Kautsky e il kautskismo : la funzione dell'ideologia nella socialdemocrazia tedesca fino alla prima guerra mondiale

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Kautsky e il kautskismo : la funzione dell'ideologia nella socialdemocrazia tedesca fino alla prima guerra mondiale

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Kartt.sky ,md der K,m.ts kyanis mus Die F11nkti.on der Ideolo gie in der deutsc hen Sozial dento. kratie vor dem ersten W eltkrie ge © Marxismusstudien, II serie, pp. 151-97, J. C. B. Mohr ' Tiibing-en 195 7 Tradu zione di Enzo Tota © 1971 De Donat o editor e, Bari CL 07-0077-0

E ri ch M at th ia s I( au ts ky e il l( au ts ki sm o La fun zio ne del l'id eol ogi a nel la Soc iald em ocr azi a ted esc a fino alla pri ma gue rra mo ndi ale

Avvertenza Che questo saggio, pubblicato per la prima volta quindici anni fa, compaia ora immutato nell'edizione italiana richiede probabilmente un chiarimento . Mi sono chiesto a lungo se non fosse il caso di ampliare alcune parti e di tener conto della discussione svoltasi da allora ad oggi. Credo però che ripresentare il testo nella sua forma originaria sia giustificato da due motivi: in primo luogo perché è in questa forma che ha dato origine a discussioni che durano ancora, e in secondo luogo perché, nonostante alcuni attacchi e obiezioni, al massimo riuscirei a esporre la mia tesi fondamentale in maniera piu breve. Ogni elemento superfluo riuscirebbe soltanto ad allontanare dal vero problema. ERICH MATTHIAS

Rimhaoh/Odenwald, ottobre 1971

Introduzio ne : Il fenomeno del kautskism o.

La massa imponente di libri, opuscoli, saggi e articoli in cui si dispiega davanti a noi l'opera di tutta la vita di Kautsky 1 testimonia in maniera impressionante la produttività cli quest'uomo, la molteplicità dei suoi interessi nei campi piu diversi del sapere e il suo costante sforzo di pervenire a principi, generalmente impegnativi, di inquadramento metodico e di valutazione della concezione del mondo. Secondo il giudizio di Benedikt Kautsky con i frammenti lasciati da Marx - sulla base dei quali Engels ~vrebbe cominciato ad erigere un edificio unitario - suo padre sarebbe riuscito « a fare un sistema organico che in verità rappresenta per la prima volta il marxismo )> 2 ; tale giudizio è certamente discutibile sotto piu di un aspetto, tuttavia non può essere inteso soltanto come manifestazione di devozione filiale. Anche Hermann Brill nel suo saggio per il centenario della nascita di Kautsky, pubblicato 1

Una bibliografia comple~a su Kautsky è stata pubblicata ,presso lo Internationale Institut fiir Somalgeschichte di Amsterdam, a cura di W. Blumenhòrg. 2 Avvertenza preliminare di Benedik.t K.autsky al volume miscellaneo Ein Leben fii.r den Sozi.uii.smu.s, Erinnerungen an Karl Katu.sky, Hllllllover 1954, pp. 8 sgg.

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nella « Zeits chrif t fiir Polit ik », espri me u:u giudizio quas i altre ttant o favorevole. Vi si dice tra l'altr o che la « form azion e del marx ismo >) si ha negli anni 1883 -189 5 quan do Enge ls e Kaut sky eran o in cont inuo e stret to cont atto. Kaut sky comu nque dura nte la sua vita non sarebbe stato solta nto inter prete del « marx ismo puro » da lui difeso anch e nei conf ronti di Leni n. ma già molt o prest o sareb be anda to « oltre », in una terra inesp lorat a. Il vecc hio Kaut sky infin e avrebbe « prev isto teori came nte e supe rato ideal ment e il Terz o Reic h » 3 • Ques ti ricon oscim enti recen ti rifle ttono ancora l'eno rme auto rità che come capo •intel lettuale del cosid detto « marx ismo ortod osso » Kaut sky gode tte nei due dece nni prec eden ti lo scoppio della prim a guer ra mon diale ben oltre le file della socia ldem ocraz ia e che lo mise in grad o di prese ntars i com e« prae cepto r mun di » 4 del socialismo inter nazio nale e come arbitro ricon osciu to nelle contr over sie ideologicne. Chi invece cons ideri la cosa spass ionat a• ment e e non si facci a influ enza re da vinco li senti ment ali con il mon do della vecc hia socialdemo crazi a tedesca e della II Inter nazio nale deve necessariament.e ricon oscer e che la vali3

H. Brill., Karl KautBlr-y, 16. Oktob er 1854-17. Oktob er 1938, in e: Zeiu.chrift fii.r Politi k ~. a. I, 1954, pp. 211-40. ~ Cosi Brill. op. cit ., r;. 236.

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dità del contenuto teorico della produzione politico-letteraria di Kautsky è singolarmente sproporzionata al suo ruolo storico. La comprensione di questo fenomeno può aiutare soltanto l'analisi sociologica e storica concreta del retroterra storico del partito, mentre ogni ricerca isolata, condotta dal punto di vista della storia delle idee, sugli scritti kautskiani condurrebbe in un vicolo cieco.

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I. Limiti del la comprensione di Marx.

Le due componenti che sin dal principio hanno determinato in modo decisivo il mondo delle idee di Kautsky vengono chiaramente rilevate nello studio di Brill: il razionalismo illuminista dovuto allo spirito della Rivoluzione Francese e il « fondamentale modo di sentire naturalistico del tempo » che portò Kautsky al darwinismo. Tuttavia se Brill è senz'altro da approvare quando caratterizza Kautsky come un « materialista biologico-storico », si può poco consentire con lui allorché, seguendo la valutazione che Kautsky aveva dato di se stesso, pretende che la « concezione naturalistica della società e dello stato » di quest 'ultimo debba essere considerata come l'ulteriore sviluppo e arricchimento della originaria teoria marxiana della storia 5 • Certo anche Marx era un vero figlio del suo secolo fiducioso nel progresso; la sua antropologia filosofica però, su cui essenzialmente si fonda la sua concezione della storia, h~ tratti moderni. Infatti essa supera di molto l 'iroroa.gine dell'uomo propria dell'illuminismo e il darwinismo di marca kautskiana, e solo in tempi recenti si è posta 5

Brill, op. cit., •P· 240.

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sempre piu al centro cli una discussione adeguata all'oggetto. Il giovane Kautsky accettò « con entusiasmo » il darwinismo, che negli anni '70 conquistò tutto il mondo colto, e la sua « teoria della storia non volle essere altro che l'applicazione del darwinismo allo sviluppo della società )) 6 • Una sola linea porta 7 dal Disegno di una storia dello sviluppo dell'umanità, che il giovinetto compose prima cli convertirsi al marxismo, alla prolissa opera della vecchiaia, in due volumi, La concezione materialistica della storia, la cui pseudonaturalistica metafisica dello sviluppo culmina nello sforzo di conoscere a fondo la legge comune « cui è sottoposto lo sviluppo dell'uomo come lo sviluppo K.. Kautsky, Mein Lebenswerk (apparso dapprima nel 1924 sotto altro titolo nel volume Volkswirtsschaftslehre 6

della Wissenschaft der Gegeniw,art in Selbstdarstellungen), in Ein Leben fiir den Sozialismus (v. nota 2), pp. 11-34; citazione a p. 13. 7 È significativo che Kautsky non si sia fatto s-crupolo dj po.hblicare il succitaw Disegno di st, in e Marliismuestudien >, Tiihingen 1954, pp. 77-114.

