Incastellamento e signorie rurali nell'Alta valle del Tevere tra Alto e Basso Medioevo: Il territorio di Umbertide (Perugia, Italia) 9781841717425, 9781407329598

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Incastellamento e signorie rurali nell'Alta valle del Tevere tra Alto e Basso Medioevo: Il territorio di Umbertide (Perugia, Italia)
 9781841717425, 9781407329598

Table of contents :
Front Cover
Copyright
Notebooks on Medieval Topography
Dedication
Indice Generale
Introduzione
Capitolo I: Linee per una Ricerca Sugli Insediamenti Fortificati
Capitolo II: Inquadramento Territoriale dell'Alta Valle del Tevere
Capitolo III: Rasina
Capitolo IV: Monte Castelli
Capitolo V: Montemigiano
Capitolo VI: Verna
Capitolo VII: Migianella dei Marchesi
Capitolo VIII: Civitella dei Marchesi e Sant'Anna
Capitolo IX: Bastia Creti
Capitolo X: Pieve di Cicaleto
Capitolo XI: Montalto
Capitolo XII: Romeggio
Capitolo XIII: Certalto
Capitolo XIV: Serra Partucci
Capitolo XV: Civitella Ranieri
Capitolo XVI: Umbertide
Capitolo XVII: Poggio Manente
Capitolo XVIII: San Paterniano
Capitolo XIX: Polgeto
Capitolo XX: Castiglione dell'Abbate
Capitolo XXI: Sportacciano
Capitolo XXII: Santa Giuliana
Capitolo XXIII: San Giuliano delle Pignatte
Capitolo XXIV: Fratticiola di Monte Acuto
Capitolo XXV: Montacuto
Capitolo XXVI: Galera
Capitolo XXVII: Monestevole
Capitolo XXVIII: Piano del Nese
Capitolo XXIX: Preggio
Capitolo XXX: Bisciaro e Racchiusole
Capitolo XXXI: Castellaccio e Castelvecchio (Castel Pretino)
Capitolo XXXII: Valenzino
Capitolo XXXIII: Le Pendici di Monte Acuto: Ipotesi sull'Incastellamento
Capitolo XXXIV: Aspetti Generali delle Modalità Insediative nell'Alta Valle del Tevere
Fonti e Bibliografia
Indice degli Autori
Indice dei Nomi e dei Luoghi

Citation preview

NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY (Documentary and Field Research) Edited by Stefano Del Lungo No6

Incastellamento e signorie rurali nell' Alta valle del Tevere tra Alto e Basso Medioevo 11 territorio di Umbertide (Perugia, Italia)

Giovanna Benni

BAR International Series 1506 2006

Published in 2019 by BAR Publishing, Oxford BAR International Series 1506 Notebooks on Medieval Topography (Documentary and Field Research) 6 Incastellamento e signorie rurali nell’Alta valle del Tevere tra Alto e Basso Medioevo © Giovanna Benni and the Publisher 2006 The author’s moral rights under the 1988 UK Copyright, Designs and Patents Act are hereby expressly asserted. All rights reserved. No part of this work may be copied, reproduced, stored, sold, distributed, scanned, saved in any form of digital format or transmitted in any form digitally, without the written permission of the Publisher. ISBN 9781841717425 paperback ISBN 9781407329598 e-book DOI https://doi.org/10.30861/9781841717425 A catalogue record for this book is available from the British Library This book is available at www.barpublishing.com BAR Publishing is the trading name of British Archaeological Reports (Oxford) Ltd. British Archaeological Reports was first incorporated in 1974 to publish the BAR Series, International and British. In 1992 Hadrian Books Ltd became part of the BAR group. This volume was originally published by John and Erica Hedges in conjunction with British Archaeological Reports (Oxford) Ltd / Hadrian Books Ltd, the Series principal publisher, in 2006. This present volume is published by BAR Publishing, 2019.

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BAR Publishing 122 Banbury Rd, Oxford, OX2 7BP, UK [email protected] +44 (0)1865 310431 +44 (0)1865 316916 www.barpublishing.com

NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY Con questo sesto volume la collana dei NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY (Documentary and field research), compresa nella piu ampia produzione dei British Archaeological Reports, propone i risultati di una ricerca compiuta sugli insediamenti medievali distribuiti all'intemo dell'Alta valle del Tevere, entro gli odiemi confini del Comune di Umbertide (Perugia), e connotati come castra e villae. Per stilare questo repertorio, comprendente circa trenta siti (tutt'oggi per la maggior parte esistenti, seppure abbiano subito trasformazioni strutturali o risultino abbandonati), sono state raccolte testimonianze archeologiche, storiche e documentarie poi integrate con dati storiografici gia noti, nel tentativo di colmare la frammentarieta e disorganicita delle informazioni. Nel corso della ricerca gli elementi ottenuti hanno permesso di evidenziare aspetti particolari riguardanti l'organizzazione di alcuni degli insediamenti trattati, sia castra sia villae, presenti in tutta la fascia pedemontana di Monte Acuto e caratterizzati dal coinvolgimento in un precoce processo di incastellamento, poi sviluppatosi nei secoli XII e XIII. Questi insediamenti mostrano caratteri e prerogative non solo difensive, ma anche economiche e per la propria posizione hanno costituito una cortina di presidio del rilievo altocollinare. L'acquisizione di dati archeologici e documentari ha costituito il presupposto fondamentale per seguire processi insediativi, quali l'incastellamento e lo spostamento degli stanziamenti sulle sommita, evidenti in particolar modo nel periodo compreso tra Tardo-Antico e Alto Medioevo. Dalla fine del VI all'VIII secolo questi centri risultano inseriti nel Corridoio bizantino, uno specifico ambito territoriale tra le capitali di Roma e Ravenna che, per caratteri propri, dettati da considerazioni politiche e militari, si appoggia su strutture difensive localizzate sulle alture e sostenute da una fiorente economia silvo-pastorale. Sia il marchio sia il titolo sono stati creati appositamente da Stefano Del Lungo, l’editore di questa serie (e-mail: [email protected]); c/o BAR Publishing, 122 Banbury Road, Oxford, OX2 7BP, England; Tel +44 (0)1865 310431; email: [email protected]. L'edizione di questo volume ea cura di Stefano Del Lungo e Paola Carita. Lo scopo di tali 'blocchetti per appunti' ela costituzione di una sede nella quale possano trovare rapida divulgazione i lavori di ricerca (in Italiano, Inglese, Tedesco, Francese e Spagnolo) maggiormente meritevoli sul piano scientifico (siano essi monografie, opere di autori vari e resoconti di convegni), mettendo a punto una serie di strumenti di agevole consultazione ed utilizzo per lo sviluppo degli studi topografici. La Topografia e una disciplina archeologica, che, rispetto allo scavo, si pone in funzione propedeutica, integrando il recupero, la lettura e l'analisi dei documenti d'archivio (pergamene, mappe, note, disegni) alla verifica sul campo dei dati ottenuti. Le sono pertanto complementari la cartografia storica, la toponomastica, l'archeologia del paesaggio nelle sue diverse sfaccettature, la fotointerpretazione e qualunque altro ambito del Sapere aiuti a comprendere i diversi segni ed oggetti lasciatici da uomini e culture del passato. La ricognizione di superficie costituisce un primo strumento di verifica nella realta di quanto raccolto altrove, con tutti i cambiamenti che il territorio oggetto dell'indagine possa avere conosciuto nel tempo.

This sixth volume in the new series of NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY (Documentary and field research), whitin the larger production of British Archaeological Reports, gives the results of a research about fortified and unfortified settlements (i.e. castra and villae) in a specific area of Umbria, called Alta valle del Tevere (High Tiber Valley), into the current borders of the municipality of Umbertide (Perugia). Historical and documentary evidences were collected and subsequently integrated with other known data to compile a list, including approximately thirty locations (most of them still exist, even if they underwent structural transformations or are in ruins). Data thus gathered allowed the researchers to emphasize specific aspects relating to the organization of some of these settlements, located at the foothills of Monte Acuto in the Early Middle Age and developed during the XII and the XIII centuries. They have characteristics and peculiarities that were not strictly aimed at protection, but which took also economic aspects, using their position to create garrisons surrounding the high hilly reliefs. Archaeological and documentary evidences reveal important elements to understand specific processes of settlements over the centuries (for example the so-called 'incastellamento', e.g. the development of fortified sites on hilltops), which became particularly relevant between Late Antiquity and Early Middle Ages. From the end of VI to the VIII century Byzantine Corridor, between politic and militar capital of Rome and Ravenna, included them in a large sistem of strategic towns, which were supported by a thriving traditional agricultural and sheep-farming economy). Stefano Del Lungo (e-mail: [email protected]) is the series editor and enquiries about publishing other books in the NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY series (in Italian, English, German, French and Spanish) should be directed to him c/o BAR Publishing, 122 Banbury Road, Oxford, OX2 7BP, England; Tel +44 (0)1865 310431; e-mail: [email protected]. This volume is edited by Stefano Del Lungo and Paola Carita. Topography is an invaluable precursor, indeed sometimes initiator, to archaeological research whereby information about sites is obtained using documentary analysis, historical cartography, toponymy, remote sensing & etc. The intention is that this series will be a route of publication (and quick publication) for research in topographical studies whether eg monographs or conference proceedings.

ll

A mio fratello Luca, ai miei genitori e a/la prof Donate/la Scortecci

iii

iv

INDICE GENERALE

Notebooks on Medieval Topography Indice generale

V

Introduzione Capitolo I - Linee di ricerca per un repertorio degli insediamenti fortificati Capitolo II - Inquadramento territoriale dell' Alta valle del Tevere II. I - Posizione Il.2 - Idrografia II.3 - Clima II.4 - Geologia ed orografia II.5 - Viabilita

