Commentaria et lexica Graeca in papyris reperta (CLGP): Volume 4 Comoedia et mimus 9783110978780, 9783110214598

This is a corpus that is unique in the academic world. It presents those parts of ancient Greek commentaries preserved o

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Commentaria et lexica Graeca in papyris reperta (CLGP): Volume 4 Comoedia et mimus
 9783110978780, 9783110214598

Table of contents :
Prefazione
Criteri editoriali
Revisori dei papiri
Siglorum et compendiorum explicatio
Conspectus librorum
COMOEDIA
COMOEDIA DORICA
COMOEDIA VETUS
COMOEDIA NOVA
MIMUS
INDEX PAPYRORUM
INDEX TABULARUM
INDICE CLGP II.4
TABULAE

Citation preview

COMMENTARIA ET LEXICA GRAECA IN PAPYRIS REPERTA (CLGP)

C O M M E N T A R I A ET LEXICA GRAECA IN PAPYRIS PJ5PERTA (CLGP) ediderunt

Guido Bastianini · Michael Haslam Herwig Maehler · Franco Montanari Cornelia Römer adiuvante Marco Stroppa

De Gruyter

C O M M E N T ARIA ET LEXICA GRAECA IN PAPYRIS REPERTA (CLGP) PARS II C O M M E N T ARIA IN ADESPOTA VOL. 4 COMOEDIA ET MIMUS curavit Serena Perrone

De Gruyter

© Printed on acid-free paper which falls within the guidelines of the ANSI to ensure permanence and durability

ISBN 978-3-11-021459-8 Bibliographic information published by the Deutsche

Bibliothek

The Deutsche Nationalbibliothek lists this publication in the Deutsche Nationalbibliografie; detailed bibliographic data are available in the Internet at http://dnb.d-nb.de. © Copyright 2009 by Walter de Gruyter GmbH & Co. KG, D-10785 Berlin All rights reserved, including those of translation into foreign languages. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopy, recording or any information storage and retrieval system, without permission in writing from the publisher. Printed in Germany

Prefazione

La seconda parte dei Commentaria et Lexica Graeca in Papyris reperta (CLGP) e riservata ai frammenti esegetici di testi non attribuibili con certezza a un autore determinato (Commentaria in adespota). Tale parte sarä articolata in piu volumi, in relazione al genere letterario: il presente vol. 4 comprende i frammenti di esegesi a testi comici e mimici; sono previsti volumi relativi all'epica (vol. 1), alia lirica (vol. 2), alia tragedia (vol. 3), nonche ad altri generi in corso di organizzazione. Ai criteri editoriali sono state apportate piccole modifiche di dettaglio, ma la struttura del CLGP rimane quella descritta e realizzata nel primo e nel quarto fascicolo del vol. 1.1. GUIDO BASTIANINI MICHAEL HASLAM HERWIG MAEHLER FRANCO MONTANARI CORNELIA RÖMER

Sul sito http: / / vitelli.ifnet.it/ si possono trovare informazioni aggiornate sul progetto CLGP; aU'indirizzo [email protected] e possibile inviare aggiunte, correzioni, suggerimenti.

Criteri editoriali

I Commentaria et Lexica Graeca in Papyris reperta (CLGP) sono divisi in quattro parti: I) Commentaria et Lexica in auctores. Testi papiracei che contengono testimonialize dell'esegesi ad autori identificati. Questa parte sarä costituita da quattro volumi, a loro volta suddivisi in fascicoli: 1) Aeschines-Bacchylides 2) Callimachus-Hipponax 3) Homerus 4) Hyperides-Xenophon II) Commentaria in adespota. Testi esegetici riferiti a opere e autori non identificati, raggruppati secondo il genere letterario del testo commentato (epica, lirica etc.). Anche questa parte sarä costituita da piu volumi, di cui al momento sono stati definiti i primi quattro: 1) Adespota epica 2) Adespota lyrica 3) Adespota tragica 4) Adespota comica et mimica III) Lexica. Prodotti di carattere lessicografico generale (i glossari a singoli autori sono nella parte I; non sono compresi i lessici bilingui). IV) Concordantiae et Indices. Un articolato sistema di riferimenti incrociati permettera il reperimento dei materiali secondo diverse "chiavi" di accesso (per es. le citazioni degli autori e dei grammatici). La Parte I contiene i testi che appartengono alle seguenti tipologie: hypomnematahypotheseis; syngrammataglossari a singoli autori; voci di lessici riportabili a un autore; marginalia (scholia e glosse). Sono stati tralasciati i testi che presentano segni marginali e varianti senza parole di commento e quelli di contenuto esclusivamente biografico, mentre sono inclusi i testi comprensivi di element! sia esegetici che biografici. A di-

Criteri editoriali

VII

screzione del curatore di ciascuna sezione, inoltre, potranno essere considerati altri materiali di carattere esegetico. I termini 'glossario' e 'lessico' non sono usati come sinonimi: il glossario presenta i lemmi nell'ordine in cui compaiono in una determinata opera di un autore; nei lessici, invece, i lemmi sono ordinati alfabeticamente e possono essere tratti da autori e opere diversi. I papiri sono disposti per autori commentati, in ordine alfabetico secondo la forma latina del nome. Per ogni autore si prevede una introduzione generale, cui seguono papiri che conservano materiali esegetici relativi alle opere, disposte in ordine alfabetico secondo la forma latina del titolo (quelle non identificate sono in fondo); quando questo criterio non risulta applicabile, i testi sono in successione alfabetica per collezione papirologica. Un punto interrogativo dopo il numero contraddistingue i papiri assegnati a un autore in forma dubitativa. Se nessuna attribuzione risulta accettata dal curatore, il papiro sarä pubblicato fra i Commentaria in adespota. Se il carattere esegetico dell'opera non e sicuro, il punto interrogativo segue il titolo identificativo del genere dell'opera. Non sono numerati autonomamente, ma solo descritti in brevi Schede, i frammenti sulla cui natura rimangono incertezze radicali. La Parte II contiene i testi che appartengono alle seguenti tipologie: hypomnemata; hypotheseis; syngrammata; marginalia (scholia e glosse). I papiri sono disposti generalmente in ordine alfabetico per collezione papirologica, ma altre suddivisioni interne possono essere adottate da ciascun curatore sulla base delle caratteristiche del materiale e del genere di ciascun volume. Le sigle dei papiri sono quelle della Checklist of Editions of Greek, Latin, Demotic and Coptic Papyri, Ostraca and Tablets, ed. J.F. Oates, R.S. Bagnall, S.J. Clackson, A.A. O'Brien, J.D. Sosin, T.G. Wilfong and K.A. Worp, BASP Suppl. 9, 2001 s . Una versione continuamente aggiornata da J.F. Oates e J.D. Sosin si trova on line all'indirizzo: http: / /scriptorium.lib.duke.edu/papyrus/texts/clist.html. Le riviste sono abbreviate secondo le sigle de L'Annee Philologique. Bibliographie critique et analytique de l'antiquite greco-latine, Paris 1928-. Per i nomi e le opere degli autori greci si utilizzano le abbreviazioni del Vocabolario della lingua greca di Franco Montanari (= GI, seconda edizione), pp. 4-42: in caso di autori omonimi ivi diversificati con esponente ο di opere

VIII

Criteri editoriali

indicate con un numero (sciolto con un titolo greco, per es. Plutarco), si e ricorso ad abbreviazioni perspicue, confrontando il LSJ ed eventualmente il Thesaurus Linguae Graecae. Canon of Greek Authors and Works, by L. BerkowitzK.A. Squitier, New York-Oxford 19903 (versione on line aggiornata al sito www.tlg.uci.edu). Per gli scrittori e le opere latini si segue VOxford Latin Dictionary, Ed. by P.G.W. Glare, Oxford 1996. All'inizio di ogni scheda si forniscono una serie di indicazioni cosi suddivise: Prov.: Provenit (luogo di ritrovamento secondo la denominazione latina al nominativo). Cons.: Conservatur (luogo di conservazione). Ed./Edd.: Edidit/Ediderunt (edizioni del testo; le abbreviazioni bibliografiche che compaiono qui possono trovarsi anche sotto la voce Comm.). Tab./Tabb.: Tabula/Tabulae (indicazioni delle riproduzioni esistenti). Comm.: Commentationes Numerazione in MP 3 seguita da quella in Pack2, se differente; segue il numero di LDAB. Le sigle MP3 e LDAB rimandano ai repertori disponibili on line agli indirizzi: http: / / promethee.philo.ulg.ac.be/ cedopal/ index.htm http:/ / www.trismegistos.org/ldab/index.php. Segue la bibliografia in ordine cronologico e in forma abbreviata (le indicazioni bibliografiche complete si trovano nel Conspectus librorum). A un'introduzione sul papiro, nel caso dei commentari, segue la trascrizione letteraria dell'intero testo con i lemmi in grassetto. Nel caso delle annotazioni marginali, per alcuni papiri si preferisce fornire la trascrizione sia del testo letterario (a volte solo in parte), sia delle note, riproducendo fedelmente la posizione dei marginalia. In altri casi e riportato in primo luogo il lemma cui l'annotazione si riferisce (una parola, un verso) con a sinistra l'indicazione in grassetto del numero del verso nell'opera ο del frammento nell'edizione di riferimento e, se opportuno, a destra il numero della riga nel papiro. In particolare: 1) e possibile riferire l'annotazione a un punto specifico del testo commentato: se il lemma e conservato, viene trascritto in grassetto; se il lemma cade in parte ο completamente in lacuna, si fa uso delle parentesi quadre per indicare l'integrazione; 2) non e possibile riferire l'annotazione a un lemma specifico: al suo posto si trova un punto di domanda, fra parentesi quadre se riferito a una parte di testo non conservata. In secondo luogo e fornita la trascrizione dell'annotazione, in base alia disposizione del testo originale sul papiro, corredata dall'apparato papirologico - riservato alia realtä grafica del papiro - e dall'apparato critico. Se nel papiro vi e lo iota mutum, nell'edizione del testo viene ascritto; in caso contrario, nel testo e sottoscritto. Le scritture anomale sul papiro sono riportate in apparato papirologico e normalizzate nel testo secondo gli usi

Criteri editoriali

IX

correnti (ad es.: nel testo γίνομαι, in apparato γεινομαι pap.). Vengono usati i numeri romani per le colonne, i numeri arabi per i righi. Si e adottata la numerazione dei righi per colonne, anche quando nell'edizione originale compare la numerazione continua. La traduzione, se presente (vi sono casi in cui il curatore non ha ritenuto opportuno inserirla), e posta generalmente dopo gli apparati; a discrezione del curatore puo trovarsi anche nelle note di commento. Minimi dettagli redazionali trovano un naturale adattamento in conseguenza della lingua in cui sono scritti i contributi. Per la citazione dell'opera si adotterä il seguente criterio: il nome dell'autore, accompagnato dal numero che contrassegna il papiro e poi la sigla della raccolta (ad es. Aeschylus 1 CLGP); per i volumi della Parte II si utilizzerä il nome del genere letterario, accompagnato dal numero che contrassegna il papiro e poi la sigla della raccolta (ad es. Comoedia 1 CLGP). Per i rimandi interni si impiega il simbolo di una freccia (=>), seguito dalle indicazioni della parte (in numero romano: => III, a significare CLGP III Lexica) ο dal nome dell'auto re oppure del genere cui si aggiunge il numero di riferimento del papiro (ad es. => Aeschylus 1 oppure ==> Comoedia 1). All'interno della sezione su un autore ο su un genere, il rimando a un papiro della stessa sezione e indicato con il solo simbolo => seguito dal numero. ELENA ESPOSITO MARCO STROPPA

Revisori dei papiri

or = originale imm = immagine a stampa ο digitale Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia Comoedia

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena Serena

Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone Perrone

/ / / /

GB GB GB GB

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Marco Marco Marco Marco

Stroppa Stroppa Stroppa Stroppa

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GB GB GB GB

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Marco Marco Marco Marco

Stroppa Stroppa Stroppa Stroppa

/ GB / GB / Marco Stroppa

imm imm or or or or imm or or or or or or or imm

Per le immagini digitali sono stati consultati i seguenti siti: www.columbia.edu / cu / lweb / projects / digital / apis (Columbia University, APIS - Advanced Papyrological Information System) www.papyrologie.paris4.sorbonne.fr (Institut de Papyrologie de la Sorbonne) www.papyrology.ox.ac.uk (Papyrology at Oxford) www.rzuser.uni-heidelberg.de / ~gvO / Papyri / P.Heid._Uebersicht.html (Griechische Papyri der Heidelberger Papyrussammlung). www.uni-koeln.de/ phil-fak/ ifa/NRWakademie/ papyrologie (Die Kölner Papyri) Vogliamo esprimere la nostra gratitudine a Dirk Obbink per l'autorizzazione a esaminare gli originali dei P.Oxy. presso la Sackler Library di Oxford; ringraziamo anche Nikolaos Gonis e Daniela Colomo per il loro aiuto.

Revisori dei papiri

XI

A Rosario Pintaudi un ringraziamento per l'autorizzazione a pubblicare la riproduzione di PSI VII 846, conservato presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, e per la disponibilitä dimostrata in occasione dell'esame dell'originale. Siamo grati a Marie-Helene Marganne per l'invio di immagini digitali dall'archivio del CEDOPAL di Liegi.

Siglorum et compendiorum explicatio

(ααα) [ααα] [aaaj (ααα) {ααα} ααα [ "]

]...[

Laaaj

adesp. ad 1. ap. app. app. crit. app.pap ca. cet. cf. cfr. col., coli, comm. dub. Ead. ed., edd. ed. pr. e -g· es. fin. fort, fr., frr.

litterae coniectura additae litterae coniectura restitutae litterae a librario deletae litterae per compendium a librario omissae litterae delendae litterae valde incertae numerus litterarum quae perierunt litterarum vestigia dubia litterae ex testimonio alio antiquo allatae versus finis

adespotum, adespota ad locum apud apparato apparato critico apparato papirologico circa ceteri confer confronta colonna, colonne commento dubitanter Eadem editio, edidit, editor, editores editor princeps, editio princeps exempli gratia esempio in fine fortasse frammento, frammenti

Siglorum et compendiorum explicatio Id. inf. in. inv. 1. n., nn. nr., nrr. p., pp. pap. p.c. poss. pot. r., rr. s., ss. sch. scil. sec. sup. suppl. s.v., s.w. v., w vd. veri sim. vol.

Idem inferiore initium inventario lege, legi nota, note numero, numeri pagina, pagine papiro post correctionem possibile, possis potius rigo, righi seguente, seguenti scholium, scholia scilicet secolo superiore supplevit, suppleverunt, etc. sub voce, sub vocibus verso, versi vedi veri simile, verisimiliter volume

Gli editors sono citati in sigla: GB MH HM FM CR Edd.

Guido Bastianini Michael Haslam Herwig Maehler Franco Montanari Cornelia Römer Editores omnes

XIII

Conspectus librorum

ALBINI 1 9 9 7

II mimo a Gaza tra il V e il VI sec. d.C., S I F C 1 5 , 1 9 9 7 , pp. 116-122. C . A . ANDERSON Athena's Epithets. Their Structural Significance in Plays of Aristophanes, Stuttgart-Leipzig 1995. Mimi greci in Egitto. Charition e Moicheutria, ed. M. U . ALBINI,

ANDERSON 1 9 9 5 ANDREASSI 2 0 0 1

ANDREASSI, Bari 2001. ANDREASSI 2 0 0 2 ANDRIEU 1 9 5 4 ARNOTT 1 9 7 0 ARNOTT 1 9 7 9 ARNOTT 1 9 9 8 ARNOTT

1999a

ARNOTT

1999b

ARNOTT 1 9 9 9 C ARNOTT 2 0 0 0 ARRIGHETTI 1 9 6 8 ARRIGHETTI

1977a

ARRIGHETTI

1977b

ARRIGHETTI 1 9 8 7 ATHANASSIOU 1 9 9 9

II mimo tra "consume" e "letteratura". Charition e Moicheutria, AncNarr 2, 2002, pp. 30-46. J. ANDRIEU, Le dialogue antique. Structure et presentation, Paris 1954. W.G. ARNOTT, Menander. Discoveries since the Dyskolos, Arethusa 3, 1970, pp. 49-70. Menander, Ed. with an English Translation by W.G. ARNOTT, vol. I, Cambridge (Mass.) 1979. W.G. ARNOTT, A Note on fr. com. adesp. 1147 Kassel-Austin, ZPE 123, 1998, pp. 59-60. W.G. ARNOTT, Further Notes on fr. com. adesp. 1147 KasselAustin, ZPE 125,1999, pp. 65-66. W.G. ARNOTT, Notes on P.Antinoopolis 15 (fr. com. adesp. 1084 Kassel-Austin), ZPE 125,1999, pp. 61-64. W.G. ARNOTT, Notes on Some Comic Papyri, ZPE 126,1999, pp. 77-80. Menander, Ed. and Translated by W.G. ARNOTT, vol. III, Cambridge (Mass.) 2000. G . ARRIGHETTI, II POx XIII1611: alcuni problemi di erudizione antica, SCO 17, 1968, pp. 76-98. G . ARRIGHETTI, Hypomnemata e scholia: alcuni problemi, MPhL 2, 1977, pp. 49-67. G. ARRIGHETTI, Fra erudizione e biografia, SCO 26,1977, pp. 1367. G . ARRIGHETTI, Poeti, eruditi e biografi. Momenti della riflessione dei Greci sulla letteratura, Pisa 1987. N . ATHANASSIOU, Marginalia and Commentaries in the Papyri of Euripides, Sophocles and Aristophanes, Diss. London 1999. Μ . ANDREASSI,

AUSTIN 1 9 7 3

=

AUSTIN- HANDLEY-

The Oxyrhynchus Papyri, Volume LXII, Ed. with Translations and Notes by J.C. Shelton and J.E.G. Whitehorne, London 1995, pp. 3-8. Die antiken Traktate über das Drama. Mit einer Sammlung der Fragmente, von A. BAGORDO, Stuttgart-Leipzig 1998.

PARSONS 1 9 9 5 BAGORDO 1 9 9 8

CGFP

Conspectus librorum BAKOLA 2 0 0 5

BARIGAZZI 1 9 6 0 BARNS 1 9 6 0 BARNS LLOYD-JONES 1 9 6 4

BASSI 1 9 5 6 - 1 9 5 7 BASTIANINI-LONG 1 9 9 2

BASTIANINI 2 0 0 6

BEARE 1 9 7 7 BELCHER 2 0 0 5

BELLOCCHI 2 0 0 8

BETA 2 0 0 7 BLANCHARD 1 9 8 1

XV

Old Comedy Disguised as Satyr Play: a New Reading of Cratinus' Dionysalexandros (P. Oxy. 663), ZPE 154, 2005, pp. 46-58. A . BARIGAZZI, Nuovi frammenti della Perinthia di Menandro?, Hermes 88,1960, pp. 379-382. The Antinoopolis Papyri, Part II, Ed. with Translations and Notes by J.W.B. BARNS and H . Zilliacus, London 1960. J . W . B . BARNS - H . LLOYD-JONES, A Fragment of New Comedy: P.Antinoop. 15, J H S 84, 1964, pp. 21-34 (= H . LLOYD-JONES, Greek Comedy, Hellenistic Literature, Greek Religion, and Miscellanea. The Academic Papers of Sir Hugh Lloyd-Jones, Oxford-New York 1990, pp. 92-114). S. BASSI, Monumenta Italiae Graphica, Cremona 1956-1957. G . BASTIANINI-A.A. LONG, PBerol. inv. 9780v, in Corpus del papiri filosofici greci e latini (CPF) 11 **, Firenze 1992, pp. 268451. E . BAKOLA,

Considerazioni sulle Diegeseis fiorentine (PSI XI 1219), in Callimaco, cent'anni di papiri. Atti del convegno internazionale di studi, Firenze, 9-10 giugno 2005, a cura di G. Bastianini e A. Casanova, Firenze 2 0 0 6 , pp. 1 4 9 - 1 6 6 . W . BEARE, The Roman Stage, London 1 9 7 7 (trad. it. I Romani a teatro, Roma-Bari 1986, da cui si cita). K. Belcher, Theocritus' Ancient Commentators, in Antike Fachtexte / Ancient Technical Texts, hrsg. von/Ed. by T. Fögen, Berlin-New York 2 0 0 5 , pp. 1 9 1 - 2 0 6 . M. BELLOCCHI, Epicarmo e la commedia attica antica, in Storia delle lingue letterarie greche, a cura di A.C. Cassio, Firenze 2008, pp. 260-291. S. BETA, Giocare con le parole, in Diafonie. Esercizi sul comico, a cura di A. Camerotto, Padova 2007, pp. 13-43. A. BLANCHARD, Les papyrus et la constitution des choix antiques d'auteurs dramatiques, in Proceedings of the Sixteenth International Congress of Papyrology, Ed. by R.S. Bagnall et al., Chico (CA) 1981, pp. 21-30. G . BASTIANINI,

BLASS 1 8 9 7

F. BLASS, r e c . a GRENFELL-HUNT 1 8 9 7 , L Z B 4 8 , 1 8 9 7 , c o l . 3 3 4 .

BOETHIUS 1 9 1 8

A.

