Teologia del Nuovo Testamento
 8839920099, 9788839920096

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La teologia come discorso su Dio e sul suo operare in Gesù Cristo è il tema globale del Nuovo Testamen­ to. La prospettiva teocentrica, in cui Dio è considerato iniziatore nonché luogo di destinazione e di compi­ mento della redenzione, è patrimo­ nio comune a tutti gli scritti neote­ stamentari. Gesù Cristo, che è com­ parso nel nome di Dio e in cui Dio ha operato la salvezza, è il centro del messaggio del Nuovo Testa­ mento. Nonostante questi fondamentali punti in comune, i singoli scritti neotestamentari denotano ciascuno una impronta propria. Tutti si rivol­ gono a determinate comunità e ne affrontano le questioni e le proble­ matiche. Sicché si arriva ad accen­ tuazioni molto diverse del messag­ gio comune e basilare. Non è il caso di armonizzare affrettatamente tali differenze. La teologia neotesta­ mentaria perciò non è afferrabile se non nelle problematiche, ossia nella segnalazione degli approcci cristo­ logici, antropologici, sociologici, e­ scatologici ed ecclesiologici. Questo libro offre uno sguardo d'in­ sieme dei diversi approcci della teo­ logia neotestamentaria. Accanto a­ gli scritti del Nuovo Testamento so­ no tenuti presenti anche gli stadi precedenti della tradizione, a co­ minciare dal Gesù storico. Così que­ sto libro fornisce al lettore uno sguardo d'insieme rapido e attendi­ bile sulle varie modellazioni della teologia neotestamentaria.

jOACHIM GNILKA È professore di esegesi neotesta­ mentaria all'Università di Monaco. Ha pubblicato, tra l'altro, apprezza­ tissimi commentari ai vangeli di Marco, Matteo e Giovanni, oltre che alle lettere ai Filippesi, ai Colossesi, agli Efesini e a Filemone.

In copertina: TIZIANO, La moneta del tri­ (Vercelli, Civico Museo Borgogna).

buto,

J oachim Gnilka

TEOLOGIA DEL NUOVO TESTAMENTO

Editrice Queriniana

Titolo

originale

Neutestamentliche Theologie. Ein Oberblick © 1989 © 1992

by by

Verlag, Wtirzburg. Queriniana, Brescia via Piamarta, 6 - 25 1 87 Brescia

Echter

Editrice

ISBN 88-399-2009-9 Traduzione dal tedesco di

ENZO GATII

Stampato dalla Novastampa di Verona

INTRODUZIONE

La teologia nel senso di asserzione su Dio, sull' operato di Dio in Ge­ sù Cristo, può essere vista come un tema che abbraccia tutto il Nuovo Te­ stamento. La visione teocentrica, nella quale Dio è considerato l' iniziato­ re e fautore, oltre che il luogo di destinazione e di compimento della re­ denzione, è un bene comune a tutti gli scritti neotestamentari. Quando la creazione entra in prospettiva, ciò accade per lo più nel contesto della re­ denzione, poiché si giudica a partire dal punto di vista degli ultimi. Con­ cetti quali regno/sovranità di Dio, vangelo di Dio, giustizia di Dio, e an­ che Figlio di Dio, creano il legame con Dio in quanto principio e compi­ mento e possono equivalere ad alcuni altri. Gesù Cristo, che ha fatto la sua comparsa nel nome di Dio e nel quale Dio ha operato la salvezza, è il centro del messaggio di tutti gli scritti neotestamentari. Qui si constata sin dali' inizio una concentrazione sulla croce e risurrezione in quanto da­ ti salvifici determinanti. Essa trova espressione nelle più antiche formule di fede, attorno alle quali devono essersi raggruppate le prime comunità cristiane, e assume la sua conformazione presumibilmente più matura nella teologia paolina; ma può trovare articolazione anche in immagini a­ pocalittiche, come quella dell ' agnello che "come immolato" sta presso il trono di Dio (Ap 5 ,6). Essa incide fortemente sulla forma dei vangeli, i quali - incominciando da Mc- descrivono l' operato di Gesù come un cammino che conduce in maniera coerente verso Gerusalemme. La defi­ nizione eccessiva del vangelo come storia della passione con un' ampia introduzione, anche se può entrare in questione soprattutto per Marco, ha lasciato tracce altresì in Mt e in Le. E pure nel vangelo di Gv, dove Gesù in qualità di Figlio di Dio è il rivelatore di Dio stesso, nell' espressione sul suo innalzamento, che ricorre come asserzione centrale, si ha la sinte­ si di entrambe le cose, la sua croce e il suo ritorno al Padre. L' accesso a Gesù, che per lo più non può prescindere dal suo operato, avviene non soltanto attraverso i predicati o titoli cristologici, che costi­ tuiscono la confessione o le confessioni delle comunità cristiane primiti-

