuttosto che un’altra. Si tratta sempre di una vostra scelta, e in ciascuna scelta c’è sempre saggezza. Quando ritornate a casa, quando vi lasciate alle spalle la vostra

personalità e il vostro corpo, vi lasciate alle spalle anche le vostre inadeguatezze, le paure, la collera e la gelosia. Non esistono, e non possono esistere, nel regno dello spirito. Sono le esperienze della personalità, di tempo e materia. Ancora una volta entrerete nella pienezza del vostro essere. Percepirete con uno sguardo d’amore e con indulgente comprensione le esperienze della vostra vita, incluse quelle che sembravano tenervi tanto sotto controllo. Vedrete a quali scopi servivano. Esaminerete ciò che avete imparato, e porterete queste cose nella vostra prossima incarnazione. Se scegliete di rimanere nella vostra dipendenza, scegliete di sperimentare il karma negativo. Scegliete di creare senza compassione. Scegliete di essere inconsapevoli. Scegliete di imparare attraverso le esperienze create dalle vostre intenzioni inconsce. Scegliete di imparare attraverso la paura e il dubbio, perché temete la dipendenza e dubitate della vostra capacità di sfidarla con successo. Se scegliete di sfidare la dipendenza, di muovervi consapevolmente verso l’essere interi, scegliete di imparare attraverso la saggezza. Scegliete di creare le vostre esperienze consapevolmente, di far coincidere le percezioni e l’energia della vostra personalità con la vostra anima. Scegliete di creare entro la realtà fisica quella realtà che la vostra anima desidera creare. Scegliete di permettere alla vostra anima di attraversarvi. Scegliete di consentire alla divinità di plasmare il vostro mondo. Quando lottate con una dipendenza, avete a che fare direttamente con la guarigione della vostra anima. Avete a che fare direttamente con la materia della vostra vita. Questo è il lavoro che occorre fare. Quando affrontate le lotte più profonde, aspirate alle mete più alte. Quando portate alla luce, per guarirne e liberarvene, le correnti più profonde di negatività dentro di voi, consentite all’energia della vostra anima di muoversi direttamente nelle esperienze e negli eventi della realtà fisica plasmandoli, e perciò di realizzare senza impedimenti le sue imprese sulla terra. Questo è il lavoro dell’evoluzione. Siete nati per svolgere questo lavoro.

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Relazioni Alcune dinamiche di crescita possono avere luogo soltanto entro la dinamica dell’impegno. Se non vi impegnate, non potete imparare a badare a un’altra persona più di quanto facciate con voi stessi. Non potete imparare a valutare la crescita di forza e chiarezza in un’altra anima anche se minaccia le esigenze della vostra personalità. Quando abbandonate le esigenze della vostra personalità per favorire e incoraggiare la crescita di qualcun altro, vi mettete in armonia con l’anima di quella persona. Se non vi impegnate, non potete imparare a vedere gli altri come li vede la vostra anima – come spiriti di luce belli e potenti. Nella nostra specie emerge l’archetipo dell’associazione spirituale – associazione tra uguali allo scopo di una crescita spirituale. È diverso dall’archetipo del matrimonio che era destinato a garantire la sopravvivenza fisica, e nel quale i partner non vedono necessariamente se stessi come uguali. Quando gli individui si uniscono in matrimonio, la capacità di ciascuno di sopravvivere fisicamente aumenta. Insieme hanno meno difficoltà a trovare un rifugio, il fuoco, acqua e cibo, e a difendere se stessi di quante ne abbiano individualmente. L’archetipo del matrimonio rispecchia la percezione del potere come esterno. L’archetipo dell’associazione spirituale rispecchia il viaggio consapevole degli esseri umani dotati di una pluralità di sensi verso il potere autentico. I partner spirituali riconoscono l’esistenza dell’anima, e cercano consapevolmente di favorirne l’evoluzione. Riconoscono la dinamica non fisica che agisce entro il mondo di tempo e materia. Vedono la materia come il più compatto, o il più intenso, livello di luce che viene continuamente modellato e rimodellato dalle anime che condividono questa sfera di apprendimento. Co-creano consapevolmente le proprie esperienze con tutti gli altri, con una terra viva che ama molto la vita, e con un universo misericordioso. Comunità, nazioni e culture – tutte le nostre creazioni collettive – sono costruite sui valori e sulle percezioni della personalità fondata sui cinque sensi, valori rispecchiati dall’archetipo del matrimonio. Hanno la funzione di

favorire la sopravvivenza fisica della nostra specie. Rispecchiano anche le decisioni della nostra specie di imparare attraverso la paura e il dubbio. Il nostro intero mondo è costruito sull’energia della personalità limitata ai cinque sensi che ha scelto di imparare attraverso la paura e il dubbio. Le nazioni temono le nazioni, le razze temono le razze, e i sessi si temono l’un l’altro. L’esplorazione della realtà fisica, che è potere esterno, avrebbe potuto essere compiuta con uno spirito di cooperazione con la terra e di suo apprezzamento. Invece abbiamo scelto, in quanto specie, di esplorarla allo scopo di dominarla e sfruttarla. Questo è il cammino dell’apprendimento attraverso la paura e il dubbio, paura dell’ambiente fisico e dubbio di trovarci in naturale armonia con esso. Il nostro mondo rispecchia la forma basilare di pensiero secondo la quale non esiste una vita dell’aldilà, e in questa vita l’unica cosa che assicura il potere è ciò che si può avere e guadagnare. A volte parliamo di una vita dell’aldilà, ma non crediamo realmente che, dopo aver lasciato la terra, rimarremo responsabili delle scelte che abbiamo fatto o che le nostre scelte avrebbero potuto essere molto diverse. La nostra specie non è più umile. Non ha rispetto. È arrogante e compiaciuta della propria tecnologia. Essa seduce costantemente se stessa con le proprie illusioni di sapersi controllare, creando così il caos e continuando a rifiutarsi di vedere che il controllo le riesce impossibile. Noi dipendiamo dalla terra e anche l’uno dall’altro. Distruggiamo foreste, oceani e atmosfera. Ci rendiamo schiavi l’un l’altro, ci torturiamo, ci prendiamo a botte, ci umiliamo e ci assassiniamo. Quando l’archetipo dell’associazione spirituale – di individui uniti nell’uguaglianza allo scopo di crescere spiritualmente – emerge a livello di comunità, crea, a quel livello, valori e percezioni che rispecchiano quelli della personalità multisensoriale. Proprio come gli individui che sono legati in un’associazione spirituale e scelgono di esprimere questo legame attraverso la convenzione del matrimonio infondono l’energia dell’associazione spirituale nell’archetipo del matrimonio, creando perciò nuovi valori e comportamenti entro il matrimonio stesso, così gli individui che si uniscono in un’associazione spirituale a livello di organizzazione, città, nazione, razza e sesso infondono la coscienza collettiva di quei livelli e l’energia dell’associazione spirituale nella creazione di nuovi valori e comportamenti adeguati ai rispettivi livelli.

Il processo evolutivo che si verifica sul piano dell’individuo è lo stesso che avviene a qualsiasi stadio di interazione tra individui. Quando un individuo si appella all’energia dell’archetipo dell’associazione spirituale, non ne rimane influenzata soltanto l’associazione che forma con un altro individuo, ma anche la sua comunità, la nazione e l’intero villaggio. La vostra decisione di evolvervi consapevolmente attraverso la scelta responsabile contribuisce non solo alla vostra stessa evoluzione, ma anche a quella di tutti gli aspetti di umanità a cui partecipate. Attraverso le vostre decisioni non vi evolvete soltanto voi, ma l’intera umanità. Se desiderate che il mondo diventi pieno d’amore e compassione, diventate voi stessi pieni d’amore e compassione. Se desiderate che nel mondo diminuisca la paura, incominciate a ridimensionare la vostra. Questi sono i doni che potete offrire. La paura che esiste tra nazioni è un macrocosmo della paura che esiste tra individui. La percezione del potere come qualcosa di esterno che separa le nazioni è la stessa che esiste tra individui; e l’amore, la chiarezza e la compassione che affiorano nell’individuo che sceglie consapevolmente di schierarsi con la sua anima sono gli stessi che ripristineranno l’armonia tra sessi, razze, nazioni e paesi confinanti. Non ci sono altre vie. Benché ogni essere umano sia responsabile per la qualità di vita che sperimenta personalmente, contemporaneamente essa si estende al macrocosmo. La minaccia di annichilazione nucleare riguardante la nostra terra, per esempio, è un’idea o nozione macrocosmica, e affinché scompaia è necessaria una completa evoluzione del microcosmo. Fintantoché coloro i quali si battono per instaurare l’armonia a livello di nazioni hanno in sé la rabbia e la violenza che cercano di guarire tra le nazioni, l’armonia che tentano di creare a livello macrocosmico non può realizzarsi. Ciò che è nel singolo è anche nell’intero, dunque, in definitiva, ogni anima è responsabile del mondo intero. Quando vi impegnate in un’associazione spirituale con un altro essere umano, portate l’energia dell’archetipo dell’associazione spirituale nell’arena fisica. Incominciate a pensare e a vivere secondo i valori, le percezioni e le azioni che rispecchiano uguaglianza con il vostro partner e impegno nel suo sviluppo spirituale e nel vostro. Incominciate a mettere da parte le esigenze della vostra personalità per favorire i bisogni della crescita spirituale del vostro partner e, nel far questo, crescete a vostra volta. Così funziona

l’associazione spirituale. Incominciate a vedere come ciò che è necessario alla salute della vostra associazione sia identico a ciò che è necessario alla vostra stessa crescita spirituale: ciascuno di voi possiede i pezzi che mancano all’altro. Se siete gelosi, per esempio, scoprirete che la gelosia è ciò che porta in superficie nel vostro partner un aspetto che ha bisogno di essere guarito, e che quell’aspetto si riflette in voi stessi. Incominciate ad apprezzare il contributo del partner al vostro sviluppo. Sperimentate che le sue percezioni e osservazioni sono utili, anzi in realtà fondamentali per la vostra crescita, che le conversazioni tra voi smuovono acque profonde. Imparate i ruoli di amore e impegno e riponete fiducia nel lavoro della vostra associazione. Imparate che l’amore da solo non è sufficiente, che senza fiducia non siete in grado di dare e ricevere l’amore che provate entrambi l’uno per l’altro. Imparate che il vostro impegno deve essere tradotto in una forma che soddisfi sia i vostri bisogni che quelli del vostro partner. Imparate ad apprezzare i bisogni del vostro partner tanto quanto i vostri, perché l’associazione che volete entrambi richiede due individui sani e interiormente sicuri. Imparate non solo a fidarvi l’uno dell’altro, ma anche della vostra capacità di crescere insieme. Imparate che proprio i tentativi di evitare ciò che temete possa distruggere la vostra associazione la mettono in pericolo. Non è facile esprimere ciò che è dentro di voi, specialmente ciò che vi fa sentire vulnerabili o suscita in voi dolore, collera o turbamento. Questi sentimenti danno pieni poteri alle parole che possono danneggiare oppure risanare. Imparate che condividere le vostre preoccupazioni con discrezione e nell’intento di guarire con fiducia nel procedimento è l’unica via adeguata. Quando vi accostate ai vostri bisogni con coraggio invece che con paura attivate un senso di fiducia. La vera condizione umana nella sua forma più perfetta non ha segreti. Essa non cela, ma esiste sotto forma di limpido amore. Imparate a non comportarvi in maniera sciocca e sbadata l’uno nei confronti dell’altro. Imparate che volere ciò che volete non basta, ma che dovete entrambi volerlo profondamente e crearlo ogni giorno, che dovete portarlo nell’essere e trattenerlo nell’essere con le vostre intenzioni. Quando la consapevolezza di ciascuno di voi diventa più luminosa, la vostra associazione diventa più ricca.

Imparate quanto sia importante considerare la posizione dell’altro. Diventando l’altra persona, ripercorrendo veramente le paure dell’altro e poi ritornando nel vostro stesso essere, avviate la conversazione a trascendere il personale e a diventare salutare all’impersonale. Questo vi consente di vedervi l’un l’altro come compagni spirituali mentre lavorate in quelle zone che hanno bisogno di essere risanate in ciascuno di voi. Anche nei momenti più difficili del vostro lavoro sulle sensazioni di insicurezza, potete sentirvi leggeri ricordando a voi stessi che siete spiriti che hanno intrapreso l’esperienza fisica e hanno di gran lunga più potere di quanto non sembri in quel momento di debolezza. Le cose che un individuo deve imparare nell’unione spirituale con un altro individuo sono le stesse che devono imparare il gruppo, la comunità e la nazione nell’unione spirituale con altri gruppi, comunità e nazioni. La scelta in ogni caso è tra imparare attraverso la paura e il dubbio o attraverso la saggezza, tra le correnti di energia a frequenza più bassa della personalità e le correnti di energia a frequenza più alta dell’anima. Se la collera di una personalità nei confronti di un’altra crea distanza, distrugge l’intimità e provoca un atteggiamento di difesa, la rabbia di una nazione o di una religione o di un sesso nei confronti di un altro suscita gli stessi effetti. Se l’interesse di una personalità per un’altra produce intimità, apprezzamento e considerazione reciproca, l’interesse di una nazione o di una religione o di una comunità per un’altra suscita gli stessi effetti. La dinamica è identica. Siete collegati a qualsiasi forma di vita su questo pianeta e oltre. Quando la vostra anima si evolve, acquisite una maggiore consapevolezza della natura di quella relazione, e delle responsabilità che vi assumete. Nella nostra specie ci sono diversi livelli di consapevolezza dell’anima. Il significato dell’evoluzione di responsabilità è che ogni essere umano si muove attraverso vari livelli di responsabilità sul proprio cammino per diventare intero. In altre parole, quando un’anima sceglie la lezione della responsabilità, scopre se stessa incarnandosi in un’atmosfera di impatto potenzialmente maggiore sulla specie. Anche la personalità deve venire a un accordo con ciò che l’anima ha scelto. Se non siete consapevolmente pronti, non vi troverete in una situazione tale da influire su molte persone per la salvaguardia della vostra stessa anima. Un’anima che è nuova all’esperienza umana, per esempio, un’anima che si è evoluta dal regno animale e incomincia il proprio viaggio di evoluzione

umana, per quanto poche ve ne siano, incomincia entro una certa gamma di frequenza, e per la sua stessa protezione si incarna in una sfera limitata di vita umana. Può incarnarsi in una regione remota così da poter avere una vita facile e familiarizzarsi con l’esperienza fisica umana. Quando diventa più esperta del sistema sensoriale e dell’intelligenza dell’uomo, della connessione tra l’energia dell’anima e del corpo e ciò che pertiene a un’incarnazione umana, la sua capacità di muoversi e incarnarsi in centri di attività più responsabili aumenta. Centro di attività non significa la presenza di una città o di una università, ma un’attività di dimensioni karmiche. In altre parole, una persona che vive in una zona remota in cui le tentazioni della vita e le definizioni di buono e cattivo sono di gran lunga più chiare, e in cui tra l’altro le tentazioni non sono molte, non è nello stesso centro karmico di un’anima che abbia scelto di incarnarsi in una sfera di influenza più ampia all’interno di una famiglia, o una comunità, o una nazione. Il centro di attività di un’anima si riferisce al livello di espansione della sua influenza karmica e della sua influenza energetica. Un’anima ha bisogno di essere più avanzata per controllare le possibilità che derivano dall’espansione dei suoi influssi di energia karmica. Questo è il significato dell’evoluzione di responsabilità. Quando le anime scelgono di partecipare consciamente a livelli di interazione più inclusivi, si fanno carico non solo della propria stessa trasformazione, ma anche di quella di più ampie collettività delle quali fanno parte. Pensate alla vostra coscienza in termini di luce fisica. Quella luce risplende, ma in un ambito più largo risplende una luce più viva, e in uno più piccolo risplende una luce più debole. L’estensione in cui la vostra luce risplende corrisponde all’ampiezza, alla profondità e alla larghezza della vostra influenza karmica. Se siete una luce maggiore risplendete sull’intero globo. Se state crescendo in una luce maggiore ma siete una luce minore risplendete in un ambito diverso da quello di cui siete ritenuti karmicamente responsabili, tuttavia la vostra potenzialità di cambiare la vostra stessa qualità di consapevolezza e la qualità di consapevolezza degli altri è ugualmente immensa. Entro la sfera delle possibilità e probabilità, l’anima può compiere scelte molto diverse tra loro, inclusa quella, per esempio, di un cammino di crescita più remoto invece di quello che è più consono alla sua energia, per così dire. Se, nell’intimità delle sue scelte spirituali, un’anima avanza nella fede e nel

coraggio e nei sentimenti per la propria umanità, può benissimo aprire quella porta che conduce a una maggiore consapevolezza e a una maggiore influenza e responsabilità karmica. Mentre quella possibilità aveva pochissime probabilità di realizzarsi all’epoca dell’incarnazione dell’anima, come una porta che si sarebbe aperta soltanto in certe circostanze – se accadesse questo, e poi quest’altro ancora –, essa può diventare tale che l’anima trovi realmente il proprio accesso a quel cammino. Ogni microconsapevolezza, o anima individuale, influenza la macroconsapevolezza in base alla propria qualità di luce, alla frequenza della propria consapevolezza. Un’anima che accetta di incarnarsi in una vita in cui ha una rilevante potenzialità di influire sulle vite di molte persone è una grande anima. La qualità del potere di un’anima di questo genere è grande. È globale. Essa è davvero capace di incidere sulle vite di milioni, anzi addirittura miliardi di esseri umani, quindi, se fallirà nell’impresa di far progredire l’umanità, contrarrà un debito karmico. Avrà su di sé la responsabilità karmica di innumerevoli anime. Sul nostro pianeta le grandi anime, come del resto tutte le altre, devono prendere decisioni di momento in momento. Quando considerate le molte anime della nostra terra che si trovano in posizioni importanti per manovrare le vite di migliaia, o milioni, o miliardi di esseri umani, fate in modo di distinguerle dalle loro personalità. Anche se un’anima ha la capacità di influenzare le vite di miliardi di persone, o addirittura l’intera umanità, la sua personalità è soggetta a tentazioni. Quando Gesù, inteso come personalità, incontrò il principio luciferino, il principio provocatorio della nostra specie, quando gli fu offerto il dominio sull’intero globo, la realizzazione di tutto quello che poteva concepire, fu tentato? Sì, fu tentato. Altrimenti non ci sarebbe stato potere nella sua scelta. Se la scelta del cammino glorioso che fece non fosse stata bilanciata da un’altra possibilità ugualmente attraente, come avrebbe potuto trarre un simile potere da quella scelta? L’autentica pienezza di potere non si ottiene facendo scelte che non vi pongono in tensione. Quando un’anima opta per il cammino verticale, quando decide di evolversi consapevolmente attraverso la scelta responsabile, essa acquisisce la capacità di liberarsi dalle proprie negatività. È in cerca del potere autentico. Si assume, se così si può dire, la propria negatività, le intenzioni inconsce delle parti scisse della personalità. Quando una personalità diventa

consapevole, quando si evolve in una personalità multisensoriale e diventa equilibrata, la frequenza della sua consapevolezza aumenta. Essa diventa intera. Le sue negatività diminuiscono e la qualità della sua coscienza diventa più luminosa. La personalità riesce a vedere se stessa e quelli che la circondano con compassione e chiarezza, con la saggezza dell’anima. Quando un’anima sceglie di partecipare consapevolmente a livelli più inclusivi di interazione, diventa capace di partecipare direttamente alla liberazione della propria famiglia, o del gruppo, o della comunità, o della nazione dalle negatività che sono presenti e attive a quei livelli. Corre anche il rischio di essere contaminata da quelle negatività. In altri termini, un’anima che cerca di portare una qualità superiore di consapevolezza a un livello più inclusivo di interazione umana corre il rischio di essere contaminata dalla paura, o dalla collera, o dall’egoismo di quel livello. Grandi anime, come l’anima di Gandhi, per esempio, hanno corso il rischio di gravi contaminazioni. A livello del contatto tra anime, una grande anima non ha a che fare soltanto con la sua stessa paura, la sua personale paura, ma si fa carico anche dell’evoluzione della paura collettiva della sua specie. La responsabilità consiste nel fatto che una grande anima rischia la contaminazione a un livello elevato, ma ha anche la possibilità di liberare la coscienza collettiva della specie dalla paura. La consapevolezza di una grande anima è simbolica di una maggiore consapevolezza, della macroconsapevolezza, che ha gli stessi valori, paure e colpe. Quella macroconsapevolezza potrebbe essere la coscienza collettiva degli Stati Uniti, della Russia, o dell’Etiopia. Le numerose anime che formano quella collettività sono in continuo dialogo tra loro. La grande anima è la persona che si è fatta carico dell’impresa di cambiare. Se è in grado di trascendere la paura, di agire coraggiosamente, il suo intero gruppo ne trarrà beneficio e ciascuno, nella propria vita, sarà improvvisamente più coraggioso, benché possa non capire come o perché. Non tutte le anime compiono le imprese stabilite per loro. Guardando gli individui che sono in una posizione di maggiore influenza sul nostro pianeta, potete capire se riescono nell’impresa di far progredire l’umanità in base alle scelte che hanno fatto. Alcuni hanno scelto di schierarsi, come manichini, con la consapevolezza agonizzante dell’umanità limitata ai cinque sensi che esisteva nella coscienza collettiva di ciascuna delle nostre nazioni. Hanno scelto, in altre parole, di ripresentare un sistema che va disintegrandosi,

perciò i loro stessi sistemi vanno disintegrandosi sotto i loro occhi. I loro compagni sono corrotti. I loro governi sono corrotti. Queste anime rappresentano una forma di potere che non è più effettiva, ma non sono riuscite a capirlo. Attraggono a sé coloro la cui consapevolezza, simbolicamente e dal punto di vista delle convinzioni, è in linea con la loro. Scelgono di percorrere il mutevole schema di paura ed egoismo. Sfoggiano una grande energia paranoica, perciò attraggono a sé, ai propri governi e ai propri gruppi militari esseri umani che hanno lo stesso desiderio paranoico di distruggere la vita, come se la distruzione della vita potesse salvare il nostro pianeta, ma non è così. Attraverso le decisioni che hanno preso, queste anime si sono rifiutate di riconoscere che la percezione del potere come esterno e le vecchie forme in cui si esprimeva non saranno più tollerate sulla terra. Ciò nonostante, l’evoluzione del potere esterno in potere autentico sta ora verificandosi in pieno, perciò le loro decisioni incidono soltanto su come avverrà quel cambiamento. Hanno scelto il cammino della paura e del dubbio, del trauma e del dolore. La differenza tra una grande anima che si schiera dalla parte dell’apertura, della crescita e dell’interdipendenza, che trascende la propria paura a favore di se stessa e del proprio gruppo, e una che invece non lo fa, si esplica al livello attivo di coraggio, di intuizione e di saggezza: l’anima che non sceglie l’apertura rimane considerevolmente indebolita dall’impatto con la paura della collettività. Di scelta in scelta e di negatività in negatività, ecco che si crea Hitler. Hitler infatti fu un’anima dotata di grande potenzialità. Ogni anima che accetta consapevolmente di portare a un livello di interazione umana l’amore, la compassione e la saggezza che ha acquisito sta cercando, attraverso la propria energia, di sfidare gli schemi di paura di quella collettiva. Questo è lo schema archetipico che fu messo in atto nella nostra specie dal Maestro, Gesù. Vivendo la Sua vita nel modo in cui la visse, Egli simboleggiò proprio questo. Liberò l’inconscio collettivo dagli schemi karmici negativi che si erano accumulati nella Sua epoca. In ogni grande anima c’è lo stesso schema – farsi carico dell’intero attraverso il potere di trasformarlo della propria consapevolezza. Quando aspira al potere autentico e sceglie consapevolmente di portarlo ai livelli di interazione che condivide con altre ani- me, l’anima entra in questa dinamica. Essa porta a un sistema di energia collettiva la

consapevolezza del potere autentico, e attraverso quel potere si impegna nella trasformazione di quello collettivo. La vostra evoluzione verso il potere autentico, dunque, non riguarda soltanto voi. Quando la frequenza della vostra consapevolezza aumenta, quando la qualità della vostra consapevolezza rispecchia la chiarezza, l’umiltà, il perdono e l’amore del potere autentico, essa vi tocca sempre più da vicino. Quando le vostre tentazioni diventano più grandi, aumenta anche la vostra capacità di fare scelte responsabili. Se voi risplendete di più, e la vostra luce e il vostro potere aumentano con ogni scelta responsabile, lo stesso accade al vostro mondo.

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Anime Ogni essere umano ha un’anima. Il viaggio verso l’«animità» individuale è ciò che distingue il regno umano dal regno animale, da quello vegetale e da quello minerale. Soltanto il regno umano conosce l’esperienza dell’«animità» individuale. Per questo i suoi poteri di creazione sono grandi. Il processo dell’anima si sviluppa attraverso vari livelli di consapevolezza. Gli animali, per esempio, non hanno anime individuali. Hanno anime di gruppo. Ogni animale è una parte di un’anima di gruppo. Ogni cavallo è una parte dell’anima di gruppo del cavallo, ogni gatto è una parte dell’anima di gruppo del gatto, e così via. Un’anima di gruppo è diversa da un’anima individuale. Considerate, per esempio, l’anima di gruppo del bufalo. C’è una sola anima di gruppo di immensa energia impersonale che è chiamata «bufalo». La consapevolezza di essere bufalo è una sfera di energia impersonale immensamente estesa. Esiste a livello di semplice dinamica energetica, non di personalità individuale. Quell’energia è in continuo movimento. Non appena la sua frequenza aumenta, essa può riversarsi nel livello successivo, ma può anche assorbire altre frequenze da un livello inferiore, cosicché l’anima continua. È un’anima di gruppo, non individuale. Non ci sono anime di bufalo individuali in un intero. C’è soltanto il sistema energetico di un’unica anima in cui non c’è individualità. Il comportamento istintivo è la modalità dell’anima di gruppo. Immaginate un movimento simile a quello della foce del Mississippi. Via via che risalite il suo corso da quella posizione, il fiume diventa sempre più stretto finché raggiunge il punto da cui scaturisce. L’area della foce aperta è analoga a un’anima di gruppo. Le sue dimensioni, la sua natura collettiva sono l’anima di gruppo. Questa è la natura delle anime nei regni minerale, vegetale e animale. In altre parole, «gatto» è un’anima gatto, «delfino» è un’anima delfino, e così via. Nel regno animale ci sono diversi gradi di intelligenza e di consapevolezza. Per esempio, delfino, cavallo e cane non sono sulla stessa lunghezza d’onda. La consapevolezza del delfino è più vicina alla

consapevolezza della scimmia che a quella del cane, mentre, rispetto a esse, la consapevolezza del cavallo si colloca un gradino più sotto. È possibile che l’anima umana venga prodotta attraverso l’evoluzione del regno animale come un’energia collettiva dall’anima animale. Come si verifica questo? L’anima delfino, per esempio, si evolve attraverso ogni particolare delfino individuale. I singoli progressi di ogni singolo delfino fanno progredire l’anima del delfino stesso. Le imprese di un singolo delfino arricchiscono la collettività. Nel regno umano si trova lo stesso meccanismo. L’anima di gruppo dell’umanità – quella che chiamiamo inconscio collettivo – si evolve con ciascuno dei nostri progressi individuali. In questo modo, l’evoluzione continua nella specie delfino, così come in tutte le altre. Potremmo dire, un po’ approssimativamente, che l’anima cane è di venti punti percentili al di sotto dell’anima delfino, ossia ha venti punti in meno dell’intelligenza del delfino. Se l’anima di gruppo del cane produce la consapevolezza di una luce elevata, è possibile, per quella consapevolezza, liberare se stessa dall’anima di gruppo del cane per progredire e penetrare nella coscienza di delfino. È anche possibile, e accade, che le anime degli esseri umani provengano dall’energia di anima progredita dell’anima delfino, o dell’anima scimmia, e incomincino il processo di evoluzione nell’anima umana. Diversamente dagli animali, voi avete un’anima individuale. Avete un sistema di energia individuale, un micro di un macro. Come parte del micro, avete tutto il potere del macro calibrato secondo una forma individuale di certe energie. Gli animali non sono micro di un macro. I gatti, per esempio, non hanno anime individuali o energia dell’ego. Sono manifestazioni puramente fisiche di uno smisurato macrosistema. Che alcuni gatti siano randagi e altri vivano nelle comodità è dovuto semplicemente a una differenza nei molti milioni di frequenze che interagiscono nell’anima del gruppo gatto. Gli animali non si evolvono attraverso una scelta responsabile come facciamo noi. Al contrario, la frequenza della loro consapevolezza diventa illuminata nella pienezza dell’evoluzione della loro anima come gruppo. Questo non significa che gli animali non siano capaci di atti d’amore individuali. Che dire di un animale che dà la vita per l’essere umano a cui appartiene? Si tratta di sacrificare la vita per amore proprio come può

accadere a un essere umano, perché in quel caso l’animale capisce che sta perdendo volontariamente la vita. Quello, per un animale, è un gradino per arrivare all’esperienza umana, o al seguente livello evolutivo. La natura di un’anima di gruppo può essere vista attraverso le sue manifestazioni. La natura dell’anima delfino, per esempio, si esprime attraverso i delfini. Lo stesso vale per la nostra specie. La natura dell’anima del genere umano può essere vista attraverso la natura degli esseri umani. L’anima delfino sta per lasciare la terra, ossia la specie delfino è in estinzione. I delfini si spingono a riva, si ammalano. È il loro modo di rifiutare di continuare a vivere sulla terra. Sentono che non possono realizzare lo scopo per cui sono nati. Perciò se ne vanno. La loro morte non è un suicidio perché non hanno paura. Sono esausti. L’anima delfino si manifesta – i delfini sono nati – per portare amore e vita e creatività agli oceani. È come se volessero formare un ponte di gioia, amore e intelligenza tra il regno acquatico e il regno umano. Ma non possono farlo. La nostra specie raggiunge l’anima delfino soltanto con la brutalità. Come soffre lo spirito delfino! Questa è un’epoca di grande dolore. È il momento di considerare seriamente e a fondo i valori e i comportamenti che risultano dalla percezione del potere come esterno. È il momento di affliggersi con l’anima delfino, di offrirle conforto. Se desiderate offrire conforto all’anima delfino, immaginate dal cuore della coscienza delfino che le vostre energie stiano muovendosi sotto l’acqua profonda, calda, chiara e tranquilla. Quando vi accorgete di emergere nel regno acquatico, incominciate liberamente a irradiare i vostri pensieri su queste creature amiche che condividono con voi la vita su questo pianeta. Immaginate di inviare loro amore mentre continuano a evolversi e lasciano la scuola della terra, di soffrire insieme a loro pur sapendo che, come voi, anch’esse sono immortali. Inviate questi pensieri. Fate in modo che i delfini sappiano che non stanno andandosene senza che gli esseri umani capiscano. Fate in modo che vi sentano dire: «Io sono uno che capisce». Potete farlo? Questo darebbe un valore al loro viaggio doloroso. Le anime individuali sono formate da più di una strada. Parte della catena di evoluzione entro il nostro villaggio globale è il processo di questo progredire di regno in regno in regno, ma se un’anima che in precedenza non è stata sul nostro pianeta sceglie l’esperienza umana, non è necessario, per

quell’anima, percorrere l’evoluzione del regno. Dovrebbe invece ricominciare da quella situazione del mondo fisico che le è più congeniale. Ci sono anime che non hanno mai vissuto l’esperienza umana. Quando parliamo di anime che entrano nell’arena fisica per guarire, per equilibrare la propria energia, per pagare i propri debiti karmici, parliamo dell’evoluzione della vita così come la conosciamo sulla nostra terra. Non parliamo di altre galassie, o di vita ad altri livelli che non siano fisici come quelli che conosciamo. L’esperienza della fisicità non è sempre necessaria per certi progressi. Se lo è, viene incoraggiata. Arriva un momento in cui l’esperienza della fisicità non serve più alla consapevolezza dell’anima, perciò l’anima sceglie di imparare nel regno non fisico. Può scegliere di imparare, per esempio, attraverso il compito di diventare una guida non fisica. Ogni anima umana individuale è un micro di un macro che è l’anima della specie umana, ma l’anima dell’umanità non è un micro di un macro. In altre parole, non c’è un’anima umana spirituale più ampia dell’anima dell’umanità. Al di là di essa si colloca l’esperienza di maestro, l’esperienza di muoversi entro avanzati livelli di luce che non sono più specifici dell’essere umano. I nostri maestri non fisici provengono da questi livelli di luce. Perciò non è corretto considerarli dal punto di vista della dinamica di ciò che è personale. È invece più corretto pensarli come coscienze impersonali, poiché non sono altro che questo, provenienti da regni che non possono essere compresi in termini umani. A differenza di noi non hanno, per esempio, una personalità scissa. Si potrebbe dire che non hanno zone d’ombra. Un angelo ha un’anima? Un angelo è la sua anima, è la pienezza della sua anima. Ecco la differenza tra ciò che è intero e unito e ciò che sta diventandolo. Il dualismo esiste solo a certi livelli, e non ad altri. Il dualismo è una dinamica di apprendimento. Si identifica con il suo stesso ritmo e con la sua tensione, e non esiste, al di là, un altro livello di apprendimento e sviluppo. Voi ora esistete nel dualismo, diversamente dai vostri maestri non fisici. Questa non è la loro casa, per così dire. Sono maestri sul nostro piano. Sono liberi di insegnare al nostro livello senza appartenervi. Pur elargendovi i suoi consigli, il vostro maestro non fisico non diventa parte di questo piano, così come un genitore non diventa bambino per insegnare al proprio bambino. Non è necessario. Quel livello di evoluzione viene assunto nella presenza del genitore. È semplicemente la naturale dinamica evolutiva.

