Il Fascismo nella vita italiana

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PIETRO GORGOLINI

IL FASCISMO NELLA VITA ITALIANA

BIBLIOTECA DI PROPAGANDA E CULTURA FASCISTA Nº 3

THE UNIVERSITY OF ILLINOIS LIBRARY

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THE LIBRARY OF THE

UNIVERSITY OF ILLINOIS Digitized by thè Internet Archive in

2016

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BENITO MUSSOLINI

BIBLIOTECA DI PROPAGANDA E CULTURA FASCISTA = N. 3



'

PIETRO GORGOLINI

IL

FASCISMO NELLA

VITA ITALIANA CON PREFAZIONE DI

BENITO MUSSOLINI Ove

si

momento

il Fascismo, prescindendo un dal periodo di eccezione ormai supe-

consideri

che la lotta antiha conglomerato vicino fatti traun fenomeno così grandioso e complesso esso si manifesta come la volontà consapevole ed unanime del popolo, uscito dalla guerra conia precisa coscienza, non solo della sua maturità al reggimento dello Stato, bensì anehe della sua unità spirituale e nazionale. rato, e dalle scorie inevitabili



socialista gli

scurabili e spiegabilissimi in



DINO GRANDI Deputato al ‘Parlamento

1922

EDIZIONI

«

ITALIANISSIMA

Deposito esclusivo

Anonima Libraria Italiana

TORINO

»

PROPRIETÀ LETTERARIA

Tipografia Silvestrelli e Cappelletto

-

Via Villa della Regina, 19 bis

-

Torino,

o

PREFAZIONE Il

Diz

5

e

fascismo non ha soltanto una storia sanguinosa

brillante coronata dalla

vittoria ,

ma

comincia ad

avere anche una abbondante letteratura. Quasi gli scrittori italiani

movimento

sono

tentati di occuparsi di

tutti

questo

complesso e potente, squisitamente nazionale ed italiano, perchè non ha riscontro nella storia

così

degli

altri

popoli.

scismo dal punto di vista

Un buon

pamphlet sul

fa-

Mario Missiroli. Mentre si annunzia nella stessa collezione un altro opuscolo dell’on. Zerboglio, ecco il nostro amico critico è quello di

capitano dott. Piero Gorgolini scendere impetuosa-

mente

in

campo con questo volume che rappresenta,

a nostro avviso, la migliore pubblicazione sul fascismo fra

quante ne sono uscite in

Italia dal

marzo 1919 ad

oggiIl

Gorgolini non è soltanto uno studioso del fama è un milite della nostra causa fin dalla

scismo,

prima

vigilia.

Questa sua qualità poteva nuocere

l’indagine e al giudizio, poteva cioè indurre

il

al-

Gor-

golini a portare nell’esame del fascismo

una nota

passionalità soggettiva. Bisogna dire che

il

di

Gorgolini

ha superato brillantemente questo ostacolo e che nel suo libro l’attore e lo spettatore, il militante e il critico si

equilibrano perfettamente.

La più elementare di tutta la

discrezione mi vieta di parlare

prima parte del

libro dedicata

K(f>QO Q u>

CuOuoQ

ad un mio

—4— profilo. Nelle altre parti successive

avere tracciato rapidamente illustra le idee

il

ne

fondamentali, lo inquadra nettamente

nella politica nazionale, lo confronta titi

Gorgolini, dopo

la storia del fascismo,

con

gli altri par-

per differenziarlo e getta quindi un colpo d’occhio

sull’avvenire del movimento, oggi partito.

La forma del libro è tale che invoglia alla lettura non è un libro pesante e pedante non un libro professorale è un libro giornalistico nel senso migliore della parola inquantochè attrae, con uno stile leggero :

:

:

e spigliato che dà vivo rilievo alla sostanza, dalla

Con che

i lettori

prima all’ultima pagina.

il

questi requisiti è quasi superfluo aggiungere libro di Gorgolini,

come

merita, avrà vasta e

fortunata diffusione nel pubblico dei fascisti e di

coloro che seguono con interesse

le

tutti

vicende della

politica italiana.

MUSSOLINI

Al

ardita

A Questo

libro ,

Mario Gobbi

capitano

anima

e forte

=

chi legge

che va serenamente ad affrontare

il

suo destino, è frutto dell’esperienza politica raccolta nel turbinoso periodo del dopo guerra.

