Pro e contro Hitler

Fallita la carriera artistica di pittore di acquerelli, Hitler trova la sua vocazione nella politica nazionalistica dai

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Pro e contro Hitler

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PRO E CONTRO

HITLER a cura di Luciano Aleotti

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prossima pubblicazione

OIJRCHILL GIOVANNI XXIII FRANCO

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STAUN KENNEDY MAO TSE·TIJNG

ARNOLDO MONDADORI EDITORE S.p.A.

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ICONOGRAFIA VOLUME

HITLER

GiovanEd Alebuia

o Arnoldo Mondadori Editore 1m Pubblicazione mensile, registrata al Tribunale di Milano N. 301 del 3.9.71 Spedizione in abbonamento a tariffa editoriale ridotta autorizz. N. 15278/2 del 25.6.1971 Direzione P.T. Verona Direttore Responsabile: Enzo Orlandi

HITLER

MONDADORI

ADOLF HITLER NASCE IN UNA LOCANDA di B raunau, in Austria, alle sei e mezzo di sera del 20 aprile 1 889. A Braunau, che è proprio sul confine con la Baviera, suo pa­ dre Alois fa il doganiere : ha ormai superata la cinquantina e il suo aspetto è severo, coi lunghi baffi grigi e gli occhi indagatori, trent'anni e passa di servizio sulle spalle. Tutto il contrario la madre, Klara POlzl : 28 anni, longilinea, ca­ pelli biondi e occhi chiari, ha fatto la contadina coi genitori e poi la domestica a Vienna prima di sposarsi ; ora fa la casalinga con la stessa umiltà e dolcezza. Klara e Alois non

Braunau: simbolo di una missione Per Hitler, già il luogo della sua na­ scita è un simbolo della missione che dice di sentirsi affidata dalla Provvidenza. " Mi sembra un segno propizio del destino il fatto di essere nato proprio a Braunau sull'Inn » co­ si inizia il suo Mein Kampf. « Questa cittadina si trova infatti sul confine tra due Stati tedeschi (Austria e Ger­ mania) la cui riunificazione deve es­ sere, specie per noi giovani, una mis­ sione da compiere a tutti i costi » (A. Hitler, Mein Kampf, Zentralverlag des NSDAP, Monaco 1936).

est, il Trentino, l'Istria, la Dalmazia, la Bosnia e la Serbia a sud ; infine il Regno d'Ungheria, indipendente ne­ gli affari interni ma legato dall'unio­ ne dinastica per le funzioni fonda­ mentali : affari esteri, guerra, finanze. Insieme sono quasi 50 milioni di abi­ tanti, diversi per razza ( tedeschi, ita­ liani e slavi), dignità civile (non c'è ancora il suffragio universale) e con­ dizioni di sviluppo economico. Le isti­ tuzioni politiche sono accentrate al massimo, secondo la tipica struttu­ ra del potere absburgico, ma le spin­ te eversive delle varie comunità na­ zionali si fanno sempre piu forti, mi­ nacciando l'unità dell'impero. • .•

L'Austria di Francesco Giuseppe Alla fine del XIX secolo, l'Austria è ancora il centro del piu antico impe­ ro d'Europa, quello degli Absbtirgo. Da circa mezzo secolo Francesco Giu­ seppe regna su un territorio che, do­ po la sconfitta inflittagli dalla Prus­ sia (1866) è molto vasto: oltre all'Au­ stria vera e propria, comprende la Boemia, la Moravia e la Galizia a

e il resto del mondo

Tre altri grandi imperi confinano con l'Austria-Ungheria : a nord quello germanico degli Hohenzollern, a est quello russo degli zar Romanov, a sud quello ottomano dei sultani tur­ chi. Nell'Europa occidentale le poten­ ze piu influenti sono sempre la Gran Bretagna e la Francia, con i loro estesi domini coloniali in Africa, A­ sia e America. Il Regno d'Italia, dopo la presa di Roma del 1870, ha quasi raggiunto la sua unità (mancano an5

sono di Braunau, ma vengono entrambi dal Waldviertel, un distretto compreso tra il corso del Danubio e il confine boem�moravo, che è la terra d'origine degli Hitler. Il Waldviertel è una regione povera, prevalentemente rurale ; la gente è di costumi arretrati, tarata spesso dall 'alcolismo e dai frequenti matrimoni tra consanguinei. Anche Alois e Klara sono cugini di secondo grado, e per sposarsi, all 'ini­ zio del 1 885, hanno dovuto ottenere la dispensa del vescovo. Questo, per Alois, è il terzo matrimonio, dopo una vita in­ ' quieta e anche un po avventurosa. Nell 'infanzia ha con�

cora il Trentina e l'lstria) e tenta di affermarsi, tra crisi e squilibri spes­ so profondi, come nuova grande po­ tenza. Gli Stati Uniti d'America sono lontani, isolati nella loro prepotente crescita economica, estranei politica­ mente agli affari europei. Ancora piu lontano l'Estremo Oriente, dove il Giappone ha appena cominciato a in­ dustrializzarsi e ad affermare le sue pretese espansionistiche, e dove la Cina si è trasformata in un territorio di conquista per gli europei.

HiUar ara abrao7 L'albero genealogico compilato nel '34 dagli esperti nazisti fa risalire al XV secolo la comparsa della famiglia Hitler : un certo Mattheux Hydler fi­ gurerebbe come acquirente di un po­ dere nei registri dell'Abbazia di Hur­ zenburg nel 1445. Piu tardi il nome si trasmise in varie grafie: Hytler, Hietler, Huetler, Hiitter, Hittler. E pure il significato letterale del cogno­ me ha trovato interpretazioni diver­ se : guardiano di capanne, pastore, piccolo contadino. Secondo Konrad Heiden (Hitler. Da.s Leben eines Dik­ tators, Europa Verlag, Zurigo 1936-37 ) 6

« il raro e un po' strano cognome Hi­ tler s'incontra piu spesso tra gli ebrei orientali che non tra i tedeschi, e precisamente in Galazia, Bucovina, Romania e Polonia •. t!. anche Adolf Hitler di origine ebrea?

Il peccato di nonna Schicklgruber La testlmoDianza dl Hans Fnmk

All'inizio del 1938, Adolf Hitler ordi­ na ad Hans Frank, ministro del Reich, di raccogliere tutta la documentazio­ ne riguardante la ·nonna, Maria An­ na Schicklgruber. Questi i risultati: « La signorina Schicklgruber, nelili anni attorno al 1830, lavorava a Graz presso una fa­ miglia di ebrei di nome Frankenber­ ger. Quando, a un certo punto, la donna rimase incinta, Frankenberger padre cominciò a pagarle, per conto del proprio figlio che a quell'epoca aveva 19 anni, una pensione per gli alimenti. La famiglia Frankenberger e la nonna di Hitler hanno mantenu­ to per anni una corrispondenza· dal­ la quale si deduce che gli interessati sapevano, e riconoscevano tacitamen­ te, che il bimbo della domestica era stato concepito in circostanze tali •••

sciuto soltanto la madre, Maria Anna Schicklgruber, dome­ stica, che l'ha messo al mondo a 40 anni passati ; il padre è ignoto. L'uomo che in seguito ha sposato la madre, Johann Georg Hiedler, li ha abbandonati presto, per continuare la sua vita di mugnaio ambulante e bevitore instancabile. Alois è cresciuto cosi con uno zio, Johann Nepomuk Hied­ ler, dopo aver perso la madre a lO anni. Poi, a 39 anni suo­ nati viene legalmente riconosciuto come figlio da Johann Georg Hiedler, il marito di sua madre. Da questo momento Alois abbandona il cognome della madre e assume quello

che obbligavano i Frankenberger a pagare quella pensione ... » (H. Frank, lm Angesicht des Galgens, Monaco di Baviera 1953 ).

.

E l'Inchiesta di Dollfuss Anche il cancelliere austriaco Engel­ bert Dollfuss, poco prima del suo assassinio avvenuto per mano nazi­ sta il 25 luglio 1934, aveva ordinato un'inchiesta sulla famiglia Hitler. Dai fascicol i della polizia austro-ungari­ ca era risultato che la signorina Schicklgruber era rimasta incinta proprio nel periodo in cui aveva la­ vorato come domestica presso la fa­ miglia del barone Rothschild, la ca­ sata di origine ebrea che nel giro di alcuni decenni sarebbe diventata una delle piu potenti famiglie d'Europa. c I Rothschild non mancarono mai di una intelligenza anticipatrice, almeno negli affari. E questo è proprio il tipo di intelligenza che Hitler ha mostrato di possedere ,. (F. Thyssen, Il dittato­ re, O.E.T., Roma).

Il parere degli storici Secondo alcuni storici molto ben do­ cumentati, come Alan Bullock e Wil­ liam Shirer, è "molto probabile" che

il vero padre di Alois Schicklgruber­ Hitler (cioè il vero nonno di Adolf) sia stato proprio Johann Georg Hied­ ler, il patrigno che piu tardi lo rico­ nobbe legalmente.

La tomba devastata

·

Due mesi dopo l'Anschluss dell'Au­ stria, nel maggio 1938, Hitler dispo­ ne che la regione del W aldviertel sia usata come campo di manovre dell'e­ sercito. A�� tre mesi dopo alcuni reparti militari accerchiano il villag­ gio abl? andC?Dato d! Doll�rsheim . e vi fanno IrruziOne co1 carn armati pe­ santi : le case vengono tutte distrut­ te, e anche il cimitero è sconvolto e arato con particolare determinazione. In questo cimitero c'era la tomba del­ la nonna di Hitler.

LE RIVElAZIONI DEL NIPOTE

Ricatto o diffamazioneP Può darsi che l'acceso ed eccitato in­ teresse di Adolf Hitler per tutto quello che riguarda il passato di nonna Schicklgruber sia stato origi­ nato da una lettera inviatagli dal ni­ pote William Patrick Hitler. Sembra infatti che in questa lettera il giova7

di Hitler ( da Hiedler), e si ritrova anche erede del piccolo patrimonio dello zio Johann N'epomuk . Qualche anno piu tardi, nel 1 883, appena un mese dopo la morte della moglie Anna Glasl-Horer ( sposata nel 1 864 ), Alois si risposa con la giovane e prestante cuoca Franziska Matzelberger, che gli ha già dato un figlio, Alois jr., e subito gliene mette al mondo un altro, Angela. Ma anche Franziska muore presto, di tubercolosi. Il nuovo matrimonio, con Klara POlzl , è di sei mesi dopo. A differenza dei fratellini Gustav e Ida, nati prima di lui ma morti in tenera età, Adolf Hitler ha un'in-

ne figlio di Alois jr. abbia fatto allu­ sioni a « talune circostanze molto pre­ cise » della storia della famiglia. Cer­ to è comunque che nel 1939 William Patrick lasciò in fretta la Germania per rifugiarsi in Francia, dove scris­ se su "Paris-Jour" un articolo molto polemico nei confronti del celebre zio.

Cecoslovacchi gli Hiedler-Hitler? Anche senza prestar fede alle testi­ monianze di Frank o all'inchiesta di Dollfuss, zone d'ombra profonde ri­ mangono sull'origine della famiglia Hitler. Ombre che il Fiihrer, per il re­ sto cosi prolisso in tutti i suoi scritti e discorsi, si è ben guardato dal ri­ muovere. Il nome del buon zio di Alois Hitler, per esempio, ha lascia­ to perplessi alcuni studiosi: Johann Nepomuk, Giovanni Nepomuceno, proprio il nome del santo patrono della Cecoslovacchia. Forse c'era del sangue cèco nelle vene degli Hiedler?

No, sono tutti tedeschi « Tutti gli antenati di Hitler ebbero nomi e tradizioni prettamente tede­ sche. Erano piccoli proprietari che

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conducevano matrimoni d'interesse e rivolgevano le loro preferenze alle ra­ gazze giovani ma robuste, o alle ve­ dove ricche. Ebbero tutti famiglie numerose » ( dal " Borghese ", 1-3-70).

La fortuna della birreria A. Hitler Nato da Franziska Matzelberger po­ co prima del suo matrimonio con Alois Hitler, Alois jr. ha una vita va­ ria e movimentata come quella del padre, anche se meno spettacolare di quella del fratellastro Adolf. An­ cora minorenne finisce due volte in galera: 5 mesi per furto nel 1900, 8 mesi per atti immorali due anni do­ po. Poi emigra a Londra, dove si spo­ sa e ha un figlio, William Patrick. Ma il matrimonio non dura, e qual­ che anno dopo Alois jr. è in Germa­ nia: ad Amburgo nel 1924 sconta sei mesi di prigione per bigamia; piu tardi, a Berlino, affitta una birreria nella Leonhardstrasse, facendosi fa­ cile pubblicità con le iniziali del no­ me del Fiihrer (e sue) nell'insegna. William Shirer, giornalista e storico, che ha frequentato qualche volta la sua birreria, lo descrive « semplice, corpulento e di buon carattere ».

fanzia abbastanza normale e tranquilla, salvo forse il tram­ busto dei vari traslochi che la famiglia deve effettuare sia per le esigenze di servizio del padre doganiere, sia poi per la sua irrequietezza di pensionato. Da Braunau gli Hitler si spostano prima a Gross-Schonau e a Passau, poi ad Hafeld, a Fischlham, a Lambach e a Leonding, piccoli paesi vicini a Linz. Nel 1 894, intanto, è nato un fratellino, Edmund, e due anni dopo nasce Paula, l 'ultima sorellina. Adolf ini­ zia la scuola a Fischlham, nel 1 895, poi frequenta per due anni il monastero benedettino di Lambach, dove si mette

La carriera di mamma Clara domestica, amante e moglie Klara, la madre di Adolf, era stata già due volte in casa del cugino Alois prima di sposarlo : per alcuni anni fi­ no al 1880 come domestica-figlia adot­ tiva, dato che la prima moglie di Alois non poteva procreare ; quattro anni piu tardi come domestica-amante (co­ si almeno sussurrano molti biografi) dopo che la seconda moglie, Franzi­ ska, si era ammalata.

Hitler giudica sua madre « L'intelligenza in una donna non è una cosa essenziale. Mia madre, per esempio, avrebbe fatto una gran brut­ ta figura in mezzo alle colte signore del Reich. Ma lei diede un figlio alla Germania. » (Conversazioni segrete di Hitler, Richter 1954).

L'importanza di chiamarsi Hitler Anche ad Adolf Hitler ha fatto pia­ cere, retrospettivamente, il cambio di cognome del padre. Cosi si confi­ da col suo piu caro amico d'infanzia: « Schicklgruber mi sembra molto

goffo e rozzo, oltre a essere pesante e poco pratico. Hiedler mi S!'!mbra troppo... fiacco. Hitler invece suona proprio bene, ed è facile da ricorda­ re » (da August Kubizek, Adolf Hi­ tler, mein Jugendfreund, Graz 1953).

Voleva farsi prete A 7 anni Adolf Hitler vuole diventare prete : non certo però un semplice cu­ rato, ma il " signor abate". Come rac­ conta nel Mein Kampf, molto spesso, a Lambach, si era esaltato « davanti allo sfarzo solenne di tutte quelle splendide, ·esteriori feste religiose ». Ma questa vocazione per la carriera ecclesiastica non è che una "infatua­ zione temporanea", che presto lasce­ rà il posto ad "aspirazioni piu confor­ mi" al suo temperamento.

Somaro per arte uon nome .del Fiihrer, appunto il suo stato di ser­ vizio militare in Austria. Dopo setti-

Platz, fa subito domanda per essere arruolato come volon­ tario. Pochi mesi dopo parte infatti per il fronte occiden­ tale. Fa parte della prima compagnia del reggimento List, con l'incarico di porta ordini ; il battesimo del fuoco lo af­ fronta nella dura battaglia di Ypres, che vede la decima­ zione del suo reggimento. Nel 1 9 1 5 è in azione presso Tour­ coing e Neuve Chapelle, l 'anno dopo sulla Somme e presso Bapaume. Qui il 7 ottobre 1 9 1 6 Hitler rimane ferito a una gamba, per cui è ricoverato all 'ospedale di Beelitz, presso Berlino ; ma dopo una breve convalescenza e alcuni mesi

mane di ricerca il risultato è nega­ tivo. I documenti, compreso il memo­ randum autografo di Hitler, li ha tro­ vati Franz Jetzinger, un giornalista, che subito li ha nascosti con cura in soffitta (notizie da F. Jetzinger, Hitlers Jugend, Europa Verlag, Vienna 1958).

66Che orrore la guerra" « Col passare dei mesi e degli anni, l'eccitazione romantica per la guer­ ra fu sostituita a poco a poco dal­ l'orrore. L'esaltazione lasciava il po­ sto alla paura della morte, e ci fu per tutti - anche per me - il momento in cui l'istinto di conservazione con­ trastava con il ·senso del dovere... In quei mesi mi resi conto di quanto il destino possa essere malvagio: trattenendomi H in prima linea, in un posto dove la pallottola sparata da un anonimo negro poteva ucci­ dermi in ogni momento, mi impedi­ va di rendere alla patria servigi ben piu alti... » (Mein Kampf).

Il soldato Adolf nel ricordo dei commilitoni Hans Mend, soldato del reggimento List: « Era un tipo strano. Se ne sta-

va seduto in un angolo con la testa tra le mani, in atteggiamento di pu­ ra contemplazione. Poi improvvisa­ mente si alzava in piedi, e ci cam­ minava attorno con passi furiosi par­ lando dei nemici invisibili del popolo che ci avrebbero privato della vitto­ ria, maledicendo marxisti ed ebrei. Altre volte era talmente sprofondato nei suoi pensieri che nessuno riusci­ va a scuoterlo » ( R. Olden, op. cit. ). Fritz Wiedermann, capitano del Ust: « Era molto coraggioso. Spesso do­ veva attraversare le linee. Non rice­ veva mai pacchi né lettere, non si la­ mentava mai. Una volta mi disse: il reggimento è la mia casa, mia ma­ dre ». Josef Hryc, sergente del Ust : « Quando. Hitler sali al potere, nel 1933, lo riconobbi subito dalle foto­ grafie che venivano pubblicate. Non potevo credere che un caporale cru­ dele e pavido fosse diventato cancel­ liere » (da " Express Wieczorny", Var­ savia, febbraio 197 1 ).

Caporale di carriera Von Tubeuf, comandante del reggi­ mento List : « Non farò mai sottuffi.­ ciale quell'isterico » ( Heiden, op. cit. ). Adolf Hitler: « Non volevo far car­ riera, ho fatto solo il mio dovere

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di riserva a Monaco, ritorna al fronte col grado di caporale. Partecipa quindi alle operazioni presso Arras, Artois e Che­ ' min de Dames, nel 1918 è a Montdidier e a Soissons. Il 4 agosto gli viene assegnata una croce di ferro di prima clas­ se, una decorazione quasi straordinaria per un semplice caporale. La notte del14 ottobre, infine,· è di nuovo a Ypres, dove gli inglesi attaccano coi gas: rimane offeso agli occhi, ha un collasso, e subito lo ricoverano all' ospedale di Pase­ walk, presso Stettino. � qui c he 1'11 novembre apprende che la guerra è finita: la grande Germania si è arresa. •

come chiunque altro • (E. Calie, Hi­ tler senza maschera, Sansoni 1969).

Motivazione cercasi per croce di guerra Hitler ha portato sempre con orgo­ glio il nastrino della croce di ferro, anche dopo la nomina a cancelliere. Ma perché la ricevette? Il bollettino del reggimento List ne dà infatti no­ tizia, ma senza ricordarne la motiva­ zione (che è riportata invece per tut­ te le altre decorazioni del reggimen­ to). Gli storici si limitano perciò a riferire le voci, tra le quali la piu in­ sistente dà questa versione: nei com­ battimenti attol'llt) a Montdidier, Hi­ tler e un camerata avrebbero sorpre­ so un distaccamento .di 12 (altri di­ cono 15) francesi (o inglesi): col fu­ cile imbracciato li avre6bero costret­ ti alla resa e portati prigionieri die­ tro le linee.

Cieco

per gas

o

per pauraP

All'università di Tubinga, nel 1935, il prof. Gaupp sta -tenendo la sua le­ zione. A un certo punto si vanta di aver salvato addirittura l'onore del22

la Germania: nel 1918, infatti, ha cu­ rato e guarito Hitler ferito. La le­ zione è sull'isterismo: la cecità di Hitler, dice il professore, era stata provocata dalla paura in un soggetto Isterico. Dopo pochi giorni la paura prenderà anche il prof. Gaupp, ri­ cercato dalla Gestapo per diffamazio­ ne (ma riuscirà a fuggire negli Stati Uniti d'America).

Tanti sacrifici per nulla � un pastore protestante che comu­ nica .a Hitler, all'ospedale di Pase­ walk, la notizia della sconfitta. c Con gli occhi completamente offuscati, tornai vacillando e brancolando nel­ la camerata, mi lasciai cadere sul letto e nascosi la testa che pareva bruciasse tra coperte e cuscini. Era dal giorno in cui morf mia madre che non piangevo piu... Tutto inutile, dunque. Inutili erano stati i sacrifici, le privazioni, la fame e la sete sofferti per mesi interi; inu­ tili le ore passate in trincea a tu per tu con la morte eer compiere il no­ stro dovere ; inutile la morte di due milioni di tedeschi • (Mein Kampf). .

Hitler in divisa da SA

IL 1 3 NOVEMBRE 1 9 1 8 ADOLF HITLER rientra nel suo reggimento, il 1 6° di fanteria bavarese, di stanza a Traun­ stein nell 'Alta Bavi·e ra. Ha attraversato una Germania cao­ tica e disperata, sconvolta dalla miseria, dalla paura, dalla furia della rivoluzione. Due settimane prima, il 3 1 ottobre , tutte le navi d i linea, gli incrociatori e l e corazzate d i Kiel si sono ammutinate, dando vita a un movimento spontaneo di marinai che ha proclamato la Repubblica sociale ; l 'in­ surrezione si è propagata poi ad Amburgo dove ha trovato l 'adesione dei Consigli dei soldati e degli operai . La notte

IL FIGLIO ITALIANO DI HITLER «

Nel 1918 il caporale Hitler era in Italia, addetto alla sussistenza di un reggimento di stanza a Soligo, nel Trevigiano. Lo afferma monsignor Giovanni Pasin che, dal 1908, è stato per quarant'anni arciprete del paese. La rivelazione del sacerdote non è di oggi. Ricordando gli anni terribili del­ la prima guerra mondiale e dell'in­ vasione, ha sempre chiamato in cau­ sa il "caporale Adolfo Hitler pigno­ lo, autoritario, altezzoso• che gli con­ testava le razioni di cibo destinate ai degenti dell'ospedale Bon-Bozzola. Il sacerdote afferma anche che il capo­ rale ebbe una relazione con una ra­ gazza del luogo che poi restò incinta. A conferma della presenza di Hitler a Soligo, monsignor Pasin esibisce delle fotografie. Non gli originali (che gli furono richiesti 15 anni fa dal mi­ nistero della Difesa, per l'archivio sto­ rico) ma delle copie in cui la perso­ na indicata come Hitler figura in un atteggiamento che gli si riconosce. I tratti del volto sono quelli del ditta­ tore germanico ; gli mancano il carat­ teristico taglio dei baffetti e la cioc­ ca sulla fronte » ( " Il Giorno•, 14 ot­ tobre 1 968 ). 24

Il ••nuovo mondo"" dopo la prima guerra mondiale Delle due grandi potenze sconfitte, Germania e Austria, è soprattutto quest'ultima che subisce le mutilazio­ ni piu gravi. La nuova Austria, infat­ ti, viene limitata alle province esclu­ sivamente tedesche dell'ex Impero absburgico: perde cioè la Boemia e la Moravia, dove si costituisce il nuo­ vo stato della Cecoslovacchia, mentre a est l'Ungheria acquista la sua indi­ pendenza definitiva, e a sud l'unione tra serbi-croati e sloveni dà vita alla nuova Jugoslavia. La Germania per­ de a occidente la Alsazia-Lorena e la Saar (che è posta sotto diretto con­ trollo della Società delle Nazioni in attesa di un plebiscito), mentre la Renania rimane sotto occupazione al­ leata ; a oriente Danzica è dichiarata città libera, collegata alla Polonia da una striscia di territorio (il " corri­ doio polacco" ). Sono stati annientati anche gli altri due imperi europei: quello russo, do­ po la rivoluzione bolscevica del 1917, è diventato una repubblica sovieti­ ca ; quello ottomano viene smembra­ to a favore di Grecia, URSS, Francia

tra il 7 e 1 '8 novembre il socialista Kurt Eisner ha costi­ tuito a Monaco la Repubblica bavarese, fondata sul Consi­ glio degli operai, dei soldati e dei contadini . I l 9 novembre è stata una giornata campale a Berlino : mentre i Consigli hanno proclamato lo sciopero generale, il cancelliere im­ periale Max von Baden ha posto fine alle indecisioni del­ l 'imperatore Guglielmo I I , che rinuncia al trono, affidando nelle mani del socialdemocratico Friedrich Ebert la carica di cancelliere del Reich ; nel pomeriggio, a mezz'ora di di­ stanza l 'uno dell 'altro, due uomini hanno proclamato la

e Inghilterra, cosicché, alla fine, la Turchia è limitata alla sola Anatolia e a una parte della Tracia. L'Italia, per parte sua, guadagna il Trentino fino al Brennero, l'Istria e le isole greche del Dodecanèso. In Africa e in Asia le colonie tedesche passano, sot­ to forma di mandati della Società delle Nazioni, alla Francia e .all'In­ ghilterra; in Estremo Oriente è il Giappone che eredita le posizioni te­ nute prima dalla Germania. Le po­ tenze vincitrici avevano costituito la Società (o Lega) delle Nazioni ( con sede a Ginevra), una libera associa­ zione di Stati che si poneva come obiettivo la pace nel mondo.

Il SOCialdemocratiCO Scheidemann proclama la Repubblica « Il 9 novembre 1918, già di primo mattino, il palazzo del Reichstag sem­ brava un accampamento militare. » Cosi Philipp Scheidemann inizia il racconto della giornata piu concitata del dopoguerra tedesco. Deputati, operai, ministri e soldati si muovono da una parte all'altra, discutono, cer­ cano soluzioni. Poi la notizia che mo-

bilita tutti: Liebknecht vuole procla­ mare la Repubblica dei soviet. « La Germania una provincia russa? » si chiede Scheidemann. « No, mai e poi mai. Non c'erano dubbi: il primo che avesse mobilitato le masse, o dal Castello imperiale 'bolscevisticamen­ te', o dal Reichstag 'socialdemocra­ ticamente', avrebbe vinto. » Cosi Scheidemann si precipita alla fine­ stra: « Operai e soldati! L'imperatore ha abdicato. Lui e i suoi amici sono scomparsi. Il :popolo ha vinto su tut­ ta la linea ... S1ate coscienti del signi­ ficato storico di questa giornata. Il vecchio e il marcio, la monarchia, sono caduti. Viva il nuovo! Viva la Repubblica tedesca! ,. ( Ph. Scheide­ mann, Memorien eines Sozialdemo­ kraten, Dresda 1928 ).

Ma ne aveva il diritto? « Perché? Chi te ne ha dato il dirit� to? ,. Cosi il neo cancelliere Ebert reagisce alla trovata del compagno di partito Scheidemann. c Ciò che la Germania sarà, repubblica o qualsia­ si altra cosa, lo dovrà decidere la Co­ stituente! ,. ( Ph. Scheidemann, op. cit.). Ma la Repubblica ormai c'è.

