Metaphorein n. 8 L’interrogativo Lukács

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Metaphorein n. 8 L’interrogativo Lukács

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L'INTERROGATIVO LUKACS GYoRGY LUKACS GRAND HOTEL ABISSO GYORGY LUKACS IL MANOSCRITTO-DOSTOEVSKIJ GIUSEPPE BEDESCHI DEL FASCINO DELLA RIVOLUZIONE MASSIMO CACCIARI DELL'IMPOSSIBILE ONTOLOGIA CESARE CASES LUKACS E BACHTIN MICHELE COMETA IL DEMONE DELLA REDENZIONE GYORGY MARKUS LUKACS E GOLDMANN SU KANT FERRUCCIO MASINI PER UNA FILOSOFIA DEL SAGGISMO ANTIMO NEGRI LA PARTICOLARITA ESTETICA GIUSEPPE PRESTIPINO IL REGNO DEi FINI ALBERTO SCARPONI L'ONTOLOGIA ALTERNATIVA NICOLAS TERTULLIAN NICHT DIESE TONE MARIO VALENTE LUKACS E L'IDEOLOGIA ITALIANA

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SCHWEPPENHAUSER

SULLA DIALETTICA IN STATO DI QUIETE

LIBRERIA TULLIO PIRONTI

metaphorein QUADERNI INTERNAZIONALI DI CRITICA E DI SOCIOLOGIA DELLA CULTURA

3" anno - numero 8

novembre 79 - febbraio 80

rivista quacl.rimestrale

Finito di stampare nel settembre 1982

direttore responsabile Orazio Gavioli

Un rmmero l. 9800 Estero l. 12000

redattore capo Silvano Zoi

Alla rivista si collabora per invito. I lavori v2.nno inv\ati alla segreteria di redazione. 1 dc:ittiloscritti non vengono restituiti.

redazione (sede di Firenze)

Andrea Calzolari, Sergio Givone Ferruccio Masini

linea graficE Eugenio Cam:me

(sede di Napoli)

Riccardo Dottori, Horst Ktinkler, Arturo Martone Giulio Raio, Romolo Runcini, Mario Valente stamp;

TIPOGRAFIA C. PIPOLA & C Vico Gerolomini, 9 - Napol tel. 45470:

segreteria di redazione c/o Libreria Tullio Pirontf

P.zza Dante 30/31 80135 Napoli tel. 347335

Autorizzazione del

Tribunale

(NA) - 2742

Casa Editrice

Librerfa Tullio Pironti • Napoli.

SOMMAIUO

EcH.toriale L'IN'l'ERROGA'i'IVO U'KACS a cura di Ferruccio Masini e M.ario Valente

3

GyOrgy Lukacs: Grand Hotel « A bis so >) (Nota introduttiva di Vittoria Franco)--

7

G-yOrgy Lukacs: Il Manoscritto-Dustoevskij (Nota introduttiva di Michele Cometa)

21

Giuseppe Bedeschi: Gyi5rgy Lukacs o dell'aristocratico fascino della rivoluzione

37

Massimo Cacciari: Lukacs o dell'impossibile ontologia

43

Cesare Cases: La teoria del romanzo in Luk:ics e Bachtin

55

I\i!ichele Cometa: Il demone dclla redenzione Dostoevski.i e il giovane Lukics

63

GyOrgy Markus: Lukacs e Goldmann su Kant L'ideologia e le sue ideologie

77

]Terruccio Masini: Per una filosofia del saggismo

97

Antimo Negri: La

«

particolarit3.

»

estetica di Gycirgy Lukics

101

Giuseppe Prnstlpino: Il {( regno dei fini }} nella scienza delle cause

115

Alberto Sca,:rponi: L'ontologia alternativa di GyOrgy Lukics

127

NiColas

141

Tertulian:

«

Nicht diese TOne

)>

Mario Valente: Lukacs e l'ideologia italiana

149

Nota bibliografica (a cura di Gianni Balestrieri)

159

CANTIERE

Hermann Schweppe:nhiiuser: Sulla dialettica in stato di quiete: apparenza e verita

165

CANGURO

Filippo Nibbi: Quattro poesie quasi (s)figurate (Nota introduttiva di Lorenzo Sbragi)

177

Guido Sabini: Frammenti di silenzio

183

Lino Matti: Il Borgomastro di Vacca Pezzata

185

Silvano Zoi: Gli uccelli csotici (Non c't problema)

