Grammatica della lingua greca

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GRAMMATICA DELLA

LINGUA GRECA DEL PUOF.

FILIPPO BUTTMANN tradotta dal tedesco

E ACCOMODATA AD USO DELLE SCUOLE ITALIANE

DA

FERDINANDO FLOBES CETTTO** BUIA »!»*

1HH01W» WMOMC»

IN NAPOLI dalla stamperia del vaglio

1859

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,,

Questa Grammatica che

pubblico è un com-

io

pendio delle Grammatiche del Professore Filippo Buttmann , fatto nello intendimento di dare alle

nostre scuole

un

libro, che meglio di quelli

adoperati finora scorga

i

giovani nello studio del-

idioma greco. Così in fatti ho giudicalo dopo un lungo studio e riscontro delle Grammatiche del-

l’

l’Autore con

le altre scritte

o tradotte in italiano,

usano da noi. Delle quali sola mi par demenzione e lode quella di A.Matthiae pubblicata dal dottissimo Peyron ma tuttavia poco

che

si

gna

di

,

acconcia all’uso delle scuole, perchè troppo estesa e troppo ricca di dottrina. Delle rimanenti non parlo, nè espongo le ragioni della preferenza che

do a questa del Buttmann, perciocché giovani non saprebbero pei

ignari ancora del linguaggio,

sarle, e ne verrebbero anzi distratti, che giovati

nello studio delle regole

quando non sieno

;

e

i

dotti e

i

maestri

avari di fatica, le conoseeran*

IV

no

evidenti, facendo

da sè

stessi Tesarne c

fronto. Taccio altresì l’ordine del

meno

in ciò che risguarda

torno alle aggiunte da

me

mio

il

lavoro,

con-

non

la traduzione,

che in-

ma

una co-

fatte;

dell’

sa e dell’altra ne ho ragguagliato direttamente

il

compilatore tedesco. Prof. Alessandro Buttmann, cui, più

che ad

tre così

mi son

altri,

poteva calere di

ciò.

E men-

privato di quella lode che avrei

potuto acquistare accattandola quasi ad ogni pa-

gina con fastidiose noterelle, ovvero tessendo una

lunga prefazione; ho lasciato invece aspetto e forma intera utile agli studii: al

il

,

che

lo

al

libro

un

rende ancor più

che meglio della lode

si

affa

mio proposito. Napoli 31 Agosto 1859. Ferdinando Flores.

Le Grammatiche su cui



è alala fatta questa tradii rione sono:

Grommatili heransgegeben und bearle itti ron I. Philipp Bull manti *s Griechischc IO.'* Auflage. Berlin , A. Buttmann , Oberlehrcr am Gjmnasinm xu Potsdam.



Utlmmler. 1854. in 8.°



li.

Griechischc Schnl-Grammatik con Philipp

Buttmann

,

Dr.



12.

Berlin, Mylius. 1853 in 8.° «-111. Aus/uhrliche griechischc Sprachlehre con Philipp Buttmann , Dr.

Berlin, Mylius.

1830—39.

Ausgabe. ànsgabe.

2. B.de in 8.°

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GRAMMATICI DELLA

LINGUA GRECA

Della lingua greca e suoi dialetti in generale.

1

.

La lingua greca ebbe, come

(SnxAsxrot)

,

nati gradatamente

modo

primitiva, al dalla

stesso che

comune nazione degli

i

tulle le lingue, varii dialetti

da una linguagreca generale c singoli stati e popoli uscirono

Elleni. Tale lingua primitiva

non è

considerata in questa trattazione, poiché la coltura intellettuale degli Elleni comincia appunto da che quel popolo si fu diviso in varii rami. 2.

più notabili, formatisi a quel

1 dialetti

modo dalla

primitiva, e de’ quali ci porgono conoscenza te

sino a noi

jonico

e

il

,

si

le

lingua

opere pervenu-

possono ridurre a due specie principali

,

il

dorico.

