Giovan Battista Marino tra inquisizione e censura 8884556295, 9788884556295

339 90 12MB

Italian Pages 420 [415] Year 2008

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD FILE

Polecaj historie

Giovan Battista Marino tra inquisizione e censura
 8884556295, 9788884556295

Table of contents :
Untitled003
Untitled004
Untitled005
Untitled006
Untitled007
Untitled008
Untitled009
Untitled010
Untitled011
Untitled012
Untitled013
Untitled014
Untitled015
Untitled016
Untitled017
Untitled018
Untitled019
Untitled020
Untitled021
Untitled022
Untitled023
Untitled024
Untitled025
Untitled026
Untitled027
Untitled028
Untitled029
Untitled030
Untitled031
Untitled032
Untitled033
Untitled034
Untitled035
Untitled036
Untitled037
Untitled038
Untitled039
Untitled040
Untitled041
Untitled042
Untitled043
Untitled044
Untitled045
Untitled046
Untitled047
Untitled048
Untitled049
Untitled050
Untitled051
Untitled052
Untitled053
Untitled054
Untitled055
Untitled056
Untitled057
Untitled058
Untitled059
Untitled060
Untitled061
Untitled062
Untitled063
Untitled064
Untitled065
Untitled066
Untitled067
Untitled068
Untitled069
Untitled070
Untitled071
Untitled072
Untitled073
Untitled074
Untitled075
Untitled076
Untitled077
Untitled078
Untitled079
Untitled080
Untitled081
Untitled082
Untitled083
Untitled084
Untitled085
Untitled086
Untitled087
Untitled088
Untitled089
Untitled090
Untitled091
Untitled092
Untitled093
Untitled094
Untitled095
Untitled096
Untitled097
Untitled098
Untitled099
Untitled100
Untitled101
Untitled102
Untitled103
Untitled104
Untitled105
Untitled106
Untitled107
Untitled108
Untitled109
Untitled110
Untitled111
Untitled112
Untitled113
Untitled114
Untitled115
Untitled116
Untitled117
Untitled118
Untitled119
Untitled120
Untitled121
Untitled122
Untitled123
Untitled124
Untitled125
Untitled126
Untitled127
Untitled128
Untitled129
Untitled130
Untitled131
Untitled132
Untitled133
Untitled134
Untitled135
Untitled136
Untitled137
Untitled138
Untitled139
Untitled140
Untitled141
Untitled142
Untitled143
Untitled144
Untitled145
Untitled146
Untitled147
Untitled148
Untitled149
Untitled150
Untitled151
Untitled152
Untitled153
Untitled154
Untitled155
Untitled156
Untitled157
Untitled158
Untitled159
Untitled160
Untitled161
Untitled162
Untitled163
Untitled164
Untitled165
Untitled166
Untitled167
Untitled168
Untitled169
Untitled170
Untitled171
Untitled172
Untitled173
Untitled174
Untitled175
Untitled176
Untitled177
Untitled178
Untitled179
Untitled180
Untitled181
Untitled182
Untitled183
Untitled184
Untitled185
Untitled186
Untitled187
Untitled188
Untitled189
Untitled190
Untitled191
Untitled192
Untitled193
Untitled194
Untitled195
Untitled196
Untitled197
Untitled198
Untitled199
Untitled200
Untitled201
Untitled202
Untitled203
Untitled204
Untitled205
Untitled206
Untitled207
Untitled208
Untitled209
Untitled210
Untitled211
Untitled212
Untitled213
Untitled214
Untitled215
Untitled216
Untitled217
Untitled218
Untitled219
Untitled220
Untitled221
Untitled222
Untitled223
Untitled224
Untitled225
Untitled226
Untitled227
Untitled228
Untitled229
Untitled230
Untitled231
Untitled232
Untitled233
Untitled234
Untitled235
Untitled236
Untitled237
Untitled238
Untitled239
Untitled240
Untitled241
Untitled242
Untitled243
Untitled244
Untitled245
Untitled246
Untitled247
Untitled248
Untitled249
Untitled250
Untitled251
Untitled252
Untitled253
Untitled254
Untitled255
Untitled256
Untitled257
Untitled258
Untitled259
Untitled260
Untitled261
Untitled262
Untitled263
Untitled264
Untitled265
Untitled266
Untitled267
Untitled268
Untitled269
Untitled270
Untitled271
Untitled272
Untitled273
Untitled274
Untitled275
Untitled276
Untitled277
Untitled278
Untitled279
Untitled280
Untitled281
Untitled282
Untitled283
Untitled284
Untitled285
Untitled286
Untitled287
Untitled288
Untitled289
Untitled290
Untitled291
Untitled292
Untitled293
Untitled294
Untitled295
Untitled296
Untitled297
Untitled298
Untitled299
Untitled300
Untitled301
Untitled302
Untitled303
Untitled304
Untitled305
Untitled306
Untitled307
Untitled308
Untitled309
Untitled310
Untitled311
Untitled312
Untitled313
Untitled314
Untitled315
Untitled316
Untitled317
Untitled318
Untitled319
Untitled320
Untitled321
Untitled322
Untitled323
Untitled324
Untitled325
Untitled326
Untitled327
Untitled328
Untitled329
Untitled330
Untitled331
Untitled332
Untitled333
Untitled334
Untitled335
Untitled336
Untitled337
Untitled338
Untitled339
Untitled340
Untitled341
Untitled342
Untitled343
Untitled344
Untitled345
Untitled346
Untitled347
Untitled348
Untitled349
Untitled350
Untitled351
Untitled352
Untitled353
Untitled354
Untitled355
Untitled356
Untitled357
Untitled358
Untitled359
Untitled360
Untitled361
Untitled362
Untitled363
Untitled364
Untitled365
Untitled366
Untitled367
Untitled368
Untitled369
Untitled370
Untitled371
Untitled372
Untitled373
Untitled374
Untitled375
Untitled376
Untitled377
Untitled378
Untitled379
Untitled380
Untitled381
Untitled382
Untitled383
Untitled384
Untitled385
Untitled386
Untitled387
Untitled388
Untitled389
Untitled390
Untitled391
Untitled392
Untitled393
Untitled394
Untitled395
Untitled396
Untitled397
Untitled398
Untitled399
Untitled400
Untitled401
Untitled402
Untitled403
Untitled404
Untitled405
Untitled406
Untitled407
Untitled408
Untitled409
Untitled410
Untitled411
Untitled412
Untitled413
Untitled414
Untitled415
Blank Page
Blank Page

Citation preview

In copertina: SEBASTIANO DEL PioMBo, Morte di Adone (1505 ca.), zia, Museo Amedeo Lia.

La Spe­

Il volume è stato pubblicato con il contributo della Scuola Nomude Superiore di Pisa e del Li/a Acheson Wallace-Reader's Digest Publications Subsidy at Villa I Tatti

ISBN 978-88-8455-629-5 Tutti i diritti riservati - All rights reserved Copyright© 2008 by Editrice Antenore S.r.l., Roma-Padova. Sono ri­ gorosamente vietati la riproduzione, la traduzione, l'adattamento, an­ che parziale o per estratti, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo effet­ tuati, compresi la copia fotostatica, il microfìlm, la memorizzazione elettronica, ecc., senza la preventiva autorizzazione scritta della Editrice Antenore S.r.l. Ogni abuso sarà perseguito a norma di legge.

PREMESSA fu assai travagliata per cagione di tante persecuzioni, di tante prigionie e di tante infìnnità. che veramente si rende degna di gran com­ passione, ed apporta stupore come cosi angustiato da tante miserie abbia potuto scrivere quel che ha scritto.

