Tetrabiblos

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CLAUDIO TOLOMEO

TETRABIBLOS o I QUATIRO LffiRI DEIJ�E PREDIZIONI ASTROWGICHE A CURA DI MASSIMO CANDELLERO CON 14 ILLUSTRAZIONI DAL "DE SPHAERA" ESTENSE

EDIZIONI ARKTOS- CARMAGNOLA

© 2006 Edizioni Arktos Via Valobra 128 l 0022 Cannagnola

PREMESSA

Abbiamo

ritenuto

interessante

presentare in

questa collana dedicata agli studi esoterici anche alcune fondamentali opere della tradizione astrologi­ ca.

n largo interesse, o forse più esattamente la

curiositd, che sembra suscitare oggi l'Astrologia è certo diversamente interpretabile. Per quanto tutta­ via la parte del leone certamente in tale fenomeno la faccia una spicciola e frivola curiositd che va ad ali­ mentare soprattutto la posta del cuore delle riviste femminili ed il nascere di una insulsa e scipita serie di pubblicazioni, non si può negare che essa paia essersi riguadagnata il favore e l'attenzione anche di coloro la cui formazione "positiva" ce li farebbe credere immu­ ni da tali curiositd. Nonostante infatti che la maggior parte dei presupposti su cui si basa tale disciplina sia­ no oggi avversati dalla scienza ufficiale, non pochi sembrano inconsciamente accostarsi ad essa o accet­ tarla apertamente o infine paiono mostrarsi alquanto possibilisti sulla sua credibilitd. Tutto questo avviene

3

però, in genere, abbastanza acriticamente e per noi quindi in maniera non positiva: del resto le stesse di­ samine sull'argomento sono non raramente piuttosto superficiali.

In ogni modo è senz'altro da ritenere

che l'inconscia attrazione di molti per l'Astrologia rientri nel quadro più ampio dell'odierno risveglio del magico. E' ben vero che, rispetto a quest'ultimo, tale attrazione possiede generalmente meno l'aspetto di una autentica esigenza interiore tesa a riscoprire antiche

ed

eterne possibilità dell'uomo,

le quali

giungano a riscattar/o dali'alienante condizione di vi­ ta dei nostri giorni, privi ormai di luce, di contenuti e prospettive superiori, e che paia invece maggiormente presentare il carattere di quella confusa evasione e fuga dal mondo, dai profani spesso imputata alle di­ scipline esoteriche. Cionondimeno, l'interesse per l'A­ strologia costituisce per molti il tentativo, o comun­ que l'esigenza, di collocare l'uomo in un ordine di rapporti universali, di tornare cioè a farne un micro­ cosmo in intima connessione col macrocosmo e con le forze in esso agenti. Non staremo certo qui a negare gli aspetti spesso superstiziosi o in ogni caso problema/ici di essa, ma dobbiamo pure rilevare che questi sono in gran parte riferibili al suo lato più esteriore

e

popolare. Del re­

sto proprio questo suo ultimo aspetto fu ciò che, so­ vente, già andò a definire il rapporto, contemporanea­ mente di attrazione e di avversione, che il mondo an-

4

tico, classico e tradizionale, ebbe nei confronti di tale disc�plina. Valga ad esempio l'atteggiamento a tal riguardo di Roma, ove imperatori jùrono al tempo stesso autori di bandi contro indovini ed astrologi ed altresi loro clienti. In questo duplice atteggiamento dobbiamo soprattutto vedere l'esigenza politica, so­ vente avvertita dal mondo tradizionale, di preserva­ re il popolo da/ lato più grossolano di certe dottrine e dalla frode ad esse collegata, come pure l'avversione per tradizioni già allora in avanzata fase di decadenza che potevano, come d'altra parte avvenne, esercitare un negativo influsso sulla religiosità e le credenze pa­ trie. Si deve però anche considerare che tale avver­ sione, di là dall'opportunità politica, non ebbe a ri­ volgersi in definitiva mai contro la parte centrale e i dogmi degli insegnamenti astrologici, i quali si sono anzi sempre trovati in accordo coi postulati fonda­ mentali della visione tradizionale delle cose. A tal proposito possiamo infine ricordare che se la cre­ denza nell'Astrologia parrebbe opporsi a quella nel libero

arbitrio

dell'uomo,

nondimeno l'apparente

contrasto può essere risolto ponendo mente al fat­ to che il tema natale, e quindi quello che sembra l' invalicabile un

fatto

spressione

destino

di

ciascuno,

casuale,

può

invece

di

precedente

una

/ungi dall'essere rappresentare

l'e­

concatenazione

di

cause che, come non rendono casuale il fatto che si nasca uomo o donna, altresì non rendono casuali

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le circostanze della nascita e le attitudini e le fortu­ ne di ciascuno. Questo è essenzialmente il motivo che ha reso possibile al pensiero indiano, tutto imperniato sulla libera volontà dell'uomo, di sviluppare altres1' u­ na ricca tradizione in materia di Astrologia. D 'altra parte, anche la stessa filosofia Scolastica, pur accet­ tando la credenza in essa, non per questo rinnegò la sua impostazione razionale, ma vide nelle influenze a­ strali che dall'alto governano l'attività umana, non già i decreti di un fato cieco e inspiegabile, bensl uno de­ gli ordinati strumenti del volere divino. Sostanzial­ mente si può dunque ritenere che le antiche tradizio­ ni astrologiche accettarono il libero arbitrio, vinco­ lando/o però entro un margine più o meno ampio di possibilità, le quali andrebbero a costituire il "desti­ no" di ciascuno. E' d 'altra parte innegabile ed eviden­ te a tutti, come ogni uomo sia legato alla propria par­ ticolare eredità, fiSica,· psichica e mentale, a partire dalla quale egli può nuovamente costruirsi, ma che in ogni modo lo caratterizza. L 'Astrologia si limita ad a­ nalizzare alcune di quelle influenze che costituiscono parte di questa eredità vincolante.

Tali influssi a­

giscono però, in definitiva, eminentemente solo su quella parte dell'uomo che è soggetta alla sfera con­ tingente, la quale, se anche costituisce per i più la fondamentale esperienza di vita, non è in ogni caso, almeno per il pensiero tradizionale, il limite ultimo delle possibilità umqne. Compito infatti di altre di-

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scipline tradizionali, è proprio quello di riscattare l'uomo dalla Storia, dal fluire, e quindi da quel mon­ do ove forze molteplici ne condizionano l'attività, per por/o, a mezzo di una estatica trasfigurazione, propi­ ziata con tecniche diverse sempre riscontrabili neile varie culture, ed altresz' attraverso una diretta espe­ rienza del divino, in quella parte centrale dell'Essere che, di là dal divenire, è inattaccabile ed eterna. Que­ sto è in definitiva, a nostro parere, il giusto rapporto di dipendenza, o se vogliamo di integrazione, forse dimenticato dagli stessi moderni cultori di essa, che l'Astrologia aveva nel mondo tradizionale con l'insie­ me delle varie dottrine sapienziali e che ancor oggi può avere nf!ll'ambito della ricerca iniziatica. M. C.

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INTRODUZIONE

Le antiche civiltà hanno certo conosciuto hltte una loro particolare visione del/'universo, sempre pre­ sente questa anche presso le popolazioni più primiti­ ve, ma essa fu sempre fondata su basi mitico-religiose. Il mito, nell'antichità classica, costituz' difatti il me­ todo principe per condensare, tramandare e nel con­ tempo occultare, attraverso i suoi diversi piani di let­ tura, svariati e profondi insegnamenti di carattere sapienziale. Non si può negare però che il mondo anti­ co e tutte le civiltà tradizionali a sfondo saàale, sulla base di quanto su di esse è ordinariamente conosciu­ to, non sembrino aver sviluppato quasi mai una gran­ de conoscenza del mondo fisico e delle sue leggi. Que­ sta valutazione, tuttavia, sconfina spesso nel pregiudi­ zio, laddove si limita a considerare le realizzazioni tec­ niche dei vari popoli, senza prendere in esame la pos­ sibilità di altri sbocchi alle speculazioni conoscitive, o laddove non considera l'eventualità che, per vari motivi contingenti, non si conosca che ben poco di ta-

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li pòpoli, mentre di essi altri aspetti, spesso persino in­ sospettati, possano passarci inavvertiti. Al pensiero antico, per altro, v'è ragione di credere che in defini­ tiva poco importasse la conoscenza, in senso moderno e positivo, del mondo materiale e delle leggi fisiche che si crede lo governino. Come difatti ben sanno gli studiosi di scienze tradizionali, l'ideale della cono­ scenza suprema aveva nell'antichità un carattere pre­ valentemente escatologico e salvifico ed era ravvisato in una sorta di ricongiungimento col mondo degli "dei" e cioè, in sostanza, nel superamento dell'umano e delle modalità di esistenza vincolate all'attività sen­ sibile. A quest'ultime, come del resto accennato vela­ tamente nei vari miti della "caduta" e del "peccato o­ riginale", il genere umano sarebbe giunto decadendo da un primitivo stato di integrità e di pienezza raffigu­ rato dalla mitica credenza della remota e felice età del/'oro. A partire da questa si sarebbero Infatti sus­ seguite altre tre età dette, nella tradizione greca tra­ mandataci da Esiodo, rispettivamente dell'argento, del

bronzo e del ferro, equivalenti delle indiane

treta, dvapara e kali-yuga, che corrisponderebbero a successivi periodi di offuscamento spirituale e di pro­ gressiva esteriorizzazione degli esseri. Intento fonda­ mentale di tutto il mondo tradizionale fu quello di ridivinizzare l'uomo e di restaurare l'età dell'oro, o satya-yuga. In sostanza dunque, il primitivismo tec­ nico e la vaga conoscenza scientifica attribuita agli

IO

antichi, furono sovente prodotti sia da una vera e propria mancanza di interesse in tal senso, che da una attenzione maggiormente rivolta al metafisico, soven­ te unita alla convinzione che lo stesso mondo tangibi­ le potesse più profondamente essere dominato e com­ preso solo con la conoscenza di quelle forze che lo go­ vernano da un p iano superiore, definibile platonica­ mente il mondo delle idee. Ciò non potr-ebbe che tro­ vare conferma dali'esame delle credenze dei popoli cosiddetti primitivi, o di quelli che ancora paiono conservare una struttura tradizionale, quando si tenes­ se però sempre presente che i dati da essi tramandati­ ci non sono che oscure vestigia di un passato ormai re­ moto. Pur ignorando il motivo per cui, od un certo punto, nella storia dell'uomo si determinò una diver­ sa

impostazione gnoseologica, forse attribuibile al

venir meno dell'intimo contatta con quelle forze che la giustificavano, certo è che qùesta si produsse e a poco a poco maturò, avendo il suo polo di sviluppo proprio nel mondo mediterraneo. Assistiamo cosi, in esso, al sorgere delle arti e delle scienze dal primi­ tivo fondo sacra/e ed al loro Sl'ilupparsi fino ai nostri giorni, sempre più in senso profano e mecconicistico. La tragedia e la commedia, ad esempio, in antico drammatizzazione rituale del mito e sorta di psico­ drammo collettivo, dil1entarono una forma di spetta­ colo e di intrattenimento. La poesia, da ispirazione estatica e canto epico, divenne semplice lirismo e de-

ll

scrizione di moti e di un mondo di affetti ormai com­ pletamente "umani" Le stesse arti figurative, da una codificata iconografia tendente a riprodurre modelli divini aventi valore di archetipi e di "idee" reggitri­ ci del cosmo oppure, come nell'arte greco-ellenistica, partendo da una trasfigutazione e divinizzazione del­ l'umano, passarono alla raffigurazione di soggetti pri­ vati e di carattere borghese ed all'attuazione di inten­ ti ormai unicamente decorativo-edonistici.

Le scienze in generale, nella remota antichità, pare non escludessero dalla propria indagine anche il lato sottile della natura, per il quale l'uomo sembra avesse allora possibilità e strumenti oggi pressoché di­ menticati. L'insieme delle scienze tradizionali non potè però tramandarsi, nelle epoche seguenti, altri­ menti che come un corpo di insegnamenti segreti, sovente mutili, diretto ad una ristretta élite di inizia­ ti, mentre la scienza del tempo prendeva sempre più un carattere esteriore e disanimato, favorita in que'

sto dal venir meno della tradizione sapienziale. Questa trasformazione può essere riscontrata nella storia di tutte le branche dello scibile. Tipica al riguardo è quella delrastronomia. Come si sa, quest'ultima di­ sciplina trasse origine da antiche tradizioni astrolo­ giche e fu un prodotto della sintesi, operata soprat­ tutto da scienziati di nazionalità o di cultura greca, di vari elementi che furono eminentemente di ori­ gine indiana, assiro-babilonese ed egizia. E' interes-

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sante notare come, al sorgere dell'astronomia, per la posizione centrale ancora posseduta dal mito, che pe­ rò andava perdendo la sua intellegibilità, le varie ipo­ tesi del mondo a poco a poco avanzate dai singoli pensatori, si limitassero all'inizio a descrivere e razio­ nalizzare i fenomeni celesti sulla scorta delle prece­ denti credenze tradizionali più che cercare di indivi­ duarne le cause positive. Cosz', ad esempio, giacché il mito e la visione pitagorica e platonica avevano tra­ mandato l'ideale del moto circolare ed uniforme dei pianeti, il grande astronomo Eudosso, nel IV sec. a. C. , cercò per primo di costituire un fondamento matema­ tico e razionale a quella visione eminentemente sim­ bolica, volendo giungere ad accordarla coi dati scien­ tifici. Per giustificare infatti le alterazioni, palesi alla semplice osservazione del moto del Sole, della Luna e dei pianeti che, di volta in volta, paiono avvicinarsi, allontanarsi e piegare in latitudine a destra o a sini­ stra, egli avanzò la teoria delle sfere omocentriche, accettata in seguito dallo stesso Aristotele. In tale vi­ sione, ogni pianeta non possedeva una, bensz' più sfere

(le nostre orbite),

tutte concentriche e con

asse di rotazione imperniato ciascuno su quello pre­ cedente, giungendo con tal ingegnoso metodo a dare spiegazione dell'apparente irregolarità de/loro moto. Il diverso splendore dei pianeti nel corso della loro rotazione rimaneva però in contrasto con l'ipotesi delle sfere tutte concentriche alla Terra. Nuove visio-

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ni del mondo vennero pertanto via via avanzate con l' intento di accordarsi alle osservazioni celesti. Un di­ scepolo di Platone, Eraclide pontico,

ipotizzò che i

pianeti Mercurio e Venere avessero per centro di ro­ tazione il Sole, a sua volta in orbita attorno alla Ter­ ra. Aristarco di Samo (ca. 310- 240a. C.), come rife­ risce anche Archimede, si spinse fino a fare del Sole e non più della Terra, il centro di rotazione dell'uni­ verso visibile. La visione eliocentrica rimase però a lungo trascurata e senza seguito, tanto che il grande astronomo lpparco, nato verso i/185 a. C. , continuò ad attenersi al tradizionale geocentrismo. Egli po­ té studiare i dati raccolti dall'osservatorio di Alessan­ dria. e dai Babilonesi, per primo si servi inoltre per i suoi studi di strumenti appositamente costruiti e, gettando le basi della trigonometria, giunse a compi­ lare un catalogo delle stelle fisse, stabilendo per circa 850 di esse la longitudine e la latitudine. Suddivise il loro splendore in 6 gradi di intensità, scoprr' con le sue osservazioni il fenomeno della precessione de­ gli equinozi e, infine, diede pure un notevole impulso allo studio delle eclissi. Per giustificare la variazione della distanza tra i pianeti e la Terra, costituì la dot­ trina dei deferenti e degli epicicli. Con essa egli im­ maginava il pianeta muoversi di moto uniforme su di una circonferenza, l'epiciclo, il centro della quale muove a sua volta di moto uniforme su di una secon­ da circonferenza, il deferente, che ha per centro la

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Terra. Il più grande astronomo dell'antichità fu però senza dubbio, Tolomeo. Ben poco ci è pervenuto del­ la sua vita, essendo incerta persino la sua città nata· le, per alcuni Tolemaide, per altri Pelusio od Ales­ sandria. Certo è comunque che visse all'epoca degli Antonini, nel II sec. d.C., ed operò nell'importante centro culturale di Alessandria. Matematico, fisico, geografo, egli deve però la sua fama soprattutto all'e­ laborazione di quella teoria cosmologica che da lui prese il nome e che informò per circa quattordici secoli, sino a Copernico, la comune visione del mon­ do in Occidente. Come si vede, l'influsso che egli ebbe fu pari solo a quello di Aristotele e ciò si deve al

fatto

che,

raccogliendo praticamente tutti gli

studi e le tradizioni precedenti, servendosi in gran misura delle intuizioni di Ipparco, utilizzando le teo­ rie degli eccentrici, dei deferenti e degli epicicli (il cui moto però non considerò uniforme), egli giunse a stilare un'ipotesi generale del mondo che dava ra­ gione dei fenomeni osservati e che inoltre si serviva di un notevole rigore matematico. Per ogni piccola nuova alterazione nel moto di un pianeta, bastava i­ noltre, nella sua teoria, aggiungere un nuovo epiciclo, senza per questo dover rivedere l'impostazione gene­ rale. n sistema venne descritto nella sua opera princi­

p.ocf}qp.CXTLX'I'Ì ovvroc�LS T ii s pale, il Me-y&À17 ocorpovop.icxs, titolo che fu cambiato già nell'antichi-

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tà, sostituendo il superlativo Me-ywr71

al precedente

Me-yaÀ17, che poi, usato dagli Arabi quasi fosse un so­ stantivo, [inz' col denominare l'opera, facendo cos1'di essa il famoso Almagesto dei traduttori latini medio­ evali. Egli confermò la precessione degli equinozi, re­ dasse un nuovo catalogo delle stelle, contribUI' allo sviluppo della trigonòmetria, scopr�'l'evezione e la nu­ tazione, ·.due i"egolarità del moto lunare, e descrisse pure l'astrolabio. Per l'animo antico, tuttavia, spirito scientifico ed esigenza metafisica non costituivano ca­ tegorie e modi di impostazione i"eversibilmente in opposizione,

ma piuttosto il necessario, reciproco

completamento, pertanto lo sforzo razionalistico non impedl' a Tolomeo di accettare le antiche credenze a­ strologiche, sa/dandosi anzi, queste, con la visione idealistica d'un universo in cui le diverse parti sono legate da nessi profondi e sottili. Infatti, nonostante oggi egli sia conosciuto soprattutto come astronomo e geografo (ricordiamo l 'importanza che ebbe la sua o­ pera rew-ypOtJPtxT,

'-ylfJI'i"'fT1ots come testo base per la

conoscenza della Terra sino alle grandi scoperte geo­ grafiche del XIV e del XV secolo), egli fu anche auto­

Ma�panxri o cnivra�ts rerpc;ipt.{j�os ,

re del

altrimenti

à1rore�eapanxfl

che fu sintesi e compendio

del corpo di insegnamenti astrologici provenienti dal­ le antiche tradizioni egizie e ca/dee. Come abbiamo ricordato precedentemente, la scienza, nella remota antichità, pare fosse volta ad in-

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vestigare anche il lato sottile della natura. Col Te­ trabiblos, ove Tolomeo esamina l'influsso esercitato dai corpi celesti sull'uomo, ci pervengono per l'appun­ to stra/ci di questa a poco a poco dimenticata scien�a delle origini. Per questa sua caratteristica tale testo fu destinato ad essere attentamente studiato, tanto nel­ l'Antichità come nel Medio Evo, da quelle correnti di pensiero che appartenevano al filone idealistico. Questo motivo ci ha spinti a curare e presentare agli studiosi quella che, a quanto ci risulta, è la prima versione in lingua italiana di tale opera, consapevoli dell'importanza che essa riveste per giungere a formar­ si un

q uadro

esatto di ciò che è ed è stata l'Astrologia

nell'ambito delle discipline esoteriche. Massimo Candellero

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L I B R O

I.

-IPROLOGO

ue sono le principali dottrine su cui sono fondate le predizioni astronomi-­ che. Una 1 , prima in ordine ed in certez­ za, attraverso cui conosciamo ad ogni i­ stante il moto del Sole, della Luna e de­ gli altri astri, come pure i rapporti che questi hanno tra loro o nei confronti della Terra. L'altra2, attraver­ so cui, seguendo le qualità naturali di questi astri, noi consideriamo i cambiamenti che essi, a seconda della loro reciproca posizione, producono negli organismi.

1

L'Astronomia.

2 L'Astrologia.

19

Di queste dottrine, la prima possiede rigore scientifi­ co, mentre la seconda non giunge alla stessa certezza. ·L'una è stata spiegata, per quanto possibile con ap­ propriate dimostrazioni, in un nostro libro preceden­ te3 ; tratteremo adesso, secondo un metodo conve­ nieme, della seconda, che, come abbiamo detto, non è cosi certa né perfetta quanto la prima. Pertanto, ogni persona amante della verità non ne comparerà gli argomenti con quelli dell'altra, ricordandosi quanto è grande la nostra comune limitatezza e la difficoltà di procedere per congetture nello studio dei fenomeni naturali. Tuttavia non si disperi di poter giungere, per quanto possibile, alla sua comprensione, poiché è e­ vidente come la maggior parte degli eventi più notevo­ li e che hanno maggior peso tragga origine da una causa celeste. Certo è naturale che le scienze più difficili sia­ no ignorate o poco stimate dall'opinione comune: se però qualcuno condannasse quella dottrina che ho detto essere la prima in certezza, lo si dovrebbe asso­ lutamente ritenere sciocco e cieco. Quanto all'altra, essa può invece più facilmente suscitare delle riserve. Certuni, difatti, poiché le sue congetture sono in qual­ che caso difficili, la ritengono una scienza incerta, mentre altri la pensano inutile, giacché i suoi decreti non potrebbero essere evitati. 3

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L'Almagesto.

Noi cercheremo dunque, prima di dare una espo­ sizione dettagliata dei suoi precetti, di mostrare suc­ cintamente fm dove le predizioni siano possibili e fin dove esse possano servire.

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. II. LEGITTIMITA' DELLA SCIENZA DELLE PREDIZIONI ASTRONOMICHE E SUOI LIMITI

,

innanzitutto cosa assai evidente,

e

che non ha bi­

sogno di molte parole per essere confermata, che E si diffonde una certa influenza dal Cielo su tutte le cose che sono in Terra, sulla natura mutevole e sui primi elementi, il fuoco e l'aria, che sono mossi dai movimenti celesti e comprendono nella loro sfera il resto delle cose inferiori, disponendo a loro volta la terra e l'acqua, le piante e gli animali. Il Sole difatti, assieme al cielo tutto, ordina diversamente le cose terrestri, non solo secondo le quattro stagioni dell'an­ no, cui si accordano le generazioni degli animali, la fecondità delle piante, il corso delle acque e le muta­ zioni dei corpi, ma pure con il suo corso quotidiano, scaldando, inumidendo, seccando e rinfrescando, secondo un ordine che si accorda con gli altri astri ed il nostro punto verticale . Quanto alla Luna, che è più prossima, pare influisca sugli eventi terrestri per via del fatto che la maggior p;rrte delle cose , tanto animate che inanimate, paiono sentire l'influsso della sua luce e del suo movimen to . I fiumi crescono e decrescono con lei, il flusso ed il deflusso del mare imitano il suo levarsi ed il suo calare, le piante e gli

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Tavola I:

SATURNO

Satumo, considerato dall'Astrologia il pianeta malefico per eccellenza, è qui dipinto come un veg/iardo malconcio che con una mano si appoggia ad una stampella, mentre con l'al­ tra regge /a fa/ce, suo antico attributo. In ciò dobbiamo vedere una palese allusione rispettivamente alla vecchiaia, alla malattia ed alla morte, le quali furono sem­ pre poste in relazione col nefasto influsso di Saturno. A i la ti di esso sono rappresentati i suoi due domicili, cioè i segni dell'Acquario e del Capricorno. A l di sotto, in una piazza do­ minata dalla mole di una prigione, scene di rapina, di gioco d'azzardo, di aggressione e di duello rimandano ad alcuni de­ gli effetti negativi di questo pianeta.

animali, nel loro intero organismo od anche solo in qualche parte , si gonfiano quando essa cresce e si seccano quando essa diminuisce . Inoltre, il transito delle stelle, sia fisse che erranti in cielo, produce un flusso di caldo o di freddo da cui tutto il resto delle cose terrestri riceve un continuo condizionamento. Tali stelle, secondo i diversi rapporti che stabiliscono tra di loro, mescolano la loro potenza e producono dei grandi mutamenti. Infatti, benché la forza del Sole sia assai superiore alla loro , gli altri corpi celesti non cessano tuttavia di accrescerne o di diminuirne l'azione. Per quel che riguarda gli effetti della Luna, essi sono evidenti e frequenti, come possiamo notare nei noviluni, nei quarti e nei pleniluni, mentre le stelle , avendo degli intervalli più lunghi, producono degli effetti più oscuri, poiché a volte esse appaiono , scompaiono o declinano in latitudine. Se si consid erano attentamente tali cose , si sco­ prirà che non solo i corpi nati e giunti a compimento risentono degli influssi celesti, ma che pure le stesse semenze si formano o crescono risentendo di esse . E' per questo che i pastori ed i contadini più accurati non lasciano assolutamente accoppiare il loro bestia­ me e non seminano i loro campi, prima che dalle di­ verse stagioni non abbiano tratto delle conclusioni sugli avvenimenti che debbono seguire. Inoltre gli ef­ fetti maggiormente degni di nota ed i più notevoli si­ gnificati del Sole, della Luna e delle stelle , sono tal-

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mente evidenti che, attraverso la sola osservazione, vengono notati pure da quelle stesse persone che non hanno conoscenza delle cause naturali. Fra questi effetti se ne trovano poi alcuni, prodotti da una causa più potente e di ordine più semplice, talmente eviden­ ti che non solo i più ignoranti, ma le bestie stesse giungono ad avvertire attraverso di essi i cambiamenti regolari dell'anno ed il ciclo delle stagioni, le quali hanno nel moto del Sole la loro principale origine. Quanto a ciò che è prodotto da cause più deboli, questo è riconosciuto soltanto da coloro che sono portati ad osservarlo per necessità. Cosi, ad esempio, i naviganti, i quali sono obbligati dal loro mestiere a fare attenzione alle cose che stanno a pronosticare in particolar modo le piogge ed i venti, la cui periodicità dipende dalle configurazioni della Luna e delle stelle fisse con il Sole ; essi, però, a causa della lor6 igno­ ranza, non possiedono affatto una conoscenza certa dei tempi e delle posizioni degli astri, sbagliandosi dunque spesso. Ma nulla impedirà a colui che, avendo conosciuto il moto, i tempi e le stazioni di tutte le stelle, del Sole e della Luna, ed attraverso una perpetua ed antica osservazione avendo appreso la loro natura, qual potere abbiano e quali effetti producano, nulla, dicevo, impedirà a costui, -consi­ derando e paragonando ogni dato, di predire la qualità delle stagioni, cioè se devono essere più calde o più umide, secondo la posizione delle stelle, oppure

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di giudicare gli umori ed i temperamenti degli uomini attraverso le qualità del cielo natale. Come, per esempio , il corpo di qualcuno sarà composto in una certa maniera, come sarà disposto il suo animo , o quali avvenimenti gli accadranno, per il fatto che tale o talaltra qualità del cielo è conveniente al suo temperamento e favorevole alla sua prosperità, oppure gli è contraria e gli causa dei disastri. Da tali cose e da altre simili è manifesto che derivino certi effetti, e che essi possono, con arte veritiera, essere in anticipo conosciuti e predetti. Le considerazioni seguenti ci permetteranno di vedere che la critica di quest'arte sul tema della sua impossibilità riposa su delle ragioni vane e superficiali. In primo luogo, infat­ ti, poiché gli ignoranti si sbagliano sovente su di un' arte importante e complessa, succede che se qualche verità è predetta, si pensa che sia piuttosto per un caso fortuito che per scienza. E' però assurdo attri­ buire ad una scienza gli errori che nascono dalla stu­ pidità di coloro che la praticano. Oltre a ciò , alcuni per guadagnare denaro, vendono predizioni sotto il nome e l'autorità di quest'arte, e, illudendo il popolo, predicono delle cose che non sono assolutamente simboleggiate dalle cause naturali. Essendo ormai ri­ conosciuta l'impostura di costoro , ciò fa sì che i più avveduti abbiano sospetto e condannino le pre­ dizioni che si traggono d agli eventi naturali. Ciò non può tuttavia che essere ingiusto, allo stesso modo

