Vocabolario Romagnolo-Italiano

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LIBERO ERCOLANI

VOCABOLARIO ROMAGNOLO ITAUANO -

MONTE

DI

RAVENNA

,,^BR4 1^

MAY 21 19?

xy^^.

L'EDITORE. ADEMPIUTI

ESERCITERÀ

I

I

DOVERI.

DIRITTI SANCITI DALLE LEGGI.

re

Zincografie di Beghelli di Bologna su disegni di Angela Boschi

Tipografia

Moderna

-

Ravenna

Prefazione

deW Editore

Monte di Ravenna, che affonda le radici nell'anno che vide nuovi contimondo per virtù di un grande italiano nenti, ha trovato in questa sua vetustà, rinverdita da un decennio di operosa e fruttuosa fatica, che gli ha dato più ampie prospettive e Il

aprirsi al





aperto più larghi orizzonti, motivo per realizzare un'opera di cui da tempo era lamentata la mancanza, e che se apparentemente esula da quella che è la normale attività dell'Ente, di fatto contribuisce a quella valorizzazione di ciò che è insito nella storia della nostra Romagna, che per chi ne abbia una minima possibilità più che un merito costituisce un dovere.

un vocabosuo tempo ebbe notevole fortuna, ed è da parecchi decenni che questa lacuna è lamentata da studiosi, non solo italiani, dei vari settori della glottologia, per i quali la conoscenza dei dialetti costituisce un insostituibile mezzo di indagine per la conoscenza della formazione della lingua italiana. E' dallo scorso secolo che si è esaurita l'edizione di

lario romagnolo-italiano, che a

Va anche

ricordato che

il

vocabolario esaurito risale ai tempi

in cui la critica glottologica, scientificainente intesa, era appeiìa ai

suoi albori, e che la parlata dei nostri padri

si è talmente illanguiche quando la usiamo non ha mai l'aspetto vigoroso di un tempo, ma ha i caratteri di una retroversione dall'italiano corrente. Per questo non si è cessato dal rilevare la mancanza di qualcosa che ci tenesse avvinghiati al passato, e di augurare che l'occasione di che quando risìiona in terre lontane fra ridare vita al dialetto due che si incontrano per caso riaccende in loro Vamore per il natio loco e li rende fratelli si presentasse e fosse colta. E l'occasione si è di fatto presentata: il Maestro Libero Erco-

dita,





lani,

insegiiante a Bastia di

Ravenna, ha

compilato

con

huiga. VII

paziente e valida fatica un vocabolario romagnolo-italiano, che serve agli scopi linguistici e a quelli della conoscenza letteraria, e che rappresenta in un certo modo un felice ritorno alle origini della nostra terra. E' un vocabolario ricco di proverbi, di espressioni del nostro idioma, di « modi di dire » anche non più in uso, nel quale Vautore ha diligentemente ricercato l'etimologia dei vocaboli che non hanno radice comune con Vitaliano, e che non furono assorbiti dalla lingua volgare durante il lungo processo, che condusse i dominatori romani a far sì che il loro latino assorbisse le parlate dei popoli soggiogati. Di questo vocabolario il Monte di Ravenna si è fatto editore, e lo presenta al pubblico e agli studiosi corredato da illustrazioni dargli un sinnpatico senso estetico, mantengono la inemoria di attrezzi agricoli e artigiani che furono di uso comune, e che oggi, con l'affermarsi dei mezzi meccanici, sono ormai del che, oltre

tutto scomparsi.

attento osserverà quanto ricca sia questa nostra parRon^agna, e senza attardarsi sullo spinoso problema se ad essa debbasi o no riconoscere carattere e dignità di lingua {esiste, comunque, una discreta letteratura, purtroppo conosciuta soltanto nei suoi componimenti più popolareschi e triviali) resterà probabilmente convinto che il romagnolo ha ricevuto dalV indoeuropeismo, senza l'interposizione del latino, numerose e fondamentali radici. La pubblicazione del volume è avvenuta sotto la direzione attenta del collega Prof. Giordano Gamberini, che vi si è dedicato con intelligente passione. Desidero ringraziarlo nella maniera più cordiale, perchè mercè sua anche dal punto di vista tecnico l'opera Il lettore

lata di

è riuscita, oso dire, pregevole.

Offrendola ai concittadini che trovano nel dialetto la più tipica genuina espressione dei loro sentimenti, e a quanti coltivano la indagine sui dialetti, che tanta parte hanno nella vita dei popoli e e

il Monte ritiene di dare un contributo caratteristico alla riinviscenza delle migliori tradizioni ravegnane, e anche, dal punto di vista culturale, un apporto non disprezzabile alla conoscenza sempre più completa, sotto tutti i profili, di questa nostra cara, antica e gloriosa terra di Romagna.

nelle loro scambievoli relazioni,

rag.

CAMILLO GHIRARDINI

PRESIDENTE DEL MONTE DI RAVENNA

viu

Prefazione

deW autore

Per effetto dei moderni mezzi di coviunicazione, del muoversi incessante degli uomini e del rapido e continuo scambio dei prodotti; con l'introduzione di una radio in ogni casa, di un televisore in ogni circolo e di un cinema in ogni paese; con la meccanizzazione e l'ammodernamento dell'agricoltura e i nuovi sistemi di allevamento del bestiame; e per effetto di una crescente quantità di carta stampata che giornalmente entra in ogni casa, una invasione di parole nuove sta portando sensibili cambiamenti nel nostro dialetto e non è possibile, per il prossimo futuro, prevedere quali ne saranno le conseguenze. Ho ritenuto per questa constatazione che la compilazione di un vocabolario romagnolo sia utile per il presente e per l'avvenire e che, in un momento di cosi rapide adozioni di voci nuove, possa fornire, specie a persone che esplicano attività diverse, un mezzo valido a favorire una più sicura reciproca comprensione. Quando m,i accinsi alla compilazione di questo lavoro non pensavo quanto sarebbe stato lungo il cammino da percorrere e quante difficoltà avrei dovuto incontrare. Più le cartelle si accumulavano e più grandi diventavano i vuoti da colmare. Mio padre, ormai immobilizzato in una sedia, dopo che mi aveva suggerito qualche raro vocabolo che ricordava di avere udito quand'era giovinetto, mi andava dicendo: « E sarà pu ora che t'dega basta! T'a ne sé che l'è un cvèl che un n'ha mèj fén?». Ed aveva ragione. Un vocabolario, specialmente come questo, avrebbe bisogno, per ogni voce, di un corredo cosi vasto di modi di dire antichi e tnoderni, proverbi e citazioni, da richiedere non il lavoro di qualche anno di un singolo, ma l'opera lunga e coordinata di un gruppo di esperti e volonterosi. Io aveva, all'inizio, solo la volontà, nessuna esperienza e una inadeguata preparazione culturale. Proseguivo per gradi spesso irregolari e per balzi alquanto disordinati, eppure il lavoro procedeva e tanti sono i punti di contatto delle cose più disparate che, di frequente, ciò che mi era rimasto oscuro nel corso di una apposita ricerca, mi si rivelava improvvisamente in termini chiari mentre ero alle prese con un altro argomento. Mi sarebbero state necessarie indicazioni precise sui lavori da consultare e per le ricerche da compiere, ma non esistono studi esaurienti sul nostro dialetto e il materiale che si riesce a trovare è sempre scarso e frammentario. Per il passato da cui si potrebbe ricavare materiale di raffronto, la letteratura dialettale o è inesistente o scarsissima: infatti del '500 noti abbiamo nulla e di quel secolo si conosce una commeuna specie di dialetto faentino e un frammento di poema nel diadi San Vittore di Cesena. Il '600 ci fornisce una «Zirudéla-» in un

prima dia in letto

dialetto che del

romagnolo ha

solo

vaghe apparenze. l.\

.

Inoltre

i

furono purtroppo composti con l'intento, non ragun danno, perchè certi vocaboli che potrebbero

tre lavori

giunto, di divertire; e ciò è essere interessanti

non

si

possibilità di fare raffronti

composizione poetica,

ma sempre del

sa

come siano

con

e l'SOO

un più

al

Ma

«

hanno

orazioni

qualche

modeste alcuni parroci del Dipartimento

Podestà di Forlì in data 1811,

Mattioli e del faentino Morri. Si proverbi, di cantilene e di

non essendoci

ricco materiale che va dalle

interessantissime relazioni di

Rubicone

stati manipolati,

altri documeiiti. Il '700 ci fornisce

ai

vocabolari dell'imolese

inoltre, in quel secolo, raccolte di

».

è solo ai primi di questo secolo

che

raccolgono intorno ad Aldo romagnolo E' evidente che, come sussidio per la conoscenza di un dialetto, tutto è meno che poco e pertanto il vocabolarista romagnolo e costretto a si

Spallicci degli entusiasti cultori del volgare ciò

destreggiarsi ricorrendo al inateriale più disparato.

Resta comunque un archivio ancora fornito di un abbondante mateed è la parlata corrente di alcune campagne. Io ho attinto molto, per questo lavoro, dalla viva voce degli abitanti di quella zona che comprende San Pietro in Vincoli, S. Stefano, S. Zaccaria, Campiano, S. Pietro in Campiano, Massa Forese, Ducenta e Bastia a mezzogiorno dì Ravenna. Lì ho trovato interessantissimi term^ini come « sigióla » e « arbajòla » che indicano rispettivamente la Helix aspersa e la Helix lucorum, due chiocciole per le quali l'italiano è costretto a ricorrere al nome scientifico. Mi sono imbattuto nella voce « pitunèsa » che ora significa « donna altezzosa » ma che ci riconduce a pensare alla Pitonessa, la sacerdotessa del tempio di Apollo che sorgeva nel territorio di Campiano; e ho rintracciato usanze, superstizioni e detti che ci fanno sentire nella loro arcaicità riale

tracce inconfondibili di antichi usi e costumi. No?i ho voluto, in questa compilazione, seguire il criterio di fare una cernita fra vocaboli antichi e vocaboli moderni, perchè il dialetto è una lingua vìva e penso che ciò che esso fa proprio gli appartenga. Le voci di recente adozione sono già state cosi bene elaborate nelle contrazioni, nelle

cambiamenti fonetici che ormai sono da considerarsi diaCredo che il dialetto, parlata eminentemente pratica, si sìa sempre comportato a questo modo senza perdere le sue peculiari caratteristiche che rimangono ancora nette e marcate dopo tanti secoli di vita. Per quanto riguarda la sua formazione sono convìnto che il nostro dialetto sia antichissimo e che risalga, per certe sue impronte, ad epoche remote, una fra le altre, che risalta in modo eindente, è la regola fonetica che segue nella formazione dì certi plurali. (Risparmio al lettore una lunga serie di esempi, perchè può rendersene conto sfogliando le pagine elisioni e nei

lettali.

dì questo vocabolario)

A

chi

si

porrà una

domanda

sulle origini del dialetto

romagnolo non

posso fornire che riferimenti molto vaghi attenendomi però a dati storici. I reperti archeologici ci parlano di una popolazione dell'età del bronzo distribuita lungo tutto l'arco alpino-appenninico e sul cordone lagunare che andava, ^a un dipresso, dalla laguna veneta alla terramara di Mensa Matellica di Ravenna. Al momento in cui questa popolazione (forse gli Umbri) assurse a una civiltà del tipo villanoviano, ecco comparire la influenza commerciale etrusca che favorisce il sorgere di città splendide come Spina. L'invasione della pianura Padana da parte dei Celti, vera emigrazione di popolo, porta alla eliminazione della influenza etrusca e allo stanziamento nel nostro territorio delle tribù boichè che dura fino alla conquista romana e alla successiva colonizzazione con elementi romani o romanizzati delle terre tolte ai Celti. Questi due fatti: l'emigra-

zione celtica' e la colonizzazione

romana

due elementi importantissimi; infatti

si

sono, agli effetti della lingua, senza distruggerla, una

verifica,

vera sovrapposizione di materiale linguistico, ^sull'antica variata italica immettono alcune voci e la loro pronuncia, la quale si impone per la loro entità numerica; e i colorii romani vi immettono un nuovo e più ricco vocabolario dovuto 'alla loro superiore civiltà. \degli indigeni. I Celti vi

In quel crogiuolo di popoli di ceppo indoeuropeo, in un territorio ben delimitato a est dal mare, da un immenso arco paludoso a nord, e nordovest, da paludi, foreste e boschi a ovest, si caratterizzò attraverso i secoli la parlata romagnola che è latino-italica nel vocabolario e celtica nella pronuncia.

Nessun cenilo

troppo chiusi nei paludamenti

v'è negli autori latini,

della loro lingua aristocratica, della rustica parlata della nostra terra;

ma quando

cori

l'apparato amministrativo

—U

romano scomparve

l'uso del

quale non è altro che un tenecco -presentarsi alla ribalta, insieme con tativo di latinizzare i volgari gli altri dialetti, anche il volgare romagnolo, molto bene individuabile in quelle cronache e atti notarili in cui, dovendosi fare riferimenti locali ed elencare cose con termini chiaramente comprensibili, \si troica una terminologia latinizzata presa direttarnente dal dialetto. Ecco la ragione latino e subentra

il

latino medioevale



delle continue citazioni latino ryiedioevali

che

si

trovarlo in questo lavoro.

No7i disponendo di materiale dialettale di quell'epoca per poter fare dei riferimenti e dei confronti, ritengo di vedere in quei vocaboli latino medioevali una testimonianza, sia pure velata, del dialetto di quell'epoca cosi lontana

Terminata la parte introduttiva sentirei di non aver compiuto un dovere se non esprimessi la mia più sentita gratitudine al Presidente e al Consiglio di Amministrazione della Banca del Monte di Ravenna che mi hanno assecondato in ogni modo per la piibblicazione di questo vocabolario.

l'A.

XI

BIBLIOGRAFIA GENERALE Giuseppe

Acquisti

-

Poesie

magnola,

loriivesi,

Andreoli A.

Emilia

-

Aruch Aldo

-

Un

lessichelto

XVII;

del scc.

romagnolo

Bibl. Classense.

Bagli Giuseppe - Saggio di studi sui proverbi e pregiudizi, ecc. (Vedi per questo A. le note manoscritte in «Usi e pregiudizi, ecc.» del Placucci, presso la Bibl. PiancaForlì).

stelli;

Battara G.

-

Pratica agraria distribuita

Biondelli B.

-

Saggio sui

dialetti gallo-

italici.

Cantagralli G. - Nuovi cinquanta sonetti, 1912 Faenza.

Cibotto G. A.

-

U. G.

liano, 1879.

Missiroli Icilio

inediti romagnoli,

(Abate) paura.

-

(Registro

Lega, Faenza).

Gabbusio Lodovico - Frottola (e lessichetto), sec. XVII; Classense; copia Muratori.

di S.

Gallizioli Filippo

-

Elementi botanico

-

agrari.

Ginanni

Istoria

-

della pineta

di

Ra-

venna. Guerrini Olindo

- Alcuni canti popolari romagnoli (raccolti da...) Guerrini Olindo - Ricettario galante del sec. XVI. Guerrini Olindo - Sonetti romagnoli.

Imparati E.

La Pie XII

-

-

Avifauna ravennate,

1934.

Rassegna d'illustrazione ro

senza

-

Forlì.

Addio, vecchia Romagna.

Pratella F. B. - Poesie, narrazioni tradizioni popolari in Romagna. Prati A.

-

liano;

del notaio sarsinate Dom. da Fir., Stud'i Romagnoli; Voi. V, Fratelli

L'incredulo

Romagna.

(II),

Poletti P.

-

Usi e pregiudizi dei conta-

-

dini della

eccetera.

Firenzuola (da) Domenico

Romagna.

-

Plolanti

Pratella F. B.

Documenti

-

Storia della lingua

-

Pergoli Benedetto - Saggio di canti popolari romagnoli, 1894.

Plaustro

Larousse.

(Raccolta di articoli;

italiana.

D. E.

D'Hauterive G. R. Dictionnaire des racines des langues européennes;

Bruno

Migliorini

Placucci

Dizionario Etimologico Italiano; Barbera, Firenze.

-

Mengozzi G. - La Cerere della Romagna Toscana.

Proverbi del Veneto.

-

noi nonni...

-

Mazzotti Mario Classense).

Cinti D. - Dizionario dei sinonimi e dei contrari. I.

Quando

-

Piccolo cabotaggio per acque ravennesi. Mattioli - Vocabolario romagnolo ita.Maioli

in vari dialoghi, 1778.

Fabi A.

Forlì.

Maioli U. G.

1864.

Romagna

-

e

intima.

Vocabolario etimologico

ita-

Garzanti.

Pulon Matt. inedito

-

in

(Frammento di poema romagnolo del

dialetto

sec. XVI). Randi Tomaso

lari «

- Saggio di canti poporomagnoli; 1891.

Relazioni dei Parroci del Dipartimen_ to del Rubicone al Podestà di Forlì;

Fondo

del

Comune, anno

1811

».

Ricci-Bitti - La pianura romagnola divisa e assegnata ai coloni romani (Atti e Memorie).

Ricci Corrado piano.

Rosetti E.

-

-

La Bartolla

di

Cam-

La Romagna.

Santoni Pietro - Scelta di Poesie liane e romagnole. Sella Pietro :l Glossario liano (GLE).

Latino

ita-

Errii-

Servolini Spallicci decc;

- Mosaico romagnolo. Aldo - E' Sarnér; Fior dra-

La Biòjga: La

Ciuzzetta;

La

Zangheri P. e Nigrisoli cinali della

Zangheri P.

MacJuné; La Tègia.

Primo Ravenna e Romagna.

Uccellini

Zama

P.

-

-

di

-

Flora del circondario di

-

La pineta

Forlì.

Dizionario storico di luoghi della altri

Romagna

Piante medi-

-

Romagna.

Zangheri P.

di

Ravenna

e

la sua vegetazione.

Andrea

Zoli

romantica.

L'estimo di Ravenna nel

-

1373.

ABBREVIAZIONI a.

anno

pars.

acc. agg. ant.

accrescitivo aggettivo antico articolo articolata

pi.

avverbio canto cardinale (numero)

pron. prov.

art.

artic.

aw.

personale; persona plurale plurale popolare possessivo preposizione

PI.

pop. poss. pr.

pronome

Com.

Comune

ps.

proverbio; proverbiale participio passato (1) participio presente

comp.

composto

rad.

radice

cong.

rav.

ravennate

Ra.oRav. Ravenna

DEI.

congiunzione coniugazione propria Dizion. Etimologico Italiano

rei.

dial.

dialetto; dialettale

rfl.

relativo verbo riflessivo

dim. dimo.

diminutivo dimostrativo

scherz.

senso scherzoso

sec.

dispr.

dispregiativo

sf.

secolo sostantivo femminile

es.

esempio

sign.

significato

esci.

esclamazione senso figurato femminile

sim.

frazione Glossario Latino Emiliano

superi. trad.

simile singolare stanza superlativo

verbo impersonale verbo intransitivo senso ironico

V.

e.

card.

e. p.

(F.) f.

Praz.

GLE. imp. int.

iron. lat.

italiano latino

lett.

lettera

long.

longobardo

it.

maschile m. medievale med. mod. aw. modo avverbiale

varietà vezzeggiativo

var. vezz. voc.

voce vocabolo Vocabolario ;

Voc.

(1)

Dopo

Prt.,

traduzione verbo; vedi; verso

PI.,

i

verbi, le sigle raggruppate Pl.F., indicano i casi del

F.,

opera citata

oggetto.

num. onom.

numerale onomatopeica

orig.

st.

ordinale (numero) origine

neg.

cit.

sing.

participio passato avente anche valore al di aggettivo, o quelli in cui, unito verbo essere, concorda nel numero e nel genere col soggetto, o quando, come participio di un verbo rtansitivo,

negazione

op. ord.

prt.

può concordarsi con

il

complemento

XIII

VALORI FONETICI =

=

suono nasale cupo (Rumàgna

è

=

settimana). perchè; suono aperto (parche

é

=

de =- dì). suono nasale (balén

e

=

&

Romagna; stmàna

=

birén

=

è

=

è'

=

è'

i'

= =

= = =

ò ó o

=

=

e'

— gg —

con

« e »

la

ragazzo; pnèl



=

=

terminano in suono aperto

« ir ». (farlòt

==

to; barilòt

due; sóta

=

^

(lo

=



lui;

=

figlio;

=

?

=

§

=

§

=

=

vi-

suono dittongale ou con la « o » = nessuno; Iona

=

== luna). Si trova in fine di parola a indi» muta care l'elisione della «

e

m



fiume; fò' [fóml [fióm] gran quantità). In fine di parola ha suono duro

(fio'

=



=

(mòc co).

moccolo; móc

=

mon-

,

L'accento tonico, se non è indicato

con segni particolari, cade sempre

sul-

l'ultima sillaba.

Nei verbi

all'infirùto presente,

quan-

do l'accento tonico cade sull'ultima sillaba, la « r » finale è muta. Negli altri casi si fa sempre sentire. Perchè la grafia sia più aderente alla pronuncia dialettale, i casi di qui, que, quo, qua sono trascritti con dei evi,

cve,

svo,

cva;

gua, con dei gvi,

XIV

e gve,

i

gui,

gue,

gvo, gva;

guo,

ma

ì

^

razza;

suono dolce

pozzo;

^àmpa

=

'(gre?

ra-

zampa). grezzo; pè? ^^

peggio; ar?ént — argento). rosso; ó§ suono aspro (ro§ uscio; ò| =^ osso), rosa; spój suono dolce (rò§a sposo; brus — bruco),



=



=

=

suono staccato di « s di « e » dura in fine

in italiano,

=

»

di

=

aspra e parola

spazzabosco; rós-c (bos-c tura) e di « s » aspra e « e » dolce quando quest'ultima è seguita ;

da

«

i

»

=

s-cèr

=

=

da « e » ( s-ciòp secchione; s-ción assottigliare, ecc.). o

=

schioppo;

suono staccato

di

« s »

aspra e

« e » dolce, in fine di parola.



én; — in; Le terminazioni in: àm, hanno la consoòm;

— òn; — — Un '

chiusa (inción 5'

suono aspro (po^ ^a

come

la « o »

viòl

=

=

sveglio).

se

s-cc

colo).

In fine di parola ha suono dolce (fnòcc ^^ finocchio; ranòcc ranocchio). In fine di parola ha suono duro Lugo). (fug --- fuoco; Lug ^ In fine di parola ha suono dolce mugghio); svegg (mógg

s-c

=

sotto).

suono dittongale o^ con (fiòl

^

averlot-

barilotto).

suono chiuso



g

baleno;

pennello). suono dittongale e'' con la « e » insalata; suné chiusa (insalé = sonata). pollaio; suono lungo (pulèr arruffati). rufè Si trova in fine di parola a indicare l'elisione della « r » muta nel verbo all'infinito presente. indica l'elisione della « r » muta nei verbi all'infinito presente che terminano in « èr ». indica l'elisione della « r » muta nei verbi all'infinito presente che

chiusa

ò

ce

tacchino).

suono dittongale aperta (burdèl

è

=

— ss. —



segno di apostrofo indica dinante finale muta. sione, voce verbale contratta o, nel caso di « pr' », contrazione della preposizione « par ». In fine di verbo indicano la for-

ma

riflessiva.

Una

sbarretta indica cambiamen-

to di significato, o passaggio una frase a un'altra,

vocaboli za tener

si

da

possono cercare anche sen-

di questa avvertenza, perchè normalmente sono scritti pure con la grafia corrente. Tolte poche ec-

cezioni,

conto

ho evitato

l'uso artificioso delle

doppie.

La pronuncia è quella delle campagne di Bastia, Massa Forese, Ducenta, S. Pietro in Vincoli, Santo Stefano, Campiano, S., Pietro

in

Campiano, San

Zaccaria dove si ritiene che dialetto più genuino.

si

parli in

ABOR

1

A. Voce verbale A. Prep. semplice. della terza pers. sing. e della terza Preplurale del verbo « aver », avere. fisso di molte voci verbali per attutire l'asprezza dell'incontro di più consonanti. Per quanto riguarda la « a » che precede le voci verbali di prima pers. singolare e di prima e seconda plurale non condivido l'opinione di |

|

PI.

« io »).

Abadèr,

intr.

Rispondere (a chi chia-

ma); Abbadare; Dare ascolto. n'abèd (Tu non badi; non mi dai

|

T'a

ascol-

to).

un vecchio modo di chiamare una persona senza usare il suo nome. Tale usanza è ricordata anche in una relazione del 1811 del Parroco di Villaf ranca di Forlì. Abandón, sm. Abbandono Lascér in abandón, Lasciare in abbandono. Abandunér, tr. Abbandonare, La-

E'

|

Bos-c d'abit, Abetaia. Abilité, PI.

PI.

P.

— —

tr.

Abbassare.

Attitudine,

Mae-

AbiUté.

— —

PI.

F. PI.



Abitént anta



F.



ànti.

Abitazión, sf. PI. Abitazión.

Abitazione.

Abitùdina, st. Abitudine. Abitùdin. Abituér, tr. Abituare, Assuefare. Prt. Abitué

PI.

F.

Aba^

Abilità,

Abi§, sm. Matita, Lapis. PI. Ebi§. Abitàbil, agg. Abitabile. Abitèbil PI. F. àbila PI. F. àbili. Abitànt, sm. Abitante.

PI.

— è — éda PI. F. — édi.

— è F. — éda PI. F. — èdi Abadèr,

sf.

stria.

PI.

Prt.

édi.

PI. Abit.

sciare. Prt. Abanduné

Abandunéss, rfl. Abbandonarsi. sciarsi prendere da scoramento.



|

I

quanti la ritengono un pleonasmo; ma concordo col Morri (op. cit.) nel ritenerla pronome. (Vedi sanscrito ahàm,

F.

Abéd, sm. Cura^ Governo, Attenzione, Avé'b§ógn d'abéd, Aver Assistenza. bisogno di cure, di assistenza. Abèt, sm. Abete.

La-

Abón, sm. Indennizzo, Risarcimento. Abón. Abort, sm. Aborto. PI. Abùrt Parlando di una donna si preferiscono

PI.

I

è

le

éda

La

seguenti perifrasi: j'

à

mand'è da

mèi

i

burdel; La

ABRA

ACAS

n'à purté a chèv i burdèl; purté a bón fén i burdèl. Abraifér, tr. Abbracciare.

La

Abundànt, agg. Abbondante.

n'à

PI.

F.

Abrade

Prt.

PI.

— é — éda F. — èdi.

PI.

F. PI.

fa

e'

e'

Aprile fa

culòr,

fior e il

Ma? u

fiore

dà il colore. Mérz di vént,

dei venti, Abrìl tot i de un barìl, i giorni un barile. I

— è — éda PI. F. — èdi.

j

e'

Abu§, sm. Abuso. PI. Abu§. Abunér, int. Abusare

Aprile tutti

Prt.

Acampamént, sm. Accampamento. Acampamént.

PI.

Acampèss, Prt.

— e — éda PI. F. — édi.

«

Av-

Acani, agg. Acanìss).

Ab§iné

Accanito,

Incanito

Acanimént, sm. Acanimént.

Accanimento

PI.

Contr. di A. è « sgró? Abulìr, tr. Abolire.

Acanìss, Prt.

— — ida PI. F. — PI.

i

idi.

Acaparèr, »,

aspro, sgarbato.

Abulì

Accanirsi^ Incanirsi.

rfl.

Acani

F.

Prt.

Accaparrare, Assicurare.

tr.

Acaparé

— è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

ì

ida

Acaparèss, Accaparrarsi. Acasèr, tr. Accasare Far trovar mo-

rfl. I

idi.

Abuminèvul, agg., Abbominevole. PI. Abuminivul èvia PI. P. èvU.

Abunamént

|

glie. rfl. I

Prt.



Abunamént, PI.

prt.

(v.

vino).



Accamparsi.

F.

Abucamént, sm. Incontro, Colloquio, Abboccamento. PI. Abucamént. Abuché, agg. Amabile (detto solo del

F.

rfl.

Acampé

PI.

(v.

PI. — è F. — éda PI. F. — èdi.



Acadù

— ù F. — ùda PI. F. — udì. PI.

sinér).

F.

usato

Acadèr, Accadere (E' più usato ^u-

I

PI.

più

zedar).

1

— —

(E'

Aprufitér).

Aprile, quando piange e quando ride; cioè è aprile tanto con la pioggia che col sole. D'abrìl no't' scuvrì. D'aprile non scoprirti, cioè non toglierti niente di dosso (Prov. faentino).

Ptr. P. F.

Avventarsi contro (Forse

rfl.

dal latino adoriri, scagliarsi, assaltare).

Marzo

Bsén). Ab§inér, tr.. Avvicinarsi (Anche



Aburiss,

gli

I

Ptr.

(a giornali, ecc.).

Abuné

PI.

I du o tri d'Abrìl e' eoe l'ha da vini; j' òt s' u n' è vnu l'è còt. Il due il tre d'aprile il cuculo ha da venire; l'otto se non è venuto è cotto. Abrìl, cvànd e' pian? e cvànd e' rid.

Ab§én,

ànti.

F.

da e maggio

abril di témp, aprile dei temporali.

I



Abbonare

I

Prt.

filo.

Abrìl

anta

sf. Abbondanza. Abunér, tr. e intr. Indennizzare, Risarcire, Dare come indennizzo.

Abrìl, sm. Aprile. D'abrìl no't' cave gnànc un fil, In aprile non levarti (di dosso) neanche

]

F.

Abundàn^a,

I

un

Abundént



—è — éda PI. P. — èdi. PI.

sm.

Abbonamento.

Accasarsi, Farsi della casa.

Aca§é

F.

_

'

ACVA

ACAS Accasciare. Aggravare sotIndebolire le membra per eccessiva iatica. Acatèr, tr. (v.-Catér). Aciapéss, rfl. Andar d'accordo, FaAca^lér,

Aclèfa, sf. (V. Clès). Acolt, prt. Accolto, Ricevuto. PI.

Acùlt





]

I

Acórar, intr. j' acór pòc. Acsè, aw. (v. Acudèss, rfl.

U

Correre. CI corre poco. Csè). Accordarsi.

—è — éda PI. F. — édi.

— è — éda PI. F. — édi. Acugliénza,

Aev, sf. pi. Acque Liquido amniotico. Acva, sf. Acqua. Pioggia I contadini chiamano « acva » qualunque preparato liquido per I

sf.

Accoglienza.

PI. Acugliénz.

Transazione, Accordo, Patteggiamento.

Acumudamént.

irrorazioni. PI.

I

fa-

I

tica.

Acupé

—è — éda PI. F. — édi.

I

Acurdadura, sf. (v. Curdadura). Acupìamént, sm. Accoppiamento. PI. Acupiamént. Acupiér, tr. Accoppiare, Pare un paio. Congiungere cose a due a due. Prt. Acupié

— è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Acurdér,

tr.

d'acqua. (F.) Orinare. Fil d'acva. Filo dell'acqua, Filo della corrente. A pel d'acva, A pelo d'acqua. De' l'acva al ter, Dare l'acqua alle terre; cioè irrigare i campi. A béva d'acva, A bava d'acqua. Un pelo sott'acqua. A méj'acva, A mezz'acqua. Acva gròsa. Acqua grossa. Pioggia abbondante. Nel gergo dei pescatori vale I

PI.

F.

I

I

j

I

acqua profonda. Acva stila, .'^cqua sottile, cioè acqua poco profonda. Acva vita. Questa bevanda è ricordata nel Ricettario di Caterina Sforza col nome di « acqua de iovenezza et de vita » e « che fa rengiovenire la persona ed de morto fa vivo ». Si ottiene con garofani, noci moscate, pepeI

Accordare

(strum.

a

I

corde).

Acurdé

— è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Acv.

Acva minaréla, Acqua minerale. Acva 'd ré§, Acqua regia. Fé al j' acv, Fare le acque. Liberarsi delle acque prima del parto. Fé' un gózal d'acva. Fare un goccio I

I

Acupér, tr. Accoppare, Uccidere Acupéss a lavuré'. Sfiancarsi nella

Prt.

I

I

Acumpagnamént, sm. Funerale. PI. Acumpagnamént. Acumudamént, sm. Accomodamento,

I

Acurdé

Acurdé. Acus, sm. Accusata. Dichiarazione del seme che vince sugli altri. Acu§ér, tr. Accusare, Incolpare. (E' più dialettale «De' la cólpa»). Acustér, tr. Accostare, Avvicinare. Prt. Acusté PI.

F.

PI.

Prt.

dava col sarto, col calzolaio, col fabbro e col falegname. Il pagamento era chiamato « curdadura »). Rinnovare il contratto di lavoro (dei

PI.

Acudé

F.

PI.

Acurdéss, rfl. Accordarsi (fra artigiano e contadino con pagamento annuale in natura. Il contadino si accor-

Prt.

òlti.

disparte.

Prt.

Mettersi

I

Acont, sm. Acconto, Caparra. PI. Acònt. Tenere in Tné' d'acont. Conservare

j

Accordarsi.

garzoni agricoli).

òlta

F.

PI.

rfl.

d'accordo.

j

miliarizzarsi.

F.

Acurdéss,

tr.

un peso smodato

to

.

ADIR

ACVA roni, scorza di ginepro e varie altre sostanze polverizzate e cotte in acqua. Acva dal lumég, Acqua delle lumache. (Pioggia da poco). Acva sirinèla, Acqua serenella. Nel vecchio dialetto poetico di Massa Forese r« acva sirinèla » era la rugiada. I

ma si

unghia che Adarbér,

«

Acv

»

cit.,

Santa

Madda-

sono chiamati anche

gli spio-

I

venti del tetto, più che « spiuvént » che è parola piuttosto ricercata. Chi ch'è armast scuté da l'acva bulida u s' n'argvérda nénc dia gia^éda, Chi è rimasto scottato dall'acqua bollente se ne guarda anche dalla fredda. Al j' acv, I lochi. Liquidi che emette la donna dopo essersi sgravata del I

.

come

ta



F.

(Lat.

med. aquadicium,

Acvaforta,

sf.

vinello,

Acquaforte,

(A-

ni-

Acvarìna, sf. Pioggerellina. PI. Acvarìn. Acvarola, agg. f. Acquaiola. Riferito a frutta molto acquosa e senza alcun sapore. Acvaròli. ^ris,' aovaroli, Ciliege acquaiole, quose. Acvastrén, sm. Acquiitrino. F.

1

Acvastrén. Aevèra, ( v Cvèra ) Ad, prep. Di. Ad qua, Di qua;

Inarcato.

tr.

la

Fare

mossa

ha adarcare, battere

il

gesto

il

di

pic-

med. grano con un

di...

(Il lat.

arco; GLE).'

Adàt, agg. Adatto, Alto, Idoneo, Acconcio, Adeguato. PI.

F.

Adèt. àta



F.

PI.



àtl.

Adatacéss, rfl. Adattacchiarsi_ tarsi alla meglio.

Adat-

Adatacé

Prt.

— è F. — éda PI. F. — PI.

Adattare,

tr.

Aggiustare.

Conformarsi.

rfl.

[

édi.

(Oltre ai significati di Adatér). Addninz, aw. Davanti. Addrénta, avv. Dentro, Addentro. Adès, adès. Adè§, avv. Adesso, Ora L'è ora Pr' adés. Per ora Or ora adès!. E' ora che viene, o che inco|

GLE)

Acido

l'erba

édi.

Adatér,

trico.

PI.



Adarchér, chiare. Fare

vivente).

Acvadéla, sf. Latterino comime therina Boyeri). PI. Acvadèl. (Lat. med. aquadella, GLE). Acvadè^, sm. Vinello.

Dare

Aderbare.

tr.

Adarchè èda

PI.

I

parto L'acva la mérza i pel, o L'acva la mérza al budèl. L'acqua fa marcire i pali, L'acqua fa marcire le budella Così dicono i bevitori (Lat. aqua. Dalla radice europea akw, acqua, considera-

iscurisce e cade.

si

bestie). Adarchè, prt.

PI. F.

9).

di

(alle

I

(V. Pergoli, op. lena [varianti], v.

di pianta che fruttificare e di

maturazione;

della

ammala prima

|

|

mincia il da venire! Adè§i,

bello!

esci.

Il

bello

Adagio!

ha

ancora

Piano!

avv. Adagio, Piano. Riferito a persona vale Posapiano.

j

I

Adèss,

rfl.

Addarsi, Avvedersi, Accar-

gersi. ac-

Prt.

Ade

—è F. — éda PI. F. — édi

PI.

PI.

.

j

ad sota, di sotto; ad sora, ad fìànc, di fianco; ad che? ad gnit, di niente. Quando la parola che segue comincia per vocale, invece di « ad », si à « d' ». Adanèss, rifl. Addannarsi. Detto in senso figurato di chi si dà un gran daffare; della frutta che va a male pri-

i n' so ade. Me ne sono accorto. Adèt, agg. Addetto.

A m'

ad

d'ia, di là;

PI.

di sopra; di che?;

F.

Adèt

—a



i. F. Adiri, agg. prt. Infuriato.

PI.

PI.

F.

Adiri ida



PI. F.



idi.

Adirato, Arrabbiato,

AFEZ

ADIR Adirìss, rfl. Accanirsi, Adirarsi. Adiritùra, avv. Addirittura, Diretta-

mente. Adob, sm. Addobbo PI. Adób. Adóran, agg. Adomo PI.

Adurazión. Adurér, tr. Adorare, Venerare.

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi.

Adùran

(Lat. adorare).

— orna PI. F. — orni.

Adubér,

F.

Adòs, aw. Addosso (v. Dò§). Adò^i! Adò§i!, (incitazione). Addosso!

Addosso

Aduré

Prt.

PI.

Adrijèr, tr. Addrizzare, Rizzare. Vie' adrizé' al gàmb ai chén, (F.) Voler far cose impossibili.

—è — éda PI. F. — édi. Adutér,

—è — éda PI. F. — édi.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Adruvér, tr. (v. Druvér). Adruvèss, rfl. Adoperarsi. Darsi fare. Impegnarsi (v. Druvér).

PI.

Aduzión, sf. Adozione Aduzión. Afadighéss, rfl. Affaticarsi.

da

Adruvé

Afamé, PI.

—è — éda PI. F. — èdi.



PI. F.



édi.

Mórt da la fàm). Afamèr, tr. Affamare. Afàn, sm. Affanno.

(E' più usato

Addobbare, Ornare.

tr.

Adubé

Afanèss,

PI.

Prt.

Affamato

éda

F.

F.

Aducèr,

agg.,

Afamè

PI.

—è F. — éda — PI. P.

Adottare.

tr.

Aduté

Prt.

Prt. Adrizé

Prt.

Attri-

PI.

PI.

Adubér,

Addossare, Imporre.

int.,

F.

!

I

Prt.

e

tr.

buire, Accollare, Prt. Adu§é

Prt. édi.

Affannarsi.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

Adocchiare.

tr.

rfl.

Afané

Aducé

—é F. — éda PI. F. — édi.

F.

Afa?ér,

PI.

tr.

Affacciare.

Prt. Afa^é PI.

—è F. —

—èda

Adombrare, Inombrare, Ombreggiare, Appannare.

F.

Prt.

Afe, sm. Affare, Negozio, F^cenda. (F.) Maneggio (V. Aféri) PI. Afe. Contratto. Aféri, sm. Affare

Adumbrér,

tr.

Adumbré

—è — èda PI. F. — édi.

PI.

Adunanza, pi. f. Adunanza Adunànz. Adungèss, rfl. Arrangiarsi, Arrabat-

PI.

Prt.

|

I

Adungé

—è P. — éda PI. F. — édi.

Aféri. Afèt. sm. Affìtto

I

PI.

tr.

Adurazión,

sf.

Addoppiare, Mettere a

Faccenda

PI.

Ingegnarsi.

Adupiér, doppio.

édi.

I

F.

tarsi,

PI.

De' in

afèt.

Dare

in

afR'-to.

|Tu' in afèt. Prendere in affitto. Afètè, sm. Affettato (di salame, prosciutto ecc.; tagliato a fette). Afètèda, agg. Affettata, Tagliata a fette.

Adorazione, Venerazione.

.\fèziòn,

sf.

Affetto.

Affezione,

At-

AGRA

AFEZ taocamento tr.

Affezionare.

—è F. — èda PI. F. — èdi.

sm.

Ac-

Affiatato,

Che va

tr.

Agganciare

Aganjé

—è — éda PI. F. — édi.

F. édi.

(E' più dialettale « ingan^ér »). Agiazèr, tr. Raffreddare, Agghiaccia-

Affidare

tr.

re.

—è F. — éda PI. F. — édi.

Prt. Agiate

PI.

Afinér,

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Prezzare,

tr.

Fare

il

prezzo.

Prt. Afiné

Agliédga,

—è F. — éda PI. F. — édi. Afìtànza,

(Lat.

Lugliatica.

med.

lugliatica,

Sorta d'uva

luglio. di

luglio

(uva)

GLE). Affitto, Affittanza.

sf.

PI. Afitànz.

Affittare,

tr.

sf.

bianca che matura in

PI.

Afìtér,

bachi

PI.

Afide

Prt.

la foglia ai

».

Prt.

Afidamént, sm. Affidamento. Afidér,

!

Aganzér,

d'ac-

èda



Dare

bestiame e

Afujèv! Affogliatevi! Modo contadinesco per dire: « Su! Mettetevi a mangiare

prt.

al

I

Affiatamento,

cordo. PI. Afiadé PI. F.

édi.

da mangiare dopo le mute.

Afìadaraént, cordo.





At'ujér, tr. Affogliare,

PI.

F.

éda

PI. F.

Prt. Afeziuné

Alfiadé,



F.

Afeziunèr,

Appigionare.

Aglión, sm. Leone L'è un aglión, (F.) E' un leone ^ughér a letra e aglión, Giocare testa e croce. Sòl aglión, Solleone PI. Aglión. Agnèl, sm. Agnello I

a

]

Prt. Afité

—è — éda PI. F. — èdi.

PI.

I

F.

Afituéri,

sm. Affittuario

PI.

PI. Afituéri.

Fune

sm.

Afòn,

Agócia,

Afòn

PI.

Fon). Afradlèss,

sf.

Afratellarsi

|

Familiariz-

zarsi

Afradlé

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

Afrónt, sm. Affronto. Atto offensivo. Afrónt. Afrunter, tr. Affrontare, Andare incontro.

PI.

Prt. Afrimté

—é — èda PI. F. — édi. PI.

F.

Afughér, PI.

tr.

Afughé



è

Agucchia, Palo appuntito. di

ferro.

Di-

minutivo del lat. acus, ago"). Agóst, sm. Agosto. A la prema acva d'Agost, povr'óm a t' cnó§. Alla prima acqua d'agosto pover'uomo ti conosco (Già in questo mese si comincia a capire chi ha ima salute tale da dover poi soffrire per la cattiva stagione). A proposito di questo I

,

F.

Prt.

sf.

Agócc (Lat. med. agugia, punta PI.

(v.

PI.

Agnèl

(Lat. agnellus).

detto, C. Ricci, in « L'ultimo rifugio di » dice che « La prima acqua d'Agosto era temuta come apportatrice di febbre ». A la prem'acva d'agost / cutadéna met al màng a e' bost. Alla prima acqua d'agosto, contadina metti le maniche al busto. Agraplèss, rfl. Aggrapparsi

Dante

I

Affogare, Soffocare

ALBA

AGRU Agraplé

Prt.

—é F. — éda PI. F. — édi. PI.

Agruméra,

sf -Agrumeto. Agrupéss, rl'l. Raggrupparsi (ciclismo). Aguacéss, (V. Agvrcéss). Aguajé, prt. agg. Afflitto, Addolorato. PI.

F.

.



F.

PI,

'

sf.

Ieri.

Età

Ad

Di tutte

tòt al j'aité,

le età.

Prt. Ajuté

Affliggersi

rfl.

—è — éda PI. F. — édi.

Aguajé

Prt.

aw.

Aite,

Ajùt, sm. Aiuto, Soccorso. PI. Ajùt. (V. Aidér). Ajutér, Aiutare, Soccorrere

édi.

Aguajéss,

Ajìr,

PI. Aite

Aguajé éda



Aide

Prt.

—è P. — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

—è P. — éda PI. F. — édi.

F.

PI.

Agimì, sf. Agonia. Agurà^, sm. Auguracoio,

(Lat. adjuvare). Al, art. Le

AI dòn, Le dorme

Impreca-

Purté da magne al bePortare da mangiare alle mucche. pron. Esse (nelle forme verbali dopo « lo » o « lujéti »). Alagamént, sm. Allagamento. pr. artic. Alle.

zione.

I

Agurè^. (Dal lat. augurium,

PI.

sti.

presagio

favore-

I

vole).

I

Aguré, sm. Agoraio. Astuccio per aghi. Sacchettino di cenere o crusca a cui si

appuntano Agurè. Aguréna,

PI.

lago,

PI.

Sagginella selvatica.

sf.

(Sorghum halepense Agu§èl, sm.

L.

P.

Prt.

—è — éda PI. F. — édi.

F.

(v.

Aguzén



Alarmér, tr. Mettere in sospetto. SpaImpensierire Allarmare.

éna



PI. F.

ventare

|

I

Prt.

éni.

PI.

Alatèr, tr. Allattare. Prt. Alate

Aj, sm. Aglio.

(Allium sativum, L.). Aj de cóc, Aglio d'orso, Aglio (Allium ursinum). I

sambèdg, Aglio

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

di cane.

selvatico.

.'\la?èr,

(Allium carinatum). Albana, sf. Uva e vino bianco dei colli di Bertinoro. Albana. PI. Aibàn. Lat. med. « uva albana est uva alba ». (

GLE).

Aibanela, bana.

Alarmé

—è F. — éda PI. F. — édi.

Agvacéss, rfl. Accovacciarsi. Agvajè, (v. Aguajé). Ahn?, Come? Non ho capito. (Suono complet. nasale).

.\3

tr. Inondare, Ridurre come Riempir dacqua. Allagare. Alaghé

PI.

)

Ragusèi). Agu'ifén, sm. Aguzzino. PI.

Alagamént

Alaghèr,

gli aghi.

tr.

Albana, Albarà^,

sf.

(v.

(v.

sm.

La^ér).

Aibàna). Alberacelo,

Pioppo bianco.

Albanella.

P.seudn

Aibi^ér, int. Albeggiare. Aidèr, tr. Aiutare, Soccorrere.

al-

o

Albarèz (Dal lat. med. albarus, pioppo. GLE). Albaràz dia Pasuléna. Alberacelo della Pasolina. E' un grande pioppo bianco che si leva maestoso nei pressi della fattoria « la Pasolina » a nord del PI.

I

sf.

Gattice

«

Valloncello dei Ghezzo

».

ALBA Albaré, prt. agg. Alberato, Con alberi albaré, Campo alberato, (v. Elbar) Albèrg, sm. Albergo. PI. Albirg. Albi?ér, intr. Albeggiare. Aldrèt, sm. (v. Alderta) Diritto. Aldrèta, sf. Parte opposta al rovescio.

Camp

I

Dritta. Aldsir, sm. ( v. Al§ir). Aleàtic, sm. Aleatico. Vino rosso, gu-

I

ALUN

8

stoso, profumato e dolce che si produceva nel forlivese. Veniva messo in vendita il giorna della festa della Madonna del Fuoco (4 febbr.). Passava per la città un « rugiòn », im urlone o banditore, che gridava « E vénd la Macióza », « e' vénd e' Prèta », « e' vénd la Pavulo^a» ecc.

Prt. Alité

—è — éda PI. F. — èdi. PI.

F.

Almèt, sm. Elmo, Elmetto. Almèt. Aloe, sm. Colui che stende

PI.

Alticcio, I

PI.

Che ha bevuto un

Alóra, avv. Allora. Alòz, sm. Alloggio.

De

j

A

I

loisir).

Altarén, sm.

pi.

Altarini

(F.) Male-

fatte.

Scuprì'

j

j'

Scoprire

altarén.

le

male-

fatte.

]

]

PI. Altèz.

Cuocere a lesso, Lessare. Magne' ralè§. Mangiare il lesso. Alèv, sm. Allievo, Figlio, Prodotto Redo. PI. AUv. lè§.

I

arlèv).

Altòt, *agg. Altetto.

Alticcio

(Anche

pò so»)

«Un

F. Altòta PI. F. Altòti.

Altura,

Alfabèt, sm. Alfabeto.

PI. Altur.

Alighér, tr. Allegare. Detto dell'azione che esercita certa frutta ancora verde sui denti, come nespole e sorbe.

Prt. Alù§.

Invischiare. (Lat. alligare). Aligrèz, sf. pi. Fé' al j' alìgrèz, Fare rallegramenti. Aligrèza, sf Allegrezza, Allegria. Aligrì, sf. Allegrezza, Allegria. Alintèr, intr. Allentare, (v. Lintèr). Aljón, sm. Leone. (v. Agljón).

(per libagioni)

PI. Altót

PI. Alfabit.

Alùdar,

Altura.

sf.

Alludere.

int.

Alunghér,

tr.

Allungare

Dare da lontano. Appioppare (un pugno). Annacquare vino. Dare una capatina. Prt. Alunghé I

I

I

ì

.

Alitèss, rfl. Allettarsi, Cadere a terra, Rovesciarsi a terra delle biade, dei cereali.

francese

il

Altea.

sf.

Alter magiór. Aitar maggiore. E' sbaglia nénc e' prit int l'alter. Sbaglia anche il prete all'altare. Tutti sono soggetti a sbagliare. Statura. Altèza, sf. Altezza Altitudine.

PI. Alè§.

(V.

come

licere

lat.

Altèja,

I

Alèrom

Metr'a

n'

(Dal

I

Fél§ alérom, Falso allarme. Alè§, sm. Lesso, Bollito.

j

alloggio.

Alter, sm. Altare.

Alèróm, sm. Allarme I

Dare

sm. Agio, Comodo. n'ho alsir, Non ho tempo.

PI. Alter.

PI. F. Alègri. PI.

l'alo?,

Alsir,

pò".

Alìgar

Alègra

F.

leg£w:ci

PI. Aloe.

:

Alégar, agg. Gioviale, Allegro, Lieto.

i

dei covoni.

I

j

—è — éda PI. F. — édi. PI.

P.

'

I

Aluntanér, Discostare.

Mandar

tr.

Allontanare.

via.

Metter lontano. Prt. Aluntané

]

AMAN

ALUZ

—è — èda PI. F. — édi.



PI.

F.

F.

PI. F.

Alvadùr, sm. Lievito. Alvé, sf. Levata (del sole 7. L'alvé de sòl, Il levar del sole, La levata del sole. Alvé, prt. agg. (v. Alvér e Alvéss). Alvéda, sf. Levata. L'alvéda, La levata del sole. Per la luna si dice per intero: L'alvéda dia Iona.

Prt.

— — ida PI. F. — idi. PI.

s'

è

alvé

Ande' a

a far

la

fé'

Amàc,

e'

l'alvéda in tinèla, Andare dell'alba in botte.

Lupini,

pi.

(Lupinus

«

ai-

Allevare Sollevare Far rfl. (oltre ai sign. di prendere il volo cui sopra). Levarsi (del vento, del sole della luna e delle stelle) Alzarsi (da letto). Prt. Alvé PI. è [

|



al

j

GLE,

».

a « ludus de

:

«

|

|

j

Amacadura (Macadura),

— F. — èda PI. F. — édi.

sf.

Ammac-

catura, Pesto.

Amacadùr (Macadùr). Amacér, tr. Macchiare (v. Macér). Amachèr, tr. Ammancare Pestare

PI.

Alvé' la ciò^a d'int e' nid, Levare la chioccia dal nido. U s' è alvé e' sol, Si è levato il sole. A m' so' alvé. Mi sono alzato (da

|

I

]

acqua) rfl. Ha tutti' i sign. di cui sopra più quello di Guastare l'amicizia, Interrompere i rapporti. Risentirsi reciprocamente. Schiacciare

I

I

letto).

Alvéss, rfl. Levarsi, Alzarsi in volo, Alzarsi da letto, Spuntare (del sole, della Ivma e delle stelle). Prt.

machi machì

Il

tr.

Ammacchi.

il

ovis », riporta nullus persona... audeat ludere ad ludum de ovis, nec etiam a cozzare insimul aliqua ova in platea» (Bologna 1306) dove è proibito fare « al j'amàc in piazza ».

L.).

Alvér,

pi.

sf.

gioco degli aimmacchi. (F). Schiacciare uova. Il gioco degli ammacchi si faceva il giorno di Pasqua e la Domenica in Albis. Si batteva in contesa un colpo solo, uovo contro uovo, punta contro punta. Il perdente dava al vincitore l'uovo ammaccato. Questo gioco è detto anche « scòz » e

caccia

Alvén, sm.

bus

ì

amàc. Fare

spuntato

E'

Levità.

F.

sole.

il !

è alvé la Iòne, U E' spuntata la luna,

s'

Leggerezza,

sf.

Al?irìr, tr. Alleggerire. Alzirì

I

U

ìri.

Al^re^.

PI.

]



Al?ìreja,

Alu^è, intr. Alloggiare, (v. Luzér).

sol.

ira

j

Intorbidire

(di

]

Amache

Prt.

—è F. — èda PI. F. — èdi. PI.

Alvé

—è P. — éda PI. F. — édi. PI.

Acva amachéda, Acqua torbida. Amale, sm. agg. prt. Ammalato. PI. Amale

1

Alvéda, sf. Alzata gioco delle carte).

|

Scolmata

(nel

PI. il

|

mazzo

Pt. Al^é

—è F. — éda PI. F. — édi.

F.

éda



èdi.

Amalé^ Tifoso (in senso sportivo). Amalèss, rfl. Ammalarsi. Amaléss par eh' j' étar, (F.) Ficcare il naso nelle cose degli altri. I

]

PI.

Alfìr, agg. Leggero, vole (di bicicletta). PI. Al?lr



F.

Alzèdi. Al^ér, tr. Alzare Scolmare (nel gioco delle carte).

PI.

Prt.

Amale

— è F. — èda PI. F. — édi. PI.

Lieve

|

Scorre-

.\manadùra,

sf.

Vestito completo. Ap-

AMAN parecchiatura

|

Amdór, sm. Amdùr.

Bardatura (di cavallo).

Amanadùr. Amanchér, intr. Mancare.

PI.

PI.

Prt.

AMNU

10

F.

Amanché

—è P. — éda PI. F. — édi.

Amàndal, sm. Mandorlo. PI. Amèndal. (Lat. med. amandolus. GLE). Amàndla, sf. Mandorla, frutto

F.

PI.

del

i

amandula).



(Lat.

amarus;

«

amaro

|

PI.

F.

Ammannare ». Mai tre persone dovrebbero

partecipa-

I

contemporaneamente all'abbigliamento di uno perchè sarebbe causa di disgrazia.

Amaséss, rfl. Venire a un accomodamento. Ama§ér, tr. Aggiustare^ Riparare (F.) Appianare divergenze. (Nel dial. ravennate del sec. XVII, « amasar », accomodare). Ambén! (o Abén). E' un'espressione che vale: no, no; oppure: questo poi no; e respinge una domanda o una affermazione. E' una deformazione dell'it. « a, bene ». ]

Ambra, sf. Ambra. Ambróla, sf. (v. Mbróla). Ambulànt, sm. Venditore ambulante. PI. Ambulént anta ànti.

Ambulanza, sf. Ambulanza. PI. Ambulànz. Amdàja, sf. Medaglia, Decorazione. De' l'andàja d'or, d'arzént, ad brónz. Decorare di medaglia d'oro, d'argento,

Amicizia

Comunella.

]

]

sm. Aman-

|

Fé' l'amig.



ighi.

amicus). Amministrazión, sf. Amministrazione. Tné' l'a.. Tenere l'amm. (E' più dialettale Tné' i cònt).

(Lat.

I

Aministrér, (v. Ministrèr). Amlori, sm. Alloro. PI. Amlùri. Amnàcia, sf. Cornacchia nera. «

Mimacchia » (Spallicci). Amnacc. Amnér, tr. Condurre, Tirare

PI.

avanti.

minare, spingere avanti gli animali da tiro, con le grida e la frusta, DEI). (Lat.

Amné

Prt. PI.

F.

— è — éda F.

PI.



édi.

Amnér, int. Picchiare. (Lat. med. admenare, G-LE). Amnér, tr. Rimenare (pane e Prt. Amné.

pasta).

Amnéstra, sf. Minestra. Amnèstrar.

PI. I

No

supié' int l'amnèstra eh' la n' t' Non soffiare sulla minestra che ti scotta, Non ficcare il naso nel-

scota. le

Mietitura.

iga

Pace; Riconciliazione.

sf. I

non

bronzo.

PI.

sf.

sm. Americano. «maricàn»).

Amìg



PI. F.

]

Amdàj. Amdènda, PI. Amdènd.

am-

Far pace, Riconciliarsi.

re

di

agg.

dialettale

Amìg, agg. Amico, Intimo Drudo.

re,



indoeuropea

te,

In senso figurato, « amanér », conserva ancora il significato di « Apparecchia-

F.

rad.

»).

Amicizia, sf. PI. Amicizji.

Amane



èri.

Americhén.

PI.

Vestire Bardare, Metfinimienti a un cavallo. tr.

—è F. — éda PI. F. — édi.

F.

èra

(E' più

PI.

PI.

Amér



American,

Amàndal.

tere Prt.

òri.

PI. F.

mandorlo.

Amanér,



Mdor). Amér, agg. Amaro.

(v.

(Lat. pop.

óra

PI. F.

PI.

PI.



Mietitore.

facende che non ti riguardano. agg. Minuto.

Amnud, PI.

Amnud

AMNU F.



PI. F.

(Lat.

*

a



(Lat.

med. menuclus, GLE). A l'ainnuda, Al sf. Minuta dettaglio. Forlì, «ad

al

Amor,

sf.

Si dice, al

amor

j'

]

1408,

pi.,

pi.,

menutum»).

More,

(v.

tanto « al

Mór).

mòr

»

che «

al

».

Amor, sm. Amore, Affetto

|

Gelso

|

Sapore.

Amùr. Dmandé' da

PI. I

fé'

l'amor. Fare

una

F.

ì

PI. F.

òrt.

Ampóla, sf. Ampolla. Ampól.

I

sure:

PI.

Bachèta,

(Lat. ampulla) Amsir, sm. (Dial. ant.). Messere. Amstìr, sm. Mestiere, Arte.

Barì'l,

PI.

Càna,

Amstìr.

med. mesterium, GLE). Amstùra, sf. Mistura.

I

Pan d'amstùra, Pan mescolo, Pane miscuglio di gra-

naglie; e mixturare, mescolare, GLE). Am§ùra, sf. Misura Ufficio pesi e |

misure.

Am§ùr. Fura d'am§ùra, Fuor

di misura. Prio-

dell'ordinario, Eccezionale. (Lat. med. mensura, misura, GLE). Misure e Pesi di Ravenna tratte dal Diz. di P. Uccellini. Misure lineari ^ m. 5,846 Canna di piedi 10 = m. 0,584 Piede di once 10 ri

I

:

Oncia Pvmto

Atomo

= m. 0,058 = m. 0,005 m. 0,000585

di punti 10 di atomi 10

*(G. Andrioli, Emilia) Braccio mercantile 12 once ^^ m. 0,64; Braccio da legname = 10 once m. 0,34 Misure di peso: Oncia di ottave 8 = Kg. 0,0289 Ottava Kg. 0,0036232 Libbra di once 12 Kg. 0,3478 Misure di capacità per liquidi I

:

I

Castellata di barili

Càn.

f.

pi.

pi.

(Canna)

(Barile) pi.

(Boccale)

(Canna)

Castlè, f. Castlé, pi. (Castellata) Fujèta, f. Fujèt, pi. (Foglietta) Livra, f. Livar, pi. (Libbra)

Onza, f. Onz, pi. (Oncia) Pè,*m. Pi, pi. (Piede) Pèdga, f. Pèdg, pi. (Tavola) Pònt, m. Pònt, pi. (Punto) Cvartaròla,

Cvartaròl,

f.

pi.

(Quarta-

role)

PI. I

Bachèt,

f.

m. Barìl, pi. Buchél, m. Buchèl,

(Lat.

di mistura. (Lat. med. mistura,

va- 3417,66

I

òrta



Mis. quadrate:

m2 34,1766 Tavola (Pèdga) Piede (Pè) mP0,3417 Misure cubiche: Piede cubo = 1000 once cube ^ m^ 0,199 Elenco alfabetico dei pesi e delle mi-

Amùrt



53,771 1,344

1. 1.

Tomatura (Tamadùra)

Ande' in amor. Andare in amore. Amori, agg. Spento, Smorzato.

PI.

-^

1. 0,3361 Foglietta *I1 barile rav. di bocc. 40 menzionato da A. Andreoli in Emilia è di 1. 54,14, ma si tratta di misure nuove. Misure di capacità per aridi: = hi. 1,7413 Sacco di stala colme 3 = hi. 1,7252 Sacco di staia rase 3 ^ hi. 0,5804 Staio colmo Staio raso di quartarola 4 = hi. 0,5750 Quartarola di scodelle 25 = hi. 0,1437 = 1. 0,5751 Scodella

di-

chiarazione amorosa. I

Barile di boccaU 40

Boccale di fogliette 4

i.

Amnuda, minuto,

AMSU

11

15

1.

806,569

Sac da 3 (Sacco di Scudèla,

stèra.

f.

3

m. Sèc da

3 stéra, pi.

stala)

Scudèl,

pi.

(Scodella)

m. Stèra, pi. f. (Staio) (Il mezzo staio si chiama M?en). Tamadùra, f. Tarnadur, pi. (Tornature) Misure di capacità per aridi di Rav. (Da Emilia di A. Andrioli), Mis. nuove: Sacco - 3 staia colme litri 180,17 Stèr,

I

Staio coleo - 4 quartarole

=

delle

litri

Staio raso

^=

100 sco-

60. 05 litri

57,05

Monete di Raverma: Scudo romano (d'argento) I

Testone o pezzo da chi

-

lire

lire

lire 5,32;

3 baioc-

1,59;

Papetto o pezzo da chi

3 paoli 2 paoli

20 baioc-

1,06;

Paolo o pezzo da 10 baiocchi lire 0,53. Misure di lunghezza di Forlì, seconI

AMUC do

il vecchio sistema: 10 piedi Pertica (pédga) Braccio di tela (braz>

Braccio di panno Piede (pè) = 10 once I

Misure

superficie

di

Tomatura (tarnadura) m^ 2383; quadre quadra

Pertica

quadri

--^

m^

4,88 0,62

0,49

100

piedi

83. :

)

I

--

144, 32

1.

-

2 mezzini

4 quarti

=

16

72,

Quarto (cvartaròla) =

4

Pesi I

Prt. PI.

intr.

e

Sommare. Amunté



è

tr. |

tr.

farina,

spegnere

(v.

Ammontare polvere).

Intridere

|



Smorzare,

Murtér).

Amurté

Prt.

—è — éda PI. F. —

PI.

0,329 0,024.

Ammontare, ACostare.

édi.

Am?anén, sm.

pi.

Soffitta,

Stanza a

tetto.

Amzèta,

Mezzetta. Tipico boccale fondo bianco e fiorami azzurri, con cui si mesce il vino. Bocsf.

di terra cotta, a

cale. PI. Am?;èt.

in

Libbra (livra) ^- 12 once ^ Kg. Oncia (ónza) ^ 8 ottave -- Kg. Amucér, tr. (v. Mucér). Ainulèr, tr. (v. Mulér).

Amuntèr,

édi.

«

m?èta

»

o « amzèta

sura di vino in

(Forlì):

scendere,

(calce,

La

provende

18,04.

1.



Amurtér,

F.

Misure di volume 1000 once cube = m^ 0,116 Piede cubo Misure di capacità per gli aridi ( For. 2 stala Sacco (sac da dò stera) Staio (stèr)

èda

F.

PI.

0,74

(Forlì): 100 pertiche

(pedga)

23,



P.

m. = m. = m. = m.

I

1.

AMZE

12

»

Romagna

uso nei secc.

XIV

e

era ima mie in

Toscana

XV.

N. Massaroli, citando il Minucci dice che misurava la quarta parte del boccale fiorentino, ma è logico che per chiamarsi « m?èta », mezzetta, doveva corrispondere alla metà di un'altra misura che non fosse il fiasco. (Lat. med. mezeta, recipiente di terracotta,

Amzèta

GLE).

AN

ANGH

13

Da misura divenne poi un semplice boccale per vino e acqua come attesta una distinta di Rav. del sec. XIV in cui si dice che nella fabbrica di Antonio Badai si producono « mezzette lunghe, piccole, e basse ». avv. Lo scorso anno. An, sm. Anno PI. Èn.

Andér, intr. Andare. Essere da Aver corso (di moneta). Prt.

Andghér, Àndit, doio.

sf.

Anatra.

Pi.

Anédar,

j

dall'indoeuropeo ant-,

Anàdra 'd vaia, Germano reale. Anàdra casaléna. Anatra domestica. Anca, sf. Anca. Osso che è tra il fian-

co e la coscia (detto anche Ancón). (Dalla supposta voce germanica hanka). Ancòn, sm. Anca. Osso tra il fianco e la coscia.

sec.

XVII;

di pittura (GabFrottola). Dal bi-

ancone »). Ancura, sf. Ancora. Àncur. Ancurér,

tr.

—è — éda PI. F. — èdi. Andamént, sm. Andamento. Andànt, agg. Andante,

buona.

alla

Andént



PI. P.

ànti.

Ande, prt. agg. (v. Andér) Finito, che ha fatto il suo stato, che si è esaurito, consumato. Ande a la ba§a, Decaduto. Andéda, sf. Andatura. Modo di camminare Andata L'andare Striscia di erba falciata; varco che il falciatore lascia dietro di sé o che apre davanti |

I

I

a

|

|

sé.

Andédi. Fé' im'andèda. Aprire un varco (lungo il campo da falciare). PI. I

,

Bertinoro).

Narra il «NovelUno»: «...Una colonna di pietra era nel mezzo del caalla quale, forestiero era

come entrava dentro menato;

e

ad

una

erano,

condel cavallo, o arme, o cappello che avesse. E come a sorte gli dava, cosi era menato alla casa per lo gentile uomo al quale era attribuita quella campanella, ed onorato secondo suo grado ». E' detta

anche Culòna

anta



Anela, sf. Ghiera Anello (da muro) Campanella. PI. Anèh. Culóna dal j' aneli. Colonna delle campanelle o Colonna dell'ospitalità (di

delle campanelle che ivi veniali mettere le redini

Ancurè

F.

F.

sf. Campanella, Cerchietto. Aneli. Cavèja dal j' aneli, Caviglia dalle anella, dai sonagli. E' il simbolo della vecchia Romagna.

Anela,

PI.

il

Ancorare.

PI.

PI.

il

(Lat. anellus).

stello,

PI.

Prt.

(Manca

I

zantino eikóna, immagine. (In un docum. di Forlì, del 1500, è detta «

Anatre

pi.

[

Ancón. Ancona, sf. Quadro

PI.

busio,

sm.

maschile). Anel, sm. Anello. PI. Anèl.

«anatra»). (

Annata.

sing.

anas,-tis;

(Lat.

sf.

Corri-

Anédi.

PI.

Anàdar m. — èdar.

Anghér). Androne, .'\ndito,

(v.

sm.

Anéda,

mio compleanno. Anàdra,

Ande

—è F. — èda PI. F. — èdi.

Fnì' j èn. Compire gli anni. E' de ch'a fnèss j' èn, Il giorno del

PI.

mo-

PI.

j

I

di

|

I

di frustir.

Angari, sf. Angheria, Sopruso. PI. Angari. Angarièr, tr. Angheriare. Prt.

Angariè

— è F. — éda PI. F. — èdi.

PI.

Anghér, Prt.

tr.

Annegare.

Anghé

— è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

(Come

il

latino necare,« uccidere

».

dal-

ANCO indoeuropea nek-

radice

la

ANUJ

14 « far

moI

rire »).

Angòn, sm. pi. Stanghe della barella con cui il contadino trasporta il fieno. Purté' a ca e' fén cun j' angón. Portate a casa il fieno su due stanghe. E' voce che viene dal greco ankòn cur-

I

I

Anma Anma Anma

licci). ]

Tire'

I

vatura del braccio, forse giunta a noi attraverso il lat. medioevale ancon-onis. Nel Napoletano antico « angone » significava ramo ricurvo; nell'Irpinia significa ramo (ancono) che è il significato più vicino al nostro.

Angva

'd...,

Sangue

Porco

di...!,

Anibiér, imp. (v. Nibièr). rfl. Armebbiarsi E' temp u I

tempo

di...

anebia,

annebbia. Animél, sm. Animale. PI. Animèl.

II

posto

cadù che sia

si

so l'ànma cadù, Rimettere a l'anima. Colui che ha « l'ànma è

»

una suggestione

affetto da fa ritenere

che l'anima gli discesa in basso. Questa anima non gli

comunque

è

lo

ma

spirito,

l'estremi-

tà dello sternq chiamata « ànma de pét », anima del petto. Per queste considerazioni io tradurrei « ànma cadù » con anima caduta (in basso).

j'ànom. Contare le anime, censimento. Anména de cuscén, sf. Traliccio del guanciale o del cuscino. ]

s'

Anima in pena. danéda, Anima dannata. cadù, Anima dannata (A. Spalin pèna^

Cunté'

al

cioè fare

'

il

Anmén.

PI.

La roba vècia la mòr int al man di cvajòn, La roba vecchia (cioè gli animali vecchi) muore in mano agli scioc-

Anònim, sm.

chi.

ònim. Anónzi, sm. Annuncio, Notizia. PI. Anónzi. Anta, sf. Passaggio (Dal lat. med.

I

tr.

e intr.

Animare, Prender

Scuotere.

vita,

Prt.

Anime

—e — éda PI. F. — édi. F.

Anivar§éri,

sm. Annuale, Anniversa-

Anlér,

tr.

i

il

sf.

passaggio;

il

Antenna.

I

éda



Pagamento

an-

In antèzip, Prima del tempo, In an-

ticipo. édi.

|

|

|

I

|

nime).

Anticòr, sm. (Imprecazione), cardiaca, Accidente.

Colpo,

Paralisi

Questa imprecazione data da almeno due secoli (1700). v. P. Santoni, op. cit. Antipati,

sf.

Antipatia,

Avversione.

PI. Antipatì.

Antipatie, agg. Antipatico. Antipétic F. àtica PI. F. -- àtichi Anton, sm. Verdone (uccello) Striscia ottenuta falciando fieno, strame, PI.



i

ecc. PI.

Androne. Anton.

Anudadura, sf. (v. Nudadura). Anudér, Annodare. Anujé, agg. prt. Annoiato, Attediato. .

La bònànma. La buon'anima.

Ànma

radio.

Antèzip, sm. Anticipo,

-- è



Antèna dia

ticipato.

Anlìn, sm. dim. Anellino. PI. Anlìn. Anlìna, sf. dim. Campanellina. PI. Anlìn. Anlón, sm. acc. Anellone. PI. Anlòn. Ànma, sf. Anima, Spirito Punta dello sterno (Anma de pét) Bottone Seme (di zucca, cocomero, mellone, cetriolo) Nòcciolo (di pesco, albicocco, prugno, susino) Seme (di pero, pesco, nespolo). PI Àman (semi o bottoni); Anóm, (a-

I

Antèna, Antèn.

Inanellare, Mettere l'anello.

Anlé

PI. F.

j



PI.

PI. Anivar§èri.

P.

ònima

I

rio.

PI.

F.

Anonimo.

anditus[?]). Ave' l'anta. Avere diritto di passare.

PI.

Prt.



F. PI.

Animér,

agg.

Anónim

PI.

spréda.

Anima

disperata.

ANUJ

PI. -- e

Anujè éda

PI.



F.



PI. F.

APON

15

Anujér,

tr.

Annoiare, Attediare,

rfl._



òri.

Annunciare.

tr.

Visione. Aparizión, sf. Apparizione Aparizión. InnaApa§iunéss, rfl. Appassionarsi morarsi.

Anunzié

|

PI.

]

Anuvlèss, imp. Annuvolarsi. Anvél, sm. Annata, Annualità. Sempre in relazione alle annualità agri.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Apartèr, tr. (v. Partér) Apastér, tr. (v. Pastér) Apél, sm. Appello, Richiamo, Ricorso. Apelcss, rfl. Appellarsi, Andare in

cole.

Anvèl.

(Dal

analis

lat.

come

l'ant.

francese

anvel, « annuale »). Ad tot j' anvèl, Di tutte le annate. 1

Anvód, sm. Nipote PI.

F.

(v.

Nvòd).

PI.

oda

PI. F.



F. òdi.

Apèlt, sm. Appalto.

Anzal, sm. Angelo. PI. Èn?al.

PI. Apèl.

Sègn dl'ànzal, Segno dell'angelo è macchia bluastra della vena che

I

la

attraversa la radice del naso. Si credeva che chi aveva quel segno dovesse morire giovane. Anzi, avv. All'opposto. Anziàn, agg. sm. Anziano. PI.

F.

Anzién àna



PI.

F.



appello. Prt. Apelè

—è — éda PI. F. — édi.

Anvud



A

I

Prt.

—è P. — éda PI. P. — édi.

Prt.

Apié

—è F. — éda PI. F. — édi. Apiér e' fug Apiér e' lóm. Apighèr, (V. Pighér). Apòggr, sm. Appoggio, Sostegno, Aiu1

to.

Appannare, Offuscare. |

Vidr' apa-

nè, Vetri opachi.

(Usato generalmente nelle forme

Apané

Più usa-

PI.

j

ócc apanè, occhi smorti.

Prt.

Apiché

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

sive).

Apichèr, tr. Impiccare rfl. ImpiccarImpigliarsi (delle bestie). |

si.

).

palto. Prt. Appalta

tr.

stento.

Apicultura, sm. Apicoltura d vèspar, Fé' d'év. Apiér, tr., Accendere.

Apaltadòr, sm. Appaltatore. PI. Apaltadùr. Apaltér, tr. Appaltare, I>are in ap-

Apanèr,

Appena, Tosto, Subito,

Apèna, avv.

to: Fé'

ani.

(Anche Inziàn

1

Apparenza.

— èrs F. — èra PI. F. — èrsi.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Parvenza,

PI.

Anunzièr, Prt. PI.

sf.

Apérs

Prt.

óra

PI. F.

édi.

Aparìr, intr. Apparire, Comparire.

Anunziadùr





Aparénza, PI. Aparén^.

Anunziadór, sn. Annunciatore. F.

éda

PI. F.

Stufare. PI.



F.

édi.

rifles-

PI.

Apógg.

Apònar

(v. Upònar). Apònt, sm. Osservazione, Nota. PI. Apònt. aw. Appunto, A punto. ]

I

Rimarco.

APOS

ARBA

16

Aposta, avv. Apposta, A posta, bella posta. Aposta ben, Appositamente.

A

Apuntlér,

Apòstul, sm. Apostolo. PI. Apóstul. Aprufèt, sm. Abuso, Sopruso. PI. Aprufèt. Aprufitadór^ sm. Abusatore. Ck>lui che abusa a trar profitto da determinate circostanze. F.

Aprufitadùr óra



F.

PI.



Puntlé Aquadéla,

Abusa-

Aquadèl. mediev. aquadella. GLE). Aquadèz, sm. Vinello di infimo ordine Vino molto allungato. (Lat. med. aquadicium, vinello, GLE). Aquarò^, agg. Acquoso. I

Aprupriéss, rfl. Appropriarsi, possessarsi indebitamente.

Im-

Acquastrén. Aquaròla, agg. (v. Acvaròla). Aquàtic, agg. Acquatico.

—è — éda PI. F. — édi.

Aquera

tr.

Approvare,

Dare

l'ap-

Apruvé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.



Buon PI.

Appetito.

sf.

Bon

aptìt,

(Anche

aptita e

Bon 'aptita. Bona

prt.

Raccomandato

'ptit.

Appoggiato (F.) (Apugé da

tr.

Appoggiare

Prt.

ó§i. rfl.

Arrabattarsi

|

Arran-

|

Aiutare, So-

Arabaté

—e F. — éda PI. F. — édi. PI.

Arabi

|

dall'alto

l'élt).

Apugér,

Compera.

giarsi.

.

Apugé, agg.



Arabatèss,

api)etito.

Aptìt

(v. Cvera). Aquèst, sm. Acquisto, PI. Aquèst. Aquós, agg. Acquoso. PI. Acvù§. F. ò§a

PI. F.

Apfé§, sm. Assesso. PI. Ap^è^. [

Aquétic.

PI.

provazione.

Aptìt,

ó§i.

sm. Acquitrino, AcquaTerreno intriso d'acqua.

strino,

PI.

ptit)



PI.

F.

Prt.

òsa

PI. F.

Apruprié

Apruvér,

Acquarù§



Aquastrén,

I

Prt.

flu-

PI.

Profittare.

re

Spillancola (Cobitis

(Lat.

F. |

sf.

viatilis).

PI.

òri.

Aprufitèr, intr. Approfittare

Puntellare, Mettere pun-

Prt.

I

PI.

tr.

pali di sostegno.

telli,

(v.

Rabì).

Aracmandèss, rfl. Raccomandarsi, (v Racmandér). Aracmandèss a bra^ in orò?, Raccomandarsi a braccia in croce. Aragajéss, rfl. (F.) Far la voce grossa. Detto anche del cane che abbaia con accanimento. Rogare. I

stenere Prt.

I

Spalleggiare.

Apugé

— è, F. — éda PI. F. — édi. PI.

Apunèss,

rfl.

Prt. Aragajé.

Aràn^, agg. Arancio.

Posarsi.

Apunè

Prt.

Arén?. Arbajòn, sm.

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

nome

Apuntamént, sm. Appuntamento, Convegno.

Apuntamént. Apunté, sm. Appvintato

PI.

lit.)

PI.

.

Apuntè.

(grado mi-

qualsiasi

indica con questo varietà di erba che

Si

cresca molto alta. PI. Arbajòn. Arbalòn, (v. Arbéla). Arbalzér, int. Rimbalzare. Prt.

Arbal^.

Arbarol, sm. (Dialetto antico). Erbaiolo.

AREA (Lat.

med. herbarolus. GLE). Ribadire,

int.

,

re.

Arbatù

Arblédi. Arblér, tr. Ripiegare all'indietro (una

PI.

unghia.una lama). Arbòt, agg. prt. Rovesciato, Allettato. Ribaltato. Di biade e alberi '

— ù PI. F. — udì. F. — uda

PI.

PI.

F.

Arbàtar i cùdal, Ammaccare le zolle rimaste dopo l'erpicatura. Arbàza, sf. Erbaccia. (Lat. med. herbazum, erbaccia. GLE). Arbèg, sm. Ribeca o Ribeba. Antico strumento musicale ad arco con due tre corde dei sec. XIV e XVII, di origine araba (rabàb) chiamato « rebeb » in Spagna e in Provenza. Nel poema Pulon Matt è chiamato « rbghin », ribecchino, e « arbega », ribeca. « Arbèg » viene ora usato per dire « persona mal fatta, tutta contorta », con allusione all'estremità superiore a becco della ribeca. Arbél, sm. Erbale. Si componeva di veccia, avena e fieno greco. Arbèl.

Arbél?. 'D rózl' e d'arbélz, (F.) A furia di spinD'arbél?, Di rimbalzo. te Arbghér (v. Arbighér). Arbia^ér, tr. Ribiascicare (F.) Bor1

bottare, Brontolare fra i denti. Se si riferisce a una bestia significa. Mangiare di malavoglia. Arbighér, tr. Trascinarsi dietro, Condurre via a viva forza. (Gabbusio, in op. cit., scrive: « Arbgar dri una piegora ». Strascinarsi dietro |

una pecora).

dal

òti.

E

pé' eh' l'epa arbuli, sofferto per fermentazione. Così di persona di costituzione debole. Arbulìr, Int. Fermentare (Riferito a foraggio e granaglie). |

Sembra che abbia

Prt. PI.

Arbuli



i

Risuoint. Ribombare nare Echeggiare. Arbutér, tr. Rovesciare, Abbattere. Prt. Arbuté

Arbumbér,

i

j

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Arcadùda, sf. Ricaduta (di malattia) (F.) Ritorno di fiamma.

I

Arcadudi. Arcàp. sm. Recapito, Ricettacolo Manutengolo, Ricettatore.

Arcàp dei

di lèdar, Recapito,

ladri

|

Manutengolo.

lat.

GLE). Arbìna grà§a,

med. herpegare,

acre). Arbitrèri, agg.

sf.

Erba pignola.

erpi-

ricettacolo

roba rubata. senso dispregiativo.

di

Ha sempre Arcaplér,

Rincaplér).

tr. (v.

Archéda, sf. Arcata Gesto ampio del seminatore. (F.) (F.) Parlata piena di enfasi Dèi dl'archéda, (F.) Parlare con enfasi. |

!

]

Archédi. Archèt, sm. Archetto. Bacchetto piegato ad arco con un lacciuolo per catArchetto per istruturare uccelletti menti a corde. Piante' j' archèt, Mettere gli archetti (per uccellare). PI. Archèt. Arciàm, sm. Richiamo, Zimbello (vivo). Uccello che con la .sua presenza o col suo verso ne attira altri. PI.

PI.

Arbitrario.

|

Ricettatore

j

care.

(Sedum



I

Arbighé

PI. — è F. — éda PI. F. — édi.

(Forse

òta

F.

Arbuli, agg.

PI.

Prt.



PI.

Arbél (sm.), o Arbèla, sf. Canapiglia. Arbél?, sm. Rimbalzo. 1

Arbut

PI.

I

PI.

Arbitrio, Volontà. Arbléda, sf. Rintuzzata, Piegatura (di punta, di taglio).

Arbìtar, sm.

Rispondere. il chiodo dalla parte opposta piegandone la punta e facendola rientrare nel legno. Ribattere, Contraddire, Respingere, Insistere, SocchiudeArbàtar, Rintuzzare

Prt.

ARCI

17

I

Arcèm.

U§èl d'arciàm, Uccelli da richiamo.

ARCI Arciamér, Prt.

ARDU

18 tr.

Ardì, agg. Ardito

Richiamare.

Arciamé

—è — éda PI. F. — édi. PI.

PI.

F.

F.

j

Arciapè

PI. — è F. — éda PI. F. — édi.

Arciuté,

tr.

Arcnófar, PI.

F.

— —

PI.

Ricoprire.

tr.

Riconoscere, Ravvisare.

Arcnusù ù uda

Prt.

F.



udi.

Arcold, sm. Raccolto, Raccolta. PI. Arcùld. Ninz arcold (pron. ni^ arcold), Pri-

ma I

del raccolto. arcold, Dopo il raccolto. II contadino, fino a non molti anni fa, quando dava inizio a un raccolto diceva « In nom ad Di », o solo « di Di », cioè nel nome di Dio ; e terminava con « Signor a v'aringrézi » cioè, Signore Vi ringrazio.

Dòp

I

:

:

Nom ;

Arcòn, sm. Arcone. E' pé' cone.

un

Sembra un

ar-

recòcta,

GLE).

Arcunè, agg. prt. Arcuato. Arcunzel, sm. Arcuccio, Arconcello. Arnese fatto di striscie ad arco da mettere sulla culla per distendervi un velo da mettere in un letto onde sollevare coperte o lenzuola sopra una gamba inferma. PI. Arcunzel. Arcurdér, tr. Ricordare, Rammenta|

Commemorare.

—§ F. — éda PI. F. — édi. PI.

1



idi.

giorno di sole e fu fatalmente colpito

da un fulmine. Nella leggenda è evidente il castigo divino per l'Ardonda, che è tutt'uno con Teodorico, colpevole di crudeltà verso i cristiani. Ardópi, sm. Raddoppio. Ardò§, sm. Persona rachitica.

Min-

gherlino.

Ardóf. Prt. Ardót, sm. Ridotto, Ricetto. Acconciato. Condotto Ridotto Nel caso che il marito vada a coabiPI.

|

|

]

genitori della moglie si usa questi « j' ha fai l'ardót », hanno fatto il « ricetto » hanno dato ospitalità (v. ardusar). tare dire

coi

che

Ardént, agg. Ardente (di fuoco). Fug ardént, Fuoco, bragia ardente.

Legame

di

rametto attorcigliato.

PI.

Ardòt.

(v.

Stròpla). ant. «ritorta», dal part. pass, del retorquere, retortus).

(It. lat.

Ardupiér,

;

Menzionare Arcurdè

ida

F.

Ardónda, sf. Rotonda. Tomba di Teochiamata in dialetto anche dorico « Capè] a d'Ardónda » per cui «Ardónda » diviene un personaggio favoloso. Vuole una leggenda popolare che Ardónda si facesse costruire la nota « rotonda » perchè gli era stato predetto che sarebbe morto fulminato. Uscì un

pia.

PI.

Prt.

di

Ardóta, sf. Racolta (di biade, di acqua, di gente). Adunata, Massa. PI. Ardóti. Ardota, sf. Ritorta, Stroppa, Strop-

Arcòrd, sm. Ricordo. PI. Arcùrd. Arcòta, sf. Ricotta.

re,

bene

;

arcòn, (F.)

I

Arcòt. (Lat. med.

sta

Ardì



PI.

Arciapér, tr. Ripigliare, RicominciaRiprendere. re, Riattaccare Prt.

Che

1

salute.

Prt.

tr.

Raddoppiare.

Ardupié

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Raccogliere, Ardùsar, tr. Ridurre Portare a Riimire (cose sparpagliate) casa (roba dal campo) Adunare Con|

|

|

durre. Prt.

Ardót

— ót F. — óta PI. F. — PI.

-

óti.

|

AREC

ARGU

19

Areclàm, sm. Pubblicità (a carattere

darius).

commerciali). I

Areclàm

PI.

furtùr,

di

(F.)

Faccia

al 1925 qualche coppia nidificava ancora nelle nostre campagne. Ora è scomparsa, distrutta dai cacciatori, o a causa delle nuove culture arboree. Argàza da la coda longa. Gazza ladra. Uccello che somiglia a un piccolo corvo, bismco e nero, dalla lunga coda. Cazzerà comune. Picarustica o Pica

dispeptico.

Areclèm. Arèndass, Prt. Arè§ PI.

— i§ F. — esa PI. F. —

rfl.

Arrendersi.

I

PI

è§i.

Arare. E' più comime l'uso di «-lavuré » ma nelle cante alla « bioj ga » è frequente anche « arér ». Arfàt, prt. agg. Rifatto, Rimesso in salute, Rimesso in' sesto, Ripreso, Riavuto. .Che ha superato una crisi. Arèr,

tr.

Bdócc arfat, (Pidocchio rifatto, Nuovo arricchito). Villan rifatto. Arfél, (v. Vaca). Arfèr, tr. Rifare Rimettere in carne, o in salute. Prt. Arfàt I

|

— et F. — àta PI. — P.

àtl.

Arfè' òn. Rifare uno. Rinnovare uno. Così si dice quando a un neonato si I

impone

nome

un parente

defunto. Arfiadér, int. Sfiatare. Lasciare uscire aria. Detto di palla di gomma, di camera d'aria, di recipiente mal sigillato, di valvola di pneumatico. il

Arfitér, Prt.

di

Subaffittare.

tr.

|

I

Rigermogliare, re polloni dalla ceppaia. Prt. Arfiuté 1

Mette-

—è F. — éda PI. F. — édi.

za marina, G. ciarliera. (Lat. med. aregaza, specie

GLE,

lat.

di

gazza,

gaja, «gazza»).

Arga?òt, sm. Gazzerotto, ghiandaia e di gazza. PI. Arga?ót. Arghéi, sm. Ragaglie.

Nidiaceo

di

(Lat. regalia).

Arghèta, sf. Erba zolfina. Caglio. Arghéval, sm. Rigogolo. Uccello della famiglia dei tordi che era molto frequente nelle campagne romagnole quando c'erano querce. Ora è quasi

completamente scomparso. U m' pé' un arghéval, (F.) Vestito a

\

smaglianti. tr. Ingabbiare. Arghitér, tr. Rigettare,

colori

Arghibér,

Vomitare.

Rècere. Prt. Arghité PI. è

Argnòn, sm. Rene, Rognone. Argnòn. (Lat. medioevale argnonum).

PI.

Argì, sf. Energia, Forza, Vitalità. Ardore. Argói, sm. Rigoglio delle piante Orgoglio dell'uomo. Argór, sm. Sapore, Sapidità, Sajiorosità. Vigore (del vino). I

|

I

.\rguainiss,

PI.

Argai, sf. pi. Rega;:;lie. (Lat. regalia). sf.

Argà?a 'd maréna, Ghiandaia mariCornacchia celeste, C. azzurra. Gaz-

(v.

Argvainiss).

Arguardè, prt. Riguardato, Che riguardo alla propria salute.

PI.

Argà^a,

,

na.

F.

Arfiurìr, int. Rifiorire. Prt. Arfiurì. Arfìùt, sm. Rifiuto, Ripulsa Pollone, Virgulto Scarto. PI.' Arfìùt. Arfìutér, tr. Rifiutare, Respingere,

Rinunciare

caudata.

— — éda PI. F. — édi.

Arfìté è

— P. — éda PI. F. — édi. PI.

Argà?.

Fno

da

Ghiandaia (Garolus glan-

F.

Arguardè éda



PI. F.



édi.

Arguèrd, sm.

Riguardo.

ha

ARGU

ARMA

20

Arguerd.

PI.

Arivér,

intr.

Argumblér (v. Ringumbér). Prt. Argumblè

Raggiungere Prt. Arivé

PI.

PI.

F.

F.

—§ — éda PI. P. —

édi.

Secondo S. Muratori deriva forse da un lat. recumulare. Arg^vainìss, intr. Rimettere nuovi germogli dopo l'ultima falciatura o quando la pianta deve maturare il seme (detto specialmente dell'erba medica) Germogliare a fine stagione. Generare nuovi semi a frutto maturo (detto del cocomero). Aribir, intr. Arrabbiare (nel dialet|

I

to antico), (v. Pusta).

GranAriel, agg. Regale, Superbo dioso. PI. Ariel F. èia PI. P. èli. Ari§ghéss, rfl. Arrischiarsi, Aver coraggio. Prt. Ari§ghé PI. é F. éda PI. F. édi. Arichìr, tr. e int. Arricchire. |





— —

Arichi

Prt. PI.

F. PI.



— — ida



véce

rfl.

Incurvarsi

|

Ripie-

s'arimpéna, Tutti vecchi s'incurvano. Arimpìr, tr. (v. Rimpir). Arinfinéss, rfl. (v. Rinfinéss). i

i

i

PI.

PI. F.



|

Tu§

PI. Arlè§.

Arlév, sm. Allievo. glio (zootecnia). PI. Arliv.

Discepolo

i

Fi-

Arlòn, sm. Edera, (v. Rèi). Arlòn. Arlùsar, nt. Rilucere, Luccicare Trasparire, Traslucere. L'arlùs com.a una candéla, Traspare come una candela. Detto di uno che PI.

|

}

sia

giallo.

Arlusént, agg., ps.

Risplendente, Ri-

lucente.

Trasparente.

Sòl

arlusént.

Sole

che

traspare. PI.

F. PI.

Arlusént a



F.



i.

Armacòl, sm. Cappio. (Traslato macollo). Armadiira,

sf.

di ar-

Impalcatura (da mura-

Armadùr.

car, Insieme di travi che, disposte sul piano del carro, con-

sentono un maggior carico con più sicura stabilità. Alcuni vi includono anche le sponde

|

Attrez-

l'ariùt,

Volere,

chiedere

la

Armamént. Armandèr, tr. Rimandare, Rinviare,

PI.

ri-

vincita.

De'

Residuo.

lattia).

ri-

vincita.

I

riesce nuova. (di ima ma-

zatura.

òsi.

sf. Eresia. (Anche Risi). Ariùt, sm. Rivincita. Partita di

Avlé'

Conseguenza

e' Ghibòn de car. Armajol, sm. Armajolo. PI. Armajùl. Armamént, sm. Armamento

Arisi,

I

Arle§, sm.

no

Ariù§ ó§a



La m'ariva nova, Mi

I

a rastrelliera, ma quelle si chiamano solo Spond, che sono quattro e forma-

Arinsir, intr. (v. Rinsìr). Arió§,' agg. Arioso. F.

j

Armadùra de

garsi a tmcino.

Tot

Giungere

—è — éda PI. F. — édi.

PI. idi.

Arimpinéss^ j

Arrivare^ Riuscire.

tore.

ì

F.

[

Differire. Prt. Armandé

—è — éda PI. F. —

PI.

l'ariùt. l'ariùt.

I

Arìv, sm. PI. Arìv.

Concedere

la

rivincita.

Prendersi

la

rivincita.

Arrivo.

F.

,édi.

Armanèr, tr. Rimanere, Restare. Armane' sbadzè, Trasecolare.

ARMA I

A

ò annast..., Mi è rimasto...

j'

— èst F. — asta PI. F. — asti. PI.

la

'

Arma§èr, tr. Riparare una cosa per seconda o terza volta. Rassettare

Armònta, sf. Rimonta (di scarpe). Armór, sm. Rumore, Clamore, Confusione, Disaccordo, Malumore. Ave' dl'armór in ca. Avere del disacI

[



Prt.

(It. ant.

Arme

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

|

Germogliare I

di piante

e semi

Scapitare.

malumore fra

la

lat.

rumen,

-inis,

»).

intr.

Ammulinare, Far mu-

(di acqua, polvere, nevischio, (F.) Rivolgere, rigirare con la

vento) I

mente. ArmuIinèr, sm. Ammulinio.

Armè|.

I

1

nimicare; dal

rumine

Armulinér,

Armè^-cc, sm. Misto, Mistura. Armètar. tr. e int. Rimettere, Ravvivare Rimettere in carne Ripullu-

C'è

scontento

Armughé.

linello

Arméri, sm. Armadio. Arméri. (Lat. med. armarius, armadio, GLiE), Armèna, sf. Rimessa.

zir.

grumare, Rigrum.are.

«

PI.

dello

Armugadùr, sm. Il ruminare, il digrumare dei nmiinanti. Ruminazione. Armughéda, sf. Ruminata. PI. Armughédi. Armughér, tr. intr. Ruminare, DiPrt.

lare.

C'è

in giro, gente.

Armaci, sf. Rosume, Rimasuglio. Fieno che avanza alle bestie perchè sazie perchè non hanno buona bocca. Armér, tr. Armare. Fare un'impalcatura di protezione. Mettere del ferro in una gettata di cemento.

PI.

Armistizio.

cordo in famiglia. U j' è dl'amòr in

(abito). Prt. Anna§é PI. è F. éda PI. F. édi.

— —

Gmiscèl).

(v.

Armistìzi, sm. PI. Armistizi.

Armàst

Prt.

ARMU

21

I

Armundéda, sf. Ripulitura. Déss un'armundeda. Darsi una

ripu-

Rimettersi in sesto, Riaver-

;(F.)

lita

da una batosta. Ristabilirsi (in

si

sa-

lute).

Armundér,

tr.

Rimondare, Pulire, Ri-

pulire.

Armè§. Armintàna, agg. Armentaria. Mucca di armento. PI. Armintàn. Armintàna 'd pgnèda, Armentaria di

fregola emette contadino dice che « la s'armonda », si rimonda. « Armundéss » significa anche, in senso

pineta.

(Lat. latino

Prt.

I

Armis-cèda, sf. Mischiata, Atto, modo di mischiare, mescolare, miscelare. PI. Armis-cédi. Armis-cèr, tr. Mescolare, Mischiare, Miscelare. Prt.

Armis-cé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Armis-cèr. sm. Rimescolio. Armis-ciòn, sm. Mistura, Mescolanza, Miscuglio di sostanze o cose diverse. PI. Armis-ción. Armi^lèr. tr. Raggomitolare U s'è armislé, Si è raggomitolato. I

Quando

lato,

la

dalla

siero

mucca

in

vagina,

il

rimettersi in sesto.

med. remondare (ripulire), dal remundare). Armunì, sf. Armonia, Accordo, Con-

cordia. PI.

Armunì.

Armii^èr, sm. Raschio continuato per avvertire qualcuno o per stimolo naturale.

Armunì, sm. Raschio, spurgo in gola. (Anche Armusìr). Armu^ìda, sf. Raschio

more

del

Rumore di

gola,

colpo di tosse con cui

dello

Ruci

si

Bisogno

di

raschia la gola.

Armu§ldi. Armu^idùr, sm. Raschio

PI.

|

ARNE raschiarsi

in

Arnéda,

sf.

Raschìo Imbrattamento

gola

|

di gola. (di mal-

di

PI.

Amédi.

Arnér,

Infangare.

—è — éda PI. F. — édi.

Arpitér, int. Spetezzare.

(Per traslazione, dal latino arena, sabbia).

Arnè^ar, int. Rinascere, Ripullulare. Arnì§, sm. Piccolo essere (animale

uomo) smunto,

stentatamente.

denutrito, cresciuto (Dispregiativo di arne-

se?).

Amì§.

Cminzè' d'arnov. Ricominciare. Di' d'amòv^ Ripetere. Amuvér, tr. Rinnovare. Indossare per la prima volta (un indumento nuovo). Inaugurare (edifìci) Ripetere (domande, petizioni, richieste) Rinfrescare (la memoria con domande, avvertimenti, suggerimenti) Far I

|

I

|

|

rigermagliare (viti, piante) Rimutare vecchio col nuovo Sostituire (per|

il

|

sonale).

Prt.

Arplèr, Prt.

e'

pulèr,

Rifare

il

Cambiar razza o ceppo

pollaio; (di

gal-

Amuvé

—è — éda PI. F. — édi.

— óst — osta PI. F. — òsti.

PI.

F.

Arp5n§, sm. Riposo. Ristoro. No' ave' un mamént d'arpo§, Non avere un momento di riposo. Sté' d' arpòn§. Stare a riposo. Mètr'e' cor in arpóns, Mettere il cuore in pace. Arpòst, agg. Nascosto, Celato, Riposto. PI. Arpòst ;

I

j



F.

si,

Riposare

|

rfl.

Riposar-

Arpun§é

Prt.

Arpurté

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Tèra arpurtéda, Terra riportata, Terra di riporto. [

Arpzéda,

Rappezzata.

sf.

Arpzédi. Arpzér, tr.

PI.

sata.

è

tr.

Ristorarsi.

Arpun§éss, rfl. Riposarsi. Arpurtèr, tr. Riportare.

PI.

Arpa^é

òsti.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Arpasédi. Arpa^ér, tr. Ripassare, Rivedere, Rileggere, Ricorreggere, Dare una ripas-



Arpun^èr,

PI.

Aròst, sm. Arrosto. Aróst. Aròsta,' sf. Caldarrosta. PI. Aròst. Arparèla. sf. Raperella, Dischetto forato che si mette sotto il dado. PI. Arparèl. Arparèr, tr. (v. Riparér). Arpa§éda, sf. Ripasso, Ripassata.

osta

PI. F.

Prt..



salute.

Arpie

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

,peto.

Rimettere in

tr.

PI.

F.

Prt.

petidum

tosi col lat.

Arpónar, tr. Riporre. Arpòst

I

line).

peti

]

Prt.

Fé d'amòv, Rifare.

Arnuvé'

Emeter

per rabbia, dispetto patito (F.) Muoversi con fare risentito. Da repeditare, fS. Muratori). Forma-

F.

Arnov, sm. Rinnovo. D'arnov, Di nuovo, Nuovamente.

I

édi.

Arpègg, sm. Arpeggio, Pizzicato. Arné, agg. prt. Infangato, (v. Arnér).

Arné

(F.)



sicchiare.

tr.

PI.

1

éda

.Armu§ìr, int. Raschiarsi la gola, Tos-

F.

PI.



F.

Pi. F.

fango). Imbrattata.

ta,

Prt.

ARPZ

22

I

Mètar

rotto

che

e'

sul

Rappezzare,

,rot

int

l'arpzé,

Rattoppare. Mettere il

rattoppato. Modo di voler rimediare a

significa

dire

una

ARSA con un'altra in peggiore

cosa guasta stato.

Arsanér,

Risanare.

tr.

Arsane

Prt.

ARTA

23 r« arsura ». Ar^ièss,

rfl.

la stretta.

(Detto del grano).

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi.

Ar§ié rfl.

Sentire

gnarsi (v. rfl.

Scaldér). Riscaldarsi

|

(F.) Ac-

re una mancanza. Pft. Arsintù PI.

calorarsi, Alterarsi. Prt. Arscaldé

F.

—è — éda PI. F. — édi.

— ù — uda F. — udi.

PI Arsintù, prt.

PI.

F.

Arschéld, sm., Riscaldo, Riscaldamento, Calore causato da eccessiva fatica; da indigestione o alterazione febbrile.

R.istendere. Arstér, intr.

U

Si rischiara rischiara. Prt. Ars-ciaré. s'ars-cèra.

tempo

(il

tempo).

si

Arscodar,

tr.

Riscuotere,

Stare, Stare dentro. A n' m'arscòd piò in ca, posto in casa.

Contenere.

rfl.

I

I

Arscòdass

I

tòt

int

(o abitare) tutti in

Non ho

più

Prt. Arscòst PI.

F.

— —

PI. F.

óst osta



F.

PI. F.

è



édi.

Arsulèr,

—è — éda PI. F. — édi. P.

Arsié, agg. prt. Rinsecchito. del grano che ha la stretta. arsié,

édi.

Arsughé



PI. F.

òri.

PI.

Gran



Arsuladùra, PI. Arsuladùr.

Ar§gadura, sf. Risegatura. PI. Ar§gadùr. Ar§ghéss, rfl. Risegarsi per effetto di continuo sfregamento di legaccio, o per sfregamento di carni. Prt. Ar^ghé

I

è

éda

Arsughér, tr. Rasciugare. Arsughé' e' pan, Far asciugare il pane prima della

PI.

óra





PI. F.

Prt.

òsti.

Arscuddur



PI.

cottura.

Arscuddór, sm. Riscotitore, Esattore. PI.

Restare. Arstrènzar, tr. Restringere. Arstupièr, tr. Ristopiare; Ringranare. Coltivare uno stesso genere (grano, frumentone, bietole) per due anni consecutivi nello stesso terreno. Prt. Arstupié F. --

una cambra. Stare una camera.

il

si

intr. Rispondere. Arspòst. Arspòsta, sf. Risposta. PI. Arspòsti. Arstèndar, tr. Stendere di nuovo.

Arschéld. Ars-ciarèda, sf. Risciacquata. Ars-ciarér, tr. e int. Rischiarare. Prt. Ars-ciaré Ars-ciaréss, rfl. Rischiararsi (del tem-

po).

Arsintìss).

rimpasta più. Arspóndar, Prt.

PI.

(v.

Arfót, agg. Ben cotto. Si dice che pane è Ar. quando la mollica non

Infiammazione.

j

Risentirsi, Dolersi, Sdele conseguenze, Senti-

I

Arscaldér, Arscaldéss,

Il

Prendersi



è Arsintìss,

PI.

PI.

Rinsecchirsi,

Grano con

Detto

la stretta,

con

Prt.

tr.

sf.

Risolatura.

Risolare.

Arsulé

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Arsunèr, intr. Risuonare. Arsura, sf. Arsura, Arsione, Siccità. PI. Arsùr. Artachér, tr. Riprendere, Riattaccare (il discorso). Artàj, sm. Ritaglio, polo. PI. Artéj.

Avanzo,

Scam-

ARTE

ARVU

24

Artèsta, sm. Artista Articiòc, sm. Carciofo. PI. Articiòc. Dall'arabo « ardi », terrestre, e « sauki », spinoso. Nel 1500 si italianizza con articiocco, (v. DEI). Articiòc sambédg, (A. di cóp). (Sem-

Arugànz.

PI.

Arustìr, tr. Cv. Rustir).

Arvèja, sf. Traslato del

come

Arrostire,

Bruciacchiare.

Piselli.

latino

(cicerchia)

ervilia

antico arvilia.

l'it.

Arvéna, sf. Rovina. Arvén. L'arvéna à j' arvinè la n' i fa piò gnit. La rovina non fa più niente ai rovinati. Arvèndar, tr. Rivendere.

previvum tectorum).

PI.

PI. Articiòc.

I

Articiuchéra, sf. Carciofaia. Articiucher. Artigiàn, sm. Artigiano.

PI.

— —

—ù F. — uda PI. F. — udì. PI.

|

rfl.

Arversa,



PI.

F. F.

Arvindri§, sm. Rivenditore al minuto. Arvindri§ Arvir tr. Aprire.

PI.

Prt. Arvi

— — ida PI. F. — PI.

Ridar

—è — éda PI. F. — édi.

intr.

Ritornare

|

Risorgere

Arvolt, sm. Risvolto Arvùlt.

— F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Arvolzar, tr. Rivolgere Rivoltare Arvolzar la paròla, Rivolgere la parola Arvòl?ar la tera, Rivoltare la

.

|

j

rfl.

Arruffarsi.

I

Arufè

terra.

—è F. — éda PI. F. — édi.

Prt.

PI.



F. PI.

Aruféss còntra..., Avventarsi Arugànt, agg. Arrogante.

contro....

anta I

I

Arroganza,

Superbia.

F.



PI.

Arvult

òlti.

Arvolzass, rfl. Rivolgersi Contercersi. Arvultàia, sm. Capriola. PI. Arvultài. Fé al j 'arvultài, Rivoltarsi per terra.

ùnti. sf.

Arvolt; oltà

|

Arughént



ì

P.

Ridiventare. PI. é

Arugànza,

Ravvivare,

j

— — ida PI. P. — idi. PI.

I

PI. F.

Resuscitare

tr.

vita.

Prt. Arvivì

PI.

Arufèss,

idi.

Arvivìr,

F.

Artumér,

i

F.

Artimdé



Rovo (Rubus

fruticosus).

|

F.

rovescio.

Arvìd, agg. Spén arvid.

|

PI.

A

D'arvers, I

Artundài, sf. pi. Rimasugli, Ritagli. Artundér, tr. Arrotondare (Solo in Pareggiare siepi mesenso figurato) diante potatura o falciatura Potare piante ornamentali.

I

rovescia.

Arvèrs, sm. Rovescio. PI. Arvirs.

—è — èda — éda

Prt.

oppo-

I

Artuché

Prt.

Parte

Rovescia.

sf.

sta alla dritta. A l'arversa. Alla PI. Arversi.

Artóran, sm. Ritorno, Rientro. PI. Artùran. Artuchéda, sf. Ritoccata, Restauro. PI. Artuchédi. Artuchér, tr. Ritoccare, Restaurare. Prt.

Arvindù

Prt.

Artigién. Artirèr, tr. Ritirare. Contrarre Rattrappirsi. Contrarsi. Prt. Artiré PI. è F. èda édi. PI. F. PI.

Anticamente

lazioni

dei

(1811),

parroci

secondo le reDipartimento

del

ARVU

ASAN

25 Arzmént, sm. Arzmént.

Rubicone, «al j'arvultai » (rivoltao ritornello) era la visita che la sposa, condotta dal marito, faceva do-

del

tr. Arginare. gerere più il prefìsso dialettale di area settentrion. ar-). (

Dal

Prt.

Ar?né

—è F. — éda PI. F. — édi. Arzninìr, tr. Arzninì

Rimpicciolire.

Prt.

— — ida PI. F. — PI.

i

F.

idi.

A§, sm. Asso, (delle carte da gioco). Asse, Perno. (Lat. as, assis).

les.

J

PI.

PI. E§.

Asansción,

|

1

lat.

PI.

ma

Ribellarsi.

Istrumento.

Arznér,

giorni dal matrimonio alla propria casa natale, ove si tratteneva, con la madre, otto giorni. Dopo questo termine, un fratello del marito, in mancanza di questi il marito stesso, ritornava a prenderla. Ora si crede semplicemente che sia di cattivo augurio se la sposa va a visitare i suoi pridi otto giorni dal matrimonio. L'usanza delle « arvultàj » è conosciuta anche in Francia col nome di répétail-

po otto

Arvultéda, sf. Rivoltata, Girata. Arvultèdi. Arvultèr, tr. Rivoltare. Voltare di nuovo. Voltare dall'altra parte Mettere il rovescio nel luogo del diritto. rfl. (Oltre ai significati di cui sopra)

Attrezzo,

PI.

glie

f.

Ascensione.

(15

mag-

gio).

Sposalizio del mare a Cervia. Par l'A^ansciòn e' gran l'è in garnisiòn. Per l'Ascensione il grano è in granigione. E' de dl'A^ansción u n' s' mòv gnànc e' picìn int l'òv, II giorno dell'A. non I

Prt. Arvulté

—§ F. — éda PI. F. — édi. PI.

Arvultón, sm. tamento. PI.

I

Rivoltone

|

Appallot-

(

Arvultón.

Arvu?ón, sm. mettere il cibo

Rivoltatona. Atto del voltarlo con la lingua, come fa la mucca, e ingoiarlo. De' un arvuzón, Masticare in fretta I

e

mandar

in bocca,

giù.

Ar?arol, sm. Orzaiuolo, Orzarolo. Bollicina che viene sulla palpebra. PI. Ar?arùl. Ar?èl, agg. Arzillo. PI. Aiijèl



F. PI.

F.

a



Ar?ént,

Mercurio

i.

sm. Argento Ar?ént viv, Ave' l'ar^ént viv a dos, j

|

) Non poter star fermi. (Lat. argentum). Ar?inté, agg. Argentato.

(F.

PI.

F.

Arzinté



PI. F.

éda



édi.

Ar^intadùra, sf. Argentatura. PI. Ar?intadùr. Ar^iprés, sm. Cipresso. PI. Ar^iprès.

muove neanche

il pulcino nell'uovo. dl'A^ansción, s'è' piòv nénc dl'òr u n' piòv gnit 'd bòn. Il giorno dell'Ascensione se anche piove dell'oro non piove nulla di buono. (E' un momento in cui l'acqua è solo dannosa). Gal drA§ansción. Gallo dell' Ascensione era quello che per arcane ragioni (perchè quel giorno non si muove nemmeno il pulcino nell'uovo) veniva alla luce. Questo gallo veniva invocato e allevato con amore perchè il suo canto faceva fiorire le messi e salvava i raccolti dalla distruzione della grandine. Fuori dell'aia nativa non aveva alcun potere (v. L. De Nardis, La pie, anno VII, N .7). Ov dl'A^ansción^ Uovo dell'Ascensione. Questo uovo deve essere deposto il giorno dell'A. da una gallina nera. Le sue doti non durano oltre l'anno. Esposto alle nuvole temporalesche allontana il flagello della grandine. Posto su un albero ne raccoglie tutte le formiche sì da poterlo liberare dall'infestazione. Scaldato alla fiamma tra-

si

I

E'

de

ASAR suda un liquore che neonati.

ai

ASOL

26 Sana

i

A§egnazión. A§ént, agg. Esente,

toglie le « voglie »

PI.

mali facendo con segno di croce (v.

PI.

esso, su di loro, il L. de Nardi, La pie, anno Vili, n. 6). Asarmiànt, ps. Assomigliante, Ras-

F.

somigliante. PI.

F.

!

Asarmiént anta



F.

PI.



PI.

sf.

Asarmiànzi. A|àrmiér, tr.

Assomiglianza, Ras-

int.

A^icurazión. A§icurèr, tr. Assicurare. Accertare.

|

(F.)

Ro-

— è — éda PI. F. — édi.

PI.

saltare,

Dare

Andare

all'assalto.

—è — éda PI. F. — édi.

Anidre, agg., prt. (v. A§idréss). A§idr§ss, rfl. Assiderarsi. Intorpidirsi dal freddo Rinsecchirsi. Detto di cereali che maturano prima del tempo per avverse condizioni climatiche.

l'assalto

De'

|

|

l'ascèlt,

Ande' a

Ascensione (Nel

Prt. PI.

l'ascèlt,

dial. cer-

Prt.

|

A§è, sf. Aceto. A§è.

PI.

dl'asè^

Madre

si

serve per fare

dell'aceto. Strato sull'aceto e che inacidire il vino.

forma

acetum).

A§idi.

sm. Assegno (bancario). Provvisione, Appannaggio.

[

PI.

sf.

Assegnazione,

Asigné

— e F. — éda PI. F. — édi. PI.

A§ión, (v. Sion). A^istént, sm. Assistente PI. A§istént. Agistenza,

sf.

Assistenza

PI. Asistenz.

Asfèlt,

sm. Asfalto. (Anche

Sfélt).

Asnél, sm. Vericello del carro o del plaustro, o anche del barroccio. (Il nome viene forse dall'asinella, una macchina usata nel Medio Evo per tirare proiettili).

A§è, aw. Abbastanza. A§é, sf. Tavolato, Assito. PI. A|é. Asèdi, sm. Assedio.

Afègn,

édi.

Sidar). A§igè, (v. Sigé). Asignèr, tr. Assegnare.

(v.

A§ansción).

Ascólt, sm. Ascolto Tné' d'ascòlt, e Sté' d'ascòlt. Ascoltare .Udire, Tendere l'orecchio, Origliare. Tné' d'ascót da spè§a l'os. Ascoltare, Origliare da dietro la porta.

A§idré

— e F. — éda PI. F. —

As-

vese).

nazione.

fidanza.

|

Ascèlt, sm. Assalto

A|ègn. Asegnazión,

Dar

PI.

F.

PI.

Si-

F.

A^a^iné

(Lat.

Assicurazione,

Prt. Asicuré

vinare.

muffa che

sf.

I

A^a^én, sm. Assassino. PI. Asasén. Asasinér, tr. Assassinare

Médra

.

PI.

A§àrmié

—è — éda PI. F. — édi.

I

idi.

curtà.

PI.

di

Aiutare.

i

Aficuraziòn,

F.

(v.

i.

F.

Assomigliare, Rassomigliare, Somigliare.

f.



La^é' a§ént. Esentare. A^èstar, tr. Assistere

PI.

Ascénda,

a

— — ida PI. F. —

ànti.

somiglianza.

Prt.

F.

Prt. Asistì

Asarmiànza,

Prt.



PI.

Immune.

A§ént

Desti-

L'è piò indrì eh' n'è l'asnél de car, (Alla lettera: è più indietro che non il verricello del carro). Significa: «Va troppo all'antica per capire certe cose ». A^olt, prt. Assolto (dalla legge). I

ASOL

ATER

27

A§Ùlt

PI.



F.

PI.

F.





i

Asolutamént, aw. Assolutamente. sf.

Assoluzione.

I

A|ón, sm. Tavolone. PI. A§ón. A§ót, agg. Asciutto. F.

j

Asót a



PI. F.



un

:

At

Tiro (di buoi, cavalli)

sf.

Astuzia,

rfl.

Atacamént,

I

Unirsi.

tr.

Attaccare

Mettere in mostra. Appendere Appuntare (distintivi, nastrini)

Ap-

piccicare. Prt. Ataché PI. è F. éda PI. F. édi



I

I

A§ughèr, tr. (v. Sughér). A^un^én, sm. Panconcello. PI. A^unjén. A^upéss, rfi. Inzupparsi

gioso.

Atént, agg. Attento, Assorto. PI.

F.

Asupé

Atént Aténta

PI. F. Aténti

—e

Ateràgg, sm. Atterraggio

Afurbir,

tr.

Assorbire.

PI. Aterègg.

A§urbì ì

Aterèr, int. Atterrare, Scendere a terra (di aerei). Gettare a terra. Abbattere. Aterèss, rfl. Interrarsi, Colmarsi di terra. E>etto di canali o di porti. Prt. Ateré PI. è I

idi.