193

:SACK GASSE

Ricette gastrointellettuali (Fly-by)

191

Una lcttera

202

Non si possono chiudere i conti con Lukdcs con la tetra indifferenza degli amministratori di quel che e 'viva ' e di quel che e 'morto ' nei grandi lasciti della cultura: sarebbe come arrendersi al verdetto di quella moda squisitamente « intellettuale )> che dissolve nel sospetto dell'ideologia o del totalitarismo ideologico tout court le posizioni di coloro che in modi diversi, non senza errori e inaccettabili semplifi-cazioni, hanno saputo contraddire, hanno avuto il coraggio di portare su di se l'intera responsabilitCl. del Zaro antagonismo, costruendo le loro armi di pensiero e snudandole. Sappiamo fin troppo bene come oggi si consideri con sufficienz.a, dall'alto di un pragmatismo massiccio partorito dal neoliberalismo socialdemocratico, quel modo di essere antagonisti che si richiama esplicitamente al marxismo, riconoscendo in esso uno strumento, sia pure non esclusivo, di lotta contra l'ordine esistente: ma proprio per questo non possiamo sottrarci alla convinzione che quella sufficienza tradisca la fragilitCl .di un perentorio rifi-uto, la sommarieta delle esclusioni e delle -:::ondanne, la frettolosita delle rimozioni spesso dettate, perchi non dirlo?, da motivi tanto comprensibili quanta inconfessabili. Ridiscutere Luk:ics e quindi, per noi, il compito di una cultura che non intende abdicare a se stessa, e cioe alla necessitCl. di non lasciarsi intimidire dalle defi-nizioni di valore, comunque esse si pongano, sia che si puntellino su imbalsaniazioni rituali, sia che s'identifi-chino in sentenze liquidatorie. Sano queste 'defi-nizioni' che devono essere spazzate via, quando a nutrirle sia un atteggiamento reattivo, per il quale, in definitiva, si mira a un bersaglio solo per colpirne un altro, quello espresso dalle proprie frustrazioni o delusioni politiche e magari dalla non mai abba~ stanza compresa 'impotenza I dell'intellettuale. Contra il vuoto di quelle defi-nizioni occorre invece esplorare la ricchezz.a dei tracciati percorsi, anche di quelli divenuti oggi, ai nostri occhi, « perversi )), e dei tracciati ancora ulteriormente percorribili: occorre, cioe, individuare la possibilitCl di orientare, proprio servendoci di quei tracciati, verso un orizzonte pill vasto, la forz.a, misurabile in profonditCl. di durata, di un antagonismo reale. Fino a che punto questo antagonismo, rappresentato dal (( vecchio » Lukdcs (nei saggi che presentiamo e prevalentemente questo Lukdcs a entrare in gioco), possa pesare nella tradizione del pensiero marxista e oltre e contra questa tradizione; fi-no a che punto sia possibile ricono~ scerne la soliditCl. architettonica in rapporto alle sue fondamenta e alle

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sue ambizioni monumentali, resta indubbiamente un problema aperto. Non e tuttavia privo di significato il fatto che non soltanto il marxismo occidentale deve a Lukdcs qualcosa di pill di una sporadica citazione, ma che la stessa dimensione problematica del marxismo, come emerge con netta evidenza dai saggi che compongono questo fascicolo di metaphorein, non puO essere considerata estranea alla ricerca del pensatore ungherese, se e vero quanta scriveva Merleau-Ponty proprio riferendosi a quest'ultimo: « Niente e pill lontano dal marxismo della piattezza positivista: il pensiero dialettico, sempre occupato a ricavare da ogni fenomeno una vita che lo supera, suscita di continua il nostro stupore nei confronti del mondo e della storia ». Se e la

