L'ideologia vendicativa. Woke, cancel culture e politiche identitarie 9788885788909

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L'ideologia vendicativa. Woke, cancel culture e politiche identitarie
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Nathalie Heinich

L'ideologia vendicativa

GOG

gog propaganda

ST..\.,1P.ATO DA 0GRAIW S.R.L.

Via de.Ila Luce, 34, oor53 Roma R\f

www.gogedizioni.it info@gogedizionì.it

L'1"deologia vericlù:au110,

,, Ed. originale Le Wokisme seroit-il un iolalitariame f' (Éditions Alhìn Micbel, Parigi 2003)

Prima edizione finita di stampare nel me.se di novemhre 2c•24 ISBI\' 9788885788909

Progdtu grafico, redazìmHi e impaginazione E.A.

Nat.halie Heinich

L'ideologia vendicativa Woke, Ca11cel Culture e politiche identitarie

tnzduzw,w di Andrea Varmicelli

L'uomo sogna cm mondo in cui il be11e e il male sorw nettamente distinguibili, e qllesto perché, itutato e indomabile., esiste t'rt lui il desiderio di giudicare prirn~'iione al conformismo imperante. Lo storico delle idee l,mi di riconoscimento facciale, ha preso una. serie di iniziat1ve che gli sono valse proteste non solo da. d«-A-;tra, rnn anche da alcuni esponenti della sinistra. Esuccesso ad esempio con la sua richiesta di risarcime11to rivolta ai discendenti degli schiavjsti (che ha fatto infuriare gli attivisti pe.r i diritti umani, in quanto renderehhe gli individui responsabili delle azioni dei loro antenati, come Françoise Vei·gès, che provfone da una stirpe di schiavisti); con la dd1iesta dì una quota del 10°/41 per le minoranze etniche (che ha fatto sa.hare in piedi i difensori dell'universalismo repubblicano, per i quali l'appartenenza a una «minoranza• non pub conferire alcun :'dfriuo"); con la sua richiesta di vietare il dofoe al doccola.10 noto come "nègre en chem~e" [r1«-,gro in camfo.ia], in nome della digÌ1ità delle persone di colore (richiesta che ha suscitato Pindignazione dei sosteniiod delle tradizio1ù culinarie); o ancora con l'invito, nel 2019, a boicottare un'opera. teatrale, Le Supplici di Eschilo, in q llanto i volti truccati degli attori avrebbero ricordato il blackface ormai vietato negli 8t.ati Unii.i (la cancellazione dello spettacolo che ne ~ seguita da parte della Sorbona ha suscitato scandalo tra i sostenitori della libertà creativa - sempre moli.O numerosi). Anche in questo caso, la radicalità di queste rivcn-

dicazioni comunitarisl.e st.1) facendo scivolare le fondamenta deJla sfoistm verso po.sizjoni che soltanto la sua fnmgia più radicale pu,nti possono venire a riprendersi dall'emozione

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di aver sentito una parola così traumatk.a come "field [campo]" {gli studenti americani di una facoltà scientifica hanno chiesto che la parola.fie/d non venga più usata, perché ricorderebbe i campi di cotone, e perciò la schiavitù), "nero'' (quale orrore! - per non parlare poi della parola "negro", che comporta una scomunica, anche nel caso in cui si citi un libro del patrim()nio lettemrio), o anche «sesso"' (dannazione-! Bisogna d.ire "genere"). E dato che la '-sensibilità ferita" può essere usata contro w1 insegnamento fondato su un sapere stabilito, la rabbia stessa può diventare un argomento legittimo da contrapporre al ragionamfnto, al riferimento erudito, allo sforzo cli impara.re: «L'amore è sempre abbinato alla collera perché siamo anche arrabbiate», afferma una militante della scrittura inclusiva, come se fosse ovvio che l'emozione personale della rabbia possa sostituire un'argomentazione. ~Grazie per non aver cercato di insegnarmi qualcosa che potrebbe urtare la mia sensibilità», esclama al suo insegnante un giovane pinguino dis.-,gnato dal fumettista Xavier Gorce: è una perfetta sintesi ddla mentalità oscurantista che, in nome delle varie 1'seusibilità", sta instaurando nei campU$ universitari un clima di puritanesimo quasi religioso, che ricorda le 1'teologie del risveglio" del mondo prote,r;tante.

Indifferenza alla verità «La Francia, di fatto, è 1mo Stato dispotico»: sì poteva leggere nel 2015, in un articolo pubblicato non su Mediapart 29 ma su una rivista accademk..a, che perciò certamente era stato sottoposto a un comitato di lettura e riletto da membri della comunità scientifica 29/ Rivista onlim:-. indipender1t.f! dì investigazione e di opinione. fondata nd 2008 d11 Edwy Piene!, ex redattore capo di L-l.' li-fonde [Kd.T.).

