Il culto solare nella X. Regio

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Il culto solare nella X. Regio

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1..4 Goliardie•

Milano

La pubblicazione del presente volume è stata resa possibile grazie al contributo finanziario del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

11'DUSTRIE GRAFICHE A. NICOLA S.n.C. . Varese.Milano

Ce. S. D. I. R. CENTRO STUDI E DOCUMENTAZIONE SULL'ITALIA ROMANA

Monografie a supplemento degli



Atti



.

2

OSCAR IANOVITZ

IL CULTO SOLARE NELLA 'X REGIO'

CI SAL P I NO-GO LI ARDI C A MILANO

PREFAZIONE

Lo scopo di questo studio è di fornire la documentazione più completa ed esauriente possibile delle attestazioni di culto so­ lare di provenienza orientale in un'area limitata quale era la X Regio Augustea. Specifico in tal modo perché ho preferito attener­ mi alla tradizionale delimitazione del territorio, sorta in epoca augustea. Ho articolato lo studio suddividendolo in alcune zone prin­ cipali, non solo per motivi di praticità, quanto piuttosto rife­ rendomi a considerazioni di omogeneità etnica economica e so­ ciale, che naturalmente non vogliono assolutamente significare alcuna netta distinzione all'interno della X Regio. Una simile ripartizione interna dovrebbe permettere di rile­ vare con maggiore facilità eventuali corrispondenze o somi­ glianze fra le diverse zone, cosi come loro differenziazioni. In questa prospettiva l'area esaminata si presenta con caratteri cer­ tamente privilegiati in quanto ad un centro dell'importanza di Aquileia, attorno al quale gravitano la penisola istriana e l'odier­ no Friuli , fanno riscontro verso Occidente il settore trentino ed i territori abitati da popolazioni venete e cenomani. Ho tenuto in modo particolare a una articolazione di questo genere perché è evidente che nell'esaminare la diffusione dei 'nuovi' culti provenienti da terre orientali non s i può prescin­ dere dal porre e dal porsi alcune domande circa la loro appa­ rizione nel territorio considerato, circa gli elementi diffusori e soprattutto sui precedenti e sulla s ituazione preesistente. Forse è proprio dal problema del sostrato, i cui contenuti sono quanto mai sfuggevoli e molto spesso tali da portare con estrema facilità a una sopravvalutazione o all'opposto a una sottovalutazione del l oro significato e valore, che bisogna prendere le mosse per i ndagare e tentare di comprendere la penetrazione ed il maggio­ re o minore d i ffondersi di una religione e di un culto 'nuovi'. Ed è quanto ho cercato di fare, pur sapendo che una risposta non è sempre possibile e spesso incerta e che mentre per alcune zone abbiamo sufficienti conoscenze su lla religiosità di sostrato,

6

Il culto solare nella 'X Regio'

per altre sappiamo ancora troppo poco. Ma l'esperienza religiosa, una 'nuova' esperienza religiosa in modo essenziale, si inseri­ sce in un contesto precedente, con il quale evidentemente può incontrarsi o scontrarsi, dando l'avvio a complessi e articolati processi di interazione, il cui sviluppo porterà, come estremi, ad un rifiuto e ad una cancellazione del 'passato', ovvero al­ l'assorbimento all'assunzione all'interno del 'nuovo' fatto reli­ gioso delle 'vecchie' esperienze ormai superate, e da una infi­ nita serie di gradazioni intermedie. Di questo va sempre tenuto conto. Conducendo l'analisi su un 'area limitata come la X Regio ho cercato altresl di mettere in rilievo entro quali ambiti so­ ciali trovarono particolare diffusione e fortuna le 'nuove' divi­ nità solari orientali, non trascurando il problema di chi ne fu­ rono i primi portatori ed i principali diffusori, esaminando se furono militari o mercanti o se trovò il culto solare i suoi più fedeli seguaci presso le classi inferiori, presso gli schiavi o se vi aderirono anche gli appartenenti a classi sociali più elevate. Tutto ciò può anche assumere il significato di una verifica, al­ l'interno di una sola regione, delle opinioni correnti e comune­ mente accolte, talvolta troppo acriticamente. Mi è parso infine opportuno parlare di culto solare e suddi­ videre l'analisi su base geografica anziché ripartirlo nei diversi culti, tenendo conto, per esempio, della loro origine iranica o siriaca o egizia, com'è tradizionale, in quanto ritengo che nel· l'esame della situazione religiosa dell'Impero nei primi tre se­ coli d.C., l'accento vada posto per i culti orientali proprio sul presentarsi costante di tematiche religiose variamente collegate al Sole ed al suo cul to, in u n processo la cui tendenza evolutiva s'indi rizza con estrema evidenza verso un articolato sincretismo solare. Se n on m 'è stato possibile dare risposta esauriente a tutti i ques i t i che u n 'analisi di questo genere comport a , anche per la l i m itat ezza del la documen tazione, credo però che, nella spe­ ranza e n e l l ' a t tesa che nuovi futuri ritrovamenti permettano di arrivare a più sicure e più ampie conoscenze, il presentare con chi arezza i probl e m i ed il porsi di fronte ad essi sia già u n av­ vic i n arsi alla loro soluzione.

Suno p rofondamen t e grato a l Prof. M.A. Lc\'i che ha st•g.uito e inca. ra.ggiatu que st o lavoro fin dal suo inizio. Un ringraziamento particoJar­ mt•ntc sen ti to va alla Prof.ssa M. Marconi, con la quale ho avuto p i ù vol te modo d i e s a mi n a re c discutere di\'cn;i punt i dello studio, e a l l a Prof.ssa C. Gal t i, la cui co r tesia e gentilezza m i sono stat e di grande aiuto.

ABBREVIAZIONI

• • •

A.E.



A.E.M.

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=

Arch. Tr.



L'Année Epigraphique •

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Archaeologische Epigraphische Mitteilungen •

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Academia Regia Borussica, lnscriptiones Graecae, Berlino,

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N. Se.

PASCAL



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Notizie degli Scavi di antichità

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CAPITOLO I ISTRIA E TRIESTE

Pola

Le attestazioni del culto solare in Istria ( 1 ) non sono parti­ colarmente numerose, alcune risultano tuttavia significative cd importanti . Una prima dedica D(eo) M( ithrae) S(oli) ? rinvenuta a Pola, peraltro incerta nello svolgi mento ( 2 ), se veramente riferita al dio ci dà una generica testimonianza di culto a Mithra, nella quale potremmo eventualmente mettere in rilievo, nella for­ mula, la precisa identificazione fra il dio persiano ed il sole, in­ dicativa forse di un determinato indirizzo teologico o almeno cul­ tuale oppure solamente di un momento, di una loro fase secon­ daria, successiva ('). (l) Ho considerato come confini della regione X quelli ai quali si è attenuto il MOM MSEN nel V volume del C/L, questo per evidenti motivi d'ordine pratico, pur convinto dell 'arbitrarietà e della convenzionalità di queste delimitazioni. Per un'analisi delle questioni connesse con i confini del territorio del la Vcnetia et Hist ria rimando all'ormai classico volume di A. DEliRASSI, Il confine nord.I, De M ithra s - m aaltijd , in • Annalen van het Thijmgenootschap •, XXXV I I I ( 1 950), pp. 1 8-29; B. GABRICEVIC, Liturgijsko znaéenje prikaza na reversu Mit rine kultue slike - Le sens liturgique de l'image au revers du relief de Mit l. ra , in • Glasnik Zemaljskog muzeja u Sarajevu •, n.s., V I I ( 1 952 ), pp. 1 9-25. (11) V .M .J . VERMASEREN, Mitl1ra, ce dieu myst érieux, Parigi-Bruxelles 1 960, pp. 79 e ss.; J. DuCIIESNE·GUILLEMIN, op. cit . , pp. 248 e ss.; M.J. VERMASEREN, Helle>1istic Religiom, cit., pp. 5 1 1 -5 1 5 .

