Il Pentateuco

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Il Pentateuco

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H.CAZELLES E J.P.BOUHOT

PENTATEUCO

PAIDEIA

11.

CAZELLES E J.-P. BOUHOT

IL

PENTATEUCO Edizione italiana u cura di

TOMMASO ruotiliC J

p A 3

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’ '— i l — - ’ 5 PG 27,12. rèaTi/iuANO, A d v e rs u s M a rcio n cn : 1,10. G irolamo, E p is t u la I H ad P a ttlixu m S ; P raefatip i.v Jfo ru w Io n ie , in 1?L 28,461, cfr ib id e m 548. (' :s- Acostino, De ca te cb izn n d is r u d ib u s 3,3, in PL 40,313. 7 - IsiiiORO Di S ivigua , O r i^ ìm m i s iv c cly/nologiarM w lib r i 6.2,1 s., in PI.. 82,230. 5-

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li Palla letico ed i Padri

un testo che riguarda la stori: d'Israele o la “storia del mondo’ (la Creazione). Noi perciò dovremmo sempre tener presente tale di­ stinzione. Per delincare le grandi visuali dell’esegesi patristica sui primi Cinque Libri della Bibbia, occorrerebbe considerare una rilevante messe di testi - benché molli di essi non ci siano pervenuti — che appartengono a generi letterari abbastanza diversi. Anzitutto vi so no le opere teologiche, che usano le citazioni come sostegno ad una tesi; altre opere invece sono puramente esegetiche, tuttavia le più numerose sono sempre quelle omiletiche. F. certo che le neces­ sità omiletiche, cioè della presentazione della Bibbia al Popolo cri­ stiano, hanno fortemente influito sull’esegesi dei Padri, la quale è più opera di fede e d ’edificazione, che di scienza, e, diversamente dall’esegesi rabbinica, si limita meno a scrutare la lettera del testo biblico, che a scoprire l’opera di Dio che si compie nel Cristo Gesù. È importante infatti tener presente il clima spirituale degli antichi commenti biblici, persino presso uno studioso come Origene, in mo­ do da non sopravvalutare le testimonianze patristiche nelle questio­ ni di critica letteraria o storica. E per averlo pretermesso, la disputa sull’ ‘autenticità mosaica’ del Pentateuco in qualche modo è stata falsata; cd inoltre, il disprezzo dei moderni per l ’esegesi antica deri­ va almeno in parte dallo stesse manchevole senso storico. Una sto­ ria dell/omiletica antica sarebbe oggi indispensabile per riambien­ tare nel loro clima originario la maggior parte dei commenti patri­ stici della Bibbia. Una tale opera di sintesi ancora non esiste, ma esistono ormai eccellenti monografie e studi particolari.S .*89 Nello stesso modo sarebbe necessaria un'altra opera sintetica, che tracci la storia dell’esegesi antica per un esatto studio del pen­ siero dei Padri sui primi Cinque Libri della Bibbia. D i recente, G. Bardy notava'Jcome sarebbe urgente, ina insieme difficile, iniziare una storia completa dell’esegesi biblica, e auspicava almeno delle «monografie sui metodi, le fonti, l ’influenza dei grandi commenta­ tori dell’epoca patristica». Tuttavia questa prima parte del lavoro S. Citiamo ad esempio G. U a h i i v , I ' n predicate tir popidrdre au I I I f s ie d e - I.e s botnèlics d ’O rig è n e , ir. R e v A p 45 (11127) >13-521$; 679-^91; II. un I. i . sac, H is io ir c e: P .sprit ■ Id in te H ìg c n c c d e l ’F.critttre d ’up rè s O r ig in e , Coll. Théologie' n. i., M esutgv frvungclitnte et C u ltu r e belle n istiq u c au n i l ’ t ! /;/• ùècU's I h s t o ir c d e s d ò c ttin c s cbrc/ienrsi i citani S i e p i' , tt. 7‘uris 1961. pp. 185-275. L’cscncsi dd lib r o delizi G e n e s i presso G ì listino, Tf-.r.si e T e?.m j j m .v i ò studiala da (i.'L . AkMStrong, D ie G c n e sis in t.ito sempre un stgnirùrato letterario, ma pui> derivate da influssi dillcrcnti, c tra gli altri dal l’influsso liturgico: cfr. J. Smit Sibinga, The Old Tcslemenl Tea! ùf ìuslffi Meir/yr, 1, The Penlaleuch, Leiden p.