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che si rigettasse la filosofia perché qualcuno, sdegnan­ do di applicarvisi, si rivelasse malvagio ed impostore. E' del resto evidente, poi, che quegli stessi che sono i­ struiti e che con altrettanta diligenza quanto ingegno si applicano a tale scienza, si sbagliano sovente, non per le ragioni suddette, ma a causa della natura della stessa e della debolezza dell'intelletto umano, che non può appieno attendere alla grandezza d'una arte cosi elevata. Infatti, in primo luogo, ogni dottrina che tratta d'una materia composta di elementi numerosi e vari, consiste più in una serie di congetture che in u­ na scienza esatta. V'è poi il fatto che le antiche confi­ gurazioni delle stelle, sulle quali noi traiamo i nostri responsi, non si accordano mai interamente alle posi­ zioni che si trovano anche solo un secolo dopo, poi­ ché, nonostante dopo un lungo intervallo di tempo gli astri possano avere un qualche rapporto con l'antica posizione, è tuttavia impossibile trovarveli intera­ mente conformi. Mai, in effetti, o almeno nello spazio che lo spirito umano può comprendere, può capitare che la posizione degli astri ritorni esattamente allo stesso punto, a meno che qualcuno, per frivola osten­ tazione, voglia attribuirsi la conoscenza di cose alle quali l'ingegno umano non saprebbe attendere. Tal cosa fa si che sovente nelle predizioni vi sia qualche errore. Per ciò che concerne i pronostici sui fenomeni atmosferici, questa sarà la sola difficoltà poiché, per essi, non si prende in considerazione alcuna altra cau-

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sa che il moto dei corpi celesti. Nei pronostici concer­ nenti la nascita ed il temperamento di qualcuno però, si noterà che esistono varie circostanze di grande importanza che si uniscono per produrre le caratteri­ stiche del nascituro . Innanzitutto, in natura la diversi­ tà delle semenze costituisce l'elemento che è più importante nella generazione dei frutti e predomina talmente su ogni altro che nello stesso clima e nello stesso paese ogni semenza genera gli animali della stessa specie: cosi l'umana semenza genera l'uomo, e quella del cavallo riproduce il cavallo . Secondaria­ mente, la diversità dei paesi produce una notevole differenza benché le semenze siano uguali, cosa che possiamo notare negli uomini. Ancorché la costitu­ zione del cielo sia la stessa, accade infatti che si producano nelle diverse regioni delle notevoli diversi­ tà tanto per i corpi che per i temperamenti. Infine, quand'anche i dati sopra considerati fossero tutti uguali, tuttavia i nutrimenti ed i costumi apporte­ rebbero numerosi cambiamenti. Dunque, benché l'influsso più grande sia da accordarsi alla disposizione del Cielo che ci sovrasta e da cui traggono forza le cose che devono essere predette, nondimeno colui che non aggiungerà tali ultime considerazioni alle cause celesti si sbaglierà sovente , poiché non considererà anche quanto non dipende interamente dal Cielo. Dunque, se talvolta ci si sbaglia, non deve essere condannata questa scienza nel suo insieme: forse che

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noi respingiamo l'arte di condurre vascelli p erché sovente capitano dei n au fragi? In una così alta e divina scienza conviene senz'altro accettare con gioia quanto ne possiamo ricavare, senza tuttavia p reten­ dere in essa la certezza che ci d anno quelle arti che possono essere esattamente investigate dallo spirito uman o . Cercheremo invece di arricchirla e di renderla più certa attraverso le d ed uzioni che p ossiam o rica­ vare dall'osservazione di vari elementi. Pertanto , come

i medici si informano della m alattia del p aziente , così noi non tralasceremo di domandare ogni cosa relativa alla p ersona in esame , e cioè qual è il suo paese, quale il suo gen ere e quali i suoi costumi.

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- III DELLA UTILITA' DELLA DOTTRINA DEGLI INFLUSSI CELESTI

o

già mostrato, in poche parole, che la predizio­

H ne dedotta dal moto e dalla natura degli astri è

possibile, ma che essa non può spingersi ad indagare oltre gli influssi da loro prodotti nell'atmosfera e le relative conseguenze derivanti per l'uomo. Essa con­ cerne dunque i principi delle facoltà e delle azioni del corpo e dell'anima, la durata della vita, e così pu­ re talune circostanze esterne in naturale relazione con la nascita quali, nel caso del corpo, le proprietà ed il matrimonio, nel caso dell'anima, gli onori e le digni­ tà, infine, tratta pure in generale del vario succedersi degli accadimenti. Adesso, seguendo il nostro precedente disegno, tratteremo dell'utilità delle predizioni e preciseremo innanzitutto in che cosa consista per noi la sua utilità ed a qual fine la vogliamo rapportare. Se in effet­ ti noi miriamo al bene dello spirito, che cosa può es­ serci di più desiderabile per il soddisfacimento e la ri­ creazione di esso, della considerazione delle cose uma­ ne e divine? Ora, se noi invece abbiamo riguardo al­ l'utilità del corpo, questa dottrina insegna meglio di ogni altra quanto è conveniente alla costituzione ed al

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temperamento di ciascuno. n fatto che essa non ci apporti nuove ricchezze o acquisizioni di cariche, è cosa che ha in comune con la filosofia tutta, la quale, in quanto i suoi poteri sono simili, non è assolutamente distributrice o di­ spensatrice di beni; Ma, come noi non condanniamo la filosofia per questa ragione, così non d obbiamo assolutamente ri­ gettare la nostra scienza, visto che essa non smette mai di apportare altri maggiori vantaggi. Coloro che affermano che essa è inutile, sostengono di essere so­ spinti a ciò dalla fatale necessità: sembra infatti inu­ tile, secondo loro, predire delle cose cui non possiamo opporci, e che ci è impossibile evitare con qualsivoglia artificio. Essi, però, affermano queste cose in maniera insensata; in primo luogo, anche a riguàrdo delle cose che succedono inevitabilmente, è certo che l'ignoran­ za degli accidenti subiti e non previsti ci affligge trop­ po vivamente o ci porta a delle gioie immoderate. Ora, il 'prevederle abitua e governa lo spirito in manie­ ra tale che esso si trova pre:p�unito verso le cose futu­ re, né più né meno come fossero presenti , preparan­ doci, in maniera tale, a riceverle con fermezza. Non bisogna poi credere che tutte le cose accadano agli uomini per cause celesti, come per un decreto com­ pletamente immutabile o come se ci fosse una legge per ogni cosa che, non essendovi nulla che la possa contraddire, imponga una necessità assoluta. Infatti,

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benché sia certo che, per una ferma, divina ed eterna legge, il moto degli astri abbia un ordine immutabile, è tuttavia un fatto costante che le cose inferiori cam­ bino incessantemente per via di un destino mutevole e benché traggano dal cielo la causa prima dei loro cambiamenti. Inoltre, succedono spesso agli uomini delle cose a cagione della costituzione generale e non della semplice qualità naturale di ciascuno; come per esempio quando a causa di grandi cambiamenti del clima (dai quali difficilmente ci si può difendere) delle intere nazioni periscono, o come capita negli incendi, nelle epidemie di peste o nelle inondazioni, visto che sempre la causa minore cede a quella che è più grande e più forte. Capitano loro poi anche altre cose che procedono da una più tenue e debole azione del cielo e questo secondo il naturale temperamento di ciascuno. Essendo riconosciuta tale differenza, è evidente che gli avvenimenti, comuni o particolari, che non hanno altra origine che quella celeste (cui non v'è forza che si possa opporre e che anzi diventa più forte quanta più resistenza incontra) succedono infallibilmente per via d'una assoluta necessità. Gli altri accadimenti che non nascono dal solo m ovimen­ to celeste, invece, si possono facilmente cambiare con dei rimedi contrari, mentre se questi non vengono u­ sati, gli avvenimenti seguono interamente le cause prime ; e tutto ciò dipende dalla scienza degli uomini che dunque non risultano essere legati da una fatale

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necessità. La stessa cosa avviene per tutto quanto possiede delle cause e dei principi naturali. Infatti quanto riguarda le pietre, le piante, gli animali, le malattie, le indisposizioni, è in parte soggetto ad una legge immutabile, ed in parte può anche essere modificato con dei rimedi opposti. Si deve così tener conto che per via di tale dottrina, e non per una qualche vana opinione, coloro che si ingegnano di contemplare gli even ti naturali possono predire quanto deve succedere agli uomini. Infatti, gli avve­ nimenti le cui cause sono importanti e numerose risultano inevitabili, mentre quelli di cui esse sono minori possono facilmente evitarsi. Così.i medici che con arte osservano le malattie. possono discernere quelle che sono mortali da quelle che possono essere guarite. A proposito dunque degli avvenimenti che pos­ sono essere mutati daremo ascolto all'astrologo quan­ do, per esempio, dirà che a questo o quel tempera­ mento, con questa o quest'altra caratteristica dell'aria ambientale, se le fondamentali proporzioni crescono o diminuiscono, ne risulterà tale o tale altra malattia. Ciò lo faremo al modo stesso per cui crediamo al me­ dico che, giudicando delle ulcerazioni, predirà quelle che devono risolversi e quelle che daranno esito a pus. Possiamo pur dire, a proposito dei metalli che il ferro è attirato dalla calamita: difatti se essi sono lasciati alla libertà della natura e non conoscono im-

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pedimenti, agiranno secondo la propria particolare na­ tura. Le ulcerazioni però, non si corromperanno se si porranno ad esse degli impedimenti con una cura contraria, cosi come il ferro non attirerà più la cala­ mita se questa sarà unta con cura. Così come gli im­ pedimenti da noi usati possiedono una forza contra­ ria per via di una certa naturale loro caratteristica, così si deve dire delle inclinazioni che traggono ori­ gine dal cielo, le quali seguono sempre "il loro ordine naturale sia quando gli avvenimenti futuri sono igno­ rati, sia quando non vi si pone alcun ostacolo con qualche mezzo contrario. Questi stessi avvenimenti sono nondimeno o totalmente stornati, o di molto attutiti, quando sono previsti e vi si pone riparo con l'aiuto dei rimedi naturali che sono riconosciuti ave­ re una forza contraria. In fine, ricordiamo che così come si sa che la stessa influenza opera tanto sulle quattro stagioni che sui cambiamenti particolari dei corpi, è cosa da tutti condivisa che le predizioni ge­ nerali sono possibili ed, aggiungendovi credito, tutti usano una gran diligenza a proteggersi dalle disgrazie che esse minacciano. Difatti molte persone non si limitano ad osservare ma, con cura estrema oppongo­ no dei rimedi agli inconvenienti determinati dalle stagioni e dalle posizioni delle stelle fisse e della Lu­ na. Essi attenuano l'ardore dell'estate con cose rin­ frescanti e le fredde scomodità dell'inverno con quan­ to può invece scaldare, ingegniandosi, generalmente, a

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donare una adeguata misura ai vari temperamenti. Essi osservano la posizione delle stelle fisse in ciascu­ na stagione e prima di attendere alla navigazione ; considerano pure la situazione della Luna tanto per fare accoppiare il loro bestiame, che per seminare o piantare le loro piante, e nessuno condanna tali pratiche come impossibili od inutili. Se d'altra parte si vogliono considerare delle cose più particolari e quelle dipendenti dalla mistura di varie proprietà, quali, ad esempio, le predizioni dell'aumento o della diminuzione del caldo o del freddo o le predizioni del temperamento individuale, certuni pensano che ciò non sia né possibile né u tile. Tuttavia è evidente che rinfrescandoci per il caldo noi ne soffriamo di meno, ed è quindi possibile che delle misure simili si mostri­ no efficaci contro quelle particolari forze che accre':' scono il temperamento individuale in maniera immo­ derata. La causa dell'errore risiede nelle diffi­ coltà e nell'aspetto insolito delle previsioni particola­ ri, motivi che infatti, la maggior parte delle volte suscitano il dubbio. Inoltre quasi sempre i rimedi sono trascurati e raramente si trovano delle costitu­ zioni così fortunate da riuscire a vincere gli ostacoli che avevano all'inizio. Deriva da tutto ciò, che si ritiene spesso che tutto avvenga infallibilmente, e che non sarebbe possibile difendersi da tale necessità . Io penso invece, benché spesso ci si sbagli, che esiste tuttavia una qualche preveggenza delle cose future e

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che essa è possibile e degna di essere studiata. Assai a proposito , dunque, noi ci accosteremo a quella dottrina che ci insegna ad evitare i malanni, e la considereremo qual cosa di grande profitto, poiché, nonostante non possa stornare tutto, essa, effettiva­ mente, può spingersi davanti agli accidenti e respin­ gerne qualcuno, sia che siano grandi o piccoli. Gli Egizi, che hanno maggiormente sviluppato tale scienza, riconoscendo tale 'verità, unirono sempre la medicina alle predizioni astronomiche e non ci avrebbero mai lasciato tanti antidoti e mezzi per stornare i mali, presenti o futuri, comuni o partico­ lari, se fossero stati dell'avviso che non li si può deviare od evitare. Inoltre, essi unirono alle predizioni dei rimedi che, con l'aiuto della natura, producono degli effetti contrari ad esse, donando a questi rimedi il secondo rango dopo la causa determinante. Essi chiamano la dottrina di tali cose Iatromatema­ tica4 , giacché, con la contemplazione degli astri, essi possono giungere a giudicare dei temperamenti, degli avvenimenti futuri e delle esatte cause di questi, infatti, senza tale conoscenza i rimedi usati in me­ dicina sbagliano sovente, visto che gli stessi non si adattano ad ogni tipo di corpo o di malattia; d'altra parte, dall'arte medica essi traggono i mezzi per stornare le malattie future e, per quelle presenti, dei 4

Scienza m edica basata sulle predizioni astrologiche.

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rimedi che, per quanto possibile, non siano fallaci, aiutandosi in questo di cose che sono simili o con­ trarie ai morbi. Dopo questa succinta introduzione, esporremo ora i precetti dell'arte astrologica co­ minciando, come si suole fare, dalla virtù delle cose celesti, seguendo le osservazioni degli Antichi ac­ cordantesi con la ragione naturale e parlando innan­ zitutto della potenza dei pianeti, del Sole e della Luna .

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- IV DELLA VIRTU' DEI LUMINARI E DEI PIANETI

E

,

evidente che il Sole ha soprattutto la virtù di scaldare e di seccare i suoi effetti si rico­ noscono infatti facilmente per via della sua grandezza e delle evidenti mutazioni che causa sulle stagioni dell'anno, poiché più si trova prossimo allo zenith, più dona ad esse calore ed aridità. Virtù della Luna

Quanto alla Luna. essa eccelle in umidità, poiché è più prossima alla Terra e più vicina ai vapori umidi che da questa si sprigionano. Appare cosi chiaramen­ te come essa mini i corpi, facendone degenerare delle parti e portandole, sovente, alla putrefazione. Essa, inoltre, non tralascia neppure di scaldare modera­ tamente, a cagione della luce che riceve dal Sole. Virtù di Satumo

Saturno è un pianeta la cui maggior caratteristica è quella di raffreddare abbondantemente e di seccare con moderazione poiché pare sia il più lontano tan to

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dal calore del Sole, che dagli umidi vapori terrestri. Del resto, le virtù tanto di Saturno che degli altri pianeti possono essere stabilite secondo la varietà dei loro aspetti col Sole e con la Luna, poiché, in­ fatti, aumentando o diminuendo tali loro aspetti, es­ si cambiano la costituzione dell'aria. Virtù di Giove

Giove è di natura temperata, poiché si trova a metà strada tra il freddo Saturno e l'ardente Marte. Egli scalda ed inumidisce e, poiché il suo calore so­ vrasta le sfere poste sotto la sua, genera pure i venti che producono la fertilità. Virtù di Venere

Venere possiede lo stesso potere: la sua natura temperata è, infatti, simile a quella di Giove ; la sua azione si produce però in senso inverso. Difatti ben­ ché essa scaldi, in ragione della sua vicinanza col Sole, essa tuttavia lo fa con minor forza di Giove, i­ numidendo però maggiormente di lui, poiché, come pure la Luna, attira, a causa della sua grandezza, i l':l· pori umidi dei luoghi vicini alla Terra.

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Virtù di Marte

In Marte predomina la virtù di disseccare, brucia però pure, come del resto conviene al suo colore di fuoco ed alla sua prossimità al Sole, la cui orbita è po­ sta immediatamente al di sotto della sua. Virtù di Mercurio

Quanto a Mercurio, la sua virtù è pressocché uguale tanto nel disseccare e prosciugare le umidità, poiché è poco distante dal Sole, quanto nell'inumidi­ re, poiché è vicino pure alla Luna. In ogni caso è so­ lito causare dei cambiamenti subitanei, per via del­ la velocità del suo movimento che si svolge in prossi­ mità del Sole.

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-

v

-

DEI PIANETI BENEFICI E MALEFICI

Stando così le cose, e dato che dei quattro umo­ ri due sono fecondi ed a ttivi, il caldo e l'umido , poiché per mezzo di essi tutte le cose nascono e cre­ scono, e che due al contrario sono perniciosi e passivi, il freddo ed il secco, per via dei quali ogni cosa è di­ strutta e perisce, gli Antichi ci hanno insegnato che e­ sistono due pianeti benefici, Giove e Venere (cui è as­ sociata pure la Luna), a cagione della loro natura tem­ perata, visto che il caldo e l'umido predominano in es­ si. Hanno stimato invece Marte e Saturno malefici, a causa delle virtù contrarie, da essi possedute, di raf­ freddare eccessivamente e di disseccare. Per il Sole e per Mercurio la loro natura comune ha invitato ad at­ tribuire ad essi entrambi i due poteri ed a credere che la loro influenza dipenda da quella dei pianeti cui sono associati.

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- VI DEI PIANETI MASCHILI E FEMMINILI

noltre, visto che vi sono due generi primordiali, maschile e femminile, b isogna, tra le suddette nature dei pianeti, attribuire quelle che sono umide al genere femminile, poiché le cose appartenenti a tale sesso sono universalmente le più umide ; quanto invece alle più calde, esse si accordano al sesso ma­ schile. Per tal motivo, ed assai a proposito, la Luna e Venere sono dette femminili, poiché in esse l'umidità sovrabbonda, mentre il Sole, Saturno, Giove e Marte sono reputati maschili. Quanto poi a Mercurio, esso partecipa dell'una e dell'altra natura, poiché produce tanto secchezza che umidità. I pianeti sono inoltre reputati avere natura maschile o femminile anche secondo i diversi aspetti che hanno col Sole. Sono difatti ritenuti maschili quando sono orientali e precedono il Sole, sono al contrario stimati femminili quando sono occidentali e seguono il suo sorgere . Inoltre differiscono anche a seconda della posizione che essi hanno con l'orizzon­ te: quelli che si incontrano nel quadrante compreso dal Levante fino al Medio Cielo, ed in quello compre­ so dal Discendente fino al Fondo Cielo, sono infatti reputati maschili perché orientali; mentre negli altri

I

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due quad ranti, essendo occidentali, sono conside­ rati femminili.

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Tavola Il Il panorama degli ej]'etti di Saturno è ulteriormente svilup­ pato in questa seconda tat,ola, dominata da una scena di ese­ cuzione capitale. Il boia, che qui sta per eseguire la sentenza, il condannato, i membri della confraternita della buona mor­ te che lo assistono, sono injàtti tutti personaggi che furono sempre riconnessi con l'influsso di Saturno. Gli ej]'etti di esso, di tipo principalmente negatit•o, sono pure ricordati da l'arie scene di esecuzioni e di torture rappresen­ tate all'intorno, mentre i contadini che sullo sfondo si Pedo­ na in tenti al lavoro dei campi rimandano ad una sfera di in­ fluenza più positiva, l'agricoltura, che è pure tradizionalmen­ te attribuita a questo pianeta.

-VIIDEI PIANETI DIURNI E NOTTURNI

S

imilmente, poiché vi sono due principali interval­ , li di tempo, il giorno e la notte, il primo viene

ritenuto accordarsi maggiormente alla natura mascoli­ na, poiché duran te di esso il calore è maggiore e gli a­ nimi sono più vigorosi ed attivi. La notte si accorda invece alla natura fem minile, a cagione dell 'u midità e perché fa gli animi passivi e desiderosi di riposo . Si dice dunque che

pianeti notturni sono la Luna e

Venere; diurni il Sole e Giove, e che Mercurio parte­ cipa dell'una

e dell 'altra condizione , essendo consi­

derato diurno quand 'è orientale e notturno quando è occidentale. Si attribuiscono poi all'una o all 'al tra condizione i due pianeti malefici, seguendo j n questo non già la similitudine, ma l'opposizione di qualità , poiché quando i pianeti benefici sono legati ad al tri simili, la loro bontà si accresce, mentre se dei pianeti dissimili sono legati a delle condizioni pern iciose la forza della loro m alignità ne risulta attenuata . Per tal motivo,

si associa al

calore d iurno

Saturno

che

è freddo, e Marte, che è secco , all'umidità della notte . In tal modo l 'uno e l 'altro , moderati da una costitu­ zione contraria, avranno conseguentemen te una in­ fluenza più equilibrata.

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- VIII DELLA POTENZA DEGLI ASPETTI DEI PIANETI COL SOLE

i deve ora sapere che la Luna, Saturno, Giove e Marte aumentano o diminuiscono la loro poten­ za a seconda delle posizioni che assumono nei riguar­ di del Sole. Difatti la Luna dalla sua congiunzione si­ no al primo quarto produce umidità ; di l ì sin quando è piena produce ca!ore ; dal plenilunio all'ultim o quar­ to, del secco e dall'ultimo quarto sino alla sua scom­ parsa, del freddo . Inoltre quando i pianeti sono orien­ tali, cioè dal loro levarsi sino alla loro prima stazione, soprattutto inumidiscono ; dalla loro· prima stazio­ ne 5 fino a quando si levano all 'inizio della notte, essi sono più caldi. Invece dal loro levarsi notturno fino alla loro seconda stazione, essi soprattutto dissecca­ no, come pure raffreddano dalla loro seconda stazio­ ne fino a che sono nascosti dalla vicinanza del Sole . Ora, è evidente che quando questi pianeti sono insie­ me, producono nell'ambiente che ci circonda dei grandi mutamenti generali, in maniera tale che la natura di ciascun pianeta si manifesta indubbiamente,

S

5 Fino a quando, cioè paiono immobili prima di iniziare il loro apparente moto retrogrado.

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ma risulta tuttavia mutata d alla forza dei pianeti cui è unito nella configurazione astrale.

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- IX DELLA VIRTU' DELLE STELLE FISSE

arà in seguito necessario esaminare la natura del­ le stelle fisse , riferendoci ai loro esatti poteri. E­ sporremo pertanto i loro caratteri, seguendo una trattazione simile a quella p recedente sulla natura dei pianeti, e cominciando d alla loro posizione nello Zodiaco. Le stelle poste nella testa dell'Ariete hanno una virtù simile al tempo stesso a quella di Marte e di Sa turno, mentre quelle della gola hanno una natura si­ mile a quella di Mercurio ed in parte di Saturno, quelle poste nelle zampe posteriori hanno invece in­ flusso analogo a quello di Marte e quelle della coda, di Venere. Ove il segno del Toro appare come diviso , l ì le stelle hanno natura di Venere e di Saturno, mentre le Pleiadi si armonizzano con Giove e la Luna. Nella te­ sta del segno, la più lucente delle ladi, quella det�a la piccola fiac�ola6 , è ritenuta invece di natura marzia­ le. Il segno dei Gemelli ha nei suoi piedi dell � stelle di natura tra loro similare, rapportabile a quella di

S

6

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Cioè Aldeburan.

Mercurio ed , in min or grado, di Venere ; quelle splendenti sulla coscia sono invece saturnine, mentre clelle due splendenti nelle teste, l'una, detta Apollo 7 , ha rapporto con Mercurio, mentre quella che porta il nome di Ercole8 è marziale . Nei piedi del Cancro sono poste due stelle d i virtù simile, accord antesi con Mercurio e d i n parte con Marte. Nelle braccia esse sono invece più prossi­ me alla natura di Sa turno e di Mercurio .. Quella ruota nebulosa posta nel petto e d etta La Greppia è marzia­ le e lunare. Vicino a questa, le due stelle postele ai lati e che sono detti gli Asini sono ritenute al tempo stesso marziali e solari . Nella testa del Leone sono poste due stelle, esse sono saturnine ed un po' marziali. Le tre del collo hanno rapporto con Saturno ed in parte con Mercu­ rio. Quella che splende nel cuore, detta Regolo ha na­ tura di M arte e di Giove ; quelle del dorso e la stella della coda sono saturnine e venusiane. Le altre, poste sulle coscie, convengono a Venere ed in parte a Mer­ curio. Le stelle che si trovano nella testa della Vergine, come pure quella posta sulla sua ala australe , hanno rapporto con Mercurio ed in grado minore con Marte. Le altre dell'ala e quelle nella cintura con Mercurio

� Castore. Pulluce.

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ed un po' con Venere . Invece, quella che splende sul­ l'ala boreale, detta Vendemmiatrice, ha rapporto con Saturno e Mercurio . Quanto alla Spiga, essa è venusiana ed un po' marziale. Le altre poste nell'estremità dei piedi e sull'orlo della veste, sono venusiane con qualche carattere di Marte. Di quelle poste sul braccio dello Scorpione, quelle alle estremità producono degli effetti simili a quelli di Giove e di Mercurio, mentre quelle di mez­ zo sono saturnine e marziali. Nello stesso Scorpione quelle che splendono in fronte sono marziali e un po' saturnine, mentre le tre che sono poste nel corpo, di cui quella di mezzo che è la più fiammeggiante e potente è detta Antares, hanno rapporto con Marte ed un po' con Giove. Per quanto riguarda quelle po­ ste nel nodo della coda, esse sono saturnine ed in una certa misura venusiane, mentre le altre, sempre nella coda, convengono a Mercurio ed a Marte. Quanto in­ fine a quelle poste in quella specie di ammasso nebu­ loso, che è posto in prossimità della punta, esse pos­ siedono natura marziale e lunare. Le stelle del Sagittario che si trovano sulla punta della freccia sono marziali e lunari. Nell'arco ed in quella parte della coda che è afferrata .dalla mano, es­ se possiedono invece natura di Giove e di Marte . L' ammasso stellare posto nella faccia è solare e marzia­ le. Le stelle invece sparse sul mantello e sul dorso sono in rapporto con Giove e Saturno, mentre le

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quattro che sono poste nella coda sono venusiane ed un po' saturnine . Le stelle che si trovano sulle corna del Capricor­ no sono venusiane ed in minor misura marziali. Sulla sua bocca sono saturnine ed un po' venusiane ; ai pied i ed al ventre sono invece marziali e mercuria­ li ; quelle infine della coda sono prossime alla natura di Satumo e di Giove . Le stelle dell' Acq\}ario poste sulle spalle della fi­ gura, nella mano sinistra e nel vestito, sono saturnine e mercuriali, mentre sulle coscie sono più mercuriali e meno saturnine. Nell 'acqua sparsa dal vaso, hanno rapporto con Saturno ed un po' con Giove . Tra le stelle dei Pesci, quelle che sono nella testa del Pesce meridionale sono mercuriali ed un po' sa­ turnine . Nel coq>o hanno natura di Giove e di Mercu­ · rio . Nella coda e nel filo meridionale si avvicinano a quella di Saturno ed un po' a quella di Mercurio. Sul corpo e sulla schiena del Pesce settentrionale sono marziali ed in parte venusiane. Nella parte settentrio­ nale del filo9 s'avvicinano alla natura di Saturno e di Giove ; mentre quella che splende nel nodo è marzia­ le ed in una certa misura mercuriale . Nella parte settentrionale dello Zodiaco, l e stel­ le della Piccola Orsa sono satumine ed un po' venu­ siane , mentre quelle della Grande Orsa sono marziali. 9

l )>esci sontl i n fa t t i mpprescn tati t ra loro legati da u na corda.