Siamo destinati a evolverci oltre la natura del dualismo. Il dualismo è ciò che viene compreso nel tempo e nello spazio. Quando vi evolvete oltre quello, e anche quando lasciate il vostro corpo fisico e ritornate a casa sul piano non fisico di realtà, non esistete nel dualismo, e quel senso d’ira, di pena o di timore che provate ora svanirà. Non ha potere nel regno al di là del dualismo dove esiste la perfezione di tutto ciò che è. Quando lasciate la vostra forma fisica, vi unite al livello non fisico di realtà che è adeguato alla frequenza delle vostre vibrazioni nel momento in cui lasciate la vostra incarnazione. Dove vanno le anime umane progredite? Ci sono molte forme di vita esistenti come forme di progresso di questa. Ci sono letteralmente milioni di opzioni. C’è vita in numerose galassie. In realtà ci sono milioni, miliardi di altri pianeti pieni di vita. Non c’è un solo pianeta che manchi di un livello di coscienza attiva, in certi casi simile alla nostra forma umana e in altri incompatibile con essa, ma pur sempre consapevolezza nel significato che diamo a questo termine. Esiste un regno che il linguaggio religioso dell’Occidente chiamerebbe il regno angelico. È un ambito di esseri dotati di molteplici frequenze e qualità di consapevolezza, molti dei quali ci guidano e interagiscono con noi sulla terra. Questo regno è in realtà equilibrato da altre forze, ma non può essere compreso in termini umani. In esso l’evoluzione continua, benché ci sia quella percezione che potrebbe essere espressa dalle nostre parole «armonia» e «perfezione». Un angelo potrebbe essere pensato come una forza di consapevolezza che si è evoluta in un’adeguata modalità di insegnamento per il villaggio planetario chiamato terra, ma può anche essere stato parte dell’evoluzione di altre galassie e forme di vita. La casa di un angelo, si potrebbe dire, è quel regno, il regno angelico, e l’ambito di forme di vita non fisica che esistono all’interno, più in basso e al di là di quella sfera di vibrazioni. Gli angeli continuano a evolversi, al pari di altri membri di quel regno, al pari di quelle coscienze che abbiamo riconosciuto come maestri, come coloro dai quali hanno preso nome le religioni sulla nostra terra. Quell’evoluzione continua, ma invece dell’esperienza di una coscienza che si fonde con la materia che si verifica nella nostra scuola terrena, c’è la perfezione. La legge del karma si applica agli esseri non fisici? La legge del karma è universale nel senso che non c’è una forma di vita

che non sia responsabile della propria energia, ma il karma non può essere compreso in termini di dimensioni non fisiche nello stesso modo in cui lo capiamo noi. Un angelo non ha le barriere che abbiamo noi. Un angelo vede qualcosa, per esempio, che noi non vediamo. La differenza consiste nella barriera. Non avendo le nostre barriere, un angelo non può creare il karma come facciamo noi. Con la sua lungimiranza e la sua conoscenza impedisce che certe azioni accadano semplicemente per la profonda intelligenza che caratterizza il suo livello nella creazione. La grande legge del karma funziona perché un angelo ha ancora volontà, ma è anche molto meglio armato rispetto alla limitatezza che caratterizza l’esperienza umana. Un angelo non teme la morte. Non ha fisicità. È soltanto ciò che è immortale. È in sintonia con tutto. Non ha dubbi. Vede e vive nella luce, perciò gli elementi che creano il karma per l’esperienza umana non sono parte della sua realtà personale. Benché un angelo abbia volontà, non si può parlare di circostanze in cui quella volontà potrebbe volgersi nella direzione sbagliata, ammesso che ce ne fosse una, o imboccare la via della negatività. In un certo senso, un angelo può essere considerato come qualcuno che si sia evoluto oltre il bisogno di essere messo alla prova, quindi per lui non c’è karma. Esistono anche altri livelli, come quello in cui spiriti disincarnati sono uniti strettamente alla propria fisicità negli immediati dintorni dell’arena della terra. Questi spiriti non continuano il viaggio per ritornare al sé superiore, ma rimangono legati ai propri stati individuali non fisici vicino alla terra. Immaginate che la vostra personalità, le vostre caratteristiche e parte del vostro sé non fisico desiderino rimanere intatti e non procedano nell’evoluzione. Il processo dell’anima per eliminare gli aspetti di personalità non si verifica. Entro il sistema di energia si creano una combustione e una congestione. Di solito questo accade quando un’anima non riesce ad accettare di doversene andare abbandonando una particolare incarnazione. In certi casi, un’anima rimane aggrappata a una personalità perché quest’ultima, nella vita, ha avuto successo e potere. La congestione che si verifica nel processo di evoluzione produce i fenomeni che definiamo spiriti del male, fantasmi, o possessioni demoniache. Questi spiriti scelgono di rimanere legati alla terra, entro il campo aurico della terra. Sono demoni? Sono negativi, sì, ma il demonio è un’altra cosa. Incoraggiano la negatività? Sì, ma essa fa parte della legge di attrazione; la

loro energia è attratta da forze di energia simili, o da forze di debolezza simili. Entro questo regno, questi spiriti possono creare un karma negativo supplementare perseguendo la malevolenza. È dunque possibile parlare di un’evoluzione al di là del karma, come nel caso dei Buddha. Essi fanno riferimento al karma della terra dove c’è sempre una possibilità di scelta rispetto a come imparare, a quale cammino intraprendere. I Buddha fanno riferimento alla terra, all’esperienza umana e a come è organizzata, secondo libera volontà e scelta, collocata tra fede e dubbio, bene e male, tra le alternative e i dualismi che la nostra specie ha creato. È a quel karma che fanno riferimento, non agli schemi karmici che cadono nel momento in cui voi, in quanto anime, non sentite più il bisogno di imparare nel mondo del dualismo. Pur essendo dotati di volontà, gli angeli non accumulano karma come lo pensiamo noi. Esso non fa parte della loro dimensione. Tuttavia sono dotati di volontà. La legge del karma così come la concepiamo noi è la legge del karma per la materia e lo spirito fisici, non per lo spirito. Molti regni non fisici non sono angelici. Oltre al regno di esseri umani disincarnati che rimangono strettamente legati alla terra, per esempio, c’è la comunità dei demoni dei nostri regni di natura. Ci sono molti, molti regni di vita non fisica. Al di là del regno angelico ci sono regni su regni di intelligenza ai quali possiamo pensare come a Dio. All’interno della specie umana esistono vari livelli di consapevolezza dell’anima. Non tutti gli esseri umani sono ugualmente consapevoli della propria anima. Tutti gli esseri umani hanno dunque uguali potenzialità? Sì e no. Questa domanda è complessa. Non è possibile rispondere semplicemente perché tra anime che sono sulla stessa banda di frequenza, come quelle che si trovano nella scuola della terra, c’è una comune qualità di consapevolezza, e tuttavia c’è una differenza tra i rispettivi livelli di consapevolezza. Un individuo che non si sia completamente sviluppato nella propria consapevolezza non è uguale – nel senso che solitamente attribuiamo alla parola uguale – a un altro che abbia una consapevolezza maggiore. C’è disuguaglianza. Eppure non è una disuguaglianza che rimane disuguale. È soltanto un livello temporaneo di quantità di moto nel flusso dell’evoluzione. Un’anima non ha né inizio né fine, e tuttavia alcune anime sono più vecchie di altre. Entrambe le cose sono vere. Tutte le anime provengono direttamente dalla natura divina, e tuttavia non c’è un unico modo in cui le

anime sono formate individualmente. Entrambe le cose sono vere. Capire l’anima diventa paradossale soltanto se applicate un tipo di pensiero che si attiene alla nozione di inizio. Tutto ciò che è può formarsi in singole goccioline di consapevolezza. Poiché voi siete parte di tutto ciò che è, siete letteralmente sempre stati, eppure vi fu l’istante in cui la corrente di energia individuale che voi siete si formò. Supponete che l’oceano sia Dio. Esso è sempre stato. Ora recatevici e riempitevi una tazza d’acqua. In quell’istante la tazza diventa individuale, ma nel contempo è sempre stata, non è così? Lo stesso avviene per la vostra anima. C’è stato un momento in cui siete diventati una tazza di energia, ma di un essere immortale originario. Voi siete sempre stati perché ciò che siete è Dio, o la divina intelligenza, ma Dio assume forme individuali, goccioline, riducendo il proprio potere in piccole particelle di consapevolezza individuale. È una massiccia riduzione di potere, tuttavia il potere è pieno tanto nella gocciolina quanto nell’intero. È tanto immortale quanto creativo ed espressivo, ma nella sua forma più sottile la sua energia si riduce adeguatamente alla sua forma. Via via che quella piccola forma acquisisce maggiore potenza, individualità, consapevolezza di sé, diventa più grande e più simile a Dio. Poi diventa Dio. Questo processo è parallelo a quello della vostra personalità, la quale appartiene alla vostra anima, che si espande nel sé superiore, per poi giungere alla pienezza di poteri della vostra anima incarnata. È parallelo anche al processo della vostra personalità e del sé superiore che si reinseriscono nella pienezza della vostra anima quando lasciate la terra. Come anime individuali, voi rimanete anime individuali. Siete sia individui che un’unica cosa con tutto ciò che è. L’unità individuale di evoluzione è l’anima. Questa percezione è nuova per noi perché, come specie, prima non eravamo consapevoli dell’esistenza dell’anima. Nei nostri pensieri religiosi riconosciamo quella che chiamiamo l’anima, ma finora non abbiamo preso abbastanza sul serio l’idea di considerare che cosa significa l’esistenza dell’anima in termini di esperienza quotidiana, in termini di gioie, dolori, dispiaceri e realizzazioni che costituiscono una vita umana. Non abbiamo rivolto la nostra attenzione ai bisogni dell’anima. Non abbiamo considerato di che cosa ha bisogno l’anima per star bene. Non abbiamo studiato l’anima, né cercato di aiutarla a raggiungere ciò che è

necessario per la sua evoluzione e la sua salute. Essendo limitati ai nostri cinque sensi, abbiamo focalizzato l’attenzione sul corpo e sulla personalità. Abbiamo sviluppato una vasta conoscenza dell’apparato fisico che l’anima assume quando si incarna. Conosciamo gli amminoacidi, i neurotrasmettitori, i cromosomi e gli enzimi, ma non conosciamo l’anima. Non sappiamo come queste funzioni fisiche servano all’anima, o ne siano condizionate. Cerchiamo di curare le disfunzioni del corpo controllando le sue condizioni ambientali a livello molecolare. In altre parole, le nostre possibilità di avvicinarci alla guarigione sono basate sulla percezione del potere come esterno. Questo tipo di risanamento può essere utile al corpo, ma non guarisce, e non può guarire, al livello dell’anima. Considerate che coloro i quali sono orientati in questa direzione sono abituati ad apprendere la vita attraverso lo studio di materia morta. Cercano di apprendere la vita attraverso lo studio di carcasse e cadaveri. Come possono vedere lo spirito attraverso lo studio di ciò che non ha spirito? Proprio come alcune menti perlustrano quest’ampia galassia, e non possono vedere la vita perché sono convinte che l’intera galassia non abbia altra vita se non quella che essi vedono e con cui la identificano, così le forme di vita e i fratelli e le sorelle che abbiamo sulle altre galassie rimangono nascosti, e lo rimarranno fino a quando la premessa fondamentale che la vita è e permea tutto ciò che è, che c’è soltanto vita, diventerà il principio di ciò che chiamiamo scienza. Allora esploreremo la fisica dell’anima. Allora studieremo la vita con la vita e non la materia morta, e non cercheremo di infondere in essa intelligenza e finalità smontando nei nostri laboratori forme umane e forme animali. Un giorno questa sarà considerata una forma molto primitiva di apprendimento perché priva di consapevolezza. Il corpo è lo strumento dell’anima. Se il pianista è malato, questo contribuisce a riparare il suo pianoforte? Ciò che uno strumento produce non dipende soltanto dallo stato dello strumento, ma anche dal musicista. Che il musicista suoni i blues, o si libri in volo con gioia, lo strumento lo segue. Neppure uno strumento accordato e lucidato può librarsi con gioia se il musicista sceglie la tristezza o il dispiacere. Nel caso della vostra anima e del vostro corpo, lo strumento diventa i blues, oppure si libra con gioia. Se il musicista si consuma di dolore, d’ira o di tristezza, lo strumento si disintegra. In certi casi, uno strumento rotto può essere riparato, ma una riparazione a quel livello non può curare la causa del danno.

Dopo molti anni di matrimonio con un partner volitivo, una mia conoscente si sentiva soffocare in quella relazione, incapace di esprimere i suoi desideri più profondi e la sua creatività. Una mattina d’inverno i freni della jeep di suo marito, che era parcheggiata sul ripido viale carrozzabile, si ruppero e la macchina la travolse, schiacciandole la zona pelvica. Chirurgia e medicinali guarirono i suoi fianchi e alleviarono le sofferenze del suo corpo, ma può la chirurgia riparare al danno che è stato fatto quando la creatività di una donna – rappresentata, in questo caso, dalla zona pelvica, la capacità riproduttiva, il simbolo fisico della creatività femminile – viene schiacciata dall’incontrollata virilità di suo marito – rappresentata, in questo caso, da una jeep sfuggita al controllo? Possono i farmaci guarire il dolore di un’anima sofferente? È un caso che una persona sviluppi una malattia di cuore e un’altra un cancro? Benché questi stati morbosi siano correlati a fattori come la dieta, l’esercizio fisico, lo stile di vita e l’ereditarietà, queste correlazioni non possono mascherare il fatto che la vita, ad alcune persone, spezza il cuore, mentre altre si lasciano consumare, mangiare vive, dalle esperienze negative della propria vita. La chirurgia cardiaca o la chemioterapia possono forse risanare questi mali? Gli svariati modi in cui le disfunzioni fisiche si manifestano sono forse senza significato? Per alcune persone la salute dipende dal cuore, per altre è legata a ciò che possono digerire o eliminare nel corso della loro vita, per altre ancora è una questione di testa, per certuni riguarda la capacità di vedere, o di muoversi scioltamente nella propria vita, o di stare in piedi da soli, o letteralmente di controllare le esperienze della vita. Questi sono i problemi a cui ci si deve dedicare direttamente, apertamente e onestamente nel creare la salute. Questo non significa che curare il corpo o farsi visitare da un medico quando si è malati sia inutile. Benché la fisicità non sia, per così dire, tanto reale quanto la non fisicità, in ogni caso è la più bassa, la più densa proiezione di materia spirituale, perciò deve essere rispettata. Deve essere rispettata. Il corpo ha bisogno di riposo e di cure, ma dietro ogni aspetto della salute o della malattia del corpo c’è l’energia dell’anima. Il vero scopo dell’esperienza umana è la salute dell’anima. Tutto è finalizzato a questo.

Potere

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Psicologia Psicologia significa conoscenza dell’anima. Significa lo studio dello spirito, ma non è mai stata questo. La psicologia è lo studio di cognizioni, percezioni e affezioni. È lo studio della personalità. Poiché si fonda sulle percezioni della personalità limitata ai cinque sensi, la psicologia non è in grado di riconoscere l’anima. Non è in grado di capire la dinamica che è alla base dei valori e dei comportamenti della personalità. Proprio come la medicina cerca di risanare il corpo senza riconoscere l’energia dell’anima da cui dipende la salute o la malattia del corpo, e quindi non può risanare l’anima, così la psicologia cerca di guarire la personalità senza riconoscere la forza dell’anima da cui dipendono la configurazione e le esperienze della personalità, non riuscendo dunque a guarire al livello dell’anima. Per poter sviluppare e nutrire la mente e il corpo, dovete comprendere che avete una mente e un corpo. Per guarire direttamente al livello dell’anima dovete prima di tutto riconoscere che avete un’anima. Se avete un’anima, essa è una sorta di vuoto che immaginosamente riempie la vostra cassa toracica? No. Ma allora, se la vostra anima è reale, se esiste ed è viva e forte, qual è il suo scopo? Per sviluppare una mente sana e disciplinata, un intelletto che possa espandersi vigorosamente e pienamente in qualsiasi impresa, non basta un semplice riconoscimento dell’esistenza della mente. È necessario capire come funziona la mente, che cosa desidera, che cosa la rafforza e che cosa la indebolisce, e poi applicare quella conoscenza. Allo stesso modo, non è possibile assistere consapevolmente l’anima nella sua evoluzione limitandosi a riconoscerne l’esistenza. È necessario capire il temperamento dell’anima, imparare che cosa può tollerare e che cosa invece non sopporta, che cosa contribuisce alla sua salute e che cosa la distrugge. Sono tutti aspetti a cui bisogna fare attenzione. I mezzi per far questo non sono ancora stati sviluppati. Non abbiamo ancora creato una comprensione disciplinata e sistematica dell’anima. Non capiamo in che modo i nostri comportamenti e le nostre attività incidano

sull’anima. Quando vediamo una disfunzione della personalità, non pensiamo a che cosa rivela dell’anima. Eppure la personalità è costituita da aspetti specifici dell’anima ricondotti a una forma fisica. Perciò non è possibile capire le disfunzioni della personalità senza capire l’anima. Le paure, i rancori e le gelosie che deformano la personalità non possono essere compresi indipendentemente dalle circostanze karmiche a cui sono funzionali. Se capite, e capite veramente, che le esperienze della vita sono necessarie per equilibrare l’energia della vostra anima, siete liberi di non reagire a esse a livello personale, di non creare ulteriore karma negativo per la vostra anima. Il dolore di per sé è dolore puro e semplice, ma l’esperienza del dolore unita al capire che il dolore serve a uno scopo meritevole è sofferenza. La sofferenza è ricca di significato. La sofferenza è sopportabile perché c’è un motivo che giustifica quello sforzo. E l’evoluzione dell’anima non è forse quanto di più degno possa esserci della vostra sofferenza? Questo non significa che diventate martiri. Se capite che favorendo consapevolmente l’evoluzione della vostra anima contribuite più che potete al vostro mondo, contribuite consapevolmente al benessere e allo sviluppo spirituale di coloro che condividono con voi l’umana esperienza di apprendimento. Se siete scortesi con voi stessi sarete scortesi anche con gli altri, e se trascurate voi stessi lo farete anche con gli altri. Soltanto se provate compassione per voi stessi potete provare compassione per gli altri. Se non potete amare voi stessi, non potete amare gli altri e non sopportate di vedere che altri sono amati. Se non riuscite a essere gentili con voi stessi, questo genere di comportamento vi offenderà quando lo vedrete messo in atto da altri. Se non sapete amare voi stessi, amare gli altri diventa uno sforzo molto doloroso con qualche occasionale momento di consolazione. In altre parole, amando gli altri, e trattando voi stessi con amore, ripagate della stessa moneta voi e gli altri contemporaneamente. Gli individui che sperimentano quello che potrebbe sembrare un atteggiamento da martire vedono se stessi nell’atto di dare agli altri tutto quello che posseggono. La vedono come una forma di amore, ma in realtà l’amore che offrono è contaminato perché è carico di dispiacere per se stessi. Un senso di colpa e di impotenza intorbida l’energia proveniente dai loro cuori, e quando un altro sente il loro affetto non lo recepisce come realmente buono. In certo qual modo sembra appesantito dal bisogno, un bisogno che

però non è mai articolato, cosicché il loro amore sembra greve come cemento. Quando riuscite a essere gentili con voi stessi, capite che cosa significa amare voi stessi. Allora potete sentirvi realmente felici, senza assumere un atteggiamento di condiscendenza, nel vedere che altri ricevono la gentilezza e l’amore di cui hanno un disperato bisogno. Questa è l’energia dell’anima. Questa è la percezione dell’anima. Quando non c’è compassione, quando c’è colpa, rimorso, collera o dispiacere, c’è anche l’opportunità di risanare l’anima. In quale relazione si pongono queste esperienze con un’anima in buona salute e con una che non lo è? Che cos’è un’anima in buona salute? Per rispondere a queste domande è necessaria una psicologia spirituale, una nuova disciplina dello spirito che sia veramente tale, che sia focalizzata sull’anima dell’essere umano. L’evoluzione umana e l’evoluzione dello spirito nella materia è un’evoluzione molto precisa. Non è casuale. Non è caotica. È molto precisa. Quando certi processi necessari di maturazione dell’unione di materia e spirito non vengono rispettati, lo spirito crolla. Gli psicologi hanno tentato di spiegare questi cedimenti in termini psicologici. Possiamo continuare a usare quel linguaggio, ma in modo tale che il campo della psicologia diventi più ampio e includa anche un linguaggio dello spirito. Forse questa diventerà la sua lingua principale e tutte le psicosi e i crolli psichici troveranno alla fine l’espressione più adeguata nel linguaggio dello spirito scisso. La reincarnazione e il ruolo del karma nello sviluppo dell’anima saranno parti centrali della psicologia spirituale. Le caratteristiche di una personalità, le qualità che rendono una personalità diversa da un’altra, non possono essere apprezzate se non si comprende il karma che le ha create. Non è sempre possibile comprenderle in termini di storia della personalità perché possono rispecchiare esperienze che precedono la personalità stessa, in certi casi di secoli. Ciò che conta, dunque, non sono gli effetti di collera, gelosia, amarezza, dispiacere e così via sulla personalità, ma sull’anima. Non è necessario capire ciascuna delle personalità, ciascuna delle vite di un’anima. Le numerosissime vite di un’anima non sono tutte centrali allo stesso modo nello sviluppo di ciascuna delle sue personalità, ma senza consapevolezza delle esperienze di quelle vite che sono in rapporto diretto con la vostra personalità non potete capire l’entità di ciò che viene risanato attraverso le vostre esperienze, o cercare di giungere a una conclusione. Se,

per esempio, la vostra anima si è incarnata, tra l’altro, in un centurione romano, un mendicante indiano, una madre messicana, un ragazzo nomade, e una monaca medievale, e se gli schemi karmici che furono attivati in quelle vite agiscono dentro di voi, non sarete in grado di capire le vostre inclinazioni, o i vostri interessi, o i modi di reagire a diverse situazioni senza la consapevolezza delle esperienze di quelle vite. Può essere che la monaca medievale della vostra anima abbia sviluppato la capacità di vedere un angelo. Che straordinaria impresa spirituale! Il vostro maestro non fisico verrà a voi su quelle stesse frequenze di luce. Quella monaca vi offre i frutti di una vita di contemplazione, di lotta, di dolore e di coraggio. Il centurione romano della vostra anima non è morto millenni fa. Quell’energia può letteralmente entrare nel vostro corpo e voler tenere un’arma moderna per curiosità. Non vi piacciono certi tipi di persone? Da bambini eravate attratti dalla medicina? Vi spaventano i luoghi piccoli? Reazioni come queste non sono sempre spiegabili in termini di esperienze della vostra vita. Il potere di guarire su cui è incentrata la psicologia è il potere della consapevolezza. Per guarire occorre trovare, affrontare coraggiosamente e portare alla luce della coscienza ciò che è inconscio e quindi in una posizione di potere sulla personalità. Se ciò che deve essere reso conscio non viene riconosciuto come esistente – come le esperienze di vita avvenute in altri luoghi e in altre epoche – non può essere guarito in questo modo. Avete lasciato il vostro partner o vostra moglie? Vostra moglie o un partner vi ha lasciato? Può darsi che le vostre anime abbiano accettato gentilmente e con grande compassione di rappresentare in questa vita una situazione che hanno sperimentato insieme in un’altra vita, o in altre vite, una situazione che potenzialmente è ancora risanatrice per entrambi. Può darsi che le vostre anime abbiano accettato un reciproco bilanciamento di energia, in modo tale che una sperimenti la stessa, dolorosa perdita che in precedenza aveva inflitto all’altra. Esperienze come queste non sono destinate a provocare un dolore gratuito. Nell’universo non c’è alcun atto che non sia di compassione. I vostri genitori sono le anime alle quali siete più vicini nella vostra vita, e il cui influsso su di voi è maggiore. È così anche quando non sembra, anche se, per esempio, siete stati separati dai vostri genitori, o da uno di essi, alla nascita. La vostra anima e le anime dei vostri genitori hanno accettato di

entrare in relazione per bilanciare l’energia di cui ciascuno aveva bisogno per il proprio equilibrio, o per attivare dinamiche in cui siete essenziali l’uno per l’altro rispetto alle lezioni che ciascuno deve imparare. Senza la consapevolezza delle vostre interazioni karmiche, delle esperienze di altre vite della vostra anima, non riuscireste a capire quanto siano profondi i risvegli potenziali derivanti dalle vostre interazioni con un genitore o con un fratello. L’indagine e la comprensione dell’intuizione saranno una parte centrale della psicologia spirituale. L’intuizione è la voce del mondo non fisico. È il sistema di comunicazione che libera la personalità fondata sui cinque sensi dalle limitazioni del suo sistema percettivo, che consente alla personalità multisensoriale di esplicarsi. È la connessione tra la personalità e il sé superiore e le guide e i maestri. Per la psicologia, l’intuizione non esiste neppure, se non come una curiosità, perciò la conoscenza intuitiva non viene riconosciuta, e non è sottoposta al vaglio dell’intelletto. La personalità fondata sui cinque sensi esamina soltanto la conoscenza che consegue e convalida attraverso i suoi cinque sensi. La personalità multisensoriale acquisisce la conoscenza attraverso l’intuizione, ed esaminando quella conoscenza si schiera, passo dopo passo, con la propria anima. Il cammino consapevole verso il potere autentico esige il riconoscimento delle dimensioni non fisiche dell’essere umano, dell’anima, e una maggiore conoscenza di che cos’è l’anima e che cosa vuole. La spiritualità sarà al centro della psicologia spirituale. La psicologia spirituale sarà orientata verso la spiritualità e le crisi spirituali saranno considerate sofferenze legittime. La psicologia spirituale traccerà e comprenderà le relazioni funzionali tra karma, reincarnazione, intuizione e spiritualità. La spiritualità ha a che fare con il processo immortale stesso. Voi avete la vostra intuizione, per esempio, ma la vostra spiritualità non è limitata alla vostra personalità e al suo sistema intuitivo. La spiritualità compie il viaggio dell’anima nella sua interezza, mentre l’intuizione è il modo in cui l’anima può contattare il vostro essere per aiutarlo in situazioni legate alla sopravvivenza o alla creatività o all’illuminazione. È il modo in cui, attraverso il sé superiore, potete chiedere e ricevere assistenza da altre anime e dai vostri maestri e guide. La vostra spiritualità pertiene a ciò che è

immortale dentro di voi, mentre, quando lasciate il corpo, abbandonate il sistema di intuizioni che era stato sviluppato per quel corpo perché non è più necessario. La psicologia spirituale è uno studio disciplinato e sistematico di ciò che è necessario per la salute dell’anima. Identificherà i comportamenti che agiscono in opposizione all’armonia e all’interezza, in opposizione all’energia dell’anima. Considererà gli elementi di negatività in tutta la loro ampiezza ed estensione, e quante forme di negatività ci sono, e i loro effetti sull’anima. Tutto ciò che accresce la separazione in una persona rende la sua anima scissa o in qualche forma ne diminuisce la forza, che non va confusa con la sua immortalità. L’anima, quando si riduce ad adattarsi a un’incarnazione fisica, ha in sé il programma olistico. Uno schema spirituale genetico, se così si può dire, di olismo è ben presente, e quando la personalità agisce fuori dallo schema genetico dell’olismo, ne risulta una disfunzione. La psicologia spirituale porterà alla luce quelle situazioni che, se viste chiaramente, provocherebbero la scissione dello spirito. La brutalità, per esempio, divide lo spirito umano. L’anima non può tollerare la brutalità. Non può tollerare gli eccessi di dolore e irrazionalità. Non può tollerare di essere ingannata. Considerate la questione sul nostro pianeta. Non può tollerare l’assenza di perdono. Non può tollerare le gelosie e le inimicizie. Per lei sono veleni che la contaminano. Quando la personalità si impegna in questi comportamenti, è come se nutrisse ripetutamente il proprio corpo di arsenico. E in effetti è così. Questi comportamenti distorcono, contaminano e distruggono la forza dell’anima allo stesso modo. Questa è la deformazione dell’anima di cui la sua controparte sul piano fisico, chiamata personalità, si fa carico per purificare; per lasciare la possibilità alle altre anime di vederla e di venirle in aiuto. La comprensione di questa dinamica è al centro della psicologia spirituale. È il fondamento su cui si regge la psicologia spirituale: quando il dolore si vede, non si può reagire a esso con giudizi, bassezze o aggiramenti, ma occorre riconoscerlo come l’anima scissa. In questo modo, potremmo dire, in queste circostanze, lasciatecelo guarire. Lasciatecela guarire. Non possiamo permettere che la mancanza di attrattive di un’anima scissa ci metta in fuga. La personalità di un’anima scissa è inconsapevole. C’è una continua

interazione tra la vostra personalità e la vostra anima. Si tratta di capire se ne siete consapevoli o no. Se non lo siete, l’interazione non è diretta. Se siete consapevoli di essere guidati dal sé superiore, e siete ricettivi nei suoi confronti, quella ricettività consente alla guida di fluire istantaneamente e immediatamente. Se siete ignari e negate che vi sia un qualsiasi livello di saggezza e guida superiori nella vostra vita, allora la guida deve raggiungervi attraverso l’opacità degli eventi fisici. Sulle prime la consapevolezza entra in una personalità inconsapevole attraverso una crisi. Quando non è legata alla chiara energia dell’anima o ne è nettamente separata, la personalità si lascia attrarre dalla materialità fisica della vita. Questo si verifica sempre in una personalità in crisi perché la forza e la guida necessariamente destinate a fluire nella personalità sono state recise. La personalità che è inconsapevole delle proprie fonti superiori di energia, o che nega la loro esistenza, non può avvicinarsi alla propria guida, alla propria intuizione, o a qualsiasi meccanismo che guidi la nostra specie. Perciò si verifica una crisi. Ciò significa dire che la crisi è fondamentale per la nostra crescita? No. Questo schema si è evoluto attraverso le scelte che sono state fatte dalla nostra specie. Il flusso della nostra evoluzione non doveva includere questo schema di crisi. Non doveva includere, per crescere, le esperienze di dolore e trauma, di violenza emotiva o fisica e di brutalità. Nell’ordine divino era stabilito che la nostra specie procedesse verso l’interezza a un certo punto della sua evoluzione. Le scelte che la nostra specie avrebbe fatto per controllare l’energia nella scuola terrena avrebbero determinato il suo modo di procedere e di imparare nel corso della sua evoluzione. Fu la stessa scelta umana a creare il dubbio come il maestro più importante. Avendo optato per questo modo di imparare, la nostra specie mette in movimento schemi karmici, che si configurano come generazionali. Via via che la nostra specie si è evoluta, che ha sperimentato il suo spettro di paure, di desideri, di attaccamenti alla sfera fisica, collettivamente e individualmente alcune scelte hanno incominciato a caratterizzare e a formare il cammino che ci sarebbe diventato particolarmente familiare. Risvegliarsi nel bisogno di raggiungere qualcosa in più, di raggiungere il proprio sistema di energia spirituale, è ora un cammino ben noto che include l’esperienza di diventare fisicamente impotenti in relazione alla struttura della scuola terrena prima che l’anima possa raggiungere il potere autentico.

