Iscrizioni greche d'Italia: Napoli, Volume 2
 8871400194, 9788871400198

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UNIONE ACCADEMICA NAZIONALE

ISCRIZIONI GRECHE NAPOLI

A cura di E. MIRANDA

II

cd ROMA 1995

EDIZIONI QUASAR

D'ITALIA

A mia madre Ersilia con amore

Volume realizzato con il contributo del

Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica

Tutti i dirilti riservati

EDIZIONI QUASAR di Severino Tognon s.r.]. Via Quattro Novembre 152, 00187 Roma

060/6796522 ISBN 88-7140-083-6 Finito di stampare nel mese di luglio 1995 presso la Tipolitografia L. Chiovini. via Fosso della Magliana, 34 - Roma

UNIONE ACCADEMICA

ISCRIZIONI

NAZIONALE

GRECHE NAPOLI

A cura di E. MIRANDA

II

e ROMA

1995

EDIZIONI QUASAR

D'ITALIA

PREFAZIONE

Con questo secondo volume si conclude la riedizione delle iscrizioni greche di Napoli. Purtroppo esso vede la luce alcuni anni dopo che Luigi Moretti ci ha lasciato e non potrà quindi godere né della sua critica né di un suo eventuale apprezzamento. Tale circostanza è particolarmente triste, visto che egli fu l’ideatore e il promotore di questa collana, dedicata alle Iscrizioni greche d'Italia. Tuttavia, poiché il mio lavoro sulle epigrafi napoletane mi ha occupata per diversi anni, non mancano nemmeno

in questo volume suggerimenti e indica-

zioni del mio carissimo maestro. A lui va tuttora la mia riconoscenza e il mio affettuoso ricordo.

Il primo volume dedicato a Napoli, edito nel 1990, comprendeva le iscrizioni sacre, quelle relative a imperatori e loro familiari, le epigrafi poste da e per magistrati, i documenti delle fratrie, le iscrizioni agonistiche e i decreti consolatori. In questo volume, più che nel precedente, ho parzialmente alterato l'ordine scelto dal Kaibel per l'edizione di Inscriptiones Graecae, XIV. Oltre a due brevi sezioni dedicate ai testi di provenienza incerta e alle iscrizioni erroneamente assegnate a Napoli, ho diviso le epigrafi

nelle seguenti categorie: a) dediche private, n. 87 b) cippi di confine, n. 88 C) iscrizioni funerarie, nn. 89-188 d) miscellanea, nn. 189-191 e) iscrizioni di natura incerta, nn. 192-215

f) iscrizioni giudaiche, n. 216 g iscrizioni cristiane, nn. 217-266 Mancano le epigrafi tipiche dell’instrumentum, che non rientrano nel progetto generale di questa collana. Il presente volume contiene altresì 11 indici, a partire da quello dei nomi di persona per giungere a quello delle parole notevoli. Tali indici comprendono ovviamente anche i testi del primo volume. Per la storia e la topografia dell’antica Neapolis rinvio nuovamente alla bibliografia esistente, non

ritenendo opportuno

dilungarmi

su argomenti

già ampiamente

trattati da me

stessa e da altri numerosi autori. Cfr. AA.VV., in Par. pass., 7, 1952, pp. 241-447; M. Napoli,

6

ISCRIZIONE GRECIHE

DITALIA

NAPOLI

Napoli greco-romana, Napoli 1959; AA.VV. Storia di Napoli, 1. L'età classica, Napoli 1967; AA.VV., Napoli antica, Napoli 1985; AA.VV. in Affi 25° Conv. Studi Magna Grecia - Taranto 1985, ed. 1986, pp. 1-366; AA.VV. in Atti 7° Conv. Centro Int. Studi Numismatici - Napoli 1980, ed. 1986; AA.VV., Storia e civiltà della Campania, a cura di G. Pugliese Carratelli, I, L'evo antico, Napoli 1991; N. Valenza Mele, in Bibliografia topografica, XII, Pisa-Roma 1993, pp. 165-239. Nell'introduzione di alcune sezioni e nel commento delle epigrafi si potranno trovare indicazioni bibliografiche piü specifiche in merito a singoli argomenti. Anche questa volta ho posto particolare cura nell'identificazione dei luoghi di rinvenimento. Allo scopo di dare un quadro completo di tali luoghi ho inserito in questo volume due cartine, una relativa al centro antico e l'altra al territorio di Neapolis. Dopo gli indici e le concordanze ho redatto anche un elenco dei luoghi di rinvenimento, che ovviamente assorbe e completa quello già presentato nella prefazione del primo volume. I criteri di edizione dei testi sono quelli già adottati nei precedenti volumi di questa collana, in cui si e deciso di porre l'accento sull'accuratezza dei lemmi e sulla documentazione fotografica. Per i segni diacritici seguo il sistema di Leiden, integrato dal simbolo + per le lettere dubbie. Dopo aver ricordato, all'inizio di questa prefazione, il mio indimenticabile maestro Luigi Moretti, desidero qui ringraziare la Prof. Maria Letizia Lazzarini, che lo ha sostituito nella direzione della collana, e la prof. Tullia Ritti. Entrambe, infatti, sono state prodighe di consigli e incitamenti. Rinnovo i miei ringraziamenti alla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta nelle persone dei Soprintendenti Prof. Enrica Pozzi Paolini e Prof. Stefano De Caro, alle Direttrici del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Prof. Renata Cantilena e Dott. Maria Rosaria Borriello e a tutti i loro collaboratori. Un ringraziamento particolare va poi all'Ing. Paolo Martuscelli, grazie al quale ho avuto la possibilità di prendere visione diretta delle iscrizioni di via Cristallini. Sono grata inoltre al Geom. Carlo Leggieri per avermi accompagnato nel sepolcreto di vico Traetta. Non posso dimenticare infine il compianto Mons. Nicola Ciavolino, Ispettore alle Catacombe di Napoli e della Campania, che mi consenti di effettuare una completa ricognizione della documentazione epigrafica cristiana. Le foto delle iscrizioni nn. 90, 95, 104, 112, 135, 153, 181 sono dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma. Quelle dei nn. 128, 143, 155 mi sono state fornite dal British Museum,

mentre le foto n. 98 e n. 132 sono dei Musei Capitolini. Le immagini alle pp. nn. 148, 173-174 bis e il particolare della n. 190 provengono dall'Archivio Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta. La foto di p. 11 mi è stata nita dall'architetto Magri dell'Assessorato ai Beni culturali di Catania, cui va mento.

Le foto relative ai nn. 91, 93, 94,

101,

103,

107,

126 ter. 134,

136,

9, 22, le foto dei fotografico della gentilmente foril mio ringrazia-

137,

141,

151,

162.

165, 168, 171, 172, 185, 245 sono opera del Sig. Lucio Terracciano (Laboratorio fotografico del Dipartimento di Discipline Storiche di Napoli), che ringrazio per l'impegno c la disponibilità dimostrati in situazioni disagevoli. La restante documentazione fotografica fu eseguita da Aldo La Capra, eccetto i nn. 133, 197-202, 207-217, 219, 221, 224, 228, 234, 235, 240, 241, 247,

249, 266 che ho fotografato personalmente.

Elena Miranda

ABBREVIAZIONI

Capaccio, Hist. Neap.

G.C.

Capaccio,

Neapolitanae

historiae

tomus

primus, Neapoli 1607 Capasso, Napoli Castrén, Ordo

Colonna, Scoperte Colonna,

Museo civico

De Jorio, Grida

B. Capasso, Napoli greco-romana, Napoli 1905 P. Castrén, Ordo Populusque Pompeiants, Roma 1975 F. Colonna, Scoperte di antichità in Napoli dal 1876 a tutto il 1897, Napoli 1898 F. Colonna, // museo civico di Napoli nell'ex monastero di Donnaregina..., Napoli 1902 A. De Jorio,

Guida per le catacombe di S. Gennaro

De Petra, Di un antico ipogeo

de? Poveri, Napoli M. De Laurentiis, tiquitates, Neapoli G. De Petra, Di

Fasola, Catacombe

U.

Fiorelli, Catalogo

G. Fiorelli, Catalogo del Museo Nazionale di Napoli. Raccolta epigrafica, I, Iscrizioni greche e

De Laurentiis, Univ.Campaniae Felicis

1839 Universae Campaniae Felicis an1826. un antico ipogeo scoperto in

Napoli, in Mon. Ant., 8, 1898, col. 217 ss.

Fasola,

Le

Catacombe

di

5.

Gennaro

a

Capodimonte, Roma 1975

italiche, Napoli 1872 Fraser e Matthews,

Gabrici,

Tomba

Zexicon

ellenistica

P.M. Fraser e E. Matthews, Lexicon Personal Names, I, Oxford 1987; II, 1994 M J. Osborne e 5.6. Byrne) E. Gabrici, Tomba ellenistica di S. Maria in Napoli, in Afitt. Deut. Arch. Inst. Rom,

of Greek (a cura di La Nuova 27, 1912,

pp. 148-161 Galante, Sunto

G.A. Galante, Sunto della Memoria del socio Galante, in Rend.° Acc. Arch. Napoli, 3, 1889, pp. 42-45

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA

NAPOLI

IH

G.A. Galante, // sepolcreto greco ritrovato in Napoli..., in Atti Acc. Arch. Napoli, 17, 1893-96,

Galante, Sepolcreto greco

parte 1*, fasc. 3

°

Garrucci, Storia

R. Garrucci, Storia dell'arte cristiana, II, Prato 1881

Grande, De' cognomi gentilizj

G. Grande,

Guarducci, Fratria

M. Guarducci, L'istituzione della fratria.... in Mem.

L'origine de’ cognomi gentilizj nel

regno di Napoli, Napoli 1756 Acc. Linc., S.VI, 8, 1938, pp. 65-135 Ignarra, De phratriis Kaibel, Epigrammata

N. Ignarra, De phratriis, Neapoli 1797 G. Kaibel, Epigrammata graeca, Berlin 1878

IGUR

L. Moretti,

Inscriptiones graecae urbis Romae,

I-IV,

Roma 1968-1990 A. Levi, Camere sepolcrali scoperte in Napoli..., in Mon. Ant., 31, 1926, coll. 377-402 M. Leiwo, Neapolitana. A Study of Population and

Levi, Camere sepolcrali Leiwo, Neapolitana

Language

in Graeco-Roman

Naples,

Helsinki

1994

(cfr. p. 169) Martorelli,

G.

Tbeca cal.

Martorelli,

De regia tbeca

calamaria,

I-II, Nea-

poli 1756 Napoli antica Neapolis

AA.VV., Napoli antica, Napoli

1985

AA.VV., in Atti 25? Conv. Studi Magna Grecia Taranto 1985, Napoli 1986 W. Peek, Griechische Vers-Inschriften, I, Berlin 1955 A. Rocco, Stele provenienti dal territorio dell'antica Neapolis, in Rend. Acc. Arcb. Napoli, N. S. 22,

Peek, GV7 Rocco, Stele

1942-46, pp. 77-92 Ruggiero, Documenti

M. Ruggiero, Documenti degli scavi di anticbità nelle province di Terraferma dell'antico Regno di

Salomies,

O. Salomies, Die rómiscben

Napoli dal 1743 al 1876, Napoli Vornamen

1888

Vornamen, Helsinki 1983

G. Scherillo, Del sepolcro della gente Januaria..., in

Scherillo, Del sepolcro

Atti Acc. Arch. Napoli, 5, 1870, pp. 161-204, tavv. I-III Solin, Griech. Personennamen in Rom Storia di Napoli Vargas Macciucca, Dell'anticbe colonie

H. Solin, Die griechischen Personennamen Ein Namenbucb, I-III, Roma 1982 AA.VV., Storia di Napoli, I, L'età classica, 1967 M. Vargas Macciucca, Dell'antiche colonie in Napoli ed i primi si furono i Fenici, II, 1764- 1773

in Rom. Napoli venute Napoli

8

Non sono compresi in questo elenco studiosi notissimi come Gruterus, Muratori, Maffei ecc. e opere come

CIG, IG, IGRRP,

ILS, SEG e simili. Per le abbreviazioni di titoli di riviste mi

sono attenuta ai criteri seguiti nella collana Tituli.

ISCRIZIONI DI PROVENIENZA INCERTA

Rilievo in marmo greco, fratto in alto a destra, alto 0,67, largo 0,66, spesso 0,04; lettere da 0,008 a 0,014. A sinistra in primo piano Elena, in secondo piano Afrodite e dietro le due figure, seduta su un pilastro, Peithò; a destra Paride e dinanzi a lui Eros. Secondo quarto I sec. a.C. In proprietà di Nicola De Bonis: A.S. Mazocchi, /n aeneas tabulas Heracleenses commentarii, Neapoli 1754, p. 138; Martorelli, Theca cal., II, p. 471. Nel Museo di Giovanni

Carafa Duca di Noja [cfr. CIL X, p. 189, n. XXXIV]: JJ. Winckelmann, Monumenti antichi inediti, Roma 1767, I, p. 157; Vargas Macciucca, Dell'anticbe colonie, II, p. 421; Alcuni monumenti del Museo Carrafa, a cura di G.V. Meola, Napoli 1778, p. 5, tav. XIII. Nel Museo

A sinistra

Πιθώ

᾿Αφροδίτη Ἑλένη

A destra

᾿Αλέξίανδρος!

10

ISCRIZIONI GRECHE

DITATIS

NAPOLI

IH

Archeologico: Finati, // R. Museo Borbonico, 2" ed. Napoli 1819, p. 210: Musco Borbonico, HI, tav. 40. Cfr. E. Braun, Zwölf Basreliefss Rom 1845, tav. 8; O. Jahn, Peitho, 1846. p. 19; J. Overbeck,

Gallerie heroischer Bildwerke,

1853,

p. 208;

Gerhard

e Panofka,

Neapels antike

Bildwerke, I, p. 69, n. 10; F. Hauser, Die neuattischen Reliefs, 1889, p. 155 s. Da Winckelmann, Martorelli e altri: Franz, C/G 6854 c, tra le epigrafi di provenienza incerta. Di nuovo nel Museo: Kaibel, /G XIV, 756, che la assegnò a Napoli; Guida Museo Naz. Napoli, a cura di A. Ruesch, p. 84. n. 268, che invece dà come provenienza Roma "Horti di Asinio Pollione (Marino)". Cfr. ancora: Th. Kraus, in Mitt. Deut. Arch. Inst. Berlin, 5, 1952. pp. 141148, tav. 7; W. Fuchs, Die Vorbilder der neuattischen Reliefs, Berlin 1959, p. 172. n. 20, p. 137 e p. 138, nt. 91 (con altra bibliografia); H. Froning, Marmor-Schmuckreliefs mit griechischen Mythen im 1 Jb. v. Chr., Mainz am Rhein 1981, pp. 63-71, tavv. 12, 1. 14, 1. 15, 1. 16. 2. 179, 1: L. Kahil, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, IV, 1. 1988, s.v. Helene. p. 520 s.. n. 146 (con altra bibliografia). Museo Archeologico Nazionale, cavaiole, box 21, inv. n. 6682. La provenienza di questo rilievo resta incerta. Priva di riscontro appare la notizia del Ruesch sulla provenienza del pezzo da Roma: sugli Horti Asiniani vd. P. Grimal, Les jardins romains ἃ la fin de la république et aux premiers siéecles de l'empire, 2* ed. Paris 1969, p. 155 e p. 157. Ancora più strano il riferimento a Marino, dove non vi è alcuna segnalazione in merito: cfr. R. Neudecker, Die Skulpturen-Ausstattung römischer Villen in Italien, Meinz am Rhein 1988, pp. 168-170. La scena raffigura il momento dell'innamoramento di Paride, simboleggiato dalle tre divinità. La datazione proposta è quella del Froning, loc. cit.

Vaso di vetro ora perduto. A Napoli, nella collezione dell'abate Pietro Andrea Andreini [vd. CIL X, p. 188, n. XXVI]: Gori, /nscr. Etruriae, I, n. 40. Da questi: Kaibel. /G XIV. 822, che

lo assegnò a Napoli "fortasse ex catacumbis ".

atum. dl

CeETOAI Εὐόδι γλυκύTATE.

| IA

YKY

:

4

T

AT € (da Gori)

L'attribuzione a Napoli è molto dubbia, visto che la collezione Andreini era formata quasi esclusivamente da epigrafi di Miseno e Pozzuoli. Il Kaibel riteneva che l'iscrizione fosse cristiana, ma anche questa ipotesi è tutta da dimostrare.

ISCRIZIONI

DI PROVENIENZA

INCERTA

11

Rilievo funerario, raffigurante a destra un uomo seduto, a sinistra uno in piedi. A Catania “in museo Paternonio”: Franz, CIG 5721, da una pessima copia del Mueller. A Catania nel Museo Biscari: Kaibel, /G XIV, 805 che lo attribuì a Napoli in via ipotetica; Ferrara, Storia di Catania,

p. 568; G. Libertini, // Museo Biscari, Milano-Roma

1930, p. 40 s., n. 79, tav. XXV.

Catania, Museo Civico di Castello Ursino, deposito.

Ποσιδώνιε Βηρύτιε yoi-

ρε.

Lin. 2: Σηρύτιε

Libertini.

La tipologia della stele, a mio parere, rientra in quella dei rilievi funerari cicladici. È pro-

babile quindi che essa provenga da Rhenea piuttosto che da Napoli. Cfr. M.Th. Couilloud, Les monuments funéraires de Rbénée, (Délos, 30) Paris 1974; ead., in Bull. Corr. Hell., 98, 1974,

pp. 397-498.

ISCRIZIONI DI DIVERSA PROVENIENZA

IG XIV, 764

Verona, Lapidario Maffeiano. Dalle Cicladi: T. Ritti, Iscrizioni e rilievi greci nel museo Maffeiano di Verona, Roma Roma

1981, p. 145, n. 80 (cfr. E. Miranda,

in Miscellanea,

(Tituli, 2),

1980, p. 38, n. 4).

IG XIV, 765 Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Da Roma: /GUR II, 990 (cfr. E. Miranda, art. cit., p. 39, n. 9). IG XIV, 766 Verona,

Lapidario

Maffeiano.

Da

Rhenea:

M.Th.

Couilloud,

op.

cit. (a

p.

11),

n. 300;

T. Ritti, op. cit., p. 116, n. 57 (cfr. E. Miranda, art. cit., p. 38, n. 5). IG XIV, 768 Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Da E. Miranda, art. cit., p. 35, n. 1, tav. VII, fig. 1.

Rhenea:

M.Th.

Couilloud,

IG XIV, 771 Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Da Atene (falsa?): E. Miranda, n. 7 (per errore da Atena Lucana); J. e L. Robert, Bill. épigr., 1981, 67.

op. cit., n. 140;

art. cit., p. 38,

IG XIV, 773 Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Da Roma: /GUR II, 418 (cfr. E. Miranda, art. cit., p. 39, n. 10). IG XIV, 784 Verona,

Lapidario

Maffeiano.

Da

Rhenea:

M.Th.

Couilloud,

ΟΡ. cit., p. 121 s., n. 61 (cfr. E. Miranda, art. cit., p. 38, n. 6).

op. cit., n. 305; T. Ritti,

14

ISCRIZIONI GRECHE

DTTALIA

NAPOLI

IG XIV, 787

Napoli, Museo Archeologico art. cit., p. 39, n. 11).

Nazionale.

Da Roma:

/GUR II,

1367 (cfr. E. Miranda,

IG XIV, 799 Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Da Pozzuoli (2): acquisita tramite la vendita Barone. Le iscrizioni di proprietà di Vincenzo Barone erano in gran parte di origine puteolana, vd. per esempio CIL X, 2134. 2511. 2773 2796. 2797. 2849. IG XIV, 801

Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Da Roma:

/GUR II, 810 (cfr. E. Miranda, art. cit.,

p. 39, n. 12). IG XIV, 820 Napoli, Museo Archeologico p. 39, n. 8; IGUR IV, p. 157.

Nazionale.

Da

Roma:

/GUR

II, 432;

E. Miranda,

art. cit.,

IG XIV, 821 Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Da Pozzuoli (?): acquisita tramite la vendita Barone, per la quale vd. quanto detto a proposito di /G XIV, 799.

DEDICHE PRIVATE

87 Base di candelabro in marmo di lievo e un foro che la attraversa per tutta 0,01. Fine I - inizio II sec. d.C. Rinvenuta nel Museo Archeologico: E. Gabrici, in Miranda, in Ann. Ist. Or. Napoli Arch.

forma tronco-conica, con decorazione floreale a ril'altezza: alta 0,565, diametro alla base 0,165; lettere nel 1901 a Soccavo presso il ponte omonimo, poi Not. Sc., 1901, p. 298 s. Di nuovo nel Museo: E. St. Ant., 13, 1991, p. 223 s. Museo Archeologico

Nazionale, inv. n. 126018.

(particolare)

Πωομπίήιος) 'A0nv«56opog tà ἰδίῳ πάτρωνι.

Lin. 1: ΠΩΜΠ.ΑΘΗΝΩΔΩΡΩΣ

sulla pietra e Gabrici; correggo e sciolgo l'abbreviazione.

16

ISCRIZIONI GRECHE D'ITALIA. NAPOLI Il

Nei pressi del ponte di Soccavo si segnalano anche una villa rustica già attiva in età repubblicana e un mo-

numento funerario di età augustea o giulio-claudia: W. Johannowsky, in Rend. Acc. Arch. Napoli, 27, 1952, p. 125. Per i problemi riguardanti il territorio dell'antica Neapolis cfr. n. 88. L'editore datava l'epigrafe al III sec. d.C. In base ai confronti tipologici e all'esame dei caratteri epigrafici mi sembra preferibile una data meno tarda: vd. H.-U. Cain, Römische Marmorkandelaber, Mainz am Rhein 1985, in

particolare p. 161, n. 38; E. Miranda, art.cit., p. 224. Lin. 1: la gens Pompeia è attestata a Napoli in un'epigrafe funeraria (n. 168) e in un amuleto rinvenuto nelle Catacombe di S. Gennaro (E. Miranda, in Riv. Arch. Crist., 67, 1991, pp. 115-124; L. Dubois, in Bull. épigr., 1993, 710).

Lin. 2: sui rapporti tra liberto e patrono vd. H. Raffeiner, Sklaven und Freigelassene (Comm. Aenipont. 23), Innsbruck 1977; G. Fabre, franchis à Rome, Rome 1981.

Libertus. Patrons et af-

CIPPI DI CONFINE

88 Cippo di pietra quadrangolare, grossolanamente sbozzato, con iscrizione su tre lati, fratto in alto a destra sul lato be

sia a destra che a

sinistra sul lato c, alto 0,375, largo 0,345,

profondo 0,225; lettere 0,045. Fine II - inizio III sec. d.C. Rinvenuto nel 1902 a Pianura nella vigna di Catello Fusco, a circa m. 1 dal piano di campagna: R. Paribeni, in Not. Sc., 1902, p. 563 5. Nel Museo Archeologico: E. Miranda, in Ann. Ist. Or. Napoli Arch. St. Ant., 13, 1991, pp. 225-229, fig. 35. Museo Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, inv. n. 127345.

(lato a)

Lato a + b

(lato b)

(lato c)

Lato c

Συνοϊρία

Ὠνὴ αἱ .2)

Αἰμιλίου

ἰουγίέρων)

Σκίενίτος.

X.

18

ISCRIZIONE GRECHE

DITALIA

NAPOLITI

Lato c. lin. 1: QNH A ? Paribeni; ᾿Ωνὴ αἱ ?l io. Lin. 2: tovylepwv ?) Paribeni.

Altre tre iscrizioni provengono, come questa, dal territorio extraurbano dell'antica Neapolis: vd. nn. 44. 87. 133. 1 quattro siti di rinvenimento, due nell'area di nord-ovest, due in quella di nord-est, distano circa 7-8 km. dal centro antico. Sui problemi riguardanti questo territorio e sul sistema viario che lo attraversava vd. W. Johannowsky. in Rend. Acc. Arch. Napoli, 27, 1952, pp. 83-146. In età romana una strada si dirigeva dal quadrivio individuato in via Terracina a Fuorigrotta verso Pianura e Quarto Flegreo. Il percorso era probabilmente già usato in età greca per i collegamenti con Cuma, poiché da Pianura proviene una tegola con bollo δη(μόσιος) del III-II sec. a.C.: W. Johannowsky, in Napoli antica. p. 333: I Campi Flegrei. Un itinerario archeologico, a cura di P. Amalfitano, G. Camodeca e M. Medri, Venezia 1990, pp. 21-23. Il nostro cippo segnava il confine di un fondo privato sito lungo questa via. Se in greco

la formula attestata è ὄρος (χωρίου) τοῦ δεῖνα, in ambiente romano i cippi più comuni recano il nome del fondo e non quello del proprietario: Dessau, 15. 5995. 5996. Un confronto più puntuale col nostro testo si trova, però, in un cippo latino, in cui si legge Fines pertinentes ad Tib. Cl. Firminum: AE, 1980, 808. Lato a*b. Lin. 1: il termine ouvopia. usato in rare fonti letterarie e in alcuni papiri, indica "la frontiera, il confine", anche in riferimento a terreni privati: cfr. Corpus Gloss, II, p. 447 € p. 503; M. Lewuillon-Blume, in Cbron. Égypte, 53, 1978, pp. 120-122;J. Gascou e L. MacCoull, in Travaux et Memoires, 10, 1987, pp. 103-158, col. III, lin. 86. L'unica testimonianza epigrafica potrebbe essere una lista catastale del IV sec. d.C., in cui compare l'abbreviazione cuvop. integrata però dall'editore con l'aggettivo sostantivato ovovop(a): O. Kern, Die Inschriften von Magnesia am Maeander, Berlin 1900, n. 122, a, lin. 3. Lin. 2: la presenza di Aemilii è attestata a Marano (CIL X, 2135), ma soprattutto tra Pozzuoli e Miseno ( CIL X, 1589. 1607. 1870. 2021-2026. 2028. 3625). Per gli Aemilii di Pompei vd. Castrén, Ordo, p. 131. Lin. 3: Exievg altro non è che la traslitterazione del latino Sciens, cognome non attestato, ma perfettamente plausibile accanto al già noto Scitus. Sulla diffusione in età imperiale di cognomi derivanti da participi vd. I. Kajanto, 75e Latin Cognomina, Helsinki 1965, pp. 92-95. Significativa per la datazione appare anche l'assenza del prenome. Questo fenomeno di norma si manifesta a partire dal II sec. d.C., anche se a Napoli è già attestato in decreti di età

flavia: vd. nn. 82-85. I caratteri epigrafici sembrano databili al II sec. d.C., se non addirittura all'inizio del III. Lato c. Lin. 1: per un'analisi del termine ὠνή nei suoi diversi significati di "acquisto, appalto, concessione, prezzo di acquisto, contratto scritto” vd. W. Hellebrand, in RE XVII 1, 1939, s.v. ὠνή, coll. 417-437; E. Miranda, art.cit., p. 226 s. (con altra bibliografia). Il senso da attribuire ad ὠνή nel nostro cippo resta alquanto dubbio, causa la totale mancanza di testi epigrafici analoghi. E certo comunque che l'epigrafe del lato c si richiama al contratto di ac-

quisto o di affitto, mediante il quale Aemilius Sciens aveva acquisito i suoi diritti sul fondo. Per un esempio di contratto trascritto su un boros vd. Sy 302; M. Guarducci, Epigrafia greca, III, Roma 1974, pp. 310-312. Dopo wvn si legge ancora un alfa seguito da una lacuna, che in teoria poteva contenere un'altra lettera. Nel caso che a/fa sia un numero o parte di un numero, mi sembra azzardato

CIPPI DI CONFINE

19

pensare ad una sorta di lottizzazione con numerazione delle singole particelle di terreno. È abbastanza improbabile anche l'ipotesi che Aemilius Sciens numerasse le sue proprietà. Non si può escludere, invece, che sul cippo fosse indicato il canone annuo di appalto o il prezzo pagato per l'acquisto del fondo. Una possibilità alternativa è che αἱ] sia un'abbreviazione. In questo caso potremmo pensare ad un attributo di ὠνή, come per esempio ἀπογραφεῖσα o ἀναγραφεῖσα cioè “contratto registrato": cfr. Collitz-Bechtel, SGDI 1764; W. Hellebrand, art.cit., col. 421 s. Per altri attributi

riferiti a ὠνή: I. Bokotopoulou, in Mneme D. Lazaridis, Thessaloniki 1990, pp. 123-125. Sull'ipotesi che in dd.) si possa, invece, integrare la parola ἀμπέλων vd. linn. 2-3. Linn. 2-3: sono qui indicate le dimensioni del podere. Si potrebbe anche pensare che

nell'a/fa del rigo precedente si celi l'abbreviazione di ἀμπέλων e che il testo del lato c debba tradursi come più

volte

quelli

dei

“acquisto di 30 iugeri di vigneto”. L'espressione ἀμπίέλων) tovy(epa) fot ricorre

in alcune

liste catastali

proprietari

del

IV sec.

e l'estensione

d.C.,

in cui sono

registrati

dei vari tipi di coltivazione:

i nomi

726 XII

dei

poderi,

2, 74-80;

S.

Charitonidis, Ai epigrapbai tes Lesbou, Athenai 1968, n. 17; /IG XII 3, 343-349; I. Mylasa 272279. È poi di qualche interesse la notizia che il nostro cippo sia stato rinvenuto proprio in un terreno coltivato a vigneto. Il fondo di Aemilius Sciens con

i suoi 30 iugeri, equivalenti a circa 7 ettari e mezzo,

era

di grandezza medio-piccola. Questo dato corrisponde alle caratteristiche del territorio neapolitano, in cui la presenza di rilievi e paludi e la vicinanza di altri centri rendeva difficile reperire grosse estensioni di terreno. Del resto, anche in un quadro più generale, gli studi condotti sulla proprietà agricola di età tardo-repubblicana e imperiale hanno evidenziato come

tale proprietà fosse spesso frammentata in piccoli poderi: cfr. A.H.M. Jones, in Tbe Roman Economy, a cura di P.A. Brunt, Oxford 1974, pp. 228-256; R.P. Duncan-Jones, in Studies in Roman Property, a cura di M.I. Finley, Cambridge 1976, pp. 7-33. Sui vari tipi di unità fondiarie vd. da ultimo Ε. Lo Cascio, in Storia di Roma, II 2, Torino 1991, pp. 336-344.

ISCRIZIONI FUNERARIE

Molte delle iscrizioni funerarie napoletane provengono da una serie di tombe a camera accomunate dalla stessa tipologia: ambienti in genere scavati nel tufo, con o senza ipogeo, al-

cuni con facciata architettonica, decorati all'interno da dipinti parietali raffiguranti oggetti di metallo, festoni e corone vegetali, e intorno alle pareti sarcofagi spesso dipinti a mo' di letti funebri. Questi sepolcreti si concentrano quasi tutti nella zona dei Vergini, in un'area che partendo da Porta S. Gennaro si allarga verso la Sanità per congiungersi alle più tarde cata-

combe di S. Gaudioso, S. Severo e S. Gennaro (cfr. p. 119 s.). Uno studio complessivo di queste tombe a camera è stato affrontato nel 1985 da A. Greco Pontrandolfo e G. Vecchio, in Napoli antica, pp. 283-293. Per quanto riguarda il loro primo impianto, la datazione è stata fissata tra l'ultimo quarto del IV sec. a.C. e la metà del III a.C. Prima dello studio citato solo pochi autori avevano intuito che le tombe risalivano ad età ellenistica: E. Gabrici, Tomba ellenistica; E. von Mercklin, Antike Figuralkapitelle, Berlin 1962, p. 64, n. 172; W. Johannowsky, in Hellenismus in Mittelitalien, Kolloquium in Göttingen-

1974, Göttingen 1976, p. 278, nt. 68, p. 280, nt. 77, p. 282, nt. 88. Le iscrizioni a noi pervenute, con la sola eccezione della n. 117, appartengono ad una fase più tarda e testimoniano il lungo uso o il riutilizzo delle tombe. Esse, infatti, furono spesso scritte sulle pareti, dopo che una mano di calce aveva cancellato quelle precedenti. Alle iscrizioni dipinte furono poi aggiunti lapidi e rilievi sia iscritti che anepigrafi. Tuttavia la datazione di questi testi quasi mai può scendere alla piena età imperiale, come pretendevano

i primi editori, se non per i nn. 95. 126 ter. 157. 171. Tra gli altri reperti gli unici che vadano oltre l'età augustea sono le monete di Nerone segnalate a via Vergini. Questa tomba, però, si

differenziava dalle altre anche per la struttura architettonica (vd. p. 23, n. 2). Come

ho già avuto modo di dire (Napoli antica, p. 298 s.), la maggior parte delle iscri-

zioni rinvenute all'interno delle tombe a camera si può datare tra la seconda metà del I sec. a.C. e l’inizio del I d.C. Mancano, infatti, in esse elementi tipici dell'età imperiale, come la dedica Θίεοις) x(atayBoviotc) o l'uso dei gentilizi Zulius, Flavius, Aurelius.

I tria nomina com-

paiono solo in due iscrizioni latine lapidarie (C/L X, 2971; De Petra, Di un antico ipogeo, col.

223), mentre in quelle greche la sequenza gentilizio-cognome è piuttosto rara. Per quanto riguarda la scrittura lunata e corsiveggiante usata in queste epigrafi, la sua adozione per graffiti e iscrizioni dipinte è già diffusa in età ellenistica. Fra i numerosi esempi, non da ultime le

22

ISCRIZIONI

GRECHE

Tomba 8 di via Cristallini iscrizioni pompeiane,

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Tomba Cdi via Cristallini, ipogeo

cfr. J.P. Peters e H. Thiersch, Painted Tombs in the Necropolis of

Marissa, London 1905.

Il dato onomastico offerto da questi testi è molto vario. Vi compaiono, infatti sia nomi genuinamente greci che nomi di origine campana traslitterati in greco. Ciò non deve necessaria-

mente significare un riutilizzo da parte di ceti subalterni, visto che l'elemento campano si inserì molto presto nella società napoletana, anche ad alti livelli. Fondamentale a questo proposito la

testimonianza di Strabone (V, 246). Sull'argomento vd. E. Lepore, in Storia di Napoli, pp. 139372, passim. Del resto ricorrono in queste tombe nomi come Xapiàng

e Νύμψιος, che certo non

suggeriscono un'origine plebea o servile, se durante la 2° sannitica un Nympbius e un Charilaus erano principes civitatis (Liv. VIII, 22-26). Per la sporadica presenza di liberti vd. n. 171. Do qui di seguito la bibliografia dei singoli sepolcreti, in cui siano state rinvenute iscrizioni greche, con i rinvii ai testi relativi. 1) vico Traetta 2, sepolcreto formato da tre celle, scoperto nel

1685: C. Celano,

Notizie

del bello e dell’antico, Napoli 1974 (1* ed. 1692), giornata VII, p. 1722; L. Giustiniani, Memoria sullo scovrimento di un antico sepolcreto greco-romano, Napoli 1812, p. 94 s.; Ruggiero, Documenti, p. 10 ss., tavv. A-B (è l'unico a darci un'accurata descrizione degli ambienti); Mommsen,

CZL X, 2971;

Colonna,

Scoperte,

p.

166 ss.; A. Greco

Pontrandolfo

e G.

Vecchio,

art. cit., n. 83. Ad altre tombe dello stesso sepolcreto si riferiscono le scoperte effettuate dal Galante in via Arena alla Sanità (vd. oltre). Per le iscrizioni greche vd. nn. 97. 110. 187. 188.

Il sepolcreto è tuttora accessibile, anche se con qualche difficoltà.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

23

2) via Vergini, tomba a camera composta da una sala circolare, coperta da una cupola. e da quattro ambienti minori disposti intorno, scoperta nel 1758 sotto il convento dei Padri Missionari di S. Vincenzo dei Paoli, presso la chiesa di S. Maria ai Vergini; tra i reperti alcune monete

di bronzo

di Nerone:

Ignarra,

De phratriis,

p.

124;

De

Petra,

Di un

antico

ipogeo,

coll. 219-221. Per le iscrizioni vd. nn. 95. 182. 3) fuori Porta S. Gennaro, sepolcreto composto da due celle, scoperto nel 1790 sotto lo stabile dei Sig. Filippi nel rione dei Vergini: Rosini, Herculanensium voluminum quae supersunt, I, Neapoli 1793, p. 8, nt. 28; Ignarra, De phratriis. p. 125 s. (da una relazione del Rosini); Ruggiero, Documenti, Vecchio, art. cit., n. 81.

p. 7; Mommsen,

CIL X, p.

172;

A. Greco

Pontrandolfo

e G.

Anche il Lupoli visitó le tombe (cfr. Ruggiero. /oc. cif.) e in un manoscritto inedito ci tramanda molte più epigrafi di quante se ne conoscessero finora: M.A. Lupoli, Antichità scoperte nel borgo dei Vergini, 15 Mag. 1790, ms. Soc. Napol. Storia Patria, XXI a 10. Nel servirsi, però, della sua relazione bisogna tener presente la ben nota tendenza del Lupoli all'interpolazione: cfr. Th. Mommsen, in Bull. Inst. Corr. Archeol., 1847, pp. 118-121; id., CILIX, p. 45 e p. 99 ss.; id., CIL X, p. L. Sulla zona in cui fu scoperto il sepolcreto, rasa al suolo nel 1812, vd. L. Giustiniani, op. cit., p. 4; L. De La Ville sur Yllon, in Nap. Nob., S. 1,9, 1900, p. 97 ss. Per il materiale fittile e alcune delle iscrizioni rinvenute nelle tombe cfr. l'elenco redatto nel 1790 dal La Vega. quando i reperti furono immessi nel R. Museo Ercolanese (De Ruggiero, Documenti, p. 8 ss.). Le epigrafi corrispondono ai nn. 103. 113. 121. 136. 137. 151. 164. 170. 177. 180. 4) via Arena alla Sanità 21, sepolcreto parzialmente esplorato intorno al 1884: G.A. Galante, in Atti Acc. Arch. Napoli, 12, 1887, 1’ parte, p. 76; id., Sepolcreto greco, p. 23; A. Greco Pontrandolfo e G. Vecchio, art. cit., n. 83. Questo sepolcreto non è che una parte di quello scoperto in vico Traetta (vd. sopra). Le epigrafi segnalate dal Galante sono solo due: nn. 124. 139.

perto

5) via Cristallini ai Vergini 133, sepolcreto formato da quattro camere con ipogeo, sconel 1888 sotto il palazzo Di Donato (attualmente di proprietà dell'Ing. Paolo

Martuscelli): Galante, Sunto,

id., in

Rend.? Acc. Arch. Napoli, 8, 1894, p. 154 s.; id., Sepolcreto

greco; De Petra, Di un antico ipogeo, A. Greco Pontrandolfo e G. Vecchio, art. cit., n. 82. Vd. nn. 93. 94. 96. 101. 107. 109. 126 bis. 126 ter. 134. 141. 142. 146. 149. 157. 162. 165. 168. 171. 172. 185. 186. Nell indicare le singole tombe seguo lo schema di De Petra. Il sepolcreto e tuttora accessibile e in ottimo stato di conservazione. Nell'ipogeo della tomba B, sulla parete destra e su quella di fondo si intravedono tracce di altre epigrafi, che un intervento di restauro potrebbe rendere leggibili (cfr. n. 126 bis). 6) piazzetta S. Maria La Nova, tomba a camera costruita con pietre di tufo disposte in filari, scoperta nel 1905: Gabrici, Tomba ellenistica; A. Greco Pontrandolfo e G. Vecchio,

art. cit., n. 77. Vd. nn. 148. 173. 174. 174 bis. 7) via Foria 3, sepolcreto formato da due celle, scoperto nel 1921 di fronte Porta S. Gennaro: Levi, Camere sepolcrali, A. Greco Pontrandolfo e G. Vecchio, art. cit. n. 79. Vd. nn. 102. 114. 115. 116. 117. 152.