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sul medesimo terreno dogmatico-ideologico, ma 11 10 rt . • . in realtà non ha mai co1nc1so co que a » • Ciò non toglie però che l'interpre tazione strettamente evoluzionistica del marxismo propria di Kautsky fosse sin dall'inizio indissolubilmente connessa con il modo di muoversi e con il comportamento tattico dei partiti operai in ascesa nel periodo della II Internazi onale. Il punto di partenza della sua via a Marx e la maniera in cui cercava di conciliare le • idee del movimento operaio, sviluppate si storicamente, con le dottrine di Marx ed Engels, non si possono comprend ere sulla base dei limiti personali della sua capacità di recezione. Kautsky non ha inventato il kautskism o, cioè il « marxismo » snaturato , - che non fu accettato soltanto dalla socialdemocrazia tedesca come ideologia ufficiale del partito e dottrina pura - né è stato il suo unico creatore, anche se alla sua infaticabile attività è da attribuire una parte essenziale del suo affermars i e della 10

K. Kor&cli, op. cit., p. 123 (tr,ad. it. cit., p. 142). Coru;egu.eru.emen.u: anche Korsch parrla di un < kautskismo ». Que• sto termine rui noi assunto viene tuttavia sin dal principio ll.6ato in &en&O po~tlivo, anche da Brill, op. cit., p. 239: « Stiimaw iruiieme con Behe) w Germania e Austria, amato in Rui,sia e nei Bakaw, ri&pettato !in F.raru..ia, Inghilterra e Scandinaviia., i1 politico K.aut.Bk.y er,a un'autorità internazio· nale, 111 till.11 ca1ri11 un'a~denri a del tiocialismo. Ci fu un lurnUìki&mo .\-.

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i sua ) né a favore del cosiddetto « radicale >>. Gustav Mayer relega nel regno delle leggende !~opinione secondo cui Engels negli ultimi anni avrebbe messo in guardia la socialdemocrazia europea da ogni uso della violenza. Sino alla fine il vecchio campione « era rimasto consapevole del fatto che solo in condizioni del tutto eccezionali si sarebbe potuta compiere senza dif. ficili lotte la conquista del potere da· parte del proletariato. Anch'egli avrebbe sino alla fine messo con entusiasmo la sua esperienza e la sua cultura militare a disposizione della rivoluzione proletaria, in qualunque paese fosse scoppiata. Alle angherie della polizia prussiana egli voleva sottrarsi, finché fosse stato possibile; tut19

Cfr. K. Kamsky, Der W eg zur Macht, Berlin 19203, pp. 54 sgg. (ed. it. K. Kaul6ky, La via al potere, iotrod. e tr&d. di A. Piana.cciooe, Bari 1969, pp. 65 sgg.). Per Bernstein vedi il saggio di Ch. Gnellile in Marxismusstudmn, II Serie, Tiibingen 195 7, pp. 198 sgg.

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tavia anc he nei suo i ulti mi ann i di vita avrebbe considerato com e " una faccenda del tutt o futile " il " fischio delle pallottole " com e nel 184 9 dur ant e la rivo lta del Bad en » 20 • 20

Cfr. G. Mayer, Frie drich Engels, II vol., Den Haag

1934, pp. 496 sgg., citaz ione a p. 499.

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IIL Il Programma di Erfurt e la tattica deJ la Socialdemocrazia.

J.

Il tem po dell a legge antisocialista è entr ato nell a tradizione del part ito come il « periodo eroi co » della Socialdemocrazia tedesca. Al con trar io una considerazione criti ca retr ospe ttiva rive la un qua dro di gran lung a piti differenziato. Gli operai socialisti dota ti di una incrollabile coscienza di classe sopp orta van o certo ogn i persecuzione piut tost o che abb and ona re il loro part ito, tuttavi a difficilmente pen sava no ad una rivoluzione imm inen te che cacciasse gli Hoh enzo llern e port asse al pote re la Socialdemocrazia 21 • Decisive per l'ult erio re svil upp o non furo no nem men o le loro posizioni sostanzialmente radi cali , ben si l'int ensi fica rsi, promosso dall a legge antisocialista, dell 'atti vità parl ame ntar e. La legge eccezionale cost rins e il part ito a con cent rare la sua attiv ità, in mis ura piu. massiccia che per il pass ato, nell e hatt ~gli e elet tora li e nel parl amen to, tant o piu. in qua nto il parl ame nto era dive nuto l'un ico •luog o lega le di prop agan da. Con que sto però la direzione cadd e sem pre piu nell e man i dell a fraz ione parl ame ntar e, in cui pred omi nav a l'ala pili mod erat a del part ito. A. Rosenherg, Demokratie u. ~iali .smu s cit., p. 276 ( trad. it. cit., p. 274). 21

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Cosi nella prassi politica della socialdemocrazia si andò consolidando la fisionomia - sua pro. pria sin dal principio - di un partito parla. mentare delle riforme sociali, mentre conteni. poraneamente si avviava la radicalizzazione del. la teoria di cui si è detto. Tale radicalizzazione derivò da un autentico bisogno morale dei membri che costituivano il nerbo del partito e trovò la sua valida espressione nel graduale accrescimento dell'influenza della scuola marxista rappresentata da Kautsky e Bernstein. Il nuovo programma che, trascorso il periodo della legge antisocialista, la SPD si diede nel 1891, è da comprendere nel suo significato per la storia del partito solo come risultato di questo sviluppo contraddittorio 22 • La prima parte, teorica, del Programma di Erfurt, risalente ad un abbozzo di Kautsky, - nella quale le leggi del movimento del capitalismo vengono espresse nella forma concettuale marxista - e la seconda parte, pratica, contenente le rivendicazioni democratiche e di riforma sociale sostenute dalla socialdemocrazia sin dalla sua fonda• zione, stanno l'una accanto all'altra senza una intrinseca relazione. Ma anche la prima parte, che all'epoca dell'adozione del programma era 22

Cfr. particolarmente K. F. Brocbchmidt, op. cit,, pp. 98 sgg.

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soltan to patrim onio spirit uale di una piccola élite intell ettual e racco lta intorn o alla « Neue Zeit » di Kauts ky, mostr a i limiti entro i quali si realizzò la recezione del marxi smo. L'uni tà dialet tica di teoria e prassi non viene adeguatamen te rileva ta; e l'ideo logia ufficiale del partito riduc e il marx ismo rivoluzionario alla descrizi one di uno svilup po « natur almen te necessario » tende nte verso l'obie ttivo finale del socialismo 23 • Il Progr amma di Erfur t, giudic ato dagli interessat i e dai loro conte mpor anei per un program ma rivolu ziona rio-m arxist a, fissa dunq ue il reale. processo di separ azion e tra teoria e prassi. La discre panza tra realtà politi ca e coscienza ideologica, rimas ta caratt eristi ca per la SPD dell'e poca imper iale e non mai super ata neanche nell'e poca della repub blica, corris ponde va alla situaz ione storic a della socialdemocrazia 23

Sin d-al pn,nerpi·o fu recepita solo una parte del sisrema marxi·ano. Come constata Brockschmid~ op. cit~ p. 102. si può < dal punto di vista purame nte oritico testuale [...] già proviare che nei •primi qu,attro paragra fi del Progra mma di Erlurt, ohe ten~ di es·porre lo .sviluppo del capitali• smo, determ inati period i » sono stati < presi, in forma fortemente ahbrew ata, dal primo volume del Capitale di Ma·rx e dall'Anti-Duhring di Engels e c-oUegati l'un l'altro in modo sconne sso». Nel f.are questa constatazione egli si ri• chiama al capi,tolo XXIV del Capitale (Pa-ragrafo La ten• denza storica dell'accumulazione capitalistica e alla Terza Parte dell'Anti-Duhring (li. Elemen ti teorici).