3

7 5 5

5 7

Capito lo III - Rasina (castrum Rasine) III. I - Localizzazione III.2 - Cenni storici III.3 - La struttura

10

Capitolo IV - Monte Castelli (Mons Castelli, Montis Castelli) IV .1 - Localizzazione IV.2 - Cenni storici IV.3 - La struttura

15 15 19

Capitolo V - Montemigiano (Monte Mixano) V .1 - Localizzazione V .2 - Cenni storici V.3 - La struttura

23 23 25

Capitolo VI - Verna (castrum de Verna) VI. I - Localizzazione VI.2 - Cenni storici VI.3 - La struttura

29 29 33

9 9

Capitolo VII - Migianella dei Marchesi (castrum Megiane Marchionum, castrum Megiane Marchionis) VII. I - Localizzazione VIl.2 - Cenni storici VII.3 - La struttura

41 41 42

Capitolo VIII - Civitella dei Marchesi e Sant' Anna (Civitella Guasta) VIII. I - Localizzazione VIII.2 - Cenni storici VIII.3 - La struttura

47 47 49

Capitolo IX - Bastia Creti (Bastia Crete, Bastia di Croce) IX. I - Localizzazione IX.2 - Cenni storici IX.3 - La struttura

53 53 54

Capitolo X - Pieve di Cicaleto (villa Plebis Cicaleti, villa Plebis Cecaleti, villa Plebis Cicalleti) X. l - Localizzazione X.2 - Cenni storici

57 57

Capitolo XI - Montalto XI. I XI.2 XI.3 -

(castrum Mons Altus, castrum Montis A/ti) Localizzazione Cenni storici La struttura

Capitolo XII - Romeggio (castrum Romegii , castrum Romer;ii) XII. I - Localizzazione V

59 59

60 63

XII.2 - Cenni storici XII.3 - La struttura

63 64

Capitolo XIII - Certalto (castrum Certalti) XIII. I - Localizzazione XIII.2 - Cenni storici XIII.3 - La struttura XIII.4 - Bagnoli e Poggio di S. Agata

67 67 70 70

Capitolo XIV - Serra Partucci (castrum Serre, Serre Comitum, Serre super Assinum , Serre Partu cci, castrum Serre Partutii) XIV. I - Localizzazione XIV.2 - Cenni storici XIV.3 - La struttura

75 75 79

Capitolo XV - Civitella Ranieri (castru m Civitelle Comitum, Civitella Comitum) XV. I - Localizzazione XV.2 - Cenni storici XV.3 - La struttura

85 85 86

Capitolo XVI - U mbertide (castrum Fracte fi liorum Uberti) XVI. I - Localizzazione XVl.2 - Cenni storici XVl.3 - La struttura

91 91 95

Capitolo XVII - Poggio Manente (castrum Podio Manentis) XVII. I - Localizzazione XVII.2 - Cenni storici XVII.3 - La struttura

101 101 103

Capitolo XVIII - San Paterniano (S. Patrignani , vi/a S. Patrignani supra S. lohannem de Asino , S. Paterniani) XVIII. I - Localizzazione XVIII.2 - Cenni storici XVIII.3 - La struttura

109 109 109

Capitolo XIX - Polgeto (villa Pulgeti) XIX. I - Localizzazione XIX.2 - Cenni storici XIX.3 - La struttura

111 111 111

Capitolo XX - Castiglione dell' Abbate (castrum Castiglionis Abbatis , castrum Castilionis Abbatis) XX. I - Localizzazione XX.2 - Cenni storici XX.3 - La struttura

115 115 117

Capitolo XXI - Sportacciano (villa Sporta r;ane, villa Sporta r;ani, villa Sportazan i, villa Sportaciani) XXI. 1 - Localizzazione XXI.2 - Cenni storici XXI.3 - La struttura

119 119 120

Capitolo XXII - Santa Giuliana (castrum Sancti lulian i, castrum Sancte Juliane) XXII. l - Localizzazione XXII.2 - Cenni storici XXIl.3 - La struttura

123 123 124

Capitolo XXIII - San Giuliano delle Pignatte (villa S. lul iani, Sancti Julian i de Collinis, vi/a S. Juliani) XXIII. l - Localizzazione XXIII.2 - Cenni storici XXIII.3 - La struttura XXIIl.4 - Testimonianze archeologiche

127 127 128 128

Capitolo XXIV - Fratticiola di Monte Acuto (v. Fratter;ole Monti s Agu ti, v. Fractizole Mont is Acuti) XXIV.1 - Localizzazione XXIV .2 - Cenni storici

131 131

VI

XXIV.3 - La struttura

131

Capitolo XXV - Montacuto (Mons Acuti) XXV.1 - Localizzazione XXV.2 - Cenni storici