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La Chioma di Berenice è lunare e venusiana. Le stelle

più splendenti del Dragone sono saturnine, marziali e gioviali ; quelle di Cefeo, saturnine e gioviali ; quelle invece di Boote mercuriali e saturnine. Quella, splen­ dente e rossastra, detta Arturo è gioviale e mar­ ziale ; la Corona Boreale è venusiana e mercuriale ; l 'lnginocchiata è mercuriale ; la Lira venusiana e mer­ curiale, come pure il Cigno. Cassiopea è saturnina e venusiana, Perseo è in generale gioviale e saturnino, mentre l'ammasso nell'elsa della sua spada è marziale e mercuriale. Quelle del Cocchiere, che sono più splendenti, sono marziali e mercuriali ; quelle del Serpentario saturnine e venusiane, mentre il Serpente stesso è saturnino e marziale. La Freccia è marziale ed un po' venusiana, mentre l 'Aquila è marziale e giovia­ le ; il Delfino è saturnino e marziale. Le stelle più lucenti del Cavallo 1 0 sono marziali e mercuriali; An­ dromeda è venusiana ed il Triangolo mercuriale. Nella parte australe d ello Zodiaco, la stella che splende nella coda del Pesce australe è venusiana e mercuriale. Quelle della Balena sono saturnine ; quelle poste nelle spalle di Orionel 1 sono marziali e gioviali , mentre le altre più lucenti sono gioviali e saturnine . Quella di Eridano che è più splendente è gioviale , mentre tutte le altre sono saturnine. La Lepre è 10 1 1

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Pegaso Rigel c Bétclgeu sc.

mercuriale, il Cane venusiano, men tre Sirio , che splende nella sua coda, è gioviale ed un po' marziale . Le stelle più luminose dell 'Idra sono satumine e venusiane . La Coppa è in parte venusiana e mcrcuria­ le, il Corvo marziale e satumino. La più splendente della nave d 'Argo, satumina e gioviale ; la parte umana del Centauro venusiana e mercuriale ; le più luminose del Cavallo sono venusiane e gioviali, e quelle del Lupo satumine ed in minor misurd marzia­ li . L'Altare è venusiano ed un po' saturnino, men tre le stelle più splendenti della Corona Australe sono sa­ turnine e mercuriali .

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-xPROPRIETA' DELLE QUATIRO STAGIONI

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uelle che abbiamo testè indicato sono le esatte caratteristiche delle stelle, così come ci sono sta­ te insegnate dagli Antichi; bisogna ora considerare le stagioni dell'anno: primavera, estate, autunno ed in­ verno. In primavera abbonda l 'umidità poiché, es­ sendo ormai trascorso il freddo, essa comincia a for­ marsi con il primo calore. L'estate è invece più cal­ da, poiché in tal periodo il Sole si avvicina maggior­ mente alla nostra verticale . L'autunno è secco, dato che l 'umidità è stata disseccata d al calore precedente . L'inverno è invece il più freddo, poiché in esso il So­ le si allontana maggiormente dallo zenith . Ora, ben­ ché non vi sia alcun inizio naturale allo Zodiaco, vi­ sto che esso è un cerchio, è stato nondimeno stabili­ to per primo il segno d i Ariete, che è quello dell 'equi­ nozio di primavera . Stabiliamo così nella grande umi­ dità della primavera la prima parte dello Zodiaco, co­ sì come avviene per tutti gli animali viventi che nella loro prima età sono teneri e delicati, abbondando in umidità come la primavera. Nella loro seconda età, fintando che dimora in essi il vigore , domina poi maggiormente il calore, così come avviene durante l'estate . All 'età che segue, la terza, la forza si itlangui-

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disce e comincia a consumarsi e domina allora la sec­ chezza , così come in au tunno . Nell'ultima età, che è la più prossima alla morte, si incontra invece, come in inverno, soprattutto il freddo.

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-

Xl

-

DELLA POTENZA DEI QUATIRO ANGOLI O PARTI DELL'ORIZZONTE

A dei quattro angoli o regioni dell'orizzonte, dai

Ilo stesso modo d ifferiscono tra loro le proprietà

quali soffiano i rispettivi venti. L'angolo d 'Oriente è il più secco, poiché, quando il Sole è in tale regione , quanto precedentemente viene inumidito dalla notte, è ben presto disseccato : gli stessi venti orientali sono pertanto privi di umidità e inarid iscono. Il Mezzo­ giorno è la parte più calda, poiché il Sole vi è più ardente, essendo alla sua maggior altezza, ed anche perché il Medio Cielo declina maggiormente verso il Mezzogiorno, in ragione dell 'inclinazione del nostro mondo abitato : i venti detti genericamente australi sono quindi i più caldi e brucianti . L'Occidente è in­ vece umido, poiché, quando il Sole vi si avvicina, l'umidità, evaporata in alto duran te il giorno, rico­ mincia a spandersi : i venti di tale regione sono pertan­ to freschi ed umidi. La regione di Setten trione è inve­ ce la più fredda, poiché, per via d ell'inclinazione della terra, è la più distante dalla fonte di calore, cioè dal culmine del Sole , e poiché in quella regione la sommi­ tà del cielo è opposta ad esso : i venti settentrionali ri­ sultano quindi freddi e gelati.

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Tali distinzioni sono utili per giudicare delle re­ lazioni tra le cose, dato che a cagione di tali caratteri­ stiche stagionali, delle epoche e degli angoli, gli effet­ ti degli astri mutano in parte. La loro virtù è in ef­ fetti più potente se si esercita in luogo conforme ad essi, come per esempio quando abbiamo quelli caldi in luoghi caldi o gli umidi in luoghi umidi, mentre in luoghi contrari è più debole, cioè, ad esempio, quan­ do nei luoghi freddi si trovano quelli che invece scal­ dano o nei secchi quelli che sono umidi, e similmente negli altri casi .

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- XII DEI SEGNI FISSI, MOBILI E COMUNI

tabilite tali cose, bisogna considerare ora le proprietà naturali dei dodici segni, cosi come queste sono stabilite dalla tradizione. In verità le loro virtù generali si accordano con le rispettive stagioni : certe loro proprietà particolari però, si traggono dalla loro affinità col Sole, la Luna e le altre stelle, cosi come vedremo in seguito, occorrendo anche spiegare le virtù che esse hanno in se stesse e nella loro reci­ proca relazione. La prima distinzione è quella tra segni "tropici", "equinoziali", "fissi", e "comuni". Due segni sono infatti detti "tropici" : da una parte l'intervallo di 30° a partire dal solstizio di estate, che costituisce il segno del Cancro e, dalla parte opposta, quello, sempre di 30°, che costituisce il segno del Capricorno. Tali segni hanno ricevuto questa denomi­ nazione da quanto avviene in essi. n Sole , difatti, quando è entrato in questi segni torna indietro, invertendo il suo corso nella latitudine contraria e causando l'estate nel Cancro e l'inverno nel Capricor­ no. Due segni sono invece detti equinoziali, il prima­ verile Ariete e l'autunnale Bilancia, poiché 1 2 , quando

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1 2

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I l l l' l lllhll' t'1111 i nu1 in tkriv:1 i n li1 1 t i da acqua nox.

Tavola I I I : GIOVE Gim•e appare qui attorniato dai suoi due domicili: quello notturno dei Pesci e quello diurno del Sagittario. Sotto sono raffigurate tre botteghe che rammentano il carattere favore­ l'O/e del suo influsso: in particolare, il banchiere a destra al­ lude allo speciale rapporto che secondo l 'A strologia leghereb­ be Giove al denaro ed alle ricchezze.

il Sole è posto al loro inizio, la durata del giorno e della notte è uguale su tutta la terra . Dei segni re­ stanti, quattro sono detti fissi e quattro mobili o co­ muni . I fissi seguono quelli tropici ed equinoziali, e sono quindi il Toro, il Leone, lo Scorpione e l'Ac­ quario, detti così poiché quando il Sole si trova in essi l'umidità, il caldo, il secco ed il freddo, a seconda della stagione, ci colpiscono più violentemente, poiché siamo allora maggiormente esposti ad essi e per tal ragione più sensibili al loro potere . I segni comuni, cioè i Gemelli, la Vergine , il Sagittario ed i Pesci, sono quelli che seguono i fissi , i tropici e gli equinoziali, ed hanno delle caratteristiche simili a questi nel loro inizio e nella loro fine .

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- XDI DEI SEGNI MASCHILI E FEMMINILI

S

ei segni sono stati inoltre attribuiti alla natura maschile e diurna ed altrettanti a quella femmi­ nile e notturna. E' stato poi stabilito un ordine che li alterna gli uni agli altri, cosi come il giorno è sempre unito alla notte e cosi come è necessaria l'unione del maschio con la femmina. Se dunque l'inizio dello Zodiaco si pone in Ariete, per le ragioni indicate, così come il maschio è il padrone ed il primo, visto che l 'attivo precede sempre il passivo, l 'Ariete e la Bilancia saranno dunque maschili e diurni . Si aggiunga a ciò che il circolo equinoziale, che attraversa tali segni, causa il primo e più potente movimento d'ogni cosa. Deriva da ciò che nell'ordine i segni femminili sono sotto­ messi ai maschili. Qualcuno inizia però a contare i segni maschili a partire da quello che presiede il vertice orientale, cioè dall'Ascendente. Come v'è infatti chi inizia i segni tropici dal cerchio lunare , poiché le conversio­ ni della Luna sono più rapide, così essi iniziano i se­ gni maschili con l'Ascendente, poiché è il luogo più orientale ; alcuni di loro ordinano, come dicemmo pri­ ma, l'uno dopo l'altro i segni maschili e femminili

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secondo una serie continua , altri dividono il cerchio zodiacale in quadranti , designando come orientali e maschili i segni del quadrante compreso tra l' Ascen­ dente ed il Medio Cielo e dell'altro quadrante che è opposto a questo1 ed è compreso tra il Discendente e il Fondo Cielo ; mentre considerano i due altri qua­ dranti come occidentali e femminili. Vi sono poi anche altri modi di nominare i segni, ad esempio in relazione alle loro forme. Cosi gli uni sono detti "quadrupedi", altri "terrestri", ed altri "fe­ condi" od altre cose simili . Essendo il motivo di ciò manifesto nelle loro figure, ho giudicato superfluo d i riportarlo ; visto pure che ho precedentemente esposto le qualità dei segni ed in qual modo nel pronostico si possano utilmente considerare le loro caratteristiche.

59

- XIV DEGLI ASPETTI TRA SEGNI

e parti dello Zodiaco che hanno tra loro rela­ zione sono quelle situate reciprocamente in a­ spetto : innanzi tutto quindi quelle che sono in opposi­ zione, configurazione che è compo�ta da due angoli retti ( 1 80°), e comprende sei segni ; secondariamente quelle che sono in trigono, aspetto che è composto da un angolo retto più un terzo, cioè 1 200 e da quattro segni; poi quelli che sono in quadratura, che contrag­ gono cioè un angolo retto , 900, comprendente tre segni ; infine quelli che contraggono un sestile, che è costituito da due terzi di angolo retto, cioè 60°, c due segni. Il motivo per cui sono ammessi questi soli intervalli lo si comprenderà facilmente da quanto segue. L'importanza dell'opposizione è evidente, poiché si costituisce tra segni che sono in linea retta. Ma se noi considereremo le due frazioni ed i due rapporti sesquiparziali 1 3 più importanti, quelli cioè di un mezzo e h ) e di un terzo e /J ), e li applichiamo all'aspetto di opposizione, che è composto di due

L

1 3 Un rapporto è detto scsquiparziule allorché in esso il termi­ ne maggiore sorpassa il m inore di una certa quantità che lo costituisce. Ad esempio: 4/3 ; 6/4 ; 9/6 .

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angoli retti, la metà ci darà la quadratura ed il terzo il sestile ed il trigono . Quanto al sesquialtero ed al sesquitiero, se essi sono applicati a1l 'intervallo quar­ tile, cioè ad un angolo retto, il sesquialtero costituirà il rapporto del quartile col sestile, ed il sesquitiero quello del trigono col quartile 1•4 Tra tali aspetti, i trigoni ed i sestili sono considerati armonici , poiché sono composti di segni della stessa natura, cioè tutti maschili o tu tti femminili ; al contrario la quadratura e l'opposizione sono disarmonici perché costituiti da segni opposti .

1 4 Ossia il sesqu ialtero, cioè 3 /2, darà 90•/60•, ed il sesquit iero, cioè 4/3, darà l 200/90•.

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-

XV

-

DEI SEGNI COMANDANTI ED OBBEDIENTI

L

e parti dello Zodiaco poste ad uguale distanza dallo stesso punto equinoziale, quale che esso sia, sono detti gli uni "comandanti" e gli altri "obbe­ dienti". Essi, in effetti, si levano in uguali periodi di tempo e descrivono le stesse parallele, ma saranno detti comandanti quelli posti all'emisfero estivo, ed obbedienti quelli nell'invernale, poiché il Sole nel­ la parte estiva produce giorni più lunghi, mentre in quella invernale più brevi.

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- XVI DEI SEGNI EQUIVALENTI

ien detto inoltre che le parti dello Zodiaco u­ gualmente distanti dallo stesso segno tropico, quale che esso sia , sono "equivalenti", poiché la dura­ ta dei giorni, delle notti e delle ore sono reciproca­ mente uguali quando il Sole le attraversa . Sono anche dette che si "vedono l'un l 'altra" per la ragione che ho detto, e perché entrambe si levano e si coricano negli stessi punti dell 'orizzonte .

V

63

- XVII DEI SEGNI CONTRADDICENTESI

engono invece detti "contraddicentesi" od "e­ stranei" i segni che non hanno tra loro alcuna delle familiarità enunciate precedentemente. Sono pertanto quelli che non comandano, né obbediscono , né si equivalgono, né insomma dividono alcuni 'degli aspetti che abbiamo ricordato, cioè opposizione, tri­ gono, quadratura o sestile, ma che invece o sono con­ tigui, o sono separati da cinque segni. Quelli che sono contigui si guardano infatti re­ ciprocamente, trovandosi in due nell 'angolo di uno solo, e quelli separati da cinque segni tagliano la cir­ conferenza zodiacale in parti ineguali, mentre tutti gli altri aspetti la dividono invece in pa rti uguali.

V

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- XVIII DEI DOMICILII

V

'è inoltre simpatia dei pianeti con le varie parti

dello Zodiaco a cagione dei domicili, dei trigoni, delle esaltazioni, dei termini e di altre simili proprie­ tà. Ora, i vari domicili sono distribuiti secondo una ragione naturale . Difatti come dei dodici segni i due settentrionali sono più vicini degli altri al nostro ze­ nith, producendo cosi il caldo maggiore , si è stimato che t ali segni, cioè il Cancro ed il Leone, sono il domi­ cilio dei due pianeti più potenti o luminari, attribuen­ do il Sole al Leone poiché questo è segno mascolino, e la Luna al Cancro poiché è femminino. Inoltre la semicirconferenza che va dal Leone al Capricorno è a buon diritto considerata solare, così come lunare è l'altra che va dall'Acquario al Cancro . Cosicché, in ciascuna semicirconferenza si può assegnare a ciascun pianeta un segno che gli è familiare , sia che abbia na­ tura solare o lunare, secondo la disposizione delle lo­ ro orbite e le particolarità delle loro nature . Cosi a Satumo, che è estremamente freddo e nemico del ca­ lore, e visto pure che la sua sfera è la più alta e di­ stante dai luminari, sono stati attribuiti i segni oppo­ sti al Cancro ed al Leone, cioè il Capricorno e l'Ac-

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quario, i quali sono freddi e gemelli e , a causa di ta­ le opposizione, malefici . A Giove, che ha natura tem­ perata ed è al di sotto della sfera di Satumo, sono stati attribuiti i segni prossimi a quelli, e che sono ventosi e fecondi, cioè il Sagittario ed i Pesci , i quali sono in relazione con i luminari per mezzo del benefi­ co aspetto di trigono. Marte poi, che è disseccante e posto sotto l'orbita di Giove, ha avuto attribuiti i segni vicini ai domicili di Giove , cioè lo Scorpione e l 'Ariete, i quali, a cagione della quadratura che hanno coi d omicili dei luminari, sono di natura distruttiva e contraddittoria. A Venere, che è di natura tempera­ ta ed è posta sotto l'orbita di Marte, sono stati asse­ gnati i segni prossimi ai precedenti : i fecondi Bilancia e Toro , i quali, a cagione del sestile coi domicili dei luminari, sono più dolci, anche perché tale pianeta non precede e non segue mai il Sole di oltre due segni. A Mercurio, che non è mai più distante dal Sole di un segno, e che inoltre è posto sotto l'orbita degli altri pianeti, essendo il più prossimo ai luminari, sono stati attribuiti i segni più vicini ad essi, cioè i Gemelli e la Vergine.

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-

XI X

-

DEl TRIGONI

'affinità tra segni in trigono è data dal triangolo equilatero, figurd che possiede una grande armo­ nia. Lo Zodiaco contiene infatti tre cerchi, l'equino­ ziale ed i due tropici, ed i dodici luoghi di esso , i segni, formano tra loro quattro triangoli equilateri . 11 primo di questi è costituito dall'Ariete, dal Leone e dal Sagittario, tre segni maschili che sono ri­ spettivamente domicilio di Marte, del Sole e di Giove . Tale trigono è però attribuito al Sole ed a Giove , e­ scludendo Marte che è estraneo aJla natura solare . Il Sole ha d ominio durante il giorno e Giove durante la notte. Inoltre Ja posizione dell'Ariete è equinoziale , quella del Leone estiva , e quella del Sagittario inver­ nale. Questo stesso trigono è considerato soprattutto set tentrionale, poiché una parte del comando è tenu­ ta da Giove, il quale è fecondo e ventoso ed è in re­ lazione coi venti che soffiano da Nord . A causa però di Marte tale trigono risulta in definitiva di costitu­ zione nord-occidentale, poiché Marte eccita i venti delle parti occidentali e femminili . Il secondo trigono comprende i1 Toro, la Vergi­ ne ed il Capricorno, tre segni femminili . Per tale mo­ tivo esso è attribuito alla Luna ed a Venere, in parti-

L

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colare, mentre di notte domina la prima , di giorno lo fa la seconda. Il Toro è più prossimo alla parte di circolo che è estiva, la Vergine a quella equinoziale, ed il Capricorno a quella invernale. Tal trigono ri­ sulta però soprattutto di natura meridionale, per via del dom inio di Ven�re, che suscita da tal lato i venti caldi ed umidi. A causa però dell' influenza del Capri­ como, che è domicilio di Satumo, il trigono risulta in particolare sud-orientale, poiché Saturno suscita i ven­ ti orientali per via della sua affinità col Sole . Il terzo trigono è costituito da Gemelli, Bilancia e Acquario, tre segni maschili attribuiti a Satumo e Mercurio, i quali vi hanno domicilio ed, inoltre , ri­ spettivamente d ominio il primo durante il giorno ed il secondo durante la notte. Inoltre il segno dei Gemelli è prossimo al solstizio d'e state, la Bilancia all'equi­ nozio e l'Acquario al solstizio di inverno. Tale tri­ gono è genericamente di costituzione orientale, a causa di Saturno, e risulta in particolare nord-orien­ tale per via della familiarità di Giove con Saturno, tanto più che questo è diurno. Il quarto trigono passa per il Cancro, lo Scorpio­ ne ed i Pesci : è attribuito a Marte a causa dello Scor­ pione che né è il domicilio . Insieme ad esso dominano però anche la Luna durante il giorno e Venere �uran­ te la notte, a cagione della femminilità di tali segni. Il Cancro inoltre è prossimo al solstizio d'estate , lo Scorpione a quello di inverno ed i Pesci all'equino-

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zio . Tal trigono è stimato soprattutto essere occi­ dentale a causa del dominio di Marte e della Luna ma, per l'influsso esercitato a sua volta da Venere, viene considerato, più in particolare, sud-occidentale .

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-

XX

-

DELLE ESALTAZIONI

a teoria delle esaltazioni dei pianeti è la seguente. Poiché il Sole, entrando in Ariete transita verso la semicirconferenza più alta e settentrionale , e nella Bilancia passa nella più bassa od australe, assai a pro­ posito gli viene attribuita l 'esaltazione in Ariete ; in­ fatti quando il Sole passa in tal segno, i giorni si allun­ gano e cominciano a scaldare maggiormente i corpi. Al contrario, la caduta del Sole viene considerata in Bilancia per le opposte ragioni. Quanto a Saturno , affinché occupi una posizione opposta al Sole , come pure a causa dei domicili, attribuiamo al contrario in Bilancia l'esaltazione e in Ariete la caduta . Infatti, là dove il calore aumenta, è necessario che il freddo diminuisca, ed al contrario dove il calore diminuisce aumenti il freddo. Appena la Luna, dopo essere stata in congiunzione col Sole in Ariete, che ne è l'esalta­ zione, apparirà nel Toro , essa mostrerà la sua prima fase, cominciando pertanto ad aumentare la sua lu­ ce ; lì si trova infatti nel primo segno del suo trigono che sarà considerato pertanto sua esaltazione, mentre quello opposto, cioè lo Scorpione, sarà ritenuto la sua caduta . Quanto a Giove, il quale suscita i ven-

L

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ti settentrionali apportatori di fecond ità, esso giunge alla sua maggiore declinazione settentrionale nel Can­ cro , ove manifesta maggiormente la sua forz a : l ì , pertanto, sarà considerata la sua esaltazione e d i n Ca­ pricorno la sua caduta.

Marte, che per n atura è ar­

dente e diviene ancor più tale in Capricorno poiché

lì si trova più a merid ion e , avrà naturalmente in Ca­ pricorno la sua esaltazione, in opposizione a Giove , ed in Cancro la sua caduta. Venere invece, per natu­ rd

umida e che lo è ancor più nei Pesci, ove aum enta

l 'umidità d ella primavera e ove esercita la sua maggior potenza, ha esaltazione nei Pesci e caduta nella Vergi­ ne. Per quanto riguarda Mercurio, il più secco, per via della sua natura contraria a quella di Venere , pren­ derà esaltazione nel segno opposto , che è quello del­ la Vergine, in cui abbiamo la secchezza dell 'autunno , e la sua caduta nel segno dei Pesci .

71

- XXI DEI TERMINI

S

ono conosciute due dottrine dei termini 1 5 : na,

l' u ­

egizia, fondata sull'autorità dei domicili , l 'al­

tra , caldea, fondata sull 'au torità dei trigoni. L'egizia , come è generalmente insegnata, non segue però sem­ pre un ordine stabilito , attribuendo i primi gradi del segno ora al signore del domicilio , ora al signore del trigono e qualche volta pure a quel pianeta di cui il segno è esaltazione . Infatti, se essi considerassero il signore del domicilio ci si potrebbe d omandare p erché nella Bilancia attribuiscono il primo termine a Satur­ no piuttosto che a Venere , e così pure nell'Ariete a Giove invece che a Marte. Se essi badassero , al con­ trario,

al

signore

del

trigono, per quale ragione

dovrebbero attribu ire a Mercurio il primo termine del Capricorn o , piuttosto che a Venere? Infine se essi rispettassero invece le esaltazioni, perché dovrebbero attribuire i primi termini del Cancro a Marte e non a Giove? Ancora, se essi traessero i termini d a niolte cause concorrenti in u no stesso 1 5 l termini sono delle parti, a t t ribuite l'iascu na ad uno dei cin· que pianet i . i n c u i soj!}iono essere divisi i vari segni. In ognuna di esse si n w n i l'l·st a n o in maniera eminente l a potenza e le caratteristiche del

pianeta assegnatole.

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segno, p erché d are a Mercurio i primi gradi d el­ l 'Acquario , visto che là non vi possiede alcun d iritto , mentre Satumo vi domina nel suo domicilio e nella sua triplicità? E perché i primi termini del Capricorno sono ancora at tribuiti a Mercurio che non vi ha prero­ gativa alcuna?

