Guida allo studio della Bibbia greca (LXX) Storia, lingua, testi
 8823780071, 9788823780071

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MARIO CIMOSA



GUIDA ALLO STUDIO DELLA BIBBIA GRECA (LXX) STORIA • LINGUA • TESTI

SOCIETÀ BIBLICA BRITANNICA A R>RESl'IERA Via Quanro Novembre 1111

ROMA

L'Alleanza Biblieà Universale (ABU) è un•organizzazione che coordina il lavoro delle Società Bibliche in I 50 stati del mondo. Lo scopo è quello di fornire ad ogni penana una Bibbia (o parte di essa) in una lingua che possa essere capila e ad un prezzo accessibile. Per questo l'ABU compie un lavoro continuo di traduzione, stampa e diffusione del testo biblico. La Bibbia (o parte di essa) è ad oggi tradotta in 2096 lingue; r ABU distribuisce circa 500 milioni di testi l'anno. Sei invitato a sostenere questo lavoro con preghiera e doni. La Società Biblica sarà lieta di informarti sulla sua attivilà.

1 Edizione: 199S © 199S. ROMA- SOCIETÀ BIBLICA BRITANNICA&. FORESTIERA

Tutti i diritti sono riservati ISBN 88-237-8007-J

Fotocomposizione: De PetriDo & Lattuca - Napoli -Tel. 45.97.82 Stampa: Tipolitografia Bellastampa snc - Via CaHatina, 41 • Roma Finito di stampare nel mese di luglio 1995

NOTA DELL'EDITORE

Pre.fentiamo al letlore ,P,esta Guida che ha la sua ragion d'essere in due semplici coslato.z_ioni. In ltaiia sempre più persone. recentemente, desiderano leggere, conoscere e .maliare l'Antico Testamento a partire dalla .sua famosa antica traduzione greca, la Settanta. Molti, iefattl. si avvicinano allo studio dell'AT con la sola conoscenza del greco antico, lum avendo ancora avviato o completato lo studio dell'ebraico biblico,. lingua, nella quale fu redailo l'A. T. Inoltre la Settanta è tradizionalmente descritta come un capitolo particolare all'interno delle varie Introduzioni all'Antico o aJ Nuovo Testamento oggi esistenti, oppure come oggetto di complesse e rqf]ìnate ricerche monografiche da parte di studiosi. In base a queste due costatazioni, la Societil Biblica ha ritenuto utile proporre al Je1tore, che desidera approfondire la diretta t:onoscenza di questa versione, un'opera che ponga /'accento sull'identità ed indipendenza della Settanta, anche se i rapporti con i testi originali ebraico dellif Te gret.:o del NT .wno sempre ben evidenziati, tramite una breve esposizione chiara e documentata della sua storia testuale, linguistica, culturale e relig,.osa. Infatti la semplicità, la sintesi e la competenza nella com"nicazione hanno un grande valore didaltico che permettono al lettore di acc«lere più velocemente e più eflìcacemente all'oggetto della sua ricerca: il testo biblico. Quest'opera si inserisce in quel/'attiviti di rea/inazione di semplici strumenti pratici per awicinarsi al testo biblico nelle sue lingue originali o nelle nte antiche versioni, attività che è solo una parte del servizio che la Società Biblica srolge in Italia e nel mondo. La presente Guida fa parte della collana di Strumenti Biblici che ha già P.-billicato la Guida allo Studi.o del Greco del NT. a cura di B. Corsani. il Dizionario base greco-italiano del NT. a cura di C. Buzzetti, la Guida allo ~tudio dell'Ebraico biblico, a cura di G. [)eiana e A. Spreaflco, l'edizione Italiana del Dizionario Ebraico e Aramaico Biblici. a cura di P. Reymond.

s

Si spera che questa nuova Guida possa essere accompagnala in un prossimo futuro da un Dizionario greco-italiano della Settanta. li ruolo che la Settanta ha rivestito .'ìin dal/'antichita è oggi ancora più prominente se si pensa alla posizione centrale che la Bibbia ha nel dialogo sempre più ampio fra le diverse confessioni cristiane. dialogo animato da speranza ed insieme da esitazioni. Questo rinnovato interesse a diversi lìvelli per una versione "••issuta" della Bibbia ha motivato quest'opera e la Società Biblica df'sidera ringraziare sentitamente il prof. D. Mario Cimosa per avere accollo la proposta di presentare la Settanta alla lru:e delle diverse esigenze esposte. In queste pagine egli ha unito la sua esperienza didattica di docente alla sua competenza specifica di studioso della Settanta realizzando cosi un primo strumento, semplice e documentato, dì accesso all'antica versione greca per iJ lettore che. successivamente, potrà rivolgersi ad altri strumenti più specifici .vulla base dell'ampia bibliografia pre.'iente nell'opera. Roma. PentecOSle 1995

' Valdo Bertalot

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PREFAZIONE DELL'AUTORE

/n Italia non esiste ancora una ·introduzione allo studio della Bibbia greca (LXX)". Siccome da"anni mi occupo di questo settore degli studi biblici, alcuni amici mi hanno sollecitato a preparare uno strumento adeguato per chi studia o si inleressa in modo serio della Bibbia. Ho pensato di fare qualcosa un po· originale che potesse veramente e.uere utile per la scuola. La Società Biblica italiana ha iniziato una collana di strumenti per questo studio. tra cui rimminente il Dizionario Ebraict>-ltaliano e in cui ~sto volume si inserisce. Nella prima parte ho tracciato una breve storia e una introduzione generale e particolare alla traduzione greca della Bibbia tenendo naturalmente conto di quanto è stato gill. fallo in altri paesi. Per la seconda e terza parte ho avuto come modello la preziosa grammatichella di F.C. CONYBEARE e Sr. G. Sroc;K, Selections from the Septuagint, Ginn and Company, Boston 19.05. ripreso solo per la parte grammaticale e sintattica in A Grammar of Scptuqint Oreek. Zondervan Boston 1980 che ho completato con O.fservazioni anche lessicali per mostrare con chiarezza il pas.faggio da/l'ebraico al grl!CO. La scelta dei testi poi, nella parte antologica, è personale e tiene conto in particolare di quei brani che meritrmo più allenzione sia sul piano linguistico che contenutistico rispetto al testo ebraico per capire il passaggio dalla Bibbia ebraica al Nuovo Testamento. Sono tante le persone a cui devo molto nella coslruzione di questa ..Guida". Anzitullo voglio ricordare il mio collega e amico, prof. C. Buzzetti. professare di greco del NT e di problemi ermeneutici connessi con la traduzione nella stessa università in cui opero, per i preziosi consigli e per una prima revisione del mio manoscritto. Nomino al secondo posto e lo ringrazio di vero cuore il prof. G. Rina/di, professore di cristianesimo antico a/l'Istituto Universitario Orientale di Napo/i, che ha avuto la bontll. e la pazienza di leggere (ltlentamente il mio manoscrillo e di suggerirmi Indicazioni molto utili che ~tUlno permesso un notevole miglioramento del mio testo. soprattutto per I area del greco ellenistico e per una maggiore valorizzazione di lat•ori già compiuti da noi in Italia. Inoltre la non appartenenza di queslo studioso serio 7

alla confessione cartolica ha favorito un lavoro anche ecumenico. In questa stessa linea un grazie di cuore va anche al prof. D. Garrone, professore di Antico Testamento alla Facoltà di Teologia Valdese di Roma. con cui abbiamo gid lavoralo per diversi anni nel preparare la Traduzione della Bibbia in Lingua Co"ente (T/LC). Vo"ei poi esprimere anche la mia gratitudine ad un altro mio collega. il prof F. Bergamelli. professore di palri.ftica e letteratura cristiana antica nell'Università Salesiana per la sua accurala revisione del testo greco da me utilizzato. Infine, "fast hut not leastH, il mio grazie .fentito va al dr. V. Berralot. Segretario generale della Società Biblica italiana ed editore, col quale anche avevamo lavorato assieme per la TI LC, che non solo ha accolto il mio testo nella collana degli strumenti per lo studio della Bibbia da lui edita ma è stato generoso anche di suggerimenti e di proposte pratiche nelf*elaborazionc del

manoscritto. Anche questo manuale è il frutto quindi di quella collaborazione ec.·umeni· ca tra le chiese cristiane italiane. dopo il Concilio Vaticano//, al strvizio della Parola di Dio che non è fatto solo di vuott? parole ma di imprese e di realizzazioni concrete. Roma, 30 .settembre 1994 Festa di S. Girolamo

Mario Cimosa

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PREMESSA

B. Co~i nelle parolwvolte al lettore. all'inizio della prima edizione

della sua Guida allo studio del greco del NT. edita in questa stessa collana, si esprime cosi: .. Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, la lingua dei suoi autori, quale più quale meno, fu anche influenzata dal greco dei Settanta (LXX), cioè dalla traduzione greca dell'Antico Testamento fatta dagli ebrei d'Egitto'"'· Ci piace iniziare con questa affermazione di principio perché non si pu() capire il greco del NT senza conoscere l'influsso che esso ha ricevuto dalla tradu.iione lfCC8 dell'AT. Lo studio, sempre più attuale, della traduzione greca porta alla conctusio.. ne che i LXX.sono il ponte naturale tra la Bibbia ebraica e il NT... L'importanza è pure legata al fallo che queste versioni sono un insopprimibile anello di congiunzione tra il mondo biblico dell'Antico Testamento, il giudaismo in un'epoca cruciale del suo sviluppo, a cavallo tra le due ère, e il cristianesimo primitivo" 2• La conoscenza dei LXX: problemi del testo. di grammatica, di sintassi, di vocabolario, l'origine, l'ispirazione, la teologia•.. interessa pertanto sia gli studiosi di AT che di NT J. Perché questa traduzione greca possa essere sempre meglio conosciuta dagli studiosi della Bibbia ebraica e del NT e soprattutto dagli studenti che arrivano all'AT attraverso il greco, non possedendo lo strumento dell'ebraico, presentiamo una breve Guida allo studio dei Settanta che si articolerà in tre parti o ~oni::

I .. Una introduzione generale e parti,·o/arera/ testo dei LXX. 2. Osservazioni nd/a grammatica, .sulla sinuusi e sul lessico. J. Un'antologia di lesti greci commentati. ~n Italia lo studio-dei LXX non gooe ogi di ottima salute come in altri par:si (USA. Spagna, Francia, Israele, Germania ... ) ed e triste se si pensa al srandc contributo che hanno dato gli studiosi italiani del passato alla ricerca sulla traduzione alessandrina•.

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Passoni Dell'Acqua, a cui si devono accurati ed interessanti studi sul rapporto tra traduzione greca dei LXX e i papiri di epoca tolemaica, presentando qualche anno fa un nostro studio sul vocabolario di preghiera nella traduzione greca del Pentateuco si esprimeva cosi: .. Salutiamo con soddisfazione questo studio che testimonia il cresciuto interesse in Italia per la versione piu antica dell'AT"'· Certamente. nonostante i limiti eventuali, è nostro desiderio far crescere ancora di più questo interesse. Perciò abbiamo pensato di elaborare una Introduzione ai LXX in lingua italiana•, dato il cresciuto interesse per questa traduzione anche nel nostro paese. La nostra Introduzione non avrà la pretesa di quelle d•o1tralpe citate neUa n. 6, ma vorrebbe essere una guida semplice per un primo approccio a questo importante documento dell'antichità per gli s1udenti che amano la Bibbia e desiderano rendersi conto di qual è la prima origine del NT scritto in greco. Per questo motivo il nostro libro si articolerà in tre parti ben distinte. , come annunciavamo. In una prima pane presenteremo un·introduzione generale ai problemi della traduzione greca: origine, storia dell'uso, testo, lingua, ispirazione. teologia. attualità... Di ogni libro a cui appartiene il brano presentato nella terza parte antologica verrà data una breve introduzione ai problemi e in particolare alle questioni che lo riguardano. Nella seconda parte faremo alcune osservazioni sulle caratteristiche linguistiche, grammaticali, sintattiche e lessicali del greco dei LXX, importanti per chi legge anche il greco del NT 7• La terza parte infine consisterà in un'antologia di brani scelti della traduzione greca che presentano delle particolarità, sia di tipo linguistico che interpretativo. rispetto al testo ebraico ed hanno avuto un notevole influsso sul NT. In appendice tratteremo di qualche problema particolare come l'elenco di edizioni attuali dei LXX facilmente accessibili. l'uso dell'edizione del Rablfs•, la questione del canone alessandrino e una dettagliata bibliografia. Nell'antologia. di ogni brano daremo il testo greco. una nostra traduzione letterale9 e un breve commento. Il primo obiettivo nel dare alle stampe questo lavoro a cui stiamo pensando da anni è di giovare agli studenti. soprattutto di NT, nel compren· dere che il passaggio dall'AT al NT passa attraverso il giudaismo sia palestinese che ellenistico. In attesa che noi stessi o qualche altro studioso italiano faccia qualcosa di più consistente e di più originale offriamo nelle Note, molto ampie, al termine di ogni parte. altre informazioni per chi desidera fare uno studio più ampio e approfondito della traduzione greca dei LXX.

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PRIMA PARTE

INTRODUZIONE GENERALE E PARTICOLARE Al LXX

'

INTRODUZIONE GENERALE

.. 1. Storia della formazione dei LXX Blbllogndi•* 800.AERT, Septante et Ver.dons Gre,-ques. 536-692. OoUA.11 Te.sfo de/l'Anlit:O TeJlamento. Rassegna dì sludi. HAK.L-DoRIVAL-MUNNlot, La Bible grecque des Septante. Du judui'smt• hellb1islique au

ChriJtianisme aneien, 31·265. The Septuagint and Modem Studie.J. PASSONI OEu'ACQUA, li te.rio del Nu°''" Testamento. TRAMONTANO, La /ellera di Aristoo a Filocrnlt',

JELUCoE,

1.1 Origine della traduzione greca 11 nome usato per la traduzione greca dei libri dell'AT, Seuanta (LXX).

ha la sua origine nella leggenda raccontata nella Lettera dello Pseudo Aristea 10• Questa lettera ~ice che 72 anziani di Gerusalemme, appartenenti alle 12 tribù d'Israele, invitati ad Alessandria d'Egitto da Tolomeo Filadelfo ltadussero dall'ebraico in greco tutti i libri dell'A T. Il numero fu ridolto a 70 in un secondo momento in riferimenlo ai 70 anziani che al Sinai con Mosè, secondo la tradizione. ricevettero la Torah (cf. Es 24). ll primo interesse è quùtdi di carattere storico; questa traduzione:.. sta accanto o addirittura ~recede "il TM e dopo il suo sorgere nella diaspora alessandrina riceve una immediata diffusione tra gli Ebrei del mondo antico ed è conservata anche a Qumran accanto ad altre redazioni. Secondo alcuni studiosi i libri della Bibbia vennero tradotti in greço per USO soprattutto liturgico, per la comunità ebraica della diaspora ellenistica che ~on era più in grado di capire l'ebraico. v • All'inizio di ogni paragrafo indicheremo qualche titolo bibliografico. Questi titoli 1:;:-no ~i ~Presi completi nella bibliografia generale alla fine del volume dove dei libri •ano tnd1chcrcmo. per comodita del tenore, anche la cas.a editrice.

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È la .. Bibbia d'Alessandria" che, cosi come si presenta oggi. può essere considerata da due punti di vista. Si tratta deUa .. Bibbia Greca". È stata la Bibbia degli ebrei della comunità alessandrina che non conoscevano più l'ebraico, la Bibbia dci Padri della Chiesa, la Bibbia degli autori del NT. La Bibbia Greca in quanto tale. Ed è quindi di grande interesse ecumenico: i LXX restano il testo biblico di tutte le chiese orientali soprattutto nella liturgia. Le UBS (Società Bibliche) hanno attualmente, .. dopo la caduta del muro" diversi progetti di traduzione interconfessionali nelle lingue dei paesi dell'Est europeo e stanno affrontando con impegno il problema del testo standard originale da cui partire nella traduzione, se quello ebraico o quello greco dei LXX. E noi stessi collaboriamo a questi progetti. Ma nello stesso tempo si tratta anche di una Bibbia tradotta in greco dall'ebraico, una Bibbia tradotta nella quale bisogna tener conto della lingua di partenza e della lingua di arrivo: l'ebraico e il greco. D'interesse quindi anche ftlologico in molti casi il testo greco aiuta anche a ricostruire il testo ebraico, che, quando veniva fatta la traduzione greca, era ancora in via di fissazione.

1.2 La lettera di Aris1ea a Filocrate La Lettera di Aristea a Filocrate del I 00 a.C. circa. detta anche dello Pseudoaristea, è un'opera narrativa in lingua greca, in forma di lettera.

Aristea è un pagano colto, un ufficiale del re Tolomeo Il Filadelfo (285-247 a.C.) che scrive a suo fratello Filocrate. All'inizio descrive l'ambasciata del re a Gerusalemme per chiedere una copia della Torah dei giudei. Il sommo sacerdote Eleazaro inviò 72 scribi che tradussero in greco la Legge. Il re li ricevette ad Alessandria, si prostrò davanti alla Legge sette volte e ascoltò la loro sapienza e quella della Legge. Fatta la traduzione furono rispediti a casa con grandi doni. La Lettera contiene però anche altre norizie: la liberazione di 100 mila schiavi giudei, la descrizione dei doni, la descrizione di Gerusalemme ecc. Però un terzo dell'opera descrive il ricevimento dei traduttori alla tavola del re durato sette giorni con dialoghi quotidiani tra il re e i suoi ospiti. In realtà la Lettera è posteriore e risale alla fine del 2° sec. a.e .• scritta da un ebreo di Alessandria che conosce molto bene il giudaismo, come si deduce da molti particolari. Per raggiungere meglio il suo scopo propagandistico si fa passare per un ebreo colto, che conosce bene l'ellenismo, ma che rispetta e ammira il giudaismo. t un'opera molto importante che racconta in modo leggendario l'origine della traduzione greca dei LXX. Apologeticamente intende legittimare ed

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esaltare la traduzione greca deUa Legge. Per la prima volta vi ricorre il nome d' "Bibbia" (he biblos: § 316) per la Torah. Il suo contenuto teologico si può •1 umere in questi tre elementi: esaltazione della Legge e del giudaismo, nass . esegesi aJlegorica, filantropia • .Aristea ~un documento propagandistico che ba come scopo di esaltare la Legge giudaica di fronte ai pagani e ai giudei ellenizzati: aJ di fuori della legge giudaica non c'è vera scienza. Il giudaismo è una religione vera che permette mutui rapporti di convivenza tra giudei e greci. Per la prima volta poi vengono offerti ampi esempi di esegesi allegorica deUa Bibbia. Infine il tema della filantropia: emerge da tutti i dialoghi tra il re e i sasgi giudei, i quali esaltano l'ideale greco della :ftlantropia mostrandolo come il contenuto stesso della sapienza biblica. Imitare Dio nel governo del mondo, imitando la sua benevolenza verso gli uomini è il modo migliore di governare gli uomini tanto che il re dovrà concludere: ..Mi avete fatto un grande favore esponendomi i vostri insegnamenti sul buon governo" (§ 294) 11 •

l.3 Perché la Bibbia è stata tradotta in greco? Osgi si pensa che la traduzione deJr AT in greco si sia realizzata non per un solo scopo (liturgico, o politico, o culturale, o missionario); ma per tutti questi ed altri motivi messi assieme. Certamente il motivo che ha spinto la comunità giudaica di Alessandria di Egitto a tradurre in greco la Torah a partire dal 3u scc. a. C. (la lettera dello Pseudo-Aristea è una leggenda e vuole essere solo una celebrazione della traduzione dei LXX!) non è principalmente missionario. La lenta sostituzione dell'ebraico e ancor più dell'aramaico con il greco fece sentire la necessità culturale ma ancor più liturgica di avere un testo deUa Legge del Signore in una lingua comprensibile a tutti gli Ebrei della Diaspora quando si recavano alla Sinagoga per pregare il loro Signore. La tecnica di traduzione per i libri tradotti dall'ebraico e per gli stessi libri scritti direttamente in greco (come il libro della Sapienza, per esempio!) non nasconde il desiderio profondo che la Legge di Israele fosse conosciuta da tutti perché ~pace di salvare tutti gli uomini di tutto il mondo. Impressiona poi il fallo che i babilonesi non traducevano gli inni sacri e i loro riti praticati in Egitto, benché la liturgia degli dèi ellenizzati, come il culto a Iside, fosse celebrata in greco. ~ anche i libri sacri degli egiziani che i sacerdoti trasportavano in ~:cessione,. non. erano tra~otti e rimanevano quindi inaccessibili ai gr~ci. me nella hturg1a della chiesa cattolica che tino a poco tempo fa non veniva celebrata nella lingua parlata dalla gente. ma in lingua latina. Invece questa BJlCrtura degli ebrei che traducevano i loro libri sacri nella lingua più parlata

IS

in quel momento storico era legata al fatto della vitalità della rivelatione biblica e al suo potere di espansione. Essa aveva lo sc::opo di impregnare l'anima dei proseliti della fede in Iahvé. proprio come se fossero discendenti di Abramo. Uno studioso attento di questo periodo, Bickennan. notava che gli ebrei divennero .. il popolo del Libro" proprio quando questo Libro venne tradotto in greco. Non è secondario però anche il motivo liturgico 12 • La tradizione giudaica orale ha certamente influenzat.o i tradunori alessandrini. La mentalità del traduttore era nutrita dalle fonti giudaiche predominanti. li pensiero dei traduttori è giudaico nella forma e nei contenuti. Lo ha dimostralo ampiamente Prijs in quel prezioso e tanto dimenticato volumetto: Jiidische Tradition in der LXX. Quindi i LXX vanno compresi come un antico testimonio dell'esegesi giudaica? Noi pensiamo di si. Finora, fra gli studiosi. chi proveniva dalla filologia greca era portato a valoriuare maggiormente rellenìsmo, e chi dal giudaismo il sostrato giudaico. Nella misu~a in cui, seguendo la linea del giudaismo postbiblico. i LXX tendevano a spiritualizzare il testo ebraico, si preparavano l'uditorio di eventuali lettori pagani. Si trattava di interpretare contemporaneamente e coerentemente due mentalità: la giudaica e l'elleni·

stica. Mancano ancora monografie specifiche su questo o quel punto di detta spiritualizzazione graduale del messaggio biblico. Ma oltre questi motivi, non si può non accennare anche all'iniziativa ufficiale delle autorità locali di offrire con la Legge ebraica una legge ufficiale per i giudei ellenizzati, come lo era stato fatto per le leggi dei libri sacri egiziani e per le altre leggi degli immigrati ellenofoni. Questa ipotesi inoltre si fa sempre più strada e si fonda sul confronto con il Papiro Oxy XL VI, 3285. pubblicato nel 1978, che parla di una raccolta di testi giuridici fatta eseguire da Tolomeo II Filadelfo13 •

2. Storia dell'uso della Bibbia Greca C°ARBONE-RIZZt,

Le &rlUur" ai ls. a Gerusalemme Tov e collaboratori. in Svizzera &rthélemy, Schenker, Vcnetz; a Helsinki Soisalon-Soininen, Soliamo e Aejmelaeus, di recente promossa a responsabile del centro studi sui LXX di Gottingen; a Parigi con Harl. Munnich e Dori val: in Spagna eon Femandez Marcos, Busto Saiz e Trebolle Barrera. Solo per ~c~ ad alcune scuole fuori dal nostro paese. Contributi di altro tipo che pure manifestano il risveglio nello studio dei LXX in Italia ci sono, oltre le ricerche di chi redige questa introduzione. i preziosi studi sul rapporti tra papiri .e LXX della Passoni dell'Acqua, il lavoro di Minissale che prepara una significativa ricerca .si.Il testo greco del Siracide di cui è imminente la pubblicazione, e i testi sinottici (TM. LXX. Targ) dei Profeti Minori che Carbone e Rizzi hanno cominciato a pubblicare per le EDB. 3.2 Sig11.ifica10. globale della trad11zim1e dei LXX.

