Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia

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Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia

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Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2019 a cura dell’Ufficio studi AIE

I Quaderni del Giornale della Libreria raccolgono studi e ricerche realizzate dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori sui diversi aspetti del mercato librario, dell’editoria elettronica, dell’industria dei contenuti. Un ringraziamento particolare a Nielsen, Istat, IE-Informazioni Editoriali e Liber per i dati e le informazioni messe a disposizione

Testi a cura dell’Ufficio studi AIE: Giovanni Peresson, Antonio Lolli Hanno collaborato: Cristina Mussinelli, Gregorio Pellegrino Redazione a cura del Giornale della Libreria: Andrea Collivignarelli, Antonio Lolli, Denise Nobili, Alessandra Rotondo Copertina di: zampediverse Progetto grafico e impaginazione: Denise Nobili

ISBN: 978-88-99630-63-8 ISBN-A: 10.9788899630/638 © Associazione Italiana Editori, 2019 © Ediser srl, 2019 Ediser srl – Corso di Porta Romana 108 - 20122 Milano www.aie.it Tel. 02.89280800 – Fax 02.289280860 e-mail: [email protected]

Stampato con il contributo di Rotobook, la nuova piattaforma per la produzione di libri creata da Geca per tutti gli editori e per tutte le tirature.

I dati e le serie storiche dei dati provengono da più fonti e sono aggiornati al 30/08/2019. In alcuni casi i numeri non risultano perfettamente coincidenti a causa di aggiornamenti, integrazioni successive, cambiamenti nei criteri di rilevazione.

Questo e-book contiene materiale protetto da diritto d’autore che non può essere riprodotto, trasferito, distribuito o altrimenti messo a disposizione del pubblico, noleggiato, concesso in licenza, trasmesso in pubblico, in qualsiasi modo e forma, in tutto o in parte, o comunque utilizzato se non nei limiti di quanto specificamente autorizzato dall’editore, nei termini e secondo le condizioni alle quali è stato concesso in uso, o da quanto esplicitamente previsto dalla legge. Qualsiasi utilizzo non autorizzato di questo materiale, così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti, costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche. Questo e-book non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, noleggio, prestito, rivendita, o altrimenti essere diffuso o utilizzato senza il preventivo consenso scritto dell’editore.

INDICE Una storia che guarda al futuro

5

La produzione

6

Titoli in commercio

7

La produzione di libri

7

Chi produce e quanto

9

Novità e ristampe

9

La tiratura: sempre meno copie

10

Ogni genere, una sua storia

12

Libri per bambini e ragazzi

14

La narrativa e i suoi tanti volti

15

I tascabili. Un mercato che manca

15

La non fiction

16

La produzione self publishing

17

Le traduzioni

18

I prezzi di copertina

18

E gli e-book?

20

L’accessibilità come nuovo paradigma editoriale

21

La lettura

22

L’Italia in coda alle classifiche di lettura di libri Come è cambiata la lettura di libri I lettori nel complesso da «0» anni in poi Lettori sì, ma di pochi libri Lettori con poco tempo da dedicare La lettura di libri, e-book e audiolibri La lettura e i device Un nuovo ruolo della voce? Perché si legge così poco? Le ragioni più profonde della non lettura Presenza di libri in casa e lettura non sono sinonimi Le lettura dei bambini: il ruolo dei genitori La lettura 0-14 anni Nuove forme di lettura Cosa intendiamo con nuove forme di lettura Le dimensioni delle nuove forme di lettura Cambiamenti della lettura in rapporto ai formati I cluster della lettura e delle tecnologie

23 24 24 25 26 26 28 28 30 31 32 32 34 35 36 37 39 40

Informazione e acquisto

42

Dove i lettori si procurano i libri

43

La multicanalità dell’acquisto

44

Come i benefit dei canali vengono percepiti dai clienti

45

Perché abbandono la libreria?

48

I comportamenti dei lettori rispetto all’usato

49

Motivazioni che portano alla lettura di un libro, un e-book, un audiolibro

50

Influenza dei social sull’acquisto dei libri

51

La concentrazione degli acquisti

52

Il mercato

54

2018 : una crescita stentata ma (alla fine) positiva

55

Libri letti, libri acquistati

56

La spesa delle famiglie per acquisto di libri

57

Sempre più e-commerce e catene

58

Andamento complessivo del mercato

59

Industrie culturali a confronto

59

Il calo delle copie fisiche nei canali trade

60

Il prezzo di copertina del venduto

61

Il mercato e-book e digitale

61

L’evoluzione degli standard nell’editoria digitale

62

I generi

63

Le quote dei maggiori editori nei canali trade

64

La crescita dell’internazionalizzazione

65

Come va il primo semestre del 2019

66

Il quadro internazionale

67

Il quadro europeo

67

I mercati extraeuropei

77

La lettura nei principali Paesi

80

Cifre e numeri

82

Case editrici

83

Produzione

86

Lettura

98

Mercati internazionali

103

Una storia che guarda al futuro Per il quarto anno consecutivo il nostro settore chiude in area positiva. Nel 2018 il comparto ha fatto segnare +0,7%. Una crescita meno accentuata rispetto a quella che avevamo avuto nel 2017 (+2,8%), ma una crescita. Non abbiamo recuperato ancora i valori del 2011 ma ci stiamo progressivamente avvicinando. Tanto più che nei primi otto mesi i canali trade fanno registrare una crescita del +5% a valore rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Con una novità importante. La crescita, dopo quasi otto anni, delle copie: +4%. Numeri che lasciano intravvedere un consolidamento più solido del 2019 rispetto al 2018. In un quadro europeo i nostri valori del 2018 non si discostano da quelli di altre editorie: Svezia +2,4%; Paesi Bassi +2,1%; Australia +1,8%; Spagna +1,9%; Germania +0,0%; Canada -0,2%; Danimarca -0,4%; Stati Uniti -1,6%; Uk -2,7%; Francia -4,4%. Stiamo tra Spagna e Germania, a metà classifica – per usare metafore sportive – ma con problematiche che altri Paesi con cui ci confrontiamo, in un mercato sempre più globalizzato, non hanno. È cresciuto il fatturato di quasi un punto percentuale, la produzione di nuove opere (+10%), le imprese attive (+1%), lo stesso numero dei titoli commercialmente vivi (+10%) che sono oltre 1,2 milioni. Un numero, quest’ultimo, in progressivo aumento (erano 360 mila nel 2000!); un numero che esprime la potenzialità di avere un buon catalogo – essenza stessa del lavoro dell’editore – da valorizzare al meglio negli store online. È in crescita il digitale (e-book + servizi web e banche dati) che rappresenta il 13% del mercato. Si confermano le dimensioni del mercato ragazzi (a valore rappresenta il 19%) e della narrativa italiana (16%) con una crescita dell’+1,8%, mentre è in calo quella di autore straniero (-9,6%). È in crescita (+9%) il numero di titoli i cui diritti sono venduti all’estero: autori e marchi editoriali stanno acquisendo rilevanza fuori dai nostri confini geografici, soprattutto nei segmenti dell’infanzia e del romanzo. La lettura rallenta il suo calo dopo il tracollo subìto tra 2010 e 2013. Secondo l’Osservatorio AIE siamo attorno al 60% di lettori di libri; al 62% con e-book e audiolibri. Numeri che ci fanno guardare in modo diverso il panorama che abbiamo davanti, dopo gli anni più difficili di recessione. Ci fanno scrutare con più chiarezza la linea dell’orizzonte verso cui ci stiamo muovendo. Diventano più chiari priorità e obiettivi da raggiungere: lettura e internazionalizzazione. Numeri da considerare anche con la giusta preoccupazione, tanto che quello della lettura è stato il tema che abbiamo posto al centro dell’evento per celebrare, nel settembre scorso, alla presenza del Presidente della Repubblica, i primi 150 anni dell’Associazione. Con preoccupazione perché siamo tra i Paesi europei quello che ha gl’indici di lettura più bassi. Non abbiamo un mercato italofono fuori dai con-

fini; una popolazione che ha il livello di comprensione dei testi letterari più basso rispetto ai maggiori Paesi europei e alla media Ocse; in cui cala la percentuale di lettori che dedica più di un’ora continuativa di tempo alla lettura: dal 12% del 2017 al 9% del 2019. La peculiarità della nostra industria è, tra le altre, quella di essere portatrice di un fondamentale interesse, che coincide con l’interesse generale del Paese: quello alla crescita culturale. E conseguentemente alla crescita di valore del «capitale umano», indispensabile ad affrontare le più ampie competizioni dei mercati internazionali. Quest’affermazione è la premessa dell’interlocuzione di AIE con molte istituzioni nell’ultimo anno e del lavoro con le scuole. Rappresenta il contesto principale in cui sviluppare le politiche di promozione della lettura, di sostegno alla domanda e di rafforzamento della presenza dei libri nella quotidianità di bambini, ragazzi e adulti, che resta uno degli obiettivi che perseguiamo da anni attraverso #ioleggoperché. Nel 2018 erano state 9.195 le scuole e 95.542 le classi che avevamo coinvolto nella creazione e nello sviluppo di biblioteche scolastiche, toccando con questa operazione 2,025 milioni di studenti. Quest’anno le scuole sono salite a 15.253 (+66%), 139.790 le classi (+46%) e circa 3 milioni gli studenti (+48%). Siamo la prima industria culturale del Paese a parità di perimetro di consolidamento: senza pubblicità, contributi pubblici, spese del pubblico per attività connesse, acquisto di hardware. In termini di spesa diretta del pubblico veniamo ben prima di altri comparti, di cui spesso i nostri autori, i nostri editori, sono a loro volta «fornitori» di contenuti e professionalità. Non per rivendicare una supremazia, ma per sottolineare un impegno sociale che crediamo di avere e dal quale non possiamo sottrarci per la crescita culturale del Paese. In questo nuovo «paesaggio dopo la tempesta», in cui ci troveremo a operare nei prossimi anni, abbiamo aspetti importanti con cui confrontarci. Penso alla crescita impetuosa dell’e-commerce e alle nuove regole su cui confrontarci. Ma penso anche al fatto che, nonostante l’aumento dei titoli di cui vendiamo diritti all’estero, restiamo – tra le principali quattro editorie europee – quella che presenta una quota minore derivante dall’export complessivo (meno del 5%). Inevitabile la strada dell’internazionalizzazione che diventa, anno dopo anno, una delle strade maestre da seguire con ancora maggiore incisività e convinzione. Una strada che l’Associazione sta già percorrendo da anni alla Frankfurter Buchmesse, alla London Book Fair, alla New York Rights Fair e con il Rights centre di Più libri più liberi. E che dovremo percorrere con ancora maggiore consapevolezza tra 2021 e 2023, quando l’editoria italiana sarà ospite d’onore al Salon du Livre di Parigi e alla Fiera del libro di Francoforte.