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Teologia del Nuovo Testamento

ve, bensì anche in maniera implicita. I titoli cristologici ricorrenti nelle confessioni sono distribuiti in maniere diverse. Taluni scritti contengono una loro confessione specifica, ad esempio la lettera agli Ebrei ha la con­ fessione di Gesù in quanto sommo sacerdote secondo l' ordine di Melchi­ sedek (Eb 5, l O) ; ma non si deve ignorare una certa preferenza attribuita alla designazione di Gesù come Figlio di Dio, comunque tale designazio­ ne debba essere interpretata nei singoli casi. La redenzione ha a che fare con i presupposti antropologici, col fatto che l ' uomo è condizionato dal peccato e dalla morte. Concezioni antropologiche approfondite si riscon­ trano soprattutto in Paolo e negli scritti giovannei. La salvezza operata in Cristo come tema degli scritti neotestamentari è orientata al presente e al futuro, è una salvezza già attuale e al contempo ancora ventura e da com­ piersi. Il cristianesimo ha iniziato con la comparsa di Gesù e l 'esordio della sua predicazione sul regno come movimento escatologico-finale. La questione sul rapporto tra presente e futuro resta un problema teologi­ co di grande portata, che incontra diverse soluzioni. La salvezza attuale, l'escatologia presente, l' attesa della fine imminente, la problematica del­ la dilazione della parusia, sono altrettante espressioni chiave che contras­ segnano un ampio campo di dibattiti condotti con vivacità. Se la fede è l' esigenza teologico-morale fondamentale che gli scritti neotestamentari presentano ai loro destinatari di fronte alla salvezza ope­ rata in Cristo, anche la comprensione di fede è altrettanto molteplice e abbondantemente sviluppata. Ciò non è condizionato meramente dalla questione se si tratti di una fede reclamata con la predicazione missiona­ ria e accompagnata dall' invito a prendere una decisione in grado di mu­ tare l' esistenza, oppure di una fede affaticata, minacciata, che ha bisogno di essere rinvigorita. Ciò ha a che fare soprattutto con il pensiero teologi­ co peculiare a ciascun autore. Tutti gli scritti neotestamentari si rivolgono a comunità, hanno come destinataria la chiesa. Questo vale anche per la breve lettera a Filemone, uno scritto privato destinato a Filemone e alla sua comunità domestica. Apprendere dati concreti sulla situazione della comunità può essere rile­ vante per l' argomentazione teologica di cui si serve l' autore. Modelli di chiesa sono presenti ovunque. Ma si presentano con delineazioni più o meno chiare. Anche sulla costituzione della comunità e della chiesa ci sono alcuni dati di cui occorre prendere atto. In tal modo abbiamo misurato il campo entro il quale si muovono le nostre osservazioni. La teologia neotestamentaria non può essere colta se non entro le problematiche della teologia, vale a dire nella segnalazione di approcci cristologici, antropologici, soteriologici, escatologici, eccle-

Introduzione

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si o logici. Questo libro si limita ad offrire un' esposizione della teologia neotestamentaria, secondo i singoli autori e scritti del Nuovo Testamen­ to. Anche la fonte dei l6ghia un antico racconto della passione preceden­ te al vangelo, che sono presi in considerazione, sono composizioni scrit­ te. Un' eccezione è costituita dagli asserti delle confessioni di fede e dalle formule di fede presenti negli inni. Esse mirano a richiamare l' attenzione sul terreno che precede gli scritti, un humus costituito da affermazioni teologiche tramandate oralmente. Può essere oggetto di discussione se anche Gesù debba essere compreso in una esposizione come questa. Noi lo abbiamo fatto. Siamo stati attenti, inoltre, a considerare e valutare Mc, Mt e Le nella loro autonomia e peculiarità. Si è rinunciato volutamente ad una sintesi. Forse non è neanche possibile. Ma, a Dio piacendo, abbia­ mo in progetto una "teologia" di più ampia mole.

