Storia del Partito comunista italiano. II. Gli anni della clandestinità.

112 95 69MB

Italian Pages [229] Year 1969

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD FILE

Polecaj historie

Storia del Partito comunista italiano. II. Gli anni della clandestinità.

Table of contents :
Frontespizio
Indice
Introduzione
Nota al secondo volume
I. Lo scontro tra Stalin e Bordiga
II. I margini legali del 1926
III. La lotta nel partito russo e la lettera di Gramsci
IV. La tempesta della repressione
V. Il socialismo in un solo paese
VI. Il 1927, un anno terribile
VII. La rivoluzione cinese, Trockij e Togliatti
VIII. Dalla conferenza di Basilea al "processone" di Roma
IX. Il VI congresso del Komintern
X. L'esperienza di Tasca a Mosca
XI. Il Concordato e il plebiscito del 1929
XII. Il X Plenum e il "socialfascismo"
XIII. La lotta contro i "tre" e il caso Silone
XIV. Gramsci e il "cazzotto nell'occhio"
XV. Gli "svoltisti" all'opera nel paese
XVI. Il congresso di Colonia
XVII. Il dramma della questione tedesca
XVIII. I giovani tra corporativismo e comunismo
XIX. L'università nel carcere: Gramsci e gli altri
XX. Il tormentoso cammino verso l'unità d'azione
XXI. La lotta al fascismo e il VII congresso
Indice dei nomi

Citation preview

0

0

D

D

0

>'0

H R

p'0

D

H

0

}

0

D

G

0

G

D

g 8'

£


-x.

B

1.1. GB anni della clandestinitfi

In preparazione: 1v.‘ La Resistenza e la Repubbllica

G

0

f3.

R'H

Q

E R

D

D

D

h-x '

9.

D

g

h-K.

3

P

2.

£

bd.

D

II. Gli anni della clandestinité III.I fronti popolari, Stalin, la .gucrra g

Storia del Partito comunista 1taliano 0

0

Q.

i

D

0 8

?

U

0

I. Da Bordiga.a Gramsci 1'+

Paolo Sprian'o 0

B

F

B.

Storia del Partita comunista sitaliano

Q. R

B

Imalice

R

g

e0

3

8

H

Introdflzione

g g :l 1; '£ {

308‘ 3-26 339

355

370

D

E

G

0

0

D'

©

Qq

0

'
u'

b..a

cn

D

D-

La lotta contro i «Ire» e il caso ‘Si’lone XIV. Gramsci e il 0 a

0


>1a cui i1 regime £21.:

sciSta costringe da anni Iui e la maggior parte dei dirigenti e dei militanti comunisti. Poi verré l’arresto, cominceré per il partito i1 lungo tempo

della, clandestinité assoluta. CE: in Gramsci grande soddis-fa'zione per l’andamento del congresso di Lione che ha segnato una piena Vittoria politica del gruppo dirigente di cui C alla testa e della linea Che esso perora. Ma forse, pi1’1 ancora, per il tipo di «quadro» Che e emerso in quegli accesi dibattiti.Pe1: qUCst'o i1 discorso gramsciano spazia in prospet— tiva e si esprime con 1111 giudizioche diventa, riletto oggi, i1 tema centra— scista,

$'$g. =.='d

:'

' 16 di indagine per la storiia del PCI in tutto i1 periodo della dittatura fa;—

H-l q

}"'t

II nostro partito— afierm‘a con sicur-‘ezza Gramsci — é rimasto i1 solo meccanismo the la classe operaia abbia a sua disposizione per sele-zionare nuovi quadri d1r1gent1 di classe, cioé per riconquist'are la sua 1nd1pendenza ed autonomia political.

II 1926 non é pero, per i comunisti italiani, soltanto l’anno in cui es‘si dénno IC 1010 ultime battaglie per rimontare 1a china di una situazione sempre pi1’1 sfavorevole e riceVono poi, ai primi di novembre, un (:0p Che decapita addirittura il partito. E ancher l’anno in cui profonde sono le trasformazioni, decisive le lotte Che caratterizzano la Vita interna del

movimento comunista internazionale: C l’anno Che, sostanzialmente, se-. gna‘ l’inizio del periodo stali-niano o, almeno, porta a una. tale svolta nelle

vicende del partito bolscevico e dell’Internazionale da situare saldamen— te a11_a teSta dell’uno e dell’altra Stalin 2. La StesSa situJazione. generale re~v ‘ Cfr. Il significato e i rz'mltati del III congresm del Partito camwzz'sta d’Italz'a, «L’Umta» 24 febbraio 1926.11 resocont‘o venue dcttato da GramsCi a Riccardo RaVagnan. Cfr. ANTONIO GRAMSCI, Scrit‘ti politici, 21 mm di Paolo Spriano, Roma I367, pp. 651—71. z E dalla fine del I92 5 Che l‘a maggi'or patt‘e dellC mterpretazmm sulla storia d'Cll’Urss damn 1m nuovo periodo storieto Sinteticamente la cons-tatazione‘ .C espressa cos’i d'a Giuliano PICCCCCi nella pj’r‘C-r

fazione a La «rivaluz-z’one permanenta» e il socialismo in an Peace .1010 (Roma I963, 13. '23): «C911 11‘ 2

L

5

aQ

0 n.

W

0

D

g g

Lo sciontro tra Stalin e Bordiga

list-i. dell’economia sovietica) ma hanno gia espresso il loro scetticismo

‘_ ' p seguira per molti anni sulle stesse basi. . lsrno, 1 occacomun de1 ca dlalettl nella e e Come sempre, 'nelle vicend tante as: 1mpor una 51a data e e tament concre are sione per poterlo verific 31 Igll compre -— ento movnn de1 n dirigen i MOSCa a lie semblea che raccog ttlve italiani — e fa il punto, fissa un certo bilanc1o, segna aleune prospe

sulla possibilita di costruire i1 socialismo in Russia senza l’estendersi del— la rivoluzione nei grandi paesi industriali dell’Europ-a centrale e occidentale. Senonché, neppure Zinov’ev ha potuto negate il processo di stabilizzazione del capitalismo, relativa fin che si vuole, anzi i successi, della reazione in Europa. A1 congresso, l’opposizione zinov’eviana é stata iso-

g 3.

8

.b

'P

>'a

3 0

g Q

£

\

Capitolo primo

4

D

a

B

D D

D

8

+A

p '''

'

0 Q

a

6'o


'a

0 Q

B

G

D

D p'0

B

o \o h''' B 3

b''

0 0 0

D

:1 0

n w-. 9)

I928 ? tra portanti in quanto intercorrono quattr o vannl, dal 1924 al v)

D

0

n

B

D D C D

h''' lO

8 b-a r-+

g'G

N.
-t

'

[

D

0

N

0 3

0

0 D

Q.D

0

D

N

H

gi' D

('D v$D'' C/)

{ g'g-€

A C;'

Il relatore tende a oflrire una visione ottimistica sul tema della «sta~ bilizzazione capitalistica». II 1926 rappresenterebbe gia un momento di «stabilizzazione traballante», molto pi1’1 insicura. Ma i1 discorso si arres-ta a questi termini generici, fatti di ipotesi contrastanti e” di sfurnature. In realta, non si intravede una indicazione tattica d’azione che muti i1 quadro tracciato al V congresso del Komintern e ai successivi Esecutivi allargati. La concezione del fronte unico resta la stessa, I’obiettivo maggiore quello di conquistare alla lotta dei partiti comunisti 1e masse popolari. Pero, nella realta, 1e novita d’accento esistono e dipendono proprio dallo sviluppo che le cose hanno preso negli ultimi due anni nel comunismo: i1 rafiorzamento ulteriore deII’Urss e l’accentuata egemonia del Partito russo nell’Internazionale, nonche’ la tensione esistente per quei dissensi che si sono ormai manifestati pubblicamente su questioni fondamentali. Cosi Zinov'ev, volente o nolente, riflette nel suo rapporto la preoccupazione principale dello stato maggiore bolscevico: il pericolo del formarsi di una opposizione di sinistra nelle file del Komintern, che faecia lega comune con Trockij nel contestare la linea generale come troppo possibilista, nel pOrre in discussione Ia costruzione del socialismo in un solo paese, per non dire degli altri motivi di recriminazione, sul buroe‘ratismo cui condurrebbe la campagna della «bolscevizzazione», sulla meccanica trasposizione dei metodi organizzativi. vigenti per il partito

per 1 primi (ma Gramsci avvertiva che Brandler non era

certo un «destro») e di sinistra per i secondi, mai riuscirono a conquistare una stabile egemonia. II partito tedesco riflette maggiormente la crisi dell’In-t ternazmnale comunista: ha subito i pi1’1 gravi contraccolpi dalle variazio~ n1 d1 tattica imposite negli ultimi anni senza sapervi contrapporr e un’uni— ta d1 gruppo dirigente. Ma é anche evidente che il suo disagi o e prodotto .alle seonfitte che hanno via via ricacciato indietro la prosp ettiva della rlvoluzrone nel paese decisivo per lo sviluppo del comunismo in Europa nel ‘mov1mento che e la maggiore cura e. la maggiore spera nza dell’Inte-r: nazionale. Questo ha complicato sempre di pifi i rappo rti tra i1 nucleo - dlrlgente bolscevico e quelli tedeschi. Quando si arriva al VI Plenum anche Ruth‘Fischer e Maslov sono allontanati dalla direzi one assunta da quadn Operai (espressi dalla sinistra) tra cui primeggia I’amhurghese Ernst Thalm

og

g'i.g. g'{; .

>.--.{ PU' G

D 0

no piu favorevoli.

”E ancora il partito tedesco quello dove i germi della malattia

paiono plu tenac1, un partito i cui vari gruppi che si sono succeduti alla direzione, da IDaul Levi, espulso nel 1921, a Brandler e Thalh eimer messi ai mar,g1n1 dopo Ia disastrosa conclusione del movimento insur’rezionale dell ottobre 1923, sino agli esponenti che assunsero allora il eomando del partrtoiArkadij Maslov e la Ruth Fischer, tra deviazioni catalogate di destra

'

D

0

0

Q-D D N

3

E.8

G

B

8

cn 0

sia dal primo caso che dal secondo. Zinov’ev insiste sul fatto nuovo introdotto in Europa dal massiccio ingress-o e dalla prevalenza del capitale finanziario ameriCano, fattore principale di reazione. E un processo su Cui da tempo aveva insistito Trockij e che anche Stalin, a1 XIV congresso 2, aveva considerato essenziale. E i1 piano Dawes (di aiuti alla Germaniadi Weimar) 10 ha reso pifi evidente anche se i contrasti tra capitalismo americano e capitalismo inglese, insieme alla combattivita del proletariato e aIIo spostamento a sinistra di parte del sindacalismo britannico, fanno ritenere all’Internazionale che la Gran Bretagna sia il paese in cui 'Ie condizioni obiettive per un nuovo sviluppo rivoluzionario si presenti-

17

russp nelle altre sezioni. Pereio Zinov’ev denuncia l’ultr’asz'nistr z'smome ll nemlco principale nelle file del movimento, come la tenden coza da cornbattere con pifi fermezza. E il tasto Sara toccato anche e con maggiore vigore (pour cause) da Bucharin. «La malattia d’estrema SiniStra e la p1u insidiosa». i V

-'0 B

D '''

0

cn N '

ziOne mondiale». Bisogna essere pronti a fronteggiare i compiti richiesti

Lo scOnt’rio tra Stalin e Bordiga

.

g G 0 DD £ n '

D

0

..Q

gi'

G

B D a

V


---

D

StaLa riunione si accentra infatti attorno a un duello tra Bordiga e (segreil lin. Il prime conduce un veto e proprio attacco personale centre ica trotario del partito russo, riprendendo argomenti t1p1c1 della polem Lemn ckista (rinfacciando a Stalin, ad esempio, di esser51 trovato centre n lottaco la in un certo memento del 1917) e si sente rispondere die e mzion ia'conv Trockij avviene su un punto fondamentale, sulla «vecch paesi altri 1n zmne (trockista) secondo la quale. se non vi saraia rlvolu

0

Q

E.g

H.n

8

m#£..

all’alba» . {stess‘a del ‘2 I , «un lunghissimo colloqulo che ebbe termine

!g.H r ''

0D

B

0

p'0

0 0



0

0

E:'g. C 'G D N N

te la 1 set-a camen con. cui 7 ha un abbec rate minuziosamente da Trockij », _ 7 7 , . . ' CD

iI

Loscontro tra Stalin c Bordiga

Capitolo prime

m

'

H.u

n W

n

H

P

g

D

: €#

r) b--. b-.

g!.g'

>"'' cn

'l'halmann si e di fronte .« a1 primo tentativo serio di contrapporre il Par-

tito comunista russo all’Internazionale comunista». Bucharin- dedica tre quarti del suo discorso a Bordiga per critica‘rne il «metodo che fa astrazione completa dalla situazione», i1 meccanicismo, le vecchie e nuove riserve contro i1 fronte unico e soprattutto per prendere di petto 1e questioni decisive. Molto importante appare 1a sottolineatura che ’Bucharin

fa della «stabilizzazione capitalistica». La stabilizzazione capitalistiCa implica una stabilizzazione condizionale dei partiti e dei sindacati social.democratici. Non vi é asSolutamente una situazione aperta a solu'zioni

nvoluzionarie. La maggiore 'breccia che si pub aprire nella stabilizzaziome e il rafforzamento dell’Urss, la stabilizzazione socialism, 'Buchatin to.-

8'F

.

N

0

\D

a'

B

n

‘_Da «'P‘Iome‘ted», a. I, n. ,5, 1° "settembre 1928-. Q

bu.m

r+

a..l:= b

nativa di prospettiva batteranno nel Plenum i critici dell’oppositore italiano. A nessuno é sfuggita la gravita del dissenso e le sue implicazioni. Per

V

6

Q

n

Q.

Q.

8

D

8

0

B'

13 marzo ‘ Cfr. i1 resoconto del discorso in «La CorreSpondance internationale», a. VI, 11. 33.

1926, pp. 30; sgg. ‘e il «sunto autorhzato» dall’autore pubblicato dagli amici di Bordig’a nell’emigrazione, ,prec-isamente- in «.Prometeo »,_ BruXelles, a. I, n. 4-,1° agesto 1928‘. 3 D51 numero del «Prometeo». Nel resoconto della «CorrespondanCe internationale» questo ' .btano: é. 'riprodotto in ”net '1 pifi attenuati scnza far cenno defl’Magine della piramide, che pure vettii ripresa‘, pet esse're' COnfutata, da' molti‘ altri oratoti‘cheintervengono nel dibattito.

ghesia». Proprio sulla debolezza e indeterminatezza politica di un’alter-

n 0

('D h-u

g'E $8. B'!

g'!

&

$.;'

Bordiga arriva dunque‘ ad investire la questione della politica estera -deIl’Unione Sovietica: chiede, in altri termini, una politica che risponda

ro che la situazione sia meno favorevole quando imperi una reazione di destra. Torna il motivo, cosi bordighiano, del tanto peggio tanto meglio, e tortna anche a proposito del fascismo che sarebbe insieme socialdetnocratlco e reazionario, «una sintesi dei due metodi di governo della 'bor-

B

!.i'

0

troppo instabile. Bisogna capovol‘gerla 2.

g:g

9)

.F '

!-!b.

g 0

Si dice che la buona soluzione é affidata a1 ruolo dirigente del partito russo. Ma ci Sono riserve da fare su cib. Qual e il fattore dirigente nel partito ruSsoP E 1a vecchia guardia‘ leninista? Ma, dopo i recenti episodi, e chiaro che questa vecchia guardia pub dividersi. Ment‘re-, dalle diverse parti, si invoca, con altrettanto vigore,i1dititto di parlare in nome del bolscevismo, si accusano i contraddittori di allontanarsi dal veto leninismo... La buona soluzione é altrove. Bisogna basarsi su tutta 1’Intern-azionale, su tutta l’avanguardia proletaria mondiale. La nostra organizzazione e simile ad una piramide ed essa deve esserlo perché da tutte. 1e parti si deve confluire ad una ciIna comune. Ma questa piramide riposa sulla sua cima e il suo equilibrio é

PCI,.in ottobre, quando la lotta intestina dei bolscevichi avra 'segnato nuov1 dram‘matici capitoli. In Bordiga la pero’raz‘ione si accompagna ora ad una sorta di esaltazione generale delle chances rivoluzionarie, 1112! €i non va al di 15 di un cenno dottrinale: si limita a sostenere che non é vea

H--.

0

8

accuse gia formulate da Trockij contro i1 Comitato centrale del partito diretto da Stalin:

Sentiremo tornare questo spunto critico anche in Gramsci, nella fa:~

mosa prima lettera che questi indirizzera, a nome dell’uflicio politico del.

1--q A

Q--n.

.....o

8-e

0

a'o

0 B

Ci s‘i diceva: non abbiamo che un solo partito che ha realizzato 1a vittoria rivo-

I3

all’orientamento della «:..1:ivoluzione permanente», che. .faccia perno sulla

=.H


'0

G

D

D

D

0

0 0

0

=

Eq +''

E.D r'' n

; 8..i$.$

i.i'g.g'g

3 E] n..i'8

v 3''0

g'g

g'8

8 F.

g.&

0 D 0

i

>'0

b--u h=

D 0

('D h-. H.-a h-a

cn

'

di lotta. Tutto il periodo che si apre sara fente di notevoli delusi'oni sulla possibilita rimasta, sia su scala inazion‘ale che internazionalei, di lavoraa 1 «La correspondance internationals», a. VI 1,1. 35. :7 marzo 11926;. 13-. 3.1-3»

1 15q D. 329»

N

una certa 'solidarieta di interessi tra palcunei categorie della classe operala e la borghes‘la...» (« La Cor: respondance internationale», a. VI, :1. 35, 17 marzo 1926, p. 329). Gramsci in una lettera a Togllattl del e Terracini del 9 febbraio 19,24, aveva scritto: «Nell’Europa centrale e occ1dentale lo sv1luppo 'eapitalismo ha determinate non solo 1a formazione di larglgi strati proletar}, ma anche .e perc1§creato lo strata superiore, l’aristmrazia loperaia, eon i suoi annessi d1 burocrazia .smdacale e d1 gruppi socral-

\.o

1‘ Buch‘arin aflerma: «Bordiga dimentica un fatt‘o della piti grande impor'tanza. Dimentica che dentale' potenti 'e a volte formidabili partit‘i e sindaca‘ti socialdemocrat‘m. Essr sonol’espresslone d1 occ1: uno 'dei' tratti specifici che ha per noi un’importanza teor‘ica e‘ pratica a. che esistono in Europa

B

spondere, a1 tempo stesso.

b

petutamente eletto nell’Esctivo e invitato a lavorare presso‘ 1a Centrale internazionale, non ci e mai Voluto andare. Ma e um modo per non r1-

raia. Nel suo intervento, e lo ritroveremo anche nelle tesi politiche che concludono la sessione del Plenum, .si opera una variazione d’accento rispetto alla formulazione cosi rigida della tattica del fronte unico che si era avuta nel 1924 e nel 192 5. Viene affermata la necessita di contatti e di manovre, si sposta il centro dell’azione. nel movimento sindacale per raccogliere le masse lavoratrici attorno ad obiettivi concreti di difesa e

'-q

raccolto. E anche un colpo diretto a Bordiga che, nonostante 51a stato r1-

V

'menti a rappresentarli nel Komintern e che l’invito spesso npn e stato

dei tratti essenziali del leninismo, e piu che mai necessaria nell’EuroPa. occidentale. II pericolo di una deviazione cli ,siniStra e il maggiore perché' frena la noStra azione di conquista della maggioranza della classe ope—

D

richiesto ai compagni delle altre sezioni di mandate i loro migliori ele-

Q

"mita a dire che si deve lavorare tutti insierne, che i russi hanno sempre

se, tra i socialdemocratici e gli altri; una tattica di, '0

0

vescia lo schema che sot-tendeVa i1[ragionarnento idi Bordiga, quello della

Russia arretrata e delPEuropa avanzata.

1:15”

Lars-comm tra Staline'Bordiga

.Capitoloprimo >u'

.+-

r4

3

0

accanto a Zinov'ev, Stalin, Bucharin, Manuil’skij (e Trockij come supplente), Thalmann, Semard, Kuusinen, Ferguson, Roy, Kolarov e altri. Anche Ercoli entra sia nell’Esecutivo, come gia convenuto, sia nel Segretariato. Da una sua lettera ‘, apprendiamo che prima della chiusura dei lavori Bordiga, instancabile, ha proposto di convocare un congresso generale del Komintern nell’estate per discutere espressamente la quest’ione russa. La proposta viene rinviata (e seppellita) dal Presidium. Si decide invece di tenere il VI congresso «alla fine del prossimo inverno».

Senonché, ‘nei mesi successivi, con l’acutizzarsi della controflensiva delle opposizioni coalizzate dei trockisti e degli zinov’eviani, la convocazione non si terra. A1 VII EKKI allargato, del 'novembre 1926, troveremo Bu-

i4.!ggg:

charin alla testa dell’Internazionale comunista, seppure senza il titolo

gg'ig?.!

g.g.gg

ufficiale di presidente. Resta da rileVare ancora la sorte dell’opposizione di Bordiga. Egli e l’unico che pronunci una dichiarazione di voto contro la risoluZione che

g:

conclude i1 Plenum. Le fonti ufficiali del Komintern tacciono l’episodio per esaltare l’unanimita della votazione (in cui confluiscono quegli stessi esponenti tedeschi che tra pochi mesi verranno espulsi). Lo si ricava, in-

.i

b

8

vece, dalla relazione che fara Ruggero Grieco .al Comitato centrale del

0 .b

'q

P

0 0 0n

b

&.

&

b

N

0

9

'q

0

g

D

n

I1 Lattera .firmatia Ereoli, 1711131201916, indirizzata Alla regreteria del PCI. :Eotmopia in APC,

4.07. :3.

a

W 0

D

3

P

W

aQ

0

D

B d

D

0

G

3

D

u)

G


'0'

£€

.5g-g

D D

0 0

$.g n:g

00

8

vanno in dissesto nel corso di un anno. E di questo tempo un’attenzione crescente dei comunisti a11a situazione economica. Il fenomeno ha certo una sua spiegazione politica (e prOpagandistica): si tratta di capire quali contraccolpi immediati 51 pos-

quello del giolittismo dell’anteguerra ( protez1on1smo prevalenza della

E.g

n

D

B

D

D

0

D

0

€i

Ruggero Grieco ’. Si aggiunga Che ben trentadue istimti bancari minori

‘31

lito di 4210 milioni, 1a circolazione monetaria di 1061 milioni, 1a 1112! si e ulteriormen'te Svalutata da 440 a 490 rispetto a11a lira-oro. Angelo Tasca segnala, a sua volta, Che l’orientamento di fondo torna ad essere

d

0

0

0

0

G

B

o a

D

D


-"'

C h'0 D

g'$

direzione, di stravolgere l’equilibrio precedente di «gruppi di potere » restringe (e restringera) l’analisi comunista in un metro di giudizio e in 3

B

una prespettiva inadeguati. Non mancano i documenti in proposito. Nel0

D

G


'0

V

D

a

F

(b

In realta 1e opposizioni, soprattutto i repubblicani e :alcune correnti socialiste (sia del partito massimalista che di queIlo riformista), tentano DD '--.'

=

3

0 w0'

3

&: !'!8 $.g

0

n .. 0

pifi breve possibile». E un dato essenziale da considerate di fronte allo

ro. Ma iI fronte unico p’rOgredisce irresistibilmente e' i lavoratori faranno definitiva-

mente giustizia di questi ingannatori patentati, di questi falsi pastoti, di questi servi della reazione ‘.

g.}i.

g' g 8:£l B $ 1;.K'g 8.£

q 3'

al.

&g.

0

g'o

Gtamsci ripete, dunque,1’indicazione tattica e Strategica che ha presieduto alla linea del partito durante la crisi del 1924, tipresenta la questione della lotta su due fronti, nega che il partito possa darsi come 0bie'ttivo i1 puro e semplice ristabilimento delle liberta democratiche. Pensando ad una crisi in cui 1a radicalizzazione delle masse si accentueta 2, dice, anzi, chiaro e tOndo: «L’intermezzo democratico deve essere i1

v)

B P

B

B

R

h''' 9)

0

0

D

0

n30 D

g:g'gg 5

g' :}.}i$.{.g ' .:gig. g'g'ig }.i

D -'o Q.. n :.8 g.g'-o ''N g

Ht

3

.meto di condizioni favorevoli.

h

_ Lo spettto del fronte unico turba i sogni popolati di fantasmi degli ex’ aven‘tinia-

ni componenti dell’Aventino. Essi tentano, ptoclamandosi antifascisti e gettando i1

discredlto sui lavoratori rivoluzionari, di evitare la sorte che 1e masse preparano 10--

I ) Noi dobbiamo sin da oggi restringer-e a1 minimo l’influenza e la organiZZazione dei partiti che possono costituire 1a coalizione di sinistra per rendere sempre pifi probabile una caduta rivoluzionaria del fascismo, in quanto gli elementi energici ed atjtivi della popolazione siano sul nostto terreno nel momento della crisi; 2) In ogn-i caso noi dobbiamo tendere a rendere pifi breve che si-a possibile l’inti'ermezzo democratico avendo, fino ad oggi, disposto a nostro favore i1 maggior nu-

g''g:B:

g ®. G P

0

=

Ha.

D

0

ig'gg.

g

u'

n Q.

0

po, che 'si trattera di fissare questi punti:

37'

propagandistico i1 seguente giudi‘z’io che formula «L’Unita» pachigiorni prima del rapporto di Gramsci: E.

0

D

'B 8

Q.i"-' n h''' }"'t 9>

piuttosto difficile)‘ e p‘roptio petcio ripropongono i1 tema delle «formazioni intermedie » candidate, in funzione consewatrice e antiproletaria, alla successione del regime fascista. Infatti Gramsci aggiunge, subito do-

0

D

b

a,i

8

dato i1 potere mussoliniano (i1 quale attraversa, in efietti un momento

B'g

t g 8 s'8.= 0

I margini legali del r9526

F

=

g'$'i

Capitolo secondo D

:36

di risuscitare un nuovo schieramento unitatio che dia vita a una Concentrazione repubblicana delle sinistre, non escludendo neppute, in linea di principio, i comunisti. Vi e incertezza. Nel revisionismo di alcuni gruppi‘,

soprattutto di giovani intellettuali, si esprime una ricerca che pub anche approdare semplicemente, come divisa Nenni dalle colonne di «Quarto Stato» (su cui scrivono Arturo Labriola, Tommaso Fiore, Roberto Tremelloni, Lelio Basso, con Carlo Rosselli e altri) 2, alla rifusione tra socialisti e socialdemocratici: ‘ed e questo i1 bersaglio principale dei comunia sti, lo .spettro che intendono fugare 3. La politica di tiunione delle sparse membra del socialismo italiano in una nuova formazione che si p’onga sotto l’egida della II Internazionale trova molte resistenze tta i veCchi dirigenti massimalisti. Essi tendono a conservare al PSI quella posizione equidistante tra comunismo e socialdemocrazia che non ha ora maggiori

possibilita di .aprirle una prospettiva d’azione di quante ne avesse alla

fine del memento aventiniano. In ogni‘ caso, la sfiducia dei comunisti nei loro confronti é almeno pati all’avversione che essi provano per la frazione Nenni ‘. ' Il discorso pub tornare cosi alle linee generali prima disegnate. Ne abbiamo una controprova nel giudizio sulla situazione internazionale. Vi é stato in Inghilterra un possente sciopero generale di solidarieta con .i minatori in lotta. Nonostante l’esistenza di un collegamento otganico con l’Unione Sovietica, attravetso il Comitato sindacale angle-rusvso, i ; Omertd auentjrtidrta, «L’Unité », 5 agosto I926. 3 Cir. sulleposrzront politiche della rivista NICOLA TRANFAGLIA, Carlo Rosselli cit., pp. 275-341.. Ignazro Silone, ad esemplo, scrive: « La creazione della Concenttazione repubblicana é una ma.novra della borgbesia. E nell’intetesse di classe della borghesia di impostare i termini della Iotta poiltica su unaantitesi che non m’etta in causa la sua dominazione di classe, ma soltanto 1a forms degli isntuti politict. Se la borghesia italiana c0n l’aiuto dei capi riformisti riuscira a dar vita ad un nuovo: Aventmo (Iasedlcente Concentraz‘ione repubblicana) essa concepira 1a speranza di poter assicurare la propna domrnazione di classe anche oltre i1 fascism‘o» (Concentraziorze repubblicana, «L’Unita» 2 settembre 1926). 7 ’ V ‘ La discussione politica intetna ‘31 PSI si fa intenSa nei mesi di luglio, agosto e setteimbre in vista del congresso che si dovrebbe tenere in ottobre ma che non avra pifi luogo in seguito a1 precipita— te della .s1tuazione. Sulle varie corrent-i formatesi in sede precongressuale cfr. RENzo DE FELICE, .L’u—

mta soczalista nel 1925-26, «Mondo operatic», a.«xv1rI-,,n. 8-9, agosto-settembr'e 1:965, pp. 16-35. ' 7

oP

0

cn

(I

0 B

0

a D

.g.a' 0

a:8'

b..a

di. lotta ad oltranza, di t’ipo rivolionario.‘Pe1-olo selopero dei ininatorl 0

é continuato, tenace, coraggioso, per mesi e mesi, e i comumstl 1tallan1.—‘

N

Q.

aQ

P

e.

