Storia del Partito comunista italiano. IV. La fine del fascismo. Dalla riscossa operaia alla lotta armata

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Storia del Partito comunista italiano. IV. La fine del fascismo. Dalla riscossa operaia alla lotta armata

Table of contents :
Frontespizio
Indice
Introduzione
Nota al quarto volume
I. L'Italia in guerra
II. Il "disfattismo rivoluzionario"
III. Il 1941: un anno di svolta
IV. Dall'appello di Mosca all'incontro di Tolosa
V. Il "fronte interno", le masse e i giovani
VI. Politica e organizzazione comunista nel 1942
VII. Stalin, Togliatti e i Fronti nazionali
VIII. L'ultimo anniversario del regime
IX. Croce, il Partito d'Azione e la Chiesa
X. Gli scioperi del marzo 1943
XI. Lo scioglimento del Komintern
XII. L' "alba tragica" del I° maggio
XIII. Radiografia delle forze antifasciste
XIV. Il colpo di Stato e gli italiani
XV. Governo, giornali, opposizioni
XVI. L'artiglieria contro gli operai
XVII. La guerra continua davvero
XVIII. Scoppia il "caso Roveda"
XIX. Il "governo di Ventotene"
XX. Verso la lotta armata
Indice dei nomi

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Introduzione

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Introduzione

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Togliatti ma Stalin ricavano dalla novita storiea rappresentata dalla «Grande Alleanza», per la guerra e anche per il dopoguerra. 7 Troviamo affer‘rnazioni del 1942, della primavera del 1943 — affer— mazioni fatte sia da Togliatti sia dai dirigenti dell’Ufficio estero in Francia (che giungono in Italia in quei mesi), sia da Massola, il quale-

forma il primo nucleo di un Centro interno — che possono stupire chi

concepisce la svolta di Salerno del 1944 come un rovesciamento di impostazioni precedenti. Concernono sia la base programmatica della guerra di liberazione sia i1 disegno di un’Italia democratica e sono estremamente esplicite. Diremmo che assai pifi interessante, pero, e vedere come nella concretezza dei fatti si articoli una « tattica» comunista che contiene 1e due costanti gia accennate: cioé, la convinzione che non ci si possa liberate dal fascismo, ottenere una pace separata dell’Italia, contrapporsi a una probabile reazione tedesca sul nostro suolo, se non sul terreno di una lotta armata di popolo, e che a questa lotta si debba arrivare senza pregiudiziali ideologiche, senza una frontiera «socialista», comprendendo in essa 1e forze monarchiche, dell’esercito, a partire dagli alti ufficiali, persino forze dissidenti del fascismo che si fanno

luce nell’atto della sua disgregazione avanzata. Pressione e organizzazione dal basso, accordi di vertice, dispute cogli amici, impennate e accomodamenti: tutto cio e controllabile e controllato mese per mese e nell’ultirna stretta, dopo i1 25 luglio, quasi giorno per giorno. Le due costanti non sono sempre facilmente componibili, permangono mcertezze, improvvisazioni, sopravalutazioni. Eppure, anche quan-

do 11 «piano» comunista fallisce, quando si rivelera assai pifi arduo del previsto dispiegare tutta l’articolazione della tattica — vuoi che, dopo 1a spallata operaia del marzo, ci sia una caduta della pressione di massa,

vuoi che i tentativi di « agganciare» l’esercito a un disegno di rivolta or-

gamzzata siano frustrati dalle paure e dalle doppiezze di vari comandanti o dell’intero stato maggiore e quindi si rivelino illusori all’atto prat1co — non meno limpidamente si percorre un processo che si muove nel senso giusto, nel filo della storia — avrebbe detto Gramsci. Un fronte politico eflettivo si realizza, é destinato a radicalizzarsi e a cementarsi nella direzione impressa dai comunisti, pur nel contrasto fra forze mo? derate e forze rivoluzionarie. E tutto Ci?) non solo tra le dirigenze naz1onali, a Roma 0 a Milano, ma su scala locale: di qui nascono i Comitati di liberazione nazionale. V

A1 centro di queste pagine é fortunatamente — si diceva — una realta pi1’1 corposa: quella dell’intervento di masse di lavoratori e di popolo. La

classe operaia diventa protagonista, soggetto di storia, in quanto classe

e in quanto nuova forza nazionale. 'Sono netti entrambi i tratti e- gli

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scioperi di Torino e di Milano ne sono l’esempio pifi clamoroso, anchf: 0

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se non il solo. Anche per questo caso e appassmnante 1a scopertra ’de: l’intreccio di motivazioni economiche e politiehe che sorreggono l agltazione, della concomitanza che si realizza tra 11 momento dell orgcallinlrzzazione e quello della spinta che sorge dal basso: R1trov1amo ufia‘ amica tipica della lotta operaia lungo 1 decenm: ll salto d1 quarta pro.dotto dall’accumularsi impetuoso di mOt1V1 d1 agltazrone e dall mlzratl: va di una minoranza coraggiosa, l’espansione d1 massa, 1a diflicolta d1 ' a conclusione. . , . 0

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1111 L’Italia di quegli anni che pit’l Ci interessa, ltalia degl} opera1, l’lta— lia che esprime quelle che Giaime Pintor ha chlamato «mmoranze rlvo:

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dove l’incontro non possa ancora avvenire. Si conoscono .rare eccezmnl al fenomeno, quasi nessuna per quanto concerne 1 glovam. E la comlponente giovam'le comunista (ma il dlscorso Sl potrebbe estendere ad a tre forze politiche) si delinea gia come una premessa della trasformazmne del PCI in «partito nuovo». Sarebbe fanca vana cartcare, per questo 0

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momento, la componente giovanile e la voce d1 base d1 una ms polem1-

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ca, ereticale, che non hanno. Diverso .2: 11 problema — estremamente. reale e su cui non abbiamo tralasciato d1 raccoghere anche 11 mmrmo 1nd1zio -— dell’assimilazione della linea politica comumsta d1 umta naalonale G

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1 Ch. LUIGI SALVATORE‘LLI - GIOVANNI MIRA, Storia d’Italia nel periodo fascism, Torino 1956, 7 4 7 . 13-1029. ‘_ ACS, Min. Int-ema,Dz‘r. gen. PS, A. g. e r., 1930545 (1940), K. I B, b. 53. 3 Cfr. Annuario dim statistic/:3 del Zapata, Roma 1949-50, p, 224. “ SHEPARD B. CLOUGH, Star-id dell’ecanomia italiana dal 1861 ad oggi, Bologna 1963, pp. 342-46.

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0 pugliese (i salariati agricoli sono circa 2 milioni e mezzo, mentrei pic-

c011 contadini e contadini poveri sono 1 700 000). Vi sono salari orari

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da»? Cosi ha sostenuto un capo dell’Ovra’. Ma, quando Mussolini, i1 IO giugno 1940, compare al fatidico balcone di Palazzo Venezia per annunciare che «un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria» il popolo e pi1’1 attonito che convinto. Le espressioni che useranno 'i questori per tratteggiare lo stato d’animo popolare sono ben lungi dal riflettere entusiasmo: si direbbe quasi che debbano rendere conto di un lutto sopportato virilmente. «La dichiarazione di guerra — riferisce il questore di Trewso — trovo lo spirito pubblico all’altezza della gravita e della solennita della lotta impegnata». «Lo stato d’animo della popolazione — scrive quello di Rovigo — é stato caratterizzato da un senso di profondo raccoglimento: non sono mancati elementi e correnti alquanto titubanti circa la convenienza e la possibilita di combattere vittoriosamente contro 1e potenze occidentali». «In questa provin-

cia — aggiunge i1 questore di Reggio Emilia — la nostra entrata in guerra, attesa dall’opinione pubblica senza agitazione e senza nervosirsmo,

fu accolta come una necessita storica 6 come un dovere verso l’alleata Germania accoppiata al sentimento dell’ineluttabilita della guerra e alla convinzione generale della brevita e della soluzione per noi Vittoriosa di essa» 3.

L’illusione sulla brevita della guerra é certamente presente, in par‘ Si tratta di 28 cartelle dattiloscritte dal titolo Dacumentazione sulla sitaazione economica if:

I talia. Lo studio, destinato forse a una pubblicazione di partito, risale al marzo del 1940‘. ,Lf'onore'

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‘ ERNESTO RAGIONIERI, Anticamun‘isma’ cattolz'w e guerra fascism, in «. Rinasc'ita », a. mu, :1. 6, E

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giugno' 1:961, p. 540. Cit. anche. FELICE comm, Battaglie economicbe tra le due grand: game, Milano 1953., II, _p. 45.2.

vole Sereni ha rimnosciuto come suo lo scritto. Il testo é depositato, nell’AIChivio del PCI presso

l’Istitu‘to Gramsc‘i (d’ora innanzi APC).

‘ GUIDO LETO, Ovra, fascismo-antifascismo, Bologna 1951:, p. 213. p 3 ACS, Min. Interno, Dir. gen. PS, A. g. e r., 1930.45 (1940.), K. .I B. bb. 53-56.

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ticorlare nella piccola e media borghesia, pifi che nei mesi precedenti, viste le «folgoranti vittorie germaniche» e dinanzi alla sconfitta cosi cla0 0

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morosa e cosi inattesa della Francia. =

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Ma si direbbe che 1a perplessita, nell’atto stesso della dichiarazione

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di guerra, sia i1 sentimento prevalente. Da Ancona si segnala che essa e Stata accolta «con spirito di sacrificio», da Aosta «con una certa fred-

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de2za», mentre da Mantova si denuncia i1 disfattismo degli ambienti E.

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militari e da Napoli i1 disagio economico sempre pifi serio: «Non poche categorie di lavoratori vivono ormai una completa vita di rinunzia senC

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za la certezza di potersi assicurare un pane quotidiano» 1.

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I militanti comunisti in corrispondenza con il Centro estero forniscono alcuni ragguagli che completano i1 quadro. Molti giovani — riferisce un «legale» rientrato in Italia dopo la dichiarazione di guerra alla Francia — put di non essere chiamati alle armi fanno di tutto per esse


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Sul « Corriere della Sera» Paolo Monelli é autorizzato ad aggiungere Che Ribbentrop ha lasciato capire come _1e relazioni con l’Urss «possane svilupparsi» ‘. Ed ‘e anche. possibile che nel tono rispettoso della _

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3» Cir. MARIO roscme, Una mancata intesa italo-wvz’etica nel 1940-41, Firenze ”1953.

‘ Cfr. i1 numere del 28’ settembre 1940.

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31,1 taste in «Le State opera-i0 », ed. d1 New York, 1a. x, n. 5-6, agosteasettembre. 1940, pp.

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. E il piano di lavoro comprende la creazione del «Centro di direzione Ideologrca e pohtlca del partito» sotto la direzione di Togliatti, nonché

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sure concrete indicate nel piano di lavoro aggiunto ‘.

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b) che sr proceda alla norgamzzazrone del lavoro del partito sulla base» delle xiii-.-

gno per Lubiana) e si decide di mandate da Mosca un dirigente (tocche-

perira nel corso di questa missione, per malattia, a Kobel, in Giappone nel ,gennaio 1941. Cfr. Leuere di Giuseppe Awaretti ai familiari, in 4: Movimento operatic», :1. VII, n. 5, settembre-ottobre1955, p. .768.

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a) di sciogiliere i1 vecchio Cornitato centrale e altre istanze dirigenti‘ del partitO.

direzione ideologica e di riorganizzazione composto di tre compagni re-

struzz’cne del lavoro del partito. La data 6: riferibile intorno al luglio del 1940. 1 Ibid. (APC 1523/17). 3 Giuseppe Amoretti, uric dei migliori quadri del partito, gia diretto collaboratore di Gramsci,

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Il segretariato dell’Internazionale decide, in conseguenza:

sidenti a Mosca» 2. Si approva la formazione dell’Uflicio estero parigino nelle persone di Roasio, Novella e Negarville (Massola e partito i1 7 giu-

‘ Si tratta di un doCumento richiamato in seguito come «progetto Tuti », redatto quindi probabilmente‘ da Rigoletto Martini. La fotocopia in APC (1523/1) non ports. titolo né data. 11 dattiloscritto reca pero correzioni a mano di Togliatt‘i e alla cartella 17 un sottotitolo Proposte per la rico-

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creti della lotta contro la guerra imperialista». Cosicché,

E questa anche la prima volta che si afierma i1 proposito di create «provvisoriamente sotto la direzione del compagno Ercoli un Centro di

ra ad Amoretti 3) negli Stati Uniti per costituire ivi un centro del Parti-


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con la politica dell’Urss e pensano che queSta interverra soltanto per aiutare dei moti rivoluzionari a meno che non vi sia costretta prima da

ventenne, a dodici anni).

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‘ WINSTON: CHURCHILL, 14. .seconda guerra. miondiale, parte IV, vol. II, Mil'ano 1951, p. 102. 3 Cir. WILLIAM smm, Storia del Tex-20 Reich, Torino; 1962..- pp- 898-902.

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> e che é, aumentata la diffusione di libelli antifaSciSti 2. A Trieste lo

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ilconflitto abbia presto termine», da Cagliari che «in genere nelle mas-

guerra a determinare la maggiore depressione. Di qui, anzi, si arguisce che sempre pifi scarso e il credito che la propaganda fascista riscuote presso I’opinione pubblica (la quale — come segnalano parecchie questure — ascolta in larga misura le trasmissioni delle «radio nemiche», nonostante i «disturbi» cui sono fatte segno). Il rapporto che presenta In

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La documentazione é pifi. rilevante per quanto concerne 1e citta del «triangolo industriale», Milano in primo luogo. Qui, sin da maggio, la polizia ha rinvenuto d'manzi all’Isotta Fraschini vari tipi di Volantini stampigliati e ciclostilati, in centinaia di esemplari. Alcuni hanno frasi molto semplici tipo questa: «W l’America, W l’Inghilterra: la Russia

vigila in questo momento per la giustizia dell’umanita, giustizia di Dio.

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1 Cfr. ACS, Min. I ntemo, Dir. gen. PS, A. g. :e r., rpm-45 (1941), K. 1 B, 1313. .48"-5:8.

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F Cfr.Stor1'a del Partito comunista- italiano cit, III, p. 27;.

2‘ Cfr. "soipra, p. 7, nota I.

:Dalla documentazione allegataal rapporto del prefetto di Milano, (18122 maggio 1941 (15:21.;

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giugno, simili espressiOni si ripetono e si estendono notevolmente.

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«l’immediata creazione del governo dei lavoratori» 2. Ma, dopo il 2-2

maggioranza della popolazione e preoccupata per la dichiarazione di

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store di Genova non esita a. definire 1a situazione in citta delicata: «La 8

W Lenin»; altri, pifi elaborati, invitano a esigere la pace immediata e

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to, gli italiani fanno riflessioni opposte. Da Arezzo, ad esempio, si segnala che «la resistenza che 1a Russia oppone alle potenze dell’Asse, e l’atteggiamento americano, hanno contribuito a fare calare di tono lo spirito delle masse».E l’attacco di Pearl Harbour agli Usa, in dicembre, é un’ulteriore doccia fredda. Da Catania si apprende che e generale 1a convinzione che Ia «guerra sara sempre pifi lunga e dura, specialmente dopo l’entrata in guerra dell’Merica». Alla fine dell’anno anche i1 que-

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bera» che difionde ampiamente materiale antifascista. Il manifestino

ha 'un tono risorgimentale e rivela anche un’apertura d’informazione e

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plari di volantini (una striscia rosa di 12 centimetri) che riproducono a

stampa le seguenti parole: «La gioventt’l proletaria non é fascista. Essa

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costituira i1 battaglione di ferro del proletariato per abbattere il faSCismo. Fto. La gz'oventzi comunista». Sulla porta della Casa del fascio di

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organflzato di comunisti: sono Spesso spontanei gesti di popolani, di glovani, di un singolo «sovversivo» o antifascista o, pifi semplicemente, di un. cittadino esasperato per la fame e la continuazione della guerra. La direzione di Pubblica Sicurezza é pero di un diverso avviso: allarmata dalla quantita di segnalazioni per-venutele pensa alla ricostituzione di un Centro interno comunista. Il capo della polizia, Carmine Senise, sin dal 3 luglio invia una circolare «urgentissima» alle prefetture, alle questure, agli ispettorati dell’Ovra, ai dirigenti delle zone di frontiera per metterli sull’avviso:

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La chiarificazione dell’atteggiamento dell’Urss non solo ha tolto di per se stessa da ogni incertezza tutti i comunisti, tanto dichiarati quanto per tendenza, ma ha reD 0

so indubbio che i dirigenti del partito hanno tipreso 1a 1010 attivita organizzativa ed anclie, $1 noti, cospirativa, sembrando che Si siano verificate ora se non tutte, al0


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scuola: e il prime numere del « Quaderno del lavoratere», che perta la

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data 15-30 ageste 1941 e pubblica documenti, appelli, brani di discer-





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‘1 SILVERIO CORVISIERI, «Bandiera rossa» nella Resistenza romana, Roma 1969, p. 16. Perle po-

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>, usciti dallei avanguardie, dai‘ gruppi universitae r1, d‘aI centri d1 preparazione politica del partito... ‘.

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Si sente i1 dis-agio 'crescere, fomentare negli animi. Un marasma Oscuro e pro-

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913-499-331.

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Il «fronte interno», 1e. masse ezi giOvani

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Capitolo quinto

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Il 1942 segna per la nueva generazione anche un estendersi e approfendirsi di contatti culturali-politici. E questo il memento, ad esempio, nel quale i gruppi di intellettuali che dal I940 attorne a Guido Calogere. hanne elaborate una conceziene liberal-socialista che, accorda una

«grande preminenza al preblema morale e... alla formulazione di una

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teoria costituzienale» ‘ estendeno i loro contatti e si fanno numerosi, avende i1 lore centre d’irradiazione tra Firenze e Pisa e collegandosi con un antifascismo meridionale di tradizione salveminiana ma anche crociana, a ceminciare dalla bella figura dell’amice di Piero Gobetti, Temmaso Fiore e dai suoi due figli, Vittore ed Enzo. Si formane neve centri liberal-socialisti, in Emilia, nelle Puglie e in Sicilia. E cella trasform'azione, almeno embrionale, in movirnento giunge anche (e per qualcuno torna) il memento degli arresti. Nel febbraio sono fermati a Firenze Ludovico Ragghianti, Enzo Enriques Agneletti, Raffaello Ramat, Tristane Codignola, Carlo Francovich, a Perugia Aldo Capitini. E quindi la volta di Vittore ed Enzo Fiore a Bari (in aprile), poi ancora di Pier Carlo Masini, Francesco Cagnetta, Bruno Volpe e altri a Firenze, Bologna, Modena. 11 rapperto di pelizia che concerne l’operaziene (1a quale si conclude con l’invio a1 confine di Ramat, Ragghianti, Piero Pieroni, Francovich e Codignela) non manca di notare che Benedetto Croce ha definite il libe'

ral-socialisme «ibrida fusiene di opposte ideologie e simonia della li8

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berta» 2. Tutto l’ambiente antifascista intellettuale che fa capo alla casa editrice Laterza e strettamente sorvegliato dalla pelizia e la sorveglianza e w-'. P-t

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pifi intensa durante 1e ‘visite di Benedetto Crece. Questi, nel luglio del o '"d 0

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I942, scrive una lettera a1 capo della polizia che 3: un documento esemplare di dignita e di irenia e che mette conte di trascrivere integral-

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.mente: Per censuetudine ormai di un quarto di secolo, mi reco una 0 due volte l’anno a

Bari, dove e la Casa Editrice Laterza, che ,pubblica tutti i miei libri e della quale di-

rige e vigilo alcune speciali collezioni di filosefia, di storia, di Ietteratura, e in genere di cultura. Anche i1 Laterza viene per la stessa ragione a Napoli a farmi visite, alle quali mi pare certese cerrispondere col recarmi anch’io, finché 1e forze, mi dureranno, qualche velta di persona da lui tante pifi che, sul pesto, talune questioni, specialmente tipegrafiche, si risolveno agevolmente e meglio. Ma, dovunque. ie vado, in

‘1 Cfr. LEO VALIANI, It Partito d’azione, in LEO VALIANI - GIANFRANCO BIANCHI - ERNESTO RAGIONIERI, Azionisti, cattolici, comunisti nella Resistenza, Roma 1:971, p. 32. Il Valiani fornisce un clenco assai particolareggiato degli aderenti o simpatizzanti a1 movimente liberal-socialism. Cfr. anche per il programma del gmppe GUIDO CALOGERO, Difesa del liberalsacialiSmo, Roma 1945, e LEO VALIANI, II liberalsacialisma, in «Rivista storica italiana », a. mom, fasc. I , gennaio-marzo 1969, pp. 75~84. Sull’attivita di queSti gruppi, sui lore centatti con Croce, la documentaziene pifi ricca ‘e fornita in CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI, Disegno della liberazione italiana, Pisa 1954, pp. 273-533.