Dialetto jonico è più ricco per la ridondanza delle vocali, e mercè la particolare indole e coltura della nazione jonica pervenne a una certa perfezione, segnatamente nell’ Asia 3.

Il

minore. Osserv.

i. In

questo dialetto jonico antico, che ancor meglio ritrae di

quel Greco primitivo, scrissero le

i

primi Poeti, de’quali

ci

sono pervenute

propriamenteOme ro ed Esiodo. E anche il primo prosatore rilievo, lo storico Erodoto, elesse il Dialetto jonico nell’opera sua

opere, e

più di

ma quando già

questo aveva acquistato più compiuta forma.

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DELLA LINGUA GRECA, EC.

2

4- Dal dialetto jonico l’Asia minore, si

formò

ma

,

il

indipendentemente da quello del-

più nolo di

Alene, città capo dell’ Attica.

tutti

che appresso costituì la più propria forma della

gli altri,

gua

attico, in

tutti, il Dialetto

quale prevalse tanto su

Il

scritta

lin-

e della favella adoperata dalla parte colta del po-

,

polo greco. Osserv. 2. Gli scrittori principali e più autorevoli della prosa attica sono

Tucidide, Platone, Seno fon te, Demostene. E come nica prevalse nella poesia epica, così

ad Atene era

il

le quali sonosi renduti celebri

non che

5

.

Il

antichi

Aristofane

di

più disteso di ,

fu

dialetto attico nel

il

la

forma jo-

dramma, poiché

drammatiche , per Sofocle, Euripide ,

principal teatro delle rappresentazioni

il

nella

tutti

dialetto

nomi di E se hi lo, Commedia. i

i

dialetti,

dorico,

segnatamente ne’tempi più

quale, conforme alla natura

il

più severa de’popoli dorici, rimase anche più aspro, nè fu accolto propriamente nella lingua 1’

scritta.

eolico, più proprio delle Colonie

Un ramo

dell’

di questo è

Asia minore

,

della

Beozia, ecc. 1

Ambi questi dialetti, jonico e dorico, hanno costituito il tipo poesia lirica di lutti tempi , in guisa che anche le parli liriche

Osskbv. 3. della

i

della tragedia attica lirico

conservano

è Pindaro, tebano; degli

ne’tempi posteriori

il

carattere dorico.

Il

più eccellente poeta

hanno pochi frammenti. E ancora composero di cosi detti Idiilii 0 poe-

altri si

Teocrito ed

altri

sie pastorali.

6.

Quando

il

dialetto attico

il

,

più esteso che era e

colto di lutti, comincio a corrompersi, e solo

come lingua

il

più

scrit-

manteneva più 0 meno puro, si venne formando, più che altrove in Alessandria, un altro dialetto, in cui si mischiò pure ta si

l’elemento straniero, e questo era l’idioma adoperato comune-

mente

,

e fu detto lingua

comune

(xotvn

per esser distinto da quella lingua tori

che

lo

adoperarono

tinti cosi da’

Osserv. i

4.

puri

si

o ellenica

chiamarono

^’EàAriytxn)

che pure

gli scrit-

oi xoiyot' o’ ùXXrivss. dis-

attici.

A ris tot eie, Poi ibi 0 Piu tarco, l.uciano ,

più noti scrittori del tempo posteriore,

scrissero atticamente. Il ellenico già

»

scritta. Di

i

quali,

ed altri sono non essendo ateniesi, pure

Nuovo Testamento porge un esempio

del dialetto

molto corrotto.

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PARTE PRIMA TEORIA DELLE FORME

Segni della scrittura.

2.

§.