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tutti i campi della produzione materiale della cultura ha trasformato radicalmente la situazione materiale dei rnovimenti di oppos'izione borghesi. Mentre nei periodi precedenti gli ideologi di opposizione dovevano superare un lungo periodo di gavetta prima di riuscire a imporsi oppure a capitolare di fronte agli orientamenti dominanti o ad arrivare con queste a un compron1esso, nell'epoca imperialistica molte correnti di opposizione vengono invece fin dall'inizio :finanziate dal capitalismo, ricevono un antkipo materiale sulla loro validit:\ futura, e talvolta puO persino essere vantaggioso per un imprenditore capitalista finanziare le correnti di opposizione in letteratura o nell'arte anche quando e molto probo bile che la loro effi.cacia non vada al di la di una ristretta cerchia di intcllettuali. Non si tratta de] fatto che con ciO per le correnti di opposizione, in specie nell'ambito della letteratura e dell'arte, viene creato uno spazio di partecipazione pill ampio e apparentemente pill libero che nei periodi precedentL .Non vi C tuttavia dubbio che proprio per questo la liberta diviene pill apparente che mai. Il che non va inteso, almeno in moltissirni casi, nel senso della corruzione diretta. La corruzione pil1 raffinata e non intenzionale, la riduzione delle opposizioni ideologiche a parte costitutiva dell'intero sistema parassitario nasce proprio da questa illusione di disporre di uno spazio pill ampio di attivita libera, dall'illusione, materialmente e moralmente certa, di pater esercitare una critica radicale e appassionata della situazione esistente. La corruzione raffinata e non intenzionale consiste proprio in questo, che la tendenza naturalc dell'intellighentsia, dei produttori di ideologia, a limitare « aristocrati~ camente » la loro critica del presente all'ambito della mera ideologia rkeve un scstegno invisibile ma all'occorrenza assai brutale e tangibile. Il limite che in quest'ambito C invisibile e che separata il lecito dall'illecito, ciO che e sopportabile per la borghesia da ciO che non lo e, l'opposizione - oggettivamente - apparente dai veri rivoluzionari, diventa in questo modo il limite della tolleranza materiale da parte della borghesia, un problenia di esistenza materiale di questo strato .di intel]ettuali. E l'esperienza nel campo delle misure di repressione ideologica

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all'interno dei limiti invisibili - viene creato uno spazio specifico. Se uno vuole fondare una setta per la soluzione ideologica brevettata di tutti i proble1ni culturali, gli sono messi a disposizione i relativi spazi per le riunioni. Se c'C un tipo « solitario » che, incompreso da tutti, cerca da solo la sua strada, riceve la sua stanza riservata ben arredata in cui puO vivere circondato da tutta la cultura del presente, sia egli « nel deserto )> o nella « cella di un convento )>. Il Grand Hotel « Abisso » e accuratamente arredato per tutti i gusti e per tutte le tendenze. E lecita ogni forma di ubriacatura intellettuale, ma nel con.tempo anche ogni forn1a di ascetismo e di autoflagellazione; e non solo ciO e perm.esso, ma vi sono bar splendidamente attrezzati per i primi e attrezzature da ginnastica di ecccllente produzione e camere di tortura per il bisogno > demolito. l'v1a la necessita sociale deHa sua esistenza non scompare. Nell'emigrazione sono gia sortc filiali e dependences del vecchio Hotel, sia pure arredate materialmente in n1aniera meno splendida. Ma non appena diverranno pubbliche la diminuzione e la dissoluzione della sua base sociale, anche il fascismo don1inante sara costretto a erigerc un nuovo Hotel {{ Abisso » - sja pure con un'altra facciata e con una diversa djsposizione interna - o almeno a non impedirne pill la costruzione. II progredire della crisi economica e culturale, l'inasprilncnto della ]otta di classe, -U crescente influsso del partito comunista, la crescente forza attrattiva della costruzione socia1ista e della rivoluzione culturale nell'Unione Sovietica devono perci6 nccessariaincnte agire sull'jdeologia borghese sempre pill in dissoluzione. II miscuglio eclettico delle ideologie reazionarie dell'epoca imperialistica, che il fascismo dominante della seconda) e del romanzo genuinamente mondano. Per cui lotta tra le etiche e nostalgia dell'anima del romanzo. Qui entrambe le forme debbono venire concettualizzate: dramma nontragico e Dostoevskij-Dante. Epos: natura. Romanzo: societa. (Posizione clella religione: indiani, Dante.) Tolstoj come epico in confronto a Flaubert (Problematica). La « natura >> e in Goethe sociale (Le affinita elettive). Problema della trascendenza! Critica della convenzione in T. III. 52 Capacita novellistica dell'epico III. sgg. Occupazione e duriie nel passaggio da Goethe a Tolstoj [p. 94]

III. La tragedia della Gerrnania (conclusa?: chiusa a II.) La poverta in ispirito Mlstica russa L'autoincomprensione di D. a) tutti gli uomini b) D. e il cristianesimo

[p. 98]