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prebellica. In questo modo l'inter pretaz ione fatalistica del marxis mo, che è da intend ere essenzialmente come espressione ideologica della fondamentale presa di posizione evoluzionistica, connessa con lo spirito del tempo , della corren te socialdemocratica domin ante, giustif icava la prassi moder ata nei confro nti della teoria radicale, la cui istanza rivolu zionar ia rimase sempr e operante in modo latente e forni il sostegno all'opposizione di sinistr a, dai « Giova ni » dei primi anni '90 sino a Rosa Luxem hurg. Il distacco fra l'effett ivo orient ament o del partito , che dal period o della legge antisocialista usci ancora piu parlan ientar e e moder ato di quanto non fosse stato in passat o, e l'irrea le condizione della coscienza tipica del grupp o non era però dal punto di vista dei princi pi niente di nuovo, ma si era soltan to accres ciuto. Lungo tutto il r.arnrnino della sociald emocr azia, dagli incerti esordi degli anni '60 all'imp onente partito di massa che si presen tò al pubbli co dopo l'abolizione della legge eccezionale, la contin uità dello sviluppo non venne mai realm ente tur• bata. Cosi la piu impor tante preme ssa per il riconoscimento ufficiale del partito fu forse il fatto che l'interp;retazione fatalis tica del marxi · smo propri a del Progra mma di Erfurt perme t· teva senz'a ltro di contin uare ad usare la vec• chia « tattica » « seguit a da 2 5 anni »: tattica 38

che certo s~ dava un aspetto rivoluzionario, tuttavia per il suo contenuto era legalistica e parlamentare. Grazie a questa tattica « il partito » era divenuto « grande e potente », dichiarò Bebel a Erfurt, « cosi che non abbiamo alcun motivo di cambiarla », anzi « la società borghese » lavorava « con tale energia alla propria rovina » che - cosi formulò Bebel le sperame socialdemocratiche alimentate dall'inarrestabile crescita del numero dei voti - « noi non dobbiamo far altro che attendere il momento in cui dovremo assumere il potere caduto dalle sue mani• » 24 . Questo stato di fatto fa anche capire perché il Congresso di Erfurt venisse dominato dagli appassionati e movimentati dibattiti intorno alla giusta tattica, mentre i delegati accettarono senza alcuna discussione le formule del nuovo programma 25 • L'antica e sperimentata tattica parve messa in pericolo da due lati. In questo caso l'opposizione radicale dei « Giovani » 24

ProtokoU ii.ber die V erhandlungen des Parteitages der So:daldemokratischen Partei Deutschlands abgehalten z:u E,.. furt vom 14. bis 20. Oktober 1891, Berlin 1891, pp. 280 e 172. 25 V. anche A.[uguet] B.[ebel], Zum Er/urter Parteitag, in e Neue Zeit ,, a. X, n. 1, pp. 33 sgg.: e Una giust.a tatt!Ìca in certe ciir006tanze è dunque qua&i pi ti importante per il p4U'lito di un giusto programma>. Un programma sbagliato earebbe correggibile, m~tre una sconntta caWNtflll da una tattioa sbagliaia sarebbe « di regola ineparabile >.

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bollati come anarchici fu creduta di gran lunga meno pericolosa dell' « opportunismo » di Vollmar, che era favorito dalla nuova situazione del partito. « Anch'io disapprovo la tattica vollmariana >> esclamò un partecipante alla discussione « ma Vollmar non ha espresso nulla di diverso da ciò che tutta la frazione, a mio avviso, ha fatto sinora » 26 • « Il punto di vista puramente protestatario che io ho accettato prima del 1870 >>, pensava il vecchio Liebknecht, > 27 • E per Bebel, nonostante tutto il rivoluzionarismo verbale, una « conseguenza necessaria della crescita del partito », era che esso allora con i suoi milioni di se.:. guaci fosse tenuto ad agire con piu prudenza « di una setta che non [avesse] alcuna importanza e alcuna responsabilità » 28 • Cosi egli giudicò anche « naturale >> il fatto che all'interno del partito, che . A ciò com.sponde il giudizio di Bernste:in, Handbuch d. P ol.. IL già cit.. p. 57, secondo il quale sarebbe erroneo prendere le deliherazioni dei oongreeei del 1901, 1908 e 1910 rigwmianti l'approvazione del bilancio e come indicazioni per le prot,peU!i-ve delle li.dee di riforma del revisioni6mo nella soci:a.ldemoccazia. Tali deliberazioni si spiegano in parte col fatto che i rapporti politici negli Stati tedeschi de) Nord e nella maggiior pa11e della Germania ancon non sono di natura tale da raccomandan, ai socialdemocratici l'approvamone del hilanc,-io ll. 45

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asseriv ano i portav oce del radica lismo ufficiale nell'ar dore della lotta. Un caso Miller and nelle condiz ioni domin anti in Germa nia non sarebbe stato affatto pensab ile, cosi che la discussione sul minist erialis mo ebbe solo caratte re accadem ico. Malgr ado ciò anche qui Kauts ky si tenne aperta una via di ritirat a ricono scendo prude nteme nte già nel 1900 che si trattav a di « una questi one di tattica e non di princi pio » 48 • L'app arente intran sigenz a dogma tica della maggi oranza radica le non fu messa seriamente alla prova solo perché « l'idea di una grande sinistr a borghe se >> non si era dimos trata realizz abile e « perché i nostri avvers ari non 49 vogliono » . L'anal isi poster iore confer ma il giudiz io, a cui presto era arriva to Vik.to r Adler, che cioè Bemst ein e Kauts ky si allont anaron o l'uno dall'altro molto piu « autom aticam ente e per mo50 tivi psicol ogici » che « per ragion i oggett ive » • Qui è da ricord are che né Berns tein né KautK. Kautsky, Der Weg zur Macht ci~ p. 15 (Prefazi one alla III edizion e del 1920); [tale Prefazio ne non è compresa nella t11ad. it. cit. che riprodu (ed. it., p. 4).

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pub blic a di Wei mar , qua ntun que anch e allora non si sia rius citi a colmare l'abisso tra ideologia e pras si. Non ci occu pere mo in questo saggio dell'andam ento di ques to piu amp io processo di revisione. « Rev ision ismo » in senso stret to è da cons ider are il tent ativ o intra pres o da Bern52 stei n e da una picc ola cerc hia di inte llett uali di part ito di crea re, con l'aiu to di una revisione dell e teor ie econ omi che del marxismo, una base port ante per la poli tica rifor mist ica, che già neg li ann i '90 dete rmin ava il comportamen to poli tico dell 'inte ro part ito. Questi primi tentativi di revisione aperta, 53 la cui « sostanziale legi ttim ità » venn e segretam ente rico nosc iuta pers ino da Kau tsky , furono cert o prov ocat i dall a discrepanza sem pre piu scop erta tra ideologia e pras si, tutta via nel mom ento in cui Ber nste in sottopose coraggiosamen te al diba ttito le sue tesi, tali tent ativ i Pier i:il ,revisionismo di ,Bemstein oonfronta il ree-ente libro di P. Gay, Das Dilem ma des demokratischen Sozialismus. Edua rd Bernsteins Auseinandersetzun.g mit Mar~ gli Niirn herg 1954, che è indis pensa bile, perch é utiliz za , scritt i postu mi di Bern stein e alllro mate riale pubhlieato 52

tutmv ia sia ,per o, perc hé ciò cont,rasta con tutre 82

zioru ~-

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salutar e 84, mentre il fatto che l'operaio dotato di coscienza di classe si riconoscesse nell'organizzazione del partito socialdemocratico - magnificamente compatto verso l'esterno e nella solidarietà sindacale si basava essenzialmente sulla ostentazione dimostrativa di quella posizione particolare. Cosi il kautskismo si impose come espressione ideologica di un atteggiamento che nasceva dalla tradizione di persecuzione e che veniva consolidato e conservato dalla situazione del partito nella Germania guglielmina. Esso venne incont ro ai sentimenti e risenti menti vivi nelle file socialdemocratiche e vi si conformò, tuttavi a non ha assolutamente prodotto in modo artificioso le contraddizioni caratte ristich e della socialdemocrazia prebellica introdu cendol e nel partito dall'esterno. Anche se i capi del partito riconoscevano l'importanza di questi stati d'anim o per la politica dell'integrazione e li sfrutta vano con consapevolezza, non c'è alcun motivo di rimpro verare loro cinismo e doppiezza di linguaggio. Essi stessi vivevano tali sentim enti e risenti menti; e la risonanza che i discorsi del tribuno del po84

