L'epitome nella letteratura latina

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L'epitome nella letteratura latina

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MARCOGALDI CALDI MARCO

.L'EPITOME L' E PIT O M E letteratura latina latina nella letteratura ...... .. .. . ..

NAPOLI NAPOLI ARDIA P. FEDERICO & & G, ARDIA FEDERICO P.

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Editori , Librai Librai •-Editori

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Tipi Napoli Tipi Sangiovanni Sangiovanni Napoli

PREFAZIONE PREFAZIONE

!2!,e.sto modestamente a colmare colmare una lacuna nella 9uesto volume volume tenderebbe tenderebbe modestamente storia della letteratura latina . .,.-Cancava, una trattazione trattazione sistema sistemaMancava, infatti, storia della letteratura latina. una i Romani: una tratt~~ione per clii l'epitome fosse tica dell'epitome presso l'epitome fosse tica dell'epitome presso i una trattazione per studiata nel suo suo sviluppo e ·negli ultimi sprazzi sp~azzi di luce luce negli ultimi origine, nel studiata nella nella sua sua origine, primordi del medioello, ~no prendendone in esame esame i vari vari cultori cultori e rav ravmedioevo, prendendone fino ai primoJdi vicinandoli tra ~utto questo specie di analisi comparativa. comparativa. una speciP. Gutto questo tra loro loro in una mi pareva ltntato ; che lo dell'inte del i' inie- · capitolo pareva ~on non si f.osse fosse ancora ancora tentato; che se un capito ressante filr lateinische Lexik. Lexik. u. Gramm. · del Wölfflin Wolfflin è de deressante Arch_iv Archiv für dicato proprio all'Epitome~ bisogna pur riconoscere che quelle notizie bisogna dicato proprio all'Epitome, riconoscere che notizie perchè ne possiamo possiamo restar restar soddisfatti, soddisfatti, e sono troppo aride lacunose, perchè sono troppo aride e lacunose, ·solo rapida rasségna con pochi accenni ai nomi, , con contengono una rassegna di nomi solo contengono una accenni tramandato notizia. E ben ben poco poco vari compendi compendi di cui l'antichità .ci ha tramandato i classici lavori d,el {Birt Das antiche Buchoffrono a tale riguardo riguardo classici lavori del Birt antiche Buch Hermeneutik, come wesen, Die wescn, Kunst e Kritik und come Die Buchrolle Buchrolle in der Kunst und Hermeneutik, scarsi e JuggeQoli cenni è dato di trovare nell' opera pregevole e fuggevoli nell'opera pur pregevole cenni dato trovare scarsi diligente ahrheit. und und Kunst Kunst Geschichtschreibung im klas klasdiligente del. del Peter, W Wahrheit sischcn sischen Altcrtum. Altertum. Epi Una sull'argomento vorrebbe vorrebbe essere De EpiUna particolare monografia sull'argomento essere il De tomis antiquis che Enrico Bott, lavorando · sotto la del Birt, ha guida antiquis tomis che Enrico sotto mio manoscritto manoscritlo_era recentemente quando il mio recentemente pubblicato in Germania, quando era quasi completo. pagine però offrono meno di quanto il titolo non completo. !2!,elle pagine però quanto Quelle meno non dica dica o latino, dove una dissertazione dissertazione di laurea, scritta lasci speraré. scritta in buon buon latin~, dove l'l'au ausperare. È una . tore si rivela bene informato della materia; che procedere procedere al almateria; ma più che \

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l'esame comparativo dei vari vari epitomatori epitomatori ee della della loro loro arte arte di comparativo dei compendiare, l'esame di compendiare,

egli si ferma, si ferma,

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con speciale c;ompelenza, studio della dellçi divisione divisione ori oricompetenza, allo con speciale allo studio ginaria dei questo oo quell'altro numero numero di volumina, ee ginaria dei libri libri costilue~ti costituenti · questo di volumina, indqga come nella riduzione fallane dall'epilomatore, pur rispellandosi indaga come nella riduzione fattane dall'epitomatore, rispettandosi o mero il numero originario dei libri, si sia assolligliato, inv~ce, originario libri, quello assottigliato, invece, o meno il numero dei si sia dei volumina: « qua ratione ratione scripta scripta per multos libros diffusa, cum in in diffusa, cum dei volumina: « multos libros brevem formam contraherentur, ad singu_la voluminél disposita sint, acdisposita sint, ac brevem formam contraherentur, ad singula volumina curatius inquirendum inquirendum. est». est ». curatius Il :}3oil le sue sue ricerche ricerche aa particolari particolari di di tecnica, tecnica, composizione composizione Il Bott rivolge le ee divisione del libr~; e sollo questo a·spello la sua critica si muove nel neldivisione del libro; e sotto questo aspetto la sua critica si muove che in in tale tale campo campo [' ambito delle del :}3irt, indagini ee considerazioni Birt, che l'ambito delle iniagini considerazioni del Sicchè neanche neanche nel lavoro lav~ro prova di notevole notevole acume dollrina. Sicchè ha dato dato prova acume ee dottrina. del :}3oll si riscontra un'esposizione larg~ e documentala delle epiiomi larga un'esposizione epitomi del Bott si riscontra e documentata delle antiche; avendo traflato l'argomento l'argomento da da un un punto punto di vista diverso diverso antiche, avendo egli trattato di vista da quello che mi è parso opportuno come tema di studio. più parso opportuno da che mi è come tema di studio. Lungi però da me ogni vana pretesa. pretesa.. Lacun_e ve ne ne saranno saranno nel nel mio mio Lungi ogni vana da me Lacune ve libro-ma di libro si può dire, dire, con coscienza, di avere asavere as con piena coscienza, libro-ma di quale libro solto in parie un un tema, tema, sì sì da non lasciare lasciçre adito adito ad ad ulteriori ulteriori ogni sua parte solto in ogni da non im,esligazioni ee ·congetture pertanto avvantaggialo del mainvestigazioni congetture ì? ~i Ci sono pertanto avvantaggiato sono del ma teriale precedentemente sebbene in in Jatto rassegne . od od raccolto, sebbene precedentemente ·raccolto,· teriale fatto _di di rassegne io sia stato stato spesso spesso costretto coslrello a rettificare relli/icare alcune ine ineelenchi di epilomatori epitomatori io sattezze e a introdurre qualche variàzione; avuto· sempre sempre per per. base base variazione; ma sattezze introdurre qualche ma ho avuto l' idea d' inquadrare come in una sola cornice _ tutti Jondamentale · d'inquadrare una cornice tutti gli fondamentale l'idea epito.matori latini e studiarli studiarli nelle nelle varie varie manifestazioni mani/ estazioni o nei nei vari vari a~ epitomatori spelli della loro attività attiyità abbreviatrice, abbreviatrice, sembrandomi che li riunisse quasi spetti sembrandomi che riunisse quasi un tJincolo a ·prescindere prescindere dalle naturali n, µÉv~ quello di ««interrompere», 3);; nel secondo, con quello_ 58, 3) violag (5, 58, piévog yvco~ç; nel secondo, pari Latini: !tt ÀÉyo~ tbv 1tpea~eu-rljv l1ttttµwv toea3eothy foytz étteuòv all'interpellare dei pari all'tnterpellare tòv dei Latini: (H5, p. 226, troviamo il v. t€µvro adoperato Ierocle, vet. 226, téuvo (35, 4, 6). In Ierocle, troviamo vet. in senso AptinotiÀouç;lmtoy •'Aptatoté).oog p6astog çcpwv ſov lx tclv teol cpucrewç; abbreviare: '!x 1tepl senso di abbreviare: tɵvew. appartiene alla Ierocle, come dell'ellenismo. térvey. Ma alla fine dell'ellenismo. come si sa, appartiene Ma Ierocle, parola Non significato preso dalla· pervenuti al significato però ancora dalla parola ancora pervemlti Non siamo siamo però tardi, più alquanto lmtoµ~ di e compendio• o «riassunto•• quale ebbe alquanto piu tardi, quale «riassunto», «compendio» ebbe titolº appena e quale effettivamente mantonne sempre, appena fu introdotta sempre, introdotta in quale effettivamente mantenne Sinesio, Luciano, Roma. Dobbiamo arrivare a Pausania, a Luciano, a Sinesio, a JePausania, Ie Roma. Dobbiamo arrivare significato, il che ci attesta la rocle e ad· altri, per trovare tale significato, altri, per attesta che trovare tale ad rocle spiega lunga sopraVTiven,:a del senso etimologico del Tocabolo, e ci spiega vocabolo, etimologico sopravvivenza lunga del del senso

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altresl l' uso dei c9mpendi in Grecia fu conosciuto piuttosto altresì che che l'uso dei compendi in Grecia fu conosciuto piuttosto tardi '), quantunque, perb, non º, quantunque, però, qualche caso sporadico o non manchi manchi qualche caso sporadico o tardi fa capolino il di rtàu.zione. Tale anche la la isolato in cui· significato isolato in cui fa il di riduzione. Tale anche sorte aggett{vo è1tltoµoç; dapprima usato uitato aa significare dell'aggettivo sorte dell' è titopos, cJie che dapprima baòç, intilicare una una via «« inciso•• «tagliato•) passb poi , unito a tagliato», poi, passò inciso », « a 63òs, a a indicare scorciatota. ristretta, come noi siamo soliti dire, una ristretta, abbreviata, abbreviata, o o come noi siamo una scorciatoia. Così usauia (10, (10, 31, 7) : 'ttiv -rljvaroxtà» a'tpcrnàvfrra.ys, ty oòov fraſe, 'tà èrltopa 31, 7): Così Pa Pausania &v az 3 ~ç is thy tà è1tl'toµa. ètliy6µivoç xwpa.~. E Sinesio 35) : hmoµw't~'t7)Y oa6v è1tl (Ep. x6pxg. tttogotátmy èxXefópevog 't~ç 83by tìs E Sinesio 35): è èti 'tÒ. tò E da ultimo acquistb il significato di «compen1tÀou,;stv •). «compen acquistò TXootely èl3a8taev è33 5taev ultimo e simili. Lo stesso delle espressioni diato>, «riassunto• espressioni avriassunto stesso dicasi delle av diato èv smtoµ~ che troveremo tale e quale usata verbiali: eTttopi quale verbiali: che troveremo tale usata da Cicerone, ed èm'tOµtxli>~. tttoptxſog. Mette conto di riferire, riferire, sempre sempre per la cronologia della della parola parola Mette qui conto èmtot-t~, quanto Ateneo ci dice del buffone Filippide. Narra l'autore tttopi, quanto Ateneo dice del buffone Narra l'autore dei Aettvoooptatº che dei 4smvoaoqita-ra.l che Filippide era era solito solito chiamare chiamare Roma Roma il « demo demo secondo lui, meglio sarebbe fatto del mondo»; che anzi, secondo meglio si sarebbe del mondo•; fatto a chiachia microcosmo, perchè perché era marla l'epitome del mondo marla l'epttome mondo stesso o un microcosmo, era fafa cile-vedere tutte le città. città, ciascuna cile vedere in Roma Roma contenute contenute tutte ciascuna presa isolaisola tamente tamente 7). Anche cosi, nel alla parola parola èm'toµ~ tttopi Anche così, nel significato che che intendeva intendeva dare dare alla Filippide, 'noi valore che che essa essa più il ysÀro-c01tot6~ fe).otorothg Filippide, noi ci avviciniamo avviciniamo al valore tardi assunse, quello, cioè, non in senso «compendio», sebbene cioè, di «compendio•· senso tardi assunse, sebbene non letterario, ma riferita a una città cosmopolita, quale fu Roma letterario, ma riferita una città cosmopolita, Roma dudu rante l'impero. rante l'impero. Quando Grecia l'uso l'uso dei quando compendi quando Quando invalse invalse nell'antica nell'antica Grecia dei compendi? si cominciarono a fare le prime epitomi? AHa domanda non epitomi? può cominciarono fare Alla domanda non si può il patrimonio letterario greco ci dare una risposta precisa, perchè risposta precisa, perchè patrimonio greco dare una letterario è stato trasmesso in forma assai assai scarsa frammentaria. Anche stato trasmesso scarsa e frammentaria. prima dell'età uso di riassunti dell'età alessandrina alessandrina quest' uso riassunti di opere volumivolumi nose non dovette mancare, se lo storico Chio, Teopompo, Teopompo, il mancare, già nose non dovette storico di Chio, m.aledtcenttsstmus comscriptor, come Nepote, com maledicentissimus scrtptor, come lo chiama chiama Cornelio Nepote, 'Emi:011-~ 'tli>v pose un compendio libri delle storìe di Et·odoto : 'Ettopi compendio in due due libri delle storie Erodoto: tſov Di quest'opera si é voluto mettere in dubbio l'au'Hpoo6,:ou quest'opera “Hpoòötoo !atop:wv. ſoy. voluto mettere dubbio l'au tatoo tenticità; comunque, non ne sia sia stato stato Teopompo, Teopompo, comunque, anche tenticità anche se l'autore l'autore non ci basta la notizia che le nove muse muse erodotee furono ridotte ridotte a due. Teopompo, noi non siaD'altra parte, parte, se l'epitome propria di Teopompo, l'epitome è- propria D'altra noi non sia mo lontani dal lui si sente alessandrino, perchè perchè in lui periodo alessandrino, mo molto molto lontani dal periodo sente decadenza nella nena pergià il Graecutus, per Graeculus, come colgono i sintomi come si colgono sintomi di decadenza fezione suo stile, stile, e. già si annunzia annunzia l'alessandrinismo l' aJessandrilÌi!Jmo fezione tecnica tecnica del del suo del secolo, in questo questo contemporaneo contemporaneo di Demostene. del terzo terzo secolo, Demostene. Dello stesso stesso Teopompo libri furono ridotte Teopompo le Filippiche in LXII Dello LXII libri a XVI (v. Fozio Filippo V, re dei XVI {la Filippo dei Macedoni Macedoni (v. Fozio cod. cod. 176). 176). Secondo compendiato i viſto: v6i.1ot Diogene Laerzio, Teofrasto Secondo Diogene Teofrasto avrebbe avrebbe compendiato libri, e la 1t0Àmla Aristotelici Aristotelici in 10 libri, to)tteto in due. X~XTYi?Ei- dello Quanto, poi, ai cara ttori morali Quanto, poi, caratteri morali - Yj-lhxolxxoxxvige; dello !!tesso stesso

7 1 è chi. crede ,Teofrasto,. titolo Teofrasto, c composti con c'è chi crede ch'essi ch'essi furono furono composti con questo titolo come una specie di 61t61,1,YY1fl0', ossia raccolta di materiali e di 6thpvpz, specie come una di ossia raccolta di materiali e di docudocu menti analoghi aIJe raccolte di propende analoghi invece, propende menti alle raccolte di Aristotele. Aristotele. Altri, invece, aa credere tratti· di un'epitome alessandrina, alessandrina, messa credere che che si si tratti di un'epitome messa insieme insieme da qualche grammatico, di un' opera più estesa di Teofrasto me mequalche grammatico, estesa di Teofrasto da di un' desfìno, concernente problemi di retorica o di morale, se noti propro morale, desimo, concernente di retorica o di se non Noi non non sappiamo, sappiamo, veramente, quale veramente, quale prio del tepì xw1,1,cp8!ocç. xoop (pòlog. Noi del trattato trattato 11:ept di queate due opinioni meriti maggior fede : certo la seconda che maggior queste di due meriti fede : certo la seconda che fu accolta dal Christ , seduce a risale al Casaubono e che Christ, prima risale al Casaubono e che fu accolta dal seduce a vista sorprendente coincidenza dei caratteri vista per la sorprendente coincidenza dei titoli titoli dei caratteri TeofraTeofra stei con quelli delle commedie di Menandro. stei con delle commedie di 49), Lo (V, 43, 43, 49), Teofrasto, sempre secondo Diogene Laerzio (V, Lo s~sso stesso Teofrasto, secondo Diogene avrebbe composto un' epitome della 1t0Àt-ce!oc di Pia tone e un' altra un'epitome composto avrebbe della to)ttelo di Platone e un' altra dei 1tepl tept çrov (pov di di Aristotele. Aristotele. dei Si fecondissimo, ee che; che, secondo Si sa sa che che Epicuro fu fu uno uno scrittore scrittore fecondissimo, secondo Diogene Laerzio, scriAse lo stoico stoico Crisippo; ma Diogene scrisse tante tante opere quante lo ma la più parte dei suoi suoi scritti scritti non erano altro altro che riassunti ee cate cateparte dei la non erano che riassunti chismi di destinati aa essere imparati. mente ee morale, destinati imparati aa mente chismi di dottrina dottrina morale, ai discepoli. meraviglieremo a servire discepoli. Cosi a servire di di vade vade mecum ai Così non non ci ci meraviglieremo era un gran gran fatto compendio. E leggendo che tepì q,uaewç p5oecog era un compendio. E i:q_ in fatto leggendo che il il suo suo 1tep1 realtà Epicuro seppe trarre dalla dottrina dei suoi predeprofitto prede realtà trarre dalla dottrina dei suoi cessori dottrina che che raccolse cessori, , dottrina manuali, ,--formulari compendi, raccolse in in manuali formulari ee compendi, come Je lettere aa Erodoto· le opinioni fondamen fondamenMeneceo, le come le due lettere Erodoto e e a a Meneceo, e altre, se non specula-tali (xupta:t altre, in (x6ptxt Uçat} tali 365a) e in cui cui se non rivela rivela una una mente mente specula tiva, nel più alto senso della parola, attesta però _una più alto profonda cotiva della parola, attesta però una profonda co noscenza della ci appare come pratico non appare come comune, e noscenza della vita e e un un senso senso pratico non comune, e ci un uomo precise della felicità. Non Non preoccupato di un uomo preoccupato di fissare fissare le le norme norme precise della felicità. direi perciò irrigidl nei compendi la scienza dei perciò col direi col Martha Martha ch'egli irrigidi nei compendi la scienza dei 8 ). suoi predecessori predecessoriº). suoi Non inesperti epitomainfrequente il per colpa d'inesperti epitoma colpa d' Non era era infraquente il caso caso che che per \MIO scritto preso compendiare ee tori si alterasse la sostanza di si alterasse la sostanza di uno scritto preso a a compendiare si cosl dire autore epitomato epitomato opinioni ee pensieri pensieri che che si facessero facessero così dire ali' all'autore stonavano con le idee generali o erano addirittura in perfetta angenerali perfetta stonavano con le idee o erano addirittura in an titesi col piano della sua opera. Cosi siamo informati che del Goropera. titesi col della sua Così siamo informati che del Gor gia di Platone tutt'altro Platone si fecero fecero da da taluni riassunti riassunti scoloriti ee tutt'altro che fedeli, su cui c_ui parecchi amavano fermare la loro a ttenparecchi lettori lettori amavano fermare atten zione, senza curarsi di leggere né l'intero dialogo platonico né leggere platonico zione, dialogo curarsi nè l'intero nè gli altri scritti del filosofo; e perciò venivan fuori con l'asserire filosofo; altri scritti e venivan con l'asserire una cosa dhe Platone non si era mai sognato di affermare, cioe, affermare, sognato essere, cioè, che Platone era mai di un'arte, ma una certa piacere. l'a retorica grazta ee di ptacere. la retorica non non un'arte, certa scienza scienza di grazia L'età in uso dei compendi, si si eè già gia detto, detto , èe il prevalse p in cui prevalse· l'uso dei compendi, il periodo nel vero, vero, riportando alessandrino; ma riportando periodo alessandrino; ma noi noi saremmo saremmo più nel periorlo greco-romano. greco-romano. Non non possiamo possiamo in questa usanza al periodo Non che non 1t!vaxeç di fondo considerare come una specie di epitome i specie epitome Tivoxeg fondo considerare come una di i di Callimaco, ossla• ,quella bibliograna stori0a e crit!ca, dove si enumeravano ee critica, quella bibliografia ossia storica e dove si enumeravano

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altresl che l' uso dei c9mpendi in Grecia fu conosciuto piuttosto altresì che l'uso dei compendi in Grecia fu conosciuto piuttosto 1), quantunque, perb, non sporadico oo tardi º, quantunque, però, qualche caso non manchi manchi qualche caso sporadico tardi il significato di rtdu.zione. Tale anche la la isolato in cui fa capolino isolato in cui fa il di riduzione. Tale anche sorte dell' aggett{vo !1tlwµ.oç;; cJ}e dapprima u11ato a significare sorte dell'aggettivo è ritopos, che dapprima usato a o&c;, aa indicare intilicnre una «inciso>, «tagliato•• passò passò 11oi, poi, unito aa 63òs, una via « inciso», «tagliato», scorciatota. ristretta, abbreviata, oo come noi siamo soliti una ristretta, abbreviata, dire, come noi siamo una scorciatoia. Cosi 8! ~,; rljv a'tpcx,tàvfrrcxye,'tà !1tt'toµ.cx (10, 31, 31, 7): Così Pausauia Pausania (10, 7): 'ttiv ti 686v dòòv 3! is thy atoxttà, forſe, tà è titoux E (Ep. 35) !1tl 'tÒ. txÀiy6µ.,voç; rljç; xwpcx,;. èxXeyópevog ths xdogag. 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Narra l'autore tttopi, quanto Ateneo Ateneo dice del buffone Narra l'autore dei Aettvoooptata che dei .c1etmoaoqita,cxl che Filippide era era solito solito chiamare chiamare Roma Roma il « demo demo del sarebbe fatto mondo»; che anzi, secondo meglio si sarebbe del mondo>; secondo lui, meglio fatto a chiachia l'epttome del mondo stesso o un microcosmo, famarla perchè era microcosmo, perché marla l'epitome mondo stesso era fa cile vedere vedere in Roma tutte le città, isolacittà, ciascuna Roma contenute contenute tutte ciascuna presa isola tamente tamente 7 ). topi Anche cosi, nel dare alla alla parola parola !m'toµ.~ Anche così, nel significato che che intendeva intendeva dare il yeÀw'to1tot6ç; Filippide, 'noi ci avviciniamo al valore che essa fe).otoroth; noi avviciniamo valore che essa più tardi assunse, quello, cioè, di «compendio>, sebbene «compendio», sebbene non cioè, tardi assunse, non in senso senso fu Roma letterario, ma riferita a una città cosmopolita, quale letterario, ma riferita una città cosmopolita, Roma dudu rante l'impero. rante l'impero. Quando dei compendi? quando compendi quando Quando invalse invalse nell'antica nell'antica Gr~cia Grecia l'uso l'uso dei si cominciarono a fare le prime epitomi? AHa domanda non epitomi? può cominciarono fare Alla domanda non si può il patrimonio letterario ci dare una risposta precisa, perchè patrimonio greco risposta precisa, letterario dare una e stato trasmesso in forma assai scarsa e frammentaria. Anche stato trasmesso scarsa frammentaria. prima dell'età uso di riassunti dell'età alessandrina alessandrina quest' uso riassunti di opere volumivolumi nose dotette mancare, Teopompo, i_l mancare, se già lo storico di Chio, Chio, Teopompo, nose non non dovette maledtcenttsstmus Nepote, comscriptor, come maledicentissimus scrtptor, come lo chiama chiama Cornelio Nepote, com pose un compendio compendio in due libri delle storie di Erodoto: 'Ettopi 'tii>v due libri delle storie Erodoto: 'Em'toµ.fi tſov 'Hpoo6'tou [a,optlilv. mettere in dubbio l'auquest'opera si è voluto “Hpoòótoo tatoo voluto mettere dubbio l'au ſov. Di quest'opera tenticità.; comunque, l'autore non non ne sia sia stato Teopompo, comunque, anche tenticità anche se l'autore stato Teopompo, ci basta la notizia che le nove nove muse muse erodotee furono ridotte ridotte a due. 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Fozio Fozio cod. cod. 176). 176). v6p.ot Secondo Diogene avrebbe compendiato Diogene Laerzio, Teofrasto compendiato i vio: Secondo Teofrasto avrebbe libri, e la 1t0Àmlcx Aristotelici in 10 libri, in due. to)tteto Quanto, poi, ai cara ttori morali dello stesso stesso Quanto, poi, Kaoxxtige; - dello caratteri morali - ~&txolXIX{)CXX't'Yj@e;

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,Teofrasto,. titolo Teofrasto, c'è composti con c'è chi. chi crede crede ch'essi ch'essi furono furono composti con questo titolo come una specie di fut6µV1)µa:, ossia raccolta di materiali e di specie 6thuyſpz, come una di ossia raccolta di materiali e di docu. docu menti analoghi aHe raccolte di invece, propende propende analoghi menti alle raccolte di Aristotele. Aristotele. Altri, invece, a credere tratti· di un'epitome alessandrina, alessandrina, messa a credere che che si si tratti di un'epitome messa insieme insieme da grammatico, di di un'opera di Teofrasto Teofrasto me mequalche grammatico, estesa di da qualche un' opera più estesa destmo, morale, se se non non pro prodesimo, concernente concernente problemi di di retorica retorica o o di di morale, prio del non sappiamo, sappiamo, veramente, veramente, quale tepì xwp.ci,8!«~ xoop (pòlog. Noi del trattato trattato nept Noi non di queste due maggior fede la seconda seconda che che di due opinioni meriti maggior fede :: cèrto certo la risale al Christ,, seduce risale al Casaubono Casaubono e e che che fu fu accolta accolta dal dal Christ seduce a a prima vista per caratteri Teofra Teofraper la sorprendente sorprendente coincidenza vista coincidenza dei titoli titoli dei caratteri stei con di Menandro. stei con quelli delle delle commedie commedie di Menandro. 49), Lo Teofrasto, sempre secondo (V, 43, 43, 49), Diogene Laerzio (V, Lo s~esso stesso Teofrasto, secondo Diogene avrebbe composto epitome de11a di Pia tone ee un' altra un'epitome composto un' avrebbe della noÀtuCa: to)ttelo di Platone un' altra dei 1tepl tepi çrov (ptov di Aristotele. dei Si fu uno scrittore fecondissimo, fecondissimo, e che, secondo Si sa sa che che Epicuro fu uno scrittore e che,' secondo Diogene stoico Crisippo; ma Diogene Laerzio, scri11se scrisse tante tante opere quante lo lo stoico ma la più parte suoi scritti erano altro che parte del dei suoi scritti non non erano che riassunti riassunti ee catecate chismi di dottrina destinati aa essere imparati morale, destinati imparati aa mente e dottrina morale, e meraviglieremo a servire servire di di vade discepoli. Cosl a vade mecum mecum ai discepoli. Così non non èi ci meraviglieremo gran gran fatto compendio. E leggendo che tepì cpuaeroç p6a ecog era era un un compendio. E ill,in fatto leggendo che il il suo suo nept realtà Epicuro seppe trarre dottrina dei suoi predeprede realtà trarre profitto dalla dalla dottrina dei suoi cessori , dottrina cessori, manuali, ,-formulari compendi, dottrina che che raccolse raccolse in in manuali formulari ee compendi, come le due lettere lettere aa Erodoto ·ee aa Meneceo, le opinioni fondamen fondamenMeneceo, le come una mente specula•tali (xopuxt altre, in (x6ptxt 86!;a:t) tali 365x) e e altre, in cui cui se se non non rivela rivela una mente specula tiva, nel parolà, attesta attesta perb profonda coperò _una tiva nel più alto alto senso senso della della parola, una profonda co noscenza senso pratico ci appare appare come pratico non comune, e noscenza della della vita e e un un senso non comune, e ci come un preoccupato di precise della felicità. Non un uomo uomo preoccupato di fissare fissare le le norme norme precise Non direi percib col Martha ch'eglt irrigidl nei compendi la la scienza direi perciò col Martha ch'egli irrigidi nei compendi scienza dei dei 8 ). suoi predecessoriº). suoi predecessori Non inesperti epitomainfrequente il per colpa d'inesperti epitoma colpa d' Non era era infrequente il caso caso che che per OIIO scritto preso a compendiare ee tori si alterasse la sostanza di compendiare tori alterasse uno scritto a si facessero cosl dire all'autore epitomato e pensieri che opinioni pensieri epitomato facessero così all'autore e che stonavano con le idee generali addirittura in perfetta perfetta an angenerali o stonavano o erano erano addirittura titesi col piano de11a sua opera. Cosi siamo informati che del Gortitesi col della sua Così siamo informati che del Gor si fecero fecero da tutt'altro gia di di Platone Platone si da taluni riassunti riassunti scoloriti e e tutt'altro che fedeli,• parecchi lettori amavano fermare la loro a ttenparecchi fedeli, su c.ui cui lettori amavano fermare atten zione, senza curarsi di leggere l'intero dialogo platonico platonico nè né gli leggere né zione, senza curarsi nè l'intero altri del filosofo; ee perciò percib venivan altri scritti scritti del venivan fuori fuori con con l'asserire l'asserire una una cosa dhe sognato di di affermare, cioè, affermare, essere, cioè, cosa che Platone Platone non si era mai mai sognato grazia ee di ptacere. un'arte, ma una certa piacere. di gra.tta la retorica retorica non un'arte, certa scienza scienza di L'età in compendi, si si èè già gia detto, detto, èé ilil prevalse l'uso in cui prevalse l'uso dei dei compendi, periodo alessandrino; saremmo più nel nel vero, vero, riportando periodo alessandrino; ma riportando ma noi noi saremmo questa usanza greco-romano. Non non possiamo possiamo in periodo greco-romano. usanza al periodo Non che che non fondo considerare specie di epitome ii n{va:xeç Tivoxeg di fondo considerare come come una una specie di epitome di Callimaco, ()Ssta•,quella bibliogra{la storiea e crittca, .dove si enumeravano critica, quella bibliografia ossia storica e dove si enumeravano e e

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catalogavano tutte le della biblioteca, biblioteca, disposte per per generi gren~rf ee catalogavano tutte le opere della in ordine cr~nologico, e dove si trovava pure, accanto a un ria-. cronologico, pure, in ordine e dove si trovava accanto a un rias sunto un cenno sul sul numero numero dei versi versi ee drammatiche, un sunto di didascalie didascalie drammatiche, - aa voler voler esser,e delle pre opera; ma ogni opv) altri creda quantunque però altri (IIepatxſoy) in in 3, quantunque creda che che questa - riduziune riduzione fu fatta dal grammatico Soterida. · grammatico fu fatta dal Soterida. Ermogeniano che che compose ~t~À~ Ermogeniano compose àmwµliw è tttoptſov 3:3).tx l~. A.rrio Dfdimo, il maestro di Augusto, che nel suo 1tapl xipiasov 17 ) Arrio Didimo, maestro che nel suo reo ixtpfoaw, compendiò la dottrina morale degli Stoici e dei Peripatetici .. Peripatetici. compendiò degli dottrina morale Stoici dei il trattato di di Aristotele: ~ 1tipl Ieroclè che abbreviò regì zoologia Aristotele: Ierocle che abbreviò trattato Zenobio, il sofista, vissuto i6aewç; ç~wv •Apto"tO'tÉÀouç; àmt€1,1,vm; èrtépvstv; Zenobio, sofista, 'AptatotéXoog p6aetos (gov ix 'tli>v tſov vissuto al tempo dell' i~peratore Adriano, che tre dell'imperatore compendio in tre che scl'isse scrisse un un compendio ('Emlibri delle raccolte paremiografiche di Didimo e di Lucillos paremiografiche libri delle raccolte Didimo Lucillos ('Et 'tOtJ.~ ,'twv Atò61,1,ou xa.l Txbºxioo Tixp~lou iv ~t~Àlotç; tpta!}; compendio topi compendio Rapoptſov Atò6poo 5.5),iot; totai); tſov teapotµr.ii>v che. è una fuaione di due aropie, e che poi uno uno che una fusione due raccolte raccolte più ampie, che costituì costitui poi Corpus paremtograpltorum formatosi dei principali elementi del paremiographorum Corpus elementi formatosi nel medioevo. medioevo. . Asinio Pollione di Tralles Tralles che compendiò compendiò Diofane Asinio Diofane in due libri e lasciò anche un'epitome dell'Attide di Filocoro. un'epitome lasciò anche dell'Attide Filocoro. Giulio che epitomò epitomò Pamfilo. Giulio Vestino che ~u1-1-p.tx't~ di Didimo. Alessione che abbreviò Xoptoatxx3 o Xopptxtá Alessione che abbreviò i ~uµ1toatixxa Didimo. 11:apl voµo&!'tli>v. Eraclide Lembo che epitomò l'opera d_i Ermippo l'opera tepì vogo8 Eraclide Lembo che epitomò stſov. Il titolo del compendio è: 'Hpa0.alòou tou ~ixpix1ttrovoç; àmwµ.~ tti>vEpµl1ttitolo del compendio 'Hoxx) eſbooto) 2292 titoyos tºtopitſy Eouir ts}. Lo stesso stesso Eraclide 1tou icept repl vop.o{}-etli>v vopoietſov Ml cop(ov Ml too zxi i1tt~ èttá aoqxi}Y xxi II~y6poù IIuò (boooº). Eraclide Lembo dovette compendiare le IloÀite!ixt di Aristotele, compendio Aristotele, compendio Lembo dovette compendiare Ilo).teix torto attribuire uell' Eraclide di Eraclea che si volle a. torto Eraclea,, nel quell' che attribuire a q nel si occupò non solo di filosofia e di storia Ponio, il quale letteraria, Ponto, occupò non solo filosofia storia letteraria, a-a ma anche di _musica musica.• .Elio Sereno che ridq.as~ Lreuta libri di Filone Elio ridusse a tre tre i trenta Filone Bibliiùschietto, quale, più tardi, tardi, si coschietto, accanto termine antico ee più accanto al al quale, si co gre breviartum ee compendium compendium "). FJcome niarono breviarium niarono come già si vide vide per il gre-

so vero quanto avverte Seneca quanto avverte 39, 1) se è è vero Seneca (ep. 39, 1) che: che:

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co, che senso metaforico, metaforico, parola lm'tOIJ,~ co, tttopi fu anche che ·cioè cioè la parola anche usata usata in senso così pub delle equivalenti pure delle equivalenti espressioni Infatti, di può dirsi espressioni latine. così dirsi pure latine. Infatti, nella vita calcoli eseguiti alla breviariae; nella calcoli eseguiti alla lesta, si diceva diceva rationes lwevtartae; vita di Oalfia (= raGalba (cap. 12) 12) si fa cenno cenno di un un b;•evtartum breviarium 1·ationum rationum (= ttonartum, Svet. Aug. dispensator·, come Vespas. tionarium, Svet. pure in Vespas. ug. 28) 28) del del dispensator, come pure

ricordati Svetonio, Aug. 101, 101, ricordati gli ollictoi·um officiorum breviaria. breviaria. Da Da Svetonio, Breviat•ium che Augusto lasciò un imperii Augusto che lasciò un Breviarium tottus totius tmperii con-la pianta guarnigioni; Plinio (N. H. 7, 7 , 97) 97) dice pianta delle con delle guarnigioni; Plinio (N. dice che che nel nel · tempio di Minerva si leggeva, u proposito della vittoria riportata proposito riportata leggeva, tempio Minerva della vittoria da Pompeo Pompeo in Asia: e hoc est breviarium breviarium oius eius ab Oriente•· Oriente». Lo Lo stesso 230) ha: e ut omnis culturae quoddam breviarium Plinio (18, pera quoddam (18, Plinio 230) ha: omnis culturae breviarium peragatur, eodem eodem tempore conveniet arbores stercorare >. E per gatur, per sempre conveniet arbores stercorare». la storia della parola brevtartum, si può aggiungere: breviarium, parola aggiungere: storia della Tertulliano noster e breviarium breviarium totius totius evanpater noster Tertulliano chiama il pater evan gelih (de l); , gelii (de orat. orat. 1); Paolino Nolano (epist. append. 2, 2, 14) brePaolino 14) ha : totius totius iustitiae iustitiae bre viarium; viarium Cassian. 43: quae Jatiore sermone digesta sunt, sunt, ex Cassian. inst. inst. 4, 43: latiore sermone ex bis his breviarium colligam ; breviarium huius libri libri quoddam quoddam breviarium breviarium 251, 9 Mais.: Boezio, voJ. vol. II, 251, Mais.: huius facimus; facimus; • ltin. Symmach. epist. 6, 65 (66), (66), l; S. Hieron. epist. 6,65 148, 14; 14; Itin. Alex. Alex. 2; Symnach. Hieron. ep. 148, Leo Mago. Corp. Gloss. Magn. ep. ep. 113, 113, 3; Corp. Gloss. Leo 10 ), abln-eInsieme breviarium, troviamo pure brevtatto Insieme con con brevtat·tum, troviamo pure breviatio º), abbre vtatto, sono della buona buona latinità, viatio, abbreviare, che però non sono latinità, come latinità il sost. breviator, brevtator, che ricorre ricorre in Oronon è della non della buona latinità Oro sio (lib. (Jib. I, c. 8J quando, parlandosi parlandosi della sio della carestia carestia in Egitto in cui cui soccorso venne l'autorità di Trogo Pompeo del Pompeo e del Giuseppe, si cita soccorso venne Giuseppe, cita l'autorità suo epitomatore Giustino: e Pompeius historicus eiusque breviator Pompeius historicus breviator suo epitomatore Giustino Justinus doeet ~- In un Paride, questi è chiamato Justinus docet». un mscr. mscr. di Giulio Giulio Paride, chiamato e abbrevtator,. · abbreviator» Valerii. Valerii. In Cic. (de otr. usato per III,, 15) compendium usato per poi (de Cic. poi off. III 15) troviamo troviamo compendium significare una sola operazione commerciale andata bene: significare una sola operazione commerciale andata bene: e qui omnin,o tantum se negat compendii sui causa, quod non liceat, huic compendii sui omnino tantum non liceat, huic compendtum, non magna laus tribuenda est>. La parola non laus tribuenda est». La parola compendium, però, nel nel è di uso Solino senso Infatti, Solino senso nostro nostro di e riassunto» riassunto uso più recente. recente. Infatti, liber ad ad compendium praepara• chiama i suoi excerpta da Plinio« compendium praepara chiama suoi excerpta Plinio «liber 21, sono 21, sono

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20 20 ttis •; Nòniò sttà opera: Còmpendiosa doctrina; Prisciauo Compendiosa doèfrina; Prisciano tus »; Nonio intitola intitola là la sua éénìttappone contrappone à.gli agli spattiJsa spatiosa Vòlwmtna scripta (praef.4). volumina ii compendiosa scrtpta(praefA). e;. ut ut Néll'introduzione al Ood. Theod. del febbr. 438 438 si si legge: legge: «.. Nell'introduzione al Cod. Theod. del 15 15 febbr. in uttuin collectis legum praeceptionibus sequenda per orbem XVI in unum collectis legum praeceptionibus orbem XVI librorum èompendio >. s. Ilario (nell' introd. al Tractatus super Psalbrorum compendio». S. Ilario (nell'introd. al Tractatus super Psal mos, 17) ha: e ad compendium studiosae intellegentiae in brevem brevem mos, 17) ha : « ad compendium studiosa e intellegentiae in sermunculum •· superscriptorum omnium sermunculum virtutem virtutem superscriptorum omnium coartamus coartamus ». Compendium , in senso proprio, è anche nei Praecepta artis Compendium, in senso proprio, è anche nei Praecepta artis -l'hetoricae summatim collecta de multis ac syntomata di Giulio syntomata rhetoricae summatim collecta de multis Giulio SeSe veriano, contubernale di Sidonio Apollinare : e Memento tamen non veriano, contubernale Sidonio : « Memento ante quam ingenium ingeniurn tuum tuum compendia relegenda quan ante tibi tibi haec haec esse esse compendia multa ac tulliana arte subegeris • (cfr. Halm, Rhet. min. p. 335-370, subegeris» p. 335-370, multa ac tulliana arte (cfr. Rhet. min. c. compendium luogo di 179, 7) compendtum=breve c. I1 extr.). extr.). In In un un luogo di Vittorino Vittorino (p.179, breve pràeèeptutn: compendium >. praeceptum e primum primum hoc hoc debemus debemus scire scire compendium Con prima volta adoScriptores hist. Con gli Scriptores hist. Aug. troviamo troviamo per la· prima volta ado e breve rispettivamente nel senso di brevis perati perati gli agg. !Jrevts rispettivamente brevis nel senso ti!Jer 20, 5 Z. si legge: legge: e brevis liber e breviat•ium. breviarium. Così Così in Optat. Mii. Mil. p. 20, brevis traditur •· Anche in Vegezio (p. (p. 2, 19) auri traditur 19) si ha: e nomina nomina eorum eorum brevibus quando quis cotnmeatum accepoco dopo: e quando brevibus inseruntur inseruntur •• e poco commeatum acce perit, adnotatur in brevibus brevibus >. Altri esempi è frcile trovare perit, adnotatur esempi Altri facile trovare in Cassiod. 21, l; 5, 31, 3~, I e 12, 8, 2; in Cod. Theod. 1, 16, 16, 3 Cassiod. Var. Var. 4, 21, Cod. Theod. (a. 319); 10, 16, 3 (a. 378); 11, 25, 1 (393); in Cod. Iust.; Reg. Bened. 32; Iust.; 25, (393); 319); 16, 378); 10, (a. (a. Cod. Bened 32; lat. VI, 1711. Corp. inscr. inscr. lat. ll. Espressfoni affini erano presso i LaEspressioni compendiare nostro e compendiare• erano La affini .al nostro tini: in angustum cogere; in epitomen cogere; come epiepi (aliquid) angustum epitomen tini: come qui in angustum aliquid cogit tomatore «qui cogit >, e compendio, compendio, o tomatore era era detto detto e I. brevis». brevis-». libro compendiato, e liber libro compendiato, liber in angustum coactus coactus •• oppure e «l. Altrà. espressiòhe in uso antichi è: t epitome epitome cirAltra espressione uso negli scrittori scrittori antichi cir cumscribere> scriptorem per volumina diffusum), per multa diffusum), òssia cumscribere» (totum (totum scriptorem multa Volumina ossia racchiudere una epitome compendiare, epitome,, o compendiare, racchiudere negli stretti stretti confini confini di una •che è lo stesso, l'opera. scrittore. Più Più tardi, tardi, in luogo l'opera vasta di uno scrittore. di e in angustùm breviter scribere scribere >, e S. AgoAgo cogere»• si dirà angustum cogere dirà •«breviter stino (de civitate parlando di Giustino, dice Dei, lib. stino (de civitate Dei, lib. IV, c. 6) parlando dice inin peregrinam, Trogum Pom Pomfatti: potius peregrinam, fatti: e Justinus Justinus qui Gràecam Graecam vel vel potius peium secutus, non verum etiam breviter peium secutus, tantum, sicut non Latine Latine tantum, sicut ille, verum etiam breviter scripsit historiam, opus opus librorum suorum sic sic incipit». e Conducere scripsit historiam, incipit librorum suorum Conducere in unum Jordanes (in (in AbbreviaVegezio (Mulomed. praef.), e Jordanes unum • ha Végezìo (Mulomed. praef.), Abbrevia libello coartare•. Nella. tio 71): «in praef. 71): parvolibello tio chrohkor. chronicor. praef. «in uno uno et hoc hoc parvo coartare». Nella augustum cog~re età, poi, poi, del classica e in angustum Rinascimento, la frase cogere • del Rinascimento, frase classica si trasformerà trasformerà in « contrahere unum •, che già esisteva in latino, latino, contrahere in unum ma nel senso di: raccogliere, concentrare un sol sol luogo luogo le sparse ma nel senso di: raccogliere, concentrare in un membra di un organismo; dispersos milites organismo; onde le frasi: • dispersos milites in unum naves [locum] contrahere contrahere»,>, e«naves impedimenta in unum [locum] contrahere >, e impedimenta unum contrahere in unum unum contrahere exercitum traiciendum», traiciendum», e auxilia aux.ilia (copias) (copias) contrahere ad exercitum

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pre ecc. Così Cosl un un umanista, µmanista, volendo vo1e111lo pre»> ecc. al pubblico l' op~ra dell' epitomatore Giqstino, dirà: sentare l'opera pubblico dell'epitomatore Giustino, sentare al dirà:

co,~re contrahereque cantrahereque in in unum unum cogere Quaascripsere scripsere Quas

alii per multa volumina vQl\lJnina terras, terras, alii Et exterarunl regna, et arm11, gentium, regna, gentium, Et exterarum et arma Justinus librum libruJP egregie egFegje contraxit contraxtt in in unum -qnum..... . Justinus parlato finora finora della della parola parola epitome epitome ee dei dei suoi sµof equivalenti equivalenti Si èè parlato Si latini, ee si si deve deve argomentare, argomentare, dal dal loro loro frequente frequepte ricorrere ricorrere presso J?resso ·. latini, fµ piuttosto ph,1ttosto largamente larg~mepte gli scrittori s~rjttori romani, romani, che che l'uso l'uso dei dei compendi compe11,difu gli pratieato in in Roma: Roma: resta resta ora ora aa vedere vedere quando qu11,µdoquest'usanza quest' us4qza, comin comin• praticato ciasse aa fiorire. fiorire. ciasse , Nei Nei primi primi secoli secoli della della letteratura letteratura latina latina non non troviamo troviamo nessuna nessun~ ovvia ;; chè cM l'esercizio l'~sercizio del del com ce,JP.- no~bia di di compendi, compendi, ee la la ragione ragione èè ovvia notizia ~ndiare presuppone presuppone l'opera l'opera di di creazione, crea?!ione, ee questa queata non non può pµò seguire seguire~a pendiare epitomata. Lo Lo spirito spirito letterario letterario romano romano si si sviluppò sviJµppò piuttosto piuttosto quella epitomata. contatto dell'elemento dell'elemento greco, greco, e.e le le prime forme forra.e dell'arte dell'arte tardi, aa contatto popolare indigena indigena intristirono sul sul suolo suolo del del Lazio Lazi9 fino fino aa scomparire scomparire popolare del tutto, tµtto, sotto sotto l'azione l'a.zione potente potente delle delle forme forme elleniche elleniche che che vi vi si ,i so sodel vrapposero. Nell'ultimo Nell'ultimo secolo secolo della della repubblica, repubblica, quando .quando si si aderge aderge vrapposero. genio di (ji Cesare Cesare ee di di Cicerone, çicerone, ee sovrano nel µel campo campo della della prosa prosa ilil genio sovrano in quello della della poesia poesia dominano dominano incontrastate incontrastate le le armonie armonie di Virgilio ~i e di Orazio, s'introdusse s'introdusse l'uso dei dei compendi. compendi. II quali qµali da da allora aUora si e va11Bo Blòlmpre più diffondC1ndo fra le abitudini e i gusti degli §Cr~tvanno sempre diffondendo le e i gusti scrit tori romani, roIJ;!ani, finchè fioche nei nei secoli secoli della della decadenza de.cadenza assurgono assurgono al:1, vera tori forma letteraria, letteraria, ee come come tale, vantano vant~no non non pochi pochi cultori. C'\lltori. Quali Q.uali le le forma opere che che più si si suole suole abbreviare abbreviare ee perchè percb.è?? In generale, generale, se ~e diamo diamo opere inta.tt~., uno sguardo sguardo alle epitomi pervenuteci, pervenuteci, parte pa;rte delle dell~ quali qual~ è~ intatta, uno parte, invece, e parte, invece, incompleta, vediamo c~e le opere piu compendiate incompleta, più opere compendiate e vediamo che le S()DO proprio quelle .quelle di di carattere c~rattere storico. Il che sisi verifica del del pari pari sono notevole il fatto che anche anche sotto sotto questo questo punto pu_11todi d;i in Grecia; Grecia; ed ed èè notevole che fu fu essa stessa definita un «« orbis or bis compendium compen4iu~ », >, vista Roma, Roma I che ossia un un «,..orbis terrarum ter.::-arum conciliabulum », >, segui steiisa .cm}µeseguì la stessa ossia consue tudine greca greca di di ridurre ridurre aa preferenza preferenza opere opere storiche. storiche. tudine Io non non so so se se altri altri si si sia sia· domandato domandato perchè, perché, mentre mentre ci ci èè perve perveIo ricordo di di epitomi, se se non non proprio l'epitome l'epitome intera intera oo fram framnuto ilil ricordo nuto PI utarco, di di Apollodoro, Apollodoro, di di Diofane Diofane ee di di altri altri mentaria degli scritti scritti di di Plutarco, mentaria autori greci, ee di di quelli di di Livio, LiviQ, di Trogo Trogo ee di di altri altri autori autori latini, latini, autori nulla si si citi citi aa questo questo proposito proposito delle delle opere opere di di Tucidide, di di Senofonte, Senofonte, nulla Censore ee di di Cesare. Cesare. Insomma, Insomma, pare strano strano ee sorpren sorprendi Catone di Catone il Censore riduzioni,I ee di di dente che che di di talune talune opere opere storiche storiche si si siano siano fatte fatte riduzioni dente altre· no. no. E pure la meraviglia meraviglia cessa cessa quando quando si si ponga ponga mente mente alla alla pure la altre varia natura natura delle delle opere antiche. opere di di Tucidide ee antiche. Giacché. Giacchè le opere Cesare, di Senofonte, come quelle di Catone e di Cesare, furono scritte oo Senofonte, quelle di come Catone e di scritte da volitici di :professiope o ), dovette;. ineleganter scripta scripta perspici perspici potest»), ex historia historia ipsius non ineleganter dovette ro, aa mio aTviso, invogliare l'opera di invogliare Bruto mio avviso, Bruto a a studiare studiare l'opera di Fannio Fannio ee aa compendiarla proprio uso. compendiarla per proprio uso. Quanto, lo storico seconda guerra guerra Antipatro, lo Quanto, poi, a a Celio Celio Antipatro, storico del.la della seconda punica amico di Crasso, io pensò che Bruto dovette compenpunica ed Crasso, compen penso ed amico di io che Bruto dovette diarlo· appunto per avvenimenti che formaYano per la grandezza degli degli avvenimenti diarlo appunto la grandezza che formavano il colorito l'oggetto ùella sua monogr~fia, e forse anche per l'oggetto della monografia, sua e forse anche il colorito stesso stesso arcaicizzante le storie Antipatro seIndubbiamente, arcaicizzante dello dello stile. stile. °Indubbiam,,nte, le storie di Antipatro se gnavano un dei suoi predecessori, rispetto aa fluelle quelle dei un passo notevole notevole rispetto suoi predecessori, (de ee lo fa dire dire ad ad Antonio Antonio (de Cicerone, quando fa lo riconosce riconosce lo lo stesso stesso Cicerone, orat. 54) che allontanò alquanto alquanto da Catone, da Antipatro si 12, 54) orat. Il II 12, che Antipatro si allontanò da Catone, da il tono tono della Fabio elevò pure Calpurnio Pisone Pisone,, ed pure il Fabio Pittore Pittore e e da Calpurnio ed elevò storia bastandogli l'essere solo un « », ma volendo storia ,, non bastandogli l'essere solo « na,·rator narrator >, volendo anche essere erexit et essere un « « exornator ea ornator rerum~: rerum » : « Paullulum Paullulum se erexit addidit historiae maiorem sònum vir optimus, Crassi famioptimus, Crassi addidit historiae sonum vocis vocis vir fami liaris, Antipater liaris, Antipater •· Valerio Massimo Massimo (I, 7, 6) ». Inoltre Inoltre sappiamo da Valerio che Antipatro Antipatro era uno storico storico sincero sincero - Caelius Caelius etiam certus certus RoRo manae historiae historiae auctor - , e Cicerone 26, 102) aggiunge che auctor –, Cicerone (Brut. 26, 102) aggiunge –,, e oratore era de peritus pure esperto del diritto peritus .:.. era pure diritto - iµris iuris val valde oratore di una certa forza, a cui piaceva il ritmo oratorio, e maestro pa forza, oratorio, una certa cui ritmo maestro di parecchi, come di Lucio Crasso: una figura., -insomma, complessa di recchi, come Lucio Crasso: una figura, insomma, 6)

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27 Z7

sèrittore ea di di studioso, studioso, che che ben ben poteva poteva attirarsi attirarsi tutte tutto le le simpatie simpatie scrittore di Bruto,. anch'egli giurista, oratore e letterato. di Bruto, anch'egli giurista, oratore e letterato. Di queste due due epitomi epitomi Brutiane Brutiane non non ci ci rimane rimane altro altro che che ilil riDi è visto, da Cicerone. cordo tramandatoci, come si visto, tramandatoci, si è Cicerone. cordo Una ricerca ricerca non non del del tutto tutto inopportuna inopportuna in in questo questo luogo luogo sarebbe sarebbe Una il vedere fine l'Arpinate, scrivendo ad abbia ricorAttico, per qual l'Arpinate, abbia ricor scrivendo ad fine il vedere dato tali compendi. La lettera di dove si parla dell'epitome parla dell'epitome Attico, compendi. dove si La lettera di dato tali datata da da Tuscolo, luglio 707 707 (= (= 46 46 a. Cr.). Or.). annali di di Fannio, èè datata degli annali Dopo alcune alcune notizie notizie di di carattere carattere. privato privato ee ii soliti soliti complimenti complimenti Dopo all' amico, di di cui cui esalta esalt.a l'opera l'opera premurosa premurosa ee proficua, proficua , Cicerone Cicerone all'amico, sottopone certi certi dubbi dubbi ee gli chiede chiede certe certe informazioni, che solo solo gli sottopone Attico può con l'abituale sua competenza e dottrina. Così vuol competenza dargli può e dottrina. Così vuol con l'abituale sua Attico sapere sotto sotto quali consoli consoli ilil pontefice pontefice massimo massimo Publio Scevola eser esersapere Publio Scevola il tribunato della plebe, e se Lucio Libone, colui che accusò citò Libone, plebe, colui che accusò e se Lucio citò il tribunato della consolato di di Censo Censoinnanzi al al popolo popolo Servio Servio Galba, Galba, fu fu tribuno tribuno sotto sotto ilil consolato innanzi rino e Manilio, o sotto di Tito Quinzio e Manlio Acilio. E conManilio, quello e Manlio Acilio. E con di Tito Quinzio o sotto rino e tinua~ e ero indeciso, quanto alla notizia trovata su la fine dell'epidell'epi indeciso, quanto su la fine alla notizia trovata tinua: « ero tome che che Bruto ha fatta fatta degli annali annali di giacchè in in conformità conformità di Fannio; giacchè Bruto ha tome di quanto ivi letto, scrissi scrissi che che questo Fannio era ilil genero genero di di Le LeFannio era ivi ho ho letto, di lio. Tu mi rui hai hai provato contrario, mentre Bruto ee Fannio provato il Fannio non il contrario, mentre Bruto lio. Tu sono Io però mi mi attenni ali' autorità di di Ortensio. Ortensio. attenni all'autorità del tuo tuo avviso. avviso. Io sono del Per parte Attico negava che che Dunque Attico parte tua, tua, scioglimi questo nodo•· nodo». Dunque Per lo storico storico Fannio fosse stato stato genero genero di di Lelio. Lelio. È È da rilevare, tale rilevare, aa tale Fannio fosse lo proposito, che che per Cicerone Cicerone vi vi erano erano due due Fannii, l'uno l'uno Gaio proposito, Gaio FanFan di Gaio, oratore, che lasciò una una sola sola orazione Gaio, oratore, nio, figlio di orazione in favore favore degli alleati latini contro contro G. G. Gracco, Gracco, ee fu console console nel 122 122 av. Cr. alleati latini insieme con Domizio (cfr. Bt•utus, 26, 99); l'altro, anche di nome l'altro, di insieme con Domizio (cfr. Brutus, 26, 99); Gaio, figlio di Marco, genero di Lelio, scolaro di Panezio, storico, Panezio, storico, genero di scolaro di ee di principi piuttosto rigidi in fatto di morale (moribus ... durior). piuttosto in fatto di morale (moribus... durior). di Se che ii due ammessi da da CiceCice due Fannii Fannii ammessi non che che si si è è potuto assodare assodare che Se non rone s'identificano nella dello storico e oratore G. Fannio, figura dello storico e oratore G. Fannio, rone s'identificano nella figlio di genero di Lelio, insieme con Gneo Lelio, ee console 122 insieme Gneo console nel 122 di Marco, genero

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3) non vede tanto Domizio bensì vero tanto vero che che I' l' Hirschfeld Hirschfeld º) Enobarbo. E' E' bensì Domizio Enobarbo. chiaro in siffatta questione, e si schiera piil dalla parte di Attico, più dalla parte e schiera chiaro in siffatta che più parte parte dei cricomunque, però, la piii Ortensio; comunque, cri di Bruto Bruto ee di di Ortensio; che di tici sono per la identificazione, e nulla prova in contrario identificazione, contrario il fatto fatto e nulla la tici sono che quale si sarebbe svolto dialogo de republica, il svolto nel 129 129 a. il quale nel dialogo de r•epubltca, che nel Cr., vi figuri ancora come questore. figuri questore, Cr., Fannio Fannio vi ancora come Sgombrato quale Sgombrato il vediamo ora ora per quale da queste difficoltà, v~diamo il terreno terreno da ragione l'epitome Fanniana l'Arpinate citò l'epitome ragione l'Arpinate Bruto. Se Se si mette Fanniana di Bruto. aa confronto è del 46 46 a. Cr., con citata ad Attico, che è lettera già citata confronto la lettera l'aara 44, dove èè detto: pure a detto : « « in è del 44, a lui indirizzata, indirizzata , ee che è l'altra pure praesentia scribas, quibus quibus censoribus praesentia mihi C. Fannius Fannius tritri censoribus C. mihi velim velim scribas, bunus id pl. fuerit: P. Africano L. Mummio; fuerit: videor videor mihi audisse P. bunus pi. igitur •• si impuntato quaero», igitur quaero era impuntato senz'altro che che Cic'erone Cicerone si era si vede vede senz'altro

28 28 Intanto gli ali sul sul nome nome df di G. G. Fannio, e e non non sapeva come come cavarsela. cavarsela. Intanto premeva la questione, e si rivolgeva alPautorità del suo premeva risolvere rivolgeva questione, risolvere la e si all'autorità del suo amico. amico. e« Avide •• gli dice tono di confiexspecto», quel tono Avide tuum tuum consilium consilium exspecto dice con con quel di confi denza con cui siaino soJiti rivolgerei a un amico, chiedendogli il conrivolgerci amico, chiedendogli denza con cui siamo soliti a un il con il chiarimento d'un dubbio e praeteforto d'un consiglio o «praete improvviso; forto d'un o il chiarimento d'un dubbio rea propius accederé accedere,, an possimne propius an etiam etiam longius discedend.um discedendum rea possimne •i gli domanda se possa possa putes, ad me velim scribas putes, erebro »; crebro ad me velim scribas domanda altresì altresì se 1enza ancora starsene starsene lontano, lontano, Roma, o senza rischio a,·vicinarsi avvicinarsi aa Roma, o debba debba ancora preferendo qualche altro altro luogo vicino vicino preferendo il soggiorno di il soggiorao di Tuscolo Tuscolo o o di di qualche (suburbano). (suburbano).

·

Quando in Ar ArQuando scriveva scriveva questa seconda seconda lettera lettera ad ad Attico, era era in Attendeva allora pino Arpinati). Attendeva raccogliere notizie, pino (III (III td. id. ex ea Arptnatt). allora a a raccogliere anzi anzi studiava studiava con con ardore ardore la la storia storia (ardeo (ardeo studio studio historiae) historiae) - meme stanmore dell'amico, il more in in ciò ciò deHa della calda calda esortazione esortazione dell'amico, il quale non non si si stan cava invogliarlo a un'opera storica cava mai mai d' d' inv.ogliarlo a scrivere scrivere un'opera storica (incredibiliter (incredibiliter –, ee non enim che per per enim me me coromovet commovet tua tua cohortatio) cohortatio) -, non esitava esitava a a dire che mettervi suo aiuto (quae quidem quidem bisogno del mettervi mano mano avrebbe avrebbe avuto avuto bisogno del suo aiuto (quae nec questo torno torno di di institui,•. nec nec institui nec effici effici potest sine sine tua tua ope). In In questo tempo trascorso ad Aquino, aa Tuscolo Tuscolo ee ad ad trascorso tra tra la la varia varia dimora dimora ad terArpino, Arpino, si Laelius, dopo accingeva pure pure aa scrivere dopo aver si accingeva scrivere il il Laeltus, aver ter il Cato mator e il de o//1,ctts. Fra gl' interlocutori del diaminato gl'interlocutori minato il Cato maior e il de officiis. Fra del dia il quale insieme con logo Lelio, G. figurava il Fannio, il quale insieme logo figurava. il genero di di Lelio, G. Fannio. con Quinto suocero, pochi giorni Quinto Mncio Mucio Scevola Scevola 'si si recava recava in in casa casa del del suocero, dopo la Africano, ee ivi impegnava la giovane Africano, la morte morte dEil del giovane ivi impegnava la discussione discussione intorno all'amicizia. Era quindi naturale che ad evitare evitare Cicerone, intorno all'amicizia. Era naturale che ad llIl anacronismo od altro più grossolano errore , si rivolgesse riun errore, grossolano rivolgesse si ri anacronismo od altro I per sapere se verapetute all'amico e confidente Attico Attico, petute volte volte all'amico e confidente se vera il genero di Lelio, Lelio, ee se mente ilil figlio di Marco Fannio fosse stato il genero di il tribunato della plebe sotto i censori avesM esercitato avesse esercitato il tribunato della sotto i censori Publio pro Africano oe Lucio Mummio, altri. C'è chi pensa che molto molto proMummio, od od altri. Brutus, babilmente allora l'Arpinate attendes-;e a una revisione del Brutus, babilmente allora attendesse a revisione Fannius, M. dove effettivamente M. fi fieffettivamente dice di Fannio: e« Alter autem C. C. Fannius, lius,, C. lius ipso genere dicendi durior »> C. Laelii gener et moribus moribus et ipso (Brut. 99), e punto non 26, 99), (Brut. 26, e che. che l'autorità l'autorità di di Atticc Attice su su questo punto non gli te per pqterla opporre aa quella di Fannio, sembrasse abbàstan'Za poterla opporre quella di abbastanza fo, forte Ortensio, ee perciò se d'impaccio col di Bruto ee di Ortensio, se la cavasse d'impaccio col dire all'amico: expedies >. all'amico : e« hunc hunc locum locum expediee ». Ma Ma noi non abbiamo abbiamo nessuna documentazione documentazione di questa revisione revisione Brutus, ee riteniamo della del Brutus, riteniamo senz'altro senz'altro che Cicerone e e per amore della perchè attendeva alla composizione Laelius, composizione verità del Laettus, verità storica storica ee perchè quella circostanza. chiese ad Attico notizie sul conto conto di Fannio, e e in q.uella circostanza gli occorse pure di ricordare Nè credo gli compendio di Bruto. Nè occorse :pure ricordare il compendio credo che diversamente di Celio Celio Antipatro. riguardo all'epitome all'epitome di diversamente stiano stiano le cose riguardo La lette.-a pur.e indirizzata indirizzata ad parla, e lettera in cui Oicerone Cicerone ne ne parla, è pure ad Attico,

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l1ottava del del libro libro XIII: Tuscolo 1'8 giugno giugno del "5. l'ottava XIII: tu fu scritta scritta in in Tuscolo del 45. In essa compendio dogli anl'Arpinate chiede degli an essa l'Arpinate chiede all'amico all'amico non non solo solo il compendio nali di Antipatro fatto da Bruto-epitomen Caelianorum ve veAntipatro fatto nati Bruto –epitomen Bruti Bruti Caelianorum lim mihi mittuma lo prega altresi di farsi dare da Filosseno prega altresì lim mihi mittas ma farsi dare Filosseno il trattato Philoxeno provvidenza -- et a Philoxeno trattato di Panezio Panezio intorno intorno alla alla provvidenza II°'vat'tlou 1tpo11ol~.Quanto facile argomentare argomentare per·chè•· perché tepì Tpovoixg. Panezio, è facile IIovxttoo ttipl Quanto a Panezio, il trattato intorno alla attenoccQrresse all'Arpinate all'Arpinate provvidenza: atten trattato intorno alla provvidem:a: occorresse deva allora alla composizione del àe natur·a àeorum, e la consuldeorum, composizione deva allora alla del de natura consul tazione del era necessaria tepì 1tpo11o{oc~ Tpovolo, gli era tazione del 1tapl. necessaria per confutare confutare il dogma della epicurea che non si curassero curassero menomamente menomamente della scuola scuola epicurea che gli dei dei non delle cose di quaggiù. Giacche lo stoico Panezio quaggiù. delle cose Giacché stoico Panezio sosteneva sosteneva appunto il contrario, tesi, cioè, del «consulere e consµlere eos humanis •; e il contrario, la tesi, eos rebus rebus humanis mpl 1tp0110~ la fonte principale dell'ultima parte del seprincipale tepl Tgovoix; costituisce costituisce fonte dell'ultima parte del se condo dello scritto 7tpo110€at:; fu tenuto tepl Tgovoix; tenuto condo libro dello scritto ciceroniano. ciceroniano. Che Che se il 1tapl. presente per parte dell'opera; come il per la composizione dell'opera, come composizione di questa parte 11:ipl per il resto, resto, tepì &E11 eſov di Fedro Fedro e il trattato trattato omonimo omonimo di Apollodoro per per qualche dettaglio, non qualche particolare particolare di dettaglio, escluso che che qua e là, per non ò escluso Cicerone si sia potuto valere scritti di Celio Celio Antipatro. Antipatro. Il tro troCicerone sia potuto valere degli scritti dell'epitome Bruti Caelianorum col 1tapl. vare accoppiato accoppiato il ricordo vare ricordo dell'epitome Bruti Caelianorum col tepì 4 ). 1tpo110~idi Panezio, avvalora questa supposizione Panezio, avvalora supposizione “). Tpovoixs Non è fuor di luogo luogo avvertire Caelianorum avvertire qui che la forma forma Caelianorum --

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fece mutare l'altra errata Fanniana, quale fece mutare in Fannianorum Fannia norum l'altra errata di Fanntana, si legge nei nei codici: codici: conturbabat conturbabat enim enim me me epitome Bruti Bruti Fanniana. Fanniana. Non sappiamo anqual punto Bruto, Bruto, nel compendiare sappiamo fino compendiare gli an Non fino a qual si

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all'originale, nali di Fannio Antipatro,i si sia originale, nali Fannio e di Celio Celio Antipatro sia attenuto attenuto all'

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non materia, ma soprattutto per per non solo solo per la divisione divisione della della materia, ma anche anche e soprattutto quel che concerne lo stile. Si sa, per esempio, che Celio Antipatro si per esempio, che Celio Antipatro che concerne stile. com11iaoeva speciali forme costrutti, come compiaceva di speciali forme e costrutti, come il praesens histort• histori e la tratectto ver/Jorum; che tentò per forma cum primo di dare cum traiectio verborum che tentò per il primo dare forma artistica al racconto e che volle rendere solenne e poetico lo stile, stile, poetico racconto rendere artistica coli' introdurvi bene spesso orazioni e coll'imitare Ennio-eumque coll'introdurvi bene orazioni coll' imitare Ennio–eumque atudiose Inoltre, egli .era studiose aemulatus aemulatus L. Caelius. Caelius. Inoltre, era di quelli che che usausa vano le frasi frasi più ricercate e più aliene dal!' uso comune; apparteapparte comune; ricercate aliene dall'uso dedica ti allo studio neva, cioè, alla schiera schiera di coloro coloro che si erano dedicati studio >; seguace com'era· stile asia asia"-ver~a industriosius quaerendi quaerendi»; «verba industriosius com'era dello dello stile il suo discorso avesse un certo ritmo, e a differenza che tico, valeva ritmo, voleva discorso certo differenza quale, a dire scrivere la storia storia di Catone, il quale, Frontone, amava scrivere dire di Frontone, e verbis multijugis >, scriveva invece cverbis singuliu. In generale, multijugis», singulis». generale, verbis scriveva invece «verbis si adduce dello stile caratteristico di Antipat~o prova dello Antipatro il seguente adduce a prova stile caratteristico brano ·tratto dalle storie (fr. 44): ipse regis eminus ferit pectus pectus regis brano tratto dalle storie (fr. 44): eminus equo ferit advorsum, deiecit dominum: uno stile, come congenuclat percussus, percussus, deiecit stile, advorsum, congenuclat dominum: uno come si vède, e senza collegamento. Cicerone non n'è· vede, tutto spezzettato collegamento. tutto senza Cicerone non n'è lucumolto entusiasta; scrittore lucu Antipatro uno scrittore molto entusiasta e infatti infatti se dice Antipatro lentus, aggiunge 'però inoltre biasima biasima illis; inoltre lentus, però subito, subito, ut temporibus temporibus illis; l'ignoranza della in lui la mancanza di vartetas della verbo• varietas locor·um locorum e l'ignoranza verbo

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rum pub fare fare aa meno in collocatio; ; cib rum collocatto ciò nonostante nonostante non non può meno di di mettere mettere in rilievo eh' egli superò i suoi predecessori, vicit tamen superiores. ch'egli predecessori, superiores. superò rilievo i suoi vicit tamen L'imperatore si compiaceva molto della maniera L'imperatore Adriano compiaceva Adriano si molto della maniera di di é che lo preferiva a Sa1lustio, così come scrivere di tant' Antipatro, preferiva Sallustio, scrivere di tant'è che lo a così come preferiva Catone preferiva Catone a a Cicerone Cicerone ed ed Ennio Ennio a a Virgilio. Avrà Avrà Bruto Bruto manman il colorito stilistico degli annali di Antipatro? Non lo tenuto pos Antipatro degli tenuto il colorito stilistico annali di ? Non lo posricorsiamo asserire asserire per mancanza documenti; però ilil trovare siamo mancanza di di documenti; trovare ricor particolare, che dato in Carisi() (Gramm. (Gramm. lat. lat. I, p. p. 22, 22, 12) che dato in Carisio 12) il il seguente particolare, cioè Bruto uso frequente frequente della parola subtnde cioè Bruto e e Celio Celio fecero fecero uso della parola subinde (Bru(Bru induce aa cretus et fre\j_uenter eo sunt), m' tus et Caelius frequenter eo « « subinde subinde»• usi usi sunt), m'induce cre dere che l'epitomatore rispettò, era possibile, rispettò, per per quanto possibile, la quanto era dere che l'epitomatore la forma forma stesso dicasi dell'epitome Fanniana. giudizio· originale. Lo Lo stesso dicasi dell'epitome Fanniana. Fannio, aa giudizio eloquente (quantunque, (quantunque, però, di Cicerone, non era era etinguis, elinguis, ossia Cicerone, non di ossia era era eloquente Cicerone parli qui di non come storico, ma oratore); ma Cicerone di lui lui non come storico, ma come come oratore); ma questa dote dubbio pure fatto rifulgere negli annali, ee non dote avrà avrà pure fatto rifulgere non v'è v'è dubbio il colowito che anche Bruto, compendiandoli, compendiandoli, ne ne rispettasse il colorito ee la flfi sonomia dello stile'. sonomia dello stile. Bruto, come si pure lo lo storico st,>rico Polibio. Bruto, come visto, compendiò Polibio, e compendiò pure si é è vislo, e é improbabile che si sia servito parimenti della lingua greca 5 ), non greca”), non è improbabile che si sia servito parimenti la conosceva bene. Se altri del egli che tempo, che che la conosceva assai assai bene. Se altri del suo suo tempo, che aveave vano avuto un'educazione fine e aristocratica, non rifuggirono dallo aristocratica, vano avuto un'educazione fine e non dallo le sue scrivere in in greco, greco, come Attico che che compose compose in scrivere come Attico in tale tale lingua le sue Cicerone, metl1')rie sul consolato di Lucio Licinio Lucullo che narrò memorie sul consolato Lucio Lucullo narrò la guerra Aufidio che scrisse guerra marsica storia, del cui marsica e e Gneo Gneo Aufidio scrisse una storia, contenuto però non sappiamo nulla di sicuro; se Cicerone sappiamo ; contenuto non nulla di sicuro se Cicerone si si valse valse pure della lingua greca, al di Publio Rutilio Rufo, che pure greca, pari della al di Publio Rutilio che oltre oltre al in anche comporre comporre in pubblicare una monografia al pubblicare una monografia in latino, volle volle anche in greco una grande opera storica ai suoi suoi tempi, anche Bruto, greco tempi, anche una grande storica relativa relativa ai avrà potuto assai conoscitore. delle delle eleganze ellenica, avrà eleganze della potuto assai conoscitore della lingua ellenica, 6 probabilmente ridurre nella originale l'opera di Polibio probabilmente lingua originale l'opera ridurre nella di Polibio ). E così l'uso dei compendi acquista va un'importanza pratica per acquistava un'importanza pratica per compendi così l'uso dei la formazione dell'uomo di Stato e dell'oratore; né più né meno formazione dell' uomo Stato dell'oratore meno breviari>, di cui troviamo pure un accenno in quedi quello dei dei e breviari», que troviamo pure un accenno sto tempo che Sappiamo, inperiodo di tempo sto periodo che va va da Catone Catone all'Arpinate. Sappiamo, in grammatico Lucio Ateio Pretestato, antonofatti, fatti, che Pretestato, detto che il grammatico Lucio Ateio detto per antono compose per Sallustio Sallustio un masia il filologo, filologo, compose masia un Breviarium rerum rerum omnium omnium 7 ); Romanarum Romanarum 7).

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CAPO Hl. III.

Gli di Livio. Gli epitomatori epitomatori di storici latini le vicende di Roma, nesFra Roma, nes Fra gli storici latini che che narrarono narrarono le vicende di suno si:prestàva me~lio di Tito Livio ad essere compendiato. E prestava meglio compendiato. suno si di Tito Livio ad essere E si si il perchè: un'opera così ampia, in, 142 libri, e che dalla indbvina libri, perchè: un'opera ampia, indovina il così in 142 e che dalla venuta dì ili Italia arrivava venuta di Enea Enea in arrivava fino fino alla morte di Druso, ossia ossia all'anno 99 a. a. Cr., Or., difficilmente poteva intero, ee di di poteva esser all'anno esser letta letta per intero, agevolassero la qui ta compendi o la necessità. necessità di di compendi o riduzioni riduzioni che che ne ne agevolassero la lettura, accessorio oo poco poco intereslettura, sfrondandola particolare accessorio ogni particolare sfrondandola di di ogni interes l'abbreviava. Inoltrt>, gante, almeno secondo il sante, Inoltre, almeno secondo il punto di di vista vista di di chi chi l'abbreviava. l'opera di Livio aveva tra l' l'etico ed il particolare, tra l'opera di Livio aveva un un carattere carattere particolare, etico ed il poetico; ee noi noi sappiamo la 1tp~çti alla poetico, preferissero la sappiamo come Tp5 ts alla come ii Romani' Romani preferissero teoria., cercando azione, qualco qualcoteoria, ogni avvenimento, avvenimento, come ogni azione, cercando in in ogni come in in ogni sa che rispondesse a una finalità. pr~tica. Così, nella storia più sa che rispondesse a una finalità pratica. Così, nella storia , piu che la narrazione semplice di un fatto, fatto, volevano pura ee semplice narrazione pura volevano l'esaltal'esalta zione del magnanimità, ee la la glorificazione della pazione del valore valore e e della della magnanimità, della pa . tria. E sotto questo rispetto le decadi di Livio erano in prima fila, rispetto prima tria. E sotto le decadi di Livio erano in giacchè a procurare. giacchè lo patavino non procurare ai Rolo scrittore scrittore patavino non mirava mirava tanto tanto a Ro mani una cognizi0ne meglio documentata e accertata, quasi direi, accertata, cognizione quasi direi, mani una documentata e scientificamente quanto di animi storia, quanto scientificamente della della loro loro storia, di sollevarne sollevarne gli animi alla celebrazione di ogni più severa virtu, riconducendoli all' anvirtù, ogni celebrazione di severa riconducendoli all'an •.tica tica religiosità la stessa di Livio, dignitosa, religiosità ee disciplina. E lingua dignitosa, E la stessa di solenne, varia, Sallustiana, con con la sua ardita varia, senza la monotonia solenne, monotonia Sallustiana, ardita architetLura dei poriodi novità di certi costrutti, doveva periodi e architettura e là la novità certi costrutti, doveva fafa lettore, esercitando esercitando sul sul suo animo cilmente attrarre conquistare il cilmente attrarre ee conquistare il lettore, suo animo pragmatismo etico, una-forte parte ilil pragmatismo etico, ad impressione. Così una forte impressione. Così da da una una parte ad onta delle ha ricon__osciuto, riconosciuto, e delle imperfezioni che la critica critica vi ha e dall.'aldall'al leggiadramente poetico spiegano perchè perchè tra poetico dello tra il il colorito colorito leggiadramente dello stile, ci ci spiegano attorno all'opera aa preferenza all'opera liviana preferenza l'attività attorno liviana si si esercitasse esercitasse l'attività di di \fari epitomatori. epitomatori. Si aggiunga aggiunga che vi fu un'epoca un'epoca in Roma vari Roma in cui dtvulgattvi; ee in fiorirono ii così popolari divulgativi; questi compendi popolari così detti detti compendi in questi compendi fatta, naturalmente, al1e storie Livio. naturalmente, larga larga parte parte alle compendi era: era fatta, storie di Livio. Mavì di più: più: Livio storico più ammirato, come Virgilio ammirato, come Ma vi ha ha di Livio era era lo lo storico il poeta che le simpatie simpatie dei dei suoi suoi maggiormente le il che sapeva ·attirarsi attirarsi maggiormente vivo, Livio aveva. vertice della fama cÒnnazionali. Già Già. vivo, connazionali. aveva toccato toccato il vertice

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- satis iam sibi sibi gloriae nelP introduquaesitum, avrebbe rletto gloriae quaesituni, satis iam detto nell'introdu zione a un libro delle storie ora perduto e di cui ci è stato stato oonperduto zione a un libro delle storie ora e di cui ci è con il ricordo da Plinio, N. H., praef. rn-.; ed è noto servato Plinio, 16–; H., praef. servato il ricordo da N. ed è noto il il caso caso d~quel di Cadice Cadice il mosso dal lui, quel tale quale, mosso di tale di il quale, dal nome nome e e dalla dalla gloria di di lui, si partì a bella posta dalla sua terra e venne a vederlo, e partì vederlo, appena si a bella dalla sua terra e venne a e conseguito scopo del suo viaggio, patria•). Che viaggio, ritornò conseguito lo lo scopo del suo ritornò in in patria Che se lo per imperatore Caligola univa univa nello Virgilio, imperatore per nello stesso stesso odio odio Livio Livio e Virgilio, poco non decretò che loro scritti scritti e le loro fossero tolti immagini fossero poco non decretò che i loro loro immagini tolti 1 ), questo medesimo odio sorti· l'effetto contravia ·dalle biblioteche”), via dalle biblioteche medesimo odio sortì l'effetto contra entusiasmo rio, chè leggere, con chè molti molti si volsero volsero a leggere, con ammirazione ammirazione ed entusiasmo entrambi. Ma Ma se i dotti crescenti, le opere di entrambi. sempre crescenti, dotti cercavano cercavano le storie di Livio studi - e chi ignora storie Livio e ne ne facevano facevano oggetto dei dei loro loro studi chi ignora che Ovidio se ne servì per la composizione dei Fasti; ebe Fasti; che Lucano composizione Ovidio servì per storico; che Asconio, e Silio Italico vi attinsero epos storico; attinsero per il loro epos Valerio Massimo e Frontino, per citare ques.ti Frontino, soltanto, se ue valValerio Massimo citare questi soltanto, val sero in più o meno larga parte?;_, d'altro icanto sero meno larga parte d'altro canto v'era v'era in Rmna Roma un pubblico amante della pubblico poco poco amante un della lettura lettura - lo Schanz Schanz lo chiamerebbe chiamerebbe –, tesemuàes-, il quale am'.l.Va, sl, Livio, e lo coo.siderava amava, Livio, lesemides considerava come come lo storico più eccellente delle cose romane, ma preferiva legaerlo romane, preferiva leggerlo storico eccellente delle cose ma compendiato. accanto a.gli Liviani, si così, accanto agli exce,•pta eccerpta od estratti compendiato. E cosi, estratti Liviani, ebbero anche le epitomi di q ueU'opera vasta. e voluwiaot:ta. quell'opera epitomi ebbero anche vasta voluminosa. Q11a11d-0 far::1i tali In gene gene.compendi Quando e da chi chi cominciarono cominciarono a farsi tali compendi? rate, la prima epitome della storia. di Livio è quella di c11i ci parla prima epitome quella parla rale, della storia Livio cui Marziale in un un suo epigramma.. 1101 Ubro epigramma. Infatti, il poeta di Bilbili Marziale Bilbili nel libro degli Apophoreta, èontii,ne, com'é noto, brevissimi epigrammi Apophoreta, cht\ contiene, che com'è brevissimi di due ciascuno - versitJus est omne d~obus,opus-, explicitum est opus –, due versi versi ciascuno versibus explicitum omne duobus e propriamente propriamente nell'epigr. nell'epigr. 100 190 dice.: dice:

Pellibus exiguis exiguis artatur Ingens, Pellibus artatur Livius Livius ingens, Quem mea bibliotheca capit. capit. Quem mea non non totum totum bibliotheca

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Dunque, (inge,w), era Dunque, l'immenso, l'immenso, il voluminoso voluminoso Livio Livio (ingens), era stato ristretto, compendiato (artatur) in piccole pergamene (pellibus tPelJibw, .extristretto, compendiato (artatur) eaci guis), sarebbero potuti guis), altrimenti potuti enaltrimenti i suoi suoi 142 142 libri libri

  • stenografato, come pur aggiungo . volle taluno io., fùrm.ato I quale qual.e oggi io, di una oggi si dir.ebbe una edizione edizione di piccolo formato, direbbe -ie, come l'Iliade piuttosto ampie, contenenti l'Iliade e l'O~ l'Odissea nell'epigr. e c.icerone Virgilio. Così, epigr. 184 Così, n.e.U' Cicerone e Virgilio. 184 dfoe: dice:

    -

    llias regnis "inimieus Ilias et et Priami Priami regn-is inimicus 1t1l~es Ulixes Mnltiipli-ei ri1:er enflìtla Multiplici Jltl pariter pelle la-tent. condita pel-Mlatent. E a->trovè6{,ig-r. 18&): E altrove ((epigr. 186):

    ~m MarMte-m?t cepit mem•brana Quam brevis brevis imlPl'eTlSumimmensum eepi1 membrana Maronem 3'). l'J)eiius prima tabella tab&l.Ja .g-erit geritº). Ipsius vu:J:ttis vultùs prima E epigr. 188 nell'epigr. E neH' 188::

    Si Si

    -()f111le!I comes .ii3ta ista Hbi tibi Oà:rpePe te Carpere te Ion,gas longas

    f.U'Sti'b pu tato membrana, putato fuerit ·Me-Il'tb'l'a:na, Cll'ffl CioerMte via.,s. cum Cicerone vias.

    -Ma Livio, Pndicia parla di più chiara Ma (lo:ye, dove pada di Livio, indica »ella nella m&niera maniera pià chiara che che , ii 81lfd na«'aU, ~OR pos!'lono 0011>te1tel'e <po,eke· un'-epit0rn-e livie.na, possono un'epitome suoi scaffali non contenere altro che liviana. :,; si dell'oi,el'a (ji c·&e è Virgilio dice che E si bMli: badi: &H'he anche dell'opera di V:rrgilro è immensa immensa -– fm· im ..,,,..svm .Marottem-; anche de~la periramti-na che la cantiene, ; pergamena contiene, dice mensum Maronem della • ~ brwvis; ma c'interessa, 0ltre alle piccola: brevis; nell'epigramma eh~ che è pieoob: ma nell'ef)4,gt"am,m,a. che c'interessa, oltre alle due espressioni ~t(l'U-iS e t1'tgens chre fanftO ri: dei SIIOÌI l5 erano una vera colImagines o Hebdomades, che erano suoi li lli-bri libri didi lmagtnt'Io HehdfJmades, vera col lezione biografie illustrate f-eee personaggi greei greci ee romani, romani, fece lezione di di biografie illustrate di di personaggi in seguito un' t:pitome i,n 4 H-bri pi'Oba.bilmoote senu iUustraseguito un'epitome probabilmente in in 4 libri senza illustra –, dmsi ~iont ~, stato, letteratura, letteratura., arte arte ecc. ecc. categorie o rubriehe: zioni divisi in, in cat0'@'0rie-o rubriche: stato, 1i6 smlS6 Varrone, poi, ~ompe'lldiò i suoi-25 libri dJe lmf1'UO, lattftla lingua Varrone, poi, compendiò Lo stesso i suoi 25 libri de latina ia .,9, ·•· di tutte questo oompend.m compendio -ei catalogo in e di di q11iesto ci dà dà notiz.i.& notizia U il catalogo tutte le ~· Varl"OOiane,_ tah1ui eh~ opere Varroniane. Si citede crede tla da taluni che Va,rrone Varrone lasMM8e lasciasse incom-_ incom pl-eto 4e Ungu,i l9.tina ; mia il tr0vape taen,zione epitome latina; lingua un'epitome pleto i'l il de ma il trovare menzione di un' odi 69SO., mifJìlioN)·per. altro che fu prova migliore l'opera fu esso, o per ràteur.e è la la prova ritenere ~eu• senz'altro che i'opera



    Vii••

    *



    GAlpi.