Di simili argomenti, se ne potrebbero

poi trovare numerosi altri. Secondariamente , il nume­ ro dei loro gradi non ha evidentemente alcun valore , dato che

per

ciascun pianeta il nume.ro ricavato

dall'addizione dei suoi termini in tutti i segni non fomiscé alcun argomento accettabile che esso indichi , come vorrebbero, il numero degli anni di vita . Se tut­ tavia cred essimo a tale numero indicato d agli Egizi, avverrebbe nondimeno che esso noi Io troveremmo cambiare in vari modi . Quanto poi a quelli che sen­ tiamo affermare , presumendo di appoggiarsi su di u­ na ragione fisica, che il numero dei termini d i ciascun pianeta sarebbe legato ai tempi di ascensione , e que­ sto sotto tu tti i climi, è m anifesto che si sbagliano completamente. Infatt i , seguendo delle tradizioni er­ rate, essi compiono d egli eccessi nelle ascensioni dal loro poto, senza rispettare le altre diverse elevazioni. Seguendo appun to tale modello , essi vogliono che sul p arallelo che passa per il Basso Egitto entrambi i segni d ella Vergine e d ella Bilancia abbiano 3 7 tempi ed un terzo, ed anche che le ascensioni del Leone e deiJo Scorpione avvengano in 3 5 tempi , nonostante che la dimostrazione geometrica indichi che l'ascen-

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sione di questi avvenga in più di 3 5 tempi e quella della Bilancia e della Vergine in meno . Inoltre , coloro che si sono sforzati di stabilire tale teoria , non rite­ nendo altrettanto veritiero

il diverso numero dei

termini indicato da numerosi altri , sono sovente costretti a dire delle falsità, a volte aggiungendo delle parti frazionate al fine di salvare la loro teoria che , come ho detto. è in se stessa errata . Riportiamo co­ munque appresso tale ordine dei termini egizi. In esso la somma dei gradi dei singoli pianeti nei vari segni ri­ sulta essere : per Saturno 5 7 , per Giove 79 , per Marte 66 , per Venere 82 e per Mercurio 7 6 ; questi, sommati ci d aranno i 3600 d ello Zod iaco . Dei termini secondo i Caldei

Il metodo dei Caldei è più semplice e possiede maggiori probabilità, benché non sia ancora ben com­ piu to , sia per quanto riguarda l 'ord ine dei termini , che trae dalla dominazione dei trigoni , sia per il numero dei loro gradi, in modo che si possa senza annotazioni d are a ciascun p ianeta il suo spicchio . Difatti, nel primo trigono, quello cioè composto da Ariete, Leone e Sagittario , poiché l 'ordine dei segni è rispettato, il primo termine è attribuito a Giove , il quale domina in fatti il primo trigono ; il secondo termine è dato al signore del secondo trigono, c ioè Venere ; il terzo ai signori del terzo, cioè Saturno e Mercurio ;

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infine

l'ultimo al

pianeta

che

domina

l'ultimo trigon o, cioè a Marte. Nel

secondo trigon o ,

che è quello composto d al Toro , dalla Vergine e dal Capricorno,

si

dine dei segn i . to a

procede

similmente

secondo l 'or­

Il primo termine è dunque attribui­

Venere, il second o a Saturno , il terzo a Mercu­

rio, il quarto a Marte ed infine il quinto a Giove . Tale ordine è poi osservato in generale negli altri due t rigo­ ni . Là, però , dove Saturno e Mercurio sono entrambi signori d 'uno stesso trigono, avrà potere , sull 'inizio dell 'ordine, Saturno d urante il giorno, e Mercurio du­ rante la notte, senza che per questo il numero dei gra­ di dei termini risulti in alcun modo ingarbu gl iato. Difatti , affinché il numero dei termini d i ciascun p ianeta possa essere di un grado inferiore al p receden­ te, per poter corrispondere con l 'ordine discendente , essi assegnano sempre 8 gradi al I pianeta, 7 al Il,

6 al III, 5 al IV , 4 all 'ultim o, i quali numeri , sommati assieme fanno i 3 0° di un segno. Con tale d istribuzio­ ne si at tribuiscono a Saturno 78° d iurni e 66° nottur­ ni, a Giove se ne danno 72 , a Marte 69, a Venere 7 5 , a Mercurio 6 8 diurni e 7 0 notturn i . Tu tti questi gra­ di sommati assieme ci danno i 3600 dello Zodiaco . Di queste due dottrine dei termini si deve co­ munque prestare più fede a quella egizia, poiché appropriatam ente è stata trascritta in tavole dagli scribi ed anche perché la maggior parte dei gradi si accord a con le natività da loro citate come esempi. Poiché però qu esti autori non hanno ind icato la causa

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dell'ordine e del numero da loro seguita, è lecito che l'incongruenza del loro ordine possa indurre a sospet­ tarli ed a correggerli . Ora , mi è capitato tra l e mani u n antico volume, in certe parti consuma to d all'antichità, nel quale erano esposte Je cause fisiche di tale ordine e di tale n u m ero di gradi e dove inoltre erano aggiunte delle descrizioni riguardanti delle antiche nascite Je quali si accord avano con Je a nnotazioni degli Antich i . L'esposizione era però assai lunga e conteneva degli argomenti superflui . Inoltre il libro era lacero e solo a fatica potevo comprendere quanto vi era contenu­ to, aiutato nondimeno in questo dalla tavoletta dei termini che era aggiunta all'ultima pagina del libro e che era rimasta in tatta . La congettura che vi si se­ guiva è la seguente : per stabilire l'ordine dei termini dei pianeti nei vari segni si prendono in considera­ zione le esaltazioni, i trigoni ed i domicili, per via dei quali, se qualche pianeta possiede due prerogative in uno stesso segno, a lui viene donata la prima posizio­ ne, quand ' anche risulti essere malefico ; dove però di tali prerogative non se ne incontrano, i pianeti malefi­ ci sono trasferiti aJI'ultimo posto . Seguendo così l 'or­ dine degli aspetti, i signori delle esaltazioni possiedo­ no il l o posto , seguono poi i signori dei trigoni e poi quelli dei domicili, in maniera tale, però, che il piane­ ta che possiede due p rerogative precede, nello stesso

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segno, quello che non ne possiede che una. Il Cancro ed il Leone, tuttavia, poiché sono domicilio della Luna e del Sole, e visto che ai Luminari non viene as­ segnato alcun termine, sono attribuiti ai pianeti ma­ lefici che, in essi, risultano essere i più potenti. Per­ tanto, Marte possiede i primi termini del Cancro e Sa­ turno i primi del Leone , segni nei quali, per il resto , è rispettato l'ordine ad essi conveniente . Quanto poi al numero dei gradi dei termini , esso si conta nella maniera seguente. Là d ove non si trova alcun pianeta con due prerogative nello stesso segno o negli altri due segni che seguono, si donano 7 gradi ai pianeti benefici Giove e Venere, 5 gradi a quelli malefici Satumo e Marte mentre a Mercurio , che è comune, se ne danno 6 : in modo tale risulta completata la somma di 3 0°. Questa regola viene data solo per quei pianeti che non possiedono in alcun modo due prerogative . Trovandosene però uno che, nello stesso segno oppure nei due seguenti, ne possiede due (come ad esempio Venere, che è al tempo stesso signore del trigono e del domicilio nel segno del Toro , visto che , come abbiamo detto , non si attribuisce termine alcuno alla Luna), si aggiunge ad esso un grado. A questo punto vi erano però nella tavola delle parti aggiunte, comunque i gradi che risultano essere addizionati al pianeta più potente, sono poi tol­ ti dai termini di quegli altri pianeti che possiedono minore d ignità, soprattutto da Saturno, ma anche da Giove, a causa della lentezza del loro moto. 80

- XXII DEI LUOGHI E DEI GRADI

ualcuno ha fatto pure una p iù minuziosa divi­ sione dei diritti e delle dominazioni e li ha chia­ mati "luoghi" e "grad i", stabilendo che il "luogo" fosse la dodicesima parte di un segno, corrispondente cioè a 2o e mezzo. Costoro, cominciando dal segno in cui è posto il singolo pianeta, attribuiscono l 'in fluen­ za dello stesso in luogo analogo anche nei segni seguenti. Altri hanno invece immaginato delle distri­ buzioni diverse, senza ragione, traendo i "gradi", in ciascun segno, dall'inizio dato a ciascun pianeta, secondo l 'ordine dei termini della tavola dei Caldei . Tralasciamo comunque tali cose pensate solo per mettersi in vista e proposte sulla base unicamente di congetture, senza alcun motivo fisico tangibile : non omet tiamo però di trattare ciò che merita di essere conosciuto. Bisogna ad esempio sapere che è conve­ niente e ragionevole che l 'inizio dei segni sia stabilito a partire dai punti equinoziali e solstiziali , sia perché vari autori lo hanno chiaramente insegnato, ma so­ prattutto perché vediamo, nelle nostre osservazioni, che la natura, la forza e la familiarità dei pianeti trag­ gono origine unicamente dai solstizi e dagli equinozi e non da altro . Se difatti noi stabiliamo degli altri ini-

Q

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zi, o dovremo bandire i segni dai nostri giudizi, o ci sbaglieremo quando vorremo comprenderli, poiché gli spazi dello Zodiaco dai quaJi i segni traggono la loro forza saranno volti in altro modo.

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- XXIII DELLA FACCIA, DEL CARRO DI TRIONFO E DEL TRONO DI CIASCUN PIANETA

L che ho precedentemente esposto . Si deve ora i­ e affinità tra p ianeti e segni sono dunque quelle

noltre sapere che vien detto che essi sono in "faccia" quando l 'intervallo tra un pianeta ed il Sole o la Luna è uguale a quello che c'è tra il domicilio del p ianeta stesso da quello del Sole o della Luna, come , per esempio, quando Venere contrae coi luminari un sestile , purché sia occidentale al Sole ed orientale alla Luna, in maniera che ciò sia conveniente con le loro case . I pianeti sono invece detti essere nel loro "carro di trionfo" o nel loro "trono", quando in due diversi modi esercitano in un luogo la loro familiarità . Essi risultano più efficaci e potenti a causa dell'accordo, del soccorso o della familia rità dei segni , perciò allora si dice che sono posti e splend ono nei loro "troni". Si dice inoltre che un pianeta si "rallegra", quando il luogo da lui occupato, benché non sia propriamente il suo, appartiene tuttavia ad un altro pianeta che gli è amico. Questa convenienza , benché la si tragga da motivi remoti , fa tuttavia ritenere che, a cagione della rassomiglianza con le proprietà di tale luogo, vi sia tra

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di essi una qualche comunicazione, e che, al con­ trario, in luoghi nemici, la loro particolare virtù risulti attenuata , poiché le nature dissimili causano una nefasta confusione dei temperamenti .

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- XXIV DELL' APPLICARSI E DEL DEFLUIRE DEI PIANETI

n generale, i pianeti che precedono viene detto che si "applicano" a quelli che seguono, mentre questi si dice che "defluiscono" da quell'i che li prece­ dono, fermo restando che l'intervallo tra di loro non sia troppo grande. Ciò si intende sia per le congiun­ zioni che per gli aspetti, senonché nelle congiunzioni bisogna anche avere riguardo alle latitudini . Difatti noi non ammettiamo che le congiunzioni che si hanno sulla linea passante per il mezzo dello Zodiaco, cosa che è superfluo considerare nelle configurazioni, poi­ ché in esse, i raggi dei pianeti, tendendo a terra , si incontrano su di essa da qualunque posizione sia­ no giunti . D a tutto ciò risulta evidente che bisogna trarre le virtù e le influenze dei pianeti , in parte, come ho det­ to , dalle loro proprie caratteristiche , in parte dai se­ gni in cui si trovano, ed infine anche dalla loro posi­ zione rispetto al Sole e agli angoli . Il loro potere deve essere determinato in primo luogo in funzione del fat­ to che esso aumenta di forza quando i pianeti sono o­ rientali , per cui la loro influenza risulta addizionarsi al loro movimen to, mentre il loro potere è più debole

I

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quando sono occidentali e quindi la loro azione viene frenata dal moto contrario . Considereremo poi la loro posizione sull'orizzonte, poiché quando si trovano al Medio Cielo o nel luogo che lo segue 1 6e ssi posseggono la maggior forza , che risulta essere pure assai grande allorché si trovano all'orizzonte 1 7 o nel luogo che im­ mediatamen te lo segue 1 11 • Possiedono però in partico­ lare maggiore forza all'orizzonte orientale e minore invece nel Fondo del Cielo, o in luogo che lo guarda 1 9• Quando poi non guardano l'Ascendente con alcun aspetto, quale che sia, essi sono completamente deboli e privi di forza.

16 1 7

18

19

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Cioè nell:1 X ·

o nella 1 1 · casu . All 'Ascendente o :ti Discenden te. Lu re rs · caS:l rispet tivamente. la 9 ·, l ' l l La 3 ", la 5 • ,



Tavola IV Sempre in relazione con gli effetti ed i domini di Giove, in questa tavola vediamo raffigurate, in alto, una scena di caccia col falcone e, in basso, due aule di tribunale Ol'e giudici ed al'vocati consultano t•olumi ed incarti: allusione all 'attMtà forense, una delle principali sfere di influenza attribuite a questo pianeta.

L l B R O

-

I

Il.

-

PROLOGO

bbiamo fin qui sommariamente esposto gli insegnamenti principali, necessari nella predizione degli avvenimenti. Ag­ giungeremo adesso, sempre per quanto riguard a le p redizioni, delle cose più par­ tkolari , attenendoci al t ramite diretto deUe cause na­ turali . Come abbiamo giéÌ detto, due sono le parti principali delle predizion i astrologiche, l 'una, univer­ sale1 , insegna le caratteristiche dei paesi, dei popoli e delle città, l'altra invece particolare2 che tratta della fortuna d i ciascun uomo. Tra esse bisogna innanzitut-

! Tra ttata in questo libro I l .

Tm ttata nei rimanenti d ue libri.

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to considerare quella universale, poiché le cause che muovono gli avvenimenti di intere regioni sono più potenti di quelle che determinano gli avvenimenti particolari degli uomini . Infatti le nature più deboli sono assoggettate alle più potenti, così come pure le cose particolari alle universali : è necessario pertanto trattare innanzitutto di queste ultime se vogliamo poi giungere a considerare le altre . Tale considerazione generale concernerà le regioni intere come pure le provincie e le città ; osserverà anche i grandi mutamen­ ti che sembrano ripetersi secondo certi intervalli di tempo, come ad esempio le guerre , le epidemie, le carestie, i terremoti, le inondazioni e altre cose simili . Osserverà pure i cambiamenti più leggeri e minori, come ad esempio l'irregolarità delle stagioni e la relativa temperatura, il rigore o la moderazione dell'inverno, i venti, l'abbondanza delle pioggie , le siccità ed altre cose di tal genere . Bisognerà pertanto preferire, di queste due parti che abbiamo indicato , l'osservazione degli avvenimenti maggiori, per quei motivi che abbiamo esposto precedentemente . La loro conoscenza necessita però di due cose : innanzi­ tutto della considerazione della parte di Zodiaco e dei pianeti cui appartiene ciascun paese , ed in secondo luogo della considerazione di quali effetti capitino in tali regioni, in relazione alle eclissi del Sole e della Luna, e dei passaggi , delle apparizioni e delle stazioni d ei pianeti . Tratterem o dunque innanzitutto delle

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caratteristiche dei popoli, dei loro corpi e dei loro costumi , i quali tutti si accordano alle qualità naturali degli astri e dei segni cui sono assoggettati .

89

- II CARATTERISTICHE DEGLI ABITANTI DEI VARI CLIMI

e caratteristiche d i ciascun popolo sono in relazione sia ai paralleli ed agli angoli, che alla loro posizione nei riguardi dell'eclittica e del Sole . Infat ti, benché la regione che noi abitiamo sia in uno dei quadran ti boreali , i popoli che vivono sotto i paralleli più merid ionali, cioè quelli compresi tra l'equ inozio e il solstizio d 'estate, poiché il Sole si trova al loro zenith e scalda le loro teste, sono neri d i corpo, hanno capelli ricci e spessi , il viso corto , le membra secche , hanno natura arden te e sono per la maggior parte di costumi rudi a cagione del caldo continuo che è nelle loro regioni . Essi sono coloro che noi chiamiamo genericamente Etiopi, ma non solo loro hanno tali caratteristiche, poiché pure l'aria del loro paese , come pure i loro animali e le loro piante sono arid i e secchi. Invece i popoli che vivono sotto i pa ralleli seHen trionali, cioè quelli che hanno l'Orsa nella verticale, poiché sono lontani dallo Zodiaco e dal calore del Sole, sono anche i più esposti al freddo ed abbondano pure d'umid ità, dalla quale è nutrita la loro vegetazione. Essi, p oiché non sono arsi dal calore, sono di colorito più bianco , hanno capelli

L

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lungh i e corp i grandi e carnosi ed infine posseggono un 'indole fredda. Sono in oltre d i costu m i selvaggi , a causa d el freddo con tinuo, e p osseggono gli inverni più lungh i ; nei loro climi gli alb eri pure son o più grand i e le bestie più

feroci . Noi chiamiamo ta l i

popolazioni col n o m e generico di Sci t i . Quelli che ab itano l e terre comprese tra il tropico d 'estate3 e le se tte stel le d ella Grande Orsa4 , poiché il Sole non si leva sino al l a som m i tà deJla l o ro testa , né si sposta di m ol t o d i là i n direzione d el Mezzogiorno , si trovano a vivere in un cJ i m a temperato, che ha sì delle d i ffe­ renze d i freddo e d i cald o , ma che n on sono tu ttavia gran d i . Essi hanno cosi un colorito med i o , una statura normale , una buona complessione , vivon o associati e sono d i cara t tere cord iale . Tra di essi , i popoli più prossimi al Mezzogiorno sono in generale più inge­ gnosi, più ra ffinati e più approfonditi nella conoscen­ za delle cose d ivine. I n fatti il loro zenith è più p ros­ simo

a11o

Zod iaco ed ai pianeti coi quali h anno

affin i t à , s ì che tali uomini hanno un ingegno più abile e pronto a svelare i segreti deJia natura , ed una maggior p ron tezza ad apprendere le scienze . I popoli che abitano invece verso il Levante p ossiedono un animo più fe rm o e più maschio e non son o d i natura furtiva . poiché l 'Orien te è d i n atura solare . Pe r tal

3

4

C'ioiÌ 1k•l C'uncro.

C'i01ì sino ul c i rcnlu nrticu.

91

ultimo motivo questa regione deve essere considerata diurna, maschile e destra, allo stesso modo che negli animali le parti destre sono le più calde e le più robuste . Quelle popolazioni che abitano invece verso l'Occidente sono p iù effeminate, più delicate e sono più furtive, poiché tale regione è attribuita alla Luna. Questa, infatti, dopo la sua congiunzione , si fa vedere innanzitutto ad Occidente, cosicché tale parte è considerata femminile, notturna e sinistra , anche perché, inoltre , è opposta al solare Oriente . In ciascuna d i tali regioni generali, sopravven­ gono naturalmente d elle variazioni individuali nel carattere e nei costumi . Infatti, come ad esempio nel caso del clima, anche nelle regioni riconosciu te in generale come più calde, o più fredde , o temperate , certe località o paesi sono particolarmente segnati da eccessi o deficienze, in ragione della loro esposizione, della loro altitudine o della loro depressione . Così come certi popoli sono migliori cavalieri per il fatto che abitano in pianura, altri migliori marinai per la loro vicinanza al mare , e qualcun altro è più civilizzato a causa della fertilità delle contrade , allo stesso modo si scoprirà in ciascuno certi tratti provenienti d alla naturale familiarità dei loro parti­ colari climi con le stelle ed i segni dello Zodiaco . Tale rassomiglianza d i qualità sarà tuttavia presente nella generalità delle persone , ma non ne-

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cessariamente in ciascun singolo individuo. E' ora dunque necessario esporre sommariamen­ te tali considerazioni, in quanto possono condurre ad una conoscenza più particolareggiata.

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- ID F AMILIARITA' DEI VARI PAESI COI TRIGONI E LE STELLE

C triangolari

ome abbiamo esposto precedentemente, le figure inscritte nel circolo zodiacale sono quattro . L'una, quella che è formata dall'Ariete, dal Leone e dal Sagittario, è nord-occidentale, infatti essa ha come principale signore Giove, che è setten­ trionale, ed a questo è associato nel dominio pure Marte, che è occidentale . Il trigono di Toro, Vergine e Capricorno è invece sud-orientale, in fatti è princi­ palmente governato da Venere, che è meridionale ma ad essa è associato nel dominio anche Saturno che è invece orientale. Il trigono formato dai Gemelli, dal­ la Bilancia e dall'Acquario è soprattutto governato dall'orientale Saturno, cui è associato Giove che è settentrionale, per cui il trigono risulta essere nord­ o nentale. Il trigono di Cancro, Scorpione e Pesci è sud-occidentale, è principalmente governato da Marte, che è infatti occidentale , e da Venere, che è merid io­ nale . Ora, la nostra Terra è divisa in quat tro quadran­ ti, che sono dunque uguali in numero ai trigoni . La latitudine infatti la divide con una linea che passa at-

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traverso il nostro mare5 e che, incominciando dallo stretto d'Ercole, giunge sino al gol fo Issico6 ed alla catena mon tuosa posta a Levante , per cui questa li­ nea separa il Merid ione dal Setten trione. La longitu­ dine, invece , passa attraverso il gol fo arabo ed attra­ versa poi il mare Egeo, il Ponto Eusino e la Palude Meotide, e segna quindi la divisione tra Oriente ed Occidente. In tal modo si hanno quattro quadranti, accordantisi così al numero dei trigoni . Il primo contiene le parti nord-occidentali del mondo abitato, e cioè quel le terre indicate col nome generico d i Eu­ ropa. Il quadrante che è opposto a questo è quello sud-orien tale, che include l'Etiopia orientale e la parte meridionale della Grande Asia. Il terzo qua­ drante, quello cioè nord-orientale , contiene la Scizia e la parte settentrionale della Grande Asia . Il quarto , opposto al precedente, è posto nelle region i da cui spirano i venti di sud-ovest , contiene l'Etiopia occi­ dentale, ed è indicato col nome generico di Libia . Inoltre, là dove ciascun quadrante inclina verso la parte mediana della Terra, esso assume un'altra natura da quella che ha il quadrante nella sua interezza. Infatti metà dell'Europa, la quale rappresenta il nord-ovest della Terra intera , è assoggettata, al levarsi dell 'inverno , al lato del quadran te che è rivolto verso 5 6

Il Mt•d i tcrm ncu. Dalla onwnima città della Cilicia.

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di lei . Allo stesso m odo bisogna giudicare per gli altri quadranti , in quanto ciascuno di essi ha affinità con due trigoni, opposti l'uno all'altro . Infatti le parti peri feriche dei quadran ti sono governate dai rispettivi trigoni , mentre le contrade poste nel mezzo hanno per governatori i pianeti che d ominano nelle regioni opposte, eccezion fatta per Mercurio che può essere aggiunto in quanto possiede una natura media

e

comu n e . Seguendo pertan to tale ordine , i paesi posti nel quad rante nord occidentale cioè quello dell'Eu­ ropa , possied ono la natura dell'Ariete , del Leone e del Sagi ttario , e sono governati d a Giove e da Mart e , vespertini. Essi sono : l a Britannia, l a Gall ia tran­ salpina, la Germania , la Bastarnia 7 , l 'Italia , la Gallia cisalpina, l'Apulia, la Sicilia, la Tirrenia, la Celt ica e la Spagna.

In

tali paesi i costum i si accordano col

trigono ed i pianeti che li dominano. Infatti, gli abitanti non sopportano la schiavitù , ma amano la libertà e sono dediti alle arm i ed alla guerra , sono pu re industriosi, amanti del d ominio e della pulizia e magnan im i . Ma, poiché Marte e Giove vi sono occi­ dentali , ed il loro trigono è nella prima parte maschile ed in q uella che segue fem minile, essi sono meno vincolati dall 'amore delle donne, ma sono più sod d i­ sfatti e desid erosi della compagnia degli u omini . In ogni m odo non risu ltano tu ttavia effeminati, poiché

7 C'in� la ( ì.ali7hl, la Mnravia , ccc.

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se rbano semp re la grandezza d 'ani m o , il reciproco aiuto , la fede, l 'amore del prossimo e la liberalità . La Bretagna ,

la

Gallia

transalpina, la Germania e la

Bast a m i a hanno maggiormente rapporto con la natura dell'Ariete e d i Martc ; per tal mot ivo in questi paesi gl i uomini sono per la m aggior parte crudeli e san­ gu inari . L'Italia, l'Apu l i a , la Gallia cisalp ina, la Sicil i a , hanno maggiormente rapporto c o l segno d e l Leone e col Sole, cosicché gli uom i n i vi sono avid i · d i d ominio , ma anche benefici e più cooperativi . I Tirren i , i Cel ti e gl i Spagnoli sono invece in rapporto col Sagi t tario e con Giove da cui la loro ind ipendenza , semplicità e pul izia . I luogh i restan ti d i tale quadrante prossimi alla parte cen trale della Terra , sono : la Tracia , la Macedon ia, l 'Illiria, la Grecia, l ' Acaia, Creta , le Cicladi e le coste dell 'Asia m i n ore , ed i n fine Cipro , situati nella

zona

di

sudest

dell 'intero

quad rante .

Essi

prendono pertanto la natura del trigono sud-orientale , cioè d i quello composto dal Toro , dalla Vergine e dal Capricorno, c u i si aggi ungono i pianeti ad esso d om i­ nanti : Vencre, Saturno c Mercurio . Gli uom in i che abi tano in tali regioni sono quindi più equan imi e moderati, desiderosi d i c omand are , ma generosi e incapaci di sopportare la servitù , a cagione dell'in­ flusso d i Marte . Essi sono amanti della musica , della scienza e della libertà ; isti tuiscono inol tre delle leggi per loro stessi , giacché predil igono il governo popo­ lare e sono abili l egisla tori , a cagione di Giov e . Amano

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poi gli spettacoli ed hanno assai cara la pulizia per via di Ve nere ; sono civili, accolgono gli stranieri presso d i loro , e d amano l a giustizia , l e scienze e l'el oquenza a causa dell'in flusso di Mercurio. Infine sono anche particolarmente inclini a praticare i misteri per v i a dell 'aspetto occidentale di Ven ere . Alcuni di questi paesi ci tati hanno maggiormen te

rapporto con la

natura del Toro e di Venerc , e cioè le Ciclad i, le coste dell 'Asi a m inore , e l 'isola di Cipro . Così , gli abitanti di tali contrad e sono assai inclini alle voluttà , amanti della pulizia e assai accurati verso la propria persona . La Grecia, I 'Acaia e Creta convengono invece mag­ giormente alla natura della Vergin�

L'

J i Mercurio . Per

via di ciò , gli ab itanti di esse son o l: u riosi, dediti alle scienze , ed esercitano m aggiormente gli spiriti piut­ tosto che i corpi .

