Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae [Vol. 16]
 8821008584, 9788821008580

  • Commentary
  • decrypted from EECC99A10CC9CA484B8BA66BFDCF05BE source file

Table of contents :
001#
002#
003#
004#
005#
006#
007#
008#
009#
010#
011#
012#
013#

Citation preview

MISCELLANEA BIBLIOTHECAE APOSTOLICAE VATICANAE XVI

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

STUDI E TESTI ———————————— 458 ————————————

MISCELLANEA BIBLIOTHECAE APOSTOLICAE VATICANAE XVI

CITTÀ DEL VATICANO BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA 2009

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

Pubblicazione curata dalla Commissione per l’editoria della Biblioteca Apostolica Vaticana: S.Em. Card. Raffaele Farina Cesare Pasini Giancarlo Alteri Marco Buonocore (Segretario) Ambrogio M. Piazzoni (Presidente) Adalbert Roth Paolo Vian Sever J. Voicu

Descrizione bibliografica in www.vaticanlibrary.va

Stampato con il contributo dell’associazione American Friends of the Vatican Library

–––––– Proprietà letteraria riservata © Biblioteca Apostolica Vaticana, 2009 ISBN 978-88-210-0858-0 TIPOGRAFIA VATICANA

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

SOMMARIO M. BUONOCORE, Francesco Foucault di Daugnon e la sua Raccolta alla Biblioteca Apostolica Vaticana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

7

M. GHILARDI, Forceps ferreus seu instrumentum ad torquendum martires. La tenaglia del Vaticano tra devozione apologetica e propaganda controriformista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

153

A. MANFREDI, «Lo misse sopra la libreria che aveva ordinata». Note sul Tortelli bibliotecario di Niccolò V . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

199

C. MONTUSCHI, Dai Duchi di Borgogna a Heidelberg e da Heidelberg a Roma. Del Pal. lat. 1989, di alcuni manoscritti francesi e della loro inventariazione in Biblioteca Vaticana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

229

S. OTTAVIANO, Il Reg. lat. 1669: un’edizione di Virgilio d’età carolingia

..

259

C. PASINI, Un foglietto di istruzioni di Achille Ratti Nunzio in Polonia e il suo addio agli studi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

325

I. REVERBERI, Il cardinale Antonio Barberini iunior (1608-1671) e la sua biblioteca. Considerazioni ed ipotesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

369

F. TRONCARELLI, Antiche Sibille e nuovi problemi: osservazioni sul Vat. lat. 3822 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

419

S. J. VOICU, Note sui palinsesti conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

445

K. HERBERS, Fondazione Pio XI per lo studio dei documenti pontifici. Rapporto per l’anno 2007 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

455

K. HERBERS, Fondazione Pio XI per lo studio dei documenti pontifici. Rapporto per l’anno 2008 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

463

Indice dei manoscritti e delle fonti archivistiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

471

Indice degli esemplari a stampa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

480

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

MARCO BUONOCORE

FRANCESCO FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA ALLA BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA Federico Patetta (1867-1945), professore di diritto a Torino e a Roma, nonché storico di diritto italiano1, lasciò in eredità alla Biblioteca Apostolica Vaticana, come si sa, gran parte della sua enorme biblioteca (quella propriamente giuridica è passata a Torino), costituita da una ricca collezione di 4688 manoscritti greci, latini, italiani e francesi, da una vastissima raccolta epistolare nota come Autografi Patetta, e da un’impressionante sezione archivistica (Raccolta Patetta), di oltre 800 unità, composta da diverse serie, organizzate alcune dallo stesso Patetta, altre una volta che la documentazione era entrata in Biblioteca2. Come 1 Vd. il Ricordo di Federico Patetta, Cairo Montenotte 1952, a cura del «Cenacolo Cairese di cultura». 2 Il testamento di Federico Patetta, datato Roma 6 maggio 1935, si conserva a Savona

presso l’Archivio Notarile Distrettuale, notaio Mario Sbordone di Savona, reg. 48 (settembre-dicembre 1945), ff. 392r-393r; vd. anche Savona, Conservatoria dei registri immobiliari, reg. 1946, 477; da ultimo sulla vicenda vd. I. SOFFIETTI, Federico Patetta (1867-1945). Il testamento, in Rivista di storia del diritto italiano, 78 (2005), pp. 379-382 (ringrazio Paolo Vian per avermi trasmesso questa occorrenza bibliografica). Nella definizione del “Lascito Patetta” alla Biblioteca Vaticana (conclusasi, non senza alcuni problemi, nell’immediato dopoguerra) risulta aver svolto un ruolo importante Tammaro De Marinis (1878-1969); ne fanno fede almeno tre documenti, inediti, da me reperiti nell’Archivio della Biblioteca (Arch. Bibl. 206, ff. 243r, 252r, f. 261r), il primo [1] (dattiloscritto), trasmesso a De Marinis dall’allora prefetto della Vaticana il benedettino Anselmo Maria Albareda [1892-1966] il 5 dicembre 1945 (f. 243r), il secondo [2] (autografo) inviato ad Albareda da De Marinis il 25 febbraio 1946 da Firenze (f. 252r), il terzo [3] (dattiloscritto) anch’esso inviato ad Albareda da De Marinis il 27 maggio 1946 da Firenze-Villa Montalto (f. 252r). [1]: “5 dicembre 1945. Illustre e caro commendatore, la grata comunicazione che Ella ci dà, da parte degli Eredi, del cospicuo lascito di codici manoscritti e di autografi fatto alla Biblioteca Vaticana dall’illustre Prof. Federico Patetta, non può che destare in noi la più viva compiacenza e riconoscenza. E sono lieto di esprimere a lei questi sentimenti, che si congiungono al sincero compianto e suffragio dell’eminente Studioso scomparso, anche perché voglia farsene interprete presso la Famiglia. La notizia che Ella ci dà, con la Sua singolare competenza, della collezione non possono che accrescere il nostro interessamento. Conto io stesso di recarmi quanto prima a Cairo Montenotte per prenderla in consegna, come già progettai alla prima notizia, avuta dall’Ecc.mo Vescovo di Acqui [scil. Giuseppe Dell’Omo]. Assicuri in ogni modo gli Eredi che tutto il materiale sarà ritirato entro il termine stabilito. La ringrazio dell’amichevole e cortese parte cha ha preso nella cosa. E mi confermo con il più cordiale Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, Città del Vaticano 2009, pp. 7-151.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

8

M . BUONOCORE

primo risultato del lungo lavoro di inventariazione di questa ricca ed eterogenea sezione archivistica, ho il piacere di presentare ai lettori della nostra rivista il catalogo del complesso unitario delle 53 cartelle (per un totale di 14.233 fogli numerati), relative alla sezione denominata Daugnon, entrate con il numero progressivo di serie 221-273. Da un appunto di mano dello stesso Patetta si viene a sapere che dette “cartelle” erano state da lui acquistate al prezzo di Lire 3000 dall’antiquario Bourlot di Torino il 31 marzo 1933: “Raccolta Daugnon (araldica, genealogie ecc.) in 46 cartelle. Ne fanno parte più di 200 pergamene (una del sec. XIII, una quarantina del XIV, altrettante del sec. XV, una settantina del XVI ecc.), alcuni autografi, incisioni ecc.”. La discrepanza tra il n. 46 indicato da Patetta e l’effettiva consistenza di n. 53 deriva forse dalla circostanza che alcune unità archivistiche al momento dell’acquisto del 1933 erano state compattate in un unico elemento3. ossequio. A. M. Albareda”; [2]: “15 febbraio 1946. Illustre Reverendo Padre Prefetto, non sto a dirLe come sia stato dolente di non essere riuscito a decidere subito gli Eredi Patetta ad accogliere la nostra proposta. Avrei voluto scriverLe che tutto era concluso! Tuttavia spero che con un po’ di attenta riflessione le cose potranno cambiare e svolgersi nel senso desiderato. Ora prego anche Lei di pazientare e di non voler abbandonare quel bel disegno, il quale anche se ritardato porterà sempre benefici frutti. Mi permetto di ricordarLe le fotografie chieste per ultimo. Le sarei grato se volesse cortesemente accelerare l’esecuzione. Con profondo ossequio mi creda Reverendo Padre Prefetto suo devoto ed obbligato De Marinis”; [3] “27 maggio 1946. Illustre, Reverendo Padre Prefetto un via vai di interessanti Ospiti mi ha tolto da più giorni la possibilità di avvicinarmi al tavolo da scrivere: e però La prego di scusare il ritardo frapposto a rispondere alla Sua gentile e tanto grata lettera del 18 scorso. La ringrazio di cuore di ogni cosa, mentre interrompo, seguendo il di Lei desiderio, la pratica per la raccolta di Cairo Montenotte. Unisco due brevi scritti per la nota Miscellanea, lasciando a Lei la scelta [come si sa Albareda promosse una monumentale raccolta di studi per la celebrazione degli ottant’anni del cardinale Giovanni Mercati (1866-1957) pubblicata in sei volumi nel 1946 nella collana “Studi e Testi” (volumi 121-126); nel volume VI (Paleografia — Bibliografia — Varia) alle pp. 344-349 figura l’articolo di De Marinis Note bibliografiche]. Con profondo ossequio, mi creda illustre Padre Prefetto di Lei obbligato e devoto T. De Marinis. P.S.: obbligato di recarmi a Parigi, parto la sera del 2 giugno contando rientrare verso il giorno 18”. Altra cosa è la “Biblioteca Federico Patetta”, specializzata in storia del diritto italiano, in diritto comune e nelle materie storico-giuridiche in genere, fondata nel 1953; avuta la sua prima sede in Palazzo Carignano, nel 1960 fu trasferita in Piazza Maria Teresa n. 3 ed infine, nel 1969, nell’edificio delle Facoltà Umanistiche, Via Roero di Cortanze n. 5, dov’è tuttora ubicata. La Biblioteca, nata con lo scopo di conservare ed integrare il patrimonio librario ed il materiale bibliografico raccolto da Patetta, è stata in sèguito incrementata da nuove accessioni di volumi di storia giuridica e di depositi delle biblioteche dei professori Pivano, Pinoli, Chiaudano e, dal 1983, di Francesco ed Edoardo Ruffini. Dal 1 gennaio 1996 la Biblioteca afferisce al Dipartimento di Scienze Giuridiche, di cui l’Istituto di Storia del Diritto Italiano è andato a costituire la Sezione storica (cf. http://www.unito.it/bibliopatetta/area-storia_biblioteca.htm). 3 Per una prima segnalazione vd. M. BUONOCORE, La Raccolta Daugnon alla Biblioteca Apostolica Vaticana, in Aevum, 82 (2008), pp. 787-788.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

9

Grazie ad un recente e fondamentale contributo di Jan Wáadysáaw Woù4 siamo ben informati sul personaggio da cui prende nome questa sezione della Raccolta Patetta, figura che, quantunque poco conosciuta agli studiosi dell’Ottocento italiano, è stata meritevole di quell’attento e posato scrutinio che Woù gli dedica: Francesco Foucault de Saint-Germain-Beaupré conte di Daugnon (Napoli, 31 ottobre 1836 — Napoli, 30 gennaio 1920). Alle notizie biografiche sul personaggio e sulla famiglia che l’A. sapientemente è riuscito a recuperare con pazienza e ricchezza di dati da quella poca documentazione esistente, si può ora aggiungere una serie di informazioni relative agli interessi da lui maturati soprattutto nel campo della storia contemporanea e dell’araldica, che lo stesso di Daugnon ci ha lasciato ora veicolati da alcune cartelle di questa raccolta vaticana: si tratta di notizie storiche, genealogiche e biografiche, manoscritte (il più delle volte) e a stampa, relative alla famiglia Foucault de Saint-Germain-Beaupré conti di Daugnon. Ne offro qui di sèguito in rapida successione gli estremi archivistici: Racc. Patetta. Daugnon 7, ff. 1r-370v: Storia e genealogia della famiglia Foucault di Daugnon [ff. 2r-23r: Storia compendiata della famiglia Foucault marchesi di Saint-Germain-Beaupré conti di Daugnon, Milano 10 marzo 1886; add.: “Il presente manoscritto composto di N. 20 (Venti) pagine, N. 9 (Nove) tavole genealogiche ed una lettera dedicatoria è la copia esatta del manoscritto che trovasi presso il Signor Filippo Foucault, domiciliato in Napoli, figlio del vivente Comm. Michele Conte di Daugnon. La presente copia fu fatta per essere conservata in quest’Archivio alla Sezione II Raccolta I Cassetta 8 Busta 1”; ff. 25r-26v: dichiarazione autografa di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 23 maggio 1880, riguardo all’acquisizione dei documenti relativi alla propria famiglia ricevuti dal cavaliere Pavesi, archivista dell’Archivio Storico Gentilizio; ff. 28r-77v: notizie genealogiche e biografiche pertinenti alla famiglia Foucault di Daugnon; ff. 78r84r: notizie biografiche su personaggi del ramo L’Ardimalie; ff. 86r-131v: notizie biografiche sul ramo Saint-Germain-Beaupré e Foucault di Daugnon; ff. 132r143r: notizie sulle famiglie “alleate”; ff. 145r-160r: notizie biografiche sul ramo Saint Martial detto Foucaud d’Alzon e d’Aure; ff. 163r-176r: descrizione delle arme gentilizie; ff. 178r-179r: albero genealogico del ramo Foucauld seigneur de la Roche poi chiamato La Roche-Foucauld; ff. 181r-318r: storia e genealogia della famiglia Foucault; ff. 319r-363r: “Suite à l’ouvrage en langue italienne”. Storia e genealogia della famiglia Foucault (a. 1888); ff. 365r-370v: frammenti di tavole genealogiche];

4 J. W. WOÙ, Francesco Foucault di Daugnon (1836-1920) e la sua opera sugli italiani in Polonia, in Aevum, 81 (2008), pp. 947-966; il lavoro è stato ripreso ed aggiornato in J. W. WOÙ, Per la storia delle relazioni italo-polacche nel Novecento (Labirinti, 111), Trento 2008, pp. 9-38 (alle pagine di questo contributo farò riferimento nel corso del presente articolo).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

10

M . BUONOCORE

Racc. Patetta. Daugnon 26, ff. 23r-27v: autobiografia di Francesco Foucault di Daugnon con l’estratto F. F. dei Conti Di Daugnon, in Bollettino della Reale Associazione dei benemeriti Italiani. Supplemento al Giornale Rivista Italiana, anno I, num. 12, Palermo, 30 aprile 1877; ff. 137r-140v: autobiografia di Martin Foucault; Racc. Patetta. Daugnon 28, f. 54rv: stemma della famiglia Foucault de SaintGermain-Beaupré du Daugnon; Racc. Patetta. Daugnon 30, f. 39rv: litografia dello stemma della famiglia Foucault di Daugnon; Racc. Patetta. Daugnon 32: ff. 33r-36v: stampe ed acquarelli dello stemma della famiglia Foucault dei conti del Daugnon; Racc. Patetta. Daugnon 33, ff. 6rv, 36r-37v: notizie sulla famiglia Foucault di Daugnon; Racc. Patetta. Daugnon 34, ff. 4rv, 61r-63v: notizie sulla famiglia Foucault dei Conti del Daugnon; Racc. Patetta. Daugnon 35, f. 79rv: notizie sulla famiglia Foucault dei Conti del Daugnon; Racc. Patetta. Daugnon 39, ff. 164r-166v: “Bandiere da segnali, usate dalla Marina Francese, al 1817” (al f. 165 abbiamo l’acquarello eseguito dal padre del Nostro, Jean Baptiste Foucault de Daugnon [“lavoro del giovanetto G. B. Foucault dei Conti del Dognon”]; sappiamo, infatti che il padre di Francesco si era arruolato come volontario nella marina militare napoleonica5). Racc. Patetta. Daugnon 48, ff. 62r, 63r, 64r, 65r: quattro fotografie di Francesco Foucault di Daugnon.

L’esperienza più importante legata al nostro personaggio fu la costituzione dell’Archivio Storico Gentilizio che di Daugnon aveva fondato a Milano nel 1877 e di cui faceva parte anche l’attuale “Raccolta Daugnon” della Biblioteca Vaticana. Alcuni documenti conservati ne chiarificano a tutto tondo la portata culturale qual era nelle sue intenzioni: si veda, ad esempio, nella Racc. Patetta. Daugnon 45, ai ff. 16r-21v (Impresa dell’Accademia Araldico — genealogico — Italiana), 22r-25v (Impresa del cav. Francesco Foucault dei Conti del Daugnon, fondatore di questa Raccolta) e 134r-240v (Modelli di stampati diversi della Raccolta Daugnon. Anno 1877-1879. In questa busta si conservano tutti gli stampati ed i modelli di diciture, impiegate da questo Istituto dall’epoca della sua fondazione). Ci si confronti, anche, con il f. 39r della Racc. Patetta. Daugnon 42 da cui si evince che era nei propositi dell’Archivio pubblicare una Illustrazione di centocinquanta e più stemmi delle Città Italiane, come confermano le molteplici lettere inviate dai sindaci di numerose città italiane a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona (Onorevoli Signori Collaboratori dell’Opera “Illustrazione di Cento cinquanta e più stemmi delle Città Italiane”), nelle quali, oltre ad essere forniti ragguagli storico-anti5 WOÙ, Per la storia cit., p. 11.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

11

quari, veniva accluso lo stemma della città (nella varie modalità grafiche disponibili) con la relativa descrizione araldica (vd. anche Racc. Patetta. Daugnon 42, f. 116rv). Per gli specifici interessi, di Daugnon aveva anche costituito una cartella (ora Racc. Patetta. Daugnon 28), nella quale sono raccolti numerosi estratti del Giornale Araldico-Genealogico-Diplomatico pubblicato per cura della Reale Accademia Araldica Italiana diretto dal Comm. Giovanni Battista di Crollalanza (ff. 97r-198v) e del Giornale storico araldico del Napoletano (ff. 200r-208v). Come risulta dalla documentazione che qui si presenta, di Daugnon aveva fatto preparare appositi questionari da inviarsi ai futuri membri della Società alle condizioni stipulate all’articolo 24 dello Statuto, con diciture in italiano od in francese (intestazione: Raccolta Daugnon / Collegio Internazionale di Scienze, Lettere ed Arti / Milano — 4, Via Alessandro Manzoni, 4 — Milano; sulla modulistica in francese abbiamo: Milan — Rue Meravigli, 12 — Italie), in cui il diretto interessato, dopo aver offerto i dati anagrafici (in nota: Si prega di essere gentili ad unire la propria fotografia per maggiore importanza alla biografia), doveva riempiere i relativi seguenti campi: “Notizie storiche e genealogiche”, “Descrizione dell’arme gentilizie” (in nota: Possibilmente aggiungere un disegno dell’arme ed il monogramma), “Carica o Professione” (in nota: Indicare le cariche occupate con le relative date dei decreti), “Corpi scientifici, letterarii ed artistici cui appartiene” (in nota: Indicare possibilmente le date delle nomine), “Opere o Memorie pubblicate, come anche Lavori di arte, ecc. ecc.”, “Vicende politiche, militari, e fatti importanti”, “Distinzioni onorifiche, decorazioni e premii” (in nota: Indicare le date dei diplomi, ecc. ecc.), “Osservazioni diverse”. Il questionario si concludeva con l’invito ad indicare il “Sigillo particolare” (in nota: Basta un’impronta in ceralacca o col suggello a fresco) e con il Nota Bene: “Avendosi razze di cavalli, si prega inviare il disegno delle rispettive marche” (e su questo specifico si veda Racc. Patetta. Daugnon 45 dove ai ff. 1r-13v possiamo confrontarci con numerosi disegni di Marche di razze di cavalli e di Morsi da briglie per cavalli, antichi e moderni). Dopo appena un decennio dalla sua costituzione l’Archivio poteva già contare su un quantità impressionante di documenti tutti attinenti alle ricerche araldiche che di Daugnon stava perseguendo.6 Woù ripercorre le tristi vicende della sua cospicua eredità e soprattutto della sua biblioteca e del suo archivio, che vennero suddivisi nel 1918 ai tre fratelli Renato, Rino ed Umberto Valdameri, figli di Silvio Valdameri (1847-1918) amministratore unico dei beni della moglie di di Dau6 Vd. F. F. DE DAUGNON, Archivio storico gentilizio. Assemblea generale del 9 giugno 1889. Resoconto morale della presidenza, [s.l., 1889].

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

12

M . BUONOCORE

gnon (Cloe Zanchi, deceduta il 23 giugno 1916), e a sua volta figlio di una prima cugina di Cloe, unica ad avere eredi. Mentre quanto ricevuto da Umberto si trova attualmente a Crema in parte presso i suoi eredi in parte presso la Biblioteca Comunale e la Biblioteca del Seminario, di quello andato in eredità agli altri due fratelli, Renato e Rino, si erano perse le tracce ed infruttuosi si erano dimostrati i tentativi di recuperarlo presso alcune istituzioni che ipoteticamente avrebbero potute conservarlo (ad esempio la stessa Biblioteca Comunale di Crema o l’Archivio di Stato di Milano od anche alcuni studi araldici privati specializzati in consulenze di tipo legale-nobiliare). La fortuna ha voluto che una consistente parte di questo enorme archivio sia “arrivata”, nelle modalità appena discusse, alla Biblioteca Vaticana, anche se non è dato sapere a quale dei due fratelli Valdameri tale sezione, prima della sua alienazione, per eredità era passata. Questa raccolta, come anticipato, è una miniera di dati e di informazioni sulla storia di numerose famiglie italiane e straniere: si trovano disegni raffiguranti gli stemmi (soprattutto stampe, lucidi e acquarelli), alberi genealogici, notizie tratte da protocolli notarili, talvolta anche solo appunti preparatori per future ricerche araldiche, lettere, copie conformi sottoscritte il più delle volte da di Daugnon stesso; si ha inoltre la possibilità del confronto diretto con documenti cartacei in originale: vd., ad esempio, i ff. 297r-319r della Racc. Patetta. Daugnon 8, latori della “Memoria processuale di Mery Embasmat contro Jeanne de Pressat, vedova di Jean Embasmat circa l’eredità di questi” (sec. XVI / XVII); oppure i ff. 392r-516v della Racc. Patetta. Daugnon 13 con diciotto documenti relativi a permute, vendite e acquisizioni di proprietà spettanti alla famiglia de’ Capitani d’Arzago (secc. XVII-XVIII); od anche i ff. 219r-228v della Racc. Patetta. Daugnon 14 con due documenti pertinenti ai beni della famiglia Zanchi per gli anni 1717-1721 (la moglie del conte di Daugnon era, come evocato, una Cloe Zanchi). Ma, soprattutto, acquistano prezioso valore documentario le 200 pergamene (atti notarili, disposizioni testamentarie, permute, vendite, donazioni ed acquisizioni di proprietà spettanti alle varie famiglie), la più antica delle quali datata 12 dicembre 1255 (Racc. Patetta. Daugnon 20, f. 55, n. 23), relativa ad un atto di donazione di terreni siti in Santa Margherita fatta a favore del Convento di S. Paolo in Cantù da Murro figlio di Tommaso de Cagni e sua sorella Maria consenziente il marito Otolino. Tra le famiglie citate, numerosi documenti sono relativi a quella dei Dotti, di cui possiamo tra la metà del Trecento e tutto il Cinquecento seguire gli interessi nel Padovano, soprattutto quelli di Francesco Dotti (1345-1416 post)7 [si veda, ad esem7 Vd. B. G. KOHL, Dotti, Francesco, in DBI, 41, Roma 1992, pp. 538-540.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

13

pio, la pergamena della Racc. Patetta. Daugnon 20 (f. 12), del 7 gennaio 1414, relativa alla vertenza nata tra Francesco Dotti e il comune di Terradura riguardo ad un diritto di pascolo], nei quali compare spesso come notaio Giovanni Pessolati. Tra questa documentazione in originale merita anche segnalare la Racc. Patetta. Daugnon 53 in cui sono conservate piante topografiche ad acquarello realizzate tra i secoli XVII e XVIII alcune delle quali pertinenti al territorio di Treviso (due di ampie dimensioni) ed un disegno della piazza di Guastalla ascrivibile al sec. XVI. Ma non manca documentazione di altro genere, che interessa settori di ricerca tra loro assai distanti. Così, ad esempio, ai ff. 9r-11v della Racc. Patetta. Daugnon 26 è conservata la copia della lettera, datata Roma 7 gennaio 1872, dell’astronomo padre gesuita Angelo Secchi (18181878), indirizzata al desenzanese Rizieri Pietro Calcinardi (1801-1893) riguardante la sua descrizione, con acclusa fotografia, di un Orologiografo, cioè una “macchina – così è scritto – per proiettare sul muro i circoli orarii mediante le loro intersezioni all’equatore”; ai ff. 105r-117v della Racc. Patetta. Daugnon 45, abbiamo quattro autentiche della “seta rossa che ricoprì in tutta la sua lunghezza la SS. Sindone” ed altrettante autentiche di “velo che coprì le statue della Beata Vergine”. Ricchissima, inoltre, la documentazione a stampa dell’epoca, tra cui spiccano, per la loro rarità, alcuni quotidiani e monografie. Per i primi, oltre a svariati numeri di ben note riviste italiane (Giornale Araldico, Rivista Italiana) e francesi (Annales Historiques, Armorial spécial de France, Le biographie. Journal illustré en photographies, Nobiliaire universel e Panthéon Biographique. Revue mensuelle historique et nécrologique): Racc. Patetta. Daugnon 2, ff. 432-441: cinque numeri del giornale Il Pungolo contenenti la polemica tra il duca di Pescolanciano, Giovanni Maria d’Alessandro, e il conte Berardo Candida Gonzaga, ottobre 1875; Racc. Patetta. Daugnon 5, ff. 58r-59v: I tredici cavalieri italiani a Barletta (Illustrazione della tavola litografica contenuta nell’altro folio del presente numero e notizie biografiche dei cavalieri), da Fanfulla, Roma, lunedì 18 ottobre 1880; Racc. Patetta. Daugnon 8, ff. 24-33, 34-43: due copie del settimanale Fiammetta I,1 del 1881 e II,1 del 1882 con articoli a firma di E. Marincola di S. Floro sulle famiglie Aquino, Albani e Aldobrandini; Racc. Patetta. Daugnon 13, ff. 18r-19r: Il nuovo Papa, in La Staffetta. Notiziario settimanale politico-amministrativo, letterario-artistico, 7, 2 marzo 1878, pp. 12; ff. 224r-225v: E. ENFONCE, Généalogie de la famille Racine, in Le Lycéen, a. 2, n. 17, 7 novembre 1878, pp. 3-5; ff. 305v-320v: Angelo d’Ambrosio Tenente Generale nei Reali eserciti, in Il Galiani. Rivista ebdomadaria napoletana, 7, 1, 10 gennaio 1878, pp. 2-4; ibid., 7, 2, 16 gennaio 1878, pp. 1-4; ibid., 7, 3, 22 gennaio 1878, pp. 1-4; ibid., 7, 4, 29 gennaio 1878, pp. 1-4;

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

14

M . BUONOCORE

Racc. Patetta. Daugnon 14, ff. 9r-35v: C.TE DOUGLAS, Généalogie de la maison Douglas, Comtes de Douglas et de Montréal, en Bugey, in Le Chartrier français ou Recueil de Documents authentiques à l’usage de la Noblesse, 11, 5 settembre 1867, pp. 97-128; Racc. Patetta. Daugnon 25, ff. 32-39: Graf Rudolf von Stillfried, in Illustrirte Berliner Wochenschrift, VIII, 6, 5 novembre 1881, pp. 85-87; Racc. Patetta. Daugnon 26, ff. 15r-16v: Emilio Castelar, in El Nuevo Fígaro. Períodico semanal ilustrado, literario y artístico, Madrid, a. II, núm. 15, 18 febbraio 1877, pp. [1-2]; ff. 87-88: biografia a stampa, firmata M. S., di Carlo Filangieri di Satriano, in L’Araldo. Giornale militare, politico, scientifico, letterario, a. II, num. 88, lunedì 16 luglio 1849, [p. 1]; f. 142rv: Leone Gambetta, in Il Secolo. Gazzetta di Milano, a. XIV, n. 4597, domenica-lunedì, 2-3 febbraio, Milano 1879, [pp. 1-2]; Racc. Patetta. Daugnon 27, ff. 99r-100v: Biographie de M. Fernand de Malliard, in Le Parnasse. Organe des concours littéraires de Paris, a. II, n. 8, 15 marzo 1878, p. 2; Racc. Patetta. Daugnon 50, ff. 282r-291v: cinque quotidiani italiani e francesi con articoli sul bozzetto per il monumento a Vittorio Emanuele II di Antonio Giovanni Lanzirotti [1: ff. 282r-283v, Il Secolo. Gazzetta di Milano, domenica-lunedì 22-23 giugno 1879; 2: ff. 284r-285v, L’Italie. Journal politique quotidien, venerdì 20 giugno 1879; 3: ff. 286r-287v, Il Pungolo. Giornale della sera, lunedì 16 giugno 1879; 4: ff. 288r-289v, Corriere della Sera, giovedì-venerdì 12-13 giugno 1879; 5: ff. 290r-291v, Gazzetta di Napoli, politica, commerciale, letteraria, venerdì 13 giugno 1879].

Per i secondi: Racc. Patetta. Daugnon 4, f. 23rv: Origine des familles Brothier Comtes d’Antioche, anciens Seigneurs de Lavaux, Rollière, des Roys, de Chambes, Etc. en Poitou Nivernais, Aunis et Savoie, Milano, Tipografia Bortolotti di Dal Bono e C., 1885; Racc. Patetta. Daugnon 5, ff. 33r-34v: Ilustre Solar de Texada, Madrid, Imprenta de G. Hernando, 1878; Racc. Patetta. Daugnon 13, ff. 214r-221v: V. ZANETTI, In morte della veneranda madre suor Maria Luigia Pegorini Eremita Agostiniana Scalza in S. Giuseppe di Murano, Venezia, Tip. Gaetano Longo, 1883; ff. 324r-344v: J. W. IMHOF, Corpus historiae genealogicae Italiae et Hispaniae in quo stirpium utriusque regni primariarum genealogiae exegesi historica perpetua illustratae ordine alphabetico exhibentur cum insignium iconibus & indicibus necessariis, Norimbergae, sumptibus Johannis Hoffmanni vid. & Engelberti Streckii, Bibliopol. Typis Johannis Ernesti Adelbulneri, 1702, pp. I-II, 107-144; Racc. Patetta. Daugnon 16, ff. 109r-127v: Testamento del Senatore Carlo Patellani (Milano, 31 gennaio 1666), Milano, Tip. A. Giuliani e C., 1878; Racc. Patetta. Daugnon 25, ff. 80rv + 160rv autobiografia di Jules César Blancard. Allegati i seguenti opuscoli e stampati di Blancard: 1) ff. 81r-84v: A mon compatriote X … sur sa lettre de mariage, Saint-Paul-Trois-Châteaux, 20 janvier 1891; — 2) ff. 85r-94v: Caisse de Retraites Civiles du Département de la Seine. Projet de Statuts, Paris 1891; — 3) f. 95rv: Gratitude d’un père de famille, Saint-Paul-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

15

Trois-Châteaux, 15 janvier 1885; — 4) ff. 96r-105v: Cahier de mes revendications sociales, Paris 1889; — 5) ff. 106r-151v: Notes biographiques sur Jules Blancard ecrites par lui-même, Paris 1888; — 6) ff. 152r-153v: Patriotisme, Saint-Paul-TroisChâteaux, 4 juin 1884; — 7) ff. 154r-157v: Au héros des Mille!, Saint-Paul-TroisChâteaux, 5 juin 1882; — 8) ff. 158r-159v: A monsieur George Barral, Saint-PaulTrois-Châteaux, 1 mars 1884; Racc. Patetta. Daugnon 27, ff. 35r-48v: A. D’AMBROSI, Cenno necrologico del dottor fisico D. Benedetto Riccardelli morto in Traetto il 20 luglio 1877, Napoli, Tipografia Fratelli Carluccio, Strada S. Gregorio Armeno 28, 1878; ff. 69r-78v: V. E. DAL TORSO, Giuseppe Barbieri fondatore della Società per l’emancipazione della donna in Larino, Venezia, Stab. Tip. Grimaldo e C., 1871; ff. 156r-171: F. LANCIA DI BROLO, Necrologie. Al XII Congresso degli scienziati italiani, Palermo, Stamperia di Giovanni Lorsnaider, 1875 (vi sono raccolte le commemorazioni di Salvatore De Pace [pp. 3-5 = ff. 158r-159r], Salvatore Vigo [pp. 5-8 = ff. 159r-160v], Nicola De Moukine [pp. 8-12 = ff. 160v-162v], Francesco Vagliasindi [pp. 13-17 = ff. 163r-165r], Gaetano Trigona [pp. 17-21= ff. 165r-167r], Federico Distefano [pp. 22-24 = ff. 167r-168v], Domenico Peranni [pp. 24-27 = ff. 168v-170r]); Racc. Patetta. Daugnon 28, ff. 63r-94v: N. OGGIONI, L’ordine e i cavalieri della Corona d’Italia. Album illustrato dedicato alla gloriosa memoria di Vittorio Emanuele fondatore dell’ordine, Roma, Tipografia Fratelli Centenari, 1884; Racc. Patetta. Daugnon 39, ff. 283r-292v: G. B. DI CROLLALANZA, La nuova arma del Regno d’Italia. Osservazioni ed appunti tratti dal Giornale Araldico-Genealogico-Diplomatico Italiano, Pisa, Presso la Direzione del Giornale Araldico, Stab. Tip. Cappelli, 1875, pp. 3-16; Racc. Patetta. Daugnon 41, ff. 12-25: E. DE’ BARONI GAGLIARDI, Su lo stemma della città di Benevento, Benevento, Stabilimento Tipografico di Francesco de Gennaro, 1878; ff. 155r-200v: A. LAVISTA, Notizie Istoriche degli antichi, e presenti tempi della città di Venosa, Potenza, Stabilimento tipografico di Saverio Favatà, 1868; Racc. Patetta. Daugnon 42, ff. 44r-77v: B. PALLASTRELLI, Lo stemma della città di Piacenza, Piacenza, Tipografia di A. del Maino, 1869; Racc. Patetta. Daugnon 43, ff. 101r-110v: G. COCO ZANGHÌ, Ai Signori rappresentanti del Municipio di Catania. Lettera sullo stemma di quella città, Catania, Tipografia di Giacomo Pastore, via S. Caterina al Rosario N. 14, 1871; ff. 207r235v: C.-G. JAMBOIS, Les Armoiries de la ville de Nancy. Origine & Description, Nancy, Berger-Levrault, 1879; Racc. Patetta. Daugnon 45, ff. 118r-119r: Orazione contro il morbo, Torino, Stamperia Ceresole e Panizza, 1835; f. 120r: Rito ed uso delle Cere Sacre volgarmente chiamate Agnus Dei, Roma, [s.n.], 1892; f. 121r: Affetti divoti al Sacro Cuore di Gesù, Cuneo, Dalla Tipografia di Giuseppe Bay, 1839; Racc. Patetta. Daugnon 49, ff. 1r-14v: S. ALLOCCHIO, In memoria del Conte Francesco Sforza Benvenuti. Discorso (tenuto in Crema il 26 Aprile 1891), Crema, Tipografia del Commercio di Ferrè Francesco, 1891; ff. 168r-185v: In memoria del compianto Benzoni Giovanni Battista morto il giorno 28 dicembre 1891, Crema, Tipografia Carlo Cazzamalli, 1892 (con Elogio funebre recitato dal sacerdote

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

16

M . BUONOCORE

Andrea Cappellazzi nipote del defunto alle pp. 9-31 dello stampato = ff. 173r184r); ff. 467r-488v: F. GUSCETTI, Navigazione fluviale a vapore interna ossia Utilizzazione dei corsi d’acqua del regno d’Italia dal Progetto dell’Ing. Federico Guscetti corredato da tabelle, disegni e da una carta idrografica, Milano, Cartoleria Maglia di Canobbio e Vanzati con Stabilimento Tipo-Litografico, 1882.

Come amante dei libri e delle edizioni rare il conte di Daugnon raccolse anche sette frontespizi di opere stampate nel Seicento, ora disponibili nella Racc. Patetta. Daugnon 51: 1, f. 658rv: H. MAGONIO, Decisiones Causarum tam Rotae Florentinae, quam Rotae Lucensis, Venetiis, Apud Sessas, 1605; 2, f. 659rv: D. S. ROVITO, Consiliorum seu Iuris responsorum cum decisionibus supremorum Regni Neapolitani Tribunalium in calce cuiuslibet annotatis, Neapoli, Ex Typographia Ludouici Caualli, 1669; 3, f. 660rv: G. B. CAVAZZA, Tractatus, Disputationes et Commentaria, Mediolani, Apud Io. Iacobum Cumum, 1612; 4, f. 661rv: S. GRAZIANO, Disceptationum forensium iudiciorum … Tomus Quintus, Venetiis, Apud Guerilios, 1650; 5, f. 662rv: G. F. SANFELICE, Decisionum Supremorum Tribunalium Regni Neapolitani … Tomus Primus, Venetiis, Apud Turrinum, 1644; 6, f. 663rv: Q. MANDOSIO, Consiliorum sive Responsorum … Volumen Primum, Venetiis, Apud Haeredes Francisci Ziletti, 1587; 7, f. 664rv: C. A. BOTTIGLIERI, De Successionibus ab Intestato, Neapoli, Typis Hectoris Cicconii, 1653.

Alla costituzione di questa enorme collezione documentaria di Daugnon sembra aver lavorato fino agli anni 1914 / 1915 come risulta da un documento conservato ai ff. 442r-444v della Racc. Patetta. Daugnon 12, intitolata Poche note storiche sulla casata Ottonelli, datato Crema, 7 febbraio 1914. D’altronde sua moglie, defunta il 23 giugno 1916, nel testamento dell’11 dicembre dell’anno precedente, premunendosi riguardo al futuro delle proprie sostanze, aveva già dato disposizione di trasmettere i propri beni ai Valdameri, oltre ad un lascito di Lire 200.000 all’Ospedale Maggiore di Crema da utilizzare per la costruzione di un reparto oculistico che fu poi a lei intitolato: infatti di Daugnon, per questi studi, aveva in gran parte consumato i beni della moglie e di certo, una volta vedovo, avrebbe continuato ad utilizzarne la cospicua eredità. Per questo motivo di Daugnon, conscio che ormai non avrebbe potuto più contare sui mezzi economici fino ad allora disponibili, decise di abbandonare tutto lasciando Crema e ritornando nella sua città d’origine, Napoli, ove morì il 30 gennaio 19208. Inoltre dello stesso di Daugnon sono presenti numerose bozze di stampa di lavori, ma soprattutto suoi manoscritti che non sempre videro la luce: particolare, quest’ultimo, ancora più significativo, dal momento 8 Vd. M. PEROLINI, Vicende degli edifici monumentali e storici di Crema, Crema 1975, p. 49, da cui WOÙ, Per la storia cit., p. 27.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

17

che ci consente di ampliare le conoscenze di questo singolare studioso vissuto a cavallo dei secoli XIX e XX. Ne presento qui di séguito le principali occorrenze9: Racc. Patetta. Daugnon 9, ff. 5r-8r: L’antica stirpe dei Conti Chiericati da Vicenza (dicembre 1907); Racc. Patetta. Daugnon 10, ff. 1r-346v, Histoire et généalogie de la maison Vérité de Saint Michel (Milano, 5 marzo 1883); Racc. Patetta. Daugnon 18, ff. 280r-359v: Indici di opere, manoscritti e documenti conservati in varii Archivi d’Italia; Racc. Patetta. Daugnon 39, ff. 232r-259v: Origine gloriosa dell’Arma d’Austria. Cenno storico-araldico dedicato a S.M.I.R.A. l’Imperatore d’Austria, Re d’Ungheria ecc. ecc., Venezia, Tipografia Antonelli, 1875, pp. 1-27 (bozze di stampa); Racc. Patetta. Daugnon 40, ff. 140r-145r: Proposta di un’arma pel Comune di Offanengo nel circondario di Crema, Provincia di Cremona (6 ottobre 1877); Racc. Patetta. Daugnon 41, ff. 222r-234v: Simbolica dell’arma di San Marino, Pisa, Tipografia Araldica, 1876 (bozze di stampa); Racc. Patetta. Daugnon 41, ff. 310r-323v: Arme e bandiere di Lucca. Illustrazione storico-araldica con 4 incisioni delle quali 3 antiche in rame estratte dal Regio Archivio di Lucca, Pisa, presso la Direzione del Giornale Araldico, Via Fibonacci n. 6, 2° piano, 1875 (con nota dell’autore: “edizione di lusso a soli 40 esemplari”); Racc. Patetta. Daugnon 42, ff. 122r-127v: L’arma municipale di Casal Monferrato. Illustrazione storico-araldica, Pisa, presso la Direzione del Giornale Araldico, Via Fibonacci n. 6, 2° piano, 1875 (all’interno del piatto anteriore è incollato un foglio a stampa con indicati i lavori dell’A. “ancora vendibili presso l’Archivio Vallardi”); Racc. Patetta. Daugnon 43, ff. 63r-72v: La vera arma della città di Crema ed il sigillo di Giovanni Paleologo Marchese di Monferrato. Relazione storico-araldica con l’illustrazione di un documento inedito del 1450 e con tre incisioni, Fermo, presso la Direzione del Giornale Araldico, 1874 (bozze di stampa); ff. 270r-279v: progetto per Il libro d’oro di Venezia da stamparsi in Parigi nel 1875; Racc. Patetta. Daugnon 45, ff. 26r-33v: Coup d’oeil héraldique sur les relations probables entre les différentes maison du nom de Foucault, Pise, Rocca S. Casciano, Tip. Cappelli, 1875 (bozze di stampa); Racc. Patetta. Daugnon 49, ff. 385r-394v: Notizie sulla famiglia Gagliardi; Racc. Patetta. Daugnon 50, ff. 399r-400v: Andamento della pratica Nava; Racc. Patetta. Daugnon 52, ff. 1r-556v: Famiglie Cremasche10.

9 Si confronti l’elenco delle pubblicazioni in WOÙ, Per la storia cit., pp. 35-38. 10 Faccio presente che presso la Biblioteca Vaticana si trova (Biografia II Italia. Crema

1) il volume di F. SFORZA BENVENUTI, Dizionario biografico cremasco, Crema, Tipografia Editrice C. Cazzamalli, 1888, appartenuto proprio al nostro Francesco, come risulta evidente dall’ex libris: “Bibliothèque Foucault de Saint-Germain-Beauprè du Daugnon” (antica segnatura: S. 128, I.1.4.), acquistato al prezzo di 10 franchi.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

18

M . BUONOCORE

Ma importanza assoluta rivestono le 602 lettere disseminate nella Raccolta: sono di grande valore documentario e aprono finestre del tutto nuove e singolari su aspetti minori di numerose personalità, anche famose, con cui di Daugnon era in contatto epistolare (e spesso si trovano allegate anche molteplici minute di lettere che di Daugnon avrebbe spedito in risposta). Non mancano documenti relativi a personaggi con cui lo stesso conte ebbe rapporti tesi e contraddittori; penso ad esempio alle sedici lettere e cinque cartoline postali del barone Antonio Salmena indirizzate da Morano Calabro dal 9 gennaio al 17 novembre 1882 (Racc. Patetta. Daugnon 51, ff. 137r-176v) concernenti la questione, di quell’anno, relativa alla pubblicazione del volume Morano Calabro e le sue case illustri basata sul manoscritto del Salema “conservato – così si recupera nelle note – nell’Archivio della Raccolta Daugnon ed offerto alla stessa in dono dall’Autore nell’anno 1878”; oppure alle sessantanove lettere del barone Antonio Giovanni Lanzirotti (1830-1911) – autore, nel 1876, del lavoro Cenni sull’arte moderna in Italia riguardata anche dal punto di vista intellettuale – indirizzate dal 10 giugno 1879 al 29 maggio 1886 (Racc. Patetta. Daugnon 50, ff. 3r-133r, 219r-236v), dalle quali si evince un rapporto tumultuoso intercorso tra i due, con tristi vicende di natura legale; addirittura il fascicolo che contiene le nove lettere di Lanzirotti di Sanaggia trasmesse tra il 14 gennaio 1880 ed il 19 gennaio 1882 (ff. 219r236v) è fatto precedere dalla seguente nota autografa del conte: “Si contengono varie carte comprovanti la mendacità del Lanzirotti sopra varie calunnie e delazioni da lui fatte. Queste carte si bruceranno quando si saprà che Lanzirotti è morto, poiché essendo egli un pazzo sarebbe sempre capace di accusare qualcuno”. Di contro la grande maggioranza di questi epistolari fanno trasparire il cordiale rapporto instaurato da di Daugnon con i suoi corrispondenti, tutti pronti ad ottemperare alle richieste del mittente, fornendo le necessarie delucidazioni su problemi particolari o generali attinenti a svariate questioni di natura storica, araldica ed antiquaria. Ad esempio: le ventidue lettere di Girolamo Settimo Naselli principe di Fitalia indirizzate dal 15 maggio 1878 al 14 gennaio 1885 (Racc. Patetta. Daugnon 51, ff. 192r234v), il quale, in occasione dell’uscita della Genealogia della sua famiglia, che di Daugnon aveva voluto presentare ad Umberto I di Savoia, re d’Italia, si lamenta dell’onta (considerata da Daugnon “una puerilità degna di compassione”) che avrebbe subìto il barone di Ramione per non essere stato interpellato riguardo a questa pubblicazione accampando “diritti di patronato”; “Io non so comprendere – scrive il principe nella lettera del 28 dicembre 1879 (ff. 225r-226v) – come l’orgoglio e la vanità possano acciecare talmente gli uomini, da non far loro distinguere la ra-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

19

gione dal torto”. Le trentantrè lettere del cavaliere Luigi Stragazzi già Rákóczi (Racc. Patetta. Daugnon 51, ff. 409r-471v) indirizzate da Napoli e da Sorrento dal 16 aprile 1878 al 14 marzo 1901, con cui si era instaurato un profondo rapporto amicale: “Ella – così il cavaliere gli scrive il 14 marzo 1901 (f. 468rv) – ha pur troppo ragione. Son passati 21 anni, ma un periodo sì lungo mi pareva impossibile. Come è vero che il tempo passa e l’uomo non se ne avvede. M’ha fatto piacere rivedere i suoi caratteri e ricevere sue buone nuove e sentire che se la gode in cotesta tranquilla città [scil. Crema] fra le sue proprietà lontano dalla città tumultuosa [scil. Milano] che ha saputo però col lavoro divenire la capitale morale dell’Italia, deve convenirne. Mi domanda se io mi sia ammogliato? Con questi tempi che corrono! è imprudente prender moglie non le pare? Il matrimonio mi fa paura e pure ha il suo lato buono, ha i suoi conforti”. E poi ancòra: le sedici lettere di Ferdinando degli Oddi indirizzate da Il Cairo (Al-Qahirah) dal 6 ottobre 1886 al 5 gennaio 1889 (Racc. Patetta. Daugnon 50, ff. 414r-444v); le otto lettere del duca Giuseppe Rivera (1846-1923) indirizzate da L’Aquila e Roma dal 6 settembre 1877 al 17 giugno 1887 (Racc. Patetta. Daugnon 51, ff. 48r-61v); le diciannove lettere e due cartoline postali di F. Bertrand Payen-Payne indirizzate da Londra dal 10 giugno 1878 all’11 maggio 1879 (Racc. Patetta. Daugnon 50, ff. 546r-577v); le sei lettere ed una cartolina postale del sacerdote Francescantonio Riccardelli trasmesse da Napoli e Traetto tra il 19 marzo 1878 ed 2 aprile 1879 (Racc. Patetta. Daugnon 15 ff. 47r-49v; Racc. Patetta. Daugnon 51, ff. 18r-28v) a cui viene allegato il manoscritto Notizie genealogiche della famiglia Riccardelli di Traetto (il Riccardelli fu anche in relazione con Theodor Mommsen che giudicò il suo lavoro Minturno e Traetto: svolgimenti storici antichi e moderni, Napoli 1873, un “meschino libro”11); le tredici lettere e due cartoline postali del conte Baldassarre Capogrossi Guarna, presidente dell’Istituto Araldico Romano, indirizzate da Roma tra il 10 luglio 1879 ed il 4 gennaio 1897 (Racc. Patetta. Daugnon 2, f. 257r; Racc. Patetta. Daugnon 3 ff. 180r-181v; Racc. Patetta. Daugnon 12, ff. 99r-100r, 394r-395v; Racc. Patetta. Daugnon 17, ff. 360r-363r; Racc. Patetta. Daugnon 27, ff. 4r-7v; Racc. Patetta. Daugnon 31, ff. 72r-73v; Racc. Patetta. Daugnon 49, ff. 155r-167v); le diciotto lettere di Ludovico de Magny, directeur degli Archives de la noblesse et du Collége héraldique de France, indirizzate da Parigi dal 29 marzo al 27 11 Vd. M. BUONOCORE, Theodor Mommsen e gli studi sul mondo antico. Dalle sue lettere conservate nella Biblioteca Apostolica Vaticana (Università di Roma “La Sapienza”. Pubblicazioni dell’Istituto di Diritto Romano e dei Diritti dell’Oriente Mediterraneo, 79), Roma 2003, pp. 150-151 con il giudizio mommseniano sul personaggio.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

20

M . BUONOCORE

novembre del 1882 (Racc. Patetta. Daugnon 50, ff. 293r-311v); le nove lettere ed una cartolina postale di Luigi Di Maggio, O.P., Segretario Generale della Società Siciliana per la Storia Patria, indirizzate da Palermo dal 14 gennaio 1880 all’8 agosto 1891 (Racc. Patetta. Daugnon 51, ff. 277r-294v); le undici lettere di Benedetto Prina (1831-1891), Segretario della Società Storica Lombarda, indirizzate da Milano dal 26 gennaio 1883 a prima del 2 marzo 1885 (Racc. Patetta. Daugnon 51, ff. 299r319v); le cinque lettere di Emilio Seletti († 1913), vice segretario della Società Storica Lombarda, indirizzate da Milano dal 27 giugno 1884 al 22 giugno 1890 (Racc. Patetta. Daugnon 51, ff. 327r-337v), il quale, nel 1887, aveva pubblicato le Inscrizioni alla memoria di alcuni personaggi dell’illustre casato dei conti Stampa marchesi di Soncino e nel 1897 farà uscire, insieme a Vincenzo Forcella, per i tipi di A. G. Cairo (Codogno), le Iscrizioni cristiane in Milano anteriori al IX secolo. Giova anche ricordare che numerose di queste lettere aiutano a seguire l’evoluzione degli interessi di di Daugnon verso specifiche ricerche da lui intraprese e durate numerosi anni. Sappiamo, ad esempio, che di Daugnon fu autore di un lavoro che molta eco ebbe alla sua uscita: Gli italiani in Polonia dal IX al XVIII secolo. Note storiche con brevi cenni genealogici, araldici e biografici (uscita a Crema, per i tipi Plausi e Cattaneo, negli anni 1905-1906, ma ultimata di stampare nel marzo 1907) e quanto di aiuto gli fu il polacco Witold Wáadysáaw Korneliusz Zieliñski ma su cui fino ad ora ben poco si sapeva: grazie ad alcune sue lettere ed alla sua “scheda autobiografia” (presenti in Racc. Patetta. Daugnon 27 ff. 213r-214v e Racc. Patetta. Daugnon 51 ff. 566r-584v) è stato possibile recuperare informazioni del tutto inedite su questo personaggio (nato a Leopoli nel 1836 e morto a Varsavia nel 1895), che definiscono con maggiori contorni il contributo da lui riversato al conte di Daugnon nella redazione dell’opera uscita a Crema, a conferma di quanto fosse stato prodigo di notizie, di suggerimenti, di informazioni, affinché risultasse corretta in contenuto e forma tutta quella congerie di dati sulle famiglie italiane naturalizzate polacche, su quelle che ricevettero in Polonia l’indigenato, su quelle che assunsero titoli nobiliari adoperati anche in altri paesi europei e sugli italiani che si distinsero in svariati campi; il nostro Zieliñski non si limitò unicamente, come si è sempre ritenuto, a tradurre alcune parti della raccolta di leggi nota come Volumina legum regni Poloniae, ma addirittura trasmise al conte anche una sua opera manoscritta a cui tanto teneva e su cui tanto delle sue forze aveva impegnato (Famiglie italiane che hanno ricevuto l’indigenato o la nobiltà in Pologna), che purtroppo, a causa della morte dell’autore, non venne pubblicata, ma che di Daugnon correttamente cita tra le fonti manoscritte

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

21

escusse12. L’epistolario di questo studioso polacco, unitamente a quello di altri [ad esempio si conservano, sempre nella Racc. Patetta. Daugnon 51 ff. 578r-581v, due lettere di Wáadysáaw Kulczycki (1834-1895)13, membro dell’Accademia di storia e letteratura polono-slava “Adamo Mickiewicz” fondata nel 1879 da Domenico Santagata14], consente di approfondire la triste situazione che la Polonia in quegli anni stava vivendo15, specie a Varsavia, e di come Cesare Correnti (1815-1888)16 prima, che aveva raccolto e steso anche alcuni parti di una Storia della Polonia poi interrotta nel 1855, e Domenico Berti (1820-1897)17, poi, rappresentassero in quel momento ancoraggi sicuri per la mutua e serena corrispondenza culturale intercorsa tra le due nazioni. Questa raccolta, pazientemente e amorevolmente costituita nel corso di oltre quarant’anni dal conte Francesco Foucault di Daugnon, consentirà di approfondire numerosi aspetti della storia italiana ed europea, specie della seconda metà dell’Ottocento, e dal suo catalogo, che qui presento18, emergerà nel dettaglio tutta questa imponente messe di dati in 12 DE DAUGNON, Gli italiani in Polonia cit., II, p. 363: “Famiglie italiane che hanno ricevuto l’indigenato o la nobiltà in Pologna, di Vladislao Cornelio cavaliere Vitellius Zielinski. — Varsavia, 1891. Elenco manoscritto, conservato nella Raccolta Daugnon”. Vd. anche I, p. 38: “In un elenco manoscritto di casate italiane naturalizzate polacche, compilato dall’erudito cavalier Vitellius Zielinski, da Cracovia (sic), ed a noi cortesemente comunicato per soccorrerci nel nostro lavoro …”. In Racc. Patetta. Daugnon 52, ad esempio, ai fogli ff. 1r-43v sono presenti schede manoscritte, in francese, di Francesco Foucault di Daugnon riguardo ad alcune “famiglie italiane emigrate in Polonia”, schede che in séguito furono integrate nel volume a stampa Gli italiani in Polonia cit. [così nell’ordine: 1: Gaspari-Gaspary, ff. 1-4; 2: Gastell, ff. 5-6; 3: Gianotti (Dzianott), ff. 7-12; 3: Gibboni (Dzyboni), f. 13; 4: Giuli (Dziuli), pp. 14-18; 5: Limont, ff. 19-21; 5: Lippi de Toscane, ff. 22-27; 6: Locci da Narni, ff. 28-29; 7: Maligni, ff. 30-32 (famiglia, poi, esclusa dal censimento: vd. le motivazioni addotte alla nota di p. 176 del primo volume]; 8: Manucci, Mannucci, Mannuzi (Manuczy), f. 33; 9: Marcolini da Fano, ff. 34-35; 10: Masino, ff. 36-43), in cui spesso è citato “Chevalier Zieliñski” come fonte primaria delle “annotations”. Nell’edizione a stampa (DE DAUGNON, Gli italiani in Polonia cit.), il nostro Zieliñski è correttamente registrato, nel primo volume, alle pp. 158 (Giuli — Dziuli), 174 (Locci), 188 (Masini — Mazyn). Sull’argomento rimando al mio lavoro in corso di stampa: Witold Wáadysáaw Korneliusz Zieliñski (1836-1895) e Francesco Foucault di Daugnon (1836-1920). In margine alle relazioni italo-polacche di fine Ottocento. 13 Vd. J. ZDRADA, Kulczycki, Wáadysáaw, in Polski Sáownik Biograficzny, 16 (1971), pp. 135-136. 14 Per cui vd. M. BERSANO BEGEY, L’Accademia Adamo Mickiewicz di Bologna e Teofilo Lenartowicz, in Ricerche slavistiche, 4 (1955-1956), pp. 31-46. 15 Vd. ora WOÙ, Per la storia cit., pp. 54-69. 16 Vd. L. AMBROSOLI, Correnti, Cesare, in DBI, 29, Roma 1983, pp. 476-481. 17 Vd. G. P. NITTI, Berti, Cesare, in DBI, 9, Roma 1967, pp. 511-514. 18 Per la cui stesura ho consultato i primi regesti elaborati intorno alla metà degli anni

’50 da Marie-Hyacinthe Laurent, O.P., scriptor Latinus della Biblioteca Vaticana, nonché le

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

22

M . BUONOCORE

gran parte inedita. Un indice di nomi, un indice geografico ed un indice delle 200 pergamene agevoleranno, mi auguro, la ricerca di tutti coloro interessati a questo specifico settore di studi.

CATALOGO Raccolta Patetta. Daugnon 1 (ff. 1-294). Opere manoscritte e a stampa su Crema e Gaeta. (ff. 1r-18v) Notizie sulla istituzione del così detto Libro d’oro dell’Ospedale maggiore di Crema, ms. (ff. 2r-7v: trascrizione e traduzione di alcune parti del ms. del sec. XVII c.d. Libro d’oro conservato presso l’Ospedale Maggiore di Crema; ff. 8r16r: Elenco dei Deputati dell’Ospedale, dalla sua fondazione [1351] fino al [1891]). — (ff. 19r-44v) Autografi di personaggi illustri (ff. 20r-32r: Firme di personaggi illustri [Francesco D’Agostino, Carlo de Amezagam, Amilcare Anguissola, Antonio Bracco, Luigi di Borbone, Luigi Corsi, Raffaele De Luca, Giovanni Marotta, Carlo Pucci]; ff. 35r-36v: lettera di Georg Weber indirizzata da Heidelberg ad ignoto il 14 novembre 1875; ff. 37rv, 39r: lettera di Francesco da Paola di Borbone, conte di Trapani, fratello di Ferdinando II re di Napoli, indirizzata da Parigi l’11 marzo 1880 a Michele di Sangro, duca di Casacalenda; f. 41r: lettera di Alfonso di Borbone, conte di Caserta, indirizzata da Cannes il 6 gennaio 1881, a Michele di Sangro, duca di Casacalenda). — (ff. 47r-235v) Monografie autografe (ff. 47-58: O. GAETANI DELL’AQUILA D’ARAGONA, conte di Castelmola, I monasteri benedettini cassinesi della città di Gaeta, detti della SS. Trinità cui è annesso il Santuario del SS. Crocefisso, di S. Angelo in Palanzano, di S. Teodoro e S. Martino, Milano, [tip. Sole], 1878; ff. 59r-68r: autografo dell’opera precedente, in data Gaeta 19 gennaio 1878; ff. 71r-80r: O. GAETANI DELL’AQUILA D’ARAGONA, conte di Castelmola, Il Duomo, il Campanile, e il Succorpo della Città di Gaeta; ms., datato Gaeta 9 Marzo 1878; ff. 81r-234r: O. GAETANI DELL’AQUILA D’ARAGONA, conte di Castelmola, Memorie Storiche della Città di Gaeta, ms., Gaeta 6 dicembre. 1878 [1° ed. Milano 1879; 2° ed. Caserta 1885]). — (ff. 236r-293v) Notizie storiche sui Dogi di Venezia (ff. 239-284: ritagli da un manoscritto con cenni sui Dogi di Venezia, da Paolo Lucio Anafesto [a. 697] ad Enrico Dandolo; ff. 286r-292v: Breve istoria ossia Nomi dei Dogi della S(erenissi)ma Rep(ubblica) di Venezia con un ristretto delle biografie di essi coi loro ritratti [ff. 287-291: cinque fogli con note ms. intitolati: Les noms des ducs et princes de le tres-renommee Republique de Venise, auec un abregé de ce qu’ils ont fait de plus memorable en leurs vies, iusques à present, A Paris, chez Nicolas de Mathoniere, ruë Mont-orgueil, à la Corne de Daim, 1620 [si rimanda all’opera TH. DE FOUGASSES, Histoire generale de Venise, depuis la fondation de la ville, iusques a present. Extraicte de plusieurs memoires & schede della dott.ssa Elena Rossignani, collaboratrice esterna della Biblioteca Vaticana negli anni 1971-1987, che Luca Lattanzi, della Sezione Archivi della Biblioteca Vaticana, mi ha gentilmente trasmesso su supporto informatico.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

23

diuers autheurs, tant Latins que Francois, & Italiens. Auec les sommaires des matieres principales, contenues en chasque liure, Imprime à Paris, par Pierre Ramier, demeurant rue des Carmes, à l’image S. Martin, 1608]). — (f. 294r) Fac-simile dell’autografo del Cinque Maggio di A. Manzoni [tratto da A. MANZONI, Opere inedite o rare pubblicate per cura di Pietro Brambilla da Ruggero Borghi, Milano, Rechiedei, 1883-1898]). Raccolta Patetta. Daugnon 2 (ff. 1-464). Famiglie, genealogie. (ff. 1r-7v) “Poeti / Poeta” (genealogia e notizie di mano del marchese Alberto Rusconi). — (ff. 8r-24v) “Le Comte Thomassin”. — (ff. 25r-28v) “Bernini”. — (ff. 29r32v) “Longhi” (genealogia desunta “da un codice di Johannis de Silonis de Scotia 1705 esistente nell’archivio di Stato di Milano”). — (ff. 33r-38v) “Affaitati”. — (ff. 39r-44v) “Barone”. — (ff. 45r-53v) “Caputo”. — (ff. 54r-67v) “Gentile” (con copia e traduzione in francese del beneficio dell’arcivescovo di Trani, Paolo Ximenez de Alessandro, concesso a Giovanni Battista Gentile in data 11 luglio 1683). — (ff. 68r-71v) “De Misa” (f. 70rv: lettera di Eustachio Rogadeo di Torrequadra indirizzata da Bitonto il 6 settembre 1885 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 72r-83v) “Atecchia, Matera o Pietà”. — (ff. 84r-93v) “Attardi / Leopardo”. — (ff. 94r-123v) “Bove / Bovio” (ff. 108r-114v: Cronaca della Famiglia Bove seu Bovio, Patrizia di Bitonto, scritta nell’anno 1648 dal Mag. Gio. Paolo Labini e dedicata all’Ill.mo Signore D. Lodovico Bovio, suo Signore e cognato, dall’originale esistente presso i Sig.ri Fratelli Bovio di Nicola e Caterina Rogadeo, miei cugini, copiate da me Eustachio Rogadeo Conte di Torrequadra Patrizio Bitontino nel 1885, ms.). — (ff. 124r-130v) “de Luziis / de Lutiis / de Luciis”. — (ff. 131r-133v) “Micora / Micari / Miari”. — (ff. 134r-142v) “Planelli” (ff. 138r-139r: Breve Cronaca della Nobile Famiglia Planelli di Bitonto copiata dalle Orazioni di Fr. Gherardo degli Angeli dedicate a D. Teresa Rogadeo-Planelli, ms.). — (ff. 143r-153v) “Tacola / de Taccolis”. — (ff. 154r-170v) Notizie di alcune antiche famiglie Bitontine estratte dagli Studii di Antichi Protocolli fatti da me Eustachio Rogadeo Conte di Torrequadra, ms. (“Attardis”, “Taccolis”, “De Ferraris”, “De Matera alias Pietà”, “Valeriani”). — (ff. 171r-188v) Firmatarii delle schede di sottoscrizione per la pubblicazione del “Teatro gentilizio della Nobiltà d’Europa”. — (ff. 189r-200v) Firmatarii delle schede di sottoscrizione per la pubblicazione della “Grande Enciclopedia” storica e biografica delle notabilità decesse o viventi del secolo XIX”. — (ff. 201r-221v) “Ugurgieri” (ff. 202r-218v: Origine della famiglia Ugurgieri. Estratto di un’Opera del Dott. Pietro Pavolo Pizzetti intitolata “Dei Conti di Siena”, ms.). — (ff. 222r-258v) “Mazio; Pagliara” (f. 257r: lettera di Baldassarre Capogrossi Guarna indirizzata da Roma il 10 luglio 1879 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 259r-270v) “Corsetti / Corsetto” (ff. 260r-266v: Notizia storico-genealogica, firmata da Francesco Foucault di Daugnon, Milano 9 gennaio 1879). — (ff. 271r-298v) “De Bartolomeis” (ff. 273r-294r: Famiglia De Bartolomeis. Brevi cenni sulla sua origine e sviluppo ordinati cronologicamente e offerti da Edoardo De Bartolomeis di Giuseppe, Tenente Colonnello di Artiglieria, al Collegio internazionale di Scienze lettere ed arti di Milano, Mantova 12 maggio 1879, con lettera di accompagno a Francesco Foucault di Daugnon al f. 272r). — (ff. 299r-302v) “Bernal de Buitron”. — (ff. 303r-323v) “Lezzani” (f. 305: partecipazione a stampa delle nozze tra Andrea Lezzani ed

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

24

M . BUONOCORE

Isabella Fane, Londra 1881; ff. 306r-312v: Sentenza Emanata dal Tribunale Civile di Roma (1° Sezione) nella causa di separazione fra il Sig. Marchese Andrea Lezzani e la Signora Isabella Fane, Roma, Tip. C. Battisti, Circo Agonale n. 14, 1886; f. 314: partecipazione a stampa della morte della marchesa di S. Elia Giulia Lezzani nata Corsetti, Roma, 1881; ff. 315r-316v: partecipazione a stampa della morte di Giovannina Ramacciotti nata Massani, vedova Lezzani, Roma, 1885; f. 317: biglietto da visita dell’avvocato Emilio Rossignani). — (ff. 324r-325v) “Micheli”. — (ff. 326r-446v) “d’Alessandro” (ff. 351r-427v: Della Famiglia D’Alessandro del Sedile di Porto della città di Napoli, ms.; ff. 428r-429v: copie di lettere intercorse tra Giovanni Maria d’Alessandro, duca di Pescolanciano, e il sig. Zerbi, direttore del giornale Il Piccolo, Napoli, 2-5 ottobre 1878; ff. 432-441: cinque numeri del giornale Il Pungolo contenenti la polemica tra il duca di Pescolanciano, Giovanni Maria d’Alessandro, e il conte Berardo Candida Gonzaga, ottobre 1875; ff. 444445: partecipazione a stampa delle nozze tra Carolina Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Principi di Piedimonte e Nicola d’Alessandro, marchese di Civitanova, Napoli, novembre 1880). — (ff. 447r-450v) “Castiglioni”. — (ff. 451r-454v) “Cavalli” (ff. 453r-454v: lettera di Francesco Cavalli indirizzata da Milano il 28 maggio 1880 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 455r-464v) “Virgilio”. Raccolta Patetta. Daugnon 3 (ff. 1-446). Famiglie, genealogie. (ff. 1r-129v) “Matti / del Matti / Delmati” (f. 2r: lettera del Presidente dell’Ospedale Delmati indirizzata da Sant’Angelo Lodigiano il 16 giugno 1866 a Giuseppe Delmatti; ff. 10r-19r: copia dell’Instromento di vendita fatta dalla Sig. Maria Maddalena Luzzago Archetti di Brescia al Sig. Giuseppe Delmati dei Beni situati nei comuni di Formigara, Cornaletto e Camajrago. 19 settembre 1807, per il Sig. Giuseppe Delmatti; ff. 23r-26r: Istromento di vitalizio fra il Sig. Padre e Figlia Archetti, 10 marzo 1802; ff. 29r-64v: Memorie storico genealogiche della nobile famiglia Del Matto ora Delmati, 1883; ff. 116r-117r: lettera di G. Arrigoni indirizzata da Introbio a Giuseppe Del Matto l’11 dicembre 1858; ff. 118r, 119r: lettera di Robolotti indirizzata da Cremona il 23 luglio 1864 a Giuseppe Delmatti; f. 120r: lettera di Trivulzio indirizzata [da Milano] l’1 marzo 1881 a Francesco Foucault di Daugnon; f. 122rv: lettera di Giuseppe Delmatti indirizzata da Milano il 23 marzo 1881 a Francesco Foucault di Daugnon; f. 124rv: lettera di B. Cecchetti, Direttore dell’Archivio di Stato in Venezia, indirizzata da Venezia il 29 maggio 1883 a Francesco Foucault di Daugnon con acclusa trascrizione [f. 126rv] del Privilegium equestris dignitatis Domino Vuolricho de Matt de Undervaldo. Datum die 22 Ianuarij 1583). — (ff. 130r-137v) “Correnti”. — (ff. 138r-191v) “Pompili” (ff. 180r181v: lettera di Baldassarre Capogrossi Guarna indirizzata da Roma il 3 maggio 1894 a Francesco Foucault di Daugnon; ff. 182-191: Requisiti del cav. Luigi Pompilj-Olivieri pro Segretario del Comune di Roma, Che presenta alla onorevolissima Civica Rappresentanza romana ond’essere confermato effettivo nel concorso dell’anno 1863, [s.n.t.]). — (ff. 192r-193v) “Calò Carducci” (ff. 192r-193r: Notizie storiche relative alla famiglia Calò Carducci, ricavate dell’opera del Conte Berardo Candida Gonzaga che ha per titolo ‘Memorie delle Famiglie nobili delle Provincie Meridionali d’Italia’ [III, Napoli 1876, pp. 38-40], Bari, Tipografia di G. Gissi e C.°, s.a.). — (ff. 194r-199v) “De Porcellis” (ff. 195r-198v: , Aoste, 9 maggio 1882). — (ff. 200r-239v) “Astori” (ff. 201r-218v: Note storico genealogiche sulla famiglia Astori; ff. 227r-228r: lettera di Gaetano Dordoni indirizzata da Ca’ de Tavazzi di Borghetto Lodigiano il 22 dicembre 1882 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 240r-244v) “Bongiovanni / Buongiovanni”. — (ff. 245r-250v) “Brayda”. — (ff. 251r-255v) “Salerno”. — (ff. 256r-260v) “Sparvieri / Sparavieri”. — (ff. 261r-264v) “Trotti”. — (ff. 265r-276v) “De Angelis Effrem già d’Angelo”. — (ff. 277r-291v) “De Lattre” (f. 285: fattura di Camille Uyt intestata a Vérité de Saint Michel au Mans, Gand, 18 Janvier 1883). — (ff. 292r-305v) “Mariette de la Bataillère”. — (ff. 306r-314v) “de Stefano”. — (ff. 315r-320v) “De Bonnaire”. — (ff. 321r-323v) “Bosi”. — (ff. 324r-328v) “Du Bout”. — (ff. 329r-331v) “Bron De Vekela”. — (ff. 332r-336r) “Le Bron”. — (ff. 337r-342v) “de Caisne”. — (ff. 343r-348v) “Carreau”. — (ff. 349r-351v) “Chichizola”. — (ff. 352r-371v) “Collet”. — (ff. 372r-376v) “Cornet”. — (ff. 377r-380v) “Cullier”. — (ff. 381r-393v) “Gaillard”. — (ff. 394r-399v) “Gallici”. — (ff. 400r-410v) “Libert / Lebert”. — (ff. 411r-414v) “Marillier”. — (ff. 415r-423v) “Le Mée”. — (ff. 424r-426v) “Papadopoli”. — (ff. 427r-430v) “della Penna / di Penna / dalla Penna”. — (ff. 431r-446v) “Torterüe de Sazilly”. Raccolta Patetta. Daugnon 4 (ff. 1-328). Famiglie, genealogie. (ff. 1r-3v) “Albon”. — (ff. 4r-16v) “Balthasar” (ff. 6r-12v: rapporto di “Mons. le Consul de S.M.”). — (ff. 17r-24v) “Brothier” (f. 23: Origine des familles Brothier Comtes d’Antioche, anciens Seigneurs de Lavaux, Rollière, des Roys, de Chambes, Etc. en Poitou Nivernais, Aunis et Savoie, Milano, Tipografia Bortolotti di Dal Bono e C., 1885). — (ff. 25r-26v) “Caracciolo-Borghi”. — (ff. 27r-29v) “Casati”. — (ff. 30r-38v) “Gastaldi” (ff. 33r-34v: Notices sur Jean Baptiste Gastaldi Ministre de la Republique de Genis à Londres). — (ff. 39r-47v) “Landi” (f. 44rv: biglietto di Ludovico Landi indirizzato da Piacenza il 2 aprile 1881 a Francesco a Foucault di Daugnon; ff. 45r-46v: lettera di Giuseppe Avallo indirizzata da Piacenza l’1 aprile 1881 a Ludovico ). — (ff. 48r-50v) “Landriani”. — (ff. 51r-53v) “Nicelli”. — (ff. 54r-55v) “Pernati”. — (ff. 56r-62v) “Recco”. — (ff. 64r-65v) “Romano” (f. 64r: copia del certificato di matrimonio tra Emilio Romano e Raffaela Savino celebrato in data 28 marzo 1879 a Napoli presso la Parrocchia S. Anna di Palazzo, a firma del parroco Biagio Schettino, Napoli, 28 aprile 1882). — (ff. 66r-68v) “Sartirana”. — (ff. 69r-73v) “Petit” (ff. 70-73: relazione a stampa sulla famiglia Petit Comprata dal libraio antiquario de Vyt nel febbraio 1885 sotto il N. 347 del Catalogo di detto mese). — (ff. 74r-80v) “Rainaldi” (f. 76rv: Notices sur la noble famille Rainaldi de Ceriale). — (ff. 81r-83v) “Reilhac”. — (ff. 84r-88v) “Colonna, Pac, Poniatowski-Torelli”. — (ff. 89r-91v) “De Stefano”. — (ff. 92r-99v) “Martinengo” (ff. 93r98v: La maison Martinengo [a. 1893]). — (ff. 100r-103v) “Contarini Del Zaffo” (con notizie storico-genealogiche inviate da Venezia il 22 settembre 1880). — (ff. 104r109v) “Bertin”. — (ff. 110r-116v) “Millon”. — (ff. 117r-122v) “ Le Noir De La Cochetiére”. — (ff. 123r-134v) “d’Orléans”. — (ff. 135r-146v) “Pagart d’Hermansart”. — (ff. 147r-156v) “d’Allard” (ff. 148r-155v: Notice historique et généalogique concernant la famille d’Allard, settembre 1885). — (ff. 157r-160v) “Castanedo”. — (ff. 161r165v) “de / van Coudenhove”. — (ff. 166r-168v) “Broglio”. — (ff. 169r-220v) “Colonna” (ff. 171r-185r: I Colonnesi e loro insegne. Cenni storico-genealogici ed araldici [minuta]; f. 193: stemma acquarellato di Luigi Colonna dei Principi di Stigliano

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

26

M . BUONOCORE

giusta il certificato d’Autenticità rilasciato a corredo della presente dichiarazione senza cassature, in data d’oggi stesso, firmato Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 23 agosto 1878 [Tav. I]; ff. 198r-212r: I Colonnesi e loro insegne. Cenni storico-genealogici ed araldici [copia autenticata, Milano, 23 agosto 1878]). — (ff. 221r-228v) “Poirier”. — (ff. 229r-235v) “Pottier”. — (ff. 236r-240v) “Quevillard / Quevillart”. — (ff. 241r-247v) “Rogadeo”. — (ff. 248r-255v) “Sains”. — (ff. 256r-258v) “Sottier”. — (ff. 259r-263v) “Du Val”. — (ff. 264r-270v) “Le Vallet”. — (ff. 271r-275v) “Venturini”. — (ff. 276r-285v) “Le Vasseur du Valhuon”. — (ff. 286r-297v) “Du Wicquet”. — (ff. 298r-300v) “Arioli”. — (ff. 301r-302v) “Bolognini”. — (ff. 303r-305v) “Carpegna”. — (ff. 306r-308v) “Debé”. — (ff. 309r-311v) “Gai / Gay”. — (ff. 312r314v) “Galeotti”. — (ff. 315v-317r) “Gerenzani”. — (ff. 318r-319v) “Giambarba”. — (ff. 320r-325v) “Mastai Ferretti” (f. 322: albero genealogico della famiglia, Milano, Lit. A. Francioli e C. Edit. C. Magenta 22, [a. 1877]; f. 325: stemma di Sua Santità Pio IX, Milano, Lit. Carlo Tosti, via Disciplini n. 15, [s.a.], cromolitografia [Tav. II]). — (ff. 326r-328v) “Masucci”. Raccolta Patetta. Daugnon 5 (ff. 1-284). Famiglie, genealogie. (f. 1rv) “Padiglione” (f. 1r: Riconoscimento di Titolo nobiliare a Carlo Padiglione, firmato Il Ministro Depretis, Roma, 11 novembre 1886 [a stampa]). — (ff. 2r-5v) “Palizzolo” (ff. 3r-4r: Attestato genealogico nobiliare riguardante la famiglia Palizzolo rilasciato da Domenico Gioacchino Cavarretta Procida, Regio Notaro accreditato in Palermo, Palermo, 20 agosto 1890 [a stampa]). — (ff. 6r-8v) “Pollini / Pullini”. — (ff. 9r-11v) “Capetingi” (f. 10: albero genealogico da Roberto I il Forte a Filippo V). — (ff. 12r-13v) “Sartorio”. — (ff. 14r-16v) “Serbelloni” (f. 15r: copia del Decreto di riconoscimento di titolo nobiliare a Maria Anna Serbelloni [a. 1878?], firmato Il Ministro Depretis). — (ff. 17r-20v) “Turle”. — (ff. 21r-25v) “Viscardi”. — (ff. 26r-28v) “Radogna”. — (ff. 29r-35v) “Vaglieco / Vallejo” (ff. 33r-34v: Ilustre Solar de Texada, Madrid, Imprenta de G. Hernando, 1878). — (ff. 36r-52v) “Richer”. — (ff. 53r-56v) “Marchi”. — (ff. 57r-60v) Disfida di Barletta (ff. 58r-59v: I tredici cavalieri italiani a Barletta (Illustrazione della tavola litografia contenuta nell’altro folio del presente numero e notizie biografiche dei cavalieri), da Fanfulla, Roma, lunedì 18 ottobre 1880). — (ff. 61r-65v) “Alberici”. — (ff. 66r-68v) “Steiquenberger”. — (ff. 69r-71v) “Montresor”. — (ff. 72r-74v) “Lorando / Lozando”. — (ff. 75r77v) “Jamboi / Jambois”. — (ff. 78r-79v) “Roux”. — (ff. 80r-82v) “Leonardi”. — (ff. 83r-89v) “Andreoli, Baldelli, Carpegna, Carli, Tousi, Monacelli, Montegranelli, Mori, Ubaldini, Ondoder, Piccini, Stenchi, Tondi”. — (ff. 90r-157v) “Lezzani” (ff. 91r-156v: Genealogia della famiglia Lezzani. Compilazione fatta dall’Archivio storico gentilizio su documenti, in data 4 luglio 1885). — (ff. 158r-244v) “Marliani” (ff. 159r-226v: Notes et Documents concernant une des branches de la maison milanaise Marliani. Milano MDCCCLXXXVII). — (ff. 245r-284v) “Minutillo” (ff. 246r262v: Processo di Nobiltà ovvero Memorie storiche e genealogiche raccolte da varii scrittori napoletani sulla famiglia Minutillo discesa dalla Casa Minutolo, Milano, 24 maggio 1880; ff. 269r-275v: tre lettere del canonico Gaetano Canfora, Segretario Vescovile, indirizzate da Caserta a Francesco Foucault di Daugnon il 18 marzo 1888 [ff. 269r-270r], il 2 maggio 1888 [f. 271rv] e il 27 maggio 1888 [ff. 273r274v]; ff. 276r-277v: lettera di Trivulzio indirizzata da il 2 febbraio 1888

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

27

a Francesco Foucault di Daugnon; ff. 278r-283v: notizie e appunti diversi concernenti la famiglia “Lampugnani”). Raccolta Patetta. Daugnon 6 (ff. 1-285). Famiglie, genealogie. 6 pergamene (secc. XV-XVII). (ff. 1r-3v) “Crippa”. — (ff. 4r-231v) “Moneta” (ff. 14r-25v: Testamento del Sacerdote Ottaviano Moneta figlio del fu Gio-Antonio, rogito del 21 Maggio 1511, per copia conforme dell’originale, 9 ottobre 1890, T. Marchi; ff. 59r-96: Copia dei manoscritti del Fagnani esistenti nella Biblioteca Ambrosiana per quanto riguarda la famiglia Moneta o Monetarii, con traduzione italiana di mano di T. Marchi, Milano, 12 agosto 1890; ff. 99r-151v: Albero genealogico della Famiglia Lombarda dei Moneta compilato con la scorta di Documenti autentici [a. 1572-1730], di mano di T. Marchi, Milano [ff. 127r-128v: originale in latino del 7 febbraio 1621, con traduzione in italiano; ff. 138r-139v + 146r-147v: due documenti a stampa [31 agosto 1686 e 15 luglio 1730] relativi alla famiglia Moneta, con traduzione di T. Marchi; ff. 155r-165v: due alberi genealogici di due rami della famiglia Moneta; ff. 167r-231v: note e documenti sulla famiglia Moneta con correzioni e aggiunte di Francesco Foucault di Daugnon [a. 1891]). — (ff. 232r-241v) Copia latina (con traduzione francese) di Antonio Paglicci Brozzi, Milano, 26 marzo 1884, della Concessione di Filippo II, re di Spagna, ad un solo dei figli di Sofia Magarin, moglie di Pietro da Toledo, della sopravvivenza di metà della pensione della madre, Madrid, 20 giugno 1566. — (ff. 242v-250r) “Zuccato” (f. 244 [1]: pergamena con il testamento di Girolamo Zuccato quondam Ermolao o Almoro, Venezia, 25 luglio 1479, al quale è aggiunto un codicillo, Venezia, 26 marzo 1484; ff. 245r-247r: trascrizione ed autentica del documento precedente, Venezia, 10 marzo 1723 [Giovanni Battista Gianarina notaio]). — (ff. 251r-259v) “Rizo” (f. 253 [2]: pergamena con il testamento di Maria Rizo, Venezia, 22 luglio 1477 e pubblicato a Venezia il 7 ottobre 1505 [Cristoforo Riccio notaio]; ff. 254r-257r: trascrizione ed autentica del documento precedente). — (ff. 260r-270v) “Zuccato” (f. 262 [3]: pergamena con il testamento di Bernardino Zuccato figlio di Messer Girolamo, Venezia, 10 novembre 1538 [Francesco Bianchi notaio]; ff. 263r-266v: trascrizione ed autentica del documento precedente, Venezia, 10 marzo 1723). — (ff. 271r-275v) “Rizo” (f. 273 [4]: pergamena con il testamento di Lucia Rizo, vedova di Girolamo, Venezia, 23 novembre 1494 [Gregorio Trina notaio]). — (ff. 276r-280v) “Forlivio” (f. 278 [5]: pergamena con il testamento di Daniele Forlivio, figlio del quondam Francesco, Padova, 9 ottobre 1560 [Michele Bosca notaio]). — (ff. 281r-285v) “Barbaro” (f. 283 [6]: pergamena con il testamento di Isabetta Barbaro, moglie di Girolamo Zuccato, [Venezia], 16 ottobre 1639 [Fausto Doroni notaio]). Raccolta Patetta. Daugnon 7 (ff. 1-370). Storia e genealogia della famiglia Foucault di Daugnon. (ff. 1r-370v) “Foucault” (ff. 2r-23r: Storia compendiata della famiglia Foucault Marchesi di Saint-Germain-Beaupré Conti di Daugnon Signori di Eguzon ecc. ecc. [add.: “Il presente manoscritto composto di N. 20 (Venti) pagine, N. 9 (Nove) tavole genealogiche ed una lettera dedicatoria è la copia esatta del manoscritto che trovasi presso il Signor Filippo Foucault, domiciliato in Napoli, figlio del

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

28

M . BUONOCORE

vivente Comm. Michele conte di Daugnon. La presente copia fu fatta per essere conservata in quest’Archivio alla Sezione II Raccolta I Cassetta 8 Busta 1], Milano 10 marzo 1886”; ff. 25r-26v: dichiarazione autografa di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 23 maggio 1880, riguardo all’acquisizione dei documenti relativi alla propria famiglia ricevuti dal Signor Cavaliere Pavesi, Archivista dell’Archivio Storico Gentilizio; ff. 28r-77v: notizie genealogiche e biografiche pertinenti alla famiglia Foucault di Daugnon; ff. 78r-84r: notizie biografiche su personaggi del ramo L’Ardimalie; ff. 86r-131v: notizie biografiche sul ramo Saint Germain e Foucault di Daugnon; ff. 132r-143r: notizie sulle famiglie alleate; ff. 145r-160r: notizie biografiche sul ramo Saint Martial detto Foucaud d’Alzon e d’Aure; ff. 163r-176r: descrizione delle arme gentilizie; ff. 178r-179r: Albero genealogico Foucauld seigneur de la Roche poi chiamati La Roche-Foucauld; ff. 181r318r: Storia e genealogia della famiglia Foucault; ff. 319r-363r: Suite à l’ouvrage en langue italienne. Storia e genealogia della famiglia Foucault [a. 1888]; ff. 365r370v: frammenti di tavole genealogiche). Raccolta Patetta. Daugnon 8 (ff. 1-334). Famiglie, genealogie. 1 pergamena (sec. XVI in.); due originali cartacei (sec. XVI/XVII). (ff. 1r-22v) “Reubsaet” (ff. 2r-3v: Origine della famiglia Reubsaet estratte dal ms. Miscellanea A.III.7 della Biblioteca Brancacciani di Napoli, di mano di Carlo Padiglione, Napoli, 28 marzo 1881; f. 13: necrologio di Victor-Nicolas Reubsaet Vicomte d’Estenburgh, duc de Camposelice, 1 settembre 1887; ff. 15-21: opuscolo a stampa s.a. con notizie sulla famiglia Reubsaet estratte da la Patrie del 4 luglio 1881). — (ff. 23r-44v) “Aquino, Albani, Aldobrandini” (ff. 24-33, 34-43: due copie del settimanale Fiammetta I,1 del 1881 e II,1 del 1882 con articoli a firma di E. Marincola di S. Floro sulle famiglie Aquino, Albani e Aldobrandini). — (f. 45rv) “Serrano e Martinez de Campos” (ritaglio dal quotidiano Le Temps del 22 dicembre 1881). — (ff. 46r-49v) “Gambara” (f. 48: albero genealogico dei Conti de Gambara a stampa). — (ff. 50r-71v) “Benvenuti”. — (ff. 72r-78v) “Alliot”. — (ff. 79r-87v) “Chevallier”. — (ff. 88r-92v) “Fracastoro”. — (ff. 93r-96v) “Gazola / Gazzola”. — (ff. 97r-102v) “Montanari”. — (ff. 103r-107v) “Martelli”. — (ff. 108r-116v) “Regna”. — (ff. 117r-124v) “de Seré” (ff. 122r-123r: lettera di Bernard-Hyppolite-Martial de Séré indirizzata da Loubières il 16 luglio 1878 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 125r-220r) “Fouré des Pillières” (ff. 126r-127v: , Relazione al , Milano, 30 aprile 1886; ff. 182r-218v: Notes historiques, genealogiques sur la famille Fouré des Pillières). — (ff. 221r-226v) “Pachtère”. — (ff. 227r-228v) “von Dachenhausen” (f. 227: A. VON DACHENHAUSEN, Aeltere Genealogie der von Dachenhausen nach den Ergebnissen der neuesten Forschungen, Wien, im October 1882; f. 228: A. VON DACHENHAUSEN, Genealogie der von Dachenhausen. Tafel III, Wien, im December 1883). — (ff. 229r-231v) “von und zu Oldershausen” (A. VON DACHENHAUSEN, Stammtafel freien Herren von und zu Oldershausen, Herren zu Westerhofen und Grafen zu Hartzhorn und Düderode, Wien im März 1882). — (ff. 232r-237v) “Winkler” (ff. 233-236: A. VON DACHENHAUSEN, Die kaiserlichen Wappenbriefe und Adelsdiplome beziehungsweise Adelsbestätigungen der verschiedenen Familien Winkler, Wien [s.d. ma post 1881]). — (ff. 238r-239v) “Caroelli”. — (ff. 240r-245v) “Frediani”. — (ff. 246r-249v) “Ghisolfi”.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

29

— (ff. 250r-254v) “Orsetti”. — (ff. 255r-261v) “Sardi”. — (ff. 262r-267v) “Mariani” (ff. 263r-266r: Manoscritti della Biblioteca Pubblica di Lucca dove si ragiona della Famiglia Mariani). — (ff. 268r-271v) “Manfredi”. — (ff. 272r-274v) “Barsotti”. — (ff. 275r-278v) “Bongi”. — (ff. 279r-282v) “Bottini”. — (ff. 283r-285v) “Controni”. — (ff. 286r-289v) “Cinachi”. — (ff. 290r-293v) “Meconi”. — (ff. 294r-319v) “Embasmat” (ff. 297r-319r: memoria processuale di Mery Embasmat contro Jeanne de Pressat, vedova di Jean Embasmat circa l’eredità di questi, sec. XVI-XVII. Originale cartaceo). — (ff. 320r-324v) “Hillaire, Babin” (f. 322 [1]: pergamena con atto notarile in francese di compravendita di stabili tra Jehan Hillaire venditore ed Hélies Babin compratore, Coignac, 6 maggio 1609). — (ff. 325r-330v) “Morel de Marain, Nadaud / Nadault” (ff. 327r-328v: originale cartaceo dell’atto notarile relativo alla cessione di René Morel Sieur de Marain procuratore di Jean Morel escuyer de la Gabaudie à Guillaume Nadaud marguiller, sec. XVII). — (ff. 331r334v) “Bourbon-Montpensier”. Raccolta Patetta. Daugnon 9 (ff. 1-393). Famiglie, genealogie. (ff. 1r-3v) “Palomba”. — (ff. 4r-8v) “Chiericati” (ff. 5r-8r: F. FOUCAULT DE DAUGNON, L’antica stirpe dei Conti Chiericati da Vicenza, dicembre 1907). — (ff. 9r393v) “Corti / Corte” (ff. 10r-22v: Note e documenti sulla Famiglia Corti; ff. 46r236v: notizie, appunti, stemmi ed altro riguardante la famiglia attestata in diverse città d’Italia; ff. 237r-270v: Copie di documenti ricavati dagli originali esistenti nello Archivio di Stato di Milano [ff. 238r-239r: Concessione di Giovanni Galeazzo Maria a Giovanni Francesco e Bernardino De Corti delle insegne Viscontee, 9 settembre 1494; ff. 242r-244v: Informazione dei Capitani del Castello di Milano al Re di Francia intorno alla situazione militare dello Stato e ad alcuni maneggi diplomatici in Isvizzera, febbraio 1500; ff. 247r-252v: Diploma della Principessa Maria Gonzaga la quale come Tutrice del Principe Carlo II suo figlio concede il titolo di Marchese sul feudo di S. Stefano Balbo a Ferrante Corti, 10 luglio 1639, copia autenticata giugno 1886; ff. 256r-264r: Privilegio di S. M. C. Filippo IV con cui concede il titolo di Marchese sopra il Feudo di Retorbido a Sirio Corti figlio di Francesco, 18 marzo 1654, copia concordata; ff. 266r-270v: procura di Sirio Corti a giurare fedeltà a S. M. per il titolo di Marchese dalla medesima concedutoli con privilegio el 18 marzo 1654 sopra il Feudo di Retorbido Principato di Pavia, 30 dicembre 1655]; ff. 274r-328v: Origine della famiglia ; ff. 329-337: alberi genealogici; ff. 338r-339v: Paolino Garzeni, conte di Rossana, copia di certificato al marchese Corti, Torino, 22 marzo 1830; f. 391: partecipazione a stampa della morte del conte Luigi Corti Senatore del Regno, Roma, 19 febbraio 1888; f. 392r: lettera di G. Menada, della Società Italiana per le strade ferrate del Mediterraneo, indirizzata da Milano il 3 giugno 1886 a Francesco Foucault di Daugnon). Raccolta Patetta. Daugnon 10 (ff. 1-349). Storia e genealogia della famiglia Vérité de Saint Michel. (ff. 1r-349v) “Vérité de Saint Michel” (ff. 1r-346v: , Histoire et généalogie de la maison Vérité de Saint Michel, minuta, Milano, 5 marzo 1883).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

30

M . BUONOCORE

Raccolta Patetta. Daugnon 11 (ff. 1-603). Storia e genealogia della famiglia Vérité de Saint Michel. (ff. 1r-603v) “Vérité de Saint Michel” (ff. 1r-263v: La Maison Vérité de Saint Michel et ses alliances. Notes historiques, généalogiques et héraldiques, minuta, Milano, 24 gennaio 1883; ff. 301-318v: Storia genealogica della famiglia Vérité de Saint-Michel olim Verìta di San Michel; ff. 319r-326v: Compendio Storico della famiglia Vérité ramo dei Signori di Saint Michel; f. 322: Episcopatus Turiassonensis Vulgo Tarraçona, disegno su carta velina; ff. 333r-335v: Traité abrégé de l’antiquité de la maison de Vera et mémoire sur les personnes distingueés qui sont citées dans des histoires et documents authentiquès; ff. 366r-381v: Actes de l’Etat civil; ff. 418r419r: copia di una lettera apostolica di Leone XIII, in data 1884, ad Eugène Vérité de Saint-Michel; ff. 429r-446v: quattro lettere di Eugène Louis Vincent Vérité de Saint-Michel indirizzate a Francesco Foucault di Daugnon, in data 8 agosto 1885 s.l. [ff. 429r-436v], 26 gennaio 1886 da Le Mans [ff. 437r-440r], 29 marzo 1887 da Villiers-Charlemagne [ff. 441r-444v], 25 aprile 1887 da Cancale [ff. 445r446v]; ff. 453r-460r, 476r-525v: Notizie sui Vérité, Verity, Verità che, inviate dal Signor Eugenio Vérité de Saint-Michel, dimorante a Le Mans, e sulle quali, interrogato in proposito con lettera di questa Raccolta, ha dichiarato che dette notizie sono esattissime e ne prende tutta la responsabilità, giusta la lettera del 17 febbraio 1882; ff. 526r-603v: Materiali che hanno servito al manoscritto ‘La Maison Vérité de Saint Michel et ses alliances’ tra cui ai ff. 528r-542v Notizie della famiglia Verità o de Veritate Patrizia di Bitonto detta prima de Judice Jacobo comunicate da me Eustachio Rogadeo di Torrequadra e Patrizio di detta città di Bitonto il 1° luglio 1884 all’Archivio Storico Gentilizio di Milano). Raccolta Patetta. Daugnon 12 (ff. 1-444). Famiglie, genealogie. (ff. 1r-14v) Ricerche sopra varie famiglie appartenenti alla città di Crema, e disposte per ordine alfabetico. — (ff. 15r-17v) “Licudi”. — (ff. 18r-29v) “de Sangro” (ff. 25r-28v: attestato del riconoscimento del titolo di duca di Campolieto per Michele de Sangro nato a Casacalenda il 22 gennaio 1837, in data Roma 20 febbraio 1881, firmato il Ministro Depretis e trascritto nei Registri della Consulta Araldica il 22 febbraio 1882, firmato il cancelliere Tancredi). — (ff. 30r-37v) “Le Bon”. — (ff. 38r-45v) “Wyon”. — (ff. 46r-48v) “Catenazzi”. — (ff. 49r-53v) “Darthenay”. — (ff. 54r-60v) “Fresneau”. — (ff. 61r-75r) “Frain / Frin”. — (ff. 76r-81v) “Germain”. — (ff. 82v-86v) “Viviani”. — (ff. 87r-93v) “du Mans”. — (ff. 88r-101v) “Monticelli” (ff. 99r-100r: lettera di Baldassarre Capogrossi Guarna, presidente dell’Istituto Araldico Romano, indirizzata da Roma il 29 giugno 1887 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 102-110v) “Montecchi / Monticoli da Verona” (f. 105: G. De Pellegrini, schizzo a colori dello stemma; ff. 103r-107v: due lettere di Camillo Soranzo, sotto bibliotecario della Marciana, indirizzate da Venezia il 17 marzo [f. 103r] e 24 marzo 1888 [f. 106r], a Francesco Foucault di Daugnon; ff. 108r-109r: lettera di Giuseppe Biadego, bibliotecario degli Antichi Archivi e Biblioteca Comunale di Verona, indirizzata da Verona il 23 marzo 1888 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 111r-177v) “Monticelli da Crema” (f. 146rv: Umberto I, decreto Roma, 10 febbraio 1887, copia; f. 151rv: domanda a stampa di Carlo Monticelli di aggiungere al proprio casato il cognome Albizzi, Crema, 7

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

31

ottobre 1885; ff. 152r-172v: Genealogia della Famiglia Monticelli, desunta da un manoscritto del sec. XVIII appartenuto alla famiglia Monticelli di Crema, copia autenticata da Francesco Foucault di Daugnon in data Milano, 10 dicembre 1885; ff. 175r-176r: lettera di Carlo Monticelli indirizzata da Milano il 21 agosto 1887 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 178r-188v) “Monticelli da Bobbio” (ff. 179r-184v: Maria Teresa d’Austria, Diploma nobiliare a Giovanni Battista Monticelli, Vienna, 7 settembre 1743, copia, Milano, 9 maggio 1887; f. 187: Albero Genealogico della Famiglia de’ Monticelli, a stampa). — (ff. 189r-193v) “Monticoli del Friuli” (ff. 190r-191r: lettera di Giovanni Battista Di Varmo, indirizzata da Mortegliano (Udine) il 26 maggio 1887 a Francesco Foucault di Daugnon; f. 192r: lettera di Camillo Soranzo, sotto bibliotecario della Marciana, indirizzata il 27 febbraio 1888, da a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 194r199v) “Monticelli da Genova” (ff. 195r-198v: due lettere di M. Staglieno indirizzate da Genova a Francesco Foucault di Daugnon il 5 giugno [ff. 195r-196r] e 30 luglio 1887 [ff. 197r-198r]). — (ff. 200r-367v) “Montecchi da Verona” (ff. 201r366v: I Montecchi da Verona e le loro diramazioni Monticelli o Monticoli. Manoscritto compilato da questo Istituto nel 1888, con Tavola generale alfabetiche (!) dei nomi delle famiglie e persone menzionate nella presente monografia). — (ff. 368r398v) “Monticelli di Napoli e di Roma” (ff. 394r-395v: lettera di Baldassarre Capogrossi Guarna, presidente dell’Istituto Araldico Romano, indirizzata il 7 giugno 1887, da Roma, a Francesco Foucault di Daugnon; ff. 396r-397r: lettera di Francesco Bercuzzi, Direttore dell’Araldo. Almanacco Nobiliare del Napoletano, indirizzata da Napoli il 30 maggio 1887 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 399r-401v) “Angleis”. — (ff. 402r-419v) “Leembruggen” (ff. 403r-416v: Memoires et généalogie de la famille Leembruggen con due stemmi genealogici). — (ff. 420r-427v) “Obizzi” (ff. 425r-426v: copia del diploma di Francesco Maria Farnese, duca di Parma e Piacenza, Piacenza, 26 novembre 1716, con certificazione di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 20 luglio 1886). — (ff. 428r-430v) “Ponti”. — (ff. 431r-440v) “Capriolo” (ff. 432-439v: Ricerche storico-genealogiche sul casato Capriolo, Crema, ottobre 1912). — (ff. 441r-444v) “Ottonelli” (ff. 442r-444v: Poche note storiche sulla casata Ottonelli, Crema, 7 febbraio 1914). Raccolta Patetta. Daugnon 13 (ff. 1-526). Famiglie, genealogie. Diciotto documenti cartacei originali relativi a permute, vendite e acquisizioni di proprietà spettanti alla famiglia de’ Capitani d’Arzago (secc. XVII-XVIII). (ff. 1r-12v) “de Barghon” (ff. 2r-3v: genealogia della famiglia con autentica di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 4 maggio 1878). — (ff. 13r-14v) “Duhan” (f. 14: albero genealogico con l’indicazione delle arme [Tav. III]). — (ff. 15r-19v) “Pecci” (f. 16rv: Notizia storico genealogica della Famiglia Pecci; ff. 18r-19r: Il nuovo Papa, in La Staffetta. Notiziario settimanale politico-amministrativo, letterario-artistico, 7, 2 marzo 1878, pp. 1-2). — (ff. 20r-22v) “Collotti” (ff. 21r-22r: Della famiglia Collotti, con autentica di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 24 aprile 1878). — (ff. 23r-121v) “de Nayve” (ff. 24r-25v: due fogli a stampa tratti da , Armorial spécial de France. , pp. 345348; ff. 26r-112v: notizie storiche ed araldiche sulla famiglia de Nayve, ms.; f.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

32

M . BUONOCORE

113: riproduzione fotografica del ritratto di François de Nayve; ff. 114r-121v: Nobiliaire universel. Recueil général des généalogies historiques et véridiques des maisons nobles de l’Europe publié sous la direction de L de Magny, Paris, s.a., pp. 1-12). — (ff. 122r-130v) “Migliorini” (ff. 123r-129r: Notizie storiche e genealogiche sulla famiglia Migliorini già Migliorino, ms.). — (ff. 131r-142v) “de Montgrand” (ff. 132r-137v: E. DE PORRY, Le Comte Godefroy de Montgrand, in Annales Historiques, a. 30, vol. 45, 2 série, 1873, pp. 1-8, estratto; ff. 138r-141v: E. DE PORRY, M. le Marquis de Montgrand et la nouvelle édition des Fiancés de Manzoni, in Annales Historiques, a. 33, vol. 47, 2 série, 1876-1877, pp. 69-72, pp. 1-4 dell’estratto). — (ff. 143r-149v) “Monaldesca”. — (ff. 150r-222v) “Pecorini-Manzoni” (ff. 151r-175v: , Pecorini-Manzoni, ms., con correzioni e aggiunte dell’A.; ff. 176r195v: C. RICHTER, Monografia della famiglia Pecorini soprannominata dall’Aquila, ms., con dedica dell’A. Alla nobile Sig.ra Elena Pecorini, Venezia, 15 febbraio 1877; ff. 196r-207v: Notizie storiche e genealogiche sulla famiglia Pecorini detta anche Dall’Aquila; ff. 214r-221v: V. ZANETTI, In morte della veneranda madre suor Maria Luigia Pegorini Eremita Agostiniana Scalza in S. Giuseppe di Murano, Venezia, Tip. Gaetano Longo, 1883). — (ff. 223r-225v) “Racine” (ff. 224r-225v: E. ENFONCE, Généalogie de la famille Racine, in Le Lycéen, a. 2, n. 17, 7 novembre 1878, pp. 3-5). — (ff. 226r-254v) “Del Sol” (ff. 227r-244v: Nobiliaire universel. Recueil général des généalogies historiques et véridiques des maisons nobles de l’Europe publié sous la direction de L de Magny, Paris, s.a., pp. 1-31 estratto; ff. 245r-252v: TISSERON — TRÉMOLIÈRE, Famille Sol (de, des, du, del), et les écussons de ses différentes branches, in Annales Historiques, a. 33, vol. 47, 2 série, 18761877, pp. 113-126). — (ff. 255r-287v) “Eroli” (ff. 256r-273v: Notizie Storiche e Biografiche della famiglia de’ Marchesi Eroli di Narni, ms.; ff. 274r-275: La Famille Eroli de Narni, ms.; ff. 276r-277r: Famiglia Eroli di Narni, ms.; ff. 278r-286v: Cenno biografico dei discendenti del Marchese Francesco Eroli di Narni dal 1755 al 1878 il quale spatriò e si stabilì in Roma con la sua famiglia, ms.). — (ff. 288r-289v) “Girolamo Settimo Naselli di Fitalia”. — (ff. 290r-295v) “Thesauro”. — (ff. 296r321v) “d’Ambrosio” (ff. 305v-320v: Angelo d’Ambrosio Tenente Generale nei Reali eserciti, in Il Galiani. Rivista ebdomadaria napoletana, 7, 1, 10 gennaio 1878, pp. 2-4; ibid., 7, 2, 16 gennaio 1878, pp. 1-4; ibid., 7, 3, 22 gennaio 1878, pp. 1-4; ibid., 7, 4, 29 gennaio 1878, pp. 1-4). — (ff. 322v-346v) “Acuniana, Archinti” (ff. 324r344v: J. W. IMHOF, Corpus historiae genealogicae Italiae et Hispaniae in quo stirpium utriusque regni primariarum genealogiae exegesi historica perpetua illustratae ordine alphabetico exhibentur cum insignium iconibus & indicibus necessariis, Norimbergae, sumptibus Johannis Hoffmanni vid. & Engelberti Streckii, Bibliopol. Typis Johannis Ernesti Adelbulneri, 1702, pp. I-II, 107-144). — (ff. 347r-522v) “de Capitani d’Arzago” (ff. 352r-355v: Memoria o prove di nobiltà della famiglia De Capitani d’Arzago, ms., con autentica di Francesco Foucault di Daugnon, Crema, 5 gennaio 1881; f. 370rv: Albero genealogico della nob. famiglia Decapitani d’Arsago; ff. 377r-378v: necrologio di Clementina De-Capitani d’Arzago nata Tenca, 28 gennaio 1878; ff. 379r-388v: giustificazione dell’ascendenza nobiliare della famiglia De Capitani d’Arzago, 12-24 ottobre 1771; ff. 390r-391v: lettera di Giuseppe Canziani indirizzata da Milano il 24 marzo 1802 a Paolo de’ Capitani d’Ar-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

33

zago; ff. 392r-516v: diciotto documenti cartacei originali relativi a permute, vendite e acquisizioni di proprietà spettanti alla famiglia de’ Capitani d’Arzago [1. ff. 392r-411v: 29 gennaio 1756; — 2. ff. 412r-413v: 5 novembre 1756; — 3. ff. 414r417v: 6 dicembre 1774; — 4. ff. 418r-423v: 17 gennaio 1696; — 5. ff. 424r-431v: 17 gennaio 1696: — 6. ff. 432r-435v: 17 febbraio 1770; — 7. ff. 436r-439v: 27 luglio 1771; — 8. ff. 440r-443: 27 gennaio 1721; — 9. ff. 444r-447v: 29 agosto 1707; — 10. ff. 464r-467v: 27 maggio 1728; — 11. ff. 468r-477v: 6 febbraio 1720; — 12. ff. 478r483v: 2 marzo 1741; — 13. ff. 484r-485v: 8 febbraio 1764; — 14. ff. 486r-487v: 27 luglio 1714; — 15. ff. 488r-489v: 26 gennaio 1770; — 16. ff. 490r-497v: 13 aprile 1753; — 17. ff. 498r-505v: 14 gennaio 1688; — 18. ff. 506r-516v: 31 settembre 1760]; f. 519rv: Beni della Capellania Sforzati; f. 521rv: Beneficio di S. Alessandro in Arzago, 9 ottobre 1758). — (ff. 523r-526v) “Cornero”. Raccolta Patetta. Daugnon 14 (ff. 1-309). Famiglie, genealogie. Due documenti cartacei originali relativi ai beni della famiglia Zanchi (sec. XVIII). (ff. 1r-48v) “Douglas” (ff. 9r-35v: C.TE DOUGLAS, Généalogie de la maison Douglas, Comtes de Douglas et de Montréal, en Bugey, in Le Chartrier français ou Recueil de Documents authentiques à l’usage de la Noblesse, 11, 5 settembre 1867, pp. 97-128; ff. 36r-39v: CH. LAURENT, Maison de Douglas, Comtes de Douglas et de Montréal, en Bugey, in Annales Historiques, a. 26, vol. 42, 2 série, 1868, pp. 65-68; ff. 40r-48v: Armorial général de France de d’Hozier (Complément). Notice généalogique sur la famille Douglas, Paris, Firmin Didot Frères, fils et C.ie, 1869). — (ff. 49r-59v) “d’Agnières” (ff. 56r-59v: TISSERON, PÈRE ET FILS, Agnières (Bouton ou de Bouton d’), in Annales Historiques, a. 34, vol. 48, 2 série, 1877-1878, pp. 9-11). — (ff. 60r-67v) “Licata”. — (ff. 68r-101v) “Primerano” (ff. 69r-82r: Brevi accenni sulla nobile famiglia dei Primerano, ms.; ff. 94r-95v: Albero Genealogico della Famiglia Primerano stabilito il 12 Marzo 1913, ms.; ff. 97-100v: Quadro dimostrativo per le alleanze delle famiglie Foucault di Daugnon e Primerano, ms.). — (ff. 102r120v) “Della Beffa”; (ff. 105r-112v: copia del Testamento di Oliviero Della Beffa, Milano, 21 gennaio 1610 e Traduzione italiana dallo Originale in latino, ms., con autentica di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 3 novembre 1890; ff. 113r118v: Inventario della sostanza mobile lasciato da Oliviero Della Beffa, Milano, 8 giugno 1613, ms., con autentica di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 29 novembre 1890). — (ff. 121r-140v) “de Suini” (ff. 123r-136v: Quelques notices historiques et généalogique sur la famille de Suini, ms., con autentica di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 22 aprile 1891; ff. 138r, 139r: lettera di Carlo Righetti indirizzata il 28 febbraio 1891, s.l., a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 141r-257v) “Zanchi” (ff. 142r-164v: estratto, ms., da Campidoglio de guerrieri, et altri illustri personaggi di Bergamo del p. Donato Calvi, in Milano, nella stampa di Francesco Vigone, 1668; ff. 171r-173r: Genealogia della nobile Famiglia dei Conti Zanchi di Bergamo, ms.; f. 195: Genealogia Zanchi, tavola ms.; ff. 211r-214v: 1800. Scritto Nuzziale delli Cittadini Pietro Zanchi e Giuseppe Bruschini con stima de’ Mobili, ms.; ff. 219r-228v: due documenti cartacei originali relativi ai beni della famiglia Zanchi [1. ff. 219r-222v: 17 maggio 1721; — 2. ff. 223r-228v: 11 dicembre 1717]; ff. 229r-232r: Pittori Cremaschi, ms., desunto dall’opera Le marauiglie dell’arte, ouero Le vite de gl’illustri pittori veneti, e dello Stato. Oue sono

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

34

M . BUONOCORE

raccolte le opere insigni, i costumi, & i ritratti loro. Con la narratione delle historie, delle fauole, e delle moralità da quelli dipinte. Descritte dal caualier Carlo Ridolfi. Con tre tauole copiose de’ nomi de’ pittori antichi, e moderni, e delle cose notabili, In Venetia, presso Giovanni Battista Sgaua, 1648; ff. 243r-256v: Notizie storicobiografiche delle famiglie Zanchi, Grassi o Grasso, Crassi o Crasso, tratte dalle Inscrizioni di Emanuele Cicogna [scil.: Delle inscrizioni veneziane raccolte ed illustrate da Emmanuele Antonio Cigogna (!), Venezia, G. Orlandelli, 1824-1853]). — (ff. 258r-277v) “Zerbi” (ff. 259r-262r: Notizie storico genealogiche sulla famiglia Zerbi, ms.; ff. 268r-274r: Candido Zerbi, la sua famiglia e le sue opere, ms.; f. 276: Parole del Presidente del Consiglio Provinciale Comm. Candido Zerbi Dette in Reggio nella piazza Vittorio Emmanuele nel giorno 15 Gennaio 1878, foglio a stampa). — (ff. 278r-304v) “Aurineta” (ff. 279r-282r + ff. 296r-298v: Famiglia Aurineta, ms.; ff. 292r-294v: Note araldiche sull’arme della nobile famiglia dei marchesi Aurineta di Napoli, ms., firmato Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 5 ottobre 1877; ff. 300r-303v: Dai processi comprovanti la nobiltà generosa del quarto Aurineta nell’ascriversi a Cavaliere di Giustizia Giovanni Maria del Tufo dell’Ordine Gerosolimitano ivi ricevuto dall’assemblea del Gran Priorato di Capua addì 4 Maggio 1724, ms., copia conforme, Napoli, 8 marzo 1878). — (ff. 305r-309v) “Cantel”. Raccolta Patetta. Daugnon 15 (ff. 1-355). Famiglie, genealogie. (ff. 1r-3v) “Albrizzi”. — (ff. 4r-6v) “Negri”. — (ff. 7r-11v) “Mengoni / Mingoni” (ff. 8r, 9r-10v: lettera di Antonio Roffano, s.d. s.l., indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 12r-17v) “Piccaluga” (ff. 13r-15v: Notizie e l’arme della nobil famiglia Piccaluga, ms.). — (ff. 18r-23v) “Cipriani”. — (ff. 24r-35v) “Pagliara” (ff. 33r-34v: lettera di Pietro indirizzata da Napoli il 13 agosto 1873 a Francesco Foucault di Daugnon) . — (ff. 36r-45v) “Prato / Da Prato” (ff. 43-44r: L. LUITZ, Barone Giovanni Da Prato, in Bollettino della Reale Associazione dei benemeriti Italiani, a. 1, n. 4, Palermo, 31 dicembre 1876, pp. 25-27). — (ff. 46r-55v) “Riccardelli” (ff. 47r-49v: lettera di Francescantonio Riccardelli indirizzata da Traetto il 20 maggio 1878 a Francesco Foucault di Daugnon, con Notizie genealogiche della famiglia Riccardelli di Traetto, ms.). — (ff. 56r-119v) “Stragazzi “ (ff. 57r92v: Famiglia Stragazzi olim Rákóczy, ms.; ff. 93r-98v: Ristretto di Notizie storicogenealogiche documentate sulla famiglia Stragazzi — Báthori — Zrinyi — Rákóczy, ms.; f. 117rv: Fede di Morte di Angelo Stragazzi, 26 gennaio 1738, con attestato di ricezione di Francesco Foucault di Daugnon, Milano, 6 giugno 1878, ed autentica di Cesare Marchi, Milano 8 giugno 1878). — (ff. 120r-230v) “Chigi” (ff. 121r-214v: Notizie sui Chigi, raccolte in gran parte dal Conte Pompeo Litta [ff. 143r-148r: Relazione Storica della Pieve di S. Giovanni Battista di Casenovole a firma di Giuseppe Merlotti, Poggiolo, 28 settembre 1874; ff. 156r-159v + 150r-153r: Pari, Pieve sotto il titolo di S. Piagio a firma di , ms.; ff. 193r-196r: Compendio della vita del Beato Giovanni Chisio dell’Ordine Eremitano di S. Agostino, ms.; f. 210: Albero genealogico della famiglia Chigi, stampa di Gregorio Tomassi]; ff. 215r-227v: cinque lettere di Carlo Corradino Chigi indirizzate l’anno 1875 da Casenovole e Siena a Francesco Foucault di Daugnon l’8 maggio [ff. 215r216r], il 18 maggio [ff. 217r-218v], il 23 maggio [f. 219r; ai ff. 221r-223v è inserita la lettera di A. Mignanelli, del 19 maggio 1875, da Siena, a Carlo Corradino