INDICAZIONI BffiLIOGRAFICHE

Qui possiamo offrire soltanto una selezione concisa. Ulteriori indicazioni bi­ bliografiche si trovano nei commentari della Neue Echter Bibel, dove sono se­ gnalati pure altri commentari, che nel testo vengono citati in forma abbreviata. Esposizioni generali:

R. BULTMANN, Theologie des NT, Ttibingen 19655 [trad. it., Teologia del N.T.,

Queriniana, Brescia 1985]; J. SCHNEIDERIG. DAUTZENBERG (edd.), Gestalt und Anspruch des NT, Wtirzburg 19792 [trad. it., Introduzione letteraria e Teologia al N.T., Paoline, Roma 1982]; L. GOPPELT, Theologie des NT, Gottingen 19783

[trad. it., Teologia del N.T., M orcelliana, Brescia 1982]; W. THOSING, Die ntl. Theologie und Jesus Christus, l, Diisseldorf 1981; H. CONZELMANN, Grundrij3 der Theologie des

NT,

Mtinchen 19874; W. G. KOMMEL, Die Theologie des NT,

Gottingen 19875 [trad. it., La teologia del N. T., Paideia, Brescia 1976]. Sul capitolo primo:

P. VoLZ, Die Eschatologie der jiidischen Gemeinde in ntl. Zeitalter, Ttibingen

19342; C. H. Dooo The Parables ofthe Kingdom, Welwyn 19362 [trad. it., Le para­ bole del regno, Paideia, Brescia 19762]; A. ScHWEITZER, Die Geschichte der Leben­ Jesu-Forschung, Ttibingen 19516; R. BULTMANN, Jesus, Ttibingen 1958 [trad. it., Ge­ sù, Queriniana, Brescia 1972]; J. JEREMIAS, Die Gleichnisse Jesu, Gottingen 19657 [trad. it., Le parabole di Gesù, Paideia, Brescia 1973]; H. BRAUN, Jesus- der Mann aus Nazareth und Seine Zeit, Stuttgart/Berlin 1984; G. BORN KAMM, Jesus von Naza­ reth, Stuttgart 19874 [trad. it., Gesù di Nazaret, Claudiana, Torino 19772]. Sul capitolo secondo: S. ScHULZ,

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Die Spruchquelle der Evangelien, Ziirich 1972; A. POLAG, Die

Christologie der Logienquelle, Neukirchen 1977; P. HoFFMANN, Studien zur Theologie der Logienquelle, Mtinster 19823•

Sul capitolo terzo: E. LINNEMANN, Studien z ur Passionsgeschichte, Gottingen 1970; D. DoR­ MEYER, Die Passion Jesu als Verhaltensmodell, MUnster 1974; L. SCHENKE, Der gekreuzigte Christus, Stuttgart 1974.

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Teologia del Nuovo Testamento

Sul capitolo quarto: K. G. REPLOH, Markus - Lehrer der Gemeinde, Stuttgart 1969; K. KERTELGE, Die Wunder im Markusevangelium, Mtinchen 1970; M. HoRSTMANN, Studien zur markinischen Christologie, Mtinster 19732; H.-J. STEICHELE, Der leidende Sohn Gottes, Regensburg 1980; C. BREYTENBACH, Nachfolge und Zukunfts­ erwartung nach Markus, Ztirich 1983; E. BRANDENBURGER, Markus 13 und die Apokalyptik, Gottingen 1984; T. S6DING, Glaube bei Markus, Stuttgart 1985. Sul capitolo quinto: G. BORNKAMM/G. BARTH/H. J. HELD, Uberlieferung und Auslegung im Matthiiusevangelium, Neukirchen 196P; G. STRECKER, Der Weg der Gerech­ tigkeit, Gottingen 1962. W. TRILLINO, Das wahre Israel, Mtinchen 1964; H. GIE­ SEN, Christliches Handeln, Frankfurt/M. 1982; H. FRANKEMOLLE, Jahwebund und Kirche Christi, Mtinster 19842•