.Riprendiamo quasi alla lettera le tonclusioni a cui arriva Paul sul

:~ficato ..reale dell'avvenimento rappresentato dalla traduzione dei SettanllltegrandC)le con una riOcssione di Har1•·1• ali'" Rispetto ai targumin che sono rimasti un bene religioso e culturale fo h.terno del giudaismo, la traduzione dei LXX deve la sua soprnv"·ivenza e v nuna al cristianesimo che l'ha adottata come Bibbia. l 1argumin sono la ;:.letteratura intertestamentaria. È la stessa torah degli ebrei colta nel suo imento verso la Bibbia cristiana~ uno spostamento dai molteplici aspetti:

23

letterari. Hnauistici, geoarafici, storici e sociali. La Chiesa sostituisce la Sinagoga. questa volta non più esiliata in mezzo ai pagani. ma istituzionalmente e culturalmente insediata .. altrove", nell'universo intero. In un ceno senso i LXX sono nella loro stesura e nel loro processo storico la Bibbia cristiana e il cristianesimo ..prima della Chiesa... Paul all'interrogativo: '"La Bibbia e la Torah: concorrenti o partners?'" risponderebbe in questo modo: "c'est la ressemblance qui fonde la concurrence~ ayons donc le culte de la différence: c•est dans Ja paix qu'elle engendre des partenaires, des partenaires pacifiques"50• Sia Filone Alessandrino. giudeo, sia i Padri della Chiesa hanno affermato che la versione dei LXX è ispirata. Dire che una ..traduzione'" è "ispirata da Dio" è riconoscerla come una produzione originale e non come la trasposizione o il duplicato di una precedente scrittura della originale51 • A proposito dei taqumin qualcuno si è chiesto se .. tradurre" non è un altro nome per dire '"scrivere". Per i LXX è cosi. Perciò i LXX vanno considerali com~una letteratura originale, che deve essere studiata in se stessa. È una letteratura vivente il cui destino era legato alrebraismo in trasformazione e al cristianesimo nelle sue origini e nei suoi primi sviluppi. Cosi è di nuovo riconfermato iJ valore di intertestamento dei LXX. I LXX ricevuti dalla tradizione cristiana come testo originale della Bibbia ci pongono una questione moderna: quale è lo statuto di una traduzione della Bibbia per la fede cristiana? Dopo Girolamo le Chiese cristiane hanno ritenuto necessario tradurre la Bibbia dall'ebraico come se quesla fosse la sola lingua originale. Ora questo è falso, perché i cristiani non ignoravano le fonti più antiche della propria storia religiosa anche se non conosciute in ebraico: ed è pure discutibile dal punto di vista teologico: la fede in un Dio universale spinge a pensare che le parole della rivelazione devono poter ragiungere ogni uomo in ogni lingua. La Bibbia ha la vocazione ad essere tradotta per ogni popolo e in ogni momento della sua storia 52 • l cristiani associano la propria fede alla lingua nella quale essi ricevono la parola di Dio. Inoltre i LXX sono una traduzione eccezionalmente importan· te nella storia della fede cristiana perché situata in un momento-chiave di questa storia: è la Bibbia letta dalla comunità nella quale Gesù Cristo si è fallo uomo. La traduzione dei LXX ha trasmesso la fede e la pietà dei giudei neu•attesa messianica, la loro speranza nella salvezza mentre erano nella dispersione e nella sofferenza. Ci ha trasmesso una teologia del martirio (basti pensare ai Libri dei Maccabei!), un insieme di sentimenti di umiltà. di penitenza e di fiducia: gli stessi che proveranno i cristiani nella loro esperien· za e che potranno poi esprimere nella stessa lingua ereditata dai traduttori giudei.

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).3 /LXX e il NT Per il NT e per i primi scritti cristiani i LXX costituiscono un legame dinamico, un terreno di incontro e un campo di osmosi tra quello che più tardi verrà chiamato ..Antico" e "Nuovo Testamento". Gli studi recenti baDPO messo in evidenza un fatto nel passato un po· trascurato. Per capire gli autori del NT bisogna studiare l'ambiente culturale in cui sono stati composti questi scritti. Le traduzioni antiche, specie quelle aramaiche e greche~ costituiscono un ponte ermeneutico tra l'Antico e il Nuovo Testamento. Le persone a cui Ge~ù parlav~ con~sceva~o la Bibbia ebraica attraverso l'interpretazione aramaica e greca. Gli auton del NT hanno approfittato delle felici interpretazioni degli ebrei alessandrini sia perché hanno usato la traduzione greca sia perché si rivolgevano a un pubblico che parlava e pensava in greco. I LXX, come dice giustamente Harl, sono una traduzione eccezionalmente importante perché si situano in un momento-ehiave: sono la Bibbia della comunità nella quale è venuto Gesù e dove si sono formati i suoi discepoli 5l,

2S

INTRODUZIONE PARTICOLARE

1. Pentateuco e Ubri Storici CIMOSA,

Il VtlCObolario di pllghìera nel Pentateuco greco dei LXX.

-. Note sulla t«nica di 1;0JJuzione greca di ·dam/.fangwe .. i1t akuni teJ'li df!f Pen1a1ei1ro dei

LXX.

LEE. ·A Leximl S111dy of the Sep/11'18intal Yersion of llre 1-'entateuclt, Tov, The lmpm:t ofthe I.XX Translalinn oftht Ptlllalt!Uch on thc Trmulalif)n oflhe Oiher Boola, 577.;.592,

11 Pentateuco greco sembra aver suggerito uno stile che è stato riconosciuto come un sottolinguaggio in funzione della traduzione della Bibbia fornendo un vocabolario per gli altri libri da tradurre. Baron'4 fa osservare che le preghiere inserite in 3 Mac. per esempio, e scritte nello stile dei LXX. risultano in stile differente dal resto del libro. Forse H Pentateuco stesso fu una fonte di vocabolario per i traduttori Posteriori. I LXX inoltn: presentano delle traduzioni piuuosto che una traduzione. K.raft 5 ~ nola che usare espressioni come la traduzione biblica, il

linguaggio biblico. l'ehraico de/1:4 T, un grer:o spt>ciale. la traduzione dei LXX, o simili, serve solo a complicare la discussione dei problemi (linguistici, concettuali. cronologici. geografici. storici). Ciò che può essere vero per l'antico Pentateuco greco (i LXX propriamente dclli) può non essere vero per il greco dei Salmi. per Isaia o per Daniele. Oui si lavora alla composizione di un vocabolario greco dei LXX 56• Il Pentateuco, che fonna come un corpus separato nelrambito della Bibbia greca, fu il primo gruppo di libri delrAT ad essere reso in greco e, dal punto di vista dello stile, risulta del tutto omogeneo, come un'unità 57 • L'opinione sul Pentateuco dei LXX tende a favorire il punto di vista di alcuni secondo cui. come traduzione. esso rimane un tutto, autonomo rispetto all'originate, e riflette. lo ripeliamo, un alto grado di competenza da parte dei traduttori. Tbackcray», nella sua classificazione. pone il Pentatcuço dei LXX fra il buon greco della lwini; ma pochi oggi sarebbero disposti ad estendere questo giudizio a tutte le sue parti".

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p quanto riguarda la cronologia, secondo il Thackeray, si ha l'imprcs. erhe rordine di traduzione sia stato: Pentateuco. Isaia, una forma 510 ~~ ~ta di Samuele-Re; Geremia, Ezechiele e i Profeti Minori. Il PentareviSIO oi risalirebbe al 3° scc. a.e. e sarebbe stato tradotto come un'unità da teu~!oto.gruppo.. ll suo.~ocabolario e il s~o stile l~timon.iano un'origine infa.tti i papin offrono paralleh al suo hnguagg1060 •

:tsandrina; J.1 Genesi

The Tran.vla1or o/ the (}reek Genesìs, 169-183. HARt-. La Bible d"Alexandrie. J. La Genèse.

COOK.

Wr;vl!RS. Septuaginùl. /: Genesis. -. Tal hislOT}' ofllle Gr"* Genesìs. -. Noter on the Gffek Tex.t ofGe.nesis.

La traduzione greca di Genesi si presenta èome un libro unico. Lo stesso titolo greco .. genesi• ne indica l'argomento. L'unità del libro è sottolineata anche da fonmile èhe si ripetono e dalla narrazione di scene che evidenziano il tema unic del libro: l'elezione di un popolo a partire da Abramo. erede delle ptotric5se. Per Gerie5i le ditTeren:ze tra testo ebraico e testo greco non sono particolaiìncnte rilevanti. Faremo qualche esempio più significativo nell'antologia. l.2Esodo BARC, I-e texte de la Torah a-r-il élé rkrlt?", 69-88.

LE BoUUUEC·S.ANOEvouc. la. Bib/l! d'Alexandrìe_ l. 'l:.'xode. lx Di:AuT. Critique ltxtut>/le et exégè,,~; E:c XXII 11 dan$ la LXX el le Ta-,gum, 164-175.

Le istituzioni cultuali nel libro dell'Esodo sono descritte due volte. La

~ma ~olta (cc. 25-31) i LXX sono d'accogio con il TM. La seconda volta

mvccc ' due testi, ebraico e greco, sono notevolmente diversi: alcuni clementi ~rcsenti .nel TM mancano nei LXX (Es 35, 8; 37, 25-28; 40. 6.8.11 ). 11 c. 36, . 3~ ha m greco una fonna abbreviata. I dettagli non si trovano nello stesso :~ne.·Questo.vat~ soprattutto per i patamenti del sommo sacerdote (TM 39 dcli -~ 36; fi~alc d1 '!'M ~9 .. µiizio di ~XX 39). Soltanto quaJche manoscritto a rtccns1onc ongcnlària" ha l'ordine del TM. 32 . La .versione greca ha l82 versetti mentre il lesto ebraico ne ha 214. cioè Ul

più".

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1.3 Lnilico HARu-PRAl.ON,

Le Lhitiqur.

In genere il testo del Levitico è tra i meglio conservati della Bibbia ebraica. l LXX a81Ìungono qualchè particolare che manca nel TM.

1.4 Deutl'ronomi" DoGNu:z-H.ui.. Lr Dru1émnomt•.

Il titolo di questo libro della Bibbia è preso proprio dalla traduzione

greca, mentre in ebraico si chiama debarim. Il greco invece ricava il titolo da 0t J7, 18: ..X«Ì Elmn &tciv :u9~ È'll:Ì Ti'Jç iipxfiç C1ÙWii xa1 ypri."'EL Écl'U't'Ì> 'tÒ &wrt,0()\16,."ov 'tOO~o 1tç ~" 1tcxpck ~wv &piwv ~ Ani,~wv" ~ quando si insedierà sul suo tremo regale, scriverà. per suo uso in un libro una copia di que.Jla legge secondo resemplare dei leviti ... Questo versetto diventa la chiave dell'intero libro. La traduzione greca ha cercato di offrire un testo acceltabile dai suoi destinatari, da una parte leggibilè dai lettori cllenoflli e dall'altra fedele alle credenze giudaiche. Ma nonostante q1Jeslo ha una sua originalità. Forse il traduttore greco è stato uno solo per tutto il Deuteronomio. 1 LXX nel loro stato originario possono essere testimoni di un testo ebraico antico. La traduzione greca del Deuteronomio è meno libera della Genesi, è più letterale. Il suo stile e la sua sintassi lo fanno sembrare un calco dell'ebraico. Cenamente la traduzione greca denota una certa originalità rispetto al testo ebraica.

1.5 Primo e Secondo E.'sdra &tira e Nttmia. liANHART, Texl 11"'1 TC'xtgeschit:hte des I. E.tftl.buclre.f.

DANIW,

Tra gli scritti biblici esistono Esdra I (A) e Esdra Il (B) (cosl indicati dai

LXX). Occorre anzitutto notare la diversità di titolatura nelle varie tradiziOni. Per evitare confusione ci atteniamo alla dicitura dei LXX (Rahlfs), secondo cui Esdra 1 (A) corrisponde alrEsdra apocrifo o deuterocanonico e che nella traduzione latina della Vulgata viene chiamato Esdra m. Quest'ultimo è costituito da ampie pani dei libri delle Cronache. di Esdra e di Neemia

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ft-piò brano che narra la· storia dei tre paggi di Dario e da qualche · • fraJDlllento meno unportante. altroPub aiutare a chiarire l'intricato problema questo specchietto sinottico: .

edJlUDaau

f.SDAA I (A) 1,1-SS ~1-14

3.1-5;6

S,1-10 6,1-9.36 9,37

Bibbia ebraica

Avvenimenti

2 Ct 35.1-36,21

da Giosia al 587 editto di Ciro storia dci tre paggi attività di Zorobabele ritorno di Esdra lettura della Legge

Esd 1.1-ll

Esci 2.1-4,S Esd S,1-10,44

Ne 7. 72b-8, 13a

Esdra Il (8) corrisponde nel testo ebraico (TM) a Esdra (cc. 1-10) e

Neemla (CC. 11-23). Inoltre questi ultimi due libri nella traduzione latina Vulgata vengono. chiamati Esdra I e Il e sono in tulle le tradizioni considerati canonici; Nei LXX vengono subito dopo Re I-IV di cui assieme a Paralipomeni 1-U ne costituiscono un complemento: appartengono nel TM ai libri profetici; mentre nei LXX ai libri storici. Seguiamo la classificazione greca dei LXX che pone subito dopo Esdra I (A). bench~ deuterocanonico/apocrifo. e poi il canonico Esdra Il (Esdra e Nèemia dell'ebraico). Entrambi sarebbero anteriori al 100 a.e. e Esdra I (A) sarebbe stato tradotto. secondo Thackeray, dallo stesso traduttore di Daniele e sarebbe di poto anteriorè, Sec:ondo Hanhart, a Esdra Il (8)62 • Concludendo, ecco uno schema esemplificativo

TM Esdra Neemia

LXX

VULGATA

1 Esdra (A)

I Esdra (Esd) 2 Esdra (Ne)

2 Esdra (8)

(- Esdra-Neemia)

3 Esdra I Esdra (greco) 4 Esdra (apocrifo)

1.6 &ter (..Aggiunte greche")'l 8"lPnc: . H,.~·· Zu$lllze Budr .&ther.

Morzo {:• Le ltxte dit "l~ianique" d'Esther. Son ~tmdue et s.a cohheM~. 5-44. l'q~ .,.,, ~iolU! latina di E.Tter sectmdo 1 I.XX, 263-JSO. V1ROuu'N ;.:'d"'. Boole. o/ E.~thn. l-40. • . erome della liberazione; Giuditta e E.Jter. 6S-88.

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Possediamo il libro di Ester in due forme testuali greche. quella tradizionale dcl cod B (o codice Vaticano) e quella pubblicata da Lagarde come 44 reçensione lu' Revì:>ion ofthe LX.'f o/ J~remiah 19-51 antl Banu.•h U-1:8. -, The Naturr o/ the Hclrfl!w Te!\/ llnder/yirig lh~ I.XX. S7ss.

45

ZlmLEK, Bdtriig~ ;:ur Jeremias-Sep1uagln1a. Septuagint Translation a/ 1he HebrtM' Terms tn Relation to Ood in Book of Jeremialr.

ZLOTOWITZ. The

th~

Il testo greco di Geremia interessa oggi molto gli studiosi dei LXX. Tuttavia Le Déaut ha invitato recentemente alla prudenza nel determinare la natura e la qualità del testo greco di questo profeta. Prima di vedere se c'è nella traduzione greca qualche iniziativa del traduttore di carattere teologico nel variare il testo originale occorre rendersi conto se il traduttore aveva dinanzi a sé il TM o un testo ebraico differente. La scoperta a Qumran di frammenti ebraici di un testo diverso dal TM di Geremia obbliga a porsi il problema se le aggiunte o le riduzioni dei LXX si spiegano con l'ebraico o non con tendenze targumiche del greco 141• Il testo greco di Geremia è 1/7 più breve del TM. Ogi poi si continuano a dibattere i problemi sul testo greco di Geremia specie a partire dalla scoperta dei frammenti ebraici di Qumran 1..9• Inoltre pensiamo sia utile accennare a ordini di problemi: a quello della Vorlage ebraica di GerLXX 150, al problema di uno o più traduttori ui e al problema di GerLXX come testimone autorevole della storia del testo dell'ATm.

trè

2.7.3 /Dodici Profeti Minori DUYAL,

le

lì'" de Jonas dans la litiérature chrilienne 81'ect1Ue et /mine.

FERNANDEZ MARCOS, El textn Barberinf de Habacur: lii rttonsiderata, 33-36. GRAYSl"ON, ilaskesthai allll Related Words In LXX, 647.

Studit>n zur LXX an der Hlind der ZwiJ/fkleinen Propheten.. ., 49-60: 242-273. et interce.ullm, in "Studia biblica et orientalia", Il. 317 ss. MAROOUS. The Characlel' o/tht Anonymqus Greek Ver.Jion o/Habalckuk Chap1er J, 76-8'. PlsANo, 'Egypt' In thr Sep1uagin1 Te.11 ofHosea, 301-308. Tov, The Greek Minor Prophets Scroll /mm Nahal He,er. KAMINKA,

LYONNET, Expiation

ZIEGLER,

Septuaginta. Duodecim P'Ophetae.

·

·

L'origine alessandrina della traduzione greca dei Dodici Profeti Minori è abbastanza sicura m. L'ordine di successione non è identico nei LXX e nel TM. I LXX seguono questo ordine: Os, Am, Mi. GI, Abd. Gio, Na, Ab, Sof, Ag. Zc, Ml. Mentre il TM ha un altro ordine: Os, GI. Am, Abd, Gio, Mi, Na, Ab. Sof, Ag, Zc, Ml. Anche se con lacune i frammenti di QumraiJ (R 943) attestano probabilmente l'ordine del TM: Giona precede Micheam. Il "cantico di Abacuc" (Ab 3,1-19) ha una storia testuale panicolareus.

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Ormai. dopo i numerosi studi di Ziegler sull'unico traduttore dei Profeti Minori. la questione dell'unicità del traduttore greco dei Profeti Minori seinbra risolta in termini positivi con sufficiente chiarezza"... Inoltre dall'analisi sinottica dei frammenti greci dei Profeti Minori trovati a Qumran con il teSto dei LXX Barthèlemy conclude che essi e i LXX non sono tradurioni indipendenti ma un'unica recensione dei LXX. mentre a loro volta i LXX non possono essere un peggioramento di questi frammenti. Barthèlemy perviene a questa conclusione con una serie di argomenti convergenti 157 • Per lui questi frammenti dei Dodici Profeti appartengono al gruppo kaigc 1ss e corrispondono al testo dei Dodici Profeti Minori della Quinta delle Esaple (R 543)'"· • Per quanto riguarda poi la tecnica di traduzione. benché la traduzione dei Profeti Minori non sia cosi preziosa e rioca di aggiunte interpretative come quella di Isaia ma sembri piuttosto letterale, essa contiene tuttavia alcune aggiunte che per la teologia e la pietà popolare sono importanti,.,.., Le Déaut dando esempi di attualin.azione di ordine teologico 161 ricorda i tratti propri ai Dodici Profeti Minori rilevati già da Kaminka all'inizio del secolo. come l'insistenza sulla santità di Israele, sull'idea del servizio di Dio. sull'amore onnipotente del Signore, suUa concezione di un'altra vita. ecc. 162 • Lo stesso Kaminka spiega alcune divergenze tra i LXX e il TM con l'influsso agadico e targumico subito dai traduttori iu.

2. 7.3.1 Zaccaria La possibilitA di conoscere a fondo la traduzione greca sostiene l'opinione di quegli studiosi che pongono Zac IX-XIV dopo l'esilio, ai tempi di Alessandro Magno o dei Maccabei. Paragonando il TM con la versione greca di Zaccaria qualche volta si può s>ensare che la Vorlage ebraica ha maggiori garanzie di essere il testo originale che non il TM. Alcune volte di fronte ad una diversa lezione dei LXX rispetto al TM è difficile detenninarc se si tratta di cattiva traduzione, di un errore commesso dai traduttori, di una diversa Vorlage ebraica o di una interpretazione. Lo studio dei frammenti di Zaccaria trovati a Qumran non sono di grande aiuto e sembrano dare un testo vicino a quello masoretico. In molti passi il greco sembra mostrare maggiore familiarità con una forma di aramaico che è più vicina alla versione siriaca e al targum di Gerusalemme.