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

35

Chigi], il 3 luglio [f. 225rv] ed il 7 agosto [ff. 226r-227r]; ff. 228r-229v: lettera di Luca Rusponi indirizzata il 28 luglio 1875, s.l., a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 231r-355v) “Sciamanna” (ff. 232r-349v: Cenni Storici della Nobile Famiglia Sciamanna, ms.; ff. 350r-353r: copia della lettera di L. Passerini indirizzata da Firenze il 27 febbraio 1855 al marchese Sciamanna; f. 354rv: frontespizio a stampa dell’opera Note e Documenti su gli Sciamanna di Terni, Milano 1881, presso la Direzione Generale della Raccolta Daugnon). Raccolta Patetta. Daugnon 16 (ff. 1-404). Famiglie, genealogie. (ff. 1r-107v) “Ciancherotti” (ff. 2r-93v: Processo di nobiltà della famiglia Ciancherotti, ms., copia da originale degli anni 1775-1777 firmato Franciscus Ludovicus D’Almeyda Vicencallariii Coadiutor). — (ff. 108r-127v) “Patellani” (ff. 109-127: Testamento del Senatore Carlo Patellani (Milano, 31 gennaio 1666), Milano, Tip. A. Giuliani e C., 1878). — (ff. 128r-231v) “Gaetani d’Aragona” (ff. 129r-227v: Istoria generale della Stirpe Gaetani pel Conte di Castelmola D. Onorato Gaetani d’Aragona premiata con medaglia di bronzo dal Collegio internazionale di scienze, lettere ed arti di Milano il 1° Ottobre 1879, Gaeta, 15 settembre 1876, con sette tavole di alberi genealogici, ms.; ff. 228r-229v: partecipazione a stampa della morte della contessa di Castelmola, Donna Lucrezia Perez Navarrete dei marchesi di Mola, moglie del conte di Castelmola Comm. D. Onorato Gaetani d’Aragona, avvenuta il 4 novembre 1881). — (ff. 232r-250v) “Bonneau du Martray” (ff. 233r-239r: Notizie storico-genealogiche della famiglia Bonneau du Martray, Milano, 31 ottobre 1878, ms.; ff. 248r-249v: partecipazione a stampa della morte di Monsieur MarieCharles-Edmond-Étienne Bonneau du Martray, avvenuta a Capri il 9 febbraio 1882). — (ff. 251r-268v) “Porro” (ff. 254r-265v: Cappella della famiglia Porro in Lentate e Moc(c)hirolo Pieve di Seveso, ms., testo in francese ed italiano di Gilberto Porro Lambertenghi, 1880; ff. 266r-267v: partecipazione a stampa della morte della marchesa Giuseppina Porro-Lambertenghi nata Trivulzio moglie del marchese Gilberto Porro Lambertenghi, Milano, 23 gennaio 1880). — (ff. 269r-282v) “de Porry” (ff. 270r-276v: TISSERON, Notice historique sur la Maison de Porry de Provence, in Annales Historiques, a. 30, vol. 45, série 2, 1873, pp. 1-8; ff. 277r-282v: A. DE BUSNES, Famille de Porry et M. le Comte de Porry (Antoine-Marie-Eugène), in Panthéon Biographique. Revue mensuelle historique et nécrologique, Paris 1877, pp. 505-509). — (ff. 283r-380v) “Salimbeni / Salmena” (ff. 284r292v: Notizie Storiche e Genealogiche dei Salimbeni, ms., con due tavole a colori; in testa: “Il manoscritto di questa Raccolta contenente la genealogia Salimbeni fu lacerato all’epoca in cui si stampò la detta genealogia essendo diventato inutile”; ff. 295r-307v: Notizie aggiunte a questa Raccolta alla Genealogia Salimbeni ora Salmena, ms.; ff. 308r-365v: Famiglia Salinbena. Estratto dal libro intitolato ‘Ricordi di Morano’, parte II, per Barone Antonio Salmena, ms. [cf. Morano Calabro e le sue case illustri. Dal manoscritto conservato nell’Archivio della Raccolta Daugnon ed offerto alla stessa in dono dall’Autore, nell’anno 1878 pel barone Antonio Salmena, Milano, presso la Direzione Generale della Raccolta Daugnon, Morano Calabro, presso l’Autore, 1882 (Milano, tip. P. B. Bellini e C.)]; ff. 366r-370v: Appendice alle notizie storico genealogiche sulla nobile famiglia Salmena, già Salim-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

36

M . BUONOCORE

beni, da Marano Calabro, ms.; ff. 371r-379v: Sulla parentela della famiglia Salimbeni da Siena con la Serenissima Casa Farnese, ms.). — (ff. 381r-398v) “Taranto” (ff. 390r-398v: Notizie genealogiche e biografiche di vari membri della famiglia Taranto desunte da manoscritti che si conservano nell’Archivio della Raccolta Daugnon, ms. con due tavole a colori). — (ff. 399r-404v) “de Turre Taxis” (ff. 400, 404, 404: tre alberi genealogici a colori della famiglia, con autentica di Francesco Foucault de Daugnon in data Milano, 13 luglio 1878). Raccolta Patetta. Daugnon 17 (ff. 1-409). Famiglie, genealogie. (ff. 1r-12v) “De Angelis Effrem” (ff. 2r-8r: Cenni della Famiglia De Angelis-Effrem di Bari, ms., [post a. 1877]). — (ff. 13r-21v) “Barbier di Francia / Barbieri in Italia”. — (ff. 22r-27v) “Braida” (ff. 23r-25v: Historisch-genealogische Daten über die Grafen Braida von Ronsecco und Cornigliano, ms., Wien, 10 novembre 1878). — (ff. 28r-257v) “Pagano” (ff. 29r-68v: Genealogie de la famille Paganus et ses deramations, ms.; ff. 70r-76r: Notizie storico-genealogiche della Famiglia Pagana estratte dall’opera di Filiberto Campanile intitolata: Dell’Armi overo Insegne dei Nobili, Napoli, nella Stamperia di Antonio Gramignani, 1680, in f° a pag. 113-118, ms.; ff. 78r-83r: due lettere di Emilio Baistracchi indirizzate il 28 dicembre 1878, da Napoli, al duca di Pescolanciano; ff. 102r-135r: Genealogia Pagano-Payen, ms.; ff. 151r-177r: Notizie Storico-Genealogiche sulla Famiglia Payn-Payen, Payne, Paganus, Pagano e Pagan d’origine Normanna, 16 novembre 1878, ms.; ff. 236r-252r: Notes on the Family of Paganus vel Payen of Normandy, of Pagano of Italy, of Payn of the island of Jersey and of Payne of Ingland and Ireland, ms., copia autenticata a Londra, in data 31 luglio 1878 dal notaio William Webb Venn [traduzione supra ai ff. 140r-148r]). — (ff. 258r-265v) “de Robati / Robatto”. — (ff. 266r-276v) “Boitel”. — (ff. 277r-287v) “Fouqueré”. — (ff. 288r-290v) “Sumani”. — (ff. 291r-293v) “Tanari”. — (ff. 294r-296v) “Palmieri”. — (ff. 297r-299v) “Blancard”. — (ff. 300r-303v) “Basile / Basilio”. — (ff. 304r-314v) “Laudi, Cafini, Gessi / Gezzi / Ghezzi”. — (ff. 315r-330v) “Notizie sopra varie famiglie di San Marino” (ff. 316r-328v: 1875. Copia di un Manoscritto antico che un tal Angelo Mattei disse di aver trovato a Pietracuta; e vendette alla Biblioteca della Repubblica di S. Marino in questi ultimi tempi, ms.). — (ff. 331r-333v) “Lenche”. — (ff. 334r-337v) “Geneviève d’Achepte”. — (ff. 338r-340v) “Bourglion”. — (ff. 341r-343v) “Cambray”. — (ff. 344r-346v) “Gautier”. — (ff. 347r350v) “Mayol de Lupé”. — (ff. 351r-353v) “Policastro”. — (ff. 354r-356v) “Pompili”. — (ff. 357r-359v) “Pozzoli”. — (ff. 360r-364v) “d’Espinosa” (ff. 360r-363r: lettera di Baldassarre Capogrossi Guarna indirizzata da Roma il 4 giugno 1886 a Francesco Foucault di Daugnon; f. 364r: stemma attribuito alla famiglia d’Espinosa [Tav. IV]). — (ff. 365r-368v) “Acerbi”. — (ff. 369r-374v) “Ugo / Ughi / Ugone di Sicilia”. — (ff. 375r-380v) “Romaldo” (ff. 376r-379r: lettera di Carlo Padiglione indirizzata da Napoli il 26 maggio 1879 A Sua Eccellenza il Ministro dell’Interno del Regno d’Italia , per il riconoscimento del titolo di principessa d’Arianello a favore di Giulia Romaldo, [a stampa]). — (ff. 381r-391v) “De Bessas De La Mégie”. — (ff. 392r-400v) “Albergoni”. — (ff. 401r-405v) “Cellari”. — (ff. 406r409v) “Origoni” (ff. 407r-408v: Albero genealogico della famiglia Origoni di Lombardia (ora in Milano) dalla metà del secolo XV al giorno 6 Agosto del 1893, ms.).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

37

Raccolta Patetta. Daugnon 18 (ff. 1-359). Famiglie, genealogie. 1 pergamena (sec. XVIII a.m.). (ff. 1r-279v) “della Torre Taxis / Tassis” (documenti attinenti alla famiglia della Torre Taxis / Tassis, tra cui: ff. 4r-25v: conti di debiti, crediti, livelli, carichi prediali, tasse, legati, affitti, interessi, spese delle principesse Giuseppa e Luigia della Torre Taxis, ann. 1806-1828; ff. 27r-141v: ricevute, contratti, contabilità di vari rappresentanti della famiglia della Torre Taxis e lettere in entrata o in uscita della medesima famiglia, secc. XVIII-XIX; ff. 142r-154r: Alla Sacra Real Cesarea ed Apostolica Maestà Maria Teresa d’Austria Regina di Boemia ed Ungheria &&&. Pro Memoria, o sia Ragguaglio de’ Disaggi sofferti dalla Famiglia di Antonio Vigliante Nativa della Città di Napoli. Per la perpetua Fedeltà dalla Medesima mantenuta verso la sempre Augusta Cesarea Casa d’Austria. Con la perdita non solo delle proprie Sostanze, m’ancora dell’istessa Vita, ms., copia firmata Roma 11 gennaio 1749 da Carlo Ancarani Consolo Regio Imperiale; ff. 158r-165v: testo dell’editto del Regio Governo Generale della Lombardia Austriaca, ms., Mantova, 13 ottobre 1774; f. 230 [1]: pergamena del Duplicatum gratiarum patentium expeditum iuxta formam Constitutionum Apostolicarum Sanctae Memoriae Clementis Papae Octavi et Reformationis felicis Recordationis Pauli Papae Quinti de super disponente, Roma, 27 novembre 1727 per la famiglia de Tassis; ff. 231r-242v: Copia del Diploma del Signor Principe Michaele della Torre Tassis, ms., Vienna, 16 marzo 1740; ff. 253r-258v: Rapporto del Consiglio Legislativo [maggiorascato famiglia Taxis], a stampa [s.n.]). — (ff. 280r-359v) Indici di opere, manoscritti e documenti conservati in varii Archivi d’Italia (ff. 281r-298v: Indici delle opere esistenti nel Reale Archivio di Stato di Milano, ms.; ff. 299r-304v: Opere genealogiche ed araldiche che si trovano nella Biblioteca Braidense a Milano, ms.; ff. 305r-332v: Indice delle Famiglie contenute nella Classe Araldica del Reale Archivio di Stato di Milano, ms.; ff. 333r336v: Indice delle famiglie contenute nel Teatro genealogico delle famiglie illustri Nobili e Cittadini di Milano. Codice del secolo XVIII di proprietà del Sig. Camillo Bussi, ms.; ff. 337r-342v: Indice delle famiglie contenute nell’opera Famiglie notabili milanesi raccolte da Felice Calvi, ms.; ff. 343r-354v: Indice alfabetico delle famiglie le cui notizie sono contenute nella Raccolta Riva-Finoli copiato da una parte dell’Indice esistente nel Reale Archivio di Stato di Milano, ms.; ff. 355r-358v: Nota delle Patenti rilasciate dalla Segreteria Generale (Rubrica dal 1810 al 1813) Archivio di Stato di Milano, ms.). Raccolta Patetta. Daugnon 19 (ff. 1-94). 31 pergamene (secc. XIV-XVIII). (1) f. 3: dichiarazione di Filippo Bernardo in favore di Marco de Rossi, procuratore di Vettore Barbaro, Venezia, 3 ottobre 1603 (Gerolamo Leonello notaio); (2) f. 6: concessione di Francesco Erizzo, doge di Venezia, al canonico Bupacarino, Venezia, 25 luglio 1636 (Cristoforo Suriani, segretario); (3) f. 9: investitura da parte di Ludovico Dotti del feudo di Villa Casale ai fratelli Antonio e Dotto Dotti, Padova, 7 agosto 1618 (Paolo Zuilolo, notaio); (4) f. 12: atto di vendita tra Lorenzo, Andrea e Piero Memo e Vettore Barbaro, Venezia, 23 luglio 1621 (Marco Antonio Negro, notaio); (5) f. 15: concessione di Antonio Priuli, doge di Venezia, in favore di Vettore Barbaro, Venezia, 22 settembre 1622 (Bartolomeo Comino, segretario); (6) f. 18: atto di vendita tra Antonio Moro e Vettore Barbaro,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

38

M . BUONOCORE

Venezia, 3 aprile 1628 (Antonio Herculano, notaio); (7) f. 21: costituzione di livello in favore di Francesco e Nadal Rizzo, Venezia, 18 luglio 1636 (Andrea Bronzino ed Antonio Herculano, notai); (8) f. 24: divieto di Francesco Molin, doge di Venezia, di recare danno ai possedimenti di Giovanni Francesco e Marco Antonio Dotti, Venezia, 15 marzo 1650 (Domenico Canassino, segretario); (9) f. 27: bando di confisca dei beni di Francesco Collona in favore di Giovanni Francesco Dotti , 14 settembre 1666 (Marino Barbaro e Bernardo Michiel, consiglieri); (10) f. 29: breve con la dispensa dall’impedimento di consanguineità per il matrimonio tra Leopardo Martinengo e Margherita Secchi, a. 1683; (11) f. 31: certificato di buona condotta e fede rilasciati da Ludovico Manin, doge di Venezia, a Suor Maria Cavallini, Venezia, 7 novembre 1792 (Giovanni Antonio Gabriel, firmatario); (12) f. 38: investitura di Giacomo Zeno, vescovo di Padova, del feudo ad Antonio Francesco Dotti, Padova, 10 marzo 1461 (Francesco Lorenzo de’ Cociis, notaio; ai ff. 34r-37r traduzione del documento); (13) f. 42: dispensa matrimoniale concessa da Ludovico Beccadelli, vescovo di Ravello, a Galeazzo Dotti e Cecilia Obizzi, Venezia, 6 marzo 1551 (al f. 40r notizie sul vescovo Ludovico Beccadelli di mano di Federico Patetta); (14) f. 45: testamento di Regina Tiepolo, moglie di Giovanni Tiepolo, 1345 (Nicola Berino, notaio); (15) f. 48: atto di compravendita tra Paolo Dotti e Nicola Malfatti, Padova, 2 giugno 1358 (Jacobo Curtarodulo, notaio); (16) f. 51: atto di compravendita tra Francesca Paradisi Brambilla e Nicola d’Este, Padova, 25 gennaio 1360 (Manfredo Alberti, notaio); (17) f. 54: due contratti di acquisto da parte di Paolo Dotti, , 27 ottobre 1363 (Antonio Chavalere, notaio); (18) f. 57: atto di compravendita tra Paolo Dotti e Piero Bianco, , 15 agosto 1366 (Jacopo Curtarodulo, notaio); (19) f. 60: atto di compravendita tra Paolo Dotti e i fratelli Nicola e Pietro Bovi, Padova, 29 novembre 1370 (Andrea Casali, notaio); (20) f. 63: divisione di beni tra i fratelli Francesco e Antonio Dotti, Padova, 22 settembre 1373 (Giovanni Spatano, notaio); (21) f. 66: atto di compravendita tra Francesco Dotti e Nicolino da Zudecca, Padova, 7 novembre 1379 (Giovanni Pessolati, notaio); (22) f. 69: dichiarazione di Martino e Antonio d’Este di aver ricevuto beni da Francesco Dotti, Padova, 4 febbraio 1390 (Giuliano da Giudecca, notaio); (23) f. 72: nomina di Alberto Grosso a procuratore ed agente dei beni in Padova di Cesare di Capodistria, Padova, 17 marzo 1394 (Bandino de Brazzis, notaio); (24) f. 75: atto di vendita di Paolo Dotti, 19 giugno [sec. XIV ex.] (Giovanni da Campagnola, notaio); (25) f. 78: strumento dotale in favore di Giustina de Gazo, Padova, 12 giugno 1406 (Giovanni Pessolati, notaio); (26) f. 81: condanna formulata dal giudice Giacomo degli Alvarotti a Domenico e Guido Cachinato a risarcire Francesco Dotti per i danni arrecati ai suoi beni, , 13 ottobre 1408 (al f. 80r notizie su Giacomo degli Alvarotti di mano di Federico Patetta); (27) f. 83: assoluzione dai peccati concessa da Nicola Franco, vescovo di Treviso, ai coniugi Paolo e Polissena Dotti, Venezia, 16 marzo 1492 (Giovanni Regio, segretario); (28) f. 86: procura di Cristoforo Augustoni a Marino Ungaro, Venezia, 12 dicembre 1519 (Francesco Brocco, notaio); (29) f. 89: ordine di Pietro Loredan, doge di Venezia, in difesa del comune di Montagnana, Venezia, 7 maggio 1568; (30) f. 92: brevetto di sottocapo bombardiere rilasciato a Giacomo Previdali, Venezia, 9

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

39

aprile 1618 (Anzolo Padanin, segretario); (31) f. 94: concessione di Francesco Molin, doge di Venezia, per il passaggio di eredità dei beni di Tiberio Zuccato ai suoi figli Flaminio e Vettore Barbaro, Venezia, 15 aprile 1651. Raccolta Patetta. Daugnon 20 (ff. 1-103). 38 pergamene (secc. XIII-XVIII), un documento cartaceo e tre stampati. (1) f. 3: debito e quietanze di Clemente Villa verso Guidoni, 17 ottobre 1400 — 18 gennaio 1401 (Francesco Vigonzi, notaio); (2) f. 6: credito del Maestro Oliverio verso Giacomo Broio, Padova, 22 ottobre 1407 (Giovanni Pessolati, notaio); (3) f. 8: investitura feudale di alcuni fondi fatta da Pietro Marcello, vescovo di Padova, a Giustiniana de Gadio moglie di Paolo Dotti, Padova, 17 ottobre 1410 (Andrea Campana, notaio); (4) f. 12: vertenza tra Francesco Dotti e il comune di Terradura circa un diritto di pascolo, Padova, 7 gennaio 1414 (Giacomo Di Santo Furno, notaio); (5) f. 15: testamento di Becarino de Gonexa signore di Castel Araldo, 13 agosto 1415 (Giacomo Agli, notaio); (6) f. 17: investitura di un appezzamento di terreno fatta da Muzio D’Abriani a Domenico Bolza, 11 dicembre 1466 (Paolo Avezati, notaio); (7) f. 20: investitura di alcune terre fatta da Antonio Albrizo ad Antonio Francesco Dotti, 18 novembre 1484 (Pietro Chiarello, notaio); (8) f. 22: sentenza di condanna di Oliverio, Costantini e Mezani, giudici di Venezia, nei confronti di Cristoforo e Pietro Pradelucci al risarcimento per Pietro Trevisan, Venezia, 29 maggio 1504 (Girolamo Bossi, notaio); (9) f. 24: atto di compravendita tra Elisabetta Gussoni e Marco Galotti, 5 gennaio 1508 (Girolamo Bossi, notaio); (10) f. 26: sentenza ecclesiastica contro il comune di Melario, Padova, 12 ottobre 1520 (Giacomo Rotta, notaio); (11) f. 28: pagamento di Giovanni Borromeo corrisposto ad Angela Dotti, Padova, 13 marzo 1525 (Vincenzo Alignamine, notaio); (12) f. 31: atto di compravendita tra il podestà di Montagnana e Marco Pinea, 2 maggio 1526 (Giacomo Grasolari, notaio); (13) f. 34: permuta tra Nicola Aurelio e Giovanni Sette, 22 ottobre 1529 (Giovanni da Secca, notaio); (14) f. 36: atto di transazione tra Marco e Laura Aurelio e Francesco Aurelio con quietanze di quest’ultimo, 11 giugno 1532 e 23 giugno 1533 (Daniele Giordano, notaio); (15) f. 38: atto di compravendita tra Cagnolino e Leonardi, 12 marzo 1538 (Giovanni Mario Corradini, notaio); (16) f. 41: comunicazione di Girolamo Priuli, doge di Venezia, a Girolamo Cicogna, podestà di Padova, del conferimento a Piacente Moreto del beneficio della chiesa campestre di Santa Pelagia (Padova), Venezia, 5 giugno 1567; (17) f. 43: atto di compravendita tra Giovanni Faliero e Federigo Morosini, Venezia, 7 maggio 1590 (Andrea Cicale, notaio); (18) f. 45: indulto di papa Clemente XIII ad Andrea Nidroni, Roma, 1 aprile 1764; (19) f. 47: procura di Pietro Cappello a Giovanni Santa Chiara, Venezia, 4 luglio 1558 (Bonifacio Falconi, notaio); (20) f. 49: mandato di procura di Alessio Lascari Paleologo e di sua moglie Drusiana Zuzura rilasciato a Giovanni di San Giuliano, Venezia, 6 luglio 1558 (Giovanni Le Saue, notaio); (21) f. 51: sentenza di Tommaso Campeggio a favore di Bartolomeo Arsedo riguardo ad una vertenza di successione ecclesiastica, Venezia, 7 giugno 1523; (22) f. 53: diploma dell’Ordine dei Cavalieri Aurati conferito da Pietro Loredan, doge di Venezia, a Giovanni Santagiuliana, Venezia, 3 maggio 1570; (23) f. 55: atto di donazione di terreni siti in Santa Margherita fatta da Murro figlio di Tommaso de Cagni e sua sorella

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

40

M . BUONOCORE

Maria consenziente suo marito Otolino a favore del Convento di S. Paolo in Cantù, 15 dicembre 1255 (Pietro Damoro, notaio) [Tav. V]; (24) ff. 57-58: giudizio di Pierre Delaguert nel processo di Marie Bareau contro Noel Arnauld de Bouen e Gabriel Dabzac, Limoges, 15 dicembre 1731; (25) f. 61: atto di vendita tra Ugo di Naider e Pierre [- - -], Saint Maixent, 16 novembre, 1397; (26) f. 63: atto di locazione tra la città di Limoges ed i fratelli Portiers de Vergnaud, Limoges, 5 giugno 1507; (27) f. 65: conferimento del priorato a Francesco Du Bruvil, 10 marzo 1605; (28) f. 67: atto di vendita tra Simone Lau e Luigi De Meynion [sec. XVI]; (29) f. 69: donazione inter vivos di Bartolomeo Girau a favore di suo nipote Malgheri Girau, 24 agosto 1514; (30) f. 71: beneficio concesso da papa Clemente XIII al canonico Francesco Trevisan sulla Collegiata di S. Maria di Asolo (Treviso), Roma, 1 aprile 1764; f. 73: dispensa ecclesiastica [a stampa] per il matrimonio tra Giovanni Le Duc e Giovanna Barraud, Limoges, 11 maggio 1717; f. 75: dispensa ecclesiastica [a stampa] per il matrimonio tra Girolamo Jordain de St. Michel e Francesca de la Salmonie, Limoges, 13 giugno 1723; (31) ff. 77-78: contratto di matrimonio tra Louis Michel Bouin e Catherine Francoise Durand, Noirmontiers, 19 gennaio 1763 (Michon, notaio); (32) f. 80: istanza di Louis De Vay per reintegrazione di diritti e possessi in Bretagna, Rennes, 15 settembre 1780 (estratto dai registri del Parlamento); (33) f. 84: certificato di nascita e di buona condotta di François Gorgerat Boudry, Neuchâtel, 3 febbraio 1778 (Emonnet, segretario); f. 86: quietanza [a stampa] di Jean de Turmeines de Noinn a Pierre de Comblece, Parigi, 7 maggio 1712; ff. 89r-90v: copia autentica di atto di vendita tra Pierre Gaston de Saulnier a Jacques Auguste Chalmot de S.te Rue du Bignon, 12 maggio 1733 (Sabourin e Moriceau, notai); (34) f. 93: concessione degli ordini minori a Giovanni Rogeo Schabol da parte di Ludovico Antonio De Noailles, cardinale arcivescovo di Parigi, Parigi, 27 maggio 1712 (J. Gilbert, vicario generale): (35) f. 95: strumento di costituzione di dote per Benvenuta Dotti, Castello di Riparolo, 8 gennaio 1382 (Jacopo de Belevellis, notaio); (36) f. 98: copia della composizione della vertenza intercorsa tra Ottonello d’Este ed Obizone d’Este e Nicola Alberti, Padova, 27 maggio 1364 (Rainiero di Santagiuliana, notaio); (37) f. 101: procura di Benvenuta Dotti per la propria dote, 9 settembre 1385 (Alberto Antonioli, notaio); (38) f. 103: atto di procura di Francesco da Carrara a favore di Luca di Leone, Padova, 2 marzo 1394 (Bandino de Brazzis, notaio). Raccolta Patetta. Daugnon 21 (ff. 1-75). 29 pergamene (secc. XIV-XVII). (1) ff. 3-6: atto di compravendita tra Olive Laizeau e Pierre de Combles, 20 febbraio 1689 (E.L. Brain, notaio); (2) f. 10: atto di compravendita tra Francesco de Carraria e Gazo de Cremona, Padova, 2 marzo 1394 (Bondino de Brazzis, notaio); (3) f. 13: strumento di divisione di due case tra Francesco Amadei e Girolamo Longino, Venezia, 20 aprile 1501 (Tranquillo Bevilacqua, notaio); (4) f. 16: certificato di pagamento eseguito da Giovanni Battista Bertapaglia a favore di Antonio Brunello, Padova, 24 settembre 1548 (Gaspare Zannone, notaio); (5) f. 19: strumento di dote per Lota Mota moglie di Giacomo de’ Vigonza, Padova, 5 marzo 1392 (Vincenzo Bonarigo, notaio); (6) f. 22: atto di compravendita tra Nicola Aurelio e Domenico Sette, 6 novembre 1527 (Giovanni Asega, notaio); (7) f.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

41

25: atto di compravendita tra Francesco de Carraria e Francesco de Gadio, Padova, 24 maggio 1397 (Marco de Guarnarinis, notaio); (8) f. 28: diritto di decima ceduto da Vincenzo Monteforte ad Antonio Francesco Dotti, Padova, 13 settembre 1466 (Conte de Vallibus, notaio); (9) f. 31: assegno di dote eseguito da Agnolina Martinengo in favore di Laura Avvocati, Brescia, 10 febbraio 1478 (Gabriele Mili, notaio); (10) f. 34: testamento di Bertolina Dell’Acqua, Padova, 11 settembre 1405 (Bartolomeo Di Nicola, notaio); (11) f. 37: investitura d’affitto eseguita dal Vescovato di Padova a favore di Antonio Francesco Dotti, Padova, 15 aprile 1467 (Francesco Rogati, notaio); (12) f. 39: atto di vendita di terre di Borga Codevacca, , 15 dicembre 1334 (Egidio, notaio); (13) f. 42: investitura tra i fratelli Francesco e Paolo Pisani, , 20 settembre 1488 (Pietro Claravelli, notaio); (14) f. 44: testamento di Donata Quirino, 27 maggio 1347 (Zeno Da Zen, notaio); (15) f. 47: procura del Comune di Padova ai notai Franzoni e Vitecchi, , 7 luglio 1349 (Pietro Saraceno, notaio); (16) f. 48: ricevuta di pagamento eseguito da [- - -] Berti, , 16 giugno 1356 (Pietro a Peciis, notaio); (17) f. 50: atto di vendita eseguito dai fratelli Vendino a favore di Dotto Dotti, , 1 ottobre 1357 (Pietro Saraceno, notaio); (18) f. 52: procura di Giovanni Cavalcabò ad Antonio Cavalcabò, , 8 gennaio 1382 (Giacomo Belzelli, notaio); (19) f. 55: cessione di credito di Giacomo Dotti a Francesco Dotti, 18 marzo 1390 (Daniele Villa, notaio); (20) f. 57: concessione della cittadinanza di Padova alla famiglia Valentini, Padova, 9 febbraio 1450 (Antonio Sereno, notaio); (21) f. 59: conferma dell’investitura di un feudo a Giacomo de Scaltenigo da parte di Giacomo Zeno, vescovo di Padova, Padova, 23 gennaio 1461 (Francesco Laurenti, notaio); (22) f. 61: conferma dell’investitura di un feudo ai fratelli de Buzacharinis da parte di Giacomo Zeno, vescovo di Padova, Padova, 7 marzo 1461 (Francesco Laurenti, notaio); (23) f. 63: atto d’investitura di un feudo per Antonio Francesco Dotti da parte del Vescovado di Padova, Padova, 23 maggio 1466 (Melchiorre Lupato, notaio); (24) f. 65: dichiarazione di Pancrazio Giustiniani e di Marino Mocenigo, Londra, 7 agosto 1477 (William Slade, notaio); (25) f. 67: conferma dell’investitura di un feudo ai fratelli Francesco e Antonio Dotti da parte di Carlo Foscari, vescovo di Padova, Padova, 16 aprile 1482 (Bianco Ceruto, notaio); (26) f. 69: atto di compravendita tra Francesco Dotti e Paola de Fantis, Montagnana, 14 ottobre 1500 (Francesco figlio di Jacopo, notaio); (27) f. 71: cauzione per la scarcerazione di Alessandro Landi, Venezia, 2 maggio 1520 (Zaccaria de Priulis, notaio); (28) f. 73: atto di emancipazione dalla patria potestà per Marchindo Voltolina, Salò, 29 giugno 1528 (Giorgio de Iuliis, notaio); (29) f. 75: annullamento della sentenza emessa nella vertenza tra Geronimo de Gavardo ed Antonio de Ganassonibus trasmessa da Andrea Gritti, doge di Venezia, a Giovanni Ferro, vice podestà di Brescia, Venezia, 21 febbraio 1528. Raccolta Patetta. Daugnon 22 (ff. 1-82). 40 pergamene (secc. XIV-XVIII). (1) f. 3: concessione del porto d’armi a [- - -] Dotti rilasciata da Pietro Lando, doge di Venezia, Venezia, 8 luglio 1541; (2) f. 4: concessione del taglio di alcuni boschi per Giovanni Santagiuliana rilasciata da Pietro Lando, doge di Venezia, Venezia, 28 settembre 1548; (3) f. 6: patente d’acquisto rilasciata da Sebastiano Venier, doge di Venezia, a Galeazzo Dotti, Venezia, 23 agosto 1577; (4) f. 8: atto

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

42

M . BUONOCORE

di compravendita tra Giovanni Faliero e Giovanni Battista Arimondi, Venezia, 20 maggio 1581 (Giulio Figolini, notaio); (5) f. 10: concessione di una rendita rilasciata da Niccolò Da Ponte, doge di Venezia, a Caterina Rota vedova Barbaro, Venezia, 26 aprile 1585 (Giulio Zambelli, segretario); (6) f. 12: strumento dotale a favore di Antonia Livioli, moglie di Francesco Dotti, Padova, 12 giugno 1406 (Giovanni Pessolati, notaio); (7) f. 14: strumento dotale a favore di Nicolosa Dotti, moglie di Giovanni Giacomo Guidotti, Padova, 14 marzo 1525 (Tommaso de Varotorriis, notaio); (8) f. 16: atto di compravendita tra Marco Apinea e Severiano Dotti, Venezia, 27 marzo 1522 (Giacomo Grasolari, notaio); (9) f. 18: atto di transazione per il componimento della vertenza intercorsa tra Ludovico e Paolo Dotti e Cesare Dotti, Padova, 1 luglio 1529 (Bartolomeo Almerini, notaio); (10) f. 20: atto d’investitura di un feudo a Giacomo Dotti confermata da Luigi Cornelio (Cornaro), vescovo di Padova, Padova, 10 gennaio 1591 (Gaspare Graziano, notaio); (11) f. 22: permuta tra Giovanni Quarantino e Giacomo de Tubicinis, Padova, 3 giugno 1504 (Giovanni Battista Bradiolo, notaio); (12) f. 24: atto d’investitura di un feudo a Francesco Paolo e ad Antonio Dotti confermata da Giacomo Zeno, vescovo di Padova, Padova, 12 maggio 1475 (Bartolomeo Lupo Olivieri, notaio); (13) f. 26: atto d’investitura di beni ai fratelli Antonio Francesco, Paolo e Dotto Dotti confermata da Giacomo Zeno, vescovo di Padova, Padova, 26 febbraio 1461 (Francesco Laurenti, notaio) [Tav. VI]; (14) f. 28: componimento della vertenza intercorsa tra Antonia de Persicho vedova de Gadio e Orsina de Gadio, Padova, 12 marzo 1406 (Giacomo figlio di Clemente, notaio); (15) f. 30: inventario dei beni ereditati da Paolo Dotti, Padova, 24 novembre 1529; (16) f. 32: permesso di costruzione di un oratorio ai fratelli Zuccato concesso da Luigi Mocenigo, doge di Venezia, Venezia, 9 aprile 1767 (Daniele Marchesini, segretario); (17) f. 34: lettera di Luigi Mocenigo, doge di Venezia, a Pietro Grimani e colleghi sindaci, Venezia, 10 ottobre 1772; (18) f. 36: lettera di Giovanni Cornaro, doge di Venezia, a Pietro Grimani e colleghi sindaci, Venezia, 9 novembre 1720 (Domenico Franceschi, segretario); (19) f. 38: disposizione di Luigi Pisani, doge di Venezia, circa l’eredità di Giacomo Filippi, Venezia, 22 aprile 1739; (20) f. 40: procura di Francesco Dotti a favore del proprio figlio Vincenzo Dotti, Padova, 23 gennaio 1511 (Paolo de Sancto Victo, notaio; autentica di Cristoforo Mauro); (21) f. 42: atto di compravendita tra Paolo Dotti e Giovanni Battista de Cumanis, Padova, 8 aprile 1528 (Alessandro Samolo, notaio); (22) f. 44: procura di Galeazzo Dotti a favore di Alessandro Dotti, Padova, 5 aprile 1529 (Alessandro Filippini, notaio); (23) f. 46: strumento di ricevuta della dote di Alba Abbriani moglie di Paolo Dotti, Padova, 24 aprile 1532 (Gaspare Villani, notaio); (24) f. 48: procura di Ludovico Dotti a favore di Pompeo de Cumanis, Padova, 11 maggio 1528 (Guglielmo de Ferraris, notaio); (25) f. 51: procura di Giovanni Battista de Cumanis a favore di Amatore de Amatoribus, Ferrara, 30 marzo 1528 (Giacomo Minotti, notaio; al f. 50 autentica della firma notarile); (26) f. 53: procure rilasciate da Alvise da Como ad Alda sua moglie e a Gelasio suo figlio, Monte Corvino, 15 febbraio 1521 (Antonio de Adiutoribus, notaio); (27) f. 55: lettera di Giovanni Mocenigo, doge di Venezia, a Maffeo Contarini ed Agostino Barbarigo, Venezia, 13 giugno 1482; (28) f. 57: lettera di Giovanni Mocenigo, doge di Venezia, a Gio-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

43

vanni Contarini ed Agostino Barbarigo, Venezia, 23 ottobre 1482; (29) f. 59: certificazione della procura concessa da Agostino Barbarigo, doge di Venezia, a Girolamo Marcello a favore di Beldemondo de Candis, Venezia, 20 febbraio 1488; (30) f. 62: comunicazione di Antonio Priuli, doge di Venezia, ad Antonio Bragadin e Silvestro Valier della nomina di Baldassare Bonifacio alla cattedra di umanità nell’Università di Padova, Venezia, 31 ottobre 1619 (Marcantonio Padavin, segretario; al f. 61r notizie biografiche su Baldassarre Bonifacio di mano di Federico Patetta); (31) f. 64: comunicazione di Francesco Erizzo, doge di Venezia, a Zaccaria Sagredo della concessione di grazia per Ludovico Dotti, Venezia, 9 aprile 1636; (32) f. 66: testamento di Paolo Dotti, Padova, 1 gennaio 1368 (Luigi de Zagis, notaio) [copia del 1438]; (33) f. 68: atto di compravendita di Paolo Dotti, Villa Casale, 23 luglio 1358 (Giovanni da Campagnola, notaio); (34) f. 70: lettera di Niccolò Da Ponte, doge di Venezia, ad Andrea Bernardi e Lorenzo Donati, Venezia, 18 maggio 1585; (35) f. 72: pubblicazione di vendita fatta da Paolo di Gamberto, Padova, 31 ottobre 1381 (Francesco da Monte, notaio); (36) f. 74: ordine di sequestro emanato da Francesco Molin, doge di Venezia, dei beni di Pasqualino Trinca a favore della famiglia Cecchini, Venezia, 22 marzo 1648; (37) f. 76: rinuncia di Giovanni de Piacentino, arciprete del Duomo di Padova, Padova, 16 febbraio 1369 (Giacomo Zaniboni, notaio); (38) f. 78: atto di vendita del castello e della terra a Villa Seriole di Nicola de Lucio a Giacomino de Blasio, Vicenza, 22 agosto 1310 (Matteo Falceri, notaio); (39) f. 80: strumento dotale in favore di una figlia di Angelo Agatei nonché moglie di Francesco de Lutaris, Vicenza, 9 maggio 1602 (Ludovico Lugo, notaio); (40) f. 82: atto di compravendita tra Martino e Antonio d’Este e Francesco Dotti, Padova, 4 febbraio 1390 (Giuliano da Giudecca, notaio). Raccolta Patetta. Daugnon 23 (ff. 1-51). 25 pergamene (secc. XIV-XVII). (1) f. 3: privilegi religiosi accordati da Francesco Sanson de Senis, generale dei Francescani, ad Albertino de Guidotis, Verona, 16 marzo 1476 (al f. 2r: appunti su Francesco Sanson di mano di Federico Patetta); (2) f. 5: strumento concernente l’eredità di Giustina de Gadio, Padova, 18 luglio 1406 (Giacomo figlio di Clemente, notaio); (3) f. 7: atti di cessione di alcuni campi di Giacomo Giustiniani a Vincenzo Dotti, Montagnana, 19 settembre — 5 ottobre 1527 (Bartolomeo Almerini, notaio); (4) f. 9: atto di compravendita tra Arcangela Gozzi e Battista Trepelin detto Gerometta, Este, 30 ottobre 1634 (Pietro Perazzi, notaio); (5) f. 11: sentenza di Giovanni Bembo, doge di Venezia, a favore dei figli di Ermolao Grimani, Venezia, 1 settembre 1616; (6) f. 13: quietanza rilasciata da Giulio Cesare Dotti a Pietro di Busi, Venezia, 20 dicembre 1623 (Agostino Volpe, notaio); (7) f. 15: atto riguardante la dote di Chiara Braghessa, moglie di Domenico Grasselli, Venezia, 10 marzo 1672 (Marcantonio de Stephanis, notaio); (8) f. 17: atto concernente l’eredità di Roberta, vedova di Girolamo Zuccato, Venezia, 22 giugno 1644 (Lorenzo Marcellini, notaio); (9) f. 19: lettera di Marino Grimani, doge di Venezia, ad Andrea Minoto, podestà di Padova, Venezia, 17 agosto 1604; (10) f. 21: sentenza di pagamento emanata dai giudici Alvise Morosini, Giacomo Foscarini e Tommaso Corner, a favore di Pietro Pisani, 23 aprile 1674 (Giovanni Battista Locatelli, notaio); (11) f. 23: sentenza di Francesco Erizzo, doge di

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

44

M . BUONOCORE

Venezia, a favore di Pietro de Busi, Venezia, 27 maggio 1642 (Giovanni Battista dal Pan, firmatario); (12) f. 25: autorizzazione di Antonio Priuli, doge di Venezia, al sequestro dei beni di Giorgio Rizzoni a favore di Cornelio Glisenti, Venezia, 11 luglio 1618; (13) f. 27: lettera di Leonardo Donà, doge di Venezia, con la quale si rende esecutoria la sentenza a favore del figlio di Ermolao Grimani, Venezia, 13 giugno 1612; (14) f. 29: attestato di iscrizione alla Congregazione Cassinese o di Santa Giustina da Padova dell’Ordine di S. Benedetto di Giulio Cesare Dotti e famiglia, Perugia, 13 maggio 1620; (15) f. 31: investitura di beni concessa da Nicola Galeano, vicario generale della Diocesi di Padova, a Giacomo Dotti, Padova, 30 ottobre 1589 (Gaspare Graziano, notaio); (16) f. 33: atto di emancipazione dalla patria potestà e di divisione degli interessi accordato da Beltrame Pesenti ai propri figli Giovanni e Rocco Pesenti, Venezia, 22 novembre 1659 (Pietro Braschi, notaio); (17) f. 35: quietanza rilasciata a Paolo Dotti dall’Ospedale di S. Giovanni Evangelista in Venezia, Padova, 24 luglio 1357 (Giacomo Zaniboni, notaio); (18) f. 37: autorizzazione di Francesco Morosini, doge di Venezia, al sequestro dell’eredità di Bastiano Nardari e Domenico Carlatto a favore di Giovanni Domenico Tiepolo, Venezia, 17 marzo 1692; (19) f. 39: lettera di Francesco Erizzo, doge di Venezia, ad Andrea Vendramin, podestà di Padova, Venezia, 16 gennaio 1639; (20) f. 41: atto d’investitura della Valle del Marchese a favore di Paolo ed Antonio Dotti, Este, 20 settembre 1488 (Pietro Arnolfo, notaio); (21) f. 43: atto di compravendita di diversi beni tra Paolo Dotti e Nicola de Banti, Padova, 28 luglio 1356 (Giacomino Faccadenari, notaio); (22) f. 45: costituzione di censo a favore di Caterina, vedova di Tiberio Barbaro, da parte della Congregazione dei Canonici Lateranensi di Venezia, Venezia, 4 marzo 1577 (Vittorio de Mapheis, notaio); (23) f. 47: atto di compravendita di alcuni beni tra Francesco del Gadio e Francesco da Carrara, Montagnana, 28 maggio 1397 (Marco de Guarnarinis, notaio); (24) f. 49: atto d’investitura di un feudo appartenente alla diocesi di Padova di Giovanni de Huselminis (Anselmini), vescovo di Padova, a favore di Giacomo Dotti, Padova, 20 maggio 1389 (Ludovico figlio di Ugenolphus, notaio); (25) f. 51: lettera di Michele Steno, doge di Venezia, con cui si approva e si ratifica un acquisto di Giovanni Lanario, Venezia, 7 giugno 1406. Raccolta Patetta. Daugnon 24 (ff. 1-56). 28 pergamene (secc. XIV-XVI). (1) f. 2: procura di Girolamo Dotti a favore del fratello Galeazzo Dotti, Montagnana, 18 gennaio 1510 (Giacomo de Sandris, notaio); (2) f. 4: testamento di Giovanni de Beningrado, Padova, 8 febbraio 1410 (Giacomo di San Fermo, notaio); (3) f. 6: atto d’investitura di un feudo di Giacomo Zeno, vescovo di Padova, a favore di Antonio Francesco Dotti, procuratore e tutore di Giustina de Gadio vedova Dotti, Padova, 13 marzo 1461 (Francesco Lorenzo de Cari, notaio); (4) f. 8: atto di compravendita di alcuni campi tra Bollino Zangoni e Domenico Dotti, 21 gennaio 1511 (Egidio de Romanis, notaio); (5) f. 10: atto di procura di Lucrezia Dotti, vedova di Geronimo de Polihaghis, a favore di suo fratello Galeazzo Dotti, Padova, 31 luglio 1512 (Sebastiano de Balzaniis, notaio); (6) f. 12: ordine emanato da Vincenzo Badoero, podestà di Montagnana, di vendita all’asta dei beni di Alessandro Manfrini a favore di Paolo Dotti suo creditore, Montagnana, 30 giugno 1531 (Giuseppe Marostico, notaio); (7) f. 14: divisione di beni tra il si-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

45

gnor Guercini ed i fratelli figli del signore de Rustega, Padova, 28 marzo 1408 (Manfredo figlio di Giacomo, notaio); (8) f. 16: due procure di Giovanni Domenico Zossano a favore di Andrea Dotti, Padova, 10 giugno 1522 (Giovanni Battista de Albertinis, notaio); (9) f. 18: contratto dotale di Gregoria Pinsoni, figlia di Melchiorre Pinsoni e moglie di Giovanni Battista Guidoni, 30 dicembre 1505 (Matteo, notaio); (10) f. 20: contratto dotale di Artabella Longo, figlia di Giovanni Donati e moglie di Luigi de Cumo, 10 gennaio 1502 (Fabrizio Thealdus, notaio); (11) f. 22: contratto d’affitto tra Bertolina de Gadio e Marchesino Beati, Padova, 13 giugno 1404 (Bartolomeo figlio di Nicola, notaio); (12) f. 24: contratto d’affitto tra Bertolina de Gadio ed Andrea de Campo e Bartolomeo Campolongo, Padova, 30 ottobre 1404 (Bartolomeo figlio di Nicola, notaio); (13) f. 26: rinunzia di Girolamo e Galeazzo Dotti ad alcuni beni a favore di Domenico Bardi, Padova, 15 marzo 1504 (Pietro figlio di Giovanni Santoro, notaio); (14) f. 28: atto di compravendita tra Giacomo de Alessandris e Girolamo e Galeazzo Dotti, Padova, 28 maggio 1503 (Pietro de Campo, notaio); (15) f. 30: atto d’investitura livellaria di Luigi Marcello a favore di Marco de Galetis, [Venezia], 15 aprile 1501 (Pasino de Gratarolis, notaio); (16) f. 32: dichiarazione di Paolo Corraro in favore di Antonio Francesco Dotti, Padova, 11 agosto 1501 (Giovanni Battista de Albertinis, notaio); (17) f. 34: contratto d’affitto stipulato tra Bernardo Trevisan e Giovanni dal Cagnolo, 15 novembre 1517; (18) f. 36: atto d’investitura livellare di Antonio de Capitibus a favore di Gianorino e Bernardino Dotti, [Padova], 12 giugno 1522 (Giovanni Antonio de Tarvisio, notaio); (19) f. 38: atto di compravendita tra Melchiorre Fasolo e Pietro Bagarotti, [Padova], 9 marzo 1520 (Francesco Palmorino, notaio): (20) f. 40: vendita all’asta fatta da Francesco Faletro, podestà di Montagnana, di alcuni campi a danno degli eredi di Francesco Dotti, [Montagnana], 19 dicembre 1524 (Giovanni Ferro, notaio); (21) f. 42: stima dei danni subiti da Girolamo Dotti, [Montagnana], 25 luglio 1526 (Giacomo de Sandris, notaio); (22) f. 44: atto di compravendita tra Ludovico Dotti e Marco Pigna, [Venezia], 31 agosto 1528 (Battista Cicogna, notaio); (23) f. 46: atto di compravendita tra Angelo de Tubicinis e Giovanni di Noventa, [Padova], 22 settembre 1529 (Leonardo Tassara, notaio); (24) f. 48: testamento di Bernardo Fonticario, [Padova], 28 marzo 1531 (Antonio Savioli, notaio); (25) f. 50: atto di compravendita tra Bono e Belixante vedova Villa, Padova, 5 dicembre 1357 ([- - -] figlio di Andrea Cristorodulo, notaio); (26) f. 52: testamento di Maria Champolo moglie di Lorenzo Theupolo (Tiepolo), 12 settembre 1300; (27) f. 54: permuta tra Giovanni [- - -] e Paolo [- - -], [Padova], 21 dicembre 1359 (Daniele Secondi, notaio); (28) f. 56: pagamento di Tizzani a favore di Nicola Abbauto, [seconda metà sec. XIV] (Riccardo de Lenguaciis, notaio). Raccolta Patetta. Daugnon 25 (ff. 1-238). Famiglie, genealogie, autobiografie. (ff. 1r-8v) “du Buisson De Courson-Cristot” (ff. 1r-2v: autobiografia di Amédée du Buisson De Courson-Cristot, 3 luglio 1882; ff. 3-4: tavole genealogiche a stampa). — (ff. 9r-10v) “Capitelli” (autobiografia di Guglielmo Capitelli, S. Lucia 1892). — (ff. 11r-12v) “Delmati” (autobiografia di Giuseppe Delmati). — (ff. 13r-15v) “Faccion Valentini” (ff. 13r-14v: autobiografia di Antonio Faccion Valentini; f. 15:

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

46

M . BUONOCORE

Supplemento XII al Giornale dell’Accademia, a. V, 15 dicembre 1874). — (ff. 16r17v) “Furriel” (autobiografia di Alfonso Furriel). — (ff. 18r-19v) “Galante” (autobiografia di Enrico Galante). — (ff. 20r-21v) “Landi Cafini” (autobiografia di Guido Landi Cafini). — (ff. 22r-23v) “Quétand” (autobiografia di Jean François Emile Quétand). — (ff. 24r-25v) “De Rújula” (autobiografia di Felix De Rújula). — (ff. 26r30v) “Quinci de Valney” (ff. 26rv + 30rv: autobiografia di Ernesto Quinci de Valney). — (ff. 31r-40v) “von Stillfried” (ff. 32-39: Graf Rudolf von Stillfried, in Illustrirte Berliner Wochenschrift, VIII, 6, 5 novembre 1881, pp. 85-87). — (ff. 41r44v) “Vachieri de Châteauneuf” (ff. 41rv + 43rv: autobiografia di Pierre Vachieri de Châteauneuf, 9 settembre 1881). — (ff. 45r-46v) “Alinei d’Elva” (autobiografia di Olivier Alinei d’Elva). — (ff. 47r-48v) “de Bourrousse de Laffore” (autobiografia di Pierre Jules de Bourrousse de Laffore). — (ff. 49r-50v) “Brothier De Rollière” (autobiografia di Raoul Brothier De Rollière). — (ff. 51r-52v) “Caputo di Calapezzati” (autobiografia di Pasquale Caputo di Calapezzati). — (ff. 53r-54v) “de Cosnac” (autobiografia di Gabriel Jules de Cosnac). — (ff. 55r-56v) “de Manet” (autobiografia di Alexander Ghislain de Manet). — (ff. 57r-58v) “Paglicci Brozzi” (autobiografia di Antonio Paglicci Brozzi). — (ff. 59r-60v) “Révérend du Mesnil” (autobiografia di Clement-Edmond Révérend du Mesnil). — (ff. 61r-75v) “Sella” (ff. 62r74r: commemorazione di Quintino Sella e proposta di erezione di un suo monumento a Roma; Tornata di sabato 15 marzo 1884, in Atti Parlamentari. Camera dei Deputati. Legislatura XV — 1° sessione — Discussioni — Tornata del 15 marzo 1884, pp. 7017-7041). — (ff. 76r-77v) “Vasseur” (autobiografia di Jules Vasseur). — (ff. 78r-79v) “Vérité de Saint Michel” (autobiografia di Eugène Louis Vincent Vérité de Saint Michel, 10 febbraio 1882). — (ff. 80r-160v) “Blancard” (ff. 80rv + 160rv: autobiografia di Jules César Blancard. Allegati i seguenti opuscoli e stampati di Blancard: 1) ff. 81-84: A mon compatriote X … sur sa lettre de mariage, Saint-Paul-Trois-Châteaux, 20 janvier 1891; — 2) ff. 85-94: Caisse de Retraites Civiles du Département de la Seine. Projet de Statuts, Paris 1891; — 3) f. 95rv: Gratitude d’un père de famille, Saint-Paul-Trois-Châteaux, 15 janvier 1885; — 4) ff. 96-105: Cahier de mes revendications sociales, Paris 1889; — 5) ff. 106-151: Notes biographiques sur Jules Blancard ecrites par lui-même, Paris 1888; — 6) ff. 152-153: Patriotisme, Saint-Paul-Trois-Châteaux, 4 juin 1884; — 7) ff. 154-155, 156-157: Au héros des Mille!, Saint-Paul-Trois-Châteaux, 5 juin 1882; — 8) ff. 158-159: A monsieur George Barral, Saint-Paul-Trois-Châteaux, 1 mars 1884). — (ff. 161r-162v) “Chalvet de Rochemonteix” (autobiografia di Jacques Henri Adolphe Chalvet de Rochemonteix). — (ff. 163r-164v) “de Courtilloles” (autobiografia di Ernest François Louis de Courtilloles). — (ff. 165r-166v) “de Dachenhausen” (autobiografia di Auguste Otto Albert Frédéric George Alexandre von Dachenhausen). — (ff. 167r168v) “d’Espinay” (autobiografia di Gustave-Marie d’Espinay). — (ff. 169r-171v) “de Dienne” (autobiografia di Louis-Edouard-Marie-Hippolyte de Dienne). — (ff. 172r-173v) “d’Ournel” (autobiografia di Jules François Furcy d’Ournel). — (ff. 174r-175v) “Fanti” (autobiografia di Pietro Girolamo Guglielmo Fanti). — (ff. 176r-177v) “Germain” (autobiografia di Léon-Victor-Emil Germain). — (ff. 178r-179v) “Hospital” (autobiografia di Pierre Hospital). — (ff. 180r-181v) “de La Vaissière de Lavergne” (autobiografia di François Alexandre de La Vaissière

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

47

de Lavergne). — (ff. 182r-184v) “Mauri” (f. 183rv: C. MASOTTI, Achille Mauri, in Supplemento al Corriere della Sera, n. 80, 22-23 marzo 1885). — (ff. 185r-188v) “Melfi — Melfi di San Giovanni” (ff. 185r-186v: autobiografia di Corrado Melfi — Melfi di San Giovanni; ff. 187r-188v: albero genealogico ed appunti). — (ff. 189r190v) “de Meunynck” (autobiografia di Auguste de Meunynck). — (ff. 191r-192v) “de Montille” (autobiografia di Étienne Joseph Marie Léouce de Montille). — (ff. 193r-196v) “de Nichichievich de Nichea” (ff. 193rv-195rv: autobiografia di Frédéric Jean Joseph Guillaume de Nichichievich de Nichea, 15 aprile 1886). — (ff. 197r-198v) “de Norreys de Longjurveau” (autobiografia del Baron de Norreys de Longjurveau). — (ff. 199r-202v) “Nuttal” (ff. 199r-200v: autobiografia di George Henry Falkiner Nuttal; ff. 201r + 202r: albero genealogico). — (ff. 203r-211v) “degli Oddi” (ff. 203r-204v: autobiografia di Ferdinand François Antoine Auguste degli Oddi, 14 settembre 1886; ff. 205r-210v: Notizie genealogiche della famiglia Oddi, manoscritto di Ferdinand François Antoine Auguste degli Oddi, 9 settembre 1886). — (ff. 212r-218v) “Petroni” (ff. 212rv + 217rv: autobiografia di Giulio Petroni; ff. 213r-216v: notizie genealogiche della famiglia Petroni, ms. di Giulio Petroni). — (ff. 219r-221v) “Piglini” (autobiografia di Luigi Piglini). — (ff. 222r224v) “de Pomyers” (autobiografia di Marie François Edward Fulgence de Pomyers). — (ff. 225r-226v) “de Poydenot” (autobiografia di Pierre Henry Siméon Henry de Poydenot). — (ff. 227r-228v) “de Pullignee” (autobiografia di de Pullignee, 4 luglio 1886). — (ff. 229r-230v) “Pumpelly Read” (autobiografia di Harmon Pumpelly Read). — (ff. 231r-232v) “Renaud” (autobiografia di Félix Charles Henry Renaud). — (ff. 233r-234v) “Roelants” (autobiografia di Hendrik Adriaan Marius Roelants Junior). — (ff. 235r-236v) “Sartorio” (autobiografia di Jean-Baptiste Sartorio). — (ff. 237r-238v) “Suardi” (autobiografia di Carlo Suardi). Raccolta Patetta. Daugnon 26 (ff. 1-243; + 165a). Famiglie, genealogie, autobiografie. (ff. 1r-4v) “Antolini” (ff. 1rv + 4rv: autobiografia di Luigi Antolini, 19 agosto 1877). — (ff. 5r-6v) “Bertolotti” (autobiografia di Antonino Bertolotti). — (ff. 7r13v) “Calcinardi” (ff. 7rv + 13rv: autobiografia di Rizieri Pietro Calcinardi; ff. 8rv12v: copia della lettera del ministro Filippo Antonio Gualterio, Firenze 25 settembre 1868, indirizzata a Rizieri Pietro Calcinardi in merito alla presentazione di un disegno per la realizzazione di un monumento commemorativo della battaglia di S. Martino a Desenzano; ff. 9r-11v: copia della lettera del padre gesuita Angelo Secchi, Roma 7 gennaio 1872, indirizzata a Rizieri Pietro Calcinardi riguardante la sua descrizione, con acclusa fotografia [Tav. VII], di un Orologiografo, una “macchina per proiettare sul muro i circoli orarii mediante le loro intersezioni all’equatore”). — (ff. 14r-16v) “Castelar” (ff. 15r-16v: Emilio Castelar, in El Nuevo Fígaro. Períodico semanal ilustrado, literario y artístico, Madrid, a. II, núm. 15, 18 febbraio 1877, pp. [1-2]). — (ff. 17r-18v) “De Bartolomeis” (autobiografia di Giuseppe De Bartolomeis). — (ff. 19r-20v) “Duc” (autobiografia di Pierre Étienne Duc). — (ff. 21r-22v) “Eroli” (autobiografia di Giovanni Eroli). — (ff. 23r25v) “Foucault di Daugnon” (ff. 23rv + 25rv: autobiografia di Francesco Foucault di Daugnon; f. 24rv: F F dei Conti Di Daugnon, in Bollettino della Reale Associazione dei benemeriti Italiani. Supplemento al Giornale Rivista Italia-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

48

M . BUONOCORE

na, anno I, num. 12, Palermo, 30 aprile 1877, p. [1]). — (ff. 26r-27v) “Foucault Di Daugnon” (autobiografia di Michele Foucault di Daugnon). — (ff. 28r-29v) “Gaetani d’Aragona di Castel Mola” (autobiografia di Onorato Gaetani d’Aragona di Castelmola, 13 ottobre 1877). — (ff. 30r-32v) “Le Maire de Montifault” (ff. 30rv + 32rv: autobiografia di Paul Arthur Le Maire de Montifault). — (ff. 33r-34v) “Licata di Baucina” (autobiografia di Biagio Licata di Baucina). — (ff. 35r-36v) “Marzano” (autobiografia di Giambattista Marzano). — (ff. 37r-38v) “Missonier” (autobiografia di Léon Missonier). — (ff. 39r-45v) “Nani” (ff. 39rv + 41rv: autobiografia di Angelo Nani; ff. 42r-45v: Cenni storico-genealogici della Nobile Famiglia Nani e Nani-Mocenigo di Venezia, estratto dal Giornale Araldico Genealogico-Diplomatico, [s.n.], pp. 1-8). — (ff. 46r-47v) “Otway” (autobiografia di Sir George Otway). — (ff. 48r-51v) “Otway” (ff. 48rv + 51rv: autobiografia di Lady Elisa Otway nata Campbell; ff. 49r-50v: elenco dei diplomi). — (ff. 52r-53v) “Pagano” (autobiografia di Vincenzo Pagano). — (ff. 54r-62v) “Sénamaud” ff. 54rv + 62rv: autobiografia di Jean Sénamaud; ff. 55-61: Jean Sénamaud, homme de lettres et sauveteur, in Le biographie. Journal illustré en photographies, 2, 4, Bordeaux — Paris 1876, pp. 3-12 [estratto]). — (ff. 63r-64v) “Tardieu” (autobiografia di Ambroise Tardieu). — (ff. 65r-66v) “Valsecchi” (autobiografia di Giacomo Valsecchi, 16 ottobre 1877). — (ff. 67r-68v) “Zerbi” (autobiografia di Candido Zerbi). — (ff. 69r-73v) “Ambrosi” (ff. 69rv + 71rv: autobiografia di Bartolomeo Ambrosi). — (ff. 74r-75v) “Bandiera” (f. 75: I. GHIRON, Attilio ed Emilio Bandiera, in Rivista Italiana. Giornale politico, letterario, artistico, a. VII, num. 28, Palermo, 12 luglio 1877, pp. 1-2). — (ff. 76r-79v) “De Bartolomeis” (ff. 76rv + 79rv: autobiografia di Edoardo De Bartolomeis). — (ff. 80r-81v) “de Concini” (autobiografia di Giovanni Andrea de Concini). — (ff. 82r-83v) “Douglas” (autobiografia di Louis-Archambaud Douglas). — (ff. 84r-85v) “Favara Verderame” (autobiografia di Vito Favara Verderame). — (ff. 86r-88v) “Filangieri” (ff. 87-88: biografia a stampa, firmata M. S., di Carlo Filangieri di Satriano, in L’Araldo. Giornale militare, politico, scientifico, letterario, a. II, num. 88, lunedì 16 luglio 1849, [p. 1]). — (ff. 89r-90v) “Gagliardi” (autobiografia di Elia Gagliardi). — (ff. 91r-94v) “Jobert” (ff. 91r-92v: autobiografia di Zacharie-Césaire-Narzale Jobert). — (ff. 95r-103v) “de Lubawsky” (ff. 95r-96v: autobiografia di Alexandre de Lubawsky; ff. 97r-103r: lettera di Alexandre de Lubawsky indirizzata da Viazma l’1 ottobre 1880 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 104r-105v) “Minichini” (autobiografia di Benedetto Minichini). — (ff. 106r-107v) “Pecorini Manzoni” (f. 107r: autobiografia di Carlo Pecorini Manzoni). — (ff. 108r-110v) “de Porry” (ff. 108r-109v: autobiografia di Eugène de Porry; f. 110: Famille de Porry, tavola genealogica a stampa). — (ff. 111r-116v) “Repetti” (ff. 111r-112v: autobiografia di Maria Repetti in Bragiola-Bellini, 12 agosto 1877; ff. 113r-114v: necrologio di Maria Bragiola-Bellini nata Repetti, 26 marzo 1882; ff. 115r-116v: raccolta di giudizi della critica all’opera di Maria Repetti L’amore di donna [a stampa]). — (ff. 117r-118v) “Reubsaet d’Estenburgh de Bloemendaal” (autobiografia di Victor-Nicolas Reubsaet d’Estenburgh de Bloemendaal, 30 settembre 1879). — (ff. 119r-121v) “Sacchetti” (ff. 119r-120v: autobiografia di Giuseppe Antonio Sacchetti). — (ff. 122r-124v) “Tortorici di Vignagrande” (autobiografia di Michele Tortorici di Vignagrande; f. 124: attestato a

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

49

stampa d’iscrizione nei registri della Consulta Araldica di Michele Tortorici di Vignagrande firmato il Ministro Lanza, 26 luglio 1871). — (ff. 125r126v) “Vorsterman van Oijen” (autobiografia di Anthonie Abraham Vorsterman van Oijen). — (ff. 127r-128v) “de Barghon Fort-Rion” (autobiografia di Jacques Antoine François de Barghon Fort-Rion, 2 marzo 1878). — (ff. 129r-130v) “de Besancenet” (autobiografia di Alfred-Sébastien de Besancenet). — (ff. 131r-132v) “De Bouton d’Agnières” (autobiografia di Anné Eloi-Constant De Bouton d’Agnières). — (ff. 133r-134v) “Cardin” (autobiografia di Ulisse Cardin). — (ff. 135r-136v) “Docteur” (autobiografia di Prosper-Louis Docteur). — (ff. 137r-140v) “Foucault” (autobiografia di Martin Foucault). — (ff. 141r-143v) “Gambetta” (f. 142rv: Leone Gambetta, in Il Secolo. Gazzetta di Milano, a. XIV, n. 4597, domenica-lunedì, 2-3 febbraio, Milano 1879, [pp. 1-2]). — (ff. 144r-146v) “Gherardi” (ff. 145r-146v: necrologio del conte Cav. Prof. Pompeo Gherardi, Urbino, 4 luglio 1877). — (ff. 147r149v) “de Lavenne de la Montoise” (ff. 147r-148v: autobiografia di Henry de Lavenne de la Montoise). — (ff. 150r-152v) “Mari” (ff. 150r-151v: autobiografia di Angelo Mari). — (ff. 153r-156v) “Marisi” (ff. 153r-154v: autobiografia di Federigo Marisi). — (ff. 157r-160v) “de Ory y García” (ff. 158r-159v: lettera autobiografica di Salvador María de Ory y García, Madrid, 17 gennaio 1879). — (ff. 161r-163v) “Polito” (ff. 161rv + 163rv: autobiografia di Filippo Polito, 29 agosto 1879). — (ff. 164r-165av) “Prantl” (f. 165arv: autobiografia di Charles Prantl). — (ff. 166r167v) “Pyl” (autobiografia di Karl Theodor Pyl). — (ff. 168r-170v) “Reboul” (ff. 168r-169v: autobiografia di Robert Reboul). — (ff. 171r-172v) “Rossi Bey” (autobiografia di Elia Rossi Bey). — (ff. 173r-174v) “Turle” (autobiografia di Antoine Auguste Ernst Turle). — (ff. 175r-179v) “Vallardi” (ff. 176r-178v: Poche parole sulla vita e gli onori funebri resi ad Antonio Vallardi pubblicate dai suoi figli, note di mano di Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 180r-186v) “Vimercati Sozzi” (ff. 180r-182r: autobiografia di Paolo Vimercati Sozzi; ff. 184r-186v: Opere a stampa del C. P. Vimercati Sozzi, estratto con note manoscritte [pp. 15-19]). — (ff. 187r-188v) “Allard” (autobiografia di Ernest Louis Allard). — (ff. 189r-191v) “Balbiani” (ff. 189r-190v: autobiografia di Antonio Balbiani). — (ff. 192r-193v) “Brayda di Soleto” (autobiografia di Giovanni Paolo Gaetano Brayda di Soleto). — (ff. 194r-195v) “Celliér” (autobiografia di Hypolíte Celliér, 5 marzo 1879). — (ff. 196r-197v) “Cordonnier” (autobiografia di Jules Cordonnier). — (ff. 198r-201v) “De Angelis” (autobiografia di Effrem Girolamo de Angelis). — (ff. 202r-207v) “Falabella” (ff. 202r-205v: autobiografia di Luigi Falabella; ff. 206r-207v: lettera di Luigi Falabella indirizzata da Napoli il 21 marzo 1878 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 208r-209v) “Faucon Degris” (autobiografia di Maurice Faucon Degris). — (ff. 210r-211v) “Gourdon de Genouillac” (autobiografia di Nicolas Henry Jules Gourdon de Genouillac). — (ff. 212r-213v) “Gozzadino / Gozzadini” (autobiografia di Giovanni Gozzadino). — (ff. 214r-216v) “Matthias” (autobiografia di Ludwig Christian Matthias, 24 settembre 1878). — (ff. 217r-218v) “Muzio” (autobiografia di Basilio Cesare Muzio). — (ff. 219r-220v) “Myskovszky” (autobiografia di Victor Myskovszky). — (ff. 221r-222v) “Payne” (autobiografia di J Bertrand Payne). — (ff. 223r-224v) “Poro” (autobiografia di Giovanni Francesco Riccardo Poro). — (f. 225rv) “Prato” (autobiografia di Giovanni Prato). — (ff. 226r-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

50

M . BUONOCORE

227v) “de Raadt” (autobiografia di Frédéric-Arthur de Raadt). — (ff. 228r-229v) “Revel” (autobiografia di Cesare Revel). — (ff. 230r-231v) “Solito de Solis” (autobiografia di Angelo Solito de Solis). — (ff. 232r-235v) “Taranto” (autobiografia di Francesco Saverio Taranto). — (ff. 236r-241v) “Vibert” (ff. 236r-237v: autobiografia di Claude Théodore Vibert; ff. 238-241: M. Théodore Vibert et M. Paul Vibert, in Biographie Nationale des Contemporains rédigée par une Société de Gens de Lettres, Paris 1874 [estratto]). — (ff. 242r-243v) “Viviani” (autobiografia di Luigi Viviani). Raccolta Patetta. Daugnon 27 (ff. 1-216). Famiglie, genealogie, autobiografie. (ff. 1r-4v) “Beauvilliers” (ff. 1r-2v: autobiografia di Marie-Maxime Beauvilliers). — (ff. 5r-6v) “Ciccaglione” (autobiografia di Luigi Ciccaglione). — (ff. 7r-8v) “Collotti di San Pietro” (autobiografia di Guglielmo Collotti di San Pietro). — (ff. 9r-17v) “Féraud” (ff. 9r-10v: autobiografia di Léon Féraud; ff. 11r-17v: Pére TISSERON, Le comandant L. Féraud, in Annales Historiques, a. 34, vol. 48, 2 série, 1878, pp. 121-128). — (ff. 18r-19v) “Greco” (autobiografia di Oscar Greco). — (ff. 20r-25v) “La Rosa” (ff. 21r-24r: Biografia di Vincenzo La Rosa). — (ff. 26r-27v) “de Martonne” (autobiografia di Louis-Georges-Alfred de Martonne; all’interno è inserito un documento a stampa écrit en Décembre 1873 — publié en Septembre 1874: É. BÉGIN, Un polygraphe, esquisse). — (ff. 28r-29v) “de Mézamat de Lisle” (autobiografia di Jean Pierre Adolphe Charles de Mézamat de Lisle). — (ff. 30r31v) “Outrey” (autobiografia di Charles Adolphe Edmond Outrey). — (ff. 32r-33v) “Privitera” (autobiografia di Giuseppe Privitera). — (ff. 34r-48v) “Riccardelli” (ff. 35r-48v: A. D’AMBROSI, Cenno necrologico del dottor fisico D. Benedetto Riccardelli morto in Traetto il 20 luglio 1877, Napoli, Tipografia Fratelli Carluccio, Strada S. Gregorio Armeno 28, 1878). — (ff. 49r-52v) “Ricciardi di Camaldoli” (ff. 49r50v: autobiografia di Giuseppe Napoleone Ricciardi di Camaldoli; ff. 51r-52v: Elenco in ordine cronologico degli scritti d’ogni maniera pubblicati da Giuseppe Ricciardi nel corso dei quarantasei anni della sua vita politico-letteraria, [s.n.]). — (ff. 53r-54v) “Stragazzi olim Rákóczy” (autobiografia di Luigi Stragazzi olim Rákóczy). — (ff. 55r-57v) “Tiengou Des Royeries” (autobiografia di Jules-Fulgence Tiengou Des Royeries con f. 56rv annesso). — (ff. 58r-59v) “Vibert” (autobiografia di Edmond Celestin Paul Vibert). — (ff. 60r-61v) “Villa-Amil y Castro” (autobiografia di José Villa-Amil y Castro con allegato un foglio a stampa [s.n.]: Obras de D. José Villa-Amil y Castro). — (ff. 62r-66v) “de Balestrier” (ff. 62rv + 66rv: autobiografia di Jules Ulysse de Balestrier; ff. 63r-65: appunti sulla sua biografia). — (ff. 67r-78v) “Barbieri” (ff. 67r-68v: autobiografia di Giuseppe Barbieri; ff. 69r-78v: V. E. DAL TORSO, Giuseppe Barbieri fondatore della Società per l’emancipazione della donna in Larino, Venezia, Stab. Tip. Grimaldo e C., 1871). — (ff. 79r80v) “Brocherie” (autobiografia di Léandre Brocherie, 17 aprile 78). — (ff. 81r82v) “de Caubet de Bardies de Montfa” (autobiografia di Louis-Guillaume de Caubet de Bardies de Montfa). — (ff. 83r-84v) “d’Alessandro di Pescolanciano” (autobiografia di Giovanni Maria d’Alessandro di Pescolanciano). — (ff. 85r-86v) “Del Sol” (autobiografia di Jacques-Ibrahim Del Sol). — (ff. 87r-89v) “Durand” (autobiografia di Joseph Emile Durand). — (ff. 90r-91v) “Gianni” (autobiografia di Saverio Gianni, 21 aprile 1878). — (ff. 92r-93v) “Guillon” (autobiografia di Felix-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

51

Gustave Guillon). — (ff. 94r-95v) “Iambois” (autobiografia di Marie Charles Iambois). — (ff. 96r-97v) “de Malherbe” (autobiografia di Victor Joseph de Malherbe). — (ff. 98r-100v) “de Malliard” (ff. 99r-100v: Biographie de M. Fernand de Malliard, in Le Parnasse. Organe des concours littéraires de Paris, a. II, n. 8, 15 marzo 1878, p. 2). — (ff. 101r-102v) “Marchi” (autobiografia di César Tito Dario Marchi). — (ff. 103r-104v) “Martani” (autobiografia di Bassano Martani). — (ff. 105r-106v) “du Martray” (autobiografia di Edmond Bonneau du Martray). — (ff. 107r-108v) “Masetti-Fedi” (autobiografia di Cesare Masetti-Fedi). — (ff. 109r-110v) “Pini” (autobiografia di Giovanni Pini). — (ff. 111r-115v) “de Reiffenberg” (autobiografia, con allegati, di Frédéric-Guillaume-Emerié-Philippe de Reiffenberg). — (ff. 116r-117v) “Roux-Ferrand” (autobiografia di Hippolyte Roux-Ferrand). — (ff. 118r-119v) “de Séré” (autobiografia di Bernard-Hyppolite-Martial de Séré). — (ff. 120r-121v) “Zanaboni” (elenco delle onorificenze di Angelo Zanaboni). — (ff. 122r-125v) “Bremond” (ff. 123r-124v: biografia di Joseph Eusébe Bremond di mano di Robert Reboul). — (ff. 126r-132v) “Laugier” (ff. 127r-131v: biografia di Joseph-Jean-Baptiste Laugier di mano di Robert Reboul). — (ff. 133r-140v) “Reimonenq” (ff. 134r-139v: biografia di Jean Reimonenq di mano di Robert Reboul). — (ff. 141r-144v) “Reynaud” (ff. 142r-143v: biografia di Jean Joseph Reynaud di mano di Robert Reboul). — (f. 145rv) “Cochery” (biografia a stampa di Luigi Adolfo Cochery estratta dal Secolo, Milano, marzo 1879). — (f. 146rv) “Ferry” (biografia a stampa di Giulio Ferry estratta dal Secolo, Milano, marzo 1879). — (f. 147rv) “Lepère” (biografia a stampa di Carlo Lepère estratta dal Secolo, Milano, 6 marzo ). — (f. 148rv) “Le Royer” (biografia a stampa di Le Royer estratta dal Secolo, Milano, marzo 1879). — (ff. 149r-154v) “de Raet de Boegelscamp” (ff. 151r-154r: Nécrologe di Frédéric Guillaume Ferdinand Baron de Raet de Boegelscamp copiato da Steinfurter Wochenblatt, 44, 1 novembre 1832). — (ff. 155r-171v) “Federico Lancia Di Brolo” (ff. 156r-171: F. LANCIA DI BROLO, Necrologie. Al XII Congresso degli scienziati italiani, Palermo, Stamperia di Giovanni Lorsnaider, 1875: vi sono raccolte le commemorazioni di Salvatore De Pace [pp. 3-5 = ff. 158r-159r], Salvatore Vigo [pp. 5-8 = ff. 159r-160v], Nicola De Moukine [pp. 8-12 = ff. 160v-162v], Francesco Vagliasindi [pp. 13-17 = ff. 163r-165r], Gaetano Trigona [pp. 17-21= ff. 165r-167r], Federico Distefano [pp. 22-24 = ff. 167r168v], Domenico Peranni [pp. 24-27 = ff. 168v-170r]). — (ff. 172r-184v) “Balalud de Saint-Jean” (ff. 172rv + 184rv: autobiografia di Claude Roch Justine Dominique Auguste Balalud de Saint-Jean; ff. 173r-177v: notizie storico-genealogiche stampate in Annales Historiques, a. 33, vol. 47, 1877; ff. 178r-181v: partecipazioni di matrimonio [a stampa s.d.] tra Clara Isabelte Zulanji Fournié du Sindilla e Claude de Saint-Jean]). — (ff. 185r-186v) “d’Avout” (autobiografia di François Joseph Victor Ithier d’Avout). — (ff. 187r-188v) “d’Indy” (autobiografia di Paul Marie Théodore Vincent d’Indy). — (ff. 189r-190v) “Gabaldo” (autobiografia di Antonio Gabaldo). — (ff. 191r-192v) “Gautier” (autobiografia di Adolphe Gautier). — (ff. 193r-194v) “de Kéguelin de Rozières” (autobiografia di Auguste-Clement-PaulIustin de Kéguelin de Rozières). — (ff. 195r-196v) “de Mayol de Lupé” (autobiografia di Octave Eugène Marie de Mayol de Lupé). — (ff. 197r-201v) “Palmeri di Villalba e di Miccichè” (autobiografia con allegati di Niccolò Palmeri di Villalba e

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

52

M . BUONOCORE

di Miccichè). — (ff. 202r-203v) “d’Ablaing de Giessenburg” (autobiografia di Guglielmo Giovanni d’Ablaing de Giessenburg). — (ff. 204r-205v) “de Fleury” (autobiografia di André Gabriel Antony de Fleury, 30 agosto 1880). — (ff. 206r-207v) “Georgel” (autobiografia di Joseph Alcide Georgel, 5 gennaio 1883). — (ff. 208r209v) “Philpin de Piépape” (autobiografia di Léonce Marie Gabriel Philpin de Piépape). — (ff. 210r-212v) “de Pontbriant” (autobiografia di Antoine Bernard François Gaston de Pontbriant). — (ff. 213r-214v) “Zieliñski” (autobiografia di Witold Wáadysáaw Korneliusz Zieliñski). — (ff. 215r-216v) “Bellotti-Bon” (biografia a stampa di Luigi Bellotti-Bon estratta dal Secolo, Milano, 1-2 febbraio 1883). Raccolta Patetta. Daugnon 28 (ff. 1-208). Araldica con stemmi acquarellati, a stampa. (f. 1rv) “Alfieri”. — (ff. 2r-7v) “Amedei” (ff. 4r-7v: due lettere di Baldassarre Capogrossi Guarna, presidente dell’Istituto Araldico Romano, indirizzate da Roma il 3 settembre 1892 [ff. 4r-5v] ed il 19 novembre 1892 [f. 6rv] a Francesco Foucault di Daugnon). — (f. 8rv) “Barzena”. — (f. 9rv) “Candida Filangieri”. — (f. 10rv) “Christiani”. — (f. 11rv) “Dassen”. — (f. 12rv) “Del Matto”. — (f. 13rv) “Maiorei”. — (f. 14rv) “Regna”. — (f. 15rv) “Robatti”. — (f. 16rv) “Sainte Marie de Colard”. — (f. 17rv) “Tedesco”. — (f. 18rv) “Le Vallet”. — (f. 19rv) “Visone da Costigliole”. — (f. 20rv) “Abauma”. — (f. 21rv) “Bonelli / Bonello”. — (f. 22rv) “Cavalchini”. — (f. 23rv) “Donato”. — (f. 24rv) “Estienne de St. Jean à Aix”. — (f. 25rv) “Estienne de St. Jean — Forbin Gardaune” . — (f. 26rv) “Franciotti”. — (f. 27rv) “de Gascq”. — (f. 28rv) “Gualtieri”. — (f. 29rv) “Hosieri”. — (f. 30rv) “Issoduno”. — (f. 31rv) “Julio”. — (f. 32rv) “Knollesy”. — (ff. 33r-34v) “Konopásek”. — (f. 35rv) “Lusignano”. — (f. 36rv) “Marchi”. — (f. 37rv) “Novellini”. — (f. 38rv) “Osj”. — (f. 39rv) “Pasi”. — (f. 40rv) “Pelckosen”. — (f. 41rv) “Quirini”. — (ff. 42r-45v) “Reubsaet d’Estenburgh-di Camposelice”. — (f. 46rv) “Succi”. — (f. 47rv) “Tohestche”. — (f. 48rv) “Uguccioni”. — (f. 49rv) “Verdelli”. — (f. 50rv) “Vieille-Maison”. — (f. 51rv) “Xantrailles”. — (f. 52rv) “Zen”. — (f. 53rv) “Arpini” (a stampa). — (f. 54rv) “Foucault de Saint-Germain-Beauprè du Daugnon” (a stampa). — (f. 55rv) “Porro” (a stampa). — (f. 56rv) “Svajer” (a stampa). — (ff. 57r-61v) Modifiche all’arme della famiglia reale d’Italia e dello Stato (ff. 58r-60v: A. GAUTIER, Décret relatif aux armoiries de la famille royale d’Italie, in Archives Héraldiques Suisses, Supplément au n. 49 (5° année), [Berna 1890], pp. 1-4). — (ff. 62r-95v) Ordini equestri italiani (Introduzione di un’opera non pubblicata) (ff. 63r-94v: N. OGGIONI, L’ordine e i cavalieri della Corona d’Italia. Album illustrato dedicato alla gloriosa memoria di Vittorio Emanuele fondatore dell’ordine, Roma, Tipografia Fratelli Centenari, 1884). — (ff. 96r-199v) Giornale Araldico di Crollalanza (Frammenti) (ff. 97-198v: Giornale Araldico-Genealogico-Diplomatico pubblicato per cura della R Accademia Araldica Italiana diretto dal Comm. G B di Crollalanza, Nuova Serie, a. I (XIX), 1-2, gennaio-febbraio 1892 [ff. 97r-126v], 3-4, marzoaprile 1892 [ff. 127r-150v], 5, maggio 1892 [ff. 151r-172v], 6, giugno 1892 [ff. 173r-198v]). — (ff. 200r-208v) Giornale storico araldico del Napoletano. I soli numeri 1 e 2 (ff. 201r-208v: Giornale Storico Araldico del Napoletano, a. I, Seconda edizione — Napoli, 1 febbraio 1892. Numero Programma [ff. 201r-204], a. 2, Napoli, 1 marzo 1892 [ff. 205r-208v]).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

53

Raccolta Patetta. Daugnon 29 (ff. 1-91). Araldica con stemmi acquarellati e litografici. (f. 1rv) “Abbiate da Caresana”. — (f. 2rv) “Le Bon”. — (f. 3rv) “Corsini”. — (f. 4rv) “Domantz”. — (f. 5rv) “Eckstein” [Tav. VIII]. — (f. 6rv) “De Fontanés”. — (f. 7rv) “Fouqueré”. — (f. 8rv) “Gautier” (litografia). — (f. 9rv) “Hurleston”. — (f. 10rv) “Ingoli”. — (f. 11rv) “Josa”. — (f. 12rv) “K(r)auty”. — (f. 13rv) “Leiser”. — (f. 14rv) “Marazzi”. — (f. 15rv) “Martini”. — (f. 16rv) “Migliorucci”. — (f. 17rv) “Nuccio”. — (f. 18rv) “Ottonlei”. — (f. 19rv) “Penmarch”. — (f. 20rv) “Quirini”. — (f. 21rv) “Reubsaet”. — (f. 22rv) “Solis”. — (f. 23rv) “Steigenberger”. — (f. 24rv) “Thomassin”. — (f. 25rv) “Ugo d’Arli”. — (f. 26rv) “Viry”. — (f. 27rv) “Ximenes”. — (f. 28rv) “Zuilenj”. — (f. 29rv) “Azzolini”. — (f. 30rv) “Barbarani”. — (f. 31rv) “Bontoux”. — (f. 32rv) “Castelnau”. — (f. 33rv) “Darpo”. — (f. 34rv) “de Ferrariis”. — (f. 35rv) “Haren”. — (f. 36rv) “Huger”. — (f. 37rv) “Isnel”. — (f. 38rv) “de Lur”. — (f. 39rv) “del Matto”. — (f. 40rv) “Negendanck”. — (f. 41rv) “degli Oddi”. — (f. 42rv) “Pignatelli”. — (f. 43rv) “Poirrier”. — (f. 44rv) “Policeni”. — (f. 45rv) “de la Quadra”. — (f. 46rv) “Rochechouart”. — (f. 47rv) “Spinosa”. — (f. 48rv) “Talleyrand”. — (f. 49rv) “Ubaldini”. — (f. 50rv) “Verità di Verona”. — (f. 51rv) “Wollovier”. — (f. 52rv) “Xtophorin”. — (f. 53rv) “Yden”. — (f. 54rv) “Yerseke”. — (f. 55rv) “Zaguardia”. — (f. 56rv) “Alitto”. — (f. 57rv) “Barbò”. — (f. 58rv) “Bonnaire”. — (f. 59rv) “Ceva”. — (f. 60rv) “Gandino di Quinzano”. — (f. 61rv) “Guyon”. — (f. 62rv) “Hullin de la Selle”. — (f. 63rv) “Marliani”. — (f. 64rv) “Montecchi”. — (f. 65rv) “Moreau”. — (f. 66rv) “Petacci / Petazzi”. — (f. 67rv) “Recco”. — (f. 68rv) “Richer”. — (f. 69rv) “du Wicquet”. — (f. 70rv) “Astori”. — (f. 71rv) “Bernardi”. — (f. 72rv) “Chevallier”. — (f. 73rv) “Dutertre”. — (f. 74rv) “Gallicia”. — (f. 75rv) “Gautier”. — (f. 76rv) “Grasso”. — (f. 77rv) “de Grouchy de Robertot”. — (f. 78rv) “de Lattre”. — (f. 79rv) “Mati / del Matto”. — (f. 80rv) “Montgascon”. — (f. 81rv) “Pompili”. — (f. 82rv) “Pompilio”. — (f. 83rv) “Rochechouart”. — (f. 84rv) “Salerno”. — (f. 85rv) “Varani”. — (f. 86rv) “Vera di Salerno”. — (f. 87rv) “Vera di Spagna”. — (f. 88rv) “Verità di Eboli e Bitonto”. — (f. 89rv) “Verità di Verona”. — (f. 90rv) “Verità — Poeti”. — (f. 91rv) “de Verité”. Raccolta Patetta. Daugnon 30 (ff. 1-84). Araldica con stemmi acquarellati, a matita, a stampa, litografici e cromolitografici. (f. 1rv) “Bagliotti”. — (f. 2rv) “Candida”. — (f. 3rv) “Castelbarco” (stampa). — (f. 4rv) “Delmati”. — (f. 5rv) “Fresneau”. — (f. 6rv) “Patrini”. — (f. 7rv) “de Sachs” (cromolitografia). — (f. 8rv) “Bertin”. — (f. 9rv) “Roebsat”. — (f. 10rv) “Beham”. — (f. 11rv) “Gentile”. — (f. 12rv) “Lebert”. — (f. 13rv) “Poirier”. — (f. 14rv) “Quévillard”. — (f. 15rv) “Tacoli / Taccola di Bitonto”. — (f. 16rv) “Agostini della Seta” (litografia). — (f. 17rv) “Alfieri di Sostengo” (litografia). — (f. 18rv) “Balbiano di Colcavagna” (litografia) [Tav. IX]. — (f. 19rv) “Bava” (litografia). — (f. 20rv) “Bonini” (litografia). — (f. 21rv) “Brandolini” (litografia). — (f. 22rv) “Cambiaso” (litografia). — (f. 23rv) “Campredon” (litografia). — (f. 24rv) “Capezuto” (litografia). — (f. 25rv) “di Carpeneto” (litografia). — (f. 26rv) “di Castelnuovo” (litografia). — (f. 27rv) “Cays di Gilletta” (litografia). — (f. 28rv) “della Chiesa” (litografia). — (f. 29rv) “Chigi” (litografia). — (ff. 30r-31v) “Cigala” (litografie). — (f. 32rv) “Collobiano” (litografia). — (f. 33rv) “Du Cour” (litografia). — (f. 34rv) “Crivelli Visconti” (litogra-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

54

M . BUONOCORE

fia). — (f. 35rv) “Bellotti Crivelli Visconti” (litografia). — (f. 36rv) “Cuggiati” (litografia). — (f. 37rv) “Fava” (litografia). — (f. 38rv) “Finzi” (litografia). — (f. 39rv) “Foucault di Daugnon” (litografia). — (f. 40rv) “Galleani” (litografia). — (f. 41rv) “Galli” (litografia). — (f. 42rv) “Garofoli” (litografia). — (f. 43rv) “Gazelli-Brucco” (litografia). — (f. 44rv) “Germagnano” (litografia). — (f. 45rv) “Gravina” (litografia). — (f. 46rv) “di Gropello” (litografia). — (ff. 47r-48v) “Guasco di Bisio” (litografia e disegno a matita). — (f. 49rv) “Guicciardi” (litografia). — (f. 50rv) “d’Harcourt” (litografia). — (f. 51rv) “Incisa di Camerano” (litografia). — (f. 52rv) “Koller” (litografia). — (f. 53rv) “Lamarmora” (litografia). — (f. 54rv) “Landi” (litografia). — (f. 55rv) “Lavaggi” (litografia). — (f. 56rv) “Leonardi” (litografia). — (f. 57rv) “LittaModignani” (litografia). — (f. 58rv) “Lucerna di Rovà” (litografia). — (f. 59rv) “Mimbelli” (litografia). — (f. 60rv) “Negri” (litografia). — (f. 61rv) “Negroni” (litografia). — (f. 62rv) “Pasolini” (litografia). — (f. 63rv) “Petitti” (litografia). — (f. 64rv) “Pilo-Boyl de Putifigari” (litografia). — (f. 65rv) “Pinchia” (litografia). — (f. 66rv) “Pio di Savoia” (litografia). — (f. 67rv) “de Planta” (litografia). — (f. 68rv) “Dal Pozzo” (litografia). — (f. 69rv) “Radicati di Marmorito” (litografia). — (f. 70rv) “Regis” (litografia). — (f. 71rv) “Richard” (litografia). — (f. 72rv) “Di Robilant” (litografia). — (f. 73rv) “Sala” (litografia). — (f. 74rv) “Saluzzo di Paesana” (litografia). — (f. 75rv) “Saporiti” (litografia). — (f. 76rv) “Sartirana” (litografia). — (f. 77rv) “Serra” (litografia). — (f. 78rv) “di Soncino” (litografia). — (f. 79rv) “Spinola” (litografia). — (f. 80rv) “Trivulzio” (litografia). — (f. 81rv) “Trivulzio Belgiojoso” (litografia). — (f. 82rv) “Umberto di Savoia” (litografia). — (f. 83rv) “Visconti, duca” (litografia). — (f. 84rv) “Visconti, contessa” (litografia). Raccolta Patetta. Daugnon 31 (ff. 1-84). Araldica con stemmi acquarellati, litografici e cromolitografici, a stampa, disegni a matita. (f. 1rv) “Arconata” (litografia). — (f. 2rv) “Balbo Bertone di Sambuy” (litografia). — (f. 3rv) “Barracco” (litografia). — (f. 4rv) “Bassi” (litografia). — (f. 5rv) “Belgiojoso” (litografia). — (f. 6rv) “di Bestagno” (litografia). — (f. 7rv) “Bollini” (litografia). — (f. 8rv) “Cigala” (litografia). — (f. 9rv) “di Collobiano” (litografia). — (f. 10rv) “Doria” (litografia). — (f. 11rv) “Gazelli-Brucco” (litografia). — (f. 12rv) “Incisa” (litografia). — (f. 13rv) “Labia” (litografia). — (f. 14rv) “Del Maino” (litografia). — (f. 15rv) “di Malino” (litografia). — (f. 16rv) “Mestiatis” (litografia). — (f. 17rv) “Paolucci” (litografia). — (f. 18rv) “Pensa di Marsaglia” (litografia). — (f. 19rv) “Quirini” (litografia). — (f. 20rv) “Radicati di Brozzolo” (litografia). — (f. 21rv) “Raimondi” (litografia). — (f. 22rv) “Reggi” (litografia). — (f. 23rv) “Ronchelli” (litografia). — (f. 24rv) “San Celebrino” (litografia). — (f. 25rv) “Savio” (litografia). — (f. 26rv) “Scarampi di Villanova” (litografia). — (f. 27rv) “Serristori” (litografia). — (f. 28rv) “Soncini” (litografia). — (f. 29rv) “Tornaforti” (litografia). — (f. 30rv) “Tornielli” (litografia). — (f. 31rv) “Trissino dal Vello d’oro” (litografia). — (f. 32rv) “Della Valle” (litografia). — (f. 33rv) “Verasi” (litografia). — (f. 34rv) “Bernini”. — (f. 35rv) “Fracastoro”. — (f. 36rv) “Gallici”. — (f. 37rv) “Melzi” (cromolitografia). — (f. 38rv) “Monticoli”. — (f. 39rv) “Ponte”. — (f. 40rv) “Abenavoli”. — (f. 41rv) “Bonanno”. — (f. 42rv) “Di Cordova”. — (f. 43rv) “Dini”. — (f. 44rv) “Fontana”. — (f. 45rv) “Ingegneri”. — (f. 46rv) “Marchena” (a stampa). — (f. 47rv) “Pusterla” (disegno a matita). — (f. 48rv) “Rohault de Fleury”. — (f. 49rv) “Zambonardi”. —

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

55

(f. 50rv) “Altardi”. — (f. 51rv) “Arenas” (a stampa). — (f. 52rv) “Brancaleone”. — (f. 53rv) “Caimo”. — (f. 54rv) “de Fleury (Francia)”. — (f. 55rv) “de Fleury (Parigi)”. — (f. 56rv) “Martelli”. — (f. 57rv) “Pecchi”. — (f. 58rv) “Rogadéo”. — (f. 59rv) “Romanello” (a stampa). — (f. 60rv) “Ruiz de la Parra” (a stampa). — (f. 61rv) “Terzago”. — (f. 62rv) “Abenavolo”. — (f. 63rv) “Monticelli”. — (f. 64rv) “du Val”. — (f. 65rv) “Asarta Martinez de Beltran Cruz Grijalva Liquente Velasco Santa Cruz y La Fuente” (a stampa). — (f. 66rv) “Dietrichstein” (cromolitografia). — (f. 67rv) “Inzaghi” (cromolitografia). — (f. 68rv) “Lix von Oppul” (cromolitografia). — (f. 69rv) “Mac Mahon” (cromolitografia). — (f. 70rv) “Melun” (cromolitografia). — (ff. 71r73v) “Negrini” (ff. 72r-73v: lettera di Baldassarre Capogrossi Guarna, presidente dell’Istituto Araldico Romano, indirizzata da Roma il 21 aprile 1894 a Francesco Foucault di Daugnon). — (f. 74rv) “Mastai Ferretti” (stemma pontificio di papa Pio IX; cromolitografia). — (f. 75rv) “Potocki” (cromolitografia). — (f. 76rv) “Rauman” (dall’Archivio Araldico Vallardi). — (f. 77rv) “Rossi Scotti” (cromolitografia). — (f. 78rv) “Rosso” (cromolitografia). — (f. 79rv) “Sampieri” (cromolitografia). — (f. 80rv) “Sava” (cromolitografia). — (f. 81rv) “Savoia-Montenegro” (cromolitografia). — (f. 82rv) “Umberto di Savoia”. — (f. 83rv) “Welsperg” (cromolitografia). — (f. 84rv) “Ypsilanti” (cromolitografia). Raccolta Patetta. Daugnon 32 (ff. 1-62). Araldica con stemmi acquarellati, litografici, a stampa, disegni a matita e a penna, lucidi, biglietti da visita. (f. 1rv) “Arnoldi, Albanesi, Alfieri, Albergoni, Amanio”. — (f. 2rv) “Aurineta, Arlotti” (a stampa su biglietti da visita di Marco Aurelio Aurineta e Prospero Arlotti). — (f. 3rv) “d’Angelis, d’Acheaux, d’Argenson”. — (f. 4rv) “d’Abbadie, d’Arcambal, d’Autras, Archambault de Beaume, Abric, d’Assier”. — (f. 5rv) “d’Alvimare, d’Augerville, d’Auvrecher, d’Arblade”. — (f. 6rv) “d’Arlincourt, d’André, d’Assailly”. — (f. 7rv) “d’Arenberg, Amiot, d’Augustin”. — (f. 8rv) “d’Anna di Napoli già di Sicilia, Arnoux, Harranc de la Coudamine”. — (f. 9rv) “Ajasson”. — (f. 10rv) “Arnauld”. — (f. 11rv) “Aurineta”. — (f. 12rv) “Aurineta già Orineta”. — (f. 13rv) “Avogadro Degli Azzoni” (disegno a matita). — (f. 14rv) “d’Anna di Napoli”. — (f. 15rv) “d’Aoust”. — (f. 16rv) “Bertoni / Madi, Borgo, Buonarroti, Braguti, Bersi, Benvenuti” (acquarelli e lucidi). — (f. 17rv) “Barattieri, Barbetti, Benvenuti, Benzoni”. — (f. 18rv) “Bonzi”. — (f. 19rv) “Benucci, de Baranovsky, de Baranovska, Bellini” (a stampa su biglietti da visita). — (f. 20rv) “Bonnin” (litografia). — (f. 21rv) “Barbò, Bernardi”. — (f. 22rv) “Bernini” (disegno a penna). — (f. 23rv) “Choart, Emo-Capodilista, Canepari, Capeti / Gheti, Capitani di Caravaggio, Cangiarari, Caravaggi” (acquarelli e lucidi). — (f. 24rv) “Cobuzio, Chiaja, de Crescenzo, Cuzzaniti, Cafaro, Cirillo” (biglietti da visita di Roberto Cobuzio, Saturnino Chiaja, Francesco de Crescenzo, Antonio Cuzzaniti, Luigi Cafaro, Guglielmo Cirillo). — (f. 25rv) “di Colloredo” (litografia). — (f. 26rv) “Carcado de Molac”. — (ff. 27r-28v) “Crivelli di Novazzano”. — (f. 29rv) “Castelli, Cotti, Cristiani, Cusatri, Clavelli, Clarafaccia”. — (f. 30rv) “Duca, Bondenti / De Denti, Dattino, De Gregorio, Dattarini” (due a stampa su biglietti da visita di Demetrio Duca e Rosa Dattino dei Baroni Correale). — (f. 31rv) “de Seignour, d’Errico, d’Elia” (su biglietti da visita di Estrivierde de Seignour, Felice d’Errico fu Nicola, Giovanni d’Elia dei Principi di Zangarone). — (f. 32rv) “Fabris” (disegno a penna). — (f. 33rv) “Frecavalli, Foucault dei

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

56

M . BUONOCORE

Conti del Daugnon”. — (f. 34rv) “Focault des Daugnon, Focaroli, Figati” (acquerelli e biglietto da visita). — (f. 35rv) “Favier alias Faver” (lucido). — (f. 36rv) “Foucault dei Conti del Daugnon, Ferri” (stampa e acquarello). — (f. 37rv) “de Chapel”. — (f. 38rv) “Greppi, Gennari, Griffoni Sant’Angelo, Guidoni, Gambazocchi, Goghi”. — (f. 39rv) “Hody De Warpusée”. — (f. 40rv) “Imbert”. — (f. 41rv) “Jugenheim” (disegno a penna). — (f. 42rv) “Konigsfelt” (lucido). — (f. 43rv) “Lazzaroni, Lucini”. — (f. 44rv) “Mazzucchelli, Morandi, Montmorency, Meloun, Mac-Mahon, Monticelli” (acquarello e lucidi). — (f. 45rv) “Monello, Monte, Menolini, Martinengo, Marchi, Manduli”. — (f. 46rv) “de Neuchèzes, Noailles”. — (f. 47rv) “Negri, Noce” (lucido e acquarello). — (f. 48rv) “Ornani, Obizi, Orobonis”. — (f. 49rv) “Palazzi” (lucido). — (f. 50rv) “Passerotti, Patrini, Parati, Pallavicino, Premoli, Piacenza”. — (f. 51rv) “Quilichini”. — (f. 52rv) “Reggio” (lucido). — (f. 53rv) “Saleseri, Secchi, Suardi, Sordi, Scotti, Spreti” (quattro acquarelli e due lucidi). — (f. 54rv) “Terni, Tousi, Tintori, Tadini, Tornioli”. — (f. 55rv) “Tricaud” (disegno a penna). — (f. 56rv) “Ubertin”. — (f. 57rv) “Verdelli, Vimercati, Vailati”. — (f. 58rv) “Valsecchi” (disegno a penna). — (f. 59rv) “de la Villestreux Perrée”. — (f. 60rv) “de Xaintouge”. — (f. 61rv) “Ypre”. — (f. 62rv) “Zanchi” (lucido). Raccolta Patetta. Daugnon 33 (ff. 1-99). Araldica con stemmi acquarellati, lucidi, litografici, a matita, a penna, a stampa, biglietti da visita. (f. 1rv) “d’Aboville”. — (f. 2rv) “Bellini” (lucido). — (f. 3rv) “Cornero” (disegno a matita). — (f. 4rv) “Del Sol”. — (f. 5rv) “Eckstein” . — (f. 6rv) “Foucault, Favaro” (acquarello e lucido). — (f. 7rv) “Gorleri, di Gennaro, Giunti” (biglietti da visita di Giovanni Gorleri, Enrico di Gennaro, Maddalena Giunti). — (f. 8rv) “d’Héripont”. — (f. 9rv) “Imperata”. — (f. 10rv) “Jacquitelli”. — (f. 11rv) “von Kossel” (litografia). — (f. 12rv) “Le Roy”. — (f. 13rv) “Maldura” (disegno a penna). — (f. 14rv) “Nani”. — (f. 15rv) “Orlandini del Beccuto” (biglietto da visita di Andrea Orlandini del Beccuto). — (f. 16rv) “Da Passano, Ponzi, Pappagallo, Pollastrelli” (biglietti da visita di Adolfo Da Passano, Luisa Ponzi nata Ciappa de’ baroni di Orsovecchio, Chiarina e Clotilde Pappagallo, Bernardo Pollastrelli). — (f. 17rv) “Pammoglio-Rosa”. — (f. 18rv) “Palumbo, Pironti di Campagna” (biglietti da visita di Luigi Palumbo, Vincenzo Pironti dei duchi di Campagna”. — (f. 19rv) “Quinson”. — (f. 20rv) “Robatti, Rivelli”. — (f. 21rv) “Spinola, Spasiano, de Stefano” (il primo acquerello, gli altri due su biglietti da visita di Raffaele Spasiano e Fernando de Stefano). — (f. 22rv) “Sciamanna” (disegno a penna). — (f. 23rv) “della Torre, Talenti, Tucci” (il primo un lucido, gli altri due su biglietti da visita di Francesco Talenti e Giovanni Tucci). — (f. 24rv) “d’Urbain”. — (f. 25rv) “Dal Verme” (biglietto da visita di Matteo Dal Verme). — (f. 26rv) “De Xavier”. — (f. 27rv) “De Ysoré d’Hervault”. — (f. 28rv) “de Zigno” (stampa). — (f. 29rv) “Allamand”. — (f. 30rv) “Buffonelli” (disegno a penna). — (f. 31rv) “Borgogna” (cimiero dei duchi di Borgogna, lucido). — (f. 32rv) “Coppi, Cafaro di Riardo” (su biglietti da visita di Pietro Alberto Coppi e Luigi Cafaro dei duchi di Riardo”. — (f. 33rv) “Doublet de Persan, De la Rivaudière”. — (f. 34rv) “Escars”. — (f. 35rv) “Faviero” (disegno a penna). — (ff. 36r-37v) “Foucault dei Daugnon”. — (f. 38rv) “de la Garde”. — (f. 39rv) “de Hallegg”. — (f. 40rv) “Jourdan”. — (f. 41rv) “Keravion”. — (f. 42rv) “Lesbiet”. — (f. 43rv) “de Martino, Moltedo” (biglietti da visita di Eduardo de Martino e F. P. Moltedo). —

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

57

(f. 44rv) “Montmorency” (disegno a matita). — (f. 45rv) “Noyelle”. — (f. 46rv) “Ognies”. — (f. 47rv) “Parise”. — (f. 48rv) “Quincy di Vincester”. — (f. 49rv) “de Roberto” (biglietto da visita di Carlo de Roberto). — (f. 50rv) “Rossi” (lucido). — (f. 51rv) “Savoia” (lucido). — (f. 52rv) “Taranto” (con nota di ricezione di Francesco Foucault di Daugnon: “Ricevutasi dal Commendatore Francesco Saverio Taranto con lettera 15 marzo 1878 da Napoli”). — (f. 53rv) “Urbe”. — (f. 54rv) “Vernin”. — (f. 55rv) “Vimercati Sozzi, Vimercati Sanseverino” (biglietti da visita di Paolo Vimercati Sozzi e Laura Vimercati Sanseverino). — (ff. 56r-59v) “SeregoAlighieri” (ff. 57r-58v: notizie sulla famiglie — di Serego e Alighieri — di Bartolomeo Borghesi con copia della lettera del 9 settembre 1820 inviata da Savignano a Verona alla contessa Annetta Serego-Alighieri nata Schio). — (f. 60rv) “Bentivoglio Contarini dal Zaffo” (su biglietto da visita di Elena Bentivoglio Contarini dal Zaffo). — (f. 61rv) “Champdivers”. — (f. 62rv) “Daspit de Saint Amand”. — (f. 63rv) “Eroli” (sigillo da lettera di Giovanni Eroli). — (f. 64rv) “Favier”. — (ff. 65r-66v) “Gaubert”. — (f. 67rv) “Imparato”. — (f. 68rv) “Malpeli” (litografia). — (f. 69rv) “Nestancourt”. — (f. 70rv) “Orgemont”. — (f. 71rv) “Pagano”. — (f. 72rv) “Le Pellettier”. — (f. 73rv) “Davico di Quittengo” (biglietto da visita di Corrado Davico di Quittengo). — (f. 74rv) “Rossi di Santa Rosa, da Schio” (su biglietti da visita di Teodoro Rossi di Santa Rosa ed Alvise da Schio). — (f. 75rv) “Tannberg”. — (f. 76rv) “Vibert” (disegno a penna, con nota di ricezione di Francesco Foucault di Daugnon: “Quest’arma pervenne alla Raccolta, con lettera del Signor Paul Vibert, giunta a Milano il 14 aprile 1878”). — (f. 77rv) “di Villanova Longobardi” (biglietto da visita del barone di Villanova Longobardi). — (f. 78rv) “van de Walle / de Wal” (stampe colorate). — (f. 79rv) “Yzoré”. — (f. 80rv) “d’Aspremont”. — (f. 81rv) “Bellini, Cornaggia-Bon” (biglietti da visita di Salvatore Bellini ed Antonietta Cornaggia-Bon). — (f. 82rv) “Chiaja, di Crollalanza” (biglietti da visita di Saturnino Chiaja e di Giovanni Battista di Crollalanza). — (f. 83rv) “Dividis”. — (f. 84rv) “d’Estenburgh” (con nota di ricezione di Francesco Foucault di Daugnon: “Ne varietur. Datane copia conforme a 29 agosto 1880”). — (f. 85rv) “von Frühbuk” (litografia). — (f. 86rv) “Galluppi di Pancaldo” (litografia). — (f. 87rv) “La Rivière”. — (f. 88rv) “Migliorini”. — (f. 89rv) “Nehemi”. — (f. 90rv) “d’Ollivier” (litografia). — (f. 91rv) “Galluppi di Pancaldo, Prencipe-Giacomelli” (biglietti da visita di Giuseppe Galluppi di Pancaldo e di Emma Prencipe-Giacomelli). — (f. 92rv) “Quebriac”. — (f. 93rv) “Riccardelli” (biglietto da visita del sacerdote Francescantonio Riccardelli da Traetto). — (f. 94rv) “Studer” (biglietto da visita di Enrico Studer). — (f. 95rv) “Tholosano” (biglietto da visita di Luisa Tholosano nata Platero). — (f. 96rv) “Ursin”. — (f. 97rv) “Valignani” (biglietto da visita di Alessandro Valignani). — (f. 98rv) “de Waha” (stampa colorata). — (f. 99rv) “Ximenes”. Raccolta Patetta. Daugnon 34 (ff. 1-117). Araldica con stemmi acquarellati, litografici e cromolitografici, biglietti da visita, ex libris, lucidi, disegni a matita. (f. 1rv) “Arlotti” (biglietto da visita di Prospero Arlotti). — (f. 2rv) “von Bismarck”. — (f. 3rv) “Castracani”. — (f. 4rv) “Douglas” (ex libris). — (f. 5rv) “Foucault”. — (ff. 6r-7v) “Guasco” (con lettera da Alexandrie di J. L. Masseri indirizzata il 7 agosto 1877 a Francesco Foucault di Daugnon). — (f. 8rv) “Koenig”. — (f. 9rv) “Manzi” (biglietto da visita di Salvatore Manzi). — (f. 10rv) “Passerini Orsini dei

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

58

M . BUONOCORE

Grilli” (litografia). — (f. 11rv) “Rebaul alias Rebol”. — (f. 12rv) “Saint Leger”. — (f. 13rv) “Tortorici” (cromolitografia). — (f. 14rv) “Wartemberg”. — (f. 15rv) “Anfossi di S. Onofrio, d’Agnières” (biglietti da visita di Pietro Bartolomeo Anfossi di S. Onofrio e Bouton d’Agnières). — (f. 16rv) “Bonneau du Martray” (lucido, con nota di ricezione di Francesco Foucault di Daugnon: “Quest’arma pervenne alla Raccolta dal Generale Edmondo Bonneau du Martray a dì 8 Aprile 1878 assieme alla scheda biografica”). — (f. 17rv) “Bonó olim Bonneau” (disegno a matita). — (f. 18rv) “Bulloud”. — (f. 19rv) “Colloredo” (cromolitografia). — (f. 20rv) “Darcy”. — (f. 21rv) “Estampes”. — (f. 22rv) “Ferretti”. — (f. 23rv) “Gaetani d’Aragona” (descrizione del blasone a firma di Francesco Foucault di Daugnon, in data Milano 21 marzo 1878, con autentica del conte Onorato Gaetani d’Aragona, in data Gaeta 25 marzo 1878). — (f. 24rv) “Ginanni” (cromolitografia). — (f. 25rv) “Interiana”. — (f. 26rv) “von Keffenbrinck-Ascheraden” (litografia). — (f. 27rv) “Madia” (biglietto da visita di Antonio Madia). — (f. 28rv) “de Magny d’Ostiano” (litografia). — (f. 29rv) “Ottingen”. — (f. 30rv) “Pazes”. — (f. 31rv) “Rusconi”. — (ff. 32r-53v) “Stragazzi già Rákóczi” (ff. 32v-33v: due blasoni dipinti a mano con certificazione di Francesco Foucault di Daugnon, in data Milano 10 giugno 1878; ff. 34r-35v: due copie di certificati della Giunta Municipale di S. Giorgio La Molara, in data 1 settembre 1876, e certificazione di copia conforme di Francesco Foucault di Daugnon, in data Milano 1 settembre 1878; ff. 38r-49v: descrizione dell’arma gentilizia; ff. 50r-52v: lucidi del blasone). — (f. 54rv) “Turpin”. — (f. 55rv) “Uttenheim”. — (ff. 56r-57v) “Arnaboldi” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (ff. 58r59v) “Casati” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 60rv) “Dionisi” (cromolitografia a rilievo). — (ff. 61r-63v) “Foucault dei Conti del Daugnon” (cromolitografie a rilievo su carta da lettera). — (ff. 64r-65v) “Landi” (litografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 66rv) “Litta” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 67rv) “Maniscalchi” (cromolitografia a rilievo). — (ff. 68r-69v) “Savoia” (Margherita di Savoia, Regina d’Italia; cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (ff. 70r-71v) “Pallavicini” (cromolitografia su carta da lettera). — (f. 72rv) “Pasca” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 73rv) “Dal Pozzo” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (ff. 74r-75v) “Pullé” (due cromolitografie a rilievo su carta da lettera). — (f. 76rv) “Rusconi” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (ff. 77r-78v) “Sola” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (ff. 79r-80v) “Spinola, Mastiani, Brunacci, Sciamanna” (cromolitografie a rilievo). — (ff. 81r-82v) “Tassis” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 83rv) “Dell’Ugo” (cromolitografia a rilievo). — (ff. 84r-85v) “Savoia” (Umberto di Savoia, cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 86rv) “Valsecchi, Visconti” (cromolitografia a rilievo). — (ff. 87r-88v) “Savoia” (Vittorio Emanuele II, re d’Italia, cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 89rv) “Vorsterman, Van Oijen” (litografia a rilievo). — (f. 90rv) “Zerbi” (cromolitografia a rilievo su biglietto da visita di Candido Zerbi). — (ff. 91r-92v) “de Barghon” (due blasoni). — (f. 93rv) “von Bismark” (cromolitografia di Otto von Bismark). — (f. 94rv) “Condò da Satriano” (riproduzione fotografica dello stemma di Bruno Condò da Satriano, con nota di ricezione di Francesco Foucault di Daugnon). — (f. 95rv) “Falabella” (litografia). — (f. 96rv) “Malpeli” (cromolitografia). — (ff. 97r-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