24

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

11

89 Rilievo, ora perduto, raffigurante una donna seduta ed una in piedi, che si stringono la mano, ed un bambino. Databile forse al I secolo a.C. A Napoli: Martorelli, Tbeca cal., II, p.

470, cui la mostró L. Petronio; Dubois, Catalogue des antiquités de Léon Dufournay, p. 32. Dai precedenti: Franz, CIG 5749 a (cfr. add.. p. 1251); Kaibel, /G XIV, 761.

mE

AOHNOARPA

᾿Αθηνοδώρα "Avtıöl-

xov χρηστὴ

XOT

und

ANT...

XPHZTH

XAIPE (da Martorelli)

Il Dubois dava il testo senza divisione per linee e con sigma e omega lunati. Lin. 1: ANT Martorelli; ANTIO Dubois; ANTIIO] Kaibel.

A Napoli è attestata una produzione di rilievi funerari, sia marmorei che fittili, di ispirazione cicladica. Tali rilievi si datano, nella quasi totalità, tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. Sull'argomento vd. J. Papadopoulos, in Napoli antica, p. 293 s.; ead., E. Miranda e M.R. Borriello,

ibid., pp. 294-298. In questo volume cfr. nn. 90. 95. 96. 98. 104. 123. 135. 138. 140. 142. 143. 149. 153. 181.

90 Stele di marmo figurata con acroteri e dente inferiore, fratta in basso a sinistra: alta 0,465, larga 0,205, spessa 0,065; lettere 0,012. Il rilievo raffigura una donna in piedi di prospetto, col capo velato e la mano destra sollevata col palmo rivolto verso chi guarda; la donna ha nella mano sinistra e accanto al piede destro due cistae munite ciascuna di una correggia. Databile alla seconda metà del I sec. a.C. Rinvenuta nel Convento di Regina Madre

a Foria [forse Regina Coeli, nel largo omonimo], Helbig,

in Arch. Zeitung,

23,

1865, p. 126. Donata

durante il suo soggiorno a Napoli: W. nel 1865 al Museo

Archeologico

da A.

Castellani: Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, Archivio vecchio: Epigrafi, rinvenimenti e doni 1861-1890, cartella IV D 1, fasc. 6 (cfr. Museo, Vecchi inventari, nn. 30583060); Fiorelli, Catalogo,

n. 67; Kaibel, 1 XIV, 762; Rocco,

Stele, p. 82, n. 6, fig. 6. Museo

Archeologico Nazionale, deposito 3° piano, inv. n. 2460. Αἴγλη Ζωΐλου χαῖρε.

Grafia irregolare: si notino le due forme differenti dell’alfa.

FUNERARIE

N JA

ISCRIZIONI

Questa stele, insieme alla n. 181, si distingue per la forma dagli altri rilievi funerari napoletani (vd. n. 89) e si accosta maggiormente ad esemplari cicladici: cfr. M.Th. Couilloud, in Bull. Corr. Hell., 98, 1974, p. 453, n. 48, fig. 48, e p. 455, n. 51, fig. 52; ead., Les monuments funéraires de Rbénée ( Délos 30), Paris 1974, nn. 162, tav. 37. 219, tav. 47. 345, tav. 68 ecc. Con questa stele il Castellani ne donò al Museo altre due di identica provenienza (nn.

108. 181).

26

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA

NAPOLI

II

91 Lastra di marmo alta 0,325, larga 0,385, spessore imprecisabile; lettere da 0,018 a 0,024. Seconda metà del II sec. d.C. Nel pavimento di S. Maria Maggiore lin via Tribunali]: Accursius, Ambros. D 420 (syll. ID), f. 1°, da cui forse Muratori, Thesaurus, II, p. 671, n. 2 (“ex

schedis meis"). Nella cappella di G. Pontano [presso S. Maria Maggiore]: Sirmond,

Parisin.

10807, f. 60; Gruterus, /Inscriptiones..., p. 1089, n. 4 (da schede di Sirmond e Pighius); Capaccio, Hist. Neap., p. 354; Martorelli, Theca cal., II, p. 525; Ignarra, De phratriis, p. 211; Marini, Vatic. 9133, f. 347. Dai precedenti: Franz, C7G 5815; Kaibel, Epigrammata 661, e IG XIV, 763. Da Kaibel: Peek, GV7 511; id., in Maia, N.S. 23, 1971, p. 101; H. Raffeiner, Sklaven und Freigelassene ( Comment. Aenipont. 23), Innsbruck 1977, p. 80, n. 54. Cappella del Pontano in via Tribunali, murata all'interno sulla parete destra.

Ἐνθάδε τὴν ἱερὰν κεφοϊλὴν κατὰ γαῖα καλύπτει

5.

ἀνδρῶν ἡρώων κοσμίτορα | θεῖον ᾿Αλκειβιάδην. Αὐρηλίο) ᾿Αταλάντηιι! ἰδίῳ πάτρωνι καλῶς βεβιωκότι ἐπόησεν.

Lin. 1: IEPHN Muratori. Lin. 2: KAAYTITE Capaccio. Lin. 3: KOXMITOPA sulla pietra, KO ZMHTOPA tutti, tranne Ignarra. Lin. 4: AAKIBIAAHN Gruterus, Franz, Kaibel. Lin. 5: AOYPHA Capaccio; ATAAANTHI sulla pietra; ATAAATH Martorelli; ATAAATHI Ignarra; ATAAANTH gli altri. Lin. 8: ΕΠΟΗΣΕΝ sulla pietra, ΕΠΟΙΗΣΕΝ tutti, tranne Martorelli e Ignarra.

Aurelio Alcibiade non ci è noto da altre fonti. È probabile che si tratti di un poeta epico, dato che il nostro epigramma deriva chiaramente dall'epitaffio per Omero proveniente da Ios, che secondo numerose fonti sarebbe stato composto dallo stesso Omero: Peek, GV7 487 (per un commento al testo vd. le note del Peek al n. 487 e al n. 2030 della stessa raccolta). Nel nostro caso solo il nome è stato cambiato, mentre alcune varianti presentano altri epigrammi

simili: Kaibel, Epigrammata 272 (= Peek, GVI 2030). 354. 660.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

27

92 Lastra di marmo fratta in basso a sinistra e con un incavo circolare nell'angolo inferiore destro, alta 0,33, larga 0,294, spessa 0,02; lettere da 0,024 a 0,034.

Databile al II-III sec.

d.C. Nel Museo Archeologico: Fiorelli, Catalogo, n. 95; Kaibel, /G XIV, 767, che la assegnò a Napoli. Museo Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, inv. n. 2494.

5.

Εὐψύχι ᾿Αντώνι εὐτυχέστατε (ἐτων) vo.

Lin. 1: questo augurio, molto comune nelle iscrizioni sepolcrali, ricorre assai di frequente in ambiente egizio (vd. A. Ferrua, in Miscellanea U. Fasola, Roma 1989, p. 281 s., n. 1). Cfr. lin. 5. Lin. 3 s.: ritengo più probabile che εὐτυχέστατος sia un aggettivo riferito al defunto piuttosto che un cognome, come proponeva il Kaibel. Lin. 5: il segno L per indicare ἔτη, ἔτων è caratteristico per le persone di origine egizia. Vd. per esempio /GUR II, 333. 452. 644. 884; E. Bernand, Recueil des inscriptions grecques du Fayoum,

I, Leiden

1975,

indices s.v. ἔτος.

Nell'incavo praticato sulla lastra si potrebbe forse vedere un'allusione al rituale egizio delle tavole di libagione: vd. J.F. Borghouts, in Lexicon der Ägyptologie, III, 1980, col. 1014 s., s.v. Libation; K. Martin, ibid., VI, 1986, coll. 146-150, s.v. 7afel, Opfer-.

93 Iscrizione dipinta; lettere 0,02. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella camera superiore della tomba B del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5] sulla parete di fronte all'ingresso, in un affresco raffigurante una stele funeraria: Galante, Sunto, p. 43; id., Sepolcreto greco, p. 14; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 225. Tuttora visibile in situ.

28

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

a sinistra [- τῇ σεμνοτάτῃ καὶ γλυκυτάτη συμβίῳ kon

10

μνείας καὶ στοργῆς χάριν.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

55

Lin. 1: scritta da mano diversa con solco molto tenue; manca in tutti meno che in Marshall. Lin. 7: Μάρκος Boeckh, Kaibel; Λάρκιος Marshall; EMIKTHTO sulla pietra; 'Ermuxtrjtooa» Kaibel, Marshall; Ἐπίκτητοςς» Boeckh.

Lin. 2: come sottolinea anche Leiwo, Neapolitana, p. 107, la defunta doveva essere una

liberta dei Catillii. Per questa famiglia senatoria vd. PIR2, C, 557. 558. 566; H. Halfmann, Die Senatoren aus dem östlichen Teil des Imperium Romanum

bis zum Ende des 2. Jahrhunderts

n. Chr., Góttingen 1979, p. 87 e pp. 133-135. Lin. 3: questo cognome deriva probabilmente dall'etnico l'aupiavóc, attestato in Bitinia. Vd. TAM IV, 16. 17; L. Zgusta, Kleinasiatische Ortsname, Heidelberg 1984, p. 135.

Lin. 4: il Boeckh, non conoscendo la provenienza dell'epigrafe, la poneva tra quelle di Nicea, a causa dell'etnico della defunta. Ma proprio tale precisazione indica che Catillia è morta lontana dalla sua patria. Lin. 7: l'equivalente latino di Λάρκιος non è Lartius, come sostiene Marshall, bensì Larcius, gentilizio di origine etrusca abbastanza diffuso in Campania: vd. Keune, in RE, XII 1, 1924, s.v., col. 796 s.; CIL X, 2213. 2647. 2967 ecc.; H. Rix, Das etruskische Cognomen,

Wiesbaden 1963, passim.

129 Lapide ora perduta. Seconda metà I - inizio III sec. d.C. Rinvenuta nel giardino del monastero dei Benedettini, presso la chiesa di S. Severino [e Sossio, in largo S. Marcellino; il monastero è ora sede dell'Archivio di Stato]: Martorelli, Theca cal., II, p. 474; G. Antonini, La Lucania, Napoli 1795-97, I, p. 362 s., in nota; Grande, De' cognomi gentilizj, p. 26. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 791 (che fraintende l'Antonini). Da Kaibel: Cagnat, /GRRP I, 454. Cfr. H.-G. Pflaum, in Zegio VII Gemina, Leon 1970, p. 366, n. 14.

OEOIC-K..... ar

Θεοῖς καταϊχθονίοις! Κλαυδίᾳ

cupio

;

5

'Avtoviva)

KAA

γλυκυταάτίῃ)

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A*A

NTON

$9

a

9

n

CTNBIN-TATKTTA.....

Τιβέριος Κλαύδιος Κυρίνα

TIBEPIOC:KAATAIOC:KYPINA

ac

ATPHAIANOC:TITOAEMAIOC

χιλίαρχος t Teneivonc,

λεγιῶνος

. «+

+ INIAPFXOC.

Ζ

.

AETIQNOC

TEMEINAIC

(da Martorelli)

Mi

attengo

Κ..... Martorelli. TAYKTYTA

al testo Lin.

di Kaibel,

2: ANTOI

basato

.. Antonini;

Martorelli. Lin. 6: IAIAPXOC

sull'apografo ANTON

di Grande.

.. Martorelli.

Lin.

Antonini, Martorelli; ΓΕΓΕΩΝΟΣ

Lin.

1: KA....

Antonini;

3: TAYKTTA

Antonini;

Antonini.

L'epigrafe si può datare fra il 68 d.C., anno in cui Galba costituì in Spagna la Legio VII Gemina, e il 208-211, quando la stessa legione ricevette il nome di Pia Felix vd. E. Ritterling, in RE, XII 2, 1925, s.v. Zegio, n. LXII, col. 1629 ss.; AA.VV., Zegio VII Gemina, Leon 1970.

56

ISCRIZIONI GRECHE

DITALIA

NAPOLI

TT

130 Iscrizione ora perduta. Rinvenuta sulla via di Nola: Capaccio, Hist. Neap., Ὁ. 38 (in lettere minuscole). Da Capaccio: Reinesius Zpist. ad Hoffm. et Rup., p. 277, e Syntagma, classe XVII, n. 36. È anche in Gori, /nscr. Etruriae, Il, n. 43. Da Reinesius: L.K. Valckenaer,

Diatribe in Euripidis..., Lipsiae 1824, p. 240 s. (solo v. 1 e v. 7 s.); Franz, CIG 5819. Da tutti i precedenti

Kaibel,

Epigrammata

560,

e IG XIV,

793.

Da

Kaibel:

Geffcken,

Griechische

Epigramme, Heidelberg 1916, n. 363; Peek, GV7 1925. Στάς, ξένε, τάνδ᾽ ἄθρησον ἐπὶ στά«λλν»αι Κλεοπάτραν, &v Φθόνος εἰς 'Atóav, οὐ Χρόνος ἠγάγετο,

5.

μορφᾶς αἷ πρωτεῖον ἔχειν δωρήσατο Κύπρις, ἔργα δ᾽ ᾿Αθαναία τερπνὰ σαοφροσύνας, Μοῦσα δὲ καὶ σοφίαν καὶ πακτίδα τὰν φιλέραστον συμφωνίαν ἐρατοῖς μειξαμένα μέλεσιν. καὶ γνοὺς ὡς Glalvatoi/c» οὐδὲν γλυκερώτερον avyas,

10

Üntt, κάλον τείνας οὔριον εὐφροσυναν. Εἰ καί σου κεύθει κάλλος νέον, ὦ Κλεοπάτρα, τύμβος καὶ φροῦδον copa λέλογχε κόνις, ἀλλ᾽ ἀρετὰ βιοτας: ἀιὲν ζωοῖσι μέτεστι. yuyac μανύουσ᾽ εὐκλέα σωφροσύνην.

Lin. 1: ἐπίσταμαι Capaccio; corresse Reinesius. Lin. 2: φθόνος e χρόνος tutti; Φθόνος e Χρόνος io, perché penso si tratti di personificazioni. Lin. 7: θανάτοιο Capaccio; corresse

Valckenacr. Lin. 8: καλόν Capaccio; καλίωϊν Reinesius e gli altri; xaAov

io. Lin. 11: βιότοιο

Capaccio; corresse Reinesius.

L'epigrafe si distingue per il lungo elogio della defunta, sul tipo di quelli espressi in altri

epigrammi sepolcrali: cfr. per esempio Peek, GV7 924. 1528. Segue la solita esortazione al viandante, perché viva felice (vd. tra i molti esempi n. 1-40 e Peek, GV 1362). La banalità del concetto è riscattata dalla bella immagine del verso 8 “vivi, avendo teso la vela propizia delle gioie”. Da notare in questo testo l'uso del dialetto dorico, per il quale efr. anche nn. 105. 107109. 169. 172. 190. Per il ricorrere di forme doriche in ambiente euboico vd. A. Landi, Dialetti e interazione sociale in Magna Grecia, Napoli 1982, p. 52.

131 lucundus,

Iscrizione ora perduta. Veron., f. 111

Databile ad età imperiale.

e 111’, Magliab.

In casa di Nicola Carafa:

28, 5, f. 137. 28, 31, f. 192° (senza

divisione per

linee e con lettere a volte lunate a volte no), e Bonon. "Neap...... p domu

.... (lacuna)":

Filonard., f. 106. In casa di Andrea Carafa: Metellus, Vatic. 6039, f. 301° (divisa in due linee, da un apografo del Vallambert); Gruterus, /nscriptiones..., p. 657, n. 9 (con divisione casuale delle linee, dalle schede dello Scaliger e di Vallambert). In casa dei conti di Maddaloni [cioe dei Carafa, cfr. n. 118]: Accursius, Ambros. D 420 (syll. ID, dopo f. 76. Da Gruterus: Franz, CIG 5837. Da tutti i precedenti: Kaibel, /G XIV, 792.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

57

᾿

M. Κλωδίῳ Καρικῷ

]

|

M

M. Κλώδιος Ζώσιμος Aperto.

ru

KAAA1A

κλωδιος

KAMKA

Zöcımoc

pi oen

(da Metellus)

Lin. 2: il

M manca in Metellus; ZOCIMOC

Metellus.

Sul problema dei @pertoi vd. A. Cameron, in Anatolian Studies Buckler, Manchester 1939, pp. 28-35. T.G. Nani, in Epigraphica, 5-6, 1943-44, pp. 45-84; G. Sacco, in Settima miscellanea greca e romana, Roma 1980, pp. 271-286.

132 Lastra di marmo alta 0,267, larga 0,469, spessore imprecisabile (murata); lettere latine da 0,018 a 0,025, lettere greche da 0,01 a 0,015. Databile al 59 d.C. Rinvenuta nel 1828 in un sepolcro in via Cristallini: Gerhard, in Bull. Inst. Corr. Arch., 1831, p. 50 (con note del

Borghesi: cfr. Opere, VI, p. 435). Donata da M. De Laurentiis al canonico De Jorio [vd. C7L X, p. XLVI]: Guarini, Mommsen,

Comment., XIV, Neapoli

IRN 3067, e CIL X, 504. A Roma

1834, p. 14. Da Guarini: Franz, C/G add. 5837 b; nel giardino dell'Istituto Archeologico:

Kaibel,

XIV 794, da cui Colonna, Scoperte, p. 172. Roma, Museo dei Conservatori, sotterranei.

M. Cominio M f. Mae(cia) Verecundo Quintia Dia filio piissimo. Ἐπὶ ὑπάτων Γ. Odeıyravov 'Anpwvıavov καὶ Γ. Povteiov Karit(wvog).

/G

58

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Lin. 1: per la gens Cominia cfr. n. 34. La tribù Maecia è quella in cui furono iscritti i neapolitani, quando nel 90 a.C. fu loro concessa la cittadinanza romana. Lin. 3 s.: priva di fondamento appare l'ipotesi del Gervasio (scr. Sipontina, 2° ed., p. 66;

cfr. Mommsen,

loc.cit.), secondo la quale gli ultimi due righi apparterrebbero ad un'epigrafe

precedente parzialmente erasa. Anche se una così precisa datazione risulta alquanto singolare per un testo funerario, un caso simile ricorre in un'iscrizione di Roma UGUR II, 741). La coppia consolare data l'epigrafe al 59 d.C.: A. Degrassi, / fasti consolari dell'impero romano

dal 30 a.C. al 613 d.C., Roma

1952, p. 16; PIR,

V, 465; PIR2, £ 471.

133 Lastra di marmo con cornice, fratta in alto e a destra, alta 0,50, larga 0,69, spessa 0,035; lettere da 0,02 a 0,025. Databile al I sec. d.C. Rinvenuta, ancora quasi integra, nel 1878 a S. Pietro a Patierno, nel podere della duchessa Giusso, detto Leutrecht o Basile: De Petra, in Not. Sc., 1878, p. 348; id., in Arch. Stor. Prov. Napol., 3, 1878, p. 836. R. Garrucci, in Civiltà Cattolica, s. X, 11, 1879, p. 224 s. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 795; cfr. anche Ch. Dubois, Pouzzoles antique, Paris 1907, p. 152. Da Kaibel: Peek, GV7 809; id., Griechische Grabgedicbte, Berlin 1960, n. 298; H. Raffeiner, Sklaven und Freigelassene (Comm. Aenipont., 23), Innsbruck 1977, p. 41 s., n. 20. Attualmente a Napoli presso la Galleria Navarra, piazza dei Martiri 23.

Κόσμος ὅδε εὐμοίρως πληρώσας ὄλβια πίάντα! ἔνθα με χερσὶν &odc θήκατο δεσπόσυνίος"" ἧκεν δακρυόεις πρὸς ἐμόν, πιστεύσατε, copi ovi, ἔστη μὴ κάμνων ἄνχις ἔμου φθιμένίου!" 5

καὶ βρέφος ὡς ἤμην. ἐπόθει βρέφος αὐτὸς Lirapymvi καὶ νυν εὐσεβέων θάψε γέροντα γέρων:

πλείονά μοι ζωῆς αἰώνια δωκεν ὁ πατρίων), οὐχ εὶς τῶν πολλῶν, λαμπροτέρου δὲ γίένους!. vac. Φαννιανὸς Ναουίωι Κόσμίωι!.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

59

Le lettere sottolineate sono perdute. Lin. 1: riavta]) De Petra, Kaibel; πίάτρων! Garrucci. Lin. 2: seordovviogl De Petra, Kaibel; δεσπόσυνίον! Garrucci. Lin. 5: ἡ μήν De Petra; ἤμην Garrucci, Kaibel; αὐτὸ oulvnpel De Petra; αὐτὸς Unapxwv| Garrucci, Kaibel. Lin. 8: δὲ [xAgovg] De Petra; δὲ [Biov] Garrucci; δὲ γένους! Kaibel. Lin. 9: Κόσμίου! De Petra; Κόσμίωι! Garrucci, Kaibel. Il defunto è un liberto e la sua condizione originaria doveva essere quella di verna, cioè di schiavo nato in casa. Tutto l'epigramma è un omaggio ai rapporti di affetto creatisi tra

schiavo e padrone durante un'intera vita trascorsa insieme. Sui sentimenti di stima e riconoscenza, che a volte legavano padroni e schiavi, cfr. Raffeiner, op. cit., p. 45 s. Il patrono di Navio Cosmo è certamente M. Opsius Navius Fannianus : vd. n. 6. L'identificazione è confermata dall'espressione del verso 8, che è un chiaro riferimento al rango senatorio di Opsio Fanniano.

134 Iscrizione dipinta in nero; lettere da 0,05 a 0,25. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nell'ipogeo della tomba C del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5], sulla parete destra, secondo riquadro: Galante, Sepolcreto greco, p. 12, tav. III; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 228, tav. VI. Tuttora visibile in situ.

Χαῖρε Kpevμένων 'HpolxAet)]dov. Χαῖρε Βείβιίε ? - - -Ἰ.

Le lettere sottolineate sono scomparse.

Linn.

1-3: «PEY(?))MEAQN ΗΡΑ(κλει) δου

Galante; KPEY|IMENQNHPAJAOY De Petra. Lin. 4: BEIH Galante; BEI De Petra; BEII io.

Lin. 1 s.: il nome Kpevpévov non è attestato altrove. Leiwo, Neapolitana, p. 78, ritiene possibile una lettura Xpevpévov. Lin. 4: per Βίβιος vd. n. 101.

60

ISCRIZIONI GRECHE

D ITALIA.

NAPOLI

II

135 Stele di marmo figurata a forma di naiskos, fratta in alto a sinistra, alta 0,425, larga 0,32, spessa 0,115; lettere 0,008. Il rilievo rappresenta a destra un uomo seduto su un diphros, a sinistra uno in piedi che gli stringe la mano. Seconda metà I sec. a.C. “Vuolsi proveniente da Bosco Tre Case” e donata al Museo dallo Stevens: Fiorelli, in Not. Sc., 1885, p. 24. A Napoli presso F. Colonna: Mommsen nelle sue schede, con apografo di autore ignoto. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 796. Rinvenuta a Napoli, forse intorno al 1867, in via 5. Biagio dei Librai, riutilizzata nella canna di un pozzo: Colonna, Scoperte, p. 374. Nel Museo Archeologico: Rocco, Stele, p. 80, n. 1, fig. 1; cfr. anche Storia di Napoli, p. 259. Di nuovo nel Museo: J. Papadopoulos, in Napoli antica, p. 296, n. 85.5. Museo Archeologico Nazionale, Mostra Napoli, inv. n. 113802.

Λάμισκε Λαμίσκου YPNOTE χαῖρε. Sui rilievi funerari napoletani cfr. n. 89.

ISCRIZIONI

61

FUNERARIE

136 Riquadro di intonaco con iscrizione dipinta in nero, alto 0,55, largo 0,90; lettere da 0,04 a 0,09.

Seconda

metà

I sec. a.C.

- inizio I d.C.

Nella

prima

camera

del sepolcreto

fuori

Porta S. Gennaro [vd. p. 23, n. 3], sulla parete destra: M.A. Lupoli, Antichità scoperte nel borgo dei Vergini, 15 Mag. 1790, ms. Soc. Napol. Storia Patria, XXI a 10, f. 71°. Subito trasferito al R. Museo Ercolanese: Ruggiero, Documenti, p. 10 (dal Registro redatto da F. La Vega). Nel Museo Archeologico: Ruggiero, loc.cit. Museo Archeologico Nazionale, deposito affreschi,

sala III, inv. n. 4716.

ander rom

-— AATGON MIMH OY

T

NYMYIOY AAPON

z— (QIA0(

AC AMEITG

Lin. 2 ss.: NYMYIOY AAPQN XAIPE MEPOX | ZOIAOX Lupoli; mancano in Ruggiero, cha dà solo l'inizio dell'epigrafe. Lin. 1: sul nome Νύμψιος cfr. n. 110.

Lin. 2 ss.: come si vede, l'apografo del Lupoli differisce notevolmente dall'iscrizione superstite. Sull'intonaco non vi è traccia della parola MEPOX, mentre il nome ZoiXog potrebbe essere un'interpolazione del ΝΟΣ di lin. 2.

62

ISCRIZIONI GRECHE

D ITALIA.

NAPOLI II

137 Riquadro di intonaco con iscrizione dipinta in nero, ora quasi completamente svanita,

alto

1,27,

largo

1,75;

lettere

linn.

1-4

da

0,10

a 0,21,

lettere

linn.

5-9 da

0,02

a 0,055.

Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella prima tomba del sepolcreto fuori Porta 5. Gennaro [vd. p. 23, n. 3], sulla parete di fronte all'ingresso: M.A. Lupoli, Antichità scoperte nel borgo dei Vergini 15 Mag. 1790, ms. Soc. Napol. Storia Patria, XXI a 10, f. 69; C. Rosini, Herculanensium voluminum quae supersunt, I, Neapoli 1793, p. 8, nt. 28. Trasferito al R. Museo Ercolanese poco dopo il rinvenimento: Ruggiero, Documenti, p. 10 (dal Registro redatto da F. La Vega, che fu l’ultimo a vederlo). Da una relazione manoscritta del Rosini: Ignarra, De phratriis, p. 125, da cui Franz, CIG 5818. Solo da Ignarra e Franz: Kaibel, Epigrammata 561, e IG XIV, 783. Da Kaibel: Colonna, Scoperte, p. 170; Guarducci, Fratria, p. 133, n. XLV, e p. 111; Peek, GV7 563. Museo Archeologico Nazionale, sala “riordinamento”

(primo piano, lato ovest), inv. n. 4718.

C YIN



HfAKACIAOY

HACYNOCT IACONOHKH- ONCCIETOAM, KPYTTTCI vos0

00099992

PIKTHNNMOAEKTION PONTIAOE (da Lupoli)

(particolare dell'originale) Λευκία Εὔφρονvac. ος,

Εὔφρων 5

Ἡρακλείδου. Ἥδ᾽ Εὐνοστιδέων θήκη, ξένε, Εὔφρονα κρύπτει

χρηστόν, ὅς ἐν ζωοις ἤπια ἔκευθε νόωι καὶ δὲ σέο κρύποιτ»εἰξιι «ἄλροχον | χρηστὴν ὑπὸ λέκτρον. [- -] + + + AOC 10

TCTO

+ +

Le lettere sottolineate sono scomparse. Nell'apparato critico non ho tenuto conto degli errori di lettura del Lupoli nelle prime cinque righe. Lin. 1 s.: Lupoli le trascrive come linn. 3-

4 dell'epigrafe n. 180 (vd. foto a p. 95). Lin. 7: KAIAECEOKPYIAE-IMOXON AECEOKPTTI- - -EON

Ignarra;

Lupoli; KAI

καὶ δὲ σέο kpuriter κάλλος vleov [T] σορὸς ἥδε! Franz; καὶ δὲ σέο

ISCRIZIONI

FUNERARIE

63

κρύπίτει - -] Kaibel, /G; καὶ δὲ σέο κρύπίτει κούρην Ebgpov ν]εόνίυμφον! Peek. Lin. 8 s.: PHETHN YTIOAEKTION | - - - PONTIAOE Lupoli; XPHETHNHII- - -AIAOC Ignarra; χρηστήν, n [- - Kavl ᾿Αἷδος (oppure αἰδοσίύνη] ) Kaibel, Epigrammata; χρηστήν, ἣ - - - Inpalmöog Kaibel, /G; xpnστήν, N πίρόπολος πρὶν ἔφυ ᾿Αρτέϊμιδος Peck. Lin. 10: manca in Lupoli.

Questa iscrizione era datata dalla Guarducci al II-HI sec. d.C. Ma viste le considerazioni fatte sulle epigrafi delle tombe dipinte napoletane (p. 21 s.), anche questo testo si può far risalire almeno ad età augustea. Lin. 1 s.: il nome Λευκία potrebbe derivare dal latino Zucius (cfr. Salomies, Vornamen, p. 34), ma si può anche considerare come femminile del nome greco Λεύκιος, attestato a partire dal VI sec. a.C.: cfr. J. e L. Robert, Bull. épigr., 1984, 546; Solin, Griech. Personennamen in Rom, p. 692; Fraser e Matthews,

Lexicon, I, s.v.

Εὔφρων era il nome del padre della defunta, ma anche quello di suo marito, come risulta dal testo dell'epigramma. Forse i due coniugi appartenevano ad una stessa famiglia, all'interno della quale il nome Εὔφρων era ricorrente. Lin. 5: di particolare interesse la testimonianza circa l'esistenza di sepolcri riservati ai

membri delle fratrie. Per una bibliografia sulle fratrie napoletane cfr. nn. 2. 9-12. 16. 29-32. 42-46. 52. Gli Eunostidai traevano il loro nome da quello dell'eroe di Tanagra Eunosto: per una bibliografia sui rapporti tra Fubea e Beozia in età arcaica vd. n. 94. Il nome degli Eunostidai compare anche in un'iscrizione latina, associato a quello degli Antinoitai (CZL VI, 1851 = Dessau, /LS 6188; cfr. H. Meyer, Antinous, München 1991, p. 211). Non è chiaro se quest'ultimo sia il nome di una nuova fratria, creata in onore di Antinoo, oppure se si tratti di un secondo nome assunto dagli Eunostidai: vd. Guarducci, Fratria, p. 107. Sul culto di Antinoo cfr. H. Meyer, op. cit.; M.A. Levi, Adriano Augusto, Roma 1993, pp. 81-91. Lin. 7 s.: le lettere in più lette da Lupoli, per l'incertezza con cui vengono date, non sembrano frutto di interpolazione (vd. quanto detto sulla credibilità di Lupoli a p. 23, n. 3). Esse ci permettono di interpretare il terzo verso in maniera molto semplice. Cadono cosi le complesse integrazioni proposte dai vari editori, tutte basate sul presupposto che la parola xpnomv fosse l'inizio di un quarto verso. Da notare l'uso della parola λέκτρον letto funebre, uso fino ad ora non attestato

138

Frammento

di rilievo in marmo,

per indicare il

incorniciato da due pilastrini, alto 0,31, largo 0,35,

spesso da 0,025 a 0,04; lettere da 0,02 a 0,025. La scena raffigura un uomo seduto di scorcio su un diphros. Databile al I sec. d.C. Nel Museo Archeologico: Rocco, Stele, p. 81, n. 2; J. Papadopoulos, in Napoli antica, p. 296, n. 85.6. Museo Archeologico Nazionale, Mostra Napoli, s.n.

Λεύκιε Λάρθε ἰχιρηστὲ χαῖρε.

64

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Sui rilievi funerari vd. n. 89. Lin. 1: per Λεύκιος vale lo stesso discorso fatto per Aeuxia (n. 137), ma in questo caso la presenza di un secondo nome fa preferire l'interpretazione Lucius. Il nome Λάρθος corrisponde all'etrusco Zarth, da cui deriva anche il gentilizio latino Zartius: H. Rix, Das etruskische Cognomen, Wiesbaden 1963, p. 348 e p. 364; Salomies, Vornamen, p. 31 s. Dopo Λεύκιος ci si aspetterebbe il gentilizio Λάρθιος, ma una sequenza simile a questa ricorre

anche per Λούκιος Πούδης (n.81) e Λούκιος Ppovyi

(n. 85).

139 Stele funeraria ora perduta. Databile forse al I sec. a.C. Nel sepolcreto di via Arena alla Sanità [vd. p. 23, n. 4]: G.A. Galante, in Atti Acc. Arch. Napoli, 12, 1887, parte 1", p. 76; id., Sepolcreto greco, p. 23.

coria Nonio PT

AOYKIA NYMibIOY XAIPC (da Galante)

Per Aevxia-Aovxia cfr. n. 137.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

65

140 Rilievo in marmo ora perduto, alto 0,45, largo 0,19, spesso 0,05. La scena raffigurava una donna in piedi, rivolta a destra, avvolta in un mantello e nell’atto di filare; sotto il rilievo era l’epigrafe in caratteri molto trascurati, sul lato superiore e su quello destro resti di

grappe di ferro. Databile forse tra la fine del I sec. a.C. e l’inizio del I d.C. Rinvenuta nel 1889 in sezione S. Carlo all'Arena, in una tomba scoperta all'interno di una cava di tufo presso la

strada di Capodichino [forse verso la fine di via Foria]: F. Colonna, in Not. Sc., 1889, p. 194, da cui Kaibel, /G XIV, 796 a. Di nuovo: Colonna, Scoperte, p. 182. Da Kaibel: Peek, GV/ 1222.

Χεία Λικινία χρηστVac. ὴ χαῖρε. Οὕτως πάντες ὄνοϊσθε βίου, πάροδοι τὸ |) δὲ σῆμα

ἀθραυστοϊν τηρεῖτε ὠκυμόρου | νέκυος.

Lin. 6: THPETIE

Colonna,

in Not. Sc.; corresse Kaibel.

Sui rilievi funerari vd. n. 89. Lin. 1: per l'inversione tra gentilizio e cognome vd. n. 96. Il cognome Xia è abbastanza diffuso anche nella forma latina Chia (Solin, Griech. Personennamen in Rom, p. 596 s.). Lin. 3 ss.: l'epigramma ripete motivi piuttosto banali; per l'invito a godere la vita vd. per

esempio n. 130.

141 Stele di marmo con acroteri, alta 0,585, larga 0,25; spessa 0,052; 0,03. Seconda metà I sec. a.C. Nell'ipogeo della tomba D del sepolcreto di p. 23, n. 5] a sinistra entrando, addossata al primo sarcofago: Galante, in Napoli, 8, 1894, p. 154, n. 2; id., Sepolcreto greco, p. 19; De Petra, Di un

229 b. Tuttora in situ.

Μάμαρκε Τίνθωρος χαιρε.

lettere da 0,012 a via Cristallini [vd. Rend.° Acc. Arch. antico ipogeo, col.

66

ISCRIZIONI

Lin.

1: MAMAPKE

Per il nome

GRECHE

sulla pietra; MAMAPXE

Μάμαρκος.

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Galante, De Petra.

oltre alla bibliografia

citata

al n. 5, vd.

anche

Salomies,

Vornamen, p. 34 s. Tiv8op

deriva

probabilmente

dall'etrusco

finthur

H. Rix, Das etruskische Cognomen,

Wiesbaden 1963, p. 92; Salomies, Vornamen, p. 109. In latino abbiamo il gentilizio Tintorius (CIL VI, 3559 = 32989. X, 4368). 142 Lastra di marmo

con rilievo, alta 0,405, larga 0,602, spessa 0,022; lettere da 0,015 a

0,018. Il rilievo raffigura a sinistra un uomo seduto, su un sedile a zampe leonine, e al centro un uomo in piedi, ambedue togati, nell'atto di stringersi la mano; a destra un'urna cilindrica sopra un basamento. La lastra presenta quattro fori agli angoli. Fine I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella camera superiore della tomba B del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5]: Galante, Sunto, p. 43; id., Sepolcreto greco, p. 14; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 255 s. Dai precedenti: Peek, GV7 292 a; tre foto in Storia di Napoli, p. 481, p. 611, p. 613. Venduta nel 1958 al Museo Archeologico da Giuseppina Fuscone: Soprintendenza Arcbeologica di Napoli e Caserta, Archivio nuovo: Museo Affari generali, AG/18-30. Nel Museo: J. Papadopoulos e E. Miranda, in Napoli antica, p. 295, n. 85.2. Museo Archeologico Nazionale, Mostra Napoli, inv. n. 151257.

Μαμε Mapov

χρηστὲ χαῖρε.

5

Μᾶμον τῆιδε θανόντα τάφωι ὑπέθηκεν ἀδελφός, οὔτι φίλης ἀρχῆς Νύμψιος ὠνάμενος.

ISCRIZIONI FUNERARIE

07

Lin. 4: MoAXov Peek. Lin. 5: οὔτε φίλης Ἄρχης νυμφίος ὠνάμενος

id.

Sui rilievi funerari vd. n. 89. Lin. 1: a mio parere Mapov è il patronimico del defunto e non una didascalia che illustri la raffigurazione della sua tomba.

Lin. 4: la correzione proposta dal Peek non ha motivo di essere. Il nome Mopog, oltre ad essere ripetuto tre volte, è attestato in un'altra epigrafe dello stesso sepolcreto e nei decreti di

Entella (cfr. n. 93). Lin. 5: anche Νύμψιος è nome noto a Napoli (cfr. nn. 14. 110. 124. 136. 139. 148. 177), mentre la correzione del Peck in νυμφίος determina nell'epigramma un anacoluto. Νύμψιος è

quindi il fratello di Mapog. ᾽Ωνάμενος è il participio di ὠνάμην (una delle forme dell'aoristo medio di ὀνίνημι), in cui l'aumento è stato mantenuto, evidentemente per ragioni metriche: per questo fenomeno vd. F.Th. Gignac, A Grammar of the Greek Papyri of the Roman and Byzantine Periods, T,

Milano 1976, pp. 275-277, e II, 1982, p. 233. Οὗτι

φίλης

può

intendersi

nel senso di "non

piacevole,

ingrato”, oppure,

se a φίλης

diamo il significato di “proprio”, ovt andrà collegato al verbo. Nel primo caso tradurremo “avendo goduto dell'ingrato compito", nel secondo “in nulla avendo goduto del proprio

ufficio". Non è chiaro se ad ἀρχή debba darsi il significato generico di "compito" o quello più preciso di “carica, ufficio”. Se così fosse si dovrebbe concludere che il fratello di Mamo ricopriva stabilmente una carica connessa ai riti funerari.