A^urèr, tr. Raffreddare. (Dal rare, dare aria).

A§uré è

Af-

(Oltre ai sign. di cui sopra) Agrapparsi, Farsi trainare. Infettare. Essere contagioso. Un mèi ch'u s'ataca. Un male conta-

—è — éda PI. F. — édi.



Attaccamento,

rfl.

PI.

Prt.

,sm.

Atacamént.

Atachér, Assalire Affìggere

— —

Furberia

F.

PI.

!

I

Asucé

— F. — Ida PI. F. —

la

fetto.

'

Associarsi,

ha

prima.

Astùzji.

Asucéss,

Tacadèz).

j

PI.

Astùzia,

(v.

aparine). Altra verietà è il G. cruciata che quattro foglie anziché sei, come

Astrònom, sm. Astronomo. PI. Astrònom. Astronomi, sf. Astronomia.

PI.

mòrta. Certificato di morte.

Atacadèz, agg.

Astraceli, sm. pi. Adone, Astro (Aster chinensis).

Prt.

'd

Atacamàn, sm. Attaccamano (Galium

Astó^, sm. Astuccio. PI. Astó?.

Prt.

fat,

Accesso febbrile

ti.

PI. Ast.

PI.

un

E' stata

Atàc, sm. Attacco, Assalto. Infestazione (di insetti).

I

Prt.

at e

PI. Atee.

Aspersori, sm. Aspersorio. PI. Aspersùri. Aspét, sm. Aspetto, Parvenza. A§rér, tr. Serrare, Chiudere, (v. Srér). U s'a§èra. Si chiude. Asta, sf. Asta (verga e vendita).

PI.

fatto.

I

PI. A§oliizión.

PI.

L'è sté

e

i.

A^ólu^iòn,

un

E' stato un atto una cosa rapidissima, E' accaduto in un baleno. At 'd batèsom, Fede di battesimo.

a

F.

PI.

— édi

Asurtimént, sm. Assortimento. PI. Asurtimént. At, sm. Atto, Azione, Gesto.

A§ólut



éda

PI. F.

P. òlti. A§ólut, agg. Assoluto.

PI.



P.

òlta

lat.

exau-

F.

— — éda

ATIN

AVDO

28



PI. F. édi (Lat. med. aterare, interrare. GLE). Atintér, (v. Tintér). Atintét, sm. Attentato PI. Atintét. Atirèr, tr. Attirare, Attrarre. Prt. Atiré

—è — èda PI. F. — édi

PI.

PI.

Restare

I

—è F. — èda PI. F. — édi PI.

.'\varizia, sf.

Avarténza,

Ativ F. Atìva

rfl.

Avdarola, agg. Ovaiola. Avdaróli. Avdént, part. pres. Vedente

PI.

Atnudi.

Atom, sm. Attimo. PI. Etom. Atòmica,

Bomba

sf.

(v.

(v.

atomica.

Atòrna). Intorno,

avv.

Dattorno, In-

torno Ziré'

I

I

Occ avdént).

Avdèr, tr. Vedere Prt. Vèst PI. Vèst F.

Vésta

F. Vèsti De' d'avdé, Dare a dividere. Dare ad

PI.

atorna a

ca,

Girare intorno a i

casa, I

-Avvertenza, Accortezza,

F. Avciòta PI. F. Avcióti.

Attenersi.

Atnù Atnù Atnuda

Prt.

I

.

Avarténz. Avciàja, sf. Vecchiaia. Avciòt, sm., agg. Vecchiotto. PI. Avciòt

Ativité, sf Attività.

Atòma,

sf

PI.

PI. Ativité.

Atòran,

Avarizia.

Cautela.

PI. F. Ativi.

PI. F.

Avance

Prt.

Atìv, agg. Attivo.

F.

Avanzare

PI. Avarizji.

PI.

PI.

tr.

Rimanere

int. I

F.

Atnéss,

Avan^di.

Avan^ér,

Ande' atòrna, Manomettere. De' atòrna, Molestare.

Déss d'atòrna, Arrabattarsi, Adoprarsi. Aumént, sm. Aumento PI. Aumént. Aumintér, tr. Accrescere^ Aumentare. Prt. Auminté

—è F. — èda PI. F. — édi PI.

I

I

j

veder nulla. j

Sté' d'avdé', Stare a vedere

j

Stare in

ozio.

(Lat. videre).

Autón, sm. Autunno. PI. Autòn. Autor, sm. Autore. PI. Autùr. Avalén (v. Valén). Avanti, pr. e avv. Avanti, Prima, Dinnanzi, Davanti. Avànz, sm. Resto. Avanzo, Rimanen-

Rimasuglio. Avén^. Avanzai, sm. Rimasuglio, Avanzatic-

za,

PI.

cio.

PI. Avanijèj.

Avanzéda,

intendere. Sté' d'avdé, Stare a vedere. Stare in attesa prima di prendere una decisione. Ve! Ve!, Guarda! Guarda! Fé' bel avdé'. Far bel vedere. Nò avdé' un prit int la néva, (F.) Non

sf.

Avanzata.

Avdèr, tr. Fetare, Far l'uovo. Avdój, sm.. Acquedotto. Voce caduta in disuso legata solo al nome di un'antica pieve del forlivese: «Pi dl'Avdóz » (pieve dell'acquedotto). Pieve Acquedotto. j

Pi'

dl'Avdó^, Pieve Acquedotto, Santa

Maria in Acquedotto a 5 chilometri da Forlì' a sinistra del fiume Ronco. Pieve del V o VI secolo che deriva il nome Acquedotto dal fatto che ivi passava

l'acquedotto di Traiano. La chiesa attuale di stile romanico è del 1273, e fu ricostruita sulla più antica (Pasquini). Attraverso i secoli la località è chia-

AVDU mata Aqueducio, Acqueduzio, LaqueduLagoduzio. L'acquedotto a

zio,

cui è legato il nome della pieve, fu costruito da Traiano (98117) per rifornire "d'acqua potabile Ravenna e Classe. L'acqua fu derivata dal-

l'Appennino disopra Calcata. L'acquedotto seguiva press'a poco l'attuale direzione del Ronco che nel medioevo fu chiamano « flurnen aquaeductus », fiume dell'acquedotto. Fu riattivato da Teodorico nel 524. Poi cadde in abbandono. Avdùda, sf. Veduta

Avdudi Avenimént, sm. Avvenimento

PI.

PI.

PI. Avilì F. Avilida PI. F. AviUdi.

Avilimént, sm. mento, Sfiducia. Avilimént.

PI.

tr. Avvilire, Scoraggiare. Avincéss, rfl. Piegarsi. Piegarsi come un vinco, Curvarsi. Avinér, tr. Avvinare (il bicchiere). Far prendere l'odore del vino al bicchiere dopo che è stato lavato. Avintór, sm. Cliente, Avventore. PI. Avintùr. Avìs, sm. Avviso, Annuncio

Avilìr,

I

Monito Avi§

PI.

Avisèr,

Avvisare, Avvertire, Dare

tr.

Aventóri Ave, sm. Avere. Ciò che si possedie. E' mi ave, Il mio avere A vój e' mi ave, Voglio il mio avere, la mia parte, ciò che mi spetta. Aver, c.p. Avere

un avvertimento.

Prt.

PI.

PI. F.

I

1

Avù e Bu PI. Avù e Bu F. Avuda Avudi.

Averi, agg., sm. Avaro, Tirchio.

Averi F. Avèria

Prt. Avisè

—è — éda PI. F. — édi

PI.

F.

Avi§ón, Ammonimento. Avi§ón. Avizèr, tr. Avvezzare, Abituare, suefare Prt. Avèj e Ve? PI.

F.

PI.

PI.

F.

Avèrt. Avèrta, sf. Apertura PI. Avèrti (v. Vèrta). Avè^, prt. e agg. Abituato, Avvezzo, Assuefatto, (v. Avi|èss). Avidrè, agg. m. pi. Vitrei. Occ avidrè, Occhi vitrei. Aviéss, rfl. Andarsene, Partire, Andar PI. F.

Prender commiato

—è F. — éda PI. F. — édi

PI.

zato.

agg.

Abituarsi.

(Anche Vijés)

Avèj Avi^è e Avèz Avi^éda e Avè^a

Avijédi e Avè^i Avlèr, tr. Volere

PI. F.

Prt.

Avlù

PI Avlù F. Avlùda PI. F. Avlùdi. Avlinér, tr. Avvelenare Prt. Avliné

—è — éda PI. F. — édi PI.

F.

Prt. Aviè

Avilì,

rfl.

Prt. Avi^é e

Avèrta

via.

Avè^i e Vè^i.

Avizèss,

Avèrt, agg., prt. Aperto PI. Avirt

(

Avluntira, avv. Volentieri. Vluntira). Avlùt, sm. Velluto, Panno di velluto

Anche

Vilùt). .•\vménl, (V.

(v.

prt.

Avvilito,

As-

Ave? e Vèz Avèza e Vèja

PI. F.

PI. F. Avérji.

F.

Scora-

I

Aventùr Aventóra

PI. F.

Avvilimento,

Avvertimento

Avenim.ént. Aventòr, sm. Avventore

PI.

F.

AVMI

29

Demoraliz-

Avmintèr.

Aument).

(v.

Aumintér).

AVNI Avni, sm. Avvenire. Avnìr, int. Venire

Avnù Avnù Avnuda

Prt. PI.

F.

PI. F.

AVUL

30

Avturén. Avturévul, agg. Autorevole. PI. Avturìvui. Avturité, sf. Autorità Persona autoPI.

\

revole.

Avnudi

PI. Auturité.

(Lat. advenire).

Avola, (v. Vola). Avolzar, tr. Avvolgere, Involgere, Ravvolgere, Avvinghiare. Prt. Avòlt

Avult F. Avòlta PI.

I

I

Avucatùra, sf. Avvocheria. Avuchèt, sm. Avvocato (F) Saputone Avuchét senza vucatura, 'F.) Avvocato

da strapazzo. PI. Avuchét Avuchét di pòvar, Avvocato dei poveri (espressione che può essere di commi•

I

PI.

F. Avòlti.

Avòri, sm. Avorio PI. Avùri.

Av§in§r,

(v.

Absinér).

Avstir, tr. Vestire, Indossare. Tfl. Vestirsi e Farsi cucire gli abiti. I

serazione o canzonatoria). Con questa definizione viene scherzosamente chiamato chi sostiene cause destinate a finir male. Avulàn, sm. Nocciolo, Avellano

Avulén

Prt. Avstì

PI.

PI.

(Corylus Avellana). Avulàna, sf. Avellana, Nocciuola. PI. Avulàn. Avulér, tr. Ricoprire (il fuoco) Avulé' e' fug, Ricoprire il fuoco (la brace) con cenere. « Avulé' » viene da « vola » che è la copritura di cenere che si fa al fuoco perchè si mantenga più a lungo, e il muc-

— F. — Ida PI. F. — ì

idi.

Avtòn, sm. Autimno. Avtor, sm. Autore PI Avtùr. Avtùra, sf. Vettura PI. Avtùr. Avturén, sm. Vetturale, Vetturino.

I

AZA

chio della farina messa a lievitare. (Aruch Aldo, in op. cit., riporta: « Avolar del sivoll >;, cuocere sotto la bragia delle cipolle).

Accia, Canapa filata. gugliata di refe; lat. med. aza, « accia », GLE). A?ardér, intr., e tr. Rischiare, Azzardare.

Aza,

(Lat.

Prt.

AZEN

31

sf.

acia,

A?ardé

—è F. — èda PI. F. — édi PI.

A^arén, sm. Acciarino, Acciaino Percussore Pezzo d'acciaio per affilar coltelli, Acciaiuolo per battere la pietra focaia. PI. Azarén. A?dór, sm. Reggitore. Colui che diI

I

rige gli affari della famiglia e dei campi.

A?dùr. Azdóra,

i

lavori

PI.

sf.

Reggitora. Colei che pre-

siede al governo della casa. Azdóri.

PI.

Nel poemetto « La Cerere della Romagna Toscana » Gius. Mengozzi, così descrive la massaia :

all'azienda interna / qual regina presiede, ed al pollaio, / cui nutrimento dà, / vigil governa; l'ova raccoglie, e al fine di febbraio / poiile a covar; cucina e rigoverna, / cura la biancheria, ! spazza il solajo, tesse, fila, cuce abiti e rammenda, tosa, munge, fa il cacio e la polenta ». St. 29. Azdurarì, sf. Governo della casa, cura degli affari e direzione dei lavori agricoli, Guida Comando Direzione. «...

j

;

;

Azdurér, intr. Sfaccendare come un capo famiglia. Comandare, Comportarsi

come

capo. Azént, sm. Accento Pronunzia. PI. Azént. I

'

Idioma, Parlata

Azént furèst. Accento straniero, Pro-

AZER

un

nuncia forestiera. Asfèr, sm. Acciaio. PI. A^èr. (Lat. med. azarum.

accidente! Tipica imprecazione amichevole romagnola che vale un compli-

mento.

GLE).

A?èrd, sm. Azzardo, Rischio. PI. Azèrd. A^ètér,

tr.

Accettare.

Prt. Aulète

—è F. — éda PI. F. — édi

J' ajident j' ingrana, Gli accidenti (le imprecazioni) ingrassano. A^idcnti, esclam. Accidenti. Azión, sf. Azione, Atto, Gesto. Azione (quota di compartecipazione a I

I

una azienda).

PI.

Azión. A^iunèsta, sm, e

PI.

A^id, sm., agg. Acido PI.

AZUV

32

E?id

PI.

m. Ajiunèsta

PI.

f.

(Lat. acidus).

Dar

solo « Diamine ». A^idént, sm. Accidente. Colpo apoplettico Accidenti! (esclamazione) Ch'u t' vegna un azidént!, Che ti pigli

F.

:

I

I

!

Azionista

A^iunèsti.

Azònzar,

A^idémbar, esclamazione. Deformazione di « a?idént », accidenti, purgata di ogni senso di imprecazione, che vale

f.

tr.

Aggiungere, Accrescere,

giunta.

A?ónt A?ónt A?ònta

Prt. PI.

PI. F. Azónti.

Azuntér,

Azuvèr

(v.

Prt. Azuvé.

tr. Aggiungere. ?uvér)

B BA Ba, sm. Babbo (Anche Bab) PI.

Béb

|Ba 'd famèja, Il capo di casa, Il « paterfamilias ». Un ba' l'è bon par ^ent fluì; / ^ent fiùl i n'è bon pr'un ba'. I

Un babbo

provvede a cento figli; / cento figli non provvedono a un babbo. Babà^, sm. Babbaccio, Padre snaturato. PI.

Babé^.

Babén, sm. Bambino PI.

F.

Babén Babéna

Bebéni (Contrazione di« bambén »). Babìn, sm. Bambino, Bimbo. PI. F.

PI.

BACE

33

Babbi

F. Babìna PI. F. Babìni Per molte cose, nei riguardi del bambino si usa un vocabolario diverso dal

comune. La minestra si chiama « papa » o « papina » il letto si chiama « nanìn » che spesso è anche il nomignolo del bambino. Dormire si dice « fé' e' nanìn ». Il sonno improvviso, che fa cadere la testina del bambino da ogni parte, è « pirón » e si dice « l'è avnù pirón », è arrivato pietrone. Il male « la bubù », gli escrementi sono « la caca » o « la ca;

china » pisciare è « fé' la pi§a ». Le scarpe sono « al pépi » o « al papin >;, l'uovo si chiama « cucò » le galline « al cèchi », l'asino è sempre « e' sumarón », il maiale « e' ninón ». Uno spauracchio immaginario che nessuno sa cosa sia e che « mangia » i bambini si chiama « e' papón ». Per tutte le parti del corpo del bambino e per i suoi indumenti si usa sempre il diminutivo. ;

;

I

Babin san

(v. pi§cér).

Babinèda, sf. Bambocciata. PI. Babinédi. Babuén, sm. Babbuino (Scimmia). PI.

Babuén.

Bacajèr, int. Baccagliare, Schiamazzare, Parlare rumorosamente. Secondo A. Prati, Voc. Etim. Ital., questo v. viene forse dal latino bacchare, schia-

mazzare.

Bacajèr, sm. Baccano, Rumore di Confusione, Schiamazzo. Fé' de b.. Far baccano. Bacala, sm. Baccalà. Sténc coma un bacala. Stecchito come un baccalà. Bacalèri, sm. Baccalare. Lucerniere, porta lucerna. Bacèc. agg. Tocco. Insano di mente.

voci. I

I

Pazzerello. PI.

Bacèc

BACH F.

BAGN

34

—è — èda PI. F. — édi

Bacèca

PI. F.

PI.

Bacèchi.

F.

Bachèt, sm. Bastone, Batacchio, Batocchio (da ciechi). E' va cun e' bachèt, Si regge col bastone (detto di iin cieco o di un infermo). Fé' i bachèt. Fare le aste. Piò ció§ ch'a n' è e' bachèt de pulér. Più sudicio che non il posatojo del pol-

Bad^òt, sm. Battezzando. Bad?ót. Bagàj, sf. pi. Bagagli. Mobilio della

PI.

I

casa.

Bagàj, sm. Cosa. Oggetto qualsiasi di non si ha presente il nome. PI. Baghèj. Bagain, sm. vez. Frugolo, Colettino. PI. Bagain. Bagatéla, sf. Bagatella. Azione poco seria. Piccolo inganno. Bagatér, tr. Rovinare;

I

cui

I

laio.

Bachèta, j

I

sf.

Pertica, Verga, Bacchetta.

S-ciòp a bachèta, Fucile ad avancarica. Bachèta. Canna metrica di m. 3 (del

muratore). PI. Bachèt. Bachèta magica, Bachetta fatata. Bacchetta fornita di potenza magica, soprannaturale. Baciòc, sm. Battacchio. PI.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Bagìàn, agg. Sciocco, Baggiano, Sem-

Bacióc.

Baddór,

Bagaté

Prt.

j

plicione. =»n.

Battitore,

Addetto

PI.

alla

Bagién àna



trebbiatura.

F.

Rullo a spranghe della trebbiatrice che sgrana le spighe. PI. Baddùr. Baddura, sf. Battitura, Trebbiatura. Badér, tr .Badare, Curare Guardare.

PI. F.



ani.

I

Prt.

Bagianèda, sf. Sciocchezza, Castroneria, Baggianata. PI. Bagianédi. Bagìgi, sm. pi. Acciuga piccola.

Bade

(v.

—é F. — éda PI. F. — édi

Bagitéda, la

I

Badi.

m. Badile PI. BadìL (Lat. med. badilus, Badila, sf. (come

badile.

GLE).

Badìl). PI. Badili.

Badilàz (v. Fàfan). PI. Badile^ Badulà^ (e') sm. Il perdigiorno. Così era chiamato, con asinesca ironia, Corrado Ricci, dai « pulinèri ». « E' badulà? » fu autore di 906 pubblicazioni. Prt.

Badzé

sf.

Battezzare.

« bigi« inte-

».

Dissenna-

Sciocchezza,

Deformazione, dall'antico dialettale con cui i villani indicavano, in tono dispregiativo, i cittadini.

« braghitta » (v.

Braghir).

Baglìòt, sm. PI. Bagliót.

BadìI,

tr.

»).

tezza.

I

Bad?èr,

Oman nud

riora di pesce

Bade' al pìgur, Badaro alle pecore. E' càn e' bèda la ca. Il cane fa guardia alla casa. Baderà, sf. Abbatessa, Badessa. Médra Badèsa, Madre Badessa. Badi, sf. Abbazia, Abbadia, Badia. I

PI.

«

Forse è traslato del medievale cha » che a Ravenna significava

PI.

Bimbo preso

a bàlia.

Bàgn, sm. Bagno. (Bagnatura e luogo per bagnarsi). PI. Bègn. Ande' ai bégn, Andare al mare. j

Bàgn

'd

Rumagna, Bagno

Roma-

di

gna. L'antica Balnei chiamata poi Bagni di S. Maria « essendo stata l'abbazia dedicata a S. Maria Assunta »

(La Pie, N. 1-2, a. XXVI). Bàgnacavàl, m. Bagnacavallo. «

Fu

cum

forse

l'antico

divenuto

poi

Oppidum

Balneum

'

TiberiaCaballi...

BAGN in un amplesso verde la Selva Litana. Nel centro di questa, un tempio a Giove » A. Benini. La chiesa di S. Pietro in Sylvis è pro-

La stringeva

babilmente del VII A. Benini,

(V.

sec.

La chiesa

di

S.

P.

in

Nel sec. XII B. si governò a comune, fu poi dei Manfredi, del Papa, di Giov. Acuto, degli Estensi e dei Malabrocca. Bagnacavalèsa, sf. Solaio con travi e S. di Bagnacavallo).

travetti di legno. PI.

Bagnacavalè§i.

Bagnadùra,

sf. Specie di battesimo laico della casa, consistente in un lauto pranzo a cui partecipano tutti coloro

che

vi

hanno lavorato.

Bagnadùr. Fé' la bagnadùra. Festeggiare la fine dei lavori per la costruzione di una

PI. I

casa.

È usanza

antica,

ricordata

anche dal

Placucci. [

Umidità

(del terreno).

Bagnadùr, sm. Bagnata (F.) Batosta. Bagnaròla, sf. Bagnarola, Vasca da bagno, Tinozza. PI. Bagnarci. Bagnéda, sf. Bagnata, Rifiuto amoCiapé' la bagnéda, Essere rifiuroso. tato da una ragazza. De' la bagnéda, Lusingare l'innamorato e respingerne sul più bello le proposte d'amore. PI. Bagnédi. Bagnér, tr. Bagnare. '

j

I

|

Bagné

—è F. — èda PI. F. — édi.

PI.

F.

PI. F.



òri.

Baibastrél, sm .Pipistrello. PI. Baibastrél. Si chiama « baibastrél » anche una bavetta di pus che si troverebbe dentro i foruncoli e si crede sia quella che I

genera la marcia. In alcuni posti « e' bibastrèl », o « baibastrél », è ciò che ho indicato alla voce « lusartén ». I

Baibizér, intr. Balbettare. Bajér, intr. Abbaiare. Bajé' dri a la Iona, (F.) Abbaiare per farne. Si diceva che certi cani da pagliaio abbaiavano alla luna perché, tormentati dalla fame, credevano che fosse vma piada. Bajòc, sm. Baiocco. Soldo. Cinque centesimi. PI. Baióc. Tire' int e' bajòc, Speculare sul soldo. Taché a e' baiòc, Taccagno. Ba,jòca, sf. Moneta da due soldi o 10 centesimi. Bajòca de pepa. Moneta da 2 baiocchi. PI. Bajòchi. Bajuchén, agg. Tirchio, Amante dei

sm.

j

I

I

I

PI.

F.

Brodo

Bajuchén éna



PI. F.

stufato,

di

di

umido. Intingolo. Bagòrd, sm. Bagordo. Confusione, Baccano. PI. Bagùrd. (Lat. med. bigordus, bagordo, GLE). Bagulén, sm. Schiribilla. (Porzana parva). Bagulén de béc curt, Schiribilla griI

Forapaglie, Grisetta. Porcellana, Gallinella palustre piccola. PI. Bagulén.



éni.

sm. Bajocchino, Soldino. Bajuchin. Baiunàz, sm. Sorta di lanterna. (Dial. Bajiichin,

PI.

|

giata.

Bajadùr. óra



quattrini.

PI.

Bagnèt,

Bàj, sm. Abbaio, Latrato. E' rubarèp nénca e' baj a e' càn. Ruberebbe l'abbaio al cane. Questa espressione si usa nei riguardi di un ladro matricolato. Bàja, sf. Baia, Burla. De' la baja. Dar la baja, Burlare. Bajadòr, sm. agg. Abbaiatore.

j

I

Bagnadèz, sm. Umidiccio

Prt.

BALA

35

forlivese,* 1831;

La

pie,

1931,

n.

12

p.

269).

Bajuncta, sf. Baionetta. Bajunèt. Bajunèta in càna. Baionetta in canna. Bai, sm. Ballo, Danza.

PI. I

PI. Bel.

Baia, PI. Bai.

sf.

Balla

.

BALA med. baia,

(Lat.

BAMB

36

sm.

Balàbil,

balla,

GLE). Musica

Ballabile,

da

si manifesta nel periodo vegetativo con l'ispessimento e l'accartocciamento del-

foglie che

ballo.

le

PI. Balèbil.

cobaleno.

Balàna,

Balana. Figura prov. delci rimette convinta di combinare ottimi affari. La Balàna, la barateva al j' òv int al patèt. La Balana^ barattava le uova con patate. La B. la j' andèda a Ravena int e' car pr' avniss a ca a pè. La B. andava a R. sul carro per ritornare a casa a piedi. Balarén, sm. Ballerino, Danzatore. PI. Balarén f.

donna sciocca che

la

I



F.

PI. F.

sca.



schi.

Balsaména.

|



éna

PI. F.



GLE). |

I

I

Baléstra, sf. Arco, Balestra. Molla a balestra. PI. Balèstar. Tiràt a balestra^ Teso, tirato a bale|

1

stra.

Balia, Potere. Forza. In bali de vént, In balia del vento. In bali dal j' ónd. In balìa delle onde. No' ave' la bali 'd sté' drèt, Non aver la forza, di reggersi in piedi. No' ave' la bali 'd scorar, Non aver il fiato per parlare. sf.

|

I

I

]

I

Balinèr, imp. Balenare. Lampeggiare. Prt. Baliné. E' baléna l'èria. L'aria tremola. m' baléna un òcc, Mi tremola un occhio. E' baléna la vècia (Balena la vecchia) Tremola l'aria^ Tremola la gibigiana. Questa espressione si usa per indicare il tremolare dell'aria per la calura. I

I

Bar?amén).

|

Balusé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Balzàn, agg. Balzano, Cavai balzàn, Cavallo balzano, con una macchia bianca a una o a tutte le zampe. Tèsta balzana. Caposcarico, Testa balzana. Balzana, sf. Risvolto della sottana. PI. Balzàn. Balze, agg. Balzano, (di cavallo che ha la balza a uno o più piedi). PI. Balze j

Balén, sm. Lampo, Baleno. Attimo PI. Balén. Int un balén, In un attimo. Baléna, sf. Balena. PI. Balén. Balér, int. Ballare, Danzale. O baie', o scu§é' e' cui, O ballare, dimenare il sedere. (Quando si è in ballo bisogna ballare).

Bali,

(v.

Baluba, sf. Ballotta |(F.) Stolto. PI. Baia§. Baluséda, sf. Rosolata Cotticchiata. PI. Balu§édi. Balusèr, tr. Bollire leggermente. Bollicare, Cotticchiare. Prt.

éni.

Baldachén, sm. Baldacchino. PI. Baldachén. (Lat. med. baldechinus, baldacchino

colori dell'ar-

i

Balós-c, agg. Balusco (Fanzini). Strabico (Dal lat. volg. bisluscus). PI. Balós-c

I

F.

assumono

U

I

Balìnón. sm.

Gommosi

j

F.



PI. F.

I

éda

— édi.

Balzèr, int. Lanciarsi, Saltare. Balze' da lèt, Balzare dal letto.

Prt. Balze

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Bamba^òla, sf. Vecchio nome della bambagia. Bambén, sm. Bambino E' Bambén Gesó, Il Bambino Gesù. '

E' bambén 'd l'òcc. La pupillo dello occhio. Questo nome deriva dalla propria immagine che uno scorge guardandosi la pupilla allo specchio o fissando la pupilla altrui. I

Bambè§, sm. Bambagia. bambax, DEI). Bambòz, sm. Ometto. Grosso elemento centrale delle capriate (muratura). Bamboccio. (F.) Persona sen(Lat. tardo,

]

del pesco che

I

za serietà.

BAMB

BAND

37

Bambòz, sm. Bamboccio. (P.) Persona senza serietà. PI. Bambóz. Rómpar i bambpz, Rompere i bambocci. Romperla con uno. Bambòza, sf. Bambola. PI. Bambòz. Bambù, sm. Bambù. Càna bambù,

stoffa. I rivenditori invogliavano

[

« E' gal e la galèna la bela bambuzéna; turòn d'amàndula! » e aggiungeva-

I

|

Canna bambù. Bambuzéda, PI.

Bambocciata.

sf.

no

« Pian?!, Pianzi burdèl, s'à vii di bra^adèl » oppure « Plan?ì burdèl, che vostra me la v' péga i brazdèl ». Banchìr, sm. Banchiere. PI. Banchir. Bancón, sm. Banco di vendita. Ta-

Banadìr,

tr.

:

:

;

[

Bambu^édi.

Prt.

bim-

i

gridando:

bi,

volaccio.

Bancón. Band, sm. Bando.

Benedire.

PI.

Banadì

— di — dida PI. F. — didi. PI. F. —

Bènd.

PI.

PI.

F.

E' rimasto prov. un certo bando dei cani che durò appena tre giorni. Cadde nel ridicolo perchè, dopo tre I

idi.

Banale, avv. Molto, Assai. Bànc, sm. Banco di scuola,

tuto di panni.

sf.

Panca, Sedile.

credito. |

|

!

Banca,

Isti-

Panca per lavare

i

Scanno.

Banca de ru§ignòl, Banca Banca del povero. La banca de rusignòl la j'

]

I

Bànc.

med. banca, panca. GLE). Banchcna, sf. Panchina. Tratto della o dell'argine di un canale, adibito passaggio del personale addetto al-

riva, le

PI.

ispezioni e ai lavori.

Banchén.

[

[

realtà.

Banchèt da

Tn

cal?ulèr, Bischetto.

banchèt, Tener capannello. Aver sempre la parola in un crocchio. Banchèta. sf. Bancarella. PI. Banchèt. Nelle povere bancarelle di una volta c'erano solo torroni alla mandoi .a, braccitelli, galli e galline di zucchero e bamboline di zucchero, di gesso o di I

è'

band

».

'd

fianco,

roccia PI.

Fiancata

lato). (

Ridoli

mobile

di

bi-

(pi.).

Bandén.

Bandèsta, sm. Suonatore di banda. PI. Bandèsta. Bandèt, prt. agg. Benedetto. Pan bandèt, Pane benedetto. U n'è 'd 5èra banadèta. Non è di cera benedetta. Cioè è poco malleabile. Bandì, sm. Bandito Fuggiasco. PI. Bandì. Bandida, sf. Bandita, Luogo di caccia e pesca proibita. PI. Bandìd. Bandirà, sf. Bandiera. (È più dialettale « bangèra »). l'I. Bandir. Bandirola, sf. Banderuola. I

Banchèt, sm. Panchetto, Seggicl'no tutto in legno senza schienale. PI. Banchèt. Mat coma un banchèt. (Matto com° uno sgabello). E' uno strano modo d: dire che non ha alcuna attinenza con la

de

più nessuno. Il band di chén,

I

è int al ru-

(Lat.

al

tri

e'

|

inesistente.

binèr, set chilómit 'd dia de fìóm. PI.

coma

Ravèna e' dura tri de a mèla péna, Il bando di Ravenna dura tre giorni a mala pena. (Nardi). (Che si alluda allo stesso bando dei cani?). BanBanda, sf. Banda, Masnada da (musicale). Ca'd banda. Casa di bando, gratuita. PI. Band. Bandéna, sf. Bandella (da banda, E'

Bène.

lo osservò

« L'è

:

dure

ch'e' I

I

Banca,

detto è

bot-

tega d'artigiano, di negozio. Semenzaio, Vivaio (per ortaggi). PI.

non

giorni, di

1

|

Bandirci. Bandiziòn, sf. Benedizione. PI. Bandiziòn. Bàr/dul, sm. Bandolo, Capo della maPI.

tassa.

Band-inèr,

tr

Abbandonare.

Lascia-

BAO re incustodito. Prt. Banduné PI. e éda F. édi. PI. F.

— —



Ber.

veneto

(Dal

«baro», terreno

incolto,

cespo).

Baràba, m. Barabba, il malfattore condannato a morte e liberato da Pilato al posto di Gesù. E' cmànda Baraba, Comanda Barab ha. Così si dice dal mezzogiorno del I

giovedì a quello del sabato della Settimana Santa; e, in tono allusiva^ delle case in cui comandan le donne invece degli uomini. Baràca, sf. Baracca. Costruzione in legno Baracca, Gazzoviglia. Fé' baraca, Gozzovigliare. Far balI

I

doria.

nel

pagliaio,

«

maturare

fa

lo

mucchi più grandi,

mont da acva

i

nei quali sopporta anche

le

in »,

intemperie.

Barachén. Barachina, sf. Calessino. PI. Barachin. Baracòcla, sf. Coccola Bacca. Gàlbulo (del cipresso) Galla, Galloz-

PI.

I

|

Natta. Tumore sul capo. Baracòcal. Baracòcval, sm. Nocchino. Colpo dato con le nocche a pugno chiuso. PI. Baracòcval.

zola

I

PI.

Baracón, sm. Baraccone. Grande baracca per spettacoli Baraccone. Uomo dedito alle gazzoviglie. |

Baracón.

Baracuclós, agg. Bernoccoluto. PI.

F.

Baracuclù§ ò§a



ó§i.

I

I

j

1

mucche.

delle

Modo

figurato per Imbarandlér). E' tèi l'ha barandlé. Il tale è morto. L'espressione ha un evidente senso allusivo. Forse un tempo era « ... l'ha barandlé' la pòrta», (ha chiusa a randello

Barandlér,

dire

la

intr.

«morire»,

(v.

porta; cioè, se n'è andato). Baràt, sm. Cambio, Baratto, Scam-

bio. PI.

Barét.

(Da una radice europea

bara- « inganoscura, da cui anche l'antico francese barat, « ingan-

no,

no

frode » di

origine

»).

Baratàc, m.

|

PI.



Baràcula, sf. Razza baraccola. (Raia Miraletus). PI. Baràcul. Barandél, sm. Randello Tortòio. Randelletto per stringere o attorcigliare funi e anche doppi fili. Bastoncello di 15 cm. circa, a forma ovale un po', schiacciato, con un foro a metà, che impedisce lo scorrere del collare a cappio dei vitelli di latte. « Barandél » è un qualsiasi bastone bastoncello messo con funzione di arresto fra i raggi di una ruota. PI. Barandél. Lighé' un barandél a e' còl d'un animél. Legare un randello penzoloni al collo di xm animale, perchè sia impedito a muoversi. Barandél dia cadèna dal besti, Verghetta di 12 o 13 cm. alle estremità delle catene che si mettono al collo

j

Barachén, sm. Piccolo mucchio di fieno. Mucchietto. II contadino fa i barachén appena il fieno è maturo, poi, prima di metterlo

F.

PI.

Bào, sm. Motto. Nelle morti istantanee si dice: L'è mòrt ^enja fé' gnàncbao.È morto senza far motto. Bar, sm. Barena. Rilievo erboso in terreno paludoso. Dosso. PI.

BARA

38

Persona balzana.

alterazione di « Batàc », o « Tac », personaggio della fola omonima il quale però (nella fola) è un misto di stupidità e di furbizia. Si dice di costui che tagliò, vicino al tronco, il ramo su cui era a cavallo e che all'indovino (!...) che gli predisse la sicura caduta chiese di che morte avrebbe dovuto morire. « Morirai al terzo peto della tua asina » .gli disse. Lo sciocco andò al mulino e, se al primo peto s'impensierì, al secondo si allarmò al punto che ficcò un tutolo di

E'

BARA granone nel sedere dell'asino; ma dopo un po' il tutolo partì come un proiettile e il povero « Batac » o « Tac » colpito al petto, rimase fulminato. In altre circostanze rivela, invece, una furbizia notevole.

Baratér, merci.

Scambiare

Barattare,

tr.

Barate

Prt.

—§ F. — éda PI. F. — édi. PI.

Baràtul, sm. Barètul.

Barattolo,

Recipiente.

PI.

Barbacàn, sm. Barbacane. Puntello sostegno per le" viti. PI. Barbachén. Barbagìàna, sf. Sonnolenza. PI. Barbagiàn. di

Barbari, sf. Barberia. PI. Barbari.

Barbèt, sm. Mento. Barbèt. Barbata, sf. Pizzo, Pizzetto. Misto di sabbia e creta. Barbir, sm. Barbiere, Parrucchiere.

PI.

F.

Barbir



a

Barchèt, sm. Bichetta. Piccola bica provvisoria eretta, insieme ad altre, nelBarchet. (Barchèt è diminutivo di bére). Barcón, sm. Barcone, Chiatta. PI. Barcón. Bardadùra, sf. Bardatura. PI. Bardatùr. Bardana, (v. Fujòn). Bardala, sm. e f. Bardassa. PI. Bardà§. Bardèr, tr. Bardare, Parare a festa. PI.

Prt.



pi.

sf.

Bardèz, sf. pi. Larve di estro delle (Oestrus ovis). Queste larve si trovano nei seni frontali delle pecore, e ne escono per passare al terreno e compiervi la metamorfosi. L'estro, che è un dittero, depone le sue uova nelle narici delle pecore. Al singolare fa « bardèza » ma

poco usato. Barèla, sf. Barella. PI. Barèl.

GLE).

barbiere.

Barèton, sm. Baritono.

Bargigli.

Bargaména, sf. (Alla lett. pergamena). Bergamina (Pascoli), Cappuccio,

(Dal lat. barbulae. DEI). Barbój dia galèna, (Alla lettera: bardella

gallina).

Salvia

dei

prati

(Salvia pratensis).

Barbón, sm. agg. Barbone, Barbuto. PI. Barbón. Barbutlér,

int.

Borbottare

|

Barbot-

tare.

(Forse dal

lat.

tardo balbitare, balbet-

tare).

Cartoccio (della conocchia o rocca).

F.

Borbottone,

PI. F.

ona



oni.

è

anche

colui

che

'

fa

«

la

Barcabica,

bére ». PI. Barcarùl. Barcaròla, sm. Barcarola, Canta del

« e'

colo

Bergamasco. Spe-

pi.

quadriglia rusticana che, scorso, era molto in uso

di

il

se-

nelle

campagne. Barghé,

sf.

Brigata, Comitiva.

Ben vèga la barghé! Ben stega furché!. Ben vada la brigata! Bene

l'in-

stia

!

La prima frase era

Barbuzèl, sm. (v.Pnèt). Barcaròl sm. Barcaiolo ròl »

do

l'inforcato

Barbutlòn



Bargamén. Bargamé§, sm.

PI.

I

Barbutlòn, sm. (v. Barbutlér). PI.

Barde

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

I

gigli

stoppie.

le

è

PI. F. i. (Lat. med. barberius,

Barbò j,

barcaiolo.

pecore.

PI.

I

BARG

39

dava a vedere

il

se la testa fra

i

il

saluto di chi an-

passaggio delle streghe; la seconda, la risposta che esse davano. « Infurché » era lo spettatore che, per vedere il passaggio, bisognava tenesrebbi di

una

Bargnòcul, (v. Bargnòcval). Bargnòcval, sm. Bernoccolo

forca.

1

Nocca.

BARG PI.

Barò^, sm. Barocci©, Biroccio. Plau-

Bargnócval.

(Formato da

bis e

da nucula, diminu-

tivo latino di nux, noce). Bargnucló^, agg. Bernoccoluto. PI.

F.



med. barotium, baroccio. GLE). Barèna, sf. Baroccia. Veicolo da trasporto a due ruote e fondo piatto. Biroccia.

ò§i.

sm. Barile. Era una misura della capacità di 42 BarìI,

boccali. (1. 56 circa). PI. Barìl. (Lat. med. barile o barilum, GLE. E' di origine oscura). Barila, sf. Barile (v. Baril).

|

Barlóm, sm. Barlume (di luce). Bamèrda, sf. Bernarda. Antica mis. di voi. per ai-idi. (Lat. med. bernarda. GLE). Barnù§, sm. Barnuso, Farsetto. PI. B.

Rissa,

Baruffa,

rocciaio

Lite.

PI.

Bar§èj. Barsajér,

F.

unè§a



unè§.

Nel vecchio dial. « baròn » significava anche imbroglione, birbante. Tale significato si deduce dal seguente dialogo fra un passante e una sorda. 'Sa fasiv a le eia dona? I



— A so' a que c'a mès un stèr. — Par piasè, cvànt a èl da que Castel? — Mo! tnirà tre stèra e méz. — A siv mata? o a siv barèna? — A so' la moj 'd Pirìn de fóran. — Andì andiv a brusé'! — A sari sempar ringraziè. j'

e'

là,

fé'

a

e'

intr.

Parlare

a

vanvera.

Questo verbo viene evidentemente da barsài », bersaglio: quindi « barsajè », bersagliare, battere di continuo. Di qui a un senso figurato, poi a un significato un po' diverso, il passo è stato breve. Bartén, agg. Cenerino. Color grigio; bertino.

«

un

Baròn, sm. Barone. PI. Barón.

».

I

« bicóc ».



merci).

PI.

PI.

F.

trasporto

ga piedi 2, alta piedi 1 e once 2 Barbai, sm. Bersaglio. Tir a barsai. Tiro a segno.

Baròmetro, sm. Barometro. Per indicatore del tempo costumava api>endere una testina di cera a una corda di violino. Tale apparecchio veniva chiamato da alcuni « bicùco », parola che è forse una deformazione di

PI.

(per

:

sm. Barilotto.

sf.

Barò^.

Barèna da cuntadén, Baroccia da contadino (per uso agricolo). Baròza da sbaru^ér, Baroccia da baP. Uccellini, nel suo Diz. descrive cosi la « baroza » ravennate « Sorta di carretta scoperta a due ruote per uso di trasporto... lunga piedi 4 e once 4; lar-

Barì^àna, agg. f. Baggiana (da Bajana, di Baia presso Napoli). Féva brisàna. Solo attribuito a fava Fava baggiana. Barléna, sf. Berlina, Gogna.

Barófa, Baróf.

PI. I

I

barile.

Barili.

Barilòt,

Baró^.

(Lat.

ó§a



due ruote.

stro a PI.

Bargnuclù§

PI. F.

PI.

BART

40

F.

Bartén



F. (Lat. PI.

a.



i.

med. beretinus, color grigio). Bartnora, m. Bertinoro. La rocca pare sia stata costruita da

conte Americo. Federico Barbarossa si ritiene che tenesse il sito come base delle sue operazioni di riconquista della Romagna. Procopio ricorda il luogo col nome di Retri Honori o rupe di Onorio e Plinio con quello di Forum Truentino-

rum.

Ronchi (La Pie, La Madonna del Lago, N. 1-2 a. XVII) dice che anticamente si chiamò Brittinorum e Cesebeum. (Forum Druentinorum?). Bartòcc, sm. Berrettuccio. Tiziana

Bartócc. Bartòcia, sf. Berrettuccia. Bartóla,* f. Nomignolo che

PI.

tanti di

gli

abi-

Campiano (Ravenna) danno

a

BARU «

BASE

41

una corrosa e mutila statua d'Apolimmancabilmente romana » incasto-

lo

A bas, In basso, all'ingiù. (Lat. bassus). I

nata

presso lo spigolo destro della torre campanaria della chiesa di S. Casciano in Decimo. Tale statua, inserita nella muratura originale della torre, proveniva dalle rovine di un tempio di Apollo di cui

ha motivo

si

di

dedurne l'esistenza

in

quei pressi da un documento del 953 che ricorda un Campo Apollinis nel

territorio di Decimano di S. Cassiano da un altro del 971 che parla di un « fimdum apollinis seu fundum campi-

Ba§a,

Bassa, Luogo basso.

sf.

PI. Ba§i.

à truvé al ba|i! (in tono canzoLe hai buscate! Ande' a la basa. Decadere (detto di famiglie nobili o ricche). Basamént, sm. Basamento. Ba^avó^a, avv. Bassavoce. Scórr' a ba§àvósa. Parlare a bassaI

t'

natorio), j

domandare scherzosamente, a

voce. Bas-ciàn, m. Bastiano, Sebastiano. II Placucci, in Usi e pregiudizi del contadini di Romagna, riporta il seguente pregiudizio « Rendendosi talvolta gravoso ai contadini per la loro povertà l'eccesso carico di figli, e bramosi di non averne altrimenti, impongono all'ultimo che nasce il nome di Sebastiano, se è maschio, e di Sebastiana, se è femmina... ». Bas-ciòn, sm. Bastione. PI. Bas-ción. (Lat. med. bastionus. GLE). Bascòmund, sm. Servizio. Locale per

ce

i

e

liani ».

Ricci (v.

Il

La

« "Bartolla » di Campiasia stata, in-

no) pensa che la statua

tomo al mille, sottratta agli oltraggi dei villani che attraversavano il campo e collocata nel campanile che proprio allora si costruiva. Chi fu la « Bartóla »? Evidentemente una povera accattona dal naso orribilmente mutilo che girava per le nostre campagne. Infatti si usa ancora chi dicose senza senso, se ha sognato la « Bartoletta » « hèit sugne la Bartulèta?» (hai sognato la Bartodelle

:

letta?).

Baru^è, sf. Quanta roba può portare una biroccia (Anche Sbaruzé). Biroc-

Baru^.

vinaccioli.

Bar?amén

»,

'.'uva.

Ba§, agg. Basso PI.

F. PI.

Bè§ Ba§a F. Ba§i.

campagna

i

locali

chia-

mati « bèscòmud » (bassi comodi) sono nella parte più bassa della casa: nel retro e di fianco ;e comprendono i il forno, la tettoia, i poril

pollalo.

Ba§èl, sm. Basilico (pianta

aromati-

ca).

(Lat. med. basilicon). Ba§èlt, sm. Basalto.

j

Ba^én, sm. Bacio. e' ba§én, A bacio, Dove non bat-

A

te

che è ima degenerazione di marzanina, ha poi degenerato in « balsamén » o « balsaména » che è sempre la stessa uva, chiamata in Emilia e nelle Marche balsamina per accostamento di « balsamén » a « bélsóm », balsamo, dovuto anche alla dolcezza del

Bè§còmud.

Nella casa di

cili,

Baruzén, sm. Biroccino. Calesse da viaggio a due ruote. PI. Baruzén. Bar?amén, sm. Marzamina. Uva nera dolce con acini piuttosto piccoli e rotondi dalla buccia grossa e molti «

servizi.

PI.

capannoni,

ciata. PI.

:

sole.

il

Ba§ér, tr. Abbassare. Ba§é' la testa, Abbassare la testa (in atto di vergogna, di umiltà o di saluto).

Prt.

Ba§é

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Ba§ér, Pr. PI.

F.

Ba§é

—è — éda

tr.

Baciare

.

BASE



PI. F. j

édi.

Ba^èta,

sf.

Zughé' a la bassetta (a car-

Bassetta.

Giocare

ba§eta,

alla

te).

med. bassetta.

|

Nome

di

giuoco.

GLE). sf.

Bassezza

stone.

Bastunè. Bastunèr,

Umiliazione.

|

Bast, sm. Basto. Best. Basta, sf. Basta. Piega per accorciare. PI. Bast. (Lat. med. basta. GLE).



— è — éda PI. F. — édi. F.

trasversale

ànti. int.

Bastonare.

PI.

Bastànt, ps. Bastante, Sufficiente. PI. Bastént F. anta Bastér,

Picchiare,

tr.

Bastunè

Prt.

PI.

PI. F.

I

PI.

Ba§e^a, PI. Ba§ez.



Bastimént. Bastón, sm. Bastone. PI. Bastón. Bastón de pulèr. Posatoio. Bastunè, sf. Bastonata, Colpo di baPI.

Turné' a ba§é; Ribaciare.

(Lat.

HATE

42

Bastare, Essere assai, a

sufficienza. Prt. Baste

— è — éda PI. F. — édi.

PI.

(

Ba§ù, sf. Paralume. Francese abat-jour ) Batàj, sm. Battaglio

(delle

campa-

ne).

Batàja, Batàj.

Battaglia

sf.

(F.) Traversia.

|

PI.

Batajón, sm. Battaglione. Batajón. Batàna, sf. Batana. Piccolo schifo. PI. Batàn. Bàtar, tr. Battere, Colpire Picchiare Urtare. Battere contro Bussare Trebbiare Battere (legumi col correggiato) Battere. Vincere, Sconfìggere (F.) Insistere Pulsare (del sangue).

PI.

j

F.

|

I

|

I

Bastérd, sm. Incrocio, Ibrido. PI. Bastérd. Bastia. Località sulla via Petrosa della fraz. di Pievequinta, del Com. di Raverma. Basti,

Deriva

f.

il

suo

nome da

un'antica for-

tificazione, « bastia » o castello fortifica-

]

[

I

Batù

Prt.

—u F. — uda PI. F. — ùdi. PI.

che si suppone sorgesse a sud dello sbocco del Vicolo delle Ossa, o Degli Ossi, con la Petrosa. La tradizione locale ha tramandato il ricordo di un combattimento con ba-

Bàtar la fera. Battere la falce (per rinnovare il taglio, a colpi di mar-

lestre tra forze stanziate alla Bastia e forze stanziate a Castellacelo (Massa).

(Lat.

to,

La località è indicata con « bastita » In un doc. del 1399, (U. Foschi, Carteggio e V. anche « strè dia Basti », alle voci Petrosa e Pasna). Nella località menzionata sorgeva una chiesa, o oratorio, dedicata a S. Ma-

Maddalena, chiamata comunem. Chiesa della Bastia. In essa si vene-

i

tello).

Bàtar

Bastimént, sm. Bastimento.

sid,

Frequentare un

luo-

med. batere, battere e trebbiare a braccia o coi giumenti. GLE). (Lat. battuere). Batarì, sf. Batteria, Schieramento di

bocche da fuoco

L'insieme dei richianell'uccellagione. Mets' in batarì, (F.) Mettersi in contrattazione. |

mi I

Batdùra,

ria

rava una sacra immagine (ora conservata nella chiesa di Pievequinta) rimasta incombusta in un incendio scoppiato nel 1700.

un

int

I

go.

I

Si dice

PI.

sf.

anche

Trebbiatura, «

Batùda

Battitura.

».

Batdùr.

Batél, sm. Barchino, Barchette usato nei paduli per andare a caccia e a

pesca con PI.

Batèl.

ta fiocina.

BATE

BDOC

43

Batént. sm. Battitoio, Battente. Parte dell'imposta dell'uscio o della nstra che batte nello stipite. Batént dia pòrta. Batèsom, sm. Battesimo.

Bavós, agg. Bavoso. PI.

fi-

F.

Bavùs



PI. F.

I

ó§a



òsi.

Ba?, sm.

Batìsom. Di uno che non sia molto fortunato si dice ce L'à pi§é int e' batèsom. Tire' fura tot i batìsom, (F.) Tirar j

fuori tutto.

Palo di sostegno del pal-

co per la coltivazione

PI.

PI.

dei

filugelli.

Bèz.

Baza, sf. Bazza, Buon affare. Baz. Piccolo Bazél, sm. Baccello fiore prodotto da percossa. PI.

|

Baticor, sm. ne di cuore.

Batticuore,

Palpitazio-

PI.

sm. Battistrada, Parte del pneumatico che aderisce alla strada. Batiér, sm. Battelliere. Batistré,

Batlérda, PI. Batlérd.

(delle

del sec. XVII « batòcc » gnifica sciocco, person?. zhe non giudizio, (v. P. Sintoni, op. cit.). sf.

(P.)

Danno

si-

e

ha

j

Batòsti.

degli

zoccoli

un

di

Bcón,

cavallo

Bdòcc, sm. Pidocchio.

allegrezza per segnalare l'arrivo del corteggiatore di una di esse. di

Batùda de

to del polso. Pulsazione. d'ócc, Un attimo.

Batudìna,

more alla PI.

di

porta

sf.

passi

|

pois,

affrettati

Batti-

Piccolo i

ru-

Bussatina

.

BatudìJi.

Uomo

gretto.

Bdòcc.

Bdòcc pulén. Pidocchio pollino

Bdòcc

mér^ Mitile, Cozza (mytilus edulis) Bdòcc de gran, Sifonora del grano (Aphis granaria). Bdòcc de prògn, Afide farinoso del 'd

I

]

|

(Lat. med. bavella, scarto. GLE).

Bavól, sm. Bavól.

j

PI. i

Bavàj, sm. Bavaglio. PI. Bavèj. Bavéla, sf. Bavella. Filo che si trae dai bozzoli Tessuto di bavella.

PI.

Alfido, Pidocchio (F.) (Lat. tardo, peduculus). j

Una batùda

Battutina,

Pcón).

GLE).

I

]

(v.

Bdél, sm. Tronco di albero. PI. Bdél. (Traslato del lat. med. pedale, ceppo.

Batùda dal gramadóri. Battuta simultanea delle gramolatrici in segno Bussamento

bazzotto.

I

in corsa.

I

sodo.

il

Furmàj ba?ógn, Formaggio

cata.

]

Rumore

med. ba-

GLE).

Ba?ògn. Bebé, sf. Imbeccata. PI. Bché. Tu' la bché, (F.) Accettare l'imbec-

Batù, sm. Ragù. prt. Battuto. Batùda, sf. Trebbiatura. PI. Batùdi. I

in-

PI.

Grave ma-

'

lattia.

PI.

lat.

rad.

I

dial.

Batòsta,

dalla

Bàziga, sf. Bazzica (gioco di carte) Ba?iga zigliéda, (Su tre carte, due sono uguali). Ba?ighér, intr. Bazzicare. Bazógn, agg. Bazzotto, Tra il tenero

cam-

med. batochum, battaglio. GLE).

(Nel

baccilliun;

zinus, bacino.

Batòcc, sm. Battaglio pane). Battacchio. PI. Batócc. (Lat.

tardo

doeuropea bak-« bastone ». Bazén, sm. Idrovoro. (Il tutto per la parte. Dal

Tagliere.

sf.

Bazèl.

(Lat.

Batiér.

PI.

gon-

Baule.

bavella,

seta

di

(Alphis pruni). féva. Pidocchio delle fave (Aphis papaveris). Bdòcc de pé§g, Alfide nero del pesco (Aphis persicae Boyer). Bdòcc sangvén. Pidocchio sanguigno

susino j

Bdòcc dia

(Aphis lanigera). Bdòcc, sm. Vilucchio

(

Convolvulus

BDOG

BELZ

44

DEI

liana latino,

cita, fra le altre,

la

voce emivocabolo

« vlócc » e riporta 11 ricostruito, « volùculum »).

Pòrta di Bdogn Forlì). Porta Cotogni. (Forlì, 1408, Porta Codognis). Bdól, sm. Pioppo nero. PI. Bdól.

m.

Bdógnti,

pi.

(a

lica). si.

Bdóli. Bdól). Bduciós,

Pioppo cipressino.

agg. I

(di

insetto).

E' bèc d'un u§él. Il becco d'un uccello

E'bèc d'una mosca.

j

una mosca.

La puntura

di

Bèc. Bèc, agg. Becco, Cornuto Beccuccio. Bèc avèrt. Avocetta, Monzechina, Re|

cordella,

Becco

storto,

Spinzàgo

d'ac-

qua. PI.

F.

Bèc Bèca



PI.

F.



Béchi

Fé' bèc òn, Far le corna a uno. Bécafìg, sm. Pigliamosche, Grisòla. PI. Bècafìg. Uccelletto un po' più grande del canarino, che non ha nulla in comune col I

beccafico.

Becamort, sm. Becchino, Necroforo. Bécamùrt.

PI.

B. ha spesso tivo.

un

Tné'

a

Bègna, Voce del verbo b§ugnér. Biso-

Fa d'uopo.

gna, Occorre.

E' necessario,

Urge. Bèglia,

PI.

F. P.

sf.

a

Balia

b..

j

Levatrice. a fare

Andare

da

b.

significato dispregia-

Balbo, Balbuziente.

Bèjb Béjba





F. Béjbi. (Lat. balbus) Bel, agg. Bello. PI.

F.

Bèi Bela





F. Bèli. Bèi, sm. Belato. PI. Bèi. PI.

Béladóna,

sf.

Belladonna

(Atropos

belladonna).

Belóman, sm. pi. Begliuomini, Balsamina, (Balsamina hortensis). Bélsom, sm.. Balsamo. PI.

;

PI.

]

Guardia

béda, Sorvegliare. Bèga, sf. Bega. PI. Bèg.

Begli. Bèjb, agg. sm.

Pidocchioso. PI. Bduciùs. Si usa generalmente in senso dispregiativo; altrimenti si usa: cruv ad bdócc, coperto di pidocchi. Bè, sm. Vino. Quando si offre da bere bisogna versare prima il vino, poi l'acqua, perchè facendo diversamente si dice che « u s' perd l'amicizia ». Un tempo ( Bagli, note al Placucci, op. cit.) si diceva che, se si versava prima l'acqua, colui che beveva, una volta sposato, sarebbe rimasto vedovo. Béc, sm. Becco.

Puntura

Bechincrus. Béda, sf. Bada,

PI.

(V.

I

Becch'in

PI.

Ande

PI.

I

Crociere.

croce.

ISi crede che sia di origine ostrogota).

(It. ant. bidollo; e lat. med. bedullum e bedolium, GLE. Dal lat. betulla che secondo il DEI è voce di origine gal-

Hdóla,

sm.

Béchincró^,

arvensis). (Il

Bèlsom balsamum)

(Lat.

Bèlz, sm. Balzo (G. Mengozzi, op. cit., parte III, ott. 44). Legaccio dei covoni. (Dal lat. balteus, cintura; da cui il lat.

mediev. balzum). PI.

Bèi?.

Bèlza, sf. Pastoia. Correggioio o catenella che si mette alle zampe della civetta o di altri zimbelli. PI. Bélz. Bèlza, sf. Balza. Bel?. E' rógg dia bélza. Il ruglio della balza. Si tratta un urlo o di un cupo

PI.

boato di misteriosa provenienza che ora nessuno più ode ma che una volta pare che si udisse ogni tanto. Su « e' rogg dia bélza » la Pie ha rac-

una documentazione che, con denominazioni diverse, segnala il fenomeno su tutto il globo.

colto

BEMB Nelle Ville Unite è considerato a zìi §rén » un tuono a cielo

Bèmba, Bèmb,

sf.

un

«

tón

sereno.

Amore. avv. Bene, Ben, avv.

A modo. Ben ben!, Molto Molto |

bene! Bénavlù, agg. Benvoluto, Beneamato, stimato. PI.

F.



j

ma nel dialetsignifica solo « barba » antico significava anche « mento » come in altre zone. Si dice ancora « fazulèt lighé sota la bérba », fazzoletto ;

to

Bénavlù

ùda

PI. F.

Bèra, sf. Birra. Ber. Bérb, sm. Barbio (Barbus plebeius). PI. Bèrb. Mento. Bérba, sf. Barba PI. Bérb. Questo vocabolo, qui nelle Ville Unite, PI.

Ben, sm. Bene, Affetto. i

formazione del lat. er (her) «riccio». (Vedi R. Grandsaignes d'Hanterive, op. cit.).

Epa, Pancia.

PI.

i

BES

45



ùdi.

Bènda, sf. Binda. Cricco, Vericello. Benda. Pezzuola per coprire gli occhi. PI. Bènd. Bèndul, sm. Bindolo. Ruota con biconcioli per tirare acqua e irrigare orti. I

Tire' int e' bèndul, Tirare il bindolo. Beneficiénza, sf. Benefìcienza. Ristoro Benefizi, sm. Beneficio Aiuto. Sollievo (

|

j

annodato sotto il mento. Bérba 'd béco. Barba di becco. (Tragopon pratensis L) P. Zangheri. Bérb ad fré, (v. Lischi) bardh(Lat. barba; rad. indoeuropea « barba »). Berbacàn, sm. Barbacane (V. S-ciop dal vid).

Benefici.

PI.

Benèsom, superi. Benissimo. Benestànt, sm. Benestante. Benestént anta P.

PI.



F.

PI.



ànti.

Bénsarvì, sm. Benservito. Benvèst, agg. Benvisto, Stimato. PI.

F.

Bénvèst



B., in dialetto, significa solo

F.



èsti.

tr.

Bere.

Dbu

Prt. PI.

F.

PI

— Dbu — Dbuda F. — Dbudi

Déla da bè, (F.) Darla da intendere. da be' al bèsti, Abbeverare le mucche. (Lat. bibere; rad. indoeur. pi- «bere»). Ber, sm. Montone, Ariete, MascTiio I

De'

I

della pecora.

Làppola, Zeccola. Capolino di lappa qualunque seme o involucro di semi dotato di uncini che si attaccano ai vestiti, al vello delle pecore e al pelo 1

e

degli altri animali. PI.

Per

Ber. il

secondo significato forse è de-

sostegno

I

orizzontale delle viti. Saettone. Bérbar, agg. sm.. Barbaro.

Bérbar.

PI.

Bèrba^vàn, sm. Barbagianni. Allocco; Allocco comune e Allocco bianco (v. Ulòc).

Bérba^vèn.

PI. I

cacciatori

mente

Ugo

està

Ber,

PI.

Barbachén.

PI.

I

«

chiamano

lo

?vanén

»,

«

Ugo

»

scherzosae

« e'

sgnòr

».

Bére, sm. Bica. G. Mengozzi, Op. Cit., nota « a », p. 2M, scrive: «Bére. Barco chiamasi in Romagna la bica o massa, che si fa suU'aja, dei covoni del grano mietuto ». Glossario Latino Emiliano traduce II barcus o barco con « luogo coperto di deposito» e riporta un «meta (vedi « meda ») seu barco grani ». Di qui il nostro « barco ». PI. Bére. Bèrca, sf. Bica a forma allungata. Bére. Bére). Bèrca, sf. Barca (da pesca, PI. Bére. Bé§, sm. Bacio

PI.

(V.

PI. Bi§.

(Lat.

basium).

ecc.").

BESA Bè^a, Bè§.

Biscia.

sf.

I

Be^a da acva. Biscia dal

collare (del-

I

Natrici).

Bè$a bòa, (Biscia boa). Serpente boa

Tromba marina.

I

drago) favolosa scaturita probabilmente dalla fantasia popolare dalla

(o

visione

immagini

delle

San

di

Mercuriale e di San Giorgio, dipinte nei plaustri, raffigurati nell'atto di trafìggere il drago. « Be§a da la cresta » è chiamato anche il regolo delle biscie detto « e' règval dal bè§ », descritto con la cresta e ritenuto capace di fischiare. Be§a-galàna (v. alla voce Besagalàna)

Bè§ cudéra. (v. Be§a-galàna). Per il sign. di « cudèra » vedi la voce «cudèr». I

Fé' la bè^a.

Be§agalàna,

sf.

Tartaruga

(Il

nome

dialettale è composto da « be§a », biscia, e dal veneto « galana » che significa testuggine marina e terrestre).

Bèsgalàn. (Forse dal greco bizantino galaia «nave»; da cui il lat. med. galea). Bèscar, sm. Recipiente in genere. PI. Bèscar. PI.

Bès-cia,

sf.

Comunemente

I

Bestia. significa

vino.

Anticamente in Ravenna una misura per la calce.

al besti. '

dal

Bgónz d'èv (Alla

Bugno

Governare le mucche. Mercato del be-

besti,

(F.)

la bès-cia,

carattere di

Conoscere

med. beguncio. DEI). Bgunze, sf. Il contenuto

sf.



F.

F.

PI. [

I

Bianca



Bianchi.

E' biànc dl'ongia, Lunetta dell'imghia. Ande' a ca di biénc, (F. ) Andare a

ietto.

De'

e'

biànc a la ca. Imbiancare la

Biancari,

sf. Biancheria. Biancù^, agg. Bianchiccio. PI. Biancùs F. ù§a



il

PI.

Bettola.

F.



Biascèr, Prt.

bettola.

GLE).

Béva, sf. Bava, Saliva. PI. Bèv. Beva' dvént. Bava di vento. I

bi-

Bgxm^é. Bgunzér, sm. Barilaio. PI. Bgunzer. Biàca, sf. Biacca, Cerussa. Biànc, agg. Bianco. PI. Biénc

u§i.

sm.

Masticamento,

camento.

med. betula,

un

PI.

Biascèr,

PI.

(Lat.

di

goncio.

una persona.

(Lat. bestia).

Bètula, Bètul.

Bigoncio d'api).

(Lat.

I

I

Cnó§ar

lett.

rustico.

casa.

stiame. Mèi dal besti, Afta epizootica. I

anche

Bgòn^.

PI. I

era

dente.

Bès-ci (Bestie) Bèsti (Mucche).

Marche

Acca-

Biànc scanadè. Candido, Bianco can-

Mucca.



Ma§é'

ta-

Bgòn^, sm. Bigoncio. Recipiente di legno a doghe, cerchiato », adoperato per travasare il

fune.

bè§a, A biscia, A serpentina. Be^a an?ula, (Biscia angiola). Biscia d'acqua.

I

il

«

Giocare a far la biscia

A

PI.

Sbavare

j

I

dimenando una

PI.

e' curtèl,

Bè^. Barlé, sf. Vetriciaio. PI. Barlé. Barlé de fio', Vetriciaio del fiume. (Vi sono generalmente piantati alberi e arbusti di ogpi genere). (Lat. med. barleta, terreno incolto cespuglioso. GLE).

I

I

béva a

PI.

Be§a da téra (Biscia di terra). Biscia nera e B. grigia. Bè^a da la cresta. Biscia crestata. I

Biscia

la

della lama del coltello. (F.) P'è' al bév a la boca, (F.) lorarsi, Infervorarsi. Bè^, sm. Bacello. I

I

e

Tu'

glio

PI. le

BIAS

46

tr.

Biascicare.

Biascé

— è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Biastèma,

sf.

Bestemmia.

Biasci-

BIAS PI.

Biastèm.

PI.

Biastèm eh' al j' impeja la pepa, Bestemmie da accendere una pipa. (It. ant. biastema. DEI). Biastmàza, sf. Brutta bestemmia. j

PI.

Biasimaci.

Biastmèda,

Bestemmiamento.

Biastmédi. Biastmér, tr. e int. Bestemmiare. rfl. Fare un giuramento con maledizioni contro sé stesso. (v. Biastema). Biastmaddr, sm. agg. Bestemmiatore. I

F.

Biastmadùr



PI. F.

óra



F.



Biccchi. bicóca, Vecchia

Vècia canuta. i

Véce

F.

BidèI



èia



PI. F. te

di latta.

PI. F.

PI.

Bidón.



à?i.

Biédla, sf. PI. Bièdal.

Bibit.

Bicadùra,

sf.

Beccatura

|

Puntura

I

(di I

insetto).

tole.

Bicadùr. Bichér, tr. Beccare Pungere care (all'amo). Biche' l'uva, Piluccare l'uva. |

Biét, agg. j

Abboc-

Bichir, sm. Bicchiere. PI. Bichir. Bichir cun e' pe. Bicchiere a calice. I

(Come

il

lat.

med. becherius (GLE),

dal lat. becarius, dal greco bikos, « vaso per bere »). Bichìra, sf. Bicchiere. PI. Bichirén. Bichirén, sm. Bicchierino. PI. Bichirén.

I

Biciclèta, sf. Bicicletta. PI. Biciclèt. Biciclèta da via?, B. da

turismo.

Biciclèta da còrsa, B. da corsa. Sue parti: TIèr, Telaio; Ròd, Ruote; Pur^èla, Forcella anteriore; Furzién, Forcella posteriore; Sèla. Sellino; Stèr?, I

Sterzo; Cadéna, Catena; Ruchet, RocSeat fès. Ruota fissa;' Seat Ruota libera, Multeplica, Moltiplica; Pidavél, Pedivelle; Ra?, Raggi; ^arción, Cerchi; Gom, Gomme (Curala e Càmbradéria); Pidèl, Pedali. Bicóc, agg. Bianchiccio. Biancastro. chetto, lèbar,

Barbabietola.

Bietola,

Sape' al bièdal, Sarchiare le bietole. Grate' al bièdal, Grattugiare le bie-

PI.

j

èli

Bidòn, sm. Bidone. Grosso recipien-

Bibastrél, sm. (v. Baibastrél). Bìbita, sf. Bibita. PI.

e

di

Bicùco, sm. Nomignolo dato in alcune case a un segnatempo costruito con una corda di violino e una testina di cera. Bidél, sm. Bidello.

Bia§unà^, sm. Biascicone. PI. Bia§unéz. F. à^a



ancora

uccelli

ca-

degli imberbi nido.

Peluria

I

degli

bianchiccia,

Vecchio bianchiccio,

bicóc,

nuto. Pél bicóc.

PI. òri.

Bicóc Bicóca



PI. F.

I

sf.

PI.

PI.

BIGA

47

PI.

F.





P. Bièta,

PI.

Beato

|

sch.

Compunto.

Bièt èta

éti

sf.

Cuneo

di ferro, o di legno,

per spaccare tronchi. Zeppa, Bietta. I

Bièt Bièva,

PI. PI. I

Non

sf.

Biada.

esiste.

La bièva de sumàr (La biada

del-

bastone. U j vò dia bièva de sumàr, (F.) Ci vuole del bastone. Questo rimedio veniva purtroppo suggerito per le mogli poco remissive. (Lat. med. biava. V. GLE alla voce bernarda; e biada, DEI). Bigaràta. sf. (?) (v. Mèi). Bigaròn, sm. Con questo vocabolo il dialetto fa ora una gran confusione perchè indica l'ape legnaiuola (Xyloeopa violacea), il calabrone (Vespa crabo) e le diverse cetonie dette anche « bigaròn d'or ». E' un accrescitivo della voce emiliana, veneta e lombarda « bigùt ». (bigatto e

l'asino),

II

I

bigattolo, sec.

XIV).

BIGA

BIOJ

48

Bìganinèr, sm. Rumore del calabrone. Fé' de bigarunèr, Fare il rumore del calabrone, o dell'ape legnaiola. Bigàt, sm. Larva, Baco Filugello. Bigàt da tèra, Verme bianco, Larva del maggiolino (Melolontha, melolontha). PI. Bighèt. Fé' i bighèt, Fare i vermi Allevare bachi da seta. Bigàt dia ?;ri§a, Larva di mosca delle ciliege (Rhagoletis cerasi, L.). II popolo crede ancora nella generazione spontanea e perciò si dice « fé' i bighèt », fare, generare larve, bachi. I bighèt i vén tra e' vèrd e e' sec, I bachi da seta arrivano tra il verde I

|

PI. F.

(Come

]

secco. Cioè tra la fine dell'inverl'inizio della primavera. II detto « l'è un bigàt », è uno scaltro, forse deriva dal lat. medioevale bigator che significava « uomo di mae

il

no e

intenzioni» (v. GLE). Bigàta, sf. Baco. Baco della frutta.

PI.

Bigati.

dia zri§a. Baco della cilieSi tratta della larva della mosca

Bigata I

gia.

delle

ciliegie

(Rhagoletis

cerasi,

L.).

Bigata

dal caròt, Depressaria nervosa, Hw. Infesta le infiorescenze della carota e del sedano. Bigaté, agg. prt. Bacato, Verminato. I

PI.

F.

Bigatè



PI. F.



édi.

Bigatela, crisalidi

di

in

sf.

Crisalidi

e

farina

di

filugello.

ant.

op.cit.,

Biglia,

ott.

sf.

Bile

|

Ira,

Sdegno. PI. Bigli.

PI.

sm. Biglietto.

Biglièt.

Bigòt, agg. Bigotto. PI.

F.

Bigót



òta

spaghetto.

»,

bombyx).

Boicottare

tr.

— è — éda PI. F. — édi. F.

Biguti^óm

.

Bacchettoneria,

Ipocrisia. Bìgval, (v. Bigul). Bjidulén, sm. Barbabietola da seme.

Bjidulén. Piantòn). Bjidulén, sm. Barbabietola raggio PI. Bjidulón. Bilin, sm. Giocattolo. PI.

(v.

da

fo-

PI. Bilìn.

Bimbéda,

sf.

Rimpinzata, Mangiata,

Scorpacciata.

Déss una bimbéda, Riempirsi. Bimbèdi. Bimbèr, intr. Rimpinzare, Gonfiare, riempire per molto mangiare. I

PI.

Prt.

Bimbe

— è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Bindadùra, Bindadùr.

sf.

Bendatura.

PI.

Bindèr,

Bendare. Mettere la ben-

tr.

Binde

— è F. — éda PI. F. — édi.

Indignazione,

intr. Bindulèr, Girare lentamente e là senza decidersi a far nulla. Ciondolare. (L'idea viene dall'animale che tira il bindolo, « e' bèndul », il quale gira sempre e rimane nello stesso posto). Incerto Bindulón, sm. Irresoluto Ciondolone Bighellone.

qua

]

Bigliérd, sm. Biliardo. PI. Bigliérd. Biglièt,

lat.

PI.

bigatolo?) G. Mengozzi, dice: « Bigattina. 92, Così chiamasi la farina di crisalidi essicate, ad uso di nutrire tardi, ecc. ». (Dall'it.

bigolo

Biguté

da. Prt.

éda

«

DEI, dal

Vermicello.

PI.

I

le

Spaghetto,

veneto il

Bigutér, Prt.

I

I

òti.

il

Secondo

j

I



Blgul, sm. PI. Bìgul.

)

]

PI.

F. PI.

Bindulón



F.

a



1.

Binéri, sm. Binario delle ferrovie PI. Bineri. Biòjg, sm. Bifolco. Colui che custo-

BIOJ disce le mucche. Biùjg. (Colui che incita,

La§a la biréna » Lascia Questo grido che si usa

stimola

le

durante l'aratura^ si chiama dór » perchè una volta teneva

mucche « ?arlala « zér-

L'aratore, nel », l'asta col pungolo. senso di colui che regge l'aratro, non ha 11 corrispondente dialettale). (Dal lat. bubulcus^ guardiano di buoi). la

Biójga, sf. Canzone del bifolco. la biójga. Alla bifolca, alla maniera del bifolco, (v. Cantér). Un brano di «Canta a la bìojga»: « Lavora biujgarin,

A

I

eh' «

A

eh' «

A

téra

l'è

l'è

morra ha

biójga

l'à fat

fatto

PI.

F. PI.

un

»

:

vidèle

/

e te

un burdèle. (La vacca un vitello / e tu putun bambino).

tana hai fatto Biónd, sm. agg.

F.

Biondo.

I

Birb a





P. Birbité,

PI.

i.

sf.

Furberia, Scaltrezza, Ma-



I

I

sm. Borracina. Alghe

di

acque.

Bìfàca, Bi§àc.

med.

Bi§-ciòla,

Birbòn, sm. Furbacchione. Birbón. Birén, sm. Tacchino; Billo. PI. Birén. « Birén » più che da « billo » deriva da « biro » piemontese. Le massaie infatti usano il richiamo « bir - bir » anziché « billi - billi ». Birén, 'd mér. Otarda, Starda, StarI

da maggiore. sf.

sf.

Tacchina.

Bisaccia

|

Tasca (Rav.)

PI.

(Lat.

Birbité.

Biréna, Birén.

a

F. i. (Lat. med. bisius. DEI). Bi§, Ancora, Un'altra volta. Due volte Fé' e' bis. Ripetere (Lat. bis).

PI.

stagnanti.

PI.

PI.



F.

Bi§,

lizia.

PI.

la pelle.

Bi§

PI.

i.

|

F.

I

capponare

Birinin, sm. Tacchinotto. Bis, agg. Bigio.

Biradin, (diminutivo di «ber»). Pecorino. Giovane ariete. (F.) Tipetto scontroso. La j' è un biradin. E' scontrosetta. Birb, agg. Scaltro, Furbo, Malizioso. PI.

.

a



Mario-

Birichinédi. Birinàza, sf. Rospo. PI. Birinàz. Birìnéna, agg. f « Rospina ». Di rospo. Detto della pelle. Pela birinéna, Pelle ocarina. Fé' avnì' la pela birinéna. Fare ac-

Biónd



I

PI.

I

t'hèi fat

Monelleria

sf.

leria.

».

n' pofi lavurè',

putàna

!



i. F. Birichinéda,

PI.

l'è

La vaca mora

la

;

biujgarìoi,

una purceta

!



mola».

tèra seca ». Stornello « a la

eh'

».

n' po§i laviu-è',

Lavora

eh' «

una cuncola

l'è

tacchina ancora più per ischerzo che per vera allusione, veniva rivolto a un povero ubriacone di Forlì che era stato accusato ingiustamente di aver trafugato una tacchina dall'aia di un contadino. Il grido era « Bertaccini, lassa la biréna ». (La pie, anno X, n. 3). Biribès-c, m. Bir ibisco. Deformazione di « biribisso », gioco d'azzardo. Usato in tono canzonatorio significa « persona da nulla ». Birichén, sm. Birichino Mariolo. PI. Birichén F. a

«

PI.

I

BISI

49

bisacha, bisaccia. GLE). Bestiola. Riferito a

sf.

mucca. PI.

Bis-ciòl.

Biscòt, sm. Biscotto in genere. PI. Biscòt. (v.

Scutén).

Bi§ighèr, intr. Lavoracchiare, (v. Bi§igval). Bi^ighèr, sm. Confusione, Disordine, Lavoro disordinato. Bi§iglìn. m. (diminutivo di Bi§igval) Nomignolo con cui si indica una persona indaffarata in tante piccole fac-

RISI cende.

PI.

Bi^ìgual, sm. (v. Bisigval).

Aguglia comune. (Belone

Bi!;ìgula, sf.

Belone).

PI.

Bi§ìgul.

Bisigval, sm. Oggetto fuori posto che

Bisegolo. Lisciascarpe. Arnese del calzolaio. Il DEI riporta: « Biségolo (bisévolo). Liscia piante, arnese per lisciare la suola delle scarpe ». Bi§igvla, sf. (v. Bisigula). Bi^nón, sm. Bisnonno, Bisavolo. I

Bi§nón

Bl?èr

F. Bi?;ara PI. F. Bi?ari.

Binari, nezza. PI.

genera confusione.

PI.

BUG

50

Bizzarria, Stramberia, Sra-

sf.

Binari.

Blac, sm. PI. Blèc.

Cencio.

Straccio,

Car"hé' i blèc, (F. Tirar le cuoia. Cade' coma un blac. Cadere come un )

!

I

cencio. Blacó§, agg. Stracciato. PI.

Blacu§

F. Blacó§a PI. F. Blacó§i

F. Bi§anóna PI. F. Bi§nón.

Bì^òn, sm. Biscione, Drago. Bi§òn. Bi^ulìna, sf. Bisciolina, Piccola biscia.

PI.

Tòt blacos. Tutto stracciato. I

Biànda, sf. Bilancia Rete a bilancia. PI. Blànj Stè' in biànda, Stare in I

PI. Bi§ulìn.

Bitulén, sm. Bettolino.

|

Bitumìir.

Biùda,

sf.

Biuta

|

sm.

Quan-

Bilancino di farmacia, o per piccoli pesi. PI. Blanzén. j

sf. «

può

Biolcata fare

un

».

Biolca.

aratore in

un

PI. F. Bivdòri.

Radice europea

PI.

sf.

con

licale fino a

I

I

ble- « belare

»,

da cui

il

Blèt.

Blèza, PI. BÌèz. PI.

:

negozio,

belare). Blèr, sm. Belamento, Belìo. Blèt, sm. Rossetto, Belletto

Bivdùr, sm. Beveratoio. Pozza d'acartificiale, per la beverata degli animali o per andarvi a caccia

Bìver, sm. Termine dialett. riportato da F. Serantini che significa castoro. « Bivero » per castoro, è usato da Dante neirinf quando dice « E come là tra il Tedeschi lurchi - Lo bivero s'assetta a far sua guerra ». Biviràgg, sm. Beveraggio. Intruglio PI. Bivirègg. Bizar, agg. Bizzarro, Strambo, CapricCaparbio. cioso

di

lat.

qua naturale, o

reti e panie.

della car-

Blér, int. Belare. (

Biujghé (v. Bicig). Bivàgn, sm. (v. Dbègn). Bivdòr, sm. Bevitore PI. Bivdùr F. Bivdóra

Traversino,

Bilancia del barroccino e

rozza.

PI.

.

Bilancino.

Biuda

PI.

to lavoro giorno.

Blanzén,

di legno, o di ferro, a cui si attaccano le tirelle del cavallo, fuori delle stanghe. 1

Albume,

(Panzini).

Biùd. Biujghé,

Mètar in blànza, Bilanciare. (Lat. med. balanza). I

Bitóm, sm. Bitume, Asfalto. Bitumira, sf. Bitumiera, Caldaia per Macchina per sciogliere il bitume pruzzare il bitume. PI.

bilico.

I

PI. Bitulén.

Bellezza

Blìgul, sm. Blìgul.

Ombelico

Costuma conservare quando capace di sciorglierlo

A Palma

il il

cordone ombe-

bambino non da sé.

è

di Montecchio (Sicilia) le donne conservano il cordone ombelicale dei figli perchè temono che, buttandolo via, questi, fatti adulti, abbandonino la

loro casa.

Questa costumanza di conservare il cordone ombelicale in località, così distanti fra loro, conferma un'origine comune delle più antiche popolazioni italiche.

BLIG sm.

Blìgrval,

(v.

Blìgul).

I

]

Fé boca da ridar. Atteggiare la bocca a sorriso (in segno di saluto, indulgenI

|

Bluché

Galliziani (op. cit.) riporta il raven« Boca d'agliòn ». La selvatica è la linaria (Antirrhinum Linaria) i cui fiori sono di coir giallo canarino. Bòcìa, sf. Bottiglia

Blus

Bòcc med. bocia, v. DEI). Bócla, sf. Buccola

Pi.

(Lat.

(Il bue matto). Era un giofaceva a trebbio nelle stalle. Legavano una forca (di legno) alla schiena di uno, con i rebbi fuori della testa voltati in su. Poi gli mettevano una coperta addosso; indi il bue matto si appoggiava a terra con le quattro zampe e veniva preso a mano da un altro che gli impartiva dei comandi da esso eseguiva alla rovescia, in modo che metteva, fra grida e risa, lo scompiglio fra

I

mat si

ragazze.

Lèc de bò

lóv. Bocca di lupo, Bocca (Antirrhinum majus).

II

Bo, sm. Bue.

le

'd

nate

F. Blu§a PI. F. Blu§.

co che

Boca

I

Bluchèt, sm. Blocchetto Bluchèt. Blu§, sm. Cartiiciotto

Bu

Turzé' la boca. Storcere la bocca. Ma§*é' la bóca, (F.) Raccomandare lo stomaco. I

di leone.

édi.

PI.

E' bó

patire e commiserare).

j

F.

I

oppure per com-

condiscendenza;

za,

PI.

PI.

altro).

Spararle grosse solo per impres-

I

Blu, agg. Azzurro, Turchino. Blucàgg. sm. Bloccaggio PI. Bluchègg. Fermare Bluchér, tr. Bloccare Chiudere.

PI.

un

Far l'arrogante (ma sionare, per intimidire).

Blòc, sm. Blocco PI. Blóc.

— è — éda R F. —

bocca (per darlo a Ave' dia bóca, (F.)

di

PI. Blìgval.

Prt.

BOLA

51

(v. « lèc »).

Bócval. Bòcval, sm. Ricciolo, Cincino. (Francese, boucle). PI. Bocval. Bóf, agg. Buffo, Comico. PI.

PI.

F.

I

Sm. Comico.

Bófal, sm. Bufalo Bófal. Bófla, sf. Bufala PI. F. Bófal.

PI.

Bógn, sm. Foruncolo. Bogn.

Bò'd Pasqua, Bue di Pasqua. Ingrassato con ogni cura per la mostra del mercato che si svolge prima di Pasqua. Ch'à i bu mej tira avanti. Chi ha i buoi migliori tira avanti; cioè chi ha

PI.

più possibilità fa di più. Bóbal, sm. Bùbbolo. Tubo di canna. PI. Bóbel. « I bóbal 'd cana », i bubboli di canna venivano usati per avvolgere accia. Bubboli, col nodo da una parte e un tappo dall'altra, servivano per conservare polveri e semi. Bóca, sf. Bocca Foce Orifizio. PI. Bóc. Fé' al bóc, Far le boccucce. A bóca, A voce. Tuss e' pan da la bóca. Levarsi il pan

te

I

1

1

Bófì

PI. F.

(Lat. bos). I

Bóf Bófa

Bógn

Bugno rustico, Alveare un bigoncio (in questo caso è chiamata anche « bgónz »), in un tronco di albero, o in un qualsiasi recipienI

róstic.

ospitato in

rudimentale.

Bógn

^ig. Fignolo. Bòja, sm. Boia Sch. Birichino. PI. Bùja. Vescichetta della Bója, sf. Bolla pelle Gonfiore causato da pesto. I

'

j

I

(Lat. ijulla). BÒI, sm. Bollo, .Marchio, Suggello. PI. BÒI. Bòia, sf. Chiazza Pulica. Boia d' cria. Pulica, Pulliga. |

PI. BÒI.

BOLS B61§, agg. Bolso, Asmatico Non affilato (di lama)

F. Bol§a PI. P. Bol§i. (Lat. med. bulsus, bolso: « equus... bul-

OLE). Bómba, sf. Bomba (arma). PI. Bómb.

sus

»

E' s-ciopa la

bomba,

(F.) viene fuori

il

I

marcio, Si scoprono Bòn, agg. Buono

gli

altarini.

F.

Bórsa,

Bùgola.

sf.

«

Burchia

».

Bórg Bórga de remai. Bùgnola della crusca. Ora è un recipiente qualsiasi, ma una PI.

Fé' bón, Far bene Essere utile. Biglietto con l'obbligo di |

I

Sm. Buono,

I

Burg

(Lat. med., 1332, burghus).

Boni

PI. P.

-

PI.

Bón Bòna

PI.

Guerrini la « Borda » è un essere cattivo che ammazza i bambini. « Ninàn, ninàn, la Borda la liga 1 bei ba». bén cun una corda Forse dalla radice indoeuropea bha « idea della luce e di rendere luminoso » (v. D'Houterive, op. cit.) da cui il lat. Fata « dea del destino » e l'italiano fantasma. Bdrg, sm. Boi'go. O.

Bul§

PI.

da

in « Alcuni canti popolari » raccolti

Ottuso,

I

BOSC

52

pagamento. Buono per ritirare oggetti. Bòn da mèi. Carta da mille lire Fèf bón, Crescere. (Se è inferito al

I

destia.

volta era un paniere di paglia. Dice B. Blondelli « Vaso composto di cordoni di paglia legati con rovi per tenervi le biade » ma forse vi si tenevano anche cose diverse come fa supporre il verbo « burghér » che vuol dire cercare. Bòria, sf. Burla, Scherzo, Celia.

Invstiss a la bòna, Vestirsi modestamente, senza pretese o sfoggio di ele-

PI.

I

I

tempo

A

sign. «farsi bello»).

;

bona, Alla buona. Ande' a la bona. Comportarsi con mo-

I

]

la

Bòria a

j

I

ganza.

Da

I

'd

Bonaman, Bònmàn.

Mancia,

sf.

Buonamano.

Boni,

sf.

pi.

Garbo.

Cun

al

bòni,

Buone maniere,

Con

le

Tatto,

buone maniere,

con tatto. Bonuscìda, sf. Abbuono. PI. Bonuscìd. Bòra, sf. Brago, Melma. Bór. Bòra, sf. Borra. PI. Bòr. Bòrd, sm. Bordo, Limite, Ciglio, Orlo.

PI.

Bùrd. Borda,

PI.

sf. Strega Animale immaginario e terribile (Voce ravennate). |

«

PI.

lo scherzo,

Randi, op.

cit.).

Anche nella

Bors

III

bursa;

dal

greco bursa, «pelle,

otre»).

Bóf, sm. Bussata. Chiamata al gioco delle carte r ») era dunque il raffinato elegantone che portava il « brachiere » a differenza del rustico cam-

BRAG pagnolo che usava un pezzo di corda.

nella « Frottola » di L. Gabbusio « braghetta » è, in termine dispregiativo contadinesco, il cittadino.

Anche

(Il

med. ha bragherius, brachiere,

lat.

cinto.

DEI).

Braghirè'^a,

sf.

Vanità, Superbia, Or-

goglio, PI. Braghirè^;.

Braghiròna

PI.

F.

Latino, braca, di origine gallica. Polibio la battaglia di Talamone (225 a.C.) fra Romani e Galli riferisce che questi ultimi indossavano le « bracae »).

descrivendo

Sbraguné). BragTuièra, sf. Cavallo cascante delle brache. Quando i pantaloni formano un vuoto notevole fra le gambe si dice: I fa dia bragimèra. (Lat. med. bragonera, braca. GLE). Bragun^òn, sm. Bracolone. Colui al quale cascan le brache fino alle gisf. (v.

nocchia. sf.

Briglia, Testiera.

PI.

Bramér,

tr.

Bramare, Desiderare.

Invocare. I

Prt.

Brame

fianchi.

Branche' ignaquèl, (F.) Dedicarsi a molte attività contemporaneamente. ]

due braccia.

con

le

Prt.

Br aneline

—è — éda PI. F. —

PI.

F.

édi.

Brandél, sm. Brandello, Brano. PI. Brandèl. Bra§èr, sm. Bracere. PI.

Brasìr.

sf. dim. Braciiia. Brasòn, sm. acc. Braciona.

Bravina,

Bra^ùla, sf. Braciola. Bra§ùl. A quel che e' gvérda la brasla 'd ch'j' ètar e' gat u j magna la su. Chi desidera l'altrui perde il proprio. Bra§ultéda, sf. Convito, Cena, Pranzo a base di braciole. PI. Brasultédi. Bravèda, sf. Sgridata

PI.

I

]

I

Bràn, sm. Brano. Brén. Brànc, sm. Rebbio, Dente (di forcale

PI.

e forchetta).

Brénc Brànc da furchèl, Rebbio

Bravédi. Ciapéss una

PI.

Braméss la morta. Invocare, augurarsi la morte.

PI.

di tridente,

Brànc, sm. Branco, Stormo, Gregge, Mandria. Brànc 'd zénta. Stuolo di persone. PI. Brénc.

Buscarsi

bravéda.

una

sgridata.

Litigare RimBravèr, int. Sgridare proverare. Brave' dri òn. Sgridare, Rimproverare uno, Rimbrottare uno. Prt. Brave. Bravura, sf. Abilità, Destrezza, Capacità, Valentia. PI. Bravùr. Al plurale però vale Smar|

|

I

di forcale.

I

Afferrarsi nella lotta, nella rissa.

Branchèt, sm. Branchetto. PI. Branchit. Brancunèr, tr. Abbrancare, Afferrare

Spacconata

— e P. — éda PI. F. — édi. PI.

]

Brancadùra, sf. Biforcazione (delle branche di un albero). PI. Brancadùr. Branchér, tr. Abbrancare, Afferrare. Branche' par la vita. Afferrare per i

j

Bragun^òn.

Bràja, Bràj.

GLE).

I

(

PI.

i

[

rfl.

Braghiròni.

Braghiri§om, sm. Alterigia. Bragón, sm. pi. Pantaloni. E' accrescitivo del dialettale « brèg », brache.

Braguné,

In brànc u s' smégra nénc sturan, In branco dimagrano anche gli storni. (Lat. med. branchus, branco di bestie.

ì

Braghiròn, sn. Superbione. PI. Braghirón. F.

BRAZ

54

giassate.

Ironicamente B. ha significato oppoI

sto.

Braz,sm. Braccio pi. diventa fem. e fa

Al

«

braz

».

BRAZ

BRIL

55

Fé' al braz, Fare la lotta. Fé' al braz cun la mòrta, (F.) Lottare

I

contro la morte. (Lat. brachium;- dal greco brakhión). Bra^adél, sm. Bracciatello, Ciambella. PI. Bra^adèl

favo e sca », favo. Brèscula,

e

med. bracidellus, DEI). Brazadéna, sf. Abbraccio modesto. Manciatella

di

fieno

«

bruscia

»,

sf.

come

vespaio

mantovano che ha

il

;

« bre-

Briscola, (gioco con

le

carte).

Carta vincente. 'd brèscula. Giocare una briuna carta di briscola. Fé' una brèscula. Giocare una par-

o

Avnì'

I

paglia.

scola,

Bra^adén.

PI.

di altri dialetti gallo-italici

milanese che ha

il

(Lat.

Bracciatella,

Brè§.

PI.

Voce

I

I

Brazalèt, sm. (v. Bacialèt).

PI.

a briscola. Brèscula! esci. Sorbole!... Brèt, sm. Berretto. PI. Brèt (V. Breta). Brèta, sf. Berretta, (F.) Cuffia dell'innamorato.

Prt.

PI. Brèt. (Lat. med. breta, berretta, GLE). Brèv, agg. Bravo Abile. Capace sperto.

Brazè,

Bracciata

sf.

]

tita

Abbraccio.

Bra^é

PI.

med. braciata, bracciata. GLE).

(Lat.

Bra^éda,

sf. Abbraccio. Bra^édi. Brazél, sm. Bracciale. PI. Brazèl. Bra^ér, tr. Abbracciare.

j

|

Brazé *

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

F.

F.

I

Brazón, sm. Abbraccio frettoloso. Brazòn. Brèc, sm. Bricco, Asino.

PI.

PI.

Brèc Brèca Brèc. tardo, buricus, asino; sec. Ili, dal latino buricus, piccolo cavallo).

PI. F.

(Lat.

DEI;

sf. pi. Brache med. braga, braca. GLE).

Brég, (Lat. fv.

Bragón).

Zana. Culla di vimini.

Che ha bevuto un po' più del necessario (Più usato alègar). Brillo, Alticcio.

I

lo.

Bréna, PI. Brén.

bril-

sotterfugi.

Brigó.s, agg. Difficoltoso.

Che presen(ma non

brigoso). PI.

F.

Brigù§ ó§a



PI. F.

Brina.

sf.

si

Merenda. Piccolo pasto

consumava

nel

campo

ver-

17.

Brè§a, PI. Brè§. Bre^a,

Usar



ò§i.

Brilànt. sm. Brillante. agg. Brillante, Brioso. PI. Brilént j

Branda, le

brilus, specie di vetrice

sf.

estivo che

so

i

ta difficoltà, o fa impazzire;

i

med. GLE).

Brèv Bréva

P. Brèvi Brèv, sm. Breve. Porta fortuna fatto con la « camicia della Madonna » ( amnio) essicata, o con l'immagine di un Santo. Appeso al collo del neonato lo salvava dal malocchio, dalle stregonerie e da ogni male. Breviéri, sm. Breviario. Briga, sf. Briga. Tuss la briga. Prendersi la briga. Brigànt, sm. Brigante. PI. Brighént. Brigantàgg, sm. Brigantaggio. Brighér, int. Brigare. Ingegnarsi.

Brèl, sm. Brillo, Vetrice (Salix viminalis L.).

(Lat.

E-

PI.

Brazèt, sm. Braccetto. Ande 'd brazèt. Andare a braccetto.

F.

j

F.



PI. F. sf.

sf.

Brace, Bragia.

Bresca (Pascoli). Favo di

api, o di vespe.

anta

-

ànti.

Brilantina,

sf.

Brillantina, (fiore).

(Gypsophyla). Brilcr.

Splendere,

int.

Brillare,

Risplendere.

Scintillare,

E'

più

usato

BRIN Starluchér. Brindèr, intr. Far merenda,

Brènda).

(v.

Br. significa anche brindare, fare un è più comune l'uso di brindisi Be' a la saluta, Bere alla salute. Brinadùra, sf. Colore del maiale

ma

I

;

«

brine ». Ave' una

bela brinadùra. Mostrare caratteristiche di un bell'incrocio. Brine, agg. Prodotto dell'incrocio di un maiale bianco con uno scuro. I

le

Prt. Brine P. éda



PI. F.



èdi.

Brinéda,

sf.

Brinata.

PI. Brine.

Brinèr, imp. Brinare, Fare la brina

sm.

BrÌ!$al,

(v. Brì§ul).

PI. Brj§al.

Brilla, sf. Briciola, Briciolo.

sm. Briciola, Briciolo.

Brì§ul,

avv. Niente, Punto. n'è vera brì§ul. Non è verno niente.

Ande' in brìsul. Frantumarsi. Bròc, sm. Brocco. Stecco puntuto di ramo, o di tronco. I

Bròc.

(Dall'aggettivo latino broccus, «che ha denti salienti ». Lat. med. broca « ra1

metto » GLE). Bròca, sf. Brocca. Recipiente di ra o d'altro per tenere l'acqua Chiodo, Brocco. lavarsi.

da

due

sf.

e' bromb, Fare il rombo. Brómbal, sm. Questa parola significava Tralcio (pampino) come lo attesta il folrivese « sbrumblèr » che significa « sbrombolare », cioè spampanare, togliere i pampini superflui. Ora « brómbal », brombolo, significa stufa, pampanata; cioè lavaggio interno fatto alle botti che hanno cattivo odore, eseguito con un intruglio bollen-

DEI

fa derivare « brombolo » dal rumpus, sarmento di vite. Tnè' e' brómbal, (F.) Tener duro. Brònz, sm. Bronzo. Brodai, sm. Bruscolo; Scheggia di

I

legno. Bró§al. (Lat. bruscum, radice nocchiuta e increspata dell'acero. DEI). Brós-c, agg. Brusco,

PI.

Ruvido. Brós-c

PI.

F.



I

Di modi bruschi.

sca



schi.

Brosca, sf. Brusca. PI. Broschi. La j' è brosca. La è dura! Stagione cruda. Tempi difficili! Miriade, Gran Bróst, sm. Brulichio

Rama, Ramo.

I

Brócul (Bròcval). Broccolo. PI. Brócul (Brócval). Brod, sm. Brodo. PI. Brud. E' bròd dl'uva, (P.) Il mosto. Per

|

i

I

il

vino.

Broda, sf. Broda. Bròd. Brój, sm. Brolo, Cespuglio.

PI.

quantità. PI. Bróst. Bróst, agg. Brulicante. PI.

F.

med. broìlum, parco, orto, giarDEI. Porse di origine celtica dalla voce « broga », campo). Brója, sf. Giunca j a. Vegetazione pa-

Gremito,

Disseminato,

Bróst Brósta

P. Brósti. Brót, agg. Brutto.

PI.

PI. Brój.

(Lat. dino,

fucili).

Fé'

I

PI. F.

PI.

bevitori è

dai cacciatori per indicare il colpo ottenuto dallo sparo contemporaneo di

I

ter-

|

Bròc. Broca, PI. Broc.

Marmocchio o Mannocchia). Brómb, sm. Rombo (Parola usata

lat.

U

PI.

I

II

PI. Br:'§ul. I

lustre non limitata ai soli giunchi ma estesa a tutte le erbe. (Viene dal veneziano « brula » che sign. giunco). Manòcc ad brója. Manna di erbe palustri (Manòcc viene dall'antico it.

te di uva, foglie di vite e di pesco.

PI. Bri§al.

I

BROZ

56

PI.

F. PI.

Brót Bróta

-

P. Bróti.

Bró^, sm.,

(V.

Loz). Bnizzico.

BRUC

BSAC

57

Bruchèt, sm. Zipolo. Piolino che tura la spia della botte, del tino e del bigoncio; e anche il foro dello zaffo che è alla base della faccia anteriore

piccoli

Bruchèt. Brucós, agg. Sproccoso, che ha sproc-

PI.

F.

I

Brucùs



ó§a



Udór

dole

ó§i.

campi. Bragia, sf. Crosta (di sangue ragrumato). Brucola, Brucolo. Secondo il DEI è voce che viene dal lat. « verruca ». PI. Brùgval. Brugiò^, agg. Brucoloso (v. Brugla). PI. Bruglù§ F. ó§a



ò§i.

int. Voce del dial. vallese che significa brillare; solo per indicare l'albeggiare

Albeggia.

l'eiba.

bagnacausato E' brója

ma |

Corrisponde

a

« e'

sbròca l'eiba ». Brulón, sm. Brolo. Brulón'd spén, Brolo di spini. PI. Brulón. Brunchìta, sf. Bronchite. PI. Brunchìt. Bruntlér, int. Brontolare. Bruntlér, sm. Brontolio. Bruntlón, sm. agg. Brontolone. PI. Bruntlón

j' ó de brusadùr! Mi scotta! Bru^adura, sf. Scottatura, Bruciatu-



Bni§é, agg. prt.

di

bronzo.

PI.

Brun^én.

sf.

PI.

F.

Adusto.

Bru§è éda



PI. F.



édi.

Tèra bru§éda, Terra brulla. Fa^a bru§éda, Faccia adusta. Bru§è, f. Bruciata, Zona della Valle Standiana ove si stendeva un « cér » (ciaro), imo specchio d'acqua profonI

I

dissimo, detto « e' ciarón dia bru§é », il « chiarone » della Bruciata. Bru§ér, tr., intr. Bruciare, Ardere. Inaridire. Disseccare, Scottare.

|

|

Prt.

j

Bru§è

—è F. — éda PI. F. — édi.

Mi

scotta. (Lat. med.

brusare, bruciare. (3LE). Brusighén, sm. Bruciorino di sdegno

risentimento. Bru§5r, sm. Bruciore. (F.) Risentimento, Bruciore. PI. Bru§ùr. Brustulìna, sf. Seme di zucca abbru-

Bronzina,

Cuscinetto

stolito

e

salato.

Brustulìn. Brutè^om, superi.

PI.

Arivé' I

int

e'

momento

bru.^,

Arrivare

mo-

PI.

decisivo, quando un attimo dopo sarebbe troppo tardi.

Brutè§om

PI.

F.

proprio nel

si

|

|

óni. Bninij^éna,

mento

Bruciato.

Brullo.

j

I



Bru!5.

Ustione.

Brusadùr.

La m' bru§a, Mi brucia (E' sottintesa l'offesa, l'azione, il gesto subito),

óna

PI. F.

ra,

PI.

PI.

I

F.

mo-

A

j

med. bru'dettus, brodetto. GLE). Brudòn, sm. Liquido dei pozzi neri che si cosparge come concime nei

(Lat.

Brujér,

(fisico o

rale),

Brudèt, sm. Brodetto di pesce. PI. Brudèt.



essiccare.

Brusadùr, sm. Bruciore

(V. Eròe).

PI. P.

toscano «bru-

il

'd bru^adè^, Puzzo d'abbruciato Bru^adùr, sm. Brusone. Malattia delle piante che colpisce le foglie facen-

chi.

PI. F.

come

cio »). Brui^adè^, sm. Bruciaticcio. Rimasuglio di cosa bruciata; e puzzo di cosa bruciata.

della botte.

PI.

infestanti.

insetti

Bru§. (Dal lat. brucus PI.

giusto,

nel

Bru§, sm. Bruco. Oltre ai bruchi, indicano con questo termine tutti i

PI. F.

Bruttissimo.

— èfmi. — èsmi.

Bibace, « b§èj ».

sm.

(v.

Sfnècc).

Deriva

da

BSAC

BUCA

58

B§acér, intr, e tr. Prendere qua e Raccogliere senza seguire un ordi-

paròl, Sofisticare. Prt. B§é

al

là.

Questo verbo è da ritenere che

ne.

—è — éda PI. P. — édi.

sia

PI.

traslato di un antico « bsacér » che significasse dapprima pungere e poi beccuzzare. Il nostro dialetto ha infatti la voce « bsèj » che significa pungiglione.

un

Non

ma

solo,

il

milanese aveva

F.

B.^ér,

intr.

Potere.

Il

Biondelli dice:

Aver possanza. Latino posse (?)

« Bsé.

».

B§inèr, (V.

Absinér). B§ógn, sm. Bisogno, Necessità.

(185.3)

besià » per « pungere » e il ted. ha beissen che sign. mordere e aver pru«

PI.

B§ógn.

Fé e' su bsón, Andar di corpo. Esar quél di b§ógn. Essere colui che viene accetato in mancanza di altri. U n' gn'era b§ógn che.... Non faceva I

rito. L'inglese ha inoltre « bee » ape l'irlandese « beach » ape e il danese il « bie » matovano ha « sii » pungigione, il milanese « bsèi », puntura. ;

I

;

;

I

bisogno

che...

Tutte queste voci fanno certamente capo a un'antica parola gallica. B§acèr, sm. Raccolta disordinata. Fé de b§cèr (v. Bsacér). B^ación, sm. Colui che raccoglie disordinatamente, senza criterio,

necessità. Occorrere, Bisognare. B§ogna, E' necessario. Bisogna, Conviene.

B§acér). PI. B§aciòn.

PI.

B§ógn u n' gvérda a grógn. (Chi ha bisogno non guarda per il sottile). ''

B§ugnèr,

I



B§ugnó§, agg. Bisognoso.

òna



PI. F.

F. óni.

Bi^addr, tore. PI.

Colui

che

sf.

Pesa,

Pesatura.

B§adùr.

lat. »,

Bi^arléna,

«

pisellum

»,

diminutivo

di

pisello). sf

.

« Pisellina ».

(Lathyrus Aphaca L.) P. Zangheri. B^dalén, sm. Trovatello. B§dalén. B§dèl, sm. Ospedale. PI. B§dèl. (Nel dial.'del sec. XVIII « sbdel », P. Santoni, Op. Cit). B§éda, sf. Pesata, Pesatura. PI. Bsédi. B§èj, sm. Pungiglione (Vedi « Bsacér »). PI. B§èj. B§én, sm. Vicino, Contiguo. PI.

PI.

F.



a



Buaréna, sf. Cutrettola. Buarén. Buàja, sf. (V. Buvaza). Bubalèr, sm. Chiasso, Pettegolezzo. Maldicenza. Bubàna, sf. Magona, abbondanza. L'è bubàna!. E' Abbondanza! E' cuccagna Bubanón, sm. Pròdigo. Bubù, sf. (Vedi «bua»). Bucadìna, sf. Centello, Piccolo sorso. PI. Bucadin. Bucalén, sm. Boccalino. Questo diminutivo di « buchél », boccale, ora significa solo « vaso da notte ». PI. Bucalén. I

!

(V. Buchél).

Bucalèr, sm. (V. Bucalèra). Bucalera, sf. Baccano. Fé' dia bucalera, Fare del baccano, parlare sgarbatamente ad alta voce. Il termine lat. med. buchallaria. indicava, a Rav., l'arte di far boccali; e il boccale era un vaso a bocca larga da cui certo il dialettale « bucalón », bocI

B§én

PI. F.

òsi.

PI.

PI. B§arèl.

pisum



bino.

Bsadùr. B§arél, sm. Pisello.

Dal

òsa

Bu, (V. Bo). Bua, sf. Male e malattia del bam-

Pesa-

pesa.

PI.

(

Bsugnus



PI. F.

sm.

Bi^adùra,

«

Convenire, Essere di

I

(v.

F.

Intr.

i

|aw. Vicino, Presso. B§èr, tr. Pesare, Soppesare.

|

B§ér

BUCA

BUGH

59 Budén. Bud^én, sm. Botticello. PI. Budsén. Buér, sm. Bovaro.

e, in senso figurato, persona rumorosa, sguaiata, (v. Arte a Rav. in Felix Ravenna, 1911, di Bernicoli). Da ciò si può ritenere che « bucalera » derivi dal medievale buchallaria (vedi GLE) e che per una certa rassomiglianza di suoni e di significato abbia localmente sostituito il latino « bachanal », baccanale.

calone

Bucalèta, PI. Bucalèt.

PI.

nella

brigate dei cacciatori ravennati, colui che restava col carniere vuoto. Di qui il detto « A n'ò sbuvarè » sono rimasto a carniere vuoto. Con quella negazione però dovrebbe significare il con:

(1483) bochaletus, piccolo boccaampolla. GLE). Bucalón, sm. Boccalone, Confusiona-

«non ho

boaro»

(Lat.

trario e cioè:

le,

per cui bisogna ritenere che in origine il modo di dire fosse « A j ò .sbuaiè », ò fatto il boaro, e che la negazione « n' » sia stata introdotta erroneamente più tardi. In senso fig., a Ravenna, « buér » significa anche cattivo pagatore. Buèta, sf. Pacchetto di tabacco da

rio.

PI.

F. PI.

Persona rumorosa, sguaiata. Bucalón óna



F.



òni.

Bucàna, sf. Avvallamento

Bocca (di un fossato). bocca di un fos-

alla

sato in cui stagna l'acqua.

Bucàn. (Dal lat. med.

bocca

buca,

di

corso

d'acqua GLE). Bucaròla, sf. Cheilite angolare. PI. Bucarci. Bucàza, sm. Succiacapre Boccalone. PI. Buchera. (Caprimulgas Europeus). Buche, sf. Boccata. Sorsata. Sorso Amabilità (di vino). agg. Abboccato |

|

|

|

I

(vino). PI. 1

Buche.

Vén cun

la

buche. Vino amabile, ab-

boccato. I

Boetta (1800) significava «pacchetto» rimasugli di tabacco. Parola introdotta nell'epoca napoleonica. ( Francese « boite ». La parola « boeta » col signif di scatola è però usata a Verona nel sec. XV). (v. DEI). P. Buèt. « Buèta Pacchetto di ta'd fujaza », bacco da pipa. Bufadùr, sm. AfTanno. Respiro grosso, ansimante. Bufér, intr. Buflare. Respirare con affanno e Soffiare del vento Soffiare .

]

(al gioco della

Buchél, sm. Boccale. Antica mis. di capacità per la vendita del vino al di

1.

il

di

Vén buche, Vino abboccato.

minuto

fatto

pipa.

PI.

1,34.

Buchèl. (Dal lat. tardo, baucalis. DEI). Buchèta, sf. Sportello, Feritoia. Bocchetta. PI. Buchèt. Budèla, sf. Budello, Intestino. PI. Budél. Ave' al budèl int un ^èst, (F.) Trovarsi in una situazione disperata. Budlòn de cui, Retto. Budèl stili, Intestino tenue. PI.

|

I

I

I

Buèr.

Buvér (o buér) era chiamato,

Boccale.

Boccaletta.

sf.

PI.

Budèl grosi, Intestino crasso. (Lat. med. budella, budella. GLE). Biidén, sm. Budino (dolce).

I

dama).

|

Sbuffare.

Nevicare a vento. Bugadarì, s.f. Lavanderia. PI. Bugadarì. Bugadéra, sf. Lavandaia. PI. Bugadéri. Bughè, sf. Bucato. PI. Buche. (Lat. med. bugada, bucato. GLE). Sughé' la bughé ad ch'j'ètar, Ascigare il bucato (fatto) dagli altri (Frase

allusiva in campo amoroso...). Una volta non si faceva il bucato il sabato, in tempo di luna piena e du-

rante la vendemmia, perchè veniva macchiato (Placucci. Op. Cit.). Cvànd che l'arzdòra la fa la bughé s'

l'amaifa

la

massaia

òn fa

il

ben mazé, Quando bucato .se uccide imo

l'è

BUGL ammazzato.

è bene

Bulèr,

Buglione. Confusione, mescolanza, accozzaglia di gente e di cose. Subbuglio. Bugine, prt. agg. A bugne, A bozze,

Buglióna,

sf.

(detto di facciate). PI.

F.

Bugne. éda



PI. F.



F.

édi.

I

sposo. Bujarì, sf. Parolaccia, Azione sconcia, Porcheria. PI. Bujarì. Bujè, agg. prt. Chiazzato, che ha bolle, vescichette. Bujéda, sf. Boiata, Birichinata, Catazione. Sopruso.

II sign.

I

I

Buladdr, sm. Marchiatore. Buladùr. Buladùra, sf. Bollatura

PI.

Marchia-

tura.

Buladùr. Afa. Buldè^, sm. Calura PI. Buldèj. Buldùra, sf. Ranno non ancora

PI.

Tratto (di superfìcie) Periodo (di tempo).

|

fil-

1

Buie.

Bulén, sm. Soldo, Quattrino, Moneta. Bulén. Da bolognino, antica moneta bolognese coniata dal 1191 al 1612. U n' vél un bulén, (F.) Non vale PI. [

PI.

1408).

Bollire.

tr.

Bull

— — ìda — ì

F. Pl.F.



idi.

Fare

buli',

il

ranno per

il

bucato.

I

(Lat. bullire).

Buliròn, sm. Rigurgito, (v. Bulir). Bulitàgg, sm. Sorteggio, con bigliettini.

Bulitègg.

Bulitèri, sm. Bollettario, Colui che Libretto delle bolrilascia le bollette |

lette.

PI.

Bulitèri.

Buio, sm. Persona boriosa. « Pittodice S. Muratori resco appellativo che ravviva tanti ricordi di milizia e d'avventura lungo tutti i confini della





Dominante

».

Buio. Bulór, sm. Bollore. PI. Bulùr. PI.

Per

che

dire

una persona non

piega tanto facilmente cu§ int e' prém bulòr. i

pulcini

si

hanno

dice:

U

si

n' s'

patito troppo

Bul^èta, sf. Bolgetta. Parola, dice S. Muratori,

in

si

uso nel

vecchio dialetto. Riporta la frase che '1 si udiva all'arrivo del corriere: «A la§é la bul?eta, e' curir? » (Tale bolgetta era chiamata « la bul?eta de curir » ed era il pacco della corrispondenza); «Ha lasciato la bolgetta, il corriere?'».

Bumbardamént, sm. Bombardamen-

I

niente.

Forlì,

Quando

Rannata. sf.

GLE).

bollare.

sf.

caldo sotto la chioccia e muoiono dice; I' à avù (o de) un bulòr.

(

Chiazza

a

Prt.

]

|

PI.

Buie,

med. bulare,

Bulìr,

PI.

Bujédi. varia secondo il caso. Bujèr, intr. Fare delle bolle, rigon fiamentl. Riferito specialmente ad intonaco. La bója, Fa rigonfiamenti. Prt. Bujè. Bujìna, sf. dim. Bollicina. PI. Bujin. Bujina pina d'acva, Acquaiola. Bujol, sm. Bugliolo. PI. Bujùl. PI.

trato.

—è F. — èda Pi. F. — édi. PI.

e



ó§a Stan bugnò§, sf étr'àn e' spó§, Quequest'altr'anno foruncoloso, st'anno

tiva

Sug-

Bolletta. Foglio di carta rilasciato per ricevuta. PI. Bulet. (Lat. med. bolitta, 1282, a Bologna;

ó§a

PI. F.

Affrancare,

di bollo.

Buie

Prt.

Bulèta,

Bugnù§



Bollare,

tr.

Munire

gellare,

(Lat.

Bugno?, agg. Fignoloso. PI.

BUMB

60

to.

BUMB

BURA

61

Bumbardamént

PI.

Bura,

Bumbardén, sm. Bombardino.

Bumbardén

PI.

Bumbardér, Prt.

tr.

la pòrta e' srén. La bora sereno (in pianura). La bura la pòrta la nèva in mutàgna. La bora porta la neve ai monti. Témp ad bura tri de e' dura. Il tem-

—è — éda PI. F. — édi. PI.

Bumbardìr, sm. Bombardiere.

(

zé.

bonifica.

;

Bunefica de Lamòn. « Cassa di colmata del Lamone », opera di bonifica a nord di Ravenna iniziata nel 1840 per la redenzione di 6500 ettari di palude, estesi poi a 8,177. Bunèga, sf. Bonaga, Bonagra, Restabue. Ononide (Onónis spinosa"). Bunifichér, tr. Bonificare, Prosciugare e mettere in cultura terreni paludosi. Prt. Bunifiché

Madóna»

— è — èda PI. F. — édi. PI. — è PI.

Buràt, sm. Ventilatore che pulisce le granaglie da seme. Buratto, Frullone. (Lat. med. buratus, tela da buratto.

».

|

I

buio.