59

98v) “Mastai Ferretti” (stemma di Sua Santità Pio IX, Milano, Lit. Carlo Tosti, via Disciplini n. 15; cromolitografia). — (f. 99rv) “Pellas” (lucido). — (ff. 100r-101v) “Piloni, de Porry” (f. 101r: biglietti da visita di Francesco Piloni ed Eugène de Porry; f. 101v: notizie sul blasone de Porry di mano di Francesco Foucault di Daugnon, anno 1879). — (f. 102rv) “Sclopis” (cromolitografia). — (f. 103rv) “Serra” (cromolitografia). — (f. 104rv) “Trimouille”. — (f. 105rv) “Vavassor” (cromolitografia). — (f. 106rv) “Aldano”. — (f. 107rv) “Beccadelli”. — (f. 108rv) “Cirino, Cusa” (biglietti da visita di Monsignor Cirino vescovo di Derbe e Salvatore Cusa). — (f. 109rv) “Collotti di San Pietro” (biglietto da visita di Guglielmo Collotti dei Baroni di San Pietro). — (f. 110rv) “Estissac”. — (f. 111rv) “Fleury”. — (f. 112rv) “Giovenale”. — (f. 113rv) “Joly de Fleury”. — (f. 114rv) “Mola” (biglietto da visita di Carlo Mola). — (f. 115rv) “Rustichelli”. — (f. 116rv) “Trauner”. — (f. 117rv) “Viole”. Raccolta Patetta. Daugnon 35 (ff. 1-81). Araldica con stemmi acquarellati, litografici e cromolitografici, biglietti da visita, disegni a penna e matita, lucidi, stampe colorate. (f. 1rv) “Colombani, Calvi” (biglietti da visita di Alexandre Colombani e Felice Calvi). — (f. 2rv) “Effer”. — (f. 3rv) “Frezza Sanfelice, Nobile Falabella” (biglietti da visita di Giuseppe Frezza dei duchi Sanfelice e Luigi Nobile Falabella). — (f. 4rv) “de Grigorieff, Gradenigo Conto” (biglietti da visita di G. de Grigorieff ed Ernesta Gradenigo Conto). — (f. 5rv) “Morbio” (biglietto da visita di Carlo Morbio). — (f. 6rv) “Da Passano” (biglietto da visita di Adolfo Da Passano). — (f. 7rv) “Paternò Trigona di Spedalotto” (cromolitografia). — (f. 8rv) “Arpaiou”. — (f. 9rv) “Cuzzaniti” (biglietto da visita di Antonio Cuzzaniti). — (f. 10rv) “Fontana” (biglietto da visita di Nicolò Fontana). — (f. 11rv) “Forges Davanzati” (biglietto da visita di Domenico Forges Davanzati). — (f. 12rv) “La Vieu”. — (f. 13rv) “Rubei”. — (f. 14rv) “Salazar”. — (ff. 15r-31v) “Salmena già Salimbeni” (ff. 15r-21v: blasoni acquarellati e su carta ludica, sigilli di ceralacca; ff. 22r-29v: descrizione storico-araldica del blasone Salmena già Salinbeni di Francesco Foucault di Daugnon). — (f. 32rv) “von Wichmann” (litografia). — (f. 33rv) “Albamonte” (stampa colorata). — (f. 34rv) “Archinoauld / Bertinoauld”. — (f. 35rv) “Belvis” (litografia). — (f. 36rv) “Besozzi”. — (f. 37rv) “Brancia”. — (f. 38rv) “Clari”. — (f. 39rv) “d’Elci”. — (f. 40rv) “Dugnani”. — (f. 41rv) “de Fleury”. — (f. 42rv) “Florantin / Florentin”. — (f. 43rv) “Gavardo”. — (f. 44rv) “Illari”. — (f. 45rv) “Joly”. — (f. 46rv) “Locatelli”. — (f. 47rv) “Martinez de Huete” (litografia). — (f. 48rv) “Moscheni”. — (f. 49rv) “Riccio” (stampa colorata). — (f. 50rv) “Richard” (litografia). — (f. 51rv) “Salamone” (stampa colorata). — (f. 52rv) “Schinchs / Schincks” (disegno a penna). — (f. 53rv) “Tadi”. — (f. 54rv) “Verité de St. Michel”. — (f. 55rv) “Aubusson”. — (f. 56rv) “Caputo”. — (f. 57rv) “d’Espinosa”. — (f. 58rv) “Durando”. — (f. 59rv) “Ferrand”. — (f. 60rv) “Grivel”. — (f. 61rv) “Haerbec / Heerbec”. — (f. 62rv) “de la Bataillère”. — (f. 63rv) “Montanari”. — (ff. 64r-69v) “Montecchi, Monticelli, Monticoli” (disegni a penna e a matita). — (f. 70rv) “Monticelli”. — (f. 71rv) “Tadini”. — (f. 72rv) “Wyon”. — (f. 73rv) “Abatessa”. — (f. 74rv) “de Hennisdal”. — (f. 75rv) “Thomassin”. — (f. 76rv) “Le Lamier”. — (f. 77rv) “des Monstiers”. — (f. 78rv) “Paglicci, Brozzi”. — (f. 79rv) “Foucault dei Conti di Daugnon”. — (ff. 80r-81v) due blasoni non identificati (litografia).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

60

M . BUONOCORE

Raccolta Patetta. Daugnon 36 (ff. 1-89). Araldica con stemmi acquarellati, litografici, cromolitografici a rilievo, dipinti a mano, lucidi, stampe colorate. (f. 1rv) “d’Almont”. — (ff. 2r-6v) “Brayda di Soleto” (vari blasoni tra cui alcuni litografati, dipinti a mano, ex libris, su biglietto da visita di Giovanni Brayda di Soleto). — (f. 7rv) “Colligny de Chastillon”. — (f. 8rv) “Colonna di Stigliano” (cromolitografia a rilievo). — (f. 9rv) “Diemantstein”. — (f. 10rv) “Eschalard”. — (f. 11rv) “La Fayette”. — (f. 12rv) “Gumpenberg”. — (f. 13rv) “Harcourt”. — (f. 14rv) “Inch”. — (f. 15rv) “Jagendorf”. — (f. 16rv) “Koczian”. — (f. 17rv) “Kreugel” (cromolitografia a rilievo). — (f. 18rv) “Lemps”. — (f. 19rv) “Mollart”. — (f. 20rv) “Morbio” (stampa a rilievo). — (f. 21rv) “Nantovillet”. — (f. 22rv) “Olbestein”. — (f. 23rv) “Pot”. — (f. 24rv) “Quarracino”. — (f. 25rv) “de Ratschin”. — (f. 26rv) “Sansij de Miguel”. — (f. 27rv) “Turre Taxis”. — (f. 28rv) “De Vivie de Regie”. — (f. 29rv) “Warefore”. — (f. 30rv) “Weichs”. — (f. 31rv) “Zapata”. — (f. 32rv) “Alatra”. — (f. 33rv) “Bortolotti von Parthenfeld”. — (f. 34rv) “De Carguet”. — (f. 35rv) “Dubois”. — (f. 36rv) “d’Estienne”. — (f. 37rv) “Gaetani d’Aragona di Castelmola” (lucido). — (f. 38rv) “Harpaille”. — (f. 39rv) “Jully” (stampa colorata). — (f. 40rv) “Karawrais”. — (f. 41rv) “De Lavalette”. — (f. 42rv) “de Monrodon”. — (f. 43rv) “Nusdorf”. — (f. 44rv) “Otaço” (lucido). — (f. 45rv) “Pelhelm”. — (f. 46rv) “Quelenec”. — (f. 47rv) “Ricotti” (cromolitografia a rilievo). — (f. 48rv) “Saulmier”. — (f. 49rv) “Soncino” (cromolitografia a rilievo). — (f. 50rv) “de Tilly”. — (f. 51rv) “Vesc”. — (f. 52rv) “Waubert de Puisseau” (cromolitografia). — (f. 53rv) “Xantrailles”. — (f. 54rv) “Zachareis”. — (f. 55rv) “Ackersdijck”. — (f. 56rv) “de Angelis Effrem” (biglietto da visita di Girolamo de Angelis Effrem). — (ff. 57r-59v) “Bonneau du Martray”. — (f. 60rv) “Böss” (stampa a rilievo). — (f. 61rv) “Cravetta”. — (ff. 62r-63v) “Duc” (f. 63r: Ricerche sulla famiglia Duc, ms.). — (f. 64rv) “Elershofen”. — (ff. 65r-74v) “Favier, de la Gardette” (ff. 66r-67v: Simbolique des armes de la très noble famille Favier de France, ms.; ff. 68r-70v: Simbolica delle arme della nobilissima famiglia Favier, di Francia, ms. [traduzione in lingua italiana]; ff. 72r-73v: elenco delle opere consultate per le notizie sui Favier e de la Gardette). — (f. 75rv) “Gaucourt”. — (f. 76rv) “Hillinger”. — (f. 77rv) “Josson”. — (f. 78rv) “Kratzen”. — (f. 79rv) “Lomellini”. — (f. 80rv) “Maltraversi”. — (f. 81rv) “Miramomelin” (lucido). — (f. 82rv) “Montbliart”. — (f. 83rv) “Pisseleu”. — (f. 84rv) “Rohan”. — (f. 85rv) “Séré”. — (f. 86rv) “Trevisan”. — (f. 87rv) “Virieu”. — (f. 88rv) “de Warzée d’Hermalle” (cromolitografia). — (f. 89rv) “Zamolsky”. Raccolta Patetta. Daugnon 37 (ff. 1-80). Araldica con stemmi acquarellati, disegni a penna e a matita, cromolitografici a rilievo, litografici, a stampa, lucidi, stampe colorate. 1 pergamena (copia conforme del 1878 di un documento del 1676). (f. 1rv) “d’Aiguirande”. — (f. 2rv) “Bosco” (disegno a penna). — (ff. 3r-4v) “Branzoni” (cromolitografia a rilievo). — (ff. 5r-6v) “Copier”. — (f. 7rv) “Escoubleau”. — (f. 8rv) “Grillon”. — (f. 9rv) “Houschot”. — (f. 10rv) “Lignana”. — (f. 11rv) “Marsillé” (cromolitografia a rilievo). — (f. 12rv) “Mas et Ribas”. — (f. 13rv) “Opede de Mannier”. — (f. 14rv) “Papi” (biglietto da visita di Marc André Papi). — (ff. 15r16v) “Perabò” (cromolitografia a rilievo). — (f. 17rv) “Piccaluga”. — (ff. 18r-19v) “Rákóczy” (f. 19: copia in pergamena di un documento di famiglia, Per copia

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

61

conforme all’originale, firmato Francesco Foucault di Daugnon, Milano 1 settembre 1878 e Napoli, 3 settembre 1878). — (f. 20rv) “Salvaing”. — (f. 21rv) “Tiange”. — (f. 22rv) “Vigner”. — (f. 23rv) “De la Woestine”. — (f. 24rv) “Zobel”. — (f. 25rv) “Zurla”. — (f. 26rv) “d’Augennes”. — (f. 27rv) “De Balastrier”. — (ff. 28r-29v) “Borgazzi” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 30rv) “Chastelier”. — (f. 31rv) “Greffen”. — (ff. 32r-33v) “Guasco di Clavières” (acquarello e disegno a matita). — (f. 34rv) “d’Heilly”. — (f. 35rv) “Jalland de la Croix”. — (f. 36rv) “Lombardi”. — (f. 37rv) “Monteynard”. — (f. 38rv) “Maugiron”. — (f. 39rv) “Pecci”. — (f. 40rv) “Della Posta” (a stampa). — (f. 41rv) “De Raho” (a stampa). — (f. 42rv) “Rivery”. — (f. 43rv) “Sturmen”. — (f. 44rv) “Turlinger”. — (f. 45rv) “De Viel-Lunasse d’Espeuil”. — (f. 46rv) “de Wautier” (stampa colorata). — (f. 47rv) “Ziegler”. — (f. 48rv) “Alitto”. — (f. 49rv) “Armildez” (lucido). — (ff. 50r-53v) “Bàlhor de Sommelin” (acquarello su carta telata). — (f. 54rv) “Bassompierre”. — (f. 55rv) “Cavalcanti”. — (f. 56rv) “Coppola” (stampe colorata). — (f. 57rv) “Crisafi” (stampa colorata). — (f. 58rv) “Dinissiaco”. — (ff. 59r-64v) “d’Estienne de la Cerdagne” (disegno a matita) (f. 61rv: Les Armes des Seigneurs d’Estienne, ms.; ff. 63r-64v: Les Armes des Seigneurs d’Estienne, ms. [traduzione in lingua italiana]). — (f. 65rv) “Filangieri”. — (f. 66rv) “Gourdon de Genouillac”. — (f. 67rv) “Heldriethi”. — (f. 68rv) “de Lacombe”. — (f. 69rv) “Marchi”. — (f. 70rv) “Massimo” (disegno a penna). — (f. 71rv) “Mendocinos” (lucido). — (f. 72rv) “De Merode”. — (f. 73rv) “Origlia”. — (f. 74rv) “De Pellerme de Saint-Loup”. — (f. 75rv) “Polito” (disegno a matita con biglietto da visita di Filippo Polito). — (f. 76rv) “Reinach”. — (f. 77rv) “S. Martino d’Agliè”. — (f. 78rv) “Tesson”. — (f. 79rv) “Villaseca” (lucido). — (f. 80rv) “Werdmüller” (litografia). Raccolta Patetta. Daugnon 38 (ff. 1-100). Araldica con stemmi acquarellati, a stampa, litografici e cromolitografici, lucidi, disegno a matita e a penna, ex libris. (f. 1rv) “Abarca” (disegno a penna). — (f. 2rv) “Abenavolo”. — (f. 3rv) “Alemagna”. — (f. 4rv) “Brandolini” (stampa del monumento sepolcrale). — (f. 5rv) “Bruno”. — (f. 6rv) “Cappasanta”. — (f. 7rv) “Crivelli”. — (f. 8rv) “Dolmans” (lucido). — (f. 9rv) “de Fourè” (disegno a matita). — (f. 10rv) “Gaschi di Bagnasco”. — (f. 11rv) “De Goyen”. — (f. 12rv) “Houben”. — (f. 13rv) “Imar” (litografia). — (f. 14rv) “Van Kinschot” (litografia). — (ff. 15r-16v) “Lanzirotti di Sanaggia”. — (f. 17rv) “Mendoça De Baeça” (lucido). — (f. 18rv) “Muñoz” (lucido). — (f. 19rv) “Van de Poll” (litografia). — (f. 20rv) “Puertocarrero” (lucido). — (f. 21rv) “Quaedvlieg” (lucido). — (f. 22rv) “de Roelas” (lucido). — (f. 23rv) “San Zanobi”. — (f. 24rv) “Tortorici”. — (f. 25rv) “van Wessenaer” (litografia colorata). — (f. 26rv) “van Weede” (litografia colorata). — (ff. 27r-32v) “D’Alessandro di Pescolanciano” (ff. 29r-32v: Blasone dell’Arma d’Alessandro di Pescolangiano di mano di Francesco Foucault di Daugnon). — (f. 33rv) “Benso”. — (f. 34rv) “Biedma” (lucido). — (f. 35rv) “Du Cluseau”. — (f. 36rv) “Cunigas” (lucido). — (f. 37rv) “Filo”. — (f. 38rv) “GallarateScotti di Molfetta”. — (f. 39rv) “de Haro” (lucido). — (f. 40rv) “Hermite”. — (f. 41rv) “Lancellotti Guelfi”. — (f. 42rv) “Lancellotto”. — (f. 43rv) “Meneses” (lucido). — (f. 44rv) “de Montgrand” (ex libris). — (ff. 45r-46v) “Pagano” (acquarello e lucido). — (ff. 47r-48v) “Payen / Payne” (acquarello e litografia). — (f. 49rv) “Romeu”

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

62

M . BUONOCORE

(lucido). — (f. 50rv) “Savignon”. — (f. 51rv) “De Sitter” (litografia). — (f. 52rv) “Toledo” (disegno a penna). — (f. 53rv) “Valdino”. — (f. 54rv) “Wolftramsdorf”. — (f. 55rv) “Arricaval di Vergara” (lucido). — (f. 56rv) “Borgassi” (cromolitografia a rilievo). — (f. 57rv) “Burgly”. — (f. 58rv) “Canale”. — (f. 59rv) “Guasco”. — (ff. 60r61v) “Guasco di Lixen” (acquarello e lucido). — (f. 62rv) “Gudiel” (disegno a penna). — (f. 63rv) “de Haro” (lucido). — (f. 64rv) “Lambertenghi”. — (f. 65rv) “Maça” (disegno a penna). — (f. 66rv) “de Mijollat de la Porte” (litografia). — (f. 67rv) “Pecorini”. — (ff. 68r-71v) “Porro” (acquarello, lucido e disegno a matita). — (f. 72rv) “Salmena” (biglietto da visita di Antonio Salmena). — (ff. 73r-74v) “Scassi” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 75rv) “Warin” (stampa colorata). — (f. 76rv) “de Weichs de Wenne” (stampa colorata). — (f. 77rv) “Boudrié”. — (ff. 78r79v) “Brambilla” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (ff. 80r-81v) “Branzoni” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 82rv) “Cabeça de Vaca” (lucido). — (f. 83rv) “Casati” (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (f. 84rv) “Capriani”. — (f. 85rv) “Coetquen”. — (f. 86rv) “Coronel” (disegno a penna). — (f. 87rv) “Guasco di Sicilia”. — (f. 88rv) “Guzman” (disegno a penna). — (f. 89rv) “Guzman-Algava, Hardales” (disegni a penna). — (f. 90rv) “Guzman-Cifuentes, Floraz, S. Domenec” (disegni a penna). — (f. 91rv) “Guzman-Toral” (disegno a penna). — (f. 92rv) “Harana” (disegno a penna). — (f. 93rv) “de Mazade” (litografia). — (f. 94rv) “de Monléon / Monleone” (a stampa). — (f. 95rv) “Le Maire de Montifault” (a stampa). — (f. 96rv) “Palomeque” (disegno a penna). — (f. 97rv) “Peralta” (lucido). — (f. 98rv) “de Wal d’Anthinne” (stampa colorata). — (f. 99rv) “de Wargny” (stampa colorata). — (f. 100rv) “Werdmüller” (litografia). Raccolta Patetta. Daugnon 39 (ff. 1-293). Araldica con stemmi acquarellati, litografici, cromolitografici, lucidi, disegni a penna, tempere. (ff. 1r-19v) Corone araldiche diverse (ff. 2r-16v: Corone Reale, Corone di R.R. Principi, Corone principesche, Corone da Duchi, Corone dei Marchesi, Corone Comitali, Corone dei Visconti, Corone da Baroni, Corone dei Vidami, Corone da Patrizii, Corone dei Nobili, Corone dei Cavalieri ereditari, Corone antiche, Corone antiche gemmate, Corone introdotte da Napoleone [cromolitografie]; f. 17rv: Corona d’Ungheria [disegno a penna]; f. 18rv: Corona di Menelik, Inperatore d’Abbissinia (1889) [stampa]). — (ff. 20r-37r) Scudi diversi (tempere e litografie). — (ff. 38r-81v) Modelli araldici diversi (ff. 39r-47v: Modelli di Croci [tempere]; ff. 48r-53v: Elmi diversi [litografie]; f. 54r: distintivi per le arme ecclesiastiche [litografia]; ff. 55r80v: Modelli di diverse arme [litografie, disegni, lucidi]). — (ff. 82r-128v) Modelli d’ordini cavallereschi (ff. 86r-101v: Regio Magistral Viglietto col quale Sua Maestà [scil. Carlo Alberto] stabilisce un nuovo uniforme militare dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro per quei decorati che la M. S. giudicherà di fregiarne, ne approva l’analogo Regolamento coi disegni annessi, e fissa le norme per l’uso dell’uniforme precedente. Regolamento per l’uniforme militare della Sacra Religione ed ordine equestre de’ Santi Maurizio e Lazzaro, In data delli 19 maggio 1837, Dalla Stamperia Reale [pp. 1-31]; ff. 102r-106v: Regio Magistral Viglietto col quale Sua Maestà [scil. Carlo Alberto] aggiunge il cappotto e berretto al militar uniforme mauriziano stabilito con Real Carta Magistrale del 19 maggio 1837, e ne approva gli analoghi articoli addizionali, In data delli 7 gennaio 1842, Dalla Stamperia Reale

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

63

[pp. 1-10]; ff. 109r-110v: Forma dell’Albero Genealogico da presentarsi da chi aspira di essere ammesso Cavaliere di Giustizia; f. 111: Epilogo delle principali disposizioni relativo all’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro [a stampa]; ff. 115-121; Disegni per l’uniforme militare dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro annessi al Regolamento approvato con Regio Magistral Viglietto 19 maggio 1837 [a stampa]; f. 125: Insegne dell’Ordine della Corona D’Italia, Firenze 20 febbraio 1868. Torino, Lit. F.lli Doyen [cromolitografia]; f. 127: insegne dell’Ordine del Redentore di Mantova [acquarello]). — (ff. 129r-145v) Araldica. Bandiere diverse (f. 130: stendardo Imperiale d’Austria — Ungheria 1875 [tempera]; f. 131: bandiera del Comune di Firenze 1341 [acquarello]; ff. 132r-144v: bandiere antiche e moderne; f. 133: bandiera del Marchese Spinola, signore di Lucca 1329 [acquarello]; f. 134: bandiera di Giovanni dall’Agnello, signore di Lucca 1364 [acquarello]; f. 135: bandiera del Cardinal Guidone, vicario di Carlo IV imperatore a Lucca 1369 [acquarello]; f. 136: bandiera di Lucca al 1370 [acquarello]; f. 137: bandiera del Comune di Lucca 1370 [acquarello]; f. 138: bandiera rappresentante le insegne del Governo o del Comune di Lucca 1370 [acquarello]; f. 139: bandiera toscana della Casa di Lorena governante sul Ducato di Lucca dal 1847 al 1859 [acquarello]; ff. 140r-143v: spiegazione delle tavole [molte mancanti]). — (ff. 145r-161v) Bandiera Mauriziana, ms. (note ed appunti raccolti da Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 162r-163v) Bandiere dei Principi Reali sulle navi dello Stato 1868-1875 (disegni e acquarello). — (ff. 164r-166v) Bandiere da segnali, usate dalla Marina Francese, al 1817 (f. 165: acquarello eseguito da Jean Baptiste Foucault de Daugnon [lavoro del giovanetto G. B. Foucault dei Conti del Dognon]). — (ff. 168r-293v) Armi degli Stati del Mondo (ff. 169r-215v: Arma dell’Impero Germanico [descrizioni storico-araldiche, disegni, appunti]; ff. 216r-219v: Stemmi delle Due Sicilie [a stampa e ad acquarello]; f. 220: Granducato di Toscana 1860 [acquarello]; f. 221. Arma di Napoleone I° [a stampa su decreto di leva per il Regno d’Italia, dato a Varsavia 11 gennaio 1807]; ff. 222r-223v: stemmi delle Reali Case d’Austria in Spagna e in Sicilia, Savoia in Sicilia [cromolitografia]; ff. 224r-230v: Arma del Governo Austriaco sulla Venezia [su notificazione stampata e pubblicata in Venezia il 28 giugno 1828; seguono a stampa ai ff. 228r-229v Descrizione di una nuova nota di banco da fiorini cinque della Banca Nazionale Austriaca e Descrizione di una nuova nota di banco da fiorini dieci della Banca Nazionale Austriaca]; ff. 231r-265v: Arma dell’Impero d’Austria-Ungheria; f. 231: Arma piccola [litografia]; ff. 232r-259v: F. FOUCAULT DEI CONTI DEL DAUGNON, Origine gloriosa dell’Arma d’Austria. Cenno storico-araldico dedicato a S.M.I.R.A. l’Imperatore d’Austria, Re d’Ungheria ecc. ecc., Venezia, Tipografia Antonelli, 1875, pp. 1-27 [bozze di stampa]; ff. 260r-263v: G. PISKUR, Manuale dell’istituzione consolare austriaca, Vienna, Dall’I.R. Stamperia di Corte e di Stato, 1862 [pro manuscripto, con lucido ed acquarello delle arme dell’Impero d’Austria-Ungheria]; ff. 264r-265v: Arme dell’Impero di Austria-Ungheria [acquarelli]; ff. 266r-282v: stemmi di diversi Stati [cromolitografie]: f. 266 Australia, f. 267 Austria, f. 268 Belgio, f. 269 Brasile, f. 270 Gran Brettagna 1878, f. 271 Grecia, f. 272 Italia 1878, f. 273 Malta, ff. 274-275 San Marino Repubblica, f. 276 Persia, f. 277 Portogallo, f. 278 Rumenia, f. 279 Russia 1878, f. 280 Spagna, f. 281 Svizzera Repubblica, f. 282 Turchia; ff. 283r-292v: G. B. DI CROLLALANZA, La nuova

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

64

M . BUONOCORE

arma del Regno d’Italia. Osservazioni ed appunti tratti dal Giornale AraldicoGenealogico-Diplomatico Italiano, Pisa, Presso la Direzione del Giornale Araldico, Stab. Tip. Cappelli, 1875, pp. 3-16). Raccolta Patetta. Daugnon 40 (ff. 1-357). Notizie storico-araldiche sulle città italiane e loro stemmi con disegni acquarellati, a matita, a stampa, litografici, cromolitografici, a tempera. (ff. 1r-7v) Acireale (ff. 2r-5v: Mariano Grassi, Acireale (in Sicilia), ms.; f. 6r: Stemma di Aci-Reale (in Sicilia) [tempera]). — (ff. 8r-10v) Badia Polesine (f. 9r: Illustrazione dello Stemma di Badia Polesine nel Veneto firmata per il sindaco dal segretario Manfro, in data 14 aprile 1871, con disegno a penna dello stemma della città). — (ff. 11r-14v) Caiazzo (ff. 12r-13v: lettera del sindaco di Caiazzo, D. Carbone, trasmessa in data 2 settembre 1877 alla Direzione della Raccolta Daugnon, con notizie sullo stemma della città, litografato sulla lettera). — (ff. 15r-19v) Fabriano (ff. 16r-17v: Notizie sullo stemma del Comune di Fabriano, ms., con litografia colorata dello stemma). — (ff. 20r-23v) Feltre (f. 21r: lettera del sindaco di Feltre trasmessa il 25 novembre 1870 ad Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città disegnato a penna al f. 22r). — (ff. 24r-30v) Garessio (ff. 25r-27v: lettera del sindaco di Garessio trasmessa il 14 aprile 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città disegnato ad acquarello al f. 27r [30 settembre 1870]). — (ff. 31r-35v) Jesi (ff. 32r-33r: lettera del sindaco di Jesi trasmessa in data 15 aprile 1871 agli Onorevoli Sig.ri Collaboratori dell’Opera “Illustrazione di centocinquanta e più stemmi delle Città Italiane” con notizie sullo stemma della città disegnato ad acquarello al f. 34). — (ff. 36r-39v) Lanciano (ff. 37r-38v: lettera dell’Assessore di Lanciano S. de Giorgio trasmessa il 27 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini di Padova, con notizie sullo stemma della città, presente a stampa sulla lettera). — (ff. 40r-44v) Mantova (f. 41rv: Cenni storici sullo Stemma della Città di Mantova dell’Ufficio Municipale di Mantova, 9 aprile 1870, ms. [copia conforme del 24 febbraio 1871]; f. 43r: acquarello dello stemma municipale). — (ff. 45r-49v) Napoli (ff. 46r-47r: Dell’origine dell’Insegna della Città di Napoli, ms.; f. 48r: acquarello dello stemma municipale). — (ff. 50r-54v) Oderzo (f. 51r: lettera del facente funzione di sindaco il sig. Galvagno trasmessa il 19 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona, con notizie sullo stemma della città disegnato ad acquarello al f. 53r). — (ff. 55r-58v) Padova (f. 56r: Cenni intorno allo Stemma della città di Padova, ms., con “Visto” del sindaco in data 2 marzo 1871; f. 57r: stemma a stampa della città). — (ff. 59r-63v) Ravenna (ff. 60r-61r: Arma della Comunità di Ravenna, ms. [si tratta della trascrizione delle pp. 188-189 dell’opera di Marco Antonio Ginanni, L’arte del blasone dichiarata per alfabeto. Con le figure necessarie per l’intelligenza de’ termini in molte tavole impresse in rame. E tre indici, due delle voci in francese e latino, uno de’ nomi delle famiglie comunità e società, di cui vi sono l’arme blasonate, Venezia, presso Guglielmo Zerletti, 1756]; f. 62r: stampa colorata dello stemma municipale). — (ff. 64r-70v) San Daniele del Friuli (ff. 65r-66r: lettera del bibliotecario Luigi Narducci, trasmessa in data 9 marzo 1872 alla Direzione della Raccolta Daugnon, con notizie sullo stemma della città, presente in due litografie ed un acquarello ai ff. 67-69). — (ff. 71r-74v) Taranto (ff. 72r-73r:

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

65

lettera del sindaco di Taranto, sig. di Santacroce, trasmessa il 22 marzo 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città disegnato ad acquarello al f. 73r). — (ff. 75r-78v) Udine (f. 76r: Illustrazione dello stemma della città di Udine, ms.; f. 77r: litografia colorata dello stemma). — (ff. 79r-85v) Valenza Po (ff. 80r-83v: lettera del sindaco di Valenza Po trasmessa l’1 aprile 1871 con notizie sullo stemma della città disegnato in due stampe ai ff. 81-82; f. 84r: lettera di Giacomo Valsecchi trasmessa da Alessandria alla Direzione della Raccolta Daugnon il 4 novembre 1877). — (ff. 86r-91v) Adria (ff. 87rv + 90rv: lettera G. Carlo Zorzi, sindaco di Adria, inviata il 18 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città disegnato in due litografie colorate ai ff. 88 e 89). — (ff. 92r-95v) Bassano (f. 92r: lettera di Remondini, sindaco di Bassano, trasmessa il 15 settembre 1870 a Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città stampato al f. 94). — (ff. 96r-100v) Cagliari (f. 97rv: lettera dell’assessore di Cagliari Valle trasmessa il 3 novembre 1870 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova, relativa a Notizie storiche sullo stemma di Cagliari; f. 99: stemma della città di Cagliari [litografia]). — (ff. 101r-104v) Faenza (f. 102rv: notizie sullo stemma della città con disegno ad acquarello e sigillo a stampa). — (ff. 105r-119v) Fermo (f. 106r: lettera del sindaco di Fermo indirizzata l’1 settembre 1877 a Francesco Foucault dei Daugnon, con stemma della città di Fermo [f. 108r: sigillo su ceralacca; f. 109: busta con stemma a stampa]; f. 107rv: Elenco dei Consiglieri Comunali della Città di Fermo, ms.; ff. 111r-113v: Filippo Raffaelli, bibliotecario, Bibliografia storica di Fermo, ms.; ff. 115r-118r: Sullo Stemma o Arme della Città di Fermo, ms.). — (ff. 120r-123v) Gallipoli (f. 121r: Stemma della Città di Gallipoli, ms., a firma del sindaco della città, in data 14 aprile 1871, con stemma acquarellato al f. 122r). — (ff. 124r-130v) Lecce (ff. 125r-127r: notizie sullo stemma della città, ms.; f. 129r: Stemma della città di Lecce [acquarello]). — (ff. 131r-135v) Marostica (ff. 131r-133r: lettera dell’assessore di Cagliari Pagano trasmessa il 4 maggio 1871 ai Sig.ri Collaboratori dell’Opera intitolata “Illustrazione di 150 e più Stemmi delle Città Italiane” con notizie sullo stemma della città disegnato ad acquarello al f. 134). — (ff. 136r138v) Nocera Inferiore (f. 137r: lettera del sindaco di Nocera Inferiore, Nicola Milano, inviata al sindaco di Padova il 15 novembre 1870, con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera). — (ff. 139r-147v) Offanengo (ff. 140r145r: Francesco Foucault di Daugnon, Proposta di un’arma pel Comune di Offanengo nel circondario di Crema, Provincia di Cremona, 6 ottobre 1877, ms.). — (ff. 148r-154v) Palermo (ff. 149r-152v: Origine dell’Insegna dell’Aquila al Municipio di Palermo, ms.; f. 153: stemma della città [acquarello]). — (ff. 155r-159v) Recanati (ff. 157r-158r: lettera del sindaco di Recanati Antici (?) indirizzata il 6 aprile 1871 a Giovanni Andrea de Concini di Padova, con notizie sullo stemma della città presente al f. 156 [stampa colorata]). — (ff. 160r-164v) Saluzzo (f. 161rv: notizie sullo stemma della città a firma del sindaco di Saluzzo, ms., desunte dall’opera Memorie storico-diplomatiche appartenenti alla città ed ai marchesi di Saluzzo, raccolte dall’avvocato Delfino Muletti e pubblicate con addizioni e note da Carlo Muletti, Saluzzo 1829-1833, II, p. 131 ss.; f. 163: stemma [litografia colora-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

66

M . BUONOCORE

ta]). — (ff. 165r-167v) Teramo (f. 166r: Stemma del Comune di Teramo. Illustrazione, ms., con disegno a penna). — (ff. 168r-171v) Urbino (f. 169r: lettera del sindaco di Urbino E. Salmi trasmessa il 28 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma di Urbino; f. 170: stemma [tempera]). — (ff. 172r-178v) Varese (f. 173r: lettera del sindaco di Varese, Magalli (?), indirizzata il 23 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 175r: copia del Diploma Imperiale, dato a Vienna il 14 giugno 1854, per lo stemma della città di Varese; f. 177: stemma della città [tempera]). — (ff. 179r-182v) Alba (f. 181r: lettera del sindaco di Alba, A. Silvano, trasmessa il 27 ottobre 1870 a Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera). — (ff. 183r-185v) Barletta (f. 184rv: lettera del sindaco di Barletta inviata l’8 marzo 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera). — (ff. 186r-188v) Castello di Mola di Gaeta (f. 187: stemma a rilievo di Castello di Mola di Gaeta: Pervenne addì 18 marzo 1878 con lettera del Conte Onorato Gaetani di Castel Mola, del 15 marzo 1878). — (ff. 189r-192v) Fano (f. 190rv: lettera del sindaco di Fano, A. Pasqualucci, trasmessa il 4 novembre 1870 a Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città stampato e disegnato a matita sulla lettera). — (ff. 193r-220v) Ferrara (ff. 194r-195r: Notizie storiche sullo Stemma Comunale di Ferrara, ms.; ff. 196r-217r: Origine e vicende dell’arma di Ferrara, ms.). — (ff. 221r225v) Girgenti (f. 222r: Sullo Stemma di Girgenti, ms.; f. 224: stemma della città [disegno a matita]). — (ff. 226r-231v) Lecco (ff. 227r-228r: lettera del sindaco di Lecco indirizzata il 21 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera; f. 229rv: lettera di Luigi Osio, Direttore della Regia Direzione degli Archivi Governativi in Lombardia, indirizzata al Comune di Lecco il 7 agosto 1861 riguardante informazioni sullo stemma della città). — (ff. 232r-236v) Marsala (f. 233rv: notizie sullo stemma della città, ms.; f. 235: stemma [acquarello], con “visto” del Segretario 12 aprile 1871). — (ff. 237r-241v) Novara (f. 238rv: lettera dell’Assessore delegato di Novara, Bellezza, trasmessa il 25 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 240: Stemma della città di Novara [tempera]). — (ff. 242r-246v) Oneglia (f. 243: stemma della città [cromolitografia]; f. 244rv: Notizie sulla città di Oneglia dell’Assessore anziano A. Amoretti, 29 marzo 1871, ms.). — (ff. 247r250v) Pallanza (f. 248r: lettera del sindaco di Pallanza, Agari (?), indirizza il 17 marzo 1871, a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera). — (ff. 251r-255v) Reggio Calabria (ff. 252r-253v: Origine e Storia dello Stemma della Città di Reggio Cal(abria), ms., firmato Il Sindaco Francesco Pensabene; f. 254: stemma [stampa]). — (ff. 256r-260v) San Remo (f. 257r: lettera del sindaco di San Remo, G. Corradi, indirizzata il 24 aprile 1871 al sindaco di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 258r: stemma della città [disegno a stampa]). — (ff. 261r-265v) Terni (f. 262r: lettera del sindaco di Terni, Bernardino Faustini, indirizzata il 16 dicembre 1870 a Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stem-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

67

ma della città stampato sulla lettera; f. 263r: stemma della città [a stampa]). — (ff. 266r-271v) Vasto (f. 267r: lettera del sindaco di Vasto indirizzata il 16 marzo 1871 al sindaco di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera; f. 270r: stemma della città [tempera]). — (ff. 272r-279v) Alessandria (f. 273rv: lettera del facente funzione di sindaco di Alessandria, il sig. Barberis, indirizzata il 4 febbraio 1871 al sindaco di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera; f. 274: stemma della città [stampa colorata]; f. 276r: Municipio di Alessandria. Consiglieri Comunali per l’anno 1877-78, a stampa; f. 276v: due stemmi a stampa e sigillo del Municipio; f. 277rv: Cenno intorno allo stemma della Città di Alessandria, ms.). — (ff. 280r-284v) Belluno (ff. 281r-282r: Notizie Storico-Araldiche sullo Stemma della Città di Belluno, ms., a firma del sindaco Giacomini, 3 novembre 1870; f. 283: stemma [a stampa]). — (ff. 285r-288v) Caltanissetta (f. 287rv: Illustrazioni dello stemma della Città di Caltanissetta, con stemma [a stampa] sul f. 286). — (ff. 289r-294v) Finale Emilia (f. 290rv: Finale nell’Emilia, ms., a firma del sindaco della città, con stemma [a stampa]; ff. 292r293v: notizie sullo stemma, ms., in data 4 maggio 1871). — (ff. 295r-298v) Gonzaga (f. 296r: lettera del sindaco di Gonzaga, Nizzoni (?), indirizzata il 23 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera). — (ff. 299r-303v) Imola (ff. 300r-302v: Notizie intorno allo stemma della Città o Comune d’Imola, relazione ms. indirizzata in data 26 marzo 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con stemma [acquarello]). — (ff. 304r307v) Lendinara (ff. 305r-306v: lettera del sindaco di Lendinara, Milani, indirizzata il 24 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera). — (ff. 308r-312v) Macerata (ff. 309r-310r: Breve cenno storico intorno alla origine dello stemma del Comune di Macerata, relazione ms. datata 24 settembre 1869 a firma di Filippo Raffaelli bibliotecario; f. 311: Stemma del Comune di Macerata [acquarello]). — (ff. 313r-318v) Novi Ligure (f. 314rv: lettera di G. F. Capurro indirizzata in data 20 marzo 1871 al sindaco di Novi Ligure con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera; ff. 316 e 317: due disegni a stampa dello stemma della città). — (ff. 319r-323v) Otranto (ff. 320r-321r: lettera del sindaco di Otranto, Lanzeloni (?), indirizzata il 24 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 322r: disegno a matita dello stemma di Otranto). — (ff. 324r-329v) Parma (f. 325rv: Stemma del Comune di Parma. Notizie illustrative, ms.; f. 327: stemma della città [acquarello]). — (ff. 330r-335v) Pistoia (f. 331rv: lettera del sindaco di Pistoia, Dozzi (?), trasmessa il 16 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera; ff. 333 e 334: due disegni a stampa dello stemma della città di Pistoia). — (ff. 336r-340v) Rieti (ff. 337r-338v: relazione ms. sullo stemma della città; f. 339: stemma della città [acquarello]). — (ff. 341r-345v) Savigliano (ff. 342r-343r: relazione ms. sullo stemma della città; f. 344: disegno a stampa dello stemma della città). — (ff. 346r-350v) Thiene (f. 347rv: lettera del sindaco di Thiene, Tescari, indirizzata il 13 aprile 1871 a Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma; f. 349: disegno a stampa dello stemma della città). — (ff. 351r-357v) Velletri (f. 352r: lettera del sindaco di Velletri, Luigi Galletti, indirizzata l’11

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

68

M . BUONOCORE

febbraio 1878 a Francesco Foucault di Daugnon; ff. 354r-356v: Stemma Comunale di Velletri, relazione ms. con acclusa la riproduzione fotografica dello stemma). Raccolta Patetta. Daugnon 41 (ff. 1-358). Notizie storico-araldiche sulle città italiane e loro stemmi con disegni acquarellati, a matita, a stampa, litografici, a tempera, a penna. (ff. 1r-7v) Aosta (ff. 2r-3v: Bérard de la Cathédrale d’Aoste, Rapport sur l’origine des armoiries de la Viconté, du Duché et de la Cité d’Aoste, ms., 3 marzo 1871; ff. 4-6: tre disegni, a penna, dello stemma di: Viconté, Duché d’Aoste, Cité d’Aoste). — (ff. 8r-26v) Benevento (ff. 8r-10v: Illustrazioni dello Stemma della città di Benevento, ms., con disegno a matita dello stemma; ff. 12-25: E. DE’ BARONI GAGLIARDI, Su lo stemma della città di Benevento, Benevento, Stabilimento Tipografico di Francesco de Gennaro, 1878 [con dedica dell’autore a Francesco Foucault di Daugnon]). — (ff. 27r-30v) Camposampiero (f. 28rv: notizie sullo stemma della città, ms.; f. 29: timbro comunale dello stemma della città). — (ff. 31r-41v) Foggia (f. 32r: lettera dell’Assessore di Foggia, Paolo Sollazzo, indirizzata il 5 settembre 1877 a Francesco Foucault di Daugnon; f. 34r: disegno a matita dello stemma della città; ff. 35r-36r: Stemma della Città di Foggia. Brevissimi cenni sulla sua origine, ms., 11 febbraio 1871; f. 37rv: Brevissimi cenni sulla origine dello Stemma della Città di Foggia ms.; f. 39r: elenco dei consiglieri municipali di Foggia all’anno 1877). — (ff. 42r-46v) Lodi (ff. 43r-45v: notizie sullo stemma della città di Lodi, ms., con stemma [stampa colorata]). — (ff. 47r-53v) Martina Franca (ff. 4851v: Notizie Storico-Araldiche sullo stemma delle Città di Martina-Franca, ms., con stemma al f. 48v [acquarello]). — (ff. 54r-57v) Ozieri (ff. 55r-56r: notizie sulla città di Ozieri con disegno a penna dello stemma, ms., a firma del sindaco di Ozieri). — (ff. 58r-63v) Pergola (f. 59rv: lettera del sindaco di Pergola, Orazio Latoni, indirizzata il 3 settembre 1877 al Direttore della Raccolta Daugnon, con descrizione dello stemma della città [in stampa colorata al f. 61] ed elenco dei consiglieri municipali di Pergola). — (ff. 64r-66v) Pontremoli (f. 65r: Arme della città di Pontremoli con stemma della città [disegno ad acquarello]). — (ff. 67r-71v) Savona (f. 68rv: Stemma della Città di Savona, ms.; f. 70r: stemma della città [stampa]). — (ff. 72r-81v) Torre del Greco (ff. 73r-78v: notizie storico-araldiche sulla città, ms.; ff. 79r, 80r: due stemmi [acquarelli]). — (ff. 82r-86v) Venezia (f. 83rv: Notizie sullo Stemma di Venezia, ms., con timbro su ceralacca e a rilievo della Giunta Municipale di Venezia [f. 85r]). — (ff. 87r-91v) Amalfi (f. 88rv: lettera del sindaco di Amalfi, A. Camera, indirizzata il 18 marzo 1871 all’Onorevole Signore riguardo alle notizie richieste sulla stemma della città; f. 90r: stemma della città di Amalfi [acquarello]). — (ff. 92r-96v) Bergamo (ff. 93r-94r: lettera del sindaco di Bergamo indirizzata il 5 novembre 1870 al sindaco di Padova con Nozioni Storiche sullo stemma della Città di Bergamo da trasmettere ad Egidio Dalla Bona; f. 95r: stemma della città di Bergamo [acquarello]). — (ff. 97r-101v) Capodistria (ff. 98r100v: lettera del podestà di Capodistria, Betti, indirizzata il 10 maggio 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città, disegnato a matita al f. 99r). — (ff. 102r-105v) Foligno (f. 104rv: lettere del Segretario Comunale di Foligno, indirizzata il 22 aprile 1871

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

69

ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città, presente a stampa al f. 103r). — (ff. 106r-109v) Gravina di Puglia (ff. 107r-108v: lettera del sindaco di Gravina di Puglia, Michele Gramigna, indirizzata il 24 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città stampato sulla lettera). — (ff. 110r-114v) Lonigo (f. 111r: lettera del sindaco di Lonigo, indirizzata il 13 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 113r: stemma della città di Lonigo [tempera]). — (ff. 115r-126v) Massa Marittima (f. 116r: lettera del sindaco di Massa Marittima, Ercole Malfatti, indirizzata il 10 maggio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 118rv: lettera del medesimo agli stessi, senza data, con ulteriori precisazioni sullo stemma della città; ff. 120r-121v: notizie sulla città di Massa Marittima, ms.; ff. 122r-123r: notizie sullo stemma della città di Massa Marittima, ms.; ff. 124r e 125r: disegni a tempera e a matita dello stemma). — (ff. 127r-131v) Perugia (f. 128r: lettera del sindaco di Perugia indirizzata il 22 febbraio 1871 a Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 130r: stemma della città di Perugia [a stampa]). — (ff. 132r-136v) Pordenone (ff. 133r-134r: estratto dagli Statuta et privilegia Magnificae civitatis Portusnaonis, ms.; f. 135r: schizzo a penna dello stemma di Pordenone). — (ff. 137r-141v) Rimini (f. 138rv: lettera del sindaco di Rimini, Pietro Fagnani, indirizzata il 14 novembre 1870 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 140r: stemma della città di Rimini [a stampa]). — (ff. 142r-147v) Schio (f. 143rv: Notizie relative allo Stemma della Città di Schio redatte il 10 aprile 1871, ms., firmato il sindaco di Schio; ff. 145r, 146r: due stemmi della città [a stampa]). — (ff. 148r-152v) Torino (f. 149rv: Stemma del Comune di Torino, ms.; f. 151r: tre stemmi della città [a stampa]). — (ff. 153r-201v) Venosa (f. 154r: disegno a matita dello stemma della città di Venosa: ff. 155-200: A. LAVISTA, Notizie Istoriche degli antichi, e presenti tempi della città di Venosa, Potenza, Stabilimento tipografico di Saverio Favatà, 1868). — (f. 202rv) Accadia (f. 202r: timbro del Municipio di Accadia). — (f. 203rv) Ariano di Puglia (f. 203r: stemma del Municipio di Ariano di Puglia [a stampa]). — (f. 204rv) Bastia Umbra (f. 204r: stemma di Bastia Umbra [a stampa]). — (f. 205rv) Casalbore (f. 205r: stemma di Casalbore [a stampa]). — (f. 206rv) Gualdo Tadino (f. 206r: due stemmi di Gualdo Tadino [a stampa]). — (f. 207rv) Mirabella Eclano (f. 207r: due sigilli di Mirabella Eclano [a stampa]). — (f. 208rv) Montecalvo Irpino (f. 208r: stemma di Montecalvo Irpino [a stampa]). — (f. 209rv) Montecastrilli (f. 209r: stemma di Montecastrilli [a stampa]). — (f. 210rv) Monteleone di Puglia (f. 210r: sigillo del Municipio di Monteleone di Puglia [a stampa]). — (f. 211rv) Montesarchio (f. 211r: stemma di Montesarchio [a stampa]). — (f. 212rv) Nocera Umbra (f. 212r: stemma di Nocera Umbra [a stampa]). — (f. 213rv) Orsara-Dauno-Irpina (dal 1927 Orsara di Puglia) (f. 213r: stemma di Orsara-Dauno-Irpina [a stampa]). — (f. 214rv) Otricoli (f. 214r: stemma di Otricoli [a stampa]). — (f. 215rv) Pietrelcina (f. 215r: stemma di Pietrelcina [a stampa]). — (f. 216rv) Savignano di Puglia (f. 216r: stemma di Savignano di Puglia [a stampa]). — (f. 217rv) Solopaca e Telese (f. 217r: stemma di Solopaca e Telese [a stam-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

70

M . BUONOCORE

pa]. — (f. 218rv) Terni (f. 218r: stemma di Terni [a stampa]). — (f. 219rv) Trevico (f. 219r: stemma di Trevico [a stampa]). — (f. 220rv) Vetralla (f. 220r: stemma di Vetralla [a stampa]). — (ff. 221r-235v) San Marino (ff. 222-234: F. F. DEI DAUGNON, Simbolica dell’arma di San Marino, Pisa, Tipografia Araldica, 1876 [bozze di stampa]). — (ff. 236r-239v) Santa Vittoria d’Alba (ff. 237r-238v: lettera dell’Assessore facente funzioni di sindaco di Santa Vittoria d’Alba, Giovanni Battista Cornaglia, indirizzata il 4 giugno 1879 al Direttore Generale della Raccolta Daugnon con notizie storico-araldiche sulla città ed elenco dei consiglieri municipali di Santa Vittoria d’Alba). — (ff. 240r-243v) Certaldo (f. 241r: notizie sullo stemma di Certaldo e schizzo a penna dello stesso, 18 luglio 1889). — (ff. 244r-248v) Ancona (ff. 245r-246r: Dello Stemma Comunale di Ancona, ms.; f. 247r: stemma di Ancona [litografia]). — (ff. 249r-260v) Bologna (ff. 250r-251v: lettera del sindaco di Bologna, Gaetano Tacconi, indirizzata il 9 settembre 1877 all’Onorevole Direzione della Raccolta con riferimento allo stemma di Bologna; ff. 252r-253r, 256r-257r: Notizie Storiche sull’Arme di Bologna [minuta e bella copia]; ff. 254r e 255r: due stemmi della città [litografie colorate]; f. 258rv: elenco dei consiglieri comunali di Bologna). — (ff. 261r-264v) Capua (f. 262v: stemma della città [acquarello]; f. 263r: notizie storico-araldiche sullo stemma della città a firma del sindaco di Capua, Raffaele de Franciscis). — (ff. 265r-269v) Forlì (f. 266rv: lettera dell’Assessore Delegato di Forlì, A. Mazzoni, indirizzata l’11 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona con notizie storico-araldiche sullo stemma della città; f. 268r: stemma della città di Forlì [a stampa]). — (ff. 270r-274v) Grosseto (ff. 271r-272v: lettera del sindaco di Grosseto, O. D’Andreis, indirizzata il 14 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 273r: stemma della città di Grosseto [disegno a penna]). — (ff. 275r-324v) Lucca (f. 276r: Stemma del Comune di Lucca. Cenni Storici, ms., firmato Angelo Buonfigli Segretario, con disegno acquarellato dello stemma; f. 277r: stemma della città [acquarello]; f. 278rv: lettera dell’Archivista di Lucca, Salvatore Bongi, indirizzata il 23 luglio 1875 a Francesco Foucault di Daugnon con notizie storico-araldiche sullo stemma della città; f. 279rv: lettera del medesimo indirizzata il 29 luglio 1875 allo stesso con informazioni sulla bandiera mercantile di Lucca [è accluso al f. 280r la relazione del Segretario Generale del Governo, A. Bossi, con disegno ad acquarello della Bandiera di Marina della Repubblica Lucchese]; f. 283rv: cartolina postale del medesimo spedita l’1 agosto 1875 allo stesso con cenni sulla storia di Lucca; ff. 284r-285v: lettera del medesimo indirizzata il 2 agosto 1875 allo stesso con notizie storico-araldiche sullo stemma della città; f. 286r: lettera del medesimo indirizzata il 14 agosto 1875 allo stesso con richiesta di informazioni sulla stampa dell’opuscolo di cui infra ai ff. 310-323; f. 288rv: frammento di lettera di Luigi Passerini indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon [?] con notizie di sfragistica; ff. 289r-309r: quattro stemmi a stampa del Comune di Lucca, appunti, trascrizioni, schizzi e simbolica di bandiere toscane; ff. 310-323: F. F. DEI DAUGNON, Arme e bandiere di Lucca. Illustrazione storico-araldica con 4 incisioni delle quali 3 antiche in rame estratte dal Regio Archivio di Lucca, Pisa, presso la Direzione del Giornale Araldico, Via Fibonacci n. 6, 2° piano, 1875 [con nota dell’autore: edizione di lusso a

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

71

soli 40 esemplari]). — (ff. 325r-329v) Melfi (f. 327r: lettera del sindaco di Melfi, G. Pepe, indirizzata il 22 aprile 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 326r: stemma della città di Melfi [acquarello]; f. 328rv: G. ARANEO, Notizie storiche della città di Melfi nell’antico reame di Napoli, Firenze, Tipografia Nazionale di V. Sodi, 1866, pp. 50-51 [Capitolo II: Ingrandimento della Città di Melfi]). — (ff. 330r-334v) Pesaro (f. 331rv: lettera del sindaco di Pesaro, A. Galleani, indirizzata il 10 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 333r: stemma della città di Pesaro [litografia a colori]). — (ff. 335r-338v) Portoferraio (f. 337r: lettera del facente funzioni di sindaco, G. Traditi, indirizzata il 6 novembre 1870 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 336r: stemma della città di Portoferraio [stampa]). — (ff. 339r-345v) Roma (f. 340r: lettera del sindaco di Roma, Francesco Pallavicini, indirizzata il 22 aprile 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; ff. 342r-343v: notizie sullo stemma della città con disegno acquarellato; f. 344r: stemma della città [acquarello]). — (ff. 346r-349v) Siena (ff. 347r-348v: Informazioni sugli Stemmi di Siena, ms., con disegni a penna). — (ff. 350r-354v) Trani (f. 351r: lettera del sindaco di Trani, Giuseppe Antonacci, indirizzata l’1 maggio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 353r: stemma della città di Trani [tempera]). — (ff. 355r-358v) Ventimiglia (f. 356rv: Stemma della città di Ventimiglia, ms., con schizzo a penna dello stemma e sigillo in ceralacca del Comune di Ventimiglia). Raccolta Patetta. Daugnon 42 (ff. 1-332). Notizie storico-araldiche sulle città italiane e loro stemmi con disegni acquarellati, a matita, a stampa, litografici, a tempera, ad acquarello, a penna. (ff. 1r-4v) Acqui (f. 2rv: Lo stemma della Città d’Acqui, ms., 27 febbraio 1871, con disegno a tempera). — (ff. 5r-9v) Brescello (f. 6rv: lettera del sindaco di Brescello, L. Zatti, indirizzata il 20 aprile 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 7r: stemma del Comune e Mandamento di Brescello [stampa colorata]). — (ff. 10r-16v) Colorno (ff. 11r-12v: lettera del sindaco di Colorno, Gabriele Sacerdoti, indirizzata il 7 aprile 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 13rv: lettera dello stesso indirizzata il 19 aprile 1871 ai medesimi con notizie sullo stemma della città; f. 14r: stemma della città di Colorno [tempera]). — (ff. 17r-21v) Como (f. 18r: stemma della città di Como [stampa]; ff. 19r-20r: lettera dell’Assessore Anziano facente funzioni di sindaco di Como indirizzata il 3 novembre 1870 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città). — (ff. 22r-24v) Fossano (f. 23r: Città di Fossano. Consiglieri Comunali per l’anno 1877-78 con lo stemma della città [a stampa]). — (ff. 25r-32v) Guastalla (ff. 26v-29r: Illustrazione dello Stemma della Città di Guastalla, ms., firmato G. Passerini, in data 15 gennaio 1871, con stemma della città [litografia]). — (ff. 33r-37v) Lugo (ff. 34r-35r: Notizie sullo Stemma di Lugo, e sull’epoca in cui venne emesso, ms., firmato il Segretario Comunale di Lugo, in data 10 gennaio 1871, “da consegnarsi” a Giovanni Andrea de Concini di Padova,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

72

M . BUONOCORE

con stemma della città [disegno a matita]). — (ff. 38r-42v) Milazzo (f. 39r: lettera del sindaco di Milazzo, A. Catanzaro, indirizzata l’11 aprile 1871 al sindaco di Padova ed ai Signori Collaboratori dell’Opera “Illustrazione degli stemmi delle Città Italiane” con notizie sullo stemma della città; f. 41r: stemma della città di Milazzo [acquarello]). — (ff. 43r-78v) Piacenza (ff. 44-77: B. PALLASTRELLI, Lo stemma della città di Piacenza, Piacenza, Tipografia di A. del Maino, 1869, con sei tavole). — (ff. 79r-82v) Portogruaro (f. 80rv: lettera del sindaco di Portogruaro, Francesco de Rubeis, indirizzata a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 81: stemma della città di Portogruaro [tempera]). — (ff. 83r-89v) Romano di Lombardia (f. 84rv: lettera del sindaco di Romano di Lombardia, Antonio Cucchi, indirizzata il 29 agosto 1877 al Direttore della Raccolta Daugnon con notizie sullo stemma della città; f. 86r: Il Municipio di Romano di Lombardia. Elenco dei Consiglieri, ms., 26 agosto 1877; f. 88r: stemma della città [a stampa]). — (ff. 90r-97v) Spello (f. 91r: lettera dell’Assessore di Spello, Luigi Berretta, indirizzata l’11 settembre 1877 a Francesco Foucault di Daugnon, con notizie sullo stemma della città; f. 93r: Municipio di Spello. Nota dei Consiglieri che attualmente si trovano in esercizio, ms., firmato Luigi Berretta, 11 settembre 1877; ff. 94r-95v: Estratto da un Libro manoscritto esistente nell’Archivio Comunale di Spello, ms., firmato Luigi Berretta, 11 settembre 1877, con stemma della città [disegni a stampa e a penna]). — (ff. 98r104v) Trapani (f. 99r: lettera del sindaco di Trapani, B. di Vincenzo, indirizzata l’11 gennaio 1871 al sindaco di Padova; f. 101rv: notizie sullo stemma della città di Trapani a firma del sindaco della città, B. di Vincenzo, in data 11 gennaio 1871; f. 103r: stemma della città [stampa colorata]). — (ff. 105r-111v) Vercelli (f. 106r: lettera del sindaco di Vercelli, indirizzata il 14 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova; f. 108rv: lettera dello stesso, indirizzata il 24 marzo 1871 ai medesimi con notizie sullo stemma della città; f. 110r: stemma della città di Vercelli [disegno ad acquarello]). — (ff. 112r-114v) L’Aquila (f. 113rv: Illustrazione dello Stemma della Città dell’Aquila degli Abruzzi, ms., firmato il sindaco, in data 20 febbraio 1871, con timbro a stampa dello stemma della città). — (ff. 115r-117v) Brindisi (f. 116r: Notizie sullo Stemma antico e moderno di Brindisi, ms., firmato il sindaco di Brindisi Capobianco, in data 28 febbraio 1871, con disegno dello stemma [acquarello]). — (ff. 118r-128v) Casale Monferrato (f. 119r: notizie sullo stemma delle città, ms.; f. 121r: stemma della città [stampa con note manoscritte]; ff. 122-127: F.F. DEI DAUGNON, L’arma municipale di Casal Monferrato. Illustrazione storico-araldica, Pisa, presso la Direzione del Giornale Araldico, via Fibonacci n. 6, 2° piano, 1875; all’interno del piatto anteriore è incollato un foglio a stampa con indicati i lavori dell’Autore “ancora vendibili presso l’Archivio Vallardi”). — (ff. 129r-134v) Cuneo (f. 130r: notizie sullo stemma della città, ms.; ff. 132r, 133r: due stemmi della città di Cuneo [acquarello e stampa]). — (ff. 135r-138v) Carmagnola (ff. 136r-137v: lettera del sindaco di Carmagnola, Viglione, indirizzata il 28 aprile 1871 al sindaco di Padova; f. 138r: stemma della città [acquarello]). — (ff. 139r-145v) Frosinone (f. 140rv: Lo Stemma di Frosinone, ms.; f. 142r: Intorno lo stemma di Frosinone. Memoria, ms.; f. 143r stemma della città [stampa]). — (ff. 146r-150v) Mirandola

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

73

(f. 147rv: lettera del sindaco di Mirandola, D. Molinari, indirizzata l’8 marzo 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 149r: Stemma della città e del Comune di Mirandola [stampa]). — (ff. 151r-156v) Pinerolo (ff. 152r-154r: Stemmi della città di Pinerolo, ms., con disegni a penna e a stampa). — (ff. 157r-160v) Rovato (f. 159r: stemma a rilievo e timbro del Municipio di Rovato). — (ff. 161r-164v) Spoleto (f. 162r: stemma della città [disegno a penna]; f. 163r: Memoria ricavata da una collezione di Stemmi di Patrizi Spoletini di Giovanni Vari, ms., in data 21 marzo 1871). — (ff. 165r-171v) Treviglio (f. 166r: lettera dell’Assessore di Treviglio, Redaelli, indirizzata il 17 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 168rv: descrizione dello stemma della città, ms., estratta da un manoscritto di Emanuele Lodi di Treviglio intitolato Breve Storia dell’origine ed avvenimenti dell’antico e nobile Castello di Trevi in Gera d’Adda; f. 170r: stemma della città [stampa]). — (ff. 172r-176v) Verona (ff. 173r-174r: notizie sullo stemma della città di Verona, ms., in data 27 ottobre 1869; f. 175r: stemma della città, in data 24 marzo 1871 [tempera]). — (ff. 177r-181v) Arezzo (f. 178r: cenni sullo stemma della città di Arezzo; f. 180r: disegno a matita dello stemma della città). — (ff. 182r-186v) Busseto (ff. 183r-184r: lettera del sindaco di Busseto, Galletti, indirizzata il 30 maggio 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 185r: stemma del Comune di Busseto [acquarello] [Tav. X]). — (ff. 187r-192v) Casalmaggiore (f. 188r: lettera del sindaco di Casalmaggiore, Comola, indirizzata il 27 marzo [1871] ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova; f. 190r: Stemma della Città di Casalmaggiore autorizzato con Sovrana Risoluzione 10 luglio 1824. Descrizione blasonica, ms., con stemma della città [disegno ad acquarello]). — (ff. 193r-197v) Cerignola (ff. 194rv + 196r: lettera del sindaco di Cerignola, Marotta, indirizzata l’11 maggio 1871 al sindaco di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 195r: stemma della città di Cerignola [stampa]). — (ff. 198r-203v) Gaeta (ff. 199rv + 201r: lettera del sindaco di Gaeta, Onorato Gaetani dell’Aquila d’Aragona, conte di Castelmola, indirizzata il 12 luglio 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 200r: stemma della città [acquarello]; f. 202r: stemma della città [litografia] e Incisione fatta eseguire da questo Archivio nel 1879). — (ff. 204r-208v) Modena (f. 205rv: lettera del sindaco di Modena, S. Donadio, indirizzata il 10 settembre 1877 alla Direzione della Raccolta Daugnon, Milano via Alessandro Manzoni 4, con notizie sullo stemma della città; f. 207r: stemma della città di Modena [stampa]). — (ff. 209r-213v) Pozzuoli (f. 210r: lettera del sindaco di Pozzuoli, Maristella, indirizzata il 3 aprile 1871 ai Signori Collaboratori dell’Opera “Illustrazione di 150 e più stemmi delle Città Italiane” con notizie sullo stemma della città; f. 212r: stemma della città di Pozzuoli [acquarello]). — (ff. 214r-218v) Rovigo (f. 215rv: notizie sullo stemma della città di Rovigo, ms.; f. 217r: stemma della città [disegno ad acquarello]). — (ff. 219r-221v) Subiaco (f. 220rv: lettera del sindaco di Subiaco, P. Moraschi, indirizzata il 17 marzo 1871 agli Onorevoli Signori Collaboratori dell’Opera “Illustrazione di Cento cinquanta e più stemmi delle Città Italiane” con notizie sullo stemma della città). — (ff. 222r-226v) Treviso (ff. 223rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

74

M . BUONOCORE

+ 225r: notizie sullo stemma della città, ms., di mano di Francesco Foucault di Daugnon; f. 224r: stemma della città di Treviso [disegno ad acquarello]). — (ff. 227r-231v) Vicenza (ff. 228r-229v: Stemma del comune di Vicenza, ms.; f. 230r: stemma della città [disegno ad acquarello]). — (ff. 232r-236v) Arona (f. 233r: lettera del sindaco di Arona, Paolo Merzagora, indirizzata il 21 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 234r: stemma della città di Arona [acquarello]). — (ff. 237r243v) Castellammare di Stabia (ff. 238rv + 241r-242r: Cenno storico della Città di Castellammare di Stabia. Stemma, ms., in data 10 aprile 1871, visto Il sindaco Francesco De Angelis, firmato Il Segretario Municipale Domenico Milone; f. 239r: stemma della città [acquarello]). — (ff. 244r-246v) Chiari (f. 245r: Stemma della città di Chiari, ms., in data 22 marzo 1871, firmato Giovanni Battista Rota, con disegno ad acquarello). — (ff. 247r-253v) Molfetta (f. 249r: stemma della città [disegno ad acquarello]; ff. 250r-253v: relazione manoscritta sulla storia e lo stemma della città di Molfetta indirizzata in data 3 aprile 1871 dal sindaco della città, Panunzio, ad Egidio Dalla Bona di Padova). — (ff. 254r-256v) Prato (f. 255rv: lettera del sindaco di Prato, Parri, indirizzata il 6 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; la lettera reca il timbro, a stampa, del Comune di Prato). — (ff. 257r-261v) Porto Maurizio (ff. 258r-259v: lettera firmata da Pietro Carretti per il sindaco di Prato, indirizzata il 5 novembre 1870 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 260r: stemma della città [stampa]). — (ff. 262r-265v) Sulmona (f. 263r: Stemma della Città di Sulmona conceduto dal Re Ladislao con privilegio del 2 settembre 1410, ms., con disegno a tempera dello stemma della città). — (ff. 266r-270v) Viterbo (f. 267r: lettera del sindaco di Viterbo, Angelo Mangani, indirizzata il 6 febbraio 1871 all’Illmo Sig. Sindaco di Padova, con notizie sullo stemma della città; f. 269r: stemma della città di Viterbo [litografia colorata di Giovanni Girolamo Frezza]). — (ff. 271r-275v) Albenga (f. 272r: stemma della città di Albenga [stampa]; f. 273rv: lettera del sindaco di Albenga indirizzata il 5 aprile 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città). — (ff. 276r-279v) Castelfranco Veneto (f. 277r: stemma della città [acquarello]; f. 278rv: lettera del sindaco di Castelfranco Veneto, Avv. Giuseppe Rostirolla, indirizzata il 20 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città). — (ff. 280r286v) Cividale del Friuli (f. 281r: lettera del sindaco di Cividale del Friuli indirizzata il 14 aprile 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 283rv: Descrizione dei significati dello Stemma della Città di Cividale del Friuli introdotto verso il 1550 col Blasone, ms., copia conforme di un originale datato 27 maggio 1842; f. 284r: Sigillo della Città di Cividale del Friuli usato in atti del Secolo XV, per copia conforme; f. 285r: copia del Decreto Austriaco, dato a Vienna il 26 maggio 1844, di autorizzazione dello stemma). — (ff. 287r-291v) Mondovì (f. 288rv: lettera del sindaco di Mondovì indirizzata l’8 marzo 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 290r: stemma della città [disegno a colori]). — (ff. 292r303v) Pandino (f. 293r: lettera del sindaco della città di Pandino, Gaetano Ma-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

75

jocchi, indirizzata il 10 ottobre 1877 al sindaco di Offanengo con notizie sullo stemma della città; f. 295r: stemma della città stampato su Mandato di pagamento dell’anno 1775; ff. 296r, 297r: due lucidi dello stemma; ff. 298r-301v: L’arma del Comune di Pandino, relazione ms. redatta a Milano il 10 novembre 1877 [in alto a sinistra del primo foglio: N° 125. D. Catalogo]). — (ff. 304r-308v) Susa (f. 305r: lettera del sindaco di Susa, Avv. Garino, indirizzata il 18 marzo 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 306r: stemma della città [stampa]). — (ff. 309r-314v) Vittorio (Veneto) (ff. 310r-311v: lettera del sindaco di Vittorio (Veneto), indirizzata il 17 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; la lettera reca in margine lo stemma della città [a stampa]). — (ff. 315r-332v) Indice alfabetico di tutte le città italiane di cui si posseggono stemmi e notizie storiche sopra di essi nella Sezione III (Araldica) della Raccolta Daugnon. Raccolta Patetta. Daugnon 43 (ff. 1-279). Notizie storico-araldiche sulle città italiane, della Francia e della Svizzera, e loro stemmi con disegni acquarellati, a matita, a stampa, litografici, cromolitografici, a penna, lucidi. (ff. 1r-5v) Arpino (ff. 2r-3r: Cenni Storici-Topografici-Statistici di Arpino in Provincia di Terra di Lavoro, ms., firmato il sindaco, in data 10 aprile 1871; f. 4r: stemma della città di Arpino [disegno a matita]). — (ff. 6r-10v) Asolo (f. 7rv: Notizie Storico-Analitiche della città di Asolo, ms.; f. 9r: stemma della città [disegno a penna]). — (ff. 11r-14v) Atri (f. 12r: lettera del sindaco di Atri, E. Sciarra, indirizzata il 22 Marzo 1871 ai Signori Collaboratori dell’Opera “Illustrazione degli stemmi delle Città Italiane” di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 13r: stemma del municipio di Atri [disegno ad acquarello]). — (ff. 15r-17v) Cava dei Tirreni (f. 16r: cenni sullo stemma della città di Cava dei Tirreni con disegno colorato). — (ff. 18r-21v) Cento (ff. 19r-20r: lettera del sindaco di Cento, A. Maiocchi, indirizzata il 18 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; la lettera reca in margine lo stemma [a stampa] della città di Cento). — (ff. 22r-28v) Cesena (ff. 23r-26v: Lo Stemma della Città di Cesena. Notizie Storiche, ms., firmato Raimondo Zazzeri bibliotecario; f. 27r: stemma della città [acquarello]). — (ff. 29r-36v) Chioggia (ff. 30r-31r: lettera del sindaco di Chioggia indirizzata il 25 febbraio 1871 a Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 32r: copia della Patente Sovrana, data a Vienna il 22 novembre 1837, di autorizzazione dello stemma; ff. 34r, 35r: due disegni colorati dello stemma della città di Chioggia). — (ff. 37r-46v) Cittadella (f. 38rv: lettera dell’Assessore di Cittadella indirizzata il 4 maggio 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 40r: certificazione sullo stemma della città, 20 ottobre 1876; ff. 41r-42r: analoga certificazione, 27 aprile 1876; f. 43r: copia della Patente Sovrana, data a Vienna il 17 ottobre 1838, di conferma per l’uso dello stemma [con disegno a tempera]; f. 44rv: Narrativa dei Fasti del Comune di Cittadella Provincia di Vicenza, ms.). — (ff. 47r-51v) Città di Castello (f. 48rv: Cenni storici sullo Stemma di Città di Castello, ms., firmato il sindaco Matteini [copia “estratta dall’Archivio Comunale”]; f. 50r: stemma della città [di-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

76

M . BUONOCORE

segno ad acquarello]). — (ff. 52r-73v) Crema (ff. 53r, 54r: stemma della città di Crema [disegni a matita e a tempera]; ff. 55r-58v: vari timbri municipali di Crema; f. 59rv: sequestro, a stampa, emesso dall’Officio di Sanità in Crema il 24 aprile 1800; f. 61r: elenco dei Consiglieri Comunali nell’anno 1877; ff. 63-72: F. F. DEI DAUGNON, La vera arma della città di Crema ed il sigillo di Giovanni Paleologo Marchese di Monferrato. Relazione storico-araldica con l’illustrazione di un documento inedito del 1450 e con tre incisioni, Fermo, presso la Direzione del Giornale Araldico, 1874 [bozze di stampa]). — (ff. 74r-86v) Cosenza (f. 75r: stemma della città [acquarello]; ff. 76r-82v: Cenni storici della Città di Cosenza, ms., a firma di Clemente Vitari, “Socio ordinario dell’Accademia Cosentina e dell’Imperiale di Cherbourg”). — (ff. 87r-91v) Monselice (f. 88rv: lettera del sindaco di Monselice, Rodella, indirizzata il 7 aprile 1871 a Giovanni Andrea de Concini ed Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 90r: stemma della città di Monselice [acquarello]). — (ff. 92r-96v) Ascoli Piceno (ff. 93r-95r: lettera del sindaco di Ascoli Piceno indirizzata il 7 febbraio 1870 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città [disegno a matita]). — (ff. 97r-99v) Asti (f. 98r: lettera del sindaco di Asti indirizzata l’8 febbraio 1871 ad Egidio Dalla Bona di Padova con notizie sullo stemma della città; la lettera reca in margine lo stemma [a stampa] della città di Asti). — (ff. 100r-111v) Catania (ff. 101110: G. COCO ZANGHÌ, Ai Signori rappresentanti del Municipio di Catania. Lettera sullo stemma di quella città, Catania, Tipografia di Giacomo Pastore, via S. Caterina al Rosario N. 14, 1871). — (ff. 112r-126v) Codogno (f. 113r: lettera del sindaco di Codogno, Bortolo Gattoni, indirizzata il 13 aprile 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 115r: schizzo dello scudo a timbro del Municipio di Codogno; ff. 116r123v: Cenno storico-araldico sul Comune di Codogno, ms., firmato Alessandro Olcelli, aprile 1871). — (ff. 127r-131v) Civitavecchia (f. 128rv: lettera dell’Assessore facente funzioni di sindaco di Civitavecchia, Pietro Guglielmotti, indirizzata il 5 dicembre 1870 “All’Eccellentissimo Officio Comunale di Padova” con notizie sullo stemma della città; f. 130r: stemma della città [stampa]). — (ff. 132r-136v) Cortona (ff. 133r-134r: lettera del sindaco di Cortona, Maciocchi, indirizzata il 3 marzo 1871 ad Egidio Dalla Bona e Giovanni Andrea de Concini di Padova con notizie sullo stemma della città; f. 135r: stemma della città di Cortona [stampa colorata]). — (ff. 137r-140v) Cremona (f. 138rv: notizie sullo stemma della città di Cremona, ms., firmato da Francesco Robolotti e per copia conforme dal Segretario Generale Grasseli; f. 139r: Stemma della Città di Cremona [disegno ad acquarello]). — (ff. 141r-149v) Montagnana (ff. 142r-147r: Notizie Storiche che originarono lo stemma della Città di Montagnana, ms. [“Hieronimus Faccioli publicus Veneta Auctoritate Montaneanae Notarius fideliter ex libro supra desumpsit, seque in fidem subscripsit hac die 28. Mensis Maij 1768”], per copia conforme firmata dal sindaco in data 8 e 17 febbraio 1871; f. 148r: stemma della città [acquarello]). — (ff. 150r-152v) Mortara (f. 151rv: Stemma della Città di Mortara, ms., con notizie storico-araldiche e disegno a tempera). — (f. 153rv) Orta (f. 153r: stemma della città [tempera]). — (ff. 154r-168v) Bari (ff. 155r-158v: Stemmi della Città di Bari. Puglie, ms., con quattro acquarelli; ff. 159r-164r: Arma della Città di Bari,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

77

ms.; ff. 165r-166v: elenco del Consiglio Comunale di Bari, in data 14 giugno 1887, ms. e a stampa). — (ff. 169r-173v) Gorizia (ff. 170r-171r: notizie storiche sullo stemma della città di Gorizia, ms.; f. 172r: stemma della città [disegno a lucido]). — (f. 174rv) Zara (f. 174r: stemma della città [stampa]). — (ff. 175r-182r) Arme ecclesiastiche (f. 175r: Pietro Maria Ferré, vescovo di Crema, stemma [a stampa]; f. 176r: Lazzarettisti; ritaglio da Il Secolo del 10 novembre 1879 con l’emblema degli “affigliati”; f. 177r: Sovrano Militare Ordine di Malta, stemma [litografia in oro]; f. 179r: Arme di S.S. Pio IX [cromolitografia]; f. 180r: Francesco Sabbia, vescovo di Crema, stemma [a stampa]; ff. 181r, 182r: armi ecclesiastiche diverse [disegni a penna]). — (ff. 183r-195v) Arme dei Sovrani (f. 184r: Baciocchi, duca di Lucca [litografia]; ff. 185r, 186r: Ludovico Borbone, duca di Lucca [litografie]; f. 187r: re dei Mori di Cordova [lucido]; f. 188r: Medici al 1373 [lucido]; f. 189r: imperatrice Augusta moglie di Guglielmo I imperatore di Germania [acquarello]; f. 190r: duca d’Orlèans [litografia]; f. 191r: Escudo Real de España [litografia]; f. 192r: Felipe I el Hermoso [Filippo il Bello], 1502 [litografia]; ff. 193r, 194r: Carlos I de España, V de Alemania, 1519 [litografia e timbro a secco]). — (ff. 196r-203v) Armi di varie Città della Francia (ff. 197-201: Armorial Général des anciennes provinces & villes de France. Dauphiné (Isère), II, 6, Paris, Edition Prévot, 8 Place Bréda, [s.a.], pp. 1-8; f. 202: Armes des villes de France, da Le Journal Illustré, III, n. 125, 8 luglio 1866, p. 208). — (f. 204rv) Baccarat (f. 204r: timbro del Municipio). — (ff. 205r-235v) Nancy (f. 206r: stemma della città [litografia colorata]; ff. 207-235: C.-G. JAMBOIS, Les Armoiries de la ville de Nancy. Origine & Description, Nancy, Berger-Levrault, 1879 [al f. 233 è inserito un foglio volante a stampa con una lirica dell’autore; inc. Rêvant un soir à la divise, expl. Est souvent un âne … en chapeau [31 juillet 79]). — (f. 236rv) Sezanne (f. 236r: stemma della città [stampa]). — (ff. 237r-238v) Tolone (timbri del Municipio su certificati di riconoscimento di firme, in data 26 aprile 1815 e 7 ottobre 1829). — (f. 239rv) Blois (f. 239r: stemma della città [stampa]). — (f. 240rv) Épinal (f. 240r: stemma della città [stampa]). — (f. 241rv) Mirecourt (f. 241r: stemma della città [stampa]). — (f. 242rv) Neufchateau (f. 242r: stemma della città [stampa]). — (f. 243rv) Remiremont (f. 243r: stemma della città [stampa]). — (ff. 244r-247v) Sospel (f. 245rv: lettera di Pierre Vachieri de Châteauneuf, indirizzata l’8 dicembre 1881 a Francesco Foucault di Daugnon con notizie sullo stemma della città; la lettera reca lo stemma [a stampa] della città di Sospel). — (ff. 248r-249v) Arme dei Dipartimenti Francesi (f. 249r: Armoiries des Départements. Encyclopédie, Mon Bouasse-Lebel et Fils et Massin, Rue St-Sulpice 29, Paris [cromolitografia]). — (ff. 250r-251v) Quadro in cromolitografia rappresentante le arme gentilizie dei Cavalieri che presero parte all’assedio di Orlèans al 1429 (f. 251r: Armorial du Siège d’Orléans en 1429, Reale Litografia Gozani, Pisa [cromolitografia]). — (f. 252rv) Hoorn (simbolica e timbro dello stemma della città di Hoorn [Olanda]). — (ff. 253r-257v) Arme della Svizzera e dei suoi 22 Cantoni (f. 254r: Armoiries de la Suisse et des XXII Cantons, Lith. H. Furrer, Neuchâtel [cromolitografia]; f. 255r: emblemi della città di Berna e dell’Abbaye des Tisserands de Toile [litografia]; f. 256r: Ginevra-Capitolo di S. Pietro [litografia]; f. 257r: Genthod [stampa]). — (ff. 258r-269v) Cimieri di Arme Venete (f. 259: Arnaboldi, f. 260: Cavagna, f. 262:

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

78

M . BUONOCORE

Cicogna [cromolitografie a rilievo su carta da lettera]; ff. 263r-268r: Cimieri di Armi Venete: Baldi, Bon, Bembo, Correr, Corner, Calbo, Contarini, Dolfin, Damula, Duodo, Emo, Giustiniani, Grimani, Gradenigo, Morosini, Mocenigo, Malpiero, Nani, Querini, Soranzo, Venier, Valier, Zen [simbolica e lucidi colorati]). — (ff. 270r-279v) Progetto per Il libro d’oro di Venezia da stamparsi in Parigi nel 1875 per cura di Francesco Foucault di Daugnon (ff. 270r-271r, 272r-273v: due lettere di Francesco Foucault di Daugnon sul contenuto e sulle condizioni generali dell’opera; f. 274: progetto del frontespizio [Il libro d’oro di Venezia. Registro della nobiltà vivente illustrato dall’arme e singole varietà di cimieri in uso presso diverse famiglie tratti da una raccolta moderna per F. F. dei Daugnon Parigi 1875]; ff. 275r-279v: appunti). Raccolta Patetta. Daugnon 44 (ff. 1-320; + 8a, 49a). Biglietti da visita con disegni, antichi e moderni. Raccolta di monogrammi e cifre antiche e moderne. (ff. 1r-12v) Biglietti di visita con disegni, antichi e moderni [litografie, ex-libris, stampe] (f. 1r: Pietro Andina; f. 2r: Cav. Gennaro de Angelis, Tipografo; f. 3r: Giuseppe Beltrami, Litografo Disegnatore; f. 4r: principe Borghese; f. 5r: Gabriele Chiattone e Giuseppe Cavalli; f. 6r: Paolina Contarini Giovanelli; f. 7r: Alfonso De Crescenzo; f. 8r: Silvio Luzi; f. 8ar: Marquis C. de Magny; ff. 9r-10r: il conte Mastai Ferretti, padre del Pontefice Pio IX, con notizie sull’acquisizione del biglietto in data Milano 22 agosto 1877; f. 11r: Montgrand; f. 12r: Jacopo Gelli). — (ff. 13r-45v) Monogrammi e cifre [litografie] (f. 13r: Efengrini; f. 14r: contessa Iamailoff; f. 15r: Mussunecci-Galli; f. 16r: Francesco Onetto; f. 17r: marchesa Lucia Pallavicini; ff. 18r-45v: raccolta di 28 monogrammi d’ignoti [ai ff. 41r, 42r, 43r abbiamo rispettivamente: Villa Paradisino, Villa Rachel, Villa Zoe]). — (ff. 46r-320v) Raccolta di monogrammi e cifre antiche e moderne [litografie, monogrammi policromi su carta da lettera] (f. 47r: Apollino da Vercelli; ff. 49r, 49ar: Arnaboldi; f. 51r: Sofia vedova Arrigoni; f. 52r: Maria Bellini; f. 53r: Branzoni; f. 54r: marchese della Cerda da Palermo; f. 56r: Giuseppina Colonna dei Principi di Stigliano; f. 57r: conte Carlo Contarini dal Zaffo da Venezia; f. 58r: Goffredo Crollalanza; ff. 59r-62v: Monogrammi usati dal Cav. Francesco Foucault dei Conti del Daugnon; f. 63r: F. Frank; f. 64r: Fransoni; f. 66r: Giovanni Guccia Cannizzaro marchese di Ganzeria; f. 67r: marchese Francesco Guarnotta d’Espinosa, 1866; f. 69r: Gustave Huot; f. 70r: Maniscalchi da Verona; f. 71r: Marsillier di Bologna; ff. 72r, 74r: conte Leopoldo Pullé; f. 75r: Repetti; f. 76r: Girolamo Rossi da Genova; ff. 77r, 80r: Margherita di Savoia; ff. 82r, 84r: Umberto I di Savoia re d’Italia; f. 85r: Cesare Sciamanna Mastiani Brunacci; f. 87r: conte Ludovico Scribani Rossi; f. 88r: Girolamo Settimo Naselli principe di Fitalia; f. 89r: marchese Tornielli da Novara; f. 90r: Giulia Turati; f. 92r: Luigia Turati, nata Ponti vedova del conte Ercole Turati; f. 93r: Cavaliere Agostino Vimercati da Crema; ff. 94r165v: raccolta di 50 monogrammi, cifre ed emblemi di ignoti; ff. 166r-194v; raccolta di 21 blasoni e monogrammi sconosciuti; ff. 195r-320v: raccolta di vari ritagli di cifre, monogrammi, emblemi anonimi). Raccolta Patetta. Daugnon 45 (ff. 1-240). Marche di razze di cavalli con stampe, incisioni, disegni a penna. Notizie storico-araldiche sulle città italiane. Stampe e disegni di argomento vario.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

79

(ff. 1r-13v) Marche di razze di cavalli (f. 1r: Aldobrandi Marascotti, Aldrigetto, Almorotto; f. 2r: San Benedetto, Bentivoglio, Bevilacqua; f. 3r: Chocapon, Cibo, Contarini, Cumano; f. 4r: Donà, Delfin; f. 5r: Fini; f. 6r: Gabrian, S. Giustina, Gonzaga, Grimani; f. 7r: Lambertino; f. 8r: Malvezi, Medici, Michielli, Mirandola, Molin, Morosini, Morsaro, Musatto, Muzzarelli; f. 9r: Obizi; f. 10r: Palieri; f. 11r: Parma, Pedocha, Peppoli, Pisani, Priulli; f. 12r: d’Este, Rangoni, Rasponi; f. 13r: Spada, Sarego). — (ff. 14r-15v) Disegni — Morsi da briglie per cavalli, antichi e moderni (f. 14r: morsi da briglie per cavalli da sella [stampe d’incisioni]; f. 15r: morsi da briglie per cavalli da carrozza [stampe d’incisioni]). — (ff. 16r-21v) Impresa dell’Accademia Araldico — genealogico — Italiana (litografie colorate e in bianco-nero; al f. 18r: Incisione che contorna il diploma della detta Accademia, scolpita in legno dal cav. Zambelli da Milano, con altri lavori dello stesso). — (ff. 22r-25v) Impresa del cav. Francesco Foucault dei Conti del Daugnon, fondatore di questa Raccolta (cromolitografia a rilievo su carta da lettera). — (ff. 26r-33v) F. F. DES DAUGNON, Coup d’oeil héraldique sur les relations probables entre les différentes maison du nom de Foucault, Pise, Rocca S. Casciano, Tip. Cappelli, 1875 (bozze di stampa). — (ff. 34r-45v) L. VOLPICELLA, Le imprese nella numismatica aragonese di Napoli (estratto). — (ff. 46r-59v) Armi varie di città (stampe, disegni, litografie). — (ff. 60r-71v) Timbri di Comuni, Confraternite e Privati (stampe e ceralacche). — (ff. 72r-74v) Stemmi ed emblemi attinenti al Senato del Regno, Camera dei Deputati e vari Ministeri (incisioni e cromolitografie). — (f. 75rv) Bollini per sigillar le lettere di papa Pio IX (rilievi colorati di Luigi Mantaut, incisore di S.A.S. il principe di Savoia Carignano). — (ff. 76r-79v) Sigilli da lettera di Casa Reale di Savoia (rilievi colorati). — (f. 80r) Sigilli (a rilievo su carta) attinenti all’Ordine della Corona d’Italia e dei Santi Maurizio e Lazzaro. — (f. 81rv) Stemma Reale attinente al monopolio di sale, tabacco e valori bollati. — (f. 82rv) Sigilli di varie Società italiane. — (ff. 83r-84v) Sigilli da lettere (rilievi colorati). — (ff. 85r92v) Incisioni di fregi artistici antichi (Album completo di 20 disegni d’ornato) raccolti in sei fogli [ff. 86-91]. — (f. 93rv) Costume militare dell’Armata Napoletana del re di Napoli G. Murat (stampa). — (f. 94rv) Cromolitografia della birreria di Antonio Casanova. — (f. 95) Vue générale de l’exposition universelle de 1878 (Photographie Grosdidier) (stampa). — (ff. 96r-104v) Levens, Prof. Clemente Osvaldo. Lavori Artistici (stampe litografiche). — (ff. 105r-121v) Reliquie (ff. 105r-112v: quattro autentiche della seta rossa che coprì in tutta la sua lunghezza la SS. Sindone; f. 113r: Sacra Sindone [stampa su seta]; ff. 114r-117v: quattro autentiche di velo che coprì le statue della Beata Vergine; ff. 118r-119r: Orazione contro il morbo, Torino, Stamperia Ceresole e Panizza, 1835; f. 120r: Rito ed uso delle Cere Sacre volgarmente chiamate Agnus Dei, Roma, [s.n.], 1892; f. 121r: Affetti divoti al Sacro Cuore di Gesù, Cuneo, Dalla Tipografia di Giuseppe Bay, 1839). — (ff. 122r-123v) Ripamonti Carpano da Milano. Lavoro in cromolitografia del suo stabilimento. — (f. 124rv) Cromolitografia dell’editore-litografo L. Ronchi. — (f. 125rv) [Mathieu Vigada], Brevet de Maître fatto alla prigione di Perth (Scozia), 1° agosto 1813 (tempera). — (ff. 126r-133v) Stampe e lavori diversi di autori sconosciuti (sei riproduzioni fotografiche). — (ff. 134r-240v) Modelli di stampati diversi della Raccolta Daugnon. Anno 1877-1879. In questa busta si conservano

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

80

M . BUONOCORE

tutti gli stampati ed i modelli di diciture, impiegate da questo Istituto dall’epoca della sua fondazione. Raccolta Patetta. Daugnon 46 (ff. 1-130). Ritratti di personaggi (litografie, stampe, disegni, fotografie, ritagli di giornali). (f. 1r) Alfonso XII di Borbone, re di Spagna (1857-1885; ritratto a stampa). — (f. 2r) Hamed Hassan kantibai, capo supremo della tribù degli Habab — Abissinia (ritratto a stampa). — (ff. 3r, 4r, 5r) Augusta Vittoria, imperatrice di Germania e regina di Prussia (1858-1921; quattro ritratti a stampa). — (f. 6r) Alexandre Joseph Battenberg, principe di Bulgaria col nome di Alessandro I° (1857-1893; ritratto a stampa). — (f. 7r) Beatrice d’Inghilterra, principessa di Battenberg, moglie di Henry Joseph Battenberg (1857-1944; ritratto a stampa). — (f. 8r) Maria Anna Bonaparte detta Elisa, granduchessa di Toscana (1777-1820; stampa da un dipinto di Pietro Benvenuti). — (f. 9r) Victor Napoléon Bonaparte (Napoleone V) (1862-1926; ritratto a stampa). — (f. 10r) Louis-Charles de Bourbon, fils aîné de Louis XVII (ritratto a stampa). — (f. 11r) Carlo Ludovico, infante di Spagna e secondo re d’Etruria (1799-1883) e sua madre Maria Luisa di Borbone, infanta di Spagna, regina reggente d’Etruria (1782-1824) (stampe d’incisione da medaglie: Giovanni Antonio Santarelli mod.; Raffaello Morghen inc.). — (f. 12r) Carlo di Braganza, re del Portogallo con il nome di Carlo I (1863-1908) e sua moglie Amelia d’Orléans, regina del Portogallo (1865-1951) (ritratti a stampa). — (ff. 13r, 14r) Karl Eitel Friedrich Zephyrinus Ludwig von Hohenzollern-Sigmaringen, Carlo I re di Romania (1839-1914) e sua moglie Elisabeth Pauline Ottilie Luise zu Wied, regina di Romania (1843-1916) (ritratti a stampa). — (f. 15r) Cosimo de’ Medici granduca di Toscana (1519-1574; stampa d’incisione per il frontespizio dell’opera Discorsi historici universali di Cosimo Bartoli gentilhuomo e accademico fiorentino, In Venetia, appresso Francesco de Franceschi, 1569). — (f. 16r) Sofia di Prussia (1870-1932) ed il marito Costantino di Grecia, futuro re Costantino I (1868-1923; ritratti a stampa). — (f. 17r) Elisabetta Luigia Guglielmina di Württemberg, imperatrice d’Austria (1767-1790) (ritratto a stampa da incisione). — (ff. 18r, 19r) Emanuele Filiberto Vittorio Eugenio Genova Giuseppe Maria di Savoia, secondo duca d’Aosta (1869-1931) (due ritratti a stampa). — (f. 20r) Enrico di Hohenzollern, principe reale di Prussia (1862-1929) (ritratto a stampa). — (f. 21r) Eugenio Emanuele di Savoia Carignano (1816-1888) (ritratto a stampa). — (f. 22r) Federico II di Hohenzollern, detto Federico il Grande, re di Prussia (1712-1786) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 23r) Guglielmo Federico Ludovico (Guglielmo I), imperatore di Germania e re di Prussia (1797-1888) (ritratto a stampa). — (ff. 24r, 25r, 26r) Federico Guglielmo Nicola Carlo di Hohenzollern (Federico III), imperatore di Germania e re di Prussia (1831-1888) (tre ritratti a stampa). — (ff. 27r, 28r, 29r) Federico Guglielmo di Hohenzollern (Guglielmo II), imperatore di Germania e re di Prussia (1859-1941) (tre ritratti a stampa). — (f. 30r) Ferdinando Carlo Maria di Borbone, re delle Due Sicilie (1810-1859) (ritratto a stampa) — (f. 31r) Ferdinando II di Sassonia-Coburgo-Gotha, correggente del Portogallo e dell’Algarve (1819-1885) (ritratto a stampa). — (f. 32r) Francesco Giuseppe Carlo d’Asburgo-Lorena, imperatore dei Romani (Francesco II) ed imperatore d’Austria (Francesco I) (1768-1835) (ritratto a stampa da incisione). —

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

81

(f. 33r) Francesco Giuseppe I d’Asburgo-Lorena, imperatore d’Austria e re d’Ungheria (1830-1916) (ritratto a stampa). — (f. 34r) Francesco II di Borbone, battezzato Francesco d’Assisi Maria Leopoldo, re delle Due Sicilie (1836-1894) (ritratto a stampa). — (f. 35r) Guglielmo III d’Orange-Nassau, re dei Paesi Bassi (1817-1890) (ritratto a stampa). — (f. 36r) Gustavo Gustavsson di Vasa, principe ereditario di Svezia (1799-1877) (ritratto a stampa). — (f. 37r) Isabella di Trástamara (Isabella I di Castiglia detta la Cattolica), regina di Castiglia (14511504) (ritratto a stampa). — (f. 38r) Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Gotha, re del Belgio (1835-1909) (ritratto a stampa). — (f. 39r) Luigi XVI di Borbone, re di Francia (1754-1793) (ritratto a stampa). — (f. 40r) Luigi XVIII di Borbone, re di Francia (1755-1824) (riproduzione a stampa da dipinto). — (ff. 41r, 42r, 43r) Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia, regina d’Italia (1851-1926) (tre ritratti a stampa). — (ff. 44r, 45r) Maria Elisabetta di Savoia, duchessa di Genova, nata duchessa di Sassonia (1830-1912) (due ritratti a stampa). — (f. 46r) Maria Letizia di Savoia, duchessa d’Aosta, nata Bonaparte (1866-1926) (ritratto a stampa). — (ff. 47r, 48r) Maria Pia di Savoia, regina madre del Portogallo (18491911) (due ritratti a stampa). — (f. 49r) Maria Vittoria Carlotta Enrichetta di Savoia, duchessa d’Aosta e regina di Spagna, nata dal Pozzo della Cisterna (18461876) (ritratto a stampa). — (ff. 50r, 51r, 52r) Menelik II, imperatore di Abissinia (1844-1913) (due ritratti a stampa; f. 52r: ritratto a stampa della moglie di Menelik, l’imperatrice di Abissinia Taitù). — (f. 53r) Natalija Obrenoviò, moglie di Milan Obrenoviò IV, re della Serbia dal 1882 al 1889 (ritratto a stampa). — (f. 54r) Nicola I Petroviò-Njegoš, principe e re del Montenegro (1841-1921) (ritratto a stampa). — (f. 55r) Louis Philippe Albert d’Orléans, conte di Parigi (1838-1894) (ritratto a stampa). — (f. 56r) Louis Philippe Robert d’Orléans, duca d’Orléans (1869-1926) (ritratto a stampa). — (f. 57r) Ferdinand Philippe Marie d’Orléans, duca d’Alençon (1844-1910) (ritratto a stampa). — (f. 58r) Henri Eugène Philippe Louis d’Orléans, duca d’Aumale (1822-1897) (ritratto a stampa). — (f. 59r) Robert Philippe Eugène Louis d’Orléans, duca di Chartres (1840-1910) (ritratto a stampa). — (f. 60r) François Ferdinand d’Orléans, principe di Joinville (18181900) (ritratto a stampa). — (ff. 61r, 62r) Antoine Marie Philippe d’Orléans, duca di Montpensier (1824-1890) (due ritratti a stampa). — (f. 63r) Louis Charles Philippe d’Orléans, duca di Nemours (1814-1896) (ritratto a stampa). — (f. 64r) Pierre Philippe Jean Marie d’Orléans, duca di Penthièvre (1845-1919) (ritratto a stampa). — (f. 65r) Oscar Fredrik II, re di Svezia e Norvegia (1829-1907) (ritratto a stampa). — (f. 66r) Pietro II di Braganza e d’Asburgo, imperatore del Brasile (1825-1891), e Maria Teresa Cristina di Borbone-Due Sicilie, imperatrice del Brasile (1822-1889) (due ritratti a stampa). — (ff. 67r, 68r) Rodolfo d’Asburgo e Lorena, principe ereditario d’Austria (1858-1889) e Stéphanie Clotilde Louise Herminie Marie Charlotte de Saxe-Cobourg e Gotha, arciduchessa d’Austria e vedova del principe Rodolfo (1864-1945) (due ritratti a stampa). — (f. 69r) Francesco di Württemberg, conte di Teck (1837-1900) e sua moglie Maria Adelaide di Cambridge duchessa di Teck (1833-1897) (ritratto a stampa). — (ff. 70r, 71r) Tommaso Alberto Vittorio di Savoia-Genova, duca di Genova (1854-1931) e sua moglie Isabella nata Wittelsbach di Baviera, duchessa di Genova (1863-1924) (due ritratti a

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

82

M . BUONOCORE

stampa). — (ff. 72r, 73r) Umberto I di Savoia, re d’Italia (1844-1900) (due ritratti a stampa). — (f. 74r) Edmond François Valentin About (1828-1885) (ritratto a stampa). — (f. 75r) Tommaso Agudio (1827-1893) (ritratto a stampa). — (f. 76r) Vittorio Alfieri (1749-1803) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 77r) Dante Alighieri (1265-1321) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 78r) Ernesto Balbo Bertone di Sambuy (1837-1909) (ritratto a stampa). — (f. 79r) Eufemia AdlersfeldBallestrem di Castellengo (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 80r) Pierre Jean Beckx, S.I. (1795-1892) (ritratto a stampa). — (f. 81r) Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, conte di Cavour (1810-1861) (ritratto a stampa). — (f. 82r) Agostino Bertani (1812-1886) (ritratto a stampa). — (f. 83r) Giuseppe Biancheri (1821-1908) (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 84r) Nikolaus Heinrich Ferdinand Herbert von Bismarck (1849-1904) (ritratto a stampa). — (f. 85r) Otto Eduard Leopold von Bismarck-Schönhausen (1815-1898) (ritratto a stampa). — (f. 86r) Giuseppe Brentano (1862-1889) (ritratto da L’Illustrazione popolare). — (f. 87r) Benedetto Brin (1833-1898) (ritratto a stampa). — (f. 88r) Maxime du Camp (1822-1894) (notizie bibliografiche a stampa). — (f. 89r) Federico Campanella (1804-1884) (ritratto a stampa). — (f. 90r) Athanase de Charette de la Contrie (1832-1911) (ritratto a stampa). — (f. 91r) Emile Chauveau, S.I. (1825-1883) (ritratto a stampa). — (f. 92r) Antonio Cecchi (1849-1896) (ritratto a stampa). — (f. 93r) Desiderato Chiaves (1825-1895) (ritratto a stampa). — (f. 94r) Stephen Grover Cleveland, presidente degli Stati Uniti d’America (1837-1908) (ritratto a stampa). — (ff. 95r, 96r) Giovanni Codronchi (1841-1907) (due ritratti a stampa). — (ff. 97r, 98r) Cristoforo Colombo (Cristóbal Colón) (1451-1506) (due ritratti a stampa). — (f. 99r) Michele Coppino (1822-1901) (ritratto a stampa). — (f. 100r) Francesco Saverio De Sanctis (1817-1883) (ritratto a stampa). — (f. 101r) Carlo Felice Nicolis di Robilant (18261888) (ritratto a stampa). — (ff. 102r-104v) Ufficiali italiani morti a Dogali il 26 gennaio 1887 (ritratti e stampe da L’Illustrazione popolare). — (f. 105r) AugusteAlexandre Ducrot (1817-1882) (ritratto a stampa). — (f. 106r) Giacomo Durando (1807-1894) (ritratto a stampa). — (f. 107r) Nicola Fabrizi (1804-1885) (ritratto a stampa). — (f. 108r) F.I. Fargus (Hugh Conway) (1847-1885) (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 109r) Nicolò Ferracciu (1815-1892) (ritratto a stampa). — (f. 110r) Charles Louis de Saulces de Freycinet (1828-1923) (ritratto a stampa). — (f. 111r) Jacopo (Giambattista) Giuliani (1818-1884) (ritratto a stampa). — (f. 112r) Giuseppe Maria Giulietti (1847-1881) (ritratto a stampa). — (f. 113r) Carlo Genè (1836-1890) (ritratto a stampa). — (f. 114r) Romolo Gessi (1831-1881) (ritratto a stampa). — (f. 115r) Charles Gordon (Gordon Pacha) (1833-1885) (ritratto a stampa). — (f. 116r) Ulysses Simpson Grant, presidente degli Stati Uniti d’America (1822-1885) (ritratto a stampa). — (f. 117r) Bernardino Grimaldi (18391897) (ritratto e stampa). — (f. 118r) Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873) (ritratto a stampa). — (f. 119r) Victor-Marie Hugo (1802-1885) (ritratto a stampa). — (f. 120r) Miguel Ángel Juárez Celman, presidente della Repubblica Argentina (1844-1909) (ritratto a stampa). — (f. 121r) Nikolay Vasilyevich Baron von Kaulbars (n. 1844) (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 122r) Colonel Leperche (ritratto a stampa). — (f. 123r) Loeb Baruch (Ludwig Boerne) (1786-183) (ritratto a stampa). — (f. 124r) Andrea Maffei (1798-1885) (ritratto a stampa). — (f. 125r) Te-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

83

renzio Mamiani della Rovere e di S. Angelo (1779-1885) (ritratto a stampa). — (f. 126r) Jules Malou (1800-1886) (ritratto a stampa). — (f. 127r) Giuseppe Mantellini (1816-1885) (ritratto a stampa). — (f. 128r) Alessandro Manzoni (17851873) (ritratto a stampa). — (f. 129r) Luigi Manzotti (1835-1905) (ritratto a stampa). — (f. 130r) Romualdo Giovanni Marenco (1841-1907) (ritratto a stampa). Raccolta Patetta. Daugnon 47 (ff. 1-115). Ritratti di personaggi (litografie, stampe, disegni, fotografie, ritagli di giornali). (f. 1r) Arsenio Martínez de Campos (1831-1900) (ritratto a stampa). — (f. 2r) Gustavo Mazè de la Roche (1824-1886) (ritratto a stampa). — (f. 3r) Stefano Merlatti (ritratto a stampa). — (f. 4r) Giacomo Messedaglia (1846-1893) (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 5r) Carlo Michelini (ritratto a stampa). — (f. 6r) Giannina Milli (1825-1888) (ritratto a stampa). — (f. 7r) Marco Minghetti (1818-1886) (ritratto a stampa). — (f. 8r) Nils Otto Gustaf Nordenskjöld (1869-1928) (ritratto a stampa). — (f. 9r) Giovanni Pantaleo (1832-1879) (ritratto a stampa). — (f. 10r) Guglielmo Pepe (1783-1855) (ritratto a stampa). — (f. 11r) Adolfo Ludovico Alberto Perraud, vescovo d’Autun († 1906) (ritratto a stampa). — (f. 12r) Enrico Pessina (1828-1916) (ritratto a stampa). — (f. 13r) Federico Piano (ritratto a stampa). — (f. 14r) Giuseppe Pietriboni (ritratto a stampa). — (f. 15r) Silvia Fantechi Pietriboni (ritratto a stampa). — (f. 16r) Gian Pietro Porro (1813-1885) (ritratto a stampa). — (f. 17r) Giovanni Prati (1814-1884) (ritratto da ritaglio di giornale). — (ff. 18r, 19r) Antonio Ranieri (1806-1888) (due ritratti da ritagli di giornale). — (f. 20r) Gioacchino Rossini (1792-1868) (ritratto a stampa). — (f. 21r) Augusto Salimbeni (1845-1895) (ritratto a stampa). — (f. 22r) Robert Arthur Talbot Gascoyne-Cecil, terzo marchese di Salisbury (1830-1903) (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 23r) Quintino Sella (1827-1884) (ritratto a stampa). — (f. 24r) Francisco Serrano y Domínguez, duca della Torre, presidente della Prima Repubblica Spagnola (1810-1885) (ritratto a stampa). — (f. 25r) Henry Morton Stanley (nato John Rowlands) (1841-1904) (ritratto a stampa). — (f. 26r) Dorothy Tennant Stanley (ritratto a stampa). — (f. 27r) Succi (ritratto a stampa). — (f. 28r) Diego Tajani (1827-1921) (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 29r) Alessandrina Tinne (ritratto a stampa). — (f. 30r) Alessandro Raffaele Torlonia, principe del Fucino (1800-1886) (ritratto a stampa) — (f. 31r) Giuseppe Verdi (1813-1901) (ritratto a stampa). — (f. 32r) Giovanni Verga (1840-1922) (ritratto a stampa). — (f. 33r) Louis Veuillot (1813-1883) (ritratto a stampa). — (f. 34r) Tommaso Villa (18321915) (ritratto a stampa). — (f. 35r) Emilio Visconti Venosta (1829-1914) (ritratto a stampa). — (f. 36r) Carlo Zavagli (ritratto a stampa). — (f. 37r) Francesco Algarotti (1712-1765) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 38r) Jacopo Francesco Arpino (ritratto a stampa da incisione). — (f. 39r) Anna Bolena (1501/1507-1536) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 40r) Louis Auguste Victor de Ghaisne conte di Bourmont (1773-1846) (ritratto a stampa da incisione). — (ff. 41r, 42r) Antonio Canova (1757-1822) (due ritratti a stampa da incisioni). — (f. 43r) Carlo Gastone della Torre di Rezzonico (1742-1796) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 44r) Jean Étienne Vachier detto Championnet (1762-1800) (ritratto a stampa). — (f. 45r) Luisa Cognetti (ritratto di disegno da incisione). — (f. 46r) Teresa Casati Confalonieri (1787-1830) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 47r) Giuseppe Be-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

84

M . BUONOCORE

nedetto Augusto Giovanni Antonio Michele Adamo II d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero (1741-1790) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 48r) Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 49r) Carlo Goldoni (1707-1793) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 50r) Francesco Guicciardini (1483-1540) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 51r) Maximilianus Fridericus von Königsegg-Rottenfels († 1801) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 52r) François Tristan du Souliers alias l’Hermite (1601-1656) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 53r) Niccolò Machiavelli (1469-1527) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 54r) Samuele Medoro (1788-1855) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 55r) Enrico Panzacchi (1840-1904) (ritratto a stampa). — (f. 56r) Jules de Polignac (1780-1847) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 57r) François de Salignac de La Mothe-Fénelon, arcivescovo di Cambrai (1651-1715) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 58r) Carlo Scapin (n. 1786) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 59r) F.E. Trois, medico veneziano (ritratto a stampa da incisione). — (f. 60r) Émile Zola (1840-1902) (cromolitografia su cartolina postale con la seguente citazione: La vérité est en marche, et rien ne l’arrêtera!). — (f. 61r) Michele Amari (1806-1889) (ritratto a stampa). — (f. 62r) Giulio Andrassy († 1890) (ritratto a stampa). — (f. 63r) Edoardo Arbib (1840-1906) (ritratto a stampa). — (f. 64r) Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907) (ritratto a stampa). — (f. 65r) Guillaume Victor Émile Augier (1820-1889) (ritratto a stampa). — (f. 66r) Alfredo Baccarini (18261890) (ritratto da ritaglio di giornale). — (ff. 67r, 68r) Oreste Baratieri (1841-1901) (due ritratti a stampa di cui il secondo da ritaglio del giornale L’Illustrazione Popolare del 18 marzo 1894). — (f. 69r) Giulio Belinzaghi (1848-1892) (ritratto a stampa). — (f. 70r) Ettore Bertolè Viale (1829-1892) (ritratto a stampa). — (f. 71r) Nicomede Bianchi (1818-1886) (ritratto a stampa). — (f. 72r) Nino Bixio (18211873) (ritratto a stampa). — (f. 73r) Giovanni Bosco (1815-1888) (ritratto a stampa). — (f. 74r) Giovanni Battista Bottero (1822-1897) (ritratto a stampa). — (f. 75r) Georges Boulanger (1837-1891) (ritratto a stampa). — (f. 76r) famiglia Cairoli (sei ritratti a stampa di Adelaide Bono Cairoli e dei suoi cinque figli Benedetto [1825-1889], Ernesto [1832-1859], Luigi [1838-1860], Enrico [18401867], Giovanni [1842-1869]). — (f. 77r) Andrea Cappellazzi, prelato domestico di Sua Santità († 1912) (ritratto a stampa). — (f. 78r) Luigi Capranica (1821-1891) (ritratto a stampa). — (f. 79r) Giulio Carcano (1812-1884) (ritatto a stampa). — (f. 80r) Ambrogio Carnelli (ritratto a stampa). — (f. 81r) Marie François Sadi Carnot (1837-1894) (ritratto a stampa). — (f. 82r) Gabrio Casati (1798-1893) (ritratto a stampa). — (ff. 83r, 84r) Carlotta Corday (1768-1793) (due ritratti a stampa). — (ff. 85r, 86r) Francesco Crispi (1818-1901) (due ritratti a stampa di cui il primo da ritaglio di giornale). — (f. 87r) Georges Jacques Danton (1759-1794) (ritratto a stampa). — (f. 88r) Massimo d’Azeglio Taparelli (1798-1862) (ritratto a stampa). — (ff. 89r, 90r) Edmondo De Amicis (1846-1908) (due ritratti a stampa). — (f. 91r) Carlo De Bertolini (ritratto a stampa). — (f. 92r) Ercole Dembowski (1812-1881) (ritratto a stampa). — (f. 93r) Denis Diderot (1713-1784) (riproduzione a stampa del monumento di Parigi). — (f. 94r) Gustavo Fara (1859-1936) (ritratto a stampa). — (ff. 95r, 96r) Vincenzo Fardella di Torrearsa (1808-1889) (due ritratti a stampa). — (f. 97r) Giuseppe Iacopo Ferrazzi (1813-1887) (ritratto a stampa). —

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

85

(f. 98r) Gaspare Finali (1829-1914) (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 99r) Camillo Finocchiaro Aprile (1851-1916) (ritratto a stampa). — (f. 100r) Francesco Flores d’Arcais (1830-1890) (ritratto a stampa). — (f. 101r) Manuel Deodoro da Fonseca, presidente della Repubblica del Brasile (1827-1892) (ritratto a stampa). — (f. 102r) Alessandro Fortis (1841-1909) (ritratto a stampa). — (f. 103r) Arnaldo Fusinato (1817-1888) (ritratto a stampa). — (f. 104r) Antonio Gandolfi (18351902) (ritratto a stampa). — (f. 105r) Emanuele Giaracà (1825-1881) (ritratto a stampa). — (f. 106r) Giovanni Giolitti (1842-1928) (ritratto a stampa). — (f. 107r) William Ewart Gladstone (1809-1898) (ritratto a stampa). — (f. 108r) Karl Goldmark (1830-1915) (ritratto a stampa). — (f. 109r) Giuseppe Grazioli / Graziolli (1808-1891) (ritratto a stampa). — (f. 110r) Adolphus Washington Greely (1844— 1935) (ritratto a stampa). — (f. 111r) Alessandro Guiccioli (1843-1922) (ritratto a stampa). — (f. 112r) Paolo Heyse (1830-1914) (ritratto a stampa). — (f. 113r) Augusta Holmés (1847-1903) (ritratto a stampa). — (f. 114r) Heinrich Hermann Robert Koch (1843-1910) (ritratto a stampa). — (f. 115r) Lajos Kossuth (1802-1894) (ritratto a stampa). Raccolta Patetta. Daugnon 48 (ff. 1-90). Ritratti di personaggi (litografie, stampe, disegni, fotografie, ritagli di giornali, ricavi su seta). (f. 1r) Giuseppe Lafarina (1815-1863) (ritratto a stampa). — (f. 2r) CharlesMartial Allemand-Lavigerie, cardinale (1825-1892) (ritratto da ritaglio di giornale). — (f. 3r) Antonio Lazzati (ritratto a stampa). — (f. 4r) Agostino Magliani (18241891) (ritratto a stampa). — (f. 5r) Giacomo Malvano (1841-1922) (ritratto a stampa). — (f. 6r) Pasquale Stanislao Mancini (1817-1888) (ritratto a stampa). — (f. 7r) Jean-Paul Marat (1743-1793) (ritratto a stampa). — (f. 8r) Giuseppe Martucci (1856-1909) (ritratto a stampa). — (f. 9r) Pietro Mascagni (1863-1945) (ritratto a stampa). — (f. 10r) Antonio Santi Giuseppe Meucci (1808-1889) (ritratto a stampa). — (f. 11r) Agostino da Montefeltro al secolo Luigi Vicini (1839-1921) (ritratto a stampa). — (f. 12r) Enrico Costantino Morin (1841-1910) (ritratto a stampa). — (f. 13r) Antonio Mosto (1824-1890) (ritratto a stampa). — (f. 14r) Baldassarre Orero (n. 1841) (ritratto a stampa). — (f. 15r) Giovanni Salvatore di Toscana poi Giovanni Orth, ex arciduca d’Austria (1852-1890 (ritratto a stampa). — (f. 16r) Emilio Pallavicini di Priola (1823-1901) (ritratto a stampa). — (f. 17r) Raffaele Pasi (1819-1890) (ritratto a stampa). — (f. 18r) Gioacchino Vincenzo Raffaele Luigi Pecci, papa Leone XIII (1810-1903) (ritratto a stampa). — (f. 19r) Giuseppe Pecci, cardinale-diacono di Sant’Agata dei Goti (1807-1890) (ritratto a stampa). — (f. 20r) Carlos Enrique José Pellegrini Bevans, presidente della Repubblica Argentina (1846-1906) (ritratto a stampa). — (f. 21r) Costantino Perazzi (1832-1896) (ritratto a stampa). — (f. 22r) Jean Paul Pierre Casimir-Périer, presidente della Repubblica di Francia (1847-1907) (ritratto a stampa). — (f. 23r) Agostino Petitti Baglioni conte di Roreto (ritratto a stampa). — (f. 24r) Ferdinando Petruccelli della Gattina (1815-1890) (ritratto a stampa). — (f. 25r) Giuseppe Salvatore Pianell (1818-1892) (ritratto a stampa). — (f. 26r) Vincenzo Piccolo-Cupani (18351905) (ritratto a stampa). — (f. 27r) Józef Antoni Poniatowski, principe di Polonia e del Sacro Romano Impero (1763-1813) (ritratto a stampa). — (f. 28r) Mariano Rampolla del Tindaro, cardinale segretario di Stato (1843-1913) (ritratto a