2 Cir. AC3, Min. Interno, Dir. gen. PS, A. g. e r., 1931-55 (1943), K. ,I B, b. 35. ‘

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>_, con firma autografa, in ACS, Min. Interno, Dir. gen. PS, A. g. e r., 1903-49, K. 1,, serie speciale, b. 17, sottofasc. K. .5: «Movimento liberal-socialism ». Molte netizie sulle vessazieni a Giovanni Laterza e ai suoi collaborateri, in un articolo che riproduce anche la lettera del Croce, Cam Laterza b4 cinquant’anni, in «L’Europee», 24 maggie r952. L’articolo, non firmate, é dovuto, seconda una teSti: monianza del dottor Vito Laterza all’autere del presents volume, a Sandro De Fee. Dal cartcgg-io di

polizia- cit. risulta anche che tra i prefesseri diflidati é Ernesto De Martino. _ 1 Cir. i1 testo in CARLO LUDOVICO 2400mm, Disegno della ‘liberazione italiana cit, Pp. 31-4317.

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mocrazia Crz'stidna 1 e a Torino, nella primavera, si tiene un convegno Clandestine di esponenti del vecchio popolarismo, in particolare sinda-

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Massola a1 Komintern (messaggio che non risulta sia stato ricevuto) i1

Direttivo ha deciso l’espulsione dei due dissidenti, che avverra nel febbraio del 1943, pur non ricevendo 1a sanzione di organi dirigenti supe-

riori e avendo quindi un valore discutibile. Ma, a1 di 1a del caso personale, pifi che doloroso per militanti come Terracini e Camilla Ravera,

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3 Dana. relaZiOne del. quesmre di Fiume del. 29 gius'no r942, in ACS, Min. I ntemo, Dir. gen. ' ' -PS,.A._ g. 43.1., 1920-4; (1943), K. I B, h. 36, fasc. «Fiume »-. '

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se «salvare l’Italia prima della catastrofe» e l’obiettivo dei comunisti, quanto un processo unitario preliminare tra gli esponenti pifi qualificati dell’antifascismo sia ancora seminato di ostacoli nel 1942 risulta abbastanza eloquentemente dall’esperienza di Emilio Lu-ssu e dai contatti

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che egli intraprende nella seconda meta dell’anno con dirigenti socialisti e comunisti, a Marsiglia e in altre zone meridionali della Francia. =,D g

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Lussu é tornato dall’America senza aver avuto appoggio a un suo progetto di organizzare la guerriglia in Sardegna; in settembre vede Nenni -'0 0

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e: Trentin e con loro analizza la possibilita di un’unione politica pi1’1 3

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stretta. Nenni é colpito dalle notizie che Lussu reca sulle «posizioni pregindizievolmente antiunitarie e di congenito anticomunismo» della Mazzmi Society e commenta amaramente: «Tre quarti dell’attivita dei fuorusciti é accaparrata da questa interminabile polemica interna» 2. )''

E evidente la netta linea di demarcazione tra l’orientamento dell’an'

tifascismo democratico e di «Giustizia e Liberta» che opera negli Usa e r+

quella che presiede ai contatti molteplici che si hanno in Francia tra GL, 8 g

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socialisti e comunisti. Il gruppo di New York — che avanza anche fortemente una pregiudiziale repubblicana — prospetta in sostanza un’azione dal dz' fuori, fondata sull’appoggio militare e finanziario dei governi inglese ed americano. I risultati sono molto scarsi. Si riesce a ottenere una dichia‘razione, non ufficiale, del governo americano secondo cui «lo spe-

rabile sussulto antifascista del popolo italiano sarebbe stato preso in




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‘ ,Cfr. ‘cIomIo Ammo-La, Marsiglia r942, in «Rimscita», a. XXII, n. '12-, 20 marzo 1965, rac-

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stione istituziOnale, in «MLI », nn. 52-53, luglio-dicembre 1:958, pp. 23-24.

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ricani avversari‘ della dinastia dei Savoia. Cfr. sull’episodio LEO VALIANI, La Resistenz'a e la que-

colto con alt'n saggi in me, Comamrmo, anrgfasmmo, Resistenza cit., p. 219.. Dalia presentazione Q.'

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rizzazione 'di Roosevelt, che si ’sarebbe deciso a questo passo anche per pressiOni di dEmocratici ame—

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3 Si tratt‘a di una dichi'arazione del sortOSegretario a1 Dipartimento di Stato Berle, Su auto~

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2 Dal Taccuino I942, in data .5 setternbre, in Vent’anm’ di fascismo cit., p. 408.

della documentazione abbiam'o anche' rica‘vat-o le informazioni sulle 'cireostan‘ze dell’incontro.

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I ) La rivoluzione antifascista non pub essere solo politica, ma deve essere anche soc1a1e. Essa deve sopprlmere 1e ba31 sociali e politiche del fascismo, che sono 1e ba51 permanenu d1 ogm reazmne. Con 11 fascismo propriamente detto de-

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Vono essere colpite la monarchia e la grande borghesia industriale, agraria, , bancaria e commerciale. 2) LoStato che succedera allo Stato fascista deve impedire i1 ritorno offensive delle forze reazionarie spodestate e garantire la liberta. Stato di diritto, esso dovra assicurare ogni forma di progressive realizzazioni politiche e sociali, entro 1 suox hnun, nelle sue leggi. Le forze popolari che Io avranno costruito

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s impegneranno a presidiarlo e a difenderlo. 3) Nessuna lotta ,religiosa, ma separazione fra Stato e Chiesa '.

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L’obiettivo principale che si pone in questo memento davanti a tutti i partiti

antifascisti e di. arrivare prima della inevitabile sconfitta hitleriana e per mezzo di una insurrezione popolare a imporre Ia pace separata, Ia rottura dell’alleanza con la Germama e 11 rovesc1amento della dittatura fascista 2.

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Agire, agire subito, e il primo assillo del PCI. Ne esistono — afierma Amendola — 1e condjzioni obiettive, ne esiste la necessita politica. I comunisti avvertono infatti alcuni dei pericoli Che, proprio perche’ un moto insurrezionale non scoppiera nei mesi successivi, si realizzeranno pun:


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tfi industriali; 2) forma permanente ai Comitati d’azione espressi dal ’blocco delle sinistre, nelle citté, nei paesi, nelle fabbriche; 3) organizzazione di un Fronte nazionale esteso a tutte 1e forze d’opposizione, che comprenda anche monarchici, cattolici, «fascisti d’opposizione». Per raggiungere quali obiettivi? Appunto per ottenere una rottura del patto d1 guerra con Hitler, per richiamare 1e truppe italiane dai Balcani, dalla Francia, dall’Africa, per restaurare 1e liberté costituzionali, abolire 1e #

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‘ Confidential, in franCesc, 4 gartelle pro‘tocollate a Mosica con cotrez‘ioni a mane di Togl-iatti, in data 26 novembre 1942, In AFC. 1521143399..

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tern — un altro italiano che lavora negli uffici dell’Internazionale testimoniera a sua volta che nel 1942-43 vi sono i segni precisi di desiderata

razione militare e di estenderla a rapporti di collaborazione politica. Ma avremo occasione di tornare su questi punti essenziali esaminando l’avvenimento pi1’1 da vicino. Prima e necessario offrire almeno i lineamenti generali della situazione del movimento comunista a partire dal giugno del 1941.Si trovano in Urss a1 momento dell’aggressione hitleriana alcuni dei maggiori dirigenti comunisti di vari paesi europei ( a1 loggiati, per lo piu, all’albergo Lux, tradizionale centro di raccolta dei quadri del Komintern). Oltre a Togliatti vi a- Thorez, con André Marty, la romena Anna Pauker e la spagnola Dolores Ibarruri, lo jugoslavo Veljko Vlahovié, numerosi tede'schi, da Pieck a Ulbricht, il cecoslovacco Gottwald, il polacco Bierut, l’ungherese Rékosi, l’austriaco Friedrich, iI bulgaro Kolarov, per non dire che di alcuni dei piu noti. Le condizioni oggettive dei collegamenti del Centro, del comitato esecutivo del Komintern con le varie sezioni nazionali, sono gia precarie prima del giugno del 1941 (in specie per molti paesi europei dove i comunisti so-

0 fuori legge e perseguitati, dalla Spagna alla Francia, dall’Italia alla

Germania, dalla Jugoslavia alla Romania) ma diventano pi1’1 ardue con 10 scoppio della guerra ad Est e con l’invasione del territorio europeo dell’Urss. L’attivita del Komintern viene subito concentrata nelle trasmissioni radiofoniche da Mosca, un servizio complesso ed eificiente a cui presiede dal punto di vista dell’indicazione e del controllo politico Palmiro Togliatti. Vi e la stazione radio Libera Iugoslavz'a, quella Espafia indipen— diente, quella Romania libera, quella francese, quella tedesca, una ceca, una slovacca, e cosi via. Togliatti dirige e coordina gran parte di questo lavoro: la cosa viene anche rammentata nelle note biografiche da lui

ispirate ’. Ci si avvale molto dell’esperienza maturata nella guerra civile spagnola. I comunisti italiani, dal luglio del 1941,01ganizzano un’emit— tente, Radio Milano liberta, che trasmette in un primo tempo dal palazzo del Komintern, a1 parco macchine agricole. Ne e redattore capo, fino

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lorosi nuclei dei «Francs Tireurs Partisans '» che operano con. azioni a volte clamorose di sabotaggi nella regione parigina, nel Nord, in N01mandia e sulle coste della Bretagna 1. Molti comunisti italiani afluisco-

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‘3 Cir; 811 «Richard» ilricordo commosso di Giuhano Palette-1n Dance France cm, pp. 28.7fm. U

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partigiano? E un cittadino che difende con la armi alla mane la Sua patria dall’inva;‘~ Cfir. CHARLES TILLON, Le:'F.T.P., Paris. 1962, pp. 127—49..

A‘; FREDERICK-WILLIAM Damn, .La montagna pit: alta- cit, p. 1.79. G'R.

, Da quando é cominciata la guerra contro l’Unione Sovietica una parola ha ac—

quistato in tutto i1 rmondo una popolarita inaudita: la parola ,partigiano. Chi (3 i1 ''L/

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forze dell’interno alla guerra degli alleati, come azione. di commandos, come rete di informazione e di sabotaggi e non come leva di massa per Una guerra popolare. N e1 1942 i comunisti hanno costituito i primi Va-

gliatti “nelle sue conversazioni radiofo‘niche. In data 10 marzo 1942.,

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I partiti comunisti — si e detto —- sono nei vari paesi gli alfieri di un FrOnte che comprenda tutto l’arco delle forze disposte a battersi contro i1 nemico comune.1E a battersi in un certo modo, va aggiunto. L’insi~

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una concezione della Resistenza (il termine stesso é coniato in Francia) all’oppressore che in buona parte (‘3 fatto di opposizione ferma ma passi-

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lotta é quella, classica, unitaria, e l’egemonia comunista é essenzialrQenrte il frutto del rifiuto di altre forze politiche, filoinglesi, di prendere i1. loro posto in uno schieramento comune. La. guerra partigiana ha inizio nella primavera del 1942. 9

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L’eroismo, che i poeti canteranno e i giovani jseguiranno, é. un esem— pio Che da queste date diviene costante nella condotta dei comunisti, 1n Francia came altrove. Senonché, la strada dell’unita, a110, stesso modo che la strada della preparazione di una guerra partigiana, di popolo alla mace/aid (proprio « i1 maquis ») e ancora molto ardua in Francia. Vi Si oppongono gli strascichi della profonda divi'sione del 1939-40, un difi'uso attendismo penetrato dalla borghesia anche negli strati popolari,

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nostre alleate. Ma dobbiamo opporci .ai 1010 agenti ed emissari che lavOrano all’in— 'terno del paese, cosi come combattiamO. gl'i accoh'ti degli invaSOri e i nemici del po~

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gna e gli S'tati Uniti non siano tali e non abbianointenzione di esserlo, mm b aflatto un ostacolo per la preparazrone, da parte nostra, di un buon piano diretto a garanti-

interessi 2.

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che «l’aiuto degli alleati all’Unione Sovietica e stato sinora. di scarsa efficacia», e che «i1 secondo fronte occupa un posto di primlssmla unportanza nella situa‘zione attuale» 3.

La tensione si riflette un po’ ovunque. Quel dirigente sloveno che.

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gia abbiamo citato scriveva appunto a Massola: Secondo la nostra opinione i1 problema del secondo fronte é un problema eminentemente politico, cioe: riusciranno 1e forze amanti della libertaa rompere. In 4:19“ u a.

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ghilterra la resistenza dei circoli reazionari di Chamberlain, 1 quali non vogliono 11

5‘ ALEXANDER WERTH,.L4 Russia in guerra cit., p. 474. 3 Ibid., p, 480.

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1 ERNESTO RAGIONIERI, II. partito comunz'sta, in Azionim', cattolici, Comunisti cit., pp.- 383-88. 1 Cir. ANNA GALIUSSI, I‘ figl‘i del partita, Firenze 1966. PD. 215253.

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ca (agosto I941) o delle parole d’ordine del Komintern: sono una realta

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N61 1942 comincia intanto a disegnarsi, attraverso i molteplici contatti con gli alleati (viaggio di Eden a Mosca nel dicembre 194 1,1viaggio di Molotov in primavera negli Usa e in Inghilterra, patto russo—britan-

vissuta dai protagonisti della ResiStenza che .penetra nelle mas‘sez C1o si‘gnifica che nei popoli che si battono contro 11 fascrsrno e 111 (11161.11. che

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E un errore considerate l’attuale alleanza con 1e forze democratiche

dell’Occidente sinceramente antifasciste come l’Inghilterra, Ia Francia e gli Stati Uniti, come qualcosa di passeggero e di breve durata. Non dobbiamo mettere sullo stesso

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Stalin, TOgliatt‘i e i Fronti. nazionali

l’assenza di ogni aspirazione a Conquiste territoriali e nessun intervento negli afiari interni di altri Stati. Un’alleanza duratura, insomma. E stato sottolineato che Togliatti si muove sin da allora avendo dinanzi come solidamente proiettata nel futuro tale prospettiva di un’alleanza destinata a durare 1, e il discorso puo valere a maggior ragione per il pe‘riodo successivo, per la politica che il capo dei comunisti italiani fat-a a1 Suo rientro in Italia. La prima convinzione si forma, comunque, nelle circostanze ricordate. In una lezione che, nell’ot’tobre del I942, Togliatti tiene a una scuola di giovani comunisti, egli direbbe:

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Stalin, Togli‘atti e i Fronti. nazionali‘

Capitolo settimO

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ché mostra che i capi angloamericani « sono capaci di organizzare 'una se-

forse ancora nel corso di questo inverno... ‘.

che non potranno mai sopportare questo genere d1 presstone 2.

Il discorso jugoslavo ha un obiettivo ben preciso: proprio forzando l"ipotesi di una rottura tra gli alleati intende convincere i comunisti ita-

Gli inglesi non solo sono dello stesso avviso ma aggiungono anche una motivazione politica che avra poi un seguito e molte implicazlont nel futuro. Il Foreign Office, Eden in persona, prepara, i1 4 dicembre, una bozza sulla linea di condotta alleata nei confronti dell’Italia 1a qua-

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fica anche che l’antifascismo italiano nell’emigrazione, in particolare

quello che si troVa in America, di orientamento liberale, democratico e giellistico, non ha nessuna prospettiva concreta di fare sentire la sua voce‘. Esso paga, al tempo stesso, i1 suo carattere settario, la sua ripulsa a un’azione unitaria. Churchill pensa semplicemente che « aumen’tando il rigore della nostra pressione sull’Italia», i1 desiderio', anzi l’urgente ne-

cessita di uscire dalla guerra, s’imporra a tutti gli italiani‘, «compreso i1 grosso del partito fascista». E aggiunge:

le relazioni tra l’Urss e1’Inghilterra.Avrete modo di meditate, a vostro agio Su quan-

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1 Dalla lettera cit. del 30 ottobre 1942. , '2 Si tratta di una lettera del 6 agosto 1942;. ch. UMBERTO MASSOLA, Una polemica tra commim' italirmi e slovem' cit., p. 213. '3 Per ora gli slowni aflerm’ano che «Trieste diventerebbe territoriQ autonomo nel quale gli interessi del popolo italiano e Sloveno Sarebbero ugualmenteg’arantiti’» (ibid.). ‘ La lettera e dei .primi d1 dicembre (ib’z‘d., p. 215.).

. ' Cfr. ALEXANDER WERTH, La Russia in guerra cit., p. 48 5: z STALIN-CHURCHILL—ROOSEVELT-ATTLEE-TRUMAN, Carteggzo 1941-45 Clt. _ _ ., _ . 12:914. 1964., Washington ‘3 Foreign Relations US. 1943, II: Europe, ‘ Questo a: anche i1 giudizio espresso da ‘un osservatore tra 1 pm qualhficatr Come Massimo Salp . . vadori. 'Cfr. M. 8., Storia dell‘a Resistenza italiana, Venezia 1955, p. 46. , P

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da Stalin sia perché - dira egli stesso il 13 novembre a Cassidy‘ — esso apre la prospettiva dello sfasciamento della coalizione nemica sia per-

E come un presagio del 25 luglio, o dell’8 settembre, 0 di. entrambe 1e date. 0 0 Qg.

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N e1 novembre del 1942, in effetti, la tensione si e allentata. Lo sbarco alleato in Africa settentrionale viene giudicato come utile e positive

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rete il discorso del compagno Stalin ‘.

Qualora 1’Italia non fosse in grado di resistere... dovra. scegliere un governo sot-

to. qualcuno come Grandi, per negoziareuna pace separata, o l’occupamone tedesca, che aggravera soltanto 1a durezza della guerra 5. 5 0

to vi sia di politicamente sbagliato e di pericoloso nelle vostre previsioni se studie-

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Voi prevedete che vi sia da aspettarsi una acutizzazione delle relazioni tra l’Urss e l’Inghilterra e aggiungete « si promettono strani cambiamenti, forse gia durante quest’inverno». A questo proposito dobbiamo dirvi che abbiamo letto pressapoco 1e stesse previsioni sulla stampa fascista, ma noi 1e. abbiamo considerate false. Nel suo ultimo discorso (6 novembre) i1 compagno Stalin risponde come si deve a tutti coloro che parlano di disaccordi e profetizzano su di una prossima acutizzazione del-

sono leaders potenziali fuori d’Italia di calibro sufficiente» 3'. L’unica azione, quindi, ritenuta efliciente per provocare i1 collasso italiano é quella militare, sui fronti e con 1e bombe sulle citta italiane. Cio signi-

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prevalente, occorra mantenere in vita i gruppi comunisti italiani dipen-

denti dal PC italiano». Con la stessa fermezza il dirigente comunista italiano replica sul piano delle previsioni politiche generali:

Eden — « attualmente non vi (‘2 nessun leader 0 movimento in Italia né vi

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«Io penso che tra la popolazione che e: compattamente slovena nel lito rale occorra creare dei gruppi comunisti aderenti a1 PC sloveno e tra la popolazione italiana di Trieste e delle altre citta e localita dove essa é

per la diplomazia inglese, «sarebbe realmente efficace soltanto quando vi fosse motivo di costruire su di un solido movimento dissidente 0 SH di un leader che potesse sfidare il governo stabilito». Ma - osserva

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molto attento sulla questione: egli respinge 1e pretese Slovene, tiene

ferma una linea che poggi sul diritto di autodeterminazione dei popoli:

le scarta una politica di appelli e di promesse a1 popolo italiano. Essa,

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sfondo c’e gia l’ambizione jugoslava di annettere Trieste’. Massola e

Mi auguro che scacceremo presto i tedeschi dall’Africa e allora potremo far sen-

tire agli italiani qualche autentico bombardamento; sono assolutamente persuaso

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direzione della lotta nella Venezia Giulia, anzi, come Viene richiesto in :una lettera precedente 2, debbono porre 1e organizzazioni comuniste italiane che operano in quella zona sotto la direzione del PC sloveno. Sullo

ria campagna di guerra» ‘. Gli alleati insistono sul peso che avra'nno 1 bombardamenti aerei. Roosevelt scrive a Stalm 11 26 novembre e gli dice:

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liani che essi debbono aiutare i compagni sloveni ad assumere tutta la

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se‘condo fronte per-ché vogliono indebolire l’Urss e i movimenti di liberazione europei, 0 non riusciranno? In questo secondo casio c’é 'da aspettarsi un inasprimento tra I’Urss e l’Inghilterra e col tempo un raflorzamento delle posizioni indipendenti dell’Urss in Europa. Ritengo che l’ultimo discorso di Eden sulla necessita che l’Inghilterra rimanga la forza guida nel mondo, contenga una punta antisovietica. Ad o‘gni modo, tutto il gioco delle forze in Europa entra in una certa fase' nuova che bisogna ben tenere presente... Tutto indica che si preparano dei mutamenti ben strani,

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1, collocazione‘ provvisor‘ia.