Nata appena

ieri, la letteratura fascista

di opere in sè condensanti tutto e tutti

i

non abbonda

pensiero dottrinario

postulati programmatici del Partito Nazionale

Fascista. siroli,

il

Abbiamo, è vero,

i

recenti volumi del Mis-

di Benedetto Migliore, del Lazzeri e dell’onore-

vole Zerboglio sul Fascismo ed Arditismo

questo che taluni

Fascismo )

ma

amano erroneamente

(

fenomeno

identificare col

negando

nelle

loro interessanti opere le qualità essenziali del

movi-

;

detti scrittori,

a priori

mento fascista, non ne rilevarono caratteristiche, e tanto

le

ideali e politiche

meno di esso riconobbero le gran-

dissime benemerenze patriottiche. Pertanto questo

la-

voro vuol portare un sincero contributo

ed

alla

base

esatta

allo studio

conoscenza del formidabile movimento, a

politico-sociale-economico-spirituale,

che nella

presente ora storica è apparso sotto certi aspetti do-

minatore della vita

A

italiana.

scarico, poi, di coscienza e

dichiaro

che per

la

nuova

per debito di

fatica

assai

lealtà,

mi sono

—6— giovato, sia degli articoli midoliosi di Mussolini

com-

parsi nel Popolo d’Italia, sia di quelli dei principali collaboratori del

massimo organo

fascista e degli

altri

periodici e riviste affini. Laonde, bene spesso figurano

nel testo, o in corsivo o virgolati, brani di scrittori

più gran parte anonimi) atti a meglio rendere il mio pensiero sui vari argomenti trattati e ad avvalorare, pur senza pesanti citazioni bibliografiche, le mol-

(la

teplici tesi

da

me

sostenute.

Per concludere, dirò che nel mio illustrare, nella

libro

ho cercato di

sua genesi, nella sua evoluzione e nel

contenuto etico, il complesso fenomeno che prende appunto nome dal Fascismo. Invero tutti i pro-

suo

blemi attinenti all’eccezionale momento politico che traversiamo, e che costituiscono

il

fulcro ed

il

at-

substrato

nuove enunciate da Benito Mussolini, ho in questo volume obiettivamente esaminato, spogliandomi, nei limiti concessi agli umani, non soltanto della delle teorie

mia

qualità di reduce della grande guerra

,

ma

ancora

di quella di fascista militante della primissima ora.

È

adesso giudichino

i

lettori.

Torino, gennaio 1922.

PIETRO GORGOLINI.

Fascismo nella vita italiana

li

Origini.

Fascismo ? Che cosa rappresenta nella il suo contenuto etico, economico e politico? Quale la sua posizione di fronte allo Stato? di fronte al regime? di fronte al

Che

cosa è

il

nostra vita pubblica? Quale

capitalismo? di fronte a

tutti gli altri

partiti? di fronte



che noi Chiesa? Il programma del Fascismo possiamo senz’altro condensare nel binomio mazziniano Pensiero e Azione è capace di ulteriori, più ampie elaborazioni? I suoi postulati ed orientaalla



:

un biennio sercome segnale di raccolta per le sue forti lescese in campo contro il Bolscevismo, hanno subito l’oltraggio del tempo? Sono essi suscet-

menti, teorici e pratici, che per oltre

virono gioni

forse

tibili di

essere riveduti e corretti?

stituito in

gran parte

cipalmente, di « coscienti tativi »

è

il

alta

ed

Fascismo è coanche e prin-

Il

di « violenti » o,

« equilibrati »

»,

di « sereni », di «

medi-

? Caratteristica del Fascismo

suo spirito irrequieto e bellicoso, ovvero la sua intellettualità? La sua attività nell’ambito della

politica e dei

movimenti

tata a violenza



sociali sarà sempre impronquantunque necessaria oppure



—8— a reale opera di apostolato fra le



fascista italiano

darsi

un corpo

suicidio?».

il

persuasione,

di

educazione e di

masse? Può, insomma, usando

di dottrine

La

pacifica

le

«

partito

il

parole di Mussolini



pena la morte o, peggio, convivenza con i partiti

antagonistici è possibile? E’ possibile nel suo seno

una norma orientatrice? Ancora la creazione d’una filosofìa del Fascismo, dopo la sua costituzione in partito, potrà scaturire poderosamente, in un sistema :

speculativo compiuto, dallo spirito e dal cervello dei fascisti

d’Italia?

