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Italian Pages 479 Year 1995
© 1995, Gius. Laterza & Figli
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Giuliano Procacci
MACHIAVELLI NELLA CULTURA EUROPEA DELL'ETÀ MODERNA
Editori Laterza
1995
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Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari
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Finito di stampare nel febbraio 1995 nello stabilimento d'arti grafiche Gius. Laterza & Figli, Bari CL 20-4613-X ISBN 88-420-4613-2
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INTRODUZIONE
Il presente lavoro ambisce ad essere qualcosa di più di un ''KKinrnamento degli Studi .sulla fortuna del Machiavelli che io pub1,litai trent'anni fa, nel 1965. Certo esso è anche un aggiorna1111·1110: in questo trentennio il ritmo degli studi sul Machiavelli e MtlL, sua fortuna non si è certo allentato, ché anzi sono numero~1 i C'olllributi importanti e sostanziosi che si sono venuti via via ,11 c11111ulando. Di essi ho naturalmente tenuto conto, ma non mi -11110 peraltro limitato a questo. Interi capitoli di questo lavoro \OIH> infatti frutto di ricerche successive e affrontano temi in pre1 c·dc·nza non trattati, mentre altri sono stati notevolmente inteK' at i t· ampliati. Sono stati invece i:elegati in appendice quei capitoli degli Studi che presentano un prevalente carattere di ricer1 lii' erudite e marginali, quali quelli dedicati al Corbinelli e al l\fad1011. La struttura complessiva dell'opera è pertanto risultata 111odilicata rispetto a quella degli Studi. Nei confronti di questi 11lti111i questo lavoro intende insomma caratterizzarsi per un 111;1ggior grado di organicità: di qui il cambiamento del titolo. Mi sembra superfluo awertire che organicità non è certo un ~i11011imo di esaustività. Quest'ultima rimane a mio giudizio un ohic·ttivo difficilmente e anche inutilmente perseguibile, se non ~I vuol correre il rischio di trasformare una ricerca in un centone. I .'t·lrrdi, Roma 1891, pp. 6-7. 1 •• lvi, pp. 8-13. 1
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Machiavelli nella rultura europea dell'età moderna
le sue polemiche antiluterane, del quale tra il 1531 e il 1535 furono pubblicate ben quattro opere 18 • Né vi è da sorprendersene dato che ilp.rincip_ale finanziator~ e committente del Biada era la Cam~ra ap_ostolica, della quale nel 1535 egli divenne tipografo ufficiale 19 • Man-on- s1 trattava soltanto di un onere materiale: i differe-nza dagli altri autori in lingua volgare editi dal Biada - il Sannazzaro, il Giovio e il Tolomei - Machiavelli poneva anche dei problemi di contenuto, specie a uno stampatore legato alla Curia. L'eco delle critiche e delle maldicenze fiorentine doveva essere giunto certamente anche a Roma. A ciò si ovviò, come è stato rilevato, con alcuni interventi censori limitati, ma mirati. Il più pesante era quello del quale fu vittima il capitolo 12 del I libro dei Discorsi (Di quanta importanza sia tenere conto della religine, e come la Italia, jJer esserne mancata, mediante la Chiesa romana è rovinata 20 ), ma non è il solo 21 • A superare queste difficoltà e ad affrontare questi rischi concorse certo il privilegio che il 23 agosto 1531 papa Clemente VII aveva concesso al Biada e che figura nella prima pagina deff'ediz10ne-cie1)5iscorsiii_ esso -si é:on-cedeviTesclusiva-sulle opere del Machiavelli per dieci anni e si faceva espresso divieto, pena il sequestro delle copie pubblicate, una pena finanziaria e la scomunica latae sententiae, di riprodurre l'opera in questione, salvo nel caso in cui vi fosse stato l'esplicito assenso dello stampatore romano ( «nisi ad id dicti Antonii expressus accesserit assensus» 2:i). QtJ_~_!' ultim_a clausola, c.:on !a_qualeil Blado si riser, vava di_cedere ad altri i suoi diritti, merita particolare attenzio~!-~:_e~sa lascia infatti ~upporre che l'iniziativa del Bl_ado fosse ab
