La religione nella Grecia antica fino ad Alessandro [1. ed.]

371 97 19MB

Italian Pages [435] Year 1921

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD FILE

Polecaj historie

La religione nella Grecia antica fino ad Alessandro [1. ed.]

Table of contents :
Untitled006
Untitled007
Untitled008
Untitled009
Untitled010
Untitled011
Untitled012
Untitled013
Untitled014
Untitled015
Untitled016
Untitled017
Untitled018
Untitled019
Untitled020
Untitled021
Untitled022
Untitled023
Untitled024
Untitled025
Untitled026
Untitled027
Untitled028
Untitled029
Untitled030
Untitled031
Untitled032
Untitled033
Untitled034
Untitled035
Untitled036
Untitled037
Untitled038
Untitled039
Untitled040
Untitled041
Untitled042
Untitled043
Untitled044
Untitled045
Untitled046
Untitled047
Untitled048
Untitled049
Untitled050
Untitled051
Untitled052
Untitled053
Untitled054
Untitled055
Untitled056
Untitled057
Untitled058
Untitled059
Untitled060
Untitled061
Untitled062
Untitled063
Untitled064
Untitled065
Untitled066
Untitled067
Untitled068
Untitled069
Untitled070
Untitled071
Untitled072
Untitled073
Untitled074
Untitled075
Untitled076
Untitled077
Untitled078
Untitled079
Untitled080
Untitled081
Untitled082
Untitled083
Untitled084
Untitled085
Untitled086
Untitled087
Untitled088
Untitled089
Untitled090
Untitled091
Untitled092
Untitled093
Untitled094
Untitled095
Untitled096
Untitled097
Untitled098
Untitled099
Untitled100
Untitled101
Untitled102
Untitled103
Untitled104
Untitled105
Untitled106
Untitled107
Untitled108
Untitled109
Untitled110
Untitled111
Untitled112
Untitled113
Untitled114
Untitled115
Untitled116
Untitled117
Untitled118
Untitled119
Untitled120
Untitled121
Untitled122
Untitled123
Untitled124
Untitled125
Untitled126
Untitled127
Untitled128
Untitled129
Untitled130
Untitled131
Untitled132
Untitled133
Untitled134
Untitled135
Untitled136
Untitled137
Untitled138
Untitled139
Untitled140
Untitled141
Untitled142
Untitled143
Untitled144
Untitled145
Untitled146
Untitled147
Untitled148
Untitled149
Untitled150
Untitled151
Untitled152
Untitled153
Untitled154
Untitled155
Untitled156
Untitled157
Untitled158
Untitled159
Untitled160
Untitled161
Untitled162
Untitled163
Untitled164
Untitled165
Untitled166
Untitled167
Untitled168
Untitled169
Untitled170
Untitled171
Untitled172
Untitled173
Untitled174
Untitled175
Untitled176
Untitled177
Untitled178
Untitled179
Untitled180
Untitled181
Untitled182
Untitled183
Untitled184
Untitled185
Untitled186
Untitled187
Untitled188
Untitled189
Untitled190
Untitled191
Untitled192
Untitled193
Untitled194
Untitled195
Untitled196
Untitled197
Untitled198
Untitled199
Untitled200
Untitled201
Untitled202
Untitled203
Untitled204
Untitled205
Untitled206
Untitled207
Untitled208
Untitled209
Untitled210
Untitled211
Untitled212