Ricardo Franco Levi

La produzione La crescita dell’offerta, la composizione dell’assortimento: chi saprà gestirli?

Nel 2018 si è confermata la crescita della produzione di libri di varia (+9,8% rispetto al +8,7% del 2017). Complessivamente sono state pubblicate 78.875 opere tra novità e nuove edizioni (varia + educativi; 72.059 l’anno prima). I titoli «commercialmente vivi» – cioè dichiarati come disponibili – sono 1,2 milioni (+10,1%) e le case editrici «attive» (hanno inserito almeno un titolo nella banca dati dei libri in commercio) sono 4.972 (+1,4%). La domanda è quali problemi questo pone alla logistica, quali canali di vendita, quali strumenti di informazione saranno in grado di rispondere meglio a tutto ciò. Invece di chiedersi se la «non lettura» ha a che fare con questi numeri. La crescita del numero di titoli pubblicati è il prodotto delle minori barriere all’accesso nella parte editoriale del processo: dallo scouting, alla traduzione, all’impaginazione, fino alla stampa. Lo stesso sviluppo del print on demand (sempre più integrato nella filiera distributiva) permette di ristampare e conservare piccoli stock anche per i titoli a più bassa rotazione, o di ristampare just-in-time il titolo richiesto dalla libreria. Le tecnologie di impaginazione e grafica consentono – con investimenti contenuti – l’avvio di un’attività editoriale autonoma ma spostano verso la distribuzione, e il presidio dei canali, la soglia d’accesso. Promozione e logistica sono oggi in difficoltà nel gestire la mole di marchi editoriali, il numero di titoli, la quantità di contenuti da proporre ai canali fisici e agli store online. Il prodotto fisico sconta la rigidità degli spazi limitati del retail da una parte, la visibilità sugli store online dall’altra. Due criticità che aiutano a spiegare l’incremento dei lettori che si fanno guidare nella scelta dai book blogger, dai book influencer, dagli strumenti abilitati in tal senso dalla rete. Si delinea un nuovo ecosistema in cui il principale problema dell’editore diventa «il farsi trovare»: nei canali fisici, certo, ma sempre più anche in quelli digitali, rendendosi ac-

6

cessibile ai motori di ricerca a partire da un corretto utilizzo dei metadati. Ciò che consente di rintracciare il titolo nel catalogo dei libri in commercio sia agli operatori della filiera che al comune lettore. A sua volta gli auspici a una produzione più contenuta e accorta si scontrano con la scarsa abitudine (e la scarsa destinazione di risorse) alla lettura e all’acquisto di dati da cui partire per prendere più consapevolmente la decisione di pubblicare o meno, e in quante copie, un certo libro. Ma anche con l’evidenza che i principali gruppi editoriali (e le società collegate) non arrivano al 10% dei titoli pubblicati nel 2018. E che nessuna editoria cresce riducendo il numero di titoli che pubblica. Tanto più che oggi dovremmo sommare ai libri di carta anche gli e-book (51.397) per avere un valore più verosimile dell’offerta entro cui un lettore/acquirente (con sempre meno tempo da dedicare a forme di lettura tradizionali) si trova a dover compiere le sue scelte.

TITOLI IN COMMERCIO Nel 2018 risultavano in commercio 1,2 milioni di libri (+10,1%) e 419 mila e-book (+13,3%)(Tab.1). La crescita del numero di titoli commercialmente vivi – cioè potenzialmente acquistabili dai clienti nei diversi canali di vendita – è una derivata del nuovo ecosistema digitale che ha innovato i processi distributivi del settore. Non solo la possibilità offerta dal print on demand di mantenere «vivo», anche su piccole tirature, un titolo, di poterlo offrire e vendere a micro-nicchie di lettori. Ma anche la crescita dell’e-commerce che consente di disporre di magazzini tendenzialmente illimitati e sfruttare meglio la coda lunga del catalogo. Tra 1991 e 1998 il catalogo cresce di 85 mila titoli (+4,8%

in media annua). L’avvio di IBS.it dà un primo impulso alla coda lunga, e il catalogo cresce di altri 376 mila titoli fino all’anno di arrivo di Amazon (+9,2%) per raggiungere, negli otto anni successivi, i valori che conosciamo (+8,5%). Il combinato disposto della crescita di novità e di catalogo pone da un lato la domanda di processi più efficienti nella logistica distributiva e nella promozione; di migliore (e maggiore) uso di metadati che consentano di individuare i titoli e di analisi dei «big data» editoriali; ma anche di formule di vendita e di servizio meglio in grado di rispondere a questa trasformazione. Cresce anche il catalogo degli e-book: dai 16.987 del 2010 ai 419.259 attuali.

1. ANDAMENTO DEL NUMERO DI TITOLI DI LIBRI COMMERCIALMENTE VIVI: LA PRODUZIONE DI LIBRI DI VARIA (NOVITÀ E NUOVE EDIZIONI) ED EDUCATIVI: 2010-2018 (Valori in %)

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali ed Esaie

LA PRODUZIONE DI LIBRI Nel 2018 sono stati pubblicati (novità + nuove edizioni, varia + educativi) 78.875 libri con un valore ancora in crescita rispetto al 2017 (+9,4%). Il dato conferma, dopo la flessione del 2016, il trend degli ultimi anni. Rispetto al 2010 sono stati immessi sul mercato quasi 18 mila titoli in più (+29,5%). I dati del 2018 confermano la diversa dinamica tra il comparto della varia (+9,8%) rispetto al +2,1% dell’educativo (ma nel 2017 era +17,7%) condizionato, quest’ultimo, da fattori esogeni come cambiamenti nel regime adozionale, l’esaurirsi del ciclo di vita di alcuni titoli e via dicendo (Tab.2). I numeri della varia descrivono sul medio/lungo periodo la trasformazione del settore e del suo sistema d’offerta, il modo in cui l’editore guarda al lettore, con i suoi bisogni sempre più «verticali» e specializzati di svago e approfondimento amplificati da Internet. Nel 1975, escluse le ristampe, venivano pubblicati 8.169 titoli;

dieci anni dopo erano diventati 14.342 e nel 1995 31.856. Diventano oltre 74 mila nel 2018 (Tab.3). È il settore Bambini e ragazzi (escluso YA), nonostante il calo della natalità e l’invecchiamento della popolazione, a mostrare performance ancora (ma per quanto?) molto al di sopra della media del settore (rispetto al 2010 +59,2% vs +42,8% della media). Il rischio, in assenza di politiche di brand, o di nuove linee editoriali capaci di dare valore differenziale all’offerta, è quello di produrre un effetto di saturazione e affollamento negli spazi di vendita e di «confusione» nel percepito del cliente. La Fiction (italiana e straniera) è il secondo settore per crescita: +58,3% rispetto al 2010. Più contenute le crescite degli altri settori: sempre rispetto al 2010, +29,9% la Non fiction pratica; +19,0% la Non fiction generale e +5,8% la Non fiction specialistica, settore che più di tutti risente dell’ecommerce di libri direttamente in lingua originale.

7

2. ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DI LIBRI DI VARIA (NOVITÀ E NUOVE EDIZIONI) ED EDUCATIVI: 2010-2018 (Valori in %)

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali ed Esaie

3. ANDAMENTO E COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE DI LIBRI DI VARIA (NOVITÀ E NUOVE EDIZIONI): 2010-2018 (Valori in %)

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali ed Esaie

8

CHI PRODUCE E QUANTO Sono 13.201 le case editrici che hanno almeno un titolo nel catalogo dei libri in commercio (la banca dati di IE-Informazioni editoriali da cui attingono i database delle librerie online e fisiche per gestire l’ordine del cliente). Di queste, «solo» 4.972 sono state «attive» nel 2018. Hanno cioè pubblicato un libro e l’hanno inserito nel suddetto catalogo. Tra 2010 e 2018 le case editrici «attive» sono cresciute di 825 unità: +19,9%. La crescita e i numeri delle imprese editoriali attive (i comuni d’Italia sono 7.914!) sono frutto della maggior facilità nelle attività di scouting, acquisizione dei diritti anche stranieri (Tab.4). Un primo segnale di come impatta l’e-commerce lo vediamo già nella crescita delle imprese «con vendita 1 nelle librerie Arianna+» (comprendono anche gli store online): erano 6.010 nel 2010, in otto anni sono diventate 8.252.