143 Stele di calcare figurata con frontone ad acroteri spezzato, alta 0,42, larga 0,23, spessa 0,12; lettere 0,012. Il rilievo raffigura a destra una donna seduta, a sinistra un uomo in piedi che le stringe la mano; della decorazione del timpano restano i piedi di un rapace.

Databile al I sec. d.C. A Napoli presso l'ambasciatore inglese D. Temple: Franz, CIG add. 5842 b (da un apografo di Mommsen). Da Franz: Kaibel, /G XIV, 797. A Londra nel British Museum e dal solo Franz: G. Hirschfeld e F.H. Marshall, GIBM IV, 1117 (Asia minor?)). Londra, British Museum, inv. n. 1856. 12-26. 1748.

C uncertain locality

trascrizione e foto alla pagina seguente

Sui rilievi funerari napoletani cfr. n. 89. I piedi di rapace raffigurati nel frontone possono appartenere a un'aquila o a una sirena. Entrambe sono usate come simboli funerari; la prima soprattutto in età imperiale. Per le aquile sepolcrali vd. W.M. Ramsay, Studies in tbe History and Art of tbe Eastern Provinces, Aberdeen

1906, p. 277 s.; L. Robert, Études anatoliennes, Paris 1937, p. 394 ss.; M. Guarducci,

in Rend. Acc. Lincei, 1970, p. 400 ss.; E. Pfuhl e H. Móbius, Die Östgriechischen Grabreliefs, 1, Mainz am Rhein 1977, n. 297. II, 1979, nn. 1402. 1653. 2089. 2214-2223.

68

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

Il

Μάρων xpnote

χαῖρε.

Per l'uso di raffigurare sirene sulle tombe vd. A. Conze, Die attischen Grabreliefs, I-II, Berlin 1893-96, passim; P. Gardner, Sculptured Tombs of Hellas, London 1896, p. 126 ss.; E. Weickert, Der Seelenvögel in der alten Literatur und Kunst, Leipzig 1902, p. 172 s.; M.

Collignon,

Les statues funéraires dans l'art grecque,

Paris

1911, p. 76 ss.; E. Pfhul e H.

Möbius, op. cit., I, nn. 49. 96; L. Breglia Pulci Doria, in Ann. Ist. Or. Napoli Arch. St. Ant., 9, 1987, pp. 71-74.

144

Lastra

rotta in due

pezzi,

fratta in alto a sinistra.

Fr. a: alto 0,263,

largo 0,13.

Fr. bx

alto 0,27, largo 0,198. Larghezza totale 0,315, spessore 0,03; lettere da 0,025 a 0,05. Databile

al II-III sec. d.C. In casa di Adriano Guglielmo

[Spadafora, cfr. n. 105]: Metellus, Vatic. 6039,

f. 302’ (da un apografo di Vallambert). Dalle schede di Metellus inviategli dal Gruterus, /nscriptiones... , p. 653, n. 6. Da questi: Franz, C/G 5839. A Posillipo della villa di Vedio Pollione: A.A. Procacelli, Marucell. A 77 (in una lettera al luglio 1735). Nel Museo Archeologico: Fiorelli, Catalogo, n. 65; Kaibel, /G XIV, Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, inv. n. 2464.

Gutenstein: in un muro Gori del 12 798. Museo

ISCRIZIONI FUNERARIE

69

Μελίτωνι παιδὶ ἀγαθῷ ζήσαντι ἔτη ın ὁ διδάσκα VAC. λος.

Lin.

Μελίθωνι

1: la prima

lettera era già perduta

al tempo

di Kaibel;

MEATTONI

Procacelli;

per errore Kaibel.

Παῖς è da intendere

nel senso di “servo”,

come

in /GUR

II, 466. Sull'istruzione degli

schiavi cfr. CI.A. Forbes, in Trans. Amer. Philol. Ass., 86, 1955, p. 321 ss. Per la dedica di un maestro al discepolo vd. per esempio /GUR

II, 549. 936.

145 Iscrizione ora perduta. Rinvenuta a Ercolano: Maffei, Symb. litt., I, decade 2, p. 9, n. 30; id., Mus. Ver., p. 352, n. 7 (cui la inviò L. Pindemonte). Da questi: Franz, C/G 5864. A Napoli la assegnò Mommsen: cfr. CILX, p. 188, n. XXXI. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 800.

Minvégndoc

MHNOPIA0£E

Φιλήμονος

PIAHMONOE

XALPE.

XAIPE

(da Maffei)

146 Stele di marmo con frontone ad acroteri, alta 0,75, larga da 0,235 a 0,29, spessa da 0,07 a 0,09;

lettere da 0,011

a 0,016 con

tracce di rubricatura.

Seconda

metà

I sec. a.C.

Nell'ipogeo della tomba D del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5], a sinistra entrando, addossata al primo sarcofago: G.A. Galante, in Rend.° Acc. Arch. Napoli, N. S. 8, 1894, p. 155, n. 1; id., Sepolcreto greco, p. 19; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 229, c. Tuttora in situ.

70

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA. NAPOLIII

͵

Μόνις Μαμάρκου χαῖρε.

Lin. 1: ΜΑΜΑΡΚΟΥ͂ sulla pietra; ΜΑΜΑΡΧΟΥ͂ Galante, De Petra. Per il nome Movic cfr. n. 115; per Μάμαρκος n. 141.

147 Lastra di marmo leggermente fratta in basso a sinistra, alta 0,375, larga 0,230, spessa 0,035;

lettere 0,026.

Databile

al II sec. d.C.

Nel

Museo

Archeologico:

Kaibel, /G XIV, 802, che la assegnò a Napoli. grafico, inv. n. 2492.

Museo

Archeologico

Fiorelli,

Catalogo,

n. 93;

Nazionale, deposito epi-

trascrizione e foto alla pagina seguente

Lin. 1: la gens Novia, piuttosto frequente in Campania (cfr. G. D'Isanto, Capua romana, 1993, pp. 180-182), compare in altre due epigrafi neapolitane (nn. 4. 41). Linn. 5-8: la defunta è probabilmente una liberta, visto che i suoi genitori sono privi di gentilizio. Roma

Θίεοις) x(atayBoviorc) Noovia

Ἑρμιόνῃ θυγατρὶ

5

Ἑρμῆς καὶ Περπέτοva γονετς vac.

μίνήμης) x(apiv).

148 Iscrizione dipinta ora perduta. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella tomba a camera di S. Maria La Nova [vd. p. 23, n. 6], sulla parete di nord-ovest: Gabrici, Tomba ellenistica, p. 160. Una foto fu eseguita nel 1905: Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, Archivio fotografico: scavi Napoli, neg. B/3714. Non più visibile per l'interramento della tomba.

MCN NN ):

Y

C

Ci

δ} Ne PYIXNP [- -] MON

[- -]

(Nvluyng (?)

5.

[- - CHI [- -] [- -ἰβουλε [- -] χαῖρε [- -Jou χαῖρε.

(da Gabrici)

72

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Lin. 1: così Gabrici; non è leggibile nella foto. Lin. 2: vd. apografo di Gabrici; non leggibile nella foto; [Nùluyng (9) o anche [Nuluyne io. Lin. 4: BIYXE Gabrici; BOYAE io dalla foto.

Lin. 2: sul nome osco Niumsis/Nuuyag e il greco Νύμψιος cfr. nn. 14. 110.

149 Rilievo in marmo

con cornice imitante un frontone ad acroteri, rotto in tre pezzi e

restaurato, alto 0,315, largo 0,295, spesso 0,047; lettere da 0,01 a 0,018. Il rilievo raffigura una donna seduta su un klismòs e con il piede sinistro poggiato su una piccola pedana; la lastra presenta due fori, uno al centro del timpano, l'altro in basso con il chiodo ancora infisso, l'epigrafe e nel bordo inferiore. Seconda A del sepolcreto

metà I sec. a.C. Nella camera superiore della tomba

di via Cristallini [vd. p. 23, n.

5], sulla parete di fronte all'ingresso,

secondo

scomparto inferiore: Galante, Sunto, p. 44; id., Sepolcreto greco, p. 17; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 223. Venduta al Museo Archeologico nel 1958 da Giuseppina Fuscone: Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, Archivio nuovo: Museo, Affari generali, AG/1830. Una foto e in Storia di Napoli, p. 468. Nel Museo: J. Papadopoulos e E. Miranda, in Napoli antica, p. 295, n. 85.1. Museo Archeologico Nazionale, Mostra Napoli, inv. n. 151258.

Fare Οὐαλέριε χρηστὲ χαῖρε.

Per la contraddizione tra la raffigurazione di una donna e il nome maschile del defunto cfr. n. 96. La Papadopoulos intravede nel rilievo le tracce di un’altra figura, che io, invece, non

riscontro.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

73

150 Lastra di marmo ora perduta, alta 0,66, larga 0,72. Databile ad età imperiale. In un podere suburbano del duca Prota: Ignarra, De Pbratriis, p. 209, da cui Welcker, Syl., p. 77. n. 53.

In

fondo

al vico

Vasto

a Chiaia,

nella

villa

del

duca

Prota,

alle

pareti

della

scala:

G.

Minervini, in Bull. Arch. Napol., 2, 1844, p. 43, da cui Franz, CIG 5820. Nello stesso luogo, dietro il palazzo del Marchese del Vasto: A. Gervasio, Iscrizioni latine e greche di Napoli, ms. Bibl. Girolamini Pil. XIII-XVII, p. 247 ss. Una pessima copia nelle schede del Visconti: Parisin. Lat. 9697, f. 118° e f. 123. Nel 1846 al largo Proto [in fondo a vico Vasto]: Mommsen, /RN 2883. e CIL X, 14394. che nel 1873 non ve la ritrovò. Dai precedenti: Kaibel. Epigrammata 563, e IG XIV, 803. Da Kaibel: Colonna, Scoperte, p. 113; Cagnat, /GRRPI, 456; Peek, GV7 1039.

TPEINAKPIHTAIH ME AOXEYCATO TOYNOMA OYHPAN CQ®POCYNHC BIOTQ KYAOC ENETKAMENHN ROYPIAIOC AE MOCICKPYFE ΧΘΟΝῚ THAE KAAY YAC AAKPYXEQN EI EMOI CYXNON ATIO ΒΛΕΦΑΡΩΝ KHAEYCAC APETHC (1) ANTARMION HMETEPHCIN HAIKTHC ETEQN EIKOCI KAI TETOPOQN Q eNHTON OAITOCTE BIOC KAI AeEYKTOC ANATKH QC ME TAXOC BIOTOY NOC@ICE KAI TAMETOY CORNELIANVS SCRIBA CONivcı INCOMPARABILI CONTRA VOTVM D d (da Ignarra)

5

Tpervaxpia γαία pe λοχεύσατο, τοὔνομα Ounpav, σωφροσύνης βιότῳ κῦδος ἐνεικαμένην. Κουρίδιος δὲ πόσις κρύψε χθονὶ τῇδε καλύψας δακρυχέων ἐπ᾽ ἐμοὶ συχνὸν ἀπὸ βλεφάρων κηδεύσας ἀρετῇσ᾽ ἀντάξιον ἡμετέρῃσιν.

ἡλικίης ἐτέων εἴκοσι καὶ τετόρων. "N θνητῶν ὀλίγος τε βίος καὶ ἄφευκτος ἀνάγκη,

ὡς με τάχος βιότου νόσφισε καὶ γαμέτου. 10

Cornelianus scriba coniugi incomparabili contra votum. Lin.

Mommsen;

1: TPEINAKPIHTAIH ENEIRAMENHN

solo

Minervini,

Ignarra.

Lin.

Kaibel. Lin.

2: ENETKAMENHN

Ignarra,

Gervasio,

11: Dd solo Ignarra, forse per dedicanit.

Lin. 2: la lettura del Minervini dovrebbe essere quella esatta, poiché ἐνεικαμένην è forma ionico-epica come l’apernoı nuetepnow di linea 5. I motivi e le formule di questo epigramma (databile per il Peek al II sec. d.C.) sono tra i più comuni del linguaggio funerario. Per κῦδος ἐνεικαμένην vd. Peck, GVI 585, v. 2. 1528, v. 6. Lin. 4: cfr. Peek, GV7 647, v. 5 s. Lin. 5: cfr. Peek, GV7 1763, v. 2. Lin. 9: per la funzione di scriba o γραμματεύς cfr. nn. 30. 84.

74

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

Il

151 Iscrizione dipinta in nero; lettere da 0,06 a 0,13. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella prima camera del sepolcreto fuori Porta S. Gennaro [vd. p. 23, n. 3], sulla parete dell'ingresso, a sinistra di questo:

Mag.

M.A.

Lupoli, Antichità scoperte nel borgo dei

Vergini,

15

1790, ms. Soc. Napol. Storia Patria, XXI a 10, f. 70’; cfr. C. Rosini, Herculanensium

voluminum quae supersunt, I, Neapoli 1793, p. 8, nt. 28. L'angolo superiore destro dell'intonaco, alto 0,49, largo 0,88, fu subito trasferito al R. Museo Ercolanese: Ruggiero, Documenti, p. 10 (dal Registro redatto da F. La Vega). Nel Museo Archeologico: Ruggiero, loc.cit. Museo

Archeologico Nazionale, deposito affreschi, C III B, scomparto 3, inv. n. 4666.

7 ^ (ITWIPIOC. ACTOCXAPMOY ( per

b

du

INSONA: I

nz

p"

Paro

qnn

An

IT. Οὐικίριος vac. 'Aotoc Χαρίλου vac. VAC. Κοκκήϊος IT. Οὐικίριος "Ao tov

Καστορίδης 0) i la

ACTOPIAHC

F'iOYKI IPIOC

E TC ACT y

FAAYKH

MATIGQAA

Tare pila]

[- JOYKI

D

er !

MATTCOAA FIATEIP]

Ls

ON 1 \

(da Lupoli)

(frammento superstite)

HUC

carnAte

ISCRIZIONI

FUNERARIE

75

Le lettere sottolineate sono scomparse; le integrazioni sono mie. Lin. 1: XAPNIOY Lupoli. Lin. 2: OYXIKHIOX id. Lin. 4: ΑΣΤΟΡΙΛΗΣ id. Lin. 6: TIATIEIPI Lupoli. Lin. 8: TIATIEIPI Lupoli. La presenza nella tomba dei gentilizi latini Cocceius e Papiria è testimoniata anche dal Rosini. Mi sembra quindi che, sempre con qualche cautela, si possa accettare la tradizione del Lupoli, che è l’unico a tramandarci l’intera epigrafe.

Lin. 1: per Vicirius, gentilizio abbastanza diffuso in Campania, cfr. W. Eck, in RE, suppl. 14, 1974, col. 853 s.; G. D'Isanto, Capua romana,

Roma

1993, p. 261. Un'altra attestazione è

nella n. 177. Il nome “"Aotog è piuttosto frequente in queste tombe (nn. 113. 177). Per Χαρίλης vd. anche n. 180. Questo nome rinvia al Charilaus, che fu princeps civitatis con Nympbius durante la 2" guerra sannitica (Liv., VIII, 25-26). Lin. 4: penso si possa integrare Καστορίδης, nome attestato ad Efeso nel II sec. a.C. (Fr.

Bechtel, Die historischen Personennamen des Griechischen bis zur Kaiserzeit, Halle 1917, p. 574). Lin. 6: un’altra Papiria compare in un amuleto rinvenuto nelle Catacombe di 5. Gennaro

(E. Miranda, in Riv. Arch. Crist., 67, 1991, pp. 115-124; cfr. L. Dubois, in Bull. épigr., 1993, 710). 152

Iscrizione

dipinta

in nero,

ora

perduta

(per la parte sinistra dell'apografo

vd.

n. 102). Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella prima tomba del sepolcreto di via Foria [vd. p. 23, n. 7], sulla parete occidentale: Levi, Camere sepolcrali, col. 388, fig. 9, e tav. alla col. 404 (= SEG IV, 96). Non più visibile per la distruzione del sepolcreto.

P

5

Ilaxgo Ἐπιλύτου. Ἐπίλυτος Ἐπιλύτου. Τάρχιος Ἐπιλύτου, ᾿Αριστόλη Ἐπιλύτου. Ἐπίλυτος Ἐπιλύτου, Τρέβιος Ἐπιλύτου.

î

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.

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ARGARALAAAAA .

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x

ΤΠ ΥΥΤΤΓΓΓΓΓΥΓΓΠΕ u

SR

(dalla Levi)

Lin. 1: per il gentilizio Paccius-Paccia, oltre alla bibliografia citata al n. 34, vd. anche Salomies, Vornamen, p. 33 s.

Lin. 2: per questo nome cfr. nn. 81. 102. Lin. 4: secondo Salomies, Vornamen, deriverebbe dall'etrusco tarxi (H. Rix, Das Lin. 5: il nome 'ApiotóAn è presente 154 B, lin. 44; Fraser e Matthews, Zexicon e Matthews, Zexicon I e II, s.v.

Lin. 7: per Τρέβιος cfr. n. 109.

p. 92, e Leiwo, Neapolitana, p. 64, il nome Τάρχιος etruskische Cognomen, Wiesbaden 1963, p. 64). in questa forma a Mykonos (/G XI 2, 145, lin. 57. I, s.v.). Più di frequente compare 'ApiotóAa: Fraser

76

ISCRIZIONI GRECHF

D'ITALIA.

NAPOLI II

/

153 Stele di marmo figurata opistografa, fratta nella parte superiore, alta 0,285, larga 0,21, spessa da 0,04 a 0,055; lettere 0,016. Il rilievo raffigura a sinistra un uomo seduto su uno sgabello, a destra una donna in piedi col capo velato, che gli stringe la mano; fra i due un bambino nudo,

in piedi di prospetto.

Databile al I-II sec. d.C. Sul retro l'iscrizione n. 112, da confrontare

per le vicende del ritrovamento e per la bibliografia, cui bisogna aggiungere Rocco, Stele, p. 85 s., n. 11, fig. 11. Museo Archeologico Nazionale, Collezione epigrafica, inv. n. 250160. ki

T

,

"ia

sr;

-

y :

ἢ E: 2

TE

Πάκκι Ἡρακλέων.

Πάκκιίος) Correra.

Sui rilievi funerari vd. n. 89. Anche la forma Πάκκις è da ricondurre al gentilizio Paccius, cfr. n. 152. 154 Iscrizione ora perduta. Databile forse al I sec. a.C. Vista a Napoli da Iucundus “in Petri ad Bastinam”: Metellus,

Vatic. 6039, f. 329’, dalle schede di Augustinus Tyfernus, disce-

polo di Iucundus. Da Metellus: Kaibel, /G XIV, 804.

Πορκία Παῦλα χρηστὴ M

ΠΟΡΚΙΑ NAVAA MP HICTH XAIPE (da

Lin. 1: XPHKTH

Metellus; corresse Kaibel.

^

Metellus)

;

i

ISCRIZIONI

FUNERARIE

77

155 Lastra di marmo, alta 0,203, larga 0,203, spessa 0,032; lettere 0,012. Databile al 11-Π| sec. d.C. Rinvenuta a Napoli al suo tempo: Gori presso Hagenbuch, Zpist. epigr., p. 407, n. 5 (lettera del 18 Febbraio 1747), da cui Franz, C/G add. 5844 c. A Londra nel British Museum, da località ignota: Boeckh, C/G 6980 (dalle schede di Mueller). Solo da Gori e Franz: Kaibel,

IG XIV, 806. Di nuovo nel British Museum e solo da Boeckh: G. Hirschfeld e F.H. Marshall, GIBM IV, 1142. Londra, British Museum.

um Mpor nox MID A2 PITCH VERVOLGINRIATA]

NCCONHAILQREUNLE P EJ TAPER SONE GERT

WET

IAN

Θίεοις) k(atayBoviorc) Πρόκλῃ Xpuonijót te ἀμφοτέρες | τέκνοισιν ταισίδδε γονηαις μνήϊμης χάριν τόδε | onu ἐποίησαν. Lin. 2: TIPOKAE

Gori; TIporAln] Franz, Kaibel. Lin. 3:

Franz; [yleyovivilaıg Boeckh. Lin. 6: KAPIN

ἀμφοτέρί(αι)ς Franz. Lin. 5: γονίει)ς

Gori; ἰχίάριν Franz, Kaibel.

Sono due esametri assai zoppicanti, al punto che Kaibel notava “Poterat melius κούραι-σιν Πρόκλῃ Xpuontót t' ἀμφοτέραισιν || talode yovnec μνήμης ἕνεκεν τόδε onu’ ἐποίησαν". Le forme ἀμφοτέρες per ἀμφοτέραις e γονῆαις per γονῆες sono determinate da fenomeni

di pronuncia. Frequenti sono gli esempi di oitr per ἔτη, αἴζησεν per ἔζησεν ecc. Cfr. F.Th. Gignac, A Grammar of the Greek Papyri of the Roman and Byzantine Periods, I, Milano 1976, pp. 191-193. L'assenza dei nomi dei genitori dedicanti non è un fenomeno raro.

156 Tegolo in terracotta rossiccia, ora perduto. Rinvenuto nel 1890 in sezione S. Carlo all'Arena, in una tomba scoperta all'interno di una cava di tufo presso la strada di Capodichino [forse verso la fine di via Foria]: F. Colonna, in Not. Sc., 1890, p. 127. ITóppe Πύρρου χαιρε.

78

ISCRIZIONI

157 Lastra di marmo

0,035. La lapide è una donna seduta camera superiore sezione superiore

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

alta 0,142, larga 0,225, spessore

imprecisabile;

lettere da 0,025 a

inserita in una specie di stele con frontone scolpita nel muro, raffigurante e un uomo in piedi, che si stringono la mano. Databile al I sec. d.C. Nella della tomba B del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5], murata nella della parete sinistra: Galante, Sunto, p. 44; id., Sepolcreto greco, p. 15; De

Petra, Di un antico ipogeo, col. 224. Tuttora in situ.

(particolare)

Σαλουία Μανλία

χρηστὴ χαῖρε.

Lin. 3: χρηστέ Galante, De Petra. L'uso del doppio gentilizio, senza cognome, è tipico delle donne. Sull'argomento vd. I. Kajanto, in L'onomastique latine, Paris 1977, pp. 155-158.

158 Lastra di marmo,

alta 0,404, larga 0,305, spessa 0,04; lettere da 0,02 a 0,035.

Databile al II sec. d.C. Nel Museo Archeologico: Fiorelli, Catalogo, n. 90; Kaibel, /G XIV 807, che la assegnó a Napoli. Museo Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, inv. n. 2489. trascrizione e foto alla pagina seguente

Lin. 4 s.: l'agnomen compare in iscrizioni greche già nel II sec. a.C., mentre in ambiente

romano si diffonde solo a partire dal I sec. d.C. Sull'argomento vd. I. Kajanto, Supernomina, in Comm. Human. 1977, pp. 199-201.

Litt., 40,

1967, n. 1, pp.

1-41; S. Panciera,

in L'onomastique latine, Paris

ISCRIZIONI FUNERARIE

79

Θίεοις) κ(αταχθονίοις)

5

Σαραπιάδι τῇ καὶ ᾿Αμμίᾳ Λαοδικίδι Μάρκελλος

σύμβιος diλανδρίας ζησάσῃ ἔτη 18,

μῆνας wx , ἡμέρίας) € .

Il nome

᾿Αμμία

è molto

frequente

in Frigia, terra da cui la defunta

proveniva:

R.M.

Harrison, in Anat. St., 38, 1988, p. 181.

Lin. 6 s.: φιλανδρίας è un genitivo con valore causale. L'uso di questi genitivi è piuttosto diffuso nelle iscrizioni dal III sec. a.C. fino al III-IV d.C.: E. Nachmanson, in Eranos, 9, 1909, pp. 31-

43;J. e L. Robert, Za Carie, II, Paris 1954, p. 293, nt. 4. Per un altro esempio a Napoli vd. n. 33.

159 Lastra di marmo, alta 0,22, larga 0,385, spessa da 0,035 a 0,038; lettere da 0,033 a 0,036. Databile al I sec. d.C. Rinvenuta nel 1759 nella zona dei Vergini, presso il palazzo del

marchese Moscato: Arditi, //lustrazione di un vaso antico, Napoli 1759. Poi in casa del duca Vargas

Macciucca:

Dai precedenti: apografo

Arditi,

Franz,

/oc.cit.; Amaduzzi,

C/G 5845. Nel Museo

del Mommsen);

Fiorelli,

Catalogo,

Anecdota

litteraria, Romae

Archeologico: n. 64;

Kaibel,

Franz, /G XIV,

1773-84,

808.

Da

Kaibel:

Scoperte, p. 169. Museo Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, inv. n. 2463.

Σέργιος ᾿Αττικὸς

ἔζησε ἔτη κε΄.

᾿Αττικός è Ovviamente un cognome e non un etnico.

III, p. 480.

CIG add. p. 1258 (da un Colonna,

80)

ISCRIZIONE

GRECHE

DITALIA

NAPOTITI

160 Iscrizione ora perduta. Databile ad età imperiale. Rinvenuta lungo la via di Nola: Capaccio, Hist. Neap.. p. 44. Da Capaccio: Reinesius, Epist. ad Hoffm. et Rup., p. 270. € Syntagma, classe XI, n. 10; Spon, Miscellanea, p. 143: Fabretti, Znscr. antiquae. p. 562, n. 94.

Dai precedenti: Franz, C/G 5821; Mommsen,

/RN 2907, e CIL X. 1498; Kaibel, Epigrammata

592. e IG XIV, 809 (cfr. add. p. 692). Da Kaibel: Colonna, Scoperte, p. 328; Cagnat, /GRRP I. 457; Peek, GV7 435. Da Peck: H. Raffeiner, Sklaven und Freigelassene, (Comm. Aenipont. 23) Innsbruck 1977, p. 79 s., n. 53.

D. SERVILI. D. L. APOLLON? MEDICI. SERVILJIA. D. L. AMBROSIA. FECIT. PATRONO. SVO. ET. SIBI. ET. SVIS. ὯΔ. EITAPOT. TENNHMA, ΣΟΦΟΙ͂Σ. EITEIKEAOX. ANE KEIMAI. PQMAINN, ΣΠΕΡΜΑ MOATKTEANAN KAHTOMENOZ. AEKMOS. XEPOTIAIOX. ΕἸΣ ETH, EAONN ENNEA.

ΠΟΥ.

SEKAANN,

KAI,

TPLA,

QE.

BAETONe

(da Capaccio)

D. Servili DI. Apolloni medici Servilia D.l.

Ambrosia fecit patrono suo et sibi et suis.

5

'Qóe Πάφου γέννημα, σοφοῖς ἐπι EIKEAOG ἀνὴρ κεῖμαι, Ῥωμαίων σπέρμα πολυκτεάνων. κλῃζόμενος Δέκμος Σερουίλιος. εἰς ἔτη ἔλθων

ἐννέα που δεκάδων καὶ τρία, ὡς ἔλεγον. Linn. Kaibel,

1-4:

il Mommsen

Colonna,

Cagnat;

proponeva Q6e

Πάφου

una

divisione

Kaibel

(/G

in cinque

XIV

add.

ETIEIKEAOZ Capaccio: corresse Reinesius. Lin. 7: KAHTOMENOZ EAOQN Capaccio: corresse Reinesius.

lince. p.

692).

Lin.

5: Ωδ᾽ Ἐπάφου

Peek,

Raffeiner;

Capaccio: corresse Reinesius;

Lin. 1: il defunto è un liberto della gens Servilia.

Lin 2 s.: la professione medica e abbastanza diffusa tra i liberti di età imperiale. Sui medici nel mondo romano vd. J. Scarborough. Roman Medicine, London-Southampton 1909; F. Kudlien, Die Stellung des Arztes in der römischen Gesellschaft. 1986; J. André, Étre medecin ἃ Rome, Paris 1987. La dedicante ὃ a sua volta liberta e forse consorte del defunto. Per il nome greco Ambrosia vd. Ant. Pal. VI, 200; Solin, Griech. Personennamen in Rom, p. 6050; SEG NNNV, 497; Fraser

e Matthews,

Zexicon IL s.v.

Lin. 5: delle due letture proposte per l'inizio del verso quella da me accettata assegna ad Apollonio un' origine cipriota. L’altra, con il riferimento a Epato, ci porterebbe in Egitto.

ISCRIZIONI

FUNERARKIE

81

La correzione di ἐπείκελος è necessaria per ragioni metriche. Tuttavia forme simili sono normali a Napoli (cfr. nn. 82, lin. 11. 83, lin. 9. 84, lin. 15). Lin. 6: nonostante la sua origine servile Apollonio dichiara di discendere, evidentemente per via illegittima, da ricchi Romani. Il Raffeiner ritiene che egli fosse figlio del suo patrono e di madre straniera. Il termine orgpua per indicare la discendenza è molto comune in poesia, mentre abbastanza raro è l'aggettivo πολυκτέανος (Pind., O/., X, 36; Call., Apoll, 35; Opp., Cyneg., I, 239). Lin. 7: assolutamente eccezionale per l'epoca l'età di 93 anni attribuita al defunto. L'espressione ὡς ἔλεγον, se tradotta “come dicevano”, esprimerebbe una qualche incertezza sull'effettiva età di Apollonio. Secondo Kaibel, Epigrammata, essa significa, invece, “come dicevo” e alluderebbe a presunte qualità divinatorie del defunto.

161 Quattro frammenti, restaurati, di un blocco di calcare, di forma originariamente cilindrica, alto 0,35, largo 0,47, spesso 0,27; lettere 0,03. L'epigrafe è sulla base superiore del cilindro, rispetto alla quale sono prese le misure. Fine I sec. a.C. - inizio I d.C. Di provenienza ignota: E. Miranda, in Atti Acc. Pontaniana, N.S. 28, 1979, pp. 194-196, n. 2, fig. 2. Rinvenuta negli anni ‘60 in via S. Giacomo, secondo un’informazione fornitami da W. Johannowsky. Museo Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, s.n. di

eT

cis

LE

È

Zxvuvolv] πλάστηϊν!) [.Jottvoc καὶ Ἐπίνοια [εὐχαριστίας ἱκΙαὶ μνήμης χάριν.

Per i rari esempi di pietre cilindriche, in cui l'iscrizione si svolga su una delle basi vd. /G IX

1, 896.

898;

M.T.

Manni

Piraino,

in Kokalos,

21,

1975,

p.

152,

n.

19,

tav.

XXXIV,

2; M.

Guarducci, Epigrafia greca, IV, Roma 1978, p. 321 ss., fig. 89 (cfr. Bull. epigr. 1969, 195). Lin. 1: la nostra epigrafe non può ovviamente riferirsi allo Skymnos che fu discepolo di Kritios (G. Lippold, in RE III A, 1, 1927, col. 687; M. Zuffa, in EEA VII, 1966, s.v. Skymnos). Per altre menzioni epigrafiche di πλάσται vd. per esempio /GUR II, 370, e CIL VI, 37400. Lin. 2: il nome del primo dedicante si puo integrare in vari modi, per esempio [Alatıvog, [Mlativog o anche [’Eplarıvoc.

82

ISCRIZIONI

GRECHE

D ITALIA.

NAPOLI

II

'Erivora, piuttosto raro, è attestato a Cos (S.M. Sherwin-White, Ancient Cos, Göttingen 1978,

p. 442) e a Roma (nella forma latina Epinoe Solin, Griech. Personennamen in Rom, p. 1215). Lin. 3 s.: nelle funerarie alla formula εὐχαριστίας χάριν si preferisce di solito l'uso del verbo εὐχαριστεῖν UGUR II, 739).

162

Piccola

stele di marmo,

alta 0,28,

larga

0,255,

spessore

imprecisabile;

lettere 0,01.

L'iscrizione è sulla cornice superiore. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella camera superiore della tomba B del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5], murata nella parete di fronte all'ingresso: Galante, Sunto, p. 43; id., Sepolcreto greco, p. 14; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 225. Tuttora in situ.

Loporia Σεκόνδα.

Σοροεία dovrebbe essere un gentilizio, ma non trova Neapolitana, p. 74 s., propone un'equivalenza Σοροεία /Survia.

riscontro

altrove.

Leiwo,

163 Epigrafe ora perduta. A Napoli “apud M. Antonium de Cavaleriis': Capaccio, Hist. Neap., p. 343, da cui Reinesius, Syntagma, classe XVII, n. 116. Dai precedenti: Franz, CIG 5840 e add. p. 1258; Kaibel, /G XIV, 810.

Σουκκέσσῳ ἔζησεν ÈT.N O >.

ZOTKKEZEZQ (da

ETHZENHTIQR Capaccio; corresse Franz.

ETHEZ Capaccio)

ENHTIQ.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

83 .

164 Riquadro di intonaco con iscrizione dipinta in nero, alto 0,72, largo 1,24; lettere da 0,04 a 0,10. Seconda metä I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella prima tomba del sepolcreto fuori Porta S. Gennaro [vd. p. 23, n. 3], sulla parete sinistra: M.A. Lupoli, Antichità scoperte nel borgo dei Vergini, 15 Mag. 1790, ms. Soc. Napol. Storia Patria, XXI a 10, f. 71’; cfr. C. Rosini, Herculanensium voluminum quae supersunt, I, Neapoli 1793, p. 8, nt. 28. Subito trasferito al R. Museo Ercolanese: Ruggiero, Documenti, p. 10 (dal Registro redatto da F. La Vega). Museo Archeologico Nazionale, deposito affreschi, sala III, inv. n. 4721.

AIK ACFIYPIOY XAUPC ++(..) + + Σπυρίου χαῖρε

C [] y / QC

Σπύριος

-

(se)

d

CA HAOC

XA PE (da Lupoli)

Lin. 1: nella lacuna AIKA Lupoli; .I.I Ruggiero; prima di Zrvpiov io vedo traccia di una lettera tonda seguita da un'asta verticale, poi una lacuna e ancora un pi seguito da un segno tondeggiante. Lin. 2 ss.: CITYPIOC | ENHAOC | XAIPE Lupoli; mancano in Ruggiero.

84

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Lin. 1: i segni superstiti escludono la lettura del nome Δίκα, per altro attestato a Napoli

in epigrafi rinvenute successivamente (nn. 107-109.

172).

Spurius è già noto in età repubblicana sia come prenome che come gentilizio: Minzer, in RE, II A, 2, 1929, s.v. Spurius, col. 1891, n. 2; S. Panciera, in Z'onomastique latine, Paris 1977, p. 201 s.; Salomies, Vornamen, pp. 50-55. Per le frequenti attestazioni della gens Spuria in Campania vd. CIL X, 879. 1329. 1457. 8058, 83; Degrassi, /LLRP, 712; AE, 1974, 265; Castrén, Ordo, p. 224, n. 386; G. Camodeca, in Epigrafia e ordine senatorio, II (Tituli 5), Roma 1982, p. 129. A Pozzuoli si conosce anche un vicus Spurianus: G. Camodeca, in Puteoli, 1, 1977, p. 80 ss. Nella traslitterazione greca la forma più usuale è Σπόριος: cfr., Salomies, Vornamen, p. 53 5. Lin. 4: per μὴ οἴγειν cfr. nn. 170. 182. Sulle interdizioni funerarie vd. n. 94.

165 Stele di marmo con frontone ad acroteri, alta 0,63, larga da 0,29 a 0,32, spessa 0,05; lettere rubricate da 0,013 a 0,02. Seconda metà I sec. a.C. Nell'ipogeo della tomba D del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5], a sinistra entrando, addossata alla parete: Galante, in Rend.? Acc. Arch. Napoli, 8, 1894, p. 155, n. 1; id., Sepolcreto greco, p. 19; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 229, a; cfr. G. Nenci, in Par. pass., 7, 1952, p. 412. Tuttora in situ.

Στατία Μαμάρκου

χαῖρε.

Lin. 1: ΜΑΜΑΡΚΟΥ͂ sulla pietra; MAMAPXOY Galante, De Petra. Per Mapapxoc cfr. n. 141.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

85

166 Lastra di marmo, alta 0,15, larga 0,395, spessa 0,035; lettere da 0,03 a 0,05. Databile

al I sec. d.C. Rinvenuta in un colombario in via Carriera Piccola [strada ora scomparsa, parallela al vico

10°

Duchescal,

nei pressi di S. Pietro ad Aram:

Colonna,

in Not. Sc.,

1890,

p. 126.

Museo Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, inv. n. 121498.

Στίβωνος Σταβηνου σοφου.

Lin. 1: il nome Στίβων è attestato a Eretria nel III sec. a.C. (/G XII 9, 754) e ad Atene già nel V e IV a.C. (Fraser e Matthews, Lexicon, II, s.v.). Lin. 2: Σταβηνός quasi certamente equivale a Stabianus, etnico della città di Stabia.

La qualifica di σοφός potrebbe far riferimento ad un'attività filosofica o letteraria del defunto.

167 Piccola lastra di marmo rotta in due pezzi e restaurata, fratta in basso priva di un frammento al centro, alta 0,069, larga 0,152, spessa 0,03; lettere 0,021. I sec. d.C. Nel 1808 nel R. Museo Ercolanese: Soprintendenza Archeologica Caserta, Archivio vecchio: Immissioni e consegne 1777-1830, cartella XXI B 1, p. (cfr. Documenti

a sinistra e Databile al di Napoli e 179, n. 298

inediti per servire alla storia dei Musei d'Italia pubblicati per cura

Ministero della P.I., IV, Firenze-Roma

1880,

p. XXI);

Guarini,

Commentarium,

XIV,

1834,

del p.

17. Nel Museo del Principe di S. Giorgio [vd. C/L X, p. 10]: Franz, CIG add. 5846 b (da un apografo del Mommsen). Donata dal principe al Museo Archeologico: G. Minervini, in Bull. Arch.

Napol.,

N.

S. 3,

1854,

p.

14 s. Nel

Museo:

Kaibel,

/G XIV,

811.

Museo

Archeologico

Nazionale, deposito epigrafico, inv. n. 2429.

Στλακκία

Xtópyn.

Stlaccius è gentilizio di origine osca comune G. Camodeca,

in Epigrafia e ordine senatorio,

in Campania:

M (Tituli 5), Roma

C/L X 1585. 1783. 1982, p. 129.

