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Italian Pages [304] Year 2006
CLAUDIO TOLOMEO
TETRABIBLOS o I QUATIRO LffiRI DEIJ�E PREDIZIONI ASTROWGICHE A CURA DI MASSIMO CANDELLERO CON 14 ILLUSTRAZIONI DAL "DE SPHAERA" ESTENSE
EDIZIONI ARKTOS- CARMAGNOLA
© 2006 Edizioni Arktos Via Valobra 128 l 0022 Cannagnola
PREMESSA
Abbiamo
ritenuto
interessante
presentare in
questa collana dedicata agli studi esoterici anche alcune fondamentali opere della tradizione astrologi ca.
n largo interesse, o forse più esattamente la
curiositd, che sembra suscitare oggi l'Astrologia è certo diversamente interpretabile. Per quanto tutta via la parte del leone certamente in tale fenomeno la faccia una spicciola e frivola curiositd che va ad ali mentare soprattutto la posta del cuore delle riviste femminili ed il nascere di una insulsa e scipita serie di pubblicazioni, non si può negare che essa paia essersi riguadagnata il favore e l'attenzione anche di coloro la cui formazione "positiva" ce li farebbe credere immu ni da tali curiositd. Nonostante infatti che la maggior parte dei presupposti su cui si basa tale disciplina sia no oggi avversati dalla scienza ufficiale, non pochi sembrano inconsciamente accostarsi ad essa o accet tarla apertamente o infine paiono mostrarsi alquanto possibilisti sulla sua credibilitd. Tutto questo avviene
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però, in genere, abbastanza acriticamente e per noi quindi in maniera non positiva: del resto le stesse di samine sull'argomento sono non raramente piuttosto superficiali.
In ogni modo è senz'altro da ritenere
che l'inconscia attrazione di molti per l'Astrologia rientri nel quadro più ampio dell'odierno risveglio del magico. E' ben vero che, rispetto a quest'ultimo, tale attrazione possiede generalmente meno l'aspetto di una autentica esigenza interiore tesa a riscoprire antiche
ed
eterne possibilità dell'uomo,
le quali
giungano a riscattar/o dali'alienante condizione di vi ta dei nostri giorni, privi ormai di luce, di contenuti e prospettive superiori, e che paia invece maggiormente presentare il carattere di quella confusa evasione e fuga dal mondo, dai profani spesso imputata alle di scipline esoteriche. Cionondimeno, l'interesse per l'A strologia costituisce per molti il tentativo, o comun que l'esigenza, di collocare l'uomo in un ordine di rapporti universali, di tornare cioè a farne un micro cosmo in intima connessione col macrocosmo e con le forze in esso agenti. Non staremo certo qui a negare gli aspetti spesso superstiziosi o in ogni caso problema/ici di essa, ma dobbiamo pure rilevare che questi sono in gran parte riferibili al suo lato più esteriore
e
popolare. Del re
sto proprio questo suo ultimo aspetto fu ciò che, so vente, già andò a definire il rapporto, contemporanea mente di attrazione e di avversione, che il mondo an-
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tico, classico e tradizionale, ebbe nei confronti di tale disc�plina. Valga ad esempio l'atteggiamento a tal riguardo di Roma, ove imperatori jùrono al tempo stesso autori di bandi contro indovini ed astrologi ed altresi loro clienti. In questo duplice atteggiamento dobbiamo soprattutto vedere l'esigenza politica, so vente avvertita dal mondo tradizionale, di preserva re il popolo da/ lato più grossolano di certe dottrine e dalla frode ad esse collegata, come pure l'avversione per tradizioni già allora in avanzata fase di decadenza che potevano, come d'altra parte avvenne, esercitare un negativo influsso sulla religiosità e le credenze pa trie. Si deve però anche considerare che tale avver sione, di là dall'opportunità politica, non ebbe a ri volgersi in definitiva mai contro la parte centrale e i dogmi degli insegnamenti astrologici, i quali si sono anzi sempre trovati in accordo coi postulati fonda mentali della visione tradizionale delle cose. A tal proposito possiamo infine ricordare che se la cre denza nell'Astrologia parrebbe opporsi a quella nel libero
arbitrio
dell'uomo,
nondimeno l'apparente
contrasto può essere risolto ponendo mente al fat to che il tema natale, e quindi quello che sembra l' invalicabile un
fatto
spressione
destino
di
ciascuno,
casuale,
può
invece
di
precedente
una
/ungi dall'essere rappresentare
l'e
concatenazione
di
cause che, come non rendono casuale il fatto che si nasca uomo o donna, altresì non rendono casuali
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le circostanze della nascita e le attitudini e le fortu ne di ciascuno. Questo è essenzialmente il motivo che ha reso possibile al pensiero indiano, tutto imperniato sulla libera volontà dell'uomo, di sviluppare altres1' u na ricca tradizione in materia di Astrologia. D 'altra parte, anche la stessa filosofia Scolastica, pur accet tando la credenza in essa, non per questo rinnegò la sua impostazione razionale, ma vide nelle influenze a strali che dall'alto governano l'attività umana, non già i decreti di un fato cieco e inspiegabile, bensl uno de gli ordinati strumenti del volere divino. Sostanzial mente si può dunque ritenere che le antiche tradizio ni astrologiche accettarono il libero arbitrio, vinco lando/o però entro un margine più o meno ampio di possibilità, le quali andrebbero a costituire il "desti no" di ciascuno. E' d 'altra parte innegabile ed eviden te a tutti, come ogni uomo sia legato alla propria par ticolare eredità, fiSica,· psichica e mentale, a partire dalla quale egli può nuovamente costruirsi, ma che in ogni modo lo caratterizza. L 'Astrologia si limita ad a nalizzare alcune di quelle influenze che costituiscono parte di questa eredità vincolante.
Tali influssi a
giscono però, in definitiva, eminentemente solo su quella parte dell'uomo che è soggetta alla sfera con tingente, la quale, se anche costituisce per i più la fondamentale esperienza di vita, non è in ogni caso, almeno per il pensiero tradizionale, il limite ultimo delle possibilità umqne. Compito infatti di altre di-
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scipline tradizionali, è proprio quello di riscattare l'uomo dalla Storia, dal fluire, e quindi da quel mon do ove forze molteplici ne condizionano l'attività, per por/o, a mezzo di una estatica trasfigurazione, propi ziata con tecniche diverse sempre riscontrabili neile varie culture, ed altresz' attraverso una diretta espe rienza del divino, in quella parte centrale dell'Essere che, di là dal divenire, è inattaccabile ed eterna. Que sto è in definitiva, a nostro parere, il giusto rapporto di dipendenza, o se vogliamo di integrazione, forse dimenticato dagli stessi moderni cultori di essa, che l'Astrologia aveva nel mondo tradizionale con l'insie me delle varie dottrine sapienziali e che ancor oggi può avere nf!ll'ambito della ricerca iniziatica. M. C.
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INTRODUZIONE
Le antiche civiltà hanno certo conosciuto hltte una loro particolare visione del/'universo, sempre pre sente questa anche presso le popolazioni più primiti ve, ma essa fu sempre fondata su basi mitico-religiose. Il mito, nell'antichità classica, costituz' difatti il me todo principe per condensare, tramandare e nel con tempo occultare, attraverso i suoi diversi piani di let tura, svariati e profondi insegnamenti di carattere sapienziale. Non si può negare però che il mondo anti co e tutte le civiltà tradizionali a sfondo saàale, sulla base di quanto su di esse è ordinariamente conosciu to, non sembrino aver sviluppato quasi mai una gran de conoscenza del mondo fisico e delle sue leggi. Que sta valutazione, tuttavia, sconfina spesso nel pregiudi zio, laddove si limita a considerare le realizzazioni tec niche dei vari popoli, senza prendere in esame la pos sibilità di altri sbocchi alle speculazioni conoscitive, o laddove non considera l'eventualità che, per vari motivi contingenti, non si conosca che ben poco di ta-
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li pòpoli, mentre di essi altri aspetti, spesso persino in sospettati, possano passarci inavvertiti. Al pensiero antico, per altro, v'è ragione di credere che in defini tiva poco importasse la conoscenza, in senso moderno e positivo, del mondo materiale e delle leggi fisiche che si crede lo governino. Come difatti ben sanno gli studiosi di scienze tradizionali, l'ideale della cono scenza suprema aveva nell'antichità un carattere pre valentemente escatologico e salvifico ed era ravvisato in una sorta di ricongiungimento col mondo degli "dei" e cioè, in sostanza, nel superamento dell'umano e delle modalità di esistenza vincolate all'attività sen sibile. A quest'ultime, come del resto accennato vela tamente nei vari miti della "caduta" e del "peccato o riginale", il genere umano sarebbe giunto decadendo da un primitivo stato di integrità e di pienezza raffigu rato dalla mitica credenza della remota e felice età del/'oro. A partire da questa si sarebbero Infatti sus seguite altre tre età dette, nella tradizione greca tra mandataci da Esiodo, rispettivamente dell'argento, del
bronzo e del ferro, equivalenti delle indiane
treta, dvapara e kali-yuga, che corrisponderebbero a successivi periodi di offuscamento spirituale e di pro gressiva esteriorizzazione degli esseri. Intento fonda mentale di tutto il mondo tradizionale fu quello di ridivinizzare l'uomo e di restaurare l'età dell'oro, o satya-yuga. In sostanza dunque, il primitivismo tec nico e la vaga conoscenza scientifica attribuita agli
IO
antichi, furono sovente prodotti sia da una vera e propria mancanza di interesse in tal senso, che da una attenzione maggiormente rivolta al metafisico, soven te unita alla convinzione che lo stesso mondo tangibi le potesse più profondamente essere dominato e com preso solo con la conoscenza di quelle forze che lo go vernano da un p iano superiore, definibile platonica mente il mondo delle idee. Ciò non potr-ebbe che tro vare conferma dali'esame delle credenze dei popoli cosiddetti primitivi, o di quelli che ancora paiono conservare una struttura tradizionale, quando si tenes se però sempre presente che i dati da essi tramandati ci non sono che oscure vestigia di un passato ormai re moto. Pur ignorando il motivo per cui, od un certo punto, nella storia dell'uomo si determinò una diver sa
impostazione gnoseologica, forse attribuibile al
venir meno dell'intimo contatta con quelle forze che la giustificavano, certo è che qùesta si produsse e a poco a poco maturò, avendo il suo polo di sviluppo proprio nel mondo mediterraneo. Assistiamo cosi, in esso, al sorgere delle arti e delle scienze dal primi tivo fondo sacra/e ed al loro Sl'ilupparsi fino ai nostri giorni, sempre più in senso profano e mecconicistico. La tragedia e la commedia, ad esempio, in antico drammatizzazione rituale del mito e sorta di psico drammo collettivo, dil1entarono una forma di spetta colo e di intrattenimento. La poesia, da ispirazione estatica e canto epico, divenne semplice lirismo e de-
ll
scrizione di moti e di un mondo di affetti ormai com pletamente "umani" Le stesse arti figurative, da una codificata iconografia tendente a riprodurre modelli divini aventi valore di archetipi e di "idee" reggitri ci del cosmo oppure, come nell'arte greco-ellenistica, partendo da una trasfigutazione e divinizzazione del l'umano, passarono alla raffigurazione di soggetti pri vati e di carattere borghese ed all'attuazione di inten ti ormai unicamente decorativo-edonistici.
Le scienze in generale, nella remota antichità, pare non escludessero dalla propria indagine anche il lato sottile della natura, per il quale l'uomo sembra avesse allora possibilità e strumenti oggi pressoché di menticati. L'insieme delle scienze tradizionali non potè però tramandarsi, nelle epoche seguenti, altri menti che come un corpo di insegnamenti segreti, sovente mutili, diretto ad una ristretta élite di inizia ti, mentre la scienza del tempo prendeva sempre più un carattere esteriore e disanimato, favorita in que'
sto dal venir meno della tradizione sapienziale. Questa trasformazione può essere riscontrata nella storia di tutte le branche dello scibile. Tipica al riguardo è quella delrastronomia. Come si sa, quest'ultima di sciplina trasse origine da antiche tradizioni astrolo giche e fu un prodotto della sintesi, operata soprat tutto da scienziati di nazionalità o di cultura greca, di vari elementi che furono eminentemente di ori gine indiana, assiro-babilonese ed egizia. E' interes-
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sante notare come, al sorgere dell'astronomia, per la posizione centrale ancora posseduta dal mito, che pe rò andava perdendo la sua intellegibilità, le varie ipo tesi del mondo a poco a poco avanzate dai singoli pensatori, si limitassero all'inizio a descrivere e razio nalizzare i fenomeni celesti sulla scorta delle prece denti credenze tradizionali più che cercare di indivi duarne le cause positive. Cosz', ad esempio, giacché il mito e la visione pitagorica e platonica avevano tra mandato l'ideale del moto circolare ed uniforme dei pianeti, il grande astronomo Eudosso, nel IV sec. a. C. , cercò per primo di costituire un fondamento matema tico e razionale a quella visione eminentemente sim bolica, volendo giungere ad accordarla coi dati scien tifici. Per giustificare infatti le alterazioni, palesi alla semplice osservazione del moto del Sole, della Luna e dei pianeti che, di volta in volta, paiono avvicinarsi, allontanarsi e piegare in latitudine a destra o a sini stra, egli avanzò la teoria delle sfere omocentriche, accettata in seguito dallo stesso Aristotele. In tale vi sione, ogni pianeta non possedeva una, bensz' più sfere
(le nostre orbite),
tutte concentriche e con
asse di rotazione imperniato ciascuno su quello pre cedente, giungendo con tal ingegnoso metodo a dare spiegazione dell'apparente irregolarità de/loro moto. Il diverso splendore dei pianeti nel corso della loro rotazione rimaneva però in contrasto con l'ipotesi delle sfere tutte concentriche alla Terra. Nuove visio-
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ni del mondo vennero pertanto via via avanzate con l' intento di accordarsi alle osservazioni celesti. Un di scepolo di Platone, Eraclide pontico,
ipotizzò che i
pianeti Mercurio e Venere avessero per centro di ro tazione il Sole, a sua volta in orbita attorno alla Ter ra. Aristarco di Samo (ca. 310- 240a. C.), come rife risce anche Archimede, si spinse fino a fare del Sole e non più della Terra, il centro di rotazione dell'uni verso visibile. La visione eliocentrica rimase però a lungo trascurata e senza seguito, tanto che il grande astronomo lpparco, nato verso i/185 a. C. , continuò ad attenersi al tradizionale geocentrismo. Egli po té studiare i dati raccolti dall'osservatorio di Alessan dria. e dai Babilonesi, per primo si servi inoltre per i suoi studi di strumenti appositamente costruiti e, gettando le basi della trigonometria, giunse a compi lare un catalogo delle stelle fisse, stabilendo per circa 850 di esse la longitudine e la latitudine. Suddivise il loro splendore in 6 gradi di intensità, scoprr' con le sue osservazioni il fenomeno della precessione de gli equinozi e, infine, diede pure un notevole impulso allo studio delle eclissi. Per giustificare la variazione della distanza tra i pianeti e la Terra, costituì la dot trina dei deferenti e degli epicicli. Con essa egli im maginava il pianeta muoversi di moto uniforme su di una circonferenza, l'epiciclo, il centro della quale muove a sua volta di moto uniforme su di una secon da circonferenza, il deferente, che ha per centro la
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Terra. Il più grande astronomo dell'antichità fu però senza dubbio, Tolomeo. Ben poco ci è pervenuto del la sua vita, essendo incerta persino la sua città nata· le, per alcuni Tolemaide, per altri Pelusio od Ales sandria. Certo è comunque che visse all'epoca degli Antonini, nel II sec. d.C., ed operò nell'importante centro culturale di Alessandria. Matematico, fisico, geografo, egli deve però la sua fama soprattutto all'e laborazione di quella teoria cosmologica che da lui prese il nome e che informò per circa quattordici secoli, sino a Copernico, la comune visione del mon do in Occidente. Come si vede, l'influsso che egli ebbe fu pari solo a quello di Aristotele e ciò si deve al
fatto
che,
raccogliendo praticamente tutti gli
studi e le tradizioni precedenti, servendosi in gran misura delle intuizioni di Ipparco, utilizzando le teo rie degli eccentrici, dei deferenti e degli epicicli (il cui moto però non considerò uniforme), egli giunse a stilare un'ipotesi generale del mondo che dava ra gione dei fenomeni osservati e che inoltre si serviva di un notevole rigore matematico. Per ogni piccola nuova alterazione nel moto di un pianeta, bastava i noltre, nella sua teoria, aggiungere un nuovo epiciclo, senza per questo dover rivedere l'impostazione gene rale. n sistema venne descritto nella sua opera princi
p.ocf}qp.CXTLX'I'Ì ovvroc�LS T ii s pale, il Me-y&À17 ocorpovop.icxs, titolo che fu cambiato già nell'antichi-
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tà, sostituendo il superlativo Me-ywr71
al precedente
Me-yaÀ17, che poi, usato dagli Arabi quasi fosse un so stantivo, [inz' col denominare l'opera, facendo cos1'di essa il famoso Almagesto dei traduttori latini medio evali. Egli confermò la precessione degli equinozi, re dasse un nuovo catalogo delle stelle, contribUI' allo sviluppo della trigonòmetria, scopr�'l'evezione e la nu tazione, ·.due i"egolarità del moto lunare, e descrisse pure l'astrolabio. Per l'animo antico, tuttavia, spirito scientifico ed esigenza metafisica non costituivano ca tegorie e modi di impostazione i"eversibilmente in opposizione,
ma piuttosto il necessario, reciproco
completamento, pertanto lo sforzo razionalistico non impedl' a Tolomeo di accettare le antiche credenze a strologiche, sa/dandosi anzi, queste, con la visione idealistica d'un universo in cui le diverse parti sono legate da nessi profondi e sottili. Infatti, nonostante oggi egli sia conosciuto soprattutto come astronomo e geografo (ricordiamo l 'importanza che ebbe la sua o pera rew-ypOtJPtxT,
'-ylfJI'i"'fT1ots come testo base per la
conoscenza della Terra sino alle grandi scoperte geo grafiche del XIV e del XV secolo), egli fu anche auto
Ma�panxri o cnivra�ts rerpc;ipt.{j�os ,
re del
altrimenti
à1rore�eapanxfl
che fu sintesi e compendio
del corpo di insegnamenti astrologici provenienti dal le antiche tradizioni egizie e ca/dee. Come abbiamo ricordato precedentemente, la scienza, nella remota antichità, pare fosse volta ad in-
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vestigare anche il lato sottile della natura. Col Te trabiblos, ove Tolomeo esamina l'influsso esercitato dai corpi celesti sull'uomo, ci pervengono per l'appun to stra/ci di questa a poco a poco dimenticata scien�a delle origini. Per questa sua caratteristica tale testo fu destinato ad essere attentamente studiato, tanto nel l'Antichità come nel Medio Evo, da quelle correnti di pensiero che appartenevano al filone idealistico. Questo motivo ci ha spinti a curare e presentare agli studiosi quella che, a quanto ci risulta, è la prima versione in lingua italiana di tale opera, consapevoli dell'importanza che essa riveste per giungere a formar si un
q uadro
esatto di ciò che è ed è stata l'Astrologia
nell'ambito delle discipline esoteriche. Massimo Candellero
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L I B R O
I.
-IPROLOGO
ue sono le principali dottrine su cui sono fondate le predizioni astronomi- che. Una 1 , prima in ordine ed in certez za, attraverso cui conosciamo ad ogni i stante il moto del Sole, della Luna e de gli altri astri, come pure i rapporti che questi hanno tra loro o nei confronti della Terra. L'altra2, attraver so cui, seguendo le qualità naturali di questi astri, noi consideriamo i cambiamenti che essi, a seconda della loro reciproca posizione, producono negli organismi.
1
L'Astronomia.
2 L'Astrologia.
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Di queste dottrine, la prima possiede rigore scientifi co, mentre la seconda non giunge alla stessa certezza. ·L'una è stata spiegata, per quanto possibile con ap propriate dimostrazioni, in un nostro libro preceden te3 ; tratteremo adesso, secondo un metodo conve nieme, della seconda, che, come abbiamo detto, non è cosi certa né perfetta quanto la prima. Pertanto, ogni persona amante della verità non ne comparerà gli argomenti con quelli dell'altra, ricordandosi quanto è grande la nostra comune limitatezza e la difficoltà di procedere per congetture nello studio dei fenomeni naturali. Tuttavia non si disperi di poter giungere, per quanto possibile, alla sua comprensione, poiché è e vidente come la maggior parte degli eventi più notevo li e che hanno maggior peso tragga origine da una causa celeste. Certo è naturale che le scienze più difficili sia no ignorate o poco stimate dall'opinione comune: se però qualcuno condannasse quella dottrina che ho detto essere la prima in certezza, lo si dovrebbe asso lutamente ritenere sciocco e cieco. Quanto all'altra, essa può invece più facilmente suscitare delle riserve. Certuni, difatti, poiché le sue congetture sono in qual che caso difficili, la ritengono una scienza incerta, mentre altri la pensano inutile, giacché i suoi decreti non potrebbero essere evitati. 3
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L'Almagesto.
Noi cercheremo dunque, prima di dare una espo sizione dettagliata dei suoi precetti, di mostrare suc cintamente fm dove le predizioni siano possibili e fin dove esse possano servire.
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. II. LEGITTIMITA' DELLA SCIENZA DELLE PREDIZIONI ASTRONOMICHE E SUOI LIMITI
,
innanzitutto cosa assai evidente,
e
che non ha bi
sogno di molte parole per essere confermata, che E si diffonde una certa influenza dal Cielo su tutte le cose che sono in Terra, sulla natura mutevole e sui primi elementi, il fuoco e l'aria, che sono mossi dai movimenti celesti e comprendono nella loro sfera il resto delle cose inferiori, disponendo a loro volta la terra e l'acqua, le piante e gli animali. Il Sole difatti, assieme al cielo tutto, ordina diversamente le cose terrestri, non solo secondo le quattro stagioni dell'an no, cui si accordano le generazioni degli animali, la fecondità delle piante, il corso delle acque e le muta zioni dei corpi, ma pure con il suo corso quotidiano, scaldando, inumidendo, seccando e rinfrescando, secondo un ordine che si accorda con gli altri astri ed il nostro punto verticale . Quanto alla Luna, che è più prossima, pare influisca sugli eventi terrestri per via del fatto che la maggior p;rrte delle cose , tanto animate che inanimate, paiono sentire l'influsso della sua luce e del suo movimen to . I fiumi crescono e decrescono con lei, il flusso ed il deflusso del mare imitano il suo levarsi ed il suo calare, le piante e gli
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Tavola I:
SATURNO
Satumo, considerato dall'Astrologia il pianeta malefico per eccellenza, è qui dipinto come un veg/iardo malconcio che con una mano si appoggia ad una stampella, mentre con l'al tra regge /a fa/ce, suo antico attributo. In ciò dobbiamo vedere una palese allusione rispettivamente alla vecchiaia, alla malattia ed alla morte, le quali furono sem pre poste in relazione col nefasto influsso di Saturno. A i la ti di esso sono rappresentati i suoi due domicili, cioè i segni dell'Acquario e del Capricorno. A l di sotto, in una piazza do minata dalla mole di una prigione, scene di rapina, di gioco d'azzardo, di aggressione e di duello rimandano ad alcuni de gli effetti negativi di questo pianeta.