Il numero delle imprese attive si ridimensiona quando si disaggrega il dato per il numero di novità pubblicate nell’anno: 3.556 non ne pubblicano più di nove (71,5%); 1.291 tra 10 e 100 (26,5%). Nel 2010 erano, rispettivamente, 3.073 e 978. Numeri che indirettamente ripropongono i temi di come affrontare la promozione verso i canali di vendita, i buyer delle catene e degli store online, verso il pubblico, in un ecosistema digitale in cui cambiano i comportamenti di acquisto dei lettori.

4. ANDAMENTO DELLE CASE EDITRICI DI LIBRI IN ITALIA: 2010-2018 (Valori in numero di titoli e in % )

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali

NOVITÀ E RISTAMPE Nella varia per adulti le novità appaiono stabilizzate – ma lo sono ormai da un decennio e più – attorno al 65% (Tab.5). In quella dei libri per bambini e ragazzi assistiamo a una crescita che dal 55,6% di otto anni fa ha raggiunto valori quasi prossimi al 64%, segno di un allineamento alle dinamiche produttive e di «lancio» di quella della varia per adulti. Sotto un altro punto di vista si ripropone il tema del nuovo ecosistema informativo e del «farsi trovare» come questione centrale per le imprese. Si

riduce il numero di titoli che hanno avuto un primo ammortamento dei costi con la prima edizione: nella varia adulti erano, nel 2000, il 34,4%, diciotto anni dopo sono il 36,0%.

9

5. ANDAMENTO E COMPOSIZIONE DELLE NOVITÀ E RISTAMPE DEI LIBRI DI VARIA: 2010-2018 (Valori in %)

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE

LA TIRATURA: SEMPRE MENO COPIE I numeri assoluti delle tirature – 145 milioni di copie in meno rispetto al 1997; 116 milioni in meno rispetto al 2000 – fotografano non solo le trasformazioni in atto nelle politiche commerciali delle case editrici negli anni di inizio di contrazione delle vendite (2011-2014), ma la discontinuità introdotta dalla stampa digitale e la maggiore attenzione alle componenti finanziarie e agli immobilizzi di magazzino (Tab.6). Le tirature in fase di lancio calano, le informazioni sull’andamento quotidiano del sell out del punto vendita diventano più facilmente disponibili per programmare le ristampe, i dati sulle vendite dello stesso titolo in formato e-book possono aiutare a valutare in anticipo le vendite della carta. La tiratura media – benché i dati inglobino anche le eventuali ristampe fatte nell’anno – al di là del valore

10

assoluto ci dicono che sono diminuite, dal 1990, del 63,8%; del 47,4% dal 2000. Alcune ragioni sono riconducibili a fattori strutturali positivi per il settore. Gestionali migliori in libreria, la loro integrazione con strumenti a supporto delle decisioni di ristampare – e quanto – a disposizione degli editori, la serie dei dati storici su generi e autori usciti in precedenza permettono di tarare meglio la tiratura di lancio e le eventuali ristampe, così come il diffondersi di sistemi di print on demand integrati nella logistica distributiva e con i «magazzini digitali». Infine, la maggior attenzione alla componente «magazzino»/«stock di assortimento» sul versante editore/libreria, per gli effetti deprimenti sui risultati economici e finanziari, ha contribuito a esercitare un maggior controllo sulle quantità prodotte e distribuite.

Editori da 1 a 20 titoli in catalogo

Editori da 21 a 200 titoli in catalogo

Editori con più di 201 titoli in catalogo

67,2%

24,4%

8,4%

6. ANDAMENTO DELLA TIRATURA COMPLESSIVA E MEDIA DI LIBRI DI VARIA: 1990-2018 (Valori in numero di copie)

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE

Editori per novità pubblicate nell’anno

Concentrazione della produzione

1-30 titoli

Primi 10 marchi 5.998 titoli (8,02%)

86,9% 31-100 titoli

7,9% 101-300 titoli

1,9% Più di 301

0,6%

-1,2% Dall’undicesimo al ventesimo 3.499 titoli (4,68%)

-8,6% Dal ventunesimo al trentesimo 2.663 titoli (3,53%)

+10,5% Oltre la trentesima posizione 62.555 titoli (83,7%)

+10,8% 11

OGNI GENERE, UNA SUA STORIA La Tabella 7 propone un’articolazione maggiore di come si compone la produzione libraria, mostrando i processi più interni di riorganizzazione del sistema d’offerta operato in questi anni dalle case editrici. Esempi più evidenti, la narrativa e il settore dei libri per bambini e ragazzi. 1 1 7.1. TITOLI PERGENERE: GENERE: 2017-2018 Tab.1  TITOLIDIDILIBRI LIBRIPUBBLICATI PUBBLICATI PER 2017-2018

Valori in numero di titoli e %

2017 Titoli Arte:

%

Titoli

∆% %

2018/17 +13,9%

4.208

6,1%

4.793

6,2%

Architettura e urbanistica

1.075

25,5%

1.198

25,0%

Design e moda

369

8,8%

388

8,1%

Fotografia

556

13,2%

631

13,2%

Pittura

633

15,0%

792

16,5%

Scultura

178

4,2%

223

4,7%

Altro

1.397

33,2%

1.561

32,6%

Scienze sociali e umane:

20.187

29,1%

23.043

29,6%

Antropologia e sociologia

941

4,7%

1.114

4,8%

Diritto

3.360

16,6%

3.590

15,6%

Economia

1.658

8,2%

2.174

9,4%

Educazione e didattica

1.141

5,7%

1.555

6,7%

Filosofia

1.194

5,9%

1.283

5,6%

Linguistica

786

3,9%

818

3,5%

Psicologia

616

3,1%

637

2,8%

Religioni

3.467

17,2%

3.653

15,9%

Scienze politiche

1.216

6,0%

1.459

6,3%

Società, comunicazione e mass media

1.781

8,8%

2.072

9,0%

Storia

2.380

11,8%

2.743

11,9%

Storia delle letterature

1.506

7,5%

1.757

7,6%

Altro

141

0,7%

158

0,7%

160

0,2%

192

0,2%

Grafica multimediale

19

11,9%

17

8,9%

Informatica per tutti

32

20,0%

53

27,6%

Software e hardware professionale e specialistico

73

45,6%

68

35,4%

Altro

36

22,5%

54

28,1%

Informatica:

Musica e spettacolo:

1.347

1,9%

1.612

2,1%

Cinema, televisione, radio e teatro

483

35,9%

518

32,2%

Danza e altre arti

47

3,5%

52

3,2%

817

60,7%

1.042

64,6%

20.602

29,7%

22.867

29,3%

Musica Narrativa:

12

2018

Avventura

115

0,6%

165

0,7%

Biografie, memorie e storie vere

2.366

11,5%

2.925

11,9%

Erotica

214

1,0%

200

0,8%

Fantascienza

423

2,1%

438

1,8%

Fantasy

824

4,0%

803

3,3%

Giallo, thriller e horror

2.604

12,6%

2.834

11,6%

+14,1%

+20,0%

+19,7%

+11,0%

Letteratura di viaggio

323

1,6%

359

1,5%

Narrativa a fumetti

2.798

13,6%

3.391

13,9%

Narrativa rosa

807

3,9%

803

3,3%

Narrativa storica

632

3,1%

629

2,6%

Romanzo italiano e straniero

9.496

46,1%

10.320

42,2%

Poesia

3.847

5,6%

4.639

6,0%

+20,6%

Teatro

228

0,3%

276

0,4%

+21,1%

7.2. TITOLI DI LIBRI PUBBLICATI PER GENERE:1 2017-2018 Valori in numero di titoli e %

2017

2018

∆%

Titoli

%

Titoli

%

2018/17

Libri per ragazzi:

6.714

9,7%

7.221

9,3%

+7,6%

da 0 a 2 anni

354

5,3%

484

6,7%

3/4 anni

2.479

36,9%

2.530

35,0%

5/6 anni

1.621

24,1%

1.797

24,9%

7/8 anni

1.160

17,3%

1.231

17,0%

9/10 anni

565

8,4%

688

9,5%

11/13 anni

307

4,6%

409

5,7%

Altro ragazzi

228

3,4%

82

1,1%

2.125

3,1%

2.443

3,1%

Medicina e veterinaria

789

37,1%

922

37,7%

Scienze della Terra

207

9,7%

304

12,4%

Scienze esatte

370

17,4%

352

14,4%

Scienze naturali

333

15,7%

369

15,1%

Scienza e tecnologia:

426

20,0%

496

20,3%

Testi classici:

Tecnologia e scienze applicate

1.996

2,9%

2.123

2,7%

Narrativa

928

46,5%

917

43,1%

Poesia e teatro

199

10,0%

222

10,5%

Ragazzi

229

11,5%

216

10,2%

Biografie, memorie, storie vere

59

3,0%

65

3,1%

Arte

22

1,1%

19

0,9%

Musica e spettacolo

13

0,7%

11

0,5%

Scienza e tecnologia

11

0,6%

16

0,8%

Scienze sociali e umane

501

25,1%

511

24,1%

Varia

27

1,4%

34

1,6%

Altri classici

7

0,4%

11

0,5%

1.649

2,4%

1.906

2,4%

Guide

1.208

73,3%

1.305

68,5%

Atlanti e carte

283

17,2%

458

24,0%

Altra turistica

158

9,6%

143

7,5%

6.205

9,0%

6.742

8,7%

276

4,4%

217

3,2%

Turistica:

Varia: Arti decorative e artigianato Collezionismo e antichità

99

1,6%

113

1,7%

Cucina

938

15,1%

910

13,5%

Famiglia, salute, self help

1.530

24,7%

1.730

25,7%

86

1,4%

74

1,1%

Hobby, sport e tempo libero

1.511

24,4%

1.918

28,4%

Mente, corpo, spirito

1.067

17,2%

1.121

16,7%

Mezzi di trasporto

112

1,8%

104

1,5%

Animali e natura

252

4,1%

221

3,3%

Umorismo e fumetti

332

5,4%

332

4,9%

2

0,0%

2

0,03%

Totale

69.268

100%

77.857

100%

Settore non definito per carenza di metadati

4.970

119

Materiale non propriamente librario

234

532

Giardinaggio

Altro

Educativo

3

Totale

40

-

74.512

78.508

+15,0%

+6,4%

+15,6%

+8,7%

+12,4%

Novità e nuove edizioni Fonte: Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni Editoriali 1

13

LIBRI PER BAMBINI E RAGAZZI Il 9,6% (7.221) dei titoli pubblicati nel 2018 è costituito da libri per bambini e ragazzi. Se aggiungiamo la narrativa YA, fantasy soprattutto, che viene fatta rientrare nella fiction (8.978 titoli) arriviamo all’11,3% (Tab.8). Come si vede, il settore presenta una declinazione variegata per fascia di età (e, all’interno delle fasce d’età, per formato, prezzo, genere…), dove il peso dei segmenti delinea la trasformazione avvenuta nel rapporto delle

famiglie con l’acquisto di libri per i propri figli, e di conseguenza nell’offerta editoriale. Un terzo dei titoli (il 41,7%) è stato pensato dall’editore come rivolto alle fasce di età prescolari (0-4 anni). Con la fascia di età successiva (5-6 anni) si arriva al 66,6%. Una fascia considerata come (relativamente) immune agli effetti dei nuovi modi di occupare il tempo libero (smartphone e/o videogiochi, tablet, televisione).

8. ANDAMENTO E COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE DI LIBRI PER BAMBINI E RAGAZZI: 2010-2018 (Valori in % )

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali

9. ANDAMENTO DELLA COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE DI LIBRI PER BAMBINI PER PAESE DI PROVENIENZA: 1990-2017 (Valori in numero di titoli)

I dati fanno riferimento alla banca dati Liber della Biblioteca Gianni Rodari di Campi Bisenzio la quale, offrendo un servizio di catalogazione centralizzata dedicata alle biblioteche, segue criteri di analisi bibliografica e di perimetro di mercato differenti dai precedenti. Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati Liber, Biblioteca Gianni Rodari (Campi Bisenzio)

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Le giovani coppie sono più disponibili a investire fin da subito nelle valenze culturali e affettive veicolate dai libri e dalla lettura ad alta voce. La produzione YA raggiunge il 5%. Se aggiungiamo alla produzione YA i titoli di fantasy e fantascienza vediamo come si passa da 991 a 1.650 titoli: +66,5%. Cambia soprattutto il rapporto tra libri di autori italiani e autori stranieri. Nel 1990 il rapporto era 53,6% vs 46,4%. A partire dal 2005-2006 i libri pubblicati dalle case editrici per bambini e ragazzi iniziano a spostare man mano

la loro produzione in favore degli autori italiani (di testi e illustrazioni): i primi sono il 56,1% e i secondi il 43,9%. Nel 2018 diventano rispettivamente il 53,4% e il 46,6%. Sono le letterature anglosassoni a coprire oltre la metà della produzione: 55,6%. Le altre grandi editorie continentali (Francia, Germania, Spagna) non raggiungono il 12%. Interessante osservare – spia di una più generale attenzione dello scouting editoriale delle case editrici italiane – la vertiginosa crescita degli «altri Paesi»: 43 titoli nel 1990 (7,3%), 163 nel 2017 (14,6%).

LA NARRATIVA E I SUOI TANTI VOLTI Rappresenta il 30,6% dei titoli pubblicati nel 2018 (Tab.10). Con i «classici» si arriva a quasi 23 mila titoli: 31,8%. Rispetto al 2017 la crescita complessiva è dell’11,0%. La narrativa letteraria (italiana e straniera) con il 45,1% della produzione è cresciuta del +20,5%. È interessante osservare lo sviluppo delle narrazioni di genere che crescono sempre di più della narrativa letteraria. Il romanzo di genere (e/o di mix di genere) viene cioè strutturalmente a occupare gli spazi tradizionali del romanzo letterario. Con tutte le implicazioni autoriali che comporta, i rapporti con il consumo di altre forme narrative (non

scritte), nel caso di autori italiani, l’avere a disposizione un mercato non più solo domestico, gli spazi per lo sfruttamento di opportunità transmediali. La crescita del settore – specchio dei bisogni di lettura e di evasione del lettore, dei suoi nuovi modi di leggere – premiano, in queste prime decadi del nuovo secolo, la narrativa di genere piuttosto che quella «letteraria». Comunque sempre con una forte dimensione autoriale, soprattutto quando si entra ancor più nel dettaglio dei sottogeneri che compongono la fiction e i suoi crescenti mix, con la scrittura saggistica e di documentazione.

10. ANDAMENTO E COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE DI NARRATIVA*: 2015-2018 (Valori in numero di titoli e in % )

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali

I TASCABILI. UN MERCATO CHE MANCA Nel 2018 sono stati pubblicati 2.638 titoli in collane tascabili o supereconomiche (2.455 nel 2017), con un +7,5% rispetto al 2017 (Tab.11). Dato parzialmente positivo, soprattutto se inserito in un quadro in cui l’e-book compete in modo incisivo in termini di «catalogo», di prezzo di vendita e di promozioni, come in una dinamica di più lungo periodo: la crescita rispetto al 2010 (2.186 titoli) è del 20,7%. Purtroppo i tascabili coprono appena il 3,5% della produzione complessiva. Una quota marginale che tale resta lun-

go tutto il decennio. Il dato rivela uno dei limiti strutturali del nostro mercato. Pur restando attorno ai 2.200 titoli/ anno, le edizioni tascabili e supereconomiche, quelle cioè rivolte all’area più mass market del pubblico, con minori risorse economiche a disposizione, restano – poco sopra, poco sotto (più sotto che sopra) – il 4% della produzione complessiva. Derivata delle caratteristiche che presenta il mercato della lettura/acquisto di libri in Italia, dove non esiste un mercato di massa della lettura.

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Il tascabile continua a restare un libro di alta qualità grafica e di confezionamento che costa solo un po’ meno della media (11,57 vs 19,48 euro di prezzo di copertina) e viene scelto quando si vuole spendere un po’ meno. Questo segmento presenta una composizione diversa rispetto a quelle del settore dell’hard cover o del brossurato. Rispetto a un 31,8% di titoli di fiction

pubblicati dalle case editrici in formato hard cover, tra i tascabili la quota è più che doppia: 66,0%. Tutta la non fiction ha un peso sensibilmente inferiore: il 28,2% contro il 58,3% dell’hard cover. I tascabili per bambini sono rappresentati da poche centinaia di titoli e coprono il 5,8%, rispetto al 9,9% nell’hard cover.

11. COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE DI TASCABILI ED ECONOMICI: 2018 (Valori in numero di titoli e in % )

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali

LA NON FICTION Manualistica, arte, saggistica generale e saggistica specialistica sono tutte accomunate da andamenti più o meno modesti. Mentre la produzione complessiva tra 2010 e 2018 segna un +29,9% e la narrativa e l’editoria per ragazzi un +57%, la non fiction mostra una crescita ben più modesta: +15,6% (Tab.12). All’interno del settore, la non fiction generale resta comunque, assieme alla narrativa, il segmento produttivo più rilevante (26,6% della varia adulti e ragazzi) nella produzione nazionale (tutta la non fiction fa il 58,3%). Gli andamenti dei diversi settori riflettono situazioni di sfondo assai diverse. Rimane, in primo luogo, l’impoverimento del clima culturale che distribuisce in maniera generalizzata i suoi effetti su un’offerta che – per essere acquistata, letta e fruita – ha bisogno di curiosità, attenzione e interesse a comprendere i fenomeni del mondo circostante. Mancano poi dimensioni autoriali diffuse e distribuite in direzione di una saggistica (o di una manualistica) di qualità e di alta e buona divulgazione. La manualistica risente dello strutturale disinteresse degli italiani, oltre che verso la lettura in generale, verso tutte quelle sue declinazioni orientate a risolvere i piccoli e grandi problemi dell’esistenza quotidiana, la cui risoluzione viene sempre più spesso affidata a YouTube, ai blog specializzati o più in generale al web. Per la parte più direttamente professionale, oggi è più

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semplice, con lo sviluppo di piattaforme di e-commerce internazionali, procurarsi direttamente il libro appena uscito in lingua originale. Il fenomeno della pirateria deprime questo mercato più di altri, anche in considerazione del fatto che diversi titoli hanno un’utenza professionale ma anche universitaria. Più di altri è stato investito dalle opportunità che il digitale offre per risolvere problemi di accesso, consultazione e utilizzo di materiali professionali e specialistici (banche dati, newsletter e piattaforme social, e-book e app, abbonamenti a formule di print on demand di parti di opere). Non ultimi i dati sulla lettura professionale: il 38,4% di «dirigenti, imprenditori e liberi professionisti» legge libri professionali nel tempo libero; di questi, il 51,0% non arriva a tre libri l’anno (ed è il 27,2% tra i «quadri direttivi», di cui il 60,2% ne legge da uno a tre).