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I l mito solare nella ' X Regio'

Netta distinzione quindi fra l'astro ed il dio, che però non ritroviamo, o che si presenta in altro momento, sotto altro pro­ filo, quanto meno problematica: dove Mithra e i due dadofori, Cautes e Cautopates, che costantemente gli sono a fianco nella scena tauroctonica, sembrano simboleggiare tre momenti della perenne vicenda del Sole : il suo sorgere (Cautes, con la torcia levata ), il suo raggiungere l'acme, il vertice ( Mithra ) e finalmente il suo tramontare ( Cau topates, con la torcia abbassata) ( 1 4). Concluderei questi brevissimi cenni su Mithra-Sole rilevando che la loro identificazione, talora, come vedremo, chiaramente evidenziata dalle iscrizioni, è legata da un lato a momenti deter­ minati del rituale e dello svolgimento teologico (oltreché ico­ nografico-cultuale) dei misteri mithriaci, dall'al tro agl i sviluppi generali del paganesimo romano ( 15 ) . Tornando ora ali'I stria, un documento di grande interesse è costituito dalla dedica D(eo) M( ithrae) ("). Essa si rinvenne presso Barbariga, a nord di Pala, nel 18 7 5 , nella fullonica di C. Julius Chrysogonus, il quale, sempre nel proprio laboratorio , pone al tari anche alla Nemesi Augusta e a Silvano ( 17 ). Ci tro­ viamo così di fronte ad un cittadino, assai probabilmente li­ berto o figlio di liberto, che sappiamo essere vissuto nel primo venticinquennio del I I I secolo d.C. ("), dal cognomen greco ( 19 ) ,

(14) V. MMM, l, pp. 207 e ss. Cf. anche J. DucHESNE-GUILLEMIN, op. cii., p. 25 1 e MJ. VERMASEREN, Mithriaca l. The Mitl�raeum at S. Maria Capua Vetere, Leida 1971 , p. 47. (") V.F. C u MONT , Le mysticisme astrai dans l'antiquiré, in • Bulletin de I'Académie royale de Be l g ique •. V ( 1909), pp. 256-286; La Théo/ogie so/aire du paganisme romain, in • Mémoircs de l'Académie des Inscrip­ t ions et Bcl lcs Let tres • , X I I ( 1 909 ) , pp. 447-479. (") CIL, V, 8 1 32 ( = MMM, I I , p. 1 24, n. 1 79 = CIMRM, n . 758 = 1.1., X, l, 594 ). Cf. PASCAL, p. 63 e nt . 6. ( ") S. Muua, Ancient Pula, Pota 1958, p. 1 8 ; Die Romer in lstrien, P0 l a 1 962, p. 46. A. DEGRASSI, Culti dell'lstria preromana e romana, ci i., p. 1 78 . (")CIL, V, 5 6 , 61 ( = 1.1., X , l , 84 ): d a i n o m i d e i consoli di questa l unga iscrizione i n cui r i co r re il nostro C. lu/ius Cltrysogonus, che vediamo anche, da qui, appartenere al collegio dci dendrophori, ot teniamo la data dd 227 d.C. V. GNOAG, in RE, XVI I , col. 1 4 1 2, nt. 15, s.v. Nummius; A. DE· TR.\l"E, op. ci t . , pp. 49 e 160.

Il culto solare nella 'X Regio'

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qualche particolare favore da essi concesso ai due liberti, che l'espressione di un personale rapporto intensamente sentito con la divinità.

Trieste

A Trieste il ruolo delle religioni orientali risulta indubbiamente notevole, per quanto l'importanza economica d i Tergeste fosse molto inferiore rispetto a quella di Aquileia nei primi secoli del­ l'Impero e si possa quindi anche pensare ad una minore intensità d i traffici e di contatti commerciali con l'Oriente (73 ). Ma Trieste non compare né nella raccolta di testimonianze mithriache di F. Cumont né in quella più recente di M.J. Vermaseren. Infatti due are in calcare con l'iscrizione D(eo) M(ithrae) s(acru m ) ( 74 ) ed una terza, ora perduta (75), dello stesso tenore, ci indicano assai poco (anche nella loro estrema incertezza di svolgimento) e non danno che una conferma del tutto relativa alla probabile pre­ senza di una comunità mithriaca a Tergeste. Eppure sulla pre­ senza nel porto adriatico di fedeli di Mithra e sull'esistenza di un Mitreo, ci assicura il rinvenimento di un frammento della petra genetrix ( 16), la pietra da cui nasce Mithra , che testimonia del­ l 'esistenza sul Colle Capitolino d i uno speleo mithriaco. Nulla di strano che nel colle di Tergeste esistesse il santuario dei fe­ deli del dio persiano : anche l 'antro di Angera - cui, come al solito converrà rifarsi - si trova in una cavità naturale nei fianchi di un colle, ed abbiamo potuto osservare anche per Pola che il Mitreo molto probabilmente si trovava nella collina cen­ trale. Andrà anche notato che la zona del Colle Capitolino di Tergeste è ricca di acque sotterranee, già utilizzate dagli anti( 73 ) V . SCRINARI, Tergeste, Roma 1 95 1 , p . 29. (14) Cl L, V, 673 ( = l.l., X, IV, 1 5 ); CIL, V, 674 ( = 1.1., X, I V, 1 6 ) . Cf. P ,\ SCAL , p. 63. G. BRUSIN, Piero Sticotti e le epigrafi di Tergeste, in • A t t i del l ' I st i t u t o Veneto • , CXI ( 1 952- 1 953), pp. 1 28- 1 30, non ha dubbi sulla l e t t ura, già del M O M M SEN, D ( is ) M(anìbus) s(acru m ) ; A . DEGRASSI accetta i n v e c e l ' i n terpretazione de l lo SncoTn : Culti del/'lst ria ecc. cit., pp. 1 7 1

e s.

(

= 1.1., X, IV, 1 4 ) . n o t i • i a è ri portata s o l t a n t o d a • I l Piccolo • di Trieste d e l 9 agos t o 1 94 1 e d a • Il Ga"e t t i n o di Venez i a • del 12 agosto 1 94 1 . Cf. 1.1., X, IV, 1 4 . R i p resa i n fi n e da A. DF.GRASSI, Culti del/'lst rìa ecc. cit., p. 1 72. Per il valore cd il s i g n i l icato di questa rappresentazione t i p i c a m en te mithriaca ( p e r Aqu i leia cL ì11{ra ), v. M .J. V E R M ASFREN, The m iraculous birth of M ì t h ras, in « M n c mosyne •. IV s . , IV ( 1 95 1 ), p p . 285-301 e, recentemente, LA. CniPBELL, M i t lz raic Jconograplzy c i t . , pp. 272 e s s .

