Primo abbozzo di un sistema di filosofia della natura

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Primo abbozzo di un sistema di filosofia della natura

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PRIMO ABBOZZO DI UN SISTEMA DI FILOSOFIA DELLA NATURA di Friedrich Wilhelm Joseph Schelling

CADMO EDITORE

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BIBLIOTHECA

Collana a cura di Lido Chiusane

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Friedrich Wilhelm Joseph Schelling

Primo abbozzo di un sistema di filosofia della natura

a cura di Gigliola Grazi

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Questo volume è pubblicato con un parziale contributo del Ministero della Pubblica Istruzione

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INDICE

Introduzione

pag.

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1. Ideale e resile: due prospettive nella lettura del mondo come sistema (p. 9). 2. I dualismi della natura e della coscienza: produttività e prodotto, riflessione e intuizione (p. 14). 3. La spiegazione della diversità della materia: fisica atomistica e fi>ica dinamica. Unificazione e superamento nell'atomistica dilamica (p. 20). 4. Spiegazione della differenza qualitativa della materia: le qualità originarie (p. 26). 5. Libertà e necessità nella formazione dell'organismo: l'impulso formativo (p. 35). 6. Organismo come sistema e sistema come organismo (p. 44). • e l'Anima del mondo(J). L'autore indica, già nella Prefazione, la particolare destinazione dell'opera, che è quella di servire da manuale per le lezioni accademiche; un manuale che, tuttavia, a volte appare provvisorio, poco sistematico, quasi compilato giorno per giorno. Infatti, Schelling lo presenta come il «primo tentativo» di costruzione di un sistema di filosofia dinamica: primo perché senza precedenti nella storia della ricerca sulla natura, ma anche perché suscettibile di ulteriori approfondimenti (4). Quest'opera, più ancora delle due che l'hanno preceduta, si confronta con le teorie scientifiche del tempo, nel campo della finca e della nuova chimica ma, soprattutto, in quello della fisiologia, della biologia e della medicina. È difficile distinguere in quale misura Schelling abbia utilizzato quelle teorie a conforto della

tt> F.WJ. SCHELLING, Erster Entwurfetnei Systems der Naturphilosopie, (fiir Vorlesungen) in Werke, nach der Originalausgabe in neuer Anordnung hrsg. von M. Schròter, Beck'sche Verlagsbuchhandlung, Munchen 1962-5 (I Nachdruck), II Hauptband (da ora II H, così come gli Erganzungsbande verranno indicati con E), pp. 1-268. (2) Ideen zu einer Philosophie der Natur, ah Einleitung in das Studium dieser Wissenschaft (1797), ivi, I E, pp. 77-350. O) Von der Weltseele, eine Hypotbese der hòheren Physik zur Erklarung des allgemeìnen Organìsmus (1798), ivi, I H, pp. 412-651. M) Schelling, si propone di costruire un sistema di filosofia dinamica, alla stregua di ciò che Le Sage aveva fatto con la filosofia meccanica.

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propria concezione filosofica e in quale altra esse ne abbiano addirittura favorito la costruzione. L'analisi che ne faremo in questa Introduzione evidenzia, tuttavia, la singolare sintonia ed i continui rimandi reciproci fra gli indirizzi scientifici dominanti alla fine del Settecento e le idee-guidà'del pensiero filosofico del periodo; ci riferiamo, in particolare, all'analogia esistente fra le scoperte sulle modalità di funzionamento di fenomeni quali il magnetismo, l'eccitabilità, il galvanismo, ed il rapporto che la filosofia romantica, e Schelling in particolare, stabiliscono fra il soggetto e l'oggetto, sia nel processo conoscitivo che nell'attività pratica. Nelle Idee leggevamo che l'uomo è nato «per esercitare tutte le sue forze nei confronti di un mondo che agisce su di lui e gli fa sentire la propria potenza, e sul quale a sua volta egli può agire di rimando: fra lui e il mondo non si deve dunque stabilire un abisso, fra di essi deve essere possibile il contatto e l'azione reciproca, perché solo così l'uomo diventa uomo»'5'; nel Primo abbozzo il rapporto duale si fa, da universale, specifico, ed è ricercato in ogni fenomeno del mondo.naturale, quasi a costituire un lessico, inscritto prima nel mondo fisico, poi in quello chimico, dopo ancora in quello biologico e, infine, in quello mentale. Allora, se si guarda alle fonti scientifiche che Schelling utilizza a sostegno di questo grande progetto sistematico e, insieme, come basi di precise indicazioni speculative, la sua filosofia della natura appare assai poco come un calco calato sul reale, dopo che ne siano già state costruite le linee strutturali, ed assai di più come il tentativo di collocare ogni fenomeno scientifico in un sistema che è il solo capace di dare il senso profondo di tutto ciò che è particolare. E ve-

