Manuale. Testo greco a fronte 8806168525, 9788806168520

606 159 5MB

Italian Pages 246 [243] Year 2006

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD FILE

Polecaj historie

Manuale. Testo greco a fronte
 8806168525, 9788806168520

Citation preview

Indice

p.

xv

Prefazione

Manuale di Epitteto Introduzione

Arriano ed Epitteto 5

5 7

8 8 9 12 17

18 r8 22 27

1.

Arriano di Nicomedia, autore del Manuale di Epitteto r. I . Un

uomo di stato filosofo r. 2 . L'opera letteraria di Ardano 2 . Epitteto 2. r. 2.2. 2.3. 2.4.

Lo schiavo L'incontro con Musonio L'incontro con lo stoicismo Epitteto liberto e professore di filosofia

3 · L e Diatribe d i Epitteto 3 . 1 . L e Diatribe riflettono solo i n parte l'insegnamento di Epitteto 3. 2 . Arriano ha tentato di riprodurre fedelmente le parole di Epitteto che aveva ascoltato, ma non ha rinunciato a in­ terventi personali 3 · 3 · Rapido sguardo al contenuto delle Diatribe

Analisi del Manuale nella prospettiva dell'insegna­ mento generale di Epitteto 29

1-6 . LA DISTINZIONE TRA CIÒ CHE DIPENDE DA NOI E CIÒ CHE NON DIPENDE DA NOI

INDICE

VI

p. 30

1, 1 -5 . Applicare la regola della distinzione nella disciplina del giu­ dizio 1,

I.

Bisogna distinguere tra ciò che dipende da noi e ciò che non dipende da noi 1 , 2 . Libertà e schiavitu 1 , 3 . Il segreto della felicità I, 4· Una scelta di vita Osservazioni sull'origine della distinzione L'uso delle rappresentazioni I, 5. Applicare la regola della distinzione nella disciplina del giu­ dizio

30

2 . Applicare la regola della distinzione nelle discipline del deside­ rio e dell'azione 51

3-4. Giudizio e disciplina del desiderio e dell'azione 3 . La definizione della cosa desiderata 4· La definizione dell'azione progettata Osservazioni sulla disciplina del desiderio, dell'azione e del giu­ dizio

52 54 55 57

5-6. Ciò di cui siamo responsabili perché dipende da noi

57

5 · Non sono le cose, ma i nostri giudizi, cioè noi stessi, a essere responsabili dei nostri turbamenti 6. Siamo responsabili soltanto del nostro uso delle rappresenta­ zioni e possiamo farcene un vanto, se è conforme alla natura

59

7-11. PRECETTI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DEL DESIDERIO:

6o

7 . Le cose a cui ci leghiamo sono doni provvisori

61

8. Bisogna volere le cose cosi come accadono

62



ll. RAPPORTO CON LE COSE E CON GLI AVVENIMENTI

Gli eventi dolorosi che possono accadere al nostro corpo non pos­ sono raggiungere ciò che noi siamo nella nostra essenza: la no­ stra scelta di vita

IO.

Abbiamo in noi stessi la forza di combattere le rappresentazio­ ni che ci turbano

I I.

Trattare le cose come se ci fossero state imprestate

12-13. CONSIGLI AL PROGREDIENTE: BISOGNA SCEGLIERE TRA LA SCELTA DI VITA MORALE E LA CURA DELLE COSE ESTERIORI

66

14-2 I. PRECETTI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DEL DESIDERIO:

67

1 4 . Non volere che ciò che non dipende da noi dipenda da noi

ll. RAPPORTO CON LE COSE E CON GLI AVVENIMENTI

VII

INDICE

15 . Ricevere con misura i beni elargiti dagli dèi, ma, meglio anco­

ra, non desiderarli

r6-2 I. PER PRATICARE LA DISCIPLINA DEL DESIDERIO, NON LA­

SCIARSI TRASCINARE DALLE RAPPRESENTAZIONI r 6 . Non lasciarsi trascinare dalla rappresentazione delle pene altrui I7.

Non si sceglie il proprio ruolo nel dramma della vita

74

r S . Non lasciarsi trascinare dalla rappresentazione di una disgrazia

75

19.

imminente, poiché da qualsiasi avvenimento si può trarre be­ neficio Non lasciarsi trascinare dall a rappresentazione del successo di altri nelle cose che non dipendono da noi

20. Non lasciarsi trascinare dalla rappresentazione di un'offesa 2 r . Abituarsi a pensare alle cose che si immaginano temibili AL

77

22-25. CONSIGLI

PROGREDIENTE

77

2 2 . Prepararsi agli scherni dei non filosofi

So

2 3. Comportamento verso gli altri: non cercare di piacere, non cer­

So

24. Il filosofo non deve pensare di essere estraneo alla città e di es­

Sr

2 4 , r . Il filosofo principiante non riceverà onori, non sarà

S1

24, 2 .

S1

2 4, 3.

