Walter Benjamin. Il tempo e le forme

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FABRIZIO DESIDERI

WALTER BENJAMIN IL TEMPO E LE FORME

EDITORI RIUNITI

Indice

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Avvertenza Premessa logico-storica. « Istantanee » sulle trasforma21ioni del concetto di •tempo dopo Hegel I. Tramonto ddl conce~to, p. 12 - 2. ~torno del tempo: «-Wille 2ur Macht » e « eterno ritorno,., p. l6 - 3. H Tempo della scissione, p. 20 - 4. JJl Tempo dcll'Erlebnis, p. 2J - 5. Tempo fenomenologico come traS> come storia originaria della soggettività . I. A. La diligenza per Francoforte, p. ,127. - B. Filologia e interpretazione, p. 1•.311. -II. A. Scritcura e Darste/lw,g, p. 134 - B. VCt"ità e Umweg, p. 13'7 - C. Cllitica come micrologia, p. -140 - D. Ldee - concet-

ti - fenomeni, p. 142 - E. Nome, p. 145 - F. Origine -e storicità dell'idea, p. 148 - G. Monade e « storia naturale"• p . 151 - H. Kunstwo//en, p . ili. LII. A. Theatrum historicum I, p. 156 - B. Actus tragicus, p. 157 - C. Theattum historicum 11: decidere cx nihilo, p. 161 D. Cogitatio melancholica, cogitatio alJegorica, p. 165 - E. Alle• goria, obnubilatio symbolorum, p . 167 - F . Facies historiae est scriptura naturalis, p. 169 - G. Scriptura, « castrum doloris "• p. 169 - H. Ponderaci6n Mysreriosa, p. 170. Nota 2: LA Torre, p. 1.7•2.

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IV. Esoterismo e materialismo storico: i'impossibile « viaggio » nelle differenze tra tragedia e Trauerspiel ( dramma del lutto) si intrecciasse necessariamente al problema del linguaggio, anzi dei linguaggi, che tali differenze esprimevano. Tutto questo confluirà, poi, nel libro sul T rauerspiel, di cui questi scritti sono una geniale premessa. 40

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inizia Benjamin - è un confine un limite del territorio de_lla storia, non meno di quello dell'arte.' È il tempo stesso della storia che trapassa in determinati punti del suo decorso in _tempo tragico 44 • Tali punti sono le azioni dei « grandi individui »:, la loro.grandez~a l'arte la può raffigurare solo tragicamente, perche « tragico » è il tempo del loro agire. Tragica è ia iibris dell'eroe .che vuol « adempiere » l'accadere la sua forma· è l'impos~ibilità di .q:1esto adempimento. È la f~rma stessa d;I tempo storte~ a «,or~~1"!-a!e » la tragedia (e la « tragedia », come vittoria su~ ~1~0, _e l m~10_ st7sso de~a storia). « Il tempo della storia è_ t~~to 1ll ogru ,direz1on: e madem_Piuto in ogni attimo. Questo s1gruf1ca che non e p~sabile alcun smgolo avvenimento empirico, tale da avere una relazione necessaria con la determinata situazione temporale, in cui accade. Il tempo è per l'accadere empirico solo una F~_rma, ~a, ciò_ che è piu im_Port~te, una Forma inadempiuta (unerfulte). L accadimento non riempie la natura formale del tempo in cui . giace. » •s Questa disarticolazione, questa relazione di non-necessità_ tr~ _forma del tempo storico e accadere « empirico » non sta a s1gn1ficare che tale forma è l'elemento generico che accomuna gli avvenimenti, che li raccoglie in modo estrinseco determinandoli quantitativamente. Il « tempo storico » non è la misura deµa durata di un mutamento meccanico, la sua forma non è « vuota»: « un'altra cosa è il tempo della storia da quello della mecca. nica » 46, tra essi si dà una differenza sostanziale. Si definisce qui - come ha visto Tiedemann 47 - ila relazione-differenza c?n. il tormalismo kantiano del tempo: mentre « la sequela del! obiettivo accadere nel tempo non si riduce a pura funzione ,di colui che la vive interiormente {des sie Erlebenden) », non ricade n~anche 1:1e~a « piu :,,ecchia idea di un tempo obiettivo » come ,