12. ANDAMENTO DELLA COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE DI LIBRI DI SAGGISTICA PROFESSIONALE: 2012-2018 (Valori in numero di titoli)

*Scienze comprende i sottosettori: Scienze della terra, Scienze esatte, Scienze naturali. Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali

LA PRODUZIONE SELF PUBLISHING Nel 2018 sono stati pubblicati 9.185 titoli di autori self published (alcuni, ovviamente, hanno una versione e-book che è difficile scorporare dalla produzione complessiva) (Tab.13). Sono il 12,2% rispetto alla produzione complessiva e fanno segnare rispetto all’anno precedente un +6,4%. Rispetto al 2010 – anche qui le tecnologie di stampa digitale hanno avu-

to il loro impatto – la crescita è stata del +213,2% (da 2.933 titoli a 9.185). Benché vi sia sempre una quota notevole di opere che sono prive di metadati tali da consentirne una corretta attibuzione a un genere, circa la metà (ma probabilmente ben oltre) sono opere di narrativa.

13. ANDAMENTO E COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE PUBLISHING: 2010-2018 (Valori in % )

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali

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LE TRADUZIONI L’editoria italiana è sempre stata strutturalmente tributaria – anche per il suo ampio e articolato tessuto di piccole e medie case editrici con cataloghi e progetti editoriali specializzati – all’acquisizione di diritti di edizione da Paesi stranieri. I dati quantificano ormai in un 13,5% i titoli pubblicati nel 2018 che sono traduzioni da una lingua straniera (10.114, compresi i classici e gli autori di cui le case editrici disponevano già dei diritti) (Tab.14). Da notare il reciproco: la costante crescita degli autori italiani sul totale delle pubblicazioni. Da 45.033 del 2010 a

58.322 (non parliamo solo di romanzieri!). La crescita avviene parallelamente alla maggiore capacità delle case editrici di operare sui mercati internazionali e alle trasformazioni autoriali che per ora investono soprattutto il segmento bambini e ragazzi, ma anche la narrativa. Questo processo, lo ricordiamo, implica due aspetti: la creazione di nuove competenze e professionalità all’interno delle case editrici e il fatto che un numero crescente di opere venga pensato (e prima ancora scritto) già per mercati diversi da quello domestico.

14. ANDAMENTO E COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE PER AREA LINGUISTICA DI TRADUZIONE: 2005-2018 (Valori in % )

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali

L’area di mercato e linguistica prioritaria di approvvigionamento resta quella anglosassone (attenzione però: qui si fa riferimento ai titoli pubblicati in traduzione, e la traduzione non coincide necessariamente – i classici ne sono un esempio – con l’acquisto dei diritti di edizione). Da qui proviene il 61-65% dei titoli che da soli generano, a loro volta, il 71-73% delle copie.

Segno di curiosità e di attenzione a letterature e culture altre rispetto a quelle dei Paesi con cui storicamente ci siamo relazionati, è la crescita delle opere tradotte da altre lingue rispetto all’inglese, al francese, allo spagnolo o al tedesco. Dal 7,4% del 2005, in poco più di un decennio raddoppia il peso che hanno sulla produzione.

I PREZZI DI COPERTINA Il prezzo medio dei libri calcolato alla produzione (non ponderato sulla tiratura) è stato nel 2018 di 19,48 euro con un +3,8% rispetto al 2017. Si conferma sì l’inversione nella politica di prezzi che aveva contraddistinto gli anni dal 2010 al 2014, in cui le case editrici avevano puntato a una progressiva e costante riduzione del prezzo di copertina (Tab.15). Tanto che il prezzo medio del 2018 continua a essere di oltre 2 euro inferiore a quello del 2010 (-9,8%). A valore costante, un libro che esce oggi dalla tipografia costa 4 euro e 12 centesimi in meno del 2010 (-17,5%) (Tab.16). Significa che, in media, ogni libro che esce dal magazzi-

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no dell’editore costa oggi quasi 2 euro in meno rispetto a quanto costava otto anni fa, indipendentemente da campagne promozionali, sconti e via dicendo che editori e punti vendita effettuano su quello stesso titolo; e a parità di attività produttiva (scouting, traduzione, lavoro redazionale, stampa e confezionamento, comunicazione…). Questa diversa politica di pricing attuata negli ultimi anni dagli editori ha ridefinito il peso delle fasce di prezzo dei libri che entrano nei canali di vendita.

15. ANDAMENTO DEI PREZZI MEDI DI «COPERTINA» ALLA PRODUZIONE:1 2010-2018 (Valori in euro)

Il prezzo di copertina non è ponderato sulla tiratura e non rappresenta il prezzo medio di vendita al pubblico, che ingloba invece le campagne promozionali e la scontistica in genere e il mix di libri di alto prezzo (e minori vendite) con quelli di prezzo medio e basso (con numero di copie e vendite maggiori). Il prezzo comprende l’Iva. 1

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali (Banca dati e-kitab)

16. ANDAMENTO DEL PREZZO DI COPERTINA DEI LIBRI IN COMMERCIO

Valori in euro

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

Prezzo medio di copertina a prezzo corrente

21,60

19,72

19,55

18,56

17,37

18,41

18,93

18,77

19,48

Prezzo medio di copertina a valore costante

23,60

21,00

20,21

18,96

17,71

18,79

19,34

18,97

19,48

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali e Istat per i Coefficienti di raccordo monetario (https://www.istat.it/it/archivio/30440)

La progressiva ridefinizione del prezzo da un lato ha rappresentato, nel passato, – in un contesto economico di crescente sensibilità al prezzo per la sfavorevole congiuntura economica e la riorganizzazione del carrello della spesa – una delle più importanti iniziative di promozione della lettura e di sostegno degli acquisti. Dall’altro lato, questo calo rappresenta una sfida alla marginalità perduta e la ricerca di maggiori efficienze dovendo l’editore ideare, produrre e distribuire titoli che per ogni unità venduta hanno un prezzo di copertina di quasi il 10% inferiore a otto anni fa. Vi è anche un altro dato a cui vale la pena prestare attenzione, che Istat da sempre rileva (su dichiarazione dell’editore) all’interno dell’indagine sulla produzione libraria, disaggregandolo tra «grandi», «medi» e «piccoli» editori (l’ultimo dato rilasciato da Istat è del 2017). Come si vede, il prezzo medio dei «grandi editori» è stabilmente più basso del 4,5%-5,0% non solo rispetto alla media nazionale, ma anche a quello dei «piccoli» e «medi» editori. Anzi, rispetto ai «piccoli» era di quasi 10 euro (33,6% inferiore) nel 2010, di quasi 4 nel 2017 (il divario

si riduce al 10,8%) (Tab.17). E non può che essere così. La piccola editoria lavora su nicchie qualificate di domanda, molto specializzate e interessate a particolari argomenti. Quindi è alle prese con tirature medie più basse su cui deve distribuire i costi di produzione del volume.

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17. ANDAMENTO DEL PREZZO DI COPERTINA DEI LIBRI IN COMMERCIO

Valori in euro

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

Prezzo medio di copertina a prezzo corrente

20,54

19,43

20,29

19,58

19,85

-

20,21

19,65

Piccoli editori

29,56

21,71

25,05

22,60

23,00

-

25,31

22,04

Medi editori

21,61

20,03

20,85

19,47

22,32

-

22,12

21,18

Grandi editori

19,62

19,12

19,72

19,37

19,03

-

19,38

19,23

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati Istat

E GLI E-BOOK? 18. LA PRODUZIONE DI E-BOOK E DI LIBRI A CONFRONTO: 2010-2018 (Valori in numero di titoli )

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali

Nel 2018, a fronte di 74.695 libri cartacei, sono stati pubblicati dalle case editrici italiane 51.397 e-book. Per il secondo anno consecutivo – anche se il dato assoluto potrebbe essere «inquinato» dalla produzione self published digitale – vediamo il settore in calo dopo gli 81 mila del 2016 (Tab.18). Il peso della produzione di e-book per il mercato self publishing è assolutamente rilevante visto che le prime venti piattaforme hanno proposto 11.698 titoli, pari al 22,8% della produzione complessiva. In ogni caso, con tempi e velocità diverse rispetto ai mercati di Stati Uniti e Regno Unito, ma non molto diversamente dalle altre editorie continentali, la produzione di e-book, tenendo presente il peso che sul settore ha la produzione self publishing, almeno in termini di dimensione del catalogo e di titoli pubblicati annualmente, mostra andamenti largamente positivi (diverso è il discorso in termini di valore di mercato). Anche se attualmente sembra di assistere a una fase di rallentamento dopo le massicce digitalizzazioni, oltre che delle novità, anche di ampie parti del catalogo.

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In questa prima fase – non dimentichiamo che il mercato italiano degli e-book nasce sostanzialmente nel 2010 – è apparso evidente lo sforzo per la creazione di un catalogo, di formazione e aggiornamento del personale, di riorganizzazione dei flussi produttivi, di revisione contrattuale, di creazione delle infrastrutture distributive (le «piattaforme» e gli store online che hanno dovuto attrezzarsi per questa diversa attività), di comunicazione e marketing... Tutti aspetti che hanno avuto ricadute importanti sull’innovazione di processo anche nel mercato del libro di carta.