La sua vita

Cosi del Marino scriveva il nipote Francesco Chiaro , dopo avere peraltro espunto , con attenzione sist ematica, i passaggi piu spinosi di quelle traversie dalla sua biografia dello zio. Pro­ prio in virtU del contrasto tra la condizione d'affanno entro cui il poeta ebbe spesso a trovarsi e la produzione poetica straordi­ naria (anche quantitativamente) ha senso impegnarsi in una ri­ costruzione della lunga e tormentata relazione intrattenuta da Marino con le due Congregazioni romane del Sant'Uffìzio e dell'Indice. I materiali che restituirò nelle pagine che seguono sono sufficienti a mutare il colore e a precisare i contorni di al­ cuni passaggi della biografia e , piu oltre , a illu minare almeno in parte i motivi del la condanna dell'Adone. Ha sorretto questa ri­ cerca la certezza che per via documentaria, e non congetturale, si possa giungere all'interpretazione di una carriera letteraria tanto pubblicamente fortunata quanto privatamente impervia, nonché allo scioglimento di nodi di ordine esegetico e filologi­ co-testuale. Tracce del procedimento indetto contro Marino erano note sin dal 1924. quando Vincenzo Spampanato, ancora secretate le carte del Sant'Uffìzio , rese consultabili solo dal 1998, reperi in due codici napoletani i ruoli (cioè gli « ordini del giorno ,. ) di al­ cune riunioni dell'Inquisizione romana. Gli scarni documenti pubblicati da Spampanato si estendono sull'arco che va dal feb­ braio 1610 al genna io del 1615 e, sebbene interpretati dallo stu­ dioso entro un quadro plausibile, ricos truito alla l uce dell'epiVII

PREMESSA

stolario mariniano, sono sta ti pressoc hé i gnorati dalla cri tica. Fanno eccezione alcuni saggi dedica ti all'impo rtante missiva scritta da Marino a Giacomo Castelvetro nel 1616 in cui il poeta manifestava, insieme all'intenzione di pas sare in Ing hilterra, la determinazione a tenersi il piu lontano possibile da Roma sin­ ché « il tempo, o la morte non avessero reso sicuro il ritorno. Trascurata dalla critica è stata anche la breve nota di Giuseppe Rua, risalente al 1893, ove era ricos truita, sulla scorta di docu ­ menti d'archivio, l'intercessione del cardinale Pietro Aldobran­ dini presso Carlo Emanuele di Savoia per la liberazione di Ma­ rino dalle carceri torinesi : intercessione tanto piu pressante (e politicamente complicata) quanto piu cogente diventava la ne ­ cessità per Aldobrandini di far comparire il Marino a deporre davanti al tribunale del Sant'U ffizio romano. Alla luce dei nuovi documenti il quadro si estende in am­ piezza e in dettaglio, permettendo la fermatura di date, nomi e circostanze. Proprio le date converrà fissare per prime : nelle carte dell'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede il nome di Ma rino compare nel 160 4, per un episodio ri­ soltosi senza conseguenze ma ricordato dal Marino stesso nella lettera-manifesto al duca di Savoia scritta dopo l'attentato del Murtola. Ricorre poi con costanza, intrecciand osi tra le due Congregazioni del Sant'Uffizio e dell'Indice, sino alla sentenza del 1623 e poi ancora, entro le filze dell'Indice, sino agli anni '90 del secolo. Ci ò si gnifica che Marino ebbe a preoccuparsi del­ l'Inquisizione pe r un intero ventennio, l'ultimo suo : senza ce­ dere alla tentazione di formule facili e altisonanti, è un dato che va messo nel conto e fatto reagire con le scelte del poeta sul piano personale e lettera rio. Pe r inte rpretare la vicenda di Marino pu ò valere quanto ha scritto Leen Sp ruit a proposito del processo a ca rico di Cesare Cremonini : « La dinamica del processo [ . . . ) pu ò essere parago­ nata a u n fuoco che cova sotto le ceneri producendo di tanto in »

VIII

PREMESSA

tanto fi ammate notevoli, come negli anni 1608, 1614. 1616 e 1619-1623. Le fi ammate furono provocate da una o piu denunce o da un nuovo libro che Cremon ini aveva in programma di stampare o che aveva già s tampato. Nei verbali della Suprema Congregazione, pur notoriamente s carsi, l'irritazione di Roma si a vverte sin dall'inizio. Per anni l'irritazione si accumula, e fi­ nalmente la pazienza, esercitata piu al lungo del solito, si esau ri­ sce • · Ma se altri motivi di paragone sul piano procedurale esi­ stono {ad esempio, anche la causa inquisitoriale contro Cremo­ nini si intrecci ò con le censure e le decisioni della Congregazio­ ne dell'Indice), va subito chiarito, senza timore di esagerazioni, che la sorte di Marino fu ben diversa: infatti, la tranquillità pa­ dovana di Cremon ini, suddito della Serenissima, non risultò troppo turbata dal processo, sino alla morte nel 1631 giunta pri­ ma che si addivenisse a sentenza. Marino, invece, fu costretto a costante cautela, a spostamenti repentini, a un'umiliazione fina­ le pesantissima per quell'immagine di poeta di successo che si era meticolosamente costruito. Si mile sorte tocc ò al poema mag­ giore, la cui espurgazione, piu e piu volte tentata dopo l'iscri­ zione all'Indice del 1627, non fu mai su fficiente ad autorizzarne la ristampa. Ho cercato di restituire i documenti senza eccessiva secchez­ za, facendoli reagire con quanto già noto e tenendo ferma la ne­ cessità di raccordare la ricerca storico-documentaria agli aspetti letterari, gli unici a rendere sensata un'indagine sul Marino. La messe di dati, pur non esigua, è larghissimamente manchevole, in frangenti essenziali, non secondari. Mancano le carte proces­ suali, mancano le lettere degli Inquisitori periferici, i memoriali inviati dal Marino, soprattutto i componimenti incriminati. Il filo che ho ricostruito, aggiungendo ai materia li provenienti dall'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede poche altre tessere disperse, è labile e in pi u tratti spezzato. Mi ha mosso la convinzione che rendere disponibili date e nomi sia IX

PREMESSA

il primo passo perché altri studiosi continuino la ri cerca, mol ti­ plicando il mio sforzo per necessità circoscri tto, nella sper anza che i mol ti documenti mancanti tornino alla luce. Nuo vi repe ­ ri menti giungeranno forse a smen tire i non rari passaggi i pote­ tici di questo libro o l'idea intera della figura del Marino che ne scaturisce. Intanto, per qualche tempo, la necessità di gu ardare so tto una luce diversa quella figura, ancora sfuocata.

Rasano {EuR), 7 maggio 2008 •

c. c.

Desidero qui manifestare la mia gratitudine nei confronti delle per­ sone e delle istituzioni che hanno reso possibile la pubblicazione di questo libro: Enrico Malato e i Direttori di collana, che lo hanno accol­ to entro la « Miscellanea erudita»; la Scuola Normale Superiore e Vil­ la I Tatti, che ne hanno sostenuto le spese di stampa. Devo ad Alessandro Martini la possibilità di avere una guida e di proseguire senza ansia in questa ricerca, già avviata grazie al sostegno dell'Università di Trento e della Scuola Normale Superiore di Pisa. Le linee generali del volume sono state presentate al convegno interna­ zionale Marino e il Barocco, da Napoli a Parigi (Basilea. 7-9 giugno 2.007): alle discussioni scaturite in quei giorni devo consigli e stimoli impor­ tanti. Mi è grato compito ricordare, inoltre, coloro che con generosità e pazienza hanno contribuito a migliorare queste pagine: Guido Ar­ bizzoni, Erminia Ardissino, Federico Barbierato, Eraldo Bellini, Mau­ rizio Campanelli, Giorgio Caravale, Marco Cavarzere, Luca Ceriotti, fra Luciano Cinelli OP, Marco Faini, Roberta Ferro, Gigliola Fragnito, Carlo Alberto Girotto, Mario Infelise, Vincenzo Lavenia, Toby Osbor­ ne, Stefania Pastore, Sabina Pavone, Chiara Petrolini, Daniel Ponziani, Paolo Procaccioli, Adriano Prosperi, Elisa Rebellato, Matteo Residori, padre Lizaro Sastre O P, Lucia Simonato. Un ringraziamento particolare rivolgo alla redattrice Daniela Mar­ rone per la cortese e non ordinaria disponibilità. Dedico questo libro a Maria. per le sue paure, e per le mie. x