Gvardé' bur, Guardar buio, torvo. La bura tri de la dura. La bora dura

Piccola

Buratello,

(Lat. medievale, buratelus, PI. Buratèl.

an-

DEI).

v.

f. Boratella. Famosa per sue miniere di zolfo. E' citata in un documento ravegnano del 1047 che nomina nel cesenate un S. Pietro in Sulpherina. Buratén, sm. Burattino (F.) Fantoccio, Uomo senza carattere. PI. Buratén. Castel di buratén. Castello dei bu-

Buratela,

rattini.

Buratèr, Prt.

tr.

Abburattare.

Burattare.

Buraté

— è — èda PI. F. — édi.

PI.

F.

med. buratare, abburattare. GLE). Buratinèda, sf. Burattinata. Azione da burattino, di persona senza carat(Lat.

tere.

tre giorni.

(del mondo invocata per far paura ai

Gata bura. Gatta nera

bambini). Fa?a bura. Volto rabbuiato. (v. Sànt Andrej). I

sm.

Buratel, guilla.

[

Ro). Bunté, sf. Bontà Sapore. PI. Bunté. Bur, sm. Buio. PI. Bur. A lom de bur (A lume del buio), Al (V.

fiabe,

GLE). ^

j

Bunin, sm. Bonello. Bue di sinistra. In certe località questo bue viene chia-

delle

(15 agosto).

le

F.

I

Burrasca.

:

I

I

sf.

Secondo la credenza popolare certe burrasche si verificano tutti gli anni, « la burasca 'd Sànt Antoni » e sono (17 gennaio); « la buràsca 'd Sa' Jusèf » ( 19 marzo ) « la buràsca dia

Bimèfic. Bunefica, sf. Bonifica.

I

vento

Buràs-c.

PI.

PI.



«

»).

Buràsca,

rfl.

Bunèfic, sm. Bonifica, Terreno in via

«

nord

del

Bonacciarsi. (Da bonazza, Frescobaldi). Mitigarsi, 1215, Calmarsi (Detto' del tempo).

mato

di bora dura tre giorni. Lat. boreas, dal greco borea,

po

Bumbardir Bumbérda, sf. Bombarda. PI. Bumbérd.

di

il

I

PI.

Buna

La bura

j

porta

F.

Prt.

tri

tre giorni.

Bombradare.

Bombarde

Buna^èss,

Bora. de la dura. La bora dura

sf.

La bura

I

Buratinédi. Buratinér. sm. PI. Buratinér. F. èra PI.



PI. F.



èri.

Burattinaio.

BURA Bura?na, sf. Borragine. (Borrago officinalis L.) Burcéla,

do

sf.

(Lat.

med. burclus, DEI; e burchieburchio, piccola nave. GLE).

F.

F.

èli.

questo vocabolo il DEI .spiega: «Bordello, m. ant. (1764, Lori); ragazzo; voce pistoiese rustica, che insieme all'emiliano e al romagnolo « burdèl », risale al latino burdus, mulo, bastardo, cfr. triestino « mulo », ragazzo ». La j' ha avù i burdèl, (Ha avuto i bambini). Ha partorito. Burdér, tr. Orlare, Filettare. Burdliscòt, sm. Ragazzetto. PI. Burdliscòt

Per

l'origine

di

I



P.

PI. F.

òta



(Lat. burdo-ònis che significava anche trave di sostegno). Burél, sm. Toro della mucca da latte detta « burèla ».

Burèl.

(Dal lat. pop. burrus «rosso, rossiccio o fulvo»; colore del mantello). Burèla, sf. Mucca da latte. In commercio è in uso « borella ». PI. Burèl Buré§,, sm. Borace. Burèt, sm. Borino (R. Alessi). Burghèda, sf. Borgata, Agglomerato di case ai due lati della strada. PI. Burghèdi. Burghér, tr. Cercare, Rovistare. Burghét, sm. Borghetto. PI.

Burghèt |



sm. rotonde tto. P. Burlingòt F. òta Burlingòt,

a

Sparare .

ca^a





F.

PI.

prima appena

la burida, Far la levata, di primo volo.

l'uccello

si

è

messo

òti.

Barilotto,

Uo-





Burlingotto » dice S. Muratori era il nome che una volta si dava, a Ravenna, alle guardie di finanza, ai doganieri e alle guardie daziarie. Burlòn, sm. Burlone, Amante delle burle. Motteggiatore.

«

PI.

F.

Burlòn



P.



i.

a Burni§a,

Brunice; cenere calda sf. Dal latino « pruna » carbone ardente (DEI). (Pascoli).

Burocràtic, agg. Burocratico, ZelanLigio alle pratiche amministrative. PI. Burocrètic

te,



F. PI.

àtica



F.

àtichi.

Burón, sm. Burrone, Precipizio. PI. Buròn. Bursarol, sm. Borsaiolo Bursarùl. Bursèta, sf. Borsetta. (v. Borsa). PI. Bursèt. Burslén, sm. Borsellino. PI. Burslén. Burslòt, sm. Salvadito di cuoio. PI. Burslòt. PI.

Borsa)

Burtìr,

Scac-

a

(F.)

mo

int.

Aboritre.

sm. Buco

Bu§,

caccia di In volo

éda

édi. F. (V. Burèl).

PI.

ciata.

Ande'

Burle



(v.

Burida, sm. Borrita (caccia) j

Sfuriata

Buridòn

PI.

òti.

Burdón, sm. Bordone, Bastone del pellegrino. E' menzionato nelle antiche « urazión ».

PI.

invola la sel-

Rimprovero,

sm.

Buridón, Rabbuffo.

PI.



persona

Burìss, sf. (V. Abur'iss). Burle, agg. Chiazzato, Macchiato.

èia

F.

PI.

o

I

Burdèl



cane

B., Atto del cane che vaggina.

Burdél, sm. Ragazzo. PI.

(di

infuriata).

PI.

Burcéli.

PI.

Avventamento

I

Zangheri. Burchiello. Barca a fonP.

piatto.

lus,

BUS

62

|

Cavo

(F.) Ripostiglio mano (F.) Ammanco. (F.)

di albero Località fuori

I

[

PI. I

Bu§.

Bus

'd

sòrg.

Tana

di topi.

|

BUS Bus, pr' i ghét, Gattaiola. Botola base delle porte dei magazzini per passaggio dei gatti.

I

alla il

Bus

A

d'

occ, Occhiaie.

j'

§én schép tot d'int un bus, Siamo venuti fuori tutti per un buco. Cariato Bu§, agg. Bacato (frutta) Cavo (alTarlato (albero) (dente) i

I

|

|

|

bero).

Bu§. a

PI.



F. PI.

carte.

Buschèr, tr. Buscare, Guadagnare Buschèt, sm. Boschetto, Brolo. PI. Buschèt. Bu^éda, sf. Copula del toro con la ]

Busédi. Bu§édar, agg. sm. Bugiardo, Mendace.

PI.

i.

|

PI.

Buscèda, sf. Bussata. Chiamata al gioco delle carte, (v. Bu§èr). Buscér, int. Bussare. Dichiararsi forte in un dato seme, al gioco delle

muca.



F.

Tèsta busa!. Testa vuota! Pozza Bu§a, sf. Buca

]

BUST

63

|

Fossa

|

Bu§i.

Toniba. Bu§a dl'acva. Pozza; Bu§a de stabi, Fossa del letame. Concimaia; Bu§a da mort, Fossa e Tomba (Fé* la bu§a pr' un mòrt. Scavare la fossa per un morto); Busa da èlbar, Formella; Busa da cómar, da patét, da fa§ùl, ecc., Bucherella per...; Busa dal mlan?;àn, di §èral. Fossetta delle... §imné' a busa, Seminare a bucanelle. Bu§adrén, sm. Bugiardello. Fossetta

I

I

PI.

F. PI.

PI.

F. PI.

Bu§adrén



a

F.



ra



F.

Bu§ér,

j

]

Busèdar



alla

Prt.

ri.

tr.

Fecondare.

Dare

il

toro

mucca. F. Bu§èda

PI. F.



i.

Bu§èt, sm. Occhiolino (di scarpa). PI. Bu§èt. Bugia. Bu§ì, sf. Bugia, Menzogna Piccolo candeliere, basso, con largo piattino per i fiammiferi. PI. Busi. Una busi taca a l'éta, Una bugia |

I

i.

Bu§adùr, sm. Batosta, Bastonatura. PI. Bu^adùr. Bu^àna, sf. « Bussana » (R. Alessi).

Vento burrascoso. (Forse dal lat. medioevale, buffare, soffiare. Nell'Appennino forlivese si dice «u bofa»; cioè, è vento di bufera). Bu^anéla, sf. Buchetta, Specie di gioco infantile. ?ughè' a bu§anéla, Giocare a buI

chetta.

Bu^anéla, Buchetta. Gioco con le bocce sull'aia, che consiste nel mandare una boccia in un'apposita bacI

dietro l'altra. Una busi, la

dént. n' bota zo' (Detto forlivese). Bu^Iòt, sm. Bossolotto, Bussolotto. i

I

PI. Buslót. j

Zug

di

bu|lót,

Bu^marola, tiene

«

bò§ma

sf.

Gioco dei bussolotti. Recipiente che con-

».

Busmaròl. Busmaroli,

PI.

Radici filiformi sf. pi. che si raccoglievano in pineta per far brusche per cavalli. Bu^òn, aw. Chino in avanti. Bocconi.

Bustéra,

sf.

Bustaia, Colei che fa

i

busti.

chetta.

PI.

Camerino, Ripostiglio, Piccolo ambiente atto a raccogliere un

Bustringhéna, di pane. Per il

po' di tutto.

sta focaccia ho raccolto due versioni. La prima dice « Si meteva nel forno appena estratto il pane ». La seconda dice « Si cuoceva suU'arola del focolare coprendola prima con cenere, poi con la cinigia appena estratta dal for-

Bu§anòt, sm.

PI.

Busanót.

Buscà,ia,

sf.

Bustéri.

:

Boscaglia.

Buscàj. Buscajol, sm. PI. Buscajùl. PI.

:

Boscaiolo.

sf.

Focaccia di pasta di cuocere que-

modo

BUST no ». Forse si cuoceva tanto nell'uno quanto nell'altro modo. Invece Aruch Aldo (op. cit.) dice: « Bustrèng. Torta che fanno i contadini ». Bustringhir,

tr.

Abbrustolire.

Bustringhl

Prt.

— — ida PI. F. —

PI.

ì

F.

sm. E. era lo specialista dei mattoni, da terra fino seconda e terza impalcatura.

Butadùr. Butaréna,

Colpetto.

sf.

Butarìn.

Butarìna,

Colpetto,

sf.

Colpettino.

sm. Bottaccio. Recipiente per il vino o l'acqua, ricavato da una specie di zucca chiamata « trófa » o « zóca butà^a ». « Butàz » come sinonimo di « trófa » è menzionato nella « bióiga » num. 333 dell'op. cit. di B. Pergoli. « ....ins e' cavdél a j'hó lascé e' butà?; ... ins e' cavdél a j ho lascé la trófa ».

Un

prov. dice « La curéna la j' ha butàz, 'd dri da la schéna » (la corina ha il bottaccio dietro la schiena) per dire che dopo la corina piove. (Lat. med. botazus, recipiente). Butà^a, sf. Bottaccia (v. Zócabuta^a). Buta^è, sm. Acqua raccolta per far macinare i mulini. :

e'

Questa voce viene usata anche in senso figurato per « grande afflusso ».

Buta^.

Buta^òla

sf.

Spigatura.

Atto e tem-

po del fare le spighe. Detto del grano. E' gran l'è in buta^òla. Il grano è

[

in

spigatura.

Butéda, sf. Gittata Brocca; posatoio per la caccia col roccolo, ottenuto con rami secchi sistemati sulla vetta di una pianta di alto fusto, perchè vi si posino gli uccelli attratti dai richiami. PI. Butéd. Butèga, sf. Bottega. Esercizio di vendita Laboratorio o bottega di arti|

I

giano. Srè' butéga, 1

vità.

di

corpo con comodità

|

Parte

]

'

— —



j

Butà:^,

PI.

andar

modo

\

PI.

PI.

di

cal-

i

inferiore dell'apertura anteriore dei calzoni da uomo. PI. Butèl. Butér, tr. Buttare, Gettare, Tirar via Emettere (pus) Grenerare Rirfl. mettere (di erbe e alberi) Posarsi di uccelli Gettarsi. Prt. Butè PI. è F. éda édi. PI. F. Buté' so', Caricare, (F.) Aggiungere. Buté' in élt, Butare in alto, Tirare in alto. ]

lancio

alla

Butela, sf. Brachetta dietro zoni dei bambini per dar loro il

I

idi.

Butadòr, nel

BUTE

64

(F.)

Cessare ogni

atti-

I

Buté' vi', Gettar via. E' témp e' bota so. Il tempo si prepara a piovere. E' bota so ad curéna, ad bura ecc. II tempo (le nubi) salgono di «corina », di bora, ecc. Buté' a mas-cc. Generare maschi Buté' e' verd, e ?al, ecc., Mostrare il I

I

I

]

\

verde,

il

Buté' a I

tare

le

giallo, e'

mèz

porche

ecc.

(o a e' còjóm), Rivolverso il centro del

campo. Buté' ad qua e ad là. Rivoltare porche verso i lati del campo. I

le

BUTE Butè' ?o,

Abbattere,

Diroccare,

De-

I

molire.

Buté' da séta, Germogliare, Emettegetti dalla ceppala, dalla radice. Butéss centra a ón, Avventarsi contro uno. Butéss in ajùt, Andare in soccorso. Butéss ben, (F.) Far capire di esI

I

I

I

I

Dice G. U. Maioli in sf. Casati di Ravenna »... che « Butrighi » erano, un tempo, botti speciali. Così si spiega come Butriga significhi « pancia come una botte ». PI. Butrig. (Lat. med. butriga, bottiglia. GLE). Butrigòn, sm. Pancione (v. Butriga). Butrìga,

«

re

sere

BUZA

65

ben

disposto.

Butéss a la

stré,

Case

PI.

Mettersi ad assal-

F.

Butrigòn

—a

viandanti. i Butér, sm. Bottaio. PI. Butèr.

PI. F.

Butì, sm. (Lat. med.

Non

tare

Burro. butirum, butirro. GLE). Butigànt, sm. Esercente, Bottegante. PI. Butigànt F. anta



PI. F.



ànti.

Butighìn, PI.

sm.

Botteghino.

Butighìn

Butirós, agg. Burroso. PI. Butiru§.

e



i.

Buvaréna, sciaiola, PI.

sf. Cutrettola Boarina.

nidifica

da

gialla.

Stri-

noi.

Buvarén.

(Motacilla Flava). Buvarì, sf. Casa aziendale. PI. Buvarì. Buvà|a, sf. Bovina. Sterco di bue.

Buvà?. Buvèr, sm.

PI.

Bu;{!ar6n,

natore.

(v.

agg.

Buér).

Degenerato

;

Ingan-

BUZA PI.

F.

66

BiLjarón a

-

PI. F.



i.

Questo aggettivo è usato tanto a For(G. Acquisti), quanto a Ravenna



BUZE (O. Stechetti) nell'ottocento 1200, buggerone, DEI). Bujèt, sm. Bozzetto Modellino, Abbozzo. PI. Bujèt. (It.

e CA

CAGA

67

Ca,

sf.

Casa.

PI.

Ca

(Lat. casa, capanna). « Ca bru§éda », Casa

med. cadinus, catino. GLE). Tralcio maesf. Catena

(Lat.

bruciata Ora questa espressione ha un senso figurato e significa: «Casa vuota! Casa disabitata ». Ai primi del secolo era l'espressione di protesta che la maschera proferiva quando si trovava di fronte a casi di avarizia nel suo giro fatto per le case a chieder l'elemosina per Carnevale, o il giorno della Pascvèta (Epifania). Tale maschera si chiamava « la vècia » o « la viciarèla ». Da « vecia » e « viciarèla » viene il detto « andè' in vécia ». E' d' fura l'è di cvajón / e e' d' drénta l'è di patron, L'esterno (della casa) è per gli sciocchi, e l'interno è per i padroni. Cabarè, sm. Vassoio. )

Cadén.

PI.

Cadéna,

!

|

stro.

Cadén.

PI.

!

I

Cadén dia cumarèra, Ramificazioni

del cocomeraio. (Lat. catena, DEI).

Cader,

Cadere,

int.

Precipitare.

Cadù —ù — uda

Prt. PI.

F.



PI. P.

udi.

Cadévar, sm. PI. Cadèvar. Cadinèla,

Cadavere. Piccolo

Catinella.

sf.

ca-

I

PI.

Cabarè

Caca, sf. Merda del bambino. Cacar, sm. Caccola nasale. PI. Chècar. Càcula, sf. Caccola, Cispa. PI. Càcul. (Dal lat. med. cachula, caccola; lo sterco attaccato al pelo delle pecore.

GLE).

PI.

PI.

der) I

PI. F.

óna



|

Cadudi. Cafè, sm. Caffè (Coffea arabica). Caflfè, Locale pubblico ove si beve

PI.

caffè.

Cafè.

Cafltìr, PI.

sm.

di

Bricco.

Caffettiera,

sf.

Cafitir.

Cagadùra,

óni.

Caffettiere.

Cafitir.

Cafltìra, PI.

Cadén, sm. Catino.

Mèi cadù. Epilessia. Pendenza. sf. Caduta

Cadùda,

Caculòn



Cadinèl.

Cadnéna, sf. Edera terrestre (Glechoma hederacea L.). Il Gallizioli riporta il termine come ravennate. Cadù, prt. Caduto, cascato (v. Ca-

PI.

Caculòn, agg. e sm. Chi ha sempre le caccole agli occhi. Caccolone. F.

tino.

uccello

sf.

o

Cacatura

di

insetto.

|

Escremento

CAGA

CAIC

68

Cagadùr. Cagadùr, sm. Cesso, Cacatoio. PI. Cagadùr. Cagarà^, sm. Cacheraccio. (F. Cagare!, sm. Cacherello

Cagnèra, sf. Cagnaia mazzo. Chiasso.

PI.

)

|

pi.

Cacherelli dei

filu-



F.

Cagarèla, sf. Diarrea. PI. Cagarèl. Cagaròtal, sm. Cacherello. Sterco di capra, pecora, lepre, topo. PI. Cagaròtal. Cagarùia, sf. Diarrea. PI. Cagarùl. Caghéda, sf. Cacata, Escremento di uomo di animale. PI. Caghèdi. Caghégn, sm. Diarrea.

PI.

Caghègn. Caghèr, intr. tr. Cacare, Defecare. Caghé' ignacvél, (F.) Confessare tutto. Caghé' 'd stil, (F.) Aver poco da defecare per mancanza di nutrimento. Va' a caghé' int e' remai. (F.) Va' a I

I

I

fare

sciocco.

lo

Caghéss adòs, Farsela nei

I

calzoni,

Sconcacarsi. Hèit caghé a

lèt?. L'hai fatta a letto? dell'uso familiare rivolta a alza presto contro le sue abi-

I

Domanda chi si tudini.

Caghin, sm. Piccolo insetto che ha l'addome molto lungo e le ali corte. E' di colore nero e vola nel crepuscoSi nota a miriadi sulle gli equini.

lo.

PI.

Caghin. In càgn

Càgn.

I

cacate de-

Cagnaròn,

Rumoroso PI.

agg. di

Confusionario, persona).

Cagnaròn òna



PI. F.

I

sm. (detto



Cagnèn, agg. Cagnesco. Guardé' in cagnègn, Guardare

in.

I

Carducci

II

mandolo

questo canina ».

esalta

« divina

vino

chia-

Cagnin.

PI.

Cagnina de rasp rò§. Canina dal raspo rosso. E' la varietà più pregiata. Gagnola, sf. Morsa. Piccola morsa usata narmolmente dagli idraulici. [

Cagnòl. Cagól, sm. Cogolaria, Cagolara, Cogola. Rete a sacco conico per la pesca delle anguille. PI. Cagòl. (Lat. med. coagularia, rete per pesci; e cogolus, rete. GLE). PI.

Cagón, sm. agg. Cacatore, Sconcaca(F.) Pauroso.

tore

I

PI.

F. PI.

Cagòn



a



F.

i.

Cagóna,

sf.

Ciapéss una uno spavento, una

Spavento

cagòna. Prendersi gran paura.

:

Cagòn.

Caicadùr, sm. Spingimento. Premito. Stimolo a emettere feci, determinato Sforzo che da forme di irritazione la mucca compie per figliare. 1

Caichér,

tr.

Calcare, Premere, PresSpingere.

Comprimere

[

Calche

— è — èda PI. F. — édi. PI.

di

sbieco. I



Dént cagnm,' Denti canini. Lana cagnina, Lana canina. Cagnina, sf. « Cagnina », Canina. Uva nera da cui si ottiene un ottimo vino amabile dello stesso nome. I

sare, Prt.

òni.

Canino.

ina

F.

PI.

e in ragna, In istato

di disaccordo, di litigio.

F.

chiasso).

Cagnìn, agg. PI. Cagnìn

gelli.

PI.

cagnara,

(Veneto, cani,

binotto.

Cagarèl. Cagarci, sm.

Par del chiasso. abbaiare di molti

Fé' dia cagnéra, I

PI.

Strepito, Schia

Cagne r.

PI.

Zer-

,

F.

Ande' in cagnègn. Andare a sghim-

bescio Andare in fregola (detto di cani); (F.) Andare in amore (di persone).

Calche'

avanti,

Spingere

avanti,

in

Spingere indierto;

al-

I

avanti.

-

I

I

l

Caiché' indrì, 'indietro.

CAIC Caiché' so, Spingere in alto, SospinI

gere. (Lat. calcare; dal lat. calx,-cis, «tallo-

ne

Calapilòsum è completamente

antica caduta disuso. Calarón, sm. Callajone. Grande viot-

sm. Callo, Callosità; (Lat. calCalo, Diminulum, pelle indurita) Cai,

|

zione (Lat. med. callum, nuzione del peso. GLE).

calo

dimi-

di «Calerà»). Calarón de Lég. Vialone che dalla Via Emilia conduce alla Madonna del I

Lago.ai piedi di

to Prt. I

Caldanela,

Caldanèl. Caldin, sm.

|

seppie.

delle

med. calamare, calamaio. GLE).

Calamita, sf. Calamita. Calamìt. Calamite, agg. prt. Calamitato

PI.

Calamite éda



PI. F.



édi.

afoso.

Calda-

PI.

Calduccio.

Caldìoi.

sf. pi.

:

Conversione di S. Paolo chiamato « Sa' Péval di sègn », San Paolo dei pronostici. Alle prime 12 ore si fanno corrispondere, nell'ordine, i 12 mesi che

avranno

l'andamento

stagionale

delle

(v. Calàndar). Calante (detto

della

corrispondenti ore.

Calandrón, sm. Calànta, luna).

Lona

agg.

calànta.

Luna

calante.

Calapilò^um, sm. Cancro. Ch'u t' vègna un calapilòsum, Che

venga

un....

Cald'ra, sf. Caldaia. Caldìr. (Lat. tardo caldaria GLE). Caldirón, sm. Calderone. PI. Caldirón. (Lat. med. caldironus. GLE). Calè, sf. Calata. PI.

Ponente Calè de sol, Tramonto Caléda, sf. Discesa, Pendio. Migrazione Passo, ripasso di uccelli a valle, Discesa a valle del pesce. |

Calende. I primi dodici giorni di gennaio. Dalla osservazione di ogni giorno delle cai. si ricava pronostico dell'andamento stagioil nale del mese corrispondente. Ma dice un proverbio « No' bade' ne a calàndar, né a calandrón, mo gvérda e' de 'd Sa' Péval che sia bón ». (Alla lett.: Non badare ne a calende né a calandrone, ma guarda che sia bello il giorno di San Paolo (25 gennaio). «E' calandrón », il calendone, va dal 12 al 24 gennaio. Il 25 è il giorno della

Calàndar,

I

Caldo

I

(Lat.

I

sf.

PI.

Occhiaia Calamèri, sm. Calamaio Calamaro, Cefalopodo del gruplivida

F.

Calculé

— è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

nella.

(Loligo vulgaris)

PI.

Bertinoro.

sm. Calcestruzzo. tr. Calcolare, Far di conEsaminare, Considerare, Valutare.

Calcistróz, Calculér,

Chèl.

Calamarèt, sm. Calamaretto

po

voce

in

tola (accrescit.

»).

Caicdn, sm. Spinta, Spintone. PI. Caicón. (v. Caichér). Caicvél, pron. indeterminato. Qualche cosa. Cai, pron. dimo. Codeste, Quelle.

PI.

CALI

69

ti

I

|

I

Calédi. Caler, tr. Calare, Diminuire sare sole e della luna). PI.

j

Prt.

Scemare AbbasTramontare (del I

|

Calè

— è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Calerà,

sf.

Callaia,

Carraia, Viottola

campestre. Carriera,

Corsa sfrenata

di

cavallo.

I

PI. Caler.

De' calerà, Dare il passo. (Forlì, 1556, carraria). [

Calè^na,

sf. Fuliggine. Calcari, sf. Conceria. PI. Calgarì. (Lat. med. galegaria. Luogo in cui si lavora il cuoio. GLE). Cali, sm. (v. Calìg). Calìg (o Cali), sm. Caligine, Caligo. Ora indica solo fo.schia, vapore estivo che offusca l'aria; ma in antico si-

CALI

CALZ

70

gnificava anche nebbia, caligine, perchè usa ancora dire « nèva 'd cali » per dire

neve che

si scioglie subito. (Lat. caligo).

Cali^và, sm. Allargatoio; Calisvàr. Strunnento per allargare i fori. (Il DEI dice che è corruzione del fran-

cese equarissoir). Cali^,

sm. Calice.

Bichir a cali^, Bicchiere a calice. E' più dialet. Bichir de pè. I

(Lat. med. calix, calice. GLE). Cali:;nó§, agg. Fuligginoso. PI.

Cali?nù§.

Calmér,

Calmare, Rabbonire, Tran,

tr.

quillare.

Calme

Prt.

— é F. — èda PI. F. — édi. PI.

Calmìr, sm. Calmir.

Calmiere.

PI.

(Lat.

med. calmerium, calmiere. GLE).

Calmirér,

Prezzare, Fare, fissare

tr.

prezzo. Calór, sm.

il

Calore Riscaldamento Empitiggine, Efflorescenza Fregola |

|

I

Esantema

|

Calzedar o secc o secia

I

Colite.

Calùr. Calò^a, sf.

Calzéna viva. Calce viva. Calzéna morta, Calce spenta.

PI.

Caloscia,

gomma.

Soprascarpa di

(Come

Calò§. Calur5§, agg.

PI.

lat.

Che produce, causa riempetiggine, efflorescen-

scaldamento,

ze, diarre, ecc.

PI.

F.

PI. F.



I

CaL^éna, sf. Cinghia di cuoio, o di corda intrecciata, che passa per le cam-

PI.

lo

vaso

Calcedro (DEI). Sec-

chiamavano

per

bronzo ». (Dal greco « calcós

« calchi-

na

»

r

e

scaràna

la

«

» e. aj>pese al

galófa

».

muro,

CAMA (Lat.

med. camarottus. GLE).

Carnata, eretto dai

giamento.

Casamatta, Ripostiglio muratori accanto all'edifi-

si.

cio da costruire. La C. viene poi demolita perchè i muri sono senza calce e il materiale viene riutilizzato. PI. Camàti. Ca Mata, Casa Matha. Società piscatoria ravennate, tuttora esistente, I

menzionata già

X

in

un documento

del

secolo.

Dice il GLE che nel lat. classico e medievale la parola « matta » significa stuoia chi.

era

CAME

72

giunchi, intreccio di giunSpreti dice che « casa matha »

di

Lo un luogo dove

fabbricavano

si

le

stuoie; mentre P. Sella in GLE definisce « ca matha » capanna coperta da un intreccio di giunchi o di stuoie.

Tu' in càmbi. Càmbi, sm. Cambio Confondere uno con un altro. Far conj

PI.

Cambiamént

Cambiéla, sf. Cambiale. PI. Cambiél. Cambiér, tr. Cambiare, Mutare, Sostituire.

Cambié

Prt.

— è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Cambra, sf. Camera. Càmbar.

PI.

una stanza») Camèglia, sf. Camelia, Rosa del Giappone. (Camellia japonica). PI. Camègli. Camél, sm. Cammello (F.) Perso(Lat. camera, «volta di

!

na PI.

ossuta.

Camèl.

Camén, sm. Termine che abbraccia focolare e con cui si indica solo camino, e il comignolo chiamato, però, anche « vèta de camén », tutto

anche

fusione fra due.

Cambiamént, sm. Cambiamento, Can-

Cambra

'd

ca

il

il

CAME vetta del camino.

della

Camén.

PI.

CAMP

73

tati

parti: Spai de camén, stipiti; Prè camén, pietra o frontone; Uròla aròla, aiuola r Capa, cappa; Càna. canna o gola. Ecco ima sintetica descrizione del « ca-

Sue

(v.

de

(Lat.

mén »

tradizionale. focolare è ampio, elevato di duemattoni sul piano del pavimento, con una vasta cappa affumicata che reca intorno, sulla cornice fatta a grondaia, la ventola ed i zolfini ». Spallicci, La

« Il

anno III, N. 8. Camén, sm. Cammino.

pie,



F. PI.

celtica,

ori'g.

óra



F.

Brèv).

med. camisia. GLE).

Quando uno era sudato

leva cambiare

e

non

si vo-

dicevano: Alora tuli la camisa de capu^én, Allora prendete la camicia del cappuccino; e gli davano un bicchiere di vino schietto. Cami§èra, sf. Camiciaia. PI. Cami§éri. Cami^èta, sf. Camicetta. PI. Camisèt. Cami^òn, sm. Camicione. gli

Cami§òn.

PI.

camminus). Caminadór, sm. Camminatore. PI. Caminadùr

(Lat. pop. di

j

Madonna » fossero fortunati e dodi virtù magiche,

(Dal lat. med. camisius, camice. GLE). Camisòt, sm. Camiciotto. PI. Camisót. Camp, sm. Campo, Podere Campo |

militare.

òri.

Caminamént,

sm.

Camminamento.

Via per entro trincee.

Chémp.

PI.

'D camp, Campestre Purté' in camp. Porre sul tappeto, in discussione. No' ave' camp..., Non aver modo di I

j

Caminamént. Caminéda, sf. Camminata,

PI.

|

Passeg-

Andatura. Caminédi. Caminèr, intr. Camminare. Prt. Caminé. Caminèt, sm. Caminetto.

dire,

Caminèt Camìndn, sm. Ciminiera. PI. Caminón. Camita, sf. Camicia Camita dia be§a, Camicia della biscia, Pellicola di

F.

giata

I

ga vita. PI.

]

cui la biscia si libera quando esce Guaina, Pellicola. dal letargo Parti della camicia: Lènza, Colletto; Sipalén, Spallette, Spalle; Fundèl, Quaderletti; Sulén da la man. Polsini; Averta de col, Sparato del petto; Averta dia man, Sparo delle maniche; Patajòl, Falda; Schév, Scollatura; Urèi. Rimbocco, Risvolto. In màng 'd camita, Con la sola camicia, senza giacca Scamiciato Sbracciato ^iré' in camita, Girare in |

1

I

|

I

camicia.

gna PI.

di

òri. sf.

Campagna

PI.

|

Campa-

guerra.

Campàgn.



F.

F.

agg.

Campagnolo,

ola.



òli.

Campana, sf. Campana. PI. Campàn. Slighé' al campàn. Sciogliere

le

I

cam-

pane. 1

Vie'

sinti'

tòt

al

campàn

a

suné'

Voler sentire tutte le campana a suonare. Voler sentire il parere di tutti. Campana^, sm. Campanaccio.

PI.

Campane^. Campane, agg.

Camita dia Madóna, Amnio, Sacco am-

F.

niotico.

PI.

nati con la « camicia



Campagnol, sm. Di campagna. PI. Campagnùl.

pozzo.

i

óra

F.

Campagna,

PI.

j

Campadur



PI.

Camita de pój. Camicia del pozzo. Rivestimento interno in mattoni, del

Si credeva che

ecc.

(Lat.

PI.

|

fare,

campus, «pianura»). Campadòr, agg. Campereccio. Di lun-

PI.

prt.

Sordo.

Campane



F.

éda



édi.

Campane!, sm. Campanello.

CAMP Campanèl. med. campanella, GLE). PI.

campanella.

(Lat.

Campanéna

bianca,

sf.

Vilucchione.

PI.

bianchi.

med. campanella, campanula. GLE). Campanér, sm. Campanaro. PI. Campanér. (Lat. med. campanarius. GLE). (Lat.

CampanìI, sm. Campanile. PI. Campanil. Campanòn, sm. Campanone.

Campanòn. Campègg, sm. Campeggio. PI. Campegg. Camper, intr. Campare, Vivere. Prt. Campè. Ch' campa e eh' scampa (Chi campa e chi scampa). Chi campa e chi

PI

I

campicchia (Nardi). Campèt, sm. Campicello. Campetto. PI. Campet. Campiàn, sm. Campiano. Frazione del Com. di Ravenna. Anticamente Campilianus, storpiatura del nome di

un Campo Apollinis della Pieve di S. in Decimo menzionato in un documento del 953 e in un altro del 971 in cui è chiamato « fundum apollinis

C asciano

seu campiliani ». (v. Bartóla). Dice il Mazzotti che la parte più antica della torre campanaria di S. Case, in Decimo è forse dei primi del 1200 mentre tutta la torre non è posteriore al sec. XIII. Campiòn, sm. Campione Scandaglio Mostra. |

I

PI.

iava alla luna perchè gli sembrava una pizza. Quando abbaiava, era costretto ad appogigarsi col sedere al pagliaio. Cvànd l'uróla e' càn, la mòrt l'è pòc luntàn. Quando ulula il cane la morte è poco lontana. II giorno di S. Stefano si faceva un segno di croce sulla fronte del cane con la paletta del fuoco arroventata perchè, arrabbiandosi, non morsicasse I

(Convolvulus sepium).

Campanén

Campiòn

Campiunèri, sm. Campionario. PI. Campiunèri. Càmpsànt, sm. Camposanto. PI. Chémpsént. Càn, sm. Cane. PI. Chén. Càn da sfùit, Cane da fiuto. Càn da pajèr. Cane da pagliaio, Cane da guardia da contadino. (F.) Povero tribolato. Questo cane, tenuto quasi sempre legato, che aveva la cuccia in I

quelli

ai piedi di mi pagliaio, era proverbiale. Si diceva che di notte abba-

di casa..

Quando

prendevano un mettevano nel forno e

contadini

i

nuovo cane

lo

dicevano: «A t' met int e' fòran parche t' a n' cnó§a inciòn d'intóran », poi lo mettevano sotto il eamino e diceno « A t' met sota e' camén parche t' a n' cno§a parént ne bsén » Pla:

(

cucci,

Usi, ecc.). E' can dri e' su pajèr l'ha una gran fòrza. Ciò significa che a casa propria, o nel proprio ambiente, uno si I

sente più forte. U s' rispèta e' càn par rigvérd de I

padrón^ Si rispetta il cane per riguardo al padrone. Fé' e' càn adòs (a òn). (F.) Inveire in tutte le maniere contro uno. canis ( Lat. indoeuropeo kwon- « ca;

ne »). Càna,

sf.

Canna

comune

(Anmdo

Canna. Radi§a ad càna, Rizoma di canna. Ov 'd càna, Occhi di canna. PI. Càn. Càna de camèn, Canna del camino, Gola del camino. A tòta càna, A tutta foga. A canna aperta, (di bòtte, «canèla»). In certi casi « càna » era anche la canna palustre che era una risorsa notevole per l'economia della povera gente che viveva vicino alle valli. Di qui il detto: U j pinsarà la vaia a fé' dia càna. Ci penserà la valle a produrre canna. donax).

|

I

I

I

j

(Lat. canna).

Cànadèngia, Càndèngia.

I

una nicchia

CANA

74

sf.

Cannadindia.

PI. ]

Càna

d'Engia,

Carma

d'India.

Canàja, sf. Canaglia. PI Canàj." Secondo il caso^ « canàja

»

può

signi-

CANA

CANE

75

quanto birichino. Canajéda, sf. Canagliata. PI. Canajèdi. Canalèt, sm. Canaletto.

questo uccello vi depone spesso l'uovo il cuculo. PI. Canavin. Canavón, sm. Canapone. Pianta di canapa da seme. PI. Canavòn. Cancagnol, sm. « Calcagnuolo ». Cai cagne del cavallo. Pi. Cancagnùl. Càncar, sm. Cancro, Tumore. PI. Chéncar. Cancrèna, sf. Cancrena. PI. Cancrén. Candéla, sf. Candela Muco del naso.

ficare tanto birbante

Canalèt. (Lat. med. canaletum,

PI.

-

piccolo canale.

GLE). Canalèta,

fondo

in

Fossatella che

sf.

si

forma

ai corsi d'acqua.

Canalèti. Canalèt). Canalìn, dm. Canalino. PI. Canalìn. PI. (V.

Canaldn, acr. Canalone. Canalòn. Canarél, sm. Canapule. Stelo legnoso della canapa. PI. Canarél. Coi canapuli si facevano « i suifanèl ». Canarén, (v. Canarìn). Canarìn o Canarén, sm. Canarino. PI. Canarnì o Canarén F. ina o éna

i

PI.

so.

cevola,

Candèl. No' struscia' dia candela, (F.) Non perder tempo inutilmente. (Lat. candela, «candela», spago incerato; rad. indoeuropea kand- «ardere»). Candiléna, sf. Candelina. Sóta e' lóm dia candiléna / nènc e' remi e' pé faréna, Sotto il lume della candelina anche la crusca pare farina. Al lume di una candela anche le brutte paiono belle. Candirola, sf. Candelora (anche "^a-

tella.

riòla).

'

— — ini o —



PI. P.

éni (Pringilla canaria).

Canarol, sm. Marzaiola, Cercella, CerCerundola, Garganelle, Sar-

Canarùl. Canarol, sm. Attrezzo da pesca di canne o di cannucce. Cassetto con più scompartimenti per i gomitoli da ordire. Canavà^, sm. Canovaccio, Canavac-

PI.

I

I

PI.

I

cio.

Canavè^. Tela da canavè^. Terzone.

PI. I

(Lat. med. GLE). Ner è chiamato

Canavela, vulgaris

canipacius, ricettario

di

canavazo ». sf. Artemisia

canovaccio. Sforza

Cat.

F. PI.

(Artemisia

L.).

Canavén



F.

i.

Canavér, sm. Canapaio. CanavìT. Spintàcc de canavèr, Spaventapasseri. Canavìna, sf. Canapino. Uccello che nidifica nei canapai legando insieme alcuni steli di canapa. Nel nido di PI. I

Candilòra,

che niva o

sém

fura;

che e

se n'è incora un m§aren. Madonna Candelora (Purificazione, 2 febbr.), che nevichi o che piova, da l'inverno siamo fuori; e se sta il solicello, ce n'è ancora un mesetto. Candlìr, sm. Candeliere. PI. CandlìT.

sta

e'

sulatén u

j

Candlòn, sm. Moccioso. PI. PI.

Candlòn óna



F.



òni.

Candlòt, sm. Candelotto PI. Candlòt. (Lat. med. candelotus,

|

Ghiacciolo. candelotto.

GLE). Canéd, sm. Canneto.

a



Madóna

F.

«

Canavén, m. Conciatore di canapa, Canapino, Canapaio. PI.

I

piuva da l'invèrn' a

PI.

Canid.

med. canetus, GLE). Canél, sm. Canale. PI. Canèl. (Lat.

(Lat.

canalis).

Canél. sm. Manicalo o Fodero o Cannolicchio (Solen vagina).

CANE

CATA

76

Canon, sm. Cannone. Pezzo di Tubo fumario Tubo

Canèl. Canel, sm. Cannello. PI. Canèl. Fé' i canèll, Accanellare. PI.

I

j

Rodai da

fare

i

fé'

i

canèl,

glieria

I

bicicletta.

sf.

Cannuccia

Canon.

PI.

Schidione per

cannelli.

Canéia.

(Phragmites

Canonie, sm. Canonico. PI. Canonie. Canònica, .sf. Canonica, Abitazione del parroco attigua alla chiesa. PI. Canonie. Canó^, sm. Cannuzzo. Frazione del

Cannella (cinnamonum officinalis) Cannella. Legno bucato che si introduce nel foro anteriore della botte per spillare il vino. Cannello

comune

da botte.

«

communis)

]

|

j

Mane

'd canèla,

Manipolo

'd canèla,

Pila conica di mani-

di

cannuc-

Prèla

poli di cannuccia.

(Lat. med. canella, cannella (pianta) dal lat. cannula, piccola canna). Canéna, sf. Canaiola. Sorta di uva nera. Uva canucula.

Canestar, sm. Canestro. Canestar. (Lat. med. canestrum, GLE; dal lat. canistrum). Canèt, (v. Canèd). Canèta, sf. Asticciuola per pennino. PI. Canèt. Canfén, sm. Voce caduta totalmenPI.

te in disuso.

Cangé

Prt.

sini.

Canale navigabile che unisce Ravenna con Porto Corsini. Cangiòta, sf. Botte da viaggio. « Con».

Vezzeggiativo di « congio »

(v.

cóng»).

Piccola castellata che, dopo aver seril trasporto del mosto, veniva usata come botte da vino. PI. Cangiòti. CanìI, sm. Canile. Canll.

PI.

sf.

Cannocchia, Cicala ma-

rina.

(Squilla mantis).

Canòoc.

9,

10

-

1948).

Anticam. era chiamato anche Cannuzzola, nome che resta legato alla Via Cannuzola. Canòra, sf. Cannuccia da pipa. PI. Canó^. Cànt, sm. Canto, Banda, Parte. PI.

Da

Chént.

cànt, Accanto. D' un cànt. Da una parte o Da parte. D'e' cànt di..., Per parte di..., o Dal lato di... Dalla parte di... Cànt, sm. Canto. [

I

j

PI Chént (Lat. cantus). sf. Canta Cànt La Canta è un canto popolare con

PI.

role

pa-

dialettali.

Cantadéna, sf. Cantatella. Cantadén. Cantadìna. sf. Cantatina PI. Cantadìn Cantànt, sm. Cantante PI.

Cantént. Cantànta,

PI. PI.

vito per

Canòcia,

Pie, N.

suo nome esistevano ».

il

Biòjga). Cantacér, tr. e int. Canterellare. (Più usato Scantarlér). Canticchiare.

Cangiàn, sm. Candiano, Canale Cor-

giotta

La

ivi

(V.

— è F. — éda PI. F. — édi. PI.

PI.

canneti palustri che

ai

Canta,

Petrolio.

Cànfra, sf. Canfora. (Camphorosa monspelliensis). Cangér, tr. Picchiare. Battere alcuno.

«

di Cervia.

Deve quasi certamente

(Silvio Zavatti,

cia. j

arti-

della

sf.

Cantante

Cantanti.

Cantaràn, sm. Canterano, Cassettone. Cantarén. Cantarén, sm. Canterino PI. Cantarén. « I Cantarén Rumagnùl », o semplicemente « I Cantarén », sono gruppi corali che eseguono le « cantate romaPI.

gnole

».

Catamón, m. Caterinone. (v.

9maiiO.

CANT

CAPA

77

Cantèda,

sf.

nessuno sa quale

Canta

Cantédi. Canto di più cante o canzoni. Cantén, sm. Cantino. Corda più sottile" del violino o di altri istrumenti. Canténa, sf. Cantina PI.

A

sia

(

Cosi

De Nardis

in

la garboja).

Canunè,

sf.

Carmonata, Colpo di can-

I

PI.

Cantén

Fé' 'd canténa. Fare

il

cantiniere.

none.

Canuné. Canunér, tr. Cannoneggiare, Sparare col cannone. Canunìr, sm. Cannoniere. Soldato addetto al cannone. Artigliere.

PI.

I

Cantér, tr. Cantare Canté' a la stesa, Cantare alla stesa, cioè a voce alta, spiegata, distesa. Canté' a la biòjga, Cantare alla bifolca. E' sempre un « canté' a la ste§a » ma con una maggior libertà di ritmo musicale e di contenuto, (v. B. I

I

Pergoli, op. cit.). Canté' a gola averta, Cantare a gola aperta, cioè a voce spiegata. canere radice europea Kan ( Lat. I

;

«

cantare

»).

Cantilèna, Cantilén

Canunir. Canutét, sm.

PI.

Cantilena,

Nenia

med. cantilena, DEI e GLE).

I

tro cantoni.

Fé' dia cànva. Coltivare canapa. (Lat. med. canava, GLE). Canzalèt, sm. Ventricolo. PI. Canzalèt. Il Biondelli (1853) ha « cavzalèn ». ( Nel dial. del sec. XVIII, si à « cauzalén » P. Santoni, op. cit.). [

Cantèi, sm. Capezzale. Deformazione », capezzale.

mèi cantón,

Il mal cantone. E' direzione nord-ovest. Di là si affacciano le nuvole cupe delle burrasche. Cantór, sm. Cantore PI. Cantùr. Cantunè, sf. Cantonata, Angolo di fabbricato. I

nella

Cantunè. Cantunèl, sm. Cantone, Spigolo, Angolo di muraglia Pietra su cui poggia l'angolo di un muro. Cantonale. PI. Cantunèl. Cantunir, sm. Cantoniere, Stradino PI. Cantunir PI.

|

I

Ca

cantunìra. Casa cantoniera.

Canucél, sm. Cannocchiale Canucèl. Canucera, sf. Gli ultimi tre giorni di febbraio e i primi tre di marzo (i de dal fugarén; v. fugarèna) sono anche chiamati « de dia canucera ». In quei giorni non si può fare nulla, perchè in essi vi è un'ora infausta che però

PI

di « cav^él PI.

Cantei

(Lat. tardo, capitiàlis). Canale, sf. Cancellata.

Canzlé Capa, sf. Due dozzine PI. Cap. Dal sanscrito « Kapati » due manciate da cui anche il lat. capere, prendere. Ora « capa » serve solo per contare le PI.

Cvàtar cantòn).

E'

plurale.

;

sf.

Cantón, sm. Angolo, Canto, Parte, Banda, Cantonata, Spigolo di una casa. Fé' i cvàtar cantòn. Giocare ai quat(V.

Connotati. j

ha

PI.

(Lat.

pi.

Cànva, sf. Canapa (Cannabis sativa) Canapa, Fibra tessile della canapa. Non

;

uova.

Capa,

sf

Cappa,

Indumento

di

ve-

stiario.

Veste che si metteva al morto appartenente a una confraternita. Al set cap dl'infèran. Le sette volte (cappe) dell'inferno. Dire di uno « l'è al set cap dl'infèran » si intende, in senso figurato, che è di una irrequietezza sfre]

I

nata.

Capa, sf Cuore (Cardium edule). PI.

edule.

Cap.

E' detta anche « capa scudèla » e «capa

santa

».

Capàn, sm. Capanno Bosco dei bachi da seta

[

Capàn 'd Garibéld, Capanno di Garibaldi o del Pontaccio. Fé' e' capàn. Fare il capannuccio. I

I

CAPA

CAPI

78

Detto dei tengono le

polli

e degli

uccelli

quando

basse perchè ammalati. Purtè' e' capàn. Portare il fazzoletto nero in testa a mo' di capanno. La donna in lutto, per dimostrare tutto il suo dolore doveva nascondere quasi interamente il viso dentro il « capanno ». Alcune località del ravennate si chiamano « i capèn » cosi in Via Erbosa, a S. Zaccaria, e a Ravenna fra il « Portonaccio » e la Mangagnina, perchè vi sorgevano abitazioni in legno e canna palustre, intonacate con mota.

(Lat.

I

I

;

Capàna,

Capanna

sf.

PI Capàn. (Lat. Capanna). Capane, agg. prt.

Che

fa

tiene le

capanno. Detto di pollo che ali basse per indisposizione.

il

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

cio.

Capanèt.

Capanón, sm. Capannone. PI. Capanón. Capar, sm. Cappero (Capparis

Capestar, sm. Capestro Lascèss mètar e' capestar, (F.) Lasciarsi mettere i piedi nel collo. ( Lat. capistrum^ « fune per bestie, cavezza»; dall'etimo indoeuropeo Kap]

Capètul, sm. Capitolo Capètul. Capì, sm. Intelligenza

PI.

(Conoscenza Discernimento. No' ave' incora e' capi, (detto di bambini). Essere ancora in età troppo tenera per poter capire. Pèrdr' e' capì, Andar fuori di senno Perdere conoscenza.

Senno

spi-

Perdere

la

Capigliatura, sf. Capigliatura Capigliatùr. Capildni, sm. Vigile urbano.

PI.

erano chiamati così per loro alto cappello a cilindro. G. U. Majoli, Palazzi... di Raverma... ».

Capilùt. Capir, tr. Capire, Intendere.

cau-

zione.

Prt.

|

Capparella,

Ferraiolo,

Fé' la caparlaza. Uccidere

malmenare una persona rovesciando-

capparella nella testa in modo da immobilizzarla. La C. era riservata alle spie e ai tradi-

le la

tori.

Capa^itè, sf. Capacità, Abilità. PI Capa^itè.

Capei, sm. Cappello PI.

stér.

Cappello a tesa larga.

Capi

— F. — ida PI. F. — PI.

sf.

mia capa-

PI.

PI.

capara.

Pr'e' mi capì. Secondo la cità di intendere.

Capilùta, sf. Cappellaccia, Calandra, Allodola cappelluta (Galerida cristata)

Chèpar. Capàra, sf. Caparra, Cauzione. la

\

il

PI.

Caparlà^a

]

I

« I "capeloni,,...

nosa).

Capatela, Mantello. PI. Caparèl.

Capei.

Capelvènar, sm. Capelvenere (Adiantum Capillus-Veneris L. ), P. Zangheri.

I

Capanér. Capanèt, sm. Capannetto, Capannuc-

Capè! Capei a

I

I

PI.

1

I

I

Colui che costruisce capanni.

I

Capela d'Ardónda (v. Ardonda), Tomba di Teodorico. Capela de ciòd, Capocchia del chiodo.

1

(Anche Acapané). Capanèda, (v. Capàn). Capanér, sm. Capannaio.

Capar Magnèss

I

« testa »).

PI.

PI.

med. capellus, GLE).

Capela, sf. Glande Cappella, Capocchia

ali

i

idi.

Capinera, sf. Capinera. PI. Capinér.

sm.

Capitalèsta,

che detiene PI.

il

Capitalista,

Colui

capitale.

Capitalèsta.

Capitali^om, sm. Capitalismo. Capitani, sm. Capitano Capitèni. Capitel, sm. Capitello PI. Capitel. Capitél, sm. Capitale PI. Capitel. PI.

Ricchezza.

CAPI

CAR

79

Capitela, sf. Capitale, Città ove ha sede il governo. PI Capiteli. Capitér, intr. Capitare, Accadere, Suc-

cedere. Prt. Capite

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Capota,

sf.

Capotta, Tetto della car-

rozzerie dell'automobile.

Capòt. Caprèta, sf. Capretta Specie di cavalletto sottostante alla parte anteriore delle birocce da trasporto merci. E' vm vezzeggiativo dell'antica voce « caPI.

PI.

» (sec. XIV) che significava: attrezper sollevare pesi; cavalletto, (v. DEI). Caprè^, sm. Capriccio. PI. Caprè^. Caprèjf, sm. Capriccio. Tazza di terracotta smaltata di colore verde, col manico, che serviva per b°rc. PI. Caprèz. Capre?, sm. Capriccio, Ghiribizzo PI. Capre?. Caprició§, agg. Capriccioso PI. Capriciù§ F. Caprició§a

(Lat.

PI. F. Capriciò§i.

Capitir, int. (v. Capitér). Capitulét, sm. Capitolato. Serie di patti e condizioni scritte nei contratti e negli appalti. PI. Capitulét.

Caplàn, sm. Cappellano Caplén. Caplarì, sf. Cappelleria

PI. PI.

Caplari.

Caplén, sm. Cappellino. PI. Caplén. Capléna, sf. Cappello di paglia

Caplén med. capellina GLE). Caplér, sm. Cappellaio PI. Caplér (Lat. med. capellarius, cappellaio. GLE). Caplèt, sm. Cappelletto Bolla d'acqua

pra zo

Caprièda, Caprièdi

sf.

Capriata

PI.

(Lat. med. caveriata, capriata. Caprifój, sm. Caprifoglio.

GLE).

CapurèI, sm. Caporale, Capo squadra

I

PI.

Caplèt

Specie di tortellini ripieni a forma di cappello della sola cucina romagnola. Cappelletti. « Caplèt »sono anche i semi di marI caplèt,

i

I

ruca. E' piòv, l'acva la fa i caplèt!, Durerà a piovere, l'acqua fa le bolle. Caplèt de lóv, Cappelletto del goloso. Quando si preparano i cappelletti se ne fa uno ripieno di sola pasta. Chi se lo trova nel piatto viene canzonato col titolo di goloso, « e' lóv ». (Dal lat. med. capellectum, cappello, I

operai.

di

PI. (3apurél.

Capurión, sm. Caporione. Capo di un

gruppo

di facinorosi. P. Uccellini nel suo Diz. dice « Quando vacava la S. Sede solevasi in Ravenna dare in custodia la città ai primari cittadini, chiamati Caporioni... ». :

PI.

I

copricapo (Ravenna, sec. XIII). GLE). Caplòn, sm. Cappello delle vinacce. Fé' e' caplòn. Mettere del mosto sul cappello delle vinacce già sfruttate. PI. Caplòn. Capócc, sm. Cappuccic PI. Capócc. (Lat. med. capucius, cappuccio. GLE). Capòt, sm. Cappotto.

(It.

Capurión. ant., caporione, sec. XIII, «capo

rione »).

Capu^én, agg. sm. Cappuccino, Frate cappuccino. Caffè-latte.

I

di capujén, Monte Magtrio. Capu^ol, sm. Monachetto, Dentello ove poggia il saliscendi per serrare I

Mònt

I

PI. I

Capót

De' capòt, Dar cappotto.

l'uscio.

Capu^ul. Car, sm. Carro, Plaustro.

PI.

Chèr (f. Cara) Car grand. Costellazione

PI. I

dell'Orsa

Maggiore. I

Car

nore.

^nìn. Costellazione dell'Orsa Mi-

CAR

Car a condla. Carro

A

I

a culla. Cosi

terra è visibile «

d'albero,

il

usato

per

e'

piladòr

pilare

»,

chiamato per il

riso

li

Mètr' e' car ad dninz a i bu, Mettere carro davanti ai buoi. Far le cose al-

I

I

regalia.

L'ùtma roda de

Car

j

questo

carro.

car, (F.) L'ultima ruoDetto di chi non conta

Con

triunfànt. Carro trionfante.

nome vennero chiamati

carri funebri.

i

Ora vien chiamato

primi «

car

da mòrt ». Car mat, Costellazione d'Orione. Mètr' e' car a l'ora. Mettere il carro all'ombra. (F.) Raggiungere una posiI

j

suo tavolato concavo. da un tronco

e

mondare

dalle

glume

altre sementi.

zione di agiatezza. E' car u n' vòlta e e' barò?; la n'e' vò, II carro non volta e il biroccio non lo vuole; cioè il ricco non la cerca e il I

Car d'uva, Carro d'uva, del peso di q. 9,30 circa, di uva mostata. Car 'd' legna, Carro di legna, di 200 fascine più quattro (una per ruota) di

ta del nulla.

il

pilatore, attrezzo ricavato

la rovescia.

I

CARA

80

povero non (Lat.,

DEI). Cara,

la vuole.

carrus, sf. pi.

carro

a

quattro

ruote.

Carri

«Cara» conserva ancora anche

l'anticD lignificato di Carra con riferimento al carico. (Lat. med., carra, carro. GLE).

Carabéna, sf. Carabina Carabén. Carabignir, sm. Carabiniere. Dallo spagnolo « carabinia », archibugio a canna molto lunga, (sec. XVI). PI.

PI.

Carabignir.

CARA

CARA

81

Car, castlé e bgónz

Caràbia,

sf.

Carruba, Baccello del car-

Caratar,

rubo.

mento.

Ba^èl 'd carabla, Baccello di carruba. Caraféna, sf. Oliatore a mano PI. Carafén. (Dal lat. med. carafa, misura per li-

PI.

I

quidi; dall'arabo garafa, bottiglia dalla pancia larga da cui anche l'it. caraffa. V. GLE e DEI.).

Caraméla, sf. Caramella Caramèl. Caramlèr, sm. Caramellaio. PI. Caramlèr. Caramlèra, sf. Caramellala.

PI.

PI.

Caramléri.

I

sm.

Carattere,

Tempera-

Calligrafia.

Carètar.

Caratén, sm. Carrettino da viaggio, Calesse, Calessino.

Caratén. Caraténa, sf. Pipa di terracotta

PI.

Caratén anche Pepa caraténa). Caratér, sm. Carrettiere (con carro tirato da buoi). PI. Caratar (Lat. med. caraterius, carrettiere. GLEì. Caratìr, sm. Carrettiere PI.

(Si dice

PI.

Caratir

CARA Caratón, sm. Carrettone (per trasporCarro funebre. PI. Caratòn Carbòn, sm. Carbone to di bestiame, maiali)

Carbón

'd legna,

j

Carbone

dolce, C. di

legna; Carbòn 'd canèl, C. sottile di castagno; Carbón da stufa, C. cok o fossile; Carbón 'd brè§a. Carbonella. PI Carbón. (Lat. carbo,-onls, «carbone di legna») Carbunarì, sf. Carboneria. Ass. segreta fondata ai primi dell'SOO. Carbunción, sm. Carbonchio. Malattia del grano e del granoturco. Parte carbonizzata dello stoppino, e del legno non bruciato interamente. Carbunéna, sf. Carbonella, Carbonina. I

Carbunér, sm. Carbonaio. Carbunér. Carbunét, sm. Carbonato. Carburànt, sm. Carburante. Sostanza o miscela che alimenta i motori. PI. Carburént. Carburaziòn, sf. Carburazione PI. Carburaziòn Carburo, sm. Carburo. PI.

CARD

82 Carcà§a, Carcàs.

sf.

Carcassa

PI.

Cardadór, sm. Cardatore PI.

F.

Cardadùr Cardadóra

Cardadòri. Cardare!, sf. (Centaurea solstitiahs L.) P. Zangheri. Cardél, sm. Cardello. « Il Cardello, dal 900 al 1100 servi di ricovero ai pellegrini che venivano all'abbazia di Valsenio per compiervi pratiche religiose ». Angelo Negri |E' mat de Cardèl, Il matto del Cardello. Così era chiamato, alla romagnola, ma in senso buono, A. Oriani. Cardénza, sf. Credensia, Dispensa. PI. F.

PI.

Cardén^ med. credentia, credenza. GLE).

(Lat.

Cardér, tr. Cardare, Scardassare. (Dal lat. carrere; dalla rad. indoeuropea Kars-« grattare, raspare»). Cardinalìn, sm. Cardinalino del Venezuela.

Cardinalin Cardinèl, sm. Cardinale, Principe del-

PI.

Cardénza e du cardinzot. Credeneza

e

due credenzette.

CARD

CARN

83

— éda. — édi.

la Chiesa.

F.

Uccello di colore rosso. Cardinale. PI. Cardinèl. Cardin^én, sm. Stipo, Armadietto,

PI. F.

I

Garin, sm. Carezzine. Carezza piccogentile, dei bambini. PI. Carìn. Fé' di carìn, Fare delle carezzine. Carìn, agg. Grazioso, Carino.

la,

Cardin^én

PI.

Cardin^ìr, sm. Credenziere.

I

Cardléna, sm. (v. Erba e). Cardó^, Carducci (Giosuè).

PI.

Carét, sm. pi. Carati. Carèt, sm. Carretto. PI. Carèt. Ziré* cun e' carèt (Girare col carretto) e Ande dri a e' carèt (Andare dietro il carretto), significano « Fare il carret-

F.

Carìn Carina

PI. F. Carini.

CarioI, sm. Carrettino (per infermi, ° del fieno dall'aia alla il trasporto

per

I

Giocattolo per bambini. Carj' à de 'd vòlta i cariùl. Gli si

stalla I

ruccio I

tiere

sono

ribaltati i carrioli, (F.) E' diventato pazzo. PI. Cariùl. Carìola, sf. Cariola, Carriola,

».

Carrettata, Carretta sf. Carata, Quanto materiale porta una carretta. PI. Carèt. Carèz, sm. Carreggio, Trasporto col |

PI. Cariòl.

Ande' a

carro. (Lat. med. carezus, GLE.).

PI.

Carghi.

Carg.

(Lat.

U

il

Non vale la pena. Cargadùr, sm. Bastonatura sonora. PI. Cargadùr. Carghèr, tr. Caricare Prt. Carghé - Carg I

carro. Caristì, Caritè,

Par

carico.

PI.

F.

Carghé Chèrg Carghéda - Carga -

Carghédi - Carghi. Cariatùra, sf. Creatura PI. Cariatùr. Caria?, sm. Carriaggio, Carro da salPI. F.

merie o bagagli. Carro militare. Carie?. Càrica, sf. Carica, Incarico, Posto di responsabilità. PI. Càrie. Cariér, tr. e intr. Creare, Dar l'essere. Prender vita Procreare, Generare] Insorgere. Prt. Carie PI.

I

PI.

—è

|

cariolante.

I

I

med. carga, carico. GLE.). n' péga la carga, (F.) Non paga

il

C. da sbra^ànt, C. da bracciante; C. da muradòr, C. da muratore; C. da cuntadén; C. da contadino. Quest'ultima ha il fondo piatto. (Lat. med. cariola, carretto. GLE). Mej padrón dia cariola che servitor de car (Spallieci). Meglio (essere) padrone della carriola che servitore del

Càrga, sf. Carico, Pieno Carica (della cartuccia). PI.

Fare

I

Chèrg Carga

PI. F.

la cariola.

I

PI. Cariòl.

Carèna, sf. Carezza. PI Care?. Carg. agg. Carico F.

U

sf. sf.

Carestia. Carità.

caritè,

Per

carità.

Per

miseri-

I

cordia. I

Caritè di murt, (Vedi Fèva). Cariale, sf. Il carico di una carriola.

Cariulé. Carijèr, tr. Carezzare, Accarezzare. Prt. Carizé PI. è éda. F. PI. P. édi. Carlona (a la), locuzione avv. Alla buona, cioè alla maniera di re Carlone

PI.

— —



(Carlo Magno). Carnarol, agg. Che produce carne. Buon assimilatore (detto di animale). PI. Carnarùl F.



PI. F.

ròla



ròli.

Carna^òn, sf. Carnagione. PI. Carna§ón. Carnap, sm. Catenaccio.

Perno

di

CARN ferro che, scorrendo orizzontalmente, (F.) Ordigno vecserve a chiudere chio, sconnesso. |

Carnè j.

PI.

CART

84

(Lat. med. cadenatium. (Dial. del 1700, « cadnaz

GLE). Santoni,

P.

»,

Op. Cit.). Carna^én, sm. Catenaccino, Stanghet-

ritiene che il suo nome derivi da carpinus (La Pie, n. 9, 10, 1948). Il cardinale Anglico (9 ottobre 1371) ricorda questa località col nome di «Villa Carpenellae ». Car^ànta, agg. Crescente (detto del-

Si

Lòna car§ànta. Luna crescente. Aumento, Car.^imóni, sm. Crescita

j

ta.

'

C. dia ciavadùra,

I

PI.

Stanghetta.

Rialzo di prezzo. PI. Carsimòni.

Cama^én.

'

Carnón, sm. Carpo.

Carnón dia man, palma della mano.

Carsù

molli

Parti

della

I

Carnvél, sm. Carnevale. Carnvèl.

I

sf.

|

I

Carpadùr. Carpe, sm. Crepaccio, Crepa. PI. Carpe. Carpègna, f. Carpegna. Si vuole che il Carpegna (m. 1414) fosse chiamato nella più remota antichità pagana, monte Olimpo. La tradizione sarebbe avvalorata da un diPI.

ploma dell'armo

993,

«Montem Carpineum anno VI, int.

voi.

in cui si legge: seu Olympicum»

XX).

Crepare,

Tirar

creF>e,

— — éda. PI. F. — édi.

F.

uda

PI. F.



udi.

Carsùda,

Crescita, Accrescimento.

sf.

Carsudi. Cartatócìa,

PI.

Cartata,

sf.

(v.

Cartócia).

Cartaccia.

sf.

De' la cartata. Dar la berta; celiare. Segnale indicaCarte!, sm. Cartello Bersaglio. Avviso tore

I

]

I

I

PI. Cartel.

Cartéla, sf. Cartella, Cartella per foSpessore. pratiche, ecc. 'D cartèla stila, Di spessore sottile.

gli, I

|

PI. Cartel.

Carténa, sf. Cartina, Involtino di carta che si fa in farmacia pei medicamen(Contenuto della cartin:i. ti prescritti |

Cartén. Carter, sm. Cartaio. Chi fa le carte giocando. Carter, sm. Seme (delle carte da gio-

PI.

co). PI. Cartir.

quattro semi (I cvàtar cartir) sono: (sm.). Spade; Bastón (sm.). Bastoni; Cóp, (sm.) Coppe; Dinèr (sm.). Denari. Le carte sono dì genere fem. Speda, Spedi; Bastona, Bastóni; Cópa, Copi; Dinér, Dinéri. Avni' a spéd, baston, ecc. Giocare a spade, a bastoni, ecc. I

I

Carpintir, sm. Carpentiere.

Cartìra,

PI. C.

sf.

Cartiera.

PI. Cartir.

med. carpentarius. GLE).

Carpnéla,

Com.

Carsù.



F.

Spéd

Screpolare. Prt. Carpe. PI. è

(Lat.

Allunga-

Celia.

Scarafaggio. Carola, sf. Carrozza Scarabeo. PI. Caròj. Carpadùra, sf. Crepa, Screpolatura, Fenditura, Incrinatura, Fessura. Tirér una carpadùra, Fare una crepa.

Carpér,

;

Aumentato,

I

I

Blatta.

pie,

Lievitato salito di prezzo.

Carota.

Caròta sambédga. Carota selvatica.

(La

Cresciuto

prt.

Alzato

to

PI.

Carógna, sf. Carogna, Carcassa di animale morto. (F.) Pingardo, Cattivo, Dispettoso, Malvagio, Perfido. PI. Carógn. Carota, PI. Caròt.

agg.

I

PI.

I

luna).

la

f.

di Ferii.

Carpinello.

Fraz.

del

Cartlon, sm. Cartellone. PI. Cartlón. Cartòn, sm. Bardana (V. Fujón).

CART

CASC

85

Casemurate. La locamenzionata fin dal 981 in un documento che cita la « Cappella di S. Cai^amurè, m.

Cartón. Cartdn, sm. Cartone. PI. Cartón. Cartucéra, sf. Cartuccera. PI. Cartucér.

PI.

lità è

sf. Cartoleria. Cartulari Precetto. Cartuléna, sf. Cartolina. PI. Cartulén. Cartulèr, sm. Cartolaio. PI. Cartuler.

Cartulari,

PI.

[

med.

(Lat.

cartolarius, cartolaio.

DEI;

Cartun^én, sm. Cartoncino, Dischetto di cartone che si mette nelle cartucce. PI.

Cartun^én.

Caru^àbil, agg. Carrozzabile. Praticabile. PI. Caru?;èbil. abita F. àbili. PI. F.



Carvàja, sf. Fessura. Crepa. Carvàj. Garzare, sm. Carcerato.

PI.

|

F.

Rotaia, Carreggiata. Traccia delle ruote dei veicoli sulle strade. Solco della ruota o della ruota PI.

sf,

veicolo.

Cassa.

sf.

|

ri-

jCa^a de s-ciòp. Calcio del fucile. tlir,

Cassa del

telaio.

(Lat. capsa). Ca§alén, agg. Domestico, Che sta per casa. PI.

F.



Casalingo,



med.

GLE).

e

casalingus.

Ca^amént, sm. Casamento, Caseggiato.

Casamént. (Lat. med. casamentum. GLE).

PI.

Pugno

alle costole.

Cascéla, sf. Cassella. Cassa trasporto dell'uva mestata. PI. Cascèl. (Lat. capsella).

Caschéda, sf. acqua Caduta.

Cascata,

per

Caduta

il

di

]

PI. Caschèdi. Caschèr, intr. Cadere, Cascare.

Prt.

]

Ricor-

Casché

—é F. — éda. PI. F. — édi. Cas-ción, m. Castiglione di

i.

casalengus

Caschèm.

PI.

a

(Lat.

Borra.

rere di anniversari.

Cafalén

PI. F.

Cascadèz).

PI. Cascèl.

Ca§a forta, Forziere, Cassaforte. Ca^a dia pistòla, Calcio della pisVoa. Impugnatura. di

(v.

sempre riferito a frutta. Cascàm, sm. Cascame, Cascatura,

Urto che accascia.

Calcio di fucile.

Fé' ca§a, Mettere da parte piccoli

Ca§a

i.

I

sparmi.

I



C. è

I

PI. I

Cascaticcio,

Cascél, sm. Colpo.

Carujfari, sf. Carrozzeria. PI. Caru?;ari.

Ca§a, Ca§.

Caduco,

a

Cascadè^a

PI.

Car?«.

agg.

Cascade^



PI. F.

Pl.Car^arè.

un

Chés-c.

Cascade^, Cadevole.

PI.

di

del conte o del vescovo - ove si amministrava la giustizia. Ca§aròt, sm. Scodella di terracotta entro la quale si fa il formaggio. PI. Ca§rót (Dal lat. med. casarola, recipiente in cui si fa il formaggio. GLE). Cas-c, sm. Casco. PI.



Carzé

Mercuriale posta nella Corte elle?). Códga, sf. Cotica, Coterma. PI. Códg. (Lat. tardo cutica).

line.

(V. Pigìi, pigù). Cócia, sf. Cuccia, Nicchia scavata ai piedi del pagliaio per rifugio del cane. PI. Cóc.

à «cotolo»;

ant.

L'it.

codalus, ciottolo (1250); il lat., cotulus, pietra, .sasso; da cos cotis, cote. (V. DEI e GLE). Nel ravennate, del sec. XVII, « còdol », significava pezzo di mattone, (v. Aruch A., op. cit.).

Còfa, cui

il

voce

Secchione o

sf.

muratore tiene

in

Sembra

recente

perchè

introduzione

di

recipiente

la calce.

una volta si usava la conca. Infatti c'è un detto che suona così « Dónca donca, / par fer e' murador u j vó la :

Cociavì, imp. Va' alla cuccia (rivolto al cane).

Còda, PI.

La

Scricciolo o Scricchiolo.

sf.

Cócal. « cócla »

viene chiamata anche

« cu-

clìna ». Altri nomi: Reattino, Re di macchia. (Motracilla troglodites). I

Còda,

sf. Noce. Frutto del noce. Cócal, che significa anche « noci », cioè gli alberi che danno le noci. Cócla strèta. Noce malescia. Coda di tri canton. Noce di tre coste. Si credè che a tenerla in tasca porti fortuna.

PI.

I

I

Coda, Còd.

sf.

Coda. la coda.

I

L'ultima parte la più faticosa. (F.)

'd

cavai.

'd

sorg.

di

Coda

la coda.

un lavoro

di

cavallo

è

(V.

Coda

Accadere

Seghetta sottile e mi-

nuscola per praticare applica la serratura.

il

foro in cui

si

Andar

|

|

via.

Colt

Prt.

— Cult F. — Còlta PI. F. — Còlti. PI.

S'a cója fé';

A m'

Me U

Se mi accade di Me la sono

colta,

la so'

ne sono andato. s' la cujè. Se la

colse.

fare...

colta.

Se ne andò.

I

"

Còjma, mucchio) PI.

sf.

Cójmi.

Còjom,

Sedia). I

|

I

I

I

La piò dura da scurghé' l'è La più difficile da scuoiare è

Coda

Còfan, sm. Cofano. Cófan. (Lat. med. cofanus, cofano GLE).. RaccoglieCòjar, tr., intr. Cogliere Indovinare, Azzeccare Colpire re PI.

I

PI.

I

conca ». (Dal greco Kophinos, «cesto», come il latino cophinus, il francese coffe « cassa » e il tedesco Koffer).

Colmo

Colmatura

I

sm.

sventura, -ecc.) tetto, PI.

di

(di pagliaio, bica,

casa).

Cùjom.

Colmo ]

|

Sommità. (di

felicità,

Sommità, Colino

di (di

COJO Còjom

I

CONT

99 dia

Colmo

Iona,

della

luna.

to).

Cornar.

Plenilvinio.

PI.

(Lat. columen, «colmo»). Còjom, agg. Colmo. Pieno (di casa, pagliaio, bica).

(Lat. |

PI.

Cùjom.

PI.



P.

F.

Cólma

PI.



Cóimi. Còjpa, sf. Colpa. PI. Cójp.

PI. P.

EH una persona sgradita ovunque,

si

dice: L'è coma la còjpa, ch'u n' la vò inción. De la còjpa, Dar la colpa. Accusare, ]

Incolpare. Còl, sm. Collo canzia. PI. Cól. A ròta 'd cól, E' col dl'acva. I

I

.]

Balla. Collo di

mer-

A



Complici.

Cómri.

Còmud, sm. Comodo, Comodità. PI. Cómad. agg. Comodo; Utile.

PI.

Còmud — Cómad Còmuda Cómda



F.

-



Cómudi



Còmdi.

Cónca, sm. Truogolo in legno Avvallamento. ca PI. Cònc. (Lat. concha, conchiglia, vaso.

|

Con-

1

De

(F.) Cedere. e' col Còla, sf. Colla (Anche Còla). PI. Còl. (Lat. med. còla, GLE; dal supposto lat. colla; dal greco Kolla, gomma e t

PI.

F.

Prima massa d'acqua

F.

po' allungata, ovale.

I

rotta di collo.

Compii^ Complica



Cómpra, sf. Compera, Acquisto. PI. Cómpar. (Lat. med. compara, compera GLE). Cómra, sf. Cocomero a forma un

PI.

una fiumana.

di

med. cucumer, cocomero). Còmpliz, agg. sm. Complice.

Coperto

colla).

Cóla garavèla. Colla da falegname (Lat. med colla garavella. GLE). Còlfèc, sm. Tuffo (a capofitto). PI. Còlfèc. Butéss zó a còlfèc. Fare un tuffo a I

I

vermate,

1959).

detto: « Dónca. dónca, par e'murador u j vò la conca », Dunque, dunque, per fare il muratore ci vuol la conca; cioè per fare un me-

Rimane

il

fér

I

capofitto.

stiere

Còlrós, sm. Collorosso, Moriglione. Còlica, sm. Colica. Attacco di dolori

DEI;

med. conca, conca, recipiente. GLE). Conca da muradòr. Conca da muratore. In essa vi si preparava la calce ed era scavata nel legno (Ann. Ra-

lat.

ci

vogliono

gli

attrezzi

neces-

sari.

Cólo, sm. Colpo apoplettico. Paralisi. PI. Culp. Còlta, sf. Cólta, Raccolta (di frutta e verdura. Per cocomeri e meloni si

Cóndla, sf. Culla (v. car). Còndal. Condla'd brèl Zana. Culla di vetrici. (Lat. tardo cunula). Cóngg, sm. Misura; Congio. (Lat. med. congius, misura, recipiente. GLE; dal lat. congius, barile, misura di un ottavo di anfora e sei sestari,

usa « stachéda

V.

viscerali.

PI.

(E' più dial. Còlie.

«bota

'd

dulùr»).

I

PI.

»).

DEI).

J'è tòt d'un còngg, Sono tutti di una misura. Detto di gente della stessa

PI. Còlti.

I

Coltòrt,

sm. Torcicollo.

Uccello migratore che si nutre prevalentemente di formiche. Depone le uova nel cavo degli alberi senza fare il CoUotorto, Capotorto, Vertinido. coUo.

risma. Cònsul, sm. Console. PI. Cònsul. (Lat.

PI.

Cóltùrt.

I

Come. Cornar, sm. Cocomero (pianta e

Coma,

avv.,

cònsul).

Cónt, sm. Conto, Calcolo, Novero Conto, Il dovuto

I

cong.

]

frut-

Conte'

PI.

Cònt

(titolo nobiliare).

CONT

CORI

100

Fé' cónt, Far conto, Fingere Tné' da cónt, Tenere in serbo, Conservare. Tné' cónt 'd gnacò§a. Tener calcolo di ogni cosa. |Tnèss da cónt, AverTumé' e' cónt, Convenire. si riguardo.

Mètar e' cor in pés, Mettere il cuore in pace. E|ar tot un cor cu§ì, (F.) Essere legati a fil doppio. (Lat. cor,-dis; rad. indoeuropea Kerd-

Cónt sbaglié, (F.) Conte squattrinato. Par mi cónt, Per conto mio. Quanto Fè§an cónt, Aver cura. a me.

«

I

I

I

|

I

I

|

Cdntra, avv. pr. Contro De' contra, 1° Giocar contro; 2" Far causa contro; 3° Smuovere, spingere avanti la boccia ferma madiante quella che si gioca. (Dal lat. contra, dirimpetto). Cdntrabànd, sm. Contrabbando. Cdntrabandir, sm. Contrabbandiere PI. Contrabandir Còntracambiér, tr. Contraccambiare, Rimeritare, Compensare. I

Prt.

Còntracambié

— è P. — éda PI. F. — édi. PI.

Gontracòlp,

(v.

Rincul).

Cdntratémp, sm. Contrattempo PI. Contratémp. Cdntratlèr, sm, Controtelaio, di porte e finestre. PI. Cóntratlir.

Contravlén, sm.

Controveleno, Anti-

doto.

I

I

cuore »). Cor, sm. Coro PI. Cur. Còran, sm. Corno, Strumento a fiato ottenuto da una corna. PI.

Cùran

In alcune famiglie di contadini si usava durante i lavori che impegnavano quasi tutta la famiglia dare il segnale del pranzo col suono del corno.



I



Còran è anche

I

(Lat.

comu

il

pi.

f.

di corno.

.)

Còrar, int. e tr. Correre Fare il corridore Prt. Còrs Córr'in stré. Correre su strada Córr'in pista. Correre su pista Córar al Mei mèja, Correre la Mille I

Miglia; Partecipare alla M. M. Córar vi, Fuggire, Scappare Córr'a 'vanti, Farsi avanti (come chi abbia timore di non arrivare o di non esser visto). Corda, sf. Corda, Fune Minùgia (corda di violino) I

I

I

PI.

Còrd

De' dia còrda, (F.) Lasciare troppa libertà (Lat. chorda).

Cdn^a, sf. Concia De' la cón^a, Conciare

PI.

I

I

Con?

Còri, còri, onomat. Ani, ani. le anatre.

Modo

(Lat.med. cunza, concia. GLE). Cóp, sm. Tégolo, « Coppo »

chiamare

PI.

Còran. Corp, sm. Corpo PI. CuTp. Ande' da còrp. Defecare C, Reparto militare. Córs, sm. Corso, Andamento Via principale, Corso

Cop

A coppo med. cuppus, GLiE). Cópa, sf. Coppa. Coppa, Premio che si dà

A

I

cóp,

(Lat.

sf.

Como

\

al vincitore

Copa 'd pòrc. Coppa di maiale Pi. Cóp (Lat. med. copa, collo. GLE). I

Còma, PI.

Còpia, sf. Copia Coppia, Paio

j

I

Corso Curs F. Córsa Prt.

I

PI.

PI. Còpji.

PI. F. Córsi.

Còpula, sf Cupola PI. Cópul. Cor, sm. Cuore

Còrsa, sf. Corsa, Gara Servizio di linea PI. Córsi. Corta, sf. Aia Corte (sec. XIII), «cortile» PI. Còrt.

PI. j

1

Cur

Ave' de cor, Avere del coraggio. Fé' de cor a òn, Far coraggio a imo

I

I

di

CORT Anticamente

COSP

101 la « corte »

gio con edifìci

Molti « mansi »

era un villag-

ad uso anche agrario. o poderi formavano una

corte (Così dice Santi Muratori, citando L. A. Muratori). (Lat. cohors,-tis, «recinto, corte rustica» e «divisione di campo»). Còrtal, sm. Coltro Ferro tagliente che sta verticalmente

davanti al vomere.

PI.

Cùrtal

(Lat. culter, coltello).

Cò|a, PI. I

sf.

Coscia

Cò$

0§ dia

cò§a,

Femore

(Dal lat. coxa, anca). Còsp, sm. Zoccolo Scarpa col fondo di legno Zoccolo di neve che si forma sotto la scarpa. PI. Cósp. (Lati med. cuspus).

Coran, fióc e stécval. Corna, fiocchi per bardare il bestiame e stcccole per ner ferma la coperta sulla groppa dei bovini.

te-

COST

CREM

102

Còsta,

sf.

Craijmér,

Costola

Marina montagna

Litorale, Costa,

Fianco di Stecca d'ombrello.

Prt.

Cresimare le feste,

Bastonare.

Cra§mé

—é — èda

PI.

P.

Cóst. Còt, agg. Arsiccio, Adusto, Cotto

PI.

tr.

Conciare per

,

PI. F.



èdi.

Crasmòt, sm. Cresimando (prima la Cr. ), Cresimato (dopo la Cr.) PI. Crasmòt.

Innamorato Vinto dal sonno PI. Cót Cota. Cotta. F. Coti Còta, sf. Cotta, Abbronzatura Fornata (di pane), Fornaciata di mattoni

del-

Créa,

sf. (v. Creja). Creator, sm. Creatore, Dio. Creatura, sf. Creatura, figlio.

F.

PI.

PI.

Creatùr

i

Cariatùra). Creo, sm. Scricchio Scricchio (del legno)

(v.

Innamoramento I

Ciapé, la cota, Innamorarsi

|

Prender

I

la tintarella di sole. PI.

med. cocta, cottura. GLE).

Còtinfóran, sm. Cottinforno, gna cotta nel forno. PI. Cótinfùran.

Còtum, sm. Cottimo Tu' un lavór a c6tum Fé' un lavór a cotum, De' un lavór a cotum. j

I

(Lat. med. cottimum, cottimo. GLE). Cóv, sm. Covo

E' cóv di lèdar.

Cova, PI.

sf.

Il

covo dei

ladri.

Covone

tanto

PI.

lo

Crèc

Crèca, sf. Cricca Trio di Asse, Due e Tre dello stesso seme, nel gioco delle carte Combriccola, Cricca Ganga. PI. Crèc. Crèdar, int. Credere, Pensare, RiteI

nere. Prt. Cardù

—ù — uda PI. F. — udì (Lat. credere). Crédit, sm. Credito, Stima, Considerazione. CTredito (somma che si ha da avere I

da

Có^ CÓ5 di

PI.

poi. Abbeveratoio dei polli co? », Vasellame da cucina. Co?, sm. Cozzo, Cornata, Zuccata Fé' i co?, Fare i cozzi De' di co?, Cozzare Còzla, sf Coccola. Seme formato da un guscio legnoso e da una mandorla (seme di pesco di albicocco e di pru« I

I

I

I

gno).

Cò?al Questa parola ha innumerevoli varianti in tutti i dialetti e proviene forse dal greco Kókkos, nocciolo dei frutti.

altri).

PI. Cridit.

ereditar, sm. Creditore

I

i

PI.

Scarpe con

F.

(Lat.

I

crèc,

PI.

Còv

med. cova, covone. GLE). Cova, sf. (Dova Covatéra, sm. PI. Covatéra Con questo nome è chiamato lo strillozzo che il saltimpalo. Cò^, sm. Coccio Beccatoio per ucoelli (F.) Persona malaticcia

e'

[

Casta-

I

I

Schérp cun

I

Còti

(Lat.

I

scricchio Verricello da automobilista

PI.

Creditùr

F. Creditòra PI. F. Creditóri. Crèja, sf. Piccola quantità capace di generare, produrre, suscittare. Seme. I

Parvenza, Apparenza,

Non à

pi.

Ombra

n' ho vèst la creja d'un usél, Non visto l'ombra di un uccello. Int l'uròla u j' era armàst sòl la créja da fug. Nel focolare c'era rimasto appena un po' di brace. Crèma, "sf. Crema (di latte, ciocco-

I

A

ho I

lata, ecc.).

PI.

Crèm.

CREN Créna, I

Crine

sf.

PI. Cristèl.

Impanatura

Cren. Crèpa, sf. Crepa, Screpolatura, Incrinatura, Fenditura. Aumentare Crè§ar, int. Crescere Rincarare Vegetare PI.

|

|

I

CROS

103

Car§ù Car§u Car§ùda

Cristièri, sm. Clistere (Lat. medioevale cresterium, GLE; dal lat. tardo clysterium). Critichér, tr. Criticare, (Mettere in evidenza solo i difetti) Denigrare. Prt. Critiche |

—è — éda PI. F. — édi.

Prt.

PI.

PI.

F.

F.

Car§udi. Crescimóni, sm. PI. Crescimóni

Cré§ma,

sf.

I

Aumento

Cresima

Cresp, agg. pi Crespi, Arricciati (Dal lat. crispus «crespo»). Créspa, sf. Crespa, Piega, Increspa-

I

compiace a trovare manchevoleztrova da ridire sull'operato

che

si

ze,

che

altrui. PI.

Criticòn

F. Criticòna PI. F. Criticóni.

tura. PI.

A

critiche' tòt i cvajón j' è bòn, A criticare sono buoni tutti gli sciocchi. Criticòn, sm. Biasimatore. Persona

PI. F.

Crèsp

Crèst, m. Gesù Cristo Cresi, sm. Cecca, Cilecca Fé' crest, Far cilecca. Crésta, sf. Cresta

Cròi, sm. Cercine (da crocchia, trecce avvolte a cerchio dietro il capo, che in dial. è detta «cucài»). E' croi de géval. Il cercine del diavolo. Nome dì un masso dei pressi di Sant'Arcangelo, vicino alla Via Emilia, che la leggenda dice essere stato il cercine che il diavolo lasciò cadere scappando indispettito per l'inganno subito da S. Giuliano (v. Sa' Zugliàn) dopo che questi ebbe costruito il ponte di Rimini. Cròi, agg. Crollante, Decrepito Véce cròi Vecchio decrepito. I

PI.

Crèst

(Lat. crista).

Crésta 'd gal, Ceiosia (Ceiosia cristata) Crètic, agg. Diffìcile (detto di to, situazione). PI. Crètic P. erètica I

momen-

F. eretichi. erètica, sf. Critica, che mette in evidenza solo i difetti. PI. Crètic. Cri, onom. Verso del grillo. « Cric e Croc » m. Colui che portava questo nomignolo dev'essere stato im ladro famoso del ravennate, perchè ai primi di questo secolo, quando si voleva dire che uno era un gran ladro, si diceva: «L'è pe? ch'n'è Cric e PI.

Cróc

ch'e'

rubeva nénc l'armòr al cara» Croc che rubava an-

;

è peggio di Cric e

che

il

rumore

ai carri.

Crichèr, int. Scricchiolare Prt. eriche.

Crichèr, sm. Scricchiolio. Criminél, sm. Criminale, Assassino. PI. Criminél. Crinièra, sf. Criniera PI. Criniér.

Cristàl.

sm. Cristallo

j

PI.

Cròi

F. Cròia PI. F. CróU. Crònic, agg. Cronico

'

Incurabile.

Crònic F. Crònica

PI.

PI. I

F. Crònichi.

Nel vecchio

dial. si

diceva

«

incrònic »

Crò§, sf. (v. Cró§a). Cró^a, sf. Croce PI.

Crò§

L'è I

ce.

una pòra

Così

si

erósa, E' una povera crodice di una persona sempre

malaticcia. Fé' crò§a,

Far croce. Giurare tracciando un segno di croce. La formula è « A faz crò§a », oppure semplicemente « Cròsa » I

:

:

!

Tiréj una crò§a sóra, Tirarci una croce sopra. Non parlar più di una cosa; Non esigere più nulla. I

CROS

CUCH

104

Gride' la erósa adò§, Gridare la croce addosso. Denigrare, Dire con malevolenza tutto il male possibile. Racmandéss a brà? in erósa, Raccomandarsi a braccia in croce. Le croci formate a caso sono opera delle streghe: bisogna guastarle, perchè ci porterebbero disgrazia. Cròsta, si. Crosta

Crustòn Cruva, sf. Copertura, Gran quantità

PI.

I

I

di

fiori,

PI.

Cruvi

(v. cruv).

PI. F.

(Dal

Cròsta. Cruà^, sm. Croato. PI. Cruè|. Crucànt, sm. agg. Mandorlato

Coprire Cruvi e Cruv PI. Cruvi e Cruv P. Cruvida e Cruva PI. F. Cruvidi e Cruvi Cru^òt, sm. Crogiuolo

[

Croc-

Cru?ót. C§è, aw. Cosi

PI.

cante.

Cruchént Cruchénta

PI.

Cruclér,

P. PI.

c§è,

(A

così).

Così.

Cuc, sm. Cuoco, Cuciniere.

PI.

Cuc Cuca

Cuchi ». Verso dell'allocco. Fé' cuc. Giocare a nascondino. Cucàgna, sf. Cuccagna. PI. Cucàgn Cucàj, sm. Crocchia

PI. F.

med. crucifixus, int.

della gallina. Crud, agg.

A

F.

sm. Crocefisso

Crucifè§

(Lat.

PI.

I

Crucànti.

Crucifèf,

cruvir, «(coprire»). tr.

Prt.

PI.

PI. F.

Cruvi

dial.

Cruvìr,

Tozzo di pane Rimasuglio di pane

P.

Cruv Cruva

PI.

F.

Crostai, sm. Crosta di pane, Crostello

PI.

insetti.

Cniv, agg. prt. Coperto.

I

PI. Cròst.

frutti,

Croccolare,

Crudo

Crud Cruda

crocefisso.

|

Non

GLE).

Chiocciare

« I

I

cotto.

PI.

Cuc

Cuchèj.

Cucalèta,

sf.

Gabbianello,

Gabbiano

minore.

P. Crudi

Seda cruda, Seta naturale che non ha subito alcun processo di colorazione. Eria cruda, (v. éria). (Lat. crudus, sanguinante; radice indoeuropea, Krew-« carne cruda ». Crulér, intr. Crollare

PI. Cucalèti.

I

Cuchél). Cucalòn, sm. Gabbiano reale, Marino

(v.

I

I>escatore. PI.

Cucalón

Cucèra,

sf.

Cucchiaio.

Cucér

Prt. Crulé

PI.

PI.

(Dal lat. coclearium). Cuchél, sm. Gabbiano comune. Corallina cenerina spruzzata. PI. Cuchél Sciocco (detto di persona). Cuchél biànc. Gavina, Zafferano, Mezza mosca. Cuchél de capócc. Gabbiano corallino.

—è — éda PI. F. — édi. F.

Cru§éri, sm. strade. PI. Crumiri.

Cnistè, PI.

sf.

Crocevia,

Incrocio

di

I

I

Crossata

Crustén

Crustén, sm. Crostino. PI. Crustén. Crustlìn 'd pan, sm. Cantuccio pane.

I

Gabbiano cenerino. Gabbiano capinere, Moretta corallina, Maschera corallina. di

PI. Crustlìn.

Crustén, sm. Crostone, Crosta secca che si forma sulla terra dopo una pioggia.

PI. Cuchél (Forse dalla stessa rad. indoeuropea kuku-« cuculo » come il sanscrito kokilah e il francese ant. cocu « uccello »). Cuchén, sm. Beniamino, Prediletto, Cocchine.

CUCH PI.

Cuchén

Cuddór, sm. Cuocitore Cuddùr. Cuddùra, sf. Cottura. PI. Cuddùr. Cudèr, sm. « Cotero ». Astuccio per .

F. Cuchéna.

PI.

Cuchérda, sf. Coccarda. Cuchérd. Cuchèss, rfl. Pigliarsi, Prendersi. Cvèst a me eòe me! Questo me

PI.

I

lo

vale

Cudèta, sf. Bertavello. Parte terminale della rete a imbuto, con uno o più inganni. PI. Cudèt. Codetta del fucile da caccia.

lasciarsi

I

Cuchéss dò

due

Buscarsi

tòzi,

sca-

paccioni.

Cuchéss dl'ignurànt, Sentirsi

dire, pi-

I

I

Congegno manovrato a mano, median-

gliarsi dell'ingnorante. sf.

Cucchiaiata.

Cuciaré Cuciarén, sm. da te. PI. Cuciarén Cuciarol, sm.

te

Cucchiaino, da caffè,

Marrone

Vecchione,

secco.

Com.

(La),

Coccolia.

f.

Ravenna.

di

«

Deve

Praz,

il

suo

ciampo nel parlare. PI. Cucòm. dal

cucòm

Cucon, sm.

tura

11

foro

(F.)

Balbettare.

Cocchiume. superiore

Tappo che

della

botte.

|

Cudlàn^a



PI. F.

zi.

Cudlàn^, da la furjéla, (V. Cudlànz). Cudló^, agg. ZoUuto. A ciotoli (Vedi

I

eòdal

».

)

Cudlu§ F. Cudlò§a PI.

PI. F.



ò§i.

med. codolosu, a ciotoli a blocchi. GLE). Cudòn, sm. Codone. Punto di attacco della coda della mucca alla spina dor(Lat.

sale. PI.

Bottone di osso. PI. Cucón.

Cudòn

Cudró^, sm. Codione. Osso sacro. Cufanèt, sm. Cofanetto. (V. Còfan). |

med. choconus, cocchiume. GLE) Cucó^al, sm. Cocuzzolo, di testa, di monte, di cappello (Lat.

.

Cucòjal Cucubel, sm. Cerambice muschiata. PI. Cucubèl. (V. Moscamilàna). Cucudrèl, sm. Coccodrillo. PI. Cucudrèl PI.

».

PI. Cudlén^;

F.

«

».

|

Fé'

chiude.

Chi eh' vò vdè' la bela rumagnòla, vèga a Bàgnaeaval e a Cutignòal, Chi vuol vedere la bella romagnola vada a Bagnacavallo e a (Dotignola. Cudlàn^, sm. Codone, Anatra di coda lunga, (Herman Marino, Coda-làncea.

del

Cuclón, sm. Noce (frutto) più grossa del normale. PI. Cuelón. Cucóma, sf. Bricco, Caffettiera. In-

I

si

I

nome

a còccola, noce)». (S. Zavatti, La Pia N. 9-10 - 1948). Nel 1372 è indicata col nome di « caucolie

apre e

Cudgnola. Cotignola. Centro abitato già circa 500 anni a. C. In atti dell'Arch., Ravennate, del 1 febbraio 919, è citato un « fundus Cotoniola

Cucir

Cucii

si

Cudghén

PI.

Cuciarùl.

(Aruch Aldo, op. cit., sec. XVII, riporta «cucchiamole», castagne secche). Cuciarén, sm. Mestolo da cucina. PI. Cuciarón Cucir, sm. Cocchiere. PI.

quale l'arma

il

Cudghén, sm. Cotechino.

PI.

PI.

(Lat. cotarium).

PI. Cudir.

In senso dispregiativo ofTendere, Buscarle.

Cuciaré,

cote. Portacote.

la

piglio io!

I

CUIM

105

PI.

Cufanèt.

Cugnèd, sm. Cognato. PI.

F.

Cugnèd



PI. F.

éda



édi.

Cupól, sm. (V. Cagòl). Cuimadùra, sf. (V. Cójma).

Cuimadur. Cuimèr, tr.

PI.

Colmare.

Fare

colmo.

CUL

CULT

106

pieno.

1

Colmare. Fare

casa, a un pagliaio, a pire fino all'orlo. Prt. Cuimé

il

una

una Riem-

tetto (a bica.

|

—è — èda PI. F. — édl.

j

[

|

Culór, sm. Colore, Tinta, Colorito, Tinteggiatura. PI. Culùr. De e' culór a la ca, Tinteggiare la •

I

I

I

casa.

Pi. Cui.

Cambié'

Dopo

la divisione delle Leghe, nel Rasocialisti chiamarono, in toi dispregiativo « Cui zèl », culi gialli,

vennate

repubblicani,

e

questi

chiamarono

Cui ro§ », culi rossi, i socialisti. Culadùr, sm. Colatoio, Colino. PI. Culadur (scherz.). ForCulàna, sf. Collana. tuna sfacciata.

«

|

Culàn. Culandrén. sm. Pezzuola rettangolare di panno con cui si copre il sedere del neonato. PI. Culandrén. PI.

sf.

Natica.

sf.

Colata.

PI. Culàt.

Culèda,

Culbiànc, sm. Culbianco, Massajòla. Culbiénc. Culégg, sm. Collegio. PI. Culègg. Culegél, sm. Collegiale. PI. Culegél F. Culegéla PI.

PI. F. Culegéli. sf.

|

Colera.

PI. Culir.

(Dall'agg. lat. coUaris, da collum). Culér, tr. Colare; Filtrare, Passare Fondere. al colatoio. Prt. Culé |

—è — éda PI. F. — édl.

PI.

I

I

F. Culpida di. PI. F. Culpìr, tr. Colpire.



Impressionare, Culplé,

\

Suscitare

Percuotere. impressione.

agg.' dispregiativo.

]

Culo pe-

Culplé.

Cul-rànz (culo rancio), V. Codarànza. sm. pi. Accoltellatori. Cultelatòri, « Setta feroce composta di una trentina di giovani che, dal 1865 al 1871, per

malcomprese e deformate ideologie di giustizia sociale, uccisero otto persone e sei ne ferirono ». Usavano coltelli lunghi 34 cm., di cui 16 di lama. (V.

Ma

j

oli.

Ravenna Ottocente-

sca).

Colletta.

PI. Culèt. lat.

(del pe-

]

Umberto

F.

(Dal

Mutare colore

Sbiancarsi in volto. (F.). Cambiare partito politico. Culòr de eòe (Color del cuculo). Barrato di bianco e cenere; Culòr biancù§, color bianchiccio; Culòr bi§ color bigio; Culór ?altin, color giallino; Culór d'éria, celestino chiaro; Culór 'd pèrla, color bianco perlaceo, Culór 'd sòifna, color citrino; Culor 'd mèrda 'd pòrc, color marrone. Culò§, sm. Colosso, PI. Culò§. Culpévul, agg. sm. Colpevole. PI. Culpìvul F. Culpèvla P. F. è vii. Culpì, prt. agg. Colpito, Còlto. Paralizzato, Còlto da paralisi. PI. Culpì

PI.

PI.

sf.

culòr,

o delle piume);

lo

lato.

Collina.

Culén. Culér, sm. Collare.

I



PI. Culédi.

Culèta,

Culghè

—è F. — éda PI. F. — édi.

j

Culéna;

Propaginaie

Prt.

Cui Ano. Sedere,. Cui, sm. Culo de capei. Stoino. Ave' de cui, (F.) Essere fortunato. Tire' e' cui indrì, (F.) Fare il reticente, Accedere controvoglia.

Culata,

Culghér, tr. Corcare, o altre piante.

PI.

F.

i

Raccolta.

viti

PI.

no

Culeziòn, sf. Collezione, Culeziòn.

PI. F.

colligere, raccogliere).

Cultivér, tr. Coltivare. Prt. Cultivé PI.

—è

CULT

— èda — édi

P.

CUMO

107

Cumègia, sf. Commedia. Finzione. Fé' tòt al cumégg, (F.) Saper fìngere in tutti i modi. Fó' tòt j' et in cumègia, (F.) Assumere tutte le pose. ,

PI. F.

Cultura, vazione. PI. Cultùr.

I

Cultura,

sf.

Coltura,

Colti-

I

Columèsta, agg. Economo. Risparmia-

Cumègg. Cumént, sm. Commento.

PI.

tore.

Culumésta

PI.

Cumént commentum).

PI.

P. Culumésta P. F. Culumèsti

(Lat.

Culumì, sf. Economia. La culumi la s' fa da par lì. L'economia si fa da sé. Chi non ha è costretto per forza di cose a far economia.

Cumèrcér, int. Commerciare. Cumèrce, sm. Commercio. Cumerciànt, sm. Commerciante. PI. Cumercént. Cumès, sm. Commesso Ragazzo

]

|

di

bottega Inserviente di bottega, di negozio di ufficio. I

Culurér,

Colorare, Tinteggiare.

tr.

Culuré

Prt.

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi.

F.

PI.

Curaagnón, Cumarèra,

PI.

F.

sf. sf.

Comunione. Cocomeraio,

Mule'

Cocome-



Combattere,

tr.



PI.

I



Fatalità

I

|

sf.

Combinazione

|

Ca-

Occasione.

Cumbinazión Cumbinér, tr. int. Combinare, Collimare. Mettersi d'accordo, Concertare,

PI.

I

1

imp. Accadere, Succedere.

Prt.

Cumbiné

cumiét. Dare

il

commiato,

Li-

cumiét, Venir licenziato Sucommiato. Tu' e' cumiét. Chiedere il commiato. PI. Cumièt (Lat. commeatus, licenza « congedo ». DEI). Cumigiànt, sm. Commediante, Chi recita commedie. Ipocrita. PI. Cumigiént F. Cumigiànta e'

|

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

Cumbrècula,

Fàm

PI.

Cumi§èri Cumiféria F.

Cumiférji.

Cumi§ión, dio, sf.

Combriccola. Comu-

Cumbrècul. Cunchèt, sm. Trogoletto, Truogoletto

Cunchèt

Cumigiànti. da cumigiànt, Fame da commediante. Cumi^èri, sm. Commissario. Componente di commissione. PI. F.

I

PI.

nella. PI.

il

I

F.

F.

PI.

aqui-

]

ivi.

Cumbinazión, so

e'

Ave'

bire

iva.

F.

l'

I

udi.

Cumbàtìv

PI.

Innalzare

cenziare.

Cumbatimént



cumeta.

Sfratto.

to.

De'

Cumbàtìv, agg. Pugnace. F.

la

Aquilone, Cometa.

lone.

I

Cumbatént, sm. Combattente. PI. Cumbatént Cumbatimént, sm. Combattimento. PI.

sf.

I

Lottare.

uda

F.

e§i.

Cumiè, sf. (V. Comiét). Cumièt, sm. Commiato, Licen2damen-

Cumbatù —ù

PI.



Cumèta, P. Oumét.

PI.

Prt.

e§a

F.

PI.

raia.

Cumarèr. Cumbàtar,

Cumè§



PI.

sf.

indagine,

Commissione, ricerche,

di

ecc.

Cumisiòn

Cumitét, sm. Comitato. PI. Cumitèt. Comò, sm. Comò, Cassettone, PI.

Cumò

stu-

CUMO Cumòbila, sf. Locomobile. Cumòbil. Cumón, sm. Comune, Municipio. Palàz de cumón, Municipio.

PI.

I

Cumón

Pi.

Cumón, PI.

F.

Comune, Usuale.

agg.

Cumón



F.

PI.

PI.

F.





F.

Compagno,

II

(d'armi,

Componente

avv.

sf.

Compagnia.

m' cumparè§. E'

Cumpa^iunìvul

— èvia —

èn,

Compire

gli

anni.

ì

idi. (E' più dial. « ciumpìr »). Camplé§, sm. Complesso, Insieme. In cumplè§. Complessivamente. Campièt, agg. Completo^ Intero. PI. Cumplit



Compatire.

Cumplèta

PI. F.



èti. tr.

Completare, Compire, sue parti. (Più

nelle

usato Fnir). |

Pietà,

Prt.

Cumpletè

—è F. — éda PI. F. — édi.

Cumplicaziòn,

sf.

Complicazione.

|

Difficoltà.

Cumplicaziòn Campliché, agg. Complicato

PI.

plesso,

Intricato.

Difficile, I

PI. tr.

Compiere, Compire, Por-

— — ida PI. F. —

Cumplichè

— éda PI. F. — édi.

F.

èvli.

Cumpatir,

Compiangere, Com-

a termine.

Cumpì j' Cumpì

cani).

I

P.

tr.

Ave' cumpasiòn).

tr.

Rendere intero

Cumpa^ión

ve compassione.

PI.

miserare, (Più usato:

Campletèr,

chén. (Far comi Far pena. Cumpafiunèvul, agg. CompassionevoChe muole. Che sente compassione.

PI.

Perizia,

PI.

Fé' cumpa§ión a ai

Cumpetén^. Cumpiànzar,

F.

idi

lavór ch'u

Commiserazione.

passione

Competenza,

sf.

Pertinenza.

|

I

un lavoro che mi riesce. Cumpàf» sm. Compasso. PI. Cumpèf. Cumpà|idn, sf. Compassione

I

ènti.

PI.

PI.

ida





F.

Cumpari Cumpari

F. L'è un

énta

F.

Prt.

Prt.





Capacità.

I

intr. Comparire. Apparire. Far buona riuscita.

Riuscire.

PI.

F.

tare

Cumpagnì

Cumparìr,

I

Cumpetént

Campir,



Cumpagnì,

\

Capace.

PI.

Come, Allo stesso

piare, Appaiare. Prt. Cumpagnè PI. è éda F. èdi. PI. F.

PI.

to,

Cumpetén^a,

|

F.

Cumpérs, prt. Comparso. Cumpèrsa, sf. Comparsa. Pi. Cumpérs. Cumpàt, agg. Solidale, Compatto. Cumpetént, agg. Competente. Esper-

PI.

modo. (Da «cumpàgn», compagno, come). Cumpagnér, tr. Compagnare Accop-

PI.

idi.

(Nel dial. deirSOO significava compare, amico).

Cumpégn.

Cumpàg^na,

I

ida



Ciunpén;^, sm. Ripieno. Condimento intemo del cappelletto e del tortello.

ò§i.

di scuola, ecc.). agg. Compagno, Uguale, di una coppia.

— —

i



PI. F.

ó§a



Cumpati.



Camper, sm. Drudo. Cumpér.

óni.

Cumpàgn, sm.

PI.

P.

Cumò§ Cumó§

PI.

PI.

Prt. PI.

PI.

óna.

Cumovar, tr. Commuovere^ Muovere a commozione. Prt.

CUMP

108

I

'

Com-

CUMP Cumplichér,

Complicare,

tr.

Creare

complicazioni.

Cumpliché'

I

ficili.

Prt.

CUNC

109

ròbi,

al

Render Cumpliché ]

1?

Far

cose

le

cose

sm.

Complimento.

Cumplimént

Cumunela,

|

|

a scrivere. Scrivere.

Ciunpòst, agg. Composto, In posizione corretta. F.

Corretto,

Cumpòst



osta



F.

PI.

òsti.

Cumpradór, sm. Compratore.

|

Mer-

cante.

Cumpradùr. Cumprér, tr. Comperare, Acquistare. Prt. Cumpré. PI.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Cumprumèf, sm. Copromesso, Atto legale che obbliga a stipulare contratto.

Cumprumètar,

tr.

]

Cumprumèf

— è§ — è§a PI. F. —

un dato

Compromettere,

Mettere a rischio o pericolo. Far perdere la reputazione, Prt.

l'onore

sm.

Componimento.

Composiz. per esercizio scolastico.

Cumpunimént. Cumpurtamént, sm. Comportamento.

PI.

Contegno.

Cumpurtamént

Cumpurtéss, dere. Prt. Cumpurté PI.



è

Cumunèl. Cun, pr. Con. Cunchèr, tr. Incurvare

rfl.

Comportarsi, Proce-

Combric-

|

Render con-

cavo. Prt. Cunché PI. è F. éda PI. F. édi.

— —



sm. Piccola conca per becchime dei polli. (V. Conca). Cunchèt,

il

Cunchèta, sf. Conchetta. Conca). PI. Cunchèt. Cunclùdar, tr. e intr. Concludere. Prt. Cunclùs PI. ùs F. usa (V.

— —

PI. F.

— ù§i.

Conclu^iòn, sm. Conclusione. mine (Di opere o discorsi). PI. Cunclu§ión Cuncòla, sf. Porca. Spazio di

Ter-

terra

fra solco e solco.

Cimcòl.

med. concolla, GLE).

Cuncòrar,

Cumpunimént,

Comunella,

PI.

(Lat. è§i.

sf.

cola.

PI.

PI.

F.

PI.

— èia PI. F. — éU.

òsi.

Cumplòt, sm. Complotto, Congiura Cumplutèr, tr. e intr. Complottare, Congiurare Tramare, Macchinare. Cumpónar, tr. Comporre, Esercitarsi

PI.

Cumimèl

PI.

F.

òsa



Cumudén

Cumudité, sf. Comodità. PI. Cumudité. Cumunèl, agg. Comunale, Del comune.

Cumplimintùs



mu-

Cumpu§itùr. Ciunudén, sm. Comodino da notte.

Cumplimintòs, agg. Cerimonioso.

PI. F.

di

PI. PI.

Cumplimént,

édi.

sica.

diffìcili.

Cerimonia.

F.



Cumpu§itór, sm. Compositore

dìl-

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

éda

PI. F.

PI.

PI.



F.

pare, a

int.

Concorrere,

un concorso, a

Parteciun'asta.

Cuncòrs. Cuncordia, sf. Concordia. Cuncòrs, sm. Concorso Licitazione. PI. Cuncùrs. Cuncurdét, sm. Concordato. PI. Cuncurdét. Prt.

Cuncurént. sm. Concorrente, corso, di gara, di asta, ecc.). PI.

Cuncurént

(di con-

CUNC Cuncurénza, sf. Concorrenza. Cundàna, sf. Condanna. PI. Cundàn. Cundanàbil,

agg.

Condannabile,

PI. F.

F.

Ri-



(

Cunfarmér,

àbili. tr.

Condannare,

Cundané

—è F. — éda PI. F. — édi.

Cundiménl, sm. Condimento, Salsa. Cundimént. Cundinsatòr, sm. Condensatore, Ap-

— — F. — ida. PI. F. — Prt.

Cunfèrmi. Cunfé^, sm. Confessionale. PI. Cunfè§. Cunfe§i5n, sm. Confessione. PI. Cunfe§ión Cunfìdént, sm. Confidente. Persona a cui si confidano i proprii segreti,

ì

idi. sf.

Condizione, Stato. SiAccordo.

Patto,

pensieri.

I

Conidiziòn Cundiziunèda, prt. Eria condiziuné da. Aria condizionata. Cundlén, sm. (V. Manitòn). Cundlér, tr. Cullare. PI.

]

Prt.

Cundlé Cvindlè

P.

— éda — édi.

F.

PI. F.

Cundòt, sm. Condotto, Aquidotto, Candotto (V. Cundu§ar). Cundóta, sf. Condotta, Comportamento. Condotta medica. PI. Cundót. Cunducént, sm. Conducente. Guidatore, Guida. I

Cunducént

PI.

Cundugliànz, sf. pi. Condoglianze. Cundù^ar, tr. Condurre, Guidare. rf. I

Prt. PI.

F.

Comportarsi

Ctmdót

— ót — óta

Conferma, Riconfer-

sf.

PI.

Condire.

i.

tuazione.

,

Cunferenzjìr.

PI.

édi.

Cundìziòn,

Ricon-

Cunférénza, sf. Conferenza. Cunfèrénz. Cunferenziér, sm. Conferenziere.

Cunférma, ma. tr.

Confermare,

PI.

Cundinsé

PI.

cu-

I

—è — éda —

lat.

Cunfén

PI.

parecchio che condensa. Cundinsatùr. Gundènsér, tr. Condensare.

Cundir,

dal

Cunfén, sm. Confine, Frontiera, Termine. Confino politica.

PI.

PI. F.

;

PI.

PI.

F.

tr.

Cunfarmé

Prt.

—è F. — èda PI. F. — édi.

PI.

GLE

fermato.

Punirici§a PI. F. DIclsl.

!

]

I

|

PI. Dati.

PI. Dici§

DICI

DILI

127

Dicii^idn,

sf.

Decisione,

Risoluzione,

Conclusione. Dici§ión. Diclinèss,

PI.

rifl. Struggersi, Deperire (per malattia o-per passione amorosa). Prt. Dicline

—è P. — éda PI. P. — édi.

Difèjil. F. Difè^la Pl.F. Difè^li. Dificulté, sf. PI.

Difìdént,

Difinsór, sm. Difensore

grò^, Pollice Prèm did, Indice

PI.

Did de me?, Medio Did 'd l'anél, Anulare Did znìn o mégnul, Mignolo Did grò§ de pe, Alluce Did ?;nin de pe, Dito mignolo del piede Le altre dita del piede non hanno nome. DidSI, sm. Ditale

Didél 'd zu^eza, Ditale di salsiccia. Didèl dia genda, Coppa della ghianda PI. Didèl I

I

med. didalus, GUE.).

Dièscan, sm. (Dialetto ant., scanà^).

v.

« gia-

Digerir,

tr.

e intr. Digerire

Prt. Digerì

— — ida PI. F. —

PI.

ì

F.

idi.

Digestión, sf. Digestione PI. Digestión. Dignèss, rfl. Degnarsi. Prt.

Digné

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Difamazidn, sf. Diffamazione. Difamazión. Difarént, agg. Vario, Dissimile, Diver-

PI. F. Dignèvli.

dietetico.

PI.

Difarént F. Difarènta PI. F. Difarénti.

Difarènta, Divario. fé'

sf.

cità.

Differenza,

Diversità,

tr.

Prt. Difè§ PI. Difi§

—è — éda PI. P. — édi.

F.

Dilètànt, sm. Corridore ciclista dilettante Dilettante. PI. Diletént. Dilicatè^a, sf. Delicatezza, Finezza, Distinzione. ]

F. Difè§a PI. F. Difési.

Difésa,

Prt. Dilaté PI.

Non

usare preferenze. Difendere

difarén?,

I

Difèndar,

Affabile.

PI.

PI.

No'

Gentile,

Dilata^iòn, sf. Dilatazione. Dilata^ión. Dilatér, tr. Dilatare, Perdere l'elasti-

so, Differente.

sf.

Difesa

PI. Difè§i

Ciapé' al difesi d'òn. Difendere uno, Proteggere uno contro chi lo accusa. Difèt, sm. Difetto, Vizio. Pecca. PI. Difèt Fé' di difèt, Trovare delle pecche. Non trovare di proprio gradimento. Fé' difèt. Rilevare. Difè^il, agg. DiflBcile, Malagevole.

PI. Dilicatè;?.

Dilichét, agg. E>elicato.

I

I

Difìnsùr

P. Difinsóra PI. F. Difinsóri.

Dignèval, agg. Degnevole. PI. Dignìvul F. Dignèvla

Regime

Dieta,

sf.

Sospettoso

DlflBdente,

P. Difìdénta PI. F. Disdenti.

Did

I

agg.

PI. Difìdént.

Did, sm. Dito PI. Dida (diventa fem.)

Dièta,

Scabrosità,

j

PI. Dificulté.

PI.

(Lat.

Difficoltà,

Avversità.

[

Raffinato (di gusto). PI. Dilichét F. Dilichéta I

PI. F. Dilichéti (Lat. delicatus, Diligènza, sf.

cavalli.

«delicato, Diligenza.

raffinato»).

Corriera

a

DILI

DIRL

128

PI. Diligén?.

PI. F.

Dilincvént, sm. Delinquente. Diliri, agg. Consunto dagli stenti.

èdi.

anche Signor)

(v.

Di' v' l'armita, Dio ve lo rimetta; ve lo restituisca. Cosi ringraziavano gli accattoni. n' s' mòv una fója che Dio u n' vója. Non si muove una foglia che Dio non voglia. Diparir, int. Deperire. Prt. Dipari

Diliri

PI.