(") CTL, V , 6 7 2

( '•) La

lst ria e Trieste

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chi ( n ) e ben conosciamo l'importanza fondamentale che assu­ mevano l'acqua e le fonti nel rituale dei misteri di Mithra (71). Estremamente significativo che proprio qui sia stata edifi­ cata la Basilica di S. Giusto, certo per impadronirsi della rile­ vante posizione di prestigio, valida per un luogo di culto, che dava il colle, ma penso anche per esorcizzare, annullare sino in fondo ogni possibile influsso e sopravvivenza dell'antico culto pagano. Si tratta di un modo di agire assai frequente da parte cristiana, lo si riscontra in moltissime parti, e lo ritroveremo an­ che a Padova. Che la Basilica sia poi dedicata a S. Giusto non sarà forse casuale: il martirio del santo protettore di Trieste viene attribuito alle persecuzioni compiute da Diocleziano e Mas­ simiano, che si appoggiarono in questa loro azione repressiva, agli ambienti religiosi legati al culto solare e più specificamente mi thriaco ('9). Il fatto poi che in questa stessa area siano stati rinvenuti i monumenti epigrafici in onore di Q. Baienus Blassia­ nus (.,) che citerò a proposito di Q. Baienus Proculus, alta per­ sonalità religiosa m ithriaca aquileiese, non so se possono rap­ presentare qualcosa di più di una semplice coincidenza . Si sono trovate sempre a Trieste, ed insieme, due dediche a /uppiter Dolichenus, antico Baal di Doliche, divinità solare si­ riana, i cui fedeli erano organizzati in comunità di fratres (81). En-

( n ) V . SCRINARI, Terge.çte cit., pp. 7 1-72 e nt. 48. (78) MMM. I , pp. 55, 297: MJ. VERMASEREN, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale, V, Roma 1 963, p. 120, s.v. Mithra e Mitrei; Paganism's Death Stru flgle. Religions in competition with Christianity, in The Crucible of Christ1anity (a cura di A. TOYNBEE), Londra 1 969, pp. 253, 254. Ricorderò che nello speleo di Mo�ici, cui ho già accennato (in • Glasnik Zemaljskog muzeja u Sarajevu •. V I I I ( 1 953), cit.), la sorgente si trova presso lo stesso ingresso dello speleo. Sul significato e sull'importanza del­ l'acqua ( all'interno dei misteri mithriaci della (orrs perennis ) come fattore di rinascita, di perenne rigenerazione ( che ritroviamo, sia detto per in­ ciso, nel fonte battesimale cristiano) rimando a M. ELIADE, op. cit., pp. 193-22 1 . (19) F. LANZONI, L e o rig i ni delle diocesi antiche d'Italia, Roma 1923, p. 5 1 6. Per la credibil i tà del martirio di S. Giusto, v. F. LANZONI, Le diocesi d'Italia dalle orig in i al principio del secolo VII, • Studi e Testi •, Faenza 1927, p. 863. Cf. V. SCRINARI, Tergeste cit., p. 47 e M. MIRABELLA ROBERTI, S. Giusto, Trieste 1 970, pp. 1 5-16, che pare propendere per una probabile veridicità delle vicende del martirio d1 S. Giusto. ( ., ) V. SCRINARI, Tergeste cit., p. 72. (") I n generale v . S. REINACH, in D.A., II, pp. 329-332, s. v. Dolichenus deus Jupi t e r; F. Cu MONT, in RE, V, s.v. Dolichenus; E. MEYER, in Ros C H ER , I, s.v. Dolichenus; A.H. KAN, luppiter Dolicltenus. Samml1mg der Jnschrif­ ten und B i ldll ' e r k e , Leida, 1943; P. MERLAT, R é p e r t oi re des inscriptions et monuments fìgurés du culle de J up i t e r Dolicltenus, Parigi-Rennes 1 9 5 1 (ove però non figurano le due i scrizioni terges t i n e ) : Jupiter Dolicltenus. Essai d'interpréttltion et de synl/t èse, Pa rigi 1960; M.J. VERMASERF.N , Hellenistic R cligimts cit., p. 526; J. FER�usos, T/te Re/igions of t/1e Roman Empire, Londra 1 970, p. 35.

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Il cullo solare nella 'X Regio'

trambi i titoli, due are : I(ovi) O(ptimo) M(aximo) l Dolìc(heno) l Iulia l Severa l v(otum) s(olvit) (.,); I(ovi) O(ptimo) M(aximo) l Dolich(eno) l Livia l Heorte l v(otum) s(olvit) (11), sono dedi· che di due donne, Iulia Severa e Livia Heorte, con identica for· mula. La loro provenienza orientale (siriaca ? ) risulterebbe dai caratteri onomastici, si tratterà forse di schiave o liberte ( " ) . Le due dediche tergestine smentiscono nel nostro caso l'afferma· zione tanto spesso ripetuta che il culto di Giove Dolicheno fosse totalmente circoscritto all'ambiente militare ("). Può es­ sere utile un raffronto con la situazione di altre aree. In Mesia Superiore il culto di luppiter Dolichenus si trova esclusivamente in luoghi legati a stanziamenti di militari ("); in Dacia invece i monumenti di culto del Dolicheno, si trovano un po' ovunque, per quanto sempre legati ad Orientali (17). A Brigetium in Pan­ nonia Superiore infine il dio siriaco trova fedeli non presso i militari, ma presso impiegati, commercianti e liberti ( • ) . Altre testimonianze di culti orientali sono state trovate a Trieste : una dedica a /uppiter Heliopolitanus ( 19 ) , un'altra a luppiter Saba:r.ius ("') ed una terza infine, in caratteri greci, ad una divinità celeste, probabilmente solare, dai contorni non precisamente definibili (91 ), ma dal momento che sono tutte di (IZ) 1.1., X, IV, 7: • Arula, cuius pars poslica levis esi, srrperior aulem lrubet cavum quadratum ad in.serendum dei si1ntdacrum •.

(") 1.1., X, IV, 8: • Aru/a cuius pars postica /evis est, superior autem lral>et cavum rotrmdum ad ir r.lry a11d Jc/cology /conogm plzy c i i . , p. 340. ci t . , p. 1 2 . c i t . , p p . 1 9·20 e passi m .

cit., p. 364.