ABBREVIAZ I O N I BIBLIOG RAF I CHE

Adone= G. MARINo, Adone. a cura di G. Pozzi, con dieci disegni di N. PoussiN, Milano, Adelphi, 1988, 2 voli. [prima ed. 1976]. BAIACCA, Vita= G.B. BAIAcCA, Vita del Cavalier Marino, Venezia, Giaco­ mo Sarzina, 1625. Bibliografia = F. GIAMBONINI, Bibliografia delle opere a stampa di Giambatti­ sta Marino, Firenze, Olschki, 2000, 2 voli. [in mancanza di indicazio­ ne diversa. si cita il numero d'ordine delle opere elencate]. BoRZELLI 1898 = A. BoRZELLI, Il Cavalier Giovan Battista Marino (15691625), Napoli, Priore, 1898. BoRZELLI 1927 = A. BoRZELLI, Storia della vita e delle opere di Giovan Bat­ tista Marino, Napoli, Tipografia degli Artigianelli, 1927. CHIARO, Vita = F. CHIARO, Vita del cavalier Marino, in MARI No, La Strage de gl'Innocenti, Napoli, Beltrano, 1632. DBI = Dizionario biografiro degli Italiani, Roma. Istituto dell'Enciclopedia Italiana. 196o-. Epistolario = G.B. .MARINO, Epistolario seguito da lettere di altri saittori del Seicento, a cura di A. BoRZELLI e F. NICOLINI, Bari, Laterza. 1912, 2 voli. FuLco, La passione = G. Fmco, La passione. Studi sul barocco tra letteratura e arte. Roma. Salerno Editrice, 2001. IU = Index des livres interdits, a cura di J.M. DE BUJANDA, Sherbrooke­ Genève, Médiaspaul-Droz, 1984-2002, 11 voli. Lettere = G. .MARINO, Lettere. a cura di M. GuGLIELMINETII, Torino, Ei­ naudi, 1966. Lira III= G .B. .MARINO, La lira. Parte terza, Venezia. Giovan Battista Ciot­ ti, 1614. QUETIF-ÉCHAIU> = Saiptores Ordinis Praedicatorum recensiti [ .. ]. Inchoavit Reverendus Pater Frater]arobus Quetif [ ...1 absolvit Reverendus Pater Fra­ ter]arobus Échard, Parigi, Ballard-Simart, 1721, 2 voli. Rime r, II = G.B. MARINo, Rime. Parte prima. Parte seronda, Venezia. Gio­ van Battista Ciotti, 16o2. Rime eroiche= G. MARINo, Rime eroiche, a cura di O. BESOMI, A. MARTI­ NI e M.C. NEWLIN-GIANINI, Modena, Panini, 2002. .

XI

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

RuA, La

intercessione= G. RuA, La intercessione del Cllrd. Aldobrandini presso Carlo Emanuele I per la scarcerazione del Cav. Marino (1611), in c Giorna­ le storico della letteratura italiana t, a. XXII 1893, pp. 422-2.6. Russo, Marino = E. Russo, Marino, Roma, Salerno Editrice, 2.008. SPAMPANATO, Nuovi documenti= V. SPAMPANATO, Nuovi documenti intorno a negozi e processi dell'Inquisizione (160]-1624), in «Giornale critico della filosofia italiana•, a. v 1924. pp. 97-137, 216-61. STIGLIANI, Occhiaie = Dello occhiaie opera difensiva del Cavalier Fra Tomaso Stigliani. Saitta in risposta al Cavalier Giovan Battista Marini. Dedialto al­ l'Eccellentissimo Signor Conte d'Olivares, Venezia, Pietro Carampello, 1627. STIGLIANI, Postille a Baiaa:a = postille attribuibili a Stigliani riportate sul­ la copia ms. di BAIACCA, Vita, Roma, Biblioteca Casanatense, ms. 3286. Si ciu il numero della postilla. STIGLIANI, Replial = T. SnGLIANI, Replial del Cllvalierefra Tomaso Stigliani. Dedialta all'eaellentissimo signor Principe di Gallialno. Fatta inJavor del suo libretto intitolato /"Occhiaie'. Contra una invettiva di Girolamo Aleandri, la qual s'intitola 'Difesa dell'Adone', e procede per tutti i primi dieci Cllnti di quel­ lo, ms. in Roma, Biblioteca Casanatense, 900-901 [dove non diversa­ mente indicato, le citazioni sono dal vol. 1, ms. 900).

XII

AV VERTENZA

Nella citazione diretta da manoscritti e da testi antichi ho operato un ammodernamento ortografico, distinguendo u da v, eliminando l'h etimologica, sostituendo et con e o ed, rendendo con zi i nessi -ti e -tti dinanzi a vocale, aggiornando accenti e apostrofi e abbassando le maiu­ scole superflue. Cospicuo l'intervento sulla punteggiatura, che ho reso conforme all'uso moderno. Non cosi per le riprese da edizioni moder­ ne, ove, quando non diversamente indicato, ho accolto i criteri dei ri­ spettivi editori, pur cosciente della difformità che venivo a creare. In entrambi i casi ho invece sciolto le abbreviazioni. In mancanza di indi­ cazione contraria, sono miei i corsivi, a testo e in nota. Nel volume sono impiegate le sigle seguenti: ACDF

=Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, Città del Vaticano; ADP =Archivio Doria Pamphilij, Roma; AGOP =Archivio Generale dell'Ordine dei Predicatori, Basilica di S. Sabina, Roma; Archivio di Stato, Torino; AST =Archivio Segreto Vaticano, Città del Vaticano; ASV =Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano; BAV BCA Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, Bologna; =Biblioteca Oliveriana, Pesaro; BOP BNCR =Biblioteca Nazionale Centrale «V ittorio Emanuele II •. Roma. =

=

GIOVAN BATTISTA MARINO TRA INQUISIZIONE E CENSURA

I 1 604- 1 609: AVVI SAG LIE E PAURE Ho ricevuto il sonetto del Signor Stigliani: quanto alla risposta, io non ho animo, né tem­ po di comporre, e si fatte risposte non ho mai fatte [ ... ], e veggo oggi di che i Reverendi Pa­ dri Inquisitori hanno sbanditi gli scritti del Si­ gnor Tommaso, ed io non voglio andare in istarnpa con si fatti pericoli. Dunque può scri­ vere che io non sono in paese (Gabriello Chia­ brera a Bernardo Castello, 2 agosto 1611).

1. In quel capolavoro di equilibrismo che è il memoriale scritto al duca Carlo Emanuele I poco dopo l'esito violento dell'affare Murtola . Marino spendeva parole appena venate di paura per ricondurre a un esiguo manipolo di sonetti ( « non per ò ecce­ denti i termini del ridicolo e della burla ,.) le molte composi­ zioni pericolose che gli venivano attribuite. Murtola e altri ma­ levolenti « emuli ,., infatti, non si erano fermati alla conside­ razione, poco discutibile, dell'oscenità di alcune poesie già a stampa, ma avevano formulato e diffuso accuse ben piu preoc­ cupanti. Anunutinato il suddetto [Murtola] con altri miei nimici, ha mandato in volta un discorso intitolato Epilogo della vita del Marino, dove, oltre mol­ te mentite che dice intorno alla mia qualità, si sforza di dimostrare ch'io sia non solo uno scelerato, ma un eretico, e che ciò si possa argo­ mentare non solo dalle parole, ma dalle operazioni, e non solo dalle operazioni, ma dagli scritti, e dagli scritti non solo stampati, ma da quelli che vanno a penna, e che questi contengono non solo delle oscenità, ma delle empietà.1

1. Lettere, p. 83 num. 48, in data 15 febbraio 1009. Giova ricordare, ai fini del discorso che qui si conduce, che la medesima « lettera in forma di manifesto»,

3

GIOVAN BATIISTA MARINO TRA INQUISIZIONE E CENSURA

I..:e fficace costruzione retorica, concepita per far sembrare l'ac­ cusa del Murtola una inaudita cal unnia, era però destinata a perdere forza solo una pagina piu oltre, ove con me ticolosit à s o­ spetta M arino si impegnava a smon tare quella medesima accu ­ sa. Non solo, scriveva, gli erano stati attribui ti a torto alcuni s o­ netti composti dall'Aretino, dal Franco e da « altri licenziosi aut­ tori antichi • ; ma i suoi nemici ne avevano scritti di bel nuovo, dove non contenti delle disonestà hanno (quel che piu importa} in molti luoghi scherzato co' santi e con poca riverenza mescolate le sacre con le profane cose. Questa è una congiura assai simile a quel/4 che in Roma

nel tempo di Clemente ottavo, pontefice di santissima memoria, mi fu tramata, ma, mercé all'auttorità di chi mi proteggeva, conosciuta per accu54 di gente livida, non ebbe però vigore di stabilire le sue radid; anzi un sonetto infamissimo, che mi era stato apposto, si vide chiaramente essere stato fatto molti anni prima ch'io na­

scessi. Ho potuto io per aventura meritar titolo di reo poeta, ma non di poco religioso. Ho potuto errare nello scrivere, ma non già nello scri­ vere cose indegne di scrittor cattolico. Per la qual cosa io mi protesto e dichiaro che si fatti componimenti non son miei, né mai da me furono fatti.2