Dio, m. Dio

I

F. Diliri-da PI. F. Diliridi. Diluvi, sm. Diluvio. (Anche §luvi).

Dimètass, Prt. PI.

F.

rfl.

I

Dimettersi

Dimè§

— è§ — è§a

F. Diparida PI. F. Diparidi.

Dimi^idn, sm. pi. Dimissioni. Dimi^iunéri, agg. Dimissionario

— èri P. — èria Pi. F. —

Dipió, sm. Soprappiù Aggiunta verchio. Dir, tr. Dire Declamare |

Pi.

Dèt Dèt F. Dèta PI.

PI. F. Dti.

Cun che di' che.... Col dire che... i fó un gran di', Se ne parlò ovunCI fu un gran dire. que

I

Dimustraziòn. Dimustrér, tr. Dimostrare, Par vedere, Manifestare, Far palese.

Pi.

Dimustré

1

U

I

Diramaziòn, sf. Diramazione. Diramaziòn. Dirèt, sm. Diritto.

PI.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

sm.

PI. Dirèt.

Danaro, Denaro. Antica

Dirèt, sm. Dirèt.

Dirèzar,

dei quattro semi delle carte

da

gioco.

Dinònzia dal

— et — età PI. F. —

besti.

Denuncia del

Governo

PI. Dintèl.

Dintèsta, sf. Dentista. Dintèsta. Dìntira, sf. Dentiera. PI. DintÌT. Dinun^iér, tr. Etenunciare, Segnalare alle autorità, Sporgere denuncia.

F.

Denunzie

—è — éda

èti.

Dire^ión,

be-

Dintadura, sf. Dentatura PI. Dintadur. Dintél (de partighèr), sm. Dentale, Ceppo. Parte dell'aratro a cui si applica il vomere.

PI.

In-

F.

tamento,

Prt.

Reggere,

PI.

stiame.

PI.

Dirigere,

tr.

dirizazre. Prt. Dirèt

Dinighér, tr. Negare. Dinón^ia, sf. Denuncia. PI. Dinónzji I

Diretto (treno).

PI.

moneta.

Uno

So-

|

nifestazione,

I

|

Prt.

érji.

Dimoni, sm. Demonio. Dimpartót, aw. Ovunque, Dappertutto Dimustraziòn, sf. Dimostrazione, Ma-

Dinèr,

Dipari

PI.

PI. F. è^i.

Prt.

U

Direzione, Senso, OrienDirezione,

sf.

Indirizzamento di

un

'

ufficio.

PI. Dire^iòn.

Dirlindéna,

sf.

Sporgenza laterale

del-

la pinuccia.

Dirlindina (opp. dirindéla, dirindina sf. Tentennina. Per chetare o far divertire il bambino e derindéna), la

mamma

ni

delle

na

».

se

mette

lo

ginocchia e

fa

a la

cavalcio« dirlindi-

Gli fa fare sobbalzi, o dondolìi,

accompagnando ogni movimento con la recitazione ritmica di una filastrocca

che varia da luogo a luogo, ma cominsempre con « dirlindina », « dirindé-

cia

la »,

ecc.

Una

dice

:

.

DIRU metm' a lèt Dirlindina, pan grate dam un òv ch'a m' e' ch'a so male; dàman do ch'a gvariró ». biro, Diruché, prt. agg. Diruto, Diroccato.

«

]

|

I

Prt.

F.

PI.



Di§,

nm.

Diroccare.

Dieci.

il

Di§apruvé

—è F. — èda PI. F. — édi.

PI.

Di^àstar,

sm

Disastro, Catastrofe.

Di§astè



PI. F.

F.

PI. F.

da

altri,

(v.

Di^iparé).

Di^marì, sf. Sciocchezza, Dabbenaggine, Scempiaggine. PI. Di§marì. (v. Disom) Di§mitè, sf. (v. Di§mari).

— ò§i.

F. Dì§mi.

Discordia, Discòrdi.

sf.

ranza.

Divìda, sf. Divisa. Divì§. (Lat. med. divisa, veste diversi colori. GLE). PI.

a

strisce

di

Dispenséri, sm. Dispensario, Istituto ospedaliero che dà consulti e cure gratuite.

—è F. — èda PI. F. — édi.

Dispenséri. Disperazión, sf. Disperazione. PI. Disperazión. Dispètó§, agg. Dispettoso. PI. Dispitù§ F. ó§a PI.

Discordia.

PI.

Discrèt, agg. Discreto. Discrìt F. ita PI. F. èti



Discu^iòn, sf. Discussione. PI. Discu^ión. Discùtar, tr. Discutere, Esaminare. Prt. Discù|. Di§dìr, (v. Arnunziér). Prt. Disdèt

— et — èta

F.

Di§ùrdan. Dispènsa, sf. Dispensa. PI. Dispéns.

PI.

F.

Dì§om Dì§ma

PI.

PI.

na. Prt. Discipline

PI.

olti.

|

Discesa, sf. (v. Caléda). Dìscipléna, sf. Disciplina. PI. Disciplén. Disciplinér, tr. Disciplinare, Sottoporre a disciplina. Imporre discipli-

PI.



XIV, decimo, sciocco). IntempeDi^òrdan, sm. Disordine

édi.

Disastrus ò§a



òlta

(It. sec.

Disastrò^, agg. Disastroso. PI.

Franco,

sé.

Di§invultùra, sf. Disinvoltura, Franchezza, Prontezza nel dire o nel fare. PI. Disinvultur. Di§iparé, agg. prt. Separato. Diviso Di^iparér, tr. Separare. Dividere,

PI.

éda



Disinvolto,

Dì^om, agg. Sciocco, Stupidetto.

Di§asté, prt. agg. Dissestato, Lasciato andare in rovina. In abbandono. F.

agg.

Sicuro di I

Di§invùlt



PI. F.

PI. Di§èstaT.

PI.

èti.

Di§involt, PI.

derivato « diecina » forse perchè era nell'uso la « du?éna » o « mèza capa », quantità di 12. Di§apruvér, tr. Disapprovare. Prt.



Di§èrom, sm. Disarmo. PI. Di§èrom.

F.

édi.

Diruchér, tr. (v. Diruché).

Manca

P. F.

Pronto

Diruché éda



F.

DISP

129



PI.

F.

— d§i.

Dispiace, sm. Dispiacere, Dolore, Tur-

bamento. PI.

Di§pia§e

(Anche Spia§è). Dispiacer, intr. Dispiacere. Dispiaci!

Prt.

—ù — uda PI. F. — udi.

PI.

F.

Disprez, sm. Disprezzo.

DISP

DLEZ

130

Dispre^ér,

— — ida PI. F. —

Disprezzare.

tr.

PI.

Prt. Disprejè

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

simile.

j

|

lità.

Distén. Distèngvar, Ravvisare. Pi.

tr.

tr.

Distinguere, Scorgere,

Etestare, Svegliare.

Distè e Dèst PI. Distè e Dèst

Distéda e Désta

|

Assegnare. Distinè

F.

— éda — édi. intr.

Decidere

sf.

Distinzione,

Stabilire

j

Assegnare. Distinzión, |

Divi^ión, sf. Divisione aritmetica) Separazione, PI. Divi§ión. Divorzi, sm. Divorzio. PI. Divùrzi. Divurèr, tr. Divorare. Prt.

j

Garbo,

PI.

PI

Distributór, sm. Distributore. PI. Distributùr. Distró^ar, tr. Distruggere Prt. Distrót PI. ót F. óta PI. F. óti. Distruzión, sf. Distruzione. PI. Distruzión. Dita, sf. Ditta Società.



PI. Dit.

Divàn, sm. Divano. Divén. Divartimént, sm. Divertimento. PI. Divartimént. PI.

tr.

int.

Divorziare.

Divurzié

—è — éda F. — édi.

Divuzión, sf. Devozione Divuzión.

1

Tradizione.

PI.

Distrazión, sf. Distrazione, Disattenzione. Distrèt, sm. Distetto militare. PI. Distrèt.

Divartir,

Divuré

—è F. — èda P. F. — édi.

Privilegio.

Prt. Divartì

(operazione Spartizione.

PI.

F. '

PI. Distinzión.

— —

Divìdar, tr. Dividere, Separare, Spar• Disunire. Prt. Divi§ PI. Divì§ F. Divi§a

Prt.

I

Cortesia

F. Divèrsi.

PI.

(v. difarént).

Divur^ièr,

PI. F.

Distinèr,

Divèrsa

|

F. Distédi e Désti. Distinatéri, sm. Destinatario. PI. Distinatéri F. Distinatéria PI. F. Distinatérji. Distinèr, intr. Decidere, Stabilire, PI.

Divir§

F.

PI. F. Divì§i.

PI.

j

PI.

tire,

Prt.

F.

idi.

Divèr^, agg. Diverso, Differente, Dis-

Distacamént, sm. Distaccamento. Reparto distaccato dal suo corpo. PI. Distacamént. Distén, sm. Destino Sorte Fata-

Distér,

i

F.

Divertire, Dilettare.

I

i

Par divuzión, e' de 'd Nadél u s' met pandurén int la pignata. Per tra-

dizione,

il

giorno di Natale

si

metto-

no pomodorini nella pentola. Dijémbar, sm. Dicembre. (Anche Dicémbar). Diziunèri, sm. Dizionario. Diziunèri. Dia, pr. art. Della

PI.

|

Ad

dia,

Di

Oltre, Al di là. DIèt, agg. prt. Scelto. (It. ant.« diletto », scelto) Dièta, sf. Cerna Scelta. PI.

Dleti.

Dlèzar, tr. Scegliere, Separare. Fé' la dièta, Fare la cernita. Prt Dlèt PI. Dlèt F. èta

]

— —



F. èti. (Lat. diligere).

PI.

là.

DLIN

Dlindèr, (v. Lindir). Appartiene al vecchio dialetto. Da « dlindèr » viene « dlindadór », lusingatore, tentatore. Dli^adór, sm. Sceglitore. PI. Dli?adùr F. óra





F.

PI.

DONA

131

òri.

Dmàn, aw. sm. Domani.

Pas dmàn, Passato domani, Dopo domani. No' dman, cl'ét de, Doman l'altro.

reumatico. PI. Dój. F\ira la dója, ad drénta la voja. (Pasi dolori del parto, la donna è di-

I

sati

sposta a una nuova maternità). Dólèg, sm. Bivomere (Parola composta da « do » due, e « lég » solchi. Dòlz, sm.. agg. Dolce. PI.

I

I

Dmànda,

Domanda,

Richiesta, Interpellanza, Interrogazione. sf.

Dmàndi. Dmandèr, tr.

F.

Dui? Dòl^a

Pi. F.

Dòl^i

(Lat.

med.

dulzis,

Dol^mors,

GLE:

PI.

del maiale.

e int. Domandare, Chiedere, Richiedere,' Interrogare. Prt. Dmandé PI. e éda F. édi. PI F.

Generalmente « e' dolzmòrs cone prelibato del norcino. Dóm, sm. Duomo.

— —



Dmènga,

Domenica

sf.

giorno

(7°

della settimana). Dmènga ch'é andé', D. scorsa. Dmènga eh' vén, D. ventura.

PI.

indoeuropeo

duo;

numero due m. Du,

dwi e duwo

La dona I

le

PI.

cose

« doi

»,

Dóbi.

(Lat. dubius).

Dòbi, sm. Anello del tridente in cui Nasello. manico. il ( Dal latino duplus « doppio », per indicare le due alette che chiudendosi for-

s'infila

mano

|

l'anello?).

comunque che a PiaXIV) dobione significhi

significativo

cenza

(sec.

« cerniera »

e

in

calabrese

dubbrune

ganghero Dócumént, sm. Documento.

significhi PI.

boc-

è cvèla eh' tén dreta la eh' la la arbòta. eh' la fes-cia, la è pe? eh' n'è la

cvèla

La dona la vepra.

Altro prov. sulla

Argvérdtan da

»).

f. Dò. (Rav. 1010, due sono le cose). Dóbi, sm. Dubbio.

sono

E'

il

I

(Lat.

PI.

è

Dóm.

ca o

]

PI.

»

Dòn, agg. Don. Precede solo il nome dei preti. Se il nome comincia per consonante si dice Do'. Do' Lui§. Es. Dòn Antoni Dòn, sm. Attitudine, Dote naturale. PI. Dòn. Dona, sf. Dona. PI. Don.

I

«

Pancreas

;

Dmènga!, Domani! (un giorno che non verrà mai), Mai! Dmèng'òt, Domenica otto. Dnìn^, aw. Davanti, Innanzi. agg. num. Dò, sm. Due. La cifra 2.

Due

dulcis).

lat.

Animella,

sm.

Ducumént.

Doga, sf. Doga. PI. Dog. (Lat. med. dogha, doga della botte, GLE; lat. doga, «vaso»). Dolore Dója, sf. Doglia (di parto) |

donna che fischia è: mar e da la be§a

e'

.

DONA e

da

DSAL

132 dona ovànd

la

eh'

la

fes-cia.

Dona Lombarda. Famosa canta

po-

raccolta da Benedetto PergoSpallicci e ancora abbastanza conosciuta. Si crede che sia na-

scavadóra PI. Drég.

Drént (o Drénta) avv. Dentro.

polare

da Maria

li,

Romagna. Ricorda Rosmunda.

ta proprio in

gedia di

la tra-

due, a tre, a quattro Avdé' dopi, Veder doppio.

I

PI.

P.

Dópji.

F.

dux di

Drèt



a



PI. F.

Drèta, Dri,

i.

sf.

Dritta.

avv.

Dietro

I

Tnè

Mano

destra.

Accosto,

Vicino,

Presso

|

Lungo.

dri.

!

(col significato non dosorgente). Rad. indoeuropea duk- « condurre » da cui il lat. ducere.

dal latino

;

Dò§, sm. Dosso, Dorso, Schiena. Tajé a su dò§, Tagliato su misura (in senso reale o fìg.). Tu' da dò§. Levar d'addosso. A dò§. Addosso; a Ridosso. A dòfi! Addosso! (Lat. mediev. dossus, schiena, dosso. I

I

I

I

OLE).

j

Caminé' dri

,

|

I

GLE). Drajè, agg. (v. Gran). Drég, sm. Drago.

Drég. Dréga, sf. Draga, Macchina per lo spurgo di canali e porti. (E' detta anche

e'

fòs,

Camminare

lun-

go il fosso, vicino alla riva del fosso. Drida, avv. Dietro, di dietro. E' sempre preceduto da « ad ». E' un composto di « dri (dietro) » e « da (di) ». Ad dri da ca. Dietro casa. Avrùf da 'd drida. Venire da dietro o dal di dietro. Drii^èda, sf. Raddrizzata, Atto e moj

j

do del raddrizzare. Drijédi. Driver, tr. Drizzare, Raddrizzare Mettere per il diRimettere in piedi ritto, in liena retta. PI.

|

]

Prt. PI.

F.

Do^a, sf. Dose. PI. Dò§. Dota, sf. Dote. Qualità. PI. Dot. Dòv, aw. Dove. In do'. Dove In duv'el?. Dov'è egli? D'in do'. Da dove. Dó^a, sf. Doccia. Canale di gronda. PI. DÓ5. (Lat. med. doza. condotto d'acqua.

PI.

PI.

Seguire, Spiare, Controllare, Tener d'occhio. Ande' dri. Seguire, Andar dietro.

Dos, sm. Zaffo. Lungo tappo di legno a forma di tronco di cono che chiude il foro inferiore della botte. PI. Du§. Come il francese antico dois, « tubo »,

I

I

I

I

cumentato

In l'in-

indrénta. Mescolare, Rimestare. Drèt, agg. Ritto, Diritto, In piedi Destro. In drèt, In linea retta.

doppi.

Dopi Dópia

PI. F.

|

De'

:

|

A

dopi,

Drénta, avv. Dentro. drénta, In dentro, Dentro drénta. In dentro. Dentro, Verso

Ad

!

terno.

Dónca, congiunz. Dunque. (It ant. donqua). Dóndla, sf. Donnola. PI. Dóndal. Dòp, pr. e avv. Dopo, Di poi, Appresso, In seguito. Dopi, agg. Doppio, Due volte tanto A du, a tri, a quatar Piegato in due I

)

Dri?;è

—è — éda F. — èdi.

PI (Let. med. drizare, GLE) Drugari, sf. Drogheria. PI. Drugari. Drùgla, sf. Spola, Spola da tessere. PI. Drùgli. Druvér, tr. Adoperare, Usare, Impiegare Maneggiare. I

Prt.

Druvé

PI. — è F. — éda PI. F. — édi.

D§achèr, tr. Disaccare, Togliere dal Vuotare il sacco, Liberare del rfl. Allentarsi, Essere preso da sacco rilassamento del peritoneo, da ernia. Dsalbaré, prt. agg. Disalberato, Che sacco,

j

I

]

DSAL non ha più

Camp

I

PI.

alberi.

dsalbaré,

PI.





F.

Rompere

le

ali.

Ferire

« Disalare ».

Prt. D§alé PI.

—è — éda — édi.

F. PI F.

D§avri



ida



PI. F.

idi.

D§ègn, sm. Disegno. PI. D§ègn. Dsévd, (V. Tsèvd). Dsez, avv. Il Muratori annota « Al dsez ^ al dasezzo parola scomparsa » (v. « Da B. Catti a G. Michilesi »). Non è rimasta più alcuna traccia di questa :

;

agg. Chi Dsamàn, avv. Fuorimano. comporta come uno avvezzo a usa|

si

idi.

Dsavrì, prt. agg. Esaurito (in senso

disalberato.

fisico).

éda F. édi. PI F. Dsalér, tr. alle ali.



PI. F.

Campo

D§albarè



DSUN

133

re la destra e sia costretto a servirsi Chi usa un attrezzo della sinistra che non gli è managevole. A so d§amàn, Non mi trovo, non la-

parola.

E' pé' d§amàn, Egli si comporta cose non si trovasse a suo agio (nel lavoro).

sciogliere.

|

I

voro a mio agio.

XIV, da

sezzo, da ultimo). Desinare. (Lat. med. desenare. GLE). D^ojar, tr. Sciogliere, Slegare, Disec.

(It.

D§nér,

tnt.

I

me

Dfangvér, Prt. PI.

F. PI

tr.

Dissanguare.

Dsangvé

—è — éda F. — édi.

Prt. PI.

F.

PI

PI.

Togliere

le

tr.

Disselciare.

—è — éda — édi.

PI.

F. tr.

Disarmare

]

palcature, ecc.).

D§armé

D^avì, agg. Insipido. ida



òvri. tr.

Spefa). Dissodare.

D§udé

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

D^avàni, sm. Disavanzo.

altrove.

òvra (v.

D§artér, tr. e intr. Disertare. D§artòr, sm. Disertore. PI. D§artùr.

F.





Dijudèr,

—é — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Impegnato D§ùvar

Dspè§a,

PI.

D§avì

abitudini.

D§urdan.

PI. F.

Togliere l'armatura (delle costruzioni, delle im-

PI.

Spro-

I

prie

lavoro,

Tsalghèr).

Prt.

]

D^óta, mod. avv. Disotto, Sotto. D§ovar, agg. prt. D§òvar è colui che avendo intrappreso un lavoro non può mai terminarlo perchè deve accudire ad altre faccende. Alla lettera: Fuori

F. PI F.

D§armér,

Sregolatezza

Fé' un d^òrdan, Bere o mangiare (intenzionalmente) in modo smodato. Fare una cosa che non è delle proPI.

D§alghé

(v.

sm.

[

tr.

D§arbé

D^alghèr,



posito.

—è — éda F. — édi.

Prt.

— —

D^órdan,

malerbe, Ripulire il campo dalle erbe selvatiche. Diserbare, D^arbèr,

Prt. D§òlt ùlt PI. F. òlta òlta. PI. F.

Dìjuguèl, agg. Disuguale.

P.

D§uguèl



èia

PI. F.



D§ulèr

èli.

Tsulèr). D^uniss, rfl. Divorziare^ Disunirsi. dal coniuge. (v.

|

Prt.

D§uni

Separarsi

DSUN — — ida PI. F. —

PI.

(V.

ì

idi.

Dì^unór, sm. Disonore.

PI.

D§unùr. D§unurér,

PI.

Disonorare, Far perdeVituperare.

tr.

re l'onore Prt. D§unuré |

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

I

sf pi. Forbici.

D§ùr da pudér, Forbici da potare. med. cesura, cesoie. GLE).

(Lat.

tr. Disossare. D§ùtal, agg. Obeso.

D§u§ér, PI.

F.

D§ùtal



PI. F.

a



Do).

Dò. Dubadór, sm. addobbi.

F.

F.

D§ùr,

DULI

134

i.

(Traslato di disutile?). Du, agg. num. card. m. Due.

Paratore.

Che esegue

Dubadùr.

Dubèr, tr. (v. Adubér). Ducer, tr. ormiglione, Che dor-

vina),

me

Dur, sm. Duro. Int e' dur, In terreno sodo, duro, com-

I

F. PI.

dur. Tener duro,

e'

I

Non

cedere. sostan-

agg. Duro, Sodo. Unito al tivo dà un senso di pienezza; funge da accrescitivo e da superlativo. Mat dur. Pazzo da legare. Ignurànt dur, Stupidone. Imbarièg dur, Ubriaco fradicio Armane' dur, Rimanere di stucco, fulminato, sorpreso, gelato, allocchito, secondo 11 senso della frase in cui si trova. |

I

j

|

F.

Dur Dura

Duri. A mu§ dur, (F.) A becco asciutto. Mu§ dur, Persona imbronciata. Duréda, sf. Durata Resistenza. PI. Durédi. PI. F.

I

Durér,

PI.

F. PI.

Prt.

Dure

Dormiglione

(F.)

Durmión



F.

òna



òni.

alla

ma-

Duròt, agg. Duretto. PI.

F.

Durót



PI. F.

òta



òti.

Dusént,

nm.

Duecento.

Due

volte

cento.

—è — éda PI. F. — édi.

f. Ducenta. Praz, del Com. Ravenna. Dusénta, bela véla e pòca zénta, Ducenta: bella villa e poca gente.

Dusénta,

PI.

F.

(Lat.

agg.

Dormir, tr. Dormire. Prt. Durmì. Durmida, sf. Dormita. PI. Durmidi. Durmitori, sm. Dormitorio. PI. Durmituri. Duron, sm. Durone, Callosità no o al piede.

Durare.

intr.

òri.

Sornione.

I

j



Durmión,

I

PI.

Durmidùr

PI. F.

patto.

Tnè'

molto. óra



di I

durare).

iiiiiii liii.iiiiiiai

DUSE Du§ér,

Dosare,

tr.

Calcolare,

j

|

Mi-

PI.

Du§é

P.

—è F. — éda PI. F. — édi.

Duvnir, ~

Dutór, sm. Dottore, Medico. Dutùr. Dutréna, si. Dottrina. Insegnamento

PI.

principi

PI.

della

religione

Ammaestramento

gnamento,

Duvudi o Dvudi

PI. F.

PI.

dei

Duvù Dvù Duvù o Dvù Duvuda o Dvuda

Prt.

surare. Prt.

DZAR

137

|

|

j

dozzine

Inse-

Credo

Davnir).

(v.

Du^adùra, sf. Bagno a doccia. PI. Du^adùr. Du?éna, sf. Dozzina Si contano a e

glie

uova,

le

tovaglioli

i

Retta,

le

tova-

Dozzena.

Du^én. Bologna (1283), duzina. DEI). Du^èr, sm. Lattoniere. Colui che

PI.

struisce docce.

cristiana.

PI.

I

Duturè^a,

sf..

Dottoressa,

co-

Du^èr.

Dvanadur, sm. Dipanatoio, Bindolo,

Mediches-

Arcolaio.

sa.

Duturè§. Duturèss,

PI.

carte

|

PI.

riprendere Accettare di bere una rfl.

Rifare,

alI

se-

conda volta. Duturé

Prt.

— è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Duvér, sere

|

(A

Dutrén.

Ande' a la dutréna. Andare a farsi impartire gli elementi della dottrina

tre

fazzoletti,

i

intr.

U

Dvanadur. dà dàn nénc j

e'

vént de dvana-

dur, (alla lettera: Gli fa male anche il vento del dipanatore). Così si dice di chi ha ima salute cagionevole. « Dvanadur » ha il suo antenato nel latino medioevale « devanatorium » (arcolaio).

Dovere, Bisognare, Es-

necessario,

costretto.

Dvanér,

tr.

Dipanare. Disfare la ma-

tassa col dipanatoio.

(Dal

medioevale devanare, dipana-

lat.

re la matassa.

GLE).

Dvédla, f. Dovadola. « Pare che Dovarola venga da " duo vadora ", (due guadi), per due guadi sul fiume Montone... Fu im'Abbazia detta di Sant'Andrea, divenne poi giuspatronato dei Conti Guidi, signori di quella terra fin dal 1468... Poi passò alla Repubblica Fiorentina». G. PasoZanelli.

lini

Dvént, prt.

Diventato,

Divenuto,

Dvintér).

(v.

Dvèr, sm. Dovere. Dvir. Dvintér,

PI.

int. Diventare, Dvinté e Dvént. PI — è e Dvént. F. éda e Dvénta.

Divenire.

Prt.





F. édi e Dvénti. Dvot, agg. Devoto, Religioso, Pio. PI. Dvùt. F. òta PI.



PI.

Dvanadur

F.



òti.

D^arvlé, agg. prt. Scervellato, Scriteriato.

)

Matto,

DZNE PI.

F.

D^òn, sm.

D^arvle èda



PI. F.



PI.

édl.

D?nè, sm. Desinare, Pranzo. D?;nè. CLat. med. PI.

pranzo. GLE). Desinare, Pranzare. (Lat. med. desenare. GLE).

D?nér,

DZUN

138

disnare,

iiit.

Digiuno

agg.

Digiuno.

D?;ón.

d?ón, A digiuno. e' d?òn, Digiunare per devozione. Gvasté' e' d?òn. Rompere il digiuno. D?unér, intr. Digiunare.

Da

Fé'

Prt.

Dzuné.

E E

EG

139

E, cong. E',

art.

E det.

m.

sing.

Il

E', pronome pers. m. s. Egli, Esso. È, voce del verbo essere. Terza persona sing. e terza persona pi. È, avv. afferm. Sì. I

j

Ecvilibrér, tr. int. Equilibrare, Mettere in equilibrio, in bilico. Ecvilibrio, sm. Equilibrio Anche Ca(

lìbrio).

Ecvipagér, tr. Equipaggiare, CorredaFornire del necessario.

I

re,

[

Eban, sm. Ebano. Ebanèsta, sm. Ebanista. PI. Ebanèsta. £bi, sm. Abbeveratoio; Truogolo. PI. Ibi.

med. aibus, abbeveratoio. GLE. S. Muratori cita alveus e albius). Ebi§, sm. Matita (Lat.

PI.

Ebi§

(v.

Àbl§).

Ebrèj, agg. sm. Ebreo PI.

F.

Ebèj Ebrèja

PI. F. Ebrèji.

Ec, aw. Ecco. Eco, sm. Eco.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Ecvipàgg, sm. Equipaggio. PI. Ecvip>egg.

Educozión, sf. Educazione. Eduché, prt. agg. Educato. PI.

P.

Ecvatór, sm. Equatore. Ecvila, sf. Aquila Ecvil

PI.

Pianéta da l'éovila, Piazzetta dell'Aqui-

(Ravenna.) Prende il nome dalla colonna che si eleva al suo centro, sormontata da un'aquila. Tale colonna era I

la

stata innalzata (1606 circa) nella piazza maggiore in onore del Card. Legato Bonifazio Caetani.

Educhè



PI. F.

éda



édi.

Educhèr, tr. Educare. Efèt, sm. Effetto, Spicco. Ég, sm. Ago. PI. Èg; PI. f. Èg. Un ég. Un ago

I

Al j' ég. Gli aghi. L'ég e la p^òla mantén

I

Ecònom, sm. Economo.

Ecvipagè

Prt.

la famiòla. (L'ago e la pezzuola mantengono la fa-

I

migliuola). Bagli.

Un

ég da la macola: bona nova. (Se trova per terra un ago con la capocchia è segno che si riceverà una buona

si

notizia).

nova da rabi. Se si trova cucire si riceve una nuovo da fare arrabbiare. Se invece si trova un ago con la gugliata il male è passato:

Ég da

cu§i,

un ago da

EGAR ég

infilè, gvài pafè. Égar, agg. Acido,

Eliminér, primere.

Agro.

Ègar Ègra

PI.

F.

—è F. — éda PI. F. — édi. Pi.

Egujèsta.

Egujèsta

F.

f.

sm. Elee, Leccio.

PI.

Alba.

Eib

F. Èlta PI. F. Élti. !

I

Èl.

Tne' al j' el ba§i, (F.) Star mogio. De' l'èia, Dar l'ala, Accennare a voler(F.) Avvicinarsi. si posare Elàstic, sm. Elastico. j

I

In élt, In alto, AU'insù. Acva élta, Acqua profonda. Èlta, sf. Altura, Prominenza

agg. Elastico

PI. Èlti.

Élz,

F. Elàstica PI. P. Elàstichi.

Emblèma, Stemma. PI. Emblèm.

Elba, sf. Alba. PI. Èlb. (V. Eiba).

Albero.

pi.

1

dent dl'elefànt, Le zanne.

Elegànt, agg. Elegante. PI.

F.

Emigrànta

F.

F. Emigranti. Emigrér, int. Emigrare. (Più dial. Migrér). Ènd§, sm. Éndice. Uovo vero o fìnto che si tiene nel nido perchè le galline

PI.

vi tornino.

Eleghént Elegànta

PI. F.

Anace,

'

Eleganti

Elèmént, sm. Elemento, Parte di tutto. Elemént. Elementérì, sf. pi. Scuole elementari. Fé' al j' elementari. Frequentare le

I

Ruolo.

Elètric, agg. Elettrico. Forza elètrica. Elettricità.

elétric, Andare elettricamente. Elevar, tr. Eleggere, Scegliere con elezioni, votazioni. Eleziòn, sf. pi. (v. Vutazión).

Ande'

di ànace.

(Lat. Index). Èngia, India.

Càna Ninìn

PI.

1

Seme

Ènd§

PI.

(E' più dial. Pajin).

scuole primarie, elementari. Elénc, sm. Elenco, Distinta, PI. Elénc.

Simbolo,

PI.

arbor). Elefànt, sm. Elefante (Nel dialetto antico Olifànt). PI. Elèfént. E' né§ di' elefànt, La proboscide. I

Emblema,

sf.

Emigrànt, agg. sm. Emigrante. Emigrént

fem. Elbar

(Lat.

i

mira.

la

Congegno

1

Elbar;

sm. Alzo, Congegno per spostare

alto

in

della macchinetta per tosare, che consente un taglio dei capelli non rasente al cuoio capelluto.

I

PI. Elèstic

Èlbar, sm.

del ter-

reno.

j

PI.

Èlt

PI.

E' .sbròca l'éiba. Albeggia. Eia, sf. Ala.

PI.

Alto.

Elt, agg.

(Anche Elba). I

pi.

Él§.

PI.

sf.

Alpi.

Èlp, Els,

PI. F. Egujèsti.

Elba,

Eliminare, Togliere, Sop-

tr.

Eliminé

Prt.

PI. F. Ègri. (Lat. acer acris, acido. DEI). Egujèsta. agg. Egoista, Tirchio. PI.

ENTU

140

d'Èngia, Canna d'India. Porcellino d'India, d'Èngia,

Cavia.

Enorom, PI F.

agg.

Enùrom Enòrma

PI. P.

Enorme, Colossale.

Enormi.

Entu§ia§mér,

tr.

Entusiasmare, TraAppassionare,

scinare all'entusiasmo. Infervorare, Accalorare.

I

Prt. PI.

F.

Entusiasmé





è

éda

'

ENTU PI. F.



Capelvenere

édi.

Entu^ià^om, sm. Entusiasmo, Ardore, Fervore, Passione. Entusiasta, agg. Entusiasta, Appassionato. PI. Entu§ièsta F. Entusiasta Poi, E Epù, avv. Eppure Epuca, sf. Epoca, Era. PI. Epuc. Equila, sf. Aquila ,

e

drium Erba

ofiBcinalis).

capillus

Ve-

di vturén. Millefoglio. (Achillea millefolium L.) Gallizioli, op. :

cit.

Erba dia zanotte. schi e

batte

mèza

nota.

Erba

della mez-

il

i

licheni che crescono ove

i

munon

sole.

Erba 'd Sa' Pir, (v. Erba 'd Sa' Zvàn) (Hypericum perforatum). Erba 'd Sa' Zvàn, Pilatro, Iperico. (Hypericum perforatum). Erba gela,

Ecvila). Era, sf Aia

(V.

Er

Ora

è voc. più forlivese che ravennate. di « Ca dal j' er », casa delle aie, nella Pineta di Classe, fa pen-

nome

sare che « era » fosse vocabolo anche ravennate. Ma forse quella è una denominazione lasciata dai pinaroli che, a squadre, venivano a prestare la loro

opera dalle montagne del forlivese. (Latino area, «aia»). Erba, sf. Erba, Verdura. PI. Erb (Erbe e Verdure). Le erbe in ramognolo si dividono in Erb mati (erbe matte) e Erb bòni (erbe buone). Le prime sono le erbe spontanee di nessim pregio; le altre sono le erbe coltivate e le spontanee che servono come medicamento, o sono commestibili.

(Thlaspi perfoliatum L.

Erba

grèla, «

Erba

)

grilla

P.

Zangheri.

».

(Thlaspi perfoliatum L.) P.

Erba insén§. Maggiorana

Zangheri. Nar-

(De

dis).

Erba lataròla. Calenzuola. Erba ragna (Euphorbia helioscopia). Erba limunèda, Erba limoncina, melissa cedroiiella.

Erba luisa, Erba cedra. Cedrina, Erba Luisa (Lippia citriodora). Erba mandréna, Muschio e Borraccina (V. Erba anadréna). !

Erba murèla, Murello. (Solanum nigrum, L.) Erba muruséna, Attaccamano. Erba pó^a. Enula campana. (Inula helenium L. Gallizioli, op. cit. Erba pr' al piég. Tasso barbasso o Verbasco (Verbascum Thapsus). Erba pr' i bogn, Farfaro. Erba raparéna. Borsa di pastore, Erba par la tègna, Farfaro. Erba vèpra, Echio, Erba rogna. (Echium vulgare L.) P. Zangheri. L'erba cativa la n' va mèj da mèi, L'erba cattiva non va mai a male. (F.) La malerba non muore mai. ).

Le erbe chiamate E. sambédghi sono le endemiche o spontanee, senza distinzione.

I

Erba anadréna, Muschio. Erba cardléna,

I

la

Con questo nome sono chiamati

poi.

PI. Equii.

Il

(Adianthum

Lingua cervina (Scolopen-

neris)

PI. F. Entusiasti.

PI.

ERC

141

!

i

(Senecius vulgaris L) Zangheri. Erba da impresa, Caglio. (Galium verum L) P. Zangheri.

1

j

Erba dal strig, Giusquiamo. (Hyosciamus niger L.) Gallizioli, op. cit. Erba de fug (v. Articiòc sambédg). Erba de scarabùt, Erba dello scorI

j

I

buto. E' così chiamato un ranuncolo bianco che fiorisce a pelo d'acqua. Erba de galet, sf. (v. Giarga). Erba di póz, Erba dei pozzi. I

!

Con questo nome

si

indicano tutte

erbe che crescono nei pozzi fra cui

le il

Erbàgg, agg. Erbaceo. si usa per un particolare innesto detto Inèst a erbàgg, Innesto su rametti verdi ancor teneri (Innesto

Questo agg.

erbaceo). Erbéri, sm. Erbario. Campionario, raccolta PI.

di

erbe secche.

Erbàri.

Ère,

sm. Arco

Arco della porta

'

ERCA

ESAM

142

Arco della finestra

|

Arco

di ponte.

Ere. Un susseguirsi di archi Archédi, Archédi d'un pónt, Arcata di un ponte. Érca, sf. Arca. PI. Ère. Érca di vituperi, (F. ) Arca dei vituPI.

:

]

peri.

(Lat. arca).

Ercbalén, sm. Arcobaleno. Ercbalén. Ere balén de cànt dia maténa / e' fa impì' la sculéna. Ere balén de cànt dia sera e' fa s-ciaré' la vela. (L'arcobaleno a levante fa piovere; a ponente, fa venire il bel tempo). Se neir arcobaleno abbonda il giallo è segno di abbondanza di grano; se il rosso, vi sarà molta uva; se il verde,

di fessura, aria di sepoltura.

Éria róija, o che pè^a, o che sofia, Aria rossa, o che piscia, o che soffia; cioè: o che porta acqua, o che fa tirare il vento. In dial. si dice ancora « éria cruda », cioè aria gelida. Questo « cruda » si collega all'antica radice europea kru-« essere ghiacciato », come il greco kruos, «freddo glaciale»; da cui anche il lat. crusta, « crosta ».

Èrma,

PI.

molto

Arma, Ordigno.

sf.

Èrma da Èrma de

I

lavor.

fug

Molle).

Èrma da Èrma da Èrma da

j

Attrezzo, Ordigno. (Attizzatoio, Paletta,

Arma da caccia. Arma da guerra. Arma per la difesa della

ca^a,

guèra, ea,

casa (Pistola o doppietta). PI.

Erom.

Érpa,

olio.

sf.

Arpa.

PI. F. Erèdi.

Èrpice, sm. Erpice. PI. Irpicc (Lat. tardo herpex. DEI). Ért, sf. Arte.

(Anche Arèd).

PI.

Erèditè, sf. Eredità. PI. Eredité. Ereditér. tr. Ereditare

Er^an, sm. Argine. PI. Èr?an. (Lat. med. arzene e

Prt. Eredité

GLE.)

PI.

E§a, sf. Asse. Pezzo di legno segato per il lungo. Tavola. Rovesciatoio dell'aratro « E|a de par-

Erèd, sm. Erede. PI. Erid

Ereda

F.

— è — éda PI. F. — édi. Ereditèri, agg. PI. — èri P. — éria PI. F. — éria. F.

sf. Eresia, Sproposito Ere§ì (Più dialettale è «risi»). Erétic, sm. Eretico PI. Erètic F. Erètica

PI. F. Eretichi.

Érgan, sm. Argano. Èrgan. Ergna, sf Ernia.

PI.

Aria.

PI. Erji

Èria 'd 'na canta. Motivo di una canta. Èria ba§a, Aria greve. Afa.

j

I

Bón' éria, Aria tiepida. Ciapé' una bota d'éria. Prendere un colpo d'aria. Èria 'd fìsura, éria 'd sipultura. Aria I

I

!

argine.

:

Ere§i,

sf.

arzinus,

\

Ereditario.

PI.

Èria,

Èrt.

tighèr

».

Mensola E^a de furmài, Mensola !

fissa al

muro,

o sospesa a quattro fili, su cu si tiene a maturare il formaggio. E§ar int rè§a, (F.) Essere disteso mor'

to sul tavolaccio. PI. E§.

(Lat.

med.

assis, asse).

E^ageraziòn, sf. Esagerazione. PI. E§agerazión. Etagere agg. Esagerato, Eccessivo,

Smodato. Esagerè. E§agerér, intr.

PI.

andar oltre

certi

Esagerare, Superare, limiti. Dire esagera-

zioni.

Efàm, sm. Esame. E§èm. ^

PI.

Esaminéf,

tr.

Esaminare. Sottoporre

a esame, a controllo.

ESAN Esaminé

Prt.

E§igliér, tr. Esiliare.

—è F. — éda PI. F. — èdi.

Prt. E§iglié

PI.

«

—è — éda PI. F. — èdi. PI.

F.

É^an, sm. Asino. ɧan. ȧan » si riscontra in alcuni detti, PI.

I

ETE

143

ma

è voce comune. Lighè' ré§an, Legare l'asino. Sospendere il lavoro più per svogliatezza che per stanchezza. Fé' ré§an a e' bòja, Far l'asino al (per il) boia. Fare qualsiasi cosa pur di arrivare allo scopo. E' detto in senso dispregiativo. Liga ré§an dov che voi e' padron,

non

!

'

Lega

dove vuole

l'asino

E^ar,

il

padrone.

p. Essere.

e.

Prt. Sté

Èsma,



PI.

int

e'

Asma.

F.



èrti.

F.



PI.

F.

osta



òsti.

Espért, sm. agg. Esperto PI. Espìrt F. èrta



èrti.

sm. CafTè espresso. Espresso postale. Espré§,

Esprè§. Esprè§iòn, sf. Espressione (del viso della voce). PI. Espresiòn. Espùls, prt. agg. Espulso, Messo via. PI.

su ben

sté'.

Essere nelle

i

sue migliori condizioni di salute. In èsar, In essere. Esar, sm. Essere, Creatura. Stato, Condizione di salute. I

'

ȧar. Esat, agg. Esatto

PI.

PI.

F.

Preciso.

ɧèt F. E§àta

Espùls Espulsa

PI. F. Espulsi.

Espu^izidn,

PI.

sf.

Esposizione,

Mostra,

Rassegna.

PI. F. E§ati.

E^aturì,

Espu§izión. Estéran, agg. Esterno. PI. Estiran

PI.

sf.

Esclùdar, Prt Esclù§

Esattoria delle imposte.

tr.

Escludere

PI.

Esclu^idn, sf. Esclusione. Esclusiòn.

E§émpi, sf. Esempio, Paragone PI. Esémpi. E§ili, sm. Esilio. E^èrcit, sm. Esercito. Esìrcit. sf.

Esercitazione, Prova,

Manovra. PI. Esercitaziòn.

Esercitér, tr. Esercitare, Praticare. Esercizi, sm. Esercizio, Prova, Esercitazione Negozio. PI. Esercizi. I

F.

Estèmi

sm. Estemo. Estràt, sm. Estratto. PI. Estrèt.

PI.

Esercitaziòn,

Estèma

F.

— ù§ P. — ù§a PI. F. — ù§i.

PI.

PI.

sf.

Espònar, tr. Esporre, Mostrare. Prt. Espòst

PI.

E§ar

Risultato.

Espért, agg. Esperto PI. Espìrt F. èrta

PI. F.

—è F. — éda PI. F. — édi.

Esito,

Isit.



sm. Essere

I

sm.

E§it, PI.

Estra^^ión,

sf.

Estrazione

di lotteria, a sorte).

Estraziòn. Et (o Étar), agg. Altro. PI. Et o Étar. F. Éta o Ètra P. F. Èti o Ètri o Étar. Et che. Altro che. Etar, sm. Ettaro. Mis. agr. di 10.000 mq.

PI.

1

Eté, sf. Età Generazione PI. Eté.

(di

lotto,

ETER Etèran, agg. Etìran

Etemo

Etèma

PI. F.

Eva, PI.

PI.

F.

Etic, agg. Tisico, Etico.

F. Etica

j

PI. Etichèt.

I

1

Int l'èvmari, All'ora dell'Ave Maria,

A

Int al j' évmari (pi.). sera Évsa, f. Ausa. Nome di origine umbra. \

PI. F. Etichi.

Etichèta,

Ape

med. avis, ape. GLE). Evmarì, sf. Avemaria. PI. Évmari.

Etèmi.

E^tichetta,

sf.

Ev

(Lat.

In etèran, Eternamente, In etemo. Eternité, si. Eternità.

I

EVSA

144

sf.

Etichetta, Cartellino.

Formalità del cerimoniale.

(V.

Emilia preromana,

n. 4, pp. 143-144).

Corsi d'acqua con questo nome si trovano intomo a Forlimpopoli e Rimini.

1

FA Fa, voce verbale che indica un tempo trascorso.

Témp

I

Fa',

fa,

(V.

Tempo

Fàm),

fa. sf.

I

(Lat. faber, «artigiano»). Fabiol, sm. Zufolo. PI. Pabiùl.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Fabrichèt, cato, PI.

Fabrér (o Fabrèr) sm. Febbraio. Fabraròl da la curta vòlta e fa§è bru-

pél dia pòrta. Febbraretto dalla corta volta, fece bruciare il palo della porta. Si allude al gran freddo di questo mese che trova la gente ormai senza più combustibile. Fabrér, la téra in caldér, Febbraio, la terra in calore. In febbraio la terra comincia a riscaldai-si. Par fabrarégn, i ghèt i va in gatégn. In febbraio i gatti vanno in gattesco. Se Fabrér u n' sfabrè^a, Mér^ e' §matè?a. (Se febbraio non è cattivo lo sarà poi marzo. Perchè si crede che il cattivo tempo, o prima o poi, debba venire e conviene che arrivi alla sua stagione). S'è' piòv d' fabrér l'impinè^ e' granér, Se piove in febbraio riempie il granaio. e'

1

\

I

;

I

Fabriché

Prt.

Fèbar Butèga da fàbar, Bottega da fabbro. Officina da fabbro.

PI.

v^é'

Fàbrica, sf. Fabbrica, Industria. Fàbric. Fabrichér, tr. Fabbricare, Costruire,

PI.

Edificare.

Fame.

Fàbar, sm. Fabbro.

I

FADI

145

sm.

Costruzione,

Fabbri-

Edifìcio.

Fabrichèt.

Fachén, sm. Facchino PI. Fachén. (Lat.

med. fachinus, GLE).

Fachinàgg, sm. Facchinaggio, Spesa di portatura Atto, opera, effetto del '

portare.

Factòtum, sm. Facitore, Amministratore autorizzato a fare senza dipendere del superiore. Faculté, sf. Facoltà, Autorizzazione, Potere. PI. Faculté. Fadiga, sf. Fatica. PI. Fadìg. (Lat. med. fatiga. GLE). Fadighér, int. Faticare, Far fatica. Prt. Fadighé.

Fadig5§, agg. Faticoso, pesante, (detto di lavoro). PI.

Fadigù§

.

FADU Fadigò§a

F.

F.

PI.

Fadupiè, agg. Malvestito. Raggomitobuona, senza garbo, (v. Fadupiér). Fadupiéda. sf. Rawoltatura (senza nessun garbo). PI. Fadupiédi. Fadupiér, tr. Aggruppare a mo' di gomitolo, di cenci. Rawoltare (senza garbo).

Fadupié

—è F. — éda PI. F. —

Falìr,

Fèfan (Detto anche Badila^).

PI.

Faflér, int. Pacchiare. Mangiare facendo rumore con la bocca, a somiglianza del cane, del maiale e dell'anatra. Faflèr, sm. Il pacchiare. Fé' de faflèr. I

(v. Faflér).

Faflòn, agg.

Che beve

e

mangia rumo-

rosamente. Faflòn.

— óna — óni.

Fagòt, sm. Fagotto

Fagót

Fé' fagòt, (F.) Far fagotto francese fa^jot, « fascina, fail ( Come stello », dal lat. fascis, « fascina »). Faichèt, sm. Palchetto, Falco lodolaio I

PI. Faichèt.

campami, Gheppio. G. di G. di fabbrica. G. di grotta, G. di montagna. Fajantén, sm. agg. Faentino. Faichèt

di torre,

sf.

Fallire,

Andare

Falùg. Piccola parte. Falùga, sf. Favilla PI. Falùg. Faluga 'd néva. Fiocco di neve

PI.

[

Faluga 'd faréna, Grano di farina. (Dal lat. tardo faluppa, filo di paglia; giunto alla forma attuale attraverso un supposto « f alupa » ) Pallet, sm. Falcetto, Falciole. Piccola falce usata per tagliare i legacci dei co-

voni al momento della trebbiatura. Piccola falce. PI. Pallet.

Fal^ón, sm. Specie di grande coltello per tagliare la canapa. PI.

F^ina

Fal^òn.

(Lat.

med.

falzone.

GLE).

Fàm, sf. Fame. PI. Fàm. I

j

L'àn dia fàm. L'anno della carestia. Cavéss la fàm, Sfamarsi. La fàm la fa ciacaré' i mot, La fame

fa parlare i muti. (Lat. fames).

Fama, sf. Fame Fàm.

Gat faìn). Fai, sm. Difetto, Fallo (nei tessuti e nelle terraglie).

PI.

Pél Fai 'd fabrica, Difetto di fabbricazione, di lavorazione. Falde, sf. Grembo.

chicco del grano. Famèja," sf. Famiglia.

I

falli-

Falsifichér, (v. Infalsir). Falsile, sf. Falsità, Bugia, Finzione, Fallacia. PI. Falsile. Falùg, sm. Falò, Fiammata.

I

(v.

PI.

in

Prt. Pali.

Fajantén.

F. Fajanténa PI. F. Fajanténi.

Fajina, PI. Fajìn

int.

mento.

'

F. Pl.F.

PI.

Falignàm, sm. Falegname. Falignèm. Falignamari, sf. Falegnameria. Laboratorio da falegname. PI.

édi.

faloppa?, bozzolo imperfetto). Fàfan, sm. Mestolone, Fistione.

]

F. Falè§a PI. F. Falè§i.

Falignamari. Falimént, sm. Fallimento PI. Falimént.

(Da

PI.

PI. Fali.^

PI.

PI.

PI.

Falde. Falde, agg. Fatato. (V. Fèlda). Falè?, agg. Incrinato, Tocco.

PI.

Facligò§i.

lato alla

Prt.

FAME

146

Fama de gran. Malattia che provoca l'annerimento di una parte del I

PI.

Famèj.

FAMI Ave'

Patorire.

f.,

Mètar so

I

Mettere su casa, Prender

f.,

I

moglie. Fé' famèja

nova,

(F.)

Far brigata

I

nuova. Famiuléna, sf. Famigliuola. PI. Famiulén.

Fam5§, PI.

F.

FARM

147

agg. Illustre,

— ò§a —

Famoso, Celebre

Infreddarsi, Prendere

rfl.

il

Fardé

Prt.

—è P. — éda PI. F. — édi. PI.

ó§i.

Fardór, sm. Raffreddore. PI Fardùr.

Faréna,

Farina.

Fior 'd faréna, Farina (di grano)

se-

I

Entusiasmo. sf.

sf.

Farén

PI

tacciata. (Lat. farina).

I

Fandéla,

il

F.

Fardéss,

Fanàtic, agg. Ansioso] Fanatico. PI. Fanètic F. Fanàtica. PI. F. Panatichi. Fanatì^om, sm. Ansietà, Ansia

Fandèla

— — éda PI. F. — édi.

Che ha

raffreddore.

Famù§

PI. F.

Infreddato,

Fardé, agg. raffreddore. PI. è

Faldella

Farghèr,

'd fén. Faldella di fieno.

tr.

Fregare, Ingannare, Im-

I

Fandél. Fanèl, sm. Fanello. PI. Fanèl. Fanfara, sf. Fanfara. PI. Fanfàr. Fànt, sm. Fante. Terza figura nel gioco delle carte dopo PI.

re e

il

PI.

il

pi.

Fantigllole.

Fantèstic

F. Fantàstica PI. F. Fantastichi.

U

m'

sf.

all'asta della vanga.

PI Farlèt. (v. Fèria). Farlòta, sf. Averla PI. Farlòt. F. bianca, Averla cinerina. F. ró|a, Averla capirossa. Farlòt, sm. Nidiaceo di averla. PI. Farlòt.

So-

Farlutòn, sm. Averla maggiore.

Farmacèsta, sm. Farmacista

Fantasma.

pé' la fanté§ma.

cima

in

I

Fantastichér, int. Fantasticare, gnare ad occhi aperti. Farneticare.

Fanté§ma,

med. farinacium. GLE). Farinèt, sm. Farinello. Farlèta, sf. Impugnatura trasversale

(Lat.

nario.

I

Farghéda, sf. Fregata, Inganno, Danno Farghédi. Farina:?, sm. Farinaccio. Spazzatura

PI.

di volatico (V. svulativ). sf.

Fantarì, sf. Fanteria. PI. Fantarì. Pantani, sf. Fantasia, Immaginazione PI. Fanta§ì. Fantàstic, agg. Fantastico, Immagi-

I

—è — éda PI. F. — édi. PI.

P.

cavallo.

Fént.

Fantaiòli,

PI.

brogliare. Prt. Farghé

Mi sembra un

fantasma. PI Fantésmi. Farabutlón, sm. Imbroghone.

PI.

F. PI.

Farmacèsta Farmacèsta F. Farmacèsti.

— òn — óna PI. F. — óni.

(V. P^iél).

F.

(v.

Faracòcal. sm. Piccola spiga di granoturco. PI. Faracòcal. (v. Faròcal).

PI.

Farmàj, sm. Fermaglio Farmèj (Lat. med. flrmaculus, fermaglio. (j-LE) Farméda, sf. Fermata. Sosta. PI. Farmédi.

PI.

Farmaci,

sf

Farmacia,

Pziarl).

FARM Farmèr,

Fermare, Arrestare. Trat-

tr.

F. Fa?òla.

tenere. Prt.

PI.

F^rmé

—è — éda PI. F. — édi.

Fa§òli.

mentis). Fa§ùl ri^én, Ricini (sing. fa^òl ri^én). Fa§òl da l'occ, Dolico, Fagiuolo del-

PI.

Farmela,

F.

Fa.^ul mèt, Staloggi (Aristolochia Cle-

F.

,

I

sf.

Spillo

l'occhio.

Farmèj

PI.

FAT

148

med.

(Lat.

Faròcal, sm. Piccola spiga di granoturco che non è giunta a completa granigione. PI. Farócal.

fasolus).

Fa§ón, sm. Sciarpa. Banda di lana o di seta che militari parlavano alla i

cintura. PI.

Fa§ón.

Faròn, sm. Faraona. PI. Faròn. Faròna, sf. Faraona.

Fastìdi, sm. PI. Fastidi.

Faróni. Parte, sf. Frittata. PI. Farté.

Scherno che consisteva nel cospargere

Pasuléda,

PI.

Fartela, I

PI.

Far tèi.

Cun

I

Frittella.

sf.

Macchia d'unto. dal ciàcar

delle chiacchiere

Fartùra, I

sf.

u n' non

s'

si

fa fartel,

fanno

Con

frittelle.

Frittura di pesce misto.

Misto di pesce per

frittura.

PI. Fartùr.

Farunzìn, sm. Pulcino di gallina

fa-

raona.

Farunjin. Fa^adén, sm. Fascinotto, Fastello. PI. Fa§adén. Fa§adìn, sm. Fastello. PI. Fa§adin. Fa§àn, sm. Fagiano PI. Fa§én. (Lat. phasianus, dal greco phasianos) Fa§àna, Femmina di fagiano. Fa§anèra, Fagianiera. Fasanìn, Fagianotto. Fa§adùra, sf. Fasciatura. PI. Fa§adùr. Fascéna, sf. Fascina. PI. Fascén.

PI.

I

I

I

(Lat. fascina).

Pascer, Prt.

tr.

Fasciare.

Fasce

Fagiolata.

davanti alla porta di ima ragazza fagioli, fave, ceci, sale, fichi secchi e altre cose, ciascuna delle quali aveva un suo significato. Semi di zucca sign. scrofa; fieno, vacca; penna, donna pelata; fagioli, donna flatulenta. L' oltraggiosa

canzonatura è caduta in disuso. Veniva fatta da una donna invidiosa o da un pretendente respinto che compiva la sua anonima vendetta la notte della prima domenica di Quaresima. Pa§ulén, sm. Fagiolino in erba. Baccello di fagiolo in erba. PI.

Fa§ulén. poetico:

ra§è, / l'asè la

—è F. — éda PI. F. — édi. sf.

bagné

Fa§ulén

Scherzo

è fòrta,

j'

'

int

fasulen

e'

vòlta.

Fa§ulèra, sf Steli e guaine dei baccelli dei fagioli. Fat, agg. Fatto, Maturo. PI. Fet. F. Fata. PI. F. Fati. Fat. agg. prt. Siffatto, Cosi fatto, .

Tale, Cotale... PI. Fèt. F. Fata PI. F. Fati. Un fat óm che... Un fat cvèl che... I

I

PI.

Fascèta,

sf.

Svenimento.

Un

fatto

Una

uomo

siffatta, tal

che...

cosa

che... I

I

Fascetta.

PI. Fascèt.

Fa§ol, sm. Fagiolo. PI. Fa§ul.

Ac

Da

fata zénta!...

!

]

PI. Fèt. I

Che

gente!...

Del tutto, Interamente. Pat, sm. Fatto, Avvenimento. Racconto Proposito, Ordine di idee. fat.

Fèt, Affari.

FATA Cunté' un

una

FAZT

149 Raccontare un

fat,

PI.

fatto,

Fé? med. fagium. GLE).

(Lat.

storiella.

Fat

e' sta che... Fatto sì è che... Fatarlìn, sm. Fatterello, Storiella. PI. Fatarlìn. Fatà^, sm. Fattaccio. PI. Fatèz. Fatè^, sf. pi. Fattezze, Lineamenti. Ave' dal fatèz a òn, Assomigliare a uno nei lineamenti. Fati, sf. Nell'antico poema del sec.

Fa^a,

Faccia, Viso, Volto

sf.

una moneta.

I

I

XVI,

Pulon Matt

», al canto I, stanza parola « fatia » vale fatica. Di qui la nostra « fati » che subendo la sorte di innumerevoli voci piane è diventata tronca. E' vocabolo che deriva

35, V.

come

«

4,

la

« fatica »

ant.

l'ital.

da una voce latina (forse bene accertata. Ora in

« fatiga »

e

« fatiga »)

non

significa

dial.

affarmo e affaticamento insieme. 'D fati, In modo affannato e affaI

ticato.

Fatór, sm. Fattore. Direttore di azienda agricola (Nel 1542 il Fattore del Comune di Ravenna do-

veva interessarsi dei lavori pubblici). Fatùr. fatòr pr'un àn, s'a m' murró da ia fàm sarà mi dàn. Fammi fattore per PI.

Fam

un anno, se morrò di fame sarà mio danno. Bagli. Fatùra, sf. Fattura Lista Riparazione Stregoneria, Malefìzib, Beveraggio che am.malia. |

\

I

PI. Fatùr.

Faturari,

Fattoria

sf.

Direzione di

l

sf.

(Ranunculs

Favagello.

Ha

petali di

ima

lucentezza smagliante, giallo oro. risce in febbraio. Favor, sm. Favore, Piacere.

Fio-

PI.

fìcaria).

Favùr

Favorire

(tr.),

I

Usare riguardi. Favo-

reggiare. Prt. Favurì

— — ida PI. F. —

facies.

Rómpar

GLE).

Vincere la timidezza In faza a tòt. Al cospetto di tutti. Ave' dia faza, Essere ardito. No' ave' dia faza, Non essere ardito. Essere timido. Putè mustré, la faza, (F.) Poter rendere conto delle proprie azioni. No' guardé' in faza a inciòn, (F.) Non usare parzialità per nessuno. !

(F.) Assuefarsi. faza,

I

[

'•

I

A fa^a a faza, A faccia a faccia A viso a viso. Guardé' in faza a e' sòl. Guardare in faccia al sole; Guardar fisso al sole. Magne' la faza a òn, (F.) Investire uno con male parole. Bròta fa^a^ (F.) Persona indegna. Fàza a càn, Faccia di cane (Insulto). Ridr' in fa^a, Ridere in faccia. Ridr' in faza. Ridere in faccia. Faza e pèrla. Alla lettera: «faccia e pillola ». Gioco dell'area forlivese di « testa e croce » chiamato a Rav. « letra e aglion ». Il nome deriva con ogni probabilità da una moneta coniata sotto il pontificato di Clemente VII. il cui stemma aveva le palle (o pillole) medicee. Faijèda, sf. Facciata. j

I

'

;

j

'

j

PI.

Fa^di.

I

sf.

Fa^ènd ad

Faccenda, Affare.

ca.

Lavori di casa.

'Fazèss, (v. Afazèss). Fà^il, agg. Facile PI. Fèjil F. Fà?;ila

(E' più usato « pia§è »). Favurìr, intr. Assaggiare

PI.

Fa? (Lat. med. PI.

Fa^ènda, PI. Fa^ènd.

azienda agricola. Favaréla,

Diritto di

i

F.

idi.

Fa?, sm. Faggio

(Fagus sylvatica)

PI. F. Facili.

Fa^lòn, agg. Facilone.

— ón — dna PI. F. — ónl. Fa^inddn, sm. PI. — 6n P. — óna PI. F. — 6ni. PI.

F.

Fantina,

sf.

Faccendone

Faccino.

FAZU

FER

150 (Dal germanico

PI. Pa^tìn.

Fa^ulèt, sm. Fazzoletto. PI. Fa^ulèt. Fa^ulèt da né§, Fazzoletto da naso. Fa^ulèt da tèsta, Fazzoletto da testa. Fa^ulèt da sachén, Fazzol. da taschino Fecané§, sm. Intrigante I

Fèl^, PI.

agg.

feltro).

felt,

Falso,

Ipocrita.

Fèl§

F. Félfa PI. F. Fél^i.

I

Fèl^a,

sf.

Fèlisa,

sf.

Felce.

I

Fecané§. Féd, sf. Fede. Credenza. Fetazione, Formazione delle uova (di

F'éltar,

PI.

Morbillo.

sm. Feltro.

(Lat. med. feltrus, Fél^a, sf. Falce.

GLE;

v.

Felpar).

I

gallina).

Non ha

PI.

plurale.

Ave' fèd, Credere, Ritenere, Supporre Ave' fèd int e' Signor, Credere in Dio. Ave' fèd int ón, Aver fiducia, stima di uno. E^ar int e' fèd, Essere per, o sul punto

med. falza, GLE; Femna, sf. Femmina

I

PI.

I

I

di ovifìcare.

Fedii

Fedéla

falx,-cis).

Fèman

Fén, sm. Fieno

Fén Fén gric, Fieno greco

PI.

num I

(Lat.

med.

fe-

grechum). (Lat. med. fenum, GLE;

Fedèl agg. Fedele F.

lat.

(Lat. femina).

I

PI.

Fél^

(Lat.

lat. foenum». Incontrare un carico di fieno porta fortuna e allegrezza, se ne prende un pugnello e si conserva nei panni. Fén, sf. Fine, Termine. PI Fén. La fén de sórg. La fine del topo (Morire schiacciato; morire nella tana). Fén, agg. Fine. I

PI. F. Fedéli.

Federazión, sf. Federazione. Federazión. Federe, agg. Federato, Che fa parte di una federazione. PI. è PI.

— P. — èda PI. F. — édi.

PI.

Fègat, sm. Fegato.

F.

PI. Fìgat. lat.

tardo ficatum, fegato infarcito di

fichi.

DEI).

Pèni.

Fèna, prep. Fino. Féng, sm. pi. Fanghi, Cura dei fanghi Fé' i féng, Fare la cura dei fanghi. Sing. Fàng. j

Fègna, sf. Voce della zona a ovest di Rav. e del faentino che indica « mucchio di fieno ». PI. Pègn. (Lat. med. fegna. Fèl, sm. Fiele,

Fén Péna

PI. F.

med. fìgadus, fegato (GLE); dal

(Lat.

I

GLE).

Fént, prt. agg. Finto, Fittizio. PI.

F.

Fént Penta

F. Penti (E' più dial. « infént »). Fénta, sf. Pinta, Finzione, Infingi-

PI.

mento. PI. Fént

PI. Fil.

Félc, sm. Falco. PI. Fèlc.

Fé' fénta, Far finta. Fingere, Simulare. I

Félda, sf. Fata. In dial. conserva maga, incantatrice. PI. Péld.

il

signif.

antico

di

(Lat. fata, dea del destino). Si credeva che la « felda » potesse tramutarsi in qualsiasi animale. Gròt dal féld. Grotte delle fate, sotto 1

Monte Sassone. Fèlpar, sm. Feltro.

Fénza, sf. Faenza. (Ant. Faventia). Cvi 'd Fénza cvànd ch'i n' n'à

i fa sènza, Quelli di Faenza quando non ne hanno fanno senza. Cioè bisogna fare \

necessità virtù. Fénzar, intr. Fingere. Fèr, tr. Pare, Eseguire, Accudire, Agire, Produrre, Cagionare, Creare, Mette*

di

re.

Coltivare, Guadagnare, Adempiere,

FER Maturare.

Aumentare

I

FETL

151 PI.

di

peso (di animale).

FÌTom.

Férma

F.

Férmi.

Prt. Fat

PI. F.

Fèt F. Fata

Ferovì, sf. Ferrovia. PI. Ferovì. Ferovièr, sm. Ferroviere. PI. Ferovjìr. Fèr^a, sf. Farsa, Comica. PI. Per§. Fé§, sm. Fascio (di erba, di legna e altre cose). PI. Fé§. Ande' a fé' e' fè§ in pgnèda. Andare a prendere un fascio di legna in pineta. (Secondo un antico diritto di legnatico). Fascio, Partito politico. Ande' in fè§, Sfasciarsi (di botte, tino,

PI.

Fati Int la fé' de de, Al far del giorno. Fé' int la ghiboza, Riprodursi in gab-

PI. F. I

I

bia. Fé', nel senso di generare è molto usato per la credenza ancora molto diffusa nella generazione spKjntanea. Es.: La fruta la fa i bighét (La frutta fa i bachi); La téra la fa l'erba; La féva la fa i tongg; E' gran e' fa al pavajot E' parsót e' fa i 'saltarèi Bel fé'! (ironico). Strano! Ave' 'd ch'in fé', Avere di che fare; Avere a che fare. Fér, int. (v. Infér, per il gioco delle I

;

I

!

I

i

mastello e battello).

I

bocce). Fér, sm. Maniera, Fér, sm. Ferro.

Fèr Fèr Per Fèr Fèr

j

I

I

I

Modo

di

fare,

da stiré', Ferro da stiro. da gucé', Agucchia. da cavai, Ferro da cavallo. da bèsti. Pianella. da pajèr. Tagliola da fieno. de fug.

I ferri del

Fé§a,

quando flagello.

PI.

lavori

PI. Fèral. (Lat. med. feria, gruccia. GLE). Férma, sf. Ferma (del cane) (militare).

a

PI.

Ferma

Fermi. Fermachérta, sm. Fermacarte. Fermént, .sm. Fermento, Subbuglio,

F. PI.

Agitazione. Feroce, agg. Feroce PI. Ferùcc. PI.

F.

F. Fèti.

PI. Fet. (Lat. med.

'

Statico.

Fetta di terra rimossa con

la

fitta,

GLE;

alla

voce

« fo-

»).

sf. Fetta Fètal Fetla 'd melarànza Spicchio d'arancia. Fetla 'd limòn, Spicchio di limone.

Fètla,

PI.

Feróci.

sf.

vanga.

dione

Feròcia

Fèrom, agg. Fermo, Immobile,

Fèt Fèta

Fèta,

PI.

F.

Fèst

(Lat. festa). Fèsta di brót. Festa dei brutti (la domenica in Albis alla parrocchia di S. Pietro in Campiano). Questo nome le deriva dal fatto che in quella stagione la pelle del volto delle persone è scura e arida per il sole e il vento. Fèt, agg. Fitto. I

Fèr.

Fèragóst, sm. Ferragosto. Ferèt, sm. Ferretto per maglia. Uncinetto. Fèria, sf. Stampella.

Fascia.

sf.

(Lat. fascia). Fès-cc, sm. Fischio. PI. Fès-cc. Fès-ciula, sf. Fistola. PI. Fès-ciul. Fèsta, sf. Festa

focolare sono

il treppiede. Sparsi nell'aia, grandina, possono fermare il (Lat. ferrum). Fera, sf. Falce fienaia.

Fè§ Fè§a

PI. Fè§.

la catena, gli alari, le molle, la paletta,

PI.

PI.

PI. F. Fè§i.

PI. Fèr. I fer

Fè§

(Lat. fascis). Fè§, agg. Fisso, Stabile. F.

I

I

PI.

FEVA Féva, I

I

FIAS

152 Fava.

sf.

Féva bari§àna, Fava baggiana. Favén, Fava a grana piccola per maia-

colombi. di murt, Fava dei morti. Piccole paste dolci che si mangiano il giorno dedicato ai defunti. In tale giorno costumava cuocere fave e ceci bolliti, da consumare in casa e da offrire ai poveri che andavano alla carità dei morti. Féva 'd vaia, Altea (Althaea offìcie

li

I

Féva

I

nalis L.). Féva gra§a, (v. Favarèla) (Lat. faba). I

Fèvra, PI.

sf.

Febbre.

Fèvar

Ciap>é' al fèvar, Prendere la malaria. (Lat. febris). Fiàc, agg. Fiacco, Debole, Stanco. I

PI.

Fièc

F. Fiàca PI. F. Fiàchi.

Fiàca,

sf.

Debolezza, Fiacca.

PI. Fiàc.

Fiàcula, sf. Fiaccola. Fiàcul (Lat. facula; da fax, -cis, torcia). Fiadér, intr. Fiatare. No' puté' giiànca fiadé', Non poter neanche aprir bocca. Fiadè^, sm. Odore sgradevole. PI. Fiadè^. Fiadùra, sf. Figliatura. PI. Fiadùr. PI.

j

Fialèta,

sf.

Fialetta.

fiasco, -onis

PI. Fialèt.

Flamba, Piàmb.

sf.

Fiamma

Fiasca,

Quando la fiamma si rivolge intorno a sé irrequieta, preannuncia la neve e si dice che « e' fug e' palòta la neva », cioè I

fuoco appallottola la neve. Fiànc, sm. Fianco Lato. PI. Fiénc. 'D sfìànc, Di fianco, Di lato, A lato. Fiàs-c, sm. Fiaso. Tanto il F. di vetro che quello in terra cotta che si usa va una vQlta. Quest'ultimo aveva, lateralmente due orecchiette a cui si lagava una cordicella da tenere a tra colla, (v. Trofa) Fiasco di terra.

il

|

I

i

Fiés-c.

(Lat.

med. fìaschus, GLE; basso

;

dal

ad tèra

germanico

ilask, « bot-

tiglia »).

PI.

PI.

Fias-c

(Basso

Fiasco.

lat.

fiasca).

Fiaschèta, sf. Fiaschetta. Recipiente ove il cacciatore teneva la polvere da sparo. PI. Fiaschèt. Fiascòn, sm.. Fiascone, Truffa. Fiasco di terracotta smaltata. Il suo colore era il giallo, ma poteva essere an

che verde o blu. Legato con una fuper le orecchie, gli operai se lo portavano in valle, nei lavori di bonifica e nelle larghe per conservare nicella

l'acqua fresca. Fiascòn. (Lat. med. fiascone, fiasco, recipiente. PI.

latino

sf.

PI. Fiaschi.

FICH GLE. Vedi anche Trofa

IX;

sec.

Figadèt, sm. Fegatello.

e

Fichér,

Figadèt.

PI.

Ficcare.

tr.

Prt. Fiche e Fèc. PI. Fiche e Fèc F. Fichèda e Feca PI. F. Fichédi e Fechi. (Lat. med. ficcare, dal

Figaréna, PI. Figarèn.

Ficosecco.

sf.

Fighèra, sf. Ficaia, Ficheto. Fighèr. Figura, sf. Figura, Immagine. PI. Figùr. Fé' dia figura, Far bella mostra PI.

lat.

figere).

Ficià^a, sm. Gentaglia. « fecia »). Fid, agg. Fido, Fedele.

Da

I

Far

meggiare I

Fid

PI.

Gana-

(F.)

scino.

fias-c).

(

FILA

153

una brota

Fé'

Pri-

figura. figura,

Fare una

fi-

F. Fida PI. F. Fidi.

gTiraccia.

Fidanzament, sm. Fidanzamento. Promessa ufficiale di matrimonio. PI. Fidanzament.

PI.

Figurén, sm. Modello. Rivista, catalogo di mode. PI. Figurén. Figurina, sf. Figurina. Cartoncino con figura Vignetta. PI. Figurin. Cójar al figurin, Far collezione di

F.

figurine.

Figura, illustrazione.

Fidan^ér,

tr.

Fidanzare.

Promettere

in isposa. Prt. Fidanze

|

—è — éda PI. F. — édi. (Lat. med. fidantiare^ garantire. GLE). Fidèr, int. Fidare. Prt. Fide

render

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi.

j

Fié,

I

aver

fidere, e'

cun

fié

i

dént, Trattenere

DEI; dal

;

da un supposto foetium,

I

latino foetere, puzzare).

(Lat. med. fiala, bottiglia di vetro, dal Dhiala. piccola bottiglia). Fiér, intr. Figliare. Prt. Pie PI Fiè F. éda P:. F. édi. Fig, sm. Fico (frutto e albero).



PI. Pig.

Mèi de

fig.

Marciume che

Filza,

Un

seguito

di

I

Di seguito.

fila,

Mètar in fila. Allineare. No' ròmpar fila. Non finir mai.

A

fila.

fila.

In In

fila. fila,

si

forma

fra gli unghielli degli ovini e dei bovini (Lat. ficus).

Di seguito. Di seguito.

Filadelfia, sf. Fior d'angelo. (Filadel-

phus coronarius). Filadóra, PI.

sf.

Filatrice.

Filadòri.

Filanda, Filànd.

sf.

Filarén.

sm.

Filanda.

PI.

dente Filiera. PI. Filarén I

;

gapón).

Gugliata, Filo.

Ad In

Fiala.

lat.



Fila.

sf.

(v.

PI. Fila.

;

Fiéla, sf. PI. Fiéi

Fil de rasùl, Filo del rasoio. Fil d'erba. Filo d'erba, stelo. Fil dl'acva, Filo dell'acqua. Corrente.

Fila,

PI. Fiè. V.

In linea retta. Ad ogni costo^ per forza.

cose allineate.

il

sm. Fetore, Puzzo.

(It. ant. fieto;

fil,

Fil de gapón, (Lat. filum).

respiro coi denti. Fiè,

fil,

Ad

I

fiducia).

sm. Fiato, Respiro.

Tnè' I

Fil.

In

I

I

PI.

'Lat.

sm. Filo.

Fil,

sicuro,

F. PI.



F.

éna



éni.

(V. Pilèr).

Corteggiatore,

Preten-

FILA

FIOR

154

Filastròca, si. Flastrocca, interminabile e noioso.

Discorso

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

PI. Filastrùc.

sm.

Filél,

Frenulo, Scilingna-

Filello,

gnolo. PI. Filèl.

ant.

(It.

filetto,

sec.

XIV).

Filèpa, sf. Ora con questo nome s: indica la gallina bantam che ha spiccate attitudini a far da chioccia ai pulcini altrui. Anticamente la « filepa », filippa, era la donna che, quando una

giovane orfana madre durante

si

sposava, fungeva da

cerimonia religiosa. Ridurre in filo; fare Detto anche del vino guasto. dri a óna. Far la corte a una, la

Filér, tr. Filare. filo.

il

File' I

Antonio le donne non dovevano filare, perchè avrebbero filato la barba del Santo al quale si attribuivano queste parole. Se fa n' u m' vu unuré' / no' m' spudacé', Se non mi vuoi onorare non mi sputacchiare. Filèr, sm. Filare di viti o d'alberi.

La sera

di

S.

PI. Fil>r.

Filèt,

sm. Filetto, Ornamento sottiCarne della lombata.

Filetto.

le. I

med.

(Lat.

PI. Finél.

Finestra, sf. Finestra. Finèstar. (Lat. fenestra). Finghérd, agg. Simulatore. PI.

PI.

F.

érdi.

PI. Finistròt.

Fióba, sf. Fibbia. Fiób. (Lat. med. fiuba, GLE; dal Fiòc, sm. Fiocco, Nappa. PI.

PI. Fiòc.

(Lat. med. fiochus, fioccus).

filettus,

filetto,

ornamento

Fiola,

dor-

sf.

Elemento

Figlia,

Filòn 'd pan. Filone di pane. Forma allungata di pane. (F.) Persona Filò§of, sm. Filosofo che prende le cose con filosofia. |

Filosofi,

sf.

dre e

mezzo

di

nel

ometti del bigliardo.

Fióm, sm. Fiume. Fiòm. Let de f.. Alveo. Letto

'

Foce. Pasé a gvàz

gioco

ma-

Boca de

e'

fiòm,

Guadare

il

fiu-

sm. Fiore.

PI. Fiùr.

Filtro.

I fiur piò brot j' è evi de vén, più brutti sono quelli del vino.

Fìltar.

(Lat. tardo filtrum). Filtèr, tr. Filettare. Prt. Filté

Fioralìs,

m.

—è F. — éda PI. F. — édi.

Fiordalìs,

I fiori

Fioraliso.

Centaurea cyanus Gallizioli, Op. Cit.

(

PI.

tr.

a

me. Fior,

Prt. Filtré

registro

PI.

PI. Filót.

sm.

di

figlia.

fiòm.

Filosofia.

sm. Fila

Figlia.

PI. Piòli.

j

Filtrèr

dal

PI. Fiùl.

sale.

Fìltar,

GLE;

sf. Chiara d'uovo montata. sm. Figlio

Fiòl,

sm. Filo di ferro. Filipina (V. filepa). Filòn (dia schéna), sm. Spina

Filòt,

fiocco,

lat. fibula,.

Fiòca,

Filfer,

PI.



Finistrón, sm. Finestrone. PI. Finistrón. Finistròt, sm. Finestrino.

OLE).

agli

Finghérd érda



lat.

Filèt.

PI.

^

Ultima prova.

PI. F.

Filare.

(F.)

Filza, sf. (V. sfilza). Filza 'd curèj, Filza di coralli. (Lat. med. filza. DEI e OLE). Finél, sm. Finale. PI. Finèl. Ultima partita Fincla, sf. Finale.

j

(v.

L.).

Fioralis).

Fiòrdamòrt, Crisantemo. Filtrare

|

Penetrare.

Fior dal ranèl. Ranuncolo (A. Spallicci).

FIOR

Fior 'd pasiòn. Fior di passione. Passiflora. (Passiflora coerulea L.). Gallizioli,

Op.

Fi|òla,

da Clemente Vili. Rimane il detto s' avdrén a la Fira a Lug ». (Lat. med. fiera, fiera, GLE; dai lat. e

:

A

festa).

feria,

Firma, sf. Firma. PI. Firóm. Firmér, tr. Firmare.

Firme

Prt. PI.

F.

PI

—§ — éda F. — édi.

Fi^a^iòn, sf. Ossessione.

Fissazi.ne,

Idea

fissa.

PI. Fi§azión.

Fi§é,

prt.



éda



édi. Fi§ér, tr. Fissare Guardar fisso. Stabilire Determinare. Prt. Fi§é

Fisul (o Fisol), sm. Svasso cornuto. Svasso forestiero. (Antico Fisolo). Fisul dal j' urècc zali. Svasso picco-

[

Sv.

lo,

dal

Fiubadùr,

Prt.

sf.

Fischiata.

usando

del

« fiubé' »

l'estremità

in

cui

si

fibbia.

Fiubé

fiocchi

i

intr.

(F.)

Fioccare,

Cadere

a

Tempestare.

Fiuchìn, sm. Fiuchìn.

Fiocchetto.

Fiumana,

Fiumana, Piena.

Nappina.

PI.

sf.

Im-

pluvio, Linea d'intersezione di due ver-

tore.

Fis-ciarén

santi.

éna

PI. F.



PI.

éni.

sm. Fischietto. Intestino di maiale, usato per fare il « salame con aglio » detto « e' salàm da l'aj ». Fis-cèt.

Fis-ciarlèr,

Fis-ciòn,

Fiumàn.

sm. Fiumicello. Secondo Pietro Reggiani, La Pie. Anno XX, n. 5 6. dove ora pas.sa lo scolo Fiumicello, scorreva, nel IV e V secolo, il Vitis Flumen che si gettava nella Fossa Angusta a nord di S. Lorenzo in Vado Rondino, l'attuale S. Pietro in Vincoli Fiuitisel,

Fis-cèt,

PI.

la

Fiuchér,

\



Azione

—è F. — éda PI. F. — édi.

Fé' al fis-cédi, Prendere a fischi, Fischiare. Fis-cèr, intr. Fischiare. Sibilare. Fis-ciarén, sm. Fischiatore, ZufolaPI.

sm.

(V. Fiubér).

PI.

PI. Fis-cèdi.

P.

Co-

(0 Fìsol). Fisulàz, sm. Mergo oca. Smergo segatore, Smergo a becco lungo. PI. Fisulèz. Fisulera, sf. Strologa minore. Strologa piccola. PI. Fi.sulèr. Fisulìn (o Fisulèt), sm. Tuffetto, Colimbo minore, C. piccolo, Tuffolino, Tuffetto rosso. Figura, sf. Fessura, Spiraglio. PI. Fi§ùr. (Lat. fissura, DEI). Fituéri, sm. Aifittavolo, Fittuario.

taloni,

—è éda PI. F. — édi.

I

turco,

PI. Fisul

trova



Fis-céda,

nero, Sv. C. turco.

i

:

'

F.

collo

lombo orecchiuto,

i

PI.

Festicciuola.

sf.

Bastonatura, Batosta a suon di busse. Fiubèr, tr. Pichiare, Menar botte. Questo verbo à avuto origine dal fatto che una volta i genitori picchiavano loro bambini con la cinghia dei pan-

Fi§è

PI. F.

Fistacina, PI. Fistacìn.

[

data cosa. F.

Fisciù. Fazzoletto da collo

sf.

(Voce antica non più in uso).

PI. Fituèri.

Maniaco. Fissato. Tutto compreso in una

agg.

Ossessionato. PI.

queo). PI. Fis-ciòn.

Cit.

Fiòz, sm. Figlioccio. Fira, sf. Fiera. Grande mercato di bestiame. Nel forlivese, « fira », è anche una festa tradizionale. Famosa in tutta la Remagna è la fiera di Lugo, « La fira a Lug », che risale a un antichissimo privilegio confermato da Giovanni IV_ dagli Estensi «

FIUM

155

tr.

sm.

Fischiettare.

Sirena

(a

vapore

ac-

FIUR

FOLA

156

Don M. Mazzetti dice che il Fiumicello è l'antico « Plumisellum » il quale sfociava in mare presso Classe.

F. Flò§a

(Lat.

PI. Flòt.

Fiuradìn. Fiuré prt. agg. Fiorato. PI. Fiurè

tacolo o

med. flumisellus. OLE). Fiuradìn, sm. Fiorellino.





F.



Fiurèt,

coloro

tutti

che

».

sm. Fienile, Cascina.

Fnimént, sm. Fine, Compimento. Fnir, tr. Terminare, Portare a termine. Completare, Compire. Prt. Fnì

sm. Fioretto all'occhio. Che-

sf.

— — ida PI. F. —

Fioritura.

PI.

ì

F.

intr.

Fiorire.

idi.

Prt. Fiurì.

(Lat. finire).

PI.

Fnòcc, sm. Finocchio. Fnócc. jFnócc sambédg, Finocchio

ì

PI.

F.

idi.

Cerretano. Flabòt, sm. Flebotomo (F.) Ciarlatano. (Lat. tardo phlebotomus, chi cava sangue. DEI). I

Flamòn, sm. Flemmone. (Lat. med. flegmon, GLE). Fla?èl, sm. Subisso, intinità.

]

Firenze, Barbera, 1952. Flèpa, sf. (V. fìlèpa). Flévt, sm. Flauto. PI. Flèvt. Fló§, sm. Flusso, Dissenteria. lat. fluere, scorrere). « fìuss »

al

canto IV,

st.

I,

Ch' u diarrea

t'

e' flo|!,

Che

(Dal

XVI) col

ti

Flò§,

Fló§

agg.

Foglia.

sf.

;

Fogliame.

Fé' dia foja, Raccogliere della foglia bachi o per il bestiame). i Ande' a la fója, Recarsi a raccogliere foglia (per bachi e bestiame). Far la frasca.

voce

c'è

signif.

venga

la

!

stoffa). PI.

vègna

Fója,

Finocchieto.

j

attuale. I

sf.

(per

onomatopeica che imita il verso dell'uccello che è un lamento. Deriverebbe quindi dal latino fleo. Voce onom. è considerata pure dal Diz. Etim. Ital.,

(sec.

Fnucèra, Fnucèr.

PI.

PI. Fój.

(V. Sna?;èl). Fléna, sf. Pavoncella, Fifa. PI. Flén. Secondo F. Serantini « fléna » è

poema Pulon Matt

selvatico

(Foeniculum vulgaris).

|

Nel

hanno

PI. Fnìl.

ènti.

Fiurèt.

— — ida PI. F. —

vi

Con termine più appropriato

detta « bagnadura

è

Fnìl,

Fiuridùra, PI. Fiuridùr. Fiurìr,

di

tervengono

ratite. PI.

sf.

lavorato.

édi.

Fiurént énta



Flotta.



Fiurént, ps. Fiorente.

PI. F.

sf.

Fine, Termine di uno spetlavoro. Finita. Ben fnida. Festa che si fa al termine della costruzione di una casa a cui in-

èda

PI. F. PI.

Flòta,

Fnida,

PI.

F.

PI. F. Flòsci.

Floscio (detto di tessuto,

[

Magne'

la

(F.)

fója,

Entrare

in

ma-

lizia. '

Tarme' coma una

me

fója,

Tremare

co-

foglia.

Con

si indica anche il tabacpipa. Forse come l'it. antico (1193) « folea », che indicava la foglia da concia. (Lat. tardo folio). Fój, sm. Foglio. '

« foja »

co

da

PI.

Fój

fój», il giornale. (Lat. folium, di papiro. DEI). Fojavérd, sm. (V. Foravèrd). Fòla, sf. Fiaba, Favola. Il dialetto non fa distinzione tra fiaba e favola. PI. Fòl. Personaggi delle fiabe romagnole sono « e' lóv », il lupo « la félda », la fata ]

« E'

foglio

;

;

FOLG mèg

« e'

FORM

157 dal

set

test

il

;>,

mago

dalle

« la mój de még », la mosette teste glie del mago; «i lèdar », i ladri; «e' Re 'd Partugal », il Re del Portogallo » « la vcina » ch,e può essere una fata, ;

;

una strega o una semplice vecchina; Mingón », Domenicone, tipo di campagnolo bonario e credulone ma, alla

«

capace di sottili trovate; sbrana liòn », sbrana leoni « spaca muntàgna », specca monti « macafér », battiferro o rompiferro « e' re », il re «la regina (o moj de re)», la regina; « e' fiòl de re », il principe ereditario « la fiòla de re », la principessa « Panucìn », Tutolino, omino piccolissimo che può passare per il buco di una serratura). Cunté' una fòla. Narrare occorenza,

«

;

;

;

;

(Lat.

}

mente regolare

una

fiaba.

Fòla, fulanta » era l'inizio delle antiche fole rimate. « U j'era una vòlta » (c'era una volta) era l'inizio delle fole in prosa. I

rimato nascondeva un vecchio scherzo al bambino avido di fole, ed era « cun e' furmaj », col formaggio, cioè con lo scherzo, infatti diceva: «Fòla, fulànta, la mi cavala bianca la va so pr' e' mur e... (qui il nome del bambino) u j va a liché' e' cui ». Il bimbo s'impermaliva e per rabbonirlo ci voleva una fola buona. Par fé' la fòla curta, In breve.

Spesso

l'inizio

I

Fólga,

Folaga.

sf.

PI. Fólg.

Fòlp, sm. Polipo. (Della famiglia dei celenterati).

Fulp.

PI.

Fóm, sm. Fumo. I

Vapore acqueo.

j

j

fu-

n' era

un fóm

!

Ce n'era una

gran quantità! (Lat. fumus).

Fóma

PI. PI.

sf.

Pipa.

Fóm.

Fon,

Fon

PI.

P.

Fónd Fónda

Fóndi. Fónz, sm. Fungo. PI. Fónz. (Lat. fungus). Fór sm. Foro, Bucherellino. tura, di spino, d'ago o d'insetto. PI. F.

E»un,

Inie-

zione. PI.

Fur.

sm.

Fóran, cere

il

pane

Bota de

Fórno, j

Forno per

cuo-

F. di cottura.

Chiusino,

fóran,

I

Serranda

del forno. PI.

Fùran.

fornus, DEI). Foravèrd, sm. Parola formata da «fura e' vèrd », fuori il verde. Gara che consiste nel sapere conservare il più a lungo possibile, in tasca, verde e non (Lat.

sciupata, una foglia di sempreverde; e a essere pronti a farla vedere ogni volta che la persona con cui si è in gara chiede di vederla con la richiesta: «foravèrd ». Dice il De Nardis che antica)

Far

mo.

U

50 tornature).

Fónd, agg. Profondo.

la gara (generalmente fra modurava tutta la Qua roso e morosa

Fóm.

Fé' de fóm, Fare del fumo,

I

almeno

terra di

mente

Polvere.

PI. I

'

Pietro Reggiani.

».

Fondo, Letto (di corso d'acqua) PI. Fónd. (Anticam. un fondo era un corpo di I

;

;

funis).

Fondo. Fónd, sm. Podere. Da Fundus latino, che era un podere che misurava m. 714 per lato ed era limitato da corsi d'acqua e da strade. A valle della Via Emilia fino alle paludi « la nostra pianura appariva come una immensa scacchiera matematica-

sf.

Fune.

.

Si considera anche maschile e, al plurale, fa «j' afón », mentre al fem. fa « al j'afón».

concludeva la domenica avanti Pasqua. Nelle Ville Unite è chiaresima

e

si

mato

« fojavèrd », foglia verde. Fórca, sf. Forca. Forcone, Bidente

legno. Fóro. (Lat. furca). di

PI.

Forma,

ma

sf.

parnoi giano. PI.

Forma, Struttura. Formaggio di

(da scarpa ì.

Fórom. forma)

(Lat.

'

Fortipo

FORS Fórsi, avv. Forse. Fort, agg. Forte, Resistente.

PI.

Acido

Furt Fòrta

PI.

F.

PI. F.

FRAS

158

F.





PI. F.



e'

Diventar acido, Pren-

fòrt,

(Lat.

I

der d'aceto.

Dvinté'

|

Divenire

[



Acidità. Furt. Fòs, sm. Fosso. Zanella. PI. Fós. Fé' de fòs, Scavare un fesso. Salté' e' fòs, (F.) Passare dall'altra ;

parte.

U

un fòs senza dò riv, Non un fosso senza due rive. Questo per dire che in un litigio c'è responn' s' fa

ferator.

GLE).

Ferratura

sf.

Fradur med. feratura. GLE). Fragulèr, sm. Frafolaio

Lat.

PI Fragulir.

Fra&ulón, sm. Magiostra. Fragola ma-

PI.

]

med.

PI.

(

I

édi.

Fradùra,

Inacetire.

fòrt,

Fé' fòrt. Acetire, Inacetire, acido. Lat. fortis, forte). Fòrt, sm. Forte, Fortezza.

I



Fradór, sm. Maniscalco PI. Fradur.

Fòrti.

Ciapé'

è

éda

giostra. PI Fragulón.

Frajol, sm. Ferraiolo. Ampio mantello in uso. Dall'arabo ferjùl (blusa di lana). PI. Frajùl.

non più

mensioni ridote.

Framént, sm. Ferramento. Framént. Frampùl, m. Forlimpopoli. « Forum Pepili. Era uno dei quattro fori della via Emilia di cui fa menzione Plinio... Fu distrutta dai Longobardi nel

PI.

666;

fa

si

sabilità

da

Fò§a, Buca,

sf.

I

j

tutt'e

due

le parti.

Fossato. Tomba. Fossato grande. Canale di di-

Fossa.

|

\

Fòfi.

Ave' un pè int la fò§a. Essere tra la vita e la morte. Fóst, sm. Fusto, Intelaiatura, Stelo. Recipiente, Barile.

\

!

PI. Fóst. sf.

\

|

Albomoz,... che la fece barbaramente spianare e spargere di sale ». G. Pasolini-Zanelli.

A Frampùl

legnate. frac 'd bastuné. legnate, di bastonate.

di

Un

Un

rovescio di

Fracàs, sm. Fracasso. Frachè§. Fradèl, sm. Fratello. PI. Fradèl.

PI.

(Lat.

frater;

Fradiéss, Prt. Fradlé

indoeuropeo bhrater).

rfl.

Affratellarsi.

bursarùl,

di

fagioli e

to

'

I

riedificata dai Forlivesi nel 1042; nelle mani del cardinale

da questi passò

]

Sproposito. Cosa da nulla Buscherata. Motto salace. PI. Fóti. (Francese, faute). Fótar, tr. Coire Imbrogliare, Fregare, Buscherare. Prt. Futù o Futi PI. Futù o Futi F. Futùda, Putida. PI. F. Futùdi o Putidi. Fótt, esci. Capperi!, Altro che!... Fra, prp. Fra, Tra. Frac, sf. Carico, Rovescio. Un frac 'd bót, Un carico di pugni. Fóta,

PI.

i

sèmna

di fasùl e e'

nès

A Forlimpopoli seminano

nascono borsaioli. (E' un

det-

canzonatorio). Franér, intr. Franare.

Prt.

Frane

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Frangizòl, sm. Frangizolle. Frangvél, sm. (v. Fringuèl). Pranza, f. Francia.

Frànga, Franz.

sf.

Frangia.

PI.

(Lat. med. frangia (1401), dal francese antico «frenge»; sec. XII). Franzès, sm. agg. Francese.

— — è§a PI. F. — PI.

is

F.

Fràpa,

è§i. sf.

Frappa, Frastaglio.

Frap. (Lat. med.' frappa. GLE). Frà^an, sm. Frassino. PI.

FRAS Frè§an.

PI.

FRIN

159 Nuovo, Recente, Non

;

Fogliame

Frasca. PI. Fras-c (alberi in genere).

Pi.

Fra

PI.

Frasca

Tra I

(Lat.

'1

sf.

fras-c,

med.

P. Frésca F. Freschi

gli alberi.

'

Fratazén.

Fratémp, sm. Frattempo. Fré, sm. Frate. PI. Frè Idrovoro a vite elicoidale. T'a n' si miga e' fiòl d'un fré!. Non sei mica il figlio di un frate! (cioè^ non sei mica trasparente!). Queste parole vengono rivolte a. colui che venendosi a trovare davanti al lume impedisce ad I

I

di

(Lat.

fracidum da

U

Fred. n'è fred

do se non E' frèd

I

u n'è

s'

il

nostro).

'd vént.

Non

è fred-

freddo è

il

Il

(Lat. frigere, arrostire). Fri, agg. prt. Ferito, Tocco (V. Frir) sm. Ferito.

Frègula,

sf.

sf.

Ferita

Fitta,

Dolore acuto.

PI. Fri di.

Fridulèz, sm. FreddoUno. Brivido di freddo.

(il

(Ravenna, 1637 «ferrata», inferriata). PI. Frégul.

Frèt

F. Frèta PI. F. Preti.

Frida,

pédar ad tòt i Sént, padre di tutti i Santi e'

freddo, che solitamente si fa sentire alla fine di ottobre, tiene a battesimo tutti i Santi); infatti un altro proverbio dice: Sént i gvént », per i Santi i « Pr'i guanti Fréda, sf. Inferriata PI. Fred.

I

intr. Sfrigolare.

è di vento. l'è

GLE).

Frèza, sf. Freccia Lancetta di orologio. PI. Frèz (Rav. 1510, freza). Frè?ar tr. Friggere

PI.

cui, fra gli altri, l'ummarchigiano « fradio »

bro « frado » e il coi quali si spiega Fred ,sm. Freddo

(Lat. med. friscus, fresco, Frèt, sm. Fritto, Frittura, agg. Fritto PI. Frét. F. Frèta PI. F. Prèti.

Prt. Frét.

vedere. Fred, agg. Fracido.

altri

PI.

sm. Fresco, Frescura.

frasca, frasca d'albero, sec.

XIII; GLE). Fratazén sm. Fraticello. PI.

vizzo.

Frès-c



Fridulèz. Fridulòs, agg. Freddoloso

PI.

PI Fridulùs F. Friduló§a PI. F. Fridulósi.

Frignér, int. Prt.

Frignare,

Piagnucolare.

Frigné

Frignèr, sm. Piagnucolio. Frina, sf. Bottone di ferro.

Fragola

Frégual.

Frégual sambédghi. Cinquefoglie. Frén, sm. Freno Tnè' a frén. Tenere a freno.

Frini.

PI.

Nella parlata moderna « frén » è una forma che non si usa se non nella frase di cui sopra. Si adopera « freno » che

Frinéda, sf. Frenata. PI. Frinédi. Frinèr, tr., intr., Frenare. Prt. Friné è PI.

è invariabile.

F.

j

Frégna, Frègn.

sf.

Piagnucolona.

PI. F.

— —





édi.

Fringuél, sm. Fringuello

PI.

Frér, tr. Ferrare, Mettere Prt. Fré è PI. F. éda édi. PI. F. Frès-c, agg. Fresco

— — éda

i

ferri.

PI. j

Fringuèl

Fr. ad pa§, Fr. di passo. Fr. franciscón, Fr. che fa « francesco-

mio

».

F. Fringuéla PI. F. Fringuèli

FRIR

FRUL

160

Fr. 'd muntàgna, Pr. di Frìr, tr. Ferire Prt. Fri I

monte.

PI. Frol.

Fróla-òv, sm. Frullino. Arnese per far spumeggiare, per sbattere le uova.

PI. Fri

F. Frida PI. F. Fridi. (Lat. ferire).

PI. Fróla-òv.

Front,

Friscòn, sm. Colpo di freddo. Ciaun friscòn, Prendere freddo. Friziòn, sf. Frizione. Congegno mec|

canico che facilita

i

cambi

di velocità.

Friziòn.

Frócc, sm. Foratoio. Strumento di legno duro o di ferro per spannocchiare Stilo. I

PI.

Frócc.

Frod, sm. Guaina per armi da taglio, Fodero. PI. Frud. (Sec. XIII, fòdero, guaina della spada. Da un supposto longobardo e franco fodr, guaina della spada. DEI). Froda, sf. Fodera PI. Fròd. (Lat. med. sec. XIII, fodra, DEI; e fro-

GLE). Frógn, sm. Mattone

da

di

ferrigno. Per

un

eccessiva cottura ha subito

un processo Frógn

di

vetrificazione.

PI.

Fról, sm. Frullo. Frullo, macchina per sgranare le pannocchie del granone. I

Capriccio Frullino (detto anche « fróla òv » frulla uova. PI Fról Fról dia finèstra, Nottola. Nottolino. Fról de pajér. Frullo dello stollo, Segnavento. Fról de' magnàn. Trapano da calderaio Frol de furmintón, Sgranatoio. I

i

I

I

I

front, Di fronte, A confronto, A paragone. Fé' front, Far fronte. Rispondere, Rendersi garante. Sostenere spese elevate rispetto alle proprie possibilità. Sté a front cun dj' étar int una compra. Condividere spese e responsabilità con altri in una comp>erà. Frànta, sf. Fronte. PI. Front. Fróst. sm. Frusto. Verga di legno appuntita o aperta a j

Ad

!

j

mo'

di forcatella per cuocere carne sulbrace o rosolare pannocchie tenere di granturco.

la

PI. Fróst.

Frósta,

sf.

Frusta.

Frót, sm. Frutto (albero e frutto). Frutto. Reddito. PI. Frót. Fróta, sf. Frutta. Frucèr, tr. Forare, Bucare. (F.) Frugare. Frucìn, sm. Frugolino, Bambino che fruga dappertutto. PI. Frucìn. I

Frucina

F.

PI. F.

Frucina.

Fruciòt, sm. Colpo di foratoio, di lo, di lama appuntita. PI. Fruciòt. (Viene da Frócc).

Pruder,

tr.

Fról, agg. Frollato. Detto di pollo o altro animale lasciato

Rivestire. Prt. Prude

a frollare. PI. Fról

P.

P. Pròli. Frola, sf. Frullo. Balocco che consiste in un osso che si fa girare mediante una funicella infilatavi in un foro praticato nel mezzo. Trottola ottenuta con una gallozzola

Foderare

!

—è — éda PI. P. — édì.

PI.

F. Fróla

I

Co-

Front.

PI.

I

PI.

|

PI. Fróst.

01335).

difetto

sm. Fronte di eserciti

spetto.

pé'

PI.

quercia e uno stecchino.

di

(Lat.

med. fodrare

Frudèta, PI. Prudèt.

sf.

|

I

GLE).

Frulèr, tr. Frullare (il granone). Frullare uova. Sbattere uova Agitare Girare su sé stesso. |

I

e frodare.

Federa, (Foderetta).

sti-

FRUL Frullare.

j

;

Frulón, sm.

agg.

Capriccioso,

Inco-

stante. PI.

F.

]

I

Frulòni.

PI. F.

]

Farnia (quercus pedunculata). Così chiamata perchè con le sue foglie secche che rimangono attacFi-ulòna,

al

sf.

ramo

tutti

l'inverno

frulla

e

fruscia. PI.

».

Frum§èt. Fruntón, sm. Frontispizio Frontone. PI. Fruntón. Fruste, sf. Frustata, Colpo di frusta. PI.

;

Fruste. Frustén, sm. Staffile, Frustino. Frustér, tr. Frustare. (Più usato De' dia frósta).

PI.

Frustir, F.



(Lat.

agg.

Forestiero

iri.

med. forasterius, GLE).

Frut, sm. (v. Frót). Frut e Frót. Fruta, sf. (v. Fróta). FrutaròI, sm. Commerciante in frutta Fruttivendolo. PI.

I

PI.

Frutarul

F. Frutaròla PI. F. Frutaròli.

(Lat.

med. frutarolus,

chi

vende

frutta.

GLE). Frutèr, tr. Fruttare, Rendere. Prt. Fruté.

Frutèra, PI.

Fug sambédg, FMoco

sf.

Frutteto

Fmtér.

Frutèt, sm. Frutteto. PI. Frutit.

Fucila^iòn, sf. Fucilazione PI. Fucila^ión. Fudghér, intr. Grufolare, Scavare col grugno (detto dei maiaU). Dice il Plaustro « E' proprio il « fodicare » dei porci di Orazio e di Cicerone ». (Dal lat. fodigare?)

Fug, sm. F\ioco, Focolare

I

j

Rugé' E'

e'

fróla

Brontola

salvatico, volati-

il

Gridare

bambini)

fuoco. 'd nuvité. l'è sègn e' fug: fuoco: preannuncia una no-

fug,

al

vità.

pr'e' fug. Chiedere un La bragia che servirà per accendere il fuoco si chiama «la sménta de fug», la sementa del fuoco,

Ande' imprèst

I

po'

i

Ira



I

lorarsi.

di

fuoco.

Madóna de fug, B. Vergine « Madonna del Fuoco » è

La

Frustir

PI. F.

I

i

Frumsèta, sf. Forbicina o Forfecchia. La più comune è la « forficula auricu-

Pi.

I

co, vago. Erpete, (specie dei

Frulòn.

laria

Incendio. Fug. E' fug e' pian?. Il fuoco sfrigola. E' mògia e' fug. Il fuoco brontola. Ciapé' fug. Prender fuoco, Accendersi Fug amòrt, Fuoco spento. Taché' fug, Appiccare il fuoco. De' fug, Appiccare il fuoco. Accendere Fé' e' fug. Far fuoco e fiamma, Acca-

PI. I

Frulòn Frulòna

cate

FUG

161

del Fuoco. la

patrona

della città di Forlì, e si festeggia il 4 febbraio. Narra un'antica cronaca che la notte del 4 febbraio 1428 un furioso incendio bruciò la casa di un certo Lombardìno da Riopetrosa, maestro di scuola, lasciando intatta un'immagine della Madonna che era appesa a un muro. II fatto portentoso fece gridare al miracolo e l'immagine « venne posta nell'antica

cappella di

San Bartolomeo (ora

del Santissimo Sacramento) della Cattedrale per volere di mons. Domenico Capranica arcidiacono della Diocesi, e più tardi (1636) trasferita... in un'apposita... cappella » L. Servolini, Mosaico di

Romagna.

Questa Madonna era anche

la protettri-

ce dei salinari di Cervia i quali, nel giorno della Sua festa mandavano a Forlì una loro rappresentanza col Crocifisso per portare offerte all'immagine della Vergine e partecipare alle funzioni. Ligrè^a, ligrè^a, Madunéna banadeta Madunéna da Furie, fé ligrèja nenc a me, (Placucci, op. cit.). Così dicevano, dal monte al piano, i contadini, accendendo fuochi di allegrezza per la Madonna del Fuoco. |Avè' e' gat int e' fug, Avere il gatto nel focolare. Significa non aver nulla da mettere a cuocere, non aver nulla da '

;

FUGA

FULM

162

mangiare. Fug » conserva come il lat. focus il signilicato di fuoco e focolare. Fuga, sf. Fuga, Fuggita. Voga. PI. Fug. Ad fuga, Di fuggita, In fretta. Fugaréna, sf. Focarina. Falò che si accende nei campi, sull'imbrunire, gli ultimi tre giorni di febbraio e i primi tre giorni di marzo. « Intorno alle focarine dice L. Servolini sono fiorite diverse leggende, ma è indubbio che si «

vocazione alla luna, esclude qualunque accenno a Marte o al Sole. Per superstizione non si potano le viti nei giorni delle focarine per timore che I

secchino.

si

I

]





tratta di ]

un

rito propiziatorio



pagano

».

Fuochi del calendimarzo dice ancoil Servolini in Mosaico di Romagna un avanzo di costumanze pagane che ricordano gli altari di erbe e ramoscelli che si bruciavano in onore di Lucina, dea dei parti, nelle calende di ra



...

marzo

».

Una

poesiola che veniva declamata da fanciulli e fanciulle, facenti il girotondo intorno alla focarina, dice: « Lóna, Léna mérz, / una spiga fè?a un bére; / un bére e una barcheta e una ghèba d'uva seca ». L'invocazione alla Luna fa pensare a Diana Lucina che, fra i molti attributi, à pure quello di protettrice dei I

bimbi e delle donne; patrona della plebe e degli schiavi, dea della luce e del giorno nel senso della vita. Con le focarine, l'umile gente dei campi, voleva forse propiziarsi la Dea, perchè tutelasse anche il risveglio della vita delle piante.

Gaspare Bagli ricorda un bando

di Car-

Malatesta, del 1379, che proibiva di marzo con fuochi perchè ricordavano troppo usi pagani (G. Bagli. Bandi Malatestiani). Pratella (Romagna intima) crede che con le focarine si salutasse il Dio Sole identico, nei tempi remotissimi, al dio Mavors (Marte), dio dell'anno, della primavera, del lampo e del fulmine, della gioventù e della guerra. Il Pratella avvalora la sua tesi col fatto che Marzo (mese dedicato a Marte) era il primo lo

festeggiare

dell'anno.

Col volger dei secoli è lecito anche supporre che riti diversi si siano fusi insieme; ma la cantilena riportata, di in-

Fugarén.

PI.

Fugatili, sm. Focherello.

Fugati n. Fughèsta, sm. Fuochista. PI. Fughèsta. PI.

Fughèt, sm. Scatto di nervoso, di rabBizza.

bia.

Fugón, sm. Focone. Focolare mobile, rudimentale, per scaldare acqua o cuocere caldarroste. PI. Fugòn. (Accrescit. di «fug», fuoco). Fugòn, sm. Focone. Foro delle armi da fuoco per dar fuoco alla polvere.

Fu.jàm, sm. Fogliame. Fujarola, sf. Foglia morta. Foglia secca. Foglia caduca. PI. Fujaròl. Fujàza, sf. Trinciato. Tabacco da pipa. Fujèt, sm. Foglio cereo con faccettaFoglietto. tura usato in apicoltura PI. Fujét. Fujèta, sf. Foglietta. Corrispondeva a i'4 di Boccale (1. o, 33) PI. Fujèt. (Probabile diminutivo del lat. phiala, v. I

fiéla).

Fujòn, sm. Lappa, Bardana (Grapèla) (Arctium Lappa). Molto usata dai contadini per proteggere dal sole le tenere piante di pomodoro, di peperone e di melanzana dopo il trapianto. PI. Fujòn.

Fulèsta, sm. Narratore di fiabe. Fulèsta. Folletto. Fulèt sm. Vortice di vento PI. Fulèt. Fùlmin, sm. Fulmine. Folgore.

PI.

Fùlmin. Fulminànt, sm. Cappellozzo per cile a percussione. PI. Fulminént. Fulminèr, tr. Fulminare.

PI.

Prt. PI.

Fulmine

—è

fu-

FULT



F.

FURC

163

éda

PI. F.



édi.

«

Fundir, sm. Fondiere. Fondiere » era l'agente

PI. Fult

un Capo

F.

PI.

Fult, agg. Folto, Fitto.

—a

PI. F.



i.

Nèbia fulta », Nebbia fitta. Fumadór, sm. Fumatore.

PI.

F.

Fumadùr



òri.

Fumàja,

mo

che

Fumèa

sf.

(sec.

XIV).. Fu|

vertà. « ga col fatto

che,

una

volta,

i

poveri

alimentavano il fuoco con foglie secche (fujaròl) che riempivano la casa di fumo. Fumaréna, sf. Fumaria.

(Fumaria officinalis L. ;. Fumarol, sm. Fumaiolo. Legnuzzo carbone mal cotto che tra l'altra brace fa fumo. (Dal tardo lat. fumariolum, diminutivo

fumarium). Fumarùl. Fumé, sf. Fumata. Nuvoletta di fuFumata (di pipa o sigaretta). mo. Fumata è anche per i fiocinini quel pò di torbido che si forma sopra i due di

PI.

I

della tana del buratello (buratèl) che è indizio della presenza del pesce. fori

Fumé

PI. 1

fiocina.

Fumént sm. Fomento. Fumént. Fumér, int. Fumare. Mandar fumo, Emettere vapori.

PI.

I

tr. I

Prt.

Fumare

sigari,

sigarette,

valle.

carico.

Funziòn. Funziunamént, sm. Fimzionamento. PI. Funziunamént. PI.

Funziunér,

la

pipa.

Fumé

—è — éda PI. F. — édi.

[

[

|

meno

che...

De' fura. Uscire, Sbucare, Sortire. E' d'fura, Il di fuori. Infùra, Infuori. (Lat. foras).

I

j

Furadùra, sf. Foratura. Furadùr. Furadvi (V. Vi). Furàffg, sm. Foraggio. PI. Furègg. Furb. agg. Furbo, Astuto, Scaltro.

PI.

Furb



a

F.

F.

Fundari, sf. Fonderia. PI. Fundari. Fundàz, sm. Fondaccio (peggioratiFeccia, Fondiglio, Posatura. vo) PI. Fundè^. Fundél. sm. Fondello. PI. Fundél.

Furbité, Scaltrezza. PI. Furbité.

PI. F.

I

Fundéna, PI.

F^indén.

sf.

Piatto fondo.

Azio-

I

PI.

PI.

Funzionare,

intr.

nare. Funziunèri, sm. Funzionario. PI. Funziunèri. In fura, Infuori; Fura, avv. Fuori Ad fura. Di fuori Par'd fura. Di fuoFura che..., A ri; Infuori, All'esterno

I

Ande' a fumé. Andare a fumate con

la

responsabile

nella Standiana.

Funghèt, sm. Fumicatello. Cosino nero che sembra affumicato. Funtàna, sf. Fontana. PI. Funtàn. Funtanéla, sf. Fontanella, Zampillo. PI. Funtanèl. Funziòn sf. Funzione, Compito, In-

mantiene basso. (F.) PoFumàja », per povertà, si spiesi

valle

1

Fum adora

PI. F.

di

Fundir. Funerei, sm. Funerale. Si prendono ancora, in campagna, tutte le precauzioni per evitare che due funerali abbiano a incontrarsi, perchè si crede che se si incontrassero accadrebbero disgrazie.

« I

tratto

di



i.

sf.

Furberia.

Furcadèla, sf. Forcatella. Furcadèl. Atrezzo usato per cavare

Accortezza,

PI. I

le

barba-

bietole.

Furcalón, sm. Forcale più grande del normale con quattro o sei rebbi.

FURC

FURM

164

Forcalone.

PI. P.

PI. F\ircalòn.

Furchè, cong. Fuorché. Purché, sm. Forcata, Quantità di fieno o paglia che può stare sulla forca sul forcale. CoIpK) di forcale

1

e§i.

j' è .'ja§anén, I forlivesi sono scioccherelli. (Cosi dicono i Ravennati, e i Forlivesi ribattono che i Ravennati volevano fermare la fiumana con

schioppe).

le |



furli§

1

;

Ferita da rebbi.

Furmàj, sm. Formaggio

Furcalé. Furchél, sm. Forcale, Tridente di fer-

(F.) Scher-

;

P\.

zo.

ro.

pas, Formaggio passo. Cosi è chiamato perchè si stende, non sta

Furchèl.

PI.

Furcòn, sm. Forcone, Forca a due o tre rebbi di legno o di ferro. Operaio che lavora alla manutenzione I

campo. Furcón. (Lat. med. forconus. GLE). Furér, tr. Forare Bucare

del fieno nel PI.

'

]

Pungere.

Furé

Prt.

Purméj.

PI.

Furmàj

]

intatto.

(«Pas»

passus prt. di pandechiamato anche « furmàj tumén » formaggio tomino, dal lat. med. « formagius tominus », cacio fresco, tenero, di forma tonda. GLE). Fé' un furmàj, (F.) Fare una piccola

—é — éda PI. F. — édi.

Furmalité, Furmalité.

PI.

forare). Furest, sm. agg. Forestiero (F.) Selvatico. Conserva i due significati

loso

PI.

F.

antico «foresto». (Dal v.

lat.

tardo

DEI).

Furèst



PI. F.

està



ésti.

Furesta, sf. Foresta. PI. Furèst. (Lat. tardo forestis, selva, foresta). «

sf.

Formalità.

sf. Formella, Tumoretto calpasturale del cavallo.

Furméla,

(Lat.

foresta,

;

1

FI.

dell'it.

lat.

buia.

F.

forestis,

dal

stendere )

re,

PI. Furmèl. (Dal lat. med. furma, malattia al piede del cavallo. GLE). Furmént, sm. Lievito, Fermento, (v. Alvadùr). (Dal lat. fermentum, DEI). Furm'ga, sf. Formica. PI. Furmìg. \

Furmìga

Formica

dalla testa in lunghe teorie. Furmighèr, sm. Formicaio (F.) Bruli-

rossa che

Furgón, sm. Frugone. Attizzatoio. Furgone ». Lunga asta che serve ad il fuoco nel forno. Furgòn. Furìr, sm. F\iriere, Sottufficiale

del

ró|a,

cammina

1

chio.

FurmighìT.

attizzare

PI.

PI.

i furmighir, l'è sègn ch'e' Brulicano le formiche, è segno che vuol piovere. Furmigòn, sm. Formicone nero dei salici e dei pioppi cariati. I

di

fureria. Furir.

PI.

Furistir, (v. Frustir). Furie,' m. Forlì. L'antica



Forum



Li-

secondo l'Enciclop. Pomba fu probabilmente fondata da Livio Salinatore nel 207 a. C, dopo la sua vittoria su Asdrubale al Metauro. Furie par baie', Fénza par fis-cé', Ravenna par canté'. Forlì per ballare, Faenza i>er fischiare, Ravenna per can-

vii

I

tare.

Furlè§, agg. sm. Forlivese. PI. Purli§ F. è§a



E' da fura

piòv,

PI.

F\irmigòr.

Furminànt, m. Fulminante. Fiammifero e cappellotto per fucile ad avancarica Capsula per cartuccia. PI. Furminént. Furmintél, sm. Campo, piantagione \

di PI.

granoturco. Fumintèl.

Furminténa,

sf.

Erbaio

di

granotur-

co. Sagginella.

Furmintén. Furmintón, sm. Granone, Granturco.

PI.