B

Q.

0 D

0 0

dirigenti riformiSti‘ delle Trade Unions hanno scartaio ogni piospettiva

0 D' o' Q. Q..

39-

I matgini legali del '1926

Capitolo seCon'do

38'

ungherese che si occupa, molto dell’Italia‘. Senonché I’errore di valut-azio. ne. cui ci riferiva—mo si puo precisare’ ora meglio. La situazione economica é davvero tanto delicata che Mussolini ne (‘2 preoccupatissimo. Male mi.-

sure deflazionistiche che prontamente vengono prese consentono di con-v

politico-economico delle classi dominanti poss1edeoancora grandi iiserve

zioni restano non soltanto i'nermi ma sorprese. Sta di fatto che in ottobre l’attenzione del PCI e ancora rivolta ai temi afirontati nella relazione di Gramsci dell’agosto, e 1e previsioni non mutano. Si (151 piuttosto una

0

D D

N

0 0

'

h-t

R'n

b--q Q-

' gg


.

:

o\

'

b' N

'\g

q -

B'w

B '

B' Q g

R'- R.

1 L“ Sttuazzone

tb '-+..

D

b b

7 cits, vol. II, pp.._'22-2'e66, FEIrlcE, Mussolini i1delfascism .l- Cfi- PM? Wpalztic'a' Partit'o camuflista d’Italia‘,‘ «L’Uniita »_,_ 9 ottebm 1:926. 6’ i CQmPiti R ''-

b.

D

R.

Q

D Q. D

=

0 3 3

0

definito con una condanna storica: R.S

oo G

\n

E "

0a i+

g'8

A

q

0

(b

g

3

R

E

Q

3

'

tionale», .a. v.1,,n. no, 7 ottobre 1926., p. 1.166.

'u-

0 -

0

«La " G MSUILA (Imms SACHS), Mussolini introduzt la pezne capztalei,

0

B..d

A

comumsta d'Italta, 3 Risotuz-ibne lsu’lla situazione 'internazionale- uotata dal CD del Partzto _ _ , ‘ 7 > H . 7 .. V _ «L’Unité» 31 agosto 1.926.. Correspondance interna-

S’iamo nel solco delle tesi di Lione. La rigidita della contrapposizione

e nondimento pifi evidente. Il Partito massimalista, ,ad esempio, vieneD

D

n Q.

G

'i R'

B

0

G D


'''o

g.g

aQ P-.I D '

.gg

o Q

» sviluppa una_ fearida 1 In settembre ed .ottobre, prima della sua scomparsa legale3 fL’Unita' 12 one raggxunge- 71 .858 lire sottoscri-zi La inglem. minatori i per aiuti di‘ raccolta di campagna , . ’ . \ _ . ottobre. _ H . ‘ . .. 1 Riuniorze plenaria- del Comitato dzrettzvo, « L U m t a » , 17 agosto 1926.

non ha saputo e voluto distruggere nella fase del suo sviluppo storico (monarchia, religione di State, 0 qUasi, privilegi del clero, latifondo, ecc.) e il cui superamento assorbe tutto i1 programma della democrazia repubblicana, hanno oggi valore secondario di fronte alla insuperabile barriera che 1a proprieta privata dei mezzi di produzione e scambio, cioé i1 capitalismo, oppone ad ogni progresso e a ogni sviluppo della societa umana. Oggi solo Ia rivoluzione proletariat e l’organizzazione socialista dell’economia puo create 1a possibilita di un ulteriore sviluppo delle forze economiche 'e perciozpuo rappresentare un nuovo periodo storico, aprire una nuova fase di pro: gresso .


/

Q

'-

B

mai Trockij chiarna apertamente 1a minaccia di un’autocrazia di Stalin sul partito e sullo Stato. Alla meta di luglio 1’opposizione “proclama uflicialmente la sua eSia3

0

+

D

g.

0

!

N'

}"''

8"

0


e'1-a latte-ta di Gramsci

spressione legale delle opposizioni. Le potte del carcere s1 aprono per rinrserrarvi dentro gli avversa'ri‘, A1 comunisti si .fara i1 posto d’onore. D

0

'''


"'' r-t

Q

giorni segu‘euti e sara l’ultimo co‘lpo di piccone a quanto testava (11 e-

R

b 'u, 0 0

Capitolo terzo

D

D

Q

D

n-.Q O 0 ''' : ' P D

!

='B

3

-: 6''

H''' 9)

0

'. 8

nissimo attentato Zamboni. La reaziofle mussoliniana svi scatenera pei

>'a

g g.g !-

0

0

0

N

.b

D

'Capitolo secondo

4.2.1

8 8' 8''g 0 g' s' U'Dg a''

D aQ

_(nella misura del 50 CA) e a queste richieste unisce l’attacco contro la bu-

£

B

0

D N

D

= =. D

g F. 0

a.

B

D

g

0

Ht

0 0

b

:

0

P D

g 8' B =.

G

G

D

D

3

Q. 0

R''00 0 }--

Q..u

a.S

Q.n

Q.'' -'>a

B

N

0 3

C

8''E 11g g g 5 y i i

Q.

l#:;l'.; i '! $ :..Bg el

3 n

D


. Egli, come per il passato, non si fa nessuna illusione su un possibile sbocco rivoluzionario 1mmediate dell’agitazione della classe operaia inglese. Percio, considera 11

La notizia ha una grande eco in Occidente. La stampa italiana, ad esernpio, sia quella del regime che gli ultimi fogli dell’opposizione non comunista vi danno rilievo, personalizzando molto in Stalin, Trockij e Zinov ev, nella rivalita tra il primo e gli altri due, 11 senso del conflitto. Nel Partitocomunista italiano si e rimasti, dopo l’Esecutivo allargato, 111la consegna di non intervenire nel merito dei problemi dibattuti dai bold scevichi ma di fare piuttosto questione di metodo e di disciplina a proposito dell’attiVita «frazioniStica» dell’opposizione. Cosi accade anche

b

;:gl gl.g &g' y};ig.g p'e..o P.'

9)

D

terna si accompagna, da parte dell’opposizione, quella contro una «de-

La Vittoria della maggioranza, della sua politica economica e della Ii nea di app0ggio al Comitato anglo-sovietico, e schiacciante. In Comitato centrale, nessuna delle prOpOSte dell’Opposizione viene accettata. Ma 01-mai si pone il problema della convivenza negli organi dirigenti (e, pifi tardi, si porra nel partito) dei capi dell’opposizione che non rinunciano a costituire una frazione, anzi a svolgere un’agitazione dall’esterno. E questa é l’occasione in cui 1e prime. sanzioni disciplinari colpiscono gli oppositori, Zinov’ev in testa agli altri. Egli Viene escluso dall’Uflicio politi-v co (Trockij per ora vi resta ancora) e la sua stessa permanenza alla presidenza dell’Internazionale (di cui si teme egli voglia fare il quartier generale dell’opposizione, e 11011 5010 russa), e 'messa in discussione.

'+

8'p '

3

b

0

: £

h-.0Q

rocrazia, e contro «l’ingranaggio» che impedirebbe nel partito il pieno espandersi della democrazia interna. La prospettiva di Trockij e di Zi.nov-'ev (che Stalin accusa di aver abbandonato il leninismo per abbrac— ciare comcpletamente i1 trockism'o, in'teso come deviazione di sinistra, avventuristica, tale da mettere in pericolo l’alleanza tra operai e contadini) si manifeSta con una impostazione assolutamente antitetica all’indirizzo della maggioranza. Alla polemica contro l’opportunismo in politica 1n-

masseP Questa “e um delle questioni fondamentali della politics; comumsta E, 111111

gg

G

0 3

Q..'''' x.n

...Q ...

D

B

bero minacciati dalla politica della NEP a favore dei contadini ricchi L’opposizione chiede una rivalutazione dei salari, lo sviluppo del settore socialista dell’economia, un inasprimento fiscale nei confronti dei kulaki

'g8

0

mente la difesa degli interessi della classe- operaia industriale, che sareb-

4:5

delle question-i principali della dottrina leninista della direz-ione delle masse

5

gi'g.

Q.;.G

D

D

stanza in una seduta del Comitato centrale, con una dichiarazione di Trocklj. La piattaforma e di sinistra su tutti i punti, rivendicando esplicita-

2.B

=.

0

N'

La lotta nel partito 111330 e la lettera di Gramsci

0

0

0

-b

D

(111911010 term

g€

44

Capitolo. ter'zo

a

n Q.

D

3

Q.

0

0

0

B D

n

=

0

N

\D

;' 6

n Q

"'"h

d

g'$

0 g 0

0

!.#

n

aq

h

E

..U

D

8 0

0 n0

\o

$

0 .-

Q

0 =

''c

B.R

.d a

8'B

0

:

S

B

N

q'D

0

\o

N

Q

b b

&

Q

h

U b

£
-4'

D

8

'

g

aQ

F-tn ;

A0

Per?) la «campagna antibolscevica» non si Iimita alle pifi facili specuIazioni scandalistiche. Sulla «Stampa» di Torino, che in questo periodo fornisce quasi tutti gli spunti politico-ideologici alla campagna, si introduce una valutazione della linea strategica che intende approfondire in modo convincente il discorso sulle rivalita tra gli «eredi di Lenin». Per i1 giornale, divenuto da liberale fascista (con un’intonazione da fiancheggiatore), Ie cose stanno in questi termini:

ti alle masse la questione. Togliatti risponde con una lettera molto interessante del 6 settembre. Egli é dell’opinione che la decisione di non tra—

'6

5'

0

=,.

b'0

non considerate per nulla la propria personalita accettando sempre la disciplina di partito 3.

zioni? Da Roma si chiede i1 parere di Mosca o meglio si informa Togliatti che i1 partito italiano sarebbe tuttora dell’opinione di non portare davan-

0

Q...=

5' Y q

9) ('D '' =. D -' Eq }...a

o8

(I

Ambizion‘e personale? C’é da chiedetsi se valga la pena di prendere in considera-

ziOne simili fesserie, dopo che sappiamo che Trotzki ha dimestrato tante volte di

do che raccoglie anche «Il Mondo», uno dei rari superStiti della stampa

aventiniana 1. Di fronte a questa campagna, i1 problema di intervenire o meno nel merito della «que‘stione russa» si presenta in termini nuovi per i comunisti italiani. Bisogna lasciare circolare senza risposta similiinterpreta-

B

D




0

g

'L 0 o' D

cn

# 0 0 .

«11 Mondo» ritorna sulla propria tesi: i1 comunismo in Russia non solo non 6%: come. realta ma neppure come tendenza. La Russia va invece verso i1 capitalismo di cui «i1 socialismo di Stato» in atto altro non e se

n

0

D

D''"0 0

Ei i.:'B

illI

1:g g 3 .8 w

E inevitabile —- egli prosegue - che nella massa dei contadini si manifeStino differenze, sorgano contadini agiati e contadini medi; ma il fatto stesso che i primi satanno Sempre una piccola minoranza pone i loro interessi in Contrasto con quelli della massa. dei contadini poveri e dei salariati. La loro influenza politica nonpotra percio essere pericolosa poiche’ l’alleanza tra contadini poveri e operai Sara raflorzata dalle cose stesse.

49:

tute ma senza nessun nuovo elemento di chiarificazione. Siamo alla fine

ill::

!g'

g

Q

D0 n-.. 0

0

0 0

8

.b.

riscono ora quelle forme associative e cooperative che possono facilitarne

l’industrializzazione e assiCurarne un’alta produttivit-a:

('b

D

La lotta nel partito russe e. la lettera di Gramsci

Capitolo terzo

413.-

h n8. 8' = R 3 g:g

Nel cors'o degli ultimi mesi, una setie di compagni sono stati esclusi per una o 1":alt.ra infrazionefalla disciplina del partito, per l"irnpiego di metodi frazionisti. nella difes‘a dei punti di vista delle oppos-izioni. Quanto abbia‘mo dichiarato prima mostra la responsabilita politica che incombe sui firmatari per questi att’i. Noi esprimiamo 1a ferma speranzache 1a cessazionc della lotta frazionistica da parte dell’opposi‘zione permettera ai compagni esclusi, che hanno riconosciuto gli, errori commess‘i in do che concerne 1’infrazionfe allta disciplina del partito, contrari agli intercssi dell’unita del partito, di ricntrare nci ranghi 6 Ci impcgnamo a fornire il nostro aiuto per la liqui-

dazione della lotta di frazionc e per lottare contra ogni infrazione alla disciplina del '

=' nF:,. q

Ht "

La. t-rcgua durera Apochissimo, meno di una scttimana. I1 18 ottobre Max Eastman, l’amico ame’ricano di Trockij, ha pubblicato, sul «New YorkTimes», il famoso testamento di Lenin, che contiene pesanti riserg

0

D

;

£

!. g.s

Vc. sul caraittere di Stalin, sulla sua durezza, sui pericoli che un uomo simile presenta per il partito con «l’immenso ,potere che arreca nelle ma0 G

0 0

p..--. 9)

0

8

0 D

h.g.

D

11:$#l

pi'g !

n..=.. 2

D

g 3

D

Q 0

A

D

G

ni» quale segretario generale. E Trockii a ispirare tale pubblicazione, «una bomba» la cui eco risuona in tutto i1 mondo? Il biografo di Trockij non lo csclude 2. In ogni caso, il 2 3 ottobre, Stalin riprende in Comitato centrale l’attacco agli oppositori. Lo scontro con Trockij é diretto, estremamcnte aspro: Trockij arriva sino a dire: «Il segretario generale pone la sua candidatura a becchino dclla rivoluzione». Il Comitato centrale approva l’esclusione di Trockij dal Politbjuro e ritiira Zinov'ev dalla PreH-t-\ h'

sidenza del Komintern. L’opposizione sta perdendo le sue ultime «posi8 E 8 a'aQ '

=

Y mu:' H' g B n B H v

.

zioni di potere». Che fara in Russia? E incgli altri partiti? E ‘interessante intanto vedcre come Bordiga, in cont-atto con i gruppi di estremisti tedcsch'i, commenti la dichiarazionc' del 4 (16) ottobre. Le sue osservazio-

0

D

?g'

: I

.ni, iconsigli di prudenza che egli trasmette loro, sono tanto pifi indicativi. in quanto vengono da un uomo che ha ‘addirittura l’ossessione dell’intransigcnza. Bordiga scrive da Napoli i1 28 ottobre — pochi giorni prima di venire arrestato — a Korsch: comincia col rimproverare i suoi amici tedeschii quali ormai vanno sostenendo che «1a rivoluzione russa é una rivoluzione borghese» e che in Russia si espande il capitalismo. E 1a tesi della «Stampa» e del «Morndo», come abbiamo visto. Il fenomeno — af-

r

0

0

{€g

B

0

('D/'

forma Bordi‘ga — é molto pil‘i complesso. E mentre i «siniStri.» tedeschi n

Q

0

1- Cfl‘ 15mg 9511mm, I l' profem diSarmato cit, p. 372..

A


'0

D'

nia del partito russo: non soltanto all’esistenza dello Stato operaio ma anche all’unitz‘l del partito che ne 6: alla testa. Scrive Gramsci:

Cramsci cita nel prosieguo della lettera l’esperienza della recente po-

lemlca sulI’Urss svoltasi nella stampa italiana. La passione con cui egli avverte il problema viene anche infatti da queSta campagna di stampa 'di coi i1 PCl e fatto bersaglio. (« II nostro Partito é quello che pifi risente.1e ripercussmni della grave situazione esistente nel Partito comunista dell’Urss»): Nelle condizioni in cui si lotta, la prOpaganda fascista tendente a svalorlzzare e a snaturare «l’esperimento» sovietico, determina nei lavoratori uno stato d’animo di rassegnazione nei confronti del fascis’mo. Non finirebbe, questo, per apparire allora ai loro occhi una ineluttabile

\o

0 8

to non meno di principio di quello del diritto, anzi dell’opportunité, o meglio ancora del dovere. internazionalista di un intervento, di un aiuto da parte dei partiti fratelli. Si tratta infatti anche di stabilire a quali determinazioni storiche e legato, in un certo senso condizionata, l’egemoD



l







-





_ —— _




+

'

P '

''L/

on

D

0 6

0

b-
a Q..n

.... '.

g D

Non é tanto — dice Togliatti — 1a unita del gruppo dirigente (che poi non é mai

nettl, Oberti, Gennari (a Mosca), Terracini (in carcere), Gnudi, Fleechia

Maffi gmalato). S’ono presenti soltanto, oltre ai membri dell’Ufficio poli: t1co gla ricordati, Roveda, Dozza, Venegoni, forse Ceriana. ‘Gramsci e partito il 31 ottobre per Milano. 7 I

'a'#:

'


'0

3




H

L’EA, cioe l’ESecutivo Allargato, il VII Plenum dell’Esecutiyo del Komintern: un’assise molto importante per le pros-pettive che delinea a1 movimento comunista internazionale e per il nuovo drammatrco capltolo

0

—u-

8o

i'!g'

0

D

p"a

D

3

mente il nostro pensiero 1.

R

B

D

0

b'0

t li,.g

6 £ n 0

0

D

Q

bU '

=

3 0

ig.

%'g

9) p'-'




U

>

: IIglfdonslo Leonettfiil.’ ' a ,et’tera a ' maMicheli (Camilla 'Ravera ’, ad Ercol‘i, del 16' o 1'.

‘’ ' » A ‘ 429. Egg” Paulibliqata in «Rinascita », a. XXI, n. 48, 5 iiicembre1964§ 9 novembre 1926' AFC ‘ Cfr‘. Lactté‘ de l’Intematianale communirte du V au VI Congrés, Paris: 1928, pp. 16-17;. cb/

N

.b.

.b.

\D

\n

0

5

0

0

h.

g

0

&

Q

0

0 =

f Da un rapporto di «Micheli » (Camilla Ravera) ‘t‘enuto alla session'e del COInitato Centrale del PCI ’1, 2-3 marzo 1927. AFC, 557/2. II verbale E state riprodotto in ADA, GOBETTI, CamillarRéve fd} bi? Ia a1, careers e al confine, Parma 1969, pp. 392 sgg. ’ V H H 0

8

8

0 R

N

0

g

Z

H

0

>

a

pO

g

‘ Cfr. ALBERTO AQUARON'E, L’organiizaziOfle della Stat-o totalitaria, Torino 1965, p. 424. H H

=.v

ancne se alcune migliaia di fermati vengono, dopo giorni o settimane, riascrati.

N

0

PU '

Farinacci ha infatti questo pretesto: che la revoca sia la sanzione per « la H-.

. L’ondata e lungi dallo spegnersi, entriarno in un’epoca in cui l’arresto

d1 comunisti si fa ininterrotto. Si pub ritenere che intanto, in questo scorcio finale del 1926, un terzo degli eflettrivi del PCI sia in pri'gione‘,

D

8

g 0 0

a 0

(I

g.5

D0

D'' n

ni. Nell’elenco‘ non sono compresi i deputati del PCI. La motivazione di

:

D

rono seimila (1n maSSIma parte fermi) 3.

.£g

'g $ .o 8'$=

G D B D

p-.

. .

('D

&5'i.g

B

sci. Ma prima di illustrarli e vagliarli va ricordato l’immediato precedente che puo aver costituito un motivo (sia pure infondato) di relativa serenita in Gramsci e negli altri deputati comunisti. «Il Tevere», i1 6 novembre, pubblica una mozione di Farinacci che propone, nominativamente, la revoca del mandato parlamentare ai deputati delle opposizioFq

h..< Pu

D

A Milano, in otto giorni, furono fatti 1960 arresti; 151 persone. furono feroCemente bastonate; molte di esse furono poi ricoverate all’ospedale in gravi condizioni (ira 1e altre Ferocl 2, che ora perb sta meglio), 40 case e uflici di’strutti; nella provincra d1 Milano vi furono zoo arresti, molte bastonature e molti ba-ndi. Nella prov1nc1a d1 Milano furono assassinate cinque persone. A Forli si ebbero cinque morti (fra cu1 due fas‘cisti perché la avvennero dei veri combattimenti e i compagni si difesero) zoo bandi, moltissimi arresti; a Ravenna, quattro morti, molti bandi; a Brescra 176 arresti, 30 uflici e case dis’trutte; 10 persone malmenate e bastonate; a Verona 26o arresti, 3 case distrutte, pochi bastonati; a Venezia 90 arresti, nove case distrutte, molti bastonati a sangue; a Padova zoo arresti, 4o bandi, incendi, dis‘tru'zion1, legnate; a Tormo 3 50 arresti, 20 case distrutte, IO persone bastonate; nell’Ita‘lia meridionale arresti numerosissimi e numerose 1e distruzioni. A Roma .i arresti fu-

h..a

£... n

: g.

D

in vigore del testo unico di PS per scatenarsi. Da un rapporto di Camilla

Ravera a Togliatti (Ercoli), tapprendiamo infatti:

gliatissima che culmina nell’inizio del lungo calvario di Antonio Grama'D '

B

cn

dere dall’obbligo di presenza «i membri dell’Uflicio politico e in generale i compagni e deputati che hanno in quel momento incarichi importanti». Resta dunque assodato che Gramsci non era tenuto ad eSsere presente. Intanto la Camera fascista approva la decadenza del mandato‘ parlamentare per tutti gli oppositori. . La reazione fascista verso i militanti comunisti, socialisti, «sovversiv1,» 1n genere, non ha atteso questa ultima sanzione e neppure l’entrat‘a

e'i

,. :.-

.

tati comunisti ma consegna «i1 testo della dichiarazione che andrebbe fatta alla Camera» ‘. Ma a: sempre lo stesso organo che decide di esclu-

'u

-' c h

0

B

B

N n 0

n' 8' Q. ''* g .-,

(3

0 0 nE $3'-Q8 3'. e.8

0

0

0 3

=.

3

C

o '''

B'g

\ }"'t

g;; D

B

0

0

D

2.

h.... . (JQ

N h-''

Q

cisione dell’Uflicio politicos del partito in merito alla seduta dell’indomani..L’organo dirigente non solo reputa necessaria la presenza dei depu-

b....a C/)

W

0

0

0 D

cn


>). In questa si"'+

B E' n 0

'g n

D

0

2


-+.

D

Ha.

G

(I

€ B

0 6

D

A


, se.51.hm1ta alla Russia lo sviluppo rivoluzionario. Sul termine defimtwo $1 dlsputera, ovv1amente, molto. In ogni modo, anche se gli oratori che dlfcnderanno 11

< 0

D

0

e

negate, quelle dei due fondatori del socialismo scientifico, che la _r1\.701u-

L’intervento di Trockij riprende 1e considerazioni gia da lui svolte alla XV conferenza, pifi‘ brevemente, anche perché 'egli dovra interrompere il suo discorso dopo l’ora di tempo che gli e stata «‘concessa». Trockij comincia col riconoscere che nelle sue dispute del passato con Lenin fu. sempre Lenin ad avere ragione; afferma di non volere riprendere la teoria della «rivoluzione permanente» ma, subito dopo, accuSa Stalin di avere assunto ripetutamente, specie nella primavera del 1917, posizioni erronee che posero anche'lui sotto il fuoco delle giuste critiche di Lenin. Il nocciolo del dissenso di Trockij resta comunque quello sulle prospettive del socialismo in Urss. Secondo Trockij 1a dipendenza della Russia .— nella fase che deve attraversare per l’industrializzazione, per l’importazione di macchine — dal mercato capitalistico mondiale e tale che 1e sorti

=

D

N'

G

anzitutto su una serie di citazioni di Marx, di Engels e di Lenin, volte a

suoi lati negativi... Bisogna rendersi conto che non soltanto i1 partito agisce sull’apparato di Stato Ina che l’apparato di Stato agisce egualmente sul partito. Di qui, il fatto che i1 burocratismo dell’appa'rato di Stato riveste un’importanza negativa ancor pifi considerevole ’.

'u.-

D

0

0 3 g 0

Il primo contraddittore di Stalin e Zinov’ev. La sua rephca é basata

sibile non vedere che la situazione di monopolio del nostro partito ha egualmente i'

A

3 0

G

0D

liberazione su scala mondiale.

7 La dittatura del proletariato non p116 permettere l’esistenza di altri partiti. La situazione di monopolio del nostro partito é assolutamente necessaria. Ma é [impos-

D

h o ='

}g.= g.g'$

P-t

>"a

a'D


-a

t-t

.g B £, 8

.La vosgtra mancanza di fiducia — afferma il rappresentante italiano rivolgendosi’ aghropposuori russi — nella prospettiva della costruzione del socialismo (in Russia) v1 spmge a cercare 1n modo febbrile prospettive. immediate in tutti i casi che si. pre— sentano all’ester'o (scibpero inglese, ecc., ecc.) 2.

D N

€.g

Q.N ' ' cn

' g

('D w'''

cn

S.8

Togliatti segue anche i1 discorso di Stalin nella .sua definizione, della qb '

y

0 u.

D

0 3 0

C

d

C D

p'0 >'0

D

D''

r) --d' D>

del 1928., quando ei

3

1 Neal suo Progetto d2 programma‘ dell’Intemazianale comunista, redatto dall’autore nel giugno

porta a diminuire l’eflicacia del nostro lavoro tra 1e masse... L’opposizione‘ cade' in una deviazione che riproduce gli errori del sindacalismo e del riformi-smo 3.

0

Ho sempre pensato — egli dice — che 1a deviazione di sinistra fosse una e'Sagerazione del punto di vista che conduce a moltiplicare l’eficacia del lavoro rivOluzionario tra 1e masse, che i sinistri siano compagni che vanno troppo in fretta, che dbnn'o prospettive e oflrono parole d’ordine 1e quali presentano i1 pericolo di staccarci dalle

e

trebbe se non favorite questa burocratizzazione». E l’aumento dei prezzi é stato richiesto da uomini dell’opposizione, da Pjatakov e Preobrazvenskij. Bucharin appare dunque come I’uomo che, senza avere la posizione

o a 8

apparato economico di Stato. La politica di aumento dei prezzi non po-

t-}

q

linea‘ dell’opposizione come deviazione di destra, di tipo socialdemocraN'

8

N

8.i 0 0

0

",WD ' rD a 0

G

Q.. D

g:}

!g.$ g' p..:-? g

6

'"'

B'?.R6B

zi ' .g

D

[' = H' g g..8' ='

In Bucharin prende rilievo la fiducia nelle risorse economiche del paese. «Abbiamo tutto i1 necessario per edificare una societa socialista integrale». Ed é come econo‘mista che egli respinge l’accusa di «Termidoro» tivolta alla maggioranza. Ma Bucharin non b sordo a1 discorso sui pericoli di degenerazione burocratica: «Il pericolo di degenerazione, a mio parere, b strettamente legato ai fenome‘ni di burocratizzazione del nostro

g 3.

