Romanticismo politico
 8814037388, 9788814037382

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Carl Schmitt

Romanticismo questa originale del

romanticismo

e

politico

ingegnosa critica condotta

politico

attraverso l'analisi di

prattutto

un

so¬

ti¬

suo

pico esponente tedesco, Adam Müller Schmitt perviene a determinare sia il qua¬ dro generale della perdita di capacità po¬ litica del liberalismo, sia la matica crisi dello Stato

connessa e

In

borghese.

dram¬

questa

che apre il periodo della maggiore più geniale attività schmittiana, è possi¬ bile cogliere un primo tentativo di risposta alle contraddizioni implicite nella secolariz¬ zazione, cioè proprio alla questione che oc¬ cuperà tanta parte della successiva produ¬

opera, e

zione di Schmitt. Romanticismo

Così, tanto

un

idee ’, di

un

Politico

importante saggio

ma

anche

un

di

è

intervento

pensatore, che

camente

dinanzi

politiche

Carl

e

del

fondamentali nostro

Schmitt,

nato

sol¬

militante

qui precisa terminologicamcntc le

alle

non

storia delle

crisi

temati¬ sue

tesi

teoriche

e

secolo.

a

Plettemberg in VVestfalia pubblico nelle Univer¬ Berlino (1926), Colo¬

nel 1888, fu professore di diritto sità di Greifswald, Bonn (1922),

nia (1932) e di nuovo a Berlino dal 1933 al 1943. Ebbe grande influenza culturale e politica nel periodo fra le due guerre. Dal 1945 conduce vita privata nella città natale.

Opere principali: Gesetz und Urteil (1912); Der Wert Bedeutung des Einzelnen (1914); Die Diktatur (1921); Politische Theologie (1922); Die geistes¬ geschichtliche Lage des heutigen Parlamentarismus (1923); Römischer Katholizismus ttnd politische Form (1923); Verjassungslehre (1928); Der Hüter der Verfassung (1931); Der Begriff des Politischen (1932); Legalität und Legiti¬ mität (1932); Über die drei Arten des rechtswissenschaftlides Staates und die

chen

Denkens

(1934); Der Leviathan in der Staatslehre (1938); Positionen und Begriffe (1940); Land und Meer (1.942); Ex captivitate salus (1950); Donoso

des Thomas Hobbes

Cortes

in

gesamteuropäischer Interpretation

(1950);

Der

Xomos der Erde (1950); Hamlet oder Hekuba (1956); Ver¬ fassungsrechtliche Aufsätze (1958); Theorie des Partisa¬ nen (1963); Politische Theologie II (1970). Traduzioni

italiane: Principii politici del nazional¬ (1935); Il concetto d'impero nel diritto interna¬ zionale (1941); Le categorie del politico (1972); La dit¬ tatura (1975); Teoria del partigiano (1981); Il custode della costituzione (1981). socialismo

civiltà collana

già

curata

del diritto

diretta da Francesco da Francesco

42

Calasso

Mercadante

Titolo

originale:

Carl Schmitt

Politische Romantik Duncker & Humblot,

19683, Berlin

Traduzione italiana di Carlo Galli

Carl Sclimitt

Romanticismo po litico a cura

CARLO

GIUFFRÈ

di

GALLI

EDITORE

MILANO

TUTTE LE COPIE DEVONO ESSERE TIMBRATE DALLA S.I.AÆ.

TUTTI

(1981) Tipografia

I

DIRITTI

MORI & C. S.p.A.

-

SONO

RISERVATI

21100 Varese

-

Via F. Guicciardini 66

PRESENTAZIONE

È frequente

basti

pensare ad opere come La Ger¬ mania di Mme de Staël, o La Scuola Romantica di che gli scritti sul romantici¬ Heine, e alla loro fortuna smo, almeno quelli di gran classe, pervengano a determi¬ nazioni concettuali non soltanto di carattere letterario, ma

politiche in senso lato; il che testimonia senza dubbio la grande capacità di coinvolgimento del fenomeno roman¬ tico, il suo profondo radicamento nella nostra essenza di contemporanei Neppure Cari Schmitt in Romanticismo politico si sottrae alla sfida implicita nella questione roman¬ tica, ed anzi si adegua volentieri alla necessità di indivi¬ duare nel romanticismo non solo alcune qualità letterarie, ma la cifra di un destino più generale: in questo libro, infatti, non si tratta soltanto dell’attività politica di perso¬ naggi che dal punto di vista della storia della letteratura sono facilmente classificabili come romantici {un mag¬ giore come Schlegel e un minore come Adam Müller, con sporadici riferimenti a Novalis), ma viene istituito un forte collegamento fra romanticismo e un certo modo di rapportarsi con la realtà politica {soprattutto nella pre¬ messa del 1924). Data l’importanza e la latitudine delle considerazioni politiche che sono contenute, implicite od esplicite, in Romanticismo politico, 0 che ne sono prepa¬ rate come da un indispensabile antecedente, appare neces¬ di romanticismo sario chiedersi, in primo luogo, se il Schmitt sia storicamente attendibile, se cioè questa giova¬ nile monografia così densa, coinvolgente, ricca di con¬ seguenze, e insieme brillante e a tratti pamphlettistica non riveli superficialità di giudizio 0 un vero e proprio frain¬ '

VI

Presentazione

tendimento sostanziale,

se

diffamazione,

«

una

una

cioè

quella di Schmitt palese ingiustizia » (L).

non

sia

Al lettore italiano vengono certo in mente le osservazioni con cui Manzoni interveniva, a distanza d'anni, nel dibat¬ tito

fra classicisti

politico-letteraria

e

romantici, la prima grande querelle

del nostro Ottocento:

« non

poté

...

il si¬

stema romantico evitare, neppur esso, la derisione; ma al¬ meno quelli, che vollero deriderlo, furono costretti a esa¬ gerarlo, o piuttosto a inventarne uno, loro, e ad apporlo

proposto, né sognato; metodo screditato, quasi infallibile, e che si smetterà alla del mondo » (2). E queste fine probabilmente obiezioni verso le troppo facili polemiche antiromantiche sembrano confortate anche dalla tradizione della nostra storia letteraria, tendente ad associare al romanticismo la ricerca del vero, il rifiuto dell'imitazione, e in generale una seria attitudine al realismo e alla moralità. A questa circostanza si aggiunge poi la permanenza, in Italia, di una forte a

chi

non

tanto

lo

aveva

mai né

d’una riuscita

ma

impostazione classica dell’argomentazione poetica, tale da garantire una costante capacità formale alla nostra lontanamente simile trovare anche solo poesia; per qualcosa '

al concetto schmittiano di romanticismo

'

come

occasiona¬

', lo studioso di letteratura italiana dovrà

lismo

soggettivo forse prendere in considerazione addirittura D'Annunzio, e sempre con molte cautele (3).