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Repubblica, il socialdemocratico Philipp Scheidemann par­ lando da una finestra del Reichstag, e il comunista Karl Liebknecht dai gradini del Castello imperiale . Due giorni dopo infine, a Compiègne, Matthias Erzberger, capo della commissione tedesca per l 'armistizio, ha firmato per la Germania il trattato con le potenze occidentali . Nei giorni seguenti, mentre a Traunstein Hitler presta ser­ vizio come guardiano in un campo di concentramento per prigionieri russi, a Berlino la situazione è precipitata : il movimento degli spartachisti capeggiato da Liebknecht e

L'esercito si schiera col nuovo governo t:. la notte del 9 novembre. Ebert è cancelliere di una re:pubblica appena proclamata, con la nvoluzione all'in­ temo e lo Stato Maggiore dell'ex im­ peratore ritiratosi a Spa, nel Belgio. Il Reichstag è isolato, i fili del tele­ fono sono stati tagliati. Tutti tranne uno, e un certo momento il telefono suona: « Parla Groner ,. dice la vo­ ce « dal comando supremo di Spa. » Quella notte si tratta il destino fu­ turo della Repubblica. Forse, con l'ap­ poggio degli ufficiali dell'esercito, es­ sa potrà sopravvivere. Ma cosa wo­ le l'esercito? «Il Comando supremo si attende che il governo cooperi col corpo degli ufficiali nell'opera di re­ pressione del bolscevismo e nel man­ tenimento della disciplina dell'eserci­ to. ,. L'alleanza si conclude in pochi minuti (W. Groner, Lebenserinnerun­ gen, Gottinga 1957 ).

ra che la situazione rende possibile, anzi necessario, un colpo di mano per abbattere il regime Ebert-Schei­ demann ; ma molti membri della si­ nistra socialista e comunista non so­ no completamente d'accordo. Dieci giorni dopo Liebknecht scrive il suo ultimo articolo: « t:. vero, Spar­ taco è vinto. Gli operai rivoluzionari di Berlino sono stati sconfitti. Al fianco di Ebert, Scheidemann e No­ ske sono accorsi generali e burocra­ zia, i padroni delle ciminiere e del­ la terra, la Chiesa e la Borsa... Han­ no vinto grazie alle mitragliatrici e alle bombe a gas... Ma la nostra bar­ ca mantiene ancora la sua rotta: un mondo di uomini liberi dirigerà un giorno le sorti dell'umanità. Nono­ stante tutto! ,. (" Die Rote Fabne• [ Bandiera rossa ] , 15 gennaio 1919).

LA MORTE DI KARL LIEBKNECHT E ROSA LUXEMBURG

Fallisce il tentativo di rivoluzione comunista

Un brutale ususlnloP

La giornata decisiva per il gruppo spartachista dei deputati socialisti è il 5 gennaio 1919. Liebknecht dichia-

« Testimoni obiettivi hanno stabilito che Karl Liebknecht è stato colpito a distanza ravvicinata e in piena

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da Rosa Luxemburg ha continuato la sua opera di mobilita­ zione armata per trasformare la Germania in uno Stato co­ munista di tipo sovietico . Ma tra il 1 0 e il 1 7 gennaio 1 9 1 9 l e compagnie dei Corpi Franchi, sotto l a direzione del mini­ stro della Difesa Gustav Noske, procedono con estrema de­ cisione contro gli spartachisti : è la settimana di sangue, culminata con l 'assassinio dei due leaders del movimento, Liebknecht e la Luxemburg. Cosi il governo socialdemocra­ · tico è riuscito a controllare la situazione, appoggiandosi sull'esercito e sciogliendo i Consigli del popolo ; ma nelle

fronte. Rosa Luxemburg è stata get­ tata a terra, percossa bestialmente da un gruppo di borghesi, massacra­ ta e trascinata lontano, senza che le truppe governative intervenissero a difendere la prigioniera inerme.. . » ("Die Freiheit " [La Libertà] , 17-1-'19).

No. Un deplorevole eccesso c Con la sconfitta degli insorti ci so­ no stati alcuni eccessi, come la fuci­ lazione di prigionieri. Ciò si spiega con �i opposti eccessi che nella guer­ ra civile avevano esasperato gli ani­ mi. Purtrop:po gli autori non sono stati scoperti ... ,. (dalla Relazione del­ l'Assemblea nazionale, 1919-1921 ).

Nel nuovo esercito sopravvive lo spirito prussiano Sulle rovine del vecchio esercito im­ periale, il Comando supremo ha co­ minciato subito a ricostruire alcuni corpi di truppe, i Freikorps (Corpi Franchi), da usare per la difesa sia dei confini orientali, sia dell'ordine interno. Uno dei primi comandanti di questi Corpi Franchi è Wilhelm

Reinhard, che cosi ricorda quei mo­ menti : « La formazione dei cprpi non fu per niente prematura. Già in varie città l'esercito era stato disar­ mato, in Polonia era scoppiata l'in­ surrezione, e la prospettiva di tro­ varsi nel bel mezzo di una Berlino rossa non lasciava tempo a conside­ razioni politiche o a soluzioni gra­ duali. Ebbi l'appoggio immediato e senza eccezione degli ufficiali e sot­ tuffi.ciali del reggimento rimasti con me. Le leggi del vecchio esercito con­ tinuavano ad avere vigore per la mia truppa. Il tradimento e la diserzione venivano punite con la morte ,. (W. Reinhard, Die Wehen der Republik, Berlino 1933).

Milizie e squadre private Praticamente tutte le forze politiche, di destra e di sinistra, si sono cir­ condate di squadre armate nei primi mesi del dopoguerra. Vi a11luiscono i soldati ritornati dal fronte, con le armi e la disciplina di quattro anni di guerra. Ecco per esempio un ban­ do di reclutamento uscito sul giorna­ le dell a SPD, il Partito socialdemocra­ tico che è al governo: « Tedeschi, di­ fendete con le armi il Paese e il suo Z1

successive elezioni del 1 9 gennaio i socialisti riescono a ot­ tenere una maggioranza solo relativa ( 1 85 seggi su 42 1 ), mentre il centro tiene (88 seggi ai cattolici e 75 ai demo­ cratici ) e la destra riesce a cogliere un discreto successo ( 42 seggi ai nazionalisti, 22 ai nazional-liberali ) . Sono que­ sti i .giorni in cui nasce e si propaga con eccezionale rapi­ dità lo slogan della " pugnalata alla schiena " , il mito cioè secondo cui l 'invincibile esercito tedesco non Sarebbe stato sconfitto dalle armi avversarie, bensi dal tradimento dei nemici interni : socialisti e comunisti, ebrei e bolscevichi .

futuro! Il Corpo di volontari Luttwitz ha bisogno di voi: retribuzione varia­ bile, 5 marchi di supplemento, vitto e alloggio ,. ("Vorwarts", 5-2-1919).

demoralizzazione dei civili. L'esercito ha subito una "pugnalata alla schie­ na • da parte della rivoluzione ». PERCHÉ ALLORA IL COMANDO SUPREMO HA CHIESTO lA PACE ?

" Nessun nemico ha vinto l'esercito tedesco" mattina dell'I l dicembre 1918, un mese dopo la conclusione dell'armi­ stizio, le truppe tedesche sfilano qua­ si trionfalmente a Berlino nell'Unter den Linden. Alla Porta di Brande­ burgo il cancelliere del Reich Ebert pronuncia poche parole: « Vi · salu­ tiamo felicemente in patria. I vostri sacrifici e le vostre azioni non hanno pari. Nessun nemico vi ha vinto ... Avete resistito virilmente a tutti gli orrori ... ». � l'assoluzione . formale da ogni responsabilità per la sconfitta, riconosciuta all'esercito da parte del potere politico. Cosi, meno di un an­ no dopo, il feldmaresciallo Hinden­ burg potrà proclamare ufficialmente, davanti alla Commissione d'inchiesta per i crimini di guerra, la leggen­ da della Dolchstoss (pugnalata alla schiena): « La sconfitta non può es­ sere attribuita all'esercito, ma alla La

•••

28

·

Già alla fine di settembre del 1918 il Comando supremo dell'esercito si è convinto dell'impossibilità della vit­ toria. « Di conseguenza - ricorda il generale Albrecht von Thaer, assi­ stente del generalissimo Ludendorff - il Comando ha chiesto a Sua Mae­ stà e al cancelliere di presentare sen­ za indugio al presidente americano Wilson la proposta d'un armistizio ». La richiesta è ripetuta in forma ur­ gente con un telegramma del 1o ot­ tobre : « Il generale Ludendorff . mi ha detto di trasmettere a Sua Eccel­ lenza [il ministro degli Esteri] la preghiera di inoltrare immediatamen­ te l'offerta di pace... Le truppe resi­ stono ancora e manteniamo una po­ sizione onorevole; uno sfondamento potrebbe però subentrare da un mo­ mento all'altro e la nostra offerta giungerebbe allora nella situazione piu sfavorevole... Ho l'impressione che qui s i stia perdendo completa­ mente la testa ... ,.

Verso la fine di gennaio Hitler torna a Monaco. La città è ancora in preda al disordine, che si aggrava ulteriormente in febbraio, quando il presidente Kurt Eisner viene assas­ sinato. A questo punto la lotta politica si scatena in scon­ tri di pi azza violentissimi : da una parte i monarchici sepa­ ratisti che lavorano per il ritorno al trono dei cattolici so­ vrani Wittelsbach, in una Baviera distaccata dalla proù�­ stante Prussia ; dall 'altra i comunisti e i socialisti delle varie tendenze, quelli fedeli al governo centrale di Berlino e quelli piu favorevoli alle soluzioni radicali di tipo sovie-

E PERCHÉ IL GOVERNO GLI HA DATO RAGIONE? La

richiesta di pace parte dunque il

5 ottobre. Il cancelliere Max von Ba­

den scrive in una nota: « Questo pas­ so equivale a una capitolazione e vie­ ne inteso nient'altro che come una dichiarazione di bancarotta militare. Di questo passo e delle sue conse­ guenze è responsabile il Comando supremo dell'esercito. Esso ha defi­ nito la situazione militare priva di prospettive: alla direzione politica rimane semplicemente il compito di trarne le dovute conseguenze... L'uo­ mo di Stato responsabile deve con­ siderare che le masse hanno diritto a una vita seppure modesta piutto­ sto che a una morte eroica », Poco tempo dopo von Baden trasmette la carica di cancelliere a Ebert, pas­ sando cosi all'esponente repubblica­ no la "patata bollente" ( documenti tratti da Ritter-Miller, La rivoluzio­ ne tedesca 1918-19, Feltrinelli 1969). PERCHÉ L'ESERCITO HA PERSO SUL CAMPO « Nessuna "pugnalata alla schiena • aveva provocato la sconfitta dell'e­ sercito tedesco in Occidente: esso era

stato puramente e semplicemente battuto sul campo, e ne era conscio. La catastrofe di ottobre e novem­ bre fu lo sciopero generale d'un eser­ cito, irrimediabilmente sconfitto, con­ tro la follia dei suoi capi » (John W. Wheeler-Bennett, La nemesi . del pote­ re, Feltrinelli 1967).

Hitler ricercato dai rossi Adolf Hitler è sempre stato molto reticente per quanto riguarda le sue giornate a Monaco nel periodo del­ la rivoluzione dei Consigli ( i soviet tedeschi). Sul Mein Kampf ci sono solo due accenni: quando, accortosi che anche nel suo battaglione c'è in funzione un Consiglio, abbandona in fretta •quella baracca • che gli è di­ ventata odiosa; e poi quando, in a­ prile, accenna all'emissione di un mandato di cattura contro di lui da parte del governo rosso: « Ma i tre giovani che mi dovevano arrestare, di fronte al fucile spianato, non trova­ rono il coraggio necessario ». 29

tico ; poi ancora i nazionalisti legati all'impero degli Ho­ henzollern e quelli semplicemente esasperati dalla sconfit­ ta. Dopo un breve periodo in cui il governo è retto dal so­ cialdemocratico Johannes Hoffman, il 6 aprile Ernst Toller e Gustav Landauer proclamano in Baviera la Repubblica rossa dei Consigli. Ma anche questo governo ha una vita brevissima : già il l o maggio, infatti, Monaco affamata si arrende ai reparti militari inviati da Noske. Adolf Hitler ha vissuto tutta questa fase cal da di lotte in una caserma a Monaco. Non appena i Corpi Franchi del ge-

Hitler si esercita nel lavaggio del cervelli

No, ostentava n bracclale rosso « All'inizio del 1919 Hitler era nella caserma " dei Turchi" a Monaco, do­ ve il suo antico reggimento venne disciolto. Lui non si fece smobilita­ re, ma restò in caserma e ostentò proprio il bracciale rosso dell'arma­ ta rivoluzionaria che il governo di novembre aveva introdotto al posto delle insegne tradizionali dell'eserci­ to. Ci rimase anche quando, nel mar­ zo 1 919, la Repubblica dei soviet ven­ ne dichiarata in Baviera » ( da un'in­ tervista a Otto Strasser pubblicata su " Pianeta", 1966).

Tutto

ci ò pen:h�

era

una

spia

Le due versioni contrastanti, quella di Hitler e quella di Otto Strasser, potrebbero essere conciliate dall'ipo­ tesi che Hitler, col bracciale rosso, facesse null'altro che la spia, e che poi, scoperto, fosse ricercato dal go­ verno dei Consigli. L'ipotesi trova tra l'altro conferma nelle affermazioni di Konrad Heiden : « Egli apparteneva al cosiddetto Ufficio informazioni, so­ lo una locuzione piu simpatica per indicare lo spiona�o di ogni tipo. Questo era il mestiere di Hitler ... » (K. Heiden, op. cit.). 30

Contro ogni tradizione - e in con­ trasto coi patti appena stipulati con gli alleati - i dirigenti dell'esercito tedesco agiscono apertamente anche sul piano politico per bloccare la ri­ voluzione e preparare la rivincita militare. Ecco dunque Hitler impe­ gnato a condonare la truppa per far­ le imparare di nuovo « a sentire in modo patriottico e nazionale ». « Al­ le nuove reclute gli " addetti alla edu­ cazione" inculcavano le nuove tradi­ zioni della "pugnalata alla schiena" e della schiavitu imposta alla Germa­ nia dalle "catene dj Versailles " » (J. Wheeler-Bennett, op. cit.). VERSAI LLES, 28 GIUGNO 1 9 1 9

La Germania i n catene Alla conferenza della pace di Parigi gli sconfitti non sono ammessi ai ne­ goziati. Cosf ai tedeschi viene pre­ sentato un trattato senza la possibi­ lità di fare controproposte: è un "li-

nerale von Epp hanno soffocato gli ultimi focolai di resi­ stenza, il trentenne caporale esce allo scop�rto . Prima è addetto alla commissione d'inchiesta della Reichswehr ( l'e­ sercito) " pé r raccogliere indizi a carico dei sospetti di com­ plicità con i comunisti , ; poi frequenta un corso di istru­ zione politica per soldati e diventa B ildungsoffizie r (uffi­ ciale istruttore ) . In settembre - mentre perdura la ten­ sione per la firma del trattato di pace di Versailles - Hi..: der è incaricato di indagare su un nuovo piccolo gruppo po­ litico, il Partito dei lavoratori tedeschi , e vi si iscrive . •

bro• composto di 440 articoli, pren­ dere o lasciare. Le clausole piu pe­ santi sono: perdita di alcuni terri­ tori a Ovest e a Est ( un ottavo cir­ ca della superficie nazionale); perdi­ ta di tutte le colonie ; consegna qua­ si completa della flotta mercantile e militare ; obbligo al risarcimento dei danni di guerra, fissati nel 1921 a 132 miliardi di marchi oro; riduzio­ ne dell'esercito a 100 mila uomini, compresi i 4 mila ufficiali ; e inoltre: scioglimento dello Stato Maggiore, divieto di costruire aerei da guerra, carri armati, sottomarini e altre ar­ mi offensive.

un contratto che -lo impegna a vo­ lare fin sulla Luna? Lo stesso è con questo trattato: quando si firma sot­ to violenza, non si pone piu il pro­ blema della lealtà •. Propone, in pra­ tica, di firmare il trattato, con tutta l'intenzione di sabotame l'esecuzione.

l GEN ERALI : "La resistenza armata è impossibile"

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l POLITICI : "Sabotiamo il trattato" Quando si conoscono in Germania le condizioni di pace, l'opposizione è generale, dall'estrema destra all'e­ strema sinistra. Ma gli alleati il 16 giugno pongono un ultimatum di 5 giorni: se non si accetta è la guer­ ra. Dichiara allora il ministro Mat­ thias Erzberger alla riunione del Ga­ binetto : « Chi di noi, legato mani e piedi e sotto la . minaccia di una pi­ stola, rifiuterebbe di sottoscrivere

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Ma Ebert, che intanto è stato nomi­ nato presidente della Repubblica, è disposto a firmare solo se il Coman­ do dell'esercito assicura che non ci sono possibilità di resistenza arma­ ta. Quando manca poco piu di un'o­ ra alla scadenza dell'ultimatum, al Comando supremo si -sta ancora di­ scutendo tra il feldmaresciallo Hin­ denburg e il generale Groner. « Bi­ sogna decidersi a telefonare a E­ bert ,. dice a un tratto Hindenburg al subordinato. « Lei sa quanto me che la resistenza armata è impossi­ bile. ,. Ed esce dalla stanza. Groner comunica subito la frase a Ebert, ma non passano due minuti e Hin­ . denburg rientra nella stanza: « Il fardello che Lei si è assunto, caro Groner, è davvero tremendo ,. ( E. Volkmann, Revolution uber Deutsch­ land, Oldenburg 1930).

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IN MENO DI SEI MESI ADOLF HI TLER è diventato il leader assoluto e indiscusso del Partito dei lavoratori t� deschi. Il suo fondatore, il fabbro Anton Drexler, e il suo presidente, il giornalista Karl Harrer, si erano acconten­ tati fino a quel momento di pr9muovere discussioni e di­ battiti nelle birrerie di Monaco tra i quaranta membri e i pochi altri simpatizzan ti. Hitler invece, fin dalla sua prima apparizione nel partito, il 1 2 settembre 1919 , vi si è dedi­ cato con ogni energia : membro del comitato direttivo in­ caricato della propaganda, in ottobre è riuscito ad attirare

Adolf Hitler: tessera numero 7 « La prima impressione non fu né buona né cattiva: una nuova forma­ zione politica come tante altre sor­ te in quel periodo... Già ne sapevo abbastanza e avevo deciso di uscire dal locale, quando l 'annuncio di un contraddittorio libero mi convinse a restare ... Mentre parlavo la gente mi guardava con stupore finché, pro­ prio mentre stavo per andarmene, un uomo si avvicinò e mi mise in mano un opuscolo di propaganda ... Una settimana piU tardi ricevevo una cartolina con la comunicazione che ero stato · accolto tra i membri del partito... Andai. alla trattoria • Al­ te Rosenbad•, dove doveva svolger­ si la riunione. Aprii la porta: una lampada a gas rischiarava fiocamen­ te la sala, e attorno a un tavolo sedevano quattro persone, tra le quali l'autore delropuscolo ... Terribile, incredibile ! Si trattava di vera e propria mania associazioni­ stica di mfimo gusto.. . Mi trovavo di ·

Incontro di Hitler con Julius Streicher (1921)

fronte al problema certamente piu difficile della mia vita : entrare o non entrare in quel partito? Quella pic­ cola e assurda associazione presen­ tava un grande vantaggio: non era cristallizzata in una organizzazione. Mi lasciava quindi il campo libero per portare avanti una mia linea per­ sonale ... Dopo un paio di giorni molto tor­ mentati, mi convinsi che era neces­ sario intraprendere comunque quel­ la· strada. Cosi accettai di diventare membro del Partito dei lavoratori tedeschi ; sulla tessera che mi fu consegnata c'era stampigliato il nu­ mero 7 ,. (Mein Kampf).

I l prog ramma del Partito nazista

Si articola in 25 punti cosi sintetiz­ zati: l. riunione di tutti i tedeschi nella Grande Germania; 2. abolizio­ ne del trattato di Versailles ; 3. ri­ vendicazione dello spazio vitale ; 4. definizione di cittadino ( Volkgenos· se) : solo chi è di sangue tedesco ; 5. esclusione degli ebrei dalla comu­ nità tedesca; 6. chi non è cittadino, è soggetto alla legge degli stranieri; 7. chi non è cittadino può essere 33

oltre cento persone al comizio nella Hofbrauhaus, duecento in novembre, quasi duemila il 24 febbraio 1 920, quando ha illustrato i 25 punti del programma del partito. � questa, in certo senso, la vera data di nascita del nazio­ nalsocialismo in Baviera. Nell 'aprile, mese in cui Hitler lascia l 'esercito per dedicarsi interamente al partito, questo assume la sua denominazione definitiva : Nationalsoziali­ stische Deutsche Arbeiterpartei (o NSDAP, Partito nazio­ nalsocialista dei lavoratori tedeschi). In . dicembre, grazie probabilmente ai fondi segreti dell 'esercito, il NSDAP può

espulso quando lo Stato non sia in grado di assicurare il nutrimento al­ la comunità tedesca ; 8. le cariche pubbliche sono riservate ai cittadi­ ni; 9. diritto e dovere al lavoro ; 10. abolizione qei redditi non derivanti da lavoro ; 1 1 . eliminazione della " schiavitu dell'interesse• ; 12. confi­ sca dei profitti di guerra; 13. nazio­ nalizzazione delle industrie monopo­ listiche ; 14. partecipazione dei lavo­ ratori agli utili nelle grandi impre­ se ; 15. sviluppo della previdenza per la vecchiaia; 16. potenziamento del ceto medio; 17. riforma fondiaria; 18. punizione degli usurai, incetta­ tori, trafficanti al mercato nero ;. 19. sostituzione del diritto romano con un diritto tedesco ; 20. riforma del­ la scuola in senso nazionalista; 2 1 . protezione della madre e del bambi­ no ; 22. creazione di un esercito po­ polare ; 23. limitazioni alla libertà di stampa e dell'arte; 24. libertà delle confessioni religiose, purché non contrarie alla moralità della razza germanica ; 25. creazione di una for­ te autorità centrale del Reich. c Come si vede, il programma era un insieme tutt'altro che organico di aspirazioni nazionalistiche e au­ toritarie e di confuse proclamazioni sociali ; su tutto emergeva l'acceso ·

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antisemitismo, la parte probabil­ mente di derivazione piu spiccata­ mente hitleriana ,. ( Enzo Collotti, La Germania nazista, Einaudi 1 962).

IL CAPO I DEALE: " U na scimmia vanitosa da opporre ai rossi" Uno dei discorsi preferiti di Dietrich Eckart è la creazione di un nuovo partito che raggruppi tutti i buoni borghesi e gli operai. « Alla sua te­ sta dev'esserci un birbone che sap­ pia sopportare il suono della mitra­ gliatrice. La plebaglia deve tremare di paura, fino a farsela sotto. Non so che farmene di un ufficiale, il popolo non li rispetta piu. Ci vor­ rebbe un operaio che sapesse muo­ vere la lingua. Non c'è bisogno di tanta intelligenza per far politica: è la cosa piu stupida del mondo. Una scimmia vanitosa capace di ri­ spondere per le rime ai rossi, e che non scappi davanti a una sedia bran­ dita mi fa piu comodo di tutti i professori. In piu deve essere sca­ polo : cosf potremmo accalappiare le donne » (K. Heiden, op. cit. ). Appe­ na incontra Hitler, Eckart smette la sua ricerca del capo ideale.

acquistare un giornale, il settimanale " Vo l kischer Beo­ bachter " (l'Osservatore del popolo ) . Nell'estate del 192 1 Hitler si reca per alcune settimane a Berlino, dove prende contatti ideologico-finanziari con circoli e movimenti na­ zionalisti del Nord. Al suo ritorno a Monaco, in luglio, met­ te fine seccamente a una manovra frondista capeggiat a da Drexler e Harrer : dietro sua proposta lo statuto del partito viene infatti modificato in modo da concentrare tutti i po­ teri nelle mani del presidente, e naturalmente il nuovo pre­ sidente è proprio lui , Adolf Hitler. Con la creazione della

No, un figHo del popolo per

creare

un ordine nuovo La propensione del giovane Rudolf Hess per il nazismo è documentata da un suo saggio scritto come eser­ citazione all'università di Monaco. « Soltanto un figlio del popolo può ristabilire l'autorità oggi svanita " scrive Hess. « Quanto piu profonde saranno le sue radici nel popolo, tanto piu egli saprà come trattarlo psicologicamente. Ma come individuo non avrà nulla in comune con la mas­ sa : come tutti i grandi egli avrà �a personalità superiore ... Non indietreg­ gerà neppure davanti agli spargimen­ ti di sangue, se sarà necessario... Sa­ rà disposto persino a passare sopra i suoi piu cari amici, pur di raggiun­ gere le sue mete. Chi crea un ordine nuovo deve procedere con una terri­ bile durezza. "

gran parte degli storici contempo­ ranei. Già durante la guerra Hitler aveva notato l'importanza enorme della propaganda e dell'uso che ne avevano fatto Wi alleati. Le prime esperienze politiche a Monaco, nel­ l'esercito e poi nel partito, gli han­ no fornito in seguito materia di ri­ flessione di prima mano, e infatti nel Mein Kampf ne parla a lungo. c Le pagine in cui Hitler discute la tecnica della propaganda di massa e la tattica del comando sono di gran lunga piu brillanti di quelle de­ dicate alla farraginosa spiegazione delle sue altrettanto farraginose e non originali teorie politiche » (Alan Bullock, Hitler, studio sulla tiran­ nide, Mondadori 1955 ).