BORGOGNO 1 9 7 8

BOETHIUS, Die Pythais. Studien zur Geschichte der Verbindungen zwischen Athen und Delphi, Diss. Uppsala 1918. Α . BORGOGNO, Nuove congetture menandree, R F I C 1 0 6 , 1 9 7 8 , pp. 394-397.

BORGOGNO 2 0 0 2 BORKOWSKI 1 9 7 4 BORTHWICK 1 9 7 0

Bossi 1 9 7 8 - 1 9 7 9 Bossi 1990 BOUDREAUX 1 9 1 9

Sulla trama della commedia del P. Antinoopolis 15, Prometheus 28, 2002, pp. 57-60. Ζ. BORKOWSKI, rec. a POxy. XXXIII-XXXVIII, JJP 18,1974, pp. 256-272. E.K. BORTHWICK, P.Oxy. 2738: Athena and the Pyrrhic Dance, Hermes 98,1970, pp. 318-331. F. Bossi, Archil.fr. 47 W„ MCr 13-14,1978-1979, pp. 41-43. F. Bossi, Studi su Archiloco, Bari 19902. P. BOUDREAUX, Le texte d'Aristophane et ses commentateurs, Paris 1919. A . BORGOGNO,

Conspectus librorum

XVI

BOWIE 1 9 9 3 BREMMER 1 9 8 3 BROGGIATO 2 0 0 1 CANTARELLA 1 9 4 9 CARBONE 2 0 0 5 CAROLI 2 0 0 6 CAROLI 2 0 0 7 CASSIO 1 9 8 1 CASSIO 1 9 8 5 CATONI 2 0 0 5 CAVALLO 1 9 6 7 CAVALLO 1 9 7 5 CAVALLO 1 9 8 6

CAVALLO 2 0 0 5

CAVALLO 2 0 0 8 CAVALLO-MAEHLER 2 0 0 8 CECCARELLI 1 9 9 8 CERGOL 1 9 6 9 CGF CGFP COLES-BARNS 1 9 6 5 COLLART 1 9 3 0 COLLART 1 9 3 6

BOWIE, Aristophanes. Myth, Ritual and Comedy, Cambridge 1993. J. BREMMER, Scapegoat Rituals in Ancient Greece, HSPh 87, 1983, pp. 299-320. Cratete di Mallo. I frammenti, edizione, introduzione e note a cura di M. BROGGIATO, Sarzana 2001 (ora Roma 2006). Aristofane. Le commedie, a cura di R. CANTARELLA, Milano 1949-1964. G. CARBONE, Tabliope. Ricerche su gioco e letteratura nel mondo greco-romano, Napoli 2005. M . CAROLI, La numerazione dei drammi greci nella tradizione manoscritta antica e medievale, S&T 4, 2006, pp. 3-49. M. CAROLI, II titolo iniziale nel rotolo librario greco-egizio, Bari 2007. A . C . CASSIO, Attico "volgare" e Ioni in Atene alia fine del V sec. a.C., AION(filol) 3,1981, pp. 79-93. A . C . CASSIO, Commedia e partecipazione. La Pace di Aristofane, Napoli 1985. M.L. CATONI, Schemata. Comunicazione non verbale nella Grecia antica, Pisa 2005 (ora Torino 2008). G. CAVALLO, Ricerche sulla maiuscola biblica, Firenze 1967. G. CAVALLO, Γράμματα 'ΑλεξανδρΊνα, JÖBG 24,1975, pp. 2354 (= CAVALLO 2005, pp. 175-202). G. CAVALLO, Conservazione e perdita dei testi greci: fattori materiali, sociali, culturali, in Societa romana e impero tardoantico, IV, Tradizione dei classici. Trasformazioni della cultura, a cura di A. Giardina, Roma-Bari 1986, pp. 83-172 (= G. Cavallo, Dalla parte del libro. Storie di trasmissione dei classici, Urbino 2002, pp. 49-175). G. CAVALLO, II calamo e il papiro. La scrittura greca dall'eta ellenistica ai primi secoli di Bisanzio, Papyrologica Florentina XXXVI, Firenze 2005. G. CAVALLO, La scrittura greca e latina dei papiri. Una introduzione, Pisa-Roma 2008. Hellenistic Bookhands, Ed. by G. CAVALLO and H. MAEHLER, Berlin-New York 2008. P. CECCARELLI, La pirrica nell'antichita greco romana. Studi sulla danza armata, Pisa-Roma 1998. C . CERGOL, Note al papiro d'Ossirinco 2742, Q U A 2,1969, pp. 15-25. Comicorum Graecorum Fragmenta, ed. G. Kaibel, Berlin 1899 (seconda edizione con addenda a cura di K. Latte, 1958). Comicorum Graecorum Fragmenta in Papyris reperta, ed. C. Austin, Berolini et Novi Eboraci 1973. R . A . C O L E S - I . W . B . BARNS, Fragments of Dramatic Hypotheses from Oxyrhynchus, CQ 15, 1965, pp. 52-57. P. COLLART, A propos de quelques exercices scolaires, BIFAO 30, 1930, pp. 419-423. P. COLLART, A l'ecole avec les petits Grecs d'Egypte, C E 11,1936, pp. 489-507. A.M.

Conspectus librorum COLLART 1 9 3 7 COLVIN 1 9 9 9 COPPOLA 1 9 2 5 CRIBIORE 1 9 9 6 CRIBIORE 2 0 0 1 CRISCI 2 0 0 1

CRUSIUS 1 8 9 8

CSAPO-SLATER 1 9 9 5 CUNNINGHAM 1 9 8 7

CUNNINGHAM 2 0 0 2

DAIN 1 9 6 3 DARIS 1 9 9 7 DAUX 1 9 3 6 DEBUT 1 9 8 6 DEGANI 1 9 7 7 D E L CORNO 1 9 6 2 D E L CORNO 1 9 6 4

D E L CORNO 1 9 7 0

D E L CORNO 1 9 8 1

D E L CORNO 1 9 8 4

XVII

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Conspectus librorum

XVIII

D E L CORNO 2 0 0 5 D E L CORSO 2 0 0 2 D E L CORSO 2 0 0 6 D E L FABBRO 1 9 7 9 DELG

DEMIA^CZUK 1 9 1 2 DICKEY

2007

DORANDI

2000

Dow 1940 DUCKWORTH 1 9 5 2 DUNBAR 1 9 9 5

in Atti del XVII Congresso Internazionale di Papirologia, Napoli 1984, I I , pp. 269-273 (= D E L CORNO 2005, pp. 333-337). D . D E L CORNO, Euripidaristofanizein. Scritti sul teatro greco, Napoli 2005. L. D E L CORSO, PSIX 1175, in PLBML. L . D E L CORSO, LO 'stile severe' nei P.Oxy.: una lista, Aegyptus 86, 2006 (stampa 2008), pp. 81-106. M . D E L FABBRO, II commentario nella tradizione papiracea, StudPap 18, 1979, pp. 69-132. Dictionnaire etymologique de la langue grecque. Histoire des mots, par P. Chantraine. Nouv. ed. mise ä jour, avec un supplement, sous la direction de A. Blanc et al., Paris 1999. I. DEMIAICCZUK, Supplementum Comicum, Krakau 1912. Ε . DICKEY, Ancient Greek Scholarship. A Guide to Finding, Reading, and Understanding Scholia, Commentaries, Lexica, and Grammatical Treatises, from Their Beginnings to the Byzantine Period, Oxford-New York 2007. T. DORANDI, Le commentate dans la tradition papyrologique: quelques cas controverses, in Le commentate entre tradition et innovation. Actes du colloque international de l'lnstitut des Traditions textuelles (Paris et Villejuif, 22-25 septembre 1999), publies sous la dir. de M.-O. Goulet-Caze, Paris 2000, pp. 15-27. S. Dow, The First Enneeteric Delian Pythais. IG IP 2336, HSPh 51, 1940, pp. 111-124. G.E. DUCKWORTH, The Nature of Roman Comedy. A Study in Popular Entertainment, Princeton 1952. Aristophanes Birds, Ed. with Introduction and Commentary by N. DUNBAR, Oxford 1995.

EBERHART 1 9 3 5

Mitteilungen aus der Papyrussammlung der Gießener Universitätsbibliothek. IV, Literarische Stücke, bearb. von H. EBERHART, Gießen 1935.

EDMONDS 1 9 5 7

The Fragments of Attic Comedy, after Meineke, Bergk, and Kock Augmented. Newly Ed. with their Context, Annotated, and Completely Translated into English Verse by J.M. EDMONDS, I, Leiden 1957.

ELLIOTT

2003

ESPOSITO

2005

ESPOSITO

2007

ESPOSITO

2009

J.M. ELLIOTT, A New Mime-Fragment (P. Col. inv. 546 a), Z P E 145, 2003, pp. 60-66. E . ESPOSITO, II Fragmentum Grenfellianum (P.Dryton 50). Introduzione, testo critico, traduzione e commento, Bologna 2005. E . ESPOSITO, Lessici antichi su papiro. II progetto Commentaria et Lexica Graeca in Papyris reperta (CLGP), in Proceedings of the 24th International Congress of Papyrology. Helsinki, 1-7 August, 2004, Ed. by. J. Frösen, Τ. Purola, Ε. Salmenkivi, Helsinki 2007,1, pp. 279-290. E . ESPOSITO, Fragments of Greek Lexicography in the Papyri, in Fragments of the Past. Ancient Scholarship and Greek Papyri, Ed. by F. Montanari and S. Perrone, Berlin-New York 2009 (= Trends in Classics 1.2), pp. 251-293.

Conspectus librorum FEDELI 1 9 9 7 FERRARI 2 0 0 1 FRASER 2 0 0 3 GAISER 1 9 7 7 GAISER 1 9 8 2 GALLAVOTTI 1 9 3 0 GAMMACURTA 2 0 0 6 GAMMACURTA 2 0 0 7

GARGIULO 1 9 9 7

XIX

Q. Orazio Flacco. Le opere II. 4, Le Epistole, ΓArte poetica, commento di P. FEDELI, Roma 1997. Menandro e la commedia nuova, a cura di F. Ferrari, Torino 2001. P.M. FRASER, The Public and the Poet in Ptolemaic Alexandria, PAA 78, 2003, pp. 98-110. K . GAISER, Menanders Hydria. Eine hellenistische Komödie und ihr Weg ins lateinische Mittelalter, Heidelberg 1977. K . GAISER, Bemerkungen zur "Hydria" Menanders, Z P E 47, 1982, pp. 11-34. C . GALLAVOTTI, Un nuovo frammento di commedia di mezzo, RFIC 58, 1930, pp. 209-215. Τ. GAMMACURTA, Papyrologica scaenica. I copioni teatrali nella tradizione papiracea, Alessandria 2006. T. GAMMACURTA, Copione teatrale ο copia di lettura? II caso di un papiro della commedia nuova, in La cultura letteraria ellenistica. Persistenza, innovazione, trasmissione. Atti del convegno COFIN 2003 Universitä di Roma "Tor Vergata", 19-21 settembre 2005, a cura di R. Pretagostini e E . Dettori, Roma 2 0 0 7 , pp. 2 7 1 - 2 8 3 . Τ. GARGIULO, Fr. Com. adesp. 1152,44 K.-A., Z P E 1 1 6 , 1 9 9 7 , pp. 11-12.

GARLAND 1 9 9 0 GELZER 1 9 7 0 GEW GL GIANOTTI 1 9 9 6

The Greek Way of Life. From Conception to Old Age, Ithaca (N.Y.) 1990. T. GELZER, Aristophanes der Komiker, in R E Supplementband XII, Stuttgart 1970, coll. 1391-1570. H. Frisk, Griechisches etymologisches Wörterbuch, Heidelberg 1954-1972. F. Montanari, Vocabolario della lingua greca, con la collaborazione di I. Garofalo e D. Manetti, Torino 20042. G . F . GIANOTTI, Forme di consume teatrale. Mimo e spettacoli affiR . GARLAND,

ni, i n PECERE-STRAMAGLIA 1 9 9 6 , p p . 2 6 5 - 2 9 2 . GIGANTE 1 9 5 8 GIGANTE 1 9 7 1 GIGNAC 1 9 7 6 GOMME-SANDBACH 1 9 7 3 GONIS 1 9 9 9 GOOSSENS 1 9 4 6 GRENFELL-HUNT 1 8 9 7 GRENFELL-HUNT 1 9 0 4 GRENFELL-HUNT 1 9 1 9 GRIFFITH 1 9 6 8 GufiRAUD-JOUGUET 1 9 3 8

M. GIGANTE, rec. a SIEGMANN 1956, PP 13,1958, pp. 277-279. M. GIGANTE, Rintone e il teatro in Magna Grecia, Napoli 1971. A Grammar of the Greek Papyri of the Roman and Byzantine Periods, I. Phonology, Milano 1976. A.W. G O M M E - F . H . SANDBACH, Menander. A Commentary, Oxford 1973. The Oxyrhynchus Papyri, Volume LXVI, Ed. with Translations and Notes by N. GONIS et al., London 1999. R. GOOSSENS, rec. a PIETERS 1946, AC 15,1946, pp. 326-329. New Classical Fragments and Other Greek and Latin Papyri, Ed. by B.P GRENFELL and A.S. HUNT, Oxford 1897. The Oxyrhynchus Papyri, Part IV, Ed. with Translations and Notes by B.P. GRENFELL and A.S. HUNT, London 1904. The Oxyrhynchus Papyri, Part XIII, Ed. with Translations and Notes by B.P. GRENFELL and A.S. HUNT, London 1919. J . G . GRIFFITH, A Vocative Expression in Greek Comedy, CR 18, 1968, pp. 8-11. O. GufiRAUD-P. IOUGUET, Un livre d'ecolier du IIP siecle avant }.C„ Cairo 1938.

XX

GUNDEL 1 9 7 7 GÜNTHER 2 0 0 9

HADJICOSTI ( 2 0 0 3 )

HAMILTON 1 9 9 1 HANDLEY 1 9 5 3 HANDLEY 1 9 7 5

HANDLEY 1 9 7 7 HANDLEY 1 9 8 2 HANDLEY 2 0 0 6 HASLAM 1 9 8 6 HASLAM 1 9 9 7 HENDERSON 1 9 9 1 VAN HERWERDEN 1 9 0 3 HINGE 2 0 0 6 HOMBERT 1 9 5 1 HOMBERT 1 9 5 2 HOMBERT 1 9 6 5 HORDERN 2 0 0 4 HUNT 1 9 1 1

Conspectus librorum Katalog der literarischen Papyri in der Gießener Universitätsbibliothek, Gießen 1977. The Oxyrhynchus Papyri, Volume LXXIII, Ed. with Translations and Notes in Honour of P. Parsons and J. Rea by D. Obbink and N. Gonis, London 2009, pp. 127-133. M . HADJICOSTI, Cult Places of the Goddess Aphrodite in Cyprus (intervento alia conferenza Cyprus: the Aphrodite Heritage, London, 29 ottobre 2003: www.londonmet.ac.uk). R. HAMILTON, Comic Acts, CQ 41,1991, pp. 346-355. E.W. HANDLEY, ΧΟΡΟΥ in the Plutus, CQ 47,1953, pp. 55-61. E.W. HANDLEY, Some New Fragments of Greek Comedy, in Proceedings of the XIV International Congress of Papyrologists, London 1975, pp. 133-148. E . W . HANDLEY, P.Oxy. 678: a Fragment of New Comedy, B I C S 24, 1977, pp. 132-134 E.W. HANDLEY, P.Oxy. 2806: a Fragment of Cratinus?, BICS 29, 1982, pp. 109-117. E.W. HANDLEY, Dialogue with the Night (PAnt 1.15 = PCG VIII 1084), ZPE 155, 2006, pp. 23-25. The Oxyrhynchus Papyri, Volume LIII, Ed. with Translations and Notes by M.W. HASLAM, London 1986. The Oxyrhynchus Papyri, Volume LXIV, Ed. with Translations and Notes by E.W. Handley, U. Wartenberg et al., London 1997. J. HENDERSON, The Maculate Muse. Obscene Language in Attic Comedy, Oxford 19912. H . VAN HERWERDEN, Collectanea critica, epicritica, exegetica, Lugduni-Batavorum 1903. G . HINGE, Die Sprache Alkmans: Textgeschichte und Sprachgeschichte, Wiesbaden 2006. Μ. HOMBERT, rec. a SCHUBART 1950, CE 26,1951, pp. 164-166. Bulletin Papyrologicjue. XXIV (1950), a cura di M. HOMBERT, REG 65, 1952, pp. 383-463. Bulletin Papyrologique. XXVIII (1954 a 1959), a cura di M. HOMBERT, REG 78,1965, pp. 205-316. Sophron's Mimes. Text, Translation, and Commentary, Ed. by J.H. HORDERN, Oxford-New York 2004. Catalogue of the Greek and Latin Papyri in the John Rylands Library, Manchester. Volume I. Literary Texts (Nos. 1-61), Ed. by H . G . GUNDEL,

A.S. HUNT, Manchester 1911. HUNT 1 9 2 7 HUNTER 1 9 7 9

IMPERIO 1 9 9 8

IOANNIDOU 1 9 9 6

The Oxyrhynchus Papyri, Part XVII, Ed. with Translations and Notes by A.S. HUNT, London 1927. R. HUNTER, The Comic Chorus in the Fourth Century, ZPE 36, 1979, pp. 23-38 (= R. Hunter, On Coming After. Studies in PostClassical Greek Literature and its Reception, Berlin-New York 2008, II, pp. 575-592). O . IMPERIO, Lafigura dell'intellettuale nella commedia greca, in Tessere. Frammenti della commedia greca: studi e commenti, Bari 1998, pp. 43-130. Catalogue of Greek and Latin Literary Papyri in Berlin (P. Berol.

Conspectus

librorum

XXI

inv. 21101-21299, 21911). BKT IX, Ed. by G. IOANNIDOU, Photographs by Μ. Büsing, Mainz a. Rhein 1996. J. IRIGOIN, reo. a LOBEL 1968, REG 82,1969, pp. 630-632. Menandri sententiae. Comparatio Menandri et Philistionis, ed. S.

IRIGOIN 1 9 6 9 JÄKEL 1 9 6 4

JÄKEL, Leipzig 1964.

Aristotle on Comedy. Toward a Reconstruction of Poetics 2, London 1984. Philodemus. On Poems. Book 1, Ed. with Introduction, Translation, and Commentary by R . IANKO, Oxford-New York 2 0 0 0 . W.A. IOHNSON, Bookrolls and Scribes in Oxyrhynchus, Toronto R . JANKO,

JANKO 1 9 8 4 JANKO 2 0 0 0 JOHNSON 2 0 0 4

2004. JORY 1 9 6 3 JOUAN-VAN LOOY

Algebraic Notation in Dramatic Texts, BICS 10, 1963, pp. 65-78. Euripide. VIII. Fragments. 2e partie: Bellerophon-Protesilas, texte etabli et traduit par F. IOUAN et Η . VAN LOOY, Paris 2 0 0 0 . P. IOUGUET, Papyrus de Ghoran. Fragments de Comedies, B C H E . J . JORY,

2000

JOUGUET 1 9 0 6

3 0 , 1 9 0 6 , pp. 103-149. KAHIL

1970a

KAHIL

1970b

KANNICHT 2 0 0 4 KARILA-COHEN 2 0 0 5

KASSEL 1 9 7 9

KASSEL-AUSTIN 1 9 9 5 KOENEN 1 9 6 9 KÖRTE 1 9 1 3 a KÖRTE 1 9 1 3 b KÖRTE 1 9 2 7 KÖRTE 1 9 3 0 KÖRTE 1 9 3 2 KÖRTE 1 9 4 1 KRAUT 2 0 0 4

L. KAHIL, Remarques sur l'iconographie des pieces de Menandre, in Menandre. Sept exposes suivis de discussions par E.W Handley, W. Ludwig, F.H. Sandbach, F. Wehrli, C. Dedoussi, C. Questa, L. KAHIL, Entretiens sur l'antiquite classique 16, prepares et presides par E.G. Turner, Vandoeuvers-Geneve 1970, pp. 231-254. S. Charitonidis-L. KAHIL-R. Ginouves, Les mosäiques de la maison du Menandre a Mytilene, Bern 1970. Tragicorum Graecorum Fragmenta (TrGF), Vol. 5: Euripides, ed. R. KANNICHT, Göttingen 2004. Κ . KARILA-COHEN, Apollon, Athenes et la Pythaide: mise en scene «mythique» de la cite au IF siecle av. J.-C., Kernos 18, 2005, pp. 219-239. R. KASSEL, Lallende Kinder und erwünschte Barte, ZPE 35,1979, pp. 1-5 (= R. Kassel, Kleine Schriften, hrsg. von H.-G. Nesselrath, Berlin-New York 1991, pp. 74-78). = PCG, vol. VIII Adespota. L . KOENEN, Eine Hypothesis zur Auge des Euripides und tegeatische Plynterien (P.Colon, inv. nr. 264), ZPE 4, 1969, pp. 7-18. Α. KÖRTE, Bruchstück eines Mimus, APF 6,1913, pp. 1-8. Α. KÖRTE, Literarische Texte mit Ausschluß der christlichen, APF 6,1913, pp. 223-268. Α . KÖRTE, Literarische Texte mit Ausschluß der christlichen, A P F 8,1927, pp. 251-272. Α. KÖRTE, Ein neues Komödienfragment, Hermes 65, 1930, pp. 472-476. Α . KÖRTE, Literarische Texte mit Ausschluß der christlichen, A P F 10, 1932, pp. 217-237. Α . KÖRTE, Literarische Texte mit Ausschluß der christlichen, A P F 14, 1941, pp. 103-150. Paramone. Editionem und Aufsätze von Mitgliedern des Heidelberger Instituts für Papyrologie zwischen 1982 und 2004,

XXII

KRÜGER 1 9 9 0

KUIPER 1 9 1 3 KURZ 1 9 4 8 LAMA 1 9 9 1 LAMAGNA 1 9 9 7

LAMBIN 1 9 7 7 LATTE 1 9 5 8 LGGA LLOYD-JONES 1 9 5 7

Conspectus librorum hrsg von J.M.S. Cowey und B. Kramer, München-Leipzig 2004, pp. 1-5. J . KRÜGER, Oxyrhynchos in der Kaiserzeit. Studien zur Topographie und Literaturrezeption, Frankfurt a. M.-Bern-New York-Paris 1990. Κ . KUIPER, Ad Satyri fragmentum de vita Euripidis adnotationes duae, Mnemosyne n.s. 41, 1913, pp. 233-242. S . KURZ, Die neuen Fragmente der attischen Alten Komödie, Diss. Tübingen 1948. M . LAMA, Aspetti di tecnica libraria ad Ossirinco: copie letterarie su rotoli documentari, Aegyptus 71,1991, pp. 55-120. Μ . LAMAGNA, Note ad un anonimo commentario comico su papiro: P.Oxy. 2086 recto, in Synodia. Studia humanitatis Antonio Garzya septuagenario ab amicis atque discipulis dicata, a cura di U. Criscuolo e R. Maisano, Napoli 1997, pp. 551-560. G. LAMBIN, Jeux d'enfants (Aristophane, Oiseaux v. 388-392), REG 90, 1977, pp. 108-113. = CGF. Lessico dei Grammatici Greci Antichi, a cura di F. Montanari, W. Lapini, F. Montana, L. Pagani: www.aristarchus.unige.it/lgga. H . LLOYD-JONES, rec. a SIEGMANN 1 9 5 6 , Gnomon 2 7 , 1 9 5 7 , pp. 425-427.