Quan to alla Maced onia, alla Tracia

ed all'Illiria, esse sono in rapporto p articolarmente col Capricorno e con Saturno, in maniera che gli abitanti di tali luoghi sono assai desiderosi di ricchezze, ma di modi scon trosi e poco socievoli . I l se condo quad rante abbraccia l a parte m erid io­ nale dell'Asia Maggio re , esso include l 'Ind ia , l 'Aria­ na, la Gedrosia , la Partia , la Med ia, la Persia , la Babi­ lonia, la Mesopotamia e l 'Assiria, risulta posto nel­ la parte sud-orientale della Terra e quindi, come pos­ si amo dedurre, sarà in relazione col trigono sud-o­ rien tale di Toro , Vergine , Capricorno , per cui risulte­ rà governato da Saturno e da Venere in posizione o-

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Tavola V : MARTE Marte, dipinto di colore rosso, è raffigurato in veste di guer­ riero, con l'essi/lo e spadone. A i suoi lati sono effigiati i se­ gni dello Scorpione e dell 'Ariete, suoi due domicili. Sotto è dipinta una scena di guerra, con l 'assedio d 'una città turrita: è noto injàtti l 'influsso malejìc:o riconosciuto a Marte (che è considerato in genere di tipo più rapido ed imprOI'I'iso di quello di Saturno) e lo speciale rapporto che legherebbe que­ sto pianeta alle armi.

rientale. Gli umori dei loro abitanti si accordano dun­ que con questi pianeti : essi adorano infatti Vencre, .:hc chiamano lsis, Saturno, ed il Sole , che chiamano Mitra. Molti tra di loro predicono gli avvenimenti fu­ turi, considerano sacri ed adorano gli organi gener.l­ tivi, che infatti sono in relazione con quei pianeti. Questi uomini sono di temperamento caldo , inclini all'amore ed alla libidine ; sono inoltre dediti alla dan­ za ed amanti degli ornamenti. A causa di Venere e di Saturno ricercano poi il lusso e , senza nascondersi, giacciono pubblicamente con le donne , giacché tali pianeti che li dominano si trovano in posizione o­ rientale ; gli uomini hanno in orrore la sodomia, ma molti di essi giungono ad aver rapporti con le proprie madri. Essi, nelle loro supplicazioni , fanno dei gesti sui loro petti , a cagione della posizione mattutina dei pianeti e del primato d el cuore , che è infatti in re­ lazione col Sole. Nel loro m odo di vestire e nel gene­ rdle ornamento delle loro persone sono molli ed effeminati, a causa dell'influsso di Venere , ma sono anche magnanimi e valorosi , per via della posizione o­ rien tale di Saturno. In particolare poi, la Partia , la Me­ dia e la Persia sono governate dal Toro e da Venere . Ciò induce gli abitanti d i quelle contrade ad usare dei vestiti assai colorati con cui si coprono tutto il corpo all'infuori del petto, e ad essere in generale delicati ed effeminati . La Vergine e Mercurio governano invece in particolare la Babilonia, la Mesopotamia c l'Assiria ,

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cosicché gli abitanti vi eccellono nella conoscenza delle matematiche e nell'osservazione dci movimenti degli astri . L'India, l'Ariana e la Gedrosia sono poi soggette al Capricorno ed a Sa turno : è per tale motivo che gli abitanti vi sono laid i, sporchi e brutali . Quanto ai luoghi di questo quadrante posti verso la parte centrale della Terra , come l'Idumea, la Siria, la Giu­ dea, la Fenicia , la Caldea, l 'Orchinia e l'Arabia, essi si trovano nel nord ovest dell'intero quadrante , ed hanno pertanto affinità col trigono nord-occidentale , dell'Ariete, Leone, Sagittario, e quindi Giove, Marte e Mercurio vi presiedono. Cosi tali popoli sono, in confronto con gli altri, maggion� ente esperti nel commercio e nello scambio delle merci ; sono inoltre molto scaltri, ingannatori e paurosi , e possiedono un animo servile ed incostan te, cosa che è data dalla configurazione di questi pianeti, la quale produce tale diversità di umori . Tra queste contrade, la Siria, l'ldumea e la Giudea sono piuttosto attribuite all'A­ rie te ed a Marte, poiché gli uomini vi sono arditi, privi di superstizioni e dediti alle imprese . I Fenici, i Caldei e gli Orchiniani sono invece attribuiti al Leone ed al Sole , giacché sono franchi, cortesi e studiosi del movimento e � egli effetti degli astri, e sono inoltre , tra i vari popoli, i maggiori adoratori del Sole . L'Ara­ bia felice è giustamente attribuita al Sagittario ed a Giove, da cui deriva la sua fertilità, che è in accordo col suo nome, la molteplicità delle sue spezie , la

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destrezza dei suoi abitanti e la franchezza che essi dimostrano nella conversazione, nei trattati e nelle negoziazioni. Il terzo quadrante, che include la parte set ten­ trionale dell'Asi� maggiore, e le cui regioni sono per­ tanto l'Armenia , l'Ircania, la Matiana, la Battriana, la regione del Caspio, la Serica, la Sarmazia, l'Oxiana e la Sogdiana e le altre regioni del nord-est del mondo abitato , è in familiarità col trigono nord-orientale dei Gemelli, della Bilancia e d eli' Acquario . Gli abitanti di tali regioni sono così governati da Saturno e da Giove in posizione orientale ; ciò fa sì che essi adorino Giove e Saturno, che abbiano molte ricchezze ed oro, che siano puliti e decorosi, educati e saggi in materia di religione, ed inoltre giusti , liberali, generosi, che puniscano con rigore il vizio e che siano amanti dei loro congiunti fino ad un punto tale che, mossi dalla pietà o dal desiderio di gloria , essi giungano facilmen­ te a sacrificarsi e morire per essi . Sono infine casti, puliti, usano vestiti magnifici, sono benevoli e magna­ nimi , e tutto ciò avviene per via della posizione orien­ tale di Saturno e di Giove . Tra di essi poi gli Ircani, gli Armeni ed i Matiani sono più prossimi alla natura dei Gemelli e di Mercurio e per tal motivo i loro spiri­ ti sono più incostanti e dissimulatori. I Battriani, i Caspiani ed i Sericani sono governati dalla Bilancia e da Venere ; essi pertanto sono ricchi ed altresì a­ manti della musica e delle d elizie . I Sarmati, gli Oxia-

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ni ed i Sogdiani sono influenzati dall'Acquario e da Saturno , ciò fa sì che tali popoli siano più rudi e me­ no civilizzati. Le restanti parti di tale quadrante, che si estendono presso la parte centrale della Terra , e cioè la Bitinia, la Frigia, la Colchide, la Siria, la Cappadocia, la Lidia, la Cilicia e la Pamfilia, visto che sono situate nel sud-ovest del quadrante hanno maggiore familiarità col trigono sud-occidentale di Cancro , Scorpione e Pesci e sono quindi insieme governate da Marte, Venere e Mercurio. Per tal moti­ vo gli uomini, in quasi tutto questo quadrante, adora­ no Venere, che è per essi la madre degli Dei, chiaman­ dola coi vari nomi locali, e Marte, cui d anno il nome di Adone od anche altri nomi ed in onore di codesti dèi celebrano certi misteri che sono accompagnati da lamentazioni . Essi sono laboriosi, ma anche servili, malvagi, desidèrosi di nuocere . Inoltre si incontrano spesso nelle milizie di mercenari, ove si mostrano ge­ losi delle loro prede e d egli schiavi che hanno cattura­ to ; p raticano poi il ladrocinio tra loro stessi, e si fan­ no schiavi gli uni degli altri per via dell'influsso orien­ tale di Marte e di Venere . Poiché però Marte nel trigo­ no di Venere ha esaltazione in Capricorno, e Ve­ nere nel trigono di Marte ha la sua nei Pesci, le d onne di questi paesi amano grandemente i loro mariti ed i loro figli, e sono fedeli guardiane della casa mostran­ dosi laboriose, diligenti ed obbedienti . Tra codesti luoghi, la Frigia, la Bitinia, la Colchide hanno maggior

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rapporto col Cancro e con la Luna ; cosicché gli uomi­ ni, per la gran parte, sono timidi e sopportano pa­ zientemente la schiavitù. Le donne, invece, a causa della posizione orientale e mascolina della Luna, sono di modi virili, imperiose e guerriere allo stesso modo delle Amazzoni . Esse rifuggono il rapporto con gli uo­ mini, e si dedicano con p iacere alle armi, insegnando dall'infanzia alle loro figlie i compiti che sono gene­ ralmente propri dei maschi ; inoltre si mu.t ilano il seno destro, per essere più libere nel combattere , e lasciano poi tal parte nuda per far vedere che non vivono af­ fatto secondo le abituali usanze delle donne. La Siria, la Comagena e la Cappadocia convengono invece, in particolare, con lo Scorpione e con Marte, per cui gli uomini di tali regioni sono arditi, malvagi, ladri, ma anche grandemente laboriosi . Quanto agli abitatori della Lidia, della Cilicia e della Pamfilia, essi sono go­ vernati dai Pesci e da Giove , e sono quindi per conse­ guenza ricchi, liberali, commercianti, amanti della li­ bertà ed anche degni di crediti in tutti i loro negozi . I l quadrante restante è il quarto, e d è quello chiamato col nome generico di Libia . Esso contiene le regioni della Numidia, di Cartagine , l'Africa, la Fiza­ nia, la Mauritania e le regioni dei Nazamoni, dei Gra­ manti, dei Getuli e dei Metagonisti , ed infine quelle terre che sono poste nella zona di sud-ovest del mon­ do abitato . Esse sono tutte legate da affinità col tri­ gono sud-occidentale del Cancro , dello Scorpione e

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dei Pesci, e pertanto sono governate da Marte e d a Ve­ nere in posizione occidentale . Questo fa sì che in ta­ li paesi , a causa dell'unione di quei due astri, gli abi­ tanti siano governati al tempo stesso da un uomo e da una donna che, tra l'altro, sono fratello e sorella ; inoltre, il primo comanda ai maschi, e la second a alle femmine, e un tale ordine è rispettato anche nelle successioni. Essi sono molto ardenti, assai inclini alle donne, giungend o persino a rapire quelle sposate . In molte regioni i re giacciono per primi con le spose , mentre in altre parti di tali contrade le donne sono comuni a vari uomini e questi ultimi affettano spes­ so dei modi femminili, giacché Venere vi presiede . Essi sanno tuttavia anche essere arditi, malvagi, ma­ ghi, impostori, temerari e sprezzatori dei pericoli a cagione dell'influsso di Marte. Tra questi popoli, gli a­ bitanti della Numidia, di Cartagine e dell'Africa sono più conformi alla natura del Cancro e della Luna ; essi pertanto si mostrano socievoli , dediti ai commerci , e vivono in grande abbondanza. l Metagonisti , i Mauri­ tani ed i Getuli convengono invece maggiormente alla natura dello Scorpione e di Marte, cosicché essi sono inumani, bellicosi , grandi divoratori di carni, sprez­ zanti verso i pericoli e dediti a comb attersi l'un l'altro con guerre intestine. La Fizania , la regione dci Naza­ moni e dei Garamanti appartengono ai Pesci ed a Gio­ ve, per cui gli abitanti di esse sono di carattere franco e semplice, sono inoltre intelligenti, amanti del lavoro

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ed adorano Giove che essi chiamano Ammone. Le parti restanti di tale quadrante che sono rivolte verso la parte centrale della Terra, e cioè la Cirenaica, l 'Egit­ to, la Tebaide, la Marmarica, l'Oasia, la Trogloditia , l'Arabia, I'Azania e la media Etiopia, in quanto volte a nord-est , prendono in parte la natura del trigono nord-orientale dei Gemelli , della Bilancia e dell'Ac­ quario, pertanto in esse dominano insieme Saturno, Giove e Mercurio. Ciò fa sì che gli uomini di queste contrade, poiché sono retti dalla posizione occidenta­ le di tali pianeti , portino grande rispetto agli Dei, sia­ no superstiziosi , dediti alle cerimonie ed assai curanti dei riti funebri coi quali seppelliscono i loro morti. A causa della posizione vespertina dei pianeti, essi i­ noltre si servono di diverse leggi cui obbediscono con umiltà ; sono inoltre timidi , timorosi e tolleranti, mentre quelli, invece , che tra loro comandano sono coraggiosi e magnanimi . Gli uomini, poi, hanno nu­ merose donne e le donne numerosi mariti : sono infat­ ti assai inclini a11a libidine e giungono a sposare perfi­ no le proprie sore1le, e tanto gli uomini che le donne sono molto prolifici , in accordo con la fertilità della loro terra. Molti di essi sono pigri e d'animo effemi­ nato e qualcuno giunge perfino a mutilarsi degli orga­ ni generativi, a causa della posizione dei pianeti male­ fici e di Venere occidentale. I Cirenaici, i Marmaricani e gli abitanti del Basso Egitto sono invece in rapporto coi GemeiJi e Mercurio : sono pertanto inventivi, in-

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telligenti ed avvedu ti in ogni cosa, soprattutto nella fi­ losofia ed in ciò che concerne le cose divine ; essi inol­ tre sono maghi, praticano i misteri sacri e sono assai dediti alle scienze . I popoli che abitano la Tebaide, l'Oasia e la Trogloditia appartengono alla Bilancia ed a Venere , essi sono quindi di natura calda, incostanti e dediti alle voluttà. Gli Arabi, gli Azani e gli abitan­ ti della Media Etiopia, appartengono invece all'Acqua­ rio e a Saturno , m angiano pertanto soprattutto carne e pesce, sono vagabondi e conducono una vita sel­ vaggia e bestiale.

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- IV AFFINITA' DEI VARI PAESI CON

I SEGNI

A dei segni con ciascuna nazione, insegnando pure

bbiamo sin qui esposto l'affinità dei pianeti e

quelle proprietà che ne risultano . Per un più facile u­ so, avvicineremo ora ciascun segno a ciascuna nazione nella maniera seguente . All'Ariete sono assegnate la Bretagna, la Gallia transalpina, la Germania, la Bastarnia, e, delle regioni poste verso il mezzo delle terre abitabili, la Celosiria, la Palestina, l'ldumea e la Giudea . Al Toro invece la Partia, la Media, la Persia ed, al centro, le isole Cicla­ di, Cipro e la regione costiera dell'Asia minore. I Ge­ melli dominano l'Ircania, l'Armenia, la Mattiana, e , verso il centro, la Cirenaica, la Marmarica e d il Basso Egitto. II Cancro domina la Numidia, Cartagine e l 'A­ frica ed , al centro , la Bitinia, la Frigia e la Colchide . Il Leone l'Italia, la Gallia cisalpina, la Sicilia, la Puglia, e verso il centro della Terra, la Fenicia, la Caldea, I'Or­ chinia. La Vergine la Mesopotamia , la Babilonia, l' As­ siria, ed , al centro , la Grecia, l 'Acaia e Creta . La Bi­ lancia la Castriana, la Casperia, la Serica, e, verso il centro, la Tebaide, l'Oasia, la Trogloditia. Lo Scorpio­ ne la Metagonitide, la Mauritania , la Getulia ; al centro

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la Siria, la Commagene, la Cappadocia . Il Sagittario la Tirrenia, la Celtica e la Spagna e al centro l'Arabia felice . Il Capricorno l'India, l'Ariana, la Gedrosia ; al centro la Tracia, la Macedonia, l'IlJiria. L'Acquario la Sarmazia, J'Oxiana, la Sogdiana, inoltre, al centro , J'Arabia, J'Azania, la Media Etiopia. I Pesci la Fiza­ nia, la Nazamonide, la Garamantia, ed al centro Ja Li­ dia, la Cilicia e Ja Pamfilia.

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-

v

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DEL METODO PER GIUNGERE ALLA PREDIZIONE DELLE COSE FUTURE

vendo esposto tali cose , è ora necessario aggiun­

A gere alla precedente d ivisione quanto segue. Cia­ scuna stella fissa ha simpatia per quei paesi cui sono attribuite le parti d ello Zodiaco nelle quali si trovano queste stesse stelle fisse . Ogni segno guarda infatti dei paesi che, per tale ragione , sono considerati in simpatia con queste parti di Zod iaco. Tali segni sono però in relazione soprattutto con le città capitali ed in particoJ.ar modo lo sono quelli nei quali, al momen­ to della edificazione, si trovavano il Sole , la Luna e l'ascendente, allo stesso m odo che in una natività . Per quelle città poi di cui non si conosce l'ora esatta di fondazione, si prende sempre come ascendente il Me­ dio Cielo della natività dei suoi re di quell'epoca. In base a ciò , ciascuno potrà sommariamente stabilire le sue predizioni ; per ciò che concerne gli avvenimen­ ti più importanti del paese intero e delle singole cit­ tà, si ricorderà che la prima e la più importante causa risiede nella congiunzione del Sole e della Luna, nel­ le eclissi e nel passaggio dei pianeti . Una parte d elle predizioni , inoltre, riguarda le regioni, pertanto d ovre-

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mo prevedere a quale paese o città si riferisce il signi­ ficato delle diverse eclissi o delle diverse stazioni dei pianeti, poiché tutte le volte che Satumo, Giove e Marte paiono fermarsi essi sono allora più significati­ vi . Un'altra parte delle previsioni è quella cronologica ; con essa noi dobbiamo stabilire la data e la durata de­ gli avvenimen ti predetti. Una parte infine è generica, e con essa dobbiamo stabilire di quale genere di av­ venimento futuro si tratti, mentre l'ultima parte, infi­ ne, è quella specifica con la quale dobbiamo discerne­ re le qualità dell'avvenimento stesso .

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-

VI

-

DEI PAESI IN RELAZIONE CON GLI AVVENIMENTI FUTURI

P

er quel che riguarda la prima parte, che concerne le regioni, noi dobbiamo giudicare ·n ella maniera seguente. Nelle più importanti eclissi di Sole e d i Lu­ na considereremo il luogo dello Zodiaco nel quale es­ se si sono manifestate, ed il paese che, seguendo la di­ visione dei trigoni, ha affinità con questo stesso luo­ go ; in maniera simile noi ricercheremo quali città hanno rapporto col grado d el segno ove si verifica l'e­ clissi , sia per via del loro ascendente, che della posi­ zione tenuta dai luminari al tempo della loro fonda­ zione , o del Med io Cielo nella nativit à dei loro princi­ . pi. Noi infatti giudicheremo che gli avvenimenti do­ vranno, per la maggior parte, accadere nei paesi o nelle città che troveremo accordarsi in tal modo col luogo stesso dell'eclissi e, principalmente, in quelli che concordano col segno in cui si è manifestata l'eclisse, e ancor più in quelli tra di essi dai quali essa è risultata visibile .

1 1 1

- VI I DEL PERIODO DEGLI ACCADIMENTI FUTURI

L degli accadimenti fu turi, ed è la seguente. Visto a seconda parte concerne il periodo e la durata

che le eclissi del Sole e della Luna non finiscono in tutti i paesi alle stesse ore , e che la stessa eclisse sola­ re non ha dappertutto la stessa durata, occorrerà cal­ colare in ciascun paese l'ora dell'eclisse , l 'altezza del polo e gli angoli, come in una natività. Si con­ sidererà, poi , quante ore equinoziali è durato l'oscu­ rdmento . Esaminati tali dati, quante ore equinoziali noi avremo trovate, tanti anni dureranno gli effetti dell'eclisse del Sole e tanti di meno gli effetti della Luna. Conosceremo invece l'inizio e la progressione degli effetti dalla relazione del luogo delle eclissi con gli angoli. Difatti, quando il luogo eclissato si troverà all'orizzonte orientale, l'inizio degli' effetti avrà luogo nei quattro mesi che seguiranno, ed i loro più grandi progressi si avranno nella prima parte del terzo della loro durata. Ma se il luogo dell'eclisse è al Medio Cielo , l'inizio avrà luogo nei quattro mesi seguenti ma i più violenti effetti si avranno nel secondo dei tre periodi . Se invece capita che il luogo eclissato si trovi all'orizzonte occidentale, gli effetti cominceranno nel

112

Tavola V I : Qui vediamo ancora sviluppato il tema degli effetti l'io/enti e distluttM di Marre: sullo sfondo si nota infatti un incendio di casolari e il saccheggio di bestiame da parte di soldataglie, mentre in basso è dipinta una scena di mischia jùribonda tra cavalieri.

terzo periodo dei quattro mesi ed avranno più violen­ za nell'ultima e terza parte della loro durata . Quanto ai particolari aumenti che, durante tale periodo , avverranno sui luoghi delle eclissi, o su quelli che vi confinano, per mezzo degli astri che, essendosi levati durante l'eclissi o con lei stessa, ne designano l'effetto col loro levarsi, col loro coricarsi o con le loro sta­ zioni, essi saranno in relazione con i luoghi dell'eclissi stessa. Infatti, il levarsi e le stazioni dei pianeti aumentano gli effetti, mentre questi sono diminuiti quando gli astri si coricano o si levano alla sera.

1 13

- VIII DEL GENERE DEGLI ACCADIMENTI FUTURI

I

l terzo punto proposto è di sapere di qual genere devono essere gli avvenimenti fu turi . Ciò si trae dalle qualità e dalle figure dei segni ove sono accadute le eclissi dei luminari , dalle posizioni dei pianeti domi­ nanti e delle stelle fisse del segno ove si è prodotta l'e­ clisse , o del segno che era nell'angolo . Quanto a qual pianeta deve essere considerato il dominante dell'av­ venimento , ciò lo si saprà nella maniera seguente . Si osserverà il pianeta che in più m odi è in rapporto con il luogo dell'eclissi o con l'angolo che segue, poiché infatti a quello spetterà il dominio . Considereremo pertan to il pianeta che vi è configurato con qualche a­ spetto, o che prevale in tale luogo a causa del suo do­ micilio , o del suo trigono , o della sua esaltazione o dei suoi termini . Se lo stesso pianeta non si trova ad esse­ re signore , al tempo stesso, sia del luogo eclissato che dell 'angolo, ma ve ne sono due, bisognerà preferire quello di essi che è signore del luogo eclissato, consi­ derando poi, tuttavia, anche quello che dopo di lui converrà meglio con l'uno e l'altro luogo . Se invece numerosi pianeti saranno trovati essere dominanti nell'uno e nell'altro luogo con eguale autorità, si preferirà tra loro quello che sarà più prossimo ad un

1 14

angolo, o che sarà più potente in significazione, o che si troverà nella migliore condizione. Nel caso invece delle stelle fisse, bisognerà considerare quella che sarà posta nell'angolo precedente , o quella che sarà più importante, seguendo in ciò i nove modi che ho inse­ gnato nel primo libro dell'Almagesto. Osserveremo pure la stella, del gruppo visibile al momento dell'e­ clisse, che si leverà o che raggiungerà il meridiano del­ l'angolo che segue il luogo dell'eclisse . Esaminate così le stelle che si d ividono la causa degli avvenimenti, bi­ sognerà pure considerare le figure dei segni dello Zo­ diaco nei quali si troveranno l 'eclisse e gli astri domi­ nanti, giacché si potrà predire in base alle loro caratte­ ristiche il genere di avvenimenti . Di fatti le costellazio­ ni eh� hanno figura umana hanno significato sugli uo­ mini, quelle che rappresentano degli animali silvestri o quadrupedi lo avranno su animali analoghi, quelli che saranno somiglianti a dei rettili concerneranno i serpenti e le bestie simili ; i segni che rappresentano degli animali feroci sa:ranno significativi per le bestie selvagge e nemiche dell'uomo ; quelli che invece rappresentano degli animali domestici concerneranno gli animali utili che contribuiscono alla prosperità dell'uomo, in accordo con le loro forme per esempio di cavalli, buoi, montoni e simili. Inoltre , tra i segni con forme di animali terrestri, i settentrionali por­ tano i terremoti subitanei, ed i meridionali le piogge imp rovvise. Quando il luogo dominante è invece una

1 15

figura alata come la Vergine, - il Sagittario o l� Galli­ na, ciò sta a significare perdita di volatili, e, soprat­ tutto , di quelli propri all 'alimentazione umana. Ma se tale luogo è in figura di animale che nuota, gli avve­ nimenti concerneranno le cose acquatiche ed i pesci ; .tra questi, se sono marini come il Cancro, il Capricor­ no ed il Delfino, allora i significati cadranno sulle co­ se marine e sulle navigazioni, se sono invece fluviali, come l'Acquario ed i Pesci, cadranno sulle cose che appartengono ai ruscelli ed alle fontane, mentre , in particolare, la nave d'Argo avrà significato tanto sui fiumi che sui mari. Allo stesso modo, gli astri nei segni tropici ed equinoziali sono in generale significa­ tivi per le condizioni del tempo: infatti, le varie sta­ gioni si rapportano a ciascuno di questi segni. In par­ · ticolare, tali astri condizionano la primavera e tutto ciò che nasce dalla terra. Infatti, quando si trovano all'equinozio di p rimavera, essi influiscono sulle giovani gemme degli alberi fruttiferi, come ad esem­ pio le v i t i , i fich i , c tu tte le cose che si apprestano a maturare ; quando si trovano al solstizio d'estate, sulle messi e sulla raccolta dei frutti ed in particolare in Egitto, sull'accrescimento del Nilo ; al solstizio d'au­ tunno essi influenzano invece le seminagioni ed i pascoli e all'equinozio d 'inverno i legumi, gli uccelli, ed i pesci. I segni equinoziali sono inoltre significativi per la re­ ligione e le cose sacre, i segni tropici per i cambiamen-

1 16

ti metereologici e politici, i segni fissi per gli edifici e i segni comuni per gli uomini e per coloro che gover­ nano. Pertanto, in maniera simile, quelli che sono più prossimi all'oriente al momento dell'eclissi , c :m­ cernono i frutti, l'adolescenza e le fondazioni ; quelli vicini al Medio Cielo concernono invece le contrade , coloro che v i regnano, e l'età virile ; infine quelli pros­ simi al Discendente denotano i cambiamenti di leggi, minacciano le persone anziane e provocano la morte. Quanto alla parte della cosa in questione che sarà colpita dall'avvenimento, la si riconoscerà in base all'estensione d ell'oscuramento provocato dall'eclisse ed anche dalla posizione che le stelle in causa hanno in rapporto col luogo dell'eclisse . Difatti quand o esse sono occidentali alle eclissi solari, o orientali alle lu­ nari , esse influiscono generalmente su di una minoran­ za ; quando sono in opposizione colpiscono invece una metà, ed infine una maggioranza se esse sono orienta­ li alle eclissi solari , od occidentali alle lunari.

1 17

- IX DELLE QUALITA' BUONE O CATT.VE DEGLI ACCADIMENTI FUTURI

I

n

quarto luogo dobbiam o poi esaminare la qua­

lità d egli avvenimenti, cioè se essi tendono al be­

n e od al male, ed, in un caso o nell'altro , com e si m o­ streranno nella loro specie .

Ciò si trarrà d alla n atura

dei pianeti dominanti, che si trovano cioè nei luoghi principali, e d al reciproco miscuglio che avviene tra di loro e con le caratteristiche dei luoghi nei quali essi si trovano. Il Sole e la luna governano infatti gli altri pianeti e sono causa principale degli avvenimenti, ma essi d istribuiscono tale comando anche agli altri astri , che pur essi dominano, aumentandone o d iminuen­ done le rispettive caratteristiche. La considenizione dei pianeti che sono maggiormente potenti in tale m iscuglio , farà pertanto con oscere la qualità degli avvenimenti. Cominceremo quindi a parlare delle ca­ ratteristiche dei singoli pianeti, dando però prima questo

piccolo

avvertimento ,

che

cioè,

quando

nomino qualCuno dei pianeti, intendo parlare della virtù che produce un simile effetto, sia che questo stesso pianeta si trovi in un luogo che conviene alla sua propria costituzione, sia che qualche altra stella fissa o segno dello Zodiaco sia di simile virtù, allo

1 18

stesso modo che io parlassi non dei pianeti, ma in generale delle loro nature e d elle loro caratteristiche , in tendendo io far entrare, nella consid erazione del miscuglio, non le sole configurazioni dei pianeti, m a pure le altre similari nature , sia, dunque, le stelle fisse, che i luoghi dello Zodiaco i quali, seguendo quanto abbiam o

de tto

sopra ,

avranno

con esse qualche

simpatia . Quando Saturno domina da solo , esso è in gene­ rale causa di distruzione per via della sua fredda natu­ ra . In particolare, esso apporta agli uomini le m alattie di lunga durata : le tisi , i cancri , i reumatism i ; turba in generale gli um ori, cau sa la febbre quartana, produce gli esilii, la povertà, gli screzi, i pianti, gli spaventi e la morte, soprattutto per gli anzian i. Provoca inoltre una penuria di bestie u tili all 'uomo ed affligge di malattie quelle di esse che sopravvivono, cosicché la m alattia contagia pure coloro che fanno uso di queste . In aria produce poi un freddo orribil e ,

con ghiaccio e nuvo­

losità ; rende il cielo torbid o , porta nuvole cupe , neb­ bie, grand i

nevicate e venti da cui sono generate

numerose bestie nocive all'uom o . Nei fiumi e nei m ari causa ord in ariamente delle crudeli tempeste e dei naufragi, rendendo in generale le navigazioni difficili , e prod ucendo la penu ria e la morte dei pesci. In flui­ sce, pure , su l flusso ed il riflusso del mare e suscita delle m aree eccessive , le inondazioni dei fiumi e la corruzione d elle acque . Sul la terra , produce la carestia

1 19

dei frutti e la penuria e la rovina di quelli che sono strettamente necessari alla vita, sia che il male giunga per mezzo dei bruchi o delle cavallette che coi diluvi e le piogge , o colle grandini,

le qu ali fanno perire gli

uomini per fame od altre simili m iserie . Quando è Giove a governare da solo , esso cau sa invece

in

generale

l 'accrescimento d 'ogni cosa

e

particolarmente, quando gli avvenimenti concernono gli uomini, apporta gloria , abbondanza, riposo e pace ; aumenta gli affari, conserva la salute del corpo e dello spirito, produce la benevolenza e la liberalità dei re , colmando inoltre di gloria questi stessi re , ed è in generale autore di tutti i beni . Fa poi avere gran numero di animali domestici e porta al con trario la morte a quelli che sono nocivi . Nell'aria produce una temperatura

mite, salubre , e dei venti umidi che

nu trono quanto nasce d alla terra . In mare aiuta il corso delle navi, e dona u n modico accrescimento ai fium i . Sulla terra dà abbondanza di fru tti e di al tre simili cose . Quando è invece Marte il principale dom inante, esso è, in generctle , causa di ogni danno e di siccità. In particolare , quando gli avvenimenti sono riferiti agli uomini, suscita le guerre , le sed izioni civili, le catti­ vità, l'assed io d elle città, i moti popolari , la collera dei principi, producendo pertanto, con tutto ciò, la morte inattesa . Gli si at tribuisce anche la febb re ter­ zana, le emottisi , le malattie acu t e , la m orte violen-

1 20

ta dei giovani e, in generale, le violenze , gli affron­ ti, le u stioni , gli omicidi , i rapimenti ed i furti . Nel­ l'aria p roduce l'arsura, i venti caldi, pestiferi e gene­ ratori di corruzione, le folgori, i turbini e le siccità . In mare provoca i nau fragi subitanei con l'aiuto dei venti, d ei fulmini o d i cose simili. Causa p oi la magra dei fiumi, d issecca le fon tane e ne corromp e la purez­ za . Diminuisce inoltre il grano e guasta ciò che nasce d alla terra , sia col calore improvviso prima che sia sp untato, sia con gli incendi una volta nato. Quando Venere domina da sola , in generale pro­ duce delle cose simili a quelle di Giove , ma con una maggiore grazia. In particolare, dà agli uomini la glo­ ria , gli onori , l'alacrità ed una lunga vita, dei buoni matrimoni, numerosi figli, il favore delle amicizie , l' accrescimento dei beni, le abitudini pulite , il rispetto per ciò che concerne le leggi, ed inoltre la salu te del corpo e la familiare amicizia dei principi. Nell'aria produce ven ti temperati, di tipo umido e fecondo , la buona stagione, il temp o sereno e le piogge fer­ til i . Dona anche delle fortunate navigazioni che p or­ tano profitto ; genera l'aumento benefico dell'acqua dei fiumi, l'abbondanza degli animali u tili all'uom o , d e i fru tti della terra e d i ogni sorta di comodit à. Quand o è Mercurio il principale dom inatore , gli effetti si accom oderanno in generale, alla natura d ella stella con la quale è congiunto , ma la sua caratteristi­ ca precipua rimane quella di essere turbolento. Negli

121

affari umani segna la prontezza , l 'industriosità e la fi­ nezza nei commerci e nei trattati . Ind uce inoltre a drizzare insidie ed a commettere furti, fa i pirati e causa le difficoltà di respirazione se è unito ai ma­ lefici. Inoltre è au tore delle malattie secche e delle febbri quotidiane, delle tossi, delle emottisi e delle ti­ si . Causa i mu tamenti nelle cerimonie , nelle religio ni, nelle rendite dei re , negli ord in amenti e nelle leggi , secondo la natura del pianeta col quale è congiunto . Nell 'aria, visto che è arid o e veloce, giacché fa il suo giro in prossimità del Sole , e che è inoltre frequente­ men te retrogrado nella sua circonvoluzione, produce dei venti che giungono o camb iano repentinamente , dei tuoni, dei fulmini, delle spaccature nella terra e dei terrem oti, e in fine dei lampi, apportando così a volte, per tali ragioni, la morte degli animali e delle piante. Quando è occid entale diminuisce poi la por­ tata dei fiumi, men tre l'aumenta quando è orientale . Questa è dunque la natura, in se stessa , dei sin­ goli pianeti. Quand o però si trovano mischiati con la d iversità degli aspetti, dei segni , o d ella posizio ne nei riguardi del Sole , essi cambiano

conformemente

i loro influssi , risultando infatti dalla mescolanza d el­ le loro n atùre, delle qualità diverse . Ora , giacché è impossibile descrivere le caratteristiche di tutte le mescolanze e riportare tutte le configurazioni che hanno delle diversità abbastanza grandi, la conside­ razione di ciascuna sarà lascia ta all'abilità ed alla

1 22

prud enza d ell 'astrologo . Noi osserveremo invece di­ ligen temente quale affin ità e simpatia abbiano i p iane­ ti che causano un avvenimento con le regioni o le città nelle quali tale avvenimento deve succedere . Di­ fatti, se i pianeti benevoli possiedono qualche affini­ tà con essi c influ iscono sui luoghi m inacciati , e d i­ noltre

non son o sorm onta ti da al tri pianeti di condi­

zione con traria, con la bontà d elle loro nature donano appieno, con totale efficacia e potere , quanto da essi è p rom esso . Se essi invece non hanno alcuna simpatia per questi luoghi , o so no sormontati dalla forza d egli astri con trari , risultano assai meno u tili e p roficui. Allo stesso modo, i pianeti malefici , quando hanno

il

d ominio, portano meno

sven tura

se

si

accordano coi luoghi minacciati o se soccombono ai pianeti che sono di contraria condizione . Se però questi stessi pianeti malefici non sono né in sinton ia con quell e regioni, né sono impediti da altri pianeti che

possiedono

qualche

d iritto

o

d ominio

su lle

regioni soggette agli avvenimenti significati, all ora essi esercitano con più forza la loro cattiva influenza. Ora , gli uomini che risultano più colp iti dai mali un iversali sono qu elli i cui luoghi principali del tema di nativi tà, cioè quelli dei luminari c degli angoli , coin cidono c o n quelli da cui proced ono

gli

avve­

nimenti generali , e che , insomma , in essi vi hanno l'ecli sse o che h anno questi luogh i oppost i a qu elli dell'eclisse .