S2

2 4, 4·

S2

24, 5 ·

care di apparire serle inutile

« qualcuno» da nessuna parte Egli non potrà aiutare i suoi amici Egli non potrà dare denaro ai suoi amici Egli non aiuterà la patria Egli non avrà posto nella città

S2

25. Il filosofo non può pretendere di ottenere nello stesso tempo i

S3

26-28. LA DISCIPLINA DEL DESIDERIO

S3

2 6 . La volontà della Natura, che ci indica il comportamento da te-

S5

2 7. N el cosmo non esiste la na tura del male

S6

2 S . Non lasciare che gli altri siano padroni delle nostre disposizio-

S7

30-41.

SS

30. Indicazioni generali sulle cose che è conveniente fare

S9

3 1 -3 2 . Le cose che è conveniente fare verso gli dèi

vantaggi della filosofia e i vantaggi della vita mondana. Per ot­ tenere vantaggi, bisogna pagarne il prezzo

nere negli eventi spiacevoli, si riconosce dal linguaggio comune

ni interiori

LA DISCIPUNA DELL'AZIONE

VITI

p. 89 91

91 92

93 93 94 95

INDICE r.

I giudizi retti riguardo agli dèi 3 I , 2 . Questi giudizi retti presuppongono una nozione esatta del bene e del male, altrimenti gli uomini ingiuriano gli dèi 3I , 3-4 . Infatti ogni essere vivente cerca il proprio interesse e la devozione è sempre legata all'interesse 3 1 , 5· Come effettuare le pratiche di culto 3 I,

32 . In che modo bisogna ricorrere alla divinazione 3 2 , 1 - 2 . Restare calmi: l'avvenimento previsto dall'indovino

non dipende da noi, non è né un bene né un male 3 2 , 3· A quale proposito bisogna consultare l'indovino 33· Doveri verso se stessi

96

33, I . Prefiggersi una regola di vita

96

33, 2-4. Niente chiacchiere o risate inopportune

97

33, 5· Per quanto possibile, non prestare giuramento

97

33, 6. Evitare, per quanto possibile, i banchetti dei non filo-

98

3 3,

99

33,

99

33,

1 00

33,

10I

33,

roi

33,

sofi 7. Per il corpo, attenersi ai meri bisogni 8 . L'amore e il matrimonio 9· Non difendersi dalle critiche I O-I I . Non lasciarsi coinvolgere durante gli spettacoli. Non assistere senza ragione alle letture pubbliche 1 2- I 3. Niente ansia nei rapporti con i potenti 1 4-16. Nella conversazione, niente millanteria, niente scherzi volgari, niente parole oscene

102

34 · Come evitare di lasciarsi trasportare dalla rappresentazione di

1 03

35 · Restare fedeli alla propria decisione malgrado le critiche

1 03

36. Durante i pasti, pensare agli altri

1 04

37· Non assumere un ruolo al di sopra delle nostre capacità

1 05

38. In ogni azione, fare attenzione al principio direttivo

r o6

39· Importanza della misura

I o6

40 . I pericoli che incombono sulle giovani donne

I o6

41. Occuparsi delle funzioni corporee soltanto in modo accesso"'rio

107

42-45.

Io8

42. Dirsi: egli lo ha giudicato buono

I 09

43· Dirsi: è mio fratello

I09

44· Non dire: sono piu ricco di te, quindi sono migliore di te

un'azione che ha per fine il piacere

ESERCIZI DI ESORTAZIONE RIVOLTI A SE STESSI PER LA DISCIPLINA DELL'AZIONE

IX

INDICE p. IIO

45. Dirsi solo: si lava in fretta AL

III

46-5 3 . CONSIGU

II2

46. Filosofare non è parlare di filosofia, ma vivere la propria filosofia

IIJ

47· Niente ostentazione nell'ascetismo

II4

48. I segni distintivi del progrediente

II5

49· Filosofare non significa fare l'esegesi dei discorsi di Crisippo, ma vivere in armonia con essi

II7

50. Fermezza nell'azione, senza occuparsi di ciò che se ne dirà

I1 7

5 r. Decidersi alla fine a progredire

Ir 8

5 2 . Non basta sapere che cos'è una dimostrazione, ciò che conta è applicare i principi nella vita

I20

53· Sentenze da meditare

123

I destinatari del Manuale e la sua fortuna

124

Che cosa ha voluto fare Arriano

131

Ciò che manca nel Manuale

134

I lettori del Manuale

PROGREDIENTE

134

li neoplatonico Simplicio I monaci

136

Gli umanisti

136

Nel

137

Pasca!

137

Shaftesbury

I37

Leopardi

138

Conclusione

134

xvn

secolo, i cinesi di Padre Ricci

Manuale di Epitteto

Traduzione 143

DISTINZIONE TRA CIÒ CHE DIPENDE DA NOI E CIÒ CHE NON DIPENDE DA NOI>

x

INDICE

p. 1 43

1 45

1 45

1 47

I 49



169

171

173

175

1 79

< 26-2 8 .