LOBEL1968

The Oxyrhynchus Papyri, Volume XXXV, Ed. with Notes by Ε. LOBEL, L o n d o n 1968.

LOBEL 1 9 7 1

The Oxyrhynchus Papyri, Volume XXXVII, Ed. with Notes by Ε. LOBEL, London, 1971.

LONGO AURICCHIO 1 9 7 1 LONSDALE 1 9 9 3 LÖPEZ GARCIA 1 9 8 7

LÖPEZ MARTINEZ 1 9 9 8 LOWE 1 9 6 2 LSJ

LUISELLI 2 0 1 0 LUNDON 1 9 9 7

alcune liste di libri restituite dai papiri, RAAN 46, 1971, pp. 143-150. S . H . LONSDALE, Dance and Ritual Play in Greek Religion, Baltimore 1993. A . LÖPEZ GARCIA, Estudio preliminar del P.Mont, inv. 127. Comedia nueva?, in Miscellanea papirolögica Ramon Roca-Puig en el seu vuitante aniversari, a cura de J. Sebastiä, Barcelona 1987, pp. 177-179. M . P LÖPEZ MARTINEZ, Fragmentes papiraceos de novela griega, Alicante 1998. J.C.B. LOWE, The Manuscript Evidence for Changes of Speakers in Aristophanes, BICS 9, 1962, pp. 27-42. A Greek-English Lexicon, Compiled by H.G. LIDDELL and R. SCOTT. Revised and Augmented throughout by Sir H.S. JONES with the Assistance of R. McKenzie and with the Cooperation of Many Scholars, Oxford 19409; Revised Supplement, Ed. by P.G.W. Glare with the Assistance of A.A. Thompson, Oxford 1996. R . LUISELLI, Un glossario a Callimaco su papiro (P.Horak 4), Bologna 2010 (in corso di stampa). J. LUNDON, €χόλια: una questione non marginale, in Discentibus obvius. Omaggio degli allievi α Domenico Magnino, Como 1997, pp. 73-86. F. LONGO AURICCHIO, SU

Conspectus librorum LUPPE 1 9 6 7 LUPPE 1 9 7 1 LUPPE 1 9 7 3 LUPPE 1 9 7 4 LUPPE 1 9 7 5 LUPPE 1 9 7 8 - 1 9 7 9 LUPPE 1 9 8 0 LUPPE 1 9 8 8 LUPPE

1992a

LUPPE

1992b

LUPPE 1 9 9 7 LUPPE 2 0 0 1 LUPPE

2002a

LUPPE

2002b 2004

LUPPE

LUPPE-MÜLLER 1 9 8 3 MAEHLER 1 9 6 8 MAEHLER 1 9 8 6 MAEHLER 1 9 9 4 MAEHLER 2 0 0 0

MAEHLER 2 0 0 3 MARZULLO 1 9 8 4 - 1 9 8 5

MASTROMARCOTOTARO 2 0 0 6 MASTRONARDE 1 9 9 0

XXIII

LUPPE, Die Papyrusfragmente der Plutoi des Kratinos, WZHalle 16, 1967, pp. 57-91. W. LUPPE, reo. a LOBEL 1968, Gnomon 43,1971, pp. 113-123. W. LUPPE, reo. a LOBEL 1971, Gnomon 45,1973, pp. 321-330. W. LUPPE, Der Komödienkommentar Pap. Oxy. 2742, APF 23, 1974, pp. 133-145. W. LUPPE, reo. a CGFP, GGA 227,1975, pp. 179-206. W . LUPPE, Bemerkungen zu einem Komiker-Kommentar (P.Oxy. 2086r.), MCr 13-14, 1978-1979, pp. 245-249. W . LUPPE, Literarische Texte unter Ausschluss der christlichen. Drama, APF 27, 1980, pp. 233-250. W. LUPPE, Περι νών ποιήεεωε?, ZPE 72, 1988, pp. 37-38. W . LUPPE, Literarische Texte unter Ausschluss der christlichen. Drama, APF 38, 1992, pp. 75-86. W. LUPPE, Homer-Erläuterungen zu Ξ 316-348, ZPE 93, 1992, pp. 163-165. W. LUPPE, Literarische Texte. Drama, APF 43, 1997, pp. 93-106. W. LUPPE, Griechische literarische Texte. Drama, APF 47, 2001, pp. 187-195. W . LUPPE, €χόλια, υπομνήματα und inoQeceic zu griechischen Dramen auf Papyri, in Der Kommentar in Antike und Mittelalter. Beiträge zu seiner Erforschung, hrsg. von W. Geerlings und C. Schulze, Leiden 2002, pp. 55-77. W. LUPPE, reo. a GONIS 1999, Gnomon 74, 2002, pp. 485-490. W. LUPPE, Griechische literarische Texte. Drama, APF 50, 2004, pp. 215-221. W . LUPPE-W. MÜLLER, Zwei Berliner Papyri zu Komödien, A P F 29, 1983, pp. 5-8. Μ . MAEHLER, Notes on Theon's Hypomnema to Pindar's Pythians, ZPE 3,1968, p. 100. H . MAEHLER, Literarische Texte unter Ausschluss der christlichen. Lyrik, APF 32,1986, pp. 79-85. Η . MAEHLER, Die Scholien der Papyri in ihrem Verhältnis zu den Scholiencorpora der Handschriften, in MONTANARI 1994, pp. 95-141. Η . MAEHLER, L'evolution materielle de l'hypomnema jusqu'ä la basse epoque. Le cas du POxy. 856 (Aristophane) et PWürzburg 1 (Euripide), in Le commentate entre tradition et innovation. Actes du colloque international de l'lnstitut des Traditions textuelles (Paris et Villejuif 22-25 septembre 1999), publies sous la dir. de M.-O. Goulet-Caze, Paris 2000, pp. 29-36. Η . MAEHLER, Libri cultura educazione nell'Egitto tardo-antico, SemRom 6, 2003, pp. 71-85. W.

Note a Fozio, MCr 19-20,1984-1985, pp. 275-314 (= Β. Marzullo, Scripta minora, hrsg. von A. Andrisano et al., Hildesheim 2000, pp. 563-602). Commedie di Aristofane, II, a cura di G. MASTROMARCOP. TOTARO, Torino 2006. D . J . MASTRONARDE, Actors on High: the Skene Roof, the Crane, and the Gods in Attic Drama, ClAnt 9, 1990, pp. 247-294.

Β . MARZULLO,

Conspectus librorum

XXIV

MCNAMEE 1 9 7 7 MCNAMEE 1 9 8 1 MCNAMEE 1 9 9 2 MCNAMEE 1 9 9 5 MCNAMEE 2 0 0 7 MELIADÖ 2 0 0 6 MENCI 2 0 0 4

MENSCHING 1 9 6 4 MERKELBACH 1 9 5 6 MESSERI SAVORELLIPINTAUDI 1 9 9 6 MESSERI SAVORELLIPINTAUDI 2 0 0 2

METTE 1 9 6 5 METTE 1 9 8 3 MILNE 1 9 2 7 MILNE 1 9 3 4

MILNE-SKEAT 1 9 3 8 VAN MINNEN 1 9 9 8 MONTANA

2004

MONTANA

2005a

Marginalia and Commentaries in Greek Literary Papyri, Diss. Duke University, Durham 1977. K . M C N A M E E , Abbreviations in Greek Literary Papyri and Ostraca, (BASP Suppl. 3), Ann Arbor 1981. K . M C N A M E E , Sigla and Select Marginalia in Greek Literary Papyri, Bruxelles 1992. K . M C N A M E E , Missing Links in the Development of Scholia, GRBS 36,1995, pp. 399-414. K . M C N A M E E , Annotations in Greek and Latin Texts from Egypt, New Haven (Conn.) 2007. C . MELIADÖ, PAnt II 60: Herodiani Περι καθολικήί npocwöiac fragmentum novum?, ZPE 155, 2006, pp. 49-54. G . MENCI, P.Horak4. Glossario a Callimaco?, in H. Harrauer-R. Pintaudi, Gedenkschrift Ulrike Horak (P.Horak), Papyrologica Florentina XXXIV, Firenze 2004,1, pp. 19-31. E . MENSCHING, Zur Produktivität der alten Komödie, Μ Η 2 1 , 1964, pp. 15-49. R . MERKELBACH, Literarische Texte unter Ausschluss der christlichen, APF 16, 1956, pp. 82-129. G . MESSERI SAVORELLI-R. PINTAUDI, Due domande oracolari in greco, ZPE 111,1996, pp. 183-187. G. MESSERI SAVORELLI-R. PINTAUDI, I lettori dei papiri: dal commento autonome agli scolii, in Talking to the Text: Marginalia from Papyri to Print. Proceedings of a Conference Held at Erice, 26 September-3 October 1998, as the 12th Course of International School for the Study of Written Records, Ed. by V. Fera, G. Ferrau, S. Rizzo, Messina 2002,1, pp. 37-57. H . J . METTE, Der heutige Menander (insbesondere für die Jahre 1955-1965), Lustrum 10, 1965, pp. 5-211. H . J . METTE, Nachtrag zu den Menander-Berichten in Lustrum 10 f. 16, Lustrum 25,1983, pp. 15-30. H J . M . MILNE, Catalogue of the Literary Papyri in the British Museum, London 1927. Greek Shorthand Manuals. Syllabary and Commentary, Ed. from Papyri and Waxed Tablets in the British Museum and from the Antinoe Papyri in the Possession of the Egypt Exploration Society by H.J.M. MILNE, London 1934. H J . M . M I L N E - T . C . SKEAT, Scribes and Correctors of the Codex Sinaiticus, London 1938. P. VAN MINNEN, Boorish or Bookish? Literature in Egyptian Villages in theFayum in the Graeco-Roman Period, JJP 28,1998, pp. 99-184. F. MONTANA, I grammatici alessandrini nei papiri di Aristofane, in La cultura ellenistica. L'opera letteraria e I'esegesi antica. Atti del convegno COFIN 2003 Universita diRoma "Tor Vergata", 2224 settembre 2003, a cura di R. Pretagostini e E. Dettori, Roma 2004, pp. 371-384. F. MONTANA, L'esegesi ad Aristofane su papiro, in Interpretazioni antiche di Aristofane, a cura di F. Montana, Sarzana 2005 (ora Roma 2006), pp. 1-53. K . MCNAMEE,

Conspectus librorum

MONTANA

2005b 2006a

MONTANA

2006b

MONTANA

MONTANA 2006C

MONTANA

2007a

MONTANA

2007b

MONTANARI 1 9 9 4

MONTEVECCHI 1 9 6 8 MORGAN 1 9 9 8

MÜLLER 1 9 9 6 NAOUMIDES 1 9 6 9

NORSA 1 9 3 9 NORSA-VITELLI 1 9 3 0 NÜNLIST 1 9 9 3

NÜNLIST 2 0 0 9 OELLACHER 1 9 3 9

OHLY 1 9 2 8 OLDFATHER 1 9 2 3 ORNAGHI 2 0 0 7

XXV

Chaeris, in L G G A ( 2 0 0 5 ) . Commentaria et Lexica in Auetores: Aristophanes, in CLGP 1.1.4, 2006, pp. 3-240. F. MONTANA, Ammonius [2] Alexandrinus, in LGGA (2006). F. MONTANA, L'anello mancante. L'esegesi ad Aristofane tra l'antichitä e Bisanzio, in I classici greci e i loro commentatori. Dai papiri ai marginalia rinascimentali, a cura di G. Avezzu e P. Scattolin, Rovereto 2006, pp. 17-34. F. MONTANA, Menandro (e Aristofane) ad Alessandria: qualche riflessione, in La cultura letteraria ellenistica. Persistenza, innovazione, trasmissione. Atti del convegno COFIN 2003 Universitä di Roma "Tor Vergata", 19-21 settembre 2005, a cura di R. Pretagostini e E. Dettori, Roma 2007, pp. 257-269. F. MONTANA, Euclides, in LGGA (2007). La philologie grecque α l'epoque hellenistique et romaine, Sept exposes suivis de discussions par N.J. Richardson, J. Irigoin, Η. Maehler, R. Tosi, G. Arrighetti, D.M. Schenkeveld, C.J. Classen, Entretiens sur l'antiquite classique 40, prepares et presides par F. MONTANARI, Vandoeuvres-Geneve 1994. O. MONTEVECCHI, rec. a POxy. XXXII, XXXIV, XXXV, Aegyptus 48, 1968, pp. 252-256. F. MONTANA,

J.P MORGAN, On the Fringes of the Canon: Work on the Fragments of Ancient Greek Fiction 1936-1994, in Aufstieg und Niedergang der römischen Welt (ANRW). Geschichte und Kultur Roms im Spiegel der neueren Forschung, II 34.4, Berlin-New York 1998, pp. 3293-3390. W . MÜLLER, P.Berol. 11672: Isocrates, Ad Demonicum 3-4. 12, APF 42, 1996, pp. 1-8. Μ . NAOUMIDES, The Fragments of Greek Lexicography in the Papyri, in Classical Studies Presented to B.E. Perry, Illinois Studies in Language and Literature 58, Urbana 1969, pp. 181-202. M . NORSA, La scrittura letteraria greca dal secolo IV a.C. all'VIII d.C., Firenze 1939. M . N O R S A - G . VITELLI, Frammento della Commedia antica, B S A A n.s. 25, Suppl. 1930, pp. 1-12. R . NÜNLIST, P. Mich. inv. 6950 (unpubliziert), P. Köln 203 und 243. Szenen aus Menanders Dis Exapaton?, ZPE 99, 1993, pp. 245-278. R . NÜNLIST, The Ancient Critic at Work. Terms and Concepts of Literary Criticism in Greek Scholia, New York 2009. Mitteilungen aus der Papyrussammlung der Österreichischen Nationalbibliothek (Papyrus Erzherzog Rainer). Neue Serie III, Griechische Literarische Papyri II, bearb. von H . OELLACHER, Wien 1939. K. OHLY, Stichometrische Untersuchungen, Leipzig 1928. C.H. OLDFATHER, The Greek Literary Texts from Greco-Roman Egypt. A Study in the History of Civilization, Madison 1923. M . ORNAGHI, Note di onomastica comica. 2, Aristofane e i poeti del V secolo, Quaderni del Dipartimento di filologia lingui-

Conspectus librorum

XXVI

ORSINI 2 0 0 2 ORSINI 2 0 0 5 OSBORNE-BYRNE 1 9 9 4

OTRANTO 2 0 0 0 PACK 2 PAGANI 2 0 0 7

PAGE 1 9 7 4 PAPATHOMAS 2 0 0 3

PARASKEVAIDIS 1 9 9 3 PCG PECERE-STRAMAGLIA 1 9 9 6

PECHSTEIN 1 9 9 8 PERNIGOTTI 2 0 0 7

stica e tradizione classica "Augusto Rostagni", n.s. 6, 2007, pp. 23-60. P. ORSINI, PS1 VII846, in PLBML. P. ORSINI, Manoscritti in maiuscola biblica. Materiali per un aggiornamento, Cassino 2005. A Lexicon of Greek Personal Names, Ed. by P.M. Fraser and E. Matthews, vol. II Attica, eds. M J . OSBORNE and S.G. BYRNE, Oxford 1994. R. OTRANTO, Antiche liste di libri su papiro, Roma 2 0 0 0 . R.A. PACK, The Greek and Latin Literary Texts from GrecoRoman Egypt, Ann Arbor 19652. L. PAGANI, Lafilologia antica su Teocrito, in La cultura letteraria ellenistica. Persistenza, innovazione, trasmissione. Atti del convegno COFIN 2003 Universitä di Roma "Tor Vergata", 19-21 settembre 2005, a cura di R. Pretagostini e E. Dettori, Roma 2007, pp. 285-303. Supplementum Lyricis Graecis. Poetarum lyricorum Graecorum fragmenta quae recens innotuerunt, ed. D. PAGE, Oxford 1974. A . PAPATHOMAS, Scholien auf literarischen Papyri als Zeugnisse für philologische Tätigkeit in der Peripherie der griechisch-römischen Welt, C&M 54, 2003, pp. 255-286. E.S. PARASKEVAIDIS, Τά παίγνια των αρχαίων 'Ελλήνων, 4, Piaton 45, 1993, pp. 18-36. Poetae Comici Graeci (PCG), edd. R. Kassel-C. Austin, Berolini et Novi Eboraci 1983-. La letteratura di consume nel mondo greco-latino. Atti del Convegno internazionale (Cassino, 14-17 settembre 1994), a cura di O . PECERE e A . STRAMAGLIA, Cassino 1 9 9 6 . Euripides Satyrographos. Ein Kommentar zu den Euripideischen Satyrspielfragmenten, von N. PECHSTEIN, Stuttgart-Leipzig 1998. C. PERNIGOTTI, La Comparatio Menandri et Philistionis. Tradizione del testo e morfologie testuali, in Aspetti di letteratura gnomica nel mondo antico. II, a cura di M.S. Funghi, Firenze 2004, pp. 25-48.

PERNIGOTTI 2 0 0 9

PERRONE

2006 2008

PERRONE

2009

PERRONE

PERTUSI 1 9 5 6 PERUSINO 1 9 8 9 PETERS

2004

C. PERNIGOTTI, Commentario α testo comico?, Comunicazioni dell'Istituto Papirologico "G. Vitelli" 8, Firenze 2009, in corso di stampa. S. PERRONE, Hypsicrates, in LGGA (2006). S. PERRONE, Effetti comici a bordo di un ramo difico: a proposito di P.Oxy. XXXV 2742, Paideia 63, 2008, pp. 209-225. S. PERRONE, Lost in tradition. Papyrus Commentaries on Comedies and Tragedies of Unknown Authorship, in Fragments of the Past. Ancient Scholarship and Greek Papyri, Ed. by F. Montanari and S. Perrone, Berlin-New York 2009 (= Trends in Classics 1.2), pp. 199-236. A . PERTUSI, Selezione teatrale e scelta erudita nella tradizione del testo di Euripide, Dioniso 19,1956, pp. 111-141. Platonio. La commedia greca, ed. F. PERUSINO, Urbino 1989. M. PETERS, Ε proverbiis lux. Athene Tritogeneia, in Ad fontes!