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attentamente questi aspetti, sulla base dei rapporti dei questori, ha fornito un quadro variegato di grande interesse sulla condizione" delle cam~ pagne:

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’ :Starico rampant: del. Dweal-Z’Imflia, in «Garden dellnSaa-a, 3 dicembrc 1.942.

667. Fallisce anche la politica annonaria del regime. Chi ha analizzato

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Per Milano i dati che 's‘i fisseranno nel gennaio del I 943, sull’incremento dei prezzi all’ingrosso e al minuto di dieci generi alimentari di prima necessita, danno in un anno. (per il I913 = I00) questo balzo in avanti: da 759 a 971, e sull’incremento dei prezzi a1 minuto da 611 a

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nizzare gli esodi serali in modo che nelle citta di nette restino solt‘anto i combattenti». Sono disposiziOni per larga parte irnpOss‘ibilji ad attuarsi.

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>, ma producono anche agitazioni in fabbrica che non si limitano

siano solo individui in malafede, ché, anzi, Ia maggioranza é gente sana, la quale per

‘ Cfr. l’abbondante documentazione, non solo riferita ai dispacci americani pubblicati- nella nota taccolta di Farei'gn Relation: ma anche a notizie dip fonte del Ministero degli Ester; italian'o,

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nuta in MARIO TOSCANO, Dal 25 luglio all’Smttembm, Firenze i966, pp. 3-;1,‘1_41-48re 1-61-67, ‘1 Cfrq per tutti, ALCIDE DE GASPERI, Studz' e appelli della lunga mgi-lta, Bologna 1953, pp. 207-10.. 6

(f943),:K. .1, B, b. 36 A.

nonChé tizcavata dalla‘testimon-ianm dell’ambasciatore it'aliano a Lisbona, FtanceSCQ Ransom, conte-

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2 Dalia relazione del 31 dicembre 1942,- in ACS, Min. Intern‘o‘, Dir. gen. PS, A g. e r.,, 1920-45

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fabbrica fascista e si impone ai ditigenti sindacali fascisti l’elezione da parte degli operai di un rappresentante di loro fiducia: sara eletto l’operaio Raffaele Gandolfi, gié noto come dirigente comunista». Cosi accade all’Acma, dove e eletto il giovane comunista Gianni Masi, che cadra nella guerra di liberazione. Una forte manifestazione rivendicativa, organizzata dai comunisti, é. tenuta nella sede bolognese dei sindacati fascisti, in Piazza Malpighi: vi partecipan'o circa duemila operai. Cfr. LUIGI ORLANDI‘, Scioperz' in Emilia nel 1943, in Storia delliantifascimo italiano cit., II, p. 194.

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troppa preoccupazione e ansieta vede forse pifi nero di quello che E) e fuori d1 dub~

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1 Luigi Orlandi, un organizzatore comunista gia condannato. dal Tribunale speciale, ha fornito

que‘sto interessante particolare: «Alla Sabiem-Parenti, viene condotta la lotta contro il fiduciario di

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L’ultimo anniversario del regime

Capitolo ottavo

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novembre ,Ia direzione di PS informa i prepri organi periferici che, «,stando a voci occasionalmente raccolte, si sarebbe ricestituito o starebbe per ricostituirsi i1 partito socialista in Italia i cui dirigenti non sareb— bero pifi i vecchi esponenti di un tempo ma dei giovani colti e pieni d’ardere». E in effetti, i1 PSI si e ricestituito — come si e visto — dalla fine di. settembre con l’atto firmate da Lizzadri, Canevari, Perretti, Romita e Vernocchi, con la segreteria di Remita, anche se quei giovani di cui la questura‘ parla afiluiscono piuttosto nei gruppi di Basso e Luzzatto che formeranno i1 MUP. Lo stesso Senise da conto dello sviluppo dell’ac-

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cordo tra i1. PCI, i1 PSI e GL stipulate a Tolesa, in questi termini: P't

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Risulta Che i1 Partito comunista, i1 movimento Giustizia e liberta e il Partito >-.

socialism si .sene accordati per svolgere in Italia un’attivita politica in comune sul-

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Intante, la polizia segue attentamente, e con un richiamo a una mag-

giore vigilanza, tutto cib che sulla sponda operaia va depositandosi. In


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La «berghesia vigliacca» sta infatti muovendosi. E in queste mo-



di ripristinare e di rassodare la pifi salda forma di disciplina nei rapporti di lavero tra capi e impiegati, esigendo da entrambe 1e categorie la pifi perfetta osservanza delle nerme e delle disposizioni vigenti, in mode particolare nello svolgimento. delle singole attribuzioni... Lo sbandamento verificatosi in occasiene delle ultime mentsioni aeree nemiche e in gran parte frutte della rilassatezza nella disciplina verificatasi in questi ultimi tempi nei rapperti tra superiori e inferiori, come pure tra 1a no-

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A Torino si avverte anche una voee proletaria spontanea che risuona con accent1 impensabili fine a pecfhi mesi prima. Il tone di un velantine sparse in corso Giulio Cesare e, ad esempio, i1 seguente:

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un fatto importante che sia Torino la citta in cui si forma i1 primo comitato antifascista unitario, anche se esso resta appena per ora un’etichetta 2'. Quanto sia dificile seguire quell’esempio ce lo dice i1 caso di Bologna. Qui i comunisti, avuta notizia dell’iniziativa torinese, cercano di attuarla nella loro citta, dove gia intensi sono i contatti con esponenti di altri partiti: essi trovano l’adesione del rappresentante del Pd’A e di quello della DC ma si urtano all’opposizione socialista. Vero é che sono soltanto i comunisti a popolarizzare la nuova formazione sulla loro stampa 3.

«L’Unita» acquista una periodicita quindicinale dal gennaio del 1943. A Milano se ne tirano 4ooo copie e il giornale circola di mano in mano. Si 6: calcolato che ogni copia tocchi cinquanta persone ‘. Da Torino i1 questore segnalera, alla fine di febbraio, che «specialmente attiva e la propaganda comunista che da qualche mese diflonde i1 giornale “ L’U— nlta ”, stampato con caratteri tipografici e con periodicita prima mensile

e ora quindicinale» 5. L’attivita cospirativa si fa stringente nelle fabbri—

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1 Dalla circolare del 26 novembre 1942 intitolata Attivitd del PC in t' ' ' ' partiti antifarcisti, in ACS, Min. I memo, Dir. gen. PS, A. g. e r., 11930515418973)“,C612."? £0?) 413:? Alla zstessa fonts: 1a nota del capo della divisione politica della ditezione generale di PS, citata’ prima. . « L Umta ’5" n. 7, 27 dicembre 1943, pubblica il testo del Manifesto del Fronte nazionale d’a: atone, testé costituito (che verra riprodotto in migliaia di volantini 'e difluso nelle fabbriche) Vi 8’1 instste sulla lotta per la cacc1ata dei tedeschi dall'Italia, per la conquista di una pace separata . per Inn-lone contro 11 governo Mussolini di «liberali, democratici, socialisti, cattolici, repubblicani faSClstl onesp», Cfr. naIMONno LURAGHI, Il movimento operaio torinese cit., p. 48; UMBER'I‘O himsSOL-A, Dal} umté d’azzone a1 front: nazionale cit., pp. 304-9; GIORGIO VACCARINO Glz‘ scioperi del marzo 194 3, in Problemi della Resistenza italiana cit., pp. 138-40, che insiste sullai saltuarieta delle riu— p131: tonnes: del comitato e sulla sua mancata trasformazione in un organismo di direzione e di

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Clocchiatti si adopera intensamente a un’azione di propaganda (vo-

lantini, riproduzione di foto attestanti atrocita tedesche nei paesi occu-

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mento di 1nvestire tutte 1e nostro energie e la nosusa capacita 1n quel tornante decisivo degli avvenimenti. Ogni sacrificio non sarebbe stato vano, anzi bisognava mtervenire con forza a spingere 1e cose verso 1a 1010 naturale soluzione: 1a caduta de1 fascismo e la fine della guerta ‘.

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cupante — e che occu‘pante! — né un entroterra propizio alla guerriglia,

per ora; non c’é un esercito dissolto 2. Indubbiamente manca pero anche un piano di azione armata, di sabotaggi, di creazione di gruppi partigiani. La. circolare di cui stiamo dando i passi essenziali e pero il segno dei

primi passi mossi in tal direzione. Ed essa stessa, con la sua formula—

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1010 sostentamento debbono provvedere quanti non corrono simili rischi. «Un’ora di lotta gigantesca s’avvicina, da noi comunisti si chiede l’esempio, l’energia, l’audacia, l’intelligenza, l’eroismo». La circolare rammenta, infine, Gramsci «fondatore del nostro partito» e «.Palmiro Togliatti- Ercoli, 1a guida, il capo». Gli appelli alla lotta armata si succedono, con una certa intensificag

lr’inverno 1942-43 Sono pesanti: nOn esiste né un esercito straniero oc-

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zi ai compiti del passaggio alla lotta armata che giii sono attuali in questo periodo ’. E i1 fatto é riscontrabile, anche se le remore oggettive nel-

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Capitolo Ottavo

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zione, su11’«Umta » di gennaio e di febbraio e pi1’1 avanti. Essi hanno come leit—motz'v l’invito rivolto ai soldati a disertare e a ribellarsi. In

qualch'e caso, come a Milano, vengono sparsi manifestini indirizzati di-

L’idea che bisogna prepararsi alla lotta armata per regolare i conti col fascismo deve fare la sua strada 11a 11 popolo... Si tenda a formare ‘dei nuclei armati di fronte

Perché continuate a combattere? Rifiutatevi di partire. Mussolini vi ha venduti' alla Germania! Disertate e formate gruppi di partigiani, usate 1e armi per cacciate

av-re‘l 1e sue maggiori convalide nella Resistenza. L’obiettivo app'are lontano ma 1a circolare colpisce ugualmente per quel senso di vigilia che la pervade, per quel tratto cosi indicative di trasmettere a un quadro pifi vasto, ai «sottufficiali» di ‘un esercito ancora in allestimento, tutte 1e «istruzioni» che il vecchio dirigente pub forse ritenere ovvie, magari anche ingenue ma che tali non sono per chi deve essere utilizzato per

la prima volta e messo alla prova per una stagione nuova e assai pifi aspra di‘ 1011a. Si consiglia, ad esempio, ai compagni conosciuti dalla poliZia di «crearsi le condizioni per il loro passaggio nell’illegalite‘t». E a1 ‘ Occupandosi di una discussione intervenuta tra i comunisti italiani nel 1928, Secchia osserva che pesava la vecchia tradizione pacifista del movimento operaio italiano e che la polemica contro il terrorismo individuale, accettata schematicamente dal PCI, svolse una funzione di remora anche per la Resistenza: «La Resistenza ha avuto i suoi limiti: almeno 1n parte, questi sono stati 1a

conseguenza della mancanza nel popolo e nella sua stessa avanguardia di tradizioni insurrezionali, di esperienze e attitudini alla lotta armata... D a radio Mosca, sin dalla seconda meté del. 1941, Palmiro Togliatti indicava agli italiani come via da seguire l’esempio degli altri popoli che si battevano 'con la armi per la loro liberazione, e sin dai primi mesi del 1942 lanciava gli appelli agli italiani alla ribellione, alla lotta armata, alla guerriglia partigiana. Ma nessuno segui quegli appelli perché lo stesso partito comunista era debole e per anni e anni era mancata una preparazione ideologica e pratica alla lotta armata» (PIETRO SECCI-IIA, L’aziOrze sv'olta dal Partito .comunz‘sta d’Italz‘a durante il

fascismo, Annali Feltrinelli, Milano 1969, pp. 118-19).

3 Si noti quanto osserva Giorgio Amendola riferendosi proprio a1 periodo che precede la Resistenza: « I l partito spingeva alla lotta armata anche prima dell’8 settembre Del resto, noi che venivamjo dalla Francia, avevarno gié fatto il nostro primo apprendistato 1n fatto di organizzazione del-

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Evviva i partigiani di tutti i Paesi! 1.

Non mancano neppure i tentativi di raccogliere armi ed esplosivi B

Si vuole dunque fare dei nuclei armati non l’espressione dell’organizzazione del partito ma quella del Fronte d’azione. L’orientamento

Basta con la guerra! Via Mussolini dal potere! Evviva il Fronte nazionale d’azione!

ma senza grande successo. Per trovare un caso 4- 1’unico anche se molto significativo - di un raggruppamento partigiano in Italia biSOgna tornare a rammentare il caso del Friuli dove, proprio nel marzo del 1943, si costituisce un reparto, il «primo distaccamento Garibaldi»,a fianco delle formazioni Slovene, comandato da Mario Karis, «Maxs». Sono quindici-venticinque uomini: i primi partigiani italiani. Nella penisola si e ancora molto indietro 2. 7 Eppure i dirigenti comunisti avvertono che 11 1010 lavoro d’organizzazione é reso 01a pi1’1 facile dallo sgretolamento ormai assai avanza— to di tutta l’impalcatura del regime. E 31310 ancora Clocchiatti a notar10 in una recente testimonianza: r-t' eq S>

pene.

Mussolini dal potere, per la pace, per 1’indipendenza, per la liberté del popolo!

Solo 10 stato di iniziata crisi dell’apparato statale, la violenza della guerra con i ripetuti allarmi e bombardamenti, 1a disorganizzazione dilagante e la demoralizza~ zione degli sbirri rendevano possibile una cosi vasta nostra a'ttivité. «L’Unité» e le altre pubblicazioni, i manifestini prodotti in loco, giungevano in molte fabbriche, in molte case e anche nelle caserme. Le sezioni e 1e cellule del partito sorgevano un po’ dovunque e 10 ebbi a presiedere riunioni che hanno dell’incredibile, peril pe~ riodo in cui si svolgeVano, in piena guerra e fascismo, giungendo anche a quaranta

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antifascista d’azione che proteggano 1e manifestazioni e i distributori di stampa. ‘Guai a colui che rivela il minimo segreto in questo campo; é passibile di maggiori

rettarnente ai «soldati d’Italia», firmati PCd’I. Uno di essi dice: a b'

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zione, indica appunto che non si e se non allo stadio della necessaria «popolarizzazione» dell’idea. Si legge in essa:

parte‘cipanti, con moltissime donne o riunioni miste di indipendenti e repubblicani, socialdemocratici ed anche alti ufliciali della marina e dell’esercito 3".

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1 ACS, Min Inlet-110, Dir. gen. PS, A. g. e n , 1931-49 (1943),K. 1 B, b. 48A 2 MARIO 112212110, Storia delta formaz-z‘om': la Garibaldi, in Net monumenta di Udine la Resistanza del Fri-2111', editb dal comune. di Udine (1969). 311112111110 BERGONZINI, La Resistenza a Bologna cit, I, p. 243. S

1e condizioni obiettive per una lotta armata che sia nello stesso tempo fondata su un forte e grande movimento di massa. E queste condizioni furono create dopo 1’8 settembre quando lo sfacelo dell’esercito e 1’abbandono di centinaia di migliaia di soldati e uficiali spinse coloro che non volevano accettare passivamente 1a deportazione 1n Germania a ricercare 1e vie dell’organizzazioue e della formazione delle bande part1g1ane » (GIORGIO AMENDOLA, Lettere a Milena, 1n corso di stampa).

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la lotta armata. Il fatto e che non basta 1a parola d’ordine, non basta 1’orientamento, se non si creano

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stati denunziati a1 Tribunale speciale mentre gli altri sono stati colpiti con ptovve-

Di questi arresti, ben 659 sono annotati nel bimestre gennaio-feb— braio I94 3. Le misure prese per prevenire 'le agitazioni sono pero insufficienti ammes‘so che esse possano essere comunque efficaci. Tra dicembre e febbraio, in particolare a Torino, l’azione di agita-

Zione e il crescente disagio dei lavoratori si alimentano l’un l’altro. Du-

rante i bombardamenti di fine 1942 sono morte in citta cinquecento persone, pifi di 25 000 case d’abitazione con 65 - 70 000 vani sono andate distrutte o sinistrate. Il freddo, 1e razioni di fame, aumentano l’esasperazione, i prezzi dei generi di prima necessita diventano astronomici. Un chilo di pane a1 mercato nero viene pagato 8 lire, la legna da ardere ben 77 lire a1 quintale, lo zucchero, pressoche’ introvabile, viene pagato circa 8 lire con la tessera annonaria ( I 6 grammi al giorno per persona) e a borsa nera balza in pochi mesi da 20 a 50 lire, il latte

salta da 3 a 6 lire i1 litro, un paio di scarpe di cuoio da uomo raggiunge cifre incredibili: dalle 400 lite alle 800, ma anche i1 sapone é diventato

un .genere di gran lusso: 375 lire al chilo nel I 942, 483 nel I943 2. E i1 discorso vale un po’ per tutte 1e merci, dai generi alimentari a quelli di vestiario ai combustibili. 7 :«L’Unita» informa che alla Fiat Grandi Motori (é. l’operaio Giorgio Carretto a fornire i1 dato) molti lavoratori hanno perso da IO a I5 chi-

logrammi di peso a causa della sottoalimentazione e alla Mirafiori (que-

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sta volta l’informazione viene da Leo Lanfranco) «vi sono operai che misurano oltre I,70 di altezza e che sono ridotti ad avere peso di appe11121353955 chilogrammi in luogo dei 66-70 normali» ‘3. 0

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1 Appmto dalla Divisione afl‘cm' generali ei- riServati dalla D‘ireZione generale ‘di Pubblz'ca Si'

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carezza, datato Roma 2'9 aprilc 1943,11: ACS,.M1'2_2. I memo, Dir. gen. PS, A- g. e r.,_1930—45(1943),

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oltre duemila dipendenti ciascuno e un’altra ventina aventi da mille a. duemila dipendenti. Si é calcolato che i comunisti torinesi sono 1111 migliaio, quasi tutti lavoratori delle officine, anche se non sono tutti atti-: vi. Risultano ottanta militanti alla Fiat Mirafiori (su 21 000 lavoratori), una trentina alla Lancia, una sessantina alla Viberti, settantadue all’Aetonautica, ma 1a proporzione varia da Stabilimento a stabilimento. Le cifre sono molto esigue, come si vede ‘. Ma cio non pesera molto

quando, interpretando bisogni e stato d’animo delle masse, ogni comuniSta diventera un organizzatore della lotta tra icompagni di lavoro. InVece le cifre invitano a un altro tipo di riflcssione: siamo a vent.’anni dalla formazione del primo 'governo Mussolini, a sedici dalla soppres-

sione di tutti i partiti che non fossero quello fascista. 11 PCI é l’unico che abbia, conservato, e prevalentemente in un ceto sociale omogeneo, una sua, ossatura, una sua per quanto esile rete capillare. Il resto del-

1’antifascismo sta partendo o ripartendo da zero. Il silenzio di un ventennio, la disgregazione sociale e la diseducazione politica, lo scettici— smo, il disorientamento soprattutto, caratterizzano ancora la maggioram za del popolo italiano nelle campagne e nelle citta. I quadri che possie— de l’antifascismo in certi ambienti — come gia abbiamo visto -— sono ben lontani dal potere esercitare un’influenza immediata sul popolo e la loro situazione marginale incoraggia anch’essa la tend'enza a sostituire l’elaborazione, la progettazione, all’azione e all’organizzazione. ' o P:

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1a polizia ha proceduto all’arresto di circa 2600 sowersivi dei qua‘li oltre 3oo sono

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7 ‘ Che alla Mirafiori vi fossero soltanto ottanta comunisti, é stato afiermato da Ermes Bazzanm: a1 Vaccarino che lo tiferisce nel suo noto studio (Problemi delle Resistenza italiana cit., p. 1528 ). Questa cifra viene ritenuta da altri comunisti troppo limitativa' della en-tita reale dell’organizzazior

ne. Bisogna, in ogni caso, tenere presents che ogni cellula di comunisti nelle fabbriche poteva gio— a,i '? = i

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ma anche in pieno inverno la crisi dell’apparato repressivo é manifesta. Ci?) non significa che la polizia se ne resti inattiva. Un «Appunto», della direzione generale della Pubblica Sicurezza, stilato nell’aprile del 194 3, ricordera che nel corso di un anno, a seguito di «brillanti» operazioni di repressione,

K. r B, b. 34, fasc. «Partito comu'nista». . 1? Cf: mmonno LUR'AGHI, IZ moaimeata. operaio torinese cit., p. 32., 3 Cir. mam) MASS-OLA, Marzo 19431, are 10,,Roma 3963,1312. 22-23.

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L’ultim'o anniversario del regime

Pub darsi che i1 ricordo in questo caso si attagli meglio a un momento pit-'1 vicino al definitivo crollo di Mussolini, alla primavera avanzata,

dime-mi di polizia, dalla diflida a1 confino ‘.

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varsi di un numero, assai pifi rilevante di simpatizzanti, di operai «sicuri» a cui passare 1a stampa del partit‘o e che diventavano essi stessi, in questc circostanze, agitatori e propagandisti del partito.