animali, nel loro intero organismo od anche solo in qualche parte , si gonfiano quando essa cresce e si seccano quando essa diminuisce . Inoltre, il transito delle stelle, sia fisse che erranti in cielo, produce un flusso di caldo o di freddo da cui tutto il resto delle cose terrestri riceve un continuo condizionamento. Tali stelle, secondo i diversi rapporti che stabiliscono tra di loro, mescolano la loro potenza e producono dei grandi mutamenti. Infatti, benché la forza del Sole sia assai superiore alla loro , gli altri corpi celesti non cessano tuttavia di accrescerne o di diminuirne l'azione. Per quel che riguarda gli effetti della Luna, essi sono evidenti e frequenti, come possiamo notare nei noviluni, nei quarti e nei pleniluni, mentre le stelle , avendo degli intervalli più lunghi, producono degli effetti più oscuri, poiché a volte esse appaiono , scompaiono o declinano in latitudine. Se si consid erano attentamente tali cose , si sco prirà che non solo i corpi nati e giunti a compimento risentono degli influssi celesti, ma che pure le stesse semenze si formano o crescono risentendo di esse . E' per questo che i pastori ed i contadini più accurati non lasciano assolutamente accoppiare il loro bestia me e non seminano i loro campi, prima che dalle di verse stagioni non abbiano tratto delle conclusioni sugli avvenimenti che debbono seguire. Inoltre gli ef fetti maggiormente degni di nota ed i più notevoli si gnificati del Sole, della Luna e delle stelle , sono tal-
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mente evidenti che, attraverso la sola osservazione, vengono notati pure da quelle stesse persone che non hanno conoscenza delle cause naturali. Fra questi effetti se ne trovano poi alcuni, prodotti da una causa più potente e di ordine più semplice, talmente eviden ti che non solo i più ignoranti, ma le bestie stesse giungono ad avvertire attraverso di essi i cambiamenti regolari dell'anno ed il ciclo delle stagioni, le quali hanno nel moto del Sole la loro principale origine. Quanto a ciò che è prodotto da cause più deboli, questo è riconosciuto soltanto da coloro che sono portati ad osservarlo per necessità. Cosi, ad esempio, i naviganti, i quali sono obbligati dal loro mestiere a fare attenzione alle cose che stanno a pronosticare in particolar modo le piogge ed i venti, la cui periodicità dipende dalle configurazioni della Luna e delle stelle fisse con il Sole ; essi, però, a causa della lor6 igno ranza, non possiedono affatto una conoscenza certa dei tempi e delle posizioni degli astri, sbagliandosi dunque spesso. Ma nulla impedirà a colui che, avendo conosciuto il moto, i tempi e le stazioni di tutte le stelle, del Sole e della Luna, ed attraverso una perpetua ed antica osservazione avendo appreso la loro natura, qual potere abbiano e quali effetti producano, nulla, dicevo, impedirà a costui, -consi derando e paragonando ogni dato, di predire la qualità delle stagioni, cioè se devono essere più calde o più umide, secondo la posizione delle stelle, oppure
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di giudicare gli umori ed i temperamenti degli uomini attraverso le qualità del cielo natale. Come, per esempio , il corpo di qualcuno sarà composto in una certa maniera, come sarà disposto il suo animo , o quali avvenimenti gli accadranno, per il fatto che tale o talaltra qualità del cielo è conveniente al suo temperamento e favorevole alla sua prosperità, oppure gli è contraria e gli causa dei disastri. Da tali cose e da altre simili è manifesto che derivino certi effetti, e che essi possono, con arte veritiera, essere in anticipo conosciuti e predetti. Le considerazioni seguenti ci permetteranno di vedere che la critica di quest'arte sul tema della sua impossibilità riposa su delle ragioni vane e superficiali. In primo luogo, infat ti, poiché gli ignoranti si sbagliano sovente su di un' arte importante e complessa, succede che se qualche verità è predetta, si pensa che sia piuttosto per un caso fortuito che per scienza. E' però assurdo attri buire ad una scienza gli errori che nascono dalla stu pidità di coloro che la praticano. Oltre a ciò , alcuni per guadagnare denaro, vendono predizioni sotto il nome e l'autorità di quest'arte, e, illudendo il popolo, predicono delle cose che non sono assolutamente simboleggiate dalle cause naturali. Essendo ormai ri conosciuta l'impostura di costoro , ciò fa sì che i più avveduti abbiano sospetto e condannino le pre dizioni che si traggono d agli eventi naturali. Ciò non può tuttavia che essere ingiusto, allo stesso modo
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che si rigettasse la filosofia perché qualcuno, sdegnan do di applicarvisi, si rivelasse malvagio ed impostore. E' del resto evidente, poi, che quegli stessi che sono i struiti e che con altrettanta diligenza quanto ingegno si applicano a tale scienza, si sbagliano sovente, non per le ragioni suddette, ma a causa della natura della stessa e della debolezza dell'intelletto umano, che non può appieno attendere alla grandezza d'una arte cosi elevata. Infatti, in primo luogo, ogni dottrina che tratta d'una materia composta di elementi numerosi e vari, consiste più in una serie di congetture che in u na scienza esatta. V'è poi il fatto che le antiche confi gurazioni delle stelle, sulle quali noi traiamo i nostri responsi, non si accordano mai interamente alle posi zioni che si trovano anche solo un secolo dopo, poi ché, nonostante dopo un lungo intervallo di tempo gli astri possano avere un qualche rapporto con l'antica posizione, è tuttavia impossibile trovarveli intera mente conformi. Mai, in effetti, o almeno nello spazio che lo spirito umano può comprendere, può capitare che la posizione degli astri ritorni esattamente allo stesso punto, a meno che qualcuno, per frivola osten tazione, voglia attribuirsi la conoscenza di cose alle quali l'ingegno umano non saprebbe attendere. Tal cosa fa si che sovente nelle predizioni vi sia qualche errore. Per ciò che concerne i pronostici sui fenomeni atmosferici, questa sarà la sola difficoltà poiché, per essi, non si prende in considerazione alcuna altra cau-
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sa che il moto dei corpi celesti. Nei pronostici concer nenti la nascita ed il temperamento di qualcuno però, si noterà che esistono varie circostanze di grande importanza che si uniscono per produrre le caratteri stiche del nascituro . Innanzitutto, in natura la diversi tà delle semenze costituisce l'elemento che è più importante nella generazione dei frutti e predomina talmente su ogni altro che nello stesso clima e nello stesso paese ogni semenza genera gli animali della stessa specie: cosi l'umana semenza genera l'uomo, e quella del cavallo riproduce il cavallo . Secondaria mente, la diversità dei paesi produce una notevole differenza benché le semenze siano uguali, cosa che possiamo notare negli uomini. Ancorché la costitu zione del cielo sia la stessa, accade infatti che si producano nelle diverse regioni delle notevoli diversi tà tanto per i corpi che per i temperamenti. Infine, quand'anche i dati sopra considerati fossero tutti uguali, tuttavia i nutrimenti ed i costumi apporte rebbero numerosi cambiamenti. Dunque, benché l'influsso più grande sia da accordarsi alla disposizione del Cielo che ci sovrasta e da cui traggono forza le cose che devono essere predette, nondimeno colui che non aggiungerà tali ultime considerazioni alle cause celesti si sbaglierà sovente , poiché non considererà anche quanto non dipende interamente dal Cielo. Dunque, se talvolta ci si sbaglia, non deve essere condannata questa scienza nel suo insieme: forse che
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noi respingiamo l'arte di condurre vascelli p erché sovente capitano dei n au fragi? In una così alta e divina scienza conviene senz'altro accettare con gioia quanto ne possiamo ricavare, senza tuttavia p reten dere in essa la certezza che ci d anno quelle arti che possono essere esattamente investigate dallo spirito uman o . Cercheremo invece di arricchirla e di renderla più certa attraverso le d ed uzioni che p ossiam o rica vare dall'osservazione di vari elementi. Pertanto , come
i medici si informano della m alattia del p aziente , così noi non tralasceremo di domandare ogni cosa relativa alla p ersona in esame , e cioè qual è il suo paese, quale il suo gen ere e quali i suoi costumi.
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- III DELLA UTILITA' DELLA DOTTRINA DEGLI INFLUSSI CELESTI
o
già mostrato, in poche parole, che la predizio
H ne dedotta dal moto e dalla natura degli astri è
possibile, ma che essa non può spingersi ad indagare oltre gli influssi da loro prodotti nell'atmosfera e le relative conseguenze derivanti per l'uomo. Essa con cerne dunque i principi delle facoltà e delle azioni del corpo e dell'anima, la durata della vita, e così pu re talune circostanze esterne in naturale relazione con la nascita quali, nel caso del corpo, le proprietà ed il matrimonio, nel caso dell'anima, gli onori e le digni tà, infine, tratta pure in generale del vario succedersi degli accadimenti. Adesso, seguendo il nostro precedente disegno, tratteremo dell'utilità delle predizioni e preciseremo innanzitutto in che cosa consista per noi la sua utilità ed a qual fine la vogliamo rapportare. Se in effet ti noi miriamo al bene dello spirito, che cosa può es serci di più desiderabile per il soddisfacimento e la ri creazione di esso, della considerazione delle cose uma ne e divine? Ora, se noi invece abbiamo riguardo al l'utilità del corpo, questa dottrina insegna meglio di ogni altra quanto è conveniente alla costituzione ed al
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temperamento di ciascuno. n fatto che essa non ci apporti nuove ricchezze o acquisizioni di cariche, è cosa che ha in comune con la filosofia tutta, la quale, in quanto i suoi poteri sono simili, non è assolutamente distributrice o di spensatrice di beni; Ma, come noi non condanniamo la filosofia per questa ragione, così non d obbiamo assolutamente ri gettare la nostra scienza, visto che essa non smette mai di apportare altri maggiori vantaggi. Coloro che affermano che essa è inutile, sostengono di essere so spinti a ciò dalla fatale necessità: sembra infatti inu tile, secondo loro, predire delle cose cui non possiamo opporci, e che ci è impossibile evitare con qualsivoglia artificio. Essi, però, affermano queste cose in maniera insensata; in primo luogo, anche a riguàrdo delle cose che succedono inevitabilmente, è certo che l'ignoran za degli accidenti subiti e non previsti ci affligge trop po vivamente o ci porta a delle gioie immoderate. Ora, il 'prevederle abitua e governa lo spirito in manie ra tale che esso si trova pre:p�unito verso le cose futu re, né più né meno come fossero presenti , preparan doci, in maniera tale, a riceverle con fermezza. Non bisogna poi credere che tutte le cose accadano agli uomini per cause celesti, come per un decreto com pletamente immutabile o come se ci fosse una legge per ogni cosa che, non essendovi nulla che la possa contraddire, imponga una necessità assoluta. Infatti,
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benché sia certo che, per una ferma, divina ed eterna legge, il moto degli astri abbia un ordine immutabile, è tuttavia un fatto costante che le cose inferiori cam bino incessantemente per via di un destino mutevole e benché traggano dal cielo la causa prima dei loro cambiamenti. Inoltre, succedono spesso agli uomini delle cose a cagione della costituzione generale e non della semplice qualità naturale di ciascuno; come per esempio quando a causa di grandi cambiamenti del clima (dai quali difficilmente ci si può difendere) delle intere nazioni periscono, o come capita negli incendi, nelle epidemie di peste o nelle inondazioni, visto che sempre la causa minore cede a quella che è più grande e più forte. Capitano loro poi anche altre cose che procedono da una più tenue e debole azione del cielo e questo secondo il naturale temperamento di ciascuno. Essendo riconosciuta tale differenza, è evidente che gli avvenimenti, comuni o particolari, che non hanno altra origine che quella celeste (cui non v'è forza che si possa opporre e che anzi diventa più forte quanta più resistenza incontra) succedono infallibilmente per via d'una assoluta necessità. Gli altri accadimenti che non nascono dal solo m ovimen to celeste, invece, si possono facilmente cambiare con dei rimedi contrari, mentre se questi non vengono u sati, gli avvenimenti seguono interamente le cause prime ; e tutto ciò dipende dalla scienza degli uomini che dunque non risultano essere legati da una fatale
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necessità. La stessa cosa avviene per tutto quanto possiede delle cause e dei principi naturali. Infatti quanto riguarda le pietre, le piante, gli animali, le malattie, le indisposizioni, è in parte soggetto ad una legge immutabile, ed in parte può anche essere modificato con dei rimedi opposti. Si deve così tener conto che per via di tale dottrina, e non per una qualche vana opinione, coloro che si ingegnano di contemplare gli even ti naturali possono predire quanto deve succedere agli uomini. Infatti, gli avve nimenti le cui cause sono importanti e numerose risultano inevitabili, mentre quelli di cui esse sono minori possono facilmente evitarsi. Così.i medici che con arte osservano le malattie. possono discernere quelle che sono mortali da quelle che possono essere guarite. A proposito dunque degli avvenimenti che pos sono essere mutati daremo ascolto all'astrologo quan do, per esempio, dirà che a questo o quel tempera mento, con questa o quest'altra caratteristica dell'aria ambientale, se le fondamentali proporzioni crescono o diminuiscono, ne risulterà tale o tale altra malattia. Ciò lo faremo al modo stesso per cui crediamo al me dico che, giudicando delle ulcerazioni, predirà quelle che devono risolversi e quelle che daranno esito a pus. Possiamo pur dire, a proposito dei metalli che il ferro è attirato dalla calamita: difatti se essi sono lasciati alla libertà della natura e non conoscono im-
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pedimenti, agiranno secondo la propria particolare na tura. Le ulcerazioni però, non si corromperanno se si porranno ad esse degli impedimenti con una cura contraria, cosi come il ferro non attirerà più la cala mita se questa sarà unta con cura. Così come gli im pedimenti da noi usati possiedono una forza contra ria per via di una certa naturale loro caratteristica, così si deve dire delle inclinazioni che traggono ori gine dal cielo, le quali seguono sempre "il loro ordine naturale sia quando gli avvenimenti futuri sono igno rati, sia quando non vi si pone alcun ostacolo con qualche mezzo contrario. Questi stessi avvenimenti sono nondimeno o totalmente stornati, o di molto attutiti, quando sono previsti e vi si pone riparo con l'aiuto dei rimedi naturali che sono riconosciuti ave re una forza contraria. In fine, ricordiamo che così come si sa che la stessa influenza opera tanto sulle quattro stagioni che sui cambiamenti particolari dei corpi, è cosa da tutti condivisa che le predizioni ge nerali sono possibili ed, aggiungendovi credito, tutti usano una gran diligenza a proteggersi dalle disgrazie che esse minacciano. Difatti molte persone non si limitano ad osservare ma, con cura estrema oppongo no dei rimedi agli inconvenienti determinati dalle stagioni e dalle posizioni delle stelle fisse e della Lu na. Essi attenuano l'ardore dell'estate con cose rin frescanti e le fredde scomodità dell'inverno con quan to può invece scaldare, ingegniandosi, generalmente, a
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donare una adeguata misura ai vari temperamenti. Essi osservano la posizione delle stelle fisse in ciascu na stagione e prima di attendere alla navigazione ; considerano pure la situazione della Luna tanto per fare accoppiare il loro bestiame, che per seminare o piantare le loro piante, e nessuno condanna tali pratiche come impossibili od inutili. Se d'altra parte si vogliono considerare delle cose più particolari e quelle dipendenti dalla mistura di varie proprietà, quali, ad esempio, le predizioni dell'aumento o della diminuzione del caldo o del freddo o le predizioni del temperamento individuale, certuni pensano che ciò non sia né possibile né u tile. Tuttavia è evidente che rinfrescandoci per il caldo noi ne soffriamo di meno, ed è quindi possibile che delle misure simili si mostri no efficaci contro quelle particolari forze che accre':' scono il temperamento individuale in maniera immo derata. La causa dell'errore risiede nelle diffi coltà e nell'aspetto insolito delle previsioni particola ri, motivi che infatti, la maggior parte delle volte suscitano il dubbio. Inoltre quasi sempre i rimedi sono trascurati e raramente si trovano delle costitu zioni così fortunate da riuscire a vincere gli ostacoli che avevano all'inizio. Deriva da tutto ciò, che si ritiene spesso che tutto avvenga infallibilmente, e che non sarebbe possibile difendersi da tale necessità . Io penso invece, benché spesso ci si sbagli, che esiste tuttavia una qualche preveggenza delle cose future e
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che essa è possibile e degna di essere studiata. Assai a proposito , dunque, noi ci accosteremo a quella dottrina che ci insegna ad evitare i malanni, e la considereremo qual cosa di grande profitto, poiché, nonostante non possa stornare tutto, essa, effettiva mente, può spingersi davanti agli accidenti e respin gerne qualcuno, sia che siano grandi o piccoli. Gli Egizi, che hanno maggiormente sviluppato tale scienza, riconoscendo tale 'verità, unirono sempre la medicina alle predizioni astronomiche e non ci avrebbero mai lasciato tanti antidoti e mezzi per stornare i mali, presenti o futuri, comuni o partico lari, se fossero stati dell'avviso che non li si può deviare od evitare. Inoltre, essi unirono alle predizioni dei rimedi che, con l'aiuto della natura, producono degli effetti contrari ad esse, donando a questi rimedi il secondo rango dopo la causa determinante. Essi chiamano la dottrina di tali cose Iatromatema tica4 , giacché, con la contemplazione degli astri, essi possono giungere a giudicare dei temperamenti, degli avvenimenti futuri e delle esatte cause di questi, infatti, senza tale conoscenza i rimedi usati in me dicina sbagliano sovente, visto che gli stessi non si adattano ad ogni tipo di corpo o di malattia; d'altra parte, dall'arte medica essi traggono i mezzi per stornare le malattie future e, per quelle presenti, dei 4
Scienza m edica basata sulle predizioni astrologiche.
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rimedi che, per quanto possibile, non siano fallaci, aiutandosi in questo di cose che sono simili o con trarie ai morbi. Dopo questa succinta introduzione, esporremo ora i precetti dell'arte astrologica co minciando, come si suole fare, dalla virtù delle cose celesti, seguendo le osservazioni degli Antichi ac cordantesi con la ragione naturale e parlando innan zitutto della potenza dei pianeti, del Sole e della Luna .
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- IV DELLA VIRTU' DEI LUMINARI E DEI PIANETI
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evidente che il Sole ha soprattutto la virtù di scaldare e di seccare i suoi effetti si rico noscono infatti facilmente per via della sua grandezza e delle evidenti mutazioni che causa sulle stagioni dell'anno, poiché più si trova prossimo allo zenith, più dona ad esse calore ed aridità. Virtù della Luna
Quanto alla Luna. essa eccelle in umidità, poiché è più prossima alla Terra e più vicina ai vapori umidi che da questa si sprigionano. Appare cosi chiaramen te come essa mini i corpi, facendone degenerare delle parti e portandole, sovente, alla putrefazione. Essa, inoltre, non tralascia neppure di scaldare modera tamente, a cagione della luce che riceve dal Sole. Virtù di Satumo
Saturno è un pianeta la cui maggior caratteristica è quella di raffreddare abbondantemente e di seccare con moderazione poiché pare sia il più lontano tan to
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dal calore del Sole, che dagli umidi vapori terrestri. Del resto, le virtù tanto di Saturno che degli altri pianeti possono essere stabilite secondo la varietà dei loro aspetti col Sole e con la Luna, poiché, in fatti, aumentando o diminuendo tali loro aspetti, es si cambiano la costituzione dell'aria. Virtù di Giove
Giove è di natura temperata, poiché si trova a metà strada tra il freddo Saturno e l'ardente Marte. Egli scalda ed inumidisce e, poiché il suo calore so vrasta le sfere poste sotto la sua, genera pure i venti che producono la fertilità. Virtù di Venere
Venere possiede lo stesso potere: la sua natura temperata è, infatti, simile a quella di Giove ; la sua azione si produce però in senso inverso. Difatti ben ché essa scaldi, in ragione della sua vicinanza col Sole, essa tuttavia lo fa con minor forza di Giove, i numidendo però maggiormente di lui, poiché, come pure la Luna, attira, a causa della sua grandezza, i l':l· pori umidi dei luoghi vicini alla Terra.
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Virtù di Marte
In Marte predomina la virtù di disseccare, brucia però pure, come del resto conviene al suo colore di fuoco ed alla sua prossimità al Sole, la cui orbita è po sta immediatamente al di sotto della sua. Virtù di Mercurio
Quanto a Mercurio, la sua virtù è pressocché uguale tanto nel disseccare e prosciugare le umidità, poiché è poco distante dal Sole, quanto nell'inumidi re, poiché è vicino pure alla Luna. In ogni caso è so lito causare dei cambiamenti subitanei, per via del la velocità del suo movimento che si svolge in prossi mità del Sole.
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v
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DEI PIANETI BENEFICI E MALEFICI
Stando così le cose, e dato che dei quattro umo ri due sono fecondi ed a ttivi, il caldo e l'umido , poiché per mezzo di essi tutte le cose nascono e cre scono, e che due al contrario sono perniciosi e passivi, il freddo ed il secco, per via dei quali ogni cosa è di strutta e perisce, gli Antichi ci hanno insegnato che e sistono due pianeti benefici, Giove e Venere (cui è as sociata pure la Luna), a cagione della loro natura tem perata, visto che il caldo e l'umido predominano in es si. Hanno stimato invece Marte e Saturno malefici, a causa delle virtù contrarie, da essi possedute, di raf freddare eccessivamente e di disseccare. Per il Sole e per Mercurio la loro natura comune ha invitato ad at tribuire ad essi entrambi i due poteri ed a credere che la loro influenza dipenda da quella dei pianeti cui sono associati.
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- VI DEI PIANETI MASCHILI E FEMMINILI
noltre, visto che vi sono due generi primordiali, maschile e femminile, b isogna, tra le suddette nature dei pianeti, attribuire quelle che sono umide al genere femminile, poiché le cose appartenenti a tale sesso sono universalmente le più umide ; quanto invece alle più calde, esse si accordano al sesso ma schile. Per tal motivo, ed assai a proposito, la Luna e Venere sono dette femminili, poiché in esse l'umidità sovrabbonda, mentre il Sole, Saturno, Giove e Marte sono reputati maschili. Quanto poi a Mercurio, esso partecipa dell'una e dell'altra natura, poiché produce tanto secchezza che umidità. I pianeti sono inoltre reputati avere natura maschile o femminile anche secondo i diversi aspetti che hanno col Sole. Sono difatti ritenuti maschili quando sono orientali e precedono il Sole, sono al contrario stimati femminili quando sono occidentali e seguono il suo sorgere . Inoltre differiscono anche a seconda della posizione che essi hanno con l'orizzon te: quelli che si incontrano nel quadrante compreso dal Levante fino al Medio Cielo, ed in quello compre so dal Discendente fino al Fondo Cielo, sono infatti reputati maschili perché orientali; mentre negli altri
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due quad ranti, essendo occidentali, sono conside rati femminili.
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Tavola Il Il panorama degli ej]'etti di Saturno è ulteriormente svilup pato in questa seconda tat,ola, dominata da una scena di ese cuzione capitale. Il boia, che qui sta per eseguire la sentenza, il condannato, i membri della confraternita della buona mor te che lo assistono, sono injàtti tutti personaggi che furono sempre riconnessi con l'influsso di Saturno. Gli ej]'etti di esso, di tipo principalmente negatit•o, sono pure ricordati da l'arie scene di esecuzioni e di torture rappresen tate all'intorno, mentre i contadini che sullo sfondo si Pedo na in tenti al lavoro dei campi rimandano ad una sfera di in fluenza più positiva, l'agricoltura, che è pure tradizionalmen te attribuita a questo pianeta.
-VIIDEI PIANETI DIURNI E NOTTURNI
S
imilmente, poiché vi sono due principali interval , li di tempo, il giorno e la notte, il primo viene
ritenuto accordarsi maggiormente alla natura mascoli na, poiché duran te di esso il calore è maggiore e gli a nimi sono più vigorosi ed attivi. La notte si accorda invece alla natura fem minile, a cagione dell 'u midità e perché fa gli animi passivi e desiderosi di riposo . Si dice dunque che
pianeti notturni sono la Luna e
Venere; diurni il Sole e Giove, e che Mercurio parte cipa dell'una
e dell 'altra condizione , essendo consi
derato diurno quand 'è orientale e notturno quando è occidentale. Si attribuiscono poi all'una o all 'al tra condizione i due pianeti malefici, seguendo j n questo non già la similitudine, ma l'opposizione di qualità , poiché quando i pianeti benefici sono legati ad al tri simili, la loro bontà si accresce, mentre se dei pianeti dissimili sono legati a delle condizioni pern iciose la forza della loro m alignità ne risulta attenuata . Per tal motivo,
si associa al
calore d iurno
Saturno
che
è freddo, e Marte, che è secco , all'umidità della notte . In tal modo l 'uno e l 'altro , moderati da una costitu zione contraria, avranno conseguentemen te una in fluenza più equilibrata.
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- VIII DELLA POTENZA DEGLI ASPETTI DEI PIANETI COL SOLE
i deve ora sapere che la Luna, Saturno, Giove e Marte aumentano o diminuiscono la loro poten za a seconda delle posizioni che assumono nei riguar di del Sole. Difatti la Luna dalla sua congiunzione si no al primo quarto produce umidità ; di l ì sin quando è piena produce ca!ore ; dal plenilunio all'ultim o quar to, del secco e dall'ultimo quarto sino alla sua scom parsa, del freddo . Inoltre quando i pianeti sono orien tali, cioè dal loro levarsi sino alla loro prima stazione, soprattutto inumidiscono ; dalla loro· prima stazio ne 5 fino a quando si levano all 'inizio della notte, essi sono più caldi. Invece dal loro levarsi notturno fino alla loro seconda stazione, essi soprattutto dissecca no, come pure raffreddano dalla loro seconda stazio ne fino a che sono nascosti dalla vicinanza del Sole . Ora, è evidente che quando questi pianeti sono insie me, producono nell'ambiente che ci circonda dei grandi mutamenti generali, in maniera tale che la natura di ciascun pianeta si manifesta indubbiamente,
S
5 Fino a quando, cioè paiono immobili prima di iniziare il loro apparente moto retrogrado.
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ma risulta tuttavia mutata d alla forza dei pianeti cui è unito nella configurazione astrale.
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- IX DELLA VIRTU' DELLE STELLE FISSE
arà in seguito necessario esaminare la natura del le stelle fisse , riferendoci ai loro esatti poteri. E sporremo pertanto i loro caratteri, seguendo una trattazione simile a quella p recedente sulla natura dei pianeti, e cominciando d alla loro posizione nello Zodiaco. Le stelle poste nella testa dell'Ariete hanno una virtù simile al tempo stesso a quella di Marte e di Sa turno, mentre quelle della gola hanno una natura si mile a quella di Mercurio ed in parte di Saturno, quelle poste nelle zampe posteriori hanno invece in flusso analogo a quello di Marte e quelle della coda, di Venere. Ove il segno del Toro appare come diviso , l ì le stelle hanno natura di Venere e di Saturno, mentre le Pleiadi si armonizzano con Giove e la Luna. Nella te sta del segno, la più lucente delle ladi, quella det�a la piccola fiac�ola6 , è ritenuta invece di natura marzia le. Il segno dei Gemelli ha nei suoi piedi dell � stelle di natura tra loro similare, rapportabile a quella di
S
6
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Cioè Aldeburan.
Mercurio ed , in min or grado, di Venere ; quelle splendenti sulla coscia sono invece saturnine, mentre clelle due splendenti nelle teste, l'una, detta Apollo 7 , ha rapporto con Mercurio, mentre quella che porta il nome di Ercole8 è marziale . Nei piedi del Cancro sono poste due stelle d i virtù simile, accord antesi con Mercurio e d i n parte con Marte. Nelle braccia esse sono invece più prossi me alla natura di Sa turno e di Mercurio .. Quella ruota nebulosa posta nel petto e d etta La Greppia è marzia le e lunare. Vicino a questa, le due stelle postele ai lati e che sono detti gli Asini sono ritenute al tempo stesso marziali e solari . Nella testa del Leone sono poste due stelle, esse sono saturnine ed un po' marziali. Le tre del collo hanno rapporto con Saturno ed in parte con Mercu rio. Quella che splende nel cuore, detta Regolo ha na tura di M arte e di Giove ; quelle del dorso e la stella della coda sono saturnine e venusiane. Le altre, poste sulle coscie, convengono a Venere ed in parte a Mer curio. Le stelle che si trovano nella testa della Vergine, come pure quella posta sulla sua ala australe , hanno rapporto con Mercurio ed in grado minore con Marte. Le altre dell'ala e quelle nella cintura con Mercurio
� Castore. Pulluce.
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ed un po' con Venere . Invece, quella che splende sul l'ala boreale, detta Vendemmiatrice, ha rapporto con Saturno e Mercurio . Quanto alla Spiga, essa è venusiana ed un po' marziale. Le altre poste nell'estremità dei piedi e sull'orlo della veste, sono venusiane con qualche carattere di Marte. Di quelle poste sul braccio dello Scorpione, quelle alle estremità producono degli effetti simili a quelli di Giove e di Mercurio, mentre quelle di mez zo sono saturnine e marziali. Nello stesso Scorpione quelle che splendono in fronte sono marziali e un po' saturnine, mentre le tre che sono poste nel corpo, di cui quella di mezzo che è la più fiammeggiante e potente è detta Antares, hanno rapporto con Marte ed un po' con Giove. Per quanto riguarda quelle po ste nel nodo della coda, esse sono saturnine ed in una certa misura venusiane, mentre le altre, sempre nella coda, convengono a Mercurio ed a Marte. Quanto in fine a quelle poste in quella specie di ammasso nebu loso, che è posto in prossimità della punta, esse pos siedono natura marziale e lunare. Le stelle del Sagittario che si trovano sulla punta della freccia sono marziali e lunari. Nell'arco ed in quella parte della coda che è afferrata .dalla mano, es se possiedono invece natura di Giove e di Marte . L' ammasso stellare posto nella faccia è solare e marzia le. Le stelle invece sparse sul mantello e sul dorso sono in rapporto con Giove e Saturno, mentre le
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quattro che sono poste nella coda sono venusiane ed un po' saturnine . Le stelle che si trovano sulle corna del Capricor no sono venusiane ed in minor misura marziali. Sulla sua bocca sono saturnine ed un po' venusiane ; ai pied i ed al ventre sono invece marziali e mercuria li ; quelle infine della coda sono prossime alla natura di Satumo e di Giove . Le stelle dell' Acq\}ario poste sulle spalle della fi gura, nella mano sinistra e nel vestito, sono saturnine e mercuriali, mentre sulle coscie sono più mercuriali e meno saturnine. Nell 'acqua sparsa dal vaso, hanno rapporto con Saturno ed un po' con Giove . Tra le stelle dei Pesci, quelle che sono nella testa del Pesce meridionale sono mercuriali ed un po' sa turnine . Nel coq>o hanno natura di Giove e di Mercu · rio . Nella coda e nel filo meridionale si avvicinano a quella di Saturno ed un po' a quella di Mercurio. Sul corpo e sulla schiena del Pesce settentrionale sono marziali ed in parte venusiane. Nella parte settentrio nale del filo9 s'avvicinano alla natura di Saturno e di Giove ; mentre quella che splende nel nodo è marzia le ed in una certa misura mercuriale . Nella parte settentrionale dello Zodiaco, l e stel le della Piccola Orsa sono satumine ed un po' venu siane , mentre quelle della Grande Orsa sono marziali. 9
l )>esci sontl i n fa t t i mpprescn tati t ra loro legati da u na corda.