29

Aquileia e Friuli

scorpione e del serpente; il toro, la cui coda termina con delle spighe, e su di lui cade tutta l'attenzione dello spettatore, che vi vede Mithra (il quale si volge anche indietro) mediatore e agente di una forza che sta più in alto; tutta la forza espressiva della scena posta sulla morte del toro, ossia sul significato, sul valore, sugli effetti della morte del sacro animale. Di più . . .it appears highly probable that the C archetype [al cui tipo ap­ partiene appunto il rilievo di Aquileia ] was created for a Greek speaking Mithraic community by a Greek sculptor somewhere in the Greek-speaking areas of the Eastem Mediterranean ( 16 ) . Ed il Campbell aggiunge: In many respects the Eastern Greek (C) subtype is intermediate between the A [ Greco-Frigio] and D ( Hellenistic) subtypes, but much nearer to the latter in form and probably in ideology ... My best guess would be that the C subtype was created by and for Greeks in Cilicia • ( 17 ) . Ad Aquileia sono stati trovati anche il frammento di un ri­ lievo, di cui rimane purtroppo solo parte del mantello di Mithra e la testa di uno dei dadofori ( 11 ) ; una petra genetrix, da cui, se­ condo il mito, nasce Mithra ("); in marmo la raffigurazione di Mithra che con entrambe le mani porta un toro ("'); infine G. Brusin attribuisce al culto del dio persiano un frammento di marmo lunense, rinvenuto presso i magazzini del porto: Un toro del quale resta la gamba posteriore destra è avviato a de­ stra. Alla sinistra dell'animale si scorge il piede destro calzato d'una figura con fiaccola rovescia. Mi pare certo che si tratti qui di una scena di tauroctonia mithriaca, che gli avanzi, sia pur scarsi del bassorilievo, non si possono interpretare diversamen­ te . La scultura a forte e nitido rilievo è del II secolo e si sco­ sta tecnicamente dal bassorilievo mitriaco pure di Aquileia che sta al Kunsthistorisches Museum di Vienna • ( " ). Su una simile interpretazione sarei prudente almeno quanto il Vermaseren, il quale ammette: I do not see the foot of the torchbearer • , e •







..



( 1 6 ) LA. CAMPBELL, Typology cit., ( 17) Typology cit., p . 26.

p.

21.

( " ) MMM, I I , p . 269, n. 1 1 7, fig. 1 09 ( = CIMRM, n. 737), ora a Trieste. ( " ) G . WIDESGREN, The Mitl.raic mysteries in the Greco-Roman world with special regard lo their /ranian background, in A l l i del Convegno Internazionale sul tema : • lJa Per.�ia e il mondo Greco-Romano •. Roma 1966, pp. 444-445 . Cf. M .J. VERMASEREN, Hellenistic Religions cit., p . 5 l l . ("') A . CAI.DERINI, op. cit., p . 1 30. Sia l a petra genet rix che i l marmo con Mit hra che porta i l toro ora nella I V sala del Museo Nazionale Archeologico di Aquileia. ( 21 ) Gli scavi di Aqu ileia, Udine 1 934, pp. 1 1 4· 1 1 5, fig. 68.

Il culto solare nella ·x Regio'

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conclude : The representat ion seems too doubtful to be consi­ dered as Mithraic (22). Nella IV sala del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è anche esposto un torso forse deii'Aion con chiave, frusta, uccelli, serpente ecc . ( ") . nella quale figura si è ravvisato il dio supremo dei misteri mithriaci ("). •





»

Curioso e interessantissimo documento è poi una gemma, attualmente al Museo Civico di Udine (u), che rappresenta (fig. 2), in una ricchezza di particolari quanto mai meritevole d'at·

Fig. 2

Gemma con tauroctonia mithriaca del Museo Civico di Udine ( in v. 1 1 38 ).

< " > C I M R M , Il, n . 753-bi s. 1'-'l G . BRl'S I N , Aquileia e Grado. Guida storico-ie orientale, i n • B u l l c t i n de Correspondance Hcl­ léniquc • , LXXX I I I ( 1 95 9 ) , p . 509 c n t . 4 . (37) P.V.C. BRR, art. cit., p. 775; L.A. C.UII'UELL, Mitlrraic /conoflraphy c it . , pp. 23-28. I ra ppo r t i fra ll!krcurio che, ricord iamolo, era la divinità protettrice dt..• l p r i m o g rado i n i z i a t ico dd m i s t e r i , e l o sem pione, il ser­ pe nte e a l t r i a n i m) C i t crù a questo proposito, co m e documento del permanere fino a l l 'L'poca d e l l a dominaz ione romana di temi ic o n ogr a l ì c o-c u l t ua l i di sa. s t ra t o , che possono riprC"ndere v i gore in un nuovo c l i m a religioso, le inte­ ressa n t i o!->sL·n·aziuni di M. M I R .\BU .T.A RmtERTI, Jscri:iU i z i rzrpestri camune in capitali la t ine, in Valcamtm icu S)·mposium c i t . , pp. 2 1 3-220. ( " ) CII., V , 4935 ( = M M M . I l , p. 1 2 5 , n. 1 8 1 = C I M R M , n. 715). Cf P. G L:EIU H \: 1, J.. a piet·e di Sale-,\Jarasiuo, i n " 1\k muril! S toriche della Dic>­ ces i d i Brescia " • I I I ( 1 932), pp. 9- 1 1 : G. BnNo\1' 1 >1 !, Note di epigrafia cam una, in • E p i g raphica » , XVI ( 1 954), p. 82, n. 2; P>SC>L, pp. 6 1 , 63, 195.

Brescia e Va/camonica

101

fedele che occupa probabilmente la posizione più alta fra quelli che nella zona camuna si dichiarano adepti del culto di Mithra, dal momento che risulta essere duoviro. e di certo persona originaria del luogo, come documenta l'appartenenza da lui stes· so chiaramente indicata nell'iscrizione alla tribù Quirina ( 11), ma potrebbe altresì essere significativo il fatto che il suo nomen Mu­ natius non pare di origine celtica. Soli divino si rivolge invece L. Apisocius Succ[e]ssus, un liberto dall'onomastica di probabile origine celtica, il quale in­ voca la divintà pro se et pro patronis: Soli divino l L(ucius) Apisocius l Succ[e]ssus pro l se et pro patrolnis l M(arco) G(aio) L(ucio) Q(uinto). L'iscrizione, rinvenuta presso Breno, in località La Oneda, ed oggi perduta, aveva raffigurato in basso un pugnale (o coltello ?) con bende ( 19). Un'ultima iscrizione documenta l'esistenza del culto isiaco in territorio camuno : [ /sidi] et Serapi l [ Vinicia] Tertia l [v(otum) s(olvit ) ] l(ibens) m(erito). Il nome della dedicante viene ricostruito sulla base di una dedica rinvenuta sempre in territorio camuno, da parte appunto di Vinicia Tertia a Mercu­ rio ("'). e molto probabile che l 'ara recasse le statuette in bronzo o terracotta delle due divinità, poiché il frammento che ci è perve· nuto ha un'incassatura cilindrica profonda cm. 2,5 (21). Vi è ricordato Serapide, ed è per questo che ne faccio men· zione, e, se le integrazioni sono, com'è verosimile, esatte, costitui­ rebbe lo sciogl imento di voto di una donna, [ Vinicia] Tertia (li­ berta ?), alle due principali divinità della religione isiaca.