« E impossibile che non vengano scandali: ma guai a colui per colpa de] quale vengono " (Luc. XVII. 1) Suicidio Ippolit si sarebbe sparato anche senza tisi. I. 594 1l pensatore doppio. La « meschinita » e la comunita. Problema: anima e psiche. Distanza dell'anima (Myskin e Keller I. 622 sgg.) Ledebev I. 570, 624. 1l regno dei cieli in noi La sostanza dell'anima (seconda etica) de] rnondo di D. comporta che lo stato della redimibilita sia dia come problema della vita; in ogni altra poesia si cerca la propria anima - perci0 ii rn.ondo empirico e insopprimibile. In D. esso e visibile solo come attraverso un

D manoscritto - Dostoevskij

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velo: il suo mondo e il caos del solipsismo etico. PerciO: nostalgia di un perdono universale {poiche la il solipsismo sarebbe superato): si vive: so]o un passo, solo un movimento - e il velo cade; e poiche ciO e impossibile si colgono solo gli altri, oppure se stessi, a seconda che se ne percepiscano le cause o meno. Molto accentuato in Ippolit (II. 127). Come Weltanschaung positiva: il fratello morto di Zosima. [p. 99]

Insuperabilitii della natura priva di senso: Cristo come natura (La deposizione di Holbein. L'Idiota II. 155 sgg.) b. come cultura: ii Grande Inquisitore Tensione La situazione di Ippolit come morente (Lebedev-Ivolgin, II. 308): se egli prima ... non debba uccidere uomini? (II. 162). Qui relazione con il drainma (il quale puO realizzarsi solo in questa sf era); ma 18. questa costellazione e un apriori della psiche e dell'azione (e perciO non appare), in D. essa e semplicemente una prernessa interna alla vita: ad essa non si resiste, 1na si vuole venirne fuori; lei stessa appare. Il dran11na moderno cerca gli eroi (Ibsen), ii dramma antico dava forma agli eroi {Shakespeare). D. si chiede come vive un eroe (o come analoga sostanza vitale). Nel dramma si e eroi, ma non si vive da eroi. Il dram1na nasce (p.e. Holbert) quando la vita viene escluJe come a-drammatica. Parallelo tra Ibsen e D. nel problema; ciO che in Ibsen conduce alla deformazione della forma, qui diviene creatore di forma. - (Rapporto con l'elaborazione di Dante) Analogia con Ippolit: Raskol'nikov, Svidrigalov, RogoZin, Dmitrij, Kirillov. Lo scomporre Aglaja e MySkin « nulla come verita e perciO gia ingiusto » II. 187. Liza e AlCSa, Sonja e Raskol'nikov. Appartiene allo spirito obiettivo. Peccato originale Myskin e N.F. (II. 260) riconosciuto da M. 205 ii generale Ivolgin II. 334 cosa rimane quando MySkin e AleSa rinunciano? II monaco e il saggio (terreno) non sono le nostre forme di vita - lo starec d3. vita ad AleSa. E cos,: bonta come azione (Ippolit II. 147 sgg.) Ebraico... [p. lOOJ

La chiaroveggenza (socratica) negativa di Sonja: II. 220-226 Realta: riflcssivita dclla Zogica: logica della follia (Chesterton) solo attraverso il rapporto con il reale ci si salva dalla follia: il diavolo come nulla (Raskol'nikov - I. Kar.) Anche la psicologia e costruita in rnodo simile: chiaroveggenza come rapporto - ctico - con il reale. Esso C sempre logico - trascendentale (religioso o etico) sempre trascendente: poiche sia l'anima che Dio sono le uniche realta - entrambe perO non riconoscibili mai in modo puro, ma raggiungibili e esperibili solo attra-

GyOrgy Lukacs

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-verso la (seconda) etica. Diavolo come padre della menzogna mistica del male come non-esistente.

dottrina [p. 101]

I bambini Il problema della ridico!aggine; un dirottamento dal reale. In D. non esiste (come in Tolstoj o in Flaubert) alcuna battaglia contra la convenzione; questo e un problema per « adulti » (prima etica - o ricerca oscura della seconda) non per « bambini ». Nichilismo qui smette! Bambini e Russia (introduzione al colloquia tra Ivan e Ale.Sa) ... su Myskin I. 14.