Cfr. per es. Behel ad Adler, 21.6.1907, in op. e,,.. ~ W; CVoi battete precisamente le viie che sono state battute dal lihe11ali11mo borghese. A oousa di una politfou meramente Pl'atica si perse il 801ddo terN)Q() su cw si stava e .U. fine si giunse là, dove oggi è il liberalismo borghese '). 1

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polo August Bebel avevano nelle masse si fondav.a anche sul fatto che egli incarnava in sé tutte le contraddizio ni del suo partito. > sta cc nella piu grossolana contraddizio ne ... con la sua limpida prassi >> 85 • Certo questa debolezza politica di Behel riconosciuta da Bernstein cosi chiaramente era la base della sua forza all'interno del partito. La sua integrità personale intanto è fuori questione; e anche l'onorabilità dei motivi del pedantesco ideologo del partito Kautsky non è in discussione. Nel 18 9 8 scrisse egli a Bernstein: cc La nostra comunanza nella lotta è finita. Io non ti posso seguire e la mia convinzione è altrettanto profonda e solida quanto la 86 tua » e questo passo porta il suggello della su.a probità personale. Bebel avrebbe potuto esprimere i propri sentimenti con le stesse parole.

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80

&rnstein ad Adler, 8.3.1899, in op. cit., p. 327. Op. cit., p. 278 (23.10.1898).

VII. La giust ifica zione del patri ottis mo dell'o rgan izzaz ione.

Lo sviluppo deHa Socialdemocrazia prebellica si attuò attraverso una polemica continua fra le tre principali correnti operanti dietro la facciata dell'unità del partito: il centro, l'ala destra e l'ala sinistra che però fra il 18 9 O e il 1914 non arrivarono mai a costituirsi in frazioni precisamente definite. Dopo l'uscita dei « Giovani » certo l'ala sinistra quasi mai si manifestava all'esterno. Tuttavia come corrente clandestina essa rimase significativa, anche se le differenze fra il « radicalismo >> ufficiale dell'ampia corrente di centro e il fondamentale atteggiamento rivoluzionario della sinistra andarono sparendo nella lotta contro il riformismo vollmariano e piu tardi contro il revisionismo ideologico di Bernstein. Solo quando a partire dalla Rivoluzione Russa del 1905 ~ una nuova ala sinistra sotto la guida intellettuale . di Rosa Luxemburg si impose in misura crescente come forza politica autonoma all'intemo del partito, si avviò una chiarificazione dei rapporti e la corrente socialdemocratica dominante Cfr. su ciò il lav,oro di Schorske, già ciL alla n-ota 71, e lo studio particolare di R. W. Reichar~ The German Working Class anà the Russian Revolution of 1905, in e J ouiind of Centl'al Eurol)6all Affa:irs :,, vol. XlII, pp. 136 sgg. 87

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che si muov eva intor no a Bebe l e Kaut sky alla fine fu costr etta a deter mina rsi come « centr o marx ista » per disti ngue rsi dall' estre ma sinistra passa ta all'op posiz ione aper ta cont ro la direzione del parti to. Il centr o del parti to, che sotto l'asp etto organizzativo e polit ico era rapp resen tato dal1'appa rato e dai liber i sinda cati - senz 'altro rifor misti , ma ampi amen te indif feren ti al revisionismo ideologico - e per quan to rigua rda l'ideo logia era rapp resen tato dal kauts kismo, non era però né polit icam ente né dal punt o di vista della conc ezion e del mon do una unità chius a in sé. Non a torto il centr o è stato defin ito 88 • Prop rio dall'e terog eneit à delle tende nze rapp resen tate nel centr o risul tava la sua capa cità di adatt amen to verso i due lati, che rend eva possibile all'a ppar ato di te• nere sotto contr ollo tutti i tenta tivi di opposizione apert a o laten te verif icant isi sulle ali. La 88

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Mandelbaum, op. cit., p. 17.

funzi one di contr ollo fu facil itata dal fatto che all'in terno del parti to venn e tolle rata l'esis tenza di orga nizza zioni parti colar i e i conf ini tra le corre nti princ ipali dove ttero resta re ince rti dato il carat tere sfum ato della posiz ione del centr o. Ques to stato di fatto spieg a la posiz ione di arbit ro fra le ali estre me, su cui la direz ione del parti to con il Cong resso di Mag debu rg del 191 O arret rò in mod o perce ttibil e anch e all'es terno . La coste llazio ne appa rente ment e nuov a, che deter minò la vita all'in terno del parti to sino alla prim a guer ra mon diale e che asseg nò al kaut skism o il suo class ico ruolo di ideol ogia del « centr ismo », non era però in realt à nient'altr o che un'es press ione phi evide nte delle antic he tensi oni e degl i antic hi ragg rupp amen ti di forze all'in terno del parti to, che la tattica già sper imen tata avev a da semp re tenta to di integ rare 89 • Cosi per esem pio la dichi arazi one di Bebe l nella lette ra a Vikt or Acller del 16 agos to 191 O, seco ndo la qual e un po' di luxem burg hism o non sareb be poi da butta r via e lui stesso per bilan ciare l' « estre mo oppo rtunism o » dei tedes chi meri dion ali, che disprez za « tutti i princ ìpi » non vorre h89

Cfr. K. Kautsky, Der politis che M assenstreik. Berlin 1914,, p. 222; F. Engels , Briefw echsel nait Kauts ky (cfr. nota 13), p. 452.

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be « rinunciare alla presenza di quella donna nel partito ... malgrado tutti gli intrighi » 90 testimonia dell'uso immutato degli stessi prin.' cipi tattici, che avevano determinato la sua posizione verso le correnti di opposizione già al 91 tempo del Programma di Erfurt • Ma anche nel periodo intermedio [ 18 9 0-191 O] Bebel e la direzione del partito avevano sempre praticato una politica di equilibrio, di fatto già 93 • Contro il tentativo seriamente meditato di una attivizzazione rivoluzionaria della politica socialdemocratica, i rappresentanti del radicalismo ufficiale si posero in guardia senza esitare insieme con i revisionisti e i riformisti aperti, contro cui avevano combattuto tanto a lungo e con tanto accanimento e i cui peccati veniali continuarono a stigmatizzare nel solito modo. L'alibi pseudoradicale non può tuttavia trarre in inganno circa il fatto che in questa convergenza di posizioni diventasse evidente quel crescente orientamento verso destra che contrassegnò l'intero sviluppo del partito dall'entrata in vigore della legge antisocialista. Ma decisivo per questo sviluppo non fu tanto la crescente influenza dell'ala destra e dei suoi pionieri ideologici e politici - ciò è da rilevare energicamente di fronte agli allettamenti storico-culturali della storiografia di partito quanto l'impegno parlamentare e politico-sociale dello stesso centro, impegno che già in Erfurt era stato determinante per la prassi so93

F. Stampfer, Augu.st Bebel, in Die gro.sse11 Deut.schen.

Vol, li[, p. 559.

