"Perché gli uomini fanno la guerra" fu scritto da Russell in risposta alla devastazione della Prima guerra mon
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Italian Pages 180 Year 2015
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IL PRl!'JUPIO DI CRESCl'U
A tutti gli uomini capaci di nuove impressioni e nuovi pen sieri, la guerra ha portato mutamenti nelle idee e nelle speran ze. Tali mutamenti sono dipesi dal soggetto e dalle circostanze; ma in ogni easo - anche se il prezzo dovrà essere un'ampia e radicalt' rifondazione della vita t>conomica e sociale. Per chi si pone al di fuori di quel cerchio di credenze e pas sioni che fanno apparire la guerra un fatto necessario, diventa inevitabile un isolamento, una separazione quasi insopportabile dall'auività generale. E proprio nel momento in cui il disastro universale eleva la compassione al suo più alto grado, la com passiont> stessa ci obbliga ad allontanarc·i da quell'impulso au todistmttivo che ha travolto l'Europa. Il desiderio impotente di
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salvare gli uomini dalla rovina verso la quale stanno precipitan do obbliga a opporsi alla corrente comune, farsi carico Jelrosti lità. essne considerato cinico. a perd«>re per il momento la tidu cia cli poter vincere. È impossibile impedire agli altri di essere ostili. ma è possibile evitare di esserlo da parte propria. grazie alrintelligenza e alrimmaginazione, oltr«> a tulla la ('omprensio ne che ne deriva. Perché senza comprensione ed empatia sarà impossibile trovare una cura al male che affligge il mondo. Ci sono due punti di vista sulla guerra e nessuno dei tlue mi sembra ade1-,'1.lato. In questo paese l'opinione generale vuo le che essa sia dovuta alla malvagità dei tedeschi: mentre la maggior parte dei pacifisti è persuasa dw la guerra sia da im putare ai grovigli diplomatici e all'ambizione dei governi. Io credo però ehe entrambi questi punti di vista falliscano nel comprendne eome la guerra origini dalrordinaria natura uma na. I tedeschi, e anche gli uomini dei loro governi, rientrano completamente nella media degli esseri umani: sono mossi dalle stesse passioni che muovono gli altri uomini, e non sono molto diversi dal resto del mondo. 1.Ù di là di qualche contin genza peculiare. La guerra è accettata da uomini che non sono né tedeschi né diplomatic-i con una tale prontezza, una docilità verso ragioni né vere né adeguate, che non sart>bhero possihili Sf' una profonda ripugnanza della guerra fosse diffusa in altrt> nazioni o classi. Le cose non vere a cui gli uomini credono, e le cose vere a cui non credono, sono un indice della loro im pulsività - non necessariamente di singoli impulsi individuali, ma comunque (dato che le opinioni sono contagiose)