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

86

M . BUONOCORE

stampa). — (f. 29r) Gioacchino Respini (1836-1899) (ritratto a stampa). — (f. 30r) Giuseppe Revere (1812-1889) (ritratto a stampa). — (f. 31r) Alessandro Riberi (1794-1861) (litografia). — (f. 32r) Onorato Gabriele Riquetti di Marabeau (17491791) (ritratto a stampa). — (f. 33r) Luigi Robecchi Bricchetti (1855-1926) (ritratto a stampa). — (f. 34r) Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre (1758-1794) (ritratto a stampa). — (f. 35r) Jean Marie Roland de la Platière (173493) con Marie-Jeanne Roland de la Platière, nata Manon Philipon (1754-1793) (ritratto a stampa). — (f. 36r) Lauro Rossi (1810-1885) (ritratto a stampa). — (f. 37r) Rubiolo, capitano per gli affari interni della Colonia eritrea (ritratto a stampa). — (f. 38r) Achille Sacchi (1830-1890) (ritratto a stampa). — (f. 39r) Aurelio Saffi (1819-1890) (due ritratti da ritaglio di giornale). — (f. 40r) Giuseppe Saracco (1821-1907) (ritratto a stampa). — (f. 41r) Tancredi Savoiroux, liberato dalla prigionia di Ras Alula (ritratto a stampa). — (f. 42r) Placido Maria Schiaffino, cardinale bibliotecario di S.R.C. (1829-1889) (ritratto a stampa). — (f. 43r) Giovanni Virginio Schiaparelli (1835-1910) (ritratto a stampa). — (f. 44r) Arnold Siemens (1853-1918) (ritratto a stampa). — (f. 45r) Antonio Stoppani (1824-1891) (ritratto a stampa). — (ff. 46r, 47r) Ambroise Tardieu (1840-1895) (due ritratti a stampa). — (f. 48r) Beatrice Lascari Tenda (1372-1418) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 49r) Melchiorre Voli, senatore del Regno d’Italia (1842-1894) (ritratto a stampa). — (f. 50r) Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Volta (17451827) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 51r) Wilhelm Richard Wagner (18131883) (due ritratti a stampa). — (ff. 52r, 53r) Jules César Blancard (n. 1830) (ritratto su biglietto del 1886 e fotografia del 1885). — (f. 54r) Eugenio Brezzi (fotografia). — (f. 55r) Cesare Cantù (1804-1895) (fotografia). — (f. 56r) Constant Coquelin (1841-1909) (ritratto da ritaglio di fotografia). — (f. 57r) Giovanni Battista di Crollalanza (1819-1892) (fotografia). — (f. 58r) Goffredo di Crollalanza (1855-1905) (fotografia). — (f. 59r) Arcibaldo Luigi Douglas (fotografia). — (f. 60r) Alexandre Gustave Eiffel (1832-1923) (fotografia). — (f. 61r) Giovanni Eroli (18131904) (fotografia). — (ff. 62r, 63r, 64r, 65r) Francesco Foucault di Daugnon (18361920) (quattro fotografie) [Tav. XI]. — (f. 66r) Giuseppe Garibaldi (1807-1882) (fotografia). — (f. 67r) Abraham Lincoln, presidente degli Stati Uniti d’America (1809-1865) (ricavo su seta). — (f. 68r) Helena Koltsova-Massalskaya, nata Ghica / Gjika (1828-1888) (ritratto a stampa da incisione). — (f. 69r) Francesco Pasta (1839-1905) (fotografia). — (f. 70r) Bianca Primerano (fotografia). — (f. 71r) Carlo Primerano (fotografia). — (f. 72r) Ida Primerano (fotografia). — (f. 73r) Lucrezia Primerano (fotografia). — (ff. 74r, 75r) Domenico Primerano, capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano negli anni 1893 al 1896 (fotografia e ritratto dal frontespizio de L’Illustrazione Popolare del 17 dicembre 1893). — (f. 76r) Cesare Francesco Ricotti Magnani (1822-1917) (fotografia). — (f. 77r) Carlo Righetti, detto Cletto Arrighi (1828-1906) (fotografia). — (f. 78r) Pablo Martín Melitón de Sarasate y Nevascués (1844-1908) (riproduzione fotografica). — (ff. 79r, 80r, 81r) Ortensia Caterina Schneider (tre fotografie). — (f. 82r) Antonio Petito alias Totonno ‘o pazzo (1822-1876) e la Campagnia del Teatro San Carlino nel 1862 (fotografia di gruppo). — (f. 83r) Geronimo Testa (fotografia). — (f. 84r) Maria Anna Carolina Pia di Savoia, imperatrice d’Austria (1803-1884) (fotografia) —

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

87

(f. 85r) Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso II di Savoia, re d’Italia (1820-1878) (fotografia). — (86r) Filiberto I di Savoia detto il Cacciatore, duca di Savoia (1465-1482) (stampa). — (f. 87r) Nicola Pellati († 1907) (stampa). — (f. 88r) Alessandro Portis (1853-1931) (stampa). — (f. 89r) Giovanni Battista Nicolucci detto Pigna (1530-1575) (stampa). — (f. 90r) Giancarlo Passeroni (1713-1803) (stampa). Raccolta Patetta. Daugnon 49 (ff. 1-526; + 20a). Notizie storiche su famiglie. Corrispondenze. (ff. 1-14) S. ALLOCCHIO, In memoria del Conte Francesco Sforza Benvenuti. Discorso (tenuto in Crema il 26 Aprile 1891), Crema, Tipografia del Commercio di Ferrè Francesco, 1891. — (ff. 15r-16v) lettera di Charles Amat, indirizzata da Parigi il 27 novembre 1896 a Francesco Foucault di Daugnon (sul f. 16v appunto di Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 17r-40v) Claude Balalud de Saint Jean (ff. 18r-22v: copia del certificato di autenticità delle insegne gentilizie; ff. 23r-32v: cinque lettere di Claude Balalud de Saint Jean indirizzate a Francesco Foucault di Daugnon, in data 4 luglio 1882 da Perpignan [ff. 23r-24v], 12 luglio 1882 da Perpignan [ff. 25r-26v], 15 agosto 1884 da Perpignan [f. 27rv], 24 agosto 1884 da Banyuls-sur-Mer [ff. 29r-30v], 7 novembre 1884 da Banyuls-sur-Mer [ff. 31r-32v]; ff. 33r-38v: quattro minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate al conte Claude Balalud de Saint Jean da Milano in data 7 luglio 1882 [ff. 33r-34v], 19 luglio 1882 [f. 35rv], 9 agosto 1882 [f. 36r], 20 aprile 1884 [ff. 37r-38r]; f. 39: circolare a stampa della Direzione Generale della Raccolta Daugnon relativa alla trasformazione dell’Associazione in Collegio Internazionale, Milano, 13 settembre 1877). — (ff. 41r-71v) Hugo de Balthazar (ff. 42r-54v: tre lettere di Hugo de Balthazar — con un telegramma — e relativa traduzione in italiano indirizzate a Francesco Foucault di Daugnon in data 1 maggio 1885 da Vienna [ff. 42r-44r], 9 maggio 1885 da Vienna [f. 47rv], 28 maggio 1885 da Pardubitz [ff. 49r-50v, con minuta della risposta 7 giugno 1885 da Cracovia ai ff. 51r-52r]; ff. 55r-62v: tre lettere di Hugo de Balthazar indirizzate all’Archivio Storico Gentilizio in data 4 agosto 1887 da Babakow [f. 55r-56v], senza data da Cracovia [ff. 57r-59r], 14 agosto 1887 da Cracovia [ff. 61r-62v]; f. 63r: lettera, in traduzione, di Cristiano Brücker inviata da Praga il 13 ottobre 1884 con richiesta di notizie sulla famiglia di Hugo de Balthazar; ff. 64r-68r: quattro minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate ad Hugo de Balthazar da Milano l’11 giugno 1885 [ff. 64-65v], 6 agosto 1887 [f. 66rv], 10 agosto 1887 [f. 67rv] e 20 agosto 1887 [f. 68rv]; ff. 69r-70v: due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate al Console della Confederazione Svizzera inviate da Milano il 26 luglio 1887 [f. 69rv] e l’1 agosto 1887 [f. 70rv]). — (ff. 72r-99v) Francesco Bonazzi di Sannicandro (ff. 72r-97v: dodici lettere e cinque cartoline postali di Francesco Bonazzi di Sannicandro indirizzate da Napoli a Francesco Foucault di Daugnon in data 3 marzo 1878 [ff. 72r-73v], 6 marzo 1878 [f. 74rv], 7 maggio 1879 [f. 76rv], 16 gennaio 1880 [f. 78rv], 5 aprile 1884 [f. 79rv], 1 giugno 1884 [ff. 81r-82r], 6 gennaio 1885 [f. 83rv], 15 aprile 188 [ff. 84r-85v], 1 luglio 1885 [f. 86rv], 20 febbraio 1886 [f. 88rv], 8 febbraio 1888 [f. 90rv], 23 maggio 1889 [ff. 91r-92v], 1 novembre 1889 [f. 93rv], 27 gennaio 1890 [f. 94rv], 2 febbraio

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

88

M . BUONOCORE

1890 [f. 95rv], 9 gennaio 1894 [f. 96rv], 16 gennaio 1894 [f. 97rv]; f. 98rv: biglietto da visita del barone Francesco Bonazzi di Sannicandro; f. 99r: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon per Francesco Bonazzi di Sannicandro, Milano, 5 maggio 1879). — (ff. 100r-124v) Edmond e Adrien Bonneau du Martray (ff. 101r-118v: nove lettere di Edmond Bonneau du Martray indirizzate da Versailles / Paris a Francesco Foucault di Daugnon in data 7 marzo 1881 [ff. 101r102r], 26 gennaio 1882 [ff. 103r-105v], 28 gennaio 1882 [f. 106r], 16 febbraio 1882 [ff. 107r-108r], 15 marzo 1882 [f. 109r], 20 aprile 1882 [f. 111r], 25 aprile 1882 [f. 113rv], 16 giugno 1882 [f. 115rv], 13 agosto 1882 [f. 117r]; ff. 119r-120v: lettera di Adrien Bonneau du Martray indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon da Parigi il 25 marzo 1882; ff. 121r, 122r, 123vv: distinte di pagamenti, Milano, 12 marzo — 19 aprile 1882). — (ff. 125r-126v) lettera di Clito Bonzi indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon da Crema in data 29 aprile 1892. — (ff. 127r-128v) partecipazione a stampa della morte del colonnello Antonio Cabini, avvenuta a Genova l’11 gennaio 1893, e delle esequie da celebrarsi a Crema nella Chiesa Parrocchiale di S. Giacomo. — (ff. 129r-154v) Pietro Rizieri Calcinardi (ff. 130r-143v: sette lettere di Pietro Rizieri Calcinardi indirizzate da Desenzano a Francesco Foucault di Daugnon in data 28 luglio 1877 [f. 131r], 4 dicembre 1877 [f. 132rv], 2 febbraio 1878 [f. 134r], 9 marzo 1878 [f. 136r], 28 giugno 1878 [f. 138r], 6 luglio 1878 [f. 140r], 26 luglio 1878 [f. 142r]; ff. 144r-152v: cinque minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Pietro Rizieri Calcinardi in data 7 dicembre 1877 [f. 144rv], 28 febbraio 1878 [f. 146r], 2 marzo 1878 [f. 147rv], 26 giugno 1878 [ff. 148r, 149rv], 30 giugno 1878 [ff. 151r, 153r]). — (ff. 155r-167v) cinque lettere e due cartoline postali di Baldassarre Capogrossi Guarna inviate da Roma a Francesco Foucault di Daugnon in data 2 febbraio 1885 [f. 155r], 6 agosto 1886 [f. 157r], 13 ottobre 1890 [f. 159r], 25 settembre 1893 [ff. 161r-162v, 163rv], 9 novembre 1893 [f. 164rv], 11 dicembre 1895 [f. 166rv], 4 gennaio 1897 [f. 167rv]). — (ff. 168-185) In memoria del compianto Benzoni Giovanni Battista morto il giorno 28 dicembre 1891, Crema, Tipografia Carlo Cazzamalli, 1892 (con Elogio funebre recitato dal sacerdote Andrea Cappellazzi nipote del defunto alle pp. 9-31 dello stampato = ff. 173r-184r). — (ff. 186r-187v) lettera di Antonio Cipollina indirizzata da Milano a Francesco Foucault di Daugnon in data 7 dicembre 1877. — (f. 188rv) cartolina postale della librairie ancienne Claudin indirizzata da Parigi a Francesco Foucault di Daugnon in data 8 novembre 1884. — (ff. 189r-215v) Consolati esteri a Milano: Austria e Svizzera (f. 190: copia di Circolare, Milano, 1884; f. 192r: lettera del viceconsole austro ungarico A. V. Crippa indirizzata da Milano a Francesco Foucault di Daugnon in data 3 luglio 1884; ff. 194r-203v: tre lettere e quattro biglietti del console austro ungarico a Milano Pietro Cozzi indirizzate a Francesco Foucault di Daugnon in data 24 marzo 1885 [ff. 194r-195r], 17 febbraio 1885 [f. 196r], 25 luglio 1885 [f. 198rv], 9 luglio 1885 [f. 200rv], 10 maggio 1887 [f. 201rv; senza data sono i biglietti ai ff. 202r-203v]: ff. 204r-209v: quattro minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate al console austro ungarico di Milano Pietro Cozzi in data 18 marzo 1885 [f. 204rv], 28 marzo 1885 [ff. 205r-206r], 9 luglio 1885 [ff. 207r-208r], 16 agosto 1883 [f. 209rv]; f. 210rv: lettera di Oscar Balthasar

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

89

indirizzata da Lucerna in data 21 luglio 1887 al console della Confederazione Svizzera a Milano Oscar Vauwillet; ff. 212r-214v: due lettere del console della Confederazione Svizzera a Milano Oscar Vauwillet indirizzate alla Direzione dell’Archivio Storico Gentilizio, in data 22 luglio 1887 [f. 212r] e 29 luglio 1887 [f. 214r]). — (ff. 216r-238v) Consoli di Francia e di Germania a Milano (ff. 217r-228v: sei lettere del console francese a Milano A. Charpentier indirizzate a Francesco Foucault di Daugnon in data 25 marzo 1885 [ff. 217r-218r], 28 aprile 1885 [f. 219rv], 21 dicembre 1885 [ff. 221r-222r], 19 gennaio 1886 [f. 223rv], 30 settembre 1888 [f. 225rv], 4 dicembre 1888 [f. 227r]; ff. 229r-230r: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata al console francese a Milano A. Charpentier, s.d.; f. 231rv: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata al console generale di Francia a Milano De La Porte in data 17 maggio 1883; f. 233r: lettera indirizzata dal Consolato di Francia di Milano all’Archivio Storico Gentilizio con richiesta di notizie sullo stemma della famiglia Focacci di Chiavari, 23 maggio 1892; f. 234rv: lettera del Consolato di Francia a Milano, firmata E. De Cartillon, indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon con richiesta di notizie su Palazzo Albani, 27 febbraio 1893; f. 236r: lettera di Peibel, segretario del Consolato di Germania a Milano, indirizzata alla Direzione Generale della Raccolta Daugnon, 5 giugno 1883). — (ff. 239r-247v) Gaspare Corti (ff. 240r-244v: due lettere e due biglietti di Gaspare Conti inviati a Francesco Foucault di Daugnon in data 8 febbraio 1886 [ff. 240r-241r, da Milano], 17 aprile 1886 [f. 242r, da Trescore Cremasco], 10 aprile 1889 [f. 244r, da Milano], 1 maggio 1889 [f. 245rv, da Trescore Cremasco]; f. 246r due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate a Gaspare Conti in data 13 aprile 1886). — (ff. 248r-249v) partecipazione a stampa del 19 aprile 1893 della morte di Pietro de Capitani d’Arzago avvenuta a Crema il 18 aprile 1893 e delle esequie da celebrarsi a Crema nella Cattedrale il 20 aprile. — (ff. 250r-334v) Della Beffa (f. 251r: lettera di Francesco Della Beffa indirizzata da Milano il 4 aprile 1889 a Francesco Foucault di Daugnon; ff. 253r-259v: quattro lettere di Francesco Della Beffa indirizzate da Milano a Francesco Foucault di Daugnon in data 12 aprile 1889 [ff. 253r, 254r], 30 novembe 1890 [f. 255r], 5 gennaio 1911 [ff. 256r-257v], 10 gennaio 1912 [f. 258rv]; ff. 260r-262v: due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Francesco Della Beffa in data 13 maggio 1889 [ff. 260r-261r] e 26 novembre 1890 [f. 252r]; ff. 263r-283v: notizie sulla famiglia Della Beffa di mano di Francesco Foucault di Daugnon; ff. 284r-310v: vari atti di nascita della famiglia Della Beffa; ff. 311r-318v: Alberi della Famiglia Della Beffa; ff. 319r-333v: sei lettere e due cartoline postali spedite da vari enti a Francesco Foucault di Daugnon con notizie sulla famiglia Della Beffa [f. 319r: Direzione degli Archivj di Stato in Milano, 11 maggio 1889, a firma di Cesare Cantù; f. 321rv: Civico Museo e Biblioteca di Venezia, 8 marzo 1890, a firma di Giovanni Battista di Vanni; f. 323r: Archivio di Stato di Venezia, 2 aprile 1890, a firma di Federico Stefani; ff. 325r-326v: Roma, 19 aprile 1890, a firma di Baldassarre Capogrossi Guarna; f. 327rv: La Haye, 5 maggio 1890, a firma di Johannes Baptist Rietstap; f. 329rv: Pavia, 29 novembre 1890, a firma di Giuseppe Colli; f. 330rv: Roma, Libreria Morgante, 25 marzo 1894, a firma di Giacomo Morgante;

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

90

M . BUONOCORE

ff. 331rv, 333rv: Milano, 15 gennaio 1895, a firma di C. Bianconi]). — (ff. 335r336v) lettera di d’Eckstein-Ehrnegg indirizzata da Saintes il 3 gennaio 1882 a Francesco Foucault di Daugnon. — (ff. 337r-384v) Victor d’Estenburgh di Camposelice (ff. 339r-351v: sette lettere di Victor d’Estenburgh di Camposelice indirizzate da Parigi a Francesco Foucault di Daugnon in data 10 marzo 1880 [f. 339r], 5 luglio 1880 [f. 341r], 29 ottobre 1880 [ff. 342r, 343v], 14 febbraio 1881 [344r], 21 gennaio 1882 [f. 346r], 19 febbraio 1882 [f. 348r], s.d. [ff. 351r-352v]; ff. 352r360v: sei minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon inviate da Milano a Victor d’Estenburgh di Camposelice in data 9 gennaio 1880 [f. 352rv], 30 giugno 1880 [f. 354r], 15 gennaio 1882 [f. 355rv], 27 gennaio 1882 [f. 357r], 7 febbraio 1882 [ff. 358r-359v], 21 novembre 1882 [f. 360rv]; ff. 361r-364v: due distinte di spese in data Milano, 13 dicembre 1880 e 27 gennaio 1882; ff. 365r-366v: lettera di Benjamin Leroux indirizzata da Parigi a Francesco Foucault di Daugnon in data 10 agosto 1881; f. 367rv: biglietto da visita del barone Antonio Lanzirotti indirizzato a Francesco Foucault di Daugnon in data 15 gennaio 1882; ff. 368r374v: sette ricevute postali; ff. 376r-383v: tre minute di certificati di autenticità indirizzati da Francesco Foucault di Daugnon a Victor d’Estenburgh di Camposelice in data Milano 29 agosto 1880 [f. 376rv], 29 agosto — 3 settembre 1880 [ff. 378r-379v], 3 gennaio 1882 [f. 382r]). — (ff. 385-394) F. F. DEI DAUGNON, La vera arma della città di Crema ed il sigillo di Giovanni Paleologo Marchese di Monferrato. Relazione storico-araldica con l’illustrazione di un documento inedito del 1450 e con tre incisioni, Fermo, presso la Direzione del Giornale Araldico, 1874. — (ff. 395r-438v) Gagliardi (ff. 395r-401v: notizie sulla famiglia Gagliardi, manoscritto di Francesco Foucault di Daugnon; ff. 403r-438v: C. PADIGLIONE, Famiglia Gagliardi, in Giornale Araldico-Genealogico-Diplomatico compilato da una Società di araldisti e genealogisti e diretto dal Cav. G. B. di Crollalanza, a. II, n. 6, dicembre 1874, Pisa 1874, pp. 175-179 [= ff. 403r-405r, 421r-423r], bozze di stampa). — (ff. 439r-459v) Francesco Guarnotta d’Espinosa (ff. 440r-453v: sette lettere di Francesco Guarnotta d’Espinosa inviate a Francesco Foucault di Daugnon in data 2 giugno 1886 [f. 440r, da Napoli], 22 giugno 1886 [ff. 442r-443r, da Napoli], 12 agosto 1886 [f. 444r, da Napoli], 12 febbraio 1887 [f. 446rv, da Napoli], 12 luglio 1887 [f. 448rv, da Castelletto sopra Ticino — Sesto Calende], 18 luglio 1887 [f. 450rv, da Castelletto sopra Ticino — Sesto Calende], 25 giugno 1889 [f. 452rv, da Napoli]; f. 454r: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon inviata da Milano a Francesco Guarnotta d’Espinosa in data 4 giugno 1887; ff. 455r-458v: distinte di spese in data Milano 1 dicembre 1886 [f. 455rv], 10 maggio 1886 [f. 456r], 17 agosto 1887 [f. 457rv]). — (ff. 460r-491v) Federico Guscetti (ff. 461r-464r: Navigazione fluviale a vapore interna ossia Utilizzazione dei corsi d’acqua del regno d’Italia. Progetto dell’Ing. Federico Guscetti, relazione manoscritta dell’ing. F. Rigamonti, datata Milano, 2 aprile 1883; ff. 465r-466r: lettera di Francesco Della Beffa ed Osvaldo Vitali indirizzata al Presidente del Collegio Internazionale di Scienze, Lettere, Arti, Industria e Commercio, s.d.; ff. 467-488: F. GUSCETTI, Navigazione fluviale a vapore interna ossia Utilizzazione dei corsi d’acqua del regno d’Italia dal Progetto dell’Ing. Federico Guscetti corredato da tabelle, disegni e da una carta idrografica, Milano, Cartoleria Maglia di Canobbio e

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

91

Vanzati con Stabilimento Tipo-Litografico, 1882; f. 489r; disegno di Piroscafo rimorchiando un treno in ascesa e Piroscafo col Treno di barche in discesa; f. 490r: Carta dei fiumi navigabili e navigati dal Piroscafo rimorchiatore Annie Guscetti dell’Ing.re Federico Guscetti comprendente anche i fiumi e canali francesi navigati col detto piroscafo). — (ff. 492r-500v) Gertrude Clarke Nuttall (ff. 494r-499v: tre lettere di Gertrude Clarke Nuttall inviate a Francesco Foucault di Daugnon in data 3 aprile 1889 [ff. 494r, 495r da Dresden], 14 aprile 1889 [ff. 496r, 497r, da Dresden], 27 maggio 1889 [ff. 498r, 499r da Göttingen]). — (ff. 501r-504v) Memoire de la maison Birague, ms. (“Memorie della famiglia Birago di Milano”). — (ff. 502r-512v) Vari Alberi Genealogici della famiglia Bolognetti, ms. e a stampa. — (ff. 513r-514v) lettera di Gaetano Majocchi, sindaco del Comune di Panvinio (Cremona), indirizzata in data 29 ottobre 1877 a Francesco Foucault di Daugnon, in merito allo stemma della città. — (ff. 515r-520v) notizie sulla famiglia Raggi di Genova, ms., da Copia levata da altra copia estratta dagli originali collocati fra i Fogliari Nobilitatis della già Repubblica di Genova, esistenti nei Regj Archivi di Corte. In data del 4. maggio 1819, ed autenticata dal Primo Segretario Negri. — (ff. 521r-526v) Genealogia di Casa d’Austria e Re di Portogallo ms. Raccolta Patetta. Daugnon 50 (ff. 1-642). Notizie storiche su famiglie. Corrispondenze. (ff. 1r-252v) Antonio Giovanni Lanzirotti di Sanaggia (ff. 132r-133r: cinquantanove lettere ed una cartolina postale di Antonio Giovanni Lanzirotti di Sanaggia indirizzate a Francesco Foucault di Daugnon dal 10 giugno 1879 al 29 maggio 1886 [1: f. 3rv, 10 giugno 1879, s.l.; 2: f. 5r, 12 luglio 1879, s.l.; 3: ff. 7r-9v, s.d., s.l.; 4: ff. 10r-11v, 20 luglio 1879, da Parigi; 5: ff. 12r-13v, 23 luglio 1879, da Parigi; 6: ff. 14r-15v, 25 luglio 1879, da Parigi; 7: ff. 16r-17v, 29 luglio 1879, da Parigi; 8: ff. 18r-19v, s.d., [da Parigi]; 9: ff. 20r-22v, s.d., [da Parigi]; 10: ff. 23r25v, 30 luglio 1879, da Parigi; 11 f. 26r, 31 luglio 1879, da Parigi; 12: ff. 27r-28v, 1 agosto 1879, da Parigi; 13: ff. 29r-31v, s.d., da Ville-d’Avray; 14: ff. 32r-33v, 31 agosto 1879, da Ville-d’Avray; 15: ff. 34r-35r, 4 settembre 1879, da Ville-d’Avray; 16: ff. 36r-37v, 40rv, 10 settembre 1879, da Ville-d’Avray; 17: ff. 38r-39r, 16 settembre 1879, s.l.; 18: ff. 41r-42v, 4 ottobre 1879, da Parigi; 19: ff. 43r-44v, 4 ottobre 1879, da Parigi; 20: ff. 45r-46r, 12 ottobre 1879, [da Parigi]; 21: ff. 47r-48v, 12 ottobre 1879, da Parigi; 22: ff. 49r-50v, 20 ottobre 1879, da Parigi; 23: ff. 51r-52v, 14 ottobre 1879, [da Parigi]; 24: ff. 53r-54v + 128r-129v, 20 ottobre 1879, da Parigi; 25: ff. 55r-56v, 21 ottobre 1879, da Parigi; 26: ff. 57r-58v, s.d., [da Parigi]; 27: ff. 59r-60r, 24 ottobre 1879, da Parigi; 28: ff. 61r-62v, 24 ottobre 1879, da Parigi; 29: ff. 63r-64v, 31 ottobre 1879, [da Parigi]; 30: f. 65rv, 2 novembre 1879, da Parigi; 31: ff. 67r-68v, 130rv, 6 novembre 1879, da Parigi; 32: ff. 69r-70v, 7 novembre 1879, da Parigi; 33: ff. 71r-72v, 9 novembre 1879, da Parigi; 34: f. 73rv, s.d., [da Parigi]; 35: ff. 74r-75v, 14 novembre 1879, da Parigi; 36: ff. 76r-77v, 19 novembre 1879, [da Parigi]; 37: ff. 78r-79v, 19 novembre 1879, da Parigi; 38: ff. 80r-81v, 21 [novembre] 1879, [da Parigi]; 39: ff. 82r-83v, 21 novembre 1879, da Parigi; 40: ff. 84r-85v, 22 novembre 1879, da Parigi; 41: ff. 86r-87v + 126r-127v, 23 novembre 1879, da Parigi; 42: ff. 88r-89v, 26 novembre 1879, da Parigi; 43:

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

92

M . BUONOCORE

ff. 90r-91v, 29 novembre 1879, da Parigi; 44: ff. 92r-93r, 6 dicembre 1879, da Parigi; 45: ff. 94r-95v, 9 dicembre 1879, da Parigi; 46: ff. 96r-97v, 15 dicembre 1879, da Parigi; 47: ff. 98r-99v, 16 dicembre 1879, da Parigi; 48: ff. 100r-101v, 17 dicembre 1879, da Parigi; 49: ff. 102r-103v, 28 dicembre 1879, da Parigi; 50: ff. 104r-105v, 6 febbraio 1880, da Parigi; 51: ff. 106r-107v, 21 agosto 1880, da Parigi; 52: ff. 108r-109v, s.d., [da Parigi]; 53: f. 110rv, s.d., [da Parigi]; 54: ff. 111r-114v, s.d., [da Parigi]; 55: ff. 115r-117v, 11 maggio 1886, da Urbino; 56: f. 119rv, s.d., s.l.; 57: f. 121rv, s.d., s.l.; 58: ff. 122r-125r, s.d., s.l.; 59: f. 131rv, s.d., s.l.; f. 132rv, cartolina postale, 17 maggio 1886, s.l.]; f. 133rv: biglietto da visita; ff. 134r-137v: quattro telegrammi spediti nel 1879; ff. 138r-141v: due lettere inviate da Antonio Giovanni Lanzirotti di Sanaggia alla Direzione della Raccolta Daugnon. [f. 138rv, 4 giugno 1879, da Milano; f. 140rv, 14 luglio 1879, da Roma]; ff. 143r-152r: Memoria sulla famiglia Lanzirotti, ms.; ff. 154r-157v: copie di due certificati di autenticità; ff. 158r-174v: tre minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate [da Milano] ad Antonio Giovanni Lanzirotti in date 12 luglio 1879 [ff. 158r-172r], 8 febbraio 1880 [f. 173rv], 26 gennaio 1885 [f. 174r]; ff. 175r-177v: distinte di varie spese; ff. 178r-187v: dieci ricevute di raccomandate postali, Crema, 12 ottobre 1879 — Roma, 3 ottobre 1880; ff. 188r-196v: Collegio Internazionale di Scienze, Lettere a Arti. Seduta del 6 gennaio 1882, stampato; f. 197r: Elenco delle carte e documenti, ms.; ff. 199r-206v: Collegio Internazionale di Scienze, Lettere a Arti in Milano. Seduta del Consiglio Direttivo del giorno 6 aprile 1882 [copia conforme manoscritta, datata Milano, 10 giugno 1885]; f. 207rv: biglietto del Capo del Gabinetto del Gran Magistero Mauriziano indirizzato da Roma in data 3 luglio 1885 a Francesco Foucault di Daugnon; f. 208rv: lettera della Società Italiana degli Autori per la tutela della proprietà letteraria ed artistica indirizzata ad Antonio Giovanni Lanzirotti da Milano il 5 giugno 1885; ff. 210r-217r: Note illustrative pei due verbali e per gli allegati, ms.; f. 218rv: cartolina postale di Gilberto Porro Lambertenghi indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon da Milano in data 30 marzo 1866; ff. 219r-236v: nove lettere di Antonio Giovanni Lanzirotti di Sanaggia indirizzate a Francesco Foucault di Daugnon dal 14 gennaio 1880 al 19 gennaio 1882 [1: ff. 220r-221v, 14 gennaio 1880, da Parigi; 2: ff. 222r223v, s.d., [da Milano]; 3: ff. 224r-225v, 14 settembre 1881, [da Parigi]; 4: ff. 226r227v, 15 dicembre 1881, da Milano; 5: f. 228rv, 17 dicembre 1881, [da Milano]; 6: ff. 230r-231v, settembre 1881, [da Parigi]; 7: ff. 232r-233v, s.d., s.l.; 8: f. 234r, s.d., Parigi; 9: ff. 235r-236v, 28 gennaio 1882, [da Parigi]; queste lettere sono accompagnate dalla seguente nota di mano di Francesco Foucault di Daugnon: Si contengono varie carte comprovanti la mendacità del Lanzirotti sopra varie calunnie e delazioni da lui fatte. Queste carte si bruceranno quando si saprà che Lanzirotti è morto, poiché essendo egli un pazzo sarebbe sempre capace di accusare qualcuno; ff. 240r-242v: lettera di Luigi Della Beffa indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon da Milano in data 1 febbraio 1882; f. 243rv: copia di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata a Luigi Della Beffa da Crema il 2 febbraio 1882; f. 245rv: lettera di E. Cognan indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon da Parigi in data 3 luglio 1882; ff. 247r-248v: copia di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata ad Antonio Giovanni Lanzirotti di Sanaggia in

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

93

data 15 luglio 1882; f. 249rv: lettera di Antonio Giovanni Lanzirotti di Sanaggia indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon [da Parigi] in data 18 luglio 1882; f. 251rv: biglietto da visita di Antonio Giovanni Lanzirotti di Sanaggia indirizzato a Francesco Foucault di Daugnon, s.l., 1886). — (ff. 253r-291v) Antonio Giovanni Lanzirotti di Sanaggia ed il suo monumento a Vittorio Emanuele II (ff. 253r255v: due minute di lettere di Antonio Giovanni Lanzirotti alla Direzione del Collegio Intenzionale, s.l., s.d.; ff. 256r-258v: descrizione del bozzetto per il monumento a Vittorio Emanuele II; ff. 259r, 260r, 261r: tre fotografie del bozzetto da presentarsi al concorso indetto dal Comune di Milano, allo scopo d’innalzare nel centro della piazza del Duomo un monumento in onore del glorioso Re Vittorio Emanuele II; ff. 262r-263r: lettera di G. Sacchetti indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon, Presidente del Collegio Internazionale di Scienze, Lettere e Arti, da Milano il 12 giugno 1879; f. 264r: lettera di Ch. Lejene indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon [da Parigi] il 13 giugno 1879; ff. 266r-268r: due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate alla Direzione del Collegio Internazionale; f. 270rv: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata ad Antonio Giovanni Lanzirotti da Milano in data 11 luglio 1879; ff. 272r-280v: documenti e minute di lettere [ff. 279r-281v: da Milano del 5 giugno 1879] di Antonio Giovanni Lanzirotti relativi alla proposta di realizzare in Italia una fonderia per i bronzi; ff. 282r-291v: cinque quotidiani italiani e francesi con articoli sul bozzetto per il monumento a Vittorio Emanuele II di Antonio Giovanni Lanzirotti [1: ff. 282r-283v, Il Secolo. Gazzetta di Milano, domenicalunedì 22-23 giugno 1879; 2: ff. 284r-285v, L’Italie. Journal politique quotidien, venerdì 20 giugno 1879; 3: ff. 286r-287v, Il Pungolo. Giornale della sera, lunedì 16 giugno 1879; 4: ff. 288r-289v, Corriere della Sera, giovedì-venerdì 12-13 giugno 1879; 5: ff. 290r-291v, Gazzetta di Napoli, politica, commerciale, letteraria, venerdì 13 giugno 1879]). — (ff. 292r-322v) Ludovico de Magny (ff. 293r-311v: diciotto lettere Ludovico de Magny, Directeur degli Archives de la noblesse et du Collége héraldique de France, indirizzate da Parigi a Francesco Foucault di Daugnon dal 29 marzo al 27 novembre del 1882 [1: f. 293r, 29 marzo 1882; 2: f. 294r, 11 marzo 1882; 3: f. 296r, 19 aprile 1882 con nota al f. 295r di Francesco Foucault di Daugnon; 4: f. 297r, 26 aprile 1882; 5: f. 298r, 1 maggio 1882; 6: f. 299r, 10 maggio 1882; 7: f. 300r, 17 maggio 1882; 8: f. 301r, 7 giugno 1882; 9: f. 302r, 17 giugno 1882; 10: f. 303r, 28 giugno 1882; 11: f. 304r, 10 luglio 1882; 12: f. 305r, 17 luglio 1882; 13: f. 305r, 14 agosto 1882; 14: f. 307r, 17 ottobre 1882; 15: f. 308r, 10 novembre 1882; 16: f. 309r, 15 novembre 1882; 17: f. 310r, 22 novembre 1882; 18: f. 311r, 27 novembre 1882]; ff. 312r-315v: quattro minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Ludovico de Magny dal 29 luglio 1881 al 24 novembre 1882 [1: f. 312r, 29 luglio 1881; 2: f. 313r, 7 luglio 1882; 3: f. 314rv, 20 novembre 1882; 4: f. 315r, 24 novembre 1882]; ff. 316r-319v: quattro ricevute postali, luglio 1882; f. 320r: copia di un certificato di autenticità). — (ff. 323r-346v) Gustave-Marie Miron de L’Espinay (ff. 324r-337v: sette lettere di Gustave-Marie Miron de L’Espinay indirizzate da Châtenay-Malabry a Francesco Foucault di Daugnon dal 2 giugno al mese di settembre del 1882 [1: ff. 324r-325r, 2 giugno 1882; 2: ff. 326r-327r, 3 giugno 1882; 3: f. 328rv, luglio 1882; 4: f. 330r,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

94

M . BUONOCORE

21 luglio 1882; 5: ff. 332r-333r, luglio 1882; 6: f. 334rv, s.d.; 7: f. 336r, s.d.]; ff. 338r-340v: due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Gustave-Marie Miron de L’Espinay, la prima [ff. 338r-339v] in data 26 giugno 1882, la seconda [f. 340r] s.d.; ff. 341r-343v: copia di un certificato di autenticità; f. 344r: ricevute postale; f. 345rv: appunti). — (ff. 347r-352v) invito e programmi delle feste per l’inaugurazione del monumento a Guido Monaco / Guido d’Arezzo (stampati), Arezzo, 15 agosto 1882 — 4 marzo 1883. — (ff. 353r-364v) Victor Myskovszky (cinque lettere di Victor Myskovszky, architetto e membro della Accademia Ungherese di Scienze a Budapest, indirizzate da Cassovie (Košice) a Francesco Foucault di Daugnon dal 24 marzo 1887 al 6 gennaio 1888 [1: ff. 353r-354v, 24 marzo 1887; 2: f. 355rv, 8 aprile 1887; 3: f. 357rv, 3 marzo 1887; 4: f. 359rv, 8 giugno 1887; 5: f. 363rv, 6 gennaio 1888]; f. 361r: stampato dell’Amministrazione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano in merito al Concorso per la nuova facciata del Duomo, in data 8 giugno 1887). — (ff. 365r-406v) Nava (ff. 365r-382v: otto lettere di Giuseppe, Elisa e Teresa Nava indirizzate da Innsbruck alla Direzione Generale dell’Archivio Storico Gentilizio dal 29 marzo al 22 novembre 1885 [1: ff. 365r-366r, 29 marzo con traduzione in italiano dell’originale lettera in tedesco ai ff. 367r-368r; 2: f. 369rv, 7 aprile; 3: ff. 371r-372v, 27 aprile; 4: f. 373rv, 9 luglio; 5: f. 375rv, 2 settembre; 6: f. 377r, 20 ottobre; 7: ff. 379r-380v, 10 novembre; 8: ff. 381r-382v, 22 novembre]; ff. 383r-388v: tre minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Giuseppe Nava dal 30 giugno al 18 novembre 1885 [1: ff. 384r-385v, 30 giugno; 2: ff. 386r-387v, 6 luglio; 3: f. 388rv, 18 novembre]; ff. 389r-396r: copie di cinque fogli con informazioni sulla famiglia Nava; f. 397r: lettera di Carlo Nava indirizzata da Milano il 4 gennaio 1827 alla Congregazione Municipale di Milano; ff. 399r-400v: Andamento della pratica Nava, minuta di Francesco Foucault di Daugnon; ff. 401r-404r: lettera di Emil Dangelmaier indirizzata da Innsbruck il 25 giugno 1886 a Francesco Foucault di Daugnon; ff. 405r-406v: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano il 28 giugno 1886 ad Emil Dangelmaier). — (ff. 407r-411v) Dominique Nayve (ff. 408r-410v: due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano il 28 giugno 1878 [ff. 408-409r] ed il 29 marzo 1879 [f. 410r] a Dominique Nayve presso Château de Presles). — (f. 412rv) Ricevuta di spedizione postale effettuata da George Nuttall a favore di Francesco Foucault di Daugnon, Dresden, 4 aprile 1889. — (ff. 413r-462v) Ferdinando degli Oddi (f. 413r: ricevute di raccomandate; ff. 414r444v: sedici lettere di Ferdinando degli Oddi indirizzate da Il Cairo (Al-Qahirah) a Francesco Foucault di Daugnon dal 6 ottobre 1886 al 5 gennaio 1889 [1: ff. 414r-415v, 6 ottobre 1886; 2: f. 416rv, 7 novembre 1886; 3: ff. 417r-418r, 20 novembre 1886; 4: f. 419r, 26 dicembre 1886; 5: f. 420r, 26 dicembre 1886; 6: ff. 421r-422r, 24 gennaio 1887; 7: ff. 423r-424r, 4 marzo 1887; 8: f. 425rv, 1 maggio 1887; 9: ff. 427r-428r, 19 maggio 1887; 10: ff. 429r-430r, 11 giugno 1887; 11: ff. 431r-432r, 24 luglio 1887; 12: f. 433rv, 22 gennaio 1888; 13: f. 435rv, 19 febbraio 1888; 14: ff. 437r-439v, 25 marzo 1888; 15: ff. 441r, 442r, 15 aprile 1888; 16: f. 440r, 5 gennaio 1889]; ff. 445r-458v: dieci minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano dall’8 novembre 1886 al 24 aprile

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

95

1888 a Ferdinando degli Oddi [1: f. 445r, 8 novembre 1886; 2: f. 446r, 29 novembre 1886; 3: ff. 447r-448v, 22 febbraio 1887; 4: ff. 449r-450r, 18 aprile 1887; 5: f. 451rv, 28 maggio 1887; 6: f. 452rv, 20 giugno 1887; 7: f. 453rv, 6 agosto 1887; 8: f. 454rv, 8 marzo 1888; 9: ff. 455rv, 457r-458r, 3 aprile 1888; 10: f. 456rv, 23 aprile 1888]; f. 459r: copia di un certificato di autenticità; f. 460r: appunto di Camillo Soranzo, Venezia, 19 marzo 1887; f. 461r: blasone di Ferdinando degli Oddi [tempera]). — (ff. 463r-486v) Salvador María de Ory y García (ff. 463r-474v: sei lettere di Salvador María de Ory y García, presidente del Consejo Supremo e del Comitè de Madrid del Colegio internacional de ciencias, letras y artes de Milan, indirizzate da Madrid a Francesco Foucault di Daugnon dal 17 gennaio al 25 maggio 1879 [1: ff. 463r-464v, 17 gennaio 1879; 2: ff. 465r-466v, 6 febbraio 1879; 3: ff. 467r-468v, 22 marzo 1879; 4: ff. 469r-470r, 22 marzo 1879; 5: f. 471rv, 9 maggio 1879; 6: f. 473rv, 25 maggio 1879]; ff. 475r-485v sei minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Salvador María de Ory y García dal 23 dicembre 1878 al 21 dicembre 1879 [1: ff. 475r-476v, 23 dicembre 1878; 2: f. 477rv, 22 dicembre 1878; 3: ff. 479r-480v, 23 gennaio 1879; 4: ff. 481r482v, 18 febbraio 1879; 5: f. 483r, 21 aprile 1879; 6: f. 485rv, 21 dicembre 1879]). — (ff. 487r-494v) Jules François d’Ournel (ff. 488r-491v: due lettere di Jules François d’Ournel indirizzate da Amiens a Francesco Foucault di Daugnon il 24 marzo 1887 [ff. 488r-489r] ed il 2 aprile 1887 [f. 490r]; f. 492r: minuta di una lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano a Jules François d’Ournel il 29 febbraio 1887; f. 493r: distinta di spese, Milano, 28 marzo 1887). — (ff. 495r-540v) Edmond Outrey (ff. 496r-517v: undici lettere di Edmond Outrey, Membre des Sociétés de Gèographie, d’Ethnographie, d’Instruction et d’Education populaires, indirizzate da Paris a Francesco Foucault di Daugnon dal 26 novembre 1879 al 7 aprile 1880 [1: ff. 496r, 497r, 26 novembre 1879; 2: ff. 498r, 499r, 24 dicembre 1879; 3: ff. 500r, 501r, 3 gennaio 1880; 4: ff. 502r-503r, 13 gennaio 1880; 5: ff. 504r-505r, 21 gennaio 1880; 6: ff. 506r-507r, 31 gennaio 1880; 7: ff. 508r-509r, 6 febbraio 1880; 8: ff. 510r-511r, 16 febbraio 1880; 9: ff. 512r513r, 12 marzo 1880; 10: ff. 514r, 515r, 18 marzo 1880; 11: ff. 516r-517r, 7 aprile 1880]; ff. 518r-534v: nove minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano ad Edmond Outrey dal 21 dicembre 1879 al 29 marzo 1880 [1: f. 518rv, 21 dicembre 1879; 2: f. 520rv, 2 gennaio 1880; 3: ff. 522r-523v, 10 gennaio 1880; 4: ff. 524v, 525r, 28 gennaio 1880; 5: f. 528r, 10 febbraio 1880; 6: f. 529r, 6 marzo 1880; 7: f. 530rv, 7 marzo 1880; 8: ff. 531r, 532r, 29 marzo 1880; 9: ff. 533r-534, s.d.]; ff. 535r-539v: cinque ricevute postali). — (ff. 541rv, 543r544v) lettera di Paravicini indirizzata a Francesco Foucault di Daugnon da Kladno (Praga) il 15 agosto 1905. — (ff. 545r-630v) F. Bertrand Payen-Payne (ff. 546r-577v: diciannove lettere e due cartoline postali di F. Bertrand PayenPayne indirizzate da Londra a Francesco Foucault di Daugnon dal 10 giugno 1878 all’11 maggio 1879 [1: f. 546r, 10 giugno 1878; 2: ff. 547r-548r, 26 giugno 1878; 3: f. 549rv, 17 luglio 1878; 4: f. 550rv, 24 settembre 1878; 5: ff. 551r-552v, 5 ottobre 1878; 6: f. 553r, 20 ottobre 1878; 7: f. 554rv, 10 novembre 1878; 8: f. 555rv, 19 novembre 1878; 9: ff. 556r-557r, 558rv, 20 novembre 1878; 10: ff. 559r-560v, 27 novembre 1878; 11: ff. 561r-562r, 13 dicembre 1878; 12: f. 563r, 20 dicembre

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

96

M . BUONOCORE

1878; 13: ff. 564r, 565r, 566r, 567r, 20 dicembre 1878; 14: f. 568r, 29 dicembre 1878; 15: ff. 569r-570r, 10 gennaio 1879; 16: f. 571rv, 27 gennaio 1879; 17: ff. 572r, 573v-570r, 4 marzo 1879; 18: f. 574rv, 23 marzo 1879; 19: f. 575rv, 14 aprile 1879; 20: f. 576r, 15 aprile 1879; 21: f. 577r, 11 maggio 1879]; f. 578r: elenco a stampa di opere letterarie di F. Bertrand Payen-Payne; f. 579r: biglietto da visita di F. Bertrand Payen-Payne; ff. 580r, 581r: appunti; ff. 582r-615v: minute di quattordici lettere indirizzate da Milano da Francesco Foucault di Daugnon a F. Bertrand Payen-Payne dal 19 giugno 1878 al 17 giugno 1879 [1: ff. 582r-583r, 19 giugno 1878; 2: ff. 584r-585r, 586rv, 1 luglio 1878; 3: ff. 587r589r, 30 settembre 1878; 4: ff. 591r-592r, 13 ottobre 1878; 5: f. 593rv, 13 ottobre 1878; 6: f. 595r, 6 novembre 1878; 7: f. 597r, 6 dicembre 1878; 8: f. 599r, 21 febbraio 1879; 9: f. 602rv, 25 febbraio 1879; 10: f. 605rv, 10 aprile 1879; 11: ff. 608r-610v, 18 aprile 1879; 12: f. 611rv, 9 maggio 1879; 13: f. 613rv, 2 giugno 1879; 14: f. 614rv, 17 giugno 1879]; f. 616rv: biglietto da visita di Francesco Foucault di Daugnon indirizzato da Crema il 2 settembre 1878 al Direttore delle Ferrovie di Milano; ff. 617r, 618r: due telegrammi del Capo Stazione di Milano inviati da Milano a Francesco Foucault di Daugnon in data 1 agosto 1878 [f. 618r] e 30 settembre 1878 [f. 617r]; ff. 619r-629v: undici ricevute postali). — (ff. 631r642v) Germain Picard (ff. 632r-635v: due lettere di Germain Picard indirizzate da Parigi a Francesco Foucault di Daugnon il 17 aprile 1878 [f. 632r] ed il 3 luglio 1878 [f. 634r]; ff. 636r-641v: minute di due lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Germain Picard in data 19 aprile 1878 [f. 636r] e 3 giugno 1878 [ff. 638r, 639r]). Raccolta Patetta. Daugnon 51 (ff. 1-726; + 442a). Notizie storiche su famiglie. Corrispondenze. (f. 1rv) lettera di Giuseppe Calcare (?) a Marchi, indirizzata da Milano in data 28 agosto 1891. — (ff. 2r-16v) Clement-Edmond Révérend du Mesnil (ff. 3r-11v: cinque lettere ed una cartolina postale di Clement-Edmond Révérend du Mesnil indirizzate da Château de Daron par Christophe en Brionnais a Francesco Foucault di Daugnon dal 16 agosto 1883 al 16 febbraio 1894 [1: f. 3r, 11 luglio 1893; 2: f. 4r, 16 agosto 1883; 3: f. 5r, 8 aprile 1884; 4: f. 7r, 1 maggio 1884; 5: f. 9r, 2 luglio 1884; 6: f. 11rv, 16 febbraio 1894]; ff. 12r-13r: minuta di una lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano a Clement-Edmond Révérend du Mesnil in data 20 agosto 1883; ff. 14r, 15r: due ricevute postali). — (ff. 17r-46v) Francescantonio Riccardelli da Traetto (ff. 18r-28v: cinque lettere ed una cartolina postale di Francescantonio Riccardelli indirizzate da Napoli e Traetto a Francesco Foucault di Daugnon dal 19 marzo 1878 al 2 aprile 1879 [1: f. 18rv, 19 marzo 1878; 2: f. 20rv, 13 aprile 1878; 3: f. 22rv, 29 maggio 1878; 4: f. 24rv, 27 dicembre 1878; 5: f. 26rv, 6 febbraio 1879; 6: f. 7r, 2 aprile 1879]; ff. 29r-44v: sette minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Francescantonio Riccardelli dal 7 aprile 1878 al 6 aprile 1879 [1: f. 29r, 7 aprile 1878; 2: f. 31r, 4 maggio 1878; 3: ff. 35r-36v, 24 maggio 1878; 4: ff. 37r-38r, 4 giugno 1878; 5: ff. 39r, 41r, 7 marzo 1879; 6: f. 42r, 6 aprile 1979; 7: ff. 43r-44v, s.d.]; f. 45r: blasone della famiglia Riccardelli [disegno a penna]). — (ff. 47r-65v) Giuseppe Rivera (ff. 48r-61v: otto lettere di Giuseppe Rivera indiriz-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

97

zate da L’Aquila [Aquila] e Roma a Francesco Foucault di Daugnon dal 6 settembre 1877 al 17 giugno 1887 [1: ff. 48r-49r, 6 settembre 1877; 2: ff. 50r-51r, 12 settembre 1877; 3: ff. 52r-53v, 14 giugno 1879; 4: ff. 54r-55r, 3 febbraio 1880; 5: f. 56rv, 19 aprile 1880; 6: f. 57r, 19 aprile 1880; 7: f. 58rv, 25 novembre 1880; 8: ff. 60r-61r, 17 giugno 1887]; ff. 62r-64v: due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Giuseppe Rivera il 18 giugno 1879 [ff. 62r-63r] ed il 20 giugno 1887 [f. 64rv]). — (ff. 66r-82r) Luigi de Rivoire de La Batie (ff. 67r-80v: quattro lettere di Luigi de Rivoire de La Batie indirizzate da Parigi a Francesco Foucault di Daugnon dal 31 gennaio al 30 marzo 1885 [1: ff. 67r-69v, 31 gennaio 1885; 2: ff. 70r-74r, 7 febbraio 1885; 3: ff. 75r-78v, 23 febbraio 1885; 4: ff. 79r-80r, 30 marzo 1885]; f. 81rv: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano a Luigi de Rivoire de La Batie in data 2 marzo 1885]). — (ff. 83r-90v) Alfred Roche (ff. 84r-85v: lettera di Alfred Roche indirizzata da Saillans a Francesco Foucault di Daugnon in data 26 aprile 1893; ff. 86r-87v: appunto di Alfred Roche con blasone della famiglia [disegno a penna]; f. 88r: appunto; f. 89rv: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano ad Alfred Roche in data 11 maggio 1893). — (ff. 91r98v) Ad. de Rochemonteis (ff. 92r-97v: tre lettere di Ad. de Rochemonteis indirizzate da Château de Pradines, Cantal, a Francesco Foucault di Daugnon dal 7 giugno al 3 agosto 1886 [1: ff. 92r-93r, 7 giugno 1886; 2: ff. 94r-95r, 21 luglio 1886; 3: ff. 96r-97r, 3 agosto 1886]). — (ff. 99r-113v) Hendrik Adriaan Marius Roelants Junior (ff. 100r-110v: cinque lettere ed una cartolina postale di Hendrik Adriaan Marius Roelants Junior indirizzate da Schiedam e da Amsterdam a Francesco Foucault di Daugnon dal 19 agosto 1888 al 3 aprile 1891 [1: f. 100r, 19 agosto 1888; 2: f. 102rv, 20 agosto 1888; 3: f. 104r, 6 febbraio 1891; 4: f. 106rv, 13 marzo 1891; 5: f. 107r, 21 marzo 1891; 6: f. 109r, 3 aprile 1891]; f. 111rv: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano ad Hendrik Adriaan Marius Roelants Junior in data 18 marzo 1891; f. 112r: ricevuta postale). — (ff. 114r-126v) Famiglia Rogai (ff. 115r-121v: tre lettere ed una cartolina postale del sindaco di Certaldo F. Castellani indirizzate da Certaldo a Francesco Foucault di Daugnon dal 18 luglio al 2 ottobre 1889 [1: f. 115r, 18 luglio; 2: f. 117r, 31 luglio; 3: f. 119r, 4 settembre; 4: f. 121rv, 2 ottobre]; ff. 122r-123v: due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano al sindaco di Certaldo in data 31 agosto 1889 [f. 122rv] e 7 ottobre 1889 [f. 123r]; f. 125r: ricevuta postale). — (ff. 127r-135v) Max Rooses (ff. 128r-133v: tre lettere di Max Rooses, conservateur du Musée Plantin-Muretus, indirizzate da Anversa a Francesco Foucault di Daugnon dal 19 febbraio al 27 marzo 1891 [1: ff. 128r-129r, 19 febbraio; 2: ff. 130r, 131r, 7 marzo; 3: f. 132r, 27 marzo]; f. 134rv: minuta di lettera di César T. Marchi indirizzata da Milano a Max Roses in data 18 marzo 1891). — (ff. 136r-190v) Antonio Salmena (ff. 137r-176v: sedici lettere e cinque cartoline postali di Antonio Salmena indirizzate da Morano Calabro a Francesco Foucault di Daugnon dal 9 gennaio al 17 novembre 1882 [1: f. 137rv, 9 gennaio; 2: f. 138rv, 22 giugno; 3: ff. 139r-140r: 19 gennaio; 4: f. 141rv, 23 gennaio; 5: ff. 142r-143r, 26 gennaio; 6: f. 144rv, 2 febbraio; 7: ff. 145r-146v, 5 febbraio; 8: f. 147r, 14 febbraio; 9: ff. 149r-150r, 20 febbraio; 10: f. 151rv, 20 febbraio; 11:

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

98

M . BUONOCORE

ff. 152r-153v, 7 marzo; 12: ff. 154r-155v, 16 marzo; 13: f. 156rv, 17 marzo; 14: ff. 159r-161r, 26 marzo; 15: ff. 163r-164r, 29 marzo; 16: f. 165rv, 30 marzo; 17: ff. 167r-168r, 22 aprile; 18: f. 169rv, 29 aprile; 19: f. 171r, 11 agosto; 20: ff. 173r174v, 2 ottobre; 21: f. 175r, 17 novembre]; ff. 177r-181v: quattro minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Crema e da Milano al barone Antonio Salmena in data 24 marzo 1882 [ff. 177r-180r], 25 marzo 1882 [f. 181rv], 13 ottobre 1882 [ff. 182r-183r, 184rv] e 22 ottobre 1882 [f. 185rv]; ff. 186r-187v: due ricevute postali; ff. 188r-189v: lettera di N. Bressan, direttore della Tipografia Bellini di Milano, indirizzata in data 11 ottobre 1882 a Francesco Foucault di Daugnon). — (ff. 191r-250v) Girolamo Settimo Naselli principe di Fitalia (ff. 192r234v: ventidue lettere di Girolamo Settimo Naselli principe di Fitalia indirizzate da Palermo e da Franzensbad a Francesco Foucault di Daugnon dal 15 maggio 1878 al 14 gennaio 1885 [1: ff. 192r-193r, 15 maggio 1878; 2: f. 194rv, 14 giugno 1878; 3: f. 196r, 7 luglio 1878; 4: f. 198r, 2 febbraio 1879; 5: f. 200rv, 7 febbraio 1879; 6: f. 202r, 26 maggio 1879; 7: f. 204rv, 5 giugno 1879; 8: f. 206r, 6 luglio 1879; 9: ff. 208r-209v, 5 agosto 1879; 10: ff. 210r-211v, 14 agosto 1879; 11: f. 212rv, 24 agosto 1879; 12: ff. 214r-215r, 29 agosto 1879; 13: f. 216rv, 3 novembre 1879; 14: f. 218r, 29 novembre 1879; 15: f. 219r, 1 dicembre 1879; 16: f. 221rv, 4 dicembre 1879; 17: f. 223r, 10 dicembre 1879; 18: ff. 225r-226v, 28 dicembre 1879; 19: f. 227r, 9 gennaio 1880; 20: f. 229rv, 13 ottobre 1883; 21: f. 231r, 25 novembre 1883; 22: f. 233rv, 14 gennaio 1885]; ff. 235r-244v: sei minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Girolamo Settimo Naselli principe di Fitalia dal 18 maggio 1878 al 7 gennaio 1885 [1: f. 235rv, 18 maggio 1878; 2: f. 237r, 19 giugno 1878; 3: ff. 239r-240v, 25 giugno 1878; 4: f. 241rv, 3 febbraio 1879; 5: f. 243r, 29 novembre 1879; 6: f. 244rv, 7 gennaio 1885]; ff. 245r-249v: cinque ricevute postali). — (ff. 251r-265v) “Società Italiana degli Autori per la tutela della proprietà letteraria ed artistica” (ff. 252r-261v: cinque lettere indirizzate da Milano a Francesco Foucault di Daugnon, tre di Giuseppe Soldatini in data 10 agosto 1882 [f. 252rv], 24 aprile 1889 [f. 258r] e 17 marzo 1891 [f. 260r] e due di incerto in data 1 luglio 1884 [f. 254r] e 11 luglio 1884 [f. 256r]; ff. 262r-264v: tre ricevute di pagamento). — (ff. 266r-275v) “Società Araldica Roter Loewe di Zwickau” (f. 267rv: lettera di Paul Georg Herold indirizzata da Zwickau in data 12 febbraio 1879 a Francesco Foucault di Daugnon; ff. 268r-273v: Statuto della Società Araldica Roter Loewe di Zwickau (Vereinsordnung des haraldischen Vereins “Roter Loewe” zu Zwickau), ms.; f. 274r: minuta di lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano il 21 febbraio 1879 alla Società Araldica Roter Loewe di Zwickau). — (ff. 276r-297v) “Società Siciliana per la Storia Patria” (ff. 277r-294v: nove lettere ed una cartolina postale di Luigi Di Maggio, segretario generale della Società Siciliana per la Storia Patria, indirizzate da Palermo a Francesco Foucault di Daugnon dal 14 gennaio 1880 all’8 agosto 1891 [1: f. 277r, 14 gennaio 1880 (stampato); 2: f. 278r, 16 febbraio 1889; 3: ff. 280r-281r, 7 dicembre 1883; 4: f. 282r, 8 luglio 1885; 5: ff. 284r-285v, 18 aprile 1888; 6: f. 286rv, 27 maggio 1888; 7: f. 288r, 11 giugno 1890 (stampato); 8: f. 290rv, 28 luglio 1890; 9: f. 292r, 19 agosto 1890; 10: f. 294rv, 8 agosto 1891]; f. 295r: ricevuta di pagamento; f. 296r: ricevuta postale). — (ff. 298r-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

99

358v) “Società Storica Lombarda” (f. 298v: quattro ricevute di pagamento; ff. 299r-319v: undici lettere di Benedetto Prina, Segretario della Società Storica Lombarda, indirizzate da Milano a Francesco Foucault di Daugnon dal 26 gennaio 1883 al 2 marzo 1885 (ante) [1: f. 299r, 26 gennaio 1883; 2: f. 301r, 22 febbraio 1883 (stampato); 3: ff. 303r-304v, 21 (ordine del giorno a stampa); 4: f. 305r, 27 marzo 1883 (stampato); 5: ff. 307r, 308v, 3 aprile 1883 (stampato); 6: f. 309, 14 aprile 1883 (stampato); 7: f. 311r, 19 gennaio 1884; 8: ff. 313r, 314v, 2 marzo 1884 (stampato); 9: f. 315rv, 11 gennaio 1885; 10: f. 316r, 23 gennaio 1885 (stampato); 11: ff. 318r-319, ante 2 marzo 1885 (ordine del giorno, a stampa)]; ff. 320r-326v: quattro lettere di Gaetano Sangiorgio, bibliotecario della Società Storica Lombarda, indirizzate da Milano a Francesco Foucault di Daugnon dal 4 giugno 1884 all’11 gennaio 1886 [1: f. 320r, 4 giugno 1884; 2: f. 322r, 16 luglio 1884; 3: f. 324r, 11 gennaio 1886; 4: f. 326r, senza data]; ff. 327r-336v: cinque lettere di Emilio Seletti, vice segretario della Società Storica Lombarda, indirizzate da Milano a Francesco Foucault di Daugnon dal 27 giugno 1884 al 22 giugno 1890 [1: f. 327r, 27 giugno 1884; 2: ff. 329rv, 330r, 23 settembre 1884; 3: f. 332r, 25 aprile 1885 (stampato); 4: f. 334r, 18 agosto 1885 (stampato); 5: f. 336r, 22 giugno 1890]; ff. 338r-344v: Regolamento per i Congressi, quattro stampati; ff. 345r-348r: Relazione sul secondo tema proposto dalla Società Storica Lombarda all’approvazione del Secondo Congresso Storico Italiano, a stampa; f. 349r: Secondo Congresso Storico Italiano. Programma, a stampa; ff. 350r356v: inviti e programma del Terzo Congresso Storico Italiano (21-27 agosto 1880), quattro stampati; f. 357r: Tema per il Congresso di Torino proposto dalla Reale Deputazione sovra gli Studi di Storia Patria, a stampa). — (ff. 359r-398v) Jacques A. del Sol (ff. 360r-387v: undici lettere di Jacques A. del Sol indirizzate da Chabanais, da Hiersac e da Bordeaux a Francesco Foucault di Daugnon dal 24 dicembre 1878 al 31 dicembre 1885 [1: ff. 360r-361v, 24 dicembre 1878; 2: ff. 362r367v, 22 gennaio 1879; 3: ff. 368r-369v, 5 febbraio 1879; 4: ff. 370r-371v, 20 marzo 1879; 5: ff. 364r-375v, 6 luglio 1879; 6: f. 376r, ricevuta il 10 luglio; 7: ff. 377r378v, 26 maggio 1884; 8: ff. 380r-381v, 10 novembre 1884; 9: ff. 382r-383r, 25 novembre 1884; 10: ff. 384r-385r, 13 giugno 1885; 11: ff. 386r-387v, 31 dicembre 1885]; ff. 388r-396r: cinque minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Jacques A. del Sol dal 16 marzo 1878 al 28 marzo 1879 [1: f. 388rv, 16 marzo 1878; 2: ff. 390r-391v, 24 dicembre 1878; 3: f. 392r, 18 gennaio 1879; 4: f. 394r, 27 gennaio 1879; 5: f. 396r, 28 marzo 1879]). — (ff. 399r407v) Ildefonso Stanga Trecco (ff. 400r, 402rv: lettera del marchese Ildefonso Stanga Trecco indirizzata da Milano a Francesco Foucault di Daugnon in data 2 maggio 1892 con acclusa una cartolina postale trasmessa al marchese con timbro “Milano 2 maggio 1892” a firma di Alberto Albertoni conte di Val di Scalve e di Macherio; f. 403rv: biglietto da visita di Ildefonso Stanga Trecco; f. 404r: lettera di Gennaro Buonanno, direttore della “Biblioteca Governativa di Cremona”, indirizzata ad Ildefonso Stanga Trecco in data 11 maggio 1892; f. 405r: lettera di I. Bianchi, ragioniere dell’Amministrazione del marchese Ildefonso Stanga Trecco, indirizzata da Milano in data 24 febbraio 1892 a Luigi Ratti, cassiere dell’Archivio Storico Gentilizio). — (ff. 408r-530v) Luigi Stragazzi già Rákóczi (ff. 409r-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

100

M . BUONOCORE

470r: trentantrè lettere di Luigi Stragazzi già Rákóczi indirizzate da Napoli e da Sorrento a Francesco Foucault di Daugnon dal 16 aprile 1878 al 14 marzo 1901 [1: f. 409r, 16 aprile 1878; 2: ff. 411r-412r, 26 aprile 1878; 3: f. 413r, 3 maggio 1878; 4: ff. 415r-416v, 10 maggio 1878; 5: ff. 417r-418v, 16 maggio 1878; 6: f. 419r, 27 maggio 1878; 7: ff. 421r-422v, 7 giugno 1878; 8: f. 423rv, ante 6 giugno 1878; 9: f. 424rv, 18 giugno 1878; 10: f. 426rv, 28 giugno 1878; 11: ff. 428r-429v, 15 agosto 1878; 12: f. 430rv, 27 agosto 1878; 13: f. 432r, 8 settembre 1878; 14: f. 434r, 6 ottobre 1878; 15: f. 436r, 18 ottobre 1878; 16: f. 438r, 2 novembre 1878; 17: f. 440rv, 24 novembre 1878; 18: ff. 442r-442ar, 23 dicembre 1878; 19; f. 443rv, 9 gennaio 1879; 20: f. 445rv, 17 gennaio 1879; 21: f. 447r, 6 febbraio 1879; 22: ff. 449r-450r, 12 febbraio 1879; 23: ff. 451r-452r, 15 aprile 1879; 24: ff. 453r-454r, 17 marzo 1879; 25: f. 455r, 28 maggio 1879; 26: f. 457r, 7 aprile 1879; 27: ff. 459r560r, 7 luglio 1879; 28: ff. 461r-462r, 24 marzo 1880; 29: f. 463rv, 4 aprile 1880; 30: f. 465rv, 13 aprile 1880; 31: f. 466rv, 9 marzo 1901; 32: f. 468rv, 14 marzo 1901; 33: f. 470r, s.d.]; ff. 472r-518r: ventuno minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano e da Crema a Luigi Stragazzi già Rákóczi dal 20 aprile 1878 al 9 aprile 1880 [1: ff. 472r-473r, 20 aprile 1878; 2: f. 474rv, aprile 1878; 3: ff. 476r-477v, s.d.; 4: ff. 478r-479r, 14 maggio 1878; 5: f. 480r, 22 maggio 1878; 6: ff. 484r-485r, 6 giugno 1878; 7: f. 486r, 12 giugno 1878; 8: f. 488r, 12 giugno 1878; 9: ff. 490r-491r, 21 giugno 1878; 10: f. 492rv, 5 luglio 1878; 11: ff. 494r-497v, 25 settembre 1878; 12: f. 498r, 10 novembre 1878; 13: f. 500r, 30 novembre 1878; 14: f. 502rv, 31 gennaio 1879; 15: f. 504rv, 5 febbraio 1879; 16: f. 506r, 5 marzo 1879; 17: f. 507r, 8 marzo 1879; 18: ff. 510r, 551r, 512r, 9 aprile 1880; 19: f. 513r, s.d.; 20: ff. 515r-516r, s.d.; 21: ff. 517r-518r, s.d.]; f. 519r: copia di Certificato di autenticità dello stemma gentilizio di Luigi Stragazzi già Rákóczi, in data 25 settembre 1878; f. 521r: minuta della suddetta copia, in data 10 giugno 1878 a firma di Francesco Foucault di Daugnon; f. 523r: blasone [disegno a penna]; ff. 524r-529v: sei ricevute postali]. — (ff. 531r-545v) Carlo Suardi (ff. 532r-540r: cinque lettere di Carlo Suardi indirizzate da Jesi a Francesco Foucault di Daugnon dal 4 febbraio 1894 al 31 dicembre 1910 [1: f. 532r, 4 febbraio 1894; 2: f. 534rv, 19 febbraio 1894; 3: ff. 536r-537v, 24 febbraio 1894; 4: ff. 538r-539v, 17 marzo 1894; 5: f. 540r, 31 dicembre 1910]; ff. 542r-544v: due minute di lettere di Francesco Foucault di Daugnon indirizzate da Milano a Carlo Suardi il 21 febbraio 1894 [f. 542rv] ed il 2 agosto 1894 [f. 543rv]). — (ff. 546r560v) Michele Tortorici di Vignagrande (f. 547r: lettera di Michele Tortorici di Vignagrande indirizzata da Pietraperzia [Enna] a Francesco Foucault di Daugnon il 3 aprile 1879; ff. 549r-552r, 553r, 555rv, 557rv: Appunti Genealogici della famiglia Tortorici o Tortoreto di Pietraperzia in Sicilia, ms.; f. 559r: blasone della famiglia Tortorici di Vignagrande [acquarello]). — (ff. 561r-563v) Verona (f. 561r: lettera di G. Verona indirizzata da Padova a Francesco Foucault di Daugnon il 19 gennaio 1875). — (ff. 564r-565v) lettera di Luigi Viola indirizzata da Crema a Francesco Foucault di Daugnon il 17 settembre 1891). — (ff. 566r-584v) Wáadysáaw Korneliusz Zieliñski (ff. 567r-571r: tre lettere di Wáadysáaw Korneliusz Zieliñski [Vladislao-Cornelio da Goùciniec e Goùciszki Cavaliere Vittelius-Zieliñski] indirizzate da Varsavia a Francesco Foucault di Daugnon dal 31 gennaio al 18 marzo

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

101

1895 [1: f. 567rv, 31 gennaio; 2: ff. 569r-570r, 7 marzo; 3: f. 571r, 18 marzo]; ff. 573r-574r: minuta di una lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano il 23 febbraio 1895 a Wáadysáaw Korneliusz Zieliñski; ff. 575r-576v: lettera di Francesco Foucault di Daugnon indirizzata da Milano a Wáadysáaw Korneliusz Zieliñski l’8 aprile 1896; f. 577r: biglietto da visita di Wáadysáaw Kulczycki [Ladislas de Sas Kulczycki]; ff. 578r-583r: tre lettere di Wáadysáaw Kulczycki indirizzate da Roma a Francesco Foucault di Daugnon dal 6 al 17 febbraio 1895 [1: ff. 578r-579r, s.d.; 2: ff. 580r-581r, 6 febbraio; 3: ff. 582r-583r, 17 febbraio]). — (ff. 585r-586v) lettera di persona non identificata, che scrive in lingua francese, indirizzata [s.l.] a Francesco Foucault di Daugnon il 18 maggio 1883. — (ff. 587r-644v) Statuto e Bollettini degli Atti dell’Archivio Storico Gentilizio, dall’agosto 1882 al giugno 1889, stampati. — (ff. 645r-657v) Opere regalate all’Archivio (ff. 646r, 647r, 648r, 649r, 650r, 651r, 652r, 653r, 654r, 655r, 656r: Elenco delle opere, manoscritti ed altro acquistatosi dalla Società dal gennaio 1877 fin’oggi, oltre la Biblioteca e l’Archivio formati dai Soci fondatori, a stampa). — (ff. 658r-664v) sette frontespizi di opere a stampa (1 [f. 658r]: H. MAGONIO, Decisiones Causarum tam Rotae Florentinae, quam Rotae Lucensis, Venetiis, Apud Sessas, 1605; 2 [f. 659r]: D. S. ROVITO, Consiliorum seu Iuris responsorum cum decisionibus supremorum Regni Neapolitani Tribunalium in calce cuiuslibet annotatis, Neapoli, Ex Typographia Ludouici Caualli, 1669; 3 [f. 660r]: G. B. CAVAZZA, Tractatus, Disputationes et Commentaria, Mediolani, Apud Io. Iacobum Cumum, 1612; 4 [f. 661r]: S. GRAZIANO, Disceptationum forensium iudiciorum … Tomus Quintus, Venetiis, Apud Guerilios, 1650; 5 [f. 662r]: G. F. SANFELICE, Decisionum Supremorum Tribunalium Regni Napolitani … Tomus Primus, Venetiis, Apud Turrinum, 1644; 6 [f. 663r]: Q. MANDOSIO, Consiliorum sive Responsorum … Volumen Primum, Venetiis, Apud Haeredes Francisci Ziletti, 1587; 7 [f. 664r]: C. A. BOTTIGLIERI, De Successionibus ab Intestato, Neapoli, Typis Hectoris Cicconii, 1653). — (ff. 665r-666v) Conclave 1914. Nota delle Celle per gli Eminentissimi Signori Cardinali, stampato. — (ff. 667r-697v) modelli (a stampa) per esazione di tributi, bollette d’alloggio militare, certificati medici, Piano di Lotteria, avvisi vari, in uso nei municipi delle province di Torino e di Crema dal 1794 al 1877. — (ff. 698-701v) Modo di ridurre le ore francesi in italiane e le italiane in francesi, ms. [ff. 1-4]. — (ff. 702r-703v) A. MORANO, Copia d’Ordinato Consulare, Roddi (Cuneo), 14 settembre 1769, ms. — (f. 704r) Finis Mundi. Predizioni tali e quali sono state trovate nelle carte di un Pio Eremita, morto nella Provincia di San Gallo in Svizzera nell’anno 1760 …, Torino, Tip. M. Artale, via Maria Vittoria, 17, [s.a.]. — (ff. 705r706v) Programma di Concorso Internazionale per una nuova facciata del Duomo di Milano, 1 marzo 1886, stampato. — (ff. 707r-723v) copie di ricette, manoscritte e a stampa, datate tra il 1632 ed il 1721. — (ff. 724r-726v) trascrizioni varie, ms. (f. 724rv: Fatti scritturali appropriati alle circostanze presenti de Prencipi in Europa; f. 725rv: Le jeu de Quadrille en allediateur des Souverains en Europe; f. 725v: Etat présent de la France; f. 726r: Lettera a doppio significato leggendola per le linee dispari). Raccolta Patetta. Daugnon 52 (ff. 1-556). Famiglie di Crema.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

102

M . BUONOCORE

(ff. 1r-43v) F. FOUCAULT DEI DAUGNON, Notizie [in lingua francese] su famiglie italiane emigrate in Polonia, ms. (1: Gaspari-Gaspary, ff. 1-4; 2: Gastell, ff. 5-6; 3: Gianotti (Dzianott), ff. 7-12; 3: Gibboni-Dzyboni, f. 13; 4: Giuli-Dziuli, ff. 14-18; 5: Limot, ff. 19-21; 5: Lippi de Toscane, ff. 22-27; 6: Locci da Narni, ff. 28-29; 7: Maligni, ff. 30-32; 8: Manucci, Mannucci, Mannuzi (Manuczy), f. 33; 9: Marcolini da Fano, ff. 34-35; 10: Masino, ff. 36-43). — (ff. 44r-491v) F. FOUCAULT DEI DAUGNON, Notizie sulle famiglie cremasche disposte in ordine alfabetico, ms. (opera incompiuta). — (ff. 492r-506v) F. FOUCAULT DEI DAUGNON, Origini cremasche. Ricordi, appunti manoscritti. — (ff. 507r-543v) F. FOUCAULT DEI DAUGNON, Notizie varie per l’opera “Origini ed arme delle casate cremasche”, ms. — (ff. 544r-556v) F. FOUCAULT DEI DAUGNON, Richiami per l’indice generale, ms. Raccolta Patetta. Daugnon 53 (ff. 1-55). Curiosità. Piante topografiche. (f. 2) TOMMASO FIORINI, Carta topografica del Canale della Seriola nel Veneto, dove sono nominati i proprietari Azzalin, Ciera, Giustinian, Grimani, Grit(t)i, Renaldini, eseguito su incarico di Francesco Grimani e tratto da altro disegno in piccolo di Francesco Cuman, 30 settembre 1678 (cm 521 × 82). — (f. 5) ISEPPO (GIUSEPPE) CUMAN, Carta topografica dell’andamento dell’alveo dei torrenti Giavera e Conca, tra i comuni di Giavera del Montello e Povegliano, eseguita su incarico di Francesco Grimani, in cui sono nominati Michiel, Grimani, Ferrazini, Fontana, Sugana, Roer, Santarena, Caldoni, Pagnussin, Pizzol, Fagaro, Rudo, Franceschin, Zambon, Tirondello, Novelli, Gritti, Monello, Pitti, Azzalin, 20 maggio 1685 (cm 359 × 95). — (f. 7) VALENTINO BERTOLI, Progetto per la condottura di acqua del torrente Giavera presso il comune di Giavera del Montello (Treviso), eseguito su incarico di Francesco Grimani, 17 novembre 1656 (cm 87 × 38). — (ff. 8-9) ISEPPO (GIUSEPPE) CUMAN, Due mappe di terreni nel Trevigiano tra i comuni di Povegliano e Villorba, eseguite su incarico di Francesco Grimani per ottenere irrigazioni con l’acqua del torrente Giavera, 28 gennaio — 1 ottobre 1666 (f. 8: cm 72,5 × 42; f. 9: cm 70 × 39). — (f. 11) GIOVANNI BATTISTA ZAMBON — PIETRO BATTISTELLA, Carta topografica dell’area di Cusignana nel territorio di Giavera del Montello eseguita su incarico di Francesco Grimani, 26 marzo 1791 (cm 153 × 68). — (f. 15) pianta, sec. XVII, del Canale di Brentella di Pederobba con il disegno di Villa Sandi a Crocetta del Montello (Treviso) (cm 91,5 × 31). — (f. 18) ANGELO PRATI, Copia del Disegno Generale del Canale di Brentella di Pederobba tra i comuni di Giavera del Montello, Cusignana e Povegliano dell’anno 1763, Treviso, 6 maggio 1792 (cm 77 × 91). — (f. 19) PIETRO BATTISTELLA, Disegno Generale dell’andamento dell’alveo del torrente Giavera tra i comuni di Giavera del Montello e di Cusignana eseguito su incarico di Francesco Grimani, 25 luglio 1792 (cm 54 × 70). — (f. 22) ANTONIO PRATI, Disegno delle linea di confine della Pradaria detta della Vale costeggiante la Brentella di Pederobba tra i comuni di Cusignana e Povegliano, Treviso, 18 agosto 1790 (cm 38 × 53). — (f. 23) ANTONIO PRATI, Disegno della situazione del Boccarollo tra Cusignana e Povegliano, Treviso, 5 maggio 1792 (cm 38 × 44). — (f. 26) ISEPPO (GIUSEPPE) CUMAN, Profilo della condottura di acqua del torrente Giavera presso il comune di Villorba, eseguito su incarico di Francesco Grimani, 8 ottobre 1666 (cm 169 × 24). — (f. 28) PIETRO BATTISTELLA, Disegno con la misurazione del dislivello dell’alveo del torrente

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

103

Brentella in proprietà di Querina Maria Micchielli, nelle pertinenze dei comuni di Cusignana e Povegliano, eseguito su incarico di Francesco Grimani, 25 luglio 1792 (cm 79 × 30). — (f. 32) Disegno della piazza di Guastalla, sec. XVI (cm 49 × 35) [Tav. XII]. — (ff. 35, 36) PAOLO PAGNUSSIN, Due carte topografiche di terreni nel comune di Villorba eseguite su incarico di Francesco Grimani, sec. XVIII ex. (f. 35: cm 30 × 43; f. 36: cm 30 × 44,5). — (f. 39) GIOVANNI BATTISTA ZAMBON — PIETRO BATTISTELLA, Carta topografica dell’area del Boccarollo di Cusignana, eseguita su incarico di Francesco Grimani, 26 marzo 1791 (cm 135 × 60). — (f. 42) Descrizione dell’attuale città di Gerusalemme, stampa, Milano, presso M. Carrara, 1830. — (ff. 45r-55v) Cartine da rivedersi e distribuirsi (fogli e appunti di varia natura, tra cui il menu di un rinfresco tenuto a Castel Gabbiano [CR] il 22 aprile 1889] (f. 48r), le pp. 3-4 (f. 57rv) del quotidiano La Stampa del 5 maggio 1933).

INDICE DEI NOMI Abarca: 38, f. 1rv Abatessa: 35, f. 73rv Abauma: 28, f. 20rv Abbauto, Nicola: 24, f. 56 Abbiate da Caresana: 29, f. 1rv Abbriani, Alba: 22, f. 46 Abenavoli / Abenavolo: 31, ff. 40rv, 62rv; 38, f. 2rv About, Edmond François Valentin: 46, f. 74r Abric: 32, f. 4rv Acerbi: 17, ff. 365r-368v Ackersdijck: 36, f. 55rv Acuniana: 13, ff. 322v-346v Adlersfeld-Ballestrem di Castellengo, Eufemia: 46, f. 79r Affaitati: 2, ff. 33r-38v Agari: 40, f. 248r Agatei, Angelo: 22, f. 80 Agostini della Seta: 30, f. 16rv Agudio, Tommaso: 46, f. 75r Ajasson: 32, f. 9rv Alatra: 36, f. 32rv Albamonte: 35, f. 33rv Albanesi: 32, f. 1rv Albani: 8, ff. 23r-44v Albergoni: 17, ff. 392r-400v; 32, f. 1rv Alberici: 5, ff. 61r-65v Alberti, Nicola: 20, f. 98 Albertoni, Alberto: 51, ff. 400r, 402rv Albon: 4, ff. 1r-3v

Albrizo, Antonio: 20, f. 20 Albrizzi: 15, ff. 1r-3v Aldano: 34, f. 106rv Aldobrandini: 8, ff. 23r-44v Alemagna: 38, f. 3rv Alfieri: 28, f. 1rv; 32, f. 1rv Alfieri, Vittorio: 46, f. 76r Alfieri di Sostengo: 30, f. 17rv Algarotti, Francesco: 47, f. 37r Alighieri, Dante: 46, f. 77r Alinei d’Elva, Olivier: 25, ff. 45r-46v Alitto: 29, f. 56rv; 37, f. 48rv Allamand: 33, f. 29rv Allard, Ernest Louis: 26, ff. 187r-188v Allemand-Lavigerie, Charles-Martial: f. 2r Alliot: 8, ff. 72r-78v Allocchio, S.: 49, ff. 1-14 Altardi: 31, f. 50rv Amadei, Francesco: 21, f. 13 Amanio: 32, f. 1rv Amari, Michele: 47, f. 61r Amat, Charles: 49, ff. 15r-16v Ambrosi, Bartolomeo: 26, ff. 69r-73v Amedei: 28, ff. 2r-7v Amiot: 32, f. 7rv Amoretti, A.: 40, f. 244rv Ancarani, Carlo: 18, ff. 142r-154r Andina, Pietro: 44, f. 1r Andrassy, Giulio: 47, f. 62r

48,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

104

M . BUONOCORE

Andrea, Memo: 19, f. 12 Andreoli: 5, ff. 83r-89v Anfossi di S. Onofrio, Pietro Bartolomeo: 34, f. 15rv Angleis: 12, ff. 399r-401v Anguissola, Amilcare: 1, ff. 20r-32r Anselmini (de Hunselminis), Giovanni: 23, f. 49 Antici: 40, ff. 157r-158r Antolini, Luigi: 26, ff. 1r-4v Antonacci, Giuseppe: 41, f. 351r Apinea, Marco: 22, f. 16 Apollino da Vercelli: 44, f. 47r Aquino: 8, ff. 23r-44v Araneo, G.: 41, f. 328rv Arbib, Edoardo: 47, f. 63r Archambault de Beaume: 32, f. 4rv Archinoauld: 35, f. 34rv Archinti: 13, ff. 322v-346v Arconata: 31, f. 1rv Arenas: 31, f. 51rv Arimondi, Giovanni Battista: 22, f. 8 Arioli: 4, ff. 298r-300v Arlotti, Prospero: 32, f. 2rv; 34, f. 1rv Armildez: 37, f. 49rv Arnaboldi: 34, ff. 56r-57v; 43, f. 259; 44, ff. 49r, 49ar Arnauld: 32, f. 10rv Arnoldi: 32, f. 1rv Arnoux: 32, f. 8rv Arpaiou: 35, f. 8rv Arpini: 28, f. 53rv Arpino, Jacopo Francesco: 47, f. 38r Arricaval di Vergara: 38, f. 55rv Arrighi, Cletto vd. Righetti, Carlo alias Cletto Arrighi Arrigoni, G.: 3, ff. 116r-117r Arrigoni, Sofia: 44, f. 51r Arsedo, Bartolomeo: 20, f. 51 Asburgo, Carlo d’, re di Spagna (Carlo I) e imperatore di Germania (Carlo V): 43, ff. 193r, 194r Asburgo, Filippo d’, re di Castiglia (Filippo il Bello): 43, f. 192r Asburgo, Filippo d’, re di Spagna (Filippo II): 6, ff. 232r-241v Asburgo, Filippo d’, re di Spagna (Filippo IV): 9, ff. 256r-264r, 266r-270v Asburgo, Giuseppe Benedetto Augusto d’, imperatore del Sacro Romano Impero (Augusto II): 47, f. 47r

Asburgo-Lorena, Francesco Giuseppe Carlo d’, imperatore dei Romani (Francesco II) ed imperatore d’Austria (Francesco I): 46, f. 32r Asburgo-Lorena, Francesco Giuseppe d’, imperatore d’Austria (Francesco Giuseppe I) e re d’Ungheria: 46, f. 33r Asburgo-Lorena, Rodolfo d’, principe ereditario d’Austria: 46, ff. 67r, 68r Ascoli, Graziadio Isaia: 47, f. 64r Astori: 3, ff. 200r-239v; 29, f. 70rv Atecchia: 2, ff. 72r-83v Attardi: 2, ff. 84r-93v, 154r-170v Aubusson: 35, f. 55rv Augier, Guillaume Victor Émile: 47, f. 65r Augustoni, Cristoforo: 19, f. 86 Aurelio, Francesco: 20, f. 34 Aurelio, Laura: 20, f. 34 Aurelio, Marco: 20, f. 34 Aurelio, Nicola: 20, f. 34; 21, f. 22 Aurineta olim Orineta: 14, ff. 278r-304v; 32, ff. 11rv, 12rv Aurineta, Marco Aurelio: 32, f. 2rv Avallo, Giuseppe: 4, ff. 45r-46v Avogadro Degli Azzoni: 32, f. 13rv Avvocati, Laura: 21, f. 31 Azzalin: 53, ff. 2, 5 Azzolini: 29, f. 29rv Babin: 8, ff. 320r-324v Babin, Hélies: 8, f. 322 Baccarini, Alfredo: 47, f. 66r Baciocchi: 43, f. 184r Badoero, Vincenzo: 24, f. 12 Bagarotti, Pietro: 24, f. 38 Bagliotti: 30, f. 1rv Baistracchi, Emilio: 17, ff. 78r-83r Balalud de Saint-Jean, Claude Roch Justine Dominique Auguste: 27, ff. 172r-184v; 49, ff. 17r-40v Balbiani, Antonio: 26, ff. 189r-191v Balbiano di Colcavagna: 30, f. 18rv Balbo Bertone di Sambuy: 31, f. 2rv Baldelli: 5, ff. 83r-89v Baldi: 43, ff. 263r-268r Bàlhor de Sommelin: 37, ff. 50r-53v Balthasar: 4, ff. 4r-16v Balthasar, Oscar: 49, f. 210rv Bandiera, Attilio: 26, ff. 74r-75v Bandiera, Emilio: 26, ff. 74r-75v Baratieri, Oreste: 47, ff. 67r, 68r

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Barattieri: 32, f. 17rv Barbarani: 29, f. 30rv Barbarigo, Agostino: 22, ff. 55, 57, 59 Barbaro: 6, ff. 281r-285v Barbaro, Caterina: 23, f. 45 Barbaro, Flaminio: 19, f. 94 Barbaro, Isabetta: 6, f. 283 Barbaro, Marino: 19, f. 27 Barbaro, Tiberio: 23, f. 45 Barbaro, Vettore: 19, ff. 3, 12, 15, 18, 94 Barberis: 40, f. 273rv Barbetti: 32, f. 17rv Barbier di Francia: 17, ff. 13r-21v Barbieri d’Italia: 17, ff. 13r-21v Barbieri, Giuseppe: 27, ff. 67r-78v Barbò: 29, f. 57rv; 32, f. 21rv Bardi, Domenico: 24, f. 26 Bareau, Marie: 20, ff. 57-58 Barone: 2, ff. 39r-44v Barracco: 31, f. 3rv Barraud, Giovanna: 20, f. 73 Barsotti: 8, ff. 272r-274v Bartoli, Cosimo: 46, f. 15r Baruch, Loeb (Ludwig Boerne): 46, f. 123r Barzena: 28, f. 8rv Basile: 17, ff. 300r-303v Basilio: 17, ff. 300r-303v Bassi: 31, f. 4rv Bassompierre: 37, f. 54rv Battenberg, Alexandre Joseph (Alessandro I di Bulgaria): 46, f. 6r Battenberg, Beatrice d’Inghilterra: 46, f. 7r Battenberg, Henry Joseph: 46, f. 7r Battistella, Pietro: 53, ff. 11, 19, 28, 39 Bava: 30, f. 19rv Beati, Marchesino: 24, f. 22 Beauvilliers, Marie-Maxime: 27, ff. 1r-4v Beccadelli: 34, f. 107rv Beccadelli, Ludovico: 19, f. 42 Bégin, E.: 27, ff. 26r-27v Beckx, Pierre Jean: 46, f. 80r Beham: 30, f. 10rv Belgiojoso: 31, f. 5rv Belinzaghi, Giulio: 47, f. 69r Bellezza: 40, f. 238rv Bellini: 32, f. 19rv; 33, f. 1rv Bellini, Maria: 44, f. 52r Bellini, Salvatore: 33, f. 81rv Bellotti Crivelli Visconti: 30, f. 35rv Bellotti-Bon, Luigi: 27, ff. 215r-216v Beltrami, Giuseppe: 44, f. 3r

105

Belvis: 35, f. 35rv Bembo: 43, ff. 263r-268r Bembo, Giovanni: 23, f. 11 Benso: 38, f. 33rv Benso, Camillo Paolo Filippo Giulio, conte di Cavour: 46, f. 81r Bentivoglio Contarini dal Zaffo, Elena: 33, f. 60rv Benucci: 32, f. 19rv Benvenuti: 8, ff. 50r-71v; 32, ff. 16rv, 17rv Benvenuti, Francesco Sforza: 49, ff. 1-14 Benvenuti, Pietro: 46, f. 8r Benzoni: 32, f. 17rv Benzoni, Giovanni Battista: 49, ff. 168-185 Bercuzzi, Francesco: 12, ff. 396r-397r Bernadotte, Oscar Fredrik, re di Svezia e Norvegia (Oscar II): 46, f. 65r Bernal de Buitron: 2, ff. 299r-302v Bernardi: 29, f. 71rv; 32, f. 21rv Bernardi, Andrea: 22, f. 70 Bernardo, Filippo: 19, f. 3 Bernini: 2, ff. 25r-28v; 31 f. 34rv; 32 f. 22rv Berretta, Luigi: 42, ff. 91r, 93r, 94r-95v Bersi: 32, f. 16rv Bertani, Agostino: 46, f. 82r Bertapaglia, Giovanni Battista: 21, f. 16 Berti: 21, f. 48 Bertin: 4, ff. 104r-109v; 30, f. 8rv Bertinoauld: 35, f. 34rv Bertolè Viale, Ettore: 47, f. 70r Bertoli, Valentino: 53, f. 7 Bertolotti, Antonino: 26, ff. 5r-6v Bertoni: 32, f. 16rv Besozzi: 35, f. 36rv Betti: 41, ff. 98r-100v Biadego, Giuseppe: 12, ff. 108r-109r Biancheri, Giuseppe: 46, f. 83r Bianchi, I.: 51, f. 405r Bianchi, Nicomede: 47, f. 71r Bianco, Piero: 19, f. 57 Bianconi, D.: 49, ff. 331rv, 333rv Biedma: 38, f. 34rv Birago / Birague: 49, ff. 501r-504v Bismarck von: 34, f. 2rv Bismarck, Nikolaus Heinrich Ferdinand Herbert von: 46, f. 84r Bismarck-Schönhausen, Otto Eduard Leopold von: 34, f. 93rv; 46, f. 85r Bixio, Nino: 47, f. 72r Blancard: 17, ff. 297r-299v Blancard, Jules César: 25, ff. 80r-160v; 48, ff. 52r, 53r

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

106

M . BUONOCORE

Boerne, Ludwig vd. Baruch, Loeb Böss: 36, f. 60rv Boitel: 17, ff. 266r-276v Bolena, Anna: 47, f. 39r Bollini: 31, f. 7rv Bolognetti: 49, ff. 502r-512v Bolognini: 4, ff. 301r-302v Bolza, Domenico: 20, f. 17 Bon: 43, ff. 263r-268r Bonanno: 31, f. 41rv Bonaparte, Maria Anna detta Elisa, granduchessa di Toscana: 46, f. 8r Bonaparte, Maria Letizia: 46, f. 46r Bonaparte, Napoléon (Napoleone I): 39, ff. 2r-16v, 221 Bonaparte, Victor Napoléon (Napoleone V): 46, f. 9r Bonazzi di Sannicandro, Francesco: 49, ff. 72r-99v Bondenti: 32, f. 30rv Bonelli / Bonello: 28, f. 21rv Bongi: 8, ff. 275r-278v Bongi, Salvatore: 41, ff. 278r-279v Bongiovanni: 3, ff. 240r-244v Bonifacio, Baldassare: 22, f. 62 Bonini: 30, f. 20rv Bonnaire: 29, f. 58rv Bonneau vd. Bonó olim Bonneau Bonneau du Martray: 16, ff. 232r-250v; 36, ff. 57r-59v Bonneau du Martray, Adrien: 49, ff. 119r120v Bonneau du Martray, Marie-Charles-Edmond-Étienne: 16, ff. 248r-249v; 34, f. 16rv; 49, ff. 101r-118v Bonnin: 32, f. 20rv Bonó olim Bonneau: 34, f. 17rv Bono: 24, f. 50 Bontoux: 29, f. 31rv Bonzi: 32, f. 18rv Bonzi, Clito: 49, ff. 125r-126v Borbone, Alfonso di, conte di Caserta: 1, f. 41r Borbone, Francesco da Paola di, conte di Trapani: 1, ff. 37rv, 39r Borbone, Luigi di: 1, ff. 20r-32r Borbone di Francia, Luigi Carlo di: 46, f. 10r Borbone di Francia, Luigi di, re di Francia (Luigi XVI): 46, f. 39r Borbone di Francia, Luigi di, re di Francia (Luigi XVIII): 46, f. 40r

Borbone di Napoli, Ferdinando Carlo Maria di, re delle Due Sicilie (Ferdinando II): 46, f. 30r Borbone di Napoli, Francesco d’Assisi Maria Leopoldo di, re delle Due Sicilie (Francesco II): 46, f. 34r Borbone di Napoli, Maria Teresa Cristina di, imperatrice del Brasile: 46, f. 66r Borbone di Parma, Carlo Ludovico di, infante di Spagna e secondo re d’Etruria: 46, f. 11r Borbone di Parma, Carlo Ludovico, duca di Lucca: 43, ff. 185r, 186r Borbone di Spagna, Alfonso di, re di Spagna (Alfonso XII): 46, f. 1r Borbone di Spagna, Maria Luisa di, infanta di Spagna, regina reggente d’Etruria: 46, f. 11r Borgassi: 38, f. 56rv Borgazzi: 37, ff. 28r-29v Borghese: 44, f. 4r Borghesi, Bartolomeo: 33, ff. 57r-58v Borgo: 32, f. 16rv Borgogna: 33, f. 31rv Borromeo, Giovanni: 20, f. 28 Bortolotti von Parthenfeld: 36, f. 33rv Bosco: 37, f. 2rv Bosco, Giovanni: 47, f. 73r Bosi: 3, ff. 321r-323v Bossi, A.: 41, ff. 280r, 283r-286v Bottero, Giovanni Battista: 47, f. 74r Bottiglieri, Carlo Antonio: 51, f. 664r Bottini: 8, ff. 279r-282v Boudrié: 38, f. 77rv Bouin, Louis Michel: 20, ff. 77-78 Boulanger, Georges: 47, f. 75r Bourbon-Montpensier: 8, ff. 331r-334v Bourglion: 17, ff. 338r-340v Bove: 2, ff. 94r-123v Bovi, Nicola: 19, f. 60 Bovi, Pietro: 19, f. 60 Bovio: 2, ff. 94r-123v Bovio, Lodovico: 2, ff. 108r-114v Bracco, Antonio: 1, ff. 20r-32r Bragadin, Antonio: 22, f. 62 Braganza, Carlo di, re del Portogallo (Carlo I): 46, f. 12r Braganza d’Asburgo, Pietro di, imperatore del Brasile (Pietro II): 46, f. 66r Braghessa, Chiara: 23, f. 15 Braguti: 32, f. 16rv Braida: 17, ff. 22r-27v

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Brambilla: 38, ff. 78r-79v Brancaleone: 31, f. 52rv Brancia: 35, f. 37rv Brandolini: 30, f. 21rv; 38, f. 4rv Branzoni: 37, ff. 3r-4v; 38, ff. 80r-81v; 44, f. 53r Brayda: 3, ff. 245r-250v Brayda di Soleto, Giovanni Paolo Gaetano: 26, ff. 192r-193v; 36, ff. 2r-6v Bremond, Joseph Eusébe: 27, ff. 122r-125v Brentano, Giuseppe: 46, f. 86r Bressan, N.: 51, ff. 188r-189v Brezzi, Eugenio: 48, f. 54r Brin, Benedetto: 46, f. 87r Brocherie, Léandre: 27, ff. 79r-80v Broglio: 4, ff. 166r-168v Broio, Giacomo: 20, f. 6 Bron De Vekela: 3, ff. 329r-331v Brothier: 4, ff. 17r-24v Brothier De Rollière, Raoul: 25, ff. 49r-50v Brozzi: 35, f. 78rv Brücker, Cristiano: 49, f. 63r Brunacci: 34, ff. 79r-80v Brunello, Antonio: 21, f. 16 Bruno: 38, f. 5rv Bruschini, Giuseppe: 14, ff. 211r-214v Buffonelli: 33, f. 30rv Bulloud: 34, f. 18rv Buonanno, Gennaro: 51, f. 404r Buonarroti: 32, f. 16rv Buonfigli, Angelo: 41, f. 276r Buongiovanni: 3, ff. 240r-244v Bupacarino: 19, f. 6 Burgly: 38, f. 57rv Bussi, Camillo: 18, ff. 333r-336v Cabeça de Vaca: 38, f. 82rv Cabini, Antonio: 49, ff. 127r-128v Cachinato, Domenico: 19, f. 81 Cachinato, Guido: 19, f. 81 Cafaro, Luigi dei duchi di Riardo: 32, f. 24rv; 33, f. 32rv Cagnolino: 20, f. 38 Caimo: 31, f. 53rv Cairoli: 47, f. 76r Cairoli, Adelaide Bono: 47, f. 76r Cairoli, Benedetto: 47, f. 76r Cairoli, Enrico: 47, f. 76r Cairoli, Ernesto: 47, f. 76r Cairoli, Giovanni: 47, f. 76r Cairoli, Luigi: 47, f. 76r

107

Calbo: 43, ff. 263r-268r Calcare, Giuseppe: 51, f. 1rv Calcinardi, Rizieri Pietro: 26, ff. 7r-13v Caldoni: 53, f. 5 Calò Carducci: 3, ff. 192r-193v Calvi, Donato: 14, ff. 142r-164v Calvi, Felice: 18, ff. 337r-342v; 35, f. 1rv Cambiaso: 30, f. 22rv Cambray: 17, ff. 341r-343v Cambridge, Maria Adelaide di, duchessa di Teck: 46, f. 69r Camera, A.: 41, f. 88rv Campanella, Federico: 46, f. 89r Campanile, Filiberto: 17 ff. 70r-76r Campbell vd. Otway, Elisa nata Campbell Campeggio, Tommaso: 20, f. 51 Campolongo, Bartolomeo: 24, f. 24 Campredon: 30, f. 23rv Canale: 38, f. 58rv Canassino, Domenico: 19, f. 24 Candida: 30, f. 2rv Candida Filangieri: 28, f. 9rv Candida Gonzaga, B.: 2, ff. 432r-441v; 3, ff. 192r-193r Canepari: 32, f. 23rv Canfora, Gaetano: 5, ff. 269r-275v Cangiarari: 32, f. 23rv Canova, Antonio: 47, ff. 41r, 42r Cantel: 14, ff. 305r-309v Cantù, Cesare: 48, f. 55r; 49, f. 319r Canziani, Giuseppe: 13, ff. 390r-391v Capeti: 32, f. 23rv Capetingi: 5, ff. 9r-11v Capezuto: 30, f. 24rv Capitani di Caravaggio: 32, f. 23rv Capitelli, Guglielmo: 25, ff. 9r-10v Capobianco: 42, f. 116r Capogrossi Guarna, Baldassarre: 2, f. 257r; 3, ff. 180r-181v; 12, ff. 99r-100r, 394r395v; 17, ff. 360r-363r; 28, ff. 4r-7v; 31, ff. 72r-73v; 49, ff. 155r-167v, 325r-326v Cappasanta: 38, f. 6rv Cappellazzi, Andrea: 47, f. 77r; 49, ff. 173r184r Cappello, Pietro: 20, f. 47 Capranica, Luigi: 47, f. 78r Capriani: 38, f. 84rv Capriolo: 12, ff. 431r-440v Capurro, G. F.: 40, f. 314rv Caputo: 2, ff. 45r-53v; 35, f. 56rv Caputo di Calapezzati, Pasquale: 25, ff. 51r52v

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

108

M . BUONOCORE

Caracciolo-Borghi: 4, ff. 25r-26v Caravaggi: 32, f. 23rv Carbone, D.: 40, ff. 12r-13v Carcado de Molac: 32, f. 26rv Carcano, Giulio: 47, f. 79r Cardin, Ulisse: 26, ff. 133r-134v Carlatto, Domenico: 23, f. 37 Carli: 5, ff. 83r-89v Carnelli, Ambrogio: 47, f. 80r Caroelli: 8, ff. 238r-239v Carpegna: 4, ff. 303r-305v; 5, ff. 83r-89v Carreau: 3, ff. 343r-348v Carretti, Pietro: 42, ff. 258r-259v Casanova, Antonio: 45, f. 94rv Casati: 4, ff. 27r-29v; 34, ff. 58r-59v; 38, f. 83rv Casati, Gabrio: 47, f. 82r Casati Confalonieri, Teresa: 47, f. 46r Casimir-Périer, Jean Paul Pierre: 48, f. 22r Castanedo: 4, ff. 157r-160v Castelar, Emili: 26, ff. 14r-16v Castelbarco: 30, f. 3rv Castellani, F.: 51, ff. 115r-123v Castelli: 32, f. 29rv Castelnau: 29, f. 32rv Castiglioni: 2, ff. 447r-450v Castracani: 34, f. 3rv Catanzaro, A.: 42, f. 39r Catenazzi: 12, ff. 46r-48v Cavagna: 43, f. 260 Cavalcabò, Antonio: 21, f. 52 Cavalcabò, Giovanni: 21, f. 52 Cavalcanti: 37, f. 55rv Cavalchini: 28, f. 22rv Cavalli: 2, ff. 451r-454v Cavalli, Francesco: 2, ff. 453r-454v Cavalli, Giuseppe: 44, f. 5r Cavallini, Maria: 19, f. 31 Cavarretta Procida, Domenico Gioacchino: 5, ff. 3r-4r Cavazza, Giovanni Battista: 51, f. 660r Cavour: vd. Benso, Camillo Paolo Filippo Giulio, conte di Cavour Cays di Gilletta: 30, f. 27rv Cecchetti, B.: 3, f. 124rv Cecchi, Antonio: 46, f. 92r Cecchini: 22, f. 74 Cellari: 17, ff. 401r-405v Celliér, Hypolíte: 26, ff. 194r-195v Celman, Miguel Ángel Juárez, presidente della Repubblica Argentina: 46, f. 120r

Cesare di Capodistria: 19, f. 72 Ceva: 29, f. 59rv Chalmot de S.te Rue du Bignon, Jacques Auguste: 20, ff. 89r-90v Chalvet de Rochemonteix, Jacques Henri Adolphe: 25, ff. 161r-162v Champdivers: 33, f. 61rv Championnet vd. Vachier, Jean Étienne alias Championnet Champolo, Maria: 24, f. 52 Charpentier, A.: 49, ff. 217r-228v Chastelier: 37, f. 30rv Chauveau, Emile: 46, f. 91r Chevallier: 8, ff. 79r-87v; 29, f. 72rv Chiaja, Saturnino: 32, f. 24rv; 33, f. 82rv Chiattone, Gabriele: 44, f. 5r Chiaves, Desiderato: 46, f. 93r Chichizola: 3, ff. 349r-351v Chiericati: 9, ff. 4r-8v Chigi: 15, ff. 120r-230v; 30, f. 29rv Chigi, Carlo Corradino: 15, ff. 215r-227v Chigi, Giovanni: 15, ff. 193r-196r Choart: 32, f. 23rv Christiani: 28, f. 10rv Ciancherotti: 16, ff. 1r-107v Ciappa vd. Ponzi, Luisa nata Ciappa de’ baroni di Orsovecchio Ciccaglione, Luigi: 27, ff. 5r-6v Cicogna: 43, f. 262 Cicogna, Emanuele: 14, ff. 243r-256v Cicogna, Girolamo: 20, f. 41 Ciera: 53, f. 2 Cigala: 30, ff. 30r-31v; 31, f. 8rv Cinachi: 8, ff. 286r-289v Cipollina, Antonio: 49, ff. 186r-187v Cipriani: 15, ff. 18r-23v Cirillo, Guglielmo: 32, f. 24rv Cirino, vescovo di Derbe: 34, f. 108rv Clarafaccia: 32, f. 29rv Clari: 35, f. 38rv Clarke Nuttall, Gertrude: 49, ff. 492r-500v Claudin: 49, f. 188rv Clavelli: 32, f. 29rv Cleveland, Stephen Grover, presidente degli Stati Uniti d’America: 46, f. 94r Cobuzio, Roberto: 32, f. 24rv Cochery, Luigi Adolfo: 27, f. 145rv Coco Zanghì, G.: 43, ff. 101-110 Codevacca, Borga: 21, f. 39 Codronchi, Giovanni: 46, ff. 95r, 96r Coetquen: 38, f. 85rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Cognan, E.: 50, f. 245rv Cognetti, Luisa: 47, f. 45r Collet: 3, ff. 352r-371v Colli, Giuseppe: 49, f. 329rv Colligny de Chastillon: 36, f. 7rv Collobiano: 30, f. 32rv Collona, Francesco: 19, f. 27 Colloredo: 34, f. 19rv Collotti: 13, ff. 20r-22v Collotti di San Pietro, Guglielmo: 27, ff. 7r8v; 34, f. 109rv Colombani, Alexandre: 35, f. 1rv Colombo, Cristoforo (Cristóbal Colón): 46, ff. 97r, 98r Colón, Cristóbal vd. Colombo, Cristoforo Colonna: 4, ff. 84r-88v, 169r-220v Colonna di Stigliano: 36, f. 8rv Colonna di Stigliano, Giuseppina: 44, f. 56r Colonna di Stigliano, Luigi: 4, f. 193rv Comino, Bartolomeo: 19, f. 15 Comola: 42, f. 188r Condò da Satriano, Bruno: 34, f. 94rv Contarini: 43, ff. 263r-268r Contarini, Giovanni: 22, f. 57 Contarini, Maffeo: 22, f. 55 Contarini dal Zaffo: 4, ff. 100r-103v Contarini dal Zaffo, Carlo: 44, f. 57r Contarini Giovanelli, Paolina: 44, f. 6r Controni: 8, ff. 283r-285v Conway, Hugh vd. Fargus, F.I. Copier: 37, ff. 5r-6v Coppi, Pietro Alberto: 33, f. 32rv Coppino, Michele: 46, f. 99r Coppola: 37, f. 56rv Coquelin, Constant: 48, f. 56r Corday, Carlotta: 47, ff. 83r, 84r Cordonnier, Jules: 26, ff. 196r-197v Cornaggia-Bon, Antonietta: 33, f. 81rv Cornaglia, Giovanni Battista: 41, ff. 237r238v Cornaro / Cornero (Corner): 33, f. 3rv; 43, ff. 263r-268r Cornelio vd. Corner Corner (Cornaro / Cornero): 13, ff. 523r526v; 33, f. 3rv; 43, ff. 263r-268r Corner (Cornaro / Cornelio), Luigi: 22 f. 20 Corner (Cornaro), Giovanni: 22, f. 36 Corner (Cornaro), Tommaso: 23, f. 21 Cornet: 3, ff. 372r-376v Coronel: 38, f. 86rv Corradi, G.: 40, f. 257r

109

Corraro, Paolo: 24, f. 32 Correnti: 3, ff. 130r-137v Correr: 43, ff. 263r-268r Corsetti vd. Lezzani, Elia Giulia nata Corsetti Corsetti / Corsetto: 2, ff. 259r-270v Corsi, Luigi: 1, ff. 20r-32r Corsini: 29, f. 3rv Corti, Gaspare: 49, ff. 239r-247v Costantini: 20, f. 22 Cotti: 32, f. 29rv Cozzi, Pietro: 49, ff. 194r-209v Cravetta: 36, f. 61rv Crippa: 6, ff. 1r-3v Crippa, A. V.: 49, f. 192r Crisafi: 37, f. 57rv Crispi, Francesco: 47, ff. 85r, 86r Cristiani: 32, f. 29rv Crivelli: 38, f. 7rv Crivelli di Novazzano: 32, ff. 27r-28v Crivelli Visconti: 30, f. 34rv Cucchi, Antonio: 42, f. 84rv Cuggiati: 30, f. 36rv Cullier: 3, ff. 377r-380v Cuman, Francesco: 53, f. 2 Cuman, Giuseppe (Iseppo): 53, ff. 5, 8-9, 26 Cunigas: 38, f. 36rv Cusa, Salvatore: 34, f. 108rv Cusatri: 32, f. 29rv Cuzzaniti, Antonio: 32, f. 24rv; 35, f. 9rv d’Abbadie: 32, f. 4rv d’Ablaing de Giessenburg, Guglielmo Giovanni: 27, ff. 202r-203v d’Aboville: 33, f. 1rv D’Abriani, Muzio: 20, f. 17 Dabzac, Gabriel: 20, ff. 57-58 da Carrara, Francesco: 20, f. 103; 23, f. 45 d’Acheaux: 32, f. 3rv d’Achepte, Geneviève: 17, ff. 334r-337v da Como, Alda: 22, f. 53 da Como, Alvise: 22, f. 53 da Como, Gelasio: 22, f. 53 da Fonseca, Manuel Deodoro: 47, f. 101r d’Agnières: 14, ff. 49r-59v d’Agnières, Aimé Bouton: 13, ff. 24r-25v; 34, f. 15rv; vd. anche De Bouton d’Agnières, Anné Eloi-Constant D’Agostino, Francesco: 1, ff. 20r-32r d’Aiguirande: 37, f. 1rv dal Cagnolo, Giovanni: 24, f. 34

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

110

M . BUONOCORE

d’Alessandro del Sedile di Porto: 2, ff. 326r446v d’Alessandro di Pescolanciano, Giovanni Maria: 2, ff. 428r-429v, 432r-441v; 17, ff. 78r-83r; 27, ff. 83r-84v; 38, ff. 27r-32v d’Alessandro, Nicola: 2, ff. 444r-445v Dalla Bona, Egidio: 40, ff. 25r-27v, 51r, 72r73r, 87rv, 90rv, 97rv, 169r, 173r, 184rv, 227r-228r, 238rv, 248r, 300r-302v, 305r306v, 320r-321r, 331rv; 41, ff. 93r-94r, 98r-100v, 102r-105v, 107r-108v, 111r, 116r, 118rv, 138rv, 266rv, 271r-272v, 327r, 331rv, 337r, 340r, 351r; 42, ff. 6rv, 11r-12v, 13rv, 19r-20r, 80rv, 106r, 108rv, 147rv, 166r, 183r-184r, 188r, 199rv, 201r, 233r, 250r-253v, 255rv, 258r-259v, 273rv, 278rv, 281r, 288rv, 305r, 310r-311v; 43, ff. 19r-20r, 38rv, 88rv, 93r-95r, 98r, 113r, 133r-134r dall’Agnello, Giovanni: 39, f. 134 dalla Penna: 3, ff. 427r-430v d’Allard: 4, ff. 147r-156v D’Almeyda, Francesco Luigi: 15, ff. 2r-93v d’Almont: 36, f. 1rv dal Pan, Giovanni Battista: 23, f. 23 Dal Pozzo: 30, f. 68rv; 34, f. 73rv dal Pozzo della Cisterna vd. Savoia, Maria Vittoria di, nata dal Pozzo della Cisterna Dal Torso, V. E.: 27, ff. 69r-78v Dal Verme, Matteo: 33, f. 25rv d’Alvimare: 32, f. 5rv D’Ambrosi, A.: 27, ff. 35r-48v d’Ambrosio, Angelo: 13, ff. 296r-321v Damula: 43, ff. 263r-268r d’André: 32, f. 6rv D’Andreis, O.: 41, ff. 271r-272v d’Angelis: 32, f. 3rv Dangelmaier, Emil: 50, ff. 401r-406v d’Angelo vd. de Angelis Effrem olim d’Angelo d’Anna di Napoli olim di Sicilia: 32, ff. 8rv, 14rv Danton, Georges Jacques: 47, f. 87r d’Aoust: 32, f. 15rv Da Passano, Adolfo: 33, f. 16rv; 35, f. 6rv Da Ponte, Niccolò: 22, ff. 10, 70 Da Prato, Giovanni: 15, ff. 43-45v d’Arblade: 32, f. 5rv d’Arcambal: 32, f. 4rv Darcy: 34, f. 20rv d’Arenberg: 32, f. 7rv

d’Argenson: 32, f. 3rv d’Arlincourt: 32, f. 6rv Darpo: 29, f. 33rv Darthenay: 12, ff. 49r-53v Daspit de Saint Amand: 33, f. 62rv d’Aspremont: 33, f. 80rv d’Assailly: 32, f. 6rv Dassen: 28, f. 11rv d’Assier: 32, f. 4rv Dattarini: 32, f. 30rv Dattino, Rosa dei baroni Correale: 32, f. 30rv d’Augennes: 37, f. 26rv d’Augerville: 32, f. 5rv d’Augustin: 32, f. 7rv d’Autras: 32, f. 4rv d’Auvrecher: 32, f. 5rv Davico di Quittengo, Corrado: 33, f. 73rv d’Avout, François Joseph Victor Ithier: 27, ff. 185r-186v d’Azeglio Taparelli, Massimo: 47, f. 88r da Zudecca, Nicolino: 19, f. 66 de Alessandris, Giacomo: 24, f. 28 de Amatoribus, Amatore: 22, f. 51 de Amezagam, Carlo: 1, ff. 20r-32r De Amicis, Edmondo: 47, ff. 89r, 90r De Angelis, Francesco: 42, ff. 238rv, 241r242r de Angelis, Gennaro: 44, f. 2r de Angelis Effrem olim d’Angelo: 3, ff. 265r276v; 17, ff. 1r-12v de Angelis Effrem, Girolamo: 26, ff. 198r201v; 36, f. 56rv De Balastrier: 37, f. 27rv de Balestrier, Jules Ulysse: 27, ff. 62r-66v de Balthazar, Hugo: 49, ff. 41r-71v de Banti, Nicola: 23, f. 43 de Baranovska: 32, f. 19rv de Baranovsky: 32, f. 19rv de Barghon: 13, ff. 1r-12v; 34, ff. 91r-92v de Barghon Fort-Rion, Jacques Antoine François: 26, ff. 127r-128v de’ Baroni Gagliardi, E.: 41, ff. 12-25 De Bartolomeis: 2, ff. 271r-298v De Bartolomeis, Edoardo: 2, ff. 273r-294r; 26, ff. 76r-79v De Bartolomeis, Giuseppe: 26, ff. 17r-18v Debé: 4, ff. 306r-308v de Beningrado, Giovanni: 24, f. 4 De Bertolini, Carlo: 47, f. 91r de Besancenet, Alfred-Sébastien: 26, ff. 129r-130v

