Pro e contro Roosevelt

Unico rampollo di una ricca famiglia di lontane origini olandesi (col padre che aveva combattuto in gioventù con Garibal

430 46 17MB

Italian Pages 162 Year 1972

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD FILE

Polecaj historie

Pro e contro Roosevelt

Citation preview

PRO E CONTRO

ROOSEVELT a cura di Roberto Margotta

Di prossima pubblicazione:

MUSSOLINI BENGURION M.L.KING

Sono già usciti

STAUN D KENNEDY D MAO D HITLER CHURCHILL D GIOVANNI XXIII D FRANCO D MARX GANDHI D LENIN

ARNOLDO MONDADORI EDITORE S.p.A. PRESIDENTE

Giorgio Mondadori VlCE PRESIDENTE

Mario Formenton DIRETTORE GENI!RALB PERIODICI

Adolfo Senn VlCB DIRETTORI

GENERALI PERIODICI

Gianfranco Cantini, Nando Sampietro AMMINISTRATORB EDITORIALE DEI DOSSIER

Erman Chonchol

I DOSSIER MONDADORI DIRETTORE

Enzo Orlandi REDAZIONE Marisa Paltrinieri Gianni Rizzoni, Emilio Barbaglia Segreteria: Maristella Bodino IMPAGINAZIONE

Bruno Acqualagna, Giovanni Melada ICONOGRAFIA VOLUME IIOOSBVI!LT Giovanni Melada

Cl Arnoldo Mondadori Editore 1972 Pubblicazione mensile, registrata al Tribu nale di Milano N. 301 del 3.9.71 Spedizione in abbonamento a tariffa editoriale ridotta autorizz. N. 15278/2 del 25.6.1971 Direzione P.T. Verona Direttore Responsabile: Enzo Orlandi

ROOSEVELT

MONDADORI

FRANKLIN DBLANO ROOSEVELT nacque il 30 gennaio 1 882 in una casa sontuosa circondata da una vasta tenuta a Hyde Park, sul fiume Hudson, nello stato di New York. Era il figlio unico di J ames Roosevelt e di Sara Delano. Fu battezzato nella chiesa episcopale di Hyde Park. Suo pa­ dre James, nato nel 1 828, aveva sposato Sara, figlia del suo socio in affari Warren Delano, dopo quattro anni di vedovanza. Aveva 26 anni piu della moglie . In gioventu ave­ va affrontato un'avventura " byronesca " : a vent'anni , du­ rante un viaggio in Europa, aveva combattuto con le trup-

Olandese il primo Roosevelt James Roosevelt, figlio maggiore di Franklin D. Roosevelt, scrisse : « Il primo Roosevelt nato in America, dal quale discendono sia il babbo sia la mamma, fu Nicholas, figlio di Claes Martenszen van Rosenvelt. Claes sbar­ cò a Nieuw Amsterdam, l'odierna New York, dall'Olanda intorno al 1649. Il ramo di Nicholas produsse due presidenti degli Stati Uniti : Theo­ dore Roosevelt, zio di mia madre, e mio padre ... Da parte della nonna, mio padre apparteneva al clan d'origine fiamminga dei Delano... il primo dei quali, allora De la No e, arrivò nel Massachusetts nel 162 ... La nostra temibile nonna considerava il suo ra­ mo della famiglia infinitamente supe­ riore all'altro e, con l'aria di emette­ re un giudizio irrevocabile, senten­ ziava : " Franklin non è per niente un Roosevelt, è un Delano " " (James Roo­ sevelt e Sidney Shalett, Affectionate­ ly F.D. Roosevelt, New York 1959 ).

l

Il padre si arruola con i garibaldini Franklin Roosevelt cosi descrisse l'av­ ventura garibaldina di suo padre:

« Fece amicizia con un frate questuan­ te col quale s'intendeva in latino. In­ sieme intrapresero un viaggio attra­ verso l'Italia. Arrivarono a Napoli e trovarono la città assediata dall'eser­ cito di Garibaldi. I due si arruolaro­ no e indossarono la camicia rossa per un mesetto. Poi, siccome la guerra languiva, si recarono nella tenda di Garibaldi e gli chiesero di essere con­ gedati. Garibaldi ringraziò il vecchio frate e mio padre che ripresero il viaggio interrotto " ( Elliott Roosevelt, F. D. R., His personal letters, New York 1947-1950).

Spmdatore per n gusto del rlsddo « James Roosevelt affrontò le specula­ zioni piu con la mentalità del gioca­ tore di poker che con la speranza di ricavarne un'enorme fortuna " ( Frank Freidel, Franklin D. Roosevelt, Little, Brown and Co., Boston 1952 ).

Ebrei o crtstl•l: che dlllarenza la? Nel 1935, quando Philip Slomovitz, re­ dattore del " Jewish Chronicle " di De­ troit, gli chiese se i Roosevelt fossero 5

pe di Garibaldi. Per il resto la sua vita fu dominata dal grigiore degli affari . Laureato in legge ad Harvard, J ames Roosevelt aveva tentato con alterna 'fortuna la via delle speculazioni finanziarie, investendo parte del cospicuo pa­ trimonio ereditato in miniere di carbone, in ·compagnie fer­ roviarie e perfino in una fallita iniziativa di creare un cana­ le fra l 'Atlantico e il Pacifico attraverso il Nicaragua, in concorrenza con l 'analogo p rogetto panamense del francese De Lesseps . I suoi avi, giunti in America verso la metà del XVII secolo dai Paesi Bassi, si er�mo arricchiti con l a fab-

d'origine ebraica , Franklin Delano Roosevelt rispose: « Può darsi che in un passato remoto fossero ebrei o cattolici o protestanti. Ma a me inte­ ressa piuttosto che fossero bravi cit­ tadini e credenti in Dio e credo pro­ pri o che lo fossero » ( intervista ripre­ sa d al "New York Times ", 14 marzo 1935 ).

Commercia In oppio per rimediare alla crisi Warren Delano si era fatta una for­ tuna in Cina. Ma 9.uando la crisi eco­ nomica del 1 85 7 gh inflisse gravi per­ dite finanziare, tornò a Hong Kong e ricuperò i soldi perduti dedicandosi al commercio dell'oppio, fiorente allo­ ra per la grande richiesta da parte degli ospedali nella guerra civile » ( Karl Schriftgiesser, The Amazing Roo.�evelt Family, 1613-1942, New •

York

1942).