Altrimenti detto, il risveglio della personalità al potenziale dell’anima ha richiesto la perdita di un compagno, o la morte di un bambino, o il fallimento di un affare, o qualche situazione che renda l’individuo impotente. Esso richiede il fallimento del potere esterno, il che, per la personalità limitata ai cinque sensi, significa la crisi. La psicologia spirituale considera questa situazione affrontando direttamente la questione del potere autentico. È tempestiva perché giunge in un momento in cui la nostra specie sta evolvendosi al di là della personalità limitata ai cinque sensi, al di là dell’apprendimento tramite l’esplorazione con i cinque sensi del mondo fisico, che è potere esterno, nelle esperienze della personalità multisensoriale, le esperienze del mondo non fisico e del viaggio consapevole verso il potere autentico attraverso la scelta responsabile con l’assistenza delle guide e dei maestri non fisici. La personalità, inclusa quella limitata ai cinque sensi, non è né positiva né negativa. È uno strumento dell’anima, una parte naturale dell’incarnazione. Lo sviluppo dei cinque sensi era una celebrazione in cui l’intelletto si espandeva e alla nostra specie era consentito apprendere attraverso la materia fisica. La ricerca di potere esterno finì per generare insicurezza, non a causa delle limitazioni della personalità basata sui cinque sensi, ma a causa delle scelte fatte dalla nostra specie per apprendere attraverso la paura e il dubbio invece che attraverso la saggezza. Alla nostra specie viene data ancora la possibilità di scegliere come imparare, come evolversi. Per noi, sia in quanto specie sia in quanto individui, questo è il momento di scegliere nuovamente. È l’opportunità di fare una scelta diversa, di scegliere altro, di scegliere, questa volta, di imparare l’amore attraverso la saggezza, di intraprendere il cammino verticale della chiarezza, della crescita consapevole e della vita consapevole. Stiamo arrivando alla fine di una fase evolutiva che è stata scritta molto prima che noi esistessimo. Quando furono stabiliti, l’apprendimento e l’evoluzione della nostra specie dovevano completare dei cicli, dei grandi cicli che agiscono nell’universo, nella nostra galassia e nelle altre. Questi cicli si muovono entro la forma fisica secondo certe velocità, servendo certi scopi e certi bilanciamenti di energie. Il ciclo che stiamo finendo, e perciò incominciando, è un momento in cui tre cicli si concludono e ricominciano. Questi cicli agiscono l’uno nell’altro. Proprio come la luna orbita intorno alla terra che orbita intorno al sole e ci

sono orbite dentro le orbite, così ci sono cicli dentro i cicli. Stiamo avvicinandoci a un ciclo astrologicamente grande, un ciclo di duemila anni, e anche a un ciclo più grande, dove un ciclo di venticinquemila anni sta congiungendosi alla conclusione di un ciclo di centoventicinquemila anni. Ecco perché queste cose stanno accadendo ora, in questo momento della nostra evoluzione. Erano destinate a verificarsi in questo momento. Essendo ora raccolta, la negatività del ciclo degli ultimi duemila anni può essere scaricata e trasformata, e può avere inizio il prossimo ciclo di duemila anni che incomincia con l’inizio del prossimo ciclo di venticinquemila anni e l’inizio del prossimo ciclo di centoventicinquemila anni, che si svolgono tutti e tre simultaneamente. Si tratta di questo nella situazione e nel momento presenti sulla terra: la nascita di opportunità molto diverse, opportunità di abbandonare schemi che non sono più necessari. Più siete luce, letteralmente, più siete illuminati, più sceglierete strade diverse. La psicologia spirituale sosterrà la scelta di apprendere attraverso la saggezza, la scelta di abbandonare schemi di negatività, di dubbio e di paura, che non sono più adatti a quelli che siamo ora e che stiamo diventando. Si chiarirà la relazione tra la personalità e l’anima, le differenze tra loro e come riconoscere quelle differenze. Diventeranno espliciti gli effetti di interazioni tra personalità dalla prospettiva della dinamica di energia impersonale che mettono in moto e apparirà chiaro come queste dinamiche possano essere usate per guarire.

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Illusione Ciascuna interazione con ciascun individuo è parte di una continua dinamica di apprendimento. Quando interagite con qualcun altro, questa dinamica implica un’illusione che consente a ogni anima di percepire ciò di cui ha bisogno per capire e quindi per guarire. Essa crea, come in una rappresentazione di quadri viventi, le situazioni necessarie a far diventare interi quegli aspetti di ogni anima che hanno bisogno di essere risanati. L’illusione è un veicolo di apprendimento. Pertiene alla personalità. Vi lascerete alle spalle l’illusione quando morirete, quando ritornerete a casa. Tuttavia, una personalità che vive in amore e luce, che vede attraverso gli occhi dell’anima, metaforicamente parlando, può vedere l’illusione e nello stesso tempo non esserne attratta. Questa è una personalità nell’autentica pienezza del proprio potere. L’illusione è prettamente correlata ai bisogni di ogni anima. Ogni situazione serve sempre a ogni persona coinvolta. Non potete, e neppure volete, imbattervi in una circostanza, o in un singolo momento, che non sia direttamente e immediatamente funzionale al bisogno della vostra anima di guarire, di diventare intera. Per ogni anima, l’illusione è creata dalle intenzioni. Perciò l’illusione è attiva in qualsiasi momento con le esperienze più adatte che potete avere per guarire l’anima. L’illusione è malleabile. Questo non significa che ciò che è creato congiuntamente all’interno di un’illusione non sia indipendente rispetto alle anime individuali che parteciparono alla sua creazione. Significa che non c’è percezione che non possa essere risanata, proprio come non c’è intenzione che non possa essere cambiata, o sostituita con un’altra. Capire come l’illusione pervenga a essere, come funzioni, su quale dinamica si regga e che ruolo giochi nell’evoluzione dell’anima è il nucleo della psicologia spirituale. La psicologia spirituale consente alla personalità di staccarsi dall’illusione e dunque di vederla da una prospettiva intelligente, di vederla in azione. Come, per esempio, una persona intelligente e dotata di conoscenza della medicina moderna sarebbe stata in grado di vivere tra le popolazioni europee all’epoca della peste bubbonica senza esserne contagiata, così una personalità

dotata di una conoscenza dell’illusione e di come essa funzioni è in grado di vivere in essa senza esserne colpita. La peste bubbonica si trasmette per mezzo delle pulci dei roditori. Oggi è risaputo, ma prima lo si ignorava. Vivendo in ambienti puliti, evitando tutto ciò che attira i roditori e curando l’igiene del corpo, una persona può non solo sopravvivere, ma anche salvaguardare gli altri. Quando sperimentiamo paura, collera o gelosia, viviamo in un’illusione che è destinata a portare alla consapevolezza quelle parti dell’anima che hanno bisogno di essere risanate. In realtà, poiché queste cose non esistono, perseguendole non otteniamo potere. Tra le anime esiste amore, e nient’altro che amore. Se comprende questo, la personalità è in grado di rimanere consapevole nell’illusione, di accettare consapevolmente la guarigione che essa offre, e di aiutare anche gli altri a guarire. Il potere della consapevolezza e della conoscenza è identico in entrambe le situazioni. L’illusione vi tiene in suo potere quando non riuscite a ricordare che siete uno spirito pienamente capace che si è assunto l’esperienza fisica allo scopo di imparare. Ha potere su di voi quando siete messi alle strette dai bisogni, dagli impulsi e dai valori della vostra personalità. Ha potere su di voi quando avete paura, odiate, soffrite e vi amareggiate in balia della collera oppure sfogate la vostra rabbia. Non ha potere su di voi quando amate, quando la compassione vi apre il cuore agli altri, quando la vostra creatività scorre liberamente e gioiosamente nel momento presente. In altre parole, l’illusione non ha potere su una personalità che si schiera senza riserve dalla parte della propria anima. L’illusione è governata dalla dinamica dell’energia impersonale. All’inizio è formata dalla legge del karma. La configurazione di ciascuna personalità, le intenzioni inconsce con le quali è nata, sono determinate dal karma della sua anima. Queste intenzioni danno forma all’illusione di quella personalità, alla sua realtà entro la scuola terrena, finché non sono sostituite da altre intenzioni, inconsce o consce. Se le reazioni della personalità creano, per l’anima, ulteriore karma che non può essere bilanciato nella vita della personalità, quel karma contribuisce a formare un’altra personalità, le cui intenzioni creano la sua illusione, la sua realtà nella scuola terrena, e così via. Anche dopo avere acquisito la consapevolezza della propria illusione e avere regolato le proprie intenzioni di conseguenza, una personalità deve continuare a far fronte agli obblighi karmici dell’anima. Il karma è karma.

L’energia è energia. La personalità risvegliata se ne rende conto, perciò non reagisce alle esperienze e agli eventi della propria vita con ira, paura, dolore o gelosia, che creerebbero ulteriore karma negativo per la sua anima, ma con compassione e confidando nel fatto che l’universo, in ogni momento, attende ai bisogni della sua anima. Questo attrae altre anime con la stessa frequenza di consapevolezza. Ogni personalità attira a sé personalità con una consapevolezza di simile frequenza, o di simile debolezza. La frequenza della collera attrae la frequenza della collera, la frequenza dell’avidità attrae avidità, e così via. Questa è la legge dell’attrazione. La negatività attrae la negatività, proprio come l’amore attrae l’amore. Perciò, il mondo di una persona irosa è pieno di gente irosa, il mondo di una persona avida è pieno di gente avida, e una persona capace d’amore vive in un mondo di persone capaci d’amore. La legge dell’attrazione crea un bozzolo, per così dire, di energia simile attorno a ogni personalità cosicché, quando essa cerca di risanare la propria ira, o la paura, o la gelosia, il processo di metamorfosi nell’interezza è intensificato e accelerato, è portato al centro dello stadio di consapevolezza. La personalità vede la propria ira o la propria paura non solo in sé, ma anche ovunque al di fuori di sé. Se la personalità sceglie consapevolmente di guarire la propria collera, o la propria paura, ogni circostanza, ogni incontro diventa irritante o spaventoso poiché l’universo risponde amorevolmente al suo desiderio di diventare intera. Poiché, all’interno di una personalità, la collera, o la paura, si espande, il mondo in cui essa vive rispecchia sempre di più la collera, o la paura, da cui deve guarire. Alla fine la personalità si accorgerà dunque di creare da sé le proprie esperienze e percezioni: la sua legittima collera, o la sua giustificabile paura, ha origine al suo interno, perciò può essere sostituita da altre percezioni ed esperienze soltanto attraverso la forza del suo stesso essere. Come la frequenza della collera evoca una frequenza simile nella consapevolezza di coloro che circondano una personalità collerica, così anche la frequenza dell’amore risveglia reazioni simili. È l’intenzione che determina l’effetto. Se ciò che offrite agli altri non è carico di sensibilità, se non sostiene e non nutre, se invece di dare potere agli altri gliene toglie, incontrerà un certo grado di resistenza, e quella resistenza sarà la controparte della vostra energia che cerca di privare di potere o di controllare. Separazione e distanza sono sempre il risultato del conseguimento di un potere esterno.

Entro questa struttura impersonale agisce la dinamica di tentazione e di scelta responsabile. Il sistema emotivo umano può essere approssimativamente scomposto in due elementi: paura e amore. L’amore pertiene all’anima, la paura alla personalità. L’illusione di ciascuna personalità è generata e sostenuta dai sentimenti che derivano dalla paura, come ira, rabbia, desiderio di vendetta, odio, gelosia o invidia, solitudine, dispetto, dolore, disperazione, pena, rimpianto, avidità o lussuria, arroganza, alienazione, autocommiserazione, apatia, colpa, risentimento e senso di inferiorità e di superiorità. Questi sentimenti suscitano comportamenti corrispondenti, come l’egoismo – rispetto a persone e animali, alla terra e ai regni della terra –, inducono a usare gli altri nei molti modi in cui gli esseri umani si usano reciprocamente – commercialmente, sessualmente, emotivamente – e provocano menzogna, manipolazione, violenza, brutalità, impazienza, scherno e giudizio.

Quando la personalità è inconsapevole, ogni sensazione di paura, o conseguente alla paura, provoca un comportamento negativo, un comportamento che crea karma negativo per la sua anima. Ogni emozione conseguente alla paura può provocare un qualsiasi comportamento basato sulla paura. La gelosia, per esempio, può sfociare nella menzogna, o nello scherno, che sono forme di manipolazione, o nella violenza. L’avidità può dar luogo all’impazienza, che è una forma di egoismo, o di giudizio, o di uso degli altri. Se non siete consapevoli di quella parte di voi che è in collera, per esempio, se non siete consapevoli di voi stessi in quanto personalità scissa, attiverete la collera di quella parte di voi senza pensarci. Vi sfogherete, o vi allontanerete, o schernirete, o esprimerete in qualche modo la vostra collera, che si riverserà dalla sfera della vostra energia personale in quella dell’energia collettiva di coloro che vi circondano, creando karma negativo. Quando vi imbattete negli effetti della vostra stessa ira, che si ripercuotono su di voi attraverso le leggi del karma e dell’attrazione, voi, o un’altra delle personalità della vostra anima, alla fine imparerete a creare in modo diverso, e lo stesso accadrà per ciascuna delle emozioni negative legate alla paura. Dietro la paura c’è l’impotenza. Quando vi estendete all’esterno per riempire quelle parti dentro di voi che sono prive di potere, imparate, di volta in volta, che quelle zone non possono essere riempite in quel modo. Alla fine, in questa vita o dopo mille vite, vi rivolgerete al potere autentico. Questa è la modalità inconscia di apprendimento. È un apprendimento attraverso le esperienze che sono create dalle parti inconsce della personalità, e attraverso le esperienze che sono create da reazioni inconsce a quelle esperienze. Se una personalità è consapevole di essere scissa, se è consapevole non solo di quell’aspetto di sé che è iroso e chiede vendetta, per esempio, ma anche di quell’aspetto di sé che è compassionevole e comprensivo, essa gode i benefici della dinamica di tentazione. È in grado di prevedere le conseguenze dell’identificarsi con la frequenza di energia costituita dall’ira che percorre il suo sistema, di esaminarle prima di viverle, e di decidere se sono valide espressioni della collera che essa prova. È in grado di prevedere, attraverso la propria decisione di prevedere, come si esprimerà la corrente d’ira che in quel momento la colpirà insieme alla gente che la circonda, e anche gli effetti dell’esprimere comprensione e compassione. La personalità inconscia non si rende conto, nei momenti di collera o di

rabbia, che ci sono aspetti di sé a cui preferirebbe reagire con compassione e comprensione, ma li riconoscerebbe se in quel momento potesse vederli chiaramente. E quelle parti di sé che soffrono per la solitudine e l’alienazione che derivano dall’esprimere ira, quelle parti che desiderano calore, amicizia e relazioni di una profondità e qualità che non sono possibili per coloro che vivono nella collera o nella paura o nella gelosia? Se la personalità sottoposta a tentazione decide di schierarsi dalla parte dell’amore, della chiarezza, della comprensione e della compassione, essa acquisisce potere. L’impulso verso l’ira, il risentimento o il desiderio di vendetta perde potere sulla personalità che, in questo modo, passo dopo passo, procedendo attraverso decisioni consapevoli, diventa realmente potente. Se decide di rimanere inconscia, di evitare la responsabilità delle proprie azioni, essa consente alle correnti negative di energia di informare le sue parole e plasmare le sue azioni. Questo sfocia in comportamento negativo e poi in karma negativo. Che cosa significa rispetto all’illusione? Il comportamento negativo provoca negli altri e in se stessi sentimenti negativi e dunque più opportunità di acquisire potere attraverso la scelta responsabile o di creare karma negativo. Il karma negativo sta a significare che la personalità che sceglie un comportamento negativo sperimenterà lo stesso comportamento negativo da parte di un’altra personalità, e, nuovamente, le sarà data l’opportunità di decidere se abbandonare quella modalità di apprendimento o perseverare in essa. Questa è l’illusione. È un’illusione perché voi e le vostre anime, che vi sono coinvolte, avete accettato, con compassione e saggezza, di partecipare alle dinamiche di apprendimento della scuola terrena per guarire. È un’illusione perché nella realtà non fisica non esistono né spazio né tempo né ira né gelosia né paura. È un’illusione perché quando ritornerete a casa cesserete di essere. Come potete dunque giudicare un’anima che è coinvolta in questo processo di apprendimento? Quali dei suoi passi potete estrapolare per dire «Questo è sbagliato», «Questo è meritevole», «In questo è riuscita» e «In questo invece no»? Non potete giudicare quello che apprende un’anima in base a come avviene l’apprendimento senza creare karma negativo. In altre parole, un’anima può essere esaminata nel suo sviluppo. Così come potete chiedere a voi stessi «Da dove viene la mia collera?» e capire che deriva da

una molteplicità di dinamiche, alcune delle quali furono messe in moto centinaia di anni fa, o anche prima, e che soltanto ora giungono a compimento, che è una corrente di energia in voi da cui state cercando di liberarvi per guarire l’anima e bilanciare l’energia karmica, allo stesso modo non potete processare qualcun altro come se foste un giudice in tribunale per una singola manifestazione di collera. Dovreste invece vedere chiaramente che c’è un processo in corso e aggiungervi il fattore del karma. Potete soltanto decretare che l’anima è coinvolta per sua stessa volontà in un processo di risanamento, e che sta evolvendosi, come voi e come il resto dell’universo. Questa è giustizia che non giudica. È giustizia che non giudica il processo evolutivo dell’anima tranne che per riconoscere con amore che l’anima sta cercando di raggiungere l’amore. Non è la via dell’universo quella di voler stabilire che cosa è giusto e che cosa non lo è, e distinguere tra fallimento e successo. Come potete sapere che cos’è il «successo»? Potete vedere pienamente le cause e gli effetti del vostro essere e delle vostre azioni e delle vostre parole? Come potete dunque sapere che cos’è il successo e avere una sia pur vaga idea del fallimento? Che cos’è il «fallimento» se non causa ed effetto? Ciò che chiamiamo fallimento è semplicemente una causa con il suo effetto, è semplicemente il processo di causa ed effetto in azione. È saggio immaginare che la dinamica a cui pensiamo in termini di «fallimento» e «successo» non esiste veramente, perché successo e fallimento non esistono dal punto di vista della verità, ma solo da quello del giudizio. Come potete stabilire che cosa, entro l’illusione, è degno e che cosa non lo è? «Indegnità» è il giudizio che si formula a proposito di chi non ha raggiunto la perfezione, ma guardatevi attorno. Vi sembra forse che la perfezione sia stata raggiunta da ciascun essere umano, a parte il fatto che essi sono, nel loro stesso processo, perfetti e degni? È il processo che è degno e perfetto in ogni momento, e in quello completate l’impresa pienamente. Com’è possibile capire che cosa perseguire nell’illusione e che cosa no? Chiedetevi qual è la differenza tra i vostri bisogni primari e i vostri bisogni indotti, o forse un altro termine potrebbe essere bisogni artificiali. Quali sono i vostri bisogni autentici, e quali sono i bisogni che avete creato per altre ragioni, per controllare o manovrare gli altri, o per richiamare l’attenzione? Distingueteli nella vostra mente. Conoscete voi stessi abbastanza a fondo e con sufficiente chiarezza da poter stabilire quale sia un

vostro bisogno legittimo in quanto esseri umani e quale invece si riferisca a una parte di voi stessi che ha creato dei bisogni per certi altri motivi – come ricevere attenzione dall’esterno, o acquisire prestigio, o diventare un individuo che si distingue. Imparate a identificarli e poi scegliete con quali desiderate convivere. Per esempio, la vostra irritazione nei confronti del vicino di casa rumoroso è il risultato di un autentico bisogno che non trova soddisfazione, o è un bisogno indotto? La vostra insofferenza per il rumore del camion della nettezza urbana, o il vostro desiderio che il commesso della drogheria vi tratti cortesemente, rispecchia un bisogno essenziale o un bisogno artificiale? Imparate a distinguere i vostri bisogni reali, ossia di che cosa avete veramente bisogno come essere umano e anima, da quelli che avete adottato per motivi che sono basati sul potere esterno e non emergono dai bisogni della vostra anima. Una volta che ve ne siete fatti un’idea chiara, potete incominciare a separare voi stessi dal vostro sé artificioso, e allora sarete in condizioni di scegliere chiaramente come desiderate rispondere, e di ritenervi responsabili quando consentite ai vostri bisogni artificiali di prendere il sopravvento. I bisogni autentici appartengono all’anima. Avete bisogno, per esempio, di amare e di essere amati. Avete bisogno di esprimere la vostra creatività, che si tratti di crescere una famiglia o di guidare una nazione. Avete bisogno di coltivare il vostro spirito, di lavorare consapevolmente per mettere la vostra personalità in sintonia con la vostra anima. Avete bisogno di ricevere consigli dall’impersonale saggezza dei vostri maestri non fisici, e indicazioni dalle vostre guide non fisiche. Questi sono alcuni dei vostri bisogni autentici. I bisogni non-autentici appartengono alla personalità. Sono ciò che adottate nella vostra vita fisica per destreggiarvi nello spazio che rivendicate e per avanzare sulla terra. I bisogni artificiali sono da ascriversi al karma negativo. Quando cercate di realizzare questi bisogni invece di lasciarli andare, di dominarli e perderli, quando decidete di soddisfarli o di utilizzarli, accumulate karma estremamente negativo. Un bisogno non-autentico è una barriera. Né le nazioni né gli individui hanno bisogno di tutto quello che hanno. Sono barriere artificiali, e lo scopo che si cela dietro il loro formarsi è l’accumulo di potere esterno. Il guadagno secondario, per così dire, conseguito attraverso la creazione di bisogni artificiali è il potere artificiale. Osservate attentamente e lo vedrete dovunque – nei matrimoni, nelle relazioni internazionali, in ogni conflitto.

Quando siete offuscati dai bisogni artificiali non potete sperimentare pienamente l’emergere della vostra anima. Quando questo accade, potete vedere soltanto i bisogni artificiali, e li vedete importanti e significativi come non mai, ma lo sono davvero? Quando considerate i vostri bisogni-non-comeautentici, riuscite a vedere come prosciugano la vostra energia? Finché le vostre priorità provengono dal sé minore, non potete raggiungere il sé superiore per una via diretta. I bisogni autentici sono quelli a cui l’universo viene sempre incontro. L’universo è ciò che soddisfa i vostri autentici bisogni. Vi è sempre data l’opportunità di amare ed essere amati, per esempio, tuttavia chiedetevi quante volte nella vostra vita l’avete sprecata. Imparando a rispondere ai vostri bisogni autentici e consentendo a quelli artificiali di venir meno come inutili meccanismi di difesa, diventate più aperti, comprensivi e compassionevoli con gli altri. C’è un naturale dare e prendere nel corso di ogni vita umana. Ogni essere umano ha bisogni autentici e non-autentici, e questo è l’ostacolo naturale allo scorrere di energie tra noi, derivante dal nostro ambiente di vita. Incominciate a imparare a dare e ricevere non appena incominciate a capire quali sono i vostri reali bisogni, e imparate a venire a compromessi e a dare e a trascendere quando affrontate i bisogni di quelle parti di voi stessi che non sono autentiche o non accrescono il vostro sviluppo. Se vedete chiaramente attraverso i vostri bisogni autentici, vi accorgerete che ciò da cui vi sentite realmente minacciati quando sperimentate un bisogno artificiale è la perdita del vostro potere, cosicché, invece di dedicarvi direttamente a esso, create un bisogno artificiale che interloquisce per voi. Se imparate a rivolgervi al vostro bisogno reale non sarete più oppressi da schemi comportamentali che non corrispondono alla vostra vera natura, che vi confondono, che vi rendono una persona artificiosa di cui dovete essere all’altezza. Incominciate veramente a osservare i vostri bisogni in atto – quando sono reali e quando non lo sono, e in quest’ultimo caso aspettatevi di sperimentare un’emozione negativa. Datevi da fare per distaccarvi di un passo da quella sensazione, in modo da non esserne più accecati o non accorgervi che state sperimentandola. Allontanatevi di un passo per lasciare che incominci ad agire dentro di voi senza penetrare così profondamente da creare azioni e pensieri negativi e rinunce emotive e tutte le altre reazioni che provoca in voi.

Distaccatevi di un passo, e ogni volta che riuscirete a vederla diventerete sempre più distaccati. Incomincerete a esser capaci di vedere l’illusione in movimento, il che fa parte del potere autentico.

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Potere Qual è la natura del potere? Che cosa significa essere una persona veramente potente? Il potere non è la capacità di esercitare la vostra volontà su un’altra persona. Non c’è sicurezza interiore in quel genere di potere, che dipende dal tempo e quindi cambia insieme al tempo. Avete un corpo forte che gli altri non possono sfidare? Cambierà. E allora che cosa farete? Siete di bell’aspetto e potete servirvene per influenzare gli altri? Non sarà così per sempre. Che cosa farete? La vostra intelligenza vi consente di manovrare gli altri? Ma che cosa accade quando siete troppo stanchi per usarla, o perdete un’opportunità? Se non siete a casa vostra nel mondo, vivete nella paura di chi non può mai rilassarsi veramente e godersi la vita. Ma questo è potere? Non c’è potere nella paura, né in qualunque altra attività generata dalla paura. Non c’è potere in una forma di pensiero improntata alla paura, neppure se è sostenuta dagli eserciti. Gli eserciti di Roma scomparvero più di mille anni fa, ma la forza della vita di un singolo essere umano che i soldati romani misero a morte continua a plasmare lo sviluppo della nostra specie. Chi aveva il potere? Il vostro potere corrisponde a ciò per cui vi battete. Vi battete per avere più denaro in banca e una casa più grande? Vi battete per avere un compagno attraente? Lottate per imporre il vostro modo di pensare agli altri? Queste sono le battaglie della personalità che cerca di soddisfare i propri voleri. Vi battete per la perfezione, per la bellezza e la compassione di ogni anima? Sostenete il potere dell’amore e la chiarezza della saggezza? Vi impegnate in nome del perdono e dell’umiltà? Queste sono le battaglie della personalità che si è schierata con la propria anima. Questa è la posizione di una personalità veramente potente. Il potere è l’energia costituita dalle intenzioni dell’anima. È luce formata dalle intenzioni di amore e compassione guidate dalla saggezza. È energia focalizzata e diretta sul compimento delle imprese dell’anima sulla terra, e sullo sviluppo della personalità come strumento fisico dell’anima adeguato a svolgere i suoi compiti. È la forza che plasma l’illusione nelle immagini delle anime che stanno creandola, e non in quelle delle loro personalità.