Krockow, Die Entscheidung. Eine Untersuchung Jünger, Carl Schmitt, Martin Heidegger, Ferdinand Enke Verlag, Stuttgart, 1958, p. 90. (2) A. Manzoni, Lettera sul romanticismo, (1823), in Tutte le opere, Avanzini e Torraca, Roma, 1965, pp. 1128-1138 (cfr. p. 1135). (s) R. De Felice, D’Annunzio politico. 1918-1938, Laterza, RomaBari, 1978, p. xi: « la sensibilità e le capacità politiche gli mancavano quasi del tutto e la sua politica o non fu propriamente sua o fu assai spesso il prodotto di stati d’animo e di reazioni morali ». Nella stessa p., D’Annunzio è iscritto nella dialettica (che Schmitt definisce romantica) di vecchio e nuovo ’. Su D’Annunzio come romantico

(x)

Ch. Graf von

Über Ernst

'

Presentazione

VII

Tuttavia, la serie di fenomeni rilevata da Schmitt in a proposito del romanticismo soprattutto te¬ [anche se vi si adombra una possibile estensione ad ambiti inglesi e francesi), è ascrivibile ad una tradizione consolidata, che ha trovato articolazione storiografica in un grande lavoro di sistemazione specialistica (4), in cui

questo saggio, desco

accanto

a

stroncature

positive proprio

di

feroci

quei

si trovano anche valutazioni

caratteri criticati da Schmitt

come

occasionalistici; nella tensione fantastica all’ineffabile, nel librare il

finito

in

un

giocoso

movimento di apertura sul¬ sua capacità di

il romanticismo dimostrerebbe la

l’infinito, sia pure in modo confuso e frammentario rispondere alle esigenze dello spirito del tempo (5); e di qui anzi trar¬ rebbe origine la forza emozionale della lirica contemporanea, la revisione contingentistica del rapporto fra il soggetto '

cfr. G.A. Borgese, Golia. Marcia del fascismo, Mondadori, Milano, 1946, p. 176. Sulle caratteristiche della poesia dannunziana che, da un punto di vista schmittiano, potrebbero esser definite ro¬

politico

mantiche ’, cfr. E. Raimondi, Gabriele d’Annunzio, in Storia della let¬ teratura

italiana, Garzanti, Milano, 1969, voi. IX, pp. 3-84, soprattutto

le pp. 49-50, 55.

(4)

(Estetica, Einaudi, della filosofia. pp. 370-373), attra¬

Dalle fondamentali osservazioni di Hegel

Torino,

sulla storia

La

t.

1967, pp. 75-81, 581-594; Lezioni Nuova Italia, Firenze, 1967, voi. Ili,

2,

(La Scuola romantica, in La Germania, Laterza, Bari, 1972, pp. 1-168), il primo grande risultato sistematico è R. Haym, La Scuola romantica. Contributo alla storia dello spirito tedesco, (1870), Ricciardi, Milano-Napoli, 1965. Segue una vastissima produzione (Dilthey, Huch, Walzel, Nadler, Farinelli, Meinecke, Strich, Seillière, Schultz, ecc.) su cui cfr. O. Walzel, Appendice bibliografica a Haym, cit., ma non comprende Schmitt pp. 913-940 (fino al 1925 con note di aggiornamento del curatore italiano, E. Pocar). —, (6) M. Praz, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura roman¬ verso

la stroncatura di Heine

tica, Sansoni, Firenze, 19664, p. 19; P. Szondi, Poetica dell’idealismo tedesco, Einaudi, Torino, 1974, PP- 91-109, m-133; F. Strich, Classi¬ cismo

e romanticismo tedesco, (1922), Bompiani, Milano, Walzel, Il romanticismo tedesco. L’intuizione del mondo

(1908), Vallecchi, Firenze,

1924.

1954; e

O-

dell'arte,

Presentazione

Vili

che caratterizza le

maggiori esperienze poetiche riferimento al poeta delle Oc¬ casioni). In aperta polemica con Schmitt, uno studioso italiano ha così affermato, che « quel che nel moto roman¬ il diviniz¬ tico è più importante e fecondo è proprio zamelo del particolare », dato che « V ambivalenza » del ro¬ manticismo può sì « ridurre il mondo a un punto, ma anche esaltare ogni punto a mondo » (8). Ma, a prescindere dal giudizio che viene espresso sul romanticismo in gene¬ rale, gli elementi fondamentali dell' analisi di Schmitt ap¬ paiono, dal punto di vista fenomenologico, in fondo con¬ divisibili, tenuto conto che ci troviamo di fronte ad un pro¬ cedimento idealtipico, in quanto tale giustificante la scelta di Müller {un minore, appuntò) come deutsche Beispiel, come Typus politischer Romantik. Naturalmente, il fatto che Schmitt non ci fornisca una caricatura del romantici¬ smo, non implica di per sé che sia corretta /’interpretazione del fenomeno, né tanto meno implica la forte valenza poli¬ tica in senso lato che l'autore vi vuole connessa; nella fase interpretativa Schmitt procede da solo, corre i suoi rischi e rivela a un tempo la sua indubbia originalità, conferman¬ e

l'oggetto

del Novecento

( è l’antitesi fra attimo e durata; in questo modo, l’opposizione cetuale di von der Marwitz sarebbe stata sollevata, da Müller, « oltre il livello dell’orgo¬ glio prussiano per le gloiie patrie, oltre l’ostinata richiesta che nel 1798 produsse l’atto di assicurazione ’, oltre il primitivo legittimismo regio ed oltre l’orrore degli Junker per la rivoluzione ». In realtà, Müller ha prestato all'opposizione cetuale solo dei servizi in campo stilistico, e nulla più. Su ciò che c’era da fare riguardo ai problemi concreti, gli Junker non avevano certo bisogno d'imparare nulla da Müller; d’altra parte, l’antitesi di attimo e durata era il più vecchio argo¬ mento dell’ideologia conservatrice. In Müller non c’era nulla da trarre

liberali,

’, per dir così, che non

poscritto zioni

che

trarre

potesse

di Arnim

a

un

conservatore, avversario delle riforme

meglio

Des Knaben

da Burke.

Steig

Wunderhorn vi

fa notare che nel

sono

delle afferma¬

Reflections di Burke, senza che Arnim abbia pensato a questo rapporto di dipendenza. Più probabil¬ mente, Arnim ha usato alcune reminiscenze del periodo di Göttingen. Ad ogni modo, è evidente che Müller nel periodo berlinese non ha aperto nuovi orizzonti, con la sua ibrida filosofia politica di tipo arparrebbero

tratte

dalle

Romanticismo

2o8

La

fondamentale

ricerca

politico

sulla

teoria

della

moneta

in

Adam Müller, fornita da Pályi nella sua Romantischer Geld¬ theorie, perviene al seguente risultato: Adam Müller «si dif¬ ferenzia dall'economia politica del suo tempo essenzialmente

perché ribalta formalmente i termini dei problemi, non perché li affronti da un punto di vista più profondo ». « Adam Müller non ha approfondito il concetto di moneta del¬ l'economia politica classica, e tanto meno lo ha superato: attraverso un uso terminologico assai elastico, a cui era por¬ tato dai presupposti romantici del suo pensiero, lo ha piuttosto reso duttile a suo piacimento; ha inoltre rovesciato parados¬ salmente nel suo contrario la dottrina tradizionale dei rapporti fra ordini economici privi di moneta e ordini monetari». Questo è il metodo naturale dell’intellettualismo romantico. solo

certo

Sotto l’influenza di Gentz,

e

a causa

i latifondisti

della

sua

vicinanza

con

prussiani, soprattutto personaggi pratici seguito alla sua pratica amministrativa, Müller ha tuttavia assimilato alcune interessanti competenze specifiche parti¬ colari (30). Il suo articolo « Londoner Bank » nel Konservationscome

e

in

tistico. Piuttosto, si è rivelato assai abile

nell’apprendere alcune cogni¬ poi combinava variamente nei dialoghi. Anche il suo giudizio sull’Inghilterra ha subito un cambiamento, sotto l’in¬ flusso dell’ambiente berlinese. Quando scriveva a Gentz, nel 1810, af¬ fermava di considerare come il più importante impegno della sua vita la lotta contro gli imitatori dell’Inghilterra in ambito agrario; ma anche questa nuova valutazione dell’Inghilterra non era certo qualcosa di nuovo, che gli Junker della marca orientale dovessero imparare da lui. Nonostante avessero come comune nemico Napoleone, i veri militari non si ingannavano, nel loro istinto, riguardo allo « spirito mercantile dell’Inghilterra »; questa era considerata una terra che non produceva soldati, ma « al massimo un paio di rompicollo, come eroi del mare », zioni

pratiche,

che

che conduceva guerre

mercenarie, « pagando il sangue delle altre na¬ spremuto dal continente con metodi da usuraio » (cfr. Intelligenzblatt der Neuen Feuerbrände, 1808, pp. 227, 228).