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cialdemocratica e che d'allor a in poi si era molto i·afforzato. Senza gli appara ti del partito e dei sindacati e senza la frazione parlam entare , che tatticamente ed ideologicamente si regolayano secondo gli interessi dell'ampio centro del moYimento operaio e secondo la propri a mentalità. le ali estreme erano politicamente incapaci di agire. Il corso dell'intero partito era deciso al centro mediante gli opport uni spostamenti di equilibrio 94 • Malgrado ciò l'importanza delle ali esterne non va sottovalutata. Essa risiedeva però non nel suo peso numerico - che è da co~siderare molto scarso - , bensi nel fatto che i loro pochi portavoce di rilievo facevano appello a sentimenti e rappresentavano aspirazioni che penetravano nel centro ed erano vive anche li oppure si potevano senz'altro ravvivare. Ogni radicale cambiamento della situazione poteva quindi generare nel centro uh processo di differenziazione, che attraverso il repentino consolidarsi delle forze centrifughe minacciava di mettere seriamente in pericolo l'unità del par· ~ A questo riguacdo dr. l'i6truttiv o: Bilder au, unserer ~•fra ktion . J'on einem aùen. Parlament.arier. I. Die Mi.a.e, P· 19 (oua ed. della e lntemati onale Ko~po n· d.enz >, A. Baumeùt.er), Berlin 1919. Autore di questo }>re-ve mu.o dovcebbe essere colWiderato il deputato al parla· mffll.Lo A. Siidek.wn.

88

95 tito • Se le cond izion i fossero tali da favo rire non soffocas101 « l'idealismo », è basata sul ragionament o se 100

Cfr. K. Kautsky, Massenstreik d~ passim. K. Kautsky, Bernstein. u. das sozialdem. Programm.. cit. p. 195. Cfr. pure l,a già cit. lettera a Rappoport, in cui 101

si dice: malgrado e d-ecad,enza e corruzione > che s.i mani• fe&terehhero anche nelle file socialiste, < noi siamo ~curi della vittoria perohé l'idea del socialismo e J.a lotta di clasiie P.-oletariia eseroit:ano in complesso certamente un'azione edifìoame ... >.

93

secondo il quale« la rivoluzione sociale ... [è] il necessario obbiettivo finale per cui opera necessaria1nente ogni organizzazione del proletariato )) e colui che « organizza il proletariato in partito politico autonomo ... [prepara] anche in esso il terreno per l'idea della rivoluzione sociale per quanto pacifico e disincantato egli possa essere e attendere con scetticismo il futuro )) 101 . In questo brano del 1899 - come pure già nella parte teorica del Programma di Erfurt - rorganizzazione appare come l'unico anello di congiunzione fra la prassi quotidiana del partito e l' « obiettivo finale >> e quindi acquista un posto centrale nel sistema kautskiano. Questo non significa null'altro che il topos ideologico dell'organizzazione corrisponde precisamente alla posizione dominante che essa occupa nel tipico sentimento socialdemocratico della vita. Questo fatto è tanto piti importante in quanto da una parte la distanza fra l'« obiettivo fì. nale >) e il grigio e minuzioso lavoro organizzativo~ politico-sociale e parlamentare, che rietn· piva la vita dei funzionari del partito e dei sin· 102

Bermtein. u. da, ,ozial.dem. Programm, p. 183. Cfr, anew: ~ulA!ky ad Adler, 9.6.1902, in V. Adlier, Briefwechsel, cit., p. 405 (in polemica contro R. Luxemburg sulla que&t.ion.e dell'uso .della «violenza~ da parte del proletariato),

94

dacati, si ingrandiva sempre di piu, dall'altra però l'obiettivo ultimo che s'innalzava al di sopra dell'uniforme vita quotidiana, delle sue necessità, delle sue aspirazioni e dei suoi successi e appariva in qualche luogo come vaga prospettiva, rimaneva indispensabile come « idea » per tenere vivo lo spirito di solidarietà del partito. Certo il fondo popolare del marxismo kautskiano che « per la verità aveva perduto tutti i suoi elementi rivoluzionari e politico-pratici » dava « all'operaio socialista una autocoscienza, una consolazione e una speranza per l'avvenire che fa quasi pensare a un movimento religioso » 103 • Di qui scendeva sul1'organizzazione uno splendore irreale che riusciva in qualche modo a trasfigurare anche le pili insignificanti riunioni delle sezioni di partito. L'ideologia consolidava e approfondiva l'unità psicologica fra i « compagni )> ( e questo termine rappresentava nella vecchia Socialdemocrazia phi di una mera formula per rivolgere la parola), creata attraverso il culto dell 'o!ganizzazione. Ma fu questa consonanza interna, risultante dalla particolare sfera della organizzazione socialdemocratica, che fino alla prima guerra mondiale uni nel modo piu. effiDemokratie u. Sozialismus, pp. 29 7 sgg. (Tirad. it. cit., pp. 238-89). lOJ A. Rosenherg,

95

cace, al di là di tutte le divergenze di opinioni politiche, le diverse corre nti all'in terno del par. tito. Certo, ment re sono altam ente da elogiare l 'enor n1e disciplina, abnegazione e fedel tà al parti to delle masse dei segu aci orga nizza ti, non si può tacere in quale gran de misu ra l'unila. terale sopravvalutazione - che trova va la sua teorizzazione nel kauts kism o dell'o rgan iz. zazione favorisse l'irri gidim ento tradi ziona listico del movimento opera io. Il pens iero tenaceme nte radicato dell'o rgani zzazi one - il quale, per amor e dell'o rgani zzazi one senti ta come un fine in sé concluso, cerca va di evita re ogni rischioso impe gno polit ico, ma in ques to modo alime ntava un 'illus oria sensa zione di forza e incre ment ava nei funz iona ri di ogni grad o la tendenza all'autosufficienza e all'àutosoddisfazione - paralizzò fatal ment e l'iniz iativ a polit ica della Socialdemocrazia anco ra per tutta l'epo ca di Weim ar e sino al decli no del partito.104 1 ~

Poohe settimane dopo il 20 luglio 1932 il capo Mnde• cale e deputa lo socialdemocr,atiico Tamo w diede per es. all~dea dell'MgaoizzaziO'Ile un'esp ressio ne clas&ica e, nella t!Wl @Ofitan za ideologica, kautskiana: e Non impor ta che il &ingolo si oreda 'rivolu ziona rio', ma che egli sia organizzato e che non demolisca per princi pio il lavO'l'o dell'organizza· zione l> (al Cong r~ dell'Unione dei sellai, il 10.8.1932 8 St.oeoarda, citat.o secondo il e V o,rwiirts » dell'll. 8.1932 ), Cfr. an.~he E. Matthlas, Der Untergang der alten Soziaùlemolcratte. 1932, lll e Viecte ljahrsh efte fiir Zeitge scbich te >, •· 1956, pp. 264 sgg., 269 sgg., 272 sgg., 281.