FURN

fortunale, Tempesta di marej. Furtóna, sf. Fortuna, Buona sorte. PI. Purtòn. Furtuné, agg. Fortunato.

(Da

Formentone, Mais. PI. Furmintón. F. quarantén, Quarantino. XVI, formentone, granoturco. (Sec. [

GLE).

— éda PI. F. — édi.

F.

Furtùr, sm. pi. Fortori di stomaco, Acidità causata da cibo indigesto. Di chi ha un aspetto malaticcio, o è di pelle giallognola si dice che « E' pé' e' stàmp di furtùr », sembra lo stampo

.

Fumé,

sf.

Sfornata

e

Infornata

di

pane.

Fumé.

PI.

Fornello, Buca setta nel focolare di cucina.

Fumèl, sm.

a

dei fortori. Condannato ai Fur^è, agg. Forzato lavori forzati, Ergastolano. Prt. Fur^é F. éda PI. F. édi. Furzéla, sf. Forcella.

cas-

'

Fumèl. med. fomellus. GLE).

PI.



(Lat.

Furnér, sm. Fornaio. PI.

F.

F\imèr



èra

Fumé§a,

Con

quell'osso chiamato « furzéla de si tira a indovinare il sesso di due nascituri. Indovina maschio colui

poi »

Fornace.

sf.

Furnè§i.

PI.

fomax). Furnidór sm.

(Lat.

Fornitore,

Provvedi-

tore. PI.

F.

Pumidùr.





òri.

Fumìr,

tr.

Prt.

|

I

Fumi

— F. — ida PI. F. — PI.

che viene ad avere il pezzo con lo sperone. Forcina. Furzéna, sf. Forchetta PI. Furzén. Màng dia fur?éna, Codolo. Brénc dia furzéna, Rebbi. Furzèr tr. Forzare, Ck)stringere, Vioj

óra

PI. F.



PI. Fiir^él.



F. èri. (Lat. fomarius). PI.

Furtunè

PI.

Fumasela, sf. FomaceHa. Piccolo forno per far bollire l'acqua del bucato. PI. Fuma§èli. (Lat. med. fornasella, piccola fornace.

GLE)

FUSI

165

Finire,

Terminare.

lentare.

—è F. — éda PI. F. — PI.

i

idi.

Fumù, m.

Forno. Località a sud di Carpinello ove sorge la chiesa di S. Maria delle Grazie, i cui lavori furono iniziati nel 1450 dall'eremita Pietro Bianco da Durazzo. Furtén, sm. Fortino, Fortilizio. PI. Furtén. Furtè:fa,

Fur^

Prt.

sf.

Porte.

Fortezza,

Citta-

PI.

(Lat. fusus).

Appre-

(Lat.

Temporale.

med. fossadellus,

fossatello.

GLE).

Fu§adén, sm. Fossatello. PI.

Pus.

Fufadòn, sm. Possatene. Fuséna, sf. Fucina, Forgia. PI.

Uragano,

Fossetta.

PI.

— F. — éda PI. F. — édi.

Furtinél,_ sm. PI. Purtinèl.

I

Fu^adel, sm. Fossatello. Fu§adèl.

della.

Furtè?. Furtifichér, tr. Fortificare, stare fortificazioni. Prt. Furtifìchè PI. è

édi.

Fur^inòn, sm. Forchettone. PI. Fur^inón. Fu§, sm. Fuso. PI. f. Fusa. Prov. Mestr' indù? d'int 'na róvra e' cave un fus. Mastro indugio da una quercia cavò un fuso.

Fu§én.

(Lat.

med. fuxina

Fu§ión,

sf.

e

foxina.

GLE).

Fusione, Fonditura.

FUST

PI. F.

Pu§iòn. Fustagni, sm. Frustagno. PI. Fustègn. (Lat. med. fustanevim, DEI). Futècc, sm. Gioco con carte. Coitala. Putida, sf. Fregatura

PI.

1

Futidi. Putir, tr.

F.

— —

i

ida

Coire

[

(F.)

idi.

Fregarsene.

sm. Fucile.

PI. Fu?ll.

Pugile,

sf.

Fucilata.

Fucile. Fu^ilèr, tr.

Sparo

di

fucile.

PI.

PI.

Fottere, gannare, Fregare. Prt. Futi



Futi^an, Pujfil,

|

PI.

FUZI

166

In-

armi. Prt. Fucile

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Fucilare,

Passare per

le

G GABA Gabàna,

sf.

Gabbana,

giacca.

|

(F.)

PI.

Gabàn.

Dial. ant. gabàn, gabbano e (F.) contadino (v. Gabbusio, Frottola, v. 210). Vòltagabàna, Voltagabbana, Voltabanj

diera.

Féss

tire'

re per

la

I

dare

i

par la gabàna, (Farsi tiragabbana, cioè l'arsi doman-

soldi dai creditori).

med. gabanus, gabbano. GLE). Gabanén, sm. Giubbettino. PI. Gabanén.

(Lat.

j

Tajè' di gabanén, Tagliare dei giub-

Fare della maldicenza. Cabinet, sm. Gabinetto.

bettini. (F.) PI.

Gabinèt.

Cabota,

sf.

Mallo (di noce

e di noc-

ciola). I

I

Guscio (di tartaruga e di chiocciola). Epicarpo (legnoso) ed endocarpo (le-

gnoso).

Gabó§. Gabulér,

PI.

tr. e intr. Imbrogliare (nel Traslato del verbo Gabellare. « Gabulé' » viene adoperato generalmente dai bambini. Gabulini, sm. Truffaldino. Gabulòn, sm. Imbroglione, Baro (al

gioco).

gioco).

(Vedi Gabulér). PI.



F.

Pellaccia. PI.

GAGL

167

Gabulón

óna



F.

óni.

Gaf, agg. Caffo. Dispari. PI. Ghèf. Fé' péra o gaf, fare a pari e caffo. Gàgia, sf. Efelide, Lentiggine. PI. Gàgi.

I

Gagg, rosso PI.

F.

sm. agg. Rossiccio. Lentigginoso.

I

Gagi.

Gagiarlè, agg. PI. Gagiarlè



F.

pelo

Ghégg. Gàgia

PI. F.

PI.

Di

Lentigginoso.

éda

F.



édi.

(Anche Sgagiarlé). Gagìn (E'), m. «E' Gagin

»

timo dei banditi che batterono pagna ravennate.

fu la

l'ul-

cam-

Galla. Sté' a gaglia, Stare Avnì' a gaglia. Venire a galla. Cagliardèt, sm. Gagliardetto. PI. Gagliardèt.

Caglia,

a galla

sf.

|

Caglièstar. sm. Gallastro. castrato. PI. Gaglièstar.

non bene

Cappone

Cagliòn, sm. Gallione, Gallastrone. Gagliòn. CagUòt. sm. Galeotto. (F.) Birban-

PI.

'

te.

GAGL PI.

F.

(Dall'ital. ant. « galeffare).

Gagliót. ola



PI. F.



—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

òti.

T' a m' galèf! Tu mi imbrogli! (Nel soc. XVI, a Cesena, esisteva un gioco chiamato « ludus ad galephum », j

GLE).

I

ganza. Gajér, intr.

Far

la

voce

alta,

Galàna,

Fare

Gallo.

Gal ma§er. Gallo massaro. Gal da §ménta. Gallo da semente. La bela vita l'è' cvèla de gal; la nòta

PI.

F.

e'

I

e'

canta e

e'

de

e'

mónta

,

i

galli si

rispondono

Galanéss,

in-

]

rfì. Fare il capanno (detto Rabbuiarsi (detto del tem-

Galani, agg. Galante. Galént.

Galantóm, sm. Galantuomo.

I

I

agg. Onesto, Leale.

PI.

P.

costuma uccidere « e' quando si fa il « bar-

Galantóm



PI. F.

orna



orni.

Galantumìsom, sm. Onestà, Probità Rettitudine.

».

e il Placucci (1818) riferiscono che avveniva per la trebbia(1I8II)

tura.

Si diceva:

«A

j'

(Abbiamo ucciso

avém mazé' l'orologio)»,

Galarì, sf. PI. Galari.

Galleria,

Galavérna, sm.

l'urlò?»

perchè

Tunnel.

Galaverna, Galaver-

no, Calaverna, Ghiacciolo sugli alberi. PI.

Galavéran.

Galéda, sf. Ingallata. Coito del gallo. PI. Galédi. Galèna, sf. Gallina. PI. Galén. La galèna vécia la fa e' bròd bón, (F.) Gallina vecchia fa buon brodo. Ande' a bade' al galén de prit, (F.)

».

Gala, (v. Gaglia). Gala Plazidla, Galla Placidia. Galadìn, sm. Ginestrino giallo. Fé' i galadin, Abbrustolire fra la bragia chicchi di granturco. Galadìn, sm. Gallettino. PI. Galadìn, I « galadìn » erano bamboccetti e galletti di pasta ornati di zucchero filato, bianco o colorato di rosso e dorato, messi in vendita nelle « banchetto » o nelle vetrine in occasione delle «fiere». Galafèr, tr. Ingannare; Burlare.

Galantumìsom.

P.

il contadino regolava le ore di riposo della notte sul canto del gallo che era chiamato per ciò « l'urlóz de cunta-

dén

stan-

PI.

:

co

édi.

dei polli) po).

da aia ad aia, si sente dire: u s' arspónd i ghél ». « e' piov Se e' canta e' gal dòp zéna / cvànd l'è nùval u s'arsréna. Se il gallo canta dopo cena / quando è nuvolo si ras-

L'Amati



Sòl galané, S. velato. Occ galanè. Occhi assonnati,

sistenti,

serena. Nelle campagne gal da sménta »

éda

chi.

va in malora.

Anche quando

uccelli).

Galanè



PI. F.

a cavai. La bella vita è quella del gallo: la notte canta e il cÙ' monta a cavallo. E' canta e' gal, fura 'd ora: e' témp I

Bc^a galàna). ;

to di

PI.

I

(V.

sf.

Galano, prt^ agg. Racco, Avvilito, Arruffato (detAbbattuto, Malaticcio

l'arrogante.

Gal, sm. Ghèl.

Galafé

Prt.

Gagliòta, sf. Vettura cellulare della questura di Ravenna che si rese famosa nei primi anni del fascismo. Gaia, sf. Arroganza. Fé' dia gaja. Comportarsi con arro-

I

GALE

168

I

Finire al cimitero. A la galèna ingorda u j s-ciupè e' gò§. Alla gallina ingorda scoppiò il gozzo. Il soperchio rompe il coperchio (Morri). Galèna pradaròla. Gallina pratajola. Fagianella, Ot-arda minore. Fé' la" galèna bagnèda. Star mogio Galèna rabida (gallina arrabbiata). j

I

GALE

GALO

169

Anticamente costumava che il pronubo, « e' brac », mentre accompagnava sposi a casa dello sposo, li precedeva con una gallina viva in mano, presa a casa della sposa, che andava spennando lungo la via. Giunto a casa dello sposo, gliela consegnava in segno di augurio. Questa gallina era gli

chiamata

«

galèna

rabida

Nel

».

l'usanza era già decaduta. Significava che tutte le pene

vano indietro. In fica tanto

dial.,

«

péna

si »,

1811 lasciasigni-

penna che pena.

Si dice ine' pòrta péè segno di

italianizzare questo nome con « gaiezza ». U. Majoli la descrive cosi « La « galozza » era una sorta di berretta ordinarissima, usata da tutta quanta la gente di bassa condizione, perchè costava poco: tre o quattro soldi. Fatta con grossolana feltratura di bavella e lanetta a calore naturale paglierino sporco, aveva un cocuzzolo appuntito e l'orlo rimboccato per la altezza d'un quattro dita ». La radice « gal » di « galòfa » fa pensare a una deformazione di « galerus » :

fatti che « a sugne' péna na », cioè sognar penna pena. Vója dia galena. Voglia della gallina. Emeralopia. Disturbo del senso luminoso per cui chi ne é alletto vede durante il giorno ed è cieco, o quasi, [

nelle ore notturne. Par l'àn nòv, tot al galén al fa l'òv. Per l'anno nuovo, tutte le galline fanno l'uovo. L'ha magne de cui 'd galèna / o.uel ch'l'ha sintù la sera u'I di§ la maténa (Ha mangiato del culo di gallina quello che ha udito la sera lo dice la mattina). Così si dice di chi non é capace di mantenere un segreto. (Lat. med. galena; GLE. Dal lat. galI

I

lina).

Galèna de géval, (Gallina del diavoCerambice. Galèna grà^a, f. (V. Rufòn).

j

lo),

Galér,

\

I

Ov

sf.

Da

Galera, Prigione.

PI. (jalèr.

Galèt, sm.

Galèta,

molto

sf.

Galletta.

pressato

che

Pane biscottato si dava nello

esercito. PI. (3alèt.

Galinàz,

sm.

Gallinaccio,

Tacchino.

Galinà^a, sf. Beccaccia. Galinà?. Galòfa, .sf. In alcune parti del ravennate è chiamata anche « galèna » per cui qualcuno ha ritenuto di poter PI.

Galón. lat.

med. ha « galone GLE).

»,

fianco del-

verbo ancora in uso significa: «sconnette(della sedia) », e in sen-

galón viene che

« sgaluné' »

il

re gli staggi so figurato « schiantare le ossa » e « slogare le anche ». Quest'ultimo significato fa pensare che i « galón », come sono ricordati nell'antichissima « urazion » « La passion de Signor », fossero « i fianchi » poi « galon » avrebbe indicato come l'it. del sec. il femore e quindi tutta la gamba come attesta il significato attuale. :

Galletto.

PI. Galèt.

e

PI.

la persona,

Uovo gallato. Ov galèdi. Uova gallate. gale,

Galèra,

galero, berretto dei campagTioli italici, per tutto il medioevo (galerus, 1279) e che passa anche a indicare la berretta dei prelati. Galón, sm. Staggio, Gamba di sedia.

nome che continua

(Il

Gallare.

tr..

Galòfa





;

XV

Galòp, sm. Galoppo. (Lat med. guallopus, galoppo del cavallo

(1205).

Galòfa,

sf.

GLE). (V.

Galòfa).

GALU

GARA

170

Gambón, .sm. Gambo, Gambón.

PI. Galó^,.

Aria ferma, calda e Caligine estiva (ma non

Galui^àna,

sf.

annebbiata.

Gunài^a,

Gambo,

Manico

della I

falce fienaia.

i

Ghémb.

Gàmb

dia

fera,

Gamb

della

Gana§a Gana§a

tajén una gamba. una per il suo verso.

Non

Gàmb.

Gambaréla,

sf.

Sgambetto.

no

gambetto. Gambarón, sm. Stollo di granone o

pone.

dare

il

I

melica.

Gambarón.

Garnbéla,

Gambella

sf.

reale.

Panta-

na, Verderello. Gambéla dal gàmb|rosi, Gambetta dalle gambe rosse, Pettegola.

Gambèl. Gambèra,

PI.

secco di

PI.

Stollo di granone, Stepomodoii, cocomeri, zuc-

sf.

fagioli.

Gamber.

Gambièra,

f.

Gambellara

circa,

(1186),

è

ricordata la « cappel-

lam S. Jacobi in Gambellaria ». (Don M. Mazzetti, l'Argine). GamblSn, sm. Cavalier d'Italia, Bianchettone, Merlo acquaiolo grande, Meracquatico

lo

che PI.

maggiore.

« cavalir »).

Gamblòn.

Gambo

(V.

Zambo).

(E'

detto

an-

cappelletti, si fa

il

brodo

di cap-

Gapón 'd Sa' Ròc, Cappone di S. Rocco. Galletto castrato il 16 agosto, festa di S. Rocco, usato poi dalle mascome chioccia. Gapón 'd vaia. Tarabuso.

(Lat.

Aver

med. caponus, cappone. GLE). e' fil de gapón int la saca, (F.)

Essere assistito dalla fortuna. E' il filo che è servito a cucire la castratura e che all'uccisione dell'animale viene conservato e tenuto in tasca come portafortuna dai giocatori.

Gara,

sf. Rivalità. gara. Gareggiare, Fare a gara. Garantir, tr. intr. Garantire, Assicu-

(Rav.).

Nel luogo dove fu costituita la parrocchia di Gambellara vi era un «fundum Gamillaria» (731) nome che ci richiama alla tribù Camillia cui appartenne Ravenna sin da quando ottenne la cittadinanza romana. Nel 1138 il nome è già Gamelaria. Cinquanta anni dopo

i

saie j

I

che,

ghèngar. (F.) PerUscire in escande-

I

Fé' la gambaréla. Fare lo sgambetto

lo

porta

Ganzèr, tr. Agganciare. Aganzér). Gapòn, sm. Cappone. PI. Gapon. Fé' i gapón. Capponare. I capponi si portano in dono alle puerpere. Per Natale e quando si fan-

Gàmbar, sm. Gambero. Ghèmbar. (Lat. med. gambarus, GLE).

PI.

;

della

(V.

PI.

di

Ganghero

med. gangarus. GLE). Gànj, sm. Gancio, Uncino, Raffio. PI. Ghénz.

dirne

(Lat. tardo, gamba).

)

Mandibola.

(Lat.

Non

(F.

Mascella.

sóta.

scenze.

I

natore.

I

.sóra,

'd

Scapé' fura di dere la pazienza

,

|

I

'd

Ganà§. Gàngar, sm. PI. Ghèngar.

falce

(Gambo, sec. XIV, stelo. DEI). Stelo. Gamba, st. Gamba, Ave' dia gamba, Essere un cammi-

PI.

Mascella, e

\

PI.

fienaia.

I

Ganascia.

sf.

Mandibola.

Galu§àn. Gàmb, sm.

PI.

I

med. gambonus, GLE).

(Lat.

afa).

PI.

Stelo.

PI.

\



'd

rare, Entrar mallevadore. Prt. Garantì

— — ida PI. F. —

PI.

ì

F.

idi.

Garanzt, sf. Garanzia, Mallevadoria. PI. Garanzi. Garavél, sm. Racimolo. Grappolet(F.) Fito d'uva, Ciocchetta d'uva. glio di padre ignoto. PI. Garavèl. (Dal lat. _med. garavella, DEI e GLE, « grappolo d'uva »). RaggraGaravlér, tr. Racimolare, I

i

GARA

GARN

171

nellare, Gracimolare. Prt. Garavlé

—è F. — éda PI. F. — édi.

!

Gargara, .

med. garavellare GLE).

Garavlòn, sm. Calabrone. gno alla testa.

(F.

;

)

Pu-

Garavlòn.

PI.

Garavlunèr, sm. Ronzio simile al rumore del volo del calabrone. Garbé, agg. Garbato, Pieno di garbo. PI.

F.

Garbè



Pi. F.

éda



édi. sf.

qua

raggranellarG.

Il

li

rac-

campi. Ande' a la garbója, Raggranellare, raccogliere qua e là; un pò qua e un pò là. (Dal lat. med. garbula (1260), ramo e



per

i

I

GLE).

fronzuto. V.

Gardéla, sf. Graticola, Giatiglia, Arnese da cucina. PI. Gardèl. (Lat.

med.

cratella

Gardizér,

chiama

sf.

Gorgiera.

Si sente ancora dire, in tono scherzoso, a chi si chiama Sebastiano (Basciàn), « Bas-ciàn da la gargura », (Bastiano dalla gorgera; con allusione a quella parte dell'armatura del Santo che si vede riprodotta in alcuni quadri che ne raffigurano il martirio. (Lat. med. gorgeria, GLE).

Garlànda, sf. Ghirlanda, Corona. Garlànd. (Lat. med. Ghirlanda, ghirlanda: ornamento femminile, GLE). Garnadél, sm. Scopino, « granatello ». PI. Garnadél. Fé' e' sélt de garnadél. Fare il salto dello scopino (che prima spazza la fa-

int.

e

gradella.

I

rina, poi la cenere). (Lat. med. garnatellus, sagginella,

Garnadón, sm. Ramazza Granatone. PI. Garnadón.

Game, sf. Game.

GLE).

Garrire (di gallina che

Piante'

gallo).

il

Scopa, Granata.

al

garné,

I

Gardlén,

sm.

Cardellino

|

Garné nova spa^a ben, (F. tutti si comportano bene.

Gratola I

Cardellina,

Femmina

Cardellino.

Gardlén. Garé§, sm. Garrese. Garèt, sm. Garetto e Calcagno. PI. Garèt. PI.

(Lat. med. garetus. GLE; gallica garr-« gamba »).

Garèta,

sf.

sag-

All'ini-

dalla

rad.

Op. Cit., dice che quepianta « presso gli Antichi avea molte virtù superstiziose, e .«pecialGallizioli,

II

mente quella

Gargajòn, sm. Gorgolione, Gorgoglio. a gargajòn. Bollire rumorosamente, gorgogliando. PI. Gargajòn. Garganél, sm. Esofago, Gola. Be' a garganéla. Bere a garganella, Bulir

I

j

a gola aperta.

Garganél.

riunire

gli

animi

di-

ca

degli

».

Garnel. sf. Plurale di « garnela » usato per indicare « granaglie » in genere: biade e cereali. Lavuré' int al gamèl, Commerciare j

Gargarismi.

di

amanti. I Romani chiamavano Verbenarius quello che con questa pianta accompagnava gli ambasciatori presso una Nazione nemisuniti

pi.

croce.

officinalis).

sta

Garitta, Garetta. Casotto

Gargarii^óm, sm.

Fé' salté' la garné. (Alla lettera: Far saltare la scopa). Mandar via su due piedi. (Lat. sec. XVI, granata, saggina, i

(Verbena

guardia. PI. Garèt.

PI.

)

GLE). Garné da gran. Verbena, Erba

di

j

la

zio

PI.

sf.

Seminare

gina.

(della gabbia).

Gardlén. Gardléna,

GLE).

tamerici,

di

PI.

(Lat. garrire).

di

la

PI.

Garbója, cogliere

Gorgozzule. per

Pigliare

gola.

PI.

(Lat.

Gargòz, sm. Gola Ciapé' pr'e' gargòz.

I

in

cereali.

GARN (iarnèla,

Granello. Seme, chicco

si.

Garjjulé,

di biade Chicco, acino d'uva.

PI.

Gamél.

PI.

(v.

I

j

I

forma di granellini, per questo fu chiamato « e' dutor dia garnéla ». Nacque a Forlimpopoli il 23-9-1810 e mori

Gami,

Granoso, Granito,

(

F.



j



pieni di ardore, di

fuoco, carichi.

Gamir,

GranireC seme).

intr.

che sviluppano

— P. — idi PI. F. —

delle

piante

il

Gami

Prt.

PI.

i

(Lat.

med. granescere, far

idi.

le

spighe.

GLE).

In garni§ón, In granigione, In grani-

tura.

PI.

del

Gheriglio,

Gariglio.

Se-

frutto.

Garój.

med. garuglius. GLE). Garòfan, sm. Garofano (Dianthus

(Lat.

caryophillus). Garofano, Alberello delle MoUucche 1 cui fiori essiccati si vendono in commercio e sono chiamati, in dialetto, Bròc'd garòfan, Chiodi di garofano. I

PI. j

I

Garófan.

Garòfan biànc §ambédg. Orecchio

di

lepre (Lychnis alba). Garòfan 'd gran, Fiordaliso.

(Centaurea Cyanus Gar§è, agg.

PI.

F.

L.).

Brizzolato,

Variegato.

Gar§è éda



PI. F.

»,

:

I

I

Pisa. E' gat l'ha set anm in còrp. Il gatto ha sette spiriti in corpo. Bus pr' i ghèt, Gattaiola. E' né§ de gat e e' cui dal don j' è sèmpar gia^è. Il naso del gatto e il culo delle donne sono sempre freddi. (Lat. tardo cattus; lat. med. gattus). L'è e' gat surgnòn eh' l'arbòta la pignata, E' il gatto sornione che roveI

Garój, sm.

me

gar?n

j

sf.

ni§iòn. j

«

I

Granigione. Par rÀ§anscion e' gran l'è' in garGarnisiòn,

j

óni.

Neir« urazión » intitolata «Sem Lurenz» « gan?un?én », garzoncino e legge « gar?un?èl », garzoncello, per giovinetto o giovincello (v. Pergoli, op. cit.). Ande' par garzòn. Andare a fare il garzone. (Dal francese del sec. XII, gargon, ragazzo; attraverso il lat. med. garzonus (1372), discepolo o garzone). Gat, sm. Gatto. PI. Ghèt. Gat faìn, Faìna Gat pó^a, Puzzola I ghèt di mulnèr, (F.) I ladri di si

idi.

Occ gami. Occhi



Alla fine del secolo scorso, significava ragazzetto.

ida

F.

Gar9Ón óna



PI. F.

det-

Gami.

PI.

PI.

F.

to di cereali e biade). PI.

sciarsi all'indietro.

17-11-1884.

agg.

Gaticciata.

PI.

j

il

sf.

Garrule. Gar§òl)

Garufanéna, sf. Garofanina. Garufanén. Gar?òn, sm. Garzone. Uomo di faPuntello mobile Apprendista tica che impedisce alla biroccia di rove-

Fé' la garnéla, Granire. E' dutór dia garnèla. Napoleone Salaghi, medico omeopatico, forniva ai malati medicine quasi sempre sotto

a Forlì

GATA

172



édi.

Gar§ol, sm. PI. Gar§ùl.

i

scia la pentola.

Ora si sente raccomandare, in tono scherzoso, alle donne incinte, che tengano d'occhio il gatto perchè non abbia a mangiar la « coda » al nascituro. Una volta il gatto veniva veramente tenuto fuori della camera della partoriente per timore che per la sua presenza nascesse una femmina. Gaia, sf. Gatta. Femmina del gatto. Piccola macchia di sangue pesto raggrumatosi sotto la pelle. E§ar 'd gata vècia, (F.) Essere ammaI

Graticcio.

(Rav., 1637, grisòla;

liziato. '

lat.

med.

grisòla).

parche' dal gati da pie', (F.) Cercauna gatta da pelare. Volersi met-

re

GATA te re

gavàgna

nei pasticci.

Gatta fiabesca che fa paura ai bambini. Gataròla, sf. Gattaiola. Apertura praticata in fondo, alle porte per il passag-

La gata bura, La

gatta buia.

I

gio dei gatti. Gatégn, agg. Gattesco. Ande' in gatégn, Andare in gattesco. Riferito a gatti e, in senso allusivo, a 1

persone. 1

Par

Con

gatègn.

»,

trovare

cioè

il

'd

fabrér

i

in gattesco.

verbi « Ingavagnèr » che ora

Bagno.

Gavètla, PI.

sf.

da ricam.o Gavètal.

med. gavecta, matassa. G.LE. Aruch Aldo, Op. Cit., ha « Gavettola di Un», Matassa di lino). (Lat.

Gavòt, sm. Bigotto. PI.

F.

Gavót



PI. F.

òta



òti.

Gazulèr, intr. Ciarlare indistinto dei neonati. Quando il bimbo modula indistintamente la voce come volesse parCinlare, la madre dice « e' gazola ». guettare sommesso di uccelli. Questo verbo deriva dal lat. gaja, « gazza » (da cui il medievale aregaza, il veneziano gaza e l'italiano del sec. XIII gazzara); di qui il romagnolo di Savignano gazòt, « uccello », e il francese gazuiller, « cinguettare dolce e sommes:

so degli uccelli ». Geb, agg. Gobbo

j

\

Curvo

PI.

Ghètul. Gató^al, sf. pi. Solletico. (Aruch Aldo, in op. oit., scrive: « Gat-

doeuropea gib- «gobbo»). Gèba, sf. Gobba.

tuzele»,

(It.

solletico).

Stime' al gatózal, Soffrire il solletico. Gatu^lén, agg. Solleticoso Che sof-

fre

il

PI.

G-atu^lén.



solletico.

éna



F.

di

spalle.

Geb

noccioli. PI.

di

j

PI.

PI. F.

vuoi

Gavetta, Matassino Matassa.

Gàtul, sm. Gatto, Gattino, Amento. Infiorescenza di salici, pioppi, noci,

F.

non

dire esattamente « fare il cavagno » ma aggrovigliare e « sgavagnér » che significa districare. filo

Gatél, sm. Grappa, Spranga di ferro ripiegata ad angolo retto ai due capi per collegare pietre o travi. PI. Gatèl. Galera, sf. Miagolio. Rumoroso miagolio di più gatti. PI. Gatèr. Gati, m. Gatteo. L'antico « Fundus Cattei ». Catteo, ricordato in una pietra del II sec .del Museo di Rimini, avrebbe tratto le i=;ue origini dalla villa patrizia della famiglia di Caio Mario Gatta. Il paese di Gatteo sarebbe stato edificato con materiale tratto dalla Città di Compito distrutta per terremoto o incendio. Nel 1300 il paese è soggetto al monastero di S. Apollinare in Classe. Nel '400 dipende da Nascimbene Catti e nel '500 viene in possesso dei Conti di

j

bandolo, lo

intreccio, il verso o anche trovare la soluzione. Mentre questo detto è ancora vivo nelle Ville Unite, i termini «gavàgna», per cesta; e «gavàgn», per cesto, non si usano più e si adopera «zé^ta» e « ^èjt ». Sono invece vivi nell'uso i

;

ghèt i va in la luna di fabbraio i gatti

Iona

la

vanno

GEMA

173



a



F. (It. ant.

i.

gibbo;

lat.

gibbus;

rad.

in-

ant. gibba). (v. geb). Gèl, sm. Gelo. E' piòv de gel. Piove del gelo. (Lat. gelu). Gela, sf. Mucca di sinistra.

Gelóni, sm. Gelone. Gelóni. Gelatìna, sf. Gelatina.

PI.

éni.

Gavàgna, sf. Cesta. Femminile di gavàgn », cesto, l'antico cavagno del 1300 che era una sorta di cesta o pa niere. « Gtivàgna » doveva, un tempo, indicare anche l'intreccio del cavagno come lo dimostra il detto « Truvé' la «

:

Gclsumén, sm. Gialsumén). PI. Gelsumén.

Géma, Gém.

PI.

sf.

Gelsomino.

Gemma

(Anche

(d'albero).

.

GENA

GHET

74 sm. Messe, Coltura. Coltiva-

(icnar,

zione agricola. Mètar e' genar,

Mettere a coltura. Gènar. Genda, sf. Ghianda. PI. Gend.

I

Gestión. Gestòr, sm. Gestore

PI.

Gabò§a

'd

genda, Calice di ghianda.

I

(Lat.

glans, -dis).

Gèndan, sm. Lèndine, Uovo

di pidoc-

chio.

Gèndan.

PI.

Generale, Grado mili-

tare.

Generél 'd brighèda, Gen. di brigata. Generél 'd divi§iòn, Gen. di divisone. Generél 'd còrp 'd'arméda, Gen. di corpo d'armata. Generél 'd'arméda, Gen. d'armata. Generél in chép, Comandante supre-

I

I

I

I

I

mo.

F. PI.

I

Generoso.



òsa



F.

ò§i.

d'e-

dera.

Gerèni

Gérg, sm. Gergo, Linguaggio convenzionale

Girg

Gès, sm. Gesso gès,

Fare, impastare

il

gesso.

I

Fare l'ingessatura, I

«

I

?ez).

Gesó Crèst, Gesù Cristo E' babén Gesó, li Bambino Gesù Gèst, sm. Gesto, Azione PI. Gest. Gestión, sf. Gestione

di

med. gueffa^ matassina, GLE. Il fa derivare da un supposto wiff a » longobardo Ghèng, sm. agg. Neghittoso, Sfatilo

)

Ghèng Ghènga Ghenghi

Sghinghér) S. Muratori (carteggio) ritiene che derivi da chimico, dial. chèmic, colui che praticava la medievale alchimia (Khémia, « magia nera ») il quale, agli occhi del popolo non era altro che un perdigiorno. Chèmic si sarebbe deformato in ghèng. Ghègna, sf. Ghigna, Grinta, Ghigno. PI. Ghègn. Ghérb, sm. Garbo PI.

Ghèrb

Ghérza,

Ge§ó, m. Gesù

I

o

(v.

Geràni, sm. Geranio rèla, Pelargonio a foglia

e'

med. gabia, gabbia. GLE) Gomitolo di refe sf.

(Lat.

PI. F.

Geràni

Fé'

Ghèb

DEI

PI F.

PI. Cxér

(v.

Gheba, sf. Cesta (per trasportare fieno o paglia, a forma di tronco di cono). Tale cesta serve anche per ingabbiare, momentaneamente, polli Gabbia.

cato, Poltrone

Garbo

Gentile^ Géra, sf. Ghiaia

PI.

I

Ghefla, cotone PI. Ghèfal

PI.

PI.

)

(Lat.

Generùs

gusto. Genitóri, sm. Genitore PI. Genitóri. Gentilè^a, sf. Grentilezza,

I

No' ave' paura de géval, (F.) Saper rubare all'occasione. Ave' e' gevl'adòs, ( F. Avere il diavolo in corpo. Cvànd che e' géval e' lavora par se / e' pensa la nòta' quél ch'l'ha da fé e' de. (Chi lavora per sé ha ogni premura) Fé' e' géval. Fare il diavolo a quattro, Far confusione, rumore, baccano. Gèvla, f. Diavola, Moglie del diavolo ,

PI.

Gèni, sm. Genio Gusto, Buongusto Ave' gèni, o Ave' de gèni, Avere buon

I

Géval

PI.

|

Generél.

Generò^, agg. PI.

Géval, sm. Diavolo

\

Gènerél, sm.

PI.

Gestùr

PI.

PI.

sf.

Ghér? Guplé, cun

Garza

PI. I

la

ghérza,

garza (Lat.

med. garza, GLE).

Ghétul.

(V.

Gàtul)

Fasciare

con

GHEV

GIAR

175

Gheba

Un

Ghéval, Gavio.

Ghèval (Lat. med.

quarto di ruota.

PI.

gavilus,

Ghibòn. Ghibóza,

DEI).

(V.

PI.

Gabbiuccia. « Ghibòza » sf indifferentemente, tanto per gabbia da uccelli, quanto per gabbiuccia. Per dire gabbia si usa anche « ghèba», ma si preferisce «ghibóza», perchè .

usato,

è

ghèba da u§el », gabbia per uccelli, da fén », cesta per fieno, usamassaie per ingabbiare, per breve tempo, galline e chioccie con pulc'è «

e « ghèba ta dalle cini.

PI.

F.

agg.

Ghignoso,

Antipatico

Ghignù§ Ghignósa

PI. F.

Ghignó§i

Ghig:nu§ité, Antipatia.

sf.

Qualità del ghignoso,

Ro)

questo bue (secondo e Bunìn. Gialàpa, sf. (v. Salàpa) Gialsumén, sm. Gelsomino. PI. Gialsumén.

Bue

di sinistra che

Giamànt, sm. Diamante. Giamént (Lat. med. diamans, diamante, GLE). Giamél, sm. Gemello Giamèl da la man, Gemello da polso Giamél de col. Gemello da colletto. ag. Gemello. Nato da parto gemellare. PI. Giamèl F. Giamèla PI. F. Giamèli Giana, f. Diana Sopravvive nell'esclamazione « Angv ad Giana!», Sangue di Diana! I

sf.

Inghiaiata

PI Giarédi.

cammina

le

gi

PI.

Giarèda,

Ghignu§ité. Ghi§a, sf. Ghisa

PI.

Gi, sm.

di sinistra si chia-

I

Ghibóz

Ghignò?, PI.

La mucca

Gela

Altri nomi di località) sono

Gabbione

Gliibón, sm.

sul sodo.

ma

Giarén, sf. pi. Cave di ghiaino. Giarén, sm. Ghiaino.

GIAR Giarér,

tr.

Raffreddarsi

Ghiaiare. Inghiaiare

Pr. Giare PI. è P. éda édi. PI. F. (Lat. med. aglarare, inghiaiare,

— —



(F.) Intiepidirsi (in politica). Gia^ira, sf. Ghiacciaia, Frigor

Gia^ir GiazoI, agg. Ghiacciuolo. Che si rompe come ghiaccio. Che risente l'impresDént giazòl. Densione del ghiaccio. te ghiacciuolo. PI.

GLE).

Giàrga, sf. Galega, Erba del galletto. Giargianè§, sm. dispr. (da Gargano?) Giargianèse, Meridionale PI. Giargiani§ Giarol, sm. Ghiarotto Calcolo al fegato degli animali PI. Giarùl

'

PI. Giacili F. Gia^òla PI. F.

med.

giarola, ghiaietto,

gia^òl. Cocomero gliiacciuolo, Cocomero che si spacca facilmente (Sec. XIV, giazola, varietà di pera, GLE). .

GLE).

Giarón, sm. Ghiarone Crosta di ghiaccio sulla strada. Giarulè, prt. agg. Calcoloso. Detto del legato quanto è pieno di calcoli. PI. Giarulè Giascanà^, sm. Diavolaccio. Peggiorativo dell'antico « gèscan ». (v. « dièscan », diavolo, in Pulon Matt. C. n, st. 43, v. 4). « Dièscan » viene dal dialettale (v. Pulon Matt) «Die», dio,

Giazulina, sf. Ghiacciuolo Ghiacciuolo che si forma sui

I

divinità. rav. del sec. XVIII à « diascanón », diavolone. Giavlèr (e Sgiavlèr) sm. Diavolio, Rumore Disordine, Confusione. II

Giavòn, sm. Giavone (Panicum cruxPianta infestante delle risaie. Già?, sm. Ghiaccio.

Gè? Rómpr'

PI. i

e'

giàz,

ghiaccio. Superare le

(F.)

Rompere

il

prime incertezze.

Giajè, sf. Gelata PI. Giajé.

Gibèrna, PI.

I

1

I

1

Prt.

Gighér,

Gia^é

— —

\

[



chito, freddato (v. gel).

Gil5§, agg. Geloso PI.

Gilù§

F. Giló§a PI. F. Gilòsi Gilu§ì, sf. Gelosia.

indolente

F. Gingióni. Giódi?, sm. Giudice

PI.

PI. Giódi?;.

Giògia,

bondante

sf.

Bassoflìa. di

e

pessima

daglia.

Gio§, agg.

Mogio

Giù§ F. Giò§a PI.

PI.

F.

Agghiacciarsi,

e

Gingiòn F. Gingióna PI.

PI. F.

Gelarsi,

Gilè

F. édi L'è armàst gilè, (F.) E' rimasto stec-

PI.

Giò§i Gióst, sm. agg. Giusto.

—è F. — éda PI. F. — édi. rfl.

Comportarsi

int.

Gilè, sm. Panciotto, Corpetto, PI. Gilè. Gilè, prt. Gelato (F.) Stecchito, Ammazzato. PI. è F. éda

PI.

Giazèss,

Giberna

sf.

Gibèran

Gingiòn, sm. Persona alta

Gia^é, agg. prt. Gelato, Gelido. Ghiaccio, Ghiacciato, Agghiacciato, Freddo. (F.) Intiepidito, tiepido. E' l'opposto di « chéld », acceso in politica, (v. Giacer). Gia^é* 'd §vidar (v. Sidar). Gia^r, imp. Gelare E' già^a. Gela tr. Raffreddare, Agghiacciare.

vetri. Sot-

crosta di ghiaccio. PI. Giajulìn.

tile

|

galli).

Giaccia.

Cornar

I

I

(Lat.

GIOS

176

Gióst Giósta

PI. F. Giósti.

Minestra qualità.

ab-

Bro-

GIOS )

De

e'

GNAC

177 Frase generalmente alluDare il meno che si

gióst.

]

j

Gir

PI.

gir,

ghirus,

dal

lat.

glis

gliris.

Girasole.

(Anche

Mi-

rasòl).

Girasùl

Pianta,

seme

Giudichér,

e fiore di girasole.

tr.

Giudicare, Dare

il

Gianduia,

to alle ghiandole.

Giudizio,

—è — éda Pi. F. — édi. Pi.

édi.

Buon

senso, Criterio,

Senno

F.

Gloria, sf. Gloria Glòrji

PI. Giudizi.

No' ave' giudizi, Essere sventato E' pareva e' de de' Giudizi, (Pareva il giorno del Giudizio, cioè un fini-

PI.

I

Gmiscél, sm. Gomitolo antico « gomicello », sec. XIV, che

j

mondo)

il

— ù§ F. — ó§a PI. F. — ò§i.

cit., scrive: « gumigomitolo di stoppa»). Gmi§lér, tr. Raggomitolare. Raccogliere in gomitolo rfl. Acciambellarsi

lo sco-

Giundér grondaia)

grunda

E' piov al giundér (Piovono le grondaie), Gocciolano le grondaie. Giurgiòl, sm. Gambeccio, Ciurlino, I

Giurgiùl Giumagliér, agg. Giornaliero Giumalèr, sm. Giornalaio PI. èr P. èra PI.

F.

— èri.

Giumalèsta, sm. Giornalista P.

F.

— està — està

»).

GmiscèI (Aruch Aldo, op.

latoio)

PI.

fa derivare dal latino ricostruito

zel di stoppa,

Giunchiglia, sf. Giunchigia (Narcissus jonquilla) PI Giunchigli Giundéra, sf. Grondaia (senza

— —

DEI

glomiscellum

PI.

PI.

(Dall'it. ant.

(It.

«

Giudizio?, agg. Giudizioso

Lat.

Ghiandola

Glàndul

gianduia) Glandulé, agg. Ghiandolato, Ammala-

Giudizi, sm. Giudizi, Parere, Sentenza

PI.

sf.

a

(Lat.

PI.

i

Fare del punto giorno. Giu§ér, int. Gioire dentro di sé. Giustizia, sf. Giustizia PI. Giustizji PI.

Giudichè

—è F.— èda PI. F. —

di ricamo a budella biancheria fine.

Punto a giorno Fé' de giùmén,

pro-

prio parere. Prt.

all'orlo

)

sm.

Girasòl,

I

Giurnèl

chini,

GLE; DEI). PI.

Giumédi

Giumén, sm. Specie

Dormire come

un

ghiro. (Lat. med.

la-

Giumél, sm. Giornale PI.

Durmì' coma un

èsti

Giumali§óm, sm. Giornalismo Giumèda, sf. Giornata Giornata vorativa

Giòstra, sf. Giostra PI. Giòstar Gir, sm. Ghiro' (Sciurus giis) PI.



F.

PI.

siva che significa: può o niente.

Gmi§lè

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

'Gna, (abbrev. di Igna).

Gnaca,

sf. Nacchera (Da gnàccara gnàcchera, V. Prati, voc. etim. it.). Bàtar la gnaca. Suonar le nacchere. Detto di cavallo che trottando va a picchiare con uno o coi due ferri degli zoccoli posteriori, contro i ferri de-

e i

gli

zoccoli

Gnacarél,

anteriori.

Gnaccarelle ». BatDolorosa e degradante veniva inflitta ai patrioti per punizione o per strappar

titure

sf. pi. «

natiche. tortura che

alle

loro

confessioni.

dino

Augusto

Il

patriota

Branzanti

di

garibal-

Ravenna

GNAC

GNUC

178

dice delle sue « g:naccarelle » del 1855: ch'a fó stulghé int la banca, a m' dsè: Bran?antén fa n'he da sinti' gnit; e a ogni bastuné a d§èva: Lengua, sta jeta; e a n' cunsè gnit». (Quando fui disteso sulla panca, mi dissi Branzantino, non devi sentir niente; e a ogni bastonata dicevo: Lingua, sta zitta; e non confessai nulla), (v. P.

PI. F.

:

Addio, Vecchia Romagna).

Poletti,

I

schiacciato, ecc.

.

I

Gnégn,

Muri' gnégn. Morire con

j

PI.

F.

Aruch

A.,

op.

cit.).

Muri' gnar. Morire con

la

rabbia nel

I

volto.

Tèra gnara, Terra rabbiosa,

Così-

si

dice della creta che è tenace e dura cola pietra. Per questo non è forse

me

azzardato supporre che si tratti di una deformazione della voce indoeuropea roccia (v. C. Battisti, op.

p. 34).

cit.

sf.

Forse voce onomatopeica

ringhio del cane. ProvocaFé' gnàra. Fare arrabbiare re il cane facendogli « Gnar ». Al gatto invece gli si fa « Gnar-tuf ». Gnargatón, aw. Gattoni, Gatton gatil

|

I

!

:

:

Carpone. Gnascóndar, tr. Nascondere, Dissimulare. tare toni,

Occul-

I

F.

Gnascundé

— —

PI. F.

è

éda



édi.

Gnascòst, agg. prt. Nascosto, Celato PI.

F.



óni. «

Nientino

».

Diminutivo

di « gnit ». Il bimbo che chiede « 'Sa m'hèit purté? » si sente

tono canzonatorio arzént

:

un

«

sempre dire

:

in

bel gnintìn d'

».

Gnit, sm. Niente, Nulla. \

Gnit Gnit

che...

Per poco

bón par

l'è

che...

ócc. Niente è buo-

j'

I

Gnara, che imita

PI.

Gnicòn óna



Gnintìn, sm.

I

Prt.

PI.

PI. F.

Gnari

»,

Gnégni. sf. Ghigno, Smorfia di scherFé' la gnègna. Far la ghigna

Gnicadùr sm. Lamento continuato. Gnrchèr, intr. Lamentarsi, Gneccare, Gnicón, agg. Lamentoso. F.

Gnér Gnara

mara

ghigna.

Gnèscval, sm. Lombrico Gnèscval. Gnèsqual, (v. Gnèscval).

bioso.

«

la

Gnégn Gnégna

PI.

Gnar, agg. Stizzoso, Caparbio, Rab-

PI. F.

La

no. (schernire).

ca » jiè meno, né manco),

F.

gnigno,

il

I

Gnànca, cong. intensiva. Neanche. (Dal ravennate antico, sec. XVII, « nian-

PI.

Che ha

Gnègna

PI. F. Gnafi.

(v.

agg.^

ghigna.

PI. F.

Gnèf Gnafa

F.

Gnascunldéla, sf « Na.scondella », NaNascondino. Gioco infantile. Fé' la gnascundèla, Giocare a nascondino. (F. ) Giocare a nascondersi. Gnèc, sm. Lamento, Lagno, Gnecco. Verso del beccaccino. PI. Ghèc. .scondello.

i

(v.

PI.

o.sti.

te.

Nacchera

Gnacra, Gnaca). Gnaf, agg. Camuso, Schiacciato, Rincagnato. Detto di naso e di persona. sm. Persona che ha il naso camuso, sf.



D'ignascòst, Di nascosto. Segretamen-

« ...quànd

— óst — osta

no

(solo) per gli occhi. Fé' cónt 'd gnit. Fare l'indifferente. Protuberanza. EGnòc, sm. 'Tocco screscenza a forma di tubero. i

]

Gnóc. Gnòca, sf. Nocca, Nocca delle dita Protuberanza ossea, carnosa. Testa Nocchio (di legno) Natta (in tono scherzoso). PI. Gnòc. Gnorgna, sf. Piagnisteo, Brontolio. PI. Gnòrgni. Gnuchè, agg. prt. Noccheruto AppalChe ha molte protuberanze. lottolato Gnuc»§, agg. Nocchioso, Noduloso. PI. ù§ PI.

\

1

j

I

i

I



GNUR F.



ò§a

PI. F.



Gònfi.

PI. F.

Gónfa,

òsi.

Gnurgnér,

int.

Piagnucolare

]

Bron-

|

PI.



Gurg.

(Lat. Gobius). Gòb, agg. Gobbo, Curvo, Chino.

(Lat.

PI.

GLE).

PI.

Gób Gòba

PI. F.

Alta marea.

Gonga, sf. Scanalatura Incurvatura. Gong, (v. Gunghér). Górg, sm. Gorgo. Fossa d'acqua

Gò, sm. Ghiozzo comune. (Gobius niger jozo).

F.

sf.

Gònfi.

PI.

tolare.

PI.

GRAD

179

tardo

DEI;

gorgus,

corgum,

e

sm. Guscio Valva. Guf. Góf, Guscio (di uovo).

Cróf,

Gòbi.

i

PI.

Gòb, sm. Gobbo. Quello che i contauomini e donne, fanno fuori nella

Gó§

dini,

PI.

casa stessa e nel podere, all'insaputa

Pliche' e' go§. Incrinare il guscio (detto del pulcino). Ave' e' go§ taché a e' cui, (F.) Essere I

del reggitore, ad esclusivo loro profitto. (Serantini).

Gobbo

I

Cardo

Cardonello,

I

imbian-

cato.

Gób

PI.

Gòba,

Gobba.

sf.

PI. (jó§

Gòbi.

PI.

appena nato. (Lat. med. gusus, guscio. GLE). Gó§a, sf. Buccia (di frutta).

Gó§a 'd cócla. Mallo. Fé' al gó§. Sputare le bucce. (Lat. med. gussa, guscio, GLE). Góst, sm. Gusto, Piacere, Diletto. PI. Góst. Tòt i gost j' è gost e' dsèva e' ber cvànd e' strisceva la malèta pr'i spén. Tutti i gusti son gusti diceva l'ariete quando strisciava lo scroto per gli ]

Gòba, sf. Carpa. (Cyprinus carpio) PI. Gòbi

[

(Dal greco kobios). Gócc, sm. Agucchia, Bastoncello per lavori di maglia. Lavoro a maglia in |

via d'esecuzione.

Gócc. Gògg, sm. Recipiente in genere, Ba-

PI.

spini.

Gòt, sm. Gotto. Tazza larga e bassa

rattolo.

Gògg. Gol, sm. Goal, Rete, Punto, nel gioco

PI.

del calcio.

Gola P. Gol I

I

[

I

,

sf.

Gola

j

Malati dia goma. Gommosi. Gómit, sm. Vomito Sfòrz 'd gómit, Conato di vomito. Gónd, sm. Gomito

Gónd. Andéss a

PI. I

alla

tasca

saca cun

col

gomito

gónd. Andarsi (F.) Spendere,

e'

dare con taccagneria. Gónf, agg. Gonfio Sazio I

PI.

F.

Gónf Gónfa

lat.

guttus, «boccale per versare

il

j

!

I

tina.

Gó^la, sf. Goccia, Gócciola. Lacrima. Gocciolo, Goccio |

PI. (3ó?al

Gradà^, sm. Gradasso, Spaccone, Prepotente

1

Pieno.

beveva

vino ». DEI. Nel sec. XVI, a Cesena, gottus, bicchiere di vetro. GLE) Gota, sf. Gota Guancia. PI. Gòt. Gó?al, sm. Goccio, Gócciolo. PI. Gózal CJójal 'd vén. Sorso di vino PisciaGó^al d'acva. Sorso d'acqua

I

la

si

Gót

l'oUo e

Góm

con cui

vino.

il

PI.

Fé' gola, Far gola. Allettare Ciapé' par la gola, (F.) Costringere. Góma, sf. Gomma Orichicco.

P.

di terracotta smaltata

(Dal

G61.

PI.

— —

I

PI.

F.

Gradè§ Gradàfa

PI. F.

Gradàsci.

GRAD

GRAM

180

Grama Gradéna,

sf.

Reticella.

Gratina

di

rete. PI.

Ande' a gramadóra, Andare

]

glia delle

Gradén

Gramadùra,

Gradèval, agg. Gradevole Gradivul

Grambialé,

Gradèvla

PI. F.

— — ida PI. F. — ì

Graméda,

Conciata, (F.) Pestata.

sf.

Batosta.

idi. sf.

Graduatoria,

Clas-

Graduatòrji

Grama,

Gramédi (v. Grama). Gramègna, sf. Gramigna Gramèr, tr. Gramolare. Maciullare Gramolare (pane). canapa o lino

PI.

sf. Gramola. Maciulla per gramolare la canapa. Gramola, Impastatrice del pane

PI.

PI.

PI.

I

Gramolatura. si porta con

Quanto

Grambiél) Grambialòn, sm. Grembiule. PI. Grambialòn. Grambiél, sm. Grembiale. PI. Grambiél e Lat. med. grambialé. GLE).

sificazione. PI.

sf. sf.

(v.

F.

Graduatoria,

si

un grembiale,

Gradèvli.

Gradimént, sm. Giadimento PI. Gradimént. Gradir, tr. Gradire Prt. Gradi PI.

ve-

gramolava.

PI.

F.

alla

gramoatrici nelle aie ove

Gràm.

med. grama. GLE). Gramadel, sm. Grimaldello.

(Lat.

Gramadel (Lat. med. grimaldellus GLE). Gramadóra, sf. Gramolatrice PI. Gramadòri

I

Grame

Prt.

PI.

—è — éda F. — édi.

med. gramare. GLE). Gramét, sm. Gramoletta. Scossio.

(Lat.

PI.

PI.

Grarnèt.

im gramèt, (F.) Pare uno scosDetto di ima persona magrissima.

E' pé' I

sio.

GRAN

Glomere delle api. Grép Grap pigne. Grappolo serrato. Grap rèd. Grappolo spargolo. (Lat. med. grappus, GLE).

Gran, sm. Grano PI. j

I

I

Gj-én

PI.

Gran cun la rèsta, Grano aristato. Gran arstupié, Grano ringranato. Magnéss

gran in erba, Mangiarsi

e'

:

I

il

Grapa, sf. Grappa. Acquavite ottenuta dalla distillazione delle vinacce. Grappa (v. Gatèl).

I

raccolto in erba. Gran drajé. Grano piegato in tutti

1

i

sensi.

I

Ch'ha de gran chi eh' a n' n' ha

Grap. Grapadin, sm. Grappolino. PI. Grapadin. Grapela, sf. Bardana, Lappa PI. Grapel PI.

va a e' mialén; / e sta a ca / a gvardér a chi ch'a i va. Chi ha del grano / va / e chi non ne ha / sta al mulino; a casa a guardare a chi ci va. Gran dal furmig, Forasacco, /

I

Orz sambédg) Grana, sf. Grana, Carattere del maggio granuloso.

(Lat.

(v.

Granatir, sm. PI. Granatir.

for-

j

F.

Granatiere.

Grane, sm. Crampo. Anche il toscano Xni sec. ha Granchio per crampo. II DEI, per l'etimo di questa voce, riporta un supposto krampf, crampo, longobardo. Grénc.

PI.

Grancà§a,

sf.

(v.

Catuba). Adulto

Grand, agg. Grande ziano Maggiore d'età.

|

[

An-

Grènd Grànda

PI. F.

Grandi

Fé' grand, Ingrandire Allevare. Grand, grò§ e cvajón, Grande grosso e stupidone. Grande?, sf. pi. Grandigie. Ave' del grande?, Darsi arie da gran signore. Granfa, sf. Grinfia, Zampa, Artiglio, Mano rapace. I

]

(

I

PI.

Grani med. granfa, zampa. GLE).

(Lat.

Granfe!, sm. Raffio a due uncini per estirpare le bietole. PI.

Gra§a,

Ingrasso.

sf.

Mètar sota dia grasa, (F.) Dare nutrimento da ingrasso. (Dal lat. med. grassa, grasso. GLE). Grascéla, sf. Erba salina, statice. (Sta limonium). Fiùr 'd grascéla. Statici. Grascéna, sf. Grassezza, Pinguedine. PI. Grascén. Gra§ol, sm. Cicciolo. PI. Grasùl. Grafóm, sm. Grassume, Untuosità. Grasòt, agg. Grassoccio.

tiee

— òt — òta PI. F. —

PI.

F.

òti.

Grastén (o grastìn), sm. Grassottino PI. Grastén o Grastìn F. Grasténa o Grastìna PI. F. Grasténa o Grastìni. Raschiare Gratèr. tr. Grattare Grattuggiare Strisciare contro un osta|

|

|

colo.

Grajifèl.

Granflón, sm. Raffio, Forcale uncinato per scaricare il letame. U§él granflón, Uccello rapace. PI. Granflón. Gran?ela, sf. Grancella, Granchio (V. Masinèl) PI. Granaci Grap, sm. Grappolo, Grappo. I

j

Grafi

Gras incvarté, Grasso quartato. Gras vàn. Grasso vano, Flaccido.

I

I

PI.

Grè§ Gra^a

PI. F. I

med. grapella. GLE).

Graf, sm. Grasso agg. Grasso.

PI.

del

F.

GRAT

181

1

Ave'

e' vizi 'd grate,

(F.) Avere

il

vizio

di rubare. Prt. PI.

PI.

Grate

— —

PI. F. I

è

éda



Grate'

édi. al

bièdal,

Grattugiare

le

bie-

tole.

Gratón, sm. Grattugia molto grande,

GRAT

a cassetta, c;onsistente di un tamburo a tronco di cono, montato orizzontalmente, che si fa girare mediante una manovella. Serve a ridurre in piccoli ciccioli la bietola

da foraggio.

Gratula,

sf

(Lat.

Grattugia

Gratù? Sbucane come una gatu§a, Bucherellato come una grattugia. (Lat. med. gratusia, GLE). Gravdànja, sf. Gravidanza PI.

Grèpji Grè^a, sf. Sugna. Grasso di porco per ungere. Tu' la grè§a int e' cócc de càn, (F.) Rubare a casa dei ladri. ]

Grévda, agg. Gravida, Incinta

Gravèr, tr. Essere di peso, di aggraGravare.

vio

I

tr.

Graziare^ Conceder gra-

zia.

Prt. Grazie PI. è PI.

— —

Molto usato

— ù§ F. — ó§a PI. F. — ó§i. sf.

Inferriata,

Gratella,

Sapore Grèd.

Grefi, pi. Raffi. sec.

XV,

GLE.

nostri « grèfì » sono descritti nel seguente brano riportato dal GLE: « unus grafius de fero cum quatuor ramponibus » ) graffi,

puliti mentre si è a tavola. Gric, agg. Greco. Usato solo per indicar il fieno greco (fen gric). Grilèt, sm. Grilletto. Sottoscatto delle armi automatiche e a percussione.

menti poco

PI. Grilèt.

Gri§, agg. Grigio. PI.

F.

Grèl biànc. (Platycleis grisea).

Grèla, sf. Grilla, Rinaldesca. Specie d'uva rossa molto dolce.

med.

grilla.

Gri§

—a

PI. F.

I

,

I

(Lat.

Gré?;ji

ancora qualche persona anziana per chieder scusa di dover fare dei riferi-

Grèl grillo

il

I

j



i.

Griv, agg. Grave.

comune che infesta i campi è Grillo nero o Grillo moro. Grèl mariàn. Grillo canterino (Gryllus o Liogrillus campestrisì. Questo grillo viene catturato nel mese di maggio e tenuto in gabbia per il suo canto. II

Grècia, sf. Grazia Grazie (ringraziamento). Garbo.

I

GrèI, sm. Grillo PI.

mattoni

Ctm bona grézia ch'u s' magna (Con buona grazia che si mangia). Così dice

Grata,

Gre

(Ravenna,

di

I

Gréd, sm. Grado. I

Grè?i

med. grezus, GLE). Grè?a ('d prè), sf. Catasta PI. Gre? 'd prè.

(Lat.

ÌP1.

PI.

Gre,

Non

Gre? Grè?a

PI. F.

— édi.

Graziò^, agg. Grazioso. in senso canzonatorio.

PI.

PI.

F.

èda

PI. F.

PI.

Grévdi. Gre?, agg. Grezzo, Rudimentale.

PI.

rifinito.

Gravdàn^

Grazièr,

Mangiar

(F.)

bene.

I

PI.

med. grippus). sf. Greppia grepia bòna

Grèpia, Ave' la PI.

Gratón.

PI.

GROS

182

GLE).

Grèp, sm. Greppo PI. Grep.

I

Pesante (di lavoro, e di cibo). Legato. Che ha le ruote poco scorre-

voli, (di veicolo, ecc.).

PI.

F.

Griv Griva

PI. F. Grivi.

Grógn, sm. Grugno, Muso, Ceffo. Grògn. (Lat. med. grognum. GLE). Grònc, sm. Grongo (Conger Conger). PI. Grònc. Gròs, agg. Grosso PI.

PI.

F.

Gróf Gròfa

GROT PI. F. I

1

GUER

183 toso.

Grò§i.

Guardé' bur^ Guardar torvo, Fare

Vén gró§, Vino aspro La donna in stato di avanzata

si dice che è « grò§a ». Ave' la vésta gro§a, (F.) Vederci dop-

danza

[

Guardé'

Durmì' dia gro§a,

(F.)

Dormire

fondamente. Gròta, Gròt.

Grotta. Caverna. Spelonca.

sf.

PI.

Grota de Re Tiberi. Grotta di Re Tiberio, di fronte a Rivola. Il suo nome

F.

non deriva da alcun

Pi. F.

ÌP1.

I

re Tiberio Tiberiaco, antico del fiume Senio. re

Gru,

ma

e

rio

»,

sf.

Gru Grugnòn

da

nome

«San Grugnone»

del

|

Tubare

delle

Gòbla,

Grulòn, agg., sm. Taciturno parla mai.

Che non



maglia.

sce dopo l'ultima falciatura. (Lat. med. guaiume, fieno di

PI.

]

PI. PI.

F.

I

Guardare, Osservare.

è

gubèla, un pò.

(F.)

Assicurar-

Gucè, agg. Lavorato a maglia, Agucchiato. Prt. Gucè



PI.

PI. F.

èda



Gucér,

édi. tr.

Agucchiare. Fare lavori di

sf. Agucchiatrice. Guciadóri. Gudàbil, agg. Godevole.

PI.

F.

Gudèbil



PI. F.

édi.

Guardé' a l'amnuda, (F.) Andare per sottile.

Guardèss d'atorna. Guardarsi intorno Guardare con fare circospetto, sospet-

]

sene una parte,

àbila



Gudér,

èda



una

Salvésn'

Gueiadòra,

secondo

Guardé

— —

»,

Gubèl.

PI. j

GLE). tr.

Mallo. Involucro verde della

il

int. Grondare (di acqua, di sudore; (F.) di sangue). Gru^èsta, sm. Grossista. Colui che compra e vende grandi partite di merci. PI. Gru§èsta. Gruvèj, sm. Campanella girevole. PI. Gruvèj. Guàj, sm. Dispiacere, Dolore Guaio. PI. Guèi. Guaìn, sm. Guaìme. Erba che rina-

Prt.

sf.

11 verbo « sgublèr mallo. Gubéla, sf. Sfoglia (di cipola).

levare

óni.

Guardér,

DEI; lat. med. GLE).

Gòbal. « gobla » viene

PI.

Grundér,

taglio.

édi.

noce.

Da

Grulón F. óna PI. P.



Guaz, sm. (v. Gva?). Guàza, sf. (V. Gvaja). Guazadin, sm. (v. Gva^adin).

tortore.



èda

(Lat. vastare, devastare. guastare, dare il guasto

Gloglottare del tacchino.

colombi

Guastare, Rovinare.

è

Pi. F.

glio.

Grugare

tr.

Guaste

— —

Pi. Pi.

I

int.

Guasti

Guastér,

Grulér, intr. Brontolare dell'intestino generato da flautulenze. GróU dia pànza, Borborigno, Borbo-

Grulér,

Guest Guasta

Prt.

(Sa'), m. delle Ceneri.

Giorno

il

di

Fé' de guast, Recare del danno. (Lat. med. guastum, guasto. GLE).

Gru

PI.

PI.

Guardare

(v. Gvargiàn). Guardiola, sf. (v. Gvargiòla) Guarir, tr.,int. (v. Gvarìr). Guàst, sm. Guasto, Danno. agg. Guasto, Rovinato

pro-

I

PI.

(F.)

Guargiàn, sm.

pio.

i

mèi òcc,

'd

traverso.

I

«

gli

bcchiacci.

gravi-

Prt. (

àbli. tr.

Godere.

Gudù.

Lat. gaudere).

Gudùda,

sf. Goduta, Godimento. Gudùdi. Guérd, sm. Guardo Sguardo Guar-

PI.

GUER

GURN

184

Gumè.

datura. PI. Goiérd.

Prt.

No' ave' paura d'un brót guérd. (F.) Non aver paura di nessuno, essere un

tato,

fegataccio.

tare. Prt. Gumiti.

Gumèt, sm. Ciò che Vomito. Gumitìr, tr.,

I

Gucrièr, sm. Guerriero. Guerjìr. Guèr?, sm. (V. Gvèrz). Gaeta, sf. Insidia. Fé' la guèta, Dar la caccia (in senso

PI.

1

reale e figurato). Questa parola, notevolmente deformata rispetto al suo sign. originale, viene dall'antica Guaita (da wahta, guardia, termine franco). Ravenna anticamente era divisa in 12 guaite. Guaita era anche la guardia della città. V. GLE. A. Zoli, in Estimo ravennate, dice che nel 1372 Guaita era divisione civile della città, succeduta, nel sec. XIII, al

romano

Flegione.

sf. Pimgolo. Ferro appuntito che si applicava in cima a un'asta di legno per stimolare le mucche durante

Gujàna,

i

lavori.

PI.

Gujàn.

(Dall'antico aguglia, ago). Gujél, sm. (V. Gujana). PI. Gujèl. Gulèt, sm. Colletto. PI. Gulèt. Gulpè, sf. Involto. PI.

PI.

aste

è

possibile

aggiogare,

è

éda



PI. F.

édi.

Gunféss, Gonfiarsi Far ripienezza, Gonfiarsi dei ruminanti per aver mangiato erba bagnata. Gunfòn, sm. Ingordo, Mangione. I

PI.

F.

Gunfòn



òna

PI. F.



òni.

Gungadùra, sf. Concavità. Ganghe, agg., prt. Concavo, Charva, Divenuto concavo o curvo. Detto di talamiere.

Gunghè

PI.



PI.

F.

éda



édi. tr.

Curvare (detto

di

latta

intr.

Colar

gomma.

cricchio,

Sudar

sf.

Fasciatura

\

Involgi-

tura.

Gupladùr. Guplé, agg., prt. Fasciato, Avvolto. AvvolgituGupléda, sf. Fasciatura

PI.

'

ra.

Guplèdi. Guplèr, tr. Involgere volgere Avviluppare. PI.

|

Fasciare

j

Av-

I

Prt.

Guplé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

(V.

Gulpé).

Guréna, sf. (V. Aguréna). Gurés, sm. Abitante di Gòro. PI.

Giilpir.

Gumèr,

PI.

|

Gunfé

— —

Gupladura,

più paia di mucche.

oricchio,

PI.

il

e lamiera).

tali

fila,

Riget-

I

Gunghér,

Gulpèr, tr. Avvolgere, Fasciare. Corrisponde al francese antico « voloper » avvolgere; a cui fa riscontro un lat. involto, voluppus, (Bologna) med. GLE. Dal lat. volvere (?). Gulpér, sm. Asta robusta di circa 2 m. con, un occhiello nella parte posteriore a cui si aggancia il chiappo (V. Ciap) e un foro trasversale nella parte anteriore in cui si infila una caviglia (cavèja) che consente di tirare col giogo. Timone mobile. Questa asta è chiamata anche « zèrla » come il pungolo.

Con

Prt.

vole o

(V. Gulpér).

in

Vomitare,

vomi-

Gumitori, sm. Azione che provoca Luogo ove avviene il vomito Vomitorio. PI. Gumitùri. Gunféda, sf. Gonfiata. PI. Gunfédi. Gunfèr, tr. Gonfiare.

vomito

PI.

Gulpé

intr.

stato

è

Gurìs.

Gurna, sf. Conduttura d'acqua che passa sotto- un canale. Gorna. PI.

Gumi.

GUSC med. gorna, grondaia, GLE).

(Lat.

Gvànt, sm. Guanto. PI. Gvént.

F.



PI. F.

med. guantus (1316). GLE). Gvàn^a, sf. Guancia di maiale.

Gvàn^. Gvardér,

PI.

Costare,

int.

Valere.

Prt. PI.

F.

Guton, sm.

pi.

Orecchioni

|

Guardare.

(V. Guardér).

sm. Co-

tone.

Gvargiàn, sm. Guardiano. Gvargén. (Lat. med. guardianus. GLE). Gvargiola, sf. Guardiola, Feritoia,

Guv, agg. Cur\>o, Rannicchiato. PI.

tr.

Guardé

—è — éda PI. P. — édi.

—è — èda PI. F. — édi. PI.

F.

F.

[

Gota.

Gusté

Prt.

come un

(Lat.

éni.

Gustér,

gvànt, Calzare

guanto.

Gustén éna



coma un

Sté' I

I

I

Gvèj.

PI.

Guscèr, sm. Gusciaglia. Quantità di gusci o di bucce. Fé' de guscèr. Gustén, agg. Agostano. PÒI gunstén, Pollo agostano. PI.

GVAZ

185

PI.

Guv Guva

Guvi. Guvìss, rfl. Curvarsi, per non farsi vedere.

PI. F.

Rannicchiarsi

Spia. PI. Gvargiòl. (Lat..,

Guvì PI. Guvì F. Guvìda Prt.

1492,

Gvarir, tr., Prt. Gvarì.

— — ida PI. F. — PI.

Guvidi. Guzlér, int. Gocciolare, Cadere a goc-

guardiola.

GLE).

Guarire, Sanare.

intr.

ì

PI. F.

F.

ce.

Gvarnént, sm.. pi. Governanti, Uomini di governo. Gvarnér, tr., int. Governare Rigovernare (il bestiame).

Prt. Gu^lé.

Guzlér, sm. Gocciolio. Gu^lìna, sf. Gocciolina.

|

PI. Gu?;lìn.

Gvacé, PI.

P.

Accosciato,

prt.

Accovacciato

Gvacé



éda

PI. F.



édi.

Gvacéss, sfl. Accovacciarsi. Gvacìn, sm. Covaccino. Diminutivo di « cvacc » covaccio. Atto dell'accovacciarsi della gallina in calore, davanti al gallo. Gvación, avv. Covaccioni. Da covaccio vedi « cvacc » e « gvaI

(

;

cin»).

Gvadàgn, sm. Guadagno. Gvadégn. La j' è in gvadàgn, E' in guadagno.

PI. I

Cosi siasi

si

dice, in

femmina

idi.

senso figurato, di qualdi animale da alleva-

mento che sia gravida. Gvadagnér, tr.. intr. Guadagnare. Prt. Guadagné. Gvàj, sm. Dolore. Dispiacere.

Prt.

Gvamé

—é F. — èda PI. F. — édi.

PI.

Gvarnìr, tr. Guarnire. Ornare. Gvast, (V. Guast). Gvastèr (V. Guastér). Gva?, sm. Guazzo. Bagnato fatto per terra Piovasco Guado. Fé' de gva^. Fare del bagnato. L'ha fat un gvaz, Ha fatto un piovasco. Pa§e' un fiòm a gvaz. Guadare un fiume. |

j

j

I

!

PI.

Gvèz.

sec. XIV., guazzo, terreno molto bagnato, ecc. DEI).

(It.,

Gvà^a, sf. Guazza, Rugiada. Gvàz. Pr'al gvaj 'd Sa' ?vàn u s' taja gran. Per le guazze di S. Giovanni PI.

e' si

GVAZ miete.

La rugiada

1

virtù varli

Gvérgia,

giugno). guazza).

(24

ant.

(It.

di

di

S.

purgare

dalle

i

tignole

Giovanni aveva la panni e di presere dai

Fòrza 'd gva^a e' cor i fós, A forza fo.ssi. guazza (rugiada) corrono Anche con i)oco, ma che sia accompagnato da costante tenacia, si può ottenere molto. La gvà^a la n' fa córr' i fó§, La guazza non fa correre i fossi. Con pochi mezzi non si possono fare grani

I

cose.

Pioggerella

di

breve

durata.

Gva^adìn. Gvazadìna, Rugiadina.

PI.

PI.

Gvérgg.

PI.

Stè' in gvérgia.

Stare sul chi vive.

I

med. guardia. GLE). Gvèrna, sf. Governo, Pulizia del bestiame, Pulizia con brusca e striglia. Fé' la gvèrna al besti, Rigovernare le mucche. 1

è

Gvèr^, sm. Guercio. chiamato « e' gvèrj

\

Nei lavori d'aia

»

colui che diri-

ge l'erezione dtì pagliaio. PI. Gvìr^. Gvèta (V. Guèta). Gvid, sf. pi. Redini. (Etell'it. ant. guida, sec. XIV; lat. medioevale wida, sec. XIII, V. DEI). Gvidadòr, sm. Guidatore Ckjnducente Colui che tiene le redini. |

Gvèld, sm. Guado. (Dal lat. vadum; dalla rad. indoeuropea wadh-« avanzare »). Gvéra, sf. Guerra. PI. Gvèr. ?ughé' a gvèra franicela, Giocare a guerra francese. I

Gvèran, sm. Governo.

Pl.'Guidadùr dora F.



PI. P.



dòri.

sm. Guidarello. Montone o pecorone castrato che guida il gregGvidarél,

ge.

Gvidèr, tr. Condurre, nere le redini. Prt.

Guidare, Te-

Gvidé

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

Guardo, Sguardo.

Gverdaròba, sf. Guardaroba, Cassettone per biancheria.

dio,

Gveregèr,

j

j

Gva?;adìn.

Gvìran. Gvèrd, sm. PI. Guèrd.

Guardiano

Guardia

(Lat.

tarli.

I

Gva^adìn, sm.

sf.

Sentinella.

di

di

GVIN

186

int.

Guerreggiare.

Arma-

Gvin^àj, sm. Guinzaglio. Gvin^èj. (Lat. med. guinzaium, GLE). PI.

I IGNA

187 pronoavv. Ci, Vi, Ivi. art. Il I, è anche inLoro, Essi, Gli, Le giimzione sp>ecie quando si vuol imprecare; es.: «I! T'andès a l'inferan!», Va! Che tu andassi all'inferno! (In questo caso viene del lat. ire, andare). TruoIbiol, sm. Albiolo, Beverino I,

i

j

me

|

[

\

]

[

Ave' idea, Pensare, Aver in mente, Ritenere. Ave' dal j' idej a una parsòna. Rassomigliare nell'aspetto a una, persona. Ave' una bela idea, Avere lineamenti simpatici. Ideél, sm. Ideale, Sogno, Aspirante. [

j

I

PI. Ideèl. sf.

Idea). Ideare, Progettare,

(v.

tr.

Esco-

gitare.

Prt. Idee PI. è F. èda lé.



IX si hanno le varianti ImolImmola, Immolla, Ymola, Ymmola, YmmoUa e le forme dialettali lèmmula, lèmmula, lòmmla ». (T. Zanardelli, A proposito di Imola R. Dep. di St. Patr., 1901-02). lo Zanardelli, il nome sarebbe di origine germanica, cioè longobarda^ derivante dalla forma maschile Imulus dalla radice o tema -im che sarebbe una riduzione dell'antico nordico imr, lupo. ha do« Imula - dice lo Zanardelli vuto essere una ricca e possente donna, consorte di qualche illustre signore, nei tempi della dominazione longobarda, il cui nome, trasmessosi prima in cerchio ristretto alla corte o al castello sul quale aveva civile o politica potestà, si sarà più tardi insensibilmente esteso alla nuova città che si andava formando intomo ai suoi domini, sulle rovine dell'antica ». Igna, agg. Ogni. Ignamòd, In ogni modo. ecc.,

Sempre secondo

PI. Idèj.

PI. F.

Immula.

la.

(It. antico albuòlo; dal lat. volgare albeus). Aspetto RasIdeale Idèa, sf. Idea somiglianza.

— —

tempo di Siila, onde ebbe nome Forum Comellii o Sillae. « Nei docurrienti del sec. Vili si presenta sotto la forma di Imulas od Nel sec.

goletto. PI. Ibiùl.

Ideja, Ideèr,

chissima città presso il Santerno. Fu ampliata dai Romani, specialmente al

édi.

Comando

di

fermarsi

solo ad animali. lèmula (o lèmla),

f.

|

Alt!,

Imola,

ma

Anti-

-

IGNO

Ignòn, pron. Ciascuno, Ognuno, Ogni persona. PI.

F.

Ignòn Ignóna

F.

anta



F.

PI.

Fé' l'ignurànt par no' paghe' la ta§a, l'ignorante per non pagare la tassa. Fare lo stupido per tornaconto. J' ignurént j' à da stè' a ca su, Gli ignoranti devono stare a casa loro. I

I

sm.

IgTiurantin, F.

Studipello.

Ignurantì ina





F.

PI.

ini.

sm.

Ignuranti§óm,

Ignoranza,

Zoti-

caggine, Imbecillità.

—é — éda PI. F. — édi.

Imbadarél, sm. Trastullo che fa perdere solo del tempo. Badarella. PI. Imbadarél. Imbadarlér, tr. Baderlare. Tenere a Far perder tempo. badarella

Ignurànza,

sf

.

Ignoranza

(

in

senso

Imbalsamadór, sm. Imbalsamatore. PI. Imbalsamadùr. Imbalsamadùra, sf. Imbalsamazione, Imbalsamatura. PI. Imbalsamadùr. Imbalsamèda, sf. Imbalsamatura. PI. Imbalsamédi. Imbalsamér, tr. Imbalsamare, Impagliare. Prt. Imbalsamé PI. è éda F. édi. PI. F.

— —

Prt.

scenza.

F.

Ignurànz.

aw.

Jìr,

(Dal

lat.

Prt.

\

Lu-

(v. bél^).

Prt.

lumi-

Imbambinir, Prt.

di..

Imbacònt, avv. A buon conto. (Composto da «in bò(n) cont », che diventa « in ba cont » e si pronuncia « imbacònt »). Imbacuché, agg., prt. Imbacuccato, Incapucciato per proteggersi dal freddo.

Imbacuché èda

tr.

Rimbambire.

Imbambinì

— — ida PI. F. —

PI.

i

P.

idi.

Imbarandièr, dellare. Mettere

I



Imbalzé

—è F. — éda PI. F. — édi.

Iluminé

Imànc, avv. Almeno, Dopo tutto, Se non altro. Imànc, imànc. Almeno almeno, Non

F.

Mettere la pastoia. ImLegare i covoni del grano,

tr.

j

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

idi.

pastoiare,

PI.

meno

ì

Imbalzér,

heri).

Stordire.

tr.

Imbalurdì

— — ida PI. P. —

PI.

Ieri.

Uuminazidn, sf. Illuminazione minaria. PI. Iluminaziòn. Iluminèr, tr. Illuminare, Fare narie. Rischiarare.



Imbalurdìr,

dispregiativo). Secondo il senso del discorso, può valere anche ignoranza, imperizia, inabilità, mancanza di conoPI.

Imbacuccare.

int.

Imbacuché

j

ànti.

Fare

PI.

édi.

F.

Ignurént





Imbacuchér, PI.

Ignurànt, agK-, sm. Ignorante. Oltre a significare « colui che non sa », vale comunemente: stupido; e si usa in senso offensivo e dispregiativo. PI.

PI. F.

Prt.

Ignóna.

PI. F.

IMBA

188

j

tr. il

Sprangare,

Arran-

randello.

tra'l raz. Frenare (mettendo un randello fra

Mètar e 'barandél ruote

le

i

raggi). Prt. Imbarandlé.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Imbaràz, Imbroglio.

'

sm. Imbarazzo, Infipaccio, Disturbo di stomaco.

IMBA Imbarèj. Imbara^ér,

PI.

Andar

rfl.

Impac-

Imbarazzare,

tr.

ciare.

I

squadro,

fuori

Storcersi.

Imbarlé

Prt.

—é — éda PI. F. — édi.

PI.

Imbara^é

Prt.

IMBA

189

P.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

una deformaz.

(E*

F.

di

imbarcare,

nel

di incurvare il legname per la costruz. delle barche. V. DEI). Imbartucé, agg. prt. Incappucciato, signif.

Imbarbajèr,

Abbaccinare,

tr.

Abba-

gliare (F.) Incantare. Prt. ilmbarbajé I

Imberrettato.

—é F. — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

F. tr.

Imbarché

—è F. — éda PI. F. — édi.

Imbarchéss

un' impresa, Ficcarsi

int

Imbasciédi. Imbastardir, tr.,

PI.

in un'impresa.

Imbariagadura, sf. Ubbriacatura. PI. Imbariagadùr. Imbarìaghèr, tr. Ubbriacare. Prt. Imbariaghé

— — ida PI. F. —

PI.



PI. F.



Beone.

— — ida PI. F. — PI.

Imbariég F. éga



PI. F.



da cui

éghi.

chioccia.

detto deriva dal-

Il

l'uso di ubbriacare le galline

per farle

crocchiare. i

A

j'

ì

(Dalla

Imbariég coma una ciòza, Ubbriaco

come una

imbariég

i

j'

i

dà da

be'

tot,

—ù F. — uda PI. F. — udi.

PI. F.

Sànt C'è gli

è

Imbatù, (v. Imbàtass). Imbavacé, agg., prt. Bagnato PI.

un Signor (alcuni dicono «un

») pr'

burdèl e par

i

un Signore per ubbriachi

(che

i

li

imbariég. e per protegge nelle j'

bambini



(di assi).

bava

éda



édi.

PI. Imba?;èl



F.

èia

PI. P.



èli.

Imba^uclì,

Imbarlé, prt., agg. Fuori squadro. Imbarlèr, tr. Mettere fuori squadro

di

Imbavacé

Imba^èl, agg. Imbecille.

cadute).

Imbarcare

rfl.

bast-« scorza » intrecciare con fibre). Abbattersi, Incontrarsi

PI.

F.

j'

germanica

l'idea di

Imbatù

Prt.

sogno.

U

idi.

rad.

Imbàtass, per caso.

Agli ubbriachi danno da bere tutti. Il detto ha un senso reale e figurato. Nel secondo caso vuol dire che la gente è più generosa verso chi non ha bi-

j

idi.

Imbastidura, sf. Imbastitura. PI. Imbastidùr. Imbastir, tr. Imbastire, Appuntare. Prt. Imbastì

F.

òti.

Imbariég, sm., agg. Ubbriaco. PI.

ì

F.

—è — éda PI. F. — édi.

[

Imba

Incrociare,

[

F.

Imbarìagòt, sm. Ubriacone. Imbariagót. F. òta

int.

stardire. rfl. Trahgnare. Prt. Imbastardi

PI.

PI.

édi.

Imbascèda, sf. (V. Imbasciéda). Imbasciadór, sm. Ambasciatore. PI. Imbasciadùr. Imbasciéda, sf. Ambasciata, Comunicazione per interposta persona.

Imbarcare.

PI.

I



PI. F.

Imbarchèr, Prt.

Imbartucé éda



agg. Intupidito.

tito,

PI.

F.

Imba^uclì.



ida

Acciocchito,

Inton-

IMBA —

PI. F.

idi.

Imbu^ucliss, re in

IMBI

190

uno

rfl.

Acciocchirsi,

Cade-

stato di sonnolenza, di stor-

Imbichèda, prt. (v. Imbichér) Imbeccata Atto dell'imbeccare. (E' più dialettale «imbché»). Imbichédi. Imbichér, tr.

dimento. Prt. Imba^uclì

PI.

PI.

Prt.

— F. — ida PI. F. — ì

Imbché,

—è — éda PI. F. — édi.

F.

Imbeccata (sia in senso

sf.

Imbiglir,

Imbché. Imbchér, tr. Imbeccare reale che figurato). PI.

sia in

senso

PI.

F.

(Da

Imbducér,

PI.

tr.

Impidocchiare.

to

Imbducé

F.

Imbérc, sm. Imbarco. Imbèrc. Truvé' l'imbérc, Trovare

Furore

ì

sf.

Bile^

idi.

« biglia», bile).

èda



édi.

Imbjitèda, sm. Abbiettata. Operazione del mettere una o più « biette » (V. Imbjitér). il

mezzo

Eccitazione,

di

Rab-

Imbjitédi. Imbjitér, tr. Abbiettare, Fermare mediante «bietta», (v. Bièta). PI.

gliare.

Imbianchèda, sf. Imbiancata. Imbianchédi. Imbianchén, sm. Imbianchino, Colui che tinteggia. PI. Imbianchén. Imbianchér, tr. Imbiancare, Dare il

Imbis-cìr, tr. Prt. Imbis-ci

bianco.

PI.

PI.

Imbianché

Imbirì, PI.

F.

agg.

Accigliato.

Imbiri



ida

PI. F.



idi.

Imbestialire.

— — ida ì

—è — éda PI. F. — édi.

F.

Imbiavè, agg., prt. Abbiadato. Nutrito di biada ( di avena, orzo, fava). Imbiavér, tr. Abbiadare. Nutrire a

stoppa.

biada.

mare di malta, luto ta una fasciatura di

PI. F.

PI.

F.

PI.

F.

Imbicadùr



PI. F.



òri.

Impiastro

di

biuta

Imbiudè. Imbiudèr, tr. Lutare, Imbiutare. Spal-

Prt.

Bravo

e

PI.

|

Spalmare

di biu-

Farsi

Imbivmdì

— F. — ida PI. F. — PI.

i

idi.

Imbizariss.

óra

Imbestialirsi.

rfl.

sf.

stoppa. Imbiundìss, rfl. Imbiondirsi, biondo, Diventar biondo.

PI.

Imbicadòr, sm. Imbeccatore, nel dare l'imbeccata.

idi.

Imbiudè,

Imbiavè

—è — èda PI. F. — édi.



Imbis-cìss,

F.

Prt.

Imbro-

Imbindulér, tr. Abbindolare. Raggirare.

bestiale.

PI. Imbès-ci.

Prt.

Ferma-

Imbjité



PI. F.

PI.

bia,

Far diven-

Imbjité, agg., prt. Abbiettato. con bietta, zeppa.

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

[

Arrabbiare,

P.

—è — éda PI. P. — édi.

trasporto. Imbès-cia,

tr.

tar furente. Prt. Imbigli

— — ida PI. F. —

(

Imbuché.

Prt.

Imbeccare.

Imbiché

PI. idi.

reale che figurato).

PI.

sf.

,

]

bizze.

rfl.

Imbizzarrirsi,

Far

IMBI Prt.

Imbra^èda,

Imbi?ari

— F. — ida PI. F. —

PI.

idi.

Imbiziòn, si. Ambizione, Albagia, Presunzione. PI. Imbiziòn. Imbiziò^, agg. Ambizio.so, Superbo, Vanitoso. PI. Imbiziùs F. ò§a



PI. F.



ò§i.

Imblan^r,

tr.

Bilanciare, Mettere in

bilico.

Imblan^é

Prt.

prt.

agg.,

«

Embriciata

»

Bagnata in superficie. Detto della terra dopo che ha piovuto e l'acqua non è

ì

—è P. — èda PI. F. — èdi. PI.

Imblida,

Abbellimento.

sf.

F.

De' un'imblida, Abbellire. Imbllr,

Abbellire.

tr.

Truccare

penetrata in profondità. (Dal lat. «ìmber », pioggia dirotta). Imbréga, sf. Imbraca, Braca, Ritegno di corregge di cuoio che si mette in corrispondenza della vagina delle mucche appena terminato il parto per trattenere la eventuale fuoruscita delL'imbraca si mette pure ad l'utero. animali da tiro per meglio trattenere (specialmente in la spinta in avanti discesa) del traino, nonché a uccelli da richiamo, a colli di mercanzia e ad alberi che vengono abbattuti mediante la trazione di un trattore. Imbrinè, agg. e prt. Coperto di brina. PI.

PI. Imblidi.

Imbrinè éda



PI. F.

Ritoccare,

scopo di abbellire) Cominciar a esser Farsi bello

rfl.

IMBR

191

(allo

|

'

bello.



édi.

Imbriglile, briciole. PI.

F.

agg.

e

prt.

Coperto

di

Imbri§ulè éda





Prt. Imbli

PI. F.

PI.

Imbrité, agg., prt. Innamorato cotto, che ha la « breta », cioè la cuffia.

— F. — ida PI. F. — i

idi.

Imblitcda,

PI. sf.

Imbellettatura.

F.

Imblitér,

tr.

Imbellettare,

Dare

il

bel-

letto.

Prt. Imblité

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Imbraghèr, tr. Imbracare, Mettere la braca o imbraca a animali come cavalli asini, muli e mucche, nonché a uccelli da richiamo, specialmente stor-

Imbruchér.

è

PI.

F.



PI. F.

éda



édi.

|

Prt.

Imbranché

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

tr.

Inchiodare,

Chioda-

(F.) Azzeccare, Coglier nel segno. I

Prt.

F.

Imbranchèr, tr. Imbrancare, Riunire a branco Rimbrancare.

— édi.

ganno. PI. Imbrój. Imbrucadùra, sf. Chiodatura. PI. Imbrucadur. Imbruchèda, sf. Gelata. PI. Imbruchédi. re,



éda

Imbritcr, tr. Innamorare, Far prendere la cotta (in amore). Imbrój, sm Imbroglio, Trucco, In-

ni e allodole. Prt. Imbraghé PI.

Imbrité



PI. F.

PI. Imblitèdi.

édi.

Imbruché





PI. F.

è

éda



édi.

Imbru.ié, prt., agg.

Imbrogliato, Confuso, Smarrito AstruOffuscata (vista). so (di discorso). MiAnnebbiato (cielo, tempo, vela). metizzato (con frasche e accorgimenti j

|

[

I

vari).

IMBR

Imbrujér). Imbrujèr, tr. Imbrogliare, Ingannare Mascherare con frasche Ingarbugliare, Confondere.

(V.

'

I

Prt. PI.

F.

Imbrujè





è



édi.

sm. Intrico, Groviglio. Itnbrujòn, sm. Imbroglione.

— ón F. — óna PI. F. — óni.

Imbrunì, sm. Crepuscolo, Imbrunire. Imbrunidùra, sf. Patina scura data alle armi perchè non arrugginiscano. PI. Imbrunidùr. Imbrunir, tr. Abbrunire. Abbrunare (non nel senso di mettere il lutto). |

Imbrunì

— F. — ida PI. F. —

Prt.

PI. F. (v.

idi.

Bxost).

Imbrustìr,

Diffondere,

Infe.

Disseminare. Imbrustì

— — ida PI. F. — PI.

di

un

tu-

bottiglia.

in

stringere

in

I

Imbottigliare, Mettere (F). Imbottigliare, Couno spazio restretto. '

Chiudere. Prt.

Imbucé

—è F. — éda PI. F. — édi. Prt.

tr.

Imbeccarn

j

Imboccare

Imbuché

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

ì

F.

Imbuchéss int òn. Trovarsi a faccia a faccia con uno. Imbulsiss, rfi. Imbolsire, Divenir bolI

idi.

Imbrustìss,

Gremirsi,

rfl.

Popolarsi

fino all'inverosimile. Prt. (V. Imbrustì).

so.

Prt.

Imbrutìda, sf. Imbruttiniento. PI. Imbrutidi. Imbrutir, tr. Imbruttire, Disabbel-

Far brutto, Prt. Imbrutì

lire,

— F. — ida PI. F. —

Apertura(

Imbucadur. Imbucér, tr.

Imbuchér, int.

tr.,

stare,

Prt.

sf.

PI.

ida



Imbuajé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

PI.

idi.

med. burnire, brunire. GLE).

|

PI.

Imbuazédi. Bua^a). Imbua^ér, tr. Intonacare, Chiudere fessure con sterco di mucca. Imbovinare. Spalmare con sterco di mucca. (v. Buaja). (Imbuire, sec. XVII). PI.

Imbucadùra,

Imbrustì



brodum, acqua

bo).

Imbrustì, agg., prt. Gremito, Letteralmente coperto di insetti, macchie, o pallini di fucile da caccia Brulicante. P.

dal lat. med. concia, DEI).

Imbua^èda, sf. Intonacatura di sterco di mucca; Imbuinata.

ì

(Lat.

PI.

—è — éda PI. F. — édi. F.

(v.

PI.

Prt.

Imbrodolarsi.

rfs.

Imbruvaldé

PI.

di

Imbrujér,

PI.

Imbruvaldéss, Prt.

(Forse

éda

PI. F.

IMBU

192

Render brutto.

Imbulsì

— F. — ida PI. F. — PI.

ì

idi.

Imbunìr, Imbonire (nel senso di miAbbonire, gliorare terre, animali) rfl. Mitigarsi, Raddolcirsi, Rabbonire !

ì

|

Placarsi, del

Imbruvaldèda,

tempo

Rimettersi in salute.

idi. sf.

Sbrodolata, Imbro-

dolata.

Imbruvaldèdi. Imbruvaldér, tr.

Prt.

— — ida PI. F. — PI.

PI.

Imbunì ì ^

F.

(V.

Imbruvaldess).

idi.

e della stagione

]

IMBU Imburasché, detto del burrasca.

agg. Burrascoso. E' si prepara per far

prt.,

tempo che

esageratamente un campo. Prt. (V. Imbuschè). Imbusiss rfl. Bacarsi Cariarsi :

Imburér,

Infangare fanghiglia nera. (y. Bòra). Prt.

IMMA

193

tr.

con

brago,

— F. — ida PI. F. —

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Imburir, (Rimburir), imp. Abbuiare, per annuvolamento. Prt. Imburì, o Rimburi F. Imburida, o Rimburida Imburiss, rfì. Oscurarsi (detto del cielo), Rabbuiarsi. Prt. Imburì. Imbumadè?, sm. Fuliggine. Imburnér, tr. Annerire (con polvere di carbone, con fuliggine o con bruni-

la «

PI.

Imburné

botte

—è — éda PI. F. — édi.

burnire,

Imbuté

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Imbutida,

sf.

Imbutìd. Imbutidùra,

PI.

ant. Imbrunire, dal lat.

brunire.

s'

èl

med.

GLE). Ficcare

tr.

rfl.

Modo

e

(F.) Nascon-

Imbottire, Rimpinzare. Imbottirsi di panni. '

— — ida PI. F. —

PI. j

imbusané? Dove

Dove si Imbusané I

si

è

fic-

è nascosto?

i

F.

Imbuvazéda, sf. Intonacata na, Spalmata di bovina. Imbuva^ér, tr. Intonacare vina. Spalmare di bovina. Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi.

care in un buco

(v.

»,

usa anche

« fiche' »

mètar in... ». Imbuschè, agg. Coperto di frasche, di vegetazione Troppo alberato. Lat. med. imboscatus (detto di una via, come si usa ancora in dialetto). « instiché' »,

« intané' »,

GLE

a «via»).

Imbuschè



PI. F.

éda



Buva^a) Immajéss,

rfl.

fra le maglie,

éda.

ospedali, e uffici dalle retrovie Rendere simile a un bosco. Alberare

in

bo-

Prt.

Impigliarsi nella rete, tramaglio.

nel

Immajè

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Immalghér, tr. Coinvolgere. Ficcare una faccenda non chiara. (V. Immalghéss). Immalghéss, rfl. Impelagarsi. ( Viene da « mélga » « mètass int una mèlga», (F.) Ficcarsi in un melicaio). in

Imbuschéda, sf. Imboscata, Agguato. PI. Imbuschédi. Imbuschér, tr. Imboscare, Sottrarre al servizio di guerra, tenendo il soldato

con

PI.

«

j

bovi-

Imbuva?é

« bu§ », buco). Il dialetto, quando deve esprimere l'idea o l'azione di « mettere dentro », o « fic-

(Da

di

Imbua^di.

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Imbottitura,

sf.

imbottire.

di

Rimpinzarsi Prt. Imbuti ;

cato?

PI.

Coperta imbottita. Tra-

punta.

idi.

Ind

(V.

Imbottare, Mettere nel-

vino).

Imbutidùr. Imbutir, tr.

dere.

Prt.

tr.

(il

PI.

Imbusanér, ]

Imbozzimare. Passare Bò§ma).

tr.

» (v.

Imbutèr, la

F.

l'it.

idi.

bòsma

atto

PI.

(Come

i

Imbu§mér,

ce).

Prt.

Imbusì

Prt.

Imburé

Ton-

chiarsi.

;

Prt. PI.

]

F.

Immalghé

—è — éda

IMMA - édi.

F.

PI.

tare. PI.

F.

;

Immalté



è



F. édi. 'v.

Mélta).

Immalté



àbili.

Immancabil-

Immanghé, agg. prt. Manicato. Immanghér). Immanghér, tr. Immanicare.

Immanghé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Immurcèr, sm. Morcume.

Immurir, tr. Abbronzare. Immu§arlér, tr. Imbrattare.

—è — éda PI. F. — édi.

F.

tr.

Lordare, Sporcare con

Immardé

(Da Musarèla). Immusì, agg.,

—è F. — éda PI. F. ^ édi.

PI. tr.

Incastrare.

F.

Immusito. Imbron-

Immu§ì



ida

PI. F.

—è F. — éda PI. F. — édi.



idi.

Impacéss, con gusto mente.

PI.

Immatimént, sm. Impazzimento, DiPerdita di tempo Seccatura. Prt. Immatimént. 1

Immatìr, int. Impazzire, Fare dell'impazzimento. Immatiss, rfl. Incapponirsi, Ostinarsi.

prt.

ciato.

Immas-cé

sturbo,

—è F. — éda PI. F. — èdi. PI.

PI.

Prt.

Immurarle

Prt.

sterco.

Immas-cèr,

Murcia).

(V.

PI.

Immardér,

Immurcé

Prt.

aw.

(V.

PI.

i

Immurcèr, tr. Annerire con morchia Sporcare di morchia.

mente.

feci,

Immurbjì

— F. — ida PI. F. — édi. I

Immancabilmént,

Prt.

di

Immurbjir, tr. (v. Rimmurbjìr), AmAmmorbidire.

àbila



.

Immelare, Cospargere

tr.

Immlé

PI.

Immanchèbil

PI. F.

édi.

—è F. — éda PI. F. — édi. Prt.

édi.

tuale.





(Da Mlégula).

mollire,

Immancàbil, agg. Immancabile, Pun-

F.

éda

PI.

éda

F.

édi.

Immlagulè



Prt.

Immamé





miele.

Immamé, agg. Tutto mamma. immamé, E.sser tutto mamma.

PI.

éda

Immlèr,

E§ar

PI.

Immagine

PI. F.

PI. — è P. — éda PI. F. — édi.

P.



PI.

Immaltér, tr. Infangare, Insaccare (v. Malèt).

PI.

Immaginare, Suppor-

Immlagfulè, agg. Viscoso. Viscido

éda

F.

Prt.

!

Prt. F.

tr.

Ritenere.

re,

PI. F.



PI.

Immati. Imma?inér,

Prt.

Immaltéda, sf. Lutatura. PI. Immaltèdi. Immaltér, tr. Lutare. Intonacare con mota, o mota e pula insieme, AmmalPrt.

IMPA

194

Prt.

Pacchiarsi. (F.) Divertirsi

rfl. ]

Mangiare enorme-

Impacé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Impaciare, agg., prt. (v. Impaciarér). Impaciàrér, tr. Infangare. Sporcare con fajigo, Imbrattare.

IMPA

IMPA

195

Impaline, agg. e prt. Impallinato, Feagg. Segnato con con pallini

Impaciare

Prt.

—è F. — éda PI. F. —

rito

PI.

[

biffe.

Impalinér, tr. Impallinare, Colpire con senza uccidere, Ferire con pal-

édi.

Impadruniss,

rfl.

Im-

Impadronirsi,

pallini,

possessarsi.

lini.

Impadruni

Impaline

— F. — ida PI. F. — idi.

Prt.

Impadrvmiss dia ca (detto di cane o di gatto), Farsi di casa, Diventare di

Impalughiss, rfl. Appisolarsi. Corrisponde al toscano appalugare (appisolarsi), all'umbro appaliginasse (addormentarsi) e si accosta all'aretino appliginare (vederci male, detto di chi guarda e non riesce a discernere (v. DEI, a «balugine»). Il ravennate, del sec. XVII, à « palugar », cominciare a prendere sonno, (v. Aruch, op. cit.). Impanér, tr. Panare, Rinvolgere nel

Prt.

PI.

—è P. — éda PI. F. —

PI.

i

I

casa.

Impajaré, agg.,

prt.

è stato messo nel fieno, paglia, cime PI.

F.

Appagliato.

pagliaio. di

Che

Detto

di

granturco, ecc.

Impajaré éda





F.

PI.

édi.

Impajarér, tr. Appagliaiare. Impajé, agg., prt. Impagliato. Detto del grano quando fa troppa paglia a

pangrattato.

tutto scapito della spiga.

Prt.

Impajé. Impaièda, sf. Impagliata, Impaiolata. Pranzo in occasione di battesimo. (Vedi per la comprensione di questo vocabolo la voce Moj). Impajér, tr. Impagliare, Rivestire di

PI.

PI.

paglia. Prt. Impajé PI. é F. éda PI. F. édi.

— —

Impaimè



PI.

éda

F.



édi.

Impaladura,

Palatura, Lavoro del

sf.

palare.

Impalato Che sembra un palo, Che non sa muoversi, Che è impacciato Sorretto con palatuprt.

e

|

[

ra, Palato.

Impalér). Impalèr, tr. Impalare, Sorreggere con

(V.

pali. Palare.

Impalé

—è F. — éda PI. F. —

Impapé, agg. e prt. Tale è il bambi(e anche il lattonzolo) che ha ricevuto una supernutrizione di pappa.

no

PI.

Impapé



éda

— édi.

Imparchè, m. Causa, Motivo. Parsòna d'imparché. Persona che sa fatto suo. Questo « d'imparché » è il certo un vecchio « de parche », cioè del perchè, nel senso: che deve rendersi conto di ogni perchè (di ogni cosa), o vuole rendersene conto. Troviamo infatti: « Zénta d'imparché », Gente autorevole, Gente imporo che si atteggia a tale. Imparèr, tr. Imparare, Apprendere Sentir dire. Apprendere. tante,

Impaladùr. Impalè, agg.

PI.

Prt.

—è — éda

I

Impajmè, prt., agg. Invischiato, Im(Da Péjma, pania).

F.

Impanare.

Impané

PI. F.

paniato. PI.

F.

F.



édi.

PI.

édi.

Prt.

j

Imparé

— è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Imparintèr, rentare. Prt. Imparinté PI. è F. éda édi. PI. F.

— —



tr.

Apparentare,

Impa-

i

IMPA

IMPI

196

Impa^ìr,

int.

Appassire, Sfiorire, Av-

Imperiél, agg. Imperiale.

Impasì

Prt.

— P. — ida PI. F. —

PI.

— èia PI. F. —

F.

prt.

Impiastriccia,

Di fronte, Davanti.

Di-

rimpetto.

De' imF>et, Capitare di fronte, Andare

j

I



èli.

Impét, aw.

idi.

Impastrucé, a^g., to Infangato. PI. Impastrucé

a imbattersi...

éda

PI. F.

Imperici

PI.

ì

F.

Imperatur.

PI.

vizzire.

di

(It.

— èdi.

Ravenna, 1637

impeto, di fron-

te).

Impasti^ér, tr. Impastare (Non per il pane e la pasta). Prt. Impastile PI.

Impi, avv. In piedi. Impiànt, sm. Prato di erba medica. PI. Impiént. Simnè' l'impiànt, Seminare il medi-

F.

caio.

si

usa

— è — èda PI. F. — édi.

Impiànt, sm. Impianto CollocamenSistemazione a dimora di piante una fabbrica. Erezione di pali. PI. Impiént. Impiantér, tr. Costruire e arredare del necessario (fabbriche, opifici, canj

Pastrucér).

(v.

Impatér, Accadere.

I

I

Prt.

tr.

to di

Impattare, Far patta.

Impaté

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

I

U

Prt.

m' impatarà

coma...

Mi

capiterà

Istituire.

Impiantè

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Impaurir,

tr.

Impaurire, Spaventare

Impauri

— F. — ìda PI. F. —

Impiantéss,

PI.

idi.

con cordicella

canna o

rfl.

— —



Impiàstar, sm. Impiastro, Empiastro (F.) Persona molesta o malaticcia. PI. Impièstar. I

attorcigliata, di foglie di

erba palustre Pavira) sedie, fiaschi, damigiane. di foglie

di

(v.

Impaviré

—è — éda PI. F. — édi.

(Lat. emplastrum).

Impiastrèr,

tr.

PI.

Prt. Impiastré PI.

Impavurir, (v. Impaurir). Impèc, agg. e prt. Impigliato, Agganciato, Appeso. F.

Impèc



PI. F.

a



Impia-

—è — éda PI. F. — èdi. F.

Impichér, tr. Impiccare Appendere. Prt. Impiché

|

Impigliare

I

—è — éda PI. F. — édi. PI.

hi.

Impègn, sm. Impegno. Impègn. Imper, sm. Impero.

PI.

Impìr. Imperatdr, sm. Imperatore.

PI.

Impiastrare,

stricciare.

F.

PI.

Attecchire. Accestire.

(F.) Sistemarsi. Prt. Impiantè PI. è F. éda PI. F. èdl. I

Impaviré, agg. prt. Impagliato (detto di sedie, fiaschi, damigiane, ecc.). (v. Impavirér). Impavirèr, tr. Impagliare. Rivestire

Prt.

|

tieri),

come... Prt.

|

F.

(Lat.

med.

apicare,

attaccare,

GLE).

Impichitér, tr. Piantar biffe o paletti, cioè « pfchet », per lavori di delimitazione di terreni, o impianto di frut-

IMPI

— — ida PI. F. —

teti e di fabbricati.

PI.

Prt. Impichité

F.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

Impidimént, sm. Impedimento, OstaImpidimént.

Impidir, tr. Impedire, Ostacolare, Impacciare.

Ingombrare,

Impidì

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

i

idi.

prt. Rappreso. AggrumaRappreso. a. Femmina del lupo. Bulimia. Mal della lupa.

PI.

invocato per spaventare j

«

E' vén e' lóv eh'

lovo

»

che

ti

u

t'

i

bambini.

magna. Viene

il

mangia.

Lóva sf. (Ghiotta, golosa). Annuncio dato dalle campane, in altri tempi, un po'

prima

della

mezzanotte dell'ultimo

mania.

giorno di carnevale, per avvertire che venissero consumati gli ultimi avanzi delle grasse ghiottonerie prima di en-

P. Lópi.

trare in Quaresima.

I

Voja dia

Ninfomania,

lópa.

Andro-

I

Lópia, sf. Ciuffo, Ciuf f etto alla testa. PI. Lópal. (v. Sa' Vizénz) Lord, agg. Sconcacato, Sporco di feci.

1

I

di

feci.

Lordo.

A

l'è

Lurd Lórda

PI.

F.

«

Lordo I

1L05,

sm. Lusso, Sfarzo, Pompa.

sm. Lustro, Splendore. iLucido (da scarpe e per mobili) Chiarore. De' e' lóstar, Lucidare. 'Lóstar,

I

I

I

agg. Lucido, dente.

Lustro,

Forbito,

Splen-

I

'

lova »?

La Quaresima

I

Lòppalo. Lò|, sm. Sudiciume. Loia, Sozzura. PI.

LÓ5

(Dal

lat.

luteus, fangoso;

Ciapé' qua. ]

Occhi lustri. sm. Lotto (gioco del lotto). Parte di terra avuta in sorteggio. lóstar,

iLòt,

I

PI. Lót.

un

L'è

lót,

(F.) E'

un tentar

la sorte.

iLòta, sf. Lotta.

Battaglia (contro avversità).

I

PI. Lót. :L6v, agg. PI.

F.

Lóvi

Lóv coma un gat

lutea, ter-

un

Luccio (Lucius esox) lo?

[

(F.)

Cadere

nell'ac-

med. lucius e luzzus. GLE). Lo?, sm. Lusco. Tra lóz e bró?. Tra lusco e brusco. Lòza, sf. Loggia, Porticato. PI. Lo?. (Lat. med. logia, GLE). Lò?la, sf. Lucciola (lampjris nocticula) PI. Ló?al. Pòchi ló?al, pòc gran, Poche lucciole, poco grano. Lucalité, sf. Località. PI. Lucali té (Lat.

I

I

Luv Lóva

PI. F. [

Goloso, Ghiotto.

da

ra).

PI. F. Lóstri.

I

tornata).

è

da smottamento. Strumento che addenta, abbranca e serve a ripescare cose cadute nel pozzo.

LÓ5f, sm. PI. Lo?

Lóstar F. Lóstra

Occ

è impossiitaliana).

La Quarè§ma n' avi sintì la lóva? tuméda... » (Non avete sentito la

PI.

I

letterale

I

(di peso).

Lo§.

PI.

la ghiottona.

ma

significato,

il

(G. Acquisti, La Quaresma). Caverna in fondo a un pozzo causata

Lórdi

PI. F.

Suonano

la lóva.

una traduzione

bile i

Imbrattato

sona

(E' chiaro

ró§,

Goloso come un

gatto rosso. 1 de luv (i giorni ghiotti). Gli ultimi giorni di carnevale. Se e' piòv int i de luv u j'è de gran e di marcili. (Se piove gli ultimi giorni di carnevale c'è molto grano e molti marzuoli). (Traslato dell'antico ital. lovo, lupo). I

Lucànda, sf. Locanda. Lucànd. Luceméri, sm. Lucernaio. PI. Luceméri. Luche, agg. Rauco.

PI.

I

iLóv,

ora

si

sm. Antico nome del lupo che sente ricordare solo nelle fiabe

PI. é

F.



PI. F.

éda



édi.

Luchél, sm. Locale, Ambiente, Sala, agg. Locale, Del posto. PI. Luchèl. I

LUCH Luchèss

rfl.

Perdere

la

voce,

Far

ad adorare la casta Dea. La cosa è molto probabile, perchè « lucus » significava anche bosco sacro. Fira 'd Lug. L'importanza di questa « a s' fiera è confermata da un detto avdrén a la fira a Lug » ci vedremo alla fiera a Lugo, che ha un senso figu-

la

voce rauca.

Luche

Prt.

— —

PI.

F.

PI. F.

è

I

èda



:

édi.

Luchèt, sm. Lucchetto.

rato e significa non mancheremo di rivederci. E' un antichissimo privilegio confermato da Papa Giovanni IV dagli

L.

PI.

sm. Petrolio (per rilluminazione). Lucilina. Liquido che serve i>er l'illuminazione. Dal francese « luciline ». Lùdar, sf. Lontra (v. «Ludra»). 'Lucilini,

;

Estensi e da Clemente Vili. Lug, sm. Luogo, col signif. di spazio,

è

posto. Fé' lug. Far posto. De' lug, Dar luogo,

èda

(F.) Cedere.

iLudèr, tr. Lodare.

Ludé

Prt. PI.

F.

— —

PI. F.

I

Favilla.

lat.

il

lùcula).

Lugarén. Lugrér, tr. Logorare, Corrodere, Con-

PI.

Ludlén 'd mérz, Lodoletta marzolina. Lodola di passo nel mese di marzo. I

Ludlén. Ludlèr, sm. Cacciatore di allodole.

PI.

sumare. Prt. Lugré

—é — èda PI. F. — édi.

PI.

F.

Ludlèr.

Ludra, sf. Lontra (Lutra vulgaris) Otre per trasportare olio.

|

Lùdar

Lugréss

I

e'

Consumarsi

jarvèl, (F.)

il

cervello.

Nella palude che si stendeva a est di le lontre erano fittissime. Avide come sono di pesce rompevano le cagolarie (i cagól o cugól) e ne divoravano il contenuto. Per questo è rimasto il detto « magne' coma una ludra ». iLufègna, sm. Colui che cerca di mangiore a ufo.

Campiano,

(v. « lufér »).

Luiègna. Lufèr, intr.

Lugréss

U

I

Luvér) Lufón, sm. Scroccone (di cose da mangiare). Golosone. (v.

PI.

F.

óni.

Lug, m. Lugo (di Romagna). Da lucus, bosco. « Si vuole si chiamasse Lugo dalla grande selva Litana che era a capo della valle Padana » G. Pasolini Zanelli. Dove è ora la città si dice sorgesse un magnifico tempio a Diana dove accorrevano da ogni parte forestieri

la vésta.

n' s' lugra!,

Consumarsi

Non

si

la vista.

sopporta!

(rife-

a persona insopportabile). Lujè^a, sf. Loglierella. (Lolium perenne, L.). Le ragazze, per conoscere i sentimenti del loro amato, interrogano, cominciando dalla base, la spiga della « lujè§a » staccando, una alla volta, le spighette

rito

alterne, e

PI.

— ón — òna PI. F. —

mio consumo. Lugarén, sm. Lucarino.

(Fringilla spinus)

Ludlén sm. Lodoletta. Fischietto per le allodole.

PI.

|

A

]

I

PI.

passo

il

Lùgar, sm. Consumo '1 tegn par mi lùgar. Lo tengo per

édi. sf.

Lùdal

('Dal

Dare

I



Ludla, PI.

LUJE

239

formulando

le

A m' vut? (Mi vuoi?) A n' u m' vut? (Non mi

domande: vuoi?)

Int e' lét? (Nel letto?) Int la bara? (Nella bara?) L'ultima spighetta dà la risposta buona. Gli scolaretti ,invece, tentano di divinare quale sarà l'esito dei loro studi di-

cendo

A

(

:

«

A

pas?

n' pas? »

Sono promosso?

Non

sarò promosso?) Lujétar, pron. di terza Loro, essi.

per.

pi.

m..

LUJE (Nel

vecchio dial.

diceva «lurèt»). f. pi., Loro,

si

Lunèta,

I

cotto.

Lumagót. Luméga, sf. Lumaca, Chiocciola.

PI.

Lumég

Ave'

la voja dia luméga. Essere impotente sessualmente. I

«

Lóma, lóma lumagòla,

/

tira

fura

al

óna par me, óna par te / e do' pr' e' gèval ad Furie ». Cantilena dei bambini rivolta alla luma-

cvàtar còran:

Acva da lumég, Lumacaglia.

Luminéria, sf. Illuminazione a PI. Luminéri. Lumìra, sf. Lumiera. PI.

Longana si ha menzionato un Lungana ».

Lumìr med. lumeria,

Lunétic Lunàtica

GLE).

— àn — àna PI. F. — ani. PI.

I

Lunèri, sm. Lunario

Smèmbar,

[

«

Calendario.

Lunario dei

.

I

I

Da

Da

la luntàna.

lungi.

a la luntàna. Stare Girare, passare alla larga. Sté'

alla

larga,

j

Allontanarsi. Distaccarsi.

rf.

I

Prt.

Distanziarsi.

Luntané

—e F. — éda PI. F. — édi. Luntanòt, agg. PI. — ót F. — òta PI. F. — PI.

tra-

caimatori ». « Lunario dei poveri diavoli in cui l'allegra povertà è presa a prestito per pungenti note critiche e per un certo sapore picaresco ». A. Spallicci. Si pubblica a Faenza dal 1845. PI. Lunèri. « Lunéri » signif anche Persona che si lagna continuamente. Tsi un liméri!. Non sei mai contento!. Ti lamenti sempre! Di lunéri u j n'è a Ravena / eh' u n' i n' scriv tént la mi péna. (Alla lettera: Di « lunari » ce n'è tanti a Ravenna che non ne scrive tanti la mia penna). A Ravenna ci sono tanti brontoloni L'ultima ripas-

[

sata.

i

Maltér, sm. Tondo di terra morbida appiccicata a un muro, o a una tavola, per controllare la rosa di tiro di un fucile

L'ultimo ritocco I

Tu'

sf.

nome M.

L'ùtma man, L'ultimo I

ni

I

Malora, Rovina. malóra. Andare in rovina.

I

Maltà^a,

giro di mattoni

I

P.

Ande' a

Un

'd prè,

muro.

il

dine. Fé' la man a un lavór, Prendere dimestichezza a un lavoro.

Malizio^ agg. Malizioso.

sf.

Una man

i

PI. Mali^ji.

Malóra

}

lungo

j

Malignér, int. Malignare, Sparlare. Malincunì, sf. Malinconia, Tristezza. PI. Malincunì. Malizia,

De' una man, Aiutare.Soccorrere. De' una man 'd culòr. Dare una pas-

sata di colore.