Le regole d'oro del buon demagogo 1. La propaganda essere popolare

deve

HITLER INVENTA LA PROPA&ANDA DI MASSA « Hitler fu il piu grande demagogo della storia »: questo giudizio di A­ lan Bullock ha trovato d'accordo

Dal Mein Kampf: « A chi bisogna rivolgere la propaganda? Agli intel­ lettuali o alle masse sensibilizzate ? Secondo me essa deve rivolgersi so­ Io alle masse... La propaganda deve essere popolare, svolta cioè a un li­ vello di comprensione tale da esse35

" sezione ginniccrsportiva " ( 3-8-'2 1 ) si riorganizzano anche le forze paramilitari del movimento, ed è Hitler in persona che nel settembre guida le sue squadre contro il comizio del federalista bavarese Ballerstedt (per questa azione Hi­ tler verrà processato e condannato a 3 mesi di reclusione ) . In novembre l e formazioni d i picchia tori del NSDAP - che hanno assunto il nome piu appropriato di S turm-Abteilun­ gen (o SA, squadre d 'assalto) - danno il via alle azioni Saalschlach t (battaglia di sala) scontrandosi fieramente coi comunisti nella Hofbrauhaus . A questo punto il partito ha

re recepita dai piu umili tra quelli a cui si rivolge. Ne consegue che il suo livello spirituale sarà tanto piu basso quanto piu grande è la massa che si vuole coinvolgere ». Z. Trovare la via del cuore

delle grandi masse «

L'arte della propaganda si basa su una tecnica fondamentale: trovare la via del cuore delle grandi masse; capire ed esprimere il loro mondo, rappresentare i loro sentimenti... Il modo di sentire del popolo non è tortuoso ma semplice ed elementa­ re. Mancano in . esso sfumature sot­ tili o articolazioni composite; lo schema di interpretazione del mon­ do ha solo due poli: positivo o ne­ gativo, vero o falso, giusto o ingiu­ sto, bene o male. » 3. Esercitare la violenza del padrone « La massa è come le donne: la loro sensibilità non è influenzata da ar­ gomenti di natura astratta, ma piut­ tosto da una vaga e sentimentale nostalgia per qualcosa di forte che le completi, cosicché sono molto piu disposte a subire la violenza del forte piuttosto che a esercitarla

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sul debole_ Cosi la massa si piega piu facilmente davanti alla violenza del padrone piutt�sto che alle pre­ ghiere dell'imbonitore. » 4. Calcolare con precisione le debolezze umane « � necessario conquistare con astu­ zia e con prudenza una posizione dopo l'altra. Tutti i mezzi sono buo­ ni, dai ricatti segreti ai furti veri e propri... Si tratta di saper calcolare con precisione le debolezze umane : questa tattica porterà sempre alla vittoria, finché anche l'avversario non sia in grado di rispondere con le stes­ se armi venefichè_ »

5. Affidarsi alle grandi menzogne « Può dars i che il popolo sia corrot­ to, fin nelle pieghe piu nascoste del suo sentimento, ma esso non è mai consapevolmente malvagio. � dun­ que assai piu facile coinvolgerlo in una grande piuttosto che in una piccola bugia, appunto per la sem­ plicità del suo modo di sentire. An­ che la massa, infatti, è spesso bu­ giarda nelle piccole cose, ma si ver­ gognerebbe certo di esserlo in quel­ le importanti. Se la menzogna è di proporzioni iperboliche, alla gente

raggiunto una sua ben definita e compatta struttura . Prin­ cipio generale è l 'autorità assoluta del capo (Fuhrerp rin­ z.ip ) : sotto di lui, con una certa autonomia operativa, l'ap­ parato dei funzionari superiori , legati al capo da un rappor­ to di responsabilità personale e diretta ; poi la base dei militanti, soggetti tutti al medesimo rapporto di subordina­ zione nei confronti dei superiori gerarchici . Il dibattito ideologico non trova praticamente spazio per formarsi e crescere, i contrasti d 'opinione sono immediatamente sof­ focati, se occorre con la forza. Dopo alcuni Ìnesi di pratica,

non verrà neanche in mente che sia possibile architettare una cosi pro­ fonda falsificazione della verità ... » 6. Umltarsl a pochissimi punti «

Le grandi masse hanno una capa­ cità di ricezione assai limitata, un'in­ telligenza modesta, una memoria de­ bole. Perché una propaganda sia ef­ ficace deve basarsi quindi su pochis­ simi punti, ripetuti incessantemente, finché anche l'uomo piu rozzo sia in­ dotto a ripeterli di continuo cosi da imprimerli nel profondo della sua co­ scienza innocente. » 7. Mostrare che il nemico è sempre lo stesso «

t!. compito del leader politico mo­ strare che anche i nemici piu diver­ si appartengono a un'unica catego. ria: individuare piu di un avversa­ rio può provocare infatti tra le mas­ se insicure e perplesse discussioni e dubbi sulla giustezza del loro dirit­ to ... Non bisogna esitare a scatenare sull'avversario un fuoco continuo di menzogne e calunnie, fino a provoca­ re uno stato di isterismo collettivo : a questo punto, per riottenere. la pa­ ce, il popolo sarà disposto a sacrifi­ care la vittima prescelta. »

Amici nazionalsocialisli non lasciamoci incantare Subito dopo il ritorno di Hitler da Berlino, nel luglio 1921 , un opuscolo comincia a circolare tra i membri del partito. Sono frasi estremamen­ te critiche nei confronti del futuro dittatore : « Il signor Hitler ha ripre­ so il suo posto nel partito dopo la sua permanenza a Berlino, dove non sappiamo ancora cosa . sia andato a combinare. Ora pensa che i tempi siano maturi per seminare la discor­ dia tra le nostre file, appo�giandosi a tutti quei personaggi equivoci che gli stanno dietro. Ogni giorno appa­ re sempre piu evidente che egli in­ tende servirsi del partito solo come di un trampolino di lancio per rag­ giungere i suoi fini immorali. Vuole avere la direzione del movimento. per sovvertirne a piacimento la li­ nea politica: lo dimostra l'ultimatum che ha posto al partito, nel quale arriva a chiedere addirittura le di­ missioni dello stesso fondatore... « E quali mezzi usa per questa sua campagna diffamatoria? I mezzi de­ gli ebrei: la distorsione dei fatti... Impariamo a conoscere queste per­ sone. Nazionalsocialisti, non commet-

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spesso confusa, Hitler ha messo in evidenza le sue grandi doti di oratore e propagandista. Accanto a lui i quadri diri­ genti sono formati da uomini di assai varia estrazione so­ ciale ed esperienza : Gottfried Feder, ingegnere e studioso dilettante di scienze economiche, sostenitore convinto del­ la teoria del " capitale speculativo " e della lotta contro la " schiavi tu dell'interesse " , che compare anche nel program­ ma del partito ; Dietrich Eckart, giornalista, drammaturgo e poeta conosciuto nella buona società, anticlericale auten­ tico e razzista raffinato, compilatore della parte piu stretta-

tiarno errori : Hitler è innanzitutto un demagogo ... ,. ( Konrad Heiden, Geschichte des Nationalsozialismus, Berlino 1932).

" PER OTTENERE RAPIDAMENTE LARGHI CONSENSI nella classe la­ voratrice, questi sono gli infallibili mezzi da usare. Nei comizi, copiare i marxisti nell'uso del colore rosso piu squillante su manifesti, scritte e striscioni, e usare gli altoparlanti piu assordanti. Niente colletti bianchi nel­ le riunioni, ma camicie da lavoro, per non futimidire gli operai. Trat­ tare gli oppositori con la villania piu ostentata in modo che la stampa av­ versaria - che altrimenti ignorereb­ be le nostre assemblee - sia costret­ ta a parlare di noi » (dalle Conversa­ zioni segrete di Hitler, op. cit.).

HITLER : "Sono un grande oratore" Hitler, caporale conferenziere a Mo­ naco : « Per la prima volta parlai da­ vanti a grandi assemblee, e verificai nella pratica quello che, inconsape­ volmente, avevo sempre supposto : sapevo tenere dei discorsi... Ebbi in­ fatti successo: centfuaia, anzi migliaia 38

di soldati furono riportati, attraver­ so le mie parole, al loro popolo e alla loro patria ,. (Mein Kampf).

SHIRER: "Ha un talento unico e insuperato" Hitler a Vienna : " Il giovane Hitler · cominciò a esercitare la sua orato­ ria dinanzi a uditori occasionali: nei dormitori pubblici, nelle mense po­ polari di Vienna e persino agli an­ goli delle strade. In seguito doveva svilupparsi in lui un vero talento oratorio ( io, che ho ascoltato parec­ chie decine dei suoi piu importanti discorsi, posso attestarlo personal­ mente ) ; un talento unico e insupera­ to nella Germania tra le due guerre mondiali ,. (W. Shirer, Storia del Terzo Reich, Einaudi 1962).

HARRER: "Hitler è un pessimo oratore" Il presidente del Partito dei lavora­ tori tedeschi non ha mai potuto sof­ frire, fin dall'inizio, i · metodi propa­ gandistici di Hitler. Per Karl Har­ rer, anzi, Hitler è un pessimo ora­ tore : col suo modo di affrontare i

mente ideologica del programma ; Emst Rohm, màggiore dell'esercito, organizzatore dei Corpi Franchi in Baviera e fautore delle schedature politiche tra i militari e i civili , procacciatore d i simpatie e finanziamenti da parte delle au­ torità dell 'esercito ; Rudolf Hess, ex ufficiale pilota dell'a­ viazione, appassionato di astrologia e di mitologia nordica, segretario particolare e devotissimo di Hitler ; Hermann GOring, eroe nazionale della prima guerra mondiale e ulti­ mo comandante della famosa squadriglia Richthofen (il " Barone Rosso " ), capo delle SA nel 1 922 ; Alfred Rosen-

problemi egli offende le masse anzi­ ché guadagnarle all'idea nazionale. Harrer trova ripugnanti le tirate an­ tisemite, cosi come il tipo di pub­ blico borghese che Hitler invece pre­ dilige. :e questione di pochi mesi, poi il presidente dovrà dimettersi.

SMITH : "Mai sentito un uomo tanto logico e fanatico" Subito dopo la guerra, il capitano Truman Smith è assegnato all'amba­ sciata americana di Berlino come addetto militare. Nel novembre 1922 riceve l'incarico di indagare su un oscuro agitatore di Monaco, e cosi va a sentire un comizio di Hitler. « Non ho mai visto niente di simile in vita mia » scrive quel giorno stes­ so sul suo diario. « Che demagogo meraviglioso ! Poche volte ho senti­ to un uomo tanto logico e fanati­ co ». Nella relazione inviata il 25 no­ vembre 1922 a Washington, Smith iiiustra le sue impressioni sul Parti­ to nazista: « Piu movimento popola­ re che partito politico vero e . pro­ prio, esso va considerato come la controparte bavarese del fascismo italiano... Recentemente ha acqui­ stato un'influenza politica spropor-

zionata alla sua attuale forza nume­ rica... Fin dall'inizio Adolf Hitler è stato la forza dominante del movi­ mento ; e la personalità di quest'uo­ mo è senza dubbio uno dei fattori principali del suo successo... La sua abilità nell'influenzare un'assemblea popolare ha del soprannaturale. Nel corso del colloquio privato che ho avuto con lui si è rivelato un forte interlocutore che colpisce profonda­ mente anche un osservatore neutra­ le » ( riferito da Shirer, op. cit. ).

L" IMPORTANZA DELLA REGIA Tutte le riunioni e i comizi di Hitler sono preparati attentamente per creare l'atmosfera adatta per il suc­ cesso: bandiere, saluti, canti e boc­ cali di birra se si è al coperto ; poi il ritardo calcolato, magari anche di un'ora, per far diventare piu febbri­ le l'attesa. « Non appena Hitler si affaccia alla porta, scoppia un urlo assordante in mezzo a un frenetico gesticolare di braccia... Finché si produce quello stato emotivo che si potrebbe chiamare di " traspirazione interna " : ci si sente permeati dalla sensazione di formare un tutto uni­ co, un blocco solidale di fede e, se

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berg, un èstone, studente d'architettura fuggito da Mosca ai tempi della rivoluzione bolscevica, teorico pedante e ine­ sauribile dei principi della razza e della cui tura ariana ; Gregor Strasser, farmacista, capo delle SA del distretto di Landschut, fedele assertore fino all'ultimo del socialismo nazionale ; Julius Streicher, maestro elementare, fondatore e direttore dello " Sttirmer " , il giornale pornografico piu vio­ lentemente antisemita del Reich. In questo periodo entra­ no nel partito anche alcuni personaggi dell'alta nobiltà, che oltre al nome portano discreti finanziamenti : Friedelind

necessario, d'azione. Ora non vi so­ no piu ascoltatori, ma solo collabo­ ratori. � questo il segreto del suc­ cesso : la regia è ancora piu impor­ tante del discorso » ( Heiden op. cit. ).

La tecnica degl i "impulsi emotivi" « L'uso della violenza verbale, la ri­ petizione di parole quali " schiaccia­ re" " forza " odio" " spietato" erano voli.tti. I gé sti di H itler e il carat­ tere emotivo della sua oratoria, quel lasciarsi andare fino a raggiungere un parossismo quasi isterico, i rto di gridi e sprizzante odio, producevano analoga reazione negli uditori... Cosi uomini e donne emettevano gridi, fischi, singhiozzi, sospiri come mezzo per placare l'eccitazione nervosa pro­ vocata in loro da quel vulcano erut­ tante incontrastabili impulsi emoti­ vi » (A. Bullock, op. cit.). •

La voce come una tromba d'automobile La voce di Hitler è stata analizzata dal professar Steer, dell'università di Purdue: in una frase tipica del Fiihrer la frequenza delle vibrazioni 40

ha raggiunto il limite di 228 al se­ condo, quando 200 vibrazioni sono già una frequenza normale per uno stato di accesa collera. « Era il to­ no alto e stridente della voce, con la passione che l'accompagnava, che riduceva l'uditorio in uno stato pas­ sivo » ha detto Steer. « Li stordiva a forza di parole, come si può rima­ nere storditi da una tromba d'auto­ mobile » ( N.D. Fabricant, 13 Famous Patients, Filadelfia 1961).

A ciascuno le parole che vuole sentire Davanti a una riunione di bravi bor­ ghesi: « L'individuo ha cessato di contare, la Germania è stata calpe­ stata... Io farò della Germania una potenza invincibile ... ». Davanti a una riunione di industria­ li: « Lo sforzo dell'individuo rigene­ ra le nazioni; solo l'individuo conta, la mas5a è cieca e stupida. Ciascu­ no di noi è un capo, e la Germania è fatta di questi capi... ». Davanti a una riunione di donne: « Che cosa ha dato a voi tutte il nazionalsocialismo? Vi ha dato l'uo­ mo! » (Otto Strasser, Hitler segreto, Donatello De Luigi Ed. 1944).

Wagner, nipote del grande musicista, Putzi Hanfstangl , edi­ tore d'arte di origine americana, la signora Hélène Bech­ stein, quella dei famosi pianoforti, la signora Gertrud von Seidlitz, la regina della carta, e la famiglia del noto editore Bruckmann . Ma, alla base, gli iscritti sono per la maggior parte ex militari sradicati che hanno trovato nelle forma­ zioni delle SA le parole d'ordine preferite e la paga mini­ ma per sopravvivere ; oppure bottegai impoveriti dalla crisi economica incalzante, affascinati dalla prospettiva di dare l 'assalto ai grandi magazzini degli ebrei. •

La "trance" oratoria Lo stato di estrema eccitazione psi­ cofisica raggiunto normalmente da Hitler al culmine dei suoi discorsi ha fatto sorgere anche ipotesi d'or­ dine medico-sessuale. Secondo il bio­ grafo Jean Amsler, Hitler sarebbe stato affetto da morbo di Basedow, cioè da una disfunzione tiroidea. Le crisi di questa malattia si manife­ stano sotto l'azione di una perturba­ zione nervosa. Il viso diventa palli­ do, gli occhi brillanti, il ritmo car­ diaco aumenta, le membra sono prese da tremiti. « L'insorgere della sindrome di Basedow durante la pu­ bertà » scrive Amsler ( op. cit.) « ha indirizzato su vie anormali la vita sessuale di Adolf Hitler ... Quale sur­ rogato scopre Hitler? Appunto la trance oratoria. "

Timido per natura scorbutlco per forza Attraverso le presentazioni di E­ ckart e poi di Hanfstangl, Adolf Hi­ tler riesce a farsi conoscere e ben­ volere presso alcune grandi fami­ glie del bel mondo, sia a Monaco sia a Berlino. Anche in queste parti-

colari occasioni (racconta A. Bullock, op. cit.) egli ha saputo trovare la tec­ nica migliore per far colpo : arriva ai ricevimenti in ritardo o se ne va bruscamente e· senza salutare, si chiu­ de cupo in lunghissimi silenzi per poi esplodere improvvisamep te in di­ scorsi chilometrici urlati a voce spie­ gata, offre grandi bouquets di rose alla padrona di casa e poi si riem­ pie la bocca e le tasche di pastic­ cini. « Timido per natura e quindi sempre impacciato in occasione di ricevimenti, sapeva però sfruttare a­ bilmente la sua fama di timido : esa­ gerava intenzionalmente la propria goffaggine fino all'eccentricità. »

Sulla pedana sembra un medium « M i è sembrato u n po' timido quan­ do gli ho parlato dopo il comizio... Sembra nel suo elemento solo quan­ do parla a una massa di persone che bevono le sue parole. Sulla pe­ dana sembra un uomo invasato, una sorta di medium, strumento incon­ scio di potenze superiori » ( testimo­ nianza dell'astrologa Elsbeth Eber­ tin, riportata da E. Howe, Gli astro­ logi del nazismo, Mondadori 1968 ).

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IL 1 923 � UN ANNO DRAMMATICO E DECISIVO per la Germania e per Adolf Hitler. L'inflazione e la crisi econo­ mica, già in fase molto avanzata, hanno portato al blocco delle trattative per il pagamento delle riparazioni di guerra agli alleati occidentali : cosi la Francia, a titolo di risarci­ mento, procede 1 ' 1 1 gennaio all'occupazione armata della Ruhr, il cuore industriale della Germania. A questa azione il governo tedesco risponde con una campagna di resisten­ za passiva, e in breve una vera e propria guerriglia si svi­ luppa tra i due Paesi, con scioperi e azioni di sabotaggio da

l corvi del la crisi economica

« Spronato dai grandi industriali e dai grandi proprietari terrieri che continuavano a mietere lauti guada­ gni, mentre le masse popolari erano completamente in .. rovina, il gover­ no repubblicano to.Uerò di proposito il crollo del marco per liberare lo Stato dal debito pubblico e sabotare finanziariamente l'occupazione fran­ cese della Ruhr. Infine il crollo mo­ netario permise al� industria pesan­ te di li9uidare i propri debiti effet­ tuando 1 pagamenti in moneta - svalutata » (W. Shirer, op. cit.).

Le vittime « I risparmi delle classi medie e la­ voratnci furono spazzati via d'un colpo solo con una spietatezza non eguagliabile da alcuna rivoluzione ; nello stesso tempo il potere d'acqui. sto dei salari fu ridotto a zero. An­ che lavorando come schiavi, era im-

Hitler partecipa a un'adunata nazista

( 1923)

possibile mantenere la propria fami­ glia; e del resto lavoro non se ne tro­ vava » (A : Bullock, op. cit.).

HITLER: "È tutto uno stato di ladri" « Il governo continua a far stampa­ re tutta questa carta straccia solo per non far smascherare la truffa che c'è alla base ... Credetemi - con­ tinua Hitler in uno dei suoi discorsi preferiti nel 1923 - la nostra mise­ ria diventerà sempre phi grande. E gli ebrei continueranno a farla fran­ ca. Lo stesso Stato è diventato il primo dei ladri, è tutto uno Stato di ladri... Non ci sono piu alterna­ tive: il popolo non si può sottomet­ tere piu a uno Stato basato sul truf­ faldino principio della maggioranza: quello che noi proponiamo è la dit­ tatura » ( K. He1den, op. cit.).

11RE DI MONACO" per le signore bene Dopo le dimissioni dall'esercito, con­ segnate nell'aprile 1920, le fonti di guadagno di Hitler non sono molto chiare. « Diventa subito arrabbiato 43

una parte, arresti e deportazioni in massa dall 'altra. La cri­ si economica a questo punto precipita, l 'inflazione mone.:. taria diventa galoppante : il marco, che alla fine della guer­ ra era in rapporto di 4 a l col dollaro, all 'inizio del 1 923 era già disceso fino al livello di 7000 a l ; il l o novembre un dollaro costa addirittura 1 30 miliardi di marchi . Per Hitler questo è il momento di agire . � rimasto impres­ sionato dal successo della marcia su Roma di Mussolini (ottobre 1 922), e da mesi ormai progetta· di organizzare un'analoga marcia su Berlino per deporre il governo dei

se un camerata gli chiede come vi­ ve_ Perciò non deve avere la coscien­ za a posto. Certo dev'essere dispen­ dioso fare la vita da " re di Mona­ co", come si fa chiamare dalle si­ gnore della bella società con cui è in stretti rapporti "· A questo tipo d'accuse. contenute nell'opuscolo contro Hitler fatto circolare nel lu­ glio 1921, il Fiihrer ha risposto con una denuncia per diffamazione. " Quando parlo per il mio partito non voglio alcun compenso " dice davanti al giudice. " Ma tengo di­ scorsi anche per altri movimenti, per esempio la Lega nazionale di di­ fesa, e in questi casi accetto un ono­ rario. I compagni di partito, poi, mi offrono a turno il pasto di mezzo­ giorno » ( K. Heiden, op. cit.).

Vive come un asceta Sembra in ogni caso che il " re di Monaco" si accontenti di poco. Vive in un piccolo appartamento di due locali nella Thierschstrasse, mangia poco e veste modestamente. Cosi lo ricorda per esempio Friedelind Wag­ ner nel 1923 : " Portava i tradizionali calzoni bavaresi di cuoio, calze cor­ te e spesse di lana, una camicia a scacchi rossi e blu e una giacchetta 44

azzurra troppo grande per uno tut­ to ossa come lui ... Aveva l'aspetto di una persona malnutrita, ma anche qualcos'altro : una specie di espres­ sione fanatica » ( Bullock, op. cit.).

Ma è asceta solo per convenienza « Lo chiamano ascetico, ma il ter­ mine conviene piu al suo modo di vita che alla sua mentalità: infatti l'asceta vero sacrifica la buona ta­ vola o i piaceri dell'amore a un ideale elevato, dal quale attinge la sua forza. La rinuncia di Adolf è puramente materialistica. Egli sti­ ma che la carne non sia sana, che la nicotina intossichi, che l'alcool addormenti lo spirito. Quanto alle donne, egli sostiene che " esse rapi­ scono all'uomo politico il vigore e il sano · giudizio" » ( Strasser, op. ci t.).

Già in contatto con M u ssolini « Posso tranquillamente che dal 1919 al 1923 non altro che a un colpo di un'ammissione pubblica

confessare pensai ad Stato. » :e di Hitler

" traditori di novembre " . Piani di questo genere non sono nuovi a Monaco, che è diventata da qualche anno il centro di raccolta dei nazionalisti antirepubblicani di tutte le ten­ denze. Lo stesso governo della Baviera è nelle mani di un uomo di destra, Gustav von Kahr, che non nasconde le sue simpatie per un ritorno dei Wittelsbach sul trono. All'inizio di febbraio un primo accordo tra i movimenti di destra è perfezionato a Monaco ; il l o maggio circa 20 mila nazisti armàti si radunano sulla Oberwiesenfeld, la piazza d'armi, per contrastare con un colpo di forza le manifestazioni dei

( discorso del 9 novembre 1936), che avvalora ulteriormente l'ipotesi di contatti tra lui e Mussolini prima della marcia su Roma. Un accenno in tal senso è riportato anche in una nota dell'ambasciatore italiano a Ber­ lino, De Bosdari, pubblicata nella Raccolta dei documenti diplomatici del Ministero degli Esteri.

Le SA esagerano : le armi stanno per cantare La formazione dell e SA è vista al­ l'inizio con soddisfazione da parte della Reichswehr, che le considera come eventuali truppe di riserva do­ po il blocco militare imposto dal trattato di pace. Alle squadre delle SA, infatti, è permesso di eserci­ tarsi militarmente insieme coi re­ parti regolari dell'esercito, ed esse spesso prendono anche le armi a prestito dagli arsenali governativi. Nel 1922 le SA, contano 6 mila ef­ fettivi, l'anno dopo oltre 15 mila. Ma in occasione del 1• maggio 1923 le autorità dell'esercito si trovano costrette a tirare un poco le redini. Infatti il progetto di Hitler di im­ pedire la manifestazione dei lavora­ tori, è troppo manifestamente ille­ gale: cosi la richiesta di armi è piu

volte rigettata da von Lossow, co­ mandante dell'esercito in Baviera. Quando poi, con un abile sotterfu­ gio, Rohm riesce a farsi aprire le porte dell'arsenale militare e ad ar­ mare cosi tutte le sue squadre, von Lossow è pronto a prendere contro­ misure energiche: fa circondare il blocco dei capi nazisti schierati sul­ l'Oberwiesenfeld e avvisa che non esiterà a far cantare le armi. t:. uno smacco abbastanza pesante per il partito e per le SA. Per Rohm e Hi­ tler, poi, è una faccenda da corte marziale e processo per alto tradi­ mento. Ma l'istruttoria iniziata dal procuratore di Stato viene presto sospesa e poi insabbiata.

Raccoglie simpatie tra i generali Non poteva essere diversamente. In­ fatti Adolf Hitler gode la stima del generale Hans von Seeckt, il coman­ dante supremo della Reichswehr. Lo ha conosciuto 1'1 1 marzo 1923, a Monaco, e il generale ne ha tratto un'ottima impressione : « Come obiet­ tivo eravamo una sola cosa - scri­ verà von Seeckt - soltanto le vie che seguivamo erano diverse ». 45

lavoratori socialisti, ma la presenza massiccia dell'esercito previene ogni tentativo di creare disordini. Il 2 settembre infine, a Norimberga, centomila nazionalisti celebrano la " giornata tedesca " : accanto a Hitler compare il prestigio­ so generale Ludendorff, l 'eroe della grande guerra, e si fon­ da una nuova lega, il Deutscher Kampfbund, con lo scopo dichiarato di rovesciare la Repubblica. In Turingia e in Sas­ sonia, frattanto, i comunisti hanno ottenuto di partecipare al governo coi socialisti, mentre in Prussia le forze nazio­ naliste dell'esercito ( Reichswehr Nera) preparano per par-

E s'inchina davanti a LudendorH Già da molti mesi, inoltre, Hitler è in stretto contatto col generale Lu­ dendorff. Otto Strasser, che li ha visti insieme, li ricorda cosf : « Hitler lo circondava di attenzioni come un maitre d'htJtel può fare con un cliente di riguardo. Quando parlava con lui, tutte le sue frasi comincia­ vano o terminavano con un "certa­ mente, Eccellenza •, accompagnato da un inchino e da un " mettersi sul­ l'attenti • interiore . • ( da un'intervi­ sta a " Pianeta", 1966 ) . Per parte sua, Ludendorff ha mante­ nuto sempre un'alta considerazione per l'ossequioso accompagnatore: « Hitler mi è rimasto fedele, e io gli sarò fedele. Hitler ha resistito a molte influenze che volevano distac­ carlo da me • ( deposizione al pro­ cesso di Monaco, 1• marzo 1924). ..

Henry Ford finanzia l nazistiP Uno dei primi grandi benefattori del Partito nazista è l'editore Hanf­ stangl: il suo " prestito" di mille dol46

lari alla fine del 1922, in piena infla­ zione del marco, vale a sostenere per qualche mese il carico delle spe­ se. Nel '23 sono già molti gli indu­ striali e i commercianti di Monaco disposti a concedere sovvenzioni al partito. Lo testimonia Hermann Aust davanti alla Corte d'inchiesta per il putsch di novembre : · egli ha piu vol­ te fatto parlare Hitler alla Camera di. commercio e all'Unione industriali di Monaco, raccogliendo al termine dei discors i somme abbastanza ingenti. Qualche finanziamento giunge anche dall'America. Secondo Heiden ( op. cit.) « non è stato mai negato che Henry Ford, il grande costruttore d'automobili, abbia fornito denaro ai nazisti, magari indirettamente •. Henry Ford proprio in quel periodo ha scritto un libello antisemita dal titolo L'eterno ebreo.

L'acciaio di Thyssen è l'anima del partito Ma il maggior " azionista" del NSDAP è già da questo momento Fritz Thyssen, il presidente della Verei­ nigte Stahlwerke (Acciaierie Riuni­ te), il quale all'inizio del 1923 versa alla coppia Hitler-Ludendorff un pri­ mo contributo di 100 mila marchi

te loro un colpo di Stato. A questo punto il governo, in base all 'articolo . 48 della Costituzione di Weimar, proclama lo stato d 'emergenza, conferendo i pieni poteri al comandante supremo dell'esercito, Hans von Seeckt. In ottobre le auto­ rità militari procedono con efficienza al ristabilimento del­ l 'qrdine : il complotto prussiano è subito sventato e il suo ispiratore è condannato a lO anni di fortezza ; in Sassonia la Rèichswehr scioglie con la forza la milizia popolare rossa e fa arrestare tutti i ministri comunisti . Ma in Baviera la situazione è piu complicata. Accanto al

oro. « Io non sono un uomo politi­ co. Sono un industriale, e un indu­ striale è. sempre incline a conside­ rare la politica come una seconda corda al suo arco. In un Paese dove l'amministrazione è solida, le tasse sono ragionevoli e la polizia è bene organizzata, l'industriale può disin­ teressarsi della politica... Ma in unq Stato travagliato dalla crisi, come fu la Germania dal 1918 al 1 933, un industriale è attratto, voglia o non voglia, nel vortice della politica ... Per difendermi dalle pressioni dei nostri antichi nemici, organizzai la resistenza passiva durante l'occupa­ zione della Ruhr nel 1923. Per com­ battere il rivoluzionarismo e le ten­ denze anarchiche dei J?rimi anni del­ la Repubblica di Weunar, sostenni varie formazioni patriottiche a ca­ rattere militare, tra cui il Partito nazionalsocialista » ( Franz Thyssen, op. cit.).