Ha, insomma,

il

Fascismo, in sè,

energie, idee ed aspirazioni concrete, capaci di poter

eventualmente, presentandosi favorevoli contingenze,

assumere

la responsabilità del

siede esso realmente

un

governo d’Italia? Pos-

vitale

programma

di

rico-

struzione interna? E’ capace di attuarlo?

Queste domande avranno di questa trattazione.

nomeno

fascista,

siderarlo con la tre

ancora per

serenità ed attenzione.

Men-

penisola infuria la guerra civile, in

cui giornalmente cadono, sia da tra, baldi

fe-

il

abbastanza complesso, bisogna con-

massima la

tutte risposta nel seguito

Intanto affermiamo che

una parte che

dall’al-

campioni difendendo sino all’estremo respiro

le loro conquiste, le loro opere, le loro idealità, è tutt’altro

bandiere ed

che superfluo l’esame psicologico

del fascismo. Attori, spettatori rica

che

remo

di

ci

ed osservatori della tragedia sto-

riporta in piena notte medievale, cerche-

analizzare con

mentalità

deterministica

il

grandioso movimento contemporaneo che già impose

ferreamente

il

proprio indirizzo spirituale

zione che pareva boccheggiante sotto

i

alla

Na-

colpi del co-

muniSmo. Ma, prima di accingerci, ripetiamo, con mente spoglia di preconcetti, a studiare il Fascismo e a considerarlo nei suoi vari aspetti e nelle sue mol-

— teplici

prima

fasi;

9

addentrarci nella spinosa

di

teria, mossi da un portuno rivolgere uno sguardo sommario

alto sentimento interiore,

ma-

è op-

al passato.

* * *

Chi non ricorda l’Italia dell’immediato dopo guerra? Quando la politica di Nitti permetteva alla propaganda di classe,

leninista,

e stanche per culminati

belluinamente alimentata

i

nella

odio

dolori e per gli orrori della guerra

diplomatica

disfatta

L’atteggiamento dei vari Ministeri ricorda, portò allora ad di coscienza pubblica si

di

d’avvelenare l’anima delle masse sfiduciate

venne perdendo

di

Nitti,

Versailles?

come ognuno

una forma esagerata uno

per cui a

mano

mano

a

stato

di più

Governo

la fiducia nella tutela del

per l’osservanza della legge. L’insensibilità morale nittiana sovvertì rituali

tremendamente dalla vittoria

scaturiti

i

preziosi valori spi-

militare.



Nitti

e le

postume difese da lui tentate hanno all’evidenza dimostrato di non aver alcun valore probatorio e nesamnistiò, in forza del suna forza di convincimento famoso decreto Mortara, disertori italiani, sotto il pretesto della pacificazione sociale; quei disertori, che



i

il i

senso retto dell’opinione pubblica additava come peggiori

per

le vie e

nemici

per

le

della

Nazione.

piazze d’Italia

Nitti

tollerò

che

ufficiali fregiati degli

azzurri e degli argentei segni del valore e del sangue

per

la

feriti,

patria uccisi,

venissero insultati,

versato,

senza che

gli

percossi,

autori di tanta infamia

incorressero nel meritato castigo; Nitti sopportò che Emilia,

Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lom-

bardia, Veneto,

Piemonte e Puglie fossero

provincie rosse, dove giare,

i

ridotte in

comunisti potevano taglieg-

ammazzare, saccheggiare,

boicottare,

incen-





10

diare, rubare a loro talento senza che l’azione del suo

Governo i

palesasse con la forza della legge a punire

si

commessi

responsabili dei

Tutto ciò rendeva reazione del Paese.

fatale

E

delitti...



presto o tardi sotto l’impulso

infatti,



la

d’un

implacabile impeto di riscossa, l’opinione pubblica

un dato momento contro

rivoltò ad

scevica, stringendosi compatta intorno a Benito solini che, guidato dal

e da

suo

immenso amore per

aveva costituito timento

Mus-

istinto politico acutissimo

l’Italia, fin

primi « Fasci

i

si

la tirannide bol-

dal

Italiani

marzo 1919 di Combat-

».

* * *

Nel frattempo

la

nittiana

politica

di

rinunzie

e

d’intimidazioni, di ricatti e di viltà, aveva inevitabil-

mente preparato litti.