e

zioni

con

(30) moriale

junge

il denaro

Come su

esempio poco conosciuto di questo periodo, cfr. il me¬ Friedrich List del 1820, riportato da Karl Goeser, Der

Friedrich List,

Stuttgart

und

Berlin, 1914, pp. 93 sgg. La

voca-

Romanticismo

lexikon di Brockhaus è

un

saggio

politico

oggettivo, in cui forza centrifuga e la

concreto

delle

una

forza dare

209

e

immagini più care a Müller, la centripeta, non serve solo a fini retorici, ma riesce a un valore oggettivo all’esposizione; qui Müller non è più '

romantico. Il

'

teoretico

romantico

questo proposito, parlare invece che le

immagini pensino

sue

è infatti

di teoria

o

di

inesatto,

a

lascia

pensiero

per lui e, abbandonandosi

al

gioco combinatorio o antitetico di idee che gli sono estra¬ coglie soltanto il valore puramente verbale di queste idee, e le porta ad assumere significati ambigui ed equivoci. Non ci sono, dunque, idee romantiche, ma soltanto idee ro¬ nee,

manticizzate. Per il romanticismo

politico

è

fatto che il materiale intellettuale, tiche

cercano

di darsi

una

particolarmente con

rilevante il

cui le emozioni

roman¬

forma, sia relativamente indifferente.

Non necessariamente tutte le emozioni derivate dalla sfera

l'aspetto di un’associazione d'idee politiche. gli esempi più evidenti del fatto che l’impressione occasionale di un avvenimento politico viene tradotta in vibrazioni poetico-filosofiche, mentre un’impres¬ sione non originata dalla politica può dar vita ad associazioni d'idee politiche. In aforismi come: « gli ordini sono fuochi politica

assumono

In Novalis si trovano

fatui ché

o

stelle cadenti »,

sono

il

polline

dello Stato », tico

viene

«

il

«

i soldati hanno vestiti colorati per¬

dello Stato

re

», « oro e

argento

è il sole nel sistema

poeticizzato.

sono

planetario

»,

Lo stesso avviene anche in

il sangue il poli¬

quei

nu¬

merosi casi in cui vengono create analogie filosofiche, teolo¬ giche o pertinenti ad un’altra scienza « superiore »; anche

zione «

ed

il

destino

del

popolo

I tedeschi devono commerciare

tedesco con

appaiono così formulati: inglesi », e cioè non devono Zollverein. Questa teoria ecosuo ideale da bottegai, fa del vi

merci

aspirare né all'industrializzazione né allo nomico-politica di tipo romantico, con il popolo tedesco il servitore dei monopoli industriali e glesi, ed è naturalmente condotta anche in questo caso argomentazione organicistica (cfr. supra, pp. 148-150), « corpi sani » ed « escrescenze malate », eccetera.

commerciali in¬ con una

pseudo-

in cui rientrano

Romanticismo

210

politico

in questo caso, infatti, lo scopo è di innalzare l’oggetto in una sfera poetica, e l’analogia non serve alla chiarezza concettuale

metodologici, come avviene in¬ quando si spingono ai abusi dell’analogia (31). Princìpi come: la mo¬ più grossolani narchia è il sistema più giusto, perché implica un centro asso¬ né ad interessi sistematici

o

nei filosofi della natura, anche

vece

(31)

J.J. Wagner, Über die Trennung der legislativen Staatsgewalt, München, 1804, composto in occasione dei

Lo scritto di

und exekutiven

dissensi fra il governo bavarese essere

ascritto al romanticismo

filosofia

politica

e

l’assemblea dei ceti,

politico,

dato che

implica

dovrebbe

non un

sistema di

interamente derivato dalla filosofia della natura. In

testo merita più attenzione dei lavori di Müller; possiede infatti un buon talento sistematico, simile per me¬ todo a quello di Bonald, c riesce così ad identificare il ruolo del sovrano nella realtà politica con il supremo principio unificatore di un sistema filosofico. Per quanto riguarda poi un paragone con le tesi filosoficopolitiche di Müller, devono essere presi in considerazione i seguenti passi: p. 4 (« Non nuocetevi a vicenda », è il primo principio di diritto

ogni

caso,

questo

l'autore

naturale che fonda lo Stato; si tratta essenzialmente di del diritto dei un

forti contro i

più principio negativo,

ne

più

consegue

«

deboli. Ma

una

limitazione è solo

poiché questo

necessariamente che tutto l’edi¬

ficio della scienza ne risulterà un insieme di opposizioni e di antitesi; infatti, ciò che è negativo inizia da un’antitesi... che tutt’al più può

ricondotta ad un’antitesi

originaria ». Per Wagner, la separa¬ popolo e principe è appunto un’antitesi di questo tipo, che implica la separazione di legislativo ed esecutivo. Come tutti i rap¬ com’è del resto anche Müller presentanti dello esprit géometrique Wagner non può iniziare con la tripartizione di Montesquieu; il potere giudiziario, proprio come potere separato, la cui indipendenza appare nella realtà storica molto precocemente e con estrema chiarezza, è assente dalla costruzione di Wagner, poiché non rientra nel facile schematismo delle antitesi); p. 15 («Sarei felice se il lettore riuscisse a convincersi che questo paragone dello Stato con l’organismo umano non deve apparire soltanto come una similitudine, ma deve essere essere

zione fra

riconosciuto

libertà»); tratto

la

di

di

in

p. 17

sociale,

concreto

(«Lo

ma

produttività

come

Stato

l’intima identità della natura

non

è casuale, né si fonda

cade dall’albero

ideale del genere

come

un

ha

su

frutto maturo

di non

con un

la

con¬

appena

lo stesso

grado raggiunto efficacia della produttività reale della terra »); p. 19 (il punto centrale uno Stato deve essere una persona); p. 31 (la superficiale eleganza umano

Romanticismo

luto, si

trovano anche

di

tendenza

una

politico

in Bonald,

2ll

in lui

ma

l’espressione

sono

unitaria, di tipo scolastico-sistematico. In

Maistre

erano la conseguenza della sua esigenza di un'istanza suprema, esigenza specificamente giuridica ed assolutamente non romantica. In Novalis, invece, sono idee determinate

solo

'