Un Cospirativismo molto rigido e la tendenza a tenereristre‘tto il numero degli‘ iscritti spieganO»an:che ’l’esiguita dell:

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berta. Mussolini a.- cendannate, Mussolini deve sparirc... Ma egli non sparira se i1 paese non inserge decise per cacciarle e non impegna centre di lui 1a letta supre-

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Croce, i1 Partite d’Aziene e- la Chiesa

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‘ Si tratta di cinque cartelle dattilescritte, senza intestazione, datate aprile 1943 e censervate nell’APC (Direzione, cart. 1) con l’indicaziene. che si tratta di materials pervenute dal confine. La loro attribuziene a Mauro Sceccimarre é confertata dall’opiniene di Luigi Lenge e ‘di Pietro Secchia. interpellati in propesite dall’autere del presente volume, anChe 56 i1 documente é certamente _ il frutte di elaborazieni e discussieni cellettive. 2 Secendo 1a testimonianza di Paolo Rebetti, dagli appunti presi in una cenvcrsazwne del 14, Quandell’Itaha. socialef struttura la salvare eggi maggie 1943, Togliatti. direbbe: «La Chiesa vuele do verra Ia crisi finale, 1a Chiesa ricorrera alla sua vecchia arma, i1 PPI... La Ch16saz-sara,1’avversarie

pifi Scrie che avreme centre» (Istitute Gramsci, Carte Togliatti). _ 3 EMILIO SERENI, La questime agraria cit, p. 404.

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Nell’attuale momento politico l’atteggiamento del Vaticano ha particolare valore e significato: 1a chiesa cattolica si presenta come forza politica attiva ed operante e pone 1e basi ideologiche e programmatiche di una coalizione politica che, sotto la sua direzione, sia fondamento per una 'soluzione di compromesso della crisi.

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Recalcati, i te‘r’ines’i Acciarini e Ogliare, i belegnesi Fabbti e Bentivegli (nen‘ché lo stesse Remita"). A Roma i1 congresse dei laureati catteliC—i e

l’eccasiene per pifi estesi centatti tra democratici cristiani 2.

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11 PCI, con rinnevata lena, es-tende i suei inviti, per larghi ed efiicaci accerdi, a tutte 1e ferze pelitiche «che si, destane alla letta». A Roma na'sce ancheun altre feglie stampate alla macchia, «Ricostruziene»,-«organe del frente unice della liberta»; ,si tratta di un incontro, pifi che di un raggruppamente politice precise, 'tra vecchi espenenti democratici, ' un prime accorde tra uemini che amane definirsi delle «tre democrazie», quella liberale, quella cristiana e quella socialista’. Sene Bonomi, Casati, Cattani, De Gasperi, Ruini e Giuseppe Remita. Essi si muovene (come vedreme meglio per il periede successive) cercande di stabilire un terreno, se non una cealiziene, di intervente nella crisi pelitica, vogliene prendere contatte con la monarchia, 1e forze dirigenti delle State e con quelle in contatte col Vaticane, interessate a «salvare il salvabi-

1e». E gia evidente la lore pelemica centre le punte radicali dell’antifascisme, centre l’azienisme in particelare ‘. Sintematico l’atteggiamente democristiano. De Gasperi, sue massime rappresentante, gia segretario

far prec1p1tare quell’«inevitab ile» crisi dei gruppi e delle tendenze diverse che lo cempengone. Sim111 ”auspicate crisi «saranno facilitate dalla efiettiva eteregeneita delle fetze che oggi hanne trevate nel partite dell’“Italia libera” un modus vivendi». Il teste, in pessesse della pelizia, e accompa‘gnate da un «promemoria » in data 13 dicembre 1942 nel quale si ricerda ‘appunte che 1a destinazrene- della relazrene era i1 Centre del PCI. In un altro «prememeria » dell’8 gennaie, 1943 si ag-

'incontro ebiettive — che si intensifichera nei mesi successivi — di qui an»

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«s-t'Ipnlare col nestre P.11n vere e preprie accorde politice», non si sono detti‘ contrari a cemitati d azrene m15t1 cemumstieazienisti «devunqu'e sia possibile'». Chiedene di peter entrare in Contatte con L111 ele‘mente eemunista respensabile e la richiesta a appeggiata dal gruppo dei gievaniitemani I quali spmgene a un accorde pifi vaste, ritenendo che i1 Pd’A sia destinato a giecare un mole im: 'pertante. Interessante 1a ulteriore, successiva motivaZiene: «Queste accorde devrebbe mirare ad 'ettenere l’accettaziene e il ricenoscimente da parte lore di una larga democratizz aziene della vita itahana che sigmfichi per le masse — laddeve la crisi del fascisme tenda in un prime memento a risolver-$1 s-u basi berghesi - possibilita di continuare 1a lore opera di agitazione e di organizzaziene riyoluzmnana. Questo accorde politice dovrebbe mirare ineltre a ottenere l’accettaziene e il iricene~ scunente d1_ una pelitica internazienale che letti per l’indipendenza delI’Italia e dell’Eurepa centre 1e eyentuah sopraffazieni dell’imperialisme anglesassene». La relazione aggiunge .ancora che « i n egm case, attraverso 1 centatti proposti si vertebbe ad avere in mane dati di fatte che consentireb~ bere d1 smascherare meglie davanti al pepole italiane il carattere reazienarie dell’Italia libera ». In-

fine, nellarelazrene si afferma che, attraverse questi centatti col Partite d’Aziene sarebbe pessibile

gi‘nnge che la relazione e stata cempilajta da Marie Alicata e da Marco CeSarini Sferza. Cfr. ACS

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, Mm. Interno, Dzr. gen. PS, A. g. e 1-,, 1903-49, F. I , b. 16, fasc. 198. 1 «II. Part-no cemunis‘ta e “L’Unita” salutano 1a fendazione del Partite d’azione e la cemparsa dell’“.Ita11a libera”. L’iniziativa degli uemini che hanno date vita a queste nueve mevitnente treva nel comunlsti ttaliani i pifi caloresi incOraggiamenti... Nei intendiame rilevare cie che ci unisce e non C16 che c1 divide 'dal Partite d’aziene. Nell’appelle che queste partite rivelge agli italiani (2’ la base per una selida e sincera intesa non seltante con nei comunisti ma anche con tutti gli altri raggruppamenti pelitici che laverano a1 censolidamente e all’allargamente del Frente nazienale d’aziene» (Salute all’Italia libera, in «L’Unita», a. xx, 11. 4, 2’8 febbtaie 1943). “«Cen 1a stessa lealta nei debbiame dichiarare il nestre prefendo dissense dal programma finale d1 quel Pattlte' 1e dalla ideologia che esso difende. Nei lettiame e. letteremo per la libel—ta e per la demecrazia e sole nel quadro di queste istituzioni per 1111 prefende rinnevamente morale che distrugga egnl traccia del fascisme e della reaziene che l’ha .sostenuto e permetta i1 libero sviluppe sp-Inma'le e materiale delle classi lavoratrici. D’altra parte, anche nei, come i1 Partite cemunista, mtendrame rilevar‘e cie che ci uniscee non .cie che ci divide... E pensiamO che lunga strada faremo ancera- instem‘e, specie _se i1 Partite cemunista vet-ralettare. come afierma 6 come abbiame la sincera

seddtsfazmne di rilev’are, per la cenquistja della pace e della liberta distrutte tdal'la ventennale tiran-

m‘de fascism » (Salute all’Unit-a, in «L’Italia libera », etgane del .Partite d’Aziene, Supplemento al 11. 1,-marze 19:43). i i I

del PPI dope don Sturze, ha elaborate un documento di critica verso celere i quali pengene come pregiudiziale la questiene istituzienale e giudicane troppe duramente l’esperienza delle opposizieni aventiniane del 1924-26 5. Va netate che, nonestante l’ispiraziene di restauraziene democratica, non vi 6: nel prenunciamente realistico di «Ricestruziene’»

nessun accento di discriminaziene anticemunista. Anzi, la pelemica contre le «pregiudiziali» e. quella Stessa che cenduce i1 PCI. Di qui un

che un cemune bersaglio centre gli firigiMenti astratti. Celeste Ne_' Per Ia formaziene e H carattere del MUP, cfr. pifi avanti, p. 233.

7 2 A riunion‘i in casa Spataro o Gonella par'tecipane. De ‘Gasperi, Scelba, GrenChi,.Grandi-, Pad. 10 1301101111, Campilli ed altri. Cfr. GIORGIO GALLI - PAOLO FACCHI, La sinismz democristiana, Milano .1' .62, p. . , 9 '3 03.4121 testimonianza di Leone Catta‘ni in Leziom' rull’antifaxcismo, Bari 1962, p. 327, e; GlenG‘IO VACCARINO, Problemz' della Resirtenz‘a italia'na cit., p. 174, nenché, per la vicenda del giomale

.« Ricestruz’ion'e», IVANeE‘BeNeMI, Diario di un armo, 1947, pp. Xxxx-xxxn.

‘ Benerni ha ricerdate (Diario di an armio cit.,. p. m ) che si veleva appunte con «Ricestruziene» eflrire 1111 giernale dell’antifascisme che non penesse 1e pregiudiziali repubblicane del Pd’A. « La “Ricestruziene” si intitele “organe del Fronte unice della liberta” a si-gnifi'care cesi che essa non era l’espressiene di un solo partite e di una sola corrente, ma senza intransigenze e senza particela-r .rismi necivi, voleva riunire tutto l’antifascismo, dai liberali ai socialisti, da'i demecratici ai cattelici, giungendo sine ai cemunisti». Al tempo stesse i1 Benemi afierma che i1 raggmppamente si dichiara fermamente centrario a tentativi «assai evidenti» di compremesse dell’ex ministre Gtandi e del— l’ex ministro Ciane. Appaione tre numeti di «Ricestruziene» nel-la primavera del 1943. _ . 5 Cir. i richiami che ne :fa, nella sua testimonianza, Orie ‘Giacchi (La ’riorganizzazionre della Darnocrazia cristiana, in Fascismo e antifascismo 1:11., II, pp. 46166), in patticelarealla frasfe: di De

Gasgleri secondo cui «l’Avemino fu 1111 insuccesse tattice 111a nessuno ne'pue discenescere 11 111110151: 11101 e».

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Forse 11 PCI non ha nulla da dire sul post-fascismo? Al contrario. Troviamo nell’articolo d1 Negarville-Massola una formulazione che rappre«

ta il Grilli ’, incaricato d1 lavorare alla costituzione del Fronte, 10 ricor-

prime formulazioni del 1941-42.

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garville, appena rientrato in Italia, si scontra infatti con 1e riserve che a Milano frappongono alla cost1tuzione del Fronte nazionale uomini della sinistra, dai socialisti agli esponenti del MUP agli azionisti. Lo rammenderé anche lo stesso N egarville:

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. Sarebbe sbagliato credere che i quadri antifascisti borghesi e piccolo-borghesi che vivevano in Italiabfossero gia maturi, nel 1943, per comprendere e fare propria 1a formula del Fronte nazionale. Chi scrive ricorda bene 1 primi contatti avuti nel

febbraio del 1943 con alcuni di questi quadri, nei quali era viva una nuova specie

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d1 diffidenza verso il nostro coraggio politico che c1 faceva, ad esempio, accantonare 1a pregiudiziale 'repubblicana nella quale vedevamo una possibile limitazione del

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prospettata alle altre forze politiche, uno scritto orientativo del «Quaderno del lavoratore» d1 febbraio che si deve alla collaborazione d1 Negarville stesso con Massola. Preso atto del «sorgere e del risorgere d1 partiti, organizzazioni, movimenti, correnti d’opinione contro il fasci$1110», 11 foglio comunista lamenta che questi prospettino SOprattutto 1e soluzioni per il dopofascismo, concentrando su questo dopo quasi tutto 111010 interesse, scordando quello che 63: da fare ora, cullandosi nell’inerzia dell’attesismo mentre si «tratta d1 salvare il paese dalla catastrofe prima che sia troppo tardi». Il Fronte nazionale deve essere un movirnento, deve agire come tale con comuni obiettivi di lotta. La ossessione programmatica va bandita (essa si e impossessata, si ricorda, anche di un’organizzazione comunista che viene qui criticata apertarnente 3).

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1 11 611111, parlando dei contatti avuti con esponenti socialisti, lamenta che essi fossero atte-sisti non senza posizioni d1 avversione all ’Urss e al PCI (in particolare tra gli aderent'i al MUP). Egli cita anche 1’esperienza del comunista Bruno Venturini (caduto nella guerra d1 libetazione) in contatto con uomini del Pd’A che non volevano «alleanze impure» con democristiam’ e liberali - come molti soci‘alisti, del resto. Le resistenze di questi gtuppi fecero si che non si potesse giungere a firm)are un abboz‘zo d1 unité d’aziOnc del Fronte nazionale a Milano (Due generaziom' cit., pp. 203209 2 CELESTE NEGARVILLE, L’origine del Comitato dt' Iiberazz'one nazz'onale, in Trent’anm' dz" storia italiarm cit., p. 161. 3 Nell’articolo La nature 6 la funziOne del Fronte naziOnale si scrive, in proposito: «Dobbiamo qui pubblicamente dichiarate che una delle nostre organizzazioni d1 .partito, rappresentata in un importante comitato d1 Fronte nazionale, é caduta ingenuamente e con scarso senso di responsabilita nello stesso errore che critichiamo, presentando al Corni-tato d1 cui fa parte, un programma per il dopofascismo assolutamente fantastico. Questo programma deve essere considerato come sconfessato dalla Direzione del Part-ito e la sua ptesentazione come non awenuta »1(«Il Quaderno del lavoratore », a. 111, n. 1, febbr‘aio 1943). La sconfessione avviene per iniziativa d1 Negarville. D1 che si e ttattato? L’episodio verré rievocato da Amerigo Clocchiatti e da Umberto Massola non senza spiri-to polemico reciproco. La sostanza e questa: a Torino il programma, che 1 dirigenti comunisti consi-detano non solo astratto ma tale da alimentare posizioni attendiste (d1 qui la 1010 reazione cosi data) as stato ,steso direttamente dal Clocchiatti con la collaborazione di Cappellini e di Carretto. E580 Conteneva — pare — anche un’esaltazione del piano. Beveridge d1 assistenza sociale e, a detta d1 &.

Nel Fronte nazionale il nostro partito si presenta come l’avanguardia della classe operaia, la quale Viene c051 at trovarsi su di un terreno d1 ,stretta collaborazione con altri strati sociali, con altre classi che, per la loro natura, non hanno gli “interes-si storici del proletariato. Pero, 51-2 11 proletariato che queste classi hanno tutto Pinteress-e ad abbattere 11 regime. fascista, a farla finita con la guerra, a separare le respon-

sabilita del popolo italiano da quelle d1 Hitler e di Mussolini, a conquistare la 1.1berth. Le esigenze che c1 vengono poste ‘da p111 parti di un programma comune non sol-

tanto negative ma anche costruttivo — 11 famoso programma per 11 dopo fascismo -

Oltre a1 ricordo c1 soccorre, per fissare la difficolté di un rapporto po-

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senta lo sviluppo d1 quel' «filo rosso» che gié abbiamo percorso dalle

trovano nell’obiettivo che n01 Vponia‘mo della liberté e della democrazia una esauriente risposta. N oi pensiamo, infatti, che 1e alle—anze che .si realizzano nel Fronte nazionale han-

no una funzione che va oltre all’abbattimento del fascismo e questa funzione consiste nello sforzo, che rimarré comune, d1 dare a1 Paese delle istituzioni democratiche nelle quali entri 11 vento purificatore della liberta, condizione per la ripresa del libero gioco delle forze politiche, che permettera a1 popolo italiano d1 decidere delle preprie sorti. In questo postulato ‘sta la nostra posizione rispetto al dopo—fascismo e

— se 51 vuole— la base del programma ricostruttivo del Fronte nazionale. La pretesa

d1 precisare i dettagli, d1 fissare 1 particolari, d1 definite istituti e riforme per questo dopo-fascismo da conquistare, sono oggi arbitrarie ed astratte ma soprattutto im-

mature

Il discorso di Massola e Negarville si conclude con un appello stringente alla lotta armata. E l’ora, si dice, e questione d1 vita 0 d1 morte. «Qualche migliaio di uomini audaci, decisi, convinti delle necessita della lotta per spezzare la macchina d1 guerra fascista, possono rappresentare 1’elemento decisivo che fara precipitate la crisi, che trascinera con 1’esempio la massa» . Siamo ormai alla vigilia dei grandi scioperi d1 mar20. Qualcosa s1 sta muovendo. Massola, non mancavano vere «fantasticherie», come quella d1 propane d1 modificare « la tradizionale disposizione verticale dei tre colori della bandiera italiana ponendjoli nella posizione 01122011tale...» Cfr. UMBBRTO MASSOLA, Dall’unita‘ d’azione 41 frame nazz'onale cit, pp. 308-11, e AMERIGO CLOCCHIATTI, Cammz'na frat cit., pp. 175-77. ‘ I1 Frame nazz‘onale e la situazz'one cit. L’attribuzione dello scritto a Negarville e a Massola si ricava dalla copia che si consulta all’Istituto Gramsci e che gié abbiamo draw. 2 It nuovo gamma e i compiti degli itali‘ani cit. Anche «L’Unita» che appare con la data del 28 febbraio 1943 avra un titolo a tutta pagina cosi concepito: « Commemoriamo 11 xxv. anniversario dell‘Esercito Rosso iniziando 1a lotta armata per la pace e la liberta ».

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previdenza cosi grander che lo stesso Gramsci avanzera poi l’i‘potesi, per altro indin‘mstrata, di un sabotaggio da parte delle autorita po'litiche e

Capitolo decimo cn

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Gli ‘seioperi del marzo 1943

vere preso, anzi solo annunciato, misure discriminatorie e confuse.

zioue; non so che cosa ,abbiano fatto, gli organi corporafivi, ma debbo pensare che i1

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1 Ch; PAOLO SPRIANO, .Staria di raring opgraia e_1ocial-i—sta, Toniao 197-2., pp. 435-361;. 1 Cfr.‘ sumo Lara, O‘vm, fascismoaantzfammo1:11:49». 2.4.8:. \D

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Di questo sciopero avevamo avflto gia qualche sentOIeuna ventina' dilgiorni priima, essendo venuti in possesso di talune istruzioni emanate, da‘l Partito’ comunis't'a, istruzioni che io portai personalmente a conoscenza del Capo del governo, i1 quale 1e lesse attentamente in mia presenza e se le trattenne... Put avendone avuto preventivo ‘sentore, era ovvio che la Polizia non poteva fare nulla per impedirne l’attua-

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pure l’aualogia pub condursi. anche per altri elementi: sei nel 1917 1’21-

nerale di «disobbedienza civile» del paese che rende estrernamente dif-’ ficile l’oper'a di intimidazione, di vigilanza e di repressione della polizia: «Come era possibile usare 1a maniera forte quando tutto crollava in-

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questo e quel servizio, e qualcosa di molto pi1’1 importante che uno dei

capi della polizia, i1 Leto, rammentera come determinante: 10 state ge-

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cranti. 'Tante insufficienze e inadempienze sono appunto ii segno di una crisi di tutta la macchina bellica produttiva, finanziaria, del regime, di 'cui sofirono anche i1 partito fascista e i suoi sindacati, 1e leve che nel periodo di sviluppo e di asseStamen’to del potere mussoliniano erano state adoperate per dare una base di mas’sa, organizzativa e assistenziale, prima rancora che di consenso, a1 sistema reazionario. E nel quadro (2%, non meno, 1a crisi dell’apparato poliziesco, dell’Ovra, della divisione politica della Pubblica Sicurezza. Vi sono rivalita, diffidenze reciproche tra

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Il diSagiQ economico — Scrivera ad esempio in un rapporto la direzione della Fiat i1 24 marzo 1943 — é efiettivame‘nte accertato in parecchi strati della massa imC D

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che degli imprenditori, a isolate .il fenomeno della « sobillazione poli-

II Vaccarino ricorda anche l’aggravamento del regime disciplinare,‘ il terrore dei bombardamenti, ecc; ecc., ma ritiene che per l’agitazione Collettiva non siano stati determinanti questi fattori, bensi quello della protesta e dell’organizzazione politica, tanto che slancio e vigore si mostrano a volte pifi forti dove gli operai non sono i meno pagati. Si torna dunque a1 fattore principe, ,al modo di fare scattare *il movimento con l’ampiezza e la direzione che deve avere. Dalia seconda meta di febbraio Umberto Massola e Clocchiatti hanno numerose discussioni con gli or-

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E questo, infatti, i1 tratto caratteriStico. Si batte sul tasto della pace separata, dell’armistizio, della caduta di Mussolini. Unire i due elementi, quello «economico» e quello «politico» non significa che i1 primo sia Stacicato dal secondo. Si deve piuttosto dire che l’evidenza delle sofiferenze e del disagio rende pifi accettabile un discorso sulle prospettive da aprire per fare cessare uno stato di cose intollerabile. Ci Vsara - non appena scoppieranno i grandi scioperi — una tendenza, sia delle autorita

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alle undici ore e mezza con cottimo individuale, divenute poi abituali negli sit-abilimenti ausiliari di guerra. I percorsi ferroviari si compievano nelle peggiori condiziogni, su carri anche scoperti e con ritardi mai prima conosciuti cosi che 1e ore di ripo'so si riducevano al di sotto del minimo necessario. Che una minore nutrizione. incidesse gravemente sulla efficienza fisica dei lavoratori lo dimostrano i risultati di. indagini condotte dalle autorita fasciste su un certo numero di casi. Risultb cosi che alla Fiat Grandi Motori 1a diminuzione media di peso per ogni operaio si aggirava dai 5 ai 14 Kg mentre 1a percentuale dei lavoratori ammalati era. in continue au-

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Gli operai soffrivano dei maggiori disagi dello sfollamento quotidiano, aggravati a loro volta dalle maggiorazioni diurne e notturne degli orari di lavoro, sino

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mento‘ ha assunto forme di solidarieta unichepresso quelle aziende in cui la maggiOr

bene la tattica generale dello sciopero. Nella seconda quindicina di febbraio mettono a punto i1 programma di scatenare i1 movimento per i primi giorni di marzo. Le prime brevi sospensioni del lavoro si hanno alle Ferriere, l’I I ,gennaio, per protesta contro 1a ritardata consegna delle tessere di supplemento-pane (tre operai sono denunciati a1 Tribunale speciale), alla Spa, il I3 e il I4, alla Acciaierie Fiat i1 14, alla Diatto il 14 per motivi analoghi, che vanno dalla protesta per l’esiguita del salario percepito, dalla contestazione Sul cottimo al rifiuto di fare una giornata lavorativa di dodici ore. E il caso, quest’ultimo, di una fermata che ha luogo in

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’ Cosf rammenta Luigi Rufia, che lavorava in quelli; 'fabbtica all’epoca (cit. 1a nasmi‘s'sione telee

. 3 Un altro giovane operaio come Pensati, Vito Damico, che all’ep‘oca lavora alla Fiat Mirafiori, rtevocthera — nel corso di una trasmissione televisiva dedicata agli scioperi, di matzo del 1943 (a cura (11 Ivan Palermo) - l’atmosfera di quei. giorni e aggiungcra un particolate che Umberto Massola tende a negate: cioé che lo sciopero alla Mirafiori sia deciso gia per il 1° marzozt «Purtroppo i1 1° marzo, alle Otto sotto e mezza, ceminciano 1e rappresaglie, alcuni vengono licenziati subito, le' sirene non suonano, lo sciopero fallisce ». Dalia regisutrazione della trasmissione (ottobre 1972), cart. 24.