La "Reichswehr Nera" nasconde la rinascita dell'esercito Subito dopo la fine della guerra, il Comando supremo dell'esercito ave­ va organizzato delle truppe, i Frei-

korps ( Corpi Franchi), per difendere i confini orientali, dove la situazione con la Polonia era ancora assai flui­ da. Ma il trattato di Versailles ha imposto l'obbligo di sciogliere ogni tipo di milizia, quindi anche i Cor­ pi Franchi; le autorità dell'esercito rivolgono allora la loro attenzione alle forze paramilitari dei partiti po­ litici, come le SA, aiutandole con finanziamenti, istruttori, armi. In Prussia, anzi, è stato lo stesso Co­ mando a istituire gli Arbeits-Kom­ mandos, vere e proprie squadre mi­ litari che radunavano 20 mila uomini alloggiati in regolari caserme e sot­ toposti a una disciplina di tipo prus­ siano. Negli anni tra il 1920 e il 1923 tutte queste forze (la Reich­ swehr Nera) fanno praticamente il bello e il cattivo tempo, godendo quasi sempre dell'immunità piu pie­ na. Cosi gli assassinii politici sono all'ordine del giorno, ma quasi mai gli autori vengono perseguiti ( i casi piu clamorosi sono l'uccisione dei ministri Walther Rathenau e Mat­ thias Erzberger). Quando la faccen­ da viene portata al Reichstag, il mi­ nistro della Difesa Otto Gessler pri47

monarchico von Kahr, anche il comandante dell'esercito von Lossow mostra di non riconoscere l 'autorità del go­ verno centrale ; per parte sua Hitler moltiplica i suoi at­ tacchi aperti alle istituzioni repubblicane, cercando in tutti i modi l 'alleanza con le autorità locali per il progettato colpo di Stato. Ma von Kahr e von Lossow non hanno nes­ suna intenzione di marciare su Berlino : essi anzi vogliono dar vita a un governo locale che stacchi la Baviera dal Reich . La congiura ha dunque due anime contrapposte : I'" Auf nach Berlin " ( a Berlino ! ) di Hitler, e il " Las von

ma afferma che la Reichswehr Nera non esiste, quindi sbotta : « Chi par­ la di Reichswehr Nera compie un at­ to di tradimento "· 48 ( Costituzione di Welmar) Primo comma: « Se uno Stato non ottempera ai doveri impostigli dalla Costituzione federale o dalle leggi federali, il presidente della Repub­ blica può costringerlo ad adempier­ li con l'aiuto delle forze armate "·

Articolo

Hitler si riteneva il Mussolini tedesco L'opinione del generale von Lossow su Hitler e il suo partito in quei giorni di crisi montante in Baviera, può essere sintetizzata da due di­ stinti giudizi espressi nel corso del processo di Monaco. Sul partito: « C'era qualcosa di sano nel movi­ mento di Hitler, ed era precisamen­ te la sua capacità di operare tra i lavoratori per convertirli alla causa del nazionalismo "· Su Hitler: « La mia opinione sul si­ gnor Hitler cambiò a mano a mano che cominciai a conoscerlo. Di pri48

mo acchito la sua ben nota eloquen­ za mi aveva fatto grande impressio­ ne. Ma poi mi resi conto che i suoi lunghi discorsi erano sempre gli stessi; che le sue idee erano in par­ te ovvie per qualsiasi tedesco di sen­ timenti nazionali, in parte anche campate in aria... Si riteneva il Mus­ solini o il Gambetta tedesco, idola­ trato come un monarca bizantino "·

Il responso dell'oroscopo Alla fine di luglio del 1923, sull'an­ nuario astrologico Ein Blick in die Zukunft di Elsbeth Ebertin, era ap­ parso questo oroscopo: « Un uomo d'azione nato il 20 aprile 1 889, con il Sole in 29" Ariete al momento del­ la nascita, può esporsi a pericoli personali con iniziative eccessiva­ mente imprudenti e scatenare una crisi incontrollabile. Le sue costella­ zioni indicano che va preso sul se­ rio; è destinato ad avere funzioni di Fiihrer nelle battaglie future ... » ( in E. Howe, op. cit.). Quando i redatto­ ri del "WOlkischer Beobachter" ave­ vano mostrato a Hitler il libro della Ebertin, sottolineandogli il tratto che lo riguardava, il Fiihrer aveva rispo­ sto con impazienza : « Che c'entrano con me le donne e le stelle? ».

Berlin " (via da Berlino ! ) degli altri . Hitler decide di rom­

p ere gli indugi . La sera dell'B novembre, nella Blirgerbrau Keller, si svolge un comizio affollatissimo a cui partecipano tutti i principali esponenti politici di Monaco. A un certo momento, mentre von Kahr sta parlando, gli uomini delle SA irrompono nella sala e piazzano le mitragliatrici davanti all'ingresso. Con la pistola in pugno Hitler avanza fino alla tribuna e dopo aver sparato due colp i in aria annuncia che le sue squadre hanno occupato la città ; poi sequestra in una sa-

Credeva proprio agli astrologi? « La mia profonda conoscenza del carattere di Hitler mi induce a pen­ sare che egli credeva tanto poco al­ l'astrologia quanto al cattolicesimo: ma sapeva utilizzarli ambedue a me­ raviglia per accattivarsi gli uomini e dominarli " ( Otto Strasser, espo­ nente della sinistra del Partito nazi­ sta in un'intervista a " Pianeta•, 1966 ). " Nessuno crede all'astrologia piu di Hitler. I migliori clienti dell'Istituto internazionale di Londra sono gli astrologi privati di Haus Wachenfeld [ la villa del Fiihrer a Berchtesga­ den ] . Ogni mese chiedono nuovi do­ cumenti astrologici. E questo per­ ché Hitler crede nell'astrologia. E lo dimostra. Non è per caso che tutte le sue imprese hanno luogo nel me­ se di marzo. Prima di colpire, egli sceglie il momento piu favorevole " ("Gazette de Lausanne ", 5 aprile 1939). A questa affermazione del gior­ nale svizzero ribatte Ellic Howe (Gli astrologi del nazismo, op. cit.) : « Non c'�a alcun Istituto internazionale [di astrologia] a Londra come non c'e­ rano • astrologi privati" a Berchtesga­ den » . Il "Daily Mail" del 12-7-'39 ri­ portava un'affermazione del rettore

della Columbia University di New York secondo cui Hitler aveva uno stati di cinque astrologi.

La preparazione dal putsch di Monaco Per tutto il mese di ottobre del 1923 i contatti tra Hitler, von Kahr e von Lossow sono quasi quotidiani. Ma quanto piu passano i giorni nell'i­ nazione, tanto piu cresce l'insoffe­ renza delle formazioni naziste che da mesi si stanno preparando al col­ po di mano. Un secondo smacco co­ me quello del lo maggio sarebbe pro­ babilmente la fine del movimento. Nasce anche di qui la decisione di Hitler di costringere con la forza von Kahr e von Lossow a mettersi con lui. Il piano che per primo viene stu­ diato è quello di impadronirsi di lo­ ro il 4 novembre, in occasione della celebrazione dei caduti : ma quel gior­ no la strada dove si svolge la mani­ festazione è presidiatissima dalla po­ lizia, come se questa fosse stata preavvisata del piano . .Si pensa quin­ di di agire il giorno 1 1 , facendo oc­ cupare Monaco dalle milizie del Kampfbund, e presentare cosi a von Kahr e von Lossow il fatto compiu-

letta adiacente von Kahr, von Lossow e von Seisser, il capo della polizia, e con loro cerca di trovare un accordo per pro­ seguire l 'azione . Ma i tre non cedono e Hitler ha allora la trovata vincente : ritorna sulla tribuna e annuncia trionfal­ mente la formazione di un nuovo governo del Reich presie­ duto da lui e con Ludendorff e i tre " ostaggi " in posti di alt� responsabilità. La sala esplode di entusiasmo . Arriva anche Ludendorff, e l'accordo sembra consacrato. Ma gli uomini di Hitler non controllano affatto la città. Il solo Rohm con la sua squadra ha occupato la sede del Co-

to. � la notizia del comizio di von Kahr alla Biirgerbrau Keller che fa anticipare precipitosamente la data dell'azione.

Atmosfera da operetta • Komodie spielen ,. dice von Lossow ai due compari von Kahr e Seisser, davanti alla minaccia della pistola di Hitler: • Facciamo la commedia ». Cosi, dopo i primi momenti di resi­ stenza, la serata si sviluppa in un clima di esaltante ed esaltata eufo­ ria, con cortesie e strette di mano tra i vari amici-nemici. Al �enerale Ludendorff, von Lossow dichiara con le lacrime agli occhi: • I desideri di Vostra Eccellenza sono ordini per me ». E von Kahr: • Accetto di as­ sumere il governo della Baviera, ma come rappresentante della monar­ chia • ; e subito un messaggero par­ te per andare ad avvisare il princi­ pe ereditario Rupprecht. Quando in­ fine, approfittando della mornenta­ nea assenza di Hitler, von Kahr e soci riescono a eclissarsi, Luden­ dorff si indigna con un camerata che suggerisce di seguirli: • Non le permetto di dubitare della parola di un ufficiale tedesco! ». Piu tardi, al processo, von Lossow

so

si giustificherà cosf: • Molto tempo per ragionare non ne avevo, tentare di combattere le decisioni di Hitler in una sala eccitatissima e piena di armati non era possibile. I visi alte. rati di Hitler e dei suoi · uomini fa­ cevano chiaramente capire che il minimo incidente avrebbe determi­ nato una effusione di sangue ».

Von Kahr smentisce l nazlstl Affisso alle prime luci dell'alba del 9 novembre 1923 : • L'inganno e la per­ fidia di camerati ambiziosi hanno fi­ nito col trasformare una dimostra­ zione in favore del risveglio naziona­ le in una scena di ripugnante violen­ za. Le dichiarazioni estorte sia a me, sia al generale von Lossow e al co­ lonnello Seisser sotto la minaccia di una rivoltella, sono nulle. Il NSDAP e i gruppi da combattimento Ober­ land e Reichskriegsflagge sono di­ sciolti. Von Kahr, Commissario ge­ nerale dello Stato ».

Ma è proprio slnceroP Un episodio singolare, relativo alla notte tra 1'8 e il 9 novembre 1923,

mando supremo dell'esercito, cosicché, quando von Kahr e gli altri lasciano la sala della birreria, possono agevolmente prendere tutte le misure necessarie per bloccare questo putsch con Hitler che essi non vogliono appoggiare . Il go­ verno di Berlino è immediatamente avvisato della situazio­ ne, e durante la notte nuove truppe vengono concentrate intorno a Monaco e nei punti strategici della città. Il 9 no­ vembre il tentativo di colpo di Stato è già fallito . L'ultima carta. che i nazisti giocano è il grande corteo armato verso la Odeons Plazt, Ludendorff in prima fila : certo nessuno

viene alla luce nel corso del proces­ so per il putsch. Secondo la difesa, il console di una potenza straniera si sarebbe recato apJ?unto quella notte da von Kahr chiedendogli in che modo poteva comunicare quan­ to era accaduto al suo governo, da­ ta l'occupazione dell'ufficio telegra­ fico. Racconta il " Corriere della Se­ ra • ( 14-3-1924 ) : « Alla contestazione von Kahr risponde : " Questi fatti mi sono interamente sconosciuti •. Allora preciserò " continua la dife­ sa. " Si tratta del Console generale d'Italia, che fu al Commissariato ge­ nerale, e al quale Vostra Eccellenza diede il consiglio di recarsi a Kuf­ stein per telegrafare... Lo stesso çon­ sole si complimentò infine; signor Kahr, per il vostro colpo di Stato, e voi non avete protestato. • " Posso non aver udito bene.• Commenti e rumori si alzano dal pubblico ». ·

a

La

sparatoria nella

ResldeDzstrasse

Come reagi l'eroe Ludendo rff? Ludendorff non si sognava neppure che un soldato potesse alzare il fu­ cile contro di lui, il grande eroe di

tutte le guerre. La scarica di pallot­ tole deve quindi averlo completa­ mente sorpreso. « Restò in piedi, eretto, secondo le migliori tradizio­ ni militari.. continuò ad avanzare calmo tra le canne dei fucili della po­ lizia fino all'Odeons Platz » . � questa la versione di William Shirer (op. cit. ) ; ma altre versioni sono state fornite dai giornali tedeschi : « Appena furono sparati i primi col­ pi, Ludendorff si gettò a terra rima­ nendo immobile, mentre i suoi com­ pagni si davano alla fuga. Un uffi­ ciale della Reichswehr lo credette morto, ma quando si accorse che Ludendorff si muoveva lo aiutò ad alzarsi dichiarandolo in arresto » ("Vorwart:s •, 12 novembre 1923 ). « Secondo la testimonianza del de· putato di estrema destra von Giiife, quando parti la prima scarica dei fucili alcuni, tra cui Ludendorff, si gettarono al suolo, mentre altri, tra cui Hitler, fuggivano » ("Deutsches Tageblatt", 13-1 1-1923 ).

E il caporale H itler? Concordi invece sono le testimonian­ ze sul comportamento del Fiihrer: dopo essere scivolato a terra per la spinta di un camerata ferito, Adolf 51

oserà sparare contro l 'eroe nazionale, anzi gli ufficiali e i soldati si metteranno sull'attenti �avanti a lui, pronti a seguirlo fino a Berlino . Non va cosi. Nell'angusta Residenz­ strasse, un cordone di polizia intima l 'alt al corteo, e poi, non ottenendo obbedienza, apre il fuoco : dura meno di un minuto, ma è sufficiente a ferire mortalmente 19 persone ( tra cui 3 poliziotti), e a disperdere completamente le squa­ dre naziste. Molti sono arrestati sul posto ; Hitler riesce a fuggire, ma viene preso due giorni dopo in casa dell 'amico Hanfstangl . Il processo per il putsch di Monaco inizia il 26

Hitler è tra i primi a rialzarsi per darsela a gambe. Oltre al già citato von Grate, ci sono le versioni di due testimoni, il dr. Karl Gebhai"d e il dr. Walther Schulz; quest'ultimo, un fervente nazista, ha dichiarato : « Hi­ tler si alzò per primo e, apparente­ mente ferito a un braccio, cominciò a correre indietro. Mi misi subito al suo fianco, bloccai un'automobile gialla e con quella Hitler se ne an­ dò ». Quanto alla ferita, non si trat­ tava di un colpo d'anna da fuoco, ma di una slogatura.

Corriere della Sera:

" Ludendorff e H itler sono politicamente finiti " Con questo titolo in prima pagina il " Corriere della Sera" annuncia 1'1 1 novembre 1923 l a conclusione del putsch di Monaco. Nell'articolo si legge tra l'altro: « Oggi il movimen­ to social-nazionalista può conside­ rarsi - almeno per ora - liquida­ to: non soltanto in Baviera, ma in tutta la Gennania. Il movimento pangermanista potrà risorgere mi­ naccioso, ma ci vorrà del tempo. 52

Perfino la stampa reazionaria preve­ de inutile tentare di salvare gli eroi della Biirgerbdiu Keller e non si pe­ rita di dichiarare che Ludendorff e Hitler sono politicamente finiti ».

Al processo Hitler si difende La tesi della difesa al processo di Monaco è abbastanza semplice e anche facile da sostenere: se c'era stato un tentativo di rivolgimento politico a Monaco nel novembre 1923, esso si era verificato non solo per opera degli attuali imputati, ma di tutta una classe politica che cer­ cava in vario modo di rovesciare le istituzioni repubblicane. Anzi, gli at­ tuali imputati avevano agito per scopi autenticamente nazionali: l� rinascita del Reich su posizioni di supremazia mondiale ; non per la sua spaccatura, come invece deside­ ravano gli esponenti politici che ora erano tra i testimoni. « La verità, in poche parole, è que­ sta » affei'Illa Hitler già alla prima udienza. « Von Lossow e von Kahr hanno avuto contemporaneamente e hanno coltivato il pensiero di instau-

febbraio 1 924 e dura 24 giorni . Imputati per alto tradimen­ to siedono sul banco degli accusati, oltre a Hitler, Luden­ dorff, Rohm e altri sette personaggi minori ; von l(ahr, von Lossow e von Seisser figurano tra i testimoni a carico. Il clima è piu disteso in tutta la Germania, che sta uscendo fuori dalla crisi economica e istituzionale. � la grande oc­ casione di Adolf Hitler politico : sconfitto sulla piazza può ora parlare davanti ai giornalisti tedeschi e di tutto il mon­ do, intervenuti numerosi al processo. E Hitler vince, anche se la corte lo condanna a 5 anni di fortezza. •

rare un governo antiparlamentare. Se la nostra impresa è stata di alto tradimento, anche loro dovrebbero sedere al nostro banco. » « Come già nella seduta di ieri scrive il • Corriere della Sera • del 28 febbraio 1924 - la difesa tende a so­ stituirsi in questo processo al Procu­ ratore di Stato : per essa gli accu­ sati diventano accusatori, e le re­ sponsabilità si rigettano su von Kahr, oggi assente. »

"Sono un rivoluzionario contro la rivoluzione" « Io solo mi assumo la responsabili­ tà del putsch ,. afferma Hitler al pro­ cesso. « Ma non per questo sono un criminale. Oggi mi trovo qui come ri­ voluzionario, si, ma contro la rivolu­ zione. Contro i • traditori di novem­ bre " non ci può essere reato di tra­ dimento. ,. Come scrive il • Corriere della Sera • : « Hitler risponde alle domande con cortesia austriaca, inchinandosi spes­ so ». E il suo show riesce, Hitler di­ venta il personaggio principe del processo : lo stesso · corriere" gli de­ dica almeno i tre quarti dello spazio nei suoi servizi sul processo.

La Corte: "Non possiamo rifiutare a Hitler la nostra stima" Ma anche la Corte sta al copione: Hitler e Ludendorff possono parlare quando vogliono ; la stessa Pubblica accusa si dimostra benevola, chie­ dendo una condanna di 8 anni per Hitler, quando la pena potrebbe es­ sere l'ergastolo. « Hitler non è un demagogo nel senso cattivo del ter­ mine ,. conclude il Procuratore di Stato. « Sul principio non aveva am­ bizioni di potere... Come uomo non possiamo rifiutare a Hitler la nostra stima. ,. Cosi la condanna è di 5 an­ ni, con la promessa di un condono. Ludendorff, assolto. .. La bancarotta della Giustizia • t!. il titolo con cui esce il 2 aprile

1924 il " Berliner Tageblatt ". « Ben­ ché attesa, la sentenza ha prOdotto nei partitì medi un'impressione di­ sastrosa ,. commenta il "Corriere della Sera •. " Tali erano le condan­ ne di alto tradimento in uno Stato ove l'infedeltà alle istituzioni era la piu valida raccomandazione alla cle­ menza dei giudici » conclude Alan Bullock (op. cit.). 53

LA FORTEZZA DI LANDSBERG, per Hitler

gli altri qua­ ranta camerati reclusi, piu che una prigione è un albergo di buona categoria : finestre sbarrate ma spaziose, porte aperte, una sala di ritrovo e numerose ore di passeggio in giardino. Cosi Hitler legge, ingrassa, parla alla sua corte di visitatori, concede interviste ai giornali; quindi inizia a det­ tare il suo credo politico, Mein Kampf (La mia battaglia). Fuori, intanto, dopo la prescrizione del Partito nazista, i vari esponenti del movimento si sono dispersi: Ludendorff e Strasser hanno trovato un accordo coi nazionalisti del

�nte nasce

Mei n Ka.n pt la Bibbia del nazlsll c Veramente avrei voluto diventare un architetto. Gli ebrei viennesi me lo hanno impedito. Ma hanno avut9 sfortuna, perché ora hanno a che fare con un politico. In seguito ho sognato di scrivere libri di politica. Ma me ne è mancato il tempo... Loro mi hanno rinchiuso a Landsberg. Ora hanno un libro, Mein Kampf, che ren­ de vano opi divieto e dètenzione. Per -schiacciare il mio movimento do­ vrebbero scatenare una guerra civi­ le » ( Calie, op. cit.).

Un guazzabuglio grottesco compilato da un nevrotico c Il libro contiene un abbozzo del futuro Stato tedesco e dei mezzi con cui esso . può diventare il •pa­ drone della Terra" ; -in secondo luogo

Adolf Hitler nella prigione di Landsberg ( 1924)

e

una concezione del mondo e della vita, ossia una Weltanschauung, co­ me la chiama Hitler. Inutile dire qual è l'impressione che uno spirito nor­ male del secolo ventesimo ricava da un tale guazzabuglio grottesco, com­ pilato da un nevrotico poco istrui­ to e mentalmente immaturo... » ( Shi­ rer, op. cit. ).

Un'opera simbolica da prendere sul serio c Come trova il mio libro, signor Breiting? » chiede Hitler al giorna­ lista venuto a intervistarlo alla Casa Bruna il 4 maggio 1 931. c Un'opera simbolica. Una guida per il suo movimento, che purtroppo i suoi nemici non prendono abbastan­ za sul serio » (E. Calie, op. cit.).

Parolone e ripetizioni c

A questa smania intellettualistica,

l'd , desiderio di far sf che la gente

lo prendesse sul serio, come pensa­ tore originale, si deve la ridondan­ za· dello stile; la predilezione per le parole lunghe e l'uso costante della ripetizione, espedienti comuni a tut­ ti i mediocri che si piccano di cui55

Nord, e alle elezioni di primavera del 1 924 il loro movimen­ to unitario è riuscito a ottenere circa due milioni di voti e 32 seggi al Reichstag ; Streicher ed Esser, rimanendo piu vicini alle idee del capo, hanno fondato un nuovo partito, l 'Unione popolare della Grande Germania ; Rohm infine, per parte sua ha dato vita a un'organizzazione analoga alle SA, il Frontbann. Ma l 'unico risultato di tutte queste azioni condotte dai vari dirigenti nazisti in un clima di accesa rivalità reciproca - è stato la quasi dissoluzione del par­ tito. Cosi Hitler, quando torna in libertà - condizionata

tura e cercano in questo modo di far apparire importante ciò che di­ cono ,. (A. Bullock, op. cit.).

Ma chi l'ha letto? Siamo al congresso del Partito na­ zista a Norimberga nel 1927. Otto Strasser legge il suo rapporto tra l'indifferenza generale, ma quando cita alcune frasi del Mein Kampf, la sala 'Si rianima. Piu tardi, molti ca­ merat i gli chiedono se veramente ha letto il libro di Hitler. " Io confes­ sai di averne estratto solo alcune fra­ si significative. Fu una ilarità gene­ rale, e si decise che il primo arrivato che avesse letto il Mein Kampf a­ vrebbe pagato la consumazione de­ gli altri. Gregor Strasser, interrogato sulla porta, rispose con un " no" sono­ ro, Goebbels scosse la testa con ab­ battimento, Goring scoppiò in un gran ridere... Nessuno aveva letto il libro del capo e ciascuno dovette pagare per sé ,. (0. Strasser, op. cit.).

Troppo difficile " Ho sentito piu di un convinto na­ zista lagnarsi perché il libro era di difficile lettura. Molti mi confidaro56

no (in conversazioni private) di non essere riusciti ad arrivare fino alla fine delle sue 782 pesanti pagine. V'è però da pensare che se molti tede­ schi l'avessero letto prima del 1933, e se altrettanto avessero fatto gli uomini di Stato all'estero, quando si era ancora in tempo, sia la Germa­ nia che il resto del mondo avreb­ bero potuto essere salvati dal crollo. Qualunque accusa si voglia formulare contro Hitler, non lo si può rimpro­ verare di non aver indicato fin nei particolari, in anticipo, il tipo di Ger­ mania che si proponeva di costruire qualora fosse giunto al potere ,. (W. Shirer, op. cit.).

E costa anche caro Il primo volume del Mein Kampf esce nell'autunno del 1925. Costa 12 marchi, un prezzo evidentemente elevato, tanto da ispirare una vi­ gnetta sul giornale umoristico • Sim­ plizissimus ". Si vede Hitler camuffa­ to da venditore ambulante e con la faccia malinconica che entra in un'o­ steria a offrire il suo libro; un bor­ ghese grasso esclama, lanciando al vi­ cino un'occhiata di scherno : " Un po' caro questo libro, signor vicino. Ha un fiammifero? » .

- alla vigilia di Natale del 1 924, si trova di fronte a due grossi problemi : la ricostruzione del movimento sotto la sua autorità, e la riconquista di una nuova credibilità poli­ tica dopo il fiasco di novembre. Il primo passo è quello di ottenere la revoca dell'ordine di scioglimento del partito, e ciò avviene dopo un colloquio col primo ministro bavarese Held il 4 gennaio 1 925 . Poche settimane dopo, il 27 febbraio, Hitler raduna i quattromila fedeli che gli sono rimasti alla Blirgerbrau Keller e con un infuocato discorso li convince a riprendere la lotta politica interrotta : bastano due ore,

Ma renderà mlHODi Le vendite del Mein Kampf sono ab­ bastanza basse nei primi anni : 9400 copie nel 1925, che scendono a 6900 nel 1926, 5600 nel 1927, 3000 nel 1928. Poi, a mano a mano che il Partito nazista si afferma, anche le vendite aumentano : 7600 copie nel 1 929, 54.000 nel 1930, 50.800 nel 193 1 , 90.300 nel 1932. Quando infine Hitler arriva al potere, il suo libro diventa una spe­ cie di testo obbligato nelle scuole e nelle famiglie. Nel 1933 di questa Bib­ bia ariana se ne vende un milione di copie, che rendono al Fiihrer piu di un milione di marchi in diritti d'autore ; e negli anni seguenti la dif­ fusione, "forzata ", aumenta ancora. 11

ministro Held

su

mtler:

"La bestia feroce B domata" Dopo il putsch di novembre, le auto­ rità bavaresi sono discordi sul conto di Adolf Hitler. La polizia di Sta­ to, nei suoi rapporti, sollecita piu

volte l'espulsione dello straniero, « nella certezza che, una volta ri­ messo in libertà, · tornerà a causare altri e gravi disordini pubblici, rap­ presentando una minaccia per la si­ curezza dello Stato » (citato da R. Kempner, Blue Print of the Nazi­ Underground, Washington 1 945 ). Il primo ministro Held, al contrario, consente a Hitler di riprendere la sua attività politica, constatando con sarcasmo: « La bestia feroce è domata, possiamo allentare la cate­ na » (0. Strasser, op. cit.).