"Biamo sampre stati •mlt:l del t:lnesl" Cusf, al l'inizio della seconda guerra mondiale, Franklin Delano Roosevelt

ricordò le vicende del suocero, par­

lando col generale Stilwell della po-

litica cinese : « Siamo stati amici del­ la Cina per tantissimi anni ... Lei sa che la Cina ha una parte nella sto­ ria nella mia famiglia. Mio nonno andò a Swatow e a Canton nel 1 829 e arrivò perfino ad Hankou. Realiz­ zò l'ambizione di ogni americano di allora : guadagnò un milione di dol­ lari. Quando tornò li investi nelle fer­ rovie. E nel giro di 8 anni li perse tutti. Nel 1856 eccolo di nuovo in Ci­ na dove rimase per tutta la durata della guerra civile e guadagnò un al­ tro milione. Questa volta li investi in miniere di carbone che comincia­ rono a dare dividendi soltanto due anni dopo la sua morte " ( Joseph W. Stilwell, The Stilwell Papers, W. Sloa­ ne Ass., New York 1948 ).

Un cospicuo patrimonio « Anche se non paragonabile al pa­ trimonio lasciato da un Cornelius Vanderbilt e valutato piu di 72 mi­ lioni di dollari, quello dei genitori di Franklin Delano Roosevelt, assom­ mante a 1 .300.000 dollari, era pur sempre cospicuo in un'época in cui il reddito medio annuo di un operaio non arrivava a 500 dollari ,. ( Frank Freidel, op. cit.).

bricazione e il commercio dello zucchero. La fortuna di J ames Roosevel t proveniva però in gran parte - attraver­ so la madre - dagli Aspinwall , armatori . Anche i Delano erano armatori . Il nonno materno di Franklin si era fatta una fortuna commerciando con la Cina. Franklin trascorse un'infanzia felice, adorato dai genitori . Scoppiava di salu­ te, andava a pescare e a cacciare con suo padre o a spasso per i boschi . Non frequentò le scuole pubbliche. A partire dall 'ottobre 1 888 ebb e una maestra tedesca e dal 1 89 1 al 1 893 una istitutrice svizzera romanda, la signorina Jeanne

•71 auguro di non lllvenW'e presidente" « Quando Franklin aveva sei anni, suo padre, durante una visita a Wash­ ington, lo portò alla Casa Bianca a trovare il vecchio amico Grover Cle­ veland. Al momento del commiato il presidente augurò al bambino di non aver mai la sfortuna di diventare presidente degli Stati Uniti ,. (Rita Halle Kleeman, Gracious Lady: The Life of Sara Delano Roosevelt, New York 1935 ).

Già a cavallo a sette anni « Impara molto presto a trattare i cavalli : a sette . anni ha già il suo cavallino, il padre gli re�ala anche due cagnolini appena nat1, che egli deve nutrire, lavare, curare. Con l'ar­ co e le frecce si può giocare agli in­ diani, e quando il ragazzo è un po' piu grande i �enitori gli portano dal­ l'Europa degh strani grossi bastoni, con i quali si picchia su di una pal­ lina nel prato : "è il golf, un gioco nuovo", annota il ragazzo, che ha ot­ to anni, con lenti caratteri nel suo diario, l'anno 1 890 ,. ( Emil Ludwig, Roosevelt, Mondadori 1 947 ). Presto Franklin impara anche a cor-

rere in calesse. La cavallina al traino si chiama Josie. t!. l'ultima di una scuderia da corsa dalla quale era uscito Gloster, \m campione del trot­ to che James Roosevelt aveva ven­ duto al senatore Leland Stanford, fondatore dell'università Stanford. ·

Un bambino sveglio e sbnpatieo Durante un soggiorno dei genitori a Bad Nauheim, nel 1 89 1 , Franklin fu mandato alla locale scuola elemen­ tare. Dopo che F.D. Roosevelt fu e­ letto presidente, cosi il maestro Chri­ stian Bommersheim, ricordò l'alun­ no americano : « Era un bambino ec­ cezionalmente sveglio. Aveva un mo­ do di fare cosi accattivante ed era sempre cosi gentile che si attirò le simpatie di tutti ,. ( " The New York Times 4 febbraio 1933 ) •,

.

.

In una notte legge ··via col vento" A Hyde Park, nei giorni di pioggia, Franklin leggeva di tutto voracemen­ te. Le sue preferenze andavano a Mark Twain, a Daniel Defoe e a Ru­ dyard Kipling. Fra le riviste preferiva • Scientific American •. La leggeva già 7

Sandoz. Franklin imparò molto bene il francese e il tedesco che ebbe occasione di perfezionare in frequenti soggiorni in Europa con i genitori: Londra, Parigi, Costa Azzurra, Bad Nauheim in Germania. James Roosevelt, sofferente di cuore, andava a Bad Nauheim per cura. Fin da piccolo Franklin ebbe due passioni che non lo abbandonarono per tutta la vita: l'ornitologia e la vela. Aveva imparato a os­ servare gli uccelli nelle sue scorribande nei boschi. L'amore per le barche fu suscitato in lui dal fiume Hudson e dai sog­ giorni estivi nell'isola di Campobello, nell'Atlantico. •

a nove anni. Un giorno, racconta K.lee­ man (op. cit.), sua madre lo sorprese intento a leggere un vocabolario. Franklin era velocissimo nel leggere. Una volta, alla Casa Bianca, Eleanor Roosevelt cercò di persuaderlo a leg­ gere Via col vento e gli lasciò il vo­ lume sul tavolino da notte. L'indoma­ ni egli sostenne di averlo letto. La moglie, incredula, gli rivolse nume­ rose domande scoprendo che, « ma­ gari non l'aveva letto parola per pa­ rola, però conosceva tutti i punti sa­ lienti della trama • (intervista a Elea­ nor Roosevelt del l maggio 1948, rife­ rita da Freidel, op. cit.).

Una barca tutta per sé Franklin cominciò a far pratica di vela e di timone sulla Half Moon, la barca di suo padre, lunga 21 metri. A sedici anni però già possedeva una barca tutta per sé, la New Moon, di 7 metri.

amico dei poveri" (cosi è chiamato Roosevelt), al quale il Congresso con­ cede ufficialmente 75 mila dollari l'an­ no, viaggia a spese del pubblico: due o tre cacciatorpediniere lo difendono quando va a pesca; se l'alto mare l'attira; assume il comando di un in­ crociatore, e per le gite di fine setti­ mana non manca mai di requisire una nave della Marina federale. Dal 4 marzo 1933 al 4 gennaio 1938 ha ottenuto prestazioni per 415.359 dolla­ ri dagli incrocìatori della Marina fede­ rale: 167.996 dai cacciatorpediniere. Servendosi della Sequoia (nave del dipartimento d'ispezione commercia­ le) come d'un panfilo privato, il presi­ dente ha speso 40 mila dollari. Poi, trovando scomoda la Sequoia, ha fat­ to riadattare l'Electra (unità anti­ contrabbando al ·tempo del proibizio­ nismo) con una spesa di 163 mila dollari. L'ha ribattezzata Potomac • (Blair Bolles, Il dr. Roosevelt costa caro, in Autobiografia degli Stati U­ niti, Gruppo Editoriale Domus, Mi­ lano 1942).