'

poetiche. E ciò si dimostra gerarchia è la « figura-base simmetrica degli Stati, il principio dell’unità dello Stato come rappresentazione intellettuale dell’Io politico »; qui si esteticamente,

sono

chiaramente in frammenti

mescolano

figure

la

come:

associazioni

indiscriminatamente

d’idee derivate

dalla filosofia della natura, da Fichte, dall'estetica in

e

dalla

aforisma ritmicamente

politica, spumeggianti compatto, ma privo di valore concreto. Questo modo romantico di considerare le cose si basa sul continuo passaggio occasionalistico da un campo all’altro del¬ la realtà, alla ricerca di un « terzo superiore » estraneo al soggetto romantico, insieme idee che di

che vi

prestito che

e

era

»,

sulla confusione

appartengono

a

generata dal mescolare

campi differenti. L’espressione «un miscuglio poco

che in Müller c’era soltanto

Solger,

sincero »,

e

un

la

giusta

osservazione di Wilhelm Grimm, che ciò era « preso in del romanticismo:

di buono nei sentimenti di Müller

rimandano al secondo

questo, cioè,

dclla Sassonia

e

attraverso

principio

questo tipo di confusione, uti-

della Prussia; interessante per le

analogie è

il

con

le idee

primo ser¬ vitore dello Stato », poiché questo è un concetto democratico); p. 32 (i consiglieri forniscono al principe il concetto, e il principe lo trasforma e la ba¬ calcolo artificiosa ,’ il in idea); p. 84 (contro la politica lance of powers ’; il parlamento inglese ritarda l’andamento degli affari di Stato e fornisce alla nazione il pretesto per esercitarsi nell’eloquenza politica); pp. 51, 65 (tutte le realtà si fondano sulla possibilità; la realtà in quanto tale è solo limite e malattia); infine, come esempio delle opinioni politiche di questo conterraneo di Hegel, p. 98 (« Il ce¬ lebre pubblicista J. M. Möser nel carcere di Hohentwiel, poteva ben rallegrarsi della sua forza d’animo, ma non poteva certo impedire i progetti del principe »). del

giovane Hegel); pp.

22,

32,

48-49,

93

(il

re

non

«

Romanticismo

212

lizza idee che

gli

sono

estranee,

produce costruzioni letterarie, quei paradossali rovesciamenti.

politico come

e,

sua

unica attività,

le cui conseguenze

sono poi l’impressione di non af¬ fidabilità è richiamata da un’altra particolarità del romanti¬ cismo, derivata dalla sua specificità spirituale. Il punto, intorno a cui ruotano le figure romantiche, è sempre oc¬ e le casionale, pertanto pseudo-argomentazioni del romanti¬ cismo possono sempre giustificare qualsiasi stato di cose. Il Polizeistaat centralizzato può essere oggi la morta macchina artificiale a cui le forze vive dei privilegi cetuali non deb¬ bono venire sacrificate; domani, questi privilegi possono diven¬

Ma

deformazioni, da risanare assimilandole nel grande corpo collettivo dello Stato; la separazione dei poteri può significare oggi la distruzione di quell’organismo che è lo Stato, e domani può significare invece il gioco vitale delle antitesi, che si riper¬ tare

cuotono in tutta la natura

attraverso la cui azione

reciproca si pro¬ cose poiché duce la superiore unità deH'organismo vivente. Niente è più innaturale e ripugnante del « costruire » artificiale, rivoluziona¬ rio e privo di consistenza; ma d’altra parte, la grandezza della nazione prussiana sta proprio nel fatto che essa stessa crea consapevolmente ciò che la natura le ha negato. Oggi, la ri¬ e

la guerra è la madre di tutte le

voluzione francese

così

innaturale idolatria anche

essere

«

e

un

come

è

la intende Burke

crimine

senza

senso;

la violenza naturale, l’affinità elettiva di

vitalità costretta

e

sottomessa », che spezza le catene

scrupoli moralistici e Questa incapacità

formali

{Friedrich II,

p.

una

domani, può

305),

una

degli

eccetera.

di calcolare le conseguenze delle

proprie impressione esterna, hanno il loro fondamento nella produttività essenzialmente estetica dei romantici. La politica è loro estranea, quanto la morale o la logica. Tuttavia, i casi di romanticismo politico sono da distinguere dai casi di politica romantica. Un uomo, idee,

e

anche

questo abbandonarsi ad ogni

non

intimamente romantico,

nuova

può

essere

motivato nelle

porre al loro servizio la forza deriva da altre fonti. Come caso tipico di questa politica

sue

azioni da idee romantiche

che

gli

e

Romanticismo

romantica

(un

politico

213

assai

semplice, proprio chiare e complicate)

caso

per

non

parlare

di

azioni statuali poco si può considerare l’assassinio di Kotzebue, ad opera dello studente Karl Ludwig Sand (32), il 20 marzo 1919. Sand fu allevato con una seve¬ rità morale

era

commoventi

e

si

alla debolezza

e

fornisce

tipica

ancora

adolescente si

del XVIIT secolo; da fanciullo

era

alla lascivia. In Francia, dove

Robespierre esempio di questo severo moralismo, come un prodotto della rigida tradizione

delYesprit classique,

ma

in Germania

una

definizione simile

sarebbe erronea, dato che il classicismo tedesco

l’influsso di idee umanitarie

primitiva

severità.

anche in Germania,

la

capacità

da

con

clamoroso

un

lo si classificherebbe

la

e

esercizi di volontà spesso sforzato di non concedere alcuno spazio

tormentato

non

attività

e

Ma

e

era

quella

severità sussisteva

in Sand ebbe l’effetto di

romantica

già

sotto

rousseauiane, in cui si dissolse

di mantenere

un

ancora

conservargli certo nerbo

di dargli, insieme alla forza di psichica precise determinazioni, la capacità di agire, nel senso comune, e non « superiore », del termine. Da studente, aderì al romanticismo del suo tempo, allora popolare e idilliaco, si esaltò per le antiche canzoni popolari e celebrò il medioevo con onesta lealtà; credeva al suo ideale di libertà e di patria senza nessuna riserva romantica. A quest’uomo sincero, il vecchio Kotzebue, lascivo e maligno agente della Russia, appariva necessariamente come il nemico. La primitiva poli¬ nella

sua

giungere

e

a

tica studentesca, che si manifestava non

aveva

politica

niente di romantico in

con

senso

l’ostilità per lo zar, specifico. La linea

del sentimento nazionale tedesco andava allora sol-

(**)(**) Per quanto segue sono state utilizzate, oltre alle più note esposizioni delle vicende di Sand, soprattutto le importanti notizie comunicate da Wilhelm Hausenstein in Forschungen zur Geschichte Bayerns, avuto la

voi. XV, 1907, pp. 160, 244. Il dr. Hausenstein ha anche bontà di mettermi a disposizione il ricchissimo e importante

materiale da lui raccolto per una biografia di Sand. Non mi è invece accessibile una biografia di Karl Folien apparsa nell'annuario

stata

della Società storica tedesco-americana dell’Illinois nel

1916.