I

Croci tolsero da’ Fenicii la più parto delle loro lettera

comp

è chiaro

anche da’norai

a y

y A?.pa

vita

Tappa AiXra

gamma

E Z



«

Z

z

I

i

il

'E i^iksv

Zv>a

i,

K A

alfa

Bjjra

S

s

a

e lunga

Hra ra

tli ’l

i

arra

X

K izza

X

1

AdpfiSa

,

bela

delta

epsilon zita, zeta

T

c, k

ila

,

età

thita

,

thela

iota

cappa lamvda

M

h

m

m

mi,

mu

N

V

n



ni,

nu

3

§

\

sr

xi

O n

0

0

ir

P

nr

p

P

r

'Pw

rho

s

’Ziypa

sigma

t

Tati

h

’T a\óv

2

vj

xr Yf

,

,

(ipsilon

pili

chi psi

piya

omega

in principio e nel

mezzo

delle pa-

l’altro e in fine , ed anche nel mezzo delle parole composte , come cvsrrja s (da c’s e riva s\ rposfipw da (vpc’i e pipai), Ossbrv. 2. Molte di queste lettere si scrivono pure altrimenti, e molte

role

-,

abbreviature anche in fine di

si

trovano usate nella stampa^ del che vedi

la

Tavola

questo volume.

Ossebv.

Quanto

all'uso delle lettere per dinotare

i

nunicri, v.

il

§. 70.

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,

DIVISIONE DELLE LETTERE

PRONUNZIA.

4

1

,

Pronunzia,

3.

§.

La pronunzia antica non maniere onde oggidì

le varie

*

S-

con certezza. Fra Greco sono due

è determinala

si

pronunzia

il

principalmente distinte, la reuchliniana e la erasmiana. Nelle seguenti osservazioni sono determinate ze dell’

una e

Ossebv.

le

principali differen-

dell’altra.

La pronunzia reuchliniana accostandosi molto a quella dei nome di pronunzia moderna dall’al-

ì.

Greci moderni verrà qui distinta col tra, alla quale sarà conservata la

denominazione

di

pronunzia erasmiana ,

Ossrbv 2. La pronunzia moderna è questa: Vocali: a come a italiano; s come t; o e u> come o; 5j, /, u come i. Consonanti: /3come e; y, gh\ 3, d, £, z dolce; x, k\ X, /; jut, m; .

fi;

£,

a:;

r, p; p, r; a, s; r,

/;

y,

ps.

»},,

suoni

I

inglese

;

un’altra fij, p. e. p.

%

e

a quolla del eh tedesco.

&

innanzi a’rimanenti suoni gutturali

y e

iyyùg, enghis ; cùyxpiaiq sincrisis

suona ò, e r dopo v suona d. Ossebv. 3. La pronunzia erasmiana è

Vocali: a come o come u.

Consonanti:

/3

Hai.

come

e

;

ed

è; y,

jj

come

g; 3,

e

3e%è

r

;

d,

alla

la

ufi

me

i

;

S, t; ,

1.

Le

5.

lettere si

o ed

c

x,

io

e,

b) lunghe, c)

comuni

come

o

;

u

oJs;X,/; p,

%

»[/,

ps,

—>

vocali e consonanti. Lo .semplici e composte (dittonghi,

dividono in

Le vocali semplici sono:

).

a) brevi,

come

— t dopo

Divisione delle lettere.

4.

vocali sono divise in v- §.

;

seguente:

come js;

§) suona

(x,

Spépt;

;

cà; V, «i §, a:; r, p; p, r; e, s; r, f; 9 f; conserva l'anzidètto suono ng avanti a'suoni gutturali.

§.

*.

mestieri ap-

pronunzia del Ih Notisi inoltre che y innanzi a

prenderli dalla voce del maestro; accostandosi

0 ij,

(

u>

ancipites

Oss. 1.) a,

1

,

,

cioè ora brevi

,

ora lunghe

,

v.

§ 7

,

3.

,

e

v.

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2. DIVISIONE DELLE LKTTEtlE

§. i.

Le consonanti

composte;

semplici

dividono similmente in

si

numero,

e le semplici, quattordici in

si

e

suddi-

vidono. :i)

secondo

gli

organi con cui labiali

làpi

mu

r,

S,

S,

.

v,

},•.

de

p

proprinm^nln

(t), c .

y,

.

sibilante

2)

%

in

y