per essere accettato. Si può però dubitare che politologi e storici .seri abbiano avallato tale affermazione, clÌe pone lo Stato francese uella stessa categoria delle llepubbliche delle banane, del Venezuela di Maduro o della Russia. di Putin. Ma che cosa importa questo a un ideologo? La verità non lo riguarda, foss'anche pagato per produrla e insegnarla. È vero che a forza di non far più la differen:la tra una conoscenza e un'opinione, un giudizio di fatto e un giudizio di. valore, il controllo da parte dei propri pari e il contl'ollo da parte dei politici e, più in generale, l'arena a.-..cademica e l'arena civile, il wokismo finisce per non avete che un rapporto piuttosto decostruito con la nozione di verità. '"Decostruzione" è la parola feticcio del cosid,grale con il vivente», afferma rallegrandosi l'autore del già citato La Haine de l'émancipation: 36 Ia «gioventù del mondo», - di cui elogia la capa.cit.à di sollevarsi contro le ingiustizie come una sorta di ù1ternazionale woke ehe riscopre il marxismo delle origini - questa gioventù esaltata sembra avere qualche problema con la razionalità. In effetti1 se la "'magia", la "spiritualità'\ il "'neopaganesimo'\ le "stre.ghe" e la "'riconncssione integrale con il vivente'' possono essere t>.,.sperienze del tutto lodevoli e, perché no, benefiche nel contesto di un'esperienza di sviluppo personale, si può invece dubitare che rispondano ai requisiti di razionalità che caratterizzano quella '"scientificità~' che purtuttavia molti seguaci del woke rivendicano. La loro invocazione non può quindi logicamente «affiancarsi» a.I «razionalismo militante», dato che contraddice la razionalità. I paraocchi woke permettono perciò di liberarsi dai vincoli del pensiero logico. E lo fanno in due modi: mediante la c,oria dcll'intersezionalìtà. que" sta contraddizione oggettiva ll'a la richiesta di fluidità da un lato (il sesso) e il fatto di esigere l'assegnazione identitaria dall'altro (la 1'razzn")? Forse non vedendo nemmeno la contmdclizìone? Probabilmente neanche l'autore di /,a Haine de l'é.mancipatfon si è ac:corto della contraddizione del suo stesso testo quando, nel farsi l'araldo della lotta. contro il sessismo, elenca gli intellettuali "anti-u,,oke"' che prende di mira: Hrice Couturier, Philippc Val, Pascal Brnckner, Michel Onfray, Picrre Jourde, Mathieu BockCoté39 - ma omettendo di cita.re una serie di iT1tellettuali impegnate in lotte simili, come Sylviane Agacinski., Elìsabeth Badinttff, Florence Bergcaud-Black ler, Ca.roline Eliacheff, Caroline Fourest, Catherine Kintzlcr, Célìne Masson, Dominique Schnap_per e persino me: .l'apostolo del woke, non sarebbe lui stesso un pochino sessista ... ? Come osserva ancora Bruno Chaom1.t, «la decostruzione della logica come strumento dell'op~

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Bruno Chaouat, •Lettre dP..ç campus uméricafos• ("Lettera dai campu.s amcrir.ani". N.rl.T.), i11 Emmo.nue1Je Hénìn, Xavìel'-Laurent Sah·ado-r, Pìerre-Henri T~woillor., AprP-< la décon.structio,1 ["Dopo la decostruzione". N.d.T.], Odile Jacob, :.io~;i. pp.

!39-145. 39! i,·. Cussct, J,a llai11e de l'émam:1;,ation, cil., pp. 5-6.

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pressione europea, bianca e coloniale i;ta soslituendo l'argomenta:tionc razionale con il pathm· dcll'ide11tità e dell'origine». Questo è ci(► che dovrebhe riportare alla mente brutti ricordi, visto che, come ricorda Chaouat, «il nazismo, il fascismo, il nazionalismo hanno promosso lo stesso tentativo di Hmantellare 1a logica».

L'impe~TtO (l far impazzire gli altri «Una delle difficoltà di questa nuovu ideologia è che non possiamo combatterla mediante un ragionamento logico», osserva ancora Chaollat, tanto pj1Ì che - come spe.l'imentato da chiunque ahbia dibal.l.uto con un sostenitore del wokismo-=-« tntro-è-c-oxr~ntito per a:bhattere Pavversario. Non si tratta più di dialettica, ma di agonismo~. Ecco ciò che può, al linùte, far dubitare della propria ragione c.hi cerca di usare argomenti ra.zionali conu·o un modo di pensare che funziona spesso come un meccanismo perverso. Ed è in effetti un meccanismo perverso quello che caratterizza, ad esempio, la politica identitaristn, che comhina le due ingiw1zioni opposte deHa passione per la differenziazione e di quella per l'indistìnzionc: serifiuc.al.e la cancellazione delle differenze come soluzione alle discriminazioni, verrete accusati di voler "naturalizzare" o "essenzfalizzare" le differenze, e quindi di perpetuare ciò che bisognerehbe sradìca.-e; se invece rifiutate la riduzione obbligatoria degli esseri umani alle loro identità sessuale o razzia.le ìndipcndenterne.nte dai contesti, allora sarete accusati di non vedere le discriminazioni. Ci, meno che della propensione alla censura. Basta avei· assistito a un presidio orgimiz:r.ato per impedire tuia conferenza pe.r nmdersi conto di cosa significhi la nuova cultura ddht censura associata al wok.e: un gmppo di giovani irrompe tra il pubblico e, non appena viene data la paroJa all'oratore, inizia a. gridare, a baucre mani e piedi e a hmci1tre invettive («Ti-ansfohico!», «Omùfoho!», «ls]amofol>ol»), rendendo impossibile qualsiasi scamhio. Sui loro volti si lt.\gge la gioia maliziosa,. il giubilo sardonico di pot,guaci della cancel culture seguono la legge del più forte, permettendosi di prendere il posto dei giudici o dei le.gislatori. Come i privilegiati de1C4nciert Régùne, si pongono al di sopra delle leggi. Coloro che difendono queste pratiche in nbe valori alienanti per le dorme, come l'amore. Come spiega lo specialista Claude Habìb: «La letteratm·a parla di amore e così facendo lo propaga. Per questo motivo è accusata di partecipare al gigante-sco condizionameuto volto a rinchiudere le donne nt>i moli di mQglie e madre che il femminismo insegna loro ad abbandonare. Pel' due secoli alle donne non è stato permesso di leggere romanzi perché le incitavano all'amore e quindi alla cattiva condotta. Oggi,