Ooaterà cara al paese la sua passione per Il mare Durante la presidenza, i suoi critici

Kli rinfacciarono spesso di spender t roppo per le crociere. « Il •Grande 8

Franklin Delano Roosevelt all'età di sette anni

QUANDO IL FIGLIO EBBE raggiunto l 'età di 1 4 anni, Sa­ ra Roosevelt, madre affettuosa, ma assillante e autoritaria, dovette rassegnarsi a separarsi da lui . Franklin sognava una carriera di ufficiale di Marina e voleva entrare all 'Accade­ mia navale di Annapolis, ma i suoi genitori erano di parere diverso. Lo mandarono alla scuola di Groton, nel Massa­ chusetts, fondata appena una dozzina d'anni prima per i figli dei ricchi dal pastore protestante Endicoù Peabody, egli stesso rampollo di una famiglia che era stata asso­ ciata in affari col banchiere J . Pierpont Morgan . Andare a

LI FIBBRICI DELLA

CULTURA IMERICIII Quando Franklin comincia a frequen­ tare le scuole, sul finire del secolo, la cultura d'America è in piena rina­ scita. Dopo la stasi della �erra ci­ vile era cominciato già negh anni '70, soprattutto nelle città, un forte movi­ mento per la diffusione del sapere, del quale si cominciavano a vedere i frutti. La ricchezza privata si era affiancata allo stato, con forti contri­ buti, per elevare l'istruzione e il gu­ sto. Si calcola che dal 1871 alla fine del secolo furono spesi a questo sco­ po circa 330 milioni di dollari. E me­ tà della somma era destinata alle università e ai colleges. La popola­ zione scolastica degli Stati Uniti sali da 7 milioni di individui nel 1 870 a 15 milioni e mezzo nel 1900. L'anal­ fabetismo scese, negli stessi anni, dal 20% a meno dell'H% . Da notare che la percentuale sarebbe stata di molto inferiore se non fosse stato per il continuo affiusso in America di im­ migrati senza istruzione. Nelle uni­ versità era fn pieno svol�imento " l 'in­ tegrazione dei sessi ". Gh atenei ave­ vano cominciato ad aprire cautamen­ te le porte alle ragazze tra il 1 865 e il 1874. Sul finire del secolo; sette lO

colleges e università su dieci erano ormai misti ( notizie da Arthur Schle­ singer Sr., Storià degli Stati Uniti, Garzanti 1963 ).

La scuola di Groton : un handicap per la carriera polltlt:a La scuola di Groton non era la p1u adatta per forgiare il carattere di un futuro uomo politico. Questa almeno è l'opinione del segretario alla Mari­ na, Josephus Daniels, che fu diretto superiore di Roosevelt a partire dal marzo 1913. Daniels elencò i maggiori svantaggi che il giovane Franklin do­ vette superare per affermarsi in po­ litica; e classificò l'educazione impar­ titagli a Groton al secondo posto (al primo posto c'era la nascita in una famiglia patrizia; notizie da Frank Freidel, op. cit.).

No, un vantaggio Di diverso parere era la moglie del presidente, Eleanor Roosevelt. Mez­ zo secolo dopo, ella disse, sottinten­ dendo che l'apertura al popolo del­ la politica di Franklin Delano Roo­ sevelt aveva la sua matrice proprio

scuola per la prima voi ta a 1 4 anni e mezzo ( settembre 1 896 ), oltre tutto in un collegio dove gli allievi erano sot­ toposti a una disciplina spartana, dovette rappresentare una prospettiva raggelante per Roosevelt . Egli accettò la sfida di quel mondo per lui nuovo e, vincendo la propria timidezza, vi s'immerse cavandosela egregiamente. Si adat­ tò sia ai compagni e al loro snobistico conformismo, sia agli arcigni professori dominati dal rettore Peabody, deciso a forgiare la futura élite degli Stati Uniti sul modello della scuola inglese di Eton . ( Sui cui campi di gioco, secondo un

a Groton : " Egli sapeva cose che gli altri non sapevano e viceversa. Si sen­ tiva un escluso. Ciò gli fece provare simpatia per gli esclusi » ( Eleanor Roosevelt, Author Meets the Critics, New York 1950 ).

Doccia fredda la mattina e camicia bianca a tavola " Gli studenti vivevano in piccole cel­ le; doccia fredda la mattina, camicia bianca e scarpe nere per il pranzo. Endicott Peabody si era dedicato con passione al compito di fare della scuola una comunità che formasse il carattere di cristiani e di gentiluomi­ ni, moralmente forti e di solida cul­ tura ... Un altro allievo di Groton, Ave­ rell Harriman, osservò giustamente, sembra con suo padre : " Sai, Peabo­ dy sarebbe un insopportabile prepo­ tentaccio, se non fosse cosi terribil­ mente cristiano" ... Un uomo e un am­ biente cosi rigidi costituivano una prova severa. Alcuni non ressero e finirono per diventare ( nella descri­ zione di un ex-allievo di Groton), " im­ broglioni, ubriaconi, libertini, vaga­ bondi, suicidi ". Ma alcuni invece, i piu forti, s'irrobustirono .. » (Arthur M. Schlesinger Jr., L'età di Roosevelt, Il Mulino, Bologna 1967 ). .

Un giovane senza qualità « � stato scritto molto su Franklin Roosevelt quando era un ragazzo a Groton, di piu di quanto ritenessi giu­ stificato dall'impressione che lasciò a scuola. Era un ragazzo tranquillo, soddisfacente per la condotta, d'in­ telligenza superiore alla media, che nella sua classe ebbe voti buoni, ma non eccellenti. Era troppo smilzo per aver successo come atleta. Gli vole­ vamo bene tutti... » ( da una lettera del rettore Endicott Peabody del 19 dicembre 1932, citata da Frank D. Ashbum in Peabody of Groton, New York 1944 ).