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zione del duce, del governo, della polizia paiono tali, nei .primi giorni,

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2 Citato da Umberto Massola nella sua relazione ciclostilata a1 Convegno di Milano del 197I

sugli scioperi di marzo del 1943.

. Mussolini é immediatamente informato dell’agitazione. Ma la rea..

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.1, Il testo é citato nella denunzia dell’ispettore dell’Ovra Petri‘llo al Tribunale speciale del 4

1113110 1943, in ACS, Min. Interno, Dir. gen. PS, A.» g. e r., 1931-49 (1943), K. I B, b. so A.

Ieri, ore IO -— dice un dispaccio di Senise ai prefetti del regno, ai questor’i, agli ispettori dell’Ovra, i1 6 marzo — alla consueta messa azione sirene allarme in Otto stabilimenti industriali di Torino notevole percentuale operai si e astenuta tempotaneamente lavoro col pretesto mancato pagamento alcune competenze reclamate. Non pub sfuggire gravita et significato manifestazione evidentemente preordinata, causata da un’intensa propaganda partiti sovversivi, specialmente partito comunista che hanno inteso sperimentare come rispondono masse operaie a disposizione loro centri direttivi. Pregasi mantenersi vigilantissimi et procedere con ogni energia per identificare e arrestare istigatori et capeggiatori eventuali movimenti simili informando Ministero ogni emergenza. Raccomandasi all’uopo intensificare servizi fiduci‘ari‘ anche per conoscere tempestivamente propositi sovversivi in qualsiasi ambiente venissero coltivati ‘.

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Gli agitatori comunisti mettono ora a punto la piattaforma rivendicativa per il movimento: la richiesta del pagamento delle 192 ore per tutti gli operai, l’aumento dell’indennita del carovita, l’assistenza agli sfollati. Mettere a punto significa anche sviluppare i1 massimo di agitazione e confidare in una carica di protesta delle maestranze che pub esplodere alla prima occasione. Alla Fiat Mirafiori, nelle officine in cui sono pifi attive le cellule comuniste, si decide di at‘tuare lo sciopero per il 5‘ marzo alle ore IO 3, cioe quando deve suonare la sirena. La direzione della Fiat e al corrente di questi propositi: ordina percio che i1 segnale della prova d’allarme non venga dato e intanto pubblica un comunicato in cui avverte gli operai che l’indennita di sfollamento (1e famose 192 ore) verra pagata, giusta la circolare ministeriale, scontando gli anticipi gla percepitl. Secondo quanto ha scritto Umberto Massola,

to un anticipo di 50 lire e fornisce assicurazioni per il rimanentes. Pareche una parte delle maestranze acceimi, visto questo primo risultato e1 temendo rappresaglie, a desistere dall’agitazione, ma essa continua per l’intervento dei pifi giovani e coraggiosi tra i militanti. La polizia non entra negli stabilimenti della Mirafiori ma arresta un operaio, Leonildo Bianco, allontanatosi daI suo reparto. La cosa pi1’1 interessante, a questo punto, a: che la voce dello sciopero alla Mirafiori si sparge immediatamente in altre fabbriche e lo stesso 5 marzo scioperano alla Rasetti e alla Microtecnica rispettivamente 100 e 600 operai (molti dei quali vengono arrestati 2), nonché alla Fiat Grandi Motori, alla Westinghouse, alla Ferriere piemontesi, alla Savigliano, alla Fiat Lingotto 3.

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Risulta che i1 Partito comunista ha impartito propti gregari istruzione approfittare attuali contingenze per intensificare al massimo prOpaganda contro guerra et contro regime: et concludere pace separata con potenze anglos-assoni et Urss. Tale... azione dovrebbe essere iniziata con richieste miglioramenti economici ad operai, assistenza agli sfollati et danneggiati bombardamenti, con rifiuto lavorate pifi di determinate ore, con sospensione lavoro officine‘, manifestazioni uscite stabilimenti, manifestazioni di strada... 2.

ne una improvvisata assemblea. La direzione fa sapere che concede subi-

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Estini e Senise invia un dispaccio telegrafico ai prefetti del regno e agli ispettori dell’Ovra in cui esprime la sua preoccupazione per le direttive comuniste:




dare a protestare in piazza Castello «per la pace, il pane e la liberta» 1. La manifestazione non avra luogo, e uguale insuccesso incontrera a Mi-

I primi a incrociare le braccia sono quelli dell’officina 19, dove lavora Leo Lanfranco: sono stati 10170 a improvvisare un corteo interno in. cui successivamente si incolonnano gli operai dei vari reparti attraverso i quali i primi scioperanti passano. Alle ore I3 circa, nel refettorio, si tie-

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rizzare la repressione contro singoli organizzatori comunisti ma non an-cora fermare l’azione di massa in corso. Sintomatico, da questo punto di vista, e anche il testo della denuncia dell’ispettore dell’Ovra Fetrll10 al Tribunale speciale di molti operai arrestati. Egli scrive che 11 PCl e stato ricostituito a Torino da un emissario «rimasto ancora unidentificato» (e l’inafferrabile Francesco, cioé Massola) e aggiunge: Dal contenuto di 'taluni brani del materiale di propaganda largamente distri-

buito dagli arrestati emerge altresi la influenza che i1 Partito comurnsta, mediante

1a intensificata difiusione del materiale stesso, ha esercita'to sullo sp1r1t0 degli ope.rai che hanno posto in atto 1e note astensioni dal lavoro. 1e quail, é bene tenere presente, hanno avuto inizio proprio in Torino dove l’att1v1ta e la propaganda comumsta avevano dato segno di maggiore ripresa 3.

Quale sviluppo pub avere, intanto, l’ondata di scioperi, come indirizzarla? Massola, i1 12 marzo, si riunisce con altri dirlgentl torme51 e con Angelo Leris (in casa di Maggio Viora) e prepara un manifesto che . verra diffuso i1 14, per l’indomani, lunedi. Poi se ne va a Milano e qul incontra Roveda, Roasio e Negarville. La- prospettiva delineataéouel—

1a della estensione delle agitazioni di T0rmo nelle province v1cme,,a E ='

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1- 01011010 VACCARINO, Problemz' della Resisten‘zajtaliana cit, p. 150'. 3 Cir. UMBERTO MASSOLA, Marzo r94 3, are m c1t.;, p. 74. D

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tonano Bandiera rossa, mentre c’é chi si incarica di usare violenza ai colleghi che vogliono persuadere alla ripresa del lavoro. Energica l’azione delle donne che, dopo avere incitato i compagni alla sospensione del lavoro, passano furiosamente a vie di fatto contro i pochi elementi contrari che tentano di far fallire lo sciopero. L’operaia Olga Baravallo viene udita esclamare che «smettendo gli operai di lavorare la produzione sarebbe diminuita e cosi si sarebbe anticipata la fine della guerra». L’0peraio Giai Miniet, dopo l’intervento del senatore Agnelli che promette 600 lire a ogni dipendente purché si ponga termine aJlo sciopero, esclama: «Adesso che abbiramo risolto 1a questione economica dobbiamo risolvere quella politica». Un altro operaio, Secondo Annibale, arringa 1e maestranze e scagliando invettive contro i1 regime e il suo duce spiega come 10 sciopero «comprometta e abbrevi 1a guerra determinando la rottura con la Germania». Altri operai esclamano che avrebbero ri-

di intenzz'one politica degli scioperanti. Evidentemente 1 carabimerl tendono a porli in rilievo anche perché qui ravvisano i1 maggiore capo

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1a pace separata 'e la fine, della guerra. Altri, come gia avevano fatto nella notte, in-

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nini, che sono allora in stretto contatto con i comunisti americanvizpost-

re avvicinamento anticipando 1a prospettiva dello sc10g11mento del Komintern e che ora si reca «perigliosamente» sino a Kuibisev non solo per portare, la proposta ufliciale di scioglimento ma per fare pesare maggiormente le ragioni immediate che consigliano 11 provvedimento. ’ La decisione viene resa nota quando Davies si trova in Visita. a .Mo-

rivelano se non una parte della verita. 4

mitati 2). In pifi, secondo quanto comunisti italiam come Ambrogio Dosono venire a sapere 3, Browder funge da tramite' tra molt1 ambienti politici americani democratici e la diplomazia .sov1et1ca. Non pare arbitrario dunque inferire che egli ha preparato 11 terreno d1 un ulterio-

tari di vari partiti comunisti e dai leaders pifi imPortanti del Komintern: Dimitrov, Togliatti, Gottwald, Pieck, Dolores Ibarruri, Thorez, Anna Pauker, Rakosi, Koplenig, André Marty. Essi vanno a una riunione con i dirigenti sovietici da cui scaturira la decisione di sciogliere l’Internazionale comunista. Cerreti, nelle sue memorie, non appena descritta la partenza e. lo 'scopo del viaggio, aggiunge che le spiegaz‘ioni che

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zione efiettiva e Kuibisev che viene raggiunta alla chetichella dai segre-

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Il «bravo e ingenuo» Browder non manca di inizlativa politica. Ii PC degli Usa ha gia provveduto prima, unico tra i varl part1trcomun1— sti, non certo senza il consenso di Stalin, non solo a distaccars1 dal Komintern bensi ad autosciogliersi come partito, proprio in omaggio alla necessita di unite tutte 1e forze progressiste interessate a favorite lo sviluppo dell’amicizia tra gli Usa e l’Urss (forze- raggruppate 1n varl co-

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scaturisce lo scioglimento del Komintern.

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idunque Amendola e Negarville, va considerato un settimo componente della direzione Massola lo ravvisa in Rina Piccolato. La situazione del partito su scala nazionale presenta novita importanti.Aun1enta 11 numero dei componenti dell’apparato illegale (i diri~ D

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genti tornati dalla Francia hanno portato con sé una riserva finanziaria

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Leonildo Tarozzi, Paolo Betti e numerosi altri vecchi dirigenti. Concet: to Marchesi, che presto avra compiti d1 prirno piano e che ha tenuto Vivi per anni i contatti con 1’ambiente intellettuale antifascista, funge anche da tramite tra i comunisti e simpatizzanti dell’universita di Bologna e quelli di Padova, dove egh' e tan‘to universalmente apprezzato come maestro quanto é noto come comunista.

A RaVenna 62 al 1aVoro Luigi FUSChini che ha numerosi incontri con Leonida Roncagli e con Clocchiatti ’, a Parma Dante Gorreri e 1.1211112.21, a Re‘ggio, oltre a numerosi operai, l’avvocato Giannino Degani, a Correggio Aldo Magnani, a Ferrara 1110 B051. In Romagna operano CerVellati, Bedeschi d1 Alfonsine, Gordini, Gualandi, D’Alema, a Piacen'za Molinari. In tutti i centri e soprattutto nelle campagne 11 partito vive e si muove; non si puo parlare di organizzazioni massicce ma siamo gia nell’ordine di parecchie centinaia d1 comunisti attivi, forse d1 qualche

migliaio. A Firenze, funziona un comitato federale clandestino che stabilisce contatti con gruppi formatisi in San Frediano, a Scandicci, a Prato, a Sesto 2. I1 Centro ha'contatti con 1e Marche, con gli Abruzzi, con 1e Puglie, con Napoli. A Roma l’organizzazione dei giovani (Onofri, Gerratana, Giolitti, Laura Lombardo Radice) e protagonista, d’accordo con 11 gruppo dei comunisti cattolici (Rodano, Ossicini, Tato) e dietro suggerimento di Lucio Lombardo Radice appena dimesso dal carcere, di una iniziativa singolare: manifestare per la pace in piazza San Pietro, 2 Pasqua, durante la tradizionale benedizione del papa. La polizia e 31 cor— rente della cosa, Pio XII non si afiaccia dal balcone della loggia, e la

manifestazione non si puc‘) efiettuare ’. Poco dopo verranno arrestati numerosissitni giovani aderenti a1 gruppo dei. comunisti cattolici, Os-

sicini e Rodano tra loro ‘ nonché lo stesso Lombardo Radice e Massimo Aloisi.

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conservata gelosamente per anni, che ora diventa utiliss‘ima ), inviando funzionari 1n Toscana e nel Veneto, rafforzando 1 contatti con Roma e con 11 Mezzogiorno. Bietolini, ricercato assiduamente dalla polizia, va nel Veneto, Remo Scappini a Torino, Amendola si sposta in Emilia dove, con 1’aiuto determinante d1 Ennio Cervellati, riuscira ad attrezzare una nuova tipografia d1 fortuna per «L’Unita» . L’Emilia, 1n particolare Bologna, appare gia come particolarmente. ricca di quadri e con una

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.Egli rimane a Torino, si oppone a che Roveda resti a MilanoI « t1ene » Roasio a Bologna. Amendola, d’accordo con Negarv111e si reca a Torino per aErettare 1a formazione di una «d1rez1one centrale unitaria». Le resistenze d1 Massola vengono rima'rcate. Egli propone, in ogni modo, che 11 Centro intern‘o collegiale sia formato con la partecipazione sua, d1 Roasio, d1 Roveda e di Novella e «con la esclusione, per ragioni cospirative, d1 N egarville e di Amendola». Roasio e Novella insistono per la partecipazione dei due «esclusi» e viene deciso, «provvisoriarnente», che

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L’«alba tragica» del-1°‘maggiio

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organizzazione politica che possiede numerosi contatti con 1e altre forze politiche antifasciste, anch’esse relativamente piu attive che 1n altre 20he. Con Umberto Ghini, segretario della federazione bolognese, sono 1 Dalla documentazione conservata da Umberto Massola (APC) risulta quanto segue: con una lettera del 24 aprile a Rina Piccol‘ato, Massola sollecita 1 compagni di Milano a indurre Roveda ad andare a‘ Biella dove gli 6 state trovato un rifugio Con un biglietto della stessa data rivolto direttamen‘te a RoVeda, Massola aggiunge che restate a Milano puo essere molto pericoloso per la sua siCurezza, g

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soltanto per la condotta rovinesa della guerra. Un’enerme maggioranza del popolo -— continuava quel giovane antifascista — era schierata centre i1 fascisme, centre «un’esigua minoran-

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. 7 1 Prime _ Maggio . . . 1943-. la gum-a r 'é perduta ma , l’Italt'a pué' encore ' ' :alvam; ‘ ' (Un ' ' a , ello del PSI: pant: prmczpal‘zi ‘Il documento porta come. intestazione «Allegate n. I segreteria [12%002: ‘al centre interno» ed e firmato «.11 Partlto socialism italiano». Trasmette ndone copia ’afl‘e prefetture la, duemone generale d1 PS conferma che sr tratta di materiale pervenu-te in Italia dal’ centre estero del PSI (ACS, Min. Interno, Dir. gen. PS, A. g. e r., 1903-49, K. 1 [serie specialeJ, b. 17, fasc. «1° IXIaggio»). Primo Maggie _ 1943. firmae «II_ partito comunista J , . ,_ d’ItaIia» .» (AC8 ‘M13:11:13,710. “ Dar. ' .

no giusto e il rilievo (che segue subito dope 1a frase citata) sulla dificol— ta di rompere la «legalita» di uno State totalitario, de‘Stinato a cadere

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Italia, aveva mostrato a1 fascismo la sua sostanziale debolezza e aveva preparato attraverse la lotta e il sacrificio i quadri di un avvenire migliore. Ma non poteva su—

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7 11 PSI — continua l’appello - si rivolge a ricchi e peveri perché ci si ribelli a1 fascismo. «Il resto verra da sé». II manifesto consiglia ai militanti socialisti di mantenere una cordialita d’intesa «anche se separati da una barriera di principi contrari», con tutti gli altri gruppi antifascisti d’Italia.

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Di qui, da questo «squilibrio», si ricaVa i1 carattere obiettivo ' della funzione che sono chiamati ad assolvere la monarchia, come i fascisti' del Gran Consiglio, perche’ essi posseggono alcune delle leve dello Stato totalitario. Ci?) non ci esime, naturalmente, dal guardare con tutta l’attenzione necessaria a quello che fa l’antifascismo organizzato in ques‘ta stranissima primavera. E faticoso e complesso il processo di formazione unitaria antifascista, é una lenta anche se progressiva aggregazione che, come si e visto, parte da sinistra, dall’unita d’azione socialista e comunista, o dall’alleanza di PSI-PCI-GL, per estendersi al centro, poi a destra, inglobando la Democrazia cristiana, i1 gruppo di «Ricostruzione liberale», i vecchi «senatori» prefascisti. Ci si deve pero guardare dal considerate, intanto,» questo processo come guidato essenzialmente dai

dirigenti della sinistra operaia e intellettuale che hanno vissuto la gran-

de esperienza dell’emigrazione soprattutto in Francia, la Francia del

fronte popolare (con l’epopea spagnola), la Francia dei giornali italiani chedibattevano apertamente i problemi del momento e 1e prospettive di

un’Italia rinnovata. Il cammino e assai pifi accidentato. Anche se i1 nucleo degli «emigrati» avra una funzione decisiva e sara i1 pifi unitario — in tutti i partiti in cui essi militano, e do si vedra meglio pifi avanti — esso non esaurisce né una dialettica interna a1 movimento operaio e a ciascuna delle sue componenti né impedisce contrasti pi1’1 vasti.

Lasciando per ora da parte i comunisti, retti comunque da una disciplina interna, da un centralismo, collaudati in vent’anni di dure lotte e per i quali l’autorita di un Togliatti e assolutamente indiscussa anche se non ancora operante alla testa del partito, nil Partito socialista ha

una fisionomia tutt’altro che omogenea né possiede una leadership riconosciuta. Nessuno pub neppure sapere quale reale influenza esso ab‘bia conservato in mezzo alle masse, data la estrema debolezza della sua struttura organizzativa cospirativa. Di contro alla eterogeneita del grup~

p0 d1r1gente che si trova ancora tra Francia e Svizzera, tutt’altro che impegnato su una hnea di Fronte nazionale (Pietro Nenni, i1 dirigente pifi

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del fratello ‘. Molti socialisti tornano (e ancor pifi torneranno con fl 25 luglio) alla lotta politica dopo un lungo appartato silenzio; uomini che hanno un’esperienza e caratteristiche spesso diverse da quelle dei militanti dell’emigrazione e della clandestinita. E stato notato che l’elemento comune a questo tipo di socialisti «e la mancanza di ogni tenta-

tivo di revisione ideale e politica, di ripensamento critico delle ragioni della sconfitta da cui fare scaturire nuove prospettive d’azione» 2. An-

che per loro, dunque, come — mutatis mutandis — per molti quadri o militanti comunisti ora reinseriti nel ‘partito, si pub parlare di un «heri dicebamus». Tuttavia, non meno giustamente, si e aggiunto da altri (the «i1 vuoto politico-organizzativo 'lasciato dal PSI era occupato dalle sue tradizioni» 3. Esse contano molto nelle masse e porteranno un afiiusso a1 partito di simpatizzanti socialisti, operai, contadini, piccolo-borghesi (alcuni dei quali si indirizzeranno peraltro a1 PCI, altri a1 Pd’A).