135 135

Capitolo XXVI - Galera (villa Ga/ere) XXVI.1 - Localizzazione XXVI.2 - Cenni storici XXVI.3 - La struttura

137 137 137

Capitolo XXVII - Monestevole (castrum Monesteoli) XXVII.1 - Localizzazione XXVII.2 - Cenni storici XXVII.3 - La struttura

143 143 145

Capitolo XXVIII - Piano del Nese (Piano de Anese) XXVIII.1 - Localizzazione XXVIII.2 - Cenni storici XXVIII.3 - La struttura

153 153 153

Capitolo XXIX - Preggio (castrum Pregii, castrum Pre9e, castrum Preggii) XXIX.1 - Localizzazione XXIX.2 - Cenni storici XXIX.3 - La struttura

155 155 159

Capitolo XXX - Bisciaro e Racchiusole (Bisciajo, Solbicciaio; Raclustioli) XXX.1 - Localizzazione XXX.2 - Cenni storici XXX.3 - La struttura

161 161 161

Capitolo XXXI - Castellaccio e Castelvecchio (Castel Pretino) (castrum Preytinum, castrum Peritini , castrum Preitini) XXXI.1 - Localizzazione 163 XXXI.2 - Cenni storici 163 XXXI.3 - La struttura 163 Capitolo XXXII - Valenzino (villa Valensine, Vallistina, Valecina, Valle Ensena) XXXII. l - Localizzazione XXXII.2 - Cenni storici XXXII.3 - La struttura

167 167 168

Capitolo XXXIII - Le pendici di Monte Acuto: ipotesi sull'incastellamento XXXIII.1 - Cenni storici e testimonianze archeologiche XXXIII.2 - Ipotesi sull'incastellamento

171 173

Capitolo XXXIV - Aspetti generali delle modalita insediative nell' Alta valle del Tevere XXXIV .1 - Diffusione e tipologie degli insediamenti XXXIV.2 - Particolarita degli insediamenti analizzati