Conspectus librorum

PETRIDIS

2008

PFEIFFER

1968

1946

PIETERS

PINTAUDI PLASSART

2008 1921

PLATNAUER 1 9 3 3

PLBML

POE 1999 PÖHLMANN

1977

PÖHLMANN

1988

PORRO

2004 1968

POURSAT RAWLES

2005

RE

REA 1966

REICH

1903

RENNER

1981

XXVII

Festschrift für Gerhard Dobesch zum 65. Geburtstag, hrsg. von Η. Heftner und Κ. Tomaschitz, Wien 2004, pp. 89-99. A.K. PETRIDES, Μίμοε, μιμίαμβα:, Μάχων, παρωδοί, αλλογράφοι: ελληνιετικέί μεταμορφώίεκ του κωμικού τρόπου, in Αλεξανδρινή Μουεα. Ανέχεια και νεωτεριεμόε ετην ελληνκτική ποιηοη, επιμ. F.P Manakidou-K. Spanoudakis, Athina 2008. R. PFEIFFER, History of Classical Scholarship. From the Beginnings to the End of the Hellenistic Age, Oxford 1968 (trad, it. Storia della filologia classica. Dalle origini alia fine dell'eta ellenistica, Napoli 1973, da cui si cita). J.T.M.F. PIETERS, Cratinus. Bijdrage tot de geschiedenis der vroegattische comedie, Leiden 1946. Antinoupolis I, a cura di R. PINTAUDI, Firenze 2008. A . PLASSART, Inscriptions de Delphes. La liste des theorodoques, BCH 45, 1921, pp. 1-85. M . PLATNAUER, Comedy, in New Chapters in the History of Greek Literature. Third Series, Some recent Discoveries in Greek Poetry and Prose of the Classical and Later Periods, Ed. by J.U. Powell, Oxford 1 9 3 3 , pp. 1 5 6 - 1 6 9 . Papiri letterari della Biblioteca Medicea Laurenziana, dir. scientifica di E . CRISCI, coord, tecnico e redazionale di P. DEGNI, Cassino 2002 (CD-ROM). J.P POE, Entrances, Exits, and the Structure of Aristophanic Comedy, Hermes 127, 1999, pp. 189-207. E. PÖHLMANN, Der Überlieferungswert der χοροΰ-Vermerke in Papyri und Handschriften, WJA N.F. 3, 1977, pp. 69-81. Ε. PÖHLMANN, Sulla preistoria della tradizione di testi e musica per il teatro, in La musica in Grecia. Atti del Convegno internazionale sulla musicagreca, a cura di B. Gentiii e R. Pretagostini, Bari 1988. Commentaria et Lexica in Auetores: Alcaeus, in C L G P 1.1.1, 2004, pp. 75-246. J.C. POURSAT, Les representations de danse armee dans la ceramique attique, BCH 92, 1968, pp. 550-615. R . RAWLES, Simonides and a New Papyrus in Princeton, ZPE 158, 2005, pp. 16-26. G. Wissowa, W. Kroll, K. Mittelhaus, Κ. Ziegler, Ρaulys Realencyclopädie der classischen Altertumswissenschaft, Stuttgart-München 1893-1972 + 15 Suppl. (1903-1978). Register der Nachträge und Supplemente von G. Gärtner und A. Wünsch, München 1980. J. REA, List of Comic Poets and Their Plays, in Atti dell'XI Congresso Internazionale di Papirologia. Milano 2-8 settembre 1965, Milano 1966, pp. 206-217. H . REICH, Der Mimus. Ein litterar-entwickelungsgeschichtlicher Versuch, Berlin 1903. T. RENNER, A Composition Concerning Pamphilus and Eurydice, in Proceedings of the Sixteenth International Congress of Papyrology, Ed. by R.S. Bagnall et al„ Chico (CA) 1981, pp. 93-101.

Conspectus librorum

XXVIII

ROBERTS 1 9 3 8

ROBERTS 1 9 5 0 ROBERTS 1 9 5 6 RÖMER

2008

ROMEO 1 9 8 1

Rossi 1977 Rossi 1978

VAN ROSSUMSTEENBEEK 1 9 9 8 ROTHWELL 1 9 9 5

SANDBACH 1 9 9 0 SAVIGNAGO 2 0 0 8

Catalogue of the Greek and Latin Papyri in the John Rylands Library, Manchester. Volume III, Theological and Literary Texts (Nos. 457-551), Ed. by C.H. ROBERTS, Manchester 1938. The Antinoopolis Papyri, Part I, Ed. with Translations and Notes by C.H. ROBERTS, London 1950. Greek Literary Hands (350 B.C.-A.D. 400), by C.H. ROBERTS, Oxford 1956. C. RÖMER, Zwei Wiener Komödienpapyri: keine szenischen Bemerkungen und keine Randscholien, aber ein neuer Vers der Alten (?) Komödie, ZPE 167, 2008, pp. 1-3. C. ROMEO, Sofrone nei papiri ercolanesi (P.Herc. 1081 e 1014), in Proceedings of the Sixteenth International Congress of Papyrology, Ed. by R.S. Bagnall et al., Chico (CA) 1981, pp. 183-190. M. Rossi, II Pap. Oxy. inv. 16 2B. 52 e I'Aspis di Menandro, Prometheus 3,1977, pp. 43-48. L.E. Rossi, Mimica e danza sulla scena comica greca (a proposito del finale delle Vespe e di altri passi aristofanei), RCCM 20,1978, pp. 1149-1170. M . VAN ROSSUM-STEENBEEK, Greek Readers' Digests? Studies on a Selection of Subliterary Papyri, Leiden-New York-Köln 1998. K . S . ROTHWELL, The Continuity of the Chorus in Fourth-Century Attic Comedy, in Beyond Aristophanes. Transition and Diversity in Greek Comedy, Atlanta 1995, pp. 99-118. Menandri Reliquiae Selectae, ed. F.H. SANDBACH, Oxford 19902. L . SAVIGNAGO, Eisthesis. II sistema dei margini nei papiri dei poeti tragici, Alessandria 2008.

SCHIRONI 2 0 0 5

F. SCHIRONI, r e c . a C L G P 1.1.1, B M C R , 2 0 0 5 .

SCHRÖDER 1 9 1 5

Novae Comoediae fragmenta in papyris reperta exceptis Menandreis, Bonn 1915. W. SCHUBART, Griechische literarische Papyri, Berlin 1950. P. SCHUBERT, Vivre en Egypte greco-romaine. Une selection de papyrus, Vevey 2000. A . SEEBERG, About the Asterisk in P.Antinoopolis 15, C & M 3 1 , 1970, pp. 214-222. Supplementum Hellenisticum, ed. H. Lloyd-Jones - P. Parsons, Berolini-Novi Eboraci 1983. Literarische griechische Texte der Heidelberger Papyrussammlung,

SCHUBART1950 SCHUBERT 2 0 0 0 SEEBERG 1 9 7 0 SH SLEGMANN 1 9 5 6

O . SCHRÖDER,

von E. SIEGMANN, Heidelberg 1956.

SISTI 1 9 8 8 SLATER 2 0 0 2 SOFIA 2 0 0 3

SOMMERSTEIN 1 9 8 4 STANZEL 1 9 9 8

F. SISTI, Menandro, in Dizionario degli scrittori greci e latini, diretto da F. Deila Corte, Milano 1988, II, pp. 1335-1357. W.J. SLATER, Mime Problems: Cicero ad Fam. 7.1 and Martial 9.38, Phoenix 56, 2002, pp. 315-329. A. SOFIA, Influssi egizi in Sicilia e in Magna Grecia. Testimonianze nella commedia dorica, nel mimo e nella farsa fliacica, Aegyptus 83, 2003 (stampa 2006), pp. 133-161. A.H. SOMMERSTEIN, Act Division in Old Comedy, B I C S 31,1984, pp. 139-152. K . - H . STANZEL, Mimen, Mimepen und Mimiamben. Theokrit,

Conspectus librorum

STEINRÜCK 2 0 0 0 STEPHENS 1 9 9 5

STRAMAGLIA 2 0 0 1

STROPPA 2 0 0 7

SWIDEREK 1 9 5 4 TAPLIN 1 9 7 6 TAPLIN 1 9 7 7 TEDESCHI 2 0 0 2

THÜR 2 0 0 1

TORALLAS TOVARWORP 2 0 0 7

TRACY 1 9 8 2 TRAILL 2 0 0 1 TROJAHN

2002

TSANTSANOGLOU 1 9 7 3 TURNER 1 9 5 4 TURNER 1 9 5 5

TURNER 1 9 6 2 TURNER 1 9 6 3

XXIX

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Conspectus librorum

XXX

TURNER 1 9 7 6 TURNER 1 9 7 7 TURNER 1 9 7 8

TURNER

1980a

TURNER

1980b

TURNER-PARSONS 1 9 8 7

UCCIARDELLO 2 0 0 1 UEBEL 1 9 7 1 UEBEL 1 9 7 3 WAHL 1 9 7 4

WEBSTER 1 9 5 2 WEBSTER 1 9 5 3

du Xe Congres International de Papyrologues. Varsovie-Cracovie, 3-9 septembre 1961, sous la redaction de J. Wolski, Wroclaw 1964, pp. 51-58). E.G. TURNER, Papyrus Bodmer XXVIII. A Satyr-Play on the Confrontation of Heracles and Atlas, MH 33, 1976, pp. 1-23. E.G. TURNER, The Typology of Early Codex, Philadelphia 1977. E.G. TURNER, The Terms Recto and Verso. The Anatomy of the Papyrus Roll, Bruxelles 1978 (trad. it. Recto e verso. Anatomia del rotolo di papiro, Firenze 1994, da cui si cita). E.G. TURNER, Greek Papyri. An Introduction, Oxford 19802 (trad. it. Papiri greci, a cura di M. Manfredi, Roma 2002, da cui si cita). E.G. TURNER, Ptolemaic Bookhands and Lille Stesichorus, S&C 4, 1980, pp. 19-40. E.G. TURNER, Greek Manuscripts of the Ancient World, Second Edition Revised and Enlarged, Ed. by P.J. PARSONS (Suppl. BICS 46), London 19872. G. UCCIARDELLO, Sapph. frr. 88 e 159 V. in POxy. LXIV 4411, ZPE 136, 2001, pp. 167-168. F. UEBEL, Literarische Texte unter Ausschluss der christlichen, APF 21, 1971, pp. 167-206. F. UEBEL, Literarische Texte unter Ausschluss der christlichen, APF 22, 1973, pp. 321-366. K.-U. WAHL, Sprecherbezeichnungen mit griechischen Buchstaben in den Handschriften des Plautus und Terenz, Diss. Tübingen 1974. T . B . L . WEBSTER, TWO Comic Fragments, C R 2 , 1 9 5 2 , pp. 5 7 - 6 0 . T . B . L . WEBSTER, Studies in Later Greek Comedy, Manchester 1953 (19702).

WEBSTER 1 9 6 2 WEBSTER 1 9 7 4 WEIL 1 8 9 7 WEISSINGER 1 9 4 0 WEST 1 9 7 4 WEST 1 9 8 9 WESTHOLM 1 9 3 6 WHITE 1 9 1 4 WIEMKEN 1 9 7 2 WILAMOWITZ 1 9 0 7 WILAMOWITZ 1 9 2 1

A.W. Pickard-Cambridge, Dithyramb, Tragedy and Comedy, Second Edition Revised by T.B.L. WEBSTER, Oxford 1962. T.B.L. WEBSTER, An Introduction to Menander, Manchester 1974. H . WEIL, Un nouveau fragment de Phέrέcyde de Syros, R E G 1 0 , 1897, pp. 1-9. R . T . WEISSINGER, A Study of Act Divisions in Classical Drama, Scottdale 1940. M.L. WEST, Studies in Greek Elegy and Iambus, Berlin 1974. Iambi et elegi Graeci ante Alexandrum cantati, I. Archilochus, Hipponax, Theognidea, ed. M.L. WEST, Oxford 19892. A . WESTHOLM, The Temples of Soli. Studies on Cypriote Art during Hellenistic and Roman Periods, Stockolm 1936. J . W . WHITE, The Scholia on the Aves of Aristophanes, BostonLondon 1914. H. WIEMKEN, Der griechische Mimus, Bremen 1972. U . VON WILAMOWITZ-MOELLENDORFF, Einleitung in die griechische Tragödie, Berlin 1907. U . VON WILAMOWITZ-MOELLENDORFF, Melanippe ( 1 9 2 1 ) , in Kleine Schriften, Berlin 1935,1, pp. 440-460.

Conspectus librorum WILLI 2 0 0 3 WILSON 2 0 0 0 WILSON 2 0 0 7

WOUTERS 1 9 7 9

The Languages of Aristophanes. Aspects of Linguistic Variation in Classical Attic Greek, Oxford 2003. P. WILSON, The Athenian Institution of the khoregia. The Chorus, the City and the Stage, Cambridge 2000. P. WILSON, Performance in the Pythion: the Athenian Thargelia, in The Greek Theatre and Festivals. Documentary Studies, Oxford 2007, pp. 150-182. The Grammatical Papyri from Graeco-Roman Egypt. Contributions to the Study of the Ars Grammatica' in Antiquity, by A. A . WILLI,

WOUTERS, Brüssel 1979. WÜST 1 9 2 6 WÜST 1 9 3 2 XANTHAKIS-KARAMANOS 1994

XANTHAKIS-KARAMANOS

1997

ZALATEO 1 9 6 1 ZUNTZ 1 9 7 5

XXXI

Ε. Wüst, Bericht über 1921-1925, JAW 207, Ε. Wüst, Bericht über 1925-1931, JAW 234,

die Literatur zur griechischen Komödie von 1926, pp. 91-154. die Literatur zur griechischen Komödie von 1932, pp. 107-174. G . XANTHAKIS-KARAMANOS, The Comic Fragment in PSI1175: Commentary and Literary Motifs, in Proceedings of the 20th International Congress of Papyrologists, Copenhagen, 23-29 August, 1992, Collected by A. Bülow-Jacobsen, Copenhagen 1994, pp. 336-343. G . XANTHAKIS-KARAMANOS, A Survey of the Main Papyrus Texts of Post-Classical Tragedy, in Akten des 21. Internationalen Papyrologenkongresses. Berlin, 13-19. 8. 1995, hrsg. von Β. Kramer et al., Stuttgart-Leipzig 1997, II, pp. 1034-1048. G . ZALATEO, Papiri scolastici, Aegyptus 41,1961, pp. 160-235. G . ZUNTZ, Die Aristophanes-Scholien der Papyri, Byzantion 13, 1938, pp. 631-690; 14, 1939, pp. 545-614 (ristampa con correzioni e Nachwort, Berlin 1975).

PARS II COMMENTARIA IN ADESPOTA Vol.4 COMOEDIA ET MIMUS

COMOEDIA

La definizione comica adespota riunisce tutti quei frammenti di cui non e noto l'autore, ma per i quali si puo riconoscere l'appartenenza al genere comico. A volte e possibile distinguere l'ambito geografico e cronologico in cui si inscrive l'opera, cioe se si tratti di commedia di ambiente dorico oppure commedia attica antica, di mezzo ο nuova. Se nello studio della tradizione esegetica tramandata su papiro occorre in generale muoversi con molta cautela, data la frammentarietä dei testimoni e la casualitä dei rinvenimenti1, a maggior ragione la cautela dovrä essere estrema nel caso in esame, in cui alle incertezze materiali si sommano le difficoltä insite nella categoria stessa di adespota. Essa, identificando le opere di cui noi non conosciamo l'autore, finisce per essere in un certo senso residuale, poiche riunisce sotto un'unica etichetta cio che non e possibile definire altrimenti. Risulta quindi piu di altre fluida, suscettibile di continui cambiamenti, in quanta la riconsiderazione dei testi nel corso degli studi, con la discussione delle ipotesi di attribuzione, puo variarne anche in modo significativo i contorni. Nella consapevolezza che questi elementi rendono preliminarmente assai problematica una valutazione complessiva della tradizione della commedia adespota, sarä utile procedere a un esame critico della produzione superstite, tenendo presente che puo includere sia opere degli autori "maggiori", ma di commedie non canonizzate, per le quali non sussistano elementi cogenti per un'attribuzione2, sia testi di autori "minori" ο sconosciuti. La storia della trasmissione in epoca antica di questi testi, la cui tradizione e naufragata in

Sulla casualitä che caratterizza la conservazione archeologica a differenza della selezione implicita nella conservazione bibliotecaria vd. Cavallo 1986, che ribadisce la necessitä di un'estrema prudenza nelle generalizzazioni a partire da materiali di conservazione archeologica. I ritrovamenti rispecchiano inoltre una cultura locale di determinate zone, in primis la chora egiziana, che per ragioni materiali e climatiche hanno preservato il maggior numero di testimoni. 2 Risulta quindi adespoto ogni frammento appartenente a una commedia fuori dal novero di quelle note per tradizione diretta, non identificabile con altre di cui possediamo notizia per tradizione indiretta, ne attribuibile con certezza ο buona probabilitä per caratteristiche formali ο contenutistiche a uno specifico autore. 1

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etä tardoantica ο medievale e che sono riemersi attraverso i reperti papiracei frammentari - dunque quasi inevitabilmente anonimi - , risulta non solo complementare, ma spesso parte integrante della vicenda tradizionale della produzione comica di autore noto 3 . La documentazione papiracea relativa a commedie di autore sconosciuto consta attualmente di ben oltre 100 copie frammentarie. Nell'ottavo volume dei Poetae Comici Graeci edito da Kassel e Austin nel 1995, i frammenti adespoti in papyris reperta sono 156 (numerati dal 1000 al 1155, dubia compresi), a cui si sommano i 3 testimoni diretti di commedia dorica anonima editi nel vol. I (2001); nei Comicorum Graecorum Fragmenta in Papyris reperta di Austin (1973) erano editi come adespota 64 frammenti a cui ne vanno aggiunti quasi altrettanti tra fragmenta dubia, excerpta, argumenta. A luglio 2009 nel repertorio elettronico MP 3 risultano catalogati genericamente come Comedie, quindi non attribuibili a uno specifico commediografo, 121 testimoni 4 , contro i 75 registrati in Pack 2 nel 1965. II database LDAB a oggi ne conta poco piu di 130. II numero oscilla principalmente in ragione di diverse valutazioni sulle attribuzioni ipotetiche e anche a motivo del fatto che alcuni testimoni della letteratura secondaria possono risultare annoverati sotto categorie differenti. La distribuzione cronologica dei reperti e piuttosto varia e descrive un andamento non lineare; si puo tuttavia affermare che un'ampia parte di questa letteratura comica poi perduta era ancora fruibile in etä romana. I ritrovamenti papiracei hanno da tempo smentito l'opinione secondo la quale lo spartiacque tra perdita e conservazione si sarebbe determinato nel secolo IIp, con la selezione a uso scolastico di un numero ristretto di autori drammatici e di un gruppo ben delimitato di loro opere, e con la conseguente perdita di cio che non rientrava in tale scelta 5 .1 papiri dimostrano che, per lo meno nella ristretta area egiziana da essi rappresentata, il secolo IIp, lungi

Sulla tradizione papiracea dei testi comici in generale vd. McNameee 1977, pp. 175-200, Cavallo 1986, pp. 113-120. 4 Dai 132 che risultano da una ricerca con chiave "Sous-Genre selectionne: Comedie", occorre sottrarne 11 segnalati come delenda (quasi tutti perche ricollocati sotto Menandro). Dal totale andrebbero scorporati altresi i 2 testimoni attribuiti ad Aristofane nelle edizioni di Trojahn 2002 e Montana 2005a e 2006a: P.Amh. II 13 (=> Aristoph. 29) e P.Oxy. XI 1402 (=> Aristoph. 32?), benche dubbi sull'attribuzione di quest'ultimo frammento ai Cavalieri siano avanzati da Montana. 5 La tesi, formulata per la prima volta da Wilamowitz 1907, e riproposta negli studi successivi fino alia metä del secolo scorso. Per Aristofane ad es. cfr. White 1914, pp. XLIX-LII, Boudreaux 1919, pp. 147-170, e Cantarella 1949, I, pp. 39-40 ("l'epoca delle selezioni drammatiche e ormai concordemente e verosimilmente, se pur senza prove decisive, assegnata alia prima metä del HP" p. 39 n. 51). In merito al superamento di questa tesi (giä evidente per Euripide in Pertusi 1956) si veda Cavallo 1986, pp. 83-84. Per un quadro generale su papiri e costituzione delle scelte di opere drammatiche vd. Blanchard 1981. 3

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dal segnare la perdita definitiva della commedia non "canonizzata", e il momento di maggior concentrazione dei reperti a essa relativi, in linea con il periodo di grande vivacitä culturale e di ripresa della produzione libraria che caratterizza l'Egitto di eta antonina, come si puo notare anche per altri generi della letteratura greca 6 . La presenza di copie di diverso tipo - dalle edizioni di pregio alle copie vergate su materiali di riuso in scritture informali, per un utilizzo privato 7 - mostra una circolazione delle opere assai articolata: tali prodotti letterari godevano di una loro posizione nel mercato librario 8 , erano ricopiati per le biblioteche, per istituzioni pubbliche e committenti privati, erano letti, trascritti e studiati in ambiente erudito, e forse anche diffusi, nel caso della commedia nuova, con la funzione pratica di libri di scena9 ο come letteratura "di consumo" 10 . La produzione comica di autori per noi non piu identificabili non sembra fosse invece regolarmente oggetto di insegnamento scolastico, pur essendo ancora ben attestata in tale ambito in eta ellenistica. Si datano per lo piu al IllIP i frammenti da manuali ed esercizi scolastici che conservano versi di commedie sconosciute, nella maggior parte dei casi assegnabili alia nea11. Si tratta

Per la distribuzione cronologica dei libri di letteratura greca "classica" nell'Egitto tardo-antico si veda da ultimo Maehler 2003, soprattutto pp. 73-74. 7 Per le copie redatte sul verso di rotoli documentari cfr. Lama 1991: contengono testi comici di autore ignoto i papiri ivi numerati da 116 a 121. 8 A un'esecuzione a opera di uno scriba di professione riconduce la presenza di notazioni numeriche con funzione sticometrica. Oltre al caso dubbio in P.Grenf. II12 2 e a quello in MPER N.S. Ill 22 (vd. infra Scheda p. 131), un Ρ per indicare il rigo 100 ο 1700 (cfr. Gomme-Sandbach 1973, pp. 731-732) e visibile davanti a col. II2 di P.Sorb. inv. 72r (ed. Jouguet 1906; MP 3 1657; LDAB 2740; CGFP 257, PCG VIII 1017), rotolo opistografo del III/II a recuperato dalla maschera di una mummia da Ghöran e contenente sul recto una commedia nuova, forse menandrea (per il testo sul verso vd. infra Scheda pp. 137-138). Marca invece la numerazione della colonna un Ο sul margine superiore del fr. a di P.Hib. I 6 (CGFP 258; PCG VIII 1014), un rotolo contenente commedia nuova del IIP. Vd. Ohly 1928, Jory 1963 e Turner-Parsons 1987, pp. 16-17 e n. 93. 6