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2.8 Daniele Nal:rsance d'1me e."jgè:re. Danit!I dafl.\ 1'1:.ili."il' andenne des lrois P"mien sièc/es, 10-106. CA.RLINJ·Cm (c:dd.), S11zanna e la prima vision~ di Danft>Je In d11~ papiri inediti dt•/Ju Bihliottta B1Jdmeriana; P. Bodm. XLV t! P. BrHlm. XLVI 81-120. pi. 1-14. ENGEL, Dic Susanna-Er-d/h/un1:. OILBERT. La pri~re d"A:aria5 (Dn J,26-4.'i Th), 578-71). LV..GLET. La strucluft' liuéraire de Da11ie/ 2-7, 169-190. LUST, Tlu: Septuagint Version n.l Daniel 4-5. 39-53. M1uK. "Daniel el Su.ra11ne à Qumranr.

BoDENMANN,

PAt.~t JEANSONNE. The Old GrC'ek Transiation o/ Daniel. ROCA-Pum, Du11it•it•. Due .~emifogli Jel rodice 967. P. Bam!I. tm'. nr. 42 e 41. 3-18. Sntfll'PHAUS. Der Verhdltnis vtm l.XX-11ntl Theodolion-Te.l{t in den ap11kryphen Z.u.wt:l't1 :um Danie/buch, 69.

Lo sviluppo linguistico e teologico della concezione della preghiera lungo tutto l'AT continua anche negli scrini deuterocanonici e del giudaismo ellenistico, soprattutto in quelli di lingua gre~. da cui certamente il NT ha subito l'influsso. lnte.ressantc è l'osservazione che Charlcs fa sulla dottrina dei Dcuterocanonici ("apocrifi"), in genenllc: ••L'insegnamento etico su questi argomenti neu·apocalittica costituisce un notevole progresso su quello del1' AT, e forma il legame indispensabile in questo senso tra AT e NT." 'fl 4 • Si tratta i,-pcsso di riletture o rcinterprela7.ioni di antichi testi dell'AT con elementi originaJi c:he appartengono anche a tradizioni giudaiche la cui origine non sempre è possibile precisare ma le cui tracce si riscontrano nella letteratura in lingua aramaica e greca dell'intertcstamento. Sembra poi essere proprio caratteristiL'O degli scritti deuterocanonici deU'AT il fatto che spesso all'improvviso il racconto si interrompe e viene inserita qualche preghiera che aiuta a capire meglio il senso dcl racconto. Que~te preghiere, già numerose in testi dell'AT, si sono arricchite di clementi nuovi nell'epoca a cui mi riferiscom. Per Ester, per esempio. abbiamo visto come proprio nel punto più drammatico del racconto di questa eroina giudea i LXX hanno aggiun10 rispetto al TM due preghiere sulle labbra di Mardocheo e di Ester che danno al ra(conto rispetto all'ebraico una nuova dimensione. La preghiera ha in sé una for.r.a particolare ed è, nel vero senso della parola, qualcosa di caratteristico nei Deuterocanonici 166• Si tratta solo di

vedere come queste preghiere non hanno solo un significalo in se stesse ma un ruolo particolare nell'insieme del racconto 167• Abbiamo già presentato le due preghiere di Mardocheo e di Ester. oltre ai testi di Giuditta, Tobia, dei Quattro Libri dei Ma\..-cabei. del Siracide e dcl libro della Sapienza. ora introduciamo anche al testo areco di Daniele.

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Nei LXX il libro di Daniele non si trova come nel canone delle Sc::ritture Ebraiche tra i Ketubiml"gli Scritti''. ma tra i Libri Profetici subilo dopo EzeChiele. Inoltre noi possediamo due testi greci: quello dei LXX e quello di 'J'eodozione. Quest'ultimo è quello usato dalla Chiesa primitiva e segue più da vicino il testo ebraico e aramaico e corrisponde al libro di Daniele nel TM. Nelle edizioni critiche vengono riportati entrambi i testi ma le traduzioni moderne sono di solito fatte sul testo di Teodozìone. Gli specialisti del testo greco di Daniele discutono se sia mai esistito un testo greco diverso dal greco di Teodozione per la parte che esiste nel TM e differisce dal greco dei Teodozione mentre si avvicina di più al greco di Simmaco. • Barthélemy propone di vedere nel testo di Daniele attribuito a Teodozione un rappresentante del gruppo kuige 168 • I Padri usano un testo misto che è a metà strada tra i LXX e il testo di Teodozione ma non è certo trattarsi di un prot()-Teodozione 16'. Nella linea di Barthélemy è in atto da parte di Munnich una revisione globale dell'edizione critica di Daniele fatta da Ziegler per la serie di G6ttingen 110 • Inoltre nel testo greco di Daniele tramandato da Teodozionc si trovano cinque preghiere e racconti importanti sconosciuti al TM. e ciò vuol dire che appartengono a Teodozione e si trovavano in Daniele già all'inizio dcl 1° secolo d.C. Questi scritti sono: a) La preghiera di Azaria (3,26-45)

b) Il cantico dei tre giovani (3,52-90) c) La storia di Susanna (13)

d) la storia dì Bel (14,1-22) e) la storia del drago ( 14,23-42). Lo studio più recente sul testo greco di Daniele, benché limitato a Dn 1~ 12. è certamente quello di Pace Jeansonne 171 • Presentando lo stato della questione, la studiosa ebrea fa notare come da Bludau ( 1897) a McCrystaU 0 980) 112 i poco numerosi studi che l'hanno preceduta m partono tutti dal

Presupposto che i traduttori greci conoscevano un testo semitico simile al TM, che i LXX e Teodozione sono due traduzioni diverse della stessa Vorlage (•testo ebraico da cui traducevano) e che quando i LXX si allontanano dal lo fanno intenzionalmente tenendo conto degli sviluppi storici e delle tnterpretazioni teologiche del loro tempo. l 1 n'attivilà cultuale che merita attenzione particolare in Daniele è quella ~Ila Preghiera. Introduciamo ai testi principali che riporteremo. commentati, nell'antologia.

!M

49

A) La preghiera di Dn 9.J-2 J

È una preghiera di tipo liturgico indirizzata a YHWH. In questo libro, il c. 9 è l'unico che contiene il tetragramma divino YHWH: forse significa che il vocabolo era ancora usato nella liturgia e nella preghiera privata dell'epoca postesilica. B) La preghiera di Azaria (3,26-45)

Assieme a On 9.4-19 e Bar 1;15-3.8. e al libro di Qumrao .. La preghiera dei Luminari", la cosiddetta "preghiera di Azaria" fa parte della tradizione liturgica penitenziale del giudaismo postbiblico. Appartiene alla tradizione delle lamentazioni nazionali dei Salmi (Sai 74. 79, 80). Differisce da questi Salmi per l'uso esplicito di un modello della tradizione della teologia dell'alleanza con allusioni occasionali al linguaggio di Dt 28-32. La forma letteraria è quella dèll'inno (del tipo del Sai 148) 11•. Non può in quanto tale essere datata con precisione perché ìl suo tema è RCrenne. I due piccoli canti di lode di Tb 8,5-6 e 8, l 5-17 potrebbero riflettere da parte dell'autore del libro di Tobia la conoscenza di quesl 'inno compresa l'introduzione. La data suggerita è il terzo secolo. Queste due composizioni poetiche sono scritte probabilmente in ebraico 1u. La funzione liturgica di questa composizione non si è perduta all'inizio della Chiesa cristiana. È stata anzi inclusa nella collezione delle .. Odi" in appendice al libro dei Salmi nei manoscritti greci della Bibbia, scritti nel quinto secolo e dopo. Il suo uso continua nella liturgia della chiesa greco-ortodossa. Il canto dei tre fanciulli nella fornace è rimasto in molti inni della chiesa latina con il nome latino 'Benedicile opera omnia'l 7b. Il testo di On 3,24-45 è chiamato preghiera .. di Azaria" perché secondo il tel·to di Teodozione e solo Azaria a pregare (3.25), mentre per il testo dei LXX pregano tutti e tre i compagni: Anania, Azaria e Misaele (3,24-25). È un brano che troviamo tra i supplementi greci al libro di Daniele assieme a un breve racconto di transizione in prosa (On 3,46-5 I). un'Ode (On 3,52-56) e un Salmo (Dn 3,57-90). È inserito nella parte del libro di Daniele la cui lingua originale è l'aramaico. Lo possediamo nelle due versioni: dei LXX 177 e in quella. detta di Teodozione, posteriore ai LXX . all'epoca di Commodo (180-192 d.C.), quindi alla fine del 2" sec. d.C.. seguita da Girolamo nella sua traduzione latina della Vulgata e che ha la tendenza ad abbreviare il testo. C) //cantico dei tre giovani nella fornace ( J,j2-90)

Si tratta di un salmo-litania molto vicino al Sai 136. È composto di due parti (vv. S 1-56; vv. 57-90). La prima pane consiste in un inno di lode al Dio d'Israele che risiede nel suo santo tempio, in cielo.

so

La seconda (il Bem:dicile) è un invito a tutte le creature a lodare il sjgnore. Riportiamo. nell'antologia, in greco e nella traduzione in lingua corrente, questa seconda pane della preghiera che è il "cantico delle creature" e che ispirò anche Francesco d'Assisi. D) La

storia di Susanna (c. JJ)

Il racconto di Susanna appartiene alle aggiunte dcutcrocanoniche/apocrife al libro di Daniele scritte probabilmente originariamente in aramaico. L'origine alessandrina è sostenuta da Grelot perché per lui Daniele. a cui appartiene il racconto di S~. mostra un atteggiamento favorevole ai Tolomei. Viene privilegiato dalla fine del 3° sec. il testo di Teodozione mentre quello dei LXX è quasi scomparso dalla tradizione manoscritta 178 • Teodozione ba ordinato così il materiale di Daniele in greco: Susanna - Daniele - Bel e il Drago come si incontra nella maggior pane dei manoscritti greci. Forse ha messo Susanna all'inizio perché sembra essere il racconto della vocazione di Daniele. secondo quello che dice Dan 13,45: .. Il Signore suscitò lo spirito santo di un giovane di nome Daniele ... In questo racconto si trova anche un brexe testo di preghiera che possiamo chiamare la preghiera di Susanna, non c'è in Teodozione ma è presente nei LXX e nel pap 967. Non è forse il caso della preghiera di

Susanna?

51

NOTE PRIMA PARTE

Guida allo studia Jf!I grC'C'tJ del Nuo•v1 Ta1amenw, 11 ed. 7.

1

CoRSAN1,

1

Cosl si esprime Le ~ul nella "Preraz.ione" al libro di CARBONE·RIZZI, Le Scrillur"

ai ttmpi di Gesù, 9. 1 Per altre questioni cf'. anche CIMOSA. La Pregltil'ra nt>l/a Bibbia greca. •Monumento Sacra et Pro/una. VII. Milano 1874. cr. anche. ad esempio, il lavoro del Tramontano citalo più sollo alla n. IO. Ci incoraggia l'ollimismo di T. federici quando dice che rinteresse per i LXX è c:rcsciuto anche in Italia citando alcuni studi di qu1:51i ultimi anni. Cf. FEDER1t1, la Bibbia "dei Sellanta ... S. 'La siesu PASSONI DELL'ACQUA in appendice al suo recenae- libro /I lesto del Nut"'" Testamemo offre una breve introduzlone ai LXX. Naauralmenle stiamoaa:oglìendo anche con grande intere~ le pubblicazioni sul testo ebraico. greco e aramaieo di Carbone e Rizzi oltn: la loro inlroduz.ione U!ICita mentre preparavamo questo lavoro: C.uaoNE-R1m, /~ Scrittu" ai tempi di Ge~'Ù. ln1rod11:ione alla LXX e allt' antiche 1/'Qduzionl aramaiche. • È n:iccnlc e di grande intereHC l'introduzione a~ tXX in rranccse a cura di HARL-Dmuv.u-MuNNlt'H, La Bible gr«q11e de.1 Stptante, a cui talvolta ci ispireremo, che fa seguito a quella in lingua spqnola di FERNANDEZ MARros, lntrodu«ion a las 'Vt!r.done., griegas tlt! la Bib/ia, o anrora prima a quella in inglese di JEWCOE. The Stpluagi11t and Modem S1uJy, e di Tov. The TeXJ-c:rtlkal U:w o/ the Seplllllllinl in Biblica/ Resnm·h. ' In questa seconda parte sarà p~ noi piu di un modello la srammatichctta dassic:a di rec:en1e ripubblicata in copia anastalìca. in inglese dall'editrice l.ondcrvan di ConBEARt .t STOCK, A Grammar qfSep1uagint Grtek. · • ~l'edizione critica manuale agi piìa in uso Ira ali studenti. • In italiano esiste la lraduzlonc di BRUNELLO, La Bibbia s«ando la w-sione dei Settanta. voi. 1-2: per i Salmi il lavoro di MORTARI. // .Vallerlt1 della Tradl:iont:". per I profeti Osca (1993}. Amos (1994) e Michca (1994) esiste la traduzione sinonica (TM. LXX. Targ.) di Cl\RRONE·RIZZI dei Dehoniani di Bologna. 111 Per una edizione molto buona della Lellera cr. TRAMONTANO, /..a /et/era di Ari.tlt'O a Filot:T!lte. "Cf. C1._.0SA, La let1eratu"1 intt'rt'estamenlaria, 180.181. Per una lpote1i suggestiva basata su una nuova interpretazione della Lettera di Aristea cf. anche O. GAltllNI, Storia e ldmlogfa nnl'lmul" an1ia1, Brescia 1986, 183:-207. 11 Cf. 'THACK!KAY, Tlw LXX and JewJsh We1rship; Puuwt. La /«ture de la Bible dans lo diaspora heJlhtulique, 116-131. . tJ Cf. J. MELEZE MODRZEJ&WSKI, u.'S Juìfs d'Egyplt!, Paris 1991, 84-9l. Ma anche DoRIVAL, L "achiPt'ment. 66-78 e l'articolo di A. PASSONI DELL'ACQUA. Gli Elwri in Egitlt1, in ..Parale di Vi11" 32.2 ( 1987) 84-9S. Ml Cf. OMOSA, La Traduzlont' GTtta dti I.XX. Dibattito sull'LvpfrtfZionC', l-14. Con la bibliografia ivi indicata. in panicolate BuzzEm, 'fradu:ione dtlla Bibbia e ispirazione della lXX. o Cf. DE WAARD. Glf'lc-he Obe1-.,e1zungsproblr!me ubeT :M'Ci Jah,,allSt'lffle am lkispiel dn- Sep111aginta . .. cr. 0RELOT, SUr l'inspil'tltion et la canonicité de lo Septante, 387-418. Questo studio ci sembra UDO dci contributi più validi sull'argomento. Cf, anche 8ooAERT, Seplante.rt Venlons Grecque,,, S46-S47.

S2

11

li

possibile eonoscere il suo pensiero leacndo l'ottima Sin1csi: La Septante. un

rarpm?. l47-19S e l"imminente aneso anicolo •Taqum" nel DJSS. Cf. MCl.'Xf.e1": 4Ql.XXLev"-. 4QLXXN11m. I Mss d1 Na])al l;lever dci Profeti Minori pubblicali nel 191Hl: The Grttk Minor Prnphrt.v &mli /rom Nal]aJ lft!W!t, Oxford 1990. Questi mss sono testimoni di una recensione molto antica che Barth6lemy aveva chiamaro kaige per la resa del 1ermine ebriaco 1eam o "'t'l:am con il lreco kal~e. QuC$ta recensione è agi chiamata "protoTcodozionc" cd è la più antica, : llARTHELEMY,

datala all'inizio della nostra era. lii cr. CIMOSA. la letteratura in1tmestamen1aria, 170.171 e c. BUZZE'ITL. La Bibbia~ la .rua traduzione, Torino-Lcumann 1993, 38-40. Il cr. CIMOSA, '-" le_lleratrua intenestamentariu. 171-172 e BlJlZETTI, La Bibbia e la

.rua traduzione, 40-42.

S3

11

Sl!EUGMANN,

71rl' l~XX Ver.tion of lsa;ah.

n Citato da LE DE.AUT, la Septa"'"· ''" TaTRUm?, n. 142. )4 Cf. ZIEGUR.. Dii! Sep1&1a1tinta. Erbe und AIQlrag, 613. " Per chi può leagere il tedesco, quest'articolo andrebbe letto integralmente per vedere il grande valore che ogi anche gli studiosi ebrei riconoscono alla traduzione greca e per il con&ribu&o dato alla discus.çione sulla .. teologia dei LXX" dagli ~"hrci e daicristiani. E. To\'.

/)le Septuaginra in ihrem theologischen und 1radWon.rge.t(/1ichtlichen J!.erhdltms zur hebriJi-

schrn Bi/NI, in .. Mittc dcr Schrift? Eiil jiidisch-cbristlichcs Ciesprlich". Ed. P. Lang, Bem 1987. 1 ~ LtEBeKMAN. Hel/enism in JeM•ish Pale.ç1ine. 50 ha giuslamcnte caratterizzato i LXX come .. thc oldcst of our prcscrvcd Midrashimlil più antico dci nostri Midra.~him rimasti .. e GosnEN-GoTTsrEIN, Th&Jry tJnd Practice af Tex111al Critidsm parla della sua .. tes..~itura esqietica, che può euere descritta come una via di meu.o tra il caratlcn: P~at della Pethitta e i lincamcnri Derash del Targum ". 11 DANIEL, RC'C:lrerd1l!s sur le vocabulaite du ,·ulte. Noi stessi da anni lavoriamo sul vocabolario di prcghiC:n1 dci LXX: cf. CIMOSA. Il vorabolari') di preghiera nel Pentate'Um gr«a dei LXX e La p;eghiera nella Bibbia gret:a. l i cr. per esempio ALY·KOENEN. Three Rolh o_.( the Early Sepluagint: Genesis antJ DeulerormmJ'. BARDV. les papyres des Sernanwc o· CALLACìHAN. Usta de /os.papiro.f de/Q.\ LXX. 74-93. Per i papiri di origine giudaica e per i '"nuovi papiri" rimando alle Appendici I e Il in BooAERT. Septante et 'wsimu grecquc.~. 664-676, ,. Vanno ricordale: a questo proposito. in Italia, le valide ricerche della MONTEVH'l"HI. per c:s., Papirologia. 282-284 e più recentemente quelle della PASSONI DELL'ACQUA citate nella Bibliografia generale. Quesl'ultima afTenna tra l'altro: UA mio avviso determinate scelte IC!ìsicali si possono o si potranno spiegare solo verificando il carauere egiziano (o am:he più streuamcnlc alessandrino) della loro origine". cf. PASSONI DELL'ACQUA. PL•rmw nucwa tradu:lont• del Salterio dei LXX. 431. 411

~1

Vorstuditn :u drr Septuaginta. Paus, JUdische Trudilion in d" LXX,

FRANKEL,

e A questo proposito vorremmo ancora segnalare al nostro lc&torc la sezione "La

Parola e la sua tradiiionc" della collana "Testi e commenti" dc:ll'EDB in cui si è cominciato a pubbUcare libro per libro i c-0nfron1i sinottici rra le tradizioni bibliche ebraica, JRCa e aramaica del I secolo dell'era cristiana. Sono stati già pubblicati il volume introc)uttivo che ln J)!lrtc rqgiunge il no5lro identico scopo: CARBONE. f..e Scriuure ui tempi di Gem,. e altri volumi di cui abbiamo parlato in una noia precedente. • 3 Citato da Nestle nel suo anieolo sui LXX nel Diclio11ory rif lhe> Bìble W. 437. " Cf. Appendice I. ·~ cr. LE DEAUT, Jewi.ih Tradii/on a11d New Tc•stament llll~rprr.•tation, 79 e HANHARt. Die BedeutHrrg der Sepll1agin111 ilf neulntamentlicher Zeil. 395-416. •• "Il midrash era sià ben impiantalo nel giudaismo quando ha avulo inizio ad AIC$58ndria l'impresa audace della Settanta", Li:: Dl:AUT, La Seplante>, un Targ11m?. I SO. Uno studio mc>llo prezioso. ricco di e_sCmpi e di citazioni bibliografiche. Ma dello stesso insigne studioso vale la pena citare anche Un phbrom~ne spontané de l'herrnénrulìque )ufrt' ancienne: lf.' ·rargum/sme" e l'imminente voce "Targum" nel DBS. 4' Bulletin oJ tlre lnternational Organi::alion far &p1ua~n1 ami Cògnate Studle.,. 0

pubblicato annualmente in autunno dallo lntt!rnatlonal o,.,ani:arion .for Septuaxinl ami

Cognatt! Sludies, USA.

54

•Questo centro continua ancora attorno a Hanhart. di recente divenuto emerito, e ad Aejmclacus nel Sep111aginta-Untemeh1Mn con la collaborazione scientifica di Quast e di

fflll1kel·

• PAUL. Che ctJS'e rinterte~tamento, 46-47; HARL La piace de la Septante, 167-169: traduciamo liberamente dal rrancese. ,.A PAUL La Blhle et la Tprah; Concwrentts ou ParW.naires?. in ~Sciençc et Esprit..

38 (1986) 299. si Su questo punto dell'ispirazione dei LXX rimandiamo a uria nostra preéedentc riflessione: CIMOSA, L4 troilu=ione greca deì LXX. Diha1tiln sr1ll'i.1pir02iane, 1·12. e la bibli0pfia ivi indicala. !?·· Per spuntl molto buoni su questo tema cf. e Buzz1rn1; La Bibbia e le SUI! 1raJformazioni. Brescia 1987. •

"Cf. HAttt.. La pian~ de la ."iep10.n1e.

169.

,. Cf. S.W. DARON, A Sodai and Rengiaiu Hiswry• t1J'the Jt>ws, I, Philadclphia 1952.

379.