Arbitro tra le correnti del partito « Non è pensabile che Hitler, perché rinchiuso in carcere, fosse ignaro di quanto stava accadendo all'esterno. 2 piuttosto da supporre che egli fa­ vorisse di proposito le discordie nel partito per poterlo controllare me­ glio in seguito » (K. Ludecke, I Knew Hitler, Londra 1938). « Hitler permise deliberatamente che si formassero nel partito fazioni . e correnti antagoniste, cosi da riser­ varsi piu tardi il ruolo di arbitro supremo e Fiihrer assoluto » (Rosen­ berg, Memorie, New York 1949). 57

e il movimento è tornato già interamente nelle sue mani . A questo punto Hitler si appresta a rilanciare il Partito na­ zista a livello nazionale . Ma la situazione tedesca del 1 925 è molto diversa da quella di due anni prima. La terribile in­ flazione del 1 923 è stata bloccata nell 'estate dell'anno se­ guente con le misure finanziarie suggerite dal direttore del­ la Banca centrale, Hjalmar Schacht, e grazie alle iniziative diplomatiche del ministro degli Esteri, Gustav Stresemann . Un nuovo clima di distensione si è instaurato nei rapporti internazionali con l 'accordo sul piano Dawes per le ripara-

"Lupicino, lupicino mio"

" lo solo g u iderò i l partito' ' « Tra un anno deciderete voi, came­ rati ,. dice Hitler ai seguaci riuniti nella Biirgerbdiu Keller il 27 feb­ braio 1925. « Se la mia azione vi avrà soddisfatto, bene. Se avrò sbagliato, rimetterò la mia carica nelle vostre mani. Per tutto questo periodo, tut­ tavia, io solo guiderò il partito, nes­ suno potrà farmi delle obiezioni fin­ ché la responsabilità sarà sulle mie · spalle... Questa nostra lotta, came­ rati, ha una sola alternativa: o il nemico :passerà sul nostro corpo op­ pure not passeremo sul suo. . » ( ri­ ferito da Heiden, op. cit.). Il comi­ zio ha pieno successo, anche se ad esso non sono presenti alcuni dei vecchi dirigenti, come Rohm, Feder, Strasser e Rosenberg. Ma, mentre con il primo un riavvicinamento è per il momento impossibile (Rohm dà le dimissioni e si trasferisce in Bolivia) con gli altri tre la riappaci­ ficazione è questione di pochi gior­ ni. Tagliati per sempre sono invece i contatti con Ludendorff, salva la parentesi delle elezioni presidenziali del 1925. .

58

Nelle sue trasferte a Berlino, Hitler è. spesso ospite in casa Bechstein. Il legame con la già anziana signora non passa inosservato, ma è com­ mentato con bonarietà dagli intimi. « Hitler siede ai piedi dell'imponente padrona di casa - ricorda Strasser, op. cit. - appoggia la testa contro il suo petto opulento e chiude gli occhi. Lei passa la sua bella mano bianca sui capelli del suo grande bambino, scosta il ciuffo storico sul­ la fronte del futuro dittatore e gli dice . teneramente : wolfchen, mein wolfchen, lupicino, lupicino mio. ,.

I L PRO B LEMA DELLE RI PARAZIO N I D I G U ERRA « Le riparazioni di guerra rappre­ sentavano un doppio problema. An· zitutto il loro importo doveva esse­ re raccolto, dai contribuenti, in mar­ chi tedeschi : un problema dunque socio-economico interno che influen­ w decisamente lo standard di vita germanico; poi ci si trovò nella ne­ cessità di cambiare il marco tede­ sco in valuta . straniera. I vincitori,

zioni (aprile 1 924 ), mentre all'interno del Paese il già co­ spicuo afflusso di capitali dagli Stati Uniti e dall'Inghilter­ ra ha dato il via alla ripresa economica. Il ritorno della fiducia ha trovato espressione nelle elezioni per il Reichstag ( il parlamento) del dicembre 1 924, che hanno segnato il raffo rzamento del centro e la crisi dei partiti estremisti (il fronte di Ludendorff e Strasser è sceso infatti da 32 a 1 4 seggi, i l Partito comunista d a 6 2 a 45 seggi). La nuova situazione convince ora Hitler ad adottare una strategia diversa per arrivare al potere : non piu la rivolu-

infatti, non volevano essere pagati in marchi. E le valute estere la Ger­ mania poteva procurarsele soltanto vendendo i suoi prodotti all'estero ,. (H. Schacht, Come muore una demo­ crazia, Ed. Il Borghese 1971 ).

Il piano Dawes per la rinascita tedesca c Base del piano Dawes era la ga­ ranzia che la Germania potesse pa­ gare le riparazioni soltanto con le eccedenze d'esportazione. Il piano portò un momento di pace nella si­ tuazione internazionale. Tutto il mondo cominciò a riallacciare con la Germania relazioni commerciali. Nei cinque anni successivi la Germa­ nia ricavò dal prestito estero 20 mi­ liardi tondi, l'esatta me;à dei quali fu utilizzata per il pagamento delle riparazioni ; inoltre essa ottenne cre­ diti stranieri a breve scadenza ... ,. (H. Schacht, op. cit. ). c Fu il saggio d'interesse eccezional­ mente alto che attirò verso la Ger­ mania il capitale straniero... Questo oscillava intorno al 10- 1 1 per cento nel '25; era cioè di gran lunga su­ periore a quello prevalente negli

USA, in Gran Bretagna e in Svizze­ ra ,. (C. Bresciani-Turroni, Corso di Economia Politica, Giuffrè 1962).

Le tappe della distensione Il primo grande passo diplomatico per la normali,zzazione dei rapporti internazionali con la Germania è il trattato di Locarno ( 1 6 ottobre 1925 ). Il patto garantisce l'inviolabilità del­ le frontiere tra Francia, Belgio e Ger­ mania, ed è completato dal successi­ vo accordo di Berlino (aprile 1926) con cui si regolano le questioni con la Russia. Nel settembre 1926 la Ger­ mania è ammessa nella Lega delle Nazioni, e pochi mesi dopo lascia il territorio tedesco anche la Commis­ sione alleata di controllo degli arma­ menti. Il 27 agosto 1928, infine, vie­ ne .fir.mato a Parigi il patto Kellogg­ Briand, con il quale le potenze con­ traenti si impegnano a bandire per sempre il ricorso alla guerra.

Ma il riarmo è i niziato già nel 1 9 1 9 I n realtà, nonostante l a formale du­ rezza delle clausole di pace, la Ger59

zione armata contro le istituzioni dello Stato e quindi con la opposizione dell'esercito, ma la conquista legale dello Stato con gli strumenti costituzionali ( elezioni, governo) e possibilmente con l 'appoggio dell'esercito. Ma anche pre­ sentandosi in questa veste cosi moderatamente dimessa, il movimento nazista non riesce a trovare un suo spazio poli­ tico. Alle elezioni presidenziali del marzo 1 925, convocate dopo la morte di Ebert, il partito di Hitler pone la candida­ tura di Ludendorff , ma raccoglie appena 2 1 1 mila voti su quasi 27 milioni ; al secondo turno i nazisti entrano nel

mania ha iniziato a ricostruire il suo potenziale bellico già nei primi mesi dopo la guerra. Le armi dei Corpi Franchi, per esempio, non di rado erano state un •regalo" degli stessi organi delle potenze vincitri­ ci. « t:. evidente che le misure per il disarmo non piacevano agli esponen­ ti dell'Intesa » scrive Rohm nelle sue memorie. « Gli ufficiali vincitori si comportavano con noi in maniera cavalleresca, pieni di comprensione per la nostra resistenza a eseguire l'ordine di smobilitazione: senza la loro tolleranza e il loro aiuto molti scandali sarebbero certo scoppiati. In particolar modo alcuni ufficiali italiani e inglesi disimpegnarono il loro lavoro con grande dignità e tat­ to... dimostrandosi avversari cavalle­ reschi ... " ( Emst Rohm, Die Geschi­ chte eines Hochverriiters, Monaco di Baviera 1934).

rore gravissimo concedere alla Ger­ mania un esercito permanente. I centomila militari professionisti te­ deschi formeranno i quadri di un esercito forte e pericoloso " · Nell'ot­ tobre 1924 il generale Morgan affer­ ma sulla " Quarterly Review" : « Dal momento in cui cesserà il controllo alleato, le autorità tedesche impie­ gheranno un solo anno per riportar­ si ai massimi del 1918 nel campo della produzione bellica " La conferma si ha nell'ultimo rap­ porto della Commissione alleata di controllo degli armamenti, alla vigi­ lia del suo ritiro dalla Germania: « Lo Stato tedesco non ha mai di­ sarmato, non ne ha mai avuto nem­ meno l'intenzione: per sette anni non ha fatto altro che cercare di in­ gannare la Commissione di controllo alleata ».

"È stato un errore

1 921 : Krupp ri prende a fabbricare cannoni

concedere alla Germania un esercito permanente" Le prime preoccupazioni sul riarmo della Germania sono rese pubbliche già nel 1919. II 4 luglio il " Journal des Débats " scrive: « t:. stato un er60

·

La demolizione delle fabbriche spe­ cializzate nella produzione bellica, ordinata dagli Alleati nel 1918, non ha scoraggiato i grandi capitani del­ l'industria tedesca. In realtà, al , po­ sto dei vecchi impianti già sfruttati

blocco di centro-destra che porta il generale von Hinden­ burg alla piu alta carica dello Stato. Negli anni successivi, l 'ordine interno e la pace internazionale fanno ulteriori progressi con la firma di alcuni importanti trattati ; con­ temporaneamente l 'industria tedesca supera d'un balzo la crisi del dopoguerra portando la produzione a livelli con­ correnziali con quella inglese ; il numero dei disoccupati scende a poco piu di mezzo milione di unità nel 1 928, men­ tre i salari reali aumentano del l O per cento in tre anni ( dal 1 925 al 1 928 ) . La vittoria dei socialdemocratici alle elezio-

e ora distrutti, essi hanno potuto mettere in funzione nuovi sistemi e nuove tecnologie. " Le macchine era­ no demolite, gli strumenti distrutti - scriverà Gustav Krupp nelle sue memorie del 1941 - ma rimanevano gli uomini, quelli che avevano por­ tato la produzione dei cannoni alla piu alta perfezione. Sia pur camuf­ fandole, dovevo conservare le fabbri­ che d'armi Krupp per il futuro, a di­ spetto di ogni avversità. » Già nel 1 921 , infatti, la fabbricazione illegale dei cannoni Krupp è cominciata a pieno ritmo ( testimonianza del dottor Waniger, riportata da J. Wheeler-Ben­ nett, op. cit.).

Gli accord i segreti con la Russia Nel 1 921 hanno inizio anche i con­ tatti con l'URSS intesi a dar vita a una collaborazione nel campo della produzione e dell'addestramento bel­ lico. L'Unione Sovietica, infatti, non è tra i firmatari della pace di Ver­ sailles e quindi si ritiene libera di agire in questo settore. L'accordo segreto russo-tedesco del settembre 1921 ha portato all'istituzione di una società comune (la Gefu) che ha ini-

ziato la costruzione di alcune fab­ briche in territorio russo: una di apparecchi Junkers, un'altra di gas tossici e ben tre di proiettili. Con­ temporaneamente sono state create scuole di addestramento militare di­ rette da ufficiali tedeschi e russi. Non tutti i piani, però, hanno avuto il cor­ so previsto soprattutto per la man­ canza di finanziamenti sopravvenuta da parte tedesca nel 1925. L'anno do­ po, anzi, l'organizzazione della Gefu viene sciolta ufficialmente, dopo una serie di polemiche sulla stampa e al Reichstag.

11 PaMito nazista si riorganizza Divisione territoriale Negli anni 1927-28 il NSDAP assume quella struttura organizzativa rigida e articolata insieme che manterrà nella successiva fase di espansione. Il territorio nazionale è diviso in 34 distretti, o Gaue, con a capo un Gau­ leiter ( altre 7 Gaue sono costituite all'estero); ogni Gau è suddivisa in tanti Kreise, presieduti da un Kreis61

ni del maggio 1 928 (oltre 9 milioni di voti) conferma il suc­ cesso di questa politica ; il Partito nazista scende al nono posto come importanza numerica : 8 1 0 mila voti e 1 2 seggi, ancora meno che nel 1 924 . Per Hitler, comunque, questo non è stato un periodo com­ pletamente negativo. Non ha potuto fare che pochissime appar.izioni in pubblico, per il divieto di tenere comizi inti­ matogli in quasi tutte le regioni tedesche . In compenso è riuscito a organizzare su basi solidissime il partito che, pur perdendo voti alle elezioni, è cresciuto come numero

leiter; ogni Kreis è formato da piu piccoli Ortsgruppen (gruppi locali), che nelle città si dividono ancora in cellule di fabbrica e di quartiere.

Organizzazione politica L'organizzazione politica del partito è distinta in due settori : il primo è diretto da Gregor Strasser e si oc­ cupa della lotta contro il regime; il secondo è distinto . in varie sezioni (economia, agricoltura, razza e cul· tura, questioni legali, servizio del lavoro) e ha il compito di formare i futuri quadri dello Stato nazista. La propaganda ha un ufficio partico­ lare, tenuto prima da Strasser, poi da Hitler in persona, piu tardi da Goebbels. Fanno capo al partito la Hitler Jugend, che raccoglie i gio­ vani dai 15 ai 18 anni, la Deutsches Jungvolk per i ragazzi fino ai 12 an­ ni, il Bund Deutscher Miidel oer le ragazze e le N.S. Frauenschaften per le donne, il Kulturbund per gli in­ tellettuali e gli artisti, e ancora va­ rie organizzazioni per studenti, me­ dici, avvocati, e cosf via. C'è anche il tribunale del partito, l'Uschla. 62

I l boom dei nazionalsocialisti Alla base di tutto questo apparato militano gli iscritti al partito, che sono 27 mila nel 1925 e aumentano continuamente negli anni seguenti: 49 mila nel 1926, 72 mila nel 1927, 108 mila nel 1928. Poi la base si al­ larga a macchia d'olio: 176 mila- nel 1929, 389 mila nel 1930, 806 mila nel 193 1 , un milione 414 mila nel 1932. Ben diverso è l'andamento degli iscritti nell'altro partito di massa, il comunista: sono 180 mila all'inizio del 1925, scendono a 150 mila nel 1927 e a 120 mila nel 1930, poi riprendono a crescere fino a toccare il limite di 200 mila nel 1931.

••Maglio Il nazlsrno che Il cornunlsn10•• « Può destar meraviglia che proprio il nazionalsocialismo, e non il comu­ nismo abbia ottenuto il maggior se­ guito. Ciò dimostra che il popolo te­ desco, nonostante l'immensa miseria, era, in fondo, sano... L'annuncio dei nazionalsocialisti : "Noi stiamo sul terreno del cristianesimo positivo ", era psicologicamente superiore allo

di iscritti allargandosi territorialmente in tutto il Reich e anche fuori (Austria, Sudeti) . Nel febbraio del 1 926 ha ri­ cucito una frattura nel partito che stava per diventare in­ sanabile, quella del " troppo socialista " Strasser e del suo " troppo radicale " programma. Ha trovato anche un nuovo assistente energico e di talento, l 'ex segretario di Strasser, lo sciancato Joseph Goebbels, giornalista, laureato in filo­ sofia, e l'ha messo a capo del distretto " rosso " di Berlino. Nel tempo libero da impegni di partito Hitler ha potuto an­ che terminare il Mein Kampf, standosene per settimane

slogan comunista : "La religione è u­ na questione privata • ... Queste cose Hitler le ha viste e valutate me­ glio dei suoi concorrenti comunisti ,. ( Schacht, La resa dei conti con Hi­ tler, traduzione di Roberto Margotta, Garzanti 1949).

Goebbels contesta Hitler Alla riunione del partito di Hanno­ ver, che il 22 novembre 1925 racco­ glie tutti i rappresentanti del Nord, Joseph Goebbels è uno dei piu acce­ si protagonisti della contestazione contro Hitler. Il giovane segretario di Gregor Strasser arriva a chiedere ufficialmente : « Data la situazione, io chiedo che quel piccolo borghese che è Hitler venga espulso dal partito '"· Alcune settimane dopo, il 14 febbraio 1926, Goebbels partecipa alla riunio­ ne di Bamberga organizzata dal Fiihrer per recuperare gli esponenti di sinistra. Il discorso del capo, pe­ rò, non lo convince gran che, anzi : « Ma che specie di Hitler è mai que­ sto? ,. scrive il giorno dopo sul suo diario. « Un reazionario? t!. incerto e impacciato sempre, in errore su que­ stioni essenziali come quella russa ... Questa è una delle piu grandi delu­ sioni della mia vita. Non ho piu fidu-

eia in Adolf Hitler ,. (J. Goebbels, Das Tagebuch 1925-26, Stoccarda 1960).

Ma poi si converte Ma Hitler sa come fare per ingra­ ziarsi i giovani ambiziosi e di bollen­ ti spiriti: lo . invita a tenere un di­ scorso a Monaco, nella storica Biir­ gerbrau Keller. « Mi accoglie la mac­ china di Hitler ,. scrive Goebbels nel suo diario 1'8 aprile. « Parlo per due ore e mezzo, la gente applaude ... Al­ la fine Hitler mi abbraccia. Io sono felice. ,. Passano alcuni giorni in com­ pagnia di Hitler. « Il Ftihrer mi ha parlato per tre ore, brillantemente. t!. abilissimo, arriva a farmi dubita­ re delle mie opinioni... Il suo ideale è di creare un giusto collettivismo misto di individualismo ... Io lo amo ... ,. (J. Goebbels, op. cit.).

"Hitler n

non

senso

ha

dell'umorismo"

« Hitler si alza tardi e fa colazione con succo di frutta... Nel pomerig­ gio, all'ora del caffè, di solito si met­ te a discorrere di arte, oppure di opere politiche che si accordano con le sue idee... Quando esce è quasi 63

intere nella Haus Wachenfeld, la villa affittata sopra Berch­ tesgaden, nelle Alpi salisburghesi . Ha chiamato colà come governante la sorellastra Angela, vedova Raubal, che ha portato con sé la giovane e bella figlia Geli . Insieme li han­ no visti spesso, zio e nipote, sulle strade attorno a Berch­ tesgaden - a bordo di una grossa macchina che è costata, si dice, 20 mila marchi - oppure nei ristoranti alla moda e all 'Opera di Monaco. � un periodo di euforia, questo, che coinvolge la maggior parte dei tedeschi, beneficiati da un • boom economico che sembra non debba aver piu fine .

sempre accompagnato da Hess e dal suo autista Schaub. Indossa un leg­ gero impenneabile, stivali e pantalo­ ni da cavallerizzo... e l'uomo 1>iu sprovvisto di sensq dell'umorismo che sia mai esistito ; detesta le sto­ nelle allegre, i giochi di carte e le conversazioni galanti » (0. Strasser, intervista a " Pianeta", 1966). Ma gU placclono le barzellette piccanti

Forse l'unico ospite che diverte il Fiihrer è Julius Streicher. « Ha una considerevole influenza su Hitler, in parte dovuta senza dubbio a un'ine­ sauribile riserva di barzellette pic­ canti, che racconta a ogni momento� e una delle cose che divertono il Fiihrer » (P. Kohler, op. cit.).

UN LI BRO SEGRETO

SU LL'ALTO ADIGE All'inizio del 1928, u n anno dopo aver tenninato la 2• parte del Mein Kampf, Hitler comincia a dettare un nuovo Jibro. Esso è una sorta di rielabo­ razione delle sue idee in politica estera, con un problema trattato in particolare: quello del Sud-Tirolo, o Alto Adige, dove lo Stato fascista 64

sta attuando una profonda opera di italianizzazione. Ora, per i nazisti, il dilemma d'interessi è evidente: da una parte le simpatie per il regime di Mussolini, dall'altra il programma hitleriano di unificare tutti i tedeschi in un unico Reich. Hitler risolve il dilemma asserendo che quello del Sud-Tirolo è un trucco ebraico per denigrare Mussolini. Cosi, quando a metà anno la questione perde di ri­ lievo sul piano internazionale, Hi­ tler si affretta ad abbandonarla, fa­ cendo mettere nel cassetto anche il libro che · vi aveva dedicato.

Un americano a Berlino « Proprio in quei giorni cominciai a conoscere direttamente la Genna­ nia... Il vecchio, opprimente spirito prussiano ' sembrava onnai morto e sepolto. Si era colpiti dallo spirito democratico, liberale e persino paci­ fista di molti tedeschi... Di Hitler e dei nazisti non si sentiva quasi par­ lare, se non per qualche storiella ri­ ferentesi di solito al putsch della bir­ reria » (W. Shirer, op. cit.).

Hitler lascia la prigione di Landsberg

CRISI ECONOMICA SCOPPIA IMPROVVISA nel 1 929 . Parte da New York, dove in ottobre è crollata la Borsa va­ lori, e si allarga in tutto il mondo con effetti ovunque disa­ strosi. Ma per Adolf Hitler la grande c risi giunge propizia. Da alcuni mesi il capo nazista si è alleato coi nazionalisti monarchici di Alfred Hugenberg, per lanciare una violenta campagna pubblica contro il piano Young ( il nuovo accordo sulle riparazioni ), contro il governo del socialdemocratico Hermann Miiller e la sua politica estera. Nel nuovo clima di incertezza e disordine sociale, l 'azione di Hitler riesce LA

La treienda crisi mondiale del '21 La cris i economica del 1929 colpisce la Germania con particolare durezza: la sua ripresa economica era dovuta in massima parte ai prestiti stranie­ ri, e questi erano stati spes i spesso incautamente (per esempio per l'ac­ quisto di generi di consumo non in­ dispensabili o addirittura di lusso ). Ora che i prestiti sono stati interrot­ ti - e se ne richiede anzi il rimbor­ so - le principali fonti d'investimen­ to si esauriscono in fretta ; bloccate anche le esportazioni per la contra­ zione del commercio mondiale, la produzione comincia a scendere, au­ mentano i disoccupati, crollano i prezzi dei prodotti agricoli.

" È ora d i apri re

gli occhi "

" In tutta l a mia vita, non sono mai stato cosi contento e soddisfatto in­ teriormente come in questi giorni » dice Hitler agli amici verso la fine 66

del 1929. « Questa dura realtà ha co­ stretto milioni di tedeschi ad aprire gli occhi sulle frodi inaudite, sui tra­ dimenti e le menzogne dei marxisti, questi autentici ingannatori del po­ polo » (citato da K. Heiden, op. cit .).

Le proposte del " piano Young" In sostituzione del piano Dawes (che non aveva fissato né l'ammontare de­ finitivo delle riparazioni di guerra né il numero delle rate), il piano redat­ to dal comitato di esperti presiedu­ to dal banchiere americano Owen Young prevede alcune facilitazioni per la Germania. Le rate infatti sa­ ranno da ora decrescenti, per un importo medio di 2 miliardi e 50 mi­ lioni di marchi-oro annui e per un to­ tale di 59 anni ( c'è cosi uno sconto di 450 milioni circa all'anno). Contem­ poraneamente al piano Young si è trattata anche la questione dello sgombero della Renania, che è stato anticipato di 5 anni rispetto alla da­ ta prevista (si completerà dunque en­ tro il giugno 1930). t!. questa l'ultima azione diplomatica conclusa con suc­ cesso dal ministro Stresemann, che muore il 3 ottobre 1929.

a far convergere intorno al partito l 'adesione di strati po­ polari sempre piu vasti ; l'alleanza coi nazionalisti inoltre, pur concludendosi negativamente sul piano parlamentare, ha fatto arrivare nelle casse del NSDAP una serie cospicua di finanziamenti da parte di alcuni settori della grande in­ dustria. Alla fine di marzo del 1 930 la crisi diventa anche politica : la legge di riforma delle finanze presentata dal gabinetto Mtiller viene bocciata in parlamento per il voto contrario degli stessi socialdemocratici, e il governo è co­ stretto a dimettersi. Né miglior sorte ha il nuovo cancellie-

Le controproposte del leader nazi sta " Contro la schiavitu del popolo� è il titolo del progetto di legge di ini­ ziativa . popolare presentato da Hi­ tler e Hugenberg alla fine del 1929. Si fonda sui seguenti punti: rigetto di ogni responsabilità tedesca per lo scoppio dell'ultima guerra; abolizio­ ne immediata di tutte le riparazioni ; richiesta di punizione· nei confronti del cancelliere e dei suoi collaborato­ ri nel caso di accettazione del piano Young. Ma nel corso delle votazio­ ni una parte dello stesso Partito na­ zionalista si rifiuta di appoggiare il progetto, che viene bocciato. H piano Young è approvato nel marzo 1930.

Da che parte sta la grande industria? « Finanziai il Partito nazionalsocia­ Jista per una sola e ben definita ra­ gione: perché credevo che il piano Young sarebbe stato per la Germa­ nia la catastrofe. Ero convinto della necessità di unire tutti i partiti di destra e credevo che sarebbe stato possibile raggiungere un accordo su

basi ragionevoli... Fu durante Questi anni che le grandi società · industria· li cominciarono a dare i loro contri­ buti. Ma non li davano direttamen­ te a Hitler, bensf al dottor Hugen­ berg, il quale metteva a disposizione del Partito nazionalsocialista circa un quinto delle somme che riceve­ va » (Fritz Thyssen, op. cit. ).

La democrazia preci pita verso la dittatura La riforma Milller prevedeva tra l'al­ tro maggiori imposte sui tabacchi, una nuova legislazione sulla dogana e sulle aSsicurazioni sociali, l'istitu­ zione di un fondo di ammortamento dei debiti. « Questa legge avrebbe po­ tuto significare l'inizio di un risana­ mento delle finanze ,. scrive il pre­ sidente della Reichsbank, Hjalmar Schacht ; ma essa è invece bocciata, con tutta una catena di conseguen­ ze non piu controllabili. « La fine della grande coalizione e la nomina di Briining a capo di un governo retto sulla fiducia del presidente Hin­ denburg, segnarono la fine del regime parlamentare : la democrazia precipi­ tava rapidamente verso la dittatura ,. ( E. Collotti, op. cit.). 67

re Heinrich Briining, del partito del Centro, che in luglio si vede respingere dal Reichstag il suo programma anticon­ giunturale . A questo punto non resta al governo che proce­ dere in base all 'articolo 48 della Costituzione : la situazione è definita " pericolosa " e il presidente della Repubblica, va­ lendosi dei poteri d'emergenza, impone d'autorità, con de­ creto, il programma respinto dal parlamento . Ne consegue poco dopo lo sdoglimento del parlamento stesso, data l 'im­ possibilità di formare una solida maggioranza a sostegno del governo, e si va alle elezioni anticipate . La campagna

Articolo 48 ( Costituzione dl Welmar) Secondo comma : « Se l'ordine pub­ blico e la sicurezza sono seriamen­ te turbati o messi in pericolo all'in­ terno del Reich, il presidente della Repubblica può compiere tutti i pas­ si necessari per la loro restaurazio­ ne, agendo se necessario con l'aiuto delle forze armate. A tale scopo egli può abrogare transitoriamente, in tutto o in parte, i diritti costituziona­ li fissati negli articoli 1 14 (libertà del­ la persona), 1 15 ( inviolabilità del do­ micilio), 1 12 ( segreto epistolare), 1 1 8 (libertà d'opinione), 123 (diritto d'as­ sociazione), 124 ( diritto di riunione ), 153 (difesa della proprietà privata) ».

3.000.000 di disoccupati Alla fine di luglio del 1930 la situa­ zione si è profondamente aggravata in Germania. Gli operai disoccupati sono piu che raddoppiati rispetto al­ l'anno precedente e toccano ormai la cifra di 3 milioni ; nelle campagne i contadini cominciano a lasciare la terra che non rende piu; nelle città i piccoli commercianti e gli artigia­ ni sono costretti a chiudere o a ven­ dere sottocosto le loro aziende; la bancarotta incombe anche su gran 68

parte delle amministrazioni regiona­ li e comunali, che spesso non riesco­ no piu a pagare neppure i diretti di­ pendenti. 1:: a questi operai e conta­ dini senza lavoro, a questi .coD)mer­ cianti e imprenditori senza azienda, a questa categoria di piccoli funzio­ nari a stipendio dimezzato che si di­ rige principalmente la propaganda dei partiti popolari (dai nazionalisti ai comunisti ).