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La Chioma di Berenice è lunare e venusiana. Le stelle
più splendenti del Dragone sono saturnine, marziali e gioviali ; quelle di Cefeo, saturnine e gioviali ; quelle invece di Boote mercuriali e saturnine. Quella, splen dente e rossastra, detta Arturo è gioviale e mar ziale ; la Corona Boreale è venusiana e mercuriale ; l 'lnginocchiata è mercuriale ; la Lira venusiana e mer curiale, come pure il Cigno. Cassiopea è saturnina e venusiana, Perseo è in generale gioviale e saturnino, mentre l'ammasso nell'elsa della sua spada è marziale e mercuriale. Quelle del Cocchiere, che sono più splendenti, sono marziali e mercuriali ; quelle del Serpentario saturnine e venusiane, mentre il Serpente stesso è saturnino e marziale. La Freccia è marziale ed un po' venusiana, mentre l 'Aquila è marziale e giovia le ; il Delfino è saturnino e marziale. Le stelle più lucenti del Cavallo 1 0 sono marziali e mercuriali; An dromeda è venusiana ed il Triangolo mercuriale. Nella parte australe d ello Zodiaco, la stella che splende nella coda del Pesce australe è venusiana e mercuriale. Quelle della Balena sono saturnine ; quelle poste nelle spalle di Orionel 1 sono marziali e gioviali , mentre le altre più lucenti sono gioviali e saturnine . Quella di Eridano che è più splendente è gioviale , mentre tutte le altre sono saturnine. La Lepre è 10 1 1
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Pegaso Rigel c Bétclgeu sc.
mercuriale, il Cane venusiano, men tre Sirio , che splende nella sua coda, è gioviale ed un po' marziale . Le stelle più luminose dell 'Idra sono satumine e venusiane . La Coppa è in parte venusiana e mcrcuria le, il Corvo marziale e satumino. La più splendente della nave d 'Argo, satumina e gioviale ; la parte umana del Centauro venusiana e mercuriale ; le più luminose del Cavallo sono venusiane e gioviali, e quelle del Lupo satumine ed in minor misurd marzia li . L'Altare è venusiano ed un po' saturnino, men tre le stelle più splendenti della Corona Australe sono sa turnine e mercuriali .
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-xPROPRIETA' DELLE QUATIRO STAGIONI
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uelle che abbiamo testè indicato sono le esatte caratteristiche delle stelle, così come ci sono sta te insegnate dagli Antichi; bisogna ora considerare le stagioni dell'anno: primavera, estate, autunno ed in verno. In primavera abbonda l 'umidità poiché, es sendo ormai trascorso il freddo, essa comincia a for marsi con il primo calore. L'estate è invece più cal da, poiché in tal periodo il Sole si avvicina maggior mente alla nostra verticale . L'autunno è secco, dato che l 'umidità è stata disseccata d al calore precedente . L'inverno è invece il più freddo, poiché in esso il So le si allontana maggiormente dallo zenith . Ora, ben ché non vi sia alcun inizio naturale allo Zodiaco, vi sto che esso è un cerchio, è stato nondimeno stabili to per primo il segno d i Ariete, che è quello dell 'equi nozio di primavera . Stabiliamo così nella grande umi dità della primavera la prima parte dello Zodiaco, co sì come avviene per tutti gli animali viventi che nella loro prima età sono teneri e delicati, abbondando in umidità come la primavera. Nella loro seconda età, fintando che dimora in essi il vigore , domina poi maggiormente il calore, così come avviene durante l'estate . All 'età che segue, la terza, la forza si itlangui-
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disce e comincia a consumarsi e domina allora la sec chezza , così come in au tunno . Nell'ultima età, che è la più prossima alla morte, si incontra invece, come in inverno, soprattutto il freddo.
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Xl
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DELLA POTENZA DEI QUATIRO ANGOLI O PARTI DELL'ORIZZONTE
A dei quattro angoli o regioni dell'orizzonte, dai
Ilo stesso modo d ifferiscono tra loro le proprietà
quali soffiano i rispettivi venti. L'angolo d 'Oriente è il più secco, poiché, quando il Sole è in tale regione , quanto precedentemente viene inumidito dalla notte, è ben presto disseccato : gli stessi venti orientali sono pertanto privi di umidità e inarid iscono. Il Mezzo giorno è la parte più calda, poiché il Sole vi è più ardente, essendo alla sua maggior altezza, ed anche perché il Medio Cielo declina maggiormente verso il Mezzogiorno, in ragione dell 'inclinazione del nostro mondo abitato : i venti detti genericamente australi sono quindi i più caldi e brucianti . L'Occidente è in vece umido, poiché, quando il Sole vi si avvicina, l'umidità, evaporata in alto duran te il giorno, rico mincia a spandersi : i venti di tale regione sono pertan to freschi ed umidi. La regione di Setten trione è inve ce la più fredda, poiché, per via d ell'inclinazione della terra, è la più distante dalla fonte di calore, cioè dal culmine del Sole , e poiché in quella regione la sommi tà del cielo è opposta ad esso : i venti settentrionali ri sultano quindi freddi e gelati.
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Tali distinzioni sono utili per giudicare delle re lazioni tra le cose, dato che a cagione di tali caratteri stiche stagionali, delle epoche e degli angoli, gli effet ti degli astri mutano in parte. La loro virtù è in ef fetti più potente se si esercita in luogo conforme ad essi, come per esempio quando abbiamo quelli caldi in luoghi caldi o gli umidi in luoghi umidi, mentre in luoghi contrari è più debole, cioè, ad esempio, quan do nei luoghi freddi si trovano quelli che invece scal dano o nei secchi quelli che sono umidi, e similmente negli altri casi .
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- XII DEI SEGNI FISSI, MOBILI E COMUNI
tabilite tali cose, bisogna considerare ora le proprietà naturali dei dodici segni, cosi come queste sono stabilite dalla tradizione. In verità le loro virtù generali si accordano con le rispettive stagioni : certe loro proprietà particolari però, si traggono dalla loro affinità col Sole, la Luna e le altre stelle, cosi come vedremo in seguito, occorrendo anche spiegare le virtù che esse hanno in se stesse e nella loro reci proca relazione. La prima distinzione è quella tra segni "tropici", "equinoziali", "fissi", e "comuni". Due segni sono infatti detti "tropici" : da una parte l'intervallo di 30° a partire dal solstizio di estate, che costituisce il segno del Cancro e, dalla parte opposta, quello, sempre di 30°, che costituisce il segno del Capricorno. Tali segni hanno ricevuto questa denomi nazione da quanto avviene in essi. n Sole , difatti, quando è entrato in questi segni torna indietro, invertendo il suo corso nella latitudine contraria e causando l'estate nel Cancro e l'inverno nel Capricor no. Due segni sono invece detti equinoziali, il prima verile Ariete e l'autunnale Bilancia, poiché 1 2 , quando
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1 2
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I l l l' l lllhll' t'1111 i nu1 in tkriv:1 i n li1 1 t i da acqua nox.
Tavola I I I : GIOVE Gim•e appare qui attorniato dai suoi due domicili: quello notturno dei Pesci e quello diurno del Sagittario. Sotto sono raffigurate tre botteghe che rammentano il carattere favore l'O/e del suo influsso: in particolare, il banchiere a destra al lude allo speciale rapporto che secondo l 'A strologia leghereb be Giove al denaro ed alle ricchezze.
il Sole è posto al loro inizio, la durata del giorno e della notte è uguale su tutta la terra . Dei segni re stanti, quattro sono detti fissi e quattro mobili o co muni . I fissi seguono quelli tropici ed equinoziali, e sono quindi il Toro, il Leone, lo Scorpione e l'Ac quario, detti così poiché quando il Sole si trova in essi l'umidità, il caldo, il secco ed il freddo, a seconda della stagione, ci colpiscono più violentemente, poiché siamo allora maggiormente esposti ad essi e per tal ragione più sensibili al loro potere . I segni comuni, cioè i Gemelli, la Vergine , il Sagittario ed i Pesci, sono quelli che seguono i fissi , i tropici e gli equinoziali, ed hanno delle caratteristiche simili a questi nel loro inizio e nella loro fine .
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- XDI DEI SEGNI MASCHILI E FEMMINILI
S
ei segni sono stati inoltre attribuiti alla natura maschile e diurna ed altrettanti a quella femmi nile e notturna. E' stato poi stabilito un ordine che li alterna gli uni agli altri, cosi come il giorno è sempre unito alla notte e cosi come è necessaria l'unione del maschio con la femmina. Se dunque l'inizio dello Zodiaco si pone in Ariete, per le ragioni indicate, così come il maschio è il padrone ed il primo, visto che l 'attivo precede sempre il passivo, l 'Ariete e la Bilancia saranno dunque maschili e diurni . Si aggiunga a ciò che il circolo equinoziale, che attraversa tali segni, causa il primo e più potente movimento d'ogni cosa. Deriva da ciò che nell'ordine i segni femminili sono sotto messi ai maschili. Qualcuno inizia però a contare i segni maschili a partire da quello che presiede il vertice orientale, cioè dall'Ascendente. Come v'è infatti chi inizia i segni tropici dal cerchio lunare , poiché le conversio ni della Luna sono più rapide, così essi iniziano i se gni maschili con l'Ascendente, poiché è il luogo più orientale ; alcuni di loro ordinano, come dicemmo pri ma, l'uno dopo l'altro i segni maschili e femminili
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secondo una serie continua , altri dividono il cerchio zodiacale in quadranti , designando come orientali e maschili i segni del quadrante compreso tra l' Ascen dente ed il Medio Cielo e dell'altro quadrante che è opposto a questo1 ed è compreso tra il Discendente e il Fondo Cielo ; mentre considerano i due altri qua dranti come occidentali e femminili. Vi sono poi anche altri modi di nominare i segni, ad esempio in relazione alle loro forme. Cosi gli uni sono detti "quadrupedi", altri "terrestri", ed altri "fe condi" od altre cose simili . Essendo il motivo di ciò manifesto nelle loro figure, ho giudicato superfluo d i riportarlo ; visto pure che ho precedentemente esposto le qualità dei segni ed in qual modo nel pronostico si possano utilmente considerare le loro caratteristiche.
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- XIV DEGLI ASPETTI TRA SEGNI
e parti dello Zodiaco che hanno tra loro rela zione sono quelle situate reciprocamente in a spetto : innanzi tutto quindi quelle che sono in opposi zione, configurazione che è compo�ta da due angoli retti ( 1 80°), e comprende sei segni ; secondariamente quelle che sono in trigono, aspetto che è composto da un angolo retto più un terzo, cioè 1 200 e da quattro segni; poi quelli che sono in quadratura, che contrag gono cioè un angolo retto , 900, comprendente tre segni ; infine quelli che contraggono un sestile, che è costituito da due terzi di angolo retto, cioè 60°, c due segni. Il motivo per cui sono ammessi questi soli intervalli lo si comprenderà facilmente da quanto segue. L'importanza dell'opposizione è evidente, poiché si costituisce tra segni che sono in linea retta. Ma se noi considereremo le due frazioni ed i due rapporti sesquiparziali 1 3 più importanti, quelli cioè di un mezzo e h ) e di un terzo e /J ), e li applichiamo all'aspetto di opposizione, che è composto di due
L
1 3 Un rapporto è detto scsquiparziule allorché in esso il termi ne maggiore sorpassa il m inore di una certa quantità che lo costituisce. Ad esempio: 4/3 ; 6/4 ; 9/6 .
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angoli retti, la metà ci darà la quadratura ed il terzo il sestile ed il trigono . Quanto al sesquialtero ed al sesquitiero, se essi sono applicati a1l 'intervallo quar tile, cioè ad un angolo retto, il sesquialtero costituirà il rapporto del quartile col sestile, ed il sesquitiero quello del trigono col quartile 1•4 Tra tali aspetti, i trigoni ed i sestili sono considerati armonici , poiché sono composti di segni della stessa natura, cioè tutti maschili o tu tti femminili ; al contrario la quadratura e l'opposizione sono disarmonici perché costituiti da segni opposti .
1 4 Ossia il sesqu ialtero, cioè 3 /2, darà 90•/60•, ed il sesquit iero, cioè 4/3, darà l 200/90•.
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-
XV
-
DEI SEGNI COMANDANTI ED OBBEDIENTI
L
e parti dello Zodiaco poste ad uguale distanza dallo stesso punto equinoziale, quale che esso sia, sono detti gli uni "comandanti" e gli altri "obbe dienti". Essi, in effetti, si levano in uguali periodi di tempo e descrivono le stesse parallele, ma saranno detti comandanti quelli posti all'emisfero estivo, ed obbedienti quelli nell'invernale, poiché il Sole nel la parte estiva produce giorni più lunghi, mentre in quella invernale più brevi.
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- XVI DEI SEGNI EQUIVALENTI
ien detto inoltre che le parti dello Zodiaco u gualmente distanti dallo stesso segno tropico, quale che esso sia , sono "equivalenti", poiché la dura ta dei giorni, delle notti e delle ore sono reciproca mente uguali quando il Sole le attraversa . Sono anche dette che si "vedono l'un l 'altra" per la ragione che ho detto, e perché entrambe si levano e si coricano negli stessi punti dell 'orizzonte .
V
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- XVII DEI SEGNI CONTRADDICENTESI
engono invece detti "contraddicentesi" od "e stranei" i segni che non hanno tra loro alcuna delle familiarità enunciate precedentemente. Sono pertanto quelli che non comandano, né obbediscono , né si equivalgono, né insomma dividono alcuni 'degli aspetti che abbiamo ricordato, cioè opposizione, tri gono, quadratura o sestile, ma che invece o sono con tigui, o sono separati da cinque segni. Quelli che sono contigui si guardano infatti re ciprocamente, trovandosi in due nell 'angolo di uno solo, e quelli separati da cinque segni tagliano la cir conferenza zodiacale in parti ineguali, mentre tutti gli altri aspetti la dividono invece in pa rti uguali.
V
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- XVIII DEI DOMICILII
V
'è inoltre simpatia dei pianeti con le varie parti
dello Zodiaco a cagione dei domicili, dei trigoni, delle esaltazioni, dei termini e di altre simili proprie tà. Ora, i vari domicili sono distribuiti secondo una ragione naturale . Difatti come dei dodici segni i due settentrionali sono più vicini degli altri al nostro ze nith, producendo cosi il caldo maggiore , si è stimato che t ali segni, cioè il Cancro ed il Leone, sono il domi cilio dei due pianeti più potenti o luminari, attribuen do il Sole al Leone poiché questo è segno mascolino, e la Luna al Cancro poiché è femminino. Inoltre la semicirconferenza che va dal Leone al Capricorno è a buon diritto considerata solare, così come lunare è l'altra che va dall'Acquario al Cancro . Cosicché, in ciascuna semicirconferenza si può assegnare a ciascun pianeta un segno che gli è familiare , sia che abbia na tura solare o lunare, secondo la disposizione delle lo ro orbite e le particolarità delle loro nature . Cosi a Satumo, che è estremamente freddo e nemico del ca lore, e visto pure che la sua sfera è la più alta e di stante dai luminari, sono stati attribuiti i segni oppo sti al Cancro ed al Leone, cioè il Capricorno e l'Ac-
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quario, i quali sono freddi e gemelli e , a causa di ta le opposizione, malefici . A Giove, che ha natura tem perata ed è al di sotto della sfera di Satumo, sono stati attribuiti i segni prossimi a quelli, e che sono ventosi e fecondi, cioè il Sagittario ed i Pesci , i quali sono in relazione con i luminari per mezzo del benefi co aspetto di trigono. Marte poi, che è disseccante e posto sotto l'orbita di Giove, ha avuto attribuiti i segni vicini ai domicili di Giove , cioè lo Scorpione e l 'Ariete, i quali, a cagione della quadratura che hanno coi d omicili dei luminari, sono di natura distruttiva e contraddittoria. A Venere, che è di natura tempera ta ed è posta sotto l'orbita di Marte, sono stati asse gnati i segni prossimi ai precedenti : i fecondi Bilancia e Toro , i quali, a cagione del sestile coi domicili dei luminari, sono più dolci, anche perché tale pianeta non precede e non segue mai il Sole di oltre due segni. A Mercurio, che non è mai più distante dal Sole di un segno, e che inoltre è posto sotto l'orbita degli altri pianeti, essendo il più prossimo ai luminari, sono stati attribuiti i segni più vicini ad essi, cioè i Gemelli e la Vergine.
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XI X
-
DEl TRIGONI
'affinità tra segni in trigono è data dal triangolo equilatero, figurd che possiede una grande armo nia. Lo Zodiaco contiene infatti tre cerchi, l'equino ziale ed i due tropici, ed i dodici luoghi di esso , i segni, formano tra loro quattro triangoli equilateri . 11 primo di questi è costituito dall'Ariete, dal Leone e dal Sagittario, tre segni maschili che sono ri spettivamente domicilio di Marte, del Sole e di Giove . Tale trigono è però attribuito al Sole ed a Giove , e scludendo Marte che è estraneo aJla natura solare . Il Sole ha d ominio durante il giorno e Giove durante la notte. Inoltre Ja posizione dell'Ariete è equinoziale , quella del Leone estiva , e quella del Sagittario inver nale. Questo stesso trigono è considerato soprattutto set tentrionale, poiché una parte del comando è tenu ta da Giove, il quale è fecondo e ventoso ed è in re lazione coi venti che soffiano da Nord . A causa però di Marte tale trigono risulta in definitiva di costitu zione nord-occidentale, poiché Marte eccita i venti delle parti occidentali e femminili . Il secondo trigono comprende i1 Toro, la Vergi ne ed il Capricorno, tre segni femminili . Per tale mo tivo esso è attribuito alla Luna ed a Venere, in parti-
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colare, mentre di notte domina la prima , di giorno lo fa la seconda. Il Toro è più prossimo alla parte di circolo che è estiva, la Vergine a quella equinoziale, ed il Capricorno a quella invernale. Tal trigono ri sulta però soprattutto di natura meridionale, per via del dom inio di Ven�re, che suscita da tal lato i venti caldi ed umidi. A causa però dell' influenza del Capri como, che è domicilio di Satumo, il trigono risulta in particolare sud-orientale, poiché Saturno suscita i ven ti orientali per via della sua affinità col Sole . Il terzo trigono è costituito da Gemelli, Bilancia e Acquario, tre segni maschili attribuiti a Satumo e Mercurio, i quali vi hanno domicilio ed, inoltre , ri spettivamente d ominio il primo durante il giorno ed il secondo durante la notte. Inoltre il segno dei Gemelli è prossimo al solstizio d'e state, la Bilancia all'equi nozio e l'Acquario al solstizio di inverno. Tale tri gono è genericamente di costituzione orientale, a causa di Saturno, e risulta in particolare nord-orien tale per via della familiarità di Giove con Saturno, tanto più che questo è diurno. Il quarto trigono passa per il Cancro, lo Scorpio ne ed i Pesci : è attribuito a Marte a causa dello Scor pione che né è il domicilio . Insieme ad esso dominano però anche la Luna durante il giorno e Venere �uran te la notte, a cagione della femminilità di tali segni. Il Cancro inoltre è prossimo al solstizio d'estate , lo Scorpione a quello di inverno ed i Pesci all'equino-
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zio . Tal trigono è stimato soprattutto essere occi dentale a causa del dominio di Marte e della Luna ma, per l'influsso esercitato a sua volta da Venere, viene considerato, più in particolare, sud-occidentale .
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-
XX
-
DELLE ESALTAZIONI
a teoria delle esaltazioni dei pianeti è la seguente. Poiché il Sole, entrando in Ariete transita verso la semicirconferenza più alta e settentrionale , e nella Bilancia passa nella più bassa od australe, assai a pro posito gli viene attribuita l 'esaltazione in Ariete ; in fatti quando il Sole passa in tal segno, i giorni si allun gano e cominciano a scaldare maggiormente i corpi. Al contrario, la caduta del Sole viene considerata in Bilancia per le opposte ragioni. Quanto a Saturno , affinché occupi una posizione opposta al Sole , come pure a causa dei domicili, attribuiamo al contrario in Bilancia l'esaltazione e in Ariete la caduta . Infatti, là dove il calore aumenta, è necessario che il freddo diminuisca, ed al contrario dove il calore diminuisce aumenti il freddo. Appena la Luna, dopo essere stata in congiunzione col Sole in Ariete, che ne è l'esalta zione, apparirà nel Toro , essa mostrerà la sua prima fase, cominciando pertanto ad aumentare la sua lu ce ; lì si trova infatti nel primo segno del suo trigono che sarà considerato pertanto sua esaltazione, mentre quello opposto, cioè lo Scorpione, sarà ritenuto la sua caduta . Quanto a Giove, il quale suscita i ven-
L
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ti settentrionali apportatori di fecond ità, esso giunge alla sua maggiore declinazione settentrionale nel Can cro , ove manifesta maggiormente la sua forz a : l ì , pertanto, sarà considerata la sua esaltazione e d i n Ca pricorno la sua caduta.
Marte, che per n atura è ar
dente e diviene ancor più tale in Capricorno poiché
lì si trova più a merid ion e , avrà naturalmente in Ca pricorno la sua esaltazione, in opposizione a Giove , ed in Cancro la sua caduta. Venere invece, per natu rd
umida e che lo è ancor più nei Pesci, ove aum enta
l 'umidità d ella primavera e ove esercita la sua maggior potenza, ha esaltazione nei Pesci e caduta nella Vergi ne. Per quanto riguarda Mercurio, il più secco, per via della sua natura contraria a quella di Venere , pren derà esaltazione nel segno opposto , che è quello del la Vergine, in cui abbiamo la secchezza dell 'autunno , e la sua caduta nel segno dei Pesci .
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- XXI DEI TERMINI
S
ono conosciute due dottrine dei termini 1 5 : na,
l' u
egizia, fondata sull'autorità dei domicili , l 'al
tra , caldea, fondata sull 'au torità dei trigoni. L'egizia , come è generalmente insegnata, non segue però sem pre un ordine stabilito , attribuendo i primi gradi del segno ora al signore del domicilio , ora al signore del trigono e qualche volta pure a quel pianeta di cui il segno è esaltazione . Infatti, se essi considerassero il signore del domicilio ci si potrebbe d omandare p erché nella Bilancia attribuiscono il primo termine a Satur no piuttosto che a Venere , e così pure nell'Ariete a Giove invece che a Marte. Se essi badassero , al con trario,
al
signore
del
trigono, per quale ragione
dovrebbero attribu ire a Mercurio il primo termine del Capricorn o , piuttosto che a Venere? Infine se essi rispettassero invece le esaltazioni, perché dovrebbero attribuire i primi termini del Cancro a Marte e non a Giove? Ancora, se essi traessero i termini d a niolte cause concorrenti in u no stesso 1 5 l termini sono delle parti, a t t ribuite l'iascu na ad uno dei cin· que pianet i . i n c u i soj!}iono essere divisi i vari segni. In ognuna di esse si n w n i l'l·st a n o in maniera eminente l a potenza e le caratteristiche del
pianeta assegnatole.
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segno, p erché d are a Mercurio i primi gradi d el l 'Acquario , visto che là non vi possiede alcun d iritto , mentre Satumo vi domina nel suo domicilio e nella sua triplicità? E perché i primi termini del Capricorno sono ancora at tribuiti a Mercurio che non vi ha prero gativa alcuna?