1930 ecc.;

86

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

168 Iscrizione dipinta in nero; lettere da 0,10 a 0,12. Seconda metà I sec. a.C.- inizio I d.C. Nell'ipogeo della tomba C del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5], sulla parete destra, secondo riquadro: Galante, Sepolcreto greco, p. 11, tav. III; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 228, tav. VI. Tuttora visibile in situ.

5.

Συνήθια, Πάκκιος Λουκρίων, παι ’AVTIOXE, Νείκη Ἰουνία.

Ποντηΐα. Moureia Tokio (?)

Le lettere sottolineate non sono più leggibili. Lin. 1: Εὐνήθρα Galante; Σύνηθρα De Petra; Συνήθια

io. Lin. 7: TIONTHIA

Galante;

TIOMTIEIIA

De

Petra.

Lin. 8: TIOMTIEIA TIKIA

Galante;

TIOMIIEIIA TI KI .. De Petra. Lin. 1: il nome è attestato in età imperiale a Rodi, Atene (Fraser e Matthews, Zexicon I e II, s.v.) e Roma (Solin, Griecb. Personennamen in Rom, p. 1255).

Lin. 2: per il gentilizio Paccius vd. n. 152. Lin. 4: il termine παῖς indica uno schiavo, cfr. n. 144.

Lin. 8: per la gens Pompeia ctr. n. 87.

169

Epigrafe ora perduta.

Databile forse al I sec. a.C. In casa dei Santino [vd. n. 3]:

Capaccio, Hist. Neap., p. 348, da cui Reinesius, Syntagma, classe XVII, n. 117. Dai precedenti: Franz, CIG 5847; Kaibel, /G XIV, 812.

Σωσιπάτρα Στατίου χαῖρε.

ΣΩΣΙΠΑΤΡΑ.

ZTATIOT.

(da Capaccio)

ΧΑΙΡΕ.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

87

170 Iscrizione dipinta in nero, ora perduta. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella prima camera del sepolcreto fuori Porta 5. Gennaro [vd. p. 23, n. 3], sulla parete di fronte all'entrata:

M.A.

Lupoli,

Antichità

scoperte

nel borgo

dei

Vergini,

15 Mag.

1790,

ms.

Soc.

Napol. Storia Patria, XXI a 10, f. 70. Non più visibile per la distruzione del sepolcreto. [- -] Κρατίππου,

Σῶσις Κρατίππου,

[- -] Κρατίππου.

ta pine FAIR

K FAT ITITIOY CGOCICKPAT! /TfTOY KPATITITIOY

HPAKAEIAOY — 5 ZMHOI7 (da Lupoli)

Lin. 5: MHOI Lupoli. Lin. 2: sia il nome maschile Zwoıg che il femminile Σωσίς sono molto diffusi (Fraser e Matthews, Zexicon I, s. vv.). Un Δ. Manlius Sosis, amico di Cicerone, fu decurione di Neapolis: Cic., Fam., XIII, 30; E. Deniaux, Clienteles et pouvoir à l'époque de Ciceron, Rome 1993, p. 523 s. Lin. 5: per l'espressione μὴ otyew vd. anche nn. 164. 182. In generale sulle interdizioni funerarie cfr n. 94.

171 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,08 a 0,19. Databile al II sec. d.C. Nell'ipogeo della tomba A del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5], sulla parete di fondo: De Petra, Di un antico ipogeo, col. 224. Tuttora visibile in situ.

'Hyópaoev Σώσοτοίς Σηΐας ἐξελεύ5.

θερος.

88

ISCRIZIONI

Lin.

1: l'uso di ἀγορασία e ἀγοράζω

in Sicilia (/G XIV, Corinto

(J.H.

Kent,

79.

116.

Corinth,

141 VII

ecc.; 3,

GRECHE

DTTATTA

NAPOLI

II

per indicare la compera

A. Ferrua,

in Riv. Arch.

The Inscriptions,

del loculo è molto diffuso

Crist.,

Princeton

18,

1966,

1941, nn.

p. 238 ss.) e a

522.

530.

531.

552

ecc.). Esso sembra tipico dell'epigrafia cristiana, ma non è questo il nostro caso. Esistono tuttavia attestazioni del verbo ἀγοράζω anche in epigrafi funerarie pagane: OGIS 526; IGUR II, 415. Numerosi sono poi nei testi latini gli esempi di acquisto del sepolcro, espresso col verbo enit: CIL VI, 4941. 4996. 5017. 5783 ecc. Lin. 2: il nome non e attestato altrove. Lin. 3: nello stesso ipogeo era sepolta anche una Maxuma Sein, il cui nome e

inciso a fresco nell'intonaco immediatamente al di sotto della nostra epigrafe. La famiglia dei Seii è ben attestata sia in Campania che tra gli italici di Delo. Cfr. J. Hatzfeld, in Bull. Corr. Hell.. 36,

1912, p. 75; Münzer,

in RE, IE A, 1, 1921, col.

1120; Castrén,

Ordo,

p. 218, n. 361; G. D'Isanto, Capua romana, Roma 1993, p. 221. Tra gli altri membri di questa gens ricordiamo la Seia Spes, che vinse ai Sebastà di Napoli nel 194 d.C.: G. Buchner,

in Par. Pass., 7, 1952, p. 408 (= SEG XIV, 602); P. Monti,

storia, Napoli

Ischia. Archeologia e

1980, p. 222, fig. 100; cfr. L. Moretti, Iscrizioni agonistiche greche, Roma

1953, p. 169. Lin. 4 s.: ἐξελεύθερος è un termine meno comune

di ἀπελεύθερος per indicare il liberto.

La presenza di liberti nel sepolcreto di via Cristallini é testimoniata esplicitamente solo nella tomba A da questa epigrafe e da un testo latino, che ricorda alcuni liberti dei Licinii (De Petra, Di un antico ipogeo, col. 222 s.).

172 Iscrizione dipinta in nero; lettere da 0,055 a 0,19. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nell'ipogeo della tomba C del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23. n. 5], sulla parete di fondo, primo riquadro: Galante, Sunto, p. 43; id., Sepolcreto greco, p. 12, tav. II; De Petra, Di un antico ipogeo, col. 227. Tuttora in situ.

5

Χαῖρε Σωτήριχε Σωτηρίχου, Δίκα Ἐπιλύτου θυγάτηρ.

Lin. 2: σωτήρικη Galante, Suo. Lin. 4 s.: dexeatn | αὐτοῦ Galante. S112/0; AIKAETII | AYTOY Galante, Sepolcreto greco, tav. IT; Δικαέτη | αὐτοῦ Galante, Sepolereto greco, e De Petra: Δίκα Ἐπιἰύτου io.

Lin. 4 s.: per Δίκα vd. nn. 107-109; per Ἐπίλυτος nn. 81. 102. 114110.

152.

ISCRIZIONI

89

FUNFRARIE

:

"Pe

T

ol

γνῷς δὲ air

ἦς

a

173 Iscrizione dipinta, ora perduta. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella tomba a camera di S. Maria La Nova [vd. p. 23, n. 6], sulla parete di nord-ovest: Gabrici, Tomba ellenistica, p. 160, fig. 4. Una foto fu eseguita nel 1905: Soprintendenza Arcbeologica di Napoli e Caserta, Archivio fotografico: scavi Napoli, neg. B/3719. Non più visibile per l'interramento della tomba.

[- -]

Tpléftolg [ΖιΙωΐλου + ETEI[- -]

5

Ζώϊλος.

90

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Lin. 2: così Gabrici; non è leggibile nella foto. Lin. 3: Gabrici, io dalla foto. Lin. 4: manca in Gabrici; io dalla foto. Lin. 5: così Gabrici; non è visibile nella foto.

Per 7rebius vd. n. 109.

174 Iscrizione dipinta, ora perduta. Seconda

metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella tomba a

camera di S. Maria La Nova [vd. p. 23, n. 6], sulla parete di nord-ovest: Gabrici,

Tomba ellenistica,

p. 160, fig. 4. Una foto fu eseguita nel 1905: Soprintendenza Arcbeologica di Napoli e Caserta, Archivio fotografico: scavi Napoli, neg. B/3720. Non piü visibile per l'interramento della tomba.

I

e

IP



rigo

᾿Αρίισϊτοβουλοί 1]

9? rigo

[- -] Eu



Τρέβιος.

rigo

TPEB[I]OC

TPEBIOY

AP[IC]TOBOVAO Z7 TPEBIOC (da Gabrici)

ISCRIZIONI

FUNERARIE

01

Lin. 1: cosi Gabrici; Tpeßiov non è visibile nella foto. Lin. 2: manca in Gabrici; io dalla foto. Lin. 3: cosi Gabrici; nella foto si legge solo AP++TOB. Lin. 6: non è visibile nella foto.

Per 7rebius vd. n. 109.

174 bis Iscrizione dipinta ora perduta. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella tomba a camera di S. Maria La Nova [vd. p. 23, n. 6]: Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, Archivio fotografico: scavi Napoli, neg. B/3715. Inedita. Non più visibile per l'interramento della tomba.

Τρέβιος Νυμψία Tpeißiov).

Lin. 1: per Trebius vd. n. 109.

92

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI II

Lin. 2: è questa la prima attestazione del femminile di Νύμψιος (vd. n. 110).

175 Epigrafe ora perduta.

Databile ad età imperiale.

In casa di Adriano Guglielmo

[Spadafora, cfr. n. 105]: Accursius, Ambros. D 420 (syll. ID, dopo f. 76, fol. v; Metellus, Vatic. 6039, f. 302 e f. 358 (^supra, vitis cum foliis iacens boc est botrus cum pampino et trifolio."; da

apografi di Vallambert e Morillon). Nel palazzo del conte di Maddaloni [cfr. n. 118]: Ligorius, Taurin. XM. Dalle schede di Metellus inviategli dal Gutenstein: Gruterus, /nscriptiones..., p. 710, n. 4, da cui Franz, CIG 5849. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 813, che da Metellus trascrive erroneamente “vir cum foliis iacens supra botrus cum pampino et trifolio”.

Καλοις

Δαίμοσιν

5.

Ἑλενίων ἰδίᾳ θυγατρὶ Τύχῃ p(nvov) tac n(uepov) ιβ΄ ἐποίησεν.

20 fat ced a ἌΣ

KAAOIC

/"

ΔΑΙ MOCIN EAENQUN [ΔΙΑ OYrATM 18. ΜΊΑ. IFXM

Enoincen

(da

Metellus)

yes

ISCRIZIONI

E, Σ, Q Ligorius; Metellus

FUNERARIE

03

in parte così, in parte lunate. Lin. 3: EAENQN

EAENIQN Metellus, f. 358. Lin. 4: GOITATPI cate dalle altre in Metellus, f. 358.

Ligorius. Linn. 5-6: mancano

Metellus,

f. 302;

in Ligorius; distac-

Lin. 1 s.: nelle dediche ai Aaipoveg è raro l'uso dell'aggettivo καλός. Molto più diffuse

sono le formule Θεοῖς Δαίμοσιν e Δαίμοσιν ᾿Αγαθοῖς (vd. per esempio 7G XIV, 938. 1609. 2506 ecc.; Bull. épigr. 1967, 659) o anche Aauióvov ᾿Αγαθῶν tov δεῖνα (Syll. 1246). Lin. 3: il nome 'EAeviov non è attestato altrove.

176 lucundus,

Lastra di marmo Veron.,

f. 112,

ora perduta. e Bonon.

A

A Napoli Napoli,

in casa di mastro

senza

indicazione

Giacomo

di luogo:

marmoraio:

Metellus,

Vatic.

6039, f. 302 (dall'apografo di Vallambert). Solo da Iucundus: Apianus, /nscriptiones.... p. 113. Da Apianus: Gruterus, /nscriptiones..., p. 911, n. 8; Th. Gallacini, Chis. I 6, 207, f. 332; Franz, CIG 5833. Dai precedenti, escluso Metellus: Kaibel, /G XIV, 814.

Φαβία Ζωσίμη.

DABIA

FAZIMK

(da Metellus)

177

Iscrizione dipinta, ora perduta.

Nella prima

camera

del sepolcreto fuori Porta S.

Gennaro [vd. p. 23, n. 3], sulla parete destra: M.A. Lupoli, Antichità scoperte nel borgo dei Vergini,

15 Mag. 1790, ms. Soc. Napol. Storia Patria, XXI a 10, f. 72.

DIMINGN Kaırc 'OYIKIRICC NIMTIOY

ware 1eaf ἽΝ

QAINAPETHNYM +/0Y

(da Lupoli)

5

Φιιλωίνων Vac. Nwuyiov Φαιναρέτη vac. yiov.

(?) opatpe IT. Οὐικίριος vac. "Actog χαῖρε IPATTAAAAPNOC Νυμ-

Lin. 1: ΦΙΜΙΝΩΝ

KAIPE Lupoli. Lin. 2: NIMYIOY Lupoli.

94

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Non è chiaro se si tratti di un testo continuo o scritto su colonne e quale sia l'ordine esatto dei nomi. Lin. 1: Φιλαίνων è la trascrizione che fa minore violenza all'apografo del Lupoli. Il nome non è attestato, ma non sfigura vicino a Φίλαινος, Φιλαίνιος e simili. Altre soluzioni si potrebbero cercare in nomi come Φιλήμων, Φιλάμμων o anche Φιλαίνιον.

Nella stessa tomba erano sepolti altri due Vicirii, cfr. n. 151. Lin. 2: Il nome "Aotog ricorre altre cinque volte nello stesso sepolcreto (nn. 113. 151). Ritengo che esso sia da riferire ad un terzo defunto, vista la quasi totale assenza di cognomi nell'onomastica di queste tombe (vd. p. 21). Lin. 3: data la disposizione delle lettere, il patronimico si potrebbe attribuire ad uno qualsiasi dei tre nomi precedenti. Per Νύμψιος cfr. n. 110.

178 Lastra di marmo,

alta 0,30, larga 0,37, spessa 0,02; lettere da 0,02 a 0,028. Databile

al II-III sec. d.C. Nel museo di Giovanni Carafa duca di Noja [cfr. CIL X, p. 189, n. XXXIV]: N. Ignarra, De Palaestra neapolitana, Neapoli 1770, p. 167; Marini, Vatic. 9133, f. 344. Da Ignarra: V.M. Giovenazzi, 7. Livi hist. libri XCI fragm., Romae 1773, p. XXXVIII; B. Quaranta,

Commento sopra una greca iscrizione, p. 63. Nel Palazzo Reale di Capodimonte: Franz, CIG 5832, da un apografo di Muenter. Nel Museo Archeologico: Fiorelli, Catalogo, n. 62; Kaibel, Epigrammata 623, e IG XIV, 815. Da Kaibel: Colonna, Scoperte, p. 174; Peek, GVI 213. Da Peek: H. Raffeiner, Sklaven und Freigelassene, (Comm. Aenipont. 23) Innsbruck 1977, p. 45 s., n. 23. Museo Archeologico Nazionale, ex deposito frammenti, inv. n. 2461.

Znua Pràeivo| touto φίλῳ δεῖμεν | θεράποντι

Ἱπποκράτης πάσης | εἵνεκεν εὐνοΐης. L'epigramma

esprime

rapporti

di affetto e gratitudine tra il padrone

fenomeno tutt'altro che raro (cfr. n. 133).

e il suo schiavo,

ISCRIZIONI

FUNER ARIE

95

Lin. 3: i due tratti obliqui alla fine del primo verso sono abbastanza inusuali come segno di interpunzione. Lin. 5: rara anche l'indicazione sulla pietra di una dieresi. come si riscontra nella parola evvoing. L'uso di particolari simboli e le lettere di tipo corsivo portano la datazione del testo ad età imperiale avanzata.

179 Iscrizione ora perduta. "In vinca Did. Mazae

[sulla collezione Maza

vd. CIL X, p.

187, n. XXII]: Muratori, Thesanrus..., p. 1678. n. 2, cui la inviò I. Como. Dal Muratori: Franz. CIG 5851. Da entrambi:

Kaibel, /G XIV, 816, che la ritiene frammentaria.

Φόρνιος

®0PNIOC

᾿Ἀποιλλνοφάνους υἷος.

ANOMO®ANOTC TIOC (da Muratori)

Lin. 2: ATIOMO®@ANOT®E

Muratori; corresse Franz.

Lin. 1: Φόρνιος dovrebbe essere la trascrizione del latino Ftrnius.

180 Iscrizione dipinta in nero, ora perduta. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella prima tomba del sepolcreto fuori Porta S. Gennaro [vd. p. 23. n. 3]. sulla parete di fronte all'ingresso: M.A. Lupoli, Antichità scoperte nel borgo dei Vergini, 15 Mag. 1790, ms. Soc. Napol. Storia Patria, XXI a 10, f. 70.

-

apidov

XAPIAHC XAPIAQY

ACIKIA EIPPON C (da Lupoli)

Per il nome del defunto vd. n. 151. Le linee 3-4 dell'apografo del Lupoli sono da riferire alla n. 137.

181 Stele di marmo figurata con tre acroteri e dente inferiore, decorata nel lato superiore da un fregio dorico a metope lisce, alta 0,63, larga 0,315, spessa 0,12; lettere 0.015. Il rilievo, che posa su una mensola aggettante, raffigura due uomini barbuti che si danno la

96

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI II

mano, uno seduto a sinistra su uno sgabello con pedana, l’altro in piedi a destra, fra loro una donna in piedi col capo velato, la mano destra poggiata sulle mani dei due, la sinistra sollevata ad accarezzare il viso dell'uomo in piedi. Databile al I sec. a.C. Rinvenuta nel Convento

di Regina Madre a Foria [forse Regina Coeli, nel largo omonimo] durante il suo soggiorno a Napoli: W. Helbig, in Arch. Zeitung, 23, 1865, p. 126. Donata nel 1865 al Museo Archeologico

da A. Castellani: Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, Archivio Vecchio: Epigrafi, rinvenimenti e doni 1861-1890, cartella IV D 1, fasc. 6 (cfr. Museo, Vecchi inventari, nn. 3058-3060); Fiorelli, Catalogo, n. 70; Kaibel, /G XIV, 817; Rocco, Stele, p. 84, n. 9, fig. 9. Museo Archeologico Nazionale, deposito 3° piano, inv. n. 2469.

Χάρμη Φιλίου y ope.

Sui rilievi funerari vd. n. 89. Per la tipologia del rilievo questa stele è considerata da J. Papadopoulos (in Napoli antica, p. 298, nt. 13) il più antico degli esemplari napoletani.

Lin. 1: il Kaibel, come risulta dagli indici di /G XIV, considerava Xapun un vocativo femminile. Il nome tuttavia è attestato in più luoghi nella forma maschile Χάρμης o Xapyng: Fraser e Matthews, Lexicon I, s.v.

ISCRIZIONI

FUNERARIE

97

182 Iscrizione dipinta col minio, ora perduta. Seconda metà I sec. a.C. - inizio I d.C. Nella tomba a camera presso S. Maria ai Vergini [vd. p. 23, n. 2]: Ignarra, De phratriis, p. 125. Trasferita nel R. Museo Ercolanese, nel giro di un giorno svani: Ignarra, loc. cit. Da Ignarra: Franz, CIG 5835 e add., p. 1257; Kaibel, /G XIV, 788. Da Kaibel: Colonna, Scoperte, p. 174 (“lastra di marmo” per errore); Collitz-Bechtel, SGDI 5273; Guida Museo Naz. Napoli, a cura di A. Ruesch,

n. 1208 (che, però,

la confonde

con

la n.

137); A. Landi,

Dialetti e interazione

sociale in Magna Grecia, Napoli 1982, p. 232, n. 27.

5.

Ἐν TEL πρώτει κλίνει

ENTEIMNPOTEIKA! NEI

ter ἐς δεξιὰν ἐσιόντι

ΤΕΙΕΣΔΕΞΙΑΝΕΣΙΟΝΤΕ

Θυοσχώτες Μόρφου ἔνεστιν. Ταύτην τὴν

OTOZXNTEZMOPSOT ENE3TINTATTHNTHN

κλίνην μὴ olyeıv.

KAINHNMHOIFEIN (da Ignarra)

Lin. 3: ΘΥΟΣΧΩΤΕΣΜΟΡΦΟΥ͂ Ignarra, Kaibel; Θυοσχώτης Μόρφου Franz; Εὐϊμόρφου Keil presso Franz add., Collitz-Bechtel; ΘΥΟΣΧΩΤΕΣ Μόρφου Landi.

"

[Mlooylog

Linn. 1-3: lo scambio tra epsilon ed eta è un fenomeno abbastanza diffuso in età romana. Cfr. n. 112. Lin. 3: resto fedele all'apografo di Ignarra, anche se Θυοσχώτης non è attestato altrove (cfr. però n. 126 ter). Leiwo, Neapolitana, p. 66, suggerisce un probabile collegamento col verbo θυοσκέω. Lin. 4 s.: sulle interdizioni funerarie vd. n. 94. Per μὴ οἴγειν cfr. nn. 164. 170.

183 Architrave di marmo con acroteri, rotto in tre pezzi, di cui due combacianti. Fr. a: alto 0.29, largo 0,32. Fr. 5x alto 0,28, largo 1,03. Fr. c: alto 0,275, largo 0.165. Larghezza totale b-c 1.455. Spessi da 0,21 a 0,28; campo epigrafico 0.12 x 1,225, lettere da 0,03 a 0,038. Databile al I-II sec. d.C. Rinvenuto a Napoli e portato nel Musco Reale “a structore, qui ut Pingniorem mercedem referret, Cumis se reperisse oboanniebat': Martorelli, Theca cal. II, p. 473. da cui Franz, CIG 5824. Nel Museo Archeologico: Fiorelli, Catalogo, n. 75; Kaibel, Epigrammata 670, e IG XIV, 818. Musco Archeologico Nazionale, ex deposito frammenti, inv. n. 2474.

WEN LONLONHFTIATE RI XR TS TITANENTA [-

ἐτῶν tpıalkovra τὸν ἄθλιον ἥρπασε Μοῖρα

[- - Ἰλιον yepapaig χερσὶ ταφέντα πατρὸς.

98

ISCRIZIONI GRECHE

Lin. 1: KONTA [Ἡλικιῃ

D'ITALIA.

NAPOLI

II

sulla pietra; |..... ἐτῶν τριάϊκοντα Fiorelli; [Ἡλικίης μετέϊχοντα Kaibel;

προὔϊχοντα Peek; uloipa) Martorelli; [Moipa] Fiorelli; μοῖρα Kaibel. Lin. 2: [Οὐεργίϊλιον

Peek; πίατρός! Martorelli, Fiorelli; πατρός Kaibel. Lin. 1: le integrazioni di Kaibel e Peek per l’inizio del verso non sono accettabili, perché la prima lettera è certamente un kappa. Medesimo è l'avvio di un epigramma coevo da Pozzuoli, anch’esso frammentario: E. Miranda, in Puteoli, 4-5, 1980-81, p. 270 s., n. 5.

184 Lastra di marmo fratta a destra, alta 0,39, larga 0,39, spessa 0,03; lettere da 0,02 a 0,05.

A sinistra del testo è scolpita una mano sinistra col palmo rivolto verso chi guarda. Databile al III sec. d.C. Nel Museo Archeologico dal 1846: Franz, CIG 5824 b (dalle schede del Mommsen); Fiorelli, Catalogo, n. 61; Kaibel, Epigrammata 671, e IG XIV, 819. Da Kaibel: Peek, GVI 1124; A.M. Verilhac, Παῖδες ἄωροι. Poésie funéraire, I, Athènes 1978, p. 172 s., n. 107. Una foto è in Storia di Napoli, p. 439. Museo Archeologico Nazionale, ex deposito frammenti, inv. n. 2460.

Θίεοις) ἰκ(αταχθονίοις)" Ἑπτακαιδεκέτη μήτηρ!

μ᾽ ἐπόθησε [θανόντα - c. 5 -] 5

κύησε ἄχρανίτα - c. 12 -] ἐκάλυψεν ovi- c. 15 -] πάτρης Μεισίηνου - c. 15 -] θεὸς προὔγίνω - c. 15 -] ΝΗΣ vac. E|- -).

Tralascio le integrazioni del Franz. Lin. 2: integrò Kaibel. Lin. 3: cosi Kaibel, /G; pe πόθησε [1&Xo1vo] Kaibel, Epigrammata; pe πόθησε [Bavovta, Tj pel Peek. Lin. 4: ἀχρανίτο.. Kaibel,

IG; ἐκύησε dypovita, τάφῳ δ᾽ Kaibel Epigrammata,

Peek. Lin. 5: cosi Kaibel, 7G; ἐκάλυψεν

GvinBov] Kaibel, Epigrammata, Peek. Lin. 6: cosi Kaibel, /G, Πάτρης Mercinvov * ὁ] Kaibel, Epigrammata; Πάτρης Μεισίηνου uel Peek; μεισίητός uel Verilhac. Lin. 7 s.: θεὸς npovireuyev ἐς “Ἅιδην! Kaibel, Epigrammata; θεὸς προὔπίεμψεν Kaibel, /G; θεὸς προὐπίεμψε ἐριούϊνης Peek;

θεὸς προὔπίεμψε ἐρατειήνης Verilhac; θεὸς προὔγίνω - -] io. Sulla simbologia delle mani alzate vd. F. Cumont, raire des Romains,

Paris

1942,

pp. 65-80;

M.

Guarducci,

Recherches sur le symbolisme funéEpigrafia greca,

III, Roma

1974,

ISCRIZIONI

FUNERARIE

99

p. 165 s. Questa raffigurazione appare legata alle morti violente o precoci ed esprime in genere una minaccia di vendetta contro gli assassini o i violatori di sepolcri. Linn. 2-7: le integrazioni dei precedenti editori non tengono conto del fatto che la grandezza delle lettere diminuisce progressivamente. Del testo dell'epigrafe, che doveva essere composta di almeno quattro versi, resta quindi meno della metà. Alla linea 7 non è possibile integrare προὐπίεμψεϊ!, perché l'ultima lettera è certamente un gamma. L’unica soluzione possibile è offerta dai verbi προγίγνομαι e προγιγνώσκω, ma tra i due solo il secondo mi sembra avere un significato adattabile al contesto. A puro titolo di esempio si potrebbe pensare ad un'integrazione del tipo [uot del | θεὸς προὔγίνω ἀντὶ γάμου

Bavarovl: “il dio previde per me la morte invece del matrimonio”. Il disegno della mano sinistra con tutte le linee ben evidenziate potrebbe alludere ad una predestinazione negativa. Se così fosse, il nostro testo darebbe a questo simbolo un significato aggiuntivo oltre quello già illustrato.

185 Stele lettere da 0,012 n. 5], a sinistra 229, d. Tuttora

di marmo con acroteri, alta 0,71, larga da 0,235 a 0,27, spessa da 0,07 a 0,09; a 0,02. Nell’ipogeo della tomba D del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, entrando, addossata al primo sarcofago: De Petra, Di un antico ipogeo, col. in situ.

[ΜῈ + + + Βιβίουϊ χαῖρε.

Lin. 1:.. OY

De Petra. Lin. 2: manca

in De Petra.

ISCRIZIONI GRECHE D ITALIA NAPOLI II

100

186

Iscrizione dipinta

in nero;

lettere da 0,06 a 0,22. Seconda

metà

I sec. a.C. - inizio I

d.C. Nell'ipogeo della tomba A del sepolcreto di via Cristallini [vd. p. 23, n. 5], sulla parete di fronte all'ingresso, secondo e terzo riquadro. Inedita.

||

"AEC|^ 0

ΖΛ

A

C

TT

(dal mio apografo)

[- -ἰ Ἡραϊκλείδου, [- c.5 -Ἰδη Al.lof- c.4 -]g [- -] Κορνήϊλιος ? - c.5 -ἶπος

[- - τ- - τ - τ τ τ τοῖν Inov + |- -] Lin. 1: l'iniziale dell'ultimo nome

può essere tanto un Jambda,

quanto un alfa. Lin. 2:

dopo l'omicron si leggono tre tratti verticali. Lin. 3: l'ultimo segno è un tratto obliquo.

187 Iscrizione dipinta in nero; lettere da 0,09 a 0,135. Nella camera di sinistra del sepolcreto di vico Traetta [vd. p. 22, n. 1], sulla parete destra: Sogliano presso Ruggiero, Documenti, p. 12. Da Ruggiero: Colonna, Scoperte, p. 167. Tuttora visibile in situ, a circa m. 2 dalla parete di fondo.

VAN

V

CEA

[- - voa καὶ σελί- -] ----X-----

[- - PHT[- -)

(dal mio apografo)

Le lettere sottolineate sono scomparse. Lin. [φιρήπορες 2] Sogliano, ma mi sembra azzardato.

1: ....YCAKAI

CE ...... Sogliano.

Lin. 3:

ISCRIZIONI

FUNERARIE

101

188 Iscrizione dipinta su una parete della camera centrale del sepolcreto di vico Traetta [vd. p. 21, n. 1], presso la raffigurazione di una corona floreale: Ruggiero, Documenti, p. 12, tav. B, fig. 4. Da questi: Colonna, Scoperte, p. 167. Tuttora in situ.

[- -]tog

(da Ruggiero)

MISCELLANEA

189 Testa virile in marmo ora perduta. A Napoli: Zeune presso Christ, Abhandl. Litteratur und Kunstw., p. 243. Di qui: Franz, CIG 5813; Kaibel, /G XIV, 736.

über

AOH

᾿Αθήίναιος)

? Franz.

190 Hydria a figure rosse con ansa spezzata, alta 0,19; lettere 0,004, incise a crudo sotto la scena

figurata.

Sul davanti

al centro

una

Menade,

a sinistra

un

sileno

barbuto

retrospi-

ciente, a destra un sileno senza barba, tutti incedenti verso sinistra; sul retro una decorazione

a palmetta. Databile al secondo quarto del IV sec. a.C. Rinvenuta nella tomba n. 57 della necropoli di Castel Capuano, poi nel Museo Archeologico: G. Pesce, in Not. Sc., 1935, p. 265 s., tav. XVII, 1, e fig. 5; A.D. Trendall, The Red-Figured Vases of Lucania, Campania and Sicily, Oxford 1967, p. 261, n. 235 (senza trascrizione dell'epigrafe). Da Pesce: A. Landi, Dialetti e interazione sociale in Magna Grecia, Napoli 1982, n. 26; C. Gallavotti, in Boll. Class., S. III, 6, 1985,

p. 37 s. Di nuovo

nel Museo:

A. Greco

Pontrandolfo

e E. Miranda,

in

Napoli antica, p. 249 s., n. 56.3. Solo da Pesce e Gallavotti: R. Arena, in Zeitschr. Pap. Epier.,

73, 1988, pp. 69-71, n. 1, tav. III c. Da Arena: L. Dubois, in Bull. épigr., 1989, 848. Museo Archeologico Nazionale, Mostra Napoli, inv. n. 146735.

"Euavio Fowviovog Καλλενίκας εἰμὶ ' yo. (τῆς) égavtou Pesce; [t@v] oppure (τῶν ἐξὶ ἐμαυτοῦ Gallavotti; Ἐμαύτο io, Dubois; ἐμαυτοῦ Arena. EIMIFO sul vaso, con l'omega sovrapposto ad un omicron; εἶμ᾽ ἐγώ Pesce; εἰμ᾽ ἰγώ Gallavotti; εἰμὶ yo io. Sul luogo di rinvenimento vd. AA.VV., in Napoli antica, pp. 232-274. Il vaso è un prodotto di officina campana, attribuito al Pittore del sacrificio del Louvre.

104

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA

NAPOLI

Il

L'iscrizione si traduce “Io sono di Emautos, Oinion e Kallenika”. I tre proprietari erano probabilmente compagni di convivio. Sul fenomeno della proprietà multipla vd. M.L. Lazzarini, in Riv. Filol., 112, 1984, p. 408. Tra gli altri si può ricordare il caso di una kylix di Gela, in cui si legge Πανχάρεος εἰμὶ xa τὸν φίλον φοινὰ εἰμί (L.H. Jeffery, The Local Scripts of Archaic Greece, Oxford 1961, p. 273, n. 250, tav. 53). Sul nome "Euavtoc, travisato da Pesce, Gallavotti e Arena, vd. O. Masson, in Philologus,

110, 1966, pp. 246-248. Cfr. n. 12. In Fowiwv è notevole la forma del digamma, attestata in età arcaica a Creta, in Beozia, in Tessaglia e sui cosiddetti vasi calcidesi: cfr. M. Guarducci, Epigrafia greca, I, Roma 1907, p. 217. Nel IV sec. a.C. la stessa forma ricorre nelle tavole di Eraclea. La nostra epigrafe costi-

tuisce un'ulteriore prova dell'estremo attardarsi dell'uso del digamma

in occidente: cfr. G.

Vallet, Rhegion et Zancle, Paris 1958, pp. 300-305; A. Landi, op. cit., p. 53. I nomi derivanti da οἶνος sono molto diffusi nel V e IV secolo ad Eretria e in Beozia (Fr. Bechtel, Die historischen Personennamen des Griechischen bis zur Kaiserzeit, Halle 1917, p. 344 S.).

Per quanto riguarda il nome femminile c'è da notare la sua forma dorica anziché ionica,

fenomeno presente in altre epigrafi neapolitane (nn. 105. 107-109. L'epigrafe, come Lazzarini, art. cit.), ha sione presenta qualche breve il primo alfa di

accade spesso per testi ispirati un andamento metrico. Il ritmo irregolarità. Infatti, per ottenere Καλλενίκας, che è invece lungo

da è un per

132. 109. 172).

un ambiente conviviale (cfr. M.L. certamente giambico, ma la scantrimetro, è necessario considerare posizione. Del resto solo il tenta-

MISCELLANEA

tivo di creare un trimetro giambico mi sembra schema presunto ὃς. - τ τις τος τι τ τον

105

possa

giustificare

l'aferesi

in εἰμι

"yo.

Lo

191 Iscrizione graffita su intonaco rosso. Databile ad età imperiale. Rinvenuta nel 1883 sullo stipite di uno dei vomitoria del teatro, nel giardino del comm. Gonfalone, tra via S. Paolo e via Anticaglia:

Colonna,

Scoperte,

Polluce e del Teatro di Nerone, Napoli

p. 251;

1890, pp.

G. Rega,

Le vestigia del tempio di Castore e

17-25; G. De Petra, Sulle nuove scoperte

dell'antico teatro di Napoli, Napoli 1894; V. Castaldo, in Affi Acc. Pontan., 40, 1910, memoria

n. 8, p. 7. Attualmente non reperibile. Μνησθῇ Πεκουλιάρις. La maggior parte di ciò che resta dell'elevato del teatro appartiene ad una fase costruttiva databile ad età flavia, successiva quindi al terremoto, che danneggiò il teatro nel 62 d.C. II monumento restò in uso almeno fino all'inizio del III sec. d.C. Sull'argomento vd. W. Johannowsky, in Napoli antica, pp. 209-212. L'iscrizione appartiene al genere dei tituli memoriales, per i quali vd. M. Guarducci, Fpigrafia greca, III, Roma 1974, pp. 223-226. La formula con l'indicativo ἐμνήσθη, seguito dal genitivo della persona di cui si evoca il ricordo, compare già in età ellenistica (M. Guarducci, op. cit., p. 223). Questa variante sembra più diffusa nella Grecia continentale, mentre quella

col congiuntivo sembra tipica dell'Oriente: cfr. A. Rehm, in Philologus, 94, 1939-40, pp. 1-30. Gli esempi

più antichi di questo

secondo

tipo compaiono

in Italia alla fine del regno

di

Nerone: M. Guarducci, in Acta V^ Int. Congr. Gr. and Lat. Epigr.-Cambridge 1967, Oxford 1971, p. 220 (Pozzuoli); A. De

p. 232 s., tav. LX (Oplonti).

Franciscis,

in Studies P.H. von Blankenhagen,

New

York

1979,

FRAMMENTI DI NATURA DUBBIA

192 Frammento di lastra marmorea, alto 0,149, largo 0,135, spesso 0,06; lettere 0,025. Rinvenuto nel 1885 nei lavori di demolizione del bastione di S. Spirito a Castel Nuovo [Maschio Angioino]: Colonna presso G. Fiorelli, in Not. Sc., 1885, p. 228, da cui Kaibel, /G XIV,

740.

Nel

ex

Museo

civico

di Donnaregina:

Colonna,

Museo

civico,

p. 36

s., n. 3;

id.,

Scoperte, p. 32. Museo Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, s.n.

[- -] αδιοί- -]

[- -Joyevnl- -] [- -] ov.

Il Kaibel presentava questo frammento insieme alle dediche onorarie. Dato il luogo di rinvenimento, fuori dalle mura dell'antica Neapolis, è più probabile che si tratti di un'iscrizione funeraria. Lin. 2: si potrebbe integrare un nome come Διογένης

o Ἑρμογένης.

193 Frammento ora perduto. Riutilizzato in un'urna per l'acqua lustrale *in antiqua ecclesia archiepiscopali:

Augustinus,

752, da cui Colonna, Scoperte, p. 285.

Vindob. 3540, f. 5, e 3528, f. 21°. Di qui Kaibel, /G XIV,

108

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI II

(- -] ἐπὶ Ῥώμης καταλιπίόντα - -] [- -] IE τῶν "loírlavov di- -)

ETI T P:2MH IXY'T:23NIS

[- -] X δοθείσης αὕτοις

NAOOFISHSTAXTOISS

σί- -]

$ KATAA If AN:2N Φ

(da Augustinus) Lin. 1 s.: integrò Kaibel. Lin. 3: "fortasse τῆς ἀναστάσεωϊς δοθείσης αὐτοις [ὑπὸ - -", Kaibel. Lin. 1: il senso dell'epigrafe sfugge alla comprensione. Il Kaibel l'aveva inserita tra quelle

di carattere pubblico, ma il verbo καταλείπω potrebbe far pensare ad un lascito testamentario. Lin. 2: si potrebbe proporre un' integrazione del tipo [oreipng oppure &Ang num. Ins. Cfr. J. M. Roldan Hervas, Hispania y el ejercito romano, Salamanca 1974; N. Benseddik, Les troupes auxiliaires de l'armée romaine en Mauretanie Césarienne sous le Haut-Empire, Alger 1979, pp. 56-58; P.A. Holden, Studies in tbe Auxilia of the Roman Army from Augustus to

Traian, Oxford 1980; D.B. Saddington, The Development of the Roman Auxiliary Forces from Caesarto Vespasian, Harare 1982.

Il possibile riferimento a un contingente militare rende ancora piü oscuro il contenuto del testo.

194 Frammento di lastra marmorea alto 0,153, largo 0,21, spesso 0,018; lettere 0,03. Rinvenuto in rua Francesca: A. Sogliano, in Not. Sc., 1893, p. 265, n. 2. Museo Archeologico

Nazionale, deposito epigrafico, inv. n. 121767.