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

De Bessas De La Mégie: 17, ff. 381r-391v de Blasio, Giacomino: 22, f. 78 De Bonnaire: 3, ff. 315r-320v de Bouen, Noel Arnauld: 20, ff. 57-58 de Bourrousse de Laffore, Pierre Jules: 25, ff. 47r-48v De Bouton d’Agnières, Anné Eloi-Constant: 26, ff. 131r-132v; vd. anche d’Agnières, Aimé Bouton de Busi, Pietro: 23, f. 23 de Busnes, A.: 16, ff. 277r-282v de Buzacharinis: 21, f. 61 de Cagni, Maria: 20, f. 55 de Cagni, Murro: 20, f. 55 de Cagni, Tommaso: 20, f. 55 de Caisne: 3, ff. 337r-342v de Campo, Andrea: 24, f. 24 de Campos, Arsenio Martínez: 8, f. 45v, 47, f. 1r de Candis, Beldemondo: 22, f. 59 de’ Capitani d'Arzago: 13, ff. 347r-522v de’ Capitani d’Arzago, Pietro: 49, ff. 248r249v de’ Capitani d’Arzago, Clementina nata Tenca: 13, ff. 377r-378v de’ Capitani d’Arzago, Paolo: 13, ff. 390r391v de’ Capitibus, Antonio: 24, f. 36 De Carguet: 36, f. 34rv de Carraria, Francesco: 21, ff. 10, 25 De Cartillon, E.: 49, f. 234rv de Caubet de Bardies de Montfa, LouisGuillaume: 27, ff. 81r-82v de Chapel: 32, f. 37rv de Charette de la Contrie, Athanase: 46, f. 90r d’Eckstein: 29, f. 5rv; 33, f. 5rv d’Eckstein-Ehrnegg: 49, ff. 335r-336v de Comblece, Pierre: 20, f. 86; 21, ff. 3-6 de Concini, Giovanni Andrea: 26, ff. 80r81v; 40, ff. 21r, 25r-27v, 37r-38v, 72r-73r, 87rv, 90rv, 92r, 97rv, 157r-158r, 169r, 173r, 181r, 190rv, 227r-228r, 238rv, 248r, 262r, 296r, 331rv, 347rv; 41, ff. 98r-100v, 107r-108v, 111r, 116r, 118rv, 128r, 138rv, 271r-272v, 327r, 331rv, 351r; 42, ff. 11r12v, 13rv, 19r-20r, 34r-35r, 80rv, 106r, 108rv, 166r, 183r-184r, 188r, 199rv, 201r, 233r, 258r-259v, 278rv, 281r, 305r, 310r311v; 43, ff. 19r-20r, 30r-31r, 38rv, 88rv, 113r, 133r-134r

111

de Corti: 9, ff. 9r-393v de Corti, Bernardino: 9, ff. 238r-239r de Corti, Ferrante: 9, ff. 247r-252v de Corti, Giovanni Francesco: 9, ff. 238r239r de Corti, Luigi: 9, f. 391 de Corti, Siro: 9, ff. 256r-264r, 266r-270v de Cosnac, Gabriel Jules: 25, ff. 53r-54v de Coudenhove: 4, ff. 161r-165v de Courtilloles, Ernest François Louis: 25, ff. 163r-164v de Cremona, Gazo: 21, f. 10 De Crescenzo, Alfonso: 44, f. 7r de Crescenzo, Francesco: 32, f. 24rv de Cumanis, Giovanni Battista: 22, ff. 42, 51 de Cumanis, Pompeo: 22, f. 48 de Cumo, Luigi: 24, f. 20 De Denti: 32, f. 30rv de Dienne, Louis-Edouard-Marie-Hippolyte: 25, ff. 169r-171v de Fantis, Paola: 21, f. 69 de Ferrariis: 2, ff. 154r-170v; 29, f. 34rv de Fleury: 35, f. 41rv; vd. anche Joly de Fleury de Fleury, André Gabriel Antony: 27, ff. 204r-205v de Fleury di Francia: 31, f. 54rv de Fleury di Parigi: 31, f. 55rv De Fontanés: 29, f. 6rv de Fougasses, Th.: 1, ff. 287-291 de Fourè: 38, f. 9rv de Franciscis, Raffaele: 41, f. 263r de Gadio, Bertolina: 24, ff. 22, 24 de Gadio, Francesco: 21, f. 25 de Gadio, Giustina: 23, f. 5; 24, f. 6 de Gadio, Giustiniana: 20, f. 8 de Gadio, Orsina: 22, f. 28 de Galetis, Marco: 24, f. 30 de Ganassonibus, Antonio: 21, f. 75 de Gascq: 28, f. 27rv de Gavardo, Geronimo: 21, f. 75 de Gazo, Giustina: 19, f. 78 de Giorgio, S.: 40, ff. 37r-38v degli Alvarotti, Giacomo: 19, f. 81 degli Angeli, Gherardo: 2, ff. 138r-139r degli Oddi: 29, f. 41rv degli Oddi, Ferdinand François Antoine Auguste: 25, ff. 203r-211v; 50, ff. 413r-462v de Gonexa, Becarino: 20, f. 15 De Goyen: 38, f. 11rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

112

M . BUONOCORE

De Gregorio: 32, f. 30rv de Grigorieff, G.: 35, f. 4rv de Grouchy de Robertot: 29, f. 77rv de Guidotis, Albertino: 23, f. 3 de Hallegg: 33, f. 39rv de Haro: 38, ff. 39rv, 63rv de Hennisdal: 35, f. 74rv de Hunselminis vd. Anselmini (de Hunselminis), Giovanni de Kéguelin de Rozières, Auguste-ClementPaul-Iustin: 27, ff. 193r-194v de la Bataillère: 35, f. 62rv da la Bataillère, Mariette: 3, ff. 292r-305v de Lacombe: 37, f. 68rv de la Garde: 33, f. 38rv de la Gardette: 36, ff. 65r-74v Delaguert, Pierre: 20, ff. 57-58 de la Platière, Jean Marie Roland: 48, f. 35r de la Platière, Marie-Jeanne Roland nata Philipon: 48, f. 35r De La Porte: 49, f. 231rv de la Quadra: 29, f. 45rv De la Rivaudière: 33, f. 33rv de la Salmonie, Francesca: 20, f. 75 de Lattre / De Lattre: 3, ff. 277r-291v; 29, f. 78rv de La Vaissière de Lavergne, François Alexandre: 25, ff. 180r-181v De Lavalette: 36, f. 41rv de Lavenne de la Montoise, Henry: 26, ff. 147r-149v de la Villestreux Perrée: 32, f. 59rv De la Woestine: 37, f. 23rv d’Elci: 35, f. 39rv del Gadio, Francesco: 23, f. 47 d’Elia, Giovanni dei Principi di Zangarone: 32, f. 31rv Della Beffa: 14, ff. 102r-120v Della Beffa, Francesco: 49, ff. 250r-334v, 465r-466r Della Beffa, Luigi: 50, ff. 240r-243v Della Beffa, Oliviero: 14, ff. 105r-118v della Cerda di Palermo: 44, f. 54r della Chiesa: 30, f. 28rv Dell’Acqua, Bertolina: 21, f. 34 della Penna: 3, ff. 427r-430v Della Posta: 37, f. 40rv della Torre: 33, f. 23rv della Torre di Rezzonico, Carlo Gastone: 47, f. 43r della Torre Taxis / Tassis: 16, ff. 399r-404v; 18, ff. 1r-279v; 36, f. 27rv; vd. anche Tassis

della Torre Taxis, Giuseppa: 18, ff. 4r-25v della Torre Taxis, Luigia: 18, ff. 4r-25v della Torre Taxis, Michele: 18, ff. 231r-242v Della Valle: 31, f. 32rv Dell’Ugo: 34, f. 83rv Del Maino: 31, f. 14rv Delmati: 30, f. 4rv Delmatti / del Matti: 3, ff. 1r-129v Delmatti / Del Matto, Giuseppe: 3, ff. 2r, 10r-19r, 116r-117r 118r, 119r, 122rv; 25, ff. 11r-12v Del Matto: 28, f. 12rv; 29, ff. 39rv, 79rv Del Sol: 13, ff. 226r-254v; 33, f. 4rv del Sol, Jacques A.: 51, ff. 359r-398v Del Sol, Jacques-Ibrahim: 27, ff. 85r-86v del Tufo, Giovanni Maria: 14, ff. 300r-303v de Lubawsky, Alexandre: 26, ff. 95r-103v De Luca, Raffaele: 1, ff. 20r-32r de Luciis: 2, ff. 124r-130v de Lucio, Nicola: 22, f. 78 de Lur: 29, f. 38rv de Lutaris, Francesco: 22, f. 80 de Lutiis / de Luziis: 2, ff. 124r-130v de Magny, C.: 44, f. 8ar de Magny, Ludovico: 50, ff. 292r-322v de Magny d’Ostiano: 34, f. 28rv de Malherbe, Victor Joseph: 27, ff. 96r-97v de Malliard, Fernand: 27, ff. 98r-100v de Martino, Eduardo: 33, f. 43rv de Martonne, Louis-Georges-Alfred: 27, ff. 26r-27v De Matera: 2, ff. 154r-170v de Mayol de Lupé, Octave Eugène Marie: 27, ff. 195r-196v de Mazade: 38, f. 93rv Dembowski, Ercole: 47, f. 92r De Merode: 37, f. 72rv de Meunynck, Auguste: 25, ff. 189r-190v De Meynion, Luigi: 20, f. 67 de Mézamat de Lisle, Jean Pierre Adolphe Charles: 27, ff. 28r-29v de Mijollat de la Porte: 38, f. 66rv De Misa: 2, ff. 68r-71v de Monléon: 38, f. 94rv de Monrodon: 36, f. 42rv de Montgrand: 13, ff. 131r-142v; 38, f. 44rv de Montille, Étienne Joseph Marie Léouce: 25, ff. 191r-192v De Moukine, Nicola: 27, ff. 160v-162v de Nayve: 13, ff. 23r-121v de Nayve, François: 13, f. 113

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

de Neuchèzes: 32, f. 46rv de Nichichievich de Nichea, Frédéric Jean Joseph Guillaume: 25, ff. 193r-196v de Noailles: 32, f. 46rv De Noailles, Ludovico Antonio: 20, f. 93 de Norreys de Longjurveau: 25, ff. 197r-198v de Ory y García, Salvador María: 26, ff. 157r-160v; 50, ff. 463r-486v De Pace, Salvatore: 27, ff. 158r-159r De Pellegrini. G.: 12, f. 105 De Pellerme de Saint-Loup: 37, f. 74rv de Persicho, Antonia: 22, f. 28 de Piacentino, Giovanni: 22, f. 76 de Planta: 30, f. 67rv de Polignac, Jules: 47, f. 56r de Polihaghis, Geronimo: 24, f. 10 de Pomyers, Marie François Edward Fulgence: 25, ff. 222r-224v de Pontbriant, Antoine Bernard François Gaston: 27, ff. 210r-212v De Porcellis: 3, ff. 194r-199v de Porry: 16, ff. 269r-282v de Porry, Antoine-Marie-Eugène: 13, ff. 132r-137v, 138r-141v; 16, ff. 277r-282v; 26, ff. 108r-110v; 34, ff. 100r-101v de Poydenot, Pierre Henry Siméon Henry: 25, ff. 225r-226v de Pressat, Jeanne: 8, ff. 297r-319r Depretis, Agostino: 5, ff. 1r, 15r; 17, ff. 376r379r de Pullignee: 25, ff. 227r-228v de Raadt, Frédéric-Arthur: 26, ff. 226r-227v de Raet de Boegelscamp, Frédéric Guillaume Ferdinand: 27, ff. 149r-154v De Raho: 37, f. 41rv de Ratschin: 36, f. 25rv de Reiffenberg, Frédéric-Guillaume-Emerié-Philippe: 27, ff. 111r-115v de Rivoire de La Batie, Luigi: 51, ff. 66r-82r de Robati: 17, ff. 258r-265v de Roberto, Carlo: 33, f. 49rv de Rochemonteis, Ad.: 51, ff. 91r-98v de Roelas: 38, f. 22rv de Rossi, Marco: 19, f. 3 d’Errico Felice: 32, f. 31rv de Rubeis, Francesco: 42, f. 80rv De Rújula, Felix: 25, ff. 24r-25v de Rustega: 24, f. 14 de Sachs: 30, f. 7rv de Saint-Jean, Claude: 27, ff. 178r-181v de Salignac de La Mothe-Fénelon, François: 47, f. 57r

113

De Sanctis, Francesco Saverio: 46, f. 100r de Sangro: 12, ff. 18r-29v de Sangro, Michele: 12, ff. 25r-28v de Saulces de Freycinet, Charles Louis: 46, f. 110r de Saulnier, Pierre Gaston: 20, ff. 89r-90v de Scaltenigo, Giacomo: 21, f. 59 de Seignour, Estrivierde: 32, f. 31rv de Seré: 8, ff. 117r-124v de Séré, Bernard-Hyppolite-Martial: 8, ff. 122r-123r; 27, ff. 118r-119v de Silonis de Scotia, Johannis: 2, ff. 29r-32v De Sitter: 38, f. 51rv des Monstiers: 35, f. 77rv d’Espinosa: 17 ff. 360r-364v; 35, f. 57rv; vd. anche Guarnotta d’Espinosa, Francesco de Stefano: 3, ff. 306r-314v; 4, ff. 89r-91v de Stefano, Fernando: 33, f. 21rv d’Estenburgh: 33, f. 84rv; vd. anche Reubsaet d’Estenburgh d’Estienne: 36, f. 36rv d’Estienne de la Cerdagne: 37, ff. 59r-64v de Suini: 14, ff. 121r-140v de Taccolis: 2, ff. 143r-153v, 154r-170v de Tilly: 36, f. 50rv de Tubicinis, Angelo: 24, f. 46 de Tubicinis, Giacomo: 22, f. 22 de Turmeines de Noinn, Jean: 20, f. 86 De Vay, Louis: 20, f. 80 De Viel-Lunasse d’Espeuil: 37, f. 45rv de Vigonza, Giacomo: 21, f. 19 De Vivie de Regie: 36, f. 28rv de Vyt: 4, ff. 70r-73v de Waha: 33, f. 98rv de Wal d’Anthinne: 38, f. 98rv de Wargny: 38, f. 99rv de Warzée d’Hermalle: 36, f. 88rv de Wautier: 37, f. 46rv de Weichs de Wenne: 38, f. 76rv de Xaintouge: 32, f. 60rv De Xavier: 33, f. 26rv De Ysoré d’Hervault: 33, f. 27rv de Zigno: 33, f. 28rv d’Harcourt: 30, f. 50rv d’Heilly: 37, f. 34rv d’Héripont: 33, f. 8rv di Bestagno: 31, f. 6rv di Busi, Pietro: 23, f. 13 di Carpeneto: 30, f. 25rv di Castelnuovo: 30, f. 26rv di Collobiano: 31, f. 9rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

114

M . BUONOCORE

di Colloredo: 32, f. 25rv Di Cordova: 31, f. 42rv di Crollalanza, Giovanni Battista: 33, f. 82rv; 39, ff. 283r-292v; 48, f. 57r di Crollalanza, Goffredo: 44, f. 58r; 48, f. 58r Diderot, Denis: 47, f. 93r Diemantstein: 36, f. 9rv Dietrichstein: 31, f. 66rv di Gamberto, Paolo: 22, f. 70 di Gennaro, Enrico: 33, f. 7rv di Gropello: 30, f. 46rv di Leone, Luca: 20, f. 103 Di Maggio, Luigi: 51, ff. 277r-294v di Malino: 31, f. 15rv di Naider, Ugo: 20, f. 61 d’Indy, Paul Marie Théodore Vincent: 27, ff. 187r-188v Dini: 31, f. 43rv Dinissiaco: 37, f. 58rv di Noventa, Giovanni: 24, f. 46 Dionisi: 34, f. 60rv di Penna: 3, ff. 427r-430v di Robilant: 30, f. 72rv; vd. anche Nicolis di Robilant, Carlo Felice di Sambuy, Ernesto Balbo Bertone: 46, f. 78r di Sangro, Michele: 1, ff. 37rv, 39r, 41r di Soncino: 30, f. 78rv Distefano, Federico: 27, ff. 167r-168v di Vanni, Giovanni Battista: 49, f. 321rv Di Varmo, Giovanni Battista: 12, ff. 190r191r Dividis: 33, f. 83rv di Vincenzo, B.: 42, ff. 99r, 101rv Docteur, Prosper-Louis: 26, ff. 135r-136v Dolfin: 43, ff. 263r-268r d’Ollivier: 33, f. 90rv Dolmans: 38, f. 8rv Domantz: 29, f. 4rv Donà, Leonardo: 23, f. 27 Donadio, S.: 42, f. 205rv Donati, Giovanni: 24, f. 20 Donati, Lorenzo: 22, f. 70 Donato: 28, f. 23rv Dordoni, Gaetano: 3, ff. 227r-228r Doria: 31, f. 10rv Dotti: 22, f. 3 Dotti, Alessandro: 22, f. 44 Dotti, Andrea: 24, f. 16 Dotti, Angela: 20, f. 28

Dotti, Antonio: 19, ff. 9, 63; 21, f. 67; 22, f. 24; 23, f. 41 Dotti, Antonio Francesco: 19, f. 31; 20, f. 20; 21, ff. 28, 37, 63; 22, f. 26; 24, ff. 6, 32 Dotti, Benvenuta: 20, ff. 95, 101 Dotti, Bernardino: 24, f. 36 Dotti, Cesare: 22, f. 18 Dotti, Domenico: 24, f. 8 Dotti, Dotto: 19, f. 9; 21, f. 50; 22, f. 26 Dotti, Francesco: 19, ff. 63, 66, 69, 81; 20, f. 12; 21, ff. 55, 67, 69; 22, ff. 12, 40, 82; 24, f. 40 Dotti, Francesco Paolo: 22, f. 24 Dotti, Galeazzo: 19, f. 42; 22, ff. 6, 44; 24, ff. 2, 10, 26, 28 Dotti, Giacomo: 21, f. 55; 22, f. 20; 23, ff. 31, 49 Dotti, Gianorino: 24, f. 36 Dotti, Giovanni Francesco: 19, ff. 24, 27 Dotti, Girolamo: 24, ff. 2, 26, 28, 42 Dotti, Giulio Cesare: 23, ff. 13, 29 Dotti, Lucrezia: 24, f. 10 Dotti, Ludovico: 19, f. 9; 22, ff. 48, 64; 24, f. 44 Dotti, Marco Antonio: 19, f. 24 Dotti, Nicolosa: 22, f. 14 Dotti, Paolo: 19, ff. 48, 54, 57, 60, 75, 83; 20, f. 8; 22, ff. 18, 26, 30, 42, 46, 66, 68; 23, ff. 35, 41, 43; 24, f. 12 Dotti, Polissena: 19, f. 83 Dotti, Severiano: 22, f. 16 Dotti, Vincenzo: 22, f. 40; 23, f. 7 Doublet de Persan: 33, f. 33rv Douglas, Louis-Archambaud (Luigi Arcibaldo): 26, ff. 82r-83v; 48, f. 59r Douglas: 14, ff. 1r-48v; 34, f. 4rv d’Ournel, Jules François Furcy: 25, ff. 172r173v; 50, ff. 487r-494v Dozzi: 40, f. 331rv Dubois: 36, f. 35rv Du Bout: 3, ff. 324r-328v Du Bruvil, Francesco: 20, f. 65 du Buisson De Courson-Cristot, Amédée: 25, ff. 1r-8v Duc: 36, ff. 62r-63v; vd. anche Le Duc, Giovanni Duc, Pierre Étienne: 26, ff. 19r-20v Duca, Demetrio dei baroni Correale: 32, f. 30rv du Camp, Maxime: 46, f. 88r Du Cluseau: 38, f. 35rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Du Cour: 30, f. 33rv Ducrot, Auguste-Alexandre: 46, f. 105r Dugnani: 35, f. 40rv Duhan: 13, ff. 13r-14v du Mans: 12, ff. 87r-93v du Martray, Edmond Bonneau: 27, ff. 105r106v du Mesnil, Clement-Edmond: 25, ff. 59r60v; 51, ff. 2r-16v Duodo: 43, ff. 263r-268r Durand, Catherine Francoise: 20, ff. 77-78 Durand, Joseph Emile: 27, ff. 87r-89v Durando: 35, f. 58rv Durando, Giacomo: 46, f. 106r d’Urbain: 33, f. 24rv du Souliers, François Tristan alias l’Hermite: 47, f. 52r Dutertre: 29, f. 73rv du Val: 4, ff. 259r-263v; 31, f. 64rv du Wicquet: 4, ff. 286r-297v; 29, f. 69rv Dzianott vd. Gianotti Dzili vd. Giuli Dzyboni vd. Gibboni Eckstein vd. d’Eckstein Efengrini: 44, f. 13r Effer: 35, f. 2rv Eiffel, Alexandre Gustave: 48, f. 60r Elershofen: 36, f. 64rv Embasmat: 8, ff. 294r-319v Embasmat, Jean: 8, ff. 297r-319r Embasmat, Mery: 8, ff. 297r-319r Emo: 43, ff. 263r-268r Emo-Capodilista: 32, f. 23rv Emonnet: 20, f. 84 Enfonce, Eugène: 13, ff. 224r-225v Erizzo, Francesco: 19, f. 6; 22, f. 64; 23, ff. 23, 39 Eroli: 13, ff. 255r-287v Eroli, Francesco: 13, ff. 278r-286v Eroli, Giovanni: 26, ff. 21r-22v; 33, f. 63rv; 48, f. 61r Escars: 33, f. 34rv Eschalard: 36, f. 10rv Escoubleau: 37, f. 7rv Estampes: 34, f. 21rv Este, Antonio d’: 19, f. 69; 22, f. 82 Este, Martino d’: 19, f. 69; 22, f. 82 Este, Nicola d’: 19, f. 51 Este, Obizone d’: 20, f. 98 Este, Ottonello d’: 20, f. 98

115

Estienne de St. Jean à Aix: 28, f. 24rv Estienne de St. Jean-Forbin Gardaune: 28, f. 25rv Estissac: 34, f. 110rv Fabris: 32, f. 32rv Fabrizi, Nicola: 46, f. 107r Faccioli, Girolamo: 43, ff. 142r-147r Faccion Valentini, Antonio: 25, ff. 13r-15v Fagaro: 53, f. 5 Fagnani: 6, ff. 59r-96 Fagnani, Pietro: 41, f. 138rv Falabella: 34, f. 95rv; vd. anche Nobile Falabella, Luigi Faletro, Francesco: 24, f. 40 Faliero, Giovanni: 20, f. 43; 22, f. 8 Fane, Isabella: 2, ff. 305rv, 306r-312v Fantechi Pietriboni, Silvia: 47, f. 15r Fanti, Pietro Girolamo Guglielmo: 24, ff. 174r-175v Fara, Gustavo: 47, f. 94r Fardella di Torrearsa, Vincenzo: 47, ff. 95r, 96r Fargus, F.I. (Hugh Conway): 46, f. 108r Farnese, Francesco Maria: 12, ff. 425r-426v Fasolo, Melchiorre: 24, f. 38 Faucon Degris, Maurice: 26, ff. 208r-209v Faustini, Bernardino: 40, f. 262r Fava: 30, f. 37rv Favara Verderame, Vito: 26, ff. 84r-85v Favaro: 33, f. 6rv Faver vd. Favier alias Faver Favier alias Faver: 32, f. 35rv; 33, f. 64rv; 36, ff. 65r-74v Faviero: 33, f. 35rv Féraud, Léon: 27, ff. 9r-17v Ferracciu, Nicolò: 46, f. 109r Ferrand: 35, f. 59rv Ferrazini: 53, f. 5 Ferrazzi, Giuseppe Iacopo: 47, f. 97r Ferré, Pietro Maria: 43, f. 175r Ferretti: 34, f. 22rv Ferri: 32, f. 36rv Ferro Giovanni: 21, f. 75 Ferry, Giulio: 27, f. 146rv Figati: 32, f. 34rv Filangieri: 37, f. 65rv Filangieri, Carlo: 26, ff. 86r-88v Filippi, Giacomo: 22, f. 38 Filo: 38, f. 37rv Finali, Gaspare: 47, f. 98r

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

116

M . BUONOCORE

Finocchiaro Aprile, Camillo: 47, f. 99r Finzi: 30, f. 38rv Fiorini, Tommaso: 53, f. 2 Fleury: 34, f. 111rv Florantin: 35, f. 42rv Floraz: 38, f. 90rv Florentin: 35, f 42rv Flores d’Arcais, Francesco: 47, f. 100r Focacci di Chiavari: 49, f. 233r Focaroli: 32, f. 34rv Fontana: 31, f. 44rv; 53, f. 5 Fontana, Nicolò: 35, f. 10rv Fonticario, Bernardo: 24, f. 48 Forges Davanzati, Domenico: 35, f. 11rv Forlivio: 6, ff. 276r-280v Forlivio, Daniele: 6, f. 278 Fortis, Alessandro: 47, f. 102r Foscari, Carlo: 21, f. 67 Foscarini, Giacomo: 23, f. 21 Fouqueré: 17, ff. 277r-287v; 29, f. 7rv Fouré des Pillières: 8, ff. 125r-220r Fr(a)in: 12, ff. 61r-75r Fracastoro: 8, ff. 88r-92v; 31, f. 35rv Franceschi, Domenico: 22, f. 36 Franceschin: 53, f. 5 Franciotti: 28, f. 26rv Frank, F.: 44, f. 63r Fransoni: 44, f. 64r Franzoni: 21, f. 47 Frecavalli: 32, f. 33rv Frediani: 8, ff. 240r-245v Fresneau: 12, ff. 54r-60v; 30, f. 5rv Frezza dei duchi Sanfelice, Giuseppe: 35, f. 3rv Frezza, Giovanni Girolamo: 42, f. 269r Furriel, Alfonso: 25, ff. 16r-17v Fusinato, Arnaldo: 47, f. 103r Gabaldo, Antonio: 27, ff. 189r-190v Gabriel, Giovanni Antonio: 19, f. 31 Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Castelmola: 36, f. 37rv Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Castelmola, Carolina: 2, ff. 444r-445v Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Castelmola, Onorato: 1, ff. 47r-235v; 16, ff. 128r231v; 26, ff. 28r-29v; 34, f. 23rv; 40, f. 187; 42, ff. 199rv, 201r Gagliardi: 49, ff. 395r-438v Gagliardi, Elia: 26, ff. 89r-90v Gai / Gay: 4, ff. 309r-311v Gaillard: 3, ff. 381r-393v

Galante, Enrico: 25, ff. 18r-19v Galeano, Nicola: 23, f. 31 Galeotti: 4, ff. 312r-314v Gallarate-Scotti di Molfetta: 38, f. 38rv Galleani: 30, f. 40rv Galleani, A.: 41, f. 331rv Galletti: 42, ff. 183r-184r Galletti, Luigi: 40, f. 352r Galli: 30, f. 41rv Gallici: 3, ff. 394r-399v; 31, f. 36rv Gallicia: 29, f. 74rv Galluppi di Pancaldo: 33, f. 86rv Galluppi di Pancaldo, Giuseppe: 33, f. 91rv Galotti, Marco: 20, f. 24 Galvagno: 40, f. 51r Gambara: 8, ff. 46r-49v Gambazocchi: 32, f. 38rv Gambetta, Leone: 26, ff. 141r-143v Gandino di Quinzano: 29, f. 60rv Gandolfi, Antonio: 47, f. 104r Garibaldi, Giuseppe: 48, f. 66r Garino: 42, f. 305r Garofoli: 30, f. 42rv Garzeni, Paolino: 9, ff. 338r-339v Gaschi di Bagnasco: 38, f. 10rv Gaspari (Gaspary): 52, ff. 1r-4v Gastaldi: 4, ff. 30r-38v Gastaldi, Jean Baptiste: 4, ff. 33r-34v Gastel: 52, ff. 5r-6v Gattoni, Bortolo: 43, f. 113r Gaubert: 33, ff. 65r-66v Gaucourt: 36, f. 75rv Gautier: 17, ff. 344r-346v; 29, ff. 8rv, 75rv Gautier, Adolphe: 27, ff. 191r-192v; 28, ff. 58r-60v Gavardo: 35, f. 43rv Gazelli-Brucco: 30, f. 43rv; 31, f. 11rv Gaz(z)ola: 8, ff. 93r-96v Gelli, Jacopo: 44, f. 12r Genè, Carlo: 46, f. 113r Gennari: 32, f. 38rv Gentile: 2, ff. 54r-67v; 30, f. 11rv Gentile, Giovanni Battista: 2, ff. 54r-67v Georgel, Joseph Alcide: 27, ff. 206r-207v Gerenzani: 4, ff. 315v-317r Germagnano: 30, f. 44rv Germain: 12, ff. 76r-81v Germain, Léon-Victor-Emil: 25, ff. 176r-177v Gerometta vd. Trepelin, Battista alias Gerometta Gessi: 17, ff. 304r-314v

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Gessi, Romolo: 46, f. 114r Gezzi: 17, ff. 304r-314v Ghaisne, Louis Auguste Victor de, conte di Bourmont: 47, f. 40r Gherardi, Pompeo: 26, ff. 144r-146v Gheti: 32, f. 23rv Ghezzi: 17, ff. 304r-314v Ghica / Gjika vd. Koltsova-Massalskaya, Helena nata Ghica / Gjika Ghiron, I.: 26, f. 75 Ghislain de Manet, Alexander: 25, ff. 55r-56v Ghisolfi: 8, ff. 246r-249v Giacomini: 40, ff. 281r-282r Giambarba: 4, ff. 318r-319v Gianni, Saverio: 27, ff. 90r-91v Gianotti (Dzianott): 52, ff. 7r-12v Giaracà, Emanuele: 47, f. 105r Gibboni (Dzyboni): 52, f. 13r Gilbert, J.: 20, f. 93 Ginanni: 34, f. 24rv Ginanni, Marco Antonio: 40, ff. 60r-61r Giolitti, Giovanni: 47, f. 106r Giovanni: 24, f. 54 Giovanni di San Giuliano: 20, f. 49 Giovenale: 34, f. 112rv Girau, Bartolomeo: 20, f. 69 Girau, Malgheri: 20, f. 69 Giuli (Dziuli): 52, ff. 14r-18v Giuliani, Jacopo (Giambattista): 46, f. 111r Giulietti, Giuseppe Maria: 46, f. 112r Giunti, Maddalena: 33, f. 7rv Giustinian: 53, f. 2 Giustiniani: 43, ff. 263r-268r Giustiniani, Giacomo: 23, f. 7 Giustiniani, Pancrazio: 21, f. 65 Gladstone, William Ewart: 47, f. 107r Glisenti, Cornelio: 23, f. 25 Glüksburg, Costantino di Grecia (Costantino I): 46, f. 16r Goethe, Johann Wolfgang von: 47, f. 48r Goghi: 32, f. 38rv Goldmark, Karl: 47, f. 108r Goldoni, Carlo: 47, f. 49r Gonzaga, Maria: 9, ff. 247r-252v Gordon, Charles (Gordon Pacha): 46, f. 115r Gordon, Pacha vd. Gordon, Charles Gorgerat Boudry, François: 20, f. 84 Gorleri, Giovanni: 33, f. 7rv Gourdon de Genouillac: 37, f. 66rv Gourdon de Genouillac, Nicolas Henry Jules: 26, ff. 210r-211v

117

Gozzadino, Giovanni: 26, ff. 212r-213v Gozzi, Arcangela: 23, f. 9 Gradenigo: 43, ff. 263r-268r Gradenigo Conto, Ernesta: 35, f. 4rv Gramigna, Michele: 41, ff. 107r-108v Grant, Ulysses Simpson, presidente degli Stati Uniti d’America: 46, f. 116r Grasseli: 43, f. 138rv Grasselli, Domenico: 23, f. 15 Grassi, Mariano: 40, ff. 2r-5v Grasso: 29, f. 76rv Gravina: 30, f. 45rv Graziano, Stefano: 51, f. 661r Graziol(l)i, Giuseppe: 47, f. 109r Greco, Oscar: 27, ff. 18r-19v Greffen: 37, f. 31rv Greppi: 32, f. 38rv Griffoni Sant’Angelo: 32, f. 38rv Grillon: 37, f. 8rv Grimaldi, Bernardino: 46, f. 117r Grimani: 43, ff. 263r-268r; 53, ff. 5, 2 Grimani, Ermolao: 23, ff. 11, 27 Grimani, Francesco: 53, ff. 2, 5, 7, 8-9, 11, 26, 28, 35, 36, 39 Grimani, Marino: 23, f. 19 Grimani, Pietro: 22, ff. 34, 36 Grit(t)i: 53, ff. 5, 2 Gritti, Andrea: 21, f. 75 Grivel: 35, f. 60rv Grosdidier: 45, f. 95 Grosso, Alberto: 19, f. 72 Gualterio, Filippo Antonio: 26, ff. 8rv-12v Gualtieri: 28, f. 28rv Guarnotta d’Espinosa, Francesco: 44, f. 67r; 49, ff. 439r-459v; vd. anche d’Espinosa Guasco: 34, ff. 6r-7v; 38, f. 59rv Guasco di Bisio: 30, ff. 47r-48v Guasco di Clavières: 37, ff. 32r-33v Guasco di Lixen: 38, ff. 60r-61v Guasco di Sicilia: 38, f. 87rv Guccia Cannizzaro di Ganzeria, Giovanni: 44, f. 66r Gudiel: 38, f. 62rv Guercini: 24, f. 14 Guerrazzi, Francesco Domenico: 46, f. 118r Guglielmotti, Pietro: 43, f. 128rv Guicciardi: 30, f. 49rv Guicciardini, Francesco: 47, f. 50r Guiccioli, Alessandro: 47, f. 111r Guido monaco (Guido d’Arezzo): 50, ff. 347r-352v

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

118

M . BUONOCORE

Guidone, cardinale: 39, f. 135 Guidoni: 20, f. 3; 32, f. 38rv Guidoni, Giovanni Battista: 24, f. 18 Guidotti, Giovanni Giacomo: 22, f. 14 Guillon, Felix-Gustave: 27, ff. 92r-93v Gumpenberg: 36, f. 12rv Guscetti, Federico: 49, ff. 460r-491v Gussoni, Elisabetta: 20, f. 24 Guyon: 29, f. 61rv Guzman: 38, f. 88rv Guzman-Algava: 38, f. 89rv Guzman-Cifuentes: 38, f. 90rv Guzman-Toral: 38, f. 91rv Haerbec: 35, f. 61rv Hamed Hassan: 46, f. 2r Harana: 38, f. 92rv Harcourt: 36, f. 13rv Hardales: 38, f. 89rv Haren: 29, f. 35rv Harpaille: 36, f. 38rv Harranc de la Coudamine: 32, f. 8rv Heerbec: 35, f. 61rv Heldriethi: 37, f. 67rv Hermite: 38, f. 40rv Herold, Paul Georg: 51, f. 267rv Heyse, Paolo: 47, f. 112r Hillaire: 8, ff. 320r-324v Hillaire, Jehan: 8, f. 322 Hillinger: 36, f. 76rv Hody De Warpusée: 32, f. 39rv Hohenzollern, Enrico von, principe reale di Prussia: 46, f. 20r Hohenzollern, Federico Guglielmo Nicola Carlo von, re di Prussia (Federico III): 46, ff. 24r, 25r, 26r Hohenzollern, Federico Guglielmo von, re di Prussia (Guglielmo II): 46, ff. 27r, 28r, 29r Hohenzollern, Federico von, re di Prussia (Federico II il Grande): 46, f. 22r Hohenzollern, Guglielmo Federico Ludovico di, imperatore di Germania e di Prussia (Guglielmo I): 46, f. 23r Hohenzollern, Sofia di Prussia e di Grecia von: 46, f. 16r Hohenzollern-Sigmaringen, Carlo Federico Ludovico von, re di Romania (Carlo I): 46, ff. 13r, 14r Holmés, Augusta: 47, f. 113r Hosieri: 28, f. 29rv Hospital, Pierre: 25, ff. 178r-179v

Houben: 38, f. 12rv Houschot: 37, f. 9rv Huger: 29, f. 36rv Hugo, Victor-Marie: 46, f. 119r Hullin de la Selle: 29, f. 62rv Huot, Gustave: 44, f. 69r Hurleston: 29, f. 9rv Iamailoff: 44, f. 14r Iambois, Marie Charles: 27, ff. 94r-95v Illari: 35, f. 44rv Imar: 38, f. 13rv Imbert: 32, f. 40rv Imhof, J. W.: 13, ff. 324r-344v Imparato: 33, f. 67rv Imperata: 33, f. 9rv Inch: 36, f. 14rv Incisa: 31, f. 12rv Incisa di Camerano: 30, f. 51rv Ingegneri: 31, f. 45rv Ingoli: 29, f. 10rv Interiana: 34, f. 25rv Inzaghi: 31, f. 67rv Isnel: 29, f. 37rv Issoduno: 28, f. 30rv Jacquitelli: 33, f. 10rv Jagendorf: 36, f. 15rv Jalland de la Croix: 37, f. 35rv Jambois: 5, ff. 75r-77v Jambois, C.-G.: 43, ff. 207-235 Jobert, Zacharie-Césaire-Narzale: 26, ff. 91r94v Joly: 35, f. 45rv Joly de Fleury: 34, f. 113rv; vd. anche de Fleury Jordain de St. Michel, Girolamo: 20, f. 75 Josa: 29, f. 11rv Josson: 36, f. 77rv Jourdan: 33, f. 40rv Jugenheim: 32, f. 41rv Julio: 28, f. 31rv Jully: 36, f. 39rv Karawrais: 36, f. 40rv Kauty: 29, f. 12rv Keravion: 33, f. 41rv Knollesy: 28, f. 32rv Koch, Heinrich Hermann Robert: 47, f. 114r Koczian: 36, f. 16rv Koenig: 34, f. 8rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Koller: 30, f. 52rv Koltsova-Massalskaya, Helena nata Ghica / Gjika: 48, f. 68r Königsegg-Rottenfels, Maximilianus Fridericus von: 47, f. 51r Konigsfelt: 32, f. 42rv Konopásek: 28, ff. 33r-34v Kossuth, Lajos: 47, f. 115r Kratzen: 36, f. 78rv Krauty: 29, f. 12rv Kreugel: 36, f. 17rv Kulczycki, Wáadysáaw: 51, ff. 578r-583r Labia: 31, f. 13rv Labini, Giovanni Paolo: 2, ff. 108r-114v Lafarina, Giuseppe: 48, f. 1r La Fayette: 36, f. 11rv Laizeau, Olive: 21, ff. 3-6 Lamarmora: 30, f. 53rv Lambertenghi: 38, f. 64rv Lampugnani: 5, ff. 276r-277v Lanario, Giovanni: 23, f. 51 Lancellotti Guelfi: 38, f. 41rv Lancellotto: 38, f. 42rv Lancia Di Brolo, Federico: 27, ff. 155r-171v Landi: 4, ff. 39r-47v; 30, f. 54rv; 34, ff. 64r65v Landi, Alessandro: 21, f. 71 Landi, Ludovico: 4, ff. 44r-46v Landi Cafini, Guido: 25, ff. 20r-21v Lando, Pietro: 22, ff. 3, 4 Landriani: 4, ff. 48r-50v Lanza, Giovanni: 26, f. 124 Lanzeloni: 40, ff. 320r-321r Lanzirotti di Sanaggia: 38, ff. 15r-16v Lanzirotti di Sanaggia, Antonio Giovanni: 49, f. 367rv; 50, ff. 1r-291v Lardimalie: 7, ff. 78r-84r La Rivière: 33, f. 87rv La Rosa, Vincenzo: 27, ff. 20r-25v Lascari, Alessio: 20, f. 49 Lascari Tenda, Beatrice: 48, f. 48r Latoni, Orazio: 41, f. 59rv Lau, Simone: 20, f. 67 Laudi: 17, ff. 304r-314v Laugier, Joseph-Jean-Baptiste: 27, ff. 126r132v Laurent, Ch.: 14, ff. 36r-39v Lavaggi: 30, f. 55rv La Vieu: 35, f. 12rv Lavista, A.: 41, ff. 155-200

119

Lazzaroni: 32, f. 43rv Lazzati, Antonio: 48, f. 3r Lebert: 3, ff. 400r-410v; 30, f. 12rv Le Bon: 12, ff. 30r-37v; 29, f. 2rv Le Bron: 3, ff. 332r-336r le Consul: 4, ff. 6r-12v Le Duc, Giovanni: 20, f. 73, vd. anche Duc Leembruggen: 12, ff. 402r-419v Leiser: 29, f. 13rv Lejene, Ch.: 50, f. 264rv Le Lamier: 35, f. 76rv Le Maire de Montifault: 38, f. 95rv Le Maire de Montifault, Paul Arthur: 26, ff. 30r-32v Le Mée: 3, ff. 415r-423v Lemps: 36, f. 18rv Lenche: 17, ff. 331r-333v Le Noir De La Cochetiére: 4, ff. 117r-122v Leonardi: 5, ff. 80r-82v; 20, f. 38; 30, f. 56rv Leopardo: 2, ff. 84r-93v Le Pellettier: 33, f. 72rv Leperche: 46, f. 122r Lepère, Carlo: 27, f. 147rv Leroux, Benjamin: 49, ff. 365r-366v Le Roy: 33, f. 12rv Le Royer: 27, f. 148rv Lesbiet: 33, f. 42rv Le Vallet: 28, f. 18rv; 4, ff. 264r-270v Le Vasseur du Valhuon: 4, ff. 276r-285v Levens, Clemente Osvaldo: 45, ff. 96r-104v Lezzani: 2, ff. 303r-323v; 5, ff. 90r-157v Lezzani, Andrea: 2, ff. 305rv, 306r-312v Lezzani, Elia Giulia nata Corsetti: 2, f. 314rv Libert: 3, ff. 400r-410v Licata: 14, ff. 60r-67v Licata di Baucina, Biagio: 26, ff. 33r-34v Licudi: 12, ff. 15r-17v Lignana: 37, f. 10rv Limot: 52, ff. 19r-21v Lincoln, Abraham, presidente degli Stati Uniti d’America: 48, f. 67r Lippi di Toscana: 52, ff. 22r-27v Litta: 34, f. 66rv Litta, Pompeo: 15, ff. 121r-214v Litta-Modignani: 30, f. 57rv Livioli, Antonia: 22, f. 12 Lix von Oppul: 31, f. 68rv Locatelli: 35, f. 46rv Locci di Narni: 52, ff. 28r-29v Lodi, Emanuele: 42, f. 168rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

120

M . BUONOCORE

Lombardi: 37, f. 36rv Lomellini: 36, f. 79rv Longhi: 2, ff. 29r-32v Longino, Girolamo: 21, f. 13 Longo, Artabella: 24, f. 20 Lorando: 5, ff. 72r-74v Loredan, Pietro: 19, f. 89; 20, f. 53 Lozando: 5, ff. 72r-74v Lucerna di Rovà: 30, f. 58rv Lucini: 32, f. 43rv Luitz, L.: 15, ff. 43-44r Lusignano: 28, f. 35rv Luzi, Silvio: 44, f. 8r Luzzago Archetti, Maria Maddalena: 3, ff. 10r-19r Maça: 38, f. 65rv Machiavelli, Niccolò: 47, f. 53r Maciocchi: 43, ff. 133r-134r Mac Mahon: 31, f. 69rv; 32, f. 44rv Madi: 32, f. 16rv Madia, Antonio: 34, f. 27rv Maffei, Andrea: 46, f. 124r Magalli: 40, f. 173r Magarin, Sofia: 6, ff. 232r-241v Magio, Pietro: 15, ff. 33r-34v Magliani, Agostino: 48, f. 4r Magoni, Girolamo: 51, f. 658r Maiocchi, A.: 43, ff. 19r-20r Maiorei: 28, f. 13rv Majocchi, Gaetano: 42, f. 293r; 49, ff. 513r514v Maldura: 33, f. 13rv Malfatti, Ercole: 41, ff. 116r, 118rv Malfatti, Nicola: 19, f. 48 Maligni: 52, ff. 30r-32v Malou, Jules: 46, f. 126r Malpeli: 33, f. 68rv; 34, f. 96rv Malpiero: 43, ff. 263r-268r Maltraversi: 36, f. 80rv Malvano, Giacomo: 48, f. 5r Mamiani della Rovere e di S. Angelo, Terenzio: 46, f. 125r Mancini, Pasquale Stanislao: 48, f. 6r Mandosio, Quintiliano: 51, f. 663r Manduli: 32, f. 45rv Manfredi: 8, ff. 268r-271v Manfrini, Alessandro: 24, f. 12 Manfro: 40, f. 9r Mangani, Angelo: 42, f. 267r Manin, Ludovico: 19, f. 31

Maniscalchi: 34, f. 67rv Maniscalchi di Verona: 44, f. 70r Mantaut, Luigi: 45, f. 75rv Mantellini, Giuseppe: 46, f. 127r Man(n)ucci (Mannuzi, Manuczy): 52, ff. 30r32v Manzi, Salvatore: 34, f. 9rv Manzoni, Alessandro: 1, f. 294r; 46, f. 128r Manzotti, Luigi: 46, f. 129r Marat, Jean-Paul: 48, f. 7r Marazzi: 29, f. 14rv Marcello, Girolamo: 22, f. 59 Marcello, Luigi: 24, f. 30 Marcello, Pietro: 20, f. 8 Marchena: 31, f. 46rv Marchesini, Daniele: 22, f. 32 Marchi: 5, ff. 53r-56v; 28, f. 36rv; 32, f. 45rv; 37, f. 69rv; 51, f. 1rv Marchi, César Tito Dario: 6, ff. 14r-25v, 59r96, 99r-151v; 8, ff. 126r-127v; 15, f. 117rv; 27, ff. 101r-102v; 51, f. 134rv Marcolini: 52, ff. 34r-35v Marenco, Romualdo Giovanni: 46, f. 130r Mari, Angelo: 26, ff. 150r-152v Mariani: 8, ff. 262r-267v Marillier: 3, ff. 411r-414v Marincola, E.: 8, ff. 24-33, 34-43 Marisi, Federigo: 26, ff. 153r-156v Maristella: 42, f. 210r Marliani: 5, ff. 158r-244v; 29, f. 63rv Marotta: 42, ff. 194rv, 196r Marotta, Giovanni: 1, ff. 20r-32r Marsillé: 37, f. 11rv Marsillier di Bologna: 44, f. 71r Martani, Bassano: 27, ff. 103r-104v Martelli: 8, ff. 103r-107v; 31, f. 56rv Martinengo: 4, ff. 92r-99v; 32, f. 45rv Martinengo, Agnolina: 21, f. 31 Martinengo, Leopardo: 19, f. 29 Martinez de Beltran Cruz Grijalva Liquente Velasco Santa Cruz y La Fuente, Asarta: 31, f. 65rv Martinez de Huete: 35, f. 47rv Martini: 29, f. 15rv Martucci, Giuseppe: 48, f. 8r Marzano, Giambattista: 26, ff. 35r-36v Mascagni, Pietro: 48, f. 9r Mas et Ribas: 29, f. 12rv: 37, f. 12rv Masetti-Fedi, Cesare: 27, ff. 107r-108v Masino: 52, ff. 36r-43v Masotti, C.: 25, f. 183rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Massani vd. Ramacciotti, Giovannina nata Massani Masseri, J. L.: 34, ff. 6r-7v Massimo: 37, f. 70rv Mastai Ferretti, Giovanni Maria (Pio IX): 4, ff. 320r-325v; 31, f. 74rv; 34, ff. 97r-98v; 45, f. 75rv Mastai Ferretti, Girolamo: 44, ff. 9r-10r Mastiani: 34, ff. 79r-80v Masucci: 4, ff. 326r-328v Matera: 2, ff. 72r-83v Mati: 29, f. 79rv Mattei, Angelo: 17, ff. 316r-328v Matteini: 43, f. 48rv Matthias, Ludwig Christian: 26, ff. 214r216v Matti: 3, ff. 1r-129v Maugiron: 37, f. 38rv Mauri, Achille: 25, ff. 182r-184v Mauro, Cristoforo: 22, f. 40 Mayol de Lupé: 17, ff. 347r-350v Mazè de la Roche, Gustavo: 47, f. 2r Mazio: 2, ff. 222r-258v Mazzoni, A.: 41, f. 266rv Mazzucchelli: 32, f. 44rv Meconi: 8, ff. 290r-293v Medici de’: 43, f. 188r Medici, Cosimo de’, granduca di Toscana (Cosimo II): 46, f. 15r Medoro, Samuele: 47, f. 54r Melfi di San Giovanni, Corrado: 25, ff. 185r188v Melitón de Sarasate y Nevascués, Pablo Martín: 48, f. 78r Meloun: 32, f. 44rv Melun: 31, f. 70rv Melzi: 31, f. 37rv Memo, Lorenzo: 19, f. 12 Memo, Piero: 19, f. 12 Menada, G.: 9, f. 392r Mendoça De Baeça: 38, f. 17rv Mendocinos: 37, f. 71rv Menelik II, imperatore di Abissinia: 39, f. 18rv; 46, ff. 50r, 51r, 52r Meneses: 38, f. 43rv Mengoni / Mingoni: 15, ff. 7r-11v Menolini: 32, f. 45rv Merlatti, Stefano: 47, f. 3r Merlotti, Giuseppe: 15, ff. 143r-148r, 156r159v Merzagora, Paolo: 42, f. 233r

121

Messedaglia, Giacomo: 47, f. 4r Mestiatis: 31, f. 16rv Meucci, Antonio Santi Giuseppe: 48, f. 10r Mezani: 20, f. 22 Miari: 2, ff. 131r-133v Micari: 2, ff. 131r-133v Micchielli, Querina Maria: 53, f. 28 Micheli: 2, ff. 324r-325v Michelini, Carlo: 47, f. 5r Michiel: 53, f. 5 Michiel, Bernardo: 19, f. 27 Micora: 2, ff. 131r-133v Migliorini: 13, ff. 122r-130v; 33, f. 88rv Migliorucci: 29, f. 16rv Mignanelli, A.: 15, ff. 221r-223v Milani: 40, ff. 305r-306v Milano, Nicola: 40, f. 137r Milli, Giannina: 47, f. 6r Millon: 4, ff. 110r-116v Milone, Domenico: 42, ff. 238rv, 241r-242r Mimbelli: 30, f. 59rv Minghetti, Marco: 47, f. 7r Mingoni vd. Mengoni Minichini, Benedetto: 26, ff. 104r-105v Minoto, Andrea: 23, f. 19 Minutillo: 5, ff. 245r-284v Miramomelin: 36, f. 81rv Miron de L’Espinay, Gustave-Marie: 25, ff. 167r- 168v; 50, ff. 323r-346v Missonier, Léon: 26, ff. 37r-38v Mocenigo: 43, ff. 263r-268r Mocenigo, Giovanni: 22, ff. 55, 57 Mocenigo, Luigi: 22, ff. 32, 34 Mocenigo, Marino: 21, f. 65 Mola, Carlo: 34, f. 114rv Molin, Francesco: 19, ff. 24, 94; 22, f. 74 Molinari, D.: 42, f. 147rv Mollart: 36, f. 19rv Moltedo, F. P.: 33, f. 43rv Monacelli: 5, ff. 83r-89v Monaldesca: 13, ff. 143r-149v Monello: 32, f. 45rv; 53, f. 5 Moneta: 6, ff. 4r-231v Moneta, Ottaviano: 6, ff. 14r-25v Monleone: 38, f. 94rv Montanari: 8, ff. 97r-102v; 35, f. 63rv Montbliart: 36, f. 82rv Monte: 32, f. 45rv Montecchi: 29, f. 64rv; 35, ff. 64r-69v Montecchi di Verona: 12, ff. 102-110v, 200r367v

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

122

M . BUONOCORE

Montefeltro, Agostino da, al secolo Luigi Vicini: 48, f. 11r Monteforte, Vincenzo: 21, f. 28 Montegranelli: 5, ff. 83r-89v Monteynard: 37, f. 37rv Montgascon: 29, f. 80rv Montgrand: 44, f. 11r Monticelli: 12, ff. 88r-101v; 31, f. 63rv; 32, f. 44rv; 35, ff. 64r-69v, 70rv Monticelli, Carlo: 12 ff. 175r-176r Monticelli, Giovanni Battista: 12, ff. 179r184v Monticelli di Bobbio: 12, ff. 178r-188v Monticelli di Crema: 12, ff. 111r-177v Monticelli di Genova: 12, ff. 194r-199v Monticelli di Napoli: 12, ff. 368r-398v Monticelli di Roma: 12, ff. 368r-398v Monticoli: 31, f. 38rv; 35, ff. 64r-69v Monticoli di Verona: 12, ff. 102-110v Monticoli del Friuli: 12, ff. 189r-193v Montmorency: 32, f. 44rv; 33, f. 44rv Montresor: 5, ff. 69r-71v Morandi: 32, f. 44rv Morano, A.: 51, ff. 702r-703v Moraschi, P.: 42, f. 220rv Morbio: 36, f. 20rv Morbio, Carlo: 35, f. 5rv Moreau: 29, f. 65rv Morel de Marain: 8, ff. 325r-330v Morel de Marain, Jean: 8, ff. 327r-328v Morel de Marain, René: 8, ff. 327r-328v Moreto, Piacente: 20, f. 41 Morgante, Giacomo: 49, f. 330rv Morghen, Raffaello: 46, f. 11r Mori: 5, ff. 83r-89v Morin, Enrico Costantino: 48, f. 12r Moro, Antonio: 19, f. 18 Morosini: 43, ff. 263r-268r Morosini, Federigo: 20, f. 43 Morosini, Francesco: 23, f. 37 Morosini, Luigi: 23, f. 21 Moscheni: 35, f. 48rv Mosto, Antonio: 48, f. 13r Mota, Lota: 21, f. 19 Muletti, Carlo: 40, f. 161rv Muletti, Delfino: 40, f. 161rv Muñoz: 38, f. 18rv Murat, G.: 45, f. 93rv Mussunecci-Galli: 44, f. 15r Muzio, Basilio Cesare: 26, ff. 217r-218v

Myskovszky, Victor: 26, ff. 219r-220v; 50, ff. 353r-364v Nadal Rizzo; 19, f. 21 Nadaud: 8, ff. 325r-330v Nadaud, Guillaume: 8, ff. 327r-328v Nani: 33, f. 14rv; 43, ff. 263r-268r Nani, Angelo: 26, ff. 39r-45v Nantovillet: 36, f. 21rv Nardari, Bastiano: 23, f. 37 Narducci, Luigi: 40, ff. 65r-66r Nava: 50, ff. 365r-406v Nava, Carlo: 50, f. 397r Nava, Elisa: 50, ff. 365r-382v Nava, Giuseppe: 50, ff. 365r-382v, 383r388v Nava, Teresa: 50, ff. 365r-382v Nayve, Dominique: 50, ff. 407r-411v Negendanck: 29, f. 40rv Negri: 15, ff. 4r-6v; 30, f. 60rv; 32, f. 47rv; 49, ff. 515r-520v Negrini: 31, ff. 71r-73v Negroni: 30, f. 61rv Nehemi: 33, f. 89rv Nestancourt: 33, f. 69rv Nicelli: 4, ff. 51r-53v Nicola Franco, vescovo di Treviso: 19, f. 83 Nicolis di Robilant, Carlo Felice: 46, f. 101r; vd. anche di Robilant Nicolucci, Giovanni Battista: 48, f. 89r Nidroni, Andrea: 20, f. 45 Nizzoni: 40, f. 296r Nobile Falabella, Luigi: 26, ff. 202r-207v; 35, f. 3rv; vd. anche Falabella Noce: 32, f. 47rv Nordenskjöld, Nils Otto Gustaf: 47, f. 8r Novelli: 53, f. 5 Novellini: 28, f. 37rv Noyelle: 33, f. 45rv Nuccio: 29, f. 17rv Nusdorf: 36, f. 43rv Nuttal, George Henry Falkiner: 25, ff. 199r202v; 50, f. 412rv Obiz(z)i: 12, ff. 420r-427v; 32, f. 48rv Obizzi, Cecilia: 19, f. 42 Obrenoviò, Natalija: 46, f. 53r Oggioni, N.: 28, ff. 63r-94v Ognies: 33, f. 46rv Olbestein: 36, f. 22rv Olcelli, Alessandro: 43, ff. 116r-123v Oliverio: 20, ff. 6, 22

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Ondoder: 5, ff. 83r-89v Onetto, Francesco: 44, f. 16r Opede de Mannier: 37, f. 13rv Orange-Nassau, Guglielmo d’, re d’Olanda (Guglielmo III): 46, f. 35r Orero, Baldassarre: 48, f. 14r Orgemont: 33, f. 70rv Origlia: 37, f. 73rv Origoni: 17, ff. 406r-409v Orineta vd. Aurineta olim Orineta Orlandini del Beccuto, Andrea: 33, f. 15rv Orléans d’: 4, ff. 123r-134v; 43, f. 190r Orléans, Amelia d’, regina del Portogallo: 46, f. 12r Orléans, Antoine Marie Philippe d’, duca di Montpensier: 46, ff. 61r, 62r Orléans, Ferdinand Philippe Marie d’, duca d’Alençon: 46, f. 57r Orléans, François Ferdinand d’, principe di Joinville: 46, f. 60r Orléans, Henri Eugène Philippe Louis d’, duca d’Aumale: 46, f. 58r Orléans, Louis Charles Philippe d’, duca di Nemours: 46, f. 63r Orléans, Louis Philippe Albert d’, conte di Parigi: 46, f. 55r Orléans, Louis Philippe Robert, duca d’: 46, f. 56r Orléans, Pierre Philippe Jean Marie d’, duca di Penthièvre: 46, f. 64r Orléans, Robert Philippe Eugène Louis d’, duca di Chartres: 46, f. 59r Ornani: 32, f. 48rv Orobonis: 32, f. 48rv Orsetti: 8, ff. 250r-254v Orth, Giovanni vd. Toscana, Giovanni Salvatore di Osio, Luigi: 40, f. 229rv Osj: 28, f. 38rv Otaço: 36, f. 44rv Otolino: 20, f. 55 Ottingen: 34, f. 29rv Ottonelli: 12, ff. 441r-444v Ottonlei: 29, f. 18rv Otway, Elisa nata Campbell: 26, ff. 48r-51v Otway, George: 26, ff. 46r-47v Outrey, Charles Adolphe Edmond: 27, ff. 30r-31v; 50, ff. 495r-540v Pac: 4, ff. 84r-88v Pachtère: 8, ff. 221r-226v

123

Padanin, Anzolo: 19, f. 92 Padavin, Marcantonio: 22, f. 62 Padiglione: 5, f. 1rv Padiglione, Carlo: 5, f. 1r; 8, ff. 2r-3v; 17, ff. 376r-379r; 49, ff. 403-438 Pagano: 17, ff. 28r-257v; 33, f. 71rv; 38, ff. 45r-46v; 40, ff. 131r-133r Pagano, Vincenzo: 26, ff. 52r-53v Pagart d’Hermansart: 4, ff. 135r-146v Pagliara: 2, ff. 222r-258v; 15, ff. 24r-35v Paglicci: 35, f. 78rv Paglicci Brozzi, Antonio: 6, ff. 232r-241v; 25, ff. 57r-58v Pagnussin: 53, f. 5 Pagnussin, Paolo: 53, ff. 35, 36 Palazzi: 32, f. 49rv Palizzolo: 5, ff. 2r-5v Pallastrelli, B.: 42, ff. 44-77 Pallavicini: 34, ff. 70r-71v Pallavicini, Francesco: 41, f. 340r Pallavicini, Lucia: 44, f. 17r Pallavicini di Priola, Emilio: 48, f. 16r Pallavicino: 32, f. 50rv Palmeri di Villalba e di Miccichè, Niccolò: 27, ff. 197r-201v Palmieri: 17, ff. 294r-296v Palomba: 9, ff. 1r-3v Palomeque: 38, f. 96rv Palumbo, Luigi: 33, f. 18rv Pammoglio-Rosa: 33, f. 17rv Pantaleo, Giovanni: 47, f. 9r Panunzio: 42, ff. 250r-253v Panzacchi, Enrico: 47, f. 55r Paolo: 24, f. 54 Paolucci: 31, f. 17rv Papadopoli: 3, ff. 424r-426v Papi, Marc André: 37, f. 14rv Pappagallo, Chiarina: 33, f. 16rv Pappagallo, Clotilde: 33, f. 16rv Paradisi Brambilla, Francesca: 19, f. 51 Parati: 32, f. 50rv Paravicini: 50, ff. 541rv, 543r-544v Parise: 33, f. 47rv Parri: 42, f. 255rv Pasca: 34, f. 72rv Pasi: 28, f. 39rv Pasi, Raffaele: 48, f. 17r Pasolini: 30, f. 62rv Pasqualucci, A.: 40, f. 190rv Passerini, G.: 42, ff. 26v-29r Passerini, Luigi: 15, ff. 350r-353r; 41, f. 288rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

124

M . BUONOCORE

Passerini Orsini dei Grilli: 34, f. 10rv Passeroni, Giancarlo: 48, f. 90r Passerotti: 32, f. 50rv Pasta, Francesco: 48, f. 69r Patellani: 16, ff. 108r-127v Patellani, Carlo: 16, ff. 109r-127v Paternò Trigona di Spedalotto: 35, f. 7rv Patetta, Federico: 19, ff. 40r, 80r; 22, f. 61r; 23, f. 2r Patrini: 30, f. 6rv; 32, f. 50rv Pavesi: 7, ff. 25r-26v Pay(e)n: 17, ff. 28r-257v; 38, ff. 47r-48v Payen-Payne, F. Bertrand: 50, ff. 545r-630v Payne: 38, ff. 47r-48v Payne, Jacques Bertrand: 26, ff. 221r-222v Pazes: 34, f. 30rv Pecchi: 31, f. 57rv Pecci: 13, ff. 15r-19v; 37, f. 39rv Pecci, Gioacchino Vincenzo Raffaele Luigi (Leone XIII): 11, ff. 418r-419r; 48, f. 18r Pecci, Giuseppe: 48, f. 19r Pecorini: 38, f. 67rv Pecorini Manzoni: 13, ff. 150r-222v Pecorini Manzoni, Carlo: 26, ff. 106r-107v Pegorini, Maria Luigia: 13, ff. 214r-221v Peibel: 49, f. 236r Pelckosen: 28, f. 40rv Pelhelm: 36, f. 45rv Pellas: 34, f. 99rv Pellati, Nicola: 48, f. 87r Pellegrini Bevans, Carlos Enrique José: 48, f. 20r Penmarch: 29, f. 19rv Pensa di Marsaglia: 31, f. 18rv Pensabene, Francesco: 40, ff. 252r-253v Pepe, G. (sindaco di Melfi): 41, f. 327r Pepe, Guglielmo: 47, f. 10r Perabò: 37, ff. 15r-16v Peralta: 38, f. 97rv Peranni, Domenico: 27, ff. 168v-170r Perazzi, Costantino: 48, f. 21r Perez Navarrete dei marchesi di Mola, Lucrezia: 16, ff. 228r-229v Pernati: 4, ff. 54r-55v Perraud, Adolfo Ludovico Alberto: 47, f. 11r Pesenti, Beltrame: 23, f. 33 Pesenti, Giovanni: 23, f. 33 Pesenti, Rocco: 23, f. 33 Pessina, Enrico: 47, f. 12r Petacci / Petazzi: 29, f. 66rv Petit: 4, ff. 69r-73v

Petito, Antonio: 48, f. 82r Petitti: 30, f. 63rv Petitti Baglioni, Agostino, conte di Roreto: 48, f. 23r Petroni, Giulio: 25, ff. 212r-218v Petroviò-Njegoš, Nicola, principe e re del Montenegro (Nicola I): 46, f. 54r Petruccelli della Gattina, Ferdinando: 48, f. 24r Philipon vd. de la Platière, Marie-Jeanne Roland nata Philipon Philpin de Piépape, Léonce Marie Gabriel: 27, ff. 208r-209v Piacenza: 32, f. 50rv Pianell, Giuseppe Salvatore: 48, f. 25r Piano, Federico: 47, f. 13r Picard, Germain: 50, ff. 631r-642v Piccaluga: 15, ff. 12r-17v; 37, f. 17rv Piccini: 5, ff. 83r-89v Piccolo-Cupani, Vincenzo: 48, f. 26r Pietà: 2, ff. 72r-83v, 154r-170v Pietriboni, Giuseppe: 47, f. 14r Piglini, Luigi: 25, ff. 219r-221v Pigna, Marco: 24, f. 44 Pignatelli: 29, f. 42rv Pilo-Boyl de Putifigari: 30, f. 64rv Piloni, Francesco: 34, ff. 100r-101v Pinchia: 30, f. 65rv Pinea, Marco: 20, f. 31 Pini, Giovanni: 27, ff. 109r-110v Pinsoni, Gregoria: 24, f. 18 Pinsoni, Melchiorre: 24, f. 18 Pironti, Vincenzo dei duchi di Campagna: 33, f. 18rv Pisani, Francesco: 21, f. 42 Pisani, Luigi: 22, f. 38 Pisani, Paolo: 21, f. 42 Pisani, Pietro: 23, f. 21 Piskur, G.: 39, ff. 260r-263v Pisseleu: 36, f. 83rv Pitti: 53, f. 5 Pizzetti, Pietro Paolo: 2, ff. 202r-218v Pizzol: 53, f. 5 Planelli: 2, ff. 134r-142v Platero vd. Tholosano, Luisa nata Platero Poeti / Poeta: 2, ff. 1r-7v Poir(r)ier: 4, ff. 221r-228v; 29, f. 43rv; 30, f. 13rv Policastro: 17, ff. 351r-353v Policeni: 29, f. 44rv Polito, Filippo: 26, ff. 161r-163v; 37, f. 75rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Pollastrelli, Bernardo: 33, f. 16rv Pollini: 5, ff. 6r-8v Pompili: 3, ff. 138r-191v; 17, ff. 354r-356v; 29, f. 81rv Pompilio: 29, f. 82rv Pompili-Olivieri, Luigi: 3, ff. 182r-191v Poniatowski, Józef Antoni, principe di Polonia e del Sacro Romano Impero: 48, f. 27r Poniatowski-Torelli: 4, ff. 84r-88v Ponte: 31, f. 39rv Ponti: 12, ff. 428r-430v; vd. anche Turati, Luigia nata Ponti Ponzi, Luisa nata Ciappa dei baroni di Orsovecchio: 33, f. 16rv Poro, Giovanni Francesco Riccardo: 26, ff. 223r-224v Porro: 16, ff. 251r-268v; 28, f. 55rv; 38, ff. 68r-71v Porro, Gian Pietro: 47, f. 16r Porro Lambertenghi, Gilberto: 16, ff. 254r267v Porro Lambertenghi, Giuseppina nata Trivulzio: 16, ff. 266r-267v Portiers de Vergnaud: 20, f. 63 Portis, Alessandro: 48, f. 88r Pot: 36, f. 23rv Potocki: 31, f. 75rv Pottier: 4, ff. 229r-235v Pozzoli: 17, ff. 357r-359v Pradelucci, Cristoforo: 20, f. 22 Pradelucci, Pietro: 20, f. 22 Prantl, Charles: 26, ff. 164r-165av Prati, Angelo: 53, f. 18 Prati, Antonio: 53, ff. 22, 23 Prati, Giovanni: 47, f. 17r Prato: 15, ff. 36r-45v Prato, Giovanni: 26, f. 225rv Premoli: 32, f. 50rv Prencipe-Giacomelli, Emma: 33, f. 91rv Previdali, Giacomo: 19, f. 92 Primerano: 14, ff. 68r-101v Primerano, Bianca: 48, f. 70r Primerano, Carlo: 48, f. 71r Primerano, Domenico: 48, ff. 74r, 75r Primerano, Ida: 48, f. 72r Primerano, Lucrezia: 48, f. 73r Prina, Benedetto: 51, ff. 299r-319v Priuli, Antonio: 19, f. 15; 22, f. 62; 23, f. 25 Priuli, Girolamo: 20, f. 41 Privitera, Giuseppe: 27, ff. 32r-33v

125

Pucci, Carlo: 1, ff. 20r-32r Puertocarrero: 38, f. 20rv Pullé: 34, ff. 74r-75v Pullé, Leopoldo: 44, ff. 72r, 74r Pullini: 5, ff. 6r-8v Pumpelly Read, Harmon: 25, ff. 229r-230v Pusterla: 31, f. 47rv Pyl, Karl Theodor: 26, ff. 166r-167v Quaedvlieg: 38, f. 21rv Quarantino, Giovanni: 22, f. 22 Quarracino: 36, f. 24rv Quebriac: 33, f. 92rv Quelenec: 36, f. 46rv Querini: 43, ff. 263r-268r Quétand, Jean François Emile: 25, ff. 22r23v Quévillard / Quevillart: 4, ff. 236r-240v; 30, f. 14rv Quilichini: 32, f. 51rv Quinci de Valney, Ernesto: 25, ff. 26r-30v Quincy di Vincester: 33, f. 48rv Quinson: 33, f. 19rv Quirini: 28, f. 41rv; 29, f. 20rv; 31, f. 19rv Quirino, Donata: 21, f. 44 Racine: 13, ff. 223r-225v Radicati di Brozzolo: 31, f. 20rv Radicati di Marmorito: 30, f. 69rv Radogna: 5, ff. 26r-28v Raffaelli, Filippo: 40, ff. 111r-113v, 309r310r Raggi di Genova: 49, ff. 515r-520v Raimondi: 31, f. 21rv Rainaldi: 4, ff. 74r-80v Rákóczy vd. Stragazzi olim Rákóczy Ramacciotti, Giovannina nata Massani: 2, ff. 315r-316v Rampolla del Tindaro, Mariano: 48, f. 28r Ranieri, Antonio: 47, ff. 18r, 19r Ratti, Luigi: 51, f. 405r Rauman: 31, f. 76rv Rebaul alias Rebol: 34, f. 11rv Rebol vd. Rebaul alias Rebol Reboul, Robert: 26, ff. 168r-170v; 27, ff. 122r-144v Recco: 4, ff. 56r-62v; 29, f. 67rv Redaelli: 42, f. 166r Reggi: 31, f. 22rv Reggio: 32, f. 52rv Regio, Giovanni: 19, f. 83

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

126

M . BUONOCORE

Regis: 30, f. 70rv Regna: 8, ff. 108r-116v; 28, f. 14rv Reilhac: 4, ff. 81r-83v Reimonenq, Jean: 27, ff. 133r-140v Reinach: 37, f. 76rv Remondini: 40, f. 92r Renaldini: 53, f. 2 Renaud, Félix Charles Henry: 25, ff. 231r232v Repetti in Bragiola-Bellini, Maria: 26, ff. 111r-116v Repetti: 44, f. 75r Respini, Gioacchino: 48, f. 29r Reubsaet: 8, ff. 1r-22v, 15r-21v; 29, f. 21rv Reubsaet d’Estenburgh de Bloemendaal, Victor-Nicolas: 8, f. 13; 26, ff. 117r-118v; 49, ff. 337r-384v Reubsaet d’Estenburgh di Camposelice: 28, ff. 42r-45v Revel, Cesare: 26, ff. 228r-229v Revere, Giuseppe: 48, f. 30r Reynaud, Jean Joseph: 27, ff. 141r-144v Rezzonico, Carlo (Clemente XIII): 20, ff. 45, 71 Riberi, Alessandro: 48, f. 31r Riccardelli: 15, ff. 46r-55v Riccardelli, Benedetto: 27, ff. 34r-48v Riccardelli da Traetto, Francescantonio: 15, ff. 47r-49v; 33, f. 93rv; 51, ff. 17r-46v Ricciardi di Camaldoli, Giuseppe Napoleone: 27, ff. 49r-52v Riccio: 35, f. 49rv Richard: 30, f. 71rv; 35, f. 50rv Richer: 5, ff. 36r-52v; 29, f. 68rv Richter, Clemente: 13, ff. 151r-195v Ricotti: 36, f. 47rv Ricotti Magnani, Cesare Francesco: 48, f. 76r Ridolfi, Carlo: 14, ff. 229r-232r Rietstap, Johannes Baptist: 49, f. 327rv Rigamonti, F.: 49, ff. 461r-464r Righetti, Carlo alias Cletto Arrighi: 14, ff. 138r, 139r; 48, f. 77r Ripamonti Carpano da Milano: 45, ff. 122r123v Riquetti di Marabeau, Onorato Gabriele: 48, f. 32r Rivelli: 33, f. 20rv Rivera, Giuseppe: 51, ff. 47r-65v Rivery: 37, f. 42rv Rizieri Calcinardi, Pietro: 49, ff. 129r-154v

Rizo: 6, ff. 251r-259v, 271r-275v Rizo, Girolamo: 6, f. 273 Rizo, Lucia: 6, f. 273 Rizo, Maria: 6, f. 253 Rizzo, Francesco: 19, f. 21 Rizzoni, Giorgio: 23, f. 25 Robatti: 28, f. 15rv; 33, f. 20rv Robatto: 17, ff. 258r-265v Robecchi Bricchetti, Luigi: 48, f. 33r Robespierre, Maximilien-François-MarieIsidore de: 48, f. 34r Robolotti: 3, ff. 118r, 119r Robolotti, Francesco: 43, f. 138rv Roche, Alfred: 51, ff. 83r-90v Rochechouart: 29, ff. 46rv, 83rv Rodella: 43, f. 88rv Roebsat: 30, f. 9rv Roelants, Hendrik Adriaan Marius iunior: 25, ff. 233r-234v; 51, ff. 99r-113v Roer: 53, f. 5 Roffano, Antonio: 15, ff. 8r, 9r-10v Rogadeo: 4, ff. 241r-247v; 31, f. 58rv Rogadeo di Torrequadra, Caterina: 2, ff. 108r-114v Rogadeo di Torrequadra, Eustachio: 2, ff. 70rv, 108r-114v, 154r-170v; 11, ff. 528r542v Rogadeo-Planelli, Teresa: 2, ff. 138r-139r Rogai: 51, ff. 114r-126v Rohan: 36, f. 84rv Rohault de Fleury: 31, f. 48rv Romaldo: 17, ff. 375r-380v Romaldo, Giulia: 17, ff. 376r-379r Romanello: 31, f. 59rv Romano: 4, ff. 64r-65v Romano, Emilio: 4, f. 64r Romeu: 38, f. 49rv Ronchelli: 31, f. 23rv Ronchi, L.: 45, f. 124rv Rooses, Max: 51, ff. 127r-135v Rossi: 33, f. 50rv Rossi, Lauro: 48, f. 36r Rossi Bey, Elia: 26, ff. 171r-172v Rossi di Genova, Girolamo: 44, f. 76r Rossi di Santa Rosa da Schio, Alvise: 33, f. 74rv Rossi di Santa Rosa da Schio, Teodoro: 33, f. 74rv Rossi Scotti: 31, f. 77rv Rossignani, Emilio: 2, f. 317 Rossini, Gioacchino: 47, f. 20r

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Rosso: 31, f. 78rv Rostirolla, Giuseppe: 42, f. 278rv Rota, Caterina: 22, f. 10 Rota, Giovanni Battista: 42, f. 245r Roux: 5, ff. 78r-79v Roux-Ferrand, Hippolyte: 27, ff. 116r-117v Rovito, Scipione: 51, f. 659r Rowlands, John vd. Stanley, Henry Morton Rubei: 35, f. 13rv Rubiolo: 48, f. 37r Rudo: 53, f. 5 Ruiz de la Parra: 31, f. 60rv Rusconi: 34, ff. 31rv, 76rv Rusconi, Alberto: 2, ff. 1r-7v Rusponi, Luca: 15, ff. 228r-229v Rustichelli: 34, f. 115rv Sabbia, Francesco: 43, f. 180r Sacchetti, Giuseppe Antonio: 26, ff. 119r121v; 50, ff. 262r-263v Sacchi, Achille: 48, f. 38r Sacerdoti, Gabriele: 42, ff. 11r-12v, 13rv Sadi Carnot, Marie François: 47, f. 81r Saffi, Aurelio: 48, f. 39r Sagredo, Zaccaria: 22, f. 64 Sains: 4, ff. 248r-255v Sainte Marie de Colard: 28, f. 16rv Saint Leger: 34, f. 12rv Sala: 30, f. 73rv Salamone: 35, f. 51rv Salazar: 35, f. 14rv Salerno: 3, ff. 251r-255v; 29, f. 84rv Saleseri: 32, f. 53rv Salimbeni vd. Salmena olim Salimbeni Salimbeni, Augusto: 47, f. 21r Salmena olim Salimbeni: 16, ff. 283r-380v; 35, ff. 15r-31v Salmena, Antonio: 16, ff. 308r-365v; 38, f. 72rv; 51, ff. 136r-190v Salmi, E.: 40, f. 169r Saluzzo di Paesana: 30, f. 74rv Salvaing: 37, f. 20rv Sampieri: 31, f. 79rv San Celebrino: 31, f. 24rv Sanfelice, Giovanni Francesco: 51, f. 662r Sangiorgio, Gaetano: 51, ff. 320r-326v Sansij de Miguel: 36, f. 26rv Sanson de Senis, Francesco: 23, f. 3 Santa Chiara, Giovanni: 20, f. 47 Santacroce: 40, ff. 72r-73r Santagiuliana, Giovanni: 20, f. 53; 22, f. 4

127

Santarelli Giovanni Antonio: 46, f. 11r Santarena: 53, f. 5 San Zanobi: 38, f. 23rv Saporiti: 30, f. 75rv Saracco, Giuseppe: 48, f. 40r Sardi: 8, ff. 255r-261v Sartirana: 4, ff. 66r-68v; 30, f. 76rv Sartorio: 5, ff. 12r-13v Sartorio, Jean-Baptiste: 25, ff. 235r-236v Sassonia-Coburgo-Gotha, Ferdinando di, correggente del Portogallo (Ferdinando II): 46, f. 31r Sassonia-Coburgo-Gotha, Leopoldo di, re del Belgio (Leopoldo II): 46, f. 38r Sassonia-Coburgo-Gotha, Stéphanie Clotilde di: 46, ff. 67r, 68r Sassonia-Weimar, Augusta di: 43, f. 189r Saulmier: 36, f. 48rv Sava: 31, f. 80rv Savignon: 38, f. 50rv Savino, Raffaela: 4, f. 64r Savio: 31, f. 25rv Savoia di: 33, f. 51rv; 45, ff. 76r-79v Savoia, Emanuele Filiberto di, duca d’Aosta: 46, ff. 18r, 19r Savoia, Filiberto di, duca di Savoia (Filiberto I il Cacciatore): 48, f. 86r Savoia, Margherita di, regina d’Italia: 34, ff. 68r-69v; 44, ff. 77r, 80r; 46, ff. 41r, 42r, 43r Savoia, Maria Anna di: 48, f. 84r Savoia, Maria Elisabetta di: 46, ff. 44r, 45r Savoia, Maria Pia di: 46, ff. 47r, 48r Savoia, Maria Vittoria di, nata dal Pozzo della Cisterna: 46, f. 49r Savoia, Pio di: 30, f. 66rv Savoia, Umberto di, re d’Italia (Umberto I): 12, f. 146rv; 30, f. 82rv; 31, f. 82rv; 34, ff. 84r-85v; 44, ff. 82r, 84r; 46, ff. 72r, 73r Savoia, Vittorio Emanuele di, re d’Italia (Vittorio Emanuele II): 34, ff. 87r-88v; 48, f. 85r Savoia-Carignano di: 45, f. 75rv Savoia-Carignano, Carlo Alberto di, re di Sardegna: 39, ff. 86r-101v, 102r-106v Savoia-Carignano, Eugenio Emanuele di: 46, f. 21r Savoia-Genova, Tommaso di: 46, ff. 70r, 71r Savoia-Montenegro: 31, f. 81rv Savoiroux, Tancredi: 48, f. 41r Scapin, Carlo: 47, f. 58r

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

128

M . BUONOCORE

Scarampi di Villanova: 31, f. 26rv Scassi: 38, ff. 73r-74v Schabol, Giovanni Rogeo: 20, f. 93 Schettino, Biagio: 4, f. 64r Schiaffino, Placido Maria: 48, f. 42r Schiaparelli, Giovanni Virginio: 48, f. 43r Schinchs / Schincks: 35, f. 52rv Schio vd. Serego-Alighieri, Annetta nata Schio Schleswig-Holstein, Augusta Vittoria von: 46, ff. 3r, 4r, 5r Schneider, Ortensia Caterina: 48, ff. 79r, 80r, 81r Sciamanna: 15, ff. 231r-355v; 33, f. 22rv; 34, ff. 79r-80v Sciamanna Mastiani Brunacci, Cesare: 44, f. 85r Sciarra, E.: 43, f. 12r Sclopis: 34, f. 102rv Scotti: 32, f. 53rv Scribani Rossi, Ludovico: 44, f. 87r S. Domenec: 38, f. 90rv Secchi: 32, f. 53rv Secchi, Angelo: 26, ff. 9r-11v Secchi, Margherita: 19, f. 29 Seletti, Emilio: 51, ff. 327r-337v Sella, Quintino: 25, ff. 61r-75v; 47, f. 23r Sénamaud, Jean: 26, ff. 54r-62v Serbelloni: 5, ff. 14r-16v Serbelloni, Maria Anna: 5, f. 15r Séré: 36, f. 85rv Serego-Alighieri: 33, ff. 56r-59v Serego-Alighieri, Annetta nata Schio: 33, ff. 57r-58v Serra: 30, f. 77rv; 34, f. 103rv Serrano: 8, f. 45rv Serrano y Domínguez, Francisco, duca della Torre: 47, f. 24r Serristori: 31, f. 27rv Sette, Domenico: 21, f. 22 Sette, Giovanni: 20, f. 34 Settimo Naselli Principe di Fitalia, Girolamo: 13, ff. 288r-289v; 44, f. 88r; 51, ff. 191r-250v Siemens, Arnold: 48, f. 44r Silvano, A.: 40, f. 181r S. Martino d’Agliè: 37, f. 77rv Sola: 34, ff. 77r-78v Soldatini, Giuseppe: 51, ff. 252rv, 258r, 260r Solis: 29, f. 22rv Solito de Solis, Angelo: 26, ff. 230r-231v

Sollazzo, Paolo: 41, f. 32r Soncini: 31, f. 28rv Soncino: 36, f. 49rv Soranzo: 43, ff. 263r-268r Soranzo, Camillo: 12, ff. 103r-107v, 192r; 50, f. 460r Sordi: 32, f. 53rv Sottier: 4, ff. 256r-258v Spagna: 43, f. 191r Spar(a)vieri: 3, ff. 256r-260v Spasiano, Raffaele: 33, f. 21rv Spinola: 30, f. 79rv; 33, f. 21rv; 34, ff. 79r80v; 39, f. 133 Spinosa: 29, f. 47rv Spreti: 32, f. 53rv Staglieno, M.: 12, ff. 195r-198v Stanga Trecco, Ildefonso: 51, ff. 399r-407v Stanley, Henry Morton nato John Rowlands: 47, f. 25r Stefani, Federico: 49, f. 323r Steigenberger: 29, f. 23rv Steiquenberger: 5, ff. 66r-68v Stenchi: 5, ff. 83r-89v Steno, Michele: 23, f. 51 Stoppani, Antonio: 48, f. 45r Stragazzi olim Rákóczy: 15, ff. 56r-119v; 34, ff. 32r-53v; 37, ff. 18r-19v Stragazzi olim Rákóczy, Angelo: 15, f. 117rv Stragazzi olim Rákóczy, Luigi: 27, ff. 53r54v; 51, ff. 408r-530v Studer, Enrico: 33, f. 94rv Sturmen: 37, f. 43rv Suardi: 32, f. 53rv Suardi, Carlo: 25, ff. 237r-238v; 51, ff. 531r545v Succi: 28, f. 46rv; 47, f. 27r Sugana: 53, f. 5 Sumani: 17, ff. 288r-290v Suriani, Cristoforo: 19, f. 6 Svajer: 28, f. 56rv Tac(c)ola: 2, ff. 143r-153v Taccola / Tacoli di Bitonto: 30, f. 15rv Tacconi, Gaetano: 41, ff. 250r-251v Tadi: 35, f. 53rv Tadini: 32, f. 54rv; 35, f. 71rv Taitù, imperatrice di Abissinia: 46, f. 52r Tajani, Diego: 47, f. 28r Talbot Gascoyne-Cecil, Robert Arthur: 47, f. 22r Talenti, Francesco: 33, f. 23rv

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Talleyrand: 29, f. 48rv Tanari: 17, ff. 291r-293v Tancredi: 12, ff. 25r-28v Taranto: 16, ff. 381r-398v Tannberg: 33, f. 75rv Taranto, Francesco Saverio: 26, ff. 232r235v; 33, f. 52rv Tardieu, Ambroise: 26, ff. 63r-64v; 48, ff. 46r, 47r Tassis: 34, ff. 81r-82v; vd. anche della Torre Taxis / Tassis Tedesco: 28, f. 17rv Tenca vd. de’ Capitani d’Arzago, Clementina nata Tenca Tennant Stanley, Dorothy: 47, f. 26r Terni: 32, f. 54rv Terzago: 31, f. 61rv Tescari: 40, f. 347rv Tesson: 37, f. 78rv Testa, Geronimo: 48, f. 83r Thesauro: 13, ff. 290r-295v Tholosano, Luisa nata Platero: 33, f. 95rv Thomassin: 2, ff. 8r-24v; 29, f. 24rv; 35, f. 75rv Tiange: 37, f. 21rv Tiengou Des Royeries, Jules-Fulgence: 27, ff. 55r-57v Tiepolo, Giovanni Domenico: 19, f. 45; 23, f. 37 Tiepolo, Lorenzo: 24, f. 52 Tiepolo, Regina: 19, f. 45 Tinne, Alessandrina: 47, f. 29r Tintori: 32, f. 54rv Tirondello: 53, f. 5 Tisseron: 14, ff. 56r-59v; 16, ff. 270r-276v; 27, ff. 11r-17v Tisseron-Trémolière: 13, ff. 245r-252v Tizzani: 24, f. 56 Tohestche: 28, f. 47rv Toledo: 38, f. 52rv Tomassi, Gregorio: 15, f. 210rv Tondi: 5, ff. 83r-89v Torlonia, Alessandro Raffaele, principe del Fucino: 47, f. 30r Tornaforti: 31, f. 29rv Tornielli: 31, f. 30rv Tornielli da Novara: 44, f. 89r Tornioli: 32, f. 54rv Torterüe de Sazilly: 3, ff. 431r-446v Tortoreto (Tortorici) di Pietraperzia: 51, ff. 549r-557v

129

Tortorici: 34, f. 13rv; 38, f. 24rv Tortorici di Vignagrande: 51, ff. 546r-560v Tortorici di Vignagrande, Michele: 26, ff. 122r-124v; 51, f. 547r Toscana, Giovanni Salvatore di, poi Giovanni Orth: 48, f. 15r Tousi: 5, ff. 83r-89v; 32, f. 54rv Traditi, G.: 41, f. 337r Trástamara, Isabella di, regina di Castiglia (Isabella I di Castiglia detta la Cattolica): 46, f. 37r Trauner: 34, f. 116rv Trepelin, Battista alias Gerometta: 23, f. 9 Trevisan: 36, f. 86rv Trevisan, Bernardo: 24, f. 34 Trevisan, Francesco: 20, f. 71 Trevisan, Pietro: 20, f. 22 Tricaud: 32, f. 55rv Trigona, Gaetano: 27, ff. 165r-167r Trimouille: 34, f. 104rv Trinca, Pasqualino: 22, f. 74 Trissino dal Vello d’oro: 31, f. 31rv Trivulzio: 3, f. 120r; 5, ff. 276r-277v; 30, f. 80rv; vd. anche Porro Lambertenghi, Giuseppina nata Trivulzio Trivulzio Belgiojoso: 30, f. 81rv Trois, F.E.: 47, f. 59r Trotti: 3, ff. 261r-264v Tucci, Giovanni: 33, f. 23rv Turati, Ercole; 44, f. 92r Turati, Giulia: 44, f. 90r Turati, Luigia nata Ponti: 44, f. 92r Turle: 5, ff. 17r-20v Turle, Antoine Auguste: 26, ff. 173r-174v Turlinger: 37, f. 44rv Turpin: 34, f. 54rv Ubaldini: 5, ff. 83r-89v; 29, f. 49rv Ubertin: 32, f. 56rv Ughi / Ugo di Sicilia: 17, ff. 369r-374v Ugo d’Arli: 29, f. 25rv Ugone di Sicilia: 17, ff. 369r-374v Uguccioni: 28, f. 48rv Ugurgieri: 2, ff. 201r-221v Ungaro, Marino: 19, f. 86 Urbe: 33, f. 53rv Ursin: 33, f. 96rv Uttenheim: 34, f. 55rv Uyt, Camille: 3, f. 285rv Vachier, Jean Étienne alias Championnet: 47, f. 44r

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

130

M . BUONOCORE

Vachieri de Châteauneuf, Pierre: 25, ff. 41r44v; 43, f. 245rv Vagliasindi, Francesco: 27, ff. 163r-165r Vaglieco: 5, ff. 29r-35v Vailati: 32, f. 57rv Valdino: 38, f. 53rv Valentini: 21, f. 57 Valeriani: 2, 154r-170v Valier: 43, ff. 263r-268r Valier, Silvestro: 22, f. 62 Valignani, Alessandro: 33, f. 97rv Vallardi, Antonio: 26, ff. 175r-179v Valle: 40, f. 97rv Vallejo: 5, ff. 29r-35v Valsecchi: 32, f. 58rv; 34, f. 86rv Valsecchi, Giacomo: 26, ff. 65r-66v; 40, f. 84r van Coudenhove: 4, ff. 161r-165v van de Wal / Walle: 33, f. 78rv Van de Poll: 38, f. 19rv Van Kinschot: 38, f. 14rv van Oijen: 34, f. 89rv; vd. anche Vorsterman van Oijen van Weede: 38, f. 26rv van Wessenaer: 38, f. 25rv Varani: 29, f. 85rv Vasa, Gustavo Gustavsson di, principe ereditario di Svezia: 46, f. 36r Vasseur, Jules: 25, ff. 76r-77v Vauwillet, Oscar: 49, ff. 210rv, 212r-214v Vavassor: 34, f. 105rv Vendino: 21, f. 50 Vendramin, Andrea: 23, f. 39 Venier: 43, ff. 263r-268r Venier, Sebastiano: 22, f. 6 Venturini: 4, ff. 271r-275v Vera di Salerno: 29, f. 86rv Vera di Spagna: 29, f. 87rv Verasi: 31, f. 33rv Verdelli: 28, f. 49rv; 32, f. 57rv Verdi, Giuseppe: 47, f. 31r Verga, Giovanni: 47, f. 32r Verità — Poeti: 29, f. 90rv Verità di Eboli e Bitonto: 29, f. 88rv Verità di Verona: 29, ff. 50rv, 89rv Vérité de Saint Michel: 3, f. 285rv; 10, ff. 1r349v; 11, ff. 1r-603v; 29, f. 91rv; 35, f. 54rv Vérité de Saint Michel, Eugène Louis Vincent: 11, ff. 418r-419r, 429r-446v; 25, ff. 78r-79v Vernin: 33, f. 54rv

Verona, G.: 51, ff. 561r-563v Vesc: 36, f. 51rv Veuillot, Louis: 47, f. 33r Vibert, Claude Théodore: 26, ff. 236r-241v Vibert, Edmond Celestin Paul: 27, ff. 58r59v Vibert, Paul: 26, ff. 236r-241v; 33, f. 76rv Vicini, Luigi vd. Montefeltro, Agostino da Vieille-Maison: 28, f. 50rv Vigada, Mathieu: 45, f. 125rv Vigliante, Antonio: 18, ff. 142r-154v Viglione: 42, ff. 136r-137v Vigner: 37, f. 22rv Vigo, Salvatore: 27, ff. 159r-160v Villa, Belixante: 24, f. 50 Villa, Clemente: 20, f. 3 Villa, Tommaso: 47, f. 34r Villa-Amil y Castro, José: 27, ff. 60r-61v Villanova Longobardi: 33, f. 77rv Villaseca: 37, f. 79rv Vimercati: 32, f. 57rv Vimercati di Crema, Agostino: 44, f. 93r Vimercati Sanseverino, Laura: 33, f. 55rv Vimercati Sozzi, Paolo: 26, ff. 180r-186v; 33, f. 55rv Viola, Luigi: 51, ff. 564r-565v Viole: 34, f. 117rv Virgilio: 2, ff. 455r-464v Virieu: 36, f. 87rv Viry: 29, f. 26rv Viscardi: 5, ff. 21r-25v Visconti: 30, ff. 83rv, 84rv; 34, f. 86rv Visconti, Giovanni Galeazzo Maria: 9, ff. 238r-239r Visconti Venosta, Emilio: 47, f. 35r Visone da Costigliole: 28, f. 19rv Vitali, Osvaldo: 49, ff. 465r-466r Vitari, Clemente: 43, ff. 76r-82v Vitecchi: 21, f. 47 Viviani: 12, ff. 82v-86v Viviani, Luigi: 26, ff. 242r-243v Voli, Melchiorre: 48, f. 49r Volpicella, L., 45, ff. 34r-45v Volta, Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio: 48, f. 50r Voltolina, Marchindo: 21, f. 73 von Dachenhausen, Auguste Otto Albert Frédéric George Alexandre: 8, ff. 227r236v; 25, ff. 165r-166v von Frühbuk: 33, f. 85rv von Kaulbars, Nikolay Vasilyevich: 46, f. 121r

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

von Keffenbrinck-Ascheraden: 34, f. 26rv von Kossel: 33, f. 11rv von Oldershausen: 8, ff. 229r-231v von Stillfried, Rudolf: 25, ff. 31r-40v von Wichmann: 35, f. 32rv Vorsterman: 34, f. 89rv Vorsterman van Oijen, Anthonie: 26, ff. 125r-126v; vd. anche van Oijen Wagner, Wilhelm Richard: 48 f. 51r Warefore: 36, f. 29rv Warin: 38, f. 75rv Wartemberg: 34, f. 14rv Washington Greely, Adolphus: 47, f. 110r Waubert de Puisseau: 36, f. 52rv Webb Venn, William: 17, ff. 236r-252r Weber, Georg: 1, ff. 35r-36v Weichs: 36, f. 30rv Welsperg: 31, f. 83rv Werdmüller: 37, f. 80rv; 38, f. 100rv Wied, Elisabeth Pauline Ottilie Luise zu, regina di Romania: 46, ff. 13r, 14r Winkler: 8, ff. 232r-237v Wittelsbach, Isabella di Baviera, duchessa di Genova: 46, ff. 70r, 71r Wolftramsdorf: 38, f. 54rv Wollovier: 29, f. 51rv Württemberg, Elisabetta Luigia Guglielmina di, imperatrice d’Austria: 46, f. 17r Württemberg, Francesco di, conte di Teck: 46, f. 69r Wyon: 12, ff. 38r-45v; 35, f. 72rv Xantrailles: 28, f. 51rv; 36, f. 53rv Ximenes: 29, f. 27rv; 33, f. 99rv Ximenez de Alessandro, Paolo: 2, ff. 54r67v Xtophorin: 29, f. 52rv Yden: 29, f. 53rv Yerseke: 29, f. 54rv Ypre: 32, f. 61rv

131

Ypsilanti: 31, f. 84rv Yzoré: 33, f. 79rv Zachareis: 36, f. 54rv Zaguardia: 29, f. 55rv Zambon: 53, f. 5 Zambon, Giovanni Battista: 53, ff. 11, 39 Zambonardi: 31, f. 49rv Zamolsky: 36, f. 89rv Zanaboni, Angelo: 27, ff. 120r-121v Zanchi: 14, ff. 141r-257v; 32, f. 62rv Zanchi, Pietro: 14, ff. 211r-214v Zanetti, Vincenzo: 13, ff. 214r-221v Zangoni, Bollino: 24, f. 8 Zapata: 36, f. 31rv Zatti, L.: 42, f. 6rv Zavagli, Carlo: 47, f. 36r Zazzeri, Raimondo: 43, ff. 23r-26v Zen: 28, f. 52rv; 43, ff. 263r-268r Zeno, Giacomo: 19, f. 38; 21, ff. 59, 61; 22, ff. 24, 26; 24, f. 6 Zerbi: 2, ff. 428r-429v; 14, ff. 258r-277v Zerbi, Candido: 14, ff. 268r-274r, 276rv; 26, ff. 67r-68v; 34, f. 90rv Ziegler: 37, f. 47rv Zieliñski, Witold Wáadysáaw Korneliusz: 27, ff. 213r-214v; 51, ff. 566r-584v Zobel: 37, f. 24rv Zola, Émile: 47, f. 60r Zorzi, Giancarlo: 40, ff. 87rv, 90rv Zossano, Giovanni Domenico: 24, f. 16 Zuccato: 6, ff. 242v-250r, 260r-270v; 22, f. 32 Zuccato, Bernardino: 6, f. 262 Zuccato, Girolamo: 6, ff. 244, 283; 23, f. 17 Zuccato, Roberta: 23, f. 17 Zuccato, Tiberio: 19, f. 94 Zuilenj: 29, f. 28rv Zulanji Fournié du Sindilla, Clara Isabelte: 27, ff. 178r-181v Zurla: 37, f. 25rv Zuzura, Drusiana: 20, f. 49

INDICE GEOGRAFICO Accadia: 41, f. 202rv Acireale: 40, ff. 1r-7v Acqui: 42, ff. 1r-4v Adria: 40, ff. 86r-91v

Agrigento vd. Girgenti Alba: 40, ff. 179r-182v Albenga: 42, ff. 271r-275v Alessandria: 40, ff. 272r-279v

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

132

M . BUONOCORE

Amalfi: 41, ff. 87r-91v Ancona: 41, ff. 244r-248v Aosta: 41, ff. 1r-7v Arezzo: 42, ff. 177r-181v Ariano di Puglia: 41, f. 203rv Arona: 42, ff. 232r-236v Arpino: 43, ff. 1r-5v Ascoli Piceno: 43, ff. 92r-96v Asolo: 20, f. 71; 43, ff. 6r-10v Asti: 43 ff. 97r-99v Atri: 43, ff. 11r-14v Australia: 39, f. 266 Austria: 39, ff. 129r-167v, 222r-223v, 231r265v, 260r-263v, 264r-265v, 267; 49, ff. 189r-215v, 521r-526v Baccarat: 43, f. 204rv Badia Polesine: 40, ff. 8r-10v Bari: 43, ff. 154r-168v Barletta: 5, ff. 57r-60v; 40, ff. 183r-185v Bassano: 40, ff. 92r-95v Bastia Umbra: 41, f. 204rv Belgio: 39, f. 268 Belluno: 40, ff. 280r-284v Benevento: 41, ff. 8r-26v Bergamo: 41, ff. 92r-96v Berna: 43, f. 255r Blois: 43, f. 239rv Bologna: 41, ff. 249r-260v Brasile: 39, f. 269 Brescello: 42, ff. 5r-9v Bretagna: 20, f. 80 Brindisi: 42, ff. 115r-117v Busseto: 42, ff. 182r-186v Cagliari: 40, ff. 96r-100v Caiazzo: 40, ff. 11r-14v Caltanissetta: 40, ff. 285r-288v Camposampiero: 41, ff. 27r-30v Canale della Seriola (Treviso): 53, f. 2 Canale di Bretella (Treviso): 53, ff. 15, 18, 28 Cantù: 20, f. 55 Capodistria: 41, ff. 97r-101v Capua: 41, ff. 261r-264v Carmagnola: 42, ff. 135r-138v Casalbore: 41, f. 205rv Casale Monferrato: 42, ff. 118r-128v Casalmaggiore: 42, ff. 187r-192v Castelfranco Veneto: 42, ff. 276r-279v Castel Gabbiano (Cremona): 53, f. 48r

Castellammare di Stabia: 42, ff. 237r-243v Castello di Mola di Gaeta: 40, ff. 186r-188v Catania: 43, ff. 100r-111v Cava dei Tirreni: 43, ff. 15r-17v Cento: 43, ff. 18r-21v Cerignola: 42, ff. 193r-197v Certaldo: 41, ff. 240r-243v Cesena: 43, ff. 22r-28v Chiari: 42, ff. 244r-246v Chioggia: 43, ff. 29r-36v Città di Castello: 43, ff. 47r-51v Cittadella: 43, ff. 37r-46v Cividale del Friuli: 42, ff. 280r-286v Civitavecchia: 43, ff. 127r-131v Codogno: 43, ff. 112r-126v Colorno: 42, ff. 10r-16v Como: 42, ff. 17r-21v Cortona: 43, ff. 132r-136v Cosenza: 43, ff. 74r-86v Crema: 1, ff. 1r-18v; 12, ff. 1r-14v; 43, ff. 52r-73v; 52, ff. 1r-556v Cremona: 43, ff. 137r-140v Crocetta del Montello (Treviso): 53, f. 15 Cuneo: 42, ff. 129r-134v Cusignana (Treviso): 53 ff. 11, 18, 19, 22, 23, 28, 39 Dogali: 46, ff. 102r-104v Épinal: 43, f. 240rv Fabriano: 40, ff. 15r-19v Faenza: 40, ff. 101r-104v Fano: 40, ff. 189r-192v Feltre: 40, ff. 20r-23v Fermo: 40, ff. 105r-119v Ferrara: 40, ff. 193r-220v Finale Emilia: 40, ff. 289r-294v Firenze: 39, f. 131 Foggia: 41, ff. 31r-41v Foligno: 41, ff. 102r-105v Forlì: 41, ff. 265r-269v Fossano: 42, ff. 22r-24v Francia: 43, ff. 196r-203v, 248r-249v; 49, ff. 216r-238v Frosinone: 42, ff. 139r-145v Gaeta: 42, ff. 198r-203v Gallipoli: 40, ff. 120r-123v Garessio: 40, ff. 24r-30v Genthod: 43, f. 257r

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Germania: 49, ff. 216r-238v Gerusalemme: 53, f. 42 Giavera del Montello (Treviso): 53, ff. 5, 7, 11, 18, 19 Ginevra: 43, f. 256r Girgenti (Agrigento): 40, ff. 221r-225v Gonzaga: 40, ff. 295r-298v Gorizia: 43, ff. 169r-173v Gran Bretagna: 39, f. 270 Gravina di Puglia: 41, ff. 106r-109v Grecia: 39, f. 271 Grosseto: 41, ff. 270r-274v Gualdo Tadino: 41, f. 206rv Guastalla: 42, ff. 25r-32v; 53, f. 32 Hoorn: 43, f. 252rv Imola: 40, ff. 299r-303v Italia: 39, ff. 272, 283-292 Jesi: 40, ff. 31r-35v Lanciano: 40, ff. 36r-39v L’Aquila: 42, ff. 112r-114v Lecce: 40, ff. 124r-130v Lecco: 40, ff. 226r-231v Lendinara: 40, ff. 304r-307v Limoges: 20, f. 63 Lodi: 41, ff. 42r-46v Lonigo: 41, ff. 110r-114v Lorena: 39, f. 139 Lucca: 8, ff. 263r-266r; 39, ff. 136-139; 41, ff. 275r-324v Lugo: 42, ff. 33r-37v Macerata: 40, ff. 308r-312v Malta: 39, f. 273 Mantova: 39, f. 127; 40, ff. 40r-44v Marostica: 40, ff. 131r-135v Marsala: 40, ff. 232r-236v Martina Franca: 41, ff. 47r-53v Massa Marittima: 41, ff. 115r-126v Melario: 20, f. 26 Melfi: 41, ff. 325r-329v Milano: 9, ff. 237r-270v; 18, ff. 280r-359v; 50, f. 361r; 51, ff. 705r-706v Milazzo: 42, ff. 38r-42v Mirabella Eclano: 41, f. 207rv Mirandola: 42, ff. 146r-150v Mirecourt: 43, f. 241rv Modena: 42, ff. 204r-208v

133

Molfetta: 42, ff. 247r-253v Mondovì: 42, ff. 287r-291v Monselice: 43, ff. 87r-91v Montagnana: 19, f. 89; 20, f. 31; 43, ff. 141r149v Montecalvo Irpino: 41, f. 208rv Montecastrilli: 41, f. 209rv Monteleone di Puglia: 41, f. 210rv Montesarchio: 41, f. 211rv Mortara: 43, ff. 150r-152v Nancy: 43, ff. 205r-235v Napoli: 40, ff. 45r-49v Neufchateau: 43, f. 242rv Nocera Inferiore: 40, ff. 136r-138v Nocera Umbra: 41, f. 212rv Novara: 40, ff. 237r-241v Novi Ligure: 40, ff. 313r-318v Oderzo: 40, ff. 50r-54v Offanengo: 40, ff. 139r-147v Oneglia: 40, ff. 242r-246v Orlèans: 43, ff. 250r-251v Orsara di Puglia vd. Orsara-Dauno-Irpina Orsara-Dauno-Irpina (Orsara di Puglia): 41, f. 213rv Orta: 43, f. 153rv Otranto: 40, ff. 319r-323v Otricoli: 41, f. 214rv Ozieri: 41, ff. 54r-57v Padova: 21, ff. 37, 47; 40, ff. 55r-58v Palermo: 40, ff. 148r-154v Pallanza: 40, ff. 247r-250v Pandino: 42, ff. 292r-303v Parma: 40, ff. 324r-329v Pederobba (Treviso): 53 ff. 15, 18, 22 Pergola: 41, ff. 58r-63v Persia: 39, f. 276 Perth: 45, f. 125rv Perugia: 41, ff. 127r-131v Pesaro: 41, ff. 330r-334v Piacenza: 42, ff. 43r-78v Pietrelcina: 41, f. 215rv Pinerolo: 42, ff. 151r-156v Pistoia: 40, ff. 330r-335v Pontremoli: 41, ff. 64r-66v Pordenone: 41, ff. 132r-136v Porto Maurizio: 42, ff. 257r-261v Portoferraio: 41, ff. 335r-338v Portogallo: 39, f. 277; 49, ff. 521r-526v

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

134

M . BUONOCORE

Portogruaro: 42, ff. 79r-82v Povegliano (Treviso): 53 ff. 5, 8-9, 18, 22, 23, 28 Pozzuoli: 42, ff. 209r-213v Prato: 42, ff. 254r-256v Ravenna: 40, ff. 59r-63v Recanati: 40, ff. 155r-159v Reggio Calabria: 40, ff. 251r-255v Remiremont: 43, f. 243rv Rieti: 40, ff. 336r-340v Rimini: 41, ff. 137r-141v Roma: 41, ff. 339r-345v Romania: 39, f. 278 Romano di Lombardia: 42, ff. 83r-89v Rovato: 42, ff. 157r-160v Rovigo: 42, ff. 214r-218v Russia: 39, f. 279 Saluzzo: 40, ff. 160r-164v San Daniele del Friuli: 40, ff. 64r-70v San Marino: 17, ff. 315r-330v; 39, ff. 274275; 41, ff. 221r-235v San Remo: 40, ff. 256r-260v Santa Margherita (Cantù): 20, f. 55 Santa Pelagia (Padova): 20, f. 41 Santa Vittoria d’Alba: 41, ff. 236r-239v Savigliano: 40, ff. 341r-345v Savignano di Puglia: 41, f. 216rv Savona: 41, ff. 67r-71v Schio: 41, ff. 142r-147v Sezanne: 43, f. 236rv Siena: 41, ff. 346r-349v Solopaca: 41, f. 217rv Sospel: 43, ff. 244r-247v Spagna: 39, f. 280 Spello: 42, ff. 90r-97v Spoleto: 42, ff. 161r-164v Subiaco: 42, ff. 219r-221v Sulmona: 42, ff. 262r-265v Susa: 42, ff. 304r-308v Svizzera: 39, f. 281; 43, ff. 253r-257v; 49, ff. 189r-215v

Taranto: 40, ff. 71r-74v Telese: 41, f. 217rv Teramo: 40, ff. 165r-167v Terni: 40, ff. 261r-265v; 41, f. 218rv Terradura: 20, f. 12 Thiene: 40, ff. 346r-350v Tolone: 43, ff. 237r-238v Torino: 41, ff. 148r-152v Torre del Greco: 41, ff. 72r-81v Trani: 41, ff. 350r-354v Trapani: 42, ff. 98r-104v Trevico: 41, f. 219rv Treviglio: 42, ff. 165r-171v Treviso: 42, ff. 222r-226v Turchia: 39, f. 282 Udine: 40, ff. 75r-78v Ungheria, 39, ff. 17rv, 129r-167v, 231r-265v, 260r-263v, 264r-265v Urbino: 40, ff. 168r-171v Valenza Po: 40, ff. 79r-85v Valle del Marchese (Este): 23, f. 41 Varese: 40, ff. 172r-178v Vasto: 40, ff. 266r-271v Velletri: 40, ff. 351r-357v Venezia: 1, ff. 236r-293v; 23, f. 45; 41, ff. 82r-86v; 43, ff. 270r-279v Venosa: 41, ff. 153r-201v Ventimiglia: 41, ff. 355r-358v Vercelli: 42, ff. 105r-111v Verona: 42, ff. 172r-176v Vetralla: 41, f. 220rv Vicenza: 42, ff. 227r-231v Villa Casale: 19, f. 9 Villa Seriole: 22, f. 78 Villorba (Treviso): 53, ff. 8-9, 26, 35, 36 Viterbo: 42, ff. 266r-270v Vittorio Veneto: 42, ff. 309r-314v Zara: 43, f. 174rv

PERGAMENE 1255 (15 dicembre): 20, f. 55 1300 (12 settembre): 24, f. 52 1310 (22 agosto, Vicenza): 22, f. 78

1334 (15 dicembre, Padova): 21, f. 39 1345: 19, f. 45 1347 (27 maggio): 21, f. 44

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

1349 (7 luglio, Padova): 21, f. 47 sec. XIV, p. m.: 24, f. 56 1356 (16 giugno, Padova): 21, f. 48; (28 luglio, Padova): 32, f. 43 1357 (24 luglio, Padova): 23, f. 35; (1 ottobre, Padova): 21, f. 50; (5 dicembre, Padova): 24, f. 50 1358 (2 giugno, Padova): 19, f. 48; (23 luglio, Villa Casale): 22, f. 68 1359 (21 dicembre, Padova): 24, f. 54 1360 (25 gennaio, Padova): 19, f. 51 1363 (27 ottobre, Padova ?): 19, f. 54 1364 (27 maggio, Padova): 20, f. 98 1366 (15 agosto 1366, Padova ?): 19, f. 57 1368 (1 gennaio, Padova): 22, f. 66 1369 (16 febbraio, Padova): 22, f. 76 1370 (29 novembre, Padova): 19, f. 60 1373 (22 settembre, Padova): 19, f. 63 1379 (7 novembre, Padova): 19, f. 66 1381 (31 ottobre, Padova): 22, f. 72 1382 (8 gennaio, Castello di Riparolo): 20, f. 95; (8 gennaio, Cremona): 21, f. 52 1385 (9 settembre): 20, f. 101 1389 (20 maggio, Padova): 23, f. 49 1390 (4 febbraio, Padova): 19, f. 69; 22, f. 82; (18 marzo): 21, f. 55 1392 (5 marzo, Padova): 21, f. 19 1394 (2 marzo, Padova): 20, f. 103; 21, f. 10; (17 marzo, Padova): 19, f. 72 1397 (24 maggio, Padova): 21, f. 25; (28 maggio, Montagnana): 23, f. 47; (16 novembre, Saint Maixent): 20, f. 61 sec. XIV ex. (19 giugno): 19, f. 75 1400 / 1401 (17ottobre — 18 gennaio): 20, f. 3 1404 (13 giugno, Padova): 24, f. 22; (30 ottobre, Padova): 24, f. 24 1405 (11 settembre, Padova): 21, f. 34 1406 (12 marzo, Padova): 22, f. 28; (7 giugno, Venezia): 23, f. 51; (12 giugno, Padova): 19, f. 78; 22, f. 12; (18 luglio, Padova): 23, f. 5 1407 (22 ottobre, Padova): 20, f. 6 1408 (28 marzo, Padova): 24, f. 14; (13 ottobre, Padova ?): 19, f. 81 1410 (8 febbraio, Padova): 24, f. 4; (17 ottobre, Padova): 20, f. 8 1414 (7 gennaio, Padova): 20, f. 12 1415 (13 agosto): 20, f. 15 1450 (9 febbraio, Padova): 21, f. 57 1461 (23 gennaio, Padova): 21, f. 59; (26 febbraio, Padova): 22, f. 26; (7 marzo, Pado-

135

va): 21, f. 61; (10 marzo, Padova): 19, f. 38; (13 marzo, Padova): 24, f. 6 1466 (23 maggio, Padova): 21, f. 63; (11 dicembre): 20, f. 17; (13 settembre, Padova): 21, f. 28 1467 (15 aprile, Padova): 21, f. 37 1475 (12 maggio, Padova): 22, f. 24 1476 (16 marzo, Verona): 23, f. 3 1477 (22 luglio, Venezia): 6, f. 253; (7 agosto, Londra): 21, f. 65 1478 (10 febbraio, Brescia): 21, f. 31 1479 (25 luglio, Venezia): 6, f. 244 1482 (16 aprile, Padova): 21, f. 67; (13 giugno, Venezia): 22, f. 55; (23 ottobre, Venezia): 22, f. 57 1484 (18 novembre): 20, f. 20 1488 (20 febbraio, Venezia): 22, f. 59; (20 settembre, Este): 21, f. 42; 23, f. 41 1492 (16 marzo, Venezia): 19, f. 83 1494 (23 novembre, Venezia): 6, f. 273 sec. XVI: 20, f. 67 1500 (14 ottobre, Montagnana): 21, f. 69 1501 (15 aprile, Venezia): 24, f. 30; (20 aprile, Venezia): 21, f. 13; (11 agosto, Padova): 24, f. 32 1502 (10 gennaio): 24, f. 20 1503 (28 maggio, Padova): 24, f. 28 1504 (15 marzo, Padova): 24, f. 26; (29 maggio, Venezia): 20, f. 22; (3 giugno, Padova): 22, f. 22 1505 (30 dicembre): 24, f. 18 1507 (5 giugno, Limoges): 20, f. 63 1508 (5 gennaio): 20, f. 24 1510 (18 gennaio, Montagnana): 24, f. 2 1511 (21 gennaio): 24, f. 8; (23 gennaio, Padova): 22, f. 40 1512 (31 luglio, Padova): 24, f. 10 1514 (24 agosto): 20, f. 69 1517 (15 novembre): 24, f. 34 1519 (12 dicembre, Venezia): 19, f. 86 1520 (9 marzo, Padova): 24, f. 38; (2 maggio, Venezia): 21, f. 71; (12 ottobre, Padova): 20, f. 26 1521 (15 febbraio, Monte Corvino): 22, f. 53 1522 (27 marzo, Venezia): 22, f. 16; (10 giugno, Padova): 24, f. 16; (12 giugno, Padova): 24, f. 36 1523 (7 giugno, Venezia): 20, f. 51 1524 (19 dicembre, Montagnana): 24, f. 40 1525 (13 marzo, Padova): 20, f. 28; (14 marzo, Padova): 22, f. 14