Romanticismo

2l4

tanto contro la Francia

straniero,

e

Kotzebue

contro tutto ciò che

francese

o

era

proprio allora scacciato, la risvegliato la coscienza nazionale.

aveva

dunque

uno «

si voleva così sottolineare la

prima di tutto il potenza politica che

era

«

straniero sua

traditore

Sand sia nata da

una

»

non

precisa

che si sia diretta contro

un

»

solo

debolezza; la

«

e

si

moralmente

», se

studenti

per gli al servizio di

ma

spia distruggere il

voleva

studenti tedeschi. Tuttavia,

e

era

cioè contro il nemico

dominazione

cui

e

politico

movimento

una

degli

dire che l’azione di

può

sensibilità nazionale

e

politica,

nemico chiaramente riconosciuto

tale. L’azione fu certo motivata da idee

come

la scelta sia caduta

proprio

su

politiche, ma che spiegarsi, con quello « scellerato »

Kotzebue è da

col fatto che per Sand diventato il simbolo, romanticamente costruito, della vol¬

molta era

probabilità,

garità e della bassezza. La circostanza dell’evidente innocuità politica di Kotzebue, che fa di quell’assassinio un delitto politicamente ridicolo, sarebbe rimasta tale e quale anche se Sand avesse agito esclusivamente per motivi nazionali ’: la struttura romantica dell’avvenimento è data dal fatto che

volontà

politica

seria

importante

si scateni contro

una

oggetto dunque occasionalistica, perché il punto su cui si concentra l'energia politica è trovato occasionalisticamente; solo la direzione dell’operare è opposta a quella del romanticismo politico, dato che è diretta verso occasionale.

La

e

stessa

struttura

un

è

l'esterno, cosicché il risultato, il terminus ad quem, è occasio¬ nale

e

non

occasionatisi

grado un

esiste un

nessuna

sua

bensì soltanto

forze

potenti mèta, e colpisce

complesso

di trovare la

causa,

di

effectus politiche non è in con grande impeto un

punto occasionale. Il

tipo

immortale di questa

politica,

diretta

verso

costruiti romanticamente, è don Chisciotte, che è

(*)

oggetti politico

politico (*). Era infatti capace di invece deU'armonia « superiore », la differenza fra ingiustizia, e di decidersi per ciò che gli sembrava

romantico, scorgere, diritto e

un

non un

romantico

ein romantischer Politiker, kein

politischer

Romantiker.

Romanticismo

politico

215

capacità che ai romantici politici manca a tal punto che perfino il legittimismo romantico di Schlegel e di Müller può esser spiegato con la loro mancanza d’interesse

giusto;

una

per il diritto. Se l'entusiasmo per l’ideale cavalleresco e lo sdegno per la presunta ingiustizia portano il povero cavaliere ad

per la realtà esteriore, tuttavia egli si ritira esteticamente nella sua soggettività, a compian¬

folle

un

non

gersi

e

a

disprezzo

criticare il

presente. Il

suo

sincero entusiasmo lo

situazioni in cui

l'atteggiamento romantico di supe¬ riorità diventa impossibile; le sue battaglie sono fantastiche e prive di senso, ma sono pur sempre battaglie in cui si espone personalmente al pericolo, non battaglie di tipo « su¬ periore », come quelle di Adam Müller, fra l’artista e il suo porta

a

materiale, fra il calzolaio che

quello che

un

un

borghese

dell’aristocrazia. Nel

piuttosto politici pome

Arnim

e

e

il cuoio.

Il

suo

entusiasmo è

cavaliere ha per il suo ceto, non quello ha per l’allettante immagine che si è fatto

vero

XIX

secolo

i

romantici

romantici che romantici

Eichendorff

(il quale

nobili

politici,

e

sono

nobili

del resto si identificava

Chisciotte) non hanno saputo impersonare il tipo politico così bene come invece hanno fatto scrittori borghesi, quali Schlegel e Müller. Ma anche in don Chisciotte si rivelano accenni alla epoca nuova, nella quale l’ontologia si fa problematica. Da questo punto di vista l’hidalgo si avvicina spesso all’occasionalisino soggettivistico; infatti dichiara che il rappresentarsi Dulcinea è per lui più importante del suo aspetto reale, dato che non importa chi sia Dulcinea, ma solo che ella rimanga l’oggetto di una ado¬ razione ideale che infiamma a grandi imprese (libro II, cap. n, IX, cap. 15). Dove mancano sia la tendenza occasionalistica a rifugiarsi in una sfera superiore sia la creatività soggettiva che dissolve con

don

del romantico

tutte le antitesi in un’armoniosa

unità,

c’è romanticismo.

paralleli storici e simili¬ specifiche, soprattutto psicopatologiche, designando co¬ romantici alcuni personaggi della storia antica o medie¬

Perciò tutti coloro che istituiscono tudini me

non

Romanticismo

2i6

vale,

usano

polemica,

la

romanticismo

parola

sinonimo di

come

tricità, di esaltazione

politico

o

mancanza

solo

come

locuzione

di chiarezza, di

di fanatismo; inoltre,

eccen¬

all’incongruità

di queste definizioni di aggiunge la riografica delle analogie. Chi traccia

generale insicurezza sto¬ un parallelo tra un so¬ vrano del XIX secolo e un imperatore romano, riduce en¬ trambi ad una figura i cui tratti sono spesso determinati più dalla volontà di rispettare costantemente le pretese reciproche analogie che da una vera e propria analisi oggettiva. Così, si possono attribuire ad un imperatore romano dei tratti ro¬ mantici,

badare al fatto che il romanticismo è

senza

essen¬

Quando André Suarès, ad esempio, ci fornisce una raffigurazione moderna dell'imperatore Nerone, dipingendolo, con buona caratterizzazione psicologica, come un istrione tirannico, lunatico, avido di piacere, pro¬ cede in modo romantico (33). Simili paralleli e confronti storio¬ grafici sono soltanto espedienti per produrre delle raffigu¬

zialmente

di moderno.

qualcosa

razioni letterarie, in cui si utilizzano volentieri,

efficaci, personaggi formule

già

e

mitologiche

tutta

una

situazioni storiche che o

leggendarie,

e

che

come

motivi

già divenute pertanto implicano sono

costellazione di associazioni d’idee e di sentimenti.

come Müller o Benjamin Constant hanno fatto Napoleone un Attila o un Gengis Khan, e hanno dato a queste figure un valore tutto estetico, proprio come ha fatto Novalis con Maria, la madre di Gesù. Questo romanti¬

Romantici

di

'

'

(33) André Suarès, La nation contre la race, II, République et barbares, Paris, 1917, p. 97. Ricorrono qui, insieme a motivi tratti Weltgeschichte, le ben note antitesi quantità e qualità, eccetera, proprio come facevano i romantici antinapoleonici durante le guerre napoleoniche. Per il resto, non definirei Suarès, l’autore dei bei saggi su Dostoevskij, in alcun modo un romantico ’. Al contrario, egli sottolinea giusta¬ romantico ’, non intende mente che quando Stendhal usa il termine per nulla il romanticismo ', ma piuttosto: Shakespeare e non Victor Hugo, Dante e non Chateaubriand, Beethoven e non Berlioz. Aggiunge poi Suarès: « Cent’anni dopo sussiste ancora l’equivoco, alimentato dai truffatori politici ».

dall’Apocalisse e

dalla filosofia della

di Oriente ed Occidente, di

Romanticismo

politico

217

produce attività politica e, con i metodi e con i presupposti che gli sono propri, non persegue che un effetto estetico; consapevolmente o inconsapevolmente, può stare al servizio di un vero movimento politico, ed avere così effetti politici, senza con ciò cessare di essere, romanticamente, un prodotto della passività politica. Così, ad esempio, La muta di Portici di Auber non è stata di per sé un'azione politica, né Auber un politico, anche se durante la rivoluzione belga del 1830, quest’opera accese l’entusiasmo dei rivoluzionari. Le cose stanno diversamente nel caso di paragoni storiogra¬ fici sorretti da un interesse specificamente politico e utilizzati come strumento di lotta politica. Su di un interesse politico di questo tipo, cioè dettato dall’attualità, si fonda uno dei paralleli storiografici più famosi: lo scritto di David Friedrich Strauss su Giuliano l’Apostata, il Romantiker auf dem Throne der Cäsaren (Mannheim, 1847), che è di particolare impor¬ cismo

non

tanza per la costruzione del concetto di litico ’.