L’ACCESSIBILITÀ COME NUOVO PARADIGMA EDITORIALE In Italia, grazie al lavoro operato negli anni da Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili, cresce la produzione di e-book nativamente accessibili prodotti dagli editori. L’accessibilità di ogni nuovo e-book degli editori che aderiscono alla Fondazione viene controllata e certificata da LIA in modo da permettere ai lettori con disabilità visiva di avere a disposizione, con gli stessi modi e tempi di qualsiasi altro lettore, il maggior numero possibile di pubblicazioni accessibili. I titoli «born accessible» possono essere acquistati online sui principali store in formato ePub e letti su più dispositivi (iOS, Android, Windows), o anche presi in

prestito dalla biblioteca pubblica di riferimento. La vetrina di LIA, grazie alla collaborazione dei suoi soci editori, mette a disposizione il catalogo di libri digitali accessibili più ricco e completo a livello internazionale, permettendo l’accesso a oltre 20 mila e-book di narrativa e saggistica in formato accessibile, con un aggiornamento costante con le novità in uscita (Tab.19). Considerando l’evoluzione normativa in atto a livello europeo (European Accessibility Act e Trattato di Marrakech), l’accessibilità diventerà un tema sempre più centrale all’interno delle logiche di produzione editoriale.

19. ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DI E-BOOK ACCESSIBILI: 2010-2018 (Valori in numero di titoli)

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali e Fondazione LIA

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La lettura Il vincolo principale alla crescita del mercato

La lettura – dopo gli anni della grande emorragia tra 2011 e 2014 in cui si persero oltre 3 milioni di persone che si dichiaravano lettori – continua a mostrare segni negativi ma più attenuati. Il problema centrale del nostro settore e di tutta la filiera resta quello della dimensione e della qualità (il numero di libri letti) della lettura. L’Osservatorio AIE sulla lettura e i consumi culturali la colloca per i soli libri al 62% nel 2017 e al 60% nel 2018 fra gli italiani fra i 15 e i 75 anni. Censis (che rileva libri ed e-book) segnala negli stessi anni una flessione della lettura dal 45,7% al 44,2%, mentre Istat la indica «scesa» dal 41,0% del 2017 al 40,6% del 2018. Poco sembra cambiato. Alla crescita del primo decennio del secolo, e al forte calo avvenuto tra 2011 e 2014 (circa 3 milioni di lettori scomparsi), sembra subentrata una fase di stabilità o di lenta erosione, a seconda degli anni. Le dimensioni della domanda restano – anche se misurate con metriche differenti – quelle degli anni precedenti. Sono circa 27,3 milioni i lettori di libri fra i 15 e i 75 anni. Rappresentano il bacino potenziale entro cui editori e filiera operano. Possiamo aggiungere anche i lettori che appartengono alle fasce di età più piccole. I lettori di libri, libri tattili (0-3 anni), e-book, audiolibri tra 0 e 14 anni sono circa 6,7 milioni. Contati tutti assieme, gli uni e gli altri, fanno 34 milioni di individui: circa il 62,9% della popolazione italiana da 0 a 75 anni. Restiamo – anche con questi aggiustamenti – in coda ai Paesi avanzati e alle editorie con cui ci confrontiamo sul piano editoriale. Abbiamo un mercato «italofono» che finisce a Chiasso (solo il 5% del fatturato della nostra editoria deriva dai mercati internazionali, soprattutto attraverso la vendita di diritti!) e un mercato interno numericamente più piccolo in termini di lettori e, soprattutto, con una bassa (bassissima) ripetizione d’acquisto: il 41% non legge più di un libro ogni quattro mesi. Resta basso anche il ricorso alla lettura digitale attraverso gli e-book (solo il 24% la integra con il libro di carta e appena il

22

6% legge solo in digitale). Gli audiolibri, anche se in crescita, appaiono per ora ancora una scommessa più che un format attraverso cui allargare il mercato e incrementare l’intensità di «consumo». Quello della lettura rappresenta il vincolo principale alla crescita del mercato. Editori e filiera hanno di fronte a loro una dimensione della domanda numericamente più piccola rispetto ai competitor internazionali. Senza contare, poi, le considerazioni di carattere sociale contenute nel «libro bianco» Sfida al futuro realizzato in occasione dei 150 anni dell’Associazione Italiana Editori. Progressivamente al di sotto di questa parte emergente dell’iceberg della lettura, troviamo nuove forme di lettura (e di scrittura): letture che stanno sul web, spesso «culturalmente» non banali. Queste forme passano dal 19% nel 2017 al 21% nel 2018: testi che possiamo trovare su siti specializzati in segnalazioni di libri, o di eventi culturali, di geopolitica, di cinema o di teatro, di scienze sociali o economiche, di viaggio, ecc. Letture che richiedono impegno e attenzione. E poi testi di fanfiction o narrativi su piattaforme come Wattpad, Instagram, ecc. Anche queste tipologie di fruizioni possono (o devono) essere riconosciute come lettura? Non sono una quota piccola coloro che leggono esclusivamente questi contenuti (circa 10 milioni di persone). È possibile, e in quale misura, traghettare queste persone verso un mix carta/digitale come avviene per una parte progressivamente significativa di lettori?

L’ITALIA IN CODA ALLE CLASSIFICHE DI LETTURA DI LIBRI Non c’è una statistica europea della lettura di libri, come non c’è per gli altri consumi culturali. L’ultima di Eurostat risale al 2011 e prende come campione la sola fascia d’età 25-64 anni. I confronti li possiamo fare solamente ricorrendo a indagini condotte Paese per Paese da società di ricerca e con campioni di popolazione (fasce di età, numerosità, ecc.) diversi, e con domande formulate in modo altrettanto differente. Quindi, con un certo margine di aleatorietà nei dati messi a confronto (Tab.20). Numeri, in ogni caso, che fotografano il nostro

posizionamento, ben al di là di possibili e naturali margini d’errore. Più che le percentuali sono interessanti i valori assoluti (stimati) che offrono una metrica del mercato su cui le imprese possono contare, almeno potenzialmente. Mentre gli editori e la filiera del libro nel nostro Paese possono rivolgersi a circa 27,3 milioni di lettori e, quindi, di possibili «clienti», la Francia esprime una domanda potenziale di 60,2 milioni di individui; a scendere, il Regno Unito ne esprime una di 58,1 milioni, la Germania di 57,0 e la Spagna di 31,7.

20. PERCENTUALE DI LETTORI RISPETTO ALLA POPOLAZIONE NELLE PRINCIPALI EDITORIE EUROPEE E NEGLI STATI UNITI (Valori in %)

Fonte: Ufficio studi AIE su dati delle associazioni di categoria

Percentuale di lettori per numero di libri* letti Lettori di 1-3 libri letti

Lettori di 4-6 libri letti

Lettori di 7-11 libri letti

Lettori di 12+ libri letti

41%

25%

17%

17%

*Lettori di qualsiasi formato: libri, e-book, audiolibri su chi si dichiara lettore nei 12 mesi precedenti

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COME È CAMBIATA LA LETTURA DI LIBRI Il calo nella lettura di libri non deve farci perdere di vista quello che è avvenuto nel nostro Paese dal dopoguerra in poi, quando dichiarava di leggere solo il 16,0% della popolazione. È evidente che la crescita successiva era legata alle trasformazioni che stavano avvenendo nella società italiana: il passaggio da una società agricola a una industriale, la creazione di un «italiano standard» a sostituire le parlate dialettali, l’istituzione della scuola media unica, lo sviluppo degli istituti tecnici e professionali, le migrazioni interne, ecc. Una crescita della domanda di lettura a cui le imprese davano nuove risposte in termini di prodotti (gli Oscar Mondadori, le Garzantine, i libri scolastici, le opere a fascicoli come I maestri del colore, le enciclopedie per la famiglia, ecc.), come le daranno subito dopo le librerie, iniziando ad orientarsi verso il libero servizio, o, più tardi, con l’arrivo dei libri sugli scaffali della Gdo.

Se consideriamo le crescite medie annue cogliamo distintamente questo succedersi di fenomeni sociali: tra 1965 e 1973 la crescita dei lettori è del +7,3%; tra 1973 e 1998 è del +1,8%; tra 1998 e 2008 cala a un +0,8%, per diventare negativa (-0,5%) tra 2008 e 2018 (fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati Istat; Tab.21). La lettura (con le sue nuove protesi tecnologiche), i lettori (con la possibilità di trovare soddisfazione ai propri bisogni di narrazione, informazione, aggiornamento, ecc. attraverso strumenti concorrenti alle pagine di un libro), la diversa organizzazione del tempo e dei modi di comprare delineano una mutazione sociale non molto diversa da ciò che era avvenuto tra anni ’60 e ’70. Soltanto, però, di segno opposto e qualità diversa. Creando così un nuovo ecosistema, in cui libro e lettura continueranno sì ad esserci, ma dopo aver subito una trasformazione nei tempi e nei modi in cui viene praticata.

21. ANDAMENTO DELLA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA: 1965-2018 (Valori in %)

Fonte: Ufficio studi AIE su dati Istat (1965-2018); Osservatorio AIE a cura di Pepe Research (2017-2018)

I LETTORI NEL COMPLESSO DA «0» ANNI IN POI La filiera del libro (fisico) nel nostro Paese può contare su circa 27,3 milioni di lettori e di potenziali «clienti». Se consideriamo anche i lettori di e-book e audiolibri (che in parte si sovrappongono ai primi) arriviamo a poco più di 28 milioni di individui tra 15 e 75 anni. Da questi numeri sono escluse le fasce più giovani della popolazione, gli 0-14enni: quasi 7 milioni di bambini e ragazzi. In totale 34 milioni di persone. Il 62,9% della

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popolazione tra 0 e 75 anni. Di questa domanda potenziale ben il 19,2% è fatta dalle componenti più giovani della popolazione. Certo, per alcuni di essi (0-3 anni) è difficile usare la parola «lettura»: ascoltano la voce del genitore, colorano delle storie, giocano con i libri attivi, manipolano, ma iniziano a conoscere la «forma libro». La lettura comincia anche così (Tab.22).