Di simili argomenti, se ne potrebbero
poi trovare numerosi altri. Secondariamente , il nume ro dei loro gradi non ha evidentemente alcun valore , dato che
per
ciascun pianeta il nume.ro ricavato
dall'addizione dei suoi termini in tutti i segni non fomiscé alcun argomento accettabile che esso indichi , come vorrebbero, il numero degli anni di vita . Se tut tavia cred essimo a tale numero indicato d agli Egizi, avverrebbe nondimeno che esso noi Io troveremmo cambiare in vari modi . Quanto poi a quelli che sen tiamo affermare , presumendo di appoggiarsi su di u na ragione fisica, che il numero dei termini d i ciascun pianeta sarebbe legato ai tempi di ascensione , e que sto sotto tu tti i climi, è m anifesto che si sbagliano completamente. Infatt i , seguendo delle tradizioni er rate, essi compiono d egli eccessi nelle ascensioni dal loro poto, senza rispettare le altre diverse elevazioni. Seguendo appun to tale modello , essi vogliono che sul p arallelo che passa per il Basso Egitto entrambi i segni d ella Vergine e d ella Bilancia abbiano 3 7 tempi ed un terzo, ed anche che le ascensioni del Leone e deiJo Scorpione avvengano in 3 5 tempi , nonostante che la dimostrazione geometrica indichi che l'ascen-
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sione di questi avvenga in più di 3 5 tempi e quella della Bilancia e della Vergine in meno . Inoltre , coloro che si sono sforzati di stabilire tale teoria , non rite nendo altrettanto veritiero
il diverso numero dei
termini indicato da numerosi altri , sono sovente costretti a dire delle falsità, a volte aggiungendo delle parti frazionate al fine di salvare la loro teoria che , come ho detto. è in se stessa errata . Riportiamo co munque appresso tale ordine dei termini egizi. In esso la somma dei gradi dei singoli pianeti nei vari segni ri sulta essere : per Saturno 5 7 , per Giove 79 , per Marte 66 , per Venere 82 e per Mercurio 7 6 ; questi, sommati ci d aranno i 3600 d ello Zod iaco . Dei termini secondo i Caldei
Il metodo dei Caldei è più semplice e possiede maggiori probabilità, benché non sia ancora ben com piu to , sia per quanto riguarda l 'ord ine dei termini , che trae dalla dominazione dei trigoni , sia per il numero dei loro gradi, in modo che si possa senza annotazioni d are a ciascun p ianeta il suo spicchio . Difatti, nel primo trigono, quello cioè composto da Ariete, Leone e Sagittario , poiché l 'ordine dei segni è rispettato, il primo termine è attribuito a Giove , il quale domina in fatti il primo trigono ; il secondo termine è dato al signore del secondo trigono, c ioè Venere ; il terzo ai signori del terzo, cioè Saturno e Mercurio ;
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infine
l'ultimo al
pianeta
che
domina
l'ultimo trigon o, cioè a Marte. Nel
secondo trigon o ,
che è quello composto d al Toro , dalla Vergine e dal Capricorno,
si
dine dei segn i . to a
procede
similmente
secondo l 'or
Il primo termine è dunque attribui
Venere, il second o a Saturno , il terzo a Mercu
rio, il quarto a Marte ed infine il quinto a Giove . Tale ordine è poi osservato in generale negli altri due t rigo ni . Là, però , dove Saturno e Mercurio sono entrambi signori d 'uno stesso trigono, avrà potere , sull 'inizio dell 'ordine, Saturno d urante il giorno, e Mercurio du rante la notte, senza che per questo il numero dei gra di dei termini risulti in alcun modo ingarbu gl iato. Difatti , affinché il numero dei termini d i ciascun p ianeta possa essere di un grado inferiore al p receden te, per poter corrispondere con l 'ordine discendente , essi assegnano sempre 8 gradi al I pianeta, 7 al Il,
6 al III, 5 al IV , 4 all 'ultim o, i quali numeri , sommati assieme fanno i 3 0° di un segno. Con tale d istribuzio ne si at tribuiscono a Saturno 78° d iurni e 66° nottur ni, a Giove se ne danno 72 , a Marte 69, a Venere 7 5 , a Mercurio 6 8 diurni e 7 0 notturn i . Tu tti questi gra di sommati assieme ci danno i 3600 dello Zodiaco . Di queste due dottrine dei termini si deve co munque prestare più fede a quella egizia, poiché appropriatam ente è stata trascritta in tavole dagli scribi ed anche perché la maggior parte dei gradi si accord a con le natività da loro citate come esempi. Poiché però qu esti autori non hanno ind icato la causa
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dell'ordine e del numero da loro seguita, è lecito che l'incongruenza del loro ordine possa indurre a sospet tarli ed a correggerli . Ora , mi è capitato tra l e mani u n antico volume, in certe parti consuma to d all'antichità, nel quale erano esposte Je cause fisiche di tale ordine e di tale n u m ero di gradi e dove inoltre erano aggiunte delle descrizioni riguardanti delle antiche nascite Je quali si accord avano con Je a nnotazioni degli Antich i . L'esposizione era però assai lunga e conteneva degli argomenti superflui . Inoltre il libro era lacero e solo a fatica potevo comprendere quanto vi era contenu to, aiutato nondimeno in questo dalla tavoletta dei termini che era aggiunta all'ultima pagina del libro e che era rimasta in tatta . La congettura che vi si se guiva è la seguente : per stabilire l'ordine dei termini dei pianeti nei vari segni si prendono in considera zione le esaltazioni, i trigoni ed i domicili, per via dei quali, se qualche pianeta possiede due prerogative in uno stesso segno, a lui viene donata la prima posizio ne, quand ' anche risulti essere malefico ; dove però di tali prerogative non se ne incontrano, i pianeti malefi ci sono trasferiti aJI'ultimo posto . Seguendo così l 'or dine degli aspetti, i signori delle esaltazioni possiedo no il l o posto , seguono poi i signori dei trigoni e poi quelli dei domicili, in maniera tale, però, che il piane ta che possiede due p rerogative precede, nello stesso
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segno, quello che non ne possiede che una. Il Cancro ed il Leone, tuttavia, poiché sono domicilio della Luna e del Sole, e visto che ai Luminari non viene as segnato alcun termine, sono attribuiti ai pianeti ma lefici che, in essi, risultano essere i più potenti. Per tanto, Marte possiede i primi termini del Cancro e Sa turno i primi del Leone , segni nei quali, per il resto , è rispettato l'ordine ad essi conveniente . Quanto poi al numero dei gradi dei termini , esso si conta nella maniera seguente. Là d ove non si trova alcun pianeta con due prerogative nello stesso segno o negli altri due segni che seguono, si donano 7 gradi ai pianeti benefici Giove e Venere, 5 gradi a quelli malefici Satumo e Marte mentre a Mercurio , che è comune, se ne danno 6 : in modo tale risulta completata la somma di 3 0°. Questa regola viene data solo per quei pianeti che non possiedono in alcun modo due prerogative . Trovandosene però uno che, nello stesso segno oppure nei due seguenti, ne possiede due (come ad esempio Venere, che è al tempo stesso signore del trigono e del domicilio nel segno del Toro , visto che , come abbiamo detto , non si attribuisce termine alcuno alla Luna), si aggiunge ad esso un grado. A questo punto vi erano però nella tavola delle parti aggiunte, comunque i gradi che risultano essere addizionati al pianeta più potente, sono poi tol ti dai termini di quegli altri pianeti che possiedono minore d ignità, soprattutto da Saturno, ma anche da Giove, a causa della lentezza del loro moto. 80
- XXII DEI LUOGHI E DEI GRADI
ualcuno ha fatto pure una p iù minuziosa divi sione dei diritti e delle dominazioni e li ha chia mati "luoghi" e "grad i", stabilendo che il "luogo" fosse la dodicesima parte di un segno, corrispondente cioè a 2o e mezzo. Costoro, cominciando dal segno in cui è posto il singolo pianeta, attribuiscono l 'in fluen za dello stesso in luogo analogo anche nei segni seguenti. Altri hanno invece immaginato delle distri buzioni diverse, senza ragione, traendo i "gradi", in ciascun segno, dall'inizio dato a ciascun pianeta, secondo l 'ordine dei termini della tavola dei Caldei . Tralasciamo comunque tali cose pensate solo per mettersi in vista e proposte sulla base unicamente di congetture, senza alcun motivo fisico tangibile : non omet tiamo però di trattare ciò che merita di essere conosciuto. Bisogna ad esempio sapere che è conve niente e ragionevole che l 'inizio dei segni sia stabilito a partire dai punti equinoziali e solstiziali , sia perché vari autori lo hanno chiaramente insegnato, ma so prattutto perché vediamo, nelle nostre osservazioni, che la natura, la forza e la familiarità dei pianeti trag gono origine unicamente dai solstizi e dagli equinozi e non da altro . Se difatti noi stabiliamo degli altri ini-
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zi, o dovremo bandire i segni dai nostri giudizi, o ci sbaglieremo quando vorremo comprenderli, poiché gli spazi dello Zodiaco dai quaJi i segni traggono la loro forza saranno volti in altro modo.
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- XXIII DELLA FACCIA, DEL CARRO DI TRIONFO E DEL TRONO DI CIASCUN PIANETA
L che ho precedentemente esposto . Si deve ora i e affinità tra p ianeti e segni sono dunque quelle
noltre sapere che vien detto che essi sono in "faccia" quando l 'intervallo tra un pianeta ed il Sole o la Luna è uguale a quello che c'è tra il domicilio del p ianeta stesso da quello del Sole o della Luna, come , per esempio, quando Venere contrae coi luminari un sestile , purché sia occidentale al Sole ed orientale alla Luna, in maniera che ciò sia conveniente con le loro case . I pianeti sono invece detti essere nel loro "carro di trionfo" o nel loro "trono", quando in due diversi modi esercitano in un luogo la loro familiarità . Essi risultano più efficaci e potenti a causa dell'accordo, del soccorso o della familia rità dei segni , perciò allora si dice che sono posti e splend ono nei loro "troni". Si dice inoltre che un pianeta si "rallegra", quando il luogo da lui occupato, benché non sia propriamente il suo, appartiene tuttavia ad un altro pianeta che gli è amico. Questa convenienza , benché la si tragga da motivi remoti , fa tuttavia ritenere che, a cagione della rassomiglianza con le proprietà di tale luogo, vi sia tra
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di essi una qualche comunicazione, e che, al con trario, in luoghi nemici, la loro particolare virtù risulti attenuata , poiché le nature dissimili causano una nefasta confusione dei temperamenti .
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- XXIV DELL' APPLICARSI E DEL DEFLUIRE DEI PIANETI
n generale, i pianeti che precedono viene detto che si "applicano" a quelli che seguono, mentre questi si dice che "defluiscono" da quell'i che li prece dono, fermo restando che l'intervallo tra di loro non sia troppo grande. Ciò si intende sia per le congiun zioni che per gli aspetti, senonché nelle congiunzioni bisogna anche avere riguardo alle latitudini . Difatti noi non ammettiamo che le congiunzioni che si hanno sulla linea passante per il mezzo dello Zodiaco, cosa che è superfluo considerare nelle configurazioni, poi ché in esse, i raggi dei pianeti, tendendo a terra , si incontrano su di essa da qualunque posizione sia no giunti . D a tutto ciò risulta evidente che bisogna trarre le virtù e le influenze dei pianeti , in parte, come ho det to , dalle loro proprie caratteristiche , in parte dai se gni in cui si trovano, ed infine anche dalla loro posi zione rispetto al Sole e agli angoli . Il loro potere deve essere determinato in primo luogo in funzione del fat to che esso aumenta di forza quando i pianeti sono o rientali , per cui la loro influenza risulta addizionarsi al loro movimen to, mentre il loro potere è più debole
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quando sono occidentali e quindi la loro azione viene frenata dal moto contrario . Considereremo poi la loro posizione sull'orizzonte, poiché quando si trovano al Medio Cielo o nel luogo che lo segue 1 6e ssi posseggono la maggior forza , che risulta essere pure assai grande allorché si trovano all'orizzonte 1 7 o nel luogo che im mediatamen te lo segue 1 11 • Possiedono però in partico lare maggiore forza all'orizzonte orientale e minore invece nel Fondo del Cielo, o in luogo che lo guarda 1 9• Quando poi non guardano l'Ascendente con alcun aspetto, quale che sia, essi sono completamente deboli e privi di forza.
16 1 7
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Cioè nell:1 X ·
o nella 1 1 · casu . All 'Ascendente o :ti Discenden te. Lu re rs · caS:l rispet tivamente. la 9 ·, l ' l l La 3 ", la 5 • ,
•
Tavola IV Sempre in relazione con gli effetti ed i domini di Giove, in questa tavola vediamo raffigurate, in alto, una scena di caccia col falcone e, in basso, due aule di tribunale Ol'e giudici ed al'vocati consultano t•olumi ed incarti: allusione all 'attMtà forense, una delle principali sfere di influenza attribuite a questo pianeta.
L l B R O
-
I
Il.
-
PROLOGO
bbiamo fin qui sommariamente esposto gli insegnamenti principali, necessari nella predizione degli avvenimenti. Ag giungeremo adesso, sempre per quanto riguard a le p redizioni, delle cose più par tkolari , attenendoci al t ramite diretto deUe cause na turali . Come abbiamo giéÌ detto, due sono le parti principali delle predizion i astrologiche, l 'una, univer sale1 , insegna le caratteristiche dei paesi, dei popoli e delle città, l'altra invece particolare2 che tratta della fortuna d i ciascun uomo. Tra esse bisogna innanzitut-
! Tra ttata in questo libro I l .
Tm ttata nei rimanenti d ue libri.
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to considerare quella universale, poiché le cause che muovono gli avvenimenti di intere regioni sono più potenti di quelle che determinano gli avvenimenti particolari degli uomini . Infatti le nature più deboli sono assoggettate alle più potenti, così come pure le cose particolari alle universali : è necessario pertanto trattare innanzitutto di queste ultime se vogliamo poi giungere a considerare le altre . Tale considerazione generale concernerà le regioni intere come pure le provincie e le città ; osserverà anche i grandi mutamen ti che sembrano ripetersi secondo certi intervalli di tempo, come ad esempio le guerre , le epidemie, le carestie, i terremoti, le inondazioni e altre cose simili . Osserverà pure i cambiamenti più leggeri e minori, come ad esempio l'irregolarità delle stagioni e la relativa temperatura, il rigore o la moderazione dell'inverno, i venti, l'abbondanza delle pioggie , le siccità ed altre cose di tal genere . Bisognerà pertanto preferire, di queste due parti che abbiamo indicato , l'osservazione degli avvenimenti maggiori, per quei motivi che abbiamo esposto precedentemente . La loro conoscenza necessita però di due cose : innanzi tutto della considerazione della parte di Zodiaco e dei pianeti cui appartiene ciascun paese , ed in secondo luogo della considerazione di quali effetti capitino in tali regioni, in relazione alle eclissi del Sole e della Luna, e dei passaggi , delle apparizioni e delle stazioni d ei pianeti . Tratterem o dunque innanzitutto delle
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caratteristiche dei popoli, dei loro corpi e dei loro costumi , i quali tutti si accordano alle qualità naturali degli astri e dei segni cui sono assoggettati .
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- II CARATTERISTICHE DEGLI ABITANTI DEI VARI CLIMI
e caratteristiche d i ciascun popolo sono in relazione sia ai paralleli ed agli angoli, che alla loro posizione nei riguardi dell'eclittica e del Sole . Infat ti, benché la regione che noi abitiamo sia in uno dei quadran ti boreali , i popoli che vivono sotto i paralleli più merid ionali, cioè quelli compresi tra l'equ inozio e il solstizio d 'estate, poiché il Sole si trova al loro zenith e scalda le loro teste, sono neri d i corpo, hanno capelli ricci e spessi , il viso corto , le membra secche , hanno natura arden te e sono per la maggior parte di costumi rudi a cagione del caldo continuo che è nelle loro regioni . Essi sono coloro che noi chiamiamo genericamente Etiopi, ma non solo loro hanno tali caratteristiche, poiché pure l'aria del loro paese , come pure i loro animali e le loro piante sono arid i e secchi. Invece i popoli che vivono sotto i pa ralleli seHen trionali, cioè quelli che hanno l'Orsa nella verticale, poiché sono lontani dallo Zodiaco e dal calore del Sole, sono anche i più esposti al freddo ed abbondano pure d'umid ità, dalla quale è nutrita la loro vegetazione. Essi, p oiché non sono arsi dal calore, sono di colorito più bianco , hanno capelli
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lungh i e corp i grandi e carnosi ed infine posseggono un 'indole fredda. Sono in oltre d i costu m i selvaggi , a causa d el freddo con tinuo, e p osseggono gli inverni più lungh i ; nei loro climi gli alb eri pure son o più grand i e le bestie più
feroci . Noi chiamiamo ta l i
popolazioni col n o m e generico di Sci t i . Quelli che ab itano l e terre comprese tra il tropico d 'estate3 e le se tte stel le d ella Grande Orsa4 , poiché il Sole non si leva sino al l a som m i tà deJla l o ro testa , né si sposta di m ol t o d i là i n direzione d el Mezzogiorno , si trovano a vivere in un cJ i m a temperato, che ha sì delle d i ffe renze d i freddo e d i cald o , ma che n on sono tu ttavia gran d i . Essi hanno cosi un colorito med i o , una statura normale , una buona complessione , vivon o associati e sono d i cara t tere cord iale . Tra di essi , i popoli più prossimi al Mezzogiorno sono in generale più inge gnosi, più ra ffinati e più approfonditi nella conoscen za delle cose d ivine. I n fatti il loro zenith è più p ros simo
a11o
Zod iaco ed ai pianeti coi quali h anno
affin i t à , s ì che tali uomini hanno un ingegno più abile e pronto a svelare i segreti deJia natura , ed una maggior p ron tezza ad apprendere le scienze . I popoli che abitano invece verso il Levante p ossiedono un animo più fe rm o e più maschio e non son o d i natura furtiva . poiché l 'Orien te è d i n atura solare . Pe r tal
3
4
C'ioiÌ 1k•l C'uncro.
C'i01ì sino ul c i rcnlu nrticu.
91
ultimo motivo questa regione deve essere considerata diurna, maschile e destra, allo stesso modo che negli animali le parti destre sono le più calde e le più robuste . Quelle popolazioni che abitano invece verso l'Occidente sono p iù effeminate, più delicate e sono più furtive, poiché tale regione è attribuita alla Luna. Questa, infatti, dopo la sua congiunzione , si fa vedere innanzitutto ad Occidente, cosicché tale parte è considerata femminile, notturna e sinistra , anche perché, inoltre , è opposta al solare Oriente . In ciascuna d i tali regioni generali, sopravven gono naturalmente d elle variazioni individuali nel carattere e nei costumi . Infatti, come ad esempio nel caso del clima, anche nelle regioni riconosciu te in generale come più calde, o più fredde , o temperate , certe località o paesi sono particolarmente segnati da eccessi o deficienze, in ragione della loro esposizione, della loro altitudine o della loro depressione . Così come certi popoli sono migliori cavalieri per il fatto che abitano in pianura, altri migliori marinai per la loro vicinanza al mare , e qualcun altro è più civilizzato a causa della fertilità delle contrade , allo stesso modo si scoprirà in ciascuno certi tratti provenienti d alla naturale familiarità dei loro parti colari climi con le stelle ed i segni dello Zodiaco . Tale rassomiglianza d i qualità sarà tuttavia presente nella generalità delle persone , ma non ne-
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cessariamente in ciascun singolo individuo. E' ora dunque necessario esporre sommariamen te tali considerazioni, in quanto possono condurre ad una conoscenza più particolareggiata.
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- ID F AMILIARITA' DEI VARI PAESI COI TRIGONI E LE STELLE
C triangolari
ome abbiamo esposto precedentemente, le figure inscritte nel circolo zodiacale sono quattro . L'una, quella che è formata dall'Ariete, dal Leone e dal Sagittario, è nord-occidentale, infatti essa ha come principale signore Giove, che è setten trionale, ed a questo è associato nel dominio pure Marte, che è occidentale . Il trigono di Toro, Vergine e Capricorno è invece sud-orientale, in fatti è princi palmente governato da Venere, che è meridionale ma ad essa è associato nel dominio anche Saturno che è invece orientale. Il trigono formato dai Gemelli, dal la Bilancia e dall'Acquario è soprattutto governato dall'orientale Saturno, cui è associato Giove che è settentrionale, per cui il trigono risulta essere nord o nentale. Il trigono di Cancro, Scorpione e Pesci è sud-occidentale, è principalmente governato da Marte, che è infatti occidentale , e da Venere, che è merid io nale . Ora, la nostra Terra è divisa in quat tro quadran ti, che sono dunque uguali in numero ai trigoni . La latitudine infatti la divide con una linea che passa at-
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traverso il nostro mare5 e che, incominciando dallo stretto d'Ercole, giunge sino al gol fo Issico6 ed alla catena mon tuosa posta a Levante , per cui questa li nea separa il Merid ione dal Setten trione. La longitu dine, invece , passa attraverso il gol fo arabo ed attra versa poi il mare Egeo, il Ponto Eusino e la Palude Meotide, e segna quindi la divisione tra Oriente ed Occidente. In tal modo si hanno quattro quadranti, accordantisi così al numero dei trigoni . Il primo contiene le parti nord-occidentali del mondo abitato, e cioè quel le terre indicate col nome generico d i Eu ropa. Il quadrante che è opposto a questo è quello sud-orien tale, che include l'Etiopia orientale e la parte meridionale della Grande Asia. Il terzo qua drante, quello cioè nord-orientale , contiene la Scizia e la parte settentrionale della Grande Asia . Il quarto , opposto al precedente, è posto nelle region i da cui spirano i venti di sud-ovest , contiene l'Etiopia occi dentale, ed è indicato col nome generico di Libia . Inoltre, là dove ciascun quadrante inclina verso la parte mediana della Terra, esso assume un'altra natura da quella che ha il quadrante nella sua interezza. Infatti metà dell'Europa, la quale rappresenta il nord-ovest della Terra intera , è assoggettata, al levarsi dell 'inverno , al lato del quadran te che è rivolto verso 5 6
Il Mt•d i tcrm ncu. Dalla onwnima città della Cilicia.
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di lei . Allo stesso m odo bisogna giudicare per gli altri quadranti , in quanto ciascuno di essi ha affinità con due trigoni, opposti l'uno all'altro . Infatti le parti peri feriche dei quadran ti sono governate dai rispettivi trigoni , mentre le contrade poste nel mezzo hanno per governatori i pianeti che d ominano nelle regioni opposte, eccezion fatta per Mercurio che può essere aggiunto in quanto possiede una natura media
e
comu n e . Seguendo pertan to tale ordine , i paesi posti nel quad rante nord occidentale cioè quello dell'Eu ropa , possied ono la natura dell'Ariete , del Leone e del Sagi ttario , e sono governati d a Giove e da Mart e , vespertini. Essi sono : l a Britannia, l a Gall ia tran salpina, la Germania , la Bastarnia 7 , l 'Italia , la Gallia cisalpina, l'Apulia, la Sicilia, la Tirrenia, la Celt ica e la Spagna.
In
tali paesi i costum i si accordano col
trigono ed i pianeti che li dominano. Infatti, gli abitanti non sopportano la schiavitù , ma amano la libertà e sono dediti alle arm i ed alla guerra , sono pu re industriosi, amanti del d ominio e della pulizia e magnan im i . Ma, poiché Marte e Giove vi sono occi dentali , ed il loro trigono è nella prima parte maschile ed in q uella che segue fem minile, essi sono meno vincolati dall 'amore delle donne, ma sono più sod d i sfatti e desid erosi della compagnia degli u omini . In ogni m odo non risu ltano tu ttavia effeminati, poiché
7 C'in� la ( ì.ali7hl, la Mnravia , ccc.
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se rbano semp re la grandezza d 'ani m o , il reciproco aiuto , la fede, l 'amore del prossimo e la liberalità . La Bretagna ,
la
Gallia
transalpina, la Germania e la
Bast a m i a hanno maggiormente rapporto con la natura dell'Ariete e d i Martc ; per tal mot ivo in questi paesi gl i uomini sono per la m aggior parte crudeli e san gu inari . L'Italia, l'Apu l i a , la Gallia cisalp ina, la Sicil i a , hanno maggiormente rapporto c o l segno d e l Leone e col Sole, cosicché gli uom i n i vi sono avid i · d i d ominio , ma anche benefici e più cooperativi . I Tirren i , i Cel ti e gl i Spagnoli sono invece in rapporto col Sagi t tario e con Giove da cui la loro ind ipendenza , semplicità e pul izia . I luogh i restan ti d i tale quadrante prossimi alla parte cen trale della Terra , sono : la Tracia , la Macedon ia, l 'Illiria, la Grecia, l ' Acaia, Creta , le Cicladi e le coste dell 'Asia m i n ore , ed i n fine Cipro , situati nella
zona
di
sudest
dell 'intero
quad rante .
Essi
prendono pertanto la natura del trigono sud-orientale , cioè d i quello composto dal Toro , dalla Vergine e dal Capricorno, c u i si aggi ungono i pianeti ad esso d om i nanti : Vencre, Saturno c Mercurio . Gli uom in i che abi tano in tali regioni sono quindi più equan imi e moderati, desiderosi d i c omand are , ma generosi e incapaci di sopportare la servitù , a cagione dell'in flusso d i Marte . Essi sono amanti della musica , della scienza e della libertà ; isti tuiscono inol tre delle leggi per loro stessi , giacché predil igono il governo popo lare e sono abili l egisla tori , a cagione di Giov e . Amano
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poi gli spettacoli ed hanno assai cara la pulizia per via di Ve nere ; sono civili, accolgono gli stranieri presso d i loro , e d amano l a giustizia , l e scienze e l'el oquenza a causa dell'in flusso di Mercurio. Infine sono anche particolarmente inclini a praticare i misteri per v i a dell 'aspetto occidentale di Ven ere . Alcuni di questi paesi ci tati hanno maggiormen te
rapporto con la
natura del Toro e di Venerc , e cioè le Ciclad i, le coste dell 'Asi a m inore , e l 'isola di Cipro . Così , gli abitanti di tali contrad e sono assai inclini alle voluttà , amanti della pulizia e assai accurati verso la propria persona . La Grecia, I 'Acaia e Creta convengono invece mag giormente alla natura della Vergin�
L'
J i Mercurio . Per
via di ciò , gli ab itanti di esse son o l: u riosi, dediti alle scienze , ed esercitano m aggiormente gli spiriti piut tosto che i corpi .
Quan to alla Maced onia, alla Tracia
ed all'Illiria, esse sono in rapporto p articolarmente col Capricorno e con Saturno, in maniera che gli abitanti di tali luoghi sono assai desiderosi di ricchezze, ma di modi scon trosi e poco socievoli . I l se condo quad rante abbraccia l a parte m erid io nale dell'Asia Maggio re , esso include l 'Ind ia , l 'Aria na, la Gedrosia , la Partia , la Med ia, la Persia , la Babi lonia, la Mesopotamia e l 'Assiria, risulta posto nel la parte sud-orientale della Terra e quindi, come pos si amo dedurre, sarà in relazione col trigono sud-o rien tale di Toro , Vergine , Capricorno , per cui risulte rà governato da Saturno e da Venere in posizione o-
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Tavola V : MARTE Marte, dipinto di colore rosso, è raffigurato in veste di guer riero, con l'essi/lo e spadone. A i suoi lati sono effigiati i se gni dello Scorpione e dell 'Ariete, suoi due domicili. Sotto è dipinta una scena di guerra, con l 'assedio d 'una città turrita: è noto injàtti l 'influsso malejìc:o riconosciuto a Marte (che è considerato in genere di tipo più rapido ed imprOI'I'iso di quello di Saturno) e lo speciale rapporto che legherebbe que sto pianeta alle armi.