Excursus sul

«

Romantiker

auf

romanticismo po¬

dem Throne der Cäsaren

»

paragonarlo a Giuliano e al suo sfortunato tentativo di restaurare il paganesimo nel quarto secolo della cristianità, D.F. Strauss voleva opporsi a Federico Guglielmo IV e alla sua politica antiliberale e conservatrice. Il cristianesimo, che ai tempi di Giuliano era rispetto alla tradizionale religione il nuovo la rivoluzione, il « genio del futuro », pagana Col

nel XIX secolo mente

contro le a

assume

nuove

forme di vita. Lo scritto di Strauss elenca

questo proposito,

nei

invece il ruolo di ciò che è storica¬

vecchio, di qualcosa la cui restaurazione andrebbe numerose

analogie,

sia in

il tentativo di rivalutare la

particolari: provvedimenti

l’aiuto di scuole

e

nuove

costruzioni di

e

di

disposizioni statali,

chiese, di attirare alla

fede nella missione

generale religiosità

templi o religiosa dei

che con

di sostenere

corte i

filosofi, di progettare di basiliche, di restaurare la sovrani.

Queste analogie

tra

Romanticismo

2i8

Giuliano

garbo,

e

Federico

Guglielmo IV, delineate con notevole ricadere sotto la qualifica di restaurazione ',

possono

devozione di

una

Il tentativo di Giuliano di infondere

riforma

anche di

ma

ascetico nel culto, nelle comunità

tipo

nel sacerdozio,

ligiose gerarchico,

politico

re¬

in modo mistico¬

di

disciplinarli (34) un’inaudita no¬ vità, che si sarebbe realizzata, parzialmente, solo molto più tardi, nel medioevo cristiano, con i papi cluniacensi, e che non riuscì a Giuliano perché gli interessi dei culti misterici pagani contraddicevano quelli del culto pubblico di Stato. e

è stato definito da Harnack

Se il tentativo fosse

riforma ',

una

e

non

riuscito, una

può bastare, perché

non cesso

sarebbe

una

osserva

Harnack, sarebbe

reazione

Ma il

altrimenti

ogni

riforma,

e

ogni

successo

stata

da solo

iniziativa di

suc¬

insuccesso sarebbe

ro¬

manticismo

Strauss, nel

suo

scritto, ha definito dettagliatamente il

concetto di romanticismo: scono una

il romanticismo

cultura

In

e

«

Le situazioni storiche da cui

i romantici

sono

quelle epoche

na¬

in cui

si oppone ad un’altra, ormai invecchiata... critici della storia universale, appaiono uomini

nuova

questi punti più forza d’immaginazione e più sentimento che chiarezza di pensiero, anime più calde che chiare, che si ri¬ volgono sempre indietro, verso ciò che è vecchio; a causa della mancanza di fede e della prosaicità che vedono sormontare intorno a loro, aspirano al mondo immaginoso e sentimentale della vecchia fede, ai costumi degli antichi padri, e tentano di riportarli in vita sia in loro stessi, sia, per quanto è pos¬ che hanno

sibile, anche nel mondo

esterno.

Ma dato che, in quanto

figli del loro tempo, sono permeati, più di quanto non sap¬ piano, dai princìpi dell’epoca nuova, a cui pure sono ostili,

(M) Realenziklopädie für prot. Theologie di Hauck, voi. 9, p. 614, e, Real-Enzykl. di Herzog, voi. XIV, cfr. anche Aus Geschichte und Kunst des Christ¬ Hasenclever, p. 418; entums, Braunschweig, 1890, voi. I, p. 50; J. R. Asmus, in Zeitschrift für Kirkengeschichte, XVI, Gotha, 1896, pp. 247 sgg.

per le affermazioni di Sozomenos,

Romanticismo

1”antico

tico

lo

come

originario,

riproducono,

autentica

spontanea

volontariamente

è

non

soltanto 1"

più

e

il nuovo;

non

è

e

an¬

così

la fede

più

dominare il soggetto, ma è il soggetto arbitrariamente aderisce alla fede.

a e

coscienza accomodante si nasconde le contraddizioni

Questa e

e

219

molte volte si mescola col nuovo,

ma

vengono insieme traditi il vecchio che

politico

le falsità dei suoi

procedimenti

col celarsi in

una

fantastica

oscurità: il romanticismo è essenzialmente misticismo,

e

mistiche possono essere romantiche. l’antitesi tra vecchio e nuovo si presenta, in parte, con

sol¬ Ma

delle indoli

tanto

oscurità anche

più profonda:

infatti, deve pur

la falsità di

una

una

fede volontaria,

avvertita dal romantico, nel

più pro¬ fondo della coscienza: pertanto, autoinganno e intima inau¬ tenticità appartengono all’essenza di ogni romanticismo ». essere

Questa definizione, che abbiamo riportato per esteso a della sua importanza, è la migliore ricapitolazione di una divulgata interpretazione del romanticismo. Si tenta qui, in interessante opposizione con gli hegeliani, di fissare una ti¬ pologia storica generale del romantico senza prendere in causa

considerazione la discendenza del romanticismo dal luterane¬

simo,

gli hegeliani si attenevano. Anche una profonda inautenticità soggettivistica, e li spiega, non a torto,

cui invece

a

trova

nel romanticismo

arbitrarietà

Strauss ed

una

con

la

insicurezza provocata da un conflitto di potenze contrastanti; il soggettivismo, però, gli sembra la conseguenza, non la causa, dei contraddittori fenomeni romantici. Nelle esposizioni

successive, nelle descrizioni delle caratteristiche morali tellettuali di

Giuliano, in

e

in¬

costante riferimento al romanticismo

epoca, Strauss sottolinea anche alcuni sin¬ tomi esteriori, ritenuti romantici. La peculiarità più decisa¬

della

politico

mente

sua

sottolineata,

liano, la

sua

e

temperamento nervoso di Giu¬ agli sfoghi sentimentali, la sua gioia

cioè il

inclinazione

civettuola per le osservazioni nere discorsi a ogni occasione, la

sua

ricercatezza

interessanti per

e

la

sua

conoscere

spiritose, o

il

bisogno di te¬ agli amici, spontaneità, sono

suo

di scrivere lettere

mancanza

l’immagine

di

che ci si faceva di

un

Romanticismo

220

romantico nel

1848.

Ci

sono

politico

anche delle osservazioni

giuste,

sufficienti per fondare un concetto pregnante di romanticismo, almeno in un uomo come Giuliano, che si non

ma

sono

è sforzato

con

ascetica serietà di realizzare nella

classico di virtù, orientato sulla tellettuale

(35j

(35).