Sotto

il

ritorno

il

cui

al

potere di Giovanni Gio-

Governo avvenne l’occupazione

ar-

mata manu degli stabilimenti metallurgici da parte delle maestranze operaie. E’ noto che in quello sciagurato episodio di violenza e di arbitrio, giolittiano,

il

Governo

scusandosi di non avere forze di polizia

e militari sufficienti per impedirlo, lasciò che

onta delle disposizioni tassative e degli penale

codice bertà

e

il

tutelante

diritto

masse metallurgiche sero sulle... vero,

1’

età

piantate dai

si

diritto

il

della

privata

articoli

privata

della

proprietà

posizioni.

Fu,

quella,

dell’oro delle guardie rosse detti



ad del li-

le

asserragliassero e fortificas-

conquistate

così



arditi

del popolo)

(oggi sop-

che ven-

nero organizzate e disciplinatamente inquadrate luce del sole, proprio sotto

il

naso e

gli

in-

alla

occhi... ester-

refatti della polizia Appunto in quell’epoca, a Torino, Mario Sonzini, nazionalista e fascista, e la guardia !

carceraria Scimula subivano

il

noto martirio ad opera



11

leniniste sguinzagliate per la città subal-

delle

bande

pina

alla caccia di

quanti

non

la

pensavano comu-

nisticamente...

Ah, non per questo



i

il

fiore dell’italica giovinezza



seicento mila morti della guerra

memente immolato

sull’altare della

erasi subli-

Patria!

L’assassinio dell’avv. Pietro Giordani, perpetrato

Bologna, fu poi

in un’aula del Consiglio Municipale di la

goccia che fece traboccare

segnò

il

grande èra

l’inizio della

detto —

fascista.

Invero



i

come

Fa-

«

è Combattimento nel marzo 1919 dall’alta mente e dall’indo» creati

Italiani di

sci

vaso. Quel misfatto

mito cuore di Benito Mussolini a contrastare

la

si

marcia

del bolscevismo in tutta la penisola, insorsero ad

ordine del

Capo come un

con leonina furia città

d’Italia.

fascista,

una

sui figli di



uomo

e

si

un

scagliarono

Lenin delle cento e più

Allora, per lo scatenarsi dell’offensiva raffica rivoluzionaria d’altro

battè sul Paese che

ventato

sol

— dapprima

genere s’ab-

stordito e quasi spa-

rimase poscia preso da questa forma

violenza nuova.

Il

Fascismo, spontanea germinazione

nazionale ed emanazione dello spirito Patria vittoriosa,

di

ardito

della

seppe in brevissimo tempo capo-

la situazione contrapponendo sistematicamente violenza a violenza, arbitrio ad arbitrio, prepotenza a prepotenza, ed ahimè! uccisioni ad uccisioni... La legge del taglione, barbara, anacronistica, selvaggia quanto si vuole, inumana vestigia medioevale, imperò nella penisola per volontà fasci-

volgere



sta. bile.



L’ora della resa dei conti era scoccata inesora-

Ed

il

sovversivismo nostrano subito lo imparò a

proprie spese. Il

Fascismo mussoliniano in pochi mesi

ristabilire lo statu

quo ante

rizzate dal leninismo.

riuscì

a

in tutte le plaghe terro-

Molte centinaia

di fascisti cad-

— dero nelle varie

della

fasi

giovinetti e reduci



battaglia civile, alla loro

feroce; molti

guerriglia

una nuova idea ed soccombendo nella triste

martiri di



un nuovo dovere

eroi di



12

palesarono

azione necessaria,

agli la

italiani,

benedicenti

completa rotta dei so-

cial-comunisti, paurosi ormai di percorrere, senza la

protezione

dell’ aborrita

regia

mede-

quelle

polizia,

sime strade e quelle medesime piazze che una volta spavaldamente dominavano. Ai fascisti dunque





(tutti

i

buona fede

cittadini d’Italia in

spetta l’onore ed

il

ciò riconoscono)

vanto d’aver immunizzato

il

Paese

dal flagello mongolico. * -

*

Il

periodo del malgoverno nittiano e della prima

fase della restaurazione giolittiana ebbe l’effetto di sovvertire,

si

è detto, lo spirito e la coscienza d’una

parte della Nazione. Parve anzi per all’urto della belva bolscevica

un momento che,

che l’aggrediva, quella

forte barcollasse, gravissimamente ferita.

Le nostre condizioni litiche, sociali

finanziarie,

economiche, po-

e morali erano quanto mai critiche.