( 1 1 ) V. J.W. KUBITSCHEK, lmperium Romanum tributim discriptum, Praga 1 889 , p. 109. Cf. G. BoNAFINI, Topografia e monumenti della Val Camonica nell'epoca romana, i n Storia di Brescia, I, c i t . , pp. 326-327. ( 1 9 ) C/L, V, 4948 ( = MMM, I I , p . 1 29, n. 2 1 2 = CIMRM, n . 7 1 4 ). V. A.T. HOLDER, op. cit., I , col. 1 66, s.v. A pisocius. CC. G. BONAFINI, Note di epigra· (ia CUIIllllla c i t . , p . 82, n. 25; PASCAL, p. 6 1 . ( " l C/L, V, 4944. (21 ) G. Bos1\ ri N I , Alcune iscriz.ioui romaue della Valle Camonica, in • Annuario del R. I s l i t u t o Tecnico V i t to r i o Emanuele I I I •, Lovere, I I I ( 1 927-1928 ), p p . 27·28 ( = L. VIDM,IN, op. cii. , p . 280, n. 63 7 a ) . Cf. PASCAL, p. 46.

CONCLUSIONI

• Le sens dans lequel chemina le culte orientai ne saurait è t re douteux; le point de départ se trouve sur les rives de I'Adria­ tique; la porte par laquelle ce mithriacisme a gagné les Alpes d'abord et le Danube ensuite, était un port de fond de I'Adriati­ que. On ne saurait, à l 'heure actuelle, p roposer de noms avec cert itude, bien qu'il soit tentant de prononcer celui d'Aquilée • (1). t> da Aquileia dunque c h e il culto di Mithra si diffonde verso Nord e verso Est, è i n Aquileia che dovremo collocare il centro principale del culto mithriaco nella X Regio augustea. Credo che l 'analisi particolareggiata sin qui condotta delle testimonianze di culto confermi tali considerazioni . L'introduzione del mithraismo n e l grande porto adriatico, sulla scorta dei rilievi e delle iscrizioni , avvenne assai probabil­ mente i ntorno alla metà del II secolo d.C., e coloro che per primi presero parte alla celebrazione dei suoi misteri, per quanto pos­ siamo constatare , furono non tanto militari, che ebbero altrove così cara questa rel igione, quanto piuttosto mercanti, marinai, servi e liberti, non solo e non sempre di origine o d i appartenenza orien tal i . Tutti, i n genere, esponenti di quella classe che ho già chiamato p iccolo-medio borghese, i cui elementi più caratteri­ stici sono i l iberti funzionari imperiali.

Naturalmente non mancano i militari, sia nelle testimonianze di culto a M i thra che a /uppiter Dolichenus. Le dediche a quest'ultimo, con qualche eccezione non del tutto trascurabile, sono d i m i l itari per lo più siriaci, cioè i l suo culto rimane li mitato e c i rcoscritto ad ambienti orientali, ed è certo significativo che lo si trovi documentato nel settore orientale adriatico della regione (ed anche però a Bresc ia). I l m i thraismo t rovava appoggi e consensi da parte della ge­ rarchi a m i l i t are e ad un certo momento deve essere entrato nelle ceri m o n i e rel i giose dell 'eserc i t o con carat tere d i semi-uf­ ficial i t à .

( ' ) E.

W I LL, o p . c i t . , p.

393.

104

Il culto solare nella 'X Regio'

Oltre al fatto di essere un culto semi-ufficiale ed apertamente appoggiato dall'imperatore, penso che l'adesione al mithraismo fosse facilitata, nell'ambito dell'esercito, dalla grande impor­ tanza che poteva assumere l'esigenza di appartenere ad un grup­ po che la comunanza di adesione religiosa tendeva a rendere ul­ teriormente più omogeneo. Andrà notato che il culto mithriaco non compare mai, in tutta la X Regio, in connessione con il culto alla Magna Mater. Non costituisce a mio giudizio un'eccezione l'appartenenza al collegio dei dendrophori, fatto che non ha qui probabilmente alcun significato religioso, di C. Iulius Chrysogonus, il quale ri­ volge una dedica a Mithra ('). Si è potuto vedere che in tutta la regione il culto del dio per­ siano risulta, più o meno ampiamente, documentato; per quanto si tratti di indicazioni che hanno il massimo della frammenta­ rietà e dell'incertezza, frutto dell'analisi di documenti scarsi e talvolta poco probanti. L'unica area nella quale le testimonianze sono pressoché ine­ sistenti è quella veneta. A questo riguardo, fornire delle spiegazioni per cercare di giustificare un fatto simile, potrebbe essere oltremodo rischioso. Tuttavia, allo stato attuale delle nostre conoscenze, ritengo che non sia del tutto avventato ed eccessivamente fantasioso attri­ buire anche all'effetto della religione, dei riti dei culti delle cre­ denze, di sostrato, tale mancanza di testimonianze della religio­ ne solare. Sostrato che mi è parso di poter indicare , al contrario, come uno deg l i elementi che concorrono al l a grande diffusione della rel i gi one del dio persiano nell 'area tre n t i na dove, e va partico­ l ar mente sot tolineato, abbiamo l a possibilità di mettere in ri­ l ievo come la re l i gione orien tale trovasse assai probabilmente fedeli nel la p o po lazion e i n d i gena, riprendesse forse temi, culti e formulaz i o n i rel igiose loca l i , di s o s trato appunto (sia celtico, sia, e lo si è v i s t o per l a Valle C amo nica magari ancora più antico), i m me t t esse nel p roprio complesso cu l tu ale le antichissime di­ v i n i t à del pos t o . Un s i m i l e s t a t o di cose, una tale, diciamo così , ' con t i n u i t à n e l m u t a m e n t o ' , tanto tip i ca e tanto caratteristica nel l ' a m b i t o di popo l a z i o n i isolate, sostanzialmente le gate ad una ,

,

( 2 ) Cf. supra p . 1 2 , n t . 1 8 . Per l a mancanza asso l u t a di testi monianze di t a u roho l i o r i t o cara t t l' r i s t ico del culto m c t ruico, in t u t t a l a X Regio, R. Dvruor, The Taurolwlium, its e \ ·olu l ion aud term inulo�-:y, Leida 1 969. Cf. anche l e brevi not azioni d i J. Z u u .FR, Sur /es mltes de Cybèle et de AJit ln·a à prnpos de quelques inscriptioHs de Dalmatie, in « Revue Archéolog iquc "• XXV I I I ( 1 928), pp. 209-2 1 9 .

v.

Conclusioni

1 05

economia agricola, non traspare nella situazione religiosa dei grandi centri, primo fra tutti Aquileia. Qui, e penso soprattutto alle dediche al Deus Aeternus, si manifestano i segni di una diffusa crisi, crisi che sta ad indicare un momento di transizione, che può evolversi in direzione posi· tiva e negativa. Ossia una situazione nella quale una stessa eventuale condizione di grande prosperità può costituire mo­ tivo sociale di apprensione, di disagio, di angoscia. Una fase nella quale è particolarmente accentuata la mobilità sociale, per cui risulta maggiormente accelerato il processo di mutamento sociale economico culturale e religioso. Ed è principalmente una crisi di identificazione, la quale na­ sce (ben lo possiamo comprendere noi oggi) fra gli abitanti sradicati delle grandi città ... , i contadini venuti in città in cerca di lavoro, i soldati smobilitati, i reddituari rovinati dall'infla­ zione, gli schiavi liberati ... ( ' ) . Costoro vivono un'c epoca di angoscia nella quale una ri­ sposta, una soluzione sembrava loro venire anche dall'esperienza religiosa dei misteri del dio invitto, dai misteri di Mithra . •

»

»

( l ) E.R. Dorms, Pal!t uli e cristiani in u n ' e poca di a ugoscia. Aspet t i del· l'esperienza rcUgiusa da M a rco Au relio a Costan tino, tr.it., Firenze 1 970, p. 1 35.