Einleitung zu den Ideen, ivi, I H, p. 663 (trad. it. in L. PAREYSON, Schelling. Presentazione e Antologia, Torino 1975, p. 138).

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ro che, nel fare ciò, Schelling procede spesso per analogie e generalizzazioni, ma di frequente questo modo di procedere è comune anche ai biologi, ai fisiologi e ai medici del tempo, nei cui scritti è anche ricorrente, e ritenuta veritiera, la commistione fra osservazioni dei fenomeni ed ipotesi iperfisiche.

1. Ideale e reale: due prospettive nella lettura del mondo come sistema. Per un'adeguata comprensione del Primo abbozzo Schelling rinvia, nella stessa Prefazione, ai presupposti teorici elaborati nel suo scritto Sul fondamento e l'organizzazione intema di un sistema di fìsica speculativa, che sarà pubblicato di lì a poco (abitualmente indicato come Introduzione all'abbozzo)(é). Entrambi i saggi si fondano sul presupposto che la considerazione del sistema del conoscere dal punto di vista dell'ideale (filosofia trascendentale) e da quello del reale (filosofia della natura) trovi la propria ragione in un unico contrasto originario, che risiede nella natura del nostro io. Tale presupposto, presente con articolazioni diverse in tutti gli scritti precedenti, era stato considerato da Schelling nelle sue conseguenze per la conoscenza della natura già nelle Idee, nella Introduzione ad esse e nell'Anima del mondo. Nell'Abbozzo e nella sua Introduzione il contrasto è ulteriormente determinato nella distinzione, interna alla filosofia della natura, fra il punto di vista della produttività (proprio della fisica dinamica) e quello del

(*) Einleitung zu dem Entwutf eines Systems àer Naturphilosophie, oder iiber den Begnff der spekulatìve Physik una àie innere Organisation eines Systems dieser Wissenschaft, .vi, II H, pp. 269-326.

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prodotto (tipico della fisica atomistica), lìlntroduzione, dopo aver indicato i due diversi tipi di produttività dell'intelligenza — cieca e inconscia nell'intuizione del mondo reale, libera e conscia nella creazione di un mondo ideale — assegna il compito del superamento di questa antitesi alla filosofia, che stabilisce che «l'attività inconscia è originariamente identica a quella conscia e germogliata dalla stessa radice di questa»(7>. Infatti, poiché la filosofia come tale identifica attività conscia ed inconscia, ovvero ideale e reale, Schelling vede nella tendenza a ricondurre ovunque il reale all'ideale l'origine di quella che viene chiamata filosofia trascendentale. «Secondo questa veduta la natura, non essendo che l'organismo -visibile del nostro intelletto, non può produrre se non ciò che è conforme a regole e a scopi, ed è costretta a produrlo. Ma se la natura non può produrre se non ciò che è conforme a regole, e se lo produce necessariamente, ne segue anche che, nella natura pensata come autonoma e reale e nel rapporto delle sue forze, l'origine di tali prodotti conformi a regole e a scopi deve a sua volta potersi dimostrare come necessaria, e dunque che l'ideale deve anche a sua volta scaturire dal reale e venir spiegato a partire da esso [...]. E, se compito della filosofìa trascendentale è quello di subordinare il reale all'ideale, compito della filosofia della natura sarà invece quello di spiegare l'ideale a partire dal reale; entrambi le scienze sono quindi una scienza sola, la quale si differenzia soltanto per l'opposto orientamento dei propri compiti; poiché inoltre entrambi gli orientamenti sono non solo egualmente possibili, ma egualmente necessari, entrambi sono parimenti necessari nel sistema del sapere»