    L'Epitome nella letteraturalatina

    3 I

    34 -

    -

    -

    condotta termine. ·Inoltl.'e, stesso ;èata1ogo degli~scritti Inoltre, dallo catalogo degli condotta a a termine. dallo stesso scritti -VarVar roniani apprendramo che quando l'autore ebbe finito di scrivere ii apprendiamo quando roniani che l'autore ebbe finito di scrivere Anttguttatum (nel falsP.mente sono sono detti suoi catalogo falsamente suoi 41 41 libri libri Antiquitatum (nel catalogo detti 45, mentre Agostino, ae ctv. det 6>3 ci dà la.. notizia vera), li compenvera), compen 6,3 mentre de civ. dei ci dà la notizia li diò autorizzi aa ritenerlo ritenerlo quanto a Livio, nulla diò in in 9. 9. Ma Ma quanto a Livio, nulla abbiamo abbiamo che che ci ci autorizzi autoepitomatore. così non meno inverosimile e destituita di qualqual autoepitomatore. E E così non meno inverosimile e destituita di opinione che siasi fondamento èè l'altra siasi fondamento l'altra opinione che vorrebbe vorrebbe vedere vedere l'autore l'autore del del compendio nel figlio figlio di stesso. Che Che l'epitome sii stata stata compiuta l'epitome sia compiuta compendio nel di Livio Livio stesso. questo proposotto propo probabile e sotto Tiberio, è è assai assai probabile e si si è è già esaminata esaminata a a questo sito la testimonianza testimonianza di Marziale; ed ed èè pure che sia sià stata stata pure probabile probabile che fatta uso di di scuola, allo stesso stesso modo lettura, allo scuola, com~ fatta per uso come libro libro di di )ottura, modo che che più conatta di di Eutropiò, tardi avvenne del del Breviartum Eutropio, comtardi avvenne Breviarium ab ab urbe condita com pendio l'esposizione facile, piana piana ee corretta, corretta, godé pendio che godè non poco che per l'esposizione non poco scuole ee vi vi rimase favore contemporanei, fu presso ii contemporanei, favore presso fu introdotto introdotto nelle nelle scuole rimase aa lungo. del pari che L'epitome liviana, però, è perduta, del lungo. L'epitome è andata andata perduta, che si si è il nome epitomatore ilil quale, quale, indubbiamente, perduto il dell'epitomatore indubbiamente, avrà è perduto nome dell' avrà il compendio, come il accennato sè· nel corso dell'opera: e compendio, come accennato a a sè corso dell'opera: e il il nome nome di restarono facilmente sopraffatti dalla insieme, restarono di chi l'aveva l'aveva messo messo insiem·e, facilmente sopraffatti grande stesso Livio sue storie. storie. grande autorità autorità dello dello stesso Livio ee delle delle sue Ma se dell'epifome non esiste più nulla, non mancano però gli. gli Ma se dell'epitome non esiste non mancano elementi per tentarne la ricostruzione ; e a questo difficile e elementi per tentarne la ricostruzione; e a difficile e jn in.. grato lavoro si si sono sono già sobbarcati uomini d'ingegno e di dottrina., grato lavoro dottrina, sobbarcati uomini d'ingegno e di a conclusioni plausicomeil altri, per:venendo plausi Sanders, il pervenendo a comeil Sanders, il Wolfflin Wölfflin e.d ed altri, il Mommsen, lo Zangmeister e l' Ay avebili. Già prima il Niebuhr, l'Ay prima Zangmeister Mommsen, bili. Già il il lo e ave l' esistenza di questa epitome ; ee il vano concordemente ammesse, epitome ; il vano concordemente ammesso l'esistenza di Sanders ') arriva a credere che della grande epitome liviana, esigrande epitome Sanders *) arriva a credere che della esi stente si sarebbe 1uu·~bbefatto sèguito· un tempi di stente ai ai tempi di Tiberio, si fatto in in sèguito un più breve breve A questa epitome attinto compendio. maggiore avrebbero compendio. A epitome maggiore avrebbero attinto Valerio Valerio è escluso anche l'autore l'autore Massimo, Velleio ee Seneca retore; ee non Massimo, Velleio Seneca il il retore; non è escluso che che anche virts tuustrtòus e Ampelio e Plutarco e Frontino e Svetonio del ae Ampelio de viris illustribus e e e e ee Dione siano potuti trovato non poche potuti se1,vire. poche Dione Cassio Cassio se se ne ne siano servire. L'aver trovato coincidenze di pensiero e di espressione tra questi scrittori ha questi pensiero espressione coincidenze di e di tra scrittori ha fatto fatto dubbio non avessero per caso attinto da una medesima sorgere sorgere il il dubbio non avessero caso attinto da una medesima fonte. la fonte stata altro che l'epitome l'epitome liviana. liviana. E alfonte. E la fonte non sarà sarà stata al è notato lora, messa l' opera di quando si Livio, quando si è notato che che VelVel messa .di di contro contro l' di Livio, leio, Frontino ecc. fra di ma differivano differivano da queUo, ecc. conco1·davano concordavano fra di loro, ma da quello, il grande grande compendio si èè ritenuto presente il compendio ritenuto senz'altro senz'altro cha che ebbero ebbero presente liviano. Eccone prova :: Eccone ll'na una prova Paolo:: Livio (XLV, 41,8) 41,8) fa Livio (XLV, fa dire dire ad ad Emilio Emilio Paolo e Postquam pervene• Postquam omnia « omnia secundo secundo navium navium cursu cursu in in Italiam Italiam per vene runt, erat quod illud optavi, quum ex runt, neque erat precarer, illud optavi, ut quod ultra ultra precarer, ut quum ex consuesset, mutationem summo volvi fortuna eius domus summo retro retro volvi fortuna consuesset, mutationem eius domus mea: mea potiua, si parla desiderio potius, quam respublica, respublica, sentiret parla di sentiret •· ». Qui Qui si di un un desiderio espreHo Invece, nella periocha 44, espresso dal 44, dal console console e e riferitoci riferitoci da da Livio. Livio. Invece, nella periocha Patercolo, in Seneca, in Valerio Massimo, Velleio Patercolo, de&iderio Massimo, in Velleio Seneca, il desiderio -

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    diventa preg-hierà. dosi Val. Max. V, preca tus preghiera. Così V, 10, 2: e preca tus 11um sum , ut diventa Val. Max. ,i quid quid adversi po'po.Io Romano immineret, totum in meam immineret, populo meam domum· domum adversi Romano totum converteretur •· Sen-ec. {Consol. ad Mare. 13,3): e precatum se, ut ut precatum converteretur Senec. (Consol. ad Marc. si quid quid invidiae dandum esset, id suo potius quam damno potius publico quam invidia dandum suo damno precari non solveretur Questl> riscontro affatto for forsolveretur •· Questo riscontro del verbo verbo precart non é affatto tuito sua ragione casuale, ma ragione in ciò ma trova trova la sua ciò che che proprio l'idenl'iden tuito o casuale, tica nella grande grande epitome espressione doveva epitome di Livio. tica espressione doveva ricorrere ricorrere nella Livio. E acquistiamo una prova della libertà libertà che. l'epitoma tore si prenpren acquistiamo cosi prova della così una che l'epitomatore deva: rispetto all'opera epitomata. rispetto all'opera epitomata. deva Non attenga scrupolosascrupolosa compendia si attenga Non è sempre vero vero che che chi chi compendia mente all'originale, tralasciando tutto tutto ciò ciò che giudica superfluo all'originale, tralasciando superfluo o mente che giudica poco delle stesse stesse papa lettore, e servendosi poco utile servendosi delle utile nell'interesse nell' interesse del del --lettore, role afferma di essèrsi proprio quando quando afferma role del del testo. testo. Che Che anzi, pl'Oprio essersi servito servito etsdem {ere potendosi ammet ammetverbis, non eisdem ſere ve,rbis, non merita merita molta molta fede, non non potendosi tere che si spogliasse a tal segno della propria individualità di · spogliasse tere che tal della propria individualità scrittore da rinunziare a qualsiasi velleità. di rifacimento o traqualsiasi velleità scrittore rinunziare rifacimento tra sformazione non poche erano erano le sformazione della della materia materia da ridurre. ridurre. Giacché Giacchè non occasioni modo di vedere, vedere , non non pochi potere esporre il proprio modo occasioni di potere gli allettamenti o inviti a giudicare, per simpatia o per convingiudicare, simpatia allettamenti inviti convin zione o per altra ragione, diversamente da quanto si era giudicato per altra ragione, diversamente quanto zione era giudicato prima : e un epitomatore, sia non ri riprima servile, non un epitomatore, sia anche anche il· più umile umile e servile, nunzia tanto volentieri a siffatte opportunità. Ma vi ha ancora opportunità. siffatte Ma ha ancora di. nunzia tanto volentieri più: come si verifica il caso che un epitomatore epitomatore affermi recisapiù recisa mente di aavere vere avuto avuto presente un eseroriginale e di essersi eser un solo solo originale cita.to fonti citato soltanto soltanto su quello, mentre mentre dall'esame dall' esame accurato accurato delle delle fonti così può bene che mentre stesso risulta contrario; così risulta il contrario; bene accadere accadere che mentre lo stesso epitomatore attinto la sua epitomatore asseri,lrce asserisce di avere avere attinto sua materia materia da più fonti, l' tisame dell'epitome, smentisca una tale affermazione. affermazione. In dell'epitome, invece, invece, smentisca l'esame una tale entrambi ogni modo, bene diffidare. modo, è sempre bene entrambi 1 casi, ad ogni diffidare. visto come suo auE per torna1·e all'epitome liviana, livia-.a, si é già visto tornare all'epitome come il suo au tore si cr·edesse correggere Livio per ciò tore credesse in diritto di correggere Livio , per ciò che concon poi che espressione di precerne il ve1·bo pre precari. Strano verbo precart. Strano poi che questa espressione cerne ghiera diventi ghiera grazie in Ampelio e diventi addirittura addirittura un un rendimento rendimento di grazie nell'autore del de viris itlustribus. (18,131 ha nell'autore del de illustribus. Infatti Infatti Ampelio (18,13) ha : e gratias se agere I. E~notevole, secondo esempio, esempio, la cosiddetta notevole, in questo secondo cosiddetta contaminacontamina e si quid, rei zione con l'epitome: infatti, l' espr~ssione infatti, l'espressione quid adversi zione con l'epitome adversi rei publicae imminebat > ricorre tal quale in Valerio Massimo {V, publicae imminebat 10, ricorre tal Valerio Massimo (V, 10, è risaputo, si ricollega direttamente 2), che, come. risaputo, compendio come direttamente a} compendio li,viano. Ma. solo nell'espressione precart l'autvre dell'epitome dell'epitome precari l'autore nell'espressione liviano. Ma non non solo pro sl diff'er~uia parole e altri costrutti che che pl'o• differenzia da Livio; Livio: vi sono sono a:ltre altre parole altri costrutti TH~ esempio, non meglio il distac~o·. non ricorre ricorre vano antora anèora DliiUO distacco. In Livio, ad esempio,

    36

    m,ai amputare nel di «recidere • recidere••», «• to"1ier toglier l'espressione mai l'espressione nel senso senso di via>,,~ troncat:"e ai, arti, del amputare », d,etto via », « troncare detto degli arti, del capo ecc., come: come : .amputare manum securibus, amputare amputare humeros· amputare pedes securibus, manum gladio, amputare humeros truntrun caput decollare nel senso senso di e4put co tenus. E così così non si .trova trova il verbo verbo decollare ee C()llo (Apocolocynt.): decollare homines; collo a,uferre, a uſerre, come come in in Seneca Seneca (Apocolocynt.): decollare homiues; (A'pit. 19.): ex tenta damnatorum damnatorum modo modo cervice in in Aurelio Aurelio Vittore Vittore (Epit. 19): extenta cervice decol.latur. ictus, Inoltre, in Livio decollatur. Inoltre, Livio abbiamo abbiamo la frase: frase : fulmine tactus, ictus, non: fulmine adflatus; conflagrare, detto di .. un uomo, non.: ardere; non: fulmine adſlatus; conflagrare, detto di un uomo, non ardere; addere, non: non: adiicere adiicere; ; aqua profluens, semplicew.ente profluens, pro.fluens, profluens, non non semplicemente · ee si111,Ui. Le frasi e i costrutti che non sono in Livio, ma ricorrono Livio, simili. e costrutti sono ricorrono allo stesso modo negli scrittori che derivano da attestano lui, stesso modo scrittori che derivano da attestano cb.e che gli e_pitomatori direttamente, ma epitomatori gli si ricongiungono _non si ricongiungono non direttamente, ma pel tr.atra mite altre prove, ancora più evidell.ti, dell'epitome liviana. prove, ancora evidenti, mite dell'epitome liviana. Ecco Ecco altre di .1,1,U.~ c~ta indipendenza formale dell' epitomatore rispetto al epitomatore rispetto di una certa indipendenza formale dell' al tete a.Lo. Ohe an.zi, quanto allo stile, non si errerebbe molto asserendo sto. Che anzi, allo non si errerebbe molto asserendo eh' egli dovesse dovesse scrivere paragone di df ch'egli più moderno, moderno, aa paragone scrivere in in uno uno stile stile piil quello· Livio, forse anche più poetico, e propendere pei neoloquello d,i Livio, poetico, propendere di forse anche e neolo g:is,mì argentea. E ritl,esso di gismi e e le le novità novità di di costrutto costrutto dell'età. dell'età argentea. E un un riflesso di que~;ti cominciava ad ad assu assuquesti n"1ovi nuovi caratteri caratteri stilistici stilistici che la lingua cominciava me.re di Augusto, appena iniziatasi iniziatasi la dopo l'età mere su.bit() subito dopo l' età di la defor:w.adeforma J' i»,1.bastardime1tto della e' e zio.oo del g,~sto e lingua, gusto zione del e l'imbastardimento della c'è dato dato di di coco gli~.r-e epitomato,ri liviani, che che ebbero ebbero presente la gliere )j).egli negli epitomatori grande la granae 0{)-itome epitome ri;cordata ricordata da da .M-arziale. Marziale. HQ dovuto dire $econdo grande epito~e piccola, secondo epitome e Ho d.etto detto granàe e avrei avrei dovuto dire piccola, l'l'espressione es.pressione del quem mea. bibliotheca capit, poeta: quem capit. del poeta: mea non non to,tum totum bibliotheca Ma. biq.na. prendere di Marziale; Marziale; ee da. prendere alla. parole di Ma non non bisogna alla h•ttera, lettera le le parole da a.ltra e vol.uminos.ii_ parte, non presumibile che un'opera vasta altra part.e, non è è presumibile che di di un'opera vasta e voluminosa ill llb,1;isi si facesse ad_ uso uso_dj_ compendio, sia. pure ad scuola, in U2 142 libri facesse un un compendio, sia pure di !lCUola, si abbandoni alla fanassai magro e. troppo alla assai magro e ris,tretto. ristretto. Ne Nè credo credo che che si abbandoni troppo fan tasia W,UDin quando qu.esto compendio compendio era era pur semquando pensa che questo tasia il il Wöfflin sem pre che non non. dava dava af afpre un'opera un'opera ~bbastan.za voluminosa, tale, cioé, cioè, che abbastanza voluminosa, fatto impl'es&ÌQ.Qe cii epitome. un'epitome. fatto l'l'impressione di u.a' ~ c~ Livio ama dare al s\lo stile un atteggiamento il J!iù,, Si Si sa che Livio ama dare al suo stile un atteggiamento il più delle poetico, e delle volte volte poetico, e adornarlo adornarlo d.i di tut.ti tutti i colori di una fqrma forma veve ~.usta .. A lui, infatti, preme in sommo grado di piacere ai lettori, infatti, grado piacere lettori, sommo di nusta. A ee questo bisogno ~iwg,no che attirarsi le di chi prova di simpatie di che egli prova di attirarsi le simpatie chi gli fa sacrificare sacritlcare non di di rado all.:a forma l'amore della leg.ge, legge, gli alla l'amore della ri.-. cerca l'interesse alla storica. Non Non si espres cerca ee l'interesse alla verità verità storica. si contano contano le le es,pres~ ~ni poetiche da. lu.i u.sate, come ricori:011.0 frequentemente es1>1·esfrequentemente espres poetiche usate, sioni da lui come ricorrono attonttus, tngens e altret.tali, sioni dj u.n~ certa energia~ quali attonitus, altrettali, energia, ingens di una certa e ~ epitomatori livia.ni argentea. Ora preludono alla che già prelu.dono alla latinità latinità argentea. Ora gli epitomatori liviani eiage.ra.,oo tutti presentano presentano notequasi tutti esagerano queste tenò.enze; tendenze; e poichè quasi e poiché note voli riscontri di stile ee di di speciali specia.li costruzioni, costruzioni, si deve ammettere awmetterè riscontri di ~h~ la prima volta nel nel- ·· speciali fos.s.ero prima volta che queste forme forme speciali fossero già apparse la l'epitome. AIJ.Cora: ,Livio ha. una istintiva.. simpatia ,Pel vinto e l'epitome. Ancora: Livio ha una istintiva simpatia pelvinto e p~r per,1

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    l' oppresso, ee arnmi~ll. entnl!ia~mo le le grandi grandi figure ftgure dèl pts&ato l'oppresso, passato ammira con con entusiasmo di ~orna, Cincinnato, Papirio Cursore, Publ.fo t>ecio, ecc. Roma, come Cincinnato, Cursore, Egli Decio, come Publio ecc. P:~'lf è tutto pervaso di reli~ioso stupo-re per l'antichità dell' u1•bè, a. religioso stupore per dell'urbe, pervaso l'antichità tutto tal segno che il solo nome Romanus è per lui l'esponente di noper l'esponente lui tal che solo nome Romanus no btl tà e granrlezza. parte, cosl grandezza. E come non sacrifica così sf biltà sacrifica agli odit odii dt parte, l'lchiera e Tacito 34) e' InPompeo schiera !lenza senza esitazione esitazione per Pompeo; Tacito (An. (An. IV, 34) c'in forma che Augusto soleva chiamarlo 1l Pompetano, perchè ammiPompeia no, ammi soleva chiamarlo ... Cn. Cn. Pompeium tantis laudibus laudibus tulit t'ulH ut ratore Pompeo: « Livius Pompeium tantis ratore di t>ompeo: Livius... dice che che Livio Livio Pompeianum éum appellaret >. E altrove Augustus appellaret». Pompeianum eum Augustus altrove ci dice « Scipionem, Scipionem, Afranium, hunc fpsum Cassium, hunc Brutum nusquatn ipsum Cassium, nusquam hunc hunc Brutum latrones parricidas, quae nunc imponuntur, saepe ut nunc vocabula vocabula irnponuntur, latrones et parricidas, >. Ora tutto qnr.sto è un riflesso insi~nes nominat insignes vfros questo viros nominat tutto riflesso rlell'indole dell'indole mite e rlolce rlello storico patavino, di quell'indole che patavino, quell'indole sfuggì mite dolce dello storico che non non sfuggi ai suoi contemporanei, e per cui Seneca, (Suos. 6, 21 sq.) lo chiama., contemporanei, per Seneca, sq.) suoi cui (Suas. chiama natura candidissimus aestimàtor, ingeniorum aestimator, magnorum ingeniorum natura candidissimus omnium omnium mairnorum e Qufntmano ]Qda in lui clar1sQuintiliano (-X. (X. 1, 101) 101) loda lui la mira mira Jucundftas fucunditas e il claris praecipueque eos l'abilità .. ; praécipueque ecrs stmus simus candore candor l'abilità a ritrarre« ritrarre af(ectus affectus... qui sunt dulctores >. Ma altresì dovuto all' aff'etto eh' egli nuqui ch'egli su dulciores Ma altresì dovuto all'affetto nu triva per porre in miper Roma bisogno che avvertiva mi triva Roma e al bisogno avvertiva in sè di porre nome romano uscìsse glior glior luc-e figure, percM perché il nome luce le principali figure, romano ne uscisse più ingranrlito tendenza a glorificare gloriflMre ingrandito e ricoperto ricoperto d'i gloria. Questa Questa tendenza i1 passato di Roma, sminuire gli effetti eff'etti di certe colpe, a meglio Roma, a sminuire certe colpe, lumegi;?iare certe stato, la troviamo lumeggiare troviamo certe figure rii duci e di uomini di stato, accentuata nei suoi suoi epitomatori; epitomatori; 'e anche cib più diif'usa ciò è dovflto dovuto diffusa e accentuata all' inff'usso di quella Marziale. Che Che se quella prima prima epitome parla Marziale. epitome di cui all'influsso cui parla ~ttiamo a confronto epitomatori liviani mettiamo confronto gli epitomatori liviani con con l'autore autore delle delle per1ochae, il quale anch'egli Livio e come· periochae, anch'egli ridusse l'opera di Livio come tale tale ridusse l'opera non si spogliò interamente della sua individualità individualità dt scrittore, scrittore, ve tespogliò interamente non della sua diamo che arl onta s'Ci'itto moito probabihYlentè diamo che questo, ad onta che che abbia abbia scritto molto probabilmente in

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    e si sia sia permesso permesso non sostitupoche libertà non poche libertà di sostitu zione, pure pure ·rimane segue da vicino in molti rimane più fedele al testo e lo seguP luoghi dove altri se ne discostano. discostano. E' stato luoghi poi osservato stato poi osservato che che dove gli altri mentr·e manca in Livio il particola1:e delle bandiere tolte ai Galli Galli particolare delle bandiere tolte mentre manca Livio fuggiaschi, 'ti figura in.vece suoi epitomatori. epitoma tori. Una fuggiaschi, invece nei nei suoi Una tale tale descridescri zione figurava principalmente negli annali di Valerio Anziate; é figurava principalmente zione annali non è improbabile grande epitome un compendio improbabile che epitome sia compendio di Livio non che la grande sia un Livio aggiunte con albune aggiunte da Valerio Anziate (od anche da Celio Anticon alcune (od Celio Anti patro, secondo alcuni). Rssa poi doveva narrare g1i · avvenimenti patro, gli poi secondo alcuni). Essa doveva narrare avvenimenti perio a1Ia rinfusa, senza nes!!un cronologico, se già nelle alla rinfusa, nessun crtte•rio criterio cronologico, nelle per"!O· ricollegano, è dato di osservare chae che indubbiamente chae indubbiamente vi si ricollegano, osservare che l' ordine di tempo, ma i fatti sono esposti secondo seconrlo l'ordine rag fatti non non sono ma sono sono :raganeddoticè>. gruppa. ti insieme, che è aneddotico. gruppati prevalenza di tutto insieme, co1,1 con prevalenza tutto ciò ciò che È!cco può stabilire grande epitome epitome liviana. Ecco quanto -si può stabilire circa la grande Che piu che scritquell'altro scrit poi utilizzata Che sia sia stata stata poi utilizzata da questo più che da quell'altro tote, e fin sicurezza. Per esem esemtore, dove, non possibile aff'ermarlo fin dove, non è po~sibile affermarlo con sicurezza. e

    con flhe con fine didattico didattico

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    pio, e_ra servito pio, ei prima che si 1ostenevasosteneva prima che Agostino se se n' n'era servito nella nella 1tlla sua opera de potuto provare provare c:he de ctvitate civitate Dei. Dei. Invece Invece ilil Kuhlmann Kuhlmann ha ha potuto che aJJ' età di le prime prime nove all'età di Agostino esistevano esistevano ancora ancora le nove decadi decadi e e la la quattordicesima, quattordicesima, sicché poteva liberamente sicché lo lo scrittore scrittore africano africano pote\'a liberamente servirsi dell'originale. E così servirsi dell'originale. così c'è c'è chi afl'erma afferma che che Eutropio e e Festo Festo ee Floro pseudo Aurelio Vittore Floro ee ilil pseudo Vittore (de (de virts viris illustribus) illustribus) ee Giulio Giulio Ossequente paschale derivano. Ossequente ee !dazio derivano, Idazio ee Cassiodoro Cassiodoro e e il il Chronicoh Chronicon paschale direttamente dall'epitome, mentre direttamente daJJ'epitome, mentre il il Sanders Sanders pone tra tra quelli che che se se ne giovarono giovarono Quintiliano, Firmico Materno, Lucano, Seneca Seneca ii il filofilo sofo padre, Appiano, Patercolo, Appiano, Valerio sofo e e Seneca Seneca padre, Valerio Massimo Massimo e e Velleio Velleio Patercolo, ee stabilisce come fonte comune ad Eutropio, ad Orosio stabilisce come fonte comune ad Eutropio, ad Orosio e e ai ai ComCom menta Bernensta in Lucanum, un estratto dalll'epitome menta Bernensia in Lucanum, un estratto dalll'epitome stessa. stessa. Altri invece te da Seneca invece é d'avviso d'avviso èhe che le notizie storiche storiche cita citate Seneca il filosofo e da Valerio Massimo, più che dipendere dall'epitome, filosofo e da Valerio Massimo, che dipendere dall'epitome, dede rivano da una raccolta di esempi,· la per ba!!e rivano da una raccolta di esempi, la quale aveva aveva per base Livio, ee assai sarebbe con gli exempla probabilmente assai probabilmente sarebbe tutt'uno tutt'uno con ea empla di di Igino. periochae ed Orosio si riIl Reinhold, al contrario, pensa che le Il al contrario, che le periochae ed Orosio si ri connettono direttamente all'epitome; mentre Eutropio, Festo, Casall'epitome; Festo, connettono direttamente mentre Cas siodoro Ossequente vi vi si si ricongiungono ricongiungono indirettamente, indirettamente, pel tramite, tramite, siodoro e e Ossequente chronicon che ne sarebbe derivato. Con la la scoperta del cioè, un cioè, di scoperta del di un chronicon che ne sarebbe derivato. Con è impostata diversaro,ente. Quepapiro Ossirine.o la questione si papiro di questione impostata di Ossirinco la si è diversamente. Que sto papiro ci offre un.estratto tre colonne contengono sto papiro ci offre un estratto da da Livio: Livio: tre colonne .éontengono estratti dai libri 37-40 e cinque dai lil'lri perduti 48-55. La materia perduti cinque estratti dai libri 37-40 e dai libri 48-55. La materia ee l'elemento aneddottico non manca. vi èè disposta disposta cronologicamente, cronologicamente, l'elemento aneddottico non manca. il Kornemann anche questo papiro, al degli scritti di Secondo papiro, pari questo degli Secondo il Kornemann anche al scritti di perio Ossequente, Eutropio, Fe~to, Cassiodoro ee della perioOssequente, Festo, Ieronimo, Cassiodoro cha a soliti di chiamare chiamare pertocha libro che che periocha a quella del del primo libro cha a (si è soliti periocha b si comincia col governo di Anco Marzio , mentre con Marzio, governo periocha col Anco indica generalmente quella, pure del libro, ma che è comgeneralmente quella, pure primo indica del ma che com cnronicon che che osservava osservava quanto quanto più era era pleta), deriverebbe deriverebbe da un chronicon pleta), l'ordine di tempo tempo e non non risaliva direttamente direttamente a Livio, ma ma possibile l'ordine anlo contaminava attingendo anche anche da una una specie specie di manuale manuale an contaminava, , attingendo ttquarto-cronologico. Invece, dall'epitome dali"•epitome del del I secolo ~ecolo dell'impero tiquario-cronologico. dell'impero Invece, pseudo Vittore, Vittore, le pertochae anche deriverebbero Floro, Orosio, il pseudo periochae e anche deriverebbero chrontcon suddetto. suddetto. in parte parte il chronicon chrontcon, anzi la Qualcuno dubita dubita dell'esistenza dell'esistenza di questo questo chronicon Qualcuno anzi addirittura. Ma Ma io penso penso che che come come si facevano facevano estratti estratti siste sistenega addirittura. perio matici dalle dalle storie storie liviane liviane - e oltre a quelli già citati citati delle delle periomatici del papiro di Ossirinco, si potrebbe anche ricordare chae e del potrebbe anche chae ricordare il ProPro digiorum ltber di Giulio Giulio Ossequente, Ossequente, del del quale quale -mi occuperò in digiorum liber mi occuperò nel chronicon chrontcon di Cassiodoro, Cassiodoro, seguito ,. e la lista dei dei consoli consoli che che è nel seguito, –, formata in gran parte da Liv-io e da Aufl.dio Basso-, ben poteva poteva gran parte formata Livio Aufidio Basso ben chrontcon che fosse quasi un repertorio di mettersi insieme un repertorio mettersi insieme chronicon che fosse quasi tutti i .principali avvenimenti raggruppati secondo l'ordine cronoprincipali raggruppati tutti avvenimenti secondo logico'. E un tale repertorio repertorio poteva poteva servire servire come come Hbro lettura logico. un tale libro di lettura

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    nell• nelle scuole scuole romane romane al modo modo stesso stesso con cui ii nostri giovani si valgono di riassunti e di tavole sinottiche. 1tonostri si valgono di riassunti e di tavole sinottiche. Le Le sto e se per poèo rie di Livio erano una grande miniera da sfruttare; rie di Livio erano una grande miniera da sfruttare; e se per poco si pensa all'abitudine scuole dei retori di fare ea:cerpta si all'abitudine invalsa invalsa nelle nelle scuole dei retori di fare ea cerpta o estratti da quell'opera immensa e notevole; se si o estratti da quell'opera immensa e notevole; se si tien tien presente che ai tempi di di Seneca Seneca il la lettura decadi liviane liviane che ai tempi il Vecchio Vecchio la lettura delle delle decadi entusiasmo; destava addirittura fremiti di entusiasmo; che Valerio Massimo addirittura Valerio Massimo se se ne giova va piuttosto largamente per la raccolta dei suoi suoi ea;empla; ea:empla; ne giovava piuttosto largamente la raccolta dei che, anche Plinio sue esercitache, infine. infine, anche Plinio il il Giovane vi attinse attinse per le le sue esercita zioni retoriche, facendone· riduzioni o eompendi, com' stesso zioni retoriche, facendone riduzioni o compendi, com' egli stesso in un luogo deÌle· epistole (VI, 20, 5), niente di più nac'informa (VI, niente na c'informa in un luogo delle epistole chronicon, turale che si estraesse dalle storie di Livio un chrontcon, da cui turale storie scrittori che poi dovessero dovessero derivare derivare tutti tutti quegli scrittori che amavano amavano narrare narrare ia forma succinta le cose di Roma, dalle origini fino loro iempi. tempi. Roma, forma succinta cose dalle fino ai loro ea;cerpta e di chroAbbiamo cosi .tutta una serie di compendi e di compendi earcerpta Abbiamo così tutta una serie chro ntca che fanno capo a Livio: e in mezzo a questa produzione papa produzione nica che fanno Livio: mezzo rassitaria spicca e grandeggia sempre più la figura dello storico grandeggia spicca dello storico rassitaria provincializzante, alla una schiera schiera di scrit scritprovincializzante, raccoglie una alla cui cui ombra ombra si raccoglie tori bramosi di acquistar fama ricalcando e r-accorciando le notizie acquistar tori bramosi fama ricalcando raccorciando ch'egli aveva ch'egli narrato, aveva già -diffusamente diffusamente narrato. di

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    o di di eonsultazione consultazione

    IV, CAPO IV. CAPO

    Vlt,io Mautmo. Vibio Massimo. Pn. in pria@ epitomatori liyia:ni primo Fra gli epitomatoci liviani merita merita di di essere essere ricordato ricordato in luog-0 ncmie èè assai as11aipoco pooo oono-.ei.u.t. est ». Vibio Massimo, adunque, compe1;diò per la sua storia saqustio, compendiò per Vibio Massimo, la sua storia Sallustio, rendendo piuttosto soquello scrittore rendendo ancora ancora più breve breve lo lo stile stile di di qu'ello scrittore piuttosto so del Timavo». Timavo •· Chi Chi si. nabrio ee conciso; pure l'c alunno conciso; e alunno del na e abbreviò abbreviò pure sconda sotto sotto questa perifrasi, vista indovinare; indovinare; perifrasi, non è dato a prima prima vista (Aen. I, 244) 244) nomina Tima vo come in istretto però siccome siccome Virgilio (Aen. nomina il Timavo istretto durerà gran grart fatica fatica a e immediato rapporto con Patavtum, Patavium, non si durerà immediato rapporto ravvisare nei Tima·vi storico Livio. qui ravvisare nel Timavi alumnum alumnum lo storico Livio. Vero è eh~ che 'qùi Patavtum è ben. lon'fano Stazio prende una svista geografica, ché geografica, Stazio svista chè Patavium ben lontano dal fiume italianò, e che, secondo secondò una oggi sacro fiume oggi sacro al cuore cuore di ogni italianò, tradizione raccolta da Strabone, scaturirebbe da s-ette Strabone, fonti, o; da tradizione raccolta scaturirebbe sette fonti, novè, secondo altri. siattiene senz'altro all'autorità novè, Ma Stazio altri. Ma Stazio attiene senz'altro all'autorità di Virgilio, dàl quale deriva deriva questa conoscenza conoscenza geografica. geografica. Virgilio, dal Piuttosto è da ricordare frase Staziana Staziana e TtPiuttosto ricordare l'affinità l'affinità tra tra la frase Ti · mavt alumnum • e l'altra di Marziale (I, 61) : e .Apona tellus•• Apona amavi alumnum l'altra 61): tellus

    A3

    Marziale epigramma a11'amico Marziale in in un un èpigramma all'amico pairia vari scrittori, dopo avere patria di di vari scrittori, avere 1 (Catullo), , .a i versi versi del del dotto dotto vate• vate » (Catullo) a . dotto Virgilio », aggiunge: aggiunge : dotto Virgilio••

    Liciniano. Liciniano, dove gli parla parla dèlla dove gli della accennato a Verona accennato a Verona « « che-ama che ama Mantova ««felice felice di pro di aver aver pro-

    Censetilr tellus, Apona Livio Censetur Apona Livio suo suo tellus,

    º).

    ossia: patria di ossia : Abano Abano (non (non lungi da da Padova) Padova) si si onora onora di di essere essere la la patria di Livio Apona Livio (non (non meno meno che che di di Stella Stella ee di di Fiacco). Flacco). Ora come come con con Apona tellus patria di Livio, così tellus e è indicata indicata la patria così con Ttmavt Timavi alumnum alumnum Stazio designare lo patavino, tanto Stazio poteva designare lo storico storico patavino, tanto più che, come come si si eè visto, secondo geografiche antiche secondo le cognizioni geografiche antiche Ttmavus Timavus ee PaPa tavtum tavium si consideravano consideravano come non molto molto distanti distanti fra loro. Resta qualche cosa l'espressione orsa Resta ora ora a a dir dir qualche cosa circa circa l'espressione orsa del del V'. v. 3 3 ricorre anche altrove deUa altrove,, in Stazio, della strofa sunnominata. sunnominata. Oi·sa Orsa ricorre pero nel fo ee sempre nel letterario»; ee però prodotto letterario•; luogo in nel senso senso di di e « prodotto nel luogo esame n pensiero del poeta è: e Tuo figlio, l'alter;Maa;tmus, prima esame il pensiero del è: «Tuo figlio, l'alter Maarimus, prima di si volga volga allo militari, si agli esercizi quelle di darsi darsi agti esercizi militari, allo studio studio e e impari quelle arti per le quali tu descrivendo rapidamente e sinteticamente tutte per rapidamente arti le tu descrivendo e sinteticamente tutte Je età. del mondo, riproduci l'opera del conciso Sallustio e le storie l'opera mondo, le età del del conciso Sallustio e le storie di di Livio• Livio » 3 ).

    CA:p() CAPO V. V.

    FToro Tito Livio. Livio. Epitome de Floro e e la 1ua sua Epitome de Tito Quale genuino dell'opera dell'opera di possiamo Quale sia. sia i.I il titolo titolo genuino di Floro, non non possiamoTtto dire inscriptiones :: Eptt0me Epitome de dire cow con certeua certezza ;; chè le due twaertpttones de Tito Lt'Dto pare ·riEpitome bellorum duo, non Livio ed ed Epf't1ome bellorum omtt'tuw,: omnium JiJcc· DCC ltòrt libri a1eo, non pare spondaino che nei l'epitome e spondano al al vero. vero. Anzitutto Anzitutto osserviamo; osserviamo che nei codici codici l'epitome è variameute attribuita a un i:ulius Florus e a un L. Annaeus variamente attribuita Iulius Annaeus Floruis. Florus. Illfa·tti, opera suona epi Infatti, nel Bambergensis il dell'opera nel cod. cod. Bambergensis il titolo titolo dell' suona coii: così: epi~ t()ma Iuli Fiori de Tito Li"fio. Bellorum omnium an-norum sept'intoma Iuli Flori de Tito Livio. Bellorum omnium annorum septin gentotum lilbri n. n. duo nel Nazarianus, Nazarianus , fnvece gentorum libri duo ;; nel invece:: ·L. L. Annei Annei Fiori Flori -epitoma Tito Livio (in 4 libri). epitoma de de Tito Livio 4 libri). Quanto, poi, aggiunta de stato giustamente giustamente Livio, èè stato all'aggiunta Quanto, poi, ali' de Tito Tito Ltvio, osservato il che si vedrà meglio in sèguito-che l'autore del comsèguito osservato il che si vedrà meglio in – che l'autore del com pendio non aveva affatto affatto intendimento di epitomare Livio,. ee che, epitomare Livio, pendio intendimento di d'altra parte, dell'opera ee lo lo svolgimento svolgimento non giustificano parte, ilil piano piano dell'opera d'altra non giustificano per nulla tale tale aggiunta. aggiunta. E allora si è voluto trovarne spiegaallora è trovarne la spiega fu considerato come lo storico per zione nel fatto che Livio sempre zione nel fatto che Livio fu considerato come lo storico per eccellenza della repubblica; e siccome la parte preponderante della repubblica; parte eccellenza della e siccome la della narrazione di di Floro riguarda proprio quell'età, quell'età, ben la si si poteva narrazione Floro riguarda ben la considerare come come un un estratto esfratto dalle storie liviane. liviane. Altri Altri invece invece pensa considerare dalle storie diversamente; ee ilil Rossbach per· esempio, esempio, crede crede che l'aggiunta diversamente; Rossbach,, per che l'aggiunta abbia potuto servire servire di di viatico stesso; in in altri altri ter tercompendio stesso; abbia viatico al al cc:mpendio l'epitome posta sotto sotto la la protezione di un un tanto tanto nome, nome, avrebbe avrebbe mini, l'epitome protezione di acquistato maggiore credito ee diffusione sarebbe stata stata letta letta avi aviacquistato maggiore credito diffusione ee sarebbe damente: : «e facile faeile fieri fieri poterat, ut clarissimi clarissimi historici historici nomen nomen aut aut poterat, ut damente ad commendationem scripti adiceretur, adiceretur, scrive scrive ilil benemerito benemerito editore editore ad commendationem scripti di Floro, aut aut quod quod in in multis multis codicibus codicibus Titi Titi Livi Livi periochae periochae omnium omnium di librorum ab ab urbe urbe condita condita praecedunt praecedunt ». -.. 1). Io non non credo credo che che questa librorum seconda ragione ragione addotta addotta dal dal Rossbach Rossbach sia sia accettabile; accettabile; piuttosto piuttosto con conseconda vengo con con lui nel ritenere ritenere che fu solo solo il desiderio desiderio di mettere mottere sotto vengo l'usbergo del del nome nome di Livio, perchè perchè ne fosse fosse meglio meglio protetta protetta e l'usbergo diffusa, l'epitome di quello che determinò l'aggiunta postel'epitome Floro, l'aggiunta poste diffusa, quello che determinò riore« de Tito Livio». l critici si sono ingegnati a·ricostruire ingegnati riore de Livio critici sono ricostruire il titolo del compendio; ma siccome la vera ci è ignota, ignota, così così inscriptio compendio; titolo del ma siccome vera punto di vi si potrà potrà accedere accedere soltanto soltanto per via via d' induzione. induzione. E il punto

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    pailieaza di -noostrtzione percib partenza ,per per questi te»taiìi~ tentativi di ricostruzione ingegnosa, e e perciò più

    & A-go!d:roo,àe fallaci, ,è luogo di 3,19, o mene meno fallaci, è un un l,11ogf> di Agostino, de vtvft(l,te civitate Dei Dei S,11), OO'fì8 si pa.)'la di certi scrittori che si propoagono mou tanto parla propongono dove si di certi scrittori che si non tanto di di gu.el"te romane q11.an,to.di esaltal'e la; grand8Zza dell'imBarrare_ h~ guerre grandezza quanto narrare le romane di esaltare la dell'im h&llo nimis est commemorare G:ommeru(i),ral'e pero: pero: « longum est « see,undo secundo a.utero autem Punico Punico bello nimis longum c.Lades. pop.q.lor11mtam lo11gesecum ita lateque pugnantium, ita clades duor-am duorum populorum tam longe secum latequwpt1g-aautium,

    ut his bella Romaria qaam. quoque faténtibus, ut his quoquc non tam tam narrare narrare bella Romana quan fatentibus, qui non Romanum imperium instituerunt, similior sirnilior vieto imperium laudare Romanum laudare instituerunt, victo fu@rit fuerit ille ille •· Su questa ba.se c-lie Agostino Agostino cono conoqui Ticit Spengel opinò opinò che vicit». Su questa base l'o lo Spèngel

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    sce~ ilil titolo quale troviamo Bambergensis: scesse titolo dell'-opera, dell' opera, q:iale troviamo B6ll nel ',cod. 'cod. Bambfilrgen-s-is: 1 epitoma M.llorum epitoma bellorum omuiu.w omnium aun~1·um annorum DCC. DCC. ). Il Miiller dallo scolio scolio a Luca•0(cfr. VII. ricostruì Müller dallo Lucano V 5"/7 577 (cfr. VII. 41Q.) 470) ricostrui lltstof"ia beltoi"um omtt-fum a-nno,r,um qu.e&t' altra inscriptio: quest'altra inscriptio: historia bellorum omnium annorum .DOC~ DCC; il Wachs1U1uth preferirebbe ÙlTeee: Wachsmuth preferi,rebbe invece .Bellorw.m Bellorum Ro.maf'llfJ.rum Romanorum ttòn libri t.6va, e .il Rossbach per eonto soo riconosce essere duo, probabile Rossbach per conto suo riconosce essere più p1"0babile q,ueUa ehe a): epttomae epitomae rg;. quella prima a:veva che già molto molto prima aveva proposta il Nitz8 Nitzeº): re rum. a popu,lo .RomaM gestarum ltbrt ll. populo rum Romano libri II. Qualuaq,ue sia il titolo approssimativamente vero à.el Qualunque titolo più approssimativamente vero del comcom pe:u.diG, che 1' aggiunta dt1 Ttlo Livio è di età pgsteriore; l'aggiunta posteriore; pendio, è.c€rto certo che de Tito Livio età altrimenti, Floro, delJ.a a,lti'im.4\nti, uno scrittore scrittore come Flo.ro, sincerità non é l~della cuii cui sincerità le ci-te benche ci appaia. su.ddubitare, benchè appaia oon cito dubitare, non di r-ado rado o.tfuscata offuscata e CQBle come sui JWita dai retorici, non nuita dai soliti soliti artifizì artifizi ed espedienti retorici, non avrebbe avrebbe mancato mancato di ;a.coe,nnare prefazione, accennare a questa s.ua sua derivazione derivazione da Livio Livio nella nella prefazione, là dove del piano pia.no della sua opera. parla del opera. dove pa.rla della sua septingentorum non bene corE oasi i•dica.zione anriormn così l' l'indicazione annorum septtngentorum cor ci

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    e si concilia quanto l' autore concilia con q,111.anto autore steaso stesso ei dice. Ma e il retore Ma chi: chi era Floro Floro e quando visse'! visse retore Flor:o Floro e l'autorre l'autore del Pert,igilium Pervigilium _Yene,;•is, Veneris, eh.e del che si è 'voluto voluto identificare col col poeta Fforo,-'.sono tutt'uno col nostro Floro, sono tutt'uno epitomatore ·? lnso.mm-a nostro storico storico ~d epitomatore Insomma · P. Annio Fioro Bambergensis è evidenieme.nte Floro -1' Jvltus Iulius del cod. Ba.moergensis evidentemente 1111'(U'i'&ta trascrizione. forma L(uctua) troLucius, come come la forma L(ucius) che che tro un'errata trascrizione di Lu,ctus, viamo nel cod. Nazarianus, é dovuta allo scambio di L per P-ebbe Nazarianus, per P-ebbe viamo un' o_peroSlitàletteraria letteraria. molteplice, storico , retQl'e un'operosità molteplice, e t'u storico, poeta retore e p(jeta Pilpooàe risponde

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    insielll'8? insieme Oh& stato' afric'ano, o.on vi sia s.ia alcun alcun dubbio; africano, pare pare non Che Floro sia stato é dubbio che svol.se la sua attività came non v' egli come v'è dubbio svolse attività lontano dalla dalla 1' opini.oo.e del Nitzi3 patria. Qu-a.n,to al temi:,o in cui visse, patria. l'opinione quale tempo cui del Nitze .il quale Quanto Jo poneva fine consiàerava come regno di Aug-usto Augusto e a tal poneva sotto sotto il regno tal fine considerava come é sta.ta -già rieoalterati tutti tiuoghi eontrasta.nti a questa data, luoghi data, già questa alterati tutti contrastanti stata rico pe~iò messa da. pa.rte. Invece è ammesso quasi n0&ei'llta erronea e perciò parte. quasi nosciuta erronea messa Invece genel'ahnente eh' egli pa.Bsò ch'egli generalmente giovinezza ia Roma passò la giovinezza Domiziano; Roma sotto Dom.i:ziiano; che pe.r eS88re stato ~fortunato nel certa.me capitolino, se 1.1.aandò, capitolino, per che essere stato sfortunato nel certame in Tarragoaa, nella Spagna, a..tte.i.w d&~UIIJO, io terra s.traniera; straniera; Tarragona, Spagna, deluso, terra che attese seriv~ i suoi libri; piuttosto matura, t~rDlb a scrivere libri; che iutiae, piuttosto matura, infine, in età età tornò ~\le str:iMe rapporti. di· amic-izia con l'imperatore· Aàriano, a B.oma, rapporti l'imperatore Adriano, Roma, dove strinse amicizia con

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    A scrive A Caesare Oae8are quanto A giudicare da da quanto scrive neHa nella prefazione: e«A August~ saeculum nostrum .baud multo minus anni· ducenti, Augusto in ducenti, in saeculum nostrum haud multo minus anni quibus nisi quod decoxit, nisi quibus inertia quod quasi conl'lenuit inertia Caesarum Caesarum quasi consenuit atque decox.it, sub praeter spero spem omniupi sub Traiano Traiano principe movit movit lacertos lacertos et et praeter omnium sese cod. Bamber, nectus quasi reddita juventute revirescit nectus imperii quasi reddita juven"tute revirescit (il cod. Bamber scrisse l'epitome l'epitome gensis reviruit), si è indotti gensis ha indotti a credere credere eh-' ch' egli scrisse ha revtrutt), non già verso fine di esso sotto regno, ma sotto il regno di Adriano, non verso la fine esso regno, ma sul sul principio. 111 un' esposizione come quanto organica, organica, per quanto un' esposizione come la mia mia sintetica sintetica per dove informare sullo sullo sviluppo di una d'arte, quale quale dove si vuole vuole informare una forma forma d'arte, e nou già sulle singole questioni che si riconnettono l'epitome, l'epitome, non sulle singole questioni che riconnettono ai · vari attività letteraria, sarebbe un letteraria, sarebbe epitomatori e alla loro attività vari epitomatori un fuor di il fermarsi · luogo e una vana ostentazione di facile dottrina luogo ogni una vana ostentazione facile dottrina fermarsi ad ogni gran fatto fatto menomo particolare. Così, al caso nostro, non sarebbe particolare. nostro, Così, menomo caso non sarebbe gran 28, 19 interessante nel Jibro interessante il sapere che che dicendo dicendo così così Floro Floro nel libro II, 28, della Dacia: • sic cum Dacia non vieta, sed summota atque dilata victa, della Dacia sic cum Dacia non sed summota dilata est >, e la Dacia non e:;sendo divenuta. provincia romana_ se non est Dacia non essendo divenuta romana non nel nel 107 l'epitome non prima di questo composta prima 107 d. Cr., l'epitome non potette essere essere composta viva anno. similmente v; e uu luogo, anch'esso un altro altro luogo, anch'esso oggetto di viva anno. E similmente discussione fra' critici, dal quale si può con sicurezza desumere critici, quale discussione fra dal con sicurezza desumere dell'anno llò: che compendio prima dell'anno compose il :;uo suo compendio 115: che Floro Floro non non compose « hactenus flnibus cum cum isdem isdem Latinis adsidue libertate, mox hactenus pro libertate, mox de finibus Latinis adsidue et sine intermissione pugna turo est ... idem (secon,do pugnatum sine intermissione est... idem tunc tunc Faesulae Faesulae (secondo alcuni: Aefula) quod quod Carrhae nemus Aricinum Aricirmm quod nuper, idem quod alcuni: Aefula) Carrhae nuper, idem nemus Hercynius saltus, saltus, Frngellae (altri leggono Fregellae (altri Fregenae) quod leggono Fregenae) quod GesoriaGesoria cum, Tiberis quod quod Euphrates qui lo storico storico e re re- Euphrates •· Evidentemente cum, Tiberis Evidentemente tore dei confini romani all'amcontrapporre l'antica esiguità dei tore vuol vuol contrapporre l'antica esiguità confini romani all'am piezza dei suoi tempi. sue parole parole ci riportano, piezza riportano, molto poiché le sue tempi. E poiché dei suoi molto probabilmente, alla tiella per opera opera di probabilmente, conquista Mesopotamia alla conquista della Mesopotamia ll5, e chiaro chiaro che che questa Traiano avvenuta avvenuta verso verso la fine fine dell' a. 115, composizione data dev' esser presa come punto di partenza per la partenza composizione data dev'esser come punto dell' epitome. epitome. Quale e riusci epit?matore ad assolvere assolve.re il l'epitomatore piano riuscì l' Quale ne fu il piano? suo compito? compito Floro, a ditferen~a storico antico antico che proponeTa ogni altro differenza di ogni altro storico che si proponeva di narra1·e le cose di Roma cosi come si erano svolte, dalle origini narrare cose Roma così come erano svolte, dalle origini ai suoi tempi, non trascurando avvenimenti luttuosi, volle gli più luttuosi, suoi tempi, non trascurando avvenimenti volle ilpanegirista del popolo romano. Nella essere essenzialmente pre panegirista popolo essere essenzialmente del romano. Nella prefazione, di aver voluto presenta1·e come in un piccolo presentare fazione, infatti, dice dice aver voluto come quadro l'immagine di es'lo quadro l'immagine augura dipoter poter contribuire popolo, e si augura esso popolo, contribuire a r_enderlo ancora più ammirato fra tutte le genti, mostrandone genti, renderlo ancora ammirato tutte mostrandone brevi quasi quasi tabella tabella totam totam eius l' incomparabile incomparabile grandezza: grandezza: e In brevi eius imaginem amplectar, nori nihil, ut spero, ad admirationem. prin imaginem amplectar, spero, non admirationem prinmagniuniversam magni cipis popoli populi collaturus, collaturus, si pariter pariter atque inseme! insemel universam t~dinem ostendero >, Per li'loro, dunque, il popolo romano e il fO• po popolo romano tudinem ostendero». Per Floro, dunque, il

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    ,t può reggere; reggere; ee con paragone nessun al eui. cui paragòrte nessun altro altro può con è .facile :Yedere com'-egli pieghi la questi intendimenti questi intendimenti è facile vedere com'egli la storia storia a a una una la finalità preconcetta. essenz{ale dello preconcetta. Se precipua, essenziale finalità Se dote dote precipua;· dello storico storico èè la imparzialità e obiettivilà più serena di fronte agli avvenimenti che imparzialità e obiettività serena di fronte agli avvenimenti che Qarl.'a, sotto potrà mai esser considerato rispetto !1'1oro narra, Floro non non potrà mai esser considerato sotto questo rispetto uno storico nel senso vero e alto della parola. Potremo loda.re più parola. uno nel senso vero e della Potremo lodare il tentativo di esaltare tùtto ee giustificare a un certo punto giustificare fino punto fino a un certo il tentativo di esaltare tutto ciò che sa di romano, attenuandone le debolezze e le colpe; potremo romano, colpe; potremo ciò che sa di attenuandone le debolezze e le anche deJia sincerità sincerità nel suo entusiasmo apologetico, apologetico, anche riconoscere riconoscere della nel suo entusiasmo della buona fede nella_ sua ,,rden-~e passione per la città passione della buona fede nella sua ardente la città dei dei Cesari Cesari il com.i,eudio è manchevole nella concezione che l_' ospitava; ma l'ospitava compendio ; che ma il è manchevole concezione un retore, stessa dell' autorE3. E diremo retore, più che stessa dell'autore. diremo senz'altro senz'altro che che ò è un che uno storico, storico, com' è intinto di lo stesso stesso suo Ago com' è di retorica retorica lo suo stile. stile. Già Già Agostino sopra citato, proposito di storici desiderosi citato, a luogo sopra stino .nel nel luogo a proposito di certi certi storici desiderosi di e« qon narrare bella lauquan Ro1n4num imperium lau di non tam tam narrare bella Romana Romana quam Romanum imperium dare>,», voleva a uno alludere, evidentemente, evidentemente, al nostro dare voleva alludere, nostro Floro, come come a di quelli che questo disegno. non èè disegno. Comunque Comunque sia, non di che più attuarono attuarono questo un retore retore meschino un rabberciatore rabberciatore di idee poi Floro volgare, un Floro un meschino e e volgare, di idee è un un abile abile retore, ha ee parole dottrina: che altrui, ee senza parole altrui, retore, ee ha senza dottrina: che anzi è ), troppo troppo attaccato attaccato alla alla più spirito che gusto, aa giudizio del del Teuffel 'l'euffel 4), che gusto, frase. ee che a11ontana spesso dalla talvolta per verità, talvolta per partilo partito frase che si si allontana dalla verità, preso, tal' altra inconsciam~nte. preso, tal' altra inconsciamente. ~o brano di non non dubbia dubbia prefazione di Floro un brano Ho riferito riferito dalla dalla prefazione importanza per la conoscenza del piano dell'autore. E si badi: que importanza per la conoscenza del piano dell'autore. E si badi: questo proemio ha qualche punto di contatto con di Giustino, proemio qualche punto quello sto ha di contatto con di dice: « l'l'epitomatore epitomatore di Pompeo. Infatti, come di Trogo Pompeo.' come il il primo dice: « in in brevi qu~si tabella totam eius (popuH Romani) imaginem, amplobrevi quasi tabella totam eius (populi Romani) imaginem ample ctar corpusculum feci, ut », l'altro ctar etc. etc. >, l'altro ha ha :'e : « corpuscu]um ut haberent haberent et et qui Graece didicisseni: quo admonerentur, et non didicissent admonerentur, qui quo Graece didicissent et non didicissent quo instruerentur •· Se coincidenza c'è, è che c'è, più logica instruerentur ». Se coincidenza è che formale ;; e e il Senekovic che, cioè, non i11e consegue quel che vorrebbe consegue quel cioè, Floro, non ne che vorrebbe il Senekovic Giustino, Aviano, Ampelio coincidenrlo espensieri, ed coincidendo in in alcuni pensieri, ed es sendo Floro, Ampelio ed Ariano vissuti sotto Antonini, Giustino gli Antonini, sendo ed Ariano vissuti sotto Giustino debba alquanto più tardi, l'imperatore·· tardi, ossia debba esser esser vissuto vissuto alquanto ossia sotto sotto l'imperatore Marco invece direi espriMarco Aurelio. Aurelio. Io Io invece direi che che era era una una maniera maniera di di espri i quali nel proemio mersi comune a .quasi tutti epitomatori, gli quasi epitomatori, proemio mersi comune a tutti i nel perché della fat.ica ee quali gl' intendimenti spiegavano il spiegavano il perchè della loro loro fatica intendimenti che che li avevano guidati; guidati; una convenzionale ee però però maniera, dunque_, dunque, convenzionale li avevano una maniera; qu.asi Se non non quasi si-mile,. simile, in, in cui cui non non mancano mancano anche anche .riscontri riscontri verbali. verbali. Se che l'amore dei confronti e il desiderio di volere scorgere a tutti scorgere che l'amore dei confronti e il desiderio di volere a tutti di spirito e· assai porta assai ii costi costi identiche identiche situazioni situazioni di e identici identici motivi motivi po1·ta il Sorn Sorn vuol vuol speSSQaa iHa.zioni spesso Così, quando quando il illazioni illogiche ee inverosimili. inverosimili. Così, par•gonare proemio di Ariano (praef. 20, ed. Froehner): paragonare il proemio (praef. 20, il di Ariano ed. Froehner):

    puhts princeps, pulus princeps,

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    Ila-bes ergo E>lJU'&, animum opus, qd'{) quo animum PIabes

    ohleetef, obleetes,

    ingenium e-»eroeas, l&fte, ingenium exerceas, 110Uicìtudim;m, sollicitudinem leves, t.otllmq~ vivendi viv8'lldi orlinesn cautll'9 adg!t88Cas, totumque adgnoscas, ordinem cautus

    con di Gi12sti.Rt>, 80 franeamente quello di Giustino, io quali ·rapp4H'4i rapporti con queJJo io nf>n non so francamente vedere vedere qua:ti di somig,f!ianza possa•no oorrere fradi k>ro. Mi semllra, que!Jta itlll1lsomiglianza possano sembra, questa di correre fra di loro. Mi sma nia di voJer tJtovare ad ~ni piè sosr,rnto &-11ah>gie o ral!ro11ta ogni sospinto analogie nia di voler trovare ad o raffronti ,di di m0-tivi del tutto s:imil'tl-aqaeil espressioni, del motivi ee di di espressioni, tutto simile a quel ta)e.)H"urttss tale pruritus t!!mffl• emen llr.ett. E qui cade in acconcio l'osservare ·che questo concetto consilio cade acconcio l'osservare che concetto consilio». repugnava, naturalmente, ai padri della Chiesa, i quali lo combatrepugnava, naturalmente, della Chiesa, combat tettero; .tuttavia non poco essi stessi derivarono da Floro. Come, tettero; tuttavia non poco essi stessi derivarono Floro. Come, indubbiamente, attinse lo storico Ammiano Marcellino quando indubbiamente, vi attinse storico Ammiano Marcellino quando divini arbitrio quod auxit disse di Roma (XIX, 10,4): 10,4): e divini disse Roma (XIX, arbitrio numinis, quod auxit >, e. altrove ab incunabulis Romam perpetuamque fore spopondit perpetuam spopondit que ab incunabulis Romam fore altrove victura Roma M~ a ((XXVI, ((XXVI, I, 14) 14):: e victura Roma adiumento adiumefito numinis numinis divini divini >. Ma il concetto della disputa tra la virtu voler essere piu più precisi, disputa essere concetto della tra virtù e la fortuna, a cui si ricollega l'incremento di Roma, lo troviamo per fortuna, Roma, cui l'incremento troviamo per la prima volta in Curzio Rufo, il quale, a proposito di Alessandro quale, proposito volta Curzio Alessandro est tamen, tamen, cum Magno, dice (X, 5,35): e fat.endum dice (X, fatendum est cum plurimum virtuti virtuti deboerit, fortunae >. debuerit, plus debuisse debuisse fortunae L' opera di Floro storia rapido riassunto Floro comincia comincia con con un un rapido riassunto della della storia ricapitolazione) dell' epoca epoca imperiale imperiale ; segue una dell' una ii-nxe~!wat, 3voxe pxXxioatg (o ricapitolazione) della stessa accenna alla della stessa epoca, e· alla alla fine fine del del primo libro libro si accenna alla corcor ruzione crescente guerra di cui Floro fa ruzione crescente dei costumi. costumi. L'ultima ultima guerra bellum Cantabrièum dopo di che menzione menzione è il e bellum Cantabricum et Asturicum >i dopo che si passa alla« pax Parthorum Il primo libro Augusti consecratio Augusti>. alla «pax Parthorum et consecratio libro sua decadenza, tratta dell'epoca gloriosa di Roma, il secondo decadenza, tratta dell'epoca secondo della della sua ossia punto mosse dalla morte morte dei dei Gracchi. Quale Quale sia il punto ossia prende le mosse di vista politico di Floro, l'abbiamo già detto: aristocratico pes vista l'abbiamo detto: aristocratico e pessimista rispetto alle condizioni interne di Roma, nella sua vivace rispetto Roma, nella sua simista interne ed enfatica dei costumi enfatica lament~!a lamentela sulla decadenza decadenza dei costumi scrive scrive che: e aese ditionum omnium causas tribunicia potestas excitavit, quae specie excitavit, specie ditionum omnium causas tribunicia quidem tuendae ... re autem autem dominationem adquirens, quidem plebis tuendae... dominationem sibi adquirens, >. E' probabile che egli da principio studium populi ... aucupabatur populi... aucupabatur probabile studium che abbia avuto intenzione di scrivere un solo libro di storie-le parole abbia avuto intenzione scrivere solo storie –le parole velutt tabella• potrebbero avvalora.re della prefazione prefazione e in brevt potrebbero brevi veluti tabella avvalorare non accennando ad altro, quadretto ipotesi, non altro, l'immagine l'immagine del questa ipotesi, accennando ad del quadretto brev-is tabel!a fossero esposte o e brevis tabella •,· se non a un solo solo volume volume in cui fossero come Keguito poi, come in iscorcio iscorcio gli avvenimenti avvenimenti principali di Roma. Roma. In seguito e specialmente specialmente per ragioni ragioni di opportunità, opportunità, di un solo solo libro libro ne Giovane a propo propoavrebbé fatto avrebbe fatto due, così così come e' informa informa Plinio Plinio il Giovane quale divise una erano sito dello sito dello zio, il quale una sua sua opera di tre tre libri libri quali erano studiosi (libri) volumina propter maprima, prima, in sei: tres, in sex propter ma sei: e studiosi (libri) tres, sex volumina gnitudinem gnitudinem divisi >.

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Il Il Rossbach nega senz'altro; senz'altro ; io io invece invece· credo credo che essa servi ai. fini della scuola, scuola, che essa servì ai fini della subito introdotta introdotta come libro di di lettura lettura ee di di esercitazione. esercitazione. ove fu subito E l'argomento da ciò che vi sono taciuti avvenimenti piu gravi, gravi, gli l'argomento E da ciò che vi sono taciuti avvenimenti più l' autore si ferma a preferen_za su che si prestavano che preferenza quelli più prestavano che l' autore si ferma a su che si tutti i fiori retorici, retoric1, che la narrazione stessa ad essere essere ornati ornati •di di tutti narrazione stessa viva, 'agile, colo1;ita ee poeticamente atteggiata, doveva colpire colpire l'im l'imatteggiata, doveva viva, agile, colorita maginazione dei dei giovani scolari, ii quali aa traverso traverso quella quella.descrimaginazione giovani scolari, descri della loro loro zione impara'vano conoscere meglio meglio ilil passato glorioso della imparavano aa conoscere zione H epitomatore professione, che che città. Floro, oo io m'inganno, èè l' epitomatore .di città. io m'inganno, di professione, il quale quale siffatto siffatto-esernon compendia compendia alla alla maniera maniera di di O:iustino, Giustino, per il non eser tern,po; ma ma attende attem\e al al lavoro làvoro col col no nocizio èè mezzo cizio mezzo come come passare il il tempo; I ui la la conoscenza bile proponimento di tornare utile ai ai giovani. giovani:. Per Per lui proponimento di bile tornare utile conoscenza th virtù virtù ee di di antichi fatti di Roma, di quei quei mirabili mirabili esempi di degli antichi Roma, di fatti di coraggio in in cui nome romano, romano, avrebbe avrebbe contribuito contribuito aa raf rafcoraggio cui rifulse rifulse il il nome forzare le invogliaré ii giovani giovani aa farsi farsi emuli emuli forzare le coscienze coscienze giovanili, aa invogliare altri scrittori. scrittori. dei loro grandi avi; a vi; ee aa tal tal· fine compendiò Livio loro grandi fine compendiò Livio eè altri Di compendi compendi per uso scolastico scolastico in Roma non non ne ne dovettero dovettero man manper uso Di in Roma care, se vogliamo solamente giudicare da quanto si costuma oggicare, se vogliamo solamente giudicare da quanto si costuma oggi giorno nell'interesse degli allievi, ai quali si ammanniscono le giorno nell'interesse degli ai si ammanniscono le 1•istretti o sommari notizie storiche specialmente in riassunti o notizie storiche in riassunti o ristretti o sommari ee in tavole sinottiehe e simili Ma quando quando. vediamo vediamo che prontuari. Ma in sinottiche e simili prontuari. ésercizio del del compendiare compendiare si si estendè e divulga, e si si arriva arriva divulga, quest' esercizio estende e e perfino ad ad un'età, quella degli Antonini, che che ben ben si si potrebbe chia chiaperfino un'età, quella l'età dei compendi, perchè in essa fiorirono a premare compendi, perchè appunto mare l'età dei in essa fiorirono a pre 6 ), uum0ro di cultori non si non ferenza e trovarono un largo largo può ferenza e trovarono numero cultori riconoscere una finalità finalità didattica didattica in un tale tale esercizio, esercizio, così come così come riconoscere Floro, a mio mirare ai bisogni bisogni culturali culturali della della gio gioFloro, avviso, dovette mirare mio avviso, ventù del suo tempo. E quando parleremo parleremo di Granio Liciniano, un poco tempo fa non non si co coaltro epitomatore epitomatore di Livio, Livio, di cui cui fi1w altro fino a poco nosceva proprio della cui opera ben poco poco si è potuto potuto ri riproprio nulla, nulla, e della puecuperare, dovremo ammettere senz" altro che anch'egli scrisse pue cuperare, anch'egli dovremo ammettere senz'altro che scrisse 7 rorum in usum rorum usum ). Intorno all'epitome ali' epitome di Floro non non tutti tutti i critici critici sono sono rli accordo, accordo, Intorno sia per ciò riguarda i limiti limiti della della derivazione derivazione da Livio, Livio, sia sia sia ciò che che riguarda per il pregio dell' opera. opera. Floro compendiato sol solper pregio instrinseco instrinseco dell' Floro ha compendiato contaminazione di tanto Livio, fatto, come suol suol dirsi, una una contaminazione Livio, o ha fatto, tanto varie fonti? attinto solo solo da Livio, Livio, lo ha riprodotto riprodotto fedel fedelvarie fonti E se ha attinto discostato in molti molti luoghi, a seconda seconda servilmente, 9 se ne è discostato mente, servilmente, giudicare e delle dellè esigenze diverse voleva del suo vario vario modo di giudicare diverse cui voleva narrazione'/ Sono Sono questioni, questioni, queste, que~te, d'una certa certa servire h sua narrazione far servire bene procedere cautela. entità, a risolvere risolvere le quali è bene entità, procedere in ordine ordine e con cautela, ·Già vistò che l'indicazione« de Tito Livio Livio>, quale quale tro troGià si-e visto l'indicazione un' aggiunta di età seriore, seriore, e nulla nulla prova prova per per viamo nei codici, è un'aggiunta viamo

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    la nel comporre la sua sua comporre la derivazione derivazione assoluta assoluta da da Livio. Livio. Ma Ma Floro, nel la epitome, aYuto solo bene patavino, sì epitome, non non ha ha avuto solo presente lo lo storico storico patavino, sì bene altre fonti. Infatti, da Iugurthinum, èè altre fonti. Infatti, da un un raffronto raffronto èof col Bellum Bellum IÙgurthinum,. facile vedere ha dovuto di questa guerra, guerra, parlare di quando Floro facile vedere che che quando Floro ha dovuto parlare non ha fare aa meno di servirsi Così l'episodio l'episodio potuto fare non ha potuto meno di servirsi di di Sallustio. Sallustio. Così deHa conquista conquista di Mario, di parla piuttosto piuttosto Capsa per opera di della di Cap~a di Mario, di cui cui parla ampiamente Sallustio, Jo in Floro. Si badi badi però che che ampiamente lo troviamo troviamo anche anche in Floro. Si è come una rapida penFJoro vi accenna soltanto e passa oltre ; Floro vi accenna soltanto e oltre ; è come una rapida pen nellata, una nellata, più : « una linea linea ~ola sola e e uu)la nulla piu: « Hic et et urbem urbem Herculi condicondi tam Capsam in media Africa sitam anguibus arenisque anguibus arenisque vallatam Capsam tam in media Africa sitam vallatam ». In fondazione mira quadam felicitate superavit ». mira felicitate suporavit In Sallustio, della della fondazione è detto: « cuius conditor Hercules Libys memodi quest' oppidum quest' Libys oppidum di è detto: « conditor Hercules memo »: E ·così, a proposito della gran quantità di serpenti che rabatur gran quantità serpenti così, proposito rabatur ». E a della di che il paese, Sallustio ha: e alia omnia vasta, inculta, einfestavano inculta, infestavano il Sallustio ha i « alia omnia e gentia aquae, infesta serpentibus,. qua1·.um sicuti omnium fegentia serpentibus, quarum vis, infesta sicuti omnium fe rarum, inopia cibi cibi acrior; ad hoc perni- · rarum, serpentium, ipsa ipsa perni acrior ; ad hoc natura natura serpentium, ciosa, siti ciosa, magis quam alia re siti magis re accenditur accenditur >. ». Ora tutto natura dei dei serpenti, serpenti, particolari sulla natura Ora tutto questo lusso lusso di di particolari come sulla e locorum asperitas > e sulla scarsezia di acqua presso asperitas» acqua presso come sulla «locorum e sulla scarsezza di il quale quale li all' epitomatore il gli oppidani, oppidani, .non avrà, non interessa interessa affatto affatto all'epitomatore li avrà, >, come probabilmente, considerati e« minutias. probabilmente, considerati come dirà dirà più minutias ignobiles », affrettandosi alla tardi Marcellino (XXII,7,11); (XXII,7,ll); ee perciò perciò affrettandosi fine, tardi Ammiano Ammiano Marcellino alla fine, mira quadam quadalll c'informa della felice riuscita dell'impresa col c'informa della felice riuscita dell'impresa col dire: dire: «e mira renì felicitate superavit >, mentre superavit », parla: e« tantau1 felicitate mentre Sallustio Sallustio così così ne ne parla: tanta in rem Marius sine ullo suorum suorum incommodo ..• e3. bene ovenit ... peregit... incommodo peregit ea re~ res bene evenit... ». illi divinam essè portendi ». illi aut aut mentem mentem divinam esse aut aut deorum_nutu deorum nutu cuncta cuncta portendi Come subito subito dopo dopo la Capsa., in in Sallu Sall u -• Come la descrizione descrizione della della presa di di Capsa, castetlum edificato stio, segue il il racconto dell'espugnazione di racconto dell'espugnazione di un un castellum edificato su di un monte erto e solitario in mezzo a una pianura solcata dal dal pianura su di un monte erto e solitario in mezzo a una solcata il fiume Muluccha (ora Maluia), così anche in Floro. Se non che qui fiume così anche in Se non che il casteltum è diventato addirittura una città, Muluccham urbem, e città, urbem, castellum è diventato addirittura e il mons il mons saxeus Sallustiano Sallustiano con con le indicazioni di «e mediocri castello castello », satis patens, in immensum editus, uno perangusto aditu relicto editus, perangusto », satis immensum uno aditu dà i suoi attributi all' urbs, la quale è eretta « saxo indita monti>. all'urbs, quale dà i suoi attributi la è detta «saxo indita monti ». E l'episodio di un un tale tale Ligure, che che per un un sentiero sentiero da da lui lui scoperto scoperto l'episodio di E e per Ligurem >, riesce alla sommità del monte, si riduce solo a un monte, », riesce sommità riduce solo a « « J' uno perangusto aditu relicto » s_i muta in e aditu arduo come perangusto come «l'uno aditu relicto » si muta in « aditu arduo inaccessoque ~. inaccessoque». E si continuare aa spigolare spigolare in campo, e E si potrebbe continuare in questo campo, e cavarne cavarne conclusioni d'una di dipendenza rapporti di dipendenza conclusioni d' una certa certa utilità per fissar& fissare i rapporti di Sallustlo. L'epitomatore modello, ma ma L'epitomatore si attiene, sì, al modello, di FJoro Floro da da Sallustio. si attiene, solo dei fatti; fatti; quanto quanto al resto, e in ispecie ispecie per ciò ciò che che solo nell'ordine nell'ordine dei stile,, se ne allontana concerne lo stile flsoassai,, rivelando concerne allontana assai rivelando così così una fiso nomia specialmente originale di scrittore. specialmente originale nomia scrittore. riguardo a Cesare, Cesare. Non dive-rsamente diversamente stanno le cose riguardo

    ºo 52 io

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    Dovendo un capitolo del del bellum bellum Gallicum, ctatHcunl., non Dovendo Florq Floro trattara trattare iu in un poteva prescindere Commentat•ii di I ui. E a proposito dei Tencteri Tencteri prescindere dai proposito poteva dai Commentarii di lui. E a dei < Iteruin ee delle loro lagnanze contro i Germani, egli ci dice: Germani, lagnanze delle loro contro i ci dice: «Iterum de de

    Germauis Tencteri Tencteri querebantur. querebantur. Hic Germanis Hic vero vero iam iam Caesar Caesar ultra ultra MosuMosu lam navali ponte transgreditur, ue. Rhenum Rhenum: : et et Hercyniis transgreditur, ipsumq Hercyniis ipsumque lam navali ponte hostem quaerit paludes genus genusomne quaerit in hostem in silvis: silvis: sed sed in in saltus saltus et et paludes omne diffudiffu lungamente del del progetto questo gerat gerat >. Cesare, invece, invece, parla parla lungamente progetto di ». Cesare, di questo il passaggio della sua sua costruzione; costruzione; però non ponte per il passaggio del del Reno Reno o e della non menziona affatto va Erciuia. fuga dei Tencteri nella menziona affatto la fuga nella sei selva Ercinia. VeraVera . mente selva, ee vi intrattiene piut:-, piut vi s' s'intrattiene mente egli ricorda ricorda altrove altrove questa selva, tosto aa lungo, fittezza ee le l'impenetrabile fittezza lungo, descrivendone tosto descrivendone l'orrore l'orrore ee l'impenetrabile le varie specie specie di di animali che neque quisquam est huius quisquam est varie che vi abitavano: abitavano: ·• « neque huius Germaniae, qui se .... adisse ..... multa-· Germaniae, se... adisse ad ad initium eius eius silvae dicat dicat..... multa que in ea genera f'erarum nasci 0onstat, quae reliquis in in ea ferarum nasci constat, in locis locis visa visa >. E' questo punto, Cesare ricorre non sint ». notare, a punto, che non E' da da notare, a questo che in in Cesare ricorre la la espressione Hercinia al numero singolare; difatti espressione 24, Hercinia silva, ossia' ossia al numero singolare; difatti (VI, 24, « loca circum Hercyniam silvam »; »; «..-huius Her2 ee VI, 25, 25, 1) Hercyniam silvam 2 1) ha: ha: «loca Her >. In Floro, al contra contracyniae · silvae, est ... cyniae silvae, guae supra demonstrata quae supra demonstrata est... ». al rio, il plurale ... in silvis ». •· Ma potrebbe rio, troviamo plurale :: «« Hercyniis Hercyniis.... troviamo il Ma si potrebbe osservare cbP già Livio (V, 34, 4) aveva ricordato i saltus Hercynii: (V, 34, osservare che Livio 4) aveva ricordato i saltus e Sigoveso so. tibus tibus dati •; mentre Tacito, al al pari saltus»; pari Hercynii saltus Sigoveso so, « dati Hercyni1 mentre Tacito, · di Cesare, dirà più tardi: e Jgitur int.er Hercyniam silvam RhenumIgitur Hercyniam Cesare, di tardi: « inter Rhenum amnes Helvetii, ulteriora Boil, tenuere» tenuere• (Germ.,28). ( Germ.,28). que et et Moenum Moenum amnes ulteriora Boii, Anche qui, dunque, dunque, Floro rispetto indipendenza rispetto Anche Floro mostra mostra una una certa certa indipendenza aa Cesare, cui pure attinge in vari luoghi. pure attinge Cesare, da da cui in vari E rapporti tra E veniamo veniamo ai rapporti tra Floro ee Livfo. Livio. Dirò subito subito che sempre da da vicino Livio; Livio, ma Dirò che Floro non non segue sempre ma il Pompetano favoriva spesso lo lo corregge corregge addirittura. Pompeiano favoriva spesso addirittura. Si Si sa sa che che il Pompeo contro contro Cesare, cara affatto stato di Cesare, e Pompeo e non non era affatto contento contento dello dello stato di cose sotto orbene, Floro non cose sotto Augusto; orbene, non manca manca di manifestare manifestare qua e e igno là le sue sue simpatie quando dice dice che i trionfi ignoper Cesare, simpatie per Cesare, come là come quando rati di si celepubblicamente si rati di lui erano erano ben ben maggiori di di quelli c.he che pubblicamente cele bravano: : «e et quanto rnaiora quibus non non triumphabat triumphabat ». >. erant, de bravano et quanto maiora erant, de quibus Così ne enumera con visibile visibile compiacenza riportati compiacenza i vari Così ne enumera vari successi successi riportati sul nemico, popoli della altri, non nemico, ~_ome quello sui popoli come quello della Gallia, e e gli altri, non meno meno l'eloquenstrepitosi, su gli Egizii, su Farnace ecc. E ora ne vanta Egizii, su Farnace ecc. E ora ne vanta l'eloquen strepitosi, su tta ee lo dice, e.be tale battaglia battaglia moltiplicò spiritus, ora dice quella tale tia lo spiritus, che in quel!a le sue energie, mostrandosi ora duce, ora soldato: multus in le sue energie, mostrandosi ora duce, ora soldato: e «multus in eo eo >; proelio Caesar fuit; mediusque inter imperatorem et militem ora, Caesar fuit; mediusque inter imperatorem et militem »; ora, .; infine, cesariano e veni, vidi, vici vici», infine, afferma dell'epifonema afferma la verità verità dell'epifonema cesariano «veni, perchè Cesare piombo addosso a Farnace con la rapidità del fulperchè Cesare piombò addosso a Farnace con la rapidità del ful uno mine, e« more fulminis»,», e parti, e mine, more fulminis e in un un attimo attimo lo lo annientò annientò ee partì, «uno >. Sicchè e nec vana eodemque momento venit, percussit, abscessit venit, percussit, eodemque momento abscessit». Sicchè «nec Vana de se visum».». praedicatio est Caesaris, ante quam visum esse, quam de se praedicatio est Caesaris, ante vtctum victum esse, Nè Floro si dimostra meno ossequente Terso Cesare A.ugusto, dimostra meno verso Cesare Augusto, del del

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    ee l'assetto d11.toalla Infatti, l'assetto dato alla città. città. Jnfatti, il timone de]]' impero sia passecondo lui, c'è da compiacersi che pas secondo c'è da compiacersi che il timone dell'impero sia sato nelle mani talento ee perchè egli seppe con sato mani di di Augusto, perchè con raro raro talento con spirito membra di esso imspirito di con di moderazione moderazione riunire riunire le le sparse membra di esso im e Gratulandum tamen pero e formarne uno stato solido e forte: pero e formarne uno stato solido e « Gratulandum tamen in tanta perturbatione ad Octavium perturbatione est quod potissimum potissimum tanta est quod ad Octavium Caesarem Caesarem Augustum summa summa rerum rediit: qui sapientia solertia sapientia sua sua atque solertia rerum rediit: perculsam undique et perturbatum ordinavit imperii corpus•· perculsum undique et perturbatum ordinavit corpus». R E tanta grandezza, tanta potenza non sarebbe stata possibile, se Roma Roma grandezza, tanta tanta potenza non sarebbe stata possibile, se non fosse stata retta, come non stata retta; come a a dire, daH'anima dall'anima ee dalla mente di un e quod ita haud dubie numquam coire et consentire consentire potuis potnissolocapo: capo: quod numquam solo « ita haud dubie coire et unius Praesidis nutu, quasi anima et mente regeretur •· nutu, quasi regeretur». set, nisi nisi unius Praesidis anima et mente Inoltre, Floro si discosta 'da Liv-io quando parla den'uccisione parla quando Floro si discosta da Livio dell'uccisione sia stato stato ucciso ucciso per per di per lui di Remo. Remo. Giacche Giacchè per lui è è inc.erto incerto se se Remo Remo sia e dubium an jussu fra tris•; mentre Livio dice ordine di Romolo, jussu »; ordine di « dubium an fratris mentre Livio dice senz'altro che che venuti venuti aa contesa i due fratelli, fratelli, ee riell' eccitamento senz'altro nell'eccitamento dell'ira passando a via di fatto-certamine irarum ad caedem verpassando dell'ira a via di fatto–certamine irarum ad caedem ver tuntur-, calca, « turba ictus tuntur-, Remo in mezzo Remo fu ucciso ucciso in mezzo ana alla calca. « in turba ictus Remus Remus da notare, notare, aa questo proposito, secondo la la tradizione tradizione cecidit proposito, che cecidit».•· È È da che secondo sarebbe stato stato ucciso stesso Romolo, quando più diffusa Romolo, quando diffusa Remo Remo sarebbe ucciso da]]o dallo stesso questi città. questi aveva aveva già cominciato cominciato la la fondazione fondazione delle delle mura mura .della della città. La leggenda in vario scrittori per foggiata in per leggenda primitiva fu La fu foggiata vario modo modo dagli scrittori fondatore di Roma liberare il liberare il fondatore Roma dall'accusa dall'accusa di fratricidio: fratricidio: cosi così Lh'io Livio fa che calca, e fa che Remo Remo muoia muoia in in mezzo mezzo alla calca, e non non per mano mano del del frafra teno; Floro accentua accentua meglio questa tendenza tendenza aa prosciogliere tello; prosciogliere RoRo molo da da un'accusa un'accusa infamante, tutta infamante, che si sarebbe poi poi riversata· molo riversata tutta prtnceps ee alla cui glosu glo ch'egli stesso popolo ch'ogli su quel popolo stesso considerava considerava princeps e dubium rificazione aveva destinato la sua opera; e però dice: opera; però rificazione aveva destinato la sua e dice : « dubium an iussu tris•·». Similmente allontana da da Livio Livio quando quando an iussu fra fratris Similmente Floro si si allontana tratta della guerra di Romolo coi Sabini e della leggenda della guerra leggenda tratta della di Romolo coi Sabini e della della giovane al tradimento della giovane Tarpeia. Livio mostra di credere credere tradimento della fanfan ciulla;- ee lo usate: corrumpit, corrumpit, prodi prodiciulla, provano le espressioni da lo provano le espressioni da lui lui usate: Sabiesclude· l'idea l'idea del del tradimento: Floro, ·invece, tori, fraude. invece, esclude tradimento: «e Sabi fraude. Floro, nis sed puella puella pretium proditae portae portae per per virginem, néc pretium rei, nis proditae nec dolo: dolo: sed quae gerebant in sinistris ,, petierat; an armil armilgerebant in petierat; dubium clipeos dubium clipeos an leg las •· Vero Vero èè che che anche Livio versione della registra questa versione della leglas». Livio registra additur fabula, (abula, quod...»; quod ... >; ma genda; che che introduce parole « genda, introduce con con le le parole «additur ma pensiero uell' intonazione stessa stessa del del racconto' diversità di nell'intonazione racconto c'è c'è una una diversità di pensiero n11npuò sfuggire al lettore più svogliato. svogliato. tra scrittori, che può sfuggire tra ii due due scrittori, che non al lettore Un'altra differenza tra Floro e Livio è l'accenno all'immagine Un'altra differenza tra e Livio è l'accenno all'immagine di Pallade salvata da in Floro, mentre manca Enea, che troviamo Pallade salvata da Enea, troviamo in nel. suo modello. E si potrebbe aggiungere, a proposito de]]a descri descriaggiungere, potrebbe proposito della nel modello. a zione della presa di Veio, che Floro, a differenza di Livio, dopo Veio, Floro, presa dopo zione della di che a differenza di aver parlato della c·aduta della città etrusca, si abbandona parlato etrusca, aver della caduta città abbandona alla immaginazione allo allo splendore splendore della i;;ua fantasia, , riandando l'immaginazione sua fantasia riandando con con l' della quale loda quale governo loda la la maniéra maniera di di governo

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    54 54 antica città, cui ai suoi tempi non sopravviveva città, di cui sopravviveva più più nulla, nulla, nemantica nem meno il ricordo, tanto da legittimare il dubbio che Veio rosse meno il ricordo, tanto da legittimare il dubbio che Veio non non fosse mai esistita! «·Hoc tunc Vejentes fuere, mrnc fuisse quis meminit? mai esistita! « Hoc tunc Vejentes fuere, nunc fuisse quis meminit? guae reliquiae? Annalium fides, fldes, ut vestigium ? Laborat reliquiae º quoilne quodne vnstigium? quae Laborat Annalium ut ,. Livio, invece, ci narra solamente diVejos fuisse credamus invece, credamus ». narra solamente che, di strutta Artena , le le legioni lasciarono il paese dei legioni lasciarono strutta la la cittadella cittadella di di Artena, il paese dei Volsci e tutte le forze dell'armata romana si rivolsero allora tutte dell'armata rivolsero allora concon tro Veio, «« omnisque vis vis romana est,. E per mera tro romana Veios Veios conversa conversa est». E per mera incidenza accenna pure alle rlue città di nome Artena, 1' una dei incidenza accenna pure alle due città di nome Artena, l'una dei Veienti Veienti e l'altra l'altra dei Volsci. -• Ma te-passare a Ma e è tempo di di passa.re a .». Romam, Carthaginemdue numerata Questo di spigolare spigolare di brano, oltre Questo brano, oltre aa darci un'idea un'idea del modo modo di Floro prosatori ee poeti poeti per per variare il suo Floro dalla dalla ricca ricca messe messe di di prosatori variare il suo racrac conto , costituisce un esempio esempio caratteristico conto, costituisce anche anche un caratteristico di di quello che che sono illeggiadrire. la quali, messe digressioni floriane. per illeggiadrire sono le le digressioni floriane. Le Le quali, messe oer la narrazione, ne lo svolgimento rassomigliano aa quelle narrazione, interrompono lo quelle svolgimento e ne interrompono e rassomigliano zeppe oo ripieni cOn prosa accademica si affanna ad ar arcon cui cui certa certa prosa accademica si affanna ad rotondare ii suoi più o periodi. rotondare suoi pi~ o meno meno bolsi bolsi periodi. E E basta basta con con gli esempi di di derivazione derivazione da da Livio. Livio. è tale aat tMa l'epitoma tore che però solo. impropriamente, Ma l'epitomatore che però solo impropriamente è tale tinge pure altre fonti, ed è stata riscontrata una certa analotinge pure da da altre ed è stata riscontrata una certa analo gia tra tra le lett'&re lettere morali di Seneca ee alcuni luoghi dell'epitome. dell' epitome. Così, quel luogo luogo di di Floro 8, 1), dove si cerca di riabilitare (II, Così, dove cerca riabilitare la Floro persona del servo, la natura umana servo, di cui si riconosce riconosce natura umana al pari dei nobili « servi etsi per fortunam in omnia tamen quasi se senobili servi etsi fortunam omnia obnoxii, tamen cundum hominum genus sunt et in bona libertatis nostrae adoptanadoptan genus cundum hominum sunt bona libertatis nostrae punti di contatto coi seguenti luoghi di Seneca: Seneca: tur >, ha tur», ha molti molti punti contatto coi ll; de bene(. ep. mor. lV, 2. 11; praef. 16, III, 18, III, praef. quaest. nat. ep. 18, sq.; quaest. 16, benef. III, nat. III, 7) : magnae indolis indolis signum signnm sq. E del del pari l'altro l'altro brano brano di Floro (II, 7): ést sperare semper >, arieggia Sèneca, ep.-mor. sperare semper», arieggia quanto leggiamo leggiamo in Seneca, ep. mor. est XVIII, 1, 12. XVIII, soltanto per una certa certa 12. Né Nè Floro si avvicina avvicina a Seneca soltanto identità di concetti immagini, ma ~nad'immagini, identità concetti e d' ma lo segue perfino negli ana



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    cronismi. bisogna però credere ser~ cronismi. Non Non bisogna credere che che questa imitazione imitazione sia sia ser vile,, giacché vilè Floro,, di non scarso ingegno giacchè uno scrittore ingegno e scrittore come come Floro dottrina, avrebbe avrebbe sdegnato siffatto senza dottrina, servilismo; e converremo siffatto servilismo; converremo senza « non est dubitandum dubitandum altro coll'opinione del altro coll'opinione del Rossbach Rossbach , che che cioè: cioè non est quin. nonnulla (Florus) mutaverit, alia denique quin omiserit, alia denique de nonnulla (Florus) muta verit, alia alia omiserit, suo aut adiecerit ». suo aut aliunde aliunde adiecerit Non dipenrapporti di dipen Non è qui il caso caso di fermarsi fermarsi a considerare considerare i rappor1i

    58 58 denza di questa derivazione. Che sodenza tra tra Floro Floro ee Lucano Lucano e e l'entità l'entità di derivazione. Che so è innegabile; e indubbiamente miglianze ve ne siano, miglianze ee riscontri siano, innegabile; riscontri ve ne è e indubbiamente della guerra guerra Floro presente la la Pnar., era populi gloriam colpa », una : se scriveva «in maiorem Romani era naturale ai fatti fatti da cui più emermaggiore peso ai naturale che dovesse dare maggiore emer geva la la grandezza grandezza di Roma. qual cosa, aa mio Roma. La La qual mio giudizio, avvaavva lorerebbe ancor più l'ipotesi che egli scrivesse scrivesse per per la la scuola, scuola, rivel'ipotesi che lorerebbe ancor rive vivace, fiorito e intollerante landosi freni. landosi uno scrittore scrittore vivace, intollerante di freni. E passiamo allo stile. stile. Abbiamo già già. avuto brano delriportare qualche brano Abbiamo avuto occasione occasione di riportare del !'l'epitome, epitome, ee si si èè potuto notare come Floro am&.sse un linguaggio potuto notare come Floro amasse un linguaggio

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    piuttosto ricercato ricercato ee poetico: poetico: la la digressione digressione della della descrizione de'Scrizione della della piuttosto una prova evidente. evidente. EE di di immagini poetiche poetiche ne ne tro troCampania ne ne èè una Campania è chiamato Ja speranza viamo parecchie: così Fabio Massimt) prima speranza parecchie: Massimo è chiamato la viamo così Fabio dell'impero che che ritorna, oo meglio che rivive: rivive: «« prima redeuntis redeuntis et dell'impero ut sic reviviscentis spes Fabius fuit •; di Annibale dixerim, imperii spes »; ut reviviscentis fuit di che tene,·a oppressa l'Italia sotto l'incubo pauroso delle sue mi mipauroso oppressa che teneva l'Italia sotto l'incubo delle sue nacce? né ne si si riusciva aa cacciarlo via, èé detto che che se se ne stava at atnacce, taccato alle viscere viscere d' Italia Ita1ia: : «« nec ideo ideo tamen tamen Italiae Italfae visceribus vlsceribus taccato >. Dello Dello stesso stesso Annibale Annibale inhaerentem summovere potera t Hannibal.em inhaerentem summovere poterat Hannibalem». detto dopo, quando quando Scipione Scipione gli gli portò guerra guerra aa Cartagine, Cartagine, èè detto poco dopo,