Gli Stati Uniti dal nazionalismo a l l ' i m perialismo Nell 'ultimo decennio del X I X secolo si assiste, nella maggior parte delle grandi nazioni, al fiorire del colonia­ lismo e della mentalità imperialista. Queste si diffondono anche negli Sta­ ti Uniti, dove il terreno è stato pre­ parato dall'accendersi di un forte sen­ timento nazionalista. La molla del fe­ nomeno è il benessere materiale. No11

detto, la Gran Bretagna avrebbe vinto le sue battaglie . ) Negli studi Roosevelt non brillò. Era debole in greco e i n geometria, ma ebbe sempre una media decente grazie agli alti voti che otteneva in francese e tedesco. Quali doti di­ mostrò che facessero presagire il suo destino presidenziale? Nessun a, se si eccettua la statura alta . Nell 'autunno del 1 900 entrò nel college di Harvard, dove ebbe l 'impressione di essere un estraneo. Il 7 dicembre mori suo padre e la madre andò ad abitare a Boston per essere piu vicina al figlio. Franklin subi uno smacco quando si vide respinto

nonostante le crisi, il livello medio di vita negli Stati Uniti non è mai stato cosi alto. Per l'uomo medio a­ mericano, questo fatto riveste un si­ gnificato ideale e simbolico che va al di là delle considerazioni utilitaristi­ che. Il nuovo benessere rappresenta il trionfo dell'uomo sulla natura, giu­ stifica, anzi, trasforma in epopea e in mito una storia che in realtà sa­ rebbe abbastanza squallida : la con­ quista del continente americano. « L'illecito favoreggiamento delle fer­ rovie, le guerre di sterminio e le ef­ feratezze contro gli Indiani, l'illega­ lità e il materialismo delle società dell'Ovest, tutto questo veniva tra­ sformato in un'epica storia di conqui­ sta e di successo che fini per contare assai piu della nuda realtà » (W .R. Brock, Gli Stati Uniti, in Storia del Mondo Moderno, vol. XI, Cambridge University Press e Aldo Garzanti Edi­ tore, Milano 1970).

La ttmissione" della razza anglosassone I fermenti nazionalisti e colonialisti dell'America fin de siècle fanno capo a gruppi intellettuali, piccoli ma in­ fluenti, che sottolineano l'importanza della razza. Tra essi, è famoso ai suoi 12

tempi il capitano Alfred Mahan che scrive vari libri per esaltare la " mis­ sione " nel mondo dei popoli di razza anglosassone; presupposto fondamen­ tale - per assolvere la " missione " un'agguerrita potenza navale che gli Stati Uniti hanno il dovere di alle­ stire. Il giovane Roosevelt ebbe da uno zio due dei libri di Mahan, li lesse e li meditò : lnfluence of Sea Power upon History e The interests of America in Sea Power, Present and Future.

GUERRA ISPANO-AMERICANA LA

Intervento degli Stati Uniti a Cuba.

••

La piu importante manifestazione del nuovo atteggiamento degli Stati Uni­ ti, che cominciavano ad abbandonare il loro isolazionismo e ad affacciarsi sulla scena agonistica internazionale, fu la guerra ispano-americana. Essa ebbe origine, secondo A.E. Campbell (Storia del Mondo Moderno, Garzanti 1970), « proprio dalla crescente ten­ denza degli americani ad assumere la direzione di tutto ciò che avveniva nel loro emisfero » . Poiché la Spagna era incapace di domare una persi-

dal " Porcellian " , il piu esclusivo club di studenti dove in passato i Roosevelt erano sempre stati ben accetti . Si con­ solò studiando con notevole profitto e scrivendo articoli per " Crimson " , la rivista . d ell 'ateneo. Nel tempo libero gio­ cava a biliardo, pranzava al " Touraine " o al " Somerset " , due ristoranti chic d i Boston, o visitava l e librerie anti­ quarie iniziando la sua collezione.di libri e di stampe navali . Ebbe ottimi professori , fra cui gli storici Channing e Tur­ ner, gli economisti Ripley e Sprague, il filosofo Royce e l 'e­ sperto di sdenze governative Lowell . S'interessò sempre

stente ribellione a Cuba, gli Stati Uni­ ti decisero di intervenire per mettere a posto le cose.

...e annessione dell'isola agli USA " Il quadriennio trascorso da Roose­ velt a Groton coincise con lo scoppio della guerra ispano-americana per il possesso di Cuba, con la guerra dei Boeri in Sudafrica ( il giovane Roo­ sevelt parteggiava per i Boeri) e con l'elezione del cugino Theodore a go­ vernatore di New York. La guerra contro la Spagna fu in parte una spe­ dizione punitiva per la distruzione della nave americana Maine saltata in aria nel porto dell'Avana per ra­ gi9ni rimaste ignote. Il l • maggio da­ vanti a Manila, nelle Filippine, una flotta spagnola venne ridotta in bri­ ciole dalle nuove squadre navali ame­ ricane, e una seconda due mesi piu tardi davanti a Cuba. Con l'annessio­ ne delle Filippine, di Guam e delle Hawaii nel Pacifico, e di Cuba e Por­ torico nel Mar dei Caraibi, gli Stati Uniti diventavano una potenza im­ perialista » ( Werner Richter, Breve storia degli S tati Uniti, Baldini e Ca­ staldi, Mi,lano 1958 ).

La scartatUna gli impedisce Il anuolarsi Il 24 aprile 1898, due giorni dopo lo scoppio della guerra fra USA e Spa­ gna, Roosevelt progettò con due com­ pagni di scappare da Groton per an­ dare ad arruolarsi a Boston nella Ma­ rina militare. Ma proprio in quei gior­ ni nel collegio si era diffusa un'epi­ demia di scarlattina che imped.i la realizzazione del progetto. ·

La stat•ra fa

D

preside•te

" Secondo un'inchiesta condotta nel 197 1 dal sociologo Saul Feldman, dal 1900 le elezioni presidenziali sono sempre state vinte dal piu alto dei due candidati presentati dai due mag­ giori partiti. La classifica per statura dei presidenti americani di tutti i tempi è capeggiata da lincoln (l me­ tro e 90), seguito da Jefferson ( 1 ,87 ), da Franklin Delano Roosevelt, L.B. Johnson, Washington e Arthur ( 1 ,85). Kennedy e Nixon ( 1 ,80 ) sono ottavi ex-aequo insieme con altri sei presi­ denti. Se la teoria di Feldman (egli stesso alto 1 ,60), secondo cui ne�i Stati Uniti esiste una " discriminazio­ ne " ai danni delle persone basse, fosse esatta, Nixon partirebbe inesorabil13

piu di politica. Il presidente Theodore Roosevelt suscitò ini­ zialmente la sua ammirazione che tuttavia successivamen­ te si attenuò. Quando andò per la prima volta alle urne, Franklin Delano Roosevelt votò per i democratici. Scrisse numerosi saggi qualificandosi come liberai, cioè progressi­ sta. Divenne presidente del periodico "Harvard Crimson ", nella cui redazione rivelò per la prima volta doti genuine di capo. A Groton aveva imparato le leggi della convivenza, ma fu ad Harvard che divenne un leader. Infine ottenne, co)l onorevoli· voti, il diploma di Bachelor of Arts. •

mente battuto nelle presidenziali del

1972, perché i suoi possibili avversari

democratici lo superano in modo net­ to: Edmund Muskie, col suo metro e 90 eguaglia Uncoln, Edward Ken­ nedy è alto 1,85 e George McGovern 1,83» (da "Time", 4 ottobre 1971).