1 23

Tra questç, le posizioni più pericolose ed ineso­ rabili sono quel le in cui l'uno o l'al tro dei luminari è in possesso dello stesso grado del luogo dell 'eclis­ se od anche del grado opposto .

1 24

-

x

-

DEL COLORE DELLE ECLISSI, DELLE COMETE E DI ALTRE COSE DI TAL GENERE

P

er la pred izione d egli avvenimenti generali , biso­ gna aver riguardo al colore , nelle eclissi , tanto

dei luminari stessi , che di quanto è visto attorno ad essi , come le corone ed altre cose d i tal genere . Se in fatti queste sembrano nere o spente, stann o a signi­ ficare le stesse cose che abbiamo detto a proposito della natura di Satumo ; se sembreranno b ianche, di qu elle d i Giove ; se rosse, di Marte ; se gialle, di Vene­ re ; se sem breranno infine essere di vari colori , gli avvenimenti che seguiranno risponderanno alla natura di Mercurio. Se un particolare colore occupa l 'intero corpo d el luminare eclissato o comunque tu tta quel­ la parte d el cielo che gli è vicina , ciò signi ficherà che qu anto deve p rovenire

d all 'eclisse

sarà determinativo

per la maggior parte d elle regioni indicate. Se tale co­ lore si estend e invece solo su qualche parte, le cose predette

capiteranno

quali tale colore

solo

in

quelle

regioni

nelle

sarà visibile . Per giungere alla � re­

dizione degli avven imenti fu turi d ovremo osservare poi anche le comete, sia quelle che giungono duran­ te le eclissi , che quelle che arrivano invece durante qualsiasi altro period o , quali sono qu elle dette -otri-,

1 25

-botti-, ché

esse

-trombegenerano

od anche altre di tal genere, poi­ degli

effetti simili a quelli di

Marte o Me rcurio , e cioè le guerre , i grandi cald i , i moti impetuosi, insomma tutte quelle cose da cui tali comete so no generalmente seguite . Inoltre, tanto le parti dello Zodiaco dall e q uali esse provengono, che l'inclinazione della loro chioma, mostrano quali luo­ ghi siano minacciati ed in quali svilu pp eranno i loro effetti. Dal colore e dalla forma della cometa si co­ nosceranno poi la specie ed il genere della cosa sulla quale d evono capitare gli effetti. Osse rveremo infine l'aspetto delle meteore col Sole e l 'ora d ella loro com­ parsa , poiché se saranno m attutine mostreranno subi­ to i loro e ffetti, se invece saranno vespertine essi si mostreranno più tardi.

1 26

Tavola VII : SOLE Il Sole è rappresentato c:on corona in c:apo, libro aperto e scettro nelle mani, in relazione con la sua natura regale. In basso si 1•ede il segno del /.eone, suo domicilio e, ancora più sotto, l'arie scene ginniche: lotta, sollel'amento pesi, lancio del gial'ellotto, scherma, acrobazie, salti con la pertica: le ga­ re e le competizioni sarebbero infatti in generale sotto la giu­ risdizione di questo luminare.

- XI DELL'INIZIO DELL'ANNO

D

opo la considerazione degli avvenimenti d ai qua­

li sono minacciate contrad e e città, dovremo fa­

re una considerazione più particolare , e cioè d ovremo indagare in quale periodo d ell'anno dovranno capita­ re le cose indicate. Per trattare di ciò , d ovrem o prima stabilire la questione dell'inizio d ell'ann o . Ora , è evi­ dente, tanto dall'effetto che dallo stesso nome, che tale inizio d eve essere preso, in ciascuna circonvolu­ zione del Sole, dal su o ritorno allo stesso punto dal quale era partito . Sembrerebbe

però

di non pot ere

stabilire in maniera assoluta quale dovrebbe essere il punto iniziale nel circolo dello Zodiaco . Si potrebbe probabilmente prendere come inizio i due equ inozi ed

i due tropici ; ma di nuovo qualcuno potrebbe essere in dubbio di quale di questi punti sia necessario ser­ virsi come inizio . In verità, se si consid erano le pro­ prietà della natura circolare , non si potrà scegliere alcun punto come inizio di tal cerchio intero . Tu tta­ via , coloro che h anno scrit to su tale sogge tto si son o sempre se rviti di u n o d i questi quattro punti , ora del­ l'uno ed ord dell'altro , a seconda che, per stabilirlo essi siano sta ti condotti dalla ragione o dalla fan tasia . In effetti, ciascuno di tali pun ti ha qu alche eccellente

1 27

motivo per far sì che , a buon d iritto, gli si a ttribuisca l'inizio od il rinnovamento dell'ann o . L'equinozio d i primavera p uò essere pre ferito poich é , a partire esso,

da

la d urata del giorno comin cia a superare quella

della notte ; inoltre

è anche il periodo della maggiore

umidità

abbiamo

e,

come

d etto,

l 'umidità

regna

principalmente nel periodo che segue alla nascita . Il solstizio d 'e state

è il giorno più lungo, presso gli Egizi

segna l'inondazione d el Nilo ed ind ica il levarsi solare del

Cane.

All 'equinozio

d 'autunno cad e invece il

periodo di cogliere i fru tti e di gettare i semi di quelli fu turi . Infine il solstizio d 'inverno comincia di nuovo ad allungare i giorni che , a partire dal p recedente solstizio , si erano accorciati.

A me sembra conveniente e na turale prend ere questi quattro momenti per giud icare dei vari avveni­ menti dell'anno,

osservando le congiunzioni e le

prevenzioni d el Sole e della Luna che si saranno prodotte

precedentemente

ad

essi,

e

soprattu tto

quelle nelle quali l'uno o l'altro lumi nare si

è eclissa­

to. Si potrà ·in tal modo pron osticare , con l'inizio dell'Ariete, d ello stato d ella primavera ; con quello del Cancro d ell'estate ; con quello della Bilancia dell'au­ tu nno : e dell'inverno per m ezzo di quello del Capri­ como .

Il

Sole,

infatti,

genera

invariabilmente

la

costituzione generale del tem po ed insegna tali cose anche a coloro che sono completamente ignoranti dell'astrologia, sì che essi pure possano preved ere le

1 28

cose fu ture . Bisogna poi anche servirsi delle proprietà dei segni , per giungere alla conoscenza dei venti e delle loro caratteristiche. Quanto ai mu tamenti che si avranno in quei periodi, e segnatamente per gli aumenti e le diminu­ zioni , queste si avranno dalle congiunz ioni d ei lumina­ ri che si produrranno in prossimità dei punti sud detti, inoltre dagli aspetti dei p ianeti coi suddetti luminari, e particolarmente, infine , d al passaggio dei lumin ari in ciascun segno, d alle lune, ed anche dal passaggio dei

pianeti,

le

quali

osservazioni

saranno

mensi­

li.

1 29

- XII DELLE CARATTERISTICHE DEI SEGNI E LORO INFLUENZA SUL TEMPO

P

er giungere alle predizioni bisogna

altresi ave­

re conoscenza delle particolari proprietà naturali

dei segni. Avendo sopra già esposto quanto ciascuno degli astri, e cioè i pianeti e le stelle fisse che per le loro caratteristiche convengono a tali pianeti, influi­ sca sui cambiamenti d'aria e sui venti, e inoltre come i segni con tribuiscano alle condizioni dei venti e delle quattro stagioni dell'anno, ci resta ora d a insegnare le nature p articolari dei segni. Il segno dell 'Ariete, a causa della sua natura e­ quinoziale, genera il tuono e la pioggia. Ciò è però �oderato od aumentato dalla proprietà delle stelle fisse da cui il segno è comp osto . La sua prima p arte infatti porta piogge e venti, quella di mezzo è tempe­ rata e l'ultima è cald a e p estilente. Delle sue stelle quelle boreali sono calde e nocive , mentre le australi sono fredde e generano ghiaccio . Il segno del Toro presenta generalmente l 'una e l'altra costituzione, benché sia più incline al cald o . I n particolare, i l suo inizio , ove s i trovano le Pleiad i , è turbolento, ventoso e nebuloso , la parte di mezzo è umid a e fredda, e l 'ultima, presso le Iadi, possiede la

1 30

natura del fuoco ed eccita i fulmini ed i lampi . Le stelle set tentrionali, inoltre , sono di costituzione tem­ perata, mentre le meridionali sono instabili e p rodu­ cono dei m oti d isord inati. Il segno dei Gemelli produce in generale una at­ mosfera temperata . In particolare i suoi primi gradi maggiormente inumid iscono e corrompono , quelli di mezzo sono temperati, e quelli che segu ono p ossiedo­ no una natu ra composita ed irregolare . Le sue parti settentrionali eccitano i venti e p roducono i t erremo­ ti ; quelle m erid ionali disseccano e bruciano . Il segno d el Cancro rasserena generalmente l 'aria . In particolare la sua prima parte, posta presso la Grep­ pia , soffoca, scuote la terra, arreca dei turbini e span­ de l'oscurità ; la parte d i mezzo è invece temperata e l 'ultima p roduce ven to . Le sue parti tanto boreali che australi sono ignee, nocive e cald e . I l segno d e l Leone porta generalmente calore e i­ noltre so ffoca. In particolare , la sua prima parte sof­ foca ed è pestilen te ; quella di m ezzo è invece tempe­ rata e l'ultima d issecca e genera corruzione. Le parti boreali sono incostanti ed ardenti, le australi umid e . I l segno d ella Vergine

è universalmente u mido e d

eccita i tuoni. I n particolare , però , i l suo inizio è cal­ do e nocivo , la su a metà è temperata, e la sua parte fi­ nale arreca acqua . La parte boreale infine, suscita i ven ti ; l 'australe è temperata . Il segno della Bilancia è generalmente cangiante

131

e mutevole . In particolare , nella prima parte cd in

quella di mezzo è temperato, e n e ll ' u l tim a è umid o . Le parti boreali sono ventose , l e australi umi� e e pestilenti.

D segno dello Scorpione provoca tuoni ed è in generale igneo . La sua parte iniziale porta la neve ; la sua metà è temperata ; mentre la sua parte finale è turb olenta. lnoltr� le parti settentrionali causano un gran calore e le meridionali inumidiscono.

Il segno d el Sagittario è in generale ven toso : all'i­ nizio generalmen te· inumidisce, n ella sua parte di m ez­ zo è temperato , e nella finale

è ardente. Dalla parte

boreale è ventoso e dall 'australe timido e mu tevole . Il segno del Capricorno è nel complesso umi4 o . Nella sua prima parte

è soprattutto cald o e nocivo : in

quella di mezzo temperato e nell'ultima piovoso . Infi­ ne, tanto nell'australe che nella boreale , è umid o e no­ civo. Il segno d el l'Acquario in generale raffredda e porta acqua. E' particolarmente umido al suo .inizio ,

mentre nel mezz'o è temperato' ed alla fine ventoso . Scald a poi grandemente d al lato boreale ed è nevoso d all'australe. Il segno dei Pesci

è in generale freddo e ventoso.

La sua prima parte è temperata, q u ella di mezzo uini­ da e l'ultima· riscald a. Le sue parti se t ten trionali sono ventose e quelle meridionali portano l'acqua.

1 32

- XIII DELLA CONSIDERAZIONE DELLE CARATTERISTICHE PARTICOLARI DELLE STAGIONI

D

ette così ta l i cose , b isogna ora trattare quanto concerne i significati p iù particolari . Un modo è

quello di esaminare i quadranti d ello Zod iaco : con esso, come abbiam o detto, d obbiamo osservare per ciascun clima proposto le Lun e piene e nu ove che hanno precedu to i punti solstiziali ed equinoziali e al­ tresì gli angoli al momento di tali Lune, allo stesso mod o che si trattasse di un tema di natività. B isogna in

seguito

conoscere

i pianeti che dominano nei

luoghi occupati d al plenilunio e d al novilunio , e quelli che dominano gli angoli che li segu ono, così come abbiamo mostrato sopra a proposito d ella dottrina delle eclissi . In tal modo, d alle proprietà dei quadranti dobbiam o atten tamente cercare e trarre le predizioni generali. Gli accrescimenti e le diminuzioni, come pure quali qualità e quali caratteristiche debbano avere gli effetti indicati, noi li d obbiamo però trarre dalla natura dei pianeti che vi presiedono. L'altro metod o

è basato sullo studio d el mese . Secondo

questo,

bisogna

consid erare

allo

stesso

modo

i

noviluni ed i pleniluni che capitano in ciascun segn o ,

1 33

osservando solo che, se per avventura una Luna nuova ha preceduto un segno tropico od equinoziale , noi dobbiamo servirei di tutto questo quadrante del­ le Lune nuove, e, in caso di Luna piena dobbiamo ser­ virei delle lune piene . Dobbiamo ancora considera­ re gli angoli ed i pianeti che dominano negli uni e ne­ gli altri luoghi e soprattutto le levate solari, le appli­ cazioni, i deflussi dei pianeti, le loro condizioni, co­ me pure quelle dei luoghi nei quali si trovano, quali venti siano eccitati da questi stessi pianeti ed i gradi dei segni nei quali si trovano , ed inoltre verso quale parte inclini la Luna con la sua latitudine nell'obliqui­ tà d ell'eclittica. Da tutto ciò , considerando le cause più forti, noi potremo prevedere lo stato generale dei mesi ed i venti. Il terzo metodo riguardante le dimi­ nuzioni e gli aumenti consiste in un'osservazione più sottile, con la quale dobbiamo considerare le partico­ lari configurazioni del Sole e della Luna, non solo dei pleniluni e dei noviluni, ma anche delle mezze Lune , rammentando che i cambiamenti significati comin­ ciano in generale tre giorni prima che la Luna, col suo corso, eguagli quello d el Sole, e talvolta tre giorni do­ po. Ciò avviene sia a ragione di tali posizioni, come di altre, cioè degli aspetti trigoni e sestili, e delle configurazioni degli altri pianeti con la Luna . Difatti, partendo dalla considerazione della loro natura si sco­ pre la qualità del cambiamento , che infatti risponde all'affinità che i pianeti ed i segni dello Zodiaco in

1 34

causa hanno con l'aria che ci circonda e coi venti. Ta­ li qualità particolari, gli accrescimenti e le diminuzio­ ni, si p roducono pure , per la più p arte, quando quelle stelle fisse che sono più potenti ed illustri splendono alla sera od al mattino, o si levano o si corican o con il Sole stesso. Difatti, assai sovente esse cambiano lo stato particolare del tempo secondo le qualità del­ la loro natura . Bisogna pronunciare il giudizio allo stesso modo quando i luminari passano per gli angoli , poiché, secondo la loro situazione , la costituzione del tempo migliora o peggiora a ciascuna ora allo stesso modo in cui risulta eccitato il flusso ed il riflus­ so del mare dal movimento d ella Luna. Similmente, quando i luminari passano per gli angoli , avvengon o i mutamenti d ei venti , che in generale risultano prove­ n ire d alla regione cui inclina la Luna con la sua latitu­ dine. Tuttavia, b isogna in ogni caso tener presente che la causa principale ed universale deve sempre precede­ re ed essere consid erata più potente di quella da cui provengono gli accidenti p articolari, e che, inoltre , l'effetto risulta aumentato e fortificato quando i pia­ neti che d ominano la costituzione universale si uni­ scono con un aspetto o configurazione, alle cause dei fenomeni particolari .

1 35

- XIV DEL SIGNIFICATO DELLE METEORE

P

er prevedere gli avvenimenti particolari è anche assai u tile consid erare i segni che compaiono vi­

cin o al Sole , alla Luna ed agli altri astri . Consid erere­ mo il Sole levante per congetturare del tempo che fa­ rà d uran te il giorno, ed il Sole d iscendente per quello che farà durante la notte. Per uno spazio di tempo più lungo noi considereremo la sua con figurazione con la Luna, poiché ciascuno dei loro aspetti insegnerà quale deve essere la costituzione del tempo fino a che so­ pravviene un'altra configurazione . Se dunque il Sole si leva o si corica con una luce pura , essendo privo di foschia . di d iversità di colori e di nuvole, ciò promette un tempo sereno. Se , al con trario , si leva o si corica a­ vendo un aspetto variegato o d i colore infuocato , o se i raggi che da lui promanano e che lo circondano appaiono rossastri, o se , d a una parte, forma con tro le nuvole ciò che noi chiamiamo i suoi pareli, o produce un colore fosco e stende dei lunghi raggi sulle nuvole, questo sta a significare dei venti impetuosi , che si le­ veranno con violenza da quell 'angolo in cui sono state osservate tali cose . Se all 'alba od al tramonto il Sole si farà scorgere nero o l ivid o , o coperto di nubi, o co­ ronato da una parte di un cerchio, o se è coronato

136

dall'una e dall 'altra parte dai suoi pareti, o getta in­ torno dei raggi pallidi o neri, vuoi dire che minaccia freddo e pioggia. Osserveremo anche la Luna nel suo corso tre giorni prima e tre giorni dopo il novilunio , il plenilunio ed i quarti, poiché se in tal period o la sua luce appare netta e nulla la circonda, promette che il tempo sarà sereno. Se la sua luce

è lieve e rossastra

e

si ved ono chia ramente di essa anche quelle parti che sono sprovviste di luce , essa ecciterà i venti che nasce­ ranno dal la to verso cui d eclin a . Se invece appare nera o torbida o pallida minacce rà p ioggia. Bisogna pure consid erdre gli aloni che a vol t e la circondano, d i fatti se non ve ne

è che uno e questo

inoltre è chiaro , e a poco a poco sva nisce , ciò promet­ te tempo sereno; se ve ne sono due o tre , ciò signi fi­ cherà invece fredd o . Se tali aloni sono invece rossa stri e come spezzati, questo sta a significare che quegli stessi freddi se ne dovranno andare per mezzo di venti impetuosi e violenti ; se son o t orbid i e spessi con d elle nevicate ; se sono smorti, neri e spezzati, con gli uni e con le altre . Infine, più si

incontrano di tali aloni, e

più ciò presagisce che i freddi d evono essere grandi. Gli aloni che circondano i piane ti e le stelle più brillanti mostrano col loro colore le cose che si­ gn ificano in relazione alla natura dei piane ti . Qu anto alle stelle fisse che sono in un certo numero riunite le une alle altre, osserveremo la loro grandezza, p oiché se sembrano più grandi e p iù chiare che d 'ordinario,

1 37

in qualsiasi parte del cielo possano trovarsi, significa che i venti spireranno da quel lato . Inoltre considere­ remo gli ammassi nebulosi come quello della Greppia o altri; se, infatti, in tempo sereno paiono sottili a sfuggire alla vista, oppure sembrano spessi, presagisco­ no delle gelate ; se sono, invece, chiari e splendenti, si­ gnificano venti impetuosi. Se delle due stelle che si trovano da una parte e dall'altra della Greppia, con­ traddistinte col nome di Asini, quella settentrionale non compare, ciò vuoi dire ch e dovrà soffiare il vento Aquilone ; se invece si nasconde l'altra che è australe, si alzerà il vento di Mezzogiorno. Tra le cose che in certi periodi si mostrano in cielo, e che son chiamate col nome di prodigi, gli a­ stri chiomati predicono sempre siccità e venti, e que­ sti tanto più impetuosi quanto più grandi tali astri saranno. Se le stelle filanti provengono da un angolo, es­ se preannunciano che poco dopo i venti seguiranno da quella stessa parte ; se esse vengono pure dall'angolo opposto si avrà una confusione di venti, e se spuntano dai quattro angoli, portano dei freddi, dei fulmini e dei lampi ed altre cose di tal genere . Le nuvole che sono simili a dei fiocchi di lana, da qualunque parte si vedano, mostrano che dovranno seguire dei freddi. Anche l'arcobaleno, in qualunque periodo si incontri, se il cielo è sereno promette freddo, mentre se fa fred­ do promette il buon tempo.

1 38

Per concludere , si ricord i dunque che le cose generalmente viste in cielo in certi periodi, presagisco­ no gli stessi effetti prima spiegati in ciascuno dei loro accidenti. Queste sono pertanto l e considerazioni sulle cose generali e sui segni particolari . Qui di seguito daremo ora il p ronostico del tema di natività, continuando a insegnare cosi come vuole l 'ord in e .

1 39

Tavola V I I I L e caratteristiche di splendore e di regalità attribuite all 'in­ flusso del Sole sono rammen tate da questa tavola. In alto vediamo infatti il sacerdote in tento ad officiare la messa, cui assistono dame e gentiluomini, mentre sotto, in una vasta sa­ la, è rappresentato il sm,rano in trono circondato dai suoi mi­ nistri, dai dignitari, dai cortigiani e dagli armigeri.

L I B R O

III.

-IPROLOGO

bbiam o fin qui trattato d egli accadimenti generali, che sono stimati i più forti e la cui trattazione deve necessariamente pre­ cedere quella che concerne invece le sin­ gole particolari nature degli uomini, le cui predizioni sono dette "genetliache". Dobbiamo comunque sapere che nell'una come nell'altra bisogna apportare la stessa considerazione tanto al moto dei pianeti che ai loro effetti. Infatti, per gli u omini tut­ ti, la causa degli avvenimenti generali e particolari è costituita dal moto dei pianeti, del Sole e della Luna, e la predizione d elle cose che sono a questi sottomes­ se è fondata appunto sulla relazion e che lega i passag­

gi di tali astri con gli avvenimenti stessi . Bisogna tu tta-

1 41

via sempre ricordare che le cause generali sono p1u forti di quelle particolari . Sia per le une che per le altre vi sono comunqu e degli inizi ' , at traverso i qua­ li, considerando la posizione che vi hanno gli astri , noi possiam o predire le cose che sono da questi signi­ ficate . Delle

cause

generali

esistono però vari mo­

menti iniziaii, poiché , ad esem pio , non ve ne è uno unicò per le città e per gli stati . Questi inizi, p oi, li prendiamo non sempre dalle stesse cose , ma a volte anche da circostanze od incontri che fortificano le cause

prime2

Nelle



considerazioni

particolari

o

generali ci serviamo tu ttavia quasi sempre delle eclissi o d elle congiunzioni. Per quanto poi concerne i particolari che riguar­ dano gli uomini , abbiamo contemporaneamente p iù momenti

da

considerare .

Uno ,

innanzitutto,

è

il

momento in cui l 'uomo nasce , e questo rappresenta il da to

inizial e .

Ad

esso

secondo le d iverse età,

si

aggiungono

in

seguito,

la considerazione di vari altri

istan tP , i cui significati sono tratt i d alla loro relazio­ ne con quel primo . Il momento d ella nascita è co­ munque

1

il

più

imp ortan te, p oiché

è

quello

ch e

Momen ti sui q uali s i fondu l a p red i1.ione.

2

Cioè, ad esempio dull'appari1.ione d i comete, dal verificarsi di eclissi, da gru ndi e potenti congi u n1.iuni, ecc.

3 Cioè, ;1d esempio, i transiti.

1 42

propriamente determina il corpo, ed è anche quello su cui si osservano tutti gli altri istanti. Pertanto le caratteristiche del corpo si considerano generalmente su questa prima d ata ; sulla base degli altri momenti, invece , sono previsti gli accadimenti che dovranno occorrere al soggetto , servendosi dei p eriodi dei pianeti , degli aumenti, delle diminuzioni, e rispet­ tando le divisioni delle età .