Con queste righe, nei primi mesi dell'anno 1009, già caldo del­ l'attentato e destinato di li a poco a infiammarsi, M arino richiaentro cui è la piu accorata autodifesa mariniana dalle accuse di empietà, sarà po­ sta dagli editori a capo della prima raccolta epistolare mariniana (Lettere del Ca­ valier Marino gravi, argute,focete, e piacevoli, Venezia, Baba, 1627, pp. 1-32, senza da­ ta). In BAV, Autografi Patetta, cartella Marino, Giambattista, 1, è contenuta, acefala, una diversa redazione del manifesto al duca, datata 22 febbraio 169. Su questo ms. e sulla tradizione testuale del memoriale vd. E. Russo, Unframmento ritrova­ to. Ventiquattro inediti per l'epistolario mariniano, in c Filologia e Critica t, a. xxx 2005 , pp. 428-48; I o., Marino, pp. 96-109, 305. Un'edizione della redazione vatica­ na è attesa in appendice a lo., Marino e Murtola (con una nuova redazione del 'RA� guaglio' a Carlo Emanuele I), i.c.s. 2. Lettere, p. 85 num. 48. Nella redazione del citato ms. Patetta, dopo c profane cose t l'aggiunta c congiungendo (come si legge nella divina Scrittura) l'Idolo di Dagon con l'Arca di Dio t. Piu oltre nella citazione, dopo c poco religioso t : c Ho potuto trasgredire i precetti dell'arte poetica, ma non le regole della cri­ stiana dottrina t (c. 4r).

4

I



16o4-1609: AVVISAGLIE E

PAURE

mava alla memoria pubblica un episodio, certo non da lui mes­ so in piazza, di qualche anno addietro. Da questa minima tesse­ ra sinora non meglio nota converrà partire per comporre un sen­ sato dossier de l lungo e difficile rapporto che il Marino intrat­ tenne con le due Congregazioni romane del Sant'U ffizio e del­ l'Indice: nella convinzione che date, nomi, snodi di quel dossier siano centrali per seguire e interpretare il corso biografico e let­ terario del poeta napoletano. Se depurato dell'aggettivazione apologetica, il racconto della breve traversia subita dal poeta negli anni romani, pontefice an­ cora Clemente VIII {che è a dire potere degli Aldobrand ini an ­ cora intatto), è fededegno: Feria tertia die 16• Novembris 16o4 Fuit Congregatio Sancti Officii coram Illustrissimis et Reverendissimis Dominis Dominico episcopo T uscolano Cardinali Pinello, fratte Hie­ ronymo Bernerio episcopo Albanensi Cardinali Asculano, Camillo Car­ dinali Burghesio, Anna Descars tituli Sanctae Susannae Cardinali Gi­ vrio, Ferdinando tituli Sancti Eusebii Cardinali Taberna, ac fratte An­ selmo Marzato tituli Sancti Petri in Monte Aureo Cardinali Monopo­ litano, nuncupatis praesbyteris rniseratione divina Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalibus adversus haereticam pravitatem Inquisitoribus Generalibus a Sancta Sede Apostolica specialiter deputatis. [ . . . 1 Contra Ioanne m Baptistam Marinum, lectis inditiis rnissis a V icario Neapolitano super compositione cuiusdam nefarii epigrarnmatis cum abusu rerum sacrarum contra Illustrissimum Cardinalem Detum, Illu­ strissimi Domini resolverunt, ut Illustrissimus Dominus Cardinalis Sancti Eusebii eorum collega tractet cum Illustrissimo Domino Cardi­ nali Aldobrandino circa modum faciendi causam. Et supradicto Illu­ strissimo Domino Cardinali Sancti Eusebii per Assessorem fuerunt consignatae literae originales et informationes. [ . . . 1 Huic Congregationi fuerunt praesentes Reverendi Patres Domini Consultores; Reverendus Pater Magister Sacri Palatii; Reverendus Pa­ ter V icarius Ordinis Praedicatorum; Reverendus Pater Comrnissarius huius Sancti Officii; Reverendus Pater Dominus Marcellus Philonar­ dus Assessor; Reverendus Pater Frater Desiderius Scaglia socius Reve-

5

GIOVAN BATIISTA MARINO TRA INQUISIZIONE E CENSURA

rendi Patri Commissarii; Dominus Carolus Sincerus et Dominus Pro­ curator fìscalis.3

Con il tardivo resoconto del memoriale al duca coincidono non solo l'epoca, ma anc he la singolarità della composizione {« un sonetto infamissimo t, « cuiusdam nefarii epigramma tis ), il con­ tenuto { « rum abusu re rum sacra rum ) e soprattutto l'esito, con­ segnato all'« auttorità di chi lo proteggeva cio è Pietro Aldo•



•,

3· ACDF, Sanctum O.ffìcium [S.O. d'ora in avanti), DtaettJ, 16o4-16o5, 1, c. 201v. Nelle citazioni successive, come del resto accade quasi sempre anche nei decre­ ti originali, indicherò in forma abbreviata le formule rituali d'inizio riunione e la composizione del consesso, informando il lettore di qualche presenza rile­ vante al di fuori dei cardinali Inquisitori generali, sempre indicati col solo co­ gnome in principio, dopo la data. Per questa riunione gli Inquisitori presenti fu­ rono: Domenico Pinelli (1541-1611), vescovo della diocesi suburbicaria di Frasca­ ti, poi (16o5-16o7) di Porto, poi (16o1-1611) di Ostia, sede del cardinale decano; Girolamo Bernerio (o Bemieri, dell'Ordine dei Predicatori, vescovo di Albano, detto cardinale Ascolano perché in precedenza vescovo di Ascoli Piceno, 154?1611; dal16o7 vescovo di Porto); Camillo Borghese (1552.-162.1), cardinale di S. Crisogono, segretario della Congregazione e futuro papa Paolo V; Anne d'E­ scars de Givry (1546-1612), cardinale di S. Susanna ; Ferdinando Taverna (cardi­ nale di Sant'Eusebio, 1558-1619); Anselmo Marzato (1543-167), cappuccino, car­ dinale di S. Pietro in Montorio, detto cardinale di Monopoli. Tutti gli Inquisito­ ri, ad eccezione del Pinelli e del Bernerio, erano stati creati cardinali da Cle­ mente VIII. Pinelli, Bernerio, Borghese, e ancora Bellarmino e Arrigoni, che in­ contreremo piu oltre, erano stati firmatari della sentenza che aveva consegnato Giordano Bruno alla giustizia secolare, cioè al Governatore di Roma, allora lo stesso Ferdinando Taverna. Tra gli altri componenti, da notare la presenza del­ l'Assessore Marcello Filonardi, su cui infra cap. v, e, in qualità di socius del Com­ missario, del futuro cardinale di Cremona Desiderio Scaglia: sui suoi rapporti col Marino vd. infra, capp. VI, x, con bibliografia. Il Maestro del Sacro Palazzo, teologo del papa, responsabile delle licenze di stampa in Roma, membro di di­ ritto della Congregazione dell'Indice e permanente del Sant'Uffizio, fu dal1598 al 16o7 frate Giovanni Maria Guanzelli da Brisighella (e cosi detto), su cui vd. in­ fra, n. 42.· Sulla figura del Magister vd. Syllabus Magistrorum Saai Palatii Apostolici. Auaore F. Vincentio Maria Fontana, Romae, Ex Typographia Nicolai Angeli Ti­ nassii, 1663; De Magistro Saai Palatii Apostolici libri duo auaore Iosepho Catalano, Ro­ mae, Typis Antonii Fulgoni apud S. Eustachium, 1751; lib. n per la cronotassi. 6