NOTA AGGIUNTIVA

Solamente in sede di ultima correzione di bozze vengo cortesemente informato dalla Prof.ssa Ileana Chirassi Colombo, che vivamente ringra­ zio, di una scoperta di fondamentale importanza per lo studio della dif­ fusione del culto mithriaco nell'area triestina. Non ne ho ovviamente potuto tenere conto né nella stesura del testo né nella redazione della cartina riassuntiva. Si tratta del rinvenimento di un Mitreo presso le risorgive del Timavo, e più precisamente in località S. Giovanni di Duino. Su questo ritrova­ mento ( ' ) che conferma significativamente la supposta diffusione del culto del dio invitto nell'area tergestina, possediamo per ora soltanto una bre­ vissima relazione di scavo: S. ANDIIEOLOm - S. DuDA - E. FARAONE • G. GoMBASSI - A. OsENDA - F. STRADI, Relazione sul rinvenimento dei resti di un Mitreo durante la disostruzione della cavità n. 4204 presso le risor­ give del Timavo, in • Atti e Memorie della Commissione Grotte 'Eugenio Boegan' •. V ( 1 965), pp. 19-27. Nella caverna di pic:cule dimensioni, che è una delle pochissime ca­ vità riscontrabili nella zona, si sono rinvenuti assieme ad altri reperti di minore importanza i seguenti materiali: Un frammento di bassorilievo in calcare (cm. 38 x 50 x 1 8 ), su cui è raffigurato un uccello ( forse un corvo), con la seguente iscrizione (2): D( eo ) l ( nvicto) M ( itllrae) Au( re/ius) Tullius L[ ... pro salute] 1 sua e t fratrer (!) ( = fratrum?) suor( u m ) Tuili Sec[ . . . ) . Preferisco Au( relius) ad Au(lus) considerando l'età tarda del titolo. Un frammento di bassorilievo, che pare appartenente al precedente, ma non combaciante (cm. 1 8 x 1 8 x 1 5 ), su cui è raffigurata una figura umana ed è ripetuta la decorazione ad ovuli del precedente frammento inscritto. Un frammento di bassorilievo (cm. 30 x 43 x 16) su cui è visibile un uccello (forse un corvo). Un pilastrino in calcare, non del tutto integro (cm. 55 x 3 1 x 26 ), con la seguente iscrizione: D(eo) Inv ( icto) M( ilhrae ) 1 Aur[ elius] l Herm [es] l Protem [ us ] l et suis l v(olum ) s ( olvit ) l( ibens ). Degna di nota risulte­ rebbe la presenza di due cognomina, rara ma non unica, tenendo inoltre conto dell'epoca tarda cui dobbiamo ascrivere l'iscrizione, e la formula et suis, che dovrebbe essere equivalente a quella cum suis. Frammenti di pilastrini in calcare con tracce di iscrizione. Vasellame romano, lucerne e ceramica protostorica e preistorica. Monete di bronzo che vanno da Antonino Pio ( l ) a Teodosio. ( l ) Sul M i tn.,, �.li

S. G i m· ll nn i c.li Duin"' r orot i n l"ttrMJ di ptC"pnra.�:iunc: uno itudio · Sczinnc d i S1mh Carsic i .

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pleto da parte del Cc.· ntro d i A n t it:hità Ahu;ldriat ich..·

( Z ) Per la l c l l ura d c: i 1cs1i eriJmdici dc-\"0 p e r o r a d:mni rsdusivamcnte : d l c si n lcticht" forn i t e ,{;,Idi C'!!: l en�nri ddla rclaodonC' su11ta c.:itoua cd alle fult-.,r:rollic � purtmpru

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Il culto solare nella 'X Regio'

108

Per parte mia, in attesa di potere ulterionnente approfondire i nuovi apporti fomiti da questa scoperta, che va naturalmente posta in· rela­ zione con quanto ci è già noto sulla situazione e le caratteristiche dèl culto mithriaco in tutta quest'area, e sulla sua diffusione, vorrei proporre alcune prime notazioni. II Mitreo è stato rinvenuto anche in questo caso nei pressi di sor­ genti d'acqua, le risorgive del Tirnavo, e non è n caso di ripetere quanto s'è già detto sul significato dèll'acqua nel mithraismo. Inoltre il luogo di culto venne frequentato certamente nel Il e IV secolo, ma in partico­ lare lungo tutto il IV secolo, fatto che si può rilevare anche in altri Mitrei dell'area dalmata, e la sua distruzione è dovuta molto probabilmente ad azione cristiana. II luogo del rinvenimento infine, S. Giovanni di Duino, merita di essere attentamente considerato, trovandosi inserito in una rete stradale di un certo interesse, e anche in questo caso l'accento va signifi­ cativamente posto sul sicuro valore commerciale di tale rete stradale ('). In conclusione, va senz'altro rilevato il notevole valore di un simile ritrovamento, che per le sue caratteristiche si presterà ad uno studio com­ pleto di questo luogo di culto della religione mitlu:iaca (veramente unico per la X Regio), e che mi pare venga confennando una diffusione im­ portante del culto del dio persiano, ed anche lungo l'arco del IV secolo, e quindi al tempo stesso una tardiva e difficile penetrazione della reli­ gione cristiana.

(l)

Sulla rete strac.talc ruuo auorno alle risorp:Ì\'e dd li mavo, d i una cena importanza commerciale i n età romana, ma esistente già prima dci Roman i , si può segnalare il breve ma i ntcrcs.snmc lavoro di S . ANPR I:: I ILOTTI - E. FARAONE

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Memorie della Commissione Grotte 'Euaenio Boc­

Indice delle figure

109

Fig. l Per concessione della Direzione del Kunsthistorisches Museum di Vienna. •

Fig. 2 Per concessione della Direzione del Museo Civico di Udine. •

Fig. 3 Per concessione della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli. •

Fig. 4 a b Per concessione della Soprintendenza alle Antichità delle Venezie. •

Figg. 5 , 6, 7, 8, 9 Per concessione della Direzione del Museo Ar. cheologico di Verona. ·

Figg. 10, 1 1 , 12 Per concessione della Soprintendenza ai Monu­ menti e Gallerie di Trento. ·

Figg. 13, 14, 1 5 , 1 6 Per concessione della Direzione del Museo Romano di Brescia. •

I N DICE E P IGRAFICO

CIL

III

3 720 3955 4 1 56 4293 44 1 3 1 3283 C/L

2 13 16 32 33 37 . 56 61 88 263 539 672 673 674 732 763 764 765 766 769 770 784 789 803 804 805 806 807 808 809 810 811 884 1809 1 829 1870 23 1 3