~ R.A. KllAFT. Jewi.rh Greek Scripture.t a11d Rek"f!d TtJpit.f, in "NTS" 16 (1969-70) nol& a p. 394. · "' Oltre il vecchio ScttLEU8NEK. Nnl'w the.~aunts philologit·crm'ticus.· sive ILxiron in LXX: et reliquos lnlerpretes gra1xo.ç ac sr:rrplores l'eterrs Testarrwnti. che è in In: volumi,

esiste. pii.I recentemente, un progetto in via di realizzazione del prof. Tov, dell'Università eb(lljca di Geniwemme. Cf. anche su questa linea lo studio di MAacos, Hacia un lixica del rrùJgo de zraduccion. La recente pubblicaiione a Gtit I ingcn di REHKUl'f. Sepluaginta-Vokabultir. è utile per gli Studenti di linguo tedesca che si accostano per la prima volta alla tradUZione greca. Questo strumento è stato già superato dalla prima pare e del A Grcek·El•· g/ish Lexlcon o/the Septuaginl, A-1 (a cura di LuS'T-EY:"'8m.-H.\IJSPIF.), elaborato 1>ulredizioae dei LXX di Rahtrs e dal A Greek·Eng/i. Book o/ le'remiah. Ma di grande interesse resta ancora la monografia di FRrrsett sugli anti-antropomorfismì: The Anlianthropomorphi.Jms of th~ Grt•,.>k Pf'ntateurh. Ml Cf. gli studi della PASSONI Oi;u'AcQUI\ sulla versione dci LXX e i papiri. citati nella

Bibliografia.

ss

Knft poi. concludendo il suo studio, pone agli addetti ai lavori due quc5tion1 riassuntive circa la traduzione del Pentateuco a cui tenta di dare una risposra c:he fac:c:iamo pure nostra: I) Uno o più traduuori dcl Pentateuco? Oani libro 5embra aver avuto il suo traduttore. anche se l'influsso tra di loro è COJll evidente che ~i può pensare a una traduzione fatta quasi contemporaneamente. Comunque il problema dell'unità dcl Pentateuco dei LXX resta ancora da chiarire ullerionnente. 2) Si tratta di una traduzione per giudei o per non..gìudei? Anche questo problema non eancora completamente risolto. Benché la presenza delle tradizioni palestinesi nell'ambito dci LXX (oltre l'opera già citata del PRIJS, cf. anche reccellcnle e recente monogralia di KON10, L 'hermhleuliqite urta/ogiqut• du Judai'sme antique d'après le.f lemolns te,-i;tuel~ d'lmfe), le condizioni psicosociologiche della Diaspora e il piano della rivelazione di Dio facciano propendere per l'ipotesi di una traduzione falla in funzione delle csigen;r.c lilUJ'Biche e sina&01ali della diaspora giudaica, come ha ~stenuto con forza Hanhart (Fragen um die EnJslehung der LXX. l 39-163. Ha ripreso l'ar1omen10 nel con&ribulo nella Miscellanea in onore di J.W. Wevers. Cf. Zum gegenwiirtigf!n Stand der SemuagintafiJr· schung, J-18 e in W.H. SCHMIDT•W. T11tF.L·R. HA.••utART• .Altt.f Testam1•n1, Sluttgart 198CJ. 176-196); non manca chi invece ritiene. come ad es. Rc>sl ( Vermu1unge11 uber den Anlass zur griechiu:htn tlbersetzung der Twa). Che si tralli di llna traduzione voluta dai Tolomei per l'esigenza di comunicare pi\) direttamente con i membri della diaspora giudaica? Cf. KRAn, Jewi.rh Grttk Srriptures, 394. • 1 Si fanno varie ipotesi: qualcuno pensa a un testo diverso da cui proverrebbero il TM e i LXX. Secondo altri le dilTercnze sarebbero dovute al traduttore. Per Gooding (d. Bibliografia) gli ultimi cinque capitoli non sarebbero di un secondo lradutton:. Ma lo stesso traduttore. menu-e nella prima parte segue il testo ebraico anche se non molto da vicino. nella seeonda parte si comporta con molta libertà nei riguardi del testo ebraico. Un po' come capita per il traduttore di Giobbe. Il traduttore avrebbe seguito l'ordine dei capitoli come è nel TM. Un redattore posteriore, ma prima di Origcne, si s.arcbbc presa la libertà di organizzare la materia in un modo che a lui sembrava più lo&ico. È chiaro che il testo greco non ha seguito la stessa recensione di quella fi~ta dal TM. Quindi Es JS-40 sarebbe la parte: piil n:ccnte della tradizione sacerdotale nel libro delrE.'ìOdo e forse. secondo Bogaert, non si trovava nella prima tradu7.ione greca dell'Esodo. •? Esdra (A). t un libro incompleto: non solo alla fine dove si interrompe a metil di una frase, ma anche aJrinizio: comincia con :xal frtuytV IWO"iaç •.• È la traduzione greca di un'originale ebraico o aramaico: "il testo greco del Primo Libro di Esdra (= Esdr I) è nella sua sostanza un testo tradotto. Il suo sfondo ebraico-aramaico è una compilazione di una parte di 2 Par.(• Par Il) e del libro di Esdra-Neemia (... Esdr 11)" (HANH..\RT, Text und Texlge.~hit"hle rk.f I. t.-srabuche$, 11 ). Come per Primo Maccabei anche per Primo Esdra la receMione attrihuita al prete Luciano e chiamata "lucianca" è molto ben auestata. ln genere il vocabolario di Primo Esdra e mollo più ricco e vario di quello degli altri libri dei LXX e mostra una parentela più i.tretta con il greco ellenistico dell'epoca, lo dimostra in modo panicolarc la sezione di 3.1-5.4: la "storia dei paggi", qui interpolata e scritta in buon greco. Si tratta di una lraggadah imlla grandezza delta verità. Ha qualche parallelo con Dan 1-6. Non si trova nel TM. ma si incontra in Aavio Giuseppe. Il Primo Esdra e citato come Scrittura da molti Padri latini. I.o stesso testo tradotto è serino in una lingua greca migliore di quella degli altri libri dci LXX. u Per una Introduzione più dettagliata alle "Aggiunte greche" dcl Ml.ibro di Ester'" rimandiamo a quanto abbiamo serino in la ll!lt«'raluru interle.~lam,•ntoriu. 134-145. Qui

56

ràprcndiamo soltanto alcune cose connesse eon le due preghiere di Mardocheo e di Ester il testo e con la 1radu1jone italiana. Nel 1986 Hermann ha pubblicato un prezioso volumetto dal titolosianificativo 'Ester 1,,, Streil ~r Meinungen', in cui fa il punto sull'accettazione tradizìonale nqativa o ~tiva di questo libro nel giudaismo e: nel cristianesimo e citando Film., The Books o/ RuJh, Esther. Ecdesiasle.~. The S1w: uf Songs, lamettlatiom - TJ1~ Five S Simoc(t t'fl el UINo de /os Salmos con un indice grtlCO-ebraieo 45s-610 e ebraico-greco 611-749). Per le EMJplt• e la recensione origcniana dci LXX abbiamo già detto (Sintetica e chiara la PTcsentuionc dcl problema in riferimento all'uso che ne ha fallo Girolamo in ESTIN, Les Psaulier,, dP J~ome 18·30). 11J

vocabolario della preghicr.& cf.

61

Cf. anche CIMOSA. L11 le11en11ura lntf!P'lt'.rtamentariu. 119·121. Cf. Cl Do1tlYAL. La Bible de.t Septante che: les ftflll'ur.r paFt•nn~.N. In ..AA.VV., Leclures anciennes de la BibJe". Strasbourg 1987, 9-26. uu Il cod. è alla base dell•edizione di Rahlfs in due volumi che usiamo assieme alla più recente edizione critica di Ziegler. Orlinsky parlando del cod. B di Giobbe scrive: "Tenendo prellentc che il grec:O dcl codice B è solo un elemenlo di una recensione e con molti errori... l'autore ha trovalo che è il migliore manoscriuo rappresentante dei LXX per il libro di Giobbe" (OKLINSKY. Studlts in tlre Sep1uagin1, 123). Esistono due diversi tipi della traduzione greca di Giobbe. Uno più antii:o oripnalc: e uno più recente. Quello antico è adCS50 più breve del testo ebraico di cirça 3SO linee 1116). Quello più nx:cnte e piu letterale. ' ui Seguiremo le indicazioni di l"ox. Elilru's S«"Ond Spttc/1. •n È s0$tenuta da HATCH, /i.ssays in Biblicaf Grl!ek, Oxford 1889, 214. e niccntementc anche da ORLINBY. Tlte Hebrf!'A' Vorlage o/ the SeptU1111int o/ the Bcok o/ Joshua. in VTS 17 (1968) 194. il quale dice che il testo ebraico di Giobbe era rimasto in duefonne quando I LXX hanno tradotto ed eni hanno seguilo la forma più breve. r:i Basta scpire il comme11tario di OHORME per accorgersi di qui:s111 opinione. IJ.0 GARD, The Exc'licu/ Method of the Grttk Traulmor. anche RAvASI, Giohhc-. 4:4-45; ZIEOLER. Der textkritische Wert der Septuakinta de.1 Bm:hes Job. 271-296: HEATEK. 11•

11 •

e

o

cr.

A Stp1uagint Trans/ation Terhniquc>. 1I) Cf. WtVERS, SeptWIJlinlo-F,nchungen, 188; e Cx, Ellhu ·., Sertmd Sptte·h. 37, 1!A

MtTZGER. An intmdllt'lintr '" lhOi a Qumran di frammenti di Geremia conferma anrora di plu l'ipotesi di una Vorlagc differente per i LXX di quella presupposta al TM: 4QGcr". I frammenti di 4QGer~ sono

63

Pochi e brevi e mosuano grandi coincidenze con il lcsro del LXX; il carattere più breve della Vorlage ebraica dci LXX e la diversa disposiT-ionc dcl lcslo. Sono rratti ugualmente riconoscibili in 4QGcr" (Ct: RAURELL, lloc i signifeat Jr Mdoxa·. 4. SU questa stessa idc:a ha insistito anche Tov. The Nature ofth~ Hebre...· Text Underlying 1he LXX. S7s.s.). Per To' non si traila chiaramente dì una scelta dc:ì traduttori ma di una Vorlagc differente (una tradizione testuale differente dal TM che potrebbe essere c:cme quella di 4QGcr•), Non si tratterebbe poi di due recensioni diverse di uno stesso tC$lo ma di due ediiioni diverse dello stesso testo. Per es. po$$ihile confrontare il testo greco di Ger 27 .18-22 (34.1 S-18) con il TM e: accorgersi che quesfullimo, piu lungo. rende molte cose esplicite che sono nt:I testo greco implicite, ripete e amplia dettagli che erano importanti per il secondo editore. Cf. anche dello stesso autore. Tht• Text.C."rilii·aJ V.fe, 191. isr Una differenza di stile e: di vocabolario è evidente nelle due pani di GcrLXX 1-28 e GerLXX 29-Sl. La maggior pane dCJli studiosi attn'buiscono questo fallo a due tradunori differenti. {L'iniziatore di questa iPotesi dcl doppio traduttore fu THACKf.llAY. The Grttk Tran..fla1ars ofJf'"miah. 5eguito poi da molti altri studiosi). Altri invece fanno l'ipotesi di un solo traduttore e di un revisore per la seconda parte;. lo stesso revisore anche di Bar I, l-3,8 (Cf. R.AUREU., El llibrt.' de Jnt"mia.f en e/ TM i rn tls LXX, 28ss e Tov, Tltt•

e

&>p111agint

TrQnslalton of Jeremiah and Barut:h).

Sia il fatto che qur:i;tc differenze le!tSicali. ~mmatìcali e stilistiche cs,istono per cui è inutile parlare, come talvolla si fa con una certa approssimazione, di "lingua dei LXX" o RAUREU., Uoc i signijkat de "doxa .. s. !>pCCÌe la n. 11). ..lingua di GerLXX" m Come si dice\"ll. il lesto ebraico trovato a Qumran dimostra che i LXX hanno tradotto da un testo ebraico differente da quello al quale i recensori palestinesi hanno conformato il loro testo alcuni secoli dopo. Voler utili7.zare, come spes.'IO si è fallo. i LXX per la ricostruzione testuale del TM significa compiere un anacronismo che manca di rigore: critico. I LXX avevano un'altra Vorlagc che è possibile ricostruire ritraducendo in ebrai«J il testo greco anuale. Ma questo vale fino a un ceno punto perché rimane la grande libertà con cui i traduuori si sono comportali di fronte alla loro Vorlage ebraica. A questo punto però le posizioni degli studiosi sono molto differenziate Si va da una posizione rigida come quella. per es. di 0Jt.LINSKY, Thanciers. 170-171. '" Accanto alla tradizione maggioritaria. cinque manoscrìtti (V, 62-147-86-407) conténgono un testo differente. Solo Zic:glcr ha pubblicato questo testo: &ptuaginra. Duodet:im prophewe, 137 e 273 .. V: Vcnetus, BibL Mare., Gr. I, s. VIII; 62: Oxford, New Coli., 44. s.XI; 147: Oxford, Badi. Libr.. l.ond. gr. 30. s. Xli: 86: Roma. Bibl. Vat. Barb. 8J'C. 249, secc. IX~X: 407: Gerusalemme, Patr. Bibl. Tophon. 2, s. IX. A cui bisogna aggiungere il ms. Fondo San Salvatore 118 della Bibl. ddl'Univ. di Mes.sina, s.XI non utilizzato da Zìegler. Descriuo e c0llazionato da 8AAllS. A N(.'tl• Wil,1es110 the Text ofthe Ba.rberini Gred Ver.sion o/ Habakkuk Ili. 381-382.

ccr.

64

,,. Cf. Zla:a..t:R, Zur Dodekafll'Opheton·LXX, 90.96 con la ricca bibliografia ivi citata. U7 8ARTHli.LEMY, fkwznciers, 179-l9S. . 111 IDEM, 198-202. 1tt

IPEM.

1111

Cf. ZIEGl.Ell, Zur DodC'kaprophnon·l.XX. 90S. DtAUT. La Septante: un Targum?. 214.

21~227.

•••LE

'"' ICAMINkA,

Stiulien zur I.XX an der Hund dC'r z.-.vlj kJelnen Propheten-biicher,

49-60.242·27. '"IDEM, 2SS.267 . ... cr. LE DU..UT, Asp«IS de l'imerceSJion. 31. La citazione di Cl-lARLES è Iratta da 'The ,.tpocryplra and Pseudepigrapha of the Old Tes1amenl tr Ollford 1913. Xl. ·~ Cf. MAYEJt, Die Funktion1 der Gebn, 16-25. ,.. cr. ìn particolare JOHNS()N, l'rayer in tM Apouypha and P.wudepigraplra. ••1 Cf. MAYF.R, Die Funktion dr Ge~t . ... Per la discussione: su questo problema da pane: degli studiosi cr. BooAERT, Septanle ,, rersions grf!Cl{Ues. MIJ.650. '" Cf. 800ENMANN, Naissanc:C' d'une C'."CegisC', 10-106. 00 Mi è stato riferito a voce da pane dello stesso Munnkh.

The Old Greek Translation of Da11iel 7-12. Die alexandnni:rche Obrr.relz11ng de:r Buche.f Daniel und ihr VerhlHtnls zum mll3sorethischen Tf'xr: McCR'vsTALL. Slridies in 1he Old Grttk ofDaniel (una tesi non 1T• PACEJEA.NSONNE, •Tl BLUDAU,

pubblicala dell'Università dì Oxford 1980). iu MoNTOOMERY. A Critico/ and ExeRetical Commentary on the Book 1>f Daniel; CHAJU.ES, A Critkol and Exegetical Commcntary on the Book of Dame/; HARTMA N ~md Dt Ltu.A, The Book of Daniel; 8RUCE. The Earlic>sl O/d Testament lnterpretalion. 37-52; The OIM:st Greek Ver3ion ofDaniel, 22-40: ProphC'tic lnterprelaJion in the Septuaginl, 62-69. ,.,. Cf. KUHL, Dil' drei Mlinner. 90-99. Su questo genere letterario cf. KMus. Die Psalmen, l, XLI-XLV. "; Cf. PFEtFFEll, History o.f New Testamnil Times ti:itlr an lntroduction lct the Apocripha, 45; MOORE, Addilions, 4-49. Per un tentativo di retrovenione dr:l testo in ebi'aH:o cf. KUHL. Dir drei Manner, 128-33; 15D-155.I 58.161. 1 ~ Cf. M.E. STONE (ed.), Jewi,çh Writings of the Serond Tempie PtTiod. Assen 1984.

1.51-152. rn t giunta a noi in un solo manoscritto: il cod. Chisianus dcl X-Xl scc .• R VU 45 (Bibl. Vat.), 88 in Rahlfs; On 3 esiste nel pap 967 ma la preghiera di Azaria non è stata &nçora pubblicata. •Ì'I Cf. Z11iaua. Daniel, 22-23: M1uK, Daniel et Su.fanne. 338.

65

SECONDA PAgTE

OSSERVAZIONI GRAMMATICALI, SINTATIICHE E LESSICALI

In questa seconda parte presenteremo alcune osservazioni grammaticali, sintattiche e lessicali al testo greco 1tei LXX corredate di molti esempi (dei principali daremo anche la traduzione italiana).

t. In gelll!rt PJ)IERO Si\ENZ,

Boletin de Filologia Neolestomtnlaria.

2. Grammatiche

ABEL F.M., Grammalre du grec bibliqul! su/vie d'un choix de papyrw. AEJMELAEUS, Parataxi:s in lht! Septuaginl. A Sludy o/ tht Rtndtrtngs tef the lfebrl!M' Coordina/e Clauses in the Greek Pentateutlr. BIAss-DEllRUNNEll, Grammalik dl!S ne11testamentlichen Gn'echisch. con molte riedizioni (ed. il. Grammatica del Greco del Nuovo Tl!stamento). ù>NYBEAAE & STOCK, A Grammar o/ Sqtuagint Greek, (rist. da Selec1ions /rom the S;pluaglm).

Coits.t.N1, Guida allo studio del greco «I Nuol'O Testamento. FROSEN, Pro/egomena to a Study of the Greek Language in the Firsts Centuries A.D. Tht Problem oftht! Koinè and AlticLçm. 'fHACURAV, Grommar ofthe OT in Greek, I. 3. Studi sulla grammatica

-

Primi saggi di filologia rte,Jtestamemarla, 2 volt Riflessioni st1Ua koinl, in '"Aspcui e: problemi d~D'Ellcnismo", 23-25. CiG~Barrun, I.'arlico/o Ml grm> biblico, 159-199. -t li complemento d'agen1e flel greco biblico (LXX e NT), 37-48. -. La conconJanza dd pronome relativo nel grea1 biblico. 47-69. CiGNELU, /,A gredtd biblica. 203-248. Ootwrrv, 11te Syntax of the Apocalypse, 653 pp. OatMAN, The Hebraic Char«tero/the l.XXGreek. 81-90. liaasHo, Grammatik de LXX. Lau1-und Wortlehre. -, Die Ka.nu..f)'ntax dl!I' l'erba bei den Seplu,iginta. Ein Bt!itrag zru Hebraismenf~ und zur Syntax «r Koin~. BoNACCORST,

CAMrANll.2,

69

HORSLEY. Divergent Views on the Nlllure ofthe Cireek ofthe Bib/e, 393-403. -, Nnv Docwment.' 11/rutrating FArJy Chri&li111tlly. JOHANNISSOHN. Der Gebraudl der P,iipOliiion in der Sepltl4(linta. l..ANCl!UA>1Tl. Sinttmi ebraica nel greco dellifpocali.sse, 1. Uso delle forme verbali. SoLl.AMO. Renderings of Hebrer.· SemiprepMitiUM in the Septuagint. URBAN El doble aspecro e.Jlatico-dinamico de la preposicion j,, en e/ NT. VaaooMEN, L 'imparfail "'riphraniqe dQft!l /'EW1ngile de luc et dans la Septante. Contribution d l'ltude du iyst~me 'm'ba/ dans le gi'tt nloteiramenlaire.

4. Ltssid e ConcordlJnu &\uER. Gri«hlsdt-Deutsches WlJrterbuch zu den Sdiriften tles Neuni Tntame1tts '""' dvr

iibrJgen urchrislichm lileratur. Buzzsm. Dizionario Base del NNDYD Tntamemo Grttt>-ltallano. HATCH-REDPATH. A Concardance IO tlte &ptuagint and tht Other Grttk Vmion ofthe O. T (/ncludinR the A.fJ«l'J'phal Boalu). JACQUES, fndex des mais apparen1.é,f dans ltl Septante.. C.omp/lment.r des Concordances er Dictionnaires. -. Index da mtJts apparenlh dans le Nouveau TestaRtent. JENNl-WESl"ERMANN, Dizionario Teologico dell"Anlico Testamento. VoL I-Il (ttad. di Theologisches Hanth·Orlerbuch :umA/ten Tf!&lamenl, 2 voll.). KnTEL e Coll., Grande Lessico del Nuovo Tntamenlo; ., voll (trad. di: Thtologi.Jrhe.t W6rtn-budi zum Newn Tatament. 9 voli.). LIDDEirSoorr.JONES. A Grtek-Englislt uxkon, 9" ed. Lusr.EvNtllEL-HAUSPIE. A Greek-Eng/i1h Lexicon o/ lite ~ptuagint. I. MOJUUSH. A Handy CotraJrdance ofthe SeP1uagin1, Gi11lng Yarious Readings from Codict-s Yaticanus, Alexandrlnw, Sinoitlcus. arul Epfram (ristampato dal 1970 in un solo volume. aa:eaibile ed ecccllcnle). MOULTON-MILLIGAN, The Votabulary oflhe Grttk NT illwtratetlfrnm thepapyri alld odter Mn-iiterary Source.J, RliHKOPF, Sqluaginta-Yoltllbular. Son.EUSN!lt, No'Vlll Theso.una Philologico-t"rilinu 1i»e lai«Jn in Sqlt1oginta. MURAOkA, A Greelc-English Lexicon of the Septuagint (Twelve Prophcls). Son..EUSNER, N011w thestUUllS pbilolagico-C'riticus: sive uxicon i11 LXX; et reliquos interpr~ tu graeoos ac scriplores J'eteris Testamenti.