1 43

- II DELLA CONCEZIONE E DELLA NASCITA

isto che l'inizio temporale dell'uomo é costituito

V naturalmente dal momento

stesso della conce­ zione, e poi, accidentalmente , da quello della nascita , nel caso in cui, fortuitamente o per deliberata osservazione, sia conosciuta l'ora stessa della conce­ z ione, potremo ben a proposito considerare la posizione in cui si trovavano gli astri in quel momen­ to, per giudicare delle particolari caratteristiche del

corpo e dell'anima del nascituro . In effetti, il pro­ dotto del concepimento, in tale istante riceverebbe il proprio temperamento dall'in flusso del cielo che lo sovrasta, e, benché men tre il corpo si forma si pro­ ducano poi in esso dei successivi mutamenti, anche a causa dei nu trimenti molteplici che esso poi assimila , accomodandoli alla propria natura, tale prodotto conserva sempre la rassomiglianza con quella prima impressione. Se l'ora della concezione è però ignota, come capita assai sovente, si trarrà l'inizio dall'uscita dal grembo materno. Anche tale istante è difatti assai importante e differisce d all'altro soltanto per il motivo che se quello della concezione è conosciuto , potranno essere predette anche l e cose che precedono il parto . Benché il concepimento possa essere conside-

1 44

rato il vero momento iniziale , l'uscita dal grembo è infatti il primo atto d i vita, posteriore cronolo­ gicamente, ma uguale in potenza e anzi più eccellente. La concezione può difatti essere considerata all'in­ circa come la generazione del seme e invece l'uscita del bam bino la generazione dell'uomo : in fatti egli acquisisce in quel momento molte caratterist iche che precedentemente, nel grembo materno, non aveva e che son o proprie della natura uman a , quali, ad esempio, le percezione dei sensi ed i movimenti dél corpo. Benché nel parto la posizione del cielo non sembri rappresentare l'inizio della vita, essa fa tuttavia sì che il frutto del concepimento esca alla luce del giorno, dopo che, in virtù di una conveniente azione del cielo , ha ricevuto la maturità necessaria. Difatti , qu ando i l fru tto giunge a compimento , l a natura l o fa uscire d al grem bo non appena vede una disposizione del ciclo che sia adatta a quella che si aveva avuto precedentemente , nel momento della concezione . Per tale motivo la posizione del cielo al momento del parto sarà giustamente ritenuta significativa , non tanto perché essa determini la natura dell'ind ividuo, ma perché, per una certa qual necessità naturale , essa conviene al momen to d ella concezione, eguagliandolo così in potenza . Visto che ho scelto dunque di con tinuare succintamente l'esposizione di questa parte, seguendo lo stesso ordine da me osservato precedentemente , cioè cominciando a trattare di fin

1 45

dove la predizione sia possibile, non seguirò il vecchio metodo che consiste nell'esaminare il significato dei reciproci aspetti degli astri, poiché esso è confuso e pressoché infinito se li si esamina tutti, ed anche perché appartiene piuttosto alle congetture particolari che ai precetti generali. Poiché dunque quel metodo è più difficile che utile, noi lo tralasceremo . Mi limite­ rò , pertanto, a dare i precetti generali, dai quali si potranno poi trarre le congetture delle cose partico­ lari, esponendo, nella maniera migliore che mi sarà possibile, le cause che più manifestamente producono i vari effetti, riportandole sempre a delle ragioni fisiche . Considererò pertanto quel luogo del cielo ove gli accadimenti dei singoli uomini paiono chiaramente quali un fine cui tendono le qualità efficienti degli astri, e ciò in relazione a quella simpatia che si trova coi corpi celesti. Quanto p oi al giudizio che bisogna trarre allorché si mescolino assieme le nature di vari pianeti, noi questo lo lasceremo all'accortezza dell'in­ terprete. Tratterò innanzitutto, come vuole l'ordine, del­ le cose generali, le quali si valuteranno analizzando l'i­ stante iniziale, che è considerato il momento del par­ to. Infatti, per mezzo di tale data, come abbiamo già detto, può essere conosciuto tutto ciò che è imputa­ bile ad una causa naturale. Se p oi a qualcuno interesserà un 'analisi più mi-

1 46

nuziosa, egli dovrà farla per mezzo dell'ora di conce­ zione, poiché potrà arrivare, per mezzo di essa, alla conoscenza delle caratteristiche particolari del tem­ peramento in esame. Basterà infatti che si consideri lo stato del cielo in quel momento , come se si trattasse di una natività.

1 47

-

III

-

DEL GRADO DELL'ASCENDENTE

S iniziale, cioè dell'ora di natività , giacché sola­ i è sovente in dubbio a proposito del momento

mente l'astrolabio può darci il minuto esatto dell'ora , mentre tutti gli altri strumenti, dei quali molti si ser­ vono per segnare il tempo, sono sovente cagione di er­ rori . I quadranti solari, ad esempio , sbagliano spesso vuoi perché non sono ben posti, vuoi perché i loro gnomoni non coincidono esattamen te con la linea meridiana. Gli orologi ad acqua discordano tra di loro a cagione delle differenti caratteristiche delle acque , cosa che ha spesso cause diverse, mentre altre volte essi discordano vuoi perché giungono per caso ad arrestarsi, vuoi per la loro estrema diseguaglianza. E' dunque necessario stabilire un metodo per mezzo del quale si possa, in relazione ad una ragione fisica e naturale, trovare sullo Zodiaco il grado che corri­ sponde al punto che appare all'orizzonte. Pren­ deremo quindi, per mezzo delle ascensioni, l'ora che si suppone sia quella del grado ascendente . Dovre­ mo poi osservare il grad o della congiunzione o della opposizione 4 che ha imm ediatamente preceduto la

4 Cioè del novilunio o del plenilunio.

1 48

natività . Nella congiunzione dei luminari prenderemo il loro grado , nell'opposizione, prenderemo invece il solo grado del luminare posto sopra l'orizzonte. Guarderemo allora quale pianeta è Signore d i tale grad o, attenendoci alle cinque prerogative che ab­ biamo precedentemente insegnato, e cioè la triplici­ tà, il domicilio, l'esaltazione, i termini ed , infine, la configurazione. Dopo aver dunque trovato quale pianeta ha affinità con questo grado, a cagione di una o più prerogative, bisognerà vedere qual è il grado di tale pianeta nel momento della nascita. In relazione al grado trovato, stabiliremo che un grado simile, nel segno dell'Ascendente, salirà all'orizzonte. Se avremo due o più pianeti partecipanti al dominio , scegliere­ mo tra essi quello il cui grado, al momento del par­ to, m aggiormente si avvicinerà al grddo del segno che ci risulta sorgere all'orizzonte e, in base a quello di tale pianeta , stabiliremo il grado dell'Ascendente. Se invece due o più p ianeti si troveranno ad essere ad una distanza simile, sceglieremo quello che, a ragione degli angoli e della sua condizione, possiede maggiore affinità con l 'Ascendente. D'altra parte allorché i gradi del dominatore sono p iù d istanti dall'Ascenden­ te che dal Medio Cielo, noi ci serviremo di questo stesso numero per costituire il Medio Cielo, e per mezzo dell'uno e dell'altro stabiliremo gli altri ango­ li.

1 49

- IV DIVISIONE DELLA DOTIRINA DELLE NATIVITA'

tabilite tali cose, dividendo con ordine la dot­

S trina universale delle natività, si troverà che dei

precetti riguardanti gli avvenimenti naturali che pos­ sono essere previsti, alcuni precedono la natività e trattano ad esempio dei padri e d elle madri, ed altri la seguono, come quelli che trattano dei fratelli ; al­ tri, infine, riguardano cose che capitano durante la na­ scita stessa e la causa di essi è diversa e composta. Per quelle cose che riguardano il parto stesso, ci si infor­ merà ad esempio se il soggetto in esame è un maschio o una femmina, o se si tratta di due o più gemelli, ed anche se il frutto del concepimento è mostruoso oppure normale . Per le cose che invece seguono la natività stessa ci si informerà di quanto è inerente alla durata d ella vita, questione che è distinta dalla precedente, e cioè se il frutto da poco nato può nutrirsi e svilupparsi. Si studieranno in seguito le condizioni del corpo, le ma­ lattie o le ferite eventualmente sopravvenute, le carat­ teristiche dell'anima, le sue malattie , le sue ricchezze , l e cariche, gli onori, l a professione, le azioni della vita, il matrimonio, i figli, le amicizie ed inimicizie , i servi-

1 50

tori, i viaggi, ed infine il tipo di morte, che è l'ulti­ ma questione, prossima a quella precedente che tratta della durata della vita, e che , a causa dell'ordine gene­ ralmente seguito, si ha l'abitudine di esporre dopo tutte le altre . Tratterò succintamente di tutte queste cose, illu­ strando le cause da cui esse sono prodotte. Tralasce­ rò, invece, tutto quanto non possiede una causa fisi­ ca, e che molti tu ttavia non si astengono dal trattare, portandosi così oltre quanto è insegnato dalla scien­ za . Non mi richiamerò dunque alle divinazioni che si traggono dagli eventi e dai numeri, ma darò invece delle regole, sulle posizioni degli astri e sulle loro proprietà, che hanno una certezza sperimentale ed i cui precetti sono di valore universale. Se qualcu­ no, perciò, vorrà avere conoscenza di cose anche par­ ticolari, non avrà che da ricorrere ai seguenti inse­ gnamenti. Dovremo innanzitutto cercare il grado dello Zodiaco che rappresenta la cosa che si desidera sape­ re : se, ad esempio, si investiga sull� azioni della vita dovremo consultare il Medio Cielo , se invece si in­ vestiga del padre , bisognerà osservare la posizione del Sole. Dovremo poi vedere quale pianeta è il più po­ tente e in che luogo possiede le cinque prerogative, per mezzo delle quali se ne riconosce il dominio : se infatti un pianeta le possiede tutte, questo sarà consi­ derato il p iù potente del tema natale, mentre se

151

vari pianeti dovremo preferire quello che ne possiede maggiormente. In seguito, per giudicare delle qualità della cosa in esame , bisogna considerare le nature dei pianeti do­ minanti e le nature dei segni ove essi ed i luoghi prin­ cipali 5 del tema natale si incontrano . Per stabilire l'importanza degli avvenimenti do­ vremo osservare se i pianeti dominanti sono potenti, e ciò sia seguendo la loro posizione nel cielo , che quella nel quadro natale. Essi risultano difatti più potenti, a cagione della posizione che hanno nel cielo, quando si trovano nei propri segni o nei luo­ ghi loro propri e anche quand 'essi sono orientali e ra­ pidi nel loro movimento. Inoltre, in relazione a quan­ to concerne il tema natale, essi prevalgono anche quando si trovano negli angoli o nei segni seguenti ad essi c ciò soprattutto se si tratta di segni principali, e cioè quelli ascendenti e culminanti. Gli stessi pia­ neti sono invece più deboli, in relazione alla loro po­ sizione nel cielo, quando si trovano in luoghi estra­ nei alla loro natura e per i quali essi non hanno alcuna affinità , ed al tresì quando sono occidentali od hanno un moto più l ento6 Risultano anche più deboli, in ra­ gione della posizione nella nascita, quando si trovano nei luoglti che cadono dagli angolF . •

5 Cioè l' Ascenden te, il Medio Ciclo, ccc. 6 Qu;md;,, cioè, sono retrogradi. 7 C'inè le C;�se cade n ti, che sono la 1 11 ' -

cunsidcra t c le 'più deboli.

1 52

V 1 · - I X · - X I I · , c sono

Infine, per sta bilire il period o in cui a ccad ranno gli avvenimenti consid erati, si noterà se i pianeti so­ no vespertini

o mattu tini,

e qu esto tanto rispet to al

Sole che all'ascendente : i quart i che preced ono il Sole e l 'ascend ente e quelli che sono a questi opposti sono in fatti orientali e mattutin i . men tre gli altri che li seguono, e quelli ch e a questi ultim i sono opposti, sono invece consid erati occidentali e vespertini . Si dovrà inoltre o sservare se i pianeti sono posti negli an­ goli o nelle case succedenti8 , poiché quand o sono orien tali o negli angoli la loro azione avrà un inizio più rapido , mentre quando sono occid entali o nelle case succed enti , i loro e ffetti saranno più tardivi.

8 Le case succedenti sono. la I l " - v · - V I I I " - I X " , c posseggo­ no influenza media.

1 53

-v-

DEI GENITORI

a supremazia, a qualsiasi luogo spetti, va sempre

L distinta ne11a considerazione generale del tema

natale, ed essa si stabilisce dunque nel modo appena detto . Cominciamo ora la nostra esposizione seguendo in ciò l'ordine che abbiamo stabilito , e trattando quindi innanzitutto dei genitori. 11 Sole e Satumo sono naturalmente in relazione col padre, mentre la Luna e Venere lo sono con la madre . Le condizioni di questi pianeti tra di loro e con gli altri astri stanno a signi ficare i casi dei genitori. La loro fortuna e le loro ricchezze si giudicano infatti per mezzo dei Guar­ diani che circondano i luminari. Difatti la fortuna iJlustre ed ecJatante si osserva quando i pianeti benefi­ ci e che sono di simile condizione, circondano i lumi­ nari, sia che essi siano negli stessi segni, od in altri segni prossim i, ma principalmente quando presso al Sole sono orientali ed a11a Luna occidentali, e sono inoltre ben posti. Quando Saturno e Venere sono orientali e sono posti in tàccia ai luminari , oppure sono in un an­ golo, stanno a significare manifesta felicità, tanto al padre che alla madre, in relazione a11e condizioni particolari di ciascuno di essi. Se invece i luminari so-

1 54

no soli nel loro corso e non hanno alcun Guardiano , ciò significa che i genitori vivono in basse condizio­ ni e sono privi di stima, e ciò principalmente quando Venere e Satumo sono posti in maniera malefica . Se i luminari hanno dei satelliti, non però della loro condi­ zione, come quando Marte sorge dopo il Sole , o Sa­ turno dopo la Luna, o se i pianeti b enefici e che sono di uguale condizione non sono ben disposti , ciò sarà segno che la vita dei genitori sarà pure miserabile, senza splendore e soggetta a varie sventure . Se però la Parte di Fortuna, di cui dirò appresso , ha qualche rapporto con questi pianeti benefici che servono da satelliti al Sole ed alla Luna, ciò farà sì che i figli rac­ coglieranno tutto in tiero il loro patrimonio ; se altri­ menti non conviene con essi oppure vi è contraria, o , infine, il luminare non h a alcun satellite oppure questi sono malefici, l'eredità dei genitori non tornerà ad al­ cuna utilità ai figli, se non sarà addirittura loro dan­ nosa. Quanto all'età dei genitori, bisogna giudicarne secondo la posizione dei pianeti . Nel caso del padre , quando Giove o Venere guardano con un buon aspet­ to il Sole o Saturno, oppure Saturno è felicemente in aspetto con il Sole, gli sia esso congiunto o in sestile o in trigono, e né l'uno né l'altro cadono in luogo sfortunato , ciò significa lunga vita per il padre : se al­ trimenti sono deboli e cadenti in luogo sfortunato , il significato non è lo stesso , tuttavia il padre non dovrà

1 55

affatto morire precoc�mente . Se Marte invece si leva sul Sole o su Saturno, o sorge dopo di essi, o se Sa­ turno non si accord a col Sole ed invece gli si oppone o gli è· quadrato , oppure entrambi si trovano nelle case Cadenti d agli angoli, ciò renderà il padre debo­ le, mentre se essi si trovano negli angoli o nelle case Succedenti, significherà che il padre avrà decisamente vita breve, o che sarà perennemente malato. Anche se si trovano nei primi angoli, cioè ad Oriente o al Me­ dio Cielo, o nei segni che loro seguono, il padre vivrà poco. Nei due altri angoli, l'Occidente ed il Fondo Cielo, e nei segni loro seguenti soffrirà ferite o malat­ tie . Se difatti Marte guarda il Sole nella suddetta ma­ niera, ciò significa morte subitanea del padre o un'of­ fesa per i suoi occhi ; se invece guarda Saturno si­ gnifica nuovamente morte, oppure che egli cadrà in febbri infettive o che dovrà soffrire piaghe o bruciatu­ re . Quando invece è Satumo in cattivo aspetto col So­ le, ciò presagisce la morte del padre per malattie causate dall'accumulo di cattivi umori . Quanto alla madre, se Giove i n un modo qualun­ que guarda la Luna, o lo fa V enere con un sestile od un trigono, oppure essendole congiunta in un luogo favorevole, ciò significa che la madre avrà lunga vita. Ma se Marte guarda la Luna, o Venere, con una qua­ dratura o una opposizione, oppure Saturno guarda la Luna sola nella stessa maniera, essendo in più tutti e due diminuiti di movimento, o trovandosi in case

1 56

Tavola I X : VENERE Venere è dipinta in foggia di fanciulla (natura femminile del pianeta), con lunghe chiome inghirlandate, che nelle mani, quali simbolici attributi, regge un fiore ed uno specchio. Sot­ to di lei sono rappresentati i segni della Bilancia e del Toro cioè, rispettivamente, il suo domicilio diurno e notturno. In basso scene leggiadre d 'amore, con coppie di innamorati al­ lietati da suonatori d 'arpa e di liuto, rimandano all 'influsso benefico di questo pianeta.

che cadono agli angoli , essi designano allora che la madre sarà soggetta a malattie o afflizioni di vario ge­ nere. Se invece aumentano il loro movimento, o se sono ben situati agli angoli, ciò significa che la vita della madre avrà breve durata, o che essa sarà soggetta all'epilessia : in particolare, avrà vita breve quando questi pianeti saranno ad Oriente o nelle case se­ guenti, sarà soggetta all'epilessia quando si troveranno ad Occidente. In effetti, quando Marte guarda in tal maniera la Luna posta ad Oriente, ciò significa morte subita­ nea della madre, oppure degli accidenti agli occhi. Se guarda invece in tal maniera la Luna posta ad Occi­ dente, ciò denota la sua morte per aborto o cose simi­ li ed accidenti vari, quali tagli e bruciature. Quando invece guarda così Venere, ciò significa febbri morta­ li, mali oscuri e misteriosi, abbagliamenti e strane ma­ lattie . Se, d'altra parte, Saturno guarda allo stesso mo­ do la Luna, questo presagisce morte e malattie : morte per febbri letali e cancrene quando la Luna è ad O­ riente, malattie del ventre e della circolazione sangui­ gna quando essa è ad Occidente. Per la predizione delle malattie di entrambi i ge­ nitori, bisogna pure considerare la natura dei segni ove sono i pianeti autori delle malattie , cosa questa che si può più comodamente ricercare nel loro parti­ colare tema di natività. Oltre quanto abbiamo esposto, per le nascite

1 57

diurne osserveremo maggiormente il Sole e Venere , e per quelle notturne Saturno e la Luna. Il resto consi­ ste poi in ricerche più particolari per le quali dovre­ mo prendere il Significatore proprio della madre o del padre e porlo sull'ascendente e come in una nasci­ ta su questo tracciare poi le altre case celesti e le principali significazioni9



In ogni caso, qui come al­

trove, dovremo sempre porre attenzione alla reciproca influenza dei pianeti. Se ve ne sono molti e di natura diversa al luogo che possiede significato, dovremo esa­ minare quello , di essi, che ha maggiori prerogative e se queste sono uguali noi ragioneremo conveniente­

mente secondo la mistione delle loro qualità. Se inve­ ce sono distanti da tale luogo, attribuiremo a ciascuno di essi gli avvenimenti di certi periodi .

I

primi

avvenimenti

a

manifestarsi

saranno

associati ai pianeti mattutini , i più tardivi a quelli vespertini . Ma per far ciò bisogna che , d all'inizio , con i pianeti che dominano

il luogo in questione, con­

vengano quelli che hanno il potere principale, perché quelli che dall'inizio non converranno con tale luogo , non avranno attribuito alcun potere . Ciononostante noi sapremo

in qual tempo l 'avvenimento dovrà

capitare , non dal solo pianeta dominante , ma anche dalla sua posizione rispetto al Sole ed agli angoli.

9 E' questo il principio delle case

15 8

derivate.

- VI DEI FRATELLI E DELLE SORELLE

A sul padre e sulla madre nel tema di natività dei bbiamo insegnato da cosa si trae il pronostico

figli. Quanto invece alla questione dei fratelli, se, contentandosi di una conoscenza generale le cui possibilità assolutamente non conducono oltre, se ne ricerca il numero e le caratteristiche, si potrà , per una ragione positiva, farlo convenientemente per i fratelli germani, che sono nati quindi da una stessa madre, traendone il giudizio dal Medio Cielo, e dal luogo che rappresenta la madre , e cioè, osservando Venere per le nascite diurne e la Luna per quelle notturne. Poiché tale luogo e il luogo che segue rappresentano la madre ed i figli, quello destinato ai fratelli sarà lo stesso. Se dunque i pianeti benefici guardano tale luogo, noi prediremo molti fratelli, traendo tale con­ gettura dalla moltitudine dei pianeti e dei segni, poi­ ché ha molta importanza che questi abbiano una figu­ ra unica o una figura doppia . Ma se i pianeti malefici si elevano su tale luogo, o gli sono opposti, ciò signi­ ficherà pochi fratelli, soprattutto se il Sole è pure con essi . Oltre a ciò, se tale disordine si produce agli angoli, e principalmente se Saturno è all'ascendente, il significato cadrà sui maggiori, mentre se in tal luogo

1 59

vi è Marte, questi minaccerà di morte gli altri fratel­ li. Se invece i pianeti che danno i fratelli si trovano ben piazzati, essi doneranno per l'appunto dei fratelli che eccelleranno in bellezza ed onori, mentre , se saranno mal posti, li daranno abbietti e miseri. Se i pianeti malefici sono elevati su quellì bene­ fici che danno i fratelli, oppure li seguono, daranno sì dei fratelli, di vita però breve . I pianeti che sono maschili, per via della loro posizione in Cielo 1 0 , daranno i fratelli, quelli femmi­ nili le sorelle ; inoltre i pianeti mattutini saranno significativi per i primogeniti, ed i pianeti vespertini per i minori. Inoltre, se i pianeti che danno dei fratelli guardano con un felice aspetto il segno che denota tali fratelli, ciò avrà significato di reciproca unione e di mutua benevolenza ; se questo segno poi si accorda con la Parte di Fortuna, questo starà a denotare inoltre che essi vivranno in comunità di beni, mentre se essi non saranno legati da alcun aspetto , o se sono opposti, questo sarà segno di odio reciproco e di noie continue. Per il resto, se qualcuno vuole con maggiore attenzione studiare le varie particolarità di tale questione, deve piazzare all'ascendente il pianeta che denota i fratelli, costruendo poi il tema come si ha comunemente costume di fare. 1 ° Cioè, quelli posti ad Oriente sono maschili c danno dei fratelli, e quelli ad Occidente sono femm inili c danno delle sorelle.

1 60

- VII DEI MASCHI E DELLE FEMMINE

V

isto che , con conveniente e naturale metodo, ab­ biamo precedentemente esposto, come vuole l' ordine, la dottrina che riguarda i fratelli, dobbiamo o­ ra trattare di quanto è inerente all'individuo stesso , ed , innanzi tutto , di quanto riguarda la previsione di quale sarà il suo sesso . Il giudizio in proposito si trae non da un solo dato, ma da entrambi i lumina­ ri, dall'ascendente e dai p ianeti aventi affinità con essi, innanzitutto nel tema della concezione e secon­ dariamente in quello della nascita. Sia nell'uno che nell'altro bisogna comunque osservare se i tre luoghi suddetti ed i pianeti dominanti, tutti o la maggior parte di essi, sono di natura mascolina o femminina, giudicando cosi, in base a ciò, del sesso . In effetti, cosi come ho detto all'inizio di questi insegnamenti, bisogna considerare i pianeti come femminili o ma� schili in relazione alla natura dei segni ove essi sono posti, cosi pure come dalla natura dei pianeti stessi, e dalla posizione da loro occupata in Cielo, giacché infatti quando sono orientali sono considerati ma­ schili, e quando occidentali femminili. Oltre a ciò, quand 'essi precedono il Sole sono di nuovo conside­ rati maschili, e femminili quando lo seguono.

161

Avendo valutato tutte queste cose, si potrà pronosticare il sesso , seguendo la natura dei pianeti che hanno la principale potenza a tale riguardo.

162

- VIII DEI GEMELU

Q

uando i bimbi nati sono due o più gemelli, biso­ gna allo stesso modo considerare i due luminari e l'ascendente . In effetti tale tipo di nascite si hanno quando due o tre di tali luoghi principali si trovano in segni doppi, soprattutto se i pianeti che dominano tali segni contraggono con i suddetti luoghi qualche aspet­ to , o quando alcuni sono in segni doppi ed altri sono congiunti a due o più assieme . D'altra parte, quando i luoghi dominanti sono in segni doppi e sono confi­ gurati a più pianeti, allora capita che nascano anche più di due bimbi: il numero si potrà trarre dal pianeta dominante. Il sesso, in particolare, si giudicherà dai pianeti configurati con il Sole, con la Luna e con l'ascendente : abbiamo infatti già mostrato quando ciò significhi i maschi e quando le femmine. Anche se una tale disposizione dei pianeti 1 1 non include l 'angolo oroscopico coi luminari, ma piutto­ sto il Medio Cielo, la madre partorirà , generalmen­ te, due o più bambini, e, in particolare, se Saturno, Giove e Marte sono posti in segni doppi nel luogo suddetto, darà alla luce tre maschi, come nella nascita

11

Cioè in segni doppi.

1 63

dei Gerioni; se vi sarà Venere e la Luna con Mercu­ rio effeminato avrà tre femmine, come nella nascita delle tre Grazie ; se invece vi saranno Satumo, Giove e Venere, genererà due maschi ed una femmina come nella nascita dei Dioscuri e di Elena ; Venere , la Luna e Marte daranno invece due femmine ed un maschio, allo stesso modo di Cerere, Proserpina e Bacco. Tali frutti non arrivano però quasi mai alla maturità necessaria : i pianeti portano infatti generalmente con la loro nascita anche la mostruosità delle membra, per cui qualcuno di essi nasce con forme straordinarie a cagione appunto del concorso di queste varie in­ fluenze .

1 64

-

IX

-

DELLE NASCITE MOSTRUOSE

P la considerazione delle mostruosità.

assiamo ora a studiare la dottrina che concerne

In queste nascite i luminari si trovano distan­ ziati e senza rapporto alcuno con l'Ascendente e, inol­ tre gli angoli sono occupati dai pianeti malefici . Quando dunque tale disposizione si presenterà , come spesso accade nelJe nascite disgraziate quand'anche es­ se non siano mostruose, bisognerà considerare innanzi tutto le congiunzioni e le opposizioni, il pianeta che domina in esse ed anche il signore della natività. Se infatti quest'ultimo , la Luna e l'ascendente, tutti od in parte, non hanno alcuna affinità con il pianeta che domina nella precedente congiunzione od opposizio­ ne, verrà a nascere un frutto mostruoso . In una simile configurazione, quando inoltre i luminari sono in segni con forme di animali ed i due pianeti malefici si trovano agli angoli, ciò che na­ sce non avrà figura umana ; quando i luminari non so­ no configurati ad alcun pianeta benefico, ma solo ai malefici, colui che nasce sarà feroce, di na tura sel­ vaggia ed incline al male. Se essi sono invece configu­ rati a Giove e a Venere, nascerà un individuo simile a un animale domestico, ossia a un cane, ad un gatto

1 65

o ad una scimmia. Se essi sono configurati con Mercurio, il nato avrà invece sembianze simili a quelle di bestie u tili al nutrimento degli uomini, come i volatili, i maiali, le capre od i buoi o altro animale si­ mile . Se invece i luminari sono in segni umani, e tutta­ ' via il resto dei pianeti non ha alcuna simpatia con es­ si , nasceranno dei mostri conservanti però delle fatte�ze umane, secondo le proprietà e le figure dei segni nei quali si trovano i p ianeti malefici governanti i luminari o gli angoli ; ma se non vi sarà alcun pianeta benefico che sia loro configurato, essi saranno però completamente idioti e mostruosi. Se invece Giove e Venere sono configurati a tali luoghi, nascerà pari­ menti un individuo d isgraziato, che sarà però meno orrid o, come ad esempio gli ermafroditi, i sordomuti ed altre simili creature . S e invece è Mercurio a d essere configurato a tali luoghi, avremo gli indovini che traggono guadagno dalle predizioni; mentre se Mercurio è solo in luogo sfortunato , si avranno dei muti o dei sordi che non saranno tuttavia privi di finezza ed astuzia.