74 17 96 56 46 38 49

nt. 14 nt. 5 1 nt. 9 nt. 1 34 nt. 97 e nt. 56 nt. 1 08 e e

v

17·18 e ntt. 50 51 52 54 1 3 e nt. 2 2 . 1 4 16 e ntt. 39-40 17 e nt. 47 17 e nt. 47 36-37 e nt. 50 12 nt. 1 8 , 104 12 nt. 18, 1 04 18 nt. 58 9 e nt. 2, 16 nt. 42 2 1 , 37 e ntt. SI 52 53 20 e ntt. 75 76 20 e nt. 74 20 e nt. 74 38 e ntt. 57 58 , 41 e nt. 69 34 e nt. 39, 35 e nt. 43, 37 n t . 50 34 e ntt. 40 4 1 , 35 e nt. 45 48 e nt. 1 02 48 nt. 1 02 57 e nt. 138 57 e nt. 1 39 44 nt. 83 56 nt. 1 37 37 e n t . 54, 38 e n t . 59. 39 50.5 1 e n t . 1 1 2 44 nt. 85, 47, 4849 e n t t . 1 04 1 05 51 e nt. 1 1 3 5 1 e nt. 1 1 4 4446 e n t t . 85 89 94, 47 52 n t . 1 1 8 49-50 e n t . 1 07 4 4 n t . 85, 47-48 c n t . 1 00 44 n t . 83 48 e nt. 103 42 n t . 76 6S. 68 e n t t . 6 7 8 6�·69 c n t . 9

Il culto solare nella 'X Regio'

1 12 2475

2800

3221 3232 3278 3279 3294 332 1 3365 3917 3918 4242 4282 4283 4284 44 1 1 4662 4935 4944 4948 5019 5020 5021-5024 5051-5056 5066 5067-5069 5082 547 1 8 132 8135 8 1 36 8208 8209 82 1 1 8232 8233 8237 8239 8240 8755 8�92 8970 cn

VI

699

'i.l n t . 1 1 8 77 n t . 1 8

309 1 6/7

CIL Il l

VII

1 - 1 1 14

CIL

6336

68-69 e nt. IO 70 e nt. 13 58 nt. 143, 77-79 e ntt. 25 26 74 e nt. 14 72 e nt. 7 79-80 e nt. 27 74-75 e ntt. 1 5 16 17 74 e ntt. 8 9 IO Il 12, 78 nt. 25 77 e nt. 23 80 e nt. 33 80 e nt. 33 96-98 e ntt. 6 7 8 94 nt. 2 94 e ntt. 2 3 94-96 e nt. 4 99 e nt. 14 77 e nt. 24 100.101 e ntt. 17 1 8 1 0 1 e n t . 20 101 e nt. 19 �91 e ntt. 35 36 �91 e nt. 37 9 1 e nt. 40 92-93 e ntt. 45 47 83 e nt. 6 91 e nt. 40 8S-89 e ntt. 26 29 31 32 33 34, 91 13 e nt. 24 9 nt. 2, 12 e nt. 16, 104 12-13 e nt. 20, 14 12-13 e nt. 2 1 , 14 e nt. 27 28, 15 57 e nt. 141 58 e nt. 145 59 e nt. 150 55-56 e n t . 1 34 53 e nt. 122 46-47 e n t t . 95 96 97 9 nt. 2, 52 n t . 1 1 8 52 nt. 1 1 8 44 nt. 83 85-87 c n t t . 1 8 1 9 52 -5 3 n t . 1 1 8

13 n t . 23

Xl

44 n t .

85

Indice epigrafico S.I.

42 nt. 102 37 e nt. 54, 38 e n t. 59, 39 SS-56 e nt. 1 34 45-46 e ntt. 86 89 93

64 67 115 165 CIMRM

53 nt. 1 1 8 5 3 nt. 1 1 8 7 2 e nt. 7 94-96 e nt. 4 94 e ntt. 2 3 1 0 1 e nt. 1 9 1()().101 e n t t . 1 7 1 8 37-38 e n t . 5 5 , 39 83 e nt. 6 85-87 e ntt. 18 1 9 88-89 e n t t . 2 6 2 9 3 1 32 3 3 3 4 , 91 90-91 e ntt. 35 36 90-91 e nt. 37 34 e nt. 39, 35 e nt. 43, 37 nt. SO 34 e ntt. 40 4 1 , 35 e nt. 45, 36-37 e n t . 50 48 e nt. 1 02 44 nt. 85, 47, 48-49 e ntt. 104 105 44-46 e ntt. 85 89 94, 47 44 nt. 85, 47-48 e nt. 100 S I e nt. 1 13 45-46 e ntt. 86 89 93 52 nt. 1 1 8 49-50 e nt. 107 9 nt. 2, 52 nt. 1 1 8 52 nt. 118 3 7 e nt. 54 , 3 8 e n t . 59. 39 SO-S I e nt. 1 1 2 51 e n t . 1 14 52-53 nt. 1 1 8 111-20 e ntt. 6 3 64 6 5 6 9 7 0 7 1 72 1 5 e nt. 37, 16 e ntt. 38 40 43, SI nt. 1 14 9 nt. 2, 12 e nt. 16, 1 04 4 8 e n t . 103

298 583 702 712 713 714 715 722 724 727 730 732 733 738 739 740 741 742 743 744 745 746 747 748 749 750 751 752 753 754 757 758 759 B IG

XIV

2304 2383 1.1., X, I IO 14 16 22

84

594 595

99 nt. 14 22-23 e nt. 9 1

1 3 e n t . 22. 14 16 e n t t . 39-40 9 e nt. 2. 16 nt. 42 15 e n t . 37, 16 e n t t . 38 40 43. SI n t . 1 1 4 1 2 n t . 1 8 . 1 04 9 n t . 2 , 1 2 e n t . 1 6 , 1 04 1 2- 1 3 e n t . 2 0 , 1 4

1 13

1 14

Il culto solare nella 'X Regio' 1 2- 1 3 17-18

596 658

e nt. 2 1 , 14 e ntt. 27 28, 15 e ntt. 50 51 52 54

1.1., x. I l

18 e nt. 59 1 8 e nt. 60 18-20 e ntt. 63 64 65 69 70 71 72

T1

192 216 /./.,

X, IV

l .

2* 7 8 14 15 16 38 39 40

387

22-23 e nt. 89 22-23 e nt. 9 1 2 1-22 e n t t . 82 2 1 -22 e ntt. 83 20 e ntt. 75 76 20 e nt. 74 20 e nt. 74 21, 37 e ntt. 51 21, 37 e ntt. 51 2 1 , 37 e ntt. 5 1 22-23 e nt. 90

84 84 52 53 52 53 52 53

ILS

624 625 659 852 853 3747 3747 a 3977 3978 3979 3980 4222 4225 4 2 33 42�9

4251 42.:;2 a b

4.�89 4395

37 e nt. 54, 38 e nt. 5 9 , 39 3 8 e ntt. 57 58, 41 e nt . 69 38 e nt. 56 17 e nt. 47 17 e nt. 47 12-13 e nt. 2 1 , 1 4 e ntt. 27 28, 1 5 12-13 e nt . 20, 14 57 e nt. 1 40 58 e ntt. 1 42 1 43 144 58 nt. 143, 77-79 e ntt. 25 26 57 e nt. 1 4 1 45-46 e n t t . 86 89 93 49 n t . 1 08 88-89 c n t t . 26 29 31 32 33 34, 9 1 90-9 1 c n t . 37 3� c n t t . 40 4 1 , 35 e n t . 45 3� c nt. 39, 35 e nt. 43, 37 nt. 50 75-77 e nt. 1 8 74 n t . 1 4

MMM, Il p. p. p. p. p. p. p. p. p.