Il

caso

del club "PorcelHan"

Perché fu "snobbato" Franklin Delano? Tutti gli studiosi di Franklin Dela­ no Roosevelt si sono chiesti perché il piu elegante club studentesco di Harvard abbia "snobbato" un �iovin signore della classe di Frankhn. Il biografo Frank Freidel ritiene che quella esclusione fosse dovuta ai tur­ bolenti trascorsi di Teddy Roosevelt, rivelati dalla stampa scandalistica nel 1900, quando quel lontano parente di Franklin fu eletto con la lista repub­ blicana vice presidente degli Stati U­ niti (il 6 settembre 1901 succedette al presidente William McKinley assas­ sinato da un anarchico mentre visi­ tava la Fiera di Buffalo). Quando, da giovanotto, soleva far baldoria a New York, all'impulsivo Teddy capitò un infortunio, grave secondo il codice morale di quei tempi: sposò all'in14

saputa dei suoi genitori una ragazza di dubbia moralità.

IJuello che mi Insegnavano era tutto . sbagliato « Seguii i corsi di economia per quat­ tro anni, ma tutto quello che mi fu insegnato era sbagliato» disse Fran­ klin Delano Roosevelt in un discorso estemporaneo nel 1941.

Una collllla per l boari scon11t11 « L'unico professore con cui Roose­ velt fece amicizia fu Abram Piatt Andrew, un giovane èconomista che abbandonò la cattedra per dedicarsi alla politica. Venne eletto al Congres­ so e fu sottosegretario al Tesoro nell'amministrazione Taft. L'amicizia fra i due nacque dalla comune deplo­ razione del disumano trattamento in­ flitto dagli inglesi in Sudafrica ai Boeri sconfitti. Roosevelt promosse una colletta per i prigionieri Boeri che fruttò 336 dollari (maggio 1902),. (Elliott Roosevelt, op. cit.).

Il diciottenne Franklin studente a Jlarvard

PRIMA DI LAUREARSI FRANKLIN si era innamorato di Anna Eleanor Roosevelt, sua cugina in quinto grado. Lui aveva 22 anni, lei 19. I due si fidanzarono malgrado la fer­ ma opposizione di Sara Roosevelt. Sebbene appartenessero allo stesso mondo, ricco e aristocratico, i due innamorati erano molto diversi, specie per le esperienze che avevano dietro di sé. A Franklin tutto era sempre andato per il ver­ so giusto. Eleanor sembrava perseguitata dalla cattiva sor­ te. Suo padre era Elliott Roosevelt, discendente di una delle ·piu antiche famiglie d'America e fratello di Theodore,

L'americana ideale

UNA RAGAZZA CORAUATA D'INNOCENZA « Negli Stati Uniti, ai primi del '900, la donna ideale era la signora coraz­ zata, ossia avvolta non solo di seta e mussolina, ma anche d'innocenza e di proprietà. Una ragazza nubile doveva essere scortata da una dama di com­ pagnia ogni qualvolta si arrischiava a uscire di sera per recarsi a un tratte­ nimento. Se era figlia di gente bene­ stante, la scorta di una domestica po­ teva essere un surrogato dello chape­ ronnage; non era ben chiaro, in tali circostanze, chi dovesse proteggere le virtu della domestica» (Frederick L. Allen, Il grande passo, Longanesi, Mi­ lano 1954).

Eleanor Roosevelt non era un "brutto anatroccolo"... « Contrariamente al concetto che ave­ va di se stessa, Eleanor Roosevelt era tutt'altro che "un brutto anatrocco­ lo"; essa possedeva un rara e vivace bellezza e grande brio» (Frank Frei­ del, op. cit.).

16

... ma si prestava alla caricatura « Uno dei piu grandi guai di Eleanor Roosevelt come personaggio pubblico era che si prestava tanto alla carica­ tura, cosi unica era la sua personalità, cosi inconfondibile il suo viso, cosi prodigiosa la sua energia e cosi pro­ fondo il suo impegno...» ( Christopher Lehmann-Haupt, in un articolo sul "New York Times" riportato dalla "lnternational Herald Tribune•, 18 ot­ tobre 1971).

Franldin fu conquistato dal suo soniso « Franklin, che dei due era forse il piu innamorato, scopri in Eleanor una persona che condivideva il suo atteggiamento verso il mondo nel quale ambedue erano stati allevati; egli ammirava la sua intelligenza, la sua integrità e la sua comprensione; senza dubbio fu conquistato dagli oc­ chi luminosi, dal sorriso pieno di vita, e dalla grazia slanciata; perché ritrat­ ti di allora indicano che Eleanor Roo­ sevelt era piu attraente di quanto ella stessa non ammettesse di essere sta­ ta» (A. Schlesinger Jr., op. cit.).

26° presidente degli USA ; sua madre , Anna Hall , discen­ deva dai Livingston di New Yotk, una famiglia di grandi proprietari terrieri . A 9 anni Eleanor era già orfana . Sua madre era morta .di difterite, suo padre distrutto dall 'al­ cool . Crebbe, affi d ata a parenti , solitaria, triste, afflitta dal­ l 'idea di essere brutta. Nemmeno il fidanzamento fU felice per:ché avversato dalla futura suocera. Infine, il matrimo­ nio con quello che sarebbe stato il 32° presidente le fu avve­ lenato dalle infedeltà del marito. Conseguito il diploma al college di Harvard, Roosevelt s'iscrisse nell 'autunno 1 904

Era una sNuiatrite ma sapeva ridere di se stessa « La bambina che era stata sapranno­ minata "Granny ", la nonnina, tanto era schiva, seria e pensierosa, da adul­ ta divenne invadente e, secondo ta­ luni, scocciatrice. Però ebbe la gra­ zia di essere capace di ridere di se stessa. Rise quando le dissero che un uomo aveva battezzato la sua sveglia "Eleanor" perché "andava sempre • e rise quando le raccontarono che l'am­ miraglio Byrd, durante la sua spedi­ zione al Polo Sud, faceva sempre ap­ parecchiare per due nella sua tenda " per il caso che arrivasse la signora Roosevelt ". E scoppiò in quell'ampia risata, che metteva in mostra la chio­ stra di denti sporgenti, quando le riferirono che il presidente Roosevelt, avendo chiesto a un usciere della Ca­ sa Bianca di accompagnare un ospite a far visita alla first lady, si senti ri­ spondere : " Presidente, la signora Roo­ sevelt è fuori città da tre giorni " " ( Mary Hornaday in " Christian Scien­ ce Monitor", 24 giugno 1936 ).