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

136

M . BUONOCORE

1526 (2 maggio): 20, f. 31; (25 luglio, Montagnana): 24, f. 42 1527 (19 settembre — 5 ottobre, Montagnana): 23, f. 7; (6 novembre): 21, f. 22 1528 (21 febbraio, Venezia): 21, f. 75; (30 marzo, Ferrara): 22, f. 51; (8 aprile, Padova): 22, f. 42; (11 maggio, Padova): 22, f. 48; (29 giugno, Salò): 21, f. 73; (31 agosto, Venezia): 24, f. 44 1529 (5 aprile, Padova): 22, f. 44; (1 luglio, Padova): 22, f. 18; (22 settembre, Padova): 24, f. 46; (22 ottobre): 20, f. 34; (24 novembre, Padova): 22, f. 30 1531 (28 marzo, Padova): 24, f. 48; (30 giugno, Montagnana): 24, f. 12 1532 (24 aprile, Padova): 22, f. 46 1532 / 1533 (11 giugno — 23 giugno): 20, f. 36 1538 (12 marzo): 20, f. 38; (10 novembre, Venezia): 6, f. 262 1541 (8 luglio,Venezia): 22, f. 3 1548 (24 settembre, Padova): 21, f. 16; (28 settembre, Venezia): 22, f. 4 1551 (6 marzo, Venezia): 19, f. 42 1558 (4 luglio, Venezia): 20, f. 47; (6 luglio, Venezia): 20, f. 49 1560 (9 ottobre, Padova): 6, f. 278 1567 (5 giugno, Venezia): 20, f. 41 1568 (7 maggio, Venezia): 19, f. 89 1570 (3 maggio, Venezia): 20, f. 53 1577 (4 marzo, Venezia): 23, f. 45; (23 agosto, Venezia): 22, f. 6 1581 (20 maggio, Venezia): 22, f. 8 1585 (26 aprile, Venezie): 22, f. 10; (18 maggio, Venezia): 22, f. 70 1589 (30 ottobre, Padova): 23, f. 31 1590 (7 maggio, Venezia): 20, f. 43 1591 (10 gennaio, Padova): 22, f. 20 1602 (9 maggio, Vicenza): 22, f. 80 1603 (3 ottobre, Venezia): 19, f. 3 1604 (17 agosto, Venezia): 23, f. 19 1605 (10 marzo): 20, f. 65 1609 (6 maggio, Coignac): 8, f. 322 1612 (13 giugno, Venezia): 23, f. 27

1616 (1 settembre, Venezia): 23, f. 11 1618 (9 aprile, Venezia): 19, f. 92; (11 luglio, Venezia): 23, f. 25; (7 agosto, Venezia): 19, f. 9 1619 (31 ottobre, Venezia): 22, f. 62 1620 (13 maggio, Perugia): 23, f. 29 1621 (23 luglio, Venezia): 19, f. 12 1622 (22 settembre, Venezia): 19, f. 15 1623 (20 dicembre, Venezia): 23, f. 13 1628 (3 aprile, Venezia): 19, f. 18 1634 (30 ottobre, Este): 23, f. 9 1636 (9 aprile, Venezia): 22, f. 64; (18 luglio, Venezia): 19, f. 21; (25 luglio, Venezia): 19, f. 6 1639 (16 gennaio, Venezia): 23, f. 39; (16 ottobre, Venezia): 6, f. 283 1642 (27 maggio, Venezia): 23, f. 23 1644 (22 giugno, Venezia): 23, f. 17 1648 (22 marzo, Padova): 22, f. 74 1650 (15 marzo, Venezia): 19, f. 24 1651 (15 aprile, Venezia): 19, f. 94 1659 (22 novembre, Venezia): 23, f. 33 1666 (14 settembre, Venezia): 19, f. 27 1672 (10 marzo, Venezia): 23, f. 15 1674 (23 aprile): 23, f. 21 1676 (copia 1-3 settembre, Milano-Napoli, 1878): 37, f. 19 1683: 19, f. 29 1689 (20 febbraio): 21, ff. 3-6 1692 (17 marzo, Venezia): 23, f. 37 1712 (27 maggio, Parigi): 20, f. 93 1720 (9 novembre, Venezia): 22, f. 36 1727 (27 novembre, Roma): 18, f. 230 1731 (15 dicembre, Limoges): 20, ff. 57-58 1739 (22 aprile, Venezia): 22, f. 38 1763 (19 gennaio, Noirmontiers): 20, ff. 7778 1764 (1 aprile, Roma): 20, f. 45; 20, f. 71 1767 (9 aprile, Venezia): 22, f. 32 1772 (10 ottobre, Venezia): 22, f. 34 1778 (3 febbraio, Neuchâtel): 20, f. 84 1780 (15 settembre, Rennes): 20, f. 80 1792 (7 novembre, Venezia): 19, f. 31

NOTAI Agli, Giacomo (13 agosto 1415): 20, f. 15 Alberti, Manfredo (Padova, 25 gennaio 1360): 19, f. 51 Alignamine, Vincenzo (Padova, 13 marzo 1525): 20, f. 28

Almerini, Bartolomeo (Montagnana, 19 settembre — 5 ottobre 1527): 23, f. 7; (Padova, 1 luglio 1529): 22, f. 18 Antonioli, Alberto (9 settembre 1385): 20, f. 101

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

a Peciis, Pietro (Padova, 16 giugno 1356): 21, f. 48 Arnolfo, Pietro (Este, 20 settembre 1488): 23, f. 41 Asega, Giovanni (6 novembre 1527): 21, f. 22 Avezati, Paolo (11 dicembre 1466): 20, f. 17 Bartolomeo figlio di Nicola (Padova, 13 giugno 1404): 24, f. 22; (Padova, 30 ottobre 1404): 24, f. 24 Belzelli, Giacomo (Cremona, 8 gennaio 1382): 21, f. 52 Berino, Nicola (1345): 19, f. 45 Bevilacqua, Tranquillo (Venezia, 20 aprile 1501): 21, f. 13 Bianchi, Francesco (Venezia, 10 novembre 1538): 6, f. 262 Bonarigo, Vincenzo (Padova, 5 marzo 1392): 21, f. 19 Bosca, Michele (Padova, 9 ottobre 1560): 6, f. 278 Bossi, Girolamo (Venezia, 29 maggio 1504): 20, f. 22; (5 gennaio 1508): 20, f. 24 Bradiolo, Giovanni Battista (Padova, 3 giugno 1504): 22, f. 22 Brain, E. L. (20 febbraio 1689): 21, ff. 3-6 Braschi, Pietro (Venezia, 22 novembre 1659): 23, f. 33 Brocco, Francesco (Venezia, 12 dicembre 1519): 19, f. 86 Bronzino, Andrea (Venezia, 18 luglio 1636): 19, f. 21 Campana, Andrea (Padova, 17 ottobre 1410): 20, f. 8 Casali, Andrea (Padova, 29 novembre 1370): 19, f. 60 Ceruto, Bianco (Padova, 16 aprile 1482): 21, f. 67 Chavalere, Antonio (Padova ?, 27 ottobre 1363): 19, f. 54 Chiarello, Pietro (18 novembre 1484): 20, f. 20 Cicale, Andrea (Venezia, 7 maggio 1590): 20, f. 43 Cicogna, Battista (Venezia, 31 agosto 1528): 24, f. 44 Claravelli, Pietro (Este, 20 settembre 1488): 21, f. 42 Corradini, Giovanni Mario (12 marzo 1538): 20, f. 38 Cristorodulo, Andrea (Padova, 5 dicembre 1357): 24, f. 50

137

Curtarodulo, Giacomo (Padova, 2 giugno 1358): 19, f. 48; (Padova ?, 15 agosto 1366): 19, f. 57 da Giudecca, Giuliano (Padova, 4 febbraio 1390): 19, f. 69; 22, f. 82 da Monte, Francesco (Padova, 31 ottobre 1381): 22, f. 72 da Secca, Giovanni (22 ottobre 1529): 20, f. 34 Da Zen, Zeno (27 maggio 1347): 21, f. 44 de Adiutoribus, Antonio (Monte Corvino, 15 febbraio 1521): 22, f. 53 de Albertinis, Giovanni Battista (Padova, 10 giugno 1522): 24, f. 16; (Padova, 11 agosto 1501): 24, f. 32 de Balzaniis, Sebastiano (Padova, 31 luglio 1512): 24, f. 10 de Belevellis, Jacopo (Castello di Riparolo, 8 gennaio 1382): 20, f. 95 de Brazzis, Bandino (Padova, 2 marzo 1394): 20, f. 103; 21, f. 10; (Padova, 17 marzo 1394): 19, f. 72 de Campo, Pietro (Padova, 28 maggio 1503): 24, f. 28 de Cari, Francesco Lorenzo (Padova, 13 marzo 1461): 24, f. 6 de Cociis, Francesco Lorenzo (Padova, 10 marzo 1461): 19, f. 38 de Ferraris, Guglielmo (Padova, 11 maggio 1528): 22, f. 48 de Gratarolis, Pasino (Venezia, 15 aprile 1501): 24, f. 30 de Guarnarinis, Marco (Padova, 24 maggio 1397): 21, f. 25; (Montagnana, 28 maggio 1397): 23, f. 47 de Iuliis, Giorgio (Salò, 29 giugno 1528): 21, f. 73 de Lenguaciis, Riccardo (sec. XIV p.m.): 24, f. 56 de Mapheis, Vittorio (Venezia, 4 marzo 1577): 23, f. 45 de Romanis, Egidio (21 gennaio 1511): 24, f. 8 de Sancto Victo, Paolo (Padova, 23 gennaio 1511): 22, f. 40 de Sandris, Giacomo (Montagnana, 18 gennaio 1510): 24, f. 2; (Montagnana, 25 luglio 1526): 24, f. 42 de Stephanis, Marcantonio (Venezia, 10 marzo 1672): 23, f. 15 de Tarvisio, Giovanni Antonio (Padova, 12 giugno 1522): 24, f. 36

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

138

M . BUONOCORE

de Vallibus, Conte (Padova, 13 settembre 1466): 21, f. 28 de Varotorriis, Tommaso (Padova, 14 marzo 1525): 22, f. 14 de Zagis, Luigi (Padova, 1 gennaio 1368): 22, f. 66 Di Nicola, Bartolomeo (Padova, 11 settembre 1405): 21, f. 34 di San Fermo, Giacomo (Padova, 8 febbraio 1410): 24, f. 4 di Santagiuliana, Rainiero (Padova, 27 maggio 1364): 20, f. 98 Di Santo Furno, Giacomo (Padova, 7 gennaio 1414): 20, f. 12 Doroni, Fausto (Venezia, 16 ottobre 1639): 6, f. 283 Egidio (Padova, 15 dicembre 1334): 21, f. 39 Faccadenari, Giacomino (Padova, 28 luglio 1356): 32, f. 43 Falceri, Matteo (Vicenza, 22 agosto 1310): 22, f. 78 Falconi, Bonifacio (Venezia, 4 luglio 1558): 20, f. 47 Ferro, Giovanni (Montagnana, 19 dicembre 1524): 24, f. 40 Figolini, Giulio (Venezia, 20 maggio 1581): 22. f. 8 Filippini, Alessandro (Padova, 5 aprile 1529): 22, f. 44 Francesco figlio di Jacopo (Montagnana, 14 ottobre 1500): 21, f. 69 Giacomo figlio di Clemente (Padova, 12 marzo 1406): 22, f. 28; (Padova, 18 luglio 1406): 23, f. 5 Gianarina, Giovanni Battista (Venezia, 10 marzo 1723): 6, ff. 245-247 Giordano, Daniele (11 giugno 1532 — 23 giugno 1533): 20, f. 36 Giovanni da Campagnola (Villa Casale, 23 luglio 1358): 22, f. 68; (19 giugno sec. XIV ex.): 19, f. 75 Grasolari, Giacomo (Venezia, 27 marzo 1522): 22, f. 16; (2 maggio 1526) 20, f. 31 Graziano, Gaspare (Padova, 10 gennaio 1591): 22, f. 20; (Padova, 30 ottobre 1589): 23, f. 31 Herculano, Antonio (Venezia, 3 aprile 1628): 19, f. 18; (Venezia, 18 luglio 1636): 19, f. 21 Laurenti, Francesco (Padova, 23 gennaio 1461): 21, f. 59; (Padova, 26 febbraio

1461): 22, f. 26; (Padova, 7 marzo 1461): 21, f. 61 Leonello, Gerolamo (Venezia, 3 ottobre 1603): 19, f. 3 Le Saue, Giovanni (Venezia, 6 luglio 1558): 20, f. 49 Locatelli, Giovanni Battista (23 aprile 1674): 23, f. 21 Ludovico figlio di Ugenolphus (Padova, 20 maggio 1389): 23, f. 49 Lugo, Ludovico (Vicenza, 9 maggio 1602): 22, f. 80 Lupato, Melchiorre (Padova, 23 maggio 1466): 21, f. 63 Lupo Olivieri, Bartolomeo (Padova, 12 maggio 1475): 22. f. 24 Manfredo figlio di Giacomo (Padova, 28 marzo 1408): 24, f. 14 Marcellini, Lorenzo (Venezia, 22 giugno 1644): 23, f. 17 Marostico, Giuseppe (Montagnana, 30 giugno 1531: 24, f. 12 Matteo (30 dicembre 1505): 24, f. 18 Michon (Noirmontiers, 19 gennaio 1763): 20, ff. 77-78 Mili, Gabriele (Brescia, 10 febbraio 1478): 21, f. 31 Minotti, Giacomo (Ferrara, 30 marzo 1528): 22, f. 51 Negro, Marco Antonio (Venezia, 23 luglio 1621): 19, f. 12 Palmorino, Francesco (Padova, 9 marzo 1520): 24, f. 38 Perazzi, Pietro (Este, 30 ottobre 1634): 23, f. 9 Pessolati, Giovanni (Padova, 7 novembre 1379) 19, f. 66; (Padova, 12 giugno 1406): 19, f. 78; 22, f. 12; (Padova, 22 ottobre 1407): 20, f. 6 Priuli, Zaccaria (Venezia, 2 maggio 1520): 21, f. 71 Riccio, Cristoforo (Venezia, 7 ottobre 1505): 6, f. 253 Rogati, Francesco (Padova, 15 aprile 1467): 21, f. 37 Rotta, Giacomo (Padova, 12 ottobre 1520): 20, f. 26 Samolo, Alessandro (Padova, 8 aprile 1528): 22, f. 42 Santoro, Pietro figlio di Giovanni (Padova, 15 marzo 1504): 24, f. 26

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F . FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

Saraceno, Pietro (Padova, 7 luglio 1349): 21, f. 47; (Padova, 1 ottobre 1357): 21, f. 50 Savioli, Antonio (Padova, 28 marzo 1531): 24, f. 48 Secondi, Daniele (Padova, 21 dicembre 1359): 24, f. 54 Sereno, Antonio (Padova, 9 febbraio 1450): 21, f. 57 Slade, William (Londra, 7 agosto 1477): 21, f. 65 Spatano, Giovanni (Padova, 22 settembre 1373): 19, f. 63 Tassara, Leonardo (Padova, 22 settembre 1529): 24, f. 46 Thealdus, Fabrizio (10 gennaio 1502): 24, f. 20

139

Trina, Gregorio (Venezia, 23 novembre 1494): 6, f. 273 Vigonzi, Francesco (17 ottobre 1400 — 18 gennaio 1401): 20, f. 3 Villa, Daniele (18 marzo 1390): 21, f. 55 Villani, Gaspare (Padova, 24 aprile 1532): 22, f. 46 Volpe, Agostino (Venezia, 20 dicembre 1623): 23, f. 13 Zaniboni, Giacomo (Padova, 24 luglio 1357): 23, f. 35; (Padova, 16 febbraio 1369): 22, f. 76 Zannone, Gaspare (Padova, 24 settembre 1548): 21, f. 16 Zuilolo, Paolo (Padova, 7 agosto 1618): 19, f. 9

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

140

M. BUONOCORE

Tav. I – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 4 f. 193r (“araldiche insegne del Nobil’Uomo Don Luigi Colonna dei Principi di Stigliano”).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F. FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

141

Tav. II – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 4, f. 325r (stemma di papa Pio IX).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

142

M. BUONOCORE

Tav. III – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 13, f. 14r (albero genealogico della famiglia Duhan).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F. FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

143

Tav. IV – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 17, f. 364r (stemma attribuito alla famiglia d’Espinosa).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

144

M. BUONOCORE

Tav. V – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 20, f. 55r (atto di donazione di terreni siti in Santa Margherita fatta da Murro figlio di Tommaso de Cagni e sua sorella Maria consenziente suo marito Otolino a favore del Convento di S. Paolo in Cantù, 15 dicembre 1255; Pietro Damoro, notaio).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F. FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

145

Tav. VI – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 22, f. 26r (atto d’investitura di beni ai fratelli Antonio Francesco, Paolo e Dotto Dotti confermata da Giacomo Zeno, vescovo di Padova, Padova, 26 febbraio 1461; Francesco Laurenti, notaio).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

146

M. BUONOCORE

Tav. VII – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 26, f. 10r (Rizieri Pietro Calcinardi, Orologiografo, “macchina per proiettare sul muro i circoli orarii mediante le loro intersezioni all’equatore”),

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F. FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

147

Tav. VIII – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 29, f. 5r (stemma della famiglia Eckstein).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

148

M. BUONOCORE

Tav. IX – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 30, 18r (stemma della famiglia Balbiano di Colcavagna).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

F. FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

149

Tav. X – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 42, f. 185r (stemma della città di Busseto).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

150

M. BUONOCORE

Tav. XI – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 48, f. 65r (ritratto di Francesco Foucault di Daugnon [1907]).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

151

Tav. XII – Biblioteca Apostolica Vaticana, Raccolta Patetta. Daugnon 53, f. 32r (disegno della piazza di Guastalla [sec. XVI; cm 49 × 35]).

F. FOUCAULT DI DAUGNON E LA SUA RACCOLTA

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

MASSIMILIANO GHILARDI

FORCEPS FERREUS SEU INSTRUMENTUM AD TORQUENDUM MARTIRES LA TENAGLIA DEL VATICANO TRA DEVOZIONE APOLOGETICA E PROPAGANDA CONTRORIFORMISTA* Nel corso del pontificato di Paolo III1, durante i lavori di completamento della basilica vaticana2, un fortuito ritrovamento consentì di restituire ai devoti fedeli una preziosissima reliquia del tempo delle prime persecuzioni cristiane: presuntamente sottratto alle mani dei carnefici, poi sepolto col corpo di un anonimo martire e miracolosamente conservatosi quasi intatto nei secoli, da un antico sepolcro della necropoli che Costantino aveva obliterato con l’edificazione la basilica di Pietro3 tornò * Il presente articolo, parte di una più ampia ricerca dedicata allo studio delle reliquie nell’età della Controriforma, molto deve alla cortesia di numerosi studiosi e colleghi che hanno favorito le ricerche fornendomi preziosi suggerimenti e consigli. In primo luogo, per avermi permesso di analizzare liberamente il prezioso reperto conservato nel Tesoro di San Pietro, la mia più viva riconoscenza va a Mons. Giuseppe Bordin, Camerlengo del Capitolo di San Pietro. Allo stesso modo preziosa è stata la cordiale disponibilità di Daniele Pergolizzi, Responsabile della Fototeca della Reverenda Fabbrica di San Pietro, che mi ha indirizzato all’oggetto favorendone lo studio diretto. Moltissimo devo ancora alla cordialissima collaborazione di Marco Buonocore, Scriptor Latinus e Direttore della Sezione Archivi della Biblioteca Apostolica Vaticana, che – senza limitazione alcuna – mi ha permesso di accedere a documenti manoscritti fondamentali per lo sviluppo della ricerca. L’aiuto di Mirko Stocchi, Archivista del Capitolo di San Pietro, è stato ugualmente prezioso; così come utili sono stati i consigli che – sul Gallonio e sui manoscritti bosiani – generosamente mi ha elargito Giuseppe Finocchiaro, Bibliotecario della Biblioteca Vallicelliana. Il continuo scambio di idee con Jetze Touber, già Responsabile Storico del Koninklijk Nederlands Instituut Rome e grande conoscitore del Gallonio e delle sue opere, è stato di fondamentale importanza per la compilazione del presente studio. Preziosi ancora, su diversi temi, sono stati i suggerimenti ed i consigli di Ingo Herklotz, Daniela Gallavotti Cavallero, Giulia Baratta, Federico Bellini, Marc Mayer e Paolo Sommella. 1 Su di lui, con ricchissima bibliografia, si veda ora quanto raccolto da G. BENZONI, s.v. Paolo III, «Enciclopedia dei Papi» 3, Roma 2000, pp. 91-111. 2 Su tali interventi, intrapresi a partire dal 1538, – e più in generale sulla Renovatio Urbis Romae promossa da Paolo III – si veda ora, con bibliografia, quanto raccolto da H. GAMRATH, Farnese. Pomp, Power and Politics in Renaissance Italy, Roma 2007, pp. 73-91. 3 Sulle fasi più antiche della basilica è senza dubbio sempre valida l’approfondita analisi di R. KRAUTHEIMER — A. FRAZER, San Pietro, in Corpus Basilicarum Christianarum RoMiscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, Città del Vaticano 2009, pp. 153-198.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

154

MASSIMILIANO GHILARDI

in luce, infatti, un cruento e terribile strumento di martirio che era stato un tempo deposto assieme ai resti mortali di uno sconosciuto fedele caduto per testimoniare la propria fede in Cristo. Si doveva trattare, come prontamente si poté intuire, di un’ungula, ovvero una sorta di gigantesca tenaglia di ferro, con cui – come diverse fonti antiche testimoniavano4 – si potevano torturare, dilaniare e lacerare le carni dei cristiani (Tav. I). In breve tempo – anche forse come conseguenza alla perdita di un gran numero di importanti reliquie perite nei danneggiamenti del Sacco di Roma5 – l’ungula fortuitamente recuperata da un’antica sepoltura si impose tra le più venerande testimonianze della cristianità, sino a rappresentare uno degli oggetti più importanti e preziosi della prima antichità cristiana da venerare e mostrare ad ambasciatori, principi e sovrani in visita ai sommi pontefici6. Prima di cercare di chiarire il reale valore del reperto in questione, crederei possa essere utile – attraverso la documentazione dell’epoca – cercare di comprendere cosa l’ungula poté rappresentare per la cristianità controriformata all’indomani delle decisioni conciliari tridentine in materia di venerazione di reliquie7 e come, anche attraverso di essa, si mae. The Early Christian Basilicas of Rome (IV- IX Cent.), I-V, Città del Vaticano 1937-1977, V (1977), pp. 165-279. Sulla necropoli vaticana, oltre ai fondamentali volumi di B. M. APOLLONI GHETTI — A. FERRUA — E. JOSI — E. KIRSCHBAUM, Esplorazioni sotto la Confessione di San Pietro in Vaticano, I-II, Città del Vaticano 1951, si veda ora, con bibliografia aggiornata, quanto raccolto da P. LIVERANI, La topografia antica del Vaticano, Città del Vaticano 1999, pp. 40-43 e 136-144. 4 Dei tormenti inflitti ai primi martiri con le ungulae, tra gli autori cristiani più antichi

ne parlano, ad esempio, Tertulliano (Apol. XII 4; XXX 7) e Prudenzio (Perist. I 44; V 337; X 73; XI 57). Sulla terminologia del martirio nei primi autori cristiani si veda quanto raccolto da H. A. M. HOPPENBROUWERS, Recherches sur la terminologie du martyre de Tertullien à Lactance, Nijmegen 1961. 5 Per le reliquie perdute durante le devastazioni del 1527 si veda il classico saggio di A.

CHASTEL, The Sack of Rome. 1527. Translated from the French by B. Archer, Princeton 1983, pp. 100-108 e note relative alle pp. 261-263. 6 È il canonico Ugo Ubaldini, cfr. infra nota 54, a riferirci tale circostanza. Vale la pena del resto sottolineare brevemente, a proposito delle visite ai pontefici, che fu proprio papa Paolo III a commissionare ad Antonio da Sangallo il Giovane la realizzazione della Sala Regia, aula di rappresentanza destinata a ricevere gli ospiti di prestigio ed i sovrani. Sulla Sala Regia, ed in particolare la sua decorazione, si vedano: B. DAVIDSON, The Decoration of the Sala Regia under Pope Paul III, in The Art Bulletin 58 (1976), pp. 395-423; A. BÖCK, Die “Sala Regia” im Vatikan als Beispiel der Selbstdarstellung des Papsttums in der zweiten Hälfte des 16. Jahrhunderts, Hildesheim 1997; J. L. DE JONG, The painted Decoration of the Sala Regia in the Vatican. Intention and Reception, in Functions and Decorations. Art and Ritual at the Vatican Palace in the Middle Ages and the Renaissance, a cura di T. WEDDIGEN — S. DE BLAAUW — B. KEMPERS, Città del Vaticano — Turnhout 2003, pp. 153-168. 7 Come è ben noto, nell’ultima seduta del Concilio di Trento si deliberò De invocatione,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

155

promosse e si potenziò in ottica apologetica il culto dei martiri, attaccato e criticato nella sua essenza più intima dai novatori protestanti8. La preziosa scoperta, come sopra brevemente accennato, sarebbe avvenuta entro gli anni del pontificato farnesiano (1534-1549)9 e già all’indomani della morte del pontefice, nel 1550 come testimonia il Liber Bonorum Sacrestie Principis Apostolorum de Urbe conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, l’ungula veniva segnalata e recensita in un inventario compilato il 3 marzo di quell’anno da Tiberio Muti10 e Girolamo Maccabei11 relativo alle reliquie più eccellenti conservate nella Sacrestia Vaticana12. Molti anni più tardi – entro il secondo decennio del XVII secolo –, l’archivista e notaio bolognese Giacomo Grimaldi13 e, intorno agli stessi anni, l’erudito di presunti natali maltesi Antonio Bosio14, veneratione et reliquiis sanctorum, et de sacris imaginibus. Il testo del decreto del Concilio di Trento sull’invocazione e la venerazione delle reliquie e delle immagini si veda in M. MARCOCCHI, La Riforma Cattolica. Documenti e testimonianze. Figure ed istituzioni dal secolo XV alla metà del secolo XVII, I-II, Brescia 1967-1970, II, pp. 727-731. 8 Sull’argomento mi sia consentito rimandare al mio saggio Propaganda controriformista e uso apologetico delle catacombe romane, in M. GHILARDI, Gli arsenali della Fede. Tre saggi su apologia e propaganda delle catacombe romane (da Gregorio XIII a Pio XI), Roma 2006, pp. 13-72. 9 Per le scoperte di antichità verificatesi nel corso del pontificato di Paolo III si veda quanto raccolto in dettaglio da R. LANCIANI, Storia degli scavi di Roma e notizie intorno le collezioni romane di antichità, I-IV, Roma 1902-1912, II (1903), pp. 31-250. 10 Su di lui – canonico della basilica vaticana e successivamente vescovo di Gerace e di Assisi – si veda quanto raccolto da D. REZZA — M. STOCCHI, Il Capitolo di San Pietro in Vaticano dalle origini al XX secolo. Volume I: la storia e le persone, Città del Vaticano 2008, p. 370. 11 Su di lui – canonico, chierico beneficiato, camerlengo, sagrestano maggiore e sindaco della basilica vaticana e poi vescovo di Castro – si veda quanto raccolto ibid., p. 351. 12 Inuentarium reliquiarum quae inueniuntur in Sacristia Basilicae sancti Petri de Urbe existentium in diuersis tecis argenteis et alijs tabernaculis capsulis et vasculis: Arch. Cap. S. Pietro, Sagrestia. Inventari e Contabilità, 1, f. 219v: «Forceps ferreus seu instrumentum ad torquendum martires repertum in sepulturis martirum cum tempore Pauli Tertij nouiter effoderentur fundamenta Basilicae» (Tav. XI,1). Sono grato a Marco Buonocore, Scriptor Latinus e Direttore della Sezione Archivi della Biblioteca Apostolica Vaticana, per avermi generosamente fornito preziose indicazioni sul documento. 13 Per un suo rapido ritratto si veda quanto raccolto da M. CERESA, s.v. Grimaldi, Giacomo, in «Dizionario Biografico degli Italiani» 59, 2002, pp. 516-518. Per gli interessi antiquari ed archeologici del Grimaldi, è sempre di grande utilità quanto proposto da E. MÜNTZ, Recherches sur l’œuvre archéologique de Jacques Grimaldi ancien archiviste de la Basilique du Vatican d’après les manuscrits conservés à Rome, à Florence, à Milan, à Turin et à Paris, in Bibliothèque des écoles françaises d’Athènes et de Rome 1 (1877), pp. 225-269. 14 Su di lui, con bibliografia, si perdoni il rimando al mio articolo Le catacombe di

Roma dal Medioevo alla Roma sotterranea di Antonio Bosio, in Studi Romani 49 (2001), pp. 27-56.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

156

MASSIMILIANO GHILARDI

riferendosi inequivocabilmente a tale inventario15, indicarono con chiarezza nel documento citato la più antica testimonianza relativa al ritrovamento del prezioso strumento di martirio. Tra i primi a menzionare l’ungula, prima che questa diventasse un oggetto di culto universalmente celebrato, fu Tiberio Alfarano, chierico beneficiato della basilica di San Pietro morto nel 159616. Nel De Basilicae Vaticanae antiquissima et nova structura, infatti, il chierico calabrese, elencando le reliquie possedute dalla basilica petrina, sintetizzò la morfologia e le finalità ultime del raro reperto ascrivibile al mondo martiriale, riferendo che nel tabernacolo «trigesimo est ungula cum dentibus ad similitudinem scorpionum qua dilaniabantur carnes sanctorum martyrum dum pendebant in tormento eculei»17. Nello stesso arco di tempo – e più precisamente tra il 1569, anno in cui giunse a Roma su invito di Pio V, ed il 1599, anno della sua morte – vide certamente l’ungula del Vaticano il domenicano spagnolo Alonso Chacón18 (latinizzato in Ciacconius), che la riprodusse – assieme a molte altre importanti testimonianze del primitivo cristianesimo che

15 Cfr. G. GRIMALDI, Descrizione della basilica antica di San Pietro in Vaticano. Codice Barberini latino 2733, edizione e note a cura di R. NIGGL, Città del Vaticano 1972, p. 279 (= Vat. Lat. 11988, f. 156v): «Forceps ferrea ad torquendum martyres in dicta Basilica asseruata fuit reperta in quadam arca inter sepulcra martyrum tempore Pauli tertij, ut notat Inuentarium rerum Sacristiae (anni 1550)» (Tav. XI,2). Cfr. A. BOSIO, Roma sotterranea, Roma 1632, p. 27: «E però fù la sudetta Ungula riposta frà le altre sacre Reliquie di detta Basilica; nel cui Archiuio si troua notata l’inuentione di essa con queste parole: Forceps ferreus, seu instrumentum ad torquendum Martyres, repertum in sepulchris Martyrum, cum tempore Pauli Tertij nouiter effoderentur fondamenta Basilicae in libro inuentarij reliquiarium Sacristiae, confecto anno 1550. in Archiuio Basilicae Sancti Petri fol. 219». 16 Un suo sintetico profilo è stato steso da J. RUYSSCHAERT, s.v. Alfarano, Tiberio, in «Dizionario Biografico degli Italiani» 2, 1960, p. 261. Cfr. anche REZZA — STOCCHI, Il Capitolo di San Pietro in Vaticano cit., p. 282. 17 Cfr. De Basilicae Vaticanae antiquissima et nova structura. Pubblicato per la prima volta con introduzione e note dal Dott. D. M. Cerrati, Roma 1914, p. 103. 18 Per meglio conoscere la sua figura e le sue opere si veda quanto raccolto in sintesi da

E. JOSI, s.v. Chacón (Ciacconius), in «Enciclopedia Cattolica» 3, 1949, col. 1368; più dettagliato è lo studio di A. RECIO VEGANZONES, Alfonso Chacón. Primer estudioso del mosaico cristiano de Roma y algunos diseños chaconianos poco conocidos, in Rivista di Archeologia Cristiana 50 (1974), pp. 295-329. Si veda ancora un suo accurato profilo a cura di S. GRASSI FIORENTINO, s.v. Chacón (Ciaconius), Alonso (Alfonso), in «Dizionario Biografico degli Italiani» 24, 1980, pp. 352-355. In ultimo, si vedano ora A. RECIO VEGANZONES, Una obra manuscrita de Alfonso Chacón OP (1530-1599): la “Historica Descriptio Urbis Romae”, in Rivista di Archeologia Cristiana 78 (2002), pp. 325-428 e L. DIEGO BARRADO, Luci rinascimentali: lo sguardo del Ciacconio (Alfonso Chacón) all’iconografia paleocristiana e altomedievale della Roma scomparsa, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 127 (2004), pp. 133-176.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

157

proprio in quegli anni stavano tornando alla luce19 – in un taccuino di disegni, oggi il Vat. Lat. 540920, rimasto inedito e poi passato in eredità al Bosio, che lo utilizzò come base per le illustrazioni della Roma sotterranea21. La tenaglia, disegnata con grandissima perizia e simile al vero (Tav. X), è accompagnata da un prezioso appunto del Ciacconio che, pur non informandoci sul luogo di ritrovamento o conservazione del sacro reperto, ci offre testimonianza eloquente della recente scoperta: «Instrumentu(m) antiquu(m) carnificu(m) marty(rum) cruciatibus inferendis Ungula dictu(m) in basilica S. Petri inter monume(n)ta vetusta sacra nu(n)c asservatu(m)»22. A chiarire in un certo senso la collocazione dello strumento di martirio all’interno della basilica fu, attorno agli anni centrali del sesto decennio del XVI secolo23, l’architetto ed antiquario napoletano Pirro Ligorio24. Nella redazione manoscritta, conservata alla Biblioteca Nazionale 19 Il riferimento è soprattutto alle pitture del «cimitero anonimo di Via Anapo», cimitero tornato in luce casualmente nel mese di maggio del 1578 e creduto allora essere quello di Priscilla. A proposito dei disegni ciacconiani del cimitero di via Anapo contenuti nel Vat. Lat. 5409 si veda la scheda di U. UTRO, Disegni degli affreschi della catacomba di via Anapo, in Aurea Roma. Dalla città pagana alla città cristiana, a cura di S. ENSOLI — E. LA ROCCA, Roma 2000, pp. 513-514. 20 Ancora oggi fondamentali per l’illustrazione del codice vaticano sono le riflessioni di

J. WILPERT, Die Katakombengemälde und ihre alten Copien. Eine ikonographische Studie, Freiburg im Breisgau 1891 (in particolare: Erster Theil: Der Vaticanische Bildercodex Ciacconio’s, pp. 4-45 e tavv. I-XX). 21 BOSIO, Roma sotterranea cit., p. 513. Cfr. GHILARDI, Le catacombe di Roma dal Medioevo alla Roma sotterranea cit., p. 43. 22 Vat. Lat. 5409, f. 2r. Sono grato a Marco Buonocore per la trascrizione dell’indica-

zione ciacconiana. Una copia del manoscritto con i disegni del Ciacconio fu inviata dal cardinale Federico Borromeo a Milano ed è oggi coservata nella Biblioteca Ambrosiana con la segnatura F 227 inf. (il disegno dell’ungula è nei ff. 5v-6r): cfr. C. MARCORA, Il cardinal Federico Borromeo e l’archeologia cristiana, in Mélanges Eugène Tisserant, I-VII, Città del Vaticano 1964, V, pp. 115-154 (partic. p. 117). 23 Le Antichità romane di Pirro Ligorio, rimaste come è noto manoscritte nelle due principali redazioni conservate a Napoli (Biblioteca Nazionale) e Torino (Archivio di Stato), sono il risultato dei lunghi anni di ricerche trascorsi a Roma, tra i papati di Paolo III e Pio IV, e poi a Ferrara, sotto la protezione di Alfonso II d’Este. La stesura napoletana, già terzo stadio (o quarto), rimasto in diverse parti incompiuto – come fanno ipotizzare alcuni fogli lasciati bianchi –, è il risultato di una strenua elaborazione stesa nel corso degli anni romani. Come alcuni studiosi hanno potuto con chiarezza dimostrare, non è certamente facile dipanare l’intricata stratificazione redazionale, se fasi certamente molto antiche risultano inglobate all’interno di stesure più tarde recanti ultimi riferimenti all’anno 1566, redatte probabilmente in maniera affrettata in previsione della cessione dell’intero corpus manoscritto a Fulvio Orsini, agente di Alessandro Farnese. 24 Oltre al recente studio di D. R. COFFIN, Pirro Ligorio: the Renaissance Artist, Achitect and Antiquarian, University Park 2004, si veda quanto raccolto in s.v. Pirro, Ligorio, in «Di-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

158

MASSIMILIANO GHILARDI

di Napoli, dell’opera Antichità di Roma (Libro XLVIII di Pyrrho Ligorio nel quale si tratta de diversi costumi delle genti usati in sepellire i morti), Ligorio segnalò che Nella sacristia di San Pietro sono un paio di tenaglioni, trovati in una sepultura ch’era in San Pietro di qualche martire, sono nel vero crudelissime, con le quali erano martirizzati i nostri santissimi cristiani, chiare lampade della fede nostra e del loro fervore verso di cui n’ha salvati, le quali dunque sono di ferro, con denti longhi a guisa di zanne canine, e demostrano che col fuoco l’adoperasseno, perché erano poste in cima a due asti di legno per sicurtà del carnefice25.

Di lì a pochi anni, come risulta evidente dallo spoglio della produzione a stampa sulla basilica petrina o sulle chiese e reliquie principali di Roma, l’ungula vaticana sembrò imporsi all’attenzione dei devoti fedeli, tanto da diventare – nelle indicazioni degli scrittori e degli eruditi del tempo – una delle testimonianze più illustri della chiesa delle origini da non dimenticare nel corso della visita alla città eterna. L’agostiniano veronese Onofrio Panvinio26, ad esempio, fu tra i primi che – nelle edizioni latina prima, e italiana poi, dell’opera sulle Sette Chiese – invitò i pellegrini che giungevano a Roma a recarsi a venerare le «Forcipes ferrae, quibus sanctis martyres cruciabantur», poiché queste erano «visu & veneratione dignissimae»27. Marco Attilio Serrano, cinque anni più tardi, in zionario Biografico degli Italiani» 65, 2005, pp. 109-114. 25 Antichità di Roma, Napoli vol. 10, c. 146v (Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII.B. 10). Il passo citato è stato recentemente evocato anche da C. OCCHIPINTI, Pirro Ligorio e la storia cristiana di Roma. Da Costantino all’Umanesimo, Pisa 2007, p. 365. 26 Per conoscere meglio la vita e le opere dell’agostiniano Giacomo Panvinio, il cui nome di battesimo fu mutato in Onofrio quando nel 1544 entrò a far parte degli eremitani di Sant’Agostino, si vedano il classico volume di D. A. PERINI, Onofrio Panvinio e le sue opere, Roma 1899 ed il più recente ed approfondito lavoro di J.-L. FERRARY, Onofrio Panvinio et les antiquités romaines, Roma 1986. In estrema sintesi si vedano anche i profili tracciati da G. DE LIBERO, Onofrio Panvinio, in Roma 21 (1943), pp. 98-111; e da P. PASCHINI, s.v. Panvinio, Onofrio, in «Enciclopedia Cattolica» 9, 1952, coll. 694-695. 27 Cfr. O. PANVINIO, De praecipuis Vrbis Romae sanctioribusq; basilicis, quas Septem ecclesias uulgo uocant, Liber, Romae 1570 (apud Haeredes Antonii Bladii Impressores Camerales), p. 55: «Forcipes ferrae, quibus sanctis martyres cruciabantur, visu & veneratione dignissimae». Cfr. l’edizione italiana Le sette chiese romane del R.P. F. Onofrio Panvinio Veronese. Tradotte da Marco Antonio Lanfranchi, Roma 1570 (Per gli heredi di Antonio Blado), p. 71: «Le tanaglie di ferro, cô le quali i SS. martiri erano tormentati, dignissime da uedere, & da tenere in grande ueneratione». Anche nell’opera manoscritta De rebus antiquis memorabilibus, et prestantia Basilicae Sancti Petri Apostolorum Principis Libri septem, custodita nel Cod. Vat. lat. 7010 e solo in parte edita – l’editore moderno dell’opera, Angelo Mai, infatti, trascrivendo l’opera ha tralasciato di pubblicarne il Libro III, Capitolo XXXII (De reli-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

159

un volume destinato a descrivere le Sette Chiese e le principali stazioni e indulgenze romane ripeté sostanzialmente quanto riportato dal Panvinio; discorrendo delle Reliquiae S. Petri in Vaticano, infatti, ricordò l’esistenza delle tenaglie ferree utilizzate per martirizzare i cristiani, degne di essere viste ed essere venerate: «Forcipes ferreè, quibus ss. martyres cruciabantur, uisu, ueneratione dignissimè»28. Lo stesso devoto avvertimento, evidentemente trasformatosi in indicazione standardizzata per i visitatori delle postazioni chiesastiche romane, si ritrova – indicato negli stessi identici termini – nella celebre opera di Pompeo Ugonio29 sulle Stationi di Roma. L’erudito romano, maestro e amico di Antonio Bosio30, a proposito delle reliquie conservate nella basilica vaticana – dopo aver premesso che si sarebbe limitato ad elencare solo le più illustri in quel luogo conservate31 – ricordò l’esistenza della preziosa tenaglia, l’«Unguquiis basilicae Sancti Petri [nel codice vaticano ai ff. 99v-101v]), preferendo rimandare il lettore alla raccolta di Francesco Cancellieri: cfr. Spicilegium Romanum. Tomus IX, Roma 1843, p. 275, n. 1: «Omittimus capitulum XXXII. quo continetur catalogus reliquiarum basilicae vat. quia ipsarum descriptio copiosa extat in opere edito Fr. Cancellarii de secretar. bas. vat. T. IV, p. 1659 sqq»; ma l’opera del Cancellieri (De secretariis basilicae vaticanae veteris ac novae, I-IV, Roma 1786), in realtà, non riporta l’elenco del Panvinio, ma soltanto liste simili, quali ad esempio quelle di Alfarano o Grimaldi (cfr. vol. IV, pp. 1659-1666 per l’elenco di Alfarano e ibid., 1667-1696 per la lista di Grimaldi) –, il Panvinio ricordava l’esistenza della tenaglia del Vaticano, evitando tuttavia di menzionarne l’importanza della vista ed utilizzando un curioso hapax per definirla: «Forcifres ferreae, quibus S(anc)ti Martyres cruciabant(ur)» (f. 101v, r. 6) (Tav. XII). 28 Cfr. M. A. SERRANO, De septerm urbis ecclesiis una cum earum Reliquijs, Stationibus, & Indulgentijs, Romae 1575 (apud haereses Antonii Bladii Impressores Camerales), p. 116. 29 Per un rapido ritratto dell’Ugonio cfr. E. JOSI, s.v. Ugonio, Pompeo, in «Enciclopedia Cattolica» 12, 1954, col. 716. 30 Ugonio, infatti, fu professore del Bosio in Eloquenza all’Archiginnasio (cfr. GHILARDI, Le catacombe di Roma dal Medioevo alla Roma sotterranea cit., p. 41; per Bosio discepolo dell’Ugonio negli studi antiquari cfr. V. FIOCCHI NICOLAI, San Filippo Neri, le catacombe di San Sebastiano e le origini dell’archeologia cristiana, in San Filippo Neri nella realtà romana del XVI secolo, Atti del Convegno di Studio in occasione del IV Centenario della morte di S. Filippo Neri [1595—1995], Roma 11-13 maggio 1995, a cura di M. T. BONADONNA RUSSO — N. DEL RE, Roma 2000, pp. 105-130, p. 127) e con lui, assieme ad «alcuni altri gentil’huomini curiosi», l’archeologo di presunti natali maltesi scese per la prima volta in una catacomba cristiana, quella di Domitilla, il 10 dicembre del 1593, smarrendo peraltro la via e rischiando di morire. Su tale episodio, narrato in modo dettagliato nella Roma sotterranea (p. 195), si veda quanto ricostruito da G. SCHNEIDER-GRAZIOSI, La prima esplorazione sotterranea cimiteriale di Antonio Bosio, in Nuovo Bullettino di Archeologia Cristiana 18 (1912), pp. 133-143. 31 Cfr. P. UGONIO, Historia delle Stationi di Roma Che si celebrano la Quadragesima … dove oltre le vite de santi Alle Chiese de quali è Statione, si tratta delle Origini, Fondazioni, Siti, Restaurationi, Ornamenti, Reliquie, & memorie di esse Chiese, antiche e moderne, Roma 1588, p. 103: «Dirò di S. Pietro alcune reliquie principali. Perche troppo lunghi saremmo à voler numerarle tutte».

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

160

MASSIMILIANO GHILARDI

la di ferro, con la quale i santi Martiri erano tormentati, cosa degna di esser veduta, & honorata»32. Tre anni dopo la pubblicazione delle Stationi di Roma di Ugonio, nel 1591, apparve – presso Ascanio e Girolamo Donangeli – il Trattato de gli instrumenti di martirio, e delle varie maniere di martoriare usate da’ gentili contro christiani, descritte et intagliate in rame, opera dell’oratoriano Antonio Gallonio33. In tale erudita opera agiografica, pubblicata anche ex Typographia Congregationis Oratorij apud s. Mariam in Vallicella in latino tre anni più tardi per impegno dello stesso oratoriano34, l’ungula ha – si può dire in un certo senso – la sua ambientazione più caratteristica e la sua più dettagliata descrizione. Il quinto capitolo del Trattato, infatti, è interamente dedicato al tema De gli instrumenti, co i quali erano a’ Martiri squarciate le carni, e premieramente dell’ungule35, e pertanto l’ungula vaticana è descritta minuziosamente, come nessun autore aveva fatto mai prima o avrebbe più fatto dopo Gallonio. L’oratoriano, del resto, in ossequio al rispetto delle leggi del realismo apologetico controriformista, ci testimoniò di aver avuto anche il raro privilegio di toccare e baciare il prezioso reperto, particolare che – pochi anni più tardi – destò lo stupore sdegnato dell’anglicano William Cave, cappellano del re d’Inghilterra Carlo II Stuart e più tardi canonico di Windsor36: 32 Ibid., p. 104. 33 Per conoscere più da vicino la figura del padre Gallonio, Bibliotecario presso la Bi-

blioteca Vallicelliana tra il 1593 ed il 1596, si veda quanto raccolto S. DITCHFIELD, s.v. Gallonio, Antonio, in «Dizionario Biografico degli Italiani» 51, 1998, pp. 729-731. 34 Cfr. G. FINOCCHIARO, Cesare Baronio e la tipografia dell’Oratorio. Impresa e ideologia, Firenze 2005, pp. 87-91. 35 L’equivalente Caput quintum, De instrumentis, quibus Christi fidelium carnes Gentes

discerpebant, nempe de ungulis, uncis, & pectinibus ferreis, dell’edizione latina del Trattato de gli instrumenti di martirio (De Ss. Martyrvm crvciatibvs Antonii Gallonii Rom. Congregationis Oratorii presbyteri liber. Quo potissimum instrumenta, & modi, quibus ijdem Christi martyres olim torquebantur, accuratissime tabellis expressa describuntur, Romae 1594) è alle pagine 129-136 dell’edizione latina. Dell’ungula si parla alle pp. 129-132, le rimanenti pagine sono dedicate all’uncus e ai ferrei pectines. 36 W. CAVE, Primitive Christianity: or the Religion of the Ancient Christians in the First Ages of the Gospel. To which is added a Dissertation concerning the Government of the Ancient Church by Bishops, Metropolitans and Patriarchs, a new edition, carefully revised, by Henry Cary, I-II, Oxford 1840 (16721), p. 248: «In the time of pope Paul the Third, one of these ungulae, as the author of the Roma Subterranea tells us, was, amongst other things, found in the Vatican cemetery amongst the monuments of the martyrs, and laid up amongst the other relics of that church as an inestimable treasure, and a worthy object of religious worship; being there kept to be seen and adored by all Christian people. And another of their writers, being about to describe it, tells us, that though altogether unworthy of such a favour, yet he was blessed with the sight of it, and that (as became him) he kissed and embraced it with great veneration. Which, by the way, seems to me a little strange, that

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

161

Erano le ungule, secondo che si vede in quella, che sino al giorno di hoggi, nella sacrosanta Basilica Vaticana fra le reliquie si custodisce, da me veduta, & indegnamente toccata, e baciata, una specie di tanaglie di ferro37.

La descrizione galloniana della tenaglia vaticana, simile apparentemente agli strumenti di lavoro impiegati dai fabbri del tempo, è senza dubbio decisamente accurata, proprio come la tipologia dell’opera compilata dall’oratoriano richiedeva: Si congiûgeuano insieme in esse due ferri, come à punto si congiûgono quelli delle tanaglie de’ fabri: nelle parti di sotto, ò vogliam dire ne’ tronchi del manico erano tonde, e vicino quasi al fine incauate; e per quanto dimostra un poco di legno abbruciato similmente tondo, che vi si vede incastrato dentro, s’incauauano così, per fermarui due haste, affinche con comodità hauessero potuto i carnefici tormentare con esse i santi Martiri, ò mentre gli teneuano legati nell’equuleo, ò sospesi per le braccia in alto, ò almeno a’pali dritti inchiodati. Nelle parti poi di sopra, cominciando dalla congiuntione de’ ferri, erano un palmo longhe, e due dita larghe, piane, e sottili, e nella metà a punto da uno de’ lati haueuano nella superficie attaccate due punte di ferro acute, di lunghezza mezzo dito in circa, dall’altro una nel mezzo di rimpetto alle due, di maniera che in stringendosi l’instrumento, l’una punta veniua à riscontrarsi, e à trapassare tra le due, lasciando come solchi nella carne delle dette punte squarciate: il medesimo haueuano que’ ferri da capo, ma mutato l’ordine38.

L’apporto delle fonti letterarie – dal religioso già evocate in apertura di capitolo39 – risultò fondamentale, così come lo era per le compilazioni annalistiche di Cesare Baronio o lo sarebbe stato per quella archeologica di Antonio Bosio40, per il Gallonio per costruire la tassonomia it should be accounted an honour and a kindness done to the martyrs, to adore that which was the instrument of their torment. Might they not, by the same reason, as well worship their executioners, and pay a religious respect to the ashes of those who dragged them to the stake, tore off their flesh, and put them to death with all imaginable pain and torture?». 37 Cfr. A. GALLONIO, Trattato de gli instrumenti di martirio, e delle varie maniere di martoriare vsate da’ gentili contro christiani, descritte et intagliate in rame, Roma 1591, p. 62. 38 Ibid. 39 Ibid.: «Con tre sorti d’instrumenti di ferro, diversi gli uni da gli altri, stracciauano i

Gentili, come infiniti atti di Martiri dimostrano, le carni de i Christiani, cioè, coll’ungule, co gli uncini, e co i pettini di ferro. De i primi fanno mentione S. Cipriano de lapsis, S. Gregorio Nisseno nella vita del B. Gregorio Taumaturgo, posta fra le sue opere, e riferita dal Surio nel 4. S. Agostino nell’epistola ad Marcellinum, Prudêtio in Romano, e nel Peristefano all’hinno primo, e al 5. & altroue». 40 Sull’uso delle fonti nelle ricerche del Bosio si vedano le riflessioni di S. DITCHFIELD, Text before Trowel: Antonio Bosio’s Roma sotterranea Revisited, in The Church Retrospective,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

162

MASSIMILIANO GHILARDI

emblematica del martirio e spiegare l’impiego manuale degli strumenti per la tortura: Queste in sôma accostauano i ministri de’ Presidi alle nude carni de’ Christiani, & instringendole doppo che l’haueuano prese, insieme faceuano in esse per cagione di quelle punte, mentre le stracciauano, come solchi: da che s’inferisce non essere marauiglia, se parlâdo molti de gli autori sopra allegati dell’ungule, le chiamino bisolche, & attribuiscano loro il lasciare i solchi nelle carni, alle quali sono da’ carnefici auuicinate. Furono cô esse scarnati molti Martiri, in specie Papo, Pietro, Clemente Ancirano, Theofilo, Theodoro, Mauritio, e compagni, Giusta, Rufina, Felice, Marino, Ilaro, Eulalia di Barcellona, Nestore, Epimaco, Valeriano, Maria, Erasimo, Callinico, Pelagio, e più altri senza numero41.

La descrizione attenta del sacerdote oratoriano, tesa – a quanto sembra possibile intuire – a chiarire e dipanare una querelle tipologica sull’ungula avviatasi in quei giorni negli ambienti devozionali – anche, ad esempio, nelle Notationes al Martyrologium Romanum del Baronio (26 giugno) se ne può cogliere l’eco42 –, richiese tre “avvertimenti”, ovvero tre chiarimenti per i lettori. L’Auuertimento primo, relativamente agli aspetti tipologici, è in tal senso illuminante, poiché servì per provare che la tenaglia ferrea vaticana fosse un’ungula e non uno “scorpione”, come ad esempio in qualche modo ritenuto dal sopra menzionato Alfarano43:

a cura di R. N. SWANSON, Studies in Church History 33, Woodbridge 1997, pp. 343-360. 41 Cfr. GALLONIO, Trattato de gli instrumenti di martirio cit., pp. 62-63. 42 Cfr. C. BARONIO, Martyrologium Romanum, Venetiis 1605, p. 357: «Forcipibus ferreis.

Triplicis generis erant forcipes quae adhibebâtur in carnificinis sanctorum martyrum. Harum aliae erant ad incidendum, ut hae de quibus agimus; aliae aût ad comprimêdû & contorquendum compositè: harum meminit Synesius Episcopus epist. 58. cum agit de Andronici Praesidis feritate, aitque: Nasi forcipes, auribus apprehendendis & labijs obtorquendis parato instrumento, &c. Agit illic item auctor de digitali & pedali tormento, ac de praelo. Tertij generis erant forcipes dentatae, quae quidem tribus ferreis aculeis cutem martyris perforabant, cum stringerêtur; quae crudeliter nimis membra carpentes, vellebant. Asseruatur hactenus eiusmodi genus instrumêti in basilica Vaticana inter Sanctorum reliquias, licet scorpions a quibusdam falso esse credantur: sed qui vere fuerint scorpiones tortorij diximus superius duodecima huius mensis. Meminit & Iosephus libro de Machab. de forcipe dêtata, cum ait: His, dictis ignea forcipes eius lingua cauteriat &c. Huic simile erat genus illud cruciamêti, quod Victor li.2.de persecutione Vuandalica appellat palos dentatos, dum ait: Illico palis minoribus dentatis iactis in capite, crinibusque in eisdem colligates, ac vehementius stringentes, simul cum capillis omnem pelliculam capitis auferebât. Haec Victor». 43 Cfr. supra, nota 17.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

163

Hanno pensato alcuni, che quella sorte di tanaglia di ferro, che habbiamo detto ritrouarsi nella chiesa di san Pietro, secondo la cui forma è stata da noi descritta l’ungula, non essere ungula, ma scorpione: il che non può stare; imperoche lo scorpione, come appare per le cose dechiarate nel cap. precedente, era una specie di verghe, e quella una tanaglia. Più oltre, lo scorpione si adopraua solamente per battere, e non per altro, come gli atti de i Martiri, e quei luoghi sopra citati della scrittura testificano: e quella per scarnare; anzi chi considera bene la natura sua, vede chiaramente che non era fabricata per simile effetto: perche tenendola in mano il carnefice, per battere con essa il condennato, bisognaua che stringesse insieme i ferri; e così le sei punte, che v’erano state poste per scarnificare, vi sarebbono state messe indarno, non potendo offendere il delinquente. A questo si aggiunge, che la proprietà dell’ungula, secondo che scriuono S. Agostino, e Prudentio ne’luoghi predetti, era di stracciare la carne, & in essa lasciar i solchi; e chi non vede, che quella tenaglia di S. Pietro, l’uno, e l’altro di questo faceua? Dunque ungula è, e non altro instrumento44.

Due tipi leggermente differenti di ungulae, secondo quanto l’oratoriano indicò con chiarezza nell’Auuertimento secondo, dovevano in realtà essere esistite e utilizzate dai persecutori; una specie era servita per mutilare le membra dei martiri, l’altra per lacerare e «stringere, e premere le membra, e torcerle in giro»45: 44 Cfr. GALLONIO, Trattato de gli instrumenti di martirio cit., p. 63. 45 Tale differenza tipologica segnalata dal Gallonio ebbe un evidente riflesso anche

nella produzione artistica ispirata all’emblematica del martirio. Le tavole dell’edizione italiana del 1591 del Trattato de gli instrumenti di martirio, incise a bulino da Antonio Tempesta su disegni di Giovanni Guerra (cfr. E. PARMA ARMANI, Trattato degli Instrumenti di martirio e delle varie maniere di martoriare usate da’ gentili contro christiani, in Libri di immagini, disegni e incisioni di Giovanni Guerra (Modena 1544 — Roma 1618), Catalogo della mostra, Modena 18 marzo — 30 aprile 1978, Modena 1978, p. 90 [scheda catal. num. 82]), mostrano infatti due differenti tipologie dell’ungula. Una, per così dire “classica”, esattamente conforme alla reale tenaglia del Vaticano, pur se – rispetto al reale reperto – integrata nei manici lignei; si tratta della tavola a p. 67 (Tav. II), rappresentante un “trofeo con strumenti di martirio”: l’ungula, indicata con la lettera A, è al centro della composizione sormontata da una corona d’alloro ad indicare la maggiore importanza rispetto agli altri strumenti di martirio (su tale incisione a bulino, e più in generale sulle incisioni del Trattato di Gallonio, si veda l’attenta scheda di M. PUPILLO, Trofeo con strumenti di martirio, in La regola e la fama. San Filippo Neri e l’Arte, Milano 1995, pp. 513-514 [scheda catal. num. 69]; sulle tavole dell’opera del Gallonio in generale si veda anche quanto proposto da O. MANSOUR, Not Torments, but Delights. Antonio Gallonio’s Trattato de gli Instrumenti di Martirio of 1591 and Its Illustrations, in Roman Bodies. Antiquity to Eighteenth Century, a cura di A. HOPKINS — M. WYKE, London 2005, pp. 167-183; cfr. anche l’interessante e recentissimo studio di J. TOUBER, Articulating Pain: Martyrology, Torture and Execution in the Works of Antonio Gallonio (1556-1605), in The Sense of Suffering: Constructions of Physical Pain in Early Modern Culture, a cura di J. F. van DIJKHUIZEN — K. A. E. ENENKEL, Leiden — Boston 2009, pp. 5989). L’altra tipologia, che potrebbe essere definita “apocrifa”, mostra la tenaglia con le fauci

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

164

MASSIMILIANO GHILARDI

Perche si è detto esser l’ungula una specie di tanaglie di ferro, però si deue sapere, che, come si legge nell’annotazione 26. di Giugno al Martirologio Romano più sorti di tenaglie di ferro erano in uso appresso i ministri del Demonio, per tormêtare i Martiri; una delle quali adoprauano per tagliar loro le membra, simile assai, per quanto pare che ciò dimostri, à quelle de’ fabri, con le quali tagliano i ferri, e di questa fassi mentione ne gli atti di un san Pelagio di natione Spagnolo, riferiti dal Martirologio Romano a’ 26. di Giugno così: A Cordoua in Hispagna, il natale di S. Pelagio giouinetto, il quale per la confessione della fede per ordine di Abdaramento Re de’ Saraceni, con essergli tagliate le membra con tanaglie di ferro, finì il suo martirio. L’altra specie di tanaglie, di cui scriue Sinesio Vescouo nella epistola 58. usauasi per stringere, e premere le membra, e torcerle in giro: à queste si potrebbono aggiungere le forbici, colle quali veniuano tosati i Martiri da’Gentili, i cui pensieri erano di far loro per tal via dishonore; e di simili si ragiona da Procoro nella vita di S. Giouanni Apostolo al cap. 10. con l’occasione del martirio che patì il santo per ordine di Domitiano Imperatore, poi che prima battuto cô verghe, e tosato, fu messo dentro l’olio bollente. Si conseruano queste medesime forbici sino al presente nella sacrosanta Basilica Lateranense fra le reliquie, che si sogliono in certe solênità dell’anno, con molta riuerenza, mostrare al popolo46. esternamente curvilinee, come fosse una forbice; si tratta della tavola a p. 69 (Tav. III), in cui sono rappresentati – all’interno di un edificio connotato da evidenti architetture classiche – tre martiri sorridenti legati ad una colonna che subiscono il martirio da quattro torturatori che impugnano rispettivamente – partendo dalla sinistra dello spettatore – un bastone ferrato (il cosiddetto scorpione), un lungo pettine ferreo, l’ungula e un uncino. Nell’edizione latina del 1594, con incisioni non firmate – tranne due, una siglata L. P. (Leonardo Parasole) e l’altra G. A. P. (Girolama Parasole, moglie di Leonardo) – sempre su disegno del Guerra, l’ungula viene rappresentata una sola volta, nella versione “classica” (Tav. IV); mancando nell’edizione latina la tavola riassuntiva degli strumenti di martirio quibus Christi fidelium carnes Gentes discerpebant, l’ungula appare solo nella tavola – prospetticamente ribaltata rispetto all’illustrazione dell’edizione italiana – con gli aguzzini torturatori che infieriscono sui martiri legati alla colonna (De Ss. Martyrvm crvciatibvs cit., p. 137). Le due diverse tipologie di tenaglia, a titolo di esempio, compaiono assieme, al principio del XVII secolo, nel medesimo affresco di Antonio Circignani, detto il Pomarancio, sulla volta della Chiesa della Beata Vergine della Clemenza e di Sant’Aniceto Papa e Martire – cappella realizzata dal duca Giovanni Angelo Altemps all’interno del proprio palazzo romano per ospitare le reliquie di papa Aniceto avute in dono da Clemente VIII – nel fregio di putti alati che portano in processione gli strumenti di martirio (Tavv. V-VI) (per le pitture della Chiesa altempsiana – correttamente da intitolarsi Ecclesia B. Maria V. de Clementia et Sancti Aniceti PP. et M. – si veda, con bibliografia, quanto raccolto da F. SCOPPOLA, Influssi della «giustizia» sistina sulla produzione artistica successiva. Il restauro della cappella della Madonna della Clemenza e di S. Aniceto in palazzo Altemps, in Sisto V. I. Roma e il Lazio, a cura di M. FAGIOLO — M. L. MADONNA, Roma 1992, pp. 773-823; F. SCOPPOLA — S. D. VORDEMANN, Palazzo Altemps – Museo Nazionale Romano, Milano 1997, pp. 132-155 e figs. 153175; e M. DE ANGELIS D’OSSAT — F. SCOPPOLA, La Contesa de Numi nelle collezioni di scultura antica a Palazzo Altemps, Roma 1997, pp. 225-244). 46 Cfr. GALLONIO, Trattato de gli instrumenti di martirio cit., pp. 64-65.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

165

Prima di passare a discorrere De gli uncini, e de’ pettini, tipologicamente ascrivibili alle ungulae, ovvero al genere dei martirii inflitti per laceramento delle carni47, Gallonio – nuovamente aiutandosi con le compilazioni agiografiche allora note – sentì il bisogno di spiegare ancora al lettore in un Auuertimento ultimo come le tenaglie potessero essere state impiegate nel corso delle cruente persecuzioni: E ancora da notarsi, che in quattro modi erano scarnati i Martiri coll’ungule, ò posti nell’equuleo, ò inchiodati, ò almeno legati a’pali, o à colonne, ò pure sospesi, e tal volta col capo all’ingiù. Del primo fanno fede gli atti sopra allegati de i santi Nestore, Marino, Theofilo, Ilaro, Giusta, e Rufina, e di Gennaro, e Pelagio, de’ quali Pietro nel 6. al 85. Del secondo, san Gregorio Nisseno nel luogo riferito da noi nel principio del capitolo presente, e l’historia de’ santi Mauritio, e compagni, posta, come si è detto, dal Surio nel 4. in oltre 47 Ibid., pp. 65-66: «De gli uncini, e de’ pettini. Fassi mentione de gli Uncini da Ammiano Marcellino nel 7. e nel 26. da Giouenale nella satira 10. da Cicerone nella Filip. 1. da Seneca nel 3. del ira al 3. Da Suetonio in Tiberio al 53. da Lampridio in Commodo, da Prudentio nel Peristefano al hinno 5. e ne gli atti de’ santi Martiri, come di S. Sebastiano nel fine; delle sante vergini Tatiana, Martina, e Prisca; di S. Platone, di S. Pôtiano, e di S. Niceta, da’ quali come ancora da gli autori sopra allegati, si raccoglie, che gli uncini seruiuano non solamente per scarnificare i condannati, ò condurgli al supplicio, ma ancora per sospendergli, e così battergli, e finalmente per strascinare i corpi de gli vccisi alla sepoltura; e però ragioneuolmente gli definiscono alcuni scrittori, per esser essi una sorte di ferro piegato à fogia di rampino, e posto per commodità de’ carnefici nell’istesso modo che l’ungule, dentro una hastetta di legno. Con questo instrumêto furono scarnati Tatiana, Martina, Prisca, Platone, Pontiano soprannominati, Niceta appeso, e S. Sebastiano con esso, dentro una chiauica trascinato. Auuertimento unico. Nello stesso modo che erano scarnati i Christiani coll’ungule, erano co gli uncini, e ciò si proua in particolare per l’hire de i santi Pontiano, e Platone, addutte da noi di sopra, e per quello che de’ pali nel cap. 1. si è con ragioni scritto. De’pettini di ferro. Per stracciare similmente le carni a’ Christiani, si seruiuano i Gêtili de’ pettini di ferro, come si legge ne gli atti delle ss. Tatiana, Febronia, Giulitta, Biagio, Aquila, Barbara, e di più altri. Erano questi pettini simili à quelli che si usano per pettinare la lana; per quanto accennano il nome, e quello per cui si adoprauano, & alcuni che nelle imagini di S. Biagio si veggono depinti, i quali se bene non sono antichi di cinquecento, ò mille anni, vengono però secondo il giudicio di persone intendenti dalla forma antica. Auuertimento circa i pettini. E da notarsi, che haueuano queste sorti di pettini un picciol manico di ferro incauato, dentro cui s’incastraua una hastetta di legno, di lunghezza conueniente, nô altrimente che nell’ungula si facesse, adoprandosi essi per l’istesso effetto. Tre dunque erano gli instrumenti che scarnificauano; l’ungule, gli uncini, e i pettini. Quâto poi al modo di tormentare con essi, era il medesimo che con l’ungule; leggansi intorno à ciò gli atti sopra citati, & alcuni di quelli che furono addutti, quando si trattò de’ santi stirati nell’equuleo, e quello ancora, che de’ pali nel ca. 1. s’è detto. Auuertasi ancora, che a’ Christiani erano squarciate le carni, oltre i già detti ferri, cô frammenti di vasi rotti, e ciò, come si raccoglie da Eusebio nel 8. al 9. per usar loro maggior crudeltà, pel quale rispetto ancora stracciauano ad essi con questi instrumenti non solamente i fianchi, come costumauano di fare a’ladroni, & ad altre genti della loro religione, meriteuoli di morte, ma tutto il corpo. Leggasi il prefato Eusebio nel medesimo lib. al 10».

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

166

MASSIMILIANO GHILARDI

quello che de’ pali nel capitolo primo habbiamo trattato. Del terzo & ultimo, gli atti pur da noi citati de i santi Epimaco, Felice, e di molti altri48.

Decisamente dettagliate, quindi, sono le indicazioni che Gallonio fornisce ai lettori per illustrare la morfologia e l’utilizzo degli strumenti per lacerare e strappare le carni dei martiri. Molte, inoltre, sono anche le informazioni specificatamente riservate all’ungula della basilica vaticana. Gallonio, tuttavia, come tutti gli altri che ne avevano discusso prima di lui, non offrì alcuna indicazione precisa in merito al luogo del ritrovamento della crudele tenaglia, limitandosi ad indicare che questo prezioso reperto si conservava presso la chiesa petrina. A supplire a tale mancanza, possediamo la testimonianza affidabile ricavabile da un importante manoscritto del canonico fiorentino, nipote di Leone XI, Ugo Ubaldini (ma talvolta si firmò anche Ubaldi)49, documento già segnalato in passato da Mariano Armellini ma da lui erroneamente attribuito «al signor R. Ubaldi canonico della medesima basilica»50. Il manoscritto in questione, la Relazione di quanto è occorso nel cavare i fondamenti per le quattro colonne di bronzo erette da Urbano VIII all’altare della basilica di s. Pietro, fatta dal Sig.r Ubaldi canonico della medesima basilica51, nel documentare le numerose scoperte avvenute nel corso dei lavori per la costruzione del baldacchino berniniano (montato tra il 1624 e il 1633)52 si sofferma a ricordare la tenaglia di San Pietro, indicando il luogo dell’originario ritrovamento e la fervente devozione di cui era diventata in quei giorni oggetto: Erano cercati e con diligenza riposti gli stessi istrumenti dei loro martirî, come insegne delle loro grandezze e trofei dei loro trionfi. Vediamo risplen48 Ibid., p. 64. 49 Su di lui si veda quanto raccolto da REZZA — STOCCHI, Il Capitolo di San Pietro in Vati-

cano cit., p. 421. 50 L’interessante documento, segnalato all’Armellini da Don Gregorio Palmieri, custode degli archivi vaticani, è citato e trascritto in M. ARMELLINI, Le chiese di Roma dalle loro origini sino al secolo XVI, Roma 1887, pp. 511-532. Armellini evidentemente confonde Ugo Ubaldini con suo fratello minore Roberto, dapprima anch’egli canonico capitolare e poi vescovo di Montepulciano, Nunzio Apostolico in Francia e Cardinale (cfr. REZZA — STOCCHI, Il Capitolo di San Pietro in Vaticano cit., p. 421). Sull’Armellini si veda il breve profilo di C. CECCHELLI, s.v. Armellini, Mariano, in «Enciclopedia Cattolica» 1, 1948, col. 1957. 51 Archivio della Fabbrica di San Pietro, Arm. 12, D, 3b, ff. 1200-1217. 52 Sui rinvenimenti archeologici effettuati nel corso dei lavori per la costruzione del

baldacchino, si veda ora il bel lavoro di M. G. D’AMELIO, Tra ossa, polveri e ceneri: il “fuoriasse” del baldacchino di San Pietro a Roma, in Annali di Architettura 17 (2005), pp. 127136.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

167

dere però nella chiesa come tante gioie le pietre di Stefano, i carboni di Lorenzo, ed essere le catene di Pietro e Paolo pregiate come diademi e corone. In questa medesima basilica nei tempi di Paolo III cavandosi dove hora è la sua sepoltura53, fu tra simili corpi de’ santi trovato quelle tanaglie dentate, che con tanto onore si conservano oggi tra le reliquie, già istromento barbaro di fiera crudeltà per lacerare le membra dei martiri con proprio nome latino chiamate Ungula: oggi istromento di santità e di grazie divine, abominato già e fuggito dalle più vili mani per il contatto infame del carnefice, hoggi dai pii sovrani, principi e più sublimi sacerdoti riverito con i baci per il sacro contatto dei martiri54.

Di grande interesse sono anche le indicazioni ricavabili da un passo dell’opera dedicata alle Memorie Sacre delle Sette Chiese di Roma dell’oratoriano Giovanni Severano55, colui che pochi anni dopo l’uscita di tale opera avrebbe pubblicato il manoscritto bosiano della Roma sotterranea rimasto incompleto per la morte inaspettata del compilatore. Dopo aver elencato altre preziosissime reliquie martiriali vaticane dei tempi delle più antiche persecuzioni cristiane56, l’oratoriano marchigiano si soffer53 Ubaldini, quindi, ci fornisce – tra le altre indicazioni – anche la localizzazione to-

pografica del ritrovamento dell’antica tomba in cui era conservato lo strumento di martirio. Tuttavia, come è ben noto, il monumento funebre di Paolo III, oggi situato alla sinistra (sud) della Cathedra Petri del Bernini nell’abside principale della basilica, ebbe nel corso degli anni numerosi spostamenti. Per seguirne gli spostamenti, oltre al dettagliato saggio di Werner Gramberg (Guglielmo della Portas Grabmal für Paul III. Farnese in San Pietro in Vaticano, in Römisches Jahrbuch für Kunstgeschichte 21 [1984], pp. 254-364), si veda ora l’attenta scheda compilata da S. F. OSTROW in La basilica di San Pietro in Vaticano, a cura di A. PINELLI, I-IV, Modena 2000, Testi/Schede, pp. 613-615. Sulla tomba di Paolo III, opera di Guglielmo della Porta, sono sempre validi, pur se datati, gli studi di L. CADIER, Le tombeau du pape Paul III Farnèse, de Guglielmo Della Porta, in Mélanges de l’école française de Rome 9 (1889), pp. 49-92; e di E. STEINMANN, Das Grabmal Pauls III. in St. Peter in Rom, Roma 1912. 54 Cfr. Relazione di quanto è occorso nel cavare i fondamenti per le quattro colonne di

bronzo erette cit., f. 1209r; cfr. anche la trascrizione in ARMELLINI, Le chiese di Roma cit., pp. 523-524. 55 Su di lui si veda in sintesi quanto raccolto da C. CECCHELLI, s.v. Severano, Giovanni, in «Enciclopedia Cattolica» 11, 1953, coll. 461-462; cfr. pure E. VACCARO SOFIA, Giovanni Severano prete dell’Oratorio e uomo di studio, in Quaderni dell’Oratorio 4 (1961), pp. 1-7. 56 Cfr. G. SEVERANO, Memorie Sacre delle Sette Chiese di Roma E di altri luoghi, che si trouano per le strade di esse. Parte prima. In cui si tratta Dell’antichità di dette Chiese: di quello ch’era già ne i Siti loro: delle Fabriche, Ornamenti, e Donationi fatte alle medesime: delle Reliquie che vi sono: e della Veneratione, che à quelle hanno hauuto tutte le Nationi del Mondo: particolarmente li Potentati della Christianità; li sommi Pontefici; & i Santi, che l’hanno visitate, Roma 1630, p. 153: «Si conseruò nell’istessa Chiesa, e si vede hoggi nelle Grotte Vaticane una Pietra, sopra la quale molti Martiri hanno patito il martirio, e si chiamaua Pietra scelerata da i Gentili; perche era abborrita da loro, vedendola continuamente bagnata di sangue de Christiani; ma gl’istessi Christiani la chiamauano meritamente Sacra, e come tale

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

168

MASSIMILIANO GHILARDI

mò sulla «Tanaglia dentata» di San Pietro, sottolineando come «si può credere» che essa fosse servita per tormentare i cristiani al tempo delle persecuzioni neroniane consumate nei possedimenti vaticani dell’imperatore e che il sacro reperto sarebbe stato recuperato, come si soleva abitualmente fare «quando poteuano hauerli», dai compagni del martire immediatamente dopo la sua cruenta morte e sepolto con il suo corpo: Si vede in essa Chiesa medesimamente un’ungola, cioè una Tanaglia dentata, con la quale si dilaniauano le sacri carni de Martiri. Questa fù trouata à têpo di Paolo III. frà i Sepolcri de gl’istessi Martiri nella medesima Chiesa, e si può credere, che hauesse seruito à tormentare quei gloriosi Christiani, che furono fatti morire da Nerone nelli suoi Horti, come si disse: essêdo soliti i fedeli di quei têpi sepellire, e riporre nelle Sepolture de Martiri gl’istromêti de Martirij loro, quâdo poteuano hauerli57.

E, annotazione di grande interesse, aggiunse Severano: «che però se ne trouano tuttauia à i tempi nostri ne i Cemeterij sacri, che si scoprono»58. Severano, quindi, lascerebbe chiaramente intendere che il reperto vaticano non era più l’unico esemplare di tal genere esistente ai suoi tempi, ma che le catacombe romane, proprio in quegli anni ricercate freneticamente per devozione e per curiosità erudita59, avevano iniziato a restituire con frequenza simili preziosi oggetti di culto. La conferma più autorevole a tale indicazione ci è offerta dalle parole dello stesso Antonio Bosio, il grande esploratore dei cimiteri ipogei della campagna romana, il «Colombo della Roma sotterranea», come la critica di età moderna lo avrebbe poi giustamente soprannominato60. Bosio, infatti, dopo aver l’hanno conseruata, e venerata sempre. Fù conseruato parimente quel Panno, co’l quale copriuano i Martiri, quando si portauano à sepellire nelli Cemeterij, ò altroue; & il medesimo si conserua hoggi nella Chiesa di S. Pietro; doue in alcuni tempi dell’anno si espone alla deuotione del Popolo, che con molta frequenza vi concorre à venerarlo; e si chiama comunemente la Coltre de Martiri; la quale si vede ancora in alcuni luoghi tinta del pretioso sangue loro». 57 Ibid. 58 Ibid., pp. 153-154. 59 Sulla ricerca delle catacombe nella prima età moderna mi sia consentito rimandare a

M. GHILARDI, Subterranea civitas. Quattro studi sulle catacombe romane dal medioevo all’età moderna, Roma 2003. 60 Questa celebre definizione, per quanto sia a mia conoscenza, è stata per prima formulata dal gesuita tolmezzino padre Giuseppe Marchi, anche se comunemente è attribuita al romano Giovanni Battista de Rossi che la ripeté pochi anni più tardi; cfr. G. MARCHI, Monumenti delle arti cristiane primitive nella metropoli del Cristianesimo, Roma 1844, p. 5 e G. B. DE ROSSI, La Roma sotterranea cristiana, I-III, Roma 1864-1877, I, p. 26.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

169

spiegato con l’ausilio delle fonti antiche che i primi cristiani erano soliti raccogliere le spoglie dei martiri e gli strumenti utilizzati dai carnefici per deporli nelle loro tombe ad eterna memoria dei gloriosi martirii61, ricordò il ritrovamento della tenaglia vaticana «lunga tre palmi, con li manichi di legno lunghi mezo palmo»62 e il recupero di simili strumenti anche in differenti contesti cimiteriali ipogei. Uno di tali preziosi reperti, secondo quanto affermato dal Bosio, era stato da lui stesso trovato nel cimitero di San Sebastiano sulla via Appia e da lui donato al cardinale viterbese Scipione Cobelluzzi63, religioso particolarmente sensibile al mondo della Roma sotterranea come documentato anche da altre numerose circostanze64. La «Tanaglia di ferro», conservata «con molta veneraIo stesso, in verità, seguendo autori moderni ho di recente sostenuto erroneamente che il de Rossi sia stato l’inventore di tale fortunata e celebre definizione; cfr. Le catacombe di Roma dal Medioevo alla Roma sotterranea cit., p. 45; ID., Brigida e Caterina di Svezia nei santuari martiriali del suburbio di Roma, in Mélanges de l’école française de Rome – Moyen Age 114, 1 (2002), p. 525, nota 2. Per la corretta interpretazione rimando dunque a ID., «Un Bosio à la main». Viaggiatori francesi nelle catacombe romane in età napoleonica, in Subterranea civitas. Quattro studi sulle catacombe romane cit., p. 79, nota 18. 61 Cfr. BOSIO, Roma sotterranea cit., p. 21: «Quanto à gli istromenti, co’ quali i Santi

Martiri haueuano conseguita la corona del Martirio, posti nelli sepolcri loro, si hà da presupporre, ch’era costume, ancora appresso gli Ebrei, di sepellire insieme con i corpi de’ malfattori le croci, li chiodi, e gli altri istromenti, co’ quali hauessero riceuuta la morte: E così sappiamo, che la Croce santissima del Redentor nostro, fù ritrouata vicin’al suo sepolcro; come scriuono Teodoreto, Socrate, Sozomeno, e Niceforo. Anzi l’istesso Socrate, e Niceforo affermano, che nel medesimo monumento di Christo furono ritrouati li chiodi, co’ quali furono confitte in Croce le sue sacratissime membra. Questo costume poi fù seguitato da’ Christiani della primitiua Chiesa; i quali (quando fù loro possibile d’hauere gl’istromenti delle passioni delli Santi Martiri) li sepelliuano nelli medesimi sepolcri, doue deponeuano i loro corpi». 62 Il palmo romano è pari a 22, 34 cm. 63 Cfr. BOSIO, Roma sotterranea cit., p. 21: «Fù ritrouata nelli sepolcri Vaticani un’Ungu-

la (istromento per scarnificar le carni de’ Martiri) la quale hoggidì con molta veneratione si conserua nella Basilica Vaticana. E noi nel Cimiterio di Calisto, dentro un monumento ritrouammo una tanaglia, ò forbice di ferro, la quale donammo al Cardinale di S. Susanna Scipione Cobellutio. Et in un’altro monumento del medesimo Cimiterio ritrouammo nel capo d’un Martire confitto il ferro d’un’accetta: in un’altro alcune lamine di ferro: & in altri pezzi di piombo; che parimente pensiamo fossero istromenti di Martirij». 64 Il rapporto del prelato viterbese (sul quale cfr. F. PETRUCCI, s.v. Cobelluzzi, Scipione, in «Dizionario Biografico degli Italiani» 26, 1982, pp. 433-435) con il patrimonio funerario della prima comunità cristiana di Roma è variamente documentato, oltre che dal Bosio – che ebbe il religioso come compagno di esplorazioni in almeno due occasioni ricordate nella stessa Roma sotterranea (cfr. p. 125 e p. 563) –, da una preziosa testimonianza rilasciata nel corso di una indagine inquisitoria da un gesuita (l’altrimenti a me ignoto Uberto de’ Fornari) accusato di aver estratto presunte false reliquie da un antico cimitero cristiano (l’episodio, che avrebbe visto Cobelluzzi impegnato nel cimitero di Sant’Ermete ad effectum dignoscendi veras Inscriptiones, & signia significantia Martyrii, è ricordato da M. BOLDETTI,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

170

MASSIMILIANO GHILARDI

tione» nella Basilica Vaticana e disegnata accuratamente nel monumentale volume bosiano65 (Tav. VII), era stata trovata – stando ancora al testo di Bosio – al tempo di papa Paolo III e sarebbe stata l’ulteriore conferma che molte delle tombe che numerose si andavano scoprendo sotto il piano pavimentale dell’antica chiesa petrina erano senza dubbio un tempo appartenute a santi martiri66. Osservazioni sopra i Cimiterj de’ santi Martiri ed antichi cristiani di Roma, aggiuntavi la serie di tutti quelli che fino al presente si sono scoperti, e di altri simili, che in varie parti del mondo si trovano, con riflessioni pratiche sopra il culto delle sagre reliquie, Roma 1720, pp. 242-245) e da alcuni interessanti documenti conservati presso l’Archivum Romanum Societatis Iesu, relativi a richieste di estrazione di reliquie al pontefice Paolo V (per questi documenti rimando a quanto da me raccolto in Baronio e la ‘Roma sotterranea’ tra pietà oratoriana e interessi gesuitici, in Baronio e le sue fonti, Atti del Convegno internazionale di studi, Sora 10-13 ottobre 2007 [in corso di stampa]). Che, inoltre, Cobelluzzi possedesse reperti recuperati nelle catacombe romane è altresì documentato dal suo testamento e inventario dei beni, ove si apprende dell’esistenza tra i suoi oggetti di un crucifixum antiquissimum quae in coemeteriis inventum fuit (cfr. F. NICOLAI, La collezione di quadri del cardinale Scipione Cobelluzzi. Cavarozzi, Grammatica e Ribera in un inventario inedito del 1626, in Studi Romani 52 [2004], p. 454). 65 Nella Roma sotterranea del Bosio (cfr. Roma sotterranea cit., p. 26; Biblioteca Vallicelliana, ms. G. 4, Acta et vitae Sanctorum antiqua monumenta sacra et profana itemque adversaria variae eruditionis pro illustrando operas de sacris christianorum coemeteriis Antonii Bosii. Pars II, f. 1492) – e non nel Trattato de gli instrumenti di martirio del Gallonio, come ci si aspetterebbe – si conserva l’immagine a stampa più fedele dell’ungula vaticana (come sopra riportato, tuttavia, il disegno più accurato e simile al vero dell’ungula si trova nel Vat. Lat. 5409 [cfr. supra, nota 22]), rappresentata in incisione con i manici lignei parzialmente conservati, poiché «il resto de’ quali si vede esser consumato dal fuoco»; e a questa figura si ispireranno in seguito tutte le illustrazioni della tenaglia che compariranno nelle opere degli eruditi che si occuparono delle testimonianze funerarie del primitivo cristianesimo romano, quali ad esempio Paolo Aringhi, Giovanni Gaetano Bottari, Tommaso Maria Mamachi, Francesco Bianchini, Francesco Cancellieri ed altri, sino a Jean-Baptiste-Louis-Georges Seroux d’Agincourt. 66 Cfr. Roma sotterranea cit., p. 26: «E che sotto la Vecchia Basilica vi fosse il Cimiterio de’ Santi Martiri, l’esperienza istessa ce l’hà fatto toccar con mano; percioche doue è bisognato cauare per necessità de’ nuovi fondamenti, si sono ritrouate Sepolture infinite, & Oratorij, e Cubicoli sotterranei, con i luoghi de’ defonti intorno, à guisa de gli altri Cimiterij: in alcuni de’ quali vi erano imagini de’ Santi, e pitture sacre, come lasciò notato il sudetto Tiberio Alfarano Beneficiato di S. Pietro; sì per relazione de’ Vecchi; come per quello, ch’egli stesso n’haueua veduto; al quale noi inuidiamo assai, e vorriamo esser stati in quell’età per hauer potuto cauar i disegni di quei Cubicoli, e di quelle imagini, per arricchire il presente nostro Libro. Non è poi dubbio che questi (almeno per la maggior parte) fossero sepolcri di Santi Martiri; perche in alcuni di essi (come dice il medesimo Alfarano) fù ritrouato anco il sangue viuo; segno manifesto del Martirio: Anzi in tempo di Papa Paolo Terzo, nel cauarsi detti fondamenti, si scopersero altri sepolcri, fra’ quali fù trouata (come si disse) una Tanaglia di ferro lunga tre palmi, con li manichi di legno lunghi mezo palmo (il resto de’ quali si vede esser consumato dal fuoco) della presente forma. Questo era un’Istromento di martirio, chiamato ungula; con il quale si scarnificauano i Santi Martiri, e di esso ne gli Atti loro se ne fa spesso mentione; come anche appresso S. Cipriano, S. Ago-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

171

Indicazioni non meno interessanti, relativamente all’ungula vaticana e soprattutto ai ritrovamenti apparentemente frequenti degli strumenti di martirio nelle catacombe romane, si ritrovano anche nella Roma sub-

stino, & altri antichi Scrittori: e Prudentio lo descriue in diuersi luoghi nel medesimo modo appunto di sopra rappresentato, chiamandolo (da quei due sulci) Bisulco». Da sottolineare, tuttavia, che non tutti gli uomini eruditi del tempo furono concordi nel ritenere le tombe antiche scoperte sotto la basilica petrina appartenenti a santi martiri dei tempi delle più antiche persecuzioni. Celebre in tal senso, ad esempio, è il giudizio negativo di Niccolò Alemanni, custode della Biblioteca Vaticana e dell’allora annesso Archivio di Castel S. Angelo, chiamato da Urbano VIII ad esprimere un parere tecnico-scientifico in qualità di esperto al momento di iniziare gli scavi attorno alla Confessione di S. Pietro per la posa delle colonne del baldacchino berniniano. Alemanni infatti, come documentato dalla sopra menzionata Relazione di quanto è occorso nel cavare i fondamenti per le quattro colonne di bronzo erette da Urbano VIII all’altare della basilica di s. Pietro del canonico Ubaldini, non esitò a giudicare i sepolcri immediatamente affiorati all’inizio degli scavi appartenenti a comuni fedeli e, nelle credenze superstiziose del tempo, tale apparente mancanza di rispetto ed empietà sarebbero state le cause del morbo improvviso che in pochi giorni lo condusse alla morte, causando poi anche la morte dei suoi più stretti collaboratori e persino la malattia del pontefice, tanto che anche i religiosi preposti alla sorveglianza dei lavori cominciarono a ritirarsi dal prestigioso incarico: «A primi corpi, che fossero aperti e levati vi fu chiamato e si trovò presente l’Alamanni, il quale e sopra il sito e sopra la qualità de’ sepolcri e le forme e figure de’ corpi fece vari discorsi, e giudizii, donde uscì fuori nuova voce poco considerata che quei primi potessero esser corpi di non santi; e ancora di persone non ecclesiastiche. Accadde questo ai X di luglio. Il giorno seguente cascò l’Alamanni in infermità grave, e subito giudicato mortale aggravandosi sempre il male nel quarto decimo venne a morte. Non mancavano cognizioni naturali alle quali si potesse riferire questo accidente, senza che si attribuisse a miracolo; aveva in quell’estate l’Alamanni variato il modo e regola di vivere, si era affaticato in alcuni cimiterii in tempo et ore incomode, con occasione che si doveano mandare alcuni corpi dei santi in Spagna. Fu però creduto comunemente che questi fossero i casi avvertiti da s. Gregorio, et una pubblica increpatione di aver poco avvedutamente con titolo di sospetti vani negletto e ributtato quanto in riguardo di quel santo luogo con zelo di sana pietà e religione era stato motivato. Crebbe questa credenza in vedere un D. Francesco Schiaderio cappellano segreto del medesimo pontefice immediatamente cadere in terra di breve infermità intimo suo amico e forse parente a partecipe d’ogni suo pensiero, e quasi nell’istesso tempo morire ancora Bartolomeo suo amanuense di straordinaria sorte di malattia, et un de’ servitori, ch’era rimasto, si vide non molto dopo reo di morte per un omicidio in questo tempo commesso. Questi accidenti cagionarono grande alteration negli animi di molti, parendo che questi esempi nuovi confermassero gli antichi. Ma quello che più d’ogni altra cosa sollevò i pensieri fu che il pontefice istesso in questi giorni occorse che stesse alquanto indisposto, et come varie sono in Roma le passioni, così varii erano i discorsi e diversi i pareri. Chi si turbava per rispetto divino, chi per riguardo umano, et all’opera non si dava più quell’applauso di prima. I preti medesimi della basilica che nel principio stimavano grazia e privilegio il potere assistere a servire a quell’azione cominciarono a ritirarsi, e si interpretava irreverentia e quasi sacrilegio, ciò che prima era stimato devoto e reverente ossequio»; cfr. ARMELLINI, Le chiese di Roma cit., pp. 514-515.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

172

MASSIMILIANO GHILARDI

terranea novissima67 dell’oratoriano Paolo Aringhi68. Per ben tre volte, due volte addirittura riproponendo la stessa immagine già pubblicata nell’opera del Bosio, l’Aringhi si riferì alla tenaglia vaticana nella sua voluminosa opera69. E, come il Bosio, il suo “traduttore latino” si soffermò a ricordare i ritrovamenti fortuiti di reperti simili in cimiteri ipogei della campagna romana70, non limitando lo spettro tipologico degli strumenti di martirio alle sole tenaglie, ma ampliando l’immaginario martiriale anche a coltelli, uncini o improbabili acuminati guanti ferrei. Interessante, allo stesso modo, è apprendere dalle parole del sacerdote oratoriano come i destinatari di tali singolari oggetti fossero personaggi di spicco della gerarchia ecclesiastica o della società romana, permettendoci di intuire uno stretto legame tra devozione erudita e attenzione museografica71. 67 Solitamente ritenuta la traduzione latina dell’opera del Bosio (destinata dunque ad un pubblico internazionale più ampio), si tratta, in realtà, non di una fedele traduzione ma di un completo rifacimento dell’opera originale e, come è stato di recente giustamente notato, «accenni polemici dottrinari e rimaneggiamenti arbitrari sviliscono l’opera del Bosio e aprono la via agli eccessi e alla svolta incompetente che caratterizza gli studi successivi per quasi due secoli»: cfr. PH. PERGOLA, Le catacombe romane. Storia e topografia, catalogo a cura di P. M. BARBINI, Roma 1998², pp. 36-37. Pubblicata a Roma in due tomi nel 1651, l’opera dell’Aringhi fu ristampata a Colonia e Parigi nel 1659, e in epitome ad Arnheim e Amsterdam nel 1671, mentre del testo del Bosio, per i tipi di Lodovico Grignani, si era avuta una sola ristampa nel 1650, ma erano state notevolmente ridotte, per motivi economici, il numero delle tavole, considerate dall’editore superflue perché sempre genericamente molto simili tra loro in tutti i cimiteri. 68 Per conoscere meglio le sue opere e la sua figura, purtroppo assente dal Dizionario Biografico degli Italiani, si veda quanto brevemente raccolto da A. FERRUA, s.v. Aringhi, Paolo, in «Enciclopedia Cattolica» 1, 1948, col. 1899. 69 Cfr. Roma subterranea novissima, I-II, Roma 1651, I, pp. 152-153; I, pp. 220-222; II, pp. 683-689. L’incisione dell’ungula ricorre alla pagina 220 del primo tomo e alla pagina 684 del secondo. 70 Cfr. ibid., I, p. 153: «Addimus praeterea, quod ipse Bosius in quodam Vrbis Coemeterio ferreâ item forcipem se reperisse affirmat (quâ postea Scipioni Cobellutio S.R.E. Cardinali Bibliothecario dono dedit) quamdam item securim, laminas ferreas, plûbeos globulos, ac alia huiuscemodi instrumenta, quibus inuictissimi martyres impiorum manu excruciabantur: & nostris quoque temporibus a perscrutantibus quamdiligenter abditos Coemeteriorum sinus, quibus Vrbs Roma abunde referta est, non raro id genus alia, sacras inter martyrum sarcinas reperiri contigit». 71 Cfr. ibid., II, p. 687: «Verum quoniam opportunus hic de ungulis e sacris martyrum corporibus sanguinem vi elicientibus sermo recurrit, en tibi praeter forcipem ferreum, quem supra proposuimus, hoc item ferreum ferinarum unguium ad instar elaboratum, quod in Coemeteriali sepulchro repertum, martyrum carnificinae adhibitum est, instrumentum contemplandum hic offerre voluimus, quod in nobili Eminentiss. Francisci Card. Barberini S.R.E. Vicecancellarij Museo, pretiosi instar thesauri, & omni pretiosius auro, nuper e Calepodij Coemeterio, vt Lucas Holstenius vir fide dignissimus asserit, erutum asseruatur. Est autem eius

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

173

Una preziosa e singolare testimonianza dei frequenti ritrovamenti degli strumenti di martirio – tra i quali soprattutto le tenaglie – viene altresì dalle parole di tre gesuiti – Uberto de’ Fornari, Nicolò Bianchi e Giorgio Brustonio – interrogati il 23 novembre del 1628 dal notaio Silvestro Spada, responsabile dell’Officio II della Curia del cardinale Vicario di Roma, nell’ambito di una serie di inchieste che miravano a conoscere l’atteggiamento dei religiosi preposti alla cava delle reliquie e soprattutto a cercare di definire quali fossero i signa quibus putabant esse significativa Martyrii72. I tre religiosi della Compagnia di Gesù, oltre a riferire concordemente che i compiti ricognitivi delle reliquie fossero riservati ad esperti della materia – tra i quali il cardinale Cesare Baronio, «il quale per entrare, fu di bisogno che lasciasse l’abito di Cardinale di lungo, e si vestisse tutto di tela bianca» –, furono unanimi nel testimoniare che nei loculi da loro aperti fossero presenti molto spesso diversi strumenti di martirio, segni inequivocabili della presenza di un martire73. plane formae, cuius hic tibi exhibetur». Cfr. anche II, p. 688: «Alterum item hic ferreum clauum, quem in D. Agnetis Coemeterio martyris capiti affixum adinueniri contigit, & nobis ab Illustrissima Felice Rondanina matrona pijssima oblatum tibi contemplandum offerimus». E ancora II, p. 689: «At post clauum, quem obtulimus, lanceae item huius ferreae, quam fere rubigo consumpsit, iconem in eodem B. Agnetis Coemeterio intra sepulchrum adinuentae, quae proculdubio nobilis pro Cristo martyrij quondam instrumentum extitit, ab Illustrissima matrona, quam supra meminimus, acceptam, tibi veluti nobile Coemeteriorum monimçtum oculis delibandam exhibere voluimus, cû quibus & binas hasce vitreas orbiculares imagines, Christi videlicet & Deiparè Virginis, quas intra Coemeteriales cauernas perscrutantiû manu adinueniri contigit, pijssima mulier tibi pariter unà cum recensitis martyriorum instrumentis, hic vbi opportuna de Coemeterialibus promiscui generis imaginibus mentio recurrit, inspiciendas exhibet». 72 Per il riconoscimento delle reliquie nei cimiteri antichi nella prima età moderna mi sia permesso di rimandare a M. GHILARDI, Quae signa erant illa, quibus putabant esse significativa Martyrii? Note sul riconoscimento ed autenticazione delle reliquie delle catacombe romane, in Reliques et culte des saints des premiers siècles. Dévotions et identités du XVIe au XIXe siècle. Atelier I. Les saints des origines. Lectures modernes. Actes du colloque de Rome, 24 et 25 octobre 2008 (in corso di stampa). 73 Testimonianza di Uberto de’ Fornari: «I segni dalli quali i Padri, che erano ivi presenti, ed erano periti di simili materie, giudicavano, che fossero concludenti di Martirio erano questi; Cioè Palme; Colombe con Palme in bocca; Bicchieri di Sangue e dentro la Cassa Tenaglie, Piombarole, ed altri strumenti simili di tormenti». Testimonianza di Nicolò Bianchi: «Quanto poi a i segni che si trovarono in quelli, che furono cavati, quando io fui presente; i segni erano differenti, perché in alcuni vi si trovava il segno della Palma, in altri della Colomba colla Palma in bocca, in altri di Bicchieri di Sangue. In altri si trovarono Accette; in altri Pettini o Rastri, e Piombarole, e simili stormenti; E questi segni vi erano oltre alle Iscrizioni de i Sepolcri». Testimonianza di Giorgio Brustonio: «Fuori del Sepolcro aveano l’Iscrizione col nome del Martire, ed insieme in ciascuno v’era alcuno de i seguenti segni; cioè in alcuni la Palma; In altri Caraffine di Sangue; in altri Tenaglie; in altri Coltello

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

174

MASSIMILIANO GHILARDI

Che le catacombe romane avessero in quegli anni iniziato a restituire copiosamente cruenti, quanto curiosi, strumenti di martirio, è ancora documentato da alcuni passi di una suggestiva opera manoscritta intitolata Pratica per estrarre li Corpi de’ Santi Martiri da Sagri Cimiteri di Roma74, compilata dall’agostiniano senese Ambrogio Landucci75, Sagrista del Palazzo Apostolico durante il pontificato di Alessandro VII. Landucci, già Priore dell’eremo agostiniano di Lecceto76 e più tardi vescovo di Porfireone in partibus infedelium77, nel sesto capitolo della sua relazione – intitolato Alli Sepolcri si trouano diuersi Segni – annotò, infatti, di aver personalmente osservato nei cimiteri romani numerose prove di martirio, documentate da “segni” inequivocabili, non solo dipinti o incisi sulle lapidi di chiusura dei loculi ma anche fisicamente presenti all’interno delle sepolture (Tav. XIII): Anco di dentro, e fuori de’ sepolcri si trouano de’ martelli di ferro, e dipinti, seghe, chiodi, tridenti, graticole, bilancie, spiedi, coltelli, squadre, archifrezze, maniglie / di ferro, uncini, Ancore, pettini, compassi, mannaie, manichi di Coltelli, Campanelli di bronzo, e qualche altro stromento, il di cui uso è ignoto, e di q.sti segni qualche volta se ne troua materialm.e, et altra uolta rappresentati, e dipinti. Vogliono alcuni, che questi segni potessero significare l’Arte, che professauono quelli, che iui erano seppelliti. Io però di questo non ne ho mai trouato rincontro, se bene ho visto solo alcune tegole, che seruono per copertoi de’ Sepolcri, col marco, ò segno, di chi li faceua manipolare78. o Spada, ed in altri Piombarole». Il testo dell’importante ed interessante inquisitoria si legga in BOLDETTI, Osservazioni sopra i Cimiterj de’ santi Martiri ed antichi cristiani di Roma cit., pp. 242-245. 74 L’operetta, di carattere privato – redatta, cioè, dal Landucci ad uso personale per il pontefice Alessandro VII –, è contenuta nel codice Vat. Chig. G. III. 82, ff. 1-55 ed è stata parzialmente edita, ma con numerose sviste e significative modifiche testuali, dal padre Antonio Ferrua in appendice al volume Sulla questione del vaso di sangue. Memoria inedita di Giovanni Battista de Rossi, Città del Vaticano 1944, pp. 99-129. 75 Su Ambrogio Landucci (1599-1669) e le sue opere si vedano J. F. OSSINGER, Bibliotheca Augustiniana. Historica, critica et chronologica in qua mille quadrigenti augustiniani ordinis scriptores, eorumque opera tam scripta, quam typis edita inveniuntur, Ingolstadii et Augustae Vindelicorum 1768, pp. 495-496 e D. A. PERINI, Bibliographia augustiniana cum notis biographicis scriptores itali, Firenze 1938, pp. 143-145. 76 Landucci, oltre ad essere Priore dell’eremo di Lecceto, ne scrisse anche una celebre storia: Sacra Leccetana selva Cioè Origine, e progressi dell’Antico, e Venerabile Eremo e Congregatione di Lecceto In Toscana, Roma 1657. 77 Cfr. P. GAUCHAT, Hierarchia catholica medii et recentioris aevi sive summorum pontificum, S.R.E. cardinalium, ecclesiarum antistitum series e documentis tabularii praesertim vaticani collecta, digesta, edita, volumen quartum, Monasterii 1935, p. 285. 78 Cfr. Pratica per estrarre li Corpi de’ Santi Martiri da Sagri Cimiteri di Roma, f. 19rv (= FERRUA, Sulla questione del vaso di sangue cit., p. 104).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

175

Talora, nei casi più eccezionali – come Bosio stesso aveva documentato nella Roma sotterranea79 –, si potevano addirittura trovare ancora i terribili strumenti di martirio e di morte applicati ai venerandi resti ossei dei valorosi martiri, talvolta avvolti in drappi insanguinati: Si è trouato sepolcri di femine con li Capelli lunghi intrigati, et aggruppati insieme tutti insaguinati. Similm.te in altro sepolcro una donna, nelle uiscere della quale si sono viste l’ossa d’una, e di due Creature non anco nate. Ad altri si uede nel Cranio, benche per altro intatto un colpo su la superficie d’accetta, e di mazza ferrata, ò di spada. Ad alcuni si trouano certi Cerchi di ferro piani, e tondi posti alla gola, et un chiodo posto, e fisso in una tempia. Vi Si è trovato pezzi di drappo con oro bagnati di sangue, come anco si uede qualche corpo tutto bagnato, e tinto pur di sangue, et altri arsi, e bruciati, e coperti di gesso, e Calcina80.

Una illustre testimonianza a proposito degli strumenti di martirio recuperati nei cimiteri romani nel Seicento, è ancora quella del celebre benedettino ardennese della Congregazione di San Mauro Jean Mabillon81. Recatosi, il 15 gennaio del 1686, a visitare il cimitero romano intitolato 79 Cfr. Roma sotterranea cit., p. 196: «In una di dette sepolture trouammo una Testa frà l’altre, la qual’era stata da un’accetta fessa per mezo; & in essa vi era ancora il ferro della medesima accetta. Altre Teste ancora habbiamo osseruato, che haueuano diuerse percosse, e crediamo fossero di Santi Martiri, ch’erano stati battuti con piombate». 80 Cfr. Pratica per estrarre li Corpi de’ Santi Martiri da Sagri Cimiteri di Roma, f. 20v (= FERRUA, Sulla questione del vaso di sangue cit., p. 105). Certamente interessante è tale passo, perché nel racconto sembra possibile distinguere gli echi delle reali scoperte archeologiche ed i riflessi della propaganda apologetica di derivazione martiriale: mi riferisco al recupero delle ciocche di capelli – documentato anche da scoperte successive, anche di età contemporanea – e al topos delle tombe insanguinate – smentito dalle ricerche archeologiche seguite alla ripresa scientifica delle indagini cimiteriali. Sulla riscoperta di capelli nelle sepolture catacombali – oltre a quanto raccolto dal BOLDETTI, Osservazioni sopra i Cimiterj de’ santi Martiri ed antichi cristiani di Roma cit., pp. 294-299 – si vedano DE ROSSI, La Roma sotterranea cristiana cit., II (1867), p. 125 e E. JOSI, Il cimitero di Panfilo, in Rivista di Archeologia Cristiana 3 (1926), p. 202. Sul tema della presenza del sangue nelle catacombe mi sia perdonato rimandare, con bibliografia, al mio recente studio Sanguine tumulus madet. Devozione al sangue dei martiri delle catacombe nella prima età moderna, Roma 2008. 81 Decisamente abbondante è la bibliografia sul personaggio in questione; su di lui, con

particolare riferimento agli aspetti storiografici e religiosi delle sue ricerche antiquarie, si veda il classico saggio di B. NEVEU, Mabillon et l’historiographie gallicane vers 1700: Érudition ecclésiastique et recherche historique au XVIIe siècle, in Historische Forschung im 18. Jahrhundert. Organisation Zielsetzung Ergebnisse, Bonn 1976, pp. 27-81 (saggio poi ripubblicato in Érudition et religion aux XVIIe et XVIIIe siècles, Paris 1994, pp. 175-233). Ora si veda anche quanto raccolto da PH. LENAIN, Histoire littéraire des Bénédictins de Saint-Maur. Nouvelle édition revue, corrigée et augmentée. Tome premier (1612-1655), Leuven 2006, pp. 480-544.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

176

MASSIMILIANO GHILARDI

al martire Castulo, da pochi anni tornato alla luce presso il primo miglio della Via Labicana (odierna Via Casilina Vecchia) per merito dell’urbinate Raffaele Fabretti82, il benedettino – grazie al vincolo di amicizia col Fabretti83 e per intercessione del Cardinale Gaspare Carpegna84 – ottenne in dono un «corpo santo» anonimo, ma riconosciuto indubitabilmente quale martire per la presenza dell’ampulla sanguinis e di un ferreo instrumento dentato, senza dubbio riconducibile all’ambito martiriale: Coemeterium recentissime detectum est ad portam Maiorem prope aquaeductum Sixti V, quod Coemeterium Castuli esse existimant. Integri loculi reperti, integrae etiam quibusdam in locis inscriptiones, quarum una erat cuiusdam foeminae a balineu Augustae. In loculis Martyrum erant vitra sanguinis maculis adhuc rubentia. Post sex dies iterum eodem reversi quaedam corpora, quae sanctorum esse creduntur, e tumulis extulimus, procurante Fabretto. Ex illis quorum corpora sustulimus, tres nominibus suis designati erant, Exuperius, Macedonius bonae memoriae dictus, tametsi anno dumtaxat duodecimo decessisse dicitur in lapide adiuncto; et alius cuius nomen litteris graecis adscriptum erat sed verbis latinis. Ad illud quod mihi concessum est corpus ex gratia eminentissimi Cardinalis Carpinei, nullum nomen extabat, sed tantum vitrum cum ferreo instrumento dentato, quod martyrii instrumentum esse putant85.

Del resto, come Mabillon avrebbe nella stessa opera poche pagine più avanti chiosato, gli instrumenta martyrii rappresentavano – alla stregua dei vitrea vasa martyrum sanguine intincta – certis Martyrum indiciis, segni indiscutibili di martirio: Tamen aliis notis religionem Christianam designabant, sive cruce aut monogrammate Christi, sive palmis, seu cordium expressionibus, columbis, agnis, sive aliis indiciis: quae quidem non sunt Martyrum indicia, ut infinitis constat

82 Su di lui, oltre ai brevi profili redatti da G. BOVINI, s.v. Fabretti, Raffaele, in «Enciclopedia Cattolica» 5, 1950, col. 944; e da M. CERESA, s.v. Fabretti, Raffaello, in «Dizionario Biografico degli Italiani» 43, 1993, pp. 739-742, si veda ora il ricco volume a cura di D. MAZZOLENI, Raffaele Fabretti, archeologo ed erudito. Atti della Giornata di Studio, 24 maggio 2003, Città del Vaticano 2006. A proposito del cimitero di Castulo scoperto dal Fabretti, proprio in quest’ultimo volume menzionato, si veda quanto raccolto da R. GIULIANI, Raffaele Fabretti ed il cimitero di S. Castulo, pp. 33-60. 83 Al rapporto di amicizia tra Fabretti e Mabillon ha fatto riferimento di recente anche

E. VAIANI, Raffaele Fabretti, il «Signor Censore»: una polemica antiquaria sui medaglioni di Gaspare Carpegna, in Studi Secenteschi 46 (2005), pp. 211-228. 84 Su di lui si veda quanto raccolto da G. ROMEO, s.v. Carpegna, Gaspare, in «Dizionario

Biografico degli Italiani» 20, 1977, pp. 589-591. 85 Cfr. J. MABILLON — M. GERMAIN, Museum Italicum seu collectio veterum scriptorum ex bibliothecis italicis, I-II, Lutetiae Parisiorum 1687, I, pp. 133-134.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

177

exemplis, sed Christianorum. Pro certis Martyrum indiciis sunt vitrea vasa martyrum sanguine intincta, qualia referuntur in Romae subterraneae lib. III, cap. XXII vel instrumenta martyrii: certissima signa, inscriptiones antiquae martyrium attestantes86.

Mabillon, inoltre, ad ulteriore testimonianza di quanto sopra accennato – ovvero il binomio devozione / collezionismo antiquario – il 3 agosto del 1685 vide strumenti di martirio anche in collezioni private, quali ad esempio il celebre Museo Rolandi87: Cum illustriss. Victorio invisimus museum nobilis civis Romani Landi, quod primum fuit ipsius avunculi Magnini. In eo multa curiosa instrumenta, quibus cruciati sunt Martyres, omne genus armorum88.

Il ritrovamento dell’ungula vaticana, e lo sfruttamento apologetico che immediatamente se ne fece, in un certo senso stimolò la bramosia dei più eccellenti e facoltosi devoti – o le più pie istituzioni religiose – desiderosi di possedere un qualsiasi strumento di tortura e dunque una sacra reliquia ex contactu da poter esporre e venerare, eventualmente assieme a resti ossei, in oratori privati, quasi fossero una sorta di Wunderkammer89. Stando ai racconti dell’ecclesiastico romano Marcantonio Boldetti90, che scrive all’inizio del XVIII secolo in un tangibile clima di difesa apologetica del primato della Chiesa di Roma, numerosi altri stru86 Ibid., pp. 138-139. 87 Sul Museo, «Non molto distante dalla Piazza del Fico è l’abitazione de’ Signori Ma-

gnini, al presente de’ Rolandi, dov’era degno d’esser veduto il mobilissimo Museo, che contiene gran quantità di cose antiche, e moderne, cioè diverse sorti d’armi antiche di metallo, e di ferro; molti istrumenti antichi di sagrificj; alcuni istrumenti, co’ quali si martirizzavano li Cristiani nelle loro persecuzioni (…)», si veda l’Accurata, e succinta descrizione topografica e istorica di Roma moderna. Opera postuma dell’Abate Ridolfino Venuti Cortonese, presidente alle antichità romane, e Membro Onorario della Regia Società degli Antiquarij di Londra, Roma 1766, pp. 188-189. 88 Cfr. MABILLON — GERMAIN, Museum Italicum cit., I, p. 77. 89 La definizione di Wunderkammer in relazione a tali oratori domestici è di G. SIGNOROTTO, Lo spazio delle devozioni nell’età della Controriforma, in Luoghi sacri e spazi della santità, a cura di S. BOESCH GAJANO — L. SCARAFFIA, Torino 1990, pp. 315-325, partic. p. 316.