Che cosa significa? C’è un continuo scambio di energia tra anime. Quando la personalità è scissa, anche questo scambio è scisso. L’energia e il potere abbandonano una personalità scissa sfuggendo dalle sue diverse parti. Se una parte di voi teme di perdere il lavoro, e un’altra teme di perdere una relazione, e un’altra ancora ha il terrore del confronto con un compagno di lavoro sgradevole, il potere fuoriesce da voi senza che possiate controllarlo consapevolmente. È la dinamica energetica del funzionamento di una personalità privata di potere. Quando l’energia vi abbandona nella paura o nella sfiducia, non può portarvi altro che sconforto o dolore. Quando l’energia fluisce dal vostro sistema nella paura o nella sfiducia, sperimentate una sensazione fisica di dolore o sconforto in quella parte del vostro corpo che è associata a quel particolare centro di energia che sta perdendo potere. Quando temete per la vostra capacità di proteggervi e di badare a voi stessi nel mondo, di pagare l’affitto, per esempio, o di salvaguardarvi da un danno fisico o emotivo – quando vedete il potere come esterno e sentite che non ne avete a sufficienza per assicurarvi benessere o darvi sicurezza – sperimentate lo sconforto o il dolore nella zona dello stomaco, nella zona del plesso solare. Ciò che chiamiamo ansia è l’esperienza del potere che se ne va attraverso il centro di energia che è situato in questa zona del corpo. Un attacco di ansia è una perdita massiccia di potere dal vostro sistema attraverso quel centro di energia. Le perdite di potere colpiscono le parti circostanti del corpo. La perdita di potere attraverso questo centro, per esempio, può causare indigestione. Se è cronica o acuta può ulcerarvi lo stomaco. Quando temete che la vostra capacità di amare o di essere amati sia minacciata, quando avete paura, per esempio, di esprimere il vostro amore o di ricevere amore da qualcun altro, sperimentate disagio fisico o dolore nella regione del petto, vicino al cuore. Ciò che sperimentate, letteralmente, come scoramento, è l’esperienza del potere che si disperde in paura o sfiducia attraverso questo centro di energia. Avete perso un compagno, o un figlio, o qualcuno che vi era molto caro? Cercate di capire attraverso la vostra esperienza. Stabilite che cosa avete provato. Scoprirete che il vostro corpo è ferito, che avevate un dolore vicino al petto. È l’esperienza del potere che se ne va attraverso quel centro di energia. È lo scoramento, la perdita di potere attraverso il centro del vostro cuore. Cronica o acuta, la perdita di potere attraverso il centro del cuore sfocia, letteralmente, in un attacco di cuore.

Avere un infarto al miocardio, o una crisi cardiaca, è ben altro che il colesterolo nel sangue o qualche malessere del sistema fisico. Ogni sofferenza e ogni disfunzione del corpo fisico, ogni malattia, può essere capita in termini di perdita di potere nei confronti di una circostanza esterna o di un oggetto attraverso uno dei numerosi centri di energia nel corpo. Perdete potere quando vi arrabbiate per un’ingiustizia. Perdete potere quando subite le minacce di un’altra persona, o di altra gente. Perdete potere quando vi allontanate dai vostri amici con risentimento o amarezza, o con un senso di disappunto o di indegnità o di superiorità. Perdete potere quando desiderate ardentemente qualcosa o qualcuno, quando soffrite e quando invidiate altri. Dietro tutto questo c’è la paura, la paura di essere vulnerabili, di non riuscire a farcela senza una persona o una situazione che avete perduto, di essere svantaggiati senza ciò che invidiate. Perdete potere ogni volta che avete paura. Ecco che cos’è una perdita di potere. Non cessate di perdere potere rifiutandovi di riconoscere la vostra paura, anestetizzando le vostre sensazioni. La via per il potere autentico passa sempre per ciò che sentite, per il vostro cuore. La via del cuore si identifica con la percezione compassionevole ed emotiva. Perciò non è mai il caso di soffocare un’emozione, o di non badare a ciò che sentite. Se non sapete che cosa sentite, non potete conoscere la natura scissa della vostra personalità, e sfidare quegli aspetti e quelle energie che non servono al vostro sviluppo. Rimanendo nel vostro potere non diventate un sistema di energia statico, che fa incetta di energia per se stesso. Diventate un sistema di energia stabile, capace di atti consapevoli di focalizzazione e intenzione. Diventate una calamita per coloro che sono illuminati e per coloro che vogliono essere. Il punto in questione è la maniera in cui l’energia fluisce da voi. Quando l’energia vi abbandona, per qualunque via che non sia quella della forza e della fiducia, essa non può riportarvi altro che non sia dolore e disagio. Un essere umano che sia realmente nella pienezza dei suoi poteri, dunque, è un essere umano che non cede la propria energia se non sotto forma di amore e fiducia. Quali sono le caratteristiche di un essere umano che sia realmente nella pienezza dei suoi poteri? Una persona che abbia realmente pieni poteri è umile. Non si tratta, però, della falsa umiltà di chi si abbassa al livello di coloro che sono inferiori a lui. È la disponibilità di chi reagisce alla bellezza di ogni anima, di chi vede in

ogni personalità e nelle sue azioni l’anima incarnata sulla terra. È l’innocuità di chi apprezza, stima e rispetta profondamente la vita in tutte le sue forme. Siete preoccupati per la terra? Gli umili non hanno mai danneggiato la terra. Che cosa significa essere innocui? Significa essere così forti da non aver bisogno di danneggiare una creatura. Il che vuol dire: siete così capaci e pieni di potere che l’idea di ostentare potere attraverso il danno non fa neppure parte della vostra coscienza. Senza autentica umiltà, non siete in grado di avere questo genere di potere perché il potere vi lascia quando sentite che la situazione in cui siete, o le persone con cui vi trovate, non impongono rispetto. Uno spirito umile si muove in un mondo familiare, in cui non vi sono estranei, ma soltanto amici che lo accompagnano sulla terra. Uno spirito umile non chiede più di quanto gli serve, e l’universo provvede a ciò che gli serve. Uno spirito umile è contento quando soddisfa i propri bisogni autentici, e non si lascia imporre bisogni artificiali. Gli spiriti umili sono liberi di amare e di essere quello che sono. Non hanno standard artificiali dei quali debbano essere all’altezza. Non sono attratti dai simboli del potere esterno. Non competono per il potere esterno. Questo non vuol dire che non vadano fieri di ciò che riescono a fare bene, o che non concentrino i propri sforzi nel realizzare il meglio che possono, o che non si lascino stimolare dai propri amici quando la situazione lo richiede. Competere significa battersi per qualcosa in gruppo o insieme, mirare a uno scopo, cercare di raggiungere qualcosa, perseguire qualcosa con gli altri. Se ciò a cui aspirate è il prestigio o la fama o una medaglia d’oro invece di una di latta, è la vostra personalità che guida la competizione. Gareggiate per acquisire potere a spese degli altri, per asserire la vostra superiorità su altri esseri umani. Lottate per il potere esterno. Battendovi per questa o quella ricompensa, chiedete al mondo di tributarvi un riconoscimento del vostro valore invece di essere voi stessi a valutarvi. Mettete nelle mani di altri il senso del vostro valore. Non avreste potere neppure vincendo tutte le medaglie d’oro che il mondo può produrre. Se quello che cercate è la gioia di dare senza riserve, di dare con intenzione, con serenità e consapevolezza tutto ciò che possedete per contribuire allo sforzo in cui vi impegnate insieme ad altre anime, allora la competizione è l’espressione della vostra anima. Quando lo sforzo che si porta a termine per ultimo ha lo stesso valore dello sforzo che si compie per

primo, quando si apprezza la qualità dell’anima immortale e senza tempo invece della personalità e del corpo legati al tempo, quando la vostra capacità di dare non è intralciata dalla paura di essere vulnerabili, quando le dimensioni o il colore o la forma di ciò che ricevete o non ricevete non contano, conoscete il potere di uno spirito umile. Una persona ricca di potere autentico sa perdonare. Il perdono non è una questione morale. È una dinamica energetica. La maggior parte delle persone, quando perdona, non vuole che i beneficiari del perdono dimentichino che loro hanno perdonato e dimenticato. Questo genere di perdono manipola la persona che viene perdonata. Non si tratta di perdono. Si tratta di un mezzo per acquisire potere esterno su qualcun altro. Perdonare significa non portare il peso di un’esperienza. Quando scegliete di non perdonare, l’esperienza che non perdonate vi sta alle costole. Quando scegliete di non perdonare, è come se accettaste di portare occhiali da sole esageratamente scuri che distorcono ogni cosa, e siete costretti a guardare ogni giorno la vita attraverso quelle lenti contaminate perché avete scelto di portarle. Desiderate che tutti vedano il mondo in quel modo perché voi desiderate vedere il mondo in quel modo, e si tratta veramente del mondo che state guardando, ma lo vedete solo voi. State guardando attraverso le lenti del vostro amore contaminato. Perdonare significa che non attribuite ad altri la responsabilità delle vostre esperienze. Se non ritenete voi stessi responsabili di ciò che avete vissuto, riterrete responsabile qualcun altro, e se non siete soddisfatti di ciò che sperimentate, cercherete di cambiarlo manipolando quella persona. Lamentarvi, per esempio, è esattamente la dinamica di volere che qualcuno sia responsabile di ciò che sperimentate, e sistemi le cose per voi. Lamentarsi è una forma di manipolazione, ma siete liberi di superarla e di passare al gradino successivo, che consiste nel percepire e condividere senza manipolare. Ciò che è in gioco non è il vostro condividere, ma l’intenzione che cela. Quando viene usato al posto del condividere, il lamentarsi diventa negativo, ma il condividere no. Si tratta di come assegnate le parti nella condivisione, o di come la configurate prima – l’intenzione secondo la quale condividete. Prima di condividere, chiedete a voi stessi: «Qual è la mia intenzione nel condividere questo? Sto cercando una risposta particolare?» Utilizzate queste domande come un modo di stabilizzare il vostro atteggiamento prima di affidare energia alle parole. Assumervi la

responsabilità di ciò che sperimentate e condividere ciò che sperimentate con uno spirito di solidarietà equivale a perdonare. Quando ritenete qualcuno responsabile di ciò che sperimentate, perdete potere. Non potete sapere che cosa farà un’altra persona. Perciò, quando dipendete da un’altra persona per le esperienze che ritenete necessarie al vostro benessere, vivete continuamente nella paura che non vi liberino. La percezione che qualcun altro sia responsabile di ciò che sperimentate è alla base dell’idea che il perdono sia qualcosa che una persona fa per un’altra. Come potete perdonare un’altra persona per il fatto che avete scelto di tradire il vostro potere? Quando perdonate, vi liberate del giudizio critico sia su voi stessi che su altri. Vi alleggerite. Non rimanete aggrappati alle esperienze negative che sono scaturite dalle decisioni che avete preso mentre imparavate. Quello è il rimpianto. Il rimpianto è la duplice negatività di aggrapparvi alla negatività. Quando rimpiangete perdete potere. Se una persona si affligge per le proprie esperienze mentre un’altra riesce a riderne, quale è più leggera? Quale è innocua? Il cuore che danza è il cuore innocente. Quello che non può ridere è oppresso. Il cuore che danza è innocuo. Questo non significa che non impariate dalle vostre esperienze, e non applichiate ciò che avete appreso ogni volta che prendete una decisione. È una scelta responsabile. Se un’anima fa tutto quello che può al massimo delle sue capacità, meglio che può, non c’è altro che si possa chiederle. Un essere umano che abbia realmente pieni poteri percepisce e pensa con chiarezza. La chiarezza è la percezione della saggezza. È vedere con saggezza. È essere in grado di percepire e capire l’illusione, e lasciare che faccia il suo gioco. È essere in grado di vedere, al di là delle attività della personalità, la forza dell’anima immortale. È essere in grado di vedere che cosa sta lottando per emergere nell’essere – la salute e l’integrazione della personalità e l’evoluzione dell’anima. È la capacità di riconoscere le dinamiche non fisiche quando appaiono nel mondo di tempo e materia. È capire le leggi del karma e dell’attrazione e la loro relazione con le vostre esperienze. È essere in grado di vedere il ruolo della scelta responsabile e scegliere di conseguenza in qualunque momento. La chiarezza è la capacità di vedere l’anima in azione nel mondo fisico. Deriva dalla scelta di imparare attraverso la saggezza invece che attraverso paura e dubbio. La chiarezza vi consente di capire e accettare i vostri simili

invece di giudicarli. Non riuscite forse a vedere il karma che un altro crea per sé scegliendo le correnti della collera o dell’avidità? Non avete fatto anche voi le stesse scelte? Non vi siete sentiti vulnerabili? Non avete mai riempito di botte qualcuno? La chiarezza produce la vera compassione, la condivisione della passione con altri. Consente all’energia del cuore di scorrere. La chiarezza trasforma il dolore in sofferenza. Vede la dinamica della personalità che è la causa del dolore, e la relazione di quella dinamica e di quell’esperienza con l’evoluzione dell’anima. È la percezione in ciascun momento che ogni cosa è destinata all’interezza e alla perfezione, e ogni aspetto è funzionale, in definitiva, a un perfetto apprendimento. Una personalità nella pienezza del potere autentico vede la perfezione di ciascuna situazione e di ciascuna esperienza per l’evoluzione di ogni anima e la maturazione di ogni personalità coinvolta. Vede la perfezione ovunque, anche nei più piccoli dettagli. Ovunque guardi, vede la mano di Dio. La chiarezza dissolve la paura. Vi consente di scegliere il cammino verticale e di soffermarvici. Vi consente di comprendere quale dinamica si cela dietro le dipendenze – a che cosa servono le vostre dipendenze e come agiscono – e di fare quelle scelte che ne diminuiranno il potere per accrescere invece il vostro. Vi consente di sfidare non una forza che semplicemente non capite, come l’attrazione per l’alcol, per la droga o per il sesso promiscuo, ma una dinamica che comprendete in termini di cause ed effetti. Vi consente di scegliere consapevolmente, e di capire perché fate quelle scelte. La chiarezza vi consente di vedere il mondo della materia fisica per quello che è, come un ambiente di apprendimento che viene creato congiuntamente dalle intenzioni delle anime che lo condividono. Perciò vi consente di riconoscere gli effetti delle intenzioni che formano la realtà personale di ciascun essere umano e che agiscono a quei livelli di realtà che sono creati congiuntamente. Vi consente di vedere, per esempio, fino a che punto le relazioni tra nazioni sono state plasmate dall’energia della personalità e fino a che punto sono state formate dall’energia dell’anima, e di riconoscere che a questo livello e a molti altri l’energia dell’anima manca totalmente. La chiarezza vi consente di vedere che il processo di prendere decisioni all’interno della condizione umana è legato all’evoluzione di altri, e in che modo. Essa vi consente di vedere che partecipate all’evoluzione delle dinamiche energetiche congiunte, quali gli archetipi – le idee della collettività

umana – di associazione sacra, maschio, femmina, moglie e sacerdote attraverso le decisioni che prendete. Vi consente di vedere che il vostro contributo all’evoluzione della vostra anima consiste precisamente nelle decisioni che prendete in ogni momento, e che quelle decisioni sono incarnate nella realtà fisica che condividete con i vostri simili. Una persona che sia nella pienezza del proprio potere autentico vive nell’amore. L’amore è l’energia dell’anima. L’amore è ciò che risana la personalità. Non c’è niente che non possa essere risanato dall’amore. Tutto è amore. L’amore non è uno stato passivo. È una forza attiva. È la forza dell’anima. L’amore non si limita a sostituire la pace al conflitto. Induce un diverso modo di essere nel mondo. Induce armonia e una preoccupazione attiva per il benessere degli altri. Suscita interessamento e sollecitudine. Porta la luce. Spazza via le preoccupazioni della personalità. Nella luce dell’amore c’è soltanto amore. C’è una relazione tra l’amore e il potere e la trasformazione della qualità delle esperienze che si verificano nella scuola terrena come in un intero. Il tipo di potere che cercate di trasformare dentro di voi è il tipo di potere che ha bisogno di essere trasformato in generale sulla terra. Numerosissimi esseri umani sono attratti dalla violenza – fantasie violente e azioni violente. Nella maggior parte dei casi, fondamentalmente, l’individuo stesso si sente impotente e vittima, perciò vuole vivere, per un breve periodo di tempo e insieme a un altro essere umano, la sensazione di avere autentico potere, ma il vero potere non si trova in queste circostanze. È attraverso l’evoluzione della vostra consapevolezza, è concentrandovi su scelte sempre più ricche di potere autentico che create la distanza necessaria tra voi e le vostre emozioni negative: quando sarete guariti, la violenza non potrà più farsi valere. Per guarire la violenza deve esserci amore. L’amore è l’energia dell’anima, perciò l’esperienza di dare e ricevere amore, di vivere una vita d’amore, realizza la personalità. È qualcosa che la personalità cerca di raggiungere continuamente. Cercare inconsciamente di raggiungere l’amore può causare ira e paura. Questo accade quando la personalità non vede chiaramente che cosa cerca di raggiungere, come nel caso delle dipendenze. Se perseguite una relazione improntata alla dipendenza sessuale, per

esempio, perseguite l’amore. È l’illusione che vi induce a credere di cercare qualcosa in quanto uomo o in quanto donna. Cercate di raggiungere l’amore, ma non volete ammetterlo e non volete averci a che fare, tanto che in voi nasce la collera perché c’è un livello di energia e di emozione che desidera emergere mentre non trova mai uno sbocco. È emotivamente e spiritualmente impossibile avere un legame sessuale con un essere umano e non attivare certi schemi emotivi, ma la situazione è senza uscita quando l’atto non è accompagnato da una relazione o da autentici sentimenti. Si crea dunque un livello di abbrutimento, frustrazione e al limite anche di disturbo emotivo che sfocia in una malattia fisica e in un crollo perché si abusa enormemente di uno schema significativo. Ricordate, voi ottenete ciò che cercate. Cercare amore equivale a cercare l’energia dell’anima. Va di pari passo con un’autentica preoccupazione per l’altro. Non potete distruggere qualcuno il cui benessere vi sta a cuore. Quando cercate di imporre la vostra intelligenza o il vostro modo di vedere a un altro, cercate di raggiungere l’amore, ma vi incamminate, per così dire, attraverso i bisogni della vostra personalità. Siete in cerca di potere esterno. Ma c’è soltanto il vuoto. Quando cercate di dominare un altro non dominate nessuno e private di potere voi stessi. Meno vi sentite potenti, più provate il bisogno di controllare ciò che è all’esterno. La personalità che ama non cerca di controllare, ma di alimentare, non di dominare, ma di dare potere. L’amore è la ricchezza e la pienezza della vostra anima che scorre attraverso di voi. L’umiltà, il perdono, la chiarezza e l’amore sono le dinamiche della libertà. Sono i fondamenti del potere autentico.

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Fiducia Ogni anima viene sulla terra portando con sé dei doni. Un’anima non si incarna soltanto per guarire e per equilibrare la propria energia, per pagare i propri debiti karmici, ma anche per contribuire con la sua unicità in modi precisi. Ogni anima è portatrice di quella particolare configurazione della forza della vita che corrisponde ai bisogni della scuola terrena. Lo fa con uno scopo e con intenzione. Prima di incarnarsi, ogni anima accetta di svolgere certi compiti sulla terra. Si unisce all’universo in un sacro accordo per realizzare precisi obiettivi. Contrae questo impegno nella pienezza del proprio essere. Ecco perché, quando un’anima riesce a realizzare il proprio obiettivo, a compiere imprese alle quali ha acconsentito, la vita di quella personalità è tanto ricca e particolare, sia sul piano fisico che su quello non fisico, che ottiene riconoscimento e rispetto da parte delle altre anime. Ogni anima si assume un compito particolare. Può essere quello di formare una famiglia, o di comunicare idee attraverso la scrittura, o di trasformare la consapevolezza di una comunità, come per esempio la comunità economica. Può essere il compito di risvegliare la consapevolezza del potere dell’amore a livello di nazioni, o addirittura quello di contribuire direttamente all’evoluzione di coscienza a livello globale. Qualunque compito la vostra anima abbia accettato, qualunque contratto abbia stretto con l’universo, tutte le esperienze della vostra vita servono a risvegliare in voi il ricordo di quel contratto, e a prepararvi a realizzarlo. Una personalità priva di potere non può completare il compito affidato alla sua anima, e si strugge in un senso di vuoto interiore. Cerca di realizzarsi con il potere esterno, ma non ne rimane soddisfatta. Al senso di vuoto, o di qualcosa che manca, o di qualcosa che non va, non si può ovviare soddisfacendo le esigenze della personalità. Assolvere ai bisogni indotti dalla paura non vi condurrà allo scopo fondamentale. Indipendentemente dal successo che la personalità può conseguire nel realizzare i propri obiettivi, questi non saranno sufficienti. Finirà per desiderare ardentemente l’energia della propria anima. La personalità può placare il proprio desiderio soltanto

quando incomincia a percorrere il cammino scelto dall’anima. L’acquisizione di potere autentico e la realizzazione del compito dell’anima sulla terra, dunque, non costituiscono dinamiche separate. L’acquisizione di potere autentico è necessaria per realizzare pienamente la missione dell’anima, tuttavia, quando avanzate in questa direzione, vi avvicinate anche al compimento dell’accordo che la vostra anima ha stretto con l’universo, e quando questo accade – quando avanzate consapevolmente verso l’energia della vostra anima – acquisite potere. Voi e il compito della vostra anima sulla terra vi espandete insieme. Quando l’uno cresce e si sviluppa, lo stesso accade anche all’altro. Quando un’anima si incarna, il suo ricordo dell’accordo che ha stretto con l’universo si fa vago. Diviene latente, in attesa delle esperienze che lo riattiveranno e che non sono necessariamente quelle che la personalità sceglierebbe. Ciò nonostante queste esperienze sono necessarie per attivare la consapevolezza del potere e della missione dell’anima all’interno della coscienza della personalità, e per prepararla a quel compito. Che cosa provate nel ricordare il compito della vostra anima? Quando siete coinvolti dal profondo in ciò che state facendo, quando le vostre attività e azioni diventano gratificanti e ricche di finalità, quando ciò che fate è utile sia a voi stessi che agli altri, quando la vostra vita e il vostro lavoro non vi annoiano, ma vi danno una piacevole soddisfazione, state facendo quello che eravate destinati a fare. La personalità impegnata nel lavoro della propria anima è vitale. Non è oppressa dalla negatività. Non ha paura. Sperimenta finalità e significato. Apprezza il lavoro e gli altri. È appagata e appagante. Le interazioni con i vostri genitori, con coloro i quali avete scelto per condividere la vostra intimità e con quelle, tra le innumerevoli anime del pianeta, che prendono parte alla vostra vita, servono per attivare in voi la consapevolezza di chi siete e che cosa fate qui. Il dolore, la solitudine, le esperienze che vi fanno sentire delusi o frustrati, le dipendenze e le apparenti mistificazioni della vostra vita sono in realtà vie d’accesso alla consapevolezza. Ciascuna di esse vi offre un’opportunità di vedere al di là dell’illusione a vantaggio dell’equilibrio e della crescita della vostra anima. Ogni esperienza dolorosa o negativa implica la possibilità di sfidare la percezione o la paura che si cela dietro di essa e di scegliere di imparare con saggezza. La paura non svanirà immediatamente, ma si dissolverà se lavorate

con coraggio. Quando non vi spaventa più, la paura non può sussistere. Quando scegliete di imparare attraverso la saggezza, di evolvervi consapevolmente, le vostre paure affiorano una alla volta affinché possiate esorcizzarle con la fede interiore. Ecco ciò che accade. Esorcizzate i vostri demoni. Le vostre guide e i vostri maestri vi offrono continuamente la luce. Vi incoraggiano in ogni momento sulla via della crescita e dello sviluppo più completi, ma non possono impedirvi di imparare o di crescere o di procedere attraverso le vostre esperienze e di esserne influenzati. Questo accade anche se siete in grado di comunicare con loro consapevolmente e direttamente. Le vostre esperienze vi condurranno a destra o a sinistra, e porrete questa o quella domanda al vostro maestro. Se vi dirigerete a sinistra, la vostra domanda sarà completamente diversa da quella che avreste posto se vi foste diretti a destra, e la realtà che aprite con quella domanda sarà completamente diversa. Non esiste un unico cammino ottimale per l’anima. Ci sono molti cammini ottimali. Con ogni scelta, create automaticamente numerosi percorsi interni a essa, uno dei quali è quello ottimale. In altre parole, il cammino ottimale della vostra anima è la scelta della consapevolezza, il cammino verticale. Una volta che avete fatto quella scelta, si presentano le varie forme di realizzazione. In che modo, dunque, la guida non fisica vi viene in aiuto? È un’associazione che vi sfida a venire a patti con la piena vastità, larghezza di vedute e profondità del potere autentico e della scelta responsabile. Non si tratta di essere incuranti e lasciarvi manipolare, ma di accettare che vi sia indicata la pienezza assoluta del vostro potere e il modo in cui usarlo. Quando dipendete completamente dalla capacità della vostra personalità di stabilire che cosa sia meglio per voi, siete sulla via di una ricchezza che è lì ad attendervi. Come saprete che cosa l’universo ha in serbo per voi se eliminate le vostre limitazioni? Se siete decisi a indirizzare la vostra vita in una particolare direzione, e soltanto in quella – se il vostro cuore ricorre alla creatività esclusivamente per accumulare ricchezza, per esempio – sappiate che edificherete la vostra realtà interamente attorno a quella scelta. L’universo non può aiutarvi come farebbe se vi fidaste di lui, perché non può né oscurare né illuminare la vostra scelta. Tuttavia, che cosa accadrà se ciò

che state facendo è più considerato in un ambito sociale che in uno economico? In altre parole, che cosa accadrà se l’impresa che cercate di realizzare si rivela un accesso più appropriato a una via che non avete ancora riconosciuto? Arriverà a un punto morto, perché non può seguire il cammino che le è più congeniale, dal momento che avete la mano su una porta che insistete a cercare di aprire ma che non-vi condurrà da nessuna parte. Riuscite a vederlo? Liberatevi di ciò che considerate una semplice ricompensa. Liberatevene. Fidatevi. Create. Siate voi stessi. Il resto spetta ai vostri maestri non fisici e all’universo. Lasciate il timone. Siate capaci di dire all’universo: «Sia fatta la tua volontà», e di esserne consci nelle vostre intenzioni. Dedicate tempo a questo pensiero. Pensate a che cosa significa dire: «Sia fatta la tua volontà» e abbandonate senza riserve la vostra vita nelle mani dell’universo. L’ultima tappa per raggiungere il potere autentico consiste nell’abbandonarvi a una forma superiore di saggezza. Molto prima che diventassimo consapevoli, in quanto specie, dell’esistenza di una dimensione identificabile con il regno della guida non fisica e dei maestri, ogni essere umano era guidato, e nel modo migliore, da molti maestri non fisici. Benché non la vedessimo, questa guida si esplicava nella sua perfezione e nel suo equilibrio. È quello che sta accadendo ora. La differenza è che per la prima volta, diventando multisensoriali, ne siamo consapevoli, e possiamo entrare in contatto con i nostri maestri non fisici e renderci conto della relazione personale che ci unisce a loro; inoltre, la vostra esperienza sarà sempre appropriata e si dirigerà sempre verso la più grande saggezza della vostra evoluzione e della vostra guida. Ricordatevi che godete di un aiuto, che non procedete da soli su questa terra. Dimorate in compagnia dei vostri maestri non fisici e delle vostre guide. Non state a discriminare e a discutere su ciò che potete e ciò che dovreste chiedere. Limitatevi ad assumervi il legame e a vivere nella sua bellezza. Non temete la dipendenza. Che cosa c’è di sbagliato nell’essere dipendenti dall’universo, sotto la forma dei vostri maestri o dell’intelligenza divina? Ciò che fate è ciò che serve a voi stessi, e l’universo è lì ad assistervi insieme alle vostre guide non fisiche. Non lo faranno mai per voi, perché non possono. Godetevi la dipendenza. Date alle vostre guide e ai vostri maestri la possibilità di esservi più vicini.