1 66

-

x

-

DI COLORO CHE NON POSSONO SOPRAVVIVERE

T

ra le cose che sono direttamente connesse alla nascita, resta ora da esaminare se il neonato po­ trà o no nu trirsi e svilupparsi. Bisogna però a tal pro­ posito, fare una distinzione con quella questione che più propriamente riguarda la durata della vita. In ge­ nerale, quando difatti si investiga di essa, ci si intende riferire a quei bimbi che riteniamo debbano vivere un tempo sensibile, cioè almeno un intero giro del Sole, ossia un anno, ovvero , per quelli più deboli , alcuni mesi , giorni od ore . La dottrina invece che riguarda coloro che non possono svilupparsi ed essere nutriti, concerne quei bimbi che non raggiungono neppure tale period o, ma che, per la troppo cattiva costituzione , muoiono appena nati. Ora, la considerazione della prima que­ stione è alquanto complessa, mentre quest'ultima è più semplice. Se, difatti, un luminare è posto in un angolo e qualche pianeta malefico è con lui in con­ giunzione od in opposizione , cioè nello stesso grado, oppure è posto secondo una figura isoscele 1 2 , mentre 1 2

Questo passo è nel testo piuttosto oscuro.

1 67

a mitigare non sopravviene alcun aspetto con u n pianeta benefico, ed inoltre i l Signore d e l lu ogo dei luminari si trova ove sono i malefici, il bimbo allora non potrà essere nutrito e morrà ben p rest o . Se ciò invece accad e senza la figura isoscele , ma i luminari sono seguiti dai raggi dei pianeti malefici i quali , tutti e due , colpiscono uno od entramb i , sia per via di successione o per opp osizione parziale, o se, a turno , l'uno o l'al tro pianeta malefico colpisce entrambi i luminari

13,

o ancora se

uno dei m alefici è opposto ,

men tre l 'al tro segue lo stesso lum inare, anche allora ,in tu tti questi casi , il bambino non potrà essere nu tri to : infatti l a molteplicità di tali afflizioni impedisce tutto quanto è favorevole alla durata d èlla vita, la quale è in relazione con la distanza d el pianeta malefico nel suo seguire il lumin are . Marte, in particolare, led erà il Sole, quando si troverà dopo d i esso , così come Saturn o la Luna , inversamente, q uand o gli è oppost o od in posizione superiore, Saturno lederà il Sole e Marte la Luna, sopratutto se essi occuperanno come dominatori i luoghi dei luminari o dell 'Ascendente . Se invece si avranno due opposizioni , i luminari trovan­ dosi in un angolo ed i male fici formando con essi una figura dai lati uguali, i bimbi nasceranno m ort i o non pienamente vitali. In tale ultima configurazione , q u ando i luminari

1 3 Ad

ne con l ':• l t ro.

1 68

esempio, essendo in oppusb:iunc con u nu ed in successio­

Tavola X A ltre allusioni al carattere gaio e favorevole dell 'influsso di Venere, alla sua relazione con la musica, i balli, le arti, sono Sl'olte in questa tavola. In un ampio giardino delimitato da alte mura, sullo sfondo delle quali si intravede la città, vedia­ mo la fontana della giovinezza ed attorno ad essa amanti, gio­ l'ani che cantano leggendo insieme da uno spartito, musican­ ti, tavole imbandite.

stabiliscono una qualche congiunzione con i piane­ ti benefici, o sono loro altrimenti felicemente con fi­ gurati , in modo ad esempio da inviare i loro raggi ai gradi che li precedono, il bimbo vivrà per tutto il tempo che sarà designato dal numero dei gradi che si troveranno tra il pianeta benefico ed il prossimo pianeta malefico ; si avranno cioè altrettanti anni, mesi, giorni od ore a seconda d ella condizione e della forza d elle cause nefaste. Quando . invece, i pianeti malefici inviano i loro raggi sui grc�di che immediatamente precedono i lu­ minari. ed i pianeti benefici sui gradi che li seguono, il bimbo potrà fortificarsi e vivere . In generale, quando i pianeti malefici sono ele­ vati su quelli benefici, essi stanno a significare una nascita disgraziata e miserabile. Se invece predomina­ no i benefici , il bimbo vivrà, e sarà affidato alle cure dei suoi parenti. In questa stessa posizione, se , in par­ ticolare, un qualche pianeta benefico si eleva sulla Luna o contrae con essa qualche aspetto , mentre un pianeta malefico è posto all'Occidente, il bim­ bo sarà allevato dai suoi stessi genitori. Si pronosticherà allo stesso modo quando non uno, ma anche più bambini nasceranno insieme. Ma se uno dei pianeti, dei due o più che sono in aspetto con la genitura, si trova al Discendente , il bimbo nascerà semivivo, o sarà una massa di carne in forme, o comunque una creatura imperfetta .

1 69

Se poi i pianeti malefici si eleveranno su di essi, il bimbo non potrà essere nutrito e vivere, risul­ tandone infatti gravemente infortunato.

1 70

-

XI

-

DELLA DURATA DELLA VITA

ra le cose che si considerano appresso alla que­

T stione della nascita, la principale è quella della

durata della vita. Sarebbe difatti ridicolo se noi giudicassimo delle abitudini e delle azioni di un bambin o che non può arrivare all'età adatta ad espli­ carle . Tale questione non è tuttavia né semplice, né facile da svilup pare, in quanto si trae in vario modo dalle prerogative degli astri dominanti. Il metodo che maggiormente degli altri si accorda con le cause naturali, è quello che si trae dall'afeta e dal suo Signore, e dai luoghi e dai pianeti anareti.

Del luogo afetico

Bisogna quindi, innanzitutto, considerare i luo­ ghi afetici. Essi sono quelli nei quali si trova il pianeta governatore della vita. Considereremo, tra i più signi­ ficativi di essi, l'ascendente nei suoi primi cinque gra­ di in particolare, ma anche negli altri venticinque se­ guenti; l 'undicesima casa, che è detta quella del Buon Genio, la cui cuspide guarda l'ascendente con un a­ spetto sestile ; poi il Medio Cielo, che è in quadratura

171

con l'ascendente ; inoltre la nona casa, detta Casa di Dio, che è in trigono rispetto all'ascendente, ed infi­ ne i'Occidente che invece, ad esso , è diametralmente opposto . Se ci chiediamo poi quale di questi luoghi sia il più potente 1 4 , dobbiamo sapere che si devono innanzitutto preferire i gradi posti al Medio Cielo, poi quelli posti all'Ascendente, in seguito quelli nel segno che segue il Medio Cielo, quindi quelli posti all'Occi­ dente, ed infine quelli situati nel segno che precede il Medio Cielo. Difatti, per quanto riguarda i luoghi più potenti, noi tralasciamo di considerare tutti quelli fra essi che sono sotterranei: non esaminiamo quindi che quelle parti, anche nel segno dell'ascendente stesso, che appaiono al di sopra dell'orizzonte. Ma quand'anche esse siano poste al di sopra di esso, noi tuttavia tralasciamo tali luoghi se essi non con­ traggono alcun aspetto con l'ascendente, come ad e­ sempio il luogo che noi chiamiamo Argos1 5, o quel­ l'altro che lo precede e che è detto del Cattivo Ge­ nio 1 6 , giacché cade dall'angolo ed inoltre intorbida ed oscura la luce degli astri già sorti all'orizzonte : infatti, durante lo spazio di tempo da esso governato, vengono esalati dalla terra quei vapori umidi e spessi e

1 4 Essi risultano nell'ord ine : Medio Ciclo, Ascendente, 1 1 · sa, v u · casa, 9 · casa. 15 16

1 72

t • s · casa . La 1 2 " casa.

ca­

quelle nebbie a causa dei quali non si può più osser­ vare né il colore né la grandezza degli astri 1 7 • Considereremo in seguito come afetici i luoghi principali, e cioè quello del Sole, della Luna, dell'A­ scendente, della Parte d i Fortuna ed infine dei pianeti che sono loro signori.

Della Parte di Fortuna

Tanto per le nascite diurne che per quelle not­ turne, si dovrà trarre la Parte di Fortuna dal numero dei gradi compresi tra la p osizione del Sole e quella della Luna ; cioè, dovremo prendere tale intervallo e , seguendo l a successione dei segni, aggiungerlo all'a­ scendent� : dove verrà a cadere tale intervaiJo, in quel grado ed in quel segno stabiliremo la Parte di For­ tuna. Cosi lo stesso aspetto che il Sole contrae nei ri­ guardi dell'ascendente, la Luna l'avrà nei con fronti della Parte di Fortuna. Bisogna però considerare qual è il luminare che segue l'altro nella successione dei segni. Poiché se la Luna segue il Sole, anche la Parte di Fortuna verrà contata a partire dall'ascendente ri­ spettando la stessa successione. Se invece la Luna pre­ cede il Sole, la Parte di Fortuna si conterà daJJ'ascen17

Lu 1 2 " casa corrisponde infatti alle prime 2 ore dopo il sor­

gere del Sole.

1 73

dente in senso inverso alla successione dei segni.

Quale deve essere considerato l'afeta 1 8 Il Sole sarà preferito nelle nascite diurne, a con­ dizione tuttavia che si trovi nei luoghi afetici prima considerati, ma se non è in tali luoghi, dovrà essere considerata la Luna. Se non possiamo servirei nep­ pure di questa, considereremo il pianeta che ha maggiore potere e diritto di dominio sulla posizione del Sole, sul novilunio precedente e sull'ascendente : prenderemo cioè il pianeta che ha il maggior numero di quei cinque tipi di prerogative che abbiamo prece­ dentemente insegnato , ma se neppure ciò è possibi­ le , prenderemo allora l'ascendente. Nelle nascite not­ turne dovremo innanzitutto considerare la Luna, in seguito il Sole, e poi i pianeti che hanno maggiori prerogative nei confronti della Luna, della Luna pie­ na precedente e della Parte di Fortuna. Quando ciò non è possibile, se la precedente sigizia era una Luna nuova, dovremo accogliere l'ascendente, mentre se era una Luna piena dqvremo accogliere la Parte di Fortuna. Se invece i due luminari ed il pianeta che li domina si trovano in luoghi afetici, dovremo acco­ gliere tra di essi il più potente . Dovremo invece sce1 11

a I{J e T 11 p:

tore del tema.

1 74

corrispi si debbono prend ere nel tema natale, come ho insegn ato precedentemen te , da quel luogo che sta a significarli, e verso cui si rivolgono le influ enze dei vari pianeti , bisognerà cioè porre attenzione all 'afeta. Per mezzo poi dell'ascendente si giud icherà d ella salute e dei viaggi , per mezzo della Parte di Fortuna dei beni, per m ezzo della posizione d ella Luna delle qualità dell'anima e del coniuge , per mezzo di quella del Sole degli onori e d ella gloria, ed infine per m ezzo di quella d el Medio Cielo d elle altre azioni della vita ed altresì d egli am ici e dei .figli . Non sarà però un pianeta

da

solo a dominare quando, nello stesso

temp o, si verificheranno vari accid enti diversi , come quando qualcuno, perd endo un consanguineo , si t rova

26 1

nel contempo ad esserne erede, o , essendo ammalato , viene ad essere investito di una qualche dignità o gli nascono dei figli o gli capitano altre cose di tal sorta. Gli avvenimenti che appartengono ai corpi, agli spiriti, ai beni, agli onori , agli amici ed ai nemici non sono in fatti tutti ugualmente fortunati. Capita invece che qualcuna di queste cose si trovi in una felicità perfetta, ed altre in una estrema sfortuna, quando tu tti i pianeti b�ne fici , od al con trario tutti i malefici, vengono a

trovarsi assiem e congiunti . Ciò , tuttavia ,

non avviene sovente, poiché

gli uomini giungono

raramente ad una di queste due estremità, essendo invece, in genere , soggetti al miscuglio d el bene e. del male . E' dunque per tale mo tivo che noi distinguiamo i vari luoghi dell'afeta o significatore . Dei pianeti che vengono ad incontrarsi ad esso , noi però non pren­ diamo solo quelli che sono anareti, come ho detto a su o tempo, per la durata della vita , ma li consideria­ mo tutti, non soltan to quelli che gli sono congiunti od opp osti, od in quadratura , ma altresi quelli che vi sono in trigono ed in sestile . Bi�ogna dunque innanzi­ tu tto stabilire i tempi, qualsiasi d irezione abbiano , sia del pianeta che possiede il grad o del luogo afetico , che di qualsiasi altro contragga con tale luogo qualche aspetto . Se non ve ne è alcuno , dovremo allora consi­ derare il pianeta p iù prossimo che procede innanzi all'afeta, sino a che , seguendo l'ordine dei segni, non se ne trovi uno che si app lichi ad un grado a lui se-

26 2

guen te .

A questo noi assegperemo poi i tempi, fino a

quello che verrà immediatamen te dopo e, cosi di se­ guito , daremo a tutti per d ispositori i p ianeti che sa­ ranno signori dei termini. Ora , se la direzione si prende a partire dall'ascendente , noi trarremo gli an­ · ni dalla longitud ine , che è uguale ai gradi delle a­ scensioni di ciascun clima. Se essa invece si prend erà al Medio Cielo , noi faremo gli anni uguali ai gradi del­ le ascensioni destre . E se , in tale modo , noi lo faremo fino agli angoli, farem o gli anni uguali alle ascensioni e alle descensioni comparate in proporzione al tem­ po che il significatore deve impiegare per giungere al Medio Cielo, o di quello che è trascorso d opo che ne è partito , cosi come abbiamo detto parlando della du­ rata della vita . In questo m odo noi dunque stabilire­ mo i principali arbitri dei tempi. Quelli annuali li stabiliremo numerando gli an­ ni, nella successione dei segni, partendo dal luogo del significatore e, attribuendo a ciascun anno un se­ gno, noi prenderem o il signore dell 'ultimo numero per dispositore dell'anno. Faremo altrettanto per i mesi , contando, secondo l'ordine dei segni dal luo­ go del dominio annuale , attribuendo a ciascun se­ gno vento tto giorni . Conteremo alla stessa maniera i giorni dal luogo del d ominio mensile, dando a cia­ scun segno due giorni e mezzo. Dovremo poi prestare bene attenzione ai pianeti che passano sui luoghi prin­ cipali , poiché essi non sono di poca importanza sul

263

pronostico dei tempi. Satumo è in relazione ai generali , Giove agli an­ nuali, Marte , i1 Sole, Venere e Mercurio ai mensili e la Luna con quelli che durano qualche giorno. Bisogna ricordarsi che i d ispositori dei tempi ge­ nerali p roducono e governano gli accadimenti , che quelli p articolari sono loro di aiuto nel loro svolgersi, oppure li imp ediscono . a seconda della loro natura , mentre i p assaggi si limitano ad aumentare o dim inui­ re gli accidenti . Universalmente, p ertanto , il lu ogo del significa­ tore ed il signore dei tempi generali, come pure il signore dei termini, stanno a significare la qualità e la durata degli avvenimenti, poiché i pianeti conser­ vano sempre la stessa simpatia coi luoghi di cui aveva­ no il comando nel tema natale . Il fatto che gli avvenimenti debbano essere for­

tu nati o nefasti lo si trae dalla cond izione benefica o malefica dei disp ositori dei tempi, sia che questa si a naturale alla loro natura od acquisita, ed anche dalla simp atia o dalle contrarie tà che all 'inizio , nel tema di nasci ta, quegli stessi hanno coi luoghi coi quali essi hanno rapporto . Quanto al periodo nei quali deve manifestarsi.la forza degli avvenimenti, lo si trarrà dalla configura­ zione dei segni annuali e mensili coi luoghi che cau­ san o tali avven imenti , ed al tresì dal rapporto che i passaggi d egli astri e la configurazione del Sole e del-

264

la Luna hanno nei con fronti dei segni annuali e men­ sili . Difatti, se essi sono in accordo nel tema natale coi luoghi lesi , e succede in seguito che col loro passaggio si trovino ancora in u na con figurazione am ica, ciò è un buon segno per la persona che è co­ si nata ; è invece un segno cattivo se la loro configu­ razione è nemica e contraria . Se si trovano invece in discordia nel tema di nascita e se, assieme alla di­ versità della condizione si n ota che i pianeti col loro passaggio i n fo rtunano m aggiorm e n te tali luoghi con un aspetto opposto o quadrato, essi recheranno m ol­ to male, cosa che invece non accadrà se essi sono di­ versamente configurati . Quando gli stessi pianeti sono i signori dei tempi e dei passaggi, si avranno delle cose no tevol i ; e que­ sto ancor più se essi non solo sono i disp ositori dei tempi, m a se pure, nel tema di nascita, governano tali avvenimenti . Sono

poi

comp letamente

felici

o

sfortunati

quelli che hanno uno stesso luogo occupato d a vari significatori

o,

pur

avendoli

d iversamente

post i ,

cui capitino nello stesso tempo vari aspetti buon i o cat tivi . Questo sarà dunque il metodo che noi seguiremo per qu anto concerne la considerazione dei temp i . Non starò a d aggiungere nulla su l ge nere d egli av­ venimenti, poiché avend o fa tto conoscere , come mi ero posto all 'inizio , quali sono le caratteristiche gc-

265

nerali dei pianeti , si potrà conseguentemente aggiun­ gere quelle particolari se , accanto alla causa astrolo­ gica , si saprà giudiziosamente porre quanto procede dalle caratteristiche del temperam ento . Avendo spiegato in generale quanto è inerente alle natività , non stimiamo incongruo porre qui la fine di questo quarto ed ultimo libro .

fin e

266

I N D I C E

Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In troduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LIBRO

pag.

3

pag.

9

pag.

19

pag.

22

pag.

29

pag.

I.

I.

Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il.

Legittimità della scienza d elle predizioni astronomiche e suoi lim iti . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

III.

Della util ità della d ottrin a negli

IV.

Della virtù dei luminari e d ei

v.

Dei pianeti benefici e malefici

in flu ssi celesti . . . . . . . . . . . . pianeti . . . . . . . . . . . . . . . . . .

VI.

Dei pianeti maschili e femminili

pag.

37 40 41

VII. VIII.

Dei pianeti diurni e notturni . .

pag.

43

pianeti col Sole . . . . . . . . . . .

pag.

44

pag.

Della p otenza degli aspetti dei

IX.

Della virtù delle stelle fisse . . .

pag.

x.

Proprietà delle quattro stagioni

pa g.

46 52

Xl.

Della potenza dei quattro angoli o parti dell'orizzonte . . . . . . .

pag.

54

XII.

Dei segni fissi , m obili e comuni

p ag.

56

XIII. XIV.

Dei segni maschili e femminili

pag.

Degli aspetti tra segni . . . . . . .

pag.

58 60

xv .

Dei segni comandanti ed obbe-

267

d ienti. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

62

Dci segni equ ivalenti . . . . . . . .

pag.

XVII.

Dei segni contraddicentesi . . . .

pag.

63 64

XVIII.

Dei domicili . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

XVI.

XIX.

Dei t rigo n i . . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

65 67

xx.

Delle esal tazioni . . . . . . . . . . .

pag.

70

pag. p ag.

72 81

pag.

83

pag.

84

p ag.

87

p ag.

90

pag.

94

pag.

1 07

pag.

1 09

p ag.

111

pag.

1 12



XXI .

Dei termini

XXII.

Dei luoghi e dei gradi. . . . . . . .

XX III.

Della faccia , del carro di trion fo

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

e del trono di ciascun pianeta XXIV.

Dell'applicarsi e del defluire dei pianeti . . . . . . . . . . . . . . . . . .

LIBRO

II .

I.

Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il.

Caratteristiche degli abitanti dei vari climi . . . . . . . . . . . . . . . .

III.

Familiarità dei vari paesi coi trigoni e le stelle . . . . . . . . . .

IV.

Affinità deivari paesi coi segni

v.

Del metodo per giungere alla

VI.

Dei paesi in relazione con gli

VII.

Del periodo d egli accad imen ti

VIII .

Del genere degli accadimenti

predizione d elle cose fu ture . . avvenimenti fu turi . . . . . . . . . fu turi. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

268

pag.

1 18

m ete e di altre cose del genere

pag.

1 25

Dell'inizio dell 'anno . . . . . . . .

pag.

1 27

pag.

1 30

stagion i . . . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

Del significato delle meteore . .

pag.

1 33 1 36

fu turi. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

x.

Del colore d elle eclissi , delle co-

XI. XII.

Delle caratteristiche d ei segni e loro in fluenza sul temp o . . . .

XIII.

Della consid erazione delle caratteristiche particolari d eUe

XIV.

LIBRO

III.

Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

Del la concezione e d ella n ascita

pag.

Del grado deU'ascendente . . . .

pag.

I. Il. III. IV.

Divisione d ella d ottrina delle natività . . . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

v.

Dei genitori . . . . . . . . . . . . . . .

p ag.

VI. VII. VIII. IX.

Dei fra telli e d elle sorelle . . . . .

pag.

x.

Xl. XII.

141 1 44 1 48

Dei maschi e delle femmine . . .

pag.

Dei gem elli . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

Delle nascite mostruose . . . . . .

pag.

1 50 1 54 1 59 161 1 63 1 65

pravvivere . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

1 67

Della durata d e l l a vita . . . . . . .

pag.

171

pag.

1 87

Di coloro che non p ossono so-

Della form a e d elle caratteristiche dei corpi . . . . . . . . . . . . .

269

XIII.

Dei difetti e delle mala ttie del corpo

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

XIV.

Delle qualità dell'anima . . . . . .

xv.

Malattie ed imped imenti d ell 'anima . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

p ag. pag.

1 92 200

pag.

215

22 1 222 2 24

LIBRO IV. l.

Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

p ag.

Il. III. IV .

Delle ricchezze . . . . . . . . . . . .

pag.

Delle d ignità . . . . . . . . . . . . . .

p a g.

Delle opere . . . . . . . . . . . . . . .

pag.

v.

Dei matrimoni .

p a g.

VI. VII. VIII.

Dei figli . . . . . . . . . . . . . . . . . .

p ag.

Degli amici e dei nemici .

pag.

Dei viaggi. . . . . . . . . . . . . . . . .

pag .

IX.

Del genere di morte . . . . . . . . .

pag .

x.

Della d ivisione dei tem p i . . . . .

pag.

270

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

227 233 242 245 249 252 257

ELENCO DEI VOLUMI PUBBLICATI Autore

Titolo

AA. VV.

Antico e Primitivo Rito di Misraim-Memphis

AA. VV.

Le vie della conoscenza in Platone

Statuti e regolamenti N. Ghietti

Antologia dei poeti carmagnolesi

P.D. La Rochel/e

Appunti per comprendere il secolo

AA. VV.

Astrologia Magica

A. Profila

Astrologia Perduta

Marco Mani/io

Astronomicon

G. C. Lensi Or/andi C.

Il Bafometto dei Templari a Firenze

R. Dotta

Baldessano - Storico della Chiesa nell'età della

K. Leont'ev

Bizantinismo e Mondo Slavo

Conte di Revigliasco

Della Caccia presso gli Antichi

Controriforma

G. Cannizzo

Cavalleria e Cavalieri

J. Evo/a

Le Chemin du Cinabre

G. Guerrieri

Cavalieri Templari nel Regno di Sicilia

M Marchetti

La Chiesa e il Convento di S. Agostino di

E. Aroux

Clef de la Commedie Antichatolique di Dante

Carmagnola Alighieri R. Guenon

Considerazioni sull'esoterismo Cristiano

E.A. Poe

Le Corbeau

R. Guenon

La Crisi del Mondo Moderno

E. Rubinelli

La Crociata contro i Catari

A. Calmet

Dissertazioni sopra le Apparizioni de' Spiriti e sopra i Vampiri

M C. De Paoli

L'enigma di Delo

R. Guenon

L'Esoterismo Islamico e il Taoismo

G. C. Lensi Orlandi

Gli Etruschi

M Terzaghi

Fascismo e Massoneria

Arato di Soli

I Fenomeni ed i Pronostici

C. Multi

Fiabe Transilvane

A. Crowley

La Figlia della luna

P. Turchetti

Il Filosofo Incognito: Louis Claude de Saint-Martin

G. C. Seri

Francescanesimo e Libera Muratoria

R. Von List

Das Geheimnis der Runen

G. C. Lensi Or/andi C.

Giorgione. Tre Capolavori Alchemici

E. Malynski - De Poncin

La Guerra Occulta

G. Pico della Mirandola

Heptaplus

J. Evo/a

L'Individuo e il Divenire del Mondo

M E. Allegri

Introduzione al Segreto Massonico

A. Von Arnim

Isabella d'Egitto

R. Guenon

Lettere a Evola

!.M Ismail

L'Islam e le teorie economiche odierne

L. Mendoza

Gli Invisibili

C. Mutti

Kantele e Krez: Antologia del Folklore Uralico

R. Lullo

Il Libro dell'Ordine della Cavalleria

A. Giacomini

Il Libro dei Segni sulle Pietre

Sat

Mantra

S. Farina

Massoneria Azzurra Rituali dei lavori A :. L :. A :. M :.

R. Guenon

La Metafisica del Numero

P. Daglio

Miracolose guarigioni e medicina scientifica

J. Dee

La Monade Geroglifica

F. Frisoni - C. Panà

Lineamenti storici dell'Astrologia

Principi del Calcolo Infinitesimale

C. Della Riviera

Il Mondo Magico degli Heroi

G. Laguzzi

La Musica delle Culture Extraeuropee

A. Fabre d 'Oiivet

La Musica Spiegata

M U. Chapra

Obiettivi dell'Ordine Economico Islamico

G. Von List

L'occultamento del Wuotanismo nel Cristianismo

G. Pico della Mirandola

E. Goblet d 'A iviella

Opus Aureum Le Origini del Grado di Maestro nella Libera Muratoria

D. Rotundo

Le origini italiane di Shakespeare

Sat

Pranayama

R. Von Sebottendorf

La Pratica Operativa dell'Antica Massoneria Turca

R. Von Sebottendorf

Prima che Hitler venisse

R. De Rosa

I Principi Fieschi - Conti Palatini

M. Va/san

La Realizzazione discendente degli ultimi tre

Storia della Società Thule

gradi della Massoneria Scozzese E. Clerici

La Regalità - Miti, Simboli e Riti

U.A. Barma

Il Regno di Saturno trasformato in Secolo d'Oro

Ricerca sulla Leggenda di Oggero il Danese

R. Reiner S. Farina

Rituali dei Lavori del R.S.A.A.

D. Viglongo

Roghi di Stato

A. Giacomini

Sator - Enigma Templare

M Kerbaker

Savitri

M Grosso

I segreti della Luna Nera

C. G. Jung

Septem Sennones ad mortuos Shakti - L'Energia Femminile che crea il

F. Mocco

Mondo A . C. Ambesi

I Simboli e il Rito

J. Evo/a

Simboli della Tradizione Occidentale

C. Levalois

Il Simbolismo del Lupo

T.Sicuteri - L. Di Caprio

Simbologia e Pratica della Geomanzia

H.P. Blavatsky

Le Stanze di Dzyan

P. Cortesi

Stelle e Impero

P. Carpi

Storia della Magia

A. Barruel

Storia del Giacobinismo - Massoneria e Illuminati di Baviera

R. Guenon

Studi sulla Massoneria e il Compagnonaggio 2 volumi

R. Guenon

Il Teosofismo - Storia di una Pseudo-Religione 2 volumi

C. Tolomeo

Tetrabiblos

B. Pisanelli

Trattato de' cibi et del bere

G. Cannizzo

Tredici scritti di Massoneria

FeireflZ

La Via del Cuore - Testi dell'Esoterismo Islamico

G. Faraci

Il Vero Fine della Massoneria

L. Mouéka

Via attraverso il deserto - La Ricerca dell'uomo da gran tempo perduto

L. Polo Friz

"Una Voce" - Ludovico Fra polli

F. Di Maggio

Vocabolario del dialetto lucano EDIZIONI ARKTOS Via Valobra, 1 2 8 - 1 0 1 22 - Carmagnola (TO)