Untitled213
Untitled214
Untitled215
Untitled216
Untitled217
Untitled218
Untitled219
Untitled220
Untitled221
Untitled222
Untitled223
Untitled224
Untitled225
Untitled226
Untitled227
Untitled228
Untitled229
Untitled230
Untitled231
Untitled232
Untitled233
Untitled234
Untitled235
Untitled236
Untitled237
Untitled238
Untitled239
Untitled240
Untitled241
Untitled242
Untitled243
Untitled244
Untitled245
Untitled246
Untitled247
Untitled248
Untitled249
Untitled250
Untitled251
Untitled252
Untitled253
Untitled254
Untitled255
Untitled256
Untitled257
Untitled258
Untitled259
Untitled260
Untitled261
Untitled262
Untitled263
Untitled264
Untitled265
Untitled266
Untitled267
Untitled268
Untitled269
Untitled270
Untitled271
Untitled272
Untitled273
Untitled274
Untitled275
Untitled276
Untitled277
Untitled278
Untitled279
Untitled280
Untitled281
Untitled282
Untitled283
Untitled284
Untitled285
Untitled286
Untitled287
Untitled288
Untitled289
Untitled290
Untitled291
Untitled292
Untitled293
Untitled294
Untitled295
Untitled296
Untitled297
Untitled298
Untitled299
Untitled300
Untitled301
Untitled302
Untitled303
Untitled304
Untitled305
Untitled306
Untitled307
Untitled308
Untitled309
Untitled310
Untitled311
Untitled312
Untitled313
Untitled314
Untitled315
Untitled316
Untitled317
Untitled318
Untitled319
Untitled320
Untitled321
Untitled322
Untitled323
Untitled324
Untitled325
Untitled326
Untitled327
Untitled328
Untitled329
Untitled330
Untitled331
Untitled332
Untitled333
Untitled334
Untitled335
Untitled336
Untitled337
Untitled338
Untitled339
Untitled340
Untitled341
Untitled342
Untitled343
Untitled344
Untitled345
Untitled346
Untitled347
Untitled348
Untitled349
Untitled350
Untitled351
Untitled352
Untitled353
Untitled354
Untitled355
Untitled356
Untitled357
Untitled358
Untitled359
Untitled360
Untitled361
Untitled362
Untitled363
Untitled364
Untitled365
Untitled366
Untitled367
Untitled368
Untitled369
Untitled370
Untitled371
Untitled372
Untitled373
Untitled374
Untitled375
Untitled376
Untitled377
Untitled378
Untitled379
Untitled380
Untitled381
Untitled382
Untitled383
Untitled384
Untitled385
Untitled386
Untitled387
Untitled388
Untitled389
Untitled390
Untitled391
Untitled392
Untitled393
Untitled394
Untitled395
Untitled396
Untitled397
Untitled398
Untitled399
Untitled400
Untitled401
Untitled402
Untitled403
Untitled404
Untitled405
Untitled406
Untitled407
Untitled408
Untitled409
Untitled410
Untitled411
Untitled412
Untitled413
Untitled414
Untitled415
Untitled416
Untitled417
Untitled418
Untitled419
Untitled420
Untitled421
Untitled422
Untitled423
Untitled424
Untitled425
Untitled426
Untitled427
Untitled428
Untitled429
Untitled430
Untitled431
Untitled432
Untitled433
Untitled434
Untitled435
Untitled436
Untitled437
Untitled438
Untitled439
Blank Page
Blank Page