In crociera per dimenticarla « Quando Franklin nell'autunno del 1 903 le comunicò l'intenzione di spo-

sarsi, la madre si oppose, poi, per in­ durre il figlio a dimenticare Eleanor, lo condusse in crociera nel mare dei Caraibi. Visitarono le Isole Vergini, Portorico, la Martinica, le Barbados, Trinidad, il Venezuela, Curaçao, Gia­ maica e Cuba. Per Franklin fu una gioia osservare i resti arrugginiti del­ le navi da guerra spagnole emergenti dall'acqua al largo di Santiago. Scalò anche il colle San Juan dove Theo­ dore Roosevelt si era coperto di glo­ ria combattendo a cavallo sei anni prima. A Caracas assistette a una rap­ presentazione dei Pagliacci di Leonca­ vallo con Enrico Caruso, ancora sco­ nosciuto negli Stati Uniti » ( The Pu­ blic Papers and Addresses of F.D. Roosevelt, a cura di S. Rosenman, 13 vol., New York 1938-50 ).

All'università per star/e vicino « Roosevelt s'iscri sse all'università di Columbia, non per compiere i suoi studi in quella che era considerata una delle migliori facoltà di legge del paese, ma per essere vicino alla fidan­ zata. In realtà lo studio dei vari dirit­ ti suscitava in lui soltanto sbadi�li. Quando lasciò l'ateneo fu redargwto dal rettore Nicholas M. Butler con

17

alla facoltà di legge dell'università di Columbia. ( Nel si­ stema scolastico anglosassone il Bachelor of Arts, abbrevia­ to in B .A., è il primo gradino degli studi universitari , una specie di prelaurea. Il secondo gradino, la laurea vera e propria, è costituita dal diploma di Master of Arts , M .A . ) Franklin abbandonò gli studi dopo tre anni, senza curarsi di arrivare alla laurea, avendo superato nella primavera del 1 907 gli esami di stato che lo abilitavano all 'esercizio dell 'attività forense. I l 1 7 marzo 1 905 aveva sposato Elea­ nor. Fu quello uno dei piu importanti eventi della stagione

queste parole : "Lei nori potrà mai dirsi un intellettuale fino a quando non tornerà alla Columbia a passare i suoi esami di laurea in legge ! ". Roo­ sevelt sbottò in una risata e replicò : "Ciò in fondo dimostra quanto poco importante è la legge " ,. ( Hotace Coon, Columbia, Colossus on the Hud­ son, New York 1947 ).

amici. Ma in un batter d'occhio rima­ nemmo soli. Tutti si preoccuparono, piu che di farci gli auguri, di seguire zio Ted nella biblioteca per ascoltar­ lo ,. ( El. Roosevelt, This Is My Story).

IL MATRIMONIO DBl'ANNO Piantano in asso gli sposi per seguire Il testimone

« Secondo la vecchia usanza dei sani egoisti, Franklin ogni tanto lasciava sola Eleanor coi bambini, partendo d'estate coi suoi antichi condiscepoli per un viaggio di alcune settimane lungo la costa, sulla sua barca, dove riuniva le funzioni di capitano, cuoco, pescatore. I giuochi sportivi che per lui significavano tanto, restavano qua­ si estranei a lei, e già .nel viaggio di nozze le toccò di vederlo fare una gita in monta� in compagnia di un'altra, perche lei non ce la faceva ,. ( Ludwig, op. cit. ).

Cosi Eleanor ricordò il giorno delle nozze : « Zio Ted venne a New York da Washington e assistette alla pa­ rata di San Patrizio. Poi intervenne al nostro matrimonio che fu celebrato nella casa di mia cugina Susie. Mol­ ti invitati fecero fatica a raggiungere la casa perché le strade erano bloc­ cate dalla parata. Nessuno poteva en­ trare dalla Quinta Avenue e la stret­ ta sorveglianza esercitata dalla poli­ zia per la presenza di zio Ted rende­ va difficile a chiunque passare per Ma­ dison Avenue. Alcuni invitati arriva­ rono indignati quando la cerimonia era già finita. Dopo il rito, celebrato a un altare improvvisato davanti a un camino, ci voltammo per ricevere le felicitazioni dei familiari e degli 18

Fin dalla lana di miele preferiste Io sport alla moglie

Costretta a vivere in u na casa non sua A New York la coppia andò ad abi­ tare al 125 East 36th Street, in una casa presa in affitto e arredata da Sa­ ra Delano Roosevelt. Da principio E­ leanor non fece che piangere. « Quan-

mondana di New York specie perché fu il presidente degli Stati Uniti , Theodore Roosevelt , a condurre la sposa all 'al­ tare.· La cerimonia fu officiata dal reverendo Endkott Pea­ body. Gli sposi trascorsero la luna di miele a Hyde Park, rinviando il viaggio di nozze alla fine di giugno per ·consen­ tire a Franklin di seguire i corsi universitari . Visitarono Londra, la Scozia, la Renania, le Alpi, Venezia. Tornarono dopo tre mesi e il viaggio in transatlantico fu una tortura per Eleanor che attendeva il primo .figlio. Nel giro di dieci anni ne diede alla luce sei , di cui uno morto dopo pochi

do il mio meravigliatissimo marito mi chiese che cosa avessi, gli risposi che non mi piaceva vivere in una casa che non era minimamente mia, dove nul­ la era stato fatto secondo la mia vo­ lontà e che non rispecchiava il modo in cui avrei desiderato vivere » ( Elea­ nor Roosevelt, op. cit.).

La rivincita della ftrst lady L'infanzia infelice, l'egoismo del ma­ rito, l'invadenza della suocera spie­ gano la successiva trasformazione di Eleanor: femminista, autoritaria, &empre pronta a interferire nelle fac­ cende di governo. Non si era mai vi­ sta e non si è piu vista in seguito una first lady come lei, sempre sulla brec­ cia, sempre in primo piano. « Però ri­ spettò sempre i vecch1 principi in cui fu educata e, almeno in pubblico, si mostrò sempre in posizione subordi­ nata rispetto al marito » ( C . Lehmann­ Haupt, articolo cit. ).