I



160 4 -1609: AVVISAGLIE E

PAURE

brandini.4 Pochi anni dopo la fuga da Napoli (16 00}, forte della fama acquistata con la pubblicazione della prima raccolta poeti­ ca (le Rime edite dal Ciotti a Venezia nel 16o2), in piena fioritu­ ra del potere del cardinal nepote (nelle cui grazie, non si sa co­ me, era entrato}, il Marino poteva ben permettersi di mettere un piede in fallo, rivestendo i panni scapestrati che gli erano già costati il carcere napoletano e che, a sentire Stigliani, erano ben piu lordi del previsto. 5 Cosi, con un sonetto tanto rumoroso da 4· Pietro Aldobrandini (1571-1621), cardinale di S. Pancrazio, fu anunesso in Congregazione non molto tempo piu tardi, il 14 aprile 1005, durante il brevissi­ mo pontificato di Leone XI. Su di lui, figura cruciale per i destini mariniani, vd. almeno E. FAsANo GuARJNJ, Aldobrandini, Pietro, in DBI, vol. n {196o), pp. 107-12., e soprattutto le notizie ricavabili da c. ANNJBALDI, n mecenate "politico". Ancora sul patronato musicale del cardinale Pietro Aldobrandini (1571-1621), 1, in 1 Studi musicali », a. XVI 1987, pp. 33-93, e n, ivi, a. XVII 1988, pp. 101-']8. Specifici sul rapporto col Marino BoRZBLLJ 1898, pp. 59 sgg.; BoRZBLLJ 1927, pp. 6'] sgg.; Russo, Marino, pp. 23-27, 71 sgg.; M. SLAWINSKI, 1Deus nobis haec otia fedt »: Marino e i mecenati, in 1 Seicento & Settecento », a. n 2.00'], pp. 63-97, alle pp. 74 sgg. {saggio la cui im­ postazione generale, mirata a dar corpo alla già vulgata immagine di un Marino 1 alla ricerca di sempre piu prestigiose e munifiche protezioni •, risulterà piu volte messa in discussione dai documenti apportati in questo volume). Inoltre i testi e le relative introduzioni di lUme eroiche, 13, 14 {e passim), e la lettera di Pao­ lina Bemardini riportata infra. S· STIGLJANI, Postille a Baiaa:a, num. 9: « Questo scacciamento [dalla casa pater­ na) non fu per non aver atteso alle leggi di Giustiniano, ma per non aver osser­ vato le leggi della consanguinità per quanto si mormora, e per quanto Giovan Battista Vitali affermò in alcuni suoi scritti; se bene io vo' credere che il sospet­ to del Padre fosse falso, non ostante che il Signor Ascanio Pignatelli diceva "nes­ sun conosce il figlio meglio del padre", perciò che troppo mi pare enorme l'im­ putazione, essendo d'incesto in secondo grado •· Al num. 27 infamante postilla sull'ambiguità della relazione tra Marino e Aldobrandini. Il ms. restituisce il contenuto di un esemplare oggi non ancora rintracciato della Vita del Cavalier Marino di G.B. BAJACCA {Venezia, Sarzina, 1625) postillato da Tommaso Stiglia­ ni, cui è anteposta dalcopista, con acuta intuizione, la lettera d'invio dell'esem­ plare a Francesco Balducci nel testo intervallato dai commenti di Angelico Aprosio cosi come in [A. APaos10), Del Veratro apologia di Saprido Saprid per rispo­ sta alla seconda censura all'Yldone' del Cavalier Marino fotta dal Cavalier Tommaso Sti­ gliani. Parteseconda, Venezia, Stamparia Leniana e Vecelliana, 1645, pp. 242.-56 {ma 7

GIOVAN BATIISTA MARINO TRA INQUISIZIONE E CENSURA

giungere agli orecchi della Congregazione del Sant'Uffizio, egli doveva essersi associato alle forse non rare p asquinate dire tte al­ l'indirizzo del cardinal Giovan Battista De ti,6 personaggio su la lettera compariva già in calce a STIGLIANI, Occhiaie., pp. 517-.2.0; la si legga in Epistolario, vol. n pp. 317- 18). I libri a stampa postillati da Stigliani, preziosissimi per le rivelazion\ (ancorch� da assumere con buona prudenza) su biografia e opere mariniane, sono conservati alla BNCR entro una sezione del legato del Collegio Romano della Compagnia di GesU, e precisamente entro i volumi ap­ partenuti, come risulta dalle note di possesso, al cardinale Sforza Pallavicina. Qui e altrove mi avvarrò delle postille di Stigliani impiegandole, se non come fonte fededegna, come controcanto possibile alle numerose reticenze marinia­ ne, secondo quanto condiviso da Russo, Marino, p .w n. 13. Il ms. casanatense delle Postille a Baiaaa è impiegato da BoRZBLLI 192.7, p. 11 n. 2. e passim. Airone postille all'ed. 162.8 delle lettere mariniane sono edite in Epistolario, vol. n pp. 389-90. Del postillato delle lettere mariniane edite nel 162.7, recentemente ci­ emerso, dà notizia G. Arbizzoni in G. ARBIZZONI-E. Russo, Due rit:rovamenti ma­ rinian� in « Filologia e Critica t, a. XXXII .2.007, pp. 2.90-300, alle pp. 2.9{>-96. Alla BNCR v'è pure un esemplare del suddetto Veratro Il (segnatura: 71 2. A s) postil­ lato da Stigliani, non però nelle pagine che contengono la lettera a Balducà. Nella Casanatense sono conservati altresf i mss. autografi di Stigliani, specie la Replica, già impiegati dalle due monografie d'avvio per lo studio del Materano: M MENGHINI, Tommaso Stigliani. Contributo alla storia letteraria del secolo XVII, Ge­ nova, Tipografia del Regio Istituto Sordomuti, 189o; F. SANToRo, Del Cav. Tom­ maso Stigliani. Con appendice di poesie inedite., Napoli, Tipografia Sannitica Rocco e Bevilacqua, 1908. 6. Del verbale della riunione del 16 novembre, oggi pressoch� illeggibile, esi­ stono due copie: una novecentesca in ACDF, S.O., Deaeta, 16o 4-16o 5, 2., ove il passo è a p. 471, una in ACDF, S. 0., Stanza Storica [St. St. d'ora in avanti], NN 3 d. c. 176r, documento che richiede un supplemento di spiegazione. Trattasi infatti di un registro tardosecentesco di Deaeta notabiliora, cioè di un estratto dai Deaeta, di cui trasceglie in ordine cronologico le cause piu utili alfine, evidente dai matgina­ lia, di compilare un registro alfabetico per materie (all'ACDF ve ne sono molti esempi di ogni età). Gli anni considerati vanno dal 16o 1 al 166o, con varie larune: a suo luogo si dirà quando questo registro è tornato utile per un confronto con il testo dei decreti originali. Per il 16o 4. i riferimenti di pagina dati dal compilatore non corrispondono però all'originale da cui si è citato qui (a p. s), ove come det­ to il passo è a c. 2.01v, bensf a un altro volume di decreti originali non sopravvis­ suto. Il punto è rilevante, poiché il verbale copiato nei Notabiliora, per il resto cor­ rispondente alla lettera con quello citato, porta in luogo di « Detum • il nome .