S. Studi lnsicogrojlci t' nilislit:i BMR. la mnantlca del linguaggio biblica (ed. or. The Semantlcs of Biblieal lanpage).

BnaAMSW. Sulla storia del tmnine •Pantokra1or·: dogli inizi fino a Teofilo di Antiochia. 439-472.

Bmmw•. Der Sprachschatz der Sep111111Jinla unti tles lrdldisdien Al1e11 Testament.r, 8S· l OI. CIMOSA, I/ 1/ocabolarla di preghiera 1fel Pentateuco dei LXX. -. La preghiera nella Bibbia Greca. -. "Go'el Ha-do.m": Vendicatore del SangawN. Nella traduzione greca dei LXX e in altim~ tradflzioni moderne, 719-739. · -. li WJCabolario della pr~hit'l'a n~la traduzione greca (LJlX) dei Salnù, 89-119.

70

-. Noti sulla tecnica di lradu:ione gr«a di ..damlsangue" in a/aliti le.sii del Pentart11co dei LXX. 247-274. DANJ.El., Recherdles sur le ''«abulairr du culte r/Qns la Septante. [)EISSMANN, Die Spracl1e dH griechischen Bibel. _ Biblische Sludien: Beitrii8e; zumeisl aus den l'apyri und ln.vchriften, ::ur Geschir:hte der • Sprac/14. des Schrifttum.Y und der Religì_on de:s htlltnlstidren Jud~nrums und des Urdtrlstentums. _ .Nnre Bibles11ulien: Spracl1geschichtliche Beitriige, :11meis1 ou1 den ... _' 'fM Philology ofthe Grttk Bible. 11.r Pre.1en1 and Fut11re. Òooo. ~. lts Cognate.s. Deriwlti~ ond Synonyms in the SeptrUJginl, 352-361. - The Bìble and the GreekJ. ffAAL, Le nom de r-arche~ de Noi dans la Septante. !...es choix lexicaux des 1raduc1e11rs alexandrins. indice.i d'interprtJlatifns 1hèo/og1qU4!?. I S-43. LUST. Tronslation Greek and the LexicographJ' o/ tlre Srptuagint, 109-120. ~GHAN, Affinità tra la koinè popolare e quella nmtestamentaria. 193-203. p.u$oNJ OEu·AcQUA, Euergetes. 177-191. - •. La metefora biblica di Dio come rnc:cia e la sua soppressione. nelle antiche versioni. •'17-453. -. Ricerche sulla ww.ione dei LXX e J papiri:/. Pastophor/on. 171·211. -, llfcerdre sulla "enione dei LXX" i papiri: Il. Nomos, l 73-194. -. Il Testo del Nuovo Testamento. SILVA. Biblica/ JJ'Ontr and their Mcaning. An lntroduction to Lexital Semantics. SftCQ, NO/e di lessicogrefta neotntamentarla. I. $nYN. Septuaginl Qu0101ions in dte Conrext ofthe Petrine ond Pauline Speeches oftht.' Acta Apostolorum. TAYLOR, The A.nalytical Lexk'On 10 rhe Sep1uagint. T.UltfllJ;R. Chri5tian Words. VA1TIONI, Appunti ~111/a vita primitil•a cri.vtianQ, 455-459. VeiARD, Citalions de l'Anden Testament dans le Noovea11 Testament. coU. 23-S I. ZERWtCK, A.NJly.fis Phi/o/oglca Novi Testamenti Graecl.



71

OSSERVAZIONI GRAMMATICALI

J. La linpa dei LXX

Per quanto riguarda il problema di fondo della lingua greca. non è inverosimile che, anche prima della versione dei LXX, membri della comunità giudaica e altri in Alessandria fossero adusi a un linguaggio vicino a quello che si risconlra poi ivi. Ecco al riguardo che cosa ne pensano gli "'Studiosi che hanno affrontato direttamente il problema. Gehman, rispetto al punto di vista espresso nel 1951 secondo cui .. c'era un greco con una accenluata pronuncia ebraica che era usato e compreso nei circoli reJigiosi" 1, è passato nel 1953 a ritenere che 04 nella massima parte essa (i LXX) poteva essere compresa da coloro la cui lingua materna era il greco ellenistico... era un greco di un gruppo chiaramente di lingua ebraica che era compreso nei circoli religiosi" 1, ma specificamente questo studioso respinge il bisogno di ritenere che la seconda e Ja terza generazione dei giudei alessandrini parlassero greco influenzalo da idiomatismi semitici come quello che si trova nei LXX. Rabinl è d'accordo: questo fatto non necessita l'assunzione di uno specifico greco giudaico, ma non milita contro tale assunzione. Non perché Filone ba un greco eccellente non si può pensare che a casa potesse parlare un semplice greco giudaico. Com•è noto, Goethe parlava nella vita quotidiana il suo dialetto di Francoforte. La conclusione a cui giunge Lee 4 in una sua ricerca piuttosto recente ~ che lo studio del vocabolario del Pentateuco offre un forte supporto al punto di vista che il greco dei LXX passa essere considerato essenzialmente come il greco del tempo; l'attuale testo dei LXX. inoltre, è probabilmente anteriore alla prima metà del 2° secolo a.e. Silvas in un suo articolo ha ripreso in modo critico il pensiero di Gehman sopra presentato per arrivare alla conclusione che .. bisogna dire che la stessa esistenza dei LXX milita contro la posizione di Gehman: il fatto che giudei-alessandrini avessero bisogno di una Bibbia in greco è virtualmente una prova conclusiva che essi erano assorbiti dalla nuova koinè".

72

OttJey.Swete' hanno due utili capitoli sul greco dei LXX e sui LXX come versione, ma andrebbero completati con gli apporti moderni della filosofia deUa traduzione. Più recentemente Harl 1 fa con molta chiarezza il punto sulla discussione attuale circa la lingua dei LXX mostrandone l'importanza in atmeno tre campi della ricerca: per la storia del giudaismo ellenistico, per la storia della lingua greca postclassica, per la storia del cristianesimo primitivo. A questo punto converrebbe forse ricordare che questi autori di cui stiamo parlando, e soprattutto Lee, sembrano eredi spirituali di grandi rn·aestri dcl passato come, ad esempio Deissmann•, che attirò per primo l'attenzione sulle corrispondenze tra il vocabolario dei papiri e quefio del greco biblico, benchè la sua atlent.ione fosse rivolta in modo speciale al greco del NT. Prima d'allora il greco dei LXX (e quello del NT), chiamato "greco biblico", era considerato lingua sacra e staC(:alo dal greco profano. Su questa linea abbiamo già ricordato la valida scuola italiana che fa capo a Montevec· chi e di cui eccellente rappresentante è Passoni Dell'Acqua le cui ricerche abbiamo spesso ricordato in questo volume". Infine secondo Coste 10 e. limitatamente al Pentateuco, i traduttori avevano fatto una versione solida e in buon greco corrente. Per verità ogni libro dei LXX deve essere studiato a sé: sia a motivo della sua distinta datazione che per la sua estensione. l LXX non possono essere utilizzati né dal filologo né dal teologo come opera omogenea le cui parti si spiegano naturalmente le une con le altre. Presentano però un'unità spirituale di fondo dovuta a una realtà: il giudaismo alessandrino, l'incontro cioè, all'interno della diaspora giudaica, tra la parola di Dio e la koinè detrepoca. Questo fatto è da tener presente anche quando si tenta di ricostruire una eventuale teologia dei LXX. I LXX traducevano da manoscritti ebraici che dovevano essere interpretati: come pertanto non influivano su di loro i presupposti culturali e religiosi personali? Ciò che caratterizza i LXX nelle pani migliori è una mancata traduzione Parola per parola. come invece avverrà in successive revisioni grcco-giudai· che (per es. in quella di Aquila). Una grande Jiberlà. specie nel Pentateuco: Pluralità di parole greche per un solo vocabolo ebraico~ adozione di diverse Pll'Ole greche per una sola parola ebraica 11 • L'influsso dell'ambiente dovette essere anche molto grande. Le affinità di VC)(:abolario tra certi passi dei Profeti e del Pentateuco grero si spiegano solo con l'ìa.Ducnza delle traduzioni liturgiche in lingua volgare della Torah 12 • Ma vediamo subito alcune caratteristiche morfologiche e sintattiche del Breco dei LXX. Riporteremo soltanto alcuni esempi dalla Bibbia dei LXX, mentre per una documentazione più ampia rimandiamo alle due grammati-

73

che di THACKERAY e di CoNYBEARE-STocK di cm siamo in parte debitori per le nostre osservazioni.

2. Ossenulonl sulla grammatica

2.1 Premessa In questa Introduzione allo studio della traduzione greca dei LXX, dedicheremo la parte che segue ad alcune osservazioni fondamentali di carattere morfologico e sintattico al greco dei LXX. Le grammatiche classiche a cui in particolare ci ispireremo sono le seguenti: a) CoNYBEARE-STOCK, Grommar of Septuagint Greek. b) THACKERAY. A Grammar ofthe Old Testament in Greek according tn

the Septuagint.

,

c) BtASS-DEBRUNNER-REHKOPF, Grammatica del greco del NT.

ll nostro interesse è rivolto esclusivamente al greco dei LXX presupponendo per il greco del NT gli altri due strumenti già apparsi in questa stessa collana: a) CoRSANt, Guida allo studio del greco del Nuc"'o Testamento 2• ed. e b) BUZZEITI, Dizionario Base del Nuovo Test.amento Greco Italiano. A

questi strumenti talvolta faremo riferimento. Intanto diciamo subito che nelle recensioni che la grammatica di BlassDebrunner ha avuto nell'edizione italiana 11 si è rilevato molto giustamente il lato debole di una mancata valorizzazione del greco dei LXX. LXX e NT costituiscono un unico mondo linguistico. La versione dei LXX è di un valore straordinario perché racchiude in sé la risposta a molle domande del NT che ancora aspettano una soluzione. A questo proposito scrive Cignelli recensendo ampiamente l'ultima edizione della Grammatica greca del NT di Blass-Debrunner: .. Un lato debole, mai sufficientemenlc colmato, di questa grammatica rimane la scarsa valorizzazione del greco dei LXX. I riferimenti, lungo l'intera opera, a questa fonte essenziale sono ancora rari e occasionali (specialmente nella sintassi), mentre invece ci dovrebbe essere un raccordo abituale e sistematico fra NT e LXX. E forse converrebbe scrivere addirittura un'unica grammatica per il greco dei due Testamenti. tanto essi sono connessi e unitari" 14 • Lo scopo di questo secondo capitolo, sia ben chiaro fin dall'inizio, non è quello di scrivere una grammatica del greco dei LXX ma di fornire delle brevi

74

e rapide osservazioni su alcune caratteristiche morfologiche, sintattiche e lessicali di questo greco per permetterne più facilmente l'uso agli studenti 15• Intanto rimandiamo per approfondimenti ulteriori alle grammatiche classiche. Sarà però anche nostra preoccupazione documentare sempre queste osservazioni con esempi tratti dal testo biblico•~.

2.2 Morfologia l.

n sostantivo: le declinazioni Il



Oltre le osservazioni di dettaglio occorre notare che c'è nei LXX una tendenza a dimenticare le distinzioni sia all'interno di una stessa declinazione, che tra diverse declinazioni: c'è, in altre parole, una tendenza abbastanza comune all'assimilazione. a)

Prima declinazione

Come nel greco classico i nomi propri che al nominativo terminano in-a preceduto da consonante che non sia -p, conservano l'-a anche al genitivo e al dativo. La stessa cosa si verifica nel greco dei LXX. p. es. Ba).}.aç e ZWpaç in Gen 37,2 (opp. Sus 0'30~ 1 Re 1,2; Tob 1,20). Però nei LXX ci sono alcuni esempi in cui i sostantivi in -a, o in -a preceduto da -p. hanno il genitivo e il dativo in -'l')ç e in -11.

Es 8,21: Gen 27,40: l Re 25.20: 2 Macc 8,23 ( 12,22):

xw6µ\llav ... xwoµv(-qc;

Tf,i µ.a.xaipu a.ò-ti\ç lm~E~T)xv('J}ç È1it Ti)" Ò\lov am:CPT1c;

Nei LXX si trova il plurale di Tfl: 4 Re 18,35: 4 Re 18,35 (Sai 48, l I; 4 Re 19,11: OaD o· l l,42:

ace. ydç; Ez 36,24; 2 Esd 9.1 e altri tre passi): gen. yo:i.W"

dat.: yaiç dat.: ya(a~

b) Seconda declinazione

• JI

VOC8tÌVO

di 6E6ç è normalmente

Alcuni esempi: Dt 3,24: Gdc 21,3.16,28: Sap 9, I:

9u.

8E6G.yllf.Ll'I fcpciy«V

2 Cron 29,6. 3 Re 6,3.

• La frequenza della J• pers. pi. in questa forma è dovuta al desiderio di differenziare la 3• pers. pi. dalla 1• pers. sg., che si confonde nel passato storico che tennina in -ov. Anche per uniformità con la finale dell'aoristo in -au. In 2 Re 10,14 abbiamo questa sequenza: d&t.1.\1 ... fcpuya.v ... doi\l.8civ ...

~"·

In Gdc 6,3 incontriamo la forma anomala civif*,vciv seguita da

auva.v'Pcilvov.

e) L 'aumen10 21

•L'aumento con il piuccheperfetto è alle volte omesso da Platone e dai migliori scrittori attici. Esempi anche nei LXX

8S

~«dxa 8E8WXELV

&SWxn tv&SVJc!w ME~XEL

tmPE~1}XEL mit~X&L

1 Re 30,12. 2 Re 18,l l. 3 Re 10,13. Gb 29,14. Lv 16,23. Nm 22,22. I Re 30,12.

Anche nel NT. JiE&bJXE\

SESW:u:iariv ixPEfJÀijxt:\ xixp(xE\ µrµw{Jxaaa.v 'nE~XflCJO.V 'R:E'KO\oQXEIOO.V

Mc 14,44. Gv 11,57. Mc 16,9. At 20,16. I Gv 2,19. Al 14,23. Mc 1:5,7.

'

Ma nei LXX troviamo occasionalmente aJtri passati storici senza aumento, per es. 2 Esd 14,18 o\xo&µoijoiJ.v. Questo è soprattutto il caso di Ei&>v: ~

'mEV \'Sov 1tp6'5ov

Lam3,S9. Gn 37 ,9; 40,6. Gn 37 ,25; 40,S. Gn 37,18.

• Nel greco attico quando una preposizione ba perduto la sua forza ed è diventata parte del verbo, l'aumento va posto prima invece che dopo: per es.· b48au&ov, ix40&~, ixa.&i)µTjv. La stessa leae vale per il greco dei LXX: btpovoµNa11µrv

Dt 2,3S; 3, 7.

b~pov~ ~

Nm 31,9.

Gb24.3.

•L'aoristo ~voi.f;a.. si trova già in Senofonte. Nei LXX è comune benché non sia escluso dalla forma con l'aumento interno. Oltre ~"°~ che é coniugato al sg. e pi., abbiamo anche i seguenti: ~xthl

~x&rlaotv

Nm 16,32; Sai 105,17; 108.1. Ez 1,1.

-l)voLyµivu

ls 42,20.

i\vo&yov

I Mac 11,2. 3 Re 7,21.

"""°'yno 86

Anche nel NT.

;\vo•ts S•ofrJ~

.&1J"O•Yµivouç i)YD''YTI

At 12,14; 14.27: Ap 8,1. At 16,14. Al 7,56. Ap 11,19.

Oltre la forma attica con il doppio aumento interno, li.v~. i LXX banno anche forme il cui aumento è la voçale iniziale. così scompare un triplice aumento: Gn 8,6; 3 Macc 6, 18. Gn ,,11; Sir43,l4; Dan 7,JO. 3 Re 8,29; 2 Cron 6,20.40; 7, I 5; Ne 1,6. 3 Re 8,52.

Lo stesso nel NT, fjvc~ov

Ap 10,8.

• In 'Tffl04IYl\uUE•v raumento interno è sbagliato, perché il verbo è formato dal nome 1tp0({>'(\Tflç. Nei LXX "JtpOt~EV si trova solo in I R 18, l O(A) e Sir 46, 20.

• Esempi di doppio aumento nei LXX sono:

naa'fiaon)

Es I 5,27.

ci'ltlXU~

1 Esd 1,33. I Re 30, l 3.

Tivwx>..1\&riv f) // raddoppiamento 2'

• Nei verbi composti oon una preposizione il raddoppiamento è qualche volta applicato alla preposizione: XExa-mpaµivoi;

Dl 21,23; Sir 3, 16

1tE1tp0wµruµM;

Js 42,2.

• Nella forma xe:xa-rl)pa\l"ttn (Nm 22,6; 24,9) abbiamo una specie di doppio raddoppiamento. • Il verbo xpcil;E•v ha un raddoppiamento debole all'aoristo ixixp$ che è mono comune. specie nei Salmi; un raddoppiamento aoristo forte, è però molto raro: ls 6,3.

87

g)

Futuro allit:o

• n cosidetto futuro attico, cioè il futuro dove o è contratto~ più comune nei LXX che nel greco attico. Cosi il futuro di D.m~i.v come appare negli autori attici è D.1tCaw: ma nei LXX è sempre D-.mw. Tra i verbi in -~ quelli che prendono questa forma sono: clixµ.al.~v

~\V

cbcooxop«xop~w

~LV.

~~"

Non c'è una ragione apparente per la contrazione nel futuro dci verbi in Il conservare la a nel futuro di questi verbi è quasi eccezionale, come in E.ccli. 11,4 8EplatL, Lv 25,5 ixaip~1ç. Delle due recensioni di Oan, O' (LXX) ha in 4,29 ~~mentre Th (Teodozione) ha "'wµIOUrnv. M"r}vlELv ha nei LXX un futuro della stessa specie dei verbi in -~w.

~w.

Ger 3,12. Ger 19,18. Sal 102,9.

"

•Nel greco classico ci sono esempi di verbi in -lit;Ew che omettono a e si contraggono al futuro. Cosl ~~"'' t~cil;ELv hanno il futuro ~flli>. t!;E-rw in aggiunta alla forma piena. Nei LXX il primo conserva solo qualche volta a al futuro (Dt 6, 7; Sai 31,8; ls 40, l 3; Sap 6,3; Sir 13, 11 ), mentre il secondo sempre: ma la tendenza è questa nel caso di altri verbi in ~'"· E perciò incontriamo i seguenti futuri: Lv 19.13. Os 5,14. Lv l9,18; Dt 32.43; Gdt 11,10. Gn 4,12; 29,27; Es 20,9; 34.21; Lv 25,40; Dt 5,13; lS,19; 2 Re 9,10. Lv 25,40; Gb 33.29. ls 5,10; Gcr 37,8-9; 22,13; 41,14; Ez 48,19. Dt 28,39. Dt 31,16. Gb 8,17. • Sia nei LXX che nel NT i verbi con semivocale. cioè quelli con À., p, µ.. v, hanno il futuro contratto, come in attico, per es. \jla)..6>, ompEiç, ..tiaac; in Es 25,11 è l'unico esempio di futuro di i).aww nei LXX.

• In attico aXE&iwvi.u ha il futuro oxi&w, ma nei LXX conserva il a, per es. SMZOXtMow in Gdc 2, I. b) Conservazione della vocale breve al futuro

• Come di regola in greco 11 ed E dei verbi allungano la vocale nella formazione del futuro. Fanno eccezione tra i verbi in rx, crnciw e xcù.«iw, e tra i verbi !n E, a.Lww, xal.iw. u>..iw. Quando la vocale al futuro è breve. è breve anche all'aoristo primo. Ai verbi in E che hanno la vocale breve al futuro e all'aoristo primo possiamo aggiungere dai LXX "Kovdv, ql8ovEi'v, q»apEiv. Cosi nel NT, iq»apiarxµ&v ... cpopiao~ I Cor 15,49.

89

i) Aoristo dei verbi in semivocale

•Nel greco classico i verbi in semivocale con a nella radice allungano la vocale in 11 nel formare l'aoristo primo (per es. ql(l.Y., [qrqvo:), eccetto dopo t oppure p, perché allora lo allungano in« lunga (per es. J.Utlv-, lµ.la.µa, 1tEpa:v,

'*va.). Nei Lxx· molti verbi simili allungano in a. lunga quando ra. breve della

radice è preceduta da consonante. Cosi noi incontriamo forme come iyl>eUa.vaç, ixx6.8apov, É~xMa.pa., trtix~. Èmcpcivov, b:o(µctviv, ÈaTtµ«'roJ, OTli.uiVO. ~VO.l, iicpavEV, vq>, &ii.;,

8~

(...), liw-tE, 6Wai..

L'ottativo dell'aoristo secondo ha nella radice la vocale lunga:

&6ntç: Sal 84,7. 120,3.

&ln\: 29 volte. Questa forma si trova anche nel NT: 2 Tess 3.16; Rm 15,5; Ef 1,17; 2 Tm 1,Ì6.18; 2,25. s) //verbo lfya, e I .fuoi derivati 34

• 11 verbo semplice iiv~L non s'incontra nei LKX. Si trova invece nei suoi composti. •I due esempi seguenti attirano la nostra attenzione sulla forma licpiivcu: f.s 32,32 1 Esd 4. 7

à

µÈv tiq>Ei:ç... ~Eç

d'ltEV

ci.q)1twtL U.lovcnv.

• La prima forma di àcpELç deve provenire dal verbo cicptw. una forma Pélrente di licpC11~ senza raddoppiamento. • La seconda forma invece è una nuova forma che conserva il raddoppiamento come se fosse la radice. Alcuni esempi di questo nuo\'o \'erbo sono: 93

Ecci 2,18

Ecci 5,11 I Esd 4,50

"' Un altro verbo derivato auvulv esiste già nel greco classico. Noi troviamo di questo verbo alcuni esempi nei LXX.