Citation preview

RAFFAELE PETTAZZONI

LA RELIGIONE GRECIA ANTICA .

F,INO AD ALESSANDRO

STORIA DELLE RELIGIONI A CURA DI

RAFFAELE PETTAZZONI

VOLUME TERZO

RAFFAELE PETTAZZONI PRO!i'ESSORE

INCARICATO NI!LLA R.

DI

STORIA DELLE

UN'IVI!RSITÀ

RELIGIONI

DI BOLOGNA

LA RELIGIONE NELLA

GRECIA ANTICA FINO AD ALESSANDRO 'Acwrrodì.'1S oÈ &nò ovoiv &Qzmv fvvouxv {fl:rov ilE'}'E ysyovivca iv -roiç; èw8·(1rono1s, &no -rE -rmv nEQÌ 'ljJvx�v CiVf:L{Jcxtvovrro'!- xaÌ &nÒ -rmv f:LElT:Ero(IOJV. Sext. Em)Jir., adv. dogm., 3·

BOLOGNA

NICOLA ZANICHELLI EDITORE

zo,

t!

EDITORE

ESERCITERÀ

ADEMPJUTI

I

DOVERI

I DIRITTl SANCITI DALLE LEGGI

PREFAZIONE

Ci sono delle crisi nello sviluppo religioso degli individui come in quello dei popoli. Negli individui dànno luogo alle conversioni. Nei popoli, anche, come avviene quando tutta una nazione accoglie un Verbo nuovo apportato dal di fuori. Altre volte un popolo muta la sua religione per processo interno ed organico, generando d al suo seno la vita nuova. Queste riforme intrinseche della religione sono pro­ prie dell' Oriente : in Cina, nell' India, nell' Iran, in Israele, in Arabia. Formatesi presso un dato popolo, le nuove religioni si estendono poi ad altre genti, convertendole (il Buddismo nel Tibet). Presso gli Ebrei si m anife stò anche quel principio di rinnova­ mento re!igioso che fu il Cristianesimo. Ma il Cri­ stianesimo non divenne la religione nuova del po­ polo ebraico. Bensì diventò la religione nuova dei popoli dell'Occidente. I quali non conobbero riforme religiose di origine interna, e generalmente ignora­ rono qualsiasi riforma delle loro religioni prima della conversione - appunto - al Cristianesimo, che è di origine orientale. La Grecia antica presenta appena una tendenza ad un rinnovamento originale della religione : ten-

\'lll

PREFAZIONIcrcrEv) alla vista del cada­ vere di Ettore z6. M a poi rinvengono, Sarpedone e Andromaca, quando l' anima rientra in loro per le vie del respiro. Anche nel sogno l' anima sta fuori del corpo e va errabonda per luoghi strani e s' im­ batte in strane avventure; - e poi, tornando nel corpo, se ne ricorda: jacet corpus dormientis ut mor­ tui, viget autem et vivit animus 17. Ma una volta av­ viene che l' anima esce dal corpo per non tornarvi mai più. Allora è la morte. Il corpo perisce. Ma l' anima continua a vivere, ed è onorata dai super­ stiti. .È una forma eterea, somigliante al corpo con cui già fu unita, ma più piccola, di solito, - un Etòwì,ov, una figurina -, e leggera : così leggera che può volitare qua e là ; e per questo è alata, e con le ali è generalmente rappresentata nelle figurazioni dei vasi ceramici (lekythoi) , quand o non è addirittura concepita in forma di uccello xs, oppure di farfalla 19. Un' importante verità fu, ad ogni modo, conse­ guita per via dei riscontri antropologici, cioè che la religione greca presenta forme ed elementi analoghi a quelli che sogliano incontrarsi nelle reli gioni di altri popoli aventi una civiltà di gran lunga inferiore vi v o,

(PRBJSTOJI.IA]

DUALISMO ETNICO

5

primitiva : elementi, dunque, primordiali, e profon­ damente radicati nella coscienza religiosa, e tali che presso le società culturalmente arretrate rimasero inalterati, in Grecia, in vece, - e dovunque la ci­ viltà progredì - furono oscurati dalle forme di una religiosità superiore, ma sopravissero a lungo, e non scomparvero mai del tutto 19 bis. D' altro lato, un'altra verità definitivamente acqui­ sita alla conoscenza della grecità antichissima era quella dei due popoli che in Grecia dovettero tro­ varsi d1 fronte al tempo delle origini. Or questa verità d' ordine preistorico re agì irresistibilmente tanto forte era nello studio delle cose greche la tradizione dello storicismo - sulla tendenza antro­ pologica livellatrice, troppo disposta ad ignorare le diversità storiche: - con questo effetto, che al dua­ lismo etnico fu fatto corrispond ere un dualismo reli­ gioso. La religione greca non è soltanto magia, animismo, feticismo: è anche, in forte misura, natu­ rismo. Dalla natura - dal cielo, dal m are, dall a terra, dal fuoco, d all' atmosfera - vennero alla reli­ gione greca le figure degli Dèi. Tra questi esseri luminosi e le pa1lide ombre degli spiriti dediti nelle tenebre ad opere di malfa, la distanza, anzi il con­ trasto, apparve cosi forte - o anche fu volutamente accentuato 2 0-, che sembrò impossibile ricondurre i due e1ementi alla religione di un solo e medesimo popolo. E i popoli, in fatti, eran due: lo schema dualistico era già pronto : non restava che inqu adrarvi dentro i dati religiosi polarizzandoli rispettivamente. Si parlò allora 21 di un elemento 1 superiore ' naturistico e olimpico, e di uno 1 inferiore ' animistico e m agico 22; e si assegnò il primo alle genti venute e