Cfr. nota 28. Sui reperti papiracei che potrebbero essere considerati copioni teatrali vd. da ultimo lo studio di Gammacurta 2006. Almeno nel caso della commedia, si tratta piu che di libri di scena veri e propri, di copie derivate da tali esemplari. 10 Per la lettura di evasione nel mondo greco-romano vd. Pecere-Stramaglia 1996. 11 Tra la documentazione di testi scolastici dell'Egitto greco-romano Cribiore 1996 annovera cinque ostraka con versi da commedie sconosciute, tutti datati al III-IP. I nrr. 234 (Sitz. Ak. Berlin 1918, p. 742; CGFP 306), 235 (O.Berol. inv. 12310; CGFP 317; PCG VIII 1049) e 236 (O.Berol. inv. 12311; CGFP 318; PCG VIII 1050) conservano antologie miscellanee, all'interno delle quali sono presenti anche alcuni passi comici; il testo e riportato senza andare a capo in corrispondenza di fine verso. I nrr. 267-268 (CGFP 296; PCG VIII1047-1048) sono invece due copie dello stesso dialogo, attribuibile alia commedia nuova. Oltre a questi materiali ci sono almeno altre due antologie scolastiche su rotolo papiraceo: Cribiore nr. 379, Gueraud-Jouguet 1938 (P.Cair. inv. 65445; CGFP 289 a-b; PCG VIII1072-1073), un manuale del IIP con due passi tratti da monologhi di cuochi, probabilmente della nea; nr. 248, P.Freib. I 1(b) recto (CGFP 297; PCG VIII 1027), un rotolo palinsesto del II / Ρ con otto trimetri comici copiati senza alcuna divisione colometrica. Ε assai 9

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quasi sempre di esemplari contenenti passi antologici di diversi generi letterari, in cui i versi comici sono riportati come prosa, senza attenzione alia colometria, testimoni dei primi livelli di istruzione, quelli di alfabetizzazione e di studio della grammatica12. Per Aristofane e Menandro e possibile notare un avvicendamento nella scuola della tarda antichitä: dopo una predominanza della commedia menandrea per tutta l'etä ellenistica e i primi secoli di eta imperiale, nel IV-VI secolo si registra un netto calo e un corrispondente aumento dei materiali aristofanei, in coincidenza con il recupero conservativo operato in etä costantinopolitana. La sostanziale mancanza di documentazione relativa alia lettura scolastica degli adespota nel periodo successivo all'etä ellenistica non consente di operare un raffronto. La tradizione delle commedie nell'antichitä, come quella del resto della letteratura greca in generale, non fu comunque sempre lineare, segui canali diversi, in cui si intrecciano fattori materiali, economici, culturali, ideologici, la casualitä stessa; anche i programmi della scuola antica, che certamente ebbero un loro peso nei processi di conservazione e trasmissione dei testi, non dovevano essere cosi univoci da determinare rigide esclusioni ο inclusioni13. Al di la delle copie scolastiche, non sembra ci sia una continuitä nella tradizione dei testi fino al II secolo: i manoscritti precedenti tale periodo sono sporadici, soprattutto per la commedia antica, tanto da far pensare che sia stato operato un vero e proprio recupero dei testi classici sopravvissuti fino ad allora. Un processo di selezione si era infatti verificato giä nel periodo alessandrino, con la progressiva riduzione della circolazione delle opere e di alcuni autori "minori" 14 . Alcuni testi vennero studiati e copiati assai meno di altri per motivi di vario tipo, con conseguenti inevitabili perdite15.

dubbia la pertinenza a commedia di P.Schub. 20 (Cribiore nr. 300; CGFP 299), un piccolo frammento papiraceo del III/IVp. Sui papiri scolastici vd. anche Cribiore 2001 e cfr. Debut 1986 (in particolare per i testi comici pp. 263 e 266), Zalateo 1961 e gli studi di Collart 1930, 1936 e 1937. 12 Riguardo ai tre gradi di insegnamento nell'Egitto greco-romano vd. Cribiore 2001, pp. 160240. Maggiore interesse per un'indagine sull'esegesi hanno i gradi superiori di apprendimento, quelli di grammatica e retorica, in cui e prevista la lettura di testi letterari finalizzata alia comprensione dell'opera e alia conoscenza dell'autore. 13 "Ogni volta che si parli di selezioni ο adozioni di scuola la cautela e d'obbligo: non e da credere, infatti, a scelte rigide e programmatiche" Cavallo 1986, p. 91. 14 Secondo la testimonianza dell'anonimo Περι κιoßtpdiac (sch. Aristoph. Prol. 7,10-11 K.) la biblioteca di Alessandria avrebbe conservato ben 365 commedie delYarchaia, una selezione piuttosto ampia dei circa 600 drammi presumibilmente rappresentati negli agoni classici (la cifra e basata sui calcoli di Mensching 1964). Giä a quell'epoca molti autori sono comunque ormai irreperibili: persino dell'opera di un άξιολογώτατοί come Magnete ουδέν ίφζεται (sch. Aristoph. Prol. 8, 19). 15 Per delineare un quadro di quanti e quali drammi fossero ancora letti e circolanti nella chora egiziana del secolo IP rivestono un particolare interesse i reperti di cataloghi di autori e opere comiche. Tra questi in particolare P.Oxy. XXXIII 2659 (Otranto 2000 nr. 6; CGFP 1, 11, 13-16, 18,

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Se e vero che, dopo l'apice raggiunto nel HP, a partire dal secolo successivo si comincia a registrare una rarefazione delle copie, non mancano testimoni diretti di drammi perduti databili oltre il III? e fino al V p , in particolare per la commedia nuova16. A tale proposito, contro la tendenza ancora presente ad assegnare agli autori "maggiori" i papiri successivi al IIp ο comunque le copie di un certo pregio, non sarä superfluo ribadire che la mancanza di sistematicitä nella trasmissione dei testi classici e la parzialitä delle informazioni in nostra possesso infirmano l'uso di tali criteri per l'attribuzione dei frammenti. Data la casualitä dei ritrovamenti non si puo escludere che anche di opere poco diffuse potessero essere trascritte copie volte alia conservazione libraria, ο che un privato commissionasse ο ricopiasse egli stesso un esemplare di un dramma che risulta eccentrico rispetto al quadra delineabile in base alle nostre conoscenze. II numero dei testimoni di adespota comica e ad oggi nell'ordine di circa 130 esemplari. Nella metä almeno dei casi e possibile distinguere con una certa sicurezza a quale ambito appartengano i versi conservati: tra questi, quasi due terzi sono assegnabili alia commedia nuova, che ha quindi una netta predominanza, poco meno di un terzo alia commedia antica, il resto alia commedia di mezzo e dorica17. La documentazione papiracea dimostra che una parte considerevole della

67, 77-79; PCG III.2 test. 2), due frammenti del IP con resti di quello che "a buon diritto puö essere considerato l'inventario di una biblioteca" (Otranto 2000, p. 37; cosi giä Rea 1966, pp. 206217, che ipotizza fosse il catalogo di una biblioteca provinciale piuttosto che parte di un manuale di storia letteraria; a una biblioteca privata pensa Longo Auricchio 1971, pp. 147-149): una lista alfabetica di autori comici con relativi titoli e stata scritta sul verso di un elenco alfabetico di parole latine traslitterate in greco (P.Oxy. XXXIII 2660). Altri esemplari restituiscono invece elenchi di titoli relativi a singoli commediografi: P.Oxy. XXV 2426 (Otranto 2000 nr. 7; CGFP 82; PCG I test. 35), elenco in versi di commedie di Epicarmo, IIP; P.Oxy. XXVII 2462 (Otranto 2000 nr. 9; CGFP 104; PCG VI.2 test. 41), elenco di commedie di Menandro, IP; P.Oxy. XXXV 2739r (Otranto 2000 nr. 8; CGFP 69; PCG. IV test. 7), elenco di commedie di Cratino, IP. Una lista di titoli menandrei e inclusa anche in P.Brit.Lib. inv. 2562 (ed. Milne 1934; MP 3 2759; LDAB 5533; CGFP 105; PCG VI.2 test. 42), un codice papiraceo redatto in scrittura tachigrafica del III-IVP. Uno specifico interesse per la letteratura secondaria relativa alia commedia e testimoniato nella Ossirinco della seconda metä del IP dal noto P.Oxy. XVIII 2192 (Otranto 2000 nr. 11; CGFP 344; Schubert 2000 nr. 49), una lettera del 170 d.C. contenente la richiesta di copie di vari libri, tra i quali i Komodoumenoi di Hypsicrates (vd. Perrone 2006). Tra i casi piu interessanti MPER N.S. ILL 23, un codice papiraceo del IV / Vp con commedia antica corredata di interventi marginali (vd. infra Scheda p. 114). Altri esemplari, che non conservano perö marginalia, sono P.Ant. II 55, commedia nuova (menandrea?), IVP; P.Harr. I 11, commedia nuova (menandrea?), IVP?; PSI VI 723, commedia nuova IV/VP; P.Erl. 6, commedia, VP; P.Mont, inv. 127 (MP 3 1645.02; LDAB 5988), commedia nuova (menandrea?), VP. 17 In CGFP gli adespota Doriensium comoediae sono 2, quelli veteris comoediae 14, quelli novae 48. In PCG non c'e tale distinzione. MP 3 e LDAB annoverano come commedia dorica rispettivamente 16

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produzione comica in seguito naufragata non solo era ancora disponibile e circolante nei primi secoli dell'etä imperiale, ma era anche fatta oggetto di attivitä critico-esegetica. Sono almeno quindici i testimoni diretti di un'attivitä di interpretazione e di erudizione relativa a opere e autori non identificati a cui si possono aggiungere i frammenti di lessici comici18. Gli esemplari che recano tracce di esegesi, sia in forma di annotazioni nei margini e nelle interlinee (marginalia)19 sia in forma di letteratura secondaria (commentari20, glossari e opere esegetiche non meglio definibili), sono in maggioranza relativi a commedia antica. In rapporto al numero di papiri conservati, risulta evidente che commedia dorica e commedia attica antica sono quelle per le quali e testimoniato un impegno critico ed ermeneutico piu intenso, mentre alia piu ampia quantitä di copie di commedia nuova corrispondono in proporzione assai meno marginalia esegetici e nessun commentario esteso assegnabile con certezza (ma vd. => 8 e => 13). Per quanta riguarda la commedia dorica, quasi tutte le copie papiracee relative al suo principale esponente, Epicarmo, testimoniano uno studio erudito21. Sui due (o tre)22 frammenti adespoti riconosciuti come pertinenti ad ambiente dorico, uno (P.Heid. I 181 => 1) riporta alcune lettere interpretabili plausibilmente come glossa sopralineare. Gli adespota inquadrabili ηell'archaia mostrano una percentuale di esemplari con tracce di esegesi piuttosto alta, analoga ο di poco inferiore a quella

2 e 3 esemplari come antica 18 e 22, di mezzo 3 e 2, nuova 39 e 46. Per i frammenti anonimi di commedia nuova e ancora utile il quadro d'assieme delineato da Del Corno 1970. 18 Conservano frammenti di λέξείί κωμικαί: P.Sorb. I 7 e P.Oxy. XV 1801, del II-IIIp (=> Aristophanes 3), nonche P.Oxy. XLVII 3329 del III / IVp. A questi si puö aggiungere P.Oxy. XV 1803, del VIp, costituito da ampi frammenti di un lessico misto, anche a prosa, all'interno del quale sono trattate diverse voci pertinenti al genere comico (=> 1.1.4, p. 41 n. 3). Riguardo ai frammenti di lexica su papiro vd. Naoumides 1969, Esposito 2007 ed Ead. 2009. Seguendo Montana 2005a, pp. 4-5 n. 20, preferisco la dicitura "marginalia" a "scholia", che pure e spesso utilizzata in riferimento alle annotazioni su papiro oltre che a quelle sui manoscritti medievali, data l'ambiguita che il termine scholion puö creare. Sulla questione terminologica vd. anche Lundon 1997. Piu in generale sulle annotazioni nei papiri vd. McNamee 2007.

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Sulla tradizione papiracea di hypomnemata vd. Arrighetti 1977a e Id. 1987; McNamee 1977; Del Fabbro 1979; Dorandi 2000; Maehler 2000; Luppe 2002a; Messeri Savorelli-Pintaudi 2002. 21 Su 5 esemplari epicarmei registrati in MP 3 (sottraendo i 2 Pseudo-Epicarmo), uno e una lista di titoli (P.Oxy. XXV 2426) e tre documentano attivitä esegetica: un commentario (P.Oxy. XXV 2429) e marginalia (P.Oxy. XXV 2427 e MPER V pp. 1-10). 22 P.Heid. 1181 e P.Oxy. XXV 2428, a cui forse bisogna aggiungere BKT IX 13. Cfr. PCG vol. I, frr. 1, 2 e 3. II papiro ossirinchita (CGFP 224), sette frustuli in accurata libraria del IIP, restituisce parte del testo comico con segni lezionali e resti di una correzione interlineare (fr. 2, 4). Non si tratta di uno hypomnema come potrebbe indurre a pensare la notizia bibliografica del Bulletin papyrologique XXVIII (REG 1965, p. 250), curata da Hombert, in cui vengono riportate per errore in riferimento a questo papiro alcune parole dell'ed. pr. di P.Oxy. XXV 2429, un commentario a commedia (sicuramente epicarmea). Riguardo all'identificazione del dramma Kassel e Austin ipotizzano cautamente le Geraiai di Epicarmo. 20

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registrabile per i frammenti papiracei attribuiti ai principali commediografi, Aristofane23, Eupoli24 e Cratino25. Piu difficile risulta un simile raffronto relativamente alia commedia attica successiva, non solo per la quantitä maggiore di reperti della nea, ma anche per la mancanza di un'edizione specificamente dedicata ai papiri menandrei con tracce di esegesi, come quelle esistenti per Aristofane ed Eupoli26. In generale si puo pero notare che, a fronte di un numero di copie papiracee assai piu consistente e costante nel tempo, le tracce di lettura dotta sono di gran lunga inferiori, e comunque di tipo diverso, rispetto a quelle conservate per la commedia di epoca anteriore. La commedia nuova resta un genere vivo e continua a essere rappresentata a lungo27 - e all'uso pratico nell'allestimento teatrale si possono ricondurre, piu ο meno direttamente, i papiri con sigle drammatiche poste a indicare le parti di ciascun attore28. La sostanziale atempora-

Su 57 papiri aristofanei in totale (55 in MP3, ma cfr. Montana 2006a, p. 3 η. 1), 24 sono annoverati in Montana 2006a come testi con marginalia ο come commentari (rispettivamente 18 e 6). Trojahn 2002 include invece nella sua edizione 21 papiri. 24 Su sei esemplari relativi a Eupoli (MP3), tre sono opere esegetiche: P.Oxy. XXXV 2740 (commentario ai Taxiarchoi, P), 2741 (commentario al Marikas, HP), XXXVII 2813 (commentario ai Prospaltioi, II/IIP). Cfr. Trojahn 2002, pp. 85-116. 25 I quattro papiri cratinei (dai quattro repertoriati in MP 3 occorre sottrarre P.Oxy. XXXVII 2806 5 e aggiungere l'inedito P.Oxy. inv. 101 / 175a segnalato da Trojahn 2002, p. 205) comprendono una lista di opere (P.Oxy. XXXV 2739), una hypothesis (P.Oxy. IV 663) e probabilmente anche uno hypomnema (cosi Trojahn definisce l'inedito). 26 Una simile edizione e programmata per CLGP 1.4, ma resta per il momento un desideratum. Per Menandro MP3 registra 100 testimoni in totale (116 meno 16 delenda). Contengono argumenta 6 papiri (cfr. van Rossum-Steenbeek 1998, pp. 39-45). Liste di titoli menandrei sono conservate in P.Oxy. XXVII 2462, del IP, e in P.Brit.Lib. inv. 2562, del III/IVP (cfr. nota 15). Un esemplare reca notazioni musicali (P.Oxy. LIII 3705). Una decina di copie recano tracce di note nei margini ο nelle interlinee (ad es. P.Oxy. XXXIII 2654 + VI 866 + P.Köln I 4, P.Ross.Georg. I 10, P.Oxy. LXIV 4408 e 4407, P.Bodm. XXV e XXVI; cfr. McNamee 2007, pp. 297-300). Sono di attribuzione dubbia altri frammenti con marginalia (=> 14, P.Hib. II 181, P.Schub. 23, e P.Hamb. II 120) ed elenchi di personaggi (P.Ant. 115). A mia conoscenza, non risulta finora nessun commentario conservato su papiro sicuramente riferibile a Menandro, ne ad altri esponenti della nea (ma cfr. infra P.Oxy. XVII 2086r 8). Di hypomnemata alia commedia menandrea ci da notizia la tradizione indiretta (per un quadro sintetico vd. Sisti 1988, p. 1338, e ora Montana 2007a, in particolare p. 259 e n. 14).

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Cfr. Dain 1963, Turner 1963 e Pöhlmann 1988. L'uso delle sigle numeriche per individuare le parti drammatiche (A = protagonistes, Β = deuteragonistes, r = tritagonistes e Δ = tetragonistes) e in genere associato a copioni teatrali, perche criterio di tipo e di finalitä chiaramente pragmatici; tali indicazioni, nate nel contesto pratico delle rappresentazioni, possono poi essere state trascritte insieme al testo anche in copie destinate alia lettura (Andrieu 1954; Lowe 1962, p. 35; Turner 1963 sul papiro euripideo P.Oxy. XXVII 2458, IIP; Jory 1963 e Wahl 1974, relativamente ai testi latini; Turner-Parsons 1987, p. 13, Gammacurta 2006, pp. 7-110, ed Ead. 2007). Tra i papiri comici adespoti oltre che in P.Oxy. XLV 3218r (PCG VIII 1125), del I/II p , con r copiato a interno rigo, indicazioni simili sono presenti in BKT IX 19 (= P.Berol. inv. 21119; CGFP 281 ed. pr.; PCG VIII 1118), frustolo del IP in cui nel margine sinistro

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litä degli intrecci e la lingua piana, inoltre, la rendono piu facilmente accessib l e a livello scolastico elementare e come lettura di svago anche al di fuori di cerchie colte, tanto che i drammi della commedia nuova risultano molto frequentati ancora in eta romana (complice la stretta contiguitä con la palliata). Diversamente, i drammi dell'archaia pongono giä in epoca ellenistica problemi di interpretazione del contenuto e di decodificazione linguistica. La loro fruizione e dunque legata principalmente all'istruzione di livello superiore e all'attivitä erudita. In quest'ambito, e per rispondere alle esigenze di comprensione letterale e di ricostruzione del contesto, si sviluppa una vera e propria letteratura secondaria, dalla quale derivano piu ο meno direttamente i frammenti di opere esegetiche che leggiamo sui papiri29. Da tali materiali sono tratte almeno in parte le redazioni "adattate" ad uso scolastico di eta tardoantica, cosi come le annotazioni apposte nei margini e nelle interlinee delle copie di testi drammatici, soprattutto a partire dal IVp'!!l. La maggior parte delle testimonianze di interesse esegetico e costituita da interventi operati ο riportati sulla copia del dramma stesso, in forma di segni critici ο annotazioni. Sono in tutto nove i papiri di commedie adespote che ospitano, a fianco ο nelle interlinee del testo poetico, note di varia ampiezza e contenuto. Tra questi si registra l'unica, peraltro dubbia, attestazione di glossa a commedia dorica, testimoniata su una copia di riuso di datazione assai alta (III / IIa) e a opera della stessa mano del testo principale. Piu numerose sono le testimonianze di marginalia esegetici a drammi assegnabili all'archaia (sei su nove totali). Si tratta di esemplari databili al II ο al III secolo. Escludendo i casi dubbi di P.Oxy. LIII3709 e MPER N.S. Ill 23 - due codici papiracei rispettivamente di IVp e IV/V p - la documentazione e rappresentata in toto da frammenti di rotoli31. A parte il formato, si puo notare

della col. II si alternano piu volte Β e Δ; in col. II 17 di P.Ryl. Ill 484 (CGFP 277; PCG VIII 1076), frammento con resti di una commedia nuova trascritta nel I / IP sul verso di un documento; in PSI X 1176 (CGFP 255; PCG VIII 1063), altra copia datata al Ip di commedia nuova trascritta su materiale di riuso: qui i numerali, da A a r (Δ secondo Gammacurta 2006, pp. 47-58, ed Ead. 2007), sono anche all'interno del rigo, come nel papiro ossirinchita. Ε dubbio se siano da interpretare in questo modo Υ alpha e il beta visibili neU'intercolumnio del papiro del IIIa, forse menandreo (Hydria?) ο forse tragico, P.Hib. II180 (CGFP 247; TrGF II 631). Si puö invece escludere che sia una sigla d'attore il delta nel margine di MPER N.S. Ill 22 (vd. infra Scheda p. 131). 29 La commedia antica segue a poesia omerica e lirica arcaica tra i generi per i quali si conserva un maggior numero di commentari (vd. Del Fabbro 1979 e Messeri Savorelli-Pintaudi 2002, p. 40). 30 La questione del rapporto tra annotazioni marginali e commentari si inscrive aU'interno dell'ampio dibattito sull'origine della scoliografia. Si veda Maehler 1994, Luppe 2002a, Messeri Savorelli-Pintaudi 2002 (in particolare pp. 49-50), Montana 2006c. 31 Questo dato vale in assoluto per tutti i tipi considerati, fatta eccezione di alcuni frammenti da codici tra gli esemplari indicati nelle Schede: P.Ant. II 60, P.Schub. 23 e P.Ant. 115 (vd. infra).