La propaganda nazista

Il popolo tedesco è i l pili grande del mondo La propaganda nazista si sviluppa nell'estate del 1930 secondo i criteri teorizzati da Hitler nel Mein Kampf: le gravi difficoltà economiche non possono fermare la volontà, e la vo­ lontà dei tedeschi è quella del piu grande popolo di tutto il mondo ;. i "traditori di novembre", che hanno provocato la sconfitta in guerra, so­ no ora diventati gli sfruttatori del popolo ; i tedeschi sono stati onesti e pazienti ormai troppo a lungo, ma ora avranno la forza di prendere in

elettorale si sviluppa viol�nta, tra continui scontri di piaz­ za. I comunisti sono i piu radicali nella richiesta di un nuo­ vo sistema sociale, internazionalista e anticapitalista, sot­ to il dominio della classe operaia. Il programma nazista appare meno rigido e dottrinario, cerca di adattarsi a tutti gli interessi . Proprio all'inizio dell'estate, Hitler ha fatto espellere dal partito la corrente piu combattiva della sini­ stra, quella capeggiata da Otto Strasser (il fratello dell'al­ tro " socialista " , Gregor) e ciò ha tranquillizzato una cer­ ta parte degli industriali disposti a simpatizzare coi nazi-

mano il loro destino : la Germania si risveglierà e riprenderà il posto che le compete nel mondo. Contempora­ neamente si promette : lavoro ai di­ soccupati, finanziamenti agli agricol­ tori, esenzioni fiscali agli industriali ; e si assicura la protezione della fami­ glia, il rispetto della religione e la di­ fesa della proprietà privata.

Il socialismo di Strasser Nazionalizzazione dei monopoli, ri­ forma fondiaria, istituzione delle cor­ porazioni: sono queste le basi del programma nazista propugnate dal­ l'ala sinistra del partito. In pratica ciò si traduce in una continua azio­ ne di mobilitazione operaia, attuata anche in collaborazione coi sindacati e le altre forze politiche di sinistra. Significa anche ripudio della tattica !egalitaria per la conquista del pote­ re, che sarà raggiunto attraverso una profonda rivoluzione sociale.

E il socialismo di Hitler « Chiunque sia pronto a far propria la causa nazionale al punto da non concepire ideale piu alto del benes­ sere della nazione ; chiunque abbia

compreso il nostro grande inno na­ zionale "Deutschland uber alles ", nel senso che ai suoi occhi nulla al mon­ do è superiore alla Germania, popo­ lo e terra, terra e popolo: costui è un socialista » (Hitler, luglio 1922 ). « Io fui un tempo un semplice ope­ raio, e non posso tollerare che il mio autista mangi meno di quanto man­ gio io. Ma il vostro socialismo è marxismo integrale » dice Hitler a Otto Strasser il 21 maggio 1 930. « La massa operaia non domanda che pa­ ne e divertimenti. Noi non possiamo sperare di conquistare questa massa. Ciò che occorre è la selezione, fatta da una casta nuova di dirigenti, di uomini che non si lascino come voi guidare dalla morale della pietà » (0. Strasser, op. cit.).

L'INDUSTRIA PROTESTA Hitler blocca lo sciopero La causa immediata dell'espulsione dal partito di Otto Strasser e del suo gruppo è lo sciopero indetto nell'a­ prile 1930 in Sassonia dai sindacati operai. Con tutti i giornali della sua organizzazione, Otto Strasser appog­ gia infatti la lotta dei lavoratori, con ciò sollevando le proteste presso Hi69

sti ma timorosi di fronte a parole come " nazionalizzazio­ ne " , troppo ricorrenti nel programma dei fratelli Strasser. Al tempo stesso, le parole d 'ordine anticapitaliste - che pure sono tra i 25 punti del programma nazista - riescono ad attirare una parte dei disoccupati, cosi come gli slogan nazionalisti fanno breccia nella massa degli agrari e dei borghesi rovinati dalla crisi economica. Le elezioni si svol­ gono il 1 4 settembre , e segnano l 'enorme successo de:i par­ titi estremisti : i nazisti salgono da 1 2 a 1 07 seggi, i comu­ nisti da 54 a 77 seggi . Grandi sconfitti sono i partiti di cen-

tler di molti industriali che minac­ ciano di bloccare i loro contributi. Il Fiihrer a questo punto interviene direttamente per sconfessare lo scio­ pero, e il 21 maggio si reca a Berli­ no per la definitiva chiarificazione con Otto Strasser. Ma questi non ce­ de alle minacce e alle lusinghe del capo, e pochi giorni dopo si vede privato di tutte le sue cariche nel partito, mentre la sua casa editrice viene boicottata. Abbandonato anche dal fratello Gregor, Otto fonda in quei mesi un partito, il Fronte Nero : « Potenza spesso invisibile, ma sem­ pre presente... una specie di mas­ soneria che aveva ramificazioni in tutte le classi... I membri ufficiali portavano come insegna una spilla di cravatta fatta di un martello e di un gladio ... » ( 0. Strasser, op. cit.).

"l capitalisti

hanno diritto di comandare" « Sarebbe la fine dell'economia tede­ sca » risponde Hitler alla proposta di Otto Strasser di nazionalizzare le grandi industrie. « Quelli che oggi so­ no i capitalisti hanno raggiunto la posizione di cui godono grazie alle 70

loro capacità, e sulla base di questa selezione hanno diritto di comanda­ re. Ora voi vorreste che un inetto comitato di fabbrica, o governativo, avesse facoltà di comandarli... Solo se la gente si rifiutasse di lavorare per l'interesse della nazione, lo Stato interverrebbe. Ma per questo non è necessario espropriare nulla, né met­ tere i lavoratori al posto dei padro­ ni : quello che occorre è solo uno Stato forte » (0. Strasser, op. cit.).

Lo scandalo del latifondi porta voti ai nazlstl Per fronteggiare la crisi agricola il governo ha dato il via già da un paio d'anni a una politica di aiuti alle regioni orientali (Osthilfe) che, men­ tre favorisce le grandi aziende dei possidenti (Junker), si rivela insuffi­ ciente per la massa contadina. Il mo­ do di distribuzione degli aiuti, tra l'altro, non è dei piu corretti : un vero e proprio scandalo, anzi, si preannun­ cia a proposito di molte famiglie di latifondisti, che avrebbero goduto di particolari prestiti a fondo perduto. Si parla addirittura della complicità

tro (cattolici, democratici e popolari) e la destra naziona­ lista ; in crisi i socialdemocratici, pur conservando il lo po­ sto. Hitler comincia subito a raccogliere i frutti della sua grande vittoria. Il 23 di settembre è citato come testimo­ ne al processo di Lipsia contro tre ufficiali accusati di " istigazione alla violenza nazista " in seno all'esercito, e con la sua abile regia l 'udienza si trasforma in una mani­ festazione propagandistica di sicuro effetto tra le forze ar­ mate. Il capo nazista riconferma infatti la sua vocazione !egalitaria per la conquista del potere - con ciò sconfes-

dello stesso presidente Hindenburg, al cui figlio è stata intestata la proprie­ tà di un grosso latifondo in Prussia. « In che misura la politica degli Ost­ hilfe, ostile ai contadini, abbia get­ tato nelle braccia dei nazisti la gen­ te disperata delle campagne è dimo­ strato dai successi da loro ottenuti appunto nelle zone agrarie. Mentre infatti il partito di Hitler è aumen­ tato di otto volte dal 1928 al 1930 come numero di voti nella media na­ zionale, fra i contadini della Prussia orientale esso ha ottenuto un incre­ mento di quasi trenta volte rispetto alle elezioni precedenti ,. (B. Buchta, Die Junker und die Weimarer Repu­ blik, Berlino 1959).

si tutti gli ambienti politici ove era stata profetizzata una mezza vittoria delle estreme radicali, ma non fino al punto raggiunto. Gli stessi nazional­ socialisti non si attendevano un cosi grande successo... Hitler ha vinto ... ciò significa assolutamente un muta­ to orientamento, un'aspirazione del popolo... L'appello : " Rafforzate l'ala destra • che suonò come un comando di battaglia, è stato raccolto dalla massa ... :Rugenberg, rallegrandosi per lo strepitoso successo del suo alleato Hitler, fa un'altra constatazione : che il popolo tedesco comportandosi in tal modo ha voluto dimostrare che non accetta " la schiavitu morale, eco­ nomica, politica, rappresentata dal piano Young" » ( 16-9-1930).

Il Popolo d'ltalla

" U n grande balzo in avanti dei seguaci di H itler" « La gran massa del popolo tedesco ha risposto ai molti interrogativi del­ l'ora rivelando quanto poco fiducia ha nei sistemi politici finora esistiti. L'esito delle elezioni ha sorpreso qua-

l conunentl della sta�npa estera Evening News, Londra:

« L'aumento di voti a favore dei partiti di destra è dovuto principalmente alla dispera­ ta situazione economica ... Lo Stato e i · comuni tedeschi, dopo l'inflazione, hanno perduto il senso dell'econo­ mia, continuando a spendere- somme ingenti come se la Germania non aves­ se perso la guerra ... ».

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sando l 'azione dei tre giovani simpatizzanti sotto proces­ so - e si presenta nello stesso tempo come il fautore di un esercito rinnovato e potente, in grado .d i esprimere le aspirazioni piu autentiche della nazione tedesca. Da questo momento il cerchio delle simpatie per il nazismo comincia ad allargarsi anche tra i militari, mentre una forte affluen­ za di volontari si verifica nelle file delle SA. Queste (gen­ naio 1 93 1 ) tornano sotto il comando di Emst Rohm, che Hi­ tler ha richiamato dalla Bolivia, e si sviluppano fino a rag­ giungere alla fine dell 'anno le 300 mila unità ; da Rohm di-

News Chronlcle, Londra: « In mo­ menti di crisi i governi deboli e inef­ ficienti finiscono sempre col gettare nel panico le nazioni, sospingendole ciecamente verso i pericoli dell'estre­ mismo ... » Temps, Parigi : « I risultati dello scru­ tinio oltrepassano le previsioni piu pessimistiche: Essi segnano una gran­ de svolta politica: da ieri qualche cosa è finito in .Germania e qualche cosa di nuovo comincia. Il mondo intero, e soprattutto i popoli vicini al Reich, devono seguire attentamen­ te questa evoluzione . . . »

IDTLER : "L'esempio di Badoglio deve valere anche per noi" Le prime avances di Hitler per con­ quistarsi le simpatie dell'esercito ri­ salgono al 1924, al processo di Mo­ naco: « Quando appresi che era sta­ ta la polizia a sparare contro di noi, provai un sentimento di gioia: l'eser­ cito dunque non si era insozzato. Un giorno o l'altro verrà l'ora che la Reichswehr sarà al nostro fianco... ». Nel marzo 1929 Hitler rilancia il suo invito in un celebre discorso: « L'e­ sempio dato dal generale Badoglio, che nell'ottobre del 1922 non si op72

pose alla marcia su Roma di Musso­ lini deve valere per tutti gli eserci­ ti... In quell'occasione l'esercito ita­ liano non ha detto : " Il mio dovere è di salvaguardare l'ordine e la lega­ lità". Ha detto invece: " Il mio compi­ to è di difendere il futuro della na­ zione italiana " » (K. Heiden, op. ci t.).

Il fascismo esportato in Germania Il riferimento di Hitler alla situazio­ ne italiana non è casuale : l'interdi­ pendenza tra fascismo e nazismo è un dato di fatto. Come scrive Mario Rivoire : « All'inizio, il fascismo non è considerato articolo di esportazio­ ne. :t:. un prodotto tipicamente italia­ no, anche perché basato sul compro­ messo... Un movimento, culturale in senso lato, nato e sviluppatosi in Ita­ lia, quando si trasferisca in Germa­ nia e vi ponga radici, assume carat­ teri suoi propri e distorti, tanto da risultare in definitiva uguale, ma di segno contrario, al moto che lo ori­ ginò. Cosi, quello che in Italia è il Rinascimento, diventa ed è in Ger­ mania la Riforma. Aggiungasi poi che il nazismo opera in un Paese dove è presente un esercito di oltre sei mi­ lioni di disoccupati, e che ha subito

pende anche il reparto delle SS (Schutz-Staffeln, squadre di difesa), le guardie personali del Ftihrer affidate al comando dell 'agronomo ed ex allevatore di polli Heinrich Himmler. In gennaio entra nel partito anche il finanziere Walther Funk, uomo di collegamento tra i nazisti e il mondo degli affari . A poco a poco il movimento si è organizzato come un piccolo Stato : il comando generale è alla Casa Bruna, nella B riennerstrasse di Monaco, dove sono raccolti i vari uffici direttivi (propaganda, finanze, agricoltura, forze armate, ecc. ) e dove il Ftihrer riceve i visitatori in un vasto s tudio

in precedenza il cataclisma dell'infla. zione. Per effetto di questa, i ceti me­ di, e in particolar modo quelli che, per intenderei, hanno camini e non ciminiere, diventano nullatenenti; e il confine che separa la borghesia dal proletariato risulta quando mai labi­ le, per non dire del tutto annullato. Non stupisca pertanto se il nazismo presenti una carica rivoluzionaria ben diversa da quella del fascismo, una carica talmente esplosiva che presto o tardi il fascismo medesimo ne ri­ sulta sconvolto e divelto "·

è in stridente contrasto con la sede di un "partito dei lavoratori ". Si ha l'impressione che Hitler risieda qui veramente come un " re " ... Ci tocca di aspettare un'ora prima di essere ricevuti... Hitler è seduto dietro a un'enorme scrivania diplomatica ... sulla scrivania un ritratto di Musso­ lini, alla parete un enorme ritratto a olio del vecchio Fritz [ Federico il Grande] ... » (Richard Breiting sul " Leipziger Neueste Nachrichten", 4 maggio 193 1 ). Chi l'ha pagata?

Visita alla Casa Bruna

"Una svastica d'oro sotto un grande crocifisso" " Al pianterreno e negli scantinati so­ no sistemati gli innumerevoli uffici. Tutto è nuovo di zecca e rivela una magnifica organizzazione ... La sala del tribunale fa una notevole impressio­ ne. Dinanzi a una tavola semicirco­ lare sta il seggio del presidente, di­ nanzi ad esso vi è una svastica d'oro e sopra un grande crocifisso... Que­ sto palazzo, arredato con oggetti pre­ ziosi e con squisito senso artistico,

Secondo la testimonianza di Breiting l'acquisto della Casa Bruna è costa­ to 500 mila marchi, e altri 500 mila marchi sono stati richiesti per i re­ stauri. " I nazisti avevano comprato la Casa Bruna a Monaco e avevano grandi difficoltà per pagarla » scrive Fritz Thyssen (op. cit. ). " Diedi ad Hess la somma di cui aveva bisogno, mettendo delle condizioni che poi non sono state mai soddisfatte. »

Adolf i n namorato

A 23 anni Geli Raubal è una donna che sa come attirare l'attenzione e l'ammirazione degli uomini. I suoi 73

sovrastato dall'enorme ritratto di Federico il Grande . So­ no mesi molto intensi per Hitler, che ormai è diventato un uomo politico di primo piano. Gli impegni di partito non gli impediscono tuttavia di continuare la sua relazione con la nipote Geli, ospitata in una stanza del grande appartamen­ to di nove locali sulla elegante Prinzregentenstrasse di Mo­ naco. Ma proprio in questa stanza Geli Raub al viene tro­ vata morta - con un colpo di rivoltella nel petto - la mat­ tina del 1 8 settembre del 1 93 1 . Hitler ne è sconvolto ; il suo lavoro rimane quasi paralizzato. •

capelli biondi e fluenti incorniciano un viso dai lineamenti armoniosi, la sua figura è slanciata e ben propor. zionata, la sua voce decisamente pia­ cevole, il suo carattere .allegro. Che lo zio sia geloso non è un mistero per nessuno, dopo tutte le scenate che il Fi.ihrer ha fatto alla nipote, spesso per i motivi piu futili. « Non vi è · alcun dubbio che Hitler fosse innamorato di sua nipote Geli. Non l'amava certo come uno zio, ma a causa della sua impotenza quell'amo­ re assunse un carattere morboso. Te­ neva Geli prigioniera, la chiudeva in camera, anche di giorno » (0. Stras­ ser, intervista a " Pianeta", 1966 ) . La morte di GeH Raubal

Suicidio o assassinio P Le liti tra zio e nipote sono all'ordi­ ne del giorno nell'estate del 193 1 : lei non vuole essere piu tiranneggiata, anzi vuole andarsene per la sua stra­ da, a studiare canto a Vienna; lui la rimprovera di essere troppo civetta con gli uomini. � proprio all'indoma­ ni ( 18 sett.) di una lite di questo ge­ nere che Geli viene trovata morta. Per la polizia è suicidio, senza ombra di dubbio. « Non si è mai potuto sof· 74

focare in seno al partito la voce che Hitler stesso l'abbia uccisa in una crisi di gelosia » ha dichiarato Otto Strasser in seguito.

Alle origini della tragedia Gli indizi piu sicuri mostrano che Geli Raubal non gradiva le inclina­ zioni sessuali dello zio Adolf. Otto Strasser parla d'impotenza e di " esi­ genze stravaganti • da parte del Fi.ihrer, che gli sarebbero state con­ fidate da Henn:)' Hoffmann ( la figlia del fotografo ufficiale di Hitler) e da Geli stessa. Konrad Heiden accenna a tendenze masochiste: « Una delle donne di Hitler, interrogata dopo la sua relazione con lui, ha fatto capire d'aver subfto una delusione notevole. Egli non era omosessuale o bisessua· le, era un succubo » (op. cit.). Unanimi sono le testimonianze del­ l'abbattimento di Hitler dopo la mor­ te di Geli: Gregor Strasser ha confi. dato di essergli stato accanto per due giorni e due notti di seguito, per il timore che volesse uccidersi. Do­ lore o rimorso? Un tipico atteggiamento oratorio di Hitler

NEGLI ULTIMI MESI DEL 1 93 1 la tensione politica s1 e ulteriormente aggravata. In tutta la Germania la crisi eco­ nomica ha continuato a mietere vittime tra i ceti popolari e medi della popolazione ( alla fine del 1 932 i disoccupati saranno oltre 6 milioni ), alimentando scontenti e risenti­ menti a non finire . Le istituzioni repubblicane non sono sta­ te in grado di fronteggiare la situazione, anzi si sono ulte­ riormente indebolite nella logorante e incerta ricerca di so­ luzioni spes so equivoche . Il parlamento uscito dalle elezio­ ni del settembre 1 930 non ha praticamente mai funziona-

I politici litigano i burocrati governano sistema della rappresentanza c Il proporzionale favoriva, a ogni elezio­ ne, il moltiplicarsi dei partiti poli­ tici, nessuno dei quali era in grado di costruire una maggioranza... I membri d'un partito erano ben poco solidali con i loro rappresentanti in seno al gabinetto... Esisteva invece una rigida disciplina all'interno di ciascun partito... I deputati non era­ no altro che fantocci nelle mani dei loro capi di partito... Se non fosse stato per l'integrità e la capacità de­ gli impiegati statali, i quali conti­ nuarono a far funzionare l'ammini­ strazione del Reich sotto la Repub­ blica come sotto l'Impero, tutta la macchina del governo si sarebbe in­ ceppata. Mentre i politici declamava­ no e litigavano, i burocrati governa­ vano » (J. Wheeler-Bennett, La neme­ si del potere, op. cit.).

1 932 : 6 milioni di disoccupati « Il numero dei disoccup ati aumenta­ va gravando sempre piu sul bilancio dello Stato, mentre scemavano gli in-

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troiti del fisco in seguito alla dimi­ nuita produzione. -n governo Briining ricorse a una drastica diminuzione delle spese. Nel corso del 1932 il nu­ mero dei disoccupati superò, in base alle cifre ufficiali, i 6 milioni » (H. Schacht, La resa dei conti con Hi­ tler, traduzione di Roberto Margot­ ta, Garzanti 1949). Il generale von Schleicher

Restauratore del lo spirito prussiano Schleicher è diventato Capo supremo dell'esercito nel 1 926, dopo aver avu­ to responsabilità di grande rilievo in tutte le questioni importanti nei pri­ mi anni della Repubblica (Reichs­ wehr Nera, contatti con la Russia, ecc. ). c Se Hans von Seeckt fu lo stregone della Reichswehr, toccò a Kurt von Schleicher la parte tragi­ ca e sciocca dell'apprendista strego­ ne » scrive Wheeler-Bennett (op. cit.). c Egli riassunse in sé tutti i tratti peggiori del generale che fa la poli­ tica. Era vanitoso, privo di scrupo­ li, infedele ; animato dalla passione per l'intrigo spinta quasi fino all'os­ sessione ... Aveva idee çrandiose che però non andavano ma1 oltre lo sta-

to ; e il governo si è retto in virtu dello stato permanente d'emergenza. In pratica il potere si è concentrato nelle ma­ ni del ristretto circolo di personaggi collegati direttamen­ te al presidente Hindenburg, primo fra tutti il generale Kurt von Schleicher, l 'uomo delegato dall'esercito a tenere i rap­ porti col potere politico. Ora, la linea di fondo su cui si basa l 'azione di von Schlei­ cher e del suo gruppo è la formazione di un governo presi­ denziale deciso ed efficiente ; per questo scopo egli si pro­ pone di mettere d'accordo i partiti moderati del centro con

dio del progetto... Sognava di far rivivere l'antico spirito di camerati­ smo tra soldato e operaio, quello spirito prussiano militar.socialista che avrebbe legato l'esercito ai sin­ dacati... »

No: è soltanto un cacciatore subacqueo « L'errore decisivo di von Schleicher fu quello di abbandonare la Vber­ parteilichkeit (lo stare sopra i par­ titi), e quindi di trascinare la Reichs­ wehr nell'arena politica ; di impie­ garla non per la difesa o per la con­ servazione dell'unità del Reich ma come arma politica, come guardia pretoriana destinata a fare e a di­ sfare cancellieri e ministri » (J. Wheeler-Bennett, op. cit.). C'è stato infatti Io zampino di von Schleicher nella caduta del Gabinetto Miiller e nella successiva nomina di Briining; piu tardi Io stesso avverrà per la caduta di Briining e la nomina di von Papen, per la caduta di von Pa­ pen e per la nomina di Hitler. Una battuta nazista in voga in quei me­ si illustra bene il concetto: « Avreb­ be dovuto fare l'ammiraglio: la co­ sa che sa fare meglio è la caccia subacquea contro i suoi amici "·

Il plano Briinlng

Viva la monarchia Una delle maggiori preoccupazioni di Briining è quella di evitare le fu­ ture consultazioni presidenziali: Hin­ denburg infatti ha già passato gli 85 anni ed è restio ad affrontare una battaglia elettorale dall'esito cosi in­ certo. Per questo il cancelliere pren­ de contatti coi nazisti, per convin­ cerli ad. accettare un prolungamen­ to di qualche anno nella durata in carica del presidente. Ma dietro que­ sto obiettivo immediato vi è un pia­ no a piu lunga scadenza: la riforma della Costituzione (con la proclama­ zione di Hindenburg a reggente e la successiva restaurazione della mo­ narchia) e la revisione del trattato di Versailles.

·

l caHolici tedeschi di fronte al nazismo II partito del Centro cattolico, cui appartiene Briining, è retto da un sacerdote, monsignor Ludwig Kaas, e da un apparato formato per la maggior parte da religiosi. Ciò ha 77

le emergenti forze naziste, per inserirle in questo modo nel­ l 'ambito della legalità istituzionale. � cosi che si dà il via, a partire dal settembre 1 93 1 , a tutta una serie di contatti e consultazioni tra von Schleicher, Briining e Hitler ; que­ st'ultimo viene ricevuto il 1 0 ottobre anche da Hindenburg. Ma il capo nazista punta in alto, non accetta di prendere impegni se non alle sue condizioni, che si riassumono nella velata richiesta per sé della carica di cancelliere . Su una base come questa l 'accordo per il momento è impossibile . Si giunge cosi senza alcuna decisione alla scadenza del

rafforzato la tendenza del partito « a diventare una organizzazione di di­ fesa delle prerogative della Chiesa piuttosto che un partito politico im­ pegnato nella difesa della legalità e del governo democratico » (G. Lewy, I nazisti e la Chiesa, Il Saggiatore 1965 ). Cosi, dopo un primo periodo di avversione, il Centro non esita a in­ traprendere iniziative formali con Hi­ tler, quando si accorge che molti cat­ tolici sono entrati nel NSDAP e vo­ tano per i nazisti.

Combattere l'incarnazione del male Nell'estate 1932, a Potempa, cinque nazisti hanno assassinato un mina­ tore comunista davanti agli occhi di sua madre, e Hitler ha protestato vibratamente contro la loro condanna a morte. Il giornale cattolico " Der Ge­ rade Weg" scrive nel numero di set­ tembre : « Siamo convinti che Hitler rappresenta la incarnazione del ma­ le, e siamo profondamente sconvolti del fatto che i capi del Partito del Centro cattolico si siedono insieme a lui e ai suoi camerati per condurre trattative, arrivando al punto di chia­ marli " difensori della legalità" "· 78

"Il regime nazlsta avrà molto da offrire alla Chiesa" « Se il cattolicesimo sarà disposto a rinunciare alla resistenza politica, se i vescovi saranno pronti a esortare i cattolici a una leale collaborazione col nuovo regime, come infatti fa il Papa in Italia, si può prevedere che il regime avrà molto da offrire alla Chiesa: ... la piena libertà religiosa, la cristianizzazione dell'istruzione pubblica, la lotta contro l'irreligio­ sità e l'immoralità senza le restri­ zioni imposte da un regime libera­ le... » (dal giornale cattolico "Deutsche Republik ", fine 1 932).

La Chiesa non poteva che essere neutrale Il noto teologo svizzero antifascista Karl Barth scrisse nel suo volume Una voce svizzera 1939-1945 : « Nel momento in cui ottenne il potere, il nazionalsocialismo si presentava ve­ ramente come un esperimento politi­ co. La Chiesa tedesca aveva quindi il diritto e il dovere di restare da prin­ cipio neutrale, dando modo al nuovo movimento di dimostrare nel tempo la validità della sua azione "·

mandato presidenziale di Hindenburg. Hitler, che alla fine di gennaio del 1 932 si è assicurato il prezioso appoggio del­ la grande industria renana, decide di partecipare alla com­ petizione elettorale per la carica piu alta del Reich. La cam­ pagna per le elezioni si sviluppa accanita e senza esclusione di colpi tra i maggiori candidati che sono, oltre a Hitler, il generale Hindenburg per i partiti di centro e i socialde­ mocratici, ed Emst Thalmann per i comunisti. Le elezioni si svolgono il 1 3 marzo e confermano la costante avanzata dei nazisti, che arrivano a raccogliere quasi 1 1 milioni e

"Un'economia sana in uno stato forte"

po, questo, di effetto annientante per Briining » (0. Dietrich, Con Hitler verso il potere, Italica Ed. 1934).

t!. il motto adottato dopo il 1930 dal­ la grande industria tedesca. C'è chi preferisce lo Stato monarchico vec­ chio stile, e dà quindi i soldi a Hu­ genberg; c'è chi lo vuole conserva­ tore e di buone maniere, e finanzia von Papen; c'è infine chi lo deside­ ra drasticamente antimarxista e an­ tisindacale, e sostiene Hitler. c An­ ch'io appoggiai il motto » confessa il re dell'acciaio Fritz Thyssen. c So­ stenendo Hitler e il suo partito avrei contribuito al consolidamento di un governo efficace... Personalmente ho dato un milione di marchi ai nazio­ nalsoci.alisti ... » (F. Thyssen, op. cit.).

L'elenco dei benefattori

Hitler si aggiudica gli alleati "d'oro" t!. sempre Thyssen che organizza la riunione del 27 gennaio 1932 con gli industriali della Ruhr. c Rimarrà un giorno memorabile nella storia del partito " scrive Otto Dietrich, capo ufficio stampa di Hitler. c In questo giorno il Flihrer ha rotto il fronte dei capitani dell'industria . . t!. un col.

c Io e gli industriaÌi miei amici era­ vamo convinti che il Partito nazista sarebbe arrivato tra breve al potere e che ciò doveva avvenire, se si vole­ va evitare il comunismo e la guerra civile » (Walter Funk al processo di Norimberga ). L'elenco dei "benefatto­ ri " fornito da Funk comprende tra gli altri, oltre a Thyssen : Emil Kir­ dorf, il "barone" del carbone, Albert Vogler delle Acciaierie Riunite, H.G. Knepper della Compagnia mineraria di Gelsenkirchen, Georg Schnitzler del colosso chimico IG-Farben ; inol­ tre alcuni esportatori di Amburgo e i banchieri Kurt con SchrOder della Stein Bank di Colonia, von StTauss della Deutsche Bank Hilgard delle assicurazioni Allianz, b.c. Fischer del­ la Dresdner Bank e F. Reinhard del­ la Deutsche Kreditgesellschaft.