La Corona dimostrava una stupefacente impassibilità

(che poteva anche scambiarsi per impotenza)

di fronte ai gravissimi mali

che dilaniavano

la

Patria

;

lo Stato appariva del tutto assente; esautorato e ne-

ghittoso tente gli

e

il

Governo;

tentennante

legge

la la

si

manifestava impo-

magistratura

ad

applicarla;

impiegati statali dimostravano, nel dilagare dell’a-

narchia burocratica e nel pessimo funzionamento dei loro asservimento all’idra

più gelosi servizi pubblici,

il

bolscevica; l’Esercito era

impunemente

marmaglia e

dalla

vilipeso dalla

stampa sovversiva la polizia, spremostrava una completa inerzia;

giata e malcontenta,

;



13



pescecanesca o non, vieppiù trepida ogni

la borghesia,

giorno che passava, guardava con affanno intorno a sè nel pietoso ed insieme ridicolo atteggiamento di chi

aspetta dal di fuori la grazia della propria vita...

E

su

questo desolante sfondo di rovina morale e materiale, era

ghigno e l’Ululo dell’orda leninista all’apogeo

il

della sua potenza, selvaggiamente scatenata contro la

Patria! Unici

nell’immenso tenebrore spirituale,

fari,

Gabriele D’Annunzio e Benito Mussolini. a

Fiume,

lore,

interprete

erede

di

Roma

:

sicuro il

sentimento

del

primo,

Il

sventolava italianissimamente

vi

trico-

il

stirpe

della

secondo, nella rossa Milano, vigi-

lava insonne sui destini nazionali, spiante la propizia

occasione per avventarsi decisamente sulla tigre bolscevica a sbranarla od esserne sbranato...

*

9

Intanto

i

di proseliti in

tutte le

Fasci s’accrescevano quasi giornalmente

e

si

ramificavano con tenaci propaggini

contrade

dal Tirreno al

italiche,

Mare

chivano sempre più di generali di bella

renti

delle

di studenti,

vizio attivo, lettuali

dalle Alpi

sopraffazioni

di

tutti

cittadini insoffe-

i

rosse e della statale

di militari di truppa,

e di

simbolo

dovere

di stringersi

di italianità

e

di

intel-

compatti nuclei di lavoratori

una Fede purissima. Insomma, il

viltà,

in ser-

di ufficiali

impiegati, di professionisti,

di

autentici

Sicilia,

ex-combattenti, di ex-arditi,

di

fama,

delle officine e dei campi. Tutti militi

sentì

alla

Adriatico ed all’Jonio. S’arric-

d’una Idea e di

tutta l’élite del

intorno

al

di patriottismo.

Paese

fascio littorio, Il

movimento,

divenuto fiume impetuoso, straripò ancoratagli argini primitivi, raccogliendo nel suo alveo a mille a mille

nuovi seguaci provenienti da ogni categoria di per-



14



da ogni ceto della borghesia, da ogni strato

sone,

popolazione operaia, da

della

tutte le

campagne

della

penisola già prima battute dalla propaganda rossa.

Gente d’ogni

partito,

confessione e credenza, at-

verbo del Grande Romagnolo, tuonante quotidianamente dalle colonne del Popolo d’Italia, tratta

dal

accorse ad ingrossare le masse fasciste che una intelligente disciplina

univa ferreamente in

nome

della

Patria.

Fascismo era ormai divenuto un organismo polidi primaria importanza. E, sebbene fosse in piena crisi di sviluppo e non ancora compiutamente Il

tico

organizzato e temprato alla battaglia contro

tutti

i

nemici interni, pure sapeva lo stesso rispondere col ferro e col

piombo

agli eccidi

modenesi e

ferraresi,

a quelli di Bologna e del Veneto, del Friuli e di sale

Ca-

Monferrato consumati dai social-comunisti. Ri-

spondeva prendendo sovente l’offensiva e portandola a fondo con estrema risoluzione. A questo punto noi non frugheremo nelle sanguinose cronache del passato prossimo per ricordare la gesta ed il martirologio E’ storia di

fascista.

ricordano ci

i

truci

ieri

e

tutti

cittadini onesti

i

riportava d’un tratto,

quando più

spossata dalle ferite della guerra e ristoro,

bene

episodi della guerriglia civile che

all’epoca

torva

la

Nazione

— reclamava

ghibellinismo e

del



pace del

guelfìsmo nell’Evo Medio vestito d’acciaio. Risultato dell’azione fascista dittatura del proletariato

sine die

:

la rotta

l’instaurazione della

nemica completa e decisiva su tutte capo all’altro della mar-

le fronti di battaglia dall’un

toriata penisola.