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q,:lia '"Ibid. Cfr. F. Barberi, Blado, Autonio, in OBI, voi. X, Roma 1968, pp. 753-757; Pincin, Sul lfsto del Marhiavdli. I .,J)ismni sofm1 /11 /H-ima Dem di Tito Uvfo., cit., pp. I 06-107. "'Cfr. ivi, pp. 108-1 I O; G. Mazzoni, Un rapitolo ip;noto dei .,/)istoni» ,t,,t i\-1arhiavelli, in «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei. Classe di scienze morali storiche e filologiche», s. VI, voi. IV, nov.-dic. 1928, pp. :\89-595. " Un altro intervento censorio fu operalo su Di.leoni, I, 27 ( «Sanno rarissime volte gli uomini essere al tutto cattivi o al tulto buoni») con la sostilu ✓.ione del1 ''
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l'aggettivo «tristi» a «cattivb> e del sostantiYo (21 avevano _dato_ alle_ stampe l'A.rle_d_ella guerra, ma dalla di ala dedicatoria prell!e_ssél all'ec:lizion~lln_tina dei Discorsi, che 11·1 a la data del 10 novembre 1531, apprendiamo che Bernardo cli ( ;i unta era stato stato tenuto all'oscuro dell'iniziativa romana l'\Sl'IHIO stato solo «ultimàmente ... avvisato per certissimo essi Imprimersi in alcuni luoghi» 24. Ciò dovette indurlo a mettere da pane «il timore di presuntione, che insino a qui m'haveva rite111110»2" e a sollecitare dal papa la licenza di procedere anch'egli ullo1 stampa delle opere del Machiavelli, facendosi forte del conM1·11so e della volontà dei suoi eredi che erano mancati invece al l\l;ulo. È questa la versione dei fatti che troviamo nella licenza di ~lampare e vendere le opere del Machiavelli «sine ipsius Antonii 1111·11tia» che Clemente VII concesse ai Giunta il 20 dicembre I:1'.H, a una data cioè in cui l'edizione del Blado, come è esplici1a111ente detto nel documento, era stata ormai venduta «pro 111ajori parte» 26 • Vi si precisava però anche che rimanevano intatti i diritti del Blado sul Principe e sulle Storie fiorentine 27 • Sono pal'l'ffhi gli aspetti e i punti di questa vicenda che andrebbero ulteriormente approfonditi, ma dall'insieme risulta tuttavia chiara1111·11te che i Giunta I!~n_erano tra i partner cui il Biada eventual111c·11te si riservava di cedere i propri diritti e che probabilmente q,~li aveva in vista altre soluzioni. Né Firenze né tanto meno Roma l'I ano infatti in grado di competere con la grande officina e il l(l'o111de mercato della tipografia veneziana. Era qui, nella città d1 iffll 11,
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~11lla st lq,:;11io I ic•d 1· non siamo quindi in grado di appurare con certezza se ••-~i ahhiano agito di propria iniziativa oppure con il beneplacito tiri St'ssa e tutelati dall'autorizzazione concessa a un loro colle,c11. Tra le varie ipotesi possibili quella di un atto di pirateria edilmialt· mi sembra comunque la meno idonea per spiegare la 1111cn•ssione di ben tre edizioni della stessa opera machiavelliana ht 1111 l'osì breve lasso di tempo: tra i tre tipografi esistevano inhtlli rnllaudati rapporti di collaborazione. I fratelli Nicolini da N11hhio erano infatti essenzialmente degli stampatori che lavorav11110 .. ad istanza», cioè a spese, dei loro committenti64 tra i quali, oh 1,. al Tn·mezino, troviamo anche Melchiorre Sessa, per conto clt•I quale pubblicarono nel 1533 un testo di Erodoto tradotto .,. ll'i, p. 271. '•" ( :uri Nirnlardi, Una sorietrì tipogmfim editorial,,ciL., p. 7. Cfr. anche Vianello, f',1 /(I, .. 111111flfi .. dei Sessa cit., p. 276. "' Cfr. ivi. p. 271. " 1 Vrdc·n· h) descrizione in A. Gerber, Nircolò Machiavelli. Die Handsrhriften, AtHfllH'11 u.nd l lb,metzungen seiner Werke irn 16. und 17. Jahrhundert. r:ine kritisch#H/Jl1~1f'.''./'.hi:"!t1' llnln:mrhung, Gotha 1912-1913, parte Il, pp. 16-17. Lit. 111
IVI,
pp. 17-18.
C:lt. ivi, p. 16. 111 11.. Follil'ri, Su alruni libri stam/>ati a Venezia nella prima mf'lrì del Cinquerento, 111 I .'1111tn/111/i ((/1(( .,toria dd lilrro italiano. Misre/lanm in onore di /,arnhn-to Donati, Fi1'111111' Plli'I, pp. 119-J:1r,, p. 126.
Machiavelli nella cultura europea dell'età moderna
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dal Boiardo65 • A prova della stretta collaborazione tra lo stampatore Nicolini e l'editore Sessa sta anche il fatto che essi utilizzarono occasionalmente lo stesso marchio di stampa. La raffigurazione della gatta con il topo tra i denti compare ad esempio sia nell'edizione del Principe del Sessa del 1534 che in quella del Nicolini del 153766 • Ciò che ai fini della nostra ricerca più importa di rilevare è che sia il TremeziJJ._