22. LETTURA DI LIBRI, E-BOOK, E ASCOLTO DI AUDIOLIBRI PER FASCIA DI ETÀ: 2018 (Valori in % e stima in proiezione in Ml di individui)

* Lettori su qualsiasi formato (cartaceo, e-book, audiolibro). Per l’indagine Kids inclusi anche libri tattili (0-6 anni) e app Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE (2018; popolazione 15-75 anni) e Osservatorio Kids (2018)

LETTORI SÌ, MA DI POCHI LIBRI Tra i cinque maggiori mercati editoriali europei, l’Italia è però il Paese non solo con il più basso indice di lettura – e con un mercato potenziale capace di esprimere una significativa domanda di libri, e-book, audiolibri, contenuti editoriali in formato digitale –, ma anche quello in cui chi legge ha indici di lettura tra i più bassi. Fatto pari a 100 le persone che dichiarano di leggere, quasi la metà di loro (il 41%) non arriva a 3 libri l’anno (uno ogni quattro mesi); il 25% si posiziona

tra i 4 e i 6; il 17% tra i 7 e gli 11. Solo il 17% dichiara di aver letto nei 12 mesi precedenti l’intervista almeno (o più di) un libro al mese. Poi, per uno dei tanti paradossi del nostro Paese, se spacchettiamo un po’ di più quel 17% di lettori forti, troviamo un 5% di «forti lettori» che diventano «fortissimi lettori»: il 3% dichiara di leggere tra 25 e 35 libri all’anno, e un altro 2% più di 36 libri. Sarebbero, in proiezione, complessivamente 1,3 milioni di persone.

23. LA PIRAMIDE DELLA LETTURA 2018 (Valori in % e in numero di persone 15-75 anni)

Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

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LETTORI CON POCO TEMPO DA DEDICARE Dedichiamo progressivamente meno tempo alla lettura continuativa di libri o di e-book e di audiolibri. Nella rilevazione di settembre 2017, a fronte di un 65% di persone (15-75 anni) che dichiaravano di aver letto un libro, un e-book o ascoltato un audiolibro, solo il 12% affermava di avervi dedicato più di un’ora «continuativa» nel giorno precedente, o nel giorno medio della settimana precedente. Nel 2019 a un 64% di lettori nel complesso (libri, e-book, audiolibri) è il 9% che vi dedica più di un’ora continuativa (Tab.24). La lettura si fa frammentaria, si frantuma e polverizza nei tanti – ma sempre meno – spazi del tempo libero. E il numero medio di libri letti passa da 7,5 a 6,6. Fatto ancor più preoccupante, è ciò che avviene nelle fasce giovani della popolazione. Le abbiamo sempre considerate le élite della lettura; ed è vero. Si collocano,

con l’87%, ai vertici della classifica per numero di lettori; ma solo il 5% di loro ha dedicato alla lettura, nel 2017, almeno un’ora continuativa al giorno. Nel 2019 diventano l’1%. Vediamo insomma una lettura nelle generazioni più giovani (i lettori e i clienti di domani) che si fa sempre più frammentaria e interstiziale; che predilige storie brevi o che, se lunghe, sono contraddistinte da trame e personaggi forti, facilmente riconoscibili; che premia ritmi narrativi veloci e l’immagine rispetto alla parola scritta. Da qui, inevitabilmente, è chiaro che i nuovi paradigmi che misurano la lettura e la sua «qualità» - nel nuovo ecosistema in cui le case editrici si troveranno a lavorare - saranno diversi. Senza contare che, fattore non di poco conto, queste abitudini di lettura si sposteranno via via, con il crescere dell’età.

24. LETTORI DI LIBRI, E-BOOK E AUDIOLIBRI E TEMPO DEDICATO ALLA LETTURA PER FASCE DI ETÀ: 2017-2019 (Valori in %)

Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

LA LETTURA DI LIBRI, E-BOOK E AUDIOLIBRI I lettori nel complesso – che leggono libri, e-book, ascoltano audiolibri – sono nel 2018 il 62% della popolazione tra 15 e 75 anni, pari a 28,2 milioni di persone. La lettura di libri resta la forma di lettura largamente predominante (60% negli ultimi 12 mesi) seguita da quella di e-book (24%: un lettore su quattro) e, valore importante, l’ascolto di audiolibri (circa il 7%). È probabile che quest’ultimo dato per il 2017 risulti sovrastimato nelle risposte degli intervistati, anche in considerazione del fatto che solo Audible aveva cominciato da poco a operare in Italia, mentre Storytel

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sarebbe arrivata solo nel 2018, e perciò la risposta poteva essere soggetta a fraintendimenti (Tab.25). I lettori di «libri» restano la parte preponderante della popolazione, anche se sappiamo che si sta restringendo: dal 69% del 2014 (fonte: Ipsos) al 60% del 2018 (Osservatorio AIE). Cresce la lettura che non discrimina il tipo di supporto, ossia si leggono libri, e-book e si ascoltano audiolibri a seconda delle circostanze (36%, era il 28%), mentre rimane sostanzialmente stabile la quota di chi legge esclusivamente da device digitali (67%); Osservatorio AIE (Tab.26).

25. LETTURA NEL COMPLESSO IN ITALIA: LETTORI DI LIBRI, E-BOOK, AUDIOLIBRI: 2017-2018 (Valori in %; risposta multipla)

Domanda: «Parliamo ora in particolare di libri. Pensando agli ultimi 12 mesi le è capitato di leggere anche solo in parte un libro di qualsiasi genere non solo di narrativa (come un romanzo, un giallo, fantasy…), ma anche un saggio, un manuale, una guida di viaggio o di cucina… su carta o in formato digitale o audiolibro? E se sì, più o meno quanti?» Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

Numero di e-book presenti sul proprio dispositivo digitale Nessuno

1-25

26-100

101-400

Oltre 400

44%

47%

7%

1%

1%

26. FORMATO DI LETTURA UTILIZZATO* : 2017-2019 (Valori in %)

* Lettura di libri o e-book e ascolto di audiolibri di romanzi, biografie, manuali, narrativa di genere Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

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LA LETTURA E I DEVICE I diversi device non sono neutrali rispetto alla lettura. L’ereader sembra aver esaurito la sua spinta propulsiva e le sue potenzialità come strumento di lettura rispetto ad altri supporti mobili che permettono la connettività, l’uso del colore, la multifunzionalità, e che si hanno sempre con sé, come lo smartphone (Tab.27). L’e-reader appare, con il 47% delle indicazioni (risposte nel complesso), un device più «femminile» rispetto al tablet, usato soprattutto dalle fasce maschili della popolazione. Lo smartphone si conferma, sia per la lettura di testi

editoriali (dal 61% al 65%), sia per l’ascolto di audiolibri (dal 67% al 75%), lo strumento largamente preferito per accedere a contenuti editoriali. Anche se per entrambe le tipologie di prodotto (e-book, audiolibri) gli altri device mantengono quote di utilizzo importanti (il 52% di chi usa il tablet lo fa per leggere dei testi editoriali, ecc.), è evidente lo spostamento in atto verso lo smartphone, con tutte le problematiche editoriali, grafiche, di interfaccia, ecc. che l’editore, gli store online e le piattaforme dovranno porsi nei prossimi anni.

27. DEVICE UTILIZZATI NELLA LETTURA DI E-BOOK: 2017-2018 (Valori in %)

Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

UN NUOVO RUOLO DELLA VOCE? La lettura intesa come ascolto assume per la prima volta una dimensione significativa in termini di penetrazione nella popolazione. Nel 2017 – nella prima rilevazione di gennaio-febbraio avevano un valore probabilmente sovrastimato, in un contesto in cui Audible e Storytel non avevano ancora iniziato a operare e i podcast erano un fenomeno di nicchia – l’11% di chi si dichiarava lettore affermava di esserlo come ascoltatore di audiolibri. Nelle rilevazioni successive il valore si attestava tra il 6 e il 7%. Nella rilevazione che chiedeva se si fosse ascoltato un audiolibro negli ultimi tre mesi (in misura maggiore rispetto ai libri e agli e-book) i valori si mantengono leggermente più alti, sia pure con una leggera flessione: 14% (2017, settembre); 12% (2018). Inoltre, nel 2018 l’11% degli intervistati – altro elemento interessante – dichiarava di possedere in famiglia un «assistente digitale vocale», come Alexa

28

di Amazon o Siri di Apple (Tab.29). Il dispositivo più utilizzato nel 2018 – 47% di indicazioni come prima risposta (per l’ascolto di audiolibri il 32% nel 2017), e 75% nel totale delle risposte – è lo smartphone (Tab.28). Più in generale, è la voce a costituire l’elemento di raccordo tra i nuovi modi di pensare ai prodotti editoriali audio. E non parliamo solo della semplice riproposizione sonora di libri già editi: i podcast di cronaca, gli audiolibri nativi, le produzioni originali e gli esperimenti come «L’Audiolibro» (di Audible e GeMS) stanno forse sondando, più dell’e-book, nuove forme e nuovi spazi autoriali. La voce sta acquisendo centralità nelle nostre vite ben oltre il perimetro dei contenuti editoriali: l’80% di chi dispone di smartphone lo ha utilizzato o «sperimentato» per l’invio di messaggi vocali, e questa propensione risulta maggiore tra i Millennials.