    « sic factum factum est est utinhaerentem ut inhaerèntem atque incubantem incubantem Italiae Jtaliae extor extorche «sic che > ; di Cartagipe semidistrutta e che queret Hannibalt>m (Scipio) queret Cartagine (Scipio) ; Hannibalem » di semidistrutta e che romane, èè paragonata tenta resistere ancora all'urto ali' urto delle delle armi romane, paragonata tenta resistere ancora la forza forza aa quella quella di certe bestie be~tie inferocite inferocite sul sul punto punto di di morire, le le la di certe appunto perchè perché vicine vicine aa morte, morte, sogliono sogliono addentare addentare con con morsi morsi · quali qua 1i appunto « sed quam quam maxime maxime mortiferi mortiferi esse esse morsus morRus solent solent morien morienletali: «sed letali: tium bestìarum , sic negot.ii fuit cum semiruta Carthagine , plus negotii Carthagine tium bestiarum sic fuit cum semiruta quam integra•· tentativi disperati disperati dei Cartaginesi, delle delle nuove nuove quam integra ». Dei Dei tentativi dei Cartaginesi, macchine da aiuti aa cui ricorrevano ricorrevano formando formando costruite, degli aiuti macchine da essi essi costruite, un"accozzagJia di di gente perduta, che si si rinnovava un'accozzaglia perduta, che continuamente, rinnovava continuamente, è trovato trovato un nella fiamma fiamma' che sprigiona all'improv ali' improvè un raffronto raffronto nella che si si sprigiona nova perditorum perditorum viso dalle un incendio incendio già già domo: domo : «« .. .. .. nova viso dalle cen~ri ceneri di di un hominum quasi ex ex obruto incendio subita subita de de cineribus fiammanus, quasi hominum manus, obruto incendio cineribus- flam s ma, prodibat ' · · prodibat».>. Descrizioni:repide non mancano, mancaM. come quando leggiamo leggiamo Descrizioni rapide ed ed t>fflcaci efficaci non come quando si quis trium trium temaa proposito guerra punica punica: : «e atque si proposito della della terza terza guerra tem porum bflllum, profligatum porum momenta profligatum consideret, primo commissum momenta consideret, commissum bellum, secundo, proposito della della battaglia battaglia est»; ee aa proposito secundo, tertio tertio vero confectum confectum est>; « primum ·trepidatio, mox fuga, dèinde triuqipbus di Magnesia: Magnesia : « primum trepidatio, mox deinde triumphus fuerunt •· Così ipe_rboliche scarseggiano nemmeno iperboliche espressioni fuerunt ». Così non scarseggiano nemmeno espressioni il lago Trasimeno è detto il terzo fulmine di Annibale ee barocche: barocche: il è il terzo « Trasumenus tertium fu]men Hannibalis •; Canne, l'l'igno ignoJacus, Hannibalis»; Canne, «Trasumenus tertium fulmen bile borgata della Puglia, è per Floro la quarta e penultima ferita per quarta penultima bile della è Floro la e ferita dell'impero: id_est dell'impero : •« quartum quartum id est paene ultimum ultimum vulnus Imperii, CanCan >; la terminò prima che nae, nae, ignobilis ApuJiae Apuliae vicus vicus»; guerra illirica la guerra illirica terminò che ostilità, ~« denique in Roma denique Roma si annunziasse annunziasse che erano erano cominciate cominciate le ostilità, hoc »; la hoc bellmn bellum ante ante finitum finitum est est quam geri Romae Romae nuntiaretur nuntiaretur >; la mimi

    tr,datiea settenscoppiò come specola del tridatica scoppiò come un un turbine turbine dall'ultima dall'ultima specola del setten trione, trione, perchè perchè Roma guerre civili, e Roma era era dilaniata dilaniata dalle dalle guerre e il il nemico nemico spia va in inter spiava piombarle addosso: in segreto l'occasione l'occasione propizia per piombarle addosso: « «inter haec reipublicae vulnera haec reipublicae vulnera (Marium, Sillam, Sertorium) Sertorium) ethos et hos tumultumul tus, rapente, atque districtos quasi captato captato tempore, repente, quasi tempore, in in lassos lassos simul simulatoue districtos subitus septentrionis specula septen1rionis subitus turbo turbo Pontici belli ab ab ultima ultima veluti specula erupit erupit»> ecc. ecc. Nelle ee basterebbe descrizioni, poi, poi, oltre poetico Nelle descrizioni, oltre al al colorito colorito poeticobasterebbe



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    leggere solo brano di Annibale leggere il parla de11a il solo brano dove dove si si part& della calata calata di Annibale in in ItaIta lia e del metafore, e lo stile stile Alpi -spesseggiano passaggio delle spesseggiano le metafore, del passaggio delle Alpi assume non un'intonazione quasi elegiaca-, ll, 8: elegiaca, come assume non di rado rado un'intonazione come in I, 11, e horlie Samnium in ipso -.. requiratur». ipso Samnio hodie Samnium Samnio rrquiratur E stato stato notato certa frequenza frequenza e ripete con notato che che Floro Floro si ripete con una una certa che una predilezione predilezione per per quast (ricorrA infatti quasi (ricorre che ha ha addirittura addirittura una infatti ben ben "ocabolario rla lui 12..~volte) quippe; e ; anni di fu Camozzi, il ripresa ee trattata grande competenza dal quale fu ripresa trattata con con grande dal Camozzi, il quale dt Filologia se articoli nella nella Rivista Filologia classtcà, classica, occupò in vari se ne ne occupò vari articoli Rivista di ee nel sua edizione edizione critica, critica, che pubblicò lanel 1900 1900 pubblicò la sua che segnava un un notenote vole passo innanzi rispetto aa quella quella di vole innanzi rispetto di Bonn Bonn 7 ). Che tutt'uno con storico, o meglio annalista, Lkiuiano meglio annalista, Che lo storico, Liciniano sia tutt'uno è da escludersi senquèl Granio Fiacco meiiziouato da Macrobio, quel Granio Flacco menzionato escludersi sen z'altro, perché Fiacco visse ai tempi di Cesare; che sia quel Liciz'altro, perché Flacco visse Cesare; che sia Lici Comparetti, pure niano parla Marziale, Marziale, e come pure cui parla come vorrebbe vorrebbe il Comparetti, niano di cui é da escludersi, l'amico e coetaescludersi, perché perchè il Liciniano Liciniano di Marziale Marziale e l'amico coeta il Giovane, l' etoquentisstmus orator Valerius Ltneo di Plinio l'eloquentissimus Giovane, neo Plinio orator / Valerius Li cinianusj. come lo ~chanz, nessuna chi, come Schanz, ritiene cinianus). C'è C'è chi~ ritiene non non esservi esservi nessuna prova anpotere distinguere distinguere lo i;torico prova di fatto fatto per potere storico Liciniano Liciniano dall' dall'an tiquario _d1i Macrobio e da Servio, e anche tiquario omonimo, Servio, omonimo, riéordato ricordato Macrobio anche da Solino, quantunque, lo chiami quantunque, però, quest'ultimo quest' ultimo una volta volta chiami Lic.t-· Lici volta Granzus, Macrobio, infatti, (Sat 30) ntanus, nianus, e un'altra Macrobio, infatti, 16, 30) un'altra Grant us. (Sat I, 16, e causam huius vadetatis (se cioè le nundinae siano da consiha: ha huius varietatis (se consi derarsi libro secundo secundo dili diliderarsi come come feriae) feriae) apud Granium Granium Licinianum Licinianum libro »; Servio (a Virg. Aen. I, 737): e sic Granius gens lector inv~niet lector inveniet» Servio Aen. 737): «sic Granius evidentemente Granio Granio aveva aveva composto Licinianus composto Licinianus coenae coenae suae suae » ((evidentemente occasione da un'opera erudita, erudita, intitolata Coena, che prendeva occasione intitolata coena, da una disputa sorta sorta durante banchetto); Solino Solino (p. (p. 34, 34, 14 M.): durante .un un banchetto); M.): « LiciLici niano da tam originem originem »; e p. 41, placet a :Messapo Messapo Graeco Messapiae datam niano placet Graeco Mesi!apiae tradit >. Il 5: « Cicadae Reginos mutae ... causas Granius Cicadae apud Reginos Granius tradit». sotto il nome di Camozz;., invece, è di tutt'altro Camozzi, invece, tutt'altro avviso: avviso: per lui lui sotto Granio ludimagister, , o un monaco monaco,, il Granio Liciniano Liciniano si celerebbe un ludtmagister quale sarebbe ricorso tale espediente per meglio accreditare la quale sarebbe meglio accreditare ricorso a tale rabberciatura da Livio. Che anzi, il ludimagtster ludimagister rabberciatura dei suoi estratti estratti da Che anzi, avrebbe pure attinto attinto dai tiòrt Anttquitatum Antiquitatum di Granio aVrebbe pure dai libri Granio Liciniano, e

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    delle val110per per in11erirle delle notizie notizie ricaTii,te ricavate 11i si sarebbe sarebbe arhitrarfamehte arbitrariamente valso inserirle qua ee là nell'epitome liviana. Come si vede, le opinioni sono nell'epitome opinioni là liviana. Come si le sono diverse diverse circa identificazione dello storico, ee allo circa l'l'identificazione dello storico, allo stato stato attuale attuale della della questione schierarsi. ' per quale quale schierarsi. stione non non si si -sa sa per Quando ed èè proprio proprio vero ch'egli .merita l'apch'egli Quando fiorì fiorì Liciniano? Liciniano ? ed vero merita l'ap pellativo lo si si deve deve piuttosto Ùn pellativo di storico, o epi piuttosto considerare di storico, o non non lo considerare un epitomatore? tomatore ? Gli editori Bonn, quando identifìparono editori di Bonn; identificarono Granio Granio Liciniano Liciniano con con Flacco, con l'autore, Granio del libro libro De si vi vil'autore, cioè, del indigita mentis, si Granio Flacco, De tndigitamentis, dero ab urbe urbe condita di dagli Annali dero costretti costretti ad ammettere ammettere che dagli Annali ab condita di Liciniano, Licinia no, coetaneo di Sali ustio, un uomo di mediocre cultura Sallustio, coetaneo cultura ee vissuto sotto gli Antouini aveva fatto degli excerpta, a cui appurvissuto sotto gli Antonini aveva fatto degli earcerpta, a cui appar ter'rebbero i frammenti" pervenutici, inserendo qua e la alcune sue terrebbero i frammenti pervenutici, inserendo e là alcune sue annotazioni. L'ipotesi era per sè stessa insostenibile, e fu ben preannotazioni. L'ipotesi era sè stessa insostenibile, e fu ben pre sto scartata. Anche l'altra l'altra che trovò trovò fra fra noi un forte forte sostenitore sostenitore· scartata. Anche nel Comparetti, Comparetti, ee per cui lo storico storico Liciniano, Liciniano, vissuto vissuto sotto sottq Domiper cui Domi ziano, ziano, sarebbe sarebbe stato stato tutt'uno tutt'uno col col Liciniano Marziale; non ebbe Liciniano di Marziale, non ebbe 8 molti seguaci. Il Mad vig ) lo colloca fra il III e il I V secolo ; il il seguaci. Madvigº) secolo; molti Il colloca fra il III e il IV _g) tra la fine dell'impero di Adriano e il principio di Dieckmann dell'impero principio Dieckmannº) tra la fine di Adriano e il di quello ,\.ntonino Pio; il Flemisch i~) verso 200 d. d. Cr Cr ;; il Caquello di Pio; il di Antonino Flemisch º) verso il il 200 il Ca mozzi, indottovi mozzi, indottovi aa preferenza ragioni lessicali lessicali ee linguistiche, linguistiche, tra tra preferenza da ragioni 200 ee il 300. 300. · il 200 il luogo di Liciniano gettare non luce sull'età sull'età Un luogo Liciniano potrebbe gettare non poca luce dello scrittore. Leggiamo infatti: Sali usti opus op'us nobis nobis occurrit, occurrit, Leggiamo infatti: dello scrittore. « Sallusti nos, ut sed nos, ut instituimus, instituimus, moras et et non non urgentia omittemus. Nam Nam urgentia omittemus. sed moras Sallustfom non ut historicum historicum aiunt, aiunt, sed sed ut ut .oratorem Nam Sallustium oratorem legendum. Nam tempora reprehendit reprehendit sua sua et et delicta delicta carpit carpit et et contiones contiones inserit inserit et tempora et dat invicem loca, loca, montes, montes, flumina flumina et et hoc hoc genus alia alia et et culpat culpat et dat invicem et comparat dissetendo •· Evidentemente Evidentemente quando di di Sallustio Sallustio èè detto detto comparat disserendo». et biasimava i suoi suoi tempi, siamo siamo portati porta ti aa ritenere ritenere che che Liciniano Liciniano che biasimava un'epoca diversa diversa da d~ quella quella di di Sallustio Sallustio stesso. stesso. E l'osservivesse in. in un'epoca E l'osser vazione: vaiionè: «e Nam Nam Sallustium Sallustium non ut ut historicum historicum aiunt... aiunt ... »• ci mena aa un'età in cui Sallustio Sallustio ·non era più più, studiato studiato dal punto di di vista vista sto stoun'età non era rico, rico, ma da da quello quello stilistico. stilistico. Per Per lo lo Schanz Schanz un'età un'età siffatta sitfa tta èè quella quella degli Antonini, Antonini, in cui fiori, fiorì, com'egli com'egli dice dice con con frase frase riuscita, riuscita, di diee epitomierende Thätigkeit; questa. attività attività fu anche anche dei secoli secoJ i epitomterende Tht.itigkeil; ma questa successivi, successivi, ee -però troppo lungi dal dal vero vt:lro affermando affermando però non andremmo troppo 300 d. d. Cr., come come pensa appunto che Liciniano Liciniano visse visse tra tra il il 200 200 ee ilil 300 il Camozzi. Camozzi. Col Col quale quale invece invece non non sono sono d'accordo d'accordo circa circa ilil voler voler ve ve, magister oo un monaco, che avrebbe smer Liciniano un ludi ludtmagister smerdere in Liciniano ciato (vendita (venditavisse) il mentito mentito nome di di Granio Granio Liciniano Liciniano quanto quanto ciato visse) sotto il aveva male riassunto riassunto oo estratto estratto dalle dalle storie storie di di Livio. Livio. Non Non capisco, capisco, infatti, infatti , il perchè perché di di questa falsificazione falsificazione oo sostituzione sostituzione che che dir dir si si voglia; voglia; alla stessa stessa guisa guisa l'ignoto l'ignoto autore autore si si sarebbe sarebbe potuto impune impunemente servire servire del nome di di Varrone Varrone oo di di altro altro che che più gli facesse facesse

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    G••••· - L'Epitome L'Epitomi nella letteraturalatina letteratura latina Galbi.

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    66 66 l'altro nome nome era indifferente; indifferente: eé trattan tràttana lui oo l'uno oo l'altro dosi di riduzio_ne di un'opera storica, più che erudita o antiquaria, storica, antiquaria, un'opera più dosi di riduzione di che erudita o non si si sarebbe sarebbe mai valso del del nome nome di di un un antiquario, antiquario, quale quale Granio Granio non mai valso e Cena>, Liciniano, autore, autore, come come si si disse, disse, della della «Cena». Liciniano, la questione questione ee nell'impossibilità di identificare identificare ilil no noMessa così così la nell'impossibilità di Messa stro Licinianò, Liciniano, vediamo vediamo ora ora se se egli fu fu un un annalista, annalista, oo non non piutto piuttostro sto un un epitomatore. epitomatore. sto Anche qui le le opinioni opiniòni sono sono diverse diverse ee bene bene spesso spesso contradittorie. contradittorie. Anche Il Dieckmann, Dieckmann, infatti, pensa che che Granio Granio compose compose la la sua sua opera, opera, Il prendendo da da vari vari autori autori greci ee latini latini quel materiale materiale che che più re reprendendo Madvig putava degno degno di di essere tramandato ai ai posteri; posteri; mentre mentre ilil Madvig putava essere tramandato già prima ebbe ebbe aa sostenere sostenere che che l'opera l'opera di di Liciniano non era era altro altro Liciniano non e$tratto da e fatto solo con intento scolastico. che un Livio, che un estratto da e fatto solo con intento scolastico. La 9el Dieckmann trovò seguaci in Kornemann, K ornemann, Peter, Peter, Rühl R ti.hl ee Kor. tesi tesi del Dieckmann trovò seguaci in Kor invece combattuta dal Wolfflin, dal Flemisch e dal dal nostro nostro nitzer; fu Wölfflin, fu invece combattuta dal dal e come per per il il Wölffin Wolfltin *) u) Granio Granio dipende dipende Camozzi. Per ilil Flemisch Camozzi. Per Flemisch come interamente da Livio; ma piu che prendere dall'originale attinge più prendere dall'originale attinge interamente da ma che dall'epitome fattane sotto sotto Tiberio. Tiberio. Granio Granio volle volle abbozzare abbozzare un un som somdall'epitome fattane mario di storia romana , e in I ui è da vedere più un archeologo romana, archeologo mario di storia e in lui è da vedere un schema aella opera èè un aa ee che uno storico: storico : lo schema della sua sua opera un estratto da Che se Liciniano adopera l!l, frase « fulmine amari>, seconao Ltvio. adopera secondo Livio. Che se Liciniamo la frase « fulmine afflari », che manca in in Livio, ciò non non infirma menomamente menomamente la tesi della derivazione, perché aa Livio poteva non non essersi essersi presentata presentata l'l'occa occaderivazione, perchè Livio poteva sei:iz'altr_o di di essere essere in in sione Camozzi, poi, poi, è sione di di usarla. usarla. Il Il Camozzi, è convinto convinto senz'altro epitomatore, ee per per presenza di di un'epitome: per lui, Liciniano Liciniano èè un un epitomatore, giuata si può credere si giunta frettoloso negligente, il frettoloso ee negligente, il quale aa stento stento si credere si sia ricorrere aa una una fonte fonte diretta. diretta. L'autore scrisse sia data data la la pena di di ricorrere L'autore scrisse in un tempo in cui, decaduta s'era già comineloquenza, s'era decaduta l'antica. l'antica eloquenza, comin ciato domandare quale materia, quali quale materia, ciato nelle nelle scuole scuole dei retori retori a a domandare abbellimenti, gli storici storici abbellimenti, quale quale colorito potessero fornire colorito potessero fornire all'oratore all'oratore gli oo i poeti oo i filosofi età passate. Tenuto Tenuto conto, dello stile stile conto, poi, poi, dello filosofi delle delle età scorretto, opera e abùastanza scorretto, come del carattere dell'opera del abbastanza carattere stesso dell' e del metodo ch'egli èè da ascriversi più Liciniano, ne seguito da metodo seguito da Licinia.no, ne risulta risulta ch'egli da ascriversi all'argentea. all'età. argen:tea. Non scrisse nè Annali Annali nè all'età di bronzo bronzo che ali' Non scrisse nè una storia; sibbene epttome », >, una una specie specie d'in d'instoria; sibbene una « « ruats rudis et et tnconaita incondita epitome digesto digesto sommario sommario o o estratto estratto liviano. Anch1 ritengo lo scritto parte un'epitome. E a Anch' io ritengo scritto di Liciniano Liciniano un'epitome. a parte ogni altra considerazione, come quella, ad esempio, sul càrattere considerazione, quella, esempio, altra come sul carattere stesso dell'opera, induce aa credere dell'opera, m' proponimento m'induce credere che sia tale tale il il proponimento dello scrittore di volere omettere tutto ciò che potrebbe intralciare dello scrittore volere omettere tutto intralciare urgentia il corso della narrazione : c. moras et non urgentia omittemus il corso della narrazione : « Omittemus >. ». perchè il Vero è, però, che non sempre si attiene il promessa ; perché attiene alla promessa; più delle volte innesta al racconto, come vedremo meglio in seracconto, meglio delle volte innesta al come vedremo sè guito, particolari ee notizie minute propria guito, particolari aneddotiche, - che sono minute ee aneddotiche, sono propria• urgentia ». · mente e« .morae morae et non urgentia ». comodo. Per comodo.

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    Ma volere omettere omettere ogni notizia notizia superflua superflua proponimento di Ma il il proponimento di volere èè comune a Licinia.no come a molti altri epitomatori. Altri, infatti, epitomatori. comune a Liciniano come a molti altri res gestas signare, signare, non non eloqui», eloqui>, dirà., dirà, sebbene sebbene in in forma forma diversa: diversa: e «res « breviter dictis brevius computari >, od anche « in uno et et oppure oppure «breviter computari», dictis brevius od anche «in uno », o « strictim fideliterque signare >, hoc parvo libello coartare parvo fideliterque signare », », o hoc libello coartare o « strictim o « l.ireviter exponere »esimili. Sono frasi che press'a semplicemente press'a semplicemente « breviter exponere » e simili. Sono frasi che · poco rivelano tutte l'intendimento di di non voler equivalgono e poco si si equivalgono e rivelano tutte l'intendimento non voler sottrarre troppo tempo al lettore. Ma di ciò rliremo abbondantroppo più sottrarre al lettore. Ma di ciò diremo abbondan temente sede piu noi l'opera di Liciniano, Liciniano, più adatta. l'opera di temente in in sede adatta. Sicché Sicchè per noi che andava dalla dalla fondazione fondazione di alla morte probabilmente andava che assai assai probabilmente di Roma Roma alla morte di libri tutti di questo lungo Cesare, narrando di Cesare, narrando in in 40 40 libri tutti gli avvenimenti avvenimenti di periodo-i brani dei dei libri libri XXVI, XXVIII, periodo-i frammenti XXVI, XXVIII, scoperti sono frammenti scoperti sono brani XXXIII, XXXV, saltuariamente anni 505 al 676 676 XXXV, XXXVI, ee vanno dagli vanno saltuariamente anni 505 al di un'epitome liviana, ee l'autore ha attinto attinto di Roma Roma (245-78 (245-78 a. a. Cr.)-é Cr.) è un'epitome l'autore ha in Si èè detto detto che· ebbe gran parte parte dall'originale dall'originale di in gran di Livio. Livio. Si che Liciniano Liciniano ebbe presenti Annales maximi maximi ee ii autori, ee sfruttò presenti molti molti autori, sfruttò anche anche gli Annales Fasti, di Cornelio Cornelio Sisenna ; ma ma dai dai frammenti frammenti Fasti, come pure le Sisenna; I come pure le opere , di che vai:e nulla di preciso, di preciso, tanto più- che che abbiamo abbiamo non non si si può rica ricavare nulla di tanto piu che di tutti questi scritti non vi occorre mai menzione. tutti scritti non vi occorre mai menzione. Il Dieckmann altresì dallo storico Dieckmann crede che Liciniano attinse attinse altresì il suo ragionamento è questo: se Liciniano parla Teucro Ciziceno. E Teucro Ciziceno. E il suo ragionamento è questo: se Liciniano parla piuttosto a lungo di Socrate Chresto, fratello di Nicomede III Filopapiuttosto a di Socrate Chresto, fratello di Nicomede III Filopa . tore, la città siftore, e pure la Cizico, non e se se ricorda ricorda pure città di di Cizico, non potè non non derivare derivare sif fatte notizie dallo storico di città, Teucro Ciziceno, che fiorì quella città, fatte di che fiori al tempo Cesari e scrisse tra l'altro Mt'tptòa.'ttX(;,y 1tp&:çe. ». Per il Camozzi, barbaro imbevuto propriamente un barbaro Camozzi, Liciniano Liciniano a è propriamente imbevuto solo di nessuno nessuno ingegno, di melingua,, di ingegno, di solo dei dei primi rudimenti rudimenti della della lingua me delle parole, parole, diocre cuhura, solo ignora la consecutio delle cultura, ee che non solo ma quanto legge suo mocomprende talvolta legge presso il ma non non comprende talvolta nemmeno nemmeno quanto il suo mo



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    dello! E d.ire che che ben ben diversamente diversamente lo io giudica ilil De be Sanctis, Sanctis, quando q.ua.ndo dello! E dire e Il solo tentativo in grande di scrivere una storij\ di Roma scrive: grande scrive: « Il solo tentativo in di scrivere una storia di Roma dalle origini che sia a noi noto po.steriormente a Livio è quello di origini posteriormente quello dalle che sia a noi noto a Livio è di Granio Liciniano, Liciniano, scrittore scrittore rimasto assai oscuro nell'antichità, di nell'antichità, rimasto assai conservato cui per la la parte parte anteriore anteriore alle alle guerre guerre puniche puniche non non si si èè conservato cui il resto non si è fatto che compendiare, e sopratutto nulla. Per più compendiare, nulla. Per il resto non si è fatto che e sopratutto dallo stesso Livio •· Parrebbe, da queste parole, che Liciniano si sia sia parole, Parrebbe, queste che Liciniano si dallo stesso Livio ». da mostrato piuttosto indipendente rispetto a se anch'egij fece Livio, piuttosto rispetto anch'egli indipendente mostrato a se fece di scrivere scrivere una una storia storia di di Roma dalle origini; origini; il tentativo tentativo in grande di il in grande Roma dalle De Sanctis Sanctis afferma afferma che che ii brani brani conservatici conservatici (dei (dei eppure altrove altrove ilil De eppure dat testo teBto integro integro (di (di Livio), Livio), frammenti Licinianei) provengono provengono non frammenti Licinianei) non dal ma da una epttome º). u). ma da una epitome . Che Che Liciniano Liciniapo dia dia maggior maggior peso ai ai prodigi, prodigi , ai ai miracoli, miracoli , agli agli episodi di probità oo di di malvagità, malvagità, ee aa tutte tutte le le notizie notizie aneddotiche aneddotiche episodi di probità vere false che siano, anzichè anziché ai ai grandi avvenimenti avvenimenti con èon relative relative vere o o false che siano, considerazioni, appare subito chiaro, per poco che ci si addentri considerazioni, appare subito poco che ci si addentri il «e retorico ee nell'esame dei frammenti. Del resto anche Floro, Floro, il resto, , anche nell'esame dei frammenti. Del > Floro, come lo chiama, con troppa severità, ilil poco coscienzioso poco coscienzioso » come lo chiama, con troppa severità, De Sanctis, fa qualcosa di simile. Non già che questa tendenza in De Sanctis, fa qualcosa di simile. Non già che tendenza in Liciniano a narrare portenti e fatterelli sia dovuta all'influsso portenti degli Liciniano a narrare e fatterelli sia dovuta all'influsso così si con conantichi annalisti, come vorrebbe ilil Vannucci; ma allora così antichi annalisti, come vorrebbe come un tessuto di notizie più o meno fantastiche cepiva la storia, cepiva la storia, come un tessuto di notizie o meno fantastiche ee strane, strane, di aneddoti, di particolari, pal'ticolari, di episodi biografici ecc., ecc., senza senza aneddoti, di di episodi una estesa valutazione dei fatti e senza la ricerca scrupolosa del scrupolosa valutazione e ricerca è elemento indispensabile alla storia. E così Liciniano vero, vero, ohe indispensabile che è elemento storia. così Liciniano ci è poi poi richiaparla di una donna che morta e sul rogo, parla di già posta rogo, una donna che morta e sul è richia mata in vita dal dal suono delle trombe; dell'apparizione di trombe; dell'apparizione delle di alcuni neri serpenti prendendosi aa morsi, nè nè desistet desistetserpenti che che mossero mossero all'assalto all'assalto prendendosi tero se non quando ebbero finito di suonare i trombettieri, che trombettieri, quando tero se non ebbero finito di suonare i che nel nel paese dei Sàbin1 suonavano presso all'ara in occasione della guerra Sabini suonavano all'ara occasione della guerra dei Cimbri, ee prima giuochi; del caso dei prima che si desse principio ai giuochi; lasciato erede erede ilil minore, fratelli Corfidii, ilil maggiore quali, lasciato maggiore dei minore, fratelli Corfidii. dei quali, la figliuola figliuola era morto, e era morto, e letto letto il testamento, rivisse rivisse ee raccomandò raccomandò la tesoro, che oe ordinò la pure dove la spesa dei dei funerali e e indicò pure dove era era il il tesoro, che fu trovato repen indicato, mentre luogo indicato, trovato proprio nef nel luogo mentre l'erede l'erede morì repenparticolari questi che non hanno tinamente, tinamente, ecc. Sono Sono particolari hanno niente a a che storia; ma pure fare pure appagano quella sete di curiosità appagano quella fare con la storia; curiosità che maggiore negli antichi èè in noi noi e e che doveva doveva essere maggiore antichi Romani. Nei frammenti pervenutici si parla dell'invasione frammenti pervenutici si parla dell'invasione dei dei Cimbri, della Cinna ee da guerra sociale, sociale, della guerra civile scatenata della guerra della guerra scatenata da da Cinna da Mario, dell'impresa dell'impresa di Silla 9ontro contro Mitridate, oltre oltre a a vari vari altri altri argomenti. argomenti. Quanto Quanto all'irruzione all'irruzione Cimbrica, Liciniano ritrae ritrae con con vivi sibile commozione commozione la forza d'animo d'animo mostrata mostrata da M. M. Emilio Emilio Scauro Scaurò allorché allorchè cadde in mano al feroce feroce nemico: nemico: e« M. M. Aemilium Scaurum Scaurum consularem ceperunt equo dejectum. dejectum. Na.m consularem virum ceperunt Nam is is vocatu1 vocatus in concon

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    eilium tanti• honoribus funindignum Tiro cilium ab ab is is nihil nihil indignum viro romano romano qui tantis honoribus fun etus erat, aut feeit aut dixit: itaque interfeetus e_st oum posset ctus erat, aut fecit aut dixit: itaque interfectus est cum effugere se tradere sustinuit vere vereeffugere; ; et petentibus ducem et nec nec ipsis petentibus ducem se tradere sustinuit >. E della tension~ dei cundia ut amisso exercitu incolumis esset cundia amisso exercitu ». della tensione dei il proconsole Cepione, alla vigilia rapporti tra il console Manlio e rapporti tra il console Manlio e il proconsole Cepione, alla vigilia < Qua victoria Cimbrorum della della loro loro sconfitta sconfitta (649 (649 di di R.), così così dice: dice: «Qua victoria Cimbrorum territus Manlius consul Iitteris supplicibus cum Caepionem orasset . territus Manlius consul litteris supplicibus cum Caepionem orasset. ut. copiis iunctis simul et exercitu ampliato Gallis resisterent imut copiis iunctis simul et exercitu ampliato Gallis resisterent im petrare potuit: et cum Rhodanum traiecisset et apud milites petrare non potuit: non et cum Rhodanum traiecisset et milites gloriatus timenti consuli se auxilium auxilium laturum, communigloriatus esset laturum, ne esset timenti consuli se ne communi care gerendi voluit, nec nec legatis legatis quos quos quidem cum care quidem cum eo eo consilium consilium belli belli gerendi senàtus miserat ut concordes essent simulque rem iuvasimulque publicam senatus miserat ut concordes essent rem iuva rent legat.os pacem vo vodignatus e.st. rent auscultare auscultare dignatus est. Cimbrorum Cimbrorum etiam etiam legatos lentes et agros petentes frumentumque quod sererent ita contuagros frumentumque quod lentes et sererent ita contu meliose postero die castra submovit, ut meliose submovit, ut desperata pace adorerentur adorerentur postero die castra ,a Manli castris eonstituta : neque adduci potuit, 'eius non longe potuit, longe eius non a Manli castris constituta: adduci cum iungeret: et pars cum non non multo multo abesset, ut ut exercitum exercitum iungeret: et maxima maxima pars exereitus exercitus deleta est •· ». Ho brano abbastanza p'l.rso riportato questo brano perchè mi Ho riportato abbastanza lungo, perchè mi é è parso ohe illamini meglio l'irruzione dei Cimbri in Italia e avvenigli che illumini l'irruzione dei Cimbri in Italia e avveni menti tra Manlio Cepione. Ma susseguirono alla menti che che susseguirono alla rivalità rivalità tra Manlio e e Cepione. Ma altro ineframmenti, che correggono ine altro ancora ancora ricaviamo ricaviamo da da quei frammenti, che o o correggono dando sattezze un'ipotesi 1 dando errori, oo attestano quant'era soltanto sattezze ed ed errori, attestano quant'era soltanto un'ipotesi, cosl solo congetturare, congetturare, così carattere carattere di di certezza certezza aa cib ciò che che si si poteva solo ma di cui mancava mancava la conferma. conferma. Così, in Livio, perioch. perioch. 84, 84, tro troper darne Così, per esempio, quando quando in darne un un esempio, viamo che tal Mutilo, guerra sociale Mutilo, uno tempo della che al al tempo della guerra sociale un un tal uno dei dei proscritti Silla, venuto casa di di sua sua moglie, proscritti di coperto alla moglie, di Silla, venuto col col capo coperto alla casa dopo col pre prepicchiato all'uscio, ne respinto col dopo avere avere inutilmente inutilmente picchiato ne fu fu respinto te&to si trafisse pugnale, proscritto, ee perciò si testo di di essere essere lui lui un un proscritto, trafisse col col pugnale, bagnando incerti bagnando col soglia della col proprio sangue la soglia della casa, si resta resta incerti sventurato, ee si tira sulla identificazione tira aa indovinare identificazione dello dello sventurato, indovinare chi sia bene che a Papio potuto essere. qualcuno aveva sia potuto essere. So So bene che qualcuno aveva già pensato a Mutilo, dei più forti duci della guerra Sannitica ; ma era Mutilo, uno guerra uno dei forti della Sannitica ma era solo una supposizione. E la testimonianza di Liciniano venne propro supposizione. solo una E la testimonianza Liciniano venne inde fugiens fugiens cum ne ab ab prio in buon punto: < Papiusque Mutilus buon punto: « Papiusque Mutilus inde cum ne Bassia (il Camozzi corregge giustamente Ba&tta, peruxore quidem per corregge giustamente Bastia, quidem uxore Bassia Camozzi 89) noctu ché perioch. 89) chè cosi così ricorre ricorre il nome nome dèlla della donna donna in Livio, perioch. noctu Teani reciperetur, in proscriptorum numero, usus est reciperetur, quod proscriptorum numero, quod e·rat erat pugionis pugionis auxilio >. Cosi Sanniti si sarebbero sarebbero ritidagli altri Così si sapeva dag!i altri storici che i Sanniti riti rati condizioni, guerra sociale prezzo di vantaggiose vantaggiose rati dalla guerra sociale solo solo a llrezzo e che Cecilio Metello indugiò a bella accogliere l'istanza bella posta ad accogliere l'istanza nemica, pregassero di cedere ad ogni ogni one onenemica, quantunque quantunque i consoli consoli lo pregassero sto patto soccorso di Roma. da Liciniano invece patto e di accorrere accorrere in soccorso Roma. Ma Ma da Liciniano invece

    70 70 appare stesso Metello, MetelJo, consultato il senato senato sul sul come come doappare che che Jo lo stesso consultato il do v,;,sse regolarsi, ne ebbe per risposta di rifiutare le condizioni ofregolarsi, per risposta vesse ne ebbe di rifiutare le condizioni of E varie altre notizie di ferte_. della digPità romana. ferte, perchè perchè lesive dignità lesive della romana. E varie altre notizie di il periodo tempenon scarso valore, specie per quel che riguarda valore, per tempe riguarda periodo non scarso che il stoso sociale ee gl'intrighi gl' intrighi del padre di di Pompeo e gli guerra sociale Pompeo e stoso -(fella della guerra del padre occulti maneggi del fuoruscito Cinna e la morte di Silla , ecc., si Silla, ecc., occulti del fuoruscito Cinna e la morte di si potrebbero dai suddetti frammenti. potrebbero trarre trarre dai suddetti frammenti. Strano, l'autore asserisce asserisce nPl modo più piu asso assoStrano, poi, che che mentre mentre l'autore nel modo luto di volere omettere certe cose che sembrerebbero incredibili, incredibili, luto volere certe sembrerebbero non consentendo scritto di accogliere simili simili noti notinon consentendo Ja la natura natura deJlo dello scritto di accogliere zie multa mirabilia omittenda ... existimavi, nec sunt existimavi, opplendae zie multa mirabilia omittenda... nec sunt huiusmodi cognitionibus chartulae egli stesso poco dopo vien meno cognitionibus egli poco dopo vien meno huiusmodi chartulae stesso storiche all'impegno. al genere di di curtosttà infatti, al all'impegno. Appariiene, Appartiene, infatti. curiosità storiche il partic?lare dell'asino di Mario: un barbaro, fuggendo via da una una il particolare dell'asino di Mario: un barbaro, fuggendo via da stanza, lasciò aperta, e nell'uscirne si accorse che un asinello, stanza, la aperta, asinello, la lasciò e nell' uscirne si accorse che un nonostante dinanzi una discreta provvigione di erbe erbe per per po-, po-. provvigione di nonostante avesse avesse dinanzi una discreta tersi bere. Allora Allora H argosfamare, chiedeva invece da tersi sfamare, da bere. il dittatore dittatore argo mentò che solo dal mare, ee non dalla terra, terra, dovesse dovesse attendere attendere la la mentò sua di essere al mare... mare ... Si Si noti noti salvezza, ee perciò perciò chiese sua salvezza, chiese di essere condotto condotto al le prendé da Plu Pluche più parte parte di queste curio~ità prende da che la la piu di queste curiosità Liciniano Liciniano le (Pomp. 14) il particolare degli elefanti elefanti di di tarco particolare degli tarco::, così così e è in in Plut. Plut. (Pomp. 14) il eZcreÀauvm 't'?ji;1tuÀ71ç cr"tevro'tlptXi; Pompeo: tettigov èlml3ài; tº3g eiae) Pompeo: l).eq,&v'trov 26very tig è) e phytoy ~Pf.l.lX'tt &ouxt: 'ten&prov t) mg atevotépx; similmente, il particolare ee similmente, particolare dello dello scroscio scroscio di di pioggia, pioggia, appena ou, temptaret rescindere, rescindere, bellum cum acta acta Sullae risalga di Amiterno. Vero èè peraltro porisalga allo peraltro che allo storico storico di Amiterno. Vero che Liciniano Liciniano po teva servirsi del solo se be~ si osserva, la sua sua frase, frase osserva, la solo Livio; anzi, se ben si con presenta affinità- ee lo lo prova presenta maggiore maggiore affinità prova il il verbo verbo rescindererescindere con quella liviana; vieta di di pensare che attinse pure pure da da Sal Salliviana ; ma ma chi chi mi mi vieta che attinse lustio, se stesso afferma certi particolari particolari erano erano stati stati omessi omessi se egli stesso afferma che che certi da parecchi autori? In quel« plurimi auctores omittebanh (p. da parecchi autori? In quel « auctores omittebant» (p. 55 B) B) ee in e quo "die;, memorant > (p. 39 B), può deve senz'altro senz'altro figu“die, memorant» (p. 39 figu può e e deve in « rare tanto più che ricorda Sallustio, , tanto rare anche anche Sallustio che altrove altrove Liciniano Liciniano lo lo ricorda espressamente, sebbene lo critichi dal punto di vista storico. espressamente, sebbene lo critichi dal di vista storico. Quanto, alle notizie archeologico od od erudito, erudito, Quanto, poi, poi, alle notizie di di carat_tAre carattere archeologico il Flemisch , che pure è benemerito non parmi sia nel vero parmi , pure non sia nel vero il Flemisch che è benemerito degli studi Licinianei e che del nostro epitoma tore ci detteeccellente epitomatore studi Licinianei e che del nostro ci dette una una eccellente edizione critica. Secondo lui, Liciniano di scrivere l'epitome, prima edizione critica. Secondo Liciniano scrivere l'epitome, estratto da vari autori siffatte notizie, che poi sarebavrebbe già poi avrebbe da vari autori siffatte sareb bero state inserite nel racconto, con un legame più o meno racconto, legame inserite con o meno artiarti fizioso ed esteriore, unicamente a sfog-gio di dottrina e di erudizione: esteriore, sfoggio fizioso ed unicamente a di dottrina e di erudizione: di cosi su.Ba cavalleria squarcio sulla così Io lo squarcio cavalleria romana romana e e il il cenno cenno biografico di Antioco Epifane sarebbero sarebbero stati stati preparati Io inpreparati precedentemente·. precedentemente. Io in l' epitomatore le le inserì inserì di in vece vece credo credo che che queste notizie notizie l'epitomatore di volta volta in volta nella sua opera, secondo se ne presentava l'opportunità, ma opera, presentava l'opportunità, volta nella sua secondo se ne ma non una specie specie di di prontuario prontuario da da perchè le non perché le avesse avesse raccolte raccolte prima in in una potersene servire ogni circostanza. servire ad ogni circostanza. Ed allo stile stile dell'epitoma tore. qualche rapido rapido accenno dell'epitomatore. Ed ora ora qualche accenno allo E troppo nel definire definire la maniera di dire di di troppo severo È severo il il Camozzi Camozzi nel maniera di orationem, una una balbutien balbuttenLiciniano inelegantem et abruptam orationem, Liciniano mia una tnelegantem et ab'Y'uptam parti tem dà troppo troppo addosso alle sententias sententtas per parttbrevitatem, , e tem brevttàtem e dà addosso alle conglutinatas. inepte conglutinatas. Erl è anche anche una esagerazione esagerazione del del culam culam et tnepte Ed è Camozzi I/affermare di buono buono in lui, èè dovuto dovuto uni uniquanto c'è di l'affermare che quanto camente all'ottima preso ! all'ottima fonte fonte da da cui ha preso! Che l'epitomatore non si possa paragonare paragonare aa Floro per ilil modo l'epitomatore Che modo di gran quantità di errori errori crono cronoavvenimenti, per la gran quantità di di narrare narrare gli avvenimenti, logici, per dei fatti, per per la eccessiva per le trasposizioni trasposizioni o o inversioni dei eccessiva a cui riduce avvenimenti di grande importanza, ·come le. brevità grande importanza, brevità a riduce avvenimenti di come le imprue a. fYT7 ehe vanno dalla 011pulsione di Oinna da :aoma imprese dell' espulsione dell' a. 677 che vanno dalla di Cinna da Roma







    73 73 all!', per la la leggerezza leggerezza con eui tra traottimati, per alla vittoria vittoria di di Mario Mario sugli ottimati, con cui lascia le notizie principali, indugiandosi invece su particolari di particolari principali, indugiandosi lascia le notizie invece su di niuna importanza ecc., sono cose troppo note perchè io debba qui importanza troppo perchè niuna sono cose note io debba e quale Camozzi. ripeterle. ripeterle. Ma quale vo_rrebbe Ma lo lo stile stile di di Liciniano Liciniano non non è vorrebbe il il Camozzi. Io ho letto attentamente le scarse reliquie dell'epitomatore e. reliquie dell'epitomatore Io ho letto attentamente le scarse e non non I' impr'essione di nna latinità barbara e de dene ho affatto riportato riportato l'impressione ne ho affatto di una latinità barbara e 13 ), cadente. L'autore mostra una certa predUezione per arcaismi predilezione per gli cadente. L'autore mostra una certa arcaismi º), ee lo prova, ad esempio, l'uso del v. «auscultare» nel senso di esempio, prova , lo ad l'uso del v. « auscultare» nel senso di e parere>, « oboedtre •· Si sa che· questo verbo, in tale accezione, parere accezione, », « « oboedire ». Si sa che in tale è u;;ato tendenza aa rimettere rimettere in commedia, ee che· usato dall'antica dall'antica commedia, che la tendenza obsoleta risale a Frontone e alla alla sua sua onore i vocaboli antiquati od antiquati onore i vocaboli od obsoleta risale a Frontone e Frontontani o arcatctzzantt. Ora Liciscuola, appunto dei scuola, detta appunto detta dei Frontoniani o arcaicizzanti. Ora Lici meraviglia, niano luogo di oboedire, e niano adopera auscultare auscultare in in luogo di oboedire, e non non e è meraviglia, se serve per dodici volte: volte: mihi mihi auscul ausculper ben se anche anche Apuleio se se ne ne serve ben dodici tare a. (ibid. ecc. Ma Ma in in Li25); meis tare (Metam. (Metam. 4, 25); meis consiliis consiliis a. (ibid. 6, 32) 32) ecc. Li ciniano di ~spressioni poetiche , come come poenas pure tracce poenas espressioni poetiche, ciniano vi vi sono sono pure tracce di in Silio Silio Italico. cosi èe poe poeexpendere Virgilio ee in ea pendere che ricorre ricorre in Virgilio Italico. E E così tico atteggiamento che egli luogo di mens. tico l'uso l' uso di cor in luogo mens. Questo atteggiamento dà al suo stile, stile, non ci consente di chiamarlo chiamarlo tneruditfssimo. in eruditissimo. Non perciò appunto appunto efficaci. efficaci. Così rapide ee perciò Non mancano mancano descrizioni descrizioni rapide Così di fugat, _ di Mado Mario sappiamo che: che: « « ... . . . Servilium Servilium apud Ariminum Ariminum fugat, u), accipit deditionem ». •· pau.cos corruperatº), occidit, reliquos reliquos quos corruperat accipit in paucos occidit, in deditionem E XXXV, 55:: «« Ephesi causis cognitis prin prinEphesi E similmente similmente si si legge in in XXXV, causis cognitis cipes securi necat, civitate pecunia impacata cipes belli multat, oppida necat, civitate pecunia multat, oppida impacata belli securi ». 'cosi di Nicomede Evergete é detto: redii?it in suam potestatem redigit ». Così Nicomede Evergete è «« qui est ita dictus, quod beatos egentes faciebat multosque beneest ita dictus, beatos faciebat multosque bene >. Anche la descrizione del giuramento che il conficiis alliciebat giuramento alliciebat ». Anche descrizione con e fatta con sole Rutilio strappò ai giovani all'arrivo dei strappò giovani Cimbri, sole Rutilio ai all'arrivo dei è fatta con garbo. garbo. Liciniano, poi, espresripete talvolta, talvolta, o dire, usa espres poi, si ripete meglio dire, o per meglio sioni alquanto simili. Così: quod -nemo antea = id quod numquam alquanto quod numquam sioni simili. Così : nemo = alias; turpiter privatus turpiter perit alias; paulo post vita privatus est= perit noctu ecc. vita turpiter est- turpiter e classico l'uso del costrutto scto quod, e l'avv. derepente anNon Non è classico l'uso costrutto scio e l'avv. de repente ha an ch'esso un sapore arcaico e ci riporta all'antica commedia, come riporta commedia, arcaico e all'antica il Infatti Plauto Plauto ha ha (Most. (Most. 2, 2, auscultare, di cui già ci occupammo. occupammo. Infatti il T. v. aùscultare, e Terenzio Terenzio 2, 2, 57): Atque ille 57): «« Atque ille exclamat exclamat derepente maximum•, maximum », e Ita corripuit sese ad ad filiam filiam »> (Hecyr: corripuit derepentè (Hecyr. 4, 1, derepente tacitus 1, 3} 3):: e«Ita tacitus sese ee (ibid. Si is ab ea a veliere, quicum quicum (ibid. v. v. 3lì): 39): ««Si is posset ab ea sese sese derepente avellere, ». tot tot consuesset annos annos». Riepilogando Riepilogando: : Liciniano, altri, èè figlio dei dei suoi suoi tempi, tempi, Liciniano, al pari di al pari di Floro Floro e e di di altri, ee come tale in1lusso della mòda letteraria di di tale non può sottrarsi sottrarsi all' all'influsso moda letteraria 10 ), , di cui il canone allora. Vigeva allora allora. V!geva allora l'indirizzo l'indirizzo Frontoniano Frontoniano º di cui il canone principale parola dovesse un particolare principale era particolare sapore era che che la la parola dovesse avere avere un di_ derinnte dall'essere un colorito colorito novità, specialmente derivante di novità., dall'essere disusata, un

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    tale per cui cui «vetustate e vetusta te noscatur noscatur et et novitate novitate delectet deleètet », >, e9 Liciniano Licinfano tale solo in parte vi si attiene. Che anzi, a voler giudicare dai pochi solo in parte vi si attiene. Che anzi, a voler dai pochi è possibile lonframmenti, a me pare che egli si tenga quanto più frammenti, a me pare che quanto è possibile lon si tano dagli artifizi retorici, e sotto questo aspetto non direi, col retorici, direi, tano artifizi e sotto questo aspetto non col àete1•ior di di Floro. Giacchè Io stile non è ampolch'egli èé deterior Camozzi, ch'egli ampol Floro. Giacchè lo stile non è piuttosto sem semloso, non non fiorito, non non ricco ricco d'immagini ricercate, ricercate, ma ma èè piuttosto loso, generale questa semplicità semplicità. maggiormente maggiormente sorprende sorprende fra fra ilil generale plice, ee questa e dilagante pervertimento del del gusto gusto letterario. letterario. dilagante pervertimento e La scoperta dei frammenti Licinianei fu salutata con gioia in in scoperta La dei frammenti Licinianei fu salutata con Germania, si disse che era la grande scoperta dopo Germania, ee si più grande quella scoperta dopo disse che era la fa vole di di Ba brio ee delle delle orazioni orazioni di di Iperide º). l 6 ). E E un' un'eco di delle delle favole Babrio eco di gioia· giunse giunse pure pu-re tra tra noi, noi, ee non non mancò mançò chi chi la la raccogliesse. raccogliesse. quella gioia Ma tra tra le le lodi lodi esagerate esagerate dei dei dotti dotti della della Germania Germania ee la la critica critica de deMa molitrice, per per quanto quanto.profonda, del Camozzi, io seguo seguo una una via via inter interprofonda, del Camozzi, io media se non sono lievi lievi ii difetti difetti di di Liciniano Liciniano come come storico storico ed ed media,, ee se non sono epitomatore, pure qualche merito che non deve essergli negato. epitomatore, ha pure qualche essergli negato. ha merito che non deve

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    CAPO VII. VII. CAPO

    Giulio Ossequente ee il Giulio ossequente prodigiorum. · il suo suo liber liber prodigiorum.

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    Scrive il Obsequens quis quis fuerit fuerit et quando quando vixeScrive il Iahn Iahn •): « Iulius Iulius Obsequens vixe rit nullo testimonio constat, neque ullo probabili argumento, quanargumento, quan rit nullo testimonio ullo tum video, suspicari suspicari licet realtà di Giulio Ossequente equidem video, tum equidem licet •· E in realtà Giulio Ossequente si conosce quasi nulla, e le poche notizie che abbiamo, non gettano conosce quasi nulla, notizie che abbiamo, non gettano nessuna luce sulla di lui. Già dal suo opuscolo, a differenza figura opuscolo, lui. Già dal suo differenza nessuna luce sulla di quanto per altri traspare nessuno ness~no indizio indizio scrittori, non quanto avviene avviene per altri scrittori, non traspare circa l'età in cui visse; e gli stessi antichi non ne, parlano affatto, parlano affatto, cui visse circa l'età stessi antichi non sicché induzioni e d'ipotesi. d'ipotesi. per via bisogna procedere per sicchè bisogna via d' induzioni Chè sia un pagano, non c'è dubbio, e lo prova apertamente la prova apertamente dubbio, Che sia non c'è sua tendenza alla superstizione; ed é assai probabile che sia vis vissuperstizione; probabile sua tendenza alla assai che sia « il paganesimo raccoglieva ancora una volta le sue suto quando raccoglieva paganesimo suto sue ancora una volta 2 ), > ossia nel IV. sec. d. Cr. forze contro la nuova religione religione forze contro nuova ossia nel IV. sec. Cr. Il Voss Voss lo riteneva riteneva anteriore anteriore all'età all' età di Onorio: Onorio « vixisse vixisse minimum minimum quella ante Rossbach invece invece lo collocava collocava in quella ante Honorii. Honorii tempora »; e il Rossbach stesso di Adriano dei primi Antonini. Ma più tardi tardi il Rossbach Adriano e dei Antonini. Ma Rossbach stesso modificò M. Aurelii Aurelii aut aut Com Comopinione, scrivendo modificò la· sua sua opinione, scrivendo : • inde inde a M. modi te, sed Alèxandro Severo, Severo, Gordiano, Gordiano, Claudio Olaudi o aetate, modi aeta sed etiam sub Alexandro Gothico, aliis aliis talia scribi potuisse potuisse consentaneum est > 3 ). talia scribi consentaneum est Del liber prodigiorum resta più prodigiorum di Giulio Del liber Giulio Ossequente non non ci resta alcun abbiamo, quali quelle quelle dello dello manoscritto, e le edizioni alcun manoscritto, edizioni che che ne abbiamo, Scheffer, Oudeudorp, dell' Iahn, del del Müller, Mfiller, e ultima ultima quella quella de Scheffer, dell' dell'Oudendorp, dell'Iahn, Rossbach, Maprinceps che ne fece Aldo lèossbach, sono sono condotte sull' editio editio princeps Aldo Ma nuzio nel 1508, detta comunemente Aldina. La quale ,contiene quale contiene le. nuzio nel 1508, detta comunemente Aldina. lettere di Plinio il Giovane e il Panegirico a Traiano, lo scritto scritto Panegirico Traiano, lettere Giovane illustribus, il frammento grammaticis de viris illustribus, di Svetonio de grammaticis et frammento Svetonio rhetortbus, Giulio Ossequente. Sono noti i precedenti di rhetoribus, et infine precedenti Ossequente. infine Giulio Sono questa edizione: fine del sec. XV, il P. Domenicano Giocondo edizione: su la fine Domenicano Giocondo (Iucundus) scoperse Parigi un codice contenente tutte Parigi scoperse presso (Iucundus) codice contenente tutte queste opere; trascrisse e la copia copià pervenne nelle mani Aldo Ma Maopere; le trascrisse mani di Aldo nuzio. Più tardi, il Luigi Mocenigo p()té acquistare il cod. tardi, Luigi acquistare doge Mocenigo potè nuzio. Più cod. PaPa risinus che portò in Italia e consegnò poco dopo al il portò Manuzio, consegnò poco dopo risinus che Italia quale fuori l' editio princeps. Malaugµratamente il coquale ne trasse princeps. Malauguratamente trasse fuori l'editio co edizione Aldina, il p'arisìnus aveva dfoe Secondo Secondo I' l'edizione dice si perdette. Parisinus aveva

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    quel!lto anno urbis urbis condita conditaee quinquente quinquentoquesto titolo: Obsequentis ab titolo: Iulii Iulii Obsequentis ab anno simo quinto prodigiorum liber imperfectus. Evidentemente, la pa pasimo quinto prodigiorum liber imperfectus. Evidentemente, la imperfectus è un'aggiunta seriore. Stando al titofo. la narra. rola rola imperfectus è un'aggiunta seriore. Stando al titolo, la narra zione 249 a. a. Cr.; invece zione dei dei prodigi doveva doveva cominciare cominciare dall'anno dall'anno 249 invece l'opuscoletto, 'quale abbiamo, s'inizia dall' a. 100: è probabile che che l'opuscoletto, quale abbiamo, s'inizia dall'a. 190: è probabile fa narrazione dei prodigi dall'anno 249 il principio dello scritto con il dello scritto con la narrazione dei dall'anno 249 · al 190 si sia perduto. Che se Giulio Ossequente iniziava la descrial 190 si sia Che se Giulio iniziava la descri zione considera249, assai facilmente zione dall'anno dall' anno 249, facilmente vi fu indotto indotto dalla considera i pontifices cominciarono a registrare zione che con tale anno zione che con tale anno i pontifices cominciarono a registrare rere ). golarmente golarmente ii prodigi 4). Si discute critici se il liber sia un un ea:cerpprodigiorum sia earcerp Si discute fra' fra' critici se il liber prodtgiorum tum da Livio, o dall'epitome fattane, come già si disse, sotto Tiberio.Il tum da Livio, o dall'epitome fattane, come si sotto Tiberio.Il Reinhold l'opuscoletto di di Ossequente Ossequente si si ricongiunga ricongiunga aa Reinhold crède crede che che l'opuscoletto Livio pel tramite di un chronicon estratto dall' epitome; mentre lo dall'epitome; Livio tramite di un chronicon estratto mentre lo Zangemeister altri sono d'avviso che Ossequente attinRe solo Zangemeister ed Ossequente ed altri sono d'avviso che attinse solo dall'epitome, stessa epitome da cui presero presero ee Vopisco, dall'epitome, da quella stessa Vopisco, da quella da cui 5 ). ed Eutropio, e Festo e !dazio e AgoRtino e Cassiodoro Io penso Eutropio, Agostino penso ed e Festo e Idazio e e Cassiodoro invece che non è il caso di arzigogolare se abbia dall'epitome arzigogolare dall'epitome preso caso abbia invece che non o dal Iahn che libro dei dei prodigi non non ritengo con dal chronicon; chronicon e ritengo con l' l'Iahn che nel nel libro v'è sia est.ratto storie liviane 6 ). Infatti non é v'è nulla nulla che non sia estratto da1le dalle storie stato tono dell'originale; sola provaprova per niente dell'originale e questa sola stato per niente mutato mutato il tono oltre per me me più piii che baespressioni - é per oltre alla alla coincidenza coincidenza di talune talune espressioni che ba stevole Livio. dall'opera di Livio. stevole a documentai:e documentare la diretta diretta derivazione derivazione dall'opera Eccone uni esempi esempi:: Eccone alc alcuni 7 ): f L. Scipione coss ... in area area Vulcani Vulcani et lui. Obseq. 7): Scipione C. Laelio coss... Iul. Obseq. Concordiae sanguinem pluit. jlastae Martis motae. motae. Lanuvii simulaConcordiae sanguinem hastae Martis Lanuvii simula crum pestilentiae Libitina non suffecit sutfecit Sospitae lacrimavit. crum Lunonis Iunonis Sospitae lacrimavit. pestilentiae Libitina non (I' ediz. Iuntina supplicatum, cum cum sex sex sufficit), ex Sibyllinis supplicatum, (l'ediz. Iuntina ha ha suffictt), mensibus vieti deletique pluisset. Ligures proelio victi deletique >. mensibus non non pluisset. Liv. (XL, 19): Liv. 19): e Prodigia multa foeda et Romae Romae eo anno visa, et nunciata peregre.In area Vulcani et Concordiae sanguinem pluit; nunciata peregre. area Concordiae sanguinem et pontiflces simulacrum Iununciavere, et Lanuvii simulacrum pontifices hastas motas nunciaYere, Iu nonis Sospitae lacrimasse ; . et pestilentia in agris forisque et conlacrimasse; pestilentia agris forisque Sospitae nonis con erat, ciliabulis, et in urbe t, ut Libitina tunc sufflceret >. urbe tanta era tunc vix sufficeret E (ibid. 29): e siccitate et inopia frugum insignis annus fuit. Sex Sex frugum inopia (ibid. 29): siccitate annus fuit. menses numquam pluisse, memoriae proditum est >. proditum numquam pluisse, menses memoriae est lui. immolassent victimas Iul. Obs.: Obs.: « Q.. Petillio Petillio coss. coss. cum cum immolassent victimas consuconsu cap les, iecur tabuit. Cornelius rediens membris membris capiecur ex extabuit. Cornelius ex monte Albano rediens tus ad aquas Cumanas dimicans tus ad Cumanas mortuus. mortuus. Petillius contra contra Ligures dimicans occisus est >. occisus (XLI, 14, 15, passim): : « Cneo 15, 16, 16, 18 passim) Liv. (XLI, Cneo Cornelio et Q. Petillio consulibus, sinmagistratum .inierunt, inierunt, immolantibus consulibus, quo die magistratum immolantibus Iovi sin gulis bubus, bubus, uti sacrificavit, hostia, qua Q. Petillius uti solet, in ea hostia, Petillius sacrificavit, in jocinore ..... et exposuit exposuit patribus patribus conscrip conscripjocinore ca.put caput non non inventum inventum..... tis, bovis ..... quem immolavisset, iecur diffuxisse..... diffluxisse ..... iecur omne immolavisset, iecur bovis..... et

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    inerrabiliter .... Accesserat ad religionem, quod quod Cn. On. Corabsumptum.... inerrabiliter absumptum Accesserat ad Cor cm monte Albano reàtens concidit; parte memnelius consul, parte consul, et, nelius ea monte Albano rediens mem profectus ingravescente ingravescente brorum captus, ad aguas Cumanas brorum captus, ad aquas Cuma nas profectus morbo, decessit .... ipse (Petillius), dum incautius ante signa (Petillius), signa morbo, Cumjs ipse dum incautius ante Cumis decessit.... Q. obversatur, ... C. Valerius,· audita a udita morte obversatur, missili traiectus traiectus cecidit cecidit... C. Valerius, morte Q. Petillii.. ••• >. Petillii..... ». lui. Mucio coss. pestilentia hominum Iul. Obs.: Obs.: e« Q. Q. Lepido C. C. Mucio coss. gravi pestilentia hominum boumque cum jaoerent, vulturius jacerent, vulturius boumque eadavera cadavera non non sufficiente sufficiente I.,ibitina Libitina cum a,) _non Celtiberi deleti >. (Scheffer apparuit. Celtiberi (Scheffer ha ha ultertus ulterius a.) non apparuit. deleti ». Liv. (XLI, 21): consulibus eo erat, quod quod pepe Liv. 21): cDelectus «Delectus consulibus eo difflcilior difficilior erat, sttlentia, eo verteret verteret in in ho hostilentia, quae priore ann0 ingruerat, eo anno in in boves boves ljlgruerat, minum .... servitia moriebantur.: eorum strages per minum morbas morbos.... servitia maxime maxime moriebantur: eorum strages omnes erat. Ne liberorum quidem quidem funeribus fuueribus Ltinsepultorum erat. omnes vias vias insepultorum Ne liberorum Li bttina ... tabes tabes assumebat .... in tanta strage strage biti ma suftictebat. sufficiebat. Caàavera Cadavera... assumebat.... in tanta boum hominumque vulturtum vsquam boum homtnumque vulturium usquam lui. Obs.: cM. Messala Iul. Obs.: «M. Messala C. C. Livio Livio coss. coss.

    vtsum visum

    >. ».

    luce inter horam horam tertiam tertiam luce inter et quartam tenebrae ortae. In Aventino lapidum pluviae novendiali et quartam tenebrae ortae. In Aventino novendiali expiatae. •· expiatae. In Hispania prospere prospere militatum ». sacrifici~m indictum · Liv. (XXXVIII, 36 Liv. (XXXVIII, 36 4): 4): cEt «Et novendtale novendiale sacrificium indictum est, laptàtbus plutsset •· quod ventino pidibus pluisset quod in A Aventino la ». Da questi solo deriva questi esempi esempi emerge che Ossequente non Da che Giulio Giulio Ossequente non solo deriva direttamente da Livio, ma talvolta riproduce anche fedelmente le Livio, riproduce direttamente da ma talvolta anche fedelmente le stesse parole del testo." parole stesse del testo. di rado Va però però notato Ossequente coincide Va notato il il fatto fatto che che Ossequente coincide non non di rado con Plutarco, Dione Cassio, Plinio, Valerio Massimo, Agostino, OroPlinio, Cassio, Massimo, Agostino, con Dione Valerio Oro presero, meno, da Livio. Così, questo sio, presero, qual più qual sio, ii quali tutti meno, Così, questo tutti da Livio. e L. C. Norbano Norbano coss. luogo di per Syllana Ossequente: « di Ossequente: L. Scipione C. coss. per tempora et Vulturnum ingens sonus arsignorum sonus tempora inter Capuam et ingens signorum inter Capuam ar morumque auditus, ita ita ut viderentur viderentur duae duae morumque cum cum horrend_o horrendo clamore clamore auditus, rei miraculo interius consideacies concurrere per plures plures dies. concurrere per dies. + rei interius conside rantibus boumque et recenter recenter protritae vestigia equorum protritae herbae equorum boumque rantibus vestigia herba e >, trova et belli portendere ... », ingentis belli portendere... trova ri11contro riscontro et virgulta visa: visa: molem molem ingentis (de ctvit. 25): e in quadam quadam Campaniae Campaniae in in quello di di Agostino (de civit. Det Dei II, 25): lata nefario proelio con conplanitie, uhi lata planitie, ubi non non multo multo post civiles civiles acies acies nefario flixerunt, inter sunt [maligni spiritus]. Nampugnare visi sunt inter se prius pugnare Nam que ibi fragores, moxque moxque multi multi se primum auditi ingentes fragores, ibi primum auditi sunt sunt ingentes vidisse per aliquot dies acies proeliari. Quae Quae pu puvidisse nuntiarunt nuntiarunt per dies duas duas acies gna uhi quoque velut hominum hominum et equorum, equorum, quanta quanta destitit, vestigia vestigia quoque ubi destitit, invenerunt .... >. de illa contlictione eXprimi poterant, poterant, invenerunt.... conflictione exprimi Ossequente nel suo ltber proàtgtorum Ossequente nel suo liber prodigiorum accoglie e i prodigi di carattere che gli an anprivato. Si sa che pubblico e quelli di carattere carattere pubblico carattere privato. il ricordo, oltrechè dei mt·racolt pubblici, nalisti tramanda vano tramandavano oltrechè miracoli anche >, che potevano fermare generis», cuiuscumque genéris potevano fermare anche di quelli e cutuscumque l'l'attenzione attenz_ione altrui, venivano annunziati a Roma per mezzo altrui, e forse forse venivano annunziati Roma mezzo 1 ), Così tra di ambasciatori quei portenti che Livio dice esserai ambasciatori Così tra quei portenti che dice essersi in

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    78 78 verificati la battaglia battaglia di bisogna distinguere distinguere dopo la 10), bisogna verificati dopo di Canne Canne (XXIII, 10), ii pi·odii}ia ti dai miracula popolari o volgari, dei quali prodigia annunzia popolari annunziati dai miracula o dei ciò che si narra essere accaduto in Sicilia, Sicilia, non non doveva certo essere essere narra essere doveva certo espiato pubblicamente. Ora Ossequente che si attiene quanto più èè espiato pubblicamente. Ora Ossequente che si attiene quanto più possibile lo segue anche nella maniera di narrare narrare ii porpor possibile a a Livio, lo anche nella maniera di fenta, g!i uni altri, ii pubblici, cioè, tenta, accogliendo cioè, ee quelli di accogliendo gli uni -e e gli altri, di qualsivoglia qualsivoglia natura. natura. A Ossequente scrisse scrisse perchè Ossequente A questo punto èè lecito lecito domandarsi domandarsi: : perchè il quale fine doveva servire servire l'opuscoletto? l'opuscoletto? prodigiorum ? aa quale il suo suo ttber liber prodigiorum? fine doveva Il (loc. cit.) cit.) ritiene molto probabilmente probabilmente l'.Vepi epiIl Mommsen Mommsen (loc. ritiene che che molto tomatore mise insieme questa raccolta di prodigi allo scopò di « intomatore mise insieme raccolta di allo scopo di « in lustrare christianorum temporum felicitatem ethnicorum immanilustrare christianorum temporum felicitatem ethnicorum immani bus suoi estratti estratti od excerpta. prodigiis », », così così come come fece fece Orosio Orosio coi coi suoi od eaccerpta. bus prodigiis Ammettendo cio, ne verrebbe che Ossequente dovette essere un Ammettendo ciò, ne verrebbe che dovette essere un cristiano, mentre abbiamo visto eh' egli presta fede ai presagi ed cristiano, mentre abbiamo visto ch' presta fede ai presagi ed èè ancora intinto di paganesimo. Io credo invece che come v'eran di paganesimo. ancora intinto di Io credo invece che come v'eran di quelli -in Roma i quali si dilettavano di fare estratti di che opere in Roma i si dilettavano di fare estratti di che leggevano tempo - per· -, così così ben ben • per otium leggevano unicamente unicamente per passare il il tempo otium –, potò in mente al nostro 'epitomatore di ingannare le ore di epitomatore ingannare potè venire venire in mente al nostro di le ore di ozio, presentando in un manuale tutti i propro raccogliendo e piccolo ozio, raccogliendo e in un manuale tutti i digi ricorda storie di ricordatiti nelle nelle storie di Livio. Livio. Non Tac. VI, VI, 20, 20, 5) che Non ci ci dice dice forse forse Plinio Plinio il il Giovane Giovane (ep. ad ad Tac. 5) che per ottum, e ne faceva · egli chiedeva spesso Livio e lo leggeva per otium, chiedeva Livio e lo e ne faceva estratti, suo costume?"). in una una sua sua lettera lettera estratti, secondo secondo il il suo costume 2"). E E Frontone Frontone in all'imperatore e' informa informa forse della 160), non all' imperatore Antonino Antonino (II, 5 5 p. 160), non c' forse della sua abitudine fare estratti dalle epistole di Cicerone, Cicerone, ee di di rac racepistole di abitudine di fare estratti dalle cogliere brani relativi eloquenza, alla alla filosofia alla polipoli cogliere ii brani relativi alla alla eloquenza, filosofia o o alla tica'! i"). Vero amava raccogliere delraccogliere dall'epistole dall'epistole del tica ?"). Vero è è che che Frontone Frontone amava !'l' Arpina te, oltre ti ci oo retorici, espressioni notevoli, retorici, espressioni Arpinate, notevoli, oltre a a bi-ani brani filoso filosofici che alle meglio alle che più attirassero attirassero la la sua sua attenzione attenzione o o soddisfacessero soddisfacessero meglio esigenze del suo suo gusto, gusto; ee come egli stesso stesso ci ci narra, veniva racconarra, veniva racco gliendo dire eleganti, poi all'amico all'amico eleganti, per presentarli presentarli poi gliendo tutti tutti i modi modi di dire imperatore. imperatore. Ma Ossequente se attese tutto epitomare da Ossequente se Ma attese a a estrarre estrarre ed ed epitomare da Livio Livio tutto cio che riguarda va i prodigi pubblici e priva ti, non Io fece ciò che riguardava i e privati, non lo fece per mettere in mostra la felicità dell'era cristiana con descrizione mettere dell'era cristiana con la descrizione dei terribili portenti del paganesimo, o per avviare qualche amico, portenti qualche amico, dei terribili del paganesimo, o avviare mtracula, che ne lo aveva richiesto, alla conoscenza antichi miracula, richiesto, degli ne conoscenza antichi cui era storia di di Roma ciparte della era connessa tanta tanta parte della storia Roma ee della vita ci vile e domestica dei Romani; ma solo per svagarsi e con la stessa vile e domestica dei Romani, ma solo per svagarsi e con la stessa disposizione animo co'n volle rompere la monoquale Giustino rompere la disposizione di di animo con la la quale Giustino Volle mono « quo in urbe versabatur >, compendiando le storie storie tonia dell'ozio, ozio, compendiando dell' urbe Versabatur » , di Trogo Pompeo. Non già che Ossequente ce ne parli; ma perchè Pompeo. Non di che ce ne parli; ma perchè non dovremmo si comportò comportò alla alla stregua stregua degli dovremmo credere credere che anch'egli anch' egli si



    . 79 79 altri dei suo autod di di eccerpta excerpta ee di di compendi compendi fatti fatti tempo, autori altri scdttori scrittori del suo temvo, aa scopo di amore di di brevità brevità ?? per amore di distrazione distrazione ovvero ovvero per Fa viglia che come ilil Teuffel Teutfel rimproverino rimproverino ad ad Os Osmeraviglia Fa mera che critici critici come sequente di una una solida solida erudizione. erudizione. Ma Ma io io mi mi do dosequente l'assenza l'assenza assoluta assoluta di mando se e di quale erudizione si possa parlare in una semplice parlare in una semplice ee mando se e di erudizione si è il liber del nostro nostro modesta raccoltà di presagi, qual' prodigiorum del modesta raccolta di presagi, qual'è il liber pro·aigiorum epitomatore. epitomatore. Se stesso Livio quasi sempre incondizionatamente incondizionatamente ai ai pro proSe lo lo stesso Livio crede crede quasi « in cadigi eh' egli narra dal 536 al 218 d. R. (cfr. XXVII, 23,6: ch'egli narra dal 536 al 218 d. R. (cfr. XXVII, 23,6: « in ca pita consulum, republica i neo! umi, axitiabilis prodigiorum eventus pita consulum, republica incolumi, exitiabilis prodigiorum eventus « llOll sum nescius nescius ab ab eadem eadem neglegentia qua vertit XLII, 13; », e 13, 1: vertit ., e XLII, 1: « non sum nihil deos portendere vulgò nunc credant neque nuntiari ad ad modum modum nihil deos portendere vulgo nunc credant nuntiari ulla prodigia in publicum neque in annales referri •), benche ulla prodigia in publicum in annales referri »), benchè qua ee XXIV, 4, 4, 8, 8, là si possa fare qualche. eccezione, come in III, 5, 5, 14; XXIV, qualche eccezione, là si fare come in III, u); se non sempre lo g.uida il senso critico a segno che 10, 6 ecc. º); guida segno 10, 6 ecc. se non lo il senso critico a che generale per veri tutti tutti ii fatti fatti su su cui cui le le sue sue fonti fonti sono sono egli «« tiene per veri tiene in in generale fa che la tradizione tradizione volgare volgare »; •; d'accordo, non fa d'accordo, ee perciò perciò non riprodurre la che riprodurre · qquale ùale solida erudizione vorremmo noi a~pettarci da un epitoma tore aspettarci epitomatore solida erudizione vorremmo noi da un come in tempi di di grave grave decadenza decadenza letteraria, letteraria, di di come Ossequente, vissuto vissuto in scarso ingegno, attaccato al suo modello che riproducé con le stesse riproduce scarso attaccato al suo modello che con le stesse parole, g-iunta credulo credulo ee superstizioso superstizioso? ? · parole, e per giunta e per

    · '

    CAPO CAPO VIII. VIII.

    Lucio Ampelio Ampelio ee il Lucio il auo suo liber liber memorialis. memorialis. Faccio al capitolo seguire al capitolo su Ossequente questo su Faccio seguire su Giulio Giulio Ossequent~ su Lucio Lucio il ltber p1•oàigiorum e il ltber memortalis abAmpelio, non perché prodigiorum non il liber e il liber memorialis ab biano press'a poco lo stesso conienuto, o perché i due scrittori siano perchè poco contenuto, biano lo stesso o i due scrittori siano stati ma sono uniti perchè entrambi contemporanei, stati 'contempora.nei, ma solo solo perchè entrambi ii libri libri sono uniti inin sieme appartengono puramente esteriore. sieme da da un un vincolo vincolo puramente esteriore. Essi, infatti, appartengono al di cose trovarono lettori lettori nu nuquelle raccolte notevoli, che trovarono al genere di di quelle raccolte di cose notevoli,che merosi di decadenza, decadenza, quando quando la lettura di opere merosi ed ed attenti attenti ·nell'età nell'età di la lettura di opere il parti particomplesse e soltanto soltanto si voleva il complesse e produceva tedio, tedio, e e voluminose voluminose produceva si voleva colare fantastico, l'aneddoto, la minuzia, l'esposizione l'esposizione l'aneddoto, la colare più o· o meno meno fantastico, sommaria grandi fatti fatti più la ricerca ricerca accurata accurata ee profonda. profonda. più che sommaria dei dei grandi che la Ma sono fra' non poche: libri, e non poche: il Ma differenze differenze vi sono fra due due Iibri,e il ltberprodtgtorum liber prodigiorum descrive solo della della storia storia di di Roma, quello dirò dirò così così descrive un un aspetto solo il modo di espiarli nell'interesse nell'interesse della della psicologico ·dei presagi ee il dei presagi modo di liòer memor•iatts riveste un un salute mentre ilil liber pubblica o privata ; mentre salute pubblica o privata; memorialis riveste carattere enciclopedico, enciclopedico, ed ed èè una specie di di notiziario non privo carattere una specie notiziario non il primo non non ha ha nessuna nessuna pretesa, di una importanza. Inoltre, il una certa certa importanza. e l'autore l'autore si si è divertito estrarre dalla narrazione narrazione liviana la e divertito ad estrarre nient'altro; mentre il secondo, secondo, ad ad parte riguardante riguardante ii prodigta prodigia ee nient'altro; parte mentre il onta della· dedica a Macrino, tradisce troppo lo scopo di una comMacrino, troppo scopo onta della dedica a tradisce lo di una com scolastica. C'è C'è poi poi una una differenza di(ferenza cronologica rilevante, rilevante, ».' pilazione scolastica. chè Ampelio è senza dubbio anteriore ad Ossequente: Ampelio Ossequente. chè è senza dubbio anteriore ad Ciò premesso, premesso, se se qui segue Ampelio, Ampelio, gli èè perchè, perchè, oltre al al le leCiò game esteriore esteriore che che unisce unisce il il suo mo 'libro a di Ossequente, quello game Ossequente, libro a di Ampelio si rannoda rannoda aa Floro, pel pel cui tramite tramite risale aa Livio. Livio. E E in Ampelio una esposizione sistematica epitomatori liviani, non poteva liviani, degli epitomatori esposizione poteva una sistematica non naturalmente mancare il nome nome di di Ampelio, Ampelio, anche anche se se questi questi non non naturalmente mancare il discenda direttamente patavino. discenda direttamente dallo storico patavino. Del suo suo libro libro non non c'è c'è pervenuto pervenuto nessun nessun manoscritto, manoscritto, oo per per Del andato perduto perduto ilil codice codice che che servì servì di di base base al al Sal Salmeglio dire, èé andato il Salmasio Salmasio che che nel nel 1638 1638 pub pubmasio per la la sua sua. edizione. edizione. Fu Fu infatti infatti il masio ltber memortalis di su su un un manoscritto manoscritto la prima prima volta il liber blicò per la memorialis di di Digione, in appendice al suo suo Floro. Floro. Il Il codice codice che c,Jie ebbe ebbe presente p1·esente Digione, in appendice al di il celebre celibre filologo filologo francese, francese, si si perdette perdette ;; noi noi però però ne ne abbiamo abbiamo l'a l' ail

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    pografo fattone dallo Salmasio, ee che che ora si cons13rva pografo fattone ora si conserva nella dallo stesso stesso Salmasio, biblioteca biblioteca di Monaco. Monaco. Chi quando sia sia vissuto, buio vissuto, anche Chi sia sia Ampelio e e quando anche qui siamo siamo al al buio far posto posto alle alle ipotesi. · di naturalmente, far ipotesi. dobbiamo, naturalmente, di notizie, e dobbiamo, A larga che che !)CCupa nell' opugiudicare dalla parte piuttosto piuttosto larga occupa nell'opu A giudicare dalla parte scolettò dell'Oriente, parrebbe egli sia sia nato a:lch'egli parrebbe eh' scoletto la la descrizione descrizione dell'Oriente, nato an punto ma nulla a.bbiamo di di sodo ci attesti punto in in terra terra orientale orientale ;; ma nulla abbiamo sodo che che ci attesti la spesso origine straniera. la sua sua origine straniera. Quanto Quanto al al nome nome Ampelio, ricorre ricorre spesso il nostro Ampelio ~ di epoca anteriore. nel Cod. Theod.; ma nel Cod. Theod.; ma il nostro Ampelio è di anteriore. Da Da è fatta menzione di Traiano, qualcuno alcuni luoghi del libro, dove qualcuno alcuni del dove è fatta menzione di vissuto sotto sotto l'impera l' imperacome come lo lo Zink, è è indotto indotto a a credere credere che che sia sia vissuto 1), invece, basandosi su quanto è detto detto ), tore Traiano. Il Woltflin invece, quanto tore Traiano. Il Wölfflin basandosi su è e aut .sub regum sunt potestate, ut Seleucta nel cap. 50: regum potestate, nel 50 : « aut sub su nt ut Seleucia ParPar >, vorrebbe collocarlo tra Adriano e Antonino Pio. Altri, Altri, thorum », thorum vorrebbe collocarlo tra Adriano e Antonino Pio. come,il l' Ermann, lo rimandano al tempo di Diocleziano come, il Rohden Rohden e e l'Ermann, lo rimandano al tempo di Diocleziano e di Costantino. Costantino. Come gran disseJ;J.so tra' critici vede,, e' Come si si vede c' è è gran dissenso tra critici circa circa l'età l' età in in cui visse Ampelio. Io penso che sia da richiamare in onore ipol'ipo cui visse Io che sia da richiamare in onore l.' un dato dato di di fatto positivotesi quale, partendo partendo da tesi del del Gla.ser Gläser ') º) il il quale, da un fatto positivo la tale nome nome colui che fu fu im imscorgendo in la dedica dedica a a Macrino-, Macrino –, e e scorgendo in tale colui che al giugno 218, 218, ee morì assassinato l'8 l' 8 giu giuperatore peratore dall'aprile dall'aprile 217 morì assassinato 217 al di tempo, tempo, gno svolgere l'attività Ampelio in periodo di gno 218,fa 218, fa svolgere l'attività di di Ampelio in questo periodo il caso di aggiungerlo all'incirca. aggiungerlo sappiamo noi all'incirca. Non Non sappiamo noi forse forse - è è il caso di di amichevoli tra imperatori? Non gareggiaprivati ee imperatori? di relazioni amichevoli tra privati Non gareggia l'imperatore Adriano Adriano in vano complimenti vano forse forse il il retore retore Floro e e l'imperatore in complimenti poetici? Non dalle epistole epistole ciceroniane per Non faceva faceva Frontone Frontone estratti estratti dalle ciceroniane per scrivere il suo uso pe1'ciò il uso di di Antonino? Antonino ? Ben Ben poteva perciò il nostro nostro Ampelio scrivere il suo opuscolo badi, quando imper uso opuscolo per quale, si badi, quando fu eletto uso di di Macrino. Il Il quale, eletto im peratore, 29 anni, e ii suoi suoi soldati, soldati, ignorando ignorando ch'egli peratore, aveva ch'egli anni, e aveva appena 29 era stato complice nell'uccisione di Caracalla, era stato complice nell'uccisione di Caracalla, lo lo .elevarono elevarono al grado fronteggiare l'urto l' urto dei grado di duce supremo, supremo, unicamente unicamente per fronteggiare Parti anelanti alla vendetta. Fino allora Macrino era stato prefetto Parti anelanti alla vendetta. Fino allora Macrino era stato prefetto del pretorio ed aveva militato insieme con Caracalla, entrando pretorio Caracalla, del ed aveva insieme con entrando con conquista·. Mesopotamia, eo secondandone con lui lui in Mesopotamia, secondandone ii propositi di di conquista. Giovinetto alla spedizione spedizione di di ancora, ee prima prima che parte alla Giovinetto ancora, che prendesse parte Caracalla, stato amico di Ampelio e l'avrà incaricato di com~ Caracalla, sarà sarà stato amico e l'avrà incaricato com pilare storico-geografica da servirsene pilare una enciclopedia storico-geografica una piccola enciclopedia da servirsene nei suoi suoi viaggi e e come come manuale manuale di cultura. cultura. il libro: Così scrive Ampelio all'imperatore dedicandogli all'imperatore dedicandogli il Così scrive libro: «evovo lenti tibi omnia nosse hunc librum memorialeln, ut noris, scripsi memorialem, omnia nosse hunc quid elemonta, quid orbis terrarum ferat, vel vel quid sit mundus, mundus, quid elementa, terrarum ferat, >. L'opuscolo consta di 50 capitoli quid peregerit peregerit quid genus humanum humanum ». consta di 50 ed concisa quanto quanto basta basta aa formarsi formarsi una una culed espone in forma assai concisa cul tura generale. Vi si parla, infatti, dell' origine del mondo, generale. parla, degli mondo, tura Vi si dell' del astri, dei dei, la cui genesi genesi èè • venti, della terra, del mare, degli dei, dei venti, della terra, del mare, la cui

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    L'Epitome nella ldtmtlarc letteratura l«tina latina !hu,. Efllltwlla GAloi. -– L'



    i 6

    .

    82 82 poi del del regno regno degli spiegata spiegata secondo evemeristica, e~ poi secondo la la concezione concezione evcmeristica, Assiri, Medi, dei Persiani, dei Lacedemoni, degli Ateniesi, dei Assiri, dei Persiani, Lacedemoni, degli Ateniesi, dei dei dei dei I" al 17°. la Macedoni e dei Romani: tutto dal questo cap. Segue Macedoni e dei Romani: tutto dal Iº al 17". la narrazione della storia romana, e l'autore tratta anche dei popoli popoli narrazione della storia e l'autore tratta anche dei riserbato che guerra con l'ultimo capitolo capitolo èé riserbato che furono furono in in guerra con Roma: Roma : l'ultimo alla politica della alla costituzione costituzione politica della città. città. La te ria non secondo un un piano piano pre preLa ma materia non è è coordinata coordinata ee disposta secondo stabilito, divisa in in tante tante rubriche, ad es. quella dei dei stabilito, ma rubriche, come ma è è divisa come ad es. quella traditori della dei popoli popoli con con cui cui patria, o traditori della patria, o delle delle rivoluzioni rivoluzioni romane romane o o dei Roma guerreggiò ecc.:« salute se obtulerunt»; Roma guerreggiò ecc.: « qui pro populi romani romani salute se obtulerunh; «« qui proyocati ab hostibus ma'nu contenderunt •; « de tribus punicis punicis provocati ab hostibus manu contenderunt »; «de tribus bellis • · e simili. Siamo dunque in presenza di un vero e proprio bellis» e simili. Siamo in di un vero e riassunto di cognizioni sapersi di astronomia, di di geografia geografia cognizioni utili riassunto di utili aa sapersi di astronomia, uno di di ee specialmente di storia ; ossia abbiamo a che fare con di storia ; ossia abbiamo a che fare con «« uno quei manualetti venuti di moda quando la propensione degli scritpropensione degli manualetti venuti di moda la scrit tori alle declamazioni l'abbandono generale generale in in cui pui era era tori alle declamazioni dei dei retori retori ee l'abbandono fa vo1·evoli studi storici•· allora immerso l'impero, erano poco l'impero, agli allora immerso erano favorevoli studi storici ». epitome nel senso vero della parola, un eaccer excerNon perciò un' parola, nè Non èè perciò un' epitome nel senso vero della nè un ptum; piuttosto una raccolta di cose varie, una compilazione varie, compilazione ptum ; mjl. piuttosto una ma una raccolta di cose di di su su parecchi parecchi autori. autori. E il diverse, messa di notizie notizie diverse, messa insieme insieme di E già il « non epitome non fragmentum Salmasio l'aveva giudicato: giudicato fragmentum est, Salmasio l'aveva : « non non longioris sed veluti rerum toto orbe memolongioris operis,, operis, sed veluti collectaneum collectaneum rerum toto orbe memo rabilium, auctoribus brevitate brevitate summa, sed sed quantum in in rabilium, ex ex variis variis auctoribus omnibus expetebant, compilatum». compilatum». omnibus ea ea tempora eXpetebant, da cui cui ha critica Quanto Quanto ai ai varit varii auctores da ha tolto tolto Ampelio, la la critica ha sia difficile precisare ii limiti limiti ee ha potuto 'assodare assodare - per quanto sia difficile precisare la mutuazione -che le notizie derivano portata della cosmologiche derivano la portata della mutuazione che le notizie cosmologiche dagli scientifici del!' erudito Nigidio Figulo; Figulo; che dagli scritti teologici e scritti teologici e scientifici dell'erudito che risalgono aa uno uno scritto scritto quelle quelle concernenti concernenti ii miracuta miracula mundi mundi risalgono secolo ·a. sfrutalessandrino capp. 18-23 alessandrino del 2° secolo a. Cr.; che nei capìJ. 18-23 è è stato sfrut tenuto presente tato genealogia degli dei dei fu Varrone; che talo Varrone; che per la la genealogia fu tenuto il che infine la parte parte sto stoCicerone; ; che infine, , per la il de de natura natura àeorum deorum di di Cicerone rica, si deve qualche cosa a Cornelio Nipote e a Trogo e anche rica, qualche a Cornelio Nipote e e Wachsmuth ammette anche ali' autore del ae all'autore de viris viris iltustr•ibus. illustribus. Il Il Wachsmuth la derivazione altresì qualche qualche coincidenza coincidenza oo raf rafderivazione da da Floro, e e vede altresì frorito con Frontiùo "). fronto Frontino º. fermarsi aa discutere discutere le varie varìe ipotesi ipotesi sulla sulla Non Non é è qui il il caso di fermarsi ricerca delle fonti; piuttosto, giacchè si è parlato di è inpiuttosto, giacchè parlato Floro, ; ricerca fonti è è in negabile che Ampelio in in taluni taluni punti ha -compendiato, e non sonegabile punti lo compendiato, lo e so lo ne ha mantenuto le stesse espressioni, espressioni, ma lo ha pure pure imitato imitato nella distribuzione della della materia. nella divisione divisione e distribuzione materia. Ampelio (cap·. (cap. XVII) XVII) dice di Romolo: Romolo : «« Romulus Romulus qui urbem condicondi « Primus ille et urbis et Irnperii dit •• e Floro: Imperii conditor dit », e Floro : « Primus ille urbis conditor Romulus Romulus fuit fuit >. ».