Quando chiedete guida e sostegno, pensate semplicemente che vi verranno elargiti subito. Può essere che avvertiate l’esigenza di lavorare un po’ per rendere la vostra mente aperta e ricettiva, o forse sentite il bisogno di pranzare, o di guidare fino in città, ma qualunque cosa vi sembri opportuna per rilassare la mente e predisporla ad ascoltare e a sentire, fatela con l’assoluta certezza che nel momento in cui chiederete una guida essa si presenterà. Provate a considerare la vita come una dinamica estremamente ben organizzata. Fidatevi dell’universo. Fidarsi significa che la situazione in cui vi trovate sta evolvendosi nel modo migliore e più adatto per voi. Non c’è un quando. Non c’è un se. Semplicemente è. Abbandonate le puntualizzazioni e dite all’universo: «Trovami dove sai che ho bisogno di essere». Lasciatele cadere e confidate nell’intervento dell’universo, che sicuramente provvederà. Liberatevi di tutto. Fate in modo che il vostro sé superiore porti a termine il suo compito. Consentite a voi stessi di pregare. Tutte le volte che gli esseri umani si trovano in circostanze in cui la ferita o il dolore sono così gravi da rendere loro impossibile il perdono, è sufficiente che preghino per ricevere la grazia, l’intuizione, la luce sublime che consentirà loro di perdonare. È impossibile per voi percorrere fino in fondo la via del potere autentico senza pregare. Non è sufficiente volere, avere buone intenzioni o meditare. Dovete pregare. Dovete parlare. Dovete chiedere. Dovete credere. In questo consiste l’associazione. Pensate a che cosa state facendo quando entrate in associazione con l’intelligenza divina, un’associazione in cui incominciate a condividere i vostri problemi concernenti il capire che esiste un’intelligenza che recepisce quello che dite e vi aiuta a creare, entro il vostro ambiente di materia e di energia, la dinamica più efficace per conseguire l’interezza. Non dovete pensare che sarete da soli a creare, ma invece che sarete guidati con forza nelle direzioni che vi aiuteranno a co-creare nel modo a voi più utile per guarire e per adempiere al vostro contratto. Considerate le vostre intenzioni e le vostre meditazioni come parte integrante del contesto della preghiera. Siate in grado di dire, nelle vostre intenzioni e meditazioni: «Chiedo di essere guidato e aiutato» e aspettatevi di essere esauditi. Aspettatevi di essere esauditi. A prescindere dal vostro livello di scelta responsabile di energia e da come la trasformate in materia, la

dipendenza dalla preghiera vi assiste nel rivolgervi verso voi stessi e invocare la grazia. La preghiera si evolve in una relazione spirituale con l’intelligenza divina. Non può esserci preghiera senza potere. Non può esserci pensiero che rimanga segreto perché tutta l’energia è udita. Quando pregate, attirate a voi e invocate la grazia. La grazia è luce conscia e incontaminata. È divinità. La preghiera porta con sé la grazia e la grazia vi placa. Questo è il ciclo. La grazia è il sedativo dell’anima. Con la grazia subentra la conoscenza che ciò che state sperimentando è necessario. Essa vi placa con un senso di conoscenza. Rilassatevi nel momento presente. Fate ciò che avete bisogno di fare nel momento presente. Non tocca a voi preoccuparvi di quello che chiamiamo il futuro. Questo non significa che non dobbiate considerare le conseguenze di ciascuna delle vostre scelte. Tener conto delle conseguenze delle vostre decisioni è una scelta responsabile. Significa creare con forza nel momento presente. Non disperdete il vostro potere negli innumerevoli e incessanti «e se» della vostra vita. Utilizzate il vostro potere ora, nel momento presente. Utilizzate il vostro potere nel giorno che state vivendo ora sulla terra, senza tenerlo da parte per manovre future. Usate tutte le vostre connessioni terrene, ma non perché siete spaventati e avete paura. Fate tutto quello che dovete fare in vista del vostro fine. La vostra scelta scaturisce dal sapere qual è il momento giusto, da una chiara motivazione e dalla fiducia. Lasciate che l’intuito guidi il vostro senso del tempo. Raccoglietevi in voi stessi, chiedetevi come vi sentite, e poi agite. Consentite a voi stessi di sperimentare che cosa significa apprendere passo dopo passo la libertà che nasce dal distacco nei confronti del risultato, agendo però secondo l’intimo potere autentico. Non pensate che l’universo agisca come l’umanità, perché non è così. Non insistete nel voler far coincidere l’universo con l’idea che ve ne siete fatta. Concentratevi invece sul pensiero che sulla terra non esiste niente che sia senza valore, che è impossibile creare una forma di vita che non abbia valore. Di conseguenza è impossibile creare un’azione che non abbia valore. Può essere che non lo vediate, ma è irrilevante. Vivete confidando che, quando sarà il momento, i pezzi sparsi si ricomporranno e vedrete con chiarezza. La fiducia vi permette di suscitare le vostre negatività al fine di superarle.

Vi permette di risalire lungo i vostri sentimenti attraverso le vostre difese e fino alle fonti, e di portare alla luce della consapevolezza quegli aspetti di voi stessi che oppongono resistenza alla interezza, che vivono nella paura. Il viaggio verso il potere autentico richiede che diventiate consapevoli di tutto ciò che sentite. L’identificazione e la guarigione delle vostre negatività possono apparire come un processo senza fine, ma non è così. Le vostre vulnerabilità, debolezze e paure sono analoghe a quelle di tutti gli altri esseri umani. Non disperatevi per il risvegliarsi della vostra umanità. Sentite le intenzioni del vostro cuore. Sentite quello che vi dice non la vostra mente, ma il vostro cuore. Non servite i falsi dèi della mente: servite il vostro cuore, il vero Dio. Non troverete Dio nell’intelletto. L’intelligenza divina è nel cuore. Apritevi ai vostri simili. Consentite a voi stessi di sperimentare che cosa sentite per loro, e di percepire ciò che essi sentono. Le vostre interazioni con loro costituiscono la base della vostra crescita. Quando temete ciò che potreste trovare in voi stessi, o negli altri, qualora foste disposti ad ascoltare quello che gli altri hanno da dirvi, voltate le spalle alle opportunità che vi dà l’universo di trovare il potere del vostro cuore, il potere della compassione. Finché non trovate il coraggio di impegnarvi nelle relazioni umane non potete crescere. La compassione è reciproca. Il corpo fisico è lenito e rinvigorito dall’energia del cuore, e logorato da correnti a bassa frequenza come la collera, la rabbia, la paura e la violenza. Quando manifestate ostilità nei confronti di qualcuno e prendete le distanze dal vostro cuore, soffrite tanto quanto l’altro, mentre quando mostrate compassione per qualcuno siete nello stesso tempo gentili con voi stessi. Quando la vostra consapevolezza si espande, e diventate consci di ciò che sentite, diventate consci del duplice effetto della compassione e della sua mancanza. Diventate consapevoli del danno che provocate al vostro corpo quando sentite e agite senza compassione. Sfidate le vostre paure. La paura di crescere e di trasformare il vostro sé è la causa del vostro bisogno di liberarvi dalla situazione attuale e cercare altro. Quando vi accorgete di seguire uno schema in base al quale desiderate ciò che non avete invece di ciò che avete, e l’erba del vicino vi appare più verde solo perché è del vicino, affrontate la situazione. Sfidatela ogni volta che compare rendendovi conto che quando compare non siete nel momento

presente, non siete impegnati nella vostra attuale dinamica energetica, ma riversate energia in un futuro che non esiste. Ogni volta che vi sentite negativi fermatevi, riconoscete la negatività e liberatevene consapevolmente. Chiedetevi che cosa sentite e qual è la causa. Andate alla radice della sensazione in quell’istante e, mentre vi date da fare per estirparla, contemporaneamente guardate il lato positivo e ricordate a voi stessi la grande verità che è in atto qualcosa di spiritualmente profondo, che la vostra vita non è un caso, che aderite a un contratto. Fate attenzione alle parole che usate e alle azioni che vivete, a chi siete e a come usate il vostro potere. In altri termini, quando dite una certa cosa, quando assumete impegni, quando plasmate il potere della vostra vita, abbiate ben chiaro in mente che ogni volta siete quello che dite di essere, che dietro ciò che dite si cela la vostra forza, perciò controllatela adeguatamente. Se non siete consci della vostra intenzione, o se sospettate di agire in base a un altro ordine del giorno, chiedetevi: «Che cosa sta succedendo, realmente?» Esaminare le vostre motivazioni presuppone automaticamente una guida. Non sarete soli mentre esaminate la situazione. La fiducia vi consente di dare. E di dare senza riserve. Quello che date vi sarà dato. A seconda che, nel dare, siate ponderati, misurati o tirchi, nella vostra vita creerete ponderazione, misura o tirchieria. Riceverete esattamente ciò che riservate agli altri. Questa è la legge del karma, gli altri vi ameranno e vi serviranno esattamente come voi fate con loro. Riceverete amore e compassione, se è questo che irradiate. Se emanate paura e sospetto e la sensazione di voler tenere gli altri a distanza, susciterete negatività, perché è ciò che state chiedendo. La fiducia vi permette di sperimentare la beatitudine. Quando confidate nel fatto che l’universo provvede in ogni momento ai bisogni della vostra anima, e che i consigli e l’appoggio dei vostri maestri non fisici sono sempre a vostra disposizione, siete liberi di trarre piacere dalle vostre interazioni con gli altri e di accantonare le frequenze più pesanti della manipolazione e dell’atteggiamento protettivo. Il risveglio è uno stato di beatitudine, non di dolore. È la beatitudine. È il perfetto equilibrio e l’armonia dell’amore. È tutto questo e altro ancora. Il cammino verticale significa chiarezza, non dolore. La fiducia vi permette di ridere. Potete crescere con una propensione al riso e al divertimento, oppure seri e compassati. I partner spirituali vedono da

una prospettiva impersonale, e si aiutano l’un l’altro a vedere da quella prospettiva il significato delle loro esperienze. Possono ridere per la ricchezza, la bellezza e l’allegria dell’universo. Traggono piacere l’uno dall’altro. Vedono le frustrazioni dei bisogni della personalità per quello che sono: insegnamenti, a volte grandi insegnamenti, per l’anima. Ogni giorno, non fate che creare ciò che è giusto e perfetto. Applicate la coscienza a questo processo. Questa è fiducia. Benché ciò che trovate e che fate in ogni momento sia appropriato e perfetto per l’evoluzione della vostra anima, la forma delle esperienze della vostra vita è comunque determinata dalle vostre scelte. Siete voi che scegliete di indulgere al risentimento o di rodervi nella collera o di lasciarvi sopraffare dal dolore, o di liberarvi di queste correnti di energia a bassa frequenza. Ogni scelta che fate, che si tratti di indugiare nella negatività o di insediarvi nel vostro cuore, è perfettamente funzionale all’evoluzione della vostra anima. Tutte le strade conducono a casa. Se scegliete l’ira, o il dolore, o il risentimento, o la gelosia, imparerete la lezione dell’amore solo attraverso la sofferenza, il trauma e il senso di perdita. Di certo vi evolvete, perché non può essere diversamente, visto che siete in cerca del potere autentico. Non potete abbandonare questa ricerca. Potete soltanto scegliere se desiderate intraprenderla consapevolmente o inconsapevolmente. Potete scegliere di impegnare, attraverso le vostre risposte alle difficoltà della vita, il pieno potere della vostra anima. Questo è il cammino consapevole verso la pienezza del potere autentico. Se alla fine vi evolverete comunque oltre la scuola terrena, oltre il bisogno di una personalità, di un corpo e dell’illusione in cui sembrano esistere paura, collera e insicurezza, perché dovreste scegliere il cammino verticale? Sta a voi deciderlo. Il cammino che percorrete ora non è ignoto all’universo. I dolori, le angosce e le violenze che sperimentate possono essere considerati segnali lungo il cammino che avete scelto. Se per esempio avete scelto la via dell’apprendimento attraverso la gelosia, sperimenterete l’ansia e la paura di perdere ciò che ritenete indispensabile per vivere, perché queste esperienze fanno parte del percorso di apprendimento attraverso la gelosia. Potrebbero essere lì per indicarvi come appare la strada tra il ventesimo e il trentesimo chilometro. Se scegliete il percorso di apprendimento attraverso la collera, sperimenterete rifiuto e violenza; se

scegliete il cammino dell’amore, sperimenterete l’amore da parte degli altri, e così via, perché la scelta di un particolare cammino è anche la scelta di particolari tipi di esperienze. Dal punto di vista dell’universo, non camminate su un terreno vergine. Perseverare nella ricerca del potere esterno, che ora non conduce da nessuna parte, o decidere di costruire dentro di voi il potere autentico e impegnarvi sul cammino dell’evoluzione che è attualmente quello della nostra specie: da questa decisione dipendono le esperienze con cui contribuirete all’evoluzione della vostra anima e dell’anima del genere umano. Qualunque sia la vostra scelta, contribuite adeguatamente e perfettamente alla vostra e all’altrui evoluzione. Questo è vero. Ma perché scegliere di imparare inconsapevolmente? In questo modo ottenete forse il senso di sicurezza, di appagamento e di riuscita che state cercando? Non desiderate forse, in quanto individui e in quanto specie, prendere parte al processo evolutivo dalla percezione dell’universo limitata ai cinque sensi a quella multisensoriale, dall’esplorazione della realtà fisica attraverso i cinque sensi all’evoluzione attraverso la scelta responsabile sotto la direzione e con l’assistenza delle guide e dei maestri non fisici? Non vi disturba pensare all’universo come a qualcosa di estraneo e senza vita, che potete percepire solo attraverso i cinque sensi? Come reagisce il vostro cuore al pensiero che l’universo è vivo e misericordioso e che con esso e altre anime che abbiano grande potere e luce imparate attraverso il processo di cocreazione della realtà che sperimentate? Guardate le possibilità future che si aprono davanti al nostro mondo costruito sull’energia della personalità, e quelle che invece si aprono davanti a un mondo costruito sull’energia dell’anima. Quale via scegliete? Consentite a voi stessi di diventare consapevoli di ciò che sentite. Concedetevi di scegliere il comportamento più positivo in ogni momento. Quando scaricate consapevolmente l’energia negativa e sintonizzate le vostre intenzioni con ciò che vi dice il cuore, quando sfidate le paure e ve ne liberate scegliendo di guarire, schierate la vostra personalità dalla parte dell’anima e vi avviate a diventare un essere di luce perfettamente intero, ricco di potere e interiormente sicuro. Umiltà, perdono, chiarezza e amore, tutti i doni dello spirito, mettono radici e sbocciano, mentre attirate verso voi stessi il dono più grande che l’universo possa fare: esseri umani realmente aperti. Invece di essere un’anima in un corpo, diventate un corpo in un’anima.

Raggiungete la vostra anima. Spingetevi ancora più in là. L’impulso della creazione e il potere autentico – il punto della clessidra tra energia e materia: quella è la sede dell’anima. Che cosa significa entrare in contatto con quel luogo? Diventare spiritualmente adulti è emozionante.

Un invito Caro amico, se sei interessato a creare rapporti di potere autentico e di spiritualità nella tua vita, allora ti invito a partecipare insieme a me a SeatoftheSoul.com, dove troverai una moltitudine di informazioni, risorse, consigli ed esercizi pratici ideati per sostenerti nella creazione di una vita piena di gioia, pace interiore e rapporti significativi. È il perfetto accompagnamento a Una sedia per l’anima e ti aiuterà a espandere appieno il tuo potenziale, ricoprendoti dei doni che ti spettano per diritto di nascita. Aspetto con impazienza di vederti online su SeatoftheSoul.com Con affetto, Gary Zukav

Guida allo Studio Una sedia per l’anima presenta il quadro più ampio possibile di un’intera specie che si sta trasformando da una percezione limitata e da mezzi evolutivi brutali per arrivare alla consapevolezza di se stessa e del suo mondo, utilizzando come strumento di evoluzione una meravigliosa crescita spirituale. La Guida allo Studio vi aiuterà a sperimentare tale trasformazione in termini di vita ed esperienze quotidiane. I suoi esercizi vi sosterranno nell’atto di guardare e apprezzare voi stessi, le vostre esperienze e il prossimo sotto una nuova luce. Inoltre la Guida vi suggerirà esperimenti per approfondire la vostra comprensione, nonché vari modi di applicarla. Vi incoraggerà a prendere in mano la vostra vita con autorevolezza e a far sì che sia ricca di armonia, collaborazione, condivisione e rispetto. Potrete esplorare ciascuna domanda oppure continuare a svolgere qualsiasi esercizio per tutto il tempo che vorrete, nonché tornare alle varie sezioni per comprenderle più a fondo. Pur occupandomi della mia crescita spirituale da circa venticinque anni, devo dire che continuo a comprendere sfumature nuove e più profonde dei concetti di Una sedia per l’anima ogni anno che passa, e a volte addirittura a distanza di una sola settimana. Quanto più vi concederete di andare a fondo dentro voi stessi o gli altri, tanto più accelererete la vostra crescita, per riuscire alla fine a contribuire con il cuore all’evoluzione vostra e della vostra specie. Mentre studiate Una sedia per l’anima, cercate di tenere un diario. Ogni volta che lo leggerete vi capiterà di trovarci significati più profondi e nuove illuminazioni. Metteteli per iscritto insieme ai vostri pensieri, in modo da poterli ricordare, e anche in modo da potervi accorgere di come siano cambiati nel tempo. Potrete studiare la Guida da soli o in gruppo. Nel caso che studiate in compagnia, vi suggerisco di condividere le vostre risposte alle domande e i risultati degli esperimenti con il gruppo, se ne avete voglia. I membri del gruppo sono i vostri potenziali partner spirituali. Alla fine nuove percezioni e valori vi spingeranno a una creazione costruttiva condivisa con gli altri. Benché nessuno possa effettuare per voi il lavoro della vostra evoluzione,

non è più tempo di comportarsi da lupi solitari o da monaci isolati, da eremiti in cerca di illuminazione. Fino a poco tempo fa la nostra evoluzione è avanzata lentamente, mentre adesso procede alla velocità della luce. Nel giro di poche generazioni tutti sperimenteranno la percezione ampliata che sta emergendo dentro milioni di esseri umani. Questa Guida allo Studio vi aiuterà non solo a riconoscerla, ma anche a usarla consapevolmente per attirare nella vostra vita il suo nuovo, sbalorditivo potenziale: il potere autentico. È disponibile online una versione ampliata e più completa di questa Guida: basterà cliccare su www.autenthicpower.com/sg se state leggendo un eBook oppure digitando l’indirizzo sul vostro motore di ricerca se il vostro libro è in versione cartacea. Su www.seatofthesoul.com sono inoltre disponibili un programma e una comunità di sostegno. Sono felice di essere un allievo della scuola della terra insieme a voi. Gary Zukav

1 Una sedia per l’anima parla della nascita di una nuova umanità, una nascita che, pur essendo per certi versi naturale, rappresenta anche una sfida. L’emergere di percezioni multisensoriali – che vanno cioè al di là di ciò che può essere visto, udito, gustato, toccato o annusato – avviene senza sforzo. Sta succedendo già, che noi lo vogliamo o meno. C’è chi vi oppone resistenza, perché non vuol vedere quel che vede. La percezione multisensoriale porta con sé un nuovo potenziale, che è quello del potere autentico, ovvero l’allineamento della personalità con l’anima. Questo nuovo potenziale non viene alla luce automaticamente, ognuno di noi deve crearlo da sé. Per creare potere autentico occorre sperimentare all’interno di noi stessi la differenza tra paura e amore e scegliere l’amore a prescindere dai sentimenti che hanno luogo al nostro interno – come rabbia, gelosia o risentimento – e da ciò che avviene all’esterno – come ad esempio un altro attacco alle Torri Gemelle, una malattia o la morte di un bambino. Questa è la parte più difficile. Una sedia per l’anima vi mostra che cosa sia il potere autentico, perché sia importante e come crearlo.

Evoluzione Se l’ambiente fisico viene vissuto solo tramite i cinque sensi, l’istinto di sopravvivenza sembrerà il criterio fondamentale dell’evoluzione, la base della vita nell’arena fisica si trasformerà in paura e di conseguenza il controllo sull’ambiente circostante e su coloro che vi abitano apparirà essenziale. Ciò produce un tipo di competizione che influenza ogni aspetto della nostra vita. Il potere su ciò che può essere palpato, annusato, assaggiato, udito o visto è di tipo esterno, e tutte le percezioni di maggiore o minore valore personale che ne derivano sono esterne. Al centro di qualsiasi violenza c’è la competizione per il potere esterno. La nostra comprensione più profonda ci porta a un altro tipo di potere che ama la Vita in ogni sua forma, non giudica e recepisce l’importanza e lo scopo di ogni minimo dettaglio presente sulla terra. Questo è potere autentico, che affonda le sue radici nella fonte più profonda del nostro essere. Non può essere acquistato, ereditato o accumulato. Ci stiamo evolvendo da una specie che insegue il potere esterno in un’altra interessata a quello autentico. Per comprendere adeguatamente l’evoluzione bisogna capire il seguente concetto: il potere autentico è l’obiettivo del nostro processo evolutivo nonché del nostro stesso essere. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg1.

Domande Ecco alcune domande da porvi. Cercate di aprirvi a quelle che vi vengono in mente, e quando arriveranno altri pensieri, accoglieteli a loro volta. Non esistono domande giuste o sbagliate. Le domande che vedete qui sono fatte per aiutarvi a esplorare voi stessi e le vostre esperienze. A volte ve ne verranno in mente altre: lasciate pure che arrivino. Se siete in gruppo, condividetele con gli altri, e poi continuate a porvele anche dopo che ve ne sarete andati. Mettete per iscritto le risposte, così da poterle ricordare: stimoleranno ancora altre domande e risposte in voi, quando le rileggerete in futuro. 1. Ritenete che una persona amorevole sia più evoluta di una di animo meschino? Perché? 2. Avete mai vissuto un’esperienza multisensoriale, oppure pensate che potreste averne avuta una? 3. Sentite, o sospettate mai, di poter avere dei doni da elargire, e volete sapere quali siano? 4. Cosa rende tale una persona potente? Chi influenza con maggior forza la vostra vita: coloro che incutono timore o coloro che tengono sinceramente a voi? 5. Mettete per iscritto parecchi esempi di potere esterno. Avete mai vissuto una o più esperienze di potere autentico? Appuntatevele. 6. Vi è mai sembrato di essere di più di quanto pensavate, ad esempio, più di una mente e un corpo?

Esercizio

Io sono multisensoriale? Stendete un elenco dei criteri di identificazione della multisensorialità. Ad esempio: • &bnsp; Dentro di me so quale decisione ho bisogno di prendere. • &bnsp; Ho dei presentimenti. • &bnsp; Do valore alle mie intuizioni. • &bnsp; A volte so più di quanto io riesca a vedere. (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Lezioni di vita Forse vi sorprenderà constatare fino a che punto la percezione multisensoriale faccia già parte della vostra vita. L’obiettivo è riconoscerla, onorarla e sperimentarne la portata: potrebbe venirvi più naturale di quanto vi aspettiate. La percezione multisensoriale è la capacità di vedere al di là di ciò che può essere individuato dai cinque sensi. Prefissatevi ogni giorno l’intenzione di trovare un significato personale nelle vostre esperienze quotidiane, nel corso della prossima settimana. Apritevi in maniera tale da vedere significati mai scorti prima e da riconoscere alle vostre illuminazioni il valore di esperienze di percezione multisensoriale. Prendete appunti e tenete un diario ogni sera riguardo a ciò che avete visto in questo modo. Alla fine della settimana mettete per iscritto le vostre risposte alle seguenti domande: • &bnsp; Qual è stato il vostro esempio più significativo di percezione multisensoriale? • &bnsp; Che cosa avete imparato da una simile esperienza? • &bnsp; In che modo l’intenzione di trovare significato nella vita quotidiana ha influito sulle vostre esperienze? Siate specifici. • &bnsp; In che modo ciò che avete scoperto ha influito sulla prospettiva che avete di voi stessi e di altri? Fornite degli esempi. Ora prendetevi un’altra settimana e prefissatevi ogni giorno la stessa intenzione. Prendete appunti e scrivete ogni sera sul diario ciò che avete visto dalla prospettiva multisensoriale. Alla fine della settimana scrivete le vostre risposte alle seguenti domande: • &bnsp; Che cosa avete scoperto su voi stessi, aprendovi alla percezione multisensoriale? Siate specifici. • &bnsp; Qual è stata, nella vostra vita, la prima esperienza multisensoriale che avete riconosciuto come tale? • &bnsp; Qual è stato l’esempio più significativo di esperienza

multisensoriale nella vostra vita?

2 Questo capitolo parla del vostro intelletto e dei vostri cinque sensi, che sono collegati. I cinque sensi forniscono informazioni all’intelletto: ciò che vedete, udite, assaporate, toccate e annusate. L’intelletto mette a confronto le informazioni e le analizza, ne trae deduzioni e conclusioni e vi dice in che modo mantenervi vivi e a vostro agio. Non può comprendere informazioni che non derivino dai cinque sensi, ovvero quelle che invece possono essere fornite da un’esperienza multisensoriale, la quale non «ha senso», letteralmente, per l’intelletto. Noi le chiamiamo «illogiche» o «insensate»; un esempio di ciò possono essere le esperienze di altre personalità della vostra anima che vivono in epoche o luoghi diversi, come il passato, dal punto di vista della vostra personalità. Eppure è proprio di questo tipo di informazione che c’è adesso bisogno per creare vite sane, forti e costruttive. L’intelletto non riesce nemmeno a immaginare questa nuova circostanza, di cui invece parlerà il presente capitolo. In Oriente viene chiamato karma, e in Occidente Regola Aurea.

Il karma Per creare potere autentico bisogna diventare responsabili di ogni cosa che si crea. La legge universale di causa ed effetto vi mostra che siete già responsabili di ogni cosa che create, ed esserne consapevoli vi dà un forte incentivo per trarre esperienze sane e costruttive dalle vostre scelte. Ecco la legge del karma: ciò che fate vivere al prossimo verrà vissuto anche da voi o da un’altra personalità della vostra anima. Viceversa, ciò che un’altra personalità della vostra anima provocherà nell’esperienza di qualcun altro potrebbe venire vissuto anche da voi. Il karma è il maestro universale impersonale della responsabilità. Quando capirete che le vostre esperienze sono necessità karmiche, sarà meno probabile che ve la prendiate a livello personale, reagendo con rabbia, con giusto sdegno, con giudizi, ecc. (Ricordate: Non giudicate se non volete essere giudicati.) Ciò significa che creerete anche meno esperienze dolorose e più esperienze gioiose per voi stessi e per altre personalità della vostra anima. Scegliendo con saggezza e responsabilità mentre vi sentite arrabbiati, giudicanti, ecc., entrerete consciamente nell’evoluzione della vostra anima (e creerete potere autentico). Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg2.

Domande Ecco altre domande da porre a voi stessi. Se vi viene da reagire a qualcuna di esse (magari assumendo un atteggiamento giudicante o di scarsa considerazione, oppure apprezzandole, convalidandole, sorprendendovene) mettete per iscritto la vostra reazione. Se siete in gruppo, parlate delle vostre risposte e ascoltate con mente aperta le esperienze dei compagni. Appuntatevi le risposte in modo da potervele ricordare. Potreste accorgervi che alcune di loro cambiano con il tempo. 1. Nel corso della scorsa settimana, quante volte vi siete sentiti rabbiosi, risentiti, traditi, superiori, inferiori, ecc., e avete agito spinti da quelle emozioni? 2. Vi siete mai chiesti: «Perché proprio io? Che cosa ho fatto per meritarmi questo?» Mettete per iscritto qualche esempio. 3. Quante volte vi siete sentiti feriti e avete avuto voglia di ferire la persona che ritenevate responsabile della vostra sofferenza? 4. Vi sareste comportati nello stesso modo se aveste saputo che la causa della vostra sofferenza potrebbe aver avuto luogo secoli prima della vostra nascita? 5. Che ve ne pare della possibilità di creare esperienze felici per voi stessi e per altre personalità della vostra anima? Immaginate in che modo metterla in pratica. Scrivete tutto ciò che vi viene in mente e tornateci spesso. Scegliete quali esperienze intendete attirare nella vostra vita.

Esercizi

Una settimana di gentilezza Cercate di riuscire a essere simpatici e gentili con le persone che incontrerete nel corso di questa settimana. Estendete la gentilezza a coloro con cui parlate al telefono o a cui scrivete delle e-mail o delle lettere. Poi fate caso a come vi sentite e agli effetti che notate nella vostra vita. Raccontate la vostra esperienza ad altri, e se non stanno svolgendo l’esercizio, invitateli a farlo e a raccontarvi a loro volta le loro esperienze.

Esplorare la Regola d’Oro Ricordate un momento in cui vi è successo qualcosa che vi ha procurato sorpresa o gioia, come ad esempio un dono inaspettato o un atto di bontà. Chiedetevi: «Per caso ho procurato anch’io una simile sorpresa o gioia ad altri?» Ricordate invece un momento in cui siete rimasti scioccati o feriti da qualcosa, ad esempio quando vi siete sentiti traditi o avete subito una sfuriata da qualcuno. Domandatevi: «Per caso ho procurato anch’io un simile shock o dolore ad altri?» Avete mai pensato che quanto state vivendo, sia esso gioioso o doloroso, è una conseguenza di scelte effettuate da voi o da un’altra personalità della vostra anima? Riflettere su simili questioni stimolerà in voi conversazioni e legami più profondi con le persone della vostra vita. (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Un’esperienza karmica?

Rievocate un momento in cui siete stati consapevoli di aver avuto o di poter avere un’esperienza karmica... e cioè un’esperienza che, stando al vostro intuito, era basata sul karma creato da voi o da un’altra personalità della vostra anima. Quale impatto ha avuto sulla vostra vita? Forse avete intuito che conteneva di più... che era più complessa di quanto voi riusciste a formulare a parole. Esplorate l’argomento da soli o insieme ad altri. Chiedete al vostro intuito in che modo tale consapevolezza possa sostenervi nella vostra crescita spirituale. Se invece non avete mai vissuto un’esperienza simile, immaginate che effetto vi farebbe provarla.

3 Nel passato, considerazione significava mettere qualcosa, tipo la divinità, o qualcuno, tipo un santo, al di sopra e al di là dell’esperienza umana. Oggi possiamo percepire noi stessi e gli altri in un modo che sarebbe impossibile usando gli occhi, le orecchie, il naso, il gusto e il tatto. Non siamo soliti confondere ciò che i nostri cinque sensi ci dicono su una persona, come ad esempio di che sesso è, il colore della sua pelle o la sua nazionalità, con la sua essenza. Gli esseri umani limitati ai cinque sensi non scambiano i vestiti che un individuo indossa – ad esempio un completo di giacca e cravatta, un abito da sera o un paio di jeans da lavoro – con colui o colei che li indossano. Allo stesso modo, gli esseri umani multisensoriali non si confondono tra l’abito terreno, che può prendere le sembianze di un artista bianco americano o di una suora thailandese dalla pelle giallognola o ancora di un insegnante africano, con l’anima che lo indossa. I multisensoriali sono inoltre in grado di percepire gli oceani, le foreste, i deserti e le montagne in modi che alle persone limitate ai cinque sensi sono preclusi. Entrare in collegamento con l’essenza di una persona o di una cosa è un’esperienza multisensoriale. Questa è considerazione, che è qualcosa di diverso dal rispetto. Si può rispettare l’uno senza rispettare l’altro, ma non si può provare considerazione per una persona senza provarla per tutti.