'vincerb definitivamente? 2'.

rivoluzione russa e la rivoluzione mondiale. Anzi, i1 fatto, anche soltanto

o g ..]

francese allia fine del XVIII e che altre rivoluzioni borghesi hanno avuto luogo molto piu tardi... Non ci si pub aspettare che Ia rivoluzione proletaria .scoppi immediatamente e simultaneamente in molti paesi. E pifi probabile che essa ricominfci in un paese o in un sistema di paesi... Il processo ‘si sviluppa in modo ineguale. Trascina

}"''

,..

darsi che 1a rivoluzione inglese ebbe luogo nel XVII secolo, la grande rivoluzione

scordi che Togliatti parla dopo che i1 Comitato centrale del PCI ha ritirato la famosa lettera dell’ottobre e che si tratta di dissipare quell sospet— to, che non b afiatto scomparso, sul mancato "' n..

i smo allora quella di Kamenev, consentono di sviscerare anche gli aspett

Per ‘Kamenev tale. teoria sta intanto ispirando una linea di condotta

g.g.g

sullo egli accusa l’opposizione di saldarsi, nella campagna d1 calunme « 31: sm, sviluppo della rivoluzione russa, ai soc1aldemocrat1c1,.alla botglie hl tedesc 1 no a1 fascismo», i capi d’accusa che muovono altrl, 1n. spec1e , Dubov E. Mayer, Neumann e Thalm‘ann, il francese Dorlot, lo lugoslavo ojallo 1ntorn il cinese Tan Ping-Chan, l’americano Birch, ruotano tutu a 1n stesso asse: collusione con i deviazionisti tedeschi, semma d1 sfiduc1 ' zzo alla classe o eraia ecc. ecc. e me Prima che StaliI; concluda‘, la voce di Manuil’skij, quella d1 Rykov

85.

seguendo la quale non si prende nessuna misura che assicuri, i1 predomi-

E.8 o aQ

Longo E se to (ma a nome della federazione giovanile mondlale), Lulgl.

a

0

D

e

'Q

.b

Concetti anaIOghi sviluppa l’altro italiano che interviene nel dibattl

g 0 b

g

= 0

Il socialismo in much) paese

Capitolo quinto

.84

Capitolo quinto

8

a.o

8 D.

nB5

aQ '

G

0 0

Seguendo qui la raccolta di citazioni portate particolarmente da Zinov’ev ma an-

g.g:!.lg ".g S.B

che da Trockij e da Kamenev, mi sono ricordata una storia della scolastica del Medio Evo. Alla domanda di quanti denti ha il cavallo gli scoliasti non rispondevano semplicemente: esaminate la bocca del cavallo e contate i suoi denti. No, essi cercavano

' D

n' o . =

g b'&'g

Un’ironia cosi pungente, ma pertinente anche ad altri interventi, non si es’ercitera pifi nei successivi «plenum» o congressi. Per ora la Zetkin

g

mette in guardia tutti dal metodo di discutere sulla base delle citazioni. +

N'

D

5'9

n

Q

Z

Q

D

E

D

B

compressione crescent-2 dei salari, ma con eio esso inasprisce una cris'i sociale che taumenta le sue contraddizioni, e radicalizza a sinistra 1e masse operaie e contadine. «Noi ci troviamo - aggiunge Togliatti - tra due ondate rivoluzionarie... La pressio‘ne sulle masse che i1 capitalismo é costretto a esercitare per stabilizzarsi pesa non s‘oltanto sulla classe operaia ma anche sulle classi medie e piccolo-borghesi, che non possono dunque pi’t’l essere mobilitate tanto faci’lmente per lottare contro i1 proletariato. A1 contrario, c’é per noi, avanguardia proletaria, una maggiore possibilita di tornare alla situazione del 1919 e‘ 1920 quando i1 proletariato esercitava una influenza decisiva e trascinava alla lotta tutti gli elementi che erano contro i1 regime capitalisticor» («La Correspondance internationale», a. VI, 11. I41, 24 dicembre 1926, p. 1819).

1 Dal discorso di Klara Zetkin del r 3 dicembre (venticinquesima seduta del Plenum), in «La

Catresfpo‘ndan‘ce internationale», a. vrr, n. 18, 8. febbraio 1927, p. 244.

F

0 0 a

0

della politica del Komintern nei confronti della Cina.

'q

.b

u '

'0

B B

oa gi:g ': g:g

2.g

B 0

G

D D

D

G

10

G

II I:927 (‘3 un anno durissimo per icomunisti italiani. Bisogna riandare :al 1 92 3 per ritrovare un. memento alt‘rettanto teso; quel prime momen-

cambiarnento della situazione Che si e compiuto alla fine del I926 e all’inizio del 1927. Non ha visto a tempo i1 passaggio da un regime di semilegalita all’illegalita as? soluta e la nra situazione Che si era creata in .Italia e Che p’on’eva a1 fascismo Ia nes cessita di condurre un attacco particolarmente accanito contro 1"avanguardia dellav classe operaia. Non ha capito Che questi due fatti imponevano un cambi-amento ra— pifio dei suoi metodi di lavoro e dei suoi metodi d’organizzazione in generale. Chi Si e 1ngannato in questo campo? Un organo di partito, unaltro organo? Tale 0 tal altro cotnpagno? No, i1 partito,‘ nel suo insieme, si e ingannato... All’inizio, quando, nei pnmi mesi del 1927, si vedeva Che i1 lavoro illegale si sviluppava bene, ampiamente, 51 pensava che cio sarebbe durato a lungo e si pensava persino: «Oggi non c’e pifi quella situazione di semi-illegalita, si pub lavorare megli‘o, in modo pifi sicuro». Era un errore. In realta l’avversario ci ha studiato durante un certo periodo di tempoe

alla casa del fascio di Bologna- la lampada votiva dinanzi alle lapidi dei

0

a ' cn

L

0

a

D

n

-''

\o

a.

R

r

g

W

nd5

' b 8'

8

H'

c-aduti fascisti. Statizzazione del fascismo e fascistizzazione dello Stato vanno di pari passo. II prefetto e esaltato da Mussolini come la piii alta autorita della provincia, quindi a1 di sopra del segretario federale, ma a1 contempo il Consiglio dei ministri imprende a nominate i primi prefetti politici. Si fasci'stizza la (diplomazia e, largamente, 1a magistratura. E comincia a funzionare il Tribunale speciale, (:01 1° febbraio 1927. Le sue prime sentenze colpiscono operai e anarchici responsabili di « apologia di attentato». (Due Operai, ad esempio, the Si rammaricavano, in un cantiete di Roma, per il fallimento dell’attentato di Lucetti a Mussolini: «Li mortacci sui, "sto puzzolente, ancora non l"ha ammazzato nessu0

D

G

aQ

\n

aQ

(1

0

D

0

R

0

B

0

D

P

0 0

f ! _Dal'l’interven~to di Bette (Seechia) 1a'lla sessione del Comitato ‘cen‘trale‘ del PCI del 5 SIUSDO

\o

a'

0

G

D

e. g G

1:11i B£.B= J'E.F'g. 0

\o

a.D

B b..i Cn

:l'g-l; :g

$g ' :'z

g:B

€'g ;'B

ess-ere rileVati con speciali raggruppamenti schedariali ‘.

£g:

liana; il mime‘ro degli individui politicamente riabilitati, e altri dati Che potranno

n h''''

B' -.

Fa.

Se centomila sono1i schedati almeno alterettanti ($01101 pol'iziotti (C12: .i agenti dei servizi investigativi della PS, e .della MVSN, ai carabinieri, >-'

B'

:g;'g: :g!$gi!.;j ii j 't'''sg

:' 6

'3 0

(n '

D

a.

l

n-,H.

Proprio alla fine del 1926 un decreto-legge ha dichiarato i1 fascio littorio emblema dello Stato, la milizia ‘fascista ha assunto i1 carattere di corpo armato dello Stato. Che la monarchia sia completamente «fasci1stizzata» e mostrato da un episodio significativo, che, non a cam, Mussolini ricordera come i1 pi1’1 emblematico: i1 re, i1 29 maggio 1927, accende

.-. o

bili ad aversi. Il malcontento cominciava a manifestarsi nella formula: i fessi sono in

Italia a lavorare, i furbi sono .fuori 2.

Le rubriche daranno mod’o di rilevare', in qualsiasi momento, i1. numero totale. dei sovversivi divisi‘ per colore politico e per provincia; i1 numero dei confinati politici, degli ammoniti, dei diffidati; il numero dei sovversivi pifi pericolosi, oggetto'di. speciale attenzione; i1 numero dei sovveirsivi che hanno perduto la cit‘tadinanza ita-

cn

D

g'8BB'.g&

Dal luglio in avanti —- prosegue Secchia — poiché 1e forme di lavoro non mutavano, il m-alcontento isii accentuava e alla base incominciava ad esprimersi con l’avver)sione non ancora molto accentuata a1 lavoro sindacale 6 con la tendenza a lavorare 1501.0 per racc0g1iere soldi del Soccorso Vittime. Tra i funzionari questo malcontento Si manifesta‘va con l’insistente richiesta di copertura, di documenti, di cose impossi-


'0

privavano il partito di centinaia di militanti e di alcuni dirigenti.

misteriose per gli antifascisti (e anche per i fascisti dissidenti), l’Ovras,

dedicata specificamente a compiti di polizia politica segreta. Due is-pettori'si specializzano nella caccia ai cornunisti e sono il Nudi e il D’An.drea. Sin dal 1927 si istituisce un Casellario politico centrale, Che alla fine dell’anno gia conta oltre centomila fascicoli nominativi.

5

:i:g..g

D

8

D

D a' c,. R n 0D

V

gBt

la n.8 BI

0 V

finita disfattisrno». E quella cruda realta significava arresti ripetuti che

per la vigilanza,1a caccia e neutralizzazione degli oppositori attivi. Chi la comanda, Arturo Bocchini, (‘3, un funzionario molto abile e solerte «il tipico burocrate fiancheggiatore messosi al servizio del fascismo» ‘; i1 Boc~ chini crea nel 1:927 quegli ispettorati generali di Pubblica SiCurezza' Che. confluiscono in un organo apposito dalle sigle che suoneranno. sinistre e: P,B

0

8

H

ap'0

g's

n..B.B 8 -'b .

0

-..£) H

=.0 n

n

R

In m

$

M

U}N.=.
='

8

}"0 n e..B'g G

N -b

glgg:B.: lg

0 -b

Q

q ''q -a

Q.}'a

n

D .

o

h'''

L’appello indica quindi come terreno d’azione l’opera comune di soccorso in favore delle vittiine, i1 «perseverante lavoro presso 1e Internazionali politiche e sindacali per un"azione di boicottaggio del regime dittatoriale italiano»; ma null’altro. Riformisti e repubblicani non rispon— dono pubblicamente, gli anarchici rispondono picche, i comunisti paiono 1n un primo momento sorpresi dell’invito non potendo ignorare Che esso segna indubbiamente un passo in avanti rispetto ai limiti dell’Aventino, e una radicalizzazione programmatica. Della sorpresa e di un certo momento diesitazione e segno una lettera «interlocutoria» di T0g1iatti ad

g.'



101

i socialisti sono sempre pessimi, nell’emigrazione ora, come in Italia nel 1924-26. 11 problema dei rapporti tra i due partiti investe, oltre a una possibile comune azione cospirativa in patria, la massiccia emigrazione di lavoratori italiani, quasi tutti antifascisti militanti, Che nella sola Francia comprende parecchie centinaia di migliaia di operai. Si passa dai 44 782 del 1921 ai quasi 100000 del 1922, ai 167 000 del 1923, ai 201000 del 1924; nel 1925 riescono ancora a raggiungere la vicina repubblica 145 528 lavoratori italiani e nel 1926 111 2 52. Ma assistiamo, appunto, nel microcosmo dell’emigrazione politica o politicizzata, alla stessa divisione del 1924-26. I comunisti perorano la formazione di Comitati proletari antifascisti, secondo i1 classico modello del fronte unico dal basso. Nell’emigrazione si sono ritrovati i massimalisti intransigenti' e i «destri» come Nenni, 1a cui campagna in favore di una riunifica-

7 1 L’organo fondato in Francia da Giuseppe Donati (divenuto da settimanal'e q'uotidiano), «II Corriere degli Italiani» pubblica il 12 mat-20 1927 un manifesto datato Amsterdam febbraio 1927 e firma‘to da Bruno Buozzi, Felice Quag‘lino, Giovanni Bensi e Giuseppe Sardelli nel quale si comunica che l’Esecutivo della CGL si e « trasferito all’Estero sotto l’egida della federazione sindacale internazionale», si denuncia il tradimento di « u n gruppo di uomini» ma non si fa cenno della ricosti. tuzione clandestina della Confederazione, né' della possibilita di un lavoro in Italia. Da una testimonianza — rapporto di un comunista, i1 9 marzo 1927, si ricava i1 risultato di un colloquio confidenzi-ale con Buozzi, il quale non escluderebbe 1a continuazione della vita della Confederazione in Italia ma rivendicherebbe all’uflicio di Parigi la funzione di centro dirigente, pur essendo disposto ad «aggregare qualcuno dei nostri» (APC, 617/11-12, letters siglata V.). Da un secondo colloquio dello stessa emissario risulta ancora che Buozzi é d’accordo sulla creazione di gruppi di fabbrica, di comitati locali e di federazioni nazionali. I comunisti, in un primo tempo, temporeggiano. Da Mosca 1i si consigl-ia di adire l’Internazionale di Amsterdam per esserne accreditati come Confederazione afiliata, ma di non accettare un compromesso con Buozzi. «Noi dobbiamo considerate Buozzi come un liquidatore della CGL, un disertore e denunciarlo come tale alla classe operaia italiana» (lettera da Mosca del 29 marzo 1927, del «Segretariato politico» del Komintern all’Uflicio politico del PCI, in APC, 576/21). In tal senso compare un attacco su «Lo Stato operaio» (La questione. sindacale, a. 1, n. 2,'apri1e 1927, pp. 115-24) ma i rapporti non veng'ono rOtt'i nonostante 1e polemiche e il manca-to

.

C D

H

\o

g':'g

n'l"0 D

g'#'g:$;

0

D

D

a

B

munisti in Italia staranno natural'mente difficili, anche se in un primo momento nessuno vuole romperli, nessuno salvo i1 Profintern Che eser-

L

N

Il 1927, um anno terribile‘.

d

d

0 0

F

Capitolo sesto

B

100

Humbert-D102, nella quale perb gia si adombra la critica Che verra in se-

de ufliciale 3. La critical (‘3 aspra Sui terreno dott’rinale, pifi sfumata su qUello politico. I comuniSti rispondono Che la «Repubblica socialism» non rappre~

riconoscimento di Amsterdam a1 direttivo provvisorio, anche per consigl'io diretto di Togliatti '(cfr. una sua lettera dell’agosto in APC, 555/15-18). II 10 'agosto uno schema di accordo viene, sottoposto da Buozzi ai comum'sti sulle linee gia prospettate e 1e trattative 113 ii Centro di Milano e I’uflicio di Pangi contmuano senza una rottura ma anche senza una soluzione per tutt’oil corso del 1927. Per la CGI. clandestina Girolamo Li _Causi nell’ottobre ha compiuto u n passo ulteriore presso Amsterdam ma mutilmente. Un’ultima letters. del 25 nOVembre 1927 segna Ia estrema protesta del direttivo miIanese della (EGL. (Cfr. il- voluminoso carteggio in proposito in , 617/ 36-70). V 7

iInsorgera sul punto una polemica,_nel r929, tra Camilla Ravera e Togliatti. Cfr. APC. 741/210.

2 GAETANO ARFE, Storm dell’Avantz! (1926—40), vol. II, Roma-Milano 1958, p. 21. . e . La proposta masszmalista di unita‘ proletaria, «Lo Stato operaio », a. I, n. 2, aprile:19‘2‘7‘-, npuigbhcata m PAOLO ALATRI, L’antifascismo italiano, vol. II, Roma 1961, p. 66. 7



La lettera, manoscritta, in francese, rec-a: « I massimalisti rivolgono a tutti i parti-ti antif’as‘c-i‘.

Stl una proposta di fronte unico i1 cui contenuto politico e la parola d”ordine “ repubblica socialists sotto ll controllo delle libere organizzazioni operaie italiane”. Nessuna ,parola d’ordine o diretti‘va per 1111 agrone 1n Italia. Nessuna proposta per 1111 incontro in vista di prendereaccordiper un‘.’a‘zione:

comune 111 Itah-a e all-’estero. Soltanto up, ‘appello alla concordia, a. laseiare da parte 1e discussioni -di-' lei-i, ecc. La- nostra risposta saraj concertata dal COmitato centrale» (AFC, 576/4).

0

H

0

0

B D 0

G

N

'q

£
--= b--+ P"'t

. I ('D




. .

altri settori dell’emigrazione, non d5 pifi un seguito alla risposta polemi-

D

g'g g

i. B ao D

3

:,,.R:. g

mentre si mostra non insensibile a un altro tipo di proposta che Viene da

&


e insiste sul carattere anticapitalistico che deve avere la lotta antifascista, donde la funzione preminente che la Confederazione clandestina ha da svolgere per anir‘nare questa lotta, in Italia. Gli strumenti sono quelli gia perorati nel passato: i Comitati di fronte unico, e d’agitazione, da organizzare e sviluppare nel paese attorno a rivendica—

103

liS't'i sono titubanti.- Le incertezze del massimalismo si riproducono per:, fettamente, ancora una volta. Domandano ai comunisti che ne pensin'o, sollecitano anzi la loro adesione, «impegnandosi a sostenere presso i par-

aQ

B

D

0

D

nb ' g

i i''i 'i

D


Q.

. '

3

''''b

'

.b

\a

4'

ottobre i disoccupati sono aumentati a 341 782 e i lavoratori dell’industria a orario ridOtto addirittura a 3 59 397. II quadro fornito da Bombini é eloquente:

t'' C 'b ao

0 D

D

Q n.

C

B

Fi.

o R'

3'8

cn

r-}

0

R.aG

hJ

" Tutte .quest'e not‘iZie sono state ricavate dai rapper-ti di polizie. Contenuti‘ nelle buste I

151254193to K. I (AC3, Mm. Interno, Dir. gen. PS, A. g. e r., 1927);

(109 471 nel marzo 1926), ma essa aumenta di mese in mese. In agosto

~vi sarebbero I82 337 operai a lavoro ridotto e 241 889 disoccupati; in

'N 0

0

g'g 2

D0 '

PI

b--a b-t

D

n < 0

w8' c.,a-''

8 £'

H 0

G

E' n.

i.g

8

0

B.

=

0 0 0 D 0


-t

D'D 0

V

0

ra « impiccato » incella. A Milano 1a polizia si impadronisce di preziosi documenti in un rifugio clandestino, arresta il portiere dello stabile Antonio Sanvito che muore anch’egli sotto gli interrogatori. Alla fine di agosto cadono, sempre a Milano, Luigi Bagnolati (eletto a Lione nel Comitato centrale) e il vercellese Francesco Leone appena giunto dalla .Francia con un pacco di copie di « Stato operaio ». L’impiegata Anna Pusterla é arrestata a Como e la sarta Maria Bernetic a Trieste ’. Con la fine dell’estate sono almeno duemila i comunisti arrestati e in quasi tutti i casi la cattura e stata assicurata da spie, informatori o agenti provocatori premiati con notevoli somme di denaro dalle varie polizie che concorrono alla caccia al comunista. Il sOttosegretario all’Interno Suardo, compiacendosi dei risultati ottenuti, invia i1 5 ottobre una circo~ lare ai prefetti in cui ricorda loro che i1 PCI « e diretto da uomini di gran-

é anzitutto condizionato (sia con ripercussioni positive che con esiti negativi) dal peggioramento delle condizioni di vita e di salario conseguen~ ti alla politica di deflazione e di rivalutazione della lira (a quota 9o ri‘spetto alla sterlina). Le riduzioni efiettive di salario sono due, una nella primavera e una nell’autunno, del IO e del 20% , mentre i prezzi a] minuto non ribassano in proporzione. Ma si devono aggiungere la. crisi di occupazione nell’agricoltura e nell’industria, assai serie. Su questo pun~ to, 1e notizie di fonte comunista non paiono se non leggermente esagerate (per esigenze di agitazione e per frammentarieta di fonti d’informa— zione) rispetto a quelle che forniscono i1 ministero delle Corporazioni e quello dell’Interno. Secondo cifre elaborate dai comunisti sulla base di una statistica delcomune di Milano, nel marzo del 1927 la diminuzione del potere d’acquisto del salario medio sarebbe del 24,57% 1. La direzione generale di PS per lo stesso mese da la cifra di 227 947 disoccupati

x 2.

0

D

H

Pirola(un ex capostazione): viene sottoposto a tali sevizie che 10 Si trove-

grande asprezza. Ma con quali risultati? 'Il problema della ricezione nelle fabbriche dell’agitazione comunista

c"'U

2.

D Q-

0

3 0

G

D

mentre a Torino si scopre un importante « deposito » della FGCI -— in realta, la sua sede centrale — e si arrestano Giuseppe Gaddi (triestino), Romano Bessone, Gustavo Comollo, Carlo Venegoni (altro membro del Comitato centrale) e Francesco Roccatti. A Sondrio é arrestato Enrico

nersi». Importante, tra tutte queste, l’avvertenza di «isolare tutti i militanti arrestati e poi rilasciati», di «tagliare ogni collegarnento con loro». Il partito Comincia infatti, contando le perdite e la crescente quantita di dirigenti e corrieri che cadono non appena prendono contatto con una singola organizzazione, a capire che e la provocazione, ormai penetrata Iargamente nelle sue file, a consentire 1e «retate» pii’i proficue della polizia. Sui Iuoghi di lavoro la battaglia cospirativa si conduCe ormai con

B

('D cn

.>N

>"''o }"a'

0 D0

' n n Q.0

D

D

'

h-'' 0

D

alla cattura a Salerno di Enrico Minio, di Antonio Sanna e Vittorio Poccecai (interregionale n. 6), a Napoli del tessitore Guido Sola Tittetto

con 1e norme cospirative a cui « i compagni devono assolutamente atte-

-u '

>

F.6

D


> 2. E 1a stessa idea di Togliatti: l’insurrezione si fa quando 1 tapporti di forza sono favorevoli. Parlare d’insurrezione equiVa‘le a dire: ben Venga .

a)

3

} g.! g.'g

= 2

B

G

1a guetta! Cio metterebbe 1e masse contro i comunisti. Q..n 0 .'

8

P"h r-t

0 cn

0

Noi dobbiamo lottare per impedire 1a guerta, per la pace. Questo vogliamo sottolineate nella. nostra parola d’ordine, spiegando alle masse i1 senso della nostra D

0

D

lotta. Se cosi non faces-simo abbandoneremmo strati importanti di masse ai pacitD

R'


'a

-=R

g.:

g

B'g.%

w-J b--a

h--

}"'t

h... D

s' E.g

3

g'£.'gR 8

‘Cos’e il disfattismoP Una politica tenden-te' a favorite la disfatta del proprio Stato Che si trova nelle mani della classe nemica. Ogni altra concezione 0 interpretazione del disfattismo e una falsificazione. Per esempio: se qualcuno dice Che una linea polit‘ica di poveri diavoli ignoranti e incoscienti deve essere spazzata via come quals-iasi immondizia nell’interesse della Vittoria dello Stato operaio, questi non sara affatto un disfattista. E, inversamente, nelle condizioni concrete. date, 1-1111 Che e pre‘cisamente il veto rappresentante della difesa rivoluzionaria del paese. Un fumier ideologico non da mai la Vittoria... Esempi, ed anche istruttivi, possono essere trovati nella storia di altre classi. Accontentiamoci di uno solo. La borghesia francese ‘aveva all’inizio della guerra imperialista un governo che mancava di timoni e di remi. 11 g—ruppo Clemenceau s’e trovato in opposizione con, questo governo. Malgrado 1a guerra e la cens-ura militate, malgrado il fatto Che i tedeschi. erano a ottanta chilometri da Parigi, egli condusse una‘ lotta impietosa contro l’inferiorita piccolo-borghese e l’indecisione, per la crudelta imperialista, per una guerra senza mercede. Clemenceau non ha traditio la sua Classe, la borghesia, l"ha .servita con pifi fedelta, costanza, prudenza, energia di Viviani, Painlevé e sod... Il corso ulteriOre degli eventi l’ha provato 1.

n'\ i-+\

c..q N'=

! ::h g' 9


--a

0

posizione ha rivolto un appello alle masse, lanciato slogan come questi: «Stalin é l’uomo dei kul‘aki», «Rispettate il testamento di Lenin», «Abbasso l’oppo-ttunismo»; ha condotto un intenso lavoro per racc0gliere migliaia di firme in calce alla propria «piattaforma» (ne otterra 5000), ma a: stata ancora maggiorrnente isolata. Trockij stesso risChia l’incolumita personale durante un improvvisato comizio a Mosca nel corso delle celebrazioni del X anniversario dell’Ottobre. 11 I 4 novembre i1 Comitato centrale e la CCC, riuniti in sessione S‘traordinaria, espellono Trockij e Zinov’ev, come. responsabili di incitaD

G

n

8 r, o 3 e.

B

.mento a dimoStrazioni controrivoluzionarie e virtualmente all’insurreP

0

0

0

>-t

0

D

0

£...n d

0

D

:

B

0

0 0

D

?g '

B

'

v

i''t

E:='' a

h-t

G

=n 0 Q.0 0

4

D

B:.g.B


.

N

6

\o

N

'q

5

D

0 3

K

0

a.

5 0

0

B

n

D

n D 0
'0 E... n

D 66

{ii'i£'

0

g.g' e.0

D'6

h+.

Cn

g'€.8 F l;'

I

J ('')

0

0

5€' 0'D

g'! F;&€ 8.F E.t.#

9. =:b' b 6 Q 2 H B 0 0

g'g'

F&8.mo

loro tradizionali esponenti politici, gia naturalmente fuori di una pro-

Q.

5 0

0 0 0

H

.b.

eere sellevera la questione (e mi piccolo scandalo). Eppure, fine al VI cengresso, i colpi principali di Togliatti seno rivoltii centre 1a sinistra interna. Anche perché Longo riprende 1e sue critiche in sede di Komin— tern: alla base del suo intervento vi 3: la convinzione che le masse si vadano radicalizzando. L’Aventino é scomparso dalla scena, ogni «fase democratica» a». quindi incencepibile, la classe operaia ha bisogno di una prospettiva chiara, e questa non puo essere che quella del governo operaio e contadino, nell’accezione che alla formula diede il V cengresso: di sinonime di dittatura del proletariato. La Concentrazione non giochera nessun ruolo attivo nell’antifascisme; il fascismo, identificandosi con il capitalisme, rende insostenibile 1a trincea di difesa democratica da parte della borghesia. Il blocco eperaie e centadino d’altrende — aflerma Longo — ha gia 1e condizioni obiettive per costituirsi, in virtfi dell’esperienza che fanno non soltanto gli operai ma anche i centadini, dell’oppressiene di classe cui sono soggetti. I contadini sarebbere gia pifi a sinistra dei

B

a

' $ii;'£€

Dalila conferenza di 'Bas‘ilea -.al « pmeessene» di Roma

Capi-telo ottave

I46

Modigliani, di Salvemini e di Cianca, i quali non esitano a dire the per domare gli operai, se questi non sara-nno contenti di una restauraziene capitalistiCa “ democra‘tica ” , adopteranne senza scrupeli la forza, come hanno fatto 1e camicie mm». 11 sinistrismo maSSimalista e «la cepertura sotto la quale gli altri‘ fanno passate la loro politica reaz-ionaria». 5 Nell’editeriale Lo statute e la lotto: per la liberté, «Lo State operaie» (a. II‘, n. 5, magic

192.8,. p. 229) scrive: «L’antifascismo liberal: democratico e socialdemeératice é un memento di una pohtlca reazienaria, anticostituzi‘enalca e antistatutania delle classi dirig‘enti. Lo 'sv-ilupp'o.’ radicale, II

5



1

La Concentrazione si pone di fronte ai eomunisti in una ”posizione di critica moderata, se cosi si pub" dire. C’é indubbiamente nel suo seno, per

H

B

0

V

g

8

A

I4 9 ..b

Q.

W

a.