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    A.mpeÙo (ibid.) dice di Anco Anco ·Marzio: coloniam consti constiAmpelio (ibid.) dice di Marzio: e« Ostiam Ostiam coloniam >, e Floro: e Ostiam còloniam posuit >. tuit posuit », tuit e Floro : « Ostiam coloniam ». In •, ee in In Ampelio troviamo:· troviamo: e« incensam incensam ab ab eis eis urbem urbem », in Floro: Floro : e urhem ;,;,. « incensam incensam a se Romuli urbem ». e Iulius Caesar Augustus, qui Il cap. XVIII di A. termin!l, così: A, Il cap. XVIII di termina così: « Iulius Caesar Augustus, qui perpacatis toto orbe terrarum disp~perpacatis omnibus dispo omnibus provinciis exercitus exercitus toto orbe terrarum suit et Romanum imperium ordinavit ; post cuius consecrationem imperium ; suit et Romanum ordinavit cuius consecrationem perpetua •· · perpetua Caesarum Caesarum dictatura dictatura dominatur dominatur ». -_ Sic ubique continua totius totius E l'epitome di ubique cuncta E l'epitome di Floro: Floro: «e Sic cuncta atque continua pactio .... Hinc (Caesar Augustus) generis generis humani paac fuit, aut humani aut aut pax aut pactio.... Hinc (Caesar conver~us mala .... saeculum, saeculum, gravibus gravibus pacem, pronum pronum in conversus ad ad pacem, in omnia omnia mala.... severisque Ob h.aec ingentia severisque legibus legibus multis multis coercuit. coercuit. Ob haec tot tot facta facta ingentia àtctator .... Sed Sed sanctius sanctius et reperpetuus et pater patriae· patriae dictus dictator perpetuus et pater dictus.... et re verentius visum est nomen Augusti, ut scilicet .... ipso noinine et verentius visum est nomen ut scilicet... ipso nomine et titulo consecraretur •· titulo consecraretur ». Questi ben possono stare insieme alcuni possono stare Questi due due ultimi ultimi brani brani ben insieme per alcuni tratti di evidente somiglianza. Uno di essi ha dovuto servire di somiglianza. tratti di evidente Uno di essi ha dovuto servire di è anteriore ad Ampelio, non v' ha base all' altro; e poiché Floro all'altro; Ampelio, poichè base e Floro è anteriore ad non v'ha dell' ordidubbio derivazione. Identico rapporti di dubbio sui sui rapporti di derivazione. Identico il il concetto concetto dell'ordi namento e di stato di costituito sulle sulle namento di di tutte tutte le le cose cose e di uno uno stato di pace costituito i1 concetto delle moderarovine dell'antico regime ; identico regime leggi ; rovine dell'antico identico il concetto delle modera trici e della della giustizia; identica la la mepgiustizia ; identica trici ee tutelatrici tutelatrici dell'ordine dell' ordine e men zione della dittatura perpetua e della consacrazione dell' imperaimpera perpetua zione della dittatura e della consacrazione dell' tore tore col col titolo di di Augusto. Ma ha di il v. sopra più : il perpacare che Ma v' v'ha di più: v. perpacare che abbiamo abbiamo trovato trovato sopra in che ricorre (cap. XLVI): XLVI): (cap. XVIII) in Ampelio (cap. XVIII) ee che ricorre anche anche altrove altrove (cap. e quod eos eos perpacaVit exceptis totumque orbem eXceptis Indis, quod « (Augustus) totumque orbem perpacavit >, èé sufficiente sufficiente indifortuna Traiani principis triumphis triumphis reservavit fortuna Traiani reservavit », indi zio da Floro. Giacché Floro (IV, 12) usa per provare provare la dipendenza da zio per la dipendenza Floro. Giacchè Floro (IV, 12) usa Senones, per Claudium Claudium Drusum anch'egli anch'egli lo stesso verbo: Brennos, Senones, verbo: e « Brennos, perpacavit lo ~roviamo adoperato perpacavit».•· Vero é perpacare lo è che che il il v. v. perpacare troviamo adoperato per quale (XXXVI, 21), ha: paucosque (XXXVI, 21), per la prima volta Livio, il la prima volta da da Livio, il quale ha: «< paucosque post (ibid. 42): 42): «percunctatus cpercunctatmrdede statu statu post dies perpacatis», e dies omnibus omnibus perpacatis>, e (ibid. belli, necdum (quantunque, perpacata erant> necdum enim enim omnia omnia in in Graecia Graecia perpacata erant» (quantunque, nel àe però, però, da. pacata). Anche da altri altri si si legga pacata). Anche nel de vtrts viris tllustribus illustribus ricorre, come in 33: « quos usque ad mare superum »• ricorre, come perpacavit ». 33 : « quos ad mare superum perpacavit . Ne consegue che Ampelio trovò tale verbo in Floro, il quale consegue che tale verbo in il quale a sua volta lo aveva preso da da Livio. Livio. E continuiamo continuiamo la nostra rassegna di mutuazioni mutuazioni floriane :: Ampelio (XX), parlando di coloro che s'immolarono per la la sal sal(XX), parlando di coloro che s'immolarono « Horatius Cocles, vezza del popolo romano, dice di Orazio Coclite: popolo romano, Cocles, vezza del di Coclite : « qui ponte rescisso qui armatus transiit •· E Floro Floro: : rescisso Tiberim armatus transiit natans ». c .•.. ponte rescisso transnatat Tiberim nec arma dimittit •· Qui la «.... rescisso transnatat ». Qui è innegabile lo studio di Ampelio derivazione è innegabile, come innegabile, innegabile Ampelio derivazione è come è lo studio di nel raccorciare di Floro. raccorciare la frase frase di

    84 84 A. (XXIl}, di quei duci duci che, provocati dal dal nemico, nemico, ven ven(XXI1), parlandv parlando di A. vero alle mani con esso, aggiunge a proposito di Manlio Torquato: aggiunge a proposito di Manlio vero alle mani con « torquem detraxit, eumque sibi sibi circumdedit detraxit, eumque Torquatus qui Gallo « Tort1uatus Gallo torquem circumdedit».•· « aureum torquem barbaro inter spolia detraxit E Floro: E Floro : « aureum torquem barbaro inter spolia detraxit».•· Corvinus quia Gallo Gallo pro proA. A. dice dice di di Valerio Valerio Corvino: Corvino: «« Valerius Valerius Corvinus vocatus cum pugnaret, corvus galeam eius insedit et hostem perper pugnaret, vocatus cum corvus galeam eius insedit et hostem simili pugna Valerius insidente galeae sa saturba_vit pugna Valerius turbavit •· ». E E Floro: Floro : «« in in simili insidente galeae cra alite adiutus tulit spolia et inde Corvini... •· spolia cra alite adiutus tulit et inde Corvini... ». la narrazione varia In Livio 26), com' (VII, 26), naturale, la In Livio (VII, com'èe naturale, narrazione èe più varia « Minus insigne certamen humanum numine interee più colorita: insigne colorita : « Minus certamen humanum numine inter posito factum; ; namque namque conserenti conserenti iam posito decorum decorum factum iam manum manum Romano Romano corvus repente in galea consedit in hostem versus .... Tenuit Tenuit non non repente galea corvus in consedit in hostem versus.... 51olum ales captam semel sedem, sed quotiescumque certamen iniquotiescumque solum ales semel sed certamen ini tum hostis rostro rostro et et unguibus unguibus ad adoculosque hostis tum est, levans levans se se alis alis os os oculosque petit, oculisque simulac simul ac mente mente petit, donec donec territum territum prodigii talis talis visu visu oculisque turbatum ex conspectu orientem obtruncat; corvus conspectu elatus turbatum Valerius obtruncat; corvus eX elatus orientem petit ». petit •· frase: «« diis diis manibus deComune ad a Floro Ampelio ee a Comune ad Ampelio Floro èé la la frase: manibus se se de quadruplice divisione divisione delle delle sedi· vovere vovere •· ». Anche Anche il il concetto concetto della della quadruplice sedi tiones a Ampelio l'ha l'ha derinaturalmente, Ampelio è comune comune ad ad entrambi entrambi e, naturalmente, deri « Seditiones in urbe quattuor. Privato da Floro. Iqfatti Ampelio ha: vato da Floro. Infatti ha: « Seditiones in urbe quattuor. Pri ma seditio Tiberii Gracchi, quem de iudiciariis et agrariis legibus quem de iudiciariis et agrariis ma seditio Tiberii statum Nasica facta facta manu in Capitolio Capitolio statum civitatis civitatis moventem moventem Scipio Nasica manu in oppressit. Secunda sediHo C. Gracchi fratris eius, quem ob similes oppressit. Secunda seditio C. Gracchi fra tris eius, quem ob similes largitiones motus excitantem consul curo Decimo largitiones novos Opimius novos motus eXcitantem consul cum Decimo Bruto Callaico, socero Aveneius, convoca:tis socero eius, convocatis ad pileum servis in Aven « Primam certaminum facem tino monte oppressit • ecc. E Floro: oppressit monte » ecc. « certaminum facem Tiberius accendit, genere, forma, eloquentia facile prinprin eloquentia facile Tiberius Gracchus Gracchus accendit, cep~ .... rem ausus ingentem.... quum in profugisset .... ingentem.... Capitolium profugisset.... ceps.... quum rem ausus in duce Scipione Nasica, concitato in arma populo, quasi jure oppresjure oppres populo, quasi duce concitato in arma sus est. Statim fratris sui vindex.... vindex:.... incaluit incaluit legum fratris Statim et mortis mortis et legum C. Gracchus .•.. quum se in Aventinum recepisset, inde quoque obvia recepisset, quum quoque C. Gracchus.... se in Aventinum inde obvia senatus manu; Opimio consule oppressus est» ecc. manu, ab Opimio oppressus ab consule est» ecc. seàittones Se però ilil concetto quadruplice divisione delle seditiones concetto della della quadruplice eè comune sono differenti. entrambi, i particolari particolari invece comune ad ad entrambi, invece sono differenti. Infatti Infatti Ampelio ! ee all'oltraggio matrimoniorum dignitas, ut plebeii cum cum patriciis patriciis iun iunterza alla « dignitas, ut terza alla «matrimoniorum gerentur cui spicca spicca la figura del del tribuno tribuno della del1a plebe, Cagerentur >, plebe, Ca », e e in cui nuleio; la honorum cupido, ut plebeii quoque quoque quarta, infine, alla « cupido, ut la quarta, « honorum >, ee ali' offesa fatta fatta alla moglie moglie del del plebeo plebeo magi.stratus magistratus crearentur crearentur », all'offesa al patrizio Sulpicio. Stolone andata sposa al Stolone dalla dalla sorella sorella andata di Ampelio, trovata trovata nello nello stesso Ecco dunque un'altra fonte dunque un'altra fonte di E Ampelio si sarà pure giovato di questi altri luoghi: « unde unde Fioro. giovato di questi altri Floro. E si sarà « enim populus Romanus a tribunis a~ros et cibaria flagitaret, nisi populus flagitaret, agros enim Romanus a cibaria per fecerat? Hinc ergo ergo Gracchana et per famem, famem, quam quan luxus fecerat? prima Gracchana >. e« Seditionum Seditionum omnium omnium et secunda et seditio ». et secunda et illa tertia tertia Apuleiana seditio causas tribunicia potestas excitavit: quae specie quidem plebis specie quidem plebis causas excitavit: tuendae, cuius in auxilium comparata re autem dominationem comparata est, cuius in auxilium re autem dominationem frumentariis, sibi acquirens, ac favorem favorem agrariis, agrariis, frumentariis, acquirens, studium studium populi ac judiciariis legtbus }udiciarìis ..... >. •· legibus aucupabatur aucupabatur..... Anche nella delle guerre guerre puniche puniche Ampelio si si attiene attiene nella descrizione descrizione delle in generale aa Floro. Così della terza terza guerra guerra punica, punica, proposito della in generale Così a a proposito che fruttò maggiore ai Romani, dice: dice: maggiore gloria ai che costb costò minore minore fatica fatica e e fruttò «« tertium bellum majoris gloriae quam fuit ». ». operis fuit quam ·operis tertium Punicum Punicum bellum E Floro ha lo stesso concetto: tertium cum Africa bellum bellurn et concetto : « « tertium cum Africa est) et et in in compara comparatempore (nam quadriennio guadriennio patratum exiguum (nam patratum est) tempore exiguum , la la materia materia èè tolta tolta in in patriam quarta urbis urbts di diparte dal dal capitolo di di Floro Floro concernente concernente la la quarta gran parte Troviamo infatti infatti :: «« Marcus Marcus Maelius, Maelius, ·frumentaria frumentaria largi Jargiscordia. Troviamo scordia. tione quum videretur, iussu Quinctii Cincinnati dictatoris a magi videretur, quum iussu Quinctii Cincinnati dictatoris a magitione stro equitum in rostris occisus est. est. Spurius, quum quum agrariis agrariis legibus equitum stro in rostris occisus factione dominationem dominatione_mpararet... pararet ... Manlius Manlius Capitolinus quum quum pecunia pecunia factione conturbatores liberaret, libera.ret, suspectus suspectus regni regni affectati affectati oe Tarpeio saxo saxo conturbatores de Tarpeio >. praecipftatus est ... ». praecipitatus est... Appena occorre avvertire che che ilil liber liber memorialis c'è Appena occorre qui avvertire memorialis c'è 1' apografo del del Salmasio, piuttosto piuttosto lacunoso lacunoso ee giunto, attraverso attraverso l'apografo giunto, sicchè non non è raro lezioni non non scorretto 4 ); sicchè raro il caso d'imbatterci imbatterci in lezioni scorretto anche in errori errori di varia varia specie, specie, come come a dire dire confusione confusione genuine ed anche genuine ecc. Così non è Marco Marco Melio, ma Spurio o scambio Melio, ma nomi, di date scambio di nomi, date ecc. Così non Melio, quello che fu ucciso nel foro per ordine del dittatore CinMelio, che ucciso nel foro ordine del dittatore Cin 14) che durante una térribile cacinnato. Sappiamo da Livio (IV, cinnato. Sappiamo da Livio (IV, 14) che durante una tèrribile ca restia 11coppiata in Roma, Spurio Melio, cavaliere romano,' ricchisMelio, cavaliere romano, ricchis Roma, restia scoppiata 11imo- praedives distribuì a sue sue spese il frumento frumento al popolo, popolo, praedives - distribui simo ciò che pur essendo costituiva un esempio pernicioso e na nautile, pernicioso ciò che essendo costituiva un esempio « rem' utilem, pessimo scondeva intenzioni ancora funeste: più pessimo scondeva intenzioni ancora funeste: rem exemplo, pejore est aggressus >. Infatti, questa largizione pejore consilio, est exemplo, _ gli guadagnò favore della della moltitudine, aspirava al trono, trono, moltitudine, e già aspirava guadagnò il favore quando per del , l'altro semplicemente: « suspectus regni affectati»;»; ma en l'altro semplicemente: trambi vogliono da rilevare rilevare che vogliono dire trambi dire la medesima cosa. Piuttosto Piuttosto è da discordia in Floro si arresta arresta al racfl capitolo quarta urbis capitolo della quarta urbis discordia rac conto Manlio Capitolino Capitolino precipitato dalla rupe rupe Tar Tarprecipitato dalla conto della della morte morte di Manlio peia alla riflessione che il popolo popolo romano assoggettò quasi quasi tutta peia e alla riflessione che tutta secondo periodo periodo della della sua sua l'Italia ed il mare, Alpi ed mare, ,lurante l'Italia fra· fra le Alpi durante il secondo vita, mentre Ampelio Amp(\lio sèguita sèguita ancora ancora a par parvita, ossia ossia nell'adolescenza; nell'adolescenza mentre lare della patria, tale patria, e cita congiurarono ai danni della cita a tale lare di quelli che congiurarono « Catilina proposito l'esempio di Catilina. Così, infatti, ne parla: infatti, proposito l'esempio parla Catilina. Così, Catilina quum in càedem incendium urbis, urbis, in direptionerh aerarii direptionem aerarii caedem senatus, in incendium conjurasset, f;i.cinus Allobrogas sollicitasset , ab Cicerone Cicerone conjurasset, et in id facinus Allobrogas sollicitasset, in senatu accusatus tratto accusatus ab Antonio ... debellatus est». Donde Donde ha tratto di incendiare i particolari particolari della congiura congiura di Catilina, Catilina, e il tentativo tentativo incendiare la città, senatori, di impadronirsi ecc.? Di città, di uccidere impadronirsi dell'erario uccidere i senatori, dell'erario ecc.? Lucio Sergio suoi folli disegni, della sua fine disperata, Sergio Catilina, Catilina, dei suoi disperata, disegni, folli hanno detto -e Sallustio De coniurattone Cicerone Sallustio ((De coniuratione Catiltnae) Catilinae) e Cicerone nelle Catilinarie e Velleio Patercolo (II, 35) 35) e Dione Dione Cassio Cassio (37, (37, Patercolo (II, nelle Catilinarie 40) Cic. 22), 22), e Appiano (2, ( 2, 6), 6), ed Eutropio 6, 25). 25 ). (6, Eutropio { 40) e Plutarco Plutarco ((Cic. Ma senza voler fantasticare intorno intorno a questa o· quell'altra quell' altra fonte fonte· Ma senza voler fantasticare più o meno probabile poter provare provare che che probabile di Ampelio Ampelio, , io credo di poter egli in quel luogo ha ha avuto avuto presente solo Floro. Il quale quale così dequel luogo presente solo de scrive tilinam luxuria lux uria pripri figura del pericoloso congiurato: congiurato: • Ca scrive la figura del pericoloso Catilinam (

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    mum ... simul flnibus mundi.arma mum... simul occasio occasio quod in in extr(\mis extremis finibus mundi arma romana romana nefarta consflta opprimendae patr!ae suae suae com comperegrinabantur, in peregrinabantur, in nefaria consilia opprimendae patriae confodere, consules trucidare, dtstrtngere tncenpulere; pulere; senatum distringere senatum consules trucidare, incen dtts totam denique r~mpublicam fun fundiripere aerartt,m, denique rempublicam di is urbem, dtrtpere aerari num, totam ditm1 tol1ere, et quidquid nec Hannibal videretur optasse ..... Nec ditus tollere, et quidquid nec Hannibal videretur optasse. . . . . NeC civili conspiratione co~tentus. legatis Allohrogum ..... tn arma i 72 a rºma conspiratione Allobrogum. contentus, civili . . . . soll1cttatts signis patriam petens, obvio SOllicitatis ..... . . . . . infestis ab Etruria infestis ab Etruria signis patriam petens, obvio •· · Antonii opprimitur ». Antonii exèrcitu exercitu opprtmitur Se ora confrontiamo le parole di Ampelio con quelle di parole quelle Se ora confrontiamo le di con di Floro, vediamo che Je une e Je altre si corrispondono a mera viglia; e però corrispondono meraviglia; vediamo che le une e le altre si a e siamo, riguardi del primo , in di un vero e proprio riguardi siamo, nei primo, proprio presenza nei del in di un vero e riassunto, verbo solltctta,·e riassunto, fatto fatto etsdem eisdem fere verhts. verbis. Persino Persino iJ il verbo sollicitare detto degli Allobrogi Allobrogi istigati istiga ti aa partecipare partecipare alla alla lotta, lotta, èè comune ad en encomune ad trambi gli scrittori. A titolo di curiosità riporto due di Amriporto luoghi trambi scrittori. A titolo di curiosità due di Am pelio, per avesse della della costituzione per mostrare mostrare quale concetto concetto egli avesse costituzione romana, un pò strana romana, e riguardo in e come come si si esprimesse al al riguardo in maniera maniera un strana ee confusa: « El eo perpetua Caesarum dieta tura domi domi(Augusto) confusa : « Ex eo Caesarum dictatura > (cap. 29); • nam et regiam consules habent et natur regiam potestatem natur» «nam et consules habent et penes senat'um consilii publici summa est et plebs habet suff'ragiosuffragio plebs senatum consilii summa est et habet rum (cap. 30). Qui èé definita 'costituzione mista, mista, rum potestatem •» (cap. 30). Qui definita una una “costituzione quel1a improbabile che definizione sia sia stata stata quella di Roma, e di Roma, e non non è è improbabile che questa definizione presa da autore repubblicano. qualche autore repubblicano. da qualche degli astri, astri, della della Si parla degli Si è è detto detto che che Ampelio nei nei primi capitoli parla terra, mondo, ee si si èè anche anche terra, dei venti, dei mari, ee delle meraviglie del dei venti, dei mari, delle meraviglie del mondo, aggiunto sui mtracula fu aggiunto che digressione sui che fonte fonte di di questa digressione miracula mundi mundi fu probabilmente uno scrittore probabilmente secolo a. Cr. Ora scrittore alessandrino alessandrino del II secolo io ascrivere menomamente di Ampelio aa quel quel l'opuscolo di io non non voglio ascrivere menomamente l'opuscolo genere di le notizie erano come come inquadrate inquadra te di scritture scritture in in cui cui le notizie storiche storiche erano ee abbellite tanti particolari fantastici atti atti aa se separticolari meravigliosi meravigliosi e abbellite da da tanti e fantastici durre l'immaginazione del lettore. Questa usanza fu conosciuta per durre l'immaginazione del lettore. Questa usanza fu conosciuta per la Grecia, ee l'l'ègoxexytap.bg, ÈçontEavtcrµ6i;, ad esempio, offriva alla alla prima volta esempio, offriva la prima volta in in Grecia, ad liberamente e dar vita e colore fantasia fantasia il destro di sbizzarrirsi sbizzarrirsi liberamente colore alle di parlo dell'Atlantide alle cose cose più strane strane e e più inverosimili. inverosimili. Non Non parlo dell'Atlantide di Platone e delle Storie Filippiche di Teopompo, il quale ultimo aveva Teopompo, Platone e delle Storie di il ultimo aveva descritto parte del mondo, nemmeno della della meraviglie d'una mondo, ee nemmeno descritto le meraviglie d'una parte fap~ scritti greci. greci. Piuttosto opEvemero, e ſepà &:vayprtrp~ &vo (papi di di Evemero, e di di altri altri scritti Piuttosto èè op portuno a tale tale proposito indirizzo ebbe ebbe se seportuno ricordare proposito che ricordare a che questo indirizzo guaci modo di di dire nella pre preguaci anche anche in in Roma, se se Vitruvio Vitruvio trova trova modo dire nella fazione sua opera :: «« historiae per se se tenent lectores: habent habent fazione alla alla sua historiae per tenent lectores: enim Seneca informa informa la exspectationes», ee Seneca enim novarum novarum rerum rerum varias varias exspectationes», trattazione massima che « acrior acrior est cutrattazione delle delle controver-stae controversiae alla massima cu piditas nota repetendi repetendi ». ». Del Del resto, Plinio Plinio piditas ignota cognoscendi, cognoscendi, quam nota il del verso verso la V, 8, contrappone all'arte 8, 4) il Giovane Giovane (ep. V, 4) contrappone all'arte del dire ee del e« historia quoquo modo scripta>, perchè più dilettevole e attraente. scripta perchè », historia quoquo modo dilettevole e attraente. E lui, la del diletto diletto che che proviamo proviamo alla alla principale del E secondo secondo lui, la causa causa principale

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    narrazione la curiosità ingenita. in in noi noi ee ilil avvenimento, è narrazione di di un un avvenimento, è la curiosità ingenita fascino che esercitano sulla nostra fantasia i racconti e le favole: fascino esercitano nostra fantasia racconti e favole: « sunt homines natura curiosi et quamlibet nuda rerum cognitione « sunt homines natura curiosi et quamlibet nuda rerum cognitione >. capiuntur, fabellisque ducantur ducantur ». capiuntur, ut ut qui sermunculis sermunculis etiam etiam fabellisque Nessuna meraviglia quindi che anche Ampelio, pnr nella ristretpur nella ristret Nessuna meraviglia che anche tezza dei confini assegnati alla sua opera, facesse posto a quei tezza dei confini alla sua opera, facesse posto a quei mtmi racula mundt che erano tanto racula mundi che erano tanto ricercati ricercati dagli scrittori scrittori antichi ee . costituivano degli elementi elementi essenziali alla narrazioM. Accanto costituivano uno uno essenziali alla narrazione. Accanto all'amore del piccolo racco.nto, dei particolari,. dell' aneddoto, sorracconto, dei particolari, dell'aneddoto, sor all'amore del geva-e si sviluppava altresl la pa~sione per l'elemento favoloso geva e si sviluppava altresì la passione l'elemento favoloso e e fantastico nella descrizione di usi e costumi di un popolo, popolo, di di fatti fatti fantastico nella descrizione di usi e costumi di un storici, ecc. epitoma tori di di Livio, ii ritengo che ecc. Ed Ed io io ritengo che quegli stessi stessi epitomatori quali, eom'è riRaputo, salvarono la parte aneddotica degli avvenirisaputo, parte com'è salvarono la aneddotica degli avveni 0 ), contribuirono pure a educare il gusto romano all'amore menti menti"), pure gusto contribuirono a educare il romano all'amore •« ignota ignota cognoscendi cognoscendi >. ». E spontanHe le le domanrle: giudicata l'opera l'opera sorgono spontanee E qui sorgono domande: Come Come va va giudicata di Ampelio? quali sono i suoi meriti di scrittore? è un'opera utile Ampelio un'opera di ? sono i suoi meriti di scrittore? è utile ilil ltber liber memortalis memorialis o una vana esercitazione esercitazione rettorica? rettorica ? A rispondere facendo A queste domande domande parmi si si possa rispondere facendo proprio ilil giudizio del Salmasio, che. cioè, Ampelio e per le cose che che narra, narra, Salmasio, che, cioè, del e le cose ee per loro varietà e, fino a un certo punto, anche la )ore per la punto, per e, la loro varietà fino a un certo anche la loro auctor, stessa è affatto aff'atto uno spregevole: «« auctor, originalità, non stessa originalità, non è uno scrittore scrittore spregevole: ob vulgoque vix vix cognitas, cognitas, non non contemnen contemnentractat, varias ob res res quas tractat; varias vulgoque dus sia così, lo confeTma scrive Sidonio Sidonio Apollinare Apollinare così, lo quanto scrive dus •· ». E che che sia conferma quanto Ampelio accanto accanto aa nella Felicem, dove nella sua excusatoria eccusatoria ad ad Feltcem, dove mette Ampelio Paolino, aa Simmaco a Messala Messala :: Simmaco e e a Sed ne tu mihi comparare comparare tentes Quos multo minor ipse plus adoro Quos multo adoro Paullinum, Ampeliumque, Symmachumque Symmachumque Messalam Messalam ingenii satis satis profundi.

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    Indubbiamente, Sidonio sembrare modesto modesto più Indubbiamente, Sidonio Apollinare vuol vuol sembrare gran lunga inferiore agli agli di quel che non è; e il lunga inferiore è , e il riconoscersi riconoscersi di gran di cui C\J.inon sappiamo liberarci altri, altri, éè una di quelle quelle solite finzioni di sappiamo liberarci ee che non di rado hanno la la piu chiara significazione di di orgoglio più chiara (il multo inventore mimulto minor minor mi mi ricorda ricorda due luoghi oraziani: oraziani mi sat. II, II, 3, 313 313: in en ennor, sat. I, 10, 48, e tanto ... minorem, 10, 48, minorem trambi poesia, una una quale modesto trambi Orazio Orazio si presenta quale modesto cultore cultore di poesia, volta scherzando scherzando in suo proprio nome, un'altra in persona persona di nome, e un'altra Damasippo; ma noi vediamo oltre le parole scherzose del parole Damasippo; ma noi vediamo scherzose del poeta, vi leggiamo coscienza sicura del valore e una una tempra tempra leggiamo una proprio una coscienza sicura del Comunque, però, se Sidonio Apollinare mette squisita squisita di artista). però, Apollinare Comunque, artista). Sidonio mette Ampelio buona compagnia, dire che non lo doveva ritenere Ampelio in buona compagnia, vuol vuol non doveva ritenere indegno. indegno,

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    CAPO IX. CAPO

    Le periochae periochae liviane. Le La trattazione epitoma tori di di Livio dovrebbe finire finire qui, non non La trattazione degli epitomatori Livio dovrebbe sembrandomi che Eutropio e l'anonimo autore del de vtris illustriEutropio sembrandomi che e l'anonimo autore del de viris illustri bus buon diritto diritto essere essere annoverati annoverati tra tra bus urbis urbis Romae Romae possano aa buon quelli. Eutropio, oltrechè dall'epitome liviana, ha attinto an• quelli. Giacchè Eutropio, dall'epitome liviana, Giacchè oltrechè ha attinto an che, ee principalmente, Svetonio, o meglio, da un Svetonio rimaprincipalmente, da da o da un Svetonio rima neggiato >>, e e da da una crcnaca neggiato ed ampliato, un ed ampliato, un «• Suetontus Suetonius auctus auctus », una cronaca imperiale perduta, senza dire che s'è valso pure di una storia imperiale ora perduta, pure ora senza dire che s'è valso di una storia della famiglia di Costantino e dei suoi personali ricordi. Ma di famiglia personali della di Costantino e dei suoi ricordi. Ma di qurlsto occuperemo più ampiamente in poi, alpiù questo ci ampiamente sèguito. Quanto, poi, ci in al i'l'anonimo anonimo autore autore del de in fondo noh che illustribus, che in de vtris viris illustribus,_ non èè che un vasta, egli serbarsi indi indiun'opera piu più vasta, egli ha un compendio di di un'opera ha saputo serbarsi pendente Livio scrivendo in forma biografica e una breve storia biografica pendente da da Livio scrivendo in forma « una breve storia romana, noi, perchè perchè ha ha salvato salvato qual qualromana, il prezioso per noi, il cui cui riassunto riassunto ò è prezioso che grande naufragio annalistica preliviana preliviana »» 1).). naufragio dell' che rottame rottame nel nel grande dell' annalistica E annoveriamo tra' propri epitomatori epitoma tori di di Livio, E cosi così nemmeno nemmeno annoveriamo tra veri veri ee propri Aurelio Vittore Vittore ee Rufio perché entrambi entrambi si si sono sono serviti serviti di di Festo, perchè Aurelio Rufio Festo, varie sotto una sola Piuttosto, anzichè raggrupparli sotto varie altre altre fonti. fonti. Piuttosto, anzichè raggrupparli una sola rubrica fatto per Floro quali diretti diretti Ossequente, quali rubrica come come abbiamo abbiamo fatto Floro ee Ossequente, epitomatori di Livioquantunque, epitomatori quantunque, aa rigore rigore di termini, termini, nemmeno Livio lo tah\ –, --,., noi noi li li vérremo studiando in inlo stesso stesso Floro Floro possa ritenersi ritenersi tale verremo studiando dividualmente, e mostreremo quanto ciascuno di esfli abbia attinto dividualmente, e mostreremo quanto ciascuno di essi abbia attinto da o da quella fonte, ee come come ee dove se ne ne sia sia discostato. discostato. questa o da questa da quella dove se E ne parleremo 11opo aver discorso con una certa di un parleremo dopo ampiezza E ne aver discorso con una certa di un epitoma tore il quale non applicò la cosiddetta contaminazione di epitomatore applicò il non la cosiddetta di fonti, ma una sola ebbe presente, e questa ridusse a e fonti, presente, questa compendio, ebbe e a e perciò di esser chiamato a p'.'et'erenza di qualqual perciò merita epitomatore preferenza merita esser chiamato a siasi Giustino. voglio dire siasi altro: altro : voglio dire Giustino. Se non che non èè lecito lecito terminare degli epito epitoterminare la trattazione trattazione degli perio ma tori liviani senza accennare, sia pure fugacemente, alle per•ioaccennare, pure fugacemente, matori liviani alle cltae, vi fu fu un erano considerate più che chae, tanto tanto più che vi un tempo in in cµi cui erano considerate nò nè più nè meno che un'epitome Infatti fu fu proprio il Niebuhr Niebuhr che che un'epitome di Livio. Infatti proprio il pel primo pensb aa un'epitome; trovasse assurdo assurdo·-agag primo pensò un'epitome; ee quantunque quantunque trovasse $'Ìudicarle a Floro, prima s'era fatto, pur tuttavia non si giudicarle a Floro, come prima fatto, pur come s'era tuttavia non si



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    astenne anonimo autore di esse. esse. Che Che epitomatore 1' astenne dal dal chiamare chiamare epttomatore l'anonimo autore di anzi, secondo lo stesso Niebuhr, questo sarebbe stato contemporasecondo lo stesso Niebuhr, sarebbe stato contempora neo sua epitome insieme composto la epitome mettendo neo di di Livio Livio ee avrebbe avrebbe composto la sua mettendo insieme ab urbe conii vari ÀTjp.p.ot'tot o riassunti scritti a margine dei libri vari Xippata o riassunti scritti a margine dei libri ab urbe con dita. di• un' un' opitome acreggere l'idea epitome ac l'idea di dita. Ora Ora io io non non so so come come possa reggere canto a quella di una raccolta di À~p.p.oe'ta:, o note o glosse margimargi quella Aiguxtx, glosse canto a di una raccolta di o note o nali, che ai libri, libri, perché allora, come apporre ai perchè che allora, come oggi, si si solevano solevano apporre servissero riepilogo del argomenti. servissero di di riepilogo del contenuto, o o di di indice indice degli argomenti. E lo stesso,Niebuhr é in contradizione con con sè sè aperta contradizione E si si badi: badi: lo stesso Niebuhr è in aperta stesso, quando una prima volta definisce le pertochae una specie una prima volta definisce le periochae una grande opera liviana liviana doves doves.: di registro aa uso di registro uso di di coloro coloro che che nella nella grande sero trovare questa o quella notizia, e una seconda volta le chiama sero trovare o quella notizia, e una seconda volta le chiama senz'altro non si tratta tratta di epitome, epitome, ma un'epitome 2 ). Invece senz'altro un'epitome Invece non ma di riassui;iti di tutta l'opera liviana, di cui però alcuni sono cosi riassunti tutta l'opera liviana, cui alcuni sono così brevi, che li diresti addirittura tndtct. Del resto. il codice più antico antico che resto, che diresti addirittura indici. Del codice che ce le abbia conservato, e che proviene dal .monastero di S. Nazarioabbia conservato, che proviene dal monastero Nazario– il codex 894) del del secolo secolo Nazarianus, ora Heidelberg (Palatinus codex Nazarianus, ora in Heidelberg (Palatinus 894) –, IX-, non le chiama affatto col titolo comune di epttomae, ma con epitomae, IX chiama affatto col comune quello parola periochae, che che è di origine greca periochae. E la parola origine greca quello di pertochae. e corrisponderebbe signi~ corrisponderebbe all'altra equivalente futo{H.o-aiç, 5to8éaetg, nient'altro all'altra equivalente nient'altro signi fica in latino che e argumenta singulorum librorum >. argumenta singulorum fica latino che librorum queFa viglia però che meraviglia Fa mera che mentre mentre il Iahn Iahn accetta accetta e sostiéne sostiene que sta introduzione alla alla ima edizione delle interpretazione, nella pe. sta interpretazione, nella introduzione sua edizione delle peparla invece epitome. Scrive Scrive infatti: rtochae, riochae, che 1853, parla che e del del 1853, invece di epitome. infatti « erHtae inscribuntur, sive, sive, ut olim olim editae sunt sunt Livii Livii epitomae, ut vulgo inscribuntur, 3 }. vocabantur, vocabantur, epitomata> epitomata Delle quelle dei dei libri libri 136 perioehae liviane 137; in Delle periochae liviane ci mancano mancano quelle 136 e 137; compenso, però, abbiamo due pertocltae periochae del compenso, però, abbiamo due del primo libro, contrassecontrasse gnate rispettivamente comincia dal dal regno di rispettivamente con cui b comincia con a e b, di cui Ani}o perduto il principio. Queste due pertochae periochae Anco Marzio, essendosi essendosi perduto Queste due differiscono per forma; e tutte altre lunghezza e per differiscono fra fra loro loro per lunghezza forma tutte le altre coincidono con b, anzichè con a, la quale per giunta, nei riguardi riguardi per giunta, coincidono con anzichè con nei dello certa predilezione stile, è meno perfetta di b ed ostenta predilezione meno perfetta ostenta una una certa dello stile, per verbali;· per i participi perfetti passivi senza participi per i Sùstantivi verbali, per perfetti passivi copula, sostantivi senza copula, per usati solo nelle proposizioni ec-c; per i perfetti perfetti attivi proposizioni principali attivi usati solo nelle ecc. E' stato pure notato che, quanto al periodare, le pertochae che coinpure periodare, periochae quanto stato notato che coin cidono ampio e più prossimo prossimo esprimersi più ampio cidono con con b hanno hanno un modo modo di esprimersi alla forma narrativa; solo che il loro scopo principale è narrativa; principale quello di scopo loro alla forma solo che dare sommari, o meglio meglio indici, Dunque sommari, dare il riassunto riassunto dei dei singoli libri. libri. Dunque ·non proprie epitomi. epitomi. non vere vere e proprie Quando state scritte scritte queste periochae, è impos imposQuando e da chi siano state sibBe spiegarci perchè perchè una volta siano siano saperlo; piuttosto piuttosto possiamo possiamo spiegarci sibile saperlo; una volta state state attribuite attribuite a Floro. Dicemmo che la tradizione aveva conservato conservato Dicemmo a suo suo tempo che tradizione J)i aveva il tttolo i' aggiunta « epitome epitome de Tito titolo dello scritto scritto di Floro con l'aggiunta

    92 Ltvto è indubbiamente di età età posteriore, posteriore, come aggiunta che », aggiunta Livio >, che è indubbiamente di come già è ammissibile che per l'affinità dell'argomento fu osservato. Ora dell'argomento fu osservato. Ora è ammissibile che l'affinità omnium si siano potuti stesso autore autore dei dei Bellorum potuti attribuire si siano attribuire allo allo stesso Bellorum omnium anche questi indici o periochae dei libri libri DCC annorum ttbrt duo, duo, periochae D CC annorum libri anche indici o dei liviani. E il Iahn a questo proposito, dopo aver detto che « Floro adproposito, dopo liviani. E il Iahn a aver detto che « Floro ad scriptae sunt (periochae), quia eius epitomae ut cognati arg'umenti scriptae (periochae), quia cognati argumenti sunt eius ut >, afferma si premettevano premettevano libello coniungi solebant », coniungi solebant periochae si libello afferma che che le le periochae agli stessi dei lettori, lettori', così così come come èè risa risastessi libri libri di di Livio, per comodità comodità dei puto che ai. loro lo'ro scritti scritti una una specie specie che Plinio Plinio e e Gellio Gellio premettevano ai d'indice dei si saranno saranno potute aggiungere aggiungere capitoli. Vero d'indice dei vari vari capitoli. Vero è è che che si anche riassunto di probabile che che in in fine, come anche in in fine, come riassunto di ciascun ciascun libro. libro. E' E' probabile séguiio, nd Romani amore dei o séguito, quando si compendi o si manifestò manifestò nei Romani l' l' amore dei compendi delle opere abbrevia te, le sta te scritte scritte aa parte, parte, abbreviate, periocha e o delle le pertochae o siano siano state ovvero si siano stesso genere, special specialcongiunte ad ovvero si siano congiunte ad altri altri libri libri dello dello stesso mente a quelli di Floro; e così ci spieghiamo perché nel mente a di Floro; e così ci spieghiamo perchè nel codice codice Nazariano, nel vengano subito subito dopo Nazariano, nel Guelferbitano dopo Floro Guelferbitano ee in in altri altri vengano Floro ee gli siano attribuite. siano anzi anzi attribuite. posAnche lo scopo scopo di di esse periochae, non Anche per ciò ciò che che concerne concerne lo esse perio.chae, non pos giosiamo dire nulla· di certo. Che l' anonimo autore abbia voluto gio siamo nulla di certo. Che l'anonimo autore abbia vare al lettore, poneadogli :,\Ott' occhio, in forma conci-sa e sintelettore, sott'occhio, ponendogli vare al in forma concisa e sinte tica, di ogni probabile; com'è com'è tica, gli argomenti argomenti di ogni singolo libro libro liviano, èè probabile, altresì probabile e l'ipotesi è stata già fatta dal Iahn -che si probabile ipotesi già altresì e l' è stata fatta dal Iahn che si sia proposto di secondare l'indirizzo rettorico, allora prevalente rettorico, prevalente proposto sia di secondare l'indirizzo allora nelle scuole. si sarebbe sarebbe raggiunto raggiunto Veramente, questo secondo scopo si nelle scuole. Veramente, secondo scopo dopo, per altra mano, tenuto conto delle non poche interpolainterpola dopo, e poche e altra conto delle zioni che inquinano il testo delle periochae, mentre la loro inquinano periochae, zioni che il testo delle mentre la loro rarattecaratte ristica essenziale è la narrazione degli avvenimenti strani ee ristica essenziale è la narrazione avvenimenti più strani meravigliosi. epitomi, nel senso meravigliosi. Comun·que, periocha e non Comunque, le le periocltae. non sono sono epitomi, nel senso vero della se ne ò stato stato perchè perché parola; e menzione, è vero della parola; e se ne abbiamo abbiamo fatto fatto menziono, studio su epitomatori liviani, liviani, non non si si dovesse dovesse ci éè parso che ci che in in uno uno studio su gli epitomatori tralasciare quello che che si si potrebbe definire definire un un informe tralasciare informe o o rmlimenrudimen 4 ). tale di compendio compendio º. tale tentativo tentativo di T. Livi librorum ab condita si possono possono ravperiochae librorum Le T. Livi periochae ab urbe urbe condita rav vicinare Sidonio Apollinare, il il quale quale periochae metriche vicinare alle periochae metriche di Sidonio premise argomenti alle alle commedie commedie di Terenzio. E si premise in in verso verso gli argomenti di Terenzio. E si possono anche paragonare alle alle pertochae dell' Iliade ee dell'Odissea dell'Odissea periochae dell'Iliade possono anche paragonare che vanno sotto il nome di Ausonio. codice Leggiamo, infatti, infatti, nel codice Ausonio. Leggiamo, Harleianus 2613 (fol. Ul): « Periocha Homerica Iliadis ab Ausonio», Harleianus 2613 (fol. 19): « Periocha Homerica Iliadis ab e aa fol. fol. 26 26: : e« incipit periocha così periocha 01lyssiae Odyssiae ab Ausonio>. e Ausonio ». L'autore L'autore così dice nella sua introduzione: « breviter et in epitomae speciem belli epitomae speciem nella introduzione: « breviter Troiani causarn, annis superioribus 1rnperioribus ac acapparatus quaeque annis causam, originis, apparatus ciderunt, >.Dell'autenticità o meno di questo scritto ciderunt, retexemus retexemus ». Dell'autenticità o meno di scritto si è molto discusso tra' critici. Messo in dubbio dal Peiper, elle vorPeiper, è molto discusso tra critici. Messo dubbio dal che vor rebbe attribuirlo a Fulgenzio, e negato senz'altro ad Ausonio dallo Fulgenzio, attribuirlo a e senz'altro Schenkl, che difende difende ee rafforza nuove prove tesi del del Peiper; Peiper; Schenkl, prove la tesi rafforza con nuove



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    esso ha avuto sostenitore in F. Marx, :Marx, ilii quale trova trova molti molti esso ha avuto un un caldo caldo sostenitore in F. periocha Homerica e la Mosella Da raffronti tra lo stile della raffronti tra lo stile della periocha Homerica e la Mosella.. .Da è venuto alla conclusione che queste pretese coinultimo il Brandes ultimo il Brandes è venuto alla conclusione che coin cidenze di stile affatto, ma che vi sono al al contrario contrario stile non esistono affatto, vi sono di Ausonio, A'.usonio, ma ma molte lo scritto scritto non non èè di differenze, e molte e e notevoli notevoli differen~e, e però lo di un suo scolare, se non piuttosto di qualche suo parente. di un suo scolare, se non piuttosto di qualche suo parente.

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    CAPO X. CAPO

    Trogo Pompeo Pompeo e epitomatore Giustino. e il il suo suo epitomatore Giustino. Questo capitolo esteso degli altri, ee perchè perché dell'epi dell'epicapitolo sarà degli altri, Questo sarà più esteso tome delle Histor·tae Philippicae mette conto in· verità di discorPhilippica Historiae e in verità discor rere più ampiamente, e perchè mi trovo di avere arrecato un perchè rere e mi trovo di avere arrecato un qualche all'argomento, avendone fatto ogget.to di varie qualche contributo all'argomento, contributo avendone fatto oggetto di varie mie ricerche. ricerche. E che Giustino Giustino ridusse Pompeo, che E si si ba.di: badi: l'originale l' originale di di Trogo Pompeo, ridusse aa compendio, èè andato malauguratamente perduto, ee solo solo ci ci rimalauguratamente perduto, compendio, andato mane epitomatore lasciò lasciò intatta, intatta, nel nel l'epitomatore mane l'orazione l'orazione di di Mitridate Mitridate che che l' libro vedremo in in sèguito, sèguito, Trogo XXXVIII, 4-7, pare, come 4-7, e libro XXXVIII, e che che pare, come vedremo abbia voluto voluto scrivere scrivere secondo le norme dell'indiriz,.o dell'indirizzo rettorico. rettorico. Ma Ma ci rifà se delle Ili:stortae Philippicae, ci parte se nulla nulla più ci ci resta resta delle Historiae Phtlipptcae, rifà in in parte sulla falsariga falsariga dell' originale, della perdita il compendio condotto della perdita il compendio condotto sulla dell' originale, sia distribuzione della della materia, sia quello che riguarda ,la materia, sia sia per quello che riguarda la distribuzione il colorito colorito dello dello stile. stile. No Noanche - il probabile - per il il che èè molto molto probabile tevole èè poi la la prefazione Giustino, dove dove si si accenna accenna ai ai critel'i prefazione di Giustino, criteri seguiti; traspare seguiti; ee anche qua ee là, nell'epitome, traspare l'intonazione nell'epitome, l'intonazione o o fisonomia sicché aa tra verso la la riduzione riduzione dell' epitomafisonomia del del testo: testo: sicchè traverso dell' epitoma . tore di pervenire pervenire alla visione ee compren comprentore non non riuscirà riuscirà malagevole di alla visione sione dell'opera di Trogo, la quale doveva essere voluminosa se ilil dell'opera doveva voluminosa se compendio abbraccia 44 libri, e dove:va avere la sua importanza, libri, compendio abbraccia 44 e doveva avere la sua importanza, se parole di lode ee se se un uomo uomo come se gli antichi antichi la ricordano ricordano con parole Giustino si sobbarca all'ingrato 11!,voro di compendiarla. ingrato compendiarla. Giustino all' lavoro Trogo Pompeo, della Gallia Gallia Narbonense (Giustino, Pompeo, oriundo (Giustino, oriundo della Narbonense XLIII, 5, 11, XLIII, che lo stesso accennava ne)l' ultimo Trogo 11, ricorda ricorda lo nell' ultimo e in postrem,o libro Trogus libro alla sua discendenza dai Voconzii: Trogus postremo libro alla sua discendenza dai Voconzii: « in libro maiores Vocontiis originem d ucere .... dici t ... »), »), fu fu contem contemoriginem ducere.... maiores suos suos a a Vocontiis dicit... è noto che poraneo di Livio. Della sua vita nulla sappiamo, mentre sappiamo, di Livio. Della sua vita nulla mentre è noto che l'avo suo partecipò con Pompeo alla guerra Sertoriana, e s'ebbe partecipò guerra Sertoriana, Pompeo l' avo e s'ebbe con Cesare Cesare da lui la cittadinanza cittadinanza romana ;; ee che il padre militò con e epi epinella Gallia, ottenendone, come c'informa Giustino (loc. cit.), nella come c'informa Giustino (loc. « stularumque Jegationum, simul et anuli curaro». Il figlio si stularumque et legationum, figlio et simul et anuli curam ». Il si occupò di zoologia, e forse anche di botanica ; ma non .fu un riceroccupò zoologia, ; di e forse anche di botanica ma non fu un ricer scienza, come darebbero aa credere catore e un amatore èredere i catore amatore della scienza,

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    titoli derilibri, sibbene compilatore, in titoli dei dei suoi suoi libri, sibbene un un compilatore, in quanto egli deri vava da Aristotele e probabilmente anche da Teofrasto. Carisio vava da Aristotele e probabilmente anche da Teofrasto. Carisio accanto cita cita di di Trogo un un trattato trattato de de animatibus animalibus ee pone l'autore l'autore accanto « Valgius et Verrius et Trogus de animaaa Valgio ee aa Verrio: Verrio: « et Verrius et de anima > (Gramm. lat. 1 p. 102) ; e più oltre (ibid. p. 137, 91) ha: libns libus » (Gramm. lat. l p. 102); e oltre (ibid. 91) ha « Trogum de animalibus libro X». « Trogum de animalibus libro X ». folia palmarum palmaruth apud Da luogo di 17, 58): Da un un luogo di Plinio Plinio (N. (N. H. H. 17, 58): «« folia Babylonios seri atque ita arborem provenire demiror luogo che che Babylonios seri ita arborem provenire demiror », luogo 2; il Gutschmid volle dedurre ci riporta a Teofrasto {H. pi. 2, riporta pl. 2), 2, 2, ci a Teofrasto (H. il Gutschmid volle dedurre che si fosse anche di botanica, attingendo largaoccupato anche attingendo larga che Trogo si fosse occupato di botanica, mente dallo scolare di Aristote!e. Ma l'opera sua più importante l'opera importante mente dallo scolare di Aristotele. Ma sua era storia universale in 44 44 libri, li,bri, intitolata era una una specie di di storia universale in intitolata Historiae Historiae scrivere una della Ma MaPhilipptcae. Philippicae. Veramente, Veramente, egli voleva voleva scrivere una storia storia della cedonia; ma l' incorniciò per modo nella storia delle altre na; cedonia ma l'incorniciò modo nella storia delle altre na zioni da risultarne quasi e da essere genel'tl.lmente considerata coquasi generalmente zioni da risultarne e da essere considerata co t). Per lui la storia della Macedonia era me una storia universale me una storia universale ). Per lui la storia della Macedonia era la si aggiravano aggiravano le la «storia « storia centrale centrale dell'umanità», dell'umanità », attorno attorno aa cui cui si le vicende fino aa quando non la potenza degli altri non decadde decadde la vicende degli altri paesi ,, fino macedone. la subentra il quale, subentra popolo romacedone. Caduta Caduta la quale, il dominio dominio _del del popolo ro storia centrale dell' u. mano, la èui la « cui storia storia diventa diventa anch'essa anch' essa la « storia centrale dell'u manità.». manità ». vano con con la descrizione descrizione dei dei Le Philippica e COlJlincia Le Htstoriae Historiae PhiÙpptcae cominciavano regni dell'Assiria, de]]a regni dell'Assiria, Persia, ee l'autore, l'autore, trattando della Media Media e e de]]a della Persia, trattando dei Persiani, va modo di parlare Sci ti ee dei dei Persiani, trova parlare anche degli Sciti trovava Greci. Col VII aveva inizio la la storia storia del regno macedone macedone che Col libro VII si fino al libr.o XL; quattro si si parlava parlava dei dei XL; negli protraeva fino negli ultimi si protraeva al libro ultimi quattro Parti (la sola potenza non ancora potuta assoggettare dai Romani, assoggettare dai Romani, Parti (la sola non ancora restituire .ad Auma che peri, Fraate, dovette restituire però nell' 734, sotto Fraate, nell' a. 734, ad Au , gusto ii prigionieri prigionieri ee le insegne latine), delle origini di Roma, latine), delle origini di Roma, le della Spagna ee della Gallia vittoria di Augusto Augusto sui sui Cel Cel: Gallia fino fino alla alla vittoria tiberi. tiberi. È facile vedere, da questo riassunto, scopo precipuo precipuo del delriassunto, che scopo È facile 1 'opera di Trogo Pompeo il narrare· la storia della Macedonia l'opera Pompeo era era il narrare storia Macedonia ee l'epoca l'autore l'epoca dei successori di Alessandro: Alessandro : l' autore lascia lascia relativarelativa mente la storia storia romana, se si a darne darne qualche qualche romana, ee se mente nell'ombra nell'ombra la si limitò limitò a fuggevole notizia, perehè già era stata ampiamente trattata notizia, fu perchè già fuggevole fu era stata trattata di da Philippicae, ad da Tito Tito Livio. Livio. L'intitolò L'intitolò Htstoria,e Historiae Philipptcae, ad imitazione imitazione di è noto, scrisse 50 libri di 4>v.mmxa, dov~ Teopompo quale, come pi)triz%, quale, Teopompo il il come è scrisse 50 libri di dove narrava la Grecia anno aa cui cui si si ar ar362, anno narrava la la storia storia di di tutta tutta la Grecia dal dal 362, restano le Elleniche di Senofonte, fino. alla morte di Filippo, Senofonte, restano le Elleniche di fino alla morte di titolo stesso stesso dell'opera dell'opera éè una una nel Teopompo il nel 336. 336. E E come come per Teopompo il titolo è divenuto il centro bella trovata,_ volendosi intendere che Filippo trovata, bella volendosi intendere che è divenuto il centro del gravitano città, compresa Atene, Atene, gravitano del mondo mondo greco, e e che che tutte tutte le le città, Historiae Philtpptcae attorno a lui; così per Pompeo le lui; Philippicae per Trogo Pompeo attorno a così le Historiae vogliono acquistata dal dal regno di di parte preponderante acquistata vogliono denotare denotare la la parte

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    Macedonia nella fino aa che che Roma dominatrice popoli, fino Macedonia nella storia storia dei dei popoli, Roma dominatrice non anche quello stato stato ee pose così fine aa un'epoca un'epoca di di non inghiottì anche così fine grandezza grandezza ee splendore. splendore. Non stato originale. Che Che anzi anzi si si sembra, però, che Non sembra, che Trogo sia sia stato eè portati a credere che come per i suoi scritti di geologia attinse portati a credere che come i suoi scritti di geologia attinse largamente anche per le le Historiae Philippica e largamente da da Aristotele, così così anche Historiae Phìlippicae dovette avere presente un modello greco. greco. dovette avere un modello qui il in rassegna le le varie varie opinioni dei dei Non Non e è il caso caso di di passare in critici che si accinsero accinsero dottamente · alla ricerca critici ricerca delle fonti di Trogo. Piuttosto avvertire che sono pochi pochi quelli ii quali Piuttosto è è bene bene avvertire che non non sono credono che Trogo Pompeo prese dallo storico Timagene, e che se Timagene, Pompeo credono che dallo storico e che se si notano coincidenze e raffronti con Dinone, Et'oro, Teopompo, Eforo, Dinone, Teopompo, si notano coincidenze e raffronti con Timeo, Filarco, coincidenze ee raffronti esistevano Filarco, Polibio, queste coincidenze raffronti esistevano già nell'opera presente. nell'opera avuta avuta Il Timagene quale quale fonte autorevole di di Trogo, Il primo che che pensò a a Timagene fonte autorevole il Gutschmid, e la sua tesi non incontrò il favore del Mommsen, fu Gutschmid, Mommsen, fu il e la sua tesi non incontrò il favore del il le negasse qualsiasi qualsiasi fondamento fondamento di di sicurezza, sicurezza, quale però, sebbene il quale sebbene le (ansprechende}. E dopo dopo pure mancò di chiamarla suggestiva pure non (ansprechende). suggestiva non mancò di chiamarla E il seguirono studiosi, chi' di seguirono molti il Gutschmid Gutschmid molti altri altri studiosi, chi c,onfortandone confortandone di nuove prove la nuove prove la tesi tesi e e 'chi chi combattendola. combattendola. Di sa che scrisse un' opera 7tEfil di cui cui ci ci Timagene si un'opera 3xaſ)éoy, di Di Timagene si sa che scrisse tedì ~rxatÀÉ(l)v, Stefano di di Bisanzio (p. 200 200 Westerm.) Westerm.) :: ha ha conservato conservato ilil ricordo ricordo Stefano Bisanzio (p. Mtì..urxt, 1:6ì..tp.ot, Ttµrxyév7Jç 1tprotcp Ma non pare Mt),0xt, o[ Tobtegoy Xö) pot, wç TºpixYévms Toſotºp ~rxatì..érov. oi 1tp6tEpov 3xa Aétov. Ma non pare che stata la fonte sappiamo da da quest'opera sia che quest'opera sia stata fonte di Trogo. Invece Invece sappiamo 23, 4) che Timagene fu anche scrittore di storie storie Seneca che Timagene anche scrittore Seneca (de (de tra ira 3, 23, (historiarurrJ, non risparmiò nemscriptor), piuttosto piuttosto maledico, risparmiò nem maledico, e non (historiarum scrtptor), il dittatore meno Cesare e la sua famiglia, tanto che più d'una volta meno Cesare sua tanto che d'una volta dittatore dovette richiamarlo castigatezza di lin linmaggiore castigatezza perchè usasse dovette richiamarlo perché usasse maggiore guaggio. egli bruciò le storie dove narra va le ·imprese guaggio. Inoltre imprese di Inoltre bruciò storie dove narrava « historias postea quas scripserat, recitavit (et Cesare Augusto: Augusto scripserat, poste Cesare historias recitavit (et combussit) et libros acta Caesaris Augusti continentis in ignem ignem combussit) acta Caesaris continentis 75), sarebbe sarebbe nato nato molto molto tempo posuit >. Secondo posuit (X, 1, 75), Secondo Quintiliano Quintiliano ,x, dopo Clitarco e avrebbe dato un notevole impulso agli studi studi dopo impulso Clitarco avrebbe dato notevole storici che fino allora giacevano negletti: e longo post intervallo giacevano negletti longo post fino temporis est ipso intertemporis natus Timagenes vel ipso probabilis, quod quod inter natus Timagenes vel hoc hoc est >. Si missam historias scribendi industriam nova laude reparavit reparavit missam historias scribendi industriam nova laude é voluto argomentare che Timagene abbia scritto una storia argomentare Timagene voluto abbia scritto storia inti• inti tolata fotof)tlXt cl>tÀt1tmx.rxl, la quale sarebbe stata poi sfruttata pi)ttizzi, quale atopizi poi tolata sarebbe stata sfruttata da Trogo; ma antica. Tima TimaTrogo; ma ciò ciò non non risulta risulta da nessuna nessuna testimonianza testimonianza antica. gene era venne a Roma sotto Pompeo; Pompeo; si era nativo nativo di Alessandria Alessandria e venne Roma sotto libri ; occupò geografia e scrisse zam; &rxì.."tt'Yl~ occupò di geografia scrisse un periplo 1ti0'1J~ 82) ttg in 5 libri; compose probabilmente anche un'opera sui Galli, Galli, come come c' informa probabilmente anche un'opera sui compose il pseudo-Plutarco (de fluviis, fluviis, 6, 3), 3), e attese attese soprattutto soprattutto a racco raccopseudo-Plutarco (de gliere, Marcelgliere, con grande di!igenza, diligenza, come come rileviamo da Ammiano Marcel lino ea quae diu sunt ignorata.... ignorata ..•. ex ex multiplicibus libris libris >. Oralino e «ea diu sunt Ora

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    zfo aYer deplorato càttin abitudine abitudine deplorato la cattiva (epist. 1, dopo aver 15), dopo 1, 10, J5), zio (epist. dQll' imitazione, per come Ennio lodi dell'imitazione, per cui cui se un un poeta come Ennio celebra. celebra le lodi a chi non conosca tiel vino e vieta di poter fare di bei versi poter fare del vino vieta bei versi chi non conosce ì « Bacchi munera •, tutti vogliono sbevazzare fino ubriacarsi, Bacchi munera tutti sbevazzare fino ad ad ubriacarsi, nella speranza di divenire anch' essi insigni cultori nella divenire anch'essi cultori deUe delle Muse, vere ... Nocturno diurno>, onde putere diurno mero, putere onde « non non cessa cessavere... Nocturno certare certare mero, ci ricòrda il caso toccato a un certo Iarbita, della Mauritania., Iarbita, Mauritania, ricorda caso toccato un certo della 1 mo dappoco solo di nome imitare, . uo quale, volendo uomo dappoco e conosciuto conosciuto solo nome il quale, volendo imitare, sales di Timagene, e contraffarne mordurante un banchetto, i Timagene, banchetto, durante un contraffarne la mor ~acità, sforzo e fini miseramente : dacità, scoppiò scoppiò dallo dallo sforzo finì miseramente rupit Iarbitam aemula lingua, rupit Iarbitam Timagenis aemula duro studet urbanus tenditque disertus haberi. dum studet urbanus tenditoue disertus haberi. in

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    Era Timagene, di que&to dunque nota questo Era dunque nota a Roma Roma la dicacttas dicacitas di Timagene, e ex captivo coco lecticarius, ex lecticario usque in incaptivo cocus, lecticarius, usque cocus, ~x lecticario in ex coco

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    Livio e le cui vedute dovevano do-Yevanona turalmeilte ferire ferir.e il suo suo amore amol'e naturalmente di patria. Ora. un' eco di. questa ostilità. odisposiz~onè d' animo di patria. Ora un'eco di ostilità o disposizione d'animo é datò di cogliere poco benevola verso di Roma e le sue conquiste, poco benevola verso di Roma e le sue conquiste, è dato di quale molto probabilmente l'avrà l'avrà derivata nell'opera nell'opera di di Trogo ~), il quale molto probabilmente derivata da Timagene. Timagene. da Comunque che fonte fonte principale delle principale delle Comunque sia sia però, anche anche ritenendo ritenendo che 3 ), Htsto1•iae Phtltppicae è Timagene non si può negare che Philippicae Timagene negare può Historiae non che Trogo abbia seguito altre secondarie. E lo Gutschmid seguito altre fonti secondarie. stesso Gutschmid abbia non potè non ammettere che nei due libri delle delle storie storie Trogo Troiio non non ammettere che nei due primi libri attinse da più fonti. Che anzi qualcuna di non doveva neanchil qualcuna queste fonti. Che anzi non doveva neanche attinse avrà preso preso indiret indiret~ più esser tempi di Trogo, ed egli avrà esser conosciuta conosciuta ai tempi tamente da Dinone o da qualche altro storico, come Timeo, Filarco qualche storico, Timeo, Dinone altro come Filarco tamente VII-IX, do dos , ecc. gran parte libri VII-IX, parte del ecc. Così Così gran del materiale materiale contenuto contenuto nei nei libri ve si accenna accenna alle imprese di Filippo, è tolta tolta dallo dallo storico storico Diodoro; Diodoro; ve alle imprese la descrizione. collerico di Alessandro, Alessandro, impetuoso e collerico descrizione del del carattere carattere impetuoso il quale quale dimenticava dimenticava così così la sobrietà sobrietà del del c9stume costume macedone macedone e la gentilezza greca, coincide elle gentilezza dell'educazione dell'educazione greca, coincide con con Plutarco, più che con tenuta da Demetrio cospetto Diodoro; l'orazione con Arriano Arriano o Diodoro; Demetrio al cospetto l'orazione tenuta di Filippo, quantunque faccia parola, parola, ricorda ricorda quella que!}a quantunque Polibio Polibio non non ne faccia pronunziata che ci ha conservata pronunziata da Dario punto di morti, morte, e che Dario sul sul punto ha conservata Arriano sotto gli occhi esempi di virtù virtù e d'infamia, d' infamia, Arriano ; l'aver l'aver messo messo sotto occhi esempi ossia l'aver voluto far servire la storia a un fine morale, è una una morale, ossia l'aver servire storia un fine 4 ); l'essersi fermato consuetudine che· risale ad Eforo e a Polibio consuetudine che risale Polibio l'essersi fermato e sugli cx!'tt~ nomi di città città e si sisulle étopoÀorio xitto di costumanze costumanze e di nomi sulle È'tuµoì..oylcxt Phtlopator dato mili, come, ad esempio, sull'origine del cognome origine Philopator esempio, sull' cognome sia a Tolomeo fatto di interpretazioni non sia interpretazioni non quantunque Trogo in fatto Tolomeo - quantunque –, molto felice , richiama un uso di Diodoro. Diodoro, molto richiama E così trattiene a preferenza descrizione così,, se Trogo si trattiene preferenza sulla descrizione Il 1-2; 2[7-3; del sito e delle abitudini dei popoli della Scizia (cfr. 1-2; li! del sito delle abitudini dei popoli della Scizia (cfr. III 217-3; al fatto che con Pvsidonio erano tornati IV, 1 ecc.), ecc.), ciò é dovuto dovuto fatto con Posidonio erano tornati in 5 ). E lo stesso si può può dire della della descri descrionore gli studi geografici onore studi 'loci munimentum ', co~e pure di del zione di_ Delfi e del pure quella zione Delfi del “loci munimentum come del monte Erico. Nè è da credere che si sia valso pel Trogo primo pel monte Erico. Nè credere che sia valso della affec della descrizione descrizione come mezzo mezzo per commuovere commuovere gli animi e affec• tuum causa>, chè già altri altri scrittori scrittori prima di lui tu um ea:citanàorum eaccitandorum causa ave..-ano non garbasse garbasse a Polibio. Polibio. quantunque ciò non stesso, quantunque avevano fatto fatto lo _s_tesso, esalta la maniera quando tratta Inoltre Trogo, quando tratta degli Sciti, ne esalta maniera di vivere semplice quasi come come modello frugale, e li proponesemplice e frugale, propone quasi Vivere modello di « atqu13 utinam reliquia castigatezza dice: castigatezza e di probità, probità, là dove atque dove dice: utinam reliquis mortalibus similis modera tio abstinentiaque alieni foret • (Il. 11). abstinentiaque mortalibus similis moderatio alieni foret (I1. 2, 11). Ma questo modo di ritrarre additarla popolo e di additarla Ma modo ritrarre la vita di un popolo quale modello solo di Trogo; Trogo; chè chè già prima Eforo virtù, non quale modello di virtù, non è solo aveva stesso modo proponendoli quale qual& aveva descritto descritto allo stesso modo gli Sciti, proponendoli Mp~ityµcx. ~imilmente dove inculca. l' osservanza della r.., Trogo tap&òerſua. E similmente dove inculca l'osservanza della re ligione e accenna. dei e al loro influsso accenna al potere degli dei influsso sugli avn• avve

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    nimentì anche in in questo questo era preceduto da da altri. altri. Ne Né umani, anche nimenti umani, era stato stato preceduto consegue che quanilo scrisse le sue storie, ebbe innanzi parecchie consegue che quando scrisse le sue storie, ebbe innanzi parecchie fonti, e dove largamente. quali tutte fonti, dalle dalle qu:ili tutte attinse attinse dove dove più e dove meno meno largamente. é già detto era colore L' opera di Trogo lo si L' di lo si è detto era colore rhetortco rhetorico tendenza a muovere gli affetti con le descrizioni descriZioni troppo tmbuta, imbuta, ee la troppo la tendenza a muovere affetti con le è appunto uno dei canoni dell'indirizzo vivaci o -troppo patetiche, patetiche, è appunto uno dei canoni dell'indirizzo vivaci o troppo destare nell'animo nell'animo dei dei rettorico. noto, si proponeva di rettorico. Il Il quale, é è noto, si proponeva di destare lettori sentimenti di compassione, di spavento, di meraviglia ecc.: meraviglia compassione, spavento, lettori sentimenti di di di ecc.: qio~ç, Trogo abbiamo abbiamo visto sj attiene attiene coé)so;, b.1tÀ71çt;; 3; e pi3og, ÉÀeo;, éxt) e visto che che vi vi si co stantemente. sa disporre da dare dare loro loro una disporre cosi stantemente. Dippiù egli sa così ii fatti fatti da una evidenza drammatica; ; ee questa tendenza ten1lenza alla alla drammaticità, drammaticità, evidenza quasi drammatica fa crescere sempre piu il nostro interesse e la aspetche più che fa crescere il nostro interesse e la nostra nostra aspet tazione, come sorpresi in un' ansia che si fa sempre sorpresi tazione, tenendoci sempre tenendoci come in un'ansia che si fa maggiore anche racconto, èé anche maggiore a a misura misura che che aumenta aumenta l'intensità l'intensità del del racconto, é la descriessa dovuta ali' influsso rettorico. Una bella prova ne prova essa dovuta all'influsso rettorico. Una bella ne è la descri Cassandrea per zione dell' opptdum oppidum di per parte parte di conquista dell' zione della della conquista di Cassandrea di Tolomeo: di amare amare la chiede sorella, la dapprima Tolomeo fingendo di Tolomeo: dapprima Tolomeo fingendo la sorella, la chiede in disegni del fratello ee si si isposa ; ma ma Arsinoe Arsinoe conosce conosce ii cattivi cattivi disegni del fratello in isposa; di persuaderla promettendo ai ai figli la la rifiuta. Egli allora persuaderla promettendo rifiuta. Egli allora cerca cerca di partecipazione comincia ad ad essere partecipazione al trono, ee Arsinoe incerta, al trono, Arsinoe comincia essere incerta, ·mentre ultimo vince vince l'amore l'amorè prima si opposta. Da mentre prima si era era decisamente decisamente opposta. Da ultimo dei da Tolomeo.,Il n~l tem temfigli, e quale conduce dei figli, e manda manda Dione Dione da Tolomeo. Il quale conduce Dione Dione nel suo giuramento. giuramento. Arsinoe Arsinoe lieta lieta di di questo questo pio pronunzia il pio di di Giove Giove e e pronunzia il suo giuramento, fratello e, sincere le le sue sue e, ritenendo giuramento, s'incontra s'incontra col col fratello ritenendo sincere promesse, sono celebrate con grande grande ppmpa, e promesse, lo pompa, e lo sposa. Le Le nozze nozze sono celebrate con il diadema Arsinoe in in• Tolomeo regale. Arsinoe capo della Tolomeo pone sul sul capo della sorella sorella il diadema regale. vita lo sposo ove giunto, Tolomeo depone la maschera, maschera, giunto, Tolomeo sposo a Cassandrea, ove depone la a Cassandrea, occupa figli di di Arsinoe, la quale quale non pocittadella, e occupa la la cittadella, e ucçide uccide ii figli non po tendo morire con la propria prole, se ne va in esilio. tendo morire con la propria prole, se ne va in esilio. Ancora un esempio:_ esempio: questo frat fratAlessandro Gordiano, e Alessandro ha già sciolto ilil nodo nodo Gordiano, e in questo tempo gli si annunzia che Dario· muove contro di lui con un forte si annunzia che Dario muove contro di lui con un forte esercito. il Tauro Tauro rapidamente, 500 rapidamente, percorrendo percorrendo 500 esercito. E E allora allora attraversa attraversa il stadii; a Tarso ove, colpito dalla limpidezza delle acque. stadii; arriva acque arriva a del fiume pieno di polvere grondante gettate le armi, pieno Cidno, gettate polvere e fiume Cidno, e tutto tutto grondante _di sudore, vi si tuffa dentro, e le membra si intirizziscono e dentro, gli sudore, di si e le membra si e la voce s' impaccia , per modo che non solo non si nutre ness'impaccia, gli per la voce modo che non solo non si nutre nes suna speranza di salvezza, vede la possibilità di salvezza, ma nemmeno nemmeno si vede medici, aa nome nome Filippo, assicura differire ilil pericolo. Uno Filippo, assicura Uno solo solo dei medici, il innanzi di poterlo salvare; ma di lui si dubita, perché poterlo salvare, dubita, perchè giorno di ma di lui si il Parmenione una lettera ad AlesCappadocia una Parmenione aveva mandato mandato dalla dalla Cappadocia lettera ad Ales sandro guardarsi dal medico medico Filippo, che si si Filippo, che sandro in cui gli diceva diceva di guardarsi era di Dario. E ciò senza che che Par Parcorrompere dall'oro era làsciato lasciato corrompere dall'oro di ciò senza menione Allora questi questi preferì preferl menione sapesse della malattia malattia di Alessandro. Alessandro. Allora affldarsi dubbia fed~ di morte morte sicura; perire di affidarsi alla dubbia fede del medico medico anziché anziché perire





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    ee preso il mostrò la la. lettera lettera aa Filippo, guardandolo in in bicchiere, mostrò Filippo, e il bicchiere, e guardandolo viso mentr' bevve. E quando vide sereno ilil volto volto del d81 leggeva, bevve. viso mentr ei ei lergeva, E quando vide sereno medico, anch•~gli, ee al quarto giorno era medico, si si rasserenò rasserenò anch'egli, al quarto era salvo. salvo. Un delle storie storie di di Trogo èè la la cosiddetta Un altro altro lato lato caratteristico caratteristico delle cosiddetta 1t!pL'ltÉ'teta, la descrizione descrizione dei dei mutamenti di fortuna, fortuna, ee in in gene genetspttétetx, ossia ossia la mutamenti di rale capita inaspett~tamente. gergo teatrale teatrale la la inaspettatamente. In rale di di tutto tutto ciò ciò che che capita In gergo 1tepmÉnta corrisponderebbe aa ciò ciò che che siamo siamo soliti soliti chiamare chiamar~ la la solu solucorrisponderebbe teottétstx zione o, che che iè lo catastrofe. E di zione finale finale del del dramma dramma lo stesso, la la catastrofe. descrizioni di mutamenti di fortuna ve ne sono parecchie in in descrizioni di mutamenti di fortuna ve ne sono parecchie Trogo, perché io stia qui ancora a parlarne. Piuttosto giova· dire perchè io stia ancora a parlarne. Piuttosto giova dire scrittore innesta innesta al al racconto. racconto. qualcosa qualcosa delle delle oraztont orazioni che che lo lo scrittore è da dubitarne; Che siano la più parte inventate, non parte inventate, non è da dubitarne; come Che siano la come non si può non ammettere mutò alcune alcuni non si non ammettere che che Trogo deliberatamente deliberatamente mutò orazioni valga, per tutte, tutte, quella queJla pronunziata pronunziata orazioni riferite riferite da da Polibio: Polibio: valga, e assai ben diversa. da quella da Demetrio a Filippo, che in Polibio da Demetrio a che in Polibio è assai ben diversa da e facile notare che si legge in Anche in questi discorsi Trogo. questi che si in Anche in discorsi è facile notare la la stessa tendenza alla commozione, alla drammaticità, e-soprattutto drammaticità, soprattutto commozione, stessa tendenza alla alla e é una preoccupazione del del aa quell'interesse quell'interesse morale, morale, che che è una costante costante preoccupazione nostro storico. Giacché Trogo si ferma a preferenza a descriverci Trogo preferenza nostro storico. Giacchè si ferma a a descriverci il ritratto di Scipione Africano. Africano. ii costumi; di ciò costumi; e prova di valga il e a a prova ciò valga ritratto di Che poi ami disporre la materia delle sue orazioni rettoricamente, disporre rettoricamente, Che ami la materia delle sue orazioni lo di Mitridate, dove a~bondano ii soliti soliti lo si si può vedere vedere nell'orazione nell'orazione di dove abbondano 'tOOOL, stesse divisìones o partitiones, i medesimi colores in uso partitiones, tótot, le le stesse divisiones o i medesimi colores in uso scuola dei retori. E oltre alle orazioni, potrebbero serpresso la presso potrebbero la scuola dei retori. E oltre alle ser vire episodi, quali ilil confronto confronto esempio anche vire di di esempio anche singoli luoghi od od episodi, tra (che ci ricorda quello tra tra Scipione Scipione ee Filippo ed tra Filippo ed Alessandro Alessandro (che ci ricorda il ritorno AD.nibale di Livio), il distacco di Agatocle dalla sposa., Livio), sposa, Annibale di il distacco di dalla il ritorno stupore degli Ateniesi Ateniesi all'arrivo all'arrivo di di una una di Alcibiade, il il doloroso doloroso stupore triste triste novella novella ecc. Non mi la sua sua opera, opera, occupo del compose la Non mi oc,cupo del tempo in in cui cui Trogo compose sia perche sia anche anche perchè perchè la la notizia notizia. tema,, ee sia perchè ciò esula sia esula dal dal mio mio tema trasmessaci Westminster, secondo secondo cui Trogo trasmessaci dal monaco monaco Matteo di Westminster, avrebbe finito di scriverla scriverla «« Caesare Augusto imperii sui Lium avrebbe LIum a. 99 dopo dopo Cr., notizia che che il il Gutschmid Gutschmid ritiene agente>, agente », ossia ossia l' l'a. ritiene per vera, dubbi ee di vera, ha quantità di ha sollevato sollevato una una quantità di dubbi di controversie. controversie. PiutPiut accennare al disegno dell' opera opera stessa e qui tosto èè bene disegno o piano dell' tosto bene accennare o piano stessa ,; e soccorrono parole del suo epitomatore: epitomatore: l1 soccorrono le le parole del suo (Iustin. graecas et et totius totiuK orbis orbis praef. 1) Pompeius graecas (Iustin. praef. 1) :: e « Trogus Pompeius historias latino sermone composuit, ut, cum nostra graece, graeca historias latino sermone composuit, cum nostra graece, graeca quoque possent: prorsus pronus rem magni corquoque nostra magni et animi et cor nostra lingua legi possent: roborts) adgressus. nam curo plerisque auctopori~ legge: poris (altri legge: plerisque (altri roboris) nam cum aucto ribus singulorum. vel populorum res res gestas scribentibus scribentibus singulorum regum regum vel populorum opus nonne nobis videatur, nonne opus suum Pompeius Hercule& suum ardui ardui laboris laboris videatur, nobis Pompeius Herculea audacia orbem terrarum adgressus videri deb1t, cuiuiil Hbris adgressus debet, orbem terrarum cuius libris omom nium res gestae a-esta.econ• saeculorum, regum, regum, nationum populorumque res nium saeculorum, nationum populorumque con

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Non molto diversamente da Giustino dirà più tardi straniere. Non molto diversamente Giustino dirà tardi il monaco Westminster, studioso monaco Matteo Matteo dì Westminster, studioso dell'epitome dell' epitome delle delle HistoHisto rtae detti Flores Philippicae e raccoglitore historiarum, raccoglitore dei riae Philtpptcae dei cosi così detti Flores histortarum, una miscella, dove miscellanea, htstoria una specie di miscellanea, historia miscella, dove il materiale materiale e preso gran parte pure in gran parte da Giustino. preso pure Giustino. Chrontca Infatti, scrisse i suoi !VlOiChronica Infatti, dopo dopo avere avere aft'ermato affermato che che Trogo scrisse nel in quibus quibus dell'impero di Cesare nel 51° 51° anno anno dell'impero Cesare Augusto, continua: continua: « «in (ehronicis) ad memoriam posteroquasi mundi praeteriti cursum postero (chronicis) quasi mundi praeteriti cursum ad memoriam pare che monaco di Westminster rum reduXiit reduxit».>. Se Se non non che che non non pare che il monaco Westminster .abbia subito storico, , se subito compreso bene scopo ed il piano dello abbia compreso bene lo scopo dello storico dopo ita namque rem publicam et arma arma aggiunge: •«ita namque Romanorum dopo aggiunge: Romanorum rem quae gens illa la te per orbem tel'rarum circumtulit ab initio usque illa late orbem terrarum circumtulit initio usque ad praesens tempus prosequitur eius legeret legeret ad ad con conprosequitur, , ut qui res res eius struendum Romanum imperium virtutem et fortunam discat construendum Romanum imperium virtutem fortunam discat con tendis9e •· Giacche per Matteo di Westminster, Trogo nient'altro Westminster, tendisse Giacchè nient'altro si sarebbe grandezza dello dello proposto se non sarebbe proposto non di mostrare mostrare come come alla grandezza il valore e la fortuna ; mentre, come impero romano contribuissero impero fortuna; mentre, romano contribuissero come toccata solo solo negli ultimi ultimi abbi&mo osservato, osservato, la storia storia romana romana è toccata abbiamo libri, e parte libri, narrazione hanno, hanno , invece parte preponderante preponderante nella narrazione invece, , le Philip il titolo di Htstortae vicende del regno di Macedonia, onde regno Macedonia, vicende Historiae PhiliP• onde a.nchè qui soccorre l'osservazione di secondo picae. Infatti, anche picae. Giustino, soccorre l'osservazione secondo dopo avere avere parlato parlato delle delle imprese imprese dei dei Parti Parti cui (XLIII, (XLIII, 1, 1) Trogo, dopo e degli avvenimenti di quasi tutto l'orbe, ritenne somma ingratiingrati quasi l'orbe, avvenimenti tutto ritenne somma tacere di Roma, che era per lui lui una una seconda seconda tudine cittadina tudine cittadina il tacere che era patria; e però però si volse volse a descrivere descrivere gl'inizi gl' inizi dell'impero dell'impero romano romano patria e, naturalmente, naturalmente, toccò toccb pure dell'origine della della città, città, signora signora del del pure dell'origine mondo. mondo. _La storia storia di Trogo, oltre alla alla parte parte narrativa, narrativa, si venne venne anche anche La at:crescendo di alcune alcune digressioni digressioni sulle sulle origini origini e l'antichità l'antichità di quelle accrescendo che di volta in volta si era era avuta avut'a occa occaregioni e di quei ·popoli popoli che sione di nominare. Ciò non pertanto , osserva osserva molto molto a proposito il sione nominare. Ciò non pertanto, Borchardt 7 ), le Historiae erano, sì, una una specie specie di storia storia Philippicae erano, Borchardt”), Historiae Phtlippicae universale, ma ma così co~ì concepita concepita che che le rimanenti sottostavano universale, rimanenti parti sottostavano all'argomento principale; giacchè giacche dagli episodi episodi o digressioni si ri riall'argomento partenza al punto di partenza , e si riannodava cosi il filo torna va sempre punto sempre tornava riannodava così filo stesso Borchardt Borch3:rdt loda loda Trogo Trogo di aver aver sempre sempre pro prointerrotto. E lo stesso interrotto.