96

VIII. La copertura ideologica della passività politica.

Se fino alle soglie della prim a guer ra mon dial e, cont ro tutti gli attac chi che, da dest ra e da sinistr a, veni vano mos si dall' « impa zien za da gove rnat ivi >> e « da ribe lli » 105 , Kau tsky difese la poli tica dell' attes a iner te com e « strat egia del logo rame nto » (Erm attu ngss trate gie) - che « la soci alde moc razia ... acce ttò sin dalle sue orig ini e svilu ppò fino alla perf ezio ne >> 106 - c'è appe na biso gno di nota re che nel caso dell' espr essio ne « strat egia del logo rame nto >> non si tratt ava di nien t'alt ro che di un sino nim o per la vecc hia « tatti ca ». Qua ntun que la lotta inte rna di part ito negl i ultim i anni prebelli ci fosse dire tta esse nzia lmen te cont ro i crescen ti « inci tame nti ... alla ribe lle impa zien za » 107 prov enie nti dall' estre ma sinis tra, la direzio ne del part ito, com e si è già rilev ato, persiste tte nell a sua cond anna ufficiale del riformism o espl icito , per pote r sodd isfar e sia le esigenz e imm edia te che quel le futu re della tatti ca dell' integ razio ne. Che in ques to caso si tratt asse anzi tutto di un alibi per ogni even ienz a, che venn e gara ntito lOS 106

107

K. Kautaky, Massenslreik cit., p. 247. Op. cii., p. 234. Op. cii., p. 247.

99

dal disimpegno del radicalismo ufficiale, lo sostenne lo stesso I(autsky in una forma appena velata in una lettera a Rappoport. Giacché le masse imparano sempre soltanto tramite la prassi e non mediante la teoria, vi si dice, anche egli non vedrebbe nessuna disgrazia nella eventualità che il « revisionismo » in qualche posto andasse realmente al governo e poi subisse un fallimento. Se i « marxisti », che non dovrebbero però smettere di combattere il re"--i.sionismo, non fossero abbastanza forti da impedire ad esso di commettere sciocchezze, la loro continua opposizione - malgrado tutti gli svantaggi passeggeri - otterrebbe che la bancarotta del revisionismo dopo il fiasco del suo esperimento » non colpisse « l'intero partito » hensi m (Nieder werfun g), che procede di azione in azione, ma anche perché una serie di revision isti intellet tuali, nonosta nte la loro professi one di fede parlam entare, credeva no di aver trovato in esso uno strume nto efficace per attivizz are la politica socialde mocrati ca e per consegu ire Germania non sono ancora di natura tale da raccoman dare ai roci,aldem ocratici l'approva zione del bilancio~ uo K. K-autsky, Massenstr eik cit., p. 109. 111 Cfr. K. Kaut.sky, op. cit., pp. 228 sgg. Su < strat6gia del logo,r,amento » e « stirategia dell'a.bha ttimeoto:. ls«Ìe di artico-li W as nun?, v. nota 97). Per la concezion e di Rosa Luxembu rg sulla questione dello soiopero di massa v. P. Fro1ioh, Rosa Luxembu rg, Hamburg 1949, pp. 205 sgg. ( tra ! dopo dichia rava: media nte l'attes a di situazi oni rivoluzionarie non crolla nessun trono di zar e nessun reggim ento di Junke r; per la socialdemocrazia tedesca è anche del tutto indiffe rente quale corso prenda lo svilup po in altri paesi: « Qui in Prussia è la nostra Rodi: qui si balla; noi vogliamo avere il diritto elettor ale! )>. Ma in relazione alla questi one del diritto elettor ale lo sciopero di massa non deve essere « questio114 ne del se, bensi del quand o e del come )) • Nei confronti di simili attacc hi Kauts ky, il cui libro sullo sciopero politic o di massa , appars o m V. su ciò Adler nella sua letta-a a Behel del 6.11.1899, in V• Adler, Briefwechsel cit., p. 330, sul fond,amentale at• teggiamento attimtie o dei giovani inte1lett uali del partito in• clini al revisionismo, il cui « rivoluzi onarism o :; e i cui 0 < umori antiautoritari » si rivolgon o e oggi molto pio oontc Man e noi vecchi anziché contro lo Stato e i suoli annessi e connei:,si li. 113 C't • K Ka ul8k y, M {Utten&tr eik dt., p. 122. • 1 • m 114 Cit. in K. Kautsky , op. cit., p. 137.

102

al princ1p10 del 1914, può essere senz'altro ritenuto come il documento piu caratteristico del« centrismo », perseverò sempre nel suo vecchio punto di vista - concorde con l'atteggiamento ufficiale del partito - che egli aveva assunto già all'inizio degli anni 90 di fronte al movimento belga, per lo sciopero di massa 115 • Certo, egli si dichiarava fiero di essere stato il « primo marxista in Germania » ad aver già nel 18 91 riconosciuto in linea di principio la possibilità di usare lo sciopero per il raggiungimento di obiettivi politici 116 ma per il resto, rilevava al suo solito modo « che fino a quando non mutano i rapporti esistenti, uno sciopero di massa in Germania non è possibile )> 117 • N ulla è altrettanto caratteristico del modo in cui all'intemo della socialdemocrazia prebellica i contrasti venivano piuttosto cancellati che appianati quanto il suo commento a proposito delle modifiche che la risoluzione di Rosa Luxemhurg subi al Congresso di ~Iagdeburg del 191 O: « In questa forma )> constatava soddisfatto « la risoluzione non era affatto vin~ lante e venne accettata in conformità alla richiesta del relatore » 118 • 11s

Cfir. op. cit., pp. 22 sgg. 0 p. ou., • p. 23 . 117 K. Kautsky, Mas.se,-..strei.k c.iL, p. 298. 118 Op. cit., p. 246.

116

103

Con la risoluzione - favorevole allo sciopero di massa - del congresso di Jena del 19 O5, che Kautsk y celebra come « la necess aria inteo-razione della risoluzione di Dresd a » non ci t, si comportò molto divers ament e, anzi essa non andò e< sicuram ente ... piu in là dall'in serire lo sciopero di ·massa tra le possibili armi del proletariato. Essa non dice niente sul modo e le condizioni per usare quest' arma »; anche Bebel nella relazione tenuta a Jena « molto opport unamen te » non ha preso posizione su tale questione 119 • Con ciò s'è già detto che il conflit to sulla questione dello sciopero di massa , che gravò molto sui rappor ti tra il partito e i sindac ati nel biennio 1905-1 906, già nella esposizione fatta da Kautsk y si smasch era come uno pseudocontrasto politico. Il partito , che, come Kautsk y rileva in modo del tutto giusto , non aveva in nessun posto vincolato la sua tattica allo sciopero di massa, anzi spesso aveva messo in guardia da un tale vincolo, pensav a assai poco, proprio come i sindac ati, a prepar are seriam ente uno sciopero politico di massa in Germa nia. n~altronde il ragion amento della direzio ne dei sindacati~ che trovò l'espressione piu chiara nel 11 ~

Oµ. cii., p. 127. (Estratto cli un articolo dii KautskY apparbl> nell11 .- Neue Zbit .)I dopo iJ oongres&O d~l partito),

104

discorso di Bomelburg al Congresso sindacale di Colonia, mostra soltanto che riguardo al nocciolo della questione la direzione del partito e quella dei sindacati erano perfettamente d'ac• cordo. Lo stato attuale dell'organizzazione sin• dacale, dichiarò Bomelburg, ha potuto essere raggiunto solo con un faticoso lavoro di decenni e con grandi sacrifici e anche l'ulteriore opera di costruzione delle organizzazioni, che dovrebbero essere elevate e il « prestigi o » di portare

w Op. cit., p. 102. (Serie di articoli del 1904; Allerhand llevolutionii.reB). li.< Leu.era del 20.6.1907, in V. Adler, JJriefwechsel cit., p. 479.