[- JM

+ + #[- -|

[- -] ὑπηρετίής - -] [- -] ἐποίησίε - -]

[- -J og PAMI- -]

Le lettere sottolineate sono andate perdute. Lin. 1: dopo il my si vede ancora la parte inferiore di due aste verticali, seguite da un tratto orizzontale. Lin. 3: XIIOIHX

4: sopra l’alfa vi è un segno di abbreviazione. Insieme a questo frammento furono trovati anche i nn. 21 e 41.

Sogliano. Lin.

FRAMMENTI

DI NATURA

DUBBIA

109

195 Frammento ora perduto. Rinvenuto tra i ruderi del teatro antico [tra via 5. Paolo e via Anticaglia, cfr. n. 191]: V. Castaldo, in Atti Acc. Pontan., 40, 1910, memoria n. 8, p. 9. ss ΜΕ. .... EN. ε-.-

196 Frammento di lastra marmorea alto 0,048, largo 0,058; lettere 0,03 circa. Databile al ΠῚ sec. d.C. Rinvenuto alla Gaiola a Posillipo: R.T. Günther, Pausilypon. The Imperial Villa

near Naples, Oxford 1913, p. 215, n. 16. Oxford, Ashmolean Museum.

flo dir πῶς

+

PIDE

(da Günther)

Lin. 2: omicron e sigma in legatura.

197 Frammento di lastra marmorea

0,025 a 0,03. Rinvenuto presso il convento.

alto 0,23, largo 0,104, spesso da 0,028 a 0,03; lettere da

negli scavi di S. Lorenzo Maggiore.

Inedito. Attualmente

Linn. 1-2: in ciascuno dei margini si legge un tratto verticale.

È probabile che vi sia il riferimento ad un ἀγών.

in deposito

1 10

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA. NAPOLI

Il

198 Frammento di lastra marmorea alto 0,25, largo 0,13, spesso da 0,022 a 0,025; lettere

0,04 (asta del phi 0,06). Rinvenuto negli scavi di di S. Lorenzo Maggiore. Inedito. Attualmente in deposito presso il convento.

- - - AHN - - vac. PY - - --ΔΙ - - d

ET

199 Frammento di lastra marmorea alto 0,11, largo 0,087, spesso da 0,037 a 0,039; lettere 0,035. Rinvenuto negli scavi di S. Lorenzo Maggiore. Inedito. Attualmente in deposito

presso il convento.

La prima lettera può essere un omicron oppure un omega.

200 Frammento di lastra marmorea con doppia cornice modanata, integro in alto e in basso, alto 0,434, largo 0,545, spesso da 0,025 a 0,04; lettere 0,197. Rinvenuto negli scavi di S. Lorenzo Maggiore. Inedito. Attualmente in deposito presso il convento.

FRAMMENTI

[- -ἰὧἰς bed.

201

DI NATURA

DUBBIA

11 1

τί- -]

Angolo superiore destro di lastra marmorea

spesso 0,03; lettere 0,04.

Rinvenuto

in piazza S. Gaetano,

con cornice, alto 0,155, largo 0,188, sotto l'omonimo

alla chiesa di S. Paolo Maggiore, durante i lavori di ampliamento Attualmente affisso al muro nell'atrio del suddetto Santuario.

Santuario annesso

del

1965.

Inedito.

e

0,046.

202 Frammento di lastra marmorea alto 0,102, largo 0,15, spesso da 0,036 a 0,04; lettere Rinvenuto in piazza S. Gaetano, sotto l'omonimo Santuario annesso alla chiesa di S.

Paolo Maggiore, durante i lavori di ampliamento del 1965. Inedito. Attualmente affisso al muro nell'atrio del suddetto Santuario.

[- -] 0eod-"CP

TTP

Lin. 2: la seconda

lettera è un beta o un rbo.

1 l 2

ISCRIZIONI GRECHE

4

I frammenti

che seguono

provengono

DITALELA

NAPOLI

LI

999€

tutti dalle Catacombe

di S. Gennaro.

Poiché

in

queste catacombe furono riutilizzate anche iscrizioni pagane di varia natura (cfr. nn. 17. 22. 38. 81), non è possibile stabilire se tali frammenti appartengano o meno a testi funerari cristiani. La numerazione

di alcuni ambienti

di rinvenimento o di conservazione

si basa sulle

piante di Fasola, Catucombe.

203 Frammento di lastra marmorea ora perduto. Riutilizzato nel pavimento della basilica maior delle Catacombe di S. Gennaro, poi conservato nella cosiddetta "vecchia sagrestia”: De

Jorio, Guida, tav. IV, n. 13. cfr. p. 90. Da questi: Kaibel, /G XIV, 825, 1. 4

-+®H---

/cp

(da De Jorio)

204 Frammento di lastra marmorea ora perduto. Riutilizzato nel pavimento della basilica maior delle Catacombe di S. Gennaro, poi conservato nella cosiddetta "vecchia sagrestia”: De

Jorio, Guida, tav. IV, cfr. p. 90. Da questi: Kaibel, / XIV, 825, 2.

--- EIE- --

| mt (da De Jorio)

205 Frammento di lastra marmorea ora perduto. Riutilizzato nel pavimento della basilica maior delle Catacombe di 5. Gennaro, poi conservato nella cosiddetta “vecchia sagrestia”: De Jorio, Grida. tav. V, n. 30. cfr. p. 91. Da questi: Kaibel, /G XIV, 825, 3.

---

*0N---

- - ATAE + ----- HIT *---

Lin.

1: prima

di omega

resta traccia di un

dei margini si legge un tratto verticale.

epsilon o di un

sigma.

Linn.

2-3: .

in ciascuno

FRAMMENTI

DI NATURA

DUBBIA

l 3

206 Angolo inferiore sinistro di una lastra marmorea, ora perduto. Riutilizzato nel pavimento della basilica maior delle Catacombe di S. Gennaro, "vecchia sagrestia": De Jorio, Guida, tav. V, cfr. p. 91.

poi conservato nella cosiddetta

(da De Jorio)

207 Due frammenti di un lungo blocco di marmo. Fr. a: alto 0,26. L'iscrizione è dipinta in rosso in un riquadro scalpellato. Fr. anepigrafo. Lunghezza totale 2,07, spessi 0,04. Nelle Catacombe di una tomba dell'ambiente A4. Inediti. In situ, presso l'attuale scala di

0,51, largo 1,283; lettere 5: alto 0,51, largo 0,797; S. Gennaro, riutilizzati in accesso.

[- -] ευσιν.

208 Frammento di lastra marmorea alto 0,135, largo 0,18, spesso 0,03; lettere 0,05. Nelle Catacombe

di S. Gennaro,

tra il materiale di risulta di una tomba

scavata nel 1989 davanti alla

cripta dei vescovi. Inedito. In situ.

Lin. 2: prima di eta resta la parte superiore di un tratto verticale.

1 14

ISCRIZIONI GRECHE

209

Frammento

di lastra marmorea

con

D'ITALIA.

cornice

NAPOLI

II

modanata

sul lato superiore,

alto 0,21,

largo 0,32, spesso 0,027; lettere 0,06. Nelle Catacombe di S. Gennaro, tra il materiale di risulta

di una tomba scavata nel 1989 davanti alla cripta dei vescovi. Inedito. In situ.

εἰ CEE+:

210 Frammento di lastra marmorea, rotto in due pezzi e restaurato, alto 0,175, largo 0,275, spesso 0,028; lettere da 0,03 a 0,035. Rinvenuto nelle Catacombe di 5. Gennaro. Inedito. Nella catacomba inferiore, affisso al muro nell'ambiente Βά.

ἊΝ; AN $ 2; li Ls Ma8i { 3 Υ 7>

- EN NT

Lin. 1: prima di alfa un tratto obliquo. Il gentilizio Patulcius è diffuso a Puteoli: CIL X, 1886. 2826-2828. 3334. Per altre attestazioni vd. Cic., ad Att., XIV,

18, 2; I. Priene,

313;

I. Magnesia

am

Maeander,

111; Dessau,

ILS

8391, lin. 21 ss. Sulla presenza dei Patulcii in Italia e nell'area flegrea: 1. D'Arms, in Am. Journ. Arcb., 77, 1971, p. 160, n. 10; AE, 1973, 162.

211 Frammento di lastra marmorea alto 0,24, largo 0,145, spesso 0,025; lettere da 0,034 a 0,035. Rinvenuto nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedito. Nella catacomba al muro nell'ambiente B4.

inferiore, affisso

FRAMMENTI

DI NATURA

DUBBIA

1 15

[- -] tyua- -] [- -] τιλιοί- -] [- -] tnt 1 [- -]

212 Frammento di lastra marmorea, integro sul lato sinistro, alto 0,125, largo 0,078, spesso 0,018; lettere 0,03 (asta del phi 0,05). Nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedito. Nella catacomba

inferiore, affisso al muro nell'ambiente B4.

Lin. 1: apice inferiore di un tratto verticale. Lin. 3: resta traccia del vertice di un angolo.

213 Frammento di lastra marmorea, alto 0,123, largo 0,118, spesso 0,024; lettere da 0,034 a 0,046. Nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedito. Nella catacomba inferiore, affisso al muro nell'ambiente B4. trascrizione e foto alla pagina seguente

Lin. 1: prima di omicron resta la parte inferiore di un tratto verticale.

116

ISCRIZIONI

---

+0

rac.

---

NAY

- -

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

214 Frammento di lastra marmorea con cornice sul lato superiore, alto 0,143, largo 0,27,

spesso 0,035; lettere 0,06. Nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedito. Nella catacomba inferiore, affisso al muro nell'ambiente B4.

Della prima lettera resta l'angolo superiore

215 Frammento di lastra marmorea, alto 0,09, largo 0,062, spesso 0,025. Nelle Catacombe di S. Gennaro.

Inedito. Nella catacomba

inferiore, affisso al muro nell'ambiente B4.

Data l'esiguità del frammento, si potrebbe anche pensare ad un my o ad una emme latina.

ISCRIZIONI GIUDAICHE

Le testimonianze

epigrafiche

sulla presenza

di Ebrei

in Campania

sono

abbastanza

scarse: vd. J.B. Frey, Corpus of Jewish Inscriptions, I, New York 1975, nn. 552-568 e p. 44 del Prolegomenon (a cura di B. Lifshitz); E. Miranda, in Riv. Arch. Crist., 55, 1979, pp. 337-341; E. Serrao, in Puteoli, 12-13, 1988-89, pp. 103-117. In particolare a Napoli sono stati scoperti, in tempi diversi, due gruppi di iscrizioni, provenienti da un sepolcreto del V sec. d.C. sito nella zona di Corso

Malta:

G.A.

Galante,

in Mem.

Acc. Arch. Napoli,

2, 1913,

pp.

231-245

(= Frey,

op. cit., nn. 558-560); E. Serrao, loc. cit. È noto tuttavia che gli Ebrei erano presenti a Pozzuoli almeno dal I sec. a.C. (Flav. Jos., Ant. Iud., XVII, 12, 1, 328). Per un esame più approfondito delle comunità giudaiche campane vd. N. Ferorelli, Gli Ebrei nell'Italia Meridionale dall'età romana al secolo XVIII, Torino 1915, pp. 2-22; C. Giordano e I. Kahn, Gli Ebrei in Pompei, in Ercolano e nelle città della Campania Felix, Pompei s.d. In generale cfr. A.M. Rabello, Giustiniano, Ebrei e Samaritani alla luce delle fonti storico-letterarie, ecclesiastiche e giuridiche, I-II, Milano 1987-88.

216 Lastra di marmo

fratta a destra, alta 0,35, larga 0,412, spessa 0,02; lettere da 0,03 a

0,04. Databile al V sec. d.C. Di provenienza campana:

E. Miranda, art.cit., pp. 339-341, n. 2,

fig. 2. Rinvenuta a Napoli nel 1931 in una tomba a cappuccina, a circa m. 10-15 dal Corso Orientale, durante i lavori di costruzione della caserma di fanteria [attuale Caserma

Mameli

in

Corso Malta]: E. Serrao, art. cit., pp. 103-107, n. 1, fig. 1, e p. 116 s. Museo Archeologico Nazionale, deposito epigrafico, s.n.

trascrizione e foto alla pagina seguente

Lin. 3: dopo l'eta vi è in alto un piccolo sigma lunato obliquo e chiuso a destra da una linea. Dallo stesso sepolcreto

giudaico

provengono

Galante, loc. cit., E. Serrao, art. cit., pp. 107-110).

anche

diverse

iscrizioni

latine (G.A.

1 18

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

Ἔνθα kite Βενιαμίν

ὁ προστάτης ὁ Κεσαρεύς.

Lin. 1: la formula ἔνθα κιτε per ἐνθάδε κεῖται ricorre a Napoli in un'epigrafe cristiana (n. 245). Lin. 2: il nome del defunto è di chiara origine ebraica. Per due attestazioni epigrafiche vd. J.B. Frey, op. cit., nn. 376. 675. Lin. 3: sulla funzione del προστάτης

come capo delle comunità giudaiche vd. A. Kasher,

in Zion, 47, 1982, pp. 399-406. Il titolo compare due volte nelle iscrizioni di Roma ed è stato variamente interpretato: J. Juster, Les Juifs dans l'empire romain, I, Paris 1914, p. 443; H.]. Leon, The Jews of Ancient Rome, Philadelphia 1960, p. 191; Frey, op. cit., p. XCIV s. e nn. 100. 365; E. Serrao, art.cit., p. 106. Lin. 4: la forma Κεσαρεύς per Καισαρεύς è abbastanza comune (Frey, op. cit., nn. 25.

370. 715); per questi fenomeni cfr. n. 155. Nella mia prima edizione ritenevo che la città natale di Beniamin fosse Cesarea di Palestina. La Serrao, invece, preferisce pensare a Cesarea di Mauretania, anche perchè un altro defunto del sepolcreto di Corso Malta è detto cibis Mauretaniae (Serrao, art. cit., pp. 107-109, n. 2). L'uso della lingua greca sembrerebbe favorire l'ipotesi palestinese, ma la Serrao sottolinea come anche alcuni giudei della Mauretania Tingitana facessero uso del greco: Y. Le Bohec, in Ant. Afr., 17, 1981, pp. 192-195, nn. 78-81. Sulle comunità giudaiche africane cfr. H.Z. Hirschbery, A History of tbe Jews in Nortb Africa, I, Leiden 1974; G. Gebbia, in L'Africa romana, 3, 1986, p. 101-112.

ISCRIZIONI CRISTIANE

Ho ritenuto opportuno inserire in questa raccolta anche i testi cristiani, limitandomi però

a quelli databili entro il VI secolo (cfr. tuttavia p. 138 s.). Le iscrizioni cristiane di Napoli provengono quasi esclusivamente dalle Catacombe di 5. Gennaro e in numero molto esiguo da quelle di 5. Severo, 5. Gaudioso e 5. Efebo. I testi su pietra sono quasi totalmente perduti, mentre ci restano numerose epigrafi dipinte e graffite. Le iscrizioni latine lapidarie delle Catacombe di S. Gennaro sono state raccolte da G. Liccardo, in Campania sacra, 19, 1988, pp. 171-189. Allo stesso autore si deve un excursus sull'epigrafia cristiana a Napoli: id., in Riv. Arch. Crist., 68, 1992, pp. 259-270. Lo studioso ha poi curato un volume dedicato a Napoli nella collana /nscriptiones Christianae Italiae (Bari in corso di stampa), che non ho avuto modo di consultare. Dalle Catacombe di S. Gennaro proviene

anche

Dubois,

un

amuleto

iscritto:

E. Miranda,

in Riv. Arch.

Crist.,

67,

1991,

pp.

115-124;

L.

in Bull. épigr., 1993, 710.

Sulle origini della chiesa napoletana vd. F. Lanzoni, Ze diocesi d Italia dalle origini al principio del sec. VII (an. 604), I, Faenza 1927, pp. 213 ss.; D. Mallardo, in Miscellanea P. Pascbini, I, Roma 1948, pp. 27-68; R. Calvino, Diocesi scomparse in Campania, Napoli 1967, pp. 23-26; D. Ambrasi, in Storia di Napoli, I, Napoli 1967, pp. 625-742 e pp. 755-759; N. Cilento, ibid., II, Napoli 1969, pp. 3-55 e pp. 357-367; D. Mallardo, Storia antica della chiesa di Napoli, I, Le fonti, a cura di D. Ambrasi e U. Dovere, Napoli 1987; G. Liccardo, in Studi in onore di Mons. L. Diligenza, Aversa 1989, pp. 33-42; G. Fiaccadori, in Storia e civiltà della

Campania,

a cura di G. Pugliese Carratelli,

II, // Medioevo,

Napoli

1992, pp.

145-170,

con

ampia bibliografia a p. 169 s. Per le Catacombe di S. Gennaro la bibliografia è molto vasta. Oltre all'opera fondamentale di U. Fasola, Le Catacombe di S. Gennaro a Capodimonte, Roma 1975, mi limito a citare alcuni studi recenti: Ch. Pietri, Zes catacombes de Saint Janvier, in aggiornamento di E.

Bertaux, L'art dans l'Italie meridionale,

IV, Roma

1978, pp. 145-147; N. Ciavolino,

in

Ianuarius, 67, 1986, pp. 437-448; id., in Campania sacra, 20, 1989, pp. 357-360; id., ibid., 21, 1990, pp. 280-307; G. Liccardo, ibid., 22, 1991, pp. 5-14. Per le Catacombe di S. Severo vd. G.A. Galante, in Atti Acc. Arch. Napoli, 12, 1887, pp. 66-99;

R.

Ruotolo,

vescovo di Napoli

in 7/ Rievocatore, nell'imminente

feb.-mar.

medioevo

1971,

(364-410),

pp.

11-14;

Napoli

D.

1974,

Ambrasi,

S. Severo.

p. 28 ss.; G.A.

Un

Galante,

120

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

Il

La Catacomba di San Severo in Napoli, a cura di G. Rassello, Napoli 1987; G. Liccardo, in 7/ borgo dei Vergini. Storia e struttura di un ambito urbano, a cura di A. Buccaro, Napoli 1991. Per le Catacombe di S. Gaudioso: A. Bellucci, in Riv. Arch. Crist., 11, 1934, pp. 73-118;

id., Il cimitero di δ. Gaudioso e la leggenda delle intercomunicazioni fra i cimiteri paleocristiani di Napoli, Napoli 1942; A. Spinosa e N. Ciavolino, $. Maria della Sanità. La chiesa e le catacombe, Napoli 1979. Per le Catacombe di S. Efebo: A. Bellucci, art. cit. La numerazione degli ambienti di rinvenimento o di conservazione nelle Catacombe di S. Gennaro si riferisce alle piante pubblicate da Fasola, Catacombe. Per i testi pagani o di natura incerta rinvenuti nelle Catacombe vd. nn. 17. 22. 38. 81. 202-215.

217 Iscrizione dipinta in rosso; lettere 0,05. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro: De Jorio, Guida, p. 81. Scherillo, Del sepolcro, p. 201; Garrucci, Storia, p. 120. Da Garrucci: Kaibel, /G XIV, 826,

1. Nel vestibolo superiore, ambiente A1, primo arcosolio a

sinistra, sulla parete di fondo.

᾿Αγαθονήκη

AFNBOMHK

H

(dal mio apografo) ATAGONHKH

De Jorio, Scherillo, io; ATAOONEIKH

Garrucci, Kaibel. L'ultima lettera è

scritta sopra il kappa.

218 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,03 a 0,032. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe

di S. Gennaro:

Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel,

/G XIV, 826, 2. Nella c.d.

zona greca, ambiente D2, secondo arcosolio a sinistra, sulla parete di fondo.

ISCRIZIONI CRISTIANE

1 21

Αγάπη [-

Γ

-ἰα

λ

Γ

A

|

(dal mio apografo) Il secondo rigo è scomparso.

219 Iscrizione graffita; lettere da 0,045 a 0,055. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro. Inedita. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, secondo arcosolio a sinistra, terzo riquadro della parete sinistra.

ALATI

Xp!

τί

(dal mio apografo)

S

Wn 1

LE

$3

ey N

'Ayonn χρηϊστή)

fi " i H 1

Si riferisce alla stessa defunta dell'iscrizione precedente.

220 Epigrafe dipinta in rosso; lettere 0,04. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 3. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, terzo arcosolio a sinistra, primo riquadro della parete destra.

᾿Αθανάσις

È AN

λ

ELI

(dal mio apografo) La prima lettera è scomparsa.

221 Epigrafe dipinta in rosso; lettere da 0,02 a 0,025. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedita. Nel vestibolo superiore, ambiente Al, terzo arcosolio a sinistra, secondo riquadro della parete sinistra, all'inizio della volta.

122

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

NA

o)

VITA) A To ( ui 1a ΧΟ

MO

(dal mio apografo) sia

ΓΞ

“--0+--

"AUTÀLOATOG ++++ AOTYI.AAO

222 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,025 a 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826,5. 15. 35. Nella

c.d. zona greca, ambiente D2, fra il primo e il secondo arcosolio di sinistra, sulla parete esterna ad altezza d'uomo.

Αὐγουρει-

Al

VAC. να,

Πανταγάπη

Pari

rov

\ CI

N PCAS

Εὐκάρπη (dal mio di Linn. 3-4: restano tracce di lettere, in cui non si riconoscono i nomi letti dal Garrucci.

Lin. Piuttosto Lin. comune

3: per quanto appaia plausibile, Πανταγάπηῃ non mi risulta sia attestato altrove. diffuso è, invece, il nome Πανταγάθῃ. 4: anche Εὐκάρπη sembra ricorrere solo in questo esempio, mentre la forma è Εὐκαρπία (IChUR VIII, 21614. 23333; Fraser e Matthews, Zexicon I e II, s.v.).

223 Epigrafe dipinta in rosso; lettere da 0,03 a 0,038. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 6. Nell’antivestibolo superiore, ambiente A0, primo arcosolio a sinistra, sulla parete di fondo.

Bperonidog

RPEICHIN (dal mio apografo)

Le lettere sottolineate sono scomparse.

um

ISCRIZIONI CRISTIANE

224 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,022 a 0,03. Catacombe di S. Gennaro: De Jorio, Guida, p. 83, n. 6; Garrucci, Storia, p. 119. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 826, ambiente D2, primo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra,

Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Scherillo, Del sepolcro, p. 201; 8. 12. 40. Nella c.d. zona greca, primo riquadro.

^

CABEINA © ( (dal mio apografo)

Γαβειανός. Σαβεινα, Ἐπίπολις Le lettere sottolineate sono scomparse. Lin. 1: FABEANOC solo Scherillo.

Cfr. n. 225. Lin. 1: il nome Γαβειανός è una traslitterazione del latino Gavianus (I. Kajanto, Latin Cognomina, Helsinki 1965, p. 147).

225 Iscrizione dipinta Catacombe di 5. Gennaro: precedenti Kaibel, /G XIV, esterna del primo arcosolio

The

in rosso; lettere da 0,014 a 0,022. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle De Jorio, Guida, p. 83, n. 8; Scherillo, Del sepolcro, p. 201. Dai 826, 13. 50. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, sulla fronte di sinistra, sulla fascia che separa la volta dall'arcosolio superiore.

T [aßleılavod),

LalBieiva,

Ἐχίκολες

|

C |

VP

GINA

CJ τιττολὴς (dal mio apografo)

Lin. 1: manca negli editori precedenti. Lin. 2: @...EINA

tutti.

Si riferisce agli stessi defunti dell’iscrizione precedente.

226 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,02 a 0,034. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe

di S. Gennaro:

Garrucci,

Storia, p.

119, da cui Kaibel,

/G XIV, 826, 7. 26. 38. Nella

c.d. zona greca, ambiente D2, secondo arcosolio a sinistra, primo riquadro della parete sinistra.

12

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

Γαβιανός,

Πρεῖμος,

NAPOLI

Il

MILL

Λαμπάδις,

u

A

SIC

(dal mio apografo)

[- -ἰος

Le lettere sottolineate sono scomparse. Lin. 1: cfr. n. 224.

227 Epigrafe dipinta in rosso; lettere da 0,02 a 0,022. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe

di 5. Gennaro:

De Jorio,

Guida,

p. 83, n. 7; Scherillo, Del sepolcro, p. 201. Dai

precedenti: Kaibel, /G XIV, 826, 14. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, sulla fronte esterna del primo arcosolio di sinistra, a sinistra della volta.

Ἑρμίερως

E

"

Uc

(dal mio apografo) Le lettere sottolineate sono scomparse. E..AEP©C

De Iorio, Scherillo; integrò Kaibel.

228 Iscrizione graffita su intonaco; lettere da 0,015 a 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedita. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, secondo arcosolio a sinistra, sulla fronte esterna, a destra della volta, in basso.

οδό-

ISCRIZIONI CRISTIANE

125

229 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0.025 a 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro:

Garnucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826,

16. 19. Nella c.d.

zona greca, ambiente D2, sulla fronte del secondo arcosolio di sinistra, a sinistra della volta.

"lavovapia,

|

Εὐτύχης

EYTVVUC

A

N

0

Y À

P

I

A

(dal mio apografo)

230 Iscrizione dipinta in rosso; lettere 0,035. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro:

Garrucci, Storia, p p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 18. 20. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, primo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, terzo riquadro.

"TAapog,

IA Ai ?7)C

Εὐτυχί- -] x

(dal mio apografo)

Lin. 2: scomparsa.

231 Iscrizione dipinta, ora scomparsa. Databile al ΠΠῚΝ sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro, nella c.d. zona greca, ambiente DI, primo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra:

Garrucci, Storia, p. 119. da cui Kaibel, /G XIV, 826. 21. “IA apog

232 Iscrizione dipinta, ora scomparsa. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S.

Gennaro, nella c.d. zona greca, ambiente D2, terzo arcosolio a sinistra, sulla parete di fondo: De Jorio, Guida, p. 83, n. 5: Scherillo, Del sepolcro, p. 201; Garrucci, Storia, p. 119. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 826, 22.

Ἰουλία

ZOYAEIA

De Iorio, Scherillo; IOTAIA

Garrucci.

233 Iscrizione dipinta in rosso; lettere 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe

di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 23. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, secondo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra.

126

ISCRIZIONI

GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

'lovo ta

Was y. Y.

i MN. ^s

i ,

= al!

-

%

LI

:

234 Epigrafe dipinta in rosso; lettere da 0,035 a 0,055. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro.

Inedita. Nell'antivestibolo superiore, ambiente A0, primo arcosolio

a sinistra, sulla parete sinistra, terzo riquadro, all’inizio della volta. vor

a

ls Ἰσμήνα xolg

utm

Ve

PALI

»

3

-

ν᾿





KEXECTEINA | C da

HNX

O

(dal mio apografo) Lin. 2: ICMHNXO sulla pietra. Lin. 2: Ἰσμήνιχος deriva dal più comune Ἰσμήνιος ed è attestato in Aristofane 954). In un'epigrafe beotica compare la forma Ἰσμείνιχος (/G VII, 2787, lin. 5).

(Ach,.,

ISCRIZIONI CRISTIANE

1 27

235 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,025 a 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle

Catacombe di 5. Gennaro. Inedita. Nell'antivestibolo superiore, ambiente AO, primo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, secondo riquadro, all'inizio della volta.

a sinistra

ΚελεστεῖVAC. va a destra

kEexecmi Fori

P

ONT£V

»

A

0C

(dal mio apografo) pog

Φοντειανός Φοντειανός corrisponde al cognome latino Fonteianus: I. Kajanto, The Latin Cognomina,

Helsinki 1965, p. 146.

236 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,025 a 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 820, 24. Nella c.d. zona greca, ambiente D1, primo arcosolio a sinistra, sulla parete destra, secondo riquadro, in basso.

Kovp++ptt{..]

K

OY

P Lp

P I ^ (dal mio apografo)

KOYPOYPIAPQ Garrucci, Kaibel. Il segno dopo il primo rho può essere OY o anche Q lunato, quello dopo lo iota A o A; le ultime due lettere sono scomparse, ma forse si intravede ancora un omega di dimensioni inferiori.

Non mi sembra si possa ipotizzare alcun nome plausibile.

1 28

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA

NAPOLI

237 Epigrafe dipinta in rosso; lettere da 0,03 a 0,04. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 17. 25. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, arcosolio di fondo, sulla parete sinistra, secondo riquadro.

Kupeivog, Evtuxia

I YP Ji N Ó EYTYX ΤᾺ

C

(dal mio apografo) Lin.

1: KYPEIAAOC

Garrucci, Kaibel; Κυρεῖνος

io.

238 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,028 a 0,038. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle

Catacombe di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 11. 27. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, sulla fronte del secondo arcosolio di sinistra, a destra della volta. ( Μαρκειανός,

?

Apooctiyn

K C

( I

\ U

C

H

(dal mio apografo) Le lettere sottolineate sono scomparse.

239 Epigrafe dipinta ora scomparsa. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro, nella c.d. zona greca, ambiente D2, terzo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, secondo riquadro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 29. 49.

Νείκη. Χρυσίς

240 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,027 a 0.04. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 9. 30. Nel

vestibolo superiore, ambiente ΑἹ, secondo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, secondo riquadro.

Νεῖλος +

NEINOC

"

Toral...) + +

CA

^v

(dal mio apografo)

ISCRIZIONI

Lin. 2: TAAA...A

Garrucci; Fodoltiyla

CRISTIANE

129

? Kaibel.

241 Iscrizione dipinta in rosso; lettere lin. 1 da 0,015 a 0,02, lin. 2 da 0,02 a 0,04. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro: De Jorio, Guida, p. 82, n. 3; Scherillo, De/ sepolcro, p. 201. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 826, 34. 51. 52. Nella c.d. zona

greca, ambiente D2, sulla parete a destra dell'arcosolio di fondo.

Ξένος, Εὐτύχης,

Oveplnikouvóog

Le lettere sottolineate sono scomparse. De Jorio, Scherillo; diviso in due nomi, OYEI...

Lin.

1: il Kaibel scriveva questa

Lin. 2: manca

in Kaibel. Lin. 3: OYEI..KOYNAOC

e ...Kouvóog, Kaibel; l'integrazione è mia.

parola con

la minuscola.

Dal sostantivo, però, deriva

anche un nome proprio (Fraser e Matthews, Zexicon I, s.v.). Cfr. n. 242.

242 Iscrizione dipinta, ora scomparsa. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S.

Gennaro, nella c.d. zona greca, ambiente D2, sulla parete destra: De Jorio, Guida, p. 82, nn.

1 20

ISCRIZIONI GRECHE

1-2; Scherillo, Del sepolcro, p. 201; Garrucci, 826, 28. 33.

DITALIA

NAPOTT

IT

Storia, p. 119. Dai precedenti:

Kaibel, /G XIV,

Οὐειταλις Mwxog, Ξένος Lin. 1: OYETIAAIC Garrucci, Kaibel.

solo De Jorio. Lin. 2: KOCEENOC

De Jorio, Scherillo; MQKOCZENOC

Lin. 2: il nome Mwxog è attestato nella forma M@yog per uno scrittore di Sidone. Vd. ΚΕ. Laquer, in RE, XV 2, 1932, col. 2314, s.v. Mochos. Per il passaggio da chi a kappa cfr. F.Th.

Gignac, A Grammar of tbe Greek Papyri of the Roman and Byzantine Periods, I, Milano 1976, p. 86. Per Ξένος cfr. n. 241.

243 Epigrafe dipinta in rosso; lettere lin. 1 da 0,02 a 0,055, lin. 2 da 0,03 a 0,04. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, JG XIV, 826, 31. 32. Nella c.d. zona greca, ambiente

D2, arcosolio di fondo, sulla parete sinistra,

primo riquadro.

ς Οὐικτωρεῖνος,

OYI

Neo toptiavóg

K

NECT

"

W

V

E!

N

o

2PITANOC (dal mio apografo)

244 Iscrizione dipinta, ora scomparsa. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro,

nella c.d. zona greca, ambiente D2, terzo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra,

primo riquadro: Garrucci,

Storia, p. 119, da cui Kaibel,

/G XIV, 826, 4. 36.

Παραλία, ᾿Αννία

Il nome Παραλία

è attestato già nel II-I sec. a.C. a Delo: Fraser e Matthews, Zexicon I, s.v.

245 Lastra di marmo 0.085

(l'o di ὑποδ.

0,028).

alta 0,61, larga Databile

al VI

1,695, spessore sec.

d.C.

imprecisabile:

Rinvenuta

nel

1603

Maria della Sanità, conservata poi all'ingresso dell'ipogeo: Capaccio,

lettere da 0,054

sotto

la chiesa

a

di S.

Hist. Neap., p. 433. Da

ISCRIZIONI CRISTIANE

131

questi Reinesius, Syntagma, classe XX, n. 364; De Laurentiis, Univ. Campaniae Felicis, I, p. 250. Di nuovo: Martorelli, 7beca cal., II, p. 527; Grande, De' cognomi gentilizj, p. 182. Rinvenuta nel 1749 “ad D.D.Rondanini vineam in agro romano”: per errore Placentini, De

siglis veterum Graecorum, Romae

1757, pp. 169-171. Di nuovo: Scherillo, in Atti Acc. Arch.

Napoli, 7, 1877, p. 206. Dai precedenti, escluso Scherillo: Kirchhoff, C/G 9542; Kaibel, /G XIV, 823. Da Kaibel: Colonna, Scoperte, p. 168; H. Leclerq, in Dict. archéol. chrét. et liturg., XV 2,

1953, col. 1626, n. 26; G. Fiaccadori, in Storia e civiltà della Campania, a cura di G. Pugliese Carratelli, II, // Medioevo, Napoli 1992, p. 152 s. Murata nella chiesa di 5. Maria della Sanità, nell'ipogeo sottostante l’altare maggiore, presso l'ingresso delle Catacombe di 5. Gaudioso.

RP, - yp

|

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COTEpsi di ^w roi

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Ἔνθα xitn Παῦλα Παύλου ὑποδί(ιακόνου)

θυγάτηρ, ζήσασια: ἦν εἰρένῃ ἤτη δ΄ μενας β΄ av(e)t(avoato) πρὸ ζ΄ καλίανδων) Ἰουνί(ίων).

Non riporto le varianti di Scherillo, che corregge arbitrariamente il testo. Lin. 1: κιτίαι) ἡ HavAa Fiaccadori. Lin. 2: ZHCACHNEIPENH «ὃν eipevn Fiaccadori.

sulla pietra; $oao(a)

ἦν εἰρένῃ

Kaibel; ζήσαση

Lin. 1: sulla funzione di subdiaconus, addetto probabilmente al Patrimonium beati Petri, vd. A. Michel, in Dict. theol. catbol., XIV 2, 1941, coll. 2459-2466; H. Leclerq, art.cit., coll. 1619-1626; G. Fiaccadori, loc. cit.

246 Iscrizione dipinta in rosso; lettere 0,04. Databile al III-IV secolo d.C. Nelle Catacombe

di S. Gennaro:

Garrucci,

Storia, p. 119, da cui Kaibel,

/G XIV, 826, 37. 41. 42.

Nella c.d. zona greca, ambiente D2, primo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, secondo riquadro.

132

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLI

II

TIA Παῦυλα,

LaBeivt -ı

sid A

CAbEIM

Σαβεῖνο

ἰὴ"

C\>C (dal mio apografo)

Le lettere sottolineate sono scomparse.

247 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,033 a 0,036. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle

Catacombe di S. Gennaro. Inedita. Sulla parete di un arcosolio distrutto, addossato all'angolo nord-est della Basilica di 5. Gennaro extra moenia.

Πριμιτειῖβα, Οὐκί τωρ

Lin. 2: OYKTOP.

248 Epigrafe dipinta in rosso; lettere da 0,04 a 0,05. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 120, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 39. Nel vestibolo superiore, ambiente A1, primo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, terzo riquadro. Ῥουφεῖνα

P

Q

Y

©,

c

TNA

(dal mio apografo)

249 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,035 a 0,045. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedita. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, arcosolio di fondo, sulla parete di fondo.

Zexolvvlöog,

C

ξ

δ

À

(dal mio apografo)

ς

*

ISCRIZIONI

CRISTIANE

1 33

250 Iscrizione dipinta in rosso; lettere 0,05. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di 5. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 53. Nell’antivestibolo superiore, ambiente AO, primo arcosolio a sinistra, sulla parete di fondo. [Zelovripa

|

ti

a Η

P A

(dal mio apografo) .OYHPA

Garrucci;

Οὐήρα

o [Le] ovrjpa Kaibel.

251 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,02 a 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 120, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 43. Nel vestibolo superiore, ambiente Al, terzo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, primo riquadro.

Σεουῆρος

OYHP

oc

(dal mio apografo) Le lettere sottolineate sono scomparse.

252 Epigrafe dipinta in rosso; lettere da 0,015 a 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 44. Nella c.d.

zona greca, ambiente D2, terzo arcosolio a sinistra, sulla parete destra, tra il primo e secondo riquadro.

il

l 3.4

ISCRIZIONI

GRECHE

D ITALIA

NAPOLI

lH

> Tep-

T^

nd

τύ,

λος

Aoc

(dal mio apografo) 253 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,025 a 0,03. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedita. Nel vestibolo superiore, secondo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, all'inizio della volta. a sinistra

I €ic

* EIC

np

++

Τύχη

Τ Y XH

+

(dal mio apografo) a destra

ἘῚ ος πατήρ (?)

254

^

OCT ΔΗ l (dal mio apografo)

Epigrate dipinta in rosso; lettere da 0,025 a 0,04. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle

Catacombe di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 10. Nella c.d. zona greca, ambiente DI: primo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, primo riquadro. Nast

+++

\

Á

C IT!

AL

(dal mio apografo) TAAC Garrucci, Kaibel. 255 Epigrafe dipinta

in rosso; lettere da 0.03 a 0,05. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle

Catacombe di $. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 120, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 45. Nel vesti-

τς

+)PA

bolo superiore. ambiente Al. primo arcosolio a sinistra, sulla parete sinistra, primo riquadro.

δ

FA

(dal mio apografo) Lin. 1: ny e alfa in legatura.

ISCRIZIONI CRISTIANE

135

256 Iscrizione dipinta in rosso; lettere da 0,02 a 0,028. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di $. Gennaro: Scherillo, Del sepolcro, p. 201; Garrucci, Storia, p. 119. Dai precedenti: Kaibel, /G XIV, 826, 46. Nella c.d. zona greca, ambiente

D1, primo arcosolio a sinistra,

sulla parete destra, secondo riquadro.

Φηλεικίσσιμα

p

HAE

KI

C

CJ AA

À

(dal mio apografo)

257

Iscrizione dipinta

in rosso; lettere da 0,03 a 0,035.

Databile al III-IV sec. d.C. Nelle

Catacombe di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, JG XIV, 826, 47. Nella c.d. zona

greca,

ambiente

D2,

sulla

fronte

del

secondo

arcosolio

di sinistra,

sulla

fascia

che

lo

divide da quello superiore.