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    posto organica del pure in in mezzo a tutto, pure l'immagine organica posto ai ai lettori lettori l'immagine del tutto, mezzo a tanta diversità di avvenimenti narrati•). · tanta diversità di avvenimenti narrati Se troppo vasta vasta e complessa po perchè ·pol'opera era complessa perchè Se non non che che l'opera era troppo tesse essere nelle mani di tutti, e solo pochi .studio11i attendèvano tutti, tesse essere nelle mani solo studiosi attendevano .a una parte preferiva preferiva di leggerla leggerla in lettura, mentre una tale tale lettura, mentre la più parte compendio. Si verificano qui per Trogo le medesime circostanze che compendio. verificano medesime circostanze che vedemmo già verificarsi per Livio : come l' opera voluminosa vedemmo verificarsi per Livio: come l'opera voluminosa del del Patavino non poteva trovare un un gran numero lettori, e di qui Patavino non trovare numero di lettori, libri ab urbe urbe con conla fioritura dei libri epitomi o riduzioni fioritura di tutte tutte le epitomi riduzioni dei dita, quello stesso pubblico stanco e annoiato di leggere, predita, cosi leggere, pre cosi stesso stanco annoiato feriva all'originale di Trogo un riassupto o· compendio, che rigli all'originale compendio, che un riassunto feriva ri sparmiasse la fatica di una lettura tediosa e pesante. E a poco sparmiasse poco a fatica una lettura tediosa fini col sostituirsi all'originale, che si ripoco all'originale, prima poco il compendio compendio finì col sostituirsi che trasse nell'ombra, poi scomparve del tutto. nell'ombra, poi scomparve trasse del tutto. Infatti, qualche accenno isolato di antico antico grammatico, grammatico, Infatti, tranne tranne qualche accenno isolato assocome Servio,• Giunio File.rgirio e qualche altro, regna qualche regna il più asso come Servio, Giunio Filargirio luto silenzio al riguardo. Vero è che a un esame coscienzioso riguardo. più luto silenzio Vero che un esame coscienzioso tracce d'imitazione d'imitazione di Trogo Pompeo ed attento scorgere tracce Pompeo in attento è dato dato di scorgere Valerio Massimo, Velleio Patercolo, Curzio Rufo, Frontino; ma que qliePatercolo, Massimo, Valerio Velleio Curzio ma sti non lo nominano mai, mentre pure se ne sono Sarebbe pure giovati. sti non nominano mentre sono Sarebbe volessimo argo argoperciò un errore, osserva Schanz 11) , se volessimo grave errore, un grave osserva lo Schanzº), piu letto. letto. Le Le mentare mentare dal dal silenzio silenzio degli scrittori scrittori che che Trogo non non fu più sue storie fato comune altre opere, opere, le quali soggiacquero al fato sue storie soggiacquero comune a tante tante altre anch'esse sa, infatti, infatti, che che andarono andarono perdute perdute le perirono: chi non anch'esse perirono: non sa, storie Messala Corvino Corvino storie di Quinto Dellio, l'amico di Orazio e che Messala chiama va cdesultorem hellorum civilium appunto perchè, perché, volendo volendo chiamava «desultorem bellorum civilium •• appunto provvedere salvezza, passava passava facilmente facilmente dall'uno alprovvedere alla propria propria salvezza, dall'uno al l'altro dei Cassio, da Cassio potenti, da Do}abella Antonio, da l'altro dei potenti, Dolabella a Cassio, Cassio ad Ant.onio, Antonio a Cesare, Cesare , dando dando così una grande grande leggerezza leggerezza e così prova di una incoerenia politica? Chi ignora che di tutta quella serie ignora che incoerenza politica tutta quella serie di nobili >, di cui parla (Ann.- I, 1), i quali ingegni, e decora ingenia ingegni, «decora ingenia», parla Tacito (Ann. ~ gliscente adula tione descrissero l'età di Augusto, prima però che descrissero l'età che «gliscente adulatione >, non si è salvato forse nemmeno il ricordo? Di Giu Giudeterrerentur deterrerentur salvato forse nemmeno lio Marato, di Aquilio di Lucio Arrunzio Nigro, di Bebio Aquilio Nigro, Macro, Bebio Lucio Arrunzio anzi esagerò la ma cl!e guerre puniche Sallustiano, anzi puniche e fu Sallusttano, che narrò narrò le guerre ma.. modello, niera stessa di scrivere ·del suo di Clodio Licino che si niera scrivere del Clodio Licino occupò Romane, di Ottavio Musa che si è voluto identifioccupò di cose Romane, cose Musa identifi catalep. Il , v. 5, e dei dei cui care nel catalep. quel Musa care con con quel Musa che ricorre ricorre nel é detto: (( scripta quidem tua nos multum scritti e della cui' morte scripta quidem scritti della cui morte detto: tua nos multum Otmirabimur historiam », di Ot Raptum et Romanam Romanam flabimus flebimus historiam mirabimur et te Raptum faenerator » e « malus historiographus >, tavio Rusone sebbene « faenerator Rusone , sebbene malus historiographus come pseudo-Acrone, di Lucio Lucio Furnio che che si distinse distinse come lo chiama chiama il pseudo-Acrone, « historiarum che altro ci avanza non il ricordo e elegantia », che historiarum elegantia avanza se non caso di par parqualche scarso e insignificante insignificante frammento frammento? Nè Nè qui é il caso qualche scarso lare di quella funesta persecuzione imperiale contro i « monumenta quella persecuzione imperiale lare funesta contro «monumenta

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    103 103 ela.r.iasimorum • ,' descrittaci descrittaci aa fosche fosche tinte tinte da da Tacito Tacito ingeniorum », clarissimorum inaenìorum trtumvtrt capitales nella vita di Agricola (cap. 2), e per cui dai capitales per (cap. nella vita di e cui dai triumviri oo nocturni infteriva contro autori ee ii loro scritti, gli nocturni s' s'infieriva contro gli stessi stessi autori loro scritti, uni mandandoli barbaramente al supplizio, gli altri bruciandoli nel uni mandandoli barbaramente al altri bruciandoli nel (in comitto ac foro), perchè quelle. cruforo dannti ai cittadini foro davanti ai cittadini (in comitio ac foro), perchè quelle cru deli pubblicità.. Non ancora stupide condanne maggiore pubblicità. deli e e stupide. condanne avessero avessero la la maggiore Non ancora si era ai tempi in cui lo storico poteva dire con accorata rassesi era ai tempi in cui lo storico dire con accorata rasse 1 e dedimus profecto grande patientiae documentum •; gnazione: gnazione: « dedimus profecto grande patientiae documentum »; che chè · la monarchia di Augusto la quale assumeva assai spes~o forme miti la monarchia di la quale assumeva assai spesso forme miti e e tolleranti, ancora tolleranti, non infrenava coscienza, nè ancora infrenava l'altrui l' altrui libertà libertà di coscienza, lamenta Plinio Plinio era di quella apparsa l'ombra quella servttus, servitus, che era apparsa l'ombra bieca bieca di che lamenta e periculosum omne studiorum genus nell'ep. per cui era III, 5, nell'ep. III, per periculosum genus 5, 5, e e cui era « omne studiorum paulo liberius et •· et erectius erectius ». Le per quella stessa invidia invidia storie, dunquo, perirono per quella stessa dunque, di Le storie, di Trogo perirono del tempo che tanti aitri tesori antichi ci contese. tempo del che tanti altri tesori antichi ci contese. Notevole si ebbe ebbe in il primo Notevole il il fatto fatto che che come come con con Trogo si in Roma Roma il tentativo di una storia universale, dopo di lui, invece, questo tentauniversale, dopo invece, tentativo di una storia di tenta U Peter si ferma a indagare perché Trogo, tivo non ebbe imitatori. indagare perchè Trogo, tivo non ebbe imitatori. Il Peter si ferma a che mai, non non sfruttato, senza pure fu però essere che pure fu molto molto sfruttato, senza però essere citato citato mai, trovò seguaci. E una delle ragioni principali,.secondo lui, sareb_be principali, seguaci. trovò E una delle secondo sarebbe faquesta che Philippicae, pure pure fa che come come opera d'arte d'arte le le Historiae Historiae Philtppicae, eendo potevano reggere regg·ere al al rettorico, non ogni mezzo cendo largo uso uso di di ogni mezzo rettorico, non potevano paragone del genere che erano ii libri libri di di Livio. Livio. E paragone di di quel modello modello del che erano E d'altra Trogo per le indirette parte, quella quella predilezione predilezione di d'altra parte, di Trogo le orazioni orazioni indirette anche in Giustino, il quale fa fa preod pre oblique, di od oblique, di cui è è fatto fatto cenno cenno anche il quale quam oracedere alle orazioni di Mitridate Mitridate le seguenti seguenti parole: parole: «« quan ora tionem brevita ti huius huius operis operis insedignam duxi, cuius exemplum brevitati tionem dignam cuius exemplum inse rerem, Pompeius Trogus exposuit, e:x.posuit,quoniam quoniam in in Livio Livio rerem, quam obliquam obliquam Pompeius et Sallustio reprehendit, quod conciones directas pro sua oratione et Sallustio reprehendit, quod conciones directas pro sua oratione doveva pia piaoperi suo excesserint >, non inserendo, historiae suo inserendo, historiae modum modum excesserint», non doveva cere agli storici posteriori, che per contO' loro dovevano preferire posteriori, per preferire cere storici che conto loro dovevano 10 ) a qual la maniera maniera liviana e_ e saJlustiana sallustiana di scrivere scrivere le orazioni _º a qualsivoglia altra. altra. Io non so nell'affermazione che so se si debba convenire convenire col col Peter Peter nell'affermazione · Trogo, Qenchè largamente sfruttato, non fu imitato quella sua sua largamente sfruttato, benchè non fu imitato per quella obliqua; e che in ciò appunto risiede la causa tendenza alla oratio obliqua, appunto oratio e risiede causa principale principale del Philippicae non del suo suo tramonto. tramonto. · Certo, le le Histortae Historiae Philtpptcae non possono monumentale di reggere al paragone deil'opera dell'opera monumentale già possono reggere al paragone di Livio-già Livio il parte con con quello dei il loro loro contenuto contenuto coincide coincide solo solo in in piccolissima parte dei e anche per il loro C,!lrattere più di corppilazione libri liviani , per compilazione libri liviani e anche il loro carattere di che comunque, però, però , ne è assai assai dolo dolopropria ricerca che di di vera vera ee propria ricerca ;; comunque, ne è rosa della quale non può può bastare bastare l'epitome l'epitome di di perdita, a quale non rosa la la perdita, a rifarci rifarci della Giustino. · · E che sia cosi, speranza nutrita nutrita dai nostri così, lo mag prova ,la lo prova la speranza nostri maggiorj, soprattutto nell' e-tà. del del Rinascimento, Rinascimenffi, di potere potere quando quando che giori, soprattutto nell'età che

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    104 l04 fosse Troio, Infatti, Aldo Aldo Manuzio Manuzio era era fer fer. l'originale di fosse ritrovare ritrovare l'originale di Trogo. mamente convinto che il codice delle Hi8tortae Philipptca~ fosse Philippicae mamente convinto che il codice delle Historiae fosse doctum ac ac spectatae speètatae fidei», fideh, ee si si augurava presso un augurava presso un suo suo amico amico « « doctum che presto aa pubblicarlo. che si si decidesse decidesse al al più presto Ma ingenue illusioni illusioni dei dei nostri aspettazione. Oh Ma vana vana fu fu la la sua sua aspettazione. Oh ingenue nostri dotti degli studi studi classici classici risorti risorti Rinascimento, che dotti del del Rinascimento, che nel nel fervore fervore degli di potere ricuperare parte del del a ~ita ricuperare quella parte novella, s'illudevano a vita novella, s'illudevano di patrimonio letterario che era era ormai irrimediabilmente per perpatrimonio letterario antico antico che ormai irrimediabilmente dire peggio, peggio, ilil caso caso occorso occorso duta !! Ed strano, per non duta Ed è è veramente veramente strano, non dire il quale essendosi imbattuto in un mscr. della biaa Wagenseil, Wagenseil, il quale essendosi imbattuto in un mscr. della bi praectpuae magnitudiblioteca Scorialense di grande formato praecipuae magnitudi blioteca Scorialense di grande formato nts - , su Pompeo, ee credendosi credendosi leggerè il nis su cui cui potè leggerè il nome nome di di Trogo Pompeo, già in possesso del codice contenente l'originale delle in possesso del codice contenente l'originale delle Historiae Historiae la gioia: «• Quan Quam ego laetonuncio laeto nuncio exhilarabo exhilarabo Phttipptcae, Philippicae, esclamò esclamò per la •· Ma Ma quando quando viros dabunt evangelia evangelia !! ». doctos, quot et viros doctos, et quanta mihi mihi dabunt l'ebbe aperto, si ricredette subito, e quasi se la prese con la sua sua l'ebbe aperto, si ricredette subito, e quasi se la con la troppo facile credulità, perché al posto di Trogo aveva trovato introppo facile credulità, perchè al posto di aveva trovato in vece l'epitomatore Giustino! E appena occorre di ricordare i prepre l'epitomatore vece Giustino! E occorre di ricordare i Gutschmid riconobbe pel primo essere essere tesi di Trogo, che tesi frammenti frammenti di che il il Gutschmid riconobbe pel ! 1 ). Come nella una falsificazione dovuta a qualche cronista pGlacco qualche polacco una falsificazione dovuta a cronista ". Come nella letterari, contro contro cui cui età detti furta frequenti ii così età antica antica erano erano frequenti così detti furta letterari, il Vecchio (praef. 21), e per cui si spacciava p':lr proinsorge pro per insorge Plinio (praef. spacciava 21), e cui si Plinio il Vecchio prio ciò questo, caratteristico altri, esempio, esempio, questo, ciò che che invece invece era era di di altri, caratteristico di di usurpatio ,, senza che peraltro si avesse i'I pudore ili no noe« alieni usurpatio», peraltro pudore di alieni senza che si avesse il si ricorse ricorse aa un'altra un'altra specie specie di di minare 12); così minare la la fonte fonte U); così più tardi tardi si falsificazione consistente nel presentare come opera antica ciò che presentare falsificazione consistente nel come antica ciò che era S'ingannava così così la la buona buona era invece invece un'artifiziosa un'artifiziosa contraffazione. contraffazione. S'ingannava fede lettori, dando e parvenza parvenza di di antichità antichità alle alle proprie fede dei dei lettori, dando veste veste e non sarei sarei alieno dal dal pensare che che ilil cronista cronista po pofalsificazioni. Ed falsificazioni. Ed io io non lacco, profittando d'animo degli studiosi studiosi del del suo suo tempo, tempo, profittando dello dello stato stato d'animo anelanti scoperta di Trogo , sia sia ricorso ricorso all'ingegnoso all' ingegnoso trucco trucco anelanti alla scoperta di Trogo, l'epitome di dei frammenti di su su ii protogi prologi ee l' epitome di frammenti da da lui messi messi insieme insieme di Giustino. {ides historica di Trogo. Resta qualcosa della Resta ancora ancora aa dire qualcosa della fides historica di {XI, 114), 114), Trogo Trogo èè un un Se prestiamo fede aa Plinio prestiamo fede Plinio il il Vecchio (XI, •« auctot· >; se se aa Flavio Vopisco Vopisco [Prob. [Prob. 2,7 2,7 {2~ 202 auctor severtssimus severissimus »; (2° p. 202 Peter)], è degno degno di di fede, fede, quantunque dal contesto contesto Peter)], non quantunque però dal non sempre è delle parole di Vopisco appaia eh' merita in gran parte di parole appaia egli gran parte Vopisco delle ch' merita di esser creduto. Scrive infatti Vopisco: « Equidem dico neminem scriVopisco creduto. infatti : « dico neminem scri ptorum, ad historiam pertinet, non esse mentitum: mentitum: ptorum, quantum quantum ad historiam pertinet, non aliquid esse prodere quin etiam possum, in quo Livius, in quo Sallustius, in quo quo prodere Livius, Sallustius, possum, quo quo etiam in in in ». (de denique testibus, convincantur Agostino denique Trogus, manifestis testibus, manifestis convincantur ». (de civitate Dei, IV, 6) è piuttosto esitante e non si pronunzia apertaaperta piuttosto pronunzia Dei, civitate 6) è esitante e non si qualibet fide fide rerum mente il Vecchio. Vecchio. Infatti dice: «« qualibet mente come come Plinio Plinio il Infatti dice: rerum vel iste (Iustinus) vel scripserit (nam qua~dam illos fuisse fuisse Trogus scripserit quaedam vel iste (Iustinus) vel (nam illos

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    mentitos, ... >. L'1urtichità, dunq.ue, mentitos, aliae L'antichità, dunque, aliae flde1iores fideliores litterae litterae ostendttnt) ostendunt)...». ftdes/htstortca di Ma se se non ebbe un concetto chiaro della Trogo. non ebbe un concetto chiaro della fides historica di Ma ciò traspare in assoluto dalle testimonianze antiche, antiche, riciò non non traspare in modo modo assoluto dalle testimonianze ri Vecchio che, che, chiamando chiamando mane per noi noi l'autorità l'autorità di di Plinio Plinio il il Vecchio mane sempre per volle indubbiamente accennare aa Trogo «« auctor », volle auctor severtsstmus severissimus >, indubbiamente accennare quello quell'amore della della verità che dove doved'indagine e quello spirito d'indagine e a a quell'amore verità che vano altri scrittori scrittori più oo meno e· distinguerlo dagli altri vano distinguerlo meno superficiali e Plinio allude alla diligenza posta da da Trogo Trogo frettolosi. frettolosi. Vero Vero è è che che qui Plinio allude alla « addit addit morum morum quoque nelle perchè dice: quoque nelle ricerche ricerche sugli animali, perche dice : « adspectus simili severissimus, simili modo modo apud nos nos Trogus, et et ipse auctor auctor severissimus, dubitare della acquos verbis subiciam ... >; »; ma verbis eius eius subiciam... ma vorremmo vorremmo noi noi dubitare della ac curatezza di fatti delle varie varie nell'indagine di curatezza di di Trogo nell'indagine fatti ee avvenimenti avvenimenti delle il merito merito di escittà descrive, quando quando poi poi gli riconosciamo città che che ci ci descrive, riconosciamo il di es studi di di zoologia zoologia?? E pure a sere pure a sere stato« stato « severtsstmus severissimus •» nei nei suoi suoi studi torto lo si nei riguardi della lingua. F. riguardi della pare che rimproveri nei torto mi mi pare che lo si rimproveri F. A. A. Wolf troppo severo (nella prefaz. prefaz. quando ha Wolf èè stato stato troppo severo con con lui lui quando ha detto detto (nella alla Marcell. Berlin, 1802): « prosam prosam orationem orationem et et alla sua sua ediz. ediz. della della Marcell. 1802): « historiam cioè della vit Trogus Pom Pominquinavit historiam simili simili Iabe labe ((cioè della rettorica) rettorica) inquina peius, Theopompo, in in quo quo antiquitas antiquitas scholam peius, pendens maxime maxime a a Theopompo, scholam ». Per il Wolf, Trogo è uno scrittore che lsocratis rhetoris agnovit Isocratis rhetoris agnovit ». Per il Wolf, è uno scrittore che tratta ciò che fece Ovidio Ovidio con con la la poesia, poesia, fece fece retore, ee ciò tratta la la storia storia da da retore, che fece anch'egli tutti ii vizi anch'egli con storia, inquinandola inquinandola di con la la storia, di tutti vizi della della rettorica. rettorica. Ora non è chi non vegga l'esagerazione di un tale apprezzamento. l'esagerazione Ora non è chi non di un tale apprezzamento. E poi, se fosse stato stato propriamente avrebbe certo propriamente tale, tale, non se Trogo fosse non avrebbe certo e da biasimato biasimato l'l' oratio oratio recta recta e l'uso l'uso fattone fattone da Sallustio e da Livio. Livio. quell'elegante ee riuscito m~Siano le Histortae Philippica e quell'elegante pure le Siano pure Historiae Phtltppicae mo saico, piacque al Gutschmid di definirle - etn sauber aussaico, come piacque come al Gutschmid di definirle e in sauber a us gefuhrtes non già di gefithrtes ltfòsath pure ricalcate Mosaik -– ;; siano siano pure ricalcate sulle orme orme non questo oo di quello scrittore, ma di pareçchi scrittori; il certo è4 scrittori; scrittore, parecchi di ma di il certo che anche aa giudicare giurHcare dall'epitome dall'epitome di Giustino, vi dovevano dovevano essere squarci vera llellezza formale scritti in una prosa pura ed od ele elesquarci di pura di vera bellezza formale scritti in una migliori scrit scrit• gante. Non compagnia dei Non per nulla Trogo é è messo messo in in compagnia dei migliori tori accanto agli storici storici di di prim'or prim'ortempo di tori del del tempo di Augusto e e figura accanto dine, Tacito. dine, quali Livio, Sallustio e e Tacito. A antichi grammatici, grammatici, ci ricordano parte le A parte le testjmonianze testimonianze degli antichi ricordano di Giustino. II primi sono sono una una specie specie Trogo ii prologi prologi ee il compendio di il compendio libri, ee li si potrebbe potrebbe dire pre11s'a poco poco di riassunto riassunto di tutti tutti i 44 44 libri, dire press'a Philippicarum », •« pei•iochae •, così le perìocltae perioChae ltt,,;tortai·um periochae historia rum Phtltppicarumcosì come come le od certo tempo anda andaargomenti delle per un od argomenti delle storie storie di di Livio, che che per un certo Ne dovremo dovremo riparlare breve, quando quando rono riparlare tra rono sotto sotto il il nome nome di di Floro. Floro. Ne tra breve, si questi riassunti l'epitome, se se cioè cioè Giu Giurapporti tra questi si dirà dei dei rapportLtra riassunti e e l'epitome, stino si sia strettamente attenuto alla materia ivi abbozzata, ovstino si sia strettamente attenuto alla materia ivi abbozzata, ov il sa• vero l'abbia a suo talento modificata e rifusa. Per ora basti l'abbia talento modificata basti sa ò ignoto: che sia stato proprio Trogo, non pere che l'autore ci che l'autore ci è che sia stato non sembra· ammissibile, e opportunamente sembra amm,issibile, e tanto tanto meno meno Giustino. Giustino. E E stato stato Ol)portunamente



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    osservato parola prologi siinificato di >, prologi nel osservato che che la la parola nel significato di «e riassunto riassunto », e argomento >, corrispondente al ireco 1tsptox~, è un barbarismo, e « argomento », corrispondente al greco spoxi, è un barbarismo, e pt•otogi: « in excessu > (= per che la frase assai frequente in essi per frequente prologi: che la frase assai in essi « in eaccessu » (= àtgresstonem) l'origine greca greca dell'autore; infatti ii Greci digressionem) tradisce tradisce l'origine dell' autore; infatti Greci dicono iv 1tafJEX[lciaEt, ota 1tapEx~cxaEw; ciò che in la tino si dice per ttt• per di dicono è, tapex33 aet, 3:à txpex84aeto; ciò che in latino si dice gresstonem. quasi tutti della stessà lunghezza, tranne ulgressionem. Sono lunghezza, gli quasi Sono tutti della stessa tranne ul timi due, brevissimi. · brevissimi. Ci giunsero in miserevole, perchè perchè deturCi giunsero in uno uno stato stato veramente veramente miserevole, detur pati da una quantità di errori. Li pubblicò pel il Bongars, quantità primo da una di errori. Li il il emendarli; e a tal proposito il quale attese attese con con molta molta cura cura a a emendarli; e a tal proposito giova quant' stesso dice del suo suo lavoro: lavoro: «« ee quibus egli quibus giova ricordare quantº stesso dice del ricordare (prologis) plus stercoris stercoris exhausi, quam olim olim ex ex Augiae stabulis stabulis Her Herexhausi, quam e tam crebra, tam foeda erant in iis vulnera, cules ipse». Infatti crebra, vulnera, ipse cules ». Infatti «tam tam foeda erant in novae eorum vide videlocus non non esset, et mihi mihi desperata eorum novae cicatrici cicatrici ut locus autore indubbiamente non avrà vissuto e eruditis retur salus >. L' retur salus L'autore indubbiamente avrà vissuto eruditis tuttavia, però, però, illis temporibus, queis honesta latinitas vigebat vigebat >; tuttavia, illis temporibus, honesta latinitas ha letto e una qualche utilità ci può venire dai suoi pro qualche Trogo, può ha letto una utilità venire dai suoi protutti allo stesso modo: primo volumtne logt. primo logi. I quali cominciano cominciamo tutti allo stesso modo: volumine ecc. Tal Talcontinentu-r haec; secundo continentazr haec; secundo volumtne volumi ne conttnentu,• continentur haec haec ecc. l'argomento con con la volta, in luogo luogo del pronome haec, haec, è meglio indicato del pronome indicato l'argomento formula specifica di« res gestae •=così del formula più concreta concreta e specifica res gestae»: così il prologo del « octavo volumine continentur res Philippi libro·8° comincia: Philippi gestae libro comincia: octavo volumine continentur res del libro libro 10": 10°: Magni post captam urbem urbem Mothonem Mothonem ecc. ecc. >; e quello del « decimq (altrove, invece, come invece, come decimo volumine volumine continentur continentur Persicae Persicae reu res» (altrove, sost. res: quadranel 41°, l'l'agg. agg. precede il sost. nel prol. del del libro libro 41", res: « uno uno et quadra gensimo conti.nentur res gensimo volumine volumine continentur res Parthicae Parthicae et Bactrianae Bactrianae >, ·menmen secundo et quadragensimo quadragensimo tre tre nel nel prol. del del lib. lib. seguente si ha: ha: « secundo >). volumine continentur continentur Parthicae Parthicae r~s res »). Da sommario sul sul testo dei dei prologi rilevo le seguenti seguenti Da un esame sommario particolarità: particolarità l'l'amore amore per certe frasi, coine: hic origines repetitae: v. prol. repetitae: certe come: lib. .... e poco poco dopo: dopo: ac reperepe repetitae.... lib. Il: II: Hic Hic origines Athenarum Athenarum repctitae titae origines Thessaliae; lib. III: inde repetitae Peloponnensi origines Thessaliae; prol. repetitae Peloponnensi titae III: inde frase: dicere excessu, passim); origines ecç.; ecc.; (v. anche anche la frase: dicere in excessu, l'l'uso uso di ut nel senso di quo modo, frase, non non modo, in principio di frase, nel senso retto da nessuna parola e costruito ora col modo ora parola indicativo, retto nessuna costruito col modo col cong.: ut Graecis cum rege paciflcatis bella inter ipsos orta pacificatis cong.: ipsos col Graecis cum bella inter orta III); ut ... sunt (pr. I. V); sint (prol. V); (prol. lib. III); l' uso di certi questi: proelium navale navale factum factum l'uso certi costrutti costrutti come come questi Cnido (sic) , in luogo di navale apud Onidum o Cnidium; (sic), proelium luogo apud Cnido navale Cnidum Cnidium sum e di qualche qualche altro verbo: verbo: (prol. lib. VI); l'ellissi dell'ausiliare sum l'ellissi dell'ausiliare (est o siJ); Byzantii Ut Philippus a Perintho summotus sit); origines Ut Perintho summotus (est summotus Philippus Scythiae Scythiae (sott. repetuntur), repet untur), a cuius obsidione obsidione summotus IX);; bellum bellum intulit intulit (prol. Iib. lib. IX) (cambio di costrutti):.. costrutti): .. la così così detta variatio variatio o inconcinnttas inconcinnitas (cambio

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    qui post fra trem Cyrum victum victum pulsaque pulsaque Cnido Conona. classe classe fratrem Cnido per Conona Lacedaemoniorum bellum. cum Euagora rege CJprio gessit (pro!. Euagora Cyprio gessit (prol. Lacedaemoniorum bellum cum lib. IX); lib. IX); tilios eius certaminibus l'uso ortisque inter l'uso di di is is per alter: alter: ortisque inter filios eius certaminibus Demetrius adiutor alteri adhibitus occiso eo Macedoniae regnum Demetrius adiutor alteri adhibitus occiso eo Macedoniae regnum tenuit (pro!. Jib. XVI) ; XVI); tenuit (prol. lib. cum: : bellum bellum quo quo l'omissione come in preposiz. come l'omissione di di alcune alcune preposiz. in ee .cum e: datis Eumenès Neoptolemum et Crateron occidit (prol. Jib. XIII), Neoptolemum Eumenes et Crateron occidit lib. e: datis Pyrro auxiliis, quibus Tarentum quibus iret iret contra contra Romanos Romanos defensum defensum Tarentum (prol. Jib. XVII);; lib. XVII) bis victo vieto pax (prol. la tendenza brachilogia, come: qui bis la tendenza alla alla brachilogia, come: qui Jib. XXX);· XXX); lib. la predilezione delle forme sincopate dei verbi: occuparant, predilezione occuparant, sincopate la delle forme dei verbi: tractarit, ecc.; · tractarit, occuparit, occuparit, regnarit, regnarit, infestarint infestarint ecc.; unitas corporis l'l'uso uao dell'astratto in luogo del concreto: corporis per luogo dell'astratto in del concreto: unitas .unum corpus, e simili ; simili; corpus, u num e da il· delle parole parole in in modo poetico e il linguaggio poetico e la la collocazione collocazione delle modo da costituire un esametro : In rex Antiochus cognomine Soter Syria cognomine costituire un esametro: In rex Antiochus Soter (prol. lib. rex Mithridates cognomine XXVI); successit cognomine magnus magnus lib. XXVI); successit rex Mithridates che l'unione l'unione di di (pro]. (prol. lib. notare, a proposito, che lib. XLU). XLII). E' E' da da notare, a questo proposito, cognomi ne con spesso nei nei prologi, cognomine l'appellativo di con l'appellativo di persona, ricorre ricorre spesso ond'è aggiungere: cum cum An Anesempi già citati potrebbero aggiungere: ond'è che che agli esempi citati si si potrebbero fili us Arta .A.rtat.iocho Iib. XXXVI); XXXVI); cui cui successit cognomine Sidete tiocho cognomine Sidete (prol. lib. successit filius xerxes cognomine IX); Tigranes cognomine cognomine Deus Deus cognomine Mnemon Xerxes Mnemon (prol. lib. IX); (pro!. (prol. lib. XLII). XLII). quasi tutti tutti ideati idellti Ho che ii p1•ologt prologi sono potuto ancora Ho potuto ancora notare notare che sono quasi ee composti schema: infatti, non solo ognuno ognuno composti secondo secondo un un medesimo medesimo schema: non solo d'essi ma vi vi si accenna quasi sempre con d'essi termina termina quasi con la la morte morte di di un un re, ma si accenna ipse cum cum Belgio Gallorum duce pure origini dei pure alle popoli: « alle origini dei vari· vari popoli: « ipse Gallorum duce · congressus interiit. Ripetitae inde Gallorum origines qui Illyricum Illyricum congressus interiit. Repetitae inde Gallorum occuparunt; Delphis vieti occuparunt ; atque ut ingressi ingressi Graeciam Graeciam Brenno duce Delphis victi >. Inoltre vi si sempre de'letique lib. XXIV) XXIV) ». parla quasi deletique sint quasi sempre sint (prol. lib. Inoltre vi si parla allo uccisioni regni, di espulsioni, di occupazione di allo stesso stesso modo modo di di occupazione di regni, di espulsioni, di uccisioni di re, di sostituzione di capi, di ricupero di troni ecc. E vi ricorre, ricupero di di sostituzione di di ecc. ricor rono vocaboli ed espressioni che non portano affatto l' impronta portano impronta vocaboli ed espressioni che non affatto l' classica, aliquem in amorem, habere seditiones, seditiones, ab classica, come: inligare aliquem amorem, habere come : inligare unita te corporis deduci, transitus 1est ad res Antiochi, transitus corporis Antiochi, deduci, transitus est res transitus unitate bip.e ad res Macedonicas ecc. hinc ad res Macedonicas ecc. E passiamo passiamo ora ora aa Giustino. Di.Giustino meno che che di di Trogo; Trogo; solo solo però pero ci sappiamo ancora Di Giustino sappiamo ancora meno Philip é pervenuta intera l'epitome eh' fece delle Htstortae pervenuta l'epitome egli è intera ch' delle Historiae Philtppicae. lui conosciamo quel tanto che è nella prefazione al suo suo picae. Di prefazione quel Di conosciamo tanto che è compendio. suo vero nome ·era Marco Iuniano così inGiustino, compendio. Il Il vero era Marco così in il codice Laurenziano 66,21; se non che, siccome nel fatti ce lo dà che, 66,21; fatti ce lo dà il codice Laurenziano se non siccome nel Iuniani, éè proba.bile qodice ricorre si sia sia chiamato genitivo ,.Iuntani, probabile che si ricorre il genitivo chiamato I codice

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    Juntanus tempo fu oppure Juntanius. Iunianus oppure Iunia nius. Per Per un un tempo fu confus·o confuso col col martir• martire Giustino, ee la. confu~ione risale al polacco Martino, morto nel 1228, 1228, morto nel la confusione risale al polacco il a Trogo ee al al suo suo epiepi poche inesattezze il quale riferì riferì non non poche inesattezze intorno intorno a spagnuolo ee visse sotto Anto Antotomatore, tomatore, dicendo dicendo che che il il primo era era spagnuolo visse sotto era stato stato scolare scolare di ed era era una una stessa stessa nino nino Pio, e e il il secondo secondo era di Trogo ed il Marttre, che insegnò a persona col filosofo Giustino, detto persona col filosofo detto il Martire, che insegnò a Roma Roma dopo la sua conversione al Cristianesimo, Hotto la predopo la sua conversione al Cristianesimo, e e vi vi morì morì sotto la pre fettura di Giunio Rustico, vittima della sua libertà di parola fettura di Giunio vittima della sua libertà di il che soprattutto del Crescente. Ma che gli attirò attirò gli odi odi soprattutto del cinico cinico Crescente. Ma il polacco Martino non pose mente che Giustino , l' epitomatorepolacco Martino non mente che Giustino, l' epitomatore il autore aveva l'altro, l'altro, latino, mentre martire, autore il martire, mentre aveva scritto scritto in in latino, del À6yo,;; 1tpò,;; ·•·En'Ylvrx,;; e del oiliÀoyo,;; 1tpòç 'looorx!ov Tpucpwva;, oltre a pòg “EX) Tyzg e del 3%).o fog del X&Yog obs 'Iooòxioy To5 pova, oltre a vari altri scritti di carattere apologetico, aveva usato la apologetico, lingua vari altri scritti di carattere aveva usato la ancora attaccato attaccato al al gr.eca poi, in greca !! E E poi, in materia materia di di fede, l'uno l'uno èè ancora paganesimo, lo prova quanto è detto nei libri VI e XXX di Mosè, prova paganesimo, e quanto Mosè, e lo è detto nei libri VI e XXX di di la nuova Israeliti; mentre Giuseppe e professa la di Giuseppe e degli Israeliti; mentre l'altro l'altro professa nuova reli reli gione, seguace della morale cristìana di cui fa l'apologia, e com coml'apologia, gione, è è della morale cristiana di cui fa e e ii costumi perché batte politeismo pagano pagano e batte il il politeismo costumi e e la la filosofia filosofia dei dei Gentili, perchè piena di contradizioni e perché non abbraccia la verità nel suo perchè di contradizioni e non abbraccia la verità nel suo 0 ). insieme insieme º In sia vissuto la fine generale si l'epitomatore sia In generale si crede crede che che l'epitomatore vissuto ver110 verso la fine del secolo i.lifermarsi fermarsi aa discutere secolo II d. d. Cr. Non Non mette neanche conto conto di discutere l'opinione di le mosse mosse da un luogo luogo dell'epitodell'epito di taluni taluni ii quali, pigliando le da un Graeciam etiam et dignitate, dignitate, orbis orbis me (VIII, 4, 7): me (VIII, 7): « « Graeciam etiam nunc, et et viribus et presenza di di quell'avv. quell 'a vv. di tempo argomenterebbero argomenterebbero terrarum », dalla presenza terrarum », di tempo che quando la la sede sede dell'impero dell'impero romano fu trasferita trasferita aa che Giustino Giustino fiorì fiorì quando romano fu in questo caso, non non si si riferisce Costantinopoli. l'avv. nunc, in Costantinopoli. Giacché Giacchè l'avv. riferisce affatto a quella quella di cui egli allora allora si si trovava trovava. affatto all'età all'età di di Giustino, ma ma a di cui aa discorrere! si sarebbe sarebbe dovuto che subito subito dopo dopo discorrere ! Del Del resto resto si dovuto badare badare che ricorre Scrive infatti infatti press'aa poco espressione, press' poco identica. ricorre un'altra un'altra espressione, identica. Scrive facere Thebanos Thebanos Lacedaemoniosque, Lacedaemoniosque, Giustino: potissimum facere Giustino: « « et et haec haec potissimum aemulos •· Chi e antea inter imperantis aemulos». inter se se imperii, nunc nunc Graeciae Graecia e imperantis Chi è che « i.n questo questo tempo tempo che che stiamo stiamo nar narche non non vede vede che che qui nunc nunc vale vale «in rando ? ». rando?•· E nemmeno opinione che vornemmeno è è il caso di accennare accennare all'altra all'altra opinione vor rebbe porre sotto, l'imperatore Teodosio, così così come come altri altri porre Giustino sotto l'imperatore Teodosio, vorrebbe Trogo , ee considerarlo considerarlo perciò quasi quasi vorrebbe farne farne uno uno scolare scolare di di Trogo, un contemporaneo di Augusto! Augusto ! contemporaneo di Io credo prendendo in in esame e!lame lo lo stile ee sia provato, sia prendendo credo di aver aver provato, 1 ''), che è assai verosimile ch'egli º, anche le clausole da lui adoperate clausole da è a. Cr. Or. Infatti visse sotto gli g}i Antonini, Antonini, ee propriamente propriamente tra visse sotto tra il il 130-180 130-180 a. Infatti - ee mi limito per ora alle sole clausole, ché dello stile tratterò clausole, sole chè dello tratterò in gran parte pàrte le clausole clausole séguito séguito - è innegabile che Giustino usò in gran è innegabile migliori, dei migliori scrittori. Così migliori, seguendo migliori seguendo in ciò la tradizione tradizione Così la clausola ditrocaica, la eretico-trocaica, la dicretica., e conosce ditrocaica, cretico-trocaica, dicretica, conosce clausola e





    ; 109 10@ tah·otta 11 eroica oo dattilica, dattilica., quantunque quantunque si si sappia sappia che pure l'eroica talvolta usa usa pure che è noto che col III secolo d. Or. ii pre preCiceroH la sconsiglia. Ora Cicerone la sconsiglia. Ora è noto che col III secolo d. Cr. cetti fatto di di prosa prosa ritmica ritmica oo cetti ee le le norme norme dei dei migliori scrittori scrittori in in fatto numerosa incominciarono ad essere abbandonati; che anzi il Nor Norabbandonati; mumerosa incominciarono ad essere che parere che sotto i Flavii le antiche clausole , den •6 ), èè di denº), parere già di che sotto i Flavii le antiche clausole in in parte cadessero in disuso: e però che Giustino Giustino parte cadessero in disuso: e però bisogna bisogna concludere concludere- che ' non posteriore a non dovette dovette essere essere assai assai posteriore a Troge. Ma vi ha di più : si sa che col III st.>colo si cominciò pure aa più: Ma vi ha di si sa che col III secolo si cominciò pure plurisillabici, come ii evitare, ·fine di propoiizioni, · i vocaboli evitare, in proposizioni, in fine di i vocaboli come pentastllabi altri simili, insieme coi monosillabi e i simili, pentasillabi e bisillabi, e altri insieme coi monosillabi e i perché guasta vano l'armonia del periodo, la cesura troppo per cadere perchè guastavano periodo, per l'armonia del cadere la cesura troppo non solo solo non· vicina ali' ultima mora. Ora in Giustino non all'ultima non mancano mancano le ea;clausole detinerentur, compararetur, compararetur, crtmtnabantur, criminabantur, eac clausole come: come: dettnerentur, monosillabi ee ii bisillabi bisillabi :: pertrentur perirentur ecc., ma ma abbandonano abbandonano altresì altresì ii monosillabi il prova abbastanza abbastanza chiaramente chiaramente che che il nostro il che, aa mio mio avviso, prova il nostro epitomatore secolo. Che Ohe se se poi epitomatore non poi occornon dovette dovette scrivere scrivere nel nel III III secolo. occor 6he èè la la datti dattirono viziosa, che esempi di quella clausola rono in in Giustino Giustino esempi di quella clausola viziosa, lica, dal momento che anche anche Quintiliano, ee lica, nessuna meraviglia, dal nessuna meraviglia, momento che Plinio del II ee II secolo d. Plinio e~li e gli altri altri scrittori scrittori del II secolo d. Or. Cr. ,, qual più qual meno, stesso Cicerone l'usa talvolta, resto, lo meno, l'usarono. l' usarono. Del Del resto, lo stesso Cicerone non non l' usa talvolta, ad scrupolosa diligenza nell'evitarla? ad onta onta dell~ della sua sua scrupolosa nell'evitarla ? E ancora un'altra un'altra prova sostegno della della aggiungere ancora prova aa sostegno bisognerà aggiungere E bisognerà l'età delle tesi Giustino sotto sotto gli Antonini. Antonini. Il secolo èè l'età tesi che che pone Giustino Il III III secolo delle ricorrenti quasi quasi clausole perchè ricorrenti potremmo dire monotone, perchè clausole che che potremmo variazione di ritmo oo di cadenza; mensempre le le stesse, .con con poca variazione di ritmo di cadenza; men da questa unifor unifortre tre io io ho ho potuto constatare constatare che che Giustino Giustino aborre aborre da mità lo stile stile con uscite, variando mità di terminazioni terminazioni od od uscite, variando artisticamente artisticamente lo con vero che che se se Sallustio, Livio Tacito questa oo quell'altra quell'altra clausola. clausola. È È vero Livio ee Tacito non oratorio, gli altri altri scrittori, scrittori, in inregole del non conoscono conoscono le le regole del ritmo oratorio, vece, vi si andarono a mano a mano adattando, e valga, ad esempio, esempio, andarono a a mano adattando, e valga, il lo clas clasquale, sebbene il Bornecque lo il .Breviarium Breviarium di Eutropio, il quale, il Bornecque sifichi tra le opere non metriche, pur tuttavia, come ha felicetuttavia, metriche, tra come felice 17 ), non sfugge ai ai principali canoni mente Capua º), mente dimostrato dimostrato il il Di Di Capua non sfugge canoni è pur vero, vero, d'altra d'altra parte, parte, che sédella della prosa numerosa; numerosa ; ma ma è che in sè guito le leggi del ritmo oratorio si cristallizzarono in una specie specie oratorio cristallizzarono di schema fisso variazione di di tipi tipi oo fisso che non consentiva consentiva ·nessuna variazione forme, per cui parve che la vita stessa della prosa artistica veper parve prosa forme, e e che la stessa della artistica ve nisse a mancare lentamente. Ora in Giustino niente di tutto questo: questo: mancare lentamente. in niente di tutto la 1ua poco importa importa se se conun'opera di artistica, poco sua è è un'opera di elaborazione elaborazione artistica, con dotta sulla falsariga concerne le falsariga del modello modello,, anche per. per ciò che concerne il II secolo d. clausole; può andare tale, non può clausole ; e e come tale, andare oltrn oltre il II secolo d. Cr. E cosi cade pure l'altra ipotesi di coloro i quali vedendo pure ipotesi così l'altra vedendo una certa affinità tra la lingua di Giustino e quella di Apuleio e di di Ter Terquella Apuleio tra la e di e tulliano, •e prospettando l'epitomatore abbia prospettando la possibilità che l'epitomatore abbia mumu stile di Trogo, alterandolo e anche rinnovantato espressamente lo tato di alterandolo e anche rinnovan

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    àolo porre sotto sotto gl'imperatori gl'imperatori Cara Carapunti, lo dolo in in taluni taluni punti, lo vorrebbero vorrebbero porre ealla ed Eliogabalo ! Non dunque al III secolo d. Or., come vorrebCr., dunque calla ed ! Non al IlI secolo d. come vorreb nemmeno al al principio del III, bero Lachmann, e bero ilil Niebuhr Niebuhr e e il il Lachmann, e nemmeno del III, come opina il il quale peraltro ha una frase as~ai signil'lsignifi Norden, quale peraltro opina come il il ha una frase assai cativa velleità di collocare Giustino taglia corto qualsiasi velleità cativa che che taglia corto a a qualsiasi di collocare Giustino la sua troppo estesa estesa nel epitome e1·a secolo, quaD:do quando dice nel IV IV secolo, dice che che la sua epttome era troppo 11 ) , ma al II crediamo di potere assegnare, pei allora º), pei btsogni bisogni di potere assegnare, di allora ma al II crediamo di con l'attività letteraria del nostro nostro epitoepito verosimiglianza, l'attività con molta molta verosimiglianza, letteraria del tu), matore matore º, Quale patria di di Giustino? Anche qui siamo siamo all'oscuro all'oscuro di di qual qualQuale la la patria Giustino? Anche siasi Sorn ' 0 ), muovendo da un lavoro del del Wölfflinº) Wolfflin tt) ee siasi notizia. notizia. Il Il Sornº"), muovendo da un lavoro fu di di origine afri afridel Sittl 12 ), inclinerebbe del Sittlº), inclinerebbe a a credere credere che che Giustino Giustino fu cana. Wolfflin trova trova tracce tracce di di africitas afrtcttas in in Floro, Come, infatti, il cana. Come, il Wölfflin le se non sempre le le origini bar barquali, se molte, attestano poi molte, le quali, non sono sono poi attestano sempre bare dello 1crittore, che per altro si allontanò assai presto dalla bare dello scrittore, che altro si allontanò assai presto dalla a/'t•icitas appare appare soprattutto soprattutto evidente evidente nella patria, patria, e espres questa a/ricitas e que11ta nella espresbarbart barbarorum e in qualche altra simile; così ilil Sittl Sittl sione sione barbari barbarorum e in qualche altra così di/ferenztaxioni sull'esempio del Wolfflhi, si diò a ricercare le sull'esempio del Wölfflin, si die a ricercare le differenziazioni locali lattna, considerando quale sicuro sicuro criterio criterio per lingua latina, locali della della ltngua considerando quale l'a('ricitas l'unione di un soitantivo col di un un riconoscere genitivo riconoscere l'africitas l' unione di un sostantivo col di ·caput in luogo di dux, del cti'minutivo parsinonimo, l'uso di par caput luogo duac, l'uso di in di del diminutivo vulus oo «bambino>, il pleonasmo, pleonasmo, «bambino», il vulus nel nel significato di di «fanciullo• « fanciullo» l'abundantta, ecc. Ora che lo stile di Giustino. sia t_alvolta ampoll'abundantia, ecc. Ora che lo stile di Giustino sia talvolta ampol loso e fiorito, che si adoperi un vocabolo invece di un altr.o, che fiorito, altro, adoperi loso e vocabolo invece di si dia uri atteggiamento studiato e artiflzioso alla espressione con atteggiamento espressione si dia un studiato e artifizioso alla con frequenti paronomasie e altri simili è innegabile, ed io ne bisticci, innegabile, paronomasie e altri simili è ed io ne tratterò di proposito in fine di questo e il Seneproposito capitolo; perciò tratterò di in fine di e il Sene kovic vorrebbe africana. vorrebbe ritenere ritenere Giustino di origine africana. Io d'impugnare affatto affatto la tesi del del Wolfflin Io qui non non intendo intendo d'impugnare la tesi Wölfflin ee il criterio da essi adottato per lo neppure del Sittl; Sittl; solo quella del neppure quella solo il criterio da essi adottato per atudio delle varietà locali della latina e per l'accertamento lingua per studio delle varietà della latina e l'accertamento della non mi abbastanza serio serio provenienza di scrittori, non pare abbastanza della provenienza di alcuni alcuni scrittori, mi pare e fondato. Così, per darne un esempio, é vero che Giustino adopera · per adopera Così, esempio, e fondato. darne un è vero che Giustino caput 9, 6); 6); ma quest'uso quest'uso èè comune comm10 (XII, 9, caput in luogo luogo di dux dua od od homo homo (XII, 46, 6): 6): « (si· anche caput deerat anche a a Livio Livio (V, 46, « Sed Sed corpori valido valido caput deerat »» (si agro, ex ag1·0, 'accenna. dei Romani accenna all'esercito all'esercito dei Romani sbandati sbandati e e convententes convenientes ea ee dei votuntarii ea; Latio riscattare Roma volu ntari i con/'luentes com/luentes ea Latio per riscattare Roma dai Galli: nota pure la metonimia metonimia di di pure qui la compatto Galli: es8rcito esercito forte forte ee compattonota corpus a cui manca va un un duce, duce , caput). caput). E corpus per exercttus-, eacercitus –, ma a mancava E similmente espressioni abbondanti come queste: queste: similmente Giustino adopera espressioni abbondanti come secundus 9); regni a{ternabatur (XXXVI, (XXXVI, (XXXIV, 3, regni mutatio 3,9); secundus favor favor (XXXIV, mutatio alternabatur 4, 1); gloria gloria virente (XLIII, 5, 4) 4) ecc.; ecc.; ma non dice dice forse forse virente (lorere florere (XLIIl, ( Germ. 30) temanche Tacito Tacito: : inttium 30);; ne i mitium tnchOare inchoare (Germ. ne nostris mostris ...•. . tem poribus aetas (Agric. I, 1); proeltum proelium atque XXX, 2) poribus arma (ibid. (ibid .. XXX, 2}' atque arma aetas (Agrtc. Inoltre, se parvulus, .come ie simili? se parvulus, di e« infans tnfans », >, equivalente di simili? Inoltre, come equivalente



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    « puellus >, ricorre XXVIII, «puellus», IX, 7, 13; XXVIII, ricorre spesso in in Giustino, (1, 5, 8; IX, eh~ lo si trova 'nello stesso 3, 9; XXXVII, XXXVII, 1, 4 ecc.), ecc.), è pur Tero vero che trova nello stesso Mere .. I, 1, 89, ha: siinificato presso i .comici. Così Plauto, significato anche 89, anche comici. Così Merc.. ha: « A parvula Iaboribus indurati »; e Andr, 1, 1, 8: indurati»; Andr, parvula aetate Terenzio, aetate laboribus « Qui olim a puero parvulo mihi paedagogus fuerat ». E in questo puero paedagogus Qui olim mihi fuerat senwo Virgilio. Certo parvulus nell'acl'adopera anche parola ·parvulus senso l'adopera anche Virgilio. Certo la parola nell'ac « infans » si trova frequentemente presso cezione di gli scrittori frequentemente presso cezione infans trova scrittori sacri, come siffatto significato si estese altri, e siffatto come Agostino, Arnobio, -e altri, estese anche ma mi sembra sembra eh' anche alle alle lingue romanze; romanze ma non non mi ch' essa essa porti con con comici la conobbero l' usb sè lo stampo dell'africttas, dell'africitas, so già i comici conobbero e se l'usò pure pure Virgilio. stile basato basato su alcune alcune variazioni variazioni Non dunque il criterio Non è dunque criterio dello dello stile bastevole a farci Giustino nativo nativo dellinguistiche locali, 1bastevole linguistiche locali, farci ritenere ritenere Giustino del l'Africa stilistiche, atte atte stregua che peculiarità stilistiche, l'Africa ; alla alla stes1a stessa stregua che certe certe peculiarità a ravvivare vuoi èol rappresentarlo artisticamente, artisticamente, vuoi pensiero e a rappresentarlo ravvivare il pensiero col dare col mirare parole, , vuoi. speciale disposizione disposizione alle dare una una speciale alle parole vuoi col mirare a un un effetto della frase frase e la cadenza de1 pe peparticolare mercè effetto particolare mercè il suono suono della cadenza del l'antitesi, l'iperbole l'iperbole ecc., ecc , riodo, quali l'anafora, l'anafora, l'amplificazione, l'amplificazione, l'antitesi, poco o nulla decidono per la provenienza d' uno scrittore, dal provenienza d'uno scrittore, dal mo• poco nulla decidono per mo gli stessi mezzi si trovano mento che mento che stessi mezzi trovano in una una misura misura identica identica , se altri. E pero arzigogolare sulla sulla non maggiore, presso gli altri. però è inutile non maggiore, inutile arzigogolare aulla sua origine: nè egli ne acèenna nella patria di Giustino e patria Giustino sulla sua accenna nella sua patria di- Trogo e degli an anpure dà notizie della epitome, dove sua epitome, dove pure della patria tenati dello storico, nè antichi ne fanno menzione : « de ipso gli ipso tenati dello storico, nè fanno menzione teuebris versamur versamur semperque semperque • abbreviatore, abbreviatore, wcrive scrive il Wentzel, in tenebris 11 ) >. versabimur versabimurº) • Prima di passare oltre, oltre, giova accennare, sia pure rapidamente, rapidamente, giova accennare, Prima sia pure a certe argomentazioni del Sorn per parare l'obiezione delle poche poche argomentazioni parare certe del delle africitas esistenti nello stile di Giustino. Il Sorn cosi ra• tracce di tracce africitas esistenti nello stile Giustino. Sorn così ra giona; se scarseggiano le tracce di africttas, ciò e dovuto al fatto africitas, scarseggiano giona tracce dovuto che un autore scriveva· in latino latino clas clascompendiando un che Giustino Giustino compendiando autore che che scriveva ai attenne, quanto fu possibile, all'originale; e sico e puro, gli all'originale; puro, più quanto possibile, sico il dialetto d'altra parte si ·sarà industriato di evitare parte africano, d'altra sarà industriato evitare dialetto naturam expellas furca, tamen quantunque aggiunge expellas furca, ggiunge - « quantunque però - a «naturam tamen usque recurret >. recurret Io non lato debole debole parole per per mostrare bisogno di molte non ho bisogno molte parole mostrare il lato si muove delle argomentazioni del Sorn. Ed è propriòvero che Floro proprio argomentazioni delle del Sorn. vero che Floro muove etwas contemporaneo di Trogo Trogo? non etwas freier? e non è forse forse Livio contemporaneo gran parte parte im scrive scrive anche anche il primo in gran im ktassischem klassischem Latein Latein 1 Che Floro sia stato africano, lo ai desume che dalle peculiarità. africano, più peculiarità Che desume dialoio dello nilla prefazione stile, da quanto dice prefazione al dialogo dello stile., dice egli stesso stesso nella Vergtltus giacche riteniamo anche come Vergilius orator an poeta, noi, poeta, giacchè riteniamo anche come si è visto, che i tre Fiori s'identifichino nell'unica persona. dell'epi• dell'epi persona che tre Flori s'identifichino nell'unica tomatore, che fu anche retore tomator!!I, retore e poeta. Philip Perché Giustino ai riTolse compendiare le Histortae Perchè rivolse a compendiare Historiae PhtltP-

    112 112 picae? picae? quali quale scopo raggiungere? E scopo si propose di si prbpose di raggiungere? E qui ci ci serviamo serviamo

    delle parole: : delle stesse stesse sue sue parole e« Horum quattuor (nam tot quadraginta voluminum Horum quattuor et et quadraginta voluminum (nam tot idem idem edidit) per otium, quo in urbe versabamur, cognitione -quaequo edidit) per otium, in urbe versabamur, cognitione quaeque dignissima dignissima excerpsi excerpsi et voluptate cognoscendi voluptate et omissis omissis his, quae nec nec cognoscendi iucunda nec exemplo erant necessaria, breve corpu iucunda nec exemplo erant necessaria, breve veluti veluti florum florum corpusculum admonerengraece didicissent quo admoneren sculum feci, ut ut haberent haberent et et qui gnece didicissent quo 4). tur, tur, et didicissent, quo instruerentur (praef. 4). et qui non non didicissent, instruerentur >» (praef. Dunque, un puro e semplice compendio, gettato alla gettato giù alla Dunque, non puro semplice compendio, non un e rinfusa, Trogo, ma una riduzione sistematica, fatta rinfusa, dell'originale dell'originale di sistematica, di ma una riduzione fatta con artistici, mometodo, secondo con un un certo certo metodo, secondo certi certi intendimenti intendimenti o o fini fini artistici, mo didattici, aa cui Giustino volle rali fatica. Sta rali ee didattici, volle far se1·vire servire la sua fatica. aa vedere promesse ; ma vedere se se egli si si mantenne mantenne sempre fedele fedele alle alle promesse; ma di di questo ci occuperemo particolarmente in séguito. Per noi l' inteparticolarmente séguito. occuperemo ci in Per noi l'inte breve veluti ressante quella dichiarazione corpuscu ressante è è quella dichiarazione del del « «breve veluti florum florum corpuscu», che più che caratterizzare una vera e propria epitome, delum propria più epitome, », lum che che caratterizzare una vera e de estratto o riassunto di tutto ciò che avere noterebbe un potesse noterebbe un estratto o riassunto di tutto ciò che avere un storico che che da particolare interesse punto di un particolare interesse sia sia dal dal punto di vista vista storico da quello stata notata somiglianza tra il morale didattico. È morale o o didattico. È stata notata una una _certa certa somiglianza tra il 1 •). Infatti, Floro proemio di di Aviano proemio di Giustino Giustino ee quelli di di FJoro Floro ee di Aviano º). Floro (praef. «... in brevi quasi (praef. 3) quasi tabella 3) ha: ha: «... in brevi tabella totam totam eius eius (populi Romani) Romani) imaginem nihil ad amplectar, non imaginem amplectar, non nihil ad admirationem admirationem principis populi conlaturus, si pariter pariter atque insemel inseme! universam universam magnitudinem eius conlaturus, si magnitudinem eius >•.• E Aviano (praef. (praef. 20, 20, ed. ed. Froehner): Froehner) : ostendero »... ostendero E Aviano « Habes quo animum animum oblectes, ergo opus, opus, quo oblectes, « Habes er·go ingenium exerceas, sollicitudinem leves leves ingenium exerceas, sollicitudinem ». totumque vivendi ordinem ordinem cautus adgnoscas ». totumque cautus adgnoscas

    Veramente, chi nota nota una una certa certa parentela parentela fra fra' tre tre proemii, se se Veramente, ne 11erve unicamente per provare provare l'l' assunto assunto che che Floro, Aviano Aviano ed ed ne serve unicamente Ampelio vissero tempo dell'imperatore dell'imperatore Antonio Antonio Pio, Pio, mentre mentre Giu GiuAmpelio vissero aJ al tempo

    25 ). Io non nego l'esistino fiori fiorì alquanto alquanto dopo, dopo, sotto sotto Marco Marco Aurelio Aurelio 25). Io non nego l'esi stino stenza di un tale rapporto ; ma piu che vedervi una relazione crorapporto ; più una relazione cro nologica, vi scorgo scorgo invece invece una una reciprocità reciprocità d' d' idee, idee, nel nel senso senso che che i

    tre proemii si si unificano nel concetto còncetto di di un' un'opera, breve di di mole mole opera, breve tre unificano nel ma densa di contenuto, messa insieme dilettare ed ammaeper ma di contenuto, insieme dilettare ed ammae nel fatto fatto ilil breve... breve ... corpusculum corpusculum richiama richiama. ilil brevi b,·evi quasi quast. strare. E strare. E nel tabella, tabella, e l'admonerentur I' admonerentur ee l'instruerentur I' instrue1·entur si riconnettono si riconnettono ali' ingentum eacerceas exe1·ceas ee al al cautus cautus adgnoscas, per per non non parlare parlare di di all'ingenium altri riscontri secondari. Segue Giustino a dire nel suo proemio Segue altri secondari. a nel suo non cognoscendi cognoscendi magis magis eh' egli indirizza l'epitome l'epitome all'amico, «« non ch'egli quam quam emendandi emendandi causa causa>,», ee anche anche «« ut otii mei, mei, cuius et Cato Cato red redputat, dendam operam putat, apud te ratio constaret •· E termina asseoperam apud dendam -constaret ». termina asse ili basta il giudizio giudizio dell' dell' amico, amico , del quale si $Ì servirà rendo che gli rendo

    +

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    liS 113 come testimonio apud posteros, posteros, cum propria diligenza e come testimonio dalia della propria « cum >. eta tionis invidia de~esserit ctationis decesserit ».

    obtre• obtre

    Chi a cui cui l'epitomatore (t?·ànsmittìt) l'epitomatore indirizza quest' amico a Chi sia sia quest'amico indirizza (transmittit) il dato saperlo. Veramente, qualche Veramente, in compendio, non il suo suo compendio, non ci ci è è dato saperlo. in qualche te si A.ntontne; ma ma già il edizione imperator Antonine; dopo ad edizione antica antica .dopo ad te si ha: ha: tmperator il Bongars, esser chiamato chiamato «e Iustini soBongars, che che a a buon buon diritto diritto merita merita di di esser Iustini so

    esisteva affatto affatto nei spitator spitator >, », osser,ò osservò che che questa lezione lezione non non esisteva nei coco dici, ed era perciò da ritenersi un' aggiunta dqvuta ali' errore ed era da ritenersi un'aggiunta dovuta all'errore di di coloro epitomatore con con Giustino Giustino l'epitomatore coloro ii quali confondevano confondevano Giustino Giustino l' si sarebbe tono così così Martire. Infatti, il Martire. Infatti, il primo non non si sarebbe mai mai rivolto rivolto in in tono familiare ali' imperatore, nè per giunta avrebbe chiesto di egli all'imperatore, per giunta familiare nè avrebbe chiesto di e suo compendio. Ve1·0 è che anche Plinio nella· prefamendargli prefa mendargli il il suo compendio. Vero è che anche Plinio nella Vespasiano con famizione parla all'imperatore all'imperatore Vespasiano zione aqa alla N. N. H. H. parla con molta molta fami liarità, 1trx?~'1Jalrx, come dicevano i Greci, e lo chiama ora e Vespaliarità, o Vespa o ta?? maix, come dicevano i e lo chiama ora « imperator »; >; ma ma nel caso di di Giustino siano jucundissime imperator nel caso Giustino siano suo», suo », ora ora e « jucundissime il silenzio dei codici, per non che èè per assai significativo per noi noi assai il silenzio dei non dire dire che sarebbe stata una idea bizzarra quella di voler pretendere che quella pretendere sarebbe stata una idea bizzarra di voler che un un emenàatio. Sicché nesimperatore sobbarcasse alla fatica dell' imperatore si si sobbarcasse alla fatica dell' emendatio. Sicchè nes al ten tensuna dopo l' suna lacuna lacuna dopo l' ad ad te, e e anche anche qui dobbiamo dobbiamo rinunziare rinunziare al Il quale ultimo ci tiene tativo di volere scoprire l'amico di Giustino. scoprire quale tativo di volere l'amico di Giustino. Il ultimo ci tiene frutto molto, pare, aa fat noto che molto, a quanto pare, compendio èè frutto a quanto far noto che il il suo suo compendio se subito subito dopo dopo aggiunge: aggiunge: «e ut ut dell' », se dell' ozio ozio « « quo in in urbe urbe versabatur versabatur >, otii putat, apud apud te conoperam putat, otii mei, cuius cuius et et Cato Cato reddendam reddendam opera:m te ratio ratio con esame questo questo luogo, luogo, che staret •· Non éè qui ilil caso prendere in staret ». caso di di prendere in esame che operam, che che alcuni èè uno uno dei dei vemattssimt vecatissimi per la la presenza di di quell' operam, ravorrebbero addirittura, altri altri invece sostituire con con ra vorrebbero espungere addirittura, invece sostituire tionem, breve distanza la stessa stessa parola. neantionem, pur pur ricorrendo parola. E ricorrendo aa breve distanza la E nean Giustino voglia che chiaro, potendosi potendosi intender~ che il il senso senso n' n' esce esce chiaro, intendere o o che che Giustino ottum, del anche Catone Catone èè d'av d'avinformare suo otium, quale anche informare l'amico l'amico del del suo del quale viso che si debba dare spiegazione, che voglia ragguagliarlo di ragguagliarlo di spiegazione, o o che crede do doquanto suo otium, ee che quanto ha prodotto nel ha prodotto nel suo che anche anche Catone Catone crede opera equivarrebbe equivarrebbe aa versi caso,. opera pubblicare (in versi pubblicare (in questo secondo secondo caso, opus, ee reddere starebbe starebbe per edere). Comunque sia edere). Comunque sia di di ciò, Giustino Giustino il quale doveva essere, come opina èè pago del giudizio dell'amico, dell'amico, il quale doveva del come opina il Wentzel « ipso vel doctiorem vel ordine ampliorem, cuius iudiil Wentzel « ipso vel doctiorem vel ordine ampliorem, cuius iudi cium auctor ta1ìti faceret, ut quid alii hornines de opusculo suo sencium auctor tanti faceret, ut quid alii homines de opusculo suo sen tirent, •; e questo lo metterà. in buona tirent, pro nihilo duceret giudizio duceret »; e lo metterà buona invidia decesserit». decesserit ». Dun Dunluce presso ii posteri, posteri, e« cum luce cum obtrectationis obtrectationis invidia que l'l'epitomatore epitomatore era certo che la pubblicazione del compendio era certo che la pubblicazione del compendio avrebbe ee ne avrebbe avrebbe anzi contemporanei, avrebbe sollevato sollevato rumore rumore tra' tra contemporanei, a meno che l'accenno all' invtdta destato le invidie ee le gelosie, gelosie, a meno l'accenno all'invidia degli obtrectatores non si si voglia ritenere uno dei soliti coluoghi co ritenere uno muni con cui si voleva impressionare l' animo dei lettori, e per cui impressionare lettori, muni con si voleva l'animo dei e Ovidio 15,39) dice Ovidio (Amor. (Amor. I, 15,39) dice:: GALpi, L'Epitome a. L DI• -– L 'E/IÌIOTMnelfa lati1111 nella kttmmua letteraturalatina

    ºI

    Ìl4 114

    Pascitur in in vivis vivis liv.or, fata quiescit, livor, post fata quiescit, Pascitur 'fune suus ex merito quemque tuetur honos; Tunc suus ex merito quemque tuetur honos ;

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    35,3): « suum cuique decus posteritas rependit •· ee Tacito Ta,.cito(A.nn. (Ann. IV, 35,3): « suum cuique decus posteritas rependit». E veniamo alla questione se Giustino Giustino rimase rimase fedele fedele alla proE veniamo alla questione se alla pro « cognitione quaeque dignismessa di riassumere, com' egli dice, dignis quaeque messa di riassumere, com'egli dice, « cognitione sima di trascurare quelle cose« quae nec nec cognoscendi cognoscendi voluptate voluptate sima »• e e di trascurare quelle cose « jucunda necessaria >».•. jucunda nec exemplo erant nec exemplo erant necessaria L' idea riassumere e« cognitione ne 1lignissima cognitione quaeq dignissima »• quaeque L' idea di di voler voler riassumere il quale (Ann. 31) ha: richiama un analogo concetto di Tacito, XIII, 31) analogo richiama un concetto di il (An n. XIII, ha: « ex dignitate populi Romani repertum est, res illustres memoest, dignitate repertum « ex Romani res illustres memo riae qualcosa di di simile simile troviamo troviamo anche anche in riae mandare•· mandare ». E E qualcosa in Ammiano Ammiano Marcellino (XXVI, I). Ora sembra che Giustino abbia (XXVI, Ora sembra che Giustino abbia non non di rado rado Marcellino oltrepassato i limiti limiti e le attribuzioni attribuzioni di un quanto oltrepassato epitomatore, in quanto un epitomatore, lettore, le ha ha molte egli riteneva scarso interesse ch'egli per il lettore, molte cose cose eh' riteneva di scarso interesse per tralasciate senz'altro, e molte.invece le ha ridotte e fors' anche senz'altro, tralasciate molte invece ha ridotte fors'anche corpuscumodificate, adattassero meglio quel ftorum perchè si adattassero modificate, perche meglio a quel florum corpuscu fare. Infatti, se si pone mente tum che pro proposto di fare. era proposto lum che si era mente ai p1•0logi origini logi di Trogo, si vede vede che che l'autore l'autore descriveva descriveva sempre le origini quasi mai mai dei cui si trattava, non ne fa quasi trattava, mentre popoli di cui dei popoli mentre Giustino Giustino non parola. quelle origini di alcuni parola. E se narra popoli, narra narra le origini alcuni popoli, narra proprio quelle fantastico più si prestavano prestavano a che che per il loro loro contenuto contenuto ,favoloso favoloso e fantastico colpire l'immaginazione del lettore. l'immaginazione del lettore. E anche per ciò notizie geografiche, geografiche, l'l'epito epitoriguarda le notizie anche per ciò ,che che riguarda ma tore non Così non non mantenuto fedele fedele all'originale. all' originale. Così matore non sempre si e mantenuto parla città della Ionia e dell'Attica, dell'Attica, di cui cui e parla della posizione delle della posizione delle città della lonia cenno dell'Arabia, (v. (v. prologo XLI). XLI). Sono Sono quella dell'Arabia, cenno nel nel prologo, ne di quella tralasciati i nomi svolsero memo memoinoltre tralasciati nomi di alcune alcune località ove si svolsero rande battaglie, battaglie, come duci che presero parte. parte. Così Così nel nel pure dei rande come pure dei duci che vi presero i nomi degli stra tegbi ,greci nelle ba tlibro II, si cercano II, 14 invano strateghi greci degli invano cercano nomi nelle bat taglie e di Micale; e nelle guerre messeniche, le taglie di Platea guerre quali messeniche, Platea nelle pure trattate da Giustino Giustino con una certa (III, 4-6), pure sono lunghezza (III, sono trattate con una certa lunghezza ricorre solo dica della serie serie dei dei ricorre solo il nome nome di Tirteo. E lo stesso si dica re, son ricordati soltanto sul conto dei correre, di cui quelli quali cui son ricordati soltanto sul conto dei corrè menzione solo solò di Creso Creso vano varie della Libia leggende. Dei vano varie leggende. Dei re della Libia si fa menzione e di Candaule, si parla piuttosto a di Carano ed Eropo parla piuttosto lungo Candaule, mentre mentre Carano della aveva modo sbizzarrirsi e Macedonia, perche perchè qui Giustino aveva della Macedonia, modo di sbizzarrirsi larga messe di offrire a lettori una larga fantastiche. lettori una messe di notizie curiose curiose e fantastiche. appare che Giustino tralasciò tralasciò altre altre Inoltre dai prologi prologi di Trogo appare notizie, giacchè giacche non non parla affatto della della guerra guerra sociale combattuta combattuta parla affatto dagli Ateniesi contro Chio, Rodi e Bisanzio, ne delle guerre di contro Chio, delle guerre coi satrapi satrapi Artaserse con gli Egiziani e coi Evagora, con Artaserse II Mnemone Mnemone con con Ev_agora, dell'Asia. E così così nemmeno delle imprese imprese di Timoleonte, che che dell'Asia. nemmeno tratta tratta delle Cartaginesi, di Arato, della liberò Siracusa della lega lega Achea ecc. ecc. Siracusa dai Cartaginesi, Talvolta accade che mentre si diffonde per le parlare di notizie per diffonde a parlare

    115

    quali per altre,iilvece, altre, invece, indubbiamenquali sarebbe indubbiamen sarebbe bàstato bastato un un breve breve cenno, per te maggiori è più co11siderevoli, se la !Jbriga parole. Così considerevoli, se la sbriga in te maggiori e Così si si in poche parole. occupa aa lungo delle guerre messeniche, specialmente della seconda, lungo delle guerre messeniche, specialmente della ee invece greca che periodo della invece di di tutto tutto il il periodo della storia storia greca che va va dalla dalla fine fine dell!3 delle guerro guerra Peloponnesiaca, non tratta che guerre persiane persiane alla guerra Peloponnesiaca, alla non tratta che somsom mariamente. se molte potrebbero moltiplicare. moltiplicare. 'Ma mariamente. E E gli esempi si si p'otrebbero Ma se molte cose conservate, solo cose sono sono omesse, quante altre altre al al contrario contrario sono sono conservate, solo perchè « cognoscendi voluptate iucunda • ! Qui voluptate appare tutta perchè erano cognoscendi iucunda » ! Qui appare tutta erano « la epitomatore, che ci descrive descrive l'impeto dell'epitomatore, l'impeto delle la cura cura meticolosa meticolosa 1leJI' che ci delle battaislie, prazioni dei duci ai soldati per infiammarli di sacro sacro battaglie, le per le orazioni dei duci ai soldati infiammarli di furore condottiero, intessuta intessuta qualche condottiero, nemico, la furore contro contro il il nemico, la morte morte di di qualche di particolari raccapriccianti o pietosi, lo sbigottimento ·degli animi particolari raccapriccianti pietosi, degli sbigottimento di o lo animi ali' annunzio di l'epica pugna delle cittadina, l'epica all'annunzio di qualche calamità calamità cittadina, delle TerTer mopili, l'indole l'ignavia di Serse ee ilil coduci, come l'indole dei dei re re e e dei dei duci, come l'ignavia di Serse co raggio di particolare quel luogo raggio di particolare menzione Epaminonda ecc. Degno di di Epaminonda ecc. Degno menzione quel del 4, 7-9, 7-9, dove si biasima biasima con ~spre parqle il contegno parole il contegno del libro libro VIII, 4, dove si con aspre di floridissime ee potenti, come Grecia, un potenti, come di alcune alcune città città della della Grecia, un tempo floridissime Atene dei Focesi Sparta, che Atene e e Sparta, che insieme insieme agli ambasciatori ambasciatori dei Focesi chiedevano chiedevano Nò Giustino astiene dall' la la pace al al re re Filippo !! Nè Giustino si si astiene dall' uso uso d_elle delle oraora zioni, che non poche poche al al racconto, racconto, talune delle che anzi anzi ne ne inserisce inserisce non talune delle quali sono accuratezza ed ed eleganza eleganza che si attri attrisono scritte scritte con con tanta tanta accuratezza che si buirebbero senz'altro a Trogo. buirebbero senz'altro a Abbiamo esaminato il modo di compendiare di Giustino: vediacompendiare di Abbiamo esaminato il modo di Giustino: vedia mo ora se è vero q1rnnto si afferma da taluni critici, che cioè in critici, quanto mo se è afferma da è giovato delle stesse pa.role dell'originale. moltissimi si luoghi egli giovato parole dell'originale. moltissimi si è delle stesse Quest'affermazione Quest'affermazione viene senz'altro senz'altro aa negare l' inqividualità individualità letteraria dell' epitomatore, lo riduce riduce nè più piu nè meno che aa un epitomatore, ee lo letteraria semplice trascrittore senza una una fisonomia fisonomia propria senza propria ee senza semplice copista, senza trascrittore o o copista, quell'impronta caratteristica caratteristica che balza fuori dallo stile. Giacché quell'impronta balza Giacchè io sono convinto che chi compendia, compendia, per quanto quanto voglia restare restare at atio sono convinto taccato all'originale, sia nella disposizione della materia e sia anall'originale, disposizione taccato nella della materia e an che nella lingua, tradisce tradisce sempre, sempre, in modo oo nell'altro, nell'altro, la la pro proche nella lingua, in un un modo sostituzione d' una frase, frase, oo pria individua.lit~, individualità, ee rivela, rivela, o o nella sostituzione nell'uso di un vocabolo, o nella chiusa d' un periodo, o nell' apperiodo, vocabolo, nell'uso di un o nella chiusa d'un o nell' ap prezzamento di un fatto, fatto, ilil desiderio desiderio di di allontanarsi allontanarsi dall' originale originale prezzamento stesso per per non r:.on rinunziare alle esigenze esigenze della della propria propria cultura cultura ee per stesso rinunziare alle 10 ): e qui non sacrificare il suo criterio personale. Scrive l'Heeren personale. non sacrificare il criterio l'Heerenº): « historias Iustini diligentius inspexerit, modo in narrationes copiose diligentius inspexerit, historias Iustini modo in narrationes copiose et ornate ornate confectas, confectas, modo vero in in alias alias breviter breviter admodum admod~m et et jejune jejune et modo vero expositas incidet. incidet. Scilicet in illis illis Trogum ipsum ipsum fere integrum integrum eXpositas habemus; ; in in his bis illud illud tantum tantum sibi sibi propositum propositum habuit habuit scriptor, scriptoi·, ut ut habemus nexum orationis servaret, non ut singola, forte se meservaret, singula, quae per nexum orationis non ut forte se me moratu digna digna essent, commemoraret commemoraret ». •· L'osservazione L'osservazione dell'Heeren dell' Heeren moratu è vera vera fino fino aa un un certo certo punto, punto, specialmente specialmente per quel che che riguarda riguarda è la seconda seconda parte; parte; perchè perchè come come si si fa fa aa provare provare che che nelle nelle narrazioni narrazioni la

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    11'7 Il7 l'argomentare esso epitomatore. Nè l' argomentare dove dove incominci incominci l'opera l' opera dell' dell' epitomatore.' Nè esso discorso abbastanza lungo pub indicarci indicarci approssimaperaltro abbastanza lungo - può approssima discorso - peraltro tjvamebte orazioni, se se compendiare le tivamente la la maniera maniera di di Giustino Giustino nel nel compendiare le orazioni, oioè di Trogo, ovvero abbia mugiovato del1e parole di cioè si si sia sia giovato delle stesse stesse parole ovvero le le abbia mu tato di vedere. ricerca fu fu già particolare modo tato secondo secondo un un suo suo particolare modo di vedere. La La ricerca 17 ); ma tentata pare che' tentata dal dal Fischer Fischer º); ma non non mi mi pare che ii risultati risultati cui cui egli pervenne siano Piuttosto io credo che si si èè preso siano soddisfacenti. soddisfacenti. Piuttosto io credo che troppo alla della sua sua prepre luogo della alla lettera lettera quanto dice dice Giustino Giustino in in un un luogo fazione, in lui uomo di di scarso scarso fazione, in in base base al al quale si si è è vohito voluto vedere vedere in lui un un uomo ingegno, epitomatore, ee nient'altro; nient'altro; ee c'è c'è stato chi ha ha ingegno, un un modesto modesto epitomatore, stato chi osato grado di fare qualcosa poter fare qualcosa osato dire dire che che Giustino· Giustino non non era era in in grado di poter ' 8). di buono, dà sè, suo da sè, suo Marte! Marte lº). Così l'epitome è stata variamente giudicata :: per alcuni alcuni Giu GiuCosì l'epitome è stata variamente giudicata stino non avrebbe meditato abbastanza sull' arte di disporre stino non avrebbe meditato abbastanza sull'arte di disporre ee distribùire i fatti, e perciò avrebbe guastato l'originale, soppri soppridistribuire i fatti, e perciò avrebbe guastato l'originale, mendo i trapassi e i legamenti con cui Trogo aveva unito le varie mendo i trapassi e i legamenti con cui aveva unito le varie parti del suo racconto; per altri, invece, pure sfiorando gli argoargo parti del suo racconto; per altri, invece, pure sfiorando menti, egli l'assolve egli sa molto ee dice cose di buon senso. Qualcuno Qualcuno l'assolve da1l' accusa di aver contribuito alla perdit~ dell'originale, non riuperdita dell'originale, dall' accusa di aver contribuito alla non riu scendo a vedere come l'epitomatore si sia potuto rendere colpevole l'epitomatore colpevole scendo a vedere come si sia rendere qualche altro, altro, invece, invece, lo lo rassomiglia rassomiglia di letterario; qualche di questo delitto delitto letterario; aa uno di quegli uomini frivoli e vanitosi, come ve n'ha tanti·nelle quegli vanitosi, uno di uomini frivoli e come ve n'ha tanti nelle grandi per autori autori originali, quasi quasi grandi città, città, ii quali vogliono vogliono passare per senza' sono che cattivi cattivi altrui, mentre altro senza fatica fatica ee alle alle spese altrui, altro non sono maltrattato copia tori. E così chi l' accusa di a vere addirittura copiatori. così l'accusa avere addirittura maltrattato l'originale, fa lode avere raccolto fatti, l'originale, ee ·chi chi invece invece gli fa lode di di avere raccolto non non pochi fatti, la cui conoscenza si sarebbe altrimenti altrimenti perduta. perduta. A si sia sia ecceduto e nella nena lode lode ee nel nel biasimo. biasimo. Che Che pare che A me me pare che si ecceduto e Giustino trapassi con con cui Trogo aveva aveva legamenti ee trapassi Giustino abbia tolto tolto certi certi legamenti non si si pub in dubbio; dubbio; unito delle Historiae, parti delle Historiae, non può revocare unito le varie varie parti revocare in ee nemmeno si pub abbia. omesso talune cose che che può dubitare dubitare eh' ch' egli abbia talune cose meritavano Ma a]]' accusa di meritavano invece di essère essere conservate. Ma da da ciò all' bisogna di ci corre corre assai assai !! E originale,, ci poi bisogna di avere avere maltrattato maltrattato l' l' originale E poi giudicare l'epitome qual'e, non quale sarebbe potuta essere. Per giudicare l'epitome qual'è, non quale sarebbe essere. Per il compendio di Giustino è di grande valore, giacché ci ha salnoi grande valore, giacchè noi il compendio di Giustino è di ci ha sal ridotta, l'unico esempio di storia univervato, vato, sia pure pure in forma ridotta, forma l'unico esempio di storia univer sale che Roma a mio modo di ozioso, almeno Roma abbia avuto. Ed e è ozioso, almeno a mio modo vedere, I'l' ostinarsi a ricercare se proprio tale compendio abbia proprio compendio ostinarsi a ricercare se tale contribuito alla scomparsa dell'originale, o non vi abbiano piutoriginale, scomparsa contribuito alla dell' o non vi abbiano piut tosto influito altre altre cause. E stile. E passiamo allo stile. purezza nello nello Giustino visse in un' età in cui il il senso della purezza scrivere gran parte smarrito. E perciò percib nèssuna parte smarrito. scrivere s' s' era in gran nessuna meravimeravi glia che accanto classiche adoperi altre altre piuttosto piuttosto espressioni accanto a a espressioni classiche adoperi volgari, significato diverso diverso da da volgari, ee dia aa certi certi vocaboli vocaboli e e locuzioni significato





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    quello che avevan•, ee introduca introduca altresì altresl dei dei neologismi. Così, prima avevano, neologismi. Così, che prima il v. auspicari nel senso di per darne uu esempio, egli usa per darne un esempio, usa il v. auspicari nel senso di intini ttum facere, e conseguentemente il sostantivo sostantivo ausptctum come auspicium come tium facere, e conseguentemente il ab Alcibiade Alcibiade auspi auspiequivalente equivalente di di tn1tturn: initi um: “' caedes caedes deinde deinde civium civium ab {V, 8, 12; cfr. pure XXI, I, 7 e XXXVIII, I, I). Il v. de decantur, cantur, (V, cfr. pure XXI, 7 e XXXVIII, fl,nire in XIV, I, 9 : 'magna praemia definiebantur '. equivale XIV, equivale a: magna praemia definiebantur finire 'promtttere, 'proponere,. L'agg. sordidus è sempre preso in senso senso “promittere, proponere, sempre sordidus translato, come equivalente di 'vilis' , • tenuis', tranne in un translato, come equivalente “vilis tenuis tranne un solo luogo (XIX, 3, I). Il sost. caput in XI, 7, 16, denota il punto XI, (XIX, punto 16, denota sost. caput solo luogo loramentorum donde capita loramentorum donde il nodo nodo o intreccio intreccio si origina : e cum cum capita intra posset, gladio loramenta caedit reperire non intra nodos nodos abscondita abscondita reperire non posset, loramenta caedit atque ita resolutis nexibt~s latentia in nodis capita invenit •· Neolonodis capita invenit». Neolo ita resolutis nexibus latentia gismi dovuti sono pervtgtlia pervigilia 19 ) e meditabundus. dovuti a Giustino Giustino sono meditabundus. Inoltre, sotto l'aspetto e grammaticale, l'epitoma tore ora ora de del'aspetto linguistico grammaticale, l'epitomatore sotto clinò alla latina alcuni nomi ora la terminazione greci, preferì clinò alla latina alcuni nomi ora terminazione greca, che già già. greca, e ora adoperò certi ora adoperò certi vocaboli vocaboli non non molto·frequenti molto frequenti e che erano stati usati da~li scrittori anteriori a Cicerone o dai poeti, poeti, dagli Cicerone dai erano stati usati scrittori anteriori eludi ecc. Anche come inferitmque, pignerts, pigneris, cludi superiam tnferumque, come ad es es:: superum la sintassi costrutti desiderare, ché sintassi lascia lascia a desiderare, chè ora c'imbattiamo c'imbattiamo in costrutti classici, di schietto stampo ciceroniano, ora invece in altri ciceroniano, schietto ora invece altri comuni comuni pott1·i, vesci, fungi talagli scrittori della decadenza. Così, i v. agli scrittori potiri, fungi vesci, Così, della decadenza. tal · volta reggono I' accus. in luogo deJl' ablativo (regnum potita XII, XII, potita reggono luogo (regnum volta l'accus. dell'ablativo riporta 7, 10; Thebani VI, 4, 8 ecc.); ecc.); il che, che ci riporta Thebani potiti victoriam victoriam VI, all'"uso degli scrittori aggiungere, di potrebbe anche all'uso scrittori comici, e si potrebbe anche aggiungere, Lucilio. poi, sono te le norme della consecutio consecutio rispettate Lucilio. Non Non sempre, poi, sono rispetta norme della dell'uso dei dei modi modi in dipentemporum, pure la dottrina dipen temporum, e violata violata è pure dottrina dell'uso denza quell'altra congiunzione. congiunzione. denza da questa o da quell'altra E la rassegna delle dalle regole coirregolarità o deviazioni dalle regole co delle irregolarità muni rischia di protrarsi infinito. Aggiungerò solo solo che certi protrarsi ali' all'infinito. certi ·costrutti nelle designazioni designazioni di luogo luogo è omessa omessa poetico. Così costrutti hanno hanno del del poetico. Così nelle in : alienis excubare excubare sedibus sedibus VIII, VIII, 4, 7 ; diversis diversis ]a preposizione preposizione montium (XXXVII, 2, 8); praecipitare regionibus pernoctabat pernoctabat (XXXVII, 8); col col v. praectpttare montium regionibus è tralasciata tralasciata la prepos. de (così (così come 518, XV, 518, Ovidio, Met. prepos. ex o de come Ovidio, Met. XV, dice: currum praecipitare). In luogo dell' ab!. agente con scopulis praecipitare). luogo dice currum abl. con il dativo: ob haec illi quatriduo perseun v. passivo, si trova spesso perse quatriduo passivo, un trova dativo: haec illi verata (XII, 6, 5,); 5,); (cfr. {cfr. pure XI, 12, 12, 7 e XXVIII, 14). XXVIII, 8, 14). pure XI, verata inedia inedia est est (XII, invece di num Nell' interrogazione interrogazione semplice particella an sta invece semplice la particella rogatt deinde o ne deinde an omnes (XI, 11, 11. me o nonne: non ne roga omnes interfectores interfectores ultus sit (XI, 9; (venenum accepit quaesito prius, an Lycortas praefectus Achaeoaccepit prius, praefectus quaesito (venenum Achaeo • rum incolumis effugisset (XXII, 1, 9). 9). Coi verbi che indicano un'eeffugisset (XXII, Coi un'e il cong. con l'ut sortazione o una domanda ecc., pitì che trovar dopo più dopo cong. sortazione domanda trovar con l'ut o il ne, invece l'infinito; e i v. sperare, polliceri, vol'infinito; polliceri, sperare, ne, troviamo troviamo invece vo vere, al contrario, contrario, invece vere, con l'accus. l'accus. e l'infinito l'infinito invece di essere costruiti costruiti con (cfr. XXI, XXI, 3, 2: voverant virfuturo, dopo di sé l' ut (cfr. futuro, reggono reggono dopo voverant ut vir gines prostituerent ecc.). Per poi, è adoperato prostituerent brachilogia, gines suas poi, adoperato suas ecc.). Per

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    il participio futuro; come all'amore all'a·more della della brevità brevità sono sono dovute dovute futuro; come il frasi si:ft'atte: in ultionem senati nepotis (I, 5, 6); sed eius 6); pactio nepotis sed eius frasi siffatte: in ultionem servati 4). fldei fuit, cuius cuius antea antea fuerat fuerat deprecati depre'.!ati belli belli promissio (VIII, 5, 4). fidei Spesso Giustino Giustino adopera adopera l'agg. l' agg. in luogo luogo dell' dell' avverbio, e ciò çiò Spesso avv. con con l'ausiliare l'ausiliare esse esse sostituisce sostituisce non n, ossia: sed mortis mortis dilationem dilationem deprecautu\' ossia precibus mortis dilationem petunt. precibus avertere volunt, sed avertere volunt, sed mortis dilationem petunt. seguenti: haec haec primo primo labo laboDi espressioni poetiche registro le seguenti: poetiche registro (XXX, 1, IO); rantis mala fuere fuere (XXX, regiae tacita I0); rantis regiae tacita pestis et occulta occulta mala nec turo, bello Italia contremuit contremuit (XXXII, (XXXII, 4, tum, cum Romano nec Romano tonante bello 10); ad abolendam segnitiae .... inferre infE>rre statuit statuit 10); segnitiae maculam bellum bellum.... (XXXVI, 1, 3) finitimi populi Massiliensium delendum d1:1lendum (XXXVI, 3);; finitimi populi ad nomen Massiliensium (XLIII,5, 5) velut concurrunt (XLIII, exstinguendum incendium velut ad ad comm'une commune exstinguendum incendium concurrunt ecc. Tutte Tutte le volte che Giustino deve descrivero la rapidità di una una rapidità volte Giustino descrivere azione o l'impeto all'immagine a lui cara l'impeto di qualcuno, qualcuno, ricorre all'immagine ricorre cara tempestas quaedam cuncta cuncta prosternit prosternit della tempesta ~ Conon della temp-esta Conon quasi tempestas (VI, veluti tempestas tempestas quaedam occupasset (VI, 2, 16) 16);; cum cum Graeciam Graeciam veluti (VII, guerra, poi, è paragonata a una furiosa furiosa tem tem(VII, 4, 1). La guerra, paragonata poi, sempre La pesta, e il sangue delle ferite a una pioggia che tutto e pioggia guasta ferite tutto rende flaccido. E le immagini sono per lo piu tratte dai fenomeni immagini per più flaccido. tratte fenomeni naturali e celesti. celesti. naturali Della gnomica o moraleggiante, cui sembra sembt·a tal talmoraleggiante, per cui Della tendenza tendenza gnomica

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    volta il moralista, moralista , diamo diamo qui qualche qualche volta che che allo storico storico subentri subentri il esempio: esempio : Quo inclin.a.t (V, (V, I, 11); fortuna, eodem 11); Quo se se fortuna, eodem etiam etiam favor favor hominum hominum inclinat tantum virtutis paupertas adversus insolentes habet, tantopaupertas tantum virtutis adversus insolentes tanto que insperata est (XX, (XX, 5, 5, 4); 4) ; more more in ininsperata interdum interdum victoria victoria certior certior est I) ece. genii eo a.mpliora cupientes (VI, I, humani, quo ampliora (VI, genii humani, quo plura habent cupientes habent eo I) ecc. Sono in gran gran parte parte agli agli Sono sentenze sentenze _o o considerazioni considerazioni comuni comuni in scrittori dell'età argentea, e che trattano della fragilità umana, fragilità argentea, umana, scrittori dell' età e che trattano della del usso ee della pompa smodata smodata dei della passione passione delle del 1 lusso della pompa dei conviti, della ricchezze, religione, della fortuna, della eloquenza maschericchezze, della religione, fortuna, eloquenza della della della masche ratrice di cattivi costumi, della povertà, dell' amor di patria povertà, costumi, ratrice di cattivi della dell'amor di patria (tema, questo, oo motivo che ricorre frequentemente), dell'ambifrequentemente), motivo che ricorre dell'ambi zione delle cause delle guerre, guerre, del del culto dell' ami amidegli onori, delle zione degli cause delle culto dell' cizia ecc. senDa qualcuna di impariamo a Da qualcuna di queste riffessioni riflessioni impariamo a conoscere conoscere ii sen credere che siano piutmenti (inclinerei quasi quasi a. piut menti dello dello scrittore scrittore (inclinerei a credere che siano Trogo): , ntbus espressioni « nibus esse esse ecc., tutte tutte frasi come diceYano gli antichi commenta tori. come dicevano antichi commentatori. epitoma tori di di Sallustio. Sallustio. Vera VeraEsuperanzio èè l'ultimo Esuperanzio l'ultimo degli epitomatori mente, lo ·storico di Ami terno non fu molto co~pendiato; imitatori lo storico di Amiterno non fu molto compendiato; imitatori ne tori pochi; e se ne togli Vibio Vibiò Mas Masepitomatori ne ebbe, si, e molti, ma ma epitoma simo ed Esuperanzio, non so chi altro si sia accinto a compendiare Esuperanzio, compendiare simo non chi altro sia accinto i suoi epitomatori si suoi scritti. scritti. E che che Sallustio Sallustio non non abbia abbia avuto avuto molti molti epitomatori spiega facilmente. Le due monografie sallustiane non si pre~tavano prestavano a monografie facilmente. Le due sallustiane non neseuna abbrevi-azione, per la loro semplicità quasi schematica; ei abbreviazione, semplicità schematica; quasi nessuna loro Htstoriae, che in fondo na-rravano avvenimenti 5 libri delle Historiae, gli libri delle che fondo narravano avvenimenti di un ristretto periodo di tempo, si potevano leggere per intero intero e leggere per periodo potevano un ristretto il carattere stesso della brevttas tutta senza fatica. S'aggiunga S'aggiunga senza fatica. carattere stesso della brevitas di tutta l'opera già Stazio nella sua ode a Vibio Massimo l'opera sallustiana g ià sallustiana Stazio nella sua ode Vibio Massimo (III , I , 6) lo dice dice e vel vel chiama brevis » , e A.ulo chiama Sallustio Sallustio e «brevis Aulo Gellio Gellio (III, subtilissimum brevitatis artiflcem >, e Macrobio.(Sat. V, l, 7) parla parla subtilissimum brevitatis artificem Macrobio (Sat. del genus, in quo Sallustius regnat regnat > –, -, concisione concisione quo Sallustius del e breve breve dicendi dicendi genus, che talvolta oltrepassa la misura, e diviene perciò oscura ammisura, perciò oltrepassa che talvolta diviene oscura ed am gramm. bigua, come c'informa c'informa Svetonio, de gramm. bigua, onde Asinio Asinio Pollione, come 10 extr., lontano dall'oscurità dall'oscurità sallustiana sallustiana extr., consigliava consigliava Ateio a tenersi tenersi lontano allo audaci traslati traslati; e si comprenderà comprenderà di leg legallo stesso stesso modo modo che che dagli audaci gieri delizie dei dei seguaci seguaci dell'in dell'ingieri perché perché Salìustio Sallustio abbia abbia formato formato le delizie dirizzo frontoniano, preso a modello modello nella corrispondenza corrispondenza frontoniano, sia sia stato stato preso tra abbia trovato trovato in Gellio Gellio uno streAurelio, abbia tra Frontone Frontone a Marco Aurelio, uno stre avversari, sia nuo sia stato imitato imitato da da Ammiano nuo difensore difensore contro contro i suoi suoi avversari, Marcellino, Vittore, da Sulpicio Sulpicio Severo Severo ecc., ma non non Marcellino, da Aurelio Aurelio Vittore, ecc. abbia due già epitomatori, se ne togli i due abbia mai mai fornito fornito materia materia agli epitomatori, ricordati. essere più precisi, l'opera I 'opera di Esuricordati. Che Che anzi, a volere volere essere Esu chiamarsi un peranzio peranzio più che compendio, dovrebbe che un un vero compendto, dovrebbe chiamarsi un cencen tone degli scritti scritti sallustiani sallustiani 3 ).