I

PI.

MANA

247

I

Man

bòna,

Màna,

sf.

Mano Manna

fortunata. |

Melata.

MANA Umore vischioso; dolce e di colore scu re che molte piante emettono partico larmente nel mese di agosto. A volte per alcune piante come salici, vinchi ecc., la manna è prodotta da innume

revoli afidi. Il popolo crede ancora che cada dal cielo perchè l'emissione di manna coincide con forti guazze e sempre in periodi di siccità. La manna è ben visibile nella parte superiore delle foglie,

dove forma uno strato lucido

che si secca sotto l'azione del sole e si discioglie per effetto dell'umidità della notte. Certo è questa constatazione che

ha

MANE

248

manna piova

ritenere che la

fatto

dal cielo. L'è una màna de fortuna insperata.

(F.

zìi,

)

E'

una

PI. F. (Lat.

(Lat.med. la,

]

^

Manarola, nestre, PI.

marma-

—è F. — éda PI. F. — édi. ;

Bandella (per porte,

pere.

Manchevole

Avni' mane, Venir manco, o Venire

a mancare.

F.

sm.

Acciacco,

Difetto

fisico.

Mancamént

PI.

Quadra (di piada). Pascoli. Mandai A màndla, A mandorla A forma di rombo e di roniboide. Màndla 'd pie, Quadra di piada. (Lat. med. mandola, mandorla. GLE). PI.

Mancànt, agg. Difettoso, Mancante. Mancanza, sf. Mancanza Spossatezza. PI. Mancànz. Manchèr, int. Mancare Difettare. Manche' in..., Difettare in... |

Mandrègula, f. Mandragola. (Atropa mandragora L. (Lat. mandragoras). Mandrén, sm. MaiilrLno. Utensile che funge da trapano a mano. )

PI.

|

I

Prt.

,

!

Manchi. Fé' 'd mane, Fare a meno. Far senza.

Mancamént,

Mandèt, sm. Mandato, Autorizzazione. Mandèt. Màndla, sf. Mandorla.

[

Méne Manca

PI. F. I

|

PI.

I

PI.

Mandé' so al bèstl. Incitare le bestie, mucche Farle rientrare nella stalla. Mandé' so j'animèl. Far rientrare gli

animali (domestici) nei loro covili. Mandé' a tu'. Mandare a prendere.

fi-

sportelli).

agg.

Mandé' vi'. Mandar via, cacciare. Mandé' 90, Mandar giù. Inghiottire. Mandé' a di'. Mandare a dire, far sa-

'

sf.

Manaròl.

Mane,

Mandé

Prt.

PI.



piccola

e «

j

I

nanarinus,

;

j

le

GLE).

édi.

« mandriare », condurre al amandriare », pascolare con una mandria di bestie. GLE). Mandér, tr. Mandare. Condurre, Guidare. Emanare, Esalare. Emettere (fumo). Spingere (un rapporto di bicicletta).

pascolo

I

Manarén, sm. Accetta. PI. Manarén.



med.

Manche

I

Mandrén.

Màndrèta, sf. Manritta. A màndrèta, A destra. Mandriùl (I), m. Mandrloli. E' pa| di Mandriùl, Il valico del Man-

—è F. — éda PI. F. — édi.

(m. 1173 s.m.). stré di Mandriùl, tinese n. 71.

(Citrus mandaurensis).

PI.

PI.

Mandarén, sm. Mandarino

Mandarén.

PI.

Mandarièr, tr. Stabbiare. Tenere le pecore a dormire o a pascolare in un terreno per concimarlo. Prt. PI.

F.

Mandarle

—è — éda

j

drloli I

La

L'Umbro-casen-

Mànd?, sm. Mantice. Ménds. Tire' Int e' mànds, Tirare il mantice. (Lat. med. manticus. GLE). Mane, agg., prt. Vestito. I

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

(Da

«

amanér

»,

vestire).

MANE

MANF

249

Mànds Mane, sf. Marinella. Manipolo (di grano, canapa, cannuccie, ecc.). (Lat. med. manata, quanto si può afferrare con una mano; fastello. GLE). Manata. Colpo di mano aperta. I

Mane.

PI.

piòv int

S'è' al

cvalitè,

al

mane

Se piove

/ u sulle

n'è ad tòt j mannelle ce

n'è di tutte le qualità.

Manècia, sf. Manecchia. manici dell'aratro. PI.

Uno

dei

due

manicula, DEI). Manén 'd Sànt Antoni, f. foglio (Lonicera caprifolium

Manès-c.

Manèt, sf. pi. Manette. (Lat. med. maneta, manetta per carcerati.

GLE).

Manèvul, agg. (F.) Maneggevole. Che Docile. si lascia guidare, condurre PI.

Manìvul.



PI. F.

èvia



èvli.

Manèj^a,

lat.

pi.

Capri-

L.).

Op. Cit.). Manér, tr. Vestire (V. Amanért. Manéra, sf. Mannaia. PI. Manèr.

(Gallizioli,

PI.

F.

Manècc.

(Dal

(Lat. med. manaria. GLE; dal lat. manuaria, scure da tenersi in mano). Manèf-c, agg. Manesco.

sf.

Manicotto.

Mànfar, sm. Manovella, Traslato di manfano, manico, del correggiato). Manfrigval (o ManfrìguD. (Vedi Mae

frigval).

Manfrón,

sf.

più grossa dei

pi.

Malfattini di taglia « mafrìgval » e

comuni

MANG impastati

MANU

250 di

sola

Manóc, sm. Monco. Manóc. Manòcc. sm, Fastello.

acqua.

Màng, sm. Manico. PI. Mèng. (Lat. med. manegus e manicus, GLE). La cójpa la j'è sempar de màng, La colpa è sempre del manico. L' incapace attribuisce sempre la colpa allo

PI.

I

I

arnese.

Manga, sf. Manica, Parte del vestito che copre le braccia. Manica. Banda di gente trista, spre-

Manocchio, Mal-

Fascio Un pugnello di stecchi loppo di stracci.

[

Monócc.

PI.

Manòfla,

sf.

Guanto

pollice e un'unica dita Manopola.

sacca

col

per

solo le

dito altre

j

Manòfal. Manòn, sm. Matassa,

PI.

I

Manòn.

gevole.

PI.

Màng. Màngan, sm. Mangano, Gualcherà. PI. Mèngan. (Lat. med. manganum. GLE).

'd lana. Matassa di lana. Manovra, sf. Manovra Fé' manòvra. Far manovra (con automezzi).

Manganél, sm. Manganello, Randello. PI. Manganél. (Lat. med. manganellus. GLE). Manganér, tr. Gualcare, Manganare, Passare sotto il mangano. Tela manganéda, T. passata sotto il

tari).

PI.

I

i

mangano. (Lat. med. manganare. GLE). Manganlé, sf. Randellata. PI. Manganlé. Manganzè^, agg. Ingarmatore, Traditore. (Da «il maganzese », cioè Gano di Maganza che, col suo tradimento, avrebbe causato la morte di Orlando). Fa^a da màgan^ès! Faccia da impoI

store!

Mangòt, sm. Manichetta, MezzamaManicotto (di pelle col peloì. PI. Mangót. (Lat. med. manigottus, GLE).

nica,

.sf.

Signore. Così è chiamato pignolo.

Manira, Garbo. PI. Manir.

sf.

Manina

il

germe

del del

|

Mansión, sm. Mansione, Compito. Mansiòn. Mànstànca, sf. Sinistra, Mano sini-

stra.

Mantèca,

bel

garbo.

Cun bróta manira, Sgarbatamente. A eia manira! esci. Proprio così!, A quel modo I

!

Fura

'd manina. Fuori dell'ordinario. Manitòn, sm. Bandella (di biroccino) PI. Manitòn. Mani^én, sm. Manichino. Risvolto

staccato dalla maglia.

Mani^én.

Manteca. Unguento per Scorrima-

Mantègn.

manitengolo, manico). sm. Mantello. Mantello di animale. (It.

ant.

Manti?],

med. mantellus. GLE). Mantil, sm. Mantile, Tovagha. PI. Mantil. (Lat. med. mantile. GLE). Mantiéna, sf. Mantellina, Mantello corto militare. (Lat.

Mantlén. Mantnèr, tr. Mantenere, Passare un

PI.

mantenimento [Conservare. U s' mantén, Si conserva bene

|

I

Pi.

PI.

l'aspetto

:

Man-

giovanile.

Mantnù

—ù F. — uda PI. F. — udi. P

Con

sf.

lucidare capelli e metalli. Mantègn, sm. Bracciuolo, no.

tiene

Stile.

mili-

PI.

Prt.

I

Esercizi

I

Modo, Maniera

Cun bòna manira, Garbatamente.

I

Manòvar (Manovre,-

PI.

I

Manina de Signor,

Manòn

1.

Mantnimént, sm. Mantenimento, Assegno,

Provvigione.

Mantnimént. Mantnù, sm. Mantenuto Magnaccia, PI. Mantnù. Mantnùda, sf. Mantenuta. PI. Mantnùdi. Manucé,- agg. Manipolato, AffastelPI.

j

lato,

(v.

Manòcc)

MANU PI.

F.

MARA

251

Manucè



PI. F.

Man^én, sm.

éda



sinistra) PI.

édi.

Man^én



Manucéda, sf. Manipolata. (V. Manucér). Manucér, tr. Affastellare disordinata-

F.

mente.

stra,

Prt.

la

Manucé

—è — éda PI. F. — édi.

|

agg.

Mancino (che

Che usa

la

mano

sta a

sinistra.

éna

PI. F.



éni.

Manzéna,

Impugnatura

sf.

posta circa a metà del

falce

di

gambo

sini-

del-

fienaia.

nome

deriva dal fatto che nel gam-

PI.

Tale

F.

erano due impugnaa destra e una, a metà sinistra. Quella di destra, col tempo, è andata in disuso ed è rimasta quella di sinistra, o mancina, che si impugna però con la

Manuvrér, re

tr.

Maneggiare

Manovra-

[

Dominare (persone). Manuvré

!

Prt.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

detto ai lavori più faticosi.

Manvèl. med. manualis, manovale mura-

(Lat. tore.

GLE,

Manvèla, sf. Manovella. Manvèl. Man? sm. Manzo.

F.

PI. F. I

[

È una

Giovenca

sf.

j

Tenosivite

a un tendine del polso, che colpisce i mietitori). Mapa, sf. Mappa. Carta topografica. (

PI.

irritazione,

Map.

Mapamónd, sm. Mappamondo. Mar, sm. Ramarro. Mér. Culòr de mar^ Verde ramarro. E' mar l'è l'amig dl'om. Il ramarro è amico dell'uomo. Secondo una credenza popolare, se il ramarro vede un uomo che dorma nel campo, in pericolo di essere morsicato dalla vipera, lo sveglia con un fischio. Altrettanto si crede che faccia se una j

I

a



i.

M. da vita, Manzo da lavoro. M. da pchèr, Manzo da ingrasso, da

macello. (M. da beccaio).

med. manzus). Man^è, sf. Bracciata (di spighe). PI. Manze. (La M. è formata di più manipoli (pogn'd spig), e più M. formano un covone, una « cova ». Man^édga, sf. Terreno arato. (Traslato del lat. med. manzatica, mag(Lat.

)

gese.

destra.

vi

in alto circa, sulla

PI.

Mén?.



mano

aggiunte).

PI. PI.

una

volte,

Mandòla,

Manvél, sm. Manovale. Muratore adPI.

bo, a ture:

GLE).

Nel dialetto antico L'incredulo; ecc.). maggiatica.

Abate Piolanti, significava magge-

(v.

se,

Manzéla, sf. Ralla. Bastone che a un capo ha un pungolo e all'altro un ferro col quale si leva la terra che si va attaccando all'aratro ». Prati Voc. Etim. Vanghetta per pulire il vomero. Vanghetta da tartufaio. (Dal lat. med. vanga attraverso un supposto « vangella » (?). V. GLE alla voce manus, « duas manus vange»).

«

j

'•

entrargli in corpo per

biscia tenta di

bocca. Perciò il

la

detto

:

E' mar ténl a man dreta parche u t' fes-cia int l'urècia. Cioè, abbi rispetto

del ramarro, perchè sei in pericolo.

ti

avverte quando

Marachèla, sf. Gherminella. Marachèl. Marafòn, sm. Stampo da caccia improvvisato con un malloppo d'erba. PI. Marafòn. (Giuoco con le carte). Beccaccino. Marafóna, Cricca al gioco di beccacPI.

1

I

cino.

MaraiiRhén, d'oro da venti

sm. lire.

Marengo. '

Venti

Moneta

lire.

Maranghén. Marangòn. sm. Legnaiuolo, Falegname, Maestro d'ascia (Voce ravennate 1. PI. Marangòn. PI.

^

MARA

ni.

Smanceria, Maravèja, sf. Meraviglia PiePin 'd maravèj Leziosaggine no di smorfie PI. Maravèj. Maravièss, rfl. Meravigliarsi. Marcànt, sm. Mercante. |

!

]

I

!

Marchént.

F.





Marco

me

(o Marcón), sm. Corvo (Noonomatopeico che riproduce il verso

del

corvo).

Marcurela, sf. Marcorella. (Mercurialis annua). E' la mercurialis herba di Catone e la mercurialis del medio evo. Con « marcurela » si indicano anche le prime feci del neonato. A t' fa? caghé' la marcurela. (F.) Ti faccio rimettere ciò che mi hai manj

giato

ìvli.

j

liquido emesso dalla crisalide. Mardón. Mardón, agg. (F.), Fifone, Pauroso. PI. Mardón. F. óna

del PI.

Non

ricercato. (It. ant. marcentia. DEI).

è



Marcéda, sf. Andatura. PI. Marcédi. Marce' a la Marcèr, int. Marciare grànda, (F.) Fa vita da gran signore. Marce' cun Garibéld, Seguire Garibaldi, Combattere agli ordini di Ga]

PI. F.

vi',

Andarsene in

fretta e fu-

Marche, sm. Mercato. Luogo ove

si

commercio di cose o bestiame. Marche cvért, Mercato coperto. Marche dia gra§a, Mercato di bestiame grasso prima di Pasqua. svolge

j

Tu'

I

mercati. I

A

marche

strac,

A

Frequentare mercato,

fine

i

A

mercato finito. PI. Marche. (Lat. mercatus). Marche, agg.

De'

birri

]

PI.

F.

ha

PI. F.

Prt.

F.

lineamenti

il

marchio

|

Segna-

éda

— édi.

Marche

—è — éda

l'autorità,

marègia,

la

Dare

autorità,

po-

ed

e

comandavano

alla

Marèma, Marèm.

sf.

fortezza

ai

soldati,

ai

».

Maremma.

Marena,

sf.

Marina.

scia di terra lungo Corpo di marineria.

Suldé

'd

il

Spiaggia,

mare.

'

Stri-

Marina.

maréna, Marinaio.

Marén.

Margarita, sf. Margherita. Margarìt. Margaritina sf. Bellide, Pratellina. (Bellis perennis L.). PI. Margaritìn. Margaritòn, sm. Margherita grande (dei campi). PI.

Marchér, tr. Marcare Segnare col marchio. PI.

i

Marche



Togliere

ecc.

PI.

j

Che

Autorità,

».

ecc.

noregia

PI.

ben marcati. Marcato. Che che to col marchio.

Manoregia

(Manoregia era chiamato, nel '500, il governo papale dava il ai Presidenti inviati a governare Provincie e città, i quali « avevano la ma-

]

marche,

«

.

marègia.

la

l'incarico,

I

i

sf

mandato che

I

ria.

Bàtar pr'

óni.

potere, incarico, mandato.

tere;

ribaldi.



Maragià,

I

]

rima-

incompiuto; cosi chiamato perchè facile a schiacciarsi e' a insudiaciarsi

Marcanti, sf. Mercanzia. PI. Marcanti. U n' ha marcanzì, Non ha pregio,

Marce'

j

sto

ìvla

F.

PI.

— édi.

PI. F.

Te la faccio pagar cara. Mardón sm. Faloppa. Bozzolo

Marcantival, a^g. Commerciabile. Mercantìval.

PI.

MARC

252

(Lat. med. marangonus, carpentiere, DEI). Marascón, sm. Marascone. Vino meridionale ricordato spesso da O. Guerri-

PI.

.

[

Marchiare,

(

Chrysanthemum Leucanthemum Margaritòn. Margós, sm. Marcolfo.

PI.

e tonto. Si usa

normalmente

Uomo

)

goffo

l'accrescitivo

MARI «

margu§òn

(Marculfus fu un monaco

»

frane, del VII sec. compilatore di una raccolta di « formulae », destinate alle scuole. V. DEI). Mari, sf. (V. Mariòla). Maricàn, agg. Americano. Poi m., cunèj m. ecc., Pollo gigante, coniglio gigante. I

Marichén. Maricanéda,

PI.

gerazione,

(Americanata).

sf.

Esa-

Sproposito.

Maricanédi. Marìd, sm. Marito, Sposo. PI. Marìd. Maridàz, sm. Matrimonio mal

PI.

riu-

pi.

con

Minestra

fa-

gioli.

Maridèr, marito. Prt. P. PI. F.

Maritare,

tr.

Sposare, Dar

Maridèdi. Marì-di^ma, f. Maria sciocca. La Mari-diurna, detta anche La Minghérda, personifica la dabbenaggine più stolisciocca. di « Marì-di§ma » è ripordalla Pie, anno n. 9, col titolo vai di ciù », e la M. ha il nome

La favola tata

La

di «

Gesuélda

».

IVIarigiàna,

detto risalirebbe, secondo P. D. Paso(Rav. e le sue grandi memorie), al

Il

lini

medioevo, quando Maria, nome frequentissimo fra i Longobardi, significò, per i Romagnoli, la donna violenCercar Maria per ta. «Il proverbio: Ravenna (in Toscana, cercar Maria per averne; e nell'Italia meridionale, carcare Maria per Roma) dimostra che così in Ravenna, come in Roma, difficilmente

ma

trovava una donna lontrovatala si rischiava di

si

».

Mariunèta, sf. Marionetta. PI. Mariunèt. Marlòt, sm. Merlotto. Marlòt. Canté' coma un marlòt. Cantare un merlotto. Marló^, sm. Merluzzo. Oli 'd marlóz. Olio di merluzzo. PI Mario?.

come

I

Marmàn, agg. Maremmano Usato anche per persona o animale dal profilo montanino. Figura marmana. Pecora bergamasca. primi esemplari fu(Forse perchè rono importati in Romagna dalla Maremma?). ]

i

sf.

Orologio

Meridiana,

a sole.

Marigiàn. Marinèr, tr. Marinare. Marinare pesce cotto, mettendolo sotto aceto.

PI.

PI.

Prt.

l'antico.

PI.

Maridéda



«

che non

è

esser percossi

Maridéz. Maridè, sm.

PI.

e

dire

di

dei secoli, questo modo arrivato al signif. attuale ha più nulla a che vedere con

passar

Col

gobarda,

scito.

da

MARM

253

il

F.

Marmén



àna

PI. F.



ani.

Marmanàja,

Marine

—è F. — éda PI. F. — édi.

sf.

Maramaglia,

Pleba-

Ragazzaglia.

PI.

glia

Marinèr, sm. mare. PI. Marinèr.

Marmeléta, sf. Marmellata. Marmelét. Marmita, sf. Marmitta, Calderotto da militari. PI. Marmìt. Marmòta, sf. Marmotta. (Arctomy marmotta).

Mariola,

consunta

sf.

Marinaio.

Mariola.

Uomo

Figura

un frammento

PI.

di

tutta

antico bassorilievo, incastonata nella torre di di

di

Ravenna. parche'

PI.

Marmòt.

Marmuffnèr.

Mari

par

Ravenna

(o zarché' Mariòla ecc.; e anche zarché' Mariòl, ecc.; dove Mariòl è vezzeggiativo familiare di Mariòla), Cercare Maria per Ravenna; cioè una cosa che si sa di non poter trovare. I

j

lare fra

i

tr.

Brontolare,

bronto-

denti, parlare a denti stretti,

proferire parole incomprensibili, mogugnare. Usato anche nel senso di lamentarsi, lagnarsi. Marmurè, agg. Marezzato, Venato co-

me

certi

marmi.

.

MARM PI.

F.

Marmurè



PI. F.

MASA

254 l'aratro.

éda



Martlén.

PI.

Marùg, (Spén marùg), sm. Marruca.

édi.

Marmurén, sm. Marmista. Marmurén.

Mariani, (Lat.

Marógna, sf. Lichene. Marógn. Marón, agg. Marrone. PI. Maròn.

Marcire, Infracidare, Marker, int. Imputridire tr. Infradiciare, Rendere

PI.

|

|

sm. Testicolo.

putrido.

Gobius

fìuviatilis

L'acva



F.

al

L'acqua

budèl.

budella.

èra

PI. F.



èri.

Marzìr,

intr.,

tr.

Marcire,

Imputri-

dire. I

Testicolo (di

Marzi

Prt.

— P. — ida PI. F. — PI.

Tèsta, Bocca del m. Incózn' e martél. Incudinetta e martello (a due penne). Martel traver§, Martello da maniscalI

ì

idi.

Marcirò!, sm. « Marcirolo lino, Foruncolino. PI. Marzirùl. (Dal lat. marcidus, marcio).

».

Figno-

sm. Biada marzuola. Bietofagiolo e ogni pianta che si semina marzo. Marzatello. agg. Marzoli-

Marzol,

co.

Martèl.

(Lat.

la,

med. martellus).

Martél,

in

no, Marzuolo.

sm. Mirto, Mortella.

(Mirtus communis). Martin ghéla, sf. Martingala, (del cavallo). Capestro, freno, briglia, cavezzone. Finimento del cavallo che ne regola la testa. Martinghèla dia gabàna. Striscia di stoffa di traverso del lato posteriore

PI.

F.

della giacca. Martingala Martìri, sm. Martirio

della I

òli.

di

Marzùl, sm. pi. Marzatelli, Marzuoli. Màfa, sf. Massa, Mucchio.

giacca.

Ma§.

PI.

Sofferenza,

avv. I

Parecchio,

Molto, Assai.

Una masa. Un mucchio. Una mas-

sa

Martoriare



med. marzola, biada seminata marzo, GLE).

Martorio. tr.

ola

(Lat.

I

PI Martìri. Martiri?èr,

Mar^ùl



PI. F.

I

re,

le

(Motto dei bevitori). Marzèr, sm. Mereiàio. PI. Marcir

PI.

PI.

mérza

la

infracida

)

Marsciòn. Martèl, sm. Martello animale). Occ, Occhio del m. Péna, Penna del m.

Mérz

e

— è e Mèr^ F. — éda e Mér^a PI. F. — édi e Mérji. PI.

-

(

Marjé

Prt.

Maròta, sf. Maretta. Recipiente di vimini, o traforato, dove i pescatori conservano il pesce in acqua. PI. Maròt. (Veneto maròta). Pasolini Zanelli (Op. Cit. ), dice che la maretta era un « recipiente di vimini, in forma di botte, che conteneva quasi 3000 libbre di pesce ». Marsciòn, sm. Marsione.

agg.

Assai,

Parecchio.

Parecchi,

I

'

Affligge-

Tormentare.

Prt. Martiri?»

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

Molta, Molte. Ave' una ma§a !

Avere tanta

'd

ròba.

'd

bajóc. Avere tanti

roba. j

Ave' una mafa

F.

quattrini.

Marilena, sf. Martello a due penne usato per rifare il taglio alle falci. Martléna de partighèr, Registro del-

S.

I

Merceria. Stoffe.

sf.

med. marzaria, GLE).

PI.

Ma^a,

f.

Andrea).

Una

volta

Massa Forese (Chiesa di Fraz. del Com. di Rav. si diceva con un motteg-

gio scherzoso:

MASA

Ma§a, massa di ladri. Anticam. « massa » significava insieme di poderi, terreno.

med

(Lat.

MASR

255

massa, GLE).

Ma§a Lumbérda, f. Massa Lombarda. Fu fondata, con investitura del

Consiglio di Imola, nel 1252 da 150 famiglie di Marmirolesi (Marmirolo è fra Goito e Mantova) fuggiti per evitare la sorte degli abitanti di Broletto e Campitello, trucidati dal feroce Ezzelino da Romano. L'abitato si chiamò Massa di S. Paolo, dalla chiesa che ivi sorgeva fin dal

XI. Ma§àcar, sm. Massacro. PI. Ma§ècar. Ma§acréda, sf. Operazione mal

sec.

ese-

guita.

sec. XIII, mascara). Mafér, sm. Massaro, Antica voce caduta in disuso. Si dice ancora « gal maser», gallo massaro (v. Gal). Ma§ér, tr. Accomodare, Riparare Apparecchiare (la tavola) GovernaSistemare Apprere (le mucche)

(It. ant.,

j

I

[

stare.

Ma§é

PI.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Amafér). sm. Granchio. v. Mulèca (Curcinus maenas). Ma§inér, tr. (v. Ma§nér). Marion, sm. Molare. PI. Ma§lòn. Dént ma§lòn, Dente molare. Molenda Mafnadùra, sf. Macinato Macinatu(prezzo della macinatura) (V.

IVIa§inéI,

)

(

I

Ma|acrér, tr. Trucidare. PI. Masacrédi. Prt.

'

Rovinare.

Masacré *

ra.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

te).

I

Ma^nèda, (a

avv. Alla rinfusa. Catafa-

scio (a). Sottosopra.

Mascarèda,

sf.

(v.

Mascarédi. Mascarén, sm. Mascherino

rino della scarpa ca; faccia tosta.

]

Masche-

Faccia fran-

(F.)

Mascarén. Mascarér, tr. Mascherare Coprire con un giro di parole Mimetizzare con frasche Celare. I

|

Mascaré

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Mascarén, imbellettato dato.

rfl. (v. Immascaréss). sm. Mascherone Viso Viso arrossato, accalI

|

Mascarón. Ma§-cc sm. Maschio. PI. Mé§-cc (Lat. mas). Mascra, sf. Maschera. PI. Màscar.

PI.

sf.

Masnata.

Ma§né

(Lat.

med. masnata, GLE). (o Ma§inén da cafè) sm. Ma-

Ma§nén

cinino (da caffè, ecc.).

Ma§nén. Ma§nér, tr. Macinare.

Prt.

|

PI.

Mascaréss,

PI.

PI.

Immascaréda).

PI.

Prt.

Ma§nadur. med. maxenatura. GLE, aggiun-

PI.

(Lat.

Ma§adìna, sf. Mucchietto. ?ughé' a la ma§adina, Giocare carte) a banco fallito. PI. Ma^adin.

Masamònt,

'

Ma§né

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

med. masinare. GLE». Ma§ól, sm. Masullo. Località intorno all'incrocio di Via Beveta col Dismano. Dice G.U. Majoli in Piccolo cabotaggio... « Fra la destra del Ronco e la sinistra del Savio si aveva una vastissima depressione palustre chiamata Valli di Masullo ». Ma^ón, sf. Casa. (Antica voce raven(Lat.

nate). (Lat. med. mansio, casa.

Ma§rèr, Prt.

tr.

GLE).

Macerare.

Ma§ré

—è P. — éda PI. F. — édi. PI.

(Lat.

med. masserare

e

maxerare.

GLE;

MASR

dal lat. macerare). Maìjròt, sm. « Macerotto ». Peso che si metteva sulla canapa messa a macerare, per tenerla sott'acqua. PI.

MATR

256

Métar. Matarà^, sm. Materasso. Tarli? de m.. Guscio, Traliccio del ma-

PI.

terasso (Lat. med. matarazum,

Ma§rót.

GLE).

Matarazér, sm. Materassaio.

Mastèla, sf. Mastello. Mastèl. Mastéla da bughé, Mastello

PI.

PI.

F.

da bu-

Matarajèr èra



PI. F.

— èri.

Mataré,

cato. (Lat.

sf.

(v.

Smataré).

med. mastellus, specie di Mastén, agg. sm. Mastino. Càn mastén, Cane mastino. (Lat. med. mastinus. GLE).

tinozza).

Matarièl, sm. Materiale. PI. Matarièl.' Matarièl, agg. Temerario, Violento.

Mastigàz, sm. Biascicotto

Mastica-

F.

I

PI.

tura.

PI.

Mastighèj. Spudé' e' mastigà^, Sputare

la masti-

catura.

Mastighér, tr. Masticare re. Prt. Mastighé.

|



èli. sf.

Matassa.

sf.

Pazzia.

Cosa da

pazzi.

Mattezza. PI. Matédi.

F. Biascica-

—è — éda PI. F. — édi.

èia

F.

Matà^a, PI. Matàf. Matèda,

PI. ]

Matarièl



Maténa,

PI.

P.

Sté' I

buon

Mastlén, sm. Mastello piccolo

|

Bu-

gliolo.

Mastlén. Mastlèr, sm. Bottaio, Barilaio. PI. Mastlèr. Màt, agg., sm. Malto, Pazzo Falso. Detto di monete, metalli e cose ornamentali Selvatico. Detto di erbe Mattacchione, Molto allegro. PI.

|

sf. Mattina, Mattino. so la maténa prèst. Alzarsi di mattino.

Da la a sera. j

PI. j

maténa

a

la

séra,

Da mane

Matén.

De cànt

dia maténa, AI mattino.

Matera

(In).

Per

terra.

(Modo

cadu-

to in disuso).

]

II prefisso « ma- » fa pensare alla radice « ma- » latina, che significa buono, (v. R. Gradsaignes d'Hauterive, op. cit.). Matèria, sf. Materia. Ciò che costituisce ogni corpo Parte dello scibile Pus, Marcia. PI. Matèrji. Matìria, sf. Mattia, Pazzia. Tòt j' in?;ègn j'à un pò 'd matiria, Tutti gli ingegni hanno un po' di mat-

j

tia.

\

j

PI.

F.

Mèt



PI. F. ;

I

a.



i.

Or mat, Oro

|

falso.

I

Perai mati. Perle finte.

Erba mata. Sambèdga). I

Erba

selvatica

(Anche

Bajóc mèt. Monete false. Amrièstra mata, Minestra con brodo di soffritto; e non di carne bollita. Mat dur. Matto da legare. Mata, sf. Matta. Carta determinata che, in alcuni giochi, cambia valore secondo il bisogno I

del giocatore. PI.

Mati.

Mataldn, sm. Fiorone. Primo frutto del fico. /PI. Matalón.

I

Màtra, sf. Madia. Màtar. (Lat. med. matra, GLE). Matréna, sf. Madietta. PI. Matrén. (v. Matra) Matrimoni, sm. Matrimonio, SposaPI.

.

lizio,

Nozze.

Màtar sm. Vetta. Bastone appiccato al manico del cor-

Matrimòni. Matrimunièl, agg. Matrimoniale. PI. Matrimunièl

reggiato.

F.

PI.



èia

MAVO —

«da spus»). Mavór (Mont) o Mont Mévar. m. Monte Mauro. «Mavòr» ricorda (V. F. Balilla PraRomagna intima) il nome di tella, Mavors divenuto poi Mars = Marte, dio della quercia e del fico, dei giovani e della primavera, della guerra e della

.Questo monte eccelso doveva essere stato consacrato al dio latino ed

morte

Mavors (Mavór) di (Pratella). il nome.

italico

manda

cui

ci

tra-

sto mese è chiamato « mazo ». Fé' maz. Fare il maggio (devozioni del mese mariano). !

ma?. Pallone di maggio. opulus). Prov. « Ma? tot i de un tinàz ». Ma? l'è e' mès di mèt e di sumèr. Palón

ti

o presso l'uscio o vicino a dell'amata; alcune volte attaccano a questo ramo doni come, spille, fazzoletti ed altro. Poi cantano: « L'è venuti magi e l'ha purté la spiga, Dio de ciel eh' la sia ben garnida. L'è venuti magi, / Ben venga magi. La Catarena la s'vò fé la sposa. / La Catarena la s' ve fé la sposa. Ben venga magi. L'è venuti magi, L'è venuti magi, / Ben venga magi ». I giovani invece che hanno abbandonata l'amante, vanno a piantare in luogo del maggio uno spino ». Maz, sm. Mazzo di fiori o d'altro. Mazzotto, strumento per spaccar legna

piantarlo

una

d'

(Vibumus I

j

|

I

con cunei. '

Maz

PI.

grano.

(Lat.

j

Ma? scarvàz (maggio è il mese degli acquazzoni improvvisi. (V. «scarvaz»). Ma? sót, mo nò tòt. Maggio asciutto, I

I

tutto.

(Un

po'

di

pioggio fa

bene anche in questo mese). Ma^ da e' col long, Maggio dal [

collo

(Forse vuol dire che fa fare il collo lungo a chi lavora perchè le giornate sono molto lunghe). S' t' hèi un bon ^uca^ ténal pr' e' mè§ 'd Ma?, Se hai un buon ceppacelo tienilo per il mese di maggio. Mér?; e' ten? Abril e' dpén?. lungo.

I

'd

cavel.

Chioma abbondante

e

bella*

Maggio è il mese dei matti e degli asini. Si vuole che in maggio i matti diano in ciampanelle e che diventi matto chi, in questo mese, si sposa o si rade capelli. Maggio è poi il mese in cui i gli asini vanno in amore. Ma? urtlàn, pura|é paja e pòc gran. Maggio ortolano, molta paglia e poco

ma non

finestra

'

Ma?, sm. Maggio. Nel ricettario di Caterina Sforza, que-

I

primo giorno di maggio gli amanprendono un ramo di acacia in fiore, e vanno la mattina per tempo a

« Il

èli. F. (E' più usato

PI.

MAZE

257

Mèz. med. mazzum. GLE). Maza, sf. Mazza. Mazza da fabbro a due bocche o con una bocca e una (Lat.

penna.

Bàtar

la

màza,

Lavorare

di

mazza

in più persone.

Ma^. med. maza, (arma). GLE). Ma^agàt, sm. Mazzagatti. Nell'SOO era chiamato « mazagàt » una specie di pistola corta. Ora diremmo « mazaPI.

ghèt

».

Mazapègval, (o Mazapègul) sm. Spiritello che, secondo la superstizione, va di notte a giacere con donne. Senso di oppressione al petto che si prova dormendo. Allusivo di « mazzapicchio » nel sen-

so figurato di membro virile (?). (Forse dal lat. med. mazapilus, mazzapicchio).

I

Chi è

'd

bona forma

Ma? u

s'artorna. (Marzo tinge. Aprile dipinge. (Ma) Chi è di buona costituzione si rivela in Maggio). Piante' maz. Piantar maggio. Di questa usanza, dice il Placucci (1&18): 'd

I

Ma^aprit, sm. Centaurea.

Mazatra vèrsa,

sf.

Mazza

a

penna

ver-

ticale.

Ma?èl, sm. Macello. Ma?èl. Mazèr, tr. (v. Amazér). Mazzettino. Ma^èt, sm. Mazzetto Fé' e' maijèt. Fare il mazzettino (nel gioco delle carte), Accozzare le carte.

PI.

]

MAZE Ma?èt

PI.

Se fòs

.

(Saponaria officialis) Gallizioli, op. cit. Ma^èta, sf. Mazzetta. Verga di corda di acciaio con una capocchietta, in

cima, di piombo fuso, rivestita di pelle e usata dagli « squadristi » fascisti. Maijèt.

Ma^è?, agg. Massiccio

Tarchiato.

]

Ma?;è5 èja

PI.



F.



F.

PI.

è^i.

Ma^Iadùra,

Mé*. Nelle

campagne delle Ville Unite era uso una volta. CE' troncamento di « médra », madre). Mèc, sm. I vecchi rammentano ancora « e' pan 'd mèc » che, il secolo scorso, era un « pane pietroso, fatto una volta la settimana con una mistura di molta farina gialla e poco grano; oppure di scJla farina gialla ». Con « mèc » si indicava certamente in antico in

cia.

Ma^lé

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

med. mazoca, sec. MazòI, sm. Mazzuolo.

(Lat.

Pomo

XIII.

del

DEI).

Mazzuola. Spillo con la mazzuo-

Ma^òl.

Mazuràna,

Maggiorana. (Dial. di

sf.

Brisighella). sf. Midollo delle ossa. antico, sec. XIII, merolla).

Mbróla, (It.

Mdàja, Mdàj.

Medaglia.

sf.

PI.

óra

(Lat. I

I



«

meta

»,

sec.

XIV,

paglia-

med. meda, mucchio. Mèdar, tr. e intr. Mietere.

Mdù

—ù F. — ùda PI. F. — ùdi. PI.

metere).

Media (o Mèldula).

Meldola. Citf. tadina della Prov. di Forlì il cui nome sì crede derivi dal nome proprio fem. longobardo « Imelda », il cui diminutivo, « Imeldula », diventò per aferesi Meldola. Il nome Meldola compare in atti del sec. XI. In molti altri è detta Imelda. Matrice Médra, sf. Matrice. Utero, di registro a madre e figlia. (Lat. tardo màtra).

Médrapérla, sf. Madreperla. Médravida, sf. Madrevite. Arnese che fa le viti.

òri.

med. metitor. OLE).

Me, pron.

Me

§gond

Entro di me. me, Secondo me, A mio

|

Da par me, Da

avviso.

ha

lat.

Mdur



Catasta (di legna).

j

Mdènda, sf. Mietitura. PI. Mdènd. Mdór, sm. Mietitore. PI. F.

sf.

a forma conica. Conserva il significato del lat. mèta come usato da Calumella e Plinio, (v. DEI). V. anche

(Lat.

Ma^^òla, sf. Capone o gallinella. (Triglia lucerna). PI.

Muggine.

io

Prt. sf.

sf.

Meco.

L'it. ant. '

la.

PI F.

Mècc.

Meda, Med.

med. mazolus. GLE).

Macola,

^

PI.

PI. IVIazul.

Eg da macola,

corno

il

GLE.

Mècia,

Mailer, sm. Macellaio. PI. Mailer. Ma^òcla, sf. Capocchia bastone. PI. Ma^òcval.

]

V.

medio evo, « mouna specie di vec-

infatti nel

;

Mècia, sf. Miccia. Corda incendiaria per far brillar mine.

PI.

(Lat.

sf.

una veccia chus » era

Macellazione.

sf.

Magiari, sf. Macelleria. PI. Magiari. (V. Pcarì). Mailer, tr. Macellare. Prt.

me, Se dipendesse da me. Madre. In uso a Ravenna.

int

I

Ma?;èt 'd Sa'Jusèf. I

PI.

MEGA

258

a

Io.

solo

|

Még, sm. Mago. Mèg. (Lat. magus). Mègar, sm. Magro. Carne magra (delle masse muscolari). Magne' da mègar, Mangiar di ma-

PI.

j

MEGA grò.

PoveMégar, agg. Magro, Scarno Scarso (di ro (di misture, miscele). |

|

guadagni). PI.

F.

Mègar

— Mégri.

Mégar

PI. Mil cudógn. Se ne distinguono due varietà principali per la forma del frutto « e' mèi cudógn », dal frutto rotondo come una mela, che è il Cotogno maschio e « e' per cudógn », così chiamato erroneamente per il suo frutto allungato come una pera, che è il C. femmina. Mèi, nm. Mille. Quantità di dieci cen:

;

Mégra.

PI. F. I

MELA

259

spènt,

Magro come un

cada-

vere.

Méj, avv. Mai. Mèj, sm. Miglio (panicum miliaceum) Miglio. Unità di misura di 1000 passi = a 1460 metri lineari (PI. Mèja) avv. Meglio agg. Migliore (invariaI

|

|

bile).

tinaia.

Mèla, Mèi.

Mela.

sf.

PI.

cudógna, M. cotogna Mèla Mela rosa Mèla zógna, M. giùgnola Mèla da l'invèran. Mela invernale, da inverno Mèla piatlóna, Mèla da l'oli, M. la cui M. piattona polpa presenta chiazze di color d'olio d'oliva Mèla musóna, Forse la stessa sorta di mela che il Pucci (sec. XV) chiama «musa», (v. DEI). Chi t'à de la mèla''. Chi ti ha dato la mela? Questo detto, che ha un tono scherzoso e significa « Chi ti ha dato la mela per farti crescere a questo modo? », deriva dall'usanza di dare al bimbo, appena nato, un po' di mela cotta. Alcuni autori, fra cui G. Bagli, ritengono che si credesse, che la mela

Mèla

|

I

da

ròsa.

|

I

Mèja, sf. (v. Mèj).

pi. Miglia,

|

|

Mèima,

sf. Malva. Mèi, sm. Male. Ciò che è nocivo, dannoso, sconveniente, disonesto, doloroso Morbo, Malattia, Dolore, AcI

ciacco. PI.

j

Mèi.

Ande' da mèi, Andare a male. Tajé' e' mèi a me?, (Alla lett. Tagliare il male a mezzo, (F.) Trovare ima I

j

di compromesso. mèi e e' malàn. Avere il male e il malanno. Mèi 'd testa e' vò magne / mèi 'd pànza e' vò caghé. Mèi no' fé, pavura no' ave. Male non fare, paura non avere. E' mèi e' vén a cavai e e* va vi' a pè. Il male viene a cavallo e va via

risoluzione [

Ave'

e'

j

I

I

m

a piedi, (F.) Viene fretta e va via piano. Mèi dia bigata, Spina ventosa. Tu' da mèi e' metr' in pè?, Levare dal male e mettere nel peggio. Mèi, sm. Miele. I

j

PI. Mil. I

Mèi

I

Cun

:

Ma

forse le si togliesse l'alito cattivo. attribuivano anche altre virtù. Si usa

ancora.

Secondo una credenza popolare, se si sbuccia una mela, una pera o un'arancia in modo da ottenere una fettuccia tutta

un

di

la

morte

di

Luciano de Nardis (La pie, anno XIII, 5) dice che si libera un'anima dal

purgatorio.

Mélacòpia,

Nettare. mèi, Smelare. man de mèi, (F.) fìùr,

PI.

Bozza, Mala

sf.

Minuta,

al

sf.

Melagrana.

Mil. Mèi zógn.

Mélcòpji.

Mèlagarnè,

Con ogni

ri-

PI.

Mèlgamé.

Mèlandè. agg. Malandato, Malconcio. PI.

F. PI.

Mélandè



P.

éda



édi.

Mèlànom,

PI.

Melo giùgnolo.

Mèi cudógn, sm. Cotogno. Melo

togno.

provoca

si

n.

e'

guardo. (Lat. mei). Mèi, sm. Melo. (Pirus malus).

I

intera,

frate.

copia.

Cave' I

I

(Cydonia vulgaris).

sm.

Malanimo,

Malevo-

lenza.

Mèlanòta.

coj

sf.

Mala

notte.

Padì' dia mèlanòta, Soffrire per lun-

MELA ghe veglie. Mélapartugàla,

Mèi

PI.

Mèl§àni. Mélta, sf. Fango, Mota, Malta, Bel-

PI. sf.

Melarancia.

partugàli.

letta.

Mélapèna, parola composta, A mélapèna, A malapena, a stento, Appena. Mélaràn^a, sf. Melarancia. PI. Mélaràn;j. (Il

nome

più dialettale è Partugàla o

Mela partugàla). Mélavdù,

agg.

(v.

|

I

|

|

Moria. I

U

s'

è

j'

mès

mala

la méla-vi, Ci si via (o la disgrazia;

è

o moria). Mélavlèr, tr. Voler male Péss mélavlè, Farsi malvolere. Non farsi voler bene. Ciapèr a mélavlèr. Prende a malla

PI.

la

j

[

med. malta, calce. GLE). Mélvèst, agg. Malvisto, Disprezzato. PI. Mélvèst. F. a



|

F.



i.

Ména, sf. Mina. PI. Mèn. Mènsa, f. Mensa. Località

sulla sinistra del Savio che, insieme a Matellica, forma fraz. del Com. di Ravenna. Ivi sorge una stazione preistorica (venuta in luce nel 1951) dell'età del bronzo che ha un'estensione di almeno 250 m. La stazione ha carattere intermedio fra il pedemontano e il terramaricolo. Ménsula, sf. Mensola, Beccatello. (La M. è chiamata anche è§a).

Ménsul. Mént, sf. Mente. De' mènt, Dar retta. Ave' int la mént, Avere in mente. Fé' mént, Porre mente, Volger la men-

PI.

volere.

Mèlaviuntira, avv. Malvolentieri. Mèlavója, sf. Controvoglia Malavo-

Mèlt.

(Lat.

PI.

Mélvèst.). U§èl de Mélavgùri, sm. Malaugurio mélavgùri. Uccello del malaugurio (civetta) (F.) Cassandra. Melavi, sm. Malavia Disgrazia

messa

MERA

260

I

I

glia. I

I

I

'D mélavòja, Malvolentieri. A so' 'd mèlavója, Non sto bene. Mélcadù, sm. Epilessia Mal caduco Mélcantdn, sm. Nord-ovest.

te

Mént, sm. Mentre, Frattempo.

|

Mélfamè, agg. Malfamato. PI.

F.

Mélfamè





|

|

PI.

P.

Mélme?



PI. F.

è§a



èjì.

Mélòcc, sm. Malocchio. Mel^àna, agg. Malsana.

comxme

for-

Ins che mént. In quel mentre (si dice però anche « int che méntar »). Ménta, sf. Menta. Méntar, cong. Mentre sm. Mentre, Tempo, Frattempo. Int che méntar. In quel mentre, In quel momento. Mér, sm. Mare. I

Mèlgamé, m. Melograno Melogranato (Gallizioli, op. cit.). PI. Mil game. Mèlga, sf. Melica, Saggina (F.) Situazione diflBcile. PI. Mèlg. Mets' int 'na mèlga, (F.) Cacciarsi in j

ma

j

.

una meliga. (Lat. med. meliga. GLE). Mélmè§, agg. Malandato.

(E' contrazione della più dialettale « méntar »). I

éda

P. édi. Mèlfàti, sf. pi. Malefatte. Melfój, sm. Millefoglie. (Achillea millefolium). PI. Milfój PI.

a...

Avnì' int la mènt. Venire in mente.

I

PI.

Mèr.

Fé' sché' contro. Mér, agg.

e'

I

PI.

F.

Mèr



PI. F.

mèr,

(F.)

Averle

tutte

Amaro.

èra



èri.

sm. Amarume Amaro, (v. Amér). Méral, sm. Merlo. |

]

PI. Mirai.

merlus. GLE). canta e' mèral a sèm fura dl'invèran, Quando canta il merlo sia-

(Lat. I

rned.

Cvànd

e'

MERA mo

MES

261

fuori dell'inverno.

Mèral sasel

j

PI.

mère » era il peso usato per la stadera corrispondente al peso di vma

Mérca, sf. Marca, Marchio. Mère. Mércabò, m. Marcabò. In un luogo

vicino

Sant'Alberto,

a

esisteva

il

ca-

Marcomani, ossia del popolo Marco. Fu fabbricato dai Vene-

stello dei di

S.

ziani in guerra contro i Ravennati, riedificato e demolito più volte. Fu chia-

mato Marcabuono, poi Marcamo e finalmente Marcabò... E' citato da Dan«

te...

...

lo dolce

piano / che da Ver-

a Marcabò declina ». Mércia, sf. Marcia. Atto del cammi-

celli

nare di schiere,

eserciti,

formazioni va-

rie. I

mare schiere

in

ani-

cammino.

Merce.

PI.

Mérciapi, sm.

Marciapiede.

MerciapL Mèrda, sf. Merda, Sterco. PI. Mèrd.

PI.

Cremar coma la merda a e' sol. Crescere come la merda al sole. (F.) Decrescere anziché prosperare. Sugne' dia merda l'è segn 'd taajóc. Mèrit, sm. Merito, Pregio. PI. Mirit. Meritèr, tr. Meritare. ]

I

Prt. PI.

F. PI.

Merité Meritè éda



F.



èdi.

Mèrla, sf. Merla. PI. Meral. Ciapé' Int l'òcc a la merla, Colpire nell'occhio la merla, (F.) Colpire nel punto esatto, Azzeccare. (Lat. med. merla, GLE; dal lat. me-

;

j

j

le notti.

Mèr^, ch'a n' ha al schèpi véga schélz. Marzo, chi non ha scarpe vada scalzo. ;

I

Mèrz

nila).

ùcc

bàn schèrp. Marzo

dalle buo-

U

n'i fó

un

trest

Mér?

eh'

u

n'

mandès

càn a l'ora, Non ci fu un tristo marzo che non mandasse il cane all'ombra. Mèrz di vént, Abrìl di témp. Ma? di tón. Marzo dei venti. Aprile dei tempi e

I

(delle I

Mérz

intemperie), Maggio dei tuoni. sót,

grano per

gran par

tòt,

Marzo

asciutto,

tutti.

Se Mér^ carnvale?a, bara care?a. Se marzo camevaleggia, la bara carreggia. I

E' segno di moria. Mér^ da e' pè schélz, Marzo dal piede scalzo. L'è coma e' righéli ch'e' fa§è Mèrz a la mój. E' come il regalo che fece marzo alla moglie. Simile al detto veneto: « Marzo g'ha compra la pelizza a so mare e tre dì dopo el ha venduta ». Si credeva, una volta, che, se marzo non aveva cinque venerdì, le piante con baccelli avrebbero dato scarso raccolto. I

I

I

Mèr^, sm. Marcio. Marciume. I

agg. Marcio, Fradicio.

PI.

F.

Mér^. Mérja.

PI. F.

a la mèrla!. Occhio alla merla!

dal

ne scarpe.

I

I

e

Marzo, cuccimi il culo e non cuocermi altro. Ai primi del secolo, l'usanza di mostrare il sedere al sole il primo di marzo, perchè non abbronzasse troppo la pelle e anche per tener lontano le malattie, era osservata da molti e specialmente dalle donne ora non più. Fé' lòm a Mérj, Far lume a marzo. Si fa lume a Marzo con falò per propiziarselo (v. Fugaréna). Mér^ mar^òt, long i de cvànt dal nòt. Marzo marzotto, lunghi i giorni quanto

]

Composizione musicale atta ad

Mirt.

Mèr^

to

« E'

PI.

giorno

sót e abrìl bagné. Marzo asciutaprile bagnato: ecco la stagione ideale per l'agricoltore. Mèr?;, cusm' e' cui e no' cusm' et. I

mar-

Secondo

Mèrz, m. Marzo.

Mère.

libbra detto, in antico, Marca. (Lat. med. marca, marchus e chum = peso. GLE).

farti raggirare).

Mèrt, m. Martedì, della settimana.

maggiore, Tordo sassàtile, Merlo sassàtile, Passera solitaria rossa. Mère, sm. Marco, Peso, Romano. Peso usato per la stadera. PI.

non

(Attento,

Codirossone, Codirosso

Mérji.

Mèrja,

sf.

Marcia. Pus.

Umore

putrì-

MES do che si genera nelle piaghe. Putredine. Me?, sm. Mese. PI. Mi§ Ande' a tu' e' mè§, Andare a riscuo-

Mèst, agg. Mesto, Triste, Addolorato. PI.

F.

il

Cvànd che e' me§ e' cménza ad 'dmen/ u n' s'i n' fa pr' una fazènda. (Quando il mese comincia di domenica oppure non si fa niente di buono Cvànd che e' mès l'entra 'd dmenga e' cuntadén u n' fa fa^enda. (Quando il mese entra di domenica il contadino non fa lavori, perchè il tempo sarà pio-

\

I

)

:

;

''

voso).

prem e e' sgond, l'è bel tond, Se è bello il primo e il secondo, è bello tutto il mese. S' l'è bel e'

I

tot e

mès

Mè§, sm. Messo.

|

\

Mè§ar, sm. Macero. Mì§ar.

sf.

Mestola bucherellata.

Mèscval (o Mescul), sm. Mestolo. s' i è tachè e mèscval a e' cui. CJosi si diceva della ragazza che rimaneva troppo a lungo a casa di parenti. Me§ihandé, sm. (Composto di « mès », messo e «mandé», mandato). MessagI

U

gero. E' j

Mè^na, I

sf.

Mè§an

Bàtar

la

le

(ironico).

Colui

che

nuove.

[

,

[

]

i

Mè§ Mè5 Mè§a

Prt. PI.

F. PI.

F. Mé§i.

Méz, sm. Mezzo Centro Metà. Una delle due metà. agg. Mezzo. Pieno per metà. |

|

Mèz

Fé' a mèz. Fare a metà, Far mezzo per uno. Tu' 'd me?. Andare di mezzo, Subir le conseguenze, Rimetterci. Be' un mèz. Bere un mezzo litro (di I

I

I

vino). Sté' int un me?, Abitare in lontano dal paese. I

mé§na. Addentare, Mettere

Mèst, sm. Misto, Miscuglio. Mest.

Il

me-

via; A metà. Mezzadria. (Lat. med. mezadria. GLE). Mézalàna, sf. Mezzalana. « ... tradizionale e fortissima stoffa per i vestiti degli uomini, di tipo unico, color ruggine, ordita di canapa e battuta di lana filata in casa ». U. Majoli. (Lat. med. mezalana, GLE).

A mè?a

vi,

Mé?adrì,

Macina, Mola.

un luogo

Cvèl de mèz. Quello di mezzo.

diano.

I

in taglio la macina. (Lat. med. masina, GLE). PI.

]

|

i

j

mèsmandé!

porta in giro (v. Mès). Pi.

[

F. Mèz;a PI. F. Mè?;i.

Mischia.

sf.

Mèstri.

Mèstrindù?, sm. Mastro indugio. Mèstrindùs d'int 'na róvra e' cave un fu§, Mastro indugio da una quercia cavò un fuso. Mastro Tampicchio sfece una rovere per fare un cavicchio. Mètar, tr. Mettere, Porre Collocare Paragonare Supporre Rimettere (di piante). Mètas a fé' l'amor, Avviare una relazione amorosa. Mètar insén di bajóc, Arricchirsi. Mètar sóta ón, (F.) Incaricare uno (per un affare). Mètar zo. Calare Mettere giù. Mètar so. Montare, Rimontare.

PI.

maxerum, GLE).

Mèscula, PI. Mèscul.

Mestar Mèstra

PI. F.

I

PI.

(Lat. med. Mès-cia,

F.

j

Nelle relaz. del Dipartimento del Rubicone si legge che i mès (messi) erano i due uomini che si recavano, in occasione di morte, a portare la nuova ai parenti. Essi giravano armati di un robusto bastone. Altri due andavano ad avvertire 1 parroci. Mè§a, sf. Messa S. Messa Rlpullulazione, Rimessa (di vegetazione). E§ar 'd mesa. Essere (molto) devoto. I

PI.

j

Mè§ Mès de Cumón, Messo comunale.

PI. I

Mèsti.

Mestar, sm. Maestro] Mastro d'opera Insegnante elementare.

mensile.

ga

Mèst Mèsta

PI. F.

I

tere

MEZA

262

A mezza

sf.

MEZD Mé?aròba,

sf.

Falasco

|

Erbe palustri

La « mé?aròba » serviva a ricoprire panne e pagliai e, in caso di bisogno,

ca-

co-

me

nutrimento del bestiame. Mets' int e'~ mèz d'un cvèl. Interve-

I

nire in

una

Migliurér, intr.

Mezèdar med. mezadrus, GDE). Mé?vèn, sm. Vinello.

PI.

(Lat.

PI. Mè?;vén.

Mi, agg. poss. Mio, Mia, Miei, Mie (invariabile).

Miaguléra, sf. Mucillaggine. Miagulèr. Miarol, sm. Voltolino, Sforzana. PI. Miarùl. Miàz, sm. Migliaccio. Dolce casalingo di sangue di maiale, cioccolata in polvere, zucchero, sapa, latte, candito. (Il Diz. DEI riporta: «specie di torta fatta di sangue di maiale con miglio prillato; latino migliaceus, di miglio»). PI. Mie?. Micòt, sm Tierotto di farina di granturo (Da Mec). PI. Micót. PI.

Midghèda, sf. Medicata Midghèdi. Midghér, tr. Medicare

PI.

Midghé

— è F. — éda PI. F. — édi.

tr.

Migliorare.

Prt. Migliuré

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Migliurì,

cosa.

Mézdè, sm. Mezzogiorno. Mezèdar, sm. Mezzadre.

Prt.

MIND

263

Opar

sf.

Miglioria.

Lavori di miglioria. Migrér, int. Emigrare. Milànta, sf. Un migliaio (circa). (Anche Smilanta). Milè§om, sm. Millesimo. L'anno di j

'd migliurì,

una data. Mimoria,

Memoria.

sf.

Capacità

di

ricordare.

Memoria, Ricordo.

:

PI.

Mimòrji.

Mimósa

sf.

Mimosa.

Mimó§i. Minacèr, tr. Minacciare.

PI.

;

Ricattare.

Minacé

Prt.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Minàcia,

sf.

Minaccia, Intimidazione.

Ricatto.

j

Minàcc. Minadòr, sm. Minatore. PI. Minadùr. Minarci, sm. Minerale agg. Minerale. PI. Minarèl PI.

|

Oli minarèl, Petrolio.

I

Mindadóra, sf. Rammedatrice Mindadòri. Mindadùra, sf Rammendo. PI. Mindadùr. Mindariòl, m. Mandriole. Località del Com. di Ravenna. Dice M. Mazzotti che la prima traccia di questa località è del

PI.

PI.

Miégula, sf. Mucillaggine. Miégul. Miga, avv. Mica, Punto, Affatto. U n' é miga vera, Non è vero affatto. Migliardér, sm. Miliardario PI. Migliardèri

sec. XVI, quando i Monaci dell'Abazia di S. Vitale, « dopo aver cominciato la bonifica del territorio posto fra pineto

F.

e

PI.



PI. F.

éria.



érji.

Miglièrd, agg. num. Miliardo. Miglièrd. Mìglión, agg. num. Milione. PI. Miglión. Migliunèri, sm. Milionario.

Mandriolarum

— èri — éria PI. F. — érji.

P.

Migliuramént, sm. Miglioramento. Migliuramént.

PI.

».

Mindèc, agg. Gracile.

PI.

PI.

Po, stabilirono qui il pascolo per le mandrie ». Di qui il nome « ager

loro

Esile.

Mingher-

lino.

— èc — eoa PI. F. — èchi.

PI.

F.

(Forse dal lat. mendicus (?) Mindèr, tr. Rammendare. Prt. PI.

Mindè



è

).

MIND —

F.

F.

PI.

éda



Mindséna, Mind§én.

si.

Medicina.

Mind§inél, agg. mentoso. PI. Mind§inél





Minèr, Prt.

Medicinale,

Medica-

— ò§i.

Miràndula, sf. Malora, Perdizione, Rovina. Ande' a la miràndula, Andare in ma-

Mine

—è P. — éda PI. F. — édi.

I

lora, in rovina.

Mircul, m. Mercoledì.

Minèstar, sm. Ministro. Pi. Minèster. Minièra, sf. Miniera. PI. Minièr.

Mircul

PI.

Mircval, m.

(v.

Mircul).

Mircval Mirécul, sm. Miracolo.

PI.

Mingón, sm. Menicene, Domenicone.

Accrescitivo di Domenico. A seconda dell'intenzione di chi parla, ha diversi significati. Il più comune si avvicina

Beco

— —

PI. F.

Minare

PI.

al «

lat.

Miracul6§, agg. Miracoloso. ù§ F. ó§a

èli.

tr.

Mirabulàn, sm. Mirabolano. PI. Mirabulén. (Lat. med. mirobolanus, GLE; dal myrobalanum. DEI). PI.

èia

PI. F.

Mir.

PI.

èdi.

PI.

F.

MISI

264

» fiorentino.

Mirècul. Mirècval, sm. (v. Mirécul). PI. Mirècval. Mira. Mirén, sm. Mirino PI. Mir.

PI.

|

personaggio delle favole mantiene sempre un fondo di ingenuità grossolana, buona e generosa, che può esplodere in furori primitivi non appena si accorge di un inganno. Minghérda (La), (v. Marì-disma). Minìn, sm. Micino. (Dial. ant. mnin, Gabbusio, Voc). Ministèri, sm. Ministero

Mira da nòta. Mira da notte. E' un mirino infisso in un anello elastico che il cacciatore mette di notte al suo fucile. Mirér,, tr. Mirare. Prender di mira.

PI. Ministèri.

PI.

Come

Ministrèr, Prt. PI.

sf.

P.

ola



òli.

Mis-céda,

Minuzia. Cosa di poco o

Mintàstar, sm. Mentastro

(Mentha pulegium) mentastrum).

Minùt, sm. Minuto. PI. Minut. Miol sm. Miagolo. Verso del beccaccino quando spicca I

volo.

Miùl. Mira, sf. Mira Mirino. Intenzione. Tu' 'd mira, Addocchiare.

PI.

]

I



PI. F.

PI. Minójji.

I

Mi§ari5n, sm. Miserione. Mi§ariòn.

Minarci sm. Chietino. Mifarul

nessun conto.

(Lat.

Mire

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

F. PI. F.

Minó^ia,

Prt. PI.

Amministrare.

tr.

Ministre

—è — éda — édi.

I

sf.

Mischiata, Mescolata.

PI. Mis-cédi.

MiscèI, sm. (v. Gmiscèl). Mis-cér, tr. Mischiare, Mescolare. (Lat. med. mischiare. GLE). Misèria, sf. Miseria, Povertà, Indigenza. PI. Misèrji. Vèndar pr'una misèria, (F.) Vendere per nulla, a sottoprezzo. Misericordia, sf. Misericordia, Pietà. Mi|i6n, sf. Predica, Missione. Fé' al mi§ión. Fare un ciclo di preI

il

I

diche. I

I

Missione diplomatica. Ande' int al mi^iòn, Farsi missionario.

MISI

MOD

265

Mnàcia, (v. Amnacia). Mnér, tr. Menare, Condurre Picchiare Rimestare (pane e pasta).

Mifiòn. Mìfiunéri, sm. Missionario. Religioso che va nelle missioni. PI. Mi§iunèri. Mistèri, sm. -Mistero. PI.

PI.

PI. Mistìri.



di mistìri.

Veder

Far delle

La-

difficoltà,

PI. (

le

cose dal lato più complicato.

sf. Metà. Mite Fé' a mite, Fare a metà.

Mite,

La mi mite, La parte che mi

spetta.

I

Mitraglia, sf. Mitraglia. Mitragliatrice. PI. Mitragli.

sf.

Mnistrón, sm. Minestrone.

Mnud, PI

Mitragliata.

F.

Soldato

I

I

Móbil Mòbila PI. F. MòbiU. Mòc, sm. Moccolo

del-

Mlan^àna, sf. Melanzana. Mlan?àn.

Purté' e'

Móc,

PI.

Mucillaggine

PI.

Mlégul.

la rèda,

Mellone

retato.

Mlón raparén, M. zuccherino. Mlón da la rogna (Mlón da cuntadén),

Zatta.

Mlòn sambédg, Cocomero asinino.

Mellone

selvatico,

(Ecballium elaterium). Mlori, sm. Alloro Mlùri.

Mlunèra,

Ora).

Mucchio,

(di

paglia,

di

PI.

Mócc

med. muchius, mucchio. GLE). Mòcval, sm. Moccio. Muco del naso.

(Lat.

Moccolo di candela. Mócval Purté' e' mòcval. Reggere il moccolo. (v Ora». Mod, sm. Modo, Maniera. Usanza. PI. !

1

Consiglio.

PI. i

Mud.

mòd e in manira. Fare in modo maniera, Far di tutto per... Fé' e mòd d'un étar, Seguire il conFé* in

e in sf.

Mellonaia, Poponaia.

Mlunér (Lat. med. melonaria. GLE). PI.

(v.

Monco, Mutilo

fieno, di erba).

PI.

PI.

Móc

moc

agg_

Mócc, sm.

Viscidità.

Mlón, sm. Mellone. Pianta delle cucurbitacee fCucumis melo).

I

di

»),

F.

buratello e dell'anguilla.

I

Meti

PI.

Mlagulèr Mlaguléra de buratèl, Viscidità

I

il

j

PI.

Mlòn. Mlòn da

Minutaglia.

Guardé' a l'amnùda, Guardare per

mo (Alla lett. « metterci dei Manifestare incertezza, titubanza; non volersi impegnare. Tergiversare. Mòbil, sm. Mobile agg. Mobile, Movibile j

Miulèr intr. Miagolare. Mlaguléra, sf. (v. Mlégula).

PI.

Mnùdi.

Ròba mnuda,

ma

\

Amnùd).

Mo, cong. Ma.

—è P. — éda PI. F. — édi.

Vischiosità

(v.

sottile.

PI.

sf.

Minuto

agg.

Mnud Mnùda

PI. F.

Mitragliér, sm. Mitragliere. addetto ai mitragliatori. PI. Mitraglir. Mitragliar, tr. Mitragliare. Prt. Alitraglié

Mlégula,

Mnistrón

PI.

PI. Mitragliédi.

[

stessa cosa.

la

Mitragliamént, sm. Mitragliamento. PI. Mitragliamént Mitragliéda,

Amnér).

V.

Mné§tra, sf. Minestra, Pasta. PI. Mné§tar. Per ragioni fonetiche si dice anche Amnèstra. Sempar 'd eia mnéstra! (F.) Sempre

PI. [

—è — éda F. — édi.

F.

gnarsi. I

j

Mné

Prt.

siglio di I

Par

un

mòd

altro.

'd di',

Per

modo

di dire.

MOD Moda,

Moda, Usanza, Costume,

sf.

(F.) Sornione. I

Mómji. Mónd, sm. Mondo. PI. Mónd. Clétar mond. L'altro mondo. ?iré' pr'e' mond, Peregrinare. ?iré' de mond, Viaggiare. Tu' da e' mónd, Uccidere. Tus da e' mond, Suicidarsi Avni' a e' mond, Nascere. (F.) Rina-

Foggia.

PI.

moda. Seguire la moda. Za 'd moda, Fuori moda. PI. Mòd. Mòdul, sm. Modulo, Modello. PI. Módul. Córar dri a

I

la

I

I

I

j

Mudèl). Móf, agg. Bruno-pallido.

(V.

I

Móf Móf a

PI F.

PI. F.

MONT

266

I

I

scere. E' mond dia Iona, Il mondo della luna. Sté' a e' mond, Vivere.

Mófì.

Mófa, PI. Móf.

sf.

I

Muffa

j

I

Mogan, sm. Mogano. Legno

di

E§ar

j

gano..

Mógg, sm. Muggito, Mugghio. Mogg o Mugg. Mój, sm. Maglia di congiunzione a forma di S (delle catene). PI. Moj.

PI.

moj

Ho

docum.

:

i

rom.

la

di cui sopra). di vecchio

stampo non

Mòl, sm. Mollo

:

Bagno.

I

PI.

Món§.

|

I

I

Mònt

Massa. Un mònt, Molto. Un mònt ad zénta, Molta gente.

A massamont, A

fusa.

di acciaio. De' la mòla, Mollare, Sciogliere

im gioco Mandé'

re (liquidi) Dare Dar la stura.

il

Aprivia (a corridori)

I

I

PI.

Mòl.

Mómia.

j

Mummia.

Una

cosa

catafascio. Alla rin-

sull'altra.

Ande' a mònt, Ricominciare da capo I

i

re in

di carte già iniziato.

a mónt. Mettere a tacere

modo

|

Fa-

che una cosa non giunga a

compimento. Un mònt ad roba, Tanta roba. Mónt Ma?, Monte Maggio. Conosciuj

sf.

schiuma,

1

ÌP1.

Mètr a mol e' pó^, (F.) Dar da bere a tutti. (Lat. med. mollus, bagnato. GLE). Mòla, sf. Molla. Strumento elastico |

Verderame.

(Forse dal lat. med. mulsa, v. DEI). Mòni, sm. Monte Monte di pietà Mucchio. ]

Ande' a mol. Entrare in acqua.

sf.

Incrostazione dell'acqua nelle tubature. Patina.

i

I

Mètr a mol, Mettere a bagno, a mollo.

I

cit.).

Mòn§a,

dice mai «Mi mój» (mia moglie); ma ricorre alla perifrasi: « Cla dona ch'a j'ò a ca » (quella donna che ho a casa). II

Móng.

Aldo, op.

moglie nella paglia. Così diceva il marito quando la maglie aveva partorito (Vedi int la paja.

Generare figli. Questo

Pulito.

j

giandosi alla conocchia, Relaz. Dip. del Rubicone, 1811). j'ò la

di fiul.

Mondo,

Per liberarsi di questa infiammazione si andava a bussare a un uscio e, alla domanda « Chi è? », si rispondeva « L'è al mong ch'a li lès a cve », (sono geloni che lascio qui). Nel dialetto antico si diceva « mimga » e pare che indicasse « geloni che vengono alle dita per il fredo » (v. Aruch

bón marid.

(v.

A

mond

agg.

agg. si trova solo nel detto « Tónd e' e' cui de gat », Tondo e il culo del gatto. Mónga, sf. Gelone al tallone dei piedi.

ins l'uròla. Ho la moglie suU'arola. Così diceva il m.arito, a chi gli chiedeva notizie dei suoi, mentre si recava ad avvertire la suocera che la moglie aveva le doglie del parto. Essa, infatti, alle prime doglie si siedeva davanti al focolare, coi piedi suU'arola, appog-

I

e'

mónd coma mondo come

Mój, sf. Moglie. Tu' moj. Prender moglie. la fa e'

Tanto.

stè

'd

Mètr 'a Mónd,

[

PI.

La bòna moj A j'ò la moj

Un mónd.

mónd, (F.) Essere ragionevole, comprensivo, tollerante.

mo-

I

MONT più comunemente come « Mónt Monte dei Cappuccini, »,

to

di

Capu^én

j

PI.

F.

ecc.

miamo.

Mónt PI. Mónt F. Mónta

Mòrta, sf. Morte. Mòrti Mòrta imbariéga (La). «Macabra immaginazione in cui sono personificati il tragico e il comico » Paolo Toschi. O mòrta o sòrta, O morte o sorte. (Si riferisce a determinazione, risolutezza). Fé' la mòrta 'd Tac. (Fare la morte di Tacco, uno sciocco proverbiale ucciso da un tappo che aveva ficcato nel sedere al proprio asino), (F.) Fare una morte PI. I

F. Mónti.

Mór, agg. Moro, Scuro

di pelle,

Mór Mòra

Bruno.

\

F. Mòri E' vél piò una mora a la finestra / ch'a n'è ^ent gagi int una fèsta. PI. I

Mòr, sm. Gelso Mur. (Anche Amor). Mór, sf. Morra. 2ughé' a la mór. Giocare alla morra. (Lat. med. ludus morre). Mòra, sf. Mora di gelso o di rovo. PI.

]

ridicola.

Mò§, agg., Mòvar).

Mór Mòra 'd spén. Mora di rovo. Mòra frégula. Lampone.

PI.

F.

I

Mòra

I

a

more

mòr

in pineta.

in

(Con

le

more

Smorfia mento. PI.

Andare

a

di rovo si

!

I

I

darlo.

Metr e' mòrs, Mettere il morso, F. Mettere il freno. Dól^ mòrs, Stomachino del maiale. (

Murs

PI.

F.

Mòrs

Morsa.

Comporta-

Mò§i

Fé'

dal

mó§i.

E' fa mò§a a guastarsi.

Gesticolare,

Fare

dei

e'

la bóca,

temp.

Il

Una

smorfia.

tempo accenna

)

dréna).

Mósca,

sf.

Mosca domestica (Musca

domestica, L.). Mósca cagnìna, [

Mosca

cavallina. Ta-

fano.

Mósca 'd òr, Dorifera. Mósca milàna. Cerambice muschiata Mosca di Milano. Vescicante. Mósca dia chèrna. Mosca vomitona. I

I

j

\

Mosca. Ciuffo

di

peli

sotto

il

labbro

inferiore.

Avni' la mosca a e' né§, mosca al naso. Mosca ?;iga. Mosca cieca I

sf.

I

Mó^al, sm. Mussole, Mussolina. Mos-c, sm. Muschio. (V. Erba ana-

(BiondeUi) PI. Mòrabu§. Mors, sm. Morso. Morsicatura. Boccone. « Magne' un mòrs », Mangiare Un boccone. Anche « Tu' un mòrs ». Morso. Ferro che si mette per traverso, in bocca al cavallo, per meglio gui-

Mòrsa,

Atteggiamento

Una mò§a cun

Morabù^ sm. Picchio muratore.

PI.

j

gesti.

amoroso.

i

Gesto, Mossa, Moina, Mo-

I

faceva una marmellata che aveva virtù curative). (F.) Andare in pineta per divertimento

I

sf.

vimento.

gelsa.

pgnèda,

Mó§i.

Mò§a,

L.).

mór, Gelsa, Mora

'd

Ande'

I

Mó§ Mò§a

PI. F.

PI.

(Rubus Idacus

Mosso, Smosso, Agitato

prt.

(v.

[

I

Mòrti.

Se un morto ha qualche cosa da rimproverarci « e' vén a tiré§ pr' i pi » viene a tirarci per i piedi mentre dor]

Prt.

PI.

Murt Mòrta

PI. F.

Mónt

Mónta, sf. Monta taurina, suina, Mónt. M5n?ar, tr. Mungere.

F.

dia mòrsa. Ganasce. Mort, agg. Morto Spento sm. Estinto, Cadavere.

I

PI.

PI.

Ganàf

j

a

fianco di Bertinoro. Mòni da aeva, Mucchio di fieno formato con quattro o cinque mucchietti più piccoli, (v. Barachén). PI.

MOSC

267

I

(F.) Salire la

(gioco).

MOSC

MUDE

268

E' bèca al mos-c; e' piòv, Pungono le mosche: piove. Moscamilàna, sf. Cerambice muschiata. Questa cerambice è chiamata anche

chiare

Macuba per

suo odore simile a quello

il

del tabacco dialettale è

macuba. Una «

altro

galèna de géval

nome

».

Moscmilàn. Móst, sm. Mosto, Uva pigiata PI. Móst. E' boi e' most, Il mosto fermenta. (Lat. med. mustum, mosto. GLE). Mestar, sm. Mostro. PI. Móstar. Móstra, sf. Mostra, Esposizione. PI. Móstar. Mot, sm. Moto, Movimento. PI. Mot. Mutolo. Mot, agg., sm. Muto PI.

j

PI.

F.

PI. F.

A

la

med. admucclare, ammucchiare. GLE.). Muchin, diminutivo di « móc ». Mucina, sf. Muccina, (da Mucia o Micia, gatta domestica, mansueta). Questa parola si trova ancora nel detto « Fé' mucina », Far muccina. Far micino, che in dial. significa « mettersi la coda fra le gambe », ritirarsi. (It. antico (sec. XIII) muceiare. nascondersi, sfuggire. V. DEI). Moccioso. Muclón, sm. Moccione

Muclón



òna

— óni. sf.

Muta, Cambio.

Una muda

PI.

Mud

'd pai.

Sei bocce.

Fé' la muda, (detto di uccelli), Far la muta. Cambiar piumaggio. Fé' muda. Darsi il cambio, Darsi la muta. De' muda, Dar muta, Dare il cambio. Mudadùra, sf. Cambio, Muta di bianj

Mòti.

(It. ant.

mota

(1280), rialzo di terreno; (1270), punto elevato.

med. mota

lat.

DEI

fortificato, v.

Movar,

tr.

Mò§ PI. Mó§ F. Mò§a

e

GLE).

cheria e abiti.

Mudadùr. Mudànd, sf. pi. Mutande. (Lat. med. mudanda, mutanda. GLE).

Muovere, Smuovere.

PI.

Prt.

Mudarnéss, rfl. Mettersi al passo coi tempi. Modernizzarsi. Mudé, agg. Vestito con l'abito della

Mò§i. Móz, sm. Mozzo (della ruota)

PI. F. PI.

PI.

(Lat.

[

gia.

e

—è — éda F. — édi.

Muda,

Mòti.

oridne.

F.

PI. F.

mòta, Alla chetichella. Mòta, sf. Duna. Motta. Piccola altura sabbiosa lungo la spiagPI.

PI.

F.

Mot Mòta

buon

I

Prt.

PI.

|

(F.) Ritirarsi in

Mucè

I

Móz.

domenica.

Msir, sm. (Dial. ant.) Messere. Msdànza, f. Borsa del pastore. (Capsella bursa pastoris, L.).

M§ura, PI.

sf.

M§ur

PI.

Misura (V. Amsur).

Mudèl, sm. Modello, Bozzetto.

med. mensura. GLE). Mubiglia, sf. Mobilia. Complesso mobili che arredano la casa.

I

dei

(Lat. mobilia, oggetti che la sposa porta in casa del marito; corredo. GLE).

Mubigliér,

tr.

Ammobigliare.

Mubìglié

—e F. — éda PI. F. — édi. PI.

Mucér,

Mudèl Mudèl 'd ^u^èja,

PI.

CLat.

Prt.

—è — éda — édi.

F. PI. F.

tr.

pione.

GLE).

Mudéla, sf. Modella. PI. Mudèli. Mudér, tr. Mutare, Cambiare. Vestire- a nuovo. Sostituire una cosa usata o sporca con un'altra migliore. ;

Ammucchiare, Ammontic-

Salcicciotto

Tu' zo e' mudél. Copiare il modello. Fare una copia del modello. (Dal lat. med. modulus, misura, cam-

I

MUDE Mudé'

j

e'

lèt,

Cambiare

la

biancheria

potatore.

Mujèt de

letto.

al

Mudé

Prt.

—è — éda PI. F. — édi.

(

— Iran F. — èma PI. F. — érni. Mudést, agg. P. — èst F. — està PI. F. —

;

F.

PI.

F.

i

F.

lumi.

GLE).

MuU

PI.

Mulét



àta

F.— àti.

Mulèca, sf. (v. Masinèl) E' il granchio al momento della muta, quando è più molle.

Mulén, sm. Mulino Mulén. Mulén da l'oli, Frantojo. Mulènda, sf. Molenda. (Dall'antico it. mulènda. v. PI.

idi.

Muflon, sm. Muflone, Pelo, pelliccia muflone. PI. Muflòn. Mugér, intr. Muggire. (Anche per dire che il fuoco borbotta. Tale rumore è un segno premonitore dell'arrivo in casa di

uno sconosciuto). Mugiàna, f. Modigliana, chiamata già nel 1122 Mutiliano, da Castrum Mutilianum, da Castrum Mutilum, sulla strada imperiale romana che da Arezzo, toccando Pontassieve, Acqua Cheta e Faenza, andava a Ravenna. di

Mugión (de car) sm.

Coscialetto, Zoc-

colo.

Mugiòn. Mugnàc, sm. Il Biondelli (1853) traduce con « Toppo. Legno grosso e informe»; ma ora non si usa se non per indicare una boccia deformata per il lungo uso ima persona tozza. PI. Mugnèc. Mugnèg, sm. Albicocco, Munlaco.

Prati, Voc. Etim. Ital.). Mulèr, tr. Mollare, Sciogliere, Liberare, Sganciare, Mettere in libertà,

Sguinzagliare, Aprire. Innalzare (l'aquilone). Prt.

(Mulér= De la mòla) Lat. med. amolare, sciogliere amolatos ». GLE). (

PI.

Albicocca,

«

;

canes

Mulést, agg. Molesto PI.

F.

—èst



està

PI. F.



èsti.

Mulìga, sf. Mollica, Midolla. Parte molle del pane, contenuta entro la crosta (sec. XIII, mollica). 31uli$éna,

sf.

Moina,

Grazia

lusin-

ghiera

(Gallizioli, op. cit.). sf.

Mule

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

Meliaca.

Frutto dell'albicocco.

Mugnèg

antico mulica. In alcuni posti dice anche «mugliéga»). Mujèt, sf. pi. Mollette. Mujèt da pudé', Forbici (a molla) da

Dall'it.

piccola mol-

e « mogletta »

Mulàt, sm. Mulatto. Figlio di un bianco e di una nera.

Mufì, agg. Ammuffito

si

i

», ;

Mul Mula

PI. F.

Modesto

Mudèsta, sf. Modista, Crestaia. PI. Mudèsti.

(

med. ha « moieta mogia » molla, pinza

Ibrido, Incrocio (di animali). I

PI.

èsti.

PI.

il

Mul, sm. Mulo

PI.

Mugnèg. Mugnéga,

«

pinzetta per attizzare

Mudé' la péna, Mudare Mudéran, agg. Moderno

— — ida PI. F. —

Molle da camino, per

Il lat.

la

F.

PI.

fug.

I

fuoco.

PI.

!

MULN

269

Fé' dia muli§éna, Cercare di entrare nelle grazie con lusinghe.

Mulistér tr. Molestare. Mulnel, sm. Mulinello. Strumento che gira con l'asse stesso e che ha moto di rotazione intomo all'asse. Molinello, Rigiro di acqua. Mulnel da puzér. Mulinello j

da poz-

MULN zaio.

Argano orizzontale attorno

al

qua-

raccoglie la fune del secchione. (V. S-ción) Mulnèl de filèr o dal vid, Mulinello, che serve a tendere o ad allentare i fili si

le

I

che sostengono

le viti.

l'acva,

Mulinello

consistente in un asse orizzontale con pale rudimentali di piccole stecche di canna, il quale poggia su due forcelle e gira per la spinta che le pale ricevono dall'acqua. Fé' e' mulnèl, Ballare vorticosamente sempre sullo stesso posto. Mulnél de car. Argano del carro ]

(V.

Ragaiòn)

PI.

Mulnèl.

Mulnèr, sm. Mugnaio PI.

zo da 10 baiocchi

L. 0,53.

Munérca, sm. Monarca, Re. PI. Munèrca. Munfréna, sf. Monferrina (Ballo). PI. Munfrén. Munì, prt., agg. Chiuso Interrato. ;

Mulnél da mètar int

j

MUNT

270

Mulnèr

PI.

F.

Munì



PI.

ida



F.

idi.

Municàja, sf. Minutaglia. Monetaglia, Spiccioli. Munir, tr. Murare (una porta o stra) Empire (una buca).

fine-

I

(Aruch Aldo, in op. cit., scrive « Munì. L'ha munì. L'ha empita, o piena). Questo verbo è ormai usato solo da quelli che parlano all'antica. Muni^ión, sf. Ammonizione. Al tempo del dominio temporale, i so-

mulinaro, da un lat. pop. molinarius; A. Prati Voc). Dial. ant. muliner. V. Lud. Gabbusio, Frottola.

spetti di idee liberali venivano obbligati

Multa, sf. Multa. Pena pecuniaria per PI. Mult.

nizión

(It. ant.

contravvenzione.

sf.

Monarchia.

Munarchì Mundéda, sf. Mondatura. PI Mundèdi. Portar Mundér, tr. Mondare j

Prt.

1

Mundè

j'



F.

èra

PI. F.



èri.

med. montanarius). Muntéda, sf. Copula di animali

(Lat. òv.

Sbucciare

le

uova.

mundare. DEI). Mandela, sf. Mondezza, Spazzatura, Immondezza. Rimasuglio, Mondatura, Cascame. Loppa. Munècia, sf. (Dactylis glomerata, L.). Munèda, sf. Moneta. PI. Munèd. Alcune monete in uso a Rav. furono: lo scudo romano (argento) = L. 5,32; il testone o pezzo da 3 paoli = 30 baiocchi - L. 1,59; il papetto o pezzo da 2 paoli j

I

20 baiocchi

Muntanir

PI

(Lat. tardo

=

Muntagnòl. Muntanèr, sm., agg. Montanaro.

PI.

Ripulire.

—è F. — éda PI. F. — édi. al

Muntadùr, sm. Montante, Montatoio. Parte del veicolo che serve per mon-

altura naturale o artificiale. via la

PI.

Mundé'

mu-

Muntadùr. Monte. Muntàgna, sf. Montagna PI. Muntàgn. Fila 'd muntàgn, Catena di monti. Muntagnola, sf. Montagnola, Piccola

PI.

buccia. Sbucciare

« la

PI.

Munàcc

Munarchì,

chiamata

».

tar su.

Munàcia, sf. Monacchia. (Dal lat. monedula) PI.

a non uscir di casa dopo una data ora di notte. Quella era

=^

L. 1,06:

il

paolo o pez-

Migrazione a monte dei pesci. Muntédi. Munténa, sf. Peppola, Fringuello mon-

PI.

tanino.

Muntén. Muntér, tr. Montare (Salir sopra); Salire (Andar su e ascendere); PrenPI.

der posto (in vettura)

Armare (Comporre

'

Copulare.

varie parti o pezzi, armi, telai, congegni). Prt. PI.

F.

Munte





è

èda

nelle

MUNT PI. F.



Parapetto.

èdi.

Muntéss la testa, Montarsi la testa. Muntòn, m. Fiume Montone. Esso ha origine da tre torrenti: l'Acquacheta o ;

Acquabella dei Romiti, il Rio Destro e il Troncalosso. Non si sa che sia stato

menzionato dagli autori latini. I documenti ravennati, dei secoli X, XI, XII, lo chiamano Fluvius Liviensis, fiume di Forlì.

chiama

(Nelle campagne ancora, più che

ravennati

Muntòn,

il

nome

« e'

Montone, perchè canale dei montoni ».

di

fu introdotto nel « Così si legge in Miscellanea Romagnola, G. Mengozzi, La Cerere della Romagna Toscana, pp. 12, 13.

Dante

lo

menziona

al

Canto

XVI

l'Inferno. (Ant. teguriense?). Muntùra, sf. Montura. Divisa,

del-

Uni-

forme. PI.

Muntùr.

(Dal francese (1368) monture. DEI). Mur, sm. Muro. PI.

Mur.

Mur

a sec,

Mur' d'na

j

Muro tèsta,

a secco. d'un mattone.

Muro

I

Mur ad

per

do

e'

test.

mur, (F.) Dare del

Muro

di

due mattoni

lungo. Tire' so Un mur, Erigere un muro. (Lat. murus). Mura, sf. p' Mura, Bastioni. il

I

Muradór, PI.

srri

;

Moscio, Floscio.

PI.

F.

Muratore.

Mùrbi. Murcia, sf. Morchia, Sudiciume nero

d'unto, delle ruote dei carri. (Lat. med. murchia, feccia

Muradùr

Murciàn, m. Mordano. med. Marcianixs). Murcin, m. « Morchino ». Nomignolo che si dà a un ragazzo sporco di morchia, (v. Murcia). Murdècia, sf. Mordecchia, Nasiera. Tanaglia le cui branche terminano con (Lat.

un capolino rotondo. Si applica alle narici delle mucche per poterle guidare. PI.

del opere in

agg. Livido. PI.

Muragi

bino.

I

èli.

med. morellum, colore paonazzo. GLE). Morale TraviMurél, sm. Murale cello. (Lat. med. moralis).

(Lat.

|

PI.

j

Murèl.

Muréla (v. Erba murèla). Murèna, sf. Coltivazione di

gelsi

a

Murén.

Murér, Prt.

tr.

Chiudere

Tappare.

Mure

—è — èda PI. F. — èdi.

PI.

(Traslato di murare (1388), fare del mu|

I

Murèl

— eia PI. F. —

F.

Muràja, sf. Muraglia Muro. PI. Muràj. Murandéna, sf. Mignattino, Colom-

Murandéna

Murdècc.

PI.

murare. Costruzioni, lavori, muratura. Muragì, sf. Emorragia.

I

dell'olio.

GLE).

ceppala. Siepe di gelsini.

med. murator. GLE). Muradùra, sf. Muratura. Lavoro

PI.

Murbi Mùrbia

PI. F.

(Lat.

PI.

'

F.

[

Cuzì' contra a capo nel muro.

'

Fine.

Murél, sm. Livido, Echimosi.

Muro a sopramattone. Mur de me?, Muro maestro. ;

med. murazolus. GLE). Murbén, sm. Morbino, Vivacità. Mùrbi, agg. Morbido Molle Tenero

(Lat.

si

fión 'd Furie »).

Prese

MURE

271

scura.

Rondine

di

mare.

Murandén.

Mura^ol, sm. Muricciolo, Muretto. Mura?;òl de pónt. Parapetto del ponte. Mura^òl de poz, Muricciolo del pozzo,

murare). Murerà, sf. Gelseto. Morato. PI. Murèr. Murèt, sm. Muretto, Muricciolo. PI. Murèt. Moretto. P. Murèta. ro,

'.

Moretta, Morettina, Brunetta. Murèt, sm. Moretta, Anatra marina,

MURI

Muse

272

Moretta turca. Muri, sf. Moria. La nèbia l'è sègn 'd muri, La nebbia è segno di moria. Ciò .si dice se c'è nebbia il giorno di S. Paolo dei Pronostici

U

j

Mòrt Mùrt Mòrta

L'è I

Murtifichèr,

Muritina, PI. Muritin.

sf.

PI.

Martori, sm. Mortorio

grigia.

Murlé, agg., prt. Pieno di echimosi (V. Murél). Pesto.

funerale. Uomo tetro tetro, noioso.

Mori-

lividi,





PI.

Fé' I



ó§a



òsi.

Mursér,

Mursòn, grandi e PI.

F.

tr.

Mordere, Azzaimare. ha denti molto



Murtèl èli.

Smorzare, Spegnere (DalIntridere, Stemperare, Impastare. l'antico

Prt. PI.

tr.

Ammortare)

Murtè

—è

j

|

'

Broncio.

Fare il

il broncio. broncio.

sporco.

Mu§arlón. óna





òni.

sm.

Bellimbusto

|

Mo-

scardino.

Muscardén. Muscarola, sf. Moscheruola. Rete di protezione contro le mosche. PI. Muscaròl. Muscatel, sm. Moscatello, Uva moPI.

scatella.

Muscatél biànc, Uva moscatella bianca. ró§, Uva moscatella rossa. muscatél, Moscato. (Lat. med. moscatellus). Muscatlèda (uva), sf. Uva moscata, che sa di moscatello. Muscela, sf. Mazzacchera. Boccone. Strumento per pigliar anguille e buratelli; che consiste in im mazzetto di lombrichi infilati nel medesimo spago che li infilza tutti. ]

I

F.

long,

mu§. Avere

Muscardén,

òni.

Murtèr,

mu§

e'

muso

PI.

PI. F.

Murtél, agg. Mortale.

— èia PI. F. —

e'

A mu§

F.

Mursìn, sm. Bocconcellino. PI. Mursìn. Murtadéla, sf. Mortadella. PI. Murtadél. Murtalèt, (V. Murtarèt). Murtarèt, sm. Mortaretto. PI. Murtarèt. Murtéda, sf. Impastata. PI. Murtédi. PI.

Ave'

il

agg. Chi grossi.

Mursòn — óna

PI. F.

(F.) Tipo da (F.) Ambiente

dur, (F.) A bocca asciutta. Musarèla, sf. Museruola (In senso figurato, per « musino sudicio »). PI. Musarèl. Mu§arola, sf. Museruola. PI. Mu§aròl. Mu§arlón, agg. sm. Chi ha sempre I

j

F.

Mu§

I

édi.

Murù§

PI. F.

|

Mu?, sm. Muso, Grugno

Muròj, sf. pi. Emorroidi. Mur5§, sm. Amoroso, Moroso. Innamorato Fidanzato. PI.

'

Murtùri.

PI.

di

Murlè éda

PI. F.

Offendere, Mortifica-

F.

Morettina.

glione.

F.

tr.

—è — éda PI. F. — édi.

uno struggimento!

Muritòn,

PI.

Of-

Prt. Murtifìché

E'

anche Muriténa. sm. Moretta

Si dice

Mortificazione,

sf.

il

scompare

che

sole

re.

un

I

Si è spento

sòl,

e'

del

PI. Murtifìcaziòn.

Mòrti. muri',

PI. F.

murté

Detto

fesa.

Prt. F.

édi.

è

dietro le nubi. Murtifìca^ión,

Murir, Morire. PI.



s'

sole.

Péval di segn).

S.

èda

PI. P.

j

(V.



F.

Muscatél

Vén

'd

MUSC PI.

Muscèl.

PI. F.

Musché, agg. Picchiettato, MacchietPI.

PI. F.

sf

Ammostatrice,

Pigia-



PI.

Mustàz, sm. Mostacchio, Muso, Ceffo

édi.

to.

Muschèt. Muscón, sm. Moscone. PI. Muscòn. Musculadùra, sf. Muscolatura, ComPI.

pagine dei muscoli. PI. Musculadùr. Mus-dùr, sm. Mùtria. Muso duro. Muso serio di persona che sta contegnosa e superba. PI. Mu§-dùr. Muleta, sf. Piccolo sacco di tela che vetturini e blrocciai adoperano per dare la biada alle loro bestie quando sono in viaggio. Musetta. (F.t Storia, Mugica, sf. Musica, .

Ora non

è quasi più in uso. Mustè^. Mustér, tr. Ammostare. Pigiare uva per fame il mosto. PI.

i

Storiella.

Music. Mu§lén, sm. Moscerino. Mu§lén dal vinàz, (Culex vinarius). PI. Mu§lén. (Dal lat. med. muscinus, moscerino. PI.

1

Musorno,

Imbronciato,

— óna

^'TVfi^-i^

la

Musté

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

med.

(Lat.

amostare,

pigiare

l'uva.

GLE). Mustérda, sf. Mostarda. Mustérd. Mustrcr, tr Mostrare, Far vedere.

|

GLE). Mu§5n, sm. Musone. PI. Musòn.

Mustaròl.

(V. Mustér).

Muschér, sm. Moscaio, Miriade di mosche. Muschèt, sm. Moschetto. Fucile cor-

P.

óni.

trice.

Muschè. èda





Mustaròla,

tato.

F.

MUTO

273

PI.

Prt.

Mustré

—é F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Mustréna, sf. Mostrina (distintivo a sul bavero dei militari). PI. Mustrén. Mustru6§, agg. Mostruoso, Deforme. colori

PI.

F.

Mustruùs



PI. F.

ó§a



ò§i.

Mutìv, sm. Motivo, Causa. Cagione. PI. Mutìv. Mutivaziòn, sf. Motivazione. Mutivér, tr. Far motto. No' mutivé', Non far motto. Mutòr, sm. Motore in genere e an-

MUTU che motocicletta. I

I

Mutór da Mutór da

zo.

Motocicletta. lavuré' la tèra, Trattore.

stré,

Mutùr. Muturèsta, sf Motorista PI. Muturèsta.

PI.

|

Trattorista

Muvimént, .sm. Movimento. Muvimént. Muzadura, sf. Mozzicatura, Mozzico-

PI.

ne,

Ritaglio.

Muzadùr. Mu?g5n, sm. Mozzicone. PI. Mu?gòn. (Dial. del sec. XVII, «mosgon»; V. Aruch A., Op. Cit.). Muzión, sf. « Monizione ». Pallini per PI.

fucile.

ant. monizione, magazzino di munizioni, sec. XVI).

(Dall'it.

Muzòn, sm. Mozzicone di sigaro o Mozzone. PI. Mu^òn. Mzàn, agg. Mezzano. Quello di mezsigaretta.

MZOL

274

— M?àna. Mzàn, m. Mezzano 'Rav.». Il nome indica un luogo di mezzo. La chiesa di S. Cistoforo del Mezzano risale probabilmente al sec. XV ed ha

F.

subito sicuri resturi nel 1666, rifacimenti prima del 1778 e restauri nel

(Don M.

1778

Mazzotti).

E' stròlg de M?àn, s' u n' ' uj cój dmàn, L'astrologo di Mezzano se glie oggi ci coglie domani. }

i

cój incù

non

ci

co-

Detto di chi si atteggia a far pronosenza costrutto. M?én, sm. Mezzino. Misura di capacità per aridi. Mezzo staio.

stici

PI.

M?én.

Dal lat. med. mizinus misura. GLE). M?èta, sf. (V. Amzeta). Mzol, sm. Mozzo della ruota. PI. M?ul. (Lat. med. muzolus. GLE).

e

N NA

NASE

275

N' avv. di negazione. Non. Nadècia, sf. Con questo nome si indica tanto l'elleboro, o erba nocca, quanto il succiamele, o fiammone. Nadél, sm. Natale. Natività di Cri-

Nànz, aw. Prima (E' comime anche « j

j

ninz

PI.

^òc'de Nadél, Ceppo di Natale. (V. alla voce «divuzion»). Bón e' Nadél, cativa la Pascva. Se è bello il Natale è brutta la Pasqua.

F.

I

I

Cvànd

l'entra

e'

Nadél

'd

e'

Chi di Nadél nun fila, di Carnuvél (Nardi). Chi di Natale non fila, di Carnevale sospira. Oltre ad significato letterale, si deve intendere che I

suspira

non compie un lavoro al momento opportuno se ne dovrà rammaricare in seguito. La forma poetica è identica a quella tipica delle cante romaNàja,

Naja. Servizio militare. L'è naja!, E' vita militare! Sóta la nàja, Sotto le armi.

Nana,

sf.

Nanna. nana. Far

I

1

Fé'

e'

nanìn,

Dormire

(del

bimbo)

Ande' a e' nanìn, Andare a nanna. sm. Nano. Nanetto.

sf.

Nerbatura.

Comples-

so nervoso.

Narbè,

sf.

Nerbata, Scudisciata. Staf-

filata.

Narbé. Narbèt, sm. Nervetto. PI. Narbèt. Narón, m. Nerone, l'imperatore roPI.

mano. Naróncal, sm. Ranuncolo. Narvó§, sm. Nervoso. agg. Nervoso. I

PI.

Narvù§

— ó§a PI. F. — P.

ó§i.

Narciso (fiore). Giacin-

to.

PI. Nar?;is.

Nàscita, PI.

sf.

la nanna. Ninnare. Nanìn, Vezzeggiativo che sign. Piccolino, Bimbette.

Fé' la

I

j

ani.

Narjì?, sm.

gnole.

1



Narbadùra,

chi

I

vègna. Prima che vengano.

Napuletén. tana



PI. F.

dmènga,

cavai e cómpra la vivènda. Quando Natale entra di domenica, vendi il cavallo e compra vivande. (Perchè è ritenuto di cattivo auspicio).

vend

ch'i

e indri, Avanti e indietro. Napuletàn, sm. agg. Napoletano.

sto.

I

»).

Nàn^ Nàn^

sf.

Nascita.

Nàsciti.

Na^èda,

sf.

Fiutata.

Na?édi. Na§él, sm. Narice. PI. Na§èl. Na^èr, tr., intr. Annusare, PI.

Prt.

Na§é

Fiutare.

NASE

—è — éda PI. F. — édi.

rfl.

PI.

Na^èta, sf. Fiocco. Legatura a fiocco dei lacci delle scarpe e altri casi detta pure « ciaparola». Nasèt.

Navès.s, rfl. Dondolar.si na (V. Néva). Navicéla, sf. Navicella.

j

I

I

re.

Né, cong. Né' cvèst, né

Ne

[

Protuberanza.

Origi-

iva ivi.

sf.

I

[

voltura.

agg. Naturale. Sté' naturai, Stare al naturale, senza

posa. sf.

I

ratore).

magna

la

nèva,

La

la neve.

dita.

Negù^i.

Nemig, sm. Nemico, PI. Nemìg. Nénc, avv. Pure, Anche. Se nénc, Se anche. J'è nén cativ, Sono anche cattivi. Mo nénc! esci. Ancora! Nénca, avv. Anche, Di nuovo, Un'al[

Navà?.

!

med. navacia, recipiente; e navis, forma di treggia, GLE). Navéda, sf. Nave, Navata (di chiesa) PI. Navéd. Navèli, sm. Naviglio. (Canal Navi(Lat.

glio Zanelli di Faenza, ideato e costruito dal conte Scipione Zanelli, agevolato nel suo intento dal papa cese-

nate Pio VI Braschi). (Lat. med. navilium, corso tr.

j

tra volta. Fé' nénca. I

Ripetere.

Nén?, prep e avv. Avanti, Anzi. Nénz de, Avanti il giorno, cioè

pri-

ma I

del giorno. Nén? arcòld. Prima del raccolto. Nén? si' sera. Prima che sia sera (Anche così: « Ni§ si' sera»). Nèpul,- m. Napoli. I

I

d'acqua.

GLE). Navér,

s'

Necia, sf. Nicchia. Nècc, sm. Nicchio. PI. Necc. Ned, prt. (V. Nè§ar). Nascita Néda, sf. Nidiata, Covata Nascita. di semi, di insetti, di uccelli PI. Nédi. Neghér, tr. Negare, Diniegare. (E' più dialettale « nighèr »). Negozi, sm. Negozio, Bottega, RivenPI.

Navaccia. Botte per il trasporto delle urine (Navata de pèf). Tinozza della calce bianca (da mu-

Navata,

talena.

La nebia la nebbia scioglie

]

to, indole.

PI.

vént l'acva, tre

\

Naturale?.

Naturalmént, avv. Naturalmente. Naturèl, sm. Naturale, temperamenI

tri

i

j

Natura, Mondo naturale. Vagina di animale. PI. Natùr. DisinNaturalèza, sf. Naturalezza

I

nebula).

La nebia

fa

Natura,

PI.

Ruggine i

ai .cereali.

scure? la caca (Bagli). I

PI. Nativ.





la fa i nibiót (La nebbia nebbiotti). Modo allusivo per dire che la nebbia porta la neve.

nario.



questo,

Nebbia, Foschia,

Tre nèbji ima nèv,

med.

PI. F.



PI. Nèbji.

(Lat.

natta, GLE). agg. Nativo, Oriundo,

sf.

Meluggine infesta

]

Natta,

cvèl.

quello.

Nèbia,

Nèstar. Nata, sf. PI. Nat.

PI.

F.

l'altale-

Stare a Navighér, int. Nuotare galla Navigare. E' naviga in dal brot acv, Naviga in cattive acque. Savess navighé'. Sapersi barcamena-

stro.

Natìv,

con

I

Naspa, sf. Naspo, Aspo. PI. Nasp. (Lat. med. naspus). Naspèr, intr. Annaspare. (Lat. med. na.spare). Nàstar, sm. Fiocco di fettuccia, Na-

(Lat.

Altalenare, Dondolarsi.

I

F.

PI.

NERE

276

Dondolare^ Fare fare

Nérb, sm. Nervo.

l'al1

Scudiscio, ottenuto col

membro

essi-

NES

NIGR

277

cato del bue. Staffile. Ave' de nerb, Essere

forte,

[

nerbo-

ruto.

e'

Paradosso: U n' è nèva intànt che gal da la sménta u n' bèca int al

stèl.

Nirb. Nè§. sm. Naso, PI. Nè§. Scorr'int e' né§,

Nèva,

PI.

j

Fiuto

,

Intuito.

Fé'

con

voce

Neo. Piccola macchia tonEscrescenza sanguigna della

sm.

Ni,

I

nasale.

De' int e' nés a ón, Non andare a genio a uno. Ave' de né§, Avere del fiuto (reale o

j

néva,

Név.

PI.

Parlare

Altalena. Nave, Piroscafo Fare l'altalena.

sf.

la

deggiante I

pelle.

I

PI. Ni.

Nibié, agg. Annebbiato (di tempo). Vésta nibiéda, Vista annebbiata. Nibièr, imp. Offuscare, Armebiare.

I

figurato).

Ave' e' nès long, (F.) Saperla lunga Ande' sota a e' né§ a òn. Metter le dita sotto il naso a una persona con atto di insulto, di provocaI

PI.

P.

zione.

PI.

Chi à de né§ à de ghérb.

I

Ned Ned Néda

Prt.

F.

PI. F. Nédi.

Néspal, sm. manica). PI. Nèspal. (Lat.

Nespolo (Nespilus

ger-

Nebbiaio. Nibiéra, sf. Foschia Nibièr. Nibjìna, sf. Nebbiolina. PI. Nibjìn. Nibiòn, sm. Nuvolone basso, gravido di pioggia. PI. Nibión. Nibiót, sm. (Vedi «nebia»). Nici§èri ,agg. Necessario. PI. Nici§èri P. éria PI.



PI. F.

med. nespilus).

Nèspal de Giapón, Nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica). Néspla, sf. Nespola. Frutto del neI

Nèspal. Al nèspal al j' indvéna l'arcòld. Le nespole indovinano il raccolto; cioè dalla quantità delle nespole si può pronosticare come sarà il nuovo raccolto. Net, agg. Netto; Puro. I

P.

Net Neta

— érji.

(Lat. necessarius). Nici§itè, sf. Necessità. (Lat. necessitas).

I

Covo Nid, sm. Nido Nid. U§èl 'd nid, Nidiaceo.

j

Fé'

|

|

Nidiata.

PI.

spolo. PI.

PI.

—è — éda F. — édi. |

Int 'na bela, pia^a u i sta ben nénca un bel campanil, (F.) In una bella faccia ci sta bene anche un bel naso. (Lat. nasus; indoeuropeo nas). Nè§ar, intr. Nascere.

I

PI.

Nibié

Prt.

I

e'

nid.

Preparare

il

nido

|

Nidi-

ficare.

(Lat. nidus).

Nida^-n, sm. Nidietto. PI.

Nida?;ìn.

Covata. Nidè, sf. Nidiata PI. Nidé. Nidé 'd burdèl. Nidiata di bambini. Nidèr, int. Nidificare, Farsi il nido. Nigar, agg. Nero. ]

I

PI. F. Neti.

(V. S-cet).

Nèva, Nèv. Nèva'd

sf.

Neve.

PI.

PI.

F. cali,

Neve che

si

scioglie

su-

I

bito (V. Cali). \

Nèva surghéna, Neve a

piccoli ghiac-

cioli. I

La neva mar^uléna

sera a la maténa.

la n'

dura da

hi

Nigar Nigra

PI. F. Nigri. (Lat. niger).

Nigarfòm, sm. Nerofumo. NIghér, tr. Negare (v. Neghèr). Nigrèt, sm. « Neretto ». Sorta d'uva nera simile alla canina o cagnina. Ha

NINA

NOSA

278

il raspo verde e dà xin vino quasi simile alla cagnina. Il Morri lo chiama

colorino,

ma

in

Toscana

il

colorino

colore, mentre il « neretto » nostrano è solo uva da vino a cui si mescola, nella pigiatura, un'uva chiamata « ?achén » per il colore. Nigrèt de rasp rof « Neretto » dal

serve per dare

il

,

I

raspo rosso. Ninàn, sf. Ninna nanna. Ninàna, sf. Ninnananna.

(Lat. nodus).

Nòja, sf. Noia, Tedio, Fastidio, Seccatura Molestia Lamentela. PI. Nòj. Noi, sm. Nolo. PI. Nul.

Nóm, sm. Nome. Nóm.

PI.

volgare

nóm a nom

Dare titolacci a uno. un étar, A nome di un altro Sotto il nome di un altro. Mètr' e' nom, Imporre il nome. Arfè' un nom. Rifare un nome, (RinDì' di

Sota

j

Il

|

J

I

romagnolo (come ogni altro volgare) è ricchissimo di ninnenanne che le donde si tramandano da generazione a generazione. Per le ninnenanne (come

Nud.

PI.

e'

ón. d'

|

I

I

novarlo in famiglia). Purtè'

I

e'

nom

dia

« orazioni », gli stornelli, e 1 canti alla boara) non è possibile dire ove siano state composte perchè, cantate un po' ovunque, in ogni contrada di Romagna, hanno subito alterazioni e modifiche continue nei diversi tem-

cognome materno.

pi e nei diversi luoghi.

la

per

le

Cantilena, « vernia » che fa ad-

(F.)

U

I

s'

i

uno

di

pèrs

e'

casato. Fé' e'

nom

\

e'

mamma.

Metr'

nom, Si

d'ón,

Suggerire

insén de nom,

nomanza o

Nini, d'Engìa, sm. Porcellino d'India. Cavia (Cavia coboya). Ninén, sm. Maialino. PI. Ninén. I ninén e i burdèl di cuntadén j' è bel da ^nén, I maialini e i bambini dei contadini sono belli quando sono

(Lat. nomen, -inis; nom- « nome »). Nomar, sm. Numero

Nin^

(v.

PI.

I

che sia. Ni? e indri. Avanti e indietro.

]

I

avanti

di

l'altro.

PI. ]

PI. I

Nòni. della

nona.

Encefalite letargica. (Lat. tardo, nonna, «nutrice»). Nón?i, sm. Nunzio Apostolico.

Nora, sf. Nuora. Nòr. Nós, sf. Noce. L'albero che fa

PI.

dita).

Non

Mèi dia nòna, Malattia

Nocca (del Brocco (di

Giuntura (delle

nomina. Atto del nominare, eleggeinvestire di un grado.

Non, (pesce). Nonnato (Aphya vera). Nòna, sf. Nonna.

PI.

tela).

Nomar.

Nòmin. Non, sm. Nonno.

Nò, neg. No. Nò, pr. Noi, (m. e f.). Nòd, sm. Nodo, Groppo. legno).

]

.

all'in-

PI.

Uno

\

(Lat.

re,

ni? retar,

indoeurop.

,

Nin^ùl, sm. pi. Lenzuola. (E' più comune lin^ul »). Anche il veneto ha ninzioi e linzioi come il romagn. (v. C.A. Cibotto, Prov. Veneti, 495, Edit. Martarello). Nis, (v. Nénz). Ni?, (v. Nénz). Contraz. di «ninz». Ni? che sia (o Niz che sipa). Prima

ón

rad.

(F.) Dire cose De' i nomar de lot senza senso, Parlare fuori di senno. j

dietro.

I

ri-

numerus). Nòmina, sf Nomina. Comunicazione

Ninz e Nenz).

aw. AH 'indietro. Caminé' ninzdri, Camminare

I

Acquistare

credito.

Novero. Cifra Int e' nomar di piò. Nel novero dei più (Nel regno dei morti).

Ninzdri,

I

nome

I

I

piccoli.

il

il

uno. Invocare

il

dormentare.

I

il

è spento

nome di nom dia mama,

Rivelare I

Ciamè'

\

e'

màma, Avere

le no-

ci.

Nò§.Nó§a, sf. Noce. (Albero e frutto). PI. Nó§.

NOST (Juglans

regia

j

sono per

Se

i

I

le

frutti

persone volgari (Nardi). della noce sono raggruppa-

formano

e

Nud, agg. Nudo Nud.

L.).

Nò§a muschèda, Noce moscata. La nòsa muschéda la n'è fata pr' e' porc jignél, La noce moscata non è fatta per il cinghiale. Le cose fini non j

ti

NUSE

279

il

PI.

F.



a

F.

PI.

Nud



Spoglio.

]

i.

ned, Ignudo nato, l'ha fatto). Nudo nato. (

(Come natura

Lat. nudus).

Nudadùra,

così detto castelletto,

Annodatura. Anello del

sf.

chi ch'à de

una pianta. PI. Nudadùr. Nudén, sm. (vezzeggiativo

Nòst, agg. poss. Nostro. Nóst. P. osta

nudo). Nudello. Pannocchia di granturco liberata delle glume esterne e lasciata con quelle inteme, più bianche, che venivano usate da riempire i paglie-

PI. F.

ricci.

castlèt

« e'

»,

è

presagio di scarso rac-

Cvànd

la nosa la fa e' castlèt / gran ch'i '1 tegna stret. Quando la noce fa il castelletto / chi ha del grano lo tenga stretto

colto:

PI.





òsti.

Nòta, sf. Notte. PI. Not. (Lat. nox, noctis; radic. indoeuropea nokt- « notte »). La nota la j'è fata par durmì. La nota e' zira i lèdar e i murù§. Segno, apNota, sf. Nota (music). punto. Tu' nòta, Prender nota. PI. Nòt. Nòv, agg. num. card. Nove. j

fusto di

La

I

novem). Nov, agg. Nuovo.

(Lat. PI.

F.

vano

U m'

U

j

è

« nudelli »,

alle

spannocchia-

Nudén.

PI.

Nudin, dim. di « nud ». Nudino. Nudi' nudi « Nudin nudino ». !

j

bimbo

Il

si

trastulla

a

correre nudo

per casa e fa « nudi' nudi' ». Nujétar, pron. m. pi., Noialtri, Noi. Nujétri, pron. f. pi. Noialtre, Noi. Nujó§, agg. Noioso.

Nujù§

— ò§a PI. F. — ó§i.

Mi giunge nuova. m'ariva nòv, Mi riesce nuovo. Mi

Noia,

Nuju§ité, sf. diosaggine. PI. Nuju§ité.

nuovo.

Molestia.

Nulègg, sm. Nolo Noleggio. De' a nulègg. Dare a nolo,

Fasti-

|

(Lat. novus).

]

Nova, sf. Nuova, Notizia. PI. Nòv. Al nòv calivi al j'è sempr' avara, Le nuove cattive sono sempre vere. Intsóna nova: bòna nova, Nessuna nuova: buona nuova. Novzènt, nm. Novecento. Nove volI

Noleg-

giare.

Numarér, Enumerare.

I

tr.

Numerare,

Numaré

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Numinèr,

te cento. sf.

Nubilté scaduda, Nobiltà decaduta. Ave' dia nubilté, Appartenere a nobile famiglia, Discendere da n. f Ad vècia nubilté, Di antica prosapia. Nuciòla, sf. Nocciola Nocciolina americana. Arachide. I

]

|

Nuciòli.

tr. Nominare. Fare il noEleggere, Investire di un grado, Scegliere Menzionare, Rammentare

me

Nobiltà.

I

PI.

tempo della sfocorteggiatori face-

P.

è nòv,

Nubilté,

i

giovani

i

trici.

PI.

Nuv Nova

PI. F. Nòvi. j

«nud»,

sera, nelle aie, al

gliatura,

I

|

di

I

I

|

Prt.

Numiné

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Nu^ént, sm. innocenti,

dei

pi.

Costellazione

gemelli.

degli

NUSE Noce

Nujjèta, sf. Malleolo.

del piede.

Nusèt.

PI.

NVOD

280

Nuvél, agg. Novello (di pesce). Avanotti. Pef nuvèl, Pesce novello I

I

Nu§òn, sm. Ailanto.

PI.

Nuvéna, Nuvén.

(Ailanthus glandulosa).

Nu§ón. Nustràn, agg. Nostrale, Nostrano. PI. Nustrén.

PI.



F.

PI. F.

àna



ani.

Nutèda, Nutédi. Nutér, tr.

Nottata.

PI.

Prt.

Notare,

Osservare.

Nuté

—è F. — éda PI. F. — édi. Nutéri, sm. Notaio. (Lat. med. notarius, GLE). Nutìzia, sf. Notizia. PI. Nutìzji.

Nùval, sm. Nuvolo, Nube.

|

(F.) Mi-

riade. f.)

Nùval.

Cvànd che i nuval i va a e' mér / taca i bu e va a lavuré'; / cvànd che I

va a la muntàgna, / staca i bu e va a la capàna. Nùval, agg. Nuvoloso, Nuvolo, Annu-

i

nuval

i

volato.

Nuvànta (o Nuvànta) nm. Novanta. di nove diecine.

Numero

Nuvanténa, sf. Novantina. Nuvantén.

PI.

(relig.).

Nuvèmbar, m. Novembre. Nuvighér,

intr.

Nuotare.

po-

Nuvi^ia

F.

PI. F.

Nuvì^ji.

Noviziato Tirocinio. Nùvla, sf. Nube, Nuvola. PI. Nùval. Al nuval al va ad vént. Le nubi sono portate dal vento. (Dal lat. nubilus). Nuvlàja, sf. Nuvolaglia Nuvlón, sm. Pino che ha la sua chioma al di sopra degli altri Nuvolone. PI. Nuvlón. Nuziòn, sf. Nozione. PI. Nuziòn. i

I

PI. Nutèri.

(m. e

Novena

Nuvizièt, sm.

PI.

PI.

sf.

PI.