3 Re 3,9.11

awt.ttv

2 Cr 34.12

awt.Wv ow&OÙCnv 6 CN\lr.Wv.

Prv 8,9

(dal. pi.). Anche nel NT: Rm 3,11:

"' Si trova ancora un verbo di nuova formazione come &.q,Cw ed è auvl11µL costruito col part. pred. del soggetto. Per es. Tob 3.8 auv(g,ç (Gb 15,9; 36,4). t)

L'imperativo tiw.&mz e t.brOoTa. ecc.

"' Alcune forme in -w hanno anche questo tipo di imperativo. 'Avrunci è usato nei LXX in modo aJtemato con ci~8&. Per es. Dan 7,5 O' (LXX) hanno ùv!Urte1 mentre Th ha civciO't1}1h. Ma aJtrove anche Teodoziooe alterna le due forme. In 3 Re 19 abbiamo al v. S civdtrn}8L e al v. 7 civruna., e di nuovo in 3 Re 20 al v. I S civlicrm e al v. 18 di nuovo O;vii0Tf)9'. Cosi anche al Sal 43,24.27: à.viicrt"lllh... , Ù1fOXEX..1X6vl" i I cuore del faraone è irremovibile nel non lasciar panire il popolo".

E nel NT, Eb 11,5

'EvWx µE"t'E"ti8Ti 'toU 1-L'Ìl il>Ei'v Mva.•ov/" Enoc fu trasportato via in modo da non vedere la morte ...

Altri esempi di .. genitivo infinitivo":

105

Sai 39,13 Gen 18.7

oùx 1\S~ wO PltmL'11.. da non poter vedere" ii:cixwEV -toU 1tOLi'jau' «Vt6/"che si affrettò a prepararlo"

Anche nel NT,

wc;... 1"1t0Ll}x6o\ "t0U mp~1t0.UL'V cr.ù-rov/"come... se

At 3,12

avessimo fatto camminare". Dati~o

5.12

derivato

un•attra forma di .. figura etimologica" che abbonda nei LXX può cs..-.cre chiamato .. dativo derivato", Come per l'"accusativo derivato" la sua frequenza nei LXX è dovuta alla coincidenza in questo caso particolare tra il greco e l'ebraico, è una figura tipica della lingua greca: diversi esempi in Platone-41 • Gli esempi più frequenti nei LXX sono:'

àxot

cixoUtL'ol, ~ ~i'j\I, 8avu~ tÌ'lto8avEtv. Oava:t(tl Oa\IG:~. oU>..mnL oal.ml;Ew. Ma oltre questi più comuni ce ne sono tanti altri 49•

In alcuni casi il sostantivo è di significato affine, anche se non della stessa derivazione del verbo Gen l,16 Gen 31.15 Es 19,12; 21,16.17 Ez 33,27

CiPWc7iL q>«"l"nt.. mangerà il cibo,. xa.'fiq>«yiv :m'M~i./.. mangerà il cibo" 80.\li~ "CEÀEV'fdv/.. morirà di morte.. 80."~~

'1.'ICOX'mlWl'"morirà di spada".

Esempi di "dativo parente" si possono trovare anche nel NT. anche c;e non con la stessa frequenza dei LXX. Gv 3,29 Le 22,15 Gal S. I

Xtip~ X~ .. esulta

di gioia ..

mt.8uµ{q.rnElhjµ:r1aa/,.hodesideratoar-dentementc" 'tfl iltv&tp{q. i}µdç Xp\C7'tÒc; TJ).,w&Épwa&/"Cristo ci ha liberali perchè restassimo liberi",

6. Gli qaettm i\µLCNç: nel greco classico questo aggettivo e altri che indicano quantila hanno una peculiare costruzione che rimane nel greco ellenistico ma diventa raro nei LXX e si trova solo in pochi passi come 3 Re l 6.9; Gs 4.12; I Cr 5.23: Tb IO.IO; Ez 16,51; I Mac 3,34.37. Invece troviamo la forma -ròi'n.wru, per es.

106

Es 39,2 Lv 6,20 Es 24,6 ( )

...

"'µ.wu 'WV al;i)..oç/" la metà del siclo" ilJ.uou uvnac;J"la metà di essa .. -rò ~ -roo atµuwç/'"la metà del sangue"

'tÒ 'tÒ

•Nel greco classico quando questo aggettivo al singolare è con l'articolo è collettivo, senza l'artico1o è distributivo: 1"iarL i) 1t6À.Lçl"tutta la città"; 'ltciaa. 1t6).\Q'.. ogni città".

• Iltiç differisce dagli altri aggettivi prendendo una posizione predicativa in senso attributivo. Infatti mentre à.yu&iJ ia mÀ.Lç significa .. la città è buona ... 1'4" 'i) m5).u; significa .. tutta la città". Però niiç può avere anche posizione attributiva, come qua1unque altro aggettivo

1taao. i) n0l'4;/'"tutta la città"; Ti "Rdo« 1t6).,c;/"l'intera città", • Nei LXX viene mantenuta la stessa distinzione, anche se un traduttore può passare da una fonna all'altra: Ode 16,17.l 8

xa.t &:viJyyEilav aUtj -ri)v 1t4o'a.v xa.pli\tz.v uÙ'ro\L. xa.t L\aÀt!M. O't~ à.m\yyE\À.Ev aÙTfi miaciv "ri)v xupSCa-.1 Clihoore le aprono tutto il cuore ...allora Da1ida vide che egli le aveva aperto tutto il cuore ..

EiSEV

*Altri esempi della forza collettiva di mie; in posizione attributiva sono: Gen 45,20

"tÒt y..eq,.avf'se non aveste arato con la mia giovenca"'7• b. In alcuni casi la preposizione iv si confonde con dç. Per es.. Es 4,21

a.

'ltci.vrrr. -r& 'tÉpu'T« l&wx.a iv 'fa.te; x1po{" aou/"tutti i prodìgi che ho messo nelle tue mani".

c. Per l'uso della preposizione iv in senso statico e dinamico esis1e l'ottimo studio citato nella n. 17. Si trova iv in dipendenza dai verbi di molo e indica una specie di stato permanente a cui il moto tende. Per es.,

Sai 70.16

110

daù.,ruaoµa.L i" SW..a~dcu;rr..,.esaudito per la pietà" o\nc 'f'iSuva:to à11:ò ~oU C)xÀ.ov/.. noo gli riusciva a causa della folla".

Di à1t6 al posto di v11:6 ci sono esempi in Le 9.22; 17,25; At 20,9. c. !.a combinazione ò:it6... lwç è un ebraismo. Può essere lradotto "da... à .., CO me, per es. in: •

Dt 28,35

1btò txvouç -rwv 'TtOSwv aou lwc; "Cf)c; xopvq>fic; owi.. dalla pianta dei piedi aUa sommità del capo": oppure .. sia ... che .•. ". 111

Es 9,25

à."K6 à.v9pù>'ICou ... lwç xTl)vouc.;/.. uomini e bestie".

Talvolta lwç è preceduto da M.t Ode I S.5

ci'JW .•. xal i~... xa.i lwç/.. sia ... che•.• che"l'IO.

d. 'A'Tt6 indica il punto di partenza di un'azione e più precisamente la sua origine personale~•:

I Mac 9,13 taa>..W91} ii~ ~11:6 'tiJç cpwvi'tc; ";WV 1ttlpiµ{ioMiiv/"'la terra fu scossa dal fragore degli eserciti"•?. ~ xupCou ouux,\C.Ulh\~a.L... "Jtdv -rò crdp1J4 "twv uli;,,..uxouçl.. più agili dei lupi".

c. U1cip è usato allo stesso modo dopo i verbi.

Es f,9 I Re 1,5

Sai 39.13

{oxUEL ump itµdç/"è pÌU forte di noi". "TTJv ··Awa.v i'rytiica. 'Elxa.và un:Èp Ta.UTT)vf'"Elkana amava Anna più di lei ... i1tÀ'l'}8Wlh}aa.v lhìp "tàç -rp'xcxç 'Ti')c; xEq>(Ù..'i')c; µour'le sofferen-

ze sono più dei capelli del mio capo... d. Lo stesso nel NT. dopo un comparativo.

Le 16,8 Eb 4.12

Gal 1,14

Mt 10,37

q»povLµwpoL \mtp -roùc; vioùc; -roO q>w-c6çl"'sono più scaltri dci

figli della luce". "t0µ6mpoç b!p 1tiiaa.v µd.xQlPctv/l&più tagliente di ogni spada .. e dopo un verbo. • • • n:WW1.ouç _'\.. ' ,.. superan do ... molt'" 1CpoExor.rov ... UTCEP .1 • 6 q>~ m1.up« i\ µ,,Upa. Vùp iµtrchi ama il padre o la madre più di me ...

7.6 br{

a. La preposizione im con l'accusativo è usala sia per il riposo che per il movimento, Gcn 41,l 7 in6.va' tm 'tÒ XEO,oç 1'oV 1t0'Tcxµ0Ur"mi trovavo sulla riva del fiume". Es 10,14 xcd à:v'!\'Y4YEV aVrl}v (-Miv tixp(8aJ rnt -n:iia«v yfiv Ai~O\I, xc:ù xaUTCavaEV rnt -tà ~ At-yVnwu -n:ollit aq»6Spa/.. e fece salire (le cavallette) in tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi su tutto il territorio d'Egitto... Gdc 16.27 bd •Ò 8fiJµal"sul tetto".

mvta

b. t1tC è usato talvolta per rinforzare un accusativo di durata nel tempo, Gdc 14, l 7 XClÌ. f >CGÀ:UC7EV 1t9Òc; ClUorov tm -tclç Ém'Ò. T)µipaç lìç TJV ClÙ'toiç O 'Jt61'oçl.. e pianse per lui durante i seue giorni del banchetto".

113

c. In Gs 25,20 troviamo µiyt&v i'ICl dovrebbe essere soltanto µtyav r.&Eiv. d. Anche nel NT

m

"tO\i

sul loro cuore". Mc 2,14 xa.th\µE\IOV im 't~ uÀWwJv/"seduto al banco delle imposte"'"'.

a. È usata dai traduttori talvolta allo stesso modo di untp Es 18,11 µiyaç KUp\oç 11:ttprì ~ 'tOÌJç Ot:oUc;/.. ii Signore e piu grande di tutti sii dèi" 11• Nm 12,3 XllL 6 clv8pw1t0ç Mwuai').; 'ICp!tùç ~ mxprì 11:(1\rUlç ~o\.u; civepcb'Kouç/.. ora Mosè era un uomo mansueto piu di qualunque uomo sulla terra".

b. Nel NT 1mp6. dopo un comparativo è frequente nella Lettera agli Ebrei 3.3: 9,23: 11.4: 12,24). La troviamo dopo un positivo e dopo un comparativo in Luca: Le 13,2 &.µ~Ml 11:apà. 'ltcivtttt; povEtv t"Kv.. disprezzare... " Tb 4,18 loy~a9at dç/'"prendere per... " I Re 1,13 'lto&t\v Uux; lv/.. usare benevolenza•.. " Gs 2,12 "KO\t\v D.toç JU-M/"fare del bene a ..... Ode 8,35 'ltOÀ.EµEtv lv/.. muovere guerra a ..... I Re 28,15 'ltPoaÉXEW dç/.. dare retta a ... .. Es 9,21 avvi.ivcu dç/.. comprendere ... .. Sai 27,.S Dt 1,29; 7,29; Gs I l,6; 4 Re 1.15 cpofJEio8cu. à'lt6r'aver paura di ... .. Gdc 13,14 qnM.&oam9lll. à'K61" osservare ... ..

9. Congiunzioni a. El con il Congiumil•o è abbastanza comune nel greco ellenistico e perciò ce l'aspetteremmo anche nei LXX. Invece è piuttosto rara. Si trova in Gdc 11,9 dove un indicativo e un congiuntivo derivano entrambi da d:

116

...d lmo'fplq>etE µ.r Òµ.Etc; mtp«~ tv uiotç à.µµWv xa.ì. ~cxpa.Sw KUp\oç ixVtoùc; tvctmt.O\I ȵoV ... /"sc mi riportate per combattere contro i tigli di /\JllMOD e dà essi il Signore in mio potere..• ". In l Re 14.37: d xu-rci~w òmaw "tùnl àlloqniÀwv/"devo scendere dietro i Filistei? ... t vocalizzato come se fosse un esempio di '' interrogativo. Nel NT ci sono alcuni casi di d con il congiuntivo. Per es. Rm t l,14: Et "Kwc; 11:a.pa.?;11lWot.>l"nella speranza di suscitare la gelosia".

Nel greco biblico dcll'A'Pe del NT tl è divenuta una particella interrogativa diretta. In Gn 43, 7: XÉyb>V E\ É°fL o ita:n)p uµWv ~ft; ... ei. l..01Y1tw" benedire"

Il lessico della benedizione susgerisce in greco una famiglia di parole attorno al verbo greco tùloyiw che corrisponde in ebraico alla famiglia di parole attorno alla radice barak. Notiamo qui uno slittamento semantico l>CrChè il verbo greco significa solamente in modo classico .. dire bene di qualcuno" ... lodare", mentre nel contesto ebraico è semplicemente legalo all'annuncio della fecondità e si oppone alla maledizione. In greco questo verbo non era una parola di benedizione prima dei LXX. Nella Bibbia ebraica la forma baruk. nella maggior parte dei testi in cui ricorre, ha la funzione di aggetti\lo verbale. Indica lo stadio di colui che possiede la berakah. I LXX comprendono han1k alcud'e volte riferito all'uomo e lo traducono con una forma passiva EuÀoyriµÉ'llOt;. Quando invece l'interpretano come predicato di Dio lo traducono con l'aggettivo verbale LUÀ.oy"l')'t6ç. La differenza principale tra l'ebraico barak e il greco iÙÀ.o'yEi:v consiste nel fatto che il termine ebraico ha un significato più vicino alla capacità "i far frutlificare e di rendere fecondo. Alcune \lolte il conferimento di questa forza vitale è accompagnato da un atto di .. lode" verso Dio e in Questi casi si usa esattamente la stessa parola barak. Questa sfumatura di significato è indicata nell'EvÀoYEiv dei LXX nel senso di .. lodare, celebrare, ringraziare". Con questo senso soprattutto che passerà nel NT. Dci circa 60 129

usi nel NT il sostantivo EÙÀoy{a viene usato 32 volte con il significato di "lodare, celebrare", specie nelle dossologie 101,

16. .UX~t\l.f4ringraziare"

Nella Bibbia greca questo verbo e il sostantivo corrispondente è molto raro e ricorre in scritti di epoca ellenistica come Giuditta, Secondo e Terzo Libro dei Maccabei, Sapienza con il significato di .. essere riconoscente, ringraziare qualcuno". La poca frequenza nell'AT è forse dovuta al fatto che le lingue semitiche usano una diversa terminologia per esprimere la gratitudine e quindi i greci nel tradurre hanno usato di conseguem.a termini diversi nella traduzione. Nel NT invece appare con magiore frequenza tUxcxP~Éw (38 volte) - EÙXCIPl.O'ritl (15 volte) con i significati di .. ringraziare. fare una preghiera di ringraziamento, essere grato" e di .. ringraziamento, azione di grazie, preghiera di ringraziamento, gratitudine .. 108•

" 17.

E\l~m/"voto,

preghiera-fare un voto, pregare"

li verbo ha nei LXX il significato di domandare qualcosa a Dio con la supplica; intercedere presso Dio a favore di qualcuno come Abramo che intercede per Abimelec o Mosè per il popolo; oppure, specie quando è usato con il sostantivo EUxii come oggetto, nel senso di preghiera votiva. Nella letteratura greca profana da dove lo prendono i LXX il verbo e il sostantivo presentano una gamma di sensi: voto-promessa, offerta votiva, preghiera., voto-augurio indirizzato agli dèi. Nel NT il sostantivo ricorre solo tre volte e con il duplice significato di "voto" e di "preghiera" mentre il verbo si 1rova sei volte e con il significato di .. pregare. domandare nella preghiera, augurare, volere, aspettare con ansia 109•

18. CwOftoWai/.. far vivere"

Nella traduzione greca dell'AT ricorre solo 6 volte nei libri storici e poetici e con il significato delle due pani di questo verbo composto "far vivere, conservare in vita ... Passa con questo significato anche nel NT ( 11 volte): "'dar vita, rendere vivo, far risorgere ...

130

19. 8&09"Dio" È un tennine molto comune nei LXX (3984 volte) e con esso viene tradotto ]'ebraico 'elohim. I libri dove ricorre con maggiore frequenza sono il pentateuco e i Salmi. Alcune volte~ assieme a xupi.oc;. Si trova sia riferito al ..,ero Dio che alJe divinità pagane per indicare gli dèi. È cosi frequente nella uaduzione greca che tante volte esprime anèhe una lettura diversa del TM 110• Nel NT non à raro ( 1314 volle) e corrisponde non solo a Dio ma anche alla .. divinità" in genere o a un .. idolo". o a una "dea" (At 19.37).

20. 8uoUa/"sacrificio" ~ il termine più comunemente usato. specie nel libro del Levitico. per indicare il '"sacrificio". Si trova nell'AT greco 395 volte e alcune volte traduce tennini che in ebraico indicano o .. sacrifici di animali" o "vittima" o "l'atto del sacrificare, o "cibo sacrificale". Si trova come oggetto del verbo corrispon· dente 8Uw OuaCu"Vf'offrire un sacrificio"'"· Passa al NT (28 volte) con l'accezione di "sacrificio. offerta, azione di offrire (qualcosa a Dio)''.

131

NOTESECONDA PARTE

The Hebraic Cha10cter o/ the l..XX Greek, 90. Hrbraism of lhe OT Greek Version of GeneJis. 148. ' Cf. RABIN, The TranJlatiofl Proce:u and tlrr Chal'fJCter Qf the LXX, 25. • LEE, A Lexical Sludy o/the Septuaginl Version nf tlte Pentalt!Uch. ' SILVA, BUlngua/l.rm and t/Je Charllder o.f Palt'Sllniàn Greek, 213. A OTn..Ev-SwETE, An lm~Uon to lhe OT In Greek. Per un apporto della modcm 11 scicnm della tnduzionc allo studio dei LXX come traduzione si può legen: con frutta la riOcssionc di DE WMRD, La &piante: une traduction, 133-145, ol1re gli studi di Nida, Dc ' GEHMAN,

~ OEHMAN,

Waard, Buzzeui, Margot.

'cr. HARL-DoKIVl\L·MUNNK'H, I.a Bible gr«que des Septantt'. Dujudai"sme he/Mnlrti· fUf au christianLrme ancien, 223-266. • DEISSMANN,

Biblische Sttulien.

IDEM. Neue Bibelstudien. Le affermazioni gramma&icali di Deissmann r!stano, nelle linee generali, ancora valide come risulta dall'articolo di HORSLEY, Divergent Vinvs, 403. Ricordare anc:hc dellu

stesso autore i volumi con cui annualmente egli inrorma su testi documentari relari,·i al greco dci LXX e del NT, New D«r1ments, •Fanno mollo bene il punto sulla situazione da una parte O'Co\U.AGH/\111, Affinitt> '"' la lcoin' popolare e quella nrote.flamentar/a e dall'altra LUST, Translatlon GPNk.

° Cosri:. La première expérience de lraducllon biblique: la Septante, S6-88.

1

Per es. la parola ebraiea natan ("dare") ha ricevuto nei LXX piu di rrenta traduzioni diverse. Cf. S~TE. An lntroduction IO lhe Old Testament. 328. cr. anche LE OEAU'I. /.d Seplant.e: un Targum?. 149, n.10. 11 Per altre utili noti:i;ie sulla lingua greg dei LXX cf. HARL. Doa1vAL- MuNNrn1. la 11

Bible grecque des Septante. Du judal'sme hellénistique au chrl..rtianisme ancien, 223-26 e CIMOSI\, La preghiera nella Bibbia Grt!t'Q, 36-41. Il cr. L. PAGANELLI. Tradu::.ìnni italiane del NT- a proposito del/'f!d.11. del Bla.u•Th"bmnner, in .. RivBibllt" 31 ( 1983) 436 e C10NEU1, La grreità bibliro. Ancora CtGNl'l.LI • Bot'TlHt, // romplemento d'agc>nte nel greco biblico (LXX e NT) e IDEM. L 'anknl" ne/ gm·o biblico. Questi ultimi tre studi li riteniamo mollo imponanti e li utiliueremo anche nel corso del nostro lavoro. "'CIC"n'lELU, La grecil~ hiblit'a, 205. •> t ovvio che talvolta rileveremo le caratteristiche del greco dei LXX nspcU.o al grct'O classico e al gn:c:o del NT. 16 Tradunemo letteralmente gli esempi più significativi. 17 Per le dedinazioni nel NT cf. in CoRSANl § 8 della wlczìoric 1erza". ••Peri temi in liquida (lambda e rho)ncl NTcf. CORSANI, nella Mlezione ventunesima" § 107. ·~ cr. THMXERA y. A Grommar of lhe Old 1't!stament In Greek according tn tllt' Septuagint, I. l 52; HELBINO, Grammalik do LXX, 49. •Per il comparativo e superlativo regolare nel NT cf. la. arammatica di CORSANI una "leuone ventinovesima" §§ l 54, 155. li Per ì pronomi peri()nali e riRessivi nel NT cf. la grammatica di CORSANt alla "lezione quindicesima"§ 72 e 74.

132

Per altri esempi cf. On 3,15.16; 39.23; Nm 17,S: 22.22~ Ode 13,S.16: 14.4.17; l Re . :i Cosi anche Dt 4,16.23: Gs 22.16. l• Per i Numerali nel NT cr. la grammatica di CORMNI, "lezione trentesima"§§ 159, 160 e p. 328 § 60. it Per la coniugazione del verbo "essere.. nel NT rimandiamo a CORS-'NI. .. lezione trenl&Cinquesima.. § 184. u. Per la forma medio-passiva del verbo nel NT rimandiamo a. CORllANI "lezione venticinquesima". 11 Per l'aoristo nel NT cf. CoR~NI, "lezione diciannovesima, diciassellcsima, diciotte:1

11.2; 18.16.

sima e ventiseiesima...