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che alcune di queste copie presentano caratteristiche editoriali di pregio (in particolare P.Oxy. XXXVII 2806 => 5) e che solo una (PSIVII 846 12) e vergata su materiale di risulta, sul verso di un rotolo giä scritto. L'ampiezza delle note varia da poche parole (ad es. P.Ryl. Ill 483 =s> 7) a diversi righi (ad es. RGrenf. II12 ==> 2)32 e possono essere presenti abbreviazioni (ROxy. XXXVII 2806 => 5, P.Ryl. Ill 483 => 7). Data la natura frammentaria dei reperti e del testo commentato stesso, e spesso difficile pronunciarsi sui contenuti e sul reale valore ermeneutico di questi interventi. In base a quanto e ricostruibile, il tenore critico non pare particolarmente elevato: semplici parafrasi ο glosse sembrano riflettere esigenze piü ο meno estemporanee del lettore ο del committente, ο del maestro di scuola; alcune note sono di natura piü strettamente testuale (P.Oxy. XXXVII 2806 5, P.Ryl. Ill 483 7) e almeno in un caso testimoniano un confronto tra diverse copie (P.Oxy. XXXVII 2806 => 5); assai piü incerta e la possibilitä di interpretare alcune tracce come osservazioni di argomento storico (P.Oxy. LXIV 4411 => 10). Talora alcune modalitä espressive possono far pensare a una provenienza da materiali anteriori di livello erudito, probabilmente opere esegetiche di scuola alessandrina. Questa impressione non e tuttavia comprovata da menzioni di auctoritates, che nelle annotazioni ai comica adespota conservate risultano del tutto assenti, presumibilmente per effetto di selezione e riduzione delle fonti erudite33. Esplicite citazioni di grammatici alessandrini sono invece presenti in uno dei frammenti ipomnematici, P.Oxy. XXXVII 2811 => 9. Rimandi ad autori, per lo piü comici (Aristofane, Eupoli, Strattis, Cratino), si registrano in quattro esemplari che recano tracce di opere esegetiche a commedia antica34. I volumina che conservano prodotti di erudizione träditi separatamente rispetto al testo cui si riferiscono sono, per la commedia adespota, sei. Sono tutti riferibili, piü ο meno dubitativamente, aW'archaia, anche se permangono notevoli incertezze sull'inquadramento cronologico dell'opera commentata nel caso di P.Oxy. XVII 2086r =s> 8 e di PSI inv. 13v ==> 13.1 sei testimoni rientrano nell'arco cronologico compreso tra II e III secolo35, con una netta pre-

Otto parole e il limite convenzionale per distinguere fra note brevi e lunghe adottato da McNamee 1995, p. 400 n. 3, sulla cui scorta vd. Messeri Savorelli-Pintaudi 2002, p. 52 η. 1. In base a questo criterio sarebbero lunghe le annotazioni in P.Oxy. XXXVII 2806 5 e LIII 3709 e forse anche una di quelle in P.Grenf. II 12 2. 33 Neppure nei marginalia sui papiri aristofanei sono menzionati grammatikoi, ma sulla "permanenza dell'esegesi alessandrina, sia pure in forma anonima, in annotazioni poste a margine del testo letterario" vd. Montana 2004. 34 Commediografi sono menzionati in 3, 4, 11; in 9 e citato Archiloco. 35 II dato risulta solo in parte consonante con quelli relativi a Eupoli (un commentario su tre e del IP) e ad Aristofane (due su cinque sono datati al Vp). 32

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dominanza del IP>: solo P.Oxy. XXXVII2811 9 c PS I inv. 13v => 13 sono datati al II/III p . Questi ultimi due papiri sono anche gli unici a essere vergati sul verso del rotolo, mentre gli altri esemplari risultano scritti sul recto. Lo stato frammentario e l'esiguitä dei resti non consentono di trarre conclusioni sulla mise en page. Si tratta comunque di copie in scritture librarie informali, in cui il testo e di norma articolato, piu ο meno sistematicamente, con spazi bianchi, segni di scansione testuale, ed ekthesis dei lemmi. Diversamente dai marginalia, non conservano tracce dell'uso di abbreviazioni. I temi trattati spaziano dalla coreografia (ROxy. XXXV 2738 => 3, sulla danza pirrica) all'allestimento teatrale (ROxy. XXXV 2742 => 4, sull'uso della macchina del volo) alle pratiche cultuali (ROxy. XVII 2086r => 8, sulla processione delfica detta "Pitaide"). Frequenti sono le spiegazioni riguardo al significato di singoli termini, ο di doppi sensi e giochi di parole; alcune osservazioni sembrano inoltre attingere a materiale paremiografico (P.Oxy. XVII 2086r => 8) c "didascalico" (P.Oxy. LXVI4508 11). In almeno un caso si puo scorgere un giudizio estetico del commentatore (P.Oxy. XXXV 2742 => 4). Per il resto, lo stile e in genere piuttosto scarno e brachilogico. Si e detto che i numerosi ritrovamenti papiracei relativi alia commedia nuova adespota non hanno, almeno finora, restituito opere esegetiche estese. Le copie con annotazioni marginali risultano di numero inferiore rispetto a quelle conservate per Yarchaia, sia in termini relativi, sia in termini assoluti36. Ammontano in totale a due, entrambe vergate sul recto di volumina in scrittura calligrafica, e databili al II ο IIP (P.Oxy. IV 678 + inv. 16 2B. 52 + LXII4302 =s> 14, P.Ryl. I 16 => 15). Si tratta di interventi di poche parole, con abbreviazioni e segni convenzionali. Laddove il testo delle note e ricostruibile, esso sembra riguardare il contenuto dei versi. Oltre a questi testimoni vanno considerati tre casi assai dubbi di argumenta (P.Giss.Univ. IV 41, P.Schub. 26 e P.Sorb. inv. 72t>), un tipo esegetico che su papiro non e attestato per drammi adespoti della commedia antica e sembrerebbe invece piu frequente per la commedia successiva37. Non sono inclusi nella sezione ecdotica i frammenti che conservano nei margini ο nelle interlinee semplici correzioni38 ο note di natura non esegeti-

Due su quasi cinquanta per la nea, contro i sei su circa venti per Yarchaia. Per la commedia antica in generale, su papiro si conserva, a mia conoscenza, solo Yhypothesis al Dionysalexandros cratineo (P.Oxy. IV 663). Per Menandro invece van Rossum-Steenbeek 1998 annovera 6 papiri con resti di argumenta. Riguardo alle hypotheseis drammatiche in generale vd., oltre a van Rossum-Steenbeek 1998, pp. 1-52, Luppe 2002a, pp. 64 ss. 38 Oltre al caso citato di P.Oxy. XXV 2428 (vd. nota 22), sono da interpretare come correzioni le

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ca. Tra questi interventi, una pratica piuttosto diffusa e l'aggiunta - non sistematica - di notae personarum nel margine sinistra, in particolare in copie di commedia nuova 39 . Alcuni frammenti, per lo piu inquadrati nella nea, recano la segnalazione χοροΰ, posta a centra rigo in luogo delle parti corali40 e spesso considerata a posteriori come un'indicazione per la divisione in atti41.

annotazioni visibili in P.Oxy. XXXVII 2809, XLV 3218. In alcuni frammenti di P.Oxy. XXXVII 2809 (CGFP 234; PCG VIII1112), 17 frustuli di un volumen datato al IP in base alia somiglianza con la scrittura di P.Ryl. Ill 483 (Lobel 1971, p. 26), sembra di poter riconoscere il testo di una commedia antica. Oltre a pochi segni lezionali, alcune paragraphoi e una diple obelismene, il testo presenta delle correzioni supra litteram e nel fr. 9 (c) r. 10 un'annotazione marginale επιτρι[, probabilmente anche quest'ultima una correzione, a un comune errore di iotacismo: cfr. fr. 9 (a) r. 5 επιτρειβ[. I due frammenti di volumen editi da Stephens 1977, pp. 27-29, come P.Oxy. XLV 3218 (PCG VIII1125), datati al sec. I / IP, conservano sul recto i resti di una commedia nuova e sul verso un romanzo (Morgan 1998, p. 3386; Lopez Martinez 1998, nr. 10). Al fr. 1, 2 una seconda mano ha soprascritto a νεου un piu appropriato λιθο - il riferimento e alia pietra Lidia, utilizzata per distinguere l'oro falso da quello vero. Piu che di una glossa (νεου non sembrerebbe dare senso), si tratta dunque di una correzione di un errore da copiatura, cfr. ed. pr. p. 28). Oltre alia presenza al fr. 1, 6 di un dicolon seguito da cancellazione, si segnala la sigla drammatica r (vd. nota 28). Infine una correzione interlineare e presente in fr. 1, 3 di BKT IX 30 (CGFP 303 ed. pr.; PCG VIII1120), due frustuli di volumen da cartonnage scritti in una "hand upright and roundish" del IIa (non la stessa dell'altro fr. associato da Austin, vd. Ioannidou 1996, p. 39), che conservano un'antologia. Questo frammento conserva inoltre una coronis (come il dubbio P.Hib. II180, vd. nota 28). Vanno intese come notae personarum ad es. le tre annotazioni interlineari sopra rr. 1, 3 e 5 di P.Oxy. XV 1824 (CGFP 250; PCG VIII1045), frammento del IIP, che reca alcuni versi, forse menandrei (Hunt 1922, pp. 227-228), tracciati contro le fibre (ma il lato opposto e bianco). Di indicazioni del personaggio si tratta anche nel caso di P.Oxy. LXVIII 4642, un frammento di rotolo papiraceo del I-IP edito da Nünlist 2003. Conserva l'inizio di una colonna, in cui e leggibile un testo comico identificato ipoteticamente col Kitharistes di Menandro (cfr. Luppe 2004, pp. 220-221). Oltre a paragraphoi e spazi bianchi per indicare la divisione delle battute, al r. 5 sono visibili due nomi vergati in modulo minuto, uno nel margine sinistro e uno sopra il rigo. Tra i frammenti di commedie di autore incerto, notae personarum sono visibili inoltre in P.Sorb. inv. 72r (vd. nota 8); P.Oxy. I 11 (CGFP 254; PCG VIII 1007), commedia nuova, I-IP; P.Lond. II 484 d (= P.Lond.Lit. 88; CGFP 229; PCG VIII 1055), frammento del IP che oltre a diverse paragraphoi reca nel margine sinistro l'indicazione γραΰί β'; P.Oxy. XV 1824 (CGFP 250; PCG VIII1045), commedia nuova, IIP; P.Ant. II 55 (CGFP 242; PCG VIII 1096), commedia di supposta paternitä menandrea, IVp; P.Oxy. LXXIII 4937, frammento di codice con versi di commedia nuova, forse il Georgos di Menandro, VI-VIP. 39

Oltre che in MPER N.S. II 22 (vd. infra), χοροΰ e visibile in P.Köln V 203 + VI 243 + P.Mich, inv. 6950 (PCG VIII 1147), una copia di commedia, forse menandrea (Dis exapaton secondo Nünlist 1993; Ephesios secondo Arnott 1998 e 1999a), datata al IIP; in P.Mont, inv. 127 (ed. Lopez Garcia 1987; MP3 1645.02; LDAB 5988; CGFP 257; PCG VIII 1137), del Vp e attribuito ipoteticamente a Menandro, Misoumenos; in P.Berol. inv. 11771 (ed. Sitz. Ak. Berl. 1918, pp. 743-747; MP3 1641; LDAB 196; CGFP 239; PCG VIII 1032), IIP, commedia di mezzo ο nuova. In alcuni casi si e ipotizzata una forma χοροΰ μέλοί: P.Lond.Lit. 92 (CGFP 274; PCG VIII 1056), del III/IP, che al centra di col. I 12 reca ]λχχ (integrazione proposta da Del Corno 1970, p. 105), e P.Hib. I 12 (CGFP 273; PCG VIII 1015), datato al IIP, se al fr. b r. 7 ]oc a centro rigo e da interpretare come χοροΰ μέλ]οί piuttosto che come parepigrafe (θόρυβ]οί, ροΐβδ]οί oppure ποππυίμ](χ; cfr. in proposito Handley 1953, p. 58, CGFP e PCG).

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Sulla presenza dell'indicazione χοροΰ a segnalare interludi corali le cui parole non sono trasmesse vd. Taplin 1976, Pöhlmann 1977, Hunter 1979, Turner-Parsons 1987, p. 13, Daris 1997,

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Un indizio di impegno erudito e offerto invece da alcuni esemplari che testimoniano l'uso di segni critici. Tali semeia, di norma posizionati nell'intercolumnio a sinistra delle colonne di testo a cui si riferiscono, spesso costituiscono a tutti gli effetti un prodotto dell'attivitä filologica antica42, un rimando a un intervento esegetico sui versi cosi contrassegnati. Segni a forma di chi43 sono visibili, oltre che in PSIVII 846 (=> 12), accanto ai rr. 3 e 4 di PSI X 1175, un frammento di volumen del Ip che forse conteneva una commedia di mezzo 44 . Questi due testimoni adespoti si aggiungono ad altri tre casi di papiri comici di certa attribuzione in cui tale segno e conservato 45 . Un segno marginale a forma di barra obliqua ( / )46 si trova in diversi esemplari datati al IIP 47 e in uno molto piu tardo 48 . In MPER N.S. Ill 23 (vd. infra) e visibile una sorta di ancora (7>), apposta davanti all'integrazione di un verso omesso, mentre un tratto curvo 3, interpretato da alcuni come antisigma, introduce una annotazione, forse una Variante, in P.Ryl. 116 (=> 15)49.

p. 56. Per la dibattuta questione del rapporto tra tale dicitura e la divisione in atti si rimanda alia discussione in 8. 42

Si v e d a n o le osservazioni in proposito di Schironi 2005.

Sull'uso di tale segno vd. Turner 1980a (2002), pp. 135-136, M c N a m e e 1977, pp. 102-105, ed Ead. 1992, pp. 19-21 e tab. 3.

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C G F P 215; P C G VIII 1062. II d r a m m a sarebbe secondo alcuni opera di Filisco (cfr. Gallavotti 1930, Körte 1930, Platnauer 1933, E d m o n d s 1957 e Austin in CGFP), oppure di Frinico (NorsaVitelli 1930 e in PSI X). Cfr. anche D e l Corso 2002. In P C G il f r a m m e n t o e inserito tra gli adespota. Sul significato del chi in questo f r a m m e n t o vd. Xanthakis-Karamanos 1994, p. 337: davanti al v. 44

3 richiamerebbe l'attenzione su u n a citazione tragica, al v. 4 sull'uso metaforico del verbo. NeU'intercolumnio di P.Oxy. XXXIII 2654 (col. Ill rr. 2 e 4), Men. Carchedonius, inizi IP, e di P.Oxy. I I 2 1 2 (col. I I 1 5 ) + P.Oxy. X X X V I I 2 8 0 8 J a b u l a deperdita di Aristofane, Ia, in u n a annotazione di P.Oxy. X X V 2427 (fr. 54, col II 4 e 7), c o m m e d i e epicarmee, II/IIIP.

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Cfr. M c N a m e e 1977, pp. 109-110 ("slanted o b e l u s " ) ed Ead. 1992, pp. 17-18 e 35. U n a sbarra segna inoltre divisioni nel testo (esegetico?) di P.Oxy. X I I I 1 6 1 1 (vd. infra Scheda p. 115).

46

Al fr. 1 col. II 12 di P.Berol. inv. 11771 (vd. nota 40), c o m m e d i a di m e z z o ο nuova?, III a ; nella forma / e Γ in tre punti di P.Schub. 24 (= P.Berol. inv. 16336; C G F P 280; P C G VIII 1086), framm e n t o c o m i c o del III a , e infine al r. 22 di P.Sorb. inv. 72r (vd. nota 8). Le discussioni sulla paternitä m e n a n d r e a di quest'ultimo papiro, che resta n o n provata, erano legate anche al fatto che alcuni f r a m m e n t i di P.Sorb. inv. 72 + 2272 + 2273 conservano il testo del Sicyonius (= P.Ghöran I; MP 3 1308.1; L D A B 2738; C G F P 188). Si v e d a in proposito Webster 1953, pp. 220-222 (ipotizza sia di Apollodoro), G o m m e - S a n d b a c h 1973, pp. 730-738 (tra "possibly m e n a n d r e a n papyrus fragments"), Sandbach 1990 (tra Incerti auctoris fragmenta). 47

48

P.Mont, inv. del

VIII1137),

127 VP,

(vd. nota 4 0 ; ed. Lopez Garcia 1 9 8 7 ; M P 3 1 6 4 5 . 0 2 ; L D A B attribuito ipoteticamente a Menandro, Misoumenos.

5988;

CGFP

257;

PCG

Per l'antisigma cfr. M c N a m e e 1977, pp. 114-121, ed Ead. 1992, pp. 14-15, 32. Altri casi in papiri comici: n u o v a m e n t e in P.Oxy. X X V 2427, c o m m e d i e di Epicarmo, e P.Amh. II 13 (=> Aristophanes 29) del IIIP. Per l'uso dell'ancora vd. Aeschylus 8 e cfr. M c N a m e e 1977, pp. 121124 ed Ead. 1992, pp. 11-13, 30, che tra i papiri comici cita anche P.Oxy. X I I I 1 6 1 7 (=> Aristophanes 21), f r a m m e n t o del Plutus del VP; P.Oxy. X X V 2429, commentario a Epicarmo, II P , n o n c h e il m e n a n d r e o P.Oxy. X X X I I I 2654, IP, giä ricordato per la presenza del segno χ.

49

Comoedia

15

Piü frequentemente nei papiri presi in considerazione compaiono segni di scansione testuale. Tra questi le diplai obelismenai, presenti in diversi commentari (vd. P.Oxy. XXXV 2738 3; P.Oxy. XXXV 2742 => 4; P.Oxy. XVII 2086r? => 8), risultano solo sporadicamente nei drammi adespoti (vd. ad esempio ROxy. XXXVII 2806 => 5). Appare invece assai diffuso l'uso delle paragraphoi, principalmente per marcare i cambi di battuta 50 .

NOTA. I papiri, numerati progressivamente, sono suddivisi in base all'ambito a cui appartiene il testo comico in essi conservato ο commentato: comoedia Dorica, comoedia vetus, comoedia nova. All'interno di ciascuna sezione i papiri sono ordinati alfabeticamente per collezione papirologica; sono collocati in fondo i casi dubbi ο di incerta classificazione (contrassegnati con un punto interrogativo dopo il numero).

Devo profonda gratitudine a Fausto Montana per i suoi preziosi suggerimenti nei corso delle ricerche; un sentito ringraziamento inoltre a Colin Austin e a Elena Esposito per il supporto nella revisione di questo volume.

Un elenco degli esemplari in cui esse sono testimoniate finirebbe quasi per coincidere con quello dei frammenti in cui si conservi una minima porzione di margine sinistro. In diversi casi tali segni sono accompagnati anche da dicola, che segnalano antilabai, ad es. in P.Oxy. LXIV 4411 =s> 10 e PSIVII 846 =s> 12, nonche in P.Oxy. XI1400 (CGFP 271; PCG VIII1028), II/IIP; P.Oxy. LIX 3969 (PCG VIII 1142) commedia nuova, I/IIP; P.Oxy. LXIV 4410 (MP3 1687.04), commedia antica?, IP.

50

COMOEDIA DORICA

1

P.Heid. 1181

sec. III/II a

Glossa ? Prov.: Ankyron Polis (Hibeh)? Cons.: Heidelberg, Institut für Papyrologie (inv. 416). Edd.: SIEGMANN 1956, pp. 1-3; LATTE, A d e s p . dor. fr. 174 (suppl. a C G F ) , 1958, p. xi; AUSTIN, C G F P 233, 1973, pp. 218-219; KASSEL-AUSTIN, P C G I A d e s p . dor. 1, 2001,

pp. 291-292.

Tabb.: P.Heid. I (= Comm.: M P

3

SIEGMANN 1956), la; www.rzuser.uni-heidelberg.de.

1 6 2 3 ; L D A B 839

LLOYD-JONES 1957, p. 425; GIGANTE 1958, pp. 277-

278; WEBSTER 1962; GIGANTE 1971, pp. 53-58; PECHSTEIN 1998, p. 131, n. 26; SOFIA 2 0 0 3 ( s t a m p a 2006), pp. 159-161.