Considerazione Considerazione è saper vedere oltre il guscio esterno dell’apparenza fino all’essenza esistente al suo interno. Considerazione significa collegarsi con il vero potere e con l’essenza di ciò che una persona o una cosa sono. È una percezione sacra, è riconoscere le personalità in quanto abiti terreni e distogliere l’attenzione dalla terra per spostarla su ciò che la sta indossando. Questa è l’anima. Considerazione è accettare che ogni forma di vita sia, in se stessa e di per sé, sacra. Senza considerazione diventiamo crudeli e distruttivi e creiamo un karma doloroso per noi stessi. Una persona che ne è dotata evita automaticamente le gravi conseguenze karmiche create comportandosi senza considerazione, e ogni azione che vi si basi è un passo avanti verso l’allineamento con l’anima. L’anima prova considerazione per qualsiasi forma di vita. Una persona capace di provarla vede e onora la divinità in tutte le sue forme. Per vivere con considerazione occorre sfidare i valori e le percezioni di un mondo limitato ai cinque sensi che non apprezza la vita. Acquisire tale capacità significa sostanzialmente diventare persone spirituali. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg3.

Domande Usate le seguenti domande per appuntare la vostra attenzione sulle esperienze di considerazione, in modo da stimolare in voi nuove percezioni e illuminazioni. 1. Quanto spesso giudicate le persone che vi circondano in base al colore della pelle, all’aspetto fisico, al vestiario, alle convinzioni, alle azioni e a ciò che possiedono? A volte è difficile rispondere a questa domanda perché le parti della vostra personalità che giudicano gli altri vi sono talmente familiari che i loro giudizi non vi sembrano nemmeno tali, dandovi invece l’impressione che le cose stiano davvero così. Perciò prendetevi almeno una giornata per osservare quanto spesso giudicate gli altri o voi stessi e mettete per iscritto i vostri giudizi via via che li notate. 2. Quando gli altri vi giudicano per gli stessi motivi, ve ne accorgete? Scrivete e/o raccontate le vostre osservazioni. 3. Le persone possono guadagnarsi la vostra considerazione, nello stesso modo in cui si guadagnano il vostro rispetto? Fate caso a ciò che provate quando provate considerazione e a ciò che sentite quando avete rispetto per gli altri. Scrivete quel che notate e condividetelo con gli altri, se possibile. 4. Vedete la divinità in tutte le forme di vita? 5. Vi piacerebbe che fosse così? Dedicate uno o due giorni a vedere se riuscite a scorgere la divinità ovunque posiate lo sguardo.

Esercizio

Riuscite a vedere in modo diverso? (Se siete insieme ad altri, una persona leggerà l’esercizio mentre gli altri tengono gli occhi chiusi.) • &bnsp; Riportate alla mente una persona che conoscete da molto tempo ma con la quale non vi sentite in rapporti di amicizia, anche se vi piacerebbe. Provate un senso di inferiorità o di gelosia nei suoi confronti? O magari avete assunto un atteggiamento di superiorità o di giudizio? Perché vi sentite distanti da lei? • &bnsp; Avete guardato solo all’abito terreno di questa persona? • &bnsp; Vi siete concentrati su ciò che fa o su come si veste? • &bnsp; Ritenete di non essere in grado di comunicare con lei a causa di un malinteso o di un litigio che c’è stato tra voi? • &bnsp; Vi sentite distanti perché la vostra vita vi ha portati in una direzione diversa? Ora apritevi alla possibilità di vedere la persona in modo differente. Prefissatevi l’intenzione di vedere oltre le apparenze del suo abito terreno. Dedicate almeno un quarto d’ora a questo esercizio. Chiudete gli occhi e raffiguratevi la persona in questione. Rammentate a voi stessi che non siete al corrente di tutto quanto sta avvenendo nella sua vita... le sue difficoltà, le sue paure, le sue gioie, il suo terrore. Ricordate che voi siete un’anima, così come lo è quella persona. Se tenevate gli occhi chiusi, ora riapriteli e fate caso a ciò che provate nei suoi confronti adesso. Sentite compassione? In caso contrario, continuate a praticare questo esercizio più volte finché, da contratti che eravate, non comincerete a sentirvi aperti. Se prima vedevate solo la sua personalità, ora vi renderete conto che quella persona è un’anima con indosso un abito terreno. Concedetevi di assaporare appieno l’istante in cui la paura, il giudizio e il disprezzo scompaiono e al loro posto emerge la considerazione. Continuate a

esercitarvi ogni giorno per tutto il tempo che vi va e scegliete persone diverse verso le quali vorreste cambiare prospettiva, passando da un atteggiamento giudicante a uno di considerazione. (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Lezione di vita Questa settimana prefissatevi l’intenzione di vedere considerazione in ogni persona e in ogni cosa, compresi i vostri rapporti con coloro che vi sono vicini, con i conoscenti, con le persone che incontrate di passaggio o da cui vi sentite distanti, ecc. Riconfermate l’intenzione ogni mattina e ogni volta che ve ne ricordate durante il giorno. Alla fine della settimana mettete per iscritto le vostre risposte alle seguenti domande: • &bnsp; Guardare a tutto con considerazione durate l’ultima settimana vi ha aiutato a rendervi conto di qualcosa? Fornite esempi. • &bnsp; Che cosa avete creato, prefissandovi questa intenzione? Siate specifici.

Esercizi e domande Usate le seguenti domande come un aiuto per esplorare la considerazione: 1. La vostra anima prova considerazione per la vita in tutte le sue forme, voi compresi. Avete considerazione per voi stessi? 2. Che cosa significherebbe avere considerazione per voi stessi? 3. La considerazione per voi stessi sarebbe narcisistica? Alcune parti della vostra personalità basate sulla paura potrebbero sentirsi narcisistiche. È importante diventarne consapevoli in modo da poter distinguere la differenza tra narcisismo e considerazione per se stessi. Mettete per iscritto e/o raccontate le vostre scoperte. 4. Che cosa significherebbe avere considerazione per qualcun altro? 5. Se considerazione equivale a riconoscere l’essenza di una persona o di una cosa, come si fa a provare considerazione per l’essenza di qualcuno senza provarla anche per la propria? 6. Se provate considerazione per ogni cosa, perché mai la vostra vita dovrebbe essere diversa?

4 Le emozioni sono importantissime, non si può crescere spiritualmente senza diventarne consapevoli: questo ribalta il concetto comune sulle emozioni, che è in genere sbagliato. Si ritiene infatti che le emozioni non servano ad alcuno scopo utile: al pari di un’appendice possono essere molto dolorose, e non si perde niente facendosi togliere un’appendice. In realtà, va perduto un tesoro meraviglioso, se veniamo privati delle emozioni: si tratta infatti di messaggi dell’anima che contengono informazioni inestimabili le quali, nel caso non siano recepite, ci vengono recapitate più e più volte. Non sono solo le emozioni piacevoli e felici a portarci informazioni importanti: anche quelle dolorose, persino le più insopportabili, le trasmettono. In altre parole, il cammino verso la crescita spirituale passa attraverso il cuore. Solo tramite le emozioni potrete sperimentare il campo di forze della vostra anima: saranno proprio loro a dirvi quali parti della vostra personalità sono amorevoli e capaci di creare conseguenze gioiose, se agirete in base a esse, e quali sono invece spaventate e perciò creeranno conseguenze dolorose. Via via che diventerete sempre più spirituali, metterete sempre di più il cuore al centro di tutto. C’è chi crede che mettere il cuore al centro della vita sia sdolcinato e sentimentale, quando invece è vero proprio il contrario: si pone il cuore al centro quando si sceglie di agire in base alle parti amorevoli della personalità, anziché a quelle spaventate. In altri termini, significa smettere di essere inconsciamente controllati da emozioni spaventate e cominciare a scegliere di agire in base a emozioni d’amore. Una volta che sarete in grado di farlo, sarete nella condizione di cambiare la vostra vita, il vostro futuro e il vostro mondo.

Il cuore La logica che ci ha permesso di evolverci come specie limitata ai cinque sensi non può rappresentare significativamente l’esistenza dell’anima, l’evoluzione senza tempo o la dinamica non fisica del karma che genera e collega molte vite. Perciò è giunta l’ora di accogliere un ordine superiore di logica e di comprensione, per creare il quale occorre prestare molta attenzione alle emozioni, e quindi al cuore. Le emozioni vi mostrano quali parti della vostra personalità sono allineate con l’anima e quali no. Senza consapevolezza delle vostre emozioni non potrete vedere le dinamiche dietro le emozioni o gli scopi a cui tali dinamiche sono finalizzate. Solo un cuore compassionevole può ingaggiare direttamente battaglia contro il male. Il male è un’assenza di luce, di divinità, di intelligenza divina. Il rimedio per un’assenza è una presenza, e solo il cuore può portare la luce dove prima non c’era. Ecco perché solo il cuore può combattere direttamente il male. Comprendere che il male è assenza di luce vi permetterà di capire che l’unico posto da cui cominciare a eliminarlo è dentro voi stessi. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg4.

Domande Diventare consapevoli delle vostre emozioni e usarle per creare potere autentico non significa smettere di usare l’intelletto, anzi, lo userete più spesso e con maggiore consapevolezza, il che significa sempre di più al servizio del cuore – e cioè al servizio dell’amore – anziché inconsciamente e al servizio della paura. 1. Avete mai pensato che le vostre emozioni possano servire a uno scopo che vada al di là della sopravvivenza stile «lotta o fuga»? Quali emozioni incontrate in voi stessi che secondo voi sono basate sulla paura? E quali altre invece sentite provenire dall’amore? 2. Che cosa significano per voi le parole «ordine superiore di logica e comprensione del cuore»? Appuntatevi i vostri pensieri in modo da potervi tornare in seguito. 3. Avevate mai considerato il male come un’assenza d’amore? Che cosa significherebbe per voi, se fosse vero? Scrivete i vostri pensieri e parlatene con il cuore ad altre persone che sentite aperte. 4. Avete mai preso in considerazione l’idea che il posto da cui cominciare a eliminare il male del mondo sia dentro di voi? Mettete per iscritto le idee e le illuminazioni che vi vengono in mente mentre riflettete su questo concetto. Se fosse vero, in che modo eliminereste il male dentro di voi?

Esercizi

Scegliete le vostre intenzioni con il cuore Nel corso della prossima giornata o settimana, chiedetevi: «Perché voglio dire o fare o dire questa cosa, in realtà?» prima di scegliere che cosa dire o fare. • &bnsp; È per creare armonia? • &bnsp; Sto facendo o dicendo ciò che al mio cuore sembra bene? • &bnsp; Sto facendo o dicendo ciò che mi dice la mente? Appuntatevi le risposte sul diario. Una volta che avrete svolto l’esercizio da soli, chiedete anche ad altri di partecipare e parlatene tra voi. (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Aprite il cuore Esercitatevi ad aprire il vostro cuore pensando a un momento in cui avete provato amore e apertura verso qualcuno: vostro figlio, un nipotino, un partner, un amico o durante un incontro speciale con uno sconosciuto. Ricordate la situazione e ciò che sentivate nel cuore. La prossima volta che vi sentirete il cuore chiuso (quando vi fa male il petto) concedetevi di sperimentare quel dolore, respirate a fondo, anche se provate un senso di oppressione e, al tempo stesso, rammentate quel momento speciale. Continuate ad aprire il vostro cuore e a respirare a fondo finché non sentirete che state cominciando a rilassarvi, anche se solo un po’. Chiedete al vostro intuito di guidarvi su come aprire il vostro cuore. Ripetete l’esercizio per sfidare la parte della vostra personalità basata sulla paura che sta chiudendo il cuore a voi stessi e ad altri.

(Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Pensiero utile Quando un’intenzione viene dal cuore, porterà la sua energia nell’azione e creerà delle esperienze per voi. Quando invece l’intenzione non viene dal cuore, porterà paura nell’azione e plasmerà le vostre esperienze. Dovete essere consapevoli di ciò che sentite e pensate in maniera tale da riconoscere le differenze. Il vostro cuore è aperto, accogliente, creativo e ben collegato alla realtà. Vi fa star bene e vi rilassa. La paura è impaziente, altezzosa, chiusa e sulla difensiva. Vi fa star male e non può tollerare le differenze. Il cuore include, la paura esclude. Il cuore vi mantiene in contatto con il tutto. Il tutto è Vita. Senza il cuore a illuminarli, i vostri viaggi diventeranno esperienze spaventose. Ecco una breve lista di controllo da usare per capire se il vostro cuore è chiuso o aperto. CUORE CHIUSO Sentimentale Limpido e in contatto con la realtà

CUORE APERTO Esclusivo Inclusivo

5 Fare appello all’intuito è facile come porsi una domanda. Nella fattispecie, domande come: «Perché questa situazione mi turba tanto?», «Perché questa interazione mi fa un effetto del genere?» e «Che cosa posso imparare su me stesso da questa esperienza?» invocano sempre una guida, e la guida arriva in ogni caso. Come mai avviene ciò? L’intelletto e i cinque sensi non possono spiegare l’intuito né mostrarvelo, ma voi potrete sperimentarlo da soli. È la vostra fonte di illuminazione che vi aiuta a restare nella scuola terrena, a esprimere la vostra creatività e a ispirarvi. Vi consente di trarre beneficio da una compassione e da una saggezza più grandi di quelle che possiamo dare o ricevere dagli altri. L’intuito è una sorgente di verità personali e impersonali. È naturale voler accedere all’intuito e goderselo. Gli esseri umani limitati ai cinque sensi non credono che sia degno di studi seri. Talvolta capita che i multisensoriali si ritengano superiori perché possiedono capacità intuitive, e così utilizzano l’intuito con il cuore chiuso. Tuttavia chi vuole creare potere autentico dipende dall’intuito, che in tal caso costituisce la principale facoltà per prendere decisioni.

Intuito L’intuito è una percezione che va al di là dei sensi fisici ed è fatta apposta per aiutarvi. È ciò che rende multisensoriali. Gli esseri umani multisensoriali sono in comunicazione cosciente con le intelligenze avanzate, e possono accedere a un aiuto compassionevole e impersonale. Questi esseri dotati di multisensorialità considerano le illuminazioni, le intuizioni, i presentimenti e le ispirazioni alla stregua di suggerimenti provenienti da una comprensione e una compassione più grande della loro, alla quale sono collegati. Usano questa guida per creare potere autentico. Il vostro sé superiore è l’aspetto della vostra anima all’interno di voi stessi. Comunicare con l’anima attraverso il sé superiore produce verità personale: una verità che per lo più è efficace solo per voi. Si tratta di un processo intuitivo che si svolge all’interno di voi stessi. Comunicare tramite il vostro sé superiore con anime più avanzate della vostra produce verità impersonale, ossia una verità che risulta vera per chiunque vi entri in contatto. Questo è ricevere informazioni mediante canali intuitivi. Le personalità multisensoriali fanno affidamento sulle verità che ricevono dai propri sé superiori e, per loro tramite, dalle proprie anime e da anime più avanzate. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg5.

Domande Tornate indietro nei ricordi o nella vostra creatività per trovare risposte a queste domande. Se siete in gruppo, condividete le vostre risposte con i partner spirituali e siate pronti a imparare qualcosa su voi stessi da ciò che condividono con voi. 1. Avete mai avuto illuminazioni improvvise o sorprendenti? Avete agito in base a esse? Quali cose importanti vi sono accadute in conseguenza di tali azioni, oppure, se non avete agito, secondo voi che cosa ve lo ha impedito? 2. Siete mai stati ispirati all’improvviso da un’idea, da un progetto o da una possibilità che erano molto significativi per voi, oppure che lo sono diventati in seguito? 3. Vi siete mai ritrovati a provare compassione per qualcuno che ha fatto un torto a voi o ad altri, pur continuando a non apprezzare né approvare il modo in cui lui o lei si erano comportati? 4. Vi è mai venuto in mente che potete contare su un’assistenza o un aiuto invisibili ai vostri occhi, ma di cui sentite la presenza accanto a voi? 5. Vi attrae l’idea che non siete soli e che potete accedere a una guida amorevole tramite l’intuito?

Esercizio

Una pratica quotidiana per consultare l’intuito Ogni volta che reagite a qualsiasi cosa... • &bnsp; Mi sento sopraffatto (troppo indaffarato, non ho abbastanza tempo, ecc.) • &bnsp; Sono triste (depresso, agitato, impaziente, ecc.) • &bnsp; Ho perso il lavoro (odio il mio capo, ecc.) • &bnsp; Lui o lei mi hanno deluso (tradito, ingannato, ecc.) • &bnsp; Mi sento inferiore (invisibile, indegno ecc.) • &bnsp; Sono sconvolto perché mi si è rotta la macchina (è stato annullato il volo, ecc.) • &bnsp; Mi sento autorizzato a... (superiore, migliore di, ecc.) Domandatevi: Che cosa posso imparare su me stesso da questa reazione? Come posso andare oltre il controllo di questa parte della mia personalità che sta reagendo adesso? Come posso cambiare la mia prospettiva, modificandola da spaventata ad amorevole? Mettetevi in ascolto della risposta. Arriverà.

Lezione di vita Ogni mattina di questa settimana prefissatevi l’intenzione di aprirvi al sostegno dell’intuito, un sostegno che è sempre disponibile per voi. Ponetevi le domande con le quali volete essere sostenuti, poi mettetevi in ascolto delle risposte. Potrebbero arrivare immediatamente oppure in seguito, ma arriveranno di sicuro. Ecco qualche esempio di domande che potreste porvi: • &bnsp; Come fare per migliorare il rapporto con mio figlio o mia figlia? • &bnsp; Come diventare consapevole più in fretta delle parti spaventate della mia personalità? • &bnsp; Come prendermi più velocemente le mie responsabilità, quando mi rendo conto che mi ritrovo bloccato in una lotta di potere? • &bnsp; Come completare al meglio il progetto a proposito del quale mi sento confuso? • &bnsp; Come guarire la parte spaventata della mia personalità che si sente finanziariamente inadeguata? • &bnsp; Qual è il miglior modo di rivolgermi a mia suocera (figlio, coniuge, capo, fidanzato, vicino di casa, ecc.)? • &bnsp; Che cosa posso imparare dalle mie esperienze di confusione, rabbia, gelosia, abbuffate alimentari, ecc.? Mettete per iscritto le risposte. Rifletteteci su. Apritevi alle risposte. Notate in quali modi vi sia arrivata quella comprensione intuitiva, o illuminazione, e apritevi anche ad altre possibilità. Ascoltate ciò che state dicendo mentre parlate e mettetevi in ascolto anche di ciò che dicono gli altri. Rievocate i vostri sogni e meditateci sopra. Alla fine della settimana scrivetevi le risposte alle seguenti domande: • &bnsp; Avete la sensazione che questa lezione di vita vi abbia aiutato a sviluppare ulteriormente la capacità di usare l’intuito? Se sì, raccontate come. In caso contrario, chiedete al vostro intuito come sviluppare tale

capacità. Siate pazienti, la risposta arriverà. • &bnsp; Quali domande avete posto al vostro intuito? Quali risposte avete ottenuto? In che modo ve ne siete sentiti sostenuti? • &bnsp; Scrivete la cosa più significativa che avete appreso su voi stessi e sulla vostra capacità intuitiva in questa settimana. • &bnsp; Raccontatela a qualcuno che abbia voglia di aprirsi a proposito della sua guida intuitiva.

Lezione di vita Questa settimana dedicate due giorni a seguire il vostro intuito. Se dedicargli tutta la giornata è troppo per voi, trovate dei periodi di tempo durante il giorno o nel corso di diversi giorni. Stendete un programma (prendete appuntamenti tra voi e il vostro intuito). Mettete per iscritto le vostre esperienze durante la giornata, e la sera rispondete alle seguenti domande sul vostro diario: • &bnsp; Quando avete seguito il vostro intuito? Quando avete opposto resistenza? Siate specifici. • &bnsp; Il vostro intuito vi ha sorpresi? • &bnsp; Che cosa avete scoperto su voi stessi seguendo il vostro intuito? • &bnsp; Quali sono state le cose più significative che avete vissuto, mentre facevate esperimenti con il vostro intuito?

6 Per lo più la gente è convinta che gli esseri umani siano fatti di «materia», ovvero di muscoli, neuroni, organi, un cervello, due mani e due piedi: è un’idea prodotta da una percezione limitata ai cinque sensi grazie alla quale si può individuare solo ciò che si riesce a vedere, udire, toccare, gustare e annusare. La percezione della nostra specie si sta espandendo da una gamma di frequenze nello spettro della luce non fisica a un’altra gamma di frequenze più alte: si tratta dell’emergenza della percezione multisensoriale. Via via che diventiamo multisensoriali stiamo scoprendo che sia noi sia tutto il resto siamo fatti di luce. Luce, coscienza, amore, vita e intelligenza divina sono tutti termini che indicano la stessa cosa, e noi lo siamo. La maggior parte di voi esiste nella realtà non fisica, e perciò moltissime delle vostre interazioni avvengono nella realtà non fisica. La vostra influenza si estende molto al di là del campo dei cinque sensi, ed è istantanea. Le conseguenze delle scelte che effettuate e le emozioni che provate influiscono sugli altri, ovunque essi si trovino. Le energie emanate dalla vostra personalità – le sue paure – seguono il percorso della luce fisica. Non sono istantanee. L’amore incondizionato della vostra anima è istantaneo. Universale, senza confini. Man mano che allineerete la vostra personalità con l’anima, porterete l’amore incondizionato della vostra anima nella scuola terrena.

Luce Voi siete organismi di luce, la cui frequenza dipende dalla vostra consapevolezza. Quando quest’ultima si modifica, si sposta anche la frequenza della vostra luce. Le emozioni sono correnti di energia dotate di diverse frequenze. I pensieri di vendetta, di violenza, di avidità e di sopraffazione sugli altri creano correnti di energia a bassa frequenza, proprio come la rabbia, l’odio, la gelosia e la paura. I pensieri amorevoli, creativi e altruisti producono correnti di energia ad alta frequenza, tipo l’apprezzamento, il perdono e la gratitudine. È la vostra scelta di pensieri a determinare quali correnti emotive voi rafforziate o emettiate. Cambiare i pensieri permette di modificare la qualità della vostra luce, la natura delle vostre esperienze e il vostro effetto sugli altri. Ci stiamo evolvendo verso una gamma di frequenze più alte, il che significa diventare multisensoriali. Stiamo cioè diventando consapevoli della luce delle nostre anime e quindi in grado di comunicare con forme di vita che prima ci risultavano invisibili, come ad esempio i maestri non fisici: costoro assistono l’anima in ogni fase della sua evoluzione, ma non possono prendere decisioni al posto nostro né cambiare il nostro karma. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg6.

Domande Ponetevi domande che aumentino la consapevolezza riguardo a diverse esperienze all’interno del vostro corpo e alle conseguenze delle decisioni prese in base a esse. L’energia della paura vi provoca dolore nel corpo: questa è l’esperienza delle correnti energetiche a frequenza più bassa. Se trasformate in azione, provocano conseguenze distruttive. L’energia dell’amore ha un effetto meraviglioso sul corpo: questa è l’esperienza delle correnti energetiche a frequenza più alta. Trasformate in azione, esse creano conseguenze costruttive. 1. Il vostro corpo prova benessere o dolore, quando vi sentite arrabbiati, gelosi o vendicativi? 2. Quali tipi di conseguenze avete creato, agendo spinti da simili emozioni? 3. Provate benessere o dolore, quando vi sentite pieni di gratitudine, di apprezzamento o di soddisfazione? 4. Che tipo di conseguenze avete creato, agendo spinti da tali emozioni? 5. Quali tipi di conseguenze preferite?

Esercizio

Ogni emozione è un messaggio Se state studiando in compagnia di altri, leggete ad alta voce questo esercizio. Se invece siete da soli, leggetelo e poi svolgetelo fino in fondo al meglio delle vostre capacità. Forse vi sorprenderà constatare fino a che punto vi è rimasto impresso nella mente, e con quanta precisione. Ricordate un momento in cui avete provato una forte emozione, come ad esempio rabbia, gelosia o risentimento. Chiudete gli occhi e tornate indietro a quell’episodio. Prendetevi qualche minuto per riprovare la sensazione che vi ha procurato allora e quella che vi procura adesso nel corpo. In quale punto fisico si verificava? Ad esempio nel petto, nello stomaco, nel bacino, nel collo, nella gola? Riportate alla memoria i pensieri che avevate in mente quando avete provato una simile emozione. Se ad esempio sentivate rabbia, ne davate la colpa a voi stessi oppure ad altri, o a una situazione? In che modo vi siete comportati? Rammentate ciò che avete detto nel momento in cui avete sperimentato quell’emozione. Se ad esempio eravate risentiti, avete detto qualcosa di offensivo? Che cosa avreste fatto in modo diverso? Cosa potete imparare adesso su voi stessi da questa esperienza, qualcosa che non avete imparato all’epoca? La mia amica Maya Angelou dice: «Se ne sai di più, agisci meglio».

Pensieri utili Le mie emozioni provengono dal mio sistema di elaborazione delle emozioni Non Dalle mie interazioni con persone o cose. Ogni emozione è un messaggio per me. È un messaggio proveniente dall’anima. Io ignoro tali messaggi quando Mi comporto escludendoli, Biasimando me stesso, gli altri o l’universo. Se non li accetto, Continueranno a tornare da me finché non li accetterò.

Esercizio

Il vostro assistente spirituale Immaginate che le emozioni vi vengano inviate dal vostro assistente spirituale. Quelle che giungono accompagnate da sensazioni fisiche dolorose vi mostrano quale effetto abbiano sul vostro corpo le correnti energetiche a bassa frequenza, in modo che possiate evitare di creare conseguenze distruttive per voi stessi agendo in base a esse. Esercitatevi ad ascoltare il vostro assistente spirituale in qualsiasi momento della giornata. Mettete per iscritto ciò che scoprite. Raccontate la vostra esperienza ad altre persone che vogliano esercitarsi insieme a voi.

7 Avete mai riflettuto sul fatto che la creazione delle vostre esperienze è governata dalla legge di causa ed effetto? La legge fisica di causa ed effetto governa le cause e gli effetti fisici, come ad esempio il lancio di un missile e il suo atterraggio sulla luna. La legge universale di causa ed effetto governa la creazione degli effetti fisici e non fisici mediante le sue cause non fisiche. Se non siete consapevoli di tale legge o del suo funzionamento, continuerete a creare, certo, ma non creerete ciò che volete. Le vostre intenzioni sono le cause non fisiche che creano le vostre esperienze. Questa è una delle cose più importanti da ricordare, nella vita: fate pure esperimenti per vedere se è vera. Simili sperimentazioni vi renderanno liberi di creare in maniera diversa. Bisognerà che diventiate consapevoli delle vostre intenzioni momento per momento, per poi cercare collegamenti tra di esse e tra le esperienze che incontrerete. Quanto più sarete consapevoli delle vostre intenzioni, e delle vostre esperienze, tanti più collegamenti riuscirete a scorgere tra loro, e tanto più sarete in grado di scegliere consapevolmente le esperienze che desiderate nella vostra vita. È così che si sviluppa la padronanza, fino alla creazione del potere autentico.

Intenzione I Esiste la luce, che viene poi plasmata dalla consapevolezza. Questa è creazione. Voi siete esseri dinamici di luce che danno forma alla luce da cui siete attraversati ogni volta che viene formulata un’intenzione. Un’intenzione è il motivo per agire: è l’utilizzo della vostra volontà. Le intenzioni mettono in moto processi che influenzano ogni aspetto della vostra vita. La realtà fisica e tutto ciò che essa contiene consiste in una serie di sistemi di luce all’interno di altri sistemi di luce, e questa luce è la stessa che c’è nella vostra anima. La materia fisica è il livello più denso di luce. Ci stiamo evolvendo in una specie di individui che sono consapevoli di sé in quanto esseri di luce e in grado di plasmare consciamente la propria luce con saggezza e compassione. Voi create la vostra realtà con le vostre intenzioni. Si tratta di una creazione multistrato: personale, famiglia, lavoro/scuola, persone nella vostra vita, paese/città, stato/area, cultura, nazione, razza, sesso, anima dell’umanità. Nessun individuo ha la stessa realtà. Via via che vi spostate verso l’esterno attraverso gli strati della vostra realtà, diventate sempre più impersonali. La realtà fisica condivisa della scuola terrena è un’immensa coscienza fluida nella quale ciascun individuo esiste indipendentemente dagli altri ma coesiste altresì in maniera interdipendente con loro. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg7.

Domande 1. Che differenza c’è tra un desiderio e un’intenzione? 2. In generale siete consapevoli delle vostre intenzioni? 3. Se sapeste che le vostre intenzioni creano la vostra realtà, prestereste loro una maggior attenzione? 4. Riuscite a pensare a qualcuno a parte voi che conosca le vostre intenzioni nel momento in cui parlate o agite? 5. Come vi fa sentire l’idea che voi e ogni forma fisica siate composti dalla stessa luce che è presente nella vostra anima?

Esercizi

La pratica fondamentale Prima di fare una qualsiasi cosa della cui motivazione non siete certi, domandatevi: Qual è la mia intenzione per agire, in questo caso? E poi attendete la risposta. Ripetetevi la domanda per diversi giorni e fate caso a come cambiano le vostre esperienze. Mettete per iscritto ciò che scoprite. Rendetela una pratica quotidiana, se vi accorgete che vi dà sostegno. (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Lezioni di vita Nel corso della prossima settimana o anche in quella successiva, domandatevi: «Qual è la mia intenzione?» ogni volta che reagite a qualcosa. Se ad esempio vi sentite impazienti, sulla difensiva, rabbiosi o intrappolati in una lotta di potere, fermatevi a chiedervi in quell’attimo: «Qual è la mia intenzione?» Non l’intenzione che credete di esservi prefissati, bensì quella reale che sta dietro l’impazienza, l’atteggiamento sulla difensiva, la rabbia o la lotta di potere. Soffermatevi a provare le sensazioni del vostro corpo nelle vicinanze dei centri di elaborazione dell’energia, e mentre le provate decidete che cosa state per dire o per fare. Chiedetevi: «Quale sarebbe la scelta più sana per me, adesso?» Portatevi in tasca o nella borsa un taccuino e appuntatevi le vostre scoperte. Se state studiando insieme a un gruppo, raccontate ai vostri partner spirituali ciò che state imparando sull’intenzione o le domande che vi viene da porvi. Dopo la prima settimana, scrivete sul vostro diario le risposte che vi siete dati alle vostre domande. • &bnsp; Che cosa avete scoperto finora? • &bnsp; Quali sono alcune delle scelte sane che avete compiuto, anziché agire in base a una parte spaventata della vostra personalità? • &bnsp; Cosa avete scoperto a proposito delle vostre intenzioni quando vi siete trovati in uno stato d’animo di reazione e vi siete fermati a chiedervi: «Qual è la mia intenzione?» Fate qualche esempio specifico. • &bnsp; Qual è stato il vostro modo più comune di reagire? In altri termini, quale parte spaventata della vostra personalità si è attivata più di frequente? • &bnsp; Se state studiando insieme ad altri, che cosa avete appreso dalla condivisione con i vostri partner spirituali? Nel corso della seconda settimana prendete in considerazione le scelte che

avete effettuato finora e vedete se riuscite a distinguere tra la vostra intenzione – o intenzioni – di superficie (come ad esempio un obiettivo fisico) e quelle più profonde (perché farete ciò che state per fare). Non scordatevi di continuare a domandarvi: «Qual è la mia intenzione?» ogni volta che state per reagire, e poi chiedetevi invece: «Quale sarebbe la scelta più sana per me, in questo momento?» Se siete in un gruppo, continuate a raccontare ai vostri partner spirituali ciò che state imparando sull’intenzione o le domande che vi viene da porvi. Dopo la seconda settimana, scrivete sul vostro diario le risposte che vi siete dati alle vostre domande. • &bnsp; Siete stati in grado di distinguere tra la vostra intenzione – o intenzioni – di superficie e quelle più profonde? Fornite degli esempi. • &bnsp; Qual è stata la cosa più significativa che avete scoperto durante questa settimana, a proposito delle intenzioni e di voi stessi? • &bnsp; Che cosa avete imparato sulle vostre intenzioni dalle vostre interazioni con gli altri?