:

rimandata nel nostro Paese





15

BENITO MUSSOLINI

Non possiamo

nell’esame di

addentrarci

grandioso movimento nazionale, strare

degnamente

questo

senza prima

illu-

e la personalità del suo

la figura

creatore e duce.

Già Arturo Rossato prima e

Settimelli dopo, « pro-

filarono » felicemente Mussolini. Sotto diversi aspetti

ambedue

ritrassero,

sue

nelle

che, morali ed intellettuali, battivo giornale d’Italia ed

direttore del più

il il

caratteristiche

fisi-

com-

formidabile agitatore di



per la masse. Noi, a nostra volta^ cercheremo perfetta conoscenza che abbiamo dell’Uomo, del Cittadino, del Tribuno, del Condottiero e del Pensatore



di illuminare

salvata

la

nella sua vera luce Colui che

ha

Nazione dal pericolo bolscevico.

Della sua scapigliata giovinezza, non è qui il caso Diremo solo che Benito Mussolini nacque

di parlare.

Predappio (Forlì) nel 1883; che giovanissimo conseguì un diploma di maestro elementare e che emigrò, dopo alcuni anni d’insegnamento, trascorsi in un oscuro villaggio romagnolo, in Isvizzera, povero in canna ma ricco in cambio di fede, di entuin quel di

siasmi ed idealità.

umana

ingiustizia,

Temperamento educato

al

insofferente d’ogni

sano socialismo della

scuola paterna, egli apprese subito nel paese di

glielmo Teli,

Gu-

a contatto con la quotidiana realtà

e

molto anche dai severi libri di scienze sociali ed economiche, alle cui sorgenti insaziabilmente si abbeverava con frenetica voglia d’istruirsi, tutta la grandiosità delle lotte civili e tutta la complessità dei problemi sociali. Addottoratosi in lettere francesi e di-

venuto redattore d’un vibrante foglio rivoluzionario, nelle cui colonne agitava integralmente la dottrina

— marxista,

come

16



giovane Mussolini venne presto espulso,

il

indesiderabile

ospite

dalle

Autorità

della

Confederazione Elvetica. Ritornato in Patria, continuò con

solito fervore la

il

campagna

scrivendo in un noto

socialista,

giornalistica

giornale emiliano

finché, portato più dal suo ingegno e dalla sua vo-

compagni

lontà che dalla benevolenza dei

fede,

di

divenne uno dei maggiori esponenti del Partito So-

famoso Congresso di un cal-

cialista Italiano.

Trionfatore

al

Ancona (dove

Massoneria

italiana ricevette

cio in pieno

la

stomaco dal socialismo

ufficiale

di Mussolini), poscia direttore dell’ Avanti!



giornale del Partito diale, portato dal

solini divenne,

ventista

dopo

monMus-

della guerra

all’inizio

suo acutissimo

per volontà

— massimo

istinto politico,

con Filippo Corridoni, acceso

inter-

essersi dimesso da tutte le cariche che

copriva nel Partito socialista.

Fu

allora

che creò

11

Popolo

d’Italia,

vero mira-

colo giornalistico, voce ascoltata e rispettata del patriot-

tismo

italico.

Volontario nella guerra contro l’Austria-

Ungheria, fece

tutto

suo dovere

il

di cittadino e di

soldato; ferito, ritornò a Milano a combattere, dalle

colonne del suo giornale, la battaglia contro

il

sov-

versivismo alimentata dall’oro moscovita e fors’an-

che tedesco. Intanto delle

avveniva

Caporetto.

armi nazionali, nonché

severare nella sua via

la

follia

disastro

avvilirlo, lo incitò a per-

luminosa conducente nemico ereditario.

diritta e

alla certa vittoria d’Italia sul

Contro

grande

Il

criminale

d’odio di classe, contro

la

delle

mania

folle

ubbriache

di distruzione,

negazione della guerra e di sovvertimento sociale fin

d’ allora

tuonò

la

(ottobre,

novembre, dicembre 1917)

voce del direttore del Popolo d’Italia

tante alla riscossa degli spiriti e delle coscienze.