P.Heid. 1181 e costituito da tre frammenti contigui, ottenuti da cartonnage, per un'estensione di ca. cm 18,5 χ 8 di altezza. Si conserva la parte superiore di due colonne, rispettivamente di 10 e 11 righi vergati contro le fibre (sul recto un documento inedito). La seconda colonna e mutila a destra, mentre i righi della prima sono pressoche completi (si sono staccate le fibre verticali in alcuni punti dei rr. 1-6 ed e scomparso l'inchiostro a r. 10). I righi misurano tra i 10 e i 12 centimetri e in alcuni punti occupano quasi interamente l'intercolumnio, che e di ca. cm 3 nel punto di massima ampiezza. La scrittura, collocata dal primo editore intorno alia metä del IIP, e databile tra III e IP (cfr. Cavallo-Maehler 2008, pi. 29 e pi. 32). La stessa mano responsabile del testo principale ha vergato una nota sopra il primo rigo della col. II, forse intesa a glossare una forma dorica. Sono presenti due correzioni (col. I 3, col. II1) e in col. II all'altezza di r. 8 e visibile un segno di scansione testuale. II testo, in trimetri giambici, presenta numerose forme doriche (e.g. κοίταν col. I 8, εμώ: χερί'κ col. II 21) e fin dal primo editore e stato attribuito alia commedia di ambito dorico. Resta incerto l'autore. Siegmann e poi Webster ipotizzano si tratti di una commedia epicarmea del ciclo di Eracle, forse il Busiris1. A

A Eracle ricondurrebbero i riferimenti all'ldra, alle Esperidi e alia Libia (col. II 2-5). La battuta sulla defecatio mattutina del pasto del giorno prima (col. I 8-9) ben si addice alia sua caratterizzazione comica di ghiottone. L'ed. pr. nota che i trimetri giambici sono utilizzati anche nel 1

20

Comoedia 1

una farsa fliacica di Rintone pensano invece Latte, Gigante 2 , e piu recentemente Sofia 3 . Se questa seconda tesi fosse corretta, la copia testimoniata da P.Heid. 1181 sarebbe temporalmente prossima al testo originale.

Col. II 1

κρατυν δε κρα[δΐαν

κρα[ ρ corretto su a suppl. Lloyd-Jones, δ' έκρα[ (vel δέ κρα[δία) ed. pr.

καρδί[αν la nota si trova sopra le lettere εκρα[ del primo rigo ρ stilizzato in cui l'occhiello e ridotto, quasi invisibile (cfr. ρ col. I 8 e col. II 4), possibile anche ι i[ "vix δρ[, δη[ς" ed. pr.; καιδι[ ed. pr. e Austin, "to me these look more like καρδι[" Lloyd-Jones 1957 και δι[ ed. pr.

Le lettere visibili al di sopra della col. II sono della stessa mano e nello stesso modulo del testo principale, tanto da risultarne distinguibili solo per la posizione molto rientrata a destra rispetto ai righi successivi (oltre cm 3, probabilmente troppo per pensare che sia un verso in eisthesis). Accanto alia lettura dell'ed. pr. καιδι[, accolta anche da Austin in CGFP, sembra paleograficamente sostenibile καρδι[, secondo un'ipotesi ventilata dai diversi editori e ribadita da Lloyd-Jones 1957. Giä nella prima edizione del frammento, Siegmann, nonostante riportasse και δι[ come r. 1 del testo poetico (separato dal successivo per mezzo di una presunta paragraphos4), illustrava nel commento la possibilitä che essa

Busiris, e che alia materia di quest'opera potrebbe adattarsi il discorso borioso qui leggibile alia col. II. Secondo Webster il personaggio che dialoga con Eracle potrebbe essere Euristeo. 2 Proponendo un'attribuzione all'Amphitryon, Gigante sostiene che "i versi 7-9 potrebbero alludere a Zeus che lascia di buon mattino la magione e il giaciglio di Alcmena e smaltisce il pasto del giorno precedente. Non dunque il solito Eracle ghiottone (gastrimargos), ma un'irriverente rappresentazione di Zeus moichos" (Gigante 1958, p. 278). 3 Secondo Sofia 2003 i versi conterrebbero un riferimento all'episodio del soffocamento di Busiride (v. 7) e dunque potrebbero appartenere a un fliace rintoniano intitolato Busiride. 4 Sulla presenza della paragraphos avanzava riserve giä Υ ed. pr.: "der Strich, der wie eine Paragraphos unter κ in Ζ. 1, ist vielleicht nur zufällig aus Teilen des κ und des darunterstehenden ε enstanden" (p. 2). Austin in CGFP stampa una paragraphos, ma in PCG scrive in apparato

P.Heid. 1181

21

fosse piuttosto una nota riferibile al sottostante κρα[. II testo poetico reca infatti in questo punto tracce di una correzione, un ρ scritto su a. Se la lettura delle tracce e corretta, e plausibile immaginare una correzione in corso di scrittura da parte dello scriba, accortosi di avere equivocato la forma attica e della koine (καρδίαν) al posto di quella dorica (κραδίαν). Tale correzione potrebbe avere suggerito l'opportunitä di una glossa5. Per la posizione della nota si puo porre il confronto con il coevo P.Lond. Lit. 55 (Archiloco), col. I 2.

"supra δε lineola (non est paragraphus)". Cfr. P.Oxy. LXVI 4521 (=> Aristophanes 22), marginalia a PI. 690, in cui due righi di annotazione sono separati da trattino; ma difficilmente si puö pensare qui a un trattino con la funzione di separare il testo poetico dalla nota sopralineare. 5 Cfr. Siegmann 1956, p. 3 "das würde heißen, daß ... das metrisch falsche (Mittelzäsur) καρδι[α zur Verdeutlichung übergeschrieben wurde". Le due forme κραδία/καρδία sono segnalate con frequenza nei trattati grammaticali, nei lessici e negli scolii: vd. ad es. Trypho Path. I 4, Hsch. κ 3915 L.

COMOEDIA VETUS

2

P.Grenf. II 12 Note

sec. II?

marginali

Prov.: Soknopaiou Nesos? 1 Cons.: London, British Library, inv. 695 A. Edd.:

GRENFELL-HUNT 1 8 9 7 , p . 2 4 ; AUSTIN, C G F P 2 2 6 , 1 9 7 3 , p p . 2 2 2 - 2 2 3 ; KASSEL-AUSTIN, P C G VIII 1 0 0 5 , 1 9 9 5 , p. 296.

Tab.: P.Grenf.

I I ( = GRENFELL-HUNT 1 8 9 7 ) , I I I .

Comm.: M P 3 1 6 2 5 ; LDAB 356 BLASS 1897; W E I L 1897, pp. 7-8; CRUSIUS 1898; VAN HERWERDEN 1903, p. 39; DEMiAticzuK 1912, p. 298 (nr. 12); KUIPER 1913, pp. 237-238; WILAMOWITZ 1921 (1935), pp. 445-447; MILNE 1927, p. 62 (= P.Lond.Lit. 86); OLDFATHER 1923, p. 9 (nr. 92); EDMONDS 1957, pp. 962-963 (nr. 22B); GELZER 1970, coll. 1555-1556 (nr. 37); M C N A M E E 1977, p. 417; MESSERI SAVORELLI-PINTAUDI 1996, pp. 185-187; VAN MINNEN 1998, p. 145 (nr. 137); JOUAN-VAN LOOY 2000, p. 353; TROJAHN 2002, p. 206; KANNICHT 2004, p. 537 (= TrGF Eur. M D . test. *ib); MONTANA 2006a, p. 236; M C N A M E E 2007, p. 452.

Da un volumen contenente un testo drammatico corredato di marginalia fu ritagliato un foglietto, di cm 8,5 χ 10,5 circa, riutilizzato sul verso per scrivere lungo le fibre (quindi in direzione perpendicolare rispetto ai righi del lato opposto) una domanda oracolare, collocabile cronologicamente agli inizi del IIIp. Dell'opera poetica sul recto si conservano gli inizi di 8 righi e parte dell'intercolumnio a sinistra della colonna di testo, occupato da annotazioni. Resta inoltre un ampio margine inferiore (cm 5,5). I vv. 1-7 sono in metro giambico, mentre il v. 8, in eisthesis, e probabilmente l'inizio di una parte corale. II testo letterario e stato datato dagli editori al IIP, ma studi successivi (Messeri-Pintaudi 1996 e van Minnen 1998) hanno suggerito una collocazione cronologica piu alta, al IP, in cui ben si inquadrerebbero sia la scrittura

Tale provenienza si puö supporre sulla base del testo conservato sul verso, una domanda oracolare rivolta al dio Soknopaios e a un'altra divinitä (Sokonpiaiis?), venerati nel tempio della localitä dell'Arsinoite. II fatto che il testo fosse redatto su materiale di riuso ha indotto perö a considerarlo non la richiesta effettivamente presentata al tempio, ma piuttosto un suo antigrafo, rendendo di conseguenza solo ipotetica la provenienza da Soknopaiou Nesos: cosi Messeri Savorelli-Pintaudi 1996, p. 186 e n. 9. Tuttavia alcuni dei biglietti oracolari rinvenuti ad Antinoe e ancora inediti (cfr. Pintaudi 2008, pp. 11-12) sembrano offrire un parallelo di domande sul verso di rotoli giä scritti. 1

26

Comoedia 2

libraria del testo principale sia la corsiva delle annotazioni, a essa coeva ο di poco posteriore. Sono presenti alcuni segni di lettura (al r. 4 una dieresi inorganica e un accento circonflesso) e forse una paragraphos sotto r. 7. II frammento appartiene a un'opera poetica a noi sconosciuta: una "lost tragedy" secondo i primi editori - che, sulla scorta dell'integrazione di J.P. Mahaffy Μελανίπ[πην al r. 7, proponevano un'identificazione con la Melanippe desmotis di Euripide - ο piuttosto, secondo la critica filologica successiva, una commedia. Contro l'ipotesi di una pertinenza alia tragedia sono stati addotti motivi di ordine metrico 2 e l'espressione κατά την Μελανίππην e stata intesa come segnale di parodia euripidea all'interno di una commedia antica 3 . Tra le proposte di assegnazione avanzate si devono ricordare le Thesmophoriazusae Secundae (Blass 1897 e in seguito Kuiper 1913) e il Gerytades (Crusius 1898) di Aristofane. La presunta paternitä aristofanea, tuttavia, non e comprovata da elementi decisivi e il frammento e attualmente annoverato tra gli adespota veteris comoediaeA. Sulla sinistra sono visibili resti di sette righi vergati in scrittura corsiva di modulo ridotto rispetto al testo principale. Crusius riteneva che tali annotazioni fossero da riferire ai versi della colonna conservata, in base a una certa rispondenza formale e tematica (Crusius 1898, p. 83), e su questo presupposto sono state avanzate diverse ipotesi di integrazioni sia per il testo marginale sia per il testo comico. Con maggior probabilitä tuttavia i marginalia andranno riferiti a una colonna perduta sulla sinistra 5 , secondo la disposizione piu usuale nella pratica di annotazione 6 . II testo degli interventi marginali e articolato in due blocchi; all'interno del secondo di essi permangono alcune incertezze sul numero e i confini delle singole note 7 . Per dar meglio conto della disposizione dei marginalia si riporta in questo caso il testo dell'intero frammento.

Weil 1897, p. 8, Blass 1897 e Crusius 1898, p. 82. Giä Crusius 1898, p. 82, nota: "les consequences qu'en ont tirees les editeurs sont plutöt refutees que favorisees par ce supplement. La locution κατά την Μελανίππην a tout l'air d'une citation litteraire en style de comique". 4 P.Grenf. II12 non e incluso tra i frammenti aristofanei in Austin 1973 e Kassel-Austin 1995, ne in MP3 (seguito da McNamee 2007), Trojahn 2002, Montana 2005a e 2006a. 5 Cosi McNamee 2007; il dubbio e avanzato giä da Blass 1897. 6 Per la posizione delle note nei rotoli vd. McNamee 2007, pp. 15-17: a sinistra della colonna si possono trovare informazioni accessorie, come notae personae, ο note strettamente relative al testo, come le annotazioni di un revisore, mentre spiegazioni e commenti sono di norma a destra della colonna a cui si riferiscono. 7 Trojahn 2002: "nicht sicher festzustellen ist, ob es sich um eine lange oder mehrere kurze Erklärungen handelt". 2 3

P.Grenf. II 12

27

αύται λαλοΰεαι τον[ ]o\)civ και νυ]ιβουλεΰουει

τρύχοιχι πολλοίχ τ[ κακουμέναιε γαρ [ ύπό μητρυών τε κα[ι

5

c-ύριγγον

] οίκτον εχει ] ι πενταξ]ΰλον έν φ κο]λάζονται ]οντων ε

ούκ ήλθ' άρήξων άλ[λ

5

νυν ούν άποινα τ[ κατά την Μελανίπ[πην άλλα ξεετών ετ[

Note marginali 4 ] traccia sulla parte alta del rigo in legatura con ι, forse α (cfr. αι r. 6) 7 a una certa distanza da των e visibile una lettera incerta (ε corsivo?) in modulo maggiore rispetto alle altre e posta piu in basso (vd. commento) 1-2 ν(ο>υ|[θετοΰί]ι ed. pr. : νΰ|[κτωρ e.g. Wilamowitz : αύτδν λήρωι τρΰχ]ου Aristophanes 1; IVP) e sch. Aristoph. Ran. 14a, 78b, 151a, 1302c, 1420b. Come awerbio oltre a sch. Ve. 772b, citato da Luppe, vd. sch. Nub. 22a. 15 Cfr. Perrone 2008, p. 218. 14

P.Oxy.

XXXV2742

49

sivo in cui si incastonano lemmi nel corso della spiegazione. 10 credo che un confronto con i paralleli comici menzionati da Kassel e Austin, Aristoph. Pax 241 e Men. Perinth. 18, e una valutazione sull'uso del verbo έναφίημι in contesti analoghi indichino chiaramente che il verso comico era inteso dall'esegeta antico come una battuta a sfondo scatologico. Si allude all"essersela fatta addosso', come spesso accade in commedie dell'archaia, di solito a causa di un subitaneo spavento. L'espressione κατά των «ελών e spiegata in questo modo dagli scoliasti a commento del citato passo della Pace (ό κατά τοΐν «ελοΐν: ουμβολικόν από των διά δειλίαν άποτιλώντων) ed e utilizzata in tal senso anche in Lys. 1259 καττών «ελών ΐετο. Anche in questo secondo caso gli sch. ad I. chiariscono επαιξεν. επί δειλία δε αύτούε κωμφδεΐ coc έναφιένταα Non sembra casuale che qui, come nel frammento papiraceo, sia usato έναφίημι. II fatto che il verbo, attestato piu volte in Aristotele col senso di 'emettere', 'scaricare', ma in relazione alio sperma (ad es. HA. 553b), fosse impiegato anche in riferimento ad altre deiezioni, e in particolare in congiunzione con l'espressione κατά τών «ελών, trova un'ulteriore conferma in Artemid. II 26 (κατά τών «ελών άφείε ... πονηρόν δε και xfj κοίτη έναφιέναι). Se questa sezione ha ancora a che fare con il volo sulla κράδη, forse era proprio la paura delle evoluzioni aeree sulla macchina teatrale a determinare questi spiacevoli effetti collaterali. Le vertigini provocano a Trigeo spasmi intestinali anche in Pax 173-17616. 11 testo comico presenta κατά τών πτερνών, "giü fino ai talloni", in luogo del piü consueto κατά τών «ελών, a cui il commentatore riconduce. Non escluderei che tale scelta fosse anche dettata dal possibile scarto comico nell'assonanza tra πτερνών e πτερών ("ali"). Ne sembra privo di rilevanza il fatto che πτέρνη sia anche, come ποιχ e ύπέρα, termine tecnico del lessico nautico: secondo il fr. 60 S. dell' Άρχιτεκτονικόο di Eratostene indicherebbe la base dell'albero 17 . 30-35 II testo lemmatico e riconoscibile in questo caso con una certa sicurezza e si estende su tre righi, mentre Yinterpretamentum inizia con una causale introdotta da έπειδή e forse proseguiva anche oltre il r. 34 (se e corretta la lettura δθεν). II contenuto e stato ricostruito efficacemente nell'edizione di Austin, grazie alle integrazioni di Luppe ai rr. 31-32 e 34 e a quella di Sandbach, che ha proposto di completare la lacuna all'inizio di r. 33 con %ac μελ]έτα Alcaeus 4, ad v. 5): ταΰτα c[i>v εί]ρωνείαι e'ie τινα | γήμαντα [πριν γε]νειόχαι. Proprio questo parallelo pero invita a maggior cautela nel considerare l'inversione logica come frutto di errore: non si puo escludere che essa avesse una finalitä comica, introducendo contra exspectationem un riferimento parodico (poi non piü inteso) a qualche personaggio αγένειοι:, di dubbia virilitä5 ο di etä troppo giovane, proprio come doveva accadere nel passo alcaico menzionato. Tuttavia a favore della trasposizione del ν. 10 dopo il v. 11 resta la collocazione di έτεροι: e αλλοί (come notava giä il primo editore, dal punto di vista sintattico in una sequenza di tre elementi έτεροι: e piü adatto alla seconda posizione che alia terza e viceversa άλλ 2.

5

P.Oxy. XXXVII2810

57

[ ]ετερα ό χο(ρόε)1 ]τερα ό χο(ρόε)

1 il primo rigo sembra cancellato con un tratto ]ε resti di un semicerchio (ε con tratto orizzontale sovrapposto a quello del successivo τ oppure c) χ con ο soprascritto pap. 3 ] [ parte superiore di tre aste, forse ]co[ ] [ tratto lungo la linea superiore, leggermente arrotondato verso il basso, seguito da altro tratto orizzontale alia stessa altezza con una lieve inclinazione ascendente 1 ] τεραοχ0 ed. pr. : τά ε]τερα (sic) Luppe 1973

2 ] εραοχ0 ed. pr.: iterum τά ε]τερα Luppe 1973

2 ? A differenza degli altri marginalia, le due lettere leggibili a sinistra del secondo verso sono della stessa dimensione del testo. Esse sono state interpretate neWeditio princeps come pertinenti a una colonna precedente non conservata del testo commentato ("would be expected to belong to a preceding column" Lobel). Tuttavia la posizione delle tracce rispetto alia larghezza della colonna di scrittura visibile nella parte inferiore del frammento (oltre cm 2 all'interno) porta a escludere che esse siano la parte finale di un verso della colonna precedente. Si tratta dunque di una nota apposta dallo stesso scriba, forse la registrazione di una Variante ο una correzione al v. 2, ma l'esiguitä dei resti non permette di formulare ipotesi sul contenuto. Non si puo escludere che l'intervento marginale fosse piuttosto una spiegazione riferita alia colonna perduta a sinistra. 4-5 ss. ? La nota, vergata in modulo piu piccolo rispetto al testo, forniva forse spiegazione della paragraphos cui e affiancata. La natura del cambiamento marcato da questo signum e incerta, forse un cambio di interlocutore (Lobel, p. 34). Potrebbe trattarsi allora di una nota personae (cfr. anche Luppe 1973: "Bruchstück von 25 Versanfängen mit Paragraphoi und Sprecherbezeichnungen") da riferirsi ai vv. 5 ss. parzialmente conservati a destra. Le condizioni del testo non consentono di avanzare ipotesi di lettura. 25 ss. ? L'intervento marginale fornisce indicazione per l'assegnazione di versi, ο parte di versi, al coro. Si conserva la parte destra del primo e del secondo rigo della nota, che sembrano riportare le stesse parole (al r. l e visibile una lettera in piü all'inizio), e scarne tracce di un rigo successivo, ormai illeggibile. Lobel riferiva le note, ο la nota ripetuta, al v. 25 e si limitava alio scioglimento dell'abbreviazione, suggerendo per il r. 1 "possibly ]οτ or ]cx"6. In base

6

Sulla base di questa indicazione si poteva pensare a τά πρ]ότερα, suggerito dalla paragraphos

58

Comoedia 6

a un riesame del frammento tenderei a escludere ]οτ (r. 1 della nota), mentre ritengo assai plausibile una lettura delle tracce come ]ετ. Sembra dunque condivisibile anche dal punto di vista paleografico l'integrazione τά ετερα, proposta da Luppe 1973 e accolta in PCG. Luppe ritiene che la Sprecherbezeichnung τά ε]τερα ό χο(ρόε) sia da porsi davanti al v. 25 e in forma identica davanti al successivo (ma chiaramente al r. 1 si dovrä scrivere piuttosto τά] ετερα), in entrambi i casi preceduta dall'indicazione di un personaggio cui spettava la prima parte del verso 7 . Occorre tuttavia rilevare la presenza di un frego sul primo rigo del testo marginale. Ciö suggerisce che la nota fosse stata inizialmente scritta per sbaglio accanto al v. 25, poi cancellata e riscritta accanto al verso seguente, dove davvero aveva inizio la parte del coro. La eisthesis di r. 25 poteva facilmente indurre in errore. Ε degno di nota l'uso di chi con omicron sovrapposto, una sigla frequente nelle annotazioni marginali, sia a tragedie sia a commedie, come nota personae per indicare il coro8. A differenza delle altre forme di abbreviazione utilizzate per choros (come χ° con omicron in esponente), essa e attestata anche in testi esegetici estesi: una hypothesis eschilea e uno hypomnema ai Prospaltioi di Eupoli 9 , databili alio stesso periodo del frammento in questione. L'uso di questa particolare sigla potrebbe costituire indizio di una matrice erudita dell'annotazione.

sotto al v. 18, e τά ϋ Aeschylus 3), fr. 4, 3 (II/IIP) e P.Oxy. XXXVII 2813, fr. 1, col. I 36 (II/IIIP).