E se fino a questo momento resta l’incognita. di quante forze reali possa possedere i1 ricostituito partito socialista, i1 problema delle sue diverse ispirazioni é gia molto vivo e i comunisti lo avvertono particolarmente, come vedremo.

Che giudizio, intanto, dare del MUP? Esso raccoglie molti giovani, prevalentemente nell’area milanese ma non solo in quella, ha una cornponente di ex comunisti, che lo stesso Basso ha definito «anticomuniSti» ‘, e si caratterizza soprattutto per la convinzione che sia necessario create organismi nuovi della classe operaia, un partito nuovo che superi 1e « anime» tradizionali delle formazioni storiche, con una polemica neppure velata nei confronti dello stalini-smo, come del riformismo 0 del vecchio massimalismo del primo dopoguerra; obiettivo di questo

movimento operaio rinnovato (o «rifond-ato», come si direbbe oggi) non puo essere dunque solo i1 ristabih'mento della democrazia, bensi, sin d’ora, 1a rivoluzione proletaria; di qui gia la diffidenza verso ogni

intesa unitaria che vada a1 di 15 dello schieramento di classe. Ma non c’é soltanto questa istanza. 0?: in alcuni, diffusa, l’aspirazione a una fu-

€ii;!ig.

' ‘« Soltanto dopo gli scioperi del marzo 1943 si fecero pifi audaci anche i movimenti di nuovi gruppi dcll’antifasc—ismo borghese. La monarchia comprese dopo quella data che era giunto i1 momenta di muoversi attraverso i1 suo braccio secolare, 10 State maggiore, e si deve riconoscere che i1 modo stesso col quale-3i era sviluppata Ia crisi militate c politica del fascismo in rapporto aIla impetuosa e drammatica presa di coscienza delle grandi masse, oflriva 1e condizioni storiche perché :attorno alla iniziativa dei capi militari si realizzasse quel consenso popolare che era maneato alle forze armate italiane impegnate nella guerra fascista» (ANTONELLO TROMBADORI, I l fascismo e l’eser-

cite durante la guard, in Trent’anni di vita e latte del PCI cit., p. 159,).

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‘ Cfr. ALDO AGOSTI, Rodolfo Morandi, Bari 1971, p. 343.

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3 GAETANO anFé, I l Partito socialism italiano nell‘a Resistenza, relazione a1 Convegno di Milanode‘l I968 su « I partiti e la Resistenza», p. 5 del ciclost-ilato. 3 LUIGI CORTESI, Lotta politica e continuita‘ della Stato nel 1943, in «Movimento operaio e socialista », a. xv, n. 4, ottobre-dicembre 1969, p. 329. ‘ « I gruppi promotori del MUP erano stati tre, 1e cui vedute non erano concordanti. Uno fa:ceva capo a Roberto Veratti ed era formato essenzialmente da persone gié appartenute all’uno e .111l’altro dei partiti socialisti e desiderose di ricostituirli in forma unitaria; un secondo faceva capo a Carlo Andreoni e a Corrado Bonfantini ed era formato di elementi piuttosto eterogenei, di provenienza diversa, qualcuno ex comunista ed allora anticomunista, che aspiravano a un moviment’o‘ nuovo a carattere veramente rivoluzionario; un tcrzo faceva capo a me, a Lucio Luzzat‘to, Umberto Recalcati e Domenico Viotto, questi due ultimi ex deputati socialisti... » (LELIO Basso, Vent’anni D

randl, che, usclto dal reclusorio di Saluzzo verso la fine di maggio in pessxme condiment d1 salute, si e dovuto ritirare in Val d’Aosta, in casa

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prestigioso e anche i1 pifi unitario, si trova ristretto a Ponza), bisogna

rammentare l’assenza di uomini come Pertini (a Ventotene) 0 come Mo-

perdutir", in «Problemi del socialismo », a. VI, n. 1142, navembre—dicembre 1963, p. 1291, note I),

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tramite Romita, esprimono anche 1a tendenza a riunirsi con i fratelli

v0 partito sia .rispetto ai liberali (e infatti Croce se ne adontera e pub-blichera una nota clandestina polemica sull’argomento 1), sia rispetto ai comunisti (i quali segneranno come negative queste Precisazz'om"). La

separati del vecchio partito. In generale, i dirigenti pi1’1 responsabili e accorti del PSI, Romita, appunto, Lizzadri, Agnini, avvertono l’importanza crescente del PCI dopo gli scioperi del marzo, sono restii a una condotta che porti a una frattura coi comunisti, né insistono su pregiudiziali repubblicane o classiste che possono restringere i1 fronte antifascista 1.

polemica é condotta in termini ideologici, sia contro «lo Stato ipertro-x fico e invadente» che contro la «liberta senza giustizia», ma pit’l importante, se misurato sul metro delle diflicolta che esso frappone all’unita antifascista, e il fatto che si ribadisce come non accettabile alcun compromesso con la monarchia 0 con «1e forze reazionarie comunque dissi-

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sione con i comunisti (questo, ad esempio, é I’atteggiamento di Paolo Fabbri, bolognese, uno dei dirigenti del MUP). E i contatti con il PSI,

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mulate» 3. Anche per il Partito d’Azione vale l’avvertenza che i dirigenti di «Giustizia e Liberta» ancora non hanno assunto la funzione che corrisponde alla loro ricca esperienza politica. Emilio Lussu non é ancora potuto tornare; Vittorio Foa, Franco Venturi, Riccardo Bauer, Ernesto Rossi, sono anch’essi tra i confinati o i carcerati, molti giellisti sono negli Stati Uniti, in Messico, in Francia o in Inghilterra, da 'Valiani a Garosci a Pierleoni. Un Iungo discorso meriterebbe l’insieme del mondo cattolico, e m esso la Democrazia criStiana. I suoi dirigenti, in particolare quelli che gia erano alla testa del Partito popolare nel periodo aventiniano, sono UOm'ini politici esperti, tutt’altro che disposti a lasciarsi egemonizzare

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Una punta anticomunista non scompare certo tra i socialisti italiani, dell’esilio e dell’interno. I documenti, ad esempio, che giungono dal cosiddetto «Centro estero» in Svizzera rivelano un’attitudine non soltanto

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lismo statale e tirannico». Non si accenna minimamente in questi doCUmenti a1 Fronte nazionale d’azione, si definisce 1a situazione «prerivoluzionaria» e si aggiunge che «i1 PSI guidera 1e masse nella lotta per la pace e la liberta». Le parole d’ordine che si danno sono «Viva l’Italia socialista» e «Viva gli Stati Uniti socialisti europei». La polemica contro il PCI non e solo allusiva né si rispecChia unicamente nella discordanza degli slogans e nelle omissioni sui risultati unitari gia raggiunti. Si insiste anche su «cio che ci divide dai comunisti». I partiti comunisti non sarebD

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bero che « pedine dello Stato russo nel gioco della politica internaziona1e»; 1a loro volonta di costruire dei «fronti unici» mira segretamente a imporre un proprio dogma e «significa distruggere ogni possibilita di una feconda unita proletaria» 2. Note non pi1’1 costruttive anche se suonano assai meno aspre sono quelle che provengono dal‘ Pd’A; i1 secondo numero di «Italia libera» '

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preparato da Ugo La Malia, Guido Calogero e Carlo Ludovico RagaQ

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gh‘ianti in casa di Piero Calamandrei a Firenze, in aprile, contiene Precisaziom" che tendono a marcare una maggiore differenziazione del nuo-

da un fronte delle sinistre (e anche a farsi collocare, sz'c et simpliciter, a

destra in uno schieramento antifascista). Il loro collegamento con il Vaticano, la coscienza di ‘rappresentare, per lo meno in potenza, una forza

‘politica che pub disporre di un vasto consenso di masse e di collegamenti 'sociali importanti, assicurati anzitutto dal clero pifi combattivo e dall’Azione cattolica, li caratterizzano in un modo che non pub essere. confuso con quello di altre formazioni politiche democratiche tradizionali. Essi del resto, seppure un Gonella, un De Gasperi, un Grandi, uno Spataro, un Gronchi, siano indubbiamente di provata convinzione anti: fascista, non esauriscono certo nell’antifascismo la ragion d’e‘ssere. del loro impegno politico e sociale. Non sara per caso che, nel pieno della lotta did liberazione, nel febbraio «del 1944,, Alcide De Gasperi sentira

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1 Oreste Lizzadri da conto di contatti presi con Basso e Luzzatto, alla fine di maggio, e di un convegno del MUP a Milano a cui partecipa Romit‘a. Lizzadri segna, quindi, in data 31 maggio, dopo un colloquio con Mario Bonfantini (MUP): «BisOgna guardare Ia realta com’é. In Italia esiste ed opera un Partito comunista che, da quanto si e visto negli ultimi mesi, esercita una grande infltienza tra le masse operaie, Di cio bisogna tenere conto senza lasciarsi fuorviare da ex comunisti che ruppero 1 loro legaml con 11 «partito 1n carcere o all’estero e n01 non conoscramo 1 ven motivi di queste rotture. G11 antifascisu rrmastl 1n Itaha sanno troppo bene che questa situazione favorevole :al Partito comunista non é nata dal caso, come non e awenuto per caso che molti socialisti, proprio negli anni pifi duri, siano passati al Partito comunista. Percib, realizzata l’unita del nostro partito, bisogna stringere ”legami pifi solidi coi comunisti e insieme es‘ercitare 1a pressione necessari’a sugli altri movimenti antifascisti perché la situazioue [abbia] uno sbocco piuttosto che un altro» (II regno dz’ Badogl‘z‘o cit., p. 79). 2 Che com ci divide daz’ comunz'sti, lettera indirizzata a1 «Centro interno »,, allegato n. 3, se-

greteria, pror. .6002, sequestrata‘ dalla 'polizia verso la fine dell’aprile 1943 (ACS, Min. Intemo, a'

Dir. «gen. PS, A; g. e r.,.1903-49,5K. I [serie- speciale],.b. I7, fasc..« 1° Maggie»).

i1 bisogno di affermare: ’ Benedetto Croce critica duramente i1 programm'a «sOci‘alistico» del Pd’A, che ritiene addirittura venato di comunismo, nega che si possa parlare di liberali conservatori e di lib'e‘rali pros gressisti, «perché i liberali non possono divid’ersi in destra e sinistra» e s’app‘unta soprattutto allo scarso spirito liberale che 1c Precisazioni rivelano: «Dire che la liberta deve essere in funziOne di una riforma economica é ripiombare nel materialismo storico e dare ragione a1 comunismo marxistico,che fa dipendere la morale e la politica dall’economia e vilipende la liberta come no prodotto della borghesia e del capitalismo. Bel liberalismo! » Tutta la nota di CrOCe pare ispirar’si alla raccomandazione, rivolta a que'sti amici Criticati, di non avere fretta nel formulate un programm‘a che voglia dare consistenza e forza di partito alla loro azione. (Note a un‘ .progmmma politico, datato 9maggio 1943, in BENEDETTO CROCE, Per 14 nuova vita dell‘Italia cit., pp. 93-95).

3 Cfr. phi avanti, p. 245. 3 Cfr. CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI, Di‘segno della lz'berazione' italiazza cit», pp. 331-33.

Al di 151 di tali centrarietfi Sta anche un atteggiamente della DC che e pifi rivelte a prepararsi, erganizzativamente e idealmente, ai cempiti

del future che ad accelerate una riseluziene della crisi presente con un

impulse propulsive. La medaglia ha anche i1 sue revescie. La DC guidata. da De Gasperi, pur cen tutte 1e sue distinzieni, e fin d’era erientata a cellecarsi all’z'ntemo di‘ une schieramente antifascist'a, nen avanzande nessuna pregiudiziale anticemunista sul terrene dell’aziene cemune; cio

é anche on date generale della situaziene, l’unice che possa venire regiistrate come positive per quella prespettiva del Frente nazienale che pervicacemente i cemunisti centinuane a perseguire. L’aziene non c’e, i1 frente petrebbe esserci; in altre parole, pit’i che i1 germe la stessa pianticella, esile e stenta, da cui deve prendere sviluppe, frende e trence rebuste i1 future Cemitate di liberaziene nazienale, é spuntata. Di qui vedreme infatti che trarré i1 maggiore motive di ettimisrne un cemmente cemunista sullo «state» dei rapperti tra i vari partiti, durante la pausa primaverile quande, melte prebabilmente, la sensaziene di una Stretta immediate che richiede cempiti urgenti da asselvere non e ancera ben presente ai uomini che allacciane centatti, che intavelane trattative, chefermulane pregrammi, che impiantane una dialettica pelitica in una situaziene di illegalité che costa 'arres‘ti e per‘secuzieni, ma 6: gié diversa

da quella della Iun‘ga nette fascista.

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E c’é- un altre tratte di nevitfi che non trapela se non scarsamente dai

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decureenti 0 did dibattiti: i1 contribute che all’antifascisrne, ai suei partiti. perta una nuova generaziene che fa sentire la sua voce in essi e attorb.

dall‘epposiziene 3a] governor,- Bari-19,”, p. 504..

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mente a destra gli al’tri partiti, cempresa 1a DC, che non pub 'accettare di essere classificata come p'artito di destra... 2.

Milane un gruppe di economisti cattelici, da Amintere Fanfani a Pasquale Saracene 3.

II fascisme ha perse egni presa sulla gieven-tfi. Si ,pet’ré netare, *ad g

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Ci accuse, nei cemunisti, di praticare 1a tattica delle scatele giappenesi. Prima fate un patte di unité cei secialisti, poi fate un cemitato allargate agli ‘azienisti dove reernunis'ti e socialist-i vi presentate gié uniti, infine, dope ave‘re realizzate un accorde tra Adi vei, comunisti 'secialisti e azienisti, vi presentate uniti alle riunieni con gli altri par’t‘iti antifascisti, cestituendevi in una sinistra unita e ricacciande arbitraria-

gievani che erane fascisti fine a pece tempo prima e erane indiflerenti. e che cercane era di trevare la strada di un intervente dirette nella crisi del paese: combattenti, reduci, studenti, operai, centadini. Sene gievani che affluiscene a1 PCI, ai due trenceni del Partite secialista, a1. Partite d’Aziene, sono gievani cattelici che si schierane nella Democrazia Cristiana ‘ —- e la cui fusiene con il vecchie quadre pepelare non sari semplice — oppure tra i cemunisti-cristiani e anche nel Partite cristianeseciale che Gerardo Bruni ha formate e che rivendica, in concerrenza con la Democrazia cristiana, 1111a sua rappresentanza legittima del mende cattelice antifascista 2, sono ‘gievani liberali non tutti cenquistati dagli azienisti. Di particelare interesse é l’aziene culturale che svelge a

esempie, che i1 fascismo repubblicane (e repubblichine, come comincer551 a chiamarle la vece pepelare) di depe 1’8 settembre, i1 fascisme squadristice, demagegice, «diciannevista», disperato, delle Brigate nere e della X Mas, avrfi una ferza di richiame su parte della gieventfi, scencertata e desideresa di avventure e di riscattare l’umiliaziene della scenfitta e del «tradimente». Ma, prima del tracelle, quande sir tratterebbe di difendere quel « sacre sueIe della patria.» per il quale la reterica fa—

scista ha versate fiumi d’inchiestre, nessune rispende all’appelle. Il generale Reatta ha raccontate che 10 State maggiere dell’esercite richiede in giugne un certo numero di gievani della GIL a Scerza per utilizzarli ‘ Tra questi giovani, e rm i dirigenti dei «laureati cattelici », si notano Giorgio. Bo, Amintere Fanfani, Aldo More, Giuseppe Trabucchi, Giovan Battista Seaglia, oltre a Igine Giordani che era State sin dal prime dopeguerra amico di ,Piere Gobetti, come Attilie Piccieni del reste. Accente a De Gesperi gié compare un gievanissime dirigente cattelice remane, Giulio Andreetti, dei-ante 1e riunieni dei partiti antifascisti. 2 Gerardo Bruni lavorava, come De Gasperi, alla biblieteca vaticana. II sue nueve parti’te "serge nel 1943.

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1 NICOLA GALLERANO, 11 frame interno cit., p.‘ 18, da mi abbiamo, attinto 1e cifre surriferite

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sione, un movimento dal basso, con la stessa organizzazione di nuclei di lotta armata, non si realizza. Le fermate, per il IO giugno, sono trascurabili, inavvertibili nelle grandi citta del Nord. C.’e un risultato piccolo, sul terreno pratico immediato, ma notevo1e come avvio concreto dell’unita di azione: il fatto che un manifesto

per il IO giugno viene firmato insieme da PCI e da PSI, sotto la deno-

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gramma pit’i ambizioso del PCI, che é quello di accompagnare una soluzione «dall’alto» della crisi, con tutte 1e forze disponibili, con una pres-

‘minazione di «Comitato provvisorio per il Fronte nazionale d’azione», ribadendo i punti noti della pace separata, della caduta del regime fa-

scista, di un governo democratico 3. Siamo infatti alla vigilia di riunioni

interpartitiche a Milano e a Roma che dovrebbero segnare finalmente

un primo passo dell’unita antifascista. Senonché, le riunioni milanesi (la prima il 24 giugno, 1a seconda i1 4 luglio), cui prendono parte Concetto Marchesi per il PCI, Casati e poi Leone Cattani per i liberali, Gronchi e poi Mentasti per la DC, Lombardi per il Pd’A, Basso per il MUP, Veratti per il PSI, restano interlocutorie. Le proposte del PCI sono queg

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Non si tratta di «scompiglio» né di cessazione d’attivita. Certo, i1 pro—

ste: I ) di dar vita nazionalmente a1 Fronte d’azione con un unico comita—

to direttivo, 2) di rivolgere un invito all’azione di massa in senso insurrezionale attraverso l’organizzazione di un grande sciopero generale, 3) di promuovere un intervento dell’esetcito, 4) di condurre una pressione sul-

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litico appartengano — presuntivamente — ,i arrestati.

Il questore di Mila’no segnala che «l’attivita antifascista e largamen— te scemata e che gli arresti hanno provocato scompiglio nelle file sovversive che hanno dovuto cosi ridurre fortemente la loro attivita» 2.

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Non meno significativo 6: un prospetto che indica a quale gruppo po-

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e insulare ma essi rispondono prevalentemente a manifestazioni isolate (e crescenti) di antifascismo.

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i1 PCI e ora particolarmente presente), 70 in Toscana. Molti sono anche iprovvedimenti di polizia presi nel Lazio e in tutta l’Italia meridionale

bombardmenti aerei quasi quOtidiani delle citta di Sicilia, di Calabria, di Sardegna, della Campania, del litor'ale toscano ‘.

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te sono- 629 , in Lombardia sono 370, in Liguria sono Io3, in Emilia

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Radiogtafia delle 'forze antifasciste

Capitolo ttedicesimo

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la monarchia per l’arresto di Mussolini, 5) di chiedere la formazione di un governo democratico, composto di tutti i partiti antifascisti ‘. Ma esse 7 ._ 7 1 PAOLO MONELLI‘, Roma 1943 cit., pp. 6I-62. ’2 Si tr‘atta di una relazione del 24 giugno 1943, in ACS, Min. Inferno, Dir. gen. PS, A. g. :6 r5, 1903;49, «Appunti, segnalazioni, relazioni ed auto», ‘collocazione provvisOria. 3 I1 testo in I l comunismo italiano nella seconda guerra mondiale cit., pp. 186-87. ‘ Il piano d’azione comunista articolato nei cinque punti succitati é riportato testua‘lmente in Il.comunz'smo italiano nelle seconda guerra mondiale cit., p. 26. Giorgio Amendola ha poi illustrato i motivi e 1e caratteriStiche della presenza di Marchesi a queste riunioni: « U n problema pratico che suscito discussione Eu quello della partecipazione alle riunioni con gli esponenti antifascisti che si tennero a Milano... Chi doveva andatci? Un membro dell’ufficio interno o Concetto Marchesi che era nel 1942-43 considerato come un rappresentante legale del PCI, da pifi patti avvicinato per stabilire un contatto col partito? Concetto Marchesi godeva di molta autorita intellettuale e morale ma egli... aveva poi dei bruschi irrigidi'menti classisti nei quali si manifestava la sua antica- formazione socialista. Percio po‘teva apparire politicamente pifi opportune che Negarville, ad esempio, andas: se direttamente a quelle riunioni come rappresentante del PCI piuttosto che limitarsi a "‘preparare” Marchesi. Si decise tuttavia di non correre i1 rischio di scoprire troppo presto l’UfiCio interno C; di'

mandate alle riunioni Marchesi» (Comam‘sma. anti-fascismo, resistenza cit., p. 207).