rientale. Gli umori dei loro abitanti si accordano dun que con questi pianeti : essi adorano infatti Vencre, .:hc chiamano lsis, Saturno, ed il Sole , che chiamano Mitra. Molti tra di loro predicono gli avvenimenti fu turi, considerano sacri ed adorano gli organi gener.l tivi, che infatti sono in relazione con quei pianeti. Questi uomini sono di temperamento caldo , inclini all'amore ed alla libidine ; sono inoltre dediti alla dan za ed amanti degli ornamenti. A causa di Venere e di Saturno ricercano poi il lusso e , senza nascondersi, giacciono pubblicamente con le donne , giacché tali pianeti che li dominano si trovano in posizione o rientale ; gli uomini hanno in orrore la sodomia, ma molti di essi giungono ad aver rapporti con le proprie madri. Essi, nelle loro supplicazioni , fanno dei gesti sui loro petti , a cagione della posizione mattutina dei pianeti e del primato d el cuore , che è infatti in re lazione col Sole. Nel loro m odo di vestire e nel gene rdle ornamento delle loro persone sono molli ed effeminati, a causa dell'influsso di Venere , ma sono anche magnanimi e valorosi , per via della posizione o rien tale di Saturno. In particolare poi, la Partia , la Me dia e la Persia sono governate dal Toro e da Venere . Ciò induce gli abitanti d i quelle contrade ad usare dei vestiti assai colorati con cui si coprono tutto il corpo all'infuori del petto, e ad essere in generale delicati ed effeminati . La Vergine e Mercurio governano invece in particolare la Babilonia, la Mesopotamia c l'Assiria ,
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cosicché gli abitanti vi eccellono nella conoscenza delle matematiche e nell'osservazione dci movimenti degli astri . L'India, l'Ariana e la Gedrosia sono poi soggette al Capricorno ed a Sa turno : è per tale motivo che gli abitanti vi sono laid i, sporchi e brutali . Quanto ai luoghi di questo quadrante posti verso la parte centrale della Terra , come l'Idumea, la Siria, la Giu dea, la Fenicia , la Caldea, l 'Orchinia e l'Arabia, essi si trovano nel nord ovest dell'intero quadrante , ed hanno pertanto affinità col trigono nord-occidentale , dell'Ariete, Leone, Sagittario, e quindi Giove, Marte e Mercurio vi presiedono. Cosi tali popoli sono, in confronto con gli altri, maggion� ente esperti nel commercio e nello scambio delle merci ; sono inoltre molto scaltri, ingannatori e paurosi , e possiedono un animo servile ed incostan te, cosa che è data dalla configurazione di questi pianeti, la quale produce tale diversità di umori . Tra queste contrade, la Siria, l'ldumea e la Giudea sono piuttosto attribuite all'A rie te ed a Marte, poiché gli uomini vi sono arditi, privi di superstizioni e dediti alle imprese . I Fenici, i Caldei e gli Orchiniani sono invece attribuiti al Leone ed al Sole , giacché sono franchi, cortesi e studiosi del movimento e � egli effetti degli astri, e sono inoltre , tra i vari popoli, i maggiori adoratori del Sole . L'Ara bia felice è giustamente attribuita al Sagittario ed a Giove, da cui deriva la sua fertilità, che è in accordo col suo nome, la molteplicità delle sue spezie , la
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destrezza dei suoi abitanti e la franchezza che essi dimostrano nella conversazione, nei trattati e nelle negoziazioni. Il terzo quadrante, che include la parte set ten trionale dell'Asi� maggiore, e le cui regioni sono per tanto l'Armenia , l'Ircania, la Matiana, la Battriana, la regione del Caspio, la Serica, la Sarmazia, l'Oxiana e la Sogdiana e le altre regioni del nord-est del mondo abitato , è in familiarità col trigono nord-orientale dei Gemelli, della Bilancia e d eli' Acquario . Gli abitanti di tali regioni sono così governati da Saturno e da Giove in posizione orientale ; ciò fa sì che essi adorino Giove e Saturno, che abbiano molte ricchezze ed oro, che siano puliti e decorosi, educati e saggi in materia di religione, ed inoltre giusti , liberali, generosi, che puniscano con rigore il vizio e che siano amanti dei loro congiunti fino ad un punto tale che, mossi dalla pietà o dal desiderio di gloria , essi giungano facilmen te a sacrificarsi e morire per essi . Sono infine casti, puliti, usano vestiti magnifici, sono benevoli e magna nimi , e tutto ciò avviene per via della posizione orien tale di Saturno e di Giove . Tra di essi poi gli Ircani, gli Armeni ed i Matiani sono più prossimi alla natura dei Gemelli e di Mercurio e per tal motivo i loro spiri ti sono più incostanti e dissimulatori. I Battriani, i Caspiani ed i Sericani sono governati dalla Bilancia e da Venere ; essi pertanto sono ricchi ed altresì a manti della musica e delle d elizie . I Sarmati, gli Oxia-
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ni ed i Sogdiani sono influenzati dall'Acquario e da Saturno , ciò fa sì che tali popoli siano più rudi e me no civilizzati. Le restanti parti di tale quadrante, che si estendono presso la parte centrale della Terra , e cioè la Bitinia, la Frigia, la Colchide, la Siria, la Cappadocia, la Lidia, la Cilicia e la Pamfilia, visto che sono situate nel sud-ovest del quadrante hanno maggiore familiarità col trigono sud-occidentale di Cancro , Scorpione e Pesci e sono quindi insieme governate da Marte, Venere e Mercurio. Per tal moti vo gli uomini, in quasi tutto questo quadrante, adora no Venere, che è per essi la madre degli Dei, chiaman dola coi vari nomi locali, e Marte, cui d anno il nome di Adone od anche altri nomi ed in onore di codesti dèi celebrano certi misteri che sono accompagnati da lamentazioni . Essi sono laboriosi, ma anche servili, malvagi, desidèrosi di nuocere . Inoltre si incontrano spesso nelle milizie di mercenari, ove si mostrano ge losi delle loro prede e d egli schiavi che hanno cattura to ; p raticano poi il ladrocinio tra loro stessi, e si fan no schiavi gli uni degli altri per via dell'influsso orien tale di Marte e di Venere . Poiché però Marte nel trigo no di Venere ha esaltazione in Capricorno, e Ve nere nel trigono di Marte ha la sua nei Pesci, le d onne di questi paesi amano grandemente i loro mariti ed i loro figli, e sono fedeli guardiane della casa mostran dosi laboriose, diligenti ed obbedienti . Tra codesti luoghi, la Frigia, la Bitinia, la Colchide hanno maggior
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rapporto col Cancro e con la Luna ; cosicché gli uomi ni, per la gran parte, sono timidi e sopportano pa zientemente la schiavitù. Le donne, invece, a causa della posizione orientale e mascolina della Luna, sono di modi virili, imperiose e guerriere allo stesso modo delle Amazzoni . Esse rifuggono il rapporto con gli uo mini, e si dedicano con p iacere alle armi, insegnando dall'infanzia alle loro figlie i compiti che sono gene ralmente propri dei maschi ; inoltre si mu.t ilano il seno destro, per essere più libere nel combattere , e lasciano poi tal parte nuda per far vedere che non vivono af fatto secondo le abituali usanze delle donne. La Siria, la Comagena e la Cappadocia convengono invece, in particolare, con lo Scorpione e con Marte, per cui gli uomini di tali regioni sono arditi, malvagi, ladri, ma anche grandemente laboriosi . Quanto agli abitatori della Lidia, della Cilicia e della Pamfilia, essi sono go vernati dai Pesci e da Giove , e sono quindi per conse guenza ricchi, liberali, commercianti, amanti della li bertà ed anche degni di crediti in tutti i loro negozi . I l quadrante restante è il quarto, e d è quello chiamato col nome generico di Libia . Esso contiene le regioni della Numidia, di Cartagine , l'Africa, la Fiza nia, la Mauritania e le regioni dei Nazamoni, dei Gra manti, dei Getuli e dei Metagonisti , ed infine quelle terre che sono poste nella zona di sud-ovest del mon do abitato . Esse sono tutte legate da affinità col tri gono sud-occidentale del Cancro , dello Scorpione e
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dei Pesci, e pertanto sono governate da Marte e d a Ve nere in posizione occidentale . Questo fa sì che in ta li paesi , a causa dell'unione di quei due astri, gli abi tanti siano governati al tempo stesso da un uomo e da una donna che, tra l'altro, sono fratello e sorella ; inoltre, il primo comanda ai maschi, e la second a alle femmine, e un tale ordine è rispettato anche nelle successioni. Essi sono molto ardenti, assai inclini alle donne, giungend o persino a rapire quelle sposate . In molte regioni i re giacciono per primi con le spose , mentre in altre parti di tali contrade le donne sono comuni a vari uomini e questi ultimi affettano spes so dei modi femminili, giacché Venere vi presiede . Essi sanno tuttavia anche essere arditi, malvagi, ma ghi, impostori, temerari e sprezzatori dei pericoli a cagione dell'influsso di Marte. Tra questi popoli, gli a bitanti della Numidia, di Cartagine e dell'Africa sono più conformi alla natura del Cancro e della Luna ; essi pertanto si mostrano socievoli , dediti ai commerci , e vivono in grande abbondanza. l Metagonisti , i Mauri tani ed i Getuli convengono invece maggiormente alla natura dello Scorpione e di Marte, cosicché essi sono inumani, bellicosi , grandi divoratori di carni, sprez zanti verso i pericoli e dediti a comb attersi l'un l'altro con guerre intestine. La Fizania , la regione dci Naza moni e dei Garamanti appartengono ai Pesci ed a Gio ve, per cui gli abitanti di esse sono di carattere franco e semplice, sono inoltre intelligenti, amanti del lavoro
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ed adorano Giove che essi chiamano Ammone. Le parti restanti di tale quadrante che sono rivolte verso la parte centrale della Terra, e cioè la Cirenaica, l 'Egit to, la Tebaide, la Marmarica, l'Oasia, la Trogloditia , l'Arabia, I'Azania e la media Etiopia, in quanto volte a nord-est , prendono in parte la natura del trigono nord-orientale dei Gemelli , della Bilancia e dell'Ac quario, pertanto in esse dominano insieme Saturno, Giove e Mercurio. Ciò fa sì che gli uomini di queste contrade, poiché sono retti dalla posizione occidenta le di tali pianeti , portino grande rispetto agli Dei, sia no superstiziosi , dediti alle cerimonie ed assai curanti dei riti funebri coi quali seppelliscono i loro morti. A causa della posizione vespertina dei pianeti, essi i noltre si servono di diverse leggi cui obbediscono con umiltà ; sono inoltre timidi , timorosi e tolleranti, mentre quelli, invece , che tra loro comandano sono coraggiosi e magnanimi . Gli uomini, poi, hanno nu merose donne e le donne numerosi mariti : sono infat ti assai inclini a11a libidine e giungono a sposare perfi no le proprie sore1le, e tanto gli uomini che le donne sono molto prolifici , in accordo con la fertilità della loro terra. Molti di essi sono pigri e d'animo effemi nato e qualcuno giunge perfino a mutilarsi degli orga ni generativi, a causa della posizione dei pianeti male fici e di Venere occidentale. I Cirenaici, i Marmaricani e gli abitanti del Basso Egitto sono invece in rapporto coi GemeiJi e Mercurio : sono pertanto inventivi, in-
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telligenti ed avvedu ti in ogni cosa, soprattutto nella fi losofia ed in ciò che concerne le cose divine ; essi inol tre sono maghi, praticano i misteri sacri e sono assai dediti alle scienze . I popoli che abitano la Tebaide, l'Oasia e la Trogloditia appartengono alla Bilancia ed a Venere , essi sono quindi di natura calda, incostanti e dediti alle voluttà. Gli Arabi, gli Azani e gli abitan ti della Media Etiopia, appartengono invece all'Acqua rio e a Saturno , m angiano pertanto soprattutto carne e pesce, sono vagabondi e conducono una vita sel vaggia e bestiale.
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- IV AFFINITA' DEI VARI PAESI CON
I SEGNI
A dei segni con ciascuna nazione, insegnando pure
bbiamo sin qui esposto l'affinità dei pianeti e
quelle proprietà che ne risultano . Per un più facile u so, avvicineremo ora ciascun segno a ciascuna nazione nella maniera seguente . All'Ariete sono assegnate la Bretagna, la Gallia transalpina, la Germania, la Bastarnia, e, delle regioni poste verso il mezzo delle terre abitabili, la Celosiria, la Palestina, l'ldumea e la Giudea . Al Toro invece la Partia, la Media, la Persia ed, al centro, le isole Cicla di, Cipro e la regione costiera dell'Asia minore. I Ge melli dominano l'Ircania, l'Armenia, la Mattiana, e , verso il centro, la Cirenaica, la Marmarica e d il Basso Egitto. II Cancro domina la Numidia, Cartagine e l 'A frica ed , al centro , la Bitinia, la Frigia e la Colchide . Il Leone l'Italia, la Gallia cisalpina, la Sicilia, la Puglia, e verso il centro della Terra, la Fenicia, la Caldea, I'Or chinia. La Vergine la Mesopotamia , la Babilonia, l' As siria, ed , al centro , la Grecia, l 'Acaia e Creta . La Bi lancia la Castriana, la Casperia, la Serica, e, verso il centro, la Tebaide, l'Oasia, la Trogloditia. Lo Scorpio ne la Metagonitide, la Mauritania , la Getulia ; al centro
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la Siria, la Commagene, la Cappadocia . Il Sagittario la Tirrenia, la Celtica e la Spagna e al centro l'Arabia felice . Il Capricorno l'India, l'Ariana, la Gedrosia ; al centro la Tracia, la Macedonia, l'IlJiria. L'Acquario la Sarmazia, J'Oxiana, la Sogdiana, inoltre, al centro , J'Arabia, J'Azania, la Media Etiopia. I Pesci la Fiza nia, la Nazamonide, la Garamantia, ed al centro Ja Li dia, la Cilicia e Ja Pamfilia.
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-
v
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DEL METODO PER GIUNGERE ALLA PREDIZIONE DELLE COSE FUTURE
vendo esposto tali cose , è ora necessario aggiun
A gere alla precedente d ivisione quanto segue. Cia scuna stella fissa ha simpatia per quei paesi cui sono attribuite le parti d ello Zodiaco nelle quali si trovano queste stesse stelle fisse . Ogni segno guarda infatti dei paesi che, per tale ragione , sono considerati in simpatia con queste parti di Zod iaco. Tali segni sono però in relazione soprattutto con le città capitali ed in particoJ.ar modo lo sono quelli nei quali, al momen to della edificazione, si trovavano il Sole , la Luna e l'ascendente, allo stesso m odo che in una natività . Per quelle città poi di cui non si conosce l'ora esatta di fondazione, si prende sempre come ascendente il Me dio Cielo della natività dei suoi re di quell'epoca. In base a ciò , ciascuno potrà sommariamente stabilire le sue predizioni ; per ciò che concerne gli avvenimen ti più importanti del paese intero e delle singole cit tà, si ricorderà che la prima e la più importante causa risiede nella congiunzione del Sole e della Luna, nel le eclissi e nel passaggio dei pianeti . Una parte d elle predizioni , inoltre, riguarda le regioni, pertanto d ovre-
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mo prevedere a quale paese o città si riferisce il signi ficato delle diverse eclissi o delle diverse stazioni dei pianeti, poiché tutte le volte che Satumo, Giove e Marte paiono fermarsi essi sono allora più significati vi . Un'altra parte delle previsioni è quella cronologica ; con essa noi dobbiamo stabilire la data e la durata de gli avvenimen ti predetti. Una parte infine è generica, e con essa dobbiamo stabilire di quale genere di av venimento futuro si tratti, mentre l'ultima parte, infi ne, è quella specifica con la quale dobbiamo discerne re le qualità dell'avvenimento stesso .
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-
VI
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DEI PAESI IN RELAZIONE CON GLI AVVENIMENTI FUTURI
P
er quel che riguarda la prima parte, che concerne le regioni, noi dobbiamo giudicare ·n ella maniera seguente. Nelle più importanti eclissi di Sole e d i Lu na considereremo il luogo dello Zodiaco nel quale es se si sono manifestate, ed il paese che, seguendo la di visione dei trigoni, ha affinità con questo stesso luo go ; in maniera simile noi ricercheremo quali città hanno rapporto col grado d el segno ove si verifica l'e clissi , sia per via del loro ascendente, che della posi zione tenuta dai luminari al tempo della loro fonda zione , o del Med io Cielo nella nativit à dei loro princi . pi. Noi infatti giudicheremo che gli avvenimenti do vranno, per la maggior parte, accadere nei paesi o nelle città che troveremo accordarsi in tal modo col luogo stesso dell'eclissi e, principalmente, in quelli che concordano col segno in cui si è manifestata l'eclisse, e ancor più in quelli tra di essi dai quali essa è risultata visibile .
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- VI I DEL PERIODO DEGLI ACCADIMENTI FUTURI
L degli accadimenti fu turi, ed è la seguente. Visto a seconda parte concerne il periodo e la durata
che le eclissi del Sole e della Luna non finiscono in tutti i paesi alle stesse ore , e che la stessa eclisse sola re non ha dappertutto la stessa durata, occorrerà cal colare in ciascun paese l'ora dell'eclisse , l 'altezza del polo e gli angoli, come in una natività. Si con sidererà, poi , quante ore equinoziali è durato l'oscu rdmento . Esaminati tali dati, quante ore equinoziali noi avremo trovate, tanti anni dureranno gli effetti dell'eclisse del Sole e tanti di meno gli effetti della Luna. Conosceremo invece l'inizio e la progressione degli effetti dalla relazione del luogo delle eclissi con gli angoli. Difatti, quando il luogo eclissato si troverà all'orizzonte orientale, l'inizio degli' effetti avrà luogo nei quattro mesi che seguiranno, ed i loro più grandi progressi si avranno nella prima parte del terzo della loro durata. Ma se il luogo dell'eclisse è al Medio Cielo , l'inizio avrà luogo nei quattro mesi seguenti ma i più violenti effetti si avranno nel secondo dei tre periodi . Se invece capita che il luogo eclissato si trovi all'orizzonte occidentale, gli effetti cominceranno nel
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Tavola V I : Qui vediamo ancora sviluppato il tema degli effetti l'io/enti e distluttM di Marre: sullo sfondo si nota infatti un incendio di casolari e il saccheggio di bestiame da parte di soldataglie, mentre in basso è dipinta una scena di mischia jùribonda tra cavalieri.
terzo periodo dei quattro mesi ed avranno più violen za nell'ultima e terza parte della loro durata . Quanto ai particolari aumenti che, durante tale periodo , avverranno sui luoghi delle eclissi, o su quelli che vi confinano, per mezzo degli astri che, essendosi levati durante l'eclissi o con lei stessa, ne designano l'effetto col loro levarsi, col loro coricarsi o con le loro sta zioni, essi saranno in relazione con i luoghi dell'eclissi stessa. Infatti, il levarsi e le stazioni dei pianeti aumentano gli effetti, mentre questi sono diminuiti quando gli astri si coricano o si levano alla sera.
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- VIII DEL GENERE DEGLI ACCADIMENTI FUTURI
I
l terzo punto proposto è di sapere di qual genere devono essere gli avvenimenti fu turi . Ciò si trae dalle qualità e dalle figure dei segni ove sono accadute le eclissi dei luminari , dalle posizioni dei pianeti domi nanti e delle stelle fisse del segno ove si è prodotta l'e clisse , o del segno che era nell'angolo . Quanto a qual pianeta deve essere considerato il dominante dell'av venimento , ciò lo si saprà nella maniera seguente . Si osserverà il pianeta che in più m odi è in rapporto con il luogo dell'eclissi o con l'angolo che segue, poiché infatti a quello spetterà il dominio . Considereremo pertan to il pianeta che vi è configurato con qualche a spetto, o che prevale in tale luogo a causa del suo do micilio , o del suo trigono , o della sua esaltazione o dei suoi termini . Se lo stesso pianeta non si trova ad esse re signore , al tempo stesso, sia del luogo eclissato che dell 'angolo, ma ve ne sono due, bisognerà preferire quello di essi che è signore del luogo eclissato, consi derando poi, tuttavia, anche quello che dopo di lui converrà meglio con l'uno e l'altro luogo . Se invece numerosi pianeti saranno trovati essere dominanti nell'uno e nell'altro luogo con eguale autorità, si preferirà tra loro quello che sarà più prossimo ad un
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angolo, o che sarà più potente in significazione, o che si troverà nella migliore condizione. Nel caso invece delle stelle fisse, bisognerà considerare quella che sarà posta nell'angolo precedente , o quella che sarà più importante, seguendo in ciò i nove modi che ho inse gnato nel primo libro dell'Almagesto. Osserveremo pure la stella, del gruppo visibile al momento dell'e clisse, che si leverà o che raggiungerà il meridiano del l'angolo che segue il luogo dell'eclisse . Esaminate così le stelle che si d ividono la causa degli avvenimenti, bi sognerà pure considerare le figure dei segni dello Zo diaco nei quali si troveranno l 'eclisse e gli astri domi nanti, giacché si potrà predire in base alle loro caratte ristiche il genere di avvenimenti . Di fatti le costellazio ni eh� hanno figura umana hanno significato sugli uo mini, quelle che rappresentano degli animali silvestri o quadrupedi lo avranno su animali analoghi, quelli che saranno somiglianti a dei rettili concerneranno i serpenti e le bestie simili ; i segni che rappresentano degli animali feroci sa:ranno significativi per le bestie selvagge e nemiche dell'uomo ; quelli che invece rappresentano degli animali domestici concerneranno gli animali utili che contribuiscono alla prosperità dell'uomo, in accordo con le loro forme per esempio di cavalli, buoi, montoni e simili. Inoltre , tra i segni con forme di animali terrestri, i settentrionali por tano i terremoti subitanei, ed i meridionali le piogge imp rovvise. Quando il luogo dominante è invece una
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figura alata come la Vergine, - il Sagittario o l� Galli na, ciò sta a significare perdita di volatili, e, soprat tutto , di quelli propri all 'alimentazione umana. Ma se tale luogo è in figura di animale che nuota, gli avve nimenti concerneranno le cose acquatiche ed i pesci ; .tra questi, se sono marini come il Cancro, il Capricor no ed il Delfino, allora i significati cadranno sulle co se marine e sulle navigazioni, se sono invece fluviali, come l'Acquario ed i Pesci, cadranno sulle cose che appartengono ai ruscelli ed alle fontane, mentre , in particolare, la nave d'Argo avrà significato tanto sui fiumi che sui mari. Allo stesso modo, gli astri nei segni tropici ed equinoziali sono in generale significa tivi per le condizioni del tempo: infatti, le varie sta gioni si rapportano a ciascuno di questi segni. In par · ticolare, tali astri condizionano la primavera e tutto ciò che nasce dalla terra. Infatti, quando si trovano all'equinozio di p rimavera, essi influiscono sulle giovani gemme degli alberi fruttiferi, come ad esem pio le v i t i , i fich i , c tu tte le cose che si apprestano a maturare ; quando si trovano al solstizio d'estate, sulle messi e sulla raccolta dei frutti ed in particolare in Egitto, sull'accrescimento del Nilo ; al solstizio d'au tunno essi influenzano invece le seminagioni ed i pascoli e all'equinozio d 'inverno i legumi, gli uccelli, ed i pesci. I segni equinoziali sono inoltre significativi per la re ligione e le cose sacre, i segni tropici per i cambiamen-
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ti metereologici e politici, i segni fissi per gli edifici e i segni comuni per gli uomini e per coloro che gover nano. Pertanto, in maniera simile, quelli che sono più prossimi all'oriente al momento dell'eclissi , c :m cernono i frutti, l'adolescenza e le fondazioni ; quelli vicini al Medio Cielo concernono invece le contrade , coloro che v i regnano, e l'età virile ; infine quelli pros simi al Discendente denotano i cambiamenti di leggi, minacciano le persone anziane e provocano la morte. Quanto alla parte della cosa in questione che sarà colpita dall'avvenimento, la si riconoscerà in base all'estensione d ell'oscuramento provocato dall'eclisse ed anche dalla posizione che le stelle in causa hanno in rapporto col luogo dell'eclisse . Difatti quand o esse sono occidentali alle eclissi solari, o orientali alle lu nari , esse influiscono generalmente su di una minoran za ; quando sono in opposizione colpiscono invece una metà, ed infine una maggioranza se esse sono orienta li alle eclissi solari , od occidentali alle lunari.
1 17
- IX DELLE QUALITA' BUONE O CATT.VE DEGLI ACCADIMENTI FUTURI
I
n
quarto luogo dobbiam o poi esaminare la qua
lità d egli avvenimenti, cioè se essi tendono al be
n e od al male, ed, in un caso o nell'altro , com e si m o streranno nella loro specie .
Ciò si trarrà d alla n atura
dei pianeti dominanti, che si trovano cioè nei luoghi principali, e d al reciproco miscuglio che avviene tra di loro e con le caratteristiche dei luoghi nei quali essi si trovano. Il Sole e la luna governano infatti gli altri pianeti e sono causa principale degli avvenimenti, ma essi d istribuiscono tale comando anche agli altri astri , che pur essi dominano, aumentandone o d iminuen done le rispettive caratteristiche. La considenizione dei pianeti che sono maggiormente potenti in tale m iscuglio , farà pertanto con oscere la qualità degli avvenimenti. Cominceremo quindi a parlare delle ca ratteristiche dei singoli pianeti, dando però prima questo
piccolo
avvertimento ,
che
cioè,
quando
nomino qualCuno dei pianeti, intendo parlare della virtù che produce un simile effetto, sia che questo stesso pianeta si trovi in un luogo che conviene alla sua propria costituzione, sia che qualche altra stella fissa o segno dello Zodiaco sia di simile virtù, allo
1 18
stesso modo che io parlassi non dei pianeti, ma in generale delle loro nature e d elle loro caratteristiche , in tendendo io far entrare, nella consid erazione del miscuglio, non le sole configurazioni dei pianeti, m a pure le altre similari nature , sia, dunque, le stelle fisse, che i luoghi dello Zodiaco i quali, seguendo quanto abbiam o
de tto
sopra ,
avranno
con esse qualche
simpatia . Quando Saturno domina da solo , esso è in gene rale causa di distruzione per via della sua fredda natu ra . In particolare, esso apporta agli uomini le m alattie di lunga durata : le tisi , i cancri , i reumatism i ; turba in generale gli um ori, cau sa la febbre quartana, produce gli esilii, la povertà, gli screzi, i pianti, gli spaventi e la morte, soprattutto per gli anzian i. Provoca inoltre una penuria di bestie u tili all 'uomo ed affligge di malattie quelle di esse che sopravvivono, cosicché la m alattia contagia pure coloro che fanno uso di queste . In aria produce poi un freddo orribil e ,
con ghiaccio e nuvo
losità ; rende il cielo torbid o , porta nuvole cupe , neb bie, grand i
nevicate e venti da cui sono generate
numerose bestie nocive all'uom o . Nei fiumi e nei m ari causa ord in ariamente delle crudeli tempeste e dei naufragi, rendendo in generale le navigazioni difficili , e prod ucendo la penu ria e la morte dei pesci. In flui sce, pure , su l flusso ed il riflusso del mare e suscita delle m aree eccessive , le inondazioni dei fiumi e la corruzione d elle acque . Sul la terra , produce la carestia
1 19
dei frutti e la penuria e la rovina di quelli che sono strettamente necessari alla vita, sia che il male giunga per mezzo dei bruchi o delle cavallette che coi diluvi e le piogge , o colle grandini,
le qu ali fanno perire gli
uomini per fame od altre simili m iserie . Quando è Giove a governare da solo , esso cau sa invece
in
generale
l 'accrescimento d 'ogni cosa
e
particolarmente, quando gli avvenimenti concernono gli uomini, apporta gloria , abbondanza, riposo e pace ; aumenta gli affari, conserva la salute del corpo e dello spirito, produce la benevolenza e la liberalità dei re , colmando inoltre di gloria questi stessi re , ed è in generale autore di tutti i beni . Fa poi avere gran numero di animali domestici e porta al con trario la morte a quelli che sono nocivi . Nell'aria produce una temperatura
mite, salubre , e dei venti umidi che
nu trono quanto nasce d alla terra . In mare aiuta il corso delle navi, e dona u n modico accrescimento ai fium i . Sulla terra dà abbondanza di fru tti e di al tre simili cose . Quando è invece Marte il principale dom inante, esso è, in generctle , causa di ogni danno e di siccità. In particolare , quando gli avvenimenti sono riferiti agli uomini, suscita le guerre , le sed izioni civili, le catti vità, l'assed io d elle città, i moti popolari , la collera dei principi, producendo pertanto, con tutto ciò, la morte inattesa . Gli si at tribuisce anche la febb re ter zana, le emottisi , le malattie acu t e , la m orte violen-
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ta dei giovani e, in generale, le violenze , gli affron ti, le u stioni , gli omicidi , i rapimenti ed i furti . Nel l'aria p roduce l'arsura, i venti caldi, pestiferi e gene ratori di corruzione, le folgori, i turbini e le siccità . In mare provoca i nau fragi subitanei con l'aiuto dei venti, d ei fulmini o d i cose simili. Causa p oi la magra dei fiumi, d issecca le fon tane e ne corromp e la purez za . Diminuisce inoltre il grano e guasta ciò che nasce d alla terra , sia col calore improvviso prima che sia sp untato, sia con gli incendi una volta nato. Quando Venere domina da sola , in generale pro duce delle cose simili a quelle di Giove , ma con una maggiore grazia. In particolare, dà agli uomini la glo ria , gli onori , l'alacrità ed una lunga vita, dei buoni matrimoni, numerosi figli, il favore delle amicizie , l' accrescimento dei beni, le abitudini pulite , il rispetto per ciò che concerne le leggi, ed inoltre la salu te del corpo e la familiare amicizia dei principi. Nell'aria produce ven ti temperati, di tipo umido e fecondo , la buona stagione, il temp o sereno e le piogge fer til i . Dona anche delle fortunate navigazioni che p or tano profitto ; genera l'aumento benefico dell'acqua dei fiumi, l'abbondanza degli animali u tili all'uom o , d e i fru tti della terra e d i ogni sorta di comodit à. Quand o è Mercurio il principale dom inatore , gli effetti si accom oderanno in generale, alla natura d ella stella con la quale è congiunto , ma la sua caratteristi ca precipua rimane quella di essere turbolento. Negli
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affari umani segna la prontezza , l 'industriosità e la fi nezza nei commerci e nei trattati . Ind uce inoltre a drizzare insidie ed a commettere furti, fa i pirati e causa le difficoltà di respirazione se è unito ai ma lefici. Inoltre è au tore delle malattie secche e delle febbri quotidiane, delle tossi, delle emottisi e delle ti si . Causa i mu tamenti nelle cerimonie , nelle religio ni, nelle rendite dei re , negli ord in amenti e nelle leggi , secondo la natura del pianeta col quale è congiunto . Nell 'aria, visto che è arid o e veloce, giacché fa il suo giro in prossimità del Sole , e che è inoltre frequente men te retrogrado nella sua circonvoluzione, produce dei venti che giungono o camb iano repentinamente , dei tuoni, dei fulmini, delle spaccature nella terra e dei terrem oti, e in fine dei lampi, apportando così a volte, per tali ragioni, la morte degli animali e delle piante. Quando è occid entale diminuisce poi la por tata dei fiumi, men tre l'aumenta quando è orientale . Questa è dunque la natura, in se stessa , dei sin goli pianeti. Quand o però si trovano mischiati con la d iversità degli aspetti, dei segni , o d ella posizio ne nei riguardi del Sole , essi cambiano
conformemente
i loro influssi , risultando infatti dalla mescolanza d el le loro n atùre, delle qualità diverse . Ora , giacché è impossibile descrivere le caratteristiche di tutte le mescolanze e riportare tutte le configurazioni che hanno delle diversità abbastanza grandi, la conside razione di ciascuna sarà lascia ta all'abilità ed alla
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prud enza d ell 'astrologo . Noi osserveremo invece di ligen temente quale affin ità e simpatia abbiano i p iane ti che causano un avvenimento con le regioni o le città nelle quali tale avvenimento deve succedere . Di fatti, se i pianeti benevoli possiedono qualche affini tà con essi c influ iscono sui luoghi m inacciati , e d i noltre
non son o sorm onta ti da al tri pianeti di condi
zione con traria, con la bontà d elle loro nature donano appieno, con totale efficacia e potere , quanto da essi è p rom esso . Se essi invece non hanno alcuna simpatia per questi luoghi , o so no sormontati dalla forza d egli astri con trari , risultano assai meno u tili e p roficui. Allo stesso modo, i pianeti malefici , quando hanno
il
d ominio, portano meno
sven tura
se
si
accordano coi luoghi minacciati o se soccombono ai pianeti che sono di contraria condizione . Se però questi stessi pianeti malefici non sono né in sinton ia con quell e regioni, né sono impediti da altri pianeti che
possiedono
qualche
d iritto
o
d ominio
su lle
regioni soggette agli avvenimenti significati, all ora essi esercitano con più forza la loro cattiva influenza. Ora , gli uomini che risultano più colp iti dai mali un iversali sono qu elli i cui luoghi principali del tema di nativi tà, cioè quelli dei luminari c degli angoli , coin cidono c o n quelli da cui proced ono
gli
avve
nimenti generali , e che , insomma , in essi vi hanno l'ecli sse o che h anno questi luogh i oppost i a qu elli dell'eclisse .