'

Per I tempi storici del verbo q. CoRSAN1, "lezione nona"§ 35. J• Per il piuccheperfetto nel NT cf. CORSANI, .. lezione ventiquattresima"§ 116, 199 e 2t

"lezione venticinquesima"§ 124. IO Per raoristo passivo fone e il futuro pas.sivo cf. CORSA."'11, .. lezione ventiseiesima .. §§ 129-130. 11 Per la coniupz.ione dei verbi in -µL nel NT cf. CoRSAm, "lezione trentaduesima e · trentaseiesima".

>i lbitlem. " Per la coniuaaiione di &'8wµ& nel NT cf. CoRSANI, "lezione trentatreesima". ·:te Per la coniugazione di tipL nel NT çf, CORSANI, "lezione trentacinquesima"§ 186. " Per gli aVYcrbi nel NT cf. CORSANI, nella "lezione ventinovesima .. §§ I 56-1 S1. J6 cr. THACKEJlAY, A Grommar of the Old Testamenl in Greek, 29. 11 IANCELLOlil, Sintu..,·si ebraica del gr«o rk/f'A/1flC'ali~, 11. 11 Cf. ad esempio DoHERTY, The Syntax of the Apoca/J.•p.~e.

,. Per Ho mén ...ho di nel NT cf. CoRSANI, nella lczione quindicesima"§ 72. Parataxis in the ~pluagint: A Suuly of the Renderings o/ the Hl!brew 04

• AEJMELAEUS,

Ci:Jordinate Clause.ç in the Greek Pentalf.'llt:h. 41 Per l'uso dì eis nel NT cf. CORSANI, nella .. lezione decima"§ 45. ••Per l'uso del periodo ipotetico nel NT e(. CoRSANJ, "le:zionc 1rentesima" § 161 . •., Cf. CIGNELU - BoTIINI, L'articolo nel greca bi"'lco; 81.ASS-DEDRUNNER § 249.276. " Si p0ssono vedere in CONYBEA1tE-STOC'K, n. 61. "Cf, CONYBEARE·STOCK, n. 61. )Il Per la declinazione di fKU, pasa. pan cf. CoRSANI, nella .. lezione ventisettesima"§

13S. '1

Per l'u!IO delle preposizioni greche nel NT cf. CNpwr; Eiç l1rnv

o

ff8J.: .. E q,•este sono le leggi e i decreti che il Signore ha comandato ai figli d'Israele nel deserto, mentre uscivano dalla terra d'Egitto: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è il solo Signore".

147

Commento: Come si vede da un confronto tra l'ebraico e il greco, nei LXX lo Shema • è preceduto da un versetto parallelo a Dt 4,45. D'altra parte questo accosta. mento sembra molto antico perché si trova anche nel papiro ebreo di Nash del 211 sec. a.C. oltre che in alcuni Tefillim trovati a Qumran e nella Mislma Tamid 5.J•.

Deuteronomio 32,43

Ila.I.:

TM:

Fate festa. o cicli. con

Gioite oùpo;vc( liltl ~

ml "~v

~~

ulol lkoii rVcpp4..tqu

f9vTi µnet~ >.a.oG IZlhoil xal ~'tto>OllV caù~Mvteç

4yyù.o1 8EOii 11-fL ~.tzla.t4%N8'Wv

miwO iduuhu1

1C41 Murfim iuù ~at1lo&:mi

8'x-riv~

4QD1:

voi cieli. con Lui, e coloro che lo adorano. tutti i figli di Dio. Gioite Fate gioire, naztoni. il voi, nazioni, insieme al suo popolo.

Lui.

e coloro che lo adorano tuui gli d~i.

suo popolo, e coloro che gli donano la forza, tutti gli angeli di Dio. poic:hè vendichcr.à il Poiché vendicherà il poidl~ vendicherà il sangue dei suoi figli. sangue dei suoi sangue dei suoi figli. Egli renderà vcndeua scrvirori e renderà Eali renderà vendetta conlro i suoi nemici vendclla contro i suoi conrro i suoi nemici e e renderà altmtanto a 11emicì renderà alrrcttanto a coloro che lo odiano. Il coloro che lo odiano

ixOpolç xci~

Signore purificherà la

e farà rcspiazione della e farà l'espiazione del

µaoWtnv

terra dcl suo popolo.

sua terra. dcl suo popolo.

6.vt~xa.l

terra del 6\10 popolo.

bxdllf*I~

'nìY YÌJV wii l.tz.où cMou

Commento: Nei LXX la festa è in cielo e in terra. Angeli e figli di Dio gioiscano perché il Signore ra giustizia e purifica la terra. L'espressione .. poiché vendicherà il sangue dei suoi figli" cambia di senso: la vendetta non sarà più contro Israele ma in suo favore. Al v.8 i l.XX (assieme a Qumran) al contrario del TM notano che Dio fissa il territorio dei popali seguendo il numero degli angeli/figli di Dio. Mentre il testo ebraico corregge questa concezione arcaica

148

e dice: ..... seguendo il numero dei figli d'Israele". Per il TM la scena si svolge sulla terra: le nazioni pagane si felicitano con il popolo d'Israele perché Dio ba fatto vendetta dei suoi nemici. Secondo 4QDt la scena si svolge in cielo perché sono interpellati i cieli. cioè la corte celeste, gli dèi delle nazioni perché Dio ba vendicato il suo popolo e ha fatto l'espiazione per lui. Rm 15, 1O e At 1,6 hanno alcuni stichi di Dl 32,43 assenti nel TM. Seguono un testo ebraico piu vicino a Qumrao e ai LXX.

l .S Ester (Aggiunte Greche) l.5.1 Preghiera di Mardocheo(4,lla-l1i; C 1-11; L 5,1-17)'. Questa preghiera. dopo l'lntroduzione(v. l) è un insieme di lode (2-4), di confessione (5-7), di intercessione e di domanda (8-10).

C •Introduzione~.!) LXX:

4; 17 xul Pd!otu; Map5ox«toç tmiT}OlV ISact tvrn:&la-ro

~

Ea&l}p

•Introduzione LXX:

ltal.: 1

Mardocheo, ricordando tutte le opere compiute dal Signore, lo pregò

cosl:

• we (vv. 2-4) 2 K~o&E

X~ ~ii 'lt6.viwv >tp«'tWv,

cm lv t~ouaiq. C70l.'TÒ 1tciv tcm.v, xa1 oùx.

lo-n" oà.VT~W'll aoL tv 't'fi,I 8D..1Lv crE crWaa& 'tÒV Iopa11lJ

m aù È'lto\'T]ao.ç 'tÒ\I oUpt.lVÒ\I XCIL Ti)v yf)v xtXi -n:civ 8auµul;Qµivov tv Tfl im'

OUpuvòv xa\ XUpwç d

on:liv 4 'tWV, xa1 oUx. lcrtLV 8ç d:.\l"l'L't~~ aoi "Cci> xup~.

149

ltal.:

"Signore, tu domini su lutto, perché l'universo è in tuo potere. Se tu vuoi salvare il popolo d'Israele, nessuno può fermarti. 1 Tu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie del mondo. 4 Tu sei padrone di tutto e nessuno può opporsi a te, perché tu seì il Signore. 2

•Confessione (vv. S-7) LXX: ) o'Ù mivt« 1'\vWaxa.c; . c1Ù oi&xç, xupLE, OTL ot(x iv ~~pa OÙOÈ

!'V UniP'l)aç O.Ù'tGW 'tcìc;

mt

153

x,gtpa.ç 'feilv dSWl.wv «Vtll>v 10 ~' 51MJ,&Òv o-r6.-~ aou ml CÌfpuv(o~ x).T)pOWµ{uv oou xo.l iµcp~«' n鵫 cxi'IPOVvcwv oo~ xt1t ~ 86~v o'Cxou aou x4l 8VcncxoTflptb.i aou 21 xul «va~~ v bt' u~c;. &È àp~PEVOV !cp' iu.Ldç 'ft:~&yµU't\Oov.

m

Jtal:

Fin da bambina, nella casa patema. sentivo parlare di te. Tu, o Signore. fra tutti i popoli, hai scelto Israele e l'hai fatto per sempre il tuo. popolo. Nei tempi antichi hai scelto i nostri padri , e hai fatto per loro tutto quello che avevi promesso. 17 Ma noi abbiamo peccato contro di te, e tu ci hai messi nelle mani dei nostri nemici, 11 perché abbiamo adorato i loro idoli. In tutto questo, Signore, sei stato giusto. 19 Ma ora, i nostri nemici non si accontentano più di tenerci sotto una dura schiavitù. Hanno fatto un patto con i loro idoli 20 per contrastare la promessa che tu hai pronunziato e per distruggere questo popolo che ti appartiene. Vogliono tappare la bocca a quelli che ti lodano, vogliono eliminare noi, che ti onoriamo nel culto. 21 Vogliono invece che si alzi la voce dei pagani per lodare i loro idoli e per adorare come eterno un re mortale. 22 O Signore. non cedere il tuo potere a idoli che non valgono nulla. I nostri nemici non devono ridere sulla nostra rovina! 1•

IS4

Piuttosto fa' cadere su di loro il male che hanno progettato contro di noi. e da' un ca.">tigo esemplare a quell'uomo che ci vuol male (C 16-22) 19•

•Preghiera di Ester per sé e per il popolo (vv. 23-25)

LXX:

µ.vfiothrn,

yvWa&rrn Ev XaL~ 8).,!!Ji,wc; i}µWv x4' iµ! Mpawov, ~ 'tWV 9EMI xa1 1tQ.oi}ç CÌpXi}ç rn~xpcrrW'll· 24 Sòc; ).6y0\I rlijiu9µov Elç -CÒ ~ µ.ou ivtimLO\I -roù ).fuvtoc; xat u-itietc; Ti)'V xtlpOUt'V ixlTtoV eCç µla-oc; -too ~vioç T)µiiç Eic; auvtfu~'V tllÌtOù xrit -cClv Oµo'VoOOvtW'V tx1Ì't(ii 2j itµdç St f1iiaa.t. 1:-J 'l(npC aou xaì. ~&qa6v µ.oL 'tfl tJ.6vo X4\ µi) ixoUoil d µi) a~. w,m. 23

xvp~.

lcal.: 2l Ricordati di noi, Signore fatti avanti in questo momento di tribolazione. Dammi coraggio, o re degli dèi, tu che sei più forte di tutti i potenti. ~Mettimi sulle labbra parole persuasive quando sarò di fronte a quella belva. Toccagli il cuore; spingi il re a reagire duramente contro quelruomo che ci combatte e a mandarlo in rovina con tutti i suoi alleati. " Strappaci dalla loro mano con la tua potenza. Aiutami. Signore. Sono sola e non ho altro aiuto all'infuori di te. Tu sai"tutto: 10 (C 23-25) 11 •

• Preghiera di Ester per se .'lte.ua (vv. 26-29)

Ln: 26 mi.~Ca>V ~V lt!lc; xo.l oaiaç 15-t, fµ'°"1cm ~ av6µWV XIÙ ~E).UoaoµCX\

xo("CTJ" a.~Ef>\'tll~"tw-.i xat 11:amc; ~p{ou. 27 aù ot&lç ""'" à.'110.Y'JCTl'V µov, !hl. "8ù.Uoaoµ.m 'tÒ O'T}µ!Iov ~e; VK!pT)fllClVia.11&Uvovta apµaotv -ròv 'Rptv AL~ -raVnic; SwciO'n)v l1t 8pticm ml TÀ.Wo'O'IJ µ.E')'aMppTJµ.ovt. rrùv "rfl Ù'ltEP'llq>d'll.ov 8uxwc; l&vEaiv m>J.olc; "tÒ aòv xpci.'toç. • aù -roùç xa.'tà -ri}v 811~uwvUiv 'tptiç ha(pouc; 1tUpt ""1v IJluxflv aù8a&pi-twç Sl8wxbtaç Eiç 'tÒ µ.1} ).o:tpruauL 't'Oiç nvotç 8&«'7CUpov &pornauc; x&.µ.wov ippUc7w ~L "tpLXÒt; Um'U.ui.~c; cp}.Oya 1tciow im.mµ~Clç 'toi'c; VmvllV'tioi.c; 1 aù 'tÒV Sia.fjola.iç rp86vou ÀiOuaL xa.'tÙ yiic; p~a. (hyxnv j3opàv atxVLTJÀ. E'c; cpWç

~YEc; cicn.vf). 8 "tcW u ~u8o"tf)Eipoijc; tv ya.O'tpt x~ouc; Iwwv 111X6fll'JOV ciqi&SC:,v cltjµ.aV'tO\I 'ltdolv ol.xt~ uvÉS~ miup t ··JCU\ V\lv µiau{3fR "l'COÀUÉÀU "CWV ISÀ.WV oxmttcrtt.i ';Ò 't6.Xov ~ iva.~Ur..; 'toU vcxou xciµIJicx.ç "tà y6va."ta xal ç lncEpT)cpa.vLa.v tpya?;,oµlvovc; J:tì&oµC'tat; &'481)>..ouc; ~a.t:; xax(a.i.ç yEwµivovc; mipl xai. 0dep xa."tÉ~À.E~ "R~a:yµ.a -tot; tmyLvoµivoi.ç xa'Tcumioat;. 6 OÌJ 'tÒv 0ptl.OÙ\I $ixpa.w ia:r~~ "tÒV w" 1x-roc; liv8pW'ltOlç ÈO't(v 16 cillà tmt ~ ,.qv &6~11.v O'OIJ iv ~ la4l aov lapo.'J}À. T)yCtxow; 'tÒ\I 'fOÙ'tOV, Il µii bt8~ 'l\µac; lv 'tf} 'fOVtwv &.xa9«pc4 µ11S~ Eu9Uvuç i}µAç l'J ~E~T}ÀWan tva µ:i) xcwxnaw~aL o{ ~apli,voµOL Ev Quµci) 4Ù'tWv f.'T)!)È ckyall&tiawvtt11. ÈV IÌruP'flq>txv(q. y>.WeUpu

&t, tm aot ~).'lt\QU !

E{'lt(l 't!il XIJp~ xUpi.6pav8'1'J -i\ xa(JS"1 µou xal itraU.r.&mi-'To Ti yì..waaci µou

m &È xcit 'i} ~ µou XCl'tMXl')vwcm Èn 10 ~~ oVx È"(X4'ta.Àn~Eu; Ti)v

1

!JiuxT!v µou

ÉÀ1t'°' Elç ~"

où8ì SWG'Er.ç 'tÒv aav5v aou \&t" SLQ418opav I I fyvWpwciç µo\ Moùç ~llri'jç 1t>.:qpbm.u; J.LE ~poaWT)c; µE'tà: 'tOii n:poaù.rnou aou ~6-nyrEc; lv 'tfl ~Qq. aou dç 'tiÀ.ov O'OU owie>.tum1 lv ia~ Opyf)ç ~lhoù f3cwl.À.Etç 6 xpLYEI tv 'toii; l&vm.v 'ltÀ:rv>Wcn:' mb.µa"C'a ow&Àcim. XEqMXÀdç É11:Ì. rflç "lCOilWY 7 b ~u tv ò~ ~et\ l)i.cì 'tOÙ'tO ul)JWaEL XEqJO.ÀTJV.

Ital.: Salmo di Davide 1 Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra. = finché io ponv.; i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedL 2 Lo scettro della potenza ti manderà il Signore da Sion: domina in mez:ro ai tuoi nemici. J Con te il principato nel giorno della tua potenza tra gli splendori dei tuoi santi; -dal seno prima della stella del mattino ti bo generato. 4 Ha giurato il Signore e non si pentirà: Tu sèi sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melcbisedek. ' Il Signore alla tua destra ba stritolato i re nel giorno della sua ira. 6 Giudicherà tra le genti accumulerà cadaveri stritolerà le teste di molti sulla terra. 7 Dal torrente berrà sulla via, per questo alzerà il capo.

173

Commento: Nel lesto ebraico il v.3 è uno dei più difficili di tulla la Bibbia: .. 11 tuo popolo. generosità nel giomo della tua potenza, negli splendori di santità nella matrice, (fin) dall'aurora: a te la rugiada della tua gioventù ... Però $C sÌ vocalizza diversamente da come fa il TM non sembra tanto lontano dal testo greco. Nel testo greco e latino il termine .. princìpato" poiché traduce il greco ti.pXJi, è ambivalente e può significare anche .. principio". Il v. 3 è tutto peculiare per la tradizione cristiana. Il Sai I09 era molto familiare ai primi cristiani. Nel discorso di Penteco. ste, Pietro accanto al Salmo 15 cita anche il I 09: .. 11 Signore ha dello al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi" (Al 2,34-35). Sì tratta di un salmo regale in cui Dio invita il re: .. Siedi alla mia destra". Se Cristo è alla destra di Dio egli è il Signore. Poi Pietro afferma che: .. Dio ha fatto Signore questo Gesù che voi avete crocifisso" (At 2,36). ( primi cristiani sanno che Gesù dopo la sua risurrezione è salito al cielo. Essi scoprono nel Salmo I 09 il senso dj questa ascensione. Gesù è divenuto Signore con la sua risurrezione perciò Dio dichiara: ..Siedi alla mia destra". ~ certamente di grande utilitA per il NT questa tr.1duzione dci LXX di !Wp∨' .. signore" per indicare il mes.çia. Al v. 7 si parla del .. torrente" ed esso per i padri indica le prove di questo secolo (che è la "via"). Sai 151

LXX:

oU-toc; b .jltù..µòc; lOLéypiiCl)O!; dc; Aaut.8 xal ~Btv 'TOV d.p\OµoiJ 0u iµowµ.UxYJ11EV ~ ro>..Ld µLxp&; -f\µ11\' Èv 'tOiç ci&Mpolç JlOU xo:t 'VEbmp~ lv Tfi> o\'x~ "toU 1tcl-rp6..ol µov i)pµoaav "'tù..-niP'ov 1 xtÙ civa."r'"(ÙEi "" xupitUpi.oç ~ t~eov Eiç OWavtl)CJW ~ àÀÀOcpVÀ(e)

174

XAXÌ tmxc:t'TI'l~«'f6 j.\E ÈV TOiç d&W)..oi.ç G.IÌ'taii tyw Si O"Jta.a«µE'llOç '"iv"'°"'• a.ù"toO µ4x_ar.p11v ci1CExtipU).L-

1

csa. au't~\I xt.tt fipu l5vt:iboc; t!; utciJv Iapo.'r)À. .

.....

:

Questo salmo appartiene a Davide, di suo pugno. ed quando combatté da solo contro Golia.

e fuori

dal numero;

• Ero piccolo tra i miei fratelli + e il più giovane nella casa di mio padre; pascolavo le pecore di mio P\drc. l Le mie mani hanno fatto un flauto e le mie dita banno accordalo un'arpa. , E chi lo annuncerà al mio Signore? Lui. il Signore, lui stesso ascolta. 4 Lui ba mandato il suo angelo e mi ha preso di tra le pecore di mio padre. e mi ha unto con l'olio della sua unzione. s I miei fratelli erano belli e grandi ma non si è compiaciuto di loro il Signore. 6 Sono uscito incontro allo straniero, e mi ha maledetto con i suoi idoli. 7 Ma io. strappatagli la spada. l'ho decapitato e ho tolto l'obbrobrio dai tigli d'Israele.

Commento Con il Salmo 150 si conclude il Salterio ma quello greco ne contiene ancora uno: il Salmo 151. È senza alcun dubbio un salmo autobiografico come elaborazione del racconto dì 1 Sam 16.1-13 seguito da un breve accenno a:ua vittoria di Davide sul gigante Golia. Si tratta forse dell'abbreviazione di due brevi salmi ebraici che non sono presenti nel canone ebraico e che invece sono stati trovati parzialmente a Qumran ( 11 QPs,.). liatto sia ed è che questo salmo è conosciuto anche in siriaco. Sembra una firma da,·idica al Salterio63 •

2. Odi: La Preghiera di Manasse La sua struttura è molto semplice: in"ocazione a Dio (vv. l •7); confessi o· ne dei peccati (vv. 8-12): domanda di perdono(\'. 13)~ ringraziamento (\'V. 14-15). Offriamo qui il testo grtco e una nostra traduzione in lingua italiana. 175

• lnvocaziont! a Dio:

LXX: I xUpU: TC4V't0Xpri"ndp O6EÒc; 'tWv 'lte&'tÉpwv i)µWv 'tOu A~paa.µ xtù loaax x4\ la.xw~

xal 'tOil crnipµ«"tOp("i'UL xa.l "tpiJJ.EL àTtÒ 1tpoc7WmN 6wlip.€Wc; aou s lm. !crmt'tOC;' Ti µi~E'Ot Tilc; ~e; aov xal à.W1COO"t'Cl.'toç ii oPY'i) -ci'Jc; bd ii.µctp"tw>.oùc; cimlÀi\c; aov 6 liµÉ'tf1Tl't6v "tE xtd ci~L~ 'tÒ lÀEoç 't'ftc; bca.yyù..La.c; aou 7!m aù EL xvpr.oç UtjlLCnoç rUtu che hai incatenato il mare con un tuo ordine, tu che hai segnato confini all'abisso e lo bai sigillato con il tuo nome terribile e glorioso; • tutte le cose si spaventano e tremano davanti aJ tuo potere, 5 il tuo splendore glorioso è incommensurabile e la forza della tua ira contro i peccatori è irresistibile; 6 ma immensa e incomprensibile è la misericordia della tua promessa, 7 perché tu sei un Dio Altissimo, benigno, longanime e pieno di misericordia, e perdoni ogni peccato degli uomini. 176

• Cotifes.sione dei peccati

i.xx: '1Ù oUv xUpr.E 6 hòc; 'fW\I &uudw" m)x 18ou µnrivow." g,x.u(o&ç

1

1'ci> APf!041l xa1 lout&x xal lcxxw~ -roiç oUx i)~v ao' IJ)J.' l8ou ~ fµol ~ ck~ 9 &6-t1 -1\!MXPTDV U-Xq, clp\8µ.òv ~JM)\I 8aÀAit1o'r)ç t-K)..q8wa.v td à.voµLa' µov xUfiw t"K).:fi9uvav - oùx 14" &;w; cmvf.odxo.l '51tv 'CÒ u!Jioc; ~ oUpa.voi.I ebro 11:>..1\8ouç 'fWv a&UC&fi'nl J.'01.I 1a

xa:rumµm~ 11:ollcil

a{ç -tiJ 6.'VClVIUacD µ.E

&oiJ.éi> cn8i)pou

\nùp QpapT'W°ll µGU

xa.1 ®x ln'" µoL &.wrnç 8\6-n 'll:QPWpy&aa. 'CÒv OuµOv aou xcx1 'tÒ M:ncL6" aou btoC11aa. vn')aa.ç psù..,jyµci-M xa\ nl.118Wa.c; 'ltpOaoxG(aµa"ta. 11 xa1 v\iv X:Mvw y0w xcr.p&ia.ç 81ECSµEVOç Ti')ç r.cxpà ooù XP"lrnMTJ'tOt; 12 ""~ ~ .qµcipn)XO. :xal. -rtì.ç 6.voµ{a.c; µou iyw 'YLVWaxW

'ft°""*"

11al.: • Perciò tu, Dio Signore dei giusti, non hai concesso il perdono ai giusti, Abramo, Isacco e Giacobbe che non banno peccato contro di te, ma hai concesso il tuo perdono a me, che sono peccatore. 9 I peccati che io ho commesso sono più numerosi della sabbia del mare; le mie colpe si sono moltiplicate, Signore, si sono moltiplicate. lo sono incapace di rivolgere lo sguardo alle altezze del cielo per la moltitudine delle mie iniquità. 10 Sono piegato come sotto catene di ferro, e non possono sollevare il mio capo, non riesco a respirare perché bo provocato la tua ira, e molto male contro di te ho commesso.