8

l



1 6o4 -1 6o9: AVVISAGLIE E PAURE

cui, anni dopo, non avrebbe lesinato critiche nemmeno il cardi­ nale Guido Bentivoglio: Clemente si penti ben tosto di averlo esaltato. Promosso appena co­ minciò subito a far azioni di vita libera e tale che ben si potrebbe dire che grande fosse la disgrazia dei nostri tempi, poiché in ragione di an­ zianità bisognò che il nostro sacro collegio vedesse Deti nella premi­ nenza di suo decano portato a braccia nel concistoro una volta sola per goderne quella sola il possesso, perché poi venne a morte in brevissimo tempo. Dissi portato a braccia perché egli era stroppiato dalla podagra e pieno di mille malattie contratte per mille disordini, che gli avevano abbattute le forze sin dal tempo ch'egli avrebbe dovuto goderle piu in­ vigorite. Quante volte io medesimo viddi papa Clemente fargli aspris­ sime riprensioni; e quante volte lo minacciò de' piu severi castighiF

Il cardinal Deti, lontano parente del papa, era stato innalzato al­ la porpora il 3 marzo 1599 solo diciassettenne, proprio su istan­ za di Pietro Aldobrandini, ma si era mostrato poco meritevole della promozione provocando l'intervento del Pontefice « per il suo contegno indegno ».s A lui, piu tardi anfitrione delle riunioc Doriam t. Giovanni Doria, detto Giannettino, venne creato cardinale diacono nel concistoro del 9 giugno 16o4 (ma ricevette il cappello solo il s dicembre 16o5, pur avendo preso parte ai due conclavi dello stesso anno) e sarà figura cruciale per Marino in due frangenti: la dedica della Lira m e la denunzia dell'Adone alla Congregazione dell'Indice nel 162.4 (vd. infra, capp. IV e vn). Su di lui vd. M. SAN­ FILIPPO, Doria Gianndtino {Giovanni), in DBI, vol. XLI 1992, pp. 345-48. La lezione alternativa, che non accolgo perché nessun originale la testimonia, e perché è probabile un errore di lettura del copista (Deti è leaio di/Jìcilior), non si può esclu­ dere con sicurezza, anche se la condotta del Deti, la vicinanza di Marino a que­ st'ultimo (per cui vd.le nn. successive), soprattutto la provenienza napoletana e l'argomento mariniano secondo cui il sonetto era stato composto anni prima (avanti che il Doria diventasse cardinale) rendono piu probabile un riferimento al Deti. Va comunque ricordato che a Gian Andrea Doria, padre di Giannettino, il poeta aveva dedicato una corona di sonetti entro le Rime eroiche (s 1-64). 7· G. BENTIVOGLIO, Memorie e lettere, a cura di C. PANIGADA, Bari, Laterza, 1934. p. 82.. 8. Cosi L. voN PASTOR, Storia dei Papi [ . . . ), vol. XI, Roma, Desclée, 1958, p. 184.

9

GIOVAN BATIISTA MARINO TRA INQUISIZIONB E CENSURA

ni dell'Accademia degli Or dinati, Marino aveva indirizzato il sonetto Ancor la viva porpora del volto, pubblicato tra le Rime eroi­ che del 1602, sottoli neando non senza ambiguità l'appropriatez­ za della porpora cardinalizia all'età ancora efebica.9 Si ignorano i nvece e il sonetto in criminato e l'epoca della sua composizio­ ne, pur se l'invio di indizi da parte del Vicario capitolare di Na­ poli può far pensare a una stesura ancora napoletana, a ridosso dunque della nomi na cardinalizia, forse tra il p rimo e il secon­ do, definitivo, viaggio romano del poeta:10 il che potrebbe aval­ lare almeno in p arte la dichiarazione del Marino secondo cui l'attribuzione del sonetto fu opera di « gente livida pronta a ri­ vangare un pesante scherzo poetico, diretto per giunta a un pro­ tetto dell'Aldobrandini, nel momento in cui la fama del Marino a Roma si ac cresceva e con la trasparente intenzione di incrina­ re il solido rapporto del poeta con il potente mecenate.11 Non è dato sapere quale « modum faciendi causam de cretò l'Aldo­ brandi ni, pur se l'assenza di ulteriori discussioni in Congrega­ zione e il ricordo del Marino nel manifesto al duca di Savoia suggeriscono che la presunta causa nacque e mor i in quello scorcio del 1604 senza far danno. Un tale esito, del resto, era già •·



Del Deti non piu che menzione in MT. FATTORI, Clemente vm e il Saao Colle­ gio 1592-1605, Stuttgart, Anton Hiersemann, 2.00 4 (c Papste und Papsttum t, vol. 33) , ad ind., ricchissimo in compenso su Pietro Aldobrandini. Su di lui vd. inve­ ce R. LEFEVRE, Un cardinale del Seicento: G.B. Deti, in c Archivio della società ro­ mana di storia patria t, a. xciv 1971, pp. 183-208, secondo il quale, tra l'altro, nel palazzo del Deti si giocava d'azzardo, e M SANPILIPPO, Deti Giovan Battista, in DBI, vol. XXXI X 199 1, pp. 46o-6 1. V d. inoltre, in chiave mariniana, il breve ricor­ do di BoRZELLI 1898, p. 67, e Io., Storia della vita, p. 82.. 9. Rime eroiche, p. 68 num. 17, e relativa intoduzione p. 67. 10. Per le date dei viaggi romani vd. BoRZELLI 189 8, pp. 46-47. 11. Della posizione di forza acquistata dalMarino all'ombra dell'Aldobrandini fanno fede i toni disinvolti delle lettere di quel periodo: vd. Lettere, numrn. w­ JO. Sulle opere promesse all'Aldobrandini vd. i documenti pubblicati in G. DE MIRANDA, Giambattista Marino, Virginio Orsini e Tommaso Melchiorri in materiali epi­ stolari inediti e dimenticati, in c Quaderni d'italianistica t, a. XIV 1993, pp. 1?-32.· 10

I



1004 -169: AVVISAGLIE E

PAURE

suggerito dalla decisione, al tutto inconsueta, di violare il segre­ to del Sant'Uffizio consegnando le carte all'Aldobrandini, che non era ancora membro della Congregazione e che rivelava co­ s i il suo enorme potere di cardinal nepote. Dell'episodio occor­ rerà ritenere un paio di caratteristiche destinate a ripetersi: la soluzione d'autorità, col ricorso al protettore del momento, a mostrare l'attenzione che il Marino seppe attirarsi da prelati e nobili d'altissimo rango; il disconoscimento della pate rnità del­ la composizione in criminata col ricorso eventuale alla retroda­ tazione; l'assenza, che ci si augura possa essere colmata da futu­ ri reperimenti, del corpo del reato: ossia dei testi e di quasi tut­ te le « literae originales et informationes che diedero consi­ stenza e colori allo scheletro dei verbali qui riportati.12 Talché, »

12. La sopravvivenza fortunosa, spesso casuale, di alcuni tra i piu importanti incartamenti processuali impone prudenza e consente speranza. Il fascicolo ga­ Weiano, a esempio, forse copiato ad uso della Congregazione dell'Indice, è con­ servato in ASV {vd.I documenti del processo di Galileo Galilei, a cura di S.M PAGA­ NO, collaborazione di A.G. LuCIANI, Città del Vaticano, Pontificia Academia Scientiarum, 1984. ove alle pp. 1-26 sono anche descritte in dettaglio le vicende che condussero alle ingenti perdite deii'ACDF); pure in una miscellanea dei­ I'ASV sopravvivono i documenti sul processo di Niccolò Franco {A. MERCATI, I costituti di Niaolò Franco (1568-1570) dinanzi l'Inquisizione di Roma, esistenti nell'Archi­ vio Segreto Vaticano, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1955); alla BAV l'incartamento su Ferrante Pallavicino, con il costituto avignonese. Esem­ pio di nuovi e inattesi ritrovamenti: F. BERBTTA, Un nuovo documento sul processo di Galileo Galilei. La lettera di Vincenzo Maculano delzz aprile 1633 al cardinale Francesco Barberin� in « Nuncius. Annali di storia della scienza t, a. XVI 2001, pp. 629-41. Sui materiali e sul funzionamento dei tribunali inquisitoriali in Italia, dopo l'a­ gile volume di G. RoMEo, I:lnquisizione nell'Italia moderna, Roma-Bari, Laterza, 2002, la sintesi piu recente è quella di A. DEL C01., I:lnquisizione in Italia dal XII al XXI secolo, Milano, Mondadori, 2006. Dello stesso, Direttore del Centro di ri­ cerca sull'Inquisizione presso l'Università di Trieste, la sintesi sulla consistenza e sull'impiego delle fonti in l documenti del Sant'Uffido comefonti per la storia istituzio­ nale e la storia degli inquisiti, in « Cromohs t, a. XI 2oo6, pp. 1-6 {http:/ /www.cro­ mohs.unifi.itlu_2oo6/delcol_docsantuff.html). Sono parimenti disponibili on­ line {http://www.radioradicale.it/scheda/2478o1) i contributi dell'importante convegno celebratosi pochi mesi or sono: A died anni dall'apertura dell'Archivio del11