Da che parte sta Krupp c Fino al giorno in cui Hitler assun­ se il potere, Krupp fu un suo vio­ lento avversario » scrive Thyssen nel-

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mezzo di voti ; non abbastanza tuttavia per metter fuori giuoco Hindenburg, che viene eletto infatti nel ballottag­ gio del 1 0 aprile con il 53 per cento dei voti, contro il 36,8 per cento di ·Hitler. Ma questa non è che la prima delle quattro grandi competizioni elettorali che si svolgeranno in Germania nel corso del 1 932 : il 24 aprile le votazioni in Prussia accrescono ancora i consensi ai nazisti, il 3 1 lu­ glio, dopo le dimissioni del cancelliere Briin ing e lo sci� glimento del Reichstag, le elezioni nazionali segnano il punto di maggior espansione del partito di Hitler ( 230 seg-

le sue memorie. « Ma appena Hitler ebbe conquistato il potere, Krupp divenne uno dei suoi sostenitori piu leali. » La versione del Fiihrer anti­ cipa questo connubio di un paio d'an­ ni almeno: " Se Krupp, Schroder ed altri magnati della grande industria riconoscono che noi siamo il fattore ordine, allora saranno ben lieti di es­ sere ammessi nel partito. Essi appog­ giano finanziariamente il nostro mo­ vimento .. . » (E. Calie, op. cit.).

Hitler finalmente cittadino tedesco Per poter partecipare alle elezioni presidenziali Hitler deve essere cit­ tadino tedesco: vi provvede il 25 feb­ braio 1932 il ministro degli Interni, nazista, della regione di Brunswick, nominando Hitler addetto alla lega­ zione del Brunswick a Berlino. Hlndenburg presidente:

"Una vittoria di Pirro" È il titolo del Neues Wiener Journal, filonazista viennese, del 13 marzo 1 932, e si riferisce alla vittoria elet80

torale di Hindenburg. « La sconfit­ ta di Hitler come candidato alla pre­ sidenza - afferma il giornale - è assai meno sentita della vittoria ri­ portata da lui come capo del parti­ to. » Lo stesso giorno il " Corriere del­ la Sera • scrive tra l'altro: « La so­ cialdemocrazia tedesca esce disfatta dalla lotta : essa non ha posto nep­ pure una candidatura propria, ma si è acquattata dietro la quadrata figu­ ra di Hindenburg, l'uomo che nel pas­ sato è stato il piu combattuto e ol­ traggiato dai socialisti » .

l miracoli della propaganda . nazi sta La propaganda nazista nelle nume­ rose campagne elettorali del 1932 si affina progressivamente fino a di­ ventare « un piccolo capolavoro di tecnica agitatoria » , come l'ha defi­ nita Alan Bullock (op. cit.). Manife­ sti, dischi, assembramenti con alto­ parlanti in tutti i piu piccoli villag­ gi, imponenti comizi di massa tenu­ ti in tutte le grandi città, intermina­ bili viaggi da un capo · all'altro della Germania in auto, in treno, e poi spettacolarmente - in aereo da parte dei leaders. « Anche solo come prova

gi conquistati contro i 133 dei soc ialdemocratici, gli 89 dei comunisti e i 75 del Centro cattolico) ; il 6 novembre, infi­ ne, dopo il nuovo scioglimento del Reichstag imposto dal cancelliere von Papen, le votazioni portano alla prima bat­ tuta d'arresto dei nazisti ( 1 96 seggi ), mentre avanzano an­ cora i comunisti ( 1 00 seggi) e continuano a flettere i social­ democratici ( 1 2 1 seggi) e i cattolici ( 70 seggi ) . M a nonostante i l marcato riflusso, i tempi sembrano or­ mai maturi per un'affermazione nazista. Hitler infatti non può contare ancora sulla maggioranza assoluta, ma neppu-

di resistenza fisica - scrive Bullock - il programma che si sobbarcarono Hitler e Goebbels è sbalorditivo. »

L'ebrezza della velocità « Hitler non guida mai, è troppo ner­ voso. Ma ha la mania della velocità » ( P. Kohler, op. cit.). « Le ferrovie lo esasperano per la loro lentezza. Una vettura che vada a meno di cento chi­ lometri l'ora è qualificata da lui "una carretta di buoi". Prende l'aereo per guadagnare tempo, ma si lamenta perché nell'aria "non sente• la velo­ cità » (0. Strasser, op. cit.).

Contro gli avversari licenza di uccidere Dopo essere state sciolte dal gover­ no il 14 aprile 1932, le SA vengono riammesse nella legalità due mesi piu tardi dal nuovo cancelliere von Papen, proprio alla vigilia delle ele­ zioni generali. Il leader comunista Ernst Thiilmann afferma che ciò equi­ vale a una vera e propria « istigazio­ ne all'omicidio ». Infatti ecco il bi­ lancio successivo degli scontri di piazza: tra il t• e il 20 giugno, in

Prussia, 461 battaglie con 82 morti e

400 feriti gravi ; in luglio 86 morti, di cui 19 in un solo giorno ( il 17 ad Al­ tona) con 285 persone ferite per colpi d'arma da fuoco.

SA ed SSP Sono come l'Esercito del la Salvezza ! L'esistenza in Germania di organizza­ zioni naziste paramilitari, come le SA e le SS, non mancava di preoccu­ pare le potenze occidentali. L'8 di­ cembre 1933, l'ambasciatore britanni­ co a Berlino, Sir Eric Phipps, incon­ trò il cancelliere Adolf Hitler e, co­ me ricorda Eden (Memorie, Garzan­ ti Ed. 1 962), volle avere notizie sulle funzioni di quelle organizzazioni. Hi­ tler credette di tranquillizzarlo escla­ mando : « Le SA e le SS sono per la Germania quello che l'Esercito della Salvezza è per la Gran Bretagna ». Al che Phipps non poté trattenere una risata. Qualche giorno dopo, il 12 di­ cembre, una nota del governo tede­ sco puntualizzava che SA e SS non erano delle organizzazioni militari, ma una formazione tipica del sistema politico nazista : « La loro unica mis­ sione » concludeva il comunicato « è di organizzare politicamente le mas­ se contro il pericolo comunista ». 81

re le altre forze politiche sono in grado di combinarsi in modo da costruire un sistema di governo stabile : i social­ democratici e il Centro avrebbero contro le estreme nazista e comunista ; d'altra parte, socialdemocratici e comunisti non pensano neppure lontanamente di accordarsi , anzi si combattono con sempre maggior asprezza. L'unica soluzio­ ne possibile è dunque un'·alleanza tra destra nazionale e nazisti ed è proprio questo che si verifica all 'inizio · del 1 93 3 , per le manovre del cancelliere nuovo, von Schleicher, e dell 'antico, von Papen, con la connivenza interessata di

l.a crisi della sodaldemocrazia Quando il 20 luglio 1932 von Papen scioglie d'autorità il governo social­ democratico della Prussia, il Partito socialdemocratico ( SPD) non sa rea­ gire se non con proteste formali. c Il rifiuto della socialdemocrazia di fare appello diretto alle masse per para­ lizzare l'azione illegale del governo scrive Enzo Collotti ( op. cit.) - con­ dannò definitivamente all'impotenza e all'isolamento la SPD, confermando­ ne il clamoroso fallimento politico ... L'alleanza coi partiti borghesi creò un limite invalicabile alle istanze po­ litiche e sociali della socialdemocra­ zia, che non fu piu nemmeno il par­ tito delle riforme, e che anzi.... fini per assumere il ruolo di forza tipica­ mente conservatrice. ,.

"Fascisti i soCialdemocratici" La polemica a sinistra tra socialde­

mocrazia e comunismo produce la definitiva frattura del movimento operaio tedesco. Per i comunisti la socialdemocrazia, definita • socialfa­ scismo •, è il primo nemico da batte82

re. In una nota ufficiale il KPD ( Par­ tito comunista tedesco) afferma : c La socialdemocrazia è il principale so­ stegno della ,borghesia, il suo riformi­ smo è socialismo nelle parole, ma fa­ scismo nei fatti "· Ernst Thalmann scrive su •l'Internazionale• ( fase. XIV ) : c Se non batteremo prima la socialdemocrazia, non potremo scon­ figgere nemmeno il fascismo ». Un al­ tro leader comunista, Rommele, af­ ferma in parlamento il 14 ottobre 1931 : c Sotto Briining patire la fame non . è meglio che sotto Hitler. Noi non temiamo i fascisti. Essi andran­ no rapidamente in sfacelo come qual­ siasi altro governo ,. ( da O. Flecht­ heim, Il KPD nel periodo della Re­ pubblica di Weimar, edizione Jaca Book, Milano 1970).

A destra si punta sulla maggioranza silenziosa Dopo le elezioni di novembre, i lea­ ders dell'economia tedesca rivolgono un appello a Hindenburg: c Affidan­ do al Fiihrer del piu forte partito nazionale la responsabilità di dirige­ re un governo presidenziale che com­ prenda i tecnici e le personalità piu preparate del Paese, verranno elimi­ nati i punti deboli e gli errori che

Hindenburg e del suo circolo di Junker (nobiltà terriera prusshma), e le raccomandazioni di larga parte della gran­ de industria : riuniti tutti dalla comune paura per l 'avanza­ ta comunista. La cerimonia ufficiale avviene il 30 gennaio 1 93 3 . Convocato in mattinata da Hindenburg, Adolf Hitler viene investito della carica di cancelliere del Reich. Quan­ do esce dal palazzo, la folla lo accoglie con ovazioni senza fine. Alla sera una fia�colata interminabile percorre le vie di Berlino, che rimane sveglia tutta la notte in una sara­ banda impressionante di canti, bagliori, croci uncinate . •

sono necessariamente impliciti in un movimento di massa, e si raggiunge­ rà l'energico consenso di milioni di uomini che oggi stanno silenziosi in disparte ». Tra i 38 firmatari spicca­ no Thyssen, Krupp, Bosch, Siemens, Schacht e von Schroder.

L'accordo H itler-von Papen Il 4 gennaio 1933 Hitler e von Papen si incontrano in casa del banchiere von Schroder e in un paio d'ore rag­ giungono un accordo che - secondo la testimonianza dell'attivo ospite si basa sui seguenti punti : assegna­ zione del cancellierato a Hitler e par­ tecipazione al governo di von Papen e dei suoi amici ; eliminazione dei so­ cialdemocratici, dei comunisti e de­ gli ebrei dai posti direttivi in Ger­ mania; ripristmo dell'ordine.

Hlndanburg spragla il caporale Il primo incontro di Hitler con Hin­ denburg, il 10 ottobre 1931, ha la­ sciato un'impressione non certo posi­ tiva nell'anziano generale: « Questo caporale boemo può diventare al mas-

simo ministro delle Poste ,. dice a von Schleicher subito dopo l'incon­ tro. Ancora il 26 gennaio 1933 Hin­ denburg non ha cambiato atteggia­ mento, e dice infatti al nuovo coman­ dante dell'esercito von Hammerstein: « Non ho alcuna intenzione di nomi­ nare il caporale austriaco ministro della Difesa o cancelliere ».

Un dlfticile equili brio Tlmes: « 1!. chiaro che si deve consi­ derare il Gabinetto Hitler-von Papen come un tentativo per equilibrare la maggiore esperienza dei conservato­ ri nazionalisti con il numero, l'entu­ siasmo e la forza d'attrazione dei lo­ ro nuovi alleati nazisti ,. (3 1 gennaio 1933).

Il culto per Il Capo Le manifestazioni entusiastiche del­ l'aprile 1933 provano che « la Ger­ mania nutre ancora, nel suo profon­ do, il culto tutto tedesco per il Ca­ po, il bisogno di legarsi a lui con un patto, giurandogli obbedienza, amore, fedeltà ,. ( F. Poncet, Documents di­

plomatiques français, 1967).

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LA FORMAZIONE DEL GOVERNO HITLER, a prima vista è un successo del gruppo conservatore che fa capo a Hin­ denburg e a von Papen. Ma il progetto di costoro di control­ lare e strumentalizzare ai propri fini Hitler e il nazismo si rivela come una pura illusione già dopo un mese. Il primo atto del nuovo governo è infatti lo scioglimento del Reich­ stag e il ricorso a nuove elezioni. Ora che Hitler e Goebbels hanno il controllo diretto della radio e dei giornali - e in piu possono manovrare la polizia della capitale e dei centri piu importanti del Paese grazie a Goring, diventato mini-

In minoranza i nazisti al governo

era un uomo colto e raffinato, mte­ ressato ad esercitare la propria in­ fluenza piu per sedurre le donne che per ammassare ricchezze » .

Solo tre degli undici posti disponi­ bili sono attribuiti ai nazisti nel pri­ mo Gabinetto Hitler : oltre al cancel­ liere, gli altri due membri sono Wil­ helm Frick, ministro degli Interni, e GOring, ministro senza portafoglio. I posti chiave sono invece affidati agli uomini di fiducia di Hindenburg: von Papen è vicecancelliere, il con­ servatore von Neurath ministro degli Esteri, von Blomber� ministro della Difesa, Hugenberg mmistro dell'Agri­ coltura. Seldte ministro del Lavoro.

OORING: « Un ladro su grande sca­ la, che saccheggiava i musei di tutta Europa peF arricchire le sue colle­ zioni private, si costruiva dimore fa­ stose coi soldi dello stato. Alla fine della guerra doveva essere l'uomo piu ricco di tutta la Germania. Do­ tato di grande fascino personale, e di acuta inteLligenza, ma totalmente amorale. Dedito alle droghe, negli ul­ timi anni viveva in uno stato quasi comatoso di torpore narcotico ».

l gerarchi giudicati

da uno di loro (Speer) GOEBBELS: « Piccolo, zoppo, ma dallo sguardo intenso e lampeggiante. Intelligente, abile, gran lavoratore. Per la sua capacità intellettuale, gi­ ganteggiava tra i pigmei mentali che circondavano Hitler. Nonostante la retorica fanatica dei suoi discorsi, Hitler durante un soggiorno in montagna

" Un alcolizzato, il piu rozzo e brutale dei gerarchi nazisti, totalmente privo. di cultura, dissimu­ latore, sadico » ( Speer in " Playboy").

BORMANN :

Il ReiChSIBU brUCII L'incèndio è appiccato poco dopo le 22 e quasi subito le fiamme si spri­ gionano altissime. Accorre molta gen­ te, tra cui anche il corrispondente del " Corriere della Sera" : « Davanti a noi si presentava, fantastica e dram­ matica visione, l'alta cupola del Reichstag ardente. Essa appariva il85

stro degli Interni in Prussia - la campagna elettorale si svolge a senso unico. Un solo partito praticamente tiene la piazza ; tutti gli altri sono sottoposti a continue minacce, sequestri, intimidazioni . Il 27 febbraio 1 933 la campagna di violenza giunge all'apice con l 'incendio del Reichstag : la propaganda nazista si scaglia con virulenza contro i comu­ nisti, accusati di aver preparato un colpo di Stato, e il gior­ no seguente Hitler fa emanare un decreto d'emergenza che annulla in pratica le garanzie di libertà personale e sociale. Tuttavia alle elezioni del 5 marzo, nonostante l'imponente

luminata come da un fuoco di ben­ gala e il vento spargeva miriadi di faville sugli alberi del parco circo­ stante... N"ell'aula gli incendiari deb­ bono aver cosparso del combustibile liquido per accelerare l'opera del fuo­ co attaccato ai tappeti, alle tende, al mobilio... Sembra che i focolai siano numerosissimi: una ventina ... La po­ lizia è persuasa che Marinus van der Lubbe (l'arrestato) faccia parte di una vasta banda istigata da sovver­ sivi locali .. ,. (28 febbraio 1933 ). .

HITLER: "Sono stati i comunisti " « Assistendo ieri notte al tragico spet­ tacolo dell'.incendio, Adolf Hitler · ha esclamato: •Qui avete un esempio di ciò che l'Europa e noi dobbiamo at­ tenderci dal comunismo. Su di esso cadrà ora il nostro pugno duro e possente•. Il pugno duro e possente del social-nazionalismo non ha tar­ dato a seguire la parola del capo ... » (• Corriere della Sera •, 1• marzo 1933). In virtU. del decreto del 28 febbraio, infatti, circa 4 mila funzionari comu­ nisti e un gran numero di dirigenti socialdemocratici e liberali sono ar­ restati. Rischiano la pena di morte.

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IL PROCESSO

I n d ifficoltà il teste Goring Insieme con l'olandese van der Lub­ be - un operaio un po' squilibrato di 24 anni, già conosciuto, quindi forse addestrato, dalla polizia tede­ sca - salgono sul banco degli impu­ tati il deputato comunista Emst Tor­ gler e i tre marxisti bulgari Georgi Dimitrov, Popov e Tanev. Presto ci si accorge che è un processo trucca­ to. Dimitrov, che si è assunto la prO:. pria difesa, mette subito in imbaraz­ zo la corte e il teste Goring con le sue controdomande � a un certo · pun­ to Goring esplode: - Via di qua, canaglia! - Avete forse paura delle mie domande, signor presidente del Reichs­ tag? - ribatte Dimitrov. - Aspetta solo che ti abbiamo fuo­ ri da quest'aula, canaglia! - urla esa­ sperato GOring. Anche sotto la pressione dell'opinio­ ne pUbblica mondiale, Torgler e i tre bulgari sono assolti ; van der Lubbe viene riconosciuto unico colpevole, e decapitato ( dal verbale del tribunafe di Lipsia, riportato da William Shi­ rer, op. cit.).

campagna di persuasione e di intimidazione, il Partito na­ zista non riesce ancora a conquistare la maggioranza asso­ luta (288 seggi su 647 : 43 ,9 per cento) ; i socialdemocratici e i comunisti sono sempre sulla breccia, i primi con oltre 7 milioni di voti e 1 20 seggi, i secondi con 4,8 milioni di voti e 8 1 seggi. Ma sono queste le ultime elezioni formalmente " regolari " del Reich tedesco. Il 23 marzo Hitler riesce a far passare in parlamento la cosiddetta " legge delega " costitu­ zionale, che affida al Fiihrer il potere legislativo per quattro anni. Le SA e la polizia di Goring sono i migliori sostenitori

Shirer accusa le SA nazi ste c

Dal palazzo del presidente del Reichstag, che allora era GOring, un passaggio sotterraneo portava all'edi­ ficio del Reichstag. Attraverso que­ sta galleria, Karl Emst, ex inservien­ te d'albergo divenuto capo delle SA di Berlino, la notte del 27 febbraio aveva guidato un piccolo reparto di uomini delle SA nel Reichstag, dove essi sparsero benzina e sostanze chi­ miche autocomburenti, tornando poi rapidamente nel palazzo da cui era­ no venuti... La coincidenza che i na­ zisti avessero trovato un incendiario comunista demente, il quale intende­ va fare esattamente quanto essi stes­ si avevano deciso di attuare, può ben sembrare incredibile ; eppure ve ne sono le prove » (W. Shirer, op. cit.).

Goring conferma Hermann Rauschning, presidente del Senato di Danzica, ha occasione di parlare con Hitler pochi giorni dopo l'incendio del Reichstag. Mentre è in anticamera con GOring, Himmler e altri gerarchi, scopre cosf la verità : « Gli incendiari non erano altri che

i dirigenti del Partito nazionalsocia­ lista, Hitler era a conoscenza del pro­ getto e l'aveva espressamente appro­ vato... GOring raccontava, con molti dettagli, in qual modo i suoi " giovi­ notti" avevano utilizzato un passag­ gio sotterraneo per introdursi nel Reichstag... Poco era mancato che venissero acciuffati... Nella loro fret­ ta non avevano potuto completare il loro bel lavoro ,. (H. Rauschning, Hi­ tler mi ha detto, Rizzoli 1945). Un'altra testimonianza è quella del generale Franz Halder, che a Norim­ berga ha dichiarato: « Il 20 aprile 1942, mentre eravamo a pranzo col Fiihrer per il suo compleanno, si par­ lò per caso del palazzo del Reichstag. GOring allora interruppe tutti ad al­ ta voce : "L'unico a sapere veramen­ te qualcosa sono io, perché sono sta­ to io ad appiccarvi il fuoco". E si batté felice la coscia con la mano ».

Tuttavia il caso non è ancora risolto Nel 1955 il giornalista tedesco Fritz Tobias volle condurre un'indagine personale sulla vicenda dell'incendio del Reichstag. Dopo quattro anni dì lavoro, nel 1 959, pubblicò sulla rivi­ sta " Der Spiegel " il risultato della 87

della legge, la quale viene approvata dopo che tutti i depu­ tati comunisti e una dozzina di quelli socialdemocratici so­ no fuggiti o sono stati imprigionati , e mentre sulla piazza antistante la sede provvisoria del Reichstag le SA grida­ no con martellante cadenza " o la legge o la morte , . Le sedi dei partiti e dei sindacati sono a piu riprese devastate, i lo­ ro fondi rubati, i loro giornali soppressi . L'epurazione nelle amministrazioni e negli uffici pubblici di tutti gli elementi pericolosi per il regime - marxisti, democratici, ebrei si sviluppa fin dall'inizio con eccezionale determinazione .

sua indagine. (Gli articoli furono poi dal Tobias raccolti in un volume, Der Reichstagsbrand, pubblicato a Ra­ stadt nel 1962. ) Il Tobias arrivò alla conclusione che la spiegazione piu semplice era anche quella giusta : la responsabilità dell'incedio, cioè, non poteva essere che dell'accusato Ma­ rinus van der Lubbe. Si sarebbe trat­ tato insomma del gesto isolato di un individuo ribelle contro la società. Lo stesso Alan Bullock, nell'edizione riveduta e corretta del suo volume Hitler, studio sulla tirannide pubbli­ cata nel 1965 da Mondadori, riconob­ be di non essere piu tanto s.icuro che l'incendio fosse di ispirazione nazista e concluse : « Il quesito : " Chi appic­ cò il fuoco? " rimane ancora oggi in­ soluto "·

Hitler non si tolse mai di dosso Il mantello della legalità La legge delega « zur Behebung der Not von Volk und Reich » (per elimi­ nare le sofferenze del popolo e del Reich ), votata il 23 marzo 1933, è il fondamento giuridico del regime na­ zista. 88

« Svincolando il potere esecutivo (go­ verno) da ogni controllo parlamenta­ re - scrive Enzo Collotti (op. cit.) ­ essa costitui dal punto di vista for­ male la costituzionalizzazione di ogni arbitrio, fornendo lo strumento di­ retto della dittatura. » La Costituzio­ ne di Weimar, formalmente, non sa­ rà mai abrogata ; si procederà inve­ ce a successive proroghe di questa legge (l'ultima il 30 gennaio 1943, a tempo indeterminato). « L'originalità della visione politica hitleriana - scrive Alan Bullock ( op. cit.) - consistette proprio nel capi­ re che in uno Stato moderno le vere rivoluzioni si fanno con e non con­ tro lo Stato ... Hitler non si tolse mai di dosso il mantello della legalità, ben comprendendo quale enorme va­ lore psicologico abbia l'avere la leg­ ge dalla propria parte. Preferi inve­ ce capovolgere la legge e dare san­ zione legale a ciò che era natural­ mente illegale e ingiusto ».

Fu un decesso volontario L'avvocato Kuboschok, difensore del · governo del Reich ·ai processo di No­ rimberga, dichiarerà nella sua arrin­ ga : « Tutti i partiti politici si sciol­ sero volontariamente. E non basta,

Nel giro di tre mesi tutti i partiti, tranne il nazista , sono stati proscritti o si sono sciolti " spontaneamente " , e la me­ desima sorte hanno subito i sindacati . Il 20 maggio una nuova legge ha posto fine al sistema della contrattazione diretta tra operai e datori di lavoro per la fissazione dei ·COntratti collettivi, che sono ora stabiliti direttamente dal governo. Anche il sistema federale del Reich è stato svuota­ to con la creazione di nuovi funzionari (Reichsstatthalter) che in pratica sostituiscono le autorità elettive locali. Quello che non è mutato è lo stato dell'economia tedesca,

essi assicurarono a Hitler una leale e indefettibile collaborazione nello stato nazionalsocialista » .

Le masse si fidavano di Hitler « All'autoevirazione del Reichstag se­ gue quella dei partiti. Hitler viene lasciato padrone del campo, e ciò non avviene in uno spirito di rasse­ gnazione, ma per uno spontaneo ge­ sto di fiducia. Senza dubbio era esat­ to che la maggioranza del popolo · te­ desco accordasse la propria fiducia alle promesse di Hitler e alle misure da lui inizialmente adottate. La po­ polazione voleva uscire dalla miseria e, dopo il precedente fallimento dei governi democratici, credeva che i mezzi e le idee lodati da Hitler fos­ sero adatti a quello scopo » ( Hj almar H. G. Schacht, La resa dei conti con Hitler, traduzione di Roberto Mar­ gotta, op. cit.).

La sterilizzazione dei malati e l'epurazione dei funzionari Fin dai primi mesi di vita, il nuovo regime emette tutta una serie di leg­ gi per regolare la vita dei cittadini

tedeschi secondo i principi razziali della Weltanschauung nazista. Con la legge di epurazione del 7 aprile ven­ gono rimossi dai loro posti i funzio­ nari amministrativi di razza ebraica e chiunque abbia dimostrato simpa­ tie per i partiti di sinistra; viene re­ golata anche in modo diverso la pro­ fessione forense. Il 14 luglio entrano in vigore la legge sulla sterilizzazio­ ne dei malati ereditari (in omaggio al principio della sanità della stirpe) e un'altra legge sul diritto di citta­ dinanza, intesa a colpire (col disco­ noscimento della nazionalità) i tede­ schi costretti a emigrare all'estero. Il 22 settembre viene creata la Ca­ mera culturale del Reich, che sanci­ sce il controllo di Goebbels su tutta l'attività editoriale, giomalistica, tea­ trale e radiofonica.

Nascono i Lager e si organizza l a Gestapo Già nel 1933 i campi di concentra­ mento in Germania sono 45 con non meno di 40 mila persone intemate (dati tratti dal Livre b run sur l'in­ cendie du Reichstag ou la terreur hi­ tlérienne, Parigi 1933 ). GOring ha crea­ to la Polizia segreta di Stato (Ge-

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la sua profonda crisi testimoniata dall'esistenza di circa 6 milioni di disoccupati . Hitler a questo proposito ha blocca­ to subito la rivoluzione, secondo le idee espresse piu volte in passato : niente nazionalizzazioni, niente rifo rma agra­ ria, ma blocco dei salari e avvio di una politica di interven­ to pubblico ; il tutto . con la collaborazione di un Consiglio generale dell'economia, in cui sono stati riuniti i piu po­ tenti industriali e uomini d'affari tedeschi, da Thyssen a Bosch, da Krupp a Siemens . Non è cambiato neppure l 'atteggiamento dell'esercito, che

stapo) fornita dei piu ampi poteri : « Come la Wehrmacht aveva la fun­ zione di preparare la lotta contro i nemici esterni - scrive Enzo Collotti (op. ci t.) - la polizia politica doveva lottare contro il nemico interno... A­ veva quindi compiti non soltanto re­ pressivi, ma anche preventivi. .• In tal modo ogni arbitrio era legalizzato, ogni sospetto diventava un'accusa precisa, ogni attività sulla quale po­ tessero sorgere dubbi era un crimi­ ne comprovato ... "

"Non è vero che i pio preferiscono essere li beri piuttosto che potenti " « Sarebbe falso pensare che, siccome era entrato alla Cancelleria dalla por­ ta di servizio, il movimento nazista non possedesse una genuina forza ri­ voluzionaria ... Il 1933, come altri an­ ni di rivoluzione, generò grandi spe­ ranze... Molti pensarono che fosse cominciata una nuova era, poiché Hitler era riuscito a portare alla lu­ ce le energie latenti della nazione, a risvegliare la fede del popolo tede­ sco. Non bisogna insistere solo sul­ l'elemento della coercizione e ignora­ re il vasto seguito volontario del qua90

le il Fiihrer godeva in Germania: perché, non è vero che i piu preferi­ scano essere liberi piuttosto che po­ tenti, secondo quanto affermò il filo­ sofo inglese Mill " (Alan Bullock, op. . cit.).