// Pentateuco ed t Padri

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pochi testi sono sfuggiti ni teologi d'allora, e così la lista che ne dà uno dì essi, lì. Mar.&cnoc, può esser considerata pressoché completa.” il testo più antico si trova w / A V A p a lo g efic'u w 19,1 è l ’inizio del «Frammento ili Fulda», che secondo JVP. Waltzing |: è da attribuirsi certamente a Tertulliano. «L’antichità risa­ lente dà autorità alle Scritture. Infatti il primo profeta, Mose, che ha narrato la Creazione del mondo e la moltiplicazione del genere umano, e poi lo spaventoso Diluvio che ha vendicato l'iniquità di quell’età lontana, in virtù del suo spirito profetico e iniziando dal passato e proseguendo il racconto lino alla Sua epoca; clic in -se­ guito, mediante le sue azioni personali, ha posto in luce le figure degli avvenimenti futuri; Mosè, secondo cui la successione dei tempi, ordinata fin dai pritnordi, ha dato la cronologia al mondo, viene scoperto come anteriore di circa quattrocento anni all’epoca in cui il famoso Dunao, il più antico dei vostri, immigrò ad Argo... E attraverso questo stesso Mose, Dio inviò agli ebrei la Legge che C loro possesso peculiare».1’ Gli stessi concetti ritornano nel V A t lv e r s n s M a r c io n e tu i,to . Ivi si presenta Mosè come colui che per primo «sembrava aver onorato il Dio ilei mondo nel tempio dei suoi scritti»; cosi anche il D a a n n u a 28. Ma se trae argomento dalla storia letteraria. Tertulliano d ’altra parte ha sempre la preoccupazione di dimostrare la supe­ riorità del cristianesimo. Non altrimenti Cirillo d ‘Alessandria par­ lerà di Mosè scrittore, allo scopo di dimostrare ch’egli è più antico di tutti i Savi della Grecia."1 T e r n d lia n o .

O rigene. Si cita d'Origene un passo dove si afferma semplice mente che Mosè sta all’origine della Legge: «Mosè era servo di suo Padre, egli che aveva scavato (fo d e r a i) i pozzi delta Legge; David, Salomone, i Profeti ed altri ancora erano servi di suo Pa­ dre, e questi avevano scritto (scrip seran l ) i libri dell’Amico Testa­ mento» A1*34

11. lì. MANCiiNor, U a u t t o n f ic i t é

m o sa ì/fu c d u P e ts tu tc u q iie .

Paris 1907 pjv 2*8-3.]; - 4 - G iovanni Cj -J$ ù s to m c i , / (,{ S ta g friu m a detonane vùxatum 2.6, in P (! 47.457; I').. ■ la p ro tn d cn cc ./•- D ic o iv, 4, in S o n rc c s e h ré licn n e s N. 79, Puiis i >/>t. p . 85. 25. I sidoro di Pi.u-sn-. P .;,in u la I V , i? 6 . in P G 78.1268.

Il Pentateuco ed i Padri

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opera di Mosè * ed in lui la voce della tradizione è la più forte; tuttavia Girolamo, eh'è un esegeta, non si mostrerà sempre cosi affermativo. Giuntilo, che verso il 542 ha tradotto e rielaborato un’opera di Paolo di Nisibi,27 resterà invece fedele alla tradizione, anche se noterà che il nome di Mosè non appare nei titoli dei pri­ mi Cinque Libri della Bibbia, e che Mosè parla di se stesso in ter­ za persona. Tn genere s. Agostino ammette che Mosè abbia scrit­ to i primi Cinque Libri della Bibbia, ed anzi egli ritiene perfino «che in virtù della grazia divina, quando scriveva, Mosè ha avuto nel pensiero, nell' i mmagi nazione, tutte le verità che noi abbiamo potuto scoprire nelle sue parole, ed anche tutte quelle che in esse possono ancora scoprirsi e che noi non abbiamo potuto, o non ab­ biamo ancora potuto trovarvi»27*, bgli utilizza l'identità tra i pri­ mi Cinque Libri di Mcvsè e la. Legge per trovare alcuni simboli di questa nei cinque ciottoli clic David raccolse nei torrente prima del duello con Golia,28 o nei cinque portici della piscina di Bczeta.29Comunque, si tratta sempre di testi omiletici, per cui il vesco­ vo d'Ippona si trova lontano dalia critica storica. Poi gli imitatori d'Agostino riprenderanno queste interpretazioni.29* A g o s tin o .

I s id o r o d i S iv ig lia . Nelle autore del Pentateuco/"

E t i m o lo g i e ,

egli presenta Mosè come

Si tratta qui dei testi antichi più espliciti, i quali riassumono perfettamente la tradizione prevalente. Esaminato l ’insieme delle testimonianze raccolte dalle opere dei Padri che parlano deU’&utenticità mosaiea del Pentateuco, è chia­ ro che se vengono ricollocati nel loro contesto, ben pochi lesti 26.

C Jr. PL 2 8 ,4 6 1 c

548.

27. Sotto ìi titolo i n v i t a l a reg alarla d iv in ile le g is 1,8. ni PI- 6K.28. 2711. A g o s t in o , C onfe ssio n e: 12,31,42, in

PL

32,844.

2gw v.m lib r i 6.1.4-/. in P I. 82,529;