Φηλεικίσσιμα

BHAENN

-

C

CIUA

(dal mio apografo)

258 Iscrizione dipinta in rosso; lettere 0,05. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro.

Inedita. Nell'antivestibolo superiore, ambiente A0, secondo arcosolio a sinistra,

sulla parete sinistra, primo riquadro.

++

II

Φηλεῖκρα +K

e

HA

C \Ka

+O++++

++--++

^y

70

"55

(dal mio apografo) Lin. 1: ®HAEIKA sulla pietra; correggo. Linn. 3-4: tracce di lettere alte 0,03.

Lin. 1: Φήλεικα potrebbe essere l'accusativo di Φήλιξ. Tuttavia, poichè in queste epigrafi ricorre in genere solo il nome del defunto al nominativo, propongo di correggere in Φηλεῖκλα, trascrizione del latino Felicla-Felicula.

259 Epigrafe dipinta in rosso; lettere da 0,01 a 0,025. Databile al III-IV sec. d.C. Nelle

Catacombe di S. Gennaro. Inedita. Nel vestibolo superiore, ambiente A1, primo arcosolio a destra, sulla parete destra, riquadro centrale.

1 30

ISCRIZIONE GRUCHIH

DITALIA

NAPOLI

a sinistra

4

Μαρία

N Cu

λ à. R

ROSTA

Φλαβιίαἱνός,

(dal mio apografo) a destra

A

"AAKup]

N

A \

[og ?

(dal mio apografo)

260 Iscrizione dipinta in rosso; lettere 0,028. Databile al III-IV sec. d.C. nelle Catacombe

di S. Gennaro: Garrucci, Storia, p. 119, da cui Kaibel, /G XIV, 826, 48. 54. Nella c.d. zona greca, ambiente D2, sulla fronte esterna del terzo arcosolio di sinistra, nell'angolo con l'arcosolio di fondo. [- -] n o-

C (

Lac. G,

Φρου-



κτω-

σος

|

UO

CCC (dal mio apografo)

Le lettere sottolineate sono scomparse.

261 Lastra marmorea, ora perduta. Databile al IV-V sec. d.C. Nelle Catacombe di S. Gennaro: G. Migliore, Vatic. 9143, f. 166; Martorelli, Theca cal., II, p. 474; Grande, De’ cognomi gentilizj, p. 21; A. Pelliccia, De christianae ecclesiae primae, mediae et novissimae aetatis politia, III, p 422. Presso i Padri Crociferi: per errore Maffei, Mus. Ver., p. 479, n. 4, da

un apografo di F. Pratilli inviatogli da A. Marchesi. Sempre nelle Catacombe, "sul limitare del vestibulo o grande area del piano superiore”: De Jorio, Guida, tav. IV, n. 3, cfr. p. 90; G. Fusco,

Dichiarazione di alcune

iscrizioni pertinenti alle catacombe

di San

Gennaro

de

Poveri, Napoli 1839, p. 23, n. 16; Bellermann, Über die ältesten christlichen Begräbnisstätten und besonders die Katacomben zu Neapel, Hamburg 1839, p. 83. Da Martorelli e Maffei: Franz, CIG 5850 e add., p. 1258. Dai precedenti: Kaibel, 7G XIV, 824, da cui Colonna,

Scoperte, p. 169.

J

ISCRIZIONI

CRISTIANE

1 37

᾿Ενθάδε κεῖται Xaprtwoa ζήσασα ἔτη ιδ΄, Nu(epac) λγ΄, ἀνέπαυσατο πρί(ὸ) v καλίανδων) Μαί(ων).

(da De Jorio)

262 Frammento di lastra marmorea, ora perduto. Nelle Catacombe di S. Gennaro, nel pavimento del vestibolo inferiore tra il materiale di risulta: G.A. Galante, in Atti Acc. Arch. Napoli, 25, 1908, parte 1°, p. 137.

- - - ἐκοιμήθην) - - 263 Angolo superiore sinistro di una lastra marmorea, alto 0,25, largo 0,24, spesso da 0,046 a 0,048; lettere 0,035. Negli scavi di 5. Lorenzo Maggiore. Inedito. Attualmente in depo-

sito presso il convento.

"Ev@olde κεῖται - -] ἐν eipinvn - -|

264 Frammento di lastra marmorea, alto 0,148, largo 0,142, spesso 0,01; lettere da 0,027 a 0,043. Nelle Catacombe di S. Gennaro. Inedito. Nella catacomba inferiore, affisso al muro nell'ambiente B4.

[- -] tà t] (- - συϊμβίῳ

1 38

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA

NAPOLI

II

Lin. 2: ἰγλυκυ] τάτῃ o simili.

È difficile stabilire se si tratti di un'iscrizione cristiana o pagana.

Il ductus epigrafico

depone a favore della prima ipotesi. Tuttavia nelle Catacombe sono stati rinvenuti anche testi sicuramente non cristiani o dubbi: cfr. nn. 17. 22. 38. 81. 203-215.

*

9096

Le iscrizioni seguenti, molto probabilmente, travalicano i limiti cronologici del VI secolo. Tuttavia, facendo mia una scelta già operata dal Kaibel, ho ritenuto utile inserirle in questa

raccolta, perché la loro memoria non andasse dispersa. Tralascio, invece, tre croci con la scritta Ἰί(ησοῦ)ς Χ(ριστὸ)ς νικᾷ, dipinte in vari ambienti delle Catacombe di S. Gennaro e databili a partire dal VI-VII secolo: Fasola, Catacombe, pp. 179-182 (= IG XIV, 827), e pp. 119127. Più tarda del VI secolo è, a mio parere, anche l'epigrafe rinvenuta in S. Lorenzo Maggiore relativa all'oratorio dei santi Ciro e Giovanni: A. De Franciscis, in Not. Sc., 1947, p. 113 ss., fig. 2; F. Halkin, in An. Boll., 70, 1952, p. 134.

265 Lapide di marmo fratta a sinistra, ora perduta. Nel pavimento della chiesa di S. Biagio [in via S. Biagio dei Librai]: Augustinus, Vindob. 3492, f. 38, e 3528, f. 41’. Da Augustinus: Kaibel, /G XIV, 828. Una traduzione di F. Sbordone é in Storia di Napoli, p. 583 s. Νέον σε μητρὸς τῆς ἐμῆς ἐξ aykxoAov

5

ὧϑονεονοεμητρας

ACEMICEZATRAAWK

εἴληφα Teprvog σοὶ τιθηνὸς γὰρ ἐφανίη!ν ἄγων διαμπὰξ πρὸς θεούδεις σε τρόπους,

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τυπὼν πρὸς ἤθη xoi καταρτίζων piov [γνώμας διδάσκων καὶ σοφῶν λόγους μάλα. αὐτὸς δὲ OEPIHCQC.] λαχὼν τῆς rapidiag THA®CCI...|CAN ἔνθεον χάριν

ΥΠΩΝ ΓΡΟΉΘΗ ΚΑΙ KATAPTIZIONB TON NOMAC A'AAC KOUNA φώνλογους MANI ἣ ad ad A COE TT MCCC MXWNTICKAPATAC APC CANENOEONXATIN

[- -IZTTOC döyoic.

FT

eetoroic

(da Augustinus)

Le integrazioni e le correzioni sono del Kaibel. Lin. 4: “τύποι scil. βασιλικοί᾽ Kaibel; HOH Augustinus; «ἦ θη Kaibel. Lin. 6: AYTOC Augustinus; αὐτώς "i. e. αὐτός" Kaibel.

Si tratta di un elegante epigramma in trimetri giambici. Lin. 4: per quanto riguarda la prima parola non comprendo

la versione

di Kaibel,

che accentava τύπων. Preferisco pensare al participio dell'aoristo II di τύπτω, confortata anche dall'interpretazione tere”.

di Sbordone,

che

traduceva

a senso

"foggiando

il tuo carat-

ISCRIZIONI CRISTIANE

266 Iscrizioni graffite su intonaco;

a lettere da 0,015

1 39

a 0,02;

b-c: da 0,005

a 0,01.

Nelle

Catacombe di S. Gennaro. Inedite. Nell'ambiente A4, sull'angolo sinistro dell'ambulacro accesso dal vestibolo superiore.

a

Θεόφιλος

b

Μαῦρος

-—

VECI λος boArPos

pesos

di

M avpos 2 Jj

(dal mio apografo)

La posizione dei graffiti, nei pressi della cripta dei vescovi, deve far ritenere che le iscrizioni siano opera di visitatori e pellegrini. Questo dato, insieme alla scrittura corsiva minuscola, suggerisce una datazione certamente non anteriore al VI sec. d.C., ma forse anche di molto posteriore. Sulla catacomba superiore vd. Fasola, Catacombe, pp. 79-107. Βόλκειος è probabilmente la trascrizione di Volcius.

AGGIUNTE

E CORREZIONI AL VOLUME

Per alcune osservazioni sui testi vd. O. Masson, Hermann, in Gnomon, 66, 1994, 1, pp. 23-25.

I

in £pigraphica,

54, 1992, p. 305 s.: P.

PT

n. 1, lemma

Phighius, Berolin. (custodito di nuovo a Berlino, dopo il trasferi-

n. 3, lin. 4 n. 4, lin. 15 n. 5

mento a Tubingen). ΑΚΥΛΛΑΣ Vallambert; AKYAAZ gli altri. ἐϊθέοις La forma Μάμαρχος, registrata dal De Petra

per alcune

iscrizioni

funerarie, deriva da un errore di lettura: cfr. nn. 141. 146. 165. n. 6, lin. 3 n.9, lin. 7 n. 20 n. 21

᾿Αρποκράτην (καὶ ἡμισείας) Le lettere sottilineate sono perdute. Si potrebbe pensare anche a Caracalla e Geta, ma i caratteri epigrafici non sembrano così tardi.

n. n. n. n. n.

28, 29, 38, 43, 44,

lin. lin. lin. lin. lin.

3 1 4 22 5. 5

Per il nome Σύβαρις vd. O. Masson, art. cit., p. 306. θειοτάτῃ αἱρεςθέντι μετοϊπαϊραδιϊ]δόναι. Cfr. P. Herrmann, art. cit., p. 124. P. Herrmann, loc. cit., propone giustamente la correzione

«τὴν

γνώμην, che non mi era parsa strettamente necessaria.

n. 44, lin. 6

ἔδοξεν

n. 44, lin. 13 n. 44, II col. , lin. 1 n. 44, II col. , lin. 4

ἑστιατήριον κεχαλκολογηκότων Per il passaggio da ηὐξῆσθαι Gramm. I, p. 655.

a εὐξῆσθαι

vd. E. Schwyzer,

Griech.

|

142

ISCRIZIONI GRECHE

DTTALLA

NAPOLI

I

οἶκος. Per questo termine vd. ora M.-Ch. Hellmann, Recherches sur

. 44, p. 69

le vocabulaire de l'architecture grecque d’arpres les inscriptions de Delos, Athènes-Paris 1992, pp. 298-304.

Ξβ5Ρ βΞ5Ξ ΞΞ 555π5555

. 47, lin. 8 . 49, 17° cor. . 50, lin. 2

N

51 51, lin. 4 51, lin. 2 52, lin. l . 54, lin. 3 54, lin l 54, lin. l 1° 54, p.95 55, lin. 1 . 60, lin. 6 .81, lin. 7

Js

.

ΞΞΞΞ

NN

-

32

22202502

. 81, lin. 9 . 83, lin. 4

.83, . 83, . 84, .84, . 85, . 85,

lin. 4 lin. 7 lin. 10 II col., lin. 1 lin. 21 p. 128

. 86, p. 130

τὰ Ῥόδῳ Κυρείνα, senza iota sottoscritto. Cfr. Bull. épigr., 1973, 375, p. 142. spessa 0,12.

Kup(eiva). Vd. supra, n. 50. τὸν ἐν ᾿Αντιοχείᾳ Εὐμηλεῖδαι Γρανιανός ᾿Αρποκρατίων

noA ov] κληροῦχος Ἐπὶ πύίκτας! εἷς τε Gv Sulla possibilità di accentare Σκαπλας vd. P. Herrmann,

art. cit., p.

25. Μαννεῖος Prima di μὲν inserire παντὶ. προσκλήτίωι). παράσχῃ. αὐτῷ οἶκος. Per una discussione più approfondita vd. ora E. Miranda, AA.VV., I culti della Campania antica, in corso di stampa. ἀνίδριανται.

in

INDICI

I. NOMI

E COGNOMI

"Avvia,

244

᾿Αντιγενίδας,

47

Αἰ. Ἰαί- -Ig?, 186 ᾿Αγαθονήκη, 217

'Avdiolxoc, 89 ᾿Αντίοχος, 168

᾿Αγάπη, 218. 219 ᾿Αθανάσις, 220

᾿Αντωνίίνη!, 129 ᾿Αντώνις, 92

᾿Αθήίναιος) ?, 189 ᾿Αθηνοδώρα, 89 ᾿Αθηνόδωρος, 50, 20 5.

᾿Αονίλλιος ᾿Αρριανός, 85, 17 ᾿Απόλανυστος, 44, 3. 54 ᾿Απολλινάρις, 84, 5

'A0nvóóopoc,

᾿Απολλόδωρος,

87

93

AlyAn, 90 II. Αἴλιος ᾿Αντιγενίδας, 47 Αἴλιος Αὐρήλιος- -, 62

᾿Αποιλλροφάνης, 179 ᾿Απολλώνιος, 56 Apollonius, 160

P. Aelius Granianus

᾿Απρωνιανός,

Pbanias Artemidorus,

vol. I, p. 96. Αἰμίλιος Σκίενς, 88 Aloyvàoc, 126 ter, 2, 5 A. ᾿Ακείλιος Στράβων, 84, 1 ᾿Ακιλεῖνος, 9 ᾿Ακύλας,

3

᾿Αρίστων,

"AREE (avspoc), 64 ᾿Αλέξανδρος, 122 ᾿Αλκειβιάδης, 91 l'A] λκιμος,

59

132

'Apiotayópn, 94 'Apiotaio«», 113 ᾿Αρίισϊτόβουλοίς!, 174 ᾿Αριστόλη, 152 Ἄριστος, 30 43. 85, 17. 95

‘Aproxpaticv, ‘54 (cfr. p. 142) ᾿Αρριανός, 31. 85, 17 ᾿Αρτί(εμίδωρος), 84, 6 ᾿Αρτεμίδωρος,

48. 50, 1, 2, 20

"Αλκιίμος!, 259 "AMI - -, 60

[᾿Αρτεμίδωρος!, 54 "Aptwpia Moviun, 96

Ambrosia,

᾿Αρχίας,

160

Appia, 158 ᾿Αμμ(ώνιος), 56 'AumAiatoc, 221

106

᾿Αρχίβιος, 51, 4 'Apyii- -], 97 Ἄρχιππος, 101

144

ISCRIZIONI

᾿Ασιατικός,

GRECHE

44, 4. 84, 5

DITALIA

NAPOLI

Δίκα.

II

107. 108. 109. 172

"Aotn, 98 "Actoc, 113. 151. 177

Adovo»oia, 110 Διονύσιος, 109. 110

'AT- -], 41

Avooxopidac,

Ἀταλάντη,

91

Δομιτία Καλλίστη,

᾿Ατείλιος Βάρβαρος. ᾿Αττικός,

85, 16

Αὐγής,

159

[.] Δομίτιος[- -], 85, 22

Δομίτιος ᾿Ασιατικός, 84, 5 [.] Δομίτιος Λέπιδιος!. 85, 22

99

Δρωσίμη,

238

222

AùpnAia) ᾿Αταλάντη, 91 Αὐρηλιανός, 44, 5. 129 Αἴλιος Αὐρήλιος, 62 A. Αὐρ(ήλιος) ᾿Απόλαυστος, 54 M. Αὐρήλιος ᾿Απόλαυστος v(ewtepoc), Μαρ. Αὐρήλιος ᾿Αρτεμίδωρος, 48 M. Αὐρ(ήλιος) Ἑρμαγόρας, 49 ᾿Αυφίδιος Μηνόφαντος,

44, 3

100

Εἰσειάς, 113 'EA«wiog, 123 Ἑλενίων, 175 "Euavtoc, 12. 190 Ἐπαίνετος, 111 Ἐπερχομενός, 54 Ἐπίκτητος, 8. 128 Ἐπίλυτος,

81.

Ἐπίνοια,

Βάρβαρος,

85, 16

Βείβιίος),

112

A. Δομίτιος[- -], 85, 23

[Αττικός. 59 "Attoc, 16 Αὐγουρεῖνα,

111

134

102.

114.

161

Ἐπίπολις,

224. 225

Ἐπίχαρης,

117

Βενιαμίν, 216 Βίβιος, 101. 102. 103. 107. 114. 115. 185 Βόλκειος, 266

Ἑρεννιανίός), 52 Γ. Ἑρέννιος, 118 Ἑρέννιος Μνηστήρ,

84. 3

Βρεισηΐς,

Λ. Ἑρέννιος Πύθων,

30

Βύκκος,

223

85, 17

Ἑρμαγόρας,

49

‘Epulépwce,

Γαβειανός,

224

Tloßlelavöd,

225

Ἑρμῆς,

227

147

Ἑρμιόνη,

147

Γαβιανός, 226 Γαλοί- -Ἰ, 240

Ἑρμοκλῆς, Ἑρμόφιλος,

Tavpıavn, 128 Γενί- -], 249 Γλαύκη, 151 Γλυκερός, ά

Ἐρώτις, 120 Εὐάνθης, 52 Εὔδρομος, 121 Εὐκάρπη, 222

Γναῖος, 121 Tpavia Φηλικλα, 104 Tpavtavóc, 54 (cfr. p. 142) Γράνιος Ῥοῦφος, 85, 12

Εὐόδις, p. 10 Εὐτυχί- -, 230 Εὐτύχης, 229. 241 Εὐτυχία, 237 Εὐτυχοίς), 73

Δαΐλοχος, 105 Δάφνις, 98

Εὔφημος. 119 Εὔφρων, 137

Δημήτριος, Dia,

132

119 54

106 Fowiov,

190

115.

116.

152.

172

145

INDICI

Ζώιλος, 12. 13. 90. 173

Καληδιανός,

Zwoiun, 176 Ζώσιμος, 52. 131

Κάληδος, 34. 83, 6 Καλλενίκα, 190 Καλλινεικί- -), 126 bis

Ἡλιόδωρος,

122

Ἡρακίλ - -Ἰ,

67

Ἡρακλείδης,

44, II col. 6. 109. 113. 123.

134. 137. 170. 186 Ἡρακλέων, 153

'Hpevvn, 124 Θεοδ- -,

202

Ocoóótn,

125. 228

182

'lavovapia,

229

Τ. Καστρίκιος Καληδιανὸς,

Ἱλαριανός, 44, 7, 21. II col., 4, 7 Hilarianus, 44, III col., 1 230. 231

Ἰουλία,

232

Ἰούλιος ᾿Απολλινάρις, 84, 5 Ἰούλιος Αὐρηλιανός, 44, 5 Ἰούλιος Ἰούλιος Ἰούλιος Τιβέριος

Καιλιανός, 44, 5 Λειουιανός, 84, 8. 85, 18 Πρόκλος ᾿Αρτί(εμίδωρος), 84, 6 Ἰούλιος Τάρσος, 1

Ἰουνία Νείκη, 168 Ἰούνιος - 3, 41 Ἰούνιος!- -, 85, 5 Γ. Ἰούνιος ᾿Ακύλας, Ἰοῦστα, 233 Iustinianus, 126 Ἱπποκράτης, 178 Ἰσιάς, vd. Εἰσειάς

Καιλιανός, Kadl- -], 9

Κελεστεῖνα, 234. 235 Κερεαλις, 82, 7. 85, 5 Κλαυδία 'Avtoviivn), 129 A. Κλαύδιος ᾿Αρριανός, 31 Τιβέριος Κλαύδιος Αὐρηλιανὸς Πτολεμαῖος, Κλεοπάτρα, 130 Μ. Κλώδιος Ζώσιμος, 131 Μ. Κλώδιος Καρικός, 131 Κοκκήϊος, 151 Κομινία Πλουτογένεια,

34

Μ. Cominius M. f. Mae. Verecundus, 3

Cornelianus,

150

Κοργήϊλιος ?), 186 Κορνήλιος Κερεαλις, Κόσμος, 133, 1,9 Quintia Dia, 132

Kovp*t*pid ..],

82, 7. 85. 5

236

Κράτιππος, 170, 1, 2, 3 A. Kpeneptpiog Πρόκλος, Kpeupévov?, 134

10

44, 5

Καίλ(ιος) ᾿Ασιατικός.

34, 10

Καστρίκιος Πολλίων, 34, 8 s. Κατιλλία Γαυριανή, 128

M. Κοκκήϊος Kadl- -), 9

Ἰσίδωρίος), 56 Ἰσμήνοει"χοίς, 234 Καιδικία Οὐίκτριξ,

Καλλίστη, 112 Καλότυχος, 127

Καπράριος, 83, 1, 2, 8, 10 Καρικός, 131 Kaota, 85, 1, 7, [9], 14 [Klactopióng?, 151

Ἰανουάριος, 4 Ἰατροκλῆς, 125

Ἵλαρος,

[ΚΙαϊλὶλινίκη, 126 ter KaXAilviog, 126 ter Καλλιίίποίλις 2), 17

T. Καλπούρνιος Φηλιξ, 42 Κανείνιος Ἡρακλείδης, 44, II col., 5 5. Καπίτων, 84, 2. 132

OGcooxod--], 126 ter Θεόφιλος, 266 Θυοσχώτης,

34, 7, 10

44, 4

Κρήσκης,

9

Kupeivoc,

237

32

132

129

146

ISCRIZIONI

AI. lad- -ἰς 2, 186 Λάμισκος, 135 Λαμπάδις, 226

GRECHE

DITALIA

NAPOLI

Mnvodavtoc,

Μηνόφιλος,

100

145

Μίκκαλος, 59 Mvnomp, 84, 3

Λάρθος, 138 Λάρκιος Ἐπίκτητος, Λάρων, 136

Moviun, 96 Μόνις, 115. 146

128

Λειβίεραλις!, 85, 16 Λειονιανός, 84, 8. 85, 18

Μόρφος,

Λέπιδιος!, 85, 22 Aevxia, 137

L. Munatius Hilarianus, Movon, 43,1 s., 20 M@xoc, 242

Λεύκιος Λάρθος,

138

Λικινία Χεία, 140 Λικίνιος Πωλλίων, 82,9

Λικίνιος Πουδεντιανός, Licinius Proclus,

82,

Λικίνιος Φήλειξ, 4 Λουκείλιος Ἰανονυάριος, Λουκία, 139 Λούκιος Πούδης, Λούκιος Φρουγι,

Λουκρίων,

168

Λυσίμαχος,

59

MI- -], 185 Mopapxoc,

Νάουιος Ἄττος, 4

6

Νεαπολί(ιτανός) MovAyep. Neixn, 168. 239

4

Νεῖλος, 82, 4. 85, 12 85, 5

240

Νεστωριανός,

Nome, 84 Noovia Ἑρμιόνη,

83, 4 s. (cfr. p. 142)

147

Νύμψιος, 14. 136. 142. 177 [Nöluyng?, 148

151

Ξένος,

M. Μάριος Ἐπίκτητος, 8 Μάριος Οὐήρος, 44, 22 Mapxetavoc, 238 Μάρκελλος, 158 «Μ»άρκιος Φαυστεῖνος νεώτίερος).

Οἰνίων, vd. Fowiov Ὁκτάουνιος Καπράριος,

4

108

Meclonia C. f. Secundilla , 82, 17 s. 144

[Μέμφιος!, 54 Mnl- -}, 62

241. 242

Π. Οὐικίριος,

Μάρκιος Φαυστεῖνος πρεσ(βύτερος). Μάρων, 143 Μαῦρος, 266

Μελίτων,

4

Νύμφιος, 110. 124. 139 Νυμφόδοτος, 110 Νυμψία, 174 bis

Mapaioc, 109. 110 Μαρία, 259

Μεγακλῆς,

84, 2

243

Nooutoc - -], 41 Nóovtog Ῥουφεινιανός,

Mavveiog Πρεῖσκος, [Μαϊξιμιανός, 64

82, 4

Σέξτος Νεράνιος Karitwv,

5. 141. 146. 165. Cfr. p. 141

44, MI col., 1

133

Νάονιος Φαννιανός,

17

44, 7, 21. II col., 4, 7

16

Νάονιος Κόσμος,

Magog, 93. 142 MavAia, 157

ΜΑΠΩΛΑ,

182

Μουνάτιος Ἱλαριανός,

4

83, 1 5., ὃ 5.

151. 177

Οὐίκτριξ, 10 Οὐαλερία Μούση, 43, 1s., 20 Γ. Οὐαλέριος, 149 Δ. Οὐαλέριος, 55

OvoA(éptog) Αρποκρατίων,

54

Οὐαλέριος Παυλεῖνος, 55 IT.) Οὐαλέριος Φηστος, 85. 4, [11] Οὐείβιος Πωλλίων, 83, 6 Οὐειταλις, 242 T. Οὐειψτανὸς ᾿Απρωνιανός, 132

147

INDICI

Οὐερίηϊκοῦνδος,

241

Verecundus, 132 Οὐέρριος Λειβίεραλις!, Oùnpa, 150

Οὐήρος,

A. Ποστούμί(ιος) Ἰσίδωρίος). 85, 17

44, 22

Πρεῖμος, 226 Πρεῖσκος, 83, 5 Πριμιτειβα, 247

IT. Οὐικίριος, 151. 177 Οὐίκτριξ, 10

Oxx«bxtop, 247 Οὐικτωρεῖνος, 243 M. Ὄψιος Νάονιος Φαννιανός,

Προί- -),

54

Πρόβος, 82, 4. 85, 13 6

Πρόκλη,

155

Πρόκλος, TI- -Ἰ, 254 Πακέα,

Πύθων,

Πάκκιος Καληδιανός, 34 Πάκκιος Κάληδος, 34. 83, 6

248

Ῥουφεινιανός, Ῥουφεῖνος,

4

55

Ῥοῦφος, 85, 6, 12 Σαβειν- -ἰ, 246 Σαβεῖνα, 224 FolBleiva, 225

210

Σαβεῖνος,

55, 8, 10

245

Πεκουλιάρις, 191 Πελάγων, 1 Περπέτουα, 147 Πετρώνιος Σκάπλας, 83, 4 (cfr. p. 142) Πίος, 2 Πλουτογένεια, 34 Plotia Nome, 84 Π. Πλώτιος Γλυκερός, 4 Πλιώτιος! Φαυστεῖνος, 84, II col., 2 5.

P. Plotius P. f. Pal. Faustinus, Πομπεῖα, 168 Πωομπίήϊος) ᾿Αθην.όδωρος, Ποντηΐα, 168

82, 9. 83, 6

‘Povgeiva,

154. 245. 246

Παυλεῖνος,

Παῦλος,

156

Πωλλίων,

244

Πάστωρ, 86 Πατούλκίιος,,

60. 129

30

Πύρρος,

Πάκκιος Λουκρίων, 168 Πάκκις Ἡρακλέων, 153 Πανέρως, 28 Πανταγάπη, 222 Παπειρία Γλαύκη, 151 Παπειρία ΜΑΠΩΛΑ, 151

Παῦλα,

82, 17

Πτολεμαῖος,

168

Παραλία,

32. 84, 6

Proclus,

152

Ikoxia?,

56

Πουδεντιανός, 4 Πούδης, 82, 4. 85, 12 Πούλχερ, 82, 5

84

87

Πόπλιος, 56 Ποππαῖος Zeovnpoc, 83, 5. 85, 12 Πορκία Παῦλα, 154 Ποσιδώνιος, p. 11

246

Σαλονυία Μανλία, Zapamac, 158 Σεκόνδα, 162 Secundilla,

157

82, 18

Fexoluvlioc, 249 Σέλευκος, 33 [Zclovrpa, 250

Zeovnpoc, 52. 83, 5.185, 12]. 251 Σεπτίμιος Ἑρμόφιλος, 54 Σεραπίων, 56 Σέργιος ᾿Αττικός, 159 Servilia D. |l. Ambrosia,

A. Σερουίλιος,

160

160

D. Servilius D.I. Apollonius, 160 Enia, 171 Σκάπλας, 83, 4 (cfr. p. 142) Σκίενς, 88

Σκύμνος,

161

Σοροεία (9) Σεκόνδα,

162

y 148

ur ‘I ISCRIZIONI

Σουκκέσσος,

164, 1, 2 165 169 166 Στόργη, 167

Στόργη,

167

Φιρμαϊνός 2], 86 Φίρμος, 60 126

Φλαβία Φορτουνατα, 52 Φλαβιανός, 259 T. Φλάβιος ᾿Αρχίβιος, 51, 4 T. Φλάβιος Εὐάνθης, 52 Τ. Φλάβιος Ζώσιμος (padre e figlio),

Φλάκκος,

1

55

T. Φλάονιος ᾿Αρτεμίδωρος,

Τέρτιος, 14 Τέρτυλλος, 252 [Tettha, 85, 19 Τεττία Kacta, 85, 1, 7, [9], 14

141

Τίτιος ᾿Ακιλεῖνος,

9

Τρανκουίλλιος Ῥοῦφος, 85, 6 Τρέβιος, 109. 116. 152. 173. 174. 174 bis Τύχη, 175. 253

Φόρνιος,

179

Φορτουνάτα, 52 Φούλβιος Πρόβος, 85, 13 Φούλονιος Πρόβος, 82, 3 5.

®powy,

85,5

Φρουκτῶσος,

260

Χαιρέας,

94. 109

54

XapiAnc,

151. 180

Χαριτῶσα, Φαιναρέτη,

176

177

Φανίας, 54 Φαννιανός, 6. 133

Φαρνάκης,

255

Φαυστεινιανός, 4 ®avoteivoc, 4, 10, 13. 84, II col., 2 Faustinus, 84 Φηλεικίσσιμα, 256. 257 PnA£ix ba, 258 Φηλικλα, 104

50

Φλάονιος Κρήσκης, 9 T. Φλάουνιος Πίος (padre e figlio), A. Φλάονιος Φιμβρίας, 85, 16 Φοντειανός, 235 Γ. Φοντέϊιος Καπίτων, 132

254

Φαβία Ζωσίμη,

52

(T. Φλαϊβίιος) 9 Μη- -|, 62 Τ. Φλάβιος Ῥουφεῖνος, 55 Φλάβιος Φαυστεινιανός, 4

Τάρχιος, 152 Τείμανδρος, 54 Τέρπνος, 265

‘Yol- -Ἰ,

178 145

Φίλιος, 181 Φιμβρίας, 85, 16

Σώσοτος, 171 Σωτί- -Ἰ, 74 Σωτήριχος, 172

Ὕλας,

NI

42. 54. Φήλειξ, 4

Φιλεῖνος, Φιλήμων,

28 (εἴτ. p. 141)

[Sulpicius? Nustinianus, Συνήθια, 168 Σωσιπάτρα, 169 Σῶσις 0 Σωσίς, 170

Τίνθωρ,

N NAPOLI

@notoc, 85, 4, [11] Φιιλωίνων7, 177

Sulpicia, 126

Τάρσος,

᾿ DITALIA

Φηλιξ,

163

Σπύριος, Στατία, Στάτιος, Στίβων, Στλακκία Σύβαρις,

GRECHE GRECHE

Xappac, Χάρμης,

Χεία,

261 103 181

140

Xnvoxnl- -, 118 Χρυσηΐς, 155 Χρυσίς, 239 [- -ἰανός, [- -ἰάρος,

5 57

[.Ἰατῖνος, 161 [- -]BovAog, 148

2

149

INDICI

[- -ἰδης,

Giulia (figlia di Tito ?),

186

[- -Jivog, 57 [- hoc, 45 [--]xxvoc, 64 [- - κἰλείδης, 64

Domiziano, Ttuavogi,

[- -Icog, 60 [- -ἰλος, 60 [- -Mavöc, 38

Nerva (liberto di),

[- -Ivoc,

85, 11 Σείβαστός!,

9

Traiano, Αὐτοκράτωρ Népova Tparavòc [Kaicap Σεβαστὸς! Γερμανικὸς Δακικός, 51

192

[- -Jonevog, 58 [- -ἰος, 59. 61. 74. 148 [- Jobavng,

40

Καῖσαρ Σεβαστοῦ υἱὸς Aopi85, 3. Καῖσαρ Σεβαστοῦ [υἱὸς

Δομιτιανός!,

61. 63

[- Joyévng 2,

'lovAta Σεβαστή,

Adriano,

Αὐτί(οκρατωρ) Καῖσαρ 'Aó6piavóg

Σεβαστός,

57

[- -ἰπος, 186 ρος, 41

vd. vol. I, p. 9

ὁ κύριος αὐτοκράτωρ 'Avto-

[|

'

Antonino Pio,

-loeve,

[- -Jtog,

veivog,

59

74. 188

Settimio Severo, [Αὐτοκράτωρ Καῖσαρ A. Σεπτίμιος Zeovnpog ΠΙερτένίαξ Zeßaστός], 22. Αὐτοκράτωρ Καϊσίαρ) A. Σεπτίμιος Σεουήρος Πίερ]τέναξ Σεβία--

[- Juxoc, 58 [- -lumus, 126

[- -᾿τύσιος,

74

στός), II. IMPERATORI

E LORO

Tiberio (liberto di),

Σεβαστός,

115

1

Clodio Albino,

Κλίαύδιος - -ἰ, 18 (?)

Vespasiano, [Ovleoraciavòg στός, 19. [θεὸς Οὐεσπασιανὸς!,

[ZeBa20

[Αὐτοκράτωρ Τίτος Καῖσαρ Οὐϊεσπασια-νοῦ Σεβαστοῦ] υἱός, 19. [Αὐτοκράτωρ) Τίτος Καϊσαίρ θεοῦ Οὐεσπασιανοῦ υἱὸς ΟἸὐεσπασιανὸς Σεβαστός,

Caesar

44, 2 s.

θεοὶ Σεβίαστοί),

divi 20

20.

11

[Αὐτοκράτωρ ΚΙἸΙαϊσίαρ - - "Avtwvleivolg -

- Klaicap,

ignoto,

21, (cfr. p. 141)

[AUltokpatop Καῖσαρ - - Σεβαστὶὸς

Tepulavikóg,

Nerone 2, [- - Kaioap Κλίαύδιος - -], 18

Vespasianus Aug.,

TA. Κλώδιος Σεπτίμιος ᾿Αλβινος

28

ignoti,

Titus

5.

Καισίαρ),

ignoti,

᾿Αντω via Σεβαστή,

Claudio, Κλαύδιος Καῖσαρ Σεβαστός, 16. Τιβ. Κλαύδιος Kaicap] Σεβα-στ(ὸς) Περμανικός!, 17. [- - Και]σαρ

Tito,

44,1

FAMILIARI

Augusto (sacerdote di), Σεβαστὸς Καῖσαρ,

Antonia minore,

47

23

ignoto,

[Αὐτοκράτωρ Καῖσαρ - - Σεβαστός!,

ignoto,

[Αὐϊτοκίράτωρ - -],

ignoto,

[- - Καὶ Ισαρ Σεβασίτός - -, 26

ignoto,

[- - Σεβαϊστός,

24

25

27

[/mp.

Vespasia]ni

f.

ignota, ἡ θειοτάτη καὶ εὐσεβεστάτη στή, 29

ZeBa-

150

IN RIZIONI GRECHE

III. ISTITUZIONI E MAGISTRATI

ἀγορανόμος:

ROMANI

6

ἀνθύπατος: A. Kperep n τος Πρόκλος (provincia ignota), 32. ignoto (Gallia Narbonense), 37 ἀρχή vd. v ἄνδρες

ἀρχιερεὺς μέγιστος:

19. 20. [22]. [23]. 24. 25.

αὐτοκράτωρ (acclam. [24]

imper.)

19. [20]. 23.

δημαρχικὴ ἐξουσια:

19. 20. 22. [23!. [24]

δῆμος: δ. Ῥωμίαιων.

47. 10

ἔπαρχος

È σείτου δόσεως.

6.

DITALIA

Βαρβάρου.

85, 16. ἐπὶ ὑπάτων A. 'Akti-

λίου Στραβωνος καὶ Σέξτου Νερανίου Καπίτωνος, 84, ] s. Σεουήρωι καὶ "Epev-

νιανίωι) ὑπάτοις,

ὃ., 31. A. Κρεπεριήτος Πρόκλος ᾧὕ., 32. lem ὑπάτων ? praen. nom) Φλακκου [καὶ - -] 55. lünatolg (?) τὸ δ΄ (imperatore ignoto), 23. [ὕ. τὸ zum.) (imperatore ignoto), 24. è. (ignoto), 36.

1

vU ἄνδρες: ἄρξας ι΄ ἀνδρῶν ἀρχὴν ἐπὶ Ῥώμης.

6

50. 2. 51. 4. 62. 129 (ctr. p.

52. lem ὑπάτων) (igno-

ti) 54. ἐπὶ [ὑπάτων Αὐτοκράτορος Καίσίαρος) A. Σεπτιμίου Σεουήρου Nlepltevaxog Σεβίαστου) τὸ β΄ [καὶ A. Κλωδίου Σεπτιμίου ᾿Αλβίνου Kaic(apog). 44. A. Κλαύδιος ᾿Αρριανὸς

ἱππεὺς[- -ANIA ἱππέων: 38 Ἴσπανοι (coorte 2)». 193 Kuperva (tribù) 142)

I

ὕπατος: ἐπὶ ὑπάτων Γ. Οὐειψτανοῦ ᾿Απρωνιανου καὶ Tl. Φοντεΐου Karit(wvoc), 132. ἰ[-παϊτος τὸ γ΄ (Tito), 19. ©. τὸ n' (Tito), 20. ἐπὶ ὑπάτων Καίσαρος Σεβαστοῦ υἱοῦ Δομιτιίανου καὶ Γ.] Οὐαλερίου Φή-στου. 85. 4 5. ἐπὶ ὑπάτων Καίσαρος Σεβαστοῦ [viov Δομιτιανοῦ καὶ T. Οὐαλε-ρίου Φήστου), 85, 11. ἐπὶ ὑπάτων Aovuxiou Φλαονίου Φιμβρία καὶ ᾿Ατειλίου

(è. σπείρης - -]

ἱππικῆς. 40. €. τεκτόνίων). 40 ἐπιτροπευω: ἐπιτροπεύσας. 3 £m tponoz Σεβαστοῦ ἀπελεύθερος καὶ &..

NAPOLI

χειλίαρχος: x. λεγίεῶνος) α΄ Ἰταλιίκης!.