La sapieaza del serpeate e l'iaao�ua della mlo...a " L'esperienza le aveva insegnato che alle donne occorrevano la sapienza

del serpente e l'apparenza innocente della colomba se volevano avere un'influenza sulla politica e sul go­ verno. » Divenne un'ardente sosteni­ trice della causa dei negri. « Ma nel­ la nostra epoca di " potere negro" le sue esortazioni ai militanti negri sem­ brerebbero conservatrici e paternali­ stiche » (Joseph P. Lash, Eleanor and Fran klin, Norton, New York 197 1 ).

uzio led" diventa presidente Il 6 settembre 1901 il presidente degli Stati Uniti William McKinley veniva colpito a Buffalo dalle revolverate di un anarchico. Otto giorni dopo spi­ rava. Gli succedeva nella carica il di­ namico vice presidente Theodore Roo­ sevelt, di 43 anni. La presidenza di Theodore Roosevelt s'identifica con quella che Frederick L. Allen chiamò "la rivolta della coscienza america­ na". " Nel febbraio del 1902 il mini­ stro della Giustizia di Roosevelt intra­ prese un'azione giudiziaria per otte­ nere lo scioglimento della Northern Security Company in virtu della legge Sherman contro i trusts . . Si trattava di una società finanziaria messa in piedi da J. Pierpont Morgan ed Ed­ ward H. Harriman ... » Negli anni suc­ cessivi questa battaglia fra il presi.

19

mesi : Anna Eleanor, il 3 maggio 1906 ; James, 23 dicembre 1907; Franklin Delano Jr., 18 marzo 1909 (morto 1'8 no­ vembre 1909) ; Elliott, 23 settembre 191 O ; Franklin Del a­ no Jr., 17 agosto 1914; John Aspinwall, 13 marzo 1916. Sara Delano Roosevelt, s·contenta dell'ingresso di un'altra donna nella vita del figlio, cercò di dominare la coppia e ci riusci. Franklin, per le sue spese, dipendeva infatti da lei che, dopo la morte del marito, amministrava il patri­ monio della famiglia. Anche questa fu forse una ragione che indusse Roosevelt a interrompere gli studi e a impie-

dente e la plutocrazia fu spesso con­ dotta senza convinzione. Roosevelt era pur sempre un presidente repub­ blicano e non poteva staccarsi trop­ po dalla linea di un partito che anno­ verava fra i suoi iscritti la grande maggioranza dei ricchi e dei privile­ giati. Tuttavia il risultato ottenuto da questo dinamico presidente fu quello di diffondere e drammatizzare, agli occhi di tutto il paese, un punto di vista in materia di economia e politi­ ca che, oltre ad essere nuovo, eserci­ tava un effetto eccitante e contagioso. Fino a quel momento le proteste con­ tro la plutocrazia erano state quasi sempre proteste d'individui o di grup­ pi danneggiati (notizie da Allen, cit.). (Nel 1908, Theodore Roosevelt deci­ de di cedere la candidatura repub­ blicana al suo solenne e amabile mi­ nistro della Guerra William H. Taft, al quale affidò il tacito mandato di continuare la sua politica progressi­ sta. Invece, una volta alla Casa Bian­ ca, Taft si dimostrò un compiacente amico dei conservatori.)

Theodore e Franldin RooseveH, vHe parallele « Franklin D. Roosevelt, il primo pre­ sidente rieletto piu di due volte, ebbe

20

molto in comune con Theodore (Ted­ dy) Roosevelt. Entrambi nacquero in famiglie molto ricche; entrambi eb­ bero, prima un seggio all'Assemblea dello Stato, poi il sottosegretariato al­ la Marina; entrambi furono nominati candidati alla vice presidenza (Teddy fu eletto, Franklin D. Roosevelt scon­ fitto). Entrambi furono governatori di New York prima di divenire presiden­ ti degli Stati Uniti. Come riformatori ed esponenti di ri­ voluzioni economiche e sociali (Teddy col suo Square Deal, o "Condotta lea­ le", Franklin D. Roosevelt col suo New Deal, o "Trattamento nuovo') sono stati entrambi detestati o ado­ rati. Il parallelismo continua nella loro avversione per quelli che Teddy chiamò i "malfattori della grande fi­ nanza" e Franklin "cambiavalute da cacciare dal tempio"... Anche dopo morto Franklin D. Roosevelt è amato o detestato e gli storici sono ancora discordi nel loro giudizio: per Arthur Schlesinger Jr., per esempio, è il ter­ zo fra i grandi presidenti americani dopo Abramo Lincoln e Giorgio Wa­ shington; per Harry E. Barnes e Char­ les A. Beard fu invece soltanto un "monumentale ciarlatano" » (John and Alice Durant, Pictorial History of American Presidents, Barnes, New York 1969).

garsi nello studio legale di Carter, Ledyard e Milburn, do­ ve rimase dal 1 907 al 1 9 1 0 lavorando con scarsa soddisfa­ zione . Infine decise di entrare in politica, con la determi­ nazione di seguire la via tracciata da Theodore Roosevelt, promotore di riforme economiche e sociali che avevano scontentato i finanzieri di Wall Street e i grandi trusts , i quali lo consideravano un traditore. Franklin era sempre stato un ammiratore di Teddy Roosevelt, nonostante certi periodi di raffreddamento. Si schierò però a fianco dei de­ mocratici , mentre Teddy era repubblicano. •

Si sddera Na i demomdid votan.do u rep•bbUt'JIIIo In un brindisi pronunciato a un ban­ chetto 1'8 gennaio 1938 Franklin D. Roosevelt disse: « Mio padre e mio nonno erano democratici e io sono stato allevato da democratici, ma nel 1 904, quando votai per la prima volta per un presidente, votai per il candi­ dato repubblicano, Theodore Roose­ velt, perché lo giudicavo un miglior democratico dei candidati democrati­ ci... se tornassi indietro, voterei allo stesso modo » ( Public Papers, cit.).

Il: una scena

dettata dalle circostanza « Franklin da giovane, era un demo­ cratico? Per tradizione si, ma quando si trattava di votare su problemi spe­ cifici dava il suo suffragio ai repub­ blicani. Perché dunque non entrò in politica con i repubblicani? Cosi fa­ cendo si sarebbe inserito nel filone politico di Theodore. La spiegazione piu attendibile è che l'autorità di Theodore in seno al partito era in de­ clino, come lo er.a il meteorico spirito progressista dei repubblicani. Fran-

klin divenne democratico, non tanto per convinzione, quanto per il fatto che i democratici avevano bisogno di lui » ( James MacGregor Burns, Roose­ velt: The Lion and the Fox, Harcourt, Brace and Co., New York 1956).

Troppo signore per fare il democratico Per i suoi atteggiamenti aristocratici, per la ricchezza e la posizione sociale, Roosevelt fu spesso accusato dai suoi avversari di essere poco democratico. Il giornale " Engle" di Poughkeeppsie scrisse il 27 ottobre 1910: « Fra tutti i candidati Roosevelt è quello che ci è piu estraneo ».