7

P.Ryl. III 483 Note

sec. II?

marginali

Prov.: ? Cons.: Manchester, John Rylands Library. Edd.: ROBERTS 1938, pp. 94-95; AUSTIN, C G F P 225, 1973, p. 221; KASSEL-AUSTIN, P C G V I I I 1 0 7 5 , 1 9 9 5 , p. 367. Tab.: P.Ryl. ILL (= ROBERTS 1938), V.

Comm.: M P 3 1629; LDAB 344

KÖRTE 1941, p. 118 (nr. 963); GELZER 1970, col. 1555

(nr. 27); MCNAMEE 1977, p. 410; EAD. 1981, p p . 8 e 54; TROJAHN 2002, p. 206; MONTANA 2006a, pp. 239-240; MCNAMEE 2007, p. 4 5 3 .

II frammento di volumen (cm 7,5 χ 12), scritto lungo le fibre e bianco sul verso, conserva i resti di due colonne. Nello spazio intercolonnare (cm 2,5-4,5) si leggono tre marginalia, dei quali almeno i primi due riferibili sicuramente alia col. I. Delia col. II restano solo le lettere iniziali di 12 righi che dovevano contenere un dialogo piuttosto fitto, come testimoniano le otto paragraphoi che segnalano i cambi di personaggio. La scrittura del testo principale e "a neat, rounded uncial of the second century" (Roberts). Una mano differente con calamo piu sottile ha aggiunto alcuni segni di lettura (punteggiatura, un accento e un apostrofo a col. I 11), probabilmente la stessa che ha vergato le note marginali in "a small upright semi-cursive". A questa seconda mano potrebbero essere dovuti an che gli additamenta άεί a fine col. 15 e α all'inizio di col. I I 6 . Ε probabilmente una correzione quella visibile supra lineam a col. I 6, ]λωδεν[, dove uno iota nell'interlinea sostituisce omega. In base al lessico (col. I, r. 5 μ]ονοκοιτών, r. 8 τ]υρβάζετε, r. 11 έκφάγοι) il primo editore, seguito dai successivi, ipotizza che il rotolo contenesse un dramma sconosciuto dell'archaia. Per queste stesse ragioni Körte ritenne fortemente probabile un'attribuzione ad Aristofane 1 .

II verbo μονοκοιτέω figura in Aristoph. Lys. 592; τυρβάζω e piuttosto frequente nelle commedie aristofanee, cosi come έξείθίω. "Alles spricht stark für eine verlorene Komödie des Aristophanes" (Körte 1941). II frammento e attribuito dubitanter ad Aristofane anche in LDAB. In proposito vd. Montana 2006, pp. 239-240 (=> Aristophanes - Schede, pp. 239-240). 1

60

Comoedia

v. 4 ητών pap.

7

]ητών όδών· οδων • pap.

άνον]ήτων e.g. Körte

έ λ ( λ ε ί π ε ι ) τό " e c t i " la nota si trova a destra e piu in alto rispetto alia linea del verso; inizia immediatamente sopra il punto in alto finale έ pap. ecxi pap. λε(ίπει) ed. pr. : λε(ίπεται) in app. McNamee ]ητών όδών·

e omesso "ccxl"

v. 5

μ]ονοκοιτών άεί·

"the άεί is slightly below the level of the line and may have been added later" Roberts

αει • pap.

άν(τι του) μ α λ ά τ τ η ι la nota si trova a destra e in linea rispetto al verso, a minima distanza dal punto in alto finale

... dormendo sempre solo

vv. 9 - 1 0 2

a pap.

nel senso di μαλάττη

] [ ]εγω ]α λαμβά[νει]ν·

9 ] [ Ved. pr. leggeva sigma

ε

10 Yed. pr. leggeva λαμβανειν

ο o( ) ουπο [

all'altezza dell'interlinea tra il v. 9 e il v. 10 resti pressoche illeggibili di una nota; le tracce sono a una distanza di oltre cm 1,5 dalla fine del v. 9 e immediatamente sopra il punto in alto finale del v. 10 ] εγροιο() ουπο [ ed. pr. "ρ in the scholion might be ξ" Roberts ο 0 pap. ο [, possibile cx[ poss. ό υπό vel οΰποτε

La numerazione dei versi adottata differisce da quella dell'editio princeps, in cui non viene conteggiato il rigo successivo al 6, per il quale non sono conservate tracce di scrittura.

2

P.Ryl. III 483

61

4 Difficilmente la traccia sopra Vomega di ]ητων poträ interpretarsi come richiamo alia nota, come ipotizzava Roberts: ci si aspetterebbe che un eventuale segnale di rimando fosse posto convenzionalmente alia fine ο all'inizio del rigo. Si tratta piuttosto di un accento circonflesso. L'annotazione informa sulla presenza di un'ellissi del verbo "essere". L'uso del termine λείπει per le indicazioni di omissione e piuttosto comune3, tuttavia pare che l'esatto scioglimento in questo caso sia piuttosto έλ(λείπει)4, con il lambda soprastante che indica abbreviazione per sospensione, come porta a pensare l'uso analogo del ny sopra alpha per άν(τί) nella nota al rigo successivo. Non ha comunque paralleli a mia conoscenza la sigla ε (cfr. McNamee 1981, p. 54). II tratto orizzontale sovrapposto a c,cxi sembra svolgere qui una funzione assimilabile alle nostre virgolette, analogamente all'uso della sopralineatura per evidenziare lettere ο parole oggetto di discussione nei papiri grammaticali5. Un caso simile si riscontra in una delle annotazioni marginali presenti in PSI VII 846 12). 5 L'annotazione e evidentemente riferita a un'espressione verbale, che doveva avere la stessa forma dell'interpretamentum proposto (quindi seconda persona singolare medio-passivo, indicativo ο congiuntivo, oppure terza singolare congiuntivo attivo). II lemma e parafrasato nel consueto stile glossografico, introdotto dalla formula άντί του, frequente negli scolii e nei marginalia papiracei, anche a testi comici6. La parte conservata del verso suggerisce un'interpretazione in chiave sessuale: μονοκοιτέω, "dormire solo", nelle sue non numerose occorrenze implica sempre l'idea di una privazione della possibilitä di accoppiarsi7. II verbo μαλσχ c co si presta a connotazioni sessuali in relazione al significato di mollezza, fisica ο morale, e di effeminatezza8. Nelle attestazioni lessicografiche

Oltre alle numerose occorrenze nella scoliografia, per i marginalia papiracei si possono citare a titolo di esempio P.Oxy. XVIII 2166(e), fr. 8, ad v. 5 (=> Alcaeus 5), note ad Alceo, sec. I a /I p , e P.Ross.Georg. I 4, note all'Iliade, sec. IIIp. 4 Benche meno frequente di λείπω anche έλλείπω (all'attivo) e ben attestato nella letteratura scoliografica per indicare omissioni: cfr. ad es. sch. Aristoph. Nub. 1464, Ran. 211a. II termine e presente anche in testimoni papiracei, ad es. nel papiro di esegesi callimachea (?) datato al IIP, P.PisaLit. 21 (SH 297), r. 5: έλλειπε[; ο nella nota marginale di P.Oxy. XXI 2295 (=> Alcaeus 7), V, fr. 28, v. 18. Cfr. Del Fabbro 1979, p. 98. 5 Molteplici esempi nei papiri editi da Wouters 1979. Vd. Dickey 2007, pp. 122-123. Cfr. inoltre P.Oxy. XX 2259 (=> Aeschylus 9), opera esegetica?, 11IV. 6 Tra i papiri aristofanei P.Oxy. LXVI 4521 (=> Aristophanes 22) e P.Amh. II13 (=> Aristophanes 29). Per l'abbreviazione άν(τι του) cfr. McNamee 1981, pp. 7-8. 7 Cfr. Aristoph. Lys. 592; P.Dryton 50, 35; sch. Lyc. 960, 3 Scheer; ΑΡ. XI 196, 3. Per il significato del verbo vd. Esposito 2005, pp. 160-161. 8 II verbo e indicato come sinonimo di θηλΰνω in Hsch. θ 494 L. Questo significato e inoltre par3

62

Comoedia 7

inoltre μαλσχc co (all'attivo) e spesso utilizzato come glossa di ψαθάλλω 9 e di άναφλάω ο φλάω10, che in particolare nell'uso attico hanno il significato di 'masturbarsi'. La nota andrä dunque riferita a un'espressione, di cui forse anche μ]ονοκοιτών άεί faceva parte, marcata da una piü ο meno velata allusione sessuale con riferimento alla masturbazione (e allora occorrerä interpretare μαλάττη come forma attiva, congiuntivo terza persona singolare) ο piü genericamente al rammollirsi, essere effeminato (con μαλάττη medio passivo, seconda persona singolare). La presenza della forma attica con doppio tau puo forse costituire un indizio a favore della prima ipotesi, in conformitä con l'uso attestato dalle fonti lessicografiche. L'oggetto da sottintendere sarebbe τό αίδοΐον (cfr. Sud. a 2122, 2 Α.), con un'immagine che potrebbe derivare dalla lavorazione del cuoio11. 9-10 Le condizioni del papiro e le difficoltä di lettura impediscono di giudicare la natura e il significato del marginale, il cui unico elemento certo sembra essere la presenza di un'abbreviazione, indicata dalla lettera in apice (probabilmente un omicron). II primo editore rapportava l'annotazione al r. 912, tuttavia piü verosimilmente la nota era apposta in riferimento al r. 10 (cosi McNamee 2007), ο perlomeno anche ad esso. Ε scritta infatti immediatamente sopra l'ultimo segno di tale rigo, nello spazio rimasto libera perche il verso precedente era piü breve. Una posizione analoga si riscontra per la nota al r. 4.

ticolarmente evidente nell'aggettivo μαλακοί (cfr. anche le numerose occorrenze negli scolii aristofanei). 9 AelD. ψ 1 Ε.; Phryn. Gramm. SP. 368 De Β. (ψαθάλλειν: τδ ψηλαφάν και μαλάττειν αίίχρόχ); Sud. ψ 1 e 29 Α. 10 Hsch. α 4498, 4667 e ε 7501 L.; Phot. Lex. α 1593, 1716 Th. e p. 650, 17 P.; Sud. α 2122, 2 Α. (και άναφλάν ελεγον τδ μαλάττειν τό αίδοΐον); EM. ρ. 795, 36 G.; Zon. ρ. 169, 8 Τ. In piü luoghi e citato esplicitamente Aristofane. 11 Questa possibile connessione mi e stata suggerita da M. Haslam. Per l'uso del verbo μαλώχω in riferimento alia concia del pellame vd. ad es. sch. Aristoph. Nub. 581a. 12 Νell'ed. pr. il verso ] [ ]εγω e numerato come 8, cfr. supra nota 2.

8 (?)

P.Oxy. XVII 2086 recto

sec. II?

Commentario ? Prov.: Oxyrhynchus. Cons.: Oxford, Sackler Library, Papyrology Rooms (fr. 1); fr. 2 deperditum. Edd.: HUNT 1 9 2 7 , p p . 1 0 6 - 1 0 9 ; AUSTIN, C G F P 2 3 8 , 1 9 7 3 , p p . 2 3 7 - 2 3 9 ; LUPPE 1 9 7 8 - 1 9 7 9 , p p . 2 4 5 - 2 4 6 ; KASSEL-AUSTIN, P C G V I I I 1 0 5 9 , 1 9 9 5 , p p . 3 5 2 - 3 5 3 ; LAMAGNA 1 9 9 7 , p p . 551-552.

Tabb.: P.Oxy. XVII (= HUNT 1927), III; www.papyrology.ox.ac.uk. Comm.:

M P 3 2860; L D A B 4810

KÖRTE 1 9 3 2 , p p . 2 2 6 - 2 2 8 (nr. 7 6 4 ) ; KURZ 1 9 4 8 , p p .

1 6 1 - 1 6 8 ; GELZER 1 9 7 0 , col. 1 5 5 6 (nr. 4 3 ) ; MCNAMEE 1 9 7 7 , p p . 1 9 4 e 4 3 8 ; TURNER 1 9 7 8 ( 1 9 9 4 ) , p. 63; LUPPE 1 9 7 8 - 1 9 7 9 ; DEL FABBRO 1 9 7 9 , p p . 8 8 e 119 (nr. 4 3 ) ; MARZULLO 1 9 8 4 - 1 9 8 5 , p . 3 1 3 ; LAMAGNA 1 9 9 7 ; TROJAHN 2 0 0 2 , p. 2 0 7 ; PAPATHOMAS 2 0 0 3 , p . 2 7 0 ; PERRONE 2 0 0 9 , p p . 2 0 6 - 2 1 0 .

P.Oxy. XVII 2086 e costituito da due frammenti di un volumen papiraceo, che conteneva sul recto un'opera esegetica relativa a commedia sconosciuta, poi riutilizzato sul verso per un trattato di retorica, la cui scrittura e datata al IIP (P.Oxy. XVII 2086t>; LDAB 5367; MP3 2300). II primo frammento (ca. cm 9 χ 16) conserva sul lato principale 23 righi di una colonna, mutila a destra, in basso e parzialmente a sinistra. II secondo frammento, ora irreperibile, era piu piccolo e conteneva resti di 4 righi. La scrittura del commentario e una libraria informale a contrasto di modulo, vergata con calamo sottile, databile alia seconda metä del IIp (cfr. Hunt 1927, p. 106). Sotto r. 11, a ridosso della linea di frattura a sinistra, e visibile un tratto orizzontale che appartiene molto verosimilmente a una paragraphos ο una diple obelismene, posta a marcare la fine di una parte di commento. II testo presenta inoltre alcuni segni lezionali (dieresi a r. 9, spirito aspro a rr. 9, 221) e una correzione, presumibilmente per mano dello stesso scriba del testo. Le pause sintattiche sono segnalate con spaziature leggermente piu ampie (rr. 5, 10, 17, 22).

Secondo Hunt anche a r. 7, su όταν. Benche sopra i resti della vocale ci sia effettivamente una piccola traccia, essa risulta inclinata nella direzione opposta a quella degli altri spiriti vergati dallo scriba e sembra piuttosto da interpretare come segno involontario. 1

64

Comoedia 8 (?)

La caratteristica impaginazione, con lemmi incolonnati e rientranze molto pronunciate per gli interpretamenta, fa pensare a un glossario, benche i contenuti si addicano piuttosto a uno hypomnema1. Tra i paralleli per questo tipo di mise en page, oltre a diversi scholia minora omerici, si possono citare alcuni papiri di esegesi callimachea, come P.Oxy. XX 2262 (al primo libro degli Aitia, IP), P.Oxy. XLVII 3328 (al terzo Inno, IP) e P.Horak 4 (I-IP) 3 . P.Oxy. XVII 2086 presenta infatti un'analoga struttura con lemmi in ekthesis e separati dalla rispettiva spiegazione per mezzo di uno spazio bianco (di ca. cm l) 4 ; le spiegazioni sono per lo piu brevi, ma in alcuni casi si estendono in righi successivi molto rientranti rispetto al lemma (cm 1-1,5). Un'unica eccezione a questa disposizione lemma-üacwwffj-spiegazione si riscontra a fr. 1, 8, ma essa e evidentemente dettata dal fatto che i lemmi, due toponimi che dovevano trovarsi vicini nel testo, potevano essere riuniti in un unico interpretamentum. II testo consta di alcune semplici glosse e di spiegazioni piu ο meno estese di toponimi, pratiche cultuali e proverbi. Ε invece oggetto di discussione la possibile integrazione a fr. 1, 1 che vi individuerebbe l'esplicazione di una imitazione (parodia?) tragica (vd. il commento ad L). La pertinenza alia commedia e suggerita non solo dalla compatibilitä dei lemmi con il ritmo giambico, ma anche dal contenuto e dal lessico: nonostante le riserve di Hunt, che tendeva a escludere questa ipotesi data la presenza al centra di r. 12 dell'indicazione μέροιχ δ ("in dealing with a comedy a division into parts seems out of place" p. 106), il frammento e infatti riferito concordemente a commedia. Ormai generalmente ammessa, non senza controversie, la possibilitä di una divisione in atti anche per i drammi greci5, resta problematico individuare con esattezza la teorizzazione di tale struttura nella

Sui labili confini tra questi due tipi di prodotti esegetici, glossari e commentari, vd. Bastianini 2006, p. 150, e McNamee 2007, p. 35; piu in generale sulla definizione tipologica dei testi esegetici su papiro vd. Stroppa 2007. 3 Cfr. Menci 2004, p. 20, e Luiselli 2010 (in corso di stampa). Alcuni confronti per questo tipo di disposizione dei lemmi anche in Papathomas 2003, pp. 270-271. 4 L'uso dell'ekthesis e di spazi bianchi per porre in risalto il lemma e comune anche negli hypomnemata: si veda ad es. P.Oxy. XIX 2221 (commentario a Nie. Th., IP), P.Oxy. XXXV 2737 Aristophanes 27, commentario del HP), P.Berol. inv. 9782 (commentario a Plat. Theaet., IP = CPF III 9). L'impostazione grafica di P.Oxy. XVII 2086 e caratterizzata dal fatto che lo scriba va a rigo nuovo per ogni nuova voce (ma vd. commento a rr. 13-14). L'insieme di questi accorgimenti fa si che i lemmi siano chiaramente in evidenza e ben separati dal commento. Dunque e per errore che Del Fabbro 1979, p. 88, menziona P.Oxy. XVII 2086 come esempio di commentario in cui "lemma e glossa non si distinguono neppure". 2

Vd. giä Körte 1932, p. 227, e piu in generale Weissinger 1940. II principio della struttura in atti - di norma connesso con la presenza nei manoscritti dell'indicazione χοροΰ - e diventato communis opinio per la commedia nuova, nonostante diversi elementi di incertezza (vd. Beare 1977 [1986], pp. 234-236). 5

P.Oxy. XVII 2086r

65

filologia greca antica e stabilire a quando risalga l'uso di Licpoc in questa accezione tecnica. Desta dunque particolare interesse il fatto che il testo esegetico stesso potesse essere articolato in sezioni in base a un simile criterio. In seguito alia prima edizione, il testo oggetto di commento e stato in genere assegnato alia commedia antica6. L'unica eccezione e costituita dall'interpretazione di Lamagna 1997, secondo il quale il frammento apparterrebbe piuttosto a un commentario a commedia nuova con protagonista un miles gloriosus (forse il Kolax menandreo). Benche sussistano elementi di dubbio sulle argomentazioni a sostegno di questa tesi, l'idea di una attribuzione dei lemmi a una commedia successiva al volgere del IV sec. non e da escludere e anzi appare a prima vista probabile data la divisione in atti. Proprio per la presenza della notazione Licpoc M. Haslam ritiene che il testo commentato vada assegnato alia nea (comunicazione per litteras). Se cosi fosse, questo sarebbe, stando alle nostre attuali conoscenze, l'unico hypomnema a commedia nuova conservato 7 . Gli elementi contenutistici - la possibile citazione paratragica di r. 1, riferimenti a pratiche cultuali, termini riconducibili alia sfera sessuale (non evidenziati in quanta tali dall'esegeta), espressioni proverbiali - non costituirebbero controindicazioni cogenti. Tuttavia, considerata anche la problematicitä della questione della divisione in atti (vd. commento a r. 12), l'uso di inattesi accostamenti lessicali (r. 13) e il tipo di comicitä che sembra di poter intravvedere (r. 2) continuano a indirizzare alia commedia antica. Inoltre ben si adatterebbero al contesto cronologico della commedia antica ο di mezzo il riferimento alia Pitaide, una processione praticata fino al IV sec. a.C. e poi interrotta per lungo tempo, e l'allusione alia Pulaia, la riunione anfizionica cui furono dedicate diverse commedie inquadrabili in quel periodo.

Austin lo include tra gli adespota veteris comoediae nel CGFP; McNamee 1977, p. 194, lo indica come uno dei tre hypomnemata a commedia antica e di "Alten Komödie" parlano anche Körte 1932, p. 226 ("denn die Lemmata fügen sich alle dem Trimeter, und die Sprache klingt zum Teil sehr nach alter Komödie"), Luppe 1978-1979, p. 245 ("nicht näher identifizierbarer Kommentar zu einem Drama der Alten Komödie") e Trojahn 2002, p. 207 ("wahrscheinlich Alte Komödie"). 7 Per quanto i papiri non abbiano restituito, finora, nessun commentario riferibile a Menandro, ne ad altri esponenti della nea, l'esistenza di hypomnemata a commedie menandree e testimoniata dalla tradizione indiretta (vd. da ultimo Montana 2007a, in particolare p. 259 e nota 14). 6

66

Comoedia

8 (?)

Fr. 1

ecxiv o c x j c π α α χ [ ] [ ] ώοπερ γαρ ό [ φ ] θ α λ μ ο ΐ

[ [ ± 15

λ α ι ε τ ι μ α ί χ τον απ[ ± 15 e l c Δ ή λ ο ν δ έ θ υ ε ί α ν άπέπ[εμπον, ο π ό τ α ν 5

δ ι ' "Αρματοε οχτράψη· o w [ o c τήε Ά τ τ ι κ ή ε τόποε έν φ ο υ κ εύχερώο ά