1 23
Tra questç, le posizioni più pericolose ed ineso rabili sono quel le in cui l'uno o l'al tro dei luminari è in possesso dello stesso grado del luogo dell 'eclis se od anche del grado opposto .
1 24
-
x
-
DEL COLORE DELLE ECLISSI, DELLE COMETE E DI ALTRE COSE DI TAL GENERE
P
er la pred izione d egli avvenimenti generali , biso gna aver riguardo al colore , nelle eclissi , tanto
dei luminari stessi , che di quanto è visto attorno ad essi , come le corone ed altre cose d i tal genere . Se in fatti queste sembrano nere o spente, stann o a signi ficare le stesse cose che abbiamo detto a proposito della natura di Satumo ; se sembreranno b ianche, di qu elle d i Giove ; se rosse, di Marte ; se gialle, di Vene re ; se sem breranno infine essere di vari colori , gli avvenimenti che seguiranno risponderanno alla natura di Mercurio. Se un particolare colore occupa l 'intero corpo d el luminare eclissato o comunque tu tta quel la parte d el cielo che gli è vicina , ciò signi ficherà che qu anto deve p rovenire
d all 'eclisse
sarà determinativo
per la maggior parte d elle regioni indicate. Se tale co lore si estend e invece solo su qualche parte, le cose predette
capiteranno
quali tale colore
solo
in
quelle
regioni
nelle
sarà visibile . Per giungere alla � re
dizione degli avven imenti fu turi d ovremo osservare poi anche le comete, sia quelle che giungono duran te le eclissi , che quelle che arrivano invece durante qualsiasi altro period o , quali sono qu elle dette -otri-,
1 25
-botti-, ché
esse
-trombegenerano
od anche altre di tal genere, poi degli
effetti simili a quelli di
Marte o Me rcurio , e cioè le guerre , i grandi cald i , i moti impetuosi, insomma tutte quelle cose da cui tali comete so no generalmente seguite . Inoltre, tanto le parti dello Zodiaco dall e q uali esse provengono, che l'inclinazione della loro chioma, mostrano quali luo ghi siano minacciati ed in quali svilu pp eranno i loro effetti. Dal colore e dalla forma della cometa si co nosceranno poi la specie ed il genere della cosa sulla quale d evono capitare gli effetti. Osse rveremo infine l'aspetto delle meteore col Sole e l 'ora d ella loro com parsa , poiché se saranno m attutine mostreranno subi to i loro e ffetti, se invece saranno vespertine essi si mostreranno più tardi.
1 26
Tavola VII : SOLE Il Sole è rappresentato c:on corona in c:apo, libro aperto e scettro nelle mani, in relazione con la sua natura regale. In basso si 1•ede il segno del /.eone, suo domicilio e, ancora più sotto, l'arie scene ginniche: lotta, sollel'amento pesi, lancio del gial'ellotto, scherma, acrobazie, salti con la pertica: le ga re e le competizioni sarebbero infatti in generale sotto la giu risdizione di questo luminare.
- XI DELL'INIZIO DELL'ANNO
D
opo la considerazione degli avvenimenti d ai qua
li sono minacciate contrad e e città, dovremo fa
re una considerazione più particolare , e cioè d ovremo indagare in quale periodo d ell'anno dovranno capita re le cose indicate. Per trattare di ciò , d ovrem o prima stabilire la questione dell'inizio d ell'ann o . Ora , è evi dente, tanto dall'effetto che dallo stesso nome, che tale inizio d eve essere preso, in ciascuna circonvolu zione del Sole, dal su o ritorno allo stesso punto dal quale era partito . Sembrerebbe
però
di non pot ere
stabilire in maniera assoluta quale dovrebbe essere il punto iniziale nel circolo dello Zodiaco . Si potrebbe probabilmente prendere come inizio i due equ inozi ed
i due tropici ; ma di nuovo qualcuno potrebbe essere in dubbio di quale di questi punti sia necessario ser virsi come inizio . In verità, se si consid erano le pro prietà della natura circolare , non si potrà scegliere alcun punto come inizio di tal cerchio intero . Tu tta via , coloro che h anno scrit to su tale sogge tto si son o sempre se rviti di u n o d i questi quattro punti , ora del l'uno ed ord dell'altro , a seconda che, per stabilirlo essi siano sta ti condotti dalla ragione o dalla fan tasia . In effetti, ciascuno di tali pun ti ha qu alche eccellente
1 27
motivo per far sì che , a buon d iritto, gli si a ttribuisca l'inizio od il rinnovamento dell'ann o . L'equinozio d i primavera p uò essere pre ferito poich é , a partire esso,
da
la d urata del giorno comin cia a superare quella
della notte ; inoltre
è anche il periodo della maggiore
umidità
abbiamo
e,
come
d etto,
l 'umidità
regna
principalmente nel periodo che segue alla nascita . Il solstizio d 'e state
è il giorno più lungo, presso gli Egizi
segna l'inondazione d el Nilo ed ind ica il levarsi solare del
Cane.
All 'equinozio
d 'autunno cad e invece il
periodo di cogliere i fru tti e di gettare i semi di quelli fu turi . Infine il solstizio d 'inverno comincia di nuovo ad allungare i giorni che , a partire dal p recedente solstizio , si erano accorciati.
A me sembra conveniente e na turale prend ere questi quattro momenti per giud icare dei vari avveni menti dell'anno,
osservando le congiunzioni e le
prevenzioni d el Sole e della Luna che si saranno prodotte
precedentemente
ad
essi,
e
soprattu tto
quelle nelle quali l'uno o l'altro lumi nare si
è eclissa
to. Si potrà ·in tal modo pron osticare , con l'inizio dell'Ariete, d ello stato d ella primavera ; con quello del Cancro d ell'estate ; con quello della Bilancia dell'au tu nno : e dell'inverno per m ezzo di quello del Capri como .
Il
Sole,
infatti,
genera
invariabilmente
la
costituzione generale del tem po ed insegna tali cose anche a coloro che sono completamente ignoranti dell'astrologia, sì che essi pure possano preved ere le
1 28
cose fu ture . Bisogna poi anche servirsi delle proprietà dei segni , per giungere alla conoscenza dei venti e delle loro caratteristiche. Quanto ai mu tamenti che si avranno in quei periodi, e segnatamente per gli aumenti e le diminu zioni , queste si avranno dalle congiunz ioni d ei lumina ri che si produrranno in prossimità dei punti sud detti, inoltre dagli aspetti dei p ianeti coi suddetti luminari, e particolarmente, infine , d al passaggio dei lumin ari in ciascun segno, d alle lune, ed anche dal passaggio dei
pianeti,
le
quali
osservazioni
saranno
mensi
li.
1 29
- XII DELLE CARATTERISTICHE DEI SEGNI E LORO INFLUENZA SUL TEMPO
P
er giungere alle predizioni bisogna
altresi ave
re conoscenza delle particolari proprietà naturali
dei segni. Avendo sopra già esposto quanto ciascuno degli astri, e cioè i pianeti e le stelle fisse che per le loro caratteristiche convengono a tali pianeti, influi sca sui cambiamenti d'aria e sui venti, e inoltre come i segni con tribuiscano alle condizioni dei venti e delle quattro stagioni dell'anno, ci resta ora d a insegnare le nature p articolari dei segni. Il segno dell 'Ariete, a causa della sua natura e quinoziale, genera il tuono e la pioggia. Ciò è però �oderato od aumentato dalla proprietà delle stelle fisse da cui il segno è comp osto . La sua prima p arte infatti porta piogge e venti, quella di mezzo è tempe rata e l'ultima è cald a e p estilente. Delle sue stelle quelle boreali sono calde e nocive , mentre le australi sono fredde e generano ghiaccio . Il segno del Toro presenta generalmente l 'una e l'altra costituzione, benché sia più incline al cald o . I n particolare, i l suo inizio , ove s i trovano le Pleiad i , è turbolento, ventoso e nebuloso , la parte di mezzo è umid a e fredda, e l 'ultima, presso le Iadi, possiede la
1 30
natura del fuoco ed eccita i fulmini ed i lampi . Le stelle set tentrionali, inoltre , sono di costituzione tem perata, mentre le meridionali sono instabili e p rodu cono dei m oti d isord inati. Il segno dei Gemelli produce in generale una at mosfera temperata . In particolare i suoi primi gradi maggiormente inumid iscono e corrompono , quelli di mezzo sono temperati, e quelli che segu ono p ossiedo no una natu ra composita ed irregolare . Le sue parti settentrionali eccitano i venti e p roducono i t erremo ti ; quelle m erid ionali disseccano e bruciano . Il segno d el Cancro rasserena generalmente l 'aria . In particolare la sua prima parte, posta presso la Grep pia , soffoca, scuote la terra, arreca dei turbini e span de l'oscurità ; la parte d i mezzo è invece temperata e l 'ultima p roduce ven to . Le sue parti tanto boreali che australi sono ignee, nocive e cald e . I l segno d e l Leone porta generalmente calore e i noltre so ffoca. In particolare , la sua prima parte sof foca ed è pestilen te ; quella di m ezzo è invece tempe rata e l'ultima d issecca e genera corruzione. Le parti boreali sono incostanti ed ardenti, le australi umid e . I l segno d ella Vergine
è universalmente u mido e d
eccita i tuoni. I n particolare , però , i l suo inizio è cal do e nocivo , la su a metà è temperata, e la sua parte fi nale arreca acqua . La parte boreale infine, suscita i ven ti ; l 'australe è temperata . Il segno della Bilancia è generalmente cangiante
131
e mutevole . In particolare , nella prima parte cd in
quella di mezzo è temperato, e n e ll ' u l tim a è umid o . Le parti boreali sono ventose , l e australi umi� e e pestilenti.
D segno dello Scorpione provoca tuoni ed è in generale igneo . La sua parte iniziale porta la neve ; la sua metà è temperata ; mentre la sua parte finale è turb olenta. lnoltr� le parti settentrionali causano un gran calore e le meridionali inumidiscono.
Il segno d el Sagittario è in generale ven toso : all'i nizio generalmen te· inumidisce, n ella sua parte di m ez zo è temperato , e nella finale
è ardente. Dalla parte
boreale è ventoso e dall 'australe timido e mu tevole . Il segno del Capricorno è nel complesso umi4 o . Nella sua prima parte
è soprattutto cald o e nocivo : in
quella di mezzo temperato e nell'ultima piovoso . Infi ne, tanto nell'australe che nella boreale , è umid o e no civo. Il segno d el l'Acquario in generale raffredda e porta acqua. E' particolarmente umido al suo .inizio ,
mentre nel mezz'o è temperato' ed alla fine ventoso . Scald a poi grandemente d al lato boreale ed è nevoso d all'australe. Il segno dei Pesci
è in generale freddo e ventoso.
La sua prima parte è temperata, q u ella di mezzo uini da e l'ultima· riscald a. Le sue parti se t ten trionali sono ventose e quelle meridionali portano l'acqua.
1 32
- XIII DELLA CONSIDERAZIONE DELLE CARATTERISTICHE PARTICOLARI DELLE STAGIONI
D
ette così ta l i cose , b isogna ora trattare quanto concerne i significati p iù particolari . Un modo è
quello di esaminare i quadranti d ello Zod iaco : con esso, come abbiam o detto, d obbiamo osservare per ciascun clima proposto le Lun e piene e nu ove che hanno precedu to i punti solstiziali ed equinoziali e al tresì gli angoli al momento di tali Lune, allo stesso mod o che si trattasse di un tema di natività. B isogna in
seguito
conoscere
i pianeti che dominano nei
luoghi occupati d al plenilunio e d al novilunio , e quelli che dominano gli angoli che li segu ono, così come abbiamo mostrato sopra a proposito d ella dottrina delle eclissi . In tal modo, d alle proprietà dei quadranti dobbiam o atten tamente cercare e trarre le predizioni generali. Gli accrescimenti e le diminuzioni, come pure quali qualità e quali caratteristiche debbano avere gli effetti indicati, noi li d obbiamo però trarre dalla natura dei pianeti che vi presiedono. L'altro metod o
è basato sullo studio d el mese . Secondo
questo,
bisogna
consid erare
allo
stesso
modo
i
noviluni ed i pleniluni che capitano in ciascun segn o ,
1 33
osservando solo che, se per avventura una Luna nuova ha preceduto un segno tropico od equinoziale , noi dobbiamo servirei di tutto questo quadrante del le Lune nuove, e, in caso di Luna piena dobbiamo ser virei delle lune piene . Dobbiamo ancora considera re gli angoli ed i pianeti che dominano negli uni e ne gli altri luoghi e soprattutto le levate solari, le appli cazioni, i deflussi dei pianeti, le loro condizioni, co me pure quelle dei luoghi nei quali si trovano, quali venti siano eccitati da questi stessi pianeti ed i gradi dei segni nei quali si trovano , ed inoltre verso quale parte inclini la Luna con la sua latitudine nell'obliqui tà d ell'eclittica. Da tutto ciò , considerando le cause più forti, noi potremo prevedere lo stato generale dei mesi ed i venti. Il terzo metodo riguardante le dimi nuzioni e gli aumenti consiste in un'osservazione più sottile, con la quale dobbiamo considerare le partico lari configurazioni del Sole e della Luna, non solo dei pleniluni e dei noviluni, ma anche delle mezze Lune , rammentando che i cambiamenti significati comin ciano in generale tre giorni prima che la Luna, col suo corso, eguagli quello d el Sole, e talvolta tre giorni do po. Ciò avviene sia a ragione di tali posizioni, come di altre, cioè degli aspetti trigoni e sestili, e delle configurazioni degli altri pianeti con la Luna . Difatti, partendo dalla considerazione della loro natura si sco pre la qualità del cambiamento , che infatti risponde all'affinità che i pianeti ed i segni dello Zodiaco in
1 34
causa hanno con l'aria che ci circonda e coi venti. Ta li qualità particolari, gli accrescimenti e le diminuzio ni, si p roducono pure , per la più p arte, quando quelle stelle fisse che sono più potenti ed illustri splendono alla sera od al mattino, o si levano o si corican o con il Sole stesso. Difatti, assai sovente esse cambiano lo stato particolare del tempo secondo le qualità del la loro natura . Bisogna pronunciare il giudizio allo stesso modo quando i luminari passano per gli angoli , poiché, secondo la loro situazione , la costituzione del tempo migliora o peggiora a ciascuna ora allo stesso modo in cui risulta eccitato il flusso ed il riflus so del mare dal movimento d ella Luna. Similmente, quando i luminari passano per gli angoli , avvengon o i mutamenti d ei venti , che in generale risultano prove n ire d alla regione cui inclina la Luna con la sua latitu dine. Tuttavia, b isogna in ogni caso tener presente che la causa principale ed universale deve sempre precede re ed essere consid erata più potente di quella da cui provengono gli accidenti p articolari, e che, inoltre , l'effetto risulta aumentato e fortificato quando i pia neti che d ominano la costituzione universale si uni scono con un aspetto o configurazione, alle cause dei fenomeni particolari .
1 35
- XIV DEL SIGNIFICATO DELLE METEORE
P
er prevedere gli avvenimenti particolari è anche assai u tile consid erare i segni che compaiono vi
cin o al Sole , alla Luna ed agli altri astri . Consid erere mo il Sole levante per congetturare del tempo che fa rà d uran te il giorno, ed il Sole d iscendente per quello che farà durante la notte. Per uno spazio di tempo più lungo noi considereremo la sua con figurazione con la Luna, poiché ciascuno dei loro aspetti insegnerà quale deve essere la costituzione del tempo fino a che so pravviene un'altra configurazione . Se dunque il Sole si leva o si corica con una luce pura , essendo privo di foschia . di d iversità di colori e di nuvole, ciò promette un tempo sereno. Se , al con trario , si leva o si corica a vendo un aspetto variegato o d i colore infuocato , o se i raggi che da lui promanano e che lo circondano appaiono rossastri, o se , d a una parte, forma con tro le nuvole ciò che noi chiamiamo i suoi pareli, o produce un colore fosco e stende dei lunghi raggi sulle nuvole, questo sta a significare dei venti impetuosi , che si le veranno con violenza da quell 'angolo in cui sono state osservate tali cose . Se all 'alba od al tramonto il Sole si farà scorgere nero o l ivid o , o coperto di nubi, o co ronato da una parte di un cerchio, o se è coronato
136
dall'una e dall 'altra parte dai suoi pareti, o getta in torno dei raggi pallidi o neri, vuoi dire che minaccia freddo e pioggia. Osserveremo anche la Luna nel suo corso tre giorni prima e tre giorni dopo il novilunio , il plenilunio ed i quarti, poiché se in tal period o la sua luce appare netta e nulla la circonda, promette che il tempo sarà sereno. Se la sua luce
è lieve e rossastra
e
si ved ono chia ramente di essa anche quelle parti che sono sprovviste di luce , essa ecciterà i venti che nasce ranno dal la to verso cui d eclin a . Se invece appare nera o torbida o pallida minacce rà p ioggia. Bisogna pure consid erdre gli aloni che a vol t e la circondano, d i fatti se non ve ne
è che uno e questo
inoltre è chiaro , e a poco a poco sva nisce , ciò promet te tempo sereno; se ve ne sono due o tre , ciò signi fi cherà invece fredd o . Se tali aloni sono invece rossa stri e come spezzati, questo sta a significare che quegli stessi freddi se ne dovranno andare per mezzo di venti impetuosi e violenti ; se son o t orbid i e spessi con d elle nevicate ; se sono smorti, neri e spezzati, con gli uni e con le altre . Infine, più si
incontrano di tali aloni, e
più ciò presagisce che i freddi d evono essere grandi. Gli aloni che circondano i piane ti e le stelle più brillanti mostrano col loro colore le cose che si gn ificano in relazione alla natura dei piane ti . Qu anto alle stelle fisse che sono in un certo numero riunite le une alle altre, osserveremo la loro grandezza, p oiché se sembrano più grandi e p iù chiare che d 'ordinario,
1 37
in qualsiasi parte del cielo possano trovarsi, significa che i venti spireranno da quel lato . Inoltre considere remo gli ammassi nebulosi come quello della Greppia o altri; se, infatti, in tempo sereno paiono sottili a sfuggire alla vista, oppure sembrano spessi, presagisco no delle gelate ; se sono, invece, chiari e splendenti, si gnificano venti impetuosi. Se delle due stelle che si trovano da una parte e dall'altra della Greppia, con traddistinte col nome di Asini, quella settentrionale non compare, ciò vuoi dire ch e dovrà soffiare il vento Aquilone ; se invece si nasconde l'altra che è australe, si alzerà il vento di Mezzogiorno. Tra le cose che in certi periodi si mostrano in cielo, e che son chiamate col nome di prodigi, gli a stri chiomati predicono sempre siccità e venti, e que sti tanto più impetuosi quanto più grandi tali astri saranno. Se le stelle filanti provengono da un angolo, es se preannunciano che poco dopo i venti seguiranno da quella stessa parte ; se esse vengono pure dall'angolo opposto si avrà una confusione di venti, e se spuntano dai quattro angoli, portano dei freddi, dei fulmini e dei lampi ed altre cose di tal genere . Le nuvole che sono simili a dei fiocchi di lana, da qualunque parte si vedano, mostrano che dovranno seguire dei freddi. Anche l'arcobaleno, in qualunque periodo si incontri, se il cielo è sereno promette freddo, mentre se fa fred do promette il buon tempo.
1 38
Per concludere , si ricord i dunque che le cose generalmente viste in cielo in certi periodi, presagisco no gli stessi effetti prima spiegati in ciascuno dei loro accidenti. Queste sono pertanto l e considerazioni sulle cose generali e sui segni particolari . Qui di seguito daremo ora il p ronostico del tema di natività, continuando a insegnare cosi come vuole l 'ord in e .
1 39
Tavola V I I I L e caratteristiche di splendore e di regalità attribuite all 'in flusso del Sole sono rammen tate da questa tavola. In alto vediamo infatti il sacerdote in tento ad officiare la messa, cui assistono dame e gentiluomini, mentre sotto, in una vasta sa la, è rappresentato il sm,rano in trono circondato dai suoi mi nistri, dai dignitari, dai cortigiani e dagli armigeri.
L I B R O
III.
-IPROLOGO
bbiam o fin qui trattato d egli accadimenti generali, che sono stimati i più forti e la cui trattazione deve necessariamente pre cedere quella che concerne invece le sin gole particolari nature degli uomini, le cui predizioni sono dette "genetliache". Dobbiamo comunque sapere che nell'una come nell'altra bisogna apportare la stessa considerazione tanto al moto dei pianeti che ai loro effetti. Infatti, per gli u omini tut ti, la causa degli avvenimenti generali e particolari è costituita dal moto dei pianeti, del Sole e della Luna, e la predizione d elle cose che sono a questi sottomes se è fondata appunto sulla relazion e che lega i passag
gi di tali astri con gli avvenimenti stessi . Bisogna tu tta-
1 41
via sempre ricordare che le cause generali sono p1u forti di quelle particolari . Sia per le une che per le altre vi sono comunqu e degli inizi ' , at traverso i qua li, considerando la posizione che vi hanno gli astri , noi possiam o predire le cose che sono da questi signi ficate . Delle
cause
generali
esistono però vari mo
menti iniziaii, poiché , ad esem pio , non ve ne è uno unicò per le città e per gli stati . Questi inizi, p oi, li prendiamo non sempre dalle stesse cose , ma a volte anche da circostanze od incontri che fortificano le cause
prime2
Nelle
•
considerazioni
particolari
o
generali ci serviamo tu ttavia quasi sempre delle eclissi o d elle congiunzioni. Per quanto poi concerne i particolari che riguar dano gli uomini , abbiamo contemporaneamente p iù momenti
da
considerare .
Uno ,
innanzitutto,
è
il
momento in cui l 'uomo nasce , e questo rappresenta il da to
inizial e .
Ad
esso
secondo le d iverse età,
si
aggiungono
in
seguito,
la considerazione di vari altri
istan tP , i cui significati sono tratt i d alla loro relazio ne con quel primo . Il momento d ella nascita è co munque
1
il
più
imp ortan te, p oiché
è
quello
ch e
Momen ti sui q uali s i fondu l a p red i1.ione.
2
Cioè, ad esempio dull'appari1.ione d i comete, dal verificarsi di eclissi, da gru ndi e potenti congi u n1.iuni, ecc.
3 Cioè, ;1d esempio, i transiti.
1 42
propriamente determina il corpo, ed è anche quello su cui si osservano tutti gli altri istanti. Pertanto le caratteristiche del corpo si considerano generalmente su questa prima d ata ; sulla base degli altri momenti, invece , sono previsti gli accadimenti che dovranno occorrere al soggetto , servendosi dei p eriodi dei pianeti , degli aumenti, delle diminuzioni, e rispet tando le divisioni delle età .