106

« sempr e con sé una incroll abile fedeltà ai principi e una solidit à di caratte re » vengono ritenuti valori piu alti dell'as pirazio ne al cc reale 123 potere nel govern o >> • Un partito che si lasci indurr e da una vittori a elettor ale a considerarsi troppo cc come fattore di potere >> disconosce, second o Kauts ky, le > 130 • Significherebbe « soffocare tutti i promettenti germogli, che le prossime elezioni per il parlamento portano nel grembo, se noi prima del loro svolgimento, senza esservi co129

K. Kaut.sky, Massenstreik cit., p. 276 (ristampa della serie di a rticoli Die Aktion der Masse appani nel 1911 nella < Neu_e Zeit » ). 130 Op. cit., p. 244 (Was nun?, efr. nolia 97). 1

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stretti, provoca ssimo lotte che ci portereb bero gravi• sconfi t t e » 131 . Nei risultat i elettora li si attua lo stesso misterioso svilupp o, il cui corso normal e, cioè pacifico, il partito deve per quanto sta nelle sue forze difende re contro i perturb amenti interni - ca usa ti dalla discord ia nelle proprie file ed esterni causati dalle misure coercitive prese dalle classi domina nti o provoca ti dal verificarsi nella società di gravi perturb amenti simili a catastro fi natural i. Il partito a questo riguardo non può fare molto di piu che illuminare, raccogl iere e organiz zare le masse. Certo, con l'organi zzazion e esso non riesce cc a eliminare pienam ente l'impre visto, ma lo limita a un minimo . Con ciò porta una maggio re stabilità nelle lotte di classe delle classi inferior i, evita le disfatte e per la verità non registra neanch e vittorie cosi splendi de come l'azione spontan ea della grande massa popolar e disorganizza ta » 132 • Se però - cosa che Kautsk y non esclude, anzi a partire dal suo libro La via al potere teme - lo svilupp o politico e sociale doves.5e « perdere in continu ità e divenir e di nuovo piu saltuari o e piu impreve dibile » 133 , il partito non m Op. cit., p. 243. 132 133

Op. cit., p. 271 (Die Aktion der Masse). Op. cit., p. 279.

109

potrebbe allora « fare nient 'altro che adoperarsi >> acché tali perturbamenti nello sviluppo • t·1 » 134 . Ma « non c1• co1gano de1 tutto 1mprepara la preparazione a un 'eventuale sconfitta può d'altronde consistere solo nell'organizzazione di strati il piti possibile larghi, ove i lavoratori, cc cui la vita nell'organizzazione ha inculcato riflessione, disciplina e certezza nella loro causa ». saprebbero « sostenere l'insuccesso con maggiore fermezza, con una ritirata ordinata, senza panico, senza disperazione e immediatamente raccogliersi di nuovo e intendersi >> 135 • Certo nulla giustifica il rischio di una sconfitta che interrompa il promettente processo di sviluppo che si apre da sé la sua via. « Esperimenti >> riformistici troppo avanzati e agitazioni di massa che disordinatamente incalzino al di fuori delle vie parlamentari appaiono in egual misura indesiderabili. Il partito deve da un lato guardarsi dallo stimolare troppo le aspettative delle masse, dall'altro provvedere perché la sua forza propagandistica non diminuisca. Esso ha bisogno del rispetto dei suoi avversari ma non li vuole sfidare a una reale prova di forza. Il suo comportamento responsabile e la sua ideo· logia pseudoradicale servono quanto la sua poli· 134 135

110

Op. cit., p. 280. 0 p. cit., • p. 279.

tica mode rata al decorso pacifico dello sviluppo. Il e fat o ine vit abi le - del la Socialdemocrazia dei dic hia ra pos sib ile che il pro bab ile aum ent o per vot i soc iald em ocr atic i alle pro ssim e elezioni i e il par lam ent o . egli aveva esclam ato nel 1903 a Dresd a, « si sono trovati al mome nto giusto anche gli uomin i adatti. E se mai è esistito un grande movimento di cultur a nel mondo , che abbia pro• dotto i suoi uomin i e le sue donne adatte , que• sto è la Socialdemocrazia (applausi tempesto• si!). Se noi doman i attrave rso una qualun que 140

K. Man, K..uusenkiirnp/e in Frankre ich oit., pp. 4

e 6 (prefazio ne di Au.gll.ét BeheJ).

114

circos tanza cacciassimo i nostri avver sari dai loro posti e potes simo seder ci noi stessi, non abbia te preoc cupaz ioni, noi sapre mmo certa141 ment e che cosa fare ( vivac i consensi!) >> • Il pensi ero « di ciò che ... tutti i nostri compagn i di partit o » avreb bero cc fatto nei sinda cati, negli enti di assist enza per i malat i, nelle 142 magi stratu re del lavor o, nei parla ment i » lo soddi sface va piena mente . Inoltr e egli crede va di poter si :fidare del fatto che per tutte le esigenze poste dal contr ollo della « macc hina » dello Stato sareb bero dispo nibili « nume rosi consiglie ri priva~i ... , forse addir ittura dei ministri » se essi ricevessero « un tratta mento deco• e » 143 . N on meno • liore retrihuz1on roso e una rmg cieca mente del grand e trihun o del popolo, Kautsky aveva fiduc ia che le capac ità del prolet ariato, già in modo cosi eccell ente dimostrate~ sareb bero ulteri orme nte cresc iute in rappo rto all'au ment o delle sue forze; e cc se una volta esso avrà nelle mani il poter e dello Stato potrà dispo rre anche di tutte le enorm i risorse materiali e spirit uali, di cui il poter e dello Stato dispo ne »

144



Protok oll Dresde n 1899, p. 319. 142 Op. cit., p. 318. 143 Protok oll Hann01Jer 1899, p. 127. Forde144 K. Kautsk y e B. Schoonlan.k, Grun.dS4ue rungen der So:.ialdemokrcuie. Erlawerunsen .wm Erfurier 141

una

115

II comodo punto di vista dell'agnosticismo corrispondente all'atteggiamento della direzione del partito - secondo il quale « non è nostro compito escogitare ricette per la trattoria dell'avvenire » - trovò nella kautskiana certezza della fede ( cc Noi non siamo coloro che dovranno portare a compimento questo sviluppo [la rivoluzione] ») 145 , una tranquillizzante conferma che per giunta si presentava con la pretesa di rigorosa scientificità. Partendo di qui tutti i tentativi di giungere a un 'idea concreta dell •obiettivo - la discussione intorno a questa idea all'interno del partito sembrava contraddire gli interessi della tattica dell'integrazione - si potevano accantonare e screditare come inutili fantasticherie.

Programm, opuscolo di propaganda, Bertln 1899, p. 24. Cfr. K.. K..a111Sky, Bernstein u. das soziaulem. Programm, p. 193; Massenstreik, p. 271 (Die Aktfon der Masse, cfr. nota 129). 145 K.. Kautsky, Die soziale Revolution, voi. Il, Berlin 1902, pp. 3 e I.

116

IX. Con clus ione .

L'im mes chin ime nto e l'irr igid ime nto dell'orizzonte politico, che nelle citazioni fin qui ripr odotte diviene tangibile, a prim a vista sem bra star e in una ecla tant e contraddizione con la flessibilità opp ortu nist ica che contrassegnò la pras si della Socialdemocrazia prebellica. Tut tavia le due pec ulia rità del cara tter e politico del part ito non sono pensabili l'un a senza dell 'altr a. Come constata Art hur Rosenherg, cui dobbiamo la piu preg nan te descrizione di questo nesso, la Socia-ldemocr~ia tedesca ufficiale dell'anteguerra, il cui rappresentante era August Behel, univ a un forte attivismo politico-socia:le a un. radicalismo passivo e formale in tutti gli •ailtiu settori della vita p~ blica. Con i problemi della politica estera e dell'esercito, della scuola e della giustizia, dell'aroro:inistramon~, addi rittu ra dell'economia in generale, e particolarmente della questione agraria, il funzionario socialdemocratico medio non aveva alcun rapporto. ~on pensava che sarebbe potuto venire il giorno m cui il socialdemocratico avrebbe dovuto decidere di tutte queste cose. Gli stava a cuore tutto ciò che aveva relazione con gli interessi professionali del lavoratore del,l'ind ustr ia in senso stretto. Qui egli era esperto e attivo. Accanto a oiò lo interessava forse sopnittutto la ques~ione del diritto elettorale [ ... ] Le elei.ioni per i,l parlamento erano il barometro per lo stato del movimento socialdemoc.ratico. Conquistare un colle-