"Speriamo che perda, per il suo bene " Disse Sara Delano Roosevelt: « Fra la gente del nostro ceto fui fra i po­ chi simpatizzanti di Franklin. Secon­ do molti nostri amici era una vergo­ gna che un giovane cosi distinto s'im­ brancasse con quegli " sporchi " politi­ canti. Molti di essi speravano che fos­ se sconfitto per il suo bene » ( Klee­ man, op. cit.). 21

22

NON FU PERO FRANKLIN D . ROOSEVELT a offrirsi al partito democratko. Furono i leader democratici ad anda­ re a ·cercarlo e a offrirgli su un piatto d'argento la candi­ datura a un seggio .del Senato per lo stato di New York. Roosevelt condusse la sua campagna elettorale nella con­ tea diDutchess, tradizionalmente repubblicana. In un tem­ po in cui le automobili erano ancora una rarità, egli scor­ razzò per il suo distretto a bordo di una vettura rossa che, se spaventava i cavalli dei contadini, gli consentiva di te­ nere comizi ovunque yedesse gente. Si rivolse soprattutto

1910- La prima campagna elettorale motorizzata c Franklin D. Roosevelt condusse una campagna elettorale aggressiva. Come 22 anni dopo avrebbe noleggiato un aeroplano per recarsi da Albany a Chicago, cosi nel 1910 ruppe la tradi­ zione e noleg�iò un'automobile per raggiungere gh angoli piu lontani del suo distretto. La ·Maxwen- rossa a due cilindri, senza capotta e parabrez­ za, coperta �i bandiere americane, fi. lava alla pericolosa velocità di 35 chi­ lometri all'ora, fermandosi saggiamen­ te ogni volta che un carro era in vi­ sta ,. ( Schlesinger Jr., op. cit.).

••i un catt1wo oratore ma placa per quello che dice"' Roosevelt era un cattivo oratore. E­ leanor andò a sentirlo a un comizio e, ogni volta che egli faceva una pau-

Roosevelt con un gruppo di amici a Campobello (1907)

sa, temeva che non riuscisse piu ad andare avanti. c Non sono un oratore, però ... ,. egli avvertiva i campagnoli, i quali, sentendolo attaccare l'alta fi. nanza e la corruzione in politica, gli gridavano : c Continua, Roosevelt, con­ tinua, perché quello che dici è proprio quello che a noi piace sentire » ( Elea­ nor Roosevelt, op. cit.). Roosevelt vinse con 15.708 voti con­ tro i 14.568 andati a Schlosser.

U• fi.tftllaso •o• proprio simpatim La signora Frances Perkins, che dove­ va diventare ministro del Lavoro di Franklin D. Roosevelt, cosi lo ricordò come senatore .di New York: « Molto attivo e zelante� metteva il naso negli uffici di tutte ·le commissioni, parlan­ do di rado con i membri di esse che piu o meno lo ignoravano; non pro­ prio simpatico (lo divenne piu tardi ), assumeva un'aria grave, sorrideva di rado e sembrava guardasse il suo prossimo dall'alto in basso, atteggia­ mento sgradevole, di cui non si rende­ va conto, tant'era naturale in lui » ( The Roosevelt I Knew, N. Y. 1946). « Ma imparò molto in fretta tutti i trucchi della politica parlamentare » ( Bums, op. cit.). 23

agli agrkoltori, promettendo riforme in loro favore e una strenua lotta per un governo onesto contro la corruzione e gli intrighi dell'apparato del partito democratico di New York City, chiamato Tammany Hall dal nome della sua se­ de. Il fattq che il suo avversario repubblicano John F . Schlosser fosse u n nemico personale d i Teddy Roosevelt, agevolò il compito di Franklin D. Roosevelt su cui si river­ sò anche un gran numero di voti repubblicani . Da cinquan­ t'anni nessun democratico era stato eletto al Senato dello stato nella contea di Dutchess . Roosevelt fu eletto e si

Il pivello Roosevelt contro la centrale del partito Per tutta la legislatura 191 1-19 1 3 Fran­ klin D. Roosevelt non fece altro che accapigliarsi con i potenti capi di Tammany Hall. Capeggiò la rivolta contro la designazione di William Sheehan a successore del senatore dell'Unione C.M. Depew (a quei tem­ pi i senatori di New York andavano a Washington eletti non dal popolo, ma dal Parlamento dello stato). Lo scontro si concluse con un compro­ messo. Però la sfida dell'acerbo Roo­ sevelt servi pur a qualcosa : due anni dopo una riforma costituzionale im­ pose anche a New York l'elezione di­ retta dei senatori per Washington.

"Il partito tradisce l progresslstl!" « William ( Billy) Sheehan, ricco uomo d'affari, aveva, per il Senato, l'appog­ gio di Charles F. Murphy, il capoccia di Tammany Hall, nonché degli inte­ ressi delle ferrovie e delle compagnie elettriche. A Roosevelt la scelta di Billy Sheehan sembrava un tradimen­ to della supposta devozione del suo partito alla causa di un governo pro­ gressista» ( Schlesinger Jr., op. cit.).

24

Franklin acquista oooolarila Capeggiando i giovani ribelli del suo partito Roosevelt si rese popolare tan­ to che tutti i giornali dello stato di New York fecero a gara J?er pubbli­ care sue foto. Il 19 gennaio 191 1 ap­ parve sull'"Herald" la prima carica­ tura di Franklin D. Roosevelt. Il suo ·miglior ritratto lo tracciò la giorna­ lista Virginia Tyler Hudson : « Fran­ klin ha trent'anni ma non li dimostra. Alto, eretto, ha il fisico dell'uomo di comando. Il suo viso è un po' lungo, ma di bei lineamenti. Il naso è gre­ co, il colorito sulle guance è acceso dalla buona salute campagnola. I ca­ pelli castani, ondulati in cima, sono divisi da una scriminatura sull'alta fronte. Dietro gli occhiali, gli occhi appaiono grigi e incavati. Il mento è aggressivo e pronunciato : guardan­ dolo, i capi di Albany dovrebbero su­ bito capire che non è impresa da po­ co far cambiare . idea a questo giova­ notto ,. ( " New York Globe ", 6-2-19 1 1 ).

Ma il clero caHol ico si scagl ia contro di l u i « Roosevelt non poteva certo sperare di lanciare indenne la sua sfida a Wall

trasferi con la famiglia ad Albany, la capitale dello stato di New York . Si schierò subito a fianco dei reform demo­ crats, cioè con l 'ala progressista del partito. E si legò con Woodrow Wilson e con Louis McHenry Howe : due incon­ tri determinanti per la sua carriera. Wilson, governatore del New Jersey, aspirava ad essere nominato candidato democratico alla presidenza, ma, ·come progressista, sem­ brava tagliato fuori dalla corsa. Howe, corrispondente da Albany dell' " Herald " , era considerato uno dei piu abili giornalisti dello stato di New York. Roosevelt puntò tutte

Street opponendosi alla candidatura di Sheehan, pupillo dell'alta finanza. Siccome Sheehan era d'origine irlan· dese e quindi cattolico, Roosevelt fu accusato di essere anti