PRECE'ITI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DEL DESIDE-

RIO > 179

r8r

181

i83



r83





191

191

197

1 97

197

1 99

1 99

199

201

201

207

q8.

209

209

211

di Marco Aurelio, Vita e Pensiero, Milano 1 996, pp. 305-7]. 2

'

G. BOTER, The "Encheiridion" of Epictetus and its Three Christian Adapta· tions, Leyden, Brill 1 999.

PREFAZIONE

xvn

Simplicio al Manuale risalente al VI secolo d.C., del quale almeno un manoscritto risale al XJJ./xm secolo. La p arafra­ si cristiana, attribuita a Nilo, che forse risale anch 'essa al VI secolo, è a sua volta una testimonianza importante per la definizione_del testo. Io ho adottato il testo proposto da Bo ter, tranne che in un caso4• Ecco alcune indicazioni preliminari per il lettore. Dopo sintetiche indicazioni sulla vita e l'opera dell'autore del Ma­ nuale, il discepolo di Epitteto, Arriano, e sulla vita e l'in­ segnamento dello stesso Epitteto, l'Introduzione offrirà un'analisi, un'esegesi, talvolta una parafrasi, di ciascuno dei capitoli del Manuale, considerati nella prospettiva del­ le Diatribe (e dunque dell'insegnamento) di Epitteto, ri­ chiamate continuamente da questi capitoli del Manuale . Leggendo la traduzione del Manuale, il lettore potrà dun­ que rifarsi a quest'analisi generale per cercare un aiuto al­ la comprensione dei singoli capitoli, di cui spesso è diffici­ le cogliere precisamente il significato. Dopo quest'analisi, ci si concentrerà sul piano complessivo del Manuale e so­ prattutto sulle intenzioni di Arriano nella stesura di que­ sto testo: a quale pubblico si rivolgeva e che cosa ha dovu­ to o voluto omettere. Seguirà un breve studio sulla fortu­ na di quest'opera di Arriano nel corso dei secoli, infine il testo in greco del Manuale e la traduzione, accompagnata da note destinate soprattutto a chiarire singoli dettagli o problemi di traduzione. Sarà comunque sempre auspicabi­ le, nella lettura, consultare il commento ai capitoli propo­ sto nell'Introduzione. I riferimenti ai capitoli del Manuale saranno sempre in­ dicati da numeri in grassetto (26, ad esempio); quelli alle Diatribe saranno indicati dalla lettera D . seguita dal nume­ ro del libro, del capitolo e del paragrafo (es. D . III, 2, 2) 5• ' In 51, 2, ho preferito il testo conservato da Simplicio a quello dei ma­ noscritti scelto da Boter. 5 In francese, è stata sempre utilizzata, talvolta con sostanziali modifiche, la traduzione delle Diatribe eli J. Souilhé e A. Jagu. [Nella traduzione italia­ na, per rispettare l'interpretazione e la terminologia adottate da Hadot, il te­ sto delle Diatribe è stato tradotto dal francese. Per chi volesse consultarle, le traduzioni italiane esistenti sono indicate nella Bibliografia (N. d. T.)].

xvm

PREFAZIONE

Sono citati spesso, per le antiche dottrine stoiche, lo stori­ co antico Diogene Laerzio, Vite e dottrine deifiloso/i6, e nu­ merosi altri autori antichi, tra cui Cicerone, Platone, Pli­ nio, Seneca7• 6

In francese è stata utilizzata l'eccellente traduzione a cura di M .-0. Gou­ let-Cazé nella Pochothèque, Le Livre de Poche, Paris 1 999. [In italiano è sta­ ta utilizzata la traduzione Vite dei filosofi, Laterza, Roma-Bari 1998\ salvo esplicita indicazione (N . d. T.)]. 7 Si veda a questo proposito la Bibliografia. Le loro opere sono disponi­ bili in francese nella Collection cles U niversités de France, chiamata anche Collection Budé. Per i testi degli stoici si potrà ricorrere in francese alla pre­ ziosa raccolta pubblicata nel 1 962 nella Bibliothèque della Pléiade, ripubbli­ cata nella collezione Tel, raccolta che contiene testi di Diogene Laerzio, Plu­ tarco, Cicerone, Seneca, le Diatribe e il Manuale di Epitteto, i Pensieri di M ar co Aurelio. [In italiano, le traduzioni cui si è fatto ricorso per i diversi autori antichi sono indicate in occasione della prima citazione testuale. Per le ope­ re in cui manchi il riferimento a una specifica edizione italiana la traduzione è da intendersi condotta direttamente sul testo francese, allo scopo di con­ servare la terminologia adottata da Hadot e discostarsi il meno possibile dal­ la sua interpretazione del testo (N. d. T.)]. ­

MANUALE DI EPITTETO

Arriano ed Epitteto

I.

A mano di Nicomedia , autore del