90 Su di lui, deputato dal cardinale Vicario Gaspare Carpegna ad assistere alle prediche forzate agli Ebrei nell’Oratorio della Trinità dei Pellegrini per via dell’ottima conoscenza della lingua ebraica e più tardi nominato Scrittore della Biblioteca Vaticana da Innocenzo XII prima di essere incaricato da Clemente XI «Custode delle Reliquie e dei Cimiteri», si veda quanto raccolto da A. FERRUA, s.v. Boldetti, Marcantonio, in «Enciclopedia Cattolica» 2, 1949, col. 1771. Cfr. anche, per maggiore completezza, il più dettagliato ritratto di N. PARISE, s.v. Boldetti, Marcantonio, in «Dizionario Biografico degli Italiani» 11, 1969, pp. 247-249.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

178

MASSIMILIANO GHILARDI

menti di tortura, oltre a quelli già ricordati ed oltre soprattutto all’ungula del Vaticano91, furono estratti dalle buie gallerie dei cimiteri ipogei romani. Oltre ad un’ungula di più piccole dimensioni rispetto a quella della basilica petrina – conservata presso la chiesa trasteverina intitolata a santa Cecilia92 – Boldetti si dilungò a descrivere minuziosamente numerosi e curiosi strumenti di martirio da lui stesso recuperati materialmente o ammirati sulle lapidi poste a chiusura dei loculi in diversi cimiteri della campagna romana93. Si tratta come è evidente, nel caso degli oggetti materialmente rinvenuti, di oggetti di uso comune – quasi sempre da mettersi in relazione con l’attività lavorativa svolta in vita dal defunto – piuttosto ricorrenti nelle sepolture, non solo cristiane di ogni tempo e cultura. Elementi di corredo, strumenti di lavoro, oppure oggetti cari appartenuti in vita ai defunti. Boldetti, e gli uomini del suo tempo, vollero però vedere in essi degli oggetti atti ad offendere e li trasformarono senza spirito critico alcuno in preziose reliquie da venerare. Asce, tenaglie, catene, chiodi, seghe – tutti utensili di lavoro ascrivibili all’ambito dell’attività edilizia o alla carpenteria – e, ancora, pettini ferrei per cardare la lana, rastrelli, falci, roncole o altri attrezzi agricoli, coltelli e mannaie per la macellazione delle carni, vasi fittili in frammenti, conchiglie, pietre squadrate o sassi di forma tendenzialmente sferica, finirono dunque per rappresentare improbabili strumenti di martirio, finendo nelle collezioni più prestigiose di privati ed ecclesiastici. Allo stesso modo, nel caso degli oggetti raffigurati sulle lastre marmoree che chiudevano i loculi i fraintendimenti non furono di minore rilevanza. Modii ricolmi di spighe di grano scambiati per caldaie e bracieri ardenti e fiammeggianti, botti vinarie credute minuscole prigioni mortali dentro cui rinchiudere i cristiani sino al soffocamento, strumenti medici o chirurgici – quali bisturi o pinze per dentisti – o forbici e rasoi per barbieri, ritenuti crudeli strumenti di tortura e martirio94. Non mancarono tuttavia, tra tante facili e fallaci suggestioni, voci più equilibrate. Un caso esemplare, in tal senso, è rappresentato dal Bosio che, commentando un’iscrizione funeraria del pavimento della chiesa di Sant’Agnese sulla 91 Cfr. BOLDETTI, Osservazioni sopra i Cimiterj de’ santi Martiri ed antichi cristiani di Roma cit., pp. 313-314. 92 Ibid.: «Un’altra consimile, quantunque più piccola, si venera anche fra le Reliquie

della Chiesa di Santa Cecilia». 93 Ibid., pp. 313-325. 94 Per un’ampia panoramica dei lavori svolti dai primi cristiani documentati dalla pro-

duzione artistica cimiteriale e soprattutto dall’epigrafia funeraria si rimanda al volume di F. BISCONTI, Mestieri nelle catacombe romane. Appunti sul declino dell’iconografia del reale nei cimiteri cristiani di Roma, Città del Vaticano 2000.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

179

via Nomentana in cui compariva incisa una sega, confutò «l’opinione d’alcuni, che la sega scolpita in questa Iscrittione denoti l’istromento del martirio» suggerendo al contrario – anche per motivi cronologici, riportando l’iscrizione i nomi dei consoli del 408 d.C. (un momento, dunque, di “pace della Chiesa”) – «che conuien dire, che questa sega dinoti più tosto l’istromento dell’arte di segatore di pietre»95. A cercare di porre un freno alla indiscriminata venerazione degli oggetti cimiteriali ritenuti arbitrariamente strumenti di martirio, intervenne anche la Sacra Congregazione delle Indulgenze e delle Reliquie – congregazione istituita solennemente con apposito motu proprio il 6 luglio del 1669 da Clemente IX «cum facultate omnem difficultatem, ac dubietatem in sanctorum reliquiis, aut indulgentiis emergentem, quae ad fidei dogma non pertineat […] expediendi»96 – che, al quesito se si potesse esporre e venerare un coltello ritrovato in un antico cimitero ipogeo cristiano, rispose che ciò sarebbe potuto avvenire solo se lo strumento di martirio fosse stato accompagnato anche dalle spoglie mortali del martire presso la cui tomba era stato recuperato97. Nonostante, dunque, si tentasse in qualche modo di disciplinare il culto delle reliquie – quanto meno quelle ex contactu ed almeno nel loro aspetto legato alle pratiche devozionali –, gli strumenti di martirio continuarono a riscuotere un notevole successo e, a quanto sembra possibile leggere dai resoconti degli scavi del tempo, continuarono ad emergere numerosi dagli antichi cimiteri sotterranei nel corso del XVIII secolo98. 95 Cfr. Roma sotterranea cit., p. 433. 96 Per il testo completo del motu proprio relativo alla Erectio Congregationis Indulgen-

tiis, et sacris reliquiis praepositae si veda Bullarum privilegiorum ac diplomatum Romanorum Pontificum amplissima collectio cui accessere Pontificum omnium vitae, notae et indices opportuni, tomus sextus, pars sexta, ab anno X. Alexandri VII. usque ad III. Clem. IX., scilicet ab anno MDCLXIV. usque ad MDCLXIX, Roma 1762, pp. 348-349. Per una breve storia della Congregazione delle Indulgenze e delle Reliquie si rimanda a N. DEL RE, La Curia Romana. Lineamenti storico-giuridici. Quarta edizione aggiornata ed accresciuta, Città del Vaticano 1998, pp. 382-384. 97 Cfr. Decreta authentica Sacrae Congregationis Indulgentiis Sacrisque Reliquiis praepositae ab anno 1668 ad annum 1882, Ratisbonae — Neo Eboraci — Cincinnatii 1883, p. 6: «De cultro in sepulchro Martyris invento. 1675 9 Septembris, Proposito dubio: An culter in sepulchro Martyris sub ejus dorso repertus in aliquo coemeterio, habendus sit pro instrumento martyrii, et exponi publice possit, ut ei fideles cultum et venerationem exhibeant? – Sac. Congregatio die 9 Septembris 1675 respondit: Cultrum ejusmodi exponi posse una cum Corpore, sed non solum et seorsum». 98 Cfr. G. G. BOTTARI, Sculture e pitture sagre estratte dai cimiterj di Roma pubblicate dagli autori della Roma sotterranea ed ora nuovamente date in luce colle spiegazioni, I-III, Roma 1737-1754, II (1746), pp. XII-XIII e tav. ibid. a p. 33. Cfr. anche T. M. MAMACHI, De’ costumi de’ primitivi cristiani. Libri tre, I-III, Roma 1753-1754, II (1753), pp. 306-309.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

180

MASSIMILIANO GHILARDI

E soprattutto l’ungula del Vaticano, il più illustre e venerato strumento di martirio che era sopravvissuto dai tempi dei primi cristiani, continuò ad essere celebrata per la sua preziosità martiriale e sacralità apostolica. Pur se, però, la tenaglia del Vaticano fu ampiamente ricordata dalla maggior parte degli eruditi e degli studiosi dei secoli XVI e XVII al punto da essere considerata una delle reliquie più sacre della cristianità, non si può tacere – senza però poterne comprendere pienamente le motivazioni – che sorprendentemente alcuni autori di quei tempi evitarono di menzionarla nei propri scritti. L’assenza maggiormente significativa è, forse, quella dell’opera di Torrigio, che alla basilica vaticana – come è ben noto – dedicò una importante e per lungo tempo non superata trattazione99. Si tratta in questo caso senza dubbio di una «singolare assenza», non facilmente spiegabile allo stato attuale della ricerca100. Torrigio, infatti, in più di una occasione – sia nella prima che nella seconda edizione dell’opera destinata ad illustrare le Sacre Grotte Vaticane – si era interessato di reliquie – non solo vaticane – e di martiri delle prime persecuzioni101. Eppure tale «singolare assenza» sembra trovare numerosi e prestigiosi riscontri nella trattatistica e nella letteratura odeporica del tempo. L’ungula di San Pietro, infatti, non è ricordata in importanti 99 Mi riferisco alla celeberrima opera Le Sacre Grotte Vaticane, Cioè narratione delle cose più notabili, che sono sotto il pauimento della Basilica di S. Pietro in Vaticano in Roma, come Corpi Santi, Sepolcri de’ Sommi Pontefici, Imperatori, Cardinali, Vescoui, & altre persone segnalate, Statue, Epitafji, Imagini, & altre cose memorabili, Viterbo 1618. Si veda pure, notevolmente ampliata, la seconda edizione edita a Roma venti anni più tardi: Le Sacre Grotte Vaticane nelle qvali si tratta di Corpi Santi, Sepolchri de’ Pont., Imperatori, Rè, Cardinali, Vescoui, Chiese, Statue, Imagini, Inscrittioni, Epitaffij. E d’altre cose memorabili dentro Roma, come fuori. Seconda Impressione. Con aggiunta di correttione, e d’Indice copiosissimo, Roma 1639. 100 Rimando il lettore a M. GHILARDI, Sacrate Grotte, e venerandi horrori. Corpi santi, reliquie e una «singolare assenza» nell’opera del Torrigio, in Francesco Maria Torrigio (15801650), San Pietro e le sacre memorie, Atti della Giornata di Studio, Bagnaia (VT) 6 luglio 2007 (in corso di stampa). Va notato tuttavia che il Torrigio, pur non menzionando mai nelle proprie opere l’ungula del Vaticano, certamente dovette conoscerne l’esistenza, poiché nell’Historia del martirio di S. Teodoro accennò ad un documento – simile nel testo alla descrizione dell’Alfarano (cfr. supra, nota 17) – riconducibile a tale reperto: «dell’ungula sudetta così è registrato in una nota in un pergameno antica nell’Archivio di S. Pietro. Ungula cum dentibus ad similitudinem scorpionum, qua dilacerabantur carnes sanctorum Martyrum, quando pendebant in tormento equulei»; cfr. Historia del martirio di S. Teodoro soldato Seguito nella Città d’Amasia, Roma 1643, p. 80. 101 Sappiamo inoltre che Torrigio, a testimonianza della familiarità col mondo marti-

riale, doveva essere un visitatore assiduo delle catacombe romane, dove si recava a copiare e «cavare epitaffi» per conto del cardinale Francesco Barberini: cfr. A. FERRUA, Visite del Torrigio alla catacomba di S. Saturnino, in Rivista di archeologia cristiana 58 (1982), pp. 31-45.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

181

opere del tempo, quali ad esempio – per citarne solo alcune delle principali o più diffuse – quella del Palladio102, del Contarini103, di Fra Santi104 o del Panciroli105, ed allo stesso modo è ignorata dalla produzione ascrivibile alla categoria dei tardi Mirabilia Urbis Romae. E ciò sorprende ancor più se si considera che la tenaglia vaticana ebbe anche una discreta fortuna nel campo della produzione artistica che si richiamava alla storia delle persecuzioni106. E non mi riferisco solo alle incisioni presenti in alcuni dei volumi sopra menzionati, ma anche ad affreschi o tele conservati in chiese romane e non107. Dopo nuove ed emozionate citazioni della tenaglia vaticana nel corso del XVIII secolo108 e a seguito di pungenti commenti di scettici studiosi – prevalentemente non italiani109 –, spetta al grande archeologo ro102 Cfr. A. PALLADIO, Descritione de le Chiese, Stationi, Indulgenze & Reliquie de Corpi Sancti, che sonno in la citta de Roma, Roma 1554. 103 Cfr. L’Antiquita, Sito, Chiese, Corpi Santi, Reliquie et Statve di Roma. Con l’origine e

nobiltà di Napoli. Composta per il Reuendo padre F. Luigi Contarino dell’ordine delli Crociferi, un Dialogo, Napoli 1569. Si veda anche l’edizione veneziana: L’Antiquità di Roma, Sito, Imperadori, Famiglie, Statue, Chiese, Corpi Santi, Reliquie, Pontefici, & Cardinali di essa. Dal Reuerendo Frate Lvigi Contarino dell’ordine Crucifero, Venetia 1575. 104 Cfr. Le cose maravigliose dell’alma città di Roma, dove si veggono il movimento delle

Guglie, & gli Acquedutti per condurre l’Acqua Felice, le ample, & commode strade, fatte à beneficio publico, dal santissimo Sisto V P.O.M. Et si tratta delle Chiese, rappresentate in disegno da Gieronimo Francino, con le Stationi, & Reliquie de’ Corpi Santi che vi sono … nuouamente corretti, & purgati da molti errori, & ampliate dal Reuerendo Padre Fra Santi de Sant’Agostino, Venetia 1588. 105 Cfr. O. PANCIROLI, I tesori nascosti nell’alma città di Roma, Roma 1600. 106 Sul valore delle immagini come evidenza storica, rimando alle riflessioni di P.

BURKE, Images as Evidence in Seventeenth-Century Europe, in Journal of the History of Ideas 64 (2003), pp. 273-296. 107 Per la raccolta delle rappresentazioni figurate dedicate all’ungula del Vaticano rimando a GHILARDI, Sacrate Grotte, e venerandi horrori. Corpi santi, reliquie cit. Sulla produzione artistica ispirata al martirio rimando anche a quanto da me raccolto in «Volendo la zelante madre nostra che da questi esempii piglino cuore i suoi figli». Il sangue dei martiri nell’arte della Controriforma, in Studio e insegnamento della storia della Chiesa. Bilanci e prospettive per nuove letture. Atti del Congresso Internazionale di Studi Storici, Roma 17-19 aprile 2008 (in corso di stampa). 108 Cfr. ad esempio quanto riferito da G. M. MAZZOLARI, Diario sacro, I-V, Roma 17791783, III (1780), p. 81 oppure quanto riportato in Sagrestia Vaticana eretta dal regnante pontefice Pio XI e descritta da Francesco Cancellieri romano, Roma 1784, p. 33. 109 Il commento più aspro sulla presunta autenticità delle reliquie martiriali delle collezioni vaticane è senza dubbio quello di CH. MAITLAND, The Church in the Catacombs: A Description of the Primitive Church of Rome illustrated by Its Sepulchral Remains, London 1846, p. 138: «It was customary among the Romans to tear the sides of malefactors with the ungula; the Christians complained that in their own case, the judges ordered them to be torn on other parts of the person. But Tertullian fancifully contrasts the laceration of a

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

182

MASSIMILIANO GHILARDI

mano Giovanni Battista de Rossi110, nella seconda metà del XIX secolo, il merito di aver liberato il campo dalle numerose erronee interpretazioni sugli antichi strumenti di martirio ancora ripetute agli inizi dell’Ottocento111; e così sul finire del XIX secolo – nonostante ancora alla metà del secolo l’ungula venisse ostensa il Lunedì di Pasqua in Vaticano Christian’s sides with the cutting and hewing inflicted on the whole surface of the idols. In the “Peristephanon” of Prudentius, the instrument is named in almost every page. Wounds inflicted by the ungula were called “bisulca”, or consisting of two furrows. Another instrument of the same kind is given by Aringhi. The Vatican museum contains several pretended specimens of the torturing weapons : they are too new-looking to have deceived even the Roman antiquarians». Si consideri anche il breve giudizio contenuto nell’opera nazionale francese sulle catacombe romane di L. PERRET, Catacombes de Rome. Architecture peintures murales lampes vases pierres précieuses gravées instruments objets divers fragments de vases en verre doré. Ouvrage publié par ordre et aux frais du gouvernement sous la direction d’une commission composée de MM. Ampère, Ingres, Mérimée, Vitet membres de l’Institut, I-VI, Paris 1851-1855, VI, p. 112: «on croit à Rome que ce sont des instruments de supplice» (si tratta della sintetica didascalia del Perret ad una tavola [la XIV del IV volume – in cui appare l’ungula tra altri oggetti in ferro e bronzo conservati in Vaticano] dell’opera decorata da Savinien Petit). Perplessità sull’autenticità degli antichi strumenti di martirio erano state formulate nel 1823 anche da Giovanni Battista VERMIGLIOLI nelle sue celebri Lezioni elementari di archeologia esposte nella Pontificia Università di Perugia, II, Milano 18242 (prima edizione Perugia 1823), pp. 310-311: cfr. R. GIORDANI, Le antichità cristiane nelle «antiche iscrizioni» e nelle «Lezioni» di G. B. Vermiglioli, in Erudizione e antiquaria a Perugia nell’Ottocento, a cura di L. POLVERINI, Perugia 1998, pp. 179-192, partic. pp. 187-188. 110 Per conoscere meglio la monumentale figura del de Rossi si vedano, oltre alle due biografie di P. M. BAUMGARTEN, Giovanni Battista De Rossi fondatore della scienza di Archeologia Sacra. Cenni biografici, versione dal tedesco del P. Giuseppe Bonavenia d.C.d.G., Roma 1892, e O. MARUCCHI, Giovanni Battista de Rossi, Roma 1901, i sintetici ma puntuali ritratti di H. LECLERCQ, s.v. de Rossi (Jean-Baptiste), in Dictionnaire d’Archéologie Chrétienne et de Liturgie 15, 1, Paris 1950, coll. 18-100 e di N. PARISE, s.v. De Rossi, Giovanni Battista, in «Dizionario Biografico degli Italiani» 39, 1991, pp. 201-205. Utile biografia, pur nella sua veste volontariamente divulgativa e pur se ampiamente ispirata a quelle di Baumgarten e Marucchi, è anche quella curata da A. BARUFFA, Giovanni Battista de Rossi. L’archeologo esploratore delle catacombe, Città del Vaticano 1994. Altrettanto utile risulterà la consultazione del catalogo redatto da R. GIULIANI a cura della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra in occasione del primo centenario della morte del de Rossi; cfr. Giovanni Battista de Rossi e le catacombe romane, Città del Vaticano 1994. La personalità e le opere del de Rossi possono emergere anche dalla sua corrispondenza privata con illustri studiosi del suo tempo; rimando a tal fine, ai volumi di P. SAINT-ROCH, Correspondance de Giovanni Battista De Rossi et de Louis Duchesne (1873-1894), Roma 1995; e di M. BUONOCORE, Theodor Mommsen e gli studi sul mondo antico. Dalle sue lettere conservate nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Napoli 2003, pp. 3-10 e 65-270 (centotrentotto lettere [le numero 11-148 del corpus presentato] risalenti ad un periodo compreso tra il 1847 e il 1893). 111 Cfr. ad esempio G. SETTELE, Memoria sull’importanza dei Monumenti che si trovano

nei Cemeterj degli antichi Cristiani del contorno di Roma, in Dissertazioni dell’accademia romana di archeologia, II, Roma 1825, p. 45, nota 1. Cfr. anche N. PALMIERI, Notizie istoriche delle Sacre Catene del Principe degli Apostoli. Compilate e proposte alla pietà dei fedeli, Orvieto 1846, p. 9, nota 1.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

183

tra le reliquie più sacre della cristianità112 – le «pretese ungule o fidiculae di bronzo, che erano state poste tra gli strumenti di martirio nel museo sacro della Vaticana … sono state poi ragionevolmente tolte»113. La tenaglia dentata che tanto aveva fatto commuovere gli animi puri dei fedeli più sensibili dall’età della Controriforma in poi, fu pertanto rimossa – dalla Cappella delle Reliquie prima e dalle vetrine del Museo sacro poi – ed in breve tempo quasi completamente dimenticata. Dopo un lungo oblio, recentemente – pur senza però averne potuto ripercorrere la storia complessa degli spostamenti – la crudele ungula è tornata ad essere esposta nelle preziose vetrine del Tesoro di San Pietro114, all’interno di una teca tardo ottocentesca di bronzo dorato e vetro – con l’iscrizione latina, di alfaranea memoria115, «Forceps qua dilaniabantur carnes sanctorum martyrum dum pendebant in tormento equulei» – e con un cartellino provvisorio di carta a quadretti, senza dubbio novecentesco, recante la didascalia in caratteri pseudogotici: «Strumento usato per torturare i Cristiani». 112 Ricavo la preziosa indicazione da quanto testimoniato – in relazione alle Ostensions solennelles des Reliques: Quatrième ostension, à la basilique vaticane, le lundi de Pâques – da X. BARBIER DE MONTAULT, L’année liturgique a Rome ou renseignements sur les saints, les reliques, les fêtes, les églises, les dévotions populaires et les traditions pieuses de la ville éternelle, Rome 18705 (la prima edizione, edita a Parigi dall’editore Didrin, è del 1857), p. 168: «Tenailles avec lesquelles on tourmentait les premiers chrétiens». Lo stesso autore, Camérier d’honneur de Sa Saintéte, ricorda ancora la tenaglia in Les souterrains et le Trésor de S. Pierre, a Rome ou description des objets d’art et d’archéologie qu’ils renferment, Rome 1866, p. 60 («Chapelle des saintes reliques: Tenailles en fer que l’on croit avoir servi au supplice des premiers chrétiens») e in La Bibliothèque Vaticane et ses annexes: le Musée chrétien, la salle des tableaux du Moyen Age, les chambres Borgia, etc., Rome 1867, p. 64, nota 1. 113 Cfr. DE ROSSI, La Roma sotterranea cristiana cit., III (1877), pp. 621-623. È tuttavia significativo sottolineare che lo stesso de Rossi nella propria monumentale opera affermò di aver ritrovato in una sepoltura del cimitero di Callisto «due palle di piombo rivestite di lamina di bronzo appese a due catene anche esse di bronzo, che terminavano ciascuna in un uncino»; e senza esitazioni, con l’ausilio delle fonti letterarie, volle riconoscere in esse uno strumento di martirio: «Singolare adunque è il pregio del trovamento, ch’io narro; e la presenza di siffatte palle dentro un sepolcro favorisce l’opinione, che quivi sieno state collocate come istromento e ricordo del martirio. Vero è che la maggiore potrebbe forse parere un peso di bilancia: ma anche i pesi di piombo erano adoperati come plumbatae nei supplizii». Cfr. La Roma sotterranea cristiana cit., II (1867), pp. 164-165. 114 Sul Tesoro, in attesa che si realizzi un catalogo scientifico aggiornato, si vedano le

guide – prevalentemente uscite in concomitanza con gli Anni Santi – di: G. CASCIOLI, Guida del Tesoro di S. Pietro, Roma 1925; A. LIPINSKY, Il tesoro di S. Pietro, Roma 1950; F. S. ORLANDO, Il tesoro di S. Pietro, Milano 1958; e le sintetiche descrizioni di: G. GALASSI PALUZZI, La Basilica di S. Pietro, Bologna 1975, pp. 225-232; e E. FRANCIA, Il Tesoro e le sue vicende nella basilica di San Pietro, in La Basilica di San Pietro, a cura di C. PIETRANGELI, Firenze 1989, pp. 307-319. 115 Cfr. supra, nota 17.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

184

MASSIMILIANO GHILARDI

La tenaglia di ferro, perfettamente conservata ai nostri giorni, è di grandi dimensioni, superando – manici lignei parzialmente danneggiati dal fuoco inclusi116 – i 60 cm di lunghezza117. La presenza di un bullone con dado ottagonale come snodo e congiunzione dei due bracci metallici (Tav. VIII) è, senza dubbio – non risultando aggiunto in un secondo momento, come è stato possibile comprendere dall’analisi attenta dell’oggetto –, un elemento determinante per poter escludere l’antichità del reperto118. La tenaglia vaticana, quindi, va ascritta a quell’ampio repertorio di presunte o false reliquie la cui inventio esplode all’indomani 116 Cfr. supra, nota 65. 117 La grossa tenaglia metallica, del peso di 2205 grammi, possiede manici lignei par-

zialmente conservati (uno lungo cm 8,5, l’altro – preceduto da una fascia in ottone di cm 4 fissata al manico da 4 piccoli chiodi a testa piatta – lungo 10 cm) e sei estremità, tre per lato, acuminate. I due bracci metallici, manici inclusi, sono lunghi 62,5 e 66 cm. Le sei “unghie” – ovvero le estremità appuntite fuse sulle aste metalliche per offendere – sono lunghe 3,5 cm ca ciascuna. Le aste metalliche, di sezione ottagonale all’attacco dei manici e dal diametro di base di cm 11,5, sono rastremate verso l’alto e si assottigliano – mantenendo la sezione ottagonale – sino ad un diametro di cm 5 allo snodo, per poi proseguire – d’un sol pezzo – piatte, per un’altezza di cm 2 e uno spessore di ca 1. Il dado ottagonale, alto ca 1 cm ha un diametro di 1,9 cm. L’apertura massima alla bocca della tenaglia è di cm 33, mentre l’apertura massima ai manici è pari a cm 57 (Tav. IX). 118 Si conoscono, soprattutto da produzioni vascolari attiche o magnogreche o da rilievi funerari o relativi a scene di mestiere, tenaglie antiche. La presenza del dado ottagonale a bloccaggio del perno centrale di snodo attorno al quale ruotavano i bracci delle tenaglie, sottintendendo l’impiego di un utensile tipo “chiave inglese” – oggetto non impiegato in età antica – denuncia però inequivocabilmente la modernità del reperto in questione. Per la morfologia e l’utilizzo delle antiche tenaglie si rimanda a quanto raccolto da: H. BLÜMNER, Technologie und Terminologie der Gewerbe und Künste bei Griechen und Römern, I-III, Leipzig 1875-1884, II (1879), pp. 192-194 (e fig. 32 a p. 193); S. REINACH, s.v. forceps, in Dictionnaire des antiquités grecques et romaines d’après les texts et les monuments, a cura di CH. DAREMBERG — E. SAGLIO, I-X, Paris 1877-1919, II, 2 (1896), pp. 1239-1241; ID., s.v. forfex, ibid., pp. 1241-1243; A. MAU, s.v. Forceps, in Paulys Real-Encyclopädie der classischen Altertumswissenschaft, VI 2, Stuttgart 1909, coll. 2851-2853; H. LECLERCQ, s.v. forces, in Dictionnaire d’archéologie chrétienne et de liturgie, a cura di F. CABROL — H. LECLERCQ, V, 2, 1923, coll. 1874-1875; G. ZIMMER, Römische Berufsdarstellungen, Berlin 1982, pp. 179-182; 184-186; 189-195. Si veda pure quanto raccolto da M. CIMA, Archeologia del ferro. Sistemi materiali e processi dalle origini alla Rivoluzione Industriale, Torino 1991, pp. 179-194 e da F. ZAGARI, Il Metallo nel Medioevo. Tecniche strutture manufatti, Roma 2005, pp. 64-76. La conclusione qui presentata – la non autenticità della tenaglia, o meglio la sua non possibile datazione all’età precostantiniana –, pertanto, è solo basata su considerazioni storiche o stilistiche, cioè “esterne” alla struttura fisica dell’oggetto, ben sapendo che tali considerazioni possono rivelarsi talvolta erronee e sono metodologicamente non scientificamente probanti e che solo i moderni sistemi di indagine chimico-fisica possono condurre ad attribuzioni certe; sull’argomento si vedano le riflessioni di C. BOTRÈ, Falsi archeologici e metodi di datazione, in De Re Metallica dalla produzione alla copia moderna, a cura di M. CAVALLINI — G. E. GIGANTE, Roma 2006, pp. 187-226.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

185

delle decisioni conciliari tridentine119. La necessità di difendere l’apostolicità della Chiesa di Roma dalle minacce dei riformatori protestanti spinse, come è noto, le gerarchie cattoliche a potenziare il culto dei martiri delle origini. «Vasi di sangue» o presunti strumenti di martirio, a partire dalla fine del Cinquecento, invasero le chiese e le dimore dei più eminenti personaggi del tempo. La devozione popolare corse allora sul filo della pietas e dell’emotività. L’assunto tertullianeo – semen est sanguis christianorum120 – tornò dunque di grande attualità: il sangue degli antichi martiri cristiani divenne nuovamente linfa vitale per i credenti dell’età moderna. La crudele tenaglia che si volle far credere aver fatto scorrere tanto sangue innocente – in realtà una reliquia costruita ad arte – divenne allora prepotentemente una delle testimonianze della cristianità delle origini più importanti da venerare. E, inserito nel delicato contesto storico della Controriforma, nulla o poco importa oggi se il reperto in questione non sia realmente antico ma sia un falso cinquecentesco: del resto, in questo caso, va richiamata la distinction essentielle fissata nella prima metà del secolo scorso dal celebre agiografo bollandista belga Hippolyte Delehaye121, «c’est qu’une relique authentiquée n’est pas nécessairement une relique authentique»122.

119 Sulle inventiones delle reliquie catacombali e sui processi di costruzione dei culti martiriali rimando ad esempio a quanto da me raccolto in Dall’inventio del corpo santo, alla costruzione della reliquia: Giovanni Angelo Santini, detto il Toccafondi, pittore romano, in Studi Romani 53 (2005), pp. 94-121. 120 Tert., Apol. L 13. 121 Su di lui si veda ora quanto raccolto da B. JOASSART, Hippolyte Delehaye. Hagiogra-

phie critique et modernisme, I-II, Bruxelles 2000. 122 Cfr. H. DELEHAYE, Les reliques des saints, in ID., Cinq leçons sur la méthode hagiographique, Bruxelles 1934, pp. 75-116 (la citazione è a p. 116).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

186

MASSIMILIANO GHILARDI

Tav. I – Ungula, strumento in ferro presuntamente utilizzato per martirizzare i primi cristiani. Città del Vaticano, Museo del Tesoro (foto dell’Autore).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

Tav. II – Trofeo con gli instrumenti, co i quali erano a’ Martiri squarciate le carni, e premieramente dell’vngule; da Antonio Gallonio, Trattato de gli instrvmenti di martirio, e delle varie maniere di martoriare vsate da’ gentili contro christiani, descritte et intagliate in rame, Roma 1591, pp. 66-67.

FORCEPS FERREUS

187

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

Tav. III – Vn de’ i modi di scarnificare; da Antonio Gallonio, Trattato de gli instrvmenti di martirio, e delle varie maniere di martoriare vsate da’ gentili contro christiani, descritte et intagliate in rame, Roma 1591, pp. 68-69.

188 MASSIMILIANO GHILARDI

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

Tav. IV – Strumenti di martirio quibus Christi fidelium carnes Gentes discerpebant; da Antonio Gallonio, De Ss. Martyrvmcrvciatibvs Antonii Gallonii Rom. Congregationis Oratorii presbyteri liber. Quo potissimum instrumenta, & modi, quibus ijdem Christi martyres olim torquebantur, accuratissime tabellis expressa describuntur, Romae 1594, pp. 136-137.

FORCEPS FERREUS

189

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

Tav. V – Antonio Circignani (Pomarancio), affresco con putti alati che portano in processione gli strumenti di martirio (particolare con la rappresentazione dell’ungula). Roma, Palazzo Altemps, Chiesa della Beata Vergine della Clemenza e di Sant’Aniceto Papa e Martire (foto dell’Autore).

190 MASSIMILIANO GHILARDI

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

Tav. VI – Antonio Circignani (Pomarancio), affresco con putti alati che portano in processione gli strumenti di martirio (particolare con la rappresentazione dell’ungula con le fauci esternamente curvilinee). Roma, Palazzo Altemps, Chiesa della Beata Vergine della Clemenza e di Sant’Aniceto Papa e Martire (foto dell’Autore).

FORCEPS FERREUS

191

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

MASSIMILIANO GHILARDI

Tav. VII – Incisione rappresentante l’ungula del Vaticano; da Antonio Bosio, Roma sotterranea, Roma 1632, p. 26.

192

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

Tav. VIII – Ungula, particolare del dado ottagonale impiegato come snodo e congiunzione dei due bracci metallici. Città del Vaticano, Museo del Tesoro (foto dell’Autore).

FORCEPS FERREUS

193

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

194

MASSIMILIANO GHILARDI

Tav. IX – Ungula, strumento in ferro presuntamente utilizzato per martirizzare i primi cristiani. Città del Vaticano, Museo del Tesoro (rilievo e disegno dell’Autore).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

195

Tav. X – Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 5409, f. 2r: disegno dell’ungula.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

Tav. XI,2 – Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 11988, f. 156v.

Tav. XI,1 – Biblioteca Apostolica Vaticana, Arch. Cap. S. Pietro, Sagrestia. Inventari e Contabilità 1, f. 219v.

196 MASSIMILIANO GHILARDI

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

FORCEPS FERREUS

197

Tav. XII – Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 7010, f. 101v.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

MASSIMILIANO GHILARDI

Tav. XIII – Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. G.III.82, f. 19rv, dettaglio.

198

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

ANTONIO MANFREDI

«LO MISSE SOPRA LA LIBRERIA CHE AVEVA ORDINATA» NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V* 1. Il Tortelli e Niccolò V La Biblioteca Apostolica Vaticana – così longeva tra le grandi raccolte di libri nell’Occidente moderno – è segnata da papi che le assicurarono attenzioni speciali e, insieme, da personalità di bibliotecari che, interpretando da vicino gli intenti innovatori, ne hanno concretamente determinato alcune stagioni, lasciando maggior traccia di sé nelle collezioni librarie e nella memoria storica. Così, se la fase tra Otto e Novecento è caratterizzata da Leone XIII e Pio XI e, quindi, da Franz Ehrle e Giovanni Mercati1, in quella originaria di età umanistica, dopo Avignone e il grande scisma, risultano determinanti Niccolò V Parentucelli (14471455) e Sisto IV della Rovere (1471-1484) e i rispettivi bibliotecari Giovanni Tortelli e Bartolomeo Sacchi detto il Platina2. * Un ringraziamento, direi quasi una dedica, va a Mariangela Regoliosi, che fin dagli anni milanesi mi ha coinvolto in argomenti da cui lei aveva tratto risultati brillanti; il contenuto è stato presentato al convegno organizzato ad Arezzo, il 19-20 dicembre 2003 dal Centro di Studi sul Classicismo con titolo Giovanni Tortelli Aretino: il primo librarius della Biblioteca Apostolica Vaticana: di nuovo devo alla gentilezza della prof. Regoliosi la possibilità di anticipare qui la stesura scritta. Grazie anche al prefetto mons. Cesare Pasini che mi ha invitato a riprendere l’argomento, rileggendo e approvando il testo che qui si propone. 1 Da ultimo R. FARINA, “Splendore veritatis gaudet Ecclesia”. Leone XIII e la Biblioteca

Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliotechae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 285-370, e Carteggi del card. Giovanni Mercati, I (1887-1936), introduzione, inventario e indici a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 413). Su papa Ratti e la Vaticana rimando anche agli interventi di C. PASINI, Il Collegio dei Dottori e gli studi all’Ambrosiana sotto i Prefetti Ceriani e Ratti, in Storia dell’Ambrosiana. L’Ottocento, Milano 2001, pp. 77-127; ID., Achille Ratti bibliotecario, in 1929-2009. Ottanta anni dello Stato della Città del Vaticano, a cura di B. JATTA, Città del Vaticano 2009 (Studi e documenti per la storia del Palazzo Apostolico Vaticano, 7), pp. 49-62; ID., Un foglietto di istruzioni di Achille Ratti. Nunzio in Polonia e il suo addio agli studi, qui alle pp. 325-367. Sulle riforme del XX secolo si veda anche da ultimo: N. MATTIOLI HÁRY, The Vatican Library and the Carnagie Endowment for International Peace. The History, Impact, and Influence of their Collaboration (1927-1947), Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 455). 2 Sulla nascita della Vaticana e in particolare sulla ristrutturazione sistina rimando qui una volta per tutte a A. DE THOMEIS, Rime. Convivium scientiarum — In laudem Sixti quarti pontificis maximi, a cura di F. CARBONI — A. MANFREDI, Città del Vaticano 1999 (Studi e Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, Città del Vaticano 2009, pp. 199-228.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

200

ANTONIO MANFREDI

L’incarico, affidato da Niccolò V al Tortelli, che era di custodia dei libri, ma anche di consulenza culturale e di coordinamento dei rapporti con gli umanisti, facenti capo alla Biblioteca, colloca l’Aretino in testa all’elenco dei funzionari a capo della nuova istituzione, avviata appunto sotto papa Parentucelli3, e la sua posizione in merito è già stata considerata dai suoi biografi moderni4 sulla scorta dalla precedente tradizione erudita5. Essa, a sua volta, ha attinto da testimonianze di amici e contemporanei, tratte da fonti epistolari, due in particolare, quella del 1462 di Pietro Odo da Montopoli, che direttamente al Tortelli, ricorda il comune impegno presso il papa: «inde a Nicolai quinti divini hominis pontificat[u], qui cum te illi bibliothecae prefecisset quam admirabilissimam parabat»6; e quella del 1465, di Francesco Filelfo: «Ioannes Tortellus… testi, 394), in cui si troverà annoverata la bibliografia precedente; si aggiunga da ultimo L. E. BOYLE, Sisto IV e la Biblioteca Vaticana, in I Della Rovere nell’Italia delle Corti, I, Storia del ducato, a cura di B. CLERI, S. EICHE, J. E. LAW, F. PAOLI, Urbino — Urbania 2002, pp. 11-19. Sul Platina si veda in sintesi Bartolomeo Sacchi il Platina (Piadena 1421 — Roma 1481), Atti del Convegno internazionale di studi per il V centenario (Cremona, 14-15 novembre 1981), a cura di A. CAMPANA e P. MEDIOLI MASOTTI, Padova 1986 (Medioevo e Umanesimo, 62) e, da ultimo, B. PLATYNAE De falso et vero bono, a cura di M. G. BLASIO, Roma 1999 (Edizione nazionale dei testi umanistici, 3). 3 J. M. CARD. MEJÍA, CH. M. GRAFINGER, B. JATTA, I cardinali bibliotecari di Santa Roma-

na Chiesa. La quadreria nella Biblioteca apostolica vaticana, Città del Vaticano 2006 (Documenti e riproduzioni, 7), p. 377. 4 Per la biografia del Tortelli rimangono fondamentali i due articoli M. REGOLIOSI,

Nuove ricerche intorno Giovanni Tortelli, 1, Il Vaticano lat. 3908, e 2, La vita di Giovanni Tortelli, in Italia medioevale e umanistica 9 (1966), pp. 123-89, e 12 (1969), pp. 129-96, (d’ora in poi rispettivamente REGOLIOSI, Nuove ricerche 1, e REGOLIOSI, Nuove ricerche 2), che ampliano e aggiornano G. MANCINI, Giovanni Tortelli cooperatore di Niccolò V nel fondare la Biblioteca Vaticana, in Archivio storico italiano 57 (1920), pp. 161-282. Per i rapporti con la Vaticana di Niccolò V ancora REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, pp. 172-75, e R. BIANCHI — S. RIZZO, Manoscritti e opere grammaticali nella Roma di Niccolò V, in Manuscripts and Tradition of Grammatical Texts from Antiquity to the Renaissance. Proceedings of a Conference Held at Erice, 16-23 october 1997, ed. by M. DE NONNO, P. DE PAOLIS, and L. HOLTZ, Cassino 2000, pp. 599-600. 5 Vita Nicolai Quinti … ad fidem veterum monumentorum a D. GEORGIO … conscripta. Accedit ejusdem Disquisitio de Nicolai V. erga litteras, et litteratos viros patrocinio, Romae, ex typographia Palearinorum, 1742, pp. 181-182; I. B. DE ROSSI, De origine historia indicibus Scrinii et Bibliothecae sedis apostolicae, in Codices Palatini Latini Bibliothecae Vaticanae, rec. H. STEVENSON sen., I, Romae 1886, pp. CVIII-CIX. Il Tortelli è considerato «bibliotecario papale» nel volume, fondamentale per questi studi, G. MERCATI, Scritti di Isidoro il cardinale Ruteno e codici a lui appartenuti che si conservano nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma 1926 (Studi e testi, 46), ad es. a p. 110. A questa stessa tradizione si richiama anche J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 9-10, avanzando forti perplessità. 6 M. T. GRAZIOSI ACQUARO, Petri Odi Montopolitani Carmina nunc primum e libris manuscriptis edita, in Humanistica Lovaniensia 19 (1970), p. 31. I rapporti tra l’Odo e il Tor-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

201

quem, propter eruditionem latinae graecaeque literaturae, nobilissimae suae illi bibliothecae… Nicolaus quintus praefecerat»7. Così il primo biografo antico, Vespasiano da Bisticci8, e il primo moderno, Girolamo Mancini, hanno fortemente accostato la figura del Tortelli a quella di Niccolò V e all’impresa della nuova biblioteca papale entro quella fervida stagione umanistica vissuta a Roma nei circa nove anni del pontificato di Parentucelli (1447-1455). Una valutazione, questa, che ha un proprio fondamento storico, ma che andrà meglio approfondita alla luce di nuove acquisizioni: sul personaggio, sulla storia della biblioteca papale nel Quattrocento e sull’ambiente umanistico presente in curia presso il papa. È infatti lo stesso Tortelli a dichiararsi coinvolto nell’allestimento della nuova raccolta libraria, in un passo centrale della lettera di dedica a Niccolò V della sua opera maggiore, l’Orthographia, dedica pubblicata tra la fine del 1451 e l’inizio del 14529, che si connette da vicino alla biblioteca10. In questa nuova istituzione, avrebbe infatti dovuto trovare

telli stesso e la Vaticana di Niccolò V sono stati di recente esaminati e approfonditi da G. DONATI, Pietro Odo da Montopoli e la biblioteca di Niccolò V con osservazioni sul De Orthographia di Giovanni Tortelli, Roma 2000 (RR inedita, 20). 7 Fra[n]cisci philelfi viri grece [et] latine eruditissimi Epistolarum familiariu[m] libri xxxxij…, Venetiis, Ioannis & Gregorii de Gregoriis fratres, 1502, 181v, citata in REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, p. 173. 8 Si veda qui più avanti alle pp. 222-223. 9 Su datazione e tempi di elaborazione dell’Orthographia REGOLIOSI, Nuove ricerche 2,

pp. 175-82; M. MIGLIO, Una vocazione in progresso: Michele Canensi biografo papale, in Studi medievali, s. 3a, 12 (1971), p. 519, riedita in ID., Storiografia pontificia del Quattrocento, Bologna 1975 (Mondo medievale. Sezione di storia delle istituzioni, della spiritualità e delle idee, 2), p. 234; L. CAPODURO, L’edizione romana del «De orthographia» di Giovanni Tortelli (Hain 15563) e Adamo da Moltaldo, in Scrittura, biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Atti del II seminario, a cura di MIGLIO, P. FARENGA, A. MODIGLIANI, Città del Vaticano 1983 (Littera antiqua 3), pp. 39-40, che fissa la presentazione del testo al papa nell’autunno del 1451. Di recente su questo testo in vista dell’edizione ha largamente operato G. DONATI, La prospettiva ortografica nell’evoluzione della cultura umanistica: il De Orthographia di Giovanni Tortelli, in I classici e l’Università umanistica, Atti del Convegno di Pavia, 22-24 Novembre 2001, a cura di L. GARGAN e M. P. MUSSINI SACCHI, Messina 2006 (Percorsi dei classici, 10), pp. 385-417, e ID., L’Orthographia di Giovanni Tortelli, Messina 2006 (Percorsi dei classici, 11), che alle pp. 339-340 conferma la datazione della lettera di dedica agli anni 1451-1452. 10 A. MANFREDI, L’Orthographia di Giovanni Tortelli nella Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae VI, Collectanea in honorem Rev. mi Patris Leonardi Boyle septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi 385), pp. 265-298; DONATI, Pietro Odo cit., p. 188.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

202

ANTONIO MANFREDI

posto il grande ‘dizionario’ tortelliano11: Ea (scil. Commentaria quaedam grammatica) absolvere … conatus sum, ac sic quoque ad calcem vix usque perduxi, opus magnum, varium et diffusum, atque illud tuae sanctitati, a qua velut fonte omnia mea bona fluxerunt, dedicare constitui … ut in tua illa bibliotheca quam omnium quae fuerunt praestantissimam comparas aliquo pacto collocare possis.

Desiderio ribadito poche linee più sotto: Non tamen deterrebor et ego aliquid pro mea parvitate tuae bibliothecae offerre, quam tametsi ex clarissimis altissimarum doctrinarum auctoribus fulcire cupis.

Egli vedeva dunque collocato il proprio Commentarium in un allestimento librario organico e articolato, le cui linee portanti sono elencate nella stessa dedica al papa: la ricerca di testi e manoscritti, il bilinguismo latino-greco, la preparazione di copie corrette, l’organizzazione della raccolta per facultates, cioè per argomenti di studio12. E ciò in piena corrispondenza con la documentazione coeva, con quanto resta della raccolta libraria e con gli intenti dello stesso Niccolò V, tutt’altro che semplice mecenate, anzi vero regista dell’impresa. Già prima di essere eletto pontefice, egli infatti aveva meritatamente acquistato fama di dotto teologo e appassionato cercatore di manoscritti e testi antichi, soprattutto di Padri della Chiesa13. Perciò, e anche per i legami da lui colti11 Si fa riferimento all’edizione definita «provvisoria» della lettera di dedica, corredata

da bibliografia e indicazioni di commento, in S. RIZZO, Per una tipologia delle tradizioni manoscritte di classici latini in età umanistica, in Formative Stages of Classical Traditions: Latin Texts from Antiquity to the Renaissance, ed. by O. PECERE — M. D. REEVE, Spoleto 1995 (Biblioteca del «Centro per il collegamento degli studi medievali e umanistici in Umbria», 15), pp. 402-407, per queste citazioni si veda in particolare alle pp. 402-403. 12 A. MANFREDI, The Vatican Library of Pope Nicholas V. The Project of a Universal Library in the Age of Humanism, in Library History 14 (1998), pp. 104-110; e ID., Note preliminari sulla sezione greca nella Vaticana di Niccolò V, in Niccolò V nel sesto centenario della nascita. Atti del convegno, a cura di F. BONATTI — A. MANFREDI, Città del Vaticano 2000 (Studi e testi, 397), pp. 49-70. 13 Ho potuto percorrere in più occasione alcune piste di ricerca intraprese da Parentucelli, in rapporto agli amici fiorentini, alla Grande Chartreuse, a Pomposa e Nonantola, a Lodi e Milano; mi permetto di indicarne alcune: A. MANFREDI, Primo Umanesimo e teologi antichi, in Italia medioevale e umanistica 32 (1989), pp. 155-203, ID., Dispersione dei codici e visite di umanisti a Pomposa tra Quattro e Cinquecento, e S. Cipriano: da Pomposa alla biblioteca papale del secolo XV, entrambi in Pomposia, Monasterium modo in Italia primum. La biblioteca di Pomposa, a cura di G. BILLANOVICH, Padova 1994 (Medioevo e Umanesimo, 86), rispettivamente alle pp. 319-349, e pp. 272-295; ID., Vicende umanistiche di codici vati-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

203

vati con il mondo fiorentino e in particolare con Ambrogio Traversari e Niccolò Niccoli14, egli fu chiamato a collaborare all’allestimento della raccolta domenicana di San Marco a Firenze, costituita da Cosimo de’ Medici proprio a partire dall’eredità del Niccoli, e da considerare la prima biblioteca pubblica d’età moderna15. La partecipazione diretta del bibliotecario all’allestimento della raccolta papale è al centro della prefazione di dedica al papa, enfatizzata dall’impiego del verbo video, replicato due volte16: Video enim quantis impensis et sumptibus quantaque diligentia Graeca oratorum volumina historicorumque et philosphorum atque summorum theologorum in latinam linguam procuras; video quantam adhibis curam in antiquorum nostrorum operibus exquirendis quae deperdita credebantur, ita ut nonnullos ad diversas extremasque mundi partes pro re hac multis cum difficultatibus et impensis destinaveris. cani con opere di sant’Ambrogio, in Aevum 72 (1998), pp. 559-589, ID., Da Gerardo Landriani a Carlo Pallavicino. Notizie sulla Biblioteca Capitolare di Lodi nel Quattrocento, in L’oro e la porpora. Le arti a Lodi nel tempo del vescovo Pallavicino (1456-1497), Lodi 9 aprile — 5 luglio 1998, [Lodi] 1998, pp. 147-157; ID., S. Agostino, Niccoli e Parentucelli, tra San Marco e la Vaticana. Rinnovamento delle biblioteche e diffusione di testi, in Italia medioevale e umanistica 44 (2003), pp. 27-64; ne è venuto un ritratto nuovo del personaggio prima ritenuto da filologi e storici del tutto di secondo ordine e solo decisivo dal punto di vista dei suoi interessi di mecenate; sono emersi invece dai suoi codici ricerche e lavori anche su testi classici pagani: A. MANFREDI, Codici di Tito Livio nella biblioteca di Niccolò V, in Italia medioevale e umanistica 34 (1991), pp. 277-292; ID., Un’editio umanistica dei Panegyrici latini minores: il codice Vaticano lat. 1775 (W) e il suo correttore (w)’, in Studia classica Iohanni Tarditi oblata, a cura di L. BELLONI, G. MILANESE, A. PORRO, Milano 1996 (Biblioteca di Aevum antiquum, 7), pp. 1313-1325. Sugli studi di Parentucelli applicati agli storici latini si veda ora anche M. ALBANESE, Gli storici classici nella Biblioteca latina di Niccolò V, con edizione e commento degli interventi autografi di Tommaso Parentucelli, Roma 2003 (RR inedita, saggi, 28). Altre ricerche in corso – vista l’abbondanza del materiale emerso – porteranno sicuramente ulteriori novità. 14 Una sintesi sui rapporti di Parentucelli con il mondo culturale fiorentino in S. GENTILE,

Umanesimo fiorentino e riscoperta dei Padri, in Umanesimo e Padri della Chiesa. Manoscritti e incunaboli di testi patristici da Francesco Petrarca al primo Cinquecento, a cura di S. GENTILE, Milano 1996, pp. 45-62, e ID., Parentucelli e l’ambiente fiorentino: Niccoli e Traversari, in Niccolò V nel sesto centenario cit., pp. 237-254. 15 B. L. ULLMAN — PH. A. STADTER, The Public Library of Renaissance Florence, Padova 1972 (Medioevo e Umanesimo, 10), con aggiornamenti in La Biblioteca di Michelozzo a San Marco: tra recupero e scoperta, a cura di M. SCUDIERI — G. RASARIO, Firenze 2000; si veda anche RIZZO, Per una tipologia cit., pp. 382-383, e, per gli apporti di Parentucelli, A. MANFREDI, S. Agostino, Niccoli e Parentucelli cit., pp. 27-64. Sul ruolo pubblico della biblioteca di San Marco si veda L. GARGAN, Gli umanisti e la biblioteca pubblica, in Le biblioteche nel mondo antico e medievale, a cura di G. CAVALLO, Bari 1988 (Biblioteca universale Laterza 250), pp. 170-172. 16 RIZZO, Per una tipologia cit., p. 403. Il corsivo è mio.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

204

ANTONIO MANFREDI

L’istituzione di cui qui si parla, non era certo la biblioteca personale del dotto pontefice, che per altro si individua del tutto inserita nel complesso del nucleo iniziale della raccolta pontificia quattrocentesca17, ma una collezione ben più ampia e già rivestita dei crismi dell’ufficio di curia, così com’è descritta nel breve ‘Iamdiu decrevimus’, emesso nel 1451, in favore di Enoch d’Ascoli, incaricato dal papa di compiere ricerche di manoscritti nel Nord Europa18. Questo documento è considerato il primo in favore della Vaticana19, ha quindi forte valore giuridico: e lo dimostra da sé tutta l’arenga, che ribadisce un atto decisionale già preso e in parte attuato. L’estensore del testo è Poggio Bracciolini, raffinato umanista, ma anche esperto uomo di curia, a lungo segretario apostolico, amico personale del papa, cui aveva già dedicato, prima dell’elezione, il De varietate fortunae, e che fu coinvolto nell’impresa con la traduzione dei primi dieci libri di Diodoro Siculo20. È finora sfuggita la contiguità di due documenti così diversi, ma entrambi riferiti alla Vaticana di Niccolò V: il breve per Enoch e la lettera di dedica del Tortelli. E non si tratta di una contiguità meramente cronologica. Il documento papale è infatti del 1451 e la dedica del Tortelli, di poco successiva, lo richiama esplicitamente, come mostrano evidenti somiglianze non solo di contenuto, ma anche di lessico, come mostra il confronto fra il passo già citato della dedica e parte dall’arenga del breve21:

17 A. MANFREDI, Per la biblioteca di Tommaso Parentucelli da Sarzana negli anni del Concilio fiorentino, in Firenze e il Concilio del 1439, Convegno di studi, Firenze, 29 novembre — 2 dicembre 1989, a cura di P. VITI, Firenze 1994 (Biblioteca storica toscana, 29), pp. 649712. 18 Il breve è ristampato in E. MÜNTZ — P. FABRE, La bibliothèque du Vatican au XVe siècle d’après des documents inedits, Paris 1887 (Bibilothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome 48), pp. 47-48, dall’edizione proposta G. VOIGT, Die Wiederbelebung des classischen Alterthums, oder das erste Jahrhundert des Humanismus, Berlin 1859, p. 361, e ripresa nell’edizione italiana G. VOIGT, Il risorgimento dell’antichità classica ovvero il primo secolo dell’umanesimo, traduzione italiana con prefazione di D. VALBUSA, Firenze 1888-1890, II, p. 193 n. 2; il testo è di nuovo riproposto, sempre a partire dal Voigt, e stavolta anche tradotto da L. CANFORA, Il viaggio di Aristea, Roma 1996 (Quadrante, 83), pp. 61-62. 19 Statuto e Regolamento della Biblioteca Apostolica Vaticana, Anno Domini MCMXCV,

p. 5 art. 1 e n. 1. 20 A. MANFREDI, I codici latini di Niccolò V, Città del Vaticano 1994 (Studi e testi, 359), pp. 244-45 nr. 386, pp. 383-84 nr. 611. Le altre sezioni della traduzione furono affidate rispettivamente a Iacopo da San Cassiano e a Pier Candido Decembrio: in sintesi Vedere i classici. L’illustrazione libraria dei testi antichi dall’età romana al tardo medioevo, [Salone Sistino, Musei Vaticani, 9 ottobre 1996 — 19 aprile 1997], a cura di M. BUONOCORE, Roma 1996, pp. 398-401. 21 Di nuovo i corsivi sono miei.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

205

Video quantam adhibis curam in antiquorum nostrorum operibus exquirendis quae deperdita credebantur, ita ut nonnullos ad diversas extremasque mundi partes pro re hac multis cum difficultatibus et impensis destinaveris. Sed cum multi libri ex antiquis deficiant, qui culpa superiorum temporum sunt deperditi, ad inquirendum et transscribendum si reperiantur eiusmodi libros mittimus dilecutm filium Enoch (….) qui diversa loca et monasteria inquirat si quis ex ipsis deperditis apud vos libris reperiretur.

E ciò, a mio avviso, dimostra che il Tortelli era a conoscenza degli incarichi affidati dal papa e in specifico di quello a Enoch. Anche l’arenga sembra richiamare alcuni tratti salienti dalla dedica dell’Orthographia. La nuova biblioteca vi è descritta come bilingue, latina e greca, e basata sulla ricerca assidua di opere e volumi. In più, emerge chiaramente che la raccolta non è legata in modo esclusivo al papa regnante, ma ritenuta condecens … sedis apostolicae dignitati, e, con inusuale liberalità, disponibile pro communi doctorum virorum comodo, rifacendosi così ad un ideale di carattere pubblico22. Dunque la dedica dell’Orthographia non è per il Tortelli solo il compimento di un importante lavoro personale, ma si inquadra nell’esperienza, che fu decisiva per quegli anni a Roma, della ricostruzione della biblioteca papale secondo i criteri dettati dalle prospettive e dai metodi dell’Umanesimo, con il coinvolgimento di dotti e curiali, protagonisti il papa e il suo bibliotecario23. Da qui l’intensa partecipazione del Tortelli e l’entusiasmo suscitato dall’allestimento nel mondo degli studiosi, che percepirono il decisivo impatto culturale della nuova istituzione. La ricerca dei libri e il sostegno agli studi divennero uno dei caratteri salienti del breve pontificato niccolino, come dichiarano esplicitamente tre fonti per così dire ufficiali: un celebre verso dell’epigrafe, composta da Enea Silvio Piccolomini e incisa sul sarcofago del papa24, e le continuazioni

22 Come ho cercato di mostrare in A. MANFREDI, Per una rilettura di De fato et fortuna II, 6, di prossima pubblicazione negli atti del convegno Coluccio Salutati cancelliere e politico, a cura di R. CARDINI e P. VITI, tenutosi dal 9 al 12 dicembre 2008, e cui atti sono in allestimento. 23 I risvolti di questa centrale esperienza anche nella sola rinascita degli studi gramma-

ticali nell’Urbe sono stati evidenziati in BIANCHI — RIZZO, Manoscritti cit., pp. 585-613. 24 Stato attuale del monumento e dell’epigrafe sono riprodotti in R. U. MONTINI, Le tombe dei papi, Roma 1957, pp. 277-79 nr. 209, ma si veda anche G. ZANDER, Restituzione del monumento sepolcrale di Niccolò V, in Roma 1300-1875, l’arte degli anni santi. Roma, Palazzo Venezia, 20 dicembre 1984 — 5 aprile 1985, a cura di M. FAGIOLO — M. L. MADONNA, Milano — Roma 1984, pp. 350-351; l’epigrafe è edita in ENEE SILVII PICCOLOMINEI postea PII PP. II Carmina, ed. A. VAN HECK, Città del Vaticano 1994 (Studi e testi, 364), pp. 198-199.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

206

ANTONIO MANFREDI

quattrocentesche del Liber pontificalis, quella da attribuire allo stesso Poggio25: In comparandis omnis generis libris summam diligentiam per omnem vitam praestitit, quos adeo multos, nec hos vulgares cumulavit, ut ad tredecim millia codicum numerati forent; preciosa quidam supellectilis, in cuius apparatu omnes superiores pontifices superavit.

E quella – un vero e proprio rifacimento – composta dal Platina con titolo De vita Christi ac omnium pontificum26: Licet inspicere bibliothecam pontificiam sua (scil. Nicolai V) industria et munificentia mirifice auctam.

2. Il bibliotecario tra i manoscritti della raccolta papale Duplice conferma, rispetto alla documentazione e al ruolo del bibliotecario Tortelli, si recupera ora anche dai libri che si sono conservati dalla prima raccolta Vaticana, oggetto da qualche anno di una sistematica ricognizione, in corso a partire dagli inventari più remoti e dai fondi originari, latino e greco. Da qui è venuto meglio alla luce l’apporto determinante di Niccolò V, che, come appunto sottolineavano i suoi contemporanei, radunò una notevole collezione di volumi, ancora in gran parte identificabili nella Biblioteca Apostolica. Tale raccolta è forse la più corposa tra quelle giunte a noi dall’età umanistica. Tuttora largamente presente nell’istituzione per cui era stata allestita, essa costituisce l’asse librario portante dell’edificio culturale ristrutturato per volere di Sisto IV, tra il ’75 e l’8127. Il continuo e preciso confronto tra gli inventari 25 Le Liber pontificalis, texte introdution et commentare par L. DUCHESNE, II, Paris 1955, p. 558: la cumulatio librorum è ribadita anche più avanti nella biografia come la prima delle caratteristiche salienti di questo pontificato. Su questa sezione del Liber pontificalis si veda CARLO DA CAPODIMONTE, Poggio Bracciolini autore delle anonime “Vitae quorundam pontificum”, in Rivista di storia della chiesa in Italia 14 (1960), pp. 276-47, e G. BILLANOVICH, La tradizione del testo di Livio e le origini dell’Umanesimo, I, Padova 1981 (Studi sul Petrarca, 9 ), pp. 160-161 e n. 3. 26 PLATYNAE historici Liber de vita Christi ac omnium pontificum (a. a. 1-1474), a cura di G. GAIDA, Città di Castello [1913-1932] (Rerum italicarum scriptores, 3, 1), p. 339. La testimonianza del Platina è citata in forma identica, ma da edizione diversa, da L. E. BOYLE, Per la fondazione della Vaticana, in MANFREDI, I codici latini cit., p. XVI e n. 5. 27 MANFREDI, I codici latini cit., pp. LIX-XCII. Sto da diversi anni allestendo anche la pa-

rallela edizione dell’inventario greco, di cui è già pronta una nuova edizione del testo e l’identificazione dei molti manoscritti sopravvissuti.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

207

antichi, da quelli redatti alla more di Niccolò V a quelli sistini e cinquecenteschi, sta mostrando infatti con chiarezza il rilievo e l’incidenza del nucleo librario niccolino all’interno della collezione Vaticana tra Quattro e Cinquecento. Il materiale ritrovato corrisponde dunque non solo alle descrizioni catalografiche dell’inventario commissionato dal successore Callisto III nel 1455, ma anche alle direttive tracciate nella dedica dell’Orthographia e nel breve Iamdiu decrevimus. Tra le identificazioni si contano infatti opere rare, nuove versioni dal greco, editiones umanistiche annotate, testi dedicati al papa: tutti materiali nuovi, collocati in un’ampia messe di libri adatti a differenti discipline di studio. I codici si compongono in una collezione doppia, bilingue – latina e greca – tendenzialmente onnicomprensiva, ordinata in testi sacri e profani, secondo una scansione che si avvale del Canone di Parentucelli, allargandosi però a dimensioni più ampie e articolate28. Sotto questa prospettiva, la climax sviluppata dal Tortelli nella dedica dell’Orthographia, che scandisce in biblioteca gli «oratorum volumina historicorumque et philosophorum atque summorum theologorum», non ha mero valore retorico, ma corrisponde alla disposizione – rovesciata ma ben percepibile perché già in ordine – dei libri greci nell’inventario del ’55. L’elenco si apre infatti con il Crisostomo, capofila della raccolta sacra, e si chiude con gli oratori e i poeti antichi, passando per lo spartiacque dei filosofi e degli storici, che a loro volta avviano la serie profana. Dunque il materiale librario identificato corrisponde anche in generale alle prospettive tracciate dal bibliotecario. Inoltre è stato possibile ritrovare il Tortelli all’opera tra i libri della raccolta. Riemerge così un altro aspetto dell’attività romana del Tortelli: la presenza della sua scrittura nella Vaticana di Niccolò V29 in piena collaborazione con il pontefice30. Rispetto a quanto già noto sulla scrittura del Tortelli31, questi interventi sono differenti tra di loro: e vanno 28 MANFREDI, The Vatican Library cit., pp. 106-109. 29 MANFREDI, I codici latini cit., ad indices p. 597; una rilettura di alcuni dei postillati

del Tortelli ha dato anche M. CORTESI, Umanisti greci alla ricerca dei Padri, in Umanesimo e Padri della Chiesa. Manoscritti e incunaboli di testi patristici da Francesco Petrarca al primo Cinquecento, a cura di S. GENTILE, Roma, 1997, pp. 242-243. 30 MANFREDI, I codici latini cit., ad indices p. 594. 31 Se ne vedano alcuni esempi già in MERCATI, Scritti di Isidoro cit., pp. 82-83 n. 4;

un’importante opera di riordino nelle attribuzioni ha dato REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, pp. 132-33; alcuni caratteri propri della scrittura del Tortelli sono stati riassunti in LAURENTI VALLE De professione religiosorum, ed. M. CORTESI, Padova 1986 (Thesaurus mundi, 25), pp. XCVIII-XCIX, e V. BROWN — C. KALLENDORF, Two Humanist Annotators of Virgil. Coluccio Salutati and Giovanni Tortelli, in Supplementum Festivum. Studies in Honor of Paul Oskar

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

208

ANTONIO MANFREDI

dalla copia di singoli manoscritti alle annotazioni e correzioni marginali, fino alle identificazioni in latino di opere contenute nei manoscritti greci. Scorrendo i codici identificati sinora nella sezione latina si ritrovano abbondanti tracce del Tortelli concentrato sulla cura filologica dei libri32. Il Tertulliano, Apologeticus, Vat. lat. 194 – un piccolo e ben fatto volume in pergamena decorato con stemma di Niccolò V e presente nell’inventario del 145533 – permette di scorgere il Tortelli copista e, insieme, annotatore e revisore testuale entro l’allestimento di una editio umanistica di un testo patristico. Il codice è vergato, mi pare, da due mani, entrambe modellate sull’antiqua: la prima, più posata, occupa i 31 fogli iniziali e va attribuita – secondo Albinia de la Mare – a Theodericus Buchinck, copista favorito del Trapezunzio34. La seconda ha vergato gli altri 57, ed è più agile, pur mantenendo andamento posato e buona scansione delle lettere. Questa seconda mano è sicuramente quella del Tortelli, cui anche vanno attribuiti gli abbondanti marginalia e notabilia in inchiostro rosso, che costituiscono una sorta di indice a commento dell’opera35. Nel De civitate Dei Chig. A.VII.235 le note autografe del papa si alternano con quelle del bibliotecario36: le postille sul S. Agostino ora Chigiano hanno anche permesso qualche riscontro diretto sulle fonti dell’Orthographia, a testimonianza del legame stretto tra ultima fase di gestazione dell’opera e attività in biblioteca. Gli interventi autografi sul Chigiano non sono solo richiami, annotazioni, rilievi a passi importanti, ma anche correzioni al testo, emendazioni e proposte di varianti; i rilievi

Kristeller, ed. by J. HANKINS, J. MONFASANI, F. PURNELL JR., Binghamtom, N. Y. 1987, pp. 9192; per la scrittura greca del Tortelli e per la bibliografia relativa P. ELEUTERI — P. CANART, Scrittura greca nell’Umanesimo italiano, Milano 1991 (Documenti sulle arti del libro, 16), pp. 184-85. Mi permetto in merito di rimandare anche a A. MANFREDI, Giovanni Tortelli e il suo copista, in I luoghi dello scrivere da Francesco Petrarca agli albori dell’età moderna. Atti del Convegno internazionale di studio dell’Associazione italiana dei Paleografi e Diplomatisti. Arezzo (8-11 ottobre 2003), a cura di C. TRISTANO, M. TALLERI e L. MAGIORAMI, Spoleto 2006 (Studi e ricerche CISAM, 3), pp. 221-242. 32 MANFREDI, L’Orthographia cit., pp. 265-98. 33 MANFREDI, I codici latini cit., pp. 252-53 nr. 399, con bibliografia precedente. 34 Il parere della de la Mare è proposto in J. MONFASANI, Collectanea Trapezuntiana.

Texts, Documents, and Bibliographies of George of Trebizond, Binghamton, N.Y., 1984, p. 86. 35 MANFREDI, L’Orthographia cit., p. 279. Si veda su questo stesso codice e sui due copisti anche MANFREDI, Giovanni Tortelli cit., pp. 234-235, 241. Di parere diverso M. CORTESI, Giovanni Tortelli alla ricerca dei padri, in Tradizioni patristiche nell’Umanesimo. Atti del Convegno, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze, 6-8 febbraio 1997, a cura di M. CORTESI — C. LEONARDI, Firenze 2000 (Millennio medievale, 17), p. 242. 36 MANFREDI, L’Orthographia cit., pp. 273-82.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

209

a margine quando più strettamente riferiti al contenuto, evidenziano temi teologici, ma anche notizie di carattere antiquario. Papa e bibliotecario fornirono una glossatura organica e completa per proporre una certa sicurezza testuale e facilitare l’approccio ad un’opera vasta e decisiva sotto molti rispetti. E non è questo l’unico codice agostiniano con note del Tortelli presente nella Vaticana di Niccolò V: anche la grande collezione di epistole ora Vat. lat. 499, preparata per Parentucelli attorno agli anni del Concilio di Firenze, vede presenti sui margini annotazioni fitte dei due lettori, finalizzate alla glossatura di uno dei testimoni più rilevanti tra i recentiores dell’epistolario del vescovo di Ippona. Sul Vat. lat. 499 prevalgono però gli interventi di Parentucelli, che opera su tutto il volume, ma in modo discontinuo, cioè impegnandosi nei primi ff. 1r-138r, all’incirca fino a metà, e riprendendo il seguito in più punti, ai ff. 156r-176r, 241r255r, ma lasciando ampie zone scoperte. Anche qui il Tortelli interviene sulle parti nelle quali i rilievi di Parentucelli non compaiono: ai ff. 138r156r, 176r-240v, 255r-265v. È quindi più probabile che egli abbia lavorato in un secondo momento rispetto a Parentucelli, ma con lo stesso intento di allestire un’edizione completamente emendata. Anche nell’attuale Padova, Biblioteca Capitolare, C 27, un bel codice con la versione del Traversari dallo Ps. Dionigi Areopagita – opera cara a Niccolò V – accanto alla mano del papa compaiono note del nostro, ma in misura minore37; infine un Agostino annotato solo dal Tortelli è il Vat. lat. 10667, pure parte, un tempo, della biblioteca niccolina38. L’opera del bibliotecario si ritrova anche nei libri della sezione greca. Qui il Tortelli si applicò non a emendazioni o glossature, ma piuttosto all’identificazione e valorizzazione di tanti testi ignoti all’Occidente. È infatti probabile che un lavoro più spiccatamente filologico risultasse per quell’età ancora prematuro. Prima di tutto le nuove opere andavano individuate e schedate: così il Tortelli scrisse, di proprio pugno o con l’aiuto di collaboratori, nelle guardie e nelle pagine iniziali, titoletti latini sintetici, che facilitassero l’individuazione dei testi contenuti e permet37 MANFREDI, I codici latini cit., pp. 339-340 nr. 546; un altro codice con stemma pontificio e annotazioni del Tortelli, uscito presto dalla Vaticana di Niccolò V e ora a Firenze, Bibl. Laurenziana, Strozzi 51, con la versione dall’Oeconomicus di Senofonte condotta da Lampugnino Birago: se ne veda la scheda a firma di A. PICCARDI, in Leon Battista Alberti. La biblioteca di un umanista, a cura di R. CARDINI, con la collaborazione di L. BERTOLINI e M. REGOLIOSI, Firenze 2005 (Centro di studi sul classicismo, Cataloghi e Mostre, 6), pp. 422423 nr. 72, con descrizione del manoscritto, individuazione delle note del Tortelli e bibliografia. 38 MANFREDI, I codici latini cit., pp. 67-68 nr. 110.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

210

ANTONIO MANFREDI

tessero un ordinamento sistematico, già raggiunto in questa sezione alla fine del pontificato niccolino. I titoletti latini, alcuni dei quali segnalati per la prima volta da Giovanni Mercati39 e da Robert Devreesse40, si stanno rivelando una traccia decisiva non solo per ricostruire la collezione greca, ma anche per comprendere i meccanismi di compilazione degli inventari vaticani più antichi, e dimostrano le qualità dell’opera ordinatrice del Tortelli. Così se dalla sezione latina (allora catalogata in oltre 800 unità, di cui ne sopravvivono almeno 550) emerge prepotentemente la figura di Niccolò V umanista e teologo, solo coadiuvato dal suo più stretto collaboratore, dall’abbondante sezione greca (425 unità, in gran parte ancora riconoscibili: per oltre trecento pezzi sul totale), riaffiora soprattutto il Tortelli provvisto di una cultura che dal mondo classico si spingeva fino ad età recenti, come era da aspettarsi per chi a Bisanzio aveva studiato pochi anni prima. E forse proprio per questo motivo il pontefice lo volle accanto a sé in un’opera così innovativa. I dati che via via emergono da singoli libri coincidono dunque con le notizie coeve sull’attività del bibliotecario e sulla sua collaborazione con il papa, accordandosi con l’altra fonte, già scandagliata: l’epistolario Vat. lat. 390841. Inoltre le acquisizioni ricavabili dai manoscritti evidenziano per la prima volta le differenti l’attività dei due principali bibliotecari vaticani del Quattrocento: il Tortelli e il Platina. L’aretino agisce prima di tutto sui libri, diversamente dal Platina, i cui autografi relativi alla biblioteca papale non si ritrovano pressoché mai sui manoscritti, ma nei registri di conto e di prestito42, a dimostrazione di un suo maggior impegno nell’amministrazione e nel riordino di una raccolta ormai amplissima e criticamente collaudata. L’insieme di queste fonti – di tipologia diversa, ma tra di loro convergenti – offre un panorama ormai fattosi più complesso da cui emergono pienamente e concretamente le figure del papa e del suo collaboratore. Vale infatti ormai per il Tortelli, quanto sottolineò Remigio Sabbadini riguardo alla documentazione guariniana: «una delle maggiori diffi39 MERCATI, Scritti di Isidoro cit., p. 82 e tav. IV, 3 e 4. 40 R. DEVREESSE, Le fonds grec de la Bibliothèque Vaticane des origines à Paul V, Città

del Vaticano 1965 (Studi e testi, 244), p. 9. 41 La descrizione più esauriente di questo vasto e complesso volume è in REGOLIOSI,

Nuove ricerche 1, pp. 122-189. 42 DE THOMEIS, Rime cit., pp. XLIX-LIII; I due primi registri di prestito della Biblioteca Apostolica Vaticana, codici Vaticani latini 3964, 3966, pubblicati in fototipia e in trascrizione con note e indici a cura di M. BERTÒLA, Città del Vaticano 1942 (Codices e Vaticanis selecti, 27), ad indices p. 154.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

211

coltà mi è venuta … dalla sovrabbondanza di materiali accumulati»43. Materiali, come per Guarino, vari e molteplici: manoscritti, note marginali, testimonianza documentaria e epistolare, fino alle pagine erudite dell’Orthographia, che si lega strettamente alla formazione della Vaticana, che ormai non è più, proprio grazie a questi ritrovamenti e alle coincidenze con le fonti già note, un avvenimento di tipo solo istituzionale, ma anche strettamente legato ai libri e alla loro storia, alle tradizioni testuali conservate nella più cospicua collezione umanistica giunta sino a noi dalla metà del sec. XV. 3. Il Tortelli nella curia di Niccolò V Rispetto a queste abbondanti testimonianze – dirette, cioè dai manoscritti, e indirette, cioè dagli scritti dei contemporanei – per il Tortelli poco finora è emerso, durante il pontificato di Niccolò V, dai registri di curia, ben più espliciti sotto Sisto IV per il Platina e i suoi collaboratori44. Ma forse per questi primi anni di vita della nuova istituzione bisognerà procedere su prospettive documentarie diverse. La prima notizia che riguarda il Tortelli nella curia niccolina è del 31 maggio 1449 ed è il verbale di un giuramento (Archivio Segreto Vaticano, Reg. Vat. 435, f. 36r )45: Anno Domini MCCCCXLVIIII°, indictione XII, pontificatus ect. (scilicet: domini nostri Nicolai pape V) anno III, die vero ultima mensis maii, eximius artium et teologie magister dominus Iohannes Iacobi de Tortellis de Aretio fuit admissus in cubiculariatum sanctitatis domini nostri pape, ut de huiusmodi officium fideliter exercendo ac alia fidelitate debite in manibus reverendissimi in Christo patris domini Iacobi episcopi Ariminensis in camerariatus officio locumtenentis prestitit in forma solita iuramentum. Actum Spoleti in camera dicti domini locumtenentis, presentibus magistro Baverio de Imola 43 R. SABBADINI, La scuola e gli studi di Guarino Veronese (con 44 documenti), Catania 1896, p. III. 44 In generale sul personale della Vaticana sotto Sisto IV si veda J. RUYSSCHAERT, Les collaborateurs stables de Platina, premier bibliothécaire de la Vaticane (1475-1481), in Palaeographica diplomatica et archivistica. Studi in onore di Giulio Battelli, II, Roma 1979 (Storia e letteratura 140), pp. 575-91; sulle nomine del Platina si veda J. RUYSSCHAERT, La Bibliotèque Vaticane dans les dix premières années du pontificat de Sixte IV, in Archivum historiae pontificiae 24 (1986), pp. 71-90. 45 Il testo fu pubblicato, con qualche lacuna e senza la notizia del titolo gratuito dell’at-

to, in G. MARINI, Degli archiatri pontificj, Roma, Pagliarini, 1784, II pp. 338-39, con indicazione della segnatura antica del Registro Vaticano (tomo LI dei registri di Niccolò V). Da qui il documento è noto ai due biografi moderni: MANCINI, Giovanni Tortelli cit., p. 209; REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, p. 179.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

212

ANTONIO MANFREDI

medico ac domino Iacobo Fouques dicti domini locumtenentis capellano et me Petro Parvisiohannis.

L’atto porta la data del 31 maggio e registra il giuramento presso la Camera apostolica, per immissione in ufficio di cubiculario. Nel margine sinistro compare la rubrica Ioannes de Aretio cubicularius, in fondo a destra, una nota di esenzione (Gratis pro favori domini nostri pape). Il titolare si identifica con certezza dai dati anagrafici, molto completi: nome, patronimico, cognome, provenienza e doppio titolo di magister, in arti e teologia. Il giuramento si compie nelle mani del cortonese Giacomo Vagnucci46, allora vescovo di Rimini e, ciò che qui conta, luogotenente dell’allora camerlengo, il card. Ludovico Trevisan47; testimoni l’archiatra pontificio Baverio Bonetti da Imola48 e un cappellano del Vagnucci; il notaio di Camera è Pietro Parvisiohannis49. La presenza del Bonetti, molto vicino al pontefice50, mostra un legame già stretto con la famiglia papale, di cui il Tortelli entrava a far parte in quel momento a pieno titolo, anche giuridico. Sede quanto mai provvisoria del giuramento è la camera del luogotenente in Spoleto. Papa e curia erano in fuga dalla peste che infuriava su Roma. Attraverso l’Umbria, Niccolò V avrebbe raggiunto Fabriano, per risiedervi qualche mese, senza abbandonare gli Stati pontifici51. Il Tortelli lo seguì fino alla cittadina marchigiana, come anche con46 Con cognome Vannucci in Mandati della Reverenda Camera Apostolica (1418-1802),

inventario a cura di P. CHERUBINI, Roma 1988 (Quaderni della Rassegna degli archivi di Stato, 55), p. 78 n. 15; ma più esattamente Vagnucci, come da famiglia nobile dell’originaria Cortona: G. MANCINI, Contributo dei cortonesi alla cultura italiana, Firenze 19222, pp. 39, 44-45. 47 Mandati della Reverenda Camera cit., p. 77, qui chiamato Ludovico Scarampo Mezza-

rota. Sul Trevisan († 1465) P. PASCHINI, Lodovico cardinal camerlengo († 1465), Romae 1939 (Lateranum, N.S, 5, 1), cui si aggiunga Mandati della Reverenda Camera cit., pp. 38-39. Al Trevisan si accostò il Tortelli in quegli stessi anni cercandovi un altro protettore, che si sarebbe rivelato poco affidabile: REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, pp. 186-187. 48 Il Bonetti, di formazione e docenza bolognese, dopo un periodo a Siena, passò a

Roma, dove fu archiatra, su richiesta di papa Parentucelli; presso Niccolò V affiancò Bernardo Garzoni, anch’egli bolognese: U. STEFANUTTI, Bonetti, Baverio Maginardo, in Dizionario Bibliografico degli Italiani, VIII, Roma 1969, pp. 792-794; I. AMMANNATI PICCOLOMINI, Lettere (1444-1479), a cura di P. CHERUBINI, Roma 1997, pp. 182-283, 728, 729, 731. 49 Mandati della Reverenda Camera cit., pp. 28, 39, 137. 50 Il Bonetti ricevette da parte di Niccolò V confidenza particolare, soprattutto negli ul-

timi anni di pontificato condizionati da lunghi periodi di malattia: L. MÜNSTER, Baverio Maginardi de’ Bonetti, medico imolese del Quattrocento. La vita, i tempi, il pensiero scientifico, in Atti dell’Associazione per Imola storico-artistica, III, Imola 1956, pp. 35-41. 51 R. SASSI, Documenti sul soggiorno a Fabriano di Nicolò V e della sua corte nel 1449 e nel 1450, Ancona 1955 (Deputazione di storia patria per le Marche, 7). A Fabriano Niccolò

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

213

ferma una notizia d’archivio, finora ignota nella biografia dell’aretino. Nell’agosto del ’49 proprio da Fabriano fu conferito il titolo di arciprete nella pieve aretina di Santa Maria a Filippo Tortelli52, fratello, anch’egli sacerdote, di Giovanni. Il che presumibilmente accadde su istanza di quest’ ultimo53, forse anche in seguito alle pressanti richieste a lui rivolte dal corrispondente Girolamo Aliotti, abate del monastero di Santa Fiora e Lucilla in Arezzo54. Così, con la nomina del ’49, «inizia … la fase centrale e più illustre della vita del Tortelli»55, quella in cui egli divenne «fedele compagno di vita e di studi del papa»: suo contubernalis… et studiorum intimus comes, secondo le parole dell’amico Lorenzo Valla56, espressioni non meramente elogiative, come ora si apprende anche dai codici della Vaticana. La collaborazione con il quasi coetaneo Niccolò V (nato a Sarzana nel 1397), è infatti conseguenza di percorsi biografici comuni e si colloca in un quadro di affinità di interessi e ideali57. Il futuro pontefice e il suo cubiculario segreto si formarono entrambi tra Firenze e Bologna, frequentandovi la stessa università: Parentucelli tra il 1421 e il 142558, Tortelli poco dopo e per un lasso di tempo più ampio, fino alla laurea in teologia, ottenuta – proprio mentre il futuro Niccolò V era vescovo sulla cattedra di S. Petronio59 – sotto la guida del domenicano Gaspare SighiV si recò per due estati di seguito. Dal 24 luglio a fine novembre 1449, dal 4 luglio al 25 ottobre 1450, prendendo residenza in un dignitoso palazzo che la Camera apostolica aveva confiscato all’ex famiglia signorile dei Chiavelli. 52 Sul quale si veda MANCINI, Giovanni Tortelli, p. 162. 53 Archivio Segreto Vaticano, Reg. Vat. 410, f. 46r, citato in SASSI, Documenti cit., p.

169. Ringrazio Paolo Cherubini per i pazienti aiuti su questi temi. 54 In una lettera in particolare, probabilmente databile al 1448, l’Aliotti intercede a nome del fratello descrivendone la condizione miserevole e pure la stima che ne ha la città: H. ALIOTTI … Epistolae & opuscula, G. M. SCARMALII … notis, & observationibus illustrata…, Arretii, M. Bellatti, 1769, I 243-244. Ma pochi anni dopo sorse un litigio tra lo stesso Aliotti e Filippo Tortelli, divenuto arciprete, documentato in un’altra lettera ALIOTTI … Epistolae, p. 282-284. Nella biblioteca papale niccolina compare nel Vat. lat. 1063 il De monachis erudiendis dell’Aliotti, probabilmente il manoscritto di dedica al predecessore Eugenio IV: MANFRFEDI, Codici latini cit., pp. 278-79 nr. 441. 55 REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, p. 172. 56 VALLAE, Opera cit., p. 1. 57 MANFREDI, L’Orthographia cit., pp. 280-82. 58 Una sintesi biografica di Parentucelli in MANFREDI, I codici latini cit., pp. XXXV-LV. I

rapporti del futuro papa con il mondo fiorentino sono stati approfonditi da GENTILE, Parentucelli e l’ambiente fiorentino cit., pp. 237-254. 59 Come sottolinea REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, p. 171, e riprendono BIANCHI — RIZZO, Manoscritti cit., p. 599.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

214

ANTONIO MANFREDI

celli, che papa Niccolò, qualche anno dopo, avrebbe eletto vescovo di Imola60. I due furono presenti al concilio di Firenze, collocati rispettivamente nelle famiglie dei cardinali Niccolò Albergati e Giuliano Cesarini61, i due porporati più in vista del sacro collegio di Eugenio IV, è anzi probabile che la reciproca amicizia si sia rafforzata in questa circostanza. Così dal 1446, chiuso il dottorato teologico, l’umanista aretino – ancora vivente Eugenio IV – si era già stabilito a Roma, a servizio del cardinale portoghese Antonio Martins de Chaves62. All’elezione, nel successivo 1447, di papa Parentucelli, amici e corrispondenti bolognesi, che evidentemente conoscevano i legami del Tortelli con il nuovo papa, già attendevano per lui profondi cambiamenti e dalle loro lettere si apprende la crescente frequenza, fin dal 1448, delle sue visite in curia63. La nomina a cubiculario del Tortelli sancisce quindi rapporti già ben avviati e non corrisponde all’assegnazione di un titolo meramente onorifico. Infatti, aperte ufficialmente le porte del palazzo apostolico, la sua posizione si rafforzò rapidamente, in meno di un anno. Egli ottenne infatti anche il suddiaconato apostolico, come attesta un altro giuramento nello stesso Reg. Vat. 435, f. 51r: Die Lune IIa martii anno ut supra (scil. 1450) venerabilis vir Ioannes de Tortellis de Aretio magister in theologia, sanctitatis domini nostri pape familiaris, fuit admissum in subdiaconatum sanctitatis domini nostri pape et Sedis Apostolice; et de huiusmodi officio fideliter exercendo in manibus reverendissimi domini Ludovici tituli Sancti Laurencii in Damaso presbiteri cardinalis camerarii solitum prestitit in forma debita iuramentum. Rome, in Camera Apostolica, presentibus reverendo patre domino Iacobo episcopo Perusino et Nicolao de Valle Apostolice Camere clericus et me S. Cousin.

60 REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, pp. 130-38; sul Sighicelli T. KAEPPELI, Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi, II, Romae 1975, pp. 12-13. 61 Parentucelli fu per molti anni segretario dell’Albergati. Con lui continuò gli studi di teologia e filosofia, e le ricerche di manoscritti antichi e partecipò al concilio di Basilea: R. SABBADINI, Le scoperte dei codici latini e greci ne’secoli XIV e XV, I-II, Firenze 1967², pp. 9093; MANFREDI, Primo Umanesimo cit., pp. 155-203. Il Tortelli, dopo un periodo trascorso a Firenze, ottenne nel 1435 un salvacondotto papale per Constantinopoli (Archivio Segreto Vaticano, Reg. Vat. 373, f. CLXXXIII: REGOLIOSI, Nuove ricerche 1, p. 139) e fu richiamato in Italia dal Cesarini. 62 REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, p. 170, e LAURENTII VALLE, Epistole, ed. O. BESOMI — M. REGOLIOSI, Patavii 1984 (Thesaurus mundi, 24), pp. 302-303. 63 REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, pp. 171-172. Per i corrispondenti bolognesi si vedano

ora anche: sul Volpe DONATI, L’Orthographia cit., pp. 87-186, e in generale A. ONORATO, Gli amici bolognesi di Giovanni Tortelli, Messina 2003.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

215

Ormai noto all’ambiente, il Tortelli compare qui con nome, cognome e provenienza, e pressappoco con gli stessi titoli dell’atto precedente, salvo l’aggiunta tutt’altro che pleonastica dell’appellativo di familiaris pape. A presiedere l’atto è stavolta la più alta autorità in curia dopo il pontefice: il camerlengo Ludovico Trevisan, mentre risulta abbassato tra testimoni il luogotenente Vagnucci, nel frattempo trasferito alla sede vescovile di Perugia. L’altro testimone è il chierico di Camera Niccolò Della Valle64; il notaio è Simone Cousin65. La nomina andava in sostituzione di Giovanni Barozzi, appena eletto vescovo di Bergamo (31 ottobre 1449)66. Il Barozzi fu suddiacono negli ultimi anni di Eugenio IV67, eletto proprio in sostituzione di Parentucelli, titolare di questa carica dagli anni del concilio fiorentino fino all’elezione a vescovo di Bologna (1443)68. Al Tortelli fu dunque affidato, nella cappella pontificia, la stesso rango occupato da Parentucelli un decennio prima, segno ulteriore di familiarità tra i due. Quindi, solo un anno dopo, tra il 1451 e il 1452, chiuso un periodo di riposo estivo ad Alatri, il Tortelli dedicherà al pontefice, a qua velut fonte omnia mea bona fluxerunt69, l’Orthographia. Altrettanto ravvicinata la risposta del pontefice, che nel 1453 lo nominò abate di San Sebastiano ad Alatri, commenda di valore non disprezzabile e strettamente legata alle vicende personali dell’umanista70. Poi la sempre più grave 64 Già chierico di camera presso Eugenio IV: G. BOURGIN, La “familia” pontificia sotto Eugenio IV, in Archivio della società romana di storia patria 27 (1904), p. 215 n. 2. 65 Mandati della Reverenda Camera cit., pp. 39, 136. 66 Il Barozzi, proveniente da famiglia nobile veneziana e figlio di una nipote di Eugenio

IV, nacque attorno al 1420, si trasferì a Roma nei primi anni ’40 dopo la formazione in patria. Durante il pontificato del cugino Paolo II, fu trasferito, nel 1465, alla sede patriarcale di Venezia: G. SPIAZZI, Barozzi, Giovanni, in Dizionario Biografico degli Italiani VI, Roma 1964, pp. 500-501. È suo lo splendido pontificale ora Vat. lat. 1145, su cui A. MELOGRANI, in Liturgia in figura. Codici liturgici rinascimentali della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di G. MORELLO e S. MADDALO, [Città del Vaticano], Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma, De Luca, 1995, pp. 121-26 nr. 14. 67 BOURGIN, La “familia” pontificia cit., p. 213. 68 L. VON PASTOR, Storia dei papi dalla fine del Medioevo, I, vers. it. di A. MERCATI, Roma

1958, pp. 376-77; alla nomina entro la famiglia pontificia seguì per Parentucelli l’elevazione a luogotenente di Camera apostolica: Mandati della Reverenda Camera, p. 77 nr. 12; egli mantenne l’inserimento nella sezione amministrativa della curia eugeniana anche da vescovo di Bologna. In questi anni fu anche inviato dal papa in un’importante legazione in Germania, di cui di recente sono stati pubblicati gli estremi dei documenti: Repertorium Germanicum, V/13, Verzeichnis in den Registern und Kameralakten Eugens IV…, bearb. von H. DIENER und B. SCHWARTZ, redakt. CH. SCHÖNER, 1, 1, Tübingen 2004, pp. 1540-1541, nr. 8859. 69 RIZZO, Per una tipologia cit., p. 403. 70 A. MANFREDI, «Apud Alatrium Campaniae oppidum». Giovanni Tortelli and the Abbey

Under Pope Nicholas V, in Walls and Memory. The Abbey of San Sebastiano at Alatri form

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

216

ANTONIO MANFREDI

malattia e la morte del papa nel 1455 calarono una cortina di silenzio anche sul bibliotecario71. Ancora suddiacono apostolico il Tortelli risulta all’inizio del pontificato di Paolo II, sfumate ormai le speranze suscitate dell’elezione di Pio II (1458-1464)72, e ormai rare le sue comparse presso famiglie di cardinali o prelati73. La morte, sopravvenuta nel 1466, si accerta per vacanza di beneficio e non registra reazioni in una curia mutata rispetto ai pur non lontani anni di Niccolò V. La duplice scansione dei giuramenti curiali da parte del Tortelli marca dunque dal punto di vista documentario la contiguità di lavoro con Niccolò V. Se ne ha conferma anche da una recente scoperta da cui è emersa la prima redazione dell’Etruria di Biondo Flavio74. Il Biondo fu impiegato di curia presso Eugenio IV e nei primi anni di Niccolò V, allontanatosi da Roma dal settembre del 1449 per dissidi con il papa, con lui tentò di rimettersi in sintonia dedicandogli proprio l’Italia illustrata nel 1453. L’opera nacque appunto a partire dal ’49, frutto del pellegrinare dell’autore in Italia e ha una gestazione ormai nota. Compilata dapprima in sezioni regionali, con dediche a singoli patroni, l’opera fu unificata in un primo tempo, precisamente nel ’53, e dedicata a Niccolò V; dal ’55 in poi, l’autore avviò una revisione, che non giunse a compimento: fu comunque soppressa la dedica e ogni riferimento a papa Parentucelli75. Dell’Etruria conosciamo dunque ora sia la redazione primitiva dedicata a Piero de’ Medici, sia la versione inserita nella redazione per Niccolò V, sia le correzioni apposte dopo la morte del papa. La prima è stata datata, Late Roman Monastery to Villa and Beyond, a c. di E. FENTRESS, C. J. GOODSON, M. L. LAIRD, S. C. LEONE, Tournhout 2005, pp. 155-184. 71 REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, p. 186-191; BIANCHI — RIZZO, Manoscritti, p. 600. 72 GRAZIOSI ACQUARO, Petri Odi Montopolitani cit., p. 31. Tortelli raggiunse il papa a

Mantova per la dieta del 1459: REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, pp. 131-33, 191. 73 Egli dedicò un compendium di storia della medicina, il De medicina et medicis, tratto da una voce dell’Orthographia, a Simone di Marco Tebaldi, archiatra di Callisto III (REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, pp. 187-88). La versione latina di Mattia Palmieri della cosiddetta lettera di Aristea, databile attorno al 1457, con dedica al vescovo di Brescia, Bartolomeo Malipier, rivela che Tortelli era in curia tra i familiares del prelato veneto: C. BIANCA, Il soggiorno romano di Aristea, in Roma nel Rinascimento (1996), pp. 38-39; L. GARGAN, L’antica biblioteca della Certosa di Pavia, Roma 1998 (Sussidi eruditi, 47), pp. 35, 64. Nel 1464 il Tortelli offre una sua opera giovanile, la traduzione della vita Romuli di Plutarco, a Giovanni Mazzacolli: REGOLIOSI, Nuove ricerche 2, p. 191. 74 C. LUCARINI — P. PONTARI, Nuovi passi inediti dell’Italia Illustrata, in Rinascimento s.

II, 41 (2001), 225-57. 75 Ad esempio, sempre nell’Etruria, la soppressione dell’elogio di Sarzana come patria di Niccolò V e del fratello card. Filippo Calandrini: Ottob. lat. 2369, f. 9rv.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

217

tramite riferimenti interni ad avvenimenti coevi, alla primavera del 1450. In essa, sotto il lemma riservato alla città di Arezzo, compare un cenno alla figura del Tortelli, ultima di una serie di dotti, ripresa nella seconda redazione e non eliminata nelle correzioni successive. Riporto in sinossi le due versioni già edite, da cui si ricava qualche altra considerazione in specifico sul bibliotecario: prima redazione (primavera 1450) et Iohanne Tortello, Quinti Nicholai pontificis romani cubiculario, grecis ac latinis literis ac singulari humanitate predito, Aretina Urbs decorata est. seconda redazione (1453) et Ioanne Tortellio Romani pontificis subdiacono ac cubiculario, graecis ac latinis literis ac singulari humanitate praedito, cuius praeclarum De orthographia opus verba selecta quibus e Grecis sumptis latine utimur, Aretina Urbs decorata est.

Lo scarto maggiore – ben evidente, anche da quanto abbiamo scritto finora – tra la prima e la seconda redazione, riguarda da un lato la menzione dell’Orthographia, dall’altro i riferimenti alla collocazione curiale dell’Aretino. Quando il Biondo partì da Roma nel ’49, il Tortelli era appena stato eletto cubiculario; avrebbe ottenuto la nomina a suddiacono nel successivo marzo 1450; così difatti essa compare nella redazione del ’53 dell’Italia illustrata, assieme alla menzione dell’Orthographia, edita, come già accennato, tra il ’51 e il ’5276. Al di là di eventuali precisazioni cronologiche, qui interessa mostrare, appunto a conferma di quanto si sosteneva, che anche il Biondo, non certo digiuno di pratiche curiali, sottolinea la duplice scansione delle cariche del Tortelli in stretto rapporto con papa Niccolò e con l’edizione della sua opera maggiore. Del resto altre fonti sembrano sottacere legami di stima e di collaborazione del nostro con il Biondo. Come è stato di recente evidenziato, il lemma Rhoma nell’Orthographia si serve abbondantemente della Roma instaurata del Biondo77, il quale a sua volta ebbe modo di utilizzare almeno un importante manoscritto di cui si è mostrata l’appartenenza alla Vaticana di Niccolò V, il Vat. lat. 376278. In questo decisivo testimone nel 76 Sulla datazione dell’opera si veda qui a p. 201, n. 9. LUCARINI — PONTARI, Nuovi passi cit., p. 255 ritengono il lavoro del Tortelli «portato a termine nel 1449» e ne motivano l’elogio del Biondo nell’affinità generale di interessi tra i due. 77 G. TORTELLI, De Orthographia. Roma antica, a cura di L. CAPODURO, Roma 1999 (RR inedita, 20), pp. 16-17. 78 MANFREDI, Codici latini cit., pp. 282-283 nr. 448.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

218

ANTONIO MANFREDI

Liber pontificalis79, oltre alle postille di Landolfo Colonna e Giovanni Cavallini80, sono presenti anche annotazioni autografe del redattore dell’Italia illustrata. 4. Tortelli cubiculario e bibliotecario La commenda abbaziale del ’53 e le due notizie di giuramento trascritte sopra, sono dunque quanto conosciamo finora sul Tortelli dai registri di Niccolò V81. Le nomine degli ufficiali durante il pontificato niccolino sono raccolte nei Reg. Vat. 432-435: i primi tre contengono i Libri officiorum, con trascrizioni di documenti, l’ultimo, dove troviamo la doppia menzione del Tortelli, il Reg. Vat. 435, è il Liber officialis82, che corrisponde a quello edito da François-Charles Uginet per Martino V: «il s’agit exactement du recueil des serments prêtés devant le camérier ou son lieutenet par le officiers entrés en charge pendent le pontificat»83. Non sono quindi compresi tutti i funzionari attivi, ma solo quelli nominati via via a partire dal 1447, e registrati con giuramento presso la stessa Camera, l’ente amministrativo di curia. Come il parallelo volume di Martino V, il Liber officialis Reg. Vat. 435 è diviso in sezioni corrispondenti alla Camera apostolica, alla famiglia pontificia e ai rettori di province e podestà, ed è munito di rubricella iniziale. Le registrazioni hanno ordine cronologico e sono vergate dai notai di Camera, gli stessi che si ritrovano nell’unico registro dei mandati finora recuperato per questo pontefice84. 79 BILLANOVICH, La tradizione cit., pp. 156-160; O. CLAVUOT, Biondos «Italia illustrata». Summa oder Neuschöpfung? Über die Arbeitsmethoden eines Humanisten, Tübingen 1990, pp. 255-259, 348-349. 80 Da ultimo con bibliografia precedente M. PETOLETTI, «Nota pro consilio Polistorie mee orationem predictam»: Giovanni Cavallini lettore di Livio, in Italia medioevale e umanistica 39 (1996), p. 49 e n. 6; e ID., «Nota valde et commenta hoc exemplum»: il colloquio con i testi nella Roma del primo Trecento, in Talking to the Text: Marginalia from Papyri to Print. Proceedings of a Conference held at Erice, 26 September — 3 October 1998, as the 12th Course of International School for the Study of Written Records, ed. by V. FERA, G. FERRAÙ, S. RIZZO, Messina 2002 (Percorsi dei classici, 4-5), p. 372 e n. 2. 81 BIANCHI — RIZZO, Manoscritti cit., p. 600, ipotizzano una probabile «nomina a biblio-

tecario», di cui «non si conosce la data». 82 M. GIUSTI, Inventario dei registri vaticani, Città del Vaticano, 1981 (Collectanea Archivi Vaticani, 8), 103: «non è registro di bolle; contiene note di nomina di officiali». 83 Così identifica questa tipologia di registri Le Liber officialium de Martin V cit., par F.-

CH. UGINET, Roma 1975 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Fonti e sussidi, 7), p. 3. 84 Archivio di Stato di Roma, Mandati della Rev. Camera Apostolica, 831: Mandati della Camera, pp. 38, 98.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

219

La sezione dei cubicularii, cioè dei «camerieri segreti del pontefice»85, è compresa nel Reg. Vat. 435, ff. 32r-40r, entro la famiglia pontificia e comprende sessantanove giuramenti, un numero davvero notevole, a prima vista. L’atto del Tortelli ha tuttavia una peculiarità significativa rispetto a tutti gli altri: è l’unico munito di titolo gratuito per espressa volontà del papa. Di nuovo senza indicazioni di pagamento, il Tortelli compare anche nelle meno numerose nomine suddiaconali. Egli è dunque tra i pochi funzionari registrati due volte, per cariche legate alla persona e alla familia del pontefice. Va inoltre precisato che un ruolo specifico per il bibliotecario è completamente assente nei libri officiales di Martino V e Niccolò V: a conferma della reticenza documentaria su un incarico evidentemente allora non previsto a se stante negli organici di curia. Per quanto riguarda poi in particolare i cubicularii, non sono finora disponibili elenchi prosopografici che coprano il sec. XV86. Invece su numero, consistenza e mansioni siamo informati da alcune liste della metà del sec. XV e da uno scritto del primo Quattrocento, utile anche per il cinquantennio successivo, almeno come punto di riferimento generale. François de Conzié († 1431), esperto cerimoniere pontificio di origine francese e potente camerlengo durante il pontificato di Martino V87, giocò il delicato ruolo di tramite tra le consuetudini di corte praticate ad Avignone e il trasferimento della curia a Roma. Ultimo della vecchia curia avignonese, per età ed esperienza, fu anche il primo a muoversi sul delicato terreno del cerimoniale ai concili di Pisa e Costanza88. Martino V lo nominò camerlengo, quindi anche custode dei beni ancora ad Avignone in attesa di trasferimenti – tra cui quanto rimaneva della biblioteca papale nel palazzo pontificio d’Oltralpe89 – ma anche di riti e 85 G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri

giorni…, Venezia 1840-1861, XIX, p. 9. 86 Come invece è possibile verificare per altre cariche tramite strumenti quali ad esempio W. VON HOFMANN, Forschungen zur Geschichte der kurialen Behörden vom Schisma bis zur Reformation, Rom 1914 (Bibliothek des kgl. preussischen hist. Inst. in Rom, 13). 87 Mandati della Camera cit., p. 74. 88 M. DYKMANS, Le cérémonial papal de la fin du Moyen Age à la Renaissance, III, Les

textes avignonnais iusqu’à la fin du grande schisme d’Occident, Bruxelles — Rome 1983, (Bibliothèque de l’Institut historique belge de Rome, 26), pp. 91-129. 89 Già sotto Giovanni XXIII fu lui a far compilare l’inventario avignonese del 1411: A. MAIER, Der Katalog der päpstilchen Bibliothek in Avignon vom Jahr 1411, in Archivum historiae pontificiae 1 (1963), pp. 97-177, ripubblicato in Ausgehendes Mittelalter, hrsg. von A. PARAVICINI BAGLIANI, III, Roma 1977 (Storia e letteratura, 138), pp. 77-166; si veda anche

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

220

ANTONIO MANFREDI

usanze curiali90. Qualche anno prima, l’arcivescovo di Milano Pietro Filargis, eletto a Pisa con il nome di Alessandro V, dovendo allestire ex novo una famiglia papale, gli affidò l’incarico di stilare un organigramma dei collaboratori più stretti. Il Conzié compilò quindi una mansionario suddiviso in canoni, con suggerimenti venuti da lunga pratica91, come attesta già l’incipit: «Sequendo antiquas observantias summorum pontificum circa eorum familiares et officiarios, ponuntur aliqua avisamenta pro regimine et dispositione officiariorum et aliorum obsequentium domino nostro pape in suo palatio». Questo breve trattato è l’unico finora noto sull’argomento per quell’età ed ebbe discreta diffusione manoscritta all’interno della più ampia e complessa tradizione dei cerimonialia92, che regolavano non solo la liturgia, ma, più in generale, attività e presenza dei vari ordines entro una corte, che nella vita liturgica aveva il proprio fons et culmen. Secondo il Conzié, ai cubicularii spettava il primo posto nella casa del papa: le loro mansioni sono regolate da ben 21 brevi canoni93: il capitolo più vasto del trattato. Di diretta nomina pontificia («Primo ipse dominus papa habet sibi eligere cubicularios»94), essi costituiscono un gruppo che può essere anche numeroso, ripartito però in triplici differentia95. Il primo rango, più abbondante, prevede una schiera di titolari, eletti perché prelati et alii auctoritatis … causa cuiusdam honoris, ma senza ricevere particolari incarichi: anzi, se ne sconsiglia la frequenza nella casa del papa, tra familiari più stretti, e l’utilizzo per negotia secreta vel ponderis. Si restringano insomma al solo titolo onorifico. Ovviamente non se ne fa questione di numero: il pontefice potrà eleggerne a suo piacimento. Un secondo rango comprende un numero ristretto di cubicularii prelati, M.-E. JULLIEN DE POMMEROL — J. MONFRIN, La bibliothèque pontificale à Avignon et à Peñiscola pendant le grand schisme d’Occident et sa dispersion, Rome 1991, pp. 333-337. 90 Infatti il Conzié si impegnò anche a far giungere libri d’uso liturgico da Avignone alla curia itierante di Martino V verso Roma: A. MANFREDI, Per la ricostruzione della biblioteca di Martino V, in Alle origini della nuova Roma: Martino V (1417-1431). Atti del convegno, Roma 2-3 marzo 1992, a cura di M. CHIABÒ, G. D’ALESSANDRO, P. PIACENTINI, C. RANIERI, Roma 1992 (Nuovi studi storici, 20), pp. 170-173, 176-80. Egli possedette per acquisto il Vat lat. 934, con il De potestate papae di Agostino Trionfi, probabilmente utilizzato nelle discussioni del concilio di Costanza. 91 DYKMANS, Le cérémonial papal cit., pp. 420-445. 92 Ibid., pp. 113-129. 93 Ibid., pp. 420-423. 94 Ibid., p. 420 nr. 1. 95 Ibid., pp. 420-421 nrr. 2-6.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

221

che, pur non vivendo costantemente con il papa, partecipano alle funzioni liturgiche private o pubbliche di casa: sono detti anche cubicularii magis domestici, cui il pontefice potrà affidare alcuni incarichi specifici (nonnulla negotia). Il Conzié consiglia di nominarne quattro, lasciando però al papa facoltà di ampliarne o diminuirne il numero, secondo le necessità. Un terzo rango comprende cubicularii non prelati, privi cioè di alti gradi ecclesiastici e conseguenti benefici, del tutto disponibili alle necessità di casa e quindi veri familiares: «omnia domestica obsequia solent exhibere summo pontifici et in sua camera dormire». Nella definizione del numero di costoro emerge tutta la prudenza dell’esperto curiale: «Et isti sunt quandoque duo, quandoque tres, quandoque quattuor, secundum quod placet summo pontifici, sed numerus paucus semper reputatus fuit expedientior». Un eccessivo numero di camerieri potrebbe infatti complicare, invece di facilitare, la vita al pontefice. Ai cubicularii non prelati e a qualcuno dei prelati il pontefice affida incarichi specifici, strettamente legati alla propria vita quotidiana96: primo tra tutti la registrazione dell’ordine delle suppliche, poi la custodia (si sottolinea al più idoneo e esperto) della corrispondenza privata, dei beni materiali depositati nella casa (oggetti di valore, paramenti, vestiario, biancheria, vasellame, farmacia), non solo in custodia, ma anche in manutenzione. Il cubiculario incaricato dovrà redigerne inventari precisi: «sciendum est quod … debent de omnibus que recipiunt, inventarium facere clarum et distinctum», rispondendone al papa e alla Camera apostolica. Queste, in sintesi, le principali spettanze affidate ai cubicularii, i più diretti collaboratori del papa: i già beneficiati dovranno vivere dei loro benefici, chi non ne avesse di sufficienti, verrà mantenuto a spese della casa. La doppia serie di cubicularii, quelli partecipanti alla vita liturgica del papa, con un ridotto numero di mansioni, e quelli più vicini al pontefice, assumono con lui un legame stretto e ne seguono le più immediate attività e per questo ruolo furono detti anche cubicularii secreti. Il Conzié auspica la massima prudenza nella scelta e nella distribuzione delle mansioni: che il papa prenda con sé solo ministri ordinati e non laici97 e persone a lui ben note, cui affidare gli incarichi secundum quod cognoverit personarum conditionem98. Il numero massimo stabilito dal Conzié per i cubicularii secreti divenne canonico, come attestano due documenti con elenchi della familia 96 DYKMANS, Le cérémonial papal cit., pp. 421-22 nrr. 7-14. 97 Ibid., p. 423 nr. 18. 98 Ibid., p. 421 nr. 7.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

222

ANTONIO MANFREDI

pontificia, redatti dalla Camera apostolica per saldare spese arretrate o correnti durante la sede vacante tra la morte di papa Eugenio e l’elezione di Niccolò V. Nella prima lista compaiono solo due cubicularii, nella seconda quattro: gli stessi che, come risulta dalla biografia di Eugenio IV redatta da uno di loro, assistettero il papa sul letto di morte99. Un identico numero di quattro soy cubicularii risulta presente presso il morente Niccolò V nel 1455, secondo Nicodemo Tranchedini, che però purtroppo non li elenca per nome100; se ne contano altrettanti tra i familiares di Pio II nel 1460, ognuno accompagnato da tre servi, con l’aggiunta di due altri cubicularii extra muros101. Le disposizioni del Conzié su ruolo e mansioni dei cubicularii si raccordano bene con i dati in nostro possesso sulla vita del Tortelli, e permettono di collocarlo nel gruppo di collaboratori più ristretti, come già la deroga della tassazione nella nomina fa ritenere. È quanto si coglie dalle notizie biografiche riportate da Vespasiano da Bisticci, uomo esperto di libri, ma anche di curia: vicino, a suo dire, al pontefice, di cui fu appassionato biografo, e agli ambienti fiorentini, che idealmente e concretamente sostennero l’opera di Niccolò V. Vespasiano scrisse anche una breve biografia del Tortelli, in cui si narrano pochi avvenimenti, tuttavia legati all’anedottica curiale, frutto forse di confidenze reciproche102. Al centro però sono gli stretti rapporti personali tra papa e bibliotecario103: Meser Giovanni Tortello fu d’Arezo, dotissimo in greco et in latino, et fu sodiacono apostolico, et fu molto accetto a papa Nicola per le sua virtù. Essendo literatissimo et uomo diligentissimo lo misse (scil. il papa) sopra la libreria che aveva ordinata. Aveva fatto inventario di tutti i libri aveva in quella libreria, e fu mirabile cosa la quantità dei libri ch’egli dicea avere per inventario, ch’erano volumi nove mila.

99 BOURGIN, La “familia” pontificia cit., pp. 212 e 217 e n. 4. 100 P. SVERZELLATI, Niccolò V visto da un umanista pontremolese: i dispacci di Nicodemo

Tranchedini a Milano, in Niccolò V nel sesto centenario cit., p. 347: «Ala guardia et cura de Nostro Signore sono restati solamente quatro soy cubicularii». 101 MARINI, Degli archiatri pontifici cit., II, pp. 152 e 153. 102 VESPASIANO DA BISTICCI, Le vite, a cura di A. GRECO, I-II, Firenze, 1970-1976, I,

p. 61. 103 VESPASIANO, Le vite cit., II, p. 61.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

223

Considerazioni analoghe rimbalzano, viste da angolatura diversa, nella biografia del papa104, dove il bibliotecario apre l’elenco egli umanisti coinvolti al progetto del pontefice105: Intentione di papa Nicola era di fare una libraria in sancto Piero, per comune uso di tutta la corte di Roma, che sarebbe suta cosa mirabile, se la si poteva conducere, ma pervenuto alla morte non si poté finire. Alumnò la Scrittura Sancta d’infiniti libri, e’ quali fece tradurre, et simili de’ gentili, e alcuni in gramatica … l’Ortografia di meser Giovanni Tortello, che stette colla sua Sanctità, e fello sopra la libreria.