λεγίεωνος) ε΄ Μακεδονικί(ης). nnwvos ζ΄ Γεμείναις,

JENE) A. α΄ Ἰταλική. 40. κίη). 6 JENWV A. 3 Γεέμεῖιναι. 129

A. € Maxeóovi-

37

'πρεσβευτης LeBlaotov) αντιστρατηγος - νι α vostPannonio, 38 σπειρη: ἔπαρχος σ. - - ἱππικης. στρατενὼ στρατευσάμενος,

στρατητὸς

M. "Ovios

to-Bitiniad.

+0. Ctr 193

129

38

20

cot nist ul),

cos.

Vill (Tito).

impf erator) (accl. imper.).

20

20

Maetcia)(ttribü), 132 Paltatina) (tribù) 84 Prater)

patriae),

20

pontifen naxt imus) trit uncia? pottestas),

20 20;

3

19. 20

38

IV. ISTITUZIONI TANI

6

Naovte:

6

tautero: ramervoa:. τειιητης

[-

|- - e&voas;.

x.

x. λε-

6

συνκλητος 0. Pouciov.. rautazı

£u

censor.

πατὴρ ratpido; 20. [23]. 24. ‚RPEOBE vin; αντιστρατηγος ignoto (Macedonia)

[-

40.

6.

Pavviavos

E MAGISTRATI

NEAPOLI-

(Pon-

Qyopavorieoe ἀγορανόμησας deuvaz. Cyopavoure 83. 12 dvopavopinog 34

83.9

INDICI

ἀγωνοθετέω, ἀγωνοθέτης: vd. Ind. IX ἀντάρχων᾽ 84, 8. 85, 6, 18.

[- - αἰρχέω [- - αἰρχήσας, [- -vapxng? vd. ἀρχή

ἀρχή ? :[- -INAPXHN, 40 ἀρχοντικός: 34,5 5.,9 ἄρχω: ἄρξας ὁ πενταετηρικός (oppure τὸν π.), 20. ἄρξας «.τὴν: τεσσάρων ἀνδρῶν, 33

ἄρχων. &., 82, 7. 85, 13. ἄρχοντες, 83,6. à. ὁ διὰ πέντε ETWV τιμητικός (oppure τὸν δ. π. e τιμητικόν), βουλή:

47.

p.,

4.

δόγματι

κατὰ τὸ τῆς B. ψήφισμα,

83, 2

5. ἡ β. συμπαθούσα ἐψηφίσατο, 85, 14. - βουλευτής 82, 11. οἱ βουλευtoi, 35

44, 5. [54]. 55. 84, 2 3. [20]. 30. 34. 36. 40.

λαυκελαρχήσας,

40

3. 4. 30.

33. λαυκελαρχί- -), 40 λαυκέλαρχίος 2]:

vol. 1, p. 74. II, p. 63 43, 4,9

᾿Αρτεμείσιοι: 32. 44, 13, 16. II col. 7. misi, 44, III col., 1

Εὐμηλεῖδαι: Εὐνοστιδαι-

2. 52 (cfr. p. 142) 137

Ἡραίκλειδαι!] 7: 29 (p. 46)

ἐπιμελητής; [ἐπιμελ]ητὴς ἱερῶν [vaov ?], λαυκελαρχέω:

Antinoitai, ᾿Αρισταῖοι:

Euboeis, vol. I, p. 73 Eùnpeidar: 29

33

δημαρχέω: δημαρχῶν, s. δημαρχήσας, 47

V. FRATRIE

E[- ς.10 - 45 ‘Eppoior 46

γραμματεύω: γραμματεύσας, 30 γυμνασιαρχέω: γυμνασιαρχήσας, 20

γυμνασίαρχος

acdilicius, scriba ae., 84 decuriones, l(ocus) d(atus) d(ecreto) d(ecurionum), 82. 84. l(ocus) d(atus) publice) d(ecreto) d(ecurionum), 83 scriba, 150. s. aedilicius, 84

33.

ἡ ἐπισημοτάτη

D.

39

Θεοτάδαι:

11

Κρητόνδαι: 31. Cfr. n. 30 Κυμαῖοι: 9

vd. λαυκελαρχέω ONIONAEGN: «Kprptovééov ?,

πόλις.

37. 43, 7. 82,

Νεαπολιτῶν),

12. 85,9.

47

HMavxAeibor:

42

πολιτικός: παϊδες πολιτικοί, 52. πρόσκλητος: οἱ ἐν π. 82, 6. 84, 7, 10 (cfr. p. 142). 85, 6, 13, 18

[.]pod- c. 6 -}

vd. 'HpatxAeidon]

σύγκλητος: δόγματι σι, 34. ἔδοξε τῆι σ., 81. ὑπὸ σ. δημοσία γενομένη, 112

&yoppig 43, 12, 16 ἀγορευτήριον: 42

πολίτης

44,7. 83,7.

οἱ πολῖται,

30

Inn. τῶν 33

.»....

ἀλλοφρήτωρ’

43, 11 5.

τέσσαρες ἄνδρες: ἄρξας «tr|v τεσσάρων av-

δρῶν, 33 τιμητικός:

vd. ἄρχων

διοικητής: οἱ διοικηταί,

esmarnpiov

43, 3 s., 9, 22, 25

44, 13 (cfr. p. 141)

Arte-

ISCRIZIONI

θεοὶ φρήτορες. 0. Hpntpior

GRECHE

NAPOLI

Il

Aagvn: ᾿Αντιοχεύς ἀπὸ Δάφνης,

vd. Ind. VII

πατήρ προστάτης καὶ π.. προστάτης; π. καὶ πατήρ,

DITALTA

44, 18 44, 18

Ἔφεσος

50, 3 s.

49, 6, 12:-14' cor. 50, 12. 51, 22

‘Epu(wv@itng ?): [τῶν ἐν τῷ 2] "Epp. xAnpovχων, 54

φρηταρχέω: φρηταρχήσας, 12 φρήταρχος φρητρία

Ζμύρνη:

43, 3. 8. 13, 21, 24 30. 43, 4,9, 17, 23. 52. φρατρία.

‘Ioiriavos (?)

8, 14, 21, 22s. II col., 1, 2,4, 6, 19

φρήτριος: oópntop:

50,8.

Vd. Σμύρνη

44, 193

11. 16. 43, 26. 45 43, 10.

dpntopec,

2. 29. 32. 42. 44,

6. Il col., 7. 45. 46. 52.

φράτορες,

44,

13, 16. II col., 18

φροντιστής:

Kui xia: Συρία Κιλικία Φονείκη,

2. 43, 3,85. 22, 25. 44, II col. 6

χαλκολογέω:-

Καππαδόκεια- 48, 3 cor. Κεσαρεύς: 216

κεχαλκολογηκώς.

50, 15

48, 1° cor.. + cor. - Κυζικηνός 61

61

44, II col. 1

(cfr. p. 141)

χαλκολόγος: οἱ χαλκολόγοι,

43, 3. 8. 22, 24 s.

conphretor,

44. 1Π| col., 16

conphretores,

Κύζικος. Κυμαῖος

fretriacus, vd. vol. I. p. 29 phretor, phretores, 44,111 col., 1 phretria. 44.111 col.. 17

Λακεδί(αιμόνιος) 59 Aavöixera 50, 17. - Λαοδικίς

158

Mayvnoia: 49.4. - Mayvng Σιπύλου 49,15. [Maxel]dovia: ἱπρεσβεϊυτὴς ἀντιστράτηγος ἐπαρ.-χείας [Μακεϊδονίας, 37 Μαλλώτης 57 Μεισίηνόν!: 184 Mouyoveotia 49, 3s.

VI. NOMI GEOGRAFICI

'Aóaveug

50, 3. 20

"A@nvar: 49. - ᾿Αθηνίαϊιος) 59 'AAe&Savópeiac: 50, 14. 51, 27. - ᾿Αλεξαν-öpevc 51. 1, 5. 56, 1, 3, 5. 61. 65. 68. 119

[Αν]τινοεύς

61

‘Avmoyera: 50,155. 51, 23. - vAvmoyevs 57, 1, 5. 122. - ᾿Αντιυχεὺς ἀπὸ Aaóvng 50, 3 s. Ἄργος:

Ἀχαιὸς

50, 18. 51. 31

111

Nappovnoia: ἀνθύπατος exapx. eioog Napßwvnσίας, 37 Νέα πόλις: 8. [20]. 47. 50, 7. 51, 19. - Nea-

πολίτης.

Bnpotto;

p. 1]

6

Tlavvovia: ἱπρεσβευτὴς Σεβίαστου) ἀντιστρατη-γος ἐν ΠΙαννονίαι, 38 Πατρεύς 75

160

Πέργαμος 48, 2‘ cor.. 6‘ cor. 49. 15° - 16' cor. 50, 11. - Περγαμηνὺς: 65 Dion ἐν Πείσῃ. 49.9

Movtog: ταμίας Πόντου Βειθυνιας. Taßaıl T.lano κώμης}.

54

84

Νεικαήα: 48, 5° cor. - Nexanvn: 128. Νικαιεύς. 57 Nerxoundera: 47. - Nerxoundevs, [47]. 58 (9) Νεικοπίολείτης) 58

Παφος: Bei8vviac ταμίας Πόντου Βειθυνίας. Bepeveixeog 63

47.11]. 2 5. - neapolitanus,

Ποτίολοι:

47. 49.9" cor.

6

INDICI

Ῥόδος Ῥώμη:

49, 17° cor. 6. 47. 51, 8. 193. - Ῥωμαῖος 118. 160. - Ῥωμαικός: 36

Σαί- -

Ἑρμῆς: ἄγγελος Φερσεφόνης Ἑ., 95 6. 47.

Ζεύς: Ζ μέγας Σάραπις,

60

Σάρδεις:

50,17.

- Σαρδιανός

Σιδών᾽ X. Navapyic,

νέστατος Ἥ., [Ἡ]ρακλῆς

vd. vol. I, p. 9

θεός:

49

49,7, 10° - 11? cor.

- Σμύρνα,

Συρία Συρία Κιλικία Φονείκη,

(Zeus

VII. DEI, EPITETI DIVINI E FIGURE MITOLOGICHE. SACERDOTI E COSE RELIGIOSE

130,2

φρήτριοι,

Δημήτηρ: Δ. Θεσμοφόρος, 34. Cfr. 85 Διόνυσος: (ot περὶ τὸν Δ. τεχνῖται), 47

Ἑλένη:

1. 52 15

θεοί,

12. 13. 26. 30.

φθονερός

θεοὶ Σεβα9. 10. θεοὶ

11. 16. 43, 26. 45.

vd. Δημήτηρ

6

Λευκαθέα:

94

να. Ζεύς, Σάραπις

Μοῖρα’ M. τις ἀεικέλιος, Μοῦσα: πατρῷος:

Πιθώ’

95. ἥρπασε M.,

vd. Ἥβων

183

130,5 vd. Εὔμηλος

p.9s.

Πλούτων: δακρυχαρὴς Π., Πόλις 1

95

Σάραπις: Ζεὺς μέγας Σ., 7 115. Σεβαστός: Σ. Καῖσαρ, στοί), 11 Σικελή᾽ ᾽ΑθηναΣ., 112

θεοὶ Σεβία-

Τάρταρος: εἰς τὸν ἀμείδητον T. ᾿Αἴδεω,

p. 9 s.

ἐπιφανέστατος

2.

(igno44, 15. 0. θ. πατρῳ-

καλός: vd. δαίμων καταχθόνιος: vd. θεός Κύπρις 130, 3.

μέγας:

'AnóAXov: "A. Qpoc Αρποκράτης, 6 'Αρποκράτης: ᾿Απόλλων ὯΩρος 'A, 6 (cfr. p. 141) Ἄρτεμις 44, 14 ᾿Αφροδίτη 33. Cfr. p. 9 s. 175.

15.

μηθένα ἀδικῆσαι κατὰ τῶν

talx8ovioıg], 129. στοί, 11. θεοὶ φρήτορες,

50, 15

40

δαίμων: Καλοῖς Δαίμοσιν, ö., 84,II col., 5

?),

θεῶν, 99. θίεοις) x(atayBoviorc), 127. 128. 147. 155. 158. 18ά. θεοῖς κα-

Θεσμοφόρος:

'Adavaic 130, 4 "A@nva: "A. Σικελή, 112 'Aióng 'Ai8eo, 95. εἰς Aidav: ᾿Αλέξανίδρος! (Paride): p.9s.

Dolicheno

33. (85, 8l.

Ἶσις

Arooxovpor: Dolicheno,

5

oc (Eumelo), 50, 15

50, 165.

Tpervaxpia: T. yaia, 150 ®riaderp(evo) 58 ®oveixn: Συρία Κιλικία doveixn,

3. θεὸς ἐπιφα--

4

to), 184. ἡ θεός (Artemide), ἐπιφανέστατος (Hebon), 3.4.

51,

26. Vd. Ζμύρνη. Σταβηνός: 166

[- -ασσιανός:

7

"HBov: Ἥ. ἐπιφανέστατος θεὸς,

Σικυώνιος 61 Σίπυλος: Μάγνης Σιπύλου,

Τράλλεις:

2

59, 1, 7

Σελευκίεύς) 61. 64 Σηττενός 48

Σμύρνη

Εὔμηλος; Εὖ. θεὸς πατρῷος, Eöriora νοὶ. I, p. 52

Tuyn: Τ. Νέας πόλεως,

8

95

154

ISCRIZIONI GRECHE

Φερσεφόνη ἄγγελος b. Epunc, φθονερός: vd. δαίμων Φθόνος 130,2

95

NAPOLI

IL

ναός: τὸν v. καὶ τὰ ἐν τῷ v., σκεύασεν, 44, lá s. χαριστήριον.

φρήτριος. ópritop: vd. θεός Χρόνος

D'ITALIA

1.

νεὼν κατε--

8

130,2 VIII. CALENDARIO

Ὧρος: ᾿Απόλλων Ὧ. Αρποκράτης, Di Manes,

D(is) M(anibus),

6 ᾿Απρείλιος:

126

vd. καλᾶνδαι

eióot: πρὸ ε΄ εἰδὼν Μαρτίων,

52

*- 99959

ἀνατίθημι:

καλάνδαι: τα΄ πρὸ xad(avdwov) ᾿Απρειλίων, 2. πρί(ὸ) ζ΄ καλίανδων) Iavovalpiov,

2. 4. 5. 8. 36. 52

ἀπαρτίζω: ὁλοκλήρως τε καὶ τελείως ἀπερτισμέ-νος, 4 ἀρχιερεύς: A. ἱερᾶς συνόδου θυϊμελικῆς τῶν περὶ τὸν Διόνυσον τεχνιτῶν], 47. a. διὰ βίου

τοῦ σύμπίαντος ξυστοῦ),

51,5

βοὺς (statuetta votiva) κοινὸς ὁ β., 4 βωμός 52

4.

v πρὸ kaAav(6ov) Ἰανουαρίων,

QV),

245.

Mai(ov),

261.

κτωβρίων,

84, 3

mp(0)

omni,

40 (p.

59)

85, 4

Matog vd. καλᾶνδαι Μάρτιος να. εἰδοί μήν: μὴν ἱστάμενος, 43, 16 Ὀκτώβριος:

vd. καλάνδαι

Πανθεών: tr] ἑβδόμη τοῦ Πανθεῶνος μηνὸς ἱσταμένου, 43, 15 s.

IX. CONCORSI.

1. 52

xaXA(avóov)

Σεβα-

ἱέρεια: inpna 'A@nvag Σικελῆς, 112. (i.) δημοσία, 112. i. Δήμητρος Θεσμοφόρου, 34. 1. τίοῦ - -Ἰ τῶν γυναικῶν οἴκου διὰ βίου, 85. ἱέρηα Λευκαθέας, 94. ἱερεύς t. Σεβαστου Καίσαρος, 115 lepna: vd. ἱέρεια ἱεροσύνη᾽ 4 inpno: vd. ἱέρεια xadıepow

v'

ιη΄ πρὸ xoA(av8ov) 'O-

Ληναιών’ ιδ΄ Ληναιῶνος, Ἰουλίαι

83,

3. [num. πρὸ καλί(ανδῶν) Ἰουλίων, 85, 11 s. πρὸ ζ΄ καλ(ανδὼν) Ἰουνίί--

Ἰανουάριος: vd. καλάνδαι Ἰούλιος: vd. καλάνδαι Ἰούνιος. vd. καλάνδαι

θυσία: 43, 4 000 43, 19 ἱεράω: [iepacapevog - -] καὶ

82, 44,

ATTIVITÀ AGONISTICA

κατάρα, xatapn: ἱερὰ x., 94. 126 ter λαυκελαρχέω, λαυκέλαρχος: porgo: pornbeic, pootnüpiog 4

4

vd. Ind. IV

'Aópiàveiac (Atene), 49, 8* cor. (Efeso), 13° cor. "Armor 49, 1° cor.. 50, 7. 51. 18 “Αλεια

49, 17: cor.

Alessandria,

vd. πενταετηρικὸς

49,

155

INDICI

Antiochia, vd. πενταετηρικός ᾿Ασκλήπεια: (Nicomedia), 47

ἀσπίς

49, 3: cor. ἡ ἐξ “Apyovga.,

50, 18. 51,

30 s.

Αὐγούστεια: (Pergamo), cor.

Ῥωμαῖα: vd. Σεβαστά Ῥώμη: vd. Καπετόλεια 14°

cor.

50, Σάρδεις (concorso ignoto), 50, 17 Fefaota: Ἰταλικὰ Ῥωμαῖα Σεβαστὰ ἰσολύμ--

ma,

vd. Ηράκλεια

Evoépera: τὰ πρῶτα διατεθέντα ὑπὸ ἰίτοῦυ ] κυ-ρίου αὐτοκράτορος 'Avtwveivov ΕὐσέBea, 47, 7 5. - Ποτίολοι᾽ 49, 9' cor. 'Ee£ona: 50, 16 Ἡράκλεια:

- πυθιας: tnt ἑξῆς

48, 6* cor. 49, 15°

Βαλβίλληα: (Efeso), 49, 12. Βαλβίλλεια, 51, 22 ἐπινίκια:

HaveAArnvia: 49, 6’ cor. Ποτίολοι: vd. Εὐσέβεια Πύθια: 13. 50, 6. (51, 14] πυθιάδι, 51, 15

52. [54]. 55.

- Νέα πόλις,

477, 6.

50, 7. 51, 19

Τράλλεις (concorso ignoto), 50, 16 s. Tparavera: (Pergamo), 48, 2^ cor. 49, 16" cor.

Ἡ. ἐπινίκια αὐτοκράτορος Népova

.....

Τραιανοῦ [Καίσαρος Σεβαστοῦ) Γερμα-vurov Δακικοῦυ,

51, 12 5.

ἀγένειος ἀγένειοι,

Ἴσθμια: 49, 4' cor. 50, 7 Ἰταλικά vd. Σεβαστά

3

KanetóAeta: ὁ ἀγών τῶν μεγάλων Κ. ὁ πρώτως ἀχθείς, 50, ά 5. τὰ μεγάλα K., 51,8 Ῥώμη 47, 6.

κοινὸν ᾿Ασίας" (Pergamo), 50, 11. (Smirne), 49, 10° cor. 50, 8. 51, 26. κοινὰ ᾿Ασίας (Cizico), 48, 1’ cor. κοινὸν Συρίας Κιλικίας Φοινεί κης᾽ (Antiochia), 50, 15

Koppodero: (Cappadocia), co),

48, 3° cor. (Cizi-

48, 4° cor. (Nicea), 48, 5" cor.

Aavdixera: (concorso ignoto),

50, 17

Νέα πόλις: vd. Σεβαστά Νέμεια: 49, 2: cor. 50, 6. 51, 16 Ὀλύμπια: (Atene), 49, 7° cor. (Efeso), 49, 6, 12: cor. (Pisa), 49. 50, 6. (Smirne), 49, 6 s. 11° cor. - ὀλυμπιάς: νικήσας τὴν σκ΄ oAvlumadal καὶ τὴν σκα΄ ὀλυμπιάδα (Pisa), 51,6 s. Παναθήναια:

49, 5" cor.

48, 2°-5° cor. 50, 75,85.

51, 9, [14], 18, [19], (20 s], 24, 26, 32. 62 1,

ἄγω’ vd. πρῶτος ἀγών: 47, 6, 10. 50, 4. 52. [55]. aywlv ?, 197. ἱερὸς πενταετηρικὸς a., 51, 23. 27. ἀγῶνες, 47, 6. 48. θεματικοὶ (ἀ.),, 49. ἱεροὶ &,, 49. πενταετηρικοὶ a., 50, 18 5. 51, 31 ἀγωνίζω- ἠγωνίσατο ἄλειπτος, 47,6 ἀγωνοθετέω- [ἀγωνοθετῶν), 54. ἀγωνοθετή--

σας, ἀγωνοθέτης

20. 36 (?). 54 19. 37

᾿Ακτιακός: vd. παῖς ἄλειπτος: ἠγωνίσατο &., 47,6 ἀνήρ. a. παλαιστής, 48. ἄνδρες, 50, passim. 51, passim. 59. 62. 67 (9). 70 (?). 73. ἄνθρωπος: πρῶτος ἀνθρώπων,

50, 11. 51, pas-

sim

ἀποβάτης:

56. 73. 74

ἅρμα: à. πώλίων!, 54 αὐλέω: αὐλήσας δήμῳ Ῥωμίαίων, Bpafftov: B. λαβών, ἰ[γυμνικός 2]:

54

52

47.10 s.

156

ISCRIZIONI GRECHE

διὰ nàvtov:

47,7. 54

διατίθημι: vd. πρῶτος δίαυλος᾽ παίδων πολιτικων δ.,

D ITALIA

52

EIM--] 54 levkwpıoyplados? 63 ἑξῆς: τὰ ἑξῆς, 47. τῇ ἑξῆς πενταετηρίδι, 9. κατὰ τὸ €, 50, 13. 51, passim ἔχω ἔχει,

50,

vd. ἀγών vd. σύνοδος

ἱερός.

50, 19

πάροδος

vd. ἀγών, πενταετηρικός,

σύνοδος. -

ἱερά (pareggio), 48, 4"-5' cor. 49, 9 ἱππικός. 54. 55

54,

63

13. 51, 6, 10. 52.

ταγμα

47. 48. 49. 50,

Evotapyns' È. διὰ βίου, 53. È. ᾿Ακτίων καὶ Μομψονεστίας καὶ Μαγνησίας τῆς πατρί--

δος,

πένταθλον: πένταθλος:

59. 61. 71 56. 60 (9)

περιπολιστικός:

vd. σύνοδος

[πλεϊιστονείκης.

53 54

vd. παῖς

πρωτελληνοδίκης: x. Ὀλυμπίων ἐν ᾿Εφέσῳ καὶ ἐν Σμύρνῃ, 49, 5 ss. πρῶτος; π. καὶ μόνος ἀπ᾽ αἰῶνος νεικήσας, 47, 5. n. ἀνθρώπων, 50,11. 51, passim. τὰ πρῶτα διατεθέντα, 47, 7. ὁ πρώτως ἀχθεῖς, 50,5

54

νικήσας, 52. νεικήσας, 4. ἐνείκων, 54. 55

50, 14 51, 27.

ἀγών πενταετηρίς᾽ τῇ ἑξῆς m, 50,9. 51, 24. τὴν τρίτην π., 51,8. μετὰ μίαν π., 51, 28

πολιτικός:

μέγας vd. Καπετόλεια μέλος! vd. ποιητής μόνος: vd. πρῶτος

νικάω: νικήσας,

vd. Ind. XI

rac: vd. διὰ πάντων παύω: ἐπαύσατο ἐτῶν λε΄, 47, 10

ποιητ(ής): π. λέυρικῶν μελῶν),

vd. ποιητής

μουσικός ?

vd. τραγῳδία

(Antiochia), 51, 23 (cfr. p. 142). να.

κέλης x. πώλων, 54,9. 55. x. τελείίων!, 13. KAavótavóg: vd. παῖς kpicig Σεβί(αστὴ) x., 56. 57. 60

λίυρικός!

παίδων πολιτικῶν δίαυ--

πενταετηρικός᾽ ὁ ἱερὸς x. (Alessandria), 5. ὁ ἱερὸς π. ἀγών (Alessandria),

ἰσολύμπιος vd. ZeBaota Ἰταλίς: τῆς μγ΄ Ἰταλίδος, 52

[κωμ]ῳδί(ία) ?

Κ)λαυδιανοί, 60. λος, 52 παίλαιός 92]:

[ζωγράφος ?- 63

θυμελικός

παῖδες, 48, 1’ cor. 50, 12. 51, 16, 32. ᾿Ακτιακοὶ π., 51, 24, 27. παῖδες

παλαιστής: 49. ἀνὴρπ., 48 πάλη: 50, 10. 51, passim. 58. 59. 62. 67 (9). 73 ravxpanaotng 56. 57. 60 πανκράτιον: 50, passim. 51, passim. 58. 61. 68 rapaóobovikng 51,6

47. 51, 30

θεματικός:

ll

ὀλυμπιάς: vd. Ὀλύμπια ὁπλίίτης! 74 παῖς

ἐπιστάτης: Uno ἐπιϊσίτάτην!,

NAPOLI

ruyur:

51, 22 s., 24 s. 59. 62

πυθαύλης

47, 10

πυθιᾶάς vd. Πύθια πυθιονείκης. 53

πύκτης: 57. 58. 60 (?) πώλος: πώλων, 54, 7,9, 15. 55,5.7,9

49

ξυστός: ἀρχιερεὺς διὰ βίου τοῦ σύμίπαντος ξυστοῦ), 51.5

Σεβαστός:

otaä--"

vd. κρίσις

66

157

INDICI

σταδιαδρόμος: 60 στάδιον: 61. 65 στεφανόω: στεφανωθείς, 51,9, 11, 12, 14 σύνοδος ἱερὰ c. θυϊἱμελικὴ τῶν περὶ τὸν Διόνυ--

σον τεχνιτῶν],

47, 4. ἡ φιλοσέβαστος καὶ

φιλορώμαίιος ᾿Αλεϊξανδρέων περιπολιστικὴ εὐσεβὴϊς σύνοδος), 51 συνωρίς᾽ c. πώλων, 54, 7. 55, 5,9. oc. τεἰλεί--

ων],

54,11

ἀθρέω: ἄθρησον, 130, 1 αἰέν: 130,11 alpe αἱρειθέντι, 38, 7.

[1parylo&(ia)? 63. 67 63

χοραύλης

47.10

X. EBRAISMO E

ἀμφότερος: 155. avdotepoc, ἀνάγκη ἀφευκτος da., 150, 7

CRISTIANESIMO

245. ἐν εἰρίήνῃ,,

ἸΚησοῦ)ς Χ(ριστὸ)ς vixa,

κοιμάω: ἐκοιμήθην),

263

vd. p. 138

στραφίείς),

245

44, 20, II col., 15, 16, 17. 52. 81, 9.

GvékAewttog;

44, II col., 18. 127. 144.

a., ἀγαθῆι τύ-

χηι, 51. ἄγγελος" ἄγγελος Φερσεφόνης, 95

à. τοῦ ἡμετέρίου) τάγματος,

da. ἀξιόλογος,

161.

ἀξιόλογος.

ἀγορευτήριον- vd. Ind. V ἄγω: ἄγων, 265,3. Φθόνος εἰς 'Aióav.... nya-

ἄξιος.

ἀνδρες ἀγαθοί,

99

82,

ἐπείκελος

44, 18. ἀνδρῶν

Vd. Ind. IX

133, 4

83,9

44, 15. 84, II col.,7

ἀπαρτίζω’

ἅπας

130, 2. Vd. Ind. IX

52. 142

83,9.

ἡρώων κοσμίτωρ, 91. ἀντάξιος. 150, 5 ἀνφότερος: vd. ἀμφότερος

ἄνχις: ἀ. ἐμοῦ φθιμένίου),

265, 1 171

ἀδιάλειπτος: da. ἀρετή, 45 abixéw: μηθένα ἀδικῆσαι κατὰ τῶν θεῶν,

85,8

6. 33. 9s.

XI. PAROLE NOTEVOLI

γετο,

82,11 s.

2. 4. 5. 8. 36. 44, 22. 52

85, 8, 9. (86) avnp:

ἀδελφός:

44, 20.

ἀναστρέφω: ἐπεικὼς καὶ ἀξίως τῆς πόλεως ἀνα--

262

216

ἀγοράζω: ἠγόρασεν,

44, 23

85, 8

ἀνατίθημι:

ἀγκάλη: ἐξ ἀγκαλῶν,

95

ἀνάλωμα: 44,135. ἀναπαύω: ἀνεπαύσατο, 245. 261 ἀνάστασις: ἀνδριάντων ἀναστάσεις,

ἀνδριάς.

ἀγαθός:

137, 7

ἀμείβω: ἀμείβεσθαι, 44, 16 ἀμείδητος: εἰς τὸν a. Τάρταρον 'Aióeo, ἀμοιβή: 32. 44, II. col., 8, 12. 52

εἰρένη: ἦν εἰρένῃ,

ὑποδί(ιάκονος)

τόπον εἰς κηδείαν,

ὃν ἄν ὁ πατὴρ αὐτοῦ ἕλεται e formule

«ἄλροχος

ὑποκριτής.

140

simili, 81, 9 s. 82, 12 ss. 83, 13. 84, II col.,10 ss. αἰών: ἀπ᾽ αἰῶνος, 47, 5 αἰώνιος: 133, 7 ἀκαδημεικός: φιλόσοφος &., 119 ἀκόσμητος: 44,9

τάγμα’ τ. νικήσας, 52. Cfr. Ind. XI τέλειος τελείων, 54, 11, 13. 55, 11 [τεχνίτης vd. σύνοδος

προστάτης

ἀεικέλιος: Μοιρά τις ἀ.,, 95 ἀθάνατος; ἰοὐδεῖις ἀθάναϊίτος, 126 ἄθλιος 183 ἀθραυστος: τὸ δὲ σήμα d. tnpeiive,

- ἀξίως:

82, 11

vd. Ind. VII

44,6. 85,7,

8

ἀπελεύθερος: Σεβαστοῦ a., Σεβαστῆς ἀπελεύθεροι, ἀποβάλλω: ἀποβαλών, 83

1. 9. 28

"Avtoviag

158

ISCRIZIONI GRECHE

DITALIA

NAPOLI

ἀποκαθίστημι: 20. 36. 39. ἀποκατασθατεὶς .... εἰς τὴν πατρίδα, 16

γαμέτης: βιότου νόσφισε καὶ γαμέτου,

ἀποστέλλω: 84, Il col., 9 ἀποτίνω: ἀποτεισάτω, 43, 26 ἀργύρεος: 85,8 ἀργύριον. apyupiov deıvapıal, 43, 26 s. 85 ἀρετή: ἀρετῆς ἕνεκεν καὶ εὐεργεσίας, 30. ἀρε--

γέννημα: Πάφου y.,

τῆς (kai εὐεργεσίας ἕϊνεκεν, 45. ἀρετὰ Brotag, 130, 11. apetno' ἀντάξιον ἡμετέρῃσιν, 150, 5 ἀριστος: λίθοις .... totg ἀρίστοις,

44, 10

ἀρκέω: ἀρκούμενος, 44, II col., 14 ἁρπάζω’ Motpa .... ἥρπασ᾽ an’ αὐγῆς. ἄθλιον ἥρπασε Μοιρα, 183

95. τὸν

ἀρχή: οὔτι φίλης ἀρχῆς .... ὠνάμενος, 142. Vd. Indd. III e IV 85,9. εἰκόνες .... ἀσπίς: a. ἐγγίεγραμμένηι, 44, 22s. Vd. μετὰ ἀσπιδείων χρυσῶν, Ind. IX

αὐγή: ἡρπασ᾽ ἀπ᾽ αὐγῆς, 95. τερον αὐγας, 130,7

αὖθις:

οὐδὲν γλυκερώ-

52

αὐξάνω: εὐξῆσθαι τὴν φρατρίαν,

ἀχραντος

184

βαλανεῖον: βασις 10

36

βίος:

poo:

διὰ βίου,

(451. [47]. 51.

βιότου νόσφισε καὶ yapue-

150,8

Prov ἐπεικῶς,

κώς,

83.

καλὼς

91. οἱ σεμνῶς βιώσαντες,

βεβιω-

84

βλέφαρον: δακρυχέων.... ἀπό βλεφάρων, βους vd. Ind. VII

βρέφος

5.

τὴν γ. ἁπάντων ὁμολογοῦντες,

7. γνώμας διδάσκων,

85,

265, 5.

yovevc: γονεῖς, 52. 82. 147. γονηαις, 155 ypartóg τὸ δὲ γραπτόν, 43, 20 s. γραφή 44, II col., 15 γράφω: τὰ ὑπεράνω γεγραμμένα, 43, 24. γραφομένων παρῆσαν, 44, 4. 82, 3. 83, 4.

84, 4. 85, 4, 12, [16] 34. 43, 2. [85, 7, 23]. γυναικῶν οἶκος, 85, 1 5.

ρων,

τίζων βίον, 265, 4. Brota: ἀρετὰ βιοτας. 130, 11 του,

γλυκύς: γλυκύτατος, 85, 22 s.]. 105. 126. 128. 129. Cfr. p. 10 γνώμη: 44,8. εἰσηγουμένων ἣν y., 44, 5 (cfr. p. 141). εἰσηγουμένων τὴν Y., 84,9

ὁ [- -] τῶν

δακρυχαρής: δ. Πλούτων, 95 δακρυχέω: δακρυχέων .... συχνὸν ἀπὸ βλεφα-

53. 85, 2. βίος .... μακρὸς ἐν εὐδαιμο-via, 44, 18 s. ὄνασθε fiov, 140. ὦ θνητῶν ὀλίγος te βίος, 150, 7. Katap-

150, 2.

133, 8

183

γέρων: 133, 6 γίγνομαι: γεινέσθω, 43, 14, 18. δημοσία yevoμένη, 112 γιγνώσκω: γνούς, 130, 7. ἐγνώκαμεν), 84, II col. ,9 γλυκερός; οὐδὲν γλυκερώτερον avyac, 130, 7

150,7

84, 13. 85, 15.

βίοτος.

γεραρός

γυνή:

AdevKTOc: &. ἀνάγκη,

160

γένος: λαμπροτέρου δὲ γίένους!,

44. II col., 4

(cfr. p. 141)

150, 8

γενέτης. 95

150. 4

133, 5

βρότειος πνεύματα πάντα Bpotera,

95

γαῖα’ κατὰ γαῖα καλύπτει. 91. Τρεινακρία γαίαμε λοχεύσατο, 150, 1

150, 4

δακρύω: δακρυόεις,

133, 3

Saveito: Savitewvi, 43, 17. δανειζέσθω, 43, 6. ὁ δανειζόμενος, 43, 11. oi δεδανει-σμένοι, 43, 15, 25 δαπάνη: 44, 12. τῇ ἰδίᾳ δαπάνῃ, 42. δαπάνῃ μὲν δημοσίᾳ, 85, 10. δημοσία &, 85, 14

de:

83,8

Servapiov: δεινάρια, 43, 6, 7, [27] δειπνέω᾽ δειίπνουσιν, 43, 19 s.

δεῖπνον: 43, 5 δεκας: 160 δέμω: σῆμα .... δεῖίμεν, 178 della: ἐς δεξιάν, 182 δεσπόσυνος: 133, 2 δημόσιος: 83, 13. δ. δαπάνη, 85, 10, 14. 8. ἔπαινος, 85, 15. (inpna) δημοσία, 112 διάθεσις 44, 8, 17

INDICI

διαμπάξ:

tog

265, 3

διατίθημι.

vd. Ind. IX

διδάσκαλος:

144

διδάσκω: γνώμας διδάσκων, 265, 5 δίδωμι: δίδομεν, 84, II col, 11. διδῷ, 43, 11. διδόσθω, 43, 20. οἱ δίδοντες, 44, II col., 11. δίδοσθαι, [81, 8). 82, 13. 83, 13. 85, 11, 21. δοθεῖσα, 193. δοθήσεται, 43, 11. δῶκεν, 133,7 dinvexnig 117

δίκαιος: 44, 7. II col., 12. Ρωμαικὰ biκαια, 36. δικίαίως!, 81, 3 δόγμα: 6. 34. 47 Soyuatito: «δοδογμάτισται, 43, 13 s. δοκέω: ἐὰν δόξῃ, 43, 12. δεδόχθαι, 44, 15. ἔδοξε, 81,6. οὕτως ἔδοξε, 44, 6 (cfr. p. 141). 83, 7 δύναμις κατὰ δύναμιν τὴν ἡμετέραν, 44, 20 δυνατός: κατὰ τὸ δυνατόν, 84, 16, II col., 7 5. δυσχερής. 85,10 δωρεά 44, II col., 8 δωρέω: δωρήσατο, 130, 3

ἐγγράφω: ἀσπὶς ἐγγϊεγραμμένη), £yeipox ἐγείρει,

85,9

44, II col., 14, 16 s. εἰκόνες ....

43, 12

ἐπισκευάζω: ἐπεσκεύασεν,

ἑπτακαιδεκέτης:

184

44, 14

130, 6

182

ἑστιατήριον- vd. Ind. V ἕτερος: 44, 20 ἔτος: 33. 47, 10, 11. 92. [183]. καθ᾽ ἕκαστον [ἔϊτος, 43, 18 s. ἔζησε ἔτη, 159. 163.

σίας,

30.

ἕϊνεκεν,

45

Vd.

εὐκλεής:

85,9

130, 12

εὔμοιρος, εὐμοίρως,

εὐεργε-

ἀρετῆς ἰκαὶ εὐεργεσίας

εὐεργετέω’ εὐεργετῆσαι, εὐεργέτης 31. 32

84, II col.,9 s. 85, 11 43, 2 5., 8.

toe: ἐσιών,

130, 4

160

(85, 6, 13, 18]

ἐνκωμιάζω: ἐνκωμιαζεί- -, 81,8 ἐξελεύθερος: Σηΐας ἐ., 171 ἐξουσία᾽ μὴ ἐξουσίαν ἔχειν,

36

ἐπιτελέω᾽ ἐπιτελεσθείσα, 83, 12 ἐπιτρέπω: ἐπίιιτρέπων, 84, II col., 10. ἐπιτρέ-new, 85,20 ἐπιψηφίζω: ἐπιψηφιζέτω, 43, 17 ἑπταέτης 95

εὐδαιμονία. £v εὐδαιμονίᾳ, 44, 19 εὐεργεσία: ἀρετῆς ἕνεκεν καὶ

265, 7

Ind. III

ἐπιμέλεια’ 85,10 ἐπιμελέομαι: [ἐπ]ιμεληθείς, 28. [ἐπιμελ!]η-θείς, 50, 20 5. ἐπίσημος: ἡ ἐπισημοτάτη βουλή, 4

ζήσας ἔτη, 48. 128. 144. 158. 245. 261. ἡλικίης ἐτέων, 150. εἰς ἔτη ἐλ-θών, 160. Vd. vol. I, p.9 82, 8. 84,9. εὐαρεστέω: οὕτως εὐηρέστησεν,

44, 5. 84,9 s.