6

C,APITOLO

I

[PREISTORIA j

dal di fuori a stanziarsi in Grecia all' alba dei tempi, il secondo alle genti ' autoctone ', vale a dire pre­ arie (anarie) : Elleni, dunque, e pre-Elleni; o, se si vuole, Greci e ' Pelasgi '. - Fu un errore. La grecità comincia bensì con un dualismo etnico, il quale, come suppone necessariamente un dualismo linguistico, çosl anche ne pone uno religioso. Ma questo da quello si deduce come implicito, per una illazione che non ci apprend e nulla del suo contenuto. Il quale, dunque, non può per questa via essere determinato. E quante furono le determinazioni storiche di quella generica verità preistorica, tutte furono arbitrarie : come quando gli elementi dell'uno e dell' altro strato etnico-religioso si vollero sceverare per entro alle leggende locali di Micene e di Argo e di Sparta; e si parlò di Aga­ memnone e Menelao come di antichi id dìi ario-greci, di Elena Egisto Clytemestra come pertinenti invece alla credenza preellenica; - o, in un ordine di fatti più generali, ammesso Zeus come la divinità ario-greca per eccellenza, si vide in Hera (�p(X = � la signora ') una figura della suprema divinità femminile delle genti pre-greche (anarie), e nelle sue nozze con Zeus si vide espressa in termini mitico-religiosi l' avvenuta fusione delle due genti 23. - Vana fati � a, perchè errata era la via. Rinunceremo d unque a penetrare comechessia nella vita religiosa della Grecia preistorica ? E ci asterremo da ogni affermazione che trascenda il dato e l' età di Omero ? No : ma, invece di affermare dog­ maticamente, deducendo d a quel primo princi pio delle d ue genti ch' è anch' esso a sua volta il risul­ tato di una illazione; invece di inquadrare Omero stesso nello stesso schema, considerandolo come il

(I!TÀ MICI!NI!A]

CULTO DEI MORTI

7

rappresentante genuino di una pura religiosità aria­ greca ; si dovrà procedere per via costruttiva, pren­ dendo, sì, Omero come punto di partenza, ma inte­ grando via via i dati omerici con i dati di quelle verità archeologiche e l inguistiche ed etniche che sono patrimonio oramai acquisito all a preistoria greca. Dall' archeologia apprendiamo che ci fu in Grecia ai tempi pre-omerici una religione dei morti. Monu­ menti insigni di tale religione sono le vaste tombe a cupola dell' età micenea 241 ricche di suppellettili e di offerte onde l a pietà dei vivi accompagn ava la deposizione e proseguiva poi l a venerazione dei defunti. Monumento più cospicuo di tutti è il recinto rotondo su l' acropoli di Micene 251 vero santuario dedi­ cato al culto dei se polti. E quei sepolti che giacevano adorni d' oro, mascherati d' oro 26, erano gli ' eroi': eroi ora nella morte come già erano stati ' eroi ' in . vita, cioè ' signori ' 27: erano i capi delle famiglie e d elle piccole comunità gentilizie sparse nel piano, oppure i ' re ' abitatori del palazzo princi pesco entro il borgo munito di mura: unico borgo e unico palazzo in tutto il territorio su cui l' autorità del re si sten­ deva, ch' era poi il territorio della tribù; della quale il re era capo, secondo l' ordinamento gerarchico e patriarcale di quella società primitiva, dove la tribù era appunto l' organismo più vasto, mentre l' unità più piccola, la cellula elementare, era la famiglia. E il culto dei morti è essenzialmente una religione della famiglia, com e quello che richiede una discend enza che lo continui e lo tramandi 2s: e per ciò, anche, ha carattere essenzialmente locale, come quell o ch' è strettamente connesso con il sepolcro ; e il sepolcro

8

CAPITOLO I

LETÀ MICBNI!.A)