di

— —

inci-



17



Benito Mussolini adunque spetta il vanto d’aver saputo, per bilmente

A





l’ora nera della disfatta e del dubbio,

inconfuta-

primo, nel-

il

spronare

gli

ad aver fede nei destini della patria e a debellare con ogni mezzo i nemici interni ed esterni. italiani

* * *

Mussolini riassume in qualità della stirpe. E’

sommo grado le uomo d’azione;

più schiette logico e ad

un tempo acuto pensatore; d’intuizione rapida; temperamento esuberante, polemico, passionale, volitivo, moderno. Egli campeggia nella scena politica sovrastando « dalla cintola in su »

italiana

figure più

cuore e cervello.

anima,

Salandra,

Giolitti,

Luzzatd,

nomi,

De

Liberissimo

definimmo

spirito italico, noi lo

con

tutte

le

popolari del Fascismo italiano, di cui è fortissimo

e

altra volta. E’, certo,

Meda,

Orlando,

Sonnino,

Nicola, Turati, Treves, Modigliani, Bo-

Gasparotto,

pochissimi

e

altri,

più

il

rap-

presentativo dei nostri uomini politici. Possiede larga e

profonda

genialmente

dottrina

agitatore

di

grandi

rilmente

la

superiore

nazionale. roni,

risorse,

odia

Egli

saccenti,

i

i

Mussolini

espressione

la

Ora-

gli

Detesta

quando può, esemplarmente

generosità è senza

limiti.

incarna

vi-

sentimento

del

bolsa retorica,

pessimisti,

persone in mala fede. e,

assimilata.

tribuno di trascinante eloquenza,

tore efficacissimo,

i

chiacchie-

infingardi,

tutte le

traditori

d’Italia,

punisce.

La sua

i

li

Taciturno. Lavoratore. Co-

raggioso. Tenace. Coerente nella sua apparente in-

coerenza. Fascinatore di Nell’amicizia

fedele.

Nella

d’un pezzo.

Il



P GORGOLINI •

nella

nello scatto.

vendetta ed

buona e nella mala sorte tutto trionfo non l’ha mai inebbriato, come

inesorabile.

2

folle. Terribile

Tremendo

- Il

Fascismo nella

vita italiana.





18

mai abbattuto. E’ giovane nel senso più

la sconfìtta

E’ instancabile e di vulcanica

assoluto del termine.

Possiede poi in alto grado

attività.

misura. Mussolini sa che

la

il

senso della

virtù più pregiata è la

prudenza e che il senso del limite (ricordate il suo famoso articolo su questa elementare norma di filosofìa spicciola ?) mai può essere impunemente sorpas-

Conosce pure

sato.

confini

della

sperare più di quanto

si

può legittimamente credere

di conseguire, è stolido e vano

il

tiene pertanto

si

tumultuoso movimento delle sue azioni

e rincalzare dei suoi pensieri,

une e

freno

alle

che

campo che

il

e

:

imprudenza. Mente superiore, sa

lontano da ogni attraverso

che l’uscir fuori dai

a perfezione

propria possibilità e l’intraprendere o

agli

altri.

mantenere il giusto solo; ma, conscio

Non

offre all’attività

si

umana

è assai

che saperselo bracciare e poter-

ristretto e limitato, e

mantenere è suprema virtù e che spingersi più ha voluto e saputo fortemente porre dei limiti all’aggressività fascista nella dura

vicisi

oltre è delitto e follìa,

lotta

in

contro

gli

l’ammonimento vero

avversari. Insistente, difatti,

ritorna

l’opera giornalistica e politica di Mussolini

tutta

diffìcile

d’Italia » ne!

quale

alla disciplina, alla

disseminate per

Pindaro

misura, virtù delle virtù. E’ in-

alla

trovare

un suo articolo sul « Popolo non abbia sempre richiamato

egli

misura e all’ordine penisola.

la

le

Memore

forze fasciste dei versi

di

:

Ài Superi brame discrete levare conviene, il presente ed i limiti segnati ai mortali,

pensando

Benito Mussolini, sfidando l’impopolarità ed

i

furori

demagogici all’inverso, ha sempre vigilato perchè

Fascismo



specie

dopo

la

vittoria

il

da esso conse-

guita sui social-comunisti sul terreno della violenza



non fuorviasse

dalle sue linee

programmatiche e

— non

si



19

abbandonasse, nell’ebbrezza del successo,

stesse orripilanti malefatte degli avversari.

dimostrava veramente d’essere

ciò, egli

limite e della misura,

l’Uomo capace

alle

Facendo

politico del

il

reggere do-

di

mani, con tranquilla sicurezza e linceo occhio,

il

timone dello Stato.