GIOVAN BATIISTA MARINO TRA INQUISIZIONE E CENSURA

dati alla mano, si cercherà di scorporare il certo dall'incerto e di dar sempre modo di distinguere le ipotesi, ancorch é pro ba bili o solo possibili, dalle circos tanze fe rme e inco nfuta bili. 2. All'epoca del memoriale al du ca, sul quale occorrerà to rna­ re, Mari no mostrava di essere già ben avvertito dei rischi con­ nessi alla circolazione, per mano di amici o presunti tali, di compo nimenti a penna per i quali era impensa bile un approdo a stampa. La pratica burlesca e in mi nor misura sa tirica del Ma­ rino patisce ancora scarsità di ricerche documentarie, ma è a quell'esercizio che occorre pensare quando si voglia ricondurre ad alcunché di noto i molti vuoti che risulter anno evidenti nel prosieguo. Già nel 1602, dal soggiorno veneziano i n occasione della stampa delle Rime, Mari no inviava all'allora complice Sti­ gliani, nella prima, enigmatica lettera nota al poeta materano, « l'originale • di qualche sua composizione, « non ostante che vi sieno alcuni scherzi, i quali non vorrei che fussero veduti da al­ tri •:13 prassi che seguirà piu e piu volte negli anni a venire, se­ gna tamente verso gli amici bolognesi per la Murtoleide, 14 con piu o meno cura nel far sparire gli origi nali, ma con l'esito di o ffrire il destro ad accuse come quelle riassunte nel memoriale. Il &onte parallelo della produzione già a s tampa non era ad ogni modo indenne dagli interventi delle due Congregazioni del Sant'Uffìzio e dell'Indice, e in generale delle istituzioni de­ putate alla censura ecclesiasti ca, come si ve drà con abbondanza e come due documenti, il secondo dei quali è tessera vicinissi­ ma a quella appena vista, mostrano già assai bene. Il primo è una lettera di Paolino Bernardini diretta a monsignor Offredo Offredi, vescovo di Molfetta e nunzio in Venezia: la Congregazione per la Dottrina della Fede: storia e archivi dell'Inquisizione (Roma, 2123 febbraio 2oo8). 13. Lettere, p. 31 num. 18. 14. V d. infra. cap. n. 12

l



1 6o4-1 6o9: AVVISAGLIE E

PAURE

Illustrissimo e Reverendissimo signor e Padron Osservandissimo Il Ciotti libraro costi ha scritto al signor Giovan Battista Marini che co­ testo Inquisitore non vuole permettere che le suoi [sic] rime si ristam­ pino in quella forma che già tante volte senza difìcultà sono state stampate, ma pretende che si tolga via una Canzone di amori notturni. Or dispiacendoli ciò sommamente, e parendoli che il favore di Vostra Signoria Illustris­ sima possa defendere questo parto del suo ingegno da chi cosi crudel­ mente pretende stropiarlo, informato della servitO che tutta la casa no­ stra professa alla sua persona, ha pensato ch'io possa essere buono a raccomandare a Vostra Signoria Illustrissima questo suo interesse, che però me n'ha gravato con molta instanza. Io ho preso volentieri l'as­ sunto, sapendo che per la sua natural benignità e per la cognizione che ha lei medesima del merito di questo soggetto, CIJnonizzato ultimamente col giudizio del signor Cardinale, che cosiJavoritamente l'ha tirato al suo servizio, con poca fatica si lascerà persuadere a favorir il negozio vivamente con quei mezzi che dal Ciotti (al quale si dà cura di trattar con lei) li saran­ no propositi; e cosi, oltre al servizio che sicuramente vengo a fare a l'a­ mico, mi satisfaccio ancora di ricordar a Vostra Signoria Illustrissima la mia servitU, la quale non potendosi nutrire, per insufficienza mia, di quelli ossequii che da me si deveriano, ha bisogno di questi fomenti ac­ ciò non resti estinta nella memoria di Vostra Signoria Illustrissima, alla quale facendo reverenza bacio reverentemente le mani. Di Roma alli 19 luglio 1603 Di Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima Devotissimo ed obbligatissimo servitore Paolino Bernardini. ts

La missiva è importante per diversi rispetti. Innanzitutto, la da­ ta del 19 luglio 1603 permette di collocare finalmente con buo­ na approssimazione il passaggio di Marino al servizio di Pietro Aldobrandini, il « cardinale ,. cui Be mardini allude e la cui pro15. ASV, Fondo &rghese, serie 11117b, c. 173r(num. mod.); indirizzo a c. 176v. A Paolino Bemardini, legato da dipendenza agli Aldobrandini, Marino indirizzò il sonetto «Per la perdita de' suoi scritti • (dunque nelt611-16u.) Spirto meschin, cui fiera mano ultrice, stampato in Lira m, p. 257.

13

GIOVAN BATIISTA MAlUNO TRA INQUISIZIONE E CENSURA

tezione spende senza remore per il poeta: tirato « ultimamen­ te», che sarà da intendere nei mesi appena precedenti del 16o3, al servizio del potentissimo cardinal nepote, il Marino appare addirittura « canonizzato» da quella servitU, che in effetti segne­ rà tutta la sua carriera sino alla prigionia torinese. Bernardini, cosciente della pressione che una tale protezione poteva eserci­ tare sul nunzio, e da lui sull'Inquisitore di Venezia, rovesciava tutto il potere del cardinale sul nunzio per ottenere al Marino una ristampa integrale delle Rime 1 e 11, uscite nella già citata princeps appena l'anno prima. Entro il corpus, l'Inquisitore aveva identificato un componimento da censurare, la canzone Amori notturni, t6 avviando inconsapevolmente la sua sfortuna (sarà il primo componimento mariniano ad essere proibito absolute: vd. capp. vn e x). Dalla lettera trapela la pertinacia spavalda del Ma­ rino, deciso a sfruttare le sue potenti protezioni a salvaguardia di un unico « parto del suo ingegno», difeso puntigliosamente da chi « crudelmente» voleva « stropiarlo». È comportamento, destinato a mantenersi costante per anni e a ripetersi anche in occasioni non legate alla censura, che mostra bene l'attacca­ mento mariniano alla sua poesia, la difesa della propria eccel­ lenza anche in tessere minime che la quasi totalità dei colleghi poeti, come si vedrà, preferiva espungere immediatamente, ad evitare lunghe e deleterie trafìle censorie.t7 La seconda tessera risalente a questi anni è egualmente signi­ ficativa. Solo tre giorni avanti la discussione inquisitoriale sul 16. L'intercessione presso il nunzio fu efficace. La canzone Quando stanco dal corso, a Theti in seno, stampata nelle Rime 11 (pp. 38-42), salvo errore, fu riproposta anche nelle successive ristampe veneziane (Bibliografia, numm. 105, 107, 109-10: negli esemplari censiti sono riconoscibili i tagli dovuti alle condanne successive, per cui vd. infra, cap. x1). 17. Sulla prima raccolta lirica entro il percorso biografico del Marino fa ora il punto A. MARTIN!, Marino Giovan Battista, in DBI, vol. LXX 2008 pp. 517-31. Vd. inoltre Russo, Marino, pp. 57-68. 14

l



16o4-16o9: AVVISAGLIE E

PAURE

sonetto contro il Deti, un altro Aldobrandini, questa volta il car­ dinal Cinzio, ta si era mosso ad intercessione del Marino. Il me­ desimo vicario capitolare di Napoli, Curzio Palombo, doveva in effetti avercela col compatriota: in aggiunta agli indizi inviati al Sant'Uffizio, egli aveva infatti proibito al tutto lo smercio della fortunatissima prima raccolta poetica del Marino, le già ricorda­ te Rime del 1602. Il motivo, manco a dirlo, la presenza entro quelle rime di « parole lascive e contra bonos mores». Ecco dunque che il Marino, autore in proprio di memoriali e suppliche al vi­ cario, riusciva a garantirsi una autorevole credenziale a firma appunto del cardinale di S. Giorgio: Roma, 13 novembre 1604 Reverendo signore, mi dice Giovan Battista Marino che da lei è stato prohibito ai librari di cotesta città, sotto diverse pene, che in avvenire non vendano volu­ me alcuno delle sue Rime stampate, et ciò sotto pretesto che in esse sieno parole lascive et contra bonos mores, il quale pretesto, non paren­ do al Marino sufficiente, poiché, essendo state stampate le medesime Rime piu volte in Venetia, in Roma et in altri luoghi dove sono state reviste diligentissimamente dai superiori, si permette il venderle sen­ za difficoltà alcuna, dubita che piu tosto si sia ella indotta a questa prohibitione instigata dai suoi emuli et malevoli, come intenderà pie­ namente dalle lettere di lui. Et perché mi dispiacerebbe che questo mio servitore, al quale porto affettione particolare, ricevesse un af­ fronto tale nella patria sua, contro il dovere, ho voluto raccomandar­ le, come faccio vivamente, questa sua occorrenza nella quale quanto piu prontezza ella nutrirà in darli la satisfattione che egli giudica ra18. Su Cinzio Passeri Aldobrandini (1551-161o}, cardinale di S. Giorgio, protet­ tore del Tasso, basti il rinvio a E. FASANO GuARINJ, Aldobrandini, Cinzio, in DBI, vol. 11 196, pp. 102.-4; in chiave mariniana, vd. l'introduzione al sonetto dedica­ to a Cinzio O di eire raggi, o di che lampi intorno, in Rime eroiche, pp. 6o-62.. È da no­ tare, ad ogni modo, che non erano sin qui noti legami diretti di protezione tta Cinzio e Marino. 15