Nuvitè, sf. Novità, Nuova. PI. Nuvité. Nuvi^i, sm. Novizio. Nuovo del sto o dell'ambiente. PI. Nuvì^i

(Lat. med. nostranus, GLE). Nutaril, agg. Notarile. sf.

Nuvèl.

'

Nvéda,

sf. Nevicata. Nvédi. Nvér, imp. Nevicare (It. ant. nevare). Prt. Nvé. 'Nvòd, sm. Nipote.

PI.

PI.

F.

"Nvud 'Nvòda

PI. F. 'Nvòdi. (V.

Anvód).

OB I

I

O, cong. O, Oppure. Oh, esci. Oh. ò, voce del verbo avere. Ó?, Cosa vuoi? (domanda).

ò, (Risposta impertinente che significa: Cosa vuoi tu? Che te ne importa? Io faccio a modo mio. Esprime uno stato d'animo di ribellione, di opposizione). òblig, sm. Obbligo, Imposizione, Vin-

I

colo, PI.

Obbligazione.

I

j

I

I

A

poc a poc u s' pela al j' oc, A poco si pelano le oche. Con calma possono fare le cose più difficili.

(Nardi).

Magne'

j

I

I

I

I

I

I

I

I

I

mosche.

ócc apanè, Occhi annebbiati. Int un bàtar d'òcc, In un batter

d'occhio. Féla a ócc avdént. Farla sotto so [

il

na-

òcc a..., Attenzione a... Dice G. U. Majoli in « Palazzi... di Ravenna... », che nel 1300, ogni sera, due armigeri saUvano sulla torre del Comune di Ravenna a vigilare di lassù per

I

la

Mangiare dell'oca. Non senso di un sottinteso, o es-

dl'òca,

afferrare il sere all'oscuro di una cosa. òcc, sm. Occhio Gemma, da innesto. Scudetto. Gemma, di pianta. PI. ócc. A òcc e crò§a, A occhio e croce. A òcc, A occhio, A un dipresso. A ^ig a ócc, A occhi chiusi, Alla cieca. Seriche' dl'occ, Ammiccare. Occ ch'i fora. Occhi che trafiggono. De' int l'òcc, Far spicco; Dar soI

I

I

a poco si

A

I

I

alle

Oca casaléna, Oca domestica. Oca 'd vaia, Oca granaiola. Oca faraóna, Oca paglietana. Marche dal j' oc (v. Zàcval). Oca lumbérda, Oca lombarda.

I

spetto. òcc ga?òl, Occhio ammaliatore. ócc a§rè, A occhi chiusi. A òcc, A vista. In§dé' a ócc, Innestare a gemma. Buté' fura j' ócc, Mettere, (ingrossare) le gemme. òcc a la mèrla! (F. ) Attenzione! §ré' un ócc, (F.) Chiudere un occhio. Fé' j' òcc a i ghét, (F. ) Fare i piedi !

óblig.

Oca, sf. Oca. PI. Oc. I

occ

281

sicurezza della città

immersa

nel son-

no; e ogni tanto, per mantener svegli e vigili i guardiani delle sette porte, urlavano, con un portavoce marino, ai quattro venti: Occ a la pòrta!... Un ócc a la pignata e ó a la gata. Un occhio alla pentola e uno alla gatta. Detto per chi ha più cose da tener d'occhio. (Nardi). E' tén piò j' ócc ch'a n'è la boca. Tengono più gli occhi che non la bocca. (Così si dice specialmente ai bimbi in[

1

gordi).

ODI

ONZA

282 Ombra,

(Lat. oculus; rad. indoeuropea ok- «oc-

chio

»).

Occ

j

'd

Ómd (pronuncia PI. ómd

Ofa,

A

sf.

ófa,

I

Onda,

'd

foja

j

ójom da

la

grande. m?;ulén.

foja

nò§a.

Olmo

Olmo

óngia, sf. Unghia Artiglio equino. De' dl'óngia a l'urlò^, (F.) |

dalla foglia lun-

siberiano

(Ul-

I

I

1

si

PI. F.

sambédg,

Uomo

selvatico

Oman

i

n' si

sf.

Unta.

PI. ónti.

De' un'onta, Dare un'imta, Ungere. Òi^a, sm. Oncia. Ande' a ònz, (F.) Andare all'antica. PI. ònz. (Lat. med. onzia, oncia; misura di peso e anche di superfìcie; dal lat. ancia, dodicesima parte di un tutto), I

j

|

Go-

rilla.

J'

j

ónti.

ónta,

Om, sm. Uomo. PI. Oman.

I

j

ónt ónta

F..

Oli minarèl, Petrolio. Oli gas, Petrolio. Bòt da òli sànt, Botte da orbi. Oli da magne, Olio da cucina. Oli 'd rè^, Olio di ricino.

uomini non

Untume.

PI.

un.

Om

Leva

Ave' l'ónt par tot i mèi, (F.) Avere un rimedio per ogni cosa. ónt par tòt i mèi. Panacèa. Ónt, agg. Unto. Bisunto Oliato. Macchiato d'unto

dice anche « u§ »

I

I

».

]

Voce contadinesca per fermare mucche. Alt.

òi§,

In alcuni posti Oli, sm. Oli.

j

Mettere

augnata di ferro. Ont, sm. Unto, Unguento. '

ójom siberiàn, Olmo mus pumila).

I

Zoccolo

|

sempre a punto l'orologio. óngia 'd pòrc, « Cavacchia

a fo-

ga e stretta. (Lat. med. ulmus).

I

Pigliar l'abbrivio. delle arie.

Déss dl'onda. Darsi

(Lat. unda).

curzòla,01mo a foglia

piccola.

PI.

Onda

sf.

Onci Ciapè' l'onda,

I

I

le

pro-

di

grande.

ójom

i.

PI.

I

I



un, pron. indef. o quantit. Uno. F. óna. ón, agg. num. card. Uno. (Lat. unus; lat. arcaico, oinis).

I

I

a

ómid.

PI.

ufo.

Ohimè, Ahimè. ójom, sm. Olmo. PI. Ujom. Uimòn, Olmo maestoso. ójom inguanén (ójm inguané). Olmo con rametti di un anno. ójom 'd foja mora. Olmo a foglia

glia

Umido.

agg.

prio sugo e condimento. (V. Stufe).

I

ójom

ónd),

Omid, sm. Umido. Vivanda con

Ufo.

A

F.

PI.

Ogni, agg. Ogni. Si trova pure Igna e 'Gna. Ohi, esci. Ehi! (anche Vohi). I



F.

Livore.

odium, odio).

(Lat.

Fare om-

ómbar.

PI.

|

]

Ave' ombra, Adombrarsi.

\

I

cor frane; òcc dret, cor fred (Bagli). Odi, sm. Odio, Astio PI. Udi.

Ombra.

bra.

(saxicola tor-

bò, Saltimpalo, quata rubicela). Occ stane, I

sf.

Fé dl'ombra. Ombreggiare

s'amsura a pèdg. Gli misurano a pertiche. Il

valore di una pjersona non si giudica dalia statura (Nardi). Oman nud, Bianchetti o neonati di acciuga (v. sardón).

anche «amsur») onzar, tr. Ungere.

(v.

ónt ónt ónta

Prt. PI.

F.

PI. F. ónti.

OPI

Orca! (esclamazione che indica me-

Òpi, sm. Acero, Oppio, (pianta). (Lat. med opius). Oppio (sonnifero). (Lat. med. oppium). PI. ópi (piante).

raviglia).

Orchidea, sf. Orchidea. Pianta delle O. la cui infiorescenza è composta di circa quaranta fiori disposti a spiga.

I

Opra, sf. Opera Opar. Or, sm. Oro.

|

E' color lillà scuro, con picchiettature dello stesso colore, su sfumature chiare. Cresce spontanea nelle nostre campagne

Azione.

PI.

Ur. D' òr ,D'oro, Aureo Or mazè|. Oro di massello. U n' è tòt òr cvèl eh' arlù§, Non è tutt'oro quel che riluce. (La parvenza può ingannare). Ora, sf. Ombra. PI. Or. (Ora (Dante), aria, brezza; passato a PI. I

I

I

indicare «

ombra

modenese,

v. DEI). Ora.

óra, PI. òr.

óra

j

Al

j'

I

sf.

» nel

romagnolo

Fura

e nel

PI.

i

(

Lat. ordo.-inis).

Organ, sm. Organo Pl.Urgan. Orgàndi§,

rada e

I

Tarda ora. ór curti, Le prime ore dopo mez-

térda,

'd óra,

sm.

musicale).

Beatiglia,

Mussolina

fine.

(F.) Burbero.

Urs. Órsa,

|

A

ora

sf.

Orsa.

Femmina

órsi.

in-

solita.

Fé' d'ora, Fare in tempo. Arivé' d' óra, Arrivare in tempo. Ora 'd capèla, Fra le otto e le nove del mattino, quando le risaiole consumavano la colazione (G. U. Majoli). Di qui forse il detto: rinfurzéss la capèla de stòmac, cioè fare ima mangiatina ristoratrice. Ora 'd nòt, Ora di notte. Segnale del coprifuoco, dato a Ravenna dal campanone, subito dopo l'Ave Maria. Riesumando un vecchio editto, il Cardinal Agostino Rivarola, legato pontifìcio (1824 -1826), decretò che, dopo quell'ora, nessuno poteva girare per la città se non era munito di una lanterna. Quasi tutti I

I

!

trovavano più comodo farsi portare la lanterna da qualche poveraccio desideroso di guadagnarsi qualche soldarello. Questi portatori di lanterna, sotto il cui sguardo si effettuavano avventure galanti, fecero sorgere il detto allusivo: e' mòc. No' ave' un'ora 'd ben, Non avere un'ora di bene Non avere un'ora di

purtè' I

|

pace. (Lat. hora).

(str.

PI.

PI.

Fuori orario

Orchidei.

Órdan, sm. Ordine, Comando. Ordine (disposizione di cose). PI. Urdin. òrdin, sm. Ordine, Assetto.

òrs, pr. Verso. Órs, sm. Orso.

zanotte. I

ORSA

283

Oi/a

d'orso.

ORT

OSCI

284

Fé' rò§ a un cvèl, (F.) Far l'abitudine a una cosa. (F.) Fare il callo. Esar un mont d'ò§. Essere un fascio di

Ort, sm. Orto. Urt. Roba 'd òrt, Ortaggi. Or?, sm. Orzo.

j

PI. I

I

Orj sambédg, Orzo

canino, (Lat.

;

ossa. selvatico^

Orzo

Forasacco.

hordeum)

Or^a,

sf.

0§ d'una



,

Orcio. Recipiente di terra-

vòlta, Fossile. scruclén. Cartilagine.

(Lat. OS, ossis, «osso»). Ó.5, sm. Uscio, Porta, Imposta.



cotta con manico ad arco e beccuccio per contenere acqua « pepi », pipio )

PI.

da

bere.,

che ha

PI.

Or^.

^irèla 'd ró§.

V

med. orcea e urcia, GLE). òs, sm. Osso. PI. (Fem.) ù§. ò§ dia tèsta, Ossa del cranio; ò§ de cól, Osso del collo (al singolare); 0§ dia schéna o aneli dia schéna, Vertebre iLat.

[

;

Paleta dia spala, Scapola; Os dia spala, Clavicola; Anma de pèt, Estremità dello

stemo; Ca§a de pet. Gabbia toraciò§ de cui o cudrón. Osso sacro.

ca;

Coccige.

la

«

pré

Contrappeso dell'uscio (mattone) peso; la »,

«còrda», funicella; la « zirèla », rotella con una scanalatura. Ciapé' rò§^ Andarsene. Sté' da ó§ a ó§, Stare da uscio a uscio. [

j

Tiréss dri Chiudere. {

rò§.

Tirare

a sé

l'uscio,

Farméss int ró§, Fermarsi sulla soglia. (Lat. ostium, porta. DET). Òs-cia, sm. Òstia.

]

PI.

òs-ci.

(Lat. med. hostia, ostia; dal lat. hostia, ciò che si offre in sacrifìcio).

OST

A '1 j òv a '1 j'è bòni nénc dop Pascva Le uova sono buone anche dopo Pasqua; cioè una cosa buona, o bella, si può regalare in qualsiasi momento.

Òst, sm. Oste.

I

PI. Ost.

Osta (dialetto antico). Ot, agg. num. card. Otto. (Lat. octo; rad. indoeuropea to»). ótil, agg. Utile. F.

PI.

okt-« ot-

ótil

nm.

ricoli.

Ottocento.

Otto

volte

Ov, sm. Uovo PI. Ov (ma diventa femminile), ov cér, Uovo vano, infecondo; Òv bón, Uovo fecondo; Ov dur, Uovo sodo; ov §erb, Uovo acerbo, senza guscio; Ov de gal; Uovo piccolissimo (il primo di una pollastra, o l'ultimo di una gallina vecchia).

Ov 'd calzéna, Uovo conservato nell'acqua di calce. Ov pulsine. Uovo covato (col pulcino già creato). ]

Ov Ov

gale. Uovo gallato. pliche. Uovo picchiato (dal pulcino che ha rotto il guscio). Spiane' al j' ov int e' panir, (F.) Sistemare le cose. Cusr' un òv a .suifanèl. Cuocere un ovo nella cenere. Spré' al j' òv. Sperare le uova. j

I

I

j

I

Òv dia Sanfiòn. Uovo dell'Ascensione, così chiamato perchè raccolto nel detto giorno. Aveva la facoltà di far rinvenire gli affogati; e veniva usato per benedire i temporali e scongiurarne i peI

F. ótila PI. F. etili.

òt^ènt, cento.

OV

285

(Lat.

ovum).

Ov

dal mos-c. Cacchioni. Pie' un òv dur. Sgusciare sodo. I

:

un uovo,

còma

l'òv de de. Pieno come giorno (fatto in giornata). O eh' l'ha al j' òv o i pi^ón, O che ha le uova o i piccioni. In senso figurato vuol dire « Ora è ammalato, e ora è malaticcio ». Ov 'd càna. Cannocchio.

Pin

l'uovo

del

;

Le donne serbano per l'inverno le uova della luna d'agosto perchè dicono che si conservano meglio. I

I

Ov de

si

gal.

Uovo

credeva che

il

del gallo. Una volta gallo facesse un uovo.

II Placucci (v. op. cit.) dice «Alcuni vogliono che il gallo, dopo l'età di un anno diventi ovipero e se le uova non si trovano, nasca il basilisco dal cui sguardo resta avvelentata tutta la famiglia: motivo per cui si ammazza ogni :

OVAR gallo più vecchio nel giorno battono il grano ». Ovar, sf. pi. Ingegno della chiave. Ovra, sf. Operaio a giornata. Opera. PI. Ovar.

anno

in cui

il

286

OZI

Ande' a òvra, Andare a lavorare giornata. O^i, sm. Ozio. Sté' in Ò5Ì, Oziare. Stare in ozio. (Lat. otium). i

a

.

PAC

PADI

287

Pac, sm. Pacco. Pèc. (Rad. europea pak- «pacco»). Paca, sf. Pacca. PI. Pac. Pàcc-papàcc... onom. Verso del maschio della quaglia. PI.

Pacèfie,

agg.

Pacifico,

Calmo, Tran-

quillo.

(Dal

Babbeo

j

Ceffone,

(Da

Pacòn

PI.

Pacòt, sm. Pancotto. PI. Pacòt. Pacòt, sm. Veronica. (Veronica Agre-

Pacòt biànc (o Pacòt ?mtil), MordiAanagallide. (Anagallis arvensis). Padéla, sf. Padella Bilancia. Rete quadra a sacca, sospesa a due pertiche piegate ad arco, montate a croce e fissate a un lungo manico. (Lat. med. padela, GLE. lat. patella, «tazza, padella, piccolo piatto»). Padi, agg. Stentato. Cresciuto a stengallina,

PI. F. Pacèfichi.

Pachèt, sm. Pacchetto. Pachèt. Paciàr, sm. Pastrocchio. PI. Pacèr. Paciaréna, sf. Moticchio; Pacchiarina. Fango delle strade che si forma quando cade la pioggia. Par Santa Cataréna, o nèva o paciaréna, Per S. Caterina, o neve o pacchiarina. Paciarér, sm. (v. Pastrucèr). Paciarér, intr. Pastrocchiare col fanTramescolare. Metter disordine. go Paciarón, agg. (v. Pastruciòn). Pacifichér, tr. Tranquillare. Calma-

PI.

|

j

to

Macilento Padì

I

PI.

F.





za,

Pena, Dolore.

PI.

Padimént.

Padìr, Pacifiche è

Prt.

— — éda PI. F. — édi.

tr.

Patimento,

Sofferen-

e intr. Patire. Soffrire.

Padi

— — ida PI. F. —

PI.

F.

sm.

idi.

Padimént, sm.

re.

Patito.

ida.

F.

PI.

I

Paciùg,

sm.

Pacòn,

stis).

Pacèfie F. Pacèfica

PI.

fangliglia (?)

pacca).

PI.

Prt.

med. patuzum,

lat.

GLE).

ì

F.

Fanghiglia,

Pacchiuco.

I

idi.

Padì' de dulòr, Patire del dolore.

PADL

Paghèr,

(Lat. pati, soffrire). Padlè, sf. Padellata.

Prt.

Padlè Padlón, sm. « Padellone ». Rete a bilancia di grandi dimensioni (V. « pa-

PI.

dèla «

PAJE

288

»).

—è — èda PI. F. — édi. PI.

F.

E'

[

Padlòn

anche

è

»

il

capanno da pe-

Signor

giustizia

sca.

luogo.

Padlòn. FadóI, agg. Frollo, Marcio, Fradicio (detto solo di legno).

Pàgina,

PI.

Padól

PI.



F.

a



F.

PI.

i.

«

padol » significava, fangoso, palude ».

Vedi Abate Piolanti, L'incredulo, Padrén, sm. Padrino. PI. Padrén.

ecc.).

med. patrinus). Padrón, sm. Padrone. Che possiede

(Lat.

poderi, stabili, F.

cose.

Proprietario.

Padròn óna



PI. F.



òni. n' so padrón 'd fé' gnit. Non posso far niente Non mi è concesso di far niente. Padrunàn^a, sf. Padronanza, Sicurezza. Padrunèl, agg. Padronale.

]

A

[

PI.

F.

Padrunèl.



PI. F.

èia



Faè§,

èli.

sm.

Paì§. (Lat. med.

paysius,

GLE).

:

annebbia la vista ». Pagadòr, agg., sm. Pagatore, Che paga sicuramente. PI. Pagadùr. F. óra



òri.

Fagamént, sm. Versamento. PI. Pagamént. Faganél, ganellus). PI.

Paganèl.

Pagina,

a

i

La

sebat.

tempo

Foglio di

e

a

libro

o

quaderno.

Pàgin. Pagliàn, sm. Palliativo (usato come sostantivo). De' e' pagliàn, Dare un palliativo. Pagnòca, sf. Pagnotta, Pane a forma tonda. U s' è salve la pagnòca, (F.) Si è assicurato il pane. Paja, sf. Paglia. PI.

sm.

j

Paj. Fé' pàja longa e paja curta. Fare paglia lunga e paglia corta; cioè tirare a sorte, prendendo una paglia da im pagliaio. Vince chi tira fuori la p. più lunga. Incontrare im carro di paglia è segno di rabbia; « s' la j' è insachéda o lighéda, rabia pa§éda », se è insaclegata la rabbia è passata. cata Pajarén, (v. Pajaròl). Pajarol, sm. Pagliaiuolo. Colui che era addetto a curare l'erezione del pagliaio, poi è divenuto l'operaio che mette giù i covoni nella trebbiatrice, PI. j

I

paglia,

Pagadèt, sm. Pagadebiti. Uva bianca che dà un vino molto alcoolico. Di essa dice A. Spallicci « Uva famosa rorhagnola per un suo vino che



sf.

tot

arriva

chiamato anche «pajarén». (Lat. med. paiarolus, colui che vende

Paese.

PI.

PI. F.

di

péga

e'

divina

i

(Nel dial. antico « padule, terreno

PI.

Pagare.

tr.

Paghe

Pagamento, Ghiozzo

Sborso.

(Gobius

pa-

GLE).

Quella « Pagliaròla ». Pajàrola, sf parte dell'aia ove si erigono i pagliai. (Dal lat. medioev. paliarium, aia). Pajaz, sm. Pagliaccio, Saccone di paglia o pagliericcio. PI. Pajè^. .

In campagna,

appena imo muore

gli

toglie il pagliaccio e si va a bruciare un po' discosto da casa. Tale funzione va fatta finché « e' mòrt l'è sora tèra », finché il morto è sopra terra. E' indubbiamente l'antichissimo rito crematorio, modificato dall'avvento del

si

Cristianesimo, (v. Pajón). Fajèr, sm. Pagliaio. Meta di paglia, o fieno, cilindrica, con cupola e stollo.

PAJE Càn da

j

PALI

289 pajér,

Can da

Pajìr. (Lat. med. paleàrium,

I

in

vena.

paglarium e paia-

rium. GLE). Pajéra, sf. Cavaglione. Pagliaio a due

^ughé' al pai, Giocare alle bocce. Pala de ?nòcc. Rotula. Pala 'd savòn, Pezzo di sapone. Pala da ?ug. Boccia. Paladéna, sf. Palatina, Lampasco,

I

[

I

spioventi. PI. Pajèr. Pajè§, sm. (V. Paè§). Pajèz, sm. Pagliaccio.

Tritume

Mal di pa-

glia.

(Lat.

forma;

Esar in pala, Essere in

pagliaio.

PI.

med. paglitium, GLE).

detriti

pa-

di

della fava. Irritazione

placche che colpisce PI. Paladén.

e

il

con gonfiore palato.

Pajin, sm. Paino. Giovanotto elegante che segue tutte le mode. PI. Pajìm F. Pajina

Falafèta. sf. Palafitta. Palafèt. Palaz, sm. Palazzo. PI. Paìèz. (Lat. med. palatium, palazzo. GLE). Paladéna, sf. Villa, Palazzina.

PI. F. Pajìni.

PI.

glia,

Paimarola, sf. nia). Verghetta

«

PI.

Paniarola » (Da pa-

spalmata

vischio.

di

innesto.

A

Paimaròl.

Pelle che serviva volgere le panie. « Paniaccio ».

Palmata,

Paimón,

sf.

sm Palmone,

(sec.

ad

av-

XIV).

Palo con rami a cui si affiggono bacchette impaniate per prendere uccelli.

Paimòn.

PI.

Paimòn di stùran, Palmone degli storPaimòn dal ?;vet, Palmone per ci-

I

ni

panione è chiamato « vargòn». Pajol, sm. Giogaia, Pagliolaia.

vette. Il

Pajùl

Per l'uomo si usa a indicare la pappagorgia. E§ar a e' pajòl, Essere al termine, alla I

I

fine.

Anticamente costumava

tirare

il

Pajòn, sm. « Paglione ». Paglier'ccio. Bru§é' e' pajòn, Bruciare il paglione. (F.) Andarsene bruciando la paglia del pagliericcio davanti alla porta di casa, per significare che non si intende pagar la pigione. Ciò voleva dire « fate conto che sia morto ». (V. alla voce «pajà:?;»). Pajulìna, sf. Faloppa. Pagliuzza. PI. Pajulìn Pala. sf. Palla Sfera Boccia. Rotula. I

'

1

Pai.

A

palate, In

abbondanza.

una

bat-

(Lat. palatum, volta). Falè, sf. Molo.

Steccato, Staccionata di protezione.

;

Palizzata. Pale.

.

ÌP1.

(Lat.

med. palata,

palafitta.

GLE).

Palén, sm. Pallino. Palén dal pai, Pallino delle bocce. PI. Palén. Paléna, sf. Palina, Biffa. PI. Palén. Paléstra,

sf.

Paletra.

PI. Paléstar.

I

PI.

pale,

Fé' al pale cun la néva, Fare taglia a palle di neve. Pale, sm. Palato PI. Pale.

« pa-

gliolo » al neonato.

I

di pala.

I

I

PI.

Colpo

!

I

Marza da

I

PI.

una pala

Pallata (di neve). PI. Pale.

Panietta.

I

Palazén. sf. Palata. Quanta roba sta in

Pale,

Palèi, sm. Vanga Palet. Màng de palèt, Asta Farlèta de palèt. Gruccetta.

PI. '

!

Vangarci de p., Vangile. med. palletus. V. GLE aratrum). (Lat.

Facèta, I

sf.

Paletta (del

alla

voce

focolare).

Scapola (della spalla).

Palèt. (Lat. med. palecta e paletta. GLE). Palina, sf. Pallina. PI. Palin. Paline, agg. Impallinato con pallini

PI.

PALI da caccia, Ferito con

Dona

Donna di facili un passato bur-

— — éda PI. F. — édi.

(Lat. palus-, dis). Palude^, agg. Paludoso.

— ù§ — ò§a PI. F. — ò§i.

Palug, sm. Pisolino. Palug. (v. Impalughiss).

Palafitta.

Palijédi.

PI.

Palmòn, sm. Polmone. Palmòn. Palmuné, agg. Bolso, Asmatico.

Palumbèr, sm. Palombaro. Palumbèr. Palunzéla, sf. Pala da lavori in terreni melmosi, tutta in legno, di forma e dimensioni uguali a quelle di una

PI.

F.

PI.

—è



éda

— édi.

PI. F.

Pa^munèria, sf. Polmonaria (Polmonaria officinalis). Citata dal Gal (op. cit.).

lizioli

Palóm, sm. Tanfo

di

palude,

Tanfo

paludano. Fié 'd palóm, Tanfo di palude. (Dal lat. palus, palude). Palòn, sm. Pala, Ventilabro. Palòn da spulé'. Spulatoio. Palòn 'd ma?, Pallone di maggio, o di neve (Vibumum opulus) 2ug de palòn, Gioco del calcio. Palòn vulànt, Pallone areostatico, I

j

vanga. PI. Palunjel. PaZun^ìn, sm. Palloncino PI. Palun^ìn. Fé' i palun^in cun e' savcn, Far bolle di sapone. I

Palurì, I

Palurìr, Palurì

PI.

F. PI.

I

Palòn.

Falòt, sm. Palla informe manipolata con !e mani. Pallottola Grumo. |

'

sf.

Pallottola, Pallotta,

Palla.

PI. Palòt.

(Lat.

med. paletta,

Palpèdra,

sf.

GLE).

palla.

Palpebra.



int.

Imporrare,

Imporrire

ida



F.

idi.

Palutéda, sf. Manipolata. Abboracciata. PI. Palutédi. Palutér, tr. Appallottolare

PI. Palót.

Falòta,

Imporrato

(v. PalurìT).

I

Ar eostato.

agg.

Ammuffito

I

PI.

Palude, Padule.

F.

Pa^i^èda, Palizata,

PI.

sf.

PI.

PI.

F.

PI.

Paluda, Palùd.

pallini.

palinéda, (F.) costumi, che ha avuto rascoso. PI. è I

PAN

290

Mettere a tacere, Sistemare

(F.)

le

cose alla meglio. Prt. Paluté PI.

—è

— éda PI. F. — édi. F.

Palpèdar Urèi dia palpèdra, Nepltello, Orlo della palpebra. Falpiméda, sf. Palponata, Palpeggia-

PI. I

mento.

I

Paluté' a la mèj, Abboracciare.

(v. Palota).

Palutìn, sm. Pallottolino Palutin. Palutìna, sf. Pallottolina.

PI.

Palpunèdi. Palpunèr, intr. Palpare Pescare con le mani, a tentoni. Ande' a palpuné'. Andare a pescare a tastoni. G. Pasolini - Zanelli scrive « Palponare », pescare con la mano Paltàn, sm. Pantano, Loto. Fango nero degli acquitrini. (Indoeuropeo pan-, panko, «fango»). Paltò, sm. (v. Capòt). PI.

|

I

:

PI.

Palutm

Pàmpan, sm. Pampino. PI. Pémpan. pampinus). sf. Fogliame della vite. (V. pàmpan). Pan, sm. Panno PI. Pèn. (Panni e vestiti). Féss di pèn, Farsi dei vestiti.

(Lat.

Pàmpna,

I

I

Pan

dia pànza. Diaframma,

Membra-

PAN na che separa

torace dall'addome.

il

Peritoneo. I

Pan, sm. Pane (La

nuncia). I

Pè?

'd

Non ha

«n» non

si

pro-

pàn^ Pezzo di pane, Tiera

di

Man 'd pan, Tiera di pane. Tira 'd pan, Tiera di pane. Tirón 'd pan, Tierone di pane. Pan 'd Sànt Antoni, Pane di S. Anto, nio. Pane benedetto che il giorno di S Ant. si dà agli animali perchè si man(

tengano

sani.

Pan d'amstura, Pane di mistura. farina di grano e di frumentone.

Di

I

Pan Pan

Pandurén sambèdg, Dulcamara. (Solanum dulcamara). Pandurér, sm. Campo, appezzamento

Pane mazzerato. Pane raffermo. Buschèss e' pan. Guadagnarsi il pane. Magne' e' pan a tradimént, (F.) Viincuti.

dur.

vere della fatica degli altri. Piò bón ch'a n' è e' pan. Migliore del

Pandurir. Panerà, sf. Panala. Pala da fornaio. PI. Panér. Scherz. Piedi di dimensioni fuori del normale. (Lat. med. panaria, asse per cuocere il

PI.

j

pane nel forno. GLE). Pangastrél, sm. Panicastrella.

(Sorghum glauca

di panico.

I

I

PI.

d'oro).

Amnè' e' pan. Rimenare il pane. Pan da Nadél, Pane di Natale. Pan crèf, che Di' u t' l'ha det, Pane

Dio te l'ha detto. Con queste parole la massaia faceva il segno di croce sulla farina messa nella madietta (« matréna ») col lievito (« alvadur »). Qualche burlone all'atto di infornare il pane diceva: « Crè§ pan coma al putàn drì e' Dbàn, Cresci (sollevati) vicino al Bevano ». pane come le p U n' s' pò fé' 'e pan 'd vènar, Nor'. si può fare il pane di venerdì (porta cresci (lievita) che

L.).

Pàngraté, sm. Pangrattato. Panìg, sm. Panico (Lat. med. panigus. GLE). Panighè, agg. Panicato. Affetto da panicatura. Detto del maiale la cui carne grassa è piena di grani simili a chicchi

I

pane (Di cuor

a pomodori.

coltivato

plurale.

pane.

I

PANI

291

—è

— éda PI. F. — édi. F.

Panìra,

sf.

Paniere, Paniera. Canestro

di vimini, o di paglia intrecciata, a for-

ma PI.

allungata. Panìr.

(Dal lat. panarium, cesta per pane). Panirin (o Panirén), sm. Piccola paniera a forma rotonda, o anche allungata, ove le donne custodivano i loro at-

da cucire, Panierino, Cestello. Panirin o panirén. Cresta a forma di paniere,

trezzi PI. I

I

(v.

Panira).

disgrazia).

U

n' s' pò parcè' la tèvla ^én^a meti pan, parche u s' mòr l'arzdór. Non si può apparecchiare la tavola senza metterci il pane, perchè muore il regI

e'

gitore

Pan

I

dal bè§, Gigaro. italicum). de eòe,, Pan del cuculo.

(Arum Pan

I

Pana, sf. Panna, Crema, Fior di latte Pan. Pandajér, intr. Vacillare Barcollare Pandora, sf. Pomodoro (sia la pianta che il frutto). PI. Pandòr (m. e f.) Pandurén, sm. Pomodoro a fiaschetta PI. Pandurén. PI.

|

Panira

PANI

Panirón, sm. Panierone a più usi: per legna, per raccogliere uva, per bozzoli

per pasta Gerla Cesta fonda Panirón. Panitén^a, sf. Penitenza. PI. Panitenz. Panòcc, sm. Tutolo. PI. Panócc. Panòcia, sf. Pannocchia, Spiga di granone. PI. Panòcc.

di seta,

|

|

PI.

med. panocha, OLE).

(Lat.

PARA

292

Pantalón, sm. (F.) Popolo. Pantalón e' péga, Pantalone paga. (Chi ci rimette è il popolo). I

Pantuména,

Pantomina Commediola.

sf.

(F.) Finzione,

i vecchi cervesi a causa della cirroepatica che li colpiva ad età avanzata. (R. Alessi, Calda era la terra).

gio si

Papa, sf. Pappa (del bambino). Pap. Papagà/, sm. Pappagallo. PI. Papaghèl. Papalén, agg. sm. Papalino. Papista. Soldato del Papa PI. Papalén. Papaléna, sfr Papalina. Berretto da casa somigliante a quello del papa. PI. Papalén. PI.

]

I

Papél, agg. Papale. Ciacaré' a la papéla, Parlare senza veli^ apertamente, Parlare alla papale. Papèr, tr. Pappare. Mangiare con inI

I

Pantumén. dal pantumén, commedia. PI.

(F.)

Fé'

Recitare

la

I

Pànp, Uzzo

I

Pancia, Ventre.

sf.

PI.

Pan?. Pàn^a schègna. Pancia smilza (simile

a quella di un cane). fósi

la

vaia,

Pancia mia

fatti

j

(Lat.

med. panzia. GLE;

lat.

pantex,-

icis).

Mangiata da riempire

il

ventre. Scor-

pacciata.

Pan^é. Pan^èta, sf. Pancetta, Ventresca. FI. Pan^èt. Pan^ìra, sf. Pancera, Ventriera. PI. Pan^ìr. (Lat. med. panzeria. GLE). Fan^irlòt, sm. Bambolotto. so con pancia rotondetta.

èda



édi.

Papèta,

sf.

Papetta.

Lira

d'argento

Al ciàcar al j' è ciàxiar, mo al papèt j' è papèt. Le chiacchiere son chiacchiere, ma le papette son papette. PI. Papèt. Papòn, sm. Figura spaventosa creata per metter paura ai fanciulli. L'orco che mangia i fanciulli. Papòza, sf. Pappuccia, Babbuccia. Pantofola. I

al

PI.

Papò^i

Voce comune a

diversi altri dialetti

ita-

mediterranee. Viene dal persiano pàpùs, pantofola.

liani e alle lingue

Paracadù, sm. Paracadute Paracadù. Paracadutèsta, sm. Paracadutista (sia militare che civile).

— està — està PI. F. —

F.

òsti.

Uomo

Paracàr, sm. Paracarro. bas-

Pan^irlót.

PI. Pan^ión.

Panzòn

PI. F.

PI.

Panzòn, sm. Pancione. « I

—è



PI.

PI.

PI.

illecito.

Par, pr. Per.

Pan:fè, sf. Spanciata. I

modo

dell'ex stato pontifìcio.

Pancia mia capanna. Questo detto si ispirava alle valli che si alimentavano dell'acqua dei fiumi e del Bevano. Quando la foce del Bevano fu portata al mare il detto si... arricchì di una seconda strofa che diceva: « ... e e' bu§ de cui e' Dbàn ». E' tén piò i ócc eh' a n' è la pàn^a. Tengono più gli occhi che la pancia. (Così si dice degli ingordi).

Pàn^a mi

I

fossi la valle.

I

F.

(di botte).

PI. I

gordigia. (F.) Guadagnare in Prt. Pape

Parachèr Paradél sm. Forchetto. Asta da spinta per manovrare il barchino. F. Serantini lo chiama « paradello ». PI.

Paradèl. Paradìs, sm. Paradiso.

PI.

»

erano chiamati per

dileg-

PARA

PARE

293

U n' s' pò andé' in paradis a spét di Sent, Non si può andare in Paradiso a dispetto dei Santi. Paradlér, sm. Spingere col forchetto, (v. Paradél). Paradòr, sm. Caricatore, Addetto al carico e allo scarico del bestiame.

vola.

I

,

Paradùr. Paradò§, sm. Paratìe. Parete, piccolo riparo di frasche, di gamberoni, per difendere dal vento. PI. Paradóf. (Dal lat. parare, apparecchiare). Parafàng, sm. Parafango. PI. Parafèng Paragón, sm. Paragone, Raffronto PI.

-

Similitudine. I

PI.

Paragón.

Paragiinàbil, agg. Paragonabile.

— èbil — àbila PI. F. — àbili.

F.

PI.

F.

tr.

Paragunè

Prt.



— éda PI. F. — édi.

F.

Pardgarol, sm. regge la stiva). PI. Pardgarùl.

PI.

Paràli§i,

édi.

tu'

un

pare,

Andare a con-

sigliarsi.

Parècc, agg. Parecchio, Molto.

sf.

Paralisi.

—è

PI.

Parècc

F. Parècia PI. F. Parèci

avv.

1

Parecchio, Molto, Assai.

Parèda,

éda

sf. Parata. a la paréda, Stare pronto entrare in azione). Stare in agguato.

Sté'

j

édi.

Paramént,

sm. pi. Interiora, Viscere.

Paramenti, Addobbi. Parane, sm. ;

Ravenna,

sec. XIII.

Pìstòc,

sm.

GLE).

Pestello

per brillare

il

riso. lat.

med. pistonus, pestello

(?)

GLE). Pistola,

significa ballo



sf.

Pistola.

Pistòla curta. Pistola a due canne, o doppietta. Ave' la pistòla curta, Avere la pistola corta. (P.) Essere poco largo di maniche; essere piuttosto taccagno. S' u n' fa e' s-ciòp e fa la pistòla. Se no fa (se non spara) lo schioppo, fa

Popolava

A

le

grandi siepi e

proposito

di

tale

i

broli.

uccelletto

gli

autori fanno una notevole confusione. Il Biondelli riporta: « Pitaràn (pitarén). Pettirosso « L. Sylvia rubecula»; il Missiroli, in una nota (V. Romagna), lo chiama «uccello cocola» («la cócla») cioè scricciolo. Lo Spallicci lo chiama semplicemente « e' pitarin da la nèva » che, alla lett., si può tradurre solo con « pettorine della neve », dando a « pitarìn » il sign. di « uccello impettito ». Vecchi contadini, da me interrogati, si sono pronunciati né per il Pettirosso, né per lo Scricciolo, poiché l'uno viene chiam. « e' pèt ró§ », e l'al-

tro, « la cócla ».

Pitòr,

sm. Pittore.

PI. Pitùr.

Pìtràngula,

sf.

Petrangola.

Gioco

di

carte.

I

pistola.

Pigionale.

ànti.

I

la

Pigionante,

Pitàr, sm. Orcio impiegato dai lattai per il trasporto e la vendita del latte. L'italiano antico ha le voci pitàro, pittàro e pitàrro per vaso di terra, orcio, derivante da un vocabolo lat. regionale (V. DEI), dal greco pithàrion, diffuso dall'Esarcato di Ravenna. PI. Ktér. (S. Muratori scrive: «Pitàr. Sorta di vaso »). Pitarìn da la nèva, sm. Regolo. PI. Pitarin. Questo piccolissimo uccello che, come dice Spallicci « l'ha e' voi d'na pavajota », si trova ormai solo in pineta.

PI. Pistòl.

I

molto movimen-

non

PI. Pistóc.

(Dal



PI. F.

Pistadùr.

Pistaròl,

P.

tato. PI.

PI. Pi§ót.

l'uva,

a

PI. Pistulèti.

PI. Pisòn.

PI.

hanno più mezzi per

effettuare una data cosa). Pistón, sm. Pistone (di motore scoppio). PI. Pistòn. Pistulèta, sf. Fioretto, (ballo).

Pitroli,

sm. Petrolio. « canfén

chiamava anche

» e « òli minarél ». . Pitunè§a, f. Pitonessa. Sacerdotessa di Apollo. (Questo nome, ancora vivo, con-

Si

PITU

PIVI

315

serva solo il significato di « donna altezzosa ». E' certo un ricordo della Pitonessa del tempio di Apollo che sorgeva a Campiano. (V. Bartóla). Pitùra, sf. Dipinto, Quadro, Pittura Arte del dipingere, Pittura.

PI.

I

PI. Pitùr.

Piturér,

tr.

e

intr.

Dipingere,

Piiimén.

(V. Ca?ón). Piupéla, sf. Pioppella. PI. Piupèli. Piùv, sm. Piovasco, Acquazzone termittente. PI. Plùvi. (V. Piuva).

Pittu

Prt. Pituré

Piùva, XIII).

PI.

PI.

rare.

—è — èda PI. F. — édi.

sf.

Pioggia

Acva piuvàna, Acqua piovana.

Petulanza Piuchèr, sm. Ciangottio Ciangottare Piuchèr, intr. Petulare (di tacchina). Piucón, sm. (Accrescitivo di «piòc»). PI. Piucón.

di

F.

verde di grano, ecc.

|

|



— òna PI. F. — òni.

Piva, sf. Piva. Piccolo strumento sonoro ottenuto da una cannuccia, da uno stelo di dente leone,

da ima

Piva de sac. Zampogna, Cornamusa. Pepaiuolo Pivarola, sf. Pepajuola, Vasetto del pepe.

lat.

ricostruite

PI. Pivaròl.

Piulèr, sm. Pigolio. Piulèt, sm. Pialletto. PI. Piulèt.

rosso.

Pivaròn, sm.

si

Piulòn

del Paradiso, Alcione, Pescatore del Re, Piombino, Picupiolo, Alcedine, Vetriolo Piumbér, tr. Sigillare, Apporre piombini Impiombare (un dente). Piombare, Cadere a piombo Gettarsi addosso impetuosamente. i

|

'

I

Piumbé

—e F. — éda PI. F. — édi.

PI.

I

Naso

Pivaròn. Pivinàz, sm. Chiurlo maggiore, Torquato, Tarlino, Chiurlo, Fischione magPI. Pivinè^.

óni.

Piumbéda, sf. Impiombatura. PI. Piumbèdi. Piumbén, sm. Martin pescatore. PI. Piumbén. Uccello pescatore, U. Santa Maria, U.

Prt.

(F.).

giore.

óna



Peperone

PI.

Piulòn, sm. Pigolone, Persona che lamenta di continuo.

PI. F.

da uno stelo

j

piulare (V. DEI).



paglia,

PI. Piv.

Piulér, tr. Piallare. Fiulér, intr. Pigolare. Si ritiene derivi dal

F.

ant. piova sec.

(It.

Piùv (m.). (Lat. pluvia, pioggia). Piuvàna, agg. Piovana.

F.

PI.

in-

Piumbér

i

PI. Pivinèli.

Pivir, sm. Piviere, Piviere dorato. (Lat. med. piverius, GLE). Pivìr agustén. Piviere tortolino, Guignardo. Piviere morinello. Pivìr da la pena d'or. Piviere dorato, Piviere, Pluviero. PI. Pivir. Pivirol, sm. Chiurlottello. Fischione terraiolo. CJlurlottello. PI. Pivirùl. Pi?ghèr, intr. Pizzicare, Prudere. U m' pe?ga la lengva, (F.). Mi prude la lingua. Pi?gòr, sm. Pizzicore, Prurito. PI. Pi?gùr. Pizzico. Quan Pi?gòt, sm. Pizzicotto to si prende (di polvere o alt rei fra la punta del pollice e quella dell'indice I

I

virman. Piombare

i

(V. Virman). (Lat. plumbare, impiombare). Pìuméii, sm. Spiga di biódo,

piuma. (Scirpus Piumino.

Pivinèla, sf. Pivieressa, Pivierone, Piviere montano, Squattarola, Vanello a gastreo nero.

lacustris.

|

vermi.

o sua

Piuma,

!

PIZG Pi^Rutcr,

Dar

tr.

delle

pizzicotti.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

F.

Pi^icuchi (V. Pizincuchi). Pi^ighén, agg. Pizzichino^ Attributo di una sorta di tressette (Tri^ét pizighén). Pizincuchi, sm. Cerisuola, Bacca di biancospino. Il Biondelli (1853) ha « Pzancul. Ballerino. Còccola rossa che fa il rosaio e rovo canino ». Forse deriva da pizzicoccola, cioè piccola bacca). Pizón, sm. Piccione. PI. Pi^òn. PI. F.

òna

— òni.

Ave' al j' òv o i pi^ón, (F.) Passare da una malattia all'altra in continuazione. Stare tra il letto e il letticciuolo. pipionus,

GLE;

dal

lat.

Pi^unèra, sf Picionaia, Colombaia. Pizunèr. Pi^unzìn, sm. Piccioncino, Pippione. PI. Pizunzin. Placa, sf. Placca. Piastra di metallo.

PI.

Macchia

di

Plachér,

tr.

pus

sulle

Placcare

mucose. Doppiare (me-

maggiore, Picchio sarto maggiore, Culorosso. Plèc vérd. Picchio verde.

rio

j

PI. Plèc.

Pléda,

Pelata. Testa calva.

Pier, tr. Spennare, Spiumare Depilare Sbucciare Scuoiare. Pléss, Perdere le penne Perdere capelli Spellarsi, Rinnovare la prii I

|

;

]

ma

I

pelle.

Pie' e' pòrc. Radere il pelo al maiale. Pie' e' pajér. Rastrellare un pagliaio

]

(allo

scopo

di

Prt. Pie

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

la

—è — éda PI. F. — édi.

il

(per

med. pelare, spelare; «porci... decum acqua ». Imola, 1334. GLE).

(Lat.

beant pelari

mi

anèl. Placcare in oro

Plèspa, sf. Plispola, Pispola, Spipola, Prispola. PI. Plèsp. Fleza, sf. Pelliccia.

anello.

Pladìn, sm. Peluzzo. PI. Pladìn. Plàtah, sm. Platano. PI. Plètan. Platèja, sf. Platea. Plàtin, sm. Platino. Platóna, sf. Pulledra, a'asino,

PI. Plèz.

Soma-

che non ha ancora buttato giù pelo da pulledra.

PI. Fiatóni.

Plaustro, sm.

Il

Pliche, agg. Bezzicato ( detto cui guscio è stato incrinato terno dal pulcino). PI. Plichédi (al pi. c'è solo il Plichér intr. Pichiare del

plaustro. Rivista roA. Spallicci (1911-

magnola fondata da o privato

di

Privo di peli; Spennato. Privato

Pelato.

peli

!

femm.). pulcino

PI. Plispulón.

Bioccolo

Ciuffo. I

prt.

PI. Plóc.

Plò§,

agg.

Peloso.

uovo

dall'in-

per rompere il guscio PHspulòn, sm. Pispolone. Plóc, SQi.

1914).

agg.

di

il

rella

Pie,

La medica mancanza di

pela,

s'

baccello fecondazione).

P.

Plaché' d'or

pareggiare la superfìcie

laterale).

perde

PI.

il

sf.

La spagnéra

Prt. Plaché

I

sm. Pelecchio. Erba che pare

Plèc,

tani).

un

— éda — édi.

peluria. Plèc, sm. Picchio Cuntént coma un plèc, Contento (vivace, allegro) come un picchio.. Plèc róss, Picchio rosso, Picchio va-

I

j

Pelato, Sennella

,

Non ancora

I

PI. Piedi.

I

(Lat. med. pipio-onis).

calvo.

Pi. F.

(



penne; o implume

za capelli, pubertà. PI. Pie

Prt. Pi?;guté

F.

PLOS

316

-

)

PLUG PI. Pu§.



F.

ò§a



PI. F. òsi. (Lat. pilosus).

Pluchér,

Piluccare d'uva) BrucaBece delle capre) Bezzicare (delle galline) (F. tr.

]

(delle pecore

re

chettare

[

Pnó^a, sf. Pinuccia, Muro di pinuccia. Parte superiore che termina a punta, nei muri laterali della casa a due spioventi. PI Pnóz. Poe, agg. Poco PI.

|

F.

|

Mangiucchiare. Prt. Pluché

—è — éda PI. F. — édi.

I

]

cavèl sm. Ciuffetto, Bioccolino, Cioccherella di capelli. PI. Plunzìn. Pintóri, sm. .Piotone. PI. Plutòn. 'd

Fnàcc, sm. Pennacchio. PI. Pnècc. Pnadòra, sf. Parrucchiera

'

j

I

Fògn sm. Pugno

Pettina-

PI.

trice.

Pnadóri. sf.

Pettinatura.

Acconcia-

j

tura PI Pnadùr. Pnél, sm. Pennello

A

1

Pnèl

Pnéna, PI. Pnén. Pnér, I

Pettinina,

Pettinare

j

Pnét, sm. Pennato, Pennaio

Pnét Pnéta PI. F. Pnét Pònta de p., Penna F.

I

Petto p.,

Fat cun

pnét,

e'

Cresta (P.)

con

Tagliato

med. penatus, pennato. GLE).

Pnilè, nello

sf.

sf.

Pnét). Pennellata, (V.

Verniciata alla buona.

PI. Pnilé.

pòi,

via

i

polli.

GLE).

Godersi a

pollo.

Tocco

di

pen-

bietola). Pòl§. sm. Polso Tempia PI. Pul§. Sintì' e' pois, Sentire il polso Controllare i battiti del polso Batudi de pois. Pulsazioni Ave' de pois (F. ) Avere dei mezzi finanziari. 'D pòl§, Di polso. I

j

I

I

Gudèss a

(di

l'accetta.

Pnéta,

Becchime

poi.

Mandar

I

Barbu|;él de

(Lat.

i

;

PI.

p.,

pr'

ai poi,

Fòla, sf. Pollastra Gallina giovane. PI. Pòli Fòla ^anta, (F.) Madonnina infilzata. Santarella, Finta ingenua. Polita, sf. Polizza d'assicurazione. PI Pòli^. Pòlp, sm. Polpo comune. (Octopus vulgaris). PI. Pulp. Polpa, sf. Polpa. Bu.^a dia pólpa, Fossa delle polpe

Pné

Taj de

De'

(Lat. puUus, pollo.

—è F. — éda PI. F. — édi.

I

Roba 1

PI.

I

PI. F. Pòli

Pettinella.

(F.) Conciare.

Prt.

Pollo

PÒI F. Fòla

pennello

sf.

tr.

Pòjp.

Pòi, sm.

pnèl.

e'

tirchio.

PI.

A

pnèl,

pugnus) e' pogn stret. (F.) Essere Fòjpa sf. Polpaccio

Tné'

PI.

Di una cosa perfetta: La pé' fata cun

I

Pògn.

(Lat.

Pnadùra,

PI.

Pòchi

avv. Poco, Da poco A pòc a pòc, Poco alla volta, A poco a poco. A di' pòc, Senza esagerare... Pochisì, avv. Purchessia agg. Qualsiasi. Fògli. Puglia, regione d'Italia Int al Fògli, Nelle Fughe Fòglia, sf. Gettone. Pezzo di metallo, d'altra materia, usato nel gioco d'azzardo al posto della moneta. I

PI.

Plunzìn

Puc Poca

PI. F.

F.

PI.

POLS

317

1

POLS Pólija, sf.

Perno

Pulce

in ferro del

mozzo

della ruota

I

della carriola. Piccolo insetto nero che salta e divora le foglie tenere delle barbabietole. Fé' al pol§ a ón, Perquisire uno. Metr' una pólsa int un'urecia, Mettere in guardia, sull'avviso.

I

I

I

Pól§.

PI.

Pómpa,

Pompa

I

Pompa.

sf.

de

sulfét,

sf. Pietra pomice, Pomice. med. pomexa, GLE). Pònar, tr. Mettere a covare (sia

Pònar una una chioccia. Pònar dal j'

ciòza,

Pònta, Vertice

Mettere

covare

a

I

òv.

Mettere in cova delle

rf.

Porsi, Mettersi

Posarsi.

Prt. Post

Post

|

In pònta, A punta, Appuntito, Aguzzo. Pepa, sf. Upupa. Bubbola. PI. Pop. (Lat. ùpupa). Pòpul, sm. Popolo. PI. Pópul. Por, (contrazione di Pòvar) agg. Po-

Pur Por óm, Pover'uomo.

PI.

Pónga, sf. Talpa Pong. (Per similitudine, forse da sus pontica, un maiale dal pelo nero e il muso lungo, PI.

originario del Ponto). P6n§a, sf. Posa. Posatura di liquidi in

per l'ebollizione, sono rimaste in sospeso particelle pesanti. Pònt, sm. Ponte Punto. Punto. Punto fermo. Punto (di punteggio).

cui,

|

I

Punto (di cucitura). Punto (in geometria). Punto di riferimento. Pont 'd vesta. Punto

I

Punta Estremità acuta, in punta.

sf.

vero.

F. Pòsta PI. F. Pósti.

I

il

I

PI. F. Pósti.

PI.

Card. Altaeroni

PI.

Post Pòsta

Pónass,

dal

Cocca del fazzoletto. Pònt Pònta da di§égn. Puntina da disegno.

I

I

F.

Via

Come dice il nome, li i ladri da strada assaltavano i passanti. Fra i molti ladri che operarono in quel punto, rimase famoso « e' Gagìn ». Pont dia Zela, Ponte Cella sul fiume Ronco dove la Via Cella si immette

la

uova. PI. Post. PI.

.sulla

Ravenna.

uova).

I

j

circa 10 kilometri a sud di

fu fatto iniziare 22 luglio 1735.

(Lat.

le

Ponte Fiumicello,

Dismano a

Ravegnana. Pont Nov, Pome Nuovo sui Fiumi Uniti a sud di Ravenna. Questo ponte

Pónila,

chioccia che

dei Ladri).

nella Irroratrice.

Pómp.

PI.

PORC

318

I

E' por... (precede defunta). F. Pòra. PI. F. Por. Por, sm. Porro 1

(

il

nome

di

persona

Allium porrum )

(Lat.

porrum)

Porro. Piccola escrescenza o verruca. PI. Por. (Lat. porrum). Pórbia, sf. Polvere di ogni genere. De' la porbia, Spolverare i mobili. De dia porbia int j' ócc, (F.) Cercare di darla da intendere; (F.) Mirare a ingannare altrui sul proprio conto. Pórbia nigra. Polvere nera. Polvere

I

!

I

di

vista,

Idea,

Criterio.

formata di una miscela di nitrato potassico, carbonio e solfo. Porbia da s-ciòp, Polvere da fucile da

pirica,

Pònt 'd riputaziòn, Punto d'onore. In pònt 'd mòrta, In punto di morte. Vén cun e' pònt, Vino che ha una punta di acidità.

I

I

I

caccia.

i

PI.

Poro, sm. Porco, Maiale.

Pònt.

(Lat. pons, pontis; «

PI. Pórbji.

sanscrito panthàh,

passaggio »). Pònt di Lèdar, sm. (Alla

'

(F.) Persona immorale.

PI. lett.

Ponte

Pure

Pòrc

'd

màeia. Maiale nero

di

macchia

PORG Pò re

^ignél, Cinghiale.

I

Pòro spinòs, Porcospino, Riccio. Sànt Antoni u s' inamurè int un pòrc, (Sant'Antonio s'innamorò di un maiale). Questo per dire che la gente ha i gusti più strani. Cvànd e' pòrc l'à e' pel brusé / o l'à fàm l'è male (Placucci, op. cit.). Pru là! (Porco, via di là!). (Lat. porcus; radice europea pork« porco domestico »). Pòrga, sf. Purga, Purgante I

j

I

Pórg. Porgat, sm. Portico, Loggiato. PI. Pùrgat. (Lat. med. porticum, GLE). Port, sm. Porto.

PI.

PI.

Pùrt

prt. Portato.

I

POST

319

Pòrt Cursén. Porto Corsini (Ra). Dal nome della famiglia fiorentina Corsini a cui apparteneva il papa Clemente Xn, il quale autorizzò tutte le opere I

portuali e quelle della diversione del Ronco e del Montone. Pòrt 'd fura. Porto Fuori (Ra). « Pietro Peccatore... dalla famiglia nobilissima degli Onesti... reduce di Terrasanta, scioglie il voto, fatto in una tempesta di mare, edificando la chiesa ed il convento di S. Maria in Porto. La tradizione racconta che in quella chiesa e nelle mani di Pietro Peccatore, gli angeli, attraversato il mare, vennero a deporre l'immagine marmorea della Vergine Greca, e fu questa leggenda che nei secoli condusse migliaia di pellegrini, tra i quali anche imperatori, al romito santuario di S. Maria in Porto». P. D. Pasolini.

Ave' pòrta lebra. Poter entrare liberamente. Tiréss dri la pòrta. Tirare a se la porta. Chiudere la porta. Al cvàtar por 'd Furie Pòrta 'd S-ciavanì (P. Schaivonia); Pòrta di Bdogn (P. Cotogni); Pòrta 'd Sa' Pir (P. S. Pietro); Pòrta 'd Ravaldén (P. Ravaldino). In un docum. di Forlì, del 1408, sono rispettivamente chiamate: Porta Schiavania; Porta de Codognis; Porta Saneti Petri; Porta Ravaldini. Pòrtasré, f. Porta Serrata (Rav.). Venne così chiamata perchè fu deciso di tenerla chiusa dopo che i Veneziani ebbero allontanato dalla città Ostasio da Polenta e la sua consorte Ginevra Manj

:

j

Poi, quando nel 164^8 il cardinal legato Alderano Cibo fece riedificare un ponte di legno fuori Porta Serrata, si riaperse e fu chiamata Porta Cibo Lì vicino sorgeva una torre dove la tradizione voleva che vi fosse stato rinchiuso Boezio. G. Pasolini - Zanelli). Po§a, sf. Posa, Atteggiamento.

fredi.

(

PI.

Pò§

Mèts

in pò§a. Posare Post, sm. Posto, Sito,

[

Podere

[

Luogo

Sistemazione.

La§é' e' post. Abbandonare il posto. Lasciare il podere. Di' un cvèl fura 'd post. Dire una cosa inopportuna. Sintìss fura 'd post. Non trovarsi a proprio agio. Truvè' un post. Trovare un impiego, una sistemazione. Fé' de post, Far posto. Far luogo. No' ave' e' post a fèrom. Essere irre'

I

j

I

I

Porta, sf. Porta, Uscio. PI. Pòrt. Fé' pòrta, Far pagare alla porta. Ande' a la pòrta. I mietitori che volevano lavorare per tutto il tempo della mietitura, andavano a Forlì a una delle quattro porte e lì contrattavano coi datori di lavoro la propria pre.stazione d'opera. A porta sréda. A lavoro ultimato in ogni sua parte (detto per la costruzione I

I

I

di edifici). I

Ere dia pòrta. Architrave.

quieto. PI Post. Pòsta, sf. Posta. Servizio postale. Ufficio postale.

Appostamento. mento.

Caccia

con

apposta-

I

Posta. giocata. I

Somma

di

ogni giocatore nella

Quota, Parte. Azione in denaro, Agguato. Fé' la pòsta a 6n, Attendere uno al varco Dar la caccia a uno con appostamento. I

j

I

j

POTA Ande' a

la pòsta, Cacciare all'aspetto.. Fé' la posta a la levra, Andare al bal-

j

j

zello.

A

I

posta

A sua

'd lo,

(di lui) posta,

piacer suo.

A sua

li'

(di lei) posta,

I

A A A

I

I

Pradèla de fug, .sf. Lastra del focoServe a impedire che la fiamma corroda il muro.

A

PI.

pòsta, avv. Appositamente. pòsta, Ad arte. posta ben!, AF>punto!; Per

punto

A

Pradél, sm. Mattonella (da pavimento da rivestimento). PI. Pradèl.

e

lare.

A posta 'd piacer suo. I

PRE

320

Pradèl.

Pràdg, agg. Pratico, Esperto. PI. l'ap-

F.

Prèdg Pràdga

' Pradghi. Pràdga, sf. Pratica, Esperienza. Fé' pradga. Impratichirsi, Far pratica Mètr' in pradga, Mettere in atto, :n

PI. F.

!

'D posta, Totalmente, Interamente. « Pòsta » si usa anche per « piccolo appezzamento di terreno per fabbricarci una casa ». In questo signif si accosta al lat. med. « posta », appezzamento di I

I

.

terreno. GLE. Pota, sm. Superbo, Borioso.

Pradgadór, sm. Predicatore. Pradgadùr. Pradghér, int. tr. Predicare. Pradìna (per accendisigaro),

PI.

Secondo

Muratori deriverebbe da Potestà cui femm. sarebbe «Pute§a».

S.

I

pratica.

il

Pie-

sf.

Piccolo mattone..

tra focaia I

PI. Pota.

I

PI.

Povar, agg. Povero (v. Por) PI. Pùvar. Avuchét di pòvar, Avvocato dei poveri. Pó^, sm. Pozzo

Pó| Pò? artigiàn. Pozzo artesiano. Fé' vdè' la Iona in e' poz. Par vedere

(Da Prè). Pradòn, sm. Tambellone. Pradón. (Lat. med. predone, grossa pietra. PI.

PI. I

I

cose impossibili.

Metr'a mòl e poz. Fare festa grande, I

Murarci de pó^. Parapetto. Camita, Incamiciatura.

I

I

trasversali disposte in tutti

che

gli

infelici

che

vi

i

sensi in

venivano

precipitati finivano « tagliati a fette esat-

tamente come un cocomero agostano Paolo Poletti. (Lat. med. puteus, pozzo. GLE). Póza, PI.

sf.

\

la Sovraintendenza ai Monumenti. (Vedi U. Majoli, Quando noi nonnni...). Praparèr, tr. Preparare, Allestire, Ap-

parecchiare. Prt. Praparé. PI. è F.

»

Póz

lat. putere, puzzare). Pr' pr. Per. Contrazione di « par ». Fracìf, agg. Uguale, Identico, Preciso. Esatto, Meticoloso.

— — éda

I

Prè Cote (per

rude' ]

!

j

I

lare rasoi).

PI. F. Piacisi.

muro).

Pradarol sm. Mattoniere Pradarùl.

I

detta

«

Pre

da

Prè cruda. Mattone crudo (non cotto) Prè §élda, Mattone intero. Mèza prè, Mezzo mattone. Prè da rasùl. Pietra a olio (per affi-

Praci§ F. Praci^a

[

affilare)

».

PI.

PI.



édi. PI. F. Pràtic, (v. Pràdg). Prè, sm. Mattone.

PI.

Puzzo, Fetore.

(Dal

I

Pradulòt, sm. Frammento di mattone. Pradulòt. Sucité di Pradulòt. Con questo nome mordace ma asinesco i ravennati incolti

chiamavano

Póz a rasul. Pozzo a rasoi. Secondo la fantasia popolare ogni rocca romagnola aveva il suo pozzo con lame

modo

GLE

(v. prè).

PI.

baldoria.

I

Pradìn

Pradòcval, sm. Ciottolo (di mattone).

Man

'd

prè,

FHla

di

mattoni (di un

Mèi dia prè. Calcolosi alla vescica. Mètar una prè sòra (F.) Mettere una

PRE

PRES

321

pietra sopra, Mettere in tacere. Ave' una prè int e' pónt 'd Matèlga, Avere un mattone nel ponte di Matelica. Essere uno sciocco. Questo modo ,di dire si spiega ricordando che anticamente costumava far pagare come tassa o pedaggio un certo

(Detto di ammali, ma il campagnolo usa anche per la propria moglie). Prèl, sm. Prillo. Giro in tondo.

di mattoni per la costruzione mura, o di ponti. Probabilmente i più scaltri eludevano il pedaggio e solo i più sciocchi lo pagavano. Di qui il detto

PI. Prèl.

I

numero

PI. Prèl.

Prèla, sf. Pila (di canapa). Mucchio conico di fastelli di canapa eretti e messi ad asciugare dopo la macerazione.

Prelavént, sm. Elica a due ali usata giocattolo dai bambini. Quello

di

canzonatorio. Ave' e' mèi dia prè. 1° Avere la calcolosi; 2° Avere la mania di fabbricare. (Lat. med. preda, mattone cotto. GLE). Pré, sm. Prato, Medicaio. I

Prè Pré lèbar, Campo seminato a prato, in primavera. Per far distinzione con la pratica normale di seminare l'erba me-

lo

come

che è in cima allo stollo del pagliaio chiama « fról de paièr ». Gheppio. Specie di falchetto.

si

I

PI.

Prelavént.

Prèm, agg. num. ordinale. Primo. PI.

Prèm Frèma

PI.

F.

j

PI. F.

dica fra

bota. Di primo colpo. Di primo acchito. Prèma, avv. Prima, Dianzi, Per l'ad-

I

Padrón

il

grano. prè §ghè, fF.) Padrone di

di

niente. (Lat. med. pratum, prato. GLE). Guaste' e' pré, Rompere il prato. Tnè' a pré, Coltivare a prato. Precisión, sf. Precisione, esattezza. PI. Precisión. Prèda, f. Prada. Villa di Prada poco discosto da Russi. E' antico borgo dove I

Prèmi

Ad prèma

[

dietro.

Prèma

I

'd tot, Anzittutto.

Premavìra o Primavera, sf. Primavera PI. Primavér Premavira, sf. (Primula acalius).

I

nacque Guido da Prada, valoroso e liberale personaggio ricordato da Dante nella

Commedia.

(V.

Premùr. Premuro^, agg. Premuroso. PI. ù§

PI.

— — ò§a PI. F. — ò§i.

Predàpia, f. Predappio. ( Praedia Appii Praedium era il nome generico che presso i Romani si dava al fondo, o a una serie di fondi, come dimora padronale, case coloniche, servi^ parchi, acque, ecc. conferiti in proprietà per pubblica benemerenza, o venuti a possedere per eredità, ovvero per legittimo acqui-

F.

Anno

F.

)

sto.

X,

(E. Bottini

-

Massa, La

Pie,

n. 1).

Prédga, sf. Predica. (F.) Richiamo, Ramanzina. PI. Prèdghi. Prédga bura, Predica della sera del Venerdì Santo. D'indo' che vén la prédga!, Da che pulpito viene la predica! Prégna, agg. f. Pregna, Gravida. PI. Prégni I

I

I

Viòla ?ala).

Premavira, sf. Primavera Fiùr 'd premavira, Fiori primaverili. Premura sf. Premura, Cura.

Prèmvìra, sf. Gambetta, Combattente. Premvìr. Prén^ip, sm. Principe.

PI.

Prénzip. Preputént,

PI.

sm.

Prepotente.

Traco-

tante.

— ént — énta PI. F. — ènti. PI.

Preputén^a, Preputén^

sf.

Prepotenza.

PI.

Presa, lare di

sf.

Presa.

Spartimento

rego-

campo.

Pré§ med., a 1250, Bologna, «presa», spazio di terreno, v. GLE e DEI). Prc^a. prep. Rispetto a....

PI.

(Lat.

j

Prè§' a pòco,

A un

dipresso.

PRES

PROF

322

Prè§apòc, (locuzione avverbiale) Presso a poco, Press'a poco, Pressapoco. Presentér, tr. Presentare, Mostrare, Prospettare.

fatto.

Prt. Pre§enté PI. è F. èda PI. F. édi. Pi-e^énja, sf.

zio.

— —



—è — éda PI. F. — édi.

PI.

Pretesa.

PI. Pretèsi. tr.

Pretendere, Volere, Esi-

gere. Prt. Prete? PI. — i§ P. — è§a PI. F. —

il



I

'

I

Pro, Utilità, Giovamento. Bón prò, Buon appetito, Prosito. Magne' 'd prò. Mangiare di gusto.

Profóm, sm. Profumo, Odore. Profóm. Prógn, sm. Prugno, Susino. PI. Prógn Prógn sambèdg Prugno selvatico Prégna, sf. Prugna. Fratto del prusno,

Salir di prezzo. Calare di prezzo. prè5, Stabilire, fissare il prezzo, prezzo. int e' préz^ Stiracchiare sul 'd prè^,

j

'd prè?;,

e'

prèz,

Non badare

al

del susino. PI. 1

Prógn.

Prógna vaca.

polposa,

Susina

comune

Prugna

gialla, grossa, nelle aie dei contadini.

giallina.

Pròni, agg. Pronto, Preparato, Apparecchiato, Disposto. Disinvolto. Franco, Sollecito, Rapido. I

Prilèr, tr. intr. Prillare, Roteare, At-

Spigliato.

tortigliare.

PI.

Prt. Prllé - PI. Prilè F. Priléda. - PI. F. Prilédi

F.

Prinzìpi,

del-

PI.

Tire' prezzo. No' guardé' int prezzo. ]

Verso

Priia, sf. dispreg. Bigotta. Privilègg, sm. Privilegio. PI. Privilègg. Prò, sm. Pròsito. Pro.

Prèz, sm. Prezzo

Fare

ànti.

In prìscia. In fretta. Affrettatamente. (Antico, pressa (fretta^ Boccaccio). Pri§inién, sm. « Presentino » dice S. Muratori era il nome che veniva dato, a Ravenna, a finanzieri, guardie daziarie e doganieri. PI. Prisintén. Prit, sm. Prete, Sacerdote. Trabiccolo per scaldare il letto.

PI.

e'



]

PI. F. Prevèsti.

Fé'

Ap-

1

Prevèst F. Prevèsta

I

c'è

PI. Prit.

è§i.

Ande' 9Ó

Principiante,

Pri-prìcc, pri-prìcc, onom. la quaglia. Prìscia, sf. Fretta. PI. Prìscji. Fé' prìscia, Sollecitare.

PI.

I

Non

anta

PI. F.

Prt. Prevèst

Prèz Crèsar

agg.

(F.»

[

Pretési, sf. Pretesto, Appiglio, Scusa. PI. Pretèst. Prevèdar, tr. Prevedere, Presagire, Antivedere.

I

— —

prinzipi,



F.

Pretcndar,

U n' gn'è un un costrutto.

F.

I

sf.

In prinzipi, Dapprima. e' prém prinzipi. Proprio dall'ini-

Da,

Prin^ipiànt, prendista. P. ént

Fresi, sm. Prestito In prèst, In prestito. (It. ant. presto, pre.itito. Novellino). Prést, avv. Presto, Tosto. Prestèr, tr. (V. Imprastér). Prestèss, rfl. Prestarsi, Offrirsi, Venire in aiuto. Prt. Preste

Pretésa,

\

I

Presenza, Cospetto. Aspetto, Presenza, Sembiante. Presepi, sm. Presepio.

I

PI. Princìpi.

sm. Principio, Inizio, Ante-

Prónt Prónta

F. Prónti. Pròpi, avv. Proprio, Davvero.

PI.

PROF

PRUV

323

Proprieté, sf. Proprietà. Proprietà. Froprietéri, sm. Proprietario

Pruibì

PI.

— ìda PI. F. — F.

PI.

— èri F. — éria PI. F. — érji.

idi.

PI.

Pruibi^iòn, sf. PI. Pruibi^ion.

Prò§a, sf. Prosa PI. Prò§. Próscia, f. Prussia. Prova, sf. Prova, Esperimento.

PI.

I

Prumèf,

sf. Promessa, Impegno. Prumèsi. Priunètar (e Purmètar) tr. Promet-

Pròv.

tere.

fél§a,

Testimone

falso.

Prt.

Pruci§ión, sf. Processione PI. Pruci^iòn. Prudént, agg. Prùdente, Cauto, Avveduto, Scaltro. PI. ént F. énta PI. F. —enti. Prudènza, sf. Prudenza, Cautela, Sa-

— —

Prudénz. Prudót, sm. Prodotto, Raccolto

PI.

|

Pro-

duzione. 'D prèm prudót, Di prima produzione. Prufèt, sm. Profitto, Utile, Guadagno.

Secondo

caso può significare anche

il

Abuso. PI. Prufèt.

Pruféta,

sf.

Profeta

|

Indovino.

PI. Prufèta.

sm. Profilo.

tr.

Prontezza, Sveltezza. Proporre.

Prupòst Prupòst Prupòsta

Prt. PI.

F.

Prupo§it, sm. Proposito, ProponimenGiudizio. Intenzione, Divisamento PI. Prupù§it. U n' à un prupòsit a e' mond. (F.) Non ha un po' di buon senso!

to,

|

|

I

Prupurziòn, sf. Proporzione, DimenRapporto. PI. Prupurziòn. Prupurziunè, agg. Proporzionato, Armoruco. PI. Prupurziunè sione,

— éda — édi.

CapPru^iàn, agg. sm. Prussiano potto (alla prussiana). PI. Pru§ién. Prutésta, sf. Protesta, Rimostranza, |

Prugnùl. Prugnola, sf. Prugnola. Prugna di pru-

Lamentela, Reclamo.

gnolo.

PI.

Prugnòl. Prugfre§, sm. Progresso. PI. Prugrèf.

Prt.

Prutèst. Prutestér, int. Protestare. Pnitè?ar, tr. Proteggere.

PI.

Prufìtér, int. (v. Aprufìtèr). Prugresèsta, sm. Progressista, berale.

Con

le galere. Poibire, Vietare.

Prutèt

— et F. — età PI. F. — PL

Li-

l'abuso che si fa adesso di certi vocaboli, questa parola, ora, non dice più nulla, ma nell'ottocento era un tr.

sf.

PI. F.

PI.

Pruibìr,

èsi.

Pruntè^a, Prupònar,

F.

'D prufil, Di profilo, di fianco. Prugnòl, sm. Pruno. Prugnolo, Susino di macchia. (Prunus spino§a).

passaporto per tutte

Prumè§

— è§ F. — è§a PI. F. —

PI.

PI. F. Prupòsti.

gacia, Scaltrezza.

Prufìl,



Prumè§a,

I

I

Promesso.

PI.

I

Pròva

prt.

Prumè§

F. è§a - PI. F. Prumèfi (Dial. ant. «purm觻).

Dimostrazione Testimone.

PI.

agg.,

Proibizione, Divieto.

éti.

Prutezión.

sf.

Protezione,

Pruteziòn Pruva. sf. Prua. Pruvébi, sm. Proverbio. PI. Pruvìbi

PI.

Tutela.

PRUV

PUJA

324

Pruvébi di vece, Proverbio dei vecchi. Detto di una volta. Pruvébi d'una vòlta, Proverbio antico. Pruvèdar, tr, intr. Provvedere, Ap-

]

I

Pta^òl, .sm. Mughetto. Pta^ul. (Si usa sempre il pi.). PI.

PI.

Ptón, sm. Bottone. Ptòn. (Dal francese bouton (sec. XII), da cui deriva anche il lat. med botonus, 1327». Pu, avv. Poi. Publicazión, sf. pi. Pubblicazioni. Mètar fura al publicazión, Fare le pubblicazioni (di matrimonio). Publichèr, tr.' Pubblicare Stampare. Prt. Publiché PI. è

F.

F.

provvigionare.

PI.

Prt. Pruvèst

— èst — està PI. F. — èsti. PI.

F.

Pruvén, sm. Termometro Pruvén. Pnivér, tr. Provare.

Provino.

PI.

Prt.

'

Pruvé

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Temporaneo. Pruvi§ùri orla





F. òrji. Pscarì, sf. Pescheria. PI. Pscarì. Pscadór, sm. Pescatore.

PI.

mente

pi5chèr). P§è, sm. Fossato. Antica voce che è contrazione di

fu-

fossato.

P§é grand. Fossato Grande. Fosso Ghiaia a sud di Ravenna. (Dial. ravennate antico, «fsa v. L. Gab,

I

sf.

Vescica.

P§iga de pè§, Vescica natatoria.

PI.

'

med. podare. GLE). Pudèr, sm. Podere. PI. Pudìr. (Lat. med. podere. GLE). Puèta, sm. Poeta. PI. Puèta. Pugnale, sf. Pugnalata. PI. Pugnale. Pugnalèr, tr. Pugnalare.

Psig.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

Pfigòn, sm. Vescica al tallone. PI. Psigón. P§i6n, sf. Possessione. Possedimento

F.

(di terre).

PI.

PI. P§ión.

(Lat.

Psté, agg. Appestato. PI.

Pstè

— éda PI. P. — édi.

F.

(E' più comune «impsté»). Psulér, sm. Pisciolare. PI. Psulìr.

Pudé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

(Lat. bra§ultéda, sf. Braciolata. Pranzo a base di braciole. Si usa anche « bra-

sultèda ». Sbraz, sm. Sbraccio. Largo movimento del braccio per il tiro della boccia. Sbrazànt, sm. Bracciante.

Sbrazént anta



Lat.

(



ànti.

med. bracente, bracciante.

§bra?ér, di

tr.

GLE

)

Buttar su (terra) a forza

braccia.

Trasportare (cose) da un posto a un altro. Spostare, cambiar posto a cose a forza di braccia. Tirar fuori (canapa dal macero) a forza di braccia. [

^bragunè, sf. Quanta ne posson contener le brache. Fésn' una §braguné. Farsela nelle brache. Sbraitér, intr. Sbraitare. Gridare, ]

Vociare scompostamente.

Strepitare,

sm.

§braitòn,

Sbraitone.

Che ha

il

óna

PI. F. óni.

sm.

Strappo,

\

Prt.

^bra^é

PI.

Sbraitòn

§brànc,

Sbrajé' dia tèra, §bra?;é' dia léca Sbra?é' dia cànva d'int e' mèsar. §bra?éss, rfì. Sbracciarsi. Adoperarsi con ogni forza e mezzo.

—è F. — éda PI. F. — édi.

vizio di sbraitare.

Squarcio,

La-

cerazione. PI.

Sbrasèr, tr. Sbraciare, Togliere bragia dal fuoco o da un pezzo di gno.

PI. F. int.

ghir).



—è — èda PI. F. — èdi.

F.

Comportarsi con superbia, con alterigia, Fare il borioso. Assumere arie di comando. (Da Bra-

F.

Sbrandellare, Fare a

F.

PI.

PI.

PI.

tr.

Prt. §brandalé

(Da

'

èdi.

$brazulè, Sbracciato. PI.

Sbrénc.

§branchèr, tr. Sbrancare. Cavar di branco. Separare dal branche Sciogliere il branco, Disfare il branco La!

'

agg.

A maniche

corte.

§bra^lé

§brazuléss, rf. Sbracciarsi. Mostrar le braccia nude. Denudarsi braccia. Prt. Sbra^ulé.

le

SERE

—è — éda PI. F. — édi.

PI. §brité.

PI.

F.

j

§brèng, agg. Intrattabile (detto di Ricalcitrante, Bizzarro (detto persona |

di

animale).

PI.

Sbrèng Sbrènga

F.

§brènghl.

PI. F.

Sbrè§, sm. Scivolo. Sbrichèss, rf. (F.) Sgravarsi come un'asina. (V. Brec). Sbrigatìv, agg. Sbrigativo, Spedito. PI. Sbrigatìv F. Sbrigativa PI. F. Sbrigativi,

§brighèss,

rfl.

Sbrigarsi.

Fare

lesta-

mente.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

§brilér,

tr.

Azione contra-

Svolgere.

Svolgere

il

crine

I



PI. F.



édi.

§brualdèr, sm. L'atto di sbrodolare, di insudiciare con brodo, untiime, liquido sporco. (Più che il verbo, Sbrualdér, si usa Fé' de sbrualdér). ScacSbrucadùra, sf. Scacchiatura

Sbriscéda, sf. Scivolata. Sbriscédi. Sbriscéna, sf. Sdrucciolo. Scivola. Supernce di ghiaccio jjer scivolare. Gioco dello scivolare. (V. Sbriscèr). Fé' la sbriscéua, Scivolare sul ghiacI

Preparare

la scivola.

Sbriscén.

ha «ghina»).

forliv.

chiume. Dibruca§bnichéda, sf. Scacchiata Brucata (di animali). tura Sbruchèr, tr. Tagliar le brocche, i raBaluginare (delBrucare moscelli |

1

!

(F.)

Sbriscèr,

intr.

Scivolare,

Sdruccio-

lare.

sbrisciare,

DEI

e

S.

Muratori,

Carteggio). Sbriscir (V. Sbriscèr). Sbri§òn, sm. Scivolone, Sdrucciolone. PI. Sbri§òn. §bri.?ulcr, tr. Sbriciolare. Ridurre

Sbruché

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. j

j

l'élba, Balugina l'alba. Sbruché' una lèngva, Conoscere un po'

E' sbroca

una

lingua.

med. sbroccare, strappare dal ramo, Lugo, 1520. GLE). Sbrudaclér, sm. Sbrodolio. Fé' de §bnidaclèr. Sbrudaclér, tr. Sbrodolare, Imbro(Lat.

dolare. Prt. §brudaclé PI. è éda F. édi. PI. F.

— —



sf. Spruzzata. Sbrufìda 'd neva. Piccola nevicata.

^brufìda,

;

in briciole. Prt. $bri§ulé

PI. Sbrufìdi.

PI.

Prt. Sbrufì

Sbnifir,

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

sm. Sbriciolio.

J>bri§ulér, I

Fé' de §bri§ulér, Cospargere briciole,

Fare delle §brité,

Spillare.

PI.

PI.

(Da

tume. PI. Sbrualdé F. éda

l'alba)

créna,

Sbrilé' la (vegetale).

(Il

j

I

ria del prillare.

PI.

simativo. Sbrot Sbróf, sm. Spruzzo, Schizzo 'd melta. Pillacchera. PI. Sbróf. Sbrualdé, agg. e prt. Sbrodolato, Imbrodolato, Insudiciato di brodo o un-

|

F.

I

§bròc, sm. Calcolo approssimativo. De' Un sbròc, Fare un calcolo appros-

|

Prt. §brigtié

cio

SBRU

371

briciole.

sf.

Colpo

di

berretto.

tr.

Spruzzare, Aspergere.

Sbrufi ida



PI. F.



idi.

(Sec. XIV, sbruffare). $brufìr. intr. e tr. Spruzzare. Schizzare nota, fango.

SBRU

SBUL

372

Prt. Sbrufì

PI. F.

Sbrufì

PI.



F.

ida

sm. Spaccone.



F.



óni.

Scrostatura (di pia-

sf.

ga, di intonaco,

di vernice).

§brugladùr.

Sbniglér, tr. Scrostare. Togliere l'intonaco, lo smalto, la vernice Sbrucolare. Scrostare, Levare le brucole. [

Prt.

Sbruglé

Brontolare. sec.

XVII;

schi).

PI.

F.

Smidollato. midollo, (v. Bróla).

agg., prt.

Che





F.

F.

Sbocco (di un fossa-

sm.

Sbución



óna



F.

óni. tr.

Sbudellare.

Prt. §budlé PI. tr.

e

intr.

Sbrodolare.

—è — édi. — éda

PI. F.

F.

§budlèss da

I

e'

ridar, Sbellicarsi dalle

risa.

§bufèr,

édi. I

Sbrodolone.

óni.

Sbublé

—è — éda

éda

— édi.

§budlèr,

Sbuarér, (V. Buvèr). §bublér, tr. e intr. Spappolare. Prt.

PI.

PI.

§bruvaldòn óna

PI. F.

PI.

PI. F.

è

Sbuchèt. §buciòn, sm. Dedito alle bisbocce.

^bmvaldér, Sbrodolio. Fé' de §bruvaldèr. $bruvaldòn, sm. e agg.

PI.

F.

PI.

Prt. §bruvaldé PI. è F. éda '

Sbuché

— —

Sbuchèt,

§brulè è

— — — PI. F.

]

tello di scolo).

Sbrumblér, (V. brombal).

I

PI.

§brujé

§bruvaldér,

édi.

|

Prt.

— F. — éda PI. F. — édi. PI.



§buchér, tr. Scemare il fiasco (del vino che arriva all'orlo) Scheggiare l'orlo di un recipiente di vetro, o di Sboccare terra Uscire, Venir fuori Sfociare.

—è F. — éda PI. F. — édi. pivi

Sbuchè éda



I

PI.

§brulè,

bal-

]

intr.

§brujèr, tr. Sbrogliare, Districare, Disimpacciare. §brujèsla da par sé, Cavarsela da solo.

non à

Far

Sbuché, agg., prt. Sboccato, Triviale. Scheggiato, Sbocconcellato all'orlo (detto di vasi, bicchieri, bottiglie, fia-

PI. F.

(Aruch Aldo, Op. Cit., Brugnir », brontolare). Sbrugnér, sm. Brontolio.

Prt.

bottiglia,

1

«

I

dalla (F.)

—è — éda PI. F. — édi.

F.

Brugla).

Sbrugnér,

|

F.

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

(V.

bottiglia

PI.

^brugladùra, PI.

bottiglia.

doria. Prt. Sbucé

óna

PI. F.

di

Levare

tr.

ima

Aprire

§brufòn

PI.

Colpo

sf.

i>bucér,

idi.

5>brufòn,

édi.

Sbucé.

PI.



PI. F.



i^bucé,

int.

Sbuffare.

ébufunéda, sf. Beffeggiata. Beffeggiare. E)é' una sbufunéda. §bufunér, tr. Beffeggiare, Deridere.

Prt. PI.

F.

§bufuné

— —

è

éda



PI. F.

édi.

§bulacé, agg., prt. Chiazzato. (Se le chiazze sono circolari si usa « baju-

ché

»).

PI.

Sbulacè

F.



éda

SEUL PI. F.



^bu^ér,

édi.

Ridurre

a

chiazze, a macchie, a tratti coperti di vegetazione e ad altri no. Chiazzare. §bulacèr, sm. Un succedersi di chiaz§biilacér,

tr.

cio

o macchie, procurate mediante sfald'erbe o taglio d'alberi o causate

da

altri

ze,

I

fattori.

di bollo. PI.

§bulè éda



PI. F.



con

intr.

Dare con larghez-

prodigalità.

^bundanzìón,

a.gg.

Genero-

Prodigo,

sissimo.

Sbundanzión. §burdunér, tr. Sfrondare un albero

Da

bagnacavallese).

bordone

«

».

Voce

di

origine medi-

terranea che si connette col calabrese sbordaccu, « rametto di albero », e col greco Porthos, « getto, pollone ». §bur5n, sm. Borioso, Borione. PI.

P.

§buròn óna





F. óni (Parola volgare e offensiva). §busanér, tr. Sforacchiare, Forar buchi, Bucacchiare. Rovistare (F.) Ficcarsi dappertutto, per affari, pratiche, Andare alla informazioni Braccare busca d'impieghi. PI.

|

|

|

Prt. PI.

F.

§bu§ané

— —

PI. F.

§bu^é

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

La Madóna Tinaréna

la

s'

sbu^va

furmàj. Madonna Tenerella si sbucciava le dita a fare il formaggio. (E' un detto scherzoso). §bujlèr, int. Sbocciare. Prt. §bu?lé dida a

al

fé' e'

—è — éda PI. F. — édi. F.

§cacarèss, rfl. caccole. Questo V. viene figurato per quattro », « aver

Liberarsi, pulirsi dal-

sempre usato in senso dette « averne detto tutto senza peli

dire

».

A m'

so scacaré', (F.) Mi sono liberato di tuto quello che avevo da dire. I

Prt.

Scacaré

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Schachira, Scachìr.

sf.

Scacchiera.

PI.

Scaculèss,

rfl.

Togliersi le cispe dagli

occhi.

Scadént,

agg.

Scadente,

Di infima

qualità. PI.

Scadént a



F.



i.

Scadènza, sf. Scadenza. Termine in cui scade un accordo, un'obbligazione,

— édi. di

hngua

sulla

PI.

éda

«

« Ficcarsi

§bu§ané' » col signidappertutto », vedi

Imbu§anér). §bu§anèr. sm. Un seguito di buchi disposti disordinatamente. Fé' de §bu§anèr. §buschér, tr. Disboscare. I

Prt.

|

ciare.

F.

è

(Per l'origine di ficato

|

le

PI.

(Dial.

Escoriare Sbucciare Dibucciare, Scortec-

tr.

la buccia,

PI.

édi.

§bundan^iér, za,

Levare

]

Fé' de §bulacèr, Fare delle chiazze. §bulé, agg. Sprovvisto, non munito

F.

SCAD

373

^busche

—é F. — éda PI. F. — édi.

PI.

un

contratto, ecc.

Scadén^. Scader, int. Scadere, Andar fuori corDecadere dai limiti di so (moneta) PI.

|

una

garanzia.

Prt.

Scadù.

— ù. F. — uda PI. F. — udì.

PI.

Scadinér,

sm.

Scatenio.

Rumor

di

catene.

^bu^adura, sf. Dibucciatura Scorticatura Escoriazione Scalfittura. PI. ^bu^adùr.

Scadinèss,

|

|

rfl.

Scatenarsi, Sciogliersi

dalle catene.

I

I

U

s'

scadéna

e'

géval, Si scatena

il

SCAD

SCAL

374

diavolo.

Questa frase ricorre durante

PI.

temporali, con tuoni.

i

Scadine

Prt.

glia

— è — éda

PI.

F.

F.

PI.



èdl.

Prurito,

Pizzicore.

I

GLE). Gradino

taglio

del

pagliaio) da

si levano le faldelle. (Per similitudine, dal lat. med. scafa,

cui

banco

GLE.

».

Dalla radice indoeuropea Skepdi appoggio, sostegno »).

'

I

re.

Scajéss centra uno. Scajéss cóntra

«

idea

I

PI.

Scafè

édi.

cacherelli.

Scagàza, sf. Paura da cacajola. Ciapéss una scaga:5a, (P.) Pigliarsi uno spavento da farsela addosso. (Nel ravennate del sec. XVII, «Scagàza, paura»; Aruch Aldo, op. cit.). Scaga^èr, int. Scacazzare, Cacare qua e là, o a tratti frequenti. I

Scaga^é

édi.

Modo

I

Sménta

sf. Scagliola. canariènsis).

'd scajola.

Seme

di scagliola,

Scagliola.

Scajòn, sm. Maiale di alto e lungo di statura.

pelo

nero;

zione e la deposizione delle uova. (Questo V. viene da « calàndar » che significa calende). Scalare, prt. Fuorviato

|

Fuorviato, Depravato, PI. Scalare F. éda.

stato,



(F.) Guar Sviato.



]

e

atto

di

sca-

]

varsi.

Prt. Scalare

Scacazzare. Caduta (a corpo piatto).

Scàj, agg. Difficile. Si usa solo nella frase: «Scàj 'd bóca », (F.) Di difficile

contentatura.

Schéj àja

(Phalaris

édi. F. Scalaréss). Scalaréss, rfl. Fuorviarsi. Uscir di Depracarreggiata. (F.) Guastarsi

scagazèr.

Scagné, sf. PI. Scagné.



Senso

Spossatezza.

(v.

Scaga^èr, sm.

F.

sf.

Scaimanél.

Scajola,

PI.

PI.

PI.

tutti.

.

Scalandréss, rfl. Uscire dal ritmo stagionale. Detto del tempo e, in senso figurato, anche di piante per la fruttificazione; e di animali per la riprodu-

PI.

P.

Par

Dir male di

di fiacca.

Scaffale.

Scagarlér, intr.

tot,

scaja. Sparla, Fa maldicenza. Scalfì, sm. Tanfo. Puzzo di muffa, di rinchiuso. Forse dal francese antico

« eschif ».

Scafa). Scafèr, tr. Tagliare capelli, fieno in modo irregolare, sì da lasciare alte e basse come fenditure, (v. Scafa).

I

contro

Sparlare

E'

(v.

cazzare. Fé' de

ón,

I

Scaimanela,

Scafèl, sm. PI. Scafèl.

—è F. — èda PI. F. —

(di pesce) ScaPietruzza schiaccia-

\

ta, molto adatta ad essere scagliata, (F.) Sbornia. PI. Scaj. Pe§ a scaja, Pesce dotato di squame. (Lat. med. schaia, scaglia. GLE; dal gotico skalja. DEI). Scajér, int. Sparlare. Far maldicenza Dir male, Parlar male. (F.) Scaglia-

PI. Scaf.

Prt.

Squama

ferro)

(di

I

(nel

I

—è — éda PI. F. —

àji.

.sf.

]

Fé' scadór, Prudere, Pizzicare, Dar prurito, pizzàcore. Scafa, sf. Acquaio. med. scapha, « scarico d'acqua », ( Lat.

Prt.



j

^cadòr, sm. PI. ^cadur.

« scaffale,

F.

Scaja,

—è — éda PI. P. — PI.

P.

édi.

Calerà). Scalarol, sm. « Scalaiolo » è colui che, ritto su im'asse infissa nel pagliaio e poggiata sul piolo di una scala, riceve le inforcate che passa poi a (v.

SCAL

chi è sul pagliaio. Costui dev'essere forte e abile perchè pagliaroli (i pajarùl, v. La Pie, a i XXVIII, N. 7-8) fanno a gara a chi gli passa le inforcate più grandi per farlo venir giù, cioè per « tu' zó e' scalarci PI.

SCAM

375

».

Scalarùl.

Scaldén, sm. Scaldino, PI. Scaldén. Scaldèr, tr. Riscaldare fuoco per riscaldare. Prt. Scaldé

— è — èda PI. F. —

Veggio. i

Mettere

al

PI.

P.

èdi.

della pigna.

Scalòpa,

I

un passo

locchio » per dire scalino rozzo. Nel nostro dialetto, ora, ha il significato di accidentalità del fondo stradale, cunetto, buca (stradale). PI. Scaló§. Scalzér, tr. Mettere a piede nudo. Levare la terra intomo al ceppo di una pianta. Scalzare.

—è F. — éda PI. F. — PI.

Togliere. Defalcare. Leva-

Scalèi, sm. Piccola scala a piuoli, a tre o quattro staggi, che si apre ad

Scalferotto

j

Pantofo-

rudimentale.

med. scalforanus (1334), GLE). Scalinéda, sf. Scalinata, Gradinata. PI. Scaline di. Scalmane, agg. Irrequieto, Scalmanato. (Lat.



Scalógna,

sf.

Scalogna. Specie di

ci-

j

Scalón, sm. vScalone. Scala grande con ornamenti Lunga scala a pioli. i

Scalón.

Scalón da la pegna. Scalone del Municipio di Ravenna. A s' atruvén dri e' scalón da la pègna, Ci vediamo vicino allo Scalone I

I

Scambièt. Fé' un scambièt. Fare uno scarto. Piegare bruscamente da una parte (detto di cavallo, bicicletta, animale in corsa). Fé' i

scambièt,

j

Giocare

a

rimbal-

un

sopras-

zello.

De' un scambièt, (F.) Fare

scambietto », salto, sec. XIV). Scami§è, agg. Scamiciato, Senza camicia Che ha la camicia fuori dei

(It. ant. «

édi.

polla dal piccolo capo. Pan e scalogna. Pane e scalogna (era la merenda del contadino). (Lat. med. scalogna, dal lat. scalonia, cipolla di Ascalona. DEI).

PI.

Spicciola-

salto.

éda

F.

Scambiare,

PI.

I

Scalmane



tr.

I

PI. Soalfarót.

PI.

Scambiér, re (soldi).

|

Scalfaròt, sm.

F.

i

(nella corsa).

Scambièt, sm. Balzo, Scarto. Salto brusco, da una parte Rimbalzello.

angolo. PI. Scalèt.

PI.

édi.

Scambia, sf. Rincorsa Vantaggio. Tu' la scambia. Prendere la rincorsa. De' dia scambia, Dare del vantaggio |

I

tr.

Scazé *

Prt.

alla volta.

una quantità da un'altra più grande.

la

fosso.

Scalò§, sm. Questo vocabolo ha indubbiamente perduto il suo significato originale di scalino come perdura ancora nel lucchese nella voce « sca-

)

Scalèr,

un

Scalòp. (V. Scalòs). PI.

I

Scalén, sm. 'Scalino, Gradino. Ciascim ripiano della scala. PI. Scalén. Fé' i scalén in priscia. Salire i gradini in fretta. Fé' un scalén a la volta, (F.) Fare

re

Ripiano, Gradino, in ter-

sf.

ra, nella riva di

I

calzoni.

Póz scami§é, Pozzo che ha perduto o che sta perdendo la camicia, il rivestimento interno. Prt. Scami§é I

PI.

F.





PI.

è

éda

F.



édi.

Scami§èr, la camicia volucro. Prt.

Scamiciare Togliere Togliere la guaina o l'in-

tr. |

Scami§é

|

SCAM

SCAN

376

—è — éda PI. F. —

PI.

PI.

F.

F.

I

Pelle di ca-

Schèrp ad scamó§, Scarpe di pelle camoscina. Scarnò^, sm. Scamozzolo. Minuzzolo. Resto. Spicciolo Piccola parte I

]

|

Scamój. InScàmp, sm. ScamiK). Salvezza Via di uscita. tervallo, Spazio libero Scampanér, int. Scampanare, Suonare le campane, Sbattagliare. Scampanér, sm. Scampanio. Fé' de scampanér. Sintl' de scampanér. Sintì' un scampanér. Scampanlér, intr. Scampanellare. PI.

|

camp>anello.

Scampanlér, sm. Scampanellio. Fé' de scampanlér. Scampanlér, int. Scampanare, Suonar le campane. I

(F.) I

Non

ScàmpuI,

(v.

rigar

sm.

diritto.

Scampolo,

di

stoffa,

Scavè^).

Schémpul. (Lat. med. scampulus, GLE). Scamu^ér, tr. Scamozzare. Levare na parte. PI.

I

Prt.

Scamu^é

—é F. — éda PI. F. — PI.

édi.

rfl.

Frantumarsi

(di can-

na e

di ossa). Prt. F. Scanarléda édi. PI. F.



Scandàj, sm. Controllo (di peso e di basculla).

Scandàj. Scandajér,



PI. F.

édi.

Purèt scané, Povero in canna. Scanél, sm. Fossatello Scanalatura. Scolatoio. Fossetta per scolo di li-

I

|

I

quidi.

Scanèl.

PI.

Scanén, sm. Strozzino. Scannabecco (coltello).

I

Scanén éna

PI.



F.

PI. F.



éni.

Scanér, tr. Scannare. Recidere (F.) Strozzare, Sfruttare. gola

la

[

Scané

Prt.

—é F. — éda PI. F. — édi. PI.

med. scanare. GLE).

Scanòcc, sm. Ribalta. Congegno che consente di ribaltare il carico di im biroccio, altro, sollevando il cassone su un fianco o all'indietro. ^càn^, sm. Scanso. A scans a... (o Ad §càn§ da...), Di fianco a... Di lato a... Discosto da... A §càn§ da... A scanso di... DiScanner, tr. Scansare, Schivare Evitare. scostare I

|

I

Prt. PI.

F.

o l'esattezza della basculla. Scandajé

é

éda



édi.

Scanfé da tòt. Evitato da tutti, Tenuto lontano da tutti. Scan§é coma la pesta. Schivato coI

me I

il

Scandagliare. Controllare. Esaminare la giustezza del peso, tr.

Scan§é

— —

PI. F.

I

PI.

Prt.



F.

I

Scanadè, agg. Candente. Dal latino candens (da candere), bianco rilucente. Infatti il dialetto dice: Biànc scanadé, Bianco rilucente. PI. Scanadè. (v. Candela). Scanarléss,

Scané éda

PI.

(Lat. u-

édi.

Scandal, sm. Scandalo. PI. Schèndal. La prè de scandal. La pietra dello scandalo. Scané, agg. Scannato, Sgozzato.

]

il



PI. F.

édi.

Scarnò^, sm. Camoscio moscio.

Agitare

Scandajé éda



la peste.

Scan§é' la fadiga. Scansare la fatica, lavoro.

Scantarlér, Cantarellare. si

tr.

e

intr.

Canticchiare,

Scantunèr, intr. (F.) Non comportarNon rigar diritto. rettamente I

SCAN Scanucèr, Prt.

tr.

in un luogo Andata per poco e in fretta Atto di imprudenza giovanile Licenza. Divertimento con soverchia libertà Uscita, Scatto improvviso.

Ribaltare.

|

Scanucé

—è — èda PI. F. — édi.

|

PI.

I

F.

|

(V. Scanòcc). Scan^ladùra, sf. Scancellatura, cellatura.

Can-

|

—é — éda PI. P. — édi. PI.

i

lista).

Scanziòn, sm. Sgorbio. Scanzlón. Scan^lòt, sm. Cancellotto. PI. Scanzlót. Scap, prt. Scappato, Uscito, Fuggito. PI.

Schèp F. apa



api. fàt,

Tolto dal forno. (Alla lettera: Uscito di

maturo).

Che ha

oltrepassato

il

punto giusto

di

di frutta);

(F.) oltrepassato l'età giovanile (se

a persona). Scapadéna, sf. (F.) Scappatella, Leg-

riferito

gerezza, divertimento, libertà licenziosa.

Scapadén. Scapadìna, sf. Capatina. PI. Scapadìn. De' ima scapadina, Dare una capaPI.

I

tina.

Scaparlé, sf. Colpo di capparella. Fé' al scaparlé. Darsi del colpi con le capparelle. PI. Scaparlé. Scaparlèr, tr. Togliere la capparella. rfì. Scaparléss. Togliersi la cappaI

I

rella.

Prt. Scaparlé PI.



è

Scapa^òn, sm. Scapaccione. Scapa^òn. Scapèda, sf. Scappata. Breve corsa

PI.

'Sa

I

I

una nuova

famiglia).

Scapé' a di', Uscire a dire. Scapinèla (In), avv. In peduli; a piedi coperti dei soli peduli. Scapiol, sm. Scapiolo (Fr. Ginnani) Scaglia di pigna Nocciolo del pigno|

lo (v. Scapiulér).

maturazione (se detto

Che ha

Scapéle féna!. Scamparla bella! scapai d'int sta peza?. Cosa si j ottiene, cosa si può ricavare da questa pezza? A n' i scap (Traduzione alla lettera: Non ci esco). Ci rimetto. Scapé' d'in ca, Uscire di casa. Lasciare la propria casa (per formare j

I

d'int e' fòran. 'd

—è F. — éda PI. F. — édi. j

Scan^léss, rfl. Cancellarsi Togliersi (da un elenco, da un partito, da una

Scap Scàp

Scapé

Prt. PI.

F.

I

[

i

Prt. Scansie



(Novellino, nov. LXXVII, scapino). Scapèr, intr. Scappare, Fuggire Uscire, Venir fuori Ottenere Scampare. |

|

|

Scapino, Pedule.

Scapén.

PI.

Scanzladùr. Scaffale. Scandì, sf. Scansia PI. Scanzì. Scanzlér, tr. Cancellare Depennare Scancellare.

PI. F.

Scapédi. Scapén, sm.

PI.

PI.

PI.

SCAP

377

PI.

Scapiùl.

In alcuni posti

i « scapiùl » sono solo delle pigne, in altri, come Cannuzzo di Cervia, si dice « sgabiùl » e sono i noccioli dei pignoli. Anche Aruch Aldo, nell'op. cit., dice: « Scapiùl. Scorze di pina », è una spiegazione che ne sostituisce una precedente an-

le

scaglie

ma

cora leggibile, sotto la cancellatura, che diceva: «Nocciolo dove dentro sta il pignolo ». In origine era forse solo la parte sottostante della pigna. Dal latino scapus, « sostegno, appoggio ». Scàpit. sm. Discapito. Scapiulér, tr. Tagliare lo « scapiolo » della pigna (v. Scapiol). Forse questo v. viene da un antico « capiòlo », piccola estremità dall'it. antico « capo », estremità. La voce poi si è estesa a tutte le scaglie, o valve, della pigna e anche al guscio dei pi;

gnoli (v. Scapiol).

SCAP

Nel fase. Ili dell'anno I della Pie, sotto una bella illustrazione si legge: « Nella pineta di Classe, alla soleggiata «

Casa

delle

aie

»,

le

carbonati dei pignoli. del sole cala

il

Ad

le fa scatta-

i chicchi affrettare

martello a

inl'o-

« sca-

pdulé... ».

Questa operazione, eseguita dal pinarolo con un colpo secco, mediante un martello di foggia speciale, antichissimo, consiste nel distaccare dalla base della pigna il nodo ligneo che mantiene strettamente legati i segmenti. Scaplé, sf. Colpo di cappello. Scaplé. Scaplèr, tr. Scappellare, Levare il cappello. Scapléss, rfl. Togliersi il cappello (usato generalmente in senso dispregiativo o ironico). (F.) Umiliarsi. Scaplòt, sm. Scappvellotto. Ave' un scaplòt. (F.) Avere una perdita, un danno notevole. PI.

I

Scapi!?!'

Scapóz, sm. Scappuccio. Inciampo Inciampo, Avversità. PI. Scapó^. Ande' avanti 'd ró|al e 'd scapó^, Procedere a ruzzoloni e a inciampi. Andare avanti con molta fatica. Scapri^ér, tr. Levare, togliere o far perdere i capricci. Prt. Scapri^é PI. e

— — éda PI. F. — èdi. F.

Scaputé

—è F. — éda PI. F. — édi. Scaputéss, rfl. Scappottarsi. Levarsi cappotto. Scapu^ìr, int. Scappucciare, Inciampare Capitare per caso (F.) Sbail

|

gliare.

Prt. PI.

F.

Scapu^ì

— — ida ì

(F.)

Imbattersi

in

Inciampata.

Scarabandi, sm. Gioco infantile ir^ cui uno si mette in mezzo alla .strada, fra due punti franchi chiamati « pel », pali e tenta di prendere quelli che corrono da un palo all'altro. (Dal latino medievale cazabannitus, chi sorveglia i bandjti dal comune. GLE). Scarabàtla, sf. Battola. Scarabattola, Carabattola. Strumento di legno con cui si dava il segnale del mezzodì, passando per le strade, quando le campane eran lega:te in segno di lutto per la morte di Gesù Cristo.

Cosa scassata.

(F.)

Scarabàtal. Scarabatlér, int. Emettere un suono

PI.

carabattola. Scarabatlér, sm. Carabattolio. re di carabattole.

di

Rumo-

Scarabòcc, sm. Scarabocchio. Scarabòcc. Scarabucèr, tr. Scarabocchiare.

PI.

Scarabucé

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Scarabucèr, sm. Scarabocchiatura. '

Fé' de scarabucèr.

Scarabuciòn, sm. Scarabocchione. Scarabuciòn

PI.

F.



òna



óni.

Scarabùt, sm. Scorbuto.

PI.

j

òn,

Scapu^ón

PI. F.

Scaputér, tr. (F.) Battere, Superare, Saverchiare (in bravura, nel gioco, nello sport, nella produzione). Prt.

int

Scapu^ón, sm. PI.

j

I

idi.

uno.

I

(F.)



PI. F. I

pigne sono a

mucchi. E il sole d'agosto re, a mettere in mostra I>era

SCAR

378

Questo nome rimane legato a un'erba. r« erba de scarabùt », che cresce nei fossi e fiorisce a pelo d'acqua. Con essa si faceva un decotto i>er la cura dello scorbuto. Scaramózal, sm. Accidente. Ineguaglianza di fondo stradale. Piccola buca, fossetta, rialzo che causa sobbalzi ai veicoli.

Scaramózal. Scaramuzl6§, agg. Accidentato, Ineguale (detto di strada, carraia, sentiePI.

ro). PI.

F.

Scaramuzlù?



ó§a

SCAR F.

PI.



Scardént,

òsi.

Scaràna, PI. Scaràn. (Lat.

Sedia,

sf.

Scranna.

cit.

Scarghé' la còipa adò§ a ch'j' ètar. Addossare la colpa agli altri. Scariulànt, sm. Carriolante, Scarrio1

Scaravè?.

lante.

(Ravennate del sec. XVII « scarvaz gran pioggia, Aruch Aldo, Op. cit.).

»,

Seminella. Traccia di lasciate cadere o disse-

sf.

Scarbujèl. Scarbujèr, tr. Spargere, re, Disseminare.

Sparpaglia-

Scarbujé

—è P. — éda PI. F. — édi. PI.

Scarciòfal (da murtè' al candèl) sm. Spegnimoccolo. (Forse è una deformazione del lat. med. cartotius (Faenza, 1414), cartoccio). Scarciòfal.

§cardà§, sm. Scossone, (v. Scardasèr). §cardé§. Scarda§éda, sf. Scardassata. Cardata (F.) Strapazzata, Sconquassata. PI. Scarda§èdi. Scardasèr (v. Scardasèr). Scarda^òn, sm. Scossone. PI. Scarda§ón. (v. Scardasèr). Scarda^, sm. Scardasso, Cardaccio. PI. Scardè^. (Lat. med. scardassus (1364), Forlì). Scarda^r, tr. Scardassare, Cardare, (v. Cardèr). (F.) Scuotere fortemente. I

I

Scariulént

PI.



F.

anta



PI. F.

ànti.

che tanto lavorarono nelopere di arginatura trasportando la terra con la carriola, avevano una loro canzone che cominciava così « Sia-

I

carriolanti,

le

terra.

PI.

PI.

Scarghé

—è F. — éda PI. F. — èdi. PI.

Scaravà^ (d'acva) sm. Acquazzone.

PI.



Scarghi. Scarghèr, tr. Scaricare.

Prt.

Scaranòn

Prt.

Schèrg Scarga



PI. F.

Artigiano

Scaranìai.

Scarbujéla, cose perdute,

i.

« scardént » è riferito a bambino significa Disubbidiente. Scardinér, tr. Scardinare. Scàrg, agg.. prt. Scarico. PI.

Scaranòn, sm. Seggiolone.

minate per

—a PI. F. —

F.

F.

PI.

PI.

Miscre-

Quando

Seggiolino.

PI.

!

I

PI.

Scaranén. Scaranèr, sm. Seggiolaio. che costruisce le seggiole. PI. Scaranèr. Scaranìna, sf. Seggiolina.

Incredulo

Scardént

PI.

med. scaranna, GLE; dal longo-

Scaranè. Scaranél, sm. Testicolo di cane. (Orchis morio L.). Gallizioli, op. Scaranén, sm.

sm.

dente.

bardo skranna, panca). Scaranè, sf. Colpo di seggiola.

PI.

SCAR

379

:

mo

scarriolanti, lari lerà... ». Scariulèr, tr. Scarriolare. Portare in carriola, in carrettino, gli

carro

sul

Carrettare. Prt. Scariulé |

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

E' gèval e' scariòla la mój. Il diavoscarriola la moglie. Così dice la gente quando, durante i temporali, sente tuonare. Scarlaténa, sf. Scarlattina (malattia). (Dal lat. med. scarlatinus. colore scarlo

latto.

GLE).

Scarnadór, sm. Norcino. Per indicare colui che uccide il maiale si dice: Quel ch'è' maja e' porc. « E' ma^aporc » è il coltello che viene usato per scannare il maiale. PI. Scarnadùr. (v. Scarnér). ^carna^èr, intr. Scatenacciare, MuoI

far scorrere catenaccio.

vere, il

avanti

e

indietro

SCAR Camaz).

(V.

PI.

Rumore

Scarna^èr, sm.

del

catenac-

Scamér).



èdi.

Scalpellatore,

Scalpel-

Scarplén. Scarplér, tr.

PI. le

Scarne

Scalpellare,

Incidire |

Scheggiare

|

Guastare a colpi

di scal-

pello.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Scarne' e' porc, Scarnare il maiale e conciarne le carni. (Lat. med. scarnare, scarnire. Rav.,

(Lat.

Prt. Scarplé

PI.

—e — éda PI. F. — édi. F.

I

XIII. GLE). Scarnila, sf. Ballerino. Bacca di rosa selvatica. Caccabello. (Dal lat. med. camesinus, color cremisec.

si.

éda

lino.

Scarnér, tr. Scarnare. Levar via parti carnose di animali macellati. Prt.

Scarplé



Scarplén, sm.

Fé' de scarnajèr. Scarnè, prt., a^K- Scarnato,

(v.

F.

PI. F.

ciare. I

SCAR

380

GLE).

med.

scarpellare.

GLE).

sm. Scarpone. Scarpa montagna; da sciare; militare. PI. Scarpòn. Scarpón,

Scarsigér, intr. Scarseggiare. E' scarsègia e' pan, Scarseggia

da

il

pane.

Scarpa^ér, intr. Scarponare, Camminare strisciando le scarpe. Scarpa^èr, sm. Rumore di scarpe Scarpiccio. che strisciano per terra

(Nel medioevo questo male era chiamato crepatius, crepaccio. V. GLE). Scarpazòn, sm. Persona che fa ru-

Scarsità, Scarsezza. sf. Scarsi té. Scartablà^, sm. Scartafaccio. PI. Scartabléz. Scartablér, tr. Scartabellare. Scartén, sm. Scartino. Carta da gioco di nessun valore. PI. Scartén. Fagliare, Sfagliare, Scartér, intr. Scartare, Escludere. Scartare Prt. Scarte PI. è

more

F.

]

Scarpazér). Scarpàzi, sf.

(v.

pi.

Screpolature

agli

zoccoli degli asini.

Ave'

j

al

screpolati

scarpàzi, Avere gli (detto di asini).

zoccoli

scarpe, (v. Scarpazér). PI.

F.

di

Scarpazòn



PI. F.

a



i.

Scarpél, sm. Scalpello. PI. Scarpèl. Scarpén, sm. Scarpino.

j

le cattive

\

Far sentire

le la

propria autorità. Scarpèra, sf. Palettino di legno che serviva a raschiare la terra dalle scarpe. Si teneva fuori della porta. PI. Scarpèr. Scarpion, sm. Scorpione. PI. Scarpion. (Lat. med. scurpione. GLE). Scarplé, agg., prt. Scalpellato Scheg'

giato,

Intaccato.

|

— — éda PI. F. — édi.

Scartòz, sm. Anello a forma di segaccio che, infìsso in un legno e manovrato a mo' di succhiello, serviva ai falegnami per fare i fori alla botti. PI. Scartóz. Scartòz, sm. Cartoccio (di carta) Cartoccio della pannocchia del frumentone le cui foglie servono da foraggio, o da bruciare. PI. Scartóz. Fé' e' scartò^. Accartocciare. (Lat. m.ed. cartotius, cartoccio. GLE). Scartu^ér, tr. Scartocciare. Disfare il |

Scarpén. Mèts' i scarpén, (F.) Imporsi con

PI.

buone o con

Scarsltè,

PI.

1

cartoccio. Prt. Scartu^ PI. è F. éda PI. F. édi.

— —



Scanizé,

sf.

Carrozzata.

SCAR Scaru^é. Scarvajé, agg., prt. Screpolato

Fenduto.

|

|

Fes-

(F.) Testa bislacca.

Scarvajèss, rfl. Screpolarsi sure (detto del legno).

|

Tirar

fes-

Prt. Scarvajé

—é F. — éda PI. F. —

lat. captare, dar la caccia). Scatarér, intr. Scaracchiare.

(Forse dal

PI. so,

SCAV

381

Scatarón, sm. Scaracchione. Scatarón F. Scataròna PI.

Scataròni. Scatér, int. Scattare.

PI. F.

PI.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

édi.

Scarvà^ (d'acva) sm. Acquazzone. Rovescio d'acqua.

F.

Scarvèj. MottegScarzadór, sm. Scherzatore Ingannatore (in amore). giatore

Scatla,

PI.

|

I

PI.

F.

Scar^adùr Scarzadòra

Scarzadórf. Scarzèda, sf. Canzonatura. Presa In

(Lat. med. scatola, GLE). Scatlìna, sf. Scatolina. PI. Scatlìn.

Scatlòn, sm. Scatolone. PI. Scatlòn.

Scavadóra,

giro. Beffa.

Scar^édi. Scar^èr, tr.

PI.

Prendere in Prt. Scarne PI. è F. éda PI.

F.



Scherzare,

Mottegiare.

Scavadùra, Scavadùr.

Scavalér,

sf.

Scollatura. Scollo.

tr.

Scavalcare. L-evare una

cosa (fune, filo) da sopra vm'altra Ripassare al disopra, in senso inverso. Prt. Scavale j

édi. inle-

Scarziòn, sf. Discrezione. Sca§, sm. Scasso. Lavoro di rottura del terreno a grande profondità, per l'impianto di vigneti, ecc.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Scava§adùra,

sf.

Scapezzatura. Taglio

dei rami grossi, delle branche, raso al tronco. PI.

Scava§adùr.

(V. cavé§a).

PI.

sf.