1 43
- II DELLA CONCEZIONE E DELLA NASCITA
isto che l'inizio temporale dell'uomo é costituito
V naturalmente dal momento
stesso della conce zione, e poi, accidentalmente , da quello della nascita , nel caso in cui, fortuitamente o per deliberata osservazione, sia conosciuta l'ora stessa della conce z ione, potremo ben a proposito considerare la posizione in cui si trovavano gli astri in quel momen to, per giudicare delle particolari caratteristiche del
corpo e dell'anima del nascituro . In effetti, il pro dotto del concepimento, in tale istante riceverebbe il proprio temperamento dall'in flusso del cielo che lo sovrasta, e, benché men tre il corpo si forma si pro ducano poi in esso dei successivi mutamenti, anche a causa dei nu trimenti molteplici che esso poi assimila , accomodandoli alla propria natura, tale prodotto conserva sempre la rassomiglianza con quella prima impressione. Se l'ora della concezione è però ignota, come capita assai sovente, si trarrà l'inizio dall'uscita dal grembo materno. Anche tale istante è difatti assai importante e differisce d all'altro soltanto per il motivo che se quello della concezione è conosciuto , potranno essere predette anche l e cose che precedono il parto . Benché il concepimento possa essere conside-
1 44
rato il vero momento iniziale , l'uscita dal grembo è infatti il primo atto d i vita, posteriore cronolo gicamente, ma uguale in potenza e anzi più eccellente. La concezione può difatti essere considerata all'in circa come la generazione del seme e invece l'uscita del bam bino la generazione dell'uomo : in fatti egli acquisisce in quel momento molte caratterist iche che precedentemente, nel grembo materno, non aveva e che son o proprie della natura uman a , quali, ad esempio, le percezione dei sensi ed i movimenti dél corpo. Benché nel parto la posizione del cielo non sembri rappresentare l'inizio della vita, essa fa tuttavia sì che il frutto del concepimento esca alla luce del giorno, dopo che, in virtù di una conveniente azione del cielo , ha ricevuto la maturità necessaria. Difatti , qu ando i l fru tto giunge a compimento , l a natura l o fa uscire d al grem bo non appena vede una disposizione del ciclo che sia adatta a quella che si aveva avuto precedentemente , nel momento della concezione . Per tale motivo la posizione del cielo al momento del parto sarà giustamente ritenuta significativa , non tanto perché essa determini la natura dell'ind ividuo, ma perché, per una certa qual necessità naturale , essa conviene al momen to d ella concezione, eguagliandolo così in potenza . Visto che ho scelto dunque di con tinuare succintamente l'esposizione di questa parte, seguendo lo stesso ordine da me osservato precedentemente , cioè cominciando a trattare di fin
1 45
dove la predizione sia possibile, non seguirò il vecchio metodo che consiste nell'esaminare il significato dei reciproci aspetti degli astri, poiché esso è confuso e pressoché infinito se li si esamina tutti, ed anche perché appartiene piuttosto alle congetture particolari che ai precetti generali. Poiché dunque quel metodo è più difficile che utile, noi lo tralasceremo . Mi limite rò , pertanto, a dare i precetti generali, dai quali si potranno poi trarre le congetture delle cose partico lari, esponendo, nella maniera migliore che mi sarà possibile, le cause che più manifestamente producono i vari effetti, riportandole sempre a delle ragioni fisiche . Considererò pertanto quel luogo del cielo ove gli accadimenti dei singoli uomini paiono chiaramente quali un fine cui tendono le qualità efficienti degli astri, e ciò in relazione a quella simpatia che si trova coi corpi celesti. Quanto p oi al giudizio che bisogna trarre allorché si mescolino assieme le nature di vari pianeti, noi questo lo lasceremo all'accortezza dell'in terprete. Tratterò innanzitutto, come vuole l'ordine, del le cose generali, le quali si valuteranno analizzando l'i stante iniziale, che è considerato il momento del par to. Infatti, per mezzo di tale data, come abbiamo già detto, può essere conosciuto tutto ciò che è imputa bile ad una causa naturale. Se p oi a qualcuno interesserà un 'analisi più mi-
1 46
nuziosa, egli dovrà farla per mezzo dell'ora di conce zione, poiché potrà arrivare, per mezzo di essa, alla conoscenza delle caratteristiche particolari del tem peramento in esame. Basterà infatti che si consideri lo stato del cielo in quel momento , come se si trattasse di una natività.
1 47
-
III
-
DEL GRADO DELL'ASCENDENTE
S iniziale, cioè dell'ora di natività , giacché sola i è sovente in dubbio a proposito del momento
mente l'astrolabio può darci il minuto esatto dell'ora , mentre tutti gli altri strumenti, dei quali molti si ser vono per segnare il tempo, sono sovente cagione di er rori . I quadranti solari, ad esempio , sbagliano spesso vuoi perché non sono ben posti, vuoi perché i loro gnomoni non coincidono esattamen te con la linea meridiana. Gli orologi ad acqua discordano tra di loro a cagione delle differenti caratteristiche delle acque , cosa che ha spesso cause diverse, mentre altre volte essi discordano vuoi perché giungono per caso ad arrestarsi, vuoi per la loro estrema diseguaglianza. E' dunque necessario stabilire un metodo per mezzo del quale si possa, in relazione ad una ragione fisica e naturale, trovare sullo Zodiaco il grado che corri sponde al punto che appare all'orizzonte. Pren deremo quindi, per mezzo delle ascensioni, l'ora che si suppone sia quella del grado ascendente . Dovre mo poi osservare il grad o della congiunzione o della opposizione 4 che ha imm ediatamente preceduto la
4 Cioè del novilunio o del plenilunio.
1 48
natività . Nella congiunzione dei luminari prenderemo il loro grado , nell'opposizione, prenderemo invece il solo grado del luminare posto sopra l'orizzonte. Guarderemo allora quale pianeta è Signore d i tale grad o, attenendoci alle cinque prerogative che ab biamo precedentemente insegnato, e cioè la triplici tà, il domicilio, l'esaltazione, i termini ed , infine, la configurazione. Dopo aver dunque trovato quale pianeta ha affinità con questo grado, a cagione di una o più prerogative, bisognerà vedere qual è il grado di tale pianeta nel momento della nascita. In relazione al grado trovato, stabiliremo che un grado simile, nel segno dell'Ascendente, salirà all'orizzonte. Se avremo due o più pianeti partecipanti al dominio , scegliere mo tra essi quello il cui grado, al momento del par to, m aggiormente si avvicinerà al grddo del segno che ci risulta sorgere all'orizzonte e, in base a quello di tale pianeta , stabiliremo il grado dell'Ascendente. Se invece due o più p ianeti si troveranno ad essere ad una distanza simile, sceglieremo quello che, a ragione degli angoli e della sua condizione, possiede maggiore affinità con l 'Ascendente. D'altra parte allorché i gradi del dominatore sono p iù d istanti dall'Ascenden te che dal Medio Cielo, noi ci serviremo di questo stesso numero per costituire il Medio Cielo, e per mezzo dell'uno e dell'altro stabiliremo gli altri ango li.
1 49
- IV DIVISIONE DELLA DOTIRINA DELLE NATIVITA'
tabilite tali cose, dividendo con ordine la dot
S trina universale delle natività, si troverà che dei
precetti riguardanti gli avvenimenti naturali che pos sono essere previsti, alcuni precedono la natività e trattano ad esempio dei padri e d elle madri, ed altri la seguono, come quelli che trattano dei fratelli ; al tri, infine, riguardano cose che capitano durante la na scita stessa e la causa di essi è diversa e composta. Per quelle cose che riguardano il parto stesso, ci si infor merà ad esempio se il soggetto in esame è un maschio o una femmina, o se si tratta di due o più gemelli, ed anche se il frutto del concepimento è mostruoso oppure normale . Per le cose che invece seguono la natività stessa ci si informerà di quanto è inerente alla durata d ella vita, questione che è distinta dalla precedente, e cioè se il frutto da poco nato può nutrirsi e svilupparsi. Si studieranno in seguito le condizioni del corpo, le ma lattie o le ferite eventualmente sopravvenute, le carat teristiche dell'anima, le sue malattie , le sue ricchezze , l e cariche, gli onori, l a professione, le azioni della vita, il matrimonio, i figli, le amicizie ed inimicizie , i servi-
1 50
tori, i viaggi, ed infine il tipo di morte, che è l'ulti ma questione, prossima a quella precedente che tratta della durata della vita, e che , a causa dell'ordine gene ralmente seguito, si ha l'abitudine di esporre dopo tutte le altre . Tratterò succintamente di tutte queste cose, illu strando le cause da cui esse sono prodotte. Tralasce rò, invece, tutto quanto non possiede una causa fisi ca, e che molti tu ttavia non si astengono dal trattare, portandosi così oltre quanto è insegnato dalla scien za . Non mi richiamerò dunque alle divinazioni che si traggono dagli eventi e dai numeri, ma darò invece delle regole, sulle posizioni degli astri e sulle loro proprietà, che hanno una certezza sperimentale ed i cui precetti sono di valore universale. Se qualcu no, perciò, vorrà avere conoscenza di cose anche par ticolari, non avrà che da ricorrere ai seguenti inse gnamenti. Dovremo innanzitutto cercare il grado dello Zodiaco che rappresenta la cosa che si desidera sape re : se, ad esempio, si investiga sull� azioni della vita dovremo consultare il Medio Cielo , se invece si in vestiga del padre , bisognerà osservare la posizione del Sole. Dovremo poi vedere quale pianeta è il più po tente e in che luogo possiede le cinque prerogative, per mezzo delle quali se ne riconosce il dominio : se infatti un pianeta le possiede tutte, questo sarà consi derato il p iù potente del tema natale, mentre se
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vari pianeti dovremo preferire quello che ne possiede maggiormente. In seguito, per giudicare delle qualità della cosa in esame , bisogna considerare le nature dei pianeti do minanti e le nature dei segni ove essi ed i luoghi prin cipali 5 del tema natale si incontrano . Per stabilire l'importanza degli avvenimenti do vremo osservare se i pianeti dominanti sono potenti, e ciò sia seguendo la loro posizione nel cielo , che quella nel quadro natale. Essi risultano difatti più potenti, a cagione della posizione che hanno nel cielo, quando si trovano nei propri segni o nei luo ghi loro propri e anche quand 'essi sono orientali e ra pidi nel loro movimento. Inoltre, in relazione a quan to concerne il tema natale, essi prevalgono anche quando si trovano negli angoli o nei segni seguenti ad essi c ciò soprattutto se si tratta di segni principali, e cioè quelli ascendenti e culminanti. Gli stessi pia neti sono invece più deboli, in relazione alla loro po sizione nel cielo, quando si trovano in luoghi estra nei alla loro natura e per i quali essi non hanno alcuna affinità , ed al tresì quando sono occidentali od hanno un moto più l ento6 Risultano anche più deboli, in ra gione della posizione nella nascita, quando si trovano nei luoglti che cadono dagli angolF . •
5 Cioè l' Ascenden te, il Medio Ciclo, ccc. 6 Qu;md;,, cioè, sono retrogradi. 7 C'inè le C;�se cade n ti, che sono la 1 11 ' -
cunsidcra t c le 'più deboli.
1 52
V 1 · - I X · - X I I · , c sono
Infine, per sta bilire il period o in cui a ccad ranno gli avvenimenti consid erati, si noterà se i pianeti so no vespertini
o mattu tini,
e qu esto tanto rispet to al
Sole che all'ascendente : i quart i che preced ono il Sole e l 'ascend ente e quelli che sono a questi opposti sono in fatti orientali e mattutin i . men tre gli altri che li seguono, e quelli ch e a questi ultim i sono opposti, sono invece consid erati occidentali e vespertini . Si dovrà inoltre o sservare se i pianeti sono posti negli an goli o nelle case succedenti8 , poiché quand o sono orien tali o negli angoli la loro azione avrà un inizio più rapido , mentre quando sono occid entali o nelle case succed enti , i loro e ffetti saranno più tardivi.
8 Le case succedenti sono. la I l " - v · - V I I I " - I X " , c posseggo no influenza media.
1 53
-v-
DEI GENITORI
a supremazia, a qualsiasi luogo spetti, va sempre
L distinta ne11a considerazione generale del tema
natale, ed essa si stabilisce dunque nel modo appena detto . Cominciamo ora la nostra esposizione seguendo in ciò l'ordine che abbiamo stabilito , e trattando quindi innanzitutto dei genitori. 11 Sole e Satumo sono naturalmente in relazione col padre, mentre la Luna e Venere lo sono con la madre . Le condizioni di questi pianeti tra di loro e con gli altri astri stanno a signi ficare i casi dei genitori. La loro fortuna e le loro ricchezze si giudicano infatti per mezzo dei Guar diani che circondano i luminari. Difatti la fortuna iJlustre ed ecJatante si osserva quando i pianeti benefi ci e che sono di simile condizione, circondano i lumi nari, sia che essi siano negli stessi segni, od in altri segni prossim i, ma principalmente quando presso al Sole sono orientali ed a11a Luna occidentali, e sono inoltre ben posti. Quando Saturno e Venere sono orientali e sono posti in tàccia ai luminari , oppure sono in un an golo, stanno a significare manifesta felicità, tanto al padre che alla madre, in relazione a11e condizioni particolari di ciascuno di essi. Se invece i luminari so-
1 54
no soli nel loro corso e non hanno alcun Guardiano , ciò significa che i genitori vivono in basse condizio ni e sono privi di stima, e ciò principalmente quando Venere e Satumo sono posti in maniera malefica . Se i luminari hanno dei satelliti, non però della loro condi zione, come quando Marte sorge dopo il Sole , o Sa turno dopo la Luna, o se i pianeti b enefici e che sono di uguale condizione non sono ben disposti , ciò sarà segno che la vita dei genitori sarà pure miserabile, senza splendore e soggetta a varie sventure . Se però la Parte di Fortuna, di cui dirò appresso , ha qualche rapporto con questi pianeti benefici che servono da satelliti al Sole ed alla Luna, ciò farà sì che i figli rac coglieranno tutto in tiero il loro patrimonio ; se altri menti non conviene con essi oppure vi è contraria, o , infine, il luminare non h a alcun satellite oppure questi sono malefici, l'eredità dei genitori non tornerà ad al cuna utilità ai figli, se non sarà addirittura loro dan nosa. Quanto all'età dei genitori, bisogna giudicarne secondo la posizione dei pianeti . Nel caso del padre , quando Giove o Venere guardano con un buon aspet to il Sole o Saturno, oppure Saturno è felicemente in aspetto con il Sole, gli sia esso congiunto o in sestile o in trigono, e né l'uno né l'altro cadono in luogo sfortunato , ciò significa lunga vita per il padre : se al trimenti sono deboli e cadenti in luogo sfortunato , il significato non è lo stesso , tuttavia il padre non dovrà
1 55
affatto morire precoc�mente . Se Marte invece si leva sul Sole o su Saturno, o sorge dopo di essi, o se Sa turno non si accord a col Sole ed invece gli si oppone o gli è· quadrato , oppure entrambi si trovano nelle case Cadenti d agli angoli, ciò renderà il padre debo le, mentre se essi si trovano negli angoli o nelle case Succedenti, significherà che il padre avrà decisamente vita breve, o che sarà perennemente malato. Anche se si trovano nei primi angoli, cioè ad Oriente o al Me dio Cielo, o nei segni che loro seguono, il padre vivrà poco. Nei due altri angoli, l'Occidente ed il Fondo Cielo, e nei segni loro seguenti soffrirà ferite o malat tie . Se difatti Marte guarda il Sole nella suddetta ma niera, ciò significa morte subitanea del padre o un'of fesa per i suoi occhi ; se invece guarda Saturno si gnifica nuovamente morte, oppure che egli cadrà in febbri infettive o che dovrà soffrire piaghe o bruciatu re . Quando invece è Satumo in cattivo aspetto col So le, ciò presagisce la morte del padre per malattie causate dall'accumulo di cattivi umori . Quanto alla madre, se Giove i n un modo qualun que guarda la Luna, o lo fa V enere con un sestile od un trigono, oppure essendole congiunta in un luogo favorevole, ciò significa che la madre avrà lunga vita. Ma se Marte guarda la Luna, o Venere, con una qua dratura o una opposizione, oppure Saturno guarda la Luna sola nella stessa maniera, essendo in più tutti e due diminuiti di movimento, o trovandosi in case
1 56
Tavola I X : VENERE Venere è dipinta in foggia di fanciulla (natura femminile del pianeta), con lunghe chiome inghirlandate, che nelle mani, quali simbolici attributi, regge un fiore ed uno specchio. Sot to di lei sono rappresentati i segni della Bilancia e del Toro cioè, rispettivamente, il suo domicilio diurno e notturno. In basso scene leggiadre d 'amore, con coppie di innamorati al lietati da suonatori d 'arpa e di liuto, rimandano all 'influsso benefico di questo pianeta.
che cadono agli angoli , essi designano allora che la madre sarà soggetta a malattie o afflizioni di vario ge nere. Se invece aumentano il loro movimento, o se sono ben situati agli angoli, ciò significa che la vita della madre avrà breve durata, o che essa sarà soggetta all'epilessia : in particolare, avrà vita breve quando questi pianeti saranno ad Oriente o nelle case se guenti, sarà soggetta all'epilessia quando si troveranno ad Occidente. In effetti, quando Marte guarda in tal maniera la Luna posta ad Oriente, ciò significa morte subita nea della madre, oppure degli accidenti agli occhi. Se guarda invece in tal maniera la Luna posta ad Occi dente, ciò denota la sua morte per aborto o cose simi li ed accidenti vari, quali tagli e bruciature. Quando invece guarda così Venere, ciò significa febbri morta li, mali oscuri e misteriosi, abbagliamenti e strane ma lattie . Se, d'altra parte, Saturno guarda allo stesso mo do la Luna, questo presagisce morte e malattie : morte per febbri letali e cancrene quando la Luna è ad O riente, malattie del ventre e della circolazione sangui gna quando essa è ad Occidente. Per la predizione delle malattie di entrambi i ge nitori, bisogna pure considerare la natura dei segni ove sono i pianeti autori delle malattie , cosa questa che si può più comodamente ricercare nel loro parti colare tema di natività. Oltre quanto abbiamo esposto, per le nascite
1 57
diurne osserveremo maggiormente il Sole e Venere , e per quelle notturne Saturno e la Luna. Il resto consi ste poi in ricerche più particolari per le quali dovre mo prendere il Significatore proprio della madre o del padre e porlo sull'ascendente e come in una nasci ta su questo tracciare poi le altre case celesti e le principali significazioni9
•
In ogni caso, qui come al
trove, dovremo sempre porre attenzione alla reciproca influenza dei pianeti. Se ve ne sono molti e di natura diversa al luogo che possiede significato, dovremo esa minare quello , di essi, che ha maggiori prerogative e se queste sono uguali noi ragioneremo conveniente
mente secondo la mistione delle loro qualità. Se inve ce sono distanti da tale luogo, attribuiremo a ciascuno di essi gli avvenimenti di certi periodi .
I
primi
avvenimenti
a
manifestarsi
saranno
associati ai pianeti mattutini , i più tardivi a quelli vespertini . Ma per far ciò bisogna che , d all'inizio , con i pianeti che dominano
il luogo in questione, con
vengano quelli che hanno il potere principale, perché quelli che dall'inizio non converranno con tale luogo , non avranno attribuito alcun potere . Ciononostante noi sapremo
in qual tempo l 'avvenimento dovrà
capitare , non dal solo pianeta dominante , ma anche dalla sua posizione rispetto al Sole ed agli angoli.
9 E' questo il principio delle case
15 8
derivate.
- VI DEI FRATELLI E DELLE SORELLE
A sul padre e sulla madre nel tema di natività dei bbiamo insegnato da cosa si trae il pronostico
figli. Quanto invece alla questione dei fratelli, se, contentandosi di una conoscenza generale le cui possibilità assolutamente non conducono oltre, se ne ricerca il numero e le caratteristiche, si potrà , per una ragione positiva, farlo convenientemente per i fratelli germani, che sono nati quindi da una stessa madre, traendone il giudizio dal Medio Cielo, e dal luogo che rappresenta la madre , e cioè, osservando Venere per le nascite diurne e la Luna per quelle notturne. Poiché tale luogo e il luogo che segue rappresentano la madre ed i figli, quello destinato ai fratelli sarà lo stesso. Se dunque i pianeti benefici guardano tale luogo, noi prediremo molti fratelli, traendo tale con gettura dalla moltitudine dei pianeti e dei segni, poi ché ha molta importanza che questi abbiano una figu ra unica o una figura doppia . Ma se i pianeti malefici si elevano su tale luogo, o gli sono opposti, ciò signi ficherà pochi fratelli, soprattutto se il Sole è pure con essi . Oltre a ciò, se tale disordine si produce agli angoli, e principalmente se Saturno è all'ascendente, il significato cadrà sui maggiori, mentre se in tal luogo
1 59
vi è Marte, questi minaccerà di morte gli altri fratel li. Se invece i pianeti che danno i fratelli si trovano ben piazzati, essi doneranno per l'appunto dei fratelli che eccelleranno in bellezza ed onori, mentre , se saranno mal posti, li daranno abbietti e miseri. Se i pianeti malefici sono elevati su quellì bene fici che danno i fratelli, oppure li seguono, daranno sì dei fratelli, di vita però breve . I pianeti che sono maschili, per via della loro posizione in Cielo 1 0 , daranno i fratelli, quelli femmi nili le sorelle ; inoltre i pianeti mattutini saranno significativi per i primogeniti, ed i pianeti vespertini per i minori. Inoltre, se i pianeti che danno dei fratelli guardano con un felice aspetto il segno che denota tali fratelli, ciò avrà significato di reciproca unione e di mutua benevolenza ; se questo segno poi si accorda con la Parte di Fortuna, questo starà a denotare inoltre che essi vivranno in comunità di beni, mentre se essi non saranno legati da alcun aspetto , o se sono opposti, questo sarà segno di odio reciproco e di noie continue. Per il resto, se qualcuno vuole con maggiore attenzione studiare le varie particolarità di tale questione, deve piazzare all'ascendente il pianeta che denota i fratelli, costruendo poi il tema come si ha comunemente costume di fare. 1 ° Cioè, quelli posti ad Oriente sono maschili c danno dei fratelli, e quelli ad Occidente sono femm inili c danno delle sorelle.
1 60
- VII DEI MASCHI E DELLE FEMMINE
V
isto che , con conveniente e naturale metodo, ab biamo precedentemente esposto, come vuole l' ordine, la dottrina che riguarda i fratelli, dobbiamo o ra trattare di quanto è inerente all'individuo stesso , ed , innanzi tutto , di quanto riguarda la previsione di quale sarà il suo sesso . Il giudizio in proposito si trae non da un solo dato, ma da entrambi i lumina ri, dall'ascendente e dai p ianeti aventi affinità con essi, innanzitutto nel tema della concezione e secon dariamente in quello della nascita. Sia nell'uno che nell'altro bisogna comunque osservare se i tre luoghi suddetti ed i pianeti dominanti, tutti o la maggior parte di essi, sono di natura mascolina o femminina, giudicando cosi, in base a ciò, del sesso . In effetti, cosi come ho detto all'inizio di questi insegnamenti, bisogna considerare i pianeti come femminili o ma� schili in relazione alla natura dei segni ove essi sono posti, cosi pure come dalla natura dei pianeti stessi, e dalla posizione da loro occupata in Cielo, giacché infatti quando sono orientali sono considerati ma schili, e quando occidentali femminili. Oltre a ciò, quand 'essi precedono il Sole sono di nuovo conside rati maschili, e femminili quando lo seguono.
161
Avendo valutato tutte queste cose, si potrà pronosticare il sesso , seguendo la natura dei pianeti che hanno la principale potenza a tale riguardo.
162
- VIII DEI GEMELU
Q
uando i bimbi nati sono due o più gemelli, biso gna allo stesso modo considerare i due luminari e l'ascendente . In effetti tale tipo di nascite si hanno quando due o tre di tali luoghi principali si trovano in segni doppi, soprattutto se i pianeti che dominano tali segni contraggono con i suddetti luoghi qualche aspet to , o quando alcuni sono in segni doppi ed altri sono congiunti a due o più assieme . D'altra parte, quando i luoghi dominanti sono in segni doppi e sono confi gurati a più pianeti, allora capita che nascano anche più di due bimbi: il numero si potrà trarre dal pianeta dominante. Il sesso, in particolare, si giudicherà dai pianeti configurati con il Sole, con la Luna e con l'ascendente : abbiamo infatti già mostrato quando ciò significhi i maschi e quando le femmine. Anche se una tale disposizione dei pianeti 1 1 non include l 'angolo oroscopico coi luminari, ma piutto sto il Medio Cielo, la madre partorirà , generalmen te, due o più bambini, e, in particolare, se Saturno, Giove e Marte sono posti in segni doppi nel luogo suddetto, darà alla luce tre maschi, come nella nascita
11
Cioè in segni doppi.
1 63
dei Gerioni; se vi sarà Venere e la Luna con Mercu rio effeminato avrà tre femmine, come nella nascita delle tre Grazie ; se invece vi saranno Satumo, Giove e Venere, genererà due maschi ed una femmina come nella nascita dei Dioscuri e di Elena ; Venere , la Luna e Marte daranno invece due femmine ed un maschio, allo stesso modo di Cerere, Proserpina e Bacco. Tali frutti non arrivano però quasi mai alla maturità necessaria : i pianeti portano infatti generalmente con la loro nascita anche la mostruosità delle membra, per cui qualcuno di essi nasce con forme straordinarie a cagione appunto del concorso di queste varie in fluenze .
1 64
-
IX
-
DELLE NASCITE MOSTRUOSE
P la considerazione delle mostruosità.
assiamo ora a studiare la dottrina che concerne
In queste nascite i luminari si trovano distan ziati e senza rapporto alcuno con l'Ascendente e, inol tre gli angoli sono occupati dai pianeti malefici . Quando dunque tale disposizione si presenterà , come spesso accade nelJe nascite disgraziate quand'anche es se non siano mostruose, bisognerà considerare innanzi tutto le congiunzioni e le opposizioni, il pianeta che domina in esse ed anche il signore della natività. Se infatti quest'ultimo , la Luna e l'ascendente, tutti od in parte, non hanno alcuna affinità con il pianeta che domina nella precedente congiunzione od opposizio ne, verrà a nascere un frutto mostruoso . In una simile configurazione, quando inoltre i luminari sono in segni con forme di animali ed i due pianeti malefici si trovano agli angoli, ciò che na sce non avrà figura umana ; quando i luminari non so no configurati ad alcun pianeta benefico, ma solo ai malefici, colui che nasce sarà feroce, di na tura sel vaggia ed incline al male. Se essi sono invece configu rati a Giove e a Venere, nascerà un individuo simile a un animale domestico, ossia a un cane, ad un gatto
1 65
o ad una scimmia. Se essi sono configurati con Mercurio, il nato avrà invece sembianze simili a quelle di bestie u tili al nutrimento degli uomini, come i volatili, i maiali, le capre od i buoi o altro animale si mile . Se invece i luminari sono in segni umani, e tutta ' via il resto dei pianeti non ha alcuna simpatia con es si , nasceranno dei mostri conservanti però delle fatte�ze umane, secondo le proprietà e le figure dei segni nei quali si trovano i p ianeti malefici governanti i luminari o gli angoli ; ma se non vi sarà alcun pianeta benefico che sia loro configurato, essi saranno però completamente idioti e mostruosi. Se invece Giove e Venere sono configurati a tali luoghi, nascerà pari menti un individuo d isgraziato, che sarà però meno orrid o, come ad esempio gli ermafroditi, i sordomuti ed altre simili creature . S e invece è Mercurio a d essere configurato a tali luoghi, avremo gli indovini che traggono guadagno dalle predizioni; mentre se Mercurio è solo in luogo sfortunato , si avranno dei muti o dei sordi che non saranno tuttavia privi di finezza ed astuzia.