"Incanaliamo la rivoluzione" 6 luglio 1933, discorso di Hitler ai governatori del Reich : « La rivolu­ zione non è uno stato permanente. La corrente rivoluzionaria che abbia­ mo messo in moto dev'essere inca­ nalata, deve diventare evoluzione ... Non dobbiamo licenziare un uomo d'affari solo perché non è ancora na­ zionalsocialista... In questo campo l'unico criterio di giudizio dev'essere quello della capacità ... "·

"MONSIGNOR PACELLI , una vecchia conoscenza" Il palazzo del Nunzio Apostolico a Monaco è proprio di fronte alla sede del Partito nazista. « Nessuna crocia­ ta del Vaticano avrà luogo contro di noi " dice Hitler a Breiting nel giu­ gno 193 1 . « Conosciamo monsignor· Pacelli, che per 12 anni è stato rap­ presentante diplomatico del Vatica-

dopo aver favorito la nomina del Gabinetto Hitler per ra­ gioni tattiche, si .è via via avvicinato anche ideologicamen­ te al nuovo regime, con la promozione ai posti di comando di uomini di sicura fede nazista· come il ministro della Di­ fesa Wemer von Blomberg e, dal gennaio 1 934, il nuovo co­ mandante supremo· della Reichswehr, Wemer von Fritsch. Nei rapporti internazionali, infine, Hitler entra sulla scena politica mondiale con la conclusione del Concordato con la Chiesa cattolica (20 luglio 1 933), una specie di attestato " di fiducia " per il nuovo regime . •

no in Germania ... Pacelli ha vissuto la Repubblica dei Consigli a Monaco; non tema, in Germania non ci saran� no piu scontri con i cattolici " ( E . Calie, op. cit.).

Estirpare il cristianesimo Nella primavera del 1933 Hitler par­ la con i suoi intimi: « Il fascismo può, se vuole, concludere la sua pa­ ce con la Chiesa. Anch'io la farei. E perché no? Ciò non mi impedirà di estirpare il cristianesimo dalla Ger­ mania ... I preti cederanno senza com­ battere. Fiutano già d'onde il vento soffia, sono tutt'altro che ignoranti " (H. Rauschning, op. cit.).

LA FIRMA DEL CONCORDATO

vemo del Reich e della sua reputa­ zione " ( "Volkischer Beobachter", 23 luglio 1933 ). Queste le considerazioni politiche, che hanno indotto Hitler alla .firma del Concordato; quanto al mantenimento delle promesse, la que­ stione è secondaria.

E quello che interessa alla Chiesa Ma anche la Chiesa ha i propri mo­ tivi. Il regime di Hitler, secondo l'o­ pinione di quei giorni, non sarebbe durato a lungo: quindi un accordo col Fiihrer sarebbe diventato utile in seguito sotto qualsiasi altro regi­ me. « Un concordato col Reich scriveva W. Gurian - servirà come punto di partenza per qualsiasi trat­ tativa futura " (da G. Lewy, I nazisti e la Chiesa, op. cit.).

Quello che interessa a HiUer

Pastorale dei vescovi cattolici

« La campagna di agitazione e di provocazione condotta per anni con­ tro il nostro partito a causa della sua pretesa ostilità verso la religio­ ne è stata ora sconfessata dalla Chie­ sa stessa. Questo fatto costituisce un enorme rafforzamento morale del go-

« Non dovrebbe esser difficile per un cattolico apprezzare il nuovo Stato tedesco e sottomettersi alla sua au­ torità, data la grande importanza che, nella Chiesa cattolica, è sempre stata data alla gerarchia e all'autori­ tà " ( 10 giugno 1933 ).

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SOTTO LA CENERE DELL'ORDINE e della fiducia ufficia­ li, il fuoco dell'insoddisfazione e della rivolta contro il re­ gime cova in diverse fonne, nelle fabbriche, nelle scuole, in molti organismi sociali. Il movimento operaiQ ha subito dapprima con incredulità e poi con impotenza la distruzio­ ne di tutte le sue organizzazioni di massa, partiti, sindacati, ' giornali ; ma dopo i primi mesi di timorosa incertezza la re­ sistenza ha cominciato a operare clandestinamente nei luo­ ghi di lavoro. Gli episodi di violenza e di terrore hanno già costretto molti artisti e intellettuali democratici ad abban-

Eliminiamo il grasso SUPBriiUO dBI POPOlO IBdBSCO Il patrimonio delle vecchie organiz­ zazioni sindacali è stato confiscato nel 1933 e assegnato al nuovo " Fron­ te del lavoro ", lo strumento con il quale il partito « regola, configura, plasma e gestisce la vita dei lavora­ tori tedeschi del braccio e della men­ te », Accanto ad esso è stata crea­ ta l'organizzazione dopolavoristica Kraft durch Ereude ( forza nella gioia), che si fonda sul motto del suo ispiratore Robert Ley: « Dobbia­ mo eliminar-e nel nostro popolo il grasso superfluo, perché il corpo riacquisti la necessaria tensione ». Nelle fabbriche, il nuovo sistema in­ staurato dai nazisti si basa sul " con­ siglio dei fiduciari •, una specie di or­ gano rappresentativo che ha il com­ pito di « approfondire la reciproca fiducia tra lavoratori, imprenditori e

Riunione di gerarchi naz.isti

( 1933)

pubblica amministrazione �. Si cer­ ca di realizzare « un'imponente ope­ ra di irreggimentazione e di esalta­ zione in senso nazionalistico. dello spi­ rito collettivo » (E. Collotti, op. cit. ).

Nazisti in mi noranza nei consigli di fabbrica Sennonché, nelle elezioni dei consigli dei fiduciari di fabbrica, i nazisti si trovano subito in difficoltà: nel 1 934, infatti, il 40% degli operai si astiene dal votare, e i candidati nazisti ot­ tengono appena il 25% delle preferen­ ze ; l'anno dopo, nonostante il clima di terrore, l'opposizione è ancora su­ periore al 25 % . A questo punto, per evitare ulteriori insuccessi, le elezio. ni in fabbrica sono abolite (Walter Bartel, sul Calendario del Popolo, 1969).

Hitler vuole il potere per I l bene del popolo « Hitler non voleva il sovvertimento dell'ordine sociale, né lo scioglimen­ to dell'ordine politico, la detronizza­ ' zione della Chiesa e l'abbandono del­ le tradizioni nazionali, e nemmeno il dominio di una sola classe : egli vo.

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donare la Germania, ma qualcuno è rimasto al suo posto, nelle università e nei centri culturali, per portare avanti la opposizione sotterranea. t! però tra le stesse file dei nazisti che si sviluppa il malcontento piu profondo - quanto mai ambiguo e disordinato - contro il nuovo regime. Per la si­ nistra del partito e per le SA l'annientamento dei man:i­ sti non è stato che la prima parte della rivoluzione, che ora deve svolgersi con altrettanta durezza contro la destra con­ servatrice che domina il Paese : i grandi industriali e gli Junker, i loro rappresentanti politici reazionari e la casta

leva solo il potere per sé e per il suo partito, per togliere il popolo tedesco dalla miseria » ( Schacht, op. cit.).

Il controllo della stampa

Thomas Mann e Bertolt Brecht ••alle fia m m e""

Il primo rogo di libri appartenenti alla " disgregatrice letteratura ebrai­ ca" avviene il 9 maggio 1 933, all'uni­ Una prima anticipazione sui futuri versità di Berlino, con la regia del­ interventi del regime in campo cul­ l'esultante Goebbels. Vengono date turale e artistico è fornita da Hitler alle fiamme le · opere dei " miserabili nel colloquio con Breiting del 193 1 . letterati " emigrati all'estero: da Tho­ Sulla stampa: « La cosiddetta gran­ mas e Heinrich Mann a Kurt Tuchol­ de stampa d'informazione... sarà co­ sky, da Franz Werfel a Bertolt stretta a dare sul conto nostro le Brecht. Alcuni uomini di cultura so­ informazioni che a noi piaceranno. no rimasti: per costringerli al silen­ Dovranno ballare al suono della no- . zio sarà usata la tortura, come nel stra musica, perché i lettori affamati caso di Karl von Ossietzky, premio di sensazioni esigono notizie... Il con­ Nobel per la pace nel 1935, e di Erich tenuto delle nostre notizie li farà Miihsam, ucciso in un campo di con­ rimanere interdetti ». Sull'editoria: centramento. « .. Si incoraggiano i libri contro la rinascita della Germania. Va da sé L'istruzione è piu che noi bruceremo questi libracci e li bandiremo da Vienna come da Ber­ pericolosa del veleno lino » ( E. Calie, op. cit.). E già nel 193 1 , appunto, i nazisti han­ Hitler parla nell'agosto del 1932 a no dato la dimostrazione pratica dei una riunione dei quadri superiori na­ loro sistemi, costringendo il governo zisti: « L'istruzione generale è il ve­ - mediante una campagna di v-io­ leno piu corrosivo e piu dissolvitore lenza ininterrotta sugli spettatori che il liberalismo abbia mai trovato a vietare le proiezioni del film anti­ per la propria distruzione. Non vi militarista « Niente di nuovo sul può essere che un grado di isti'!JZio­ ne per ciascuna classe e, in ogni clasfronte occidentale ».

Faremo ballare l giornalisti

.

-

degli ufficiali pru.ssiani . E anche tra costoro, ma per motivi opposti, comincia a manifestarsi una certa insoddisfazio­ ne : tra i ministri conservatori del Gabinetto Hitler, che si vedono ridotti a semplici esecutori della volontà del Fiih­ rer ; tra gli alti esponenti militari, che si trovano di fronte alla concorrenza di · Rohm e delle sue SA � due milioni di uomini annati . Tutte queste contraddizioni scoppiano nella primavera del 1 934, quando un nuovo problema si af­ faccia sulla scena politica : la nomina ormai prossima del nuovo presidente del Reich, dato il peggioramento delle

se, per ciascun gradino. La totale li­ bertà d'istruzione è il privilegio del­ la classe scelta e di coloro che essa ammette nel suo seno. Tutto l'appa­ rato della scienza deve rimanere sot­ to un controllo permanente... Conse­ guenti a noi stessi, accorderemo al­ la gran moltitudine della classe in­ feriore il beneficio dell'analfabeti­ smo ,. (H. Rauschning, op. cit.).

L' università del buon nazi sta Queste direttive valgono soprattutto per i territori che saranno conqui­ stati. E in Germania? Nel 1934 viene creato il Ministero della scienza, del­ l'educazione · e dell'istruzione pubbli­ ca ; a. capo dell� commissione p�r l'i· struz10ne supenore vengono chiama­ ti Hess, Rosenberg e Frank. In poco tempo l'università si trasforma cosi in centro propulsivo della fede na­ zista, dove per far carriera si richie­ de non tanto una base culturale e scientifica, quanto la fedeltà al regi­ me e la capacità di usare con ele­ ganza il pesante linguaggio nazista. c Un buon docente - stabilisce una massima del gerarca Herd Riihle deve essere anche un dirigente e un educatore. ,. ·

Eden: "Hitler sa bene di che cosa sta parlando" Il 20 febbraio 1934 Anthony Eden in­ contrò per la prima volta il cancel­ liere Hitler. Racconta nelle sue Me­ morie (Garzanti Ed. 1962) : « In quel­ le discussioni Hitler mi dette l'im­ pressione di essere ben piu che un de­ magogo. Sapeva di che parlava e, man mano che i lunghi colloqui procede­ vano, mostrò una completa padronan­ za della materia... Si disse convinto che se con una convenzione si fosse potuta assicurare la pace per un cer­ to numero di anni, sarebbe stato un felice evento... Dichiarò che la Ger­ mania non aveva interesse ad aggre­ dire. La guerra aveva insegnato ai suo Paese che distruggere era piu facile che costruire, e il popolo, in passato militarista, capiva ora che la pace avrebbe dovuto essere lo stato per­ manente dell'umanità "·

SA: orge e champagne La dubbia moralità di Rohm è co­ nosciuta da tempo a Berlino. Le sue perversioni, anche. Sembra che su questa strada sili stato premurosa­ mente assistito dal suo fido Edmund 95

condizioni di salute di Hindenburg. A questo punto Adolf Hitler si trova di fronte a una scelta indifferibile . Da una parte ci sono le SA e i militanti della sinistra del partito che chiedono a gran voce il via per la " seconda rivoluzio­ ne " ; dall'altra le forze economiche e l 'esercito che recla­ mano la fine del disordine sociale - in altre parole la li­ quidazione delle SA - offrendo in cambio il loro benesta­ re per l 'elezione di Hitler a presidente. Tra le due alterna­ tive il Fiihrer sceglie la seconda. La resa dei conti con le SA e gli altri oppositori del regime avviene il 30 giugno

Heines. Si parla di banchetti favo­ losi, con menu tipo : cosce di rana, lingue di uccello, pinne di pescecane, uova di gabbiano e, naturalmente, champagne. Ma a parte la sua per­ versione, Rohrn, « socievole, simpati­ co, servizievole coi suoi camerati scrive Rauschning (op. cit.) - è so­ prattutto un condottiero, un tipo di lanzichenecco » ,

"Adolfo è ignobile ci tradisce tutti" Nella primavera del 1933 Rauschnin� incontra Rohrn al ristorante; questi ha bevuto un po' e non riesce a trat· tenersi: « Adolf è ignobile, ci tradi­ sce tutti. Accosta soltanto i reaziona· ri. Disprezza i suoi vecchi carnera. ti... Facciamo o non facciamo una ri· voluzione? e canticchia la Marsi­ gliese. - Se facciamo una rivoluzio­ ne dobbiamo esprimere con il no­ stro sforzo qualcosa di nuovo, qual· cosa come la leva di massa della Rivoluzione francese... Adolf è stato a scuola da me. Da me ha imparato tutto quello che sa di argomenti rni­ !itari... Ma è rimasto un civile, un imbrattacarte, un sognatore, un pic­ colo borghese » (Rauschning, op. cit.). -

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E Hitler ringrazia « Caro Rohrn La lotta del movimen­ to nazionalsocialista e la nostra ri­ voluzione sono state possibil i grazie all'energica soppressione del terrore rosso da parte delle SA. Se è dovere · dell'esercito garantire la difesa delle frontiere nazionali, spetta alle SA consolidare la vittoria della rivolu. zione ... Mi sento in dovere di ringra­ ziarti, caro Emst Rohm, per i pre­ ziosi servigi resi al movimento e al popolo tedesco ; e voglio aggiungere che sono veramente molto grato al destino di poter chiamare uomini come te amici e compagni di lotta. Tuo Adolf Hitler » (pubblicata sul "VOlkischer Beobachter", 2-1-1934 ). ...

La none dei lunohi coltelli Notte del 30 giugno 1934. In una pen­ sione di Bad Wiessee, a sud di Mona­ co, molti gerarchi delle SA sono a let­ to, in attesa della riunione del gior­ no dopo, alla quale parteciperà anche il Fiihrer. Hitler arriva in anticfpo,

1 934, la " notte dei lunghi coltelli " . È Hitler in persona, con il fedele Goebbels al fianco, che guida le operazioni dei.:. la cattura di alcuni capi delle SA radunati a Bad Wiesse, una stazione climatica alpina a sud di Monaco, mentre a Berlino GOring e Himmler arrestano e fucilano altri capi delle SA. In una notte cadono sotto i colpi delle SS hitleria­ ne centinaia di �rsone . Si è trattato - dirà poi la versio­ ne uffici�:lle - di un'operazione d'emergenza per stroncare un tentativo di colpo di Stato. In realtà molti degli uccisi non avevano certo un atteggiamento da " cospiratori " al

armato, con una grande scorta di uo­ mini ; si dirige alla camera n. 7. - Chi è là? - domanda Rohm con voce addormentata. - Sono io, Hitler, apri subito. - A quest'ora? T'aspettavo a mezzogiorno. Rohm si alza, apre la porta e arretra. Hitler gli lancia un fiotto di ingiurie in faccia... In una cella Rohm assiste alla fucilazione dei suoi fedeli. Una pistola è stata messa sul tavolo ... Ma Rohm grida : - No, io non renderò questo . servizio ad Adolf! Se vuole uccidermi, che ne porti anche la re­ sponsabilità! - Rohm viene assassi­ nato poco dopo nella ·stessa cella ( tratto da O. Strasser, op. cit.).

HiUer "ripulisce" fa Germania Oltre a Rohm, Gregor Strasser e von Schleicher, vengono uccisi nella " not­ te dei lunghi coltelli • anche altri av­ versari politici di destra e di sinistra (come von Bosé e Jung, segretari di von Papen, ed Erich Klausener, ca­ po dell'Azione Cattolica) ; sono eli­ minati anche vecchi nemici come von Kahr ( il • traditore• del putsch di Mo­ naco) e testimoni pericolosi come Karl Ernst (implicato nell'incendio del Reichstag).

« Il 30 giugno appare una tappa mol­ to importante nel consolidamento al potere del nazionalsocialismo e nella caratterizzazione della stessa fisiono­ mia del regime ,. scrive Enzo Collotti (op. cit.). « Era la vittoria dell'" evolu­ zione• sulla •rivoluzione•, era la con­ ferma della scelta in favorè delle for­ ze della conservazione reazionaria. ,.

CONTRAS TI NEl COMMENTI DELLA S TA MPA Londra: « Qualunque co­ sa il mondo pensi di Hitler, questi ha dimostrato di essere un uomo d'azione e ha certamente consolida­ to la sua J>9Sizione ,. (2-7-1934). Tlmes, Londra: « Ciò che impressio­ na è il disprezzo per tutte le forme legali, le quali sono garanzie indispen­ sabili alla giustizia e sono sacrosan­ te in ogni moderno Stato civile. E ancor piu grave è l'indifferenza e quasi il compiacimento con cui que­ sti metodi da Medioevo sono stati accolti in Germania ,. (2-7-1934). Glomale d'Italia, Roma : « In 24 ore è stato ristabilito e assicurato l'ordi­ ne in Germania. La calma e l'ordine regnano in tutto il Reich. L'intero po­ polo tedesco marcia con Hitler con grande entusiasmo ,. (3-7-1934). Dally Mali,

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momento della cattura : Rohm era a letto mezzo ubriaco con un amico, von Schleicher e Gregor Strasser se ne stava­ no tranquilli nelle loro case. Un mese piu tardi, quando la mattina del 2 agosto Hindenburg muore, tutto è già pronto per la sua successione : le cariche di presidente e di cancel­ liere del Reich vengono riunite nella persona del Fiihrer, e a lui la Reichswehr presta giuramento. Da questo momen­ to, frantumati ormai definitivamente il sistema democrati­ co e l 'opposizione interna al nazismo, la ·storia di Adolf Hi­ tler e della Germania saranno una cosa sola. •

Dopo il massacro Hitler ha paura Di ritorno da Monaco, Hitler straor­ dinariamente eccitato disse a Speer: c Pensi, eravamo senza anni, e ign� ravamo se quei porci non si sarebbe­ ro fatti difendere dalle loro guardie annate ... ,. (Albert Speer, Memorie del Terzo Reich, Mondadori 1971 ). Rauschning lo incontra alcuni giorni piu tardi: c Aveva la faccia gonfia, i tratti rigidi. Il suo sguardo era offu­ scato; non mi guardava. Si trastul­ lava con le sue dita, distratto, apati­ co, assente.. . Mi era stato riferito che Ja notte vagava da una camera al­ l'altra, che i sonniferi non gli giova­ vano, o che egli rifiutava di prender­ ne, per timore di essere avvelenato ,. (H. Rauschning, op. cit.).

"lo sono il giustiziere supremo del popolo tedesco" c lo ero responsabile della nazione tedesca e di conseguenza, per venti­ quattro ore, toccava a me e a me solo essere il Giustiziere supremo del popolo tedesco. La rivoluzione sareb-

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be stata sanguinosa ; per indicarla si parlava della •notte dei lunghi col­ telli" ... Io ho dato l'ordine di fucila­ re i principali colpevoli e ho dato an­ che l'ordine di cauterizzare gli asces­ si causati dall'avvelenamento interno e da quello straniero, fino a bruciare la viva carne ... ,. (dal discorso di Hi­ tler, 13-7-1934, riferito da Max Gallo in La notte dei lunghi coltelli, A. Mon­ dadori Editore 197 1 ).

Il giuramento ai Fiihrer c Giuro dinanzi a Dio di obbedire in� condizionatamente ad Adolf Hitler, Fiihrer del Reich e del popolo tede­ sco, comandante supremo della Wehr­ macht, e impegno la mia parola di soldato che osserverò sempre que­ sto �uramento, anche a rischio del­ la VIta. ,. Cosi giurano gli ufficiali e i soldati tedeschi il 2 agosto 1934 . c Da allora qualsiasi eventuale oppo­ sizione dell'esercito al regime nazista sarebbe· stata una congiura contro l'autorità costituita ,. (J. Wheeler­ Bennett, op. cit.)�

Incontro del presidente del Reich von Hindenburg con Hitler (1933)

ORMAI PADRONE INCONTRASTATO DELLA GERMANIA, Adolf Hitler intraprende il suo piano di conquista in Eu� pa. � un programma estremamente chiaro e lineare nei suoi obiettivi, che il Ftihrer ha già piu volte illustrato nel Mein Kampf e poi in numerosissimi discorsi . Il primo passo sa­ rà quello di riaffermare la posizione di prestigio della Ger­ mania sul piano internazionale ; poi si dovranno unificare in un unico Reich tutti i popoli di razza tedesca, quindi tut­ ta l 'Austria e le minoranze etniche di Cecoslovacchia, Po­ lonia e Francia ; il nuovo Reich, infine, dovrà procurarsi lo

Agosto 1934: messaggio degli ebrei tedeschi a Hitler « Noi, membri della Federazione degli ebrei tedeschi-nazionali, fondata nel 1921, abbiamo sempre, in guerra e in pace, anteposto al nostro il bene del popolo e della patria tedesca, alla quale ci sentiamo costantemente le­ gati. Per questo motivo abbiamo ac­ colto con favore l'insurrezione del gennaio 1933, nonostante le sue du­ rezze contro di noi, perché vedevamo in essa l'unico mezzo per eliminare i danni provocati in 14 anni infelici da elementi antitedeschi • ( in Schacht, La resa dei conti con Hitler, op. cit.). La condanna degU ebrei

Le le gg i d i N ori m berga Nel settembre del 1935 il Reichstag viene convocato in sessione speciale a Norimberga, per l'approvazione del­ le leggi antiebraiche. « Pervaso della coscienza che la purezza del sangue tedesco è la premessa per la conti­ nuazione del popolo tedesco, e ispi­ rato dalla volontà indomabile di as100

sicurare l'avvenire della nazione te­ desca - afferma il preambolo - il Reichstag approva all'unanimità: l. I matrimoni tra ebrei e soggetti di sangue tedesco o assimilato sono proibiti ; 2. I rapporti extraconiuga­ li tra ebrei e individui di sangue te­ desco o assimilato sono proibiti; 3. Gli ebrei non possono tenere al loro servizio in qualità di domestiche don­ ne di sangue tedesco o assimilato che abbiano meno di 45 anni di età; 4. t:. proibito agli ebrei esporre ban­ diere dai colori nazionali tedeschi... "

A H itler la parte del sacerdote Il nazismo vuole uomini obbedienti e fanaticamente sottomessi, come so­ lo una religione li può plasmare; co­ si il credo nazista si trasforma sem­ pre piu in una religione. « L'anima della razza, il sangue e il suo appello misterioso, rappresenta­ no la potenza immanente e superiore concretizzata dal popolo ( Volk) ... Il Fiihrer, che sa cogliere in modo in­ fallibile i comandamenti dell'anima della razza , è anche il grande sa­ cerdote che sa esprimere la volon­ tà divina " (Léon Poliakov, Il na-

spazio vitale di cui ha bisogno per la propria esistenza (Le­ bensraum), e ciò a scapito dei popoli inferiori, quelli slavi, che occupano cosi vasti e ricchi territori nell'Est europeo. Per realizzare un simile programma, evidentemente, la Ger­ mania dovrà cominciare subito a rafforzarsi, in modo da po­ ter disporre entro breve tempo di un potenziale militare ben superiore a quello che attualmente possiede . Di qui la duplice direttiva che Hitler impone alla sua politica. All'in­ temo egli dà il via a un programma economico che mira quasi esclusivamente all'espansione della produzione e dei

zismo e lo sterminio degli ebrei, Ei­ naudi Editore 1955 ).

Non avrebbero dovuto mettersi in mostra

All'ebreo quella del diavolo

« Rispetto al problema ebraico ho sempre mantenuto lo stesso atteggia­ mento. Nel loro stesso interesse riten­ ni sempre che fosse un errore da par­ te de�li ebrei di tendere con tanto accanimento a occupare i posti chia­ ve nel campo della cultura. Cultura e civiltà hanno le loro radici nella re­ ligione, e la religione dei tedeschi è quella cristiana "' (Schacht, La resa dei conti con Hitler, op. cit.).

c Se l'ebreo non esistesse, bisogne­ rebbe inventario "' ha detto Hitler a Rauschning · ( op. cit.). L'ebreo infattì per il nazismo è come il diavolo per il cristianesimo. « Questo dualismo manicheo era essenziale. La presen­ za del diavolo faceva si che meglio si percepisse il dio : scatenando l'o­ dio verso l'Impuro, l'adorazione del­ la divinità ne veniva stimolata. La religione della razza dei Dominatori permetteva di ottenere dai fedeli ter­ rore e sottomissione generali ,. (L. Po­ liak.ov, op. cit. ). E per circondare di sacro orrore questo diavolo in carne e ossa, tutti i mezzi sono buoni. c Lo sapete - dice un volantino di Strei­ cher distribuito nel 1935 a Berlino che gli ebrei insidiano i vostri bimbi, violentano le vostre mogli e sorelle, uccidono i vostri genitori, rubano la vostra proprietà, si fanno beffe del vostro onore, distruggono la vostra Chiesa? Lo sapete che. i medici ebrei vi uccidono lentamente, e gli avvo­ cati ebrei non vi aiutano mai a otte­ nere giustizia? ,. ( " Storia Illustrata", agosto 1969).

Sul tavo lo del Fiihrer la nuova carta del l ' Europa

Nel 1 931 i piani di Hitler sono già molto articolati e si soffermano sui dettagl i dei singoli confini e delle forme di governo dei vari Stati eu­ ropei. « Se avremo riacquistato forza e potremo difenderci, l'Inghilterra e la Francia saranno liete di trovare un modus vivendi con noi. .. ,. Sulla Sviz­ zera: c Lei sa bene come me che Zu­ rigo, Basilea e Bema sono città te­ desche ». Sull'Italia: « Siamo dispo­ sti a rinunziare a Trieste e all'lstria ... Porremo ·la Dalmazia e altre regioni balcaniche sotto l'influenza dell'Ha101

servizi bellici : viene annunciata, per esempio, la costruzi