N'

B D

0 b




D

N

0 8

h-+.. (D

1 Cir. Ia denuncia del 1'4 maggio. e il successiVO rapporto del 26, in ACES, Min. Intéma, Dir: gen. PS, A. g a t , 1928, K. I', b, 176, fasc. «Tori-no». ' h-Le

‘ L’iporesi venue formulata anche da‘ parte fascista. Cfr. LUIGI FEDERZONI, L’Italia dz" ieri per la storia‘ di dommi, Milano 1967, pp. 231 sg‘g. Renzo De Felice tende invece ad accreditare l’ipotesi che l’attentato siastato opera dell’antifascismo non comunista, pur non fornendo maggiori ragguagli (op. cit, p. 461), Ernesto Rossi (cfr. la raccolta delle sue lettere in Elogio dalla galera, a cura di M.» ‘ agini, Bari 1968, pp. 527-28) in una conferenza tenuta a Firenze nel 1960 affermo: «Di quell’attentato verament‘e noi non sapevamo niente. Ma siccome la polizia non era riuscita a mettere le mani su-i responsabili e aveva torturato veramente in mode indegno parecchi comunisti per far lore confessare... e siccome ci avevano trovato [all’atto dell’arresto di Rossi e di altri di “ Giustizia e Liberta ” , cfr. p. 295 del presente volume] con un sistema di erologeria che lore dicevane cerrispondente a Queue della bomba scoppiata a1 piazzale Giulio Cesare, allora martellavane sempre per cercare di farci confessare quello che non sapevame...» 3 11 PCI prende posiziene sull’episodio in una nota ufficiale ( I comunirti e l’attentato, «Lo State operaio », a. II, n. 4, aprile 1928, pp. 147-50). Vi si legge che 'l’« attentato (‘3 un atto elementa16:1 ed esasperato di protesta e di vendetta», del .resto spie‘gabile in un passe di miseria e di fame per ‘i lavoratori, un paese nel qua'le vi sono 6000 detenuti politici e an milione di disoccupati.

collega torinese, riferendo sul contegno degli imputati nell’aula:

'q

D’Onofrio, i tre dirigenti che (con Longo) hanno ricevuto i1 compito di ricostituire il Centre interno. Li Causi, ricercatissime dalle questure del

li' a I3, Benvenuto a 12, Bigardi a 10, Gaeta a 12, Amoretti a 13, Anna

Bessone a 8, Roberto Allegri a 12). Il questere di Roma rendera, a suo mode, un omaggio non meno emblematico di quello attestato dal sue

n g8

caduta, in maggio, di Gerolamo Li Causi, Giuseppe Amoretti e Edoardo

utile ma dinanzi agli inquirenti si diverte a dire che i1 lavoro di penetrazione dei comunisti e ormai giunto ovunque. « Il famigerato prof. Li Causi», come e chiamato, in un rapporte del questere di Torino ‘, assicura che la cospirazione ha raggiunto tutti gli organi dello State! Egli e i compagni arrestati nella stessa retata vengone denunciati al Tribunale speciale e tosto condannati a pene severissime (Li Causi a 20 anni, D’Onefrio a 12 , Brigarello a 12, Salvador a 12, Anna Pavignano a 6, Piancastel—

n A.

fatto che .su di lore si scatena la repressione. Cinqueicentosessanta antifascist-i, la maggier parte del PCI, sono tratti subito in arreste.‘ Ma pi1’1 che dagli arresti .indiscriminati l’erganizzazione clandestina e colpita dalla

promettenti e una forte soma in denaro, nascosta ,nel doppio fondo di

una valigia. Il suo contegno e spavaldo. Non fornisce nessuna notizia

C

I cemunisti, in ogni case, non vi hanno nessuna parte2 se non per il

sorpreso in una pensione di Marina di Pisa, con melti documenti coma

b."

piazza Giulio Cesare. La fella in attesa e falcidiata dalle scoppio: venti morti e quaranta feriti. Mussolini telegrafa a1 pedesta di Milano che l’at— tentate e opera «della bestiale criminalita dell’antifascismo impetente e barbare ». Ma non si tratta invece di qualche cengiura del fascismo estremiSta? ‘.

Amoretti, che e uno dei migliori giornalisti allevati da Gramsci. Con lore cadono il tipografo Giovanni Chirone, til verniciatore Roberto Allegri, i1 ineccanico Leandro Savi e altri. Il cerchio si stringe e, nella stessa notte tra 1’11 e il 12, Li Causi a

3

peste a tali sevizie che morira tempo dope in carcere. L’attentate é rimasto misterioso non mene di quello dell’ottebre 1926 a Mussolini a Bologna. Inaugurandosi la Fiera campionaria, una bemba ad orelogeria scoppia quando il corteo reale sta per arrivare in

regno, e rientrato in Italia spacciandosi per un pittore belga. La pelizia arriva sulle sue tracce attrave‘rso 1a cattura di un gruppo di militanti a Torino, i1 vetraio Giuseppe Gaeta, l’operaio Domenico Brigarello, 1a tessitrice Anna Pavignano, il tipografo Ezio Misuri, il muratere Giuseppe Reggiani, i1 meccanice Riccardo Salvador, il muratore Giuseppe Piancastelli, i1 pasticciere Rafiaele Rigudi e il cameriere Ruggero Benvenuto. L’II maggio e arrestato in un alberge di Bologna Edoardo D’Onef’rio (che ha un passaporto svizzere) e a Roma, con Anna Bessone, Giuseppe.

-u ' .hO

operate in seguite all’attentato a1 re a Milano (il 12 aprile). Sara sette-

F

0

raio e centadine non ha sense». Longo noon é uomo da disarmare, se

non convinto: «Oggi la nuova situazione mi da ragiene: si pub porre la parola d’ordine del governo diretto degli operai e dei centadini. Io ere e sono .convinte della radicalizzaziene delle masse». Sentiremo ancera altre battute della controversia con «i giovani», anche se Lengo, nel corso dell’anno, passa al lavoro tra gli adulti, entrando come membro candidate nell’Ufficie politice; Secchia vi rappresentera la FGCI. Naturalmentei dirigenti cornunisti non si limitano a discutere. Nel marzo vengono in Italia, in missione, lo stesso Longo, D’Onefrio, Li Causi e Amoretti. Longe riesce fortunosamente a sfuggire all’arresto a C0me.. Qui aveva appuntamento con Romolo Tranquilli, lo studente fratel— '10 minere di Silone, a cui doveva fernire documenti per l’espatrio. I1. gievane e state arrestato peche ore prima nel corso di un rastrellamente

151

Dalia confere‘nz'a di Basilea a1 « processone» di Roma


a

do, anzi incoraggiando, alla repressione delle minoranze comuniste e a rigurgiti di nazionalisrno, come in Austria e in Germania, dove i socialdemocratici sono potentissimi, oppure (‘e il caso dei socialisti francesi), auspicando l’arbitrato obbligatorio come risoluzione dei conflitti sociali. Se i comunisti tenderanno a confondere socialisti e fascisti i primi hanno ora 1’aria di voler considerare addirittura il fascismo come un minor male rispetto al bolscevismo. Il dirigente dell’Internazionale sindacale Albert Thomas si abbandona a un elogio delle corporazioni italiane, l’esponente laburista Roden Buxton proclama che il fascismo e un aflare *puramente italiano e che l’Internazionale socialista se ne deve disinteressare. Un uomo come Karl Kautsky, in polemica con Arturo Labriola, arriva a sostenere che i1 pericolo fascista é sta—to molto esagerato:

:.g v'' £ a- 8

n

D

0 0 0

a..8'P

0

g

>

3 0

0

Aflermo che la dittatura de1 fascismo italiano, come quella del bolscevismo russo, non sono altro che il risultato di situazioni locali passeggere, situazioni che non si riproducono cosi facilmente altrove. C’é tutta una serie d1 argomenti che mi fanno credere che nei paesi capit-alisti pifi importanti la tendenza verso il mantenimento, il raflorzamento e lo sviluppo della democrazia non é sminuita m'algrado

g'$

1a crescente animosita di molti elementi borghesi ’. G

D

(''>

D

0

i

G

0

9: = ;'

g

0

D

0

=

8

3

0

D

'

HA

£...g

D

D

-

F

D

G D 0 B D

-.Q

n.,9

D

>-t

D

0 3

e

0

(-+

'

;

H'' 9)

0

Q D

E.B

B h''' 0 0 B

G

..Q

11e..g g.} B' g.. .

Q£...g.

i'kg'

0

g 0

=0

g ;3 s' A'g K.8' Dg =

B

0

D C

Q.0

8 n D

€=H

h'0

0

1...i. a

La socialdemocrazia weirnariana — 6‘: state giustamente notato in sede di giudizio s-torico — aveva gia perduto gran parte del suo carattere classista e aveva fatto proprio il sistema democratico uscito dalla Costituente del .1919 nei suoi aspet‘ti pifi esmrni, si era fatta- paladina, cioe, delle istituzi‘oni formalmente intese piuttosto che del loro contenuto. L’alleanza coi partiti borghesi, anche quando essa non parteci— pava direttamente ai governi della «grande coalizione», creo un limite invalicabile alle istanze politiche e sociali della socialdemOcrazia che non fu pi1’1 nemmeno i1 partito delle, riforme e, che, anzi, a1 memento dell’assalto finale della destra sovver
-t

D

B

D ''p0 a 0 n.B C ='D .o a '' Bp

B

D

D

R'o.

C '

H0

}li'g:l} r'+

D

B

0

0 n8' r"' B D

0

0

0 l"'' fl

'

a

H''' G

0

3g.'g D

'E

N

G

5

D 0 D


-U

C

K'g

i'ggl

B'

g'n:a

R

G

H-' '

Lid

E

B

Q.

h-a P-l

n...B'

n

0

g 8'$' D

Tasca va anche pifi ta fondo nella critica quando individua 1a sorgente metodica delle ,aberrazioni di cui Stalin sari responsabile sino a1 delitto. politico e alle repressioni di massa. Egli‘1a coglie in questo meccanico sila logismo:

E sintomatico chele repliche di tutti gli intervenuti a questa sessione-

del Comitato centrale vadano a cogliere tale Significa'to comple‘ssi'vo del rapporto Tasca. Chi, come Ravazzoli, fa i1 discorso meno pole'mico fini— sce col porgli la domanda pi1’1 spontanea:

V

D

'

g:fE: .

PI

D

!':. gg!

gg.

B OS g

n8'

}i'il; }g g'$:$g

8

n

B

K'g'

''

0

8

E:€''gfg}

di costruirle, di cui sono una sintesi .e una conclusione. Percio, in gran parte, la loro efficacia varperduta... Bisogna operate, per 1e masse, sui numeri non sui segni e sui simboli... Per raggiungere questa eficienza di lavoro politico dobbiamo respingere gli idola verbi, non solleticare gli idola tribus, tenere lontano tutto cio che pub deformare 1e nostre esperienze e 1e conclusioni che dobbiamo su di esse fondare... Quando un problema politico si pone di fronte a1 nostro partito, 1a preoccupazione :dorninante dev’essere quella di risolverlo giustamente e solo in rapporto a questa giusta soluzione é possibile poi fissare 1a topografia delle varie posizioni politiche. Oggi 1e cose non vanno cosi. Non appena un dissenso rsi presenta, ci si precipita su per sapere quale cartellino appiccicargli... Ognuno pensa pit’i che a1 problema a come navigate per giungere a1 por'to di una tranquilla ortodossia... A ogni dissenso si pone i1 dilemma: «pro 0 contro l’Internazionale? » Perché? Perché si e contra l’Internazionale se si collabora con essa per vede-re pifi a fondo nella situazione, per eorreggere certi erroriP... Questi metodi non. feriscono soltanto la sanita della coscienza riivoluzionaria; intaccano l’eflicienza dell’IC e sono una causa di decadenza politica 1.

e cosi via.

D

G

5 0

0 3

G

b

'Cir‘colano 1e. formule in quanto tali e non l’analisi e il metodo che ha permesso

P

ma misure economiche per superare l’arretratezza dell"agricolt1.1ra russa ( secondo 1e idee .di Bucharin). Tasca si dice d’accordo sulle contraddizioni del sistema capitalistico internazionale purché si ammetta che nazionalmente ogni Stato capitalista sta rafforzando la sua economia. Egli difende i «conciliatori» tedeschi in, quanto espressione di resistenza sacro-

santa a un metodo sbrigativo e frazionistico di liquidare 1e oppOsizioni,

g'g:; 5; 1g 51 g g;. i g€ g'g

E.p g'$.i

q

0


r

D.0b0

o n.

i-D

Ciascuno degli altri intervenuti controbatte Tasca non tanto negli ele-

menti di fatto che ha portato (pur con‘testandone alcuni) quanto nella lo-

In sostanza, la svolta che il X Plenum imprimera a1 movimento cos munista internazionale, o meglio, ratifica e teorizza,é gia segnata da que—

B B'

g R

Q.. D

>'u

d

A

E.

0

G

C D

0

0 D 0 3 tD 0

A

i'g

o )"a b'=.'


-t

0

cn

G

scita del capitalismo nelle campagne russe sulla base della piccola azienda individuale... La politica del partito nelle campagne deve essere una p01itica di classe 2.

Dobbiamo impedire che venga falsato i1 concetto che noi abbiamo della socialdemocrazia di sinistra: dei massitnalist‘i. Quando, noi, nella Centrale' dell’aprile scorso, abbiamo discusso dell’unita socialista, i1 problema della socialdemocrazia di smlstra ci si e posto in questo modo: i1 massimalismo italiano rappresenta esso un veicolo dell’influenza rivoluzionaria su strati di operai pifi lontani da noi o rappre— senta un canale dell’influenza democratica sulle masse che sono quasi ai nostri marglm? Qumdi la liquidazione del Partito massimalista e, 0 non 6:, un obiettivo rivoluzionario, un obiettivo per il quale importa che noi lottiamo anche se, apparentemente, noi ci presentiamo come collaboratori dei riformisti, i quali pure essi mi— rano alla liquidazione del Partito massimalista? Noi affermammo questo 1.

n f'!b

a

0

B

cn


a'

Capitolo undicesimo

N

N

290:2

B'

0

n

10

s' al g g F 8.B E.81

!g' E'i$'{


u'

0

$i'

{

D Q-

Grieco, in un rapporto a1 Comitato centrale di febbraio, parla di ten-

denza alla guerra. «Noi diciamo che 1a guerra ,prossima sara Vissuta dalla 0

D

a

5'

generaziene che ha fatto la guerra del 19 14-1 .8 » 1. Togliatti, in un discor— se ai gievani, scende di pifi in medias res: II conflitte tra Germania e Francia non e mai istato cosi acute come oggi. Anche se eggi i1 contrasto tra Francia e Italia non é setnpre evidente, da un punto di viSta .reale tutti gli clementi di questo conflitto permangono acutissimi... Tutti .i S'tati 'ai confini della Russia si armano. Nel campe economico si st‘ringono degli ac'cordi ma di fatto noi vediamo che: i ‘Stati Capitali’sti preparane intenSamente Ia ,guerra cone» tro I'Urss. Noi siamo nella situazione del 1914.. Setto 1a cahm apparente si :sente'

B

che sipreparano i confiitti pin terribili 3. -

. .

8

0

z APC$’732/48-

>

\o

\D

g

B

&

3 D‘a u-n intervento aI «Gemitate Icenuale della 'FGCL 3113131229 32929;; APC, 796/3

aQ

>

A

.b

a'

N

H

\o

\o

S

b

.8

'+

'

K'8

‘ Cfr. AC5, Min. Interno, Dir. gen. PS, A. g. e -r.,, sea I, 1929, C :2, b. 4, fase. «.Ajgitazien-i" centre la fucilaziene d‘i Gortan »_. 0

g

b

'q

U

.3. ACS. Min. Inferno, Dir. gen. PS, A, g. e‘ r.,,se1z. I, 1929, K. 1,18. 175.. 3 0

3ca per trasformarsi in una guerra centre l’Urss o addirittura per identi-

fica‘rsi subito con essa.

D

6 ,

13:10 gamuln’isti d'i frame at plebiscite fasting, a ma di leenetti, in «Strument‘i di Lavor‘o », Mi" e I- 7. 3

sensibilizzare 1a classe operaia all’eventualita che ‘un conflitto locale fini-

0

Q.n

0 2

0

0

D

=.0

:'B

B.F

a.


"8

?g' glg'g: g.;$g.g.gr =.OT ''

E interessante l’elenco delle citta meno plebiscitarie, in genere centri indust'riali e gia roccaforti rosse: Milano: 23 I 56 «no» (centre 364. I53 «si»); Geneva 8229 (161 I I 5 «si»); Torine 76.73 centre 227 862; Reggie Emilia 3150 «no» e 74 217 «sf»; Alessandria, 5099 centre 178 407 «.si»; Parma‘ 3658 centre 84 734. Sono queste 1e cifre pifi significative. A Roma si danno soltanto 2833 «no» per 251 780 «si». 11 Sud da cifre irrisorie di. «no». Spicca, tra 1e ~citta di tradizione moderata ma antifa.sciSta, Cuneo. Il bilancio largamente positive dell’operazione che tira Bocchini in un Appunto per Mussolini indica anche la. tecnica adottata: 7 La direzione generale di PS, avuto preventive sentore deIle varie manifestazio—

non pub registrare alcuna incidenza importante (ma certo migliaia di Iaverateri simpatizzanti con il partito hanno sfidato sospetti e persecu-zioni votando centre, oppure rifiutandesi di votare) la preoccupazione principale dei ‘dirigenti pare quella di porre l’accento sul pericole di guerra._

D

(D

cn

D

g

' i g £$. D C

A.

0

=



paganda e in che misura l’antifascista generico 0 i1 cemunista e il socialista abbiano disertato le urne. La stessa osservazione vale per i «no», melto pechi (e non traspare dalle fonti cli polizia che Ie cifre siane state manipelate I) ma anche testimonianze singolari, in quel clima 2.

saranno anche agitazioni a Sussak e scrit-te in enore di «Gort'an martire» rinvenute a Milano dalla polizia i). QueSte sono, in ogni mode, 1e con’dizioni dell"Italia che imbrigliano Strettamente ogni tentative di opposizion’e. Sela propaganda comunista

#'!

£

+'''''

G

.b

0

0 0

D

tatopur avendone diritte acquista un certo rilievo, e non é naturaltnente

date di sapere se- questo «astensionismo» sia frutto di una qualsiasi pre-

prendera posizione in favore dell’indipendenza di queste popola'zioni (Vi

g >.

V "

4

0

=

0

-b

N

\o

D

G

r+ f-+

}g.B0

N.u 0

Q-xa

riduziene essenziahnente sociale, il milione di coloro che non hanno vo-

5'8

n.

D D

8

3 g

nisti dellw’azione vengono attestati: uno di essi, Vladimiro Get-tan e cen-

dannato a morte (verra fucilato inottobre) e quattro all’ergastole. L’episodio tinfocolera l’odio degli s-Ieveni per l’oppressione fascista e il PCI

8 5 I9 5 59, i «no» I 3 5 761. Data anche la. riduzione del corpo eletterale,

B

0

g

i0

C D

0 D 0 0 A

-'b A

('')

cn

'sagristica. I risultati sono efiett‘ivamente plebiscitari e indiCano un successe del fascismo. La «consacrazione» voluta da Mussolini avviene. Su un corpo elettor-ale di 9 460 737 unita (centre i 12 milioni e mezzo di elettori delle eIezioni del 1924) 1a percentuale dei vetanti é dell’89,6%. 'Cie significa che pit‘i di un milione si sono astenuti. I «si» risultano

_

207

II Concerdate e il plebiscite del 1-9 2.19

b

Q-g. €'g.$ E.Q-0

gg'i g$.

0

N

PU'

Capitele 'undices-im'e

D

£ 0

2-e'6

neazione maggiore. Uno dei suoi capisaldi sara la tesi che le masse si

radiCalizzano in modo uniforme in tutti i paesi capitalistici. E curioso

E

B€

g R' 2.

B

D'

h-t

+

h.u

' c/)

0 :

0

:'F g' g 3

e

::'

('D/ n

o

D

' g:g'g

E. B

F-+n '

h....{ 0 '

o '=-= b b

q

;' R'E:u

}q

g. g

0

8

6'a

e

D

g



b D 0
---' (''>

to collegamento con la perlustrazione del tempo in cui la formula del so8

0

}

r/]

cialfascismo fa i1 suo ingresso trionfale e parossistico. Ha scritto Togliatti: L’errore pifi serio ritengo sia stata 1a definizione della socialdemocrazia come

213 H

V

0

0

D'

>

g.

w--=C/)

0 cn D 0

n.o

D

B'g

D..o

0

D

«Mussolini non ha cominCIato con del fascismo puro ma con del social‘ fascismo » 1. Ormai non vi (‘2 pifi freno contro una spiccia e grossolana identifica-

3

E 3

0

b

0 0

8

rU '

N H N

Operai corrotti e demoraliz‘zati sono socialfascisti. A-nCh’egli trova che

0

11X Plenum e il «:socialfascismo»

Capitolo dodicesimo

A

n.

21 2

Bucharin o dallo 's-teSSO Togliatti di non scartare a priori .i asPetti contraddittori della realta, di non accomunare in un solo fascio -— ci si consenta l’espressione — forze politiche ed economiche di natura diver-8a. Forse nessun intervento a1 X Plenum e pifi probante in proposito di quello di Ruggero Grieco, il quale pur negando, in polemica con Be’la Kun, che fascismo e socialdemocrazia siano 1a stessa cosa, finisce per indicare come processo politico esattamente l’inverso di quello che si verifichera: egli sostiene che 1e classi dirigenti austriaca e tedesca (e, in parte, quella francese) non sceglieranno certo i1 «fascismo puro» per la tra-

sformazione reazionaria dello Stato di cui hanno bisogno bensi adopereranno 1a socialdemocrazia come strumento della fascistizzazione 1.. Che é" l’errore di prospettiva pi1’1 tragico del Komintern. Ed (‘3 sintomatico che a

delineate simile previsione sia un italiano. L’atmosfera del X Plenum e piena di nervosismo che non riesce a tramutarsi in indicazioni concrete di lavoro. Siva preparando Una giornata internazionale di lotta contro 1a guerra ma manCano 1e condizioni politiche e psicologiche perché 1e grandi masse si mobilitino attorno a parole d’ordine che si ispirano a un’azione sabotatrice su larga scala. Non si ode pifi nessuna voce di opposizione. L’illustrazione della linea generale sostituisce -— per la prima volta in modo cosi uniforme — i1 dibattito. Si cerca ovunque qualche motivo per una intensificazione della lotta all’opportunismo e siba l’impressione che si voglia, specie da par’te della delegazione russa e di quella tedesca, approfittare dell’occasione per colpire duramente tutti quegli aspetti del VI congresso che non si inquadrano pi1’1 nell’interpretazione ora ofierta dal Komintern. Si resta nel vago soltanto a proposito delle scadenze di un arrovesciamento della situazione. «Cam-

Togliatti, a questo punto, giungeva a individuare quello che fu davvero l’errore piu grave, che discosto profondamente i1 Komintern, i suoi

sa quando la guerra puo scoppiare... Il miglior modo di aiutare l"Urss e

g'i

=

E..ud

-'a

+

Sg #ll11:

Q-D A }"a
>. Cfr. « La Correspondance internationale», a. 1x, :1. .91., 22 settembre 1929, pp. mos-'8.

o'a

>..a

>'rl

0 g.i 3

D

D

e5

D

o' ;'o

Po

di rovesciare la borghesia nel proprio paese,» (Kuusinen'). «Cio Che vi 6: di nuovo, dopo 11 VI congresso e1a radicalizzazione, nettamente marca— ta, della classe operaia internazionale... Non facciamo profezie ma 1a D

D

0

C

,..-

spinta rivoluzionaria é vicina a una situazione ditettamente rivoluziona-

e g.

ria '» (Molotov).

'

:

D i-= 0 H 6

E in questo contesto ehe un attacco a1 partito italiano si manifesta (")

g

g

N '"a

nettissimo. E veto che spesso, nella dura condanna delle «aberrazioni» di Tasca, si cela come bersaglio Bucharin ma, nondimeno, da Manuil’skij a MolotOv, da Béla Kun a Th'almann si pongono sotto aceusa i dirigenti italiani per non aver ancora espulso il «rinnegato». E l’omissione non é ritenuta causale ma sintomo delle reticenze del PCI a proposito della

o68B

=

0


'>

215

N

i0

g. 8

0

.b

0 0

N

Capitolo dodicesinm

B 0

.214.

Q.

Igg:!l:p£l;i { }i{ ! 1,}

l b

sempre pifi bu10cratizzato, e alla compenetrazione pi1’1 stretta colle forze del grande capitale. Ma anche il suo discorso si accon'ci‘a a1 generale indirizzo, nella sostanza. Contrariamente a quanto aeirmava nel 1927--28, 01:3 anche Togliatti conviene Che « tutti ‘i elementi intermedi scompaiono », non accenna pifi alla prospettiva di una rivoluzione popolare, 111a sostiene «che 1a rivoluzione proletaria é all’ordine del giorno» in Italia. Riprendendo i tratti essenziali della ctitica gia indirizzata a Tasca egli giustifica i mancati provveditnenti nei suoi confronti con due ragionl: 1) Tasca ha accettato di non propagandare le sue idee nel partito; 2) era necessario intanto allargare alla base la lotta contro di lui. «Nel corso dello sviluppo di questa campagna prenderemo contro Serra tutti i provvedimenti necessari». Grieco, a sua volta, a nome della delegaziOne italiana, aggiunge Che ci si impegna a sostenere l’esclusione di Tasca dal Comitato centrale del PCI e a richiedere a lui una ritrattazione autocritica, completa e chiara; in mancanza della quale verra espulso ". Ma non basta ancora. Kuusinen, nelle sue conclusioni, invita ironicamente Togliatti a mettere finalmente da parte «11 tatto» impiegato nei confronti di Tasca e non manca di ricordargli pubblicamente Che questo non e stato il primo errore di Ercoli: lo stesso tatto fu da lui usato,te‘1npo addietro, con Trockijl. Il sospetto degli staliniani verso Togliatti non potrebbe essere esPresso con pi1’1 trasparenza. E moniti simili non

verrebbero certo reiterati senza conseguenze nella situazione Che caratterizza la Internazionale comunista nel 1929. Il ricatto e pesante e 11 PCI deve cedere ad esso. Nessuna voce nel partito, neppure, l’anno appresso, quella dei «tre», si leva a formulate anche soltanto l’ipotesi di porsi in urto frontale col Komintern. Anzi, si comincia a pronunciare un’autocrica. Per la prima volta, il Comitato centrale del PCI ammettera errori di linea e necessita di rettificarla. Poiche’ Tasca, invece, non e disposto a condannare pubblicamente 1e posizioni sostenute egli non verra soltanto: escluso dagli organi dirigenti ma espulso dal partito. ‘ Si tratta di una dichiarazione fatta alla tribuna del Plenum il 19 luglio. Tra 1e condizioni che il Comitato centrale del PCI si impegna, davanti all’EKKI, di porre a Tasca, sono inoltte: die 11i «conduca una lotta energica contro il sistema di idee della deviazione di destra da lui sostenuto nel suo memorandum»;- che «rompa i propri legami politici e organici con il gruppo di desua nel PC dell’Urss e nelle altte sezioni dell’Internazionale e Che lotti attivamente contro questo gruppo» (eft. «Annali Feltrinelli» cit. , p p . 941-42). 2 Il resoconto ufficiale 1n proposito suona cosi: «Vortei dire'1n modo particolarissimo a1 compagno Ercoli che metta da parte questo sentimentalismo, questo tatto non politico nei confronti di un elemento di destta come Serra. Ercoli ha mosttato lo stesso tatto nei eonfronti di Trotzky 21 VII Esecutivo ed eta un errore anche allora ». U1bricht,a questo punto, interrompe: «Forse si tratta di qualcpsa di piu che di tatto» E Kuusinen prosegne: «Serra deve dichiarare in modo netto e chiaro:

che si sottomette a tutte 1e decisioni dell’IC e ritira il suo “"memorandum .Altrimenti, che sia espulso dal partito. Non vi e una terza soluzione». Cfr. «La Correspondance internationale», a. Ix, n. 94, 27 settembre 1929, pp. 1292-93. j'(3‘0111unicat'eg'li 1e condiziOni postegli dal partito, Tasca serive, i1 30 agosto, una lettera 31 Comitato centrale del PCI. Nella lettera egli comunica (11 non peter aceettate «la sconfessione» defle-

D

g g.

a

N H

.2117

V

0

3

0

3 0

C

0

>
"-' a) a) cn

B

0 0

D

D

p'0

G

i] diritto di dire: — Io mi sono sempre battuto per questo. Gli altri no») a Secchia, da Tre3so a Leonetti, che gli rimproverano molto di non aver avuto una solidariet-a politica nel passato con Tasca. La pos‘iZione di Togliatti alla direzione del partito é contestata, sulla base dello stesso andamento dei lavori del X Plenum. Togliatti, in Uflicio politico, non cede alla pressione concentrica: difende appassionatamente la continuita della direzione impressa dal I927 ‘ pur‘ accentuandone gli elementi di sinistra, pur sostenendo che 1e rettifiche sono necessarie per il mutare della

panorama politico italiano e talmente in contraddizione con 1e sue anali-

Q 0 h0

; =.Bgi ''!'