1 66
-
x
-
DI COLORO CHE NON POSSONO SOPRAVVIVERE
T
ra le cose che sono direttamente connesse alla nascita, resta ora da esaminare se il neonato po trà o no nu trirsi e svilupparsi. Bisogna però a tal pro posito, fare una distinzione con quella questione che più propriamente riguarda la durata della vita. In ge nerale, quando difatti si investiga di essa, ci si intende riferire a quei bimbi che riteniamo debbano vivere un tempo sensibile, cioè almeno un intero giro del Sole, ossia un anno, ovvero , per quelli più deboli , alcuni mesi , giorni od ore . La dottrina invece che riguarda coloro che non possono svilupparsi ed essere nutriti, concerne quei bimbi che non raggiungono neppure tale period o, ma che, per la troppo cattiva costituzione , muoiono appena nati. Ora, la considerazione della prima que stione è alquanto complessa, mentre quest'ultima è più semplice. Se, difatti, un luminare è posto in un angolo e qualche pianeta malefico è con lui in con giunzione od in opposizione , cioè nello stesso grado, oppure è posto secondo una figura isoscele 1 2 , mentre 1 2
Questo passo è nel testo piuttosto oscuro.
1 67
a mitigare non sopravviene alcun aspetto con u n pianeta benefico, ed inoltre i l Signore d e l lu ogo dei luminari si trova ove sono i malefici, il bimbo allora non potrà essere nutrito e morrà ben p rest o . Se ciò invece accad e senza la figura isoscele , ma i luminari sono seguiti dai raggi dei pianeti malefici i quali , tutti e due , colpiscono uno od entramb i , sia per via di successione o per opp osizione parziale, o se, a turno , l'uno o l'al tro pianeta malefico colpisce entrambi i luminari
13,
o ancora se
uno dei m alefici è opposto ,
men tre l 'al tro segue lo stesso lum inare, anche allora ,in tu tti questi casi , il bambino non potrà essere nu tri to : infatti l a molteplicità di tali afflizioni impedisce tutto quanto è favorevole alla durata d èlla vita, la quale è in relazione con la distanza d el pianeta malefico nel suo seguire il lumin are . Marte, in particolare, led erà il Sole, quando si troverà dopo d i esso , così come Saturn o la Luna , inversamente, q uand o gli è oppost o od in posizione superiore, Saturno lederà il Sole e Marte la Luna, sopratutto se essi occuperanno come dominatori i luoghi dei luminari o dell 'Ascendente . Se invece si avranno due opposizioni , i luminari trovan dosi in un angolo ed i male fici formando con essi una figura dai lati uguali, i bimbi nasceranno m ort i o non pienamente vitali. In tale ultima configurazione , q u ando i luminari
1 3 Ad
ne con l ':• l t ro.
1 68
esempio, essendo in oppusb:iunc con u nu ed in successio
Tavola X A ltre allusioni al carattere gaio e favorevole dell 'influsso di Venere, alla sua relazione con la musica, i balli, le arti, sono Sl'olte in questa tavola. In un ampio giardino delimitato da alte mura, sullo sfondo delle quali si intravede la città, vedia mo la fontana della giovinezza ed attorno ad essa amanti, gio l'ani che cantano leggendo insieme da uno spartito, musican ti, tavole imbandite.
stabiliscono una qualche congiunzione con i piane ti benefici, o sono loro altrimenti felicemente con fi gurati , in modo ad esempio da inviare i loro raggi ai gradi che li precedono, il bimbo vivrà per tutto il tempo che sarà designato dal numero dei gradi che si troveranno tra il pianeta benefico ed il prossimo pianeta malefico ; si avranno cioè altrettanti anni, mesi, giorni od ore a seconda d ella condizione e della forza d elle cause nefaste. Quando . invece, i pianeti malefici inviano i loro raggi sui grc�di che immediatamente precedono i lu minari. ed i pianeti benefici sui gradi che li seguono, il bimbo potrà fortificarsi e vivere . In generale, quando i pianeti malefici sono ele vati su quelli benefici, essi stanno a significare una nascita disgraziata e miserabile. Se invece predomina no i benefici , il bimbo vivrà, e sarà affidato alle cure dei suoi parenti. In questa stessa posizione, se , in par ticolare, un qualche pianeta benefico si eleva sulla Luna o contrae con essa qualche aspetto , mentre un pianeta malefico è posto all'Occidente, il bim bo sarà allevato dai suoi stessi genitori. Si pronosticherà allo stesso modo quando non uno, ma anche più bambini nasceranno insieme. Ma se uno dei pianeti, dei due o più che sono in aspetto con la genitura, si trova al Discendente , il bimbo nascerà semivivo, o sarà una massa di carne in forme, o comunque una creatura imperfetta .
1 69
Se poi i pianeti malefici si eleveranno su di essi, il bimbo non potrà essere nutrito e vivere, risul tandone infatti gravemente infortunato.
1 70
-
XI
-
DELLA DURATA DELLA VITA
ra le cose che si considerano appresso alla que
T stione della nascita, la principale è quella della
durata della vita. Sarebbe difatti ridicolo se noi giudicassimo delle abitudini e delle azioni di un bambin o che non può arrivare all'età adatta ad espli carle . Tale questione non è tuttavia né semplice, né facile da svilup pare, in quanto si trae in vario modo dalle prerogative degli astri dominanti. Il metodo che maggiormente degli altri si accorda con le cause naturali, è quello che si trae dall'afeta e dal suo Signore, e dai luoghi e dai pianeti anareti.
Del luogo afetico
Bisogna quindi, innanzitutto, considerare i luo ghi afetici. Essi sono quelli nei quali si trova il pianeta governatore della vita. Considereremo, tra i più signi ficativi di essi, l'ascendente nei suoi primi cinque gra di in particolare, ma anche negli altri venticinque se guenti; l 'undicesima casa, che è detta quella del Buon Genio, la cui cuspide guarda l'ascendente con un a spetto sestile ; poi il Medio Cielo, che è in quadratura
171
con l'ascendente ; inoltre la nona casa, detta Casa di Dio, che è in trigono rispetto all'ascendente, ed infi ne i'Occidente che invece, ad esso , è diametralmente opposto . Se ci chiediamo poi quale di questi luoghi sia il più potente 1 4 , dobbiamo sapere che si devono innanzitutto preferire i gradi posti al Medio Cielo, poi quelli posti all'Ascendente, in seguito quelli nel segno che segue il Medio Cielo, quindi quelli posti all'Occi dente, ed infine quelli situati nel segno che precede il Medio Cielo. Difatti, per quanto riguarda i luoghi più potenti, noi tralasciamo di considerare tutti quelli fra essi che sono sotterranei: non esaminiamo quindi che quelle parti, anche nel segno dell'ascendente stesso, che appaiono al di sopra dell'orizzonte. Ma quand'anche esse siano poste al di sopra di esso, noi tuttavia tralasciamo tali luoghi se essi non con traggono alcun aspetto con l'ascendente, come ad e sempio il luogo che noi chiamiamo Argos1 5, o quel l'altro che lo precede e che è detto del Cattivo Ge nio 1 6 , giacché cade dall'angolo ed inoltre intorbida ed oscura la luce degli astri già sorti all'orizzonte : infatti, durante lo spazio di tempo da esso governato, vengono esalati dalla terra quei vapori umidi e spessi e
1 4 Essi risultano nell'ord ine : Medio Ciclo, Ascendente, 1 1 · sa, v u · casa, 9 · casa. 15 16
1 72
t • s · casa . La 1 2 " casa.
ca
quelle nebbie a causa dei quali non si può più osser vare né il colore né la grandezza degli astri 1 7 • Considereremo in seguito come afetici i luoghi principali, e cioè quello del Sole, della Luna, dell'A scendente, della Parte d i Fortuna ed infine dei pianeti che sono loro signori.
Della Parte di Fortuna
Tanto per le nascite diurne che per quelle not turne, si dovrà trarre la Parte di Fortuna dal numero dei gradi compresi tra la p osizione del Sole e quella della Luna ; cioè, dovremo prendere tale intervallo e , seguendo l a successione dei segni, aggiungerlo all'a scendent� : dove verrà a cadere tale intervaiJo, in quel grado ed in quel segno stabiliremo la Parte di For tuna. Cosi lo stesso aspetto che il Sole contrae nei ri guardi dell'ascendente, la Luna l'avrà nei con fronti della Parte di Fortuna. Bisogna però considerare qual è il luminare che segue l'altro nella successione dei segni. Poiché se la Luna segue il Sole, anche la Parte di Fortuna verrà contata a partire dall'ascendente ri spettando la stessa successione. Se invece la Luna pre cede il Sole, la Parte di Fortuna si conterà daJJ'ascen17
Lu 1 2 " casa corrisponde infatti alle prime 2 ore dopo il sor
gere del Sole.
1 73
dente in senso inverso alla successione dei segni.
Quale deve essere considerato l'afeta 1 8 Il Sole sarà preferito nelle nascite diurne, a con dizione tuttavia che si trovi nei luoghi afetici prima considerati, ma se non è in tali luoghi, dovrà essere considerata la Luna. Se non possiamo servirei nep pure di questa, considereremo il pianeta che ha maggiore potere e diritto di dominio sulla posizione del Sole, sul novilunio precedente e sull'ascendente : prenderemo cioè il pianeta che ha il maggior numero di quei cinque tipi di prerogative che abbiamo prece dentemente insegnato , ma se neppure ciò è possibi le , prenderemo allora l'ascendente. Nelle nascite not turne dovremo innanzitutto considerare la Luna, in seguito il Sole, e poi i pianeti che hanno maggiori prerogative nei confronti della Luna, della Luna pie na precedente e della Parte di Fortuna. Quando ciò non è possibile, se la precedente sigizia era una Luna nuova, dovremo accogliere l'ascendente, mentre se era una Luna piena dqvremo accogliere la Parte di Fortuna. Se invece i due luminari ed il pianeta che li domina si trovano in luoghi afetici, dovremo acco gliere tra di essi il più potente . Dovremo invece sce1 11
a I{J e T 11 p:
tore del tema.
1 74
corrispi si debbono prend ere nel tema natale, come ho insegn ato precedentemen te , da quel luogo che sta a significarli, e verso cui si rivolgono le influ enze dei vari pianeti , bisognerà cioè porre attenzione all 'afeta. Per mezzo poi dell'ascendente si giud icherà d ella salute e dei viaggi , per mezzo della Parte di Fortuna dei beni, per m ezzo della posizione d ella Luna delle qualità dell'anima e del coniuge , per mezzo di quella del Sole degli onori e d ella gloria, ed infine per m ezzo di quella d el Medio Cielo d elle altre azioni della vita ed altresì d egli am ici e dei .figli . Non sarà però un pianeta
da
solo a dominare quando, nello stesso
temp o, si verificheranno vari accid enti diversi , come quando qualcuno, perd endo un consanguineo , si t rova
26 1
nel contempo ad esserne erede, o , essendo ammalato , viene ad essere investito di una qualche dignità o gli nascono dei figli o gli capitano altre cose di tal sorta. Gli avvenimenti che appartengono ai corpi, agli spiriti, ai beni, agli onori , agli amici ed ai nemici non sono in fatti tutti ugualmente fortunati. Capita invece che qualcuna di queste cose si trovi in una felicità perfetta, ed altre in una estrema sfortuna, quando tu tti i pianeti b�ne fici , od al con trario tutti i malefici, vengono a
trovarsi assiem e congiunti . Ciò , tuttavia ,
non avviene sovente, poiché
gli uomini giungono
raramente ad una di queste due estremità, essendo invece, in genere , soggetti al miscuglio d el bene e. del male . E' dunque per tale mo tivo che noi distinguiamo i vari luoghi dell'afeta o significatore . Dei pianeti che vengono ad incontrarsi ad esso , noi però non pren diamo solo quelli che sono anareti, come ho detto a su o tempo, per la durata della vita , ma li consideria mo tutti, non soltan to quelli che gli sono congiunti od opp osti, od in quadratura , ma altresi quelli che vi sono in trigono ed in sestile . Bi�ogna dunque innanzi tu tto stabilire i tempi, qualsiasi d irezione abbiano , sia del pianeta che possiede il grad o del luogo afetico , che di qualsiasi altro contragga con tale luogo qualche aspetto . Se non ve ne è alcuno , dovremo allora consi derare il pianeta p iù prossimo che procede innanzi all'afeta, sino a che , seguendo l'ordine dei segni, non se ne trovi uno che si app lichi ad un grado a lui se-
26 2
guen te .
A questo noi assegperemo poi i tempi, fino a
quello che verrà immediatamen te dopo e, cosi di se guito , daremo a tutti per d ispositori i p ianeti che sa ranno signori dei termini. Ora , se la direzione si prende a partire dall'ascendente , noi trarremo gli an · ni dalla longitud ine , che è uguale ai gradi delle a scensioni di ciascun clima. Se essa invece si prend erà al Medio Cielo , noi faremo gli anni uguali ai gradi del le ascensioni destre . E se , in tale modo , noi lo faremo fino agli angoli, farem o gli anni uguali alle ascensioni e alle descensioni comparate in proporzione al tem po che il significatore deve impiegare per giungere al Medio Cielo, o di quello che è trascorso d opo che ne è partito , cosi come abbiamo detto parlando della du rata della vita . In questo m odo noi dunque stabilire mo i principali arbitri dei tempi. Quelli annuali li stabiliremo numerando gli an ni, nella successione dei segni, partendo dal luogo del significatore e, attribuendo a ciascun anno un se gno, noi prenderem o il signore dell 'ultimo numero per dispositore dell'anno. Faremo altrettanto per i mesi , contando, secondo l'ordine dei segni dal luo go del dominio annuale , attribuendo a ciascun se gno vento tto giorni . Conteremo alla stessa maniera i giorni dal luogo del d ominio mensile, dando a cia scun segno due giorni e mezzo. Dovremo poi prestare bene attenzione ai pianeti che passano sui luoghi prin cipali , poiché essi non sono di poca importanza sul
263
pronostico dei tempi. Satumo è in relazione ai generali , Giove agli an nuali, Marte , i1 Sole, Venere e Mercurio ai mensili e la Luna con quelli che durano qualche giorno. Bisogna ricordarsi che i d ispositori dei tempi ge nerali p roducono e governano gli accadimenti , che quelli p articolari sono loro di aiuto nel loro svolgersi, oppure li imp ediscono . a seconda della loro natura , mentre i p assaggi si limitano ad aumentare o dim inui re gli accidenti . Universalmente, p ertanto , il lu ogo del significa tore ed il signore dei tempi generali, come pure il signore dei termini, stanno a significare la qualità e la durata degli avvenimenti, poiché i pianeti conser vano sempre la stessa simpatia coi luoghi di cui aveva no il comando nel tema natale . Il fatto che gli avvenimenti debbano essere for
tu nati o nefasti lo si trae dalla cond izione benefica o malefica dei disp ositori dei tempi, sia che questa si a naturale alla loro natura od acquisita, ed anche dalla simp atia o dalle contrarie tà che all 'inizio , nel tema di nasci ta, quegli stessi hanno coi luoghi coi quali essi hanno rapporto . Quanto al periodo nei quali deve manifestarsi.la forza degli avvenimenti, lo si trarrà dalla configura zione dei segni annuali e mensili coi luoghi che cau san o tali avven imenti , ed al tresì dal rapporto che i passaggi d egli astri e la configurazione del Sole e del-
264
la Luna hanno nei con fronti dei segni annuali e men sili . Difatti, se essi sono in accordo nel tema natale coi luoghi lesi , e succede in seguito che col loro passaggio si trovino ancora in u na con figurazione am ica, ciò è un buon segno per la persona che è co si nata ; è invece un segno cattivo se la loro configu razione è nemica e contraria . Se si trovano invece in discordia nel tema di nascita e se, assieme alla di versità della condizione si n ota che i pianeti col loro passaggio i n fo rtunano m aggiorm e n te tali luoghi con un aspetto opposto o quadrato, essi recheranno m ol to male, cosa che invece non accadrà se essi sono di versamente configurati . Quando gli stessi pianeti sono i signori dei tempi e dei passaggi, si avranno delle cose no tevol i ; e que sto ancor più se essi non solo sono i disp ositori dei tempi, m a se pure, nel tema di nascita, governano tali avvenimenti . Sono
poi
comp letamente
felici
o
sfortunati
quelli che hanno uno stesso luogo occupato d a vari significatori
o,
pur
avendoli
d iversamente
post i ,
cui capitino nello stesso tempo vari aspetti buon i o cat tivi . Questo sarà dunque il metodo che noi seguiremo per qu anto concerne la considerazione dei temp i . Non starò a d aggiungere nulla su l ge nere d egli av venimenti, poiché avend o fa tto conoscere , come mi ero posto all 'inizio , quali sono le caratteristiche gc-
265
nerali dei pianeti , si potrà conseguentemente aggiun gere quelle particolari se , accanto alla causa astrolo gica , si saprà giudiziosamente porre quanto procede dalle caratteristiche del temperam ento . Avendo spiegato in generale quanto è inerente alle natività , non stimiamo incongruo porre qui la fine di questo quarto ed ultimo libro .
fin e
266
I N D I C E
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In troduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LIBRO
pag.
3
pag.
9
pag.
19
pag.
22
pag.
29
pag.
I.
I.
Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Il.
Legittimità della scienza d elle predizioni astronomiche e suoi lim iti . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
III.
Della util ità della d ottrin a negli
IV.
Della virtù dei luminari e d ei
v.
Dei pianeti benefici e malefici
in flu ssi celesti . . . . . . . . . . . . pianeti . . . . . . . . . . . . . . . . . .
VI.
Dei pianeti maschili e femminili
pag.
37 40 41
VII. VIII.
Dei pianeti diurni e notturni . .
pag.
43
pianeti col Sole . . . . . . . . . . .
pag.
44
pag.
Della p otenza degli aspetti dei
IX.
Della virtù delle stelle fisse . . .
pag.
x.
Proprietà delle quattro stagioni
pa g.
46 52
Xl.
Della potenza dei quattro angoli o parti dell'orizzonte . . . . . . .
pag.
54
XII.
Dei segni fissi , m obili e comuni
p ag.
56
XIII. XIV.
Dei segni maschili e femminili
pag.
Degli aspetti tra segni . . . . . . .
pag.
58 60
xv .
Dei segni comandanti ed obbe-
267
d ienti. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
62
Dci segni equ ivalenti . . . . . . . .
pag.
XVII.
Dei segni contraddicentesi . . . .
pag.
63 64
XVIII.
Dei domicili . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
XVI.
XIX.
Dei t rigo n i . . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
65 67
xx.
Delle esal tazioni . . . . . . . . . . .
pag.
70
pag. p ag.
72 81
pag.
83
pag.
84
p ag.
87
p ag.
90
pag.
94
pag.
1 07
pag.
1 09
p ag.
111
pag.
1 12
•
XXI .
Dei termini
XXII.
Dei luoghi e dei gradi. . . . . . . .
XX III.
Della faccia , del carro di trion fo
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
e del trono di ciascun pianeta XXIV.
Dell'applicarsi e del defluire dei pianeti . . . . . . . . . . . . . . . . . .
LIBRO
II .
I.
Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Il.
Caratteristiche degli abitanti dei vari climi . . . . . . . . . . . . . . . .
III.
Familiarità dei vari paesi coi trigoni e le stelle . . . . . . . . . .
IV.
Affinità deivari paesi coi segni
v.
Del metodo per giungere alla
VI.
Dei paesi in relazione con gli
VII.
Del periodo d egli accad imen ti
VIII .
Del genere degli accadimenti
predizione d elle cose fu ture . . avvenimenti fu turi . . . . . . . . . fu turi. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
268
pag.
1 18
m ete e di altre cose del genere
pag.
1 25
Dell'inizio dell 'anno . . . . . . . .
pag.
1 27
pag.
1 30
stagion i . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
Del significato delle meteore . .
pag.
1 33 1 36
fu turi. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
x.
Del colore d elle eclissi , delle co-
XI. XII.
Delle caratteristiche d ei segni e loro in fluenza sul temp o . . . .
XIII.
Della consid erazione delle caratteristiche particolari d eUe
XIV.
LIBRO
III.
Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
Del la concezione e d ella n ascita
pag.
Del grado deU'ascendente . . . .
pag.
I. Il. III. IV.
Divisione d ella d ottrina delle natività . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
v.
Dei genitori . . . . . . . . . . . . . . .
p ag.
VI. VII. VIII. IX.
Dei fra telli e d elle sorelle . . . . .
pag.
x.
Xl. XII.
141 1 44 1 48
Dei maschi e delle femmine . . .
pag.
Dei gem elli . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
Delle nascite mostruose . . . . . .
pag.
1 50 1 54 1 59 161 1 63 1 65
pravvivere . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
1 67
Della durata d e l l a vita . . . . . . .
pag.
171
pag.
1 87
Di coloro che non p ossono so-
Della form a e d elle caratteristiche dei corpi . . . . . . . . . . . . .
269
XIII.
Dei difetti e delle mala ttie del corpo
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
XIV.
Delle qualità dell'anima . . . . . .
xv.
Malattie ed imped imenti d ell 'anima . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
p ag. pag.
1 92 200
pag.
215
22 1 222 2 24
LIBRO IV. l.
Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . .
p ag.
Il. III. IV .
Delle ricchezze . . . . . . . . . . . .
pag.
Delle d ignità . . . . . . . . . . . . . .
p a g.
Delle opere . . . . . . . . . . . . . . .
pag.
v.
Dei matrimoni .
p a g.
VI. VII. VIII.
Dei figli . . . . . . . . . . . . . . . . . .
p ag.
Degli amici e dei nemici .
pag.
Dei viaggi. . . . . . . . . . . . . . . . .
pag .
IX.
Del genere di morte . . . . . . . . .
pag .
x.
Della d ivisione dei tem p i . . . . .
pag.
270
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
227 233 242 245 249 252 257
ELENCO DEI VOLUMI PUBBLICATI Autore
Titolo
AA. VV.
Antico e Primitivo Rito di Misraim-Memphis
AA. VV.
Le vie della conoscenza in Platone
Statuti e regolamenti N. Ghietti
Antologia dei poeti carmagnolesi
P.D. La Rochel/e
Appunti per comprendere il secolo
AA. VV.
Astrologia Magica
A. Profila
Astrologia Perduta
Marco Mani/io
Astronomicon
G. C. Lensi Or/andi C.
Il Bafometto dei Templari a Firenze
R. Dotta
Baldessano - Storico della Chiesa nell'età della
K. Leont'ev
Bizantinismo e Mondo Slavo
Conte di Revigliasco
Della Caccia presso gli Antichi
Controriforma
G. Cannizzo
Cavalleria e Cavalieri
J. Evo/a
Le Chemin du Cinabre
G. Guerrieri
Cavalieri Templari nel Regno di Sicilia
M Marchetti
La Chiesa e il Convento di S. Agostino di
E. Aroux
Clef de la Commedie Antichatolique di Dante
Carmagnola Alighieri R. Guenon
Considerazioni sull'esoterismo Cristiano
E.A. Poe
Le Corbeau
R. Guenon
La Crisi del Mondo Moderno
E. Rubinelli
La Crociata contro i Catari
A. Calmet
Dissertazioni sopra le Apparizioni de' Spiriti e sopra i Vampiri
M C. De Paoli
L'enigma di Delo
R. Guenon
L'Esoterismo Islamico e il Taoismo
G. C. Lensi Orlandi
Gli Etruschi
M Terzaghi
Fascismo e Massoneria
Arato di Soli
I Fenomeni ed i Pronostici
C. Multi
Fiabe Transilvane
A. Crowley
La Figlia della luna
P. Turchetti
Il Filosofo Incognito: Louis Claude de Saint-Martin
G. C. Seri
Francescanesimo e Libera Muratoria
R. Von List
Das Geheimnis der Runen
G. C. Lensi Or/andi C.
Giorgione. Tre Capolavori Alchemici
E. Malynski - De Poncin
La Guerra Occulta
G. Pico della Mirandola
Heptaplus
J. Evo/a
L'Individuo e il Divenire del Mondo
M E. Allegri
Introduzione al Segreto Massonico
A. Von Arnim
Isabella d'Egitto
R. Guenon
Lettere a Evola
!.M Ismail
L'Islam e le teorie economiche odierne
L. Mendoza
Gli Invisibili
C. Mutti
Kantele e Krez: Antologia del Folklore Uralico
R. Lullo
Il Libro dell'Ordine della Cavalleria
A. Giacomini
Il Libro dei Segni sulle Pietre
Sat
Mantra
S. Farina
Massoneria Azzurra Rituali dei lavori A :. L :. A :. M :.
R. Guenon
La Metafisica del Numero
P. Daglio
Miracolose guarigioni e medicina scientifica
J. Dee
La Monade Geroglifica
F. Frisoni - C. Panà
Lineamenti storici dell'Astrologia
Principi del Calcolo Infinitesimale
C. Della Riviera
Il Mondo Magico degli Heroi
G. Laguzzi
La Musica delle Culture Extraeuropee
A. Fabre d 'Oiivet
La Musica Spiegata
M U. Chapra
Obiettivi dell'Ordine Economico Islamico
G. Von List
L'occultamento del Wuotanismo nel Cristianismo
G. Pico della Mirandola
E. Goblet d 'A iviella
Opus Aureum Le Origini del Grado di Maestro nella Libera Muratoria
D. Rotundo
Le origini italiane di Shakespeare
Sat
Pranayama
R. Von Sebottendorf
La Pratica Operativa dell'Antica Massoneria Turca
R. Von Sebottendorf
Prima che Hitler venisse
R. De Rosa
I Principi Fieschi - Conti Palatini
M. Va/san
La Realizzazione discendente degli ultimi tre
Storia della Società Thule
gradi della Massoneria Scozzese E. Clerici
La Regalità - Miti, Simboli e Riti
U.A. Barma
Il Regno di Saturno trasformato in Secolo d'Oro
Ricerca sulla Leggenda di Oggero il Danese
R. Reiner S. Farina
Rituali dei Lavori del R.S.A.A.
D. Viglongo
Roghi di Stato
A. Giacomini
Sator - Enigma Templare
M Kerbaker
Savitri
M Grosso
I segreti della Luna Nera
C. G. Jung
Septem Sennones ad mortuos Shakti - L'Energia Femminile che crea il
F. Mocco
Mondo A . C. Ambesi
I Simboli e il Rito
J. Evo/a
Simboli della Tradizione Occidentale
C. Levalois
Il Simbolismo del Lupo
T.Sicuteri - L. Di Caprio
Simbologia e Pratica della Geomanzia
H.P. Blavatsky
Le Stanze di Dzyan
P. Cortesi
Stelle e Impero
P. Carpi
Storia della Magia
A. Barruel
Storia del Giacobinismo - Massoneria e Illuminati di Baviera
R. Guenon
Studi sulla Massoneria e il Compagnonaggio 2 volumi
R. Guenon
Il Teosofismo - Storia di una Pseudo-Religione 2 volumi
C. Tolomeo
Tetrabiblos
B. Pisanelli
Trattato de' cibi et del bere
G. Cannizzo
Tredici scritti di Massoneria
FeireflZ
La Via del Cuore - Testi dell'Esoterismo Islamico
G. Faraci
Il Vero Fine della Massoneria
L. Mouéka
Via attraverso il deserto - La Ricerca dell'uomo da gran tempo perduto
L. Polo Friz
"Una Voce" - Ludovico Fra polli
F. Di Maggio
Vocabolario del dialetto lucano EDIZIONI ARKTOS Via Valobra, 1 2 8 - 1 0 1 22 - Carmagnola (TO)