Gli elementi

pratica l’ideale sull’equilibrio in¬

giustizia oggettivi della definizione e

La seguente analisi della evoluzione storica

Giuliano dovrebbe mostrare

di Strauss

dell’immagine

di

siano le sollecitazioni del

presente a determinare le rappresentazioni storiche del passato. Nel XVIII secolo, almeno per i liberi

come

Giuliano fu

un « philosophe », e cioè un primo romanticismo, lo storico di Kiel D. H. Hegen wisch (morto nel 1812), nel suo saggio sugli scritti e sul carattere di Giuliano (Historische und literarische Aufsätze, Kiel, 1801, p. 156) afferma che il tentativo di Giuliano di dire sempre cose straordinarie e di « inseguire semplici bagliori di idee » ha trovato molta diffusione in Germania alla fine del XVIII secolo. Contempora¬ neamente, nell’amicizia di Giuliano con filosofi e letterati egli vede anche una sorta di affinità con Federico II (p. 166). Questa analogia con l’amico degli enciclopedisti, che si presta assai poco a trapassare nell’immagine di un Giuliano romantico ’, è stata notata anche da Hamack; O. Gruppe, Griechische Mithologie und Religionsgeschichte, voi. II, München, 1906, pp. 1666, 1669, l’ha approfondita con un minuzioso parallelismo, da cui non resta più nulla del romantico, se non che Giuliano « aspirava all’irraggiungibile e che questo era per lui la restaurazione del passato» (p. 1658). Anche Johannes Geffcken, Kaiser Julianus, Leipzig, 1914, p. 169, che ritiene questa po¬ sizione « solo parzialmente vera », deve però confessare che il paragone con il romanticismo « torna pur sempre ad imporsi », avendo in mente anche lo scritto di Strauss: « Giuliano è dunque un mistico ed occa¬

pensatori,

loro simile. Un contemporaneo del

sionalmente anche torto

e

tuttavia

Una buona analisi « Proteo » (è L'imperatore

un

romantico

non

e

è mai davvero

così Strauss un

non aveva

sognatore

del tutto

», eccetera

fp. 124).

delle intrinseche contraddizioni di questo definire così Giuliano) è fornita da G. Negri,

complessiva

Libanio

a

l’Apostata, Milano, 1901, pp. 428, 429. Del resto, potrebbero trovare parecchi spunti per le più disparate analogie partendo da una chiara enumerazione delle citazioni presenti in Teuffel (voi. IV della prima ristampa della Real-Enzyklopädie di Pauly, Stuttgart, 1846, pp. 401 sgg.). Nell’introduzione del suo scritto, Strauss Giuliano

si

ha mostrato

come

nell'era moderna la valutazione di Giuliano sia gra¬

dualmente cambiata, in relazione al mutare del

giudizio

sulla

sua

op-

Romanticismo

sono

un

zialmente che

22 I

del tutto

però

infatti

politico

disparati. Non bisogna meravigliarsi (è fenomeno sostan¬ errore) che la mistica

vecchio

venga confusa

religioso

Piuttosto,

con

il

romanticismo,

invece essenzialmente all’ambito dell’estetica.

appartiene

si riesce

non

cismo, che dovrebbe

a

il motivo per cui il misti¬ l’essenza del romanticismo, dia

capire

essere

luogo, quando s’imbatte nell’antitesi di giovane e ad un prodotto così falso e contraddittorio qual

vecchio ’, è

appunto

il romanticismo. E neppure è verosimile che un uomo, in cui sentimento e immaginazione vincono la chiarezza del pensiero,

anteponga al presente la vecchia tradizione consolidata; nel

posizione

alla Chiesa. E

parimenti

liano, inizialmente noto solo

come

è interessante constatare

apostata

e

persecutore

come

Giu¬

dei cristiani,

diventato, col risvegliarsi di interessi politici, una figura politica: di questo fatto, il primo esempio importante è fornito dallo stesso sia

Strauss, anche sioni alla

se,

ancor

figura politica

prima di Strauss,

c’erano state alcune allu¬

di Giuliano, determinate dalle situazioni

con¬

tingenti dell’età della restaurazione. Infatti Wiggers, Konsistorialrat del granducato di Mecklenburgo, aveva dimostrato nel suo saggio su Giuliano l’Apostata pubblicato in Zeitschr. f. hist. Theologie nel 1837 che all’imperatore pagano i cristiani dovevano apparire come peri¬ colosi innovatori, « demagoghi nel senso moderno del termine », e che si doveva quindi parlare di « una reazione in favore del paganesimo » (pp. 121, 122, 158). Dal 1848 il termine divenne di uso corrente; Sievers, ad esempio, nel IX capitolo della sua biografìa di Libanio {Die Reaktion unter Julian, Berlin, 1868, p. 103), riporta lo scritto di Strauss,

con

interessanti annotazioni; Fr.

chichte der Reaktion reazione

punto di

come «

Kaiser

espressione

tecnica. Asmus,

breve rinascita del

consueta

terminologia politica religiosa, che

di

paganesimo

reazione

dalla

Rode scrive

Julians (Jena, 1877),

e

di

storiografia

politica

usa

una

Ges¬

il termine

op. cit., p. 52, parla in

», ma per il resto

restaurazione

'

di restaurazione per coloro che,

con

come

un

riprende

(« Così, la

obiettiva è stata definita

forma di reazione arbitraria, si presentava invece cata

ed

una

la

sua

una

giustifi¬

Giuliano, miravano

pontificato pagano »); tuttavia, nel suo commento a Julians Galiläerschrift int Zusammenhang mit seinen übrigen Werken (Freiburg, 1904), importantissimo ed indispensabile per lo studio delle teorie di Giuliano, rileva e riprende, giustamente, la felice espressione di von Gutschmid « controreligione contro il cristianesimo ». al ristabilimento del

222

Romanticismo

conflitto tra vecchio

e

nuovo,

politico

infatti, il razionalismo

di solito, dalla parte del nuovo. Ma la definizione di Strauss

può

non

non

sta,

affrontata

essere

simili obiezioni, dato che solo apparentemente fissa gli elementi concettuali del romanticismo, mentre in realtà è una

con

sommaria caratterizzazione di

rivale

politico contempora¬ Ruge (1840) è il programma politico siamo poco prima del 1848 a determinare il concetto secondo cui chi non è progressista è romantico. La consapevolezza di rappresentare un’epoca nuova è già sicura ed evidente; le idee politiche dell'avversario appaiono nella loro sostanza tanto inconcepibili che la resi¬ stenza contro il progresso può essere spiegata solo facendo neo.