* * * Prova (I go to prove my soul) In rapporto alla perdita de! reale (Interiorit3. e avventura: rapporto con la psicologia dell'antica avventura dove non emerge alcun problcrna di sostanza). Vedi: Raskol'nikov, Ivan K., Stravrogin, Grouchenka (Kirillov St. I. 427; Dasa e St. II. 5ll) altri: Nastas'ja Filippovna e Sonja I. 324-343 sgg. Ivan e Smerdiakov soprattutto: l'esperimento come veicolo dell'azione dostoevskiana: si vuole conoscere se stessi e gli altri (perche questo e in D. metapsicologico e negli altri solamente psicologico ?) EpanCin e My Skin all'inizio del romanzo. Ma contrapposti [p. 102]

Germania e Russia I. 11

« periodo classico »: grande tensione tra la 1a e la za etica. Al massimo lo stato della za etica (che e puramente utopico) deve essere metafisicizzato per poter mantenere .l'equilibrio. 11 tendere verso il sistema e l'omogeneita (estetico-luciferina): la za etica deve emerge.re nel sistema (lo stato) (compito della tradizione eretico-protestante): Principe di Homburg. Kohlhaas. « Se egli non avesse esagerato con la virti.1. Ma ii suo sentimento di giustizia lo fece diventare un ladro e un assassino >>. Anche Fichte: - in tanto la tensione (lo stato come utopia) e profonda e tragica, in tanto la realta e: superficie. Pericolo di una pill alta Bisanzio in D. Il rapporto tra l'individuo e lo stato in quanto pura questione di diritto (KW ... Colloqui con Lutero III. 185) I1 concetto hegeliano de! popolo storico-mondano Pop. Fil. de! diritto § 347-433 - Enc. 550-7 II. 426. Il dramma tedesco Ascesa e approfondimento della solitudine. Dapprima da un punto di vista sociologico; poi. accettazione del tragico (Hebbel). Il naturalismo dramrnatico (tedesco): dolore per la solitudine - nostalgia della Russia (Ibsen in confronto a Hebbel, IV. 24 sgg.) Lo sviluppo di Hauptmann: ii vedere scientifico-sociologico come ... all'inizio - rassegnazione lirica alla fine. [p. 105]

Realtil Crirninale che si sente criminale (il problema morale -

come

ll ma.noscritto

~

Dostoevskij

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problema del reale: la prima etica come seconda etica: pericolo del nichilsmo - Ser. letterari. 299. Raskol'nikov. In altre epoche: casta come realta (Wilhelm Meister come paradig1na) azione e realta: il psi~ cologico e irreale. (II romanzo moderno) Nell'epica (con l'eccezione di D.) esistono categorie sociali che prima fondavano e andavano incontro al reale: il > VII sgg. sopprime la giustizia. Metafisicamente l'intero destino della teodicea (e del suo pendant) di~ pende dal fatto se alla giustizia debba essere attribuito una valenza sostanziale (Stahls) La giustizia e un'idea comune alla teologia e al diritto· IL 162, Dimostrare che non solo la seconda etica paraboletica ma anche quella luciferina deve trascendere la giustizia. (II saggio, l'eroe tragico, amor dei intellectus incontrastati!) Inferno come conseguenza necessada della giustizia e prosa del Purgatorio. Giustizia e peccato originale: irrisolvibile: ognuno deve essere dannato. Predestinazione: Dio come fato. Inconciliabilita di grazia e giustizia, - Punizione: rnediazione o sofferenza de! ribelle (Stahl IL 165) Annientamento: manicheismo. Sofferenza. Dile1nma: inferno-purgatorio, terrore o prosa: senza pericolo o senza speranza (la giustizia e fato: leggi naturali dell'accadere mondano (regola della migrazione delle anime a) Impedimenta? dell'apertura alla grazia b) impedimenta della falsa apertura alla redenzione. Datum: sta come-potenza-al-di-sopra-di-Dio (ii carattere di legge naturale nella concezione della Hybris nei Greci). 1a_za etica: lavoro-occupazione-opera co1ne teofanie? (ma in ci0 una regola de! paradosso) [p, 121]

Tipi di solidarieta a) Oriente: l'altro (gli altri: anche ii nemico) sei tu;

D maJ1::10scritto - Dosioevskij

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giacche lo e Tu sono un'illusione (BhagavadgTta II. 11-12, Deussen 39 ivt 19-20, 504). b) Europa: fraterno astratto: via d'uscita dalla solitudine. L'altro e H mio « concittadino », il 1nio