Sul capitolo sesto: C BURCHARD, Der dreizehnte Zeuge, Gottingen 1970; E. PLOMACHER, Lukas als hellenistischer Schriftsteller, Gottingen 1972; K. L6NING, Die Saulustradi­ tion in der Apostelgeschichte, Mtinster 1973; U. BussE, Das Nazareth-Manifest Jesu, Stuttgart 1978; M. D6MER, Das Heil Gottes, Bonn 1978; P. BovoN, Lukas in neuer Sicht, Neukirchen 1985; F. W. Ho RN , Glaube und Handeln in der Theo­ logie des Lukas, Bonn 19862•

Sul capitolo settimo: R. DEICHGRABER, Gotteshymnus und Christushymnus in der fruhen Chri­

stenheit, Gottingen 1967; K. W ENGST, Christologische Formeln und Lieder des Urchristentums, Giitersloh 1972.

Sul capitolo ottavo: L HERMANN, Kyrios und Pneuma, Mtinchen 1961; P. SIBER, Mit Christus le­ ben, Ztirich 1971; J. HAINZ, Ekklesia, Regensburg 1972; F. LAUB, Eschatologi­ sche Verkundigung und Lebensgestaltung nach Paulus, Regensburg 1973; J. HAINZ, Koinonia, Regensburg 1982; H. HOBNER, Das Gesetz bei Paulus, Gottin­ gen 19823; W. KLAIBER, Rechtfertigung und Gemeinde, Gottingen 1982; H.-J. KLAUCK, Herrenmahl und hellenistischer Kult, Mtinster 19822; G. NEBE, "Hoff­ nung" bei Paulus, Gottingen 1983; H.-H. ScHADE, Apokalyptische Christologie bei Paulus, Gottingen 19842; E. P. SANDERS, Paulus und das paliistinische Ju­ dentum, Gottingen 1985 [trad. it. , Paolo e il giudaismo palestinese, Paideia, Brescia 1986]; W. THOSING, Gott und Christus in der paulinischen Soteriologie, Milnster 1986; A. VoN DOBBELER, Glaube als Teilhabe, Ttibingen 1987; S. Jo­ NES, "Freiheit" in den Briefen des Apostels Paulus, Gottingen 1987.

Indicazioni bibliografiche

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Sul capitolo decimo: K. M. FISCHER, Tendenz und Absicht des Epheserbrief, Géittingen 1973; H. MERKLEIN, Das kirchliche Amt nach dem Epheserbrief, Mtinchen 1973; H. E. LONA, Die Eschatologie im Kolosser- und Epheserbrief, Wtirzburg 1984. Sul capitolo undicesimo: H. VON LIPS, Glaube- Gemeinde -Amt, G ottingen 1979. Sul capitolo dodicesimo: E. GRASSER, Der Glaube im Hebriierbrief, Marburg 1965; O. HoFIUS, Kata­ pausis, Ttibingen 1970; H. ZIMMERMANN, Das Bekenntnis der Ho.ffnung, Kéiln 1977; F. LAUB, Bekenntnis und Auslegung, Regensburg 1980; M. RISSI, Die Theologie des Hebriierbriefes, Ttibingen 1987. Sul capitolo tredicesimo: R. HOPPE, Der theologische Hintergrund des Jakobusbriefes, Wtirzburg 1977; W. POPKES Adressaten, Situation und Form des Jakobusbriefes, Sttittgart 1986. Sul capitolo quattordicesimo: J. A. BùHNER, Der Gesandte und sein Weg im vierten Evangelium, Ttibingen 1977; W. BrrrNER, Jesu Zeichen im Johannesevangelium, Ttibingen 1987; H. KoHLER, Kreuz und Menschenwerdung im Johannesevangelium, Ztirich 1987; T. ONUKI, Gemeinde und Welt im Johannesevangelium, Wtirzburg 1987; U. ScH­ NELLE, Antidoketische Christologie im Johannesevangelium, Géittingen 1987; L. WEHR, Arznei der Unsterblichkeit, Mtinster 1987; M. THEOBALD, Die Flei­ schwerdung des Logos, Mtinster 1988. Sul capitolo quindicesimo: T. HoLTZ, Die Christologie der Apokalypse des Johannes, Berlin 1962; A. SA­ TAKE, Die Gemeindeordnung der Johannesapokalypse, Neukirchen 1966; E. ScHùBLER FIORENZA, Priester fti.r Gott, Mtinster 1972; G. MAIER, Die Johanne­ soffenbarung und die Kirche, Ttibingen 1981.

Capitolo primo

GESÙ

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