?

a) (D

'-..-/ -

G

hU'

D

=

B


-t

0 3

cn

0

0

cn

G

8 L.S'

p'0

B

N'

0

D

a

B

0 D 0

a

D

0

.‘ APC, 745/236. 'q 'q .b.b H \.n

g

N

B

v


.

g

>
...aD) h"

n

n

"'8

o 8

pB''P

p'

3

g'g

G

'

a

8 B

Sui caratteri della rivoluzione italiana Togliatti afierma che la differenZa con Tasca é fond-amentale. Questi concepirebbe l’alleanza di altre ,forze politiche coi comunisti, in un processo per la creazione di un potere che non sia ancora il potere del proletariato, pensando di utilizzarle a questo fine. «Noi abbiamo sempre aflermato che 1e correnti democratiche, in quanto partiti organizzati, sono nostri nemici nella lotta per la direzione proletaria della rivoluzione». Togliatti torna sull’interpretazione del Concordato come della «espressione della tendenza alla unificazione di tutte le forze dirigenti della societb capitalistica italiana». E

Credo che 1e piii gravi conseguenze verso Serra sono giustificate. Su 'tutte le altre cose che Serra ha detto («Non farb niente, ecc., ecc. ») possiamo fare a metro. di discutere quantunque, se si trattasse di un Vgiudizio personale, potremmo dire: «Se tu pensi veramente che noi siamo su una linea che rovina 1a marcia del proletariato

3

Q

C D

Questo e il Carattere generale. della crisi attuale del movimento operaio. E se essa non é rapida come dovrebbe essere, cib b in rapporto alla nostra relatiVa incapacitb di muOverci su questo terreno, nel corso del processo in cui vengono a maturazione gli elementi di una situazione rivoluzionaria immediata... Noi vediamo oggi una necessité politica davanti a noi. La classe operaia non pub andare avanti se non passando sul corpo della socialdemocrazia. Se non riusciremo a condurre 1a lott-a COn‘tro 1a socialdemocrazia con 1e armi e i metodi richiesti dal momento, a portare questa lotta a dei risultati vittoriosi, non potremo abbattere il regime capitalista... Come dobbiamo passare sul c0rpo della socialdemocrazia cosi dobbiamo pasfsare sul corpo degli opportuniSti, per acquiStare la capacitb di raggiungere i nostri isic'opif‘.

Q

B 0

8

0

0

G

0

:' :

e

D

a una fase offensiva:

mu lui i problemi interni del movitnento comuniSta. Accettare 'le sue cri— tiche .equivarrebbe « a1 disarmo ideologico, politico, organizzativo, del proletari-ato italiano e della sua avanguardia». E la lotta all’opportu—ni— smo non pub limitarsi agli aspetti ideologici. «Noi non siamo una associazione di accademici in cui, dopo che ognuno ha fissato la propria tesi, oginuno va avanti come prima». Tasca non ha rinnegato — incalza Togliatti — 1e sue convinzioni. Ha soltanto detto che non fara‘l nulla per difenderle. Ma « gib ha rOtto la disciplina contrapponendo la propria personalitb alla personalitb degli organ‘i dirigenti del partito». Ed ecco, quindi, 1e conclusioni, politiche e organizzative al tempo stesso:

b

g

g.g gg: ?$.g n 8' 3:g.i 'g=.'g.g'g g.g'€ :8.1:} !.g

0

N N

g'='&€ 8 'g'g $ 0

spulso in periodo Staliniano. La replica di Togliatti fa misurare l’abisso di posizioni ormai tocCato. EcCone i punti essenziali. Togliatti ribadisce la previsione di una guerra imminente, i cui primi segni gi’é si coglierebbero negli incidenti scoppiati alla frontiera russa con la Polonia. Ma egli insiste- soprattutto sul passaggio dalle lotte difensive della cl‘asse operaia

227

11 X Plenum e il «socialfascismo»

B

gi$'€'{

g Q.

Capitolo dodicesimo

226

G

0 p'0

=

B D

0

0

D

0

D

a

&

D

a

3

D

0

Q

D

0

g95'.

D




0' g

1; Dalla lettera a firma Ercoli indinzzata 211’EKKI, del 17 settembte, APC, 7 6/ 18-22 $

cn

scelta di fondo, la rende assolutamente «obbligata». Sono queste consta’tazi’oni Che illuminano anche il commento. Che Togliatti stende dopo

N

10

\o

B

0

V

=

cn

0

3 n

0

a.

'a R'

a tappe forzate, dell’agricoltura, con gli aspetti (11 3116113 civile. Che essacomporta.

lendosi della collaborazione ofiertagli da Longo e da Secchia, e inviando

h't

8

V

g

Q

S

0 b g

b

'u

R

R

v....

.0 h]

B

0

=

0

H

0

h

' Cfr.1’edltonale 211011111210. (11111 di Togliatn) A tutte Ie orgamzzazxom di partita, a tutti 1-i— new

pagm', «Lo Stato 011131210» 2. III, 11. 9-10, settembrc-ottobre 1929,91. 554. b

1111 we stretto collaboratore come Grieco a Mosca, fronteggiare 11 mainmere crescente dei «tre» e soprattutto presentare un fronte compatto verse 11 Komintern Tasca, dopo essersene andato, riferiré una maldicenza Che fOrse non 'é soltanto tale:

D

>

n £...[H

D

poiz'tica agraria del regime fascism, in Finds-mo e antifascz'rmo cit, I, pp. 296—304,

0

i'g

D

0

-'aQ

G

g e=3'951

discutere, con gli occhi alI’Uomo dalla tempra eroica, dalle doti straordmarie e mi: rabili dei grandi guidatori di p0poli; che va innanzi sicurov, avvolto in una aura d1 mito, quasi‘uomo segnato da Dio, instancabile e infallibile, strumento adoprato dal~ la provvidenza per create. una nuova c1v11ta 2‘.

Sono parole del 192 8. L’anno appresso e il papa a chiamare Mussolini l’uorno inviato dalla Provvidenza 3', nello stesso memento in cm Ia Chiesa accentua la sua presa di poSizione antibolscevica. La propaganda fascista dipinge un paese eternamente entusiasta, stretto attorno a1 capo carismatico, e questi chiede‘, allo scoppiare della crisl, sacrrficr alpopolo dinanzi alla calamita imprevista (mentre come misure economlche concrete sblocca gli aflitti e concede varie facilitazioni agli industriali): Mussolini sottolinea (come'fara nel maggio 1930 parlando agh operai della Marelli a Milano) che nella felice Inghilterra i disoccupati si avvrano all due milioni e il governo Iaburista a: costretto a dimettersi. II d1vorzro assoluto tra i fatti e le parole - che e il tratto tipico del fascrsrno e della sua tecnica di potere4 — sta in questo tempo aumentandoIa sua «forbice». II mito corporativo, senza incidenze pratiche clae non .srano quelle: d1 11110 sviluppo del capitalismo di Stato, viene proprio altmaitato ora con una campagna che tocchera il diapason neglr anni immediatamente succesSiVi. i

o

n

n

I _

B ;' L. ;.8-#

r-F '

(D

i-.

In questa Italia irreggimentata e immiserita 11 comumsta, funzronarro del partito, che arriva dall’estero con un passaporto {also (omagar’l due) e un mazzetto di carte d"identita non meno false insieme a1 cliches del.

'g.r 8mn }ll$ 'Elg €.Bb5!g gg'g.:!

RoP

-b cn

Q g.

b.o

9.a..

‘ Cir; su questi epiSOdi, un dettagliato rapporto di Gallo riprodott o in «Lo Stato operaio» (I Eecemi epi‘iroa’i di lotta antifarcirta e‘ alcuni‘ Compiti del partito, a. Iv, n. 2, pp. 104-10, gennaio-febraw 1930 . 2 Tutti i dati che pervengono a1 Centro del PCI sottolineano la gravita della situazione‘salaria1e: 2112 Fiat i salari vanno da 2,20 a 3 lire l’ora; a Milano si hanno paghe, nel settore metallurgico e siderurgico, d‘i 1,80; a Livorno vi sono paghe di 2 lire. Cfr. APC, 867, 868, 875, 885. 3 Da una delle relazioni degli ispettori del PCI, Rapporto sul sopralluog o in Piemonte dd! 14 aprile al 6 maggio r930, si ricava questa impressione: «gruppi isolati e scollegati di operai rivoluzionari tentano di suscitare una ribellione aperta ma senza successo. I Iavoratori avidamente Ia stampa clandestina del partito». Al ritorno da Milano ,un perb cercano e leggono altro ispettore riferisce: «La maggior parte dei compagni non vede che una via d’uscita, cioé un urto violento e quest’ultimo potrebbe essere 1a guerra» (APC, 868/1). . 4 Nel 71929 la battaglia del grano ha fatto salire la produzione granaria a 70 943 700 quintali dai 53 291000 del 1927 e dai 62 214 800 del 1928. Sugli effetti negativi di questa politica granaria (protezione della rendita dei .grandi proprietari, consolidamento di un regime. 'di arretratezza determinate dalla permanenza del 25% d a V a superficie agraria coltivata a granoj), cit. EMILIO SERENI, La

mina stretto ad una disciplina che non aveva ma1 conosc1uto, .s‘enza esitare, senaa

,.

sile e chimico si scende alle IO lire giornaliere e la maestranza fernminile guadagna a volte soltanto 4 lire al .giorno, quella giovanile 6 lire. E difficile avere un quadro esatto dello stato d’animo delle grandi masse 0 anche dei gruppi di operai pifi esasperati 3‘ per questi durissirni anni che cominciano con i11930 ma e certo che la loro insofferenza e soprattutto I’ dio per le vessazioni, i sacrifici, le ingiustizie che esse identificano con il regime creano una situazione nuova. La Iettura dei giornali fascisti dell’epoca e quella della stampa clandestina comunista non potrebbero dare irnmagini pit’i Stridentemente opposte. II regime e in piena fabbricazione di tutti i miti che la fantasia giornalistica di Mussolini elabora e propone alle masse: il mito demografico; il mito rurale, con l’esaltazione della civilta contadina quale perfetta misura umana (e con la battaglia del grano che ottiene risultati ma a spese delle altre colture, e produce in definitiva un generale degradamento dell’economia, con un ulteriore raflorzamento della grande proprieta terriera 4), il mito dell’impero congiunto a quello di Roma, e, soprattutto, iI culto della persona del capo, del duce, dinanzi al quale quello che in Rus— sia sta incominciando per Stalin impallidisce, anzi appare un esempio di probita. Mussolini e esaltato come l’uomo provvidenziale e che provvede

Il popolo italiano si e incamminato su questa via con una passione che 31 e impOssessata dell’anima della folla e di cui non c’era esempio nella sua- storm. Cam-

6 D'h.H

per; una famiglia di cinque persone e calcolato in 205 lire. Nei settori tes-

o o =:

to di 500 operai, sono devastati gli uffici di direzione della fabb‘rica da ,parte dei licenziati accompagnati dalle mogli, oppure a Carpi, dove un corteo di disoccupati percorre le strade della dual, 0 a Faenza dove un contadino uccide due fascisti 1. Paghe orarie di 2 lire 2 sono quasi la norma nei settori avanzati e, calcolando anche quarantott’ore alla settimana non si arriva neppure a un centinaio di lire quando il bilancio necessario

235

a. tutto. iEi stesso‘ magnifica iI proprio spirito e la propria'capacita d1 lavOro e di organizzazione. E 'un uomo come G10Vann1 Gentile scrive d1, lui e del suo potere sul popolo:

g.i; g:.g .}ilgig'gli#gig ! :l

aperta ribellione non sono, aII’inizio, numerosissimi, anche se qualcuno

Q

La 'lotta' cont-r0 i « tre» e. il caso Silone

é clamoroso, come alla Miani e Silvestri, dove, in risposta a1 licenziamen—

0

}g.

i

0

Q.

0

Capitolo tredicesimo 0 0

-b

N

23,14

' :Parlando' i1 IO marzo 1929, Mussolini proclamaz. «Tutta quest’opera é stata _.att1vata dal giiio spirito... Ho concesso oltre 60 000 udienze, mi sono mteressato d1 1 8.87. 112 .pratiche ‘dl. Clc'thta an} giunte dire'ttamente alla mia segreteria particolare... Tutte le volte. che 1 smgoh c1ttad1n1,,z}nl‘_e her pifi remoti villaggi, si sono rivolti a me, hanno ottenuto nsppsta... Per reggere a. questo's'orzo, . o messo il mio motore a regirne, ho razionalizzato il mio 'quotidrano lavoro, ho ridotto a1 minrmo ogni

dispersione di tempo e di energia... » (Opera omnia cit.,.v'ol. XXIV, pp. 14-;5),

2 GIOVANNI GENTILE, L’ersenza del fascismo, « L a Critical fascrsta », .1928, p. r18. , 7 . . 3 In un discorso ai professori e alunni dell’Universua del Sacro Cuore, I I I 4 febbraio 1929., Pio XI afierma che per giungere alla Conciliazione era necessario « un uomo come quello cl'ie la Provvidenza ci ha fatto incontrare », u n uomo «che non avesse 1e preoccupazmni della scuola liberal’e...>: ‘ Si vedano in proposito 1e osservazioni di Norberto Bobblo e, di Franco Venturi m Trent amp di :toria italiana (1915-1945), Torino. 1961. In particolare, quest osservazrone d1 Franco Venturizt

«Conn-o il dato positive, contro la cocrcnza scientifica, contro la luclda e moderna conoscenza, 31 erano riscoper-ti i valori ideologici, i miti, l'idealismo magrco. 'I‘utto questo. 5.1 ridusse alla fede_-ferma e profonda che Ie parole reggono i1 mondo, che pasta cambiar’e 1 calendar-1,, 1 norm, 1 termini, I: designazioni, perche’ cambino. gli ani'mi, gli normal, 1 concetti, gli strumenti. II regime totalitano il regno della parole >> (p. 1863).

g

f-\

.

i...i

g

g'8

D

0-

Q.Q.U

0 3

n

£

Q.b

B

gj:g'g d.ao H H.P

8''o

=1 '

h-t .

8 0

0

h+ (..J 9) D) . n aQ

=B''

B.g

n5

mente i1 Centro del partito delle stato d’animo e delle condizioni di vita dei lavorateri italiani, stimolare la distribuziene della stampa clandestip''' r"'t

-'

0

D

na :. ecco i primi risultati essenziali della ripresa di operosita dell’organizD

0

gp

N

N'

zazmne. C

B

E

d

Q


-t

3

('')

h- .

0

' . g'g Fg'gF '

G

£'g:ig

=

0

B

=.n

0

C

0 0

D'


-x.

Cn

S.u

aQ

3

'o aQ Q.ho Q-

H

D

'l’-«Unita» e di «Avanguardia» nel doppie fende della valigia e che e deStinato nella stragrande maggieranza dei casi ad essere arrestate in capo a peche settimane o a pochi mesi, cerca senza sosta di ritessere 1e fila dell’organizzaziene. Gli ispettori riferiscono a1 ritorno che i contatti con .glr eperai di una, fabbrica, con. i vecchi compagni di una citta e di un paese, sono stati presi con infinite difficelta e circospezioni. In prime luego emergono 1e diflicili condizioni di vita e la paura della repressione che colplsce particolarmente attraverso i1 sistema del confine di polizia, erogate 1n via amministrativa (per alcune delle scritte «sovversive» di cui dlscorrevame 1 sospetti autori vengono inviati per cinque anni a1 confi— no ) e che significa fame per la famiglia e impossibilita di riprendere i1 proprio pesto, dopo aver scontato i1 periedo di deportaziene. Ma vi 6: anche una grande fiducia che i1 «partito» dall’alte, dall’estero pessa fare tutto: Si da i1 caso che richieste di‘ armi provengane da parte’ della base ma p111 spesso i1 funzienarie che illustra la svelta si sente rispondere che localmente tutto e. fermo, anche se non vengono contraddette 1e sue previ51on1. di un possibile arrovesciamente della situazione. E i1 funzionario .rlesce, comunque, a rimettere in moto 1a macchina dell’attivismo clandestine: infende speranze, assegna compiti concreti. I colloqui ,avvengeno con un singole 0 con due 0 tre per istrada, in un catnpo 0 1n un’osteria, magari fingendo di giocare a carte, o in casa di

'R B''B g

d

B

N

Capitole tredicejsi'mo

0

La letta centre in «:tre»: e il case Silone

g

Q.

F

2-3-6:

N

239

\o

g

0

0

V

0

0

Q

A

La lotta contro i «tre» e fleaso Silon’e

3 0

Q.

0 0

>'a

N

Capitolo tredicesimo

D

23238-

rem esprinie una volonta di battersi e Una previsione sullo stato delle

dOttrinano alle varie scuole di Mosca 1 e di Leningrado o lavorano negli Organismi del Kornintern pronti per essere impiegati in missioni in Ita‘

8

; G G o..8'

cn

D

D D

:si (ti si pub esp-rimere trattandosi di un esercito quale quello dell’apparato centrale' del partito. Esso pub contare su una cinquantina di fun‘zionari

g'a-p &g l3 2. X

no una lor’o organizzazione clandestine-1 collegata con cellule di fabbric a fiuche 11 Serem nob nesee, con un yiaggio a Parigi, a eonsolidare un lega0 D

ig:$.,

iue Flandestino gla s-tretto con emissari del partito (Barbara Tresso). Se-

:.gg.+.

i.{'i!

D

contraddlziom del regime che collimano con quelle del gruppo dirigente:

: .g H

lidita della linea proposta 1‘.

3 =.n..K

Quangio Sereni -— ha scritto Giorgio Amendola — giunse a Parigi nel gennaio del 193.0 in pieaa batiaglia per la «svolta» e portb l’annuncio della formazione a Napoli 1 unaiogganlzza’zmne comunista, su una piattaforma political che conteneva i punti essenmah della svolta, questo fatto apparVe a Togliatti come una conferma della vaQ.'©

bd

B

Q.>...K I.= h'''' 9)

3

0 :

s'!

V I1 Centro ha emanato nel noVembre del 1929, una serie di indicazioni Q-n o b=

&'g ; .:

.. H, 6 'F

i.=-

b=-

0 0

=

a'

. ' IB 8 Dw8. E F.. 0 Q

='

alle organizzazioni di base: far Vivere 1e cellule d’officiina, dividere i comp1t1 tra 11 numero maggiore di compagni, esclusiquelli noti alla polizia ri— fare 1e « sezioni di lavoro », curate in particolar modo i1 contatto con i éioyam: Ci s-i comincia a domandare quale efletto pub avere sulle nuove leve 11 bombardamento propagandistico e la rete di associazionismo (avan— D .'

aovB C/)

guardisti, dopolavoro, centri sportivi, ecc.) in cui sono avvolti i « giovani

del littorio». Che cosa leggono o possono leggere i giovani, che 1i aiuti a

55 ;$.£Pg. g g

formarsi una coscienza di classe? Si raccomanda inoltre (in seguito a un

Y'

ie sfortuna ti, Comitati d’agitazione del I92 6-27, da far rivivere attorno é -' B

G

D '

0

8'B E E.=.

ranno alle intenzioni.

a

G

illllI

uua rivendicazione sindacale o democratica (aumento di salario, liberta d1 riunione, ece.). Purtroppo, su queSto punto, i risultati non rispondeR

''U..:P

Q.D

i' 8 0

In questo quadro di rivitalizzazione si inserisce i1 conflitto «al vertice» d’estinato rapidamente a trasformarsi da organizzativo in politico. Alla fine del 1929 sono s‘tati mandati a guidare i nuovi Comitati regiona11 dirigenti qualificati: Frausin nelle Tre Venezie, Gigante in Lombardia

Santhia in Piemonte, «Renato » (Ettore Borghi? ) in Toscana, Zanelli iri w'U

a

D

Emilia 3. Essi sono le avanguardie che debbono precedere i1 grosso, se coe

g

1

S

#

glg'8gl

N R

g 0

S R

0

r'

R.

A

0

I

R

R

O

D

t

Q

,7

e 0

a

b

e

i

R

.

b

U

g

_

F

Roma 2:06:13 'Alngunom, Un arcbzvzsta. nelle rwoluzzone, in Comum-smo, .antzfa’sczs mo, Reszstenza, !

D 3 '.

;.:,gg

B « ao='

. ‘2 Una cop1a_d-1 iquesta lettera intitolata Alla organizzazioni .provinciali die] partito viene sequestgata dalla polma c mprodotta in mm istampato per i prefetti del regno. Cfr. AC8, Min. I memo

Dari. 'g'en‘ PS, A. g. a n , 1928, K. I, b.- 1755, fast. «Serviz‘io fiduciari .»-. La lettera e ‘SiCuramen’te del novegnbre I929 (ma 81 trova erroneam

APC, 7.451259.

lia, operai comunisti che lavorano in Francia, in Belgio, in Germania, in Svizzera, 'alcuni dei quali, proprio con la svolta, passano a lavorare direttamente per il partito, giovani che avvicinati in Italia da un funzionario espatriano clandestinamente per tornare trasformati in corrieri («feni— cotteri»), organizzatori della FGCI, ecc. C’e anche il reingresso di qualche elemento gia formato, tra gli scarcer-ati dal confino alla fine del I92 9 (Come Giuseppe Berti, ad esempio) che riescono a raggiungere i1Centro estero. Luigi Longo Stende alla fine del 1929 un documento che da _l’aVv-io

alla battaglia e011i tre. Scrive Gallo: Bisogna che tutto l’apparato del partito (comitati' regio‘nali, ‘sezioni di lavoro, Uflicio politico) sia decisamente orientato verso il ritomo in Italia non solo come

lavoro (i1 che e sempre stato) ma anche come sede. La situazione del 192849.111 cui tutto l’apparato aveva sede all’estero, in cui riuniOni import-anti, cbnferenze, contatti di compagni di base con elementi dell’UP, ecc., avvenivano all’estero, deve essere ‘considerata come una situazione d’eccezione che 'deve finire. QueSto deve esse~ re. inteso non solo come orientamento generale ma come un compito che deve essere realizzato, con *tutta la necessaria prudenza, nelle settimane prossim'e, Un ritardo nellja realizzazione di questi obbiettivi ci pub portare, se la situazione politica .si sviluppasse come e da prevedere, a doversi realizz-are precipitosamente in condizioe ni disastrose di sicurezza e di organizzazionez.

g

0

D

n 0

a b--J g.G 19

conve‘gno della CGL tenutosi nell’ottobre del 1929 — con la presenza di una trentina di delegati —) di costituire frazioni sindacali in seno ai sindacati. fascisti,'« non per trasformarli ma per costituire e sviluppare 1a lotta d1 classe nel Ioro seno » 2, per portare 1e masse contro i1 sindacato fascista. Il punto massimo, l’obiettivo pifi ambizioso, e quello di suscitare «Comitati di lot‘ta». Essi sarebbero in sostanza una nuova edizione dei veccbi

Ina possiede «riserve» notevoli: quadri, soprattutto giovanili, che si in-

ente racmlta con altri documentialla busta citata)

'

''

I

I

i '-

Questo e il punto essenziale. Il resto di indicazioni organizzative: prende luce dall’indirizzo fondamentale di riportare in Italia i1 cent-to di gravita della direzione politica ed operativa del partito. Non appena pre— sentato nell’Uflicio politico, i1 «progetto Gallo» now 121 ferma opposi— ‘zione (siamo a1 28 dicembre 1929) di Leonetti che formula una dichiara-zione 3 tesa a correggere, ma genericamente, i1 progetto Longo e di Tres1 Secondo la testimonianza di Paolo Robotti, che va in Urs‘s nel 193I, all’epoca vi some in Urss‘ circa duecento emigrati politici italiani, famiglie comprese. Fra lor‘o, a 13t gli studenti, sono Fiancesco.Misiano, uno dei massimi dirigenti del Soccorso operaio internazionale, Giovanni Germanettox, nello stesso organismo, Vittorio Vidali 'e Ilio Barontini, che espatria clandestinamente dal‘l’Itali'a nei. 1930, Guido Picelli, Antonio Roasio; tutti questi ultimi saranno quadri prezios-i nella guetra ci'v-ile spagnola dal 1936. Molti emigrati italiani, operai fuggiti in Urss dal tempo dell’occupazioneldelle fabbriche (,e delle condanne che seguironfio quell’episodio), e dei primi scontri con i fascisti lavorano nelle imprese industriali sovietiche. Cfr. PAOLO ROBOTTI, La proud, Bari I96 5, pp. 4647.

2 Cfr. L’opposizione nel PCd’I alla molt-a del 1930, «Strumenti di Lavoro», archivi del movimento Operaio, 11. ID, a cura di Michele Salerno, Milano, novembre 1966, pp; 129-30. '3 Nella sua dichiarazion'e Leonetti espone otto punti. 'di controproposta': I ) colmare i1 dis-tacCo tra la s'i‘tuazione, che vede la prospettiva di «'movimenti pit-’1 vasti e di un estenderSi di essi 'fino ad aequ‘is-tare i1 carattere di una lotta generale », e l’organizzazione del partito; 2) eviftare l’ertOre di :soe stimire l'apparato alla base; '3) realizzare, poi-b; unv'contatto pifi stretto; 4) i1 contatto Cleve Icalizzar-

h'' R

8

E..o

.

-

0


--u

1n Italia. Tresso rammenta che almeno mille cemunisti sono

in careeree nelle isole di depertazione, che i Cemitati federa li sono stati spazgatl Via due, tre, quattro, cinque velte, che «la vera direzione del partlte, quella dir‘eziene che si era formata atttaverso lungh i anni di letta e oattraverso .una continua selezione e che aveva accum ulate in 56 1’6sperienza maggiore del Partite, questa direzione si trova eggi in galera» 3. . Lann

Q

_

La letta centre 1 « tre» e "i1 case Silone

so. che non manca di dire: « Il dissense é p'rofonde, riguar da tutto i1 ritmo e l’erientamento del lavoro » '. Ed e10 stesse Tresse a settep glorim dope, un sue «centro—progetto» 2 che, in efletti, é radica orre due lmente diverae. Prevale in esse Ia considerazione del cesto, e passato e future dellazm ne 8



0 0



0

Capitolo tredicesime

.b.



240

3203?: l:v3pc§:t:pnne,tdaéalla sua estrdenfia importanza. I1 centenuto essenziale del progette dell’UP , p 7 ; _ i ' en 0 e centre e e apparate alla‘ base e in mm sferzo ' ’1 d" che caste la" 7 situazien ta Ere, , m . tra . APC, 8817/2830) , e e ,1:: . ns .7organizzaziene...»' (icoplardella ' h _ 1eHtteta Intestata ' - persupera a Pasq firma. ‘ rlenim ' ' eistacce

‘ La frattura nell’Uflicio pelitico si vetifica nell‘a riunion‘e del 10 gennaio. E in questa occasione che, devendo scegliere tra i1 progette Lengo e quello Tresso, si trevano da una parte i tre e dal-

l’altra Togliatti, Camilla Ravera, Lengo, pifi SeCChia. I tre centestano la validita del vote di quest’ultirne, i1 voto gievanile. Secchia rispende (e illustra poi la sua argomentazione in una lettera) che 1a regola di accegliere negli erganismi dirigenti del partito con pieno diritte di voto un rappresen— tante della FGCI (come viceversa) é stata fissata in decumenti ufliciali (i1 che é esatto: cfr. p. I081, nota 2 del presente volume) dalla fine del 1927, e aggiunge un altre argomente: che nelle statute della Internazienale giovanile Comunista e scritto: «Ti-a tutti gli erganismi dirigenti del p'artite comunista e della federazione gievanile é stabilita una rappresentanza reciproca cen veto deliberative». Nella riuniene del 23 gennai'o, dell’Uflicio politico, Ravazzoli afferma: «Dobbiamo pren'dere atto che il giovane ha vote deliberative », e Tresso aggiunge: «Non abbiamo negate i1 vote 211 giovane ma chieste se veramente egli ha vote deliberative». Da notare ancora che in tutta la querelle successiVa la questione non viene pifi sollevata dall’oppesizione. Cfr. APC, 837/22 per il dibattite nell’Ufficie politice e 837/26 per la lettera di Secchia (Bette) scxitta a meme della segreteria della FGCL in data 23 gennaie 1930. , 7 1' Dal‘l’infermaziene fornita da Togliatti ad apertura della riuniOne dell’Uflicie politicoi del PCI del 23 gennai-e 1930, AFC, 837/22... ’

n' D

P-t

«-'L’aCQI1iste di tali elementi giovera al rifOrmisme italiano per acquistare alcune virtfi che nel passaI r'l

te .i sone mancate ma che sone indispensabili a1 socialfascismo per i suoi cempiti dell’avvenire: la spregiudic‘atezza morale, i1 cinisme, Ia pratiCa della guerra civile, l’edie centre gli eperai, 1’a’mbizion‘e sfrenata per il Successo» (p. 184). La rivista fa seguire una Postilla redazionale i1 cui sense é quesito: non é sufficientemente dette da Siloneche la socialdemecrazia si fascistizza, mentre si mantiene implieitamente viva la prospettiva che la borghesia sia in grade in Italia di eliminate il fascisme con .l’aiu-te della socialdemocrazia. Cio che centraddice alle tesi del memento, com’é note. Per la redaziene delle «State eperaie ”.1 «‘i germi di fasciSme che crane, nel rifermismo ,si seno sviluppati, isene venue pienamente alla lute e 11 rifermisme é dispesto non sole ad appOggiare e aiutare la reazione ma a farla esse stesso, a diventazre elemente in‘tegjrant‘e e attive del sistema‘ re‘az'ienario e fascista del

eap-i’éflisxhe italian'e» '(p. 1-8.8").