28. DEVICE UTILIZZATI NELL’ASCOLTO DI AUDIOLIBRI: 2017-2018 (Valori in %)

Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

29. IL MONDO DELLA VOCE E DELL’ASCOLTO DI AUDIOLIBRI (MOTIVAZIONI): 2018* (Valori in %)

*I dati si riferiscono agli ultimi tre mesi Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

29

PERCHÉ SI LEGGE COSÌ POCO? Non si legge perché non piace (33% come prima indicazione e 49% nel complesso) e perché torna in gioco la questione «tempo da dedicare»: è il 24% che adduce questa ragione come prima risposta e il 37% sul totale (Tab.30). Sembrano essere innanzitutto ragioni di carattere «sociale» (la scuola che «non insegna il piacere della lettura», l’assenza di politiche istituzionali di socializzazione della lettura, l’organizzazione della giornata e quindi il tempo, le difficoltà alla vista, le scarse competenze alfabetiche,

ecc.) ad avere la preminenza rispetto a quelle di carattere imprenditoriale, che riguardano il sistema della filiera. Il 5% indica come prima ragione il costo dei libri, il 3% l’assenza di titoli che lo interessano, il 2% l’assenza di librerie o biblioteche nel comune di residenza (che diventa il 5% nel complesso). Per i deboli lettori (1-3 libri) cambiano alcune gerarchie (Tab.31), e il prezzo dei libri diventa la terza ragione della non lettura (il 7% come prima indicazione ma il 21% nel complesso).

30. COSA OSTACOLA LA LETTURA DI LIBRI PER I NON LETTORI: 2018 (Valori in %)

Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

31. COSA OSTACOLA LA LETTURA DI LIBRI PER I DEBOLI LETTORI: 2018 (Valori in %)

Fonte: Ufficio studi AIE su dati Osservatorio AIE a cura di Pepe Research

30

LE RAGIONI PIÙ PROFONDE DELLA NON LETTURA La lettura e la sua difficoltà a crescere deve confrontarsi con un altro indicatore. L’Italia, tra i maggiori Paesi europei, si colloca all’ultimo posto per livello di comprensione dei testi (Tab.32). Solo il 24,8% degli italiani dispone di validi strumenti di comprensione e analisi dei testi, letterari, saggistici, informativi. Sono 11 i punti che ci separano dalla Norvegia, 10 da Francia e Germania. Specularmente abbiamo la percentuale più alta di persone con gli indici di comprensione dei testi compresi tra 6 anni, con le seguenti fasce: 6-10 anni, 11-14 anni, 15-17 anni, 18-19 anni, 20-24 anni, 25-34 anni, 35-44 anni, 45-54 anni, 55-59 anni, 60-64 anni, 65-74 anni, > 75 anni.

Tecnica Papi (Paper and Pencil Interview) con l’utilizzo di due questionari cartacei.

Indagine annuale Lettura di libri: persone che hanno letto un libro nei 12 mesi precedenti. Lettura di e-book: persone che hanno letto o scaricato un e-book negli ultimi 3 mesi. Si considerano solo i libri letti per motivi non strettamente scolastici o professionali. Indagine quinquennale Considera anche i lettori «inconsapevoli» e per motivi professionali e scolastici. Non considera la lettura di e-book.

Adulti: 4.000 persone. Bambini e ragazzi: 1.000 persone

Italia

Istat

Belgio

Ipsos (per Association des Editeurs Belges)

1.000 persone

15-65 anni

Intervista online

Persone che si dichiarano lettori di libri, e-book e audiolibri.

Canada

Booknet Canada

750 persone

> 18 anni

Intervista telefonica

Persone che hanno letto almeno un libro, un e-book o un audiolibro nei 12 mesi precedenti.

Francia

Ipsos (per Centre National du Livre)

Germania

Norvegia

Spagna

Svezia

Ipsos MMI (per Den norske Forleggerforening) Ipsos MMI (per Den norske Forleggerforening) Conecta (per Federación de Gremios de Editores de España) Statistiska centralbyrån

1.000 persone

> 15 anni, con le seguenti fasce: 15-24 anni, 25-34 anni, 35-49 anni, 50-64 anni, Intervista telefonica > 65 anni.

Persone che si dichiarano lettori di libri e di e-book. Persone che hanno letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti. Le indagini riguardano sia la lettura nel tempo libero che la lettura per aggiornamento professionale.

1.000 persone

> 15 anni con le seguenti fasce: 15-24 anni, Intervista telefonica 25-39 anni, 40-59 anni, più di 60 anni

Persone che hanno letto almeno un libro, un e-book o un audiolibro nei 12 mesi precedenti.

1.000 persone

> 15 anni con le seguenti fasce: 15-24 anni, Intervista telefonica 25-39 anni, 40-59 anni, più di 60 anni

Persone che hanno letto almeno un libro, un e-book o un audiolibro nei 12 mesi precedenti.

5.000 persone

Adulti: > 14 anni, con le seguenti fasce: 14-24 anni, 25-34 anni, 35-44 anni, 45-54 Intervista telefonica anni, 54-64 anni, > 65. Bambini e ragazzi: 10-14 anni

Persone che hanno letto «almeno una volta al trimestre». Le rilevazioni riguardano sia la lettura nel tempo libero, che la lettura per studio o lavoro.

11.000 persone

Uk

DJS Research (per Booktrust)

1.500 persone

Usa

Pew Research Center

1.520 persone

> 16 anni

Intervista in forma scritta Persone che si dichiarano lettori di libri. tramite questionario

Adulti: > 18 anni, con le seguenti fasce: 18-29 anni, 30-44 anni, 45-59 anni, più di Intervista telefonica 60 anni. Bambini e ragazzi: < 3 anni, 4-10 anni, > 10 anni di età > 18 anni

Intervista telefonica

Persone che hanno risposto positivamente alla domanda: How often do you read each of the following…? (Possibili risposte: Daily, At least weekly, Less often, Never). I dati sono relativi alla lettura di libri, e-book e audiolibri. Persone che hanno letto almeno un libro, un e-book o un audiolibro nei 12 mesi precedenti.

Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE. Nella tabella sono riportati i diversi criteri utilizzati da alcune società di rilevazione per la stima dell’indice di lettura nel Paese. Appare evidente la grande eterogeneità dei campioni analizzati, delle fasce d’età della popolazione, delle metodologie di indagine utilizzate. Differenze che rendono difficile un confronto preciso tra i valori rilevati nei diversi Paesi.

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TITOLI PUBBLICATI I Quaderni del Giornale della Libreria 46

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2019, a cura dell’Ufficio studi AIE

45

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2018, a cura dell’Ufficio studi AIE

44

Premi e incentivi alle traduzioni 2018, di G. Peresson

43

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2017, di A. Lolli, G. Peresson

42

Rapporto sull’import/export di diritti 2017, di G. Peresson

41

Premi e incentivi alle traduzioni 2017, a cura dell’Ufficio studi AIE

40

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016, di A. Lolli, G. Peresso

39

Mercanti di storie. Rapporto sull’import/export di diritti 2016, di G. Peresson

38

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2015, di G. Peresson

37

Rapporto sullo stato della piccola editoria 2014, di G. Peresson

36

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2014, di G. Peresson

35

Report on publishing in Italy in 2013, di G. Peresson

34

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2013, di G. Peresson

33

Premi e incentivi alle traduzioni. Aggiornamento 2013

32

Report on publishing in Italy in 2012, di G. Peresson

I libri bianchi degli Stati generali dell’editoria e dei 150 anni dell’AIE Sfida al futuro. La lettura e la capacità di competere del Paese, 2019 3

Scommettere sui giovani, 2008

2

Dalla domanda di lettura alla domanda di cultura, 2006

1

Investire per crescere, 2004

Instant e-book ο

Audio revolution. L’ascolto è la nuova frontiera della lettura?, di A. Rotondo, AA. VV.

ξ

Lettori magici e come formarli. Iniziative di promozione della lettura in giro per il mondo, AA. VV.

ν

Lo specchio capovolto. Rapporto sull’editoria per ragazzi 2016, di P. Baccalario e G. Peresson

μ

Il dato è tratto. Guida all’uso dei metadati per l’editoria, di A. Lionetti

λ

I social salveranno la libreria? 21 buone idee per i librai di oggi (e di domani), di E. Molinari

κ

Le isole dei pirati. Mappa della pirateria editoriale e dei suoi modelli di business, di R. Esposito

ι

Le voci dell’arte. Rapporto sull’editoria d’arte 2014, di G. Peresson

θ

Stili di studio degli universitari italiani tra carta e digitale, di M. Micheli

η

Le librerie dalle sette vite, di G. Peresson

ζ

Romanzi disegnati. Rapporto sul graphic novel 2013, di G. Peresson, E. Vergine

ε

Il ritratto dell’arte. Rapporto sull’editoria d’arte 2013, di G. Peresson

δ

Prospettiva self publishing. Autori, piattaforme e lettori dell’editoria 2.0, di L. Biava, E. Molinari, G. Peresson

γ

La costellazione dei buchi neri. Rapporto sulle biblioteche scolastiche in Italia 2013, di D. Ferrando, E. Molinari, G. Peresson

β

Leggere in futuro. Rapporto sull’editoria per ragazzi 2013, di L. Biava, G. Peresson, E. Vergine

α

Amazon, Apple, B&N, Kobo. Il periodo dei regni combattenti, di E. Molinari