119

gio elettorale era l'onore piu alto per l'organizzazione socialdemocratica locale. Quanta piu energia g,li operai dispiegavano nelle elezioni per il parlamento tanto piu erano addolorati perché in Prussia il diritto elettorale deHe tre classi condannava gli operai ali ·impotenza [ ... J M.a un movimento politico che si affida soltanto aUa scheda elettorale e trascura tutti gli altri fattori può trovare brutte delusioni [ ... ] La ,·ecchia Socialdemocrazia tedesca aveva il pieno diritto di mettere in rilievo il significato deHe elezioni per il parlamento e di adoperarsi per divenire forte quanto piu era possibile nel Reichstag. Essa aveva altrettanta ragione quando aspirava alla riforma delrarretrato sistema elettorale prussiano. Ma col radicalismo puramente formale che dominò il partito fino al 1914, il culto delle elezioni e dei successi elettorali costituiva un certo pericolo. Nessuno per la veri,tà ha formulato una tale teoria e ogni funzionario socialdemocratico avrebbe respinto con sdegno una tale tesi; ma nel subconscio del socialista medio di prima del 1914 il mondo appariva in modo .tale che la politica sociale e il diritto elettorale erano '1e questioni principali e tutte le altre cose nuotavano in unia fitta nebbia. Questa educazione unilaterale degli operai tedeschi ad opera della Socialdemocrazia ufficiale, si sarebbe amaramente vendicata nella rivoluzione successiva al 9 novembre 146 •

La realtà demistificata del partito, come ce la pone sotto gli occhi Rosenherg, è da com146

A. Ro&enberg, Geschichte d. deutschen Republik,

pp. 16-18 ( Lrad. it. cit.).

120

prend ere nei suoi tratti essen ziali come risultante di due comp onent i fecon de di storia che hann o deter mina to in modo decisivo il proce sso di svilup po storic o-soc iale della Socia ldemo crazia tedes ca prebe llica. Se da un canto la Socialdemo crazia tedes ca soggi acque - come gli altri partit i opera i europ ei, che sono da annov evare comp letam ente nel nuovo tipo, caratt eristi co della II Intern azion ale, dei partit i profe ssion ali dei lavor atori dell'i ndust ria 147 - alle stesse condizio ni di svilup po del capita lismo indus triale in asces a, d'altr o canto essa venne caratt erizzata dalle partic olari condi zioni politi che dell'imp ero di Bism arck 146 • A quest o propo sito non si deve pensa re solo al fatto che il mode llo strutturale dello Stato pruss iano dei milit ari e degli impie gati avesse un influs so anche sulla Socialdemo crazia e che l'egem onia dell'o rgani zzcio ne su tutto il partit o, propr ia della Socia ldemo crazia pruss iana, sotto certi aspet ti fosse perfe tta~en te parag onabi le al predo minio della Prussia nell'i mper o, ma sopra ttutto al fatto che la depol iticiz zazio ne della borgh esia tedes ca ebbe come conse guenz a anche un 'insuf ficien te politi 147

Cfr. A. Rosenher.g, Demok ralie u. Soziali smus ci~ p. 281 (ed. it. cit., p. 279). Per l'autoo ritioa sociald emocra dca dopo il 1933 cfr. E. ·Miattbi.as, Soziald emokra tie u. Nation, pp. 53 egg. (Hilfer ding). 148 Cfir. E. Mattlùias, op. cit., pp. 53 sgg.

121

cizzazione delle esigenze di emancipazione del Quarto Stato. Nello Stato bismarckiano, per sua natura semiassolutistico, i partiti politici, che « in esso non potevano necessariamente assolvere la loro autentica funzione » 149 , vennero tenuti lontani e distolti dalle responsabilità di governo. Se i socialdemocratici nella loro politica pratica si limitavano essenzialmente alla rappresentanza degli interessi, ciò corrispondeva alla tendenza generale nell'impero tedesco alla « economicizzazione >> 150 dei partiti. Non altrimenti ci si comportò per quanto concerne la mancanza di un rapporto realistico con il potere e con la politica del potere. Infatti anche gli uomini di primo piano dei partiti borghesi non « avevano alcun desiderio del potere e non avevano né l'intenzione né la capacità di assumere posti di uomini di stato responsabili >> ma si accontentavano di un ruolo di oppositori critici 151 • I socialdemocratici sentivano tanto meno la stretta limitatezza del loro spazio d'azione politica m quanto gran parte della loro vita politica s1 svolgeva nelle proprie organizzazioni, che 1~

S. Neu.m.ann, Di.e deuuch.en Parteien, Berlin 1932,

p. 21. Op. cit., p. 20. M. L. Bonn, So macht man Guchichu, Milnchen 1953, p. 41. Cfr. F. St.ampfer, Di.e vierzehn ]ahre der er1ten de.uuche11 Repul.ilik, Hambucg 1951P, pp. 9 agg. l5ù

151

122

con tutte le loro diramazioni sono da considerare come il piu imponente movimento culturale ed educativo che la Germania avesse mai visto. Inoltre la costruzione e il mantenimento di questo complesso di organizzazioni offriva una vasta gamma di possibilità di surrogati di soddisfazione politica, cosi che a sua volta proprio il meritevole lavoro pedagogico di partito contribuiva al suo fatale incapsulamento e isolamento. Cosi la Socialdemocrazia anteguerra sta davanti a noi come una grandiosa creazione con un carattere proprio e autonomo e nel contempo come un tipico partito della Germania imperiale, il quale, sebbene all'esterno sprizzasse vigoria, era un colosso dai piedi di argilla, il cui sviluppo presentava i tratti specinci della deformazione strutturale del sistema dei partiti tedeschi sin dalla fon dazione del Reich. _.\nch 'essa in fondo non auspicava alcun mutamento dei rapporti esistenti, ma cc era contenta dell'esistenza dello Stato imperiale e dell'ordinamento della società capitalistica quali realtà irremovibili >> 152 • Certo, cc il proletariato in lotta )), come Kautsk.y ammise nel 190-i nella sua serie di articoli Allerhand Revolutio152

A. R06enber1, GeM:lùcAle d. deutsclwn Re,,..blik rut.. p. 16 ( trad. it. cit.).

123

nares, « con una costituzione come quella dell'impero tedesco progredi politicamente nel modo piu soddisfacente » 153 • Per la verità furono fatti nuovi tentativi per ampliare lo stretto orizzonte politico che non solo vincolava il partito a rispettare l'ordine esistente ma impediva anche un 'accelerazione attivistica delle sue aspirazioni di riforma democratica. Tali tentativi tuttavia fallirono già per la tattica dell'integrazione che evitava ogni rischio; e l'ideologia kautskiana dell'integrazione forni inoltre il lustro pseudorivoluziona rio ai paraocchi che si erano formati alla Socialdemocrazia durante il suo sviluppo nella Germania imperiale. Si produsse cosi il fatto apparentemente paradossale che l'ideologia « rivoluzionaria » confermava e al tempo stesso facilitava il processo di adattamento che inseri la Socialdemocrazia nella Germania imperiale e nel suo degenere sistema di partiti. Questo in altre parole significa: il kautskismo era divenuto un fattore di stabilità per l'ordine esistente nello Stato e nella società. 153

124

K. K.autsky, Massenstreik cit., p. 83.

Indice

Avverten za

5

Introduzi one: Il fenomeno del kautskism o

9

I. Limiti della comprens ione di Marx

15

Il. La penetrazi one di elementi marxistic i nell'ideol ogia della Socialdem ocrazia tedesca nel periodo della legge antisocia lista 23 III. Il programm a di Erfurt e la tattica della Socialdem ocrazia 35 IV. Il « Catechism o socialdem ocratico )) di Kautsky. 1893 45 V. Il nocciolo tattico della polemica con Bernstein e i revisionis ti 53 VI. Ideologia e mentalità

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VII. La giustificazionedel patriottis mo dell'organ izzazione VIII. La copertura ideologica della passività politica 99 IX. Conclusio ne

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