II. documente (in APC, 887/3542.) verra anche riptedet‘te su «Le State operaio», Dicbiar’a-

N

D

0

Q

0

0

D

8

ma al quale si vuel ternare non durera un mese, durera quel poco di tempo che e necess-‘ario per decapitare ijl partitonestro (per decapitare. un orga'nismo microcefalo

non Ci vuol molte) e per squalificarle definitivamente dinangzi alla base. Percio ie .rseno centre 1e direttiVe erganizzati've dell’ultima centrale. e- della maggietanza del-

'I’UP ‘.

.Il documento perta Ia data del I 5 gennaio. Significa che Silene “e pas-, sate con i «tre»? La sua posizione restera ambigua per parecchie tempo, ne’ egli per il passate si e trevato d’accerde con Tresso o Leenetti, come. tetra a dire anche in seguito 2. E possibile un’alleanza, pero, e Leonetti si reca a sellecitarla in Svizzera in questo terne di tempo. A detta di Silene, i tre ritengone che si possa rovesciare il rapporte di forze all’interno del gruppo dirigente3. Che stia sviluppandesi una crisi .prefenda nel PCI la

pelizia italiana le apprende subite da un sue infermatore in Svizzera, til.

3'0

quale in una nota del 2 5 febbraio da Lugane, scrivera:

&.i

-'

a..b rD i-'

Sembra che il Pasquini, appeggiato dva Ravazzoli, Tresse, Leenetti, Gigante, Bab

b

0 0

D

vas-sane, e.a1trimemb,rig del CC del partito, voglia provocare una ..-seiss_.iene.ne1..sue partite. Egli 6: mean incerte sull’opportunita del memento ‘.

=2.

$g£ g g p'i !.g$:g'i!€.8i

1 Per chiarire la ,posiZiene di Ignazie Silene é 11npertante segnalare 1.’episod‘ie di un sue scritto la ”cui pubblicazione segue un z'ter assai travagliato. L’articele‘, .scritto sul finite del 1929,. e eggetto di dibattito nell’Uflici‘e. politice del PCI. Nella lettera citata a Silene, Togliatti gliene da conte: « 11 tile articele subira un ritardo di un numere. Seno state sollevate obbiezieni da diversi compagni: lo esamineremo era collegialmente e poi te ne scrivereme... » Silene non se me duele. Rispendendo a Tegiiatti i1 6 gennai'e, scrive: « Che dei cempagni nen siane del tutto d’accordo con I’articelo inviate a S. 0. ie stesso mi ere augurate. In fendo, i1 pregie dell’articele e questo. Voglie pero dirvi che in quell'articele non he ,detto tutto quello che pense sui rapperti tra rifermismo e fascismo...» Silene aggiunge che sviluppera l’argemento in un secende scritte ma mette in guardia l’interlecutere: ormai non é pii’i pessibile «scrivere qualcesa sul fascisme raccogliendo il cens'enso di tutti i compagni» (fetecepia della lettera manescritta intestata alla Segreteria e firmata «Olivetti», altre Home di battaglia di Silene, in APC, 2887/31-32). L’articele, Riformz'smo e fascismo, viene pubblicato su «State operaie», a. N, n. 3, mane 1930 (pp. 175-88). In esse l’autore sestiene che il cenflitto scatenatosi nel prime depeguerra tra fascisme e rifermisme (‘2 «un conflitte interno alla berghesia» determinate dalla contraddiziene tra le esigenze di allargare 1e basi dell"erganizzaziene statale borg-hese mediante una Iarga rete di istituzieni sociali, con la corruziene del cete dirigente del movimente operaie (la linea riformistica giolittiana), e il bisegno impellente in cui venne a trevarsi la stessa berghesia nel dopoguerra di imporre una soluziene di ferza dinanzi all’assalte rivoluzienarie, di tidurre i .salari, ecc. (soluziene fascista). Esiste ancora i1 conflitte tra fascismo e riformisme? Silene risponde di si, ma la sua sostanza é ancera di pifi quella di un cenflitto interne alle classi dirigenti. I_I rifermisme si e ancer. pifi spestate a destra. «Se le denominazioni attuali dei partiti devess‘ere subite una revisione, 11 PS" d. L. I. dovrebbe chiamarsi social-fascism non in base alle opinioni prevalenti nel X Plenum dell’IC ma per il centenute reale della sua pelitica» (p. 18). L’articele si conclude notan‘do che i1 riformisme ha assorbite vati «elementi demecratici che durante la gue‘rra e dope furene con i fascisti», e cita in preposito Nenni, De Ambris, L, Campolenghi, per OSSCrvare:

‘Noi non abbiame la scelta t‘ra due sistemi d’organ‘iz‘zazione vambedue possibfli’,

di cui 'siza da scegliere quello che offra un maggiore rendimento pelitico. No, i1 Sis-te-

B

:.8 8e li 8'g g'g 8Q'6;g8'2

D'D 0

0P 0

R 0

0 0

guale dissense sui criteri organiz’zativi, contre la «cots-a a1 suicidie »:

0

" R= 0

D


>. 11 pericolo é tanto pifi grave —- prosegue Togliatti — in quanto la situazione richiede a1 partito .'N

‘posizione d’infallibilita. Di fronte al‘partito questa e una cosa Che fa ri-

#

i'.g

0 D 0

D

A

=.®
"'' ('D

dere». Intervengono anche Vanni, Secchia (Che nega si stia lavorando sulla base del « contro-progetto» Blasco), Longo, Amadesi, Bessone, Dozza, Gigante («Credo Che Bla‘sco debba capitolare davanti a1 partito»). Si arriva presto alla conclusione‘. Viene sottoposta a Tresso una di-

8 8

0

Chiarazione da firmare, con mi questi si dovrebbe dissociate dalla «cam-

a' P

0
e il caso Silone

B

'g g t"r h-+

8

0 0

CapitOIOt-redicesimo

0

N

2.60

nera con la ratifica dell’esPulsione 2.

i'g.g

‘ APC, 830/12. s 2 E molto interessante lo scambio di corr‘ispondenza 'sul tema tra i1 Centre interno e quello este-

! : : i'g i ' $ :

ro... In data 2 luglio 193-0, il secondo informa il primo - appena cos-tituitosi - che «‘I’Int‘ernazionale ha tele-grafato di sospendere la pubblicazione dell’eSpulsione dei tre e chiesto i tre e Ercoli lassfi... Quando ricevemmo telegramma, pubblicazione espulsione era gia avvenuta. Decidemmo di mandare Er. (partira a giomi)... Oggi riceviamo nuovo telegramma in cui si insiste, anche dopo avvenuta pubicazione espulsione, nella richiesta dei tre. Noi ci atteniamo alle direttive date ad Er. Chiediamo di essere prima sentiti. I tre intanto marciano e non hanno nemmeno dato segno di. voler ricorrere... Se lassfi resistessero nelle Iloro posizioni e si dovesse avere una riunione con i tre, bisognera rafforzare la delegazione... In tale eventualita 2 (Santhia) potrebbe andarvi? » (APC, 856/9). Dal Centro interno rispondono, firmando, i1 7 lug‘lio Silvia (la Ravera), Santo (Santhia) e Lenti (Ezi‘o Zanelli) con una Iet‘tera vib'rata d1' protesta per l’atteggiamento dell’Internazionale comunista. Essi affermano: «La linea seguita nella lotta contro gli oppositori é stata giusta. Se qualche osservazione si volesse fare sarebbe nel senso Che, per la preoccupazione delle forme e per la Ivolonta di fare una vasta Opera di persuasione nel partito, si e proceduto con soverchia lentezza... La questione della espulsione non pub e non deve eslsere riposta in discussione... L’Interna‘zionale deve approvare 1e espulsioni, Condann-are pubblicamen-t-e 1e posizioni politiche degli espulsi e dare i1 massimo appoggio a1 CC del P. Hell-a lotta contro di essi ». Pifi importante a la motivazione a‘dd‘otta dal Centro interno per ginstificare? I-fltjflfansigenza assoluta: «Noi stiarpo, con grandi sforzi, lavorando e» lottando sulla linea politica

del 110.5110 CC, e profondamente convmtl d‘i interpretare e re-alizzare 1e direttive dell'IC. Ogni dub-

bio, ogni incertezza del genera di quella sopra indicata intralcia, anesta' ilnostr'o Iavor’o ;e si ripercuoa. vte graveme'nte 'sul partito in un momento in cui a‘bbi-amo bisogn'o d1; tutto l’opposto». ‘Si afggiungej aneora Che i compagni di base avvicinati esprinmno accordo complet'o fe «volunta d1 lotta contra gli oppositori» (APC, 837/111). 11 1° agosto' 11 Centro estero fa sape're a 1quéllo interno: «Er. ritornato phi presto di quanto credeva. Questione dei tre risolta. IC ratifica espulsion'e'. Dapprima vsono state fatte‘ alcune critiche per il modo come si sarebbe proceduto (1:10pm in fretta)‘ ma poi 1e cri‘tichze Sono

acadute davanti alla completa informazione di fatto,» (,APC, 856/95). V 88 II Da una lettera fixmata Ercoli (sags. PCI) indirizzata a Pasquini 11 5; agosto 1930:, AFC, 72:90-91.

g' 0

:i I :fgl;g

0

1:g g g ''h&i .=.g$.1;g

0

0

0 D

N' N'

A

B

h+.

a.6

L’espulsiene dei «tre» dal PCI e un episodic su cui non si e cessate

3.2

: :

di disCutere dal I930 ad eggi. Se nella tradiziene del partite l’episedie e .J

D

}"-t

0 xw

R \o

B 8

8

aQ i- cn 0 o P

i.8.i ';-: il!'z:g

B'8

0

HU (D 9D>.,.+

B

gl g: :g :: ,Fg '' # g:1.g [ !.

g.g

0

o' g

..

H'''

D

=

3'B

!.g.£g'i.! g $.02. I h b B

5 0

t

bu ('D."

0

P

B'a.n

a

F-'= =. o d 0 D n' n

6

B

0

g'e

5'D

=. 1

g; i.{$.

$.i g'g y.E

0

8

D

{gi:g-g4

8

B B

rammentato come 1a crisi piti grave mai attraversata dal gruppo dirigente, superata la quale esse e rimaste compatto, sette 1a guida di Tegliatti, in tutti i decenni successivi, recentemente 1a polemica si e rinfocelata valendesi di testimonianze e di punti di vista di grande peso come quelli di un Treekij e di un Gramsci, e si e accentrata sepra 1a materia stessa dd centendere, che non era certe seltanto di scelte erganizzative ma teccava gli stessi fondamenti della tattica e della strategia rivoluzienaria. L’occasione e opportuna per fornire — anche sulla base di documenti 1n buena parte scenesciuti — tutti gli elementi della critica di Antonie Gramsci che sene emersi sia dai suoi Quaderni sia da altre fenti, e l’epinione di Lev Treckij, non meno articelata e interessante. Vi aggiungere— me anche un’altra vece sinera ignorata,que11a di Umberto Terracini, per piu versi preziesa. Umberto Terracini e in careere da quattre anni,c011’estate del I9 30 E state gravemente malato ma e riuscite a superare 1a crisi. La vigeresa campagna condetta a11’estere dal PCI e dal Seccorse rosse internazienale ha indette 1e auterita del regime fascista a prevvedere a1 di lui trasferimento da Santo Stefano, settraendole alle assiduita di un medice 1e cui cure sbagliate stavane cenducendo alla fine i1 prigieniero . Terracini e riuscito a mantenere rapperti «illegali» col partite tramite la sua com~ pagna, Alma Lex, ed e anche in contatte con i «tre». I1 detenuto indirizza « a tutti», a1 Centre, una lettera 2 d’estreme interesse nell’ageste del

T.B £*o

10

V

0

B D'

D

y

0 0

A

3


'0

}---i

n..=

a'P

Cf)

0

>'''


..-t

.

9)

H

0

B

i:it:' lg

a

D -.

#

0 0 D G

p'0

n.o

{!.{:i}

0

>

D

N'

gg.


a'

g.{l;$g,

N

10

272

boliti dallo Spirito di setta e da un risentimento che domina ogni loro atto politico. Il biografo di Trockij, che ha seguito 1e complesse vicende dell’opposizione internazionale, ha scritto qualche riga sul tema cogliendo bene il fenomeno:

comunismo (« solo una nuova rivoluzione proletaria pub rovesciare il fascismo»). Egli critica sia la formula della «rivoluzione popolare» sia quella dell’Assemblea repubblicana sulla base dei comitati operai e con— tadini, che si adotto nel 1925 1. Ma queste sono dispute sul passato. Il problema, secondo Troc’kij, e: ora quello delle diverse tappe della rivolu—zione proletaria, che possono essere numerose. In un certo senso, Trockij, in questa sua risposta, si situa a mezza strada tra una concezione che.

0

g

€ ;

la maggioranza del PCI, l’antitesi fondamentale e quella tra fascismo e:

£D/

>+'

gg g.. H'8 D.=.n

quella della rivoluzione socialista. Anche per Trockij, infatti,‘ come per

vera spesso a dover fare i conti con uomini e gruppi estremamente inde-

ha.

italiana e infiltrata proprio tra .i dirigenti della frazione ‘. Trockij si tro-

La risposta dip quest’ultimo a1 documento di aprile. e un testo impegnat‘ivo di teoria politica. Trockij ringrazia gli oppositori di avergli for-

cratica», coll’abbattimento del fascismo e un’altra che ritiene ad essa debba suCcedere immediatamente la dittatura del proletariato (anche se una simile semplificazione, va detto, non viene mai assunta da Togliatti 0 da Grieco nelle discussioni di questo periodo). , Ecco, comunque, i passi essenziali della risposta di Trockij su questo

tema, che contiene anche un significativo cenno alla prospettiva di un’As-

nito un quadro cosi ampio della situazione italiana e dei termini della

semblea costituente:

bassa lega. Una repubblica dei lavoratori non potrebbe essere che uno Stato di ,classe proletario: la Repubblica democratica altro non e che una forma mascherata di Stato. borghese... 2'.

D

0

0


'0

= 0

p'0

0


+'

r-F

('D

l-'F

0

cn

to verse la guerra con una situaziene quale quella che si rivela in Ger-

11gii

g'!

gg'

3 0

8

€'}

B

G

g g.

€}

g 0

EE' u=.

N

o 8'

29.9:

Gli «-Sveltisti>> all’epera nel-paese

risultati delle ele'zieni tede'schei,’un cemmente ri‘servato del Centre estere del PCI risult'a assai significative. E un cemmente di Tegliatti, anche questo: a

n.o

g.g

r931. Vi pattecipane una ventina di delegatl. E 11 verbale reca testimo8

B.

la massa lavoratrice di cui sene espressiene. Si prendane due esempi d1 interve'nti:

ig'g;!gg':

MURATOR'E Il terreno e molte, buono. Nella mia zena vi sono selamente 25 gig.-

Vani nel Depolavere, sono tutti antifascisti, ma hanno paura di fare qualche cesa, d1.cene tutti che a1 memento buono saranno con nei. N01 siame treppe rm pechi per . . riu‘scire 'a fare qualcesa dappertutte. 7 TABACCHINA Anche nella nostra fabbrica si sta molto male, anche n01 parliame melte delle nestre cendizioni, ma ‘e sempre la decisione che manca. Le paghe' sono

11

miSEre. Tutte“ le operaie dicono che cambiera pres-to, ie ce'lo dice sempreche se non fanne niente sara sempre cosi ‘.

Il preblema degli erientamenti della gioventfi e di 'quelli pil’i sentiti.

' 3 21;$'n g h 3..O H' '' h a' 2 Hw

D

Il fascisme, con 1e sue erganizzazieni sindacali,ricreat1ve, Sportive, pref

militari, con l’intensa propaganda che svelge, pub prevecare anche. 'nelle

zone gia tradizienalmente resse una soluzione d1 centlnulta con.1e gene-

razieni precedenti, e le sforze di evitarla da parte dei cemumsti e part1celare. Si fa appelle a valeri antitetici a quelh del regime, con un pathos tante pit’i efficace quando questa centreprepaganda e fatta dalla stessa base 2, nel quadre della settimana internazlonale. della gioventu cornumSta: si, mettone in guardia i gievani centre gli «svaghl bestia- », la retterica delle sport e la cerruziene della stampa pernegrafica: tutti stru-

'g

a.g

0

n, B a .-'

D a.

g'g

>-t

D n..Q

.

Q

Q...u

siderare .cen simpatia gli sforzi chela nazione germanica, attraverse diflicelté enermi, cempie per ritrevare xse stessa e per darsi un regime politico ch: 5121 d1 Vlta e non di morte, d1 auterita e non di

8

>

0

Q

a'

n

\o

B

D

V

.L

R

U 0

'q

a

6

debe-lezza, di mete e non d1 stasi». , .1 Dalia lettera indicata «QE. '3 C. I (arc. a for. .[DezzaDi-m in data 19 settembre 1930:, AFC, D

g.i ' g.}

8.E' K'

h

>""' N

g

=

cn

o '"8

a)

tastrefismo, am: e se resta vere che si sta marciando a passe pi1’1 acceleraD

vetevi ai balilla; ragazzi, fin'ché siete gievani, coltivate i1 vestro ,penslero e pensate cie che vuol dire» 3.

R

Q

no 1 Decumento sequestrato dalla polizia, allegato al rapperto del prefette di Bologna de1p2~4fasc. vembre 1.930, in ACS, Min. Interno, Dir. gent. PS, Ag. ,e r., sez. I, 1930-3r, K. I, b. 38, '

0

g D'

D

g'g8

R

0 D


-u

a'?'

B

0

an D ?" p g 0

5'$


.

g -.R :.. =

b.

‘ Cfr. il rapporto del prefetto di Ravenna dial 9 navembre 1930, in ACS, Min. 'Inte‘ma Dir. gen.

PS, A. g. e .r.,l..rez. I , 1930-31, {2156. «Anniversario rivoluzione russa». .' ' 2 .Sull’arresto d‘i Mosc‘atelli er l’op’erazione (2011118358 Cfr. AC8,5 Min. Intemo, Dir. gen. PS, A. ,g-f .81., sex. I, 1930-31_bb. 39'; 4244.

febbraio scioperano 3000 cotoniere delle Meridionali, in marzo .5 00 operai del cotonificio Val Serviana interrompono i1 ’lavoro per un giorno, e 880 di Legnano, in agitazione, vengono espulsi dalla fabbrica coll’intervento della forza pubblica (riprenderanno il lavoro soltanto cinque gior—

'

giggle 9

121 caccia anche ad Amendola, espatriato peril IV congresso del PCI.

la diminuzione continua del salario sia contro l’instaurazione su larga iscala del sistema Bedeaux, che intensifica i ritmi di lavoro. A Napoli in

R

8'30

l-a l-+

3


..g

cn

D


a' 0

D

0

=

V

0
u. >"''t

P- 0

0

D D

zione alimentare 2-: assai grave, tasenta la carestia. L’estrema tensione, 11 561130 d’isolamento, il reale timore di un’aggressione dall’esterno, il bisogno di spegnere sul nascere ogni voce d’opposizione determinano forse anche l’orientamento generale, settario e dogmatico, da «campo trincerato». (Ci?) non contrasta con una politica estera dell’Urss prudentissima), Gli storici .hanno formulato varie ipotesi in proposito: da quella che insiste sul carattere ossessz'vo dellapaura di una aggressione a quella che sottolinea l’attesa comunista di una rivoluzione immancabz'le, a quella Che prospetta un calcolo precise di Stalin secondo il quale ogni rottura in Germania — anche con l’avvento del nazismo — avrebbe comportato

n' Q

>-t

D

l’allontanarsi del pericolo di una coalizione generale ai danni deII’Urss. H-L-ln-\ b-i

R

2 IF 0

(D

5

0

0

A

a

6

'

g

G

g g.

6

0.. n '

9 B .'

B 8..8 g g

g'g:'q;, Eq. B gV

g e.

Bg-

V

0 0

D

0 D D 0 0

B

n

n .

0 o..R

n.8

8

e

v)

0

D

C

0 A 0 P 0

b..-.i 0

h"'-0Q

In ogni caso, l’irrigidimento é crescente. Il rapporto che Togliatti fa a Colonia— 11 I5 aprile I 93 I — ricalca in pieno questa situazione e questa atmosfera sia nella rigidita delle formulazioni quanto nella cura di non dare adito a illusioni sulla scadenza di una occasione rivoluzionaria. Parte dalla soddisfazione per aver eliminatoil «gruppo opportunista» dalla direzione del partito e si difionde sui caratteri della crisi economica, che é crisi ciclica ma pure segno della crisi generale del sistema capitalistico. Anche Togliatti segnala, come tendenza di tutti i paesi occidentali, la «unita reazionaria di tutte le iforze borghesi». Il fascismo me e una espressione, la fascistizzazione della socialdemocrazia e l’altro aspetto, espressione dello stesso processo. Contro di esse si ergono i partiti comunisti il cui sviluppo non e pero ancora adeguato alle possibilita favorevoli che 1a situazione apre. In Italia — continua Togliatti - si trattera anzitutto di disgregare 1e basi di massa

P

0

Q

g

q

Q.

=.o

G

0

D

C

0

-'0 P D 0

4 0

G

D

n

D

E

Noi non facciamo profezie. Noi sappiamo pero che lo sviluppo politico e sociale della societa italiana é giunto a un punto tale- per cui non pub esistere una prospertiva di una rivoluzione democratico-borghese ma solo di una rivoluzione proletaria e socialista... Le forme di lotta contro il fascismo non possono che essere plebee, ri-

voluzionarie... Sono escluse 1e possibilita di rotture nel fronte della borghesia? No, esse non sono escluse, ma potranno solo avere luogo sotto la spinta del movimento delle masse quando questo si sara sviluppato in modo da corrodere a fondo 1e basi di massa del fascismo, gli strumenti del suo dominio, la sua armatura di governo 1.

Il senso pit’1 vivo del rapporto sta nella indicazione di compiti che na-

scono dall’esperienza di un anno dalla svolta. II problema e quello di passare dalla fase di propaganda, dalle agitazioni sporadiche e singole 1a un qualche movimento che rompa la legalita fascista. E l’indicazione é quella di cercare il bandolo della matassa nelle rivendicazioni immediate, pifi sentite dalle masse, tanto economiche che politiche. Bisogna insistere nella svolta attrezzando meglio il partito e la CGL clandestina. E soltanto su questo terreno che il dibattito portera elementi interessanti. Ma prima di verificarli conviene accennare ai documenti con-

gressuali " che sono, per molti aspetti, il completamento e l’approfondimento del rapporto Ercoli e che danno l’immagine di quel che i1 PCI clandestine, dieci anni dopo la sua nascita, vuole fare peril futuro, di che tipo d’Italia vuole costruire, e quale distruggere. I documenti si riaccostano bene a quelli dei primi tempi del partito, anche se sviluppano temi e analisi gia aflrontati a Lione. L’accostamento al 192 1-22 non va tanto

inteso sotto l’angolo visuale di un ritorno all’estremismo e a1 dogmatismo bordighiano, anche se esso c’é, favorito da tutto il contesto politico del comunismo internazionale, quanto dal grido di fede, quasi rabbioso, di un piccolo gruppo perseguitato che agisce in una situazione assai difficile, e che, pur premuto dall’avversario di classe, rivendica tutta l’ampiezza del suo programma rivoluzionario, da, attuarsi senza nessuna compromissione d1' altre .forze, additando la meta del governo operaio e contadino come sinonimo della dittatura proletaria e fornendo un modello

b'

del fascismo il cui carattere di dittatu'ta aperta della borghe'sia non e mai

0

9'

a'g

0



0

H-.

D

C

Ancora una volta,e1a situazione interna dell’Urss che illumina certi aspetti della politica estera del Komintern: in Russia‘e in pieno corso la coflettivizzazione agricola, un rivolgimento imponente e violento che porta alla liquidazione dei kulaki e alla deportazione di popolaziom con-

.313

tra situazi‘one rivoluzionaria acuta e apertura di una crisi rivoluzionaria, 0111 la differenza si accentua ulteriormente, e la stessa preparazione di uno sciopero generale e posta sullo sfondo. Si tiene conto della critica del Komintem.

0

g:g.'$8

cn

('D

G 00 a'D

trasformare il movimento di masse in letta per rovesciare il sistema capi-

talistico » 1.

8 aD

‘11 congresso di Colonial

P'

B

0

n.

B'

0

lg

PC spagnolo: «Soltanto se sapra smascherare la .politica di tradimento del repubblicanesimo borghese e dei suoi agenti in some alla classe opetaia rappresentati dalla secialdemocrazia e dall’anarchismo, 11 PC potra

9

a.

Capitolo. sedicesimo

H 0N

E.

£ gg.g.$

.= -

312

0

g.

a.

N

g

b

'u

E

S

b

=

8

S

S B

S

e

'u

F

H

C

Z

g

‘ n, W'L’SKIJ,. Le: partis communism e: la. crise d‘u capitalisme cit., pp. 681-82.

0


-

Miro. [Anton Ukmar], APC, 918/ 37). ‘ Da Matért'el’ m le congrés du parti italien cit, APC, 9.33 / I3-.

' g

no fatto debiti e ora la loro tetra é delle banche. Ci sono stati cinque fucilati, 2000 anni di carcere,

Un altro delegate, gia deportato a Ponza, contesta una concezione.

D

0 0

D

8

Q

Il congtesso. di COIoni-a

9

0 0

a 3 0

E:i: g g.5'g' Eg g g.g

.

Ca'pi'tolo sedice‘js‘imo

11111

3 158-

31:9

ramente, ad esempio, che i1 consenso pressoché tOtale che viene alla tesi'

S'econdo cui non possa darsi in Italia la prOspettiva di una «fase demoeratiCa» deriva dal fatto che ci si aspetta la salvezza soltanto dalla guer‘r‘a con la conseguente sconfitta militate italiana, oppure da un rivolgimento iInprovviso determinate dall’esasperazione del rpopolo angariato. Analo--

l'e masse del Mezzogiorno accampino una tale aspiraz‘ione, che fu sentita mezzo se-

colo fa ma che oggi é sostanzialmente superata. Riconosco invece che sussiste vivissima 1a questione meridionale come problema che ci imporra il soddisfacimento di molteplici bisogni di quelle popolazioni particolarrnente sfruttate dal capitalismo italiano. E veto che i1 Mezzogiorno d’Italia pub consider‘arsi, come disse i1 compagno

'g.'g.E

E:iF'g g 8.g $.{

g'gg.g'g '

'!, }g.g

Gramsci, contra l’opinione di Graziadei, la Vera colonia del capitalismo del Nord. E da questo punto di. vista che noi. dobbiamo studiare e risolverei problemi del Mez~ zogrorno . D

n.R

0

#g. 6 B'$

0

D>''' (D H''

A volte ci si prospetta problem‘i che parrebbero caratteristici dei prizmordi del movimento operaio se i1 fatto Che da anni ed anni ogni espres8

D D 0 D D

'a

h-t

Q.0

Sio'ne e organiZzazione libera delle masse sia soppressa non ponesse la ne-

7

D

g. g'g.$$

B

H-' '

cesSita di una propaganda come quella che cinquant’anni prima fecero tra 1e masse gli anarchici o i socialisti. Un delegato dice:

: i,K'B.$

;

Come si va. tra i contadini? Penetrare tra i contadini (‘2 un problema particolare.

g

b

.

o

'

Ess—i sono legati a1 prete. A lui si rivolgono per ogni cosa. I compagni, quando vanno ad un villaggio, debbono conoscere 1e abitudini dei Contadini e studiarne 1a psicolo'gia; solo cosi un lavoro coordinate pu'o riuscire. B‘isogna dire che i1 prete é d’accordo con il padrone, che 1a formula «Bieati i poveri» e un trucco per tenerlo asservito a1 padrone 3. fHt\

b--B

P

G

0 cn r'

Q.n

gpg

0-

&'o

0

h-. 0

go spazio nel dibattito: poco meno del 4096 dei lavoratori sono donne e i loro salari sono notevohnente pifi bassi ' quelli maschili, nell’agricoltura come nell’industria ‘.