8 La scelta dell’intenzione crea la vostra esperienza. Quando vi imbatterete nell’esperienza creata dalla vostra scelta, dovrete di nuovo scegliere un’intenzione. Il processo continuerà finché la vostra anima non lascerà la scuola terrena. Fino a quando sceglierete le stesse intenzioni, creerete le stesse conseguenze: è quello che si chiama karma in Oriente e Regola d’Oro in Occidente. Se invece sceglierete intenzioni diverse, creerete un karma diverso. Scegliendo intenzioni che vengono dall’amore invece che dalla paura, creerete un karma gioioso anziché doloroso. Il karma vi insegna a prendervi la responsabilità delle intenzioni che scegliete, e imparerete la lezione al ritmo che vi è più congeniale. Per quanto tempo ancora continuerete a crearvi esperienze dolorose per voi stessi? Dipende da quanto vorrete continuare a scegliere intenzioni in base alla paura. La scelta spetta a voi, e l’intenzione che sta dietro a ciascuna delle vostre scelte crea altre esperienze per voi. Ogni parola che pronunciate reca con sé intelligenza, e quindi è un’intenzione che plasma la luce. Quando scegliete di allinearvi con l’anima anziché con la personalità, create una realtà che riflette la vostra anima anziché la vostra personalità. Create il «paradiso in terra» quando scegliete di reagire alle difficoltà della vita con intenzioni d’amore anziché di paura.

Intenzione II Ciò che non viene appreso nell’arco di una vita viene trasportato nelle altre vite insieme a nuove lezioni che l’anima dovrà imparare. È così che l’anima si evolve. Il karma dell’anima determina le caratteristiche della personalità al momento della nascita, comprese le sue intenzioni. Esistono due intenzioni fondamentali: la paura e l’amore. Quelle della personalità al momento della nascita danno forma alla luce che fluisce attraverso di essa nella realtà che è ottimale per l’evoluzione della sua anima. Le reazioni della personalità alle conseguenze delle sue intenzioni diventano ulteriore karma per l’anima. Ciò va avanti finché le sue intenzioni non verranno cambiate. Ciò richiede consapevolezza. L’introduzione della consapevolezza nel processo ciclico della creazione vi consente di trasformare le vostre intenzioni da paura in amore, di cambiare il vostro karma e di infondere nella materia fisica la coscienza del sacro. L’associazione spirituale è un legame tra pari allo scopo di creare potere autentico. I partner spirituali sono consapevoli delle proprie anime, e si impegnano a portare la consapevolezza della propria anima nel processo in cui si prefissano le intenzioni assistendosi a vicenda. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg8.

Domande Le seguenti domande vi risultano nuove? E qual è la loro novità? Qual è la più utile di esse, ai vostri occhi? 1. Avete mai considerato che il karma da voi creato mediante le vostre intenzioni è il karma della vostra anima? 2. Avete mai pensato che le vostre esperienze siano un bilanciamento dell’energia della vostra anima? 3. Se le esperienze della vostra vita fossero davvero necessità karmiche, permettereste alle parti spaventate della vostra personalità di reagire a esse (e di creare così karma distruttivo e doloroso)? 4. Quale genere di karma volete creare per voi stessi: felice o doloroso? 5. Che cosa dovreste cambiare di voi stessi per poterlo fare?

Pensiero utile

Un albero si giudica in base ai suoi frutti Si può sempre identificare un albero in base ai suoi frutti. Allo stesso modo potete sempre identificare le vostre intenzioni in base alle vostre esperienze. (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Chi vi attirate? Prendetevi qualche momento per pensare a coloro che sono presenti nella vostra vita. In genere si tratta di persone che: • &bnsp; Si sforzano di piacere agli altri in modo da sentirsi meglio loro stesse? • &bnsp; Fanno pettegolezzi? • &bnsp; Amano la vita? • &bnsp; Hanno fiducia nell’universo? • &bnsp; Non capiscono come mai succedano loro certe cose? • &bnsp; Vogliono vendetta? • &bnsp; Sono arrabbiate e non gridano? • &bnsp; Sono generose?

Lezione di vita Questa lezione di vita parla di scopi nascosti: quali siano, come riconoscerli e che cosa possono dirvi su voi stessi. Accorgersi degli scopi nascosti di cui non siete consapevoli equivale a scoprire parti spaventate della vostra personalità. Magari pensate che la vostra intenzione sia una cosa, e che una parte spaventata della vostra personalità ne contenga un’altra. Questo è il vostro scopo nascosto, che rimarrà ignoto ai vostri occhi finché rimarrete ignari della parte spaventata della vostra personalità che lo contiene. Uno scopo nascosto può essere usato per fare colpo su qualcuno o per dominarlo, per farvi sentire meglio perché avete qualcosa da insegnare a quella persona, ecc. Ad esempio potreste pensare che la vostra intenzione sia di aiutare una persona a comprendere il potere autentico, senza però riconoscere che vi sentite superiori nel ruolo di insegnanti. Questa settimana prefissatevi l’intenzione di scoprire qualsiasi scopo nascosto abbiate dentro di voi. Quando avrete scoperto, durante le vostre interazioni con gli altri, che state celando uno scopo nascosto, festeggiate la scoperta, anche se ciò significherà sperimentare sensazioni fisiche dolorose. La sgradevolezza verrà compensata dal fatto che è piacevole identificare parti spaventate della vostra personalità senza esserne controllati. Ad esempio può essere entusiasmante sentire completamente il bisogno di ritirarvi, di difendervi o di arrabbiarvi senza però esserne al tempo stesso controllati. Alla fine della settimana appuntatevi le risposte alle seguenti domande: • &bnsp; In che modo la ricerca di scopi nascosti vi è stata di sostegno, in questa settimana? • &bnsp; Quali scopi nascosti avete scoperto in voi stessi? • &bnsp; Qual è stata la parte più difficile di questa lezione di vita? • &bnsp; Quali sono state le scoperte più significative a proposito di voi stessi?

9 Le personalità multisensoriali e quelle limitate ai cinque sensi che stanno diventando multisensoriali si evolvono attraverso le scelte consapevoli che compiono. Si tratta di un grandissimo cambiamento nell’evoluzione umana. Finora la nostra specie si è evoluta inconsapevolmente mediante le esperienze create in maniera inconsapevole con intenzioni inconsce. Via via che si diventa consapevoli delle varie parti della propria personalità, si acquista la capacità di sperimentare consciamente le forze all’interno di sé che competono per esprimersi, che avanzano pretese sull’unica intenzione che si farà propria in ciascun momento, che plasmerà la propria realtà. Gli esseri umani limitati ai cinque sensi non considerano importanti simili scelte, mentre quelli multisensoriali le ritengono eroiche. A seconda delle vostre scelte, vi avvicinerete alla vostra anima o alla vostra personalità. L’energia della vostra personalità è contratta, paurosa e predatoria. L’energia della vostra anima è aperta, gioiosa e generosa. Quale delle due scegliete? Quale altra scelta importante potete effettuare?

Scelta La scelta è il motore della nostra evoluzione, e riguarda ogni volta un’intenzione. Un’intenzione è la qualità di consapevolezza che infondete in un’azione o in un pensiero. Una scelta responsabile è quella che tiene conto delle conseguenze della vostra scelta. Dovete chiedervi: «Sono pronto ad accettare tutte le conseguenze di questa scelta?», «È quel che voglio davvero?» Dovrete diventare consapevoli delle diverse parti della vostra personalità, al fine di scegliere responsabilmente. La scelta responsabile è l’evoluzione accelerata della personalità multisensoriale. Assumere un approccio consapevole verso la dinamica decisionale significa entrare consciamente nella propria evoluzione. Ogni volta che si crea con le intenzioni dell’anima – perdono, umiltà, lucidità e amore – si acquisisce potere. È così che si accumula il potere autentico: passo dopo passo, scelta dopo scelta. C’è la tentazione di focalizzare la consapevolezza sulla negatività dentro di voi che creerebbe karma doloroso, se le fosse consentito di restare inconsapevole. Così invece l’anima può evolversi direttamente tramite la scelta consapevole senza creare karma negativo. Vi ripulite dalla negatività senza dover vivere l’esperienza fino in fondo. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg9.

Domande Le seguenti domande non riguardano ciò che sapete, bensì a che punto vi trovate a proposito della consapevolezza. Se non siete consapevoli delle dinamiche al vostro interno che creano le vostre esperienze, queste ultime saranno sempre: (1) sorprendenti («Perché proprio io?») e (2) dolorose. Date un’occhiata al punto in cui vi trovate, a proposito della consapevolezza. 1. Vi siete mai domandati, prima di parlare o agire: «Cos’è probabile

che questo crei?» 2. Se sì, subito dopo vi siete mai posti la domanda: «È davvero quello che io voglio creare, non solo ciò che voglio in questo momento?» 3. Se sapeste che potete cambiare il corso della vostra vita e l’evoluzione della vostra anima ponendovi simili domande ogni volta che state per agire o parlare, ve le porreste? 4. Avete mai pensato alla tentazione come a una dinamica positiva? 5. Che ve ne pare dell’idea che la tentazione sia una sorta di prova generale per un evento karmico negativo?

Esercizio

Scegliere in modo nuovo Pensate a una situazione che ricorre di frequente nella vostra vita, una situazione in cui vi comportate regolarmente nello stesso modo: litigare con il coniuge, avere interazioni dolorose con genitori o figli, o sentirvi impazienti nei confronti di un collega o di cose che vanno aggiustate, o ancora verso un altro automobilista sulla superstrada. Pensate a una cosa che vi piacerebbe cambiare e cominciate. Se state studiando insieme ad altri, fate a turno: uno di voi leggerà questo esercizio e gli altri chiuderanno gli occhi. Poi scambiatevi di ruolo. Se invece studiate da soli, leggete l’esercizio, poi chiudete gli occhi e svolgetelo via via che ricordate. Chiudete gli occhi. Rievocate la situazione ma stavolta ricordandola come se vi steste guardando dall’esterno. Considerate la possibilità che vi siate imbattuti di frequente in situazioni del genere al fine di imparare a gestirle in maniera diversa, più conscia e costruttiva. Nel rivivere una situazione nella fantasia, tornate indietro fino al punto in cui avete fatto la cosa che vorreste non aver fatto. E stavolta scegliete una reazione più sana, che crei conseguenze molto più piacevoli per voi. Rendetevi conto che scegliere una risposta più sana richiederà coraggio da parte vostra. Ora sceglietela, e consentite a voi stessi di vedere le diverse conseguenze che creerà. Mettete per iscritto ciò che avete scoperto e raccontatevelo a vicenda, se state effettuando l’esercizio con un compagno o con altre persone.

Lezione di vita Nel corso della prossima settimana concentratevi sul compiere scelte consapevoli. Prefissatevi tale intenzione ogni mattina e ogni volta che ve ne ricordate durante la giornata. Dite a voi stessi: «Sono responsabile delle scelte che compio e delle conseguenze che esse creano», ogni volta che vi rendete conto di trovarvi davanti una scelta. Quando non vi è chiaro che cosa scegliere, domandatevi: «Quale sarebbe la più sana?» Per creare potere autentico occorre effettuare la scelta più sana possibile in quel momento: quella che può costarvi un certo sforzo ma che in ogni caso vi conferirà maggior potere. Ad esempio la scelta di non mangiare qualcosa di cui sapete bene che il vostro corpo non ha bisogno; di non gridare quando siete arrabbiati; di non lamentarvi quando sentite il bisogno di criticare; di non cedere ai pettegolezzi quando non vedete l’ora di sparlare di qualcuno; di dire di no quando vi chiedono di fare una cosa che sapete non essere sana per voi, ecc. ecc. Alla fine della settimana mettete per iscritto le vostre risposte alle seguenti domande: • &bnsp; In che modo il fatto di ricordare a voi stessi «Sono responsabile delle scelte che compio e delle conseguenze che esse creano» influisce sulle vostre scelte? • &bnsp; Qual è la scoperta più significativa che avete fatto su voi stessi, questa settimana?

Pensiero utile RESPONSABILITÀ è una parola SACRA. Consiste nella capacità di reagire spinti dall’AMORE anziché automaticamente in base alla PAURA. Questo è CREARE POTERE AUTENTICO.

10 Vi siete mai chiesti perché sia così difficile liberarsi dalle dipendenze? Perché sono le parti spaventate della vostra personalità dotate di maggior forza. Quanto più il desiderio della vostra anima di guarire è forte, tanto maggiore sarà il costo di tenervele. È l’universo compassionevole che vi dimostra come la vostra inadeguatezza sia talmente profonda che solo qualcosa di valore uguale o maggiore in senso opposto potrà farvi smettere. Per guarire da una dipendenza dovrete mettere alla prova il vostro potere di scelta, scoprire da soli che l’unica intenzione che vi dia potere deve venire da un punto al vostro interno: da lì proverrà il suggerimento che siete veramente in grado di compiere scelte responsabili da cui attingere potere. Ogni volta che sceglierete di sfidare la vostra dipendenza vi sottrarrete al suo potere e aumenterete sempre di più il vostro. Porterete alla luce, guarirete e lascerete andare le correnti di negatività più profonde che scorrono al vostro interno. Via via che affronterete le vostre battaglie più profonde, raggiungerete gli obiettivi più alti. Nel lottare contro una dipendenza vi occupate direttamente della guarigione della vostra anima: è questo il lavoro che siete destinati a compiere sin dalla nascita.

Dipendenza Non potrete dare inizio al processo di guarigione da una dipendenza finché non vi renderete conto di esserne affetti. Riconoscere una dipendenza significa riconoscere una parte di voi che è fuori controllo. Una volta riconosciuta, una dipendenza non può essere ignorata, né potrà essere guarita senza cambiare completamente la vostra vita. Le dipendenze non possono essere saziate: chi ha una dipendenza sessuale non può mai saziarsi di sesso, e lo stesso vale per il cibo o l’alcol. Si tratta di parti spaventate della vostra personalità che sono completamente controllate da circostanze esterne. Rappresentano le vostre maggiori inadeguatezze. Quella da sesso è la più universale perché all’apprendimento della sessualità sono direttamente collegate questioni di potere. Non si può conservare il proprio potere ed essere contemporaneamente fuori controllo dal punto di vista sessuale. Quando sfidate una dipendenza, vi trovate a metà tra il vostro sé inferiore e quello completo, tra il permesso inconscio di agire senza consapevolezza e una vita consapevole. Ogni volta che sfidate una dipendenza create potere autentico e contribuite direttamente all’evoluzione della vostra anima. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg10.

Domande Tutti soffrono di dipendenze. Se credete di rappresentare un’eccezione, esercitatevi ad affrontare le seguenti domande con la mente e il cuore aperti. 1. Conoscete parti della vostra personalità che siano fuori dal vostro controllo, come ad esempio: nel mangiare, nel bere, nel fumare, nel giocare d’azzardo, nel fare sesso, nel guardare materiale pornografico? 2. Dare a quella parte della vostra personalità ciò che richiede ha mai aumentato il vostro controllo su di essa? 3. Riconoscete qualche parte della vostra personalità che potrebbe essere fuori controllo? Ad esempio siete sicuri di poter smettere di bere un bicchiere di vino, di passare davanti a una svendita con sconti del 75% senza fermarvi, di escludere i pasticcini dalla vostra dieta? 4. Come vi fa sentire l’idea che una parte della vostra personalità potrebbe essere fuori controllo? 5. Quali sono, secondo voi, le vostre principali inadeguatezze, o quali sarebbero se ne foste consapevoli?

Esercizi

Passione o dipendenza? Compilate una lista delle vostre attività quotidiane, compresi i passatempi. Per ciascuna attività ponetevi le seguenti domande e mettete per iscritto le risposte: • &bnsp; Questa attività si svolge nel rispetto dei suoi tempi oppure io la affretto? • &bnsp; Mi apre delle possibilità oppure me le chiude? • &bnsp; Mi apre delle percezioni oppure me le chiude? • &bnsp; Sto evitando le mie emozioni oppure le accolgo con piacere? • &bnsp; Si tratta di una manifestazione di gioia o di paura? • &bnsp; Mi preoccupo solo di me stesso oppure anche degli altri e della terra? • &bnsp; Si tratta di una passione o di un diversivo? (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Superare/risolvere una dipendenza sessuale

Fase Uno – Negazione «Sono solo una persona affettuosa.» «Forse c’è qualcosa che dovrei rivedere.» «Non è un problema, però gli darò un’occhiata se la cosa ti turba.»

Fase Due – Accettazione «Qui c’è qualcosa.» «Potrebbe essere un problema.» «D’accordo. Magari c’è sul serio un problema.» «Okay. C’è un problema.» «È un grosso problema.»

Fase Tre – Aprirsi alla guarigione «Sono fuori controllo». (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Lezione di vita In questa settimana guardatevi dentro in cerca di qualsiasi dipendenza che potreste avere, anche se non riuscite a immaginare di poter essere dipendenti da qualcosa. Ricordate che si tratta di una parte della vostra personalità spaventata in maniera molto forte, e tutti hanno parti spaventate nella propria personalità. Diventate consapevoli di qualsiasi storia riguardante questo vostro comportamento. Una storia non significa la vostra storia: quest’ultima è solo ciò che vi è successo. La vostra storia, invece, è ciò che raccontate a voi stessi e agli altri per spiegare perché siete come siete, e perché non cambierete. Ad esempio: «Ho avuto un padre alcolista», «Ho subito violenze sessuali da piccola», «I miei genitori hanno divorziato quando ero bambino», ecc. Se non ritenete di avere dipendenze, concentratevi su una parte della vostra personalità che a volte è fuori controllo, come ad esempio: esagera nel mangiare, nel guardare la tv, nel giocare a carte, nel bere vino, ecc. Non appena l’avrete riconosciuta, mettete per iscritto la storia che vi siete raccontati sul fatto di essere come siete quando invece preferireste essere diversi, o della vostra vita che non funziona come vorreste. Scrivete in termini di parti della personalità. Ad esempio: «Ho una parte spaventata della personalità che lavora (legge, guarda la tv, aggiusta le cose, ecc.) tutto il tempo», oppure: «Ho una parte spaventata della personalità che ritiene di avere diritto a non fare nulla, o che si sente in colpa riguardo al non fare nulla, ecc.» Ogni mattina prefissatevi l’intenzione di trovare le opportunità che vi sono state date, ma che in passato non avete riconosciuto, di creare potere autentico. Ricordate che qualsiasi cosa scoprirete fa parte del vostro curriculum nella scuola terrena, e siate delicati con voi stessi. Alla fine della settimana, scrivete le vostre risposte alle seguenti domande: • &bnsp; Quali differenze siete in grado di vedere tra il modo in cui avete raccontato la vostra storia all’inizio della settimana e quello in cui la vedete adesso?

• &bnsp; Avete potuto notare il comportamento di una parte spaventata della vostra personalità nella quale prima non vedevate una dipendenza? • &bnsp; Siete stati in grado di riconoscere una dipendenza di cui eravate consapevoli in passato ma in cui adesso vedete una parte spaventata della vostra personalità? In che modo ciò ha influito sulla percezione che avete di voi stessi?

11 Esistono dinamiche di crescita che possono avere luogo solo all’interno della dinamica dell’impegno. Senza impegno non si può imparare a voler bene a un’altra persona più che a se stessi. L’archetipo dell’associazione spirituale è designato per il viaggio consapevole degli esseri umani multisensoriali in direzione del potere autentico. Si tratta di una cosa diversa rispetto all’archetipo del matrimonio, che rappresentava un aiuto per la sopravvivenza fisica, e in cui i due partner non si consideravano necessariamente a un livello di parità. Quando vi impegnate in un’associazione spirituale con un altro essere umano, o con altri esseri umani, cominciate a dare valore ai contributi che il partner dà al vostro sviluppo e a sperimentare l’utilità, per non dire la centralità, delle loro osservazioni e percezioni alla vostra crescita. Inoltre vedrete che la conversazione tra voi smuoverà acque profonde. Imparerete a fidarvi l’uno dell’altro ma anche della vostra capacità di crescere insieme. Siete collegati con ogni forma di vita su questo pianeta e anche oltre. In altre parole, via via che sceglierete di partecipare consapevolmente a livelli più inclusivi di interazione, vi assumerete la responsabilità non solo della vostra trasformazione ma anche di quelle dei gruppi più vasti ai quali partecipate. La vostra evoluzione verso il potere autentico, quindi, non riguarda solo voi.

Relazioni Senza impegno non potete imparare a vedere gli altri nello stesso modo in cui li vede la vostra anima: come bellissimi spiriti di luce. L’associazione spirituale è un legame tra pari con l’obiettivo della crescita spirituale. I partner spirituali riconoscono l’esistenza dell’anima e cercano consapevolmente di favorirne l’evoluzione. Mettono da parte le esigenze della loro personalità al fine di soddisfare i bisogni della crescita spirituale dei partner. Ecco come funziona l’associazione spirituale. Gli individui che sono legati da un’associazione spirituale al livello di un’organizzazione, di una città o di una nazione, oppure di razza e di sesso, creano nuovi valori e comportamenti a questi livelli. La scelta è sempre tra energie a bassa frequenza della personalità (paura e dubbio) ed energie ad alta frequenza dell’anima (amore e fiducia). Il potere esterno che separa le nazioni è il medesimo che separa gli individui. Coloro che si allineano con la propria anima porteranno armonia tra i sessi, le razze, le nazioni e i vicini. Non siete solo voi a evolvervi tramite le vostre decisioni, ma anche l’umanità nel suo complesso. Ciò che c’è in uno c’è nel tutto, e perciò ciascuno di noi è alla fin fine responsabile di tutto il mondo. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg11.

Domande Pensate fino a che punto le associazioni spirituali siano diverse da qualsiasi altra forma di relazione. Poiché state leggendo questo libro, forse state già vivendo associazioni del genere senza nemmeno pensarla in questi termini, oppure ne siete attratti. Usate le seguenti domande per guardare a voi stessi nelle vesti di potenziali partner spirituali. 1. Che cosa vi risulta particolarmente congeniale nell’idea di essere partner spirituali? 2. E che cosa, invece, vi risulta difficile di questa idea? 3. Che effetto vi fa sentirvi uguali agli altri? Se non vi viene in mente nessuna esperienza di uguaglianza (il che è comune), immaginatevi che effetto vi farebbe. 4. In che senso credete che il mondo sarebbe diverso, se tutti pensassero in termini di scelta tra amore e paura, ogni volta che si tratta di scegliere qualcosa? 5. Come cambierebbe il vostro mondo, se voi pensaste in termini di scelta tra amore e paura ogni volta che si tratta di scegliere qualcosa?

Esercizio

Farlo in modo diverso Comportatevi in maniera opposta a quel che fate normalmente quando vi trovate intrappolati in una lotta di potere. Quale ruolo interpretate di solito, in una particolare relazione: superiore o inferiore? Se state studiando in gruppo e/o se il vostro partner è disponibile, cercate di interpretare il ruolo opposto (se di solito siete in posizione di inferiorità, assumete il ruolo superiore, ecc.). Immaginate di esservi trovati in una simile lotta di potere già molte altre volte (cosa che di sicuro è avvenuta davvero), solo che stavolta cambierete comportamento. Se di solito vi mettete a gridare, stavolta assumerete un profilo più defilato. Se di solito siete defilati, allora diventerete aggressivi e polemici. * Adesso immaginatevi alle prese con la medesima lotta di potere, solo che questa volta preferirete esercitarvi a usare le Linee Guida del Potere Autentico. Attenendovi a esse (scaricatele da www.seatofthesoul.com), recitate insieme al vostro partner un’interazione diversa. Immaginate in che modo gestireste la lotta di potere e agite e parlate attingendo alle parti più sane di voi stessi. Scrivete qualche appunto sul diario per ricordarvi di essere consapevoli quando entrate in una lotta di potere (o quando reagite in qualsiasi modo). Ciò vi aiuterà a ricordare di rispondere con calma anziché a reagire in modo esagerato, quando viene attivata una parte della vostra personalità basata sulla paura.

Lezione di vita Apritevi a coltivare parti amorevoli della vostra personalità. Ogni giorno di questa settimana prefissatevi l’intenzione di fare tutto il possibile per scegliere l’Amore con ogni persona che incontrate. Durante le interazioni prendete appunti sulle esperienze che state vivendo; fate caso a quando si attivano parti amorevoli oppure parti spaventate della vostra personalità. Se avete avuto problemi a sperimentare l’uguaglianza, siate delicati con voi stessi. Prefissatevi di nuovo l’intenzione di coltivare le parti amorevoli (che si sentono sempre alla pari con gli altri) della vostra personalità e lanciate una sfida a quelle spaventate (che si sentono sempre superiori o inferiori). Alla fine della settimana mettete per iscritto le vostre risposte alle seguenti domande. Se studiate insieme a un gruppo, condividetele con gli altri. • &bnsp; Quali sono stati due casi in cui avete scelto consapevolmente di creare in base a una parte amorevole della vostra personalità e avete sperimentato l’uguaglianza con altri? • &bnsp; Quali pensieri e intenzioni avevate in mente? • &bnsp; Quali sensazioni fisiche stavate provando? • &bnsp; Scrivete almeno una conseguenza specifica che ha avuto luogo dopo una scelta di creare in base a una parte amorevole della personalità. • &bnsp; Che cosa avete imparato su voi stessi da questa lezione di vita?

Esercizio

Un potenziale partner spirituale Scegliete qualcuno con cui vorreste avere una relazione più profonda e sostanziale: ad esempio un amico, un fratello, il coniuge o un collega, da cui sareste disposti a ricevere riscontri su voi stessi. Ora scegliete una parte spaventata della vostra personalità sulla quale concentrarvi: una che non notate mai se non dopo che si è attivata e vi ha spinto ad agire (ad esempio una parte della personalità che si arrabbia e urla, o si sente superiore e si comporta come se tutto le fosse dovuto, oppure si sente inferiore e tenta di piacere agli altri). Accertatevi che questa sia una parte della vostra personalità che vi piacerebbe vedere meglio quando si attiva, in modo da poterla mettere in discussione prima che vi crei di nuovo conseguenze negative. Ora chiedete alla persona che avete scelto di dirvi quando ritiene che quella parte della vostra personalità viene attivata. Appuntate sul diario tutte le vostre interazioni e scrivete anche ciò che avete appreso da ciascuna su voi stessi.

12 La consapevolezza dell’anima è al centro della creazione di potere autentico, che è anche un bisogno. Sin dalle origini della specie umana abbiamo percepito noi stessi come personalità, frenati dal tempo che scorre tra la nascita e la morte, paurosi e limitati. Le religioni parlano di anime, ma sono pochi gli esperti nel campo che si comportano come se avessero un’anima. La percezione multisensoriale sta mettendo in discussione tutto ciò. La scelta tra personalità/paura e anima/amore è adesso il punto chiave della nostra evoluzione, e per evolversi bisognerà scegliere di allinearsi ancora e ancora con la propria anima. Ciascuna scelta che compiamo ci avvicina alla terra e alla nostra personalità, oppure all’anima e al suo insondabile amore. L’evoluzione umana ora ci richiede di tenere conto della salute e dell’evoluzione dell’anima. È una cosa nuova. Completamente nuova.

Anime La vostra anima rappresenta l’essenza di chi siete. È il centro potente, in costante evoluzione ed espansione, di tutto ciò che siete. Via via che diventate multisensoriali, cominciate a essere per la prima volta in grado di sperimentare ed esplorare in che modo si possa usare la conoscenza dell’anima per creare la vita più costruttiva possibile e assistere l’anima nel suo viaggio evolutivo. L’idea dell’anima come un’entità statica e perfetta è un tentativo sterile di definirla «forma ideale», per dirla con Platone. L’universo e tutto ciò che contiene si evolve verso una consapevolezza e una libertà maggiori. La vostra anima appartiene all’universo, o all’intelligenza divina. L’intelligenza divina assume forme individuali, simili a tante goccioline, che ne riducono enormemente il potere a particelle di coscienza individuale. L’energia di ciascuna particella è altrettanto forte, immortale, creativa ed espressiva di quella del tutto, ma la sua carica viene proporzionalmente ridotta secondo la sua forma. Via via che quella piccola forma aumenterà il proprio potere e la propria identità, diventerà sempre più grande e più divina. Dopodiché si trasformerà in intelligenza divina. La vostra anima è una di queste particelle. È un processo che rispecchia quello della vostra personalità, ovvero della vostra anima che si espande nel sé superiore, il potere completo dell’anima incarnata. Rispecchia altresì il processo durante il quale la vostra personalità e il sé superiore rientrano nel pieno dell’anima quando lascerete la terra. Non siete in grado di valutare l’immensità di ciò che siete e i processi ai quali partecipare senza tenere in considerazione la vostra anima. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg12.