185 187

Fonti e bibliografia

189

Indice analitico

194

vii

viii

INTRODUZIONE*

L'Umbria come identita regionale rientra nel settore dell'Italia centrale che tra Tardo-Antico e Alto Medioevo era compresa per almeno due terzi della sua estensione in una fascia territoriale ideale definita Corridoio bizantino, che univa il centro della penisola da Ravenna a Roma con orientamento longitudinale come arteria viaria di collegamento tra le componenti bizantine persistenti sul piu risalente sostrato romano e come spazio politico che puntava a mantenere l'assetto difensivo creato per contrastare le incursioni di popolazioni alloctone. Particolare rilievo nelle vicende storiche di quest'area della penisola ha avuto l' Alta valle del Tevere, perfettamente inserita nell'ambito del Corridoio, compresa nel settore settentrionale della regione, la cui estensione segnava le pertinenze confinanti della Tuscia Langobardorum (a nord) e delle aree bizantine (a sud) a definizione dell'organizzazione difensiva tra Alto e Basso Medioevo. Proprio la presenza di fortificazioni poste in modo strategico con continuita su rilievi e alture, visivamente collegate tra loro, e la persistenza di testimonianze archeologiche nel territorio hanno permesso di puntare l'interesse sui processi di incastellamento in Alta valle del Tevere, con particolare riguardo al territorio rispondente agli odierni confini comunali di Umbertide, citta posta sul limes diocesano di tre centri maggiori, quali Perugia, Gubbio e Citta di Castello; la ricostruzione del processo di incastellamento evolutosi in quest'area rappresenta l'idea alla base della presente ricerca, mirando all'indagine delle fortificazioni per delineare le ipotesi insediative nel territorio, con riferimento anche ai domini (laici o ecclesiastici, pubblici o privati) che rivendicarono nel corso del tempo il proprio potere su tali insediamenti. Inoltre, la volonta di focalizzarsi in uno spazio cosi definito anche cronologicamente e mossa dal proposito di esplicare le motivazioni della presenza di una diffusa rete castrense sui rilievi, per contribuire al rafforzamento delle ipotesi di precoce evoluzione del processo di incastellamento in un'area altrimenti ritenuta secondaria rispetto alle tendenze generalmente diffusesi tra IX e XI secolo; l'attenzione posta nella ricerca sul particolare fenomeno insediativo defmito dagli studiosi incastellamento e stata influenzata soprattutto dall'interesse di approfondire l'origine di tale processo con il sostegno delle ricerche storiografiche e archeologiche piu recenti, cosi da poter affermare la duplice collaborazione di necessita sia difensive che demiche a concorrere per la costruzione di castra e altri siti. Ai fini della comprensione dell'analisi di tale processo accentrativo si e scelto ii territorio altotiberino con particolare riferimento ad Umbertide, per circoscrivere un fenomeno altrimenti diffuso su un territorio vasto; inoltre si e rivelato ambito spaziale ricco di testimonianze di architettura fortificata di varia cronologia, con larga diffusione principalmente su rilievi e alture in rispondenza a una suddivisione quasi speculare tra riva destra e sinistra del fiume Tevere, oltre all'articolazione dei corsi d'acqua minori. Tale disposizione, unitamente all'organizzazione viaria, fece si che le fortificazioni si disponessero sul territorio in modo strategico e non casuale, definendo principalmente una difesa altocollinare di pendice circostanziata ai rilievi della zona, rispettando le vicende insediative piu risalenti e mantenendo in vita anche i siti arcaici: la continuita nel tempo degli insediamenti fortificati dell' area indagata rappresenta la caratteristica fondamentale emersa nell' indagine. Per la definizione piu precisa di questi aspetti, pertanto, si e ritenuto necessario stabilire quali fossero gli elementi geografici e umani del territorio spiegandoli in una sezione a se, per definire le "coordinate" principali del settore (ad esempio posizione, orografia e viabilita), cosi da comprendere anche quali furono le modalita che contribuirono all'affermazione di una specifica tipologia insediativa. Per determinare molteplici aspetti concernenti gli insediamenti repertoriati, comprendendo storia e analisi delle strutture dei siti, sono stati analizzati materiali, fonti storico-letterarie e documenti (d'archivio e non): sono state valutate mappe, planimetrie, piante e carte topografiche per ricostruire l'esistenza dei siti, la loro persistenza toponomastica, nei casi di scomparsa degli abitati, o loro trasformazione odierna (pur mantenendo i caratteri tipologici originari piu evidenti). Pun to fondamentale per lo studio del territorio e stato integrare le mappe catastali (dalle piu risalenti Gregoriane alle recenti di catasti Urbani post-unitari), con le carte topografiche dell'IGM in scala 1:25.000, che mostrano con estrema precisione caratteri geografici del territorio e riferimenti toponomastici, cosi da avanzare ipotesi sugli insediamenti in corrispondenza dei siti odierni. Questo procedimento ha permesso la collocazione spaziale dei castra anche nei casi piu incerti o in quelli di evidente trasformazione da un primo insediamento fortificato fino all' evoluzione come case rurali e di successiva abitazione, soprattutto grazie alla presenza dei toponimi di ogni localita studiata (denominati ad esempio Poggio, Fratta, Gualdo, Castello, Civitella ecc.). Dopo avere circoscritto l'ambito territoriale oggi compreso nei confini comunali di Umbertide, si e passati all'analisi storiografica degli insediamenti, partendo dalle origini fmo ai secoli XIV e XV, per cercare di ricostruire le vicende relative a ognuno. E stato necessario, a questo proposito, comparare storiografia locale e non, riprendendo tipologie e fenomeni insediativi simili, spesso applicati ad ambiti territoriali maggiori. Fondamentali si sono rivelati i saggi sull'incastellamento di storici e archeologi: in seguito alle analisi di inizio '900 basate sulla continuita di vici e pagi preromani e romani con le aree rurali italiane, contributo ulteriore e derivato dalle indagini di storici e archeologi medievali a meta del XX secolo, per le prime indagini e teorie sul fenomeno cosiddetto di 'incastellamento' (fondamentali gli studi del Toubert e del Wickham).

Desidero ringraziare ii prof. Stefano Del Lungo per la cura e ii tempo che ha dedicato alla presente ricerca .

lncastellamento e signorie rurali

Infine, gli studi italiani degli anni ' 80 e '90 del '900 (tra i maggiori ricordiamo quelli del Brogiolo, del Gelichi, del Settia, del Comba, del Castagnetti e del Ravegnani) approfondirono il concetto di incastellamento rivedendo il primo significato e accostando al semplice problema difensivo-militare anche la componente demica, rendendola poi aspetto preponderante della tipologia insediativa fortificata in molte aree della penisola. La combinazione di questi studi con la storiografia locale (che talvolta si e rivelata poco precisa nel riferire notizie tratte dalle fonti) per una maggiore aderenza alle vicende del territorio, ha reso possibile evidenziare stretti rapporti tra territori di pertinenza bizantina e longobarda, soprattutto riguardo la disposizione degli insediamenti sulle rive destra o sinistra del Tevere e la relativa tipologia di fortificazioni. L 'indagine, supportata dalla toponomastica fomita dai saggi del Del Lungo e del Pellegrini, ha infatti permesso di verificare che i siti demici sono tra loro diversi per funzione e tipo: i centri con scopi difensivi , unitamente a necessita economiche e amministrative, rispondevano alle caratteristiche di castra, posti in pianura o media collina e localizzabili soprattutto sulla riva sinistra del corso fluviale; dall' altra parte si fronteggiavano con costruzioni utilizzate prettamente per la difesa di comunita e territori circostanti, evidenziabili sulla riva destra del Tevere, in colline medio-alte e rilievi oppure lungo le direttrici viarie e fluviali piu importanti, ai confini tra diversi com uni dell' area. Queste fortificazioni rappresentavano il maggiore elemento presente nel Corridoio bizantino e caratterizzanti proprio il territorio sottoposto al dominio greco.