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si scontrano con melteplici eppesiz—ieni: Ia pregiudiziale repubblicana del MUP e del Pd’A e il rifiuto di Iiberali e democristiani a un appelle a1Ia letta di massa immediata. Si arriva appena alla costituziene di un CoQ-

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collocarlo pifi esattamente nel tempo), che indica il giudizio che i comunisti dt‘mne dei lore rapperti con gli altri partiti e della prospettiVa che essi afiacciano. Questo documente esprime ottimisrno, mostra cioe cli apprezzare che finahnente i rappresentanti dei vari partiti si siano 0/ 0

riuniti atterno a 'un tavelo. Lo sbecco naturale di queste prese di cen-

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ganica», si e gié letto prima). Il documento si chiude infatti con que-

ste parole:

Porre apertamentc, concretamente, i1 problema dell”unité proletariat non Lsolo coi H

sociaIiSti ma anChe con tutti i_ .gruppi proletari. Lotta ‘senza ‘quartiere contro i ne-

ta. L’tmione saré 1a Vittoria. \a

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1— Cfr. p. 1156, note!” 2'.

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mici dell’unité proletariat (ne'l PS , Modigliani e Tasca) nel. maSSimalismo gli antiso‘ vietici e anticomunisti, negli anarchiei‘ gli anticomunis'ti. 7 __La classe operaia deve: aflron‘tare 1a .lot'ta unita. La divisioneé stata la sua disfat-

teressanti. Come i militanti che ,si actingono afla lotta politica e all‘azio-

mente, ripartono dalla, 10:0 vecchia esperienza del primo dopoguerra, accanto ai giovani che si accostano a1 partito con tutti quei caratteri che siamo andati Via Via .notando, ci sono questi dirigenti che compiono uno sforzo enorme per collegare 1a Ioro vecchia esperienza, maturata ml.

1921-2 6, con quella che hanno immagazzinato nella riflessione dei lunghi anni della prigionia o nelle lotte defl’emigrazione, della Spagna, del-1a Francia, e che intendono ora armare anzitutto il collettivo dei confin‘ati (e cose analoghe, certamente, avvengono nei vari penitenziari in

cui sono ancora rinchiusi centinaia di condannati dal Tribunale speciale) di un orientamento, di una visione critica, di una vigilanza, adeguati,

a1 memento in cui potranno riprendere 1a lotta (e, 211 1‘5 luglio, é difficile a Ventotene immaginare che i1 colpo di Stato scatteré dieci, giorni dopo). La conclusione del documento («La divisione e: stata la disfatta, l’unione sare‘t 1a Vittoria») simboleggia tutto il senso pifi profondo di una drammatica esperienza, di una memoriai storica di cui questi diri-

genti sono per molti versi i pifi autentici depositari.

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14. 4mm cit., p. 14. un amm di am BONOMI, Diaria Dim-£0 di ‘ IVANOE 130mm, 53 p. II53 fascismo-antifascismo cit., p. Ourq, fascismo-antifascismo GUIDO LETO, Ovra, 13 GUI'Do amministmzione teCOLLO'ETI, L’amminfitmzz’one III m0 cor-.m'rzrr, considerazioni ofierte 111 3 Cfr. documentaz-ione e 1e considerazioni la documentaz-iOne Cfr. la 54, particolarnmnte p. 54. I 5-56 e particolarmcnte pp.15-56 Milano 1963, pp. 194 3—45), M1lano occupam ((1943-45), dell’I-talia occupata49‘c dell’Italia dared

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0 0. 08 0 0 . 0 80 0. . 0 0 0Due VANNI GRILLI, 0 genera'zz'om‘ cit., 0 pp.0 214-15, 80 0 GIORGIO 0 AMENDOLA, . . 0 00 a Milano2 cit. Lettere . 00 . 0 0- . 0.0 88 0 002 . 00 08 0 0 . 8. 0 .. .0 0 . . . 0 0 0 0 0 ’30. _« Il compito primo . che i1 Pd’A si Epos¢._ all’indomani 0 0 stesso del colpo 0 00 di 0Stato, 0 m00 f u 0dunquc 0 m0 quel8 m m 8m 0 i 00 f0 ..080 soste-nne, 000000000.. ? m0Tine 00:0 a 0m0 prirna 00,000 tinnione 088000 mi 0partiti 00000 nella 00080000. 000.,0 antifascisti, «4000. 00* si svolse' 0.0.0..?studio .0 08m? .suo) 090. Mila08 dei 00 8 08 08 che 80. nevi . 0 . 5}.m. .'lo.dii afiermarsi 0 8 come 0 8 forza 00 d’op'posizione 8 8m 0 0m regio governoa1 08 . convincere e0 di 0m 0 glim altri partiti 00 0 0antifascisti 0 4 8 . 00 0 0 0 0 poche . _c1t.,, I! Partzto LEO VALIANI, la formaz-ione .0 .a 00no, 00 ore dope» 0 80 0 :1 meme 0m 0 0 del governo 3: 00 0Badogl.10». 0 0 0 , .pp. 0 0o0 0 80 0 0 85 deflanecessiita mm di ‘siflatta 0 & opposizi'one 0 -a1300mi'nistero, 0m 0non‘o’stant‘e 0 0 che, 00 0beans 0 0 0male, 80 00es‘so 0 fosse 8 0 pur 00 0 sem0 0 00 8 00 0 08 0 , .0 . B i 0 . o0 . pre- in pros-into di liquidare. 000 mm 0 1a ditt'atura fascism e$0.la sua 0 guerra. 0 0 Fu 0questa 0 0 1a pasmone 0 0 che 0Adol~8 0>80 085 0 8 00 "1' B 0. Il. 'testo integrals in I 0I0comunima . 0 italiamo new 0 0 remade guerra mandiale 8 0i . cit, pp. 188-89, 8 0 0 0

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per un’opposizione 0 008000 intransigente H 2. In ogni80modo,. 01a 0 necessita 0 m0 m0 0 di 00 0 0 ac00 80mm un m . 0 1Q Cir.0 sull’andamento . 0 0 della riunione, 0 0 0 FRANCO 0 0 2 0CATALANO, 00 0 0Storia 0 del0 CLNAI 0 00 0cit., 82 .pp.3 0.034-36; GIO-0 08

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0rivendicazione 8 0 0 m m n0mm0di00 un m ogoverno 0 00m 0 d’unita 0 8 nazionale 8 . 0 0i1 0quale 00si assuma 00 0 i13 .0 0 m m00di porre compito 00000 termine alla guerra. 0 0 8 Liberali 8 0 e democristiani 0 0 0 8 0 sono 0 in— 0 8 0 0 0 . 0 80 0 0 . vece 000per un atteggiamento 0 mm 0di0mattesa m 0 0 fiduciosa m 0m00 0 00 nei 08mi , confronti 0 0. 8 del 0 governo 00 08 0Badoglio. m Se 10 stesso 0i 000000 pare manifestare 8 800 0 m0 0 80m.m0. Parri 08 0 0 preoccupazioni 0 80 per 00 la0m0continuazione m 080 080 i dello 0m o80m0 sciopero generale 0 0 ‘, l’altro 0 azionista, : Adolfo 8 Tino, 0H8 e m

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0 03 di"0008080000 00 80 midon Arcozzi . sulla base p. I7. L’autore, 3Mario Passoni, mi 0000 850 di testimonianzc H » 8 . 0 8 . 0 i08. riunioni 0 ? 00 0mprende— 00888 00808 8 del Comitato . 0:0 m 8 00000 Cornelio 0 0 alle 0 .. che Guglielminetti Andrea celli, 88 2 00precisa:90anche 8 0 85Brosio, 0 0 8e 0 8 0 0 .? . . 0. “ i 8 . . 0 0 ” 308 0 0. 0 0Fin0 08 N .i comunisti, i0 3n8 Giovanni Q 0u per Q8808 Geymonat Ludovico 3 0 0Guaita qui ricordati, 0 e0 0 oltre 3 . Hameino 00 i0 0 80 08 ai nomi 0 4vano parte, 0 m0 0« Anton Dante00U 8 00 0 3 10 11 PCI, nella seduta 8 nell’app'ello.8Cfr. 0u GIORGIO 8 VAC-E 4 del 27 1e posizioni espresse . 1ug1io,cavalla . 00 000:0 080 0 8 0 00#mi 5003:. Coda 000 00per8?i8liberali. 8088 .0 08 0 m Giorgio 8> 00 0 i socialisti, > azionisti, 8 00gli 0 per 8 lippo. Acciarini 0 9 0Agosti 0 01 00 . 0 0per 00 8' 0 0 CARING, Problemi 0fi 0aGalante italiana .: Resistenza» cit.., pp. 0201-2. 0 05 0m varie‘ 0 3A«Stampe . 0. I i I i 7 '02 0 80 Resistenza 0 della . 003 m 88 (fra- 0 di .0 u 2 Garrone , dell’archivio 0380Carlo della im 8 0mi0: 2 m 80 382 Nella i W0 0? o 88: m0 30 0 : »cartella 0 0 0 0 i 8 r 0 8 ‘2 Cir, i1 testo in L’Itqlia 8 . dei quarantaciflque 0 giomi 0 ci-t.,, pp... 31 5.16.. 0 .0 0 con 800 8 0 000880000 8v0 . 8 terminante K 0 CSiSte 8 0imanifestino 0 m .0 del questi 80 0stampata 0880copia Sandro, 8 8 8una tello di M 0.9 .00 8 . attivo) 8 assai 8000 88 0 00 0 0 e come mi 8 8 I:0 8 3 Dsallg testinmnianza di .Ettore Irombet't‘i inUhaLUIGI BERGONZINI, La Resirzenzaz: Bologna "cit.”@i 0 .0 0 ?0 2 . 0 La 0 «8 a i in .8 0 0 n 0 uResistenza 80 2a3 0ha fimm GIOVANA, 8nn 0iMARIO a i0 cfr, o 8 a1 testo, mi 2w0m intorno e 0t m » avvenuta maSulla idiscussions , ? «Pace e!mliberta». 0 .02 : , H . “ . u U A u o 5 4’ I Pp) : M ? » cit, Piemorzte 0 0 . . 0 0 p. 18. 0 . .

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0 cit., in L’Italia dei quarantacinque giorni 000pp. . 237-38. 2 . 0 7 0. 0 0 V 0 04 4. 5 02 0 0 0 0. 4 0 0 0 00 0 0 0 0 0 0% 0 . . 0 . 0 . U.0 E $00 40 000 0del . "Dal 0 000prefetto rapporto 2 00 0di 8Savona del 27 0 4 Iuglio, 0 . 0 in0 L’Italia ore8 20,20 0 00dei 0 quarantacinque . 2 00 0 0 0 0 0 0 3 8 3 0 8 0 0 0 0 00 0 0 0. 0storm c1t., 0p. 240.2 0 .0 0 . . 0 _ 2 0 “ 0 0 0 0 0b . ‘ L’Italia 0 0 cit., p. 24;. 0 . dei- quarantacinquegiomi 8 0 8 0. 0 0 0 8 . 4 . 0 0 0 0 2 Diario 0 U 01925-45 0 3 8 0 cit, p. 429. 4 0 8 ENRICO CAVIGLIA, . . 0 0 0 .ml .0 80 00 0 85 5 80 00 0 . » 00 02 Cir. 1a testhnonian'za 0 8 di 08 8Riccardo Lombardi 8raccolta . 111, 8W 0 'a 2TORTORETO,’ 0 0Natiz-ie 0 0‘scmavn'r'ro, 08 000 8 0 0 No 0 8 0 " Cfr.08FAUSTO 0 0 0 0 0 4 0 0 0 Le 0 origini 0 e 3 8 0 lo svilupp'a . 0 delta 0 m division 0 i . 0 g d’assalto 0 pp.fi 1956,. Garibaldi m . lugho 0 .43, n. «Nina », «MLI In . 194.4, marzo val I943 Iuglzo dal 0 2 Milano in 0 optraio‘ 0 58 0 0 . 0 .0 . 00 0 0 5 0movimento 808 84 0. 0 300 00 . 0 0 2Nannetti», 0 0 0 nel0 quadro 00 0 0 00della 0 0 Resistenza 0 08 0 0E03veneta, 0 00tesi . .00 0 E 00 04 .0 . .00 0 0.0 80 di0 Padova, di 0 laurea, Universita 00. 001970-71. 00 8 48 . 0 . . 0 19-20. 8 0 0 0 . 0 0 0 8. . 0 . . 0 D

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sloveni 00:0400: : che0 italiani E 00:0 # 0 che :0 :: si 0 danno 0 08 0:: 00alla 00 0macchia 0: : 0 0: approfittando : della 0 :nuova 0 0 00 0 severi.0 0 4 ordini che i1 governo Gli0:: situazione. 0:800:000. 00:0: ::0 : emana 0 0sono . 00particolarmente 00 0 0 0 0 0 0 con 0 volutté, 0 40 i10 generale Come, persino .0: : 00mette : :0 0.in0:0rilievo : m00 4(e .200come 0 8 00sotto0 0 0. 00 00 Si 0tratta 0 0 0: di 80 00 in0-origineogni 000 0 0 0 moto :0 E 0:~ 8 stroncare 8 0 Gli operai : operaio. 0 0 del can-0 E00000 : 00:00:00.0 lineer'a 0 8 ::Sorice), —0 s’e visto —4i1 ministro m e il :: m 00terrore 0 0. 800a0riportare 0 : 0 0: «la :0 0 cal0 0 : 0 0. 0 tiere : : 0 80:00.00.sono in 0.000000%. 0:0::0000pressochér 000richieste 008008.con :0 sciopero 0000: 0000scesi 2:00.00.a0.Trieste, m00Marco, 0:000San 0ma». 0:00 Ma. 0< 0. l’organizzazione 0: 00 000003000 0. comunista 0 08 torinese, 5 E 00 0 2 00: 0 8:E diretta 08 000 da0Remo 0 :a quelle 0 citta identiche 0 B0 0:0w :m0Scappi— 00 0 80 8: 0. 0 0: 0 80:80:: : di 0 altre 0 0 italiane, 03000 0Ina nei 0 :Ioro confronti 0 unv :9 0 si attua m 0E0000ni, 0 0 e:0efficace e la: 0pressione: operaia 00:0 . 00sulle autoritz‘i, 0 8 : per 00:00:000000 0 08 :0 0 0 0 0 ricatto 00. trova riscontro 0 0 0 altrove. 00 :m0 Vengono 84 :0 arre-stati 0 0 0 i10 28 0l’allontanamento :0 0m0 .0 che non 0 luglio:00: : stabiliment-i. 0.degli .0 : 0 all’interno. 0: ‘Sembra .0: 0 :m 0 0 l’azione 00 8 :000 che 0 ::dei :: 0 0000:suddetti 000:5 0 80:0 tenda4 a svolgersi 0 0 0:0:000:0 : 0 0 0 m 00 nell’ambito 0 essi' 00 : :cerchino sindacale : 000 E 8di4investirsi 00 .003 00del? :: : 0 0 : 000 : 0 Commis0 0 0 0: 01e 2 0 :8000.0formano 5:0 0 m0politici, :N8 0 i:detenuti 00 : tutti :: 0 B: i1 28 luglio, :0 -. a :liberate 0tieri, 0 : 00 e che : 00 0 0 0:0:00 0 masse 080000operaie, la rappresentanz-a 0 0 0? 0 conseguente 0 00 delle 0 0 agli 000avvenimenti 04 4 00 8 330 0 di 0 00 0m00: 0 giorE 00: questi : ?0 00 : 0sione 0 0 e posta 0 in prime : piano: dalle in3w 5855E0 H‘ La5 documentazione E00805n55E050 E5 proposito Q 5 5 0 perE5 m in 0 é stata 8 5 8 raccolta.008E850 E .EComitato dal 0 .comunale 0 la 08 celebrazione 85 80 5 55 85 5 0E8 . 5 8 8$ 95 del XXV E02 anniversario 555808510 @ 85 della EEE885E050 liberazione E di Spilamberto. 8 0 Si5 trattaE5di un E 55 Iavoro 5 5 di grande 35 8mole, E com- 5 pilato dall’operaio 5 5 5 Francesco 5 050 5 Berghi, 50 8che "W riperc'orre E0 E0 0 tutte 8 5 1e 5tappe . 5storiche . 9 5 del 8 5 movimento 3m 0 5 5 45 8operaio 0 85. . 05n 8 00 E 5 0 5 8. 0.E E di 8 5E 5 E0Spilamberte. E H5. 3In particolare, 0 sulla copia 3 0 Edepbsitat-a presso 8 558 .l’Istituto 8 .0e.0contadine 8 0EGramsci 5 8 8in8 8R05 55 5 0: 8 .ma, cfr. i1 dartiloscritto E 80 8 alle pp. 5 .E 0 3 8 102-8.. 5 8 5 0 . 5 -0 5

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§ 3.

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, am a3 u_ hLa m n in » n m w m n mvgpubblicata Hnu gs ow Um? testimonianza degli generazione ‘ Dalla m5 fi,H m %gu . . n. 0m2 mp.147. g3 a1962, 0mm. w 5w 0nBari 5 m0 fid‘ifi’icz'lz', a 3manni 6 03 0 ufliciale . .giovane' E 2 0 E Ndi un Eg m n m v o 3n winnservizio 2 Sull’esperienza d’ordine antifascista, cfr. M-A-URIZIO. FERRARA‘ ” , . . . . . " m g 0 % 2 a . 03 m ? 0wgfi1964, S “ o 3Bari 0 1 Hprati lungbz‘, pp. 27-36. . 3 . .. ; :