Scassata. Lavoro di scas-

Scavascéda,

sf. Scapitozzata, Operarecidere a capitozza. PI. Scavascédl. Scavascèr, tr. Scapitozzare. Scapezzare, Scamozzare, Recidere le grosse branche in modo da lasciar solo il tronco Capitozzare.

zione del

so.

Sca§édi. Scader, tr. Scassare. Lavorare, rompere il terreno a grande profondità. PI.

Prt.

Cavafango,

PI.

j

Schè§. Sca^éda,

Draga,

sf.

Scavatrice. PI. Savadóri.

giro.

Per « scarzé' » s' intende anche gannare in amore, Non mantenere promesse in amore.

frutteti,

Scatola.

sf.

PI. Scàtal.

PI. F.

— —

Scoccare.

Prt. Scaté

Sca§é

—è F. — éda PI. F. — PI.

I

Prt.

édi.

sm.

Seat, rapido,

—è — éda PI. F. — édi. PI.

Scatto

violento

Scavascé

'

Impeto Gesto Balzo. Movimento j

|

automatico. PI. Schèt. Scatarél, sm. Buffetto, Colpetto con dita Spintarella. PI. Scatarél. Scatarél, sm. Congegno a gabbia per

le

I

accalappiare uccelletti.

F.

(V. Cavè§a). Scavèr, tr. Scavare. Prt.

Scavé

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Scavè^, sm. Scampolo. La parte che

SCAV

SCHE

382 una pezza

resta di po, ecc.

di tela, di

un cam-

PI. Scavè?;.

antico cavezzo; lat. medioevale cavizium; lat. capitium). Scavè^, sm. Scapestrato.

(It.

Scavèj ( P'orse da PI.

gurato,

Scéla,

«

caverà » che, in senso birichino,

.significa,

fi-

scapestra-

te).

Scèmia, sf. Scimmia. Scèmji. Fé' la scemia. Assumere pose ipocrite. Magne' di sèlt 'd scemia. Frase scherzosa per dire non mangiar niente. No' 'vie' mustré' e' cui coma la scemia, (F. ) Non voler rivelare ciò che si è. Scèmia de cui pie!, Scimmia dal culo pelato! (detto per scherno). Scèna, sf. Scena (F.) Baruffa, Litigio Scandalo. PI.

j

I

'

I

Scaviardare. chiavarde Sconnettere i Levare i cavicchi, o i pioli. Prt. Scavié Scaviér,

tr.

|

Sfilare

cavicchi

le

'

]

—è P. — èda PI. F. — édi.

I

Scèn. Scènéda,

PI.

PI.

Scavile agg., prt. Scarmigliato. Scavile

PI.

F.



PI. F.

éda



èdi.

Scavruné, agg. Scarruffato. Scarmigliato come un caprone. PI.

^.

Scavruné éda



F.

r^l.



0?.

agg.

Scapestrato.

(F.)

Scavstrè



PI. F.

èda



tr.

Scavzé

— é — éda PI. F. — édi. *

PI.

j

Rimprovero



PI. F.

Vén

Sano

]

P-etto.

a



i.

s-cet.

S-cèt coma bicchiere.

Vino

un

\

Legn

1

schietto. bichir. Sano

come

iin

Legno sano.

s-cèt,

dila s-cèta, A dirla schietta. S-cèt e net. Schietto e netto. S-cèvalorgan, sm. «Schiudi (a chiave ) l'organo ». Persona piccola e insignificante. S-cè?la, sf. Scheggia. Scheggiuzza di legno.

A

i



PI. S-cédi.

sm. Zufolo

|

Fischio.

PI. S-cèfal.

Scéla, sf. Sala. Locale vasto per riunioni, feste, ecc. Assale. Scéla de car. Sala del carro, Asse delle ruote del carro. Scéla de baruzén, Sala. Asse del biroccino. PI. Scél. |

I

F.

I

(V. Scavèz). Sca^ignér, int. Rovistare. Frugare, Ficcare il naso ovunque. S-céda, sf. Affilata (V. S-cér).

I

PL

;

P.

S-cèfal,

agg. Schietto S-cèt

S-cèt,

Scavezzare, Scapezzare. « capezzo ». Levare una piccola somma da un tutto. Es. Togliere, mille lire da un milione si dice « Scavié' e' migliòn », scavezzare il milione. Prt.

Scenata,

deformata di « assottigliare ». Il Nardi nei suoi «Proverbi, ecc.» ha: « Intant che e' gròss u s' astèja e' stil u s' ròmp », Intanto che il grosso si assotiglia, il sottile si rompe.

édi.

Scavzèr, Togliere il

sf.

aspro. PI. Scènédi. Scenèri, sm. Scenario. PI. Scenèri. S-cèr, tr. Assottigliare. Affilare alla forgia vomeri, coltri, zappe, scuri e cunei. II vecchio dialetto raveimate aveva « astjér » in cui è evidente la contrazione

édi.

ocavstré, ìt"!.

Sella, Sellino.

sf.

PI. Scèl.

PI. §-cè?al.

Schéc, sm. schacchi.

pi.

Scacchi.

Gioco degli

De' scac. Dare scacco. Scac mat, Scacco matto. I pezzi si chiamano Pèz (al Pè? (al pi.). I

I

sing.)

Sché, agg., prt. Seccato, Essicato Prosciugato Inaridito. 1

e '

SCHE PI.

F.

PI. F.



édi.

Schèda, PI. Schèd.

sf.

ì

Scheda.

Schèlz, agg. Scalzo.

Schedéri, sm. PI. Schedéri. Schégia, PI.

F.) Pelle e Schéltar, sm. Scheletro ossa. L'è un schéltar!. E' tutta pelle e ossa! PI. Schìltar.

Schè éda



sf.

PI.

Schedario.

F.

Scheggia.

Schègg.

Che ha

F.

la

PI. F.

i.

Questo voc. è così collegato all'idea di cane che non si dice solo « schégn », ma « schégn coma un càn da lèvra » (smilzo come un levriero); per cui credo non sia azzardato pensare che sia una contrazione dell'altro agg. diacagnesco, con la lettale « cagnègn »

aggiunta del prefisso «

s »

avente valo-

rafforzativo.

re

Schéla, Schèi.

sf.

Scala

:

Gradinata.

PI.

Schéla 'd ca, Scala di casa. Schéla a du, tri, cvàtar rem, Scala a due, tre, quattro rampe. Pianèt dia schéla, Pianerottolo della j

I

]

scala.

I

!

chiocciola. Schéla drèta. Scala ripida.

Schéla a pirùl. Scala a

I

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Schérma,

sf.

Scherma.

dia schérma, Saper tirare di scherma. (F.) Sapersi destreggiare.

Ave'

Schérpa, sf. Scarpa. Schérp. L'è propi la schérpa de su pè. E' proprio la scarpa del suo piede. (F.) E' proprio ciò che gli sta bene. Muri' cun al schérp int dì. Morire con le scarpe nei piedi, cioè di morte PI. j

Ande'

so'

par

la

violenta.

schéla, Salire per la

la schéla,

linzul, E'

PI.

F.

med.

scala,

Scendere per di

è

amma-

cui

si

ha

scalam cum piroli », la nostra « schéla a pirul ». GLE). Schèldalèt, sm. Scaldaletto In senso ironico, con « schèldalèt » si indica anche la moglie.

«

|

agg.

Scarso.

Schèrs



érsa



èrsi.

Schért, sm. Scarto

Cascame

|

:

Ri-

fiuto. PI. Schért. '

lat.

mentre chi logora lenzuola

PI. F.

la scala.

e

mèj

s-cianté' dal schérp eh' n'è di meglio consumare scarpe che lenzuola. (Chi consuma scarpe sta be-

L'è

i

Schérs, scala.

scala.

Ande' zó par

i

pioli.

Schéla eh' s'arvè§ e s'afèra. Scaleo. Fé' la schéla. Salire, o scendere, la

(Lat.

Schè

Prt.

scala.

I

élzi.

(Lat. med. schéna, GLE; longobardo schéna. DEI). ProSchér, tr. Seccare, Essiccare sciugare.

ne,

Stàng dia schéla. Staggi della

j



Schéna, sf. Schiena. PI. Schén. Ave' dia schéna, (F.) Essere favorito in modo smisurato dalla fortuna. Es-

lato).

I

I

élza

'

Schéla 'd legn. Scala di legno (ancora in uso in alcune vecchie case di campagna). Schéla 'd fura, Scala estema. Schéla a luméga. Scala a lumaca, a I

!



sere protetto dalla fortuna.

a



piedi nudi.

'

Schégn



A

Schèlz

PI. F.

Schégn, agg. m. Smilzo. pancia a cane. PI.

SCHE

383

I

Schért

'd

lèva.

Scarto di leva.

Fé' de schért. Scartare.

Schérp, sm. Scherzo, Burla. Schir^.

PI.

Schèrz a la ramgnàna. Beffa alla raSchér? d navegnana, Beffa atroce tura. Mostro. '

SCHE Schév, sm. Scavo. Schév. Schè^, sm. Schizzo, muso, (v. Gnaf). PI. Schèj.

Aruch Abbozzo

|

Ca-

PI. F.



i.



PI. F.

—è — éda PI. F. — édi.



Sciali,

sm.

Scialle.

Sciali.

Schialinina, in-

S-ciàmpa, pezzi

Shifusitè.

Schiv, sm. Schifo. Ribrezzo. agg. Sporco, Sudicio, Che fa ribrezzo.

sf.

Sciallettino.

Scialinìn.

PI.

ó§à.

Azione

»).

PI. Scialén. |

PI.

Schifu§ité, sf. Malvagità, degna, Soperchieria. PI.

Schiaffare, Scaraventare.

tr.

trazione di « sciai téna

Malvagio

|

ó§a



S-ciafèr,

Piccare. Prt. S-clafé j

S-ciafòn, sm. Schiaffone, Ceffone. PI. S-ciafòn. Scialéna, sf. Scialletto. E' una con-

Schifoso. Schifù§

F.

Pianella, Ciabatta.

sf.

PI. S-ciafèl.

PI.

(Lat. slavus). Schifò§, agg. Dispettoso I

Assottigliatore (S.

P.

Schèldabàgn, sm. Scaldabagno. PI. Schéldabègn. Schiév, sm. Schiavo.

PI.

[

S-cèf.

S-ciaféla,

Schichiròn a



)

sm. Schiaffo.

S-ciàf, PI.

Schichirèr, intr e tr. Sbevazzare, tracannare. Schichiròn, sm. Tracannatore, Trincone. PI.

A., op. cit.

Muratori).

PI.

F.

SCIA

384

Schiampa. Ognuno dei

sf.

cui

in

da bruciare Sciàmp.

|

viene spaccato im tappo (F. ) Nullità, Schiappino.

PI.

S-ciampéda,

sf.

Azione dello schiam-

I

PI.

F.

Schiv a



PI. F.



pare.

S-ciampédi. S-ciampér, tr.

PI. i.

Schivarì, Schifezza, PI. Schivarì. Schivile,

sf.

Sporcizia.

Sudiciume

|

Sudiceria.

PI. Schivité.

I

S-ciàcla, sf. Frantiune, Coccio. S-ciàcla 'd cóp, Frantume di coppo.

(Forse

dal

pietra.

GLE).

Schivi^, gna.

— —

lat.

sm.

med. clapa, lastra di Porcheria. Cosa inde-

PI. Schivici.

S-ciadùr, sm. Mattarello. Alla lettera

dovrebbe tradurre con «assottigliatore ». (Vedi « S-cèr »). Cilindretto di legno lungo circa 70 centimetri, piuttosto sottile che serve a fare la sfoglia per la pasta. Libellula. Forse è chiamata « s-ciadùr» per il suo addome lungo e ton-

si

I

deggiante. PI. S-oiadùr. (Nel ravennate, del sec. XVII, « Stiadur », bastone tondo da far lasagne.

Spaccar



sf. Schiappetta. Schiapdimensioni ridotte. PI. Sciampèt. ^-ciàn, sm. Uomo. (E' il traslato di

S-ciampèta,

pa

PI. S-ciàcal.

Schiampare.

legna. Prt. S-ciampè PI. è F. éda PI. F. édi. di

cristiano).

Non ha

femminile.

PI. S-cén.

sm. (dispregiativo). Omac-

S-cianà^, cio.

PI. S-cianè?.

S-ciàpla,

sf.

Scheggia.

Frammento

di

mattone, di coppo, di tegola, di terraglia.

PI.

S-ciàpal.

lat. medioevale clapa). S-oiaré, agg., prt. Sciacquato. RisciacSchiarito. quato PI. S-ciarè F. éda

(Dal

I



SCIA PI. F.



èdi.

S-ciaréda,

Sciacquata,

Schiarita

sf.

Risciacquata. PI.

SCIO

385

S-ciarédi.

S-ciarér,

Sciacqua-

Risciacquare,

tr.

e faceva la faccia grinzosa coperta di peluria. Scintela, sf. Scintilla. PI. Scintèl. Fé' fé' la scintela, Par scoccare la I

re (bocca, mani, panni, bicchieri, bottiglie). rfl. Schiarirsi (del tempo, del

scintilla.

cielo).

PI.

Prt. S-ciaré

F.

PI.

PI. F.

,

—è P. — èda sPl. F. —

sm. Sciocco.

Sciòc,

I

Scióc òca





S-ciòc,

èchi.

sm. Schiocco. Rimiore di im

colpo secco.

èdi.

S-ciarón, sm. Risciacquata alla buona. PI. S-ciaròn. S-cia^da, sf. Schiacciata, Spiaccica-

S-cióc.

PI.

PI. S-cia^é.

Sciójar, tr. Sciogliere. Prt. Sciòlt PI. ult òlta F. PI. F. olti. Sciolta, sf. Sciolta, Diarrea.

PI.

PI.

P.

S-cióma, sf. male). PI. S-cióm.

ta.

PI. S-cia^édi.

S-ciazér,

Schiacciare, Spiaccicare.

tr.

— è — éda PI. F. — édi. Sciarpa. Benda di lana birocciai portavano alBenda di lana, o di altra la cintura. stoffa, che si porta attorno al collo per ripararsi dal freddo. Scièlpa,

sf.

colorata che

— —



Sciòlti.

Schiuma

[

Sudore

(di ani-

S-ci6n, sm. Secchione. Secchio da poz-

i

zaiolo.

|

PI.

Scièlp.

Cravatta nera a svolazzo. Cravatta alla mazziniana. Scièlpa nigra,

i

Sciérpa,

sf.

^-ciflarén, PI.

F.

(v.

sm.

Scièlpa). Fischiatore.





i.

intr.

S-ciflin,

sm.

1

PI. S-cióp.

a

S-ciflér,

venna. GLE). S-ciòp sm. Schioppo. Fucile da caccia Palo che si mette nei a una canna filari fra l'albero e il filo. Saettone. S-ciòpa a bachèta. Fucile, schioppo ad avancarica. I

S-ciflarén.

PI. F.

S-ciòn. (Lat. med. segionus, secchio, 1309, RaPI.

Fischiare, Fischietto,

Zufolare.

Piccolo

fi-

(Lat. med. sclopus, schioppo. GLE). S-ciòpa, sf. Schioppa, Doppietta. Falcile da caccia a due canne.

na cun

PI. S-ciflìn.

S-cifulòt,

sm. Zufolotto

|

(F.)

Membro

virile.

PI. S-cifiilót.

Scimjìna, sf. Piccola scimmia. Scimjin. Scimión, sm. Scimmione. PI. Scimión.

PI.

Scimiòt, sm. Scimmietta, ScimmiotPI. Scimiót. Mèi de scimiòt, Mal della scimmia. Con questa malattia, dovuta certamente a denutrizione e a disfunzioni ghiandolari, il bimbo deperiva, non cresceva to.

I

I

Ramgnén

vlèva farmé' la fiuma». Cosi dicono i Forlivesi dei Ravennati per mettere in burla la fede che questi hanno nelle loro schioppe. La s-ciòpa e la mój a n' s' prèsta a « I

'

schio.

al

i

s-ciòpi

I

La schioppa e la moglie non danno in prestito a nessuno. E' s-ciòp vùit e' fa pavura a du. Lo schioppo vuoto fa paura a due (a chi inciòn,

si !

lo tiene e a chi gli sta davanti). PI. S-ciòpi.

S-ciòpacòr, sm. Crepacuore. Sciòpar, sm. Sciopero. PI. Sciópar. S-cior^, sm. Fischione turco.

SCIO S-ciòt,

scoperto.

PI.



F.

Scoperto. Me.sso alSenza niente .sopra.

a^'J^-.

lo

pi't-

S-ciùt.

òta



F. òti. Sciròc, sm. Levante. Detto anche Scirocco benché nulla abbia in comune con lo S. che viene dalla Libia. Dice Dante nella famosa terzine in cui si menziona il «lido di Chia.ssi»: « quand' Eolo Scirocco fuor discioglie » e trattasi proprio del nostro « sciròc », PI.

S-ciudé

Prt.

S-ciùr^.

PI.

SCIU

386

—è F. — éda sPl. F. — PI.

édi.

S-ciumà^ 'd carbòn, sm. Scoria fluida che si estrae dalla forgia del fabbro Gruma di carbone. [

S-ciumè?. ^-ciumazòl,

PI.

sm.

f^-ciumèr,

tr.

PI.

F. éda sPl. F. édi.

di Dante » dice di tra levante e

lib. :

«

« lo

L'ultimo scirocco

mezzogiorno ». Ma la defìnizone non è esatta, perchè vene da oriente. Quando questo vento si alterna con quello, che spira da ovest, si dice che « e' témp l'è ad vela », cioè è stabile e non si chiama più « sciròc » ma « vént 'd mér », cioè vento di mare, brezza maspira

Prt. PI.

F.

Scirupé

I

I

re (la frusta, le dita premendo Scrosciare. sul medio)

il

|

Sciuchè^a, sf. Schiocchezza. Sciuchè?. Sciuchìna, sf. dim. Sciocchina. PI. Sciuchìn. S-ciudé, agg., prt. Schiodato.

PI.

S-ciudèr). S-ciudér, tr. Schiodare.

(v.

è



la pignàta. Togliere la schiudalla pentola. S-ciunclén, sm. Scheggiuola di legno. PI. S-ciunclén. S-ciunclén, agg. Schiantereccio. Sèl§ s-ciunclén. Salcio schiantereccio. S-ciunclèr, tr. Scheggiare, Sminuzzare (legno). Schiantare. Spezzare (le-

ma

;

gno

fragile).

pol-

agg.,

prt.

Scoppiato

Mor-

|

a causa di esalazioni gassose prodotte da erbe ingerite troppo fresche (detto di rimiinanti). PI. S-ciupe

to



éda

PI. F.

-— édi. Pruta scirupéda, Frutta sciroppata. Sciucarì, sf. Sciocchezza. PI. Sciucarì. S-ciuchén, sm. Sverzino. Spago che si aggiunge al cordone della frusta per poter fare gli schiocchi. Codetta. PI. S-ciuchén. S-ciuchér, int. Schioccare. Far lo schiocco tr. Schioccare. Far schiocca-

schiuma.

S-ciumé'

F.

PI. P.

lice

— —

S-ciupè,

—è — éda

la

I

rina.

Sciròp, sm. Sciroppo. PI. Sciróp. Scirupér, tr. Sciroppare, Preparare le frutta a modo di sciroppo.

Togliere

Schiumare. Prt. S-ciumé

orientaUs ». Corrado Ricci nel suo rifugio

schiu-

di

^-ciuma^ùl.

PI.

perchè Benvenuto da Imola spiega il significato di questo vento con « ventus

Bollicina

ma.

— édi.

S-ciupér, intr. pare. Prt. S-ciupé

Scoppiare

!

(F.)

Cre-

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

I

Tire' a s-ciupé', (F.) Andare a rischio crepare (dall'ingordigia). S-ciupèt, sm. pi. Varicella.

di

S-ciupèt, sm. Scoppietto. Giocattolo infantile consistente di un cilindretto di ramo di sambuco, privato del midollo, munito di due palle (tappi) di stoppa rese compatte dalla saliva e fatte uscire, una per volta, dalla pressione dell'aria sito

che

l'ima, spinta

cilindretto,

esercita

da un appo-

sull'altra.

PI. S-ciupèt.

(Lat. med. schiopetus, schioppo.S-ciupitér, intr. Scoppiettare.

GLE).

SCIU

SCOR

387

S-ciupitér, sm. Scoppiettio. S-ciùsa, sf. Scusa, Pretesto. PI. S-ciù§. S-ciutér, tr. Scoprire. Mettere allo scoperto, Liberare da ciò che copre. Prt. S-ciuté

—è F. — èda PI. F. — édi.

«

Pscola (Rav. sec. XVII, Aruch

A., op. dell'acqua». Scuola ((3on tutti i signif.

Una buca con

cit.).

Scola,

sf.

che ha in italiano). PI. Scoi. I

PI.

1

Scapé' da scòla. Uscire da scuola. No' ave scòla. Non avere istruzione.

med.

(Lat.

ne

».

scola,

« scuola,

corporazio-

Rav. 954).

Prt. S_ciuturé

Scòmud, agg. Scomodo, Disagio. Scómad. F. da

PI.

PI. P.

(v.

Ricompensa Scónt, sm. Cambio Sconto. In scont che.... In cambio di ...; Per

S-ciuturèr, tr. Stappare, Levare il turacciolo.

il

tap.

PI.

pò,

—è F. — éda PI. F. — édi.

rfl.

furia di gridare.

F.

Sclamarsi, Sfiatarsi a '

Sciame



éda



PI. F.

édi.

Coda

sf.

Scófia,

Cuffia

sf.

|

di

topo.

(F.)

Paleo.

Innamora-

Scófji.

Ciapé' la scófia, Innamorarsi perdu-

I

med.

scófia,

GLE;

dal

lat.

tardo

I

cofia).

liano.

Scój, sm. PI. Scój.

I

Scójom, sm. Scolmo Scolmatura. dia Iona, Scolmatura della |

Scójom

luna. Passaggio dal plenilunio alla luna calante. Scoi (In), avv (Da « ins' e' còl»). Sulle ginocchia. Tnè' in scoi un burdèl, Tenere addosso (sulle ginocchia) im bambino. Int al mi scoi, Sulle mie ginocchia. Tnè' int al scoi un burdèl, Tenere I

I

I

addosso, sulle ginocchia un bambino. Scoi, sm. Scolo, Canale di scolo Sbocco Blenorragia.

|

I

Seul. Scóla,

coma un

lìvar stampe, (iron.)

Parlar bene.

scoglio.

I

Scorar

Scoglio.

Mèts' int un scój, Cozzare contro uno

I

botta. Tale rumore preannuncia l'arrivo di un forestiero. Scórr' in qua e in là, Divagare. Scórr' in dialèt. Parlare in dialetto. Scorar in itagliàn. Parlare in itaI

tamente. (Lat.

Scòpia, sf. Scoppola. Scopai. Scorar, intr. (Conversare, Parlare, Discorrere. E' scor e' fug. Il fuoco parla, borI

mento. I

ricompensa di... Scòp, sm. Scopo, Intento, Fine.

PI.

Scódavàca,

PI.

|

PI. Scopi.

è



di.

I

Sclaméss,

PI.



|

Ciutur).

Prt.



Scorar cun óna, (F.) Discorrere con una, (Fare all'amore con una). Scorar in ben. Parlare in bene. OraParlata Scórs, sm. Discorso I

[

\

zione.

Scùrs. scurs èi nénc cvist?. Che discorsi sono anche questi?. E' questo il rodo di parlare? Tajé' a me? e' scórs. Troncare il discorso. I scurs j' à da è§ puc e bón, I discorsi devono essere pochi e buoni. Scorta, sm. Scorta. Guardia armata per la sicurezza di cose, o persone PI. I

Ad

I

i

II

termine « pescolla » è riportato come voce romagnola, abruzzese, umbra, laziale e marchigiana (DEI).

viaggianti. Scorta, Riserva di cose, o denari, che si porta con sé in più del previsto. PI. Scòrt. Scorda, sf. Scorza, Corteccia.

PI. Scoi.

PI.

PI.

sf.

Pozzanghera.

]

Scòr?.

scos

SCRU

388

^cò§ (d'acva), sm. Scroscio d'acqua.

Scostato.

sm. Scrittore. Scritùr. Scritùra, sf. Atto notorio Calligrafìa. PI. Scritùr. Efar indri 'd scritùra, (F.

PI.

Scóst F. Scòsta

co comprendonio. Esser corto di mente. Scrivàn, sm. Scrivano.

PI. F. Scòsti.

PI.

§có§. Scò^a,

Scritór,

PI.

PI.

Scossa,

sf.

Scò§i. Scòst, agg.

Scotimento.

PI.

Distante

Discosto,

'

prt.

\

Scòt, sm. Scottata.

De' un scòt, Dare un bollore.

I

PI. Scòt.

Scotadida (A), avv.

modo da

A

scotta dita. In Appena tolta

scottarsi le dita dal forno.

Scòria,

sf.

(v.

|

al scodai, Giocare a noccioE' il gioco di ripiglino, fatto con noccioli di pesca, o di albicocca. Ripiglino. Scòria 'd spén, Frutto della marruca, Capolino di marruca. PI. Scodai. Scrèe, sm. « E' scrèc » gli ultimi tre conci della volta del forno. Scrédit, sm. Scredito, Discredito. PI. Scrìdit. Scrèt, sm. Scritto Scrittura (F.) Co. sa cne avverrà infallibilmente. agg. prt. Scritto. L'è un scrèt, E' una cosa certa, sicura. PI. Scrèt. Scrèta, sf. Scritta. :

|

]

I

I

Scrèti. sf.

Scrèt

— et F. — èta PI. F. —

Stretta

|

Spremuta

|

èti.

(Lat. scribere).

Scròc, sm. Scrocco. Curtel à scròc, C. a serramanico. Vivr' a scroc, Vivere a ufo. Scroc dia porta. Scatto della serra-

I

Scrichéda

I

I

I

tura. Scròi, sm. Scroscio, Scroscio d'acScotimento Scossa. qua. Acquazzone PI. Scròi. I

]

Scrópul, sm. Scrupolo. Scrópul. Scruchér, tr. Scroccare. Carpire, giare a spese altrui.

PI.

Scrichèdi. Scrichèr, tr. Scricchiolare Stringere Strizzare Accendere (fìiammiferi).

PI.

|

—è F. — éda Plt. — édi PI.

sm.

mandorle tostate Scruclèr, intr. gere (biade).

PI.

Prt. Scruclé

—è — éda PI. P. — édi. F.

|

Pa§é' un brót scricot. Superare un brutto frangente. Scriné, agg., prt. Spanato. Che ha pani guasti, l'impanatura rotta. PI. Scrinè I

i

— èda PI. F. — édi.

j

tr.

Fran-

—è — éda PI. F. — édi. PI.

|

F.

Crocchiare

F.

Scricòt, sm. Stretta (F.) Batosta, Stretta Difficoltà Frangente. PI. Soricót. |

Croccante. Dolce di e zucchero cotto.

PI. Scruclént.

Prt. Seriche

|

Man-

Scruché

Prt.

Scruclànt,

Strizzata.

I

Aver po-

PI.

li.

PI.

)

Scrivén. Scrivanél, sm. Scrivanello. PI. Scrivanél. Solo dal tono della voce si può capire se è anche disfjregiativo. Scrìvar, tr. Scrivere. Prt.

Cozla).

?ughé'

I

Scrittura

I

Scruclén, agg. Croccante. scruclén. Cartilagine (del naso, delle orecchie). Scrucòn, sm. Scroccone, Scroccatore. f



PI.

F. PI.

Scrucòn a



F.



i.

Scrudida,

sf.

PI. Scrudidi.

Intiepidita.

SCRU I

Scucumèstar, sm. Balbuziente. Fabbricante di cucume, Cucumaio, ma nel senso figurato di imo che inciampa nel parlare.

Scnidìr, tr. Intiepidire, Temperare. Scrudi' l'acva, Intiepidire l'acqua. L'éria la s'è scrudida, L'aria si è in-

(sch.)

I

I

tiepidita.

Scniléda, sf. Scrollata, Scrollata di Scrollatura, Scotimento di albero per farne cadere foglie o frutti. PI. Scrulédi. Scrulèr, tr., e intr. Scrollare, Scuotere Agitare. Scruléss da dò^, Togliersi di dosso. (F.) Liberarsi di... Scrulé' al bot, (F.) Scrollare le bus-

PI.

F.

spalle,

èstri,

I

I

messi da

I

j

Scrupulù§ ó§a



GLE;

tr.

Scrostare,

Togliere

la

Scnisté

dal lat. scutra, -piatto.,). rfl. Scodarsi. Perdere

Scudéss, coda.

la

Scudé

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi.

—é F. — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

Scucaìna, (v. Scusaina). Scucladùra, sf. Scocciatura,

Secca-

tura.

Scudghér, tr. Levare lo strato erboso che si forma sul terreno incolto, (v.

«Codg

»).

Scuciadùr óra

med. ha scodigare, levare le zolle di terra. GLE). Scudlè, sf. Zollata. (Dolpo con ima zolla. Sassata con una zolla. De' una scudlé. Tirare una zollata.

F.

PI. Scudlé.

Scuciadùr. Scuciadòr, sm.

PI.

(Il

Scocciatore,

Secca-

tore.



PI.

|

ó§i.

^crustèr, crosta. Prt.

dimenare la coda in genere. Scuda^ér, intr. Scodinzolare, E>ime(F.) Sculettare. nare la coda Scuda^éna, sf. Ck)dazzola, Cutrettola. PI. Scuda^én. Scudéla, sf. Tazza, Ciotola. PI. Scudel. (Lat. tardo scutella, DEI; e scudela. L'atto del

med. scrollare, scuotere. GLE). Scrulón, sm. Scossone. PI. Scrulón. Scrupulo§, agg. Scrupoloso Onesto.

F.

I.

Scudate. Scuda^èr, sm. Scodinzolio.

(Lat.

PI.

sf.

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.



Em. II e da Umberto Colpo di coda.

Vitt.

Scuda^,

Prt. Scrulé

P.



Scucimiér). Scud, sm. Scudo. Moneta da cinque lire Scudo. Arma che serviva a difendere il corpo. Scudòn d'arzént. Scudi d'argento e-

se.

PI.

èstra

F.

(v.

I

F.

Scucumèstar



PI.

I

PI.

SCUF

389



I

òri.

Scucèr, Prt.

tr.

Scocciare, Seccare.

Scuce

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Scucumèr, intr. Balbettare. Pronunciare con grande difficoltà le parole, per difetto degli organi vocali. « Scucumé' », viene da « cucóma », cucuma che, in senso figurato, significa anche « intoppo nel parlare ». Fé' dal cucóm, Inciampare nel par1

lare.

lat.

Còdal). Scudlòt, sm. Scodello tto. Ciotoletta. PI. Scudlót. Scudlòt di bajóc. Ciotola delle mone(v.

]

te spicciole.

(Lat.

med. scudellottus,

scodella.

GLE).

Scudrignèr, int. Sculettare (F.) Muovere il codrione. Scufjina, sf. (dim. e vezz.) CXifflna, |

Cuffietta.

Scufjìn. Scufiòt, sm. Cuffietta, Cufflotto. PI. Scufiòt.

PI.

SCUJ

SCUM

390

Scujàtul, sm. Scoiattolo. Scujètul. (Lat. med. scuoiatulus, GLE).

Scultùr. Sculuriss Prt. Sculurì

Scuimèr, tr. Scolmare. Togliere il colmo. Levar la colmatura. Scuimè' e' pajèr, Scolmare il pagliaio.

PI.

PI.

PI.

I

Scuimé

Prt.

Sbiadirsi.

ì

puristi

sendo

preferiscono

è altro

nell'uso

Smalviss;

comune, non

ma es-

che il contrario di Culuréss che viene da Culòr. Scumachèr, tr. Far fare la schiuma.

Scumaché' un

]

òv.

Sbattere,

frullare

un uovo.

Sculadùr.

PI.

]

— — Ida PI. F. — idi. Sculuriss

Sculadùra. sf. Colaticcio, Feccia, Deposito, Scolatura.

Scolorirsi

F. I

—é F. — éda PI. F. — édi.

PI.

rfl.

Scalale, sf. Sculacciata Atto del batcol sedere per terra PI. Sculajé. Scula^èr, tr. Sculacciare [

tere

Prt. Sculajé

—è — èda PI. F. — édi.

PI.

F.

Sculéna, sf. Scolina. far scolare le acque.

Fossatello

per

PI. Sculén.

(Questo verbo viene dal lat. med. schudal germanico skums o dal longobardo skum). Scumarér, intr. Raccogliere tutti i cocomeri... Fare l'ultima raccolta dei cocomeri. Scumè§a, sf. Scommessa. Fatto dello scommettere. Contrasto con pegno da

ma, schiuma;

cui risulta vincitore chi è dalla parte della verità.

acque. Prt. Sculè

Scumè§i. Scumètar, tr. Scommettere. Fare scommese. Scumigér, tr. Scom.pigliare. Scumigé' 'gna cvèl, Scompigliare tut-

PI.

to,

F.

Scumónica, sf. Scomunica. Ave' la scumónica adòf, (F.) Aver scomunica. Aver tutte le disgrazie.

PI.

Sculér, tr. Scolare. Far scolare. Far sgocciolare. Prosciugare. Liberare dalle

—è — éda PI. F. — édi.

I

(Lat. med. scolare. DEI). Sculér, sm. Scolaro Apprendista. |

PI.

F.

Sculér èra



PI. F.



èri.

Sculpér, Prt.

tr.

Scolpare

|

Discolpare.

Sculpé

Sculpi, PI.

F.

agg.,

PI. F.



— — ida Pi. P. —

àgna



agni.

tr. Scompagnare, DiviDisixnlre (animali, vasi, scarpe, cose appaiate, o numerate). Spaiare. Guastare il paio.

Scumpsgnér,

prt.

Scolpito

idi.

i

F.

idi.

Scultór, sm. Scultore. Scultùr. Scultura, sf. Scultura.

PI.

Scumpégn



PI. F.

Sculplr, tr. Scolpire. Prt. Sculpi

PI.

(E' più dialettale « stmónga »). Scumpàgn, agg. Scompagno, Disuguale. Non compagno (detto di un oggetto rispetto a un altro; di un indumento rispetto al vestito; di animale).

F.

Sculpi Ida



la

i

PI.

—é F. — éda PI. F. — édi. PI.

ogni cosa.

1

Inciso.

dere,

Prt.

Scumpagnè

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

Scumpartimént, sm. Scompartimento, Compartimento. PI. Scumpartimént. ScumRÓnar, tr. Scomporre. Prt. Scumpòst

SCUM

SCUP

391

— óst — osta PI. P. — òsti

coniglia).

PI

Scuntér tr. Scontare. Scimté

P.

Prt.

Scumpòst,

prt.

agg.,

Scomposto

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

|

Scorretto, In posizione, in atteggiamento scorretto, scomposto.

F.

Scuntrén, sm. Scontrino. Biglietto di riscontro Contromarca per il reingresso in balli, teatri, ecc.

Scumpòst

PI.



F.

osta

PI. F.



I

òsti.

Scumunichèr,

tr.

Scimtrén. Scimtrómbal, sm. Scompiglio Disaccordo. PI. Scuntròmbal.

Scomunicare.

PI.

Scomuniche

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Scunvòl^ar,

Scuncà^, sm. Sfasciume (detto di bicicletta, motocicletta, ecc.). Sconquas-

Prt.

so.

F.

Scunchè§. Un scuncà^ 'd biciclèta, Una bicicletta tutta sgangherata. Scunca^è, agg., prt. Sconquassato, Scassato, Rovinato, Sconnesso. (V. Scuncasér). Scuncaféda, sf. Sconquassata, Fracas-

PI.

PI.

PI. I

sata.

Scunca§édi.

PI.

Scunca^r, re,

tr.

Sconquassare, Scassa-

Rovinare, Sconnettere.

Scunca§é

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

F.



F. PI.

agg.

scrive « sconqua-



Prt.

prt.

agg.,

Sconfitto,

Vinto,

Scupèr tr. Ammazzare. Scopare - dice il Tommaseo - era pena di vituperio ». Nel 1500 esisteva una « pena della scopa». Prt. Scupé

—è — éda PI. F. — édi. F.

Scupé' ón

Scupèrt, prt. Scoperto, Rivelato, Patto conoscere.

PI.

Sconfitta,

sconficta.

Disfatta.

GLE).

Scunfinér, intr. Sconfinare. Uscire dai confini.

Entrare

(F.) Oltrepassare

in i

territorio

altrui

I

Scunijèda, prt. Spregnata (detto del-

Scupìrt èrta



F.



èrti.

Scupèrta, sf. Scoperta, Scoverta, Scoprimento, Rivelazione. PI. Scupérti. Scupridór, sm. Scopritore. PI.

F.

limiti.

PI.

Scupridùr óra



F.



òri.

Scnprìr, tr. Scoprire, Prt. Scupri, Scupèrt

la coniglia).

Scunijédi. Scunijèss, rfl.

Scun?gné

«

j

èti.

med.

Disuni-

—è F. — éda PI. F. — édi.

F.

(Lat.

òlti.

PI.

PI.





I

èta

F.

olta

P.

re

édi.

Scunfèta, sf. PI. Scunfèti.



Scun?gné, (v. Scim?gnér). Scunzgnér, tr. Scongegnare, (F.) Mettere disaccordo. re

Scvmfèt



Sconvolgere.

Scunvòlt Scunvùlt

coma un cunèj, Ammazzauno come im coniglio (I conigli si ammazzano dinoccolandogli la nuca con un colpo dato a mano rigida).

Sconclusionato.

éda

Scunfèt, Battuto. PI.

cit.,

Sconclu§iunè

PI. F.

(F.)

PI.

(P. Santoni, op.

sè», a. 1700). Scunclu^iunè,

tr.

|

PI.

Spregnarsi

(detto

di

PI.



ì,



ìrt

Rivelare.

SCUR



F.



ìda,



F.

PI.

Scur, sm.

Scurghér,

èrta



idi,

Scuro, Sportello, Scurino

Scuro, Oscuro, Oscurità. Scur.

Int

e'

Scur,

quasi,

scur. All'oscurità. agg. Oscuro, Scuro. Privo, o Opaco Che tende al di luce |

|

bruno. PI.

P.

Scur



a

F.

PI.



i.

Scuragé, agg., prt. (v. Scuragér). Scuragèr, tr. Scoraggiare, Togliere coDisanimare. raggio I

—è F. — éda PI. F. — édi.

Guasto nell'accordatura. PI. Scurdè éda F.

Rompere

l'accordo,

Scurnèr,

tr.

Scomare

I

Scornarsi

rfl.

(in senso reale e figurato). Prt. Scurné

(v.

Scurné). tr.

Sconocchiare.

Disfare

il

ca) Accapigliarsi. Prt. F. Scumicéda édi. PI. F. Scurtadùr, sm. Scorciatoia.

[

Vento

Peto,

sf.

|

Giaggiolo.

al

scure?, (F.)

Asfissiare

ArbvUì int al scure?, (F.) Intossicato, che non cresce per aver odorato troppi peti, Avvizzito dai peti. Scurè^a de gèval, Giaggiolo, Iris gerI

manica, Scurgadùra,



Scurtadùr. Ciapé' un scurtadùr.

PI.

Prendere una

I

I

sf.

Spellatura

Escoriazione. GuidaScuoiatura. ]

ScuTgadùr. Scurghè, agg., prt. (v. Scurghér). Scurghéda, f. Scorticata (Torriana dal 21 giugno 19Q8), monte, borgata, castello, omonimi che traggono il nome

PI.

dalla natura squallida del terreno. Il più antico documento che ricorda il luogo è del 1144, e menziona la Chiesa di S. Cristoforo nel Castello di Scorticata.

édi.

I

coi peti.

1



med. scomatus. GLE).

pennecchio (della rocrfl. (F.) Filare ima conocchia

Scure?.

lesco

GLE)

éda

la conocchia,

—§ — éda PI. F. — édi. Anghé' int

scorticare.

Scumè



Scumicér,

F.

I

med. scortigare,

Scurnacér, tr. Scornacchiare. Scurna^ér, int. Strofinare le coma (detto dei bovini che strisciano le corna contro il muro, o contro i divisori delle stalle, in segno di irrequietezza). Scurné, prt., agg. Scornato, Che ha perduto uno o tutti i comi,

—é — éda PI. F. — édi.

Scurdé

Scurè^,

(Lat.

PI.

PI.

PI.

scurghé, Asino pieno di guida-

F.

édi.

Scurdéss, rfl. (v. Acurdéss). Prt.

Sumàr

(Lat.

]



I

leschi.

PI. F.

Scurdé, prt., agg. Scordato. Senza Scordato. corde (di istrum. a corde)

PI. F.

;

—è F. — éda PI. F. — édi.

F.

PI.



Spellare

Scurghé

Prt.

PI.

Scuragé

Prt.

|

PI.

PI. I

Scorticare

tr.

Escoriare.

érti.

di finestra. I

SCUR

392

scorciatoia.

Scurtatòja, sf. Scorciatoia. Via più breve. PI. Scurtatòj. Scurtér, tr. Accorciare. Rendere più Abbreviare Scortare. corto Prt. Scur té PI. é F. éda édi. PI. F. (Lat. curtare, tagliare). TaScurtlazé, agg., prt. Accoltellato 1

— —

|



|

malamente. Scurtla^ éda

gliuzzato PI.

F.



PI. F.

—-édi.

Scurtlazér,

tr.

Accoltellare.

Colpire

SCUR più volte con coltellate. Scur^ér, int. Scoreggiare.

PI.

Far

Che

Scurzòn, sm., agg. Scoreggione. fa scorregge senza ritegno.



a

F.

PI.



tr. Scostare Separere, Disgiungere. Prt. Scusté

—è — éda PI. F. —

Colpo

di

pantaloni

Scutédi. Scutént, ps.

Scu§

PI.

Tire' fura dal scus, Mettere in po delle scuse, .Addurre scuse.

cam-

Fienarola. (Pòa pratensis). Scuscéda, sf. Scossa, Scotimento

PI.

|

F.

Oscillare.

Scuscé

caso).

Scuscé' al ramèt, (v. Ramèta). Scuscé' la còda, Dimenare la coda. (Lat. med. scosare, scuotere. GLE). Scu§ér, tr. Considerare, Ritenere (F.) Valutare. Scusare

Prt. PI.

F.

Scu§é

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

un

burdèl,

Giudicare

I

Nò' scu§é' par gnit. alcuna considerazione. I

agg.,

prt.

Non

Scucito.

Scu§ì ida

PI. F.

scottato.

tenere in

è



édi.

scuvédi,

Chioccia scovata.

Uova

scovate,

tolte

dal

covo.

Scu?è§, agg. Scozzese. Scu|ì§. A la scuzè§a. Alla scozzese. Scvacè, agg., prt. Schiacciato.

PI.

PI.

pr'

uno un bambino.



Rimaner

éda

F.

Ov

I

I

F.

F,

scuté, (F.)

Ciòza scuvéda,

I

|

Scu^ì,

édi.

Scuvè

— —

PI. I

I

PI.



Armane'

I

òn

F.

PI.

[

I

Scu§é'

è

éda

do

Scuscé' la tèsta. Scuotere la testa. Scuscé' al bòt, Scuotere le botte (Non

Prt.

— —

Seuvé' agg., prt. (v. Scuvér). Scuvér, tr. Scovare. Far smettere di (F.) Snidare. Cacciare dal nicovare

—§ F. — eda PI. F. — édi. fame

Scottare.

tr.

I

PI.

I

i.

Scuté

Prt.

Scuscédi. Scuscér, tr. e intr. Scuotere, AgitaI



Scuter,

Scrollata.

Dimenare

Bru-

Scutént a



PI. F.

PI.

Prt.

F.

sf.

|

Scottante.

agg.

ciante.

Pretesto.

|

j

Tentennata

édi.

PI.

Scurziné. Scusa, sf. Scusa

PI.

re,

|

Scutadùra, sf. Scottatura. PI. Scutadùr. Scutèda, sf. Scottata.

(da Cur?én).

Scu^aìna,

Allontanare

PI.

i.

Scur?iné, si. Correggiata. correggia, di cinturino dei

PI.

'

F.

Scur?ón

F.

Scu§ón.

Scustér,

peti,

scorregge.

PI.

SCVA

393

F.

Scvacè éda



F.

PI.



édi.

Scvacér). Scvacéda, sf. Schiacciata. Scvacér, tr. Schiacciare. Spappolare. Pestare le uova o l'aniAcciaccare male nel covaccio. (v. Cvacc). (v.

|



Prt.

idi.

Scu§ìr,

tr.

Scucire.

PI.

Scvacè

— —

è

éda

Prt. Scu§ì

P.

PI.

édi. F. Scvaciarèl, sm. pi. Così erano chiamati per dileggio i cattolici e « scvaciarèla » la loro associazione.

— — ida PI. F. — ì

P.

idi.

Scufdn, sm. Scossone.

PI.



SCVA Sing. Ssvaciarél (v. Scvaciarèla). Scvaciarela, si. Squacquera. Feci quide. Scvacvarèss, rfl. Scquacquerarsi.

I



PI. P.

'd scvédar, Fuor di squadro; Giù sesto (in senso reale, o figurato).

Scvédar.

PI.

Scvacvarù§ ò§a



Zo

di

Scvacvar5§, agg. Squacqueroso. Detto di un tipo di formaggio molto molle. PI.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Scvédar, sm. Squadro.

—è F. — éda PI. F. — èdi. PI.

F.

Scvarcé

Prt.

li-

Scvacvaré

Prt.

SDAZ

394

Scvèla, sf. Squilla Allerta. Avvertita. Sté' in scvèla, Stare in guardia. Stare sull'avvertita. Svelato Sevèri, prt., agg. Scoperto j

I

|

Scoperchiato

ò§i.

(F.) SquaScvadrèr, tr. Squadrare (F.) Piacere, Andare a genio, drare Soddisfare. |

PI.

F.

PI. F.

Scvadré

—è — éda PI. F. — édi.

Scvè^, sm. Schizzo, Spruzzo.

PI.

U

PI. Scvè|.

Sevi^ér,

u m' scvédra, Non mi soddisfa non mi va a genio.

zare

(F.) Scoprire Scvajér, tr. Snidare Ammaliziare quaglie (e (malefatte) civette) nei riguardi del richiamo.

PI.

n'

|

]

Prt.

—è F. — èda PI. F. — édi. PI.

(di carabignir), sm. Quardei carabinieri. « Lascé' e' s-ciòp int e' scvarcèl di carabignir ». Si narra che un tale, recatosi a San Pietro in Vincoli, armato di fucile, si fermò in una casa fuori del paese e chiese « Posso lasciare qui

ScvarcSl

I

che non ho il permesso? » quella casa era il quartere dei ca-

lo schioppo,

;

carabignir », immaginarsi che cosa

scvarcèl

« e

ognuno può

di

capitò. Questo voc. è la deformazione di quargli

tierello.

Scvarcèr,

coperchio Prt. Scvarcé

il

tr. [

Scoperchiare. Levare coperchio. il

Strappare

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Scvartèr, tr. Squartare. Scvar^éss, rfl. (Traslato di Squarciare) Spappolarsi. Ridursi come una pappa.

e intr.

Schizzare, Spruz-

Scvi^

Scvi^èt.

$da^, sm. Staccio, Setaccio. PI. 9déz. (Lat. med. sedacius, setaccio. GLE). §daz d'acva, Spaglio d'acqua. Sparpaglio d'acqua. Spruzzaglia circolare o semicircolare provocata da un corpo !

che cade nell'acqua. §da?é,

:

e

tr.

Zampillare.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

tiere

rabinieri,

1

Sevizèt, sm. Schizzetto. Pompetta per schizzare liquidi. Schizzatoio.

Prt. Scvajé

ma

— èrti.

Scvé§i, avv. Quasi.

F.

I

Aperto.

Scvirt èrta



I

Prt.

)

1

agg.,

prt.

Stacciato.

Passato

allo staccio. PI. ^daijè

F.



PI. F.

éda



édi.

§dazéda, sf. Stacciata, Cernita. PI. §da?édi. Sdazéna, sf. Staccino. Scatola per uccellatore, bassa, a forma cilindrica, con le basi di tela. In quella superiore è applicata una manica per introdurre e levare gli uccelli vivi. §da3fér, tr. Stacciare. Passare al setaccio (farine). Per semi e sabbia si usa Valer. ^da^ér, sm. Staccialo, fabbricante di stacci. PI. ^dajèr.

Venditore o

SDAZ ciàcar

piò

]Avè'

eh'

n'è

un

^dajér,

PI. F.

Aver più chiacchiere di uno stacciaio. (Lat. med. sedazzarius, costruttore o venditore di setacci. GLE). §da^ié, agg., ^da^iér).

§daziér,

tr.

Prt. PI.

Sdaziare.

Liberare

l'impedimento della gabella. Pagare dazio per svincolare una merce. PI. §dazié PI.

— —

F.

dal-



PI.

F.

sf.

§dignè, agg. prt. Sdegnato, Offeso, RiNauseato Indisentito Disgustato sposto (di salute). .

I

[

§dignè éda



PI. F.

PI.

— —

è

éda



édi.

Si usa anche: Cave' l'adòb; Tu' l'adòb. ^duliss, rfl. Sdolenzirsi. Togliersi l'in-

dolenzimento. Prt. §dulì

— — ida PI. F. — 1

idi.

$è, sf. Aceto, Se, cong. Se.

Safós e Sajavès i mure purèt scanè fond d'un fo§. (« Safó§ » è composto di « se a fo§ », cioè se io fossi e « Sajaves » è composto da « se a j' aves », cioè: se io avessi). « Se-fossi » e « Se-avessi » morirono poveri in can-

édi.

Disenfiare,

Sgonfiare.

parlano di ciò che farebbero se si trovassero nelle condizioni in cui non



denti.

§dintè éda



;

na nel fondo di un fosso. Questo detto viene rivolto a coloro che

Detto di persona, di pet-

sono. Sé, avv. affermativo. Sì. Nella zona delle Ville Unite è usato

differentemente Di' se. Dire sì \

«

Se

»,

«

È

Dire di

» sì

in-

ed « È ». Promet]

tere.

Di' d messa.

se.

I

F.

A§è).

:

éda

tine e di sega. Si dice anche di un'arma, o di un attrezzo, a cui siano state fatte delle tacche alla lama. PI.

(v.

I

^dinté, agg., prt. Sdentato. Che non denti. Che è privo di alcuni o di i

Disaddobbare.

int e'

ha

tutti

tr.

[

§dubé

PI. F.

Sdegnare. Provocare a Nauseare, Disgustare Pro-

$dinfièr, tr. Prt. §dinfié PI. é F. éda PI. F. édi.

— —

F.

tr.

è



édi.

§dubér, Prt.

PI.

vocare risentimento. Prt. §digné

PI. — F. —

éda



j

|

|

è

F.

édi.

§dignèr,

sdegno

édi.

)

Disdetta, Sfortuna, Jattura.

PI. Sdèti.

PI. F.

éda



§dirìn, sm. Sederino Sté' in sdirìn ( Stare a sedere Mèts' in §dirìn (Mettersi a sedere). Modi avverbiali usati verso i bambini.

dersi.

§dèta,

— —

PI. F.

j



é

Prt. §dinuzié

édi.

I

F.

§dinté

— —

I

éda

§dégn, sm. Disgxisto, Offesa. Dispiacere per azione ricevuta. PI. §dégn. §dén, sm. Sedile (per botti e tini). Sedile ottenuto da un toppo, o da un pezzo di tronco. PI. Sdén. §dèr, intr. Sedere. Mets' in sdè', Mettersi a sedere, Se-

PI.

taglio.

$dinuzié, agg., prt. (v. Sdinuziér). §dinuziér, tr. Disdire una denimcia. §dinuzié' un pòrc, Disdire, far cassare la denuncia di un maiale.

è

PI. F.

arma da

di

PI. F.

il

édi.

|

lama

Sdaziato,

prt.



$dintér, tr. Sdentare. Rompere i den(di pettine, sega) Far tacche a una

ti

(v.

F.

SE

395

I

Fé'

'd

se

Acconsentire

cun

la

tèsta

Far

pro-

Accennar

di

SEBA

SEGN

396 Seda, Séd.

col capo.



Sèba (La)

Villa Selva. Fraz. del Com. di Forlì, sulla destra del fiume Ronco, a nord dell'Emilia. La selva (il dial. conserva ancora la voce « siba ») che in quella località si estendeva, era forse un avanzo di quella « Silva Litana » che delimitava ovunque la grande « valle Padusa ». Nella toponomastica della Romagna al-

nomi

collegano a questa Selva Litana: Bagnara, detta anticam. Silva Bagnariae; la pieve di S. Pietro intra S. LorenSilvas, presso Bagnacavallo zo in Selvis, presso Lugo; S. Giov. in Silva vetere, nella diocesi di Faenza. Sèbén, aw. affermativo composto da « se », sì, e « ben », bene, con funzione tri

si

;

rafforzativa. Sì; Sicuro;

Sicuramente.

Seta

sf.

!

Bozzoli (di seta).

PI.

f.

Pavajón dia seda, Padiglione Mercato dei bozzoli.

seta.

A

Forlì si svolgeva in piazza

della

XX

Set-

tembre ed era coperto di teloni. Seda naturéla, Seta naturale. Seda artificiéla, Seta artificiale. (Lat. med. seda. GLE). I

j

Sèdia,

Setola.

sf.

Pelo grosso e, lungo del maiale o del cinghiale. Setola. Crepatura sottilissima Setola. Fenditura dolorosa del1

I

pelle,

la

P.

dita,

alle

melle. PI. Sedai. Sèdia, sf.

ai piedi,

(Equisetum

alle

mam-

arvensis

L.)

Zangheri. Sega, sf. Sega. Ség.

PI.

I

sm.

Sèc,

Seccume

Secco, Aridità, Siccità Stagione asciut(di piante) 1

ta.

PI.

A

Sèc.

secco (senza calce).

I

[

|

I

|

seccato (di frutta). PI.

F.

Sèc èca



PI. F.



èchi.

SecArsura (alla bocca) Parte della riva, del fondo di uno stagno, o di un canale, che rimane scoperta per il deflusso delle acque.

Seca,

sf.

j

ca.

Sechi. Secc, sm. Secchio. PI. Secc. Indovinello: E' va zo ridènd e so pian?;ènd. Sècia, sf. Secchia. PI. Sècc. (Lat. med. setia, GLE). Seoul, sm. Secolo. PI.

I

PI. Sìcul.

Secvestar, sm. Sequesto. PI. Secvestar.

Sede. Sèd, sf. Sete Sed. (Anche Seda). Cave' la sèd, Dissetare. \

PI.

!

I

piezza del taglio della sega, divaricandone i denti lateralmente. Tu' dia stré a la sega, Restringere l'ampiezza del taglio della sega. Strade' la sega, Allicciare la sega. Sbichè coma una sega, Dentellato come una sega. I

A

sec,

De' int e' vèrd e int e' sec, (F.) Commerciare in tutti i generi. Asciutto, Privo di Sec, agg. Secco Duro Disumidità, di acqua Arido I

De' dia stré a la sega, Allargare l'am-

j

I

I

(Lat.

vén

GLE).

sega.

magra

dieta quaresimale e concedeva popolo un ingenuo divertimento. Ha indubbiamente (come ogni spettacolo rinascimentale) un suo significato la

e'

med.

Sègavécia, sf. Segavecchia. Festa che si svolge a mezza quaresima a Cotignola, Forlimpopoli e Bertinoro. « Segavècia » viene da « sghé' la vècia », segare la vecchia. Ai tempi del Papa veniva rilasciato un « Passaporto per andare a segar la vecchia a Forlimpopoli ». E' una festa sorta durante il Rinascimento, che consentiva uno strappo alal

allegorico. «

La vecchia

»,

dall'aspetto così brutto,

che l'invisa quaresima contiene frutti doviziosi. Infatti la Vecchia veniva segata in piazza e dal suo grembo uscivano, a saziare il popolo, frutta secche, carrubi e castagne secforse

significa

che.

Sègn, sm. Segno, Frego Traccia Indizio Cenno Presagio, indizio pre]

|

I

|

SEGN Gesso per scrivere. Sègn. (Lat. signum). Secondo la superstizione popolare vi sono segni premonitori di disgrazie imminenti e còse, o fatti, che portano monitore

SEND

397 gro.

1

F. §èlda PI. F. §éldi.

Un

De'

segni sono:

Svar§é' l'oli; Svar§è' e' §èl; Rompr' e' spèco; L'uról de càn; E' cànt dia zvèta; E canté' a gal dia galèna; Avdè' cade' una stèla e no' fé' un pirulòt; Furmé' una erósa par chés; Tnè' e' gal nìgar; Ma^é' e gat dia ca; Cójar al j' òv da du tóral (alcuni sono di parere contrario). L'è sègn 'd gnèra, la stela da la còda. Segùgg, sm. Segugio. Cane da cerca usato per la caccia alla lepre.

\

§èl§ véncc o l^èl^

da

Salice

Salice

s-ciunclèn,

fragile,

che

spezza facilmente.

>.

j

PI. §èlt.

Fé' Un §èlt, Spiccare un salto. Sèlta in pél, sm. Saltimpalo. Saltinselce moro, Sassicola mora, (v. Seltinvèta e òcc 'd bò). §€Itaprè, sm. Rana bruna dei prati I

(Rana temporaria). Rana più grande della comune con zampe molte limghe che le consentono di fare grandi balzi. PI. §èltapré.

^éltinvèta, sm. Saltimpalo (detto an-

òcc



che

«

PI.

Seltinvèta.

'd

§èlvadinèr, danaro. (Lat.

».

sm.

Salvadanaio,

Salva-

med. salvadinari, cassetta

in cui

raccolgono denari. GLE).

si

Sèmna,

sale.

sf.

Semina,

Seminagione

|

Seminato.

Sotto sale.

(Lat. sai). §èla, sf. Sella (per cavalcatura). Sellino (della bicicletta). PI. I?èl.

[

!

§éla, sf. Sala, Assale. Asse di legno, o di ferro, che entra nei mozzi delle ruote Sala, Stanza. [

Sèi.

Semna

a man, Semina Sèmpar, aw. Sempre. §émpli^, agg. Semplice Sén, sm. Seno.

a

[

spaglio.

Modesto.

Mèts' in sén, Mettersi in seno. Negli altri casi si usa sempre « pet ». che sign. Petto, Seno. pendio, sm. Sindaco. Il primo citta[

(Lat. med. sala, sala della ruota del carro, Rav. 1358. GLE). §èld, sm. Saldo agg. Intero, Inte-

Sèman. Par la sèmna. Durante la semina. Int la sèmna. Nel seminato.

PI.

j

|

vLncèn.

§èlsan, sm. Salsedine. Copula (di animali §èlt, sm. Salto

I

sèi,

§èl§

(Lat. salix).

PI. Sìguit.

PI.

S'èls.

legare.

I

Sóta

salvo.

sm. Salice.

§éls, PI.

dare la selvaggina. (V. Sgugg). Seguii, sm. Seguito. Ciò che viene dopo Corteo, Codazzo, Seguito. 'D sèguit, Di seguito.

I

Inamidare.

PI. F. Sèlvi.

Càn da sfùit », cane da (non da ferma), per scovare, sni-

I

sélda.

§èlov

si

Sègval, sm. Segale. (Lat. med. segalum. GLE). E' sègval e' fase muri e' su ba' da la fàm. La segale fece morire il suo babbo dalla fame. E' detto così della segale perchè è il primo cereale a mettere la spiga e l'ultimo a maturare. Sègvit, sm. (V. Sèguit). Sèi, sm. Sale. E§ar e' fug 'd §èl, Essere salatissimo. Mètr' int e' sèi, Mettere sotto sale. Cave' da séta sèi, Togliere da sotto

la

giorno intero.

Amido.

^lov, agg. Salvo. Mets' in sèlov. Mettersi in San e sèlov, Sano e salvo.

PI.

E' detto anche « fiuto

sf.

F. §élva

Segùgg.

PI.

Un

de §èld,

^Ida,

disgrazia. I

§èld

PI.

PI.

SENI dino del Comune. §èndic.

ne piante

PI.

PI.

(Lat. med. sindigus, sindaco, GLJE). Sèni, sm. Senio (fiume). « Pare che derivi il nome dalla voce gallica « sinn » che vale torpido, lento ». F. Serrantini. ^én^, sm. Senso, Sentimento Di\

rezione PI. Séns.

1

Senno

j

Modo.

Senso comune,

I

Buon-

senso. Sensèbil, agg. Sensibile, Delicato, Impressionabile, Di sentimenti delicati. PI. Sensèbil. F. a PI. F. i. Séni, sm. pi. Santi Ognissanti.



riparo durante l'inverno.

al

§èr.

Séra -sera



j

Fred). Pr' i Sént,

(V.

Serra

§èrb, agg. Acerbo. §irb

§èrba

F.

F. §èrbi. (Lat. acerbus).

PI.

Sarda (Clupea pilchardus). §èrd. Serenéda, sf. Serenata. Nel dialetto antico si usava « sirlné-

PI.

(

da PI.

gvént.

i

Per

i

Santi,

»).

Serenédi.

PI.

Serio.

agg.

Sèri,

Siri

F. Sèria

F.

Ins

i

Sèrji. sèri.

e'

I

Sul

serio,

Seriamente.

Davvero.

guanti.

Sentènza, sf. Sentenza. Senténz. Lè?ar la sentènza a òn, (F.) Giurare di far la pelle a imo. §ènza, Senza. Fé' §énza. Far senza. Rinunziare.

PI. '

I

§én|;'étar. Senz'altro.

Sequèstar (v. Secvèstar). Sèr, sm. Siero, Parte acquosa

Serietè,

Serietà.

sf.

Serpént, sm. Serpente. PI. Serpént. ^r§an, sm. Salsedine.

sm. Sarto.

Sèrt,

Sèrt F. Sèrta PI.

PI. F. Sèrti.

Serva,

del

latte.

Séra,

avv.

PI.

PI.

I

I

mod.

(Un),

serra.

.^èrda, sf.

cumón.

§én§

SET

398

sf.

Serva.

F. Sèrvi. Par chi m'héit Zòful?, Per chi PI.

sf.

Sera.

[

PI. Sèr.

De cànt dia séra. Verso sera, Verso l'imbrunire, Sul far della sera. Dmàn a sera. Domani sera. Jarsèra, Ieri sera. Lòn séra, Lunedì sera (Cosi per tutti i giorni della settimana). L'è séra nòta, E' sera buia, inoltrata. De' la bòna séra. Dar la buona sera. U s' fa séra tòt i de. Tutti i giorni annotta, (F.) Ogni vita invecchia. Ma significa anche « Spicciati ( a ultimare il lavoro), che si fa tardi! ». Sèr bòni e sèr cativi. Sere buone e sere cattive. Le buone sono quelle del j

i

PI.

F.

I

j

Martedì, Giovedì, Sabato e Domenica in cui i fidanzati vanno a morosa. Le altre sere

non sono

«

buone

»,

cioè

non

propizie all'amore. §éra, sf. Serra. Stanzone con vetrate per tenervi alcu-

serva

'd

éè§ é§a



F. §é§t,

PI.

I

:

la

preso, per la (Cosa credi che io

Servitòr, (v. Sarvìtòr). §ès, agg. Sciocco.

I

|

par

serva di Zoffoli? sia un baggiano?). Servito, sf. Servitù.

I

I

tòlt,

mi hai

PI.

F.



é§i.

agg.

num.

ord.

Sesto.

|è§t è§ta



PI. F.



è§ti.

§ét, agg. num. card. Sette. Set, sm. Sette. La cifra sette. PI. Set. E' set bel. Il sette bello (Il di denari). ]

sette

Set e me?, Sette e mezzo. Gioco d'azzardo il cui massimo punto è sette e mezzo (il mezzo pvinto è dato da

.

SETA una figura

volendo,

o,

dalla

«

mata

»

che è il due di bastoni). Féss un set int i calzón, Farsi un I

sette

(Farsi uno strappo a

calzoni

ai

che « siv » e « bosca ». (Dal lat. saepes). Sevi, m. Savio (fiume). L'antico Sapis Località Savio (Ra). L'antica Sabis, località di sosta per coloro che percorrevano l'antica « Via I

forma

di 7). set sìdar.-

Le

sette sidera. ;. rasentare,

PI.

PI.

Sfiiirèda, sf. Sciorinata PI.

,

tr.

Prt. Sfilacé

F.

—è — éda PI. F. — édi.

l'aria in

filacce.

PI.

Sfibbiare.

tr.

Sfiubé

Prt. PI.

Sfilacér,

filo,

édi.

Sfiubér,

F.

to a filacce. (V. Sfilacér).

PI.

Tagliare a fette.

Sfitlé

PI.

édi. F. Sfigurèr, intr. Sfigurare. Far cattiva figura. Non essere alla pari con altri.

Sfilacé,

édi.

F.

édi.

passionato. PI. Sfigate





Sfitlér, tr. Affettare.

Sfiéd, sm. Sfiatatoio. Sfiéd. Sfigate, agg. Sfegatato, Sviscerato, Ap-

PI.

éda

F.

PI.

PI.

F.

ri-

Sfitlé



F.

PI.

Patto,

Sfitlè, agg., prt. Affettato. doto, tagliato a fette.

agg.,

prt.

Distrutto (V. Sfnir) PI. Sfni ida F.



PI. P.



Sfinito, |

Spossato

]

Estinto.

idi.

Sfnir. tr. Distruggere e popolazione, razza, stirpe, ecc.). Annientare. Prt. Sfni PI.



ì

SFOG F.



ida



F.

PI.

Sfran^àja,

I

Sfran?ajér,

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Sfrat, sm. Sfrèt.

Sfògia, sf. Sfoggio, Ostentazione. Fé' sfògia, Far sfoggio.

Sfrata^, sm.

sm. Scheggia, Rccolo frammento appuntito di legno, o di ferro, che penetra nelle carni qualora si strisci contro un legno o un ferro scheggiato

sco

il

.

PI. Sfratè?.

Sfratazér,

tr.

Lisciare l'intonaco con

la nettatola.

(Solea

Sogliola

vugaris).

Sfrè, (V. Stress).

Sfregafóm, sm. Inezia. Cosa da nulla. §frés, sm. Frego. Segno. Graffio.

Sfond, sm. Sfondo. Campo nel quaè posto il soggetto di un quadro, o della nostra osservazione Uscita (di le

PI.

aia).

Adito (di camjK)). Sfondar, sm. Vano (di porta, fìnetra). Adito Breccia. PI. Sfondar. agg. Senza fondo Sfondo, Forato, Bucato, (v. Sfundrér). Sfor^, sm. Sforzo (F.) Sacrifìcio.

1

|

Sfrignèr, sm. Frignolio. Piagnucolio. Fé' de sfrignér. PiagnucoSfrignér, intr. Frignare,

lare.

PI. Sfur^.

Sfrómbla,

Pare tutto

il

pos-

sibile.

Sfraca^éda,

sf.

Fracassata.

ferri.

—è — éda PI. F. — édi.

1

sfurz, (F)

i

F.

|

I

Sferrarsi. Perdere

rfl.

PI.

I

!

Sfri§.

Sfrèss, Prt. Sfré

|

i

Assicella ret-

Nettatola.

muratore usa per lisciare l'intonaco quando è ancora fretangolare che

PI.

Fé' tot

Sfratto.

PI.

Sfój,

di

Sfrangiare.

tr.

Prt. Sfran?ajé

I

campo,

frangia.

di

I

La natura la vò e' su sfòg, La natura reclama i suoi bisogni.

sfaldato. Sfój. Sfója, sf. PI. Sfój.

Filo

sf.

PI. Sfranzài.

idi.

Sfòg, .sf. Sfogo Spurgo Efflore scenza. Calore benigno (o ritenuto tale) della pelle. PI. Sfùg.

I

SFRU

402

sf.

Tirapasseri.

Il

più sem-

plice consta di una forcella di legno alle cui estremità delle branche si Fionda lega ima fettuccia di gomma, j

Frombola.

PI. Sfracasédi. I

Sfraca§ér,

tr.

Fracassare,

Sconquas-

sare.

Prt. Sfraca§è

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Sfraca§èr, sm. Fracasso. Rumore assordante. Fé' de sfraca§èr, Par del fracasso.

I

Sfracasón, sm., agg. Fracassone. PI.

F.

Sfracasón



PI. F.

dna



PI.

Sfrómbal.

Sfróstna, sf. Fiòcina. PI. Sfróstan. Sfrudè, agg., prt. (v. Sfrudér). Sfrudèr, tr. Sguainare (il coltello, il Sfoderare, Levare pugnale, la spada) Levare la fodal fodero, dalla guaina dera. |

!

Pt.

Sfrudé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Sfrulè, agg., prt.

òni. ]

Sèc

sfrulé,

Frollato, Frollo.

Secco frollato (Detto solo

Sfragilér, tr. Sfracellare. Prt. Sfragilé

del legno da ardere).

PI.

bla) Sassata.

—è F. — éda PI. F. — édi.

Sfrumblé, .

I

PI.

Sfrumblé

sf.

Frombolata (V. Sfróm-

SFRU Sfrumblér,

he

SFUM

403 Frombolare ScagliaQuesto verbo è più

tr.

|

(sassi, pietre).

forte di « tire' di §é§ » e significa scagliare sassi con velocità inaudita (v.

sfrómbla). Sfrunté, agg., grt. Stempiato. Sfrustné, sf. Fiocinata, Colpo di

sm. Frascheggìo. Rumore Frascame. Quantità di frasche sparse al suolo Lo stormire delle Sfujazèr,

di frasche

]

frasche. Sfujéss,

I

Sfùit,

Sfrustné

1

Sfrustnéda Sfrustnédi (Da «sfrostna»). Sfrutadór, sm. Sfruttatore, Aguzzino PI. Sfrutadur F. Sfrutadóra Sfrutadòri. Sfrutèr, tr. Sfruttare.

PI. F.

Prt. Sfruté

Sfrutè Sfrutèda

chiare, maiali.

del

sfùit.

Cane da

fiuto.

come termine

usato solo

è

vena-

Sfuitér, intr. Fiutare (del cane che (F.) Rovistare. sente l'usta), Sfuitón, sm. Fiutone. Colui che rovista dappertutto. Sfùlmin, sm. Fulmine. Rare volte questo termine viene usato per dire fulmine, che comunemente viene chiamato « sajèta ». Con Sfùlmin invece è indicato un modo particolare di condire i radicchi. Si mette della pancetta a friggere in una padella e quando il grasso è tutto sciolto vi si getta dell'aceto che na-

turalmente provoca fumo e schizzi

PI. F. Sfrutédi. tr.

(S.

j

F.

Sfudgazér, Sfudgazér,

sm. Fiuto.

Càn da

torio).

PI. F.

Frugacchiare.

sm.

Effetto

frugare

delle

del frugactalpe e dei

vio-

grasso e aceto. Il tutto viene subito versato sui radicchi. Questo condimento si chiama Sfùlmin. Radèce cun e' sfùlmin, Radicchi al fulmine, o fulminati. Sfulminér, imp. Questo v. viene da « sfùlmin », cioè fulmine, ma non si usa mai co! signif di « fulminare » per si usa invece il quale c'è « fulminér » per dire « correre come il fulmine », « e' va che sfulmina », infatti si dice va come un fulmine, corre come il fulmine. lenti

di

'

(V. fudghér). Sfugazión, sf.

Efflorescenza.

Calore benigno

della

pelle,

o rienuto

tale.

.

Sfugazión. Sfughér, tr. Sfogare

PI.

;

|

Sbramare.

Sfughé Sfughé F. Sfughéda Prt.

:

PI.

Sfughédi. Sfujadór, sm. Sfogliatore. Colui che raccoglie la foglia dagli alberi (da olmi, PI. F.

gelsi,

|

darsi.

fio-

rato con fiocina. Sfrustnér, tr. Fiocinare. Prt. Sfrustné PI. Sfrustné

F.

|

I

agg. e prt. Fiocinato, Colpito o cattu

PI.

Perdere le rfl. Sfogliarsi Perdere l'impiallacciatura Sfal-

foglie

cina. PI.

|

robinie, ecc.).

Sfumadùra, sf. Sfumatura. Sfumadùr. Sfumér, tr. e intr. Sfumare, Svanire. Andare in fumo (in senso reale, o fi-

PI.

PI.

Sfujadùr F. Sfujadòra

gurato).

Sfujadóri. Sfujér, tr. Sfogliare Sfrondare. Levare le foglie. Sfujé' un lìvar. Sfogliare, scorrere le

colorazione.

Sfumare, Attenuare gradatamente

la

I

PI. F.

|

I

pagine di un libro. Prt. Sfujé PI. Sfujé F. Sfujéda PI. F. Sfujédi.

Prt.

Sfumé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

Sfumèss, rfl. Sfumarsi. Andare in fuSvanirsi (in senso reale e fig.)

mo

|

(di essenze). Prt.

Sfumè

SFUN

SGAB

404

—è — éda PI. F. — édi.

Sfurmiglèr, sm. (F.

PI.

F.

rito.

Sfundér, tr. (V. Sfundrér). Sfundrér, tr. Sfondare, Bucare nel fondo, Togliere il fondo, Rompere il fondo.

PI.

Sfumè,

Sfundré

Prt.

—é — éda PI. F. — édi. F.

\

Sfumér,

tr.

Sfundrón. agg.,

prt.

Sforacchiato, Fo-

Sfuracé F. Sfuracéda

PI.

for-

Sfurné

Prt.

—è F. — éda PI. F. — édi. to resistente. Sforzino.

un

cor-

da

fru-

sta. (It. ant. sforzino, cordicella sottile, robusta. DEI). Sfur^èr, tr. Sforzare Costringere Scassinare Scoflìccare (porte e serrature). 1

Sfuracédi. Sfuracèr, tr. Sforacchiare, Foracchiare, Bucherellare.

PI. F.

]

|

Prt. Sfurzé

—è — éda PI. F. — édi.

Prt. Sfuracé

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

F.

Sfurbì, agg., prt. (v. Sfurbìr). Sfurbìda, sf. Forbita, Nettata. PI. Sfurbidi. Sfurbìr, tr. Forbire, Nettare.

PI. Sfurziné.

Sfurziné,

sf.

Forchettata,

Forcinata.

sf. Colpo dato con la gabPare che fosse uno dei giochi

Sgabané, bana.

preferiti dagli studenti ravemiati insie-

me

Prt. Sfurbì

Sfurbì

« al

sa§è », le sassate e « neve.

al

pale

»,

le palle di

Sfurbida

F.

Sfornare, Levare dal

no, dalla fornace.

Il Mattioli (1879) dice che era dicella sottilissima per frustini

Trivialità.

PI.

Sfornata.

sf.

Sfumé

Sfur?én, sm. Funicella sottile e mol-

Sfundrón, sm. Sprop>osito, Svarione

Sfuracé, racchiato.

Formicolio. Pru-

PI.

PI.

PI.

)

PI.

Sgabané

(V. Gabàna).

PI. F. Sfurbidi.

Frugacchiare

PI.

§gabanè, prt. (V. §gabanér). §gabanéla, sf. Questo nome viene probabilmente da Gabbanella che in antico era una sorta di casacca (V. A. Prati, Voc. Etim. Ital.). Ora è un genere di lotta in cui i due antagonisti si pigliano con tutte e due le mani per il bavero della giacca e, con strattoni e fìnte, fanno a chi può scaraventare l'altro per terra. Sgabanèr, tr. Levare la giacca (Vedi

Sciupio di foraggio grattugiato fuori del piatto, per terra,

gabàna) (F.) Far Prt. Sgabané

ecc.

PI.

Sfurgatlér,

tr.

|

Rovi-

stare.

(NeirOp. cit. di Aruch Aldo: « Sfurgatar per cà. Cercare diligentemente per casa»). Sfurgunér,

tr.

Frugare.

Frugacchia-

con l'attizzatoio. Sfurmadùr, sm. Risentimento suscitato da un rifiuto amoroso, o da un re col frugone,

mancato successo. Rabbia,

Stizza.

Sfurmadùr. Sfurmajèr, sm.

1

Fé' de sfurmajèr. Spargere formaggio.

Sfurmér,

intr.

Dimostrare

mento con modi o con

risenti-

parole.

Sfurmiglèr, int. Formicolare, Far prurito. Informicolire, di parte mtormentita del corpo.

|

la pelle.

—è — éda PI. F. — édi. F.

sm. Sgabello (E' più dialetBanchèt).

$gabél, tale

PI. Sgabèl.

Sgabrès,

agg.

Scabroso

|

Intrigato,

SGAB Scontroso.

DiflBcoltoso

§gabrù§ F. Sgabrósa

aggancia il paiolo. (Per l'origine, v. Sgrugnòla). PI. Sgagnol. §gagnulèr, sm. Gagnolio. Il guaire, il gagnolare prolungato. (V. Sgagnol). §gagnulér, int. Guarire. Emetter guaiti. Gagnolare, Sguagnolare. Sgalèmbar (In o Ad), mod. avv. A sghimbescio, Di sghembo. §galuné, agg., prt. Sconnesso (di sesi

I

PI.

PI. F. $gabròsi.

§gabuscè, agg., prt. (V. §gabuscér). §gabuscér, tr-. Sgusciare, Togliere lo involucro legnoso (di pine, pignoli, mandorle, avellane, arachidi), o il mallo della noce e della mandorla.

§gabuscé

Prt.

SGAM

405

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

dia).

Sciancato. Detto di pollo che è stato

Sgusciar§gabuscéss, rfl. Smallarsi si. (V. Sgabuscèr). $gadèja, sf. Segatura( di legno). §gadòr, sm. Falciatore. Colui che fal-

alla schiena e cammina sciancatamente. (V. §galunér). ^galunér, tr. Sconnettere gli elementi Levare o che compongono una sedia sconnettere gli staggi di una sedia.

cia.

Prt.

I

(V. Gabò§a).

colpito

|

|Segantino, PI.

Segatore. Colui che sega.

§gadùr.

(Lat. med. segator, falciatore, §gaf, agg. Caffo. PI.

GLE).

Péra e

gaf. Pari e caffo. §gafé, agg., prt. (V. §gafèr). Spareggiare, §gafér, tr. Sparigilare Far caffo (nel gioco delie carte). |

Prt. §gafé

—è F. — éda PI. F. — édi.

PI.

antico, sec. XIII, caffare). Sgagg, sm. Spigliatezza (di movimenti). Brio. Riferito specialmente a don-

na.

francese

«;

degagé

F.

disinvolto,

PI. F.



(Vedi galón). Sgambarle, agg., prt. (V. §gambarlér). §gambarlér, tr. Spastoiare, DistrigaLiberare dalle pastoie (in senso re. reale e figurato). Prt. Sgambarle è PI. éda F. édi. PI. F.

— —



édi.

(v.

sm.

Guaito.

Lamento

del

cane.

che corrano). §gambarlòn, sm. Spilungone. Ad §gambarlòn, Come impedito pastoie o da « gambarél ».

nico,

§gagnùl. « scagno

(Da

»,

da

il

gambo

guaito del cane che

fiu-

ta la lepre).

Sgagnola (de camén), sf. Braccio girevole di ferro, infisso a un occhiello del muro del camino, alla cui estremità

(alla falce fienaia).

Fera §gambéda. Falce sgambata, priva o privata del manico, del gambo. §gambitlér. intr. Sgambettare, Muovere rapidamente le gambe. §gainbu?è. agg. e prt. Che ha perso Senza gambo, il gambo (v. Sgambuzér). I

PI.

legato penzo-

loni al collo degli animali per impedire

$gambè, agg. (V. $gambér). Sgambé, se si riferisce a un animale significa che ha gambe ben fatte. Se si riferisce a im attrezzo significa senza manico, senza gambo, sgambato. $gambér, tr. Sgambare. Levare il ma-

éda

gagg) Sgagnol,

galòn dia sca-

I

§gagiarlè



«

I

)é' una sfiuréda al vid » per agg., prt. (v.

Spampanécla,

sf.

I

dire arieggiare).

Spampanér, pampini i

ri

blér Prt.

Spampanare. Togliedice anche « sbrum-

tr. (

Si

».

Spampanéss,

Prt.

Sfiorire.

rfl.

i

Detto del o che

petali,

|

Spanèl. intr.

Scartocciare

il

grano-

ne, Spannocchiare il granone per ricavarne foglie o glume.

Spanucè

Prt. PI.

F.

Spanucè. éda



PI. F.



I

veglia

con

le

Spanuciadùr, sm.

spannocchiatrici. pi. I

davano a corteggiare

giovano che an-

spannocchiatrici. Spanuciadùra, sf. Scartocciatura. Operazione dello scartocciare il granturco per ricavarne le glume da mettere nei pagliericci. Spanzé, sf. Spanciata. Mangiata a pancia piena. PI.

le

Spande

una spande, Fare una mangiata. Spanzéss, rfl. Spappolarsi la pancia. (Normalmente è detto in senso figuI

Fé'

rato).

Spappolare. Ridurre in Spapié' un cvèl int e' mu§ a òn. Dire una cosa a uno, alla papale. Prt. Spapié Spaplèr,

poltiglia

tr.

(F.)

Sparagné

—è F. — éda PI. F. — édi.

Sparaguài, sm. Lo « sparaguato » era anticamente, (1500) a Ravenna, la guardia di una « guaita », o parrocchia, della città (ve ne erano 12;, il quale aveva il compito di far osservare i regolamenti ai cittadini, (v. Guèta). Rimane

ancora il sparaguài

modo

di dire « fé'

un

cvèl 'd

che significa fare una cosa di nascosto, di soppiatto. Sparavìr, sm. Sparviere. Tavoletta quadrata di legno, con manico per di sotto, usata dai muratori per nettare o per portare mestolate di calce, gesso, o cemento. PI.

édi.

Spanuciadóra, sf. Colei che scartoccia il granone. Sparmocchiatrice. PI. Spanuciadóri Ande' a spanuciadóra, Andare a far

ant. spara-

PI.

che lascia ricadere

Spanucér,

dall'it.

gnare).

Avvizzire. ha i petali cascanti Spana, sf. Spanna, Palmo. PI. Spàn. (Lat. med. spana, misura di lungh. GLE). Spanci, sm. Spanna corta, Una spanna circa. PI.

Fat spapié. Più che maturo. Detto frutto che ha superato il giusto grado di maturazione ed è in procinto di decomporsi. Sparadòr, sm. Sparatore. « Sparadòr » era colui che dava il via allo sparo dei mortaretti nelle feste. Sparàgn, sm. Risparmio. Sparagnèr, tr. Risparmiare. I

di

(«Sparagnar» viene

Spampané

—è F. — éda PI. F. — édl. PI.

fiore

SFAR

426

»

Sparavìr.

(Dal

lat.

(uccello).

med. sparaverius, sperviero, GLE).

Sparcèr, tr. Sparecchiare. Sparér, tr. Disimparare. (Poco usato Inveii d'imparé' e' spéra, Invece di imparare disimpara. Spargujèr, tr. Spargere, Disseminare. I

Prt.

Spargujé

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

(Sec. XVII, « Sperguiar del gran. Spargere del grano ». Aruch, op. cit.). Sparir, int. Sparire, Scomparire.

— Spari F. — ida PI. F. — idi. PI.

ì

Prt.

Spama^éda,

sf.

Strapazzata

I

Scom-

pigliata.

I

PI.

Spamazédi.

Sparna^ér, int. e tr. Starnazzare, Razzolare Sparnazzare (F.) Strapazzare '

!

:

SFAR

Giretto esplorativo, vente secondi fini.

Scompigliare.

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

PI.

Sparóifan, sm." Tramezza (della scar-

Sparùifan. (Nel rav. del sec. XVI, lo sparulf » è « l'orlo de' panni ». Aruch Aldo, op. PI.

.
én.

Strapér,

Trifoglio.

P.

PI. F.

Strappare

I

Togliere di

Prt. Strapè

—è — éda PI. F. — édi.

Stralunè éda



tr.

mano.

Stralunè, agg. Stralunato, Allucinato. PI.

STRA

442

PI.

F.

— édi.

Stràm, sm. Strame. PI. Strèm. (Lat. med. stramen). Strambai, agg. Stambo, Stavagante. PI. Strèmbal.

Stradari,

Strascén,

Danno

sm. Strapazzo, Disagio. sm. Devastazione, Rovina,

incalcolabile.

PI. Strascén.

F. Stràrnbla PI. F. Stràmbli.

^tràscin, sm. Strapazzo. §trascinér, tr. Strapazzare, male, Maltrattare, Sciupare.

Strambale, agg., prt. Strampalato, Stravagante Spropositato.

PI.

Prt. Strasciné

—è — éda PI. F. — édi.

|

Strambale F. éda PI.



PI. P.

F.

— édi.

Strampalarì, sf. Strampaleria, nezza, Sproposito. PI. Strampalarì. Pin 'd strampalarì. Pieno di

Stra-

spro-

I

positi.

Stramzé, agg. Intramezzato, Variato, Disuguale. PI.

Strambe

Straseinòn, sm. Sciupone. Straseinòn F. Strascinòna PI. F. Strascinòni. Straurdinéri, (V. Stravurdinéri). Stravané, prt., agg. Storto. Che non segue la linea retta. Che non è tutto piano (Detto di perni e tavole). PI.

PI.

— éda PI. F. — édi.

F.

F.

Stravané éda



PI. F.

Stramzèss, rfì. Crescere in modo disuguale. Detto di erbe e piante coltivate, e di animali della stessa nidiata. Strancalè, agg., prt. Sciancato. PI.

Trattar

Strancalè



édi.

Stravanéss, rfl. Torcersi, (Detto di perni e tavole).

Piegarsi,

Stravìzi, sm. Stravizio, Stravizzo. Disordine nel mangiare, nel bere, o in altro.

— éda PI. F. — édi.

PI. Stravìzi.

F.

Stravolta,

Ande' ad strancalòn, Camminare rancando.

ar-

sf.

Storta,

Lussazione.

PI. Stravòlti.

I

Strangulèr, Prt. Strangulé

tr.

Strangolare.

Stravurdinéri, agg. Straordinario. i

sm. Lavoro straordinario.

PI.

Stravurdinéri

STRA F. Stravurdinéria

PI. Strén.

Stravurdinérji. Stra^, sm. Straccio,

(Dal lat. stemere, distendere). Nel ravennate, anticamente, erano chiamate « strine » lunghe strisele di terra

PI. F.

Cencio,

Bran-

dello.

emerse dalla palude.

PI. Strèz.

De'

I

e'

straz, Dai'e

il

Sirènga, sf. Stringa. Laccio di cuoio per scarpe (F. ) Persona resistente

cencio.

(Lat. med. strazus, GLE). Straza, sf Rafforzativo di « ra^a », razza, usato nelle esclamazioni. Significa specie, qualità, sorta. ^ta^èr, sm. Cenciaiolo. PI. Stra^ìr. F. Strazerà PI. F. Stra^zèri. (Lat. med. stracerius, GLE).

|

alle fatiche.

.

PI. Strèng. I

Ad

(Lat.

strènga,

med.

Strènzar,

Tiglioso (V.

stringa,

Stringò§). legaccio, GLE).

Stringere

tr.

Astringere.

i

Prt. Strèt PI. Strèt

F. Strèta

Strazón, sm. Straccione, Pezzente.

PI. F. Strèti.

Strazòn

PI.

STRI

443

sm.

Strépit,

F. Strazóna

pi.

Mosse

agonizzante). Fé' tot i strèpit,

Contorsioni

]

(di

PI. F. s'tra^óni.

mosse

mòrta, Strada Strada abbandonata.

PI. Stèsal.

|

(F.)

I

Straber, tr. Allisciare l'intonaco con lo straccio. (F.) Cammino, CarStrè, sf. Strada riera Apertura del taglio di una sega, Ampiezza del taglio. PI. Stré.

Far tutte

le

possibili.

Fé' i strépit dia mòrta, Dare i tratti. Strè^, sm. Treggia Striscio Rete a strascico. I

|

|

I

j

I

Stré

Stré Stré Stré

sfondo

|

'd

Roma,

«

Via

I

Fé'

guida

a

sm.

Stretto agg. Stretto Intimo. Parént strèt. Parente stretto; Amicizia strèta. Amicizia stretta, intima. PI. Strèt F. Strèta |

]

j

I

strada.

dia stré,

fatti miei.

(Lat. strata, via lastricata; lat. med. strata, strada. GLE). Strègia, sf. Striglia, Stregghia. P;. Strègg. (Lat. med. strigia, GLE). Strègn, Irritabile. agg. Sdegnoso,

Stravagante. PI. Strègn

Strègna

PI. F. Strègni.

(Da

stranio). Strègul, sm. Trefolo. Filo attorto di cui si compone la fune. PI. Strìgul.

Stréna, sf. Andana, Striscia di fieno, o di strame, falciato e pronto da am-

mucchiare.

Striscia.

j

che

I

F.

sf.

Attillato

Percorrere molte cani mino (in senso reale e figurato). A vèg par la mi stré, Io vado pei I

Strè§la, Strèt,

drèta, Rettilineo. feréda, Ferrovia.

Roma », Via Lattea. A mè?a stré, A metà I

senza

PI. Stréf.

PI. F. Strèti

Strèta, sf. Stringitura.

Stretta

{

Stringimento

|

PI. Strèti.

Strid,

sm. Strido,

Strillo.

Grido acu-

to.

PI. Strid.

A vet a tu e' strid de pòrc? (Vai a prendere lo strido del maiale?). Frase scherzosa che si rivolge ai bambini che varmo a vedere uccidere ii maiale. I

Stridar, int. Stridere, Strillare Cigolare. Prt. Stidù. Strider, sm. Lo stridere II cigolare. Cigolio. Fé' de strider, Stridere (o cigolare) '

insistemente. Striga, vagia.

sf.

Strega

(F.) Vecchia

mal

STRI PI. Strig.

(Dal latino striga, da strix, civetta, di cui i Romani favoleggiavano che la notte andasse a succhiare il sangue ai bambini. Ancor oggi, di un bimbo pallido e gracile, si dice « E' pé' dbu dal stri» (par bevuto dalle streghe) pare cioè che le streghe gli succhino Le nostre streghe volavano, il sangue. facevano ogni sorta di malefizi, erano vecchie e avevano il naso scorticato. Si credeva che potessero entrare nel :

animali, specie in quello dei rospi. Esse viaggiavano di notte nelle ore dispari, da mezzanotte in poi. Si davano convegno nei crocevia per recarsi poi a una specie di sabba ai Sette Crociari, tra Bertinoro e Cesena. Per poterle vedere bisognava mettersi in mezzo a un crocevia con la testa appoggiata fra i rebbi di una forca dire « Ben véga e, al loro passare, a la barghè », ben vada la brigata « Ben stega lo cui esse rispondevano infurché », bene stia l'inforcato. Grave offesa era, ed è ancora, dire a una « Brota striga », brutta strevecchia ga; o rivolgerle la cantilena infantile fila la stoche dice: « Vècia bicoca, pa, / fila e' stupén, va so pr' e' camén », perchè questa era la formula usata per scacciare vma strega. Per scongiurare il malefìzio, quando si vedeva una vecchia ritenuta una strega,

corpo

di

:

;

:

:

,

facevano

si

STRI

444

le

corna tenendo

le

mani

ben nascoste. Contro

i

liarde,

si

malefizi delle streghe, o ma-

legava la coda ai buoi (G.

estremità. Prt. f. Striguléda PI. Strigulédi. (V. Strégul). Stringhér, tr. Picchiare, Menare, Bat(F.) Sparare, Titere con violenza Fare, Agire, Larare con decisione vorare con passione, con accanimento. |

|

Prt. Stringhe

—è — èda PI. F. — édi.

PI.

F.

.

Stringhér, intr. Essere tiglioso. Detto del legno e della carne. Stè lègn e' strenga, Questo legno è I

tiglioso.

Stringò^, agg. Tiglioso. Detto del le(F. ) Resistente e della carne Resistenalla fatica (detto di persona)

gno

;

|

te

come una

PI.

Stringùs

stringa.

F. Stirngò§a PI. F. Stringevi. Strigual (V. Strìgval).

sm.

Strìgrval,

Budella di pecora

pi.

con membrana grassa. (Traslato

di

Strigolo

mento, rete intestinale

(sec. ;

XVTI),

o-

forse da « in-

triglum», grasso, Forlì (1364). GLE). Strim?adùr, sm. Spremigrasso. Arnese composto di due leve usato dal Strinnorcino per spremere il grasso |

gi toio.

Strinzùra,

sf.

Strettura

(seC; XIII),

Stringitura (sec. XIV). Questa parola è in uso solo nel modo avverbiale « ad strinzùra ». Intré' ad strinzùra, Entrare con difficoltà, a fatica, a stento. '

Mengozzi). Strigarì,

sf.

Stregheria,

Stregoneria.

PI. Strigarì.

Strignarì, sf. Lagnanza. PI. Strignarì. Strignér, tr. Urtare, Disgustare, Impermalire, Indispettire, Recar dolore.

LisciaStri§adìna, sf. Strisciatina (F.) Piccola adulazione. tina PI. Stri§adìn. ^triscéda, sf. Strisciata, Strisciamen(F.) Adulazione. Volo radente to 1

]

]

Prt. Strigné

PI. §tri§cèdi.

PI.

§tri§cér, tr. e intr. Strisciare Strascicare. Sfregare sciare Striscéss drì. Tirarsi dietro.

—è — èda PI. F. — èdi.

F.

Strìgul, (V. Strìgval). Striguléda (v. Striguléss). Striguléss, rfl. Svolgersi. Detto di fune i cui tre foli si sciolgono alle

|

I

I

Prt. Strisce PI.

F.

—é — èda

PI. F.

—'édi.

|

Alli-

STRI

Striscér, sm. Strisciamento. Atto e dello strisciare. Strofinio. Str. di proStri^òn, sm. Striscione StriStrisc. di traguardo paganda

modo

|

|

I

scio. PI. §tri§ón.

Stròc, sm. Stòcco (solo nel senso di stelo di erba medica da seme; strame di medica).

Ronzino. I

PI. Stróc.

Stròlg, sm. Astrologo, Strologo. Ora significa solo Indovino, Chiromante. PI.

PI. F. Stròlghi.

Mura

Stròlga,

Strologa,

si.

romante, Cartomante senso dispregiativo).

|

l'astrologo.

|

malattia. Prt. Strunché PI. è

— — éda PI. F. — édi. F.

gli

PI.

uccelli.

Struncón. Strupà^, sm.

arbusto.

Ster-

PI. Strupè^.

Strofinaccio.

«

vé§,

Strofinaccio

delle

I

Strupàz » è il peggiorativo del dial. con un significato suo pro-

« stròpla »

prio.

stoviglie.

Strópi, sm., agg. Storpio.

Strupéda,

Strópi F. Strópia

PI. Strupédi.

PI. F. Strópji.

Prt.

Stròpla, sf. Stroppa, Stroppia. Ritorta delle fascine. PI. Stròpal.

F.

Strupér,

(V. Ardòta). (Lat. med. stropa, legaccio, GLE). Strosci, sm. Irritazione della pelle causata da sfregamento Sciupio. Strosciasvèrna (V. strusciér e sverna). Nomignolo che significa « persona |

PI.

—è — éda

PI. F.

-

édi.

Strupiér,

tr.

PI.

F.





F

PI.

è

éda



édi.

tr. Strusciare, Dissipare. Prt. Struscié

Strusciér,

o rendersi utile ». Svemaccia. Strufacc, sm. Strufàzzolo, Batufolo di brandelli di stoffa, di stoppa. Struf-

F.

tr.

Gualcito

Gualcire,

(V.

Sgualcire.

]

—è — éda PI. F. — édi.

sm.

Struscion, prt.

Logorare

|

PI.

PI. Strufècc.

agg.,

Azzoppare,

Storpiare,

Prt. Strupié

Sciupare

fo.

Nettare.

Pulire,

Strupé

che consuma nutrimento senza produrre

tr.

Nettata

Pulita,

sf.

PI.

Stnifìgnè, Strufignèr). Strufignér,

Piccolo

po.

sm. dal

Strunchèr, tr. Stroncare, Rompere, Spezzare, Fare a pezzi, Rompere stecchi con le mani Superare una grave

Indovina, Chi-

PI. Strópal.

Stròpal

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Fatucchiera (in

PI. Stròlghi.

Stròpal,

Escogitare.

j

Prt. Strulghé

|

stròlg, "Crepi

e'

manaccare

Struncón, sm. Mozzicone di stelo stroncato o falciato, di medica, grano, canna, canapa, ecc. Troncone Bordone. Spuntone delle prime penne de-

Strólg

F. Stròlga

I

STUC

445

sciare, sec. XIII, sipatore. PI.

Struscione

XV)

(da

stru-

Scempione, Dis-

I

Struscion Struscióna

Prt. Strufigné

F.

PI.

PI. F. Struscioni.

F.

Struvlinèr, intr. Trivellare. Succhiellare senza garbo, senza metodo.

—è — éda PI. F. — édi.

Strulghér, tr., dire il futuro

intr.

Strologare, Pre(F.) Al-

Indovinare

1

Prt.

StruvUné

Stuchè,

sf.

Stoccata.

1

Tire

'd

stuché.

STUC

Tirare di stoccata. In venatoria significa sparare al selvatica nell'attimo in cui si scorge.

Stuchér,

tr.

Stuccare. Dare

lo

stucco.

Studéiit, sm. Studente.

Studént

PI.

F. Studénta. PI. F. Studènti. Stùdi, sm. Studio. PI. Stùdi. Stufa, (V. Stuva). Stufarola, si. Tegame di terracotta per cuocere lo stufato (F.) Persona noiosa. PI. Stufaròl. Stufe, sm. Stufato. Misto di carne, patate, finocchio o sedano, cotto nel brodo a fuoco lento. PI. Stufe. Stufar, tr. Stufare, Annoiare, Tediare Scocciare, Seccare. '

j

Prt. Stufe

e Stóf Stufe e Stóf F. Stuféda e Stòla PI. F. Stufédi e Stófi. Stugèr, tr. Studiare PI.

Prt.

STUR

446

Stupà^, sm. Stoppaccio. Batuffolo di stoppa usato come borra per pressare la polvere nei fucili ad avancarica. Stupé^. Stupén, sm. Stoppino, Lucignolo. Stupén dia loma. Lucignolo o Stoppino della lucerna. Stupén dia candela, Lucignolo o Stoppino della candela. Stupén de lóm, Calza.

PI.

I

I

I

(Lat. med. stupinus). Stura, sf. Stuoia. PI. Stur. (Lat. med. stora, dal

Sturb,

Pianto

sm.

funebre.

j

Escogitare.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

fine

petute per secoli e secoli, sopravviveva» P. Toschi. Questa usanza si mantenne, in tono più limitato, fino al primi di questo secolo si può dire che non è ancora del tutto scomparsa. Non vi sono più le prefiche, ma si sente, nel gran pianto delle parenti, accennare alle grandi virtù dello scomparso. (Forse dal lat. turbare, « commuovere »).

L'ora de sturb la vén par del dolore viene per tutti.

PI.

PI.

F.

F.

Gran

stuglè,

|

PI. F.

Sturbé, agg., prt. Turbato, AddoloraDispiaciuto Disturbato Risentito

to,

PI.

F.

Sturbé éda



int.

[

I

— édi.

Sturbér, tr. Disturbare, Recare Contristare Addolorare. sturbo

di-

|

I

Stonare

|

Sbottonare.

Stuné

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Stupaciós, agg. Stopposo, Stoppaccioso, Tiglioso. PI.

Sturbadùr Sturbadóra

PI. F.

— édi.

Stunér, Prt.

Sturb, sm. Disturbo. Sturbadòr, sm. Disturbatore.

allettato.

Stunè F. éda



L'ora

PI. F. Sturbadóri.

Grano

Stulghè, prt., agg. (V. Stuglè). Stulghér, tr. (V. Stuglér). Stane, agg., prt. Stonato Sbottonato. PI.

tot,

I

Stuglè, agg., prt. e Calboli. (Pasquini). La povertà del paese è proverbiale e scherzosamente si dice che quelli di

Teodorano pagano pugni. « Cvi 'd

a suon di péga la pisòn detto è dovuto alla tenla pigione

Tudràn

i

cun i pógn ». Il denza a una certa rissosità dei teodoranesi.

Tufègn, sm. Tanfetto muffa o di rinchiuso. int.

gliere,

PI

DEI;

e tolerius, ta-

GLE.

Tulìr.

Tumbén, sm. Tombino, Chiavica.

I

Tomba in muratura, Tumbén Tumbéna (de pajér),

Loculo. sf.

Contrappeso.

Tavella, Tegola, Mattone. Tambellone o altro legato all'una e all'altra estremità del filo che tiene ferma la colmatura del pagliaio.

Tumbén Tumbéna »

PI.

forse

deriva

da tombale

tomba con riferimento

a quelle tegole romane, grandi e sottili e

med. todescus). Tudnér, int. Lagnarsi. Rendersi fastidioso. Infastidire (Da Tòdna). Tudnèr sm. Lagna. Tudràn, m. Teodorano. Il Castello di Teodorano si dice che sia stato costruito da Teodorico. Nel 1371 apparteneva al

Tufèr,

sec. Bologna), Diz.

mattone

(Lat.

di

Tugùri, sm. Tugurio. Tuguri. (Lat. med. tugurium). Tulèta, sf. Toeletta. Tulipàn, sm. Tulipano. (Tulipa Oculus-solis ) PI. Tulipén.

«

intr.

PI. F.

Gli (o le) brucia.

PI.

Prt. F.

(F.)

Tulìr, sm. Tavoliere, Tagliere. Tavola mobile su cui la massaia fa il pane, la pizza e la pasta. Il latino medioevale ha « tabolerium a pane », (XIII

PI.

PI.

tófa,

PI.

Tu, agg. poss. Tuo, Tua, Tuoi, Tue

Tucadina, Tucadin.

j

Tugnìn, sm. Tonino. (Diminutivo di «Antoni», Antonio). Tugnìn è anche nomignolo dato ai Tedeschi.

P.

(Lat.

La

j

T§ulé

Prt.

TUND

473

i

Tanfo. Puzzo

Soffiare (del gatto)

di

quindi facili da perforare per farci il foro della legatura, che nelle campagne a sud di Ravenna dovevano essere molto

comuni. Se ne trovano ancora nume-

rosissimi frammenti nei campi, messi alla luce con le arature. Scarto la derivazione da tambellone per la inspiegabile trasformazione della « a » di tambellone nella « u » di « tumbéna ». Tumén, (o Furmàj tumén), sm. Tornino. Formaggio tenero, buono e squacquerato.

med. tominus, «nome GLE). Tundèl, sm. Cannello (Tipo

(Lat. gio >•,

sottile

e

di

formag-

di

carbone

lungo).

Legna da ardere in tocchetti intatti di dimensioni piuttosto sottili. PI. Tundèl. Tundén, sm. Tondino. Lima tonda. Lima da straforo. PI.

Tundén.

TUND

Tarderà, sf. Confusione, Baccano. Turder. Turél, sm. Beccatello. Staggiolo di 30 cm. circa, infisso nel muro che serve, insieme al altri, a reggere tavole o men-

Tundèr, tr. Tagliare, Recidere, MozCimare. Tundé' al j' óngg. Tagliare le unghie. Tundé' la seva, Potare, Tosare la

PI.

zare, I

1

TURO

474

siepe. Prt. Tundé

sole.

PI.

PI.

—è F. — èda PI. P. — édi. med. tondare,

(Lat.

tosare.

Tuné

E' canon e' tunèva, Il cannone tuonava Tunsiglia, sf. Tonsilla PI. Tunsigli. Tupèra, sf. Frastuono, Chiasso. )

Tupèr

PI.

Tur, tr. Togliere, Prendere, Ricevere, Rimuovere. Prt. Tòlt PI. Tult

Levare,

Tuss. Prendersi, Partire (da) ca, Partire da casa Tu' mój. Prender moglie Fé' tu' Far prendere, Far comperare Fé un tur- e- de', (F.) Tur- e -de' rfl.

I

I

I

Tuss da

Turèt. Turiòn, sm. Torrione

(Lat. med. turione). Turlì, agg. Tornito, Rotondeggiante, Dalle forme curve. Arrotondato. PI. (\. Turlìr).

Turlidòr sm. Tornitore Turlidur Turlìr tr. Tornire, Lavorare Arrotondare. Prt. Turlì

— — ida PI. F. — PI.

(P.) oli-

Turmént. med. tormentum, tortura. GLE). Turménta, sf. Tormenta di neve e

vento.

Turmintér, agg.

Turchino,

color

Turchén

— érta PI F. — éni. med. turchinus). Turchèt, sm. Turchetto. Il turchetto è metà rum, metà caffè e ».

F. Serantini.

Turciadùra, sf. Vino di torchiatura. Twrcìòn, sm. Tortiglione (v. Torce). Turdén, sm. Strumento da richiamo per tordi. PI Turdén. Tardóna sf. Prispolone, Pispola mag-

Turdén

Tormentare '

Affliggere

'

Perse-

—e — éda PI. F. — édi.

F.

(Lat.

PI.

tr.

(F.) Molestare guitare. Prt. Turminté

PI.

F.

giore.

Ro-

(Lat.

turchino.

pizzico di gin

Strazio,

PI.

Turcè

—è — éda PI. F. — édi.

Un

Dolore,

Afflizione,

vello.

PI.

«

idi.

I

le

F.

PI.

ì

Turmént sm. Tormento

ve, ecc.).

Turchén, sm.,

al tornio,

F.

]

Prt.



PI.

|

Un baratto. Fare una permuta Turcér, tr. Torchiare (il vino,

ma-

PI.

F. Tolta PI. F. Tolti.

I

la

scella inferiore sporgente. PI én F. éna PI. F. éni. • Turèt, sm. Torello.

— —

GLE).

Tunér, imp. Tuonare Prt.

Turèl.

Turén, agg. Prognato, Che ha

Tumèr,

Prt.

int.

Tumé

Tornare, Ritornare.

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

I

j

j

i

Tumé' Tumé'

a fé'. Rifare a scrìvar. Riscrivere Turné' a lè?ar, Rileggere Tumé' a dì' Ripetere, Ridire,

e ridire.

Turón, sm. Torrone. " PI.

Turón

.

Dire

TURS Turfél, sm.

Torsello.

Rotolo di

tes-

suti di tela. PI.

PI. Tur^ignùl. (Dal lat. med. torzigliolus, tortiglione.

GLE).

Tur§èl

(Lat. rned. torsellum; balla.

torsello,

Tusadùra,

piccola

GLE).

pelli,

Turtél, sm. Tortello

PI.

Turtèl Piccola pasta ottenuta con un rettangolino di sfoglia dolce ripiegata su sé stessa, racchiudente un po' di marmellata e cotta al forno o fritta. Tunrtén, sm. Tortino. Turtùra, sf. Tortura. PI. Turtùr. Turturéna, sf. Tortora.

Turturén Turturéna sambédga, Tortora

PI.

selva-

I

tica.

ca saléna,

Tortora

dome-

I

stica.

(Dal lat. turtur, tortora). Turzèr, tr. Torcere, Piegare. Prt. Tur^é

Tosatura. Taglio di ca-

Tusadùr.

Prt.

Tosare.

tr.

Tusé

—è — éda PI. F. — édi. PI.

F.

Tu^ér (e' càn), tr. Aizzare, Incitare cane contro qualcuno. Prt. Tu§é il

—è — éda PI. F. — édi.

PI.

F.

Tu§, Comando che si dà a un cane per aizzarlo, incitarlo ad abbaiare o a mordere. Tu§g5n, sm. Torso, Torsolo (di mela Duràcino. o di pera) agg. Torsoluto PI. Tusgòn. (Ravennate del sec. XVII, « Tursgon de ,

—è F. — éda PI. F. — édi.

,

PI.

Tur^ignòl, sm. Tortiglione di spago, o fil di ferro.

sf.

o di lana.

Tusér,

PI.

Turturéna

TUSG

475

cavol filo,

di

».

Torso

di cavolo).

(Dal lat. tardo «tursus»). Tusgóna, Pe§ga tusgóna. Pesca dura'

|

TUSI

TVAJ

476

Cina. I

Tumida, PI.

sf.

Tumidi.

Tu!jìr, intr. Tossire.

Prt. Tu§ì.

Tu§òt, sm. « Tosotto ». Nomignolo canzonatorio che si dà al bambino to.sato a zero. Luciano de Nardis riporta questa canzoncina scherzosa: Tu§ót, tusòt magna pacòt, tu pé o tu me?

j

chi

t'à

Tutanén da

tusé?

Tosotto, tosotto » mangia pancotto, chi t'ha tosato? toio padre o tua ma-

«

I

|

|

mangiato il pericarpo. Tu^gón. (v. Tu§gón). Tu^ighér, tr. Molestare Provocare. Prt. Tu^ighé

è stato

i

—è — éda PI. F. — édi. PI.

Tustè' agg., prt. Tostato. Tustèr, tr. Tostare (orzo o caffè). Prt. Tusté.

F.

Tuzòn, sm. Scapaccione (Accrescitivo di «tòza»).

Forbici (Anche Dsur) (Lat. med. cesura, cesoia. GLE)

PI.

Tutanén, sm. Totano. Uccello palustre PI. Tutanén.

PI.

sf.

Tutanén nanìn, Piovanello nano, Gam-

beccio nano.

ró§a, Piovanello,

Tutanén da la pàn^ nigra, Piovanello pancia nera, Chiurletto. Tuzér, intr. Dar scappellotti. (Da Toja). Tuzgòn, sm. Torso. Torsolo. Ciò che rimane della pera e della mela dopo che

dre?

I

pàn^a

PI.

]

I

Tu§ùr,

la

Sagginella grande.

Insulto di tosse.

Tujòn

Tvàja,

sf.

Tovaglia

[

Asciugatoio

Tvàj

(Lat. med. tovalea, GLE). Tvajol, sm. Salvietta, Tovagliolo. (Lat. med. tobagliolus).

u u U, pron. Egli, Esso, Lui.

Lo u m' dis, Egli mi U m' di§, Mi dice.

dice

;

oppure

I

1

j

I

U U U U U

n' s' s' t' j

Non

vén,

j

I

I

U U U

Egli ci dice dis che..., Si dice che... dis, Ti dice. dis, Gli dice, Dice loro; Dice ad di§,

PI.

F.

PI.

Ubligatùri Oria



]

òrji.

Ubliga^ión,

sf.

Obbligo, Obbligazione,

Impegno. Ubligazión. Ublighèr, tr. Obbligare, Costringere.

PI.

Prt. Ublighé

Ucaréna,

sf.

Ocarina.

Strumento

De' un'ucéda. Dare una guardata. Ucèl, sm. pi. Occhiali. Ucèl dia s-ciòpa. Estrattore del fuciie

da caccia. Lat. med. ochiale, occhiale. GLE). Ucèt, sm. Occhietto, Occhiello, Anello. Cerchietto di metallo atto ad accogliere un perno girevole. (

Ucèt. J'ucèt dia pòrta, Anelli del catenaccio della porta. Fé' un ucèt int la pànza, ( F. ) Fare un occhiello nel ventre con una coltellata. I

a

Ucarén. Ucaròn, sm. Stupidone, (F.) Ocone.

— ón — òna PI. F. — òni.

Scambiarsi un'occhita

j

fiato, di terracotta.

PI.

Ucédi

PI.

—è F. — éda PI. F. — édi. PI.

P. P.

Occhiata, Sguardo, Guar-

E>éss un'ucéda. di intesa.

lui

j'



sf.

data.

r di§. Lo dice r di§ lo, Lo dice

PI. F.

Ucédi.

Ucèda,

di§ lo, Li dice lui. Ubligatori, agg. Obbligatorio

PI.

L'occasio-

ne fa il ladro. Ucéda, sf. Orciada o Cantaro orbicolare (Cantharus orbicularis).

viene.

esse.

I

Ucasiòn, sf. Occasione. Uca§ión. L'ucasiòn la fa e' lédar.

PI.

:

I

I

UCIA

477

Uchèt, sm. Paperino, Ochina. Uchèt. Uchèta, sf. Ochetta (F.) Ragazza stupida PI. Uchèt. Uciadina, sf. Occhiatina. PI.

I

UCON PI.

Uciadin.

PI. Ufijén.

Ucòn, sm. Ocone PI. Ucòn. Udì, sm. Udito. Facoltà di apprendere suoni mediante l'orecchio. Udiènza, sf. Udienza, Attenzione nel-

PI.

Odiare

— irt — èrta PI. F. — èrti PI.

P.

Odor, sm. Odore

Profumo.

[

Ugliér tr. Oliare. Ungere con Uglìna sf. Oliatore a mano

Udur

Catìv udor. Puzzo, Fetore. Inodorare, Profumare, Rendere odoroso.

Uglìn. Ugrvagliànza,

iDé' l'udor.

— èl — èia PI. F. —

P.

Odorato,

Uimè

Senso

Offendere

Luimè).

(v.

sf.

Ligustro. (Ligustrum vula fusto alto, vec-

Ujmòn. Ulifént

Ulìv, sm. Olivo PI. Uliv.

(Olea europaea L.). L'ulìv l'è banadèt: e' brusa verd e sec, (Bagli). L'ulivo è benedetto: brucia da verde e da secco. « Bruciarne un ramoscello è pur costume / quando un estivo tempora! minacci / distruggere i raccolti ». G. Mengozzi, op. cit., parte IV, ottava 80. Uliva, sf. Oliva I

PI. Ufèrti.

Ufè§, prt. Offeso

PI.

F.

è§i. sf.

Offesa

PI.

FI. Ufè§i.

agg.

Ufl5ciale

Fidanzamento

Ufi^éna,

PI.

PI.

Ufèrt (V, Ufrir). Ufèrta sf. Offerta

uficél,

»)

Ulifànt, sm. Elefante.

èsi.

Uficel,

òjom

Ujmòn, sm. Olmo

_i§

Ufè§a,

«

Ujmadìn, sm. Olmino. PI. Ujmadìn.

chio, secolare.

P.

— ì§ — è§a PI. F. —

Uimadèl

PI.

(Da

gare).

Prt.

— — esa PI. P. —

èli.

Uimadél, sm. Olmatello.

Uimela,

Udurét, sm. Fiuto, dell'odore. Olfatto.

PI.

Egua-

PI.

Uduré

—è F. — èda PI. P. — édi.

Uguaglianza,

Ugvél, agg. Uguale

I

PI

sf.

glianza.

Mandé' (o fé') dl'udor. Mandare, Emanare, esalare profumo. (Lat. odor, «odore»). Udùr, sm. pi. Ingredienti aromatici per condimento di vivande. (Rosmarino, Salvia, Prezzemolo, Serpillo, Aglio, Noce moscata. Cannella, Garofano). Udurér, tr. Fiutare, Sentir l'odore. Annusare.

olio.

PI.

I

tr.

Offrire.

tr.

Prt. Ufèrt

—è — èda PI. F. — édi.

Uféndar, Ufès

Ufficiale.

Ufi^ièl.

Ufrìr

Udié

PI.

Prt.

sm.

Ufi^iél,

F.

I

Ufìji.

PI.

j

PI.

preghiera

Luogo ove si esplica un'attività di carattere ammini.strativo, di consulenza di servizio per un'amministrazione pubblica o privata, ecc. UfBcio.

No' de' udiènza a inciòn. Non dare udienza a nessuno (In senso reale e fitr.