B

g

! I 11i

D

H+ e h-t +

o b

Gli interventi di base sono interessanti anche per il modo come affrontano 1e questioni generali di linea politica. Si scorge abbasta‘n‘za Chia.

$ g'gil:j e..?R'F'g

1- Dali’intervento di Verdi (Clarenzio Menotti) in APC, 917/82. 2' Dall’intervento 'di Antonio (Ernesto OliVa) in APC, 918/60.

3 APC, 919/67.

$'8gl= y.8

_ ‘ Al'cu'ni dati forniscono un’eloquent'e indicazione della disparita dei salari; nella provincia di

'gB'Z"'g H

CGL clandestina, svolge: Se anche i1 capi'talismo italiano volesse fare delIe concessioni di 'catattere economico alle classi lavoratrici, in 'conseguenza della pressiOne di quest’ultima e sotto 1a minacCia della rivoluzione, esso non pctrebbe. Il capitalismo non pub neppure cone ‘cedere alle classi lavoratrici «un po’ (phi di liberta» poiché la prima cosa che 1e Inasse farebbero, se avessero solo un minimo di‘ liberta, sarebbe quella di chiedere, 'di

imporre‘un po’ pifi di pane, un po’ pifi di salario, i1 che, ’ripeti-amo, é inconciliabile (da un punto dis vista generale) con l"esiStenza del capitalismo' ‘.

Anzi, da questo punto di vista, in congresso viene rilevato che i1 «tito» e. statotr-oppo aggiustato dal Centro: ad esempio, della preparazione dello sciopero politico generale, che era la parola d’ordine centrale della svolta, ora si fa appena un cenno fugace nelle Tesz'. Una certa impazi‘enza guida alcuni di questi interventi. Si torna a parlare di squadre armate ed, evidentemente, date 1e condizioni, si patla di progetti ben lungi dal potersi realizzare. Seénonchés e: significativo che, proprio su questo terreno, dell’azione diretta, del terrorismo antifascista, pifi d’uno terni la concor~

renza di GL’. L’unico che pare porre i1 problema in termini pratici e il giovane torinese Nullo (Gian Carlo Pajetta) il quale dice che. prima bisogna fare un lavoro fra i soldati, tendere a considerate 1e caserme come officine:

3

B'

0

p'0

il ll:

=.n

Q.H >""'' ('D

D D Q.=)Q-R

'

5:''a€

Sul tema della propaganda religiosa e della sua influenza tra le masse femminili parla Estella (Teresa Noce) portando un parallelo tra l’azione d-a svolgere nei sindacati e. quella Volta «a strappare a queste donne l’influenza del prete e della chiesa» 3, «mostrando i1 legame tra 1a politica demografica e di guerra del fascismo e l’enciclica del papa sul matrimonio», «svelando le ragioni per le quali i1 fascismo lascia in vita 1e organizzazioni cattoliche». Le questioni delle donne lavoratrici hanno un lar-

go e: 'il ragionamento che Mario Mo'ntagnana, uno dei dirigenti della

$ g.g g.'8-:'g

lib i 11111!

II compagno Etcolij ha. accenn‘ato che, come noi abbiamo :il dovere di acquistare

la capacita a comprendere tutte 1e. aspirazioni delle masse e ad assecondarle introducenidole nel. nostro programma di rivendicazioni, dobbiamo andare incontro ai .‘cont'a'dini del Mezzogiorno i quali aspirerebbeto all’autonomia. Io non conosco che

Trap'ani, per la vendemmia, i. raccoglitori uomini percepiscono I,4o a-ll’ora, 1e donne 0,65; ad Anzio

"per i lavori di zappa‘tura, vangatura, s‘olfatara, irrorazione, gli .uomini petccpiscono 1:6 lire, 1e donne 83. In amine province della Valpadana le difletenze vanno dal 30 a1 45%.. Questo nell’agricoltura. Nell’industria la situazione e analogs. Alla Fiat un operaio qualificato percepisce intomo alle I00 lire l-‘a v-settimana, 1e operaie‘ addette alle' macchin‘e 68‘li1e. Cfr. CAMILLA mvEnA, La Janna italiana dal prime a! seconds Risargz'mento, Roma I952, pp. 122-23.

Le riunioni dei coscritti, i vim‘ d’addz'ol, la corrispondenza tra i lavoratori della , fabbrica e quelli che sononellapcasetma sono cose possibili e di grande valore VPOlit-ijf'

co. Noi dobbiamo fare prima di» tutto in modo che .i soldati continuino a .sentire di essere dei proletari. In tutto questo lavoro l’aiuto degli adu1ti e degli ex combatteneti, in modo speciale, e della mass-ima impottanza 3.

Ma l’intetvento. maggiormente indicativo di uno stato d’animo che é

anche una convinzione politica, viene fatto da Amendola. E un intervento ,« di .genetazion‘e», anzi autobiografico: di ungiov-ane intellettuale, Con» ' Dall’intervento di Pietrini (Mario Montagnana), APC, 918/44. ‘3» Si veda, anche per altri, l’intetvento di Marino (Mazzetti') che reca: «Se il gruppo di Giustizi-a

e Libel-ta formasse realmente 1e squadre armate che ha progettat’o nel 5110 program, potrebbeto facilmente verificarsi fatti analoghi a quelli avvenuti nella Venezia Giulia e in scala molto pit?! :gran'de. In tal modo ci vertebbero sottratti parecchi di .questi elementi che ,dovranno essete, durante la lotta,

alla, testa delle masse, sotto let guide: del PCI. Inoltre se 16: home squadre ,di dif‘eSa ,sifi 'formdlianno, noi potremo, con minore diflicolta, smaschetare tutti quegli oppotitunisti i quali nastoxidono 11 10110

opportunismo sotto qualchc frasc esnemi’sta» (APO, 93:81”). '3‘ APC',9191.1.19.

$ o, 0

D

a

8 8


'0

b..B

B

h D F''t o.,Q..n .... 0 n .b-'

D

0 0

corrente nel movimento sulla socialdemocrazia, pur ‘se 8: in contrasto con il giudizio avanzato prima:

'- B:g' £p

0

La socialdemocrazia, per adempiere ai nuovi bisogni della borghesia, si trasfor3

0

ma, adotta la politica fascista, diventpa socialfascismo; Ed essa in questa sua nuova veste e per noi pifi pericolosa del fascismo in quanto, vivendo sul passato e potendo 3

6

D

£... 8

contare ancora su infiniti Iegami .sentimentali Con la base, pub compiere un’opera di 7 7 deviazione della massa ‘.

D

0 0

321::N

Q.

Q

D

0

0

3

0 0

8

0

N

un nome cosi prestigioso, che é approdato al comunismo dalla democra-

$

II: congresso di Colonia

Capitolo sedicesimo

310

che la .Ior'o questione, 'la questione meridionale, non po’tra avere che, una soluzio~ ne: quella data con inalterabile coerenza dal Partito COmunista italiano: la sald-atura della questione ,meridionale con la rivOluz—ion'e proletaria. Solo 1a rivoluzion'e pro-

letaria pub dare a1 contadino meridionale la terra, senza l’obbligo di pagare indennizzi ma con tutte 1e macchine ed il bestiame econ 1a possibilita, nella liberazione' dal 'giogp del monopolio finanziario, della tra‘sformazione fon'di'aria dell’Italia meri—

dionale .

(Cosi,anche per Amendola, la scelta deve essere totale; nessuna altra

forza politica é coerentemente per la «rivoluzione antifascista». «r approvo pienamente — egli conclude — i1 posto che la, relazione. del Comitato centrale ha dato alla vlotta contro 1a socialdemocmzia come: uno dei nostri compiti fondamentali».

”Tutti gli oratori tornano poi sul temaCentrale: i1 contatto con la masse, la conquista della loro maggioranza. Se ‘ne discute largamente sulla base dei rapporti organizzativo (Longo) e sindacale (Di Vittorio). Nonvi "e ancora nessun segno a1 di 15 di una simpatia generica 0 di manifestazioni spontanee - poi appoggiate dai comunisti attivi —, che indichi passi importanti compiuti in questa direzione, ma 1a convinzione che 'si com-

piranno é comune. Nessuno si Iagna del costo della svolta, nessuno rac-

particolare rilievo, avendo un carattere propagandistico pifi che altro.

0

9




3357

I1 dramma della questione tedesea

Capitol'o, dieiasset‘t'esimo

gliatti conduce una valida analisi del processo di presa del potere del fascismo in Italia, sottolineando l’apporto diretto che ad esso dette, in 11110

sviluppo graduale,1a classe di'rigente, ma l’accentuazione e condOtta per ,svalutare la prospettiva del «colpo di Stato»; ieri in Italia domam in Germania. Per questp egli polem122a direttamente con Trockij, accUsan— dolo d1 «essere 1pnot122ato » da «quel caratteristico colpo di Stato fasci— sta che fu la marcia su Roma». La idealizzazione del processo di sviluppo del fascismo italiano e della sua marcia a1 potere sarebbe «alla base della propaganda di panico, di disfattismo e 'di provocazione di cui Trockij ha lanciato la parola e che 1a stampa trotskijsta conduce a proposito della questione tedesca. Trockij profetizza oggi di settimana in settimana —

continua Togliatti — 1a“ marcia su Roma"de1 fascismo tedesco e la disfatta del proletariato e del suo part1to » . Per Togliatti gia c’E, col governo von Papen, un regime fascis-ta in Germania e su questa avanzata fascistizzazione la critica storica non potra che convenire. Senonché 1a giusta constatazione non pare indurre To-

gliatti ad altre considerazioni che non siano quelle che debbono giusfificare he a’z'flerenze tra la situazione italiana di dieci anni prima e quella tedesca attUale. La differenza fondamentale consisterebbe nel fatto «che oggi siamo nel cuore del terzo per1odo>>che1a stabilizzazione capitalistica e finita. La seconda deriverebbe da questo motivo: la presa del potere da parte di Mussolini si ebbe quando il movimento operaio italiano era gia in una fase discendente, mentre «in Germania oggi siamo ancora alla vigilia della guerra civile», «i combattimenti decisivi stanno ancora davanti a noi», e, quivi, «il movimento delle masse si sta sviluppando sopra una linea ascendente nella direzione di questi combattimenti decisivi». Togliatti afierma inoltre che «i1 movimento fascista tedesco appare in queSto memento interiormente pit’1 debole di quanto non fosse agli inizi il movimento fascista italiano e 1e prospettive di una sua disgregazione si presentano in modo pifi favorevole di quanto non si presentas-

sero in Italia a1 tempo della marcia su Roma. Togliatti conclude i1 suo intervento con un invito appassionato al Partito comunista tedesco a

\o

Q

min» a: v1.11. 9. sattembre 193.2, .p. 521:

b. e

0

6

'a

0

A

3 q

n.



R

6

b

E

Q

8

Q

3

Q

b

$

6

b

F

n 6'

‘ 211(3911,s110 I: 141516 analogs tra‘ 15121112511121: tedesca .6 12122210113 .z‘ftaliam, «La. 51219, ope;-

D.'

'' :.£'

F p'

.g E..=

Edi-v-is-ione nella. classe operaia tedesca e l’ap'pog‘gio dato a1 nazisti in mm fase critica d‘ai comunistii te.deschi facilitarono enormemente la Vittoria di Hitler» (G. D. H. COLE, Comunz‘smo 1e socialdemocraa zia cit, II, p. 238). 3- C f r . «La Correspondanee internationale», a. XII, 11.84, 8 ottobre 19 32 p. 940. ‘ ERNST THALMANN, La Iact-ique du from" aniq-ue at In situation oavriére en Allemagnei, «L’In~ ternanonale commumste» 1111. 21- 22, 1-15 novembre I932, p. II2I.

\o ("'\

1 N01, Un problems di form 3 dz' violenza, «Avanti! », Zurigo’, 7 agosto 1932. 3 «Non vi é dubbio che‘i naizisti avre‘bbero potuto conquistare il potere ,— ha .scr‘i'tto ilCole — any

che. 'se i lavoratori tedeschi si fossero uniti per contrastare 1010 ii passe: é certo comunqu’e’ che Ia

6 0

ge :ig.B

l:} g: g:}

lil:i$!

0

D)

o -a

a

0

-.Q

D

«sviluppare il movimento delle masse», insistendo sul fatto che tutto dipende dalla rapidité (mostrando con cib di avere piena percezione della gravita della situazione), e dalla capacita di intensificare in tutti i camp'i, attraverso 1e 10tte pifi Varie, 1’azione antifascista. Ma ne. 1‘: capace 11 PCT ? E, ‘soprattutt‘o, é» ancora in tempo? Nel giro di pochi mesi — dal se’ttembre 1932 al gennaio 193 3 — Hitler si spiana 1a via a1 potete e inSIaura- la

D

borazione politica del gruppo' dirigente italiano, in netta contraddizione con. quanto 10 stesso ‘T‘ogliatti affermava a1 VI congresso. In verita, T o-

B - «E.Zg.a

- - ' - — — - — - — — - ' .

336

qU.

0

q'h .

S

0 0

0

B

0

G

D

0

B

B

0


-t

L’equilibrio che s’instaura finira per portare, alla catastrofe della guer-

H-'

0

D

G

D

G

G

Y

D

H

-0




\.J

ra. Visto pero a tempi piu brevi, esso serve a imbrigliare completamente. le spinte economiche e sociali per un arrovesciamento politico, a vanifi— care 1e speranze dell’antifascismo in una rivolta popolare che sia determinata dal disastro finanziario. Calata in simile processo strutturale, tutta 1a or’ganizzazione corporae tivistica (che resta sulla carta anche in questi anni) non assume altra funzione che quella di una copertura ideologica, con il tentativo di teorizza— re una «terza via» tra il capitalismo e il socialismo. Si cerca anche per questa strada di avere una presa sulla classe operaia, con un forte bombardamento propagandistico sulla «socialita» del fascismo, sul carattere «:postcapitalistico» del suo Stato. II 19 31, non a caso, e il memento in cui si assiste a un vero e proprio rilancio del mito corporativo. Bottai pronuncia un discorso dinanzi « alle masse sindacali» a Padova, il 17 giugno, ed esordisce afiermando che 1a rivoluzione fascista sul terreno sociale ed economico e soltanto agli inizi. II ministro assegna ai lavoratori il compito d1 fare attivita sindacale: «Solo quando avrete compiuto questa ginnastica sindacale noi potremo marciare a bandiere spiegate, con pensiero chiaro, sempre piu oltre, sul terreno corporat1vo » Il fascismo Vuole— assicura Bottai — attraverso 1e corporazioni, «portare il lavoratore italiano a partecipare alla formazione dei grandi fattori economici, delle grandi costruzioni economiche» . . Mussolini lancia 1a parola d’ordine di «andare verso il popolo». E a1 mito corporativo si mischiano due, altri motivi demagogici: una critica del «capitalismo puro», sulla scorta della crisi generale del sistema, e una rivendicazione «proletariat», trasferita dalla classe alla nazione: si dice, in sostanza, ai disoccupati, ai lavoratori che stanno in condizioni di miseria, che tutto cio dipende dal fatto che 1e grandi potenze si sono accaparrate 1e colonie, che esse costringono in uno spazio ristretto un grande popolo con una forte pressione demografica come quello italiano. L’Italia mussoliniana ha bisogno, invece, di conquistare il suo posto nella ripartizione dei possedimenti coloniali.

h0'

si evanescente. In una serie di documenti, dal rapporto che tiene a1 Co-

D

rassitismo e sulla stagnazione, allo stesso modo della politica dei Iavofi

pg.

Ma i1 problema non si pone soltanto piu in termini organizzativi ben51 politici. Di mese in mese e la prospettiva Stessa di una possibile ondata rivoluzionaria o almeno di una crisi catastrofica del regime a mostrar-

y.!"'''u

g.gD0

.b.

P

I giOvani tra corporativismo e 'comunismo

0

9

£ 0

8

9

Capitolo ‘diciottesimo

342

5'

0

B

in questi miraggi, specialmente nei suoi strati pi1’1 arretrati. Diciamo in

parte, sia perché Ie condizioni in cui vive i1 proletariato sono una smentita quotidiana alla «socialita» del regime fascista, sia perché quel minimo di agitazione e di propaganda che i comunisti continuano a condurre serVe di antidote per alcuni nuclei operai, in specie nelle grandi citta del Nord 6 nelle campagne tosco-emiliane. E questo ultimo (‘3 un dato del bilancio storico che non e agevole misurare (come per il caso del peso che rivestira nel futuro l’andare ora allo sbaraglio dei militanti) ma che sa— rebbe. anche sbagliato non commisurare alla luce degli avvenimenti di dieci anni dopo; del fatto, ad esempio, che l’ItaIia sara l’unico paese in guerra in cui, con un regime oppressivo, si registreranno scioperi politici di massa nel marZO del 1943. Certi movimenti, certe scelte non s’im-

provvisano e 1e loro radici si situano a volte assai addietro nel tempo.

C Ilproblema ha. un altro riflesso importante in mezzo a una nuova generazione intellettuale la cui prima grande esperienza polit'ica e appunto ‘ «Noi sappiamo che una delle particularita del fascismo rispetto ad altre forme della reazione Capitalistica consiste nel farto che i1, ‘fascismo accompagna la sua azione di terrore contro i1 proletariato con uno sforzo che mira a corrompere 1e masse, ad influenzarle, a permear‘le della sua ideologia nazi'onalista, e reazion‘aria. A Questo scopo 1a demagogia fascista si infiora volenrieri di frasi pseudo‘classiste 'e “ rivoluzionar‘ie”. Casi gli appetiti dell’imperialismo italiano d i fronte agli imperialismi r'iv‘ali, divengono — nel linguaggio fascista — 1e “rivendicazioni dell’Italia proletaria di fronte alle poren 2e ricche, plutocratiche e imperialiste ". Abbiamo sentito dei proletari ripetere, in forme diverse, lo sresso concerto. L’altra variazione fascista dello stesso tema: “L’Italia sovrapopolata ha, bisogno' dir es-tendersi in terre poco pepolatez. sotto Ia pressione demografica l’ItaIia, 5: non espande, crep'am (cio che vuol dire che, se n‘On si offrOno altre terre all’imperialismo italiano questo cerchera dfi conquistarle con la guerra) a pure riuscita a fare delle breccie nelle file proletarie. Abbiamo sentito uqualche compagno dire che questa tesi del fascismo é “obiettivamente” giusta!...» (GIUSEPPE DI VITTORIO, Problem-i della lo-tta contra la guerra, «Lo Stato operaio», a. VI, 11. 1-2, gennaio-f‘e‘bbraio

1932.13- 35).

.+-

3 0

G

D

0 3

3 0


D'

I giova-ni tra corporativismo e comunismo D

9

Capitolo- diciottesimo


>,24 settembre 1932. 3 Su questo punto metre conto di segnalare‘ un parti'colare significativo. Nella sessione de1 Co‘mitato centrale de1 PCI dell’ottobre I932 Grieco, dopo aver parlato dell’identita ideologies tra fa.scisrno e socialdemocrazia, aggiunge: «Non diremo che, in Italia 1a socialdemocrazia E: i] sostegno. principale della borghesia: ‘questo non e esatto. Essa opera neutralizzando 1e masse che si staccano dal faScismo e che cercano la via della lotta» (APC, 1020/23). Prendendo pero un-a seconda Volta la parola Grieco si autocritica: «Ho afiermato che... (ecc. ecc. ). Questa rnia aflermazion'e é sba‘gliat‘a e‘ in intendo con questa mia dichiarazionc di condannarla. Essa é sbagliata perché atte‘nua Ia fun-210116 delIa Socialdemocrazia italiana di destra e di sinist‘ra, quella passata e quella attuale nelle sue Varie tendenZe, tutte‘ Solidali per impedire‘ lo sbocco riVOluzionario della situazione» (APC 1020/67)‘ L a situation internationals er le: tacbe: de l’Intematianale camm—uniste, «La Correspondanee

Internationale» a. 1111,11. 84, _8 ortobre 1:932.

Sin dalla fine di gennaio la stampa fascista italiana non ha nascosw la sua soddisfazione per la Vittoria hitleriana 1'. A questo giubilo si contrappone 1a profonda preocCupazione della stampa italiana dell’emigrazione, sia comunista che socialista, Che della Concentrazione. Che e fattia anche,

in un primo momento, di incredulita. Tutti avevano parlato di una possibile dittatura fascista in Germania ma nessuno la prevede ora cosi «folgorante» come sara. Delle posizioni dei comunisti sappiamo. Ma, i socialisti. non si sono meno illusi. Sull’«Avanti! » pochi giorni prima dell’avvento hitleriano‘si legge Che «malgrado tutto, i1 fascismo non ha fatto nessun progresso reale nel 1932 » e che, se la situazione é ancora grave 1 In un editoriale del « Corriere della Sera» del 31 gennaio 1933 .si legge: « La forza che ha mandato Hitler al governo e lo spirito naziOnal’e del popolo tedesca, é l’istinto di conservazione di un grands paese che non vuole' monre; é, infine, diciamolo francamente, 1a suggestione profonda dell.e'sempio italtano, l’attrazxone che eser‘cita i1 fasci‘smo sopra tutti gli elementi sani e vitali della poo litlca europea e mondiale».. Dopo i risultati elettorali del 5 marzo 1933 11 «Corriete della Sera» del ‘7. marao comments: in termini entu‘siastici « la travolgente Vittoria di Hitler». « II successo dell’hitlemsmo 1n Germania.—fl legge - desta in Italia la massima simpatia per la sua innegabile corrispondenza d1 sentimenti, d1 id'ee e di' programmi. E un poco anche una Vittoria nostta', non cercata, ma co-

. I

I,

D

0

N'

Q.

D

G

0

D


-

8

$


C U H

N'

0

$'.Q

8.a

‘1 .Cfir, s1; tutta questa organizzazioni, CLAUDE WILLARD, Quelaue: aspects dz: fafCiWe en. France

n 3

a

FO }-'

.Qyéstioni del leninismo, Mosca r948, vol. II, p. :58. . . _ 1 Sul significato del XIII Plenum tieine una relazione a1 Comitato centrale- del PCI Rugsero Grlecm nel febbral‘o del 1934, che nelrifle‘tte fedelme’nte 1e indicazioni (APO, II 9111-22).

ng



=

.













0

La Germania nazista e uscita dalla Societa delle nazioni mentre l’U-

nione Sovietica si appresta ad entrarvi (e stabilisce anche normali rapporti diplomatici con. gli Usa, sotto la presidenza di Roosevelt). Con la Francia, dopo la ratifica del patto di non aggressione del I 932 (era 211 governo Herriot) una successiva tappa di avvicinamento é segnata proprio l’I I. gennaio I934 da un nuovo accordo commerciale. Alla base del miglioramento dei rapporti franco-russi sta 1a comune preoccupazione per il riarmo della Germania. Stalin non nasconde, nel suo rapporto a1 congresso, che si marcia verso una nuova guerra ma ormai la stessa propaganda comunista non parla pifi di un’aggressione da «union sacrée» contro il paese dei soviet. L’accento e vspostato sui pericoli del fascismo, giust'a 1a definizione che abbiamo citata. A guardare attentamente, confrontando i1 discorso di Stalin con l’andamento del XIII Plenum, si nota nel primo una sottolineatura della scelta fascista delle classi dirigenti borghesi che attenua implicitamente 1a rampogna contro la socialdemocrazia 2. Al tempo stesso e Stalin a notare che la crisi ciclica apertasi nel I 929 sta per essere superata anche se si muta in una depressione con caratteri non meno gravi: il riarmo ne appare una conseguenza e una via d’uscita. II XVII congresso del PCUS passa alla storia come i1 «congresso dei vincitori»: la collettivizzazione della terra pub dirsi compiuta e la resistenza contadina domata. Vi e stato un buon raccolto nel I93 3 e le condizioni di vita e di alimentazione sono un po’ meno precarie. Il primo piano quinquennale é stato realizzato probabilmente con risultati meno

6

0 3

3 0

0

D


'0

D '

j':

la pace. Entra i1 giudizio sul fascismo‘ in questa svolta? Stalin lascia 1a .questione impregiudicata:

7

38.17

Il tormentoso cammin'o verso l’unit’a d"azione

Capitolo ventesimo

D

g.B

386

3 0

0

g'gg:g'g.!

p'0

n.. 8

g

n

>'a


"'' a

N r'n B'P u

Q

Q'

n

0q

‘5 Dalla denuncia 'firmata dal Nudi il 19 dicembre 1.933, in ACS, Min. Interno, Dir. gen. PS, A. g. e: :2, Sex. I ,. 1933,; K. I, b. 33-, fasc. «La Spezia ». Sfill"arreste‘ e. sugli interregateri del detenuto Cfr ARTURO COLOMI, Nelle mafli del rte-mica cit, PP. 17-29:. ‘ ’

1 Per Ia liberazione di Gramsci, finmate, «11 see-come resso », «LiUnita», a. X, H.157, 'dicembifie r9331. Cepia sequestra‘ta .5111 cable «St. Ten'ié-g», AC5», Min. Interim, Dir. gen. P3, A. g. a -r._, .3181; 1.. b. Q

g€g

D'n'O n' h:'n

0

voH

Q o -.

B.p D

; :

b'6

.= o 8'

" gb'

z"P

r)

.cattura.

ili'gl

D .CO

spettere di PS, 600 a] cemmissarie, 400a] ‘bri‘gadiere, 3:00 a una guardia, zoo a un’altraymo ’e 100 a; una». terza e a una quarta, e 500 vanne di premie alla spia, «a1 fiduciarie» che. ha censentite la

d 3

D

B

g

A

8

H

R

\N

\o

g

3

'q

'u

3 0

B

3

k

u'i

'

Ibz'd., fasc. «Alessandra». Isd-qb. 34, Ease. «'Ud‘ine». Mid, b. 30. fasc. «Milano». Haiti, b. 28., fasc. «Bari ». Belle 3200 lire sequestrate ~31 Fusceni IOOO lire sono .assegnate all’i-

=.8'u u

3 3 " 5

'q

b

.E

il 11

5 !iEi' $g:glglglg1;

. f] .!g}... ~g.

1 ACS, Min. Internal, Dir. gen. PS, A. 3. en, sex. I', 1933., K. 1,13. 31', fasc. «Propaganda sev-

versliva».

u-

8 p;l'a

5'i :l;.B

Sulla base dell’estentata dichiaraziene di appartenenza a1 PC i1 Colombi venne vassegnate a1 confine di pelizia... Il Colombi si. e mante‘nute nella pifi asseluta nega‘tiva esprimendesi alla fine con la seguente frase: «Se 10:20 30110 ligi nel cempiere i1 lore dever'e‘, .anch’ie debbe fare. il mio devere in qualita di eperaie cemunista» ‘ .