In quest 'articolato ambito territoriale dell 'Umbria settentrionale sono stati individuati trenta siti, il cui sviluppo e avvenuto in momenti cronologici diversi compresi fra Alto e Basso Medioevo nel complesso processo di incastellamento; l'analisi di tali siti comprende varie tipologie, classificate come torri con principale scopo difensivo , castra (che univano necessita difensiva ed organizzazione economica, con precipuo aspetto demico) e villae, nelle quali il carattere demico e preponderante , in mancanza di elementi fortificativi. L'aspetto insediativo piu particolare nel territorio indagato e l'inserimento di questa rete castrense in un'area di confine con molteplici pertinenze religiose (vale a dire le Diocesi di Citta di Castello, Gubbio, Perugia) e allo stesso tempo politiche (in eta comunale gli omonimi Comuni), percio gli avvenimenti sviluppatisi da tale articolazione risultano piuttosto complessi per l'accesa concorrenza di potere laico ed ecclesiastico sul territorio. La supremazia di una o dell'altra sfera influenzo l'organizzazione degli spazi e la "gestione" dei vari siti, per la costituzione di domini vasti e complessi . La suddivisione secondo la ripartizione diocesana risulta piu agevole rispetto a quella politica, al contrario condizionata dai conflitti continui: Rasina, Monte Castelli, Verna e Montemigiano appartenevano alla diocesi tifemate; Certalto, Serra Partucci, Poggio Manente, San Patemiano alla diocesi di Gubbio, mentre i restanti insediamenti (tra i quali Umbertide, Fratticiola di Monte Acuto e Preggio) facevano capo alla diocesi di Perugia. Le vicende riguardanti ciascuno di questi siti sono tuttavia caratterizzate , per riflesso , dagli avvenimenti occorsi alle stesse citta dominanti. Accanto alle fortificazioni anche l'analisi degli insediamenti definiti villae ha avuto lo scopo di delineare maggiormente l'assetto e l'organizzazione dell' Alta valle del Tevere nell'odiemo comune umbertidese. Gli insediamenti considerati nella ricerca sono ordinati secondo le costanti geografiche NS rispetto alla localizzazione di Umbertide, seguendo inoltre il corso del Tevere in base alla disposizione di riva destra o sinistra del fiume. Le villae e i castra nel tempo hanno subito trasformazioni tali da condizionare le caratteristiche di ciascun insediamento e causando un'altemante connotazione nelle fonti, catastali, giuridiche, ecc., come fortificazione o abitato sparso. Certi siti sono sempre definiti castra, alcuni altemativamente villae e castra, mentre altri oggi sono definitivamente scomparsi e di difficile individuazione. Per gli insediamenti attualmente rimasti, fortunatamente in numero maggiore rispetto agli altri, lo stato di conservazione e piuttosto buono seppure la loro struttura e variata nell 'uso e nelle funzioni ; a tale proposito e stato necessario considerare e analizzare le vicende storiche di ciascun insediamento in ordine cronologico dalle origini fino al Basso Medioevo , in modo da comprendere gli interventi occorsi e le modeme trasformazioni. Dalla ricerca e emersa in particolare un'area di rilievo attomo alla quale si organizzano molti centri demici fortificati: questo settore si articola prevalentemente nel territorio circostante Monte Acuto (926 m s.l.m.), definendo una specie di cortina fortificata pedemontana conforme a un assetto stabilito non soltanto a scopo difensivo e che si e dimostrato ricorrente come recupero dei siti d'altura. Tra gli insediamenti individuati nell'area monteacutense, interessante e peculiare e stato lo studio della piccola chiesa di San Girolamo, singolare, e possibile, caso di riutilizzo di una preesistente fortificazione come edificio di culto, probabilmente a seguito di una piu tranquilla congiuntura politica per quest'area specifica, soprattutto dopo ii rafforzamento nei secoli XI e XII del dominatus loci costituito dall' Abbazia di San Salvatore di Monte Acuto , reimpiegando l'impianto originario come edificio di culto con probabile funzione eremitica per una ristretta comunita di adepti. Con l'indagine dell'area pedemontana di Monte Acuto si sono cercate di spiegare tipologie e modalita insediative in un territorio ancora piu specifico, la cui organizzazione , nei confronti di tutto il settore studiato e in relazione ai trascorsi storici che lo hanno interessato , si e rivelato piuttosto singolare. Per puntualizzare gli insediamenti individuati nel corso del presente lavoro (dei quali sono riportate in corsivo le denominazioni , in latino o in volgare, con cui erano indicate piu frequentemente nelle fonti) come particolari e interessanti, ai fini dell'organizzazione territoriale di Umbertide tra Alto e Basso Medioevo , e stata elaborata una breve sintesi finale.