Domande Dedicate un po’ di tempo alle seguenti domande e mettete per iscritto i pensieri che vi vengono in mente. Tornateci su spesso e fate caso a eventuali cambiamenti nelle risposte. 1. Avete mai pensato seriamente all’anima? Alla vostra anima? 2. Pensateci bene: «Se la possiedo, qual è la mia anima?» 3. Domandatevi: «Che cosa vuole la mia anima?» 4. Poi chiedetevi: «Quale rapporto ho con la mia anima?» 5. E infine: «In che modo la mia anima influisce sulla mia vita?»

Pensiero utile

Lo scopo della scuola terrena Lo scopo della scuola terrena è di assistervi nell’imparare a creare POTERE AUTENTICO. Per abitare la terra con le percezioni i valori e gli obiettivi della vostra anima. Essi sono ARMONIA COLLABORAZIONE CONDIVISIONE CONSIDERAZIONE PER LA VITA.

Esercizi

State a vedere cosa succede Scegliete un’intenzione dell’anima – armonia, collaborazione, condivisione o considerazione per la vita – di cui vi sembra di aver più bisogno nella vostra esistenza. Nei prossimi trenta giorni prefissatevi questa intenzione ogni mattina. Ogni sera passate in rassegna la vostra giornata e fate caso a quando l’avete scelta con le azioni e le parole e quando invece no. Cos’è successo quando l’avete scelta? E quando non lo avete fatto? (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Vedere le cose in modo diverso? Pensate a una persona che conoscete da molto tempo ma alla quale non vi sentite vicini, anche se lo vorreste. Vi sentite inferiori o invidiosi? O magari superiori e giudicanti? Perché provate un senso di distanza nei suoi confronti? Avete guardato solo al suo abito terreno? Vi siete concentrati sulle sue azioni o sul modo in cui si veste? C’è stato tra voi un malinteso o un litigio? La vita vi ha portato in due direzioni diverse? Apritevi alla possibilità di vedere questa persona in maniera diversa. Poi chiudete gli occhi e raffiguratevela. Prefissatevi l’intenzione di vedere oltre il suo aspetto e il suo abito terreno. Rammentate a voi stessi che non sapete tutto ciò che accade nella sua vita: le sue sfide e le sue paure, le sue gioie e i suoi terrori. Ricordate che, come voi siete un’anima, lo è anche quella persona. Fate caso a come vi sentite nei suoi confronti adesso. Provate

compassione? In caso contrario, ripetete l’esercizio più e più volte finché il vostro atteggiamento contratto non si trasformerà in apertura e smetterete di vedere in questa persona solo una personalità, acquistando la consapevolezza che è anch’essa un’anima con indosso un abito terreno. Permettete a voi stessi di percepire l’istante in cui la paura, il giudizio e il disprezzo scompaiono per lasciare il posto alla considerazione. (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis).

Una storia vera È stato il mio fratello adottivo Sioux, Phil Lane Jr, a raccontarmi questa storia. Un’anziana donna gli chiese un giorno: «Nipote, qual è la più sacra di tutte le cerimonie?» Mio fratello Sioux ci pensò attentamente e poi rispose: «Ricerca di una visione, purificazione con la capanna sudatoria o danza del sole». «Sì», rispose la vecchia, «sono tutte cerimonie molto sacre, ma la più sacra di tutte è la nascita di un bambino.» Poi lo guardò dritto negli occhi e gli domandò: «E in tal caso tu cosa saresti?»

13 Ora che stiamo diventando multisensoriali, c’è bisogno di una nuova psicologia: la psicologia spirituale. La personalità consiste in aspetti specifici dell’anima ridotti a una forma fisica. Perciò le disfunzioni della personalità non possono essere comprese se non c’è comprensione dell’anima. La psicologia cerca di guarire la personalità senza riconoscere la forza dell’anima che sta dietro la configurazione e le esperienze della personalità, e di conseguenza non può attuare guarigioni al livello dell’anima. Le caratteristiche di una personalità non si possono sempre comprendere in termini di storia della personalità perché potrebbero riflettere esperienze che la precedono, in alcuni casi di secoli. Il potere curativo che sta al nocciolo della personalità è quello della consapevolezza. Cercare di scovare ciò che è inconscio, per poi affrontarlo con coraggio ed esporlo alla luce della coscienza, e quindi in una posizione di potere sulla personalità, è ciò che guarisce. Quando non viene riconosciuta l’esistenza di ciò che deve essere reso conscio – come ad esempio le esperienze di vite vissute in altri luoghi e in altre epoche – non c’è guarigione. La psicologia spirituale illuminerà il rapporto tra personalità e anima, renderà espliciti gli effetti delle interazioni tra personalità dalla prospettiva delle dinamiche dell’energia impersonale che vengono messe in moto e mostrano in che modo tali dinamiche possano essere usate per guarire.

Psicologia Psicologia significa conoscenza dell’anima, ma poiché la psicologia limitata ai cinque sensi non riconosce l’esistenza dell’anima, non può comprenderne il temperamento, ciò che può e non può tollerare, ciò che contribuisce alla sua salute e ciò che invece la distrugge. Le paure, la rabbia e la gelosia che deformano una personalità non possono essere comprese separatamente dalle circostanze karmiche a cui rendono servizio. Una volta che vi sarete resi conto di questo, potrete scegliere di non reagire in modo personale nei loro confronti. Chi preferisce darsi a brutalità, abbondanza di dolore, irrazionalità, assenza di perdono, gelosie, odio o menzogne, diminuisce la forza della propria anima, da non confondere con l’immortalità. Per creare potere autentico occorre riconoscere l’esistenza dell’anima e aumentare la propria consapevolezza di che cosa essa sia e necessiti. La psicologia spirituale è uno studio disciplinato e sistematico di questi temi. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg13.

Domande Potete contribuire alla creazione della psicologia spirituale anche se non avete una laurea in materia. Le seguenti domande vi aiuteranno a saperne di più sulla vostra anima e sul rapporto che avete con essa. Quali altre domande potete porvi? 1. Avete seriamente preso in considerazione l’esistenza della vostra anima? 2. Avete mai pensato in termini di assistere consciamente l’anima nella sua evoluzione? 3. Se davvero foste convinti che brutalità, abbondanza di dolore, irrazionalità, assenza di perdono, gelosie, odio o menzogne, vi impedirebbero di aiutare la vostra anima a evolversi, ci pensereste due volte prima di abbandonarvi a essi? 4. Se le vostre esperienze fossero veramente necessità karmiche, a cosa servirebbe arrabbiarvi contro le persone che le portano nella vostra vita? 5. Come vi farebbe sentire l’idea di vivere la vita con la consapevolezza della vostra anima, e che cosa le farebbe meglio?

Esercizi

Compagni di viaggio Chiudete gli occhi e visualizzate un’esperienza particolarmente dolorosa che vi è capitata. Immaginate per il momento che qualcuno intorno a voi, o qualcuno nella vostra vita che non è con voi in questo momento, abbia avuto esperienze simili alle vostre. Magari non esattamente uguali, ma altrettanto dolorose e difficili da ogni punto di vista. Consentitevi di aprirvi per vedere la persona alla luce di questa nuova informazione in modo da poter instaurare un legame più profondo con lei, sapendo adesso che ha sofferto quanto voi e ha dovuto superare sfide come le vostre. Valutate la profondità e il dolore delle sue esperienze nella stessa misura in cui date valore ai vostri. Vedetevi come compagni di viaggio che si sono imbarcati insieme in un’avventura che è a volte lunga e difficile. Permettete al vostro cuore di aprirsi a questa persona come se fosse una viaggiatrice con la quale avete molto in comune. Consideratela alla stregua di un’allieva nella scuola terrena, grazie alla vostra nuova capacità di comprendere e all’esperienza di che cosa significhi essere a vostra volta un allievo della scuola terrena.

Bisogni autentici Quando vi sforzate di soddisfare un bisogno artificiale, state inseguendo il potere esteriore. Siete controllati da una parte spaventata della vostra personalità, nello sforzo di sentirvi meglio e più al sicuro. Se il vostro bisogno è artificiale, sarete condizionati dall’idea di soddisfarlo. Se, d’altra parte, vi sforzate di soddisfare i vostri bisogni autentici, allora state creando potere autentico. Le vostre scelte provengono da una parte amorevole della vostra personalità che è allineata con l’anima e cerca sempre di creare potere autentico. È l’universo che soddisfa i vostri bisogni autentici, come ad esempio il bisogno di crescere spiritualmente, di creare insieme ad altri per il bene comune, di amare e di essere amati, e di contribuire alla vita.

È facile rimanere intrappolati in parti spaventate della vostra personalità e nei loro bisogni artificiali. A volte queste parti della vostra personalità vi sono talmente familiari che vi risulterà difficile vederle, a meno che non vi concentriate per diventarne consapevoli. • &bnsp; Prefissatevi ogni giorno l’intenzione di riconoscere la differenza tra bisogni artificiali e bisogni autentici. Quelli che derivano da parti spaventate della personalità sono artificiali, e rappresentano strumenti di manipolazione e di controllo. Per citare qualche bisogno autentico: amare ed essere amati, distribuire i doni che la vostra anima desidera regalare e creare potere autentico. • &bnsp; Stilate un elenco dei vostri bisogni autentici e artificiali, nel corso di questa settimana. Lasciatevi guidare dall’istinto per distinguerli gli uni dagli altri. • &bnsp; Alla fine della settimana scrivete sul diario ciò che avete scoperto a proposito di bisogni autentici e artificiali. Fornite degli esempi. • &bnsp; Qual è stata la scoperta più sorprendente che avete fatto, su voi stessi e sui bisogni autentici o artificiali?

14 In alcune tradizioni la vita viene definita una «illusione», eppure venire investiti da un camion, ammalarsi e vedersi ipotecare la casa sono eventi fin troppo reali. Come è possibile definire «illusioni» circostanze del genere? Ogni interazione con ciascun individuo o circostanza è parte di una continua dinamica di apprendimento. Essa fornisce a ogni individuo in ogni momento una perfetta opportunità di crescere spiritualmente. Ciascuna interazione crea delle emozioni dentro di noi, e ogni emozione è un’esperienza d’amore o di paura. Presto o tardi – a volte parecchie vite dopo – cominceremo a capire che agire spinti dalla paura, come ad esempio con reazioni di rabbia, di risentimento o di gelosia, crea conseguenze dolorose (legge di causa ed effetto) e attrae altri individui dotati di energie simili (legge dell’attrazione), mentre quando agiamo in base all’amore, come ad esempio con gratitudine, apprezzamento, pazienza e affetto, creiamo conseguenze felici che attraggono a loro volta energie simili. Alla fine ci interesserà di più agire con amore anziché con paura, a prescindere da ciò che sta succedendo intorno a noi, compresi gli incidenti, le malattie e le ipoteche, e a prescindere dai sentimenti in corso dentro di noi, tra cui rabbia, risentimento e gelosia. Alla fine vedremo che tutto rappresenta un’opportunità di creare con amore anziché con paura. Questa è crescita spirituale. La paura crea l’illusione che qualcosa non sarebbe dovuto accadere, che le esperienze dolorose sono negative, mentre l’amore dissipa questa illusione. Usare consapevolmente l’illusione per crescere spiritualmente significa creare potere autentico.

Illusione L’illusione permette a ogni anima di percepire ciò che ha bisogno di capire al fine di guarire. L’illusione di ogni anima è creata dalle sue intenzioni. Una personalità che vive nell’amore e nella luce può vedere l’illusione e non lasciarsene risucchiare. Ogni esperienza di paura, rabbia o gelosia è un’illusione fatta apposta per concentrare la vostra consapevolezza su parti della personalità che hanno bisogno di essere guarite. L’illusione non ha alcun potere su di voi, quando siete completamente allineati con la vostra anima. Ogni personalità ne attrae altre con un livello di consapevolezza simile. È la legge dell’attrazione: la rabbia attira la rabbia, l’avidità attira l’avidità, la compassione attira la compassione. Le emozioni umane si dividono in due gruppi: amore e paura. L’illusione di ciascuna personalità è generata dalle sue parti spaventate. La personalità che segue una parte spaventata di sé sceglie comportamenti negativi e sperimenta lo stesso comportamento da parte degli altri (questa è la legge del karma) e riceve di nuovo l’opportunità di sbarazzarsi di quella negatività. È così che funziona l’illusione. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg14.

Domande Le seguenti domande possono aiutarvi a esaminare le illusioni da una prospettiva diversa. Prendetevela comoda, tornandoci su di frequente. 1. Quando siete arrabbiati, quanto vi sembra giustificata la vostra rabbia? 2. Quando siete gelosi, quanto è dolorosa la vostra gelosia? 3. Avete mai pensato che le emozioni dolorose potrebbero mostrarvi parti della personalità che andrebbero guarite? 4. Come sarebbe la vostra vita se non foste controllati dalle parti spaventate della vostra personalità? 5. Che genere di persone attirereste, in tal caso?

Esercizi

L’illusione di inferiorità e superiorità Rievocate qualcuno a cui di solito vi sentite inferiori. Potrebbe trattarsi di un amico, di un partner intimo, di un vicino, di un membro della famiglia o di chiunque altro. Ricordate un momento particolare in cui vi siete sentiti inferiori a questa persona. Fate caso alle sensazioni fisiche nei vostri centri energetici, nei pensieri e nelle percezioni. Vedete se riuscite a riconoscere la vostra intenzione nei confronti di questa persona. Ora rievocate qualcuno a cui di solito vi sentite superiori. Potrebbe trattarsi di un familiare, di un amico, di un partner, di un vicino o di chiunque altro. Ricordate un momento particolare in cui vi siete sentiti superiori a questa persona. Fate caso alle sensazioni fisiche nei vostri centri energetici, nei pensieri e nelle percezioni. Vedete se riuscite a riconoscere la vostra intenzione nei confronti di questa persona. Scrivete sul diario ciò che avete scoperto. Se state studiando insieme a qualcuno, raccontatevi l’un l’altro quanto avete imparato.

Se io fossi... Prima di parlare o agire, fate caso a ciò che provate e a dove lo provate. Se ad esempio sentite il bisogno di piacere a qualcuno, concentrate l’attenzione sul petto, sulla gola e sulla zona del plesso solare. Cercate di notare se state provando o meno sensazioni dolorose nelle vicinanze di un centro di elaborazione dell’energia. Datevi un minuto o due per svolgere tale compito. Ora pensate a un momento in cui vi siete sentite amati incondizionatamente, vuoi da un genitore o da un amico, vuoi da un parente. O magari dall’universo. Datevi un minuto o anche più per svolgere l’esercizio. Concentrate l’attenzione sulla zona del petto, della gola e del

plesso solare. Cercate di capire se state provando o meno sensazioni fisiche piacevoli nelle vicinanze di un centro di elaborazione dell’energia. Poi domandatevi: «Che cosa direi o farei in maniera diversa, se fossi degno e all’altezza?» (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Ogni cosa come un’opportunità Esercitatevi a vedere ogni cosa come un’opportunità per creare con amore anziché con paura, compresi tutti i traumi e i drammi, come ad esempio il fatto che la vostra squadra preferita abbia perso una partita, l’aver trovato l’auto con uno pneumatico a terra, la notizia che vostro figlio si è cacciato nei guai a scuola, ecc. Ricordate che, ogni volta in cui le vostre reazioni emotive dolorose sono parte di un’illusione, vi viene offerta l’opportunità di creare con l’amore anziché con la paura, per accelerare la vostra crescita spirituale.

15 Al centro di questa trasformazione senza precedenti da esseri di una specie limitata ai cinque sensi che si evolve in una specie multisensoriale, la quale a sua volta si evolve crescendo spiritualmente, c’è una nuova concezione del potere. Il vecchio concetto di potere consiste nella capacità di manipolare e controllare, quello nuovo nell’allineamento della personalità con l’anima. La percezione multisensoriale e la nuova concezione del potere non possono essere separate. La percezione multisensoriale emerge al nostro interno a prescindere dal fatto che noi la richiediamo o meno. Il potere autentico rappresenta il nostro nuovo potenziale. Ciascuno di noi deve crearselo da sé. Coloro che non lo fanno continueranno a manipolare e a controllare inconsciamente, creando così conseguenze violente e distruttive. Questa è la nuova conformazione della terra, e tutte le vecchie carte geografiche sono diventate obsolete. Ci stiamo ora evolvendo in un territorio inesplorato. La nostra nuova stella polare è l’anima con le sue intenzioni: armonia, collaborazione, condivisione e considerazione per la vita. I nostri strumenti sono la consapevolezza emotiva, la scelta responsabile e l’intuito. I nuovi requisiti della nostra evoluzione sono l’impegno (alla crescita spirituale), il coraggio (di entrare consapevolmente nella nostra vita), la compassione (nei confronti di noi stessi e degli altri) e le comunicazioni e le azioni consapevoli che servono al nostro sviluppo spirituale e sostengono lo sviluppo spirituale del prossimo. Prima non si era mai verificata una trasformazione della consapevolezza umana. Finora il contenuto della consapevolezza non aveva mai subito un simile cambiamento. Questa è la nostra storia. E adesso la nostra storia, al pari di un immenso fiume, ha compiuto una brusca svolta verso un nuovo significato, compiendo un salto di stupefacente profondità, incommensurabile ricchezza e inimmaginabile soddisfazione. È giunta l’ora che cominciamo a nuotare consapevolmente nel grande fiume, anziché lasciarcene inconsciamente trasportare alla deriva, per vedere chi c’è nel fiume con noi e festeggiare insieme.

Potere Il potere autentico è energia formata dalle intenzioni dell’anima. È luce plasmata dall’amore e dalla compassione guidati dalla saggezza. Non c’è alcun potere nella paura né in nessuna delle attività generate dalla paura. Quando l’energia vi lascia nella paura o nella sfiducia, voi sperimentate dolore fisico nel corpo nelle vicinanze dei centri energetici che stanno perdendo potere. Quando ad esempio sentite di non poter prendervi cura di voi stessi o di proteggervi, provate dolore o disagio nell’area dell’addome. Quando sentite di non poter dare né ricevere amore, provate dolore o disagio nell’area del petto. Ogni disfunzione fisica può essere considerata una perdita di potere nei confronti di una circostanza o un oggetto esterni attraverso uno dei sette centri energetici del corpo. Il fatto che l’energia vi abbandoni in una qualsiasi condizione che non sia di forza e di fiducia vi porterà solo dolore e disagio. Un essere umano dotato di potere autentico rilascia energia solo sotto forma di amore e fiducia. Le caratteristiche di una personalità dotata di potere autentico sono l’umiltà, il perdono, la lucidità mentale e l’amore. Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg15.

Domande Le seguenti domande vi aiuteranno a guardare al potere in maniera nuova. Tornateci su spesso, e cioè ogni volta che vi sembrerà utile trovarvi una risposta. 1. Avete mai pensato al potere in termini di amore, compassione e saggezza? 2. Avete mai pensato che esperienze di dolore fisico come la pesantezza al cuore e l’ansia siano in realtà momenti di perdita di potere? 3. Pensate a coloro che nella vostra vita vi sembrano più potenti. Sono per caso persone umili, disposte al perdono, sagge e amorevoli? 4. Questo cosa vi dice a proposito del modo in cui considerate il potere? 5. Voi siete potenti?

Esercizio

Questo voglio impararlo sul serio Scegliete un momento in cui vi è successa una cosa alla quale avete avuto una forte reazione. Magari vi siete sentiti particolarmente sconvolti, arrabbiati, scioccati o avete provato un profondo senso di perdita. Avete pianto, vi siete infuriati o sentiti confusi, o vi siete ritirati in voi stessi in preda alla depressione? Ricordate in che modo avete agito. Quali sensazioni fisiche avete provato nella gola, nel petto o nel plesso solare? Chiudete gli occhi. Tornate mentalmente a quell’esperienza. Stavolta, prima di passare all’azione, cercate di provare quelle sensazioni fisiche nel vostro corpo. Dite a voi stessi: «Ho intenzione di imparare le lezioni che la mia anima vuole insegnarmi tramite questa esperienza». Apritevi. Siate pazienti. Prendetevi il tempo che ci vuole e non aspettatevi di vedere immediatamente ciò che dovete imparare, anche se ciò è possibile. Aprite gli occhi e mettete per iscritto ciò che scoprite. (Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Uno schema utile

Creare potere autentico trasforma la vostra vita DA Esperienza Vittima Teorie

A Esperimento Creatore Vita piena di significato

(Tratto da La mente dell’anima, di Gary Zukav e Linda Francis)

Esercizio

Usare la volontà Ricordate un momento in cui vi è successa una cosa alla quale avete avuto una forte reazione. Ad esempio un’occasione in cui vi siete sentiti particolarmente sconvolti e vi siete ritirati in voi stessi scoppiando in lacrime, o vi siete arrabbiati scagliandovi contro coloro a cui davate la colpa della situazione, oppure vi siete sentiti sotto shock e avete vagato in preda alla confusione per giorni, o ancora avete provato un profondo senso di perdita e siete stati depressi per mesi. Rievocate in che modo avete agito e che cosa avete provato nel corpo, come per esempio le sensazioni fisiche a livello della gola, del petto e del plesso solare. Immaginate che stavolta avrete la possibilità di compiere una nuova scelta, che potrete usare la volontà per sfidare le parti della personalità che di norma reagivano in un certo modo. Mentre ricordate quell’esperienza, esercitatevi a compiere le seguenti scelte nella vostra mente: • &bnsp; Non reagite finché continuerete a provare nel corpo sensazioni dolorose. • &bnsp; Agite con un’intenzione dell’anima mentre provate nel corpo le sensazioni dolorose.

16 La fiducia si sviluppa passo dopo passo. Richiede apertura verso nuovi pensieri, verso nuovi modi di guardare le cose e di pensare. Se l’apertura è sostituita da una cieca aderenza al dogma, al posto della fiducia nasce il fondamentalismo: rigido, esigente, pieno di indignazione e intimidatorio. Così si formano cricche, culture e congregazioni che si rifiutano di esplorare l’infinita diversità e la sconfinata ricchezza della vita e di sperimentare l’amore per se stessi e per gli altri. Persino le cricche, le culture e le congregazioni che professano l’amore diventano fortezze di paura. La fiducia nella compassione e nella saggezza dell’universo affonda le radici nella lucidità, nell’umiltà, nel perdono e nell’amore, tutte caratteristiche di una personalità dotata di potere autentico. La percezione multisensoriale è l’elemento che ha ribaltato le regole del gioco a livello di un’intera specie e ha trasformato la fiducia verso la saggezza e la compassione nell’universo nella percezione della saggezza e della compassione dell’universo. Quando persino le circostanze più difficili, come la sofferenza, la povertà, la malattia, la crudeltà, lo sfruttamento e la violenza appaiono ai nostri occhi come altrettante opportunità di sviluppare la consapevolezza emotiva e la scelta responsabile, e di crescere nella gioia e nella libertà, di scegliere l’amore al posto della paura, di creare potere autentico... che bisogno c’è della fiducia? A quel punto compariranno nella nostra vita tutti i doni dello spirito, come ad esempio altri esseri umani dal cuore aperto. Udiremo il richiamo di un mondo di armonia, collaborazione, condivisione e considerazione per la vita. Siamo venuti sulla terra per realizzarlo.

Fiducia Ogni anima stringe un patto segreto con l’universo, prima di incarnarsi. Per rispettare quel patto ci vuole potere autentico. Solo quando comincerete a rispettarlo vi sentirete davvero soddisfatti. Ciascuna delle vostre esperienze vi aiuta ad accorgervi della presenza di quel patto. Non si tratta sempre di esperienze che scegliereste. I vostri maestri non fisici vi sostengono di continuo: godetevi la loro dipendenza da loro. Considerate la vostra vita come una dinamica magnificamente organizzata. Mantenete il vostro potere sull’attimo presente. Sfidate le vostre paure. Prefissatevi delle intenzioni. Apritevi agli altri esseri umani. Pregate. La preghiera significa entrare in un rapporto personale con l’intelligenza divina. Dite all’universo: «Sia fatta la tua volontà» e staccate le mani dal volante. Affidate completamente la vostra vita nelle mani dell’Universo. Il passo finale per creare potere autentico è abbandonarvi a una forma di saggezza più alta. Abbiate fiducia nell’universo. Ognuna delle vostre scelte serve perfettamente all’evoluzione della vostra anima. Tutte le strade portano a casa. La fiducia dà spazio alla felicità e alle risate. Perché non scegliere felicità e risate? Se state leggendo un eBook, cliccate su questo link per passare a una versione online ampliata del presente capitolo della Guida allo Studio, tra cui c’è anche un video. Se invece leggete il libro in versione cartacea, digitate sul motore di ricerca www.authenticpower.com/sg16.

Domande 1. In che cosa avete fiducia, nella vita? 2. Se non siete sicuri di aver fiducia nell’universo, quale sarebbe il vostro primo passo per averla? 3. Se invece vi fidate dell’universo, qual è l’esempio più esaltante della vostra fiducia? In caso contrario, qual è l’esempio più esaltante di cui avete sentito parlare, a proposito di fiducia nell’universo? 4. Sapete qualcosa del vostro patto segreto? Che cosa vi sembra di sapere? E come vi sembra che dovrebbe essere? 5. Siete consapevoli del sostegno che state ricevendo dai maestri non fisici? Qual è l’esempio più sorprendente nel vostro caso? Se invece non ne siete consapevoli, siete disposti ad aprirvi per riceverlo?

Lezione di vita Nel corso della prossima settimana, comportatevi come se aveste fiducia nell’idea che l’universo sia saggio e compassionevole. Ogni volta che vi imbatterete in una situazione, in una persona o in un’esperienza difficili, ricordatevi di prestare attenzione alle sensazioni fisiche che state provando e ai pensieri che vi vengono in mente. Poi domandatevi: • &bnsp; Se io avessi fiducia nell’universo, in che modo ciò mi aiuterebbe a vedere qualcosa di importante da conoscere o da imparare su me stesso? OPPURE • &bnsp; Se io avessi fiducia nell’universo, quale forza o lucidità ciò mi aiuterebbe a sviluppare? OPPURE • &bnsp; Se io avessi fiducia nell’universo, in che modo vedrei diversamente questa cosa? Ponetevi la domanda che vi attira di più, o quella che vi viene in mente a proposito di come cambierebbe la vostra vita se aveste fiducia nell’universo. Potete anche porvele tutte, e poi mettervi in ascolto della o delle risposte. Alla fine della settimana, scrivete le risposte che avete ricevuto.

Lezione di vita Immaginate che ciò che è contenuto in La sedia dell’anima sia vero, e che intendiate portarlo in vita dentro di voi nella maniera più approfondita possibile. Dedicate le settimane successive a rileggere La sedia dell’anima e, via via che leggete, a prendere appunti sulle parti che adesso vi appaiono più significative. Scrivete anche le domande che vi vengono in mente durante la lettura, e apritevi al significato più profondo di ciò che leggete. Andate alle parti del libro da cui siete attratti oppure leggetevelo dall’inizio alla fine. Lasciatevi guidare dall’intuito. Prefissatevi l’intenzione di vedere i vostri prossimi passi mentre leggete, nonché quella di poter cambiare nei modi più costruttivi e di capire in che maniera i significati più profondi di La sedia dell’anima potrebbero prendere vita dentro di voi. Dedicate ogni giorno un po’ di tempo alla lettura. Se possibile, leggete ad alta voce insieme a qualcuno. Dopo aver riletto La sedia dell’anima, usate ciò che avete appreso per aiutarvi ad apprezzare tutto ciò che avete sfidato e cambiato in voi stessi e ciò che avete coltivato e rafforzato di voi sin da quando avete cominciato a interessarvi del potere autentico. Infine, usate questa nuova prospettiva per sostenervi nella creazione di potere autentico per il resto della vita. Continuate a lasciarvi guidare dalla seguente domanda per tutto il tempo in cui vi risulterà utile: «Come cambierei la mia vita se ciò che è scritto in La sedia dell’anima fosse realmente vero?»

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Frontespizio Presentazione Prefazione alla Edizione del 25º Anniversario di Oprah Winfrey Prefazione alla Edizione del 25º Anniversariodella dott.ssa Maya Angelou Prefazione a Una sedia per l'anima Edizione del 25º anniversario Prefazione Introduzione 1. Evoluzione 2. Karma 3. Considerazione 4. Cuore Creazione 5. Intuizione 6. Luce 7. Intenzione I 8. Intenzione II Responsabilità 9. Scelta 10. Dipendenza 11. Relazioni 12. Anime Potere 13. Psicologia 14. Illusione 15. Potere 16. Fiducia Un invito Guida allo Studio 1 Evoluzione Domande Esercizio Io sono multisensoriale? Lezioni di vita

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Il karma Domande Esercizi Una settimana di gentilezza Esplorare la Regola d'Oro Un'esperienza karmica? Considerazione Domande Esercizio Riuscite a vedere in modo diverso? Lezione di vita Esercizi e domande

Intuito Domande Esercizio

Luce Domande Esercizio Ogni emozione è un messaggio Pensieri utili Esercizio Il vostro assistente spirituale

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Il cuore Domande Esercizi

Una pratica quotidiana per consultare l'intuito Lezione di vita Lezione di vita

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Scegliete le vostre intenzioni con il cuore Aprite il cuore Pensiero utile

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Intenzione I Domande Esercizi La pratica fondamentale

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Lezioni di vita

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Intenzione II Domande Pensiero utile Un albero si giudica in base ai suoi frutti Chi vi attirate? Lezione di vita Scelta Esercizio

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Domande

Dipendenza Domande Esercizi Passione o dipendenza? Superare/risolvere una dipendenza sessuale Fase Uno – Negazione Fase Due – Accettazione Fase Tre – Aprirsi alla guarigione Lezione di vita

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Anime Domande Pensiero utile Lo scopo della scuola terrena Esercizi State a vedere cosa succede Vedere le cose in modo diverso? Una storia vera Psicologia Domande Esercizi Compagni di viaggio Bisogni autentici

Potere Domande Esercizio Esercizio

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Illusione Domande Esercizi L'illusione di inferiorità e superiorità Se io fossi... Ogni cosa come un'opportunità

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Relazioni Domande Esercizio Farlo in modo diverso Lezione di vita Esercizio Un potenziale partner spirituale

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Scegliere in modo nuovo Lezione di vita Pensiero utile

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Questo voglio impararlo sul serio Uno schema utile Usare la volontà Fiducia Domande Lezione di vita Lezione di vita

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