177

non ho fatto la tua volontà. i tuoi comandamenli non ho osservato, ho commesso malvagità e moltiplicate le offese. 11 E ora piego le ginocchia del mio cuore. invocando da le bontà. 12 Ho peccato, Signore, ho peccato, e riconosco i miei errori.

•Domanda di perdono LXX: 11

a.t-ioUµai WµEVOç aou

4vEc; µ.o\, xuf)\t, uvEc; µoi., µi} 0\1\IU'JtOÀélTQc; µE "tCl'{ç Ò.voµ{Clt.ç µou µ1)SÈ dç 'tÒV ll~\JCl µT}VCo«i; Tl'\P"\ITQ.. ' ltal.:

"Ecco, la vergine concepirà, partorirà un figlio e gli porrai nome Emmanuele ... ColllDlento:

Due differenze tra il TM e i LXX. Secondo l'ebraico è la donna che dà il nome come era abitudine. mentre nel testo greco è il re Acaz e in Ml 1,23 che riprende il testo greco un'indefinito '"lui" impersonale. Ma la seconda diffetenza è la più importante per cui questo versetto è divenuto celebre nella tradizione cristiana. U greco ha tradotto il tennine ebraico "a/mah /"giovane donna" con la parola r.ap8ivoc;/ "vergine". Tutta la tradizione cristiana dal NT ai Padri l'ha applicata alla vergine Maria. Infatti poi i revisori giudei del 11 secolo d.C. hanno sostituito 1tap8lvoc; I "vergine" con \IEO.'iliç I "giovane donna". E i rabbini accusavano i cristiani di aver falsificato il testo profetico. Certamente nell'AT il tenni~ vergine può anche essere riferito alla "vergine, figlia di Sion" e il traduttore greco pur usando mx.p8tvoç forse aveva in mente il senso semplice di 'alma/i I '"giovane donna ... Ma anche se le riletture ulteriori hanno dato un senso nuovo al testo, sta il fatto che la traduzione di '"giovane donna" con "vergine.. indica almeno un senso impreciso dcl termine.

182

2. Os 11,1 1'M

"Quando Israele era giovinetto, Israele, io l'ami.i e dall'Egitto chiamai mio tiglio".

LXX: SmL vi}1tLOç lcrpa:q). ml tyW iiyrimiau a.u-ròv ml i~ Al-yUmou µnixciÀlaa ""tCÌ. 'tbva. o.u-io;; Jt.: "Infatti Israele era un bimbo, e io l'amai e dall'Egitto chiamai i suoi figli,..

Commento: Il greco probabilmente legge un testo ebraico differente dal TM Os .. mio figlio". Come fanno i LXX fa anche la traduzione aramaica dando una diversa interpretazione teologica del testo. A partire dall'esperienza dell'esodo, dall'Egitto Dio avrebbe cominciato a dare ai figli d'Israele il titolo di "figli" (Cf. anche Es 4.2~; Rm 1,2). L'interpretazione messianica che ne darà Mt 2, l 5 deriverebbe quindi piuttosto dall'ebraico che daJ greco. Non è la prima volta c:he net TM si trovano oracoli messianici.

3. Zc 7,2; S.21-2269

TM: 7,2

LXX: 1:2

-

..... per placare il volto del Signore... "

wvf]ç aou xa.ì. È7ti]À.0E'll Éq>' 'Ì)µiiç Ti Xa.'tapa. xa.ì. ò opxoç ò yEypa.µµÉvoç É'v ..~ 'llOµ~ Mwai} 7ta.ioòç 'tOU 0EOu O'tL i}µap-.oµE'll a.1hQ 12 xa.Ì. Ea"t'110'EV 1}µi:'ll "t'à. 1tpOO"'t'ayµa."t'a. !X.U'tOV oaa. ÈÀ.liÀ110'E'll Èq>' 1}µiiç xa.ì. É7tÌ. -roùç XpL-ràç i}µw'll ooa. Expwa.ç i}µi:'ll É7ta.ya.yEi:V Éq>' i}µiiç xa.xà. µEyliÀ.a. oìa. ovx ÉyEvi)0T] vTtÒ 'tÒV oùpa.vòv xa.06-ri ÉyE'lli'}0ri Èv IEpouaa.À.11µ n•xa.'tà. -.à yEypa.µµÉva. È'll OLa.0i)xu Mwai} 7tana. -.à. xa.xà È7ti]À.0E'll i}µi:v xa.ì. ovx É~E~11TfiaaµE'll 'tÒ 7tpOO'W1tOV xupfou 0EOU i}µwv à.7toa't'i'}va.L à.7tÒ 'tWV ciµa.p'tLWV i}µw'll xaì. OLa.VOT]Oi]'llaL 't'Ì}v OLxa.LOaVVT]V O''.)U xvpLE 14 xa.ì. i)yp1'Ttv11aE xvpLoç ò 0Eòç E7tÌ. 't!Ì Xa.xà. Xa.Ì. E'ltTJya.yE'll Èq>' 'l̵iiç 0..L OLXwvf]c; a.Ù'tou

a.

186

Jtal.: 4 Pregai il Signore, mio Dio, e riconobbi i peccati dicendo: 'Signore Dio, tu sei grande e tremendo, tu mantieni la tua alleanza con quelli che ubbidiscono ai tuoi comandamenti e sei fedele con quelli che ti amano. s Noi non ti abbiamo ubbidito, abbiamo peccato e siamo colpevoli; ci siamo ribellati contro di te, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi. 6 Non abbiamo dato ascolto ai tuoi servi, i profeti, che hanno parlato da parte tua ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri e al popolo tutto. 7 Tu solo, Signore, sei giusto! Arv;:he oggi dobbiamo solo vergognarci, noi abitanti di Gerusalemme, popolo di Giuda e tutti gli altri Israeliti, vicini o lontani, dispersi nelle nazioni dove tu ci hai cacciati a causa della nostra infedeltà verso di te. 8 Sì, Signore, noi siamo pieni di vergogna: noi, i nostri capi e i nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te! 9 Ma tu, Signore, nostro Dio, nella tua benevolenza, perdonaci, anche se noi ci siamo ribellati contro di te! 10 Noi non ti abbiamo ascoltato quando ci chiedevi di ubbidire alle leggi che tu ci hai comunicato per mezzo dei tuoi servi, i profeti. 11 Tutto il popolo di Israele ha violato la tua legge e si è allontanato per non ascoltare le tue parole. Allora la maledizione scritta nella Legge di Mosè, tuo servo, si è riversata sopra di noi, perché ti abbiamo disubbidito. 12 Tu hai realizzato contro di noi e contro i capi che ci governavano quel che avevi annunziato: hai mandato su di noi a Gerusalemme disgrazie tali che non si sono viste in nessun'altra parte. 13 Quelle disgrazie ci sono arrivate proprio com'è scritto nella Legge di Mosè; e noi, Signore nostro Dio, non ti abbiamo supplicato, non ci siamo allontanati dai nostri peccati e non abbiamo seguito la tua verità. 14 Perciò hai voluto mandare su di noi queste disgrazie. Perché tu, Signore, nostro Dio, sei giusto in tutto quello che fai, ma noi non abbiamo ascoltato le tue parole". ·

* Supplica al Signore: LXX: 15 xa.ì vuv SÉcrncna. xupLE b 0Eòç i}µWv b È~a.ya.ywv 'tÒv À.a.6v aou È~ Aty,)~ou 't@ ~pa.x(ovC aou 't@ ul)rri~ xa.t E'ltOLT)aa.ç aEa.trt@ lSvoµa. xa.'tà. -rltv i}µÉpa.v 'ta.U't'r')V

187

TiµJX'i'lc; 't0'1 1CaL&6c; aou x4' bd -rà.c; SE'f}attc; µou xa.t lm~~'tw 'tÒ 1tp6at.m6v aou l'Jtl 'tÒ 5poc; 'tÒ li-yWv aou 'tÒ fvrlµov l\IEXEV 'tfuv Sovlwv aov SicrnO'ta 1' 1tPOaxEc; xVP\E 'tÒ oUç aou xa.l l-itaxoucrov l.LO\I civo~ov 'tO~c; Ocpea>.t.LOVc; ow xm ~ -ri)v ipi)µwaw Tjµ!i)" XtÙ Ti')ç n6MWç aou Ècp' fiç l'1tEXÀ1\6T) 'tÒ 0voµ4 crou rn' aVTi')c; où ylkp bd 'tCliç S&XClLOOUVtlt.c; i')µ.Wv Ì]µEiç &oµiea. iv 'taiç 19 xi)p1.i a\J M-rEUIJO\I xUpLE 1tpocnvxcziç T)µwv Èvw1t"°'1 aou àllèt S&à: 'tÒ aòv tmixouaov x«Ì.1COl1lC'OV xcd µ~ XPQ\l(a-uç fvtx« aEau"tOG S~a eh& 'tÒ CSvoJ.Ui aov E1CEXÀ#hl l1C\. Tfiv 1COMv aou I4wv xa.t hct 't'ÒV Mi.6v aou lapa.T)À.

wqç

ltal: " 15 Signore, nostro Dio, tu hai mostrato la wa potenza facendo uscire il tuo popolo dall'Egitto e ti sei fatto una fama che dura fino ad oggi: noi invece non ti abbiamo ubbidito e siamo colpevoli. 16 Rinnova, Signore, i tuoi benefici. Allontana la tua ira da Gerusalemme, la tua città, il tuo monte santo. A causa delle nostre colpe e dei peccati dei nostri padri, le nazioni che ci circondano coprono di insulti Gerusalemme e il tuo popolo. 17 Ascolta. Signore, nostro Dio. la mia preghiera e la mia supplica. Per amor tuo, guarda con bontà il tuo santuario devastato. 18 Mio Dio, ascoltami, e guarda attentamente: vedi la rovina della nostra città, di questa città a te consacrata. Ti presentiamo le nostre suppliche ma non contiamo sui nostri meriti bensì sul tuo amore infinito. " Signore, ascoltaci! Signore, perdonaci! Signore, guardaci! Per amor tuo, Dio mio, intervieni presto in favore di questa città e di questo popolo a te consacrato... Stavo ancora pregando: confessavo i miei peccati e quelli del mio popolo Israele, rivolgevo al Signore. mio Dio, le mie suppliche per la sua santa montagna.

• Conclusione

w iwç tyw Mlow 'ltpO..w" "fo\i wµov oou oùX v'K'l')xoWa.µiv

191

o00l O\NETl)pi]O'a.µEV bcoLi]ouµgv xt&OWAbabilonesi .. (cf. Dn I, 7)

192

di Azaria che appare come colui che prega a nome di tutti: •• ~" I tre giovani Sadrac, Mesac e Abdcnego sì misero a camminare in mezzo alle fiamme; 1odava110 e ringraziavano Dio il Signore. 2' Azaria si fermò e là, in mezzo al f\loco, pregò ad alta voce." Nel testo dei LXX, più lungo, appaiono gli amici con i nomi .. ebraici .. grecizzati e tra essi Azaria prega non da 5olo ma assieme agli amici. Questi versetti appaiono come un titolo. Azaria interviene come la persona principale ed esprime i sentimenti e i pensieri anche dei compagni nella preghiera. I vv. 3,JS-36 pur non avendo un vocabolario di preghiera. hanno una portata cultuale notevole e si riferiscono tra l'altro certamente alla preghiera di intercessione di Mosè nellbodo15•

i.xx: " xcd µTi «~Olle; 'tÒ IM6c; aou ci.cp' i\µb>v 8LCi APC!uµ m i)yt1mu.i.ivov ~ò CJOii "mt 5LCi ICJU4X 'tÒY 8oùl.6v oou xC'lt Iapu'Y}À. -tòv li~ aou ~ Wc; AIU.11aa.c; itpòc; «Ò'toÙç ll'YW" 'ltÀ"fl8iiva.L 'tÒ O"l'Ctpµu tlU'fbw "tà clinpa. "COG oilpa.vou xC'lt Wç Tl)v ti.µµov Tl)v 1mpÙ 'tÒ :xtil.oc; ~ &al.tioO'rlt;.



{tal.:

non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo tuo amico. di Isacco, tuo servo, d'Israele tuo santo, 36 ai quali hai parlato promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare. 35

Commento:

..

Ori 3,35 ricorda i tre patriarchi Abramo, Isacco, Israele (i LXX di Esodo banno Giacobbe) in un ordine che non è raro nella Bibbia. Tutti i brani dove Abramo, Isacco e Israele sono ricordati insieme hanno rapporto con il culto o la preghiera". È possibile un confronto anc'be testuale con la preghiera di Mosè nel Pentateuco 11 • La preghiera di intercessione di Mosè ru pronunciata dopo l'adorazione del vitello d'oro. Il testo di Es 32, 13 si ritrova testualmente quasi alla lettera in Dn 3,36.

193

Es 32.13:

Dn 3,36

LXX:

LXX:

)Jywv 1COÀ.uTCÀ.'rt0wci> "tÒ crnÉpµa vµwv Wt:a. 1 Cf. anche CIMOSA., La ltlleratura lnttrtntamt•ntarlc. 1S8. 'Le sigle poste tra parentesi indicano quanto segue: a) 4.17a-17i corrisponde alla numeraz.ione della .. preghiera di Mardochco" nella edizione dei LXX di Rahlfs (seguita dalla Bibbia CEI); b) C 1-11 nel testo O' (LXX) dell'edizione dì GOttingen (seguita dau Bibbia TOB e dalla TILC); L S, 1-17 nel lesto di Luciano (L) dell'edizione di G0tlingen. 111 la traduzione e quella di PAROLA DEL SIGNORE. La Bibbia in Lingua Corrente, Torino 1985. 11 BARDTll, ·zuslltze :u Esther. 39. lb. •:Sai 5,3; 84,4; 145,1. uGd19,12: .. re di luna la creazionc":2 Mac 1.24: 3 Mac 2.2.9.13: 6.2: Tb 13.1.6.7.10. ••La terminologia negJI scritti ellenistici è stata già studiala da BoussET-GRESSMAN, Die Religion des juden,ums im spijlhellenistichen Zeìlalter, in particolare 312. n. e nel NT da DEICHORABER. GoueshJ•mmu rmd Chris111sh.1•mn1u in der frllhen Christenhl.'il . ., BARDTKE, Zusiitze :;u Esther, 22 e IDEM, Das Buch Estht'r. Giilersloh 1963. 315-316. '"IDEM, p. 41, n. IOa. Cf. anche Sal 6.6: 30.10: 88.ll: 115.17s.: ls 38,ISs. ,, cr. n. 9. 11 HANHART, Esther, 163. " La lettera C si riferisce al lesto antico dei LXX (0') nell'edizione di Gottingen. :io Qui il testo si interrompe, ma poi continua al Y. 26. li

cr. n. 9.

e sempre quella di LA BIBBIA. Traduzione interconfessionale in lingua corrente. n Per una breve ma precisa riRessione sulla concezione di Dio nella preshlera in questo periodo cf. la mollo spesso citata opera di JOHNSON. Pra)•er in tlte Apoer pregarto e sup9licarlo con il digiuno. veste d• sacco e cenere... :: l.,a traduzione

200

E.si 171: "si tolse le vesti di lus,,o e indossò gli abiti di miseria e di luno: invece dei superbi profumi si riempi la testa di cenere e di immondizie:·. Ci sono le slcsse idee e la 5te$5a teologia: On 9,4-5: "e feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio: 'Signore Dio. grande e I rcmendo, che sei fedele all'alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti. abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi ... ", Est 171: .. Poi supplicò il Si11norc e disse: 'Mio Signore, noslro re, tu ~i runico. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso se non te, pcrch~ un grande pericolo mi ,ovrasta. lo ho sentito fin dalla mia nascita in seno alla mia fa1niglia. che tu. Signore, hai scelto Israele da lune le nazioni e i nostri padri da tutti i loro antenati come tua clcma eredità. e hai fatto secondo quanto avevi promesso. Ora abbiamo peccalo contro di 1e e ci hai messi nelle mani dcì nostri nemici".• :. Cf. HESSE. Die Flirbitte im AT. 81. Cf. JOHNSON. PraJ'er in the Apocl'J•pha and Pseudepigrapha. 4().47. l'I Cf. MAVER, Die F11nk1ion der Gebt.!le, 20. !f LE DEAtrr. A.~pet·ts de /'intercession. 49. Rimanda all'opera cla.-ellenistica. Si tro\•a solo qui e nei LXX; Mai nel NT. Però ricorre nella grecità classica in Eschilo. Erodoto. Nei LXX si trova però il termine 'monarchia" nella traduzione di Est 3.17 di Luciano. in Artapano una·sola volta; negli Oracoli Sibillini 3.1 l; 7.4: riVlto a Dio: cf. A-M. DENIS. Conrordance grecqtte des Pseudepigraphes d:4nc·ien Tt•.rtamenf, l.ouvain·la-Neuve 1987. Bella questa enfasi sulla l.'Sclusiva sovranità di Dio in una preghiera per sven~ la Pfegunzione dì un sovrano mortale. • 1 Il titolo di liÉcrnam 'ltcltn}C; x-Mewç /"Signore di tutto il creato .. ci rimanda a Gdt 9, 12 dove c'è una locuzione singolare: x~ -iwv ò8chw11. Inoltre si può confronlare con 2 Mac .5,l 7.20; 6,14; 9.13; I S.22; J Mac 6.S e Tob 8.17 dove si rraua anche di un'invocazione. In l Mac:c il termine Sio1to-ttl si trova anche in un testo narrativo, cioè in S.12. I commentarori della lettera paolina di l Timolco segnalando le caratteristiche sinagoga.lì di l Tm 6.1 S ritengono che "dietro I Tm 6.IS sia un uso nella sinagoga ellenistica .. {0E!CHR4BER. Golle.rh»mmu 11nd Chris111.sh)•mn11s 98) e che &u~riç essendo

201

un termine che tocca la potenza di Dio, assieme a ~. ~~. µ.6wPXOç ha 11 provenienza che si può far risalire a qucsli versetti di 3 Mac 2,2-3. na •i "AyLe iv ci:y\o1c; I .. santo Ira ì santi". si adatta bene al tempio di cui si parla, ma in 3 Mac non si riferisce mai al tempio bensi agli angeli. Una descrii.ione superlativa della su sanlità. a ., OC1Vtoxp6:rwp è una delle più belle traduzioni greche dei LXX, benché si Irovino nei papiri attestazioni anche pagane. Cf. BEllOAMEUI, Sulla storia del termine 'Pantolcrator·· dagli inizi fin" a Teofilo di Antiochia. 439-472. · " Al v. 3 c'è SwciO"TTJç: llelle preghiere si illcontra raramente, mai nei Salmi. È frequente in 3 Mac: qui, in S,51 e in 6,39. un vcrscllo che scritto in stile liturgico riproduee la preghiera di 6.1-IS. Infatti il testo della preghiera termina in 6.IS (v. 16: 'i.fyoV'foc;) ma con gli avvenimenti (v. 39) il linguaggio de.'ìCrillivo si trasforma in lode che riprende in parte la terminologia della preghiera. La stessa maniera di riprendere nel racconto espressioni della preghiera anteriore si 1rovano in 3 Mac 2.21. Cf, ENERMALM-0GAWA, Un langagi! aC' prièrt'. 128, n. 2. Si può inoltre notare l'influsso che questo testo deve aver avuio su I Tm 6.15ss dove ricorrono gli stessi termini per indicare la SO\'rana po1enza di Dio. 0 Al v. 4 ricorre il termine y{yuyttç mutuato da Gen 6,4 e il termine ciµttpri~ c:he non è conosciuto dalla grecità classica. ma solo tiella tarda grecità e nei LXX ls 22,6; Sìr 16: Bar. Quindi solo nelle tradizioni tardive greche. Un'osservazione che viene spontanea è che negli ultimi tradutlori dci LXX si incontra una mawore ricchezza di vocabolario. J primi traduttori hanno solo conosciuto e utilizzalo la BTCcità classica da Omero ai Tragici. .. Dal \'. 5 appare che l'autore di 3 Mac lu conosciuto le tradizioni sodomitc di Genesi greco (Gn 18-19). Ma da notare che in Ez 16,49 c'è in più iitt1PT19