In questo caso,

ricorso Di

nozioni

a

nuovo

prendere

ancora

come

più

un

chiaramente che in

arbitrio

subentra l’errore,

intima inautenticità ’.

e

apparentemente inevitabile, di soggetto romantico, il

in considerazione, invece del

tema occasionale della

produttività romantica,

processo stesso di romanticizzazione di

uno

e, invece del

dei tanti contenuti

romanticizzati, il risultato di questo processo. Così Strauss può

giungere a trascurare, palesemente, le possibili ovvie obiezioni. Egli spiega diffusamente come Giuliano, in modo assai con¬ fuso e con espressioni poco chiare, abbia voluto ridar vita agli antichi dei pagani, e sottolinea il rapporto della mistica neoplatonica con la filosofia della natura di Schelling; inoltre, ricorda il simbolismo di Creuzer

e

la

riforma filosofica di

sua

tutti i concetti della

cui corrisponde la teologia cristiana, neoplatonica dell’Olimpo pagano, ad opera di Giu¬ liano. Ma avrebbe dovuto colpirlo il fatto che questo tipo di mistica dissolvitrice si manifestava proprio nei liberali come Oken, e che esplicava tutto il suo vigore, in quanto profonda ed immediata disposizione d'animo, proprio nei membri de¬ a

riforma

mocratici delle associazioni studentesche, in Karl Folien e nei suoi seguaci, mentre lo sviluppo del romanticismo rea¬

zionario, cosiddetto

politico ’,

punto di vista

nettamente

un

tedesco cominciò

come

un

aveva

già

da tempo assunto Il romanticismo

antitetico.

movimento

giovanile

e

finché ri¬

Romanticismo

confuso

mase

con

politico

-*3

la filosofia della natura

e

col misticismo,

ebbe sempre alla reazione

atteggiamenti rivoluzionari. Quando poi passò politica, professò sempre un’ortodossia religiosa, positiva e assai severa, e respinse tutti i tentativi di dissol¬ vere l’apparato dogmatico del cristianesimo, definendoli « men¬ zognera filosofia della natura » e « atteggiamenti atei ». Jarcke fu tutt'altro che

un

romantico,

ma, dato che

era

al servizio

di Metternich, tale fu considerato dai liberali, nonostante che, serio

uomo

e

avveduto,

periodo

Biedermeier

essenza,

non

«

trovasse il romanticismo viennese del

vuoto,

cristiano »,

e

sregolato

descrizione delle Gräuelszenen im

sua

e,

nella

sua

intima

nonostante che

più tardi, con la Wildenspuch avesse di¬

mostrato, con un’esposizione classicistica, di provare terrore per il misticismo soggettivistico. Haller non era né romantico né

un

che

mistico simbolico,

reazionaria,

cero

per la

nessuno

e

in tutta la Germania, sia liberale

ha mostrato

teologia panteistica

Maistre, che del

e

un

disprezzo

così sin¬

mistica quanto il francese

resto vedeva in Giuliano

un

«

pericoloso

so¬

È dunque necessario osservare più da vicino i partiti di cui qui si tratta: infatti, il concetto di « vecchio » e di « nuovo » è una caratterizzazione che, se può gnatore

»

e

« un

filosofo

».

avere

in quanto tale

esser

definita romantica.

un

valore

argomentativo, può però

anche

primo romanticismo si concepiva come appartenente ad un'epoca nuova, e proprio per questo ricca di valore; Novalis ripete sempre che sta sorgendo un’epoca nuova, in cui si realizzerà tutto ciò che « prima » non era possibile. Allora, il nuovo apparteneva ancora alla serie positiva nello schema era la delle pseudo-argomentazioni romantiche; il nuovo vita, l’organicità, l’autenticità, eccetera. Quando poi i roman¬ tici furono invecchiati, intuirono la dignità della vecchiaia, e vecchio divenne uguale a duraturo, puro, organico, vitale, eccetera (cfr. sopra, pp. 148-150). In Strauss, in relazione alla situazione contemporanea, i differenti partiti politici non sono determinati con sufficiente precisione: sembra infatti che si tratti di una lotta tanto politica quanto spirituale. Che egli Il

'

Romanticismo

224

politico

paragoni Giuliano a Federico Guglielmo IV di Prussia, po¬ trebbe significare uno scontro di carattere politico fra l’antico e il nuovo; ma evidentemente in questo caso il livello politico può difficilmente esser distinto da quello spirituale, dato che la

nuova

con

gli

scienza che Strauss

avversari

politici

rappresentava si sentiva solidale

della tradizione,

come

del resto, al

contrario, anche Federico Guglielmo IV concepiva la litica

fatto

come un

religioso

e

spirituale;

e

sua po¬ anche nei filosofi

della restaurazione si trova sempre l’idea che la rivoluzione francese sia la conseguenza della filosofia atea dell’illuminismo,

pertanto sia doveroso combattere una battaglia poli¬ tica contro un’idea, contro il paganesimo e l’ateismo. Tutta¬ via, erano lo Stato e la società i veri oggetti della lotta: e

che

la restaurazione fu retto contro

che in

un

un

blocco di forze

avversario

politico

e

politiche

e

sociali di¬

sociale. La vita

religiosa,

Germania, dopo le guerre napoleoniche, rifiorì spon¬

taneamente presso i cattolici

da misure

indipendente

come

politiche,

solo l’utilizzazione. I fattori

presso i mentre

protestanti, era politico ebbe pure in grande

di

ecclesiastici, che

misura contribuirono alla restaurazione,

se

al servizio

rapporti

a

causa

dei loro tradizionali

ne

posero di fatto con

l’ordine

politico-sociale prerivoluzionario, ma non furono certo le guide politiche della restaurazione. Infine, il solo avvenimento in¬ tellettuale di cui è possibile scorgere un qualche rapporto con la restaurazione, è la coeva produzione filosofica di dot¬ trina dello Stato: ma in questi sistemi di pensiero le idee di solidarietà sociale potevano esser definite quelle dell’individualismo liberale. Le antitesi inizia

e

chiude la

sua

nuove con

quanto

cui Bonald

Théorie du

f>ouvoir (1796) e con cui politico, non sono religiose, grande question qui divise en Europe

stabilisce il tema dello scontro ma

politiche

e

sociali:

«

la

les hommes et les sociétés, l’homme

fait lui-méme et fait la fait l’homme »; Bonald si vanta di aver calato questa antitesi nella realtà, da quella immaginaria speculazione filosofica che era. Quando questo société, la société

se

fait

se

elle-mëme et

teorico della restaurazione

muove

ai suoi avversari l’accusa di

Romanticismo

fa

ateismo, Comte, Taine

diventare

positivismo

politico

era

politico

un

superare il

225

concetto

teologico. cristianesimo; quello

Per che

essere cioè il cristia¬ poi pensato è prodotto di una civiltà decadente ben noto; ma dato che questi positivisti sono pervenuti a rifiutare e a respingere la rivoluzione francese, oggi la destra

Renan hanno

e

nesimo soltanto il

francese, seguace di Maistre a Taine e perfino a Renan,

e

Bonald, si richiama insieme

a

questi

a

Comte,

si definisce

La caratteristica distintiva che differenzia i par¬

realista

titi è

dunque appunto di La storia di Giuliano,

1815,

e

natura a

politica.

differenza della restaurazione del

è solo la storia del fallimento di

una

riforma

religiosa

e

un’opera di missionariato interno al paganesimo, non di un politico. Dato che proveniva dall'imperatore, l’ini¬ ziativa fu sorretta dagli strumenti del potere statuale, ma senza che per questo sia stata qualcosa di più che una faccenda intima di un teosofo capitato sul trono, anche se, del resto, Giuliano fu abbastanza abile nelle cose pratiche. Questa riforma non è nemmeno stata un movimento prodotto autonomamente dal paganesimo. Atanasio la definì una « nuvoletta »; O. Gruppe, uno storico prussiano moderno, che paragona Giuliano a Fe¬ derico IT e che ne prende le difese perché vi vede il com¬ battente di un Kulturkampf statuale contro l'intolleranza ec¬ clesiastica, lo definisce «un caso simbolico» (36); Negri pensa a ragione (