è tutt'uno col luogo, aderente al luogo; e così il luogo è sacro. Una religione dei morti è attestata dai monu­ menti anche per Creta 29, voglio dire per quell' antica c ivil tà cretese che suole esser detta'minoica '. Della qual e la micenea è un riflesso. Ma la minoica fu opera di gen ti non greche 3°, Invece la micenea fu opera di un popolo ch' era già greco nel senso che in esso già si fondevano le genti primitive ' ( autoctone ' ) - affini, secondo ogni verosimiglianza, alle cretesi con que11e ' ellemche ' in senso proprio, di lingua aria, sopravvenute 31• E a questa diversità etnica corrisponde una diversità culturale; chè la civiltà micenea presenta, in confronto con la minoica, delle differenze; e proprio in quel ch' è più special mente opera sua : vogl io dire nelle opere dell' architettura, e precisamente in quelle ' città ' murate (Rconosdute a Creta) che sono in fatti una sua caratteristica, mentre poi anche il palazzo regale miceneo ha una pianta che differisce da quella del minoico 32• E tut­ tavia la esteriore civiltà micenea nel suo complesso - quella dei monumenti, degli ornam�nti, delle figu­ razioni, dell' arte - non è creazione greca originale e spontanea, bensì derivata dalla minoica; - e nella derivazione avranno operato le intime tendenze ed affinità delle genti aborigene. Ma la lingua fu quella dei nuovi venuti (Elleni), e per ciò fu greca : pe�-chè essi erano Arii; e quel loro idioma ario divenne l'idioma comune, anche deg li indigeni; i quali lo adottarono rinunziando al loro proprio; e così resta­ rono assimilati per sempre : grande vittoria, questa, del genio di quei conquistatori, e gran segao di loro spirituale virtù. Ond e essi avranno trasmesso, in

(ETÀ MICEN!!A]

CRETA E MICl!:Nl!:

9

parte, anche ciò che con la lingua è intimamente connesso : il m i t o (!J.O&-oç; cfr. fa-bula), che n a s c e d a l l a m e d e s i m a a t t i v i t à i n t u i t i v a e d e s pre s ­ s i v a d o n d e n a s c e i l l i n g u a g g i o , - e d in fatti i primi elementi del mito sono i nomi divini - ; come poi generalmente si verifica che (anche) gli altri popoli arii, mentre nel1'arte figurata e in genere nella riproduzione visiva della forma non furono ori­ ginali (chè l' India antica ebbe l' arte d alla Grecia, la Persta dalla Grecia, e, prima, da Babilonia, e Roma l' ebbe dalla Grecia, e da Roma poi derivò un' arte provinciale presso i Celti e presso i Germani), - eb­ bero invece mitologie original i e ricchissime. E quanto ai nomi divini, il più istruttivo è quello di Zeus. Chè, nonostante i molti erramenti di quella che fu la 1 mitologia comparata ', la 1 lezione di Zeus ', come la chiamava Max Muller 33, resta pur sempre una grande lezione di preistoria religiosa : una grande parola che risuona, essa sola, nel silenzio d i quei secoli in cui ebbe principio la nazione greca ; - che sono appunto quelli dell' età micenea (e pre-micenea). Nella quale, ad unque, accanto a una religione dei morti ci fu già in Grecia una religione di iddii 3 4 (nè Zeus sarà stato il solo dio), - e precisamente iddii della natura, chè Zeus è il dio del cielo, come insegna 1a comparazione con i suoi equivalenti indo-iranici (Dy7ius 35) e italic1 (]upiter 36, ]ovis) 3i. Dalla quale appunto risulta la continuità di una tradizione sto­ rico-religi osa (rappresentata da Zeus) dal momento in cui i primi (Ario-)Elleni si presentarono in terra di Grecia sino al momento in cui noi cogliamo il nome d el dio sulle labbra di Omero, - se anche, strada facendo, egli siasi incorporato i tratti di qualche

CAPITOLO I

IO

[ETA MICI!NU)

altra (non ellenica) divinità, - come avvenne effettiva­ mente a Creta. Dove, per essersi l' ellenizzazione più tardi ini­ ziata e più lentamente attuata che nella Grecia propria, le tracce dell' el emento anellenico, che nella Grecia scom parvero ben presto e del tutto {tranne forse nell a toponomastica ), appaiono più durevolmente cospicue. E come nella com posizione etnica si può seguire fino in piena ep