GIOVAN BATIISTA MARINO TRA INQUISIZIONE E CENSURA

gionevole, tanto maggior gusto io ne doverò sentire per conservargliene memona [ . . . ] . t9 .

In questo caso, la soluzione d'autorità, della quale peraltro non si hanno i riscontri successivi, accompagna un'azione in proprio del Marino, che in attesa di altri ritrovamenti d'archivio dobbia­ mo immaginare imperniata sugli stessi due argomenti avanzati dall'Aldobrandini: la « trama • dei malevoli, pronti a esibire ma­ noscritti o a richiamare attenzione su linee già a stampa sfuggite al controllo preventivo; la garanzia offerta dalla licenza di stam­ pa e dalle edizioni ripetute e geograficamente distanti.20 Per quest'ultimo motivo è rivelatore ancora il memoriale al duca: Ma in quanto a quel che allo scrivere appartiene, se si parla delle opere che già in stampa si veggono, io non so qual laidezza o scurilità rin-

19. La lettera, conservata presso l'Archivio Storico Diocesano di Napoli, � la numero 775 (p. 396) in P. ScAR.AMELLA, Le lettere della Congregazione del Sant'Uffizio ai tribunali difede di Napoli. 1563-162J, Trieste-Napoli, Edizioni Università di Trie­ ste-Istituto italiano di studi filosofici, .2.002. [ma .2.006) . Per l'identificazione del vicario vd. ivi, p. 384 n. 382. Sulla situazione napoletana in materia di censura li­ braria la sintesi non in tutto affidabile di P. LoPBZ, Inquisizione stampa e censura nel Regno di Napoli tra joo e 6oo, Napoli, Edizioni del Delfmo, 1974. ove il nome del Marino non � mai citato. Per i documenti napoletani Iljondo Sant'Ufficio dell'Ar­ chivio Storico Diocesano di Napoli. Inventario (1549-1647), a cura di G. RoMEo, num. monor. di «Campania sacra t, a. XXXIV .2.003. 20. da notare, ad ogni modo, come l'indicazione data dall'Aldobrandini di edizioni romane delle Rime non trovi riscontro nel censimento di Giambonini (Bibliografia, vol. 1 p. 687). La prima stampa romana di un volume mariniano è anzi quella postuma della Strage con la Gerusalemme distrutta {Mascardi, ad in­ stanza Manelfi, 1633: vd. Bibliografia, vol. 11 p. 726). Il dato, senza riscontro non solo per Roma ma anche per gli « altri luoghi t (prima ristampa fuori Venezia è la parmense del 16os), risulta degno di considerazione per ulteriori indagini bi­ bliografiche, specie per il contrasto con il preciso ricordo delle numerose ri­ stampe veneziane (Bibliografia, numm. 90-103, ottenute peraltro non senza diffi­ coltà, come si � appena visto). Qualora il panorama bibliografico dovesse con­ fermare l'attuale situazione, risulterebbe significativo che un personaggio del calibro di Cinzio Aldobrandini si fosse assunto la responsabilità di una menz Decembris 16o6. Congregatio ha­ bita fuit in domo Illustrissimi et Reverendissimi Domini Cardinalis Asculani ubi interfuerunt infrascripti: Asculanus, Baronius, Monopolitanus, Camerinus, Bellarminius. ( . . . ] Thomae Stigliani lectum memoriale pro correctione, et im­ pressione suorum operum, et corrunissum fuit Magistro Sacri Palatii » . Il cardi­ nale di Verona era deceduto il 23 maggio. 44· ACDF, Index, serie XIX, c. u8r, senza firma, con indirizzo c. 119v (« Per To­ maso Stigliani », ma la lettera è autografa]. A c. 109r un analogo memoriale di Giovan Battista Manso. 27

GIOVAN BA'ITISTA MARINO TRA INQUISIZIONE E CENSURA

Episcopus Polignanensis retulit Cardinalem Sancti Georgii instare, ut Poemata Thomae Stigliani correcta imprimantur, sed responsum fuit quod non nisi utilium operum correctio admittitur.4S

Dell'intercessione del cardinal Cinzio attesta un documento epistolare, pubblicato da Stigliani stesso entro la sua raccolta di Lettere e importante per la sicurezza con cui attribuisce a un col­ pevole precisamente identificato la sorte infelice delle sue Rime: Saputo ho anco la ristampa che a suo tempo m'impetrerà per lo Can­ zoniero, non ostante la seguita sospension di quello per accusa dell'istes­ so avversario con ch'io venni alle mani. [Ciò risulterà comunque] non meno a gloria sua che a profitto mio, sapendosi da ognuno ch'io, si co­ me ho dedicato il libro al nome di lei, cosi ho dedicato la persona alla sua servitO. [ . . . ] Di Napoli, 7 ottobre 16o6.46

Stigliani aveva riparato a Napoli dopo uno scontro a duello con Enrico Caterino Davila avvenuto i1 9 di agosto 16o6: ne ave­ va reso conto nel suo proprio memoriale al Farnese, datato 24 agosto.47 Dall'ottobre, data della lettera all'Aldobrandini, al lu­ glio dell'anno successivo egli, rientrato in Parma per interces­ sione del cardinale, ebbe modo di stendere la memoria per la Congregazione con la proposta di correzione; e l'Aldobrandini ebbe modo di intervenire per lui. Quanto ai motivi della so­ spensione del libro, sebbene Stigliani avesse sospettato {e de­ nunziato al duca) una premeditazione dell'atto violento del Da­ vita, « per esser già stato da lui confuso piu volte nelle dispute 45· lvi, 2., c. lv. Il vescovo di Polignano è lo stesso Brisighella, consacrato il 25 giugno 167 da Paolo V. Ad agosto sarebbe stato sostituito nell'incarico di Magi­ ster da frate Agostino Galamino (ca. 1553-1639), pure lui da Brisighella, commis­ sario del Sant'Uffizio e poco piu tardi Generale dell'Ordine dei Predicatori e cardinale (FoNTANA, Syllabus, cit., pp. 152-54; QUETIF-ÉCHARD, 11 p. 364). L'ospite delle riunioni era Giambattista Coccino, decano della sacra Rota. 46. Epistolario, vol. 11 p. 2.6o. 47· Sul memoriale al Farnese ha scritto M. PlBRI, «Contre » Stiglian� in Io., Per Marino, Padova, Liviana, 1976, pp. 105-2.16, alle pp. 114-23. 28

l



16o4-16Qs): AVVISAGLIE B PAURE

dell'accademia [degli Innominati) », non sarà peregrino suppor­ re che il Davila non avesse ragione di denunziare il libro alla Congregazione quasi un anno prima del duello e che dunque l'arrivo del libro al papa sia indipendente da quell'episodio. I.:i­ dentifìcazione col Davila dell'« avversario , con cui Stigliani era venuto alle mani, sicura nella lettera a Cinzio, è infatti da revo­ care in dubbio sulla base di un'altra missiva, inviata dal Matera­ no a Ferrante Carli 1'8 gennaio 16o6. Vale la pena di riportarla per intero: Ho inteso con mio infinito stu