2

CAPITOLO I LINEE PER UNA RICERCA SUGLI INSEDIAMENTI FORTIFICATI

«Isolati, rilevati, in reciproco rapporto v1s1vo, ciascuno di essi, ponendosi ai limiti della conca in corrispondenza delle principali vallate, costituisce la cemiera per successive triangolazioni ottiche» 1•

su attivita silvo-pastorali, nel rispetto della conformazione territoriale, del clima e della struttura ambientale, dove una fitta vegetazione e una corposa rete idrica definiscono e modulano l' habitat (in questo senso il Fiume Tevere appare come un vero e proprio spartiacque per opposti versanti di riferimento degli insediamenti)6.

Cosi la Perissinotto illustrava le caratteristiche del sistema difensivo della Conca temana organizzato con strutture fortificate poste su rilievi e vallate definendo , pero, una tendenza alla difesa del territorio tipica non solo dell'Umbria meridionale, ma che (con modalita insediative variabili per ambito cronologico e tipologie) e possibile estendere anche a quello pertinente all'odiemo comune di Umbertide costituito da un' ampia rete di diffusione in particolari zone strategiche 2 •

Seppure costruiti in periodi diversi, in un lasso di tempo compreso prevalentemente nei secoli XI-XIV , i nuclei fortificati che oggi appartengono al territorio comunale umbertidese rispondevano soprattutto a due tipologie, la cui scelta era determinata dalla posizione geografica e dalla funzione (difensiva o economica, oppure entrambe) e in molti casi presentavano una distinzione comune a seconda che questi nuclei sorgessero sulla riva destra o sinistra del Tevere.

L' area territoriale umbertidese e una delle piu particolari presenti nell'Umbria settentrionale perche, per la sua posizione, la citta si pone come punto d'incontro tra i maggiori centri abitati circostanti: Citta di Castello a nord, Gubbio a est, Perugia a sud ed il confine toscano a ovest. Da sempre questa situazione geografica ha determinato un'influenza particolare sulla citta: un esempio molto pregnante ne e la ripartizione diocesana, poiche Umbertide e sottoposta all'amministrazione religiosa di due diocesi confinanti, Gubbio e Perugia, che si dividono le rispettive pertinenze di est, mentre le frazioni comunali a nord della citta appartengono alla diocesi di Citta di Castello 3 •

Si possono dunque individuare fortificazioni il cui scopo era per la maggior parte difensivo non solo proprio , ma anche del nucleo abitato che sorgeva a breve distanza. Avevano una posizione di media collina e spesso si localizzavano lungo i confini del contado di appartenenza (che, nel nostro caso, potevano essere plurimi, ossia rispondenti ai comuni di Perugia, Gubbio e Citta di Castello) e risultavano maggiormente presenti , pur con qualche eccezione , lungo la riva destra del Tevere poiche preposte alla salvaguardia del transito fluviale e dunque utilizzate come fortezze atte all'avvistamento e al controllo fiscale. Avevano funzione doganale nei casi in cui vennero poste lungo le numerose direttrici stradali; furono sfruttate per il transito commerciale in direzione S (Roma) e N (Ravenna) ricalcando quelle che da sempre erano state le vie utilizzate dai Romani con m1mme variazioni, soprattutto appartenenti in epoca altomedievale al percorso tracciato dal cosiddetto Corridoio bizantino che proprio poco piu a nord di Umbertide aveva il suo limite settentrionale con le pertinenze della Tuscia Longobarda.

Umbertide (come poche altre citta) rappresenta dunque una «eccezione alla coincidenza della diocesi con il contado» 4 perugino a cui appartiene, poiche nella «configurazione geografico-amministrativa del territorio comunale di Perugia» 5 esso fa parte del contado corrispondente al rione di Porta Sant' Angelo, mentre per cio che riguarda la suddivisione della citta tifemate il quartiere di riferimento e quello di Santa Maria. Quindi, gia la tipologia della distrettuazione diocesana permette di comprendere le modalita insediative che si svilupparono e interessarono il territorio di Umbertide, soprattutto dal punto di vista politico. Infatti, per spiegare i diversi aspetti dell' organizzazione territoriale delle fortificazioni presenti nell 'odiemo comune umbertidese durante il periodo medievale, e necessario individuare e indagare la rete insediativa castrense compresa nella zona di ricerca , che ne costituisce la struttura principale.

In questo caso si puo parlare di torri che oggi appaiono per lo piu mozze non dimostrando la loro primitiva imponenza, sebbene originariamente costituirono il primo elemento fortificato attomo al quale poi, nel tempo , si era andato formando un ulteriore nucleo di abitazioni ; in seguito, in taluni casi, erano cinte da mura determinando piuttosto diffusamente nelle fonti del tempo (catasti , ecc.) una confusa connotazione del sito in modo altemato negli anni (anche a breve distanza cronologica) in castrum e villa, creando a volte serie difficolta per ogni possibile formulazione di originaria ipotesi insediativa .