1934 Romain Rolland pubblichera un opuscolo sulla sua figura “2 — é ade

dir‘ittura le slogan che i1 PCI lancia per il secende plebiscite del regime: » Scrivere sulla scheda: «Liberate Gramscz'! ». Col plebiscite fascista del 2 5 niarze 1934 gli eletteri hanne a dispoe siziene due schede, una tricolere peril « si» e una bianca per il «no»; in spregie a egni garanzia di segretezza sono chi-amati a .«pronunciarsi» .e meglie a sancire la lista unica dei quattrecento deputati scelti dal Gran Censiglie, Che devranne pepelare 1a Camera dei fasci e delle c’erporazieni. Il regime e sicuro del risultate; la propaganda eletterale sifin121a,.naturalmente a sense unice, appena qualche gierne prima del vote. La pre-

gg

o E.a o'

sta (membre candidate dell’Ufficie pelitice):

Una copia del numete é sequestrata .a 1m marinaie 1*; in queste periodo una buona parte della propaganda clandestina cemunista Che nesce a penetrate nel Regno ha come veicolo i marittimi, e la pelizia aumenta la. sua serveglianza sugli equipaggi. Il tema della liberaziene di Gramsci — che sara eggette di una propaganda intensificata anche all’Estere; cel

N

gierni a La Spezia dove un gruppo cornunista dispene di una tipegrafia clandestina Che stampa 3 50 copie dell’«Unita»t (l’organizzaziene spezzina 3': celpita con la cattura di 22 militanti, eperai dell’Arsenale). La denunzia del Nudi a1 Tribunale speciale cesi definisce i1 muratere cemuni-

Gramsci e trasperta’te morente dal careere di Turi di Bari in una clinica. Rinfer— ziame la letta per la sua liberaziene! Il cape del preletariate italiane, i1 forte cornbattente e devote difensere delle masse sfruttate e aflamate del pepele dal 'fascisme, é ‘ddotto in fin di vita. Lo si assassina 1111 p0" per giorno per tentare di n-ascendere ai laVoratori i1 crimine premeditate e voluto dal governo. La vita di Gramsci e appesa 'a 1111 file. Cepriamo i muri con 1e iscrizieni: «Liberatelo».

N

l’eperaziene!‘5. _ p In settembre e la velta di Arturo Colombi (e dope di lui di Pietro Vergani) arrestate at Geneva dope essere state pedinate per parecchi

pare sull’«Unita» in un numere che perta la data del dicembre I9 3 3 ;,

'q

munisti, si sene rimessi al lavete elementi appena usciti dal carcere, ceme Ilie Bosi. Si cer‘ca dal Centre di riattivare centinuamente la trama erganizzativa. E dope la caduta di Pajetta e quella di Dine Sasdelli a B0‘legna, 's'i manda a Milano ‘ da Parigi le studente Pietro Mentagnani che 'viene arrestato in aprile con una decina di altri, poi i1 cameriere Giovanni 'Fusceni a Bari in giugne (e con lui cadeno tredici militanti: con quelli arrestati poi a Foggia divengene addirittura I47). Particelare curiese: la semma sequestrata a1 dirigente cemunista viene censiderata bettine di guerra e ripartita, seconde i1 rispette delle gerarchie, tra i partecipanti al-

I, 5 ad Antonie Gramsci».

g

V

h-+ cn 'xl

n.-o.Q g -

F a D

'

D B

.B

D.

> H..

0

0

0

v)

0

D


\"

'

B

aQ aQ

vembre 2) ma anche l’ennesima prova che non appena qualcuno si timette a1 lavoro si ricrea un germe di organizzazione. Mala rottura e di 111110170 quasi subitanea e nel dicembre del 19 34 (mentre viene arrestato un

=.

3'I maggio, ACS, fondo citato nella nota preeedente.

.b

1 ACS, Min. Interna, Dir gen. PS, A. g. e r. ,1920-45 ( I 9 3 4 ) , K . 1 , b. 42, fasc. «T011110». 3 Dal rapporto dell’ispettore Nudi,de124 marzo 1934, ACS, Min. Inferno, Dir. gen. PS, A. g. 671,1920-45 (I934),K . 1 , b. 42, fasc. «Trieste». La lettera della se‘gIeteria del PCI ports la data 8 magic 1934 (3013111 nel I‘app‘ott‘o Nudi del

cie sul piano di massa (passano «:tranquilli» sia 11 1° agosto che il 7 1.10--

0

g ..H R

0

a'g

D D 0

9)" 0

D D

3

D

0

0

D

F

g

Gli arresti di cui a cenno nella lettera citata avvengono un po’ ovunque secondo 1a dinarnica gia notata per. 111933: partieolarmente‘ pesanti B "... '''

Sono pero scarsi‘i segni di attivita antifascista nel corso dell’anno.

L’attivita comunista e assai ridotta, anche se non cesSa del tutto, in spe-


Noi non abbiamo piu ricevuto nulla da voi da sei mesi e questo silenzio non potevamo intenderlo in

.:'

o'B

(D

a..=

8 0

G

Riceviamo la tua lettera del 25-4 e siamo molto contenti di riceverla perché essa

'ci fa sapere che presso di voi qualcuno e ancora in piedi, non solo ma che un certo

gre] e riuscita a colpire un’organizzazione di GL operante a Torino, nel-1’ambiente di intellettuali-collegati alla Casa editrice fondata daI giovane Giulio Einaudi, ad arrestare Sion Segre, poi Carlo Levi, Barbara Allason, il professore Augusto Monti, Carlo Mussa-Ivaldi e l’animatore del gruppo, Leone Ginzburg, un giovane studioso di origine russa che dirige la rivista «Cultura». L’agenzia Stefani, per 1’occasione, da un primo saggio di antisemitismo annunciando ( 30 marzo) che « ebre1 antifascisti a1

'

D

'i.}}

B'a.

0

0 0

0

h--a F-t

?g.

>'tq

0

'

g.g'

o't"0

p'0

cn

0

ND B'R

V

A

0

B

-a

Va rilevato ancora, tra 1 non comunisti, che 1a polizia (probabilment‘e

per mezzo delle informazioni fornite da Pitigrilli [lo scrittore Dino Se.-

0

D

0

N

ranno I 68, di cui 62 si trasformeranno in denunce a1 Tribunale speciale. A Siena e Poggibonsi e Vittorio Bardini, anch’egli uscito con l’arnnis’tia dal carcere, con Otello Rocchi a promuovere 1a riorganizzazione. Gli ar— resti sono tredici. A Savona e.- scoperta una buona organizzazvione clandestina, in aprile, di operai metallurgici e siderurgici, dell’Ilv-a e della, Scarpa e Magnano. Gli arresti sono 51, tra cui quello dei dirigenti Leonida Roncagli, Giovanni Rosso e Andrea Aglietto 1.

D

8

primo plebiscite del 1929 indica a sufficienza che la misura totalitaria del regime si e ulteriormente rafiorzata e che nessun margine di opposizione legale e rimasto. Le astensioni sono diventate irrilevanti e il no e sceso dall’1,57% allo 0,15. Mussolini pochi giorni prima del voto ha proclamato che «l’antifascismo e fin1to>>che «i suoi conati sono individuali e sempre pi1’1 sporad1c1» sul piano della organizzazione di un dissenso il silenzio delle opposizioni e evidente. Quando in maggio verra arrestato a Trieste 1’ennesimo corriere del PCI, Aristide Papazzi, 1a polizia gli trovera nella solita valigia a doppio fondo una lettera della segreteria del Centro estero indirizzata a un compagno triestino, che illustra efficacernente 10 state gravissimo in cui versa i1 partito in Italia:

tuiscono un comitato federale (in contatto con Aldo Lampredi, anch’egli scarcerato e ora latitante) e numerose cellule di ar'senalotti: gli arresti sa»

$ g'a g: Q.P F..

0

i%'0o\

1:;g12

h..-.{0

E E='''q o ''q


-

-b.

0

\o

S R

0

0

b 8 $

R

b

0 b.

>'a

?w

'u-

f

R

,.

palitico 'ristretto del maggia 1934, AFC" f,

aria, vista anche la grave situazione in atto. Senonché, un certo settarfi-

smo e politico prima che organizzativo, ed 6: venuto dall’alto. Ne’ pare possa divenire un toccasana l’insistenza attuale sul lavoro nelle organizzazioni fasciste. Esso e soltanto un accorgimento utile, in parte obbligae to; non c’é da attendersene l’impossibile. Sono anni che i dirigenti comunisti italiani — Togliatti per primo — perorano tale « inserimento », e se i risultati sono cosi scarsi cio dipende anche da difficolta oggettive pesantissime: sia per la scarsa possibilita di azione dell’organizzazione comunista sia perché sindacati, corporazioni, dopolavoro, organizzazioni giovanili del regime, sono enti privi di qualsiasi autonomia e tanto meno: di vita democratica interna; soggetti quindi a ogni giro di Vite in senso autoritario e burocratico delle autorita politiche dello Stato e delle gerar-

s'.E

.&S.e.gi

H 0. .=S.8 3 rD

8 r'-'R 8

g.8 i'g

g

S

'u

e

j I memento del cam-p. Ma'nuil’ski al segretar'iato 31802.

mania) di un orientamento erroneo che invece e stato di tutta I’Interna-

n'u

li i 8 g:g'.E''gg

G

gi ?

}!$:i;:ii{ 3

0 0

gi:i'giig 0

g

8'Q

=.='.Q.=

'gi

b-

rie questioni... Le masse non vi conoscono e in parte vi hanno dimenticato... 11 PCI non ha alouna caratteristica di partito di massa 2. ta

g

8 n'

i.€'i

:'

D

g.g g D < D 0 .w'n 0

D D 0

G

g.o o

g:g.'l'l

h-.

B.g

Q E'n--O

('D"

B D

"H='D

\--.{

n

8 =.=

critica agli indirizzi precedenti, e soprattutto non riflettere — da parte

di dirigenti che 1i avevano tanto perentoriamente adottati come costoro

''U q

a-b D

n.. 0

B

D\©

0

no

0

D

a

D N

D

0

g'g

cn cn

yita delle masse. Quanti problemi i compagni italiani hanno posto di fronte all’IC? Nessuno: questo conferrna che essi sono fuori della vita del Paese... Bisogna trovare i1 modo di parlare alle masse ogni giorno e sugli aspetti specifici che assumono 1e va—

0 '-...

in cui Stalin da mano alla nuova svolta, che non pub non contenere una

zionale. f Non si pub dire con cic‘) che — a parte la questione del tono — 1e acerbe critiche a1 settarismo e a1 cospirativismo del PCI siano campate in

siete «emigrati» anche quando vi trovate all’interno del Paese. Voi vivete fuori della

a

ché usato nei confronti di un partito che si e svenato nella cospirazione. Ma per questo va tenuto conto della data: maggio I9 34, i1 momento cioe

— lo sconcerto provocato dalla sconfitta in Germania. Si ripete cosi l’andazzo — non raro nelle sfere dirigenti del Kornintern — di rovesciare su una sezione particolare la responsabilita (in particolare a proposito della sottovalutazione del fascismo che ha trionfato nel frattempo in Ger-v

La responsabilita del PCI di fronte alla situazione internazionale — dice Manui1'skij — é molto grande. Dopo 12 anni di fascismo 1a nostra sezione italiana dovrebbe essere‘ in grado di darci una esperienza esemplare nel campo della lotta antifascista per tut'ta 1’Internaziona‘le; i compagni italiani questa e'sperienza non ce l’hanno data. 11 PCI non ha saputo esercitare la funzione che 1a situazione nazionale e internazioinale gli assegnavano; é rimasto indietro. Abbiamo moltissimi ‘documenti sul lavoro del PCI, Ina nei fatti siamo allo stesso punto. Nel 1932 i1 PCI aveva 7000 membri; ora ne ha 2400. I careerati sono 2000, i d'eportati 800; per la repressione abbiamo dunque perduto 2800 compagni. Vi é una diminuzione reale degli efiettivi, la influenza del PCI é diminuita. Perché? QueSta questione centrale esige un Iungo esame che dobbiamo fare nel corso di tutta la preparazione del VII congresso. In nessun Paese — nemmeno in Germania — vi e un tale controllo di Stato su tutta. la vita pubblica e privata. I numerosi tentacoli delle svariate organizzazioni fasciste penetrano dappertutto dove vi (‘2 una vita sociale delle masse... Il fascismo rappresenta in Italia la dittatura completa e assoluta del capitale finanziario... Una tale situazione esige metodi di lotta diversi che in altri paesi... I compagni italiani non hanno capito gli aspetti caratteristici della situazione nel loro paese 1a quale esige dei metodi di lotta specifici. In una situazione come quella italiana Ia lotta di classe si realizza nell’interno stesso delle organizzazioni fasciste (non statali). I compagni italiani debbono costruire 1e loro organizzazioni nelle organizza~ zioni di massa del fascismo... Un’altra causa delle debolezze del partito italiano e il carbonarismo, l’isolamento .settario delle masse. Su tutto i1 vostro lavoro grava l’ornbra dell’emigrazione. Voi

.

Voi non sapete vedere altro in realta che il lavoro cospirativo, i1 piccolo gruppo "che lancia i manifestini e basta. E un’organizzazione di tipo terroristico senza il terrorismo. Non sa fare nemmeno del rumore, non sa trovare nemmeno i1 mezzo di ate tirare su di sé, tsulla sua esistenza, l’attenzione delle masse... II PCI 8: uno dei partiti

N

D S.'

ma di Manuil’skij — e con la sua tradizionale aggressivita — rivolge a1 PCI nel maggio del 1934, in sede di segretariato politico ristretto dell’Internazionale comunista.

0 3

0

0 0 0

0

G

0

8

B n

gg'

i'g8 0

CD

Ma ben pifi secca e demolitoria e1a critica che un dirigente dell’auto—

‘ AFC, 1105/75.

Come non bastasse, di rincalzo, Pj‘atnickij aggiunge:

1'8'h

11111 g.gg:

0

0

Q

cn

g

D

D

N'

D

g..nd

;

D

y

0

G

0 0

D B

h'0

3

n

v)


g.g

abissina. - p'''GQ

masse del popolo lavoratore che via via acquistano coscienza dell’insanabile conflitto tra gli interessi della collettivita ed i privilegi della minoranZa di plutocrati che de-

E

g.: B.g.g

R's

D'\0

nelli, Domenico Ciufoli e Giuseppe Dozza, alcuni degli amnistiati, come ,Aladino Bibolotti, Celeste Negarville, Cesare Massini, Giuseppe Amoretti, Agostino Novella, Giacomo Pellegrini, Giovanni Farina che hanno un’esperienza diversa. Ma pit’i ancora incide la. situazione internazionale, il successo dell’u‘nita d’azione in Francia, la prospettiva dell’avventura n

L’unita d’azione ha gia superato lo stadio di un accordo occasionale e momenta-_ neo ‘su alcuni punti concreti e precisi della lotta politica e di classe' per trasforlmarsi, in una salda alleanza dei partiti operai e socialisti attomo a Cui confluiscono 'tutte lei

litica del socialfascismo» e vuole dare un contenuto «sempre pifi reale» all’alleanza col PCI. Nenni aflerma:

dlrigente, si siano ora inseriti, accanto a Grieco, a Longo, Di Vittorio, Montagnana, Gnudi, Gennari — ora in Francia —, Teresa Noce, Ezio Za-

y.F 0 0

— nel loro Consiglio generale del 14-15 luglio _ un’alleanza politica con il PCI:

Nenni, polemizzando con quanti .— da Saragat a Modigliani ai «transfughi» del PCI affluiti nelle file del PSI come Tasca, e due dei «tre», cioe Tresso e Ravazzoli — avanzano dubbi, riserve, distinguo, si dice con-A vinto che l’Internazionale comunista abbia ormai liquidate «la stolta po-

0

g'g £

p"''\.0 W'gV ' 0

0

ig g.g ::{

D

E.g:$: B'b 8'

D

B

g

B

Q.an

R B

b-a h"t

segni pratici non arrivano: la riduzione a 40 ore settimanali di lavoro finisce per diminuire i1 salario degli occupati e se non appena ad assorbire un’aliquota di disoccupati. Il clima del paese a: surriscaldato ad arte con i miti dell’Impero e della conquista. Colla fine del I9 34, si va ‘incontro a una fast: in cui la qUestione della guerra s‘i intreccera strettamente alla lotta contro i1 fascismo. Dopo la drammatica rivolta dei minatori dell’Asturia (ottobre 1934) a cui segue. u'ina svolta reazionaria nella repubblica spagnola, avremo la guerra d’Eti0pia — che: Mussolini sta preparando — e poi Ia guerra civile in Spagna. Una delle cose che piu colpiscono in questa fase di trapasso e lo sgretolarsr, abbastanza rapido, degli schemi e delle formule che hanno retto l’azione dal I929 al 1934. Il prirno semestre del I 93 5 vede ad e'sempio il gruppo dirigente del PCI impegnato in un momento di riflessione e di revisione intensissimo. Forse contribuisce il fatto che, in questo gruppo

41.5

citare la Internazionale a riprendere con-tatto con la III, a propugnare

E:l

g

Sono passati dodici anni‘ dalla marcia su Roma. Mussolini, il 28 ottobre del I934, parla addirittura di «una nuova razza» che i1‘fascismo « sta virillnente foggiando e temprando». Questi‘ giovani diventeranno uno dei problemi principali che si porra il PCI per la sua azione futura. La propaganda fascista di «tipo sociale» si e eSpressa ampiamente in tutto il corso del I934. Mussolini ha promesso agli operai di Milano che

n

0

3 0

La lotta- al fascismo e; 11 VII congresso

b =.

D

m

0

D

:

d

=


--. N'

n..B'

(D

D

Perla delegazione italiana prende la parola, sul rapporto Dimitrov, Ruggero Grieco. Le linee del suo intervento riflettono 1e piu recenti discussioni. Autocritica per non aver saputo condurre una lotta politica

>

E sintomatico che 1 comunisti italiani facciano in questo spirito i1 noIne di Garibaldi. L’anno appresso es-,si nuovi garibaldini, prenderanno

6

0

K

''

h+

0 0
.K

('D

.

+&'

g.g




&

Q'

b

e 0 R

'u

t

R

R

b

b

b

>

21 NELLO ROSSE'LLI, Saggz' sul Risorgz‘mento e

Fi-rtiito di stampare il gottobre 1971 per conto della Giulio Ein‘audi editore Supra?

29 ADOLFO OMODEO, Il sense delta storia.

so GUSTAVE GLOTZ, La cma grew. 31 DOMENICO DEMARCO, Il tramonto afiello Sta:0. pontificio. II papato di Gregorio XVI. 32 ARTURO CARLO JEMOLO, Cbiesa e State in Italia negli ultimz' canto anni.

\N

E

R' 0

R

R

b b

g Q 0

H

=

0 g a. 0 R' 0

W 0

0 d R

S

U Q 0

b

H U K g H F H

q

:

H 0 C g U H 0 F H

o

\o

18 GEORGES. RADET, Alessandro» il Grande. 19 RUDOLPH WAHL, Barbarossa. zo IVANOR BONOMI, La politica italiana do Porto PM a Vzttorz'o Veneto (1870-1918.).

N

0

0

=

?

&.

b

0

F F q

$

g

3

R

e 0

k R

Q

R

Q

Z

H

'

b

0 R

F F

g

=

>

g

H H

'u

b

H H Z H H Q U H

F g H >

17 ALFRED LOISY, Le origini del Cristia-nesimo.

28' GEORGE MACAULAY TREVELYAN, Storia- della sacieta inglese.

N

b.

b 3 =

S b

0

Q

Q

R

g

h R'

b 0

0 e

0

Z

W

H 0 m

U H

F

>

\a

co

15 LUIGI SALVATORELLI, Profilo della Staria d’Europa. 16: WERNER JAEGER, Demostene.

27 ALBERT MATHIEZ, La reazz'one' termidor‘z‘ma.

.b.

Q

'u

0

R

&.

0

2 0

B 3

'u

b

b.

Q

R

Q

P U H

g

F Z

W

g

E

i.g

:

C H 0 R

W

H

0

a F

0

.b

ne mm. ‘14 GIULIO DEL BONO, Cavour e Napoleone III.

pontificio. 26 FABIO CUSIN, An-tistoria d’Italia.

.b

F

e

t

8'

(b 'B

S

R

P' S

b

b

H H

h. H g

€; 0 Z

H H H

b.< R'PH

\o

13

>

0 N

n, ~12

n

10

d’Italia, ANGELA VALENTE, Gioaccbino Murat 6 H M . lia meridionale. CARL J. BURCKHARDT, Richelieu. GEORGE MACAULAY TREVELYAN, Storia dell’Ingbilterra nel secolo xxx. W . H. CHAMBERLIN, Storia delta Rivoluziio-

25 LOUIS DUCHESNE, I primi'tempz' delta .St’ata

.b

--i

b'R

0

H

5.i

R

B B

b R

k

0

b

g

$

9' GABRIELE PEPE, 11 Media Eva barbarico

24 EDUARD PUETER, Storia universal: (1815.1920).

.b

0 'u

0

R

Q

'u

s:.F

>-

uj

'-.

Z

0 g Q

S

g

g

€g 6

E

e £ e 0

8




g

.b.

4

H 0 H Q U R Z U C H Z H

N

3

italian’o do! 1709 al 1870. AMBROGIO BOLLATI, I rovesci .pid canneristici degli exerciti nella guerra mondiale 1914-18. IVANOE BONOMI, Mazzz'ni triumviro delta Repubblica romana. p. B. SANTANGDLo, Massimo d’Azeglz'o polia tico e moralz'sta. _ ALFRED DUFF COOPER, Talleyrand‘. LUIGI SALVATORELLI, Sommario della storia d’Italia dai tempi preistorici oi nosm' giomi. CHRISTOPHER DAWSON, La nascita dell’Eu. ropa. LOUIS VILLAT, La Rivoluzione francese e I’Impero napoleonic‘o.

U H

2

.H H

£'E

I LUIGI SALVATORELLI, I l gamma politico

.b.

G

G

x''U

0

Bibl‘iOteca di cultur'a storica

R

e

6

e d

b &

R

H



b

Q

R'3

0

N

0

R0

2.o

\n

i 0

'N

0

no OWEN .LA.TTI_MORE, La frontiera. Papal'i e

8 g:8 i ': s.

zazperzalzsmz alla frontiera tra Gina e Ru::24.

b

N \a

k0

4

Z

P

H H 0

0

b

0

H H

'

p"t9

3

S

0

S

R R

0

E

g

ammo (180141917).

:17 PETER BROWN, Agastz’no i-d’Ippana. 'q

'u

E

6 b

R.

&

g

Q

b

-H

iq.

a.

0

d

S

h.

&.

3 b

l

zzorze e dzsszmal’aziane religiasa nell’Eurapa del ’500. ' 108 GERALD BRENAN, Starla dellaSpagna 187431936. La angmi :aciali e paliticbe delta guerra cwile. 109 RuboLI? VON ATBSRTINI, Fireaze dalla ,8pabfilw‘a al p‘rmczpata. Starla e cascienza palztzca.

'x

b

107 6421.0 GINZSURG, I l nicodemisma. Simula-

'U.'D H

R

a b

R

e 0

E

b

Q

R

'u

R' .g9

b.

g

-.h

}''{

v

R

b

h &.

E g.p= G€

0

b

presso 1 Great. Studi di psicalagz'a :larica. 106 WITOLD KULA, Teorz'a economica del siste— ma feudale. Propasta di‘ un madella.

'

b'' S 'u

0 0 b

'u

'u

H R K

105 JEAN-911mg YERNANT, Milo e pansiera

n

# 't 'g ;

R

&.

0 b

Ek ' g.g.g.

&.

g.g H

104 I. G. I). CLARK! Europa preistarica. Gli a—

0

b

R

8

3

S

'q

6''u 0

S

b

Q

\o Q

I I lg €.g.$

0

W

U

0

$




H

nel :gcola 1v. Say a cum di Arnaldo MO-

112: WILLIAM L. SHIRER, La cadata della Fran-I cza. Da Sedan all’accupaziane nazz'sla. 1'13 FIIDERICO OHABOD, Lo Stato e la vita reli_gzo:a a Mtlano mall’epaca dz' Carla V . 114 mango CHABOD, Starla di Milano nell’epaca’ dz Carlo V . 115 Racconta dez' tempi passati. Cranaca rusIa _de:l secolo XII. A cura di Itala Pia SbrIZIalo. Can un saggio introduttifVO di Drum-1] S. LIchaEév.

1. ‘Da Bordiga a Gramsci.

R

8 B'

h

Q

R

b.

0

&

'u

Q Q

H

H H

Q

8

F

canto francese.

75 GEORGEIDANGERPI‘ELD, LTEra dai buoaz” semi; menti. LfAme'ric'a all Munroe (18131-1829). 7-6 FREDERICK WILLIAM lDEAKIN, Starla delta

>

L

b

3

S

b 3

n.

Q

R

a. Q

H 6

S

Q

R B

E

Q

R

b

Q

b

Q

'u

g

h

g.g N'u g'g

gimenla.

73 WILLIAM L. SHIRER, Starla del Terzo Reich. 74 FURIO a112,. Filosofia e politica nel Selle-

0

b b 3

$

Q

&.

0

&

0

(b

e 0

g

R

b

Q

'q

b R B

t'b h-i

C P Q

H

H P

S

7'2 WALTER MATURI, I nterpretazz‘ani ale-l Risara

&.




68 RENZO DE FELICE, Starla degli ebrei, italiani

H H U H

g

nazz'sta.

6-7 KARL BRANDI, Carla V .

\O

0

Q .

1944. Carl Coardeler e- l’appa‘sz'ziane anti-

H

g

R

R'L 8

n'P

66 GERHARD RITTBR, I caspi'ratari del 20 laglz‘a

o\ a\

H U H P

H

b

b.

E

b

0 b

'u-

Q

b

0

'u

8 e...R

E

3

Z

Q

Z

W

>

:

>

Z

U =.H E

&

H

>

g 0

Z

0 n

U H P

G\ O\ 0\ \a

.b

\N

'63 DELIO ICANTIMORI‘, Studi di staria. 64 GAETANO SALVEMINI, Magn-ati a papalam' in Firenze dal 12-80 al 1:295. 65 ROLAND H. BAINTON, Martin Lutera.

\D

R' R a.

R R.

e

frica.

\.D

ria (1883-1920). 84 ALEXANDER 'GERISCHENKRON, I l prablema slarica dell’arretratezza economica. 85 FRITZ FISCHER, Axsalta al‘ patere mandiale. La Germania nella guerra 1914-1918. 8 LUCIEN FEBVRE, Studi sa Ri/orma e Rinascz'menla e altrz' :crz'ttz' su prablemi di- metado e di geografia stori‘ca. 8‘7 RAIMON'DO LURAGHI, Starla della .guerra Icivile am'erz'cana. 88- ERICH EYCK, Starla della Repubblic‘a di Weimar ( 1918-19 3 3 ) . 8.9 CARLO GINZBURG, I benandantz'. Rice-rake sulla stregan'eria e mi culti agrari lra Cinquecenta' e- Seicenta. 90 ROBERTO s . LOPEZ, La nascila -dell".Earapa (Secali V—XIV). 91 STEVEN RUNCIMAN, Slaria delle Crociate. 92 RENZO. DE FELICE, Mussolini il fascism. I. La canquisla del palere 1921-1925. 11. L’arganizzaz-z'one della State fasci‘sta 1925-1929. 93 I prezzi in Europa dal x111 secalo a ag‘gi. Saggi di storia dei prezzi, Taccolu 'e presenv tati da Ruggiero Romano. 94 FEDERICO canon, Scrilli ml Rinasci'menta. .95 PAOLO SPRIANO, Starla del Partila Icom’uai-r sta italiano. .b

=

:

b.

Q

b

N

b

[

'u

Q

F

>

>

H H H

>.

d

H

N

1860. .62 ROBERTO BATTAGLIA, Lav prima gaerra d’A-

'q

83 RENZO DE FELICE, Mussolini ll rivaluziona-

'R

i

R

6

Q R

e

0

R

'3

0 e

g

i

C>n

g

OxZ

> R

61 DENIS'MACK SMITH, Caaaar e Garibaldi nel

98 Il 'caizflz'tto tr‘a paganesima' e mamas-mo

men: della vzta materiale.

82 MARINO BERENGO, Nabili e mercanti nella Lua‘c’a del Cinquecenta.

'q

R'?

:'z

r

H

W

H




ria d‘Ilalia nel periado fascism.

54 FRANZ BABINGE‘R, Maometta il Canq‘uixtaz

'q \N

'q

P

H R'- 6

53 LUIGI SALVATORELLI e GIOVANNI MIRA, Sta.‘

'q .b

’1. La rivolazione balscem'aa 1917-1923.. In La. maria di Lenin. L’i’ntarr’egna 1923+

X

-b.

'-;L

x''U Q\.Q

Q

;.$

polvz'tica interna italiana dal 1876 al 1887.

\a

tica. &

b

b

R

0

l

!b

"''\D '.

E$.

g'&

N

R'n

H >-

S'a

52 ”GIAMPIERO CAROCCI, Agastz‘no Depretis e la

'q

77 HUGH THOMAS, Starla delta guarra aivile :p‘agnala. 78 EDWARD H- CARR, Starla della Russia 51011:}:L

'

b

='g::g

L

R

3

R

N