1 22 1 23 1 23 1 23 123 1 23 1 23 1 24 1 24

n. n. n. n. n. n.

1 65 1 o6 1 67 1 o8 1 o9 170 n. 1 7 1 n . 172 n . 173

3 4 c n t . 39, 35 e n t . 43, 37 n t . 5 0 3� c n t t . 40 4 1 , 35 e n t . 4 5 36-37 e nt. 50 48 e n t . 1 02 44 nt. 85, 47, 48 -49 e n t t . 104 105 44-46 e ntt. 85 89 94, 47 44 n t . 85, 47-48 e nt. 100 5 1 e nt. 1 1 3 � 5-4 6 e n t t . 86 89 93

Indice epigrafico

p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p.

p. p. p. p. p. p. •

52 nt. 1 18

124 n. 174 D. 175 D. 176 D. 177 D. 178 n. 179 n. 180 D. 181 D. 182 n. 183 D. 1 84 D. 185 D. 186 D. 205 n. 206 D. 2ffl D. 208 n. 209 n. 210 n. 2 1 1 D . 212 D. 2 1 3 n. 214 n. 566 n. 567

124

49-50 e nt. 107

124 124 124 124 124 125 125 125 125 125 125 128 128 128 128 128 1 28 128 129 129 129 175 176

A .E . •

1914, 1934, 1954, 1959,

n. n. n. n.

115

9 nt. 2, 52 nt. 1 1 8 52 nt. 118 18-20 e ntt. 63 64 6 5 69 7 0 7 1 72 9 nt. 2, 12 e nt. 16, 104 48 e nt. 103 100.101 e ntt. 17 18 90-91 e ntt. 35 36 9().91 e nt. 37 85-87 e ntt. 18 19 83 e nt. 6 88-89 e ntt. 26 29 31 32 33 34, 9 1 37 e nt. 54, 38 e ntt. 57 58 59, 3 9 , 41 e nt. 69 5().5 1 e nt. 1 1 2 51 e n t . 1 14 52-53 nt. 1 1 8 72 e nt . 7 80 e nt. 33 80 e nt. 33 101 e nt. 19 94 e ntt. 2 3 94-96 e nt. 4 70 e nt. 13 74 e ntt. 8 9 IO I l 12, 78 nt. 25

256 234

9().91 e nt. 38

54 e nt. 126 4 1 -42 e nt. 76 34-36 e nt. 42

105 101

S. ANDREOLOTT I ecc., i n • Atti e Memorie della Commissione Grotte 'Eugenio ' Boegan • . V ( 1 965) pp. 22-24 •

Arch. Tr.

1 07

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59 e nt. 149 58 e ntt. 142 1 43 1 44 57 e nt. 140

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c

Aquileia Nostra

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G. BRUS I N

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1 16

Il cu:to solare nella 'X Regio'

A. CALDER I S I , Aquileia Romana, M i l ano 1930 p. 130 p. 145

n. 7 e nt. 2

43 e nt. 8 1 56 e nt. 135

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J.B. FREV, Corpus lnscriptionum /udaicarum, l, C i ttà del Vaticano 1936 53 nt. 120

147 638 639 64 1 -642

99 nt. 14 99 e nt. 14

18 nt. 58

Z. K�D�R. Die Kleinasiatisch-Syrischen Kulte zur Romerzeit in Ungarn, Leida 1962

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9 3 e n t t . 48 49

M .C.C., XVI ( 1 890 ) p. 1 5 8 n. 2 1 p. 1 60 n. 1 0

59 e nt. 149 58 e ntt. 142 143 1 44

M.C.C., X I X ( 1 893 ) p. 1 14 n. 6 p. 1 1 4 D. 1 5 p . 1 1 4 n. 1 6

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P. MERI.AT, Répertoire des inscriptions et monuments {igurés du eu/te de Jupiter Dolicltenus, Parigi-Rennes 1 9 5 1 pp. 247-249 n . 246 p. 249 n. 247 p. 249 n. 248 p. 250 n. 249 p. 2 5 1 n. 2�0 p . 35 1 n . 353 •

N . Se.

65-68 e ntt. l 3 5 65, 68 e ntt. 6 7 8 68-69 e n t. 9 68-69 e nt. I O 96-98 e n t t . 6 7 8 7 0 e nt. 13



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7 �·11 e n t . 18 37-38 c n t . 55, 39

Indice epigrafico

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L. VIDMAN, Sylloge inscriptionum religionis lino 1969

409 615 616-617 627 628 632 637 a

1 17

77 nt. 1 8 5 9 e nt. 149 59 e nt. I SO 74 e nt. 14 74-75 e ntt. 1 5 1 6 1 7 75-n e nt. 1 8 1 0 1 e nt. 2 1

lsiacae el Sarapiacae, Ber­

INDICE ANALITICO

Abracax, 60 acqua, 21 nt. 78, 40 e nt. 67, 43, 62, 63 nel culto mithriaco, 2�21 e nt. 78, 63 e nt. 1 7 1 , 83, 88 nt. 24, 108 actor in rationibus, 46 Adige, Athesis, 90 adiutor tabulariorum, 19 e nt . 70 Adria, v. Hatria Adriatico, 17, 25, 103 Aesontius, Isonzo, 4 1 Aeternus Deus, 1 8 e n t . 6 1 , 54, 5 5 , 56, 57, 58, 77, 78 nt. 25, 105 Aeterna Dea, 58 Aeterna Luna, 58 nt. 1 45 Deus Aeternus Exauditor, 57 Deus Magnus Aeternus, 77-79 /. O. M. Aeternus, 55, 56 e nt. 137 l. O. M. Aeternus Augustus, 1 8 e nt. 60 Aion, 30 Alessandro Severo, 13, 55, 69 Altino. Altinum, 60 nt. 1 57, 65 Anatolia, 85 Angera, 13 e nt. 24, 20 antistes, 36 Antonino Pio, 107 Anzio, 72 e nt. 5 Apollo. 39, 4 1 Apollo Belenus, 38 aquila, 3 1 , 32 Aquileia, 17, 20 e nt. 76, 2 1 , 25-26 e nt. 3. 29 e nt. 20, 30, 3 1 , 34, 37, 38, 39, 40 e nt. 66, 4 1 , 42, 43-44 e ntt. 83 84, 45 e nt. 89, 48 e nt. 1 02, 50, 51, 52 nt. 1 1 8, 53 e nt. 1 20, 54, 55, 56 e nt. 134, 58, 59 e nt. 1 50, 60, 61-62 e nt. 164, 63 e nt. 1 68, 65, 72, 84, 1 03, 105 Aquincum , 68 ntt. 5 8 archisynagogus, 55 � riana eresia, 63 Artemis, 67, 68 Arusnatium pag11.