Tipologicamente questi insediamenti sono diversi tra loro, in parte rispecchiano la conformazione tipica di un sito che doveva adempiere allo scopo difensivo e insieme doveva essere centro propulsivo di funzioni amministrative ed economiche basate principalmente (nella zona di riferimento)

La presenza di torri si riscontra ovviamente anche in altri settori dell'Umbria , in relazione al defluire del Tevere (anche se con modalita differenti e per certi versi opposte) che,

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Perissinotto 1999, p. 223. Pani Ermini 1999, p. 628. Per un piu ampio ambito di ricerca, la Pani Ermini illustra ii "recupero dell'altura" nel periodo altomedievale anche in Italia settentrionale , secondo un processo che «vede antropi zzate le pendici e le sommita dei colli e dei monti, naturalmente con innumerevoli varianti nei tempi e nei modi» . 3 A proposito dell'aderenza dei confini diocesani con quelli cittadini nelle diocesi umbre vedasi Bami 1991, p. 55. 4 Neri 1978, p. 495 , n. 7. 5 Neri 1978, pp. 494-495. 2

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Fondamentale per l'individuazione delle tipologie insediative propost e in questa ricerca e la classificazione elaborata in Brogiolo-Gelichi 1996, pp. 1122 per i castra tardoantichi di IV-meta VI secolo , dove ne vengono evidenziate origine , funzione e posizione , tutti elementi imprescindibili per la ricostruzione dei caratteri degli abitati ; seppure gli autori basino le propri e indagini sulle fortifica zioni dell ' Italia settentrional e, il modcllo risulta parzialmente applicabile anche al settore dell'Italia centrale affrontato in questa ricerca .

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Jncastellamento e signorie rurali

tuttavia, confermerebbe la frequenza della diffusione di tale tipologia su una delle due rive fluviali nell'area compresa in questo studio, puntando maggiormente proprio allo scopo difensivo. 11 Del Lungo rivela che, per l'area meridionale della regione, «si nota il dispiegamento di una serie di punti fortificati, con netta prevalenza delle torri sui castelli, lasciando intendere la predilezione per un sistema difensivo "di profondit:a", dove l'esito di un attacco e deciso direttamente dalle citta, vincendo o subendo il minor danno possibile solo chi occupa le posizioni piu avanzate rispetto al nemico e ne riesce a prevenire le mosse e le direttrici di movimento» 7 •

ricostruzione tipologica il piu possibile aderente a quella originaria. Una spiegazione della terminologia impiegata per definire le fortificazioni e illustrata dal Brogiolo, che propone l'evoluzione di queste voci: «come e noto in origine il castrum era l'accampamento stabile dell'e sercito romano e il castellum un accampamento per formazioni minori o distaccamenti. Questa terminologia , di carattere prettamente militare, passo con il tempo (e naturalmente con le mutate condizioni politico-militari dell 'Impero ), a designare anche insediamenti civili, ovviamente fortificati [ ... ]. 11 castrum sarebbe dunque quello che gli antichi un tempo chiamavano oppidum (cioe un sito fortificato d'altura); il suo diminutivo castellum indicherebbe un centro fortificato di minori dimensioni ; l'oppidum (secondo gli antichi) o castrum sarebbe da distinguere, comunque, sia dal castellum che dal vicus e dal pagus per l'ampiezza del suo apparato fortificatorio; infine vici, pagi, e caste/la non avrebbero alcun titolo per essere paragonati alle citta.»9•

L'altra tipologia di fortificazioni e quella definita castra , voce latina utilizzata per indicare i castelli ; posti maggiormente sulla riva sinistra del fiume (ancora, pero, con le dovute eccezioni soprattutto in relazione alla facies attuale), i fortilizi gia in origine godevano di autonomia in diversi ambiti e questo elemento li rese maggiormente appetibili per i comuni confinanti, che li consideravano possibili prede di un'ambiziosa politica territoriale, in nome della quale si ricorse lungamente a scontri armati e, piu raramente, diplomatici (sommissioni e affrancazioni).

Le vicende costitutive degli insediamenti trattati in questa ricerca si rivelano molto travagliate a causa del dominio altemato di diverse signorie laiche o ecclesiastiche, che puntavano principalmente al controllo del territorio e a garantirsi uno spazio asservito per mezzo di un articolato potere sul contado, gravitante attomo al proprio nucleo urbano (e, in alcuni casi, anche a molta distanza dallo stesso, soprattutto relativamente agli enti religiosi), al fine di ammortizzare gli attacchi diretti al centro di queste signorie indifferentemente dalla loro appartenenza.

La differenziazione