ἐλπίζω: ἐλπίζειν, 44, II col., 20 Ever ἔνεστιν, 182 ἔνθα: 133, 2. 216. 245 ἐνθάδε: 91. 261. 263

ἐξοδιάζω: ἐξοδιάζειν,

EIKLPOW" ἐπικυρῶν τὸ ψήφισμα, 44, II col., 5 ἐπιλέγω: τὰ .... ἐπιλεγόμενα ᾿Ασκλήπεια, 47,9

ἔργον’ ἔργα .... τερπνὰ σαοφροσύνας,

μετὰ ἀσπιδείων χρυσῶν, 44, 22 s. EI: 190. ἐστί, (84, II col., 7]. 95. εἶναι, 45. 85. 86. οὖσα, 44,9. ἤμην, 133,5

ἔνθεος:

160

ἔρχομαι: ἐλθών,

εἰσηγέομαι: εἰσηγούμενοι, EKAEYW ἐκλεχθείς, 4 ἔκπραξις: 43, 27

85, 15

ἐπεικής ἐπεικῶς, 82, 11. 83,9 ἐπιγιγνώσκω᾽ ἐπέγνων, 44, II col., 12 ἐπιδείκνυμι᾽ ἐπεδείξασθε, 44, II col., 9 s. ἐπιεικεία, ἐπιείκελος, ἐπιεικής: vd. ἐπει-

ἐρατός:

44, II col., 21

εἰσδίδωμι᾽ εἰσδιδόσθω,

ἐπείκελος:

ἐπώνυμος:

ἔθος ἐξ ἔθους, 4 eideoc 4 (cfr. p. 141) εἰκών: εἰκόνες,

133, 2

ἔπαινος. δημόσιος &, erapyeia: 37 ἐπεικεία: 84, 15

133, 1

ISCRIZIONI

160

εὔνοια:

GRECHE

33. 44, 16. II col., 8, 21. 85, 8. πάσης

εἵνεκεν evvoing, 178 εὐσέβεια: 44, 15. 85, 8. εὐσεβ.εἴας &vexa, 34 εὐσεβέω: εὐσεβέων, 133, 6 εὐσεβής 51, 2. εὐσεβέστατος, 83. 2 εὐτυχός: εὐτυχέστατος, 92 εὐφροσύνα: 130, 8 εὐχαριστία. (evylaprotiag [κ]αὶ μνήμης Xa-

ριν,

161

εὔχομαι: εὐχόμενοι, 44, 18 s. εὐψυχέω: εὐψύχι, 92. 120

ἔχω: ἔχομεν,

44, II col., 17.

ἐχέτω,

43,

44. II col.

ζάω: ζῇ. 266. ζῆθι, 130, 8. ζωσα, 98. ἐκ τῶν ζώντων, 84, 12. ἔζησε, 159. 163. ζήσας, ζήσασα, 48. 128. 144. 158.

245. 261

133, 7

ζωός: 130, 11. 137,6 ἡδέως

265, 4

nigeog:

ἡμέρα: ἤπιος. ἥρως:

10. 34. 66. 94. 109. 147. 172.

175. 245 ἴδιος.

9. 32. 87. 91. 117.

ἰδίων, ἱεροπρεπής᾽

1. τῇ ἰδίᾳ δαπάνῃ, vd. ἱροπρεπής

133, 3 95.

ἡλικίης ἐτέ--

43, 5, 19. 84, 14. 86. 158. 175. 261

ἐκ τῶν

42

40. 43, 26. 82, 15. [84, II col., 12]. 91. 94. [126 teri. Vd. Ind. IX ἱκανός 44, II col., 15

ἴσος

44, 16 133,

ἵστημι: μὴν ἱστάμενος, 4. στας, 130,1

43, 16.

καθιδρύω: καθιδρύμενος,

ἔστη.

44, II col., 17 s.

xagiotnu καθιστάμενος, 43, 23 κάλλος 44, II col., 3. x. νέον, 130,9 καλός: σύμβιος καλή, 128. xaAog βεβιωκώς, 91. Vd. Ind. VII καλύπτω: ἐκάλυψεν, 184. καλύψας, 150, 3

44, 22, II col., 10. κοσμίτωρ, 91

ἀνδρῶν

ἡρώων

θάψε.

133.

133, 4

κατακαλύπτω: κατὰ γαῖα καλύπτει, καταλείπω: καταλιπών, 193 κατάρα, xatapn: vd. Ind. VII

6.

91

265, 4

κατασκευάζω: κατεσκεύασεν, 44, 15 κατασκευή. 44, 11, II col., 3 κατάχρεος: τὰ κατάχρεα, 43, 20 καταφέρω: καταφερέτωσαν, 43, 15

κεῖμαι: 160. 85,9.

130,

265,6

καταρτίζω: καταρτίζων βίον,

9 (cfr. p. 141)

137,6

θάπτω: [dante], ταφείς, 183

175.

ἱερός:

kapöba

ἡλικίη ὄμφακες ἡλικίης, ων, 150,6 ἡμίσυς (ἡμίσεια),

131

θυγάτηρ:

κάμνω μὴ κάμνων,

vd. ἐΐθεος

fixo: ἧκεν,

θρεπτός

HU

Kad: κάλον τείνας οὔριον evdpocuvav, 8

44, II col., 9

ἦθος

NAPOLI

iovy(epo): 88 ἱροπρεπής: 44, II col., 3

8. ἐχέτωσαν, 43,25. ἔχειν, 19. 130, 3. Vd. Ind. IX

ζωή:

D ITALIA

τιὠνσστὰ κεῖται,

O0ciog 91. θειοτάτη, 29 (cfr. p. 141) θέμις; οὐ θέμις .... θεῖναι. 94. 126 ter

κελεύω: κελεύσας,

θέλω: θέλει,

K£U000: σου κεύθει καλλος νέον τύμβος, 130,9. ἥπια ἔκευθε vom.

137,

θεουδής:

265, 3

θεράπων. 178 θήκη Εὐνοστιδέων θ., 137, 4 θνήσκω: θανών, 142. [184] θνητός 150,7. θνατός, 130. 7

ἔνθα κῖτε,

ἐνθάδε ἔνθα

κίτη,

261. 263.

99.

216.

43, 17

κεῖται,

245

xepavvupi: κεράσας,

15

84, II col., 2

6

κεφαλή ἱερὰ x., 91 κηδεία᾽ τόπος εἰς κηδείαν, (81. 9). 82. 12 s. 83. 13. 84, II col., 10 s. 85. 10 s., 19. [μηδενὶ

161

INDICI

κηδείαν ἐπὶ] τῷ αὐτῷ τόπῳ δίδοσθαι,

85,

20 5. (cfr. p. 142) κηδεύω: κηδεύσας,

μέγας: μεγίσίταις τιμαῖς),

150, 5

κῆδος 84, II col., 8 κλήζω: κληζόμενος, 160 KAiv

44, 9. μεγαλοψυ--

81, 6. Vd. Indd. VII

e IX

κληροῦχος: κληροῦχοι,

μέγεθος: 44, II col., 9 μεθίστημι’ ὁ μεθεστηκώς, 44, II col., 16 μέσσος: 95 μέλος: ἐρατοὶ μέλοι, 130, 6. Vd. Ind. IX

54

182

κοινός.

μεγαλόψυχος: φρόνημα μ., χως, 85,9

14. 44, 15. 85,7

κόνις φρούδον σῶμα λέλογχε x., 130, 10

μεταϊπαϊραδι)]δόναι:

κοσμέω:

μέτειμι: μέτεστι, 130, 11 μέτωπον. ἐν μετώπωι, 85, 19 μηθείς: μηθένα ἀδικῆσαι, 99

ἐκόσμησεν,

σθαι,

44, II col., 2

κοσμήτωρ᾽ κοσμιότης:

vd. κοσμίτωρ 83, 11

44,

11.

κεκοσμῆ-

μῆκος}

κόσμος 44, II col., 19 s. κουρίδιος᾽ x. πόσις, 150, 3 κρύπτω᾽ κρύπτει, 137, 5, 7. κρύψε,

μήν: 150, 3

150, 2

κύριος: x. αὐτοκράτωρ, Kw κύησε, 184

[κώμη ?)

47,8

54

λαγχάνω: λαχών,

265,6.

λέλογχε,

130,

10

λαμβάνω: λαβών, 52. λαμβάνειν, 43, 10. ἔλαβον, 44, II col.9. εἴληφα, 265, 2 λαμπρός: φρόνημα i., 44,9. λαμπροτέρου δὲ γένους!, 133, 8

λέγω’ ὡς ἔλεγον.

160

λέκτρον: ὑπὸλ.,

137,7

λιβανωτός: 82, 106. [84, II col., 8l. 85, 10 λίθος λίθοι ποικίλοι, 44, 10 Xi tpa: ἐκ Alızpav) vg, 9. λιβανωτοῦ

μάμμη:

βίος μ.,

Ai-

34

μαρτυρία’

vd. pavo

μήτηρ

34. 85, 23. [184]. 265. 1

μίγνυμι: μειξαμένα, 130, 6 μιμνήσκω: μνησθῃ, 191 . μισθόω: ἐκτὸς .... τῶν μεμισθωμένων τόπων, 82, 15. 84, II col., 13 μνεία: μνείας καὶ στοργῆς χάριν, 128 puvnpoc p. φιλοφροσύνης, 98 μνήμη: εἷς τε τ[ὴν αὐϊτοῦ μν., 81,7. συνπαθίας χάριν καὶ pv., 84, 11. μίνήμης) χία-

ριν), pw, 155. ριν, 161

147. μνήμης xaἰεὐχ]αριστίας [κ]αὶ μνήμης xa-

44, II col., 2, 19. 47, 5, 6. 84, 13 130, 3

νέκυς ὠκύμοροςν.,

140

νέμω: νέμεται, 95. νέμειν, 44, 19. οἱ νέμον-τες, 44, II col., 4 265, 1. κάλλος νέον. 130, 9. νεώτε-νέος᾽ ρος, 3. 4. 44, 3. 83, 10 νομίζω: νομίζων, 44, 18 vooc: ἤπια ἔκευθε vom, 137, 5 νοσφίζω: βιότου νόσφισε καὶ yauntov, ξένος.

83,10

84, II col., 7

μεμαρτυρημέ-

Vd. Ind. VIII

μηνύω’

44, 18 s.

μανύω' μανύουσα, 130, 12 μαρτυρέω' μαρτυρῶν, 85. 15. νος,

85,

84, II col., 13

48. 158. 175. 245. 261

μόνος: uopda:

τραι, 82, 16. [84, II col., 8.185, 10] λόγος: 265,5, 8 λοχεύω: Τρεινακρία γαίαμε λοχεύσατο, 150, 1 λύπη. 85,7 λυχνία. 52 λύχνος. 52 μακρός:

-[unóeig:

20

κοσμίτωρ: ἀνδρῶν ἡρώων x., 91

κυδος

42, 22 s. (cfr. p. 141)

130,1. 137, 4

oiyor μὴ οἴγειν,

164. 170. 182

οἰκεῖος" οἰκειότατος, οἰκοδομέω: οἰκοδομεῖν,

44, 18 85, 20

150,8

ISCRIZIONI GRECHE

162

οἰκονομία:

43, 14, 18

οἶκος: 44, 11. ó[- -Ἰ τῶν γυναικῶν oL, 85, 1 s. ὄλβιος: πληρώσας ὄλβια πίαντα!, 133, 1 ὀλίγος: ὦ θνητῶν ὁ. τε βίος, 150, 7 ὁλόκληρος: χῶραι ὁλόκληροι, 44, II col., 1. ὁλοκλήρως τε καὶ τελείως ἀπερτισμένος, 4 ὅμοιος: 83,11. ὁμοίως, 47.8.51, 11] ὁμολογέω: τὴν γνώμην ἁπάντων ὁμολογοῦντες, 85,7

DITALIA

NAPOLI

II

παρέχω: Inpeolßvtepa παρέσχε, 81, 2. σχῃ, 84, Il col., 1 (cfr. p. 142)

παρηγορέω: rapnyopovoa, πάροδος:

84, 14

58

πάροδος (= rapoditno) rac

140

44, 18. 54. 83, 7 (cfr. p. 142). 95. 133, 1. 140. 178.

πατήρ᾽

81,

8,

Vd. Ind. IX

10.

82,

10. 83,

πατρίς.

Ovivnui: ὄνασθε βίου, 140. ὠνάμενος, 142 ὄνομα. An’ ὀνίόματι, 43, 7. ὑπὲρ τούτων τῶν ὀνομάτων, 43, 10. τοὔνομα Οὐήραν, 150,1 ὀράω: ὀρῶν, 44,8 ὀροφή: 42. 44, 11 ὀστέον: 99 οὐγγία- 9

σταθεὶς εἰς τὴν πατρίδα, πάτρων: 87. 91. 133, 7

οὐδείς: ἰοὐδεὶὶς ἀθάναίτος),

πίστις: πίστει δοθήσεται, πλάστης 161

126.

οὐδὲν

130,

8

οὔτις οὔτι,

142

οὕτως: 44, 6. 83,7. 140 ὀφείλω: μνήμη ὀφειλομένῃ τοῖς σεμνὼς βιώσα-σι, 84, 11 5. ὀφειλέτωσαν, 43, 21 ὀφθαλμός: ἐν ὀφθαλμοῖς, 44. 19 παιδίον:

παῖς:

105

95. 144. 168. Vd. Ind. IX

πακτίς

130,5

παλαιός: πάλι:

44,9.

Vd. Ind. IX

πανταχόσε: 85, 20 παραδίδωμι: [πα]ραδίι)δόναι.

43, 22 s. (cfr.

παραιτέομαι: παραιτοῦμαι, 44, II col., 13 παραμυθέομαι: παραμυθεῖσθαι οὖν αὐτὸν δημοσίαι, 83, 12 5. παραμυθήσασθαι,

85,10

82. παραμυθία: εἰς παραμυθίίαν) τῶν γονέων. 16. ἡ μόνη π. τοῦ βίου, 84, 13 πάρειμι: γραφομένων παρῆσαν, 44. 4. 82. 3. 83, 4. 84,4. 85, 4, 12.[10]

16. Vd. Ind. III

παύω: vd. Ind. IX πειράω: οἱ πεπειρακότες, 84, Il col., 6 περισπουδαζω: [rleproroviatopev- -), 81,4 πηκτίς: vd. πακτίς πιστεύω: [τὰ πράγμαϊτα πεπιστευμένα, 84, II col., 4s. πιστεύσατε, 133, 3

43, 11

πλάτος: 84, II col., 14 rÀAeiotog; 51, 31 πλείων: 133, 7 πλῆθος: τὸ π. τῶν νεμόντων, 44, II col., 3 5. πληθύω: εἰς ἀγαρρειν πληθύουσαν, 43, 16 s. πληρόω: πληρώσας ὄλβια davtal, 133, 1 πνεῦμα: nve pata πάντα βρότεια, 95 ποθέω’ φθιμένην ποθέων, 98. ἐπόθει, 133, 5. ἐπόθησε, 184 ποιέω-: ἐποίησε, 44, 11, 13. 175. 194. ἐπόησεν, 91. ἐποίησαν, 155. ποι non, 43, 26. [ποιησαμένη, 85, 8 5. πολυκτέανος: Ῥωμαίων νων, 160

πολύς:

p. 141)

183.

47,9. 49,4 s. 84, 16. 85, 8. ἀποκατα-

ποικίλος: λίθοι ποικίλοι,

50, 10, 13

11.

253 (?). Vd. Ind. V πάτρη 184

ὄμφαξ᾽ ὄμφακες ἡλικίης, 95

γλυκερώτερον adyac, 130,7 οὔριος: κάλον τείνας οὔριον εὐφροσυναν,

rapa-

44, 10 σπέρμα πολυκτεα-

44, II col., 16. 133, 8

πολυτέλεια. 44, 10, II col., 2, 20 πόσις: κουρίδιος π., 150, 3 πούς μήκους πωδῶν n27.),

13.

πλάτους πίωδων num,

84, II col., 84, II col,

14. Cfr. 85, 20 πραγμα: περὶ τούτου τοῦ πράγματος, 44, 6. 82, 7 s. 83,6 s. 8$, 8 ς. 85.6. 13, 18. [τὰ πράγμαϊτα remotevueva, 84, II col., 3 5.

163

INDICI

πρέσβυς: πρεσβύτερος, σχε,

4.

ἱπρεσβύτερα παρέ--

jo,

σύμβιος: 128. 129. 158. 264

44, II s., 1

προμάμμη᾽

34

πρόμοιρος; x. τελευτή,. 85, 7 προπομπέω: 95

προσαναφέρω- περὶ οὗ προσανήνεγκεν,

82, 5.

83, 5. 84, 7. 85, 6, 13, 18 προσηλόω: τὸ προσηλωθέν, 43, 21 προσήκω: προσήκουσα, 44, 20. οἱ προσήκου-τες, 82, 13 5. 84, II col., 115. 85, 10 προστάτης vd. Indd. Ve X προσφέρω’ προσφέρειν, 44, 23. προτείνω: rpoeteivate, 44, II col., 13 πρωτεῖον: 130, 3 πρῶτος 44, 17. 182. Vd. Ind. IX σαοφροσύνα: vd. σωφροσύνη ἰσεισμός!: [ὑπὸ σεισμῶν σ]υμπεσόντα, 20. οἱ σωζόμίενοι £x τοῦ σεισμοῦ), 39 c&tog; 6 σεμνός: σεμνῶς, 83,9. 84, 12. σεμνότερος, 44,14. σεμνοτάτη, 128 σεμνότης 44, II col., 3 σῆμα: 117. 155. 178. τὸ δὲ c. ἄθραυστον tepeave, 140 σιρικοποι.ός 122 σῖτος: vd. σεῖτος σκύφος 9.10 σοφία.

130,5

σοφός: 160. 166. 265, 5 σπάνιος: σπανιώτατος, 44, 10 σπέρμα: Ῥωμαίων σ. πολυκτεάνων, 160 σπουδάζω: vd. περισπουδάζω στάλλα᾽ vd. στήλη στέργω: ζώσαν στέρξας, 98 otedav- - 86 στέφανος: χρυσοῦς σ., 81, 8 5. 85, 15 στεφανόω: ἰστεφανῶσαι), 85, 14. στεφανω-

θείς, 51,9, 11, 12, 14

85, 20.

ἐπὶ σταιλ--

130,1

ctopyri: μνείας καὶ στοργῆς χάριν,

προαίρεσις 44, 17, II col., 11 προγιγνώσκω: θεὸς προὐγίνω,, 184 προγράφω: οἱ προγεγραμμένοι, 43, 14 προθυμία’ 44, II col., 9, 21 npoixa:

στήλη ἀπὸ τῆς στήλης],

81,2

128

συμπαθέω: [suunadovvitec, 84, II col., 7 s. βουλὴ συμπαθοῦσα, 85, 14 σύμπας: 51,5 συμπίπτω. ἰ(σ᾽υμπεσών, 20 συμφωνία. φιλέραστοςσ., 130, 6 συνάχθομαι: συνάχθεσθαι, 83,8 cvvopia: 88 συνπαθία:



84, 11

συντελέω: συντελέσας, 1 συντυγχάνω: συνίτυχών), 84, II col., 5 συχνός 150, 4 colto οἱ σωζόμίενοι!, 39 σῶμα: φροῦδον σ., 130, 10 σωφροσύνη: 130, 12. 150, 2. ἔργα .... τερπνὰ σαοφροσύνας, 130, 4 τάγμα: τ. νικήσας, τάγματος,

τάξις.

82,9

52.

ἀνὴρ τοῦ

ἡμετέρίου)

5.

35

τάσσω: παρὰ τὰς τεταγμένας ἡμέρας, τάφος 142 τάχος: 150,8

veu

43, 5

44, 17, 19, II col., 8, 16, 22. [81, 6]. 84,

13 τείνω: κάλον τείνας οὔριον εὐφροσυνᾶν,

130,

8

τεῖχος ἀπὸ τοῦ τείχους ἐν μετώπωι, 85, 19 τέκνος᾽ 2. 9. 83, 8. 155 τέλειος τελείως ἀπερτισμένος, 4. Vd. Ind. IX τελευτή 83,8. πρόμοιροςτ., 85,7 tepnvóg ἔργα .... τερπνὰ σαοφροσύνας, 130, 4 tevyo: ἔτευξε, 98 tnpéo: σῆμα ἄθραυστον tnpxevte, 140 τίθημι᾽ οὐ θέμις .... θεῖναι, 94. 126 fer. χερσὶν gang θήκατο, 133, 2. τὸ δὲ yplalnlıov τὶὸ τεθέν, 43, 20 5. τιθηνός: 265,2 "pao: τιμᾶν, 85, 9. (τιμᾶσθαι), 81, 6. ἐτίμη-σεν, 51,4. τετειμημένος, 44, II col., 5. nun: vd. τειμή τιμητικός vd. Ind. IV

104

ISCRIZIONI

τοιχος: 117 τόπος 85, 21.

τ. εἰς κηδείαν,

GRECHE

[81.9]. 82, 12 s.

83, 13. 84, II col., 10 5. 85,

10 s., 10.

ἐκ-

τὸς τῶν ἱερῶν Tj μεμισθομένων τόπων, 14 ς, 84, II col., 11 5. τρόπος: 83, 11. 84, 15. II col., 2 s. 265, 3 τρυγάω: τὶ τρυγαῖς ὄμφακας ἡλικίης; 95

82,

τύμβος:

130, 10. 133, 3

χαρίζω: χαρισάμενος,

χάρις:

52

44, II col., 22. 265, 7

χρῆμα:

χρησάμενος.

44,9

42

44, 12

χρηστός:

44, II col, 11 s. 137, 5, 7. 219.

x.

χαῖρε, 89. 93. 100. 109. 118. 135. 138. 140. 142. 143. 149. 154. 157

194 47,5

φαίνω- ἐφάνην, 265, 2 φείδομαι φεισάμενος, 44, 12 φέρω’ ἐνεικαμένη, 151, 2 98. ἁνχις ἐμοῦ φθίω’ φθιμένην ποθέων, μένου), 133,4 φθονερός: è. δαίμων, 84, II col., 5 φθόνος: vd. Ind. VII duiavipia: 158

s.

χρηστότης: 84, II col., 3 χρῖσμα: vd. ypeicua χρόνος: vd. Ind. VII

χρυσός:

44, 11

χρυσοῦς: 44, 23. (81, 8). 85, 15 xopa: 44, II col, 13, 14. χώραι ὁλόκληpor, 44, II col., 1

φθι--

φιλανθρωπί- -} 86 φιλέραστος: φ. συμφωνία, 130, 5 s. φιλόπατρις: 44, 7, 21, Il col., 5 φιλορώμαίιος!" 51, 2 φιλοσέβαστος 51, 2 φίλος.

χαλκός: 43, 15 xaXAkoug 44, II col., 15 s. (81. 9]

xpeiona' tà χρείσματα, xp" 44, II col., 18

19. (20). 30. 44, II col., 10. 50, 2. 83. 2.

ὑπογράφω: οἱ ὑπογεγραμμένοι ἀγῶνες, ὑποτίθημι: τάφωι ὑπέθηκεν, 142 ὕστατος. ἡ ὑστάτη ἡμέρα, 84, 13 s.

IH

s.

10. 85, 4, 11. ὑός. 5. 44, 22. 179 ὑπάρχω. ὑϊπάρχων), 133, 5 ὑπεράνω: τὰ ὑ. γεγραμμένα, 43, 24 ὑπερτίθημι᾽ ὑπερτίθεσθαι, 43, 5

ὑπηρετίής!

NAPOLI

χαριστήριον: vd. Ind. VII χείρ’ 133, 2. 183 χθών. 150, 3 yxpaopon: χρώμενος, 44,8.

τύπτω: τυπών, 265, 4 τύχη Gyaoni τύχηι, 51,1

υἱός

DITATIA

yndito: ἐψηφίσατο,

85, 14. ἐψηφίσασθε,

44,

II col., 8

ψήφισμα. 44, II col., 5. 82, 1. 83, 3. 85. 2 yuri: 44, II col., 17. ψυχά, 130, 12 ὠκύμορος: ὦ. νέκυος. oviy 88

accipio, accepi,

140

44, 5

«alius», animus,

44, III col., 18 44, III col., 4, 15, 19

bonus,

44, II col., 8. optimi viri,

81, 3. 142. 178

φιλόσοφος: φ. ἀκαδημεικός, 119 44, II., 10. φιλοτιμέομαι᾽ φιλοτειμούμενος, [φιλοτιμησαμένη!. 85,7 φιλοτιμία: φιλοτειμία, 44, 17. 84. 16. (TT col., 4] φιλοφροσύνη: 98 φρόνημα. 6. λαμπρὸς καὶ μεγαλόψυχος. 44,9 φροῦδος: φρουδον σώμα, 130, 10 χαίρω: χαῖρε, passim. χαίρειν. 44, II col., 7 χαλκολογέω, XaAKoAoyog vd. Ind. V

44, III

col., 16 chora, ÁÁ, III col., 10 collabor, [terrae moltibus conlapsa, coniunx,

c. incomparabilis,

constituo, contentus, contra,

cultus,

constituta, 44, 44, II col., 11

c. votum,

150.

44, III col., 18

10

20

150, 9 s.

III col.. 15

165

INDICI

decerno, decrevistis, 44, III col., 3, 8 d(ecretum), 82, 19. 83, 14. 84, II col., 17 dispositio, d. animi, 44, 18 s. do, d(atus), 82, 19. 83, 14. 84, II col., 17 donum, dona, 44, 3 dulcis, [palrens dulcissimus], 126 excuso,

44, III col., 10 fecit,

filius,

44, III col., 6, 13. f. piissimus,

160

132

grate, 44, III col., 5 gratia, 44, III col., 7, 20 babeo, babemus, 44, II col, re, 44, III col., 17 beros, 44, III col., 7 bonos, 44, III col., 3, 13, 20 bortor, bortatur, 44, III col., 19

15,

coniunx i.,

lautitia, 44, III col., 18 Iocus), 82, 19. 83, 14. 84, II col., 17

44, III col., 5

maxime, 44, III s., 7 medicus, 160 motus, [terrae moltus,

126

20,9

44, III col., 7

p(ublice) 83, 14 publicus, 84 remunero, remuneratis, 44, III col., 9. at remunerandum, 44, III col., 3 s. restituere, restituit, 20,9 salus, 44, III col., 2 spero, sperare, 44, III col., 18 statua, 44, III col., 12, 14 ciet,

150, 9 s.

intellego, intellexi, 44, III col., 8 s. iustus, 44, III col., 8

magnitudo,

babe-

propositus,

sufficio,

44, III col., 11, 13, 14

incomparabilis,

parens, 82,18. p. dulcislsimus], patronus, 160 pius, filius piissimus, 132 pronus, 44, III col., 4

facio,

imago,

oculus, ante oculos babere, 44, III col., 17 offero, obtulistis, 44, III col., 10 oportet, 44, III col., 15 ostendo, ostendistis, 44, III col., 6

sufficit,

44, III col., 12. suffi-

44, III col., 13

lerra, [terrae mojtus, 20, 9 tribuo, tribuentes, 44, III col., 6 uxor,

84

valeo, valete, 44, III col., 21 vir, optimi viri, 44, III col.,16 voluntas, 44, III col., 4 s., 19 s. votum,

contra v.,

150,

10

CONCORDANZE (II volume)

a) Iscrizioni edite in corpora

122 125

IG XIV

p. 14

736 740 752 756 761 762 763 764 765 766 767 768 769 770

189 192 193 p.9s.

89 90 91 p. 13 p. 13

p. 13 92 p. 13 95 98

182 127 128 129 131 130 132 133 135 140 143 144 p. 14

771

p. 13

145

772

99 p. 13 104 105

p. 14

106

p. 11

108

773 774 775 776 777 778 779

147 150 154

780

118

155 158 159 160

78]

119

163

782 783

120

167 169 175

784

111 100

137 p. 13

167

CONCORDANZE

, ”

‘22 = "23 = "24 = "25 = "26 = "Ne "28 = 29 ",30"V3 = "32 = 0,33 5 "34 =

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242

239 240

243 243 242 241 244 246 248 224

»

»

238

226

»

»

226

222 ,



232 233 236 237

»

,

246 246 251 252 255 256 257 260 239 225 241 241

250 260 cfr. p. 138 265

b) Iscrizioni edite per la prima volta in periodici

DI

»

PPDO

Atti Acc. Arch. Napoli, 1893-96, pt. 1°, f. 3,

94 168 134. 172 109 93. 142. 162 157

ISCRIZIONI GRECHE D'ITALIA NAPOLI II

108

Atti Acc. Arch. Napoli, 1893-96, pt. 1° f. 3. T

T

T

7

1908, Atti Acc. Pontaniana, 1910, mem. 8, " T 1979, Mitt. Deut. Arch. Inst. Rom, 1912, p. 160 Mon. Ant.,

T

Not. Sc.

"

" "

1598,

col. 224

=

171

col229d col. 388 col. 389 col. 390 col. 391 col. 396s. 1890, p. 126

= = = = = = =

185 152 102 116 114. 115 117 160

" 1892, 1893, " 1001, 1902, 1935, 1947,

= = = = = =

" 1926. "

p. 127 p.201s. p.265, n.2 p. 434 p.298s. p.563s. p. 265 s. p.113ss.

p. 17

=

p. 19

=

96. 1-49 ]01.

p. 20

=

107

p. 23

=

124.139

141.

146.

165

p. 9 = 202 p.9 = 195 p. 194 ss. = 10] = 148. 173. 174

156 112.153 194 120 87 88 190 = cfr. p. 112

Rend. Acc. Arch. Napoli, 1942-46, p. 81, n. 2 = 138

Riv. Arch. Crist., 1979, p. 339 ss., n. 2 = 216

©) Iscrizioni edite per la prima volta in libri Colonna, Scoperte, p. 251 = 191 De Jorio, Guida, tav. V = 206

R. Günther, Pausilypon, Oxford 1913, p. 215, n. 16 = 196 Napoli antica, p. 295 s., n. 85.3 = 123 Rosini, Herculanensium voluminum quae supersunt, I, Neapoli 1793, p. ὃ = 121

Ruggiero, Documenti, " "

" "

— p. 10 = 103. 136. 151. 164 p. 11s. = 110 p. 12 = 97. 187. 188

d) Iscrizioni inedite

113. 120 bis. 126 ter . 136 (in parte). 151 (in parte). 164. 170. 174 bis. 177. 180. 186. 197-202. 207-215. 219. 221. 228. 234. 235. 247. 249. 253. 258. 259. 263. 264. 266

CONCORDANZE

.»e

169

008%

Poiché, rispetto alle indicazioni fornite aM. Leiwo per il suo Neapolitana, ho apportato alcune modifiche alla numerazione, aggiungo qui le concordanze, che non ho potuto inserire nel testo Leiwo, Neapolitana, pp. 59-61 ^

"

"

"

pp. 61-65

102. 104. 115. 116. 117. 152

pp.65-68

=

121.137.18.

=

96. 149. 171

" ^

pp. 84-87

"

173. 174

=

pp. 69-73

pp.73-77 PP. 77-82 pp.82-84

"

=

= = = -

pp. 104-109

=

pp.116-120

=

pp. 121-130

=

93.142.157. 162 94.109.134. 168. 172 101.107.141. 146. 165 97. 110. 124. 139. 187. 188

92. 99. 103. 105. 120. 127. 128. 131 89. 90. 104. 123. 135. 138. 143. 153. 181

91.95.98. 133. 137. 140. 142. 150. 160. 178. 183

LUOGHI

DI RINVENIMENTO (tavv. I-II)

Catacombe S. Gaudioso S. Gennaro a Capodimonte

Castelli Castel Capuano Castel Nuovo (Maschio Angioino)

245 17. 22. 38. 81. 203-215. 217-244. 246-262. 264. 265

190 192

Chiese e monasteri Croce di Lucca (primo Policlinico) Regina Madre ? (forse Regina Coeli) S. Giovanni Maggiore

14 90. 108. 181

S. Lorenzo Maggiore

40. 46. 53. 197-200. 263

S. Maria della Sanità S. Maria ai Vergini S. Paolo Maggiore S. Pietro ad Aram SS. Severino e Sossio (Archivio di Stato)

5. 23. 39 245 95. 182 1. 19. 27. 201. 202

166 129

Porte

fuori Porta S. Gennaro

presso Porta Nolana fuori Porta Capuana

98. 103. 113. 121. 136. 137. 151. 164. 170. 177. 180 84 112. 153

Quartieri e rioni Duchesca

Posillipo sezione S. Carlo all'Arena

84. 166 123 (9). 144 (9). 196 140. 156

17

Vie tra via via tra tra via via

>

ISCRIZIONI GRECHE

D'ITALIA.

NAPOLLE II

e piazze piazza N. Amore e via Duomo Arena alla Sanità Atri largo Banchi Nuovi e via Sedile di Porto piazza Bovio e via Sedile di Porto B. Cellini Cristallini ai Vergini

via Egiziaca a Forcella via Foria rua Francesca

via Grande Archivio via Maddalena corso Malta via S. Agostino alla Zecca

largo S. Aniello a Caponapoli via S. Anna alle Paludi

18. 54. 55. 58-80 124. 139 32 42 15 25 93. 94. 96. 101. 107. 109. 126 bis. 126 ter. 132. 134. 141. 142. 146. 149. 157. 162. 165. 168. 171. 172. 185. 186. Cfr. 159 20. 51. 85 102. 114-117. 152 21. 41. 194

26 35 216

86 8 49

via S. Biagio dei Librai

29. 31. 135. 265

via S. Cosma fuori Porta Nolana piazza S. Domenico Maggiore (angolo via Mezzocannone) largo S. Maria La Nova via S. Giacomo vico S. Nicola al Nilo via S. Paolo tra via S. Paolo e via Anticaglia via Sedile di Porto vico Seminario dei Nobili vico Traetta via Tribunali vico Vasto a Chiaia via Vergini

48 2.9 148. 173. 174. 174 bis

161 30. 33 47 191. 195 126. Cfr. 15. 42 12 97. 110. 187. 188 28. 34. 50. 57 150 95. 182. Cfr. 159

Dintorni di Napoli Casoria, contrada Carbonella sulla via di Nola Pianura S. Pietro a Patierno Soccavo

44 130. 160 88

133 87

SOMMARIO

Volume I

Prefazione .......... εν ενννννννοννννενννννεννννννννννννενεν εν εν νννννννννννεννννννννννννννν 5 Abbreviazioni.............. ii 7 Iscrizioni false ............. i 9 Iscrizioni di diversa provenienza... i. ie 9 Iscrizioni Sacre ...........

nene hehe

thesi rhe ee thi e rr ne e hesie enis ei ete

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11

Imperatori e loro familiari............... eese eem eene nennen dO) Magistrati.............. e 47 Fratrie .............. γεν νενεννν ον εν εν νενενννννεννννοννενννεννννενενννεννννεννννενενννννενοννννννννννννενενννενενννεν εν ενννενννε μεν ννεννννν 61 Iscrizioni agonistiche ............ i 75 Decreti................ i 115 Concordanze ....... ernennen seenennneennensepennensnsssnssssnnnnnsensnsrorenne 131

Volume II Prefazione ......... εν μεν ννννννννννννννενννννεννννννννενενενενενενννενννενννννενννενενννννενννννενενεννννεννεννν ει νενεννννγνννεννον 5 Abbreviazioni.............. iii 7 Iscrizioni di provenienza incerta ......... ii

9

Iscrizioni di diversa provenienza... iii 13 Dediche private .............. ie 15 Cippi di confine ................. νιν ννννμν eene μένε ενενεννενννενενμννννεενενενννννενενννννεννενννμνενννενέννεν 17 Iscrizioni funerarie ............ μενον νενεννννενενεν εν μεν νενενενεενενενννννγενεννενννενενενενννενενγενννεννσνενενενγνννενον 21 Miscellanea... 103 Frammenti di natura dubbia ......... i 107 Iscrizioni giudaiche..................... ii 117 Iscrizioni cristiane .............. nennen eene enne sene nee nhe nana rre n ener nennen nennen senes 119 Aggiunte e correzioni al volume L. . i 141 Indici ....... γεν εν νννενενννννννννενενενενενννεννμμννννννενονννενννννννενεν μεν νννννννεννενννννενενεννενενενμενενννννννννννννον 112 Οοποογαάδηζο BARRES 166 Luoghi di rinvenimento... iii 171 TAVOLC......

uve

eee ceci cere emet erem iii iii ici cieca venier

cei γεν κεν μεν νει κεν se esas tes tace 174

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Tavola I Napoli, centro storico: cfr. p. Disegno di Marina Pierobon.

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Croce di Lucca (primo Policlinico) Regina Coeli S. Giovanni Maggiore

S. Lorenzo Maggiore S. Maria ai Vergini

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10 12 3

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S. Paolo Maggiore S. Pietro ad Aram

SS. Severino e Sossio (Archivio di Stato) fuori Porta S. Gennaro

presso Porta Nolana

15 6 17 18 19

fuori Porta Capuana Duchesca sezione S. Carlo all'Arena tra piazza N. Amore e via Duomo via Arena alla Sanità

20

via Atri

21

tra largo Banchi Nuovi e via Sedile di Porto tra piazza Bovio e via Sedile di

22

Porto

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23 24 25 26



500gle

via via via via

B. Cellini Cristallini ai Vergini Egiziaca a Forcella Foria

27

rua Francesca

28 29 30 31 32 33 3á 35

via Grande Archivio via Maddalena via 5. Agostino alla Zecca largo S. Aniello a Caponapoli via S. Anna alle Paludi via S. Biagio dei Librai via S. Cosma fuori Porta Nolana piazza S. Domenico Maggiore (angolo via Mezzocannone) largo S. Maria La Nova

36

Digitized by (

s.

Catacombe di S. Gaudioso Catacombe di 5. Gennaro Castel Capuano Castel Nuovo

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ΓΌΝΟΝ

171

37

via S. Giacomo

38

vico S. Nicola al Nilo

39

via S. Paolo

40 41 42

tra via S. Paolo e via Anticaglia via Sedile di Porto vico Seminario dei Nobili

43

vico Trak}fAal from

45

via Vergini

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CALIFORNIA

Tavola Il Napoli e dintorni: cfr. p. 171 s. Dai tipi dell'Archivio Topocartografico dell'Istituto Geografico Militare, f. 184 (autorizzazione n. 4071 del 26 ottobre 199).

1

Posillipo

2

vico Vasto a Chiaia

3

Pianura

á 5 6 7

Soccavo corso Malta S.Pietro a Patierno Casoria, contrada Carbonella

erdovito 2

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null εἶν dlfunne n. ΕΣ in dita 10/7/1995 Controllata ai sensi della legge 2/2/1960 n, 68

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