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C 0 0 . agosto) risulta che . 00 del .Comitato . . 0 E 0 0002 8 0 . 0 000 8 a0 Mi8 : 0 che . 0 0. 00 M 0 0giorno. U 08 0 0002. 0 0nello stesso .0 0 8.0 >00cart. E0 83 viene4W080presa 0 .0 Direzione, 8 .000E 0 0 8di 8Roma 8 88in0w APC, 4copia 0000 0. 0 0 0 la posizione 300:0 0. 00 H 0168 Eagosto, 0.E del 80 : 0 0 3 30di. Torino, 0 0 0 politica 0 situaz-z’one N 3. 10 Rapporto lano ci si esprime nelR .senso Ia 0 (Diario 1 0 00 28 ; $ 3 0 . 0. 8 W E H 0 E 0 dia:un anna W080 . 0E . 2 , 0 80E 0 8 di 8Roma E riunione . . 0 E0008 8 ” 8 8 0 8 00data BE 8 .0 0 >Bonomi 0Anche 8 08 0 0 80 8 8.8 1 8 0E surriferito. . 0 2 8 0 3 0 8 E000 0 E 0E « 0mm 0 %8 PCI in seno al 0C.[0mitato] 0 0000del 0 0 0 E 0 3 D Re~ T.[ori:no]. dz‘ 0 N.[azionale] P.[r.onte] 0 del 0 rappresentante Dal 2 0 0 0 cit., p. 53) a1 2Eagosto 8 mentre i1 Ragghianti 3 . (Disegno della liberazione i . italiana 0 0 . 8 .0 0 0 . 0 0 0 015) H sostiene 00 0 p. 0 0003. .088. 0 > 9 cart. . 8 8 0. 08 00 0 0 0 00cit., 0 0Direzione, 0 0 0 0000 030 0 83in 0APC, 80 0“ a . 0 0 00 0(copia 8088 0 5E 0 A I al «E 80 0 :20 80 dal 0 80 0 0 politici 0 avvenimenti 60agosto nel .periodo che il Comitato centrale 4 0 0 degli il E3 agosto, cioé000i18giorno . . 00 0 0 0 00 8 l‘azz’one 0 0 ;8 0 3). 0 0 8 0 0 8 .la 80. 8E 0 0 e «raccoglieva 8 0 0 0E 0 appresso E 0 8 . 0 n . 0 m 80 u 0 8 W 0 E 0 1088 0 E0 0 e0 riunito 8 8 8 8 0 si 8romano 0 000088 . H 0 88 E08 E n0 H H.000E00 E 0 0 0 8 0 0 8 0 0 8 00:0 testimonianza di Leonildo Tarozzi, in La Resiste‘nza a Bologna cit., I, p. 185. 00 08 '30 Dalla . dichiarazione particolarmente importante» i0 milanesi 0. 00 0 8 00a 080 30 0 m m0racati mm 0 8 8. E 0 . 8 ?8 Esi800siano " w 00 500 : 0 0 . 0 08 0 0 0 0comunque, 00:0 2005Che, . 0 0 0 8 0Edi Milano. E E 0 8 8 8 0 8 0 0 8 0 0 8 0 8 E 0 0 083300800 8 8 0 E 8 0 0 0 0 E W 8 0 m. di“. I1 6 di agosto i1 .questore di Parma informa i1 capo della polizia che e sorto.00 un 808Comitato Roma per premere 80 . anche ricordoEdi Basso, 0 cit. 0 0 8 8 0 0 . 0 sopra, 0 0.0 5 r 80E .00 . 8 80080 80 80 dal 10 0 00000 0 8 00 4 8 un azion-ista, 0 0 80 risulta E0 w 0 0 E0senso8. indicate 0 8 0 8 0 E0 governo 0nel 0 8 0 0 08 0 sul 8 3 0 0 0 0 8 0 4 0 8 00 0 0 8 0 00 0 W 3 0 A 0 0 8 0 0 m 0 E 0 dc: Un socialista, un 8 Savani), (Primo comunista un con antifascista'» «collegamento p. 320. 8. 0 8 H0808 0 E0 8E0808 E 00. 030008 0 000 3 i fascrsti. 0 0cittadini 0. 0dagli 0 8 0 « . 8 5 0 0 . 0 8 0 8 : 0 2 8 0 0 . tutti . Intanto « 8 enti 80038000 estromessi D siano pretende che Micheli), (G. 8 mocri‘stiano A 0 88 .0 8 0 3 Il testo in 8I l comunismo 028 0 . 00 0 00 0 4. 08 . .0 00E80080 E 0 08. 0.0 cit., p. 0191.80 . mondz’ale 80 0 8che0 1i 8circon0 Hguerm 0020 0 0 0 seconda 0 0E 00la5 teppa S“ nella 8E 8 nonché 2 italiano 0« 0 0 di 00Oltretorrente, E 8 08 0 00quelli 8 : 00 e specialmente 8 8 8provincia 08 8. 08 4della 0comunisti .8 0 “ Cfr. IVANOE di E“0 iE 0 800 400 0 80 8 0 8 8 80 0 0 § E 0 0 0 00 0. 0. 0 «0I0l maresciallo . 0 0una 8 eventuale . W aggiunge: 8 0Ragghianti 0 8 0 0 8 per 82 056.. IlW 00 . 0a: cit.,00 p. E88888 . 2 unE anno U830 . .liberamente 0m 0 0 8 0 D-z‘arz‘o u 4BONOMI, 0H E0 . possano 00888 OE: E 080comitato 0 0 . 0 0 0 8 0 0 8 0 organizzarsi E 8 0 tale E da protetti che ritengono da, 0 Badoglio Eu come solito 0 8 0 0 0 8 8 38scottanti 800 00 00 8Ia 0 0 88 , 00 8 argomenti E 0 .0 .00gli 8 tutto 0 0 8.. 000 per E0E8 0del 0E 8 50 préssioni 80 08. EluSe 0*fortna. 0 00:0 . 080 fanno . 0 0 m80 nella 0 00 080d’ordine ,0 o 8 e0 cordiale E corretto 00:8 0080 ma1 0 0 0cosiddette o 0persone 0000 8 mvennero 0 gli 00 che 8w che 0 spesso 000000 00. Ed8 0.0 ottenere 0 80 8 0 8 8.di 00forza. aecade azione 0E ? sottolineati 8 : 0. 8 80 0 . 0 8con0 tolle. 0 . . . quasi 0000 400m 0 0 0pazienza, 0 non 0 0 00 con 8 0 0 parlare 00 . 80 8 voci 00 8giungono 00 08 , 0 8Lascio 0 0 E0 0 crudezza... 00000 80 0qualche 0. 08 80mentte 0pericolosi 0 00 0 00 8 con . 0 83 84088008 8 04 0 0 000 H0 8 0. E 00 8 0 0 3 0 000 di8 comunisti 0 8 00:0 0 8 ancora confer- H8. 80 0 0 : veramente careeri dalle liberazione . 0 0 ranZa e' quindi comunico asciuttamente ai rappresentanti . del Comitato 0 che avrebbeportato i1 loro 00 0 . 88 0 8E 00 2:0. 0008 0 8 . 0 Inter0 E 0 0 3 0 8 80 8 E 0— 0 8 0 8 0 $ E 0 0 8 0 8 8 0 0 »0 . E0 8 0 00 00008088008 8 0 8 0 000 0 0 E . 00 8 09 0documento 0 0 0(AC8, Min. 0 0 0 8 8 0 0 0 0 0 denaro.» di_ 0 E 8 finanziamento e 8 armi di ricerca 0 con PCI del 8 8 riorganizzazione 8 di mate 0 . 0 . 3 . 0 , a conoscenza 0 del soVrano» (Disegno della liberazione italiana cit., . p. 16’). 0 0 . 0 q 3 . 8 0 00 . . 0 8 . . 0 045 0 8:08 0 . 0 . 5 .. . . A). 048 0 0E . 0 . .H 0 80 0000000000 0 . w. . K. I W. 6 8 ’5’ Cfr.0 Lettere 0 % e.E04r.,, 1931-49 . TN. g. . EA. 8U 0 .PS, B, 0 .Dir. 0. no, 0 . . 0b. .E.. 0 . [1943], 0 ..0gen. 8 0 y0 0 . 0 4 . 00 0 0 0 . 0 3cit. 0 a Milano

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Qui, 0. i partiti 03 .0. 0 0Etutti 8 8Efluenza couna proposta 20 00 situazione 8 . 8 8 80 ad esempio, farlo, 0 8 00800800 E0E0 800 eStrema della 0 80 8 0 la8E0gravita 0 00 0considerata 3 0 potuto E0000 ha 0 8 0 800in80mi messo E EOEOE0. 0 8 8momento . E 0 8 0 8 0 050E88 0E0 0 0 80888 0 0 @ 08088 richieda si E quale nel 80808 cittadinanza alla manifesto un stendere di munista 0 0 % diplomatica e militare, reclama dal 0 governo, senza 0 esitazioni e indugi che potrebbe0 0 . 0 0 0 . . 8 » 0 8 8 008088 00000 0 0 E 0 0 0 E . 8 E 80080 0 8 0 0 8 80 0 0E 0 4 . 0 8 0 E0 0alle E 1880 0 E 0 il ritorno E N 0fascista, 00 guerra . E0E880la0E0E0 E 8 0E 0 m0all’inazione : 00E E0008 fine della .dinanzi del 0governo alle m4 8 8interessi m . 8 08 0 ? 8 08 e800 agli 0E0 tradizioni . 8 8 0000830 0 contraria 00 guerra 8000una . 0 0 000 0 000Edi E cessazione 8fatali, 801a 0 0 8ro essergli 4800 0 . 0 0 8 0 . E 3 4 0 4 E0E0 00 E . nazionali e ai sentimenti E8 liberazione delle vittime politiche, viene popolari, 00 8500808 E liberta 8 ¢. 0 008 0EE880E08 E0400 gravare0 0 8 0.e. deve E00080mcostituite, 8 grava 0 l’immediata 0 E 0quale 8 0 E0 della 0 . responsabilita 8E0 04 1a 0 8 00E 0008000E 0 00 000E00E 0 w 8 0 0 E . . E 8 8 8 0 0 0 sul 8 regime 0 fascista: 0 0 ed 0 ha 1a certezza che il popolo italiano sara concorde nel fron0 0 0 0 08 8 0 0 E 5 0 8 0 0 0 8 0 0 0 00808 0 8 0 0 0 0 E88000 4 8 000 E E0 00.8000 00 0 E 8 E.Il ditigente comunista. Carretto annota che, co- . 0 0E 0 0 0all’unanimita. 0 0 E0 E00080” 0approvato 0 8 . 0000000 8 0 qualunque dovesse 8 decisione 3. 80 0 0 8 0 0 0 E E08 0 000008 0 0 08 8 8sorgere da questa E0408 0080 . 8 0 0 0 pericolo 0 0 08teggiare 0 00 0 0 E E08 0E 0 0808808 0 «si 08 di dare ai punti suaccennati un accento sostenuto e intende munque, 0 8 0 0 . .0 000 di8E 0 Epolitica 0000 la EE 0con 8i ponti 80 E 0 a rompere 000E408 Badoglio». 0 8 I senza000000 arrivare 0 diEprotesta 0 dopo 08 8E 8 m0 giorno 0 0 8— qualche 08800 08E0 0. 0vanno 0 8 00 0 08il004documento wa 0Badoglio 8 0 E0 00 0E 0 8 0>A consegnare 8 8 0 8 0 8 0 .E 00 0 0 8 0 0 E 008080 8 0 0 8 0880 E0 comunista lo stesso rappresentante prima, Tre giorni 00 E. . 8. 0 H8 > ha dichiarato che 8 8 0 . 0 . 0 0 — Bonomi, Luigi Salvatorelli per il Pd’A, Bruno Buozzi per i socialisti, 8 0 E E 0 8 0 8 0 0 I E 0 0 . 0 0 . 0 E 8 $ 0 0 0 mE4088EE F 0 0 0 88 0 E E 80 m 0 0la Germania E. 90080 0 8 000 con 8 conflitto 0 00 000E00 0 0000 sim9scbierano 80000 di un masse «1e .inEcaso . 80 operaie, De Gasperi 0per 8£0 Amendola . Meuccio Rui8 8.W 0E 0 0 8 08 .280008 0 0E8 0 per8i comunisti‘, 8 0 00 8 >800E0E0 0 8 i democristiani, 0E 0 U0 Q E 0 0 8 0 0 0 8 0 0 0 0 0 0 0 8 0 0 0 E 8 0 E 0 0 8 8 0 combatm E0 a1 0 . 0 0 E partecipano 0 E0 8 . 4.decisamente da parte del governo 0 m. 0 0E008?IlE . e se necessario liberali. i per Casati Alessandro «demolaburisti», cosiddetti i per ni ! 8 E 0 8 0 00003 0 8 . 5 0 >E0mm00E8 8 0 8 0 0 , 0 0 0000503 E 0 E 0 0 0 0 0 0 0 80 0m«Pace e liberta» E Ei10cornitato 0 0088 >2. wA0 Bologna 0 . 8:00 8:08 E800800 aEfianco 0dell’esercito» 0 timento «Non . non8 assume 00200 0 0 0 0 8alcun impegno. 8 0ma 000080 0 8 cordialmente 80 00888008 08040 0 riceve . . 0 08 0 1iE 8maresciallo 08.. 0 0 050000 0 0 83 «Rinascita» 8 8 8 0 0E comune, E 80clandestino (i1 pri0 0 0 8 un giornale 8 0 a8 preparare 800 0 0 3 00. 4 08arriVa 08 00l’armistimateria cosi delicata 08 0008 88 8 come 0 0 0080 0 8 e0infiammabile», 0 0 % 8:008 0 80810 8 8 0 0 una . $8 E 0 0 0pub8 discutere 008. 00 8l’ini08 0attuare 80 . ’per 0 0 04 0Vincere, 000000008 0 necessario 0 E0. . 0 0 8 0 E 0 0 0808 80 agosto). 18 i1 . uscira numero mo zio. punto che . 0 . . 0 000 0 088‘. 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Lo con . lui 0 1 E iE Ea 0 0m0presenti 0 0 siano E0 quale 000E0nel 0 8 8 ma . 8 Badoglio, 0 w 8 E0010 stesso 0880 8 0 8 000 8magari 8 0 .. governo, 0080 2 E 040008 0 0 O 4800 0 . . 0 E 8 0 E E 0 8. 0 0imprese E 00040 0 di nuove di quelli d’Oltretorrente viene evocato come 0 0 spettro 0 partiti antifascisti e si prepari concretamente la lotta dei tedeschi e la firE E0 0 3 0 0 8 E 8 0 E E008 0. 08 00008880 E 8 0 0 8 000E888 0E 00 0 0 000diE 0082 5 0una .8 a Milano E registra E 0 si Wagosto 0 0 4 80 0 8‘. 0II870di 8 80000 E.sovrastante 0 V N .80800 ma E0. 8 E. minacciosamente comunisti 0WE0 diE 08m 8 0a Roma, 0He per0 essi, 0 0E. 8 dei 8888 E0Ela0 posizione 0 00 0 0 8Edell’armiStizio? 0 08 0 8000 0 E m 0 0 . 0 E > 0 0 H 0 03 0 0 E 008000 0 0 8 0 800V8 0 Ecomune PSI e Pd’A che. non e meno importante di 0 0 8 di PCI, Amendola 5. Ci si deve limitare 0 0 8 0 0 0 chiarazione 0 0 0 8 0E0. 0 E 80di responsabilita? 000 0 separazione E8008 0a una 8Q E040 800088 E0 5 8 08 .politico 000patto 0 8di unE . 00000 0080 0 H0 base O come 0. W -0 a00Roma, 04 agosto H E0E che m del 0 0quella PSI-PCI 0: 8 0 0 0 00 E80080 , 0 E U 0 e di00 Bonomi. . 0E di De0 Gasperi E0 posizione 0 0la 8 H E 00. 500808 E 0 E008 E 0 E 0 0080 E 0 0 0 0 0 0 0 accu8888 di E L’atto 8 liberazione. 8 di lotta 0 della corso 0 8 0 L’articolazione . anche8 nel puntiE di vista, 8 la ,sinistra 0unira 0 . 0 80 0 8 0 comples0 8 0 e 0pifi 0 nazionale, 4 , su scala0008 E Edei O 8 E 0 0 0 m8 . "E o8 forte: 8 pifi E 8 0 00diventa 4 ,w E Badoglio E 0 0 . 0 8 0 0 0 governo .al sa 4 0 0 N sa. Le differenziazioni . corrono da zona a zona, nonché 0 all’interno di 11110 0 E 0 0 0 0 0 E0 00000 0 000000 8 A E R — “ 0 8 0 8 0 0 8008000 0 0 . H0 8 8 0

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8 5 5i1:: — contro 8pericolo di555545 5:5 un’invasi 5055 one0 tedesca; 8 : 8 5 0 85 0.5 5 per:: e) B5555 :5 ritorno 11 mancato 58 8:8 a:5tutte : 5liberta 5 0 55 55democrati le8 888058 . che 855 .e55l’eif'ettiva 55:53: 0 45 : 55 o5 quidazi

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0 5 8 5 5 cratica»? E.quanto: suggerisce i1 ministro 58 N : 0. .

delle Corporazioni, l’antifasci—:: 8 5 :Sta. 58. Piccardi. dalle 8< ::Ma nominate 5. 8 5 0commissari 5 5 5scelti 5 8 5 opposizioni, 8 : sociali: 0 8 : :5 55555 d) per la :55858 mancata58 5 liberazion e55di 5: : 8855: tutti558: i5detenuti politici 5e :5 in 5vista 4:58 8:. dei possibili compoia politico prezzo quale liberali, azionisti, comunisti, cattolici, 55:. 55208:. sti, 88558:. 55:05:55. 5058:. 555:5 5858 55:58 855505” 5 0 . : . 8 5 . :8 5 : 5 : 8 della ‘sv11uppi 8:5 : pericolosa 5 5:855 5 situazione :08 5interna :5885 :5 5 5 85 8nale, e internazio 2 5: 555tale che 55 8:5 8.politica 05 :5 8 0 .8 ta? Non significa forse :coinvolgere 5 8 5 :5 2i5 partiti 90 antifascisti 85 : in un’opera di5: 05 55 8 505 :55 5 alleggerit non ha : 5 8 85aggravato o ma 5 8 8 ,: e 8 558:54 della 5 0 58 5 5di5 carenza n: 85 0 ,autorita ogni .55:0 . 5:55 5 53:45 attiva nel555: : 5 «moderazione» 8 verso 1e masse 0 operaie? Che 8 grado di autonomia 8 avreb5 8 5 5 5 :5 5 5 5 5 58:88 : i problemi dalla risol-vere 8:5 5:855: situazione 08 stessa 5 5 58 85 : creati... 5. : 0 .: .5 . 5 5 8 : 5 8 5 :58 8 bero questi 5 commissari? 5 Come potrebbero, : se assumessero 5 cariche 8 ufli— 5 5 8 8 5 5 5 : 55m Per queste ragioni 8 5i1:: 5 : i1:: PCI, 050 emil :: PSI :: 5 5 5 :decidono Pd’A 5 . :5 85:88 5 8costituirsi di5: 8 8 :8 8 in Comitato 5 005588 . 5 : :5 governo? del generali iniziative dalle separazione una mantenere ciali, 5 5 5 5 5 8 5 5 8 8:5 555 _ permanente 9di vigilanza 4 5 e:di difesa A:5:88 5 per5 :5 5 :5. 8 la liberta 8 :5 del e8la5:5 5 8: pace . popolo 5 5 italiano :8:550 885 ‘. 58 8 5 5Saprebbero 5858.5558 , 0 8:premere 5 0 —su . di esso 1e 585558 55:: 5.80attraverso 5584558 :5masse 55558che 555possono 58850organiz08555555

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8 8 5 : 58:5 5:58 sulle altre 5 :085 . forze politiche per5una rottura 555 8 8358 5 8 col88: completa 5 5 5 50 5 : 8 8 58 8 m go. imprenditori 0 sono . quelle dei lavoratori . 5 5 canto 4580. a confederazioni 5 degli H II:IO 5agosto, 5 8 del85888585: verno. 8 8 8 . la :5 5 555 0 8555:8 sua commiss 5ione direttiva 8855 852: . centrale 885:88 propone 5:55 ::i1 che 5 8 5 0 del5 commercio, 0 0 5 5 prenda dell’agricoltura, 8 5 8 delle professioni. I nomi8: Comitato 8 8 in esame 8 : :5 58555 : 85:8 i risultati dell’inco :8:885: ntro5 Ribbentr 50 5 8op-Guari 5 55- 5 58 5 55l’industria, 0 8 9 5 5 3 dei commissari che si fanno sono quelli di 96-7 agosto esponenti noti dell’antifasci— gila del8: 5 5 a Tarvisio 8550 n: 8 8 : .5 5 V5 2 (un 0 . N:5855 incontro 5 che,058 5svoltosi 5 :80:85: 8 55:5 nella pifi:aperta 55 .5 5 . 5 5 5 4 58 : 5 5smo,5 da 8Buozzi,1’organizzatore sindacale socialista, 8 8: riformista, ad Achil-8 8 5 50 5 $8 85 5reciproc 5 5 ::55 denza a,88:5 8 8 per?) ha5 Iasciato :5 8 le88 .cose come 885stavano) 5 8 . 45 5 5 5 3 . 8 le Grandi, sindacalista cattolico della DC, da Guido De Ruggiero, i1 filo:5 0 :Il corso 5 : U 5 8: degli8avvenim 5544555 m555: enti preoccu . pa: non 505meno 55550 8 i :democr 85505 istiani. 585555 De8 U5 0 8 :sofo 5 del 5 Pd’A, 5 a5Ezio Vanoni, 0 altro (in-'a

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"u. 0 w.0 00 08.. 00 00 0 0 . 0 0 00 000H0 00 0. ferita 0 00 0 0 8 si’glata; 0 0 0 italienne» 0 0 Cfr. 0 . LUIGI 0 CORTESI», . . 0« AW 0 0 Lotta 0 politica e continuitd 0 . della 00000000 . 0 0 0 A 0 0 0 0020 0 0 0 0 0000000000 0 0 0 0 0 0 0 0 H.008 0 2 0 0 0 . 8 0 . 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1943 0 ed 0 é indirizzata 0 la direction 0 0 (dell’emigrazione), « P » 0 . 11 testo 0 : in APC,‘ 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 . 0 1943 cit., pp. 362-63, 0 0 . 0 .. Stato net. . 0 3 . 0 e L’Italia dei quarantacinque 0 giorm' . cit., pp. ...0. 0cart. . 0 93-94.0Cfr. 0Direz'ione, anche 2 la . 0 0 0 . 0 0 . 0 0 0 00000 . 0 0 0 0 0 0 0 0 5 . 0 0 0 . 0 0 . 0 0 0 0 0 0 0 8 0 . 0 0 0 m 0 0 0 0 0 0 0 0 0 . 0 3. _ ‘ 0 0 . 0 0 0 0 . 0 N 0 R “ 0 0 0 testimomanza 0 0 .0 0 00..000 0 0 0 0 88 0. 00000 0u 0 .0 :.000 0000000 di Giorgio Amendola, qui, p. 329. 0 0 00 . .. 0cit.,3 0p.. 304), 0. Cfr. anche 0taro .CARLO 0000. . 0.che PIETRO ,0 $0Ctr. 0. 0. 0 0 00 2 00 0 20PINZANI .02 11 PCI80ecc. 0 0 00 .8 0.00.0 0 0000.00 0 0 0SECCHIA, .0 00 00 0 in (art. ricorda gli acCenni 00 . 00 0 0 0 80 00 0 0 0. 0 . 0 00 i10 0000 000000000 0 cit. 0.fatti ai vicbisti dal gen». Cas‘t’el- . p.06 5 e0la sua testimonianza. 000000 040080 0 0 svoltosi 8 0 000 00 0 0m0 0 000 8 0 0suo 0000000 m nel seconda lano incontro con ‘i> 0 Alleati a Cassibile. 0 0 0 0 0 8n 0 0 0 0 0 0 0 . «00 00 a 0 . 0 0 0 .. 0 0 00 0 0. 0 . 0000 00 3

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