Fu la stima intellettuale e morale goduta presso il papa il motivo per cui, secondo il cartolaio fiorentino, sarebbe venuto al Tortelli l'incarico di bibliotecario, svolto a stretto contatto con Niccolò V. Vespasiano parla anche di un inventario della nuova biblioteca, finora mai suffragato da ritrovamenti: il conteggio da lui proposto è ritenuto di solito abnorme106. Vespasiano annovera infine la stessa Orthographia tra le committenze librarie del pontefice. Se poste accanto alle indicazioni del Conzié, queste notizie mostrano che Vespasiano era piuttosto ben informato sulla vita nella casa di Niccolò V e sugli incarichi ricevuti dal Tortelli. Vi si dice infatti espressamente che l’umanista aretino stette colla sua Sanctità, cioè abitò con lui, quindi entro il più ristretto gruppo di cubicularii. In effetti, la sua residenza presso il palazzo apostolico, a Roma, o fuori Roma, nei soggiorni del papa nelle Marche, è confermata dagli indirizzi presenti sulla corrispondenza di amici e conoscenti. Le prime lettere spedite a Roma, presenti in originale nel Vat. lat. 3908, ad esempio le molte di Giovanni Scanella o di Filippo Fabbri o di Niccolò Volpe, tra il 1446 e il 1447, sono prevalentemente indirizzate In domo reverendissimi cardinalis Portugalensis107 oppure al banco di Pazzi108. Invece, nel ’50, il Tortelli ormai suddiacono apostolico riceveva le 104 VESPASIANO, Le vite cit., II, p. 65. 105 VESPASIANO, Le vite cit., I, pp. 65-70. 106 Il tema del conteggio dei manoscritti è ripreso da ultimo da CANFORA, Il viaggio di

Aristea cit., pp. 67-68, ma con chiave di lettura diversa e fondamentalmente appoggiandosi a quanto scrive il più remoto VOIGT, Il risorgimento cit., p. 198. 107 Ad esempio REGOLIOSI, Nuove ricerche 1, p. 137 nrr. 15, 16, 19, 21; e anche ONORATO, Gli amici cit., pp. 8, 10, 13, 17, 20, 22, 23, 27, 29, 32, 33, 36, 38, 40, 42, 44, 46, 49 (tutte lettere risalenti agli anni 1446 — agosto 1447) 108 REGOLIOSI, Nuove ricerche 1, p. 154 nr. 101; ONORATO, Gli amici cit., pp. 6, 51 (lettera del Volpe datata 1 agosto 1447, in cui si compiange la morte del card. Martins).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

224

ANTONIO MANFREDI

missive In palatio Pontificis Maximi; ma dal 15 aprile 1448 il Volpe spediva al Tortelli con indirizzo al Palazzo Apostolico109: a segno probabilmente che, pur non avendo ancora ricevuto il titolo di cubiculario, l’umanista viveva già presso il papa o comunque la sua attività faceva capo al Palazzo Apostolico; e il dato è confermato dagli indirizzi delle altre serie di missive degli amici bolognesi, soprattutto dai più assidui corrispondenti, in particolare da Giovanni Scanella, che del Tortelli fu giovane discepolo110. Poi, dopo l’incrociarsi delle lettere di felicitazione per l’avvenuta nomina111, gli amici scrivono al cubiculario anche quando egli risiede con il papa, non a Roma, ma In palatio Pontificis maximi Fabriani112. Il numero degli esempi in merito si potrebbe moltiplicare rapidamente, mostrando tra il ’48 e il ’50 una cesura evidente: prima l’indirizzo più frequente è presso il cardinale Martins, dalla morte del Martins e definitivamente dall’assunzione a cubiculario in poi, il palazzo del papa. Anche i titoli con cui l’umanista viene designato sono estremamente eloquenti. Uno per tutti. Carlo Marsuppini definisce il Tortelli cubicularius secretus113, sottolineandone l’appartenenza al gruppo più ristretto. È quindi possibile, almeno per ipotesi, proporre che egli sia uno dei quattro di cui fa cenno il Tranchedini, sul letto di morte di Niccolò V. Del resto, come i pari rango sotto Pio II, fu in condizioni di mantenere almeno un proprio familiaris e ciò risulta da un documento segnalato da poco. Nel 1451 il chierico Henricus de Ligno cler. Traiect. risulta appunto familiaris Iohannis de Aretio cubicularii114, che va senza dubbio identificato nel Tortelli. Henricus, originario della diocesi di Utrecht, cui corrisponde il nome latino di Traiectum115, risulta in lizza per un canonicato nella non distante diocesi di Liegi (Sancta Maria in Rappel). Quale ruolo avesse questo chierico servitore presso l’umanista non è per ora noto altrove: l’unico servitore del Tortelli finora conosciuto era un senese, Iacopo di Raimondo Tolomei, che risulta presso di lui ma qualche anno dopo, nel ’58, con titolo di scutiferum116. 109 Si veda ONORATO, Gli amici cit., pp. 65, 67, 69, 71, 72, 73. 110 Ibid., pp. 187, 189, 190, 192, 193, 194. 111 Ibid., pp. 73, 210 112 REGOLIOSI, Nuove ricerche 1, p. 154, nr. 103. 113 Ibid., p. 147 nr. 68. 114 Repertorium Germanicum, VI-IX, Tübingen 1985-2000, VI, p. 199 nr. 1227. 115 J. G. TH. GRÄSSE, Orbis Latinus. Lexikon lateinischer geographischer Namen des

Mittelalters und der Neuzeit, bearb. und hrsg. von H. PLECHL, unter Mitarbeit von S.-CH. PLECHL, III, Braunschweig 1972, p. 505. 116 MANCINI, Giovanni Tortelli cit., p. 256.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

225

Gli incarichi specifici previsti dal Conzié sono collegati con la custodia dei beni alle dirette spettanze del papa. È dunque probabilmente secondo questa prassi, ormai consolidata nella metà del sec. XV, che fu affidata al Tortelli la cura della biblioteca. Dunque questo preciso incarico potrebbe già rientrare tra le mansioni del cubicularius, senza altra nomina più specifica, non prevista tra gli ufficiali di curia a quei tempi. E, anche per questo aspetto, direttamente operativo, risulta più chiara l'espressione usata da Vespasiano: lo mise sopra la libraria. Al Tortelli cubicularius il papa affidò i libri della nuova raccolta in allestimento, dandogli, con diretta autorità, libertà di manovra amministrativa, e solo sottoponendolo, secondo la consuetudine dei cubicularii, a stilarne un inventario, importante per una biblioteca, ma previsto anche dall’incarico ricevuto. In questa prospettiva ben altro e più concreto valore assume anche, nella dedica delle Elegantie, l'espressione, già ricordata, con cui il Valla definisce l’amico e dedicatario: contubernalis… et studiorum intimus comes del papa. La residenza del Tortelli nella casa pontificia lo rendeva contubernalis di Niccolò V, e molti libri della Vaticana testimoniano anche concretamente il sodalizio culturale tra i due. Ed è perciò che una carica così legata alla persona del pontefice regnante e giunta a scadenza alla morte di Niccolò V, comportò per il Tortelli, tra l’altro non giovanissimo, una rapida eclissi, sotto il successore Callisto III. Il nuovo papa, appena eletto, decise di affidare casa e beni da essa dipendenti al proprio confessore Cosimo di Montserrat, esautorando del tutto le precedenti amministrazioni, ma imponendo al subentrante di elencare i beni ritrovati, tra cui i moltissimi libri della biblioteca in allestimento. Da qui il nuovo inventario, rapidamente compilato e ricopiato117: forse costruito su materiali tratti dal lavoro del Tortelli stesso. Niccolò V potrebbe quindi aver operato secondo criteri che da un lato gli assicurassero collaboratori di fiducia, dall’altro risultassero compatibili con le consuetudini e i mansionari di una curia legata a prassi più remote. Il papa continuò a favorire l’inserimento di umanisti negli uffici, chiamandone in particolare alcuni ad incarichi di più stretta fiducia: tra questi il secretarius secretus Pietro da Noceto, cui furono delegati incarichi di natura politica, ecclesiastica e diplomatica, quasi come ad un moderno segretario di stato118. Ugualmente Niccolò V fece salire nelle stan117 MANFREDI, Codici latini cit., pp. XLV-LIII. 118 G. GUALDO, Pietro da Noceto, segretario particolare di Niccolò V (1447-1455), in Me-

morie dell’Accademia Lunigianese di Scienze «Giovanni Capellini» 73 (2003), pp. 73-83, e ID., Pietro da Noceto e l’evoluzione della segreteria papale al tempo di Niccolò V (1447-1455), in Diplomatica pontificia e umanesimo curiale. Con altri saggi sull’Archivio Vaticano tra medioevo ed età moderna, a cura di R. COSMA, Roma 2005 (Italia Sacra, 79), pp. 435-449. Molte le

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

226

ANTONIO MANFREDI

ze di casa un umanista che, collocato tra i cubicularii, collaborasse ad un progetto a lui caro: la biblioteca papale. Del resto una situazione analoga è stata di recente accertata già ad Avignone: Clemente VI, il colto Pierre Roger, affidò al cubiculario Jacques Garnot la custodia dei libri di palazzo e la sorveglianza sulla produzione dei volumi, oltre alla cura delle vesti liturgiche e della guardaroba, mansione normale per questo ruolo già nel sec. XIV119. Una ulteriore conferma su questo terreno viene anche dallo studio recente e appena citato di Jeannine Fohlen sulla biblioteca dell’immediato predecessore di Niccolò V. Eugenio IV l’aveva infatti affidata ad uno dei suoi quattro cubiculari segreti: il bendettino Arsenio di Villalonga di Liegi, che si incaricò di redigere l’inventario del 1443120. Alla morte di Eugenio IV (1447) Arsenio ritornò nell’ordine, precisamente nella Congregazione di Santa Giustina e divenne dapprima abate della Badia di Firenze poi di San Paolo fuori la mura121. Il posto lasciato vacante fu quindi coperto ufficialmente un paio d’anni dopo dal Tortelli che ricoprì le stesse mansioni del suo predecessore, ma sotto una prospettiva totalmente diversa: quella della nascita di una nuova grande biblioteca di palazzo. Sarà perciò necessario approfondire ulteriormente le implicazioni della nomina del Tortelli a cubiculario: significativa per la biografia dell’umanista aretino, ma anche per la storia iniziale della Vaticana. Giungendo a Roma il nuovo pontefice portava con sé una raccolta personale e che fu inventariata con gli altri libri della biblioteca nel 1455122; egli si trovò di fronte anche i volumi – non molti – presenti presso Eugenio IV, dal trasferimento nell’Urbe del 1443123. Dal canto suo, Vespasiano, analogie biografiche tra i due principali collaboratori di Niccolò V, il Tortelli e il Noceto, molte anche le differenze, a partire dallo stato di vita: laico il Noceto, chierico il Tortelli. 119 E. ANHEIM, La forge de Babylone. Pouvoir pontifical et culture de cour sous le règne de Clément VI (1342-1352), thèse de doctorat, EPHE (IVe section), Paris 2004, di prossima pubblicazione presso l’École française de Rome. L’autore offre anche un panorama bibliografico sulla carica di cubiculario nel sec XIV. 120 FOHLEN, La Bibliothèque du Pape Eugène IV cit., p.38

121 D. T. LECCISOTTI, Congregationis S. Iustinae de Padua O.S.B. ordinationes capitulorum generalium, I (1424-1474), Montecassino 1939 (Miscellanea Cassinese, 16), pp. XLIII, 27, 44, 50, 91, 104-106, 112, 114, 115, 120, 125, 131, 133, 137, 140, 141, 151, 155, 304. 122 Si veda qui a n. 14. 123 MANFREDI, Codici latini cit., pp. LXIX-LXX. Sulla biblioteca di Eugenio IV si veda da

ultimo J. FOHLEN, Le pontificat d’Eugène IV (1431-1447) vu par les copistes de manuscrits, in Scriptorium 57 (2003), pp. 109-136; ora si veda il volume EAD., La Bibliothèque du Pape Eugène IV (1431-1447). Contribution à l’histoire du fonds Vatican latin, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 452).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

NOTE SUL TORTELLI BIBLIOTECARIO DI NICCOLÒ V

227

che abbiamo visto su questo terreno ben informato, colloca le prime notizie sulla nuova raccolta nell’anno giubilare 1450. Al 1451 risale il breve Iamdiu decrevimus, che comprova scelte già operate. La nomina del Tortelli nel maggio del 1449 potrebbe costituire un altro punto di riferimento cronologico per una vicenda che ebbe rapida evoluzione nel giro di pochi anni. In effetti la serie, pur breve, dei codici latini datati, tolto un solo esemplare (Vat. lat. 559) del 1447, cresce a partire dal 1449, in coincidenza con la nomina del nuovo responsabile della raccolta124. Si aggiunga infine che nella storia iniziale della Vaticana non è quello del Tortelli l’unico caso di affidamento della biblioteca a familiari papali. Secondo la testimonianza del ben informato Tranchedini in una lettera dell'inverno 1471-72, Giovanni Andrea Bussi, subito dopo l’elezione di Sisto IV, risulta segretario e affidatario della biblioteca di palazzo 125. E infatti il Bussi volle iscritta sulla sua epigrafe la mansione di bibliotecario pontificio. Una nuova situazione venne a crearsi solo dal 1475 in poi, con la nomina del Platina e la successiva pubblicazione in due riprese della «bulla de facultatibus officiis et muneribus» Ad decorem militantis ecclesie, nel quadro di un riordino sistino di tutta la curia126. Tra le testimonianze direttamente legate al ruolo del Tortelli, la meno nota è custodita in una lettera di Giovanni Cassi, ora conservata nel Vat. lat. 3908, ff. 224-225r127. Anche questo corrispondente, di cui purtroppo per ora si sa ben poco, elogia il Tortelli per la sua opera in stretta collaborazione con il papa. Se – egli dice – Niccolò V non fosse morto (siamo quindi dopo il 1455, ma non molti anni più avanti), avrebbe certamente ricreato una figura curiale da tempo abbandonata: «cardinalem gradum iamdum extinctum et te cardinalem bibliothecarium numeraturum». La figura del cardinale bibliotecario, costante nel Patriarchìo Lateranense, è qui evocata per la prima volta, almeno come auspicio, rispetto alla nuova collezione umanistica. L’attesa di una nomina per Tortelli non era così fuori luogo: non poté giungere a buon fine perché, 124 Una tabella in MANFREDI, Codici latini cit., p. 537. 125 E. MOTTA, Panfilo Castaldi — Antonio Planella. Pietro Ugleimer ed il vescovo di Aleria.

Nuovi documenti per la storia della Tipografia in Italia tratta dagli archivi milanesi, in Rivista storica italiana 1 (1886), pp. 265, 272, riportata anche in M. MIGLIO, Bussi, Giovanni Andrea, in Dizionario Biografico degli Italiani, XV, Roma 1972, p. 569, ripreso anche in G. A. BUSSI, Prefazioni alle edizioni di Sweynheym e Pannartz prototipografi romani, a cura di M. MIGLIO, [Milano] 1978 (Documenti sulle arti del libro, 12), p. LXVI. 126 J. RUYSSCHARET, Sixte IV, fondateur de la Bibliothèque Vaticane (15 juin 1475), in Archivum historiae pontificiae 7 (1969), p. 518. 127 REGOLIOSI, Nuove ricerche 1, p. 187.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

228

ANTONIO MANFREDI

come è noto, Niccolò V celebrò una sola promozione cardinalizia, subito dopo la sua elezione, quindi aggiunse al sacro collegio i cardinali obbedienti a Felice V, una volta chiuso l’ultimo scampolo di scisma conciliarista, facendo salire i porporati ad un numero per allora piuttosto alto. Di un mancato concistoro per promozioni cardinalizie ebbero così a lamentarsi in molti, tra cui anche Francesco Sforza tramite il suo ambasciatore Tranchedini, che per queste vicende curiali si svela informatore preciso e accorto128. Anche l’elogio del Cassi conferma il ruolo giocato dal Tortelli, e sembra far conoscere le intenzioni del pontefice di riedificare la biblioteca dei papi, sia a in quanto raccolta libraria, sia in quanto istituzione curiale, aggiornata con i criteri dettati dal rinnovamento umanistico, che egli voleva affidare ad un prelato di curia di alto rango, secondo tradizione antica. Anche questo suo intento non poté realizzarsi e i successori, si mossero diversamente: ivi compreso Sisto IV che nei suoi provvedimenti non previde assolutamente il ripristino della figura, per altro tradizionalissima, del cardinale bibliotecario. È solo nella lettera di Giovanni Cassi, che per la prima volta in età moderna, a quanto mi è noto finora, se ne fa esplicito riferimento. Bisognerà attendere un intero secolo perché, nel 1550, con Marcello Cervini, ricominciasse la serie di Bibliotecari di Santa Romana Chiesa, detti appunto moderni, per distinguerli da quelli d’età medioevale. A questo alto grado, senza prevederne di intermedi, potrebbe aver pensato anche il dotto Niccolò V, di nuovo mostrando notevole intuito: in favore del suo cubiculario-bibliotecario, ma anche della nuova istituzione dal lui avviata.

128 SVERZELLATI, Niccolò V cit., pp. 344-345.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

CLAUDIA MONTUSCHI

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA DEL PAL. LAT. 1989, DI ALCUNI MANOSCRITTI FRANCESI E DELLA LORO INVENTARIAZIONE IN BIBLIOTECA VATICANA*

Il Palatino latino 1989 della Biblioteca Apostolica Vaticana costituisce il più antico testimone conservato della traduzione francese del Decameron di Boccaccio1, nonché l’esemplare più antico corredato di un’illustrazione completa (cento miniature, una per ciascuna novella) del testo. Come ha dimostrato Giuseppe Di Stefano2, tra i manoscritti che ci sono giunti il Palatino è quello più vicino all’autore non solo per data, ma anche perché può godere dello statuto di un originale, sebbene presupponga l’esistenza di una redazione ancora più vicina al traduttore. Laurent de Premierfait – nato tra il 1360 e il 1370, attivo nel circolo degli umanisti francesi, prima ad Avignone, dove fu segretario del cardinale Amedeo di Saluzzo (1383), e poi a Parigi (dal 1400)3 –, tra il 1411 e * Pubblicato in spagnolo in El Decamerón de Boccaccio. Códice Palatino latino 1989 Biblioteca Apostólica Vaticana, Estudios y Comentarios, Madrid — Città del Vaticano 2006, pp. 103-114, il contributo è qui riproposto in forma modificata e ampliata; totalmente nuova è la seconda parte, relativa alle vicende del manoscritto dal momento dell’arrivo in Biblioteca Vaticana e alla storia dell’inventariazione. Desidero ringraziare Paolo Vian, con cui ho discusso molti degli argomenti trattati, per i consigli e le preziose osservazioni, e Christine Maria Grafinger, per la consueta disponibilità. 1 Oltre al Palatino, altri due manoscritti ne tramandano la versione integrale: Paris, Bibliothèque Nationale, Mss. fr. 129 e Paris, Bibliothèque de l’Arsenal 5070 (copia fedele del Pal. lat. 1989 del terzo quarto del XV secolo), anch’esso prodotto per un membro della corte di Borgogna, Filippo il Buono, figlio di Giovanni Senza Paura, e illustrato dal «Maestro di Guillebert de Mets» sul modello del Palatino; negli altri testimoni la traduzione di Premierfait dell’ultima novella (la storia di Griselda) è stata sostituita con una traduzione anonima francese dell’inizio del XV secolo, eseguita sulla versione latina del Petrarca (1373): cfr. C. BOZZOLO, Manuscrits des traductions françaises d’oeuvres de Boccace: XVe siècle, Padova 1973 (Medioevo e Umanesimo, 15), pp. 27-28; G. DI STEFANO, Il Trecento, in Il Boccaccio nella cultura francese, a cura di C. PELLEGRINI, Firenze 1971, pp. 1-47: 3, 9. 2 G. DI STEFANO, Il “Decameron”: da Boccaccio a Laurent de Premierfait, in Studi sul Boc-

caccio 29 (2001), pp. 113-119. 3 Cfr. BOZZOLO, Manuscrits des traductions françaises cit., pp. 3-15; per la bibliografia: http://www.arlima.net/il/laurent_de_premierfait.htlml. Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, Città del Vaticano 2009, pp. 229-257.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

230

CLAUDIA MONTUSCHI

il 1414 tradusse in francese il testo di Boccaccio, a sua volta da una traduzione latina (che non ci è giunta) nella versione del francescano Antonio di Arezzo4, e terminò l’opera il 15 giugno 1414, come si legge nel colophon del manoscritto Palatino, al f. 327v. Il codice, riconosciuto come una copia effettuata sotto il controllo del traduttore5, fu scritto in Francia probabilmente poco dopo questa data e prima del 1418, anno della morte del traduttore; appartenne a Giovanni Senza Paura, duca di Borgogna, morto nel 1419. Il testo inizia direttamente con la traduzione del Proemio di Boccaccio, mentre l’originale di Laurent de Premierfait doveva contenere la dedica al duca Jean de Berry, noto bibliofilo e mecenate6. Il manoscritto giunse in Biblioteca Vaticana, con molti altri volumi, da Heidelberg in seguito alle vicende della guerra dei Trent’anni7: dopo l’occupazione di quella città (1622), Massimiliano I di Baviera (15971651) donò la biblioteca degli elettori del Palatinato a papa Gregorio XV (1621-1623), come riconoscimento degli aiuti ricevuti per la prosecuzione della guerra e in seguito alle richieste avanzate da Roma. Il trasporto dei volumi fu coordinato da Leone Allacci, allora scriptor Graecus della Vaticana: tra la fine del 1622 e il febbraio del 1623 furono concluse le operazioni di imballaggio e, attraverso varie tappe – tra cui Monaco (dove erano stati preparati gli ex libris a stampa che ricordano il dono di Massimiliano I al papa) – e dopo un viaggio piuttosto travagliato (Allacci stesso racconta: «certo è stato difficile e per l’inimici […] e per i tempi», «fu inferno il mio, non viaggio»8), nell’agosto di quell’anno i volumi giunsero in Vaticano, quando al pontefice protagonista di tale acquisizione era appena succeduto Urbano VIII. Da questo momento fino agli inizi del secolo scorso il manoscritto è stato ignorato dagli studiosi; solo 4 Di difficile identificazione: BOZZOLO, Manuscrits des traductions françaises cit., pp. 2627; fornisce alcune notizie sulla sua personalità V. BRANCA, Prime proposte sulla diffusione del testo del ‘Decameron’ redatto nel 1349-51, in Studi sul Boccaccio 28 (2000), pp. 35-72. 5 DI STEFANO, Il “Decameron” cit., pp. 110-117. 6 La dedica è invece conservata in due manoscritti più tardi: Paris, Bibliothèque Natio-

nale, Mss. fr. 129 cit., e Oxford, Bodleian Library, Douce 213. La lacuna della dedica è spiegabile, secondo DI STEFANO, Il “Decameron” cit., p. 113, con il cambiamento politico intervenuto durante l’esecuzione del manoscritto: nella contesa del potere tra Armagnacchi e Borgognoni, una copia di lusso, decapitata del prologo, poteva essere destinata alla biblioteca di un qualsiasi potenziale mecenate. 7 Sui fondi Palatini della Biblioteca Vaticana cfr. F. D’AIUTO e CHR. M. GRAFINGER, in

Guida ai fondi manoscritti, numismatici, a stampa della Biblioteca Vaticana, a cura di F. D’AIUTO e P. VIAN, Città del Vaticano, in corso di stampa. 8 Lettere del 1° marzo 1623 al card. di S. Susanna Scipione Cobelluzzi, e del 28 febbraio

1623 a Giovanni Aldringer, in C. MAZZI, Leone Allacci e la Palatina di Heidelberg, Bologna 1893, p. 63.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

231

nei primi anni del Novecento il conte Paul Durrieu ne scoprì l’esistenza e il valore. L’assenza degli studi trova una spiegazione nella storia dell’inventariazione del gruppo di manoscritti francesi a cui il Pal. lat. 1989 appartiene, come illustrerò più avanti. Ma non è questa la prima volta che il manoscritto Palatino riemerge da un lungo ‘silenzio’, in una storia costellata da vari punti oscuri. Nell’intento di illuminarne qualcuno e di ripercorrere le tappe delle peregrinazioni del volume, propongo innanzitutto la descrizione codicologica, che fornisce gli elementi più eloquenti e utili a questo scopo. Membranaceo, confezionato con una buona pergamena, ben lavorata (difficilmente stimabile è la differenza tra lato pelo e lato carne) e priva di lisières, lacune e cuciture, di colore e aspetto uniformi, il codice misura mm 298 × 229 (questa e le successive misurazioni sono state effettuate sul f. 157), ed è composto di 41 quaternioni (I-V, 328, VI), ovvero di 328 fogli, di cui l’ultimo rigato ma rimasto in bianco, a cui si aggiungono un bifoglio cartaceo moderno (un foglio del quale è solidale con il piatto) all’inizio e uno alla fine, probabilmente inseriti al momento del restauro della legatura, e due bifogli in pergamena bianchi inseriti prima del f. 1 (originari fogli di guardia). I fascicoli iniziano con il lato carne e presentano un affrontamento regolare, secondo la legge di Gregory. Le prime informazioni importanti per la storia del manoscritto si ricavano dai bifogli iniziali. Sul recto del f. II, l’ex libris (mm 190 × 116) di Massimiliano di Baviera9 ricorda la provenienza dalla Bibliotheca Palatina di Heidelberg: «Sum de Bibliotheca, quam Heidelberga / capta, Spolium fecit, & / P. M. / GREGORIO XV. / trophaeum misit. / Maximilianus Vtriusque Bavariae Dux &c. / S.R.I. Archidapifer et Princeps Elector»; in calce allo stemma: «Anno Christi M.DC.XXIII»; sotto l’ex libris è indicata a matita rossa l’attuale segnatura della Biblioteca Vaticana. Un’altra notizia preziosa è quella che si legge sul verso dello stesso foglio, in scrittura bastarda francese: «Stuvaert Lievin / me lya ainsin a Brugez», dove compare il nome dell’artefice della legatura originaria perduta (v. infra); sotto sono tracciate probationes calami. Sul recto del 9 Eseguito dall’incisore Raphael Sadeler di Monaco: cfr. Codices manuscripti Palatini

Graeci Bibliothecae Vaticanae, recensuit et digessit H. STEVENSON SEN., Romae 1885 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti, 1), p. XVIII; E. MITTLER, Exlibris Kurfürst Maximilians von Bayern, in Bibliotheca Palatina. Ausstellung der Universität Heidelberg in Zusammenarbeit mit der Bibliotheca Apostolica Vaticana, Heidelberg, Heiliggeistkirche, vom 8. Juli bis 2. November 1986, hrsg. von E. MITTLER in Zusammenarbeit mit W. BERSCHIN, J. MIETHKE, G. SEEBASS, V. TROST, W. WERNER, Heidelberg 1986, I, p. 472.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

232

CLAUDIA MONTUSCHI

f. III, nel margine superiore, ancora una traccia del trasporto da Heidelberg: «C 155 1262», un tipo di indicazione frequente nei Palatini, dove i due numeri possono essere scritti anche in frazione. Il primo numero è sicuramente quello della cassa (C sta per capsa)10 in cui Allacci fece imballare – o forse avrebbe voluto far imballare, come si vedrà – il manoscritto a Heidelberg; l’altro è un numero provvisorio conferito da Allacci stesso prima di sistemare i codici nelle casse11 o in Vaticana prima dell’inventariazione definitiva. Sul verso del f. V in alto si trova una nota composta da quattro aste barrate e alcune lettere: potrebbe trattarsi di una nota correlata con il confezionamento del codice (considerando la somiglianza, in particolare della lettera b, con le lettere usate nella numerazione a registro dei fascicoli), oppure di una nota di spesa. Lo specchio scrittorio è di mm 210 × 145 (con variazioni, dovute anche all’oscillazione del numero delle righe); lo schema di rigatura presenta le seguenti dimensioni: mm 30 + 5 + 205 [100 + 5 + 100] + 58 × 30 + 65 + 15 + 65 + 54, dove tra parentesi quadre sono date le misure delle partizioni dello schema che possono essere originate rispettivamente dal prolungamento, tra le due colonne, delle due righe tra le quali è scritta la ventiduesima linea e dalla riga che chiude lo specchio scrittorio, ma che non sono presenti in tutti i fogli. La rigatura è a inchiostro di colore marrone ripassata in rosso in alcuni casi, e precisamente nelle parti introduttive (del Proemio, delle sommes delle novelle, delle novelle stesse e delle giornate), nonché nel colophon (f. 327v). Il tracciato rimane spesso evidente anche sotto le miniature.

10 Su questo tipo di notazione si veda per esempio E. STEVENSON IUN., La raccolta Palatina dei codici e libri a stampa ed i lavori eseguiti intorno alla medesima per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII, in Nel giubileo episcopale di Leone XIII. Omaggio della Biblioteca Vaticana, s.l. 1893, pp. 1-20 (numerazione propria), in particolare p. 8: tali indicazioni si riferiscono sicuramente alla cassa perché in alcuni volumi compare la dicitura completa «capsa»; la prima cifra non supera mai il numero 184 (quante erano le casse di imballaggio contrassegnate da un numero); talvolta la c. segnata sui manoscritti è seguita da una croce (oltre alle 184 casse, ve ne erano 12 contrassegnate da una croce). 11 «Et così ho segnato li libri Greci Manuscritti col loro numero, li Latini con uno nuovo accominciando da uno, doi, e così seguendo insino che duravano; e questo numero servirà per indice, e così segnati l’ho già incassati, a Roma poi se Dio vorrà con maggiore cura si farà il loro indice, e si riconosceranno; perché qua non vi è tempo da perdere»: lettera di Allacci a Niccolò Alemanni, primo custode della Vaticana (1614-1626), del 23 dicembre 1622, pubblicata da A. THEINER, Schenkung der Heidelberger Bibliothek durch Maximilian I. Herzog und Churfürsten von Bayern an Papst Gregor XV. und ihre Versendung nach Rom. Mit Originalschriften, München 1844, p. 21 nt. 13.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

233

La foratura è talvolta visibile nel margine inferiore (per esempio ai ff. 46, 282); i fori, minuti e tondi, sono stati praticati con uno strumento a punta circolare e regolare. Nel margine superiore, al centro o spostati a destra (come al f. 289r, dove il margine superiore è occupato dalla decorazione), sono i titoli correnti, generalmente sul recto il numero della novella e sul verso quello della giornata (ma si possono avere anche due indicazioni consecutive delle novelle, nel caso in cui sul verso si trovi l’incipit di una novella; anche questo, però, non sistematicamente: cfr. per esempio ff. 51v, 93v), in qualche caso erronei, come al f. 27r, dove è indicata la VII giornata invece della VII novella; al f. 29v, dove è ripetuta l’indicazione della novella precedente, l’VIII, come nel recto, piuttosto che quella della giornata (la I) o della novella (la IX) che in questo foglio comincia; al f. 179v, dove è indicata la VI invece della V giornata. Dalla prima alla decima giornata le novelle sono indicate con numero progressivo continuo. Anche nei titoli correnti, come nella foliazione, i numeri possono essere scritti secondo l’uso francese (per esempio al f. 260r: IIII con XX soprascritto indica l’LXXX novella); tale uso, però, non è sistematico (si trova per esempio al f. 295r, ma non al foglio successivo). Nei passaggi tra una giornata e l’altra i titoli correnti riportano la locuzione L’acteur parle, che si può trovare anche divisa tra due fogli (il sostantivo su un foglio e il verbo su quello successivo: per esempio ff. 117v-118r e 118v-119r). Alla fine di ciascun fascicolo, tranne che nel XXIX (f. 232v), si trovano i richiami (al f. 112v la seconda parola del richiamo è leggermente diversa rispetto a quella corretta del testo: son enfantenint per son enfantement), collocati nel margine inferiore in posizione centrale, in qualche caso scritti tra due righe tracciate ad hoc, della stessa lunghezza delle parole del richiamo, a inchiostro come nel testo (per esempio al f. 312v); nel XXXIV fascicolo, al f. 272, la riga su cui è scritto il richiamo è a inchiostro rosso. Nel margine interno, in posizione centrale, è visibile la numerazione a registro, sul recto dei primi quattro fogli, mentre sul quinto compare sempre una x, che segna il superamento del centro del fascicolo. Nella numerazione a registro sono usate, nell’ordine: tutte le lettere minuscole dell’alfabeto, poi una serie di segni diversi (—, + …), infine di nuovo le lettere minuscole dell’alfabeto, ma raddoppiate (aa, bb …), da a fino a k; sia le lettere sia gli altri segni compaiono la prima volta semplici, poi accompagnati da numeri romani fino a tre (a, aI, aII, aIII). La scrittura è gotica francese, dall’andamento serrato, elegante, regolare; il testo è disposto su 2 colonne di 43 righe, la prima non scritta (42 linee di scrittura), in qualche caso 42 (41 linee di scrittura), come per

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

234

CLAUDIA MONTUSCHI

esempio nei ff. 44 e 45, nel XXXVII (ff. 289-296) e nell’ultimo fascicolo (ff. 321-329). Le lettere non poggiano sulla riga e si mantengono all’interno dello spazio delimitato dalla riga superiore e da quella inferiore, con poche eccezioni: solo le aste delle lettere g, h, p, q, y si sviluppano al di sotto delle riga, sebbene di poco, mentre verso l’alto le aste non la superano né la toccano. In coincidenza della fine e dell’inizio delle novelle si possono trovare alcune righe lasciate in bianco (per esempio ff. 51r, 65r, 71r, 93r, 228v). Segnalo ancora: il segno diacritico (lineetta) sulla i; il segno tachigrafico tagliato per la congiunzione et; il trattino singolo per la divisione di parola a fine riga (per esempio ff. 96r, 118r), ma non sistematicamente; tratti di penna a fine riga (per esempio f. 64v, r. 8 e r. 17 della seconda colonna; f. 170v, r. 35 della seconda colonna), a volte sbarrati, come riempitivo, secondo un uso tipicamente francese (e italiano), diffuso nei secoli XIII-XV12. La mano è stata identificata con quella che ha vergato il manoscritto di Parigi, Bibliothèque de l’Arsenal 519313, contenente la traduzione francese di Laurent de Premierfait di un’altra opera di Boccaccio, il De casibus virorum illustrium, illustrato nello stesso atelier e anch’esso appartenuto ai duchi di Borgogna. Le foliazioni sono due: l’una, più recente (probabilmente contemporanea all’epoca della legatura), è in cifre arabe, collocata nell’angolo superiore destro, l’altra, contemporanea al manoscritto, nell’angolo inferiore destro, in numeri romani composti secondo l’uso francese (per esempio al f. 153: VII, XX [soprascritto] et XIII = 7 × 20 + 13 = 153). Nell’indicazione in cifre arabe è ripetuto il numero 105; segue però poi, correttamente, il 107. La legatura attuale, mm 313 × 235 × 80, è composta da piatti con anima in cartone rivestiti da una coperta in pelle di vitello, su cui è impressa in oro una cornice con doppia filettatura e motivi geometrici e vegetali (palmette) che, semplificata, si ripete anche sui tagli dei piatti. I fascicoli sono fissati alla coperta su fettuccia; i nervi visibili sono finti (riproducono il sistema tipico delle legature occidentali, a doppio nervo) e individuano sei scomparti, anch’essi con filettature e motivi ornamentali dorati. Nel secondo scomparto si trova un finto tassello su cui è indicato, in oro su fondo rosso, il contenuto del manoscritto: «Boccaccio De12 Uso derivante da una consuetudine grafica ebraica: B. BISCHOFF, Paleografia latina.

Antichità e Medioevo, ed. italiana a cura di G.P. MANTOVANI e S. ZAMPONI, Padova 1992, p. 243. 13 Cfr. P. DURRIEU, Découverte de deux importants manuscrits, in Bibliothèque de l’École

des Chartes 71 (1910), pp. 64-69: 66-67, e BOZZOLO, Manuscrits des traductions françaises cit., p. 164 nt. 1.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

235

camerone tradotto in francese»; nel primo e nell’ultimo scomparto, impressi in oro, gli stemmi rispettivamente di papa Pio VI (1775-1799) – di cui, come succede spesso, è rappresentato solo il cuore, con l’omissione delle quattro partizioni dello scudo –, e del cardinale bibliotecario Francesco Saverio de Zelada (1779-1801), in base ai quali possiamo datare l’attuale legatura tra il 1779 e il 1799. All’inizio di ciascuna novella, miniature a pannello (cento in totale)14, splendido esempio dell’arte francese del XV secolo, opera dell’atelier del «Maître de la Cité des Dames»15, illustrano il testo; inquadrate in una doppia cornice in rosso e oro, esse si estendono in altezza per circa venti righe e in larghezza abbracciano lo spazio delle due colonne. Il manoscritto si apre con il Proemio, senza alcuna dedica, come si è detto, e senza miniature: bisogna attendere l’inizio della prima novella, al f. 11, per vedere la prima. Ogni novella oltre che da una miniatura è introdotta da un’iniziale ornata, in foglia d’oro, in rosso e azzurro, generalmente con motivi floreali (il corpo della lettera può presentare anche motivi geometrici, serpentine, etc.), dalla quale si diparte – ma può essere anche autonoma dalla lettera (per esempio ai ff. 242v, 278v, 293v) – un’antenna in oro o colore, arricchita da un prezioso racemo con foglioline palmate appuntite e piccoli fiori, secondo un uso tipicamente francese; talvolta all’elemento floreale è aggiunta una figura di drago, in basso (per esempio ai ff. 25v, 29v, 34v, 43v). La decorazione si estende fino a incorniciare un’intera colonna del testo, generalmente la prima, a eccezione del f. 161r, dove è spostata sulla seconda colonna, sul margine esterno del foglio, e non compare l’iniziale. Un’iniziale di questo tipo si può trovare anche non associata alla miniatura a pannello, ovvero non in coincidenza dell’incipit di una novella, bensì nei punti di passaggio del testo da una giornata all’altra, tranne che per la prima e la sesta (ff. 80v, 117r, 150r, 181v, 228r, 264v, 289r; in quest’ultimo foglio il tralcio è collocato in mezzo allo specchio scrittorio, nell’intercolumnio). Nel corso del testo si trovano sia iniziali filigranate, in rosso e azzurro, sia pieds-de-mouche e finalini, anch’essi in rosso e azzurro. Le iniziali occupano generalmente lo spazio di tre o quattro righe, più raramente di due.

14 Dettagliatamente descritte da E. KÖNIG, Boccaccio: Decamerón. Alle 100 Miniaturen der ersten Bilderhandschrift, Stuttgart 1989; ID., La ilustración del Decameron de la Palatina, in El Decamerón de Boccaccio. Códice Palatino latino 1989 cit., pp. 85-99. 15 Identificato da M. MEISS, The First Fully Illustrated Decameron, in Essays in the History of Art presented to Rudolf Wittkower, London 1967, pp. 56-61.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

236

CLAUDIA MONTUSCHI

Lo stato di conservazione è complessivamente buono; la pergamena è in alcune parti scurita o macchiata per l’uso; l’inchiostro scolorito su alcuni fogli (per esempio ai ff. 13 ss., 20 ss., 40 ss.); i colori delle miniature e delle iniziali sono vividi, ben conservati, tranne in qualche caso in cui si notano abrasioni, pieghe o passaggio di colore sul foglio a fronte (per esempio ai ff. 91r, 161r, 188v, 273r). Nell’aprile del 1962 il manoscritto ha subìto un restauro presso il Laboratorio della Biblioteca Vaticana, del quale non rimane esplicita segnalazione sul volume, ma che risulta dalla documentazione interna degli uffici della Biblioteca. Il lavoro fu eseguito dal restauratore Antonio Antonucci e ha coinvolto la cucitura, la legatura (implicando anche la staffilatura, visibile tra gli assi e il dorso), gli angoli dei piatti, e comportato interventi su qualche lacuna nei fogli; in questa occasione le miniature sono state protette da veline. Torniamo al momento dell’arrivo da Heidelberg in Vaticano, concentrando l’attenzione su quanto avvenne in Biblioteca Vaticana e cercando di capire dove il Pal. lat. 1989 e altri manoscritti francesi Palatini furono collocati e quando furono classificati e inventariati. Una volta giunti in Biblioteca Vaticana, i volumi Palatini furono sistemati «nella lunga galleria, espressamente accomodata a tale scopo da Urbano VIII, a sinistra dell’aula maggiore, dopo le due stanze di Sisto V, le sole che si aprivano da principio in quel lato della biblioteca»16, «furono riposti in eleganti scaffali»17 e ricevettero una nuova segnatura (per i manoscritti greci fu però ripristinata già alla fine del Seicento quella di Heidelberg) e una nuova legatura, dal momento che molte di quelle che avevano nella sede originaria furono staccate per disposizione di Allacci prima del trasporto, al fine di alleggerire il carico durante il viaggio. Leggendo la documentazione conservata in Vaticana relativa all’arrivo, e precisamente al momento immediatamente successivo all’apertura delle casse, si rileva una incongruenza rispetto alla ‘indicazione di viag16 STEVENSON IUN., La raccolta Palatina dei codici e libri a stampa cit., p. 11. Un’elegante

epigrafe ancora oggi visibile nella Galleria di Urbano VIII, attualmente all’interno dei Musei Vaticani, ricorda la sistemazione della Palatina operata dal pontefice: «URBANUS VIII. PONT. MAX. / COMPLURA PALATINAE BIBLIOTHECAE VOLUMINA / NOBILES HIDELBERGICAE VICTORIAE MANUBIAS / GREGORIO XV ET APOSTOLICAE SEDI / A MASSIMIL. BAVARIAE DUCE DONATA / ROMAM ADVEXIT OPPORTUNIS ARMARIIS IN VATICANO CONCLUSIT / LOCUM RUDEM ANTEA ATQUE INFORMEM / IN HANC SPECIEM REDEGIT / ET PERSPICUO SPECULARIUM NITORE EXORNAVIT ANNO DOM. MDCXXIV PONT. PRIMO». 17 MAZZI, Leone Allacci e la Palatina di Heidelberg cit., p. 180.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

237

gio’ segnata sul manoscritto, «C 155». Infatti nel Vat. lat. 7762, che raccoglie una serie di carte relative all’amministrazione della Biblioteca Vaticana di Felice Contelori (primo custode, 1626-1630), e ai ff. 569r-578r registra il numero dei volumi contenuti in ogni cassa, distinti sia tra manoscritti e stampati sia in base alla lingua, per la nr. 155 non sono menzionati manoscritti Gallici (f. 569r)18. Ho verificato che tale anomalia è riscontrabile per la maggior parte degli altri manoscritti francesi Palatini con segnatura contigua al nostro: unica eccezione è la cassa nr. 103, indicata come contenente due codici francesi (f. 569r), che credo possano essere identificati con i Pal. lat. 1973 e 1991, sui quali si trova appunto l’indicazione «C 103». In base a questo tipo di riscontro si può inoltre ipotizzare che i codici francesi sui quali non è indicato il numero della cassa (Pal. lat. 1962, 1964, 1967, 1983, 1984, 1988) fossero contenuti nella nr. 90, per la quale nel Vat. lat. 7762 sono registrati proprio sei manoscritti Gallici (f. 561r). La mancanza di sistematicità nella corrispondenza tra le indicazioni segnate in partenza sui manoscritti e quelle registrate in arrivo nelle carte conservate nel Vat. lat. 7762 sembra rivelare uno scarto tra quanto progettato da Allacci relativamente alla sistemazione dei volumi nelle casse e quanto poi fu invece effettivamente realizzato. Tale differenza potrebbe essere stata determinata da esigenze pratiche, manifestatesi al momento della collocazione dei volumi nelle casse prima della partenza oppure durante il viaggio (a Monaco, per esempio, si decise di distribuire diversamente il peso dei volumi, alleggerendo alcune casse, che furono riaperte per trasferire una parte di volumi in altre, come si evince dalla relazione di Allacci19). Rimane comunque problematica la mancata corrispondenza non tanto e non solo tra numero di cassa e manoscritti in essa contenuti, quanto tra il numero effettivo dei manoscritti francesi (v. infra) e quello – vistosamente inferiore – ricavabile dalla lista delle carte Contelori. Per tentare di rispondere al quesito, avanzo due ipotesi: la registrazione potrebbe essere stata com18 Sono registrati soltanto 39 manoscritti e 3 stampati tedeschi, 1 manoscritto ebraico,

14 manoscritti e 2 stampati latini. 19 «Intanto vedendo loro che alcune casse erano assai più gravi che meza soma, per comodità delli cavalli rifecero le dette casse in più numero, sempre però con l’assistenza mia, e quando si rimettevano i libri, io mi riserravo in una cameretta, dove non permettevo che niuno v’entrasse», in G. BELTRANI, Relazione sul trasporto della Biblioteca Palatina da Heidelberg a Roma scritta da Leone Allacci, Firenze 1882, p. 27; MAZZI, Leone Allacci e la Palatina di Heidelberg cit., p. 72; le casse vennero riparate (non sappiamo se nel porre rimedio ai danni fu anche variato il numero complessivo) più di una volta anche nelle tappe successive, in Italia: a Bologna, per esempio; cfr. MAZZI, Leone Allacci e la Palatina di Heidelberg cit., pp. 141 e 219, dove sono anche riportate le voci delle varie spese sostenute durante il viaggio.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

238

CLAUDIA MONTUSCHI

pilata velocemente e con poca attenzione tanto da non distinguere sempre i francesi dai tedeschi o dai latini; oppure, come è più probabile, nel Vat. lat. 7762 mancano alcuni fogli che originariamente componevano quella lista, come farebbe pensare anche l’incompletezza di quest’ultima, che registra complessivamente soltanto 168 casse (escludendo le 12 che compaiono due volte)20 invece delle 184 + 12 che arrivarono e furono ricevute da Niccolò Alemanni21. Propenderei per quest’ultima ipotesi, piuttosto che per una (ripetuta) disattenzione, considerando anche l’accuratezza con cui il redattore dell’elenco ha registrato l’anomalia nel caso in cui ha verificato una mancata corrispondenza tra il numero segnato sui manoscritti e quello della cassa: «capsa signata in libris sub n. 142 sed debet esse sub n. 152» (f. 576r). Nei fogli rimanenti potremmo trovare sia i numeri mancanti sia altri dati relativi a casse già registrate (che infatti possono comparire due volte, anche a distanza di qualche foglio), recuperando così i dati relativi alle casse in cui hanno viaggiato i manoscritti francesi; la lacuna potrebbe essere iniziale, considerando che la lista non è introdotta da alcun titolo. Il primo inventario dei Palatini latini in cui i manoscritti sono registrati con le segnature definitive corrispondenti a quelle attuali, l’Inventarium manuscriptorum Latinorum Bibliothecae Palatinae, corredato di indice, ancora oggi in uso e a disposizione degli studiosi22, arriva fino al Pal. lat. 1956 (dal 1915 al 1956 sono inventari); il Pal. lat. 1989 compare, insieme con altri, nel gruppo Pal. lat. 1957-1995, aggiunto da una mano successiva, comprendente codici prevalentemente francesi, oltre ad alcuni musicali e qualcuno di genere e provenienza diversi23. Come elementi di datazione per l’inventario abbiamo le armi di Innocenzo XI (1676-1689) sulla legatura, e per l’indice l’indicazione sul frontespizio dell’anno, 1678, e del nome di Giacomo Vincenzo Marchesi (scriptor La-

20 Nella lista mancano 16 casse numerate, e precisamente nrr. 28, 55, 65, 66, 67, 87, 98, 124, 129, 145, 150, 156, 161, 168, 171, 181, che sommate a quelle registrate danno correttamente il totale di 184; delle casse segnate con una croce risultano soltanto 2 su 12. 21 Cfr. Roma, Biblioteca Vallicelliana, B.38, f. 77r, pubblicato in THEINER, Schenkung

der Heidelberger Bibliothek cit., p. 40 e MAZZI, Leone Allacci e la Palatina di Heidelberg cit., pp. 151 (che corregge la data riportata da Theiner, 9 luglio, in 9 agosto) e 70: a Monaco erano 196 casse fra codici e libri. 22 Dal 12 giugno 2007 l’inventario è stato ritirato dalla Sala di consultazione; l’originale è attualmente segnato Pal. lat. 2029; una riproduzione fotografica è disponibile in Sala consultazione con la segnatura Sala Cons. Mss. Rosso. 399 (1). 23 Le aggiunte, vergate da mani diverse, arrivano fino al Pal. lat. 2022; oggi, dopo il trasferimento in coda al fondo di inventari e indici manoscritti, l’ultimo è il Pal. lat. 2031.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

239

tinus della Biblioteca Vaticana, 1667-1713) che «absolvit» l’opera24, e che la bibliografia recente presenta con una certa ambiguità come autore di uno o di entrambi gli strumenti catalografici25. Marchesi, invece, potrebbe essere stato semplicemente il «copista», se si legge attentamente quanto scrive Henry Stevenson iun.26, il quale attribuisce inventario e indice ad Alessandro Ranaldi27 (scriptor Latinus, coadiutore, dal 1602, e poi secondo custode della Biblioteca Vaticana: 1606-1645, m. 1649)28 datandoli a prima del 1633 sulla base di un riferimento contenuto in Apes Urbanae di Allacci29, opera pubblicata appunto in quell’anno. Anche la 24 «Iacobus Vincentius Marchesius eiusdem Vaticanae Bibliothecae Scriptor absolvit an. 1678». 25 Per esempio J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recher-

ches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), a p. 108 distingue tra inventario del XVII secolo e indice terminato da Marchesi nel 1678, mentre nella relativa nt. 92 attribuisce a Marchesi la paternità di entrambi; nell’introduzione a Die historischen und philosophischen Handschriften der Codices Palatini Latini in der Vatikanischen Bibliothek (Cod. Pal. Lat. 921-978), Wiesbaden 1999, p. XIII nt. 12, D. WALZ parla di inventario composto da Marchesi (salvo poi dare come segnatura quella dell’indice). 26 STEVENSON IUN., La raccolta Palatina dei codici e libri a stampa cit., p. 10, a proposito dell’inventario «definitivo» (si riferisce quindi sicuramente a quello in questione) scrive che fu opera di «copista», senza menzionare il nome, e considera erronea la datazione al 1678, distinguendosi per esempio da C. GREITH, Spicilegium Vaticanum. Beiträge zur nähern Kentniss der Vatikanischen Bibliothek für deutsche Poesie des Mittelalters, Frauenfeld 1838, p. 12. 27 Tra le forme Ranaldi e Rainaldi – gli stessi componenti della famiglia si firmavano chi in un modo chi nell’altro – scelgo la prima, che sembra la più frequente, seguendo G. MERCATI, Per la storia della biblioteca apostolica, bibliotecario Cesare Baronio, in Per Cesare Baronio. Scritti vari nel terzo centenario della sua morte, Roma 1913, pp. 87-177, rist. ID., Opere minori raccolte in occasione del settantesimo natalizio sotto gli auspici di S.S. Pio XI, III (1907-1916), Città del Vaticano 1937 (Studi e testi, 78), pp. 201-275: 206 nt. 4. 28 Di Alessandro Ranaldi è anche l’inventario Vat. lat. 7122, per cui v. infra. Segnalo an-

che un inventario palatino parziale (limitato ai soli primi manoscritti biblici, ai quali si aggiungono due note relative agli attuali Pal. lat. 221 e 225), sempre ranaldiano: Reg. lat. 347, ff. 37r-39v; per la descrizione: A. WILMART, Codices Reginenses Latini, II, Codices 251-500, Città del Vaticano 1945 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti, 23), p. 294. Generalmente non considerato dagli studi sui Palatini, l’inventario è citato da G. MORELLI, Manoscritti d’interesse abruzzese della Biblioteca Vaticana, in Bullettino della Deputazione abruzzese di storia patria 63 (1973), pp. 7-198: 138. 29 L. ALLACCI, Apes Urbanae sive De viris illustribus qui ab anno MDCXXX, per totum MDCXXXII Romae adfuerunt, ac typis aliquid evulgarunt, Romae 1633: «Confecit [sc. Alexander Raynaldus] item Indicem Librorum Latinorum manuscriptorum, qui ex Spoliis Electoris Palatini, & Heidelberga Vaticanam Bibliothecam anno 1623 advecti sunt. Congessitque in eos varias observationes, & notas» (p. 23), dove Index sarebbe da riferire anche all’inventario (come poche righe prima nello stesso testo). Un’altra possibilità sarebbe quella di leggere il testo in Apes Urbanae in riferimento non all’inventario definitivo, ma al Vat. lat. 7122 (v. infra), come fa MERCATI, Per la storia della biblioteca apostolica cit., p. 273 nt. 2,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

240

CLAUDIA MONTUSCHI

tipologia della nota con data e ‘firma’ sul frontespizio dell’indice – in carattere minore, distinta dal titolo e apposta in basso a destra – lascerebbe pensare non all’autore bensì a un personaggio di minor rilievo. La ricostruzione di Stevenson, finora non adeguatamente considerata, è plausibile, e importante non solo per l’individuazione dell’autore, ma anche perché anticiperebbe di qualche decennio la data dell’inventariazione della Palatina: le raccolte di Heidelberg furono inventariate subito in Vaticana, non sessant’anni più tardi. Una sorte differente ebbero comunque i manoscritti francesi a cui appartiene il Decameron, che nella sua storia continua a fare eccezione da vari punti di vista. Assente nell’inventario definitivo, curiosamente il Pal. lat. 1989 è invece identificabile con certezza nel lavoro preparatorio, conservato nel Vat. lat. 7122, redatto da Alessandro Ranaldi e da Donato Lillitelli30 (secondo custode31 dal 1649 al 1660), come si legge nel titolo: «Minute dell’Inventario di libri manoscritti latini della libraria Palatina di mano del Signor Alessandro Rainaldi e Donato Lilitelli, secondi custodi della libraria». Per ogni manoscritto sono indicati autore (spesso, però, le opere compaiono come anonime anche quando non lo sono), titolo (che talvolta ricalca quello che si trova negli inventari di Heidelberg32), lingua, incipit (quasi sempre), supporto, colore della legatura, distinzione tra antico e moderno, indicazione «C.S.» (per il totale delle carte scritte, a cui non segue sempre, però, il dato numerico), secondo un’impostazione tipicamente ranaldiana. L’inventario risalirebbe a poco dopo l’arrivo della Palatina in Vaticano se si considera corretta la ricostruzione di Stevenson33, oppure a qualche decennio dopo (sicuramente ante 1649 per la commentando quanto Alessandro Ranaldi stesso scrive sul proprio lavoro a Innocenzo X nel 1644. 30 La mano di Lillitelli subentra alla fine del f. 67v per completare il testo (che finisce al f. 289r); cfr. E. MITTLER, Vorläufiges Inventar der lateinischen Handschriften der Palatina, in Bibliotheca Palatina cit., I, p. 475. 31 Dalla documentazione vaticana in cui è nominato custode non risulta il titolo pregresso di scriptor (cfr. Arch. Bibl. 42, ff. 57r [successione Lillitelli-Allacci], 393r), come invece succede per gli altri scriptores. 32 Per esempio Pal. lat. 1967 (= Vat. lat. 7122, f. 287v, nr. 1824): «Physica Gallica»; 1968 (= Vat. lat. 7122, f. 287v, nr. 1826): «Castrum amicitie seu voluptatis»; Pal. lat. 1970 (= Vat. lat. 7122, f. 287r, nr. 1817): «Rhytmi aliquot de religione»; questi titoli riprendono ad litteram o in modo molto simile quelli degli inventari di Heidelberg (conservati nei Pal. lat. 1931 e 1915, riportati da K. CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften der Palatina, in Zentralblatt für Bibliothekswesen, Beihefte 46 [1916], ad loc. e pp. 16-19), indipendentemente da ciò che compare sul manoscritto. 33 Il ruolo di custodi (Lillitelli solo dal 1649) non è un elemento vincolante per stabilire la data dell’inventario preparatorio: il titolo potrebbe essere stato aggiunto a posteriori,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

241

parte curata da Ranaldi) se Lillitelli lavorò al testo non solo insieme a Ranaldi, ma anche dopo la morte di questo e nel periodo in cui era secondo custode34. Al f. 288r, registrata con il nr. 1827, è inventariata l’opera «Ioannis Baccacij [sic] Fabulè, seu Decameron ut vocatur ex Etrusca in Gallicam linguam translatè ab Anonymo. Incipit. Comence le Prologue de Jean Bocace. Ex Pergam. In Albo. C[hartae]. S[criptae]. Antiq[uus]. Folio» (il riferimento al Pal. lat. 1989 è sicuro, trattandosi dell’unico esemplare di Decameron tradotto in francese conservato nel fondo Palatino latino). Il nr. 1827 è inserito tra gli ultimi – l’inventario si chiude con il 1840 –, insieme con altre opere francesi; questi codici, infatti, per la maggior parte (il nostro è tra i pochi su cui tale numerazione non è visibile) presentano, accanto all’indicazione della cassa e ad altre eventuali antiche segnature, anche un numero compreso tra il 1808 e il 1838, che ho verificato in tutti i casi corrispondente alla relativa numerazione riportata nel Vat. lat. 7122. Sono inoltre identificabili con certezza anche i pochi manoscritti del gruppo francese che come il Decameron non presentano tale segnatura35. Nell’inventario di Ranaldi e Lillitelli compaiono ancora numeri e ordine provvisori, e a prima vista sembra ci sia un notevole scarto numerico tra i manoscritti in esso registrati e l’attuale consistenza del fondo; si tratta invece di una differenza solo apparente: il 1840 è l’ultimo numero, ma i volumi inventariati sono di più poiché nella parte compilata da Lillitelli (e precisamente dal nr. 425 in poi) – che rispetto alla prima è meno ‘ordinata’ e lascia trasparire in modo più evidente il lavoro in fieri – molti numeri sono duplicati (generalmente, ma non sempre, indicati con lo stesso numero seguito dalla lettera B). Questa era la situazione in attesa di una segnatura definitiva, che per il Decameron e il

forse da Lillitelli stesso. Il Vat. lat. 7122 e l’inventario che Marchesi avrebbe copiato presentano la stessa impostazione, ma alcune sostanziali differenze: oltre all’assenza dei manoscritti francesi nell’inventario «Marchesi» (che si ferma al Pal. lat. 1956), ho notato anche che nel Vat. lat. 7122 alcuni manoscritti sono omessi passim, collocati in una diversa sequenza o duplicati (cfr. infra in questo contributo). Mancherebbe quindi l’anello intermedio, l’esemplare da cui Marchesi avrebbe copiato. 34 Il panorama degli inventari e il rapporto degli uni con gli altri è articolato e rimane in parte oscuro, complicato, tra l’altro, da una serie di sviste e fraintendimenti che nella storia degli studi sembrano essersi concentrati su di essi, e mai prima d’ora chiariti, per esempio: F. EHRLE, Zur Geschichte der Katalogisierung der Vatikana, in Historisches Jahrbuch 11 (1890), pp. 718-729: 721, forse tratto in inganno della locuzione «libraria Palatina», che può essere usata anche in riferimento al Palazzo Vaticano, inserisce l’inventario tra quelli dei Vaticani latini piuttosto che dei Palatini; e BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane cit., p. 125 nt. 92 erroneamente lega l’indice Pal. lat. 1949 all’inventario Vat. lat. 7122. 35 Cfr. la tabella in fondo (Appendice I).

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

242

CLAUDIA MONTUSCHI

gruppo a cui esso appartiene sarebbe arrivata molto tardi, più di due secoli dopo, come vedremo. Tra i lavori sui Palatini latini che presentano ancora segnature provvisorie – anch’esse testimonianza del fatto che si volle subito procedere all’inventariazione, ancora prima di raggiungere una sistemazione definitiva – è anche il Pal. lat. 1949 («Index librorum manuscriptorum facto quando furno cavati dalle casse»), un indice alfabetico (ma secondo un ordine non rigoroso e con indicazioni di titoli non precise36) in cui compare ancora un’altra numerazione, e che con il Vat. lat. 7122 non ha alcun rapporto37. Anche il Pal. lat. 1949, però, come ritiene Giovanni Mercati che lo data tra il 1626 e il 163038, potrebbe essere stato redatto da Alessandro Ranaldi. Sotto l’autore «Iohannes Boccaci» vi si trovano diverse opere39, ma non il Decameron né, a quanto ho visto, gli altri manoscritti francesi. Continuiamo a seguire le tracce dei Palatini verificando la registrazione della consistenza del fondo, per cercare di comprendere cosa avvenne dei manoscritti francesi e individuare quando anch’essi acquisirono una segnatura definitiva. Circa un secolo più tardi, dallo «Stato della Biblioteca Vaticana» dell’epoca del cardinale Domenico Passionei (pro-bibliotecario dal 1741 e bibliotecario negli anni 1755-1761), conservato nell’Ott. lat. 3181, II, ff. 412r-421v, risulta che i codici manoscritti latini, italiani e francesi (sic nel titolo, mentre infra si menzionano solo «latini» e «italiani») erano «suddivisi in VI corpi, o vogliam dire in VI differenti librerie […] II. Libreria chiamata Palatina contiene codici 1989. Di questa Libreria ci è l’Inventario e ci è l’Indice» (f. 415r), dove però il numero indicato si riferisce molto probabilmente al semplice conteggio, non alle segnature vere e proprie. Qualche decennio più tardi, infatti, quando fu redatto lo «Stato della Biblioteca Vaticana a tempo di Mons Reggi primo Custode sotto Pio VI» (Arch. Bibl. 60, ff. 14r-32r), ovvero negli anni 1782-1798, il grup36 L’approssimazione era già stata notata da Felice Contelori, in una sua relazione sulla Biblioteca relativa al 1627, conservata nel Vat. lat. 7763: «vi è l’indice de tutti li libri greci e latini e stampati facto quando furno levati dalle casse, che poco o nulla serve» (f. 2v), e dal bibliotecario palatino Nicolas Maillot de la Treille nel 1768 (cfr. infra), che nel suo diario a proposito del Pal. lat. 1949 nota: «aussi les titres en sont-ils pris avec negligence» (München, Bayerisches Hauptstaatsarchiv, Geheimes Hausarchiv, Hss. 290b, f. 88v); su questo documento v. infra. 37 Come invece intende BIGNAMI ODIER: cfr. supra, nt. 34. 38 MERCATI, Per la storia della biblioteca apostolica cit., p. 273 nt. 2, sulla base dell’ag-

giunta al titolo «quando furno cavati dalle casse», che egli riconosce di mano di Felice Contelori. 39 Ai nrr. 453, 477, 1360, 1459, 1722.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

243

po di manoscritti francesi non aveva ancora una segnatura: in corrispondenza dell’indicazione dei Palatini latini, ubicati nella «Terza stanza a mano manca» (f. 24r), ovvero nella attuale Galleria di Urbano VIII dei Musei Vaticani, «a mano manca» (a destra erano invece gli Urbinati), e precisamente dell’«Armario 16», si legge: «dal n° 1863 al n° 1956. Alcuni Codici Francesi in numero 39» (f. 25r), con un’indicazione numericamente esatta se riferita ai Palatini latini non numerati, ma non precisa se riferita ai soli francesi, che sono meno dei 3940. Segue l’indicazione dell’armadio 17 con i Palatini greci, poi gli ebraici e infine i tedeschi, alcuni dislocati perché di grande formato (è il caso di alcuni ebraici), ma tutti regolarmente con le loro segnature. Di poco precedente è una preziosa e dettagliata testimonianza, redatta questa volta non da uno studioso interno, ma da un esterno che poté esaminare de visu gli ambienti e i volumi della Biblioteca Vaticana41: il diario di Nicolas Maillot de la Treille (1725-1794), bibliotecario di corte palatino, incaricato nel 1767 dal principe elettore Karl Theodor – appassionato bibliofilo interessato ai tesori librari dei suoi antenati – di esaminare la raccolta Palatina. Lo scopo della missione, a cui parteciparono altri eruditi ed esperti con diversi incarichi, era quello di reperire materiale per redigere un catalogo dei manoscritti latini e tedeschi della Palatina (che per motivi ignoti poi non fu pubblicato)42 per la neonata Accademia di Mannheim, e di fare copie di manoscritti per incrementarne la raccolta43. Maillot de la Treille arrivò in Vaticana il 4 dicembre 40 All’epoca, prima del 1797, dovrebbero essere stati 26 tra i latini + 2 tra i tedeschi: nel 1816, il Pal. lat. 1969 e i Pal. germ. 354 e 484 tornarono a Heidelberg: CHRIST, Die altfranzösischen cit., pp. 28-29. Cfr. anche infra, nt. 55. 41 Cfr. anche ciò che di lui scrive Giuseppe Spalletti, scriptor Graecus, in una lettera del 13 maggio 1773 (Arch. Bibl. 34, ff. 28rv, 33rv), pubblicata in CHR. M. GRAFINGER, Die Ausleihe Vatikanischer Handschriften und Druckwerke 18. Jahrhundert, Teil I, Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 406), p. 163: «Devesi in fatto sapere che nell’anno 1768 il Signore Abate Maillotte Bibliotecario di Sua Altezza l’elettore palatino ebbe facoltà di vedere da se medesimo tutti i suddetti Codici palatini, e rimase per più Mesi dalla mattina alla Sera nel suddetto Luogo»; Spalletti cita il bibliotecario palatino tra le varie persone che hanno avuto a disposizione i fondi vaticani e hanno potuto consultarli senza difficoltà. 42 Si veda anche il documento del 18 dicembre 1767, in Arch. Bibl., Ammissione studiosi I, pubblicato in GRAFINGER, Die Ausleihe Vatikanischer Handschriften und Druckwerke 18. Jahrhundert cit., pp. 327-328, in cui Clemente XII accorda al bibliotecario palatino, che aveva esposto il «desiderio d’osservare i Codici della Biblioteca Vaticana, ed in specie della già Palatina per notare, e trascrivere ciò che può appartenere ad illustrare la Storia si di detta Famiglia, che de’ Suoi Dominj», il permesso di consultazione, chiedendo a Giuseppe Simonio Assemani (primo custode, 3 gennaio 1739 — 13 gennaio 1768) di facilitare l’operazione «in tutto ciò, che non possa apportare pregiudizio alla Santa Sede». 43 Prima di Maillot de la Treille anche altri eruditi avevano consultato la raccolta Palatina in Vaticana. Tra loro il giurista e storico dell’Università di Ingolstadt, Johann Georg

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

244

CLAUDIA MONTUSCHI

1767 e fu benevolmente accolto, come egli stesso scrive nel diario, oggi conservato a Monaco di Baviera (Bayerisches Hauptstaatsarchiv, Geheimes Hausarchiv, Hss. 290b)44, notando passim anche le impressioni sul personale (in particolare menziona Stefano Evodio Assemani, coadiutore di Giuseppe Simonio Assemani e poi primo custode dal 4 febbraio 1768, dopo Giovanni Bottari, primo custode tra il 28 gennaio e il 1° febbraio; Pier Francesco Foggini, secondo custode, 5 febbraio 1768; primo custode, 1° dicembre 1782), che lo colpì per la gentilezza, la disponibilità e le doti umane45. Gli furono aperte le porte della Biblioteca Vaticana senza riserve: nella consultazione fu assistito dagli esperti che non lesinarono segnalazioni di volumi notevoli della raccolta46, ed ebbe a disposizione non solo gli inventari, ma anche gli armadi stessi (sul lato sinistro della Galleria di Urbano VIII) in cui i manoscritti erano contenuti; nei primi mesi del 1768 cominciò a consultarli annotandone scrupolosamente il contenuto (dal f. 38v). Per i Palatini latini in un primo momento si servì dell’indice in cui compare il nome di Giacomo Vincenzo Marchesi (f. 17r), sulla traccia del quale (quindi secondo l’ordine alfabetico) registrò ciò che più gli interessava (dal f. 16r, con varie interruzioni dovute a visite a vari luoghi e chiese romani). Passò poi all’esame del contenuto degli armadi: introducendo il nr. 14 (che esamina tra il 5 e il 7 aprile 1768), nota che oltre ai Pal. lat. 1895-1956 vi erano, alla fine, alcuni francesi e alcuni greci «pour remplir l’armoire» (f. 83r); a differenza dei precedenti, che avevano ciascuno più di 100 volumi, il nr. 14 ne conteneva infatti solo 61. Il bibliotecario palatino esegue un lavoro accurato, con competenza e spirito critico, che lo rende in grado di valutare anche la qualità degli strumenti catalografici47 messi a sua disposizione; preciLori (1723-1787), nel 1751, che però aveva registrato un minor numero di dettagli, aveva avuto a disposizione poco tempo ed era interessato soprattutto a documenti utili alla storia politica della Baviera e dei Wittelsbach. Sui particolari e sul contesto dell’iniziativa del principe elettore cfr. L. HAMMERMAYER, Neue Beiträge zur Geschichte der “Bibliotheca Palatina” in Rom. Pfälzisch-bayerische Versuche zur Erforschung der “Palatina” im 17. und 18. Jahrhundert, in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte 57 (1962), pp. 146-174: 163-165; A. FRIEDRICH, Geschichte der nach Rom entführten Heidelberger Bibliothek, Karlsruhe 1816, pp. 29-31 e documenti allegati pp. (30)-(38): (33). 44 Cfr. L. ROCKINGER, Die Pflege der Geschichte durch die Wittelsbacher. Akademische Festschrift zur Feier des Wittelsbacher-Jubiläums, München 1880, che alle pp. (30)-(50) ne ha pubblicato una parte. 45 Ecco per esempio cosa scrive di Giovanni Bottari: «c’est un vénérable veillard de plus de 80 ans […]. Sa conversation est gaia, vive et spirituelle. C’est un des plus beaux hommes que j’aie jamais vu». München, Bayerisches Hauptstaatsarchiv, Geheimes Hausarchiv, Hss. 290b, f. 28r. 46 Così fa per esempio Pier Francesco Foggini: ibid., f. 18r. 47 Cfr. anche quanto scrive sull’indice contenuto nel Pal. lat. 1949: v. supra, nt. 36.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

245

sando che con il Pal. lat. 1956 si chiude il catalogo dei manoscritti Palatini latini redatto in Vaticana (ovvero quello tuttora in uso), aggiunge una rapida descrizione – indicandone il formato, il numero dei fogli – e una valutazione: il catalogo è molto corretto, sebbene egli vi abbia rilevato qualche inesattezza; il principale difetto è la mancanza di indicazioni su datazione e scrittura (f. 89r). Poi torna sui manoscritti aggiunti in coda a quelli fin qui descritti: «Suite des autres Manuscrits qui sont placès sans ordre et des quelques grecs dans l’armoire quatorzième» (f. 89r), per fornire alcuni dettagli anche su questi; ne segnala 31 – ma 4 sono in latino e musicali (Pal. lat. 1976-1979)48 –, indicandone il formato, il supporto, il contenuto e, quasi sempre, il numero dei fogli, per poi concludere che tra tutti i manoscritti francesi «il n’ya rien de rare» (f. 89rv). Non segnala in modo esplicito, stranamente, il Decameron, che probabilmente non rientrava nei suoi interessi, ma che almeno per le miniature avrebbe dovuto attirare la sua attenzione. Il codice potrebbe essere incluso in una delle due indicazioni cumulative dei manoscritti in folio: di questo formato Maillot indica 13 (vite di santi, libri si preghiera…) + 6 (tra cui sono identificabili i Pal. lat. 1988, 1957 e 1964) volumi, e probabilmente tra questi era anche il Pal. lat. 1989. Tenendo conto delle note relative al formato e al contenuto, non è sempre possibile identificare i manoscritti con certezza. La registrazione di Maillot de la Treille sembra essere comunque selettiva rispetto a ciò che effettivamente si trovava nell’armadio in questione (per esempio, dei testi non francesi sono elencati soltanto i quattro musicali sopra ricordati). Alla fine del Settecento i manoscritti francesi erano dunque custoditi nello stesso luogo in cui erano gli ultimi latini del fondo Palatino, collocazione che li rendeva disponibili ma non facilmente identificabili, perché ancora privi di segnatura. Confermano la situazione fin qui descritta anche le consultazioni dei manoscritti della Biblioteca Vaticana tra il XVI e il XVIII secolo, in cui non compaiono segnature vicine alla nostra: dal 1623 al 1700 le consultazioni si limitano al Pal. lat. 158149, per il XVIII secolo al Pal. lat. 185350.

48 I manoscritti francesi menzionati sono stati in parte identificati da CHRIST, Die alt-

französischen Handschriften cit., pp. 26-27, che riassumo nella tabella in fondo (Appendice II), proponendo anche alcune integrazioni e ipotesi. 49 CHR. M. GRAFINGER, Die Ausleihe Vatikanischer Handschriften und Druckwerke (1563-

1700), Città del Vaticano 1993 (Studi e testi, 360), p. 271 nr. 376. 50 GRAFINGER, Die Ausleihe Vatikanischer Handschriften und Druckwerke 18. Jahrhundert cit., p. 65 nr. 79.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

246

CLAUDIA MONTUSCHI

Ancora nel 1816 Albert Friedrich51 segnala che nel fondo Palatino latino ai 1956 seguono alcuni manoscritti in antico francese «ungezählt»52. Per Carl Greith, nel 183853 i Palatini latini sono 1984, somma che probabilmente include anche alcuni di quelli non numerati che erano in coda, senza distinguere tra i manoscritti con e senza segnatura. Simili – anche se con qualche oscillazione numerica e senza la precisazione sulla quantità dei francesi – i dati che si evincono dalla documentazione vaticana relativa a questo periodo: a giugno 1814, momento della consegna della Biblioteca da parte di Angelo Battaglini a Giuseppe Baldi (nominato primo custode il 27 maggio 1814), «L’Inventario dei Codici Palatini Latini termina col n° 1956. dopo seguono 32 Volumi non registrati in detto inventario», poi i greci e gli ebraici54; negli anni 18171818, rientrati i codici che dopo il trattato di Tolentino (1797) Pio VI fu costretto a inviare a Parigi55, tutti i volumi furono risistemati negli armadi, e nell’armadio 14 sono indicati i Palatini latini «dal num° 1895 al num° 1896. E più non descritti nell’Inventario codici num° 37 con un fascio di carte volanti»56, a cui seguono 22 greci. Di poco mutata rimane la situazione per quasi tutto il secolo. All’epoca di Pio Martinucci (secondo custode della Biblioteca Vaticana negli anni 1850-1861, poi primo custode dal 1876 al 1880) solo alcuni manoscritti del gruppo francese risultano numerati: le segnature arrivano fino al Pal. lat. 1972, poi «vi sono altri codici da inventariarsi»57, tra i quali il nostro58. 51 A. FRIEDRICH, Geschichte der nach Rom entführten Heidelberger Bibliothek, Karlsruhe 1816, p. 50. 52 Ibid., p. 57. 53 GREITH, Spicilegium Vaticanum cit., p. 18. 54 Arch. Bibl. 60, f. 147r. 55 Tra i 500 volumi anche alcuni Palatini: cfr. D’AIUTO e GRAFINGER, in Guida ai fondi cit., Palatini. Con la Restaurazione quasi tutti rientrarono a Roma, ma nel 1816 Pio VII concesse all’Università di Heidelberg tutti i Palatini tedeschi e alcuni dei latini e dei greci. Tra i francesi andarono a Heidelberg il Pal. lat. 1969 (che nella biblioteca tedesca mantenne la stessa segnatura; la lacuna fu colmata in Vaticana con un altro manoscritto francese), più altri due che facevano parte dei tedeschi: Pal. germ. 354 e 484: CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit., pp. 26-27. 56 Arch. Bibl. 60, f. 82v: il numero 1896 è stato forse erroneamente scritto per 1956 (anche perché altrimenti il totale dei manoscritti dell’armadio, compresi i 22 greci, sarebbe nettamente inferiore alla media dei volumi contenuti in tutti gli altri). 57 Arch. Bibl. 60, f. 372v; cfr. anche f. 350r (relativo più o meno alla stessa epoca, ma con una lieve variazione: i codici Palatini latini sono segnati fino al 1973, l’inventario arriva al 1956). Indipendentemente dall’inventario, la situazione delle segnature doveva essere tale già nel 1797: quell’anno, infatti, il Pal. lat. 1969, che partì con altri manoscritti per Parigi, aveva già questa segnatura (che poi mantenne anche a Heidelberg: cfr. nt. 55): Arch. Bibl. 55, f. 39r.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

247

Le vicende fin qui illustrate spiegano l’oscillazione delle notizie sulla consistenza dei manoscritti francesi del fondo Palatino, e anche perché il Pal. lat. 1989 fu ignorato dagli studiosi settecenteschi e ottocenteschi59. Il momento in cui anche gli altri manoscritti, tra i quali il Decameron, ricevettero una segnatura è individuabile con precisione grazie a una annotazione che ho individuato nella documentazione conservata in Vaticana: nella «Consegna della Biblioteca Vaticana. Verifica dei Manoscritti» del giugno del 1885 (Arch. Bibl. 57), nella parte dedicata ai Palatini latini, è specificato che l’«Armadio 333 Contiene dal n° 1892 al 1996 mancano i nrr. 1912.1914. Sono numerati fino al 1972. Dal 1973 al 1995 ho numerato e classificato io. Più il 1996 collocato da me fra i palatini» (f. 127r); segue il totale (annotato probabilmente da una mano diversa) di 1963 manoscritti latini (risultante da 1996 meno 33 mancanti). Di una fase dell’inventariazione degli ultimi Palatini latini rimane ancora traccia negli armadi visibili nella seconda Galleria Sistina (oggi dei Musei Vaticani), contigua a quella di Urbano VIII, dove, sul lato sinistro di chi entra provenendo dal Salone Sistino, si trovano sei armadi con le indicazioni dei Palatini (i primi tre per i latini, gli altri per i greci) originariamente in essi contenuti; nel terzo si legge «PAL. LAT. A N. 1892 AD N. 1973», che rimanda alla fase intermedia tra l’inventariazione dei soli 1956 Palatini latini e quella completa del 188560. Per decifrare l’«io» che completò la classificazione dei Palatini latini nel 1885, tra coloro che eseguirono la verifica – gli scriptores Agostino Ciasca, Mariano Ugolini, Henry Stevenson sen., Generoso Calenzio e Orazio Marucchi (entrambi scriptores Latini), e gli Assistenti Nicola Scagliosi, Luciano Masciarelli (Arch. Bibl. 57, f. 79r) – si potrebbe pensare a Stevenson in considerazione del suo particolare ruolo, in quegli anni, nello studio dei Palatini; ma, in realtà, dopo aver confrontato le scritture degli scriptores e degli assistenti menzionati, penserei piuttosto alla mano di Orazio Marucchi61 (nominato scriptor poco prima della data in cui è stata eseguita la verifica, il 21 maggio 1885). 58 Così anche A. MAU, Appunti per il Catalogo dei codici Palatini Latini, presi l’a. 1875, di cui in Biblioteca Vaticana è conservata una copia, attualmente segnata Pal. lat. 2031(8), e consultabile in Sala in riproduzione fotografica con la segnatura Sala Cons. Mss. Rosso. 399 (8), si conclude con il Pal. lat. 1972 (il 1973 è segnalato come mancante; al suo posto si trova un altro codice, attuale Pal. lat. 1975). 59 CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit., pp. 24-25 segnala alcuni di questi stu-

diosi. 60 I dati degli altri due armadi con manoscritti latini corrispondono esattamente con

quelli riportati nelle verifica del 1885: A N. 1462 AD N. 1672; A N. 1673 AD N. 1891; qualche variazione, invece, per gli armadi che contenevano i manoscritti greci. 61 Cfr. per esempio suoi autografi in Arch. Bibl. 6, ff. ff. 149r-150v, 183r-185v; 8, f. 345r.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

248

CLAUDIA MONTUSCHI

L’annotazione fotografa il momento in cui alcuni dei manoscritti del gruppo francese furono inventariati, restituendoci con esattezza la data (1885), il numero dei mancanti, la situazione immediatamente precedente (quando erano numerati fino al 1972) e i manoscritti numerati ex novo (dal 1973 al 1995 con aggiunta del 1996). Prima del 1885, dunque, i primi 16 manoscritti del gruppo avevano già ricevuto la segnatura, mentre il Decameron rimane tra gli ultimi a essere numerati. Per un’operazione di questo tipo il 1885 non è una data casuale. Proprio in quell’anno fu emanato un nuovo Regolamento della Vaticana (il 21 marzo 1885, poi confermato il 1° ottobre 1888), fortemente innovativo dal punto di vista dell’organizzazione dell’istituzione, soprattutto per quanto riguarda il personale e le sue mansioni. In particolare agli scriptores, per la prima volta qualificati come «filologi», fu affidato il compito precipuo di redigere cataloghi e inventari dei fondi vaticani62. Fin dall’inizio del suo pontificato Leone XIII pensò alla Biblioteca Vaticana e agli studiosi interessati ai tesori in essa custoditi («veteres leges sanxit, novas edixit, denique indices codicum manu scriptorum […] a doctis diu expetitos typis edi iussit»63), e i cambiamenti da lui voluti segnarono un momento particolare nella storia della Biblioteca, molto delicato – come è ogni fase di transizione64 –, ma decisamente importante e positivo per l’attività scientifica. Per la pubblicazione dei cataloghi nel 1880 era stata nominata anche una commissione apposita, presieduta dal card. JeanBaptiste Pitra65, e il catalogo dei Palatini greci di Henry Stevenson sen. 62 Per questo gli scriptores furono distinti in ordinari, emeriti e onorari: solo chi corrispondeva alle attese rimaneva ordinario, mentre gli altri diventavano emeriti. Sul nuovo Regolamento e l’organizzazione della Biblioteca sotto Leone XIII, cfr. i contributi esaurienti di P. VIAN, «Una sede conveniente, commoda, definitiva degli stampati». Un progetto di Giovanni Battista De Rossi per l’ampliamento della Biblioteca Vaticana (7 maggio 1885), in Vaticana et Medievalia. Études en l’honneur de Louis Duval-Arnould, réunis par J. M. MARTIN, B. MARTIN-HISARD et A. PARAVICINI BAGLIANI, Firenze 2008 (Millennio medievale, 71), pp. 473486: 473-479; R. FARINA, «Splendore veritatis gaudet Ecclesia». Leone XIII e la Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 285-370: 295. 63 Con tali efficaci parole Giovanni Battista De Rossi riassume l’operato del pontefice in questo ambito, in Codices Palatini Latini Bibliothecae Vaticanae descripti [...]. Recensuit et digessit H. STEVENSON iunior, recognovit I. B. DE ROSSI. Praeit Commentatio I. B. DE ROSSI, De origine historia indicibus scrinii et bibliothecae Sedis Apostolicae, Romae 1886 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti, 2), p. CCXXVIII. 64 Come ha messo bene in luce VIAN, «Una sede conveniente, commoda, definitiva degli stampati» cit. 65 Cfr. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane cit., p. 237; M. BUONOCORE, Scriptorium Vaticanum: passato e presente, in Zenit e Nadir II. I manoscritti dell’area del Mediterraneo: la catalogazione come base della ricerca. Atti del Seminario internazionale, Montepulciano, 6-8 luglio 2007, a cura di B. CENNI, C.M.F. LALLI e L. MAGIONAMI, Montepulciano 2007,

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

249

fu il primo frutto di tale iniziativa, il volume che inaugurò la collana «Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti». Il 1885, inoltre, vide impegnata la Vaticana, oltre che nella riorganizzazione interna del lavoro, anche nei preparativi per i festeggiamenti del cinquecentenario (1886) della fondazione dell’Università di Heidelberg. Alle celebrazioni legate a tale ricorrenza il pontefice volle partecipare attivamente, inviando ufficialmente in rappresentanza della Vaticana Henry Stevenson iun., che portò in dono al granduca del Baden un esemplare del catalogo dei manoscritti greci, quello di una parte dei latini e degli stampati. Un anno e un periodo, dunque, di grande fervore culturale e scientifico, di riorganizzazione e sistematizzazione, a cui non sfuggì il gruppo di manoscritti rimasti per tanto tempo senza segnatura in coda ai Palatini latini. A questo momento potrebbe risalire anche l’aggiunta all’inventario sopra menzionato. Ma si tratta di un’integrazione soltanto numerica (conseguente all’acquisizione della segnatura), non descrittiva del contenuto, e per l’individuazione del testo del Decameron dovettero trascorrere ancora più di venti anni. Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novencento, quando ormai il Pal. lat. 1989 aveva ricevuto una segnatura, ma il contenuto rimaneva ancora difficilmente identificabile, il manoscritto continuò a rimanere sconosciuto anche a chi, come Henri Hauvette (1865-1935), si occupò specificamente di Laurent de Premierfait traduttore delle opere di Boccaccio pubblicando su questo argomento la sua tesi nel 190366; per il suo studio Hauvette fu in Vaticana sicuramente nel 1893 e nel 18951896, come risulta dalla documentazione67. La prima consultazione del Pal. lat. 1989 registrata in Biblioteca Vaticana68 risale al 14 gennaio 1898: a richiederlo fu tale «Filippo Schumacher», motivato, a giudicare dalla sua professione («pittore»), da un interesse prettamente artistico per le miniature (prevalente tra coloro che lo consultarono prima di Durrieu); seguì, il 12 dicembre dello stesso anno, «Fr. Egidio Reder, Societatis Divini Salvatoris»69. pp. 63-78: 63; CHR. M. GRAFINGER, Inventarisierung und Katalogisierung der Bibliotheca Palatina, ein historischer Überblick von den ersten Inventaren bis zu den gedruckten Katalogen, in Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari 22 (2008), pp. 67-80: 70-71. 66 H. HAUVETTE, De Laurentio de Primofato (Laurent de Premierfait) qui primus Joannis Boccaccii opera quaedam Gallice transtulit ineunte seculo XV, Parisiis 1903. 67 Arch. Bibl., Ammissione studiosi, Registri 2, a. 1895-1896, nr. 55; Rubrica a. 18951896, nr. 55. 68 La registrazione delle richieste di consultazione comincia dal tempo di Leone XIII. 69 Cfr. Arch. Bibl., Ammissione studiosi, Registri 2, rispettivamente a. 1896-1897, nr. 148,

e a. 1897-1898, nr. 68. Prima di Durrieu, oltre a Schumacher e Reder, lo consultarono altre

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

250

CLAUDIA MONTUSCHI

Il Pal. lat. 1989 arriva ufficialmente all’attenzione degli studi nel 1908, quando il conte Paul Durrieu (1855-1925), archivista ed esperto di miniatura e membro dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, durante un viaggio a Roma, grazie a «la bonne fortune» e alla segnalazione di Franz Ehrle, allora Prefetto (1895-1914), individua in Biblioteca Vaticana questo esemplare della traduzione del Decameron di Laurent de Premierfait «resté absolument ignoré jusqu’ici»70. A Durrieu (e a Ehrle) si deve non solo il merito di avere riscoperto il prezioso volume, ma anche quello di averlo identificato con uno dei codici descritti negli inventari dei duchi di Borgogna71, in base ai quali si può ricostruire la prima fase della sua storia: il volume deve essere entrato nella biblioteca del duca Giovanni Senza Paura (morto nel 1419) prima del 1420, data in cui fu redatto a Digione l’inventario, pubblicato da Georges Doutrepont. Nell’inventario di Digione è descritto con queste parole: «Item, ung autre livre de Bocace, autrement nommé de Cameron, autrement surnomé le prince Galehart, couvert de satin blanc figuré de vermeil, à X clouz et deux fermouers de cuivre dorez, commençans ou IIe fueillet Ilz || pevent à leur plaisir, et ou derrenier Long temps soit passé»72. Fino al 1467 rimase in possesso dei duchi di Borgogna, come risulta dall’inventario redatto a Bruges in quell’anno («circa», sic nel titolo), pubblicato da Jean-BaptisteJoseph Barrois: «Ung livre en parchemin couvert de cuir blanc, escript en deux coulombes, historié en pluisieurs lieux, contenant Les Cent Nouvelles de Bocace; quemenchant le second feuillet, Ils pevent à leur plaisir, et le dernier, long temps soit passé»73. In base a queste descrizioni Durrieu ritiene che dal 1420 al 1467 sarebbe cambiata la legatura, da satin blanc figuré de vermeil a cuir blanc, quattro persone: G. Gofienu – non leggibile e non individuabile nei registri di ammissione – (1899), Gino Fogolari (1902 e 1903), D.H. Möhler (1903), I. Raymond König (1904); considerando le materie di studio dei richiedenti (per esempio Gino Fogolari era storico dell’arte, studiava l’«ottica pittorica del XV secolo»; D.H. Möhler era storico della musica), si può ipotizzare che si sia trattato di consultazioni finalizzate a un interesse più di carattere «estetico» o artistico che prettamente testuale o codicologico. Dal 1898 a oggi risultano solo un centinaio di richieste. 70 P. DURRIEU, Le plus ancien manuscrit de la traduction du Décameron, in Comptesrendus de séances de l’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, maggio 1909, pp. 342-350: 344; cfr. anche ID., Découverte de deux importants manuscrits cit., p. 9. 71 DURRIEU, Le plus ancien manuscrit cit., pp. 342-350; ID., Découverte de deux importants manuscrits cit., pp. 64-69. 72 G. DOUTREPONT, Inventaire de la “Librairie” de Philippe Le Bon (1420), Bruxelles 1906,

nr. 238, pp. 160-161. 73 J.-B.-J. BARROIS, Bibliothèque protypographique ou Librairies des fils du roi Jean, Charles V, Jean de Berri, Philippe de Bourgogne et les siens, Paris 1830, nr. 1259, p. 185.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

251

ma il satin poteva essere anche solo un rivestimento della pelle, e quindi potrebbe trattarsi non necessariamente di una nuova legatura. Quella descritta nel 1420 doveva essere la legatura prodotta nell’atelier di Liévin Stuvaert, il cui nome si legge tuttora nella nota, sopra riportata, sul verso del f. II. Stuvaert lavorò come legatore per gli ultimi duchi di Borgogna ed è menzionato nei documenti per la prima volta nel 1446-1447; abitò e fu attivo prima a Gand e poi a Bruges – dove lavorava per Filippo il Buono – e morì tra il 1467 e il 1477 (anno in cui nei documenti è menzionata la vedova)74. La consuetudine di ‘firmare’ i volumi da lui rilegati75 su uno dei fogli di guardia – in latino76, in fiammingo77 o in francese, come nel nostro caso – consente di individuare diversi manoscritti usciti dal suo atelier (in Biblioteca Vaticana è conservato un altro manoscritto da lui firmato, il Barb. lat. 444, con la sua legatura originaria), anche dopo il rifacimento della legatura. Il Decameron avrà lasciato le collezioni borgognone presumibilmente alla fine del XV secolo: nell’inventario del 1536 dei duchi di Borgogna, infatti, non compare già più78. Anche dopo questa data segue un periodo di ‘buio’ nella storia del codice, fino all’inventario di Heidelberg redatto poco dopo la morte di Friedrich IV, nel 1610 (ora Heidelberg, Universitätsbibliothek, Pal. germ. 809, f. 125r79: «Bocatii Decamero. Frantzösisch, vff pergament geschrieben, mit figuren», senza segnatura, inserito tra i manoscritti «Historici in fol.», che iniziano al f. 118r), relativo ai volumi della biblioteca privata degli elettori Palatini, quindi alla Schlossbibliothek, dove venivano conservati i più pregevoli, esemplari di «rappresen74 Cfr. Inventaire archéologique de Gand: catalogue descriptif et illustré des monuments, oeuvres d’art et documents antérieurs à 1830, fasc. X, Gand 1899, f. 93; P. BERGMANS, Stuvaert (Liévin), in Biographie Nationale publiée par l’Académie Royale des sciences, des lettres et des beaux-arts de Belgique, XXIV, Bruxelles 1926-1929, coll. 215-216; L. INDESTEGE, Der Genter Buchbinder Livinus Stuvaert, in Gutenberg-Jahrbuch 1966, pp. 336-339. Cfr. anche DURRIEU, Le plus ancien manuscrit cit., p. 345; CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit., p. 105. 75 Per la lista dei manoscritti in cui compare il suo nome cfr. INDESTEGE, Der Genter Buchbinder cit., e Gent, duizend jaar kunst en cultuur, II, Boekdrukkunst, boekbanden, borduurkunst, edelsmeedkunst, miniatuurkuns: Tentoonstelling ingericht door de Stad Gent, 21 juni — 31 augustus 1975, Bijlokemuseum, Gent 1975, pp. 136-138. 76 «Livinus Stuvaert me ligavit», seguito dalla città in cui fu eseguito il lavoro (Bruges o Gand). 77 «Stuvaert Lievyn was bindere myn» (con qualche variante grafica), a cui segue la

città. 78 G. MOMBELLO, I manoscritti di Dante, Petrarca e Boccaccio nelle principali librerie francesi del secolo XV, in Il Boccaccio nella cultura francese, pp. 81-209: 108-112. 79 Cfr. CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit., p. 20.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

252

CLAUDIA MONTUSCHI

tanza» più che volumi destinati alla consultazione scientifica (e per questo rimasti a lungo nell’ambito privato del castello)80, di cui quelli francesi, insieme ai tedeschi, costituivano probabilmente la parte più importante. Tra il XV e il XVI secolo arrivarono a Heidelberg molti manoscritti francesi miniati, sebbene la corte Palatina – che sempre dimostrò un vivace interesse per la letteratura e l’arte francesi – avesse rapporti con la Francia già precedentemente81; dopo la caduta del Ducato di Borgogna (1477) furono acquisite molte rarità librarie. Nell’articolato sistema bibliotecario di Heidelberg, accanto alla Schlossbibliothek esistevano altre raccolte librarie: le raccolte dell’Università, fondata nel 1386 dal principe elettore Ruprecht I, conservate nelle biblioteche delle facoltà delle arti e di teologia, diritto e medicina, e la «Palatina» propriamente detta, la biblioteca annessa alla Heiliggeistkirche, fondata da Ludwig III (1410-1436). I manoscritti e gli stampati Palatini provengono dai vari nuclei librari di Heidelberg, spesso difficilmente ricostruibili sia per i numerosi passaggi di materiali dall’una all’altra raccolta sia per le varie acquisizioni che, soprattutto nel corso del Cinquecento (per esempio le collezioni dell’elettore Ottheinrich, dei monasteri soppressi, di Ulrich Fugger), le arricchirono. Una consistente parte delle raccolte librarie è stata temporaneamente ospitata di nuovo a Heidelberg in occasione di una grande mostra organizzata nel 1986 in collaborazione con la Biblioteca Vaticana per il VI centenario della fondazione dell’Università. Manoscritti, documenti e stampati – distribuiti nelle varie sezioni della mostra – sono stati esposti nelle gallerie sopra alle navate laterali della Heiliggeistkirche, ricreando suggestivamente la situazione originaria. In quella circostanza fu prestato anche il Pal. lat. 1989, esposto, con altri francesi miniati, nella sezione dedicata alla Schlossbibliothek. La mostra di Heidelberg e successivamente quella di Roma, a Palazzo Venezia, intitolata Romei e Giubilei, organizzata nell’ambito delle celebrazioni per il Giubileo del 2000, sono state due occasioni eccezionali in cui il Pal. lat. 1989, oggi conservato nella Riserva82 del Deposito Manoscritti, ha lasciato la Biblioteca per essere esposto al pubblico. La ragionevole prudenza con cui questo e altri preziosi manoscritti vengono concessi in prestito è dettata da esigenze di conservazione, imprescindibili se si mira a preservare dal deterioramento tesori tanto preziosi e unici. 80 W. WERNER, Höfliches Leben, Literatur und Kunst in der Schlossbibliothek, in Bibliotheca Palatina cit., p. 291. 81 Cfr. CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit., pp. 4-7. 82 Dalla nota aggiunta nelle schede di consultazione risulta in Riserva dal 1924.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

253

La realizzazione del facsimile, prodotto in coedizione tra la Biblioteca Vaticana e l’editrice Egeria di Madrid e pubblicato nel 2006, e la riproduzione digitale del manoscritto disponibile nel server della Sala di consultazione dei Manoscritti della Biblioteca Vaticana contribuiscono a raggiungere questo scopo. Dopo aver fornito la descrizione codicologica e ripercorso quanto si conosce della storia del Pal. lat. 1989 dalla corte borgognona a Heidelberg, questo studio si è concentrato sulla storia vaticana del manoscritto, seguendone le tracce attraverso gli inventari e la documentazione immediatamente successiva all’arrivo, reperibile nei manoscritti Vaticani e nei documenti conservati nell’Archivio della Biblioteca Vaticana presso gli uffici della Prefettura. Se le circostanze (la guerra dei Trent’anni) e il percorso (il viaggio coordinato da Leone Allacci) che hanno portato il Pal. lat. 1989 da Heidelberg a Roma sono ben noti e comuni agli altri volumi Palatini, molto meno chiare erano le notizie del Decameron successive all’arrivo in Biblioteca Vaticana. Da questo momento in poi, dal punto di vista inventariale il nostro codice è accomunato non solo e non tanto agli altri Palatini, ma in particolare al gruppo di manoscritti francesi collocato in coda ai Palatini latini. Tale percorso di ricerca ha dunque permesso di ricostruire con precisione le fasi dell’inventariazione dell’intero gruppo, colmando alcune lacune e rettificando e completando le informazioni fornite dalla bibliografia; di integrare alcune ‘informazioni di viaggio’ non più leggibili sui manoscritti; e anche di immaginare la collocazione dei volumi negli armadi vaticani, ancora visibili nelle sale oggi appartenenti ai Musei Vaticani. Accanto a precisazioni e chiarimenti sono sorti, come spesso succede lungo percorsi articolati e complessi, anche nuovi interrogativi, che affronterò in un prossimo contributo. Lette alla luce degli inventari e della documentazione conservata in Vaticana, le imprecisioni e le oscillazioni numeriche dei dati forniti dalle liste e dalla bibliografia settecentesca e ottocentesca relativamente alla consistenza dei Palatini latini si rivelano non come un riflesso del ‘mistero’ o, peggio, della voluta segretezza che talvolta si sono voluti scorgere nelle vicende vaticane della raccolta di Heidelberg83, bensì come 83 L. HAMMERMAYER, Zur Geschichte der “Bibliotheca Palatina” in der Vatikanischen Bibliothek. Briefe Johann Georg Loris aus Rom an Andreas Felix Oefele in München (1750/51), in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte 55 (1960), pp. 1-42: 1, che inizia con queste parole: «Lange Zeit herrschte in der gelehrten Welt Ungewissheit über die genaue Zusammensetzung und über den Zustand der “Biblioteca Palatina” […], die 1623 […] nach Rom verbracht worden war»; l’affermazione per cui la rac-

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

254

CLAUDIA MONTUSCHI

semplice conseguenza delle modalità e dei tempi con cui in particolare i codici francesi furono numerati e, quindi, inventariati. Dopo un lungo periodo di attesa, nel 1885, nel momento di innovazione e risistemazione volute da Leone XIII, e alla vigilia dei festeggiamenti dell’Università di Heidelberg, il Pal. lat. 1989 e gli altri manoscritti contigui ricevettero ufficialmente un’identità, presentandosi finalmente, ormai senza nessuna ambiguità, al mondo degli studi.

APPENDICE I Concordanza tra segnature attuali e inventario Ranaldi Lillitelli

Nelle tabelle A e B è riportata la concordanza tra le segnature dell’inventario Ranaldi Lillitelli (Vat. lat. 7122, ff. 1r-289r) e le attuali segnature del gruppo di manoscritti francesi del fondo Palatino latino esaminato in questo contributo. Tra parentesi, sotto le segnature, sono indicati i fogli del Vat. lat. 7122 in cui esse si trovano. Le segnature dell’inventario – solo quelle visibili sui manoscritti – sono riportate da Christ84 nelle descrizioni dei singoli manoscritti, dove compaiono genericamente come «antiche segnature», non identificate, come invece in queste tabelle, con quelle presenti nel Vat. lat. 7122. Rispetto a Christ, inoltre, nelle tabelle sono state aggiunte le segnature del Vat. lat. 7122 mancanti sui codici (evidenziate in grassetto) ed è stata corretta un’indicazione errata. Ho considerato, inoltre, anche il Pal. lat. 925, manoscritto francese che nel Vat. lat. 7122 è stato inventariato insieme ai codici del gruppo esaminato in questo lavoro, e che invece nell’inventario definitivo ha ricevuto una segnatura non contigua. Soltanto i Pal. lat. 1962 e 1969 non sono individuabili nel Vat. lat. 7122, probabilmente perché quando fu redatto questo inventario essi si trovavano ancora tra i manoscritti tedeschi85.

colta, una volta giunta in Vaticano, sarebbe stata poco consultata, gelosamente custodita e resa meno accessibile agli studiosi di quanto non lo fosse a Heidelberg è stata correttamente e abbondantemente smentita già da CHR. M. GRAFINGER, Die Ausleihe von Handschriften aus der Bibliotheca Palatina im 17. Jahrhundert, in Bibliothek und Wissenschaft 26 (19921993), pp. 24-38. 84 CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit. 85 CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit., pp. 27-28 nt. 2.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

B

A Vat. lat. 7122: nr. Pal. lat. ?

255

Pal. lat.

Vat. lat. 7122: nr.

1969

925

1812 (f. 286v)

1962

1957

1828 (f. 288r)

1983

1958

1829 (f. 288r)

1812 (f. 286v)

925

1959

1838 (f. 288v)

1813 (f. 287r)85

1965

1960

1832 (f. 288r)

1815 (f. 287r)

1990

1961

1833 (f. 288r)

1817 (f. 287r)

1970

1962

1818 (f. 287r)

1971

1963

1836 (f. 288v)

1820 (f. 287r)

1991

1964

1835 (f. 288v)

1821 (f. 287v)

1992

1965

181387 (f. 287r)

1822 (f. 287v)

Heidelberg, Universitätsbibliothek, Pal. lat. 196986

1966

1834 (f. 288r)

1967

1824 (f. 287v)

1968

1826 (f. 287v)

? 1808 (f. 286v)

1823 (f. 287v)

1973

1824 (f. 287v)

1967

1825 (f. 287v)

1972

1826 (f. 287v)

1968

1827 (f. 288r)

1989

1828 (f. 288r)

1957

1829 (f. 288r)

1958

1830 (f. 288r)

1988

1831 (f. 288r)

1984

1832 (f. 288r)

1960

1833 (f. 288r)

1961

1834 (f. 288r)

1966

1835 (f. 288v)

1964

1836 (f. 288v)

1963

1837 (f. 288v)

1995

1838 (f. 288v)

1959

1969 1970

?

? 1817 (f. 287r)

1971

1818 (f. 287r)

1972

1825 (f. 287v)

1973

1823 (f. 287v)

1983

1808 (f. 286v)

1984

1831 (f. 288r)

1988

1830 (f. 288r)

1989

1827 (f. 288r)

1990

1815 (f. 287r)

1991

1820 (f. 287r)

1992

1821 (f. 287v)

1995

1837 (f. 288v)

Heidelberg, Uni1822 (f. 287v) versitätsbibliothek, Pal. lat. 196988

–––––––––– 85 Non 1823 come CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit., p. 61. 86 Cfr. nt. 55. 87 Cfr. nt. 85. 88 Cfr. nt. 55.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

256

CLAUDIA MONTUSCHI

APPENDICE II

Concordanza tra il diario di Maillot de la Treille e le attuali segnature

La tabella riassume le identificazioni individuate da Christ (segnalate con = Christ) proponendone ipoteticamente qualche altra. Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. (f. 89r) Deux volumes petit in 4. sur parchemin en let- 1970 = Christ tres gothiques contenant des cantiques et autres vers 199590 qui traitent de la religion et des devoirs d’un bon chrétien München, Bayerisches Hauptstaatsarchiv, Geheimes Hausarchiv, Hss. 290b, f. 89rv89

4. vol. in 8. oblongo contenant des livres de chants 1976, 1977, 1978, 1979 notès: il paroit qu’ils ont ètè pris dans la Bohème = Christ91 un autre in 4. sur parch. en lettres goth. contenant 1969 = Christ des historiettes de devotion mises en vers françois, ce volume a 233. feuillets. un autre in 4. de 51 feuillets sur parch. en lettres 1965 = Christ gothiques. Il a pour titre: Le jeu des eschecs par Jean du Boys. un in 8 sur parch. lettres goth. contenant en 146. (?)92 feuillets l’histoire des trois Maries. 89 Nella trascrizione del testo francese non ho normalizzato né la grafia né gli accenti. 90 Per l’identificazione del secondo manoscritto proporrei il Pal. lat. 1995 che, per il

contenuto (Jacques le Grant, Livre de bonnes moeurs), supporto e scrittura, corrisponde a quanto indicato da Maillot de la Treille; il formato non corrisponde a quello indicato in Vat. lat. 7122, f. 288v (in folio), ma le dimensioni sono molto simili: qui e altrove è da considerare che l’indicazione del formato non costituisce un elemento vincolante per l’identificazione, dal momento che potrebbero essere stati usati parametri differenti. 91 Cfr. supra, p. 245. 92 CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften cit., pp. 26-27 nt. 3 segnala correttamente

che il titolo non corrisponde a nessun manoscritto della raccolta Palatina e che neppure negli inventari di Heidelberg è rintracciabile un manoscritto con tale contenuto. A quanto ho visto, l’unico in cui si trova un testo simile a quello indicato è il Pal. lat. 1969 che contiene, nella seconda parte, la storia della Passione e Resurrezione, conclusa dall’annuncio del Risorto alle Tre Marie; supporto e formato (in 8°, ma con dimensioni compatibili con il formato in 4°) corrispondono a quelli indicati da Maillot de la Treille, mentre il numero dei fogli è vistosamente superiore (234 in totale; 14 quelli dedicati alla Passione). Non può dunque essere questo il manoscritto, a meno che originariamente esso non fosse composto diversamente. Inoltre il Pal. lat. 1969 sarebbe identificabile con un altro codice descritto nel diario come contenente «historiettes de devotion». L’unico manoscritto con lo

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

DAI DUCHI DI BORGOGNA A HEIDELBERG E DA HEIDELBERG A ROMA

257

un in 4. sur pap. de 188 feuillets contenant en lettres 196893 = Christ goth. le chateau d’Amour en vers françois Treize autres volumes in fol. contenant des livres des 1958 (?), 1991 (?), 1961 prieres, (?)94 des vie des Saints, 1959 = Christ e 1960 et des romans, entre lesquels celui qui a pour titre: pelerinage de la Heidelberg, Pal. lat. vie humaine avec figures, m’a paru le plus curieux; ils 1969 = Christ sont tous en lettres gothiques et la plus part sur parchemin. La chronique de Godefroi de Bouillon. in fol. sur parch. de 258 feuillets en lettres gothiques. Une note apprende que cette chronique a ètè confrontèe avec la traduvtion qu’en eu[t] faite Guillaume Tyrius, le 29. mai 1598. in fine rubrica ita habet: Liber Dominae Isabellae reginae Norwegiae. Six autres volumes in fol. dont cinq sur parchemin en lettres gothiques contenant l’histoire fabuleuse du crucifix da Luques avec des figures; la traduction d’une partie de la Bible; le roman de Tristan et autres. Sommes totale, il n’ya rien (f. 89v) de rare en tous ces manuscrits françois.

1963 = Christ

1988 = Christ 1957 = Christ 1964 = Christ

Tragèdie du Sac de Cabriere, en vers françois petit in 1983 = Christ 4. sur pap. de 35 feuillets. Au premier feuillet on lis en gros caractère: pour très illustres prince Monseiur Christofle Duc de Bavière, fils très-aimè de Monseigneur l’electeur et comte palatin etc. La premiere scene est entre d’Opede, Poulin et Catderousse. Telles sont les trois premiers stances [… segue la trascrizione di parte del testo]

stesso numero di fogli è il Pal. lat. 1972, che però ha un contenuto diverso, come già indicato da Christ. Più semplicemente Maillot de la Treille potrebbe aver sovrapposto i dati relativi a due manoscritti diversi (una nota sulla seconda parte del Pal. lat. 1969 e il numero di fogli del Pal. lat. 1972) durante la trascrizione dei suoi appunti. 93 Sul formato, che in Vat. lat. 7122, f. 287v è invece indicato in folio, vale quanto esposto alla nt. 89. 94 «Libri di preghiere» potrebbe essere una definizione generica per diversi manoscritti

come: il Pal. lat. 1958, che è un messale; il Pal. lat. 1991, che si apre con la descrizione della Messa e relative preghiere (segue H. Seuse, Horologium Sapientiae); il Pal. lat. 1961: Jacques le Grant, Livre de bonnes moeurs. Supporto e formato corrispondono in tutti i casi a quelli indicati.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

SILVIA OTTAVIANO

IL REG. LAT. 1669: UN’EDIZIONE DI VIRGILIO D’ETÀ CAROLINGIA La grande fioritura degli studi virgiliani in età carolingia è stata oggetto di alcuni importanti contributi di Louis Holtz1, che attraverso l’analisi dei manoscritti conservati hanno mostrato come avvenne la riscoperta di un classico tornato d’attualità per motivi didattici e ideologici. La tradizione manoscritta di Virgilio in questo periodo presenta un alto grado di omogeneità, che consente di definire una vulgata, sia in base a caratteristiche codicologiche comuni, sia in considerazione del testo tramandato. Infatti, tutti i manoscritti dell’VIII-XI sec. sono muniti di una massiccia armatura pedagogica, articolata in un accessus all’autore più o meno corposo, una serie di argumenta e testi prefatori, un apparato esegetico condensato in fitti reticoli di glosse e scolii. Alcuni codici, in cui il testo è affiancato dal commento, sono il risultato di un progetto editoriale accurato, che presuppone una notevole padronanza dei materiali assemblati e quindi una tradizione scolastica consolidata2. A questa tipologia di ‘édition commentée’ appartiene anche il Reg. lat. 1669 (da ora in poi distinto con la sigla i), un interessante testimone dell’opera virgiliana che finora non ha ricevuto adeguata attenzione da parte degli studiosi. Ho articolato il presente lavoro in tre sezioni: la prima è dedicata alla descrizione del manoscritto, la seconda alla distinzione delle mani e la 1 L. HOLTZ, La redécouverte de Virgile aux VIIIe et IXe siècles d’après les manuscrits con-

servés, in Lectures médiévales de Virgile: Actes du colloque organisé par l’École française de Rome (Rome, 25-28 octobre 1982), édité par J.-Y. Tilliette, Rome 1985, pp. 9-30; ID., Les manuscrits carolingiens de Virgile (Xe-XIe siècles), in La fortuna di Virgilio: Atti del convegno internazionale (Napoli, 24-26 ottobre 1983), Napoli 1986, pp. 127-149; ID., L’enseignement de la langue latine. Trois textes virgiliens, in Autour de Gerbert d’Aurillac, le pape de l’an mil. Album de documents commentés réunis sous la direction d’O. Guyotjeannin et E. Poulle, Paris 1996, pp. 284-294; ID., Alcuin et la réception de Virgile du temps de Charlemagne, in Einhard. Studien zu Leben und Werk, hrsg. von H. Schefers, Darmstadt 1997, pp. 67-80. 2 HOLTZ, La redécouverte cit., p. 21 e nt. 47. Oltre al Reg. lat. 1669, le altre ‘edizioni com-

mentate’ di Virgilio redatte nel IX sec. sono: il Bern. 165, il Bern. 172 + Par. lat. 7929, il Bern. 167, il Par. lat. 10307 e l’Hamburg. scrin. 52. Nel X e XI sec. il loro numero aumenta e le tecniche d’impaginazione mista diventano più raffinate: HOLTZ, Les manuscrits carolingiens cit., pp. 140-143. Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XV, Città del Vaticano 2009, pp. 259-324.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

260

SILVIA OTTAVIANO

terza alla valutazione del testo di Virgilio e degli scolii; seguono quindi due appendici sui materiali aggiunti all’inizio e alla fine del codice3. 1. Descrizione del manoscritto 1.1 Datazione, origine e storia del manoscritto Il giudizio espresso, su base evidentemente paleografica, da Bernard Bischoff, secondo cui il codice risalirebbe alla metà o terzo quarto del nono secolo e sarebbe originario di Reims, è stato recepito, pur con qualche rettifica, nei cataloghi più recenti4. Tra le novità si segnala la proposta di attribuzione allo scrittorio di Fleury-sur-Loire avanzata da Élisabeth Pellegrin: la studiosa ha osservato la presenza in alcuni punti del manoscritto di un’abbreviazione per est, realizzata con un tratto orizzontale seguito da un punto, che è caratteristica dello stile floriacense5. In realtà, questo simbolo è stato usato solo nell’ultimo foglio, che non faceva parte del codice originario, e in alcuni scolii aggiunti da mani recenziori6. D’altra parte, il manoscritto presenta vari elementi tipici dello scrittorio di Reims: la decorazione delle iniziali, l’esecuzione dei titoli in capitali antichizzanti, una carolina molto regolare, caratterizzata dalla rarità di tratti onciali, legamenti e abbreviazioni7. In particolare, il simbolo per nota usato per segnalare alcune annotazioni (e.g.: ff. 3v-4r: Tavv. II-III) ricorda molto il tipo utilizzato da Incmaro8. 3 Ho condotto lo studio su una riproduzione del codice, di cui ho ispezionato l’originale nel maggio del 2007. Ringrazio Marco Buonocore per alcune verifiche e preziosi suggerimenti bibliografici. 4 Il manoscritto è stato descritto da É. PELLEGRIN in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, II.1, Paris 1978, pp. 347-349 (d’ora in poi: PELLEGRIN 1978); ivi è riportato il parere di Bischoff comunicato all’autrice (p. 347, nt. 1). Si veda anche il catalogo di B. MUNK OLSEN, L’étude des auteurs classiques latins aux XIe et XIIe siècles, II, Paris 1985, p. 781 (d’ora in poi: MUNK OLSEN 1985); ID., Chronique des manuscrits classiques latins (IXe-XIIe siècles), II, in Revue d’histoire des textes 24 (1994), p. 245. 5 PELLEGRIN 1978, p. 349, nt. 1. 6 MUNK OLSEN 1985 e cfr. infra, 2. 2. 7 F. M. CAREY, The Scriptorium of Reims during the Archbishopric of Hincmar (845-882

a. D.), in Classical and mediaeval studies in honor of Edward Kennard Rand, edited by L. W. Jones, New Xork 1938, pp. 48 ss.; V. VON BÜREN, Auxerre, lieu de production de manuscrits? in Études d’exégèse carolingienne: autour d’Haymon d’Auxerre: atelier de recherches, Centre d’études médiévales d’Auxerre, 25-26 avril 2005, textes réunis par S. Shimahara, Turnhout 2007, p. 173 e 179. Cfr. infra, 1. 4, 1. 5 e 2.1. 8 J. VEZIN, Hincmar de Reims et Saint-Denis, in Revue d’histoire des textes 9 (1979), p.

290, nt. 4 e tavv. VII, XII; C. DENOËL, M.-P. LAFFITTE, Trésors carolingiens. Livres manuscrits de Charlemagne à Charles le Chauve, Paris 2007, pp. 178-179, cat. 45.

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

IL REG . LAT. 1669: UN ’ EDIZIONE DI VIRGILIO D ’ ETÀ CAROLINGIA

261

Appare perciò più probabile che solo in una seconda fase il manoscritto sia entrato in contatto con l’ambiente di Fleury, alla cui biblioteca non è escluso che sia effettivamente appartenuto9; è tuttavia certo che esso, seguendo la sorte di molti altri codici dello stesso monastero, pervenne nelle mani di Pierre Daniel10, come si deduce dalle sue annotazioni autografe (infra, 3.4) e dall’ex libris del fratello François11. In seguito il codice passò alla biblioteca di Paul e Alexandre Petau12, che, come è noto, nel 1650 fu venduta alla Regina Cristina di Svezia13, dal cui fondo infine confluì nella collezione dei Reginenses della Biblioteca Vaticana14. 9 Il primo catalogo senz’altro attribuibile alla biblioteca di Fleury, risalente al 1552, cita due manoscritti di Virgilio: L. DELISLE, Notice sur plusieurs manuscrits de la Bibliothèque d’Orléans, in Notices et Extraits des manuscrits, XXXI/1, Paris 1883, pp. 426-439: n° 64, n° 146, ristampato in CH. CUISSARD, Catalogue général des manuscrits des bibliothèques publiques de France, XII: Orléans, Paris 1889, pp. VII-XVIII. Di questi, uno è stato identificato con il Bern. 172 + Par. lat. 7929: É. PELLEGRIN, Textes classiques latins à l’abbaye de Fleury-sur-Loire, in Revue d’Histoire des textes 14-15 (1984-1985), p. 164, ristampato in EAD., Bibliothèques retrouvées, Paris 1988. Il secondo manoscritto citato nel catalogo potrebbe essere il nostro, sebbene si sia ipotizzato che provenissero da questa biblioteca anche altri due esemplari virgiliani, entrambi appartenuti a P. Daniel, il Bern. 165 e il Bern. 167; l’attribuzione però è assai inverosimile nel primo caso e priva di fondamento nel secondo: M. MOSTERT, The Library of Fleury. A Provisional List of Manuscripts, Hilversum 1989, BF092, BF093. 10 Sulla varia provenienza dei codici di P. Daniel, che non si limita al caso più significativo e documentato di Fleury, ma coinvolge anche altri monasteri, soprattutto nella regione di Auxerre, si vedano: K. A. DE MEYIER, Paul en Alexandre Petau en de geschiedenis van hun handschriften, Leiden 1947, pp. 58-64; PELLEGRIN, Textes classiques cit., p. 157. 11 Il codice reca le seguenti note di possesso: «ex libb. Fran(cisci) Danielis Aurelii»

(f. 4r), vd. tav. 3; «sum Francisci Danielis Aurelii» (f. 191v). A quanto pare, questi ex libris sono stati posti in corrispondenza dell’inizio e della fine delle opere di Virgilio. Altri Reginenses appartenuti a P. Daniel sono segnalati da J. BIGNAMI ODIER, Membra disiecta du fonds de la Reine dans le fonds Vatican latin de la Bibliothèque Vaticane. Notes inédites de Bernard Itier, in Mélanges de l’École française de Rome 85 (1973), p. 588, nt. 2. 12 È rimasta traccia della segnatura (S. 31: f. 1r) attribuita al manoscritto nella collezione di P. Petau: É. PELLEGRIN 1978 cit., p. 349; d’altra parte, nel catalogo di manoscritti del figlio Alexandre (Leid. Voss. Q. 76, f. 83v) si trovano diversi Virgilio, come osservava la stessa Pellegrin nella notice relativa al manoscritto depositata presso l’Institut recherche et d’histoire des textes, Paris (d’ora in poi: IRHT). 13 J. BIGNAMI-ODIER, Le fonds de la Reine à la Bibliothèque Vaticane, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. Card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, Cité du Vatican, t 1, 1962 (Studi e testi, 219), p. 163, nt. 3; CH. CALLMER, Königin Christina, ihre Bibliothekare und ihre Handschriften. Beiträge zur europäischen Bibliotheksgeschichte, Stockholm 1977 (Acta Bibliothecae Regiae Stockholmiensis, 30), p. 156 e p. 171, nt. 4. 14 Nel fondo della regina al manoscritto corrispondeva la segnatura 1658, indicata sulla facciata interna del piatto superiore. Per la corrispondenza con la segnatura attuale si veda: J. BIGNAMI-ODIER, F. DE MARCO, Les manuscrits de la Reine de Suède au Vatican. Réédition du catalogue de Montfaucon et cotes actuelles, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 238),

www.torrossa.com - For non-commercial use by authorised users only. License restrictions apply.

262

SILVIA OTTAVIANO

1.2 Struttura esterna, misure e impaginazione Oltre a due fogli di guardia, il codice contiene complessivamente 192 fogli; tutti constano di quaternioni, tranne i ff. 1-3 (binione mancante del secondo foglio), i ff. 156-164 (quinione mancante del secondo foglio), i ff. 189-191 (ternione mancante del quarto e sesto foglio) e il f. 192 (foglio isolato). I fascicoli, a partire dal VII (f. 59v), fino al XXI (f. 172v), recano una numerazione antica, apposta da una mano del X-XI sec. Ciascun foglio del codice misura circa 318 × 255 mm; solo il f. 192 ha dimensioni diverse (314 × 250 mm). Ad eccezione di quest’ultimo foglio, nel resto del manoscritto il testo è disposto su una colonna con scolii nei margini destro e sinistro, a volte anche nei margini superiore e inferiore. La rigatura è stata eseguita a punta secca ed è del tipo ‘new style’ (>