Tra

la

sua appassionata natura spirituale e

prima

vista, esservi radicale

concreto e l’astratto, tra

Guardiamo più da lati

profonda,

e

mentalità sentenziosa

la

la

sua

sembrerebbe,

come

opposizione,

a

tra

il

fantasia e la riflessione.

vicino e scopriremo che sono

i

medesima curva, che si supponcondizionano reciprocamente. Appunto per-

opposti di una

gono e

si

chè Mussolini è

politico del limite e della misura,

il

anche nei momenti della più intensa emozione e della più ardente rivolta interiore, egli non perde mai l’equilibrio della sua « maestosa ragione »,

noi

cercheremmo

onde invano

in lui l’esorbitanza dell’eccitazione

passionale e l’abbandono sentimentale proprii degli

uomini

politici

mediocri.

11

deputato capolista per Mi-

lano ha l’abito di riflettere e di astrarre dalle cose

norme di condotta generali il suo spiinsomma, possiede notevolmente ciò che si suole appellare « l’attitudine filosofica ». La potenza delle particolari le

:

rito,

sue immagini, rese negli sul «

Popolo

cono

il

d’Italia »

articoli magistrali pubblicati

con

tratti

sintetici e forti,

di-

vigore, l’armonia, la concentrazione straordi-

naria del suo ingegno multiforme e pieghevolissimo, e testimoniano ad esuberanza l’abito speculativo della

sua agile mente. E’

suo

di

Mussolini

infallibile istinto pplitico è

mentis

completa

e

come

di

Crispi

:

il

ravvivato da una forma

lungiveggente.

Immaginate

un

Mussolini afilosofo, oppure soltanto impressionista e

fantasioso, e avrete reso impossibile ciò che di più «

mussoliniano

virtù

» ci affascina in

deiruomo

vale a dire

di studio,

di

Mussolini

:

la

suprema

pensiero e di azione

:

perfetto equilibrio psichico. Del resto,

il

temperamento pacato, lucido, assorto, riflessivo, quando non è irruente ed aggressivo. Settimelli che, come noi, ha l’onore di conoscere molto da vicino il supremo Condottiero del Fascismo, è

scrisse di Mussolini

:

E’ un

vero sollievo il pensare che Mussolini creatore e duce del fascismo, di questo grande movimento, abbia soltanto trentasette anni e ami tutti gli sports. « Con la stessa elegante disinvoltura con la quale scrive (c

suoi

i

sprizzanti

articoli

ironie

di

eccolo volare sul cielo potente automobile o anche felici



bicicletta

locomozione «

paradossi



Finalmente

!

Pareva che in Italia non si posenza avere per mezzo

!

autorevoli uomini politici

tesse essere di

Milano,

!

Finalmente

«

e

aristocratiche

oppure guidare una inforcare una semplicemente

di

la

barella

Oh, poter avere

—a

o

bara

la

!

riscatto di tutti

i

senilismi

— un

presi-

dente del Consiglio che approdi al Viminale con un aeroplano da lui stesso pilotato! « Trentasette anni. Ancora ventanni di intensa vita politica. Chi può misurare il suo volo aquilino? « Chi lo avvicina può anche rimanere turbato dalla sua forza rude e dalla sua franchezza qualche volta imperiosa, ma

non avrà mai il dispiacere o il disgusto di trovarsi dinanzi alla prosopopea pappagallesca di tutti coloro che si credono dei grandi uomini perchè seggono sopra uno scanno illustre. « Al contrario egli è un uomo semplice, senza alcuna fronda retorica, senza buffi atteggiamenti da padreterno. « Al contrario egli è un giovane sdegnoso di lodi, che ha della sua missione un superiore concettò. « Al contrario egli è uno spirito goliardo che ride volentieri degli istrionismi, delle retoriche, delle

vanità.

Popolo d’Italia » egli bada più alla sostanza che alla forma ed è capace di divertirsi un mondo per un errore di stampa che deformi una sua idea e in una qualunque altra situazione che farebbe pigliare l’aria delle «

Anche come

« grandi

direttore del

occasioni » a

puro sangue

era

i

« direttori »

della

terra.

Italiano

vederlo nei giorni dell’armistizio con sul tavolino dar ordini agli arditi o rien-

bello

un grosso revolver trare nellà

tutti