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    CAPO XII, Xli. CAPO

    Gli epitomatori Valerio Massimo. Muaimo. epitomatori di Gli di Valerio



    È stato stato da da taluni osservato- ee l'osservazione l'osservazione fu fu già da da me me È taluni osservato riferita che l'epitome nocque alla conservazione dell'originale, in l'epitome dell'originale, nocque riferita che alla conservazione in quanto col pretesto pretesto di di risparmiare risparmiare fatica fatica allo allo stanco stanco lettore, lettore, fini fini quanto col quale così così aa poco poco aa poco poco venne venne col sostituirsi all'originale all'originale stesso, stesso, il col sostituirsi il quale suo favo1·e, finchè scomparve del tutto. non aa perdere perdere il favore, Eppure scomparve il suo finchè del tutto. non èè sempre vero vero che che l'epitome soppianti ed ed escluda escluda l'originale, fino aa l'epitome soppianti l'originale, fino trovare ee l'una l'una ee l'altro l'altro farlo sparire; chè chè non non èè raro raro il farlo sparire; il caso caso di di trovare La raccolta raccolta coesistenti, ee come come aa dire dire proceden1i in linea linea parallela. parallela. La coesistenti, procedenti in Massimo ee ii compendi compendi di Giulio Paride Paride ee di di aneddotica aneddotica di di Valerio Valerio Massimo di Giulio Gennaro Nepoziano, ne sono sono una prova. Nepoziano, ne Gennaro una prova. Valerio Massimo nell'antichità; ; ee, oltre all'es all'esgodè molto Valerio Massimo gode molto favore favore nell'antichità Plinio, di Gellio, Gellio, di Lattanzio, Lattanzio, di sere stato una delle di Pri Pridelle fon-ti fonti di Plinio, sciano di altri, altri, fu assai letto studiato nell'età di mezzo. mezzo. pure assai sciano e e di fu pure letto ee studiato nell'età di Basti dire che che l'abate dettò ai ai suoi suoi scolari scolari Basti ilil dire l'abate Lupo di di Ferriéres Ferrières dettò cerpta una raccolta di ea;cerpta od estratti da Valerio Màssimo e da altri raccolta ea od estratti da Valerio Massimo e da altri autori antichi, e che questa raccolta fu poi fissata stenograficaantichi, stenografica poi autori e raccolta emendamente da Enrico di Auxerre, ilil quale quale vi apportò apportò parecchi parecchi emenda menti ~d aggiunte, e l'offerse al vescovo Ildeboldo di Soisson. aggiunte, menti ed e l' offerse vescovo Ildeboldo Soisson. Ma Ma quel che più c'interessa si è che su la fine del IV sec. d. Cr., un che c'interessa si è che su la fine del IV sec. d. un tal Giulio compendiarono, sebNepoziano compendiarono, seb Giulio Paride Paride e e un un tal Gennaru Gennaro Nepoziano diversi, i nove libri factorum bene con criterio et dictocriterio ee metodo diversi, factorum et dicto rum memorabilium: compendi che, come si è detto, abbiamo compendi rum memorabili um : è abbiamo inin sieme con l'originale. l'originale. Il ci è pervenuto il Il numero numero notevole notevole dei dei manoscritti manoscritti in in cui cui ci è pervenuto il testo testo il Bernensis di Valerio Massimo cito i più antichi, antichi, quali 366, Massimo cito il Bernensis 366, il Florentinus del secolo IX, già in possesso di Pietro Daniel, e del secolo in di Pietro e il Florentinus 1800, entrambi, come· provenienti dal meKempf, provenienti 1899, entrambi, come ha dimostrato dimostrato il il Kenipf; me desimo di lui le archetipo -– ci dimostra desimo archetipo dimostra che aa nulla valsero valsero contro contro di fatte, se giungerci presso abbreviazioni ad onta di queste, potè giungerci abbreviazioni fatte, se ad che intero. intero. Valerfo Valerio Massimo Massimo è è autore autore di una raccolta raccolta di aneddoti aneddoti dedicata aa Tiberio. L'opera non ha carattere storico, ma rettorico L'opera storico, Tiberio. non ha carattere ma rettorico e e decla.• decla adulazione, matorio. autori sacrifica matorio. L' L'autore sacrifica volentiiri volentieri la verità verità alla adulazione,





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    perchè, quantunque ricordi fatti antichi, pQre ricordi per lo lo più persone o e fatti antichi, pure accèntta anche a cose contemporanee , e dove può, non manca di accenna anche a cose contemporanee, e dove può, non manca di CMl,l,' profondersi io complimenti 'esagerati all'impeMtor:e e alla sua sua casa, profondersi in complimenti esagerati all'imperatore e alla pig1iando$ela Bruti, i Ca9i1ji e tutti i nemici della monarchia. In Bruti, pigliandosela coi coi i Cassii e tutti i nemici della monarchia. In è queUQ di un predicatore o di un moralista; generale, il suo tono il suo tono è quello di un o di un moralista; ee non che Valerio Valeritl Massimo esagera il quando dice non esagera il Giussani Giussani qua.ndo dice che Massimo era era troppo retore per non ripetPre intorno agli eroi e ai· fatti dell'anripetere agli retore non intorno eroi e ai fatti dell'an E retorEI tica pomposi giudizi tr.a,dizionali tradizionali stereotipati t). ). E retore tica Roma Roma ii pomposi com' era, volle che la sua raccolta servisse ,ai fini dell'indirizzo com'era, volle che la sua raccolta servisse ai fini dell'indirizzo re• re torico. Egli Svleva de~ torico. soleva leggere molto molto e e tutto tutto ciò ciò che che gli apparisse de poi lo veniya raggruppando gno {li nota, le (eligere), e di nòta, lo trasceglieva (eligere), e lo veniva 1digerere), non distinte sotto varie rubriche (digerere), però sotto varie rubriche non distinte sistematicamente, ma secondo gli piaceva. E lo stile ha tutto il colorito colorito ee gli atteg attegma secondo E lo stile ha tutto il giamenti di un'opera retorica, artifizio,samente concepita e non meno di artifiziosamente e non meno a.rtiflziosamente elaborata : vi abbondano i traslati, i costrùtti poetraslati, artifiziosamente elaborata: vi abbondano i i costrutti poe tici, antitesi, gli epifonemi, le disuguaglianze di periodo~ e soprat· soprat tici, le epifonemi, disuguaglianze periodo; le le di e ali esprimere il pen· tutto proprio pen tutto vi vi èè caratteristica caratteristica quella tendenza tendenza ad il proprio sier~ strano ee capriccioso, principalmente· capriccioso, e siero in in moli9 modo strano e che che consiste consiste principalmente nello.« a un logici, sostituendo nello « spostare i· i naturali naturali riferimenti riferimenti logici, sostituendo a un concon creto al suo astratta, o creto una una sua sua qualità astratta, o riferendo riferendo un un aggettivo non non al suo sostantivo, ma simili>>. · un'aggiunta secondaria, e ma a a un'aggiunta• e simili ». 2 ), Tale l'opera storico-retorica di questo ,~ modesto prosatore» Tale storico-retorica di «modesto prosatore » ), il quale, in verità,• nello scriverla pensò di giovare, più che a ogni il in verità, nello scriverla di giovare, più che a ogni bus et >>: ealtro altro,, e« disputanti disputantibus et declamantibus declamantibus»: e fu fu oggetto di di larga o e preferita retorica nelle scuo]e del silo tempo. Valerio preferita esercitazione esercitazione retorica nelle scuole del suo Valerio Massimo tutti; anzi, Massimo attinge dai dai migliori autori, che che però non non nomina nomina tutti; è stato osservato càe egli cita, come fonti . aa tale proposito, proposito, egli tale è stato osservato che come fonti dirette, autori che conosce solo di seèonda mano; e ciò per ostentare pro mano, autori che conosce solo di seconda e ciò ostentare la la proillt4stres· auctores da lui consultati pria erudizione. Cosi, tr:i. gli Così, erudizione. tra illustres auctores da lui consultati e e · di cui parla nella prefazione, il primo indubbiamente spetta a prefazione, primo posto spetta di cui nella il indubbiamente a poLivio, Livio, quantunque però non lo nomini nomini che una volta sola (si è po tuto .constatare dalle prime prime tre tre constatare che Valerio Massi~o Massimo dovè attingere dalle anch'egli citato citato decadi); segue poi Cicerone, Cicerone, che che al pari di Livio Livio è anch'egli una (VIII, 13, Trogo Pompeo, Pompeo, 13, ext. una sola· sola volta volta (VIII, ext. l); indi indi Sallustio Sallustio e 1'rogo 3 ). Non come ultimo ha potuto provare il Kempf quest'ultimo Kempf”). come per quest' Non pare invece Célio Antipatro Antipatro originali di Celio invece che abbia conosciuto conosciuto gli scritti scritti originali d'Alicarnaaso, e di Varrone Greci, di Diodoro Varrone e, tra tra i Greci, Diodoro e di Dionigi d'Alicarnasso, quantunque, veramente, ci sia sia discrepanza discrepanza tra tra' critici. cose acritici. Molte Molte cose tal Pomponio vrà Pomponio vrà pure desunto desunto da un libro libro « Oollectorum Collectorum » di un tal Rufo, che noi conosciamo stesso Valerio. Valerio. conosciamo solo per confessione confessione dello dello stesso Peraltro Peraltro è notevole il fatto che egli utilizza utilizza le sue fonti preferendo assai tratti di notizie notizie esterne; copiarle, specie quando si tratti spesso di copiarle, assai spesso e se le modifica talvolta, lo fa unicamente per rendere l'aneddoto talvolta, modifica deTe riferire , più adatto· a essere adoperato da un retore, osche riferire, che deve adatto essere os sia variandolo e abbellendolo dei soliti ornamenti ed espedienti .stisia variandolo abbellendolo sti

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    lit1tici, tanto io uso u1:11.1 ai 1:1uoi tempi. Nè le notizie sono sempre semp1-oesatte, listici, tempi. tanto in ai suoi Nè le notizie sono chè l'autore è come preso dalla smania di far presto, e non li ferchè l'autore è come dalla smania di far e non si fer ma a controllare la verità di quanto atl'erma. Che anzi accadefrema a controllare la verità di afferma. Che anzi accade fre quentemente che alteri la confonda nomi, penone,,. paesi che alteri la tradi1.i(?ne tradizione e e confonda nomi, persone, paesi ee date incorra in anacronismi e scarnbi Asdrubale per Anni Anni-. date,, e. e incorra in anacronismi e scambi Asdrubale baie, faccia aBBediare da Annibale i Romani in Capua, e giù di bale, e Capua, giù e faccia assediare da Annibale i Romani in e di sèguito. · · sèguito. Se l'opera di Massimo èè anch'essa anch'essa una spevogliamo, l'opera Se vogliamo, di Valerio Valerio Massimo una spe cie di compendio , fatto con una certa larghezza di vedute e con compendio, larghezza cie di fatto con una certa di vedute e con maggiore libertà in q!lanto si limita limita aa maggiore quanto l'autore libertà di di criterio criterio , in l'autore non non si questa oo aa quella quella fonte da più o compiù fonti, o fonte soltanto, ma ma attinge da com binandole insieme o variandole, come più glt aggrada. Già quale gli variandole, più aggrada. binandole insieme o come Già sia queata sua lo dice stesso nella introscopo di sia lo lo ,icopo di questa sua raccolta raccolta lo dice egli stesso nella intro duzione: facta simulac simul ac dieta exterarumque rentium gentium facta duzione: >.Vera Vera ee propria propria imitazione imitazione non non c'è, c'è; quo instruerentur instruerentur ». ma le parole di Paride che mi mi ricorda ricorda Giu GiuParide riecheggiano qualcosa che stino. · Prima ali' esame: -di q uèsto compendio coni pendio occorre occorre Prima .di di procedere all'esame di questo risolvere tanto più più palese in in quanto contrasta contrasta con con difficoltà, tanto risolvere una una -difficoltà, antica, che costantemente la tradizione antica, costantemente attribuisce a Valerio Mas Massimo nove libri factorum et dictorum memorabilium, memoraòilium, non noi).già dieci, dieci, el dietorum come farebbe credere il suo La cosa non passò inosepitomatore. passò inos credere il La cosa da allora di Gonciliare servat~. nemmeno-nel Medioevo, e si cercò Medioevo, allora conciliare . servata nemmeno nel e la :trad-jz.ione con -lll-: testimonianza di etc.» da interrogativa La tesi Va:llio Siriaco Siriaco aveva aveva sostenuta, era era parsa un po' tesi che che Vallio troppo dura, specie in quel punto dove aveva espresso l'odio fra fraespresso dove aveva l'odio terno; e però fu ripresa da Alfio Flavo , che Seneca cosi ci prepre terno; Alfio Flavo, che Seneca così senta : « Hanc partem memini apud Cestium declamari ab Alfio senta: Hanc memini Cestium declamari Alfio Flavo~ Qui cum cum prae praeFlavo, ad quem audiendum audiendum me me fama fama perduxerat. Qui textatus populo Romano Romano puer elo eloopinionis fuit, ut populo esset, tantae textatus elJ80t, tantae opinionis quentia notus esset. Semper de illius ingenio Cestius et praedicavit ingenio praedicavit notus esset. illius Cestius et timuit: ingenium non non esse esse vitale; vitale; timuit: aiebat aiebat tam. tam immature immature magnum ingenium sed tanto concursu hominum audiebatur, ut raro auderet ilaudiebatur, post sed concursu hominum raro lum Cestius dicere. Ipse omnia mala faciebat ingenio suo: natui;alis ingenio lum Cestius dicere. omnia mala faciebat suo: naturalis tamen multos annos, annos , iam iam et desidia desidia tamen illa illa vis vis eminebat, quae post multos obruta et carminibus enervata, vigorem tamen suum tenuit. Semper vigorem Semper obruta carminibus tamen suum tenuit. autem eiùs aliqua res extra extra eloquentiam: eloquentiam eius aliqua res eloquentiam: autem commendabat commendabat elotj_uentiam in puero lenocinium aetaR, in juvene juvene desidia desidia ». lenocinium erat erat ingenii aetas, Questo Seneca ci offre, diventa diventa Questo ritratto ritratto di Alfio Alfio Flavo, che Seneca epitomatore: (Extra coritroversiam. dicta) dieta) « Alfius Alflus Fl!l,vus pr~sso l'l'epitomatore: presso (Extra controversiam Flavus · prae.textatus controversiam declamabat: declamabat: semper au au-. praetextatus apud Cestium Cestium controversiam tem res extra extra eloquentiam: eloquentiam eius. aliqua res eloquentiam: tem commendabat commendabat eloquentiam eius aliqua in ~nero aetas ». Qui Qui non non si tratta tratta di un ingenii aetas puero Ienocinium lenocinium erat erat ingeniì ».

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    proprio excer·ptum, si bene bene di di abbreviazione abbreviazione oo compendio, excerptum, sì vero e e fatto, però, con le stesse parole dell' originale. dell'originale. con le stesse · UÒa più importanti importanti del del libro libro II èè la la quarta, quarta, Una delle delle controversie controversie più dove è iHustrata la legge che ' Aùulterum cum adultera qui dequi dove è illustrata la legge che “ Adulterum cum adultera de prehenderit, interficiat; sine fraude sit ,. A interficiat, prehenderit, dum utrumque corpus ,. sine fraude sit A dum 8 proposito dellà quale coutroversia giustamente osserva il Rossi . quale giustamente della controversia osserva il Rossi º) che alcunj non tutti tutti erano erano invenzione invenzione luoghi di che alcuni luoghi di essa essa provano che che non dei retori i temi presi a trattare, che anzi non pochi ,;ispondevano presi trattare, pochi rispondevano dei retori i temi a che anzi non aa digposizioni leggi romane. romane. Il Il tema tema di di questa questa con condisposizioni contenute contenute nelle nelle leggi troversia è: ' Vir fortis in bello manus perdidit. adulperdidit. Deprehendit troversia è: “ Vir fortis in bello manus adul teruni cum fìlium adulescentem adulescentem habebat; imperavit imperavit uxore, ex terum cum uxore_, ex qua filium filio· ut non occidit, occidit; adulter adÙlter effugit. effugit.' Abdicat Abdicat filium filium ..,. Que Quefilio ut occideret: non ste riprodotte t~stualmente dall'.epitòmatore, tranne tranne che che ste parole sono sono riprodotte testualmente dall'epitomatore, invece dire de de qua, qua, ee dopo dopo abdicat abdicat filium filium qua preferisce invece di di ex ea qua dire aggiunge un un con,tradicit. contradicit. In le parti parti· del Porcio La LaIn Seneca Seneca sostengono le del padre ·!iebilitato debilitato Porcio trone , Cornelio Ispano , Cestio Pio , Marullo ed altri ; difendono, trone, Cornelio Ispano, Cestio Pio, Marullo ed altri; difendono, invece, le del figlio non volle volle ·obbedire agii ordini ordini pa paragioni del figlio che le ragioiii che non obbedire agli terni, Comincia Porcio ,Latrone a laterni, Vibio Gallo, Gallo, ee Arellio Fusco. Comincia Porcio Latrone a la mentarsi rievocando l'antico suo valore, e contemplando la prepre valore, mentarsi rievocando l'antico suo e la sente si èè dovuto dovuto· limitare, limitare, lui lui prode soldato, sente sua sua infelfoità. infelicità per cui cui si aa maledire agli adulteri, adulteri, ed aggiunge:' “ Solus Solus ego ego ex ex omni omnimaledire soltanto soltanto agli ed aggiunge: bus maritis nec dimisi adulteros riec occidi ... ,. Segue Cornelio Segue bus maritis nec dimisi adulteros nec occidi . . . .. Cornelio Ispano che di avere avere una una moglie moglie fedele fedele ..... . ed ed che dice: dice: oh oh fo io meritavo. meritavo di anche infedele, fossi stato armato. F; a te ch'io mi rivolgo, rivolgo, purchè anche fossi stato armato. È a te ch'io mi oo repubblica, aa te te cui donai le Chi non non crederebbe c_re'derebbe che che cui donai le mie mie mani. mani. Chi io non ho avuto· un figlio o che mio· non ha· m·ani? ' Quis figlio figlio io non ho avuto un o che mio non ha mani? “ Quis non a·ut filium fìlium sine sine manibus'? manibus '? putet aut non putet aut me me sine sine filio filio fuisse fuisse aut Nell'epitomatore è particolare descrittivo, ee solo solo è omesso omesso ogni particolare éé riportata' la frase saliente del del discorso discorso di di ciascun ciascun retore, riportata la frase · più saliente senza vi figurino figurino ii nomi nomi dei dei vari vari declamatori. declamatori. Così Cosi la la senza c~e che però vi controversia comincia con: “Solus 'Solus ego ego ex ex omnibus omnibus maritis maritis nec nec di dimisi occidi. Quis non putet putet aut aut me me sine sine·· filio filio fuisse fuisse misi adulteros adulteros nec nec occidi. Quis non aut sine mani bus'? E est iste iste ..... . ex ex Conceptus est aut fìlium filium sine manibus'? E continua: continua: “'Conceptus· quo, sciemus deprehendero. Tunc Tunc primum primum sensi sensi me me sciemus cum cum adulteros adulteros deprehendero. m-anus filii manus perdidi perdidi .... .'.'. perdidisse. In meas, domi etiam filii manus 'perdirlisse. In bello meas, Si badi che quest'ultima frasfl, che qui è detta in prima persona, frase, è detta in in Seneca, invece, figura figura in in· terza persona, peesona, perchè èè appunto Fulvio Fulvio .Asprenate illustrare la tesi tesi «« In In bello bello meas, meas 1 in in domo domo Asprenate che che deve deve illustrare la etiam. fili i manus perdidi ». E cosi: >. dagli altri che era stato stato poco studiato studiato dagli altri autori Ho notizie sul sul carattere Ho premesso queste poche notizie carattere dell'opera di Plinio, per potere meglio compendi che ne furono furono fatti, fatti, parlare dei meglio parlare compendi dei che e della parte di essa opera: prescelta essere compendiata. opera per della essa essere La parte che menti degli degli epitomatori nel III e epitomatori nel che più attrasse attrasse le menti nel IV secolo d. Cr., riguarda la geografia e la meisse ne streperent; itaque'ex eo coeitaque Herculi deum iussisse coe ». Il àranius di cui parla pt um silentium permanere permanere». qui parla Solino, ptum silentium Granius cui non non può essere essere altri altri che che Granius Granius Licinianus. Licinianus. · E' innegabile Mommsen, pur pur con innegabile che che la dottrina dottrina del del Mommsen, con tutte tutte le sue mio avviso, avvi'SO,di voler veintemperanze–come quella, a mio sue audacie audacie e intemperanze-come voler ve un Granio Granio Liciniano, dere chorographia un dere nell'autore nell'autore della della supposta chorographia sol incidentalmente, Solino Solino ricorda sol perchè una una volta volta sola, e incidentalmente, ricorda GraGra d'ingegno, più che di fan-· nius - è frutto frutto di uno sforzo sforzo poderoso d'ingegno, fan su pochi datì istituisce istituisce tasia, tasia, · in quanto il sommo storico pochi dati storico tedesco tedesco relazioni relazioni e raffronti raffronti di indubbio indubbio valore, scorgendo la necèssità necessità della ammissione di un'opera intermedia, la quale !legna, per cosi segna, ammissione così dire, come come H. di Plinio e i Collectanea Collectanea l'anello di congiungimento t1·a la N. congiungimento tra Plinio l'anello di Solino pilatores di quest'ultimo. Solino e gli expilatores Ma la teoria noi quell'accoglienza quell'accoglienza Ma teoria Mommseniana Mommseniana uon non _ebbe ebbe fra fra noi che meritava; e storici storici e critici di non cc,mune dottrina scesero in mon comune dottrina Columba 3), che campo a contrastarla. contrastarla. Primo Primo fra fra tutti tutti il Columba che propende H., ad ammettere l'esistenza. di anteriore alla N. un'opera H., e a cui ammettere l'esistenza anteriore alla cui dirsi Plinio avrebbe attinto in gran parte .. Quest'opera potrebbe Quest'opera parte. Plinio attinto dirsi corografia attinta alle alle due due fonti varro-sallustiana, perchè sembra corografia varro-sallustiana, sembra attinta fonti Columba, Solino romane di Varrone Sicchè, secondo Solino Varrone e Sallusiio. Sallustio. Sicchè, secondo il Columba, che solo si discosta discosta da Plinio, errori, non che pure non non è immune immune da err01·i, non solo parie questa fonte in quanto rappresenta in buona parte questa buona ſonte antica, ma ma anan che corregge lo stesso versione ch'egli Plinio, ·perchè ch'egli dà, dà, è di perchè la versione stesso Plinio, gran lunga superiore a quella Pliniana. ciò che che concerne, poi, poi, Pliniana. Per Per ciò scrisse un'opera in 8 li- , i frammenti l'artigraphus (che frammenti di Giuba Giuba l'artigraphus (che scrisse bri, Ars, verso la fine del sec. sec. II dopo Or., Ars, e che Cr., che dovette dovette vivere vivere verso fine del era contemporaneo contemporaneo di se già conosce il poeta Anniano, Anniano, il q·ual8' quale era Gellio), frammenti tanto a Plinio che a Solino, Solino, essi frammenti comuni comuni tanto essi furono furono

    162 162 tolti N. H., pasH., la tolti dai dai Collectanea Collectanea anzichè anzichè dalla dalla N. la quale perciò deve deve pas sare sare in seconda linea. Columba, che rh-endicava La teoria inditeoria del Columba, rivendicava cosi così una certa certa indi pendenza di Solino strenuo sostenitore pendenza di Solino rispetto a a Plinio, trovò trovò uno uno strenuo sostenitore 4 ), benchè però contro le argomentazioni nel di quest'ul quest'ulnel Romano Romano º, benchè contro le di 5) e il Detlefsen 6 ). E poichè il Mommsen timo si levassero il Miinzer timo si levassero il Münzerº) e il Detlefsen º. E il Mommsen aveva di una seconda redazione redazione dei Collectanea, aveva accennato accennato all'ipotesi di una seconda dei Collectanea, dovuta il Kirner dovuta a a un un qualche interpolatore, il Kirner 7)) si si schierò schierò recisarecisa mente per l'autenticità di questa seconda redazione, attribuendola mente l'autenticità di questa seconda attribuendola senz'altro allo stesso stesso Solino. Solino. Questo per la storia Io non permetto di di Questo la storia della della questione. Io non mi mi permetto discutere le ragioni addotte dal Colomba e dai suoi seguaci, e perper discutere le addotte dal Columba e dai suoi e chè pari dottrina dottrina ee competenza competenza per chè bisognerebbe essere essere fornito fornito di di pari potervisi opporre - dottrina che io ho-,–, ee anche competenza che dottrina ee competenza io non non ho anche perchè esame minuto e della questione stessa perchè un particolareggiato un esame minuto e della stessa sconfinerebbe dall'àmbito del presente lavoro. Solo a me sopresente pare, sconfinerebbe dall'ambito del lavoro. Solo a me so prattutto rigua:rda i frammenti di Giuba, che non prattutto per quel che riguarda Giuba, che i frammenti di che non si si sia un dato dàto di di somma sia preso nella nella dovuta dovuta considerazione considerazione un somma importanza offertoci Solino. offertoci dalla dalla lingua stessa stessa di di Solino. Il Klebs un articolo articolo sul sul Philologus, Philologus, dove Il Klebs ") ) pubblicò nel nel 1890 1890 un dove studiava, tra le derivazioni dell'autore dei dei Collecta.nea l'altro, le tra l'altro, derivazioni dell'autore Collectanea da da Velleio. di parole oo di dì intere intere frasi, frasi, di una eviVelleio. Sono Sono coincidenze coincidenze di di una evi denza ad esempio: Solino, 9: «« nam innegabile, come questa, ad Solino, 7, 9: nam denza innegabile, come questa, · Taygeta mons noti ora sunt egeant »; quam ut mons et et flumen flumen Eurotas Eurotas notiora sunt quam ut stilo stilo egeant»; Velleio: acta quo notiora sunt minus stilo»» ~). reliqua eius egent stilo Velleio: « « I"eliqua eius acta notiora sunt minus egent Ora il Klebs studiando queste derivazioni, e fermandosi, fermandosi, in Ora Klebs studiando queste derivazioni, generale , sulle caratteristiche dello stile di Solino sulle generale, sulle caratteristiche Solino, , come dello stile come sulle frasi: ad Pelusiam repatriernus t33,23); quarttum intelligi datur repatriemus intelligi (33,23); quantum frasi: ad Pelusiam datur 12,49) artifizi e le ampollosità che (2,49) ecc., ecc., e notando notando gli artifizi che ricorrono ricorrono nella l'uso costante pa1·ola scritto, e soprattutto soprattutto l'uso nella dedica dedica dello dello scritto, costante della della parola stilus, cha sa di affettato (il Klebs di queste troppo parla appunto queste che affettato Klebs gekunslelte Wendungen rnit Stilus), è d'avviso che Solino apparappar gekiinstelte Wendungen mit d'avviso che Solino tenga tenga più al IV sec_. sec. che che al III III 10 º).). Del Del resto, già il Mommsen Mommsen aveva aveva accennato ai senescentia tempora di Solino, quando disse Solino, accennato senescentia disse che che lo scrittore l'età di decadenza decadenza in cui si scrittore soleva dilettare dilettare suis (abellis fabellis l'età trovava a vivere. E al Mommsen, erano parsi assai deboli inoltre, erano Mommsen, inoltre, assai deboli !?li argomenti di colo1·0 Solino tra t.ra il II o il coloro che volevano porre Solino llI sec. sec. He dunque Solino fio1·l più tardi, tardi , nél sec., come come pos pos• Solino fiori nel _lV sec., Collectanea? sono di Giuba stati tolti tolti · dai sono i frammenti frammenti Giuba essere essere stati dai Collectanea lo credo sia proprio nel· vero, vero, quando trae proprio nel credo ·che che il Klebs Klebs sia trae in gran parte sue argomentazioni sull'età Solino dalla dello parte le sue sull'età di Solino dalla dedica dedica dello aurium clementia clementia et optiscritto. Solino: « Cum opti infatti, Solino: scritto. Scrive, infatti, Cum et aurium marum praestare te ceteris ceteris · seniiam marum artium artium studiis studiis praestare sentiam ... , reputavi examen istius tibi dare, ... ... Liber examen opusculi istius tibi potissimum dare Liber est est ad comcom pendium praeparatus quantumque ratio passa est ita moderate repraeparatus quantumque ratio passa est moderate re in ").

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    pressus sit in in eo eo copia, copia , nec nec damnosa damnosa concinnitas. concinnitàs. · pressus ut prodiga sit ut nec nec prodiga Cui ... velut fermentum cogni·tionis inesse quam bratteas eloquenCui . . . velut fermentum cognitionis inesse quam bratteas eloquen tiae deprehendes . . . Ins"'rui mus pleraq ue differenter, congruenti tiae deprehendes . . . Inseruimus pleraque differenter congruentia,ii, ut ... saltem saltem varietas varietas ipsa legentium fastidio fastidio medeatur... medeatur ... opiniones ipsa legentium ut... universas eligere malui~us potius quam innovar.e ..• Des Des velim velim eligere quam universas maluimus innovare '... infantiae meae veniam. Constantia veritatis penes eos est sequod penes infantiae meae veniam. Constantia veritatis eos est se cuti ' cuti sumus sumus ... . . . ». QueRti brani hanno in sè evidenti le tracce di 'serquella Questi brani hanno in sè evidenti le tracce di “ser monis di cui il Mommsen, Mommsen, .e assai lungi lungi parlava il monis infantia•'. intantia , di cui parlava e sono sono assai da quel ' feliciore litterarum latinarlim aevo, di cui · pure qual• qual aevo, pure da “ feliciore litterarum latinarum di cui cosa è pài,sata nelle opere altri scrittori ; e aderisco scrittori; opere degli però passata cosa è nelle altri e aderisco pienamente all'opinione del del Klebs. pienamente all'opinione Klebs. Ma ha potuto potuto istituire istituire degli oppor opporMa v'ha v'ha òi di più. Il Il Mommseil Mommsen ha tuni Ammiano Mar-celliot) Solino, donde donde appare appare che che tuni raffronti raffronti tra tra Ammiano Marcellino ee Solino, ciascuno :;c_rittori ha ha aggiunto aggiu11to qualche qualche cosa cosa alla alla propria propria ciascuno dei dei due due scrittori narrazione; sicchè non èè da nè che Ammiano abbia abbia narrazione; sicchè da ammettersi ammettersi nè che Ammiano preso abbia derivato derivato da da quello. E allora, preso da questi abbia da Solino, nè nè che che questi E allora, conclude Momrnsen, par ammettere entrambi entrambi «« petiisse petiisse par naturale conclude il il Mommsen, naturale ammettere haec ex commentario deperdito qui Pliniurrt Melamque jam ita fere jam ita fere haec ex commentario deperdito Plinium exhibuerit, contaminatos, ut apparent apud Solinum, eumque, fer«;i Solinum, eumque fere exhibuerit contaminatos, ut apparent ordinem constituerit, quem tam Ammianus quam Solinus presse quam Solinus presse ordinem constituerit, quem tam Ammianus secuti sun t ». ». EE che che la la disposizione della della materia, materia, oo l'ordine I' ordine con con secuti sunt cui questa è descritta, sia la stessa e in _ Ammiano e in Solino, ·èè questa descritta, Solino, cui è sia la stessa e in Ammiano e in un argomento me del alto che ci fa risalire a una argomento per più valore, un me del alto che ci fa risalire a una fonte la quale quale non può· essere essere altro altro che che questa questa perduta perduta comune, la fonte comune, non può corografia Pliniana. · Pliniana. Solino, un epitomatore, epitomatore, ee tale tale non n.on dubita dubita di di chia chiaSolino, dunque, dunque, è è un marlo il Mommsen : epitomatore, ciò che ri_guarda la materi11 riguarda epitomatore, per marlo il Mommsen : ciò che la materia della potremmo aggiungere, aggiungere, non sempre imitatore, potremmo corografia, e della corografia, e imitatore, non sempre fedele . fedele di Plin'io. Plinio. _Gioacchi~o Vadiano nel suo coµimento aa Pomponio Mela, Mela, aa Gioacchino Vadiano nel suo commento propositò catena montuosa Tauro, esalta esalta Plinio per la la de deproposito della catena montuosa del Tauro, Plinio per scrizione fattane, ricordare quel che ne ne scrisse scrisse fattane, ed ed ha occasione occasione di ricordare pure s1.10compendio compendio di di cose cose notevoli tratte da da Plinio, Plinio, pure Solino Solino nel nel suo notevoli tratte compendio per altro altro interessante, interessante, se se non non per lo lo stile stile alquanto alquanto• compendio non per arguto a tale narrazione. Solo il il Vadiano Vadiano arguto ed genere di narrazione. ed acc9ncio acconcio a tale genere ha il torto, a mio avviso, di chiamare SoliQ.o 'simia Plinii ': più più ha il torto, a mio di chiamare Solino “ simia Plinii ': che fargli un elogio, fa un brutto regalo. Evidentemente, il fargli elogio, gli regalo. Evidentemente, che brutto Vadiano voleva mettere in mostra il carattere dell'opera di Solino, dell'opera Solino, mettere mostra il carattere comè troppo fedele dell'opera di di Plinio, senza però Plinio, senza come di di un'imitazione un'imitazione troppo fedele dell'opera ombra alcuna di disprezzo o di perché il resto disprezzo biasimo, perchè ombra alcuna o il resto delle sue parole improntato a uQ.a certa . stima .Solino. Ma io non so 10 parole è improntato per è a una certa stima Solino. Ma se egli al momento in cui l1J gratificava di quell'epiteto abbia propro gratificava quell'epiteto al momento in cui lo di abbia se prio alla significazione piuttosto ingiuriosa della della parola prio pensato pensato alla piuttosto ingiuriosa simìa, di un un 'imitator iosulsus atque atque. ineptus ineptus '.'. Che Che simia, detta proprio di detta proprio imitator insulsus



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    se in quel famoso 10, 18), luogo Oraziano 18), ove se in famoso luogo Oraziano (Sat. (Sat. I, 10, ove si si parla del del poeta

    Demetrio « doctus cantare > , la Demetrio « nil nil praeter Calvum Calvum ~t et doctus cantare Catullum Catullum », la si vuole, ed a ragione, riferire più ai tratti fi. espressione simius simius si ed a riferire ai tratti fi sici del poeta, che per la sua bruttezza aveva molta rassomiglianza sici del che la sua bruttezza aveva molta rassomiglianza con bestia , di anzichè all' indole della della sua Ennio, anzichè turpissima bestia, di Ennio, all'indole sua con la la '“ turpissima

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    arte, dal credere arte, pur pur tuttavià tuttavia non non sarei sarei alieno alieno dal credere che che Orazio Orazio volle pure ambiguamente, al corto ingegno di Demetrio. accennare, sia ingegno sia al corto di Demetrio. (ep. I, 5J che Anche Anche in in Plinio Plinio (ep. 5) occorre il ricordo ricordo di un tal tal Rustico Rustico che era chiamato per ischerno ' :Stoicorum simia ' , e Sidonio Apolli', Apolli era chiamato ischerno “ Stoicorum simia e Sidonio (ep. I, 1) di un era “' Oratorum •. nare nare (ep. l) ci ci parla di un tale tale che che era Oratorum simia simia '. « Nemo de Tauro copiosius eleganScrive dunque il Vadiano: elegan copiosius Scrive il Vadiano: « Nemo de Tauro tiusque Plinio·, in Ciliciae Ciliciae Plinio, quem legito legito,, et Solinum, , in et simiam simiam eius eius -Solinum descriptione et hic dignissimus est descriptione:: nam est,, non nam et hic auctor auctor lectu lectu dignissimus non tam tam quam illustrium breve traxit e Plinio compendium, quam · quam rerum compendium, quam rerum illustrium breve traxit e Plinio quod phrasis et. appositae in hoc scribendi genere diquod emunctae phrasis appositae genere emunctae et in hoc scribendi di ctionis omnes, , quas tractat, Plinii ctionis auctor est. est. Nam Nam res pleraeque omnes Plinii >. laboribus debentur ». laboribus In sono non come, ad ad esemesem In questo giudizio sono non poche inesattezze, come, il Vadiano esalta fin troppo pio, quella sullo sullo stile stile di di Solino, che Solino, che il Vadiano esalta per l'l'emuncta emuncta apJJosita che l'au l'auphrasis, mentre apposita phrasis, mentre è risaputo che Gollectanea espone le cose con una certa affettazione tore dei tore dei Collectanea espone cose con una certa affettazione e prolissità che rivelano sempre mancanza scrive. prolissità che rivelano mancanza di gusto in chi chi scrive. Poi non è. affatto vero che tutto ciò che dice Solino, è uniSolino, preso affatto vero che tutto ciò che dice Poi non uni camente da Plinio; come v'è contradizione tra ingiuingiu pure l'epiteto camente come v'è contradizione tra Comunque però, nel giudizio rioso rioso di simia e le lodi lodi che seguono. Comunque di Vadiano troviamo già l'affermazione Solino non l'opera di Solino Vadiano troviamo l'affermazione che che l'opera non breve ,trum illustrium compendium ' : e questo è altro che un ' compendium altro che breve rerum per noi severo, invece, invece, del Vadiano Vadiano mi sembra sia importa. Più severo, noi importa. stato Ermolao Barbaro, il quale tacciava d'ingratitudine Barbaro, d'ingratitudine Solino Ermolao per non aver mai citato il· nome di · Plinio , da cui Plinio, non aver mai citato nome cui pure aveva aveva il materiale dei suoi Gollectanea ! preso tutto -_ tutto materiale dei suoi Collectanea Sia vera la teoria del Mommsen, alle critiMommsen, o presti il fianco fianco alle criti che avversari, rimane compendio dei che degli avversari, rimane sempre il carattere carattere di compendio dei Gollectanea, agCollectanea, ciò che nessuno può disconoscere. disconoscere. Solo Solo bisogna ag giungere che epitomatori, non non si attiene Solino, come che Solino, come altri altri epitomatori, attiene sempre alla· narrazione di nuovi parfonte, ma alla stessa stessa fonte,· ma ama ama arricchire arricchire la narrazione nuovi par ticolari, cognizioni o da altri autori. ticolari, desumendoli proprie cognizioni desumendoli o dalle proprie altri autori. È un epitomatore perciò, non della coro coroepitomatore, , perciò, non pedissequo di RliIJio Plinio o della grafia Pliniana, che deriva anche da Mela, Svetonio, e forse Pliniana, ma grafia Mela, da Svetonio, ma che anche da altri. poi, non capisce la fonte, e cade Spesso, poi, anche altri. Spesso, cade in errori errori abbastanza grossolani, addirittura inverosi inverosigrossolani, o prende delle sviste addirittura mili. Cosi Dirim, topografiche Pliniane mili. Così le indicazioni indicazioni topografiche Pliniane ab .Delo Delo e ad ad Dirim, rispettivamente in IV, 67 e V, 13 diventano nientemeno diventano nientemeno in Solino Solino (Abdelum oppidum) e il che duo propri: la città Abdelo (Abdelum che due nomi nomi propri: città di Abdelo 11 ). Ed è perciò monte ,Addiri (Addiris esclama monte Addiri (Addiris mons) mons) "). Ed esclama a questo

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    punto il istituire un un paragone tra tra la la potendosi istituire il Mommsen Mommsen - che che .potendosi Natura-lis Hist01·ia e i Collectanea, i critici disprezzano~ non senza Collectanea, disprezzano, Naturalis Historia e i i critici non senza ragione, l'epitome di di Solino, inquinata da da non non poche mende. mende. Solino, perchè inquinata Ma, continua 'il Momrnsen," si direbbe che la nemesi, la soMommsen, quale continua il si direbbe che la la so , vrasta domina su tutte le cose; si si sia sia voluta voluta vendicare vendicare anche anche di di vrasta ee domina su tutte le cose, Solino, perchè ciò ei fece Teofrasto ee ad ad altri altri au auPlinio, aa Teofrasto Solino, ciò eh' ch'ei fece a a Plinio. tori, a lui, non da· Capella. Cape Ila. Così, Cosi, men mentori, ru• fu fatto pure a non molto molto dopo, da tre aveva detto detto (229,7): « habitari etiam etiam addit addit Aethiopiae .A,ethiopiae tre Solino Solino aveva « habitari ad usta Trogodytarum Trogodytarum et nationibus », », Capella Capella mutò m 1tò Ichtyophagorum nationibus adusta et Ichtyophagorum 1' _addit in abdita, ee scrisse senz'altro: senz'altro: . rima quae restant Passiamo ora a vedere. l'anonimo compendii compendi i Plinio. Plinio. Passiamo ora a vedere come come l'anonimo li badi che che la parola breviarium breviarium è del del- . Il breviarium breviarium Plinii Plinii (si badi l'autore diviso in tre libri: nei primi due due si tratta tratta delle delle l'autore stesso) stesso) è diviso tre libri: nei primi malattie singoli organi; capo al piede; nel nel terzo, poi, poi, delle dello' organi, dal malattie dei dei singoli dal capo malattie· di tutto l'organismo umano, senza nessun ordine corrimalattie tutto l'organismo senza nessun ordine corri spondente chiude con con un spondente a un piano prestabilito. La trattazione trattazione si chiude accenno ai veleni. Ogni libro è div,iso in tanti di varia Ogni capitoletti, accenno veleni. libro diviso tanti varia 5 lunghezza e misuì·a, l'esposizione , più che teorica ), è essenmisura, e l'esposizione, che teorica essen zialmente neanche di tutti tutti i medicamenti fatta pa papratica; ; e neanche medicamenti è fatta zialmente pratica è a rola, tralasciati i costosi e gli,ì esotici. Non gli rola, perchè sono più sono tralasciati esotici. Non costosi dire che Plinio sia, compendiato sistematicamente e con seordine, dire che Plinio sia sistematicamente con se guendosi questo o quel libro dove era era stato stato trattato trattato questo o quel quel.libro dove l'altro l'anonimo prende or qua or là, come come l'altro argomento. Giacchè Giacchè l'anonimo gli capita, e riesce ·a cucire insieme vari braQi pliniani, dando cosi pliniani, riesce cucire insieme vari brani dando così l'appàrenza organico alla sua esposizione. Diresti Diresti' per perl'apparenza di un tutto tutto organico alla sua ciò breviarium un compéndio centone, perchè in compendio a mo' ciò il suo suo breviarium mo' di centone, fondo la fraseologia è quella di Plinio, se ne togli togli poche eccezioni: eccezioni: un centone sono tenute tenute insieme insieme da un nesso nesso più più centone le cui varie varie parti sono !,1-pparente che reale. · apparente che reale. Io qui riporterò esempi .a prova del del suo suo modo modo di riporterò uno uno o ·due due esempi compendiare: II, 17, (vesicae dolori Med. Pl. Il, calculo): « Cicadas Cicadas tostas tostas dolori et calculo): in patella in vesicae vesicae dolore utile est bibere. bibere. Contra Contra omnes omnes vesicae rnsicae utile est . difficultates cinis plumarum palumborum ferorum ferorum ex aceto auéto mulso difficultates cinis bibitur. hirundinis glebula glebula luti luti diluta diluta ex aqua calida calida bibi bibibibitur. De .nido nido hirundinis tur. fimus ex mulso decoctus imponitur. imponitur. Convenit Convenit tur turtur. Turturum Turturum fimus dos esse cmn bacis myrteo.s >>. myrteos esse cum XXX, 68: « Fimum Plin. N. H. XXX, palumbinum in faba Fimum quoque palumbinum sumi contra calculos et omnes difficultates difficultates vesicae, vesicae; similiter similìte1· plu plu marum cinerem palumbium palumbium ferorum ex aceto mulso et intestino intestinorum ex his bus tribus. tribus. E· nido hirundinum hirundinum glae glaehis cinerem cocleari coclearibus un

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    bularum ventrem arefactum, turturis turtaris ossifragi ventrem bularum dilutam dilutam aqua calida, ossifragi flmum in mulso decoctum vel ipsius rliscoctae ius. Turdos fimum in mulso decoctum vel ipsius discoctae ius. Turdos quoque edisse myrti prodest urinae, in patellis, patellis, urinae, cicadas edisse cum cum bacis bacis myrti cicadas tostas tostas in milipedam aniscon bibisse et in vesicae doloribus decoctum agni milipedam aniscon bibisse et in vesicae doloribus decoctum agni· norum norum pedum ... . . . ». ». · Naturalmentfl, l'anonimo le prescrizioni inriporta tutte prescrizioni in Naturalmente, l'anonimo non non -riporta tutte le dicate da Plinio contro il calcolo e il dolore della vescica; e quanto dicate da Plinio contro il calcolo e il dolore della vescica; e alla si attiene al testo, salvo fraseologia, si quasi sempre al alla fraseologia, attiene qu~si salvo aa prendersi la libertà di aggiungervi qualche preposizione, di declinare irrego preposizione, di declinare irregola libertà di aggiungervi larmente qualche nome, e di mettere in forma esplicita una pro esplicita larmente e di mettere in forma una proè espressa all'infinito. posizione ivi posizione che espressa che ivi è all'infinito. « Fimi Fimi gallinacei gallinacei id rufum M. III, 77 (ad M. Pl. Pl. III, (ad Furunculos): Furunculos): « id quod rufum est recens inlìnitur ciconiae ex vino decocinlinitur ex aceto. Ventriculus Ventriculus ciconiae vino decoc tus infricantur digito digito minimo. impari numero tus inlinitur. inlinitur. Muscae Muscae impari numero infricantur minimo. Sordes ex auriculis pecudis inlinuntur. Sevum arietis Sordes ex auriculis inlinuntur. Sevum arietis cum cum farina farina pumicis salis aequis portionibus. Nitruro pumicis et portionibus. et salis Nitrum cum cum resina resina mixtum mixtum extrahit. Nasturtium tusum cum fermento concoguit. concoquit. Novem graextrahit. Nasturtium tusum cum fermento Novem gra nis hordei si quis furunculum circumducat singulis manu sinistra singulis nis hordei si furunculum circumducat manu sinistra et in ignem coniciat, sanat. Ficus coniciat, confestim et omnia omnia in confestim sanat. Ficus siccae siccae decoctae decoctae ex vino et tritae imponuntur. Galbanum se. Sevum bubulum imponuntur. per Sevum bubulum ex vino et tritae Galbanum cum imponitur, aut sine sale sale liquatur oleo. liquatur cum cum sale sale imponitur, aut si dolor dolor sit sine cum oleo. Simili cinis aspersus purgat». caprinum sevum. Simili modo modo facit facit caprinum sevum. Limacis Limacis cinis XXX, 108: « Furunculis Plìn. N. H. XXX, Plin. 108 Furunculis mederi .dicitur dicitur araneus priusqua.m impositus et ter~io die solutus, solutus, mus priusquam nominetùr nominetur impositus tertio die mus araneus araneus sic ut terram nec postea attingat, ter pendens enecatus enecatus sic terram nec ter circumlacircumla · tus cui is medehitur, furunculo, totiens medebitur, ex tus furunculo, totiens exspuentibus medente medente et cui gallinaceo fimo est rufum gallinaceo fimo quod est rufum maxume recens inlitum inlitum ex aceto, ventriculus ciconiae muscae impari numero inimpari numero vino decoctus, muscae in ventriculus ciconiae ex vino fricatae digito medico, sordes ex pecudum auriculis, sebum ovium auriculis, sebum ovium digito vetus sebum arietis arietis cum c-inere pu pumulierum, sebum vetus cum cum cinere cinere capilli mulierum, cum cinere » .. micis et salis pari pondera salis pari pondere micis XXXI, 118: . XXXI, admix.tum resinae extrahit extrahit ». l8: « furunculos furunculos admixtum XX, « furunculos concoquit cum fermento». XX, 130: concoquit 130: furunculos fermento hordaceo utantur, morbo XXII,· XXII, 135: pedum tem135: « eos eos qui pane hordaceo morbo pedum tem ptari granis frumentum si quis circumducat, sinptari negant. Novem granis circumducat, sin Novem frumentum gulis ter manu sinistra, et omnia in ignem abiciat, confestim sasinistra, abiciat, confestim sa ter manu omnia · nari aiunt nari aiunt ». XXII, 122: XXII, collec122: « farina farina ex h6rdeo hordeo et cruda et decocta collec tiones, impetusque discutit, Decoquitur alias alias in mulsa lenit, concoquit. discutit, 1enit, concoquit. Decoquitur ». aqua aut fico fico sicca sicca». XXVIII, « bubulum in cinere cinere calefactum co.lefactum XXVIII, 234: proficit fimum 234: fimum bubulum aùt vel in vino decoctum, in furunculis sebum caprinum in aceto vel aut caprinum vino decoctum, furunculis sebum tubulum cum · sale, aut si doJores sint, cum oleo liquefactum sine sint, liquefactum tubulum cum aut dolores cum oleo sine , sale, simili caprinum >>. simili modo modo caprinum Questo meglio altro il meglio di ogni ogni altro Questo secondo secondo esempio rappresenta

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    modo dell'anonimo. Osserviamo, Osserviamo, in in primo primo luogo, luogo, modo di di compendiare dell'anonimo. che al solito solito la la -pliniana, lieve ritocco, ritocco, pliniana, con che la la fraseologia è è al con qualche lieve co.me a dire dolor per dolo·;·es. aequis prn·tionibu~ per pàr·i pon- · come a dire dolor per dolores, aequis portionibus per pari pon. pe,· in abicere, ea ex auriculis auriculis pecudis d'ere, in conicere per dere, in ignem ignem conicere ignem abicere, in ignem per ex _pecudum auriculis, liquari per liquefieri, sanat per sa saliquari sanat ea pecudum per cinis ecc. L'epitoinatore si è ill-uso di ponari aiunt, farina nari farina cinis ecc. L'epitomatore si è illuso di po ter lievi mutamenti un' impronta personale al al dare, con mutamenti, , un'impronta ter dare, con questi lievi suo stile, e nou si è avveduto che in certi casi, per una maggiore suo stile, e non si è avveduto che in certi una proprietà di era preferibile preferibile mantenere mantenere la la fraseologia linguaggio, era di linguaggio, dello in quel pari che èè pari pondere pondere che dello stesso stesso Plinio, come come ad ad esempio in di schietto stampo classico e che egli ha voluto sostituire con l' ae aedi schietto classico e che ha voluto sostituire con l' di conio popolare! Ma ciò che quis portionibus, portionibus, che pare piuttosto popolare che di conio ! Ma ciò che piu osservare si è che l'epHo.matore ha frugato nP-i frugato più importa qui di l'epitomatore di osservare si è che ha nei vari libri di Plinio sulla medicina, quello che a lui avesse quello pareva vari libri di Plinio sulla che a lui avesse stretta dei furunculi ha riunito riunito in instretta relazione relazione con con l'argomento dei furunculi ee· ha sieme le varie notizie sotto la stessa rubrica ' ad furunculos ,. · furunculos,. varie stessa rubrica “ ad XXII, 135 Così, Co=-l, nel liLro N. H. Plinio aveva àccennatu libro XXII, 135 della sua N. accennato alla coloro. ii quali qua.li ritenevano ritenevano che, ehe, mangiando ilil pane alla credenza credenza di di coloro (morbus pedum). d' orzo,· non sarebbero stati dalla d'orzo, presi podagra pedum). non sarebbero stati dalla (morbus E ritenersi ancora ancorn dal dal volgo volgo ignorante ee supersti superstiE aveva aveva aggiunto ritenersi .zioso fatti passare passare nove nove chicchi chicchi di di grano attorno attorno al al zioso che che se se si si fossero fossero fatti foruncolo, quali tre con• la la mano sinistra, ee poi poi furuncolo, ciascuno ciascuno dei dei quali tre volte volte con mano sinistra, si il furuncolo sarebbe subito subito guarito. guarito. gettati nel si fossero fossero gettati nel fuoco, il furuncolo sarebbe Orbene l'epitomatore l'epitom11tore trovando in questo luogo luogo menzionato menzionato lo lo spe speOrbene trovando in cifico il furuncolo, foruncolo, l'ha tal quale ee l'ha l'ha ·adattato alla cifico contro contro il l'ha preso tal adattato alla sua trattazione, trattazione, senza senza badare che· se sè Plinio ne fece fece menzione, menzioné, sua badare però che Plinio ne lo hor-daceus (l'epitomatore (I' epitomatore preferisce lo fece fece a a proposito del del panis hordaceus hordeus) si credeva preservasse dalla dalla podagra. hordeus) che che si credeva preservasse Io contributo Io tratterò tratterò in in apposita appendice dell'epitome quale contributo alla critica testo. Mi lecito anticipare che che una una alla critica .del del testo. Mi sia sia però qui lecito lezione della M. PI.. la quale figura proprio in questo secondo eproprio in lezione della M. Pl., la secondo e _sempio corrrgge un luogo errato errato del testo di Pli Pliriferito, corregge sempio or ora riferito, nio. epitomatore accenna accenna al al digitus minimus con cui cui “'muscae L'epitomatore nio. L' minimus con muscae impari infricantur ,. Nei codici di Plinio al di miimpari numero infricantur,. numero Nei codici di Plinio al posto di mi si legge medicus. Ora è vero che il dito anulare e1·a nimus nimus si medicus. è era detto dagli antichi antichi “'digitus '; ma ma poichè lo lo digitus medicus' oppure “'medicalis medicalis '; lecito ritenere che anche epitomatore i.I digitus minimus, minimus, èè lecito epitomatore cita il ritenere l'autore abbia scritto scritto minimus, minimus, ee che i librarii, librarii, in iµl'autore della N. N. H., H. abbia vece, ao malamente vece, abbia abbiano malamente copiato medicus. medicus. ag A di una una certa che si si prende l'anonimo l'anonimo di di agA prova di certa libertà. libertà che giungere qualcosa alle notizie notizie che compendia da da Plinio, valgano valgaPo ii luoghi 3.15;· 3,30; 3,35. luoghi seguenti: seguenti: 1,3; 1,3; 1,25; 1,25; 2,4; 2,7; 2,8; 2,26; 3,15; Ed ora un rapido accenno alla alla fortuna della Medicina Plinii attrl}verso sap_ere che vi attinsero attinsero piuttosto lar larattraverso i secoli. Basti .il il sapere raccoglitori di ricette, gamente i raccoglitori gamente ricette, ee che i cosiddetti medicarum medicarum

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    compositionum libri, oo ricettari di medicina, che in voga voga ricettari di che furono furono in

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    nei secolisulJe sue sue orme. presente posteriori, sono nei secoli posteriori, sono ricalcati ricalcati sulle orme. L'ebbe L'ebbe presente il medico compilazione del del pseudo-Apuleio ne Marcello, ee anche pseudo-Apuleio ne il medico Marcello, anche la la compilazione ha derivàto non poco. Trattasi di una breve raccolta di ricette, ha derivato non Trattasi di una breve raccolta di il motivo motivo delattribuita falsamente attribuita falsamente ad ad Apuleio: anche anche qui ricorre ricorre il del l'avidità dei medici "), più temibili delle stesse malattie, e si ricopiù l'avidità dei medici temibili delle stesse rico nosce formulario pratico pratico di prescrizioni prescrizioni che che sot sotnosce la necessità necessità di un formulario alla loro loro sete di Il libretto fu molto tragga il paziente alla guadagno. sete libretto molto in ed

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    uso uso nel nel medioevo, e soggiacque a non non poche alterazioni alterazioni ed aggiunte. Probabilmente fu composto nel V sec., è conosciuto perchè Isidoro; sec., Probabilmente nel conosciuto da Isidoro; e siccome è ignoto al medico Marcello che visse sotto Teodosio siccome medico Marcello che visse sotto Teodosio II, non è possibile sia stato scritto prima. possibile non sia stato scritto Ma dall'ignoto autore del de her~ Ma già prima d'essere d'essere sfruttata sfruttata dall'ignoto autore del her barum barum medicaminibus, la Medicina Medicina Plinii Plinii servi servì al poeta SamSam giunto un un carme monico quale ci è. giunto monico Sereno, del del qoale carme in 1107 107 esametri, concontenénti Ché anzi il Keese 7 ) · con contenenti la descrizione descrizione di 63 ricette. Che tro Dioscoride e tro coloro coloro che affermano la derivazione derivazione di Sereno da Dioscoride da Plinio, sostiene della M. Pl., sostiene senz'altro senz'altro la dipendenza dall'autore dall'autore della la quale però, secondo lui, sarebbe stata usata in una forma ben ben secondo lui, sarebbe stata usata una forma più ampia e più antica antica di quella che ora abbiamo. che ora abbiamo. Ai tre nei codici, altri due; codici, altri due; il tre libri libri della della M. M. PI. Pl. seguono, nei quarto che non è altro se non un antico abrégé, copiato testualquarto che non altro non antico abrégé, testual mente dalla sull'agricoltura e mente dalla grande opera di Gargilio Marziale Marziale sull'agricoltura che contiene delle· prescrizioni mediche basate sulle virtù prescrizioni appunto che contiene delle mediche basate sulle virtù medicali medicali delle piante e delle frutta frutta (il nome di questo epitomatore non ci è giunto·, compendi, o Ìneglio altre giunto, quantunque però altri meglio altre non altri compendi, compilazioni stesse parti dell'opera di Gargilio ce lo diano); parti dell'opera compilazioni delle diano); delle stesse qualcuno assai s' ine il quinto, in 45 capitoli, capitoli, di cui cui qualcuno assai breve, che che s'in Alexandri titola: liber diaetarum dil,ersorwn diversorum medicorum h. e. Alexandri ultimi libri libri non non hanno che veel aliorum. aliorum. Ora Ora questi due due ultimi hanno niente niente che ve dere coi tre; e se fu1·ono pubblicati tutti insieme primi tre; pubblicati dere coi furono tutti insieme per la prima volta prima Pighinucci a Roma, Roma, nel 1509, come volta dal dal Pighinucci nel 1509, come Medicina Medicina PliPli niana, fu uno cosl com'è com'è una una pura invenzione invenzione sbaglio dell'editore, così uno sbaglio attribuire a un tale .Ji Paolo Paolo Giovio Giovio 8 ) l'averli l'averli voluto voluto attribuire tale Plinio Plinio VaVa leriano. leriano.

    CAPO XVII. CAPO XVII.

    Gli epitomatori epitomatori Gli



    di Verrio Verrio Flacco. Fiacco.

    il de a buon buon Un• op·era come Un'opera come il de verborum, verborum significatu, che che possiamo a diritto considerare come una delle miniere più cop'iose di notizie sulle copiose di notizie sulle diritto considerare come una delle miniere antichità romane, ee dove trovavano da attingere abbondantemente, abbondantemente, da attingere pei loro studi,l'archeologo,_ il grammatico, lo storico, il lessico lessicol'archeologo, il pei loro studi, lo storico, il grafo, l'erudito di professione, il dilettante di curiosità antiquarie antiquarie l'erudito di il dilettante di curiosità ee il tico letterario, non poteva poteva sottrarsi sottrarsi alla alla sorte sorte comune comune alle alle letterario, non il eri critico altre opere di pari voglio dire alle compilazioni, compilazioni, agli opere ampiezza, voglio altre di dire alle estratti Non si precisare di di quanti libri libri con concompendi. Non può precisare estratti ed ed ai ai compendi. si può . stasse l'opera di Verrio Fiacco; cei·to dove-va essere voluminosa, se l'opera Flacco; voluminosa, stasse di Verrio certo doveva essere se il compendio che ne fece Pompeo Festo e che dedicò poi ad Artorio poi il che ne fece Festo e che dedicò ad Artorio Rufo, ne Rufo, · . ne abbracc;iava abbracciava non meno .di di venti. Si !'_epitome Festiana fu una una delle delle pensa comunemente Si pensa comunemente ·che che l'epitome Festiana fu cause principali', se se non sola addirittura, della rapida scom scomaddirittura, della cause principali, non la la sola parsa d~ll' originale. ·1o inclinerei ad ad attribuire attribuire aa dell'originale. parsa Io in verità non inclinerei Festo lo meno, non non credo che quando egli egli colpa; o Festo una una tale tale colpa; o per lo credo che si fl de ebbe l'inten l'intensignificatu, ebbe compendiare il si accinse accinse a a compendiaré de verborum signi(ìcatu, dimento di col suo compendio. Del Del resto, resto,. se se insieme insieme di soppiantarlo, scritti di di Verrio Verrio Fiacco, col de significatu , ·altri Flacco, ee non altri scritti de verborum verborum signi(ìcatu certo di secondaria importanza, perirono, come di come le res Etruscae di cui abbiàmo notizia dagli •Schol. Veron. a Virgilio, Aen. X, 183, Virgilio, X, 183, abbiamo Schol. Veron. a Aen. ee ii rerum memoria di cui cui c'informa c'informa Gellio Gellio IV, IV, memoria dignarum libri, di 5, 6 e che dovettero servire servire di fonte aa Plinio il il che indubbiamente indubbiamente dovettero Vecchio-per non parlare degli altri scritti: de obscuris Catonis, Catonis, parlare per Vecchio – non altri scritti: de de orthographia_ il caso di attribuire attribuire.al-al orthographia ecc.-, ecc. – , parmi sia piuttosto il }' invidia del tempo se ta_nte opere del grande lessicografo latino, latino, opere grande l'invidia se tante ee fra queste delle parole, non nqn siano queste la principale, sul significato delle giunte fino al pari di altre di di quell'ingegno quell'ingegno più ·erufino a a noi, al di tante tante altre eru dito dell'antichità, che fu Varrone. E direi che c4e più più che che at atdell'antichità, però dito che fu Varrone. E direi tribuire a Festo là di aver segnato segnato col col suo suo compendio coll)pendio la la tribuire la colpa di fine della grande di Flacco, bisognerebbe essergli ricono riconoFlacco, bisognerebbe grande opera opera di scenti di averci conservato parte di di quella ricca ricca ee preziosa com com· conservato parte non aa torto: torto : chè chè l'opera l' opera di di pilazione. Bo detto compilazione ee. non Ho detto Verrio avvantaggiava materiale trovato trov_ato ee Verrio l1l1jtcco Flacco si avvantaggiava di tutto tutto il materiale

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    raccolto nei vari politica, precedenti,, nei raccolto dagli scrittori scrittori precedenti vari campi della della politica, della religione, del diritto, della lingua ecc. E seri.ve a tal propodiritto, religione, lingua della del della ecc. E scrive a tal propo sito lo Schanz che il materiale raccolto da parecchie opere non parecchie poteva sito lo Schanz che il materiale raccolto da non di' estrarre dai-vari· autori che non occupati non suggerire l'idea l'idea di estrarre dai vari autori che s'erano s'erano occupati di antichità: ormai. caduti in disuso disuso ee per perdi antichità romane, tutti tutti ii vocaboli vocaboli ormai caduti in ciò altri divenuti assai di illustrarli rari, e poco intelligibili, e ciò poco e gli altri divenuti assai rari, e di illustrarli disponendoli alfabetico. E alfabetica disponendoli in disposizione in ordine ordine alfabetico. E questa disposizione alfabetica doveva unico criteriQ distribntivo del del origine a doveva rispondere in in origine a un un unico criterio distributivo materiale, quantunque però in ne sia sia intervenuto intervenuto un un altro altro in séguito ne più libero, capo alla alla disposizione disposizione primitiva. primitiva. libero, per ritornare più poi da ritornare poi da capo de verborum signi{ìc_atu quel chè, già si disse Si può dire del Si dire del de verborum significatu che si disse Naturalis Historia: come l'opera di Plinio è il risultato di della della Naturalis Historia: come di Plinio è il risultato di tutte le ricerche anteriori di scrittori greci e romani nei vari tutte le ricerche anteriori di scrittori e romani nei vari campi del l'opera di che chiameremo chiameremo Flacco, che campi del sapere, cosi così l'opera di Verrio Verrio Fiacco, la più grande enciclopedia endclopedia che si conosca col Nettleship 1)) la col Nettleship che si conosca nella nella « materiale letteratura latina, abbracciava non solo latina, lessicografico, 6 rafico, letteratura abbracciava non solo « materiale lessico ma informazioni su problemi di di storia, storia, di ma anche anche parecchie informazioni su problemi di antianti chità, di grammatica, con ampie citazioni da poeti, giuristi, storici, giuristi, storici, grammatica, di con citazioni da da di politica, politica, da da antichi documenti religiose e da scrittori scrittori di di cose cose religiose e di antichi documenti E quel che accadde a Plinio , accadde altresl a Fiacco legali >. Plinio, legali ». E che accadde a accadde altresì a Flacco :: il primo ebbe i suoi epitomatori, cosi l'altro fu del pari comcome primo epitomatori, pari come il ebbe i suoi così l'altro fu del com pendiato. Una differenza v'ha, v' ha, ed Una sola sola differenza ed è è questa: di di Plido Plirio e.:iste esiste l'opera originale, compendi; mentre originale, accanto accanto ai ai due due compendi; mentre di di Fiacco Flacco l'oril'ori solo ne quaJche scarso framginale èè andato perduto,, ee solo ginale andato perduto ne avanza avanza qualche scarso fram mento cinque secoli se_c;)Iid. d. Cr. è in inmento negli scritori scritori dei dei primi cinque Cr. Giacchè Giacchè è negabile che altri dovette che a a parte Festo, altri dovette attingere dalla dalla ricca ricca mimi Aulo Géllio, niera suo Pratum, Aulo Gellio, Nonio niera di di Fiacco: Flacco: co~l così Svetonio Svetonio pel suo Nonio ,!ol suo suo de per quelle parti del de compendiosa doctrina doctrina che che trattano trattano de proprietàte, de signi(i,c:i,tionesermonum s~rmonu.m ecc., ecc., de verborum verborum proprietale, de varia varia significatione Giulio Romano, Donato, Macrobio Macrobio 2 ). Placido, Servio, Romano, Placido, Servio, Donato, Ma veniamo ora agli epitomatori: Diacono. È epitomatori: Festo Ma veniamo ora Festo e Paolo Paolo Diacono. quasi inutile avvertire che dei due compendi, quello di Fasto Festo c'è c'è inutile avvertire che dei due compendi, quello giunto incompleto, e dobbiamo i frammenti a un solo mscr.; mengiunto incompleto, dobbiamo frammenti solo men intero. tre quello di Paolo tre quello Paolo Diacono Diacono ci è pervenuto intero. · Pompeo Festo dovè vivere pr(lbabilmente oocolo Pompeo Festo dovè vivere probabilmente non non oltre oltre il II secolo d. Cr., perchè è ricordato ricordato da Giulio Romano, un grammatico della Romano, grammatico Giulio (ap. Charisium, 2,220 K.). Generalmente prima metà del III sec. Charisium, prima (ap. metà del III sec. K.). Generalmente si crede che si3: lui esercitato sia vissuto sotto gli Antonini; e l'essersi lui sull'opera di FJacco, che tale Flacco, ci spiega il grande favore favore che tale opera dodo veva in quel tempo. ~rifatti, l'età Infatti, godere tempo. veva l'età degli Antonio: Antonin _è carattecaratte l'Ìzzata da una anparticolare predilezione predilezione per gli i> (lo (lo Scaligero Scaligero propo p_ropoet: .: « machinam machinam ordiris ordiris novam novam :: manticula ueva astu). leggere: manticulatam neva doversi doversi leggere: manticulatam astu). Paolo: dicuntùr qui qui manticulas ut Paolo: «« Manticulari Manticulari dicuntur manticulas attrectant, ut furentur. poetae pro dolose dolose quid quid· agendo hoc hoc verbo vèrbo utuntur. utuntur. furentur. Unde Unde poetae ». In In questa questa glossa Pacuvius ad manticulandum aslu Pacuvius ::- ad manticulandum astu adgreditur ». ,li Paol-o Diacono· l'etimologia è data con le stesse parole di Festo; di Paolo Diacono l'etimologia è data con le stesse di solo che il festiano (urandi gratia è diventato ut furentur, e l'usi l'usi solo che il festiano furandi gratia è diventato ut e sunt, utuntur. Quanto, poi, ali' esempio di Pacuvio, non è riporall'esempio di Pacuvio, non è ripor utuntur. Quanto, tato · tato per intero. intero. 13): « Mantare saepe manere. Caecilius Festo (quatern. VIII, VIII, 13): « Mantare saepe manere. Caecilius Festo (quatern. in epist. Iam ne adeo manta. · iam · hoc vide, caecus animum in Iam ne adeo manta. iam hoc vide, caecus animum ..... . ·adventus angit ». adventus ». Paolo: « Mantare, saepe manere Qui si si ha ha solo solo la la glossa, senza senza «Mantare, saepe manere».>. Qui Paolo: l'esempio di Cecilio. di Cecilio. Moenia, muri; et cetera muniendae muniendae Fe.sto (quatern. VIII, VIII, 25): 25): «. privatum ». Qui Qui l'“ad usum ,, corrisponde usibus,, dell'introduzione, ordinavimus, , richiama l' ' or orusibus dell'introduzione, come come l'' l' “ ordinavimus richiama l' epitomatore, che che conosce sue dinare fuit ' ; ee l'l'epitomatore, dinare fuit consilium consilium '; conosce ben·e bene le le sue forze; ingegni, più robusti robusti ed la tratta tratta-·agguerriti, la forze, lascia lascia ad ad altri altri ingegni, ed agguerriti, zione di gravi, ee solo solo si si occupll, occupa della zione di altri altri argomenti più gravi, della costruzione costruzione degli sorvoli privati. Ma degli edifizi egli sorvoli edifizi privati. Ma a a me me pare che che anche anche in· in ciò ciò egli comspesso primaria importanza; importanza; ond'è questioni di spesso su su questioni di primaria ond'è che che il il suo suo com pendio ma pendio non dell'argomento, non dà dà un'idea un'idea chiara chiara dell'argomento, ma solo solo un un accenno accenno fugace, ee il il più delle volte inesatto, perchè staccato dal resto della esposizione sistematica sistematica di esposizione di Vitruvio. Vitruvio. architectonicae (evidentemente, èè · Il liber artis artis architectonicae adbreviatus. adbreviatus (evidentemente, una trascrizione errata quella che ne dà Reginberto nel una trascrizione errata che ne dà Reginberto nel suo suo caca 'talogo chiostro di S. Gallo : libri duo de architectura talogo del del chiostro di S. Gallo: libri duo de architectura FavenFaven tini) nei quali, quali, come come si è detto, èè seguito capitoli 29, nei tini) consta consta di di soli soli capitoli si è assai da vicino Vitruvio; solo nel cap. 29 ' de instituVitruvio; cap. assai da vicino solo “ de horologii institu è a cred~re tione ' l' epitomatore attinge a un'altra fonte. Non. l'epitomatore tione ' a un'altra fonte. Non è a credere però che anche per quel quel che la disposidisposi che segua Vitruvio Vitruvio anche che riguarda la zione della materia, chè egli su un criterio questo punto segue zione della chè su un criterio tutto personale. tutto Prima a parlare parlare del con cui cui Faventino ha comPrima di di venire venire a del modo modo con Faventino ha com

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    -.

    187 187 pendiato bene udire lui stesso di qnali argomenti Vitruvio, èè bene pendiato Vitruvio, udire da da lui stesso di quali argomenti credette opportuno occuparsi : « quae partes caeli et et regio regiopartes itaque caeli credette : « nes ventorum salubres aedificiis viòeantur, et subtilitate novideantur, qua nes ventorum salubres aedificiis et subtilitate no civi flatus avertanj.ur aditusque ianuarum et lumina fenestris uti-. aditusque civi flatus avertantur ianuarum et lumina fenestris uti liter q•uibusve mensuris aedificiorum membra membra disponan disponantribuantur, quibusve liter tribuantur, mensuris aedificiorum tur, .v appellaverunt. Ordinatio est membrorum disposi~ disposi appellaverunt. ergo oixovop.tov Ordinatio est membrorum tio, quantitate, quam Graeci Graeci ·ποσοτητα 1toaon1w, vocant. vocant. Quan Quantio, et et constat constat ex ex quantitate, titas universo respondens respondens operi. titas est est modus modus singulorum membrorum membrorum universo Dispositio concla,Yium institutio, institutio, et et operis ope.ris futuri futuri for for- _ Dispositio est apta rebus est apta rebus conclavium ma Graecis tàez tÒEix appellatur..... appellatur ..... Haec Haec figuris divisa, quae quae a a Graecis ma tribus tribus figuris sunt figurne: ichnographia, ichnograp~ia, orthographia, orthographia, scaenographia. scaenogr~phia. sunt ergo tres tres figurae: Ichnographia areae vel VPl soli soli et fundamentorum descriptio descriptio; ; or orIchnographia est est areae et fundamentorüm thographia est et altitudinis altitudinis exstructio; scaenographia scaenogr.aphia est esL thographia est laterum laterum et frontis ~stensio »> 5). . frontis et totius operis per picturam ostensio Vitr. (de architectura lib,. 2): . sponsus ». Nel cap. Vitruvio, parlando delle che costi costicap. 2° Nel 2° del del I. l. II Vitruvio, delle parti che tuiscono l'architettura, enumera l' ordinatio, la dispositio, l'l'eu eul'ordinatio, l'architettura, tuiscono enumera la symmetria , il decor e la distributio: invece rythmia rythmia,, la distributio; symmetria, la il decor e la invece nel nel 0 dice; cap. 3. « partes ipsius architecturae sunt tres: ipsius partes 3.º dice: « architecturae sunt tres: aedificatio, gnomonica. Aedificatio autem autem divisa gnomonice, machinatio. bipartito, ee machinatio. Aedificatio divisa est est bipartito, quibus una est moe-nium et communium operum in publiciii locis publicis una est moenium et communium in locis conlocatio, altera est privatorum aedificiorum explicatio >. Ora privatorum explicatio altera est aedificiorum ». Ora FaFa ventino, ee in ciò più ordinato di Vitruvio e più conforme in ciò ordinato di Vitruvio e conforme alla alla na• na tura tutte insieme tura stessa stessa del del compendio, enumera enumera tutte insieme le le varie varie parti dell' architettura, come l' ordinatio, ordinatio, la la dispositio, dispositio, la Ja ve v~dell'architettura, come a a dire dire: : l' nustas, Ja mensura, Ja distributio, l' aedificatio, la conlocatio, la mensura, distributio, l'aedificatio, conlocatio, la la la la machinatio. Ma nelle definizioni l' epitomatore come riesce spesso l'epitomatore spesso machinatio. Ma nelle definizioni come riesce oscuro per amore Vitruvio ci definisce Infatti, mentre oscuro amore di di brevità! brevità ! Infatti, mentre Vitruvio ci definisce l'l' ordinatio una misurata convenienza delle ordinatio come come « «una misurata convenienza delle parti di di un'oun'o pera le sue sue proporzioni proporzioni pera prese prese separatamente, separatamente, e e il il rapporto di di tutte tutte le >, Faventino; se la alla simmetria Faventino, invece, se alla simmetria », la sbriga in in due due parole dede una disposizione delle parti ». >. Inoltre va notato finendola· finendola « «una delle parti Inoltre va notato che che l'l'epitomatore epitomatore non segue la stessa dizione dizione dell'originale: dell'originale: cosi Vi Vinon segue la stessa così t.ruvio ha: « haec componitur ex quanti tate, quae graece 1tocr6~11; graece Roadtms truvio ha i «haec ex quantitate, dicitur », ee Fav.: et constat ex quantitate, quantitate, quam Graeci dicitur», toaòtm; Fav. : « « et constat ex Graeci 1rocr6-cri; vocant >. E scaenograproposito delJa vocant». E similmente, se se Vitr. Vitr. dice, aa pt•oposito della scaenogra phia: abscedentium adumbratio phia: «« se. est est frontis frontis et Jaterum laterum abscedentium adumbratio ad circir cinique centrum omnium linearum responsus », ossia prospet centrum omnium linearum responsus», ossia : « la prospettiva facciata e dei ombreggiato della dei fianchi fianchi sfuggenti, tiva è il disegno ombreggiato della facciata si che concorrano tutte le linee visuali ad un (a] centro punto che concorrano tutte linee visuali (al centro del del ha: , che non non solo non riproduce tutto tutto il pensiero di Vi truvio, se ne discosta a·nche quanto alla forma. truvio, ma quanto ma discosta anche alla forma. Fav. « Consideranpolitionibus pavimentorum): «Consideran (cap. 18, de e:»politionibus Fav. (cap. dum erit ut solum firmum sit et aeq uale, tunc rudus aequale, dum erit solum firmum sit tunc rudus inducatur inducatur et vectibus ligneis contusum calcetur. testacea crasSupra impensa vectibus contusum calcetur. testacea cras sior itei'um vectibus contusa sior inducatur inducatur et iterum contusa solidetur. Tertio Tertio nucleus id est politioribus insistas. Ne rimas est impensa mollior mollior inducatur, et politioribus insistas. Ne rimas inutiles operi relinquat relinquat ». inutiles Vitr. «Deinde rudus inducatur inducatur et vec(VII, 17 de ruderatione): Vitr. (VII, ruderatione): «Deinde vec tibus crebriter pinsatione solidetur, et id tibus ligneis decuriis decuriis inductis inductis crebriter non minus absolutum crassitudine Insuper ex non minus pinsum absolutum crassitudine sit dodrantis. dodrantis. Insuper testa nucleus habens ad tres, inducatur, mixtionem tres, partes partes unam testa nucleus inducatur, mixtionem habens unam calcis, uti ne minore ne pavimentum pavimentum. digitorum ... ». digitorum senum utine minore sit sit crassitudi crassitudine senum...».

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    ").

    Nel di ·Faventino non solo solo èè notevole notevole una una diversità diversità di di. Nel luogo di Faventino non espressione, per cui i I Vitru viano crebriter solidetur dipinsatione espressione, cui il Vitruviano crebriter solidetur di venta anche una una certa certa libertà libertà dell'epito dell'epitoventa wnlusum contusum solidetur, ma ma anche matore rispetto a. Vitruvio. Infatti, è noto che Infatti, rispetto questi, parlando matore a Vitruvio. è noto che dello smalto a terreno, nomina tre parti ond'esso smalto riparti pian terreno, dello smalto a nomina tre ond'esso smalto ri statuminatio, o l'atto dello · stendere a secco sul - sulta, cioè la sulta, e e cioè la o l'atto dello stendere a secco sul . pavimento uno sassolini (statuminare), la la ruderatio, ruderatio, oo uno strato strato di di sassolini l'atto· dello stendere sul strato un fatto di pietruzze primo secondo, l'atto dello stendere sul strato un fatto di ammassate con calcina (ruderare), e il nucl~us, ossia il terzo suolo suol~ (ruderare), nucleus, ammassate con calcina e il ossia il terzo costitmto da rottami di cocci legati con calcina (su terzo questo costituito da rottami di cocci con calcina (su terzo il mosaico mosaico. od od altro altro simile simile la lasuolo, poi, mattonato; oo il poi, veniva veniva il il mattonato, vorò.) allo statumen, staturnen, al al rudus al nuvoro.) Ora Ora in in Faventino Faventino accanto accanto allo rudus ee al nu cleus, l' impensa testacea cr:assior (ossia (ossia un un ingrediente, ingrediente; cleus, v'è v'è pure l' testacea crassior '“ impen11a di rottami di calce, alquanto alquanto. più :eiù grosso del del impensa ',, misto misto di rottami ee di solito e calcina). E' vero vero che che alcuni alcuni hanno hannb cre cremiscuglio di solito miscuglio di cocci cocci e calcina). E' crassior quanto qua~to la la mollior di cui cui parla parla duto l'impensa crassior duto che che tanto tanto l'impeòsa mollior di Fa ventino, si. identificare nella denominazione generica nuFaventino, si possano identificare nella denominazione nu cleus usata da ma ad ad ogni modo resta il il fatto fatto che che l'e l'eVitruvio; ma cleus usata da Vitrurio; modo resta pitomatore, a differenza di altri, non sempre si attiene all'originale, pitomatore, a differenza di altri, non sempre si attiene all'originale, sia che nella forma. E lo stesso stesso si si dica dica pure aa pro prosia nel nel concetto concetto che nella forma. E lo posito dei • triclinia hiberna minoribus picturis ornanda ', di cui ornanda', dei “triclinia di cui è parola nel cap. 25, e do.e Faventino ha sostituito al meparola 25, greco è nel cap. e dove Faventino ha sostituito al me galographia latino di di grandes picturae, galographia di di Vitruvio Vitruvio l'equivalente latino sorvolando alcuni particolari particolari ee correggendo un'espressione un'.espressione bella bella sorvolando su su alcuni ·con un'3:ltra poco naturale. poco con un'altra naturale. L'epitome di Faventino, come servi di fonte agli scrittori scrittori po posteriori, e l'additamentum l' additumentum del del cap. 30° 30° steriori, cosi così fu fu pure interpolata: e ne è la pr1,va più éonvincente. Del resto, nel secolo X lo stesso resto, prova ne è la convincente. Del nel secolo X lo stesso autore Gudiano (G.) (G.) supplì supplì ilìl compendio di di Faventino Faventino . autore del del codice codice Gudiano ·.«« pannis Vitruvianis largit.er assutis >, come assai felic~mente si largiter », Vitruvianis assutis come assai felicemente si « etiam novis capitulis additis et esprime il il Rose; in ~égnito Rose; ee in capitulis séguito « etiam novis additis et alienis, in sin,.!ulis subinde mutata mutata lectionis lectionis specie, nova nova alienis, ipsa quoque in singulis subinde recensio est quae quae multis multis saeculo saeculo XII XII et et XIII XIII epitomae conformata recensio epitomae conformata est exemplis ferebatur ferebatur »» ").

    CAPO CAPO XIX. XIX.

    L'Epitoma rei militari• L'Epitoma militaris di Vegezio.

    la

    a

    sia

    ci

    le

    fin

    Con entra in· l'epitome entra Vegezio Renato Con Vegezio Renato l'epitome in una una nuova nuova fase, chè chè non si tratta più di un solo autore, come· Livio o Pompeo Trogo non si tratta di un solo autore, come Livio o Pompeo I' epitomatore cerchi di ridurre in oo Verrio Verrio Fiacco, Flacco, la la cui cui opera l'epitomatore cerchi di ridurre in è dove più angusti confini, si bene di vari autori, ciascnno dei quali confini, sì bene di vari autori, ciascuno dei è dove più, dove e il il lavoro lavoro dell'epitomatore si limita limita compendiato, e dell'epitomatore dove meno meno compendiato, si i vari pezzi ridotti. Insomma, l'epitome viene come aa unire insieme unire insieme i vari pezzi ridotti. Insomma, l'epitome viene come è veramente tale non quella che aa smarrire la sua origine, eh-è origine, quella smarrire la sua chè è veramente tale non che riri sulta di brani abbreviati di più l-lCrittori, in modo d.a formare una scrittori, sulta di brani abbreviati di in modo da formare una specie di uno solo solo prende aa ridurre, ridurre, e mosaico; ma di mosaico; ma quella che che uno e in in quest' opera di riduzione nulla inserisce che non gli appartenga. quest'opera di riduzione nulla inserisce che non Gli tori, chP studiare, più più che epitomatori, Gli epitoma che dovremo dovremo studiare, che abbreviatori abbreviatori comnel senso vero della parola, meriterebbero di essere chiamati parola, senso di chiamati com di simile: diversi, però, semprè dagli e:»cerptopilatori, pilatori, oo qualcosa di cerpto diversi, però, sempre dagli simile: ea res di estratti, perchà, aa mio wcerptor raccoglitori di estratti, perchè, cerptor è avviso, l' res o o raccoglitori mio avviso, l'ea è un il quale trasceglie dai dai vari vari libri legge, quanto un eclettico eclettico il libri che che legge, giudica bello o. et quinquagesimo, imperii mense octavo et die uno ». E' come alcuni partico·lari, comuni ali' aQtore E' facile facile vedere vedere come alcuni particolari, comuni all'autore dell'Epitome ee ad ad Eutropio, addirittura in A. Vittore, Eutropio, mancl)ino manchino addirittura in A. Vittore, quello, ad esempio, della nudità e della spada posta sotto il mento; esempio, posta spada ad della nudità e della sotto il mento; laddove· altri particolari solo in Vittore, come· l'essere particolari Vittore, figurano laddove altri solo in come l'essere stato dal tugurio, tugurio·, ove ove s'era s' era rifugiato, rifugiato, ee l'imperatore tratto stato l'imperatore tratto fuori fuori dal • l'essergli il laccio laccio attorno attorno al al collo collo «« parricidarum parricidarum l'essergli stato gettato il stato gettato more». Ma lo stile di Vittore com'è diverso da qutillo di Eutro Eutroquello more ». Ma lo stile di Vittore com'è diverso da di pio ee dell'anonimo autore dell' Epitome! Quel perque .eas (scalas) Epitome perque dell'anonimo autore dell' ! Quel eas (scalas) come èè efficace colorito , ee nella sua andatura andatura pe~tractus pertractus est est come efficace e e colorito, nella sua lenta le sofferenze sofferenze di di chi chi era era trascinato trascinato riproduce realmente lenta come come riproduce realmente le ee lo srorzo lo trascinava trascinava! ! Ancora: Ancora: l'autore l'autore. dell' dell'Epitome Epitome sforzo · di chi. chi lo ha: ictibus confossus interiit »; »; Eutropio ha semplice sempliceEutropio ha ha: « « nurnerosis numerosis ictibus confossus interiit m·ente: «« postremo iugulatus », », mentre A. Vittore Vittore coll'inciso coll'inciso« « quan quànpostremo iugulatus mente: mentre A. tum », esprime assai bene be'ne la la furia furia dei dei colpi colpi as as-. quisque valuerat esprime assai tum quisque valuerat », sestati e quasi quasi direi direi la la voluttà voluttà stessa stessa dell'imperatore, e sestati sul sul corpo nudo nudo dell'imperatore, del . del colpire. E all'Epitome. passiamo all'Epitome. E passiamo 131, en _Nei.mss. 9755-63 ee Oxoniensis Canonic. Canoni-e. 131, en-· Nei mss. Bruxellensis Bruxellensis 9755-63 tra!llbi XV, ii Caesares Caesares ·di_. Aurelio Vittore Vittore vi vi figurano in intrambi del sec. XV, di Aurelio sieme· Origo gentis gentis romanae al de viris illustribus urbis urbis all'Origo sieme ali' romanae ee al de viris costituiscono la la così cosi detta detta Romae; e. questi opuscoli costituiscono e tutti tutti ee tre tre questi Historia raccolta messa messa insieme insieme da da un un ano anotripertita oo corpus, raccolta Historia tr,pertita nimo redattore, e ·ispirata al principio di riunire in un sol gruppo nimo redattore, e ispirata al principio di riunire in un opere questo corpus opere dtoriche riguardanti vari storiche riguardanti· vari periodi. Base Base di questo

    206 206



    cito Vittore. L'idea L'idea cito qui dallo dallo Schanz Schanz -:- erano erano ii Caesares Caesares di di A. A. Vittore. Caesares una storia del redattore era quella di premettere ai del redattore era quella di ai Caesares una storia della repubblica e un'altra della mon~rchia; e però scelse un opudella repubblica e un'altra della monarchia; e scelse un opu de viris illustribus, scritto in forma biografica, scolo intitolato scolo intitolato de viris illustribus, scritto in forma biografica, e e che storia dei dei Cesari. anche si si adattava adattava assai assai bene bene alla alla storia Cesari. Ma Ma non non pago an titolo Origo cora di ciò, Origo ciò, premise !li cora di al corpus un un anonimo anonimo scritto scritto dal dal titolo gentis romanae. Se non che due degli opuscoli del corpus, l' Origo gentis romanae. Se non che due degli opuscoli del corpus, l'Origo ee i Caesares ci sono stati conservati interi ; non cosi il de ; Caesares sono conservati così de viris ci è giunto lacunoso. 'l'orneremo sull'argomento, illustribus, illustribus, che giunto sull'argomento, che ci è lacunoso. Torneremo quando si discorrere degli dué scritti scritti del corpus, non degli altri si dovrà dovrà discorrere altri due del corpus, non ancora esaminati. Qui abbiamo abbiamo voluto menzione unicamente unicamente voluto farne menzione tripertita suole seguire per dire dire che che nelle nelle edizioni. edizioni della della Historia Historia tripertita suole seguire come appendice la cosi detta Epitome. . Epitome. come la così detta Vi coi questa si si credette credette opera dello stesso tempo in Vi fu fu un un tempo in cui dello stesso A. Vittore; cosi come la tradizione antica erroneamente !'assegnava Vittore; l'assegnava A. così come la tradizione antica erroneamente aa Plinio. in un di Riquier dell'a. dell' a. 831, leggiamo: Infatti, in leggiamo: Plinio. Infatti, un catalogo di Plinius de de mori bus et imperatorum. Il Plinius de moribus moribus et et vita vita impemtorum. Il titolo titolo •“ de moribus et v. originario, perchè l'opuscolo ', che l'opuscolo c'è che non non è è certamente certamente originario, c'è v. imp. ', stato ', inscriptio: “• Epitome Epitome (de stato tramandato tramandato con con la la inscriptio: (de Caesaribus) Caesaribus) ', ovvero breviatus ex Victoris', ', èè ovvero come come •“ libellus libellus breviatus ex libris Sex. Sex. Aur. Victoris dovuto ricordati nello scritto ii costumi dovuto al ·fatto fatto che in realtà sono ricordati nello scritto costumi ee le la prima prima degl'imperatori. Esso le varie varie vicenda vicende degl'imperatori. Esso titolo titolo compare per la IX, ilil Gudianus 84, dove troviamo : volta del sec. sec. IX, volta in in un un codice codice del Gudianus 84, dove troviamo: • incipit libellus vita et ex liimperatorum breviatus libellus de de vita et moribus moribus imperatorum breviatus ex bris Sex. Aur. Victoria'. E così leggiamo pure nel Gudianus bris Sex. Aur. Victoris '. E così leggiamo nel Gudianus 131 131 XI; del sec. Xl; e tale fu stampato nell' editio princeps di L. Abste Absteprinceps di del sec. e tale fu nell' mius, che è dell'anno è che nel cod. 41 l del dell'anno 1504. 1504. Vero è cod. Urbinas 4ll XV, sec. XV e nel Venetus Marcianus 332, anche del sec. XV, al po po-· 332, sec. XV e Venetus Marcianus sec. breviatus si legge excerptus, mentre il Mediceus plut. sto di cerptus, plut. 64, sto di si ea mentre il Mediceus 36 hanno e.rNeapolitanus IV 36 e e il il Neapolitanus IV CC 36, entrambi entrambi del del sec. sec. XV, hanno er

    li

    cerptus et et breviatus.

    Qualcuno l'autore dell'Epitome chiamasse Vietar dell'Epitome si opinò che Qualcuno opinò che l'autore si chiamasse Victor iunior, oo Victorinus, è semplicemente una fantasticheria. Un Victorinus, ma semplicemente ma è fantasticheria. Un

    Vittorino è mai dell'Epitome non esistito; ee il Pichlmayr Vittorino autore autore dell'Epitome non è mai esistito; il Pichlmayr argutamente dice che • quidam somniarunt', quando ammisero l'esomniarunt', quidam dice che “ ammisero l'e 11 ). L' opu1,1colo ci è giunto anonimo, sistenza di un tale scrittore L'opuscolo giunto anonimo, sistenza di un tale scrittore º). ci è ee non può meuomamente attribuirsi ad ad A. A. Vittore, Vittor~, perchè questi, non può menomamente attribuirsi come individualità nei Caesares, come si si è è detto, rivela rivela una una spiccata individualità nei Caesares, mentre dell'Epitome, anche. sommario, non mentre l'autore l'autore dell'Epitome, anche a a un un esame esame sommario,· non presenta nessuna traccia di origin·alità appar' originalità ee indipendenza. Egli appare indipendenza. Egli tiene a quella quella. categoria ·di che non non sanno sanno allontanarsi epitomatori che tiene a di epitomatori allontanarsi troppo dall'originale che hanno dinanzi; ee spesso dagli originali che spesso dall' originale o o dagli hanno dinanzi, sono schiavi del Già si se l'opuscolo debba chial'opuscolo si sono schiavi del testo. testo. Già si dubita dubita se si debba chia mare un'epitome, oo non piuttosto un un centone, perchè, perchè, come vedremare non piuttosto come vedre titolo di di epitome, e1,itome, mo, pei soli capitoli starebbe starebbe bene bene il soli primi 11 ll capitoli il titolo

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    207. 207

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    mentre dell'opera converrebbe meglio quello di di centone. centone. opera converrebbe mentre pel resto resto dell' Generalmente si considera come una delle rrove evidenti di prove più Generalmente si considera come una delle evidenti di assenza di criterio nell'anonimo autore dell'Epitome il seguente Epitome seguente assenza di criterio nell'anonimo autore dell' il dédecore reliquum vitae vitae egit (Nero), (Nero), ut ut pudeat pudeat luogo: «« eo luogo: namque dedecore eo nainque ». Queste pal'ole alla memorare huiuscemodi quemquam quemduam parole seguono memorare huiuscemodi ». Queste alla descrizione detroccupazione del Ponto e de\le Cozie Alpi dell'occupazione per opera descrizione del Ponto e delle Cozie di Nerone. Ora si èè osservato che in in quel q-uel punto l'eo l' eo giustamente si di Nerone. Ora giustamente osservato che ha senso; l~ddove acquista risalto ee colorito colorito da da quanto dedecore senso; laddove acquista risalto dedecore non non ha 3): «« omissamque omissamque adolescentiae adolescentiae quasi legem ci (5,3): ci Jice dice A. A. Vittore Vittore (5, perniciosius repeti. Narnque eo uti repeti. Namque eo dedecore dedecore reliquum vitae vitae egit, uti ». A A che che sisi ri ripigeat huiuscemod·i quempiam ». pigeat pudeatque pudeatoue memoPare memorare huiuscemodi namque dedecore, duce la parte compendiata? A una inversione.(eo duce la parte compendiata ? A una inversione (eo namque dedecore, in eo dedecore) e alla alla soppressione soppressione del del v. v. pigeat. pigeat. in luogo di di namque eo dedecore) e Con l'agg1·avante che l' eo dedecore .messo Il, subito dopo il ricordo Con l'aggravante che l'eo dedecore messo subito ricordo della conquista delle Al pi Uozie, è nscuro e non si sa a che cosa della conquista delle Alpi Cozie, oscuro non che cosa si riferisca. riferisca. Quando dell'Epitome? Non Non si errerà errerà affermando affermando / Quando visse visse l'autoi'e l'autore dell'Epitome che l'opuscolo fu composto _che l'imperatore Teodosio ebbe dopo l'imperatore che che Teodosio I ebbe diviso l'impero ti-a i suoi due Arcadio ed Onorio; e l'aufigli, Onorio; però diviso tra suoi due Arcadio l'au tore fine del sec. IV IV e il principio principio del del V. E tore dovette dovette vivere vivere tra tra la fine del sec. a tale che «stirpe ~qtir-pe Italica Italica fuisse fuisse atque atque Pichlmayr che tale proposito scrive scrive il Pichlmayr in ipsa urbe habitasse videtur, locorum quorumdam dividetur, quippe qui quorumdam urbe habitasse locorum di stantia notata regiooum urbem sitarum scientem se praeprae regionum prope stantia notata urbem sitarum scientem >>. Quanto, poi, alle idee religiose, egli non non è seguace seguace della della stet stet». alle sue sue idee 3, addirittura nuova fede, perchè crede ai prodigi, e in fede, perchè 21, parla nuova crede addirittura · ' de dirarum ! '. dirarum insectatione' insectatione L' opuscolo di questo Viclor subditicius subditiàus o suppositicius L'opuscolo suppositicius questo Victor piace anche chiàmarlo così come come lo chiamava chiamava Andrea Andrea Scho Sckoanche a me me chiamarlo thus fino alla mort~ di Teodosio Teodosio (395), (395), e non non è thus - va da. Augusto fino alla morte . cognominatus est...». Caesar dictus, deinde deinde et et ob ob victoriam victoriam Augustus Riscontri sovrattutto verbali sono evidenti l'altra verbali sono evidenti tra l'una e l'altra opera, come, prorsus parendi. L'epitomaL'epitoma come, ad ad esempio, il il mos mos urli uni prorsus tç>re ha so soparola: infatti tore si si è è solo solo limitato limitato a a qualche variazione variazione di di parola: infatti ha incessit col mutando un stituito l'l'incessit senso, e stituito col repetitus, mutando un po' il il senso, e svisvi luppando notizie appena 11ccennate da A. A. Vittore. luppando certe certe notizie accennate da Vittore. Cosi Così menmen tre brevemente df'i e ci tre Vittore Vittore tratta tratta brevemente dei successi successi di di Ottaviano Ottaviano e ci dà dà poche altre della vita vita di l' epitomatore si si diffonde altre notizie notizie della di lui, l'epitomatore diffonde in in una parlandoci, ad ad esempio, esempio, delle consuetuuna quantità di di dettagli, parlandoci, delle consuetu dini e dormiva dormiva Augusto, che dini di di vita vita di di Augusto, che era era astemio, che che mangiava e « serviebat, ...... libidini usque ad probrum ivulgapoco, quantunque poco, «serviebat...... libidini ad probrum vulga >, che godeva d' ogni specie di spettacolo , ma a preferis famae d'ogni ris famae », che di spettacolo, ma a prefe renza di quello delle fiere ' incognita etinfìnito numero , ecc. ecc. numero, quello incognita specie renza di delle fiere º et infinito altra fonte; il che prova che Sono tutti particolari, questi, tratti.da particolari, fonte, prova Sono tutti tratti da altra il che che l' ha desunto dai solo il principio della narrazione l' epitomatore principio l'epitomatore solo il della narrazione l'ha desunto dai C«esares, altrove. Caesares, mentre nel resto ha attinto attinto altrove. Caes. « Claudius 1'iberius Nero, in Augusti liberos l, 1l ee seg.: seg.: « Caes. 1, Claudius Tiberius liberos ee privigno arrogatione, quae metuebantur, satis satis tuta tuta privigno redactua ubi, arrogatione, quae redactus animadvertit complexus est, cuius nomen astu abnueanimadvertit,, imperium est, cuius imperium complexus nomen astu abnue bat: simulando infensus, infensus, quae occultior, hisque saepe saepe simulando bat: subdolus subdolus et et occultior, maxime cuperet, et insidiose deditus, quae odio erant: ad · ingenio ad quae odio erant: ingenio maxime et insidiose bonis initiis deinde perniciosus, quaesitisquaesitis repentina longe acriore; acriore; bonis perniciosus, initiis deinde simis· libidinibus, atque atrocius simis in in omnem omnem fere fere aetatem aetatem sexumque libidin1bus, atrocius puniens insontesnoxios, suos pariter ex.ternosque .•. Nihilque praepariter externosque... noxios, insontes suos Nihildue prae ter provinciam subactum Cappadocas idque inter ter Cappadocas inter exordia exordia in in provinciam subactum rere moto Gaetulorum l~trocinia, Tacrege Archelao; compressaque Gaetulorum latrocinia, quae Tac moto rege.Archelao; callide circum circumfarinate Simul Marobadus passim proruperant. Simul farinate duce duce passim Marobadus callide ..... ». ventus, Sueborum Sueborum rex rex..... Epit. 1,1 Claudius Tiberius, 1'iberius, Liviae Caesaris seg: «« Claudius 1, l e e seg: Liviae filius, Caesaris Octaviani privignus , imperavit annos XXIII. XXIII. Iste, Iste, quia Claudius imperavit annos Claudius Octaviani privignus, 1'iberius iocularibus Caldius Caldius Biberius Tiberius Nero Nero dicebatur, eleganter e e iocularibus Biberius Mero ob est ... Eloquio clarior, inge~io clarior, sed Mero ob vinolentiam vinolentiam nominatus nominatus est... sed ingenio pessimo, truci simulans ea ea se insidioso, simulans nollet; pessimo, truci avaro avaro insidioso, se velle velle quae nollet; his cupiebat, liis infensus, quibus quibus consultum his quasi infensus, consultum cupiebat, his vero, quos odeode rat, quasi benivolus .... Denique relatum aa patribus patribus prin priuapparens.... Denique relatum benivolus apparens abaÙer-r,quid singoli di dicipatum astu fecerat) ficte abnueré, cipatum (quod quidem quidem astu quid singuli fecerat) ficte

    209 209 cerent sentirent, atrociter explorans ... Iste Iste Cappadocas Cappadocas. in in pro procerent val vel sentirent, atrociter explorans... vinciam Archelao rege rage eorum Gaetulorum latro latroredegit. Gaetulorum vinciam remoto remoto Archelao eorum redegit. cinia callide circumvenit. repressit. Marobadum, Sueborum cinia -repressit. Sueborum regem, callide circumvenit. · Cum. immani furore insontes noxios, suos pariter ·externosque pu- · Cum immani furore insontes suos pariter externosque pu niret ; · resolutis militiae arti bus , Arm.enia per Parthos, Moesia niret, resolutis militiae artibus, Armenia Moesia aa Dacis ... direptae sunt .. : ». Dacis... direptae sunt... ». In sono più copiosi copiosi ee tangibili tangibili ii riquesto secondo In questo secondo esempio sono Caidius scontri. Infatti, se ne togli togli il il particolare di Infatti, se particolare di Caidius Bi,berius Biberius MeMe ro, con cui si solevà. motteggiare l'imperatore « ob vinolentiain », ro, con cui si soleva motteggiare l'imperatore « ob vinolentiam », ee qualche altro, come quello, ad ad esempio, della della diffidenza diffidenza di di· Tibe Tibealtro, come rio, di sapere sapere per via di raffinati torme".lti · «« quid quid singuli singuli rio, curioso curioso di via di raffinati tormenti dicerent vel sentirent » , nel resto, e il contenuto e la », resto, per dicerent vel sentirent nel e il contenuto e per la forma, l'epitomatore con A. Vittore. Solo va che l'epitomatore coincide aggiunto coincide con A. Vittore. Solo va che talvolta muta or,line d.elle parole·: così cosl Vittore Vittore prima talvolta muta un· un po' l' l'ordine delle parole: parla delle di Tiberio, Tiberio, che soleva «« atrocius atrocius punire in inparla delle abitudini abitudini di che soleva s·ootes noxios, suos pariter externosque », e doP.O del re Svepariter externosque», dopo degli sontes suos e del re Sve circumventus»; vi, Marobado, che fu «callide « callidè circumventus » ; mentre mentre l'altro l' altro ricorda di Marobado, Marobado, ee dopo la caccia agl' agr' inson inson.corda prima l'uccisione l'uccisione di la caccia tes pa,riter externosque Qaalche altra a,ltra lieve diffenoxios, ·suos externosque'. '. Qualche tes noxios, suos pariter lieve diffe renza notare: mentre Vittore dice dice “' solutis solutis mi mi-· potrebbe anche renza si si potrebbe anche notare: mentre Vittore li'tiae resolutis m. a.'._ Così Cosl l'“in l' '_in', l'epitomatore preferisce' preferisce litiae artibus artibus ',.l'epitomatore resolutis m. a.'. Yel'O, quos oderat, oderat, sidiose quae odio bis. vero, erant',, dj_venta deditus, quae sidiose deditus, odio erant' diventa “' his quae quasi benivolus apparens' , dove dove va va ~ilevato che il il neutro benivolus apparens', rilevato che neutro quae diventa maschile ecc. ecc, -- Un particolare degno di nota nell'epitomatore è l'uso, se se· non non nell'epitomatore Un particolare di nota è piuttosto prono!lli iste agl'imperatÒri º). ts). piuttosto l'abuso, dei dei pronomi iste ed ed hic hic rifèriti riferiti agl'imperatori Cosi di Tiberio Tiberio leggiamo , da essi cen90 e adattando al suo disegno ciò che più sembrasse opportull'O; gli più opportuno, cendo e adattando al suo ciò che sembrasse tanto più se Svetonio ed ed Igino si si sarà sarà potuto tanto più se si si pensi che che dopo Svetonio avere una ricca ricca fioritura libri, che trattavano la storia storia romana fioritura di libri, in forma biografica. biografica.







    212 212

    CAPO XXI. CAPO XXI.

    Giulio Valerio Valerio ee

    traduttore l' epitome l'epitome

    del romanzo del pseudo-Callistene del pseudo-Calliatene della sua traduzione. della sua traduzione.

    L'epitome dei L'epitome di di una una traduzione traduzione entra entra sempre nella nella categoria dei compendi; e sia che si. tratti di una traduzione-parafrasi, com'era compendi; e sia che si tratti di una traduzione-parafrasi, com'era latine, sia sia d'una traduzione fedele per lo più ilil caso lo più caso delle delle versioni versioni latine, d'una traduzione fedele all'.originale - il che avveniva a~sai di la tutta all'originale rado, per il che avveniva assai di la maniera maniera tutta propria Romani d'intendere l'arte del tradurre-:-, l'epitome –, propria dei l'epitome dei Romani d'intendere l'arte del tradurre del!' uno oo dell'altro gene1·e di dev'essere giudicata giudicata alla dell'uno dell'altro genere di versione versione dev'essere alla stessa stregua ·e con stessi criteri delle altre epitomi, di cui gli epitomi, stessa e con stessi criteri delle altre di cui çi ci il bisogno di absiamo yenuti occupando finora. Chè come. si sente bisogno occupando Chè come si sente il di ab siamo finora. breviare opere storiche o retoriche r~torfohe oo giuridiche, giuridiche, così cosi si si breviare storiche o o erudite erudite o vollero stesse traduzioni Si badi, badi, pure abbreviare vollero pu1·e abbreviare le le stesse traduzioni di di opere greche. Si però, che è tutt• altra cosa cosa della della tradul'epitome di che l"epitome di una una versione versione è tutt'altra tradu zione brani, può abbreviata, chè lunghissimi brani, zione abbrevia_ta, chè questa può omettere omettere lunghissimi conderlsare solo; mentre mentre l'altra, l'altra, di più libri condensare due due o o pii1 libri in in uno uno solo; di regola, si attiene vi.a solamente solamente il superfluo, · all'originale tradotto,~ tradotto, e toglie toglie via si attiene all'originale il superfluo, modifica l'espressione, riducendola e semplificandola, e spesso ripro· modifica riducendola e semplificandola, e spesso ripro duce integralmente le stesse parole del testo. duce le stesse del testo. AccantoValerio fece fece di di un un origi origiAccanto alla alla traduzione traduzione che che Giulio Giulio Valerio nale greco, dove si parlava delle imprese leggendarie di Alessanimprese leggendarie nale dove si delle di Alessan dro Magno, di essa essa traduzione: che Magno, abbiamo dro abbiamo pure l'epitome di traduzione: epitome che se non ave_sse nessun altro pr~gio, avrebbe sempre noi quello, pregio, per quello, se non avesse nessun altro avrebbe noi notevolissimo, supplire alcuni notevolissimo, di supplire luoghi mancanti della traduzione. alcuni luoghi traduzione. 1 ); e si comprende Giacché i codici Giacchè codici di questa sono sono acefali acefali ); e si comprende facilmente facilmente che a ·tale mancanza provvede l'epitome. provvede l'epitome. che a tale mancanza Ci potremmo domandare perchè mai sia venuto in mente a un Ci potremmo ignoto V oo del sec. di di compendiare compendiare la ignoto scrittore scrittore del del V del VI VI sec. la traduzione traduzione di Giulio Valerio. E la domanda sarebbe sarebbe giustificata giustificata dal fatto fatto che che Giulio Valerio. non siamo troppo avvezzi avvezzi aa tale specie di di compendi. Ma l'anonimo l'anonimo compendi. Ma epitomatore di di Giulio Valerio si potuto accingere aa questa im im Giulio Valerio si sarà sarà potuto come presa unicamente ut otiosi animi desidiam discuteret, cosi· così come nella seconda metà del del IV Settimio, dedicando sua IV sec. sec. un tal Settimio, dedicando la sua traduzione (che si sì èè votraduzione di di Ditti Ditti Cretense Cretense a a Quinto Quinto Aradio Aradio Rufino Rufino (che vo luto, non identificare col fondamento, identificare non si si sa sa con con quanto fondamento, col praefecius



    213

    urbi urbi dello dello stesso stesso nome, il il quale fu fu in in carica carica tra tra il il 312 312 e e il il 315, 0 più tardi fu anche console), adduceva a pretesto della sua fatica e più tardi fu anche console), adduceva a pretesto della sua fatica Nobis la l'uggia che opprimeva l'animo: la necessità necessità di di scacciare scacciare l'uggia che gli Òpprimeva l'animo: « « Nobis curo cupido cum in in maòus manus forte forte libelli libelli venissent venissent avidos avidos verae verae historiae historiae cupido incessit erant latine-disserere, ingenio quam quan incessit ea ea uti utierant latine disserere, non non magis conflsi confisi ingenio ~ .. Io credo ut otiosi animi desidil!,m .discuteremus ... ut otiosi desidiam discuteremus . . . ». Io credo che che nesnes sun' altro scopo all'infuori scopo abbia epitomatore, sun'altro abbia avuto avuto l'oscuro l'oscuro epitomatore, all'infuori di di questo; questo, a voglia supporre supporre .che egli ancora a meno meno non non si si voglia che trovando trovando egli ancora troppo Valerio,, forse pa troppo lunga lunga la la traduzione traduzione di di Valerio forse perchè .era era una. una parirafrasi dell'originale, pensò bene di poter giovare ai lettori, dell'originale, lettori, giovare ai pensò bene di rafrasi ri ducendo la traduzione stessa Valeriana. Comunque però si voglia ducendo la traduzione stessa Valeriana. Comunque si pensare, quést' epitome ci periodo di riporta :a quest'epitome quel . periodo ci riporta a quel di estrema estrema dede cadenza letteraria quando l'. industria dell'ingegno si dell'ingegno quando cadenza letteraria l'industria si fa~eva faceva concon sistere dPgli atteggiamenti particolari riproduzione degli atteggiamenti particolari sistere unfoamente unicamente nella nella riproduzione dello stile di questo o di· quell'altro scrittore' antico. Infatti, oo lo lo Infatti, quell'altro dello stile di o di scrittore antico. il sostile ha un sapore arcaicizzante, e vi si nota, ad esempio, arcaicizzante, esempio, stile ha un e vi si ad il so verchio proposito dell'epitome (vedremo, a dell'epitome verchio studio studio dei dei comici comici antichi. antichi (vedremo, a proposito di pure si Alessandro Magno, imprese di di Metz, dove dove pure si parla delle delle imprese di Alessandro che epitomatore si si serve più d' _un luogo di.. l'epitomatore luogo della fraseologia di che l' serve in in più d'un della fraseologia Plauto ee di Terenzio) Terenzio) ee l'imitazione di Sallustio, Sallustio; ovvero si sen senl'imitazione di ovvero -vi vi si tono a troppo le ovidiane, per fermarci· tono troppo le reminiscenze reminiscenze virgiliane ed ed ovidiane, fermarci a queste soltanto. se la p~rte delle traduzioni' latine latine resto, se più parte soltanto. Del Del resto, la più delle traduzioni erano con intendimenti solo per letterari, ma erano fatte fatte non non con intendimenti artistici artistici e e letterari_, ma solo esercizio di di eloquenza svelti"re ilil proprio stile.ringentilire e eloquenza e esercizio e per ringentilire e sveltire stile ', come ' ob come fece fece Turanio Rufino Aquileia obloquendum stilum ', ob obloquendum Rufino di Aquileia ·con traduzione di _,., nessuna nessuna meravi meraviOrigene e con la la sua sua traduzione di Origene e di di Eu~ebio Eusebio –, glia che tra;

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    >, il il Mai molto opportunamaiestatis visuntur», opportuna magnificentiam visuntur Mai molto maiestatis eius eius magni6centiam mente argomentava che lo scrittore li:+tino intendesse riferirsi mente che lo scrittore latino intendesse riferirsi all'eall'e Aureliano,estensioneche stensione del pomerio per il pomerio luogo stensione del il muro muro Aureliano, estensione che ebbe ebbe luogo scriveva. E verso verso il il 270, ossia ossia al al tempo in in cui cui scriveva. E altre altre prove erano erano addotte, tra tra cui queIJa che la traduzione non potesse -essere stata quella potesse cui che la traduzione non essere stata fatta la sede sede imperiale imperiale fu fatta dopo il il 330, ossia ossia quando la fu trasferita trasferita da da Roma Sicchè, per il Roma a a Bizanzio: Bizanzio. Sfochè, il Mai, l'attività l'attività di di Valerio Valerio si si sarebbe sarebbe svolta Questa tesi non fu svolta tra tra il il 270 270 ee il il 330. 330. Questa tesi però non fu accolta accolta bene bene 3}, il quale pehsò. che l'opera di Giulio Valerio dal Letronne pensò che dal Letronne Giulio Valerio fosse fosse piuttosto un frutto Ma all'opinione ali' opinione del frutto del del medioevo! medioevo! Ma del Letronne Letronne nessuno aderl, nè poteva adei-.ire, perchè troppo. arbitraria; aderire, troppo arbitraria; e si rinessuno aderi, tornò tardi trovò valido Mai, che tornò alla alla tesi tesi del del Mai, che più tardi trovò nel nel Kiibler Kübler un valido il III e il IV sec. d. Cr. sostenitore; sicchè Valerio fiori tra Valerio fiorì tra III IV sec. Cr. Ma Valerio per averlo Mai è -benemerito benemerito di Valerio averlo fatto fatto cono· cono Ma se il Mai sia stato stato giusto giusto scere primo, non scere per il primo, non si può dire dire egualmente che che sia che ne dette. che lo disprezzi con disprezzi addiritdette. Non Non che con lui lui per il giudizio che addirit « non ... contemnendus scriptor, vel vel tura, lo dice tura, perchè in fondo fondo dice «non... contemnendus scriptor, propter antiquitatem vel multa, praesertim in rebus AegypAegyp quia vel rebus tiacis, inflceta dicit ben si osservi, osservi, tale dicit»; ma tiacis, non non inficeta ma se ben tale giudizio riguarda più l'antichità dello scrittore scrittore e le notizie lui riferite, riferite, l'antichità dello notizie da lui ch«:l lo scrittore stesso e il suo genus dicendi. E più severo genus che scrittore stesso suo dicendi. severo ancora ancora stile valeriano, valeriano, fu il Peyron, Peyron, il quale trovava trovava impurissimum lo stile a tal mani il codice còdice rescritto rescritto torinese, capitandogli fra tal punto che che capitandogli fra le mani di cui la scrittura scrittura sottostante· sottostante conteneva parte del codice TeodoTeodo siano, siano, e la superiore Giulio quest'ultimo Giulio Valerio, pensò bene bene che che quest'ultimo non sue cure, é attese attese invece invece a ricuperare Teoricuperare Teo non fosse fosse degno delle delle sue dosio ha per noi una duplice impor Eppure l'opera di Valerio duplice impordosio '). Eppure Valerio ha noi una tanza: del pseudo pseudotanza: in quanto serve serve alla alla l'icostruzione ricostruzione dello dello scritto scritto del Callistene, e arreca anche un notevole contributo Callistene, contributo alla storia della lingua, poco dal lingua, differendo differendo il latino latino valeriano valeriano non non poco dal latino latino classico classico "). Infatti, nuovi costrutti sintattici, Infatti, vi si notano neologismi, sintattici, noovi neologismi, nuovi nuovi atteggiamenti della frase, e soprattutto le regole morfologiche morfologiche non della non blandissempre sono rispettate: cosi avverbiale blandis superlativo avverbiale così invèce invece del superlativo sime trovi trovi quam invece di mei pa parentes, mi paquam blandius (144,23); (144,23); invece mei parentes, . rentes (19,4); di mea mulier, mi mulier(I I,S); di quot, quanti (123,5); quot, (123,5); rentes (19,4); mea mi mulier (11,8); 19); di polio, polio, poculum (84,28), (M,28), ecc. Cadi famuli, famulitium (3,19); famulilium (3, ecc. Ca visi datur (34, 13), che altrov~ ricorre ratteristica è poi la frase (34,13), ratteristica frase che altrove ricorre anche datur visere, corrispondente corrispondente al nostro: anche sotto. sotto la forma forma di datur nostro: ' è vedere, dato vedere,. Quanto sappiamo ben poco; siccome poco; soltanto, siccome Quanto a Giulio Giulio Valerio, sappiamo nel palinsesto palinsesto torinese si legge, alla alla fine fine del I libro: Iuli Iuli VaVa leri Ale:»andri Alea andri Macedonia Macedonis ortus liber Alea andri v. c. Polemi Ale:»andri primus e:»plicit, plicit, pare che il suo vero nome sia stato Giulio Giulio VaVa _lerio voluto identificarlo identificarlo con con Polemio, .e qualcuno qualcuno ha voluto lerio Alessandro Alessandro Polemio, quel Polemio, 338. Polemio, che fu console console nel 338.

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    In tre libri di Giulio Valerio Valerio•sono delIn fondo i tre sono una traduzione del l"fotoplo: 'AÀE/;iivòpou del pseudo Callistene, specie di romanzo l'“Iatopix AXe;&vòpoo del pseudo – Callistene, di romanzo intrecciato sul nome nome del del grande con larga làrga parte alla alla grande Macedone, con intrecciato sul ~ dove· la fantasia e con frequenti infrazioni della verità storica, fantasia e con infrazioni della verità e dove la cronològia e la geografia rivelano nell'autore oon poche rnanchevocronologia e la rivelano nell'autore non manchevo lezze imperdonabili errori. per:ò, Ambrosiano Ambrosiano (e (e lezze e e imperdonabili errori. Nel Nel codice, però, anche nel Parigino) la subscriptio dell'opera di Valerio farebbe Parigino) dell'opera anche nel la di Valerio farebbe supporre che >. Romanzo 'Aqiplxri Ko:pxYJov Kapy mòòv Alessandro I , 31 : « ~ ò' lv 'Appixſ Romanzo di Alessandro cr'tO:OLWV cr'tO:OtWV xo:l totg ~o:p~apotç 3x03&ootg Bo:~uÀwv to36)y µ'. ~ òè Èv 'tOiç atxötov tç' 7t00WV B23o).(ov tW ato:òiov cat "" , ,S., "" , c:p , ~, tO XO:t7t0CJWV ~ , 7tOOWV.crYJ wµl) (j'tO:c.JtWV· ... ~to36v ai.... 'I OE P6pm xxl Robſov X ....». atzòtov lui.vero, quae quae principatum p,·incipatum Africae Africae Iul. Val., ·24-: 24: « Carthago vero, tenet, stadiis ... · ..... Roma ... longa primitus primitus fuerat, fuerat, nondum · Roma adiectis. quae multum congeminasse maiestatis , partibus, quae adiectis his partibus, multum congeminasse

    eius magnificentiam visuntur ...». visuntur...».

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    Questo secondo brano, dove è messa messa a riscontro la superficie delle maggiori città, è interessante, sia perchè ci dà come come un un ter terinteressante, sia delle mi.nus post quem per potere fissare l'età del traduttore, e sia anquem potere fissare l'età del traduttore, minus sia an che perchè costituisce la prova più evidente della libertà con cui che perchè costituisce evidente della libertà con cui si serve · serve del testo. testo. · Sta il fatto fare astrazione dai suoi fatto che Valerio Valerio non poteva fare tempi; e perciò lo spettacolo spettacolo dell'urbe dell'urbe ampliata dalla dalla cinta Aure Aureliana non doveva passare inosservato ai suoi occhi : ·eèco ·perclÌè passare perchè liana non doveva inosservato suoi occhi: ecco egli diritti dell'autore dell'autore che traduce traduce e si ar aregli sacrifica volentieri• volentieri i diritti roga una libertà noi mal riusciamo riusciamo a spiegarci. Che Che se ora ora· ci libertà che noi domandassi~o Giulio .Valerio preferì tradul'1-e perchè Giulio atopix domandassimo perchè Valerio preferì tradurre l' fcr'toplo: 'AÀE/;avòpou, eh' egli dovette dovette restare restare colpito colpito 'AXefóvòpoo, potremmo rispondere ch'egli da tutto fantastici e meravigliosi meravigliosi che quell'insieme di elementi fantastici tutto quell'insieme s'erano alle imprese stesse del Macedone, Macedone, e per cui cui la s'erano sovrapposti alle stesse del figura di Alessandro appariva come sovrumano. Del Delcome qualcosa di sovrumano. 1' opera del s' erano fatte traduzioni in lingua lingua l'opera pseudo - Callistflne del pseudo Callistene s'erano fatte traduzioni armena; ed era siriaca ed armena; anche in Roma Roma qualcuno era naturale naturale che anche pensasse Alessandro; tanto tanto più che che nel nelpensasse a diffondere il romaµzo romanzo di Alessandro;

    216 l'ambiente dell'impero, la del figura del l'ambiente romano, specie nel nel II II secolo secolo dell'impero, la figura Macedone era circondata da un'aureola di e nelle mense leggenda, Macedone era circondata da un'aureola di e nelle mense dei dorate con di Ales Alesstoviglie dorate l'immagine di dei •ricchi ricchi si si usavano usavano stoviglie con l'immagine sandro, ee imperatori, come Caracalla e Severo, l'onoravano dello l'onoravano dello come Caracalla e 6 ) E basterebbe stesso culto degli dei. a questo prorosito ricorproposito stesso culto dei. ") E basterebbe a ricor dare 'l'rebèllio Pollione (trig. tyran. c. « vididare quanto dice dice Trebellio Pollione (trig. c. 14,5): «vidi mus Macrum ex eadem eadem familia familia virum curo proxime Cornelium mus proxime Cornelium Macrum ex virum cum cenam in templo Herculis daret, pateram electrinam, guae in medio pateram quae cenam in Herculis in medio haberet, et in circuitum vultum Alexandri Alexandri haberet, circuitum omnem historiam concon tineret signis brevibus et minutulis , pontifici propinare ... Quod minutulis, pontifici signis tineret brevibus et . . . Quod idcirco in omni omni actu qui Alexan Alexanjuvari in suo,, qui idcirco posui, quia dicuntur dicuntur juvari actu suo ». · drum expressum vel auro gestitant vel gestitant argento drum vel auro vel ». Della Valerio esiste, come. è detto, un Della traduzione traduzione di di Giulio Giulio Valerio come si si è un · compendio, quale, però , ci è stato tramandato in una duplice quale, però, compendio, il duplice il ci è stato tramandato in una . forma: un'altra plenior. prima èè contractior, ee un'altra plenior. La forma: una, per cosl così dire, contractior, La prima dello Zacher, che è del 1867; la seconda, quale leggiamo nell'edizione Zacher, 1867; seconda, nell'edizione dello che è del la invece Oxoniensis Corp. 82 invece,, mette Corp. Christ. mette capo a a un un codex codex Oxoniensis Christ. boli. Coll. 82 del altri abbia avvertito lo stranp rapporto esidel sec. sec. XII. XII. Io Io non non so so se se altri abbia avvertito lo strano esi stente stata conservata stente fra fra la la maniera maniera con con cui cui ci ci èè stata conservata l'epitome della della traduzione , ee la forma in è giunta giunta la stessa aa traduzione, la forma in cui cui ci ci è la traduzione traduzione stessa traverso edito dal1o Zacher esitraverso ii codici. codici. Giacchè Giacchè come come l'esemplare edito dallo Zacher esi bisce una forì:na compendio abbastanza ristretto, a forma di compendio abbastanza ristretto, a differenza differenza Oxford, cosi del codice di Oxford, così il codex Mediolanensis Mediolanensis che contiene Giulio è acefalo, per cui il il Mai Valerio sup che, come Valerio ee che, come gia si si disse, è Mai « « supilà plementa suppeditavi.t duobus usque ad suppeditavit ex cap. 10 », dà ex Vaticanis Vaticanis duobus ad cap. 10 », un testo abbastanza diverso da quello èhe offrono alcuni codìci un testo abbastanza diverso da quello che offrono alcuni codici Vaticani, all'Ambrosianus, ne ne dànno Vaticani, ii quali, d'altra d'altra parte, rispetto all'Ambrosianus, dànno « .est autem Vaticanorum codicum uno in vari punti più breve: uno in vari breve: « est autem Vaticanorum codicum textus idem atque Mediolanensis, plane idem Mediolanensis, sed textus baud haud piane sed paulo conttactior contractior 7 ). > et verbis saepe diversis compositus saepe et verbis diversis » ). Chi di Giulio Giulio Valerio Valerio ee quando sia sia vis visChi sia sia stato stato l'epitomatore di suto, non sappiamo; probabilmente, l'epitome sarà stata fatta tra l'epitome non sarà stata fatta tra ilil V e il VI sec. È probabile , oltre alle ragioni già che probabile, ragioni addotte, V e il VI sec. È oltre alle . il e interespiù popolare e il romanzo romanzo di di Alessandro Alessandro facendosi facendosi sempre piÙ: interes sando una più larga cerchia di lettori attraverso i secoli , abbia abbia secoli, sando una cerchia di lettori attraverso i invogliato traduzione già fattane invogliato aa ridurre ridurre la traduzione fattane da da Valerio, per un un fine didattico. In altri termini si sarebbe sarebbe voluto giovare ai ai fini termini, , si In altri voluto giovare fini della un breve breve manuale delJe im imdella scuola, presentando agli alunni alunni un manuale delle prese di Alessandro, dove fossero trattate amAlessandro, dove prese trattate con una relativa relativa am piezza quelle che loro natura straordinaria potessero colpire colpire piezza che per la la loro natura straordinaria meglio dei giovani, giovani, ee invece invece fossero riassunte tutte tutte meglio l'immaginazione l'immaginazione dei supposizione non èè intera interale altre altre di carattere carattere storico. E E questa supposizione mente infondata, se poco che il gallina se si pensi per poco il racconto della gallina che emise un uovo in grembo a Filippo~ il ne stava stava in in Filippo; che emise un uovo in a il quale se se ne una località. ricca di uccelli, tutto assorto nei suoi pensieri e con uccelli, una località ricca di tutto assorto nei suoi e con

    217

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    l'animo ideatico sia in Giulio compiere, è l'animo rivolto rivolto alle alle imprese da da compiere, è identico sia in Giulio Valerio che nel suo epitomatore. Valerio che nel suo 8 lui. 5, ed. pavens cum quadam Enimvero pavens cum in quadam Iul. Val., Val. c. c. 5, ed. Mai Mai ): < Enimvero regiae parte Philippus sessita-ret, in qua aves aves phirimae circum sessitaret, plurimae circum errarent animum occupavisset, raerrarent, , isque intentus occupavisset, intentus rebus rebus agendis animum re pente· sinum considensque, considensque, enixa gallina supersiliens pente gallina supersiliens eius eius in sinum enixa est est ovum: illud evolutum eiùs .evolufom humi concre concreovum: sed sed ovum ovum illud evolutum sinu sinu eius evolutum humi puit, cuiusque cuiusque testula dracunculus, utpote tantilli testula dissultante dissultante dracunculus, tantilli concon clavis saepe circumcursans circumcursans atque visitur; isque saepe pertenuis, egredi visitur; clavis pertenuis, ambiens ovi rursus eo, condElrt1; eo, unde emerserat, condere; ovi testulam velll3 velle se rursus sed priusquam cupitum ageret, morte praeventus est. Ea visio nc,n sed priusquam cupitum morte est. Ea visio non parvum scrupulum Philippo in animum iniecerat. Rex denique scrupulum animum iniecerat. Rex Antiphontem-coniector habebatur-accersiri temporis egregius habebatur Antiphontem –coniector id temporis accersiri jubet eique aperit rem visita tam (per : visam): gallinam, , · ovum, jubet aperit rem visitatam ovum, visam): gallinam &d enim' dracunculum, dracunculum, circuitum, circuitum, mortem mortem dracunculi. dracunculi. Sed enim Antipho ad incrementum peritiae. suae inspiratus infit infit regem incrementum peritiae suae dei dei adminiculo adminiculo inspiratus docere: filium mox ei fore qui omn8m mundum obiret, omnemque docere: filium mox fore omnem mundum omnemdue suae ditioni subiugaret: bune post ambitum mundani laboris, dosubiugaret: laboris, post suae ditioni hunc ambitum mundani do muro iam se vertentem , oçcasu celeri periturum. Draco quippe, vertentem, periturum. quippe, occasu celeri Draco mum iam ait, animai, ovum vero forma ait, regale est est, ex quo cum est animal, ovum vero forma mundialis mundialis èst, cum draco rotunditatis illius ambitunÌ videatur, perque omnem draco erupisse videatur, omnem rotunditatis illius ambitum circumisse habuerat cupivisse, cupivisse, prius ingredi eo unrle circumisse atque ingredi unde ortum ortum habuerat quidem quam id fieri proveniret: cuncta quae prae. prae• quidem mortuum proveniret: haec, mortuum fieri cuncta Et· bis quidem in bune modum indieta sunt, portendisse liquet. quidem dicta his hunc modum in >>. terpretamenti sui firlem fecerat apud Phili'ppum Philippum sui fidem fecerat Epit. ed. sederet regione sederet ed. Mai Mai : < Dum Dum igitur Philippus in quadam regione uhi aves pulcherrimae errarent circum , intentusque agendis intentusque agendis ubi aves errarent circum animum gallina in sinum sinum eius supèrsiliens repente gallina animum rebus rebus occuparet, rapente eius supersiliens . considensque, illud sinu sinu eius e'Volutum considensque, enixa emixa est ovum: ovum: sed sed ovum ovum illud evolutum humi dissultante, visus visus est concrepuit, cuius humi concrepuit, cuius testula testula dissultante, est de eo dracundracun culus exisse; isque circumcursans, circumcursans, atque ambiens culus ex.issa;" ambiens ovi ovi testulam, duro dum cursus vellet, morte unde exieràt exierat intrare intrare vellet, morte praeventus est. est. Rex Rex cursus eo unde igitur somniorum id temporis egregius igitur Antiphontem, Antiphontem, qui coniector coniector somniorum ille habebatur, accersiri jubet, ·supe1· super re visa accersiri jubet, visa sci1citans sciscitans illum. illum. At At ille percunctatus respondit ei filium nasciturum qui omriem mundum filium nasciturum qui omnem mundum obiret., subjugaret:hunc ante ante quàm pa obiret, omnemque quan jn paomnemdue suae suae ditioni ditioni subjugaret:hunc triam, exierat, occasu periturum. Draco quippe triam, de ·qua qua periturum. Draco quippe regale est animai, est forma, erupissè vi vianimal, ovum forma, ex quo curo ovum mun~ialis mundialis est cum draco draco erupisse deatur perque omnem huius rotunditatis ambitum circumisse atque deatur omnem huius rotunditatis ambitum circumisse ingredi mortuus est priusquam priusquam id ingredi eo unde ortum habuerat cupivisse, cupivisse, mortuus proveniret: haec, quae praedicta portendisse liqueh. proveniret cuncta liquet». sunt, portendisse quae cuncta Ho segnato in corsivo i pochi mutamenti che l' epitomatore l'epitomatore pochi corsivo mutamenti che Ho apporta al testo. testo. Trattasi insignificante trasposizione trasposizione di Trattasi di qualche insignificante parola, deJla frequentativo, semplice al frequentativo, della sostituzione sostituzione di. un verbo verbo semplice dello scioglimento di ~ualche verbo composto, della preferenza acscioglimento qualche composto, dello verbo della ac.

    218

    cord_ata volgare, ee simili. simili. Pochi stati particolari sono cordata a a una una forma forma volgare, Pochi particolari sono stati omessi, come quello del • tantilli conclavis pertenuis ', e l'altro , e l'altro che come quello del “ tantilli conclavis che ' ea visio non parvum scrupulum Philippo in animum iniecerat', scrupulum in animum iniecerat', ea visio non oppure l'altro a parlare parlare •º ad ad incrementum incrementum· l'altro che che Antifoote Antifonte cominciò cominciò a peritiae suae dei adminiculo inspiratus '. In sostanza l'epitomatore suae dei adminiculo inspiratus '. In sostanza segue piuttosto letteralmente Valerio , ee questo è letteralmente Giulio Giulio Valerio, è uno uno dei dei 9 ). pochi casi di incondizionato e scrupoloso attaccamento al pochi casi di incondizionato e scrupoloso attaccamento al te.sto testo ". '

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    CAPO XXII. CAPo XXII

    L' epitome di di ·Metz. lldetz. L'epitome

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    È conosciuto fra gli gli. studiosi, studiosi, quel compendio compendio della della storia storia così, fra conosciuto cosi, X. di Alessandro in un un codice di di Metz, Metz , del del ·sec. Alessandro,, che fu trovato trovato in sec. X. Trattasi di un codice miscellaneo che la 500 i), e ), porta segnatura Trattasi di un codice miscellaneo che la 500 e che è il solo a conservarci tutte le ricerquesta epitome; perchè che è il solo a conservarci tutte le ricer . che altro - esemplare, sono sono che fatte fatte nella nella speranza di di trovare trovare qualche altro . state, fino a quest'oggi, infruttuòse. _ state, almeno almeno fino a infruttuose. Anche nè il il nome nome dell' , e parlando più particolarmente dei striae labores obscurarent obscurarent», più particolarmente striae labores dei nostri bte1'iaria, dice: « Id potius in animo fuisse videtur, ut his breviaria, potius nostri dice: animo fuisse his ipsis salipsis breviariis breviariis ad integras historias historias perlegendas adducerent, aut aut sal tem iis, quos vel otium vel ingenium deficeret, qualicumque breingenium qualicumque tem vel otium vel bre stesso Cellario Cellario nei vitate riguardi di vitate consultum consultum irent irent >. Cosi Così lo stesso nei riguardi Eutropio non· so quanti v_olentieri Eutropio esce esce in un giudizio che che non volentieri sottosotto scriveranno, merita pure di esser,3 riportascriveranno, ma ogni modo ma che che ad ogni modo merita essere riporta to. Dopo attinse da Livio altri, cosl Eutropio attinse Dopo aver aver detto detto che che Eutropio Livio e da altri, così vel Livii vel aliorum continua: continua: « adeo adeo tamen nihil detrimenti vel aliorum oo peribus attulit, et lucem lucem foenerasse foenerasse attulit, ut potius facem facem praetulisse lectur:s lecturis illos credam credam».>. L'età Teodosio come periodo delfa L'età di Valentiniano Valentiniano e di Teodosio come segna il periodo della maggiore fioritura fiorire i breepitomi, cosi fioritura di epitomi, così vide vide pure pure fiorire bre senz'altro la grave decadenza decadenza viaria. E questa fioritura fioritura denota senz'altro letteraria parliamo. Non Non che che Valentin-iano Teoletteraria dell'età dell'età di cui cui parliamo. Valentiniano e Teo dosio ingegni e impedito impedito ogni gl'ingegni ogni libera dosio abbiano abbiano ostacolato ostacolato gl' libera manimani festazione sappiamo, infatti, infatti , che propensiero festazione del del pensieroche Valentiniano Valentiniano pro messe egli e amico amico dei dei letterati, anch'egli letterati, e messe gli studi, e fu letterato letterato ancb' volle Ausonio; ma volle ,che che suo suo figlio Graziano Graziano fosse fosse educato da Ausonio; ma i tempi non erano più propizi agli studi. C'è, si; un >.E similmente, mentre Liex filia filia ... . . . Ancus Marcius ». E similmente, mentre Li vio volontaria la rinunzia rinunzia di di_ Collatino Collatino al al (2, 2, 3-10) ci dà, vio (2, dà come come volontaria per. Liv. ci dice che fu il console Giunio Bruto consolato, la la per. Liv. ci dice che fu il console Giunio Bruto ;i. a obbligare il una tale tale rinunzia: rinunzia: «« Tarq. Colla Collaobbligare il collega collega Collatino Collatino aa una ». Lo Lo tinum suum .. .. .. coegit coègit consulatu consÙlatu se se abdicare abdicare ». collegam suum tinum coJlegam « Tarquinio Collatino sublata est dignitas ».• stesso ha Eutropio 1, 9: stesso ha Eutropio 1, 9: « Tarquinio Collatino sublata est dignitas». (E cosi hanno pure Ossequente,. 70; Floro, 1, 3, 3; e S. Agostino, De 3; e S. Agostino, De Ossequente, 1, (E così hanno . civ. Cicerone , -de aveva detto: detto: de r. r. p. 2, 5, 3, aveva civ. Dei Dei 2, 17). 17). Ma Ma già Cicerone, « Conlatinum innocentem ... expu.lerunt ». E Cicerone,· senza dub,« Conlatinum innocentem . . . expulerunt ». E Cicerone, senza dub la fonte dell'epitome, da cui tutti gli altri in séguito bio, èè stato stato la fonte dell'epitome, da cui tutti altri in hanno derivato. . E veniamo a Svetonio. Svetonio . . Suet. Vitell. · 13: fuit coena coena ei ei Suet. Vitell. 13: « « Famosissima Famosissima super ceteras. ceteras fuit data adventicia a fratre, in qua duo millia lectissimorum piscium, data adventicia a fratre, in duo millia lectissimorum piscium, sept.em traduntur. Hanc Hanc quoque exsuperavit ipse septem av_ium avium apposita traduntur. dedicatione patinae, quam ob immensam magnitudinem clypeum clypeum patinae, dedicatione ob immensam magnitudinem l'autore s'intrattiene s'intrattiene volentieri volentieri aa de de.Minervae Minervae ... . . . dictitabat ». E l'autore patina. scriverci tutto il ben di Dio che era contenuto nella scriverci tutto il ben di Dio che era contenuto nella Eutropio « Notissima VII, 18: Eutropio VII, 18: « Notissima certe cena cena memoriae mandata est, quam ei Vitellius frater exhibuit, in ceteros sum sumexhibuit, ei Vitellius frater in qua super ceteros ». Qui ptus duo milia piscium, séptem avium traduntur piscium, septem adposita duo milia avium traduntur ». Qui del suo suo (?Ontenuto. Invece segue nessuna della patina ee del nessuna descrizione descrizione della contenuto. Invece similis esse esse vellet vellet atque id id adeo adeo subito dopo::· « subito dqpo « Hic Hic curo cum Neroni Neroni similis prae se se .ferret, etiam exequias Neronis, humiliter sepultae ferret, ut Neronis, quae humiliter ut etiam fuerant, du~ibus occisus occisus est est interfecto interfecto prius prius fuerant, honoraret, aa Vespasiani Vespasiani ducibus [in urbe] imperatoris fratre, fratre, quem cum cum Capitolio Sabino, Vespasiani Vespasiani imperatoris urbe Sabino, incendit incendit ». Il particolare dell'ambizione di Vitellio Vitellio di volersi volersi paragonare particolare dell'ambizione a Nerone, dei funerali funerali Nerone, come come l'altro l'altro del suo dolore dolore per la modestia dei stesso, manca in• Svetonio. di Nerone stesso, Svetonio. Invece Invéce l'uccisione l'uccisione di Sabino Sabino e l'l'incendio incendio del Campìdoglio per opera dello stesso Vitellio sono cosi Campidoglio dello stesso Vitellio così « Atque ubique aut superiprodotti nella narrazione Svetoniana: supe riprodotti Atque ubique Svetoniana: ratus aut proditu_s millies sestertium a Flavio Flavio sibi,, et millies proditus,, salutem sibi Sabino Vespasiano fratre; pepigit .... Rursus interpellante milite fratre, interpellante Vespasiano pepigit Sabino Rursus milite ac populo, omnèmque operam suam cer cerpopulo, et ne deficeret hortante, omnemoue . tatim pollicente, Sabinumque et reliquos reliquos Fla Flapollicente, animum resumpsit. Sabinumque vianos nihil jam Capitolium compulit, compuiit, suc sucjam metuentes, metuentes, vi subita in Capitolium o ». censoque temploopti mi maximi templo Iovis optimi oppressit Iovis maximi Suet. Tib. 37: \< Quosdam blanditias atque promissa promissa Quosdam (reges) per blanditias extractos ad se non remisit, ut Marobodum Marobodum Germanum, Germa:num, Rhascypolim Rhascypolim Archelaum Cappadocem, Cappadocem, cuius etiam et'iam re re(Rhascuporim (Rhascuporim ?) Thracem, Thracem, Archelaum gnum in formam redigit ». provinciae redigit formam proviriciae Eutrop. VII, 11, 2:' ]. Parthi victo recessit Ma oltre all'epitome Liviana, Festo Liviana, a Floro Eutropio, Festo Ma oltre all'epitome Floro ed a Eutropio, dovè storia degl'imperatori degl' imperatori fino fino a Domizia Domiziauna storia dovè pure attingere a unà. no, e soprattutto ai suoi suoi ricordi privati : sicchè sicchè anch'egli anch' egli attuò attuò no, ricordi privati: ts). la contaminazione contaminazione delle fonti º. delle fonti Tale è il Brei,iarium Sono 30 capitoli dove capitoli in tutto, dove Tale Breviarium di Fasto. Festo. Sono . la tenuità. l'autore cerca correggere e tenuità o povertà del del contenuto contenuto l'autore cerca di correggere sollevare vivo dello stile. Ma Ma lo sforzo sforzo è troppo troppo troppo vivo sollevare col col colorito colorito troppC> dello stile. a dissimularlo. Chè in fondo gli manca quella palese perchè riesca riesca dissimularlo. Chè fondo manca quella copia verborum, che ha, ad esempio, Eutropio, il quale opportucopia opportu esempio, Eutropio, che namente se ne giova risalto al pensiero. pensiero. É stato, infatti, giova per dare risalto notato che festo dato alle alle provincie provincie Festo per indicare indicare l'assettamento romane, nori conosce altre espressioni che queste: ' in populi Roespressioni populi non conosce altre che Ro mani potestatem pervenire '· (c. 4); • sub Romani jura tranjura imperii mani sub Romani tran sire clientela p. R. retinere adiungi' (c. 7); ' sub “populo R. adiungi' sire ' (c. 3); 'populo sub clientela retinere (c. 12); tutte di stampo classiéo. espressioni che poi tutte 12); espressionì che non non sono sono poi classico. è che egli rappresenta bene la latinità del IV Vero Vero che bene latinità del IV sec. sec. e segue un suo modo particolare di scrivere, sprachlichen, , coscrivere, gewissen gewissen sprachlichen modo particolare co 19 ). Auctor infimae notae, lo dice il Foerster; me dice il Wolfflin Foerster; notae, Wölfflin º). Auctor infimae dice me dice e non giudicarlo cosi. non parmi sia sia stato stato troppo · severo severo nel nel giudicarlo così. Non Non si deve Breviarium, anche deve però dimenticare dimenticare che che il suo suo Breviarium, anche se non· non si sia sia 20 ), e nonostante le sue guadagnato il favore del pubblico pubblico groJso grosso º, manchevolezze, manchevolezze, f1;1pure utilizzato utilizzato da Ammiano Ammiano Marcellino Marcellino néi nei vari vari 22 ). excursus geografici, da Isidoro eccursus geografici, Isidoro 21 ) e da Iordanis Iordanis º). Mediam ingressus ingressus Mediam

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    CAPO CAPO xxy. XXV.

    epitomi. Presunte Presunte epitomi.

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    Intitolo· questa trattazione, trattazione, perchè perchè sulla Intitolo cosi così questa sulla natura natura ee compocompo sizione opere antiche pervenute fino aa noi c' sizione di di alcune alcune opere antiche pervenute c'èè grande grande critici, se dissenso dissenso fra·• fra critici, se cioè cioè debbano debbano considerarsi lavori lavori còmpleti completi ed ed originali piuttosto compendi. Il loro carattere frammentario originali oo non piuttosto non Il loro carattere frammentario avrà origine al potuto forse avrà potuto· forse dat·e dare origine al sospetto che che siano siano più che che altro altro epitomi o riduzioni riduzioni di lavori lavori più ampi; ma ma questa frammentarietà, probabilmente, sarà venuta fuori nell'atto della concezione concezione nell'atto stesso stesso della dell'opera, e non nulla che col_compendio compendio vero vero e pro pronon ba nulla che vedere vedere col prio. In altri termini, termini , se l'opera l'opera consta consta_ di brani brani staccati, staccati , messi me~si prio. l'uno accanto all'altro, senza senza nessun loro, questo questo ca cal'uno accanto all'altro, nessun legame tra loro, rattere saltuario saltuario non non prova prova affatto affatto che che essa essa sia una una· riduzione. riduzione. Così, Cosi,. rattere ristr'etto· con con ciò èiò che che diciamo diciamo non bisogna bisogna confondere confondere un piccolo piccolo ristretto non epitome; epitome;_chè.questa riprQ.duca o no la divisione divisione primitiva primitiva in chè questa - riproduca libri, poco poco importa importa - nnon mai un sommario sommario scheletrico scheletrico dell'o dell'olibri, on è mai riginale, riginale, ma ma cerca cerca di attenervisi attenervisi quanto quanto più più è possibile, possibile, e ·10 segue da vicino, vicino, servendosi ~efvendosi il· più più delle delle volte volte delle delle stesse stesse parole, parole , segue qua un'espressione solo sostituendo qua e là un'espressione più lunga con una più solo sostituendo più lunga con una più breve, e tralasciando tralasciando i particolari particolari o notizie notizie accessorie. accessorie. E però però non non breve, l'llias latina, latina, a torto torto considerata considerata come ceme un lavoro lavoro giova giovadirei che che l'Ilias direi un'epitome. Il. Döring, Doring, ad esempio, esempio, che eh.eha ha nile di Silio Silio Italico Italico 1 ), è un'epitome. nile voluto scoprire scoprire analogie analogie tra tra l'autore l'aufore delle delle Puniche Puniche e quello quello del delvoluto latina; soffermandosi sofferm~ndosi a preferenza pr.eferenza sulle sulle particolarità particolarità me me1'Iliade latina, l'Iliade triche e stifotiche di quest'ultima, la considera addirittura come quest'ultima, triche stilistiche considera addirittura COme un'epitome stesso fa il Birtº). Birt 3 ). Anche Anche il Giri Giri è su per per giù giù un 'epitome 2 ,'. Lo stesso del lo stesso stessQavviso, avviso, perchè perchè scartata scartata - e assai assai ragionevolmente ragionevolmente dello l'ipotesi l'Ilias latina latina sia siauna una traduzione traduzione scolastica, scolastjca,per per il sem seml'ipotesi che che l'Ilias plice alcun modo modo una una traduzione, traduzitine, pensa pensa plice fatto fatto ch'essa eh' essa non non è in alcun invece, salvo salvo alcuni alcuni rari rari punti, punti, in cui cui l'autore l'autore per permezzo mezzo che « è'invece, che testo, uncompendio compendio compi compidi similitudini similitudini e descrizioni descrizioni allarga allarga il testo, lato, maestro che che loideò, ideò, lato, senza senza controversia, controversia; per per la scuola, scuola;dove dove ilmaestro riguardando all'indirizzo all'. indirizzo dell'istruzione dell' istruzione ai suoi suoigiorni giorni e però però ai riguardando bisogni dei dei discepoli, discepoli, concentra concentra e riduce, riduce, quando quando in pochissimi pochissimi bisogni yersi e.quando quando proporzionatamente proporzionatamente fa molti, molti , lediverse divers,eparti parti del del Versi

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    4 >, Orà proprio l' os,ervazione che poema poema di di Omero Omero )) ». Ora l'osservazione che l'ignoto auau dell'llias latina riduce quando in pochissimi tore pochissimi 1,e,·si quando tore dell'Ilias latina riduce in versi ee quando proporzionatamente omeriço, esclude, proporzionatamente in poema omerico, esclude, a in molti molti il il poema a mio mio avviso, si vorrebbe avviso, il compendio che il carattere carattere di di compendio che si vorrebbe attribuìre attribuire allo allo scritto, di sembra scritto, ~ndubbiamente indubbiamente di origine seoJastica. scolastica. Chè Chè non non mi mi sembra convenire una vera e propria propria epitome ridurre, ad piano di epitome il convenire al al piano di una vera e il ridurre, ad esempio, appena 77 versi, esempio, un versi, un XVII) un canto canto dell'Iliade dell'Iliade in in appena un altro altro (il XVII) in 3, un due primi, invece, invece, in 251 16, e i due un altro altro in 16, 251 ! E' vero vero che che uno uno demere dei canoni fondamentali dell'arte dell'epitomare era il dei canoni fondamentali dell'arte dell'epitomare era demere superflua o supen:acanea pensi che che persino persino nella revisione superracanea (si pensi nella revisione dell'Eneide, Augusto, al dire di Servio, ingiunse a Tucr.a e a Vario Vario dell'Eneide, Augusto, Servio, ingiunse dire Tucca ut superflua demerent, nihil adderent tamen); ma che un intero demerent, nihil adderent ma che intero versi, que quecanto dell'originale restringere in soli soli tre dell'originale si sia potuto restringere canto sia potuto tre versi, sto non denota più un compendio, ma un sommario, e rassomiglia compendio, ma sommario, rassomiglia sto non denota più esempio, delle a uno quegli argumenta che hanno, ad esempio, uno di quegli che si hanno, delle comcom periochae Terenziana di Sulpicio Apollinare. medie di Plauto o alle periochae Sulpicio Apollinare. medie Plauto alle Terenziane dell'Ilias latina permette anche D'altra parte si badi badi che l'autore dell'Ilias D'altra che l'autore latina si permette anche delle sostanziali. modificazioni, allo stesso modo che s'interessa più modificazioni, più delle sostanziali allo stesso modo che s'interessa al catalogo navi che alle più belle scene del testo. E cosi, così, catalogo delle più delle navi che alle belle scene del testo. mentre séguito se più da vicino mentre in principio calca calca più vicino l'originale, in séguito ne discosta di gran lunga, riuscendo spesso oscuro per ~verlo voluto gran lunga, spesso discosta riuscendo oscuro averlo voluto troppo Ond'è ch'io sono dello stesso avviso deJlo Schanz, troppo abbreviare. Schanz, abbreviare. Ond'è ch'io sono dello stesso avviso dello omerica, il quale giudica giudica il lavoro lavoro un libero libero rifacimento dell'lliade dell'Iliade omerica, fatto peraltro di Virgilio e di peraltro innamorato qualche dilettante, dilettante, fatto da qualche innamorato giustamente rilevare Ovidio. Schanz fa giustamente Ovidio. Già Già lo stesso stesso Schanz rilevare che che l'avere l'avere esposto il contenuto una maniera maniera cosl disuguale e contenuto dell'Iliade dell'Iliade in una così disuguale sproporzionata manca quel piano sproporzionata piano proprio di ogni ogni epitome: epitome: la manca di quel riduzione, ciascun libro o delle delle singole riduzione, cioè, cioè, metodica regolare di ciascun singole metodica e regolare parti di re che che l'aver frase di vocaboli vocaboli parti di esso esso "). Senza Senza dire l'aver cincischiato cincischiato la frase virgiliani ed ovidiani prova che intendeva di ovidiani è la migliore prova che non non s' s'intendeva ridurre Omero, ma, solo di rifarne l'Iliade liberamente. Omero, ridurre ma solo rifarne liberamente. Se si fosse voluto compendiare quest'ultima, il verso avrebbe voluto compendiare quest'ultima, verso avrebbe avuto avuto un'intonaun'intona zione o colorito più omerico. più omerico. zione Sono relative alla del questioni composizione del Sono note note le varie varie questioni relative alla composizione de excellentibus ducibus · exterarum gentium, perchè io debba qui gentium, qui eacellentibus terarum debba occuparmene più pen~a proposito. Già pensa ch'esso occuparmene di proposito. Già nessuno nessuno più ch'esso sia opera d'un tale Teodosio, e perchè perchè Lucio Probo, contemporaneo contemporaneo di Teodosio, d'un tale Emilio Emilio Probo, Lucio Ampelio, che visse nel II sec., conosceva già quest'opera, e perchè perchè Ampelio, già quest'opera, sec., che visse nel conosceva l'epigramma versi errati errati che legge nei quali il Gudial'epigramma in versi mscr., quali che si legge nei mscr., Gudia nus e il Parcensis, subito dopo Parcensis, ·subito dopo la .vita vita di Annibale, contiene contiene Ja dedica quindi non dedica di carmina carmina e quindi non può riferirsi alle Vite. EvidenteEvidente mente si tratta di una confusione tra l'autore dell'epigramma, confusione tra l'autore dell'epigramma, stesse. D'altra appiccicato quello delle Vite stesse. appiccicato comunque comunque alle alle Vite, e quello delle Vite D'altra parte, sono forma e di pensiero tra pensiero tra sono tali tali e tante tante le coincidenze coincidenze di forma .le Vite· queste generali e quelle quelle di Catone Vite dei dei generali Catone e di Attico, che che se queste

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    ultime consenso dei dei critici, di di Cornelio Cornelio Nipote, Nipote, ultime sono, per u·nanime unanime consenso anche quelle gli devono essere attribuite senza alcuna contesta..: anche quelle devono essere attribuite senza alcuna contesta zione. pregevole il il libro libr'o del del Lupus, Lupus, zione. E E sotto sotto questo aspetto è è ·assai assai pregevole 6 ). · che tali raffronti prende iri esame che tali raffronti in esame Ma anch'essa insostenibile, insostenibile, perchè priva priva di opinione, anch'essa Ma su d'una d'una opinione, solide basi, e la quale però trova ancora qualche ta~do seguace, solide trova ancora qualche tardo Trau·be il occorre che fa capo al Traube l'opinione che occorre fermarsi fermarsi alquanto. E' l'opinione quale, poggiandosi sui versi dell'epigramma testè ricordato: poggiandosi sui versi dell'epigramma testè ricordato: Corpore hoc manus avique meaque: genitoris avique Corpore in hoc manus est est genito}is Felices, manus , Felices, dominum emeruere, , manus, dominum quae emeruere pensa che mentre 1•·avo e il di un tal Probo Probo (presumibilmente (presumibilmente padre pensa che mentre l'avo tal Viri illustres illustres di Emilio Probo) avevano intrapreso una recensione dei intrapreso Emilio Probo) avevano una recensione dei Viri Cornelio Nipote,Emilio, a_l contrario, compendiò le parti dell'opera di Emilio, parti Nipote, contrario, compendiò dell'opera Cornelio e Nipote, ancora da essi e come del libro del toccate; Nipote, non che, padre essi non ancora come del libro del dell'avo andò il principio, anche di quello di Emilio si principio, perduto quello perdette dell'avo andò anche Emilio 7 la fine che il Traube, Traube, per difendere difendere la sua sua ipotesi, ipotesi, fine ). Lasciando Lasciando stare stare che si attac~a ad argomenti di nessun·a c·onsistenza, come qunndo vuole consistenza, quando attacca nessuna come vuole carmina in senso senso di ' ornamento ornamento ' e il istituire tra carmina istituire .un rapporto tra liber un'evidente opposizione opposizione tra tra Probo, mentre liber di Emi'lio Emilio Probo, mentre esiste esiste un'evidente cioè, di prosa, prosa, che che· hanno hanno bisogno bisogno di • gli steriles steriles libelli, i libri, cioè, ornamenti; teatura, e i carmina, che ornamenti, fragili textura, che nuda nuda placent, perchè riescono accetti senza senza l'ombra l'ombra di abbellimento at-bellimento alcuno, alcuno, riescono egualmente accetti motivi: Ja tesi tesi del del Traube Traube è· inammissibile inammissibile per i seguenti motivi: e;JJC. d. sia sia un compendio compendio tardivo tardivo Anzitutto Anzitutto non non pare che che il de eacc. di un lavoro chè la lingua lingua in cui cui è scritto, scritto, originale di Nipote, Nipote, chè lavoro originale pure ad onta idiomatiche o popolari popolari e di certi certi particolarità idiomatiche onta di certe certe particolarifa costrutti troppo corretta corretta perchè si possa possa attribuirla attribuirla poco classici, classici, è troppo costrutti .poco a un contemporaneo di Teodosio. Teodosio. Nè vale obiettare obiettare che che l'epitoma l'epitomaNè vale tore avrà. seguito fedelmente il testo, ritenendo le stesse espresavrà stesse espres 8 ) ~ioni e gli stessi vocaboli. Inoltre, osserva acutamente il Rieman~, Riemann, sioni stessi vocaboli. Inoltre, osserva acutamente se ·.si ammette che l'opera primitiva non formava che un solo lil'opera primitiva ammette formava solo bro - ossi~ solo rotolo rotolo di papiro, papiro, come come è detto ossia era contenuta iri un solo - , non non poteva avere avere una una esten estennella Attico (§ 8) –, prefazione ad Attico nella prefazione il de exc. d. Ma . sione maggiore di quella che è attualmente quella sione attualmente Ma v' ha che il de exc. d., diffi diffi_ di più Probo compendiò realD,1.entc più:: se Emilio Emilio Probo compendiò realmente cilinente avrebbe riprodotto i allusivi alle civili e che riprodotto passi guerre cilmente civili contengono riflessioni personali di Cornelio. Ora riflessioni. personali queste riflessioni Cornelio. Ora riflessioni si a'ttagliano cosi bene bene ai tempi di Nipote, Nipote, e alle alle circostanze circostanze di attagliano · così quelle guerre civili, non è possibile possibile credere credere siano siano state state scritte scritte civili, che che non in altro tempo: la stessa uniformità di linguaggio e di metodo linguaggio altro stessa uniformità metodo ·esclude lavorato a quest'opera. esclude che due autori autori abbiano abbiamo lavorato Non poi, lo scrupolo del Dübner, Diibner,. il quale quale non non sa spie spiescrupolo del Non regge, poi, garsi come· mai uno· storico di professione, che aveva frequenti raprap professione, frequenti come mai uno storico che aveva porti dello si sia C?~tentare di ~i~coporti coi primi uomini Stato, potuto uomini dello contentare circo piècole biografie. biografi~. E questo, egli egh dice, dice, scrivere il' suo lavoro lavoro a tante piccole

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    il nodo nodo .delJa questione, e il della questione, e la vera difficoltà difficoltà che rimane a a risolvere., risolvere. Anzitutto osserviamo Nipote uno Anzitutto osserviamo che è è inesatto il il definire definire Cornelio Nipote uno storico di professione, professione, alla poniamo, di storico alla maniera, poniamo., di Livio Livio o o di di 'l'aTa ci t o, perchè non cito, tale, nè propose di non fu fu mai mai taJe, nè si si propose di esserlo. esserlo. Sc1·isse Scrisse per un pubblico puhblico di greco ee non un di lettori lettori che che non non s'intendevano s'intendevano molto molto di di greco non erano perciò perciò abbastanza colti;; ee le biografie, più più che erano abbastanza colti le sue sue biografie, che mirare mirare alla ricerca ricerca dell' elementa storico, storico, miravano quello aneddotico, aneddotico, alla dell'elemento miravano a a quello alla narrazione ge piccante, ed· l'espressione più gealla narrazione del del fatto fatto piccante, ed erano erano l'espressione nuina di quella curiositas pochi specialisti specialisti in Roma, nuina di quelJa curiositas càe che trovò trovò non non pochi in Roma, senza dire, poi, poi, che senza che anche anche le le riflessioni riflessioni morali morali vi vi avevano avevano la la loro loro parte. Se Se Cornelio Nipote fosse professione, Cornelio Nipote fosse stato stato uno uno storico storico di di professione, avrebbe meglio meglio curato cronologia e geografia, mentr:e avrebbe curato la la cronologia e la la geografia, mentre è è ri-. saputo che che commise commise non pochi errori cronologici e geografici, non pochi errori e geografici, confondendo, ad esempio, con quella confondendo, esempio, la battaglia di Mica-le quella del-. Micale con del l'l'Eurimedonte Eurimedonte in Panfllia, ·attribuando ad Agesilao la Panfilia, in attribuendo ad la .vittoria vittoria di· di Aristodemo sotto Corinto, scambiando Aristodemo scambiando i Dionisii, tiranni tiranni di Sicilia, coi Tolomei, Tolomei, re giucoi re di di Egitto, ecc. ecc. Vero Vero è è che che rimane rimane sempre il il giu dizio di Catullo il quale lodava l'amico Cornelio pei suoi tre libri dizio di Catullo il lodava l'amico Cornelio pei suoi tre libri di Chronica; di quest'opera rimangono Chronica; ma parte che rimangono solo pochi di ma a a par.te che di solo pochi frammenti con rilievi ·topografici di città, descrizioni di distanze, città, topografici frammenti con descrizioni di mari alcuni dei si riferiscano quali è· ecc., alcuni di mari ecc., dei quali è dubbio dubbio se se si riferiscano alla alla CroCro ., naca o a un'opera geografica, dalle parole di Catullo emerge solo geografica, naca o a dalle di Catullo solo che egli lodava Nipote avere osato, prima di ogni altro in egli Nipote per prima ogni che lodava avere di altro in ItaIta accingersi aa scrivere lia, accingersi scrivere una una specie di di storia storia universale. universale. Il Il catulcatul liano cartis doctis et liano cartis doctis et laboriosis laboriosis - se se pure non non v' v'èè esagerazione poetica in in questo giudizio - altro l'opera poetica prova se altro non non prova se non non che che l'opera di Nipote Nipote era era costata all'autore ed di costata molta molta fatica fatica all'autore ed era era piena di di erueru dizione. Comunque parlare ,. nei ciò,, non Comunque sia possibile parlare, dizione. sia di di ciò non è è affatto affatto possibile nei riguardi del del de de exc. riguardi compendio fatto, ea c. d., di di un un meschino meschino compendio fatto ,da da un un uomo che gusto, come uomo che non non aveva aveva nè né dottrina dottrina nè nè gusto, come non è è lecito lecito afaf 9 fatto considerarlo prodotto del secolo. fatto considerarlo un prodotto secolo IV IV d. d. Cr. ). Esso Esso è l'ol'o Bruto, e non pera genuina del repubblicano dei del repubblicano dei tempi di Bruto, non di Igino e tanto adulatore deH' imperatore Teodosil) dell'imperatore tanto meno meno dell' dell'adulatore Teodosio:: sorse sorse cosi così . nella mente dello scrittore, e cosi fu elaborato, senza che !'.autore dello scrittore, così l'autore pensasse di fare opera essenzialmente pensasse fare -opera essenzialmente storica. storica. Faceva Faceva parte deldel l'opera organica libri, e che .era l'opera organica de viris illustribus di almeno almeno 16 libri, era divisa per categorie: categorie : come ora l'abbiamo, l'abbiamo, è il I libro della divisa della 2" caca tegoria ti generali), generali), più due biografie (Catone due biografie (Catone ed Attico), che che però appartènevano al libro scriptoribus. appartenevano libro de Romanis Romanis historiarum historiarum scriptoribus. Molto si è discusso intorno a Igino il mitografo mitografo (da Molto discusso intorno (da nori non concon fondersi con l'omonimo, liberto di Augusto e prefetto della bibJiol'omonimo, Augusto fondersi con liberto della biblio teca Palatina Palatina, , nonchè storico, teca nonchè autore autore di varie varie opere di carattere carattere storico, didascalico e geografico, andate tutte perdute) .. Non occorre qui.esaqui geografico, perdute). didascalico andate tutte Non occorre esa minare le varie questioni relative agli scritti general. minare varie questioni relative agli scritti di lui, che che generai• mente si dividono genealogie, astronomia, astronomia, mitologia. mitologia. Il mente dividono in opere di genealogie,

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    Robert, il il Bursian Robert, occupati di proposito, cerBursian e e il il Dietze. Dietze se se ne. ne sono sono occupati di proposito, cer cando ognuno di risolvere il problema dei rapporti tra scritti, ognuno problema rapporti cando di risolvere il dei tra ii vari vari scritti, secondo un Robert, non secondo un proprio punto di di vista. vista. Cosl Così pel Robert, non v'è v'è dubbio dubbio alcuno che Igino scrisse le tre opere; mentre il Bursian alcuno che scrisse le tre mentre il Bursian gli attri. attri. buisce solo solo le le Genealogie il libro Genealogie e buisce e il il de de astronomia, e e considera considera il libro delle fabulae come stesse compendio delle Genealogie stesse delle come un un riassunto riassunto o o compendio delle Genealogie e di di altre Dietze, poi, poi, ritiene e altre fonti, fatto da da altri. Il Il Dietze, ritiene che le fabufabu làe sono sono anteriori anteriori all' Astronomia, ee che sia quelle all'Astronomia, quelle che le Genealae Genea logie rappresentavano rappresentavano le parti di logie appunto le due due parti di un'opera intitolata intitolata appunto Genealogie: col Genealogie: genealogica, perchè poco poco interescol tempo Ja la parte genealogica, interes si sarebbe abbreviata, sante, si abbreviata, e incorporata nelle e o o si sarebbe incorporata nelle fafa bulae, oo sarebbe perduti bulae, soppressa del tutto, andando sarebbe stata stata soppressa· del tutto,· andando cosl così perduti dei libri. anche il titolo e la divisione divisione dei libri. Ma non non di essenziale èè se vogliamo occupare. occupare. L' Ma di questo ci ci vogliamo L'essenziale se le le fabulae sono o no compendio. Il fabulae sono o no un un compendio. Il Barth Barth vi vi vede vede senz'altro senz'altro un un compendio, perchè scrive Et.similis scrip V, 2): compendio, scrive (Aàvers. (Advers. V; 2): ««Et similis sibi sibi hic hic scriptor, licet minime unius auctoris. liber sit, sed Epitoma ex licet minime unius auctoris liber sed Epitoma ex Hygino et aliis contractis >. Anzi et aliis contractis». Anzi arr_iva. arriva ad ad affermare affermare che che tale tale epitome fu fu fatta o da Aviano, o da qualche altro ignoto autore si sarebbe qualche ignoto fatta o da o da altro autore che che si sarebbe servito di quel nome. Per lui le fabulae sono

    » ?1 E E però io penso che che le le fabulae, come le le indices, abbiamo, spoglie di quell'aggiunta ohe è data dagl' quell'aggiunta finale dagl'indices, abbiamo, spoglie di finale che è data e libere libere dalla dalla parte introduttiva, introduttiva, rappresentata da e da estratti estratti delle delle Genealogie - gli uni ee gli altri Genealogie posteriore - coaltri dovuti dovuti a a mano posteriore co stituiscano veramente genuina del stituiscano veramente la la flsonomia fisonomia genuina del libro di di Igino sui sui





    miti dei dei vari cicli cicli di di leggenile leggende antiche miti antiche:: libro che che per la la sua sua nana tura fu fu ben ben presto introdotto introdotto nelle scuole, ee assai tura nelle scuole, assai consultato consultato e e stustu

    diato nel corso pseudo-Dositeo (cfr. diato corso dei secoli. secoli. Da Da una notizia notizia del pseudo-Dositeo (cfr. 'RpµT)VEuµcx-ccx, libro p. 65, 65, ed. III, p. Böcking) appare che “Eppmve3pzta, libro III, ed. Boclting) che le le favole favole erano una una sola genealogie, o meglio che quelle erano erano sola cosa cosa con con le le genealogie, o meglio che quelle erano state trascelte da queste. PrÒbabilmente pseudo-Dositeo avrà a-vuto state Probabilmente il pseudo-Dositeo avuto esemplare delle delle Genealogie già interpolato presente un Genealogie già interpolato e un esemplare e accresciuto accresciuto
  • ,, vuol vuol dimostràre dimostrare il et1Jcerptadi easi carattere di excerpta semplice fatto che a carattere essi libri col col semplice a stento potrebbero potrebbero

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    bastare aa fare un un ~olo solo volume. volume. Il Draheim, invece, non 'epitome oo aa un un'epitome pensa affatto Il Draheim, invece, non pensa affatto a a un un estratto dai libri di Rutilio, ma fermandosi sull'espressione “ponere' estratto dai libri di ma fermandosi sull'espressione 'por,,ere' detta delle delle figure, Quintiliano, ee che figure, che detta che ricorre ricorre in in Quintiliano,· che egli consjdera considera adscribere, crede che Rutilio come equivalente di occupò solo come equivalente di crede che Rutilio si si occupò· solo delle figure figure di parola (Àéçi::wç). il Quanto, poi, a quelle di delle di parola (Aéfetos). Quanto, a quelle di pensiero, il retore latino le enumerò soltanto nella prefazione, oppure vi acprefazione, retore latino le enumerò soltanto nella vi ac cioè, definirle cennò brevemente, senza, cioè, definirle e senza senza darne l'iflustrazfone l'illustrazione con gli esempi, in fine della prima trattazione delle figure di pacon gli esempi, in fine della prima trattazione delle figure di pa rola. però, secondo il Draheim, Draheim, che Rutilio ne rola. È E assai verosimile verosimile però, ne abbia a larghi tratti in un proemio : in larghi proemio: parlato caso, si sarebbe abbia a tratti in un in tal caso, sarebbe assai differenziato dall'esposizione di Gorgia. Gorgia. assai differenziato dal dal metodo metodo e dall'esposizione Le argomentazioni argomentazioni del Dzialas e del Draheim sono del Dzialas del Draheim sono state state tutte tutte diligentemente esaminate dal Krieg e trovate inaccettabili, perchè inaccettabili, diligentemente esaminate dal trovate di nessuna infatti,, eschide nessuna solidità. solidità. Egli, infatti esclude trattarsi trattarsi di un'epitome dovuta a un un uomo aetatis, il quale avrebbe, sl, mandovuta uomo posterioris aetatis, man tenuto Je figure avrebbe poi accorciato figure descritte tenuto descritte da Rutilio, ma· ma ne avrebbe accorciato le definizioni definizioni e omesso omesso anche anche alcuni alcuni esempi. E tanto tanto meno meno pensa sia sia il caso di libri et1Jcerpti. Per il Krieg, Rutilio tradusse i 4 libri cerpti. caso libri Per Rutilio tradusse libri di altrettanti 4 libri, ceminciando Gorgia in altrettanti figure di cominciando senz'altro senz'altro dalle dalle figure pensiero. E a quest'ultima quest'ultima affermazione pensiero. affermazione è indotto indotto da quanto dice dice il retore Aquila Romanus 23), che, cioè, naturalmente retore Romanus (p. 28), naturalmente il pensiero precede la parola: ««percurramus percurramus igitur sententiarum figuras: natura sententiarum flguras: natura il Dr"l.beim, est enim prius sentire quam eloqui >. Così, contro eloqui». Così, contro Draheim, sostiene est enim sentire sostiene che iJ ponere di Quintiliano Quintiliano non non deve deve intendersi intendersi nel nel senso senso ristretto ristretto che di adscribere, sl bene in un'accezione più larga, quale quella di larga, bene un'accezione •definire' e di •“illustrare illustrare' per via esemplificazione. Che definire via di esemplificazione. Che anzi, l'inscriptio del I libro, qual'è nei codici, e la subscriptio dell'all'inscriptio del nei codici, dell'al tro a parte le testimonianze di Quintiliano -dovrebbero appunto tro testimonianze Quintiliano dovrebbero confermare che figure di pensiero allo allo stesso stesso confermare che Rutilio Rutilio descrisse descrisse le figure modo con cui trattò le altre di parola, che ci sono arrivate. parola, modo con cui trattò altre che sono arrivate. Si schemata dianoeas infatti, nei legge, infatti, nei codd.: codd.: « P. Rutilii Rutilii Lupi schemata dianoeas ex Graeco vorsa Gorgia >, mentre solo nel Vindobonensis Gorgia Graeco vorsa mentre solo nel Vindobonensis manca manca la dianoeas. Nei due Medicei, poi, il seco~do libro ha questa parola dianoeas. parola Medicei, poi, Nei due secondo libro inscriptio: >.E' giustamente, osseroratores optimum optimum iudicabant iudicabant ». oratores E' stato, però, e e giustamente, osser vato che che non non èè il il caso di pensare alle di Messalla, per Messalla, pervato caso di alle traduzioni traduzioni di chè, essendo es~endo gli esempi e.sempi che autori, che riferisce riferisce Rutilio, tolti tolti da da vari vari autori, quali Aristotele, Aristotele, Pla.tone, Teofrasto ecc., potrebbero attriPlatone, Teofrasto ecc., non non si si potrebbero attri versioni, buire a un solo traduttore tante versioni, senza cadere nell'invebuire a solo nell'inve rosimile. D'altra traduzioni, rosimile. D'altra parte, nemmeno nemmeno si si può pensare a a più traduzioni, lo vieta l'egu.aglianza stessa dello stile. Resta· che perchè lo l'eguaglianza dunque vieta stessa dello stile. Resta che Rutilio si servi dei medesimi esempi di solo che talvQlta, Gorgia; talvolta, esempi Rutilio si servì dei medesimi di solo che a proposito proposito di di certe certe figure, figure, sostituì greco con l'esempio greco analogo a sostituì l'esempio con un un analogo latino; _giacché, se avesse mantenuto il primo, questo avrebbe perlatino; giacché, se primo, avesse mantenuto il avrebbe per duto ogni efficacia. Era naturale, infatti e l'osservazione è dello ogni duto efficacia. Era infatti e l'osservazione è dello Schanz, - che che quando quando la la traduzio~e greco non non metteva metteva Schanz, dell'esempio greco traduzione d~ll'esempio in chiaro la figura figura che che si volev; illustrare, illustrare, i1 traduttore per nulla nulla in chiaro la si voleva il traduttore se ne discostasse, sostituendo sostituendo ee aggiungendo. del traaggiungendo. Cosi se ne discostasse, Così aggiunte del tra









    º

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    duttore 3; I, 5; I, un 1,3; (qui è 1, 12 duttore sono 1, 12 (qui è preso addirittura· addirittura un verso verso da da Ennio); 2, 6. · 6. Sull'origine Sull'origine, , pertantò, pertanto, degli degli esempi esempi non non credo credo debba debba esservi· esservi più più dubbio, dubbio, ché Rµtilio Rutilio attinse attinse alla stessa stessa fonte fonte greca a a cui cui aveva aveva già attinto figure. Invece Krieg attinto ~e le definizioni definizioni delle delle figure. Invece non non direi direi col col Krieg che Rutilio curò più gli esempi esempi che le figure: figure: se se la la forma forma in in cui cui sono espressi i primi èè in4ubbiamente dell'altra, ciò indubbiamente più elegante dell'altra, ciò più più che all'intenzione scrittore, va all'intenzione dello dello scrittore, va ascritto ascritto alla· alla natura natura stessa stessa dell'argomento, dell'argomento, che si meglio ad si prestava meglio ad essere essere rivestito rivestito di di tutte tutte le eleganze di una forma più accurata. Sarebbe stato, infatti, strano infatti, forma accurata. Sarebbe strano che Rutilio avesse esempi con accuratezza, e avesse tradotto tradotto gli esempi con grande accuratezza, e invece figure, di una traduzione contentato, per le· figure, poco invece si fosse fosse contentato, le di una traduzione poco diligente diligente e, e, se vogliamo, anche se ·vogliamo, anche arida arida ed ed oscura. oscura. D'altra D'altra parte, an· an che su su questa eleganza forma che si sarebbe desiderata eleganza di di forma che si sarebbe desiderata per le le figure, figure, è quando io trovo, ad esempio, in è bene bene intendersi. intendersi. Chè Chè quando io trovo, ad esempio, in RuRu bus unum tilio: tet&3xatg. Hoc quibus tilio: «« µi't(i~cx,w;;. Hoc duobus duobus modis modis fieri fieri solet. solet. Ex Ex qui unum genus est ab ea aententia, quam proposuimus, conmodi, cum_ sententia, proposuimus, est eius eius modi, cum ab ea con vertimus aliquam personam personam aut tamquam vertimus ad ad aliquam aut rem rem [aut aut fortunam] fortunam) et et tamquam praesentem appellamus, appellamus, ita fecit Myron ..... Alterum genus genus Myron..... praesentem ita uti utifecit est, cum cum ab ad id quod quod demonstrare demonstrare instituimus instituimus orationem est, ab alia re ad orationem atque actionem actionem nostram », mi nostram revocamus revocamus », mi domando domando co111e come si si sarebbe sarebbe µi't(i~cxcnç; o, che èè lo stesso, come potuto meglio la la petizats, potuto definire o, che definire meglio lo stesso, come si si sàsa rebbe potuto darne una traduzione più _ perspicua ed elegante. E rebbe potuto darne una traduzione più perspicua ed E lo lo cxv(ixÀomç,dove dove non perchè si stesso si si dica dica aa proposito proposito dell' dell'3v&xXxatg, stesso non so so perchè si debba debba ravvisare una notevole segue. ravvisare notevole differenza differenza di di forma forma da da quello che che segu·e. Ma il nòcciolo della questione non è qui, sl bene quell'u Ma il nòcciolo della questione non è qui, sì bene in in quell'unum suum di Quintiliano, lezione che se se si si accetta accetta tal quale, o suum di lezione che tal quale, o si si sottopòne a un lieve mutamento, sposta le basi del giudizio sulsottopone a un lieve mutamento, le basi del sul l'opera di di Rutilio. Rutilio. l'opera il luogo Quintiliano Trascriviamo, per maggiore maggiore chiarezza, chiarezza, il luogo di di Quintiliano (IX, 2, 2, 102): e Praeter illa Cicero inter lumina posuit senten(IX, quae posuit 102): « Praeter illa Cicero inter lumina senten tiarum multa alia et Rutilius, Gorgian secutus, non illum LeonGorgian secutus, tiarum multa non Leon tinum sed alium sui temporis, cuius quattuor libros in unum temporis, quattuor tinum sed sui cuius libros in unum suum suum transtulit, et Celsus, Celsus, · videlicet videlicet Rutilio accedens, posuerunt schetranstulit, posuerunt sche Rutilio accedens, 26 ) che pel >>.Fu l'Ahrens º) primo sospettò mata ». sospettò essere mata Fu l'Ahrens che pel primo essere errata errata la la lele suum, ee però però· propose propose di di leggere leggere in in usum usum suÙm. zione in unum suum, zione suum. L'emendamento ebbe ebbe fortuna, fortuna, ee ne ne profittò profittò subito subito il il Krieg. Anche Krieg. Anche L'emendamento in usum usum suum, anzi anzi trova trova giusta tmit lo Schanz Schanz inclina inclina aa leggere leggere in giusta (mil lo Recht) la la correzione correzione dell'Ahrensº). dell'Ahrens 27/. Se Se manteniamo manteniamo la la lezione Recht) lezione ìn in ·unum suum, suum, evidentemente evidentemente Rutilio Lupo più più che che tradurre, tradurre, come comunum Rutilio Lupo pendiò lo lo scritto scritto di di Gorgia; Gorgia ; se se invece invece accettiamo accettiamo l'emendamento l'emendamento pendiò il retore retore latino latino tradusse tradusse senza senza compendiare, compendiar~, mantenendo dell'Ahrens, il mantenendo Ma èè proprio necessario necessario correg correg-l?- divisione divisione originaria in in 44 libri. la libri. Ma non dobbiamo dobbiamo piuttosto piuttosto attenerci attenerci gere ilil luogo luogo di di Quintiliano? Quintiliano f oo non ~Ila lezione lezione in in unum suum suum ?r Non Non potrebbe potrebbe Quintiliano Quintiliano aver aver voluto voluto alla

    – - – -– 255 255

    significare che che Rutilio, significare Lupo tradusse Rutilio Lupo tradusse ii quattro libri libri di di Gorgia in in uno solo da servire per uso affatto personale, nel senso, cioè, che uno solo da servire uso affatto personale, nel senso, cioè, che il libro tradotto, ridotto, non pubblico, tradotto, o meglio ridotto,. non era era destinato destinato al al pubblico, il o meglio

    ?

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    sl bene era una una· specie specie di quelle exercitationes sì bene era di quelle ea ercitationes umòraticae umbraticae di di cui cui parlano gli anti~hi, e che restavano nell'ambito delle pareti domeantichi, parlano che restavano nell'ambito delle pareti dome stiche, stiche

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    Eppure l'emendamento l'emendamento dell' Ahrens ha gran proba gran valore Eppure valore probadell'Ahrens tivo dal punto di vista paleografico, e corrisponde pienamente alpaleografico, punto corrisponde pienamente vista tivo dal al i'l'indole indole dello scritto di Lupo e all'intenzione di Quintiliano. Il all'intenzione dello scritto l'unum del retore quale non intese menomamente d.i contrapporre quale contrapporre non intese menomamente del retore latino al quattuor quattuor di Gorgia, sibbene specificare il carattere latino sibbene volle volle specificare carattere dell'opera di Rutilio Lupo, come dell'opera Rutilio Lupo, come di una una traduzione traduzione adatta adatta ai fini: fini del suo suo insegnamento. insegnamento. Oltre di che del che il transtulit transtulit di Quintiliano fa supporre legittimamente tradusse Gorgia in altrettanti supporre legittimamente che altrettanti 4 che Rµtilio Rutilio tradusse par dire che tradurre tralasciando libri. Nè può tradurre libri. Nè vale vale il dire che si può tralasciando molti molti particolari che all'occhio del traduttore traduttore siano siano sembrati, sembrati accessori accessori ed ed inutili, inutili, ovvero addirittura non riferendo ovvero addirittura riferendo tutto tutto il contenuto contenuto deldel presentando, per per cosi. linee generiche l'originale, ma generiche o fo dire, le linee ma presentando, così dire, schema di esso esso contenuto, contenuto , senza però menomamente schema senza però menomamente alterarlo alterarlo o quale ultimo ultimo caso sfigurarlo; nel presenza di qualcosa: qualcosa di nel quale caso si è. in presenza simile a un un compendio. compendio. Indubbiamente, a una Indubbiamente, specie di riduzione simile una specie riduzione accenna lo stesso Rutilio Lupo quando dice, a proposito top6 proposito del accenna stesso Rutilio Lupo quando dice, del mxp6µowv: « hoc hoc schema et homoeptoton homoeptoton fere plotov: schema et homoeteleuton homoeteleuton fere non non multum inter inter se distant. intersit, et ex unius quid intersit, cuiusque multum distant. tamen tamen quid unius cuiusque supposita sententia sententia co.gnoscere diligentius ex poteris, et multo supposita cognoscere poteris, multo diligentius di

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    graeco Gorgiae graeco Gorgiae libro, libro, ubi pluribus pluribus unius cuiusque cuiusque ratio redred >. Il pluribus allude, evidentemente, alla ditw· parti allude, evidentemente, quantità di partialla quantità· ditur colari illustrativi illustrativi onde Gorgia aveva tapòpotov. colari onde Gorgia aveva ornato ornato lo schema schema del del 1t1Xp611-oiov.

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    Lo stesso stesso Schanz Schanz commentando brano, ne trae questo · brano, commentando questo trae che che Rutilio Rutilio (verkurzt hat); e che tradusse GQrgfa, ma abbreviandolo Gorgia, hat); tradusse ma abbreviandolo (verkürzt che la· riduridu zi(?ne riguarda riguarda a preferenza preferenza le definizioni, definizioni, q~antunque quantunque però possa possa zione · anche intaccato questo o quell'altro quell'altro esempio. esempio. Se non anche avere avere intaccato non che· che Quintiliano più più oltre oltre parla parla di libri Quintiliano libri dedicati dedicati da Rutilio e da alt-ri altri (huic operi); retori allo studio delle delle figure operi); e di qui appare che figure (huic retori allo studio che lo stesso Rutilio scrivere più libri sugli più libri sugli schemaia, schemata, cosi stesso Rutilio dovè dovè scrivere così come come fecero Dionigi, Cornificio, Cecilio, Dionigi, Cornificio, Visellio, Visellio, ed altri. fecero Cecilio, altri. Si aggiunga, nei riguardi dell'emendamento dell'Ahrens, che aggiunga, nei dell'emendamento rlell'Ahrens, che i Latini volendo esprimere il concetto Latini volendo esprimere concetto che che una una cosa cosa deve deve servire servire per proprio uso personale, adoperano adoperano di solito l'agg. possessivo possessivo in uso personale, solito l'agg. privatus, o semplicemente quest'ultimo e il sost. unione con semplicemente quest'ultimo unione con privatus, sost. usus. usus. Cosi· Cic. (Rep. I, 8, 13) dice: in nostrum privatum usum .... remitCosì Cic. (Rep. 13) dice: nostrum usum.... remit tere; e M. Cezio tere; Faventino, parlando parlando del piano del compendio, Cezio Faventino, del piano del suo suo compendio, quant"4m ad privatum usum c' informa che egli, spectat, inserl c'informa che egli, quantum usum spectat, inserì ' nel suo libro libro solo solo la parte necessaria, necessaria, tralasciando nel suo tralasciando tutto tutto il resto. resto. Lo stesso ventino, poi, Faventino, poi, secondo Viennese, stesso Fa secondo l'inscriptio di un codice codice Viennese,

    256

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    avrebbe .intitolato privatis l'opera: « privatis usibus intitolato l'opera: « artis artis architectonicae architectonicae >. Ora, la .forma in usum suum adbreviatus Jiber Ora, corrisponde aladbreviatus liber ». forma usum suum corrisponde al l'altra: in usum prit,atum o: in privatum usum,· ed privatum usum; perciò rel'altra: usum o: ed è è perciò re golare ee conforme migliori autori. golare conforme alla alla maniera maniera di di scrivere scrivere dei dei mi~liori autori. So bene bene che che Cassiodoro, Antiquitates losephi losephi nella Cassiodoro, parlando parlando delle So delle Antiquitales nella · sua sua lnstitutio cap. 17, 17, ci Institutio divinarum divinarum lectionum, cap. ci dice dice d'aver d'aver fatto fatto · tradurre tradurre in latino latino da alcuni alcuni suoi suoi amici amici in 21 21 libri lo storico storico delle delle Antichità Giudaiche, Giudaiche, Giuseppe Giuseppe Flavio, « « paene secuQdus secundus Livius, in in Antichità Antiquitatum Iudaicarum », e libris Antiquitatum Iudaicarum late dift'usus diffusus >, e che Isidoro di Siviglia c'informa brevitate, » raccolto Siviglia c'informa di avere « « nimia nimia brevitate raccolto in un solo solo · libro ,librum unum) tutta mondo, dalle libro (librum tutta la la storia storia del del mondo, dalle origini fino fino . ai ai suoi affatto suoi tempi. Ma Ma questi esempi non non ci ci autorizzano autorizzano affatto ad ad ammettere che ammettere che Rutilio Rutilio Lupo tradusse tradusse in in un un solo solo libro libro l'opera del del retore Gorgia. retore Se Quintiliano Se Quintiliano avesse avesse scritto: scritto: quattuor libros libros in librum librum unum transtulit, nessun dubbio circa il carattere della trati&tulit, allora allora dubbio circa della traduzione traduzione di Rutilio; ma il · suum è proprio f uor di' posto accanto proprio posto di ma il suum è fuor di accanto ad ad unum Senza dire poi ch·e il fatto che sono due i (se. lib~m). poi (sc. librum). Senza dire che il fatto che sono due i libri libri riri Rutilio, cordatici di Rutilio, esclude la lezione in unum librum. cordatici lezione librum. Solo Solo si tratta di l'argomento dei risponda a tratta di sapere se se l'argomento dei due due libri libri risponda a una una parte o aa tutto tutto il il trattato trattato di Gorgia, in o di Gorgia, in modo modo che che ciascuno ciascuno riduca riduca ii due due libri originali d'ogni d'ogni singola parte: il singola parte: libri il che che parrebbe confermat9 confermato dal codice possiamo dal codice di di Vienna. Vienna. Ma Ma allo allo stato stato della della tradizione tradizione non non possiamo dire nulla il riguardo, , come preciso al sappiamo se dire nulla di di preciso al 1·iguardo come neppure sappiamo se il titolo dell'opera sia dell'opera quello che titolo sia stato stato quello che già propose il il Ruhnken: Ruhnken: Schem.ata dianoeas dianoeas et graecis Gorgiae Gorgiae versa. Che Schemata et lea;eos leadeos e(l) ea graecis Che anzi anzi l'esserci stati tramandati due libri di Rutilio lascia credere, a mio l'esserci mio avviso, che avviso, sopravvissuti solo Gorgia relativi che siano siano sopravvissuti solo quelli di di Gorgia relativi alle alle figure di figure di parola, a a che che più teneva teneva d'occhio d'occhio la la retorica retorica scolastica. scolastica. Sicchè, riepilogando, Sicchè, riepilogando, diremo: diremo: Che RutiHo introdotto qua ee là Che Rutilio Lupo abbia abbia introdotto là qualche modificamodifica iiobe rispetto al testo, conforme alla maniera romana, èè evidente zione conforme .soprattutto soprattutto negli negli esempi latini greci. Ma latini sostituiti sostituiti ai ai greci. Ma la la forma forma del del libro era rimasta integra, se due sono i libri arrivati sino integra, libro era rimasta se due sono i libri arrivati sino a a noi noi delle figure semplice figure di parola. L'usum suum delle di parola. suum si si riferisce riferisce non non già semplicemente alla propria cultura, quanto ali' adattamento dei mente alla propria cultura, all'adattamento dei precetti greci all' all'uso latino, che a Rutilio doveva latino, greci uso che a Rutilio doveva easere essere sommamente sommamente a a cuore: causa questa che gliprocurò la menzione ben procurò cuore: causa che menzione ben onorifica onorifica da parte di Quintiliano. parte Quintiliano. Il luogo luogo intero tradusse i 4 intero di Quintiliano Quintiliano va tradotto tradotto cosi: così: « «tradusse libri· di in modo da renderli adatti ai suoi bisogni, cioè Gorgia, bisogni, libri modo renderli adatti suoi cioè al proprio insegnamento insegnamento ».

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    CAPO XXVI.

    Gli .Autoepitomatori. Il fenomeno di chi scritti, nell'antichità, propri scritti, nell'antichità, Il fenomeno di chi compendia ii propri èè comune tanto ai Greci che ai Romani. E Greci Romani. E può avere avuto oriori gine, oo dall'aver dall'aver voluto l.' autoepitomatore ridurre in forma forma più gine, voluto l'autoepitomatore ridurre in concisa ee più facile, ·e quindi più accessibile accessibile al il frutto lettore, il concisa e quindi al lettore, frutto delle proprie ricerche, o dall'.aver ritenuto come una forma delle proprie o dall'aver ritenuto come una forma di di attività non spì•egev·ole questa di auto-riduzione, fatta aa questa specie di auto-riduzione, attività non spregevole fatta scopo di di passatempo passatempo oo di di diletto. primo caso si trattava di diletto. Nel Nel primo caso si trattava di mettere accanto a una esposizione sistematica e scientifica, esposizione troppo scientifica, mettere accanto a una sistematica e . ee perciò perciò solo solo ad ad uso uso delle delle persone colte, un'altra un'altra meno menò dottrinaria dottrinaria ee di di carattere carattere più più divulgativo che potesse interessare divulgativo ,e popolare, potesse e che interessare anche le non dotate di speciale e persone preparazione anche le non dotate di e dottrina. dottrina. Nel secondo secondo caso, invece, si trattava di particolare forma Nel si trattava di una una particolare forma di di compiacenza dell'autoepitomatore, il voleva distaccarsi distaccar:;i compiacenza il quale non non voleva dalla sua sua opera, ee non non avendo altro da da fare fare pel momento, ingan ingandalla avendo altro n~va le le ore ore di di ozio, egli stesso a scriverne scriverne il comozio, esercitandosi nava stesso a il com stato addotto a pendio. E E noi noi abbiamo abbiamo già visto pendio. visto come come 1'otium l'otium sia sia stato addotto a pretesto di di determinati determinati generi di di lavoro. Giupretesto lavoro. Accennammo Accennammo già a a Giu il quale, standostino; ci ci piace ora ora aggiungere l'esempio di di Servio, Servio, il stino; stando il suo sene in in Campania, Campania, pensò bene bene di di occupare il sene suo tempo a a studiare studiare infatti, nella or~ziani. Scrive, Scrive, inf~tti, nella dedica aa un tal Fortunaziano: i metri oraziani. Fortunaziano: « Servius Fortunatiano dn. superfluum, amice, fore vi et putavi « Servius Fortunatiano dm. superfluum, fore puta et post Terentianum metra diger [ere, cum satis quae mihi lectio poetaruml [ere, cum satis Terentianum metra mihi lectio poetarum) aliud agenti obtulerat Horatium, cum aliud obtulerat exposita viderentur. viderentur. Quare Quare Horatium, cum in Campani'a otiarer, excepi , quem separatim mea excepi, quem singulos in Campania mea per singulos· cantus servata servata versuum versuum replicatione tractares tractares »» 1).). Vero Vero èè che cantus che di questa seconda specie di auto-riduzioni non ne possiamo possramo esempi di questa seconda di auto-riduzioni non ne addurre; ma ma nessuno nessuno ci vieta di di pensare siano potuti addurre; pensare che ci vieta che ve ve ne ne siano essere, dal dal momento momento che che l'attività l'attività letteraria degli antichi essere, degli letteraria antichi .si si estrinestrin secava in una di forme svariate, estranee o lo quantità per secava in una di forme estranee o lo meno meno • in- tutto conformi. non in conformi al nostro modo di vedere. Il Wolfflin, si è pochissime pagine, della della Wölfflin, che Il che si è occupato, ma ma in in pochissime ·storia dell'Epitome. nell'antichità nell'antiéhità classica, cita come unico storia dell'Epitome cita come unico esempio di auto-riduzione auto-riduzione in in Grecia Grecia quello quello di il qiJale Filocoro, il quale compend~ò compendiò di di Filocoro,



    (,ALDI. GALDI,

    L' Epitomenella /etterat11ra latina, L' E/ilom'1lella letteratura Ialina,

    17

    258

    258

    -

    i 17 libri della étttopº, 17 libri della sua sua 'A't8lç 'Attis in in un un solo solo volume volume intitolato: intitolato: lm'toµ~

    ti; 'tY)çlòlaç 'A't6lòo;. Con Cr., ossia 8tag 'At6tòo;. Con Filocoro Filocoro siamo siamo già al al III. III sec. sec. a. a. Cr., ossia

    fase iniziale della greca;; e della decadenza greca e la sua Attide o o StoSto attica era un' ampia raccolta di notizie erudite o curiose un'ampia attica era raccolta di notizie erudite o curiose concernenti la mitologia, fatta e, quel che concernenti la vecchia vecchia mitologia, fatta senza senza critica critica è, che è è peggio, con spirito assai credulo. Solo però egli era stato molto peggio, era stato molto con assai credulo. Solo minuto nelle dell'opera; ricerche, e minuto nelle sue sue ricerche, e questo spiega il· il successo successo dell'opera; alla quale, quale, poi, bene di porre accanto esposi poi, l'autore alla l'autore credette credette bene di porre accanto una una esposizione meno meno voluminosa ee in forma forma più più popolare. già molto popolare. Ma zione voluminosa Ma già molto prima di prima proprio nell'età maggiore fioritura di Filocoro, e e proprio nell'età della della maggiore fioritura letlet Grecia, v'era stato chi aveYa teraria ed teraria ed artistica artistica della della Grecia, aveva voluto voluto renren dere più dottrina, compendiando più popolare popolare la compendiando ii propri scritti. dere la sua sua dottrina, scritti. So bene bene che che il più autoepitomatori greci greci è So il numero numero di di questi autoepitomatori è molto molto più liQiitato di il tentativo tentativo vi è bene fu, ed quelli romani; romani; ma limitato di quern ma pure il vi fu, ed è bene rilevarlo. Aristotele aveva scritto un breve opuscolo: Maytvéov 1t0Àtnla, opuscolo: Mav'tt.'vlwv toXtteto, scritto andato perduto, che fu da lui stesso riassunto in un luogo della andato perduto, che fu da lui stesso riassunto in un luogo della sua Politica, Politica, la volta, secondo sua la quale a a sua sua volta, secondo alcuni, sarebbe sarebbe stata stata compendiata dall'autore dall'autore stesso. Epicuro avrebbe avrebbe epitomato compendiata epitomato egli stesso. medesimo il il suo tepì (f{icrEw~, piaeog, divulgando divulgando cosi medesimo suo 1tEpl così il il proprio sistema sistema filosofico. (E c'è chi crede che Lucrezio abbia seguito nel piano . filosofico. (E c'è chi crede che Lucrezio abbia seguito nel piano, generale ee nello svolgimento del poema ques_to compendio popolare generale svolgimento questo compendio popolare nello del poema del sistema sistema epicureo, Anzi, siccome epicureo, che poi andò perduto). Anzi, del che poi andò perùuto). siccome _si si ritiene ritiene generalmente ilil 1tEpl specie di compendio, cosi generalmente tepì cp•1crEwç p0oeo; una compendio, una di così si si è è voluto distinguere t1·a l' èm'toµf, 1uy1H11 .e µtxpi di essa opera. l'ètttopti distinguere per put, essa voluto tra Agatarco di Cnido, Agatarco Cnido, oltre compendiare la Lyde di Antimaco, Antimaco, si oltre a compendiare esercitò pure a ridurre i suoi scritti. E più tardi, nel tardi, più esercitò ridurre suoi scritti. nel II sec. sec. d. Efestione, precettore, insieme con Telefo di Pergamo Cr., il metrico Efestione, Pergamo metrico insieme con Telefodi ed Arpocrazione Vero,, scrisse Arpocrazione, , di Elio metrica,, Elio Vero scrisse un trattato trattato di metrica 'EyxEtplòtov 1tEpl a proposito proposito del sappiamo, da ·un 'EYxetptòtov prétpov, un tedì µl'tpwv, del quale sappiamo, , frammento dei prolegomeni attribuiti al filosofo Longino e che prolegomeni Longino frammento dei attribuiti filosofo che accompagnavano quest'opera, che accompagnavano dapprima comche Efestione Efestione aveva aveva dapprima com ll, indi posto un indi poi lo ridusse posto metrica in 48 libri, poi ridusse a 11, un trattato trattato di metrica a 3, 3 , e infine abbiamo : infine a I solo, quale è ora ora il manuale manuale che che abbiamo: è1tlnµEv aù'ti Elç ivòExa, .... E1ç toia,..... Elç iv (cfr. ètéteptey èvòexx,.... eig 'tpl~,..... ſxeip. 25tá ei; (cfr. Efest. Efest. lyxE!p. schol. Saibant. 35. 77). prolegomeni dà 149. 35. 77). La La notizia notizia dei dei prolegomeni schol. Saibant. S. 149. luogo alla 650): « Si luogo pag. 650): alla seguente riflessione riflessione del del Croiset' Croiset (vol. (vol. V, pag. «Si ce temoignage cru, on voit temoignage doit Héphestion, après avoir doit ètre ètre cru, voit qu' Héphestion, avoir fait oeuvre savant,, .voulut legons à la portée des fait oeuvre de savant voulut mettre mettre ses ses Ieçons des commençants. Il y réussit. Son livre fut adopté dans commençants. réussit. Son livre fut dans les les sièeles siècles suivants pour l'l'enseignement enseignement de la métrique >>. Io credo. suivants credo che che siffatta testimonianza non debba e1.1sere ritenuta apocrifa come una apocrifa siffatta testimonianza essere ritenuta mera invenzione posteriori; ; tanto grammatici posteriori più che, come mera invenzione dei dei grammatici tanto più come vedremo, l'esempio metrologo Alessandrino fu seguito in Roma vedremo, l'esempio del metrologo seguito del Alessandrino Roma da Varrone. di

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    – -– – 259 259 scritti ascetici, fra scritti ascetici, fra

    Basilio di Cesarea pubblicò pubblicò una uria serie serie di Basilio di Cesarea di cui si si distinguono distinguono gli "Ooot "Opot x,mx cui xxtà nÀchoç t) tog ee gli Sono due due raccolte d'istruzioni prat'iche pratiche rivolte Sono raccolte d'istruzioni rivolte

    ~'Opotxcx'"' èTttop fiv. "Ooot xxt' Èm'"oµ~v.

    ai monaci; e ai monaci; e la la sese conda èè la la riduzione riduzione della della prima, una specie specie di di regole regole abbreviate. prima, una conda abbreviate. I IIpóxetpot Ilpoxupot xcxvoveç Tavole manuali di Claudio Tolomeo, in xxvávez o o Tavole manuali di Claudio Tolomeo, in fondo fondo non sono sono altro altro che l'edizione tavole astronomiche non l'edizione abbreviata delle delle tavole astronomiche

    I

    che figuravano figu~avano nella sua ~uvwçiç Oritig &cnpovoµlcxç. X0ytagtg '"~ç &atpovoprio g. Il che Il medico medico Ori basio, di di Pergamo, vissuto nel secolo d. d. Cr., si può basio, Pergamo, vissuto Cr., anch'egli anch'egli si nel IV IV secolo considerare press'a press' a poco poco come autoepitomatore. Pubblicò, inconsiderare come un un autoepitomatore. fatti, dapprima, dapprima, ee per ordine dell'imperatore un'opera ordine dell'imperatore Giuliano, un'opera in 70 libri, intitolata 'Icx-tpixcxl cruvcxywycxl una 'Ixtptxxi avvayor xi o E3òopm xoyt>5Xog, una in 70 intitolata o 'K~òoµY)XOV'ta~t~Àoç, specie di di enciclopedia comprendente in in ordine sistematico tutte· specie enciclopedia comprendente ordine sistematico tutte le le cognizioni mediche di allora. E il merito di questa enciclopedia di cognizioni enciclopedia di mediche di allora. E il merito di cui però, però, malauguratamente una metà metà si si èè perduta di essere essere· perduta,, è malauguratamente, , una cui è di esclusivamente formata ·di testuali da altri esclusivamente di estratti estratti testuali da Galeno Galeno e e dada altri

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    In séguito Oribasio stesso un'. epitome delle un'epitome In séguito Oribasio redasse redasse egli stesso delle ~uvcxywycxl, ossia compendiò i suoi 70 libri. in ·9 , col 9, YoYai, compendiò Xovo ossia i suoi 70 libri in col titolo titolo di di ~uvotjnç, che dedicò al ~uvcxywycxl ci èè giunto figlio Eustazio. giunto 20vodytg, che dedicò al figlio Eustazio. Delle Delle Xovo YoYoi ci

    medici. medici.

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    · altro altro autoepitomatore autoepitomatore greco, greco, nemmeno nemmeno nei più tardi: chè di nei secoli secoli più tardi: chè di epitomi se se ne ne continuarono continuarono aa fare,-e_ qui citare, citare, per epitomi fare, – e basterebbe basterebbe qui 3 tutti., il il Costantinopolitano Giovanni Xifilino del sec. XI, il tutti, Costantinopolitano sec. XI, Giovanni Xifilino ), del quale abbreviò abbreviò la 'Pwµcxtx~ fo'tOpla di Dione Cassio; - ma Popatxi tatooio quale Dione Cassio; ma di· auau to-riduzioni nessuna quanto io sappia. traccia, almeno to-riduzioni nessuna traccia, almeno per quanto Nel catalogo catalogo degli scritti Varroniani–catalogo Varroniani-catalogo che degli scritti Nel che risale risale a S. Girolamo ~) e che trovavasi trovavasi in una lettera dello stesso Paula, stesso a Paula, malauguratamente non arrivata arrivata fino malauguratamente fino a noi noi -:-abbiamo abbiamo notizia notizia dei seguenti compendi compendi fatti fatti da Varroné alcune sue Epi seguenti Varrone di alcune sue opere: « 9 · Epitomen ex libris 42 (sic !) antiquitatum , 4 Epitomen ex imaginum antiquitatum, Epitomen imaginum tomen libris (sic · libris libris 15; 15; 9 Epitomen latina ». Dalla lingua latina Epitomen ex libris notizia, libris 15 de lingua Dalla noti~ia, dunque, di S. Girolamo Girolamo ricaviamo dotto poligrafo di Rieti dunque, ricaviamo che che il dotto Rieti compendiò i suoi s~oi 45 libri (evidentemente trattasi trattasi di compendiò libri Antiquitatum (evidentemente una· svista, svista, se si dànno dànno 42 libri invece invece di 45) 45) in 9, i 15 Imaginum una in 4,. e i 25 de l(ngua la,tina in 9 (anche lingua latina qui, nel catalogo di (anche qui, nel catalogo S. Girolamo, Girolamo, si dànno dànno erroneamente 15 libri de l. l. invece 25). libri invece di 25). 11 titolo titolo di quest'ultima quest'ultima epitome era: Epitome lingua latina latina e Epitome de lingua epitome era: libris XXV aggiunto che libris XXV libri libri VIII!. VIIII. E va aggiunto che Vai::rone Varrone ridusse ridusse pure ciascuna delle tre triadi di compendio in un libro solo, questo compendio ciascuna delle tre triadi libro solo, mantenendo ognuno la introduttiva. Perchè si sia ~cper ognuno parte mantenendo introduttiva. Perchè ac cinto a questa riduzione delle proprie opere, l'antichità non ce l'ha proprie questa cinto riduzione delle l'antichità non l'ha detto; ma ma ne è ovvia ovvia la ragione. questi auto-compendi detto, ragione. Nessuno auto-compendi ci Nessuno di questi è giunto, giunto; e io non no~ so spiegarmi spiegarmi come asserisca perchè il \Volfflin come e perchè Wölflin asserisca è

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    pure, ma ma: in in latino, latino, un un estratto 4 libri,· del popolo, popolo, libri, fatto pure, estratto in in 4 fatto a a uso uso del ee che che Oribasio Oribasio aveva aveva indirizzato all'amico Eunapio; Questo estratto Eunapio. indirizzato all'amico Questo estratto 2 porta comunemente comunemente il il titolo titolo di di Eùnopicrw=de Eòtóptata=de parabilibus remediis porta remediis”).). · E E passiamo passiamo alla latina, non alla letteratura letteratura latina, non trovando trovando noi noi nessun nessun

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    in modo quasi assoluto, assoluto, che Varrone, Varrone, in

    pubblicandoli a una certa pubblicandoli a distanza di tempo, dette una redazione accresciuta e migliorata dei migliorata distanza di dette una redazione accresciuta e dei vari originali. originali. vari Ì.a contesto, ma non La cosa cosa può essere essere avvenuta-ed avvenuta –ed io p.on non lo contesto; parmi si possa affermare con sicurezza. Tanto più che il paragone parmi possa si affermare con sicurezza. Tanto che il addotto dal Wolfflin quaestiones di Cicerone, Cicerone, addotto Wölfflin delle Academicae Academicae quaestiones non regge al caso nostro, perchè Il non al caso li si si tratta tratta veramente veramente di di una una sese conda edizione poste corretta, in conda edizione ampliata e e corretta, in 4 4 libri libri (Academica (Academica posteriora), quando la ap riora), la prima (Academica (Academica priora) era era di di due due libri libri appena (ed (ed èè noto che Cicerone trasporpena Cicerone rifece interamente l'opera, traspor Varrone, con interlocutore, dialogo in una villa di Varrone, tando il dialogo con Varrone Varrone interlocutore, oltre se se stesso stesso ee Attico); Attico), invece, pei compendi compendi del Reatino, Reatino, doveva oltre trattarsi di vere vere ee proprie Certo,, io non escludo che proprie riduzioni. trattarsi riduzioni. Certo Varrone in in queste auto-epitomi auto-epitomi abbia potuto modificare Varrone modificare il il piano e generale dell' opera, e anche le linee dello svolgimento dell' e dello svolgimento e a ciò ciò m' induce l'esempio di Lattanzio, di cui dovremo occuparci l'esempio Lattanzio, m'induce dovremo occuparci tra tra breve , ee che che ri. Il luogo di Diomede non é abipse postea ceperit et decollaverit luogo decollaverit Diomede non ab epitomi , giacchè si è in dubbio bastanza chiaro nell'accenno alle epitomi, chiaro nell'accenno alle dubbio se si tratti tratti di un compendio altri, ovvero compendio degli Annales Annales fatto fatto da altri, ovvero dallo stesso stesso autore. autore. Lo dallo Lo Schanz Schanz si dichiara dichiara decisamente per l_aprima opinione, perchè dice Annales,, come opinione, dice che che gli Annales come la grande opera di Livio, furono ridotti a compendio, e cosi Livio, compendio, corrisposero furono ridotti così abbreviati, corrispoaero Di

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    . -meglio pubblico 7). E insiste anche altrove meglio alle alle · esigenze del pubblico altrove su concetto, quando parla parla della necessità dei comquesto medesimo concetto, com pendi per un pubblico pendi pubblico di lettori lettori che si sarebbero facilmente facilmente annoanno iati di opere troppo troppo ampie, e cita l'epitome liviana, liviana, esiall'uopo l'epitome iati cita all'uopo esi stente già dai tempi tempi di Marziale, Marziale, e quella di Fenestella 8 ). Invece Invece il Teuffel Teutrel ammette ammette senz'altro Ansenz'altro questa edizione edizione abbreviata abbreviata degli An il Giussani trova ragionevole il . nali fatta dallo stesso aut.ore; e ragionevole autore, Giussani trova nali fatta dallo stesso si tratti di una riduzione dovuta allo stesso Fenesupporre che che tratti una riduzione dovuta allo stesso Fene troppo recisa stella. Io troTo Schanz,, e penso trovo troppo recisa la negazione dello stella. dello Schanz libri epitomarum, queche se tra le ·opere di Fenestella figurano que opere figurano che tra Fenestella libri austi altro altro non non furono Annales, e l' compendio dei suoi Annale.r, sti furono che un compendio l'au tore fu perciò un un autoepitomatore. Il caso tore caso non era nuovo nuovo nè strano: già prima altri 9,ltri ne aveva dato l'esempio. strano: Un autoepitomatore singolare, singolare, come vorrebbero,, nel Un come alcuni alcuni vorrebbero non riduce pub propria opera per i bisogni senso, cioè, che bisogni del che non riduce la propl'ia del pubblico grosso, ma blico ma per la gente colta, si crede sia stato il bibliotebibliote cario Giulio cario Giulio Igino, l'amico l'amico di Ovidio Ovidio e di Clodio Clodio Licino. Licino. Di lui lui si de vita rebusque inlu.rtrium virorum, titolo ricorda un'opera rebusque inlustrium virorum ricorda un'opera de titolo questo che che si trova 14, 1). Senonchè trova citato citato in GeJlio Gellio (1, 14, Senonchè fo Asconio Asconio (a Cic. sempli Cic. contro contro Pis. Pis. p. 13 Clark) Clark) l'opera di Igino è indicata indicata semplide viris claris. Si legge infatti: « Varronem cemente cosi: cemente così: de claris. infatti: Varronem tradere tradere M. Valerio, quia Sabinos Sabinos vicerat, aedes tributas, lulius M. aedes in Palatio Palatio tributas, Iulius >. Or come Hyginus dicit in libro priore de viris claris Hyginus priore dicit libro viris claris Or come conciliare conciliare l'identità sostanziale delle (lue testimonianze innegabile l'identità queste due testimonianze? f È innegabile due opere, per quanto lo Schanz creda che due Schanz creda che il titolo titolo conservatoci conservatoci da Asconio sia monco. Non è certo priva di fondamento priva l'ipotesi Asconio sia monco. Non certo fondamento l'ipotesi del Leo, il quale pensa che. Igino prima avrebbe scritto non Leo, pensa del che avrebbe scritto non meno meno de m·ta rebusque inlustrium di sei libri virorum, e poi due altri rebusque sei libri vita inlustrium virorum, altri de viris l'esposizione acde viris claris: claris: la prima opera, più ampia, e dove dove l'esposizione ac un carattere carattere peripatetico peripatetico, , sarebbe quistava un pubblico sarebbe servita servita pel pubblico grosso; la seconda invece, più ristretta grosso; seconda inveçe, ristretta e condotta condotta nel nel senso senso VarVar roniano-alessandrino, per la classe badi però che roniano-alessandrino, classe colta. colta. Si badi che il Leo Leo non ammette ammette l'l'identità identità delle opere,, tant' non delle due due opere tant'èè che che alla alla seconda seconda conserva il titolo titolo che Asconio, de vfris conserva che si trova trova in Aseonio, viris claris claris 9 ). Io invece che non sia il caso credo invece caso di ricorrere ricorrere alla alla sottile distindistin zione del del Leo, ben poco Leo, anche possiamo ricavare poco possiamo zione anche perchè ben ricavare dai dai framfram menti rimastici. più all' esempio del all'esempio menti rimastici. E mi richiamo richiamo sempre più del ReaRea tino, esempio che ben poteva invogliare invogliare altri tino, seguirlo. che ben altri a seguirlo. alIl Leo Leo nega che che il de viris viris claris claris sia sia stato stato un'epitome. E al f Che Igino abbia composto un' opera lora che sarà potuto essere lora che sarà essere? Che abbia composto un'opera in due un'altra, in due libri libri , per i dotti, quando già ne aveva aveva scritta scritta un'altra, non meno di sei, per la gente meno colta, non si comprende tanto non meno meno non tanto il caso inverso. E d' altra parte, se tanto bene. Si spiega, invece, bene. caso inverso. d'altra tanto de viris clàris , riferitoci da Asconio, imbarazzo crea quel titolo imbarazzo crea titolo de viris claris, riferitoci non si potrebbe supporre che memoria,, e quindi quindi non che questi citasse citasse a memoria

    262 262

    non e1attamente meglio il compendio fatto non esattamente l'opera di di Igino, o o meglio il compendio fatto dallo dallo stesso Igino, e che doveva portare il medesimo· titolo f stesso e che doveva il medesimo ? Nè Nè credo credo in .ciò diligenza di ciò di di fare fare grave torto torto al al senso senso storico storico e e alla diligenza di AscoAsco nio :: doti, dòti, queste, già riconosciute dagli antichi, e che furono antichi, riconosciute e che furono messe messe in maggior pen maggior luce luce >.Anzitutto pro Anzitutto, , còlpito cecità, non colpito dalla cecità, nescit». non avrebbe avrebbe potuto proseguire gli studi luogo del diligenza; e poi, da seguire studi con con l'abituale l'abituale diligenza; e poi, da un un luogo del suo commento, dove si parla di Largo Cecina, commento, dove Cecina, che fu console suo console con Claudio e mori morì nel 57 d. Cr., ricaviamo ricaviamo che il commento commento fu fatto fatto tra il il 54 e il 57, mentr' Ma, anche egli divenne più tardi. tra 54 e mentr egli divenne cieco cieco più tardi. Ma, volere ammettere che la citazione a non volere citazione de viris claris claris sia stata fatta erroneamente erroneamente aa memoria, di pensare che memoria, chi fatta chi 1 ci ci vieta vieta di che Igino dopo la prima pubblicazione dei suoi de vita rebusque inl. dopo la prima pubblicazione dei suoi de rebusque inl. vir., ne ne facesse un'altra in cui, dovendo ridurre la materia, riducesse facesse un'altra dovendo ridurre riducesse alal tresl il il titolo un'epi anch'egli trattarsi tresì titolo ?1 Lo Lo Schanz Schanz è è convinto convinto anch'egli trattarsi di di un'epitome, ee cita a tale proposito il caso di Varrone: il che vuol cita a tale proposito il caso di Varrone: il che vuol dire dire che Igino fu E autoepitomatore. che fu un un autoepitomator:e. E come come tale. tale lo lo riterremo riterremo anan che noi to). che noi º. E passiamo passiamo ora. E ora a Lattanzio. Lattanzio. Accanto ai 7 per Institutionum, ce Accanto 7 libri libri delle delle Divinarum Divinarum Institutionum, ce n'è per~ venuto il compendio, col titolo di Epitome divinarum instiEpitome pure compendio, venuto il col titolo di divinarum insti. Questo compendio, S. Girolamo, tutionum. Questo compendio, però, è Girolamo, è ricordato ricordato solo solo da da S. in un luogo del suo de vir. ill. (cap. 80), dove parlandosi dell'atluogo (cap. 80), parlandosi in un del suo de vir. ill. dove dell'at tività letteraria di Lattanzio, tra l'altro è detto: e habemus ... Lattanzio, tività letteraria di tra l'altro è detto: « habemus eius eius... et institutionum divinarum ad versus gentes libros septem et lmtOf.L'Y)V éttop septem et institutionum divinarum adversus libros et eiusdem operis ••• •· L'epitome, xxep&X(p...». operis in libro L'epitome, cosi eiusdem libro uno uno chmpixÀq, così com'era com'era stata letta Girolamo, ossia stata letta da S. Girolamo, ossia mancante mancante del del principio, fu tratra pa smessa alle alle generazioni· generazioni successive successive; ; e infatti infatti è conservata conservata in pasmessa recchi codici, antichità, sono codici, due maggiore loro recchi due dei dei quali, per la maggiore loro antichità, sono degni di speciale speciale menzione degni sec.,, e menzione: : il Bononiensis Bononiensis del del VI VI o VII VII sec. italiano, il dotto il Parisinus Parisinus 1662 del sec. sec. IX. Fu ventura di un italiano, Scipione Maffei, Maffei, di trovare prove Scipione trovare a Torino, nel un codice codice provenel 1711 1711 , un niente dal dal chiostro Bobbio, che conteneva epitome. Conniente chiostro di Bobbio, conteneva l'intera l'intera epitome. Con temporaneamente, però, però,. il teologo teologo M. Pfaff Württemberg fatemporaneamente, Pfaff di Wiirttemberg fa ceva identica identica scoperta; scoperta ; e ne pubblicava pubblicava il testo dopo, ceva testo un un anno anno dopo, nel 1712. nel 1712. La critica, critica, naturalmente, naturalmente, non La non mancò mancò di esercitarsi esercitarsi su questa nuova opera tratta alla luce dal buio profondo nuova tratta alla luce dal buio profondo dei dei secoli. secoli. E si solsol levarono ben presto dubbi più o meno fondati sulla sua levarono ben dubbi meno fondati sulla sua autenticità. autenticità. Si disse disse che la sola sola testimonianza di S. Girolamo non bastava a testimonianza farla attribuire senz'altro a Lattanzio. Si notaronofarla attribuire senz'altro Lattanzio. notarono non non poche nè l'Epi lievi differenze di contenuto e di stile tra le Institutiones Epidifferenze contenuto tra Institutiones e l' in fu

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    di tardiva, che di età età relativamente relativamente tardiva, che avrebbe avrebbe solo mantenuto generali dell'opera, dell'opera, e solo mantenuto le linee linee generali e nel resto si sarebbe comportato con comportato indipendenza, avrebbe, avrebbe, cioè, cioè, nur con molta molta libertà libertà e e indipendenza, nur die Maske des esprime assai die des Lactantius Lactantius vorgenommen, come come si si esprime assai efficacemente lo Scha:pz. primo a efficacemente Schanz. Il primo a dubitare dubitare dell'autenticità dell'autenticità del e ignobile ignobile epitomatore epitomatore e

    il Walche Walche 11 compendio, fu il º);); ma argomen compendio, egli non ma egli non addusse addusse buone buone argomen° tazioni a sostegno tazioni a sostegno della della tesi, e e la la sua sua critica, perciò, è è in in taluni taluni 12 punti superficiale. Segui il Baehr il quale non negò ), punti superficiale. Seguì il Baehr º), il quale non negò a a priori l'autenticità dell'Epitome, dell'Epitome, ma prudentemente prudentemente si limitò a l'autenticità a dire che

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    la questione questione dell'autenticità la dell'autenticità o o meno meno meritava meritava di di essere essere riesaminata riesaminata ee discussa con più accuratezza· e profondità di queUo che' più profondità quello discussa con accuratezza e di che non non s'era s'era 13 ). Invece il Berfatto prima. E dello stesso avviso fu pure l'Ebert prima. pure fatto E dello stesso avviso fu l'Ebertº). Invece il Ber nays º) ") si si dichiarò dichiarò decisamente dedsamente per la Lattanzio,, ee nays paternità di la paternità di Lattanzio « die Lactantius' Autorschaft der Epitome balte concludeva col dire: Epitome concludeva col «die Lactantius' der halte >. Il consiglio di procedere all'esame ich für fiir unbestreitbar unbestreitbar ». consiglio procedere Il di all'esame della questione con con più più cautela questione maggiore approfondimento approfondimento dei cautela e e con con maggiore dei varf vari 15 ), il quale studiò problemi relativi, fu raccolto dal Brandt que º), problemi quale fu raccolto dal Brandt il studiò la la qué.; stione nel suo insieme, pervenendo aa risultati insieme, pervenendo stione nel suo risultati sicuri e e decisivi. decisivi. Per il Brandt, Brandt, infatti, l'Epitome è il è indubbiamente indubbiamente dello stesso stesso LattanLattan zie. E questa tesi tesi fu, poi, poi, sostenuta zio. sostenuta e e difesa difesa con con calore calore dal dal Pichon, nel suo suo veramente geniale libro nel veramente geniale libro sul sul movimento movimento filosofico filosofico e e religioso il regno sotto il regno di oggi credo sotto di Costantino. Costantino. E oggi credo che che nessùno nessuno più dubiti della paternità Lattanziana dello scritto. Lo Schanz, ad paternità Lattanziana esempio, della dello scritto. Lo Schanz, ad esempio, ne èè pienamente pienamente convinto, convinto, perchè perchè dice ragione ne dice non non esservi esservi alcuna alcuna ragione di dubitare delle parole parole di Lattanzio, là di dubitare delle di Lattanzio, là dove dove lo lo ·scrittore scrittore accenna accenna al compendio da lui fatto. compendio da pensi fatto. Vero è è che che lo Schanz Schanz non non vuole vuole si si pensi aa un'epitome un'epitome che si attenga servilmente all'originale, ma piuttosto che si servilmente ma piuttosto a una libera, a specie di meglio, a a una riduzione riduzione libera, a una una specie di rielaborazione rielaborazione o, meglio, a un rimaneggiamento abbreviàto di tutta la materia; ·ma materia; un rimaneggiamento abbreviato di tutta la ma di di questo va ci occuperemo in séguito. séguito. occuperemo in ci Il compendio compendio fu Il fu fatto fatto da da Lattanzio Lattanzio per aderire aderire al al desiderio desiderio di di suo fratello minore Pentadi.o, · come si legge nella pr,efazione (p. Pentadio, legge prefazione suo fratello minore come si nella quamquam Divinarum Divinarum Institutionum 675 B): libri, quos quos jam 675 B): « quamquam Institutionum ;libri; pridem ad inlustrandam veritatem religionemque conscripsimus, pridem religionemdue conscripsimus, inlustrandam veritatem ità legentium legentium mentes nec prolixitas instruant, ita informent, ut nec' ita mentes instruant, ita informent, pariat fastidium H) nec oneret ubertas, tamen hortim pariat epitomen fastidium nec oneret tamen horum tibi tibi ·.epitomen fieri , Pentadi frater , desideras , credo ut ad te aliquid scribam fieri, frater, desideras, Pentadi credo scribam tuumque nomen in nostro qualicumque opere celebretur. tuumque qualicumque nomen nostro celebretur. Faciam Faciam quod postulas, postulas, etsi etsi difficile septem maximis quod difficile videtur videtur ea quae septem maximis voluvolu brano offre minibus explicata explicata sunt, sunt, in unum minibus unum conferre conferre».». Questo Questo brano offre l'adito ad alcune Anzitutto non comprende perchè perchè l'adito alcune considerazioni. considerazioni. Anzitutto non si comprende certi critici siano siano stati stati restii ad a(lcogliere accogliere le parole di Lattanzio, certi ma vi abbiano visto, invece, invece, una ma abbiano visto, una falsificazione. falsificazione. Quanto' Quanto ai' desiderìò desiderio Pentadio,, era naturale Lattanzio, del fratello Pentadio del naturale che dornandiùise domandasse a Lattaili:io~

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    intitolargli un già rinomato d'intitolargli Institutiones, , d' rinomato per Je le Divinae Divinae 1nstitutìones un suo suo il nome, insieme con · scritto, ne tramandasse ai posteri scritto, che che ne tramandasse ai il insieme con la la cece Jebri tà steua dell'opera. Che pensasse ad lebrità stessa dell'opera. Che Lattanzio Lattanzio pensasse ad abbreviare abbreviare la la sua preghiera del fratello, anche maggiore, per delliderio sua opera maggiore, desiderio o o preghiera del fratello, anche qui nulJa d'inverosimiJe, tanto più che nulla di di strano strano o o d'inverosimile, tanto che già vedemmo vedemmo altri epitomatori avere aderito alle esortazioni altrui epitomatori altri avere aderito alle esortazioni altrui di di scrivere scrivere compendi. Lattanzio non si nascondesse la compendi. Che Che poi lo lo stesso stesso Lattanzio non si nascondesse la diffidiffi coltà, un'opera voluminosa coltà, che incontrata, di che avrebbe avrebbe incontrata, di ridurre ridurre un'opera voluminosa in in un solo contrario; ee ben poteva, quindi, volume, non v'.era solo volume, v'era nulla in contrario; una tale difficoltà prima d.i accingersi al lavoro. difficoltà renderlo renderlo esitante, prima di accingersi lavoro. parit Da proliaritas che parit Da ultimo si si osservi osservi che il. il concetto concetto della della proli{»itas fastidium, ee della mentes,, non legentium mentes della ùbertas ubertas che che onerat legentium non è è di Lattanzio, Lattanzio, ma prima di lui. ma ricorre. ricorre già in altri altri prima Quando pridem composta l'Epitome I? A giudicare dall_'iam Quando fu fu composta A giudicare dall'idm priàeni della prefazione, una certa distanza di tempo sarà della prefazione, una certa distanza di sarà dovuta dovuta interceinterce dere tra compendio; e poichè le prime prime tra le Divinae Divinae Institutiones ee il compendio; e poichè il 304 e il 813 (l'ultimo libro, infatti, furono scritte tra infatti, non furono scritte tra il 304 e il 313 (l'ultimo non può essere anteriore 313, col quale Co• anteriore al famoso famoso editto di Milano Milano del 313, Co stantino bandiva la tolleranza di tutti i culti), cosi stantino bandiva tolleranza tutti così l'altro l'altro dev'esdev'es t1ere posteriore questo periodo. grandi posteriore a periodo. E posteriore alle sere a questo E in in realtà realtà è è posteriore alle grandi peripezie tragiche 310-313: lo si desume dal tono peripezie tragiche degli degli anni anni 310-313: lo si desume dal tono più pacato ee sereno dello scritto pacato maggior grado grado di sereno dello scritto stesso, oltrechè oltrechè dal dal maggior di perfezione nell'arte dello .scrivere. Tra i1313 e il314Lattanzio perfezione nell'arte dello scrivere. il 313 e il 314 Lattanzio scrisse scrisse il de il de poichè sono giu il de ira ira ee il de mQrtibus mortibus persecutorum; ee poichè sono stati stati giuil stamente messi in rilievo alcuni riscontri o somiglianze tra somiglianze stamente messi in rilievo alcuni riscontri o tra il de de ·mortibus mortibus persecutorum ee l'epitome, l'epitome, Iie consegue che quest'ultima ne censegue che quest'ultima debba essere essere stata stata composta 314, poco poco prima, composta dopo dopo il prima, cioè, cioè, del debba il 314, del de de ira dei, di tempo rappresenta l'ultimo dei, che ira che in in ordine ordine di l'ultimo lavoro lavoro di di LatLat 17 ). tanzio ”). tanzio Studiamo ora tra l'Epitome, ossia rapporti tra Studiamo ora ii rapporti tra le le D. D. I. I. ee l'Epitome, ossia tra Lattanziano. E' innegabile innegabile una l'opus maius ee ilil minus Lattanziano. l'opus una certa certa dif- . sostanziale, oltrechè esteriore, tra ferenza di di carattere sostanziale, oltrechè esteriore, ferenza tra i due scritti; differenza che trova la sua ragione e, come. a dire, sua spiespie differenza che trova la sua ragione e, come a dire, la la sua gazione nella diversità stessa del pubblico cui entrambe gazione nella diversità stessa del pubblico cui entrambe le le opere erano rivolte, ee nella nella diversità diversità del del fine fine propostosi propostosi dall'autore. dall'autore. Giacerano Giac D. I. erano fatte un pubblico assolutamente ché, mentre le chè, per pubblico mentre le D. I. erano fatte un assolutamente profano, l'Epitome, l'Epitome, invece, invece, si si rivolgeva aa un un pubblico pubblico gia addentro profano, già addentro a.Ile cose di religione. E però ha caratter(l più ~piccatamente religione. questa più spiccatamente alle cose di E ha carattere il Pichon, insiste insiste esoterico, ee l'autore, l'autore, come come osserva· giustamente il esoterico, osserva giustamente su dettagli di precetti, perchè si ai crèdenti. Cosl rivolge proprio dettagli precetti, perchè su di si ai credenti. Così sulla ci spieghiamo certe nuove riflessioni sul lueso e sul piacere, spieghiamo piacere, ci certe nuove riflessioni sul lusso e sul sulla colpabilità degli degli spergiuri, spergiuri, sulla sulla dolcezza dolcezza da da usare usare- coi coi figli figli ee con colpabilità con . 18 ). Inoltre, gli schiavi, schiavi, sui sui rapporti tra l'innocenza l'innocenza ee la la carità carità ecc. ecc. º). gli rapporti tra va rilevato il fatto fatto che che quando q11andoLattanzio Lattaozio scriveva scriveva l'Epitome, studiava l'Epitome, studiava va rilevato il a preferenza preferenza ii dialoghi dialoghi platonici; ee solo solo così cosi ci ci rendiamo rendiamo ragione ragione del a del

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    maggior maggior numero compendio ehe·nell'originumero .di di •Citazioni citazioni da da Platone Platone nel nel compendio che nell'origi nale. Il filosofo greco è citato a proposito -della vanità della scienza proposito Il filosofo è a della umana, della nascita del verbo, dell'ufficio di Dio come creatore Dio .di tutte le cose, ecc. Tra' problmi trattati da Lattanzio nell'Epinell'Epi problemi cose, di tutte ecc. Tra trattati Lattanzio tome, ee che si assomigliano assomigliano molto aa quelli poati posti da Platone, v'è il da Platone, il problema male. Or bene, Lattanzio dice che essendo problema del bene, del male. Or Lattanzio dice che essendo il il bene bene e e il loro, lddio il male male legati tra tra Joro, Iddio non non potè creare creare l'uno l'uno senza senza l'altro. l'altro. Evidentemente, Pichon,, dalle Evidentemente, oi:serva osserva aa questo punto il il Piehon dalle cui cui acute acute 011Servazioni sappiamo nè possiamo prescindere prescindere, , qui Lattanzio osservazioni non non sappiamo nè possiamo Lattanzio èè nello idee di quantunque,, però, in Platone, quantunque nello ste~so stesso o·rdine ordine d' d'idee di Platone, in ta ta... lune argomentazioni se luogo dellune argomentazioni se ne ne aJlontani. allontani. Anzi, siccome.in siccome in un un luogo del l'Epitome platonici, è detto da'La.tl'Epitome (33, 5), a proposito proposito di concetti platonici, Lat tanzio: Pichon,, contro tanzio: Sed Sed haec haec alias latius, il Pichon Brandt e altri altri contro il Brandt che all'opera, già usci1a, uscita, delle che vorrebbero vorrebbero riferire riferire l'alias l'alias alFopera, delle D. I, osos serva doverai futuro, e quindi quindi pensa pensa che serva doversi .l'alias l'alias riferire riferire al futuro, che .la .frase frase ·contenga speciale sul contenga Ja promest:a promessa di un'opera speciale platonismo. sul platonismo.··• Uno dei dialoghi platonici ricordato più frequentemente. frequentemente nelUno dei dialoghi platonici ricordato nel l'Epitome, Timeo. Non ·se .Lattànzio l'Epitome, è il Timeo. Non si 1,1a Lattanzio attinga direttalilente direttamente · a Platone; spesso· di guida, guida; Platone; però, siccome siccome Cicerone Cicerone gli serve serve assai assai spesso e ai sa che Cicerone tradusse il Timeo , · è probàbile :èhe lo sòrltTimeo, probabile che che Cicerone tradusse scrit tore_ cristiano si ricongiunga al filosofo greco peL tramite;de(l' A rricongiunga pel tore cristiano filosofo tramite dell'Ar pinate, della cui epera, com'.è noto, fu studiosiasimo. C«;>munque H ,plar Comunque pla: della cui com'è studiosissimo. ionismo più iprofonde nell'Epitome cM profonde nell'Epitome tonismo Lattanziano Lattanziano ha radici radici più che nelle nelle Institutiones. Jnstitutionea; "1 differenziale ,dei Un altro altro -carattere carattere differenziale dei due scritti scritti è èhe che .il comcom pendio dell'originale,,appunto pendio ba meno appunto perchè de• meno pretese lette~rie letterarie dell'originale, de stinato alla alla propaganda propaganda pratica. E lo si desume,facilmente desume facilmente dal tono stesso, più più .semplice semplice e .modesto, modesto, dell'esposizione: dell'esposizione: « dix.i quae dixi de iis, quao vetantur; -dicam nunc breviter breviter quae iubentur» iubentur » (60, l); e«dixi ~ixi de iuvetantur; dicam nunc iu ..titia qujd sequitur ut ostendam ostendam .quid verum sacrificium quid sit verum quid esset; sequitur stitia sacrificium Dei>; e diximua none Je virtute virtute operiboaque Dei»; operibusque dicamus nativitate; nunc diximus de nativitate; dicamus (40, 1) ... >. : (40, 1)... Lattanzio, riducendo riducendo la propria propria opera, e. pur mantenendone in:Lattanzio, mantenendone in . variata variata la sostanza, dà talvolta alle idee idee un'esposizione un'esposizione e uno talvolta alle uno svisvi luppo più più regolari regolari e più più consoni cosi, mentre nelle lnstitutiones luppo consoni: : così, mentre nelle Institutiones si abbandonava abbandonava troppo troppQ spesso spesso a digressioni, apriva digressioni, apriva parentesi più più o meno meno lunghe, lunghe , ripeteva ripeteva più più volte volte uno uno stesso stesso concetto; nel com comconcetto; nel pendio, invece, invece, rinunzia rinunzia volentieri digressioni , alle alle parentesi, pendio, volentieri alle alle digressioni, e certi certi temi temi che che prima prima erano erano stati stati trattati trattati a varie varie riprese, riprese, li tratta tr:ttta ora una volta tutti: si veda, ad esempio, del sommo quello per veda, esempio, ora una volta tutti: del sommo bene, o quello quello dei dei demoni, demoni, o quello quello del del segno segno della della croce, croce,' ecc. Una bene, ecc. Una delle digressioni più• notevoli nelle Institutiones è quella; metafldigressioni più quella, delle notevoli nelle Institutiones metafi aiea, sulla sulla creazione; creazione; ma poichè ora ora Lattanzio Lattanzio non non scrive sica, più per ma poichè scrive più pagani, ma ma pei pei cristiani, cristiani, e non non vuole vuole più più convincere convincere pagani paganie fi• i pagani, . losofi, loaoft, così coal omette omette senz'altro senz'altro quella quella digressione, digreuione, come come del del pari tra tra-

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    lucia, lascia, o assai, le poche discussioni filosofiche, di o riduce riduce assai, le altre altre non non poche discussioni fllosoflche, di cui prima si compiaciuto. E proposito della esposizione cui prima si era era tanto tanto compiaciuto. E .aa proposito della esposizione più più logica logica e e ordinata ordinata della della materia materia nell'Epitome, è è bene bene .far far rilerile vare vare che, mentre mentre il il libro V V deJle delle Institutiones Institutiones èè per comune comune concon senso oscurità, in quanto vi si senso tatciato taeciato di di una una certa certa oscurità, in quanto-vi si confondono confondono le teorie generale e personali conteorie sulla giustizia in generale e le recriminazioni personali con tro ii persecutori, persecutori, il riassunto, invece, invece, che l'autore, èè più coeil riasaunto, che ne me fa fa l'autore, coe rente potrebbero addurre esempi di rente dell'originale stesso. stesso. E E si potrebbero addurre .altri altri esempi di mag spostamento idee,, dovuta spostamento o di diversa diversa distribuzione· distribuzione deJle delle idee dovuta a maggiore chiarezza. '*. chiarezza. Io perchè l'Ebert troppo ben disposto verso Io non non so so perchè l'Ebert (I. c.) non non sia sia troppo ben disposto verso l'epitome Lattanziana, sl da dire che essa ha per noi tanto l'epitome Lattanziana, che essa noi tanto meno meno i-nin terease, importanza storica teresse, in quanto quanto -è rimasta rimasta senza senza la menoma menoma importanza storica e letteraria. Letterariamente, segna già un progresso progresso rispetto rispetto alletteraria. Letterariamente, al l'originale; e anche storicamente costituisce una bella anche storicamente costituisce bella documentadocumenta zione scrittore, che maggiore maturità pensiero dello passa zione della della maggiore maturità di pensiero dello scrittore, che passa dall'analisi alla sintesi, in una esposizfone più concisa, sintesi, concentrando esposizione più concisa, concentrando una ma accurata, ilfrutto pro tempo più chiara ma nel mel medesimo medesimo tempo chiara ed accurata, frutto delle delle proE •Uo questo aspetto trovo giusto e sereno il giugiu prie ricerche. aspetto giusto ricerche. sotto trovo seremo clilio dwlfo Schanz, che 'Epitome il posto all'Epitome posto che che merita. merita. dizio delfo Schanz, che assegna ali Daremo qui alcuni brani, perchè perchè si possa possa fare un esame Daremo esame comcom parativo dei scritti: , · · parativo dei 'due due scritti: Div. Inst. (poetae) enim hominibus loquebanloqueban 11, '18: 18: e -Illi Div. Inst. I, 11, Illi (poëtae) enim de hominibus sed ut eos eos ornarent quorum memoriam laudibus celebrabant, tur, sed celebrabant, ornarent quorum memoriam laudibus deoa, esse esse dixerunt; potius flcta Itaque illa sunt, ·quae quae tamquam tamquam de deos dixerunt. Itaque illa potius ficta sont, quam illa quae tamquam sunt locuti: quod diis, quam quod eiatamquam de hominibus hominibus sunt cla illa quae rum flet inferemus. Danaen Danaen violaturus violaturus aureos aureo&numexemplo quod quod inferemus. fiet exemplo num mo& sinum eiua haec stupri merces poe mos largiter in sinum eius infudit, haec merces fuit. fuit. At At poe► tae, qui quasi quasi .de deo deo loquebantur, ne auetoritatem creditae loquebantur, auctoritatem creditae mai maie statis infdngerent , flnxerunt ipsum in aureo imbre delapsum eastatis infringerent, finxerunt ipsum aureo imbre delapsum ea dem figura qua qua imbres imbres ferreos ferreos dicunt, dicunt, cum dem cum multitudinem telorum telorum sagittarumque describunt. describunt. Rapuisse aquila Catamitum: sagittarumque Rapuisse dicitur dicitur in aquila Catamitum: poeticus color est. Sed Sed aut aut per legionem legionem rapuit rapuit euius poeticus insigne aquila aquila color est. cuius insigne est aut. navis in qua e~t impositus tutelam habuit in aquila flgufigu est aut, navis est impositus tutelam habuit . ratam ratam , sicut sicut taurum, taurum , cum cum rapuit et transvexit ·Europam. Eodèm Europam. transvexit Eodem modo convertisse convertisse in bovem bovem traditur traditur Io lnachi flliam, quae quae ut iram · modo Inachi filiam, Iunonis effugeret, effugeret, ut erat erat jam saetis saetis obsita, obsita, iam iam bos, bos , tranasse Iunonis tranasse dicitur mare in Aegyptumque venisse, ibi recepta spepristina spe Aegyptumque venisse, atque recepta citur mare cie dea· !acta quae nunc Isis vocatur. Quo argumento propro igitur quae argumento cie dea facta nunc Isis vocatur. Quo bari potest potest nec neo Europam Europam in tauro tauro sedisse sedisse nec nec Io bovem bovem factam factam 1 bari Quod certus dies habetur in fastis quo lsidis navigium celebratur: quo navigium Quod certus dies habetur fastis Isidis celebratur: quae rea do_cetnon non tranasse tranasse illam illam sed sed mavigasse navigasse>>.· quae -. res docet Ep. c. ll: 11 : e Sed Sèd dicet dicet aliquis ficta Beta haec haec esse esse a poetis. poetis. Non Non est est Ep. hoc poeticum poeticum sic sic fingere, fingere, ut totum totum mentiare, mentiare, sed sed ut ea quae quae gesta geata hoc aunt figura et quasi quasi velamine velamine aliquo aliquo versicolore vèrsicolore praetexas... praetexas ... In sunt .*

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    imbrem se aureum vertisse (Iovem), ut imbrem se aureum vertisse dixerunt dixerunt (lovem), ut Danaen Danaen falleret: falleret: quis est Hnber aureus? Utique àurei nummi, quorum quis est imber aureus ? magnam coaurei nummi, quorum magnam co piam offerens in sinum sinum infundens fragilitatem verginalis verginalis animi piam offerens et et in infundens fragilitat~m animi hae mercede mercede corrupit. et imbrem corrupit. Sic et dicunt, cum hac imbrem ferreum ferreum dicunt, cum volunt multitudinem significare teloru-m. ,Catamitum in aquila rapuit: quae rapuit: signifieare aquila multitudinem telorum. Catamitum in

    scilicet, quoniam est aquila aquila ?f legio legio scilicet, quoniam figura figura huius insigne est huius animalis animalis insigne f legionis est. est. Europam Europam transvexit in tauro: quis est taurus legionis quis utique transvexit in tauro: est taurus ? utique navis, quae tutelam tutelam habuit figuratam. Sic navis, specie figuratam. Sic Inachi Inachi habuit tauri tauri (in) (in) specie filia non non utique iram transnavit, sed utique bos navigio iram filia bos facta facta transnavit, sed eiusmodi eiusmodi navigio Iunonis effugit, in AegyAegy effugit, quod quod habebat Denique eum Iunonis habebat bovis bovis formam. formam. Denique cum in ptum delata delata esset, esset, Isis die ptum facta, cuius navigium certo quodam die Isis est est !acta, cuius navigium certo quodam in memoriam memoriam fugae celebratur celebratur ... ». •· in Da `questi ·questi due due. brani prani paralleli èè facile Da facile vedere vedere che che Lattanzio Lattanzio I.; nell'Epitome mantiene mantiene quasi quasi sempre la stessa dizione la stessa dizione delle D. D. I.; ee se omette qualche particolare, . nel resto le idee e gli esempi esempi rise omette qualche particolare, nel resto le idee e mangono immutati. mangono immutati. Ancora un un altro altro esempio: esempio: · Ancora Inst. 11, 33: . E nel dixerimus, sicuti que frutieem proprie dixerimus, fruticem proprie sicuti est est vitis nel de r. r. (l. III, in principio): principio): « De eo igitur prius prius genere genere dic~ndum est, dicendum est, quod nobis idque tripartito dividitur. Nam praebet: idque tripartito dividitur. quod nobis alimenta alimenta praebet: Nam ex surculo vel frutex, ut palma campe procedit, ut olea; olea; vel palma campesurculo vel arbor arbor procedit, vel frutex, stris; vel tertium quoddam, quod nee arborem nec frutice~ pro stris; vel tertium quoddam, quod nec arborem nec fruticem proprie dixerim, ut est vitis >. Tra' due luoghi paralleli v' ha est vitis Tra due v'ha una una qualche differenza: non si fa, p. e., menzione del ficus nella qualche differenza: non menzione del ficus nella seconda seconda redazione; le rosae arundines sono dalla palma redazione; palma camrosae e ·1earundines sono sostituite sostituite dalla cam è sostituito pestris; ,quanto alla poi, a neque-neque lingua, neque-neque nec-nec, pestris; quanto alla poi, sostituito nec-nec, di:xerimus, dixerim. a sicuti, ut, ti a dixerimus, Columella, Così, mentre prima Colùmella, dixerim. Coid, mentre prima parlando di quel quel ' genus genus surculorum surculorum '.che 'sponte gignitur ', aveva gignitur', parlando “sponte che aveva « illud quod non ope humana provenit, materiae est detto: provenit, quod magis ope detto: illud non humana materiae est magis aptum; hoc (ossia l'altro che ' cura mortalium procedit '), cui procedit aptum; hoc (ossia l'altro che cura mortalium cui labor labor adhibetur , idoneum fructibus >, in séguito dirà: « . Sed qua.e non adhibetur, quae séguito idoneum fructibus Sed non dirà: ope humana humana gignuntur, gignuntur, silvestres silvestres ac ferae, ferae, sui sui cuiusque cuiusque .ingenii ingenii , ope poma vel vel semina gerunt; at quibus quibus labor labor adhibetur, adhibetur, magis poma magis aptae semina gerunt; sunt frugibus >. sunt Ancora un altro altro esempio, esempio, a proposito proposito della della nux (de r. Ancora nux graeca: (de r. · V, c. 10): Nucem graecam graecam serito serito circa circa Kalendas Kalendas Februarias, Februarias, 10): « Nucem 4uae prima prima gemmascit: gemmascit: agrum agrum durum, durum, calidum, calidum, siccum siccum desiderat. quae desiderat. Nam in. locis Jocis diversis diversis nucem nucem si deposueris, deposueris, plerumque plernmque putrescit. putrescit. Nam Antequam nucem nucem deponas, deponas, in aqua mulsa, mulsa, nec nec nimis dulci mace maceAntequam nimis dulci rato; ita )ucundioris saporis fructum, fructum, cum cum adoleverit, adoleverit, praebebit, praebebit, et jucundioris saporis rato; interim melius melius atque atque celerius celerius frondebit frondebit >. interim Ma già già prima prima Columella Columella aveva aveva detto: detto: (de (de arb. arb. c. 22): 22): «Nucem «Nucem Ma graecam serito serito sub sub Arcturi Arcturi signo, signo , vel vel circa circa Kalendas Kalendas Februarias, Februarias, graecam

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    quae prima gemmasçit. Agrum Agrum calidum, prima gemmascit. calidum, durum desiderat, durum et et siceum siccum desiderat, nam in locis diversis natura eiusmodi si posueris protinus posueris nueem nam locis diversis natura eiusmodi nucem protinu1 putrescet. Antequam nueem deponas, in aqua mulsa, nee putrescet. Antequam deponas, nec nimis nimis nucem in dulci, macerato; ; ita jucundioris saporis dulci , macerato adoleverit saporis fructum, cum cum adoleverit 23 ). praebebit, et praebebit, et interim meliùs melius atque celerius nascetur nascetur > » º).

    –s 272 272

    CAPO CAPO XXVII. XXVII.

    presso i Latini Le traduzioni traduzioni abbreviate abbreviate pre110 nell' età. di decadenza. nell'età -

    Con traduzioni abbreviate > Con e « traduzioni » non intendo accennar_,, accennare a a quei ritocchi e a omissioni saltuarie, cui erano condannati più saltuarie, quelle ritocchi e a omissioni cui erano condannati più o meno originali greci, quando venivano tradotti in lingua gli originali greci, lingua o meno venivano tradotti in latina. latina. in fatto di· Si sa Si sa che in di traduzione ii Latini Latini la pensavano ben ben noi,, in quanto si concedevano cl.elle diversamente da da noi delle libertà ril!petto al spetto al testo, che che non non riusciremmo riusciremmo a a spiegarci, se se non non conoscesconosces simo questo loro loro speciale modo simo modo di di considerare considerare l'arte l'arte del del tradurre. tradurre. E così, cosl, per ilil traduttore latino, era E traduttore latino, era lecito lecito ampliare il il testo, ritocritoc carlo in in vari vari punti, punti, innestarvi carlo innestarvi delle delle allusioni allusioni ai ai tempi iu in cui cui vivi cronologici, ecc.: veva, alterando cosl sostituzioni, così i dati cronologici, ecc.: parafrasi, sostituzioni, ritocchi, aggiunte che ritocchi, dell'originale, che non non da:vano davano più la la ftsonomia fisonomia dell'originale, ee che a noi moderni fanno meraviglia, mentre che a noi moderni fanno meraviglia, mentre per ii Romani Romani erano erano la cosa più naturale e legittima. la cosa naturale e legittima. Il fenomeno Il fenomeno - davvero davvero sorprendente e caratteristico caratteristico di di quel popolo che pur nell'imitazione dell'arte ellenica seppe imprimere popolo che pur nell'imitazione dell'arte ellenica seppe imprimere –, fu orme profonde del proprio genio -, orme del proprio fu studiato studiato acutamente acutamente e e dotdot 1 ), il quale però non volle estender.e la sua intamente dal Giri tamente dal Giri sua in non volle estendere letteraria, dove dagine ai secoli secoli di decadenza decadenza letteraria, dove maggiore messe messe avrebavreb be potuto raccogliere. A lui bastò l'avere additato la causa prin raccogliere. lui bastò l'avere additato causa principaie del fenomeno stesso ch'egli riconnette ed a ragione - a cipale del fenomeno stesso riconnette sentimento d'indipendenza e a quella noncuJ'.anza onde quel certo certo sentimento noncuranza onde fu permesso allo allo spirito spirito romano romano di manifestare manifestare se medesimo medesimo liberalibera bastò pure l'l'aver aver trascelto mente; e bastò pochi esempi esempi - e sono trascelto pochi sono cer·to certo i più acconci acconci - per poter provare il suo suo assunto. assunto. E per quanto il libro libro del del Giri Giri sia pubblicato, infatti, infatti, sia di parecchi anni anni fa - fu pubblicato, nel 1889 -, è sempre però nuovo interessante, costituendo esso, nel 1889 –, nuovo e interessante, costituendo esso, almeno per quanto io sappia, la migliore migliore ricerca almeno ricerca di tal tal genere, e dove è stata giudiziose dove stata raccolta raccolta dall'autore dall'autore una una quantità di fini fini e giudiziose osservazioni. Tra Tra le quali quali mi piace di segnalare questa, che, cioè: osservazioni. cioè: e il concetto· opere concetto di recare, senza senza levare nulla nulla o aggiungere, le òpere di una un'altra, come una lingua in un'altra, come è accettato accettato ·presso che che comunecomune

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    tnehte , così cosi risponde al carattere mente, sapere dei carattere e e lalle alle esigenze del sapere nostri giorni. La La filologia, filologia, non nostri non più cultura cultura umanistica umanistica e e s\1ariata svariata erudizione, ma in tutto vera scienza oggidl , ha riconosciuto erudizione, ma oggidì , riconosciuto alla alla parola il il suo suo pieno ee giusto valore; le valore; nel nel modo modo medesimo. medesimo che che le altre scienze hanno dato al loro oggetto, ciascuna al proprio , ee proprio, altre loro questo contemplato in in ogni sua sua parte -anche anche- minima, l'importanza 2) >. · eh~· spettava gli spettava che º) ». . Delle varie ipotesi messe innanr.i sulla composizione del Delle varie messe innanzi sulla composizione del de. de chè alcuni credono di Apuleio,, altri, invece, di uno mundo, che Apuleio, altri, alcuni credono di di uno scosco . nosciuto nosciuto autore Cr, la autore del del Il! III sec. sec. d. d. Cr, la più probabile è è sempre quella che vede nell'opuscolo la traduzione rimaneggiata di nell'opuscolo quella rimaneggiata che vede la traduzione di uuu uno 1taplx6crµou. Il scritto pseudo-Aristotelico e intitolato appunto pseudo-Aristotelico 26aptoo. scritto e intitolato tedì Il tratra

    -



    duttore - sia sia egli Apuleio od altri, poco importa al duttore od altri, al caso caso nostro nostro non solo solo frantende talvolta origiaal~ 3º,), ma· l'originale non talvolta l' ma v.i vi apporta ancho anche delle aggiunte, .coine es., che delle come quella, ad ad es.; che leggiamo nel nel c. c. 16: 16: . Se fosse fosse vera la tesi che recentemente recentemente ha cercato di dimodimo strare strare

    il Rostagni con tanto Rostagni con polemico e il tanto ardore ardore polemico e con con tanta tanta novità novità di di 4), avremmo vedute ee profondità Ovidiano”), profondità di vedute di dottrina dottrina circa circa l'Ibis l'Ibis Ovidiano avremmo acquisito un un altro altro elemento acquisito elemento che che conforterebbe conforterebbe di di nuove nuove prove la la teoria del Giri e le conclusioni a cui l'insigne filologo teoria del Giri e le conclusioni a cui i 'insigne filologo perviene nei nei riguardi delle traduzioni libere riguardi delle traduzioni libere presso ii Latini. Latini. Giacchè Giacchè il il H.ostaRosta ·gni, avere sottoposto a un'acuta disamina i risultati Ile gni, _dopo dopo avere a un'acuta disamina i risultati dl delle

    indagini precedenti, e· indagini argomenta e dimostrato dimostrato con con una una quantità di di argomentazioni che rn non sempre convincono, inducono però aa riflettere convincono, inducono zioni – che se non riflettere ee scuotono indubbiamente la la fede nella critica tradizionale ~. che critica tradizionale ") ) –, l'Ibis greco non era opera• autentica di CalHmaco, vuol provai·e Callimaco, l'Ibis non era opera autentica di vuol provare l'omonimo scritto l'omonimo scritto Ovidiano Ovidiano non non essere essere altro altro che che una una copia di di un un il poeta con:originale ellenistico, ellenistico , una copia o traduzione a cui originale una o traduzione a cui il con dannato alla 1·elegazione di dannato alla relegazione di Tomi Tomi avrebbe avrebbe apportato alcune alcune modifìéamodifica come aa dire, avrebbe aggiunto alcuni pa1·ticolari od zioni, come particolari aggiunto episodi, avrebbe alcuni od episodi. di mitolog;a o di storia romana, quando gli si fosse presentata romana, mitologia presentata di o di storia si fosse l'occasione, per apposita associazione l'occasione, associazione d'idee. d'idee. E E ciò ciò a a conferma conferma di di asserito, che cioe « i prima, aa pag. pag. 12, ha asserito, quanto prima, ha che cioe « i Latini Latini 1;00 non tra imitazione ponevano una chiara chiara differenza differenza tra imitazione e e traduzione. L'arte· L'arte di tradul're tradurre con fedeltà e e con obiettività obiettività non Ja la conoscevano. Per Per volgere neJla lingua un originale greco rimaneggiavanù, volgere rimaneggiavano, nella Juro loro lingua un originale adattavano, abbreviavano ee... ... parevano aver abbreviavano,, amplificavano: adattavano, amplificavano: aver dato dato almeno avere ricreati, ad proprii conun'opera nuova, o o almeno avere ricreati, ad uso uso dei dei proprii con nazionali, gli esemplari greci greci >. nazionali, ». Ma qui, come mundo, siamo Ma come ,nel nel caso caso del del de de mundo, siamo sempre di di fronte fronte a traduzioni traduzioni rimaneggiate, oo rielaborazioni, rielaborazioni, che vogliano. E a che dir dir si si vogliano. E neanche nello studio del del Giri fatto cen110 Giri,, più volte neanche nello studio volte ricordato, è è fatto cenno



    GALDJ. GALDI.

    L'Epitome nella /dleralNra L'Aipitome nella latina, letteratura /,dina,

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    18

    274

    di quel genere particolare particolare di eh~ non si limitavano traduzioni, che di traduzioni, non si limitavano aa di tralasciare o quell'altra parola, questa o quell'altra frase, quell'altra quell'altra questa tralasciare o o il pensiero , ma omettevano curandosi di porre in rilievo sol tan~o pensiero, curandosi in rilievo soltanto il ma interi, lunghissimi proprio capitoli, anco dei interi, lunghissimi brani, se capitoli, ee fors' se non non proprio fors'anco dei 6) Io so bene che Orazio concentrò in due soli verili ii tre libri! libri! so Orazio versi ")



    con cui comincia comincia l'Odissea, dal'Odissea, e e la- ragione -- appare già manifesto l 1 alle solenni quella di contrapporre quanto egli ha detto prima - fu fu alle solenni e altisonanti altisonanti promesse di pretensionoso poeta ciclico e di un un pretensionoso ciclico che che voleva voleva rhalire alle significativo risalire alle origini della guerra Troiana Troiana l'esempio cosi così significativo di Omero divagazioni e di Omero che entra subito in argomento, senza divagazioni e seriza. senza



    prsamboli, preamboli,

    narrandoci Ulisse. E dopo l'altro narrandoci · l'un l'un dopo l'altro ii vari vari casi casi di di Ulisse. E so so ancora che quel celebre luogo - 37) in cui è. (VIII, 32 luogo del Timeo ancora Timeo (VIII, 32-37) è detto che l'artefice del mondo non lasciò lasciò fuori nessuna part~ parte degli degli detto elementi costitutivi costitutivi di esso esso mondo, e nemmeno di di loro Jasciò lasciò forza µépo; oÙÒÈv oùòÈ òuvixµtv od influsso divxpty foytotà;) piéco; oòòevó; oòòè obòèv oùòev6i; od influsso alcuno: alcuno: (6 (ò çuvtcr-t~i;)

    lçro&ev5to).tvtſov, ù1t0Àmwv,fu ut nulla Égoiev fu tradotto tradotto cosi così da da Cicerone:« Cicerone: «ut nulla pars huiusce huiusce generis excederet excederet extra»; extra»; dove evidentemente non troviamo generis troviamo nessuno indizio, come opportunamente il come ha ha rilevato rilevato -opportunamente il Giri, del del concetto' concetto di di

    forza, òuvixµt;, forza, 36valutg, qual'è in in Platone. Platone. Ma Ma qui si si tratta tratta di di una una delle delle tante tante omissioni che sappiamo permettersi assai spesso i Latini nel tradurre omissioni che assai spesso i Latini nel tradurre dal greco. E proprie dal E d'altra. d'altra parte, non non siamo siamo in in presenza di di vere vere e e proprie traduzion-i, giacchè il più _delle volte si traducevano dei brani traduzioni, giacchè il delle volte si traducevano dei brani o o per esercizio di stile, o per C()nfortare dell'autorità altrui qualche parpar stile, esercizio di o confortare dell'autorità altrui ticolare opinione, opinione, od ticolare od anche anche per abbellire abbellire d'un d'un certo certo ornamento ornamento il il

    discorso e« ne discorso ne quo ornamento; ornamento..... careret latina oratio >. ». Invece le traduzioni Invece traduzioni abbreviate, nel senso senso che intendjamo intendiamo dare all'espressione, entrano compendia od epitomae entrano nell'orbita nell'orbita di di quei compendia od epitomae a manifestarsi in Roma negli ultimi che, cominciati cominciati a in Roma ultimi tempi _della della

    repu·bblica, ebbero il loro pieno sviluppo sviluppo tra il III repubblica, ebbero il loro pieno tra il III ee ilil IV IV sec. sec. d. d. Cr. Si direbbe che come la passione dei compendi ed Cr. Si direbbe che come la dei ed anc~e anche degJi estratti estratti od origine da degli od e(l)cerpta ea cerpta - ebbe ebbe origine da quel senso senso di di stanstan chezza e 'di noia che prendeva i Romani, soprattutto dell'impero, dell'impero, Romani, chezza e di noia che i alla lettura di· opere voluminose, si cercava voluminose, e alla lettura di e per cui cui si cercava da da ognuno il riassunto, la breve esposizione, od altro di simil~, cosi esposizione, simile, il la breve od altro di così anche anche le le traduzioni abbreviate dovettero dovettero soddisfare pub traduzioni abbreviate soddisfare le esigenze di un pubproblico stanco di leggere, ee pel quale era proprio vero «pro blico stanco di era proprio vero che che e che si contenti lixitas parit parit fastidium lixitas fastidium >. ». Un Un traduttore traduttore che non non si contenti di di tralasciare alcune alcune cose, cose, come es., Cicerone tralasciare come fa, ad es., Cicerone quando nel nel Cato Cato (VIII, 7) una· Maior (c. xxu) Ciropedia (VIII, Maior xxII) traduce traduce dalla dalla Ciropedia una parte del del lungo discorso rivolge agli amici lungo discorso che che il monarca monarca persiano rivolge amici ed ai figliuoli intenti intenti ad ascoltarlo, figliuoli lunghissimi ascoltarlo, ma compendii lunghissimi ma trascuri trascuri o compendii brani, o, quel che peggio, si creda tralasciare un intero intero brani, che è peggio, creda lecito lecito di tralasciare capitolo o un libro intero, compie opera di tradimento verso l'origicapitolo libro tradimento verso l'origi nale, che che in tal tal modo modo svisa, diminuisce scolora; chè diminuisce e scolora; chè altro altro è saltare saltare più difficili di un testo , altro il ridurne notevolmente i passi testo, altro passi difficili ridurne notevolmente le



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    proporzioni. Ma. tali erano gl'intendimenti in quei secoli Ma tali erano ii criteri criteri e e gl'intendimenti in quei secoli di decadenza letteraria; e come, aq esempio, poteva venire letteraria; come, esempio, poteva di decadenza e ad venire in mente 7 a qualche bizzarro spirito di qualche bizzarro a di allora allora di di mutare in melius Maronem ), adattando i termini pagani a i principi della n,uova fede; significare della nuova fede; adattando termini pagani tutta una com·e, più più tardi, il progredire come, progredire del gusto produsse produsse tutta del cattivo cattivo gusto una nugae diffi,ciles enigmatiche, accanto ai versus fiol'itura di nugae enigmatiche, difficiles accanto versus echoici echoici fioritura o serpentini o epanaleptici e anac_yclici simili stranezze anacyclici ed altre. altre simili stranezze o virtuosità. poetiche; cosi ben si _poteva anche e senza allora, poetiche, poteva virtuosità così ben anche senza alcuno alcuno da tradurre, riducendone il contenuto, scrupolo, sfigurare il. testo tradurre, scrupolo, sfigurare contenuto, riducendone testo e come però, che talvolta, chi compendiandolo. Curioso, però, come a dire, compendiandolo. che talvolta, chi anche scriptor, traduc13va,non non solo solo faceva faceva ll'ufficio 'u(licio di interpres, ma discriptor, traduceva, ma anche di nel senso senso che si credeva aggiungere al testo quelle quelle credeva autorizzato autorizzato ad aggiungere tralasciate. Così parti che che ritenesse ritenesse fossero fossero state state tralasciate. Così S, Girolamo Girolamo che che tradusse, com'è luogo della tradusse, noto, ·il Chronicon. Eusebio, in un luogo-della Chronicon di Eusebio, com'è noto, sua traduzione traduzione dice:·« ... Sciendum interpretis et dice: «... Sciendum etenim etenim est me me et interpretis officio usum, graeca fidelissime scriptoris ex- parte officio usum, quia quia et graeca expressi fidelissime expressi et ·nonnullu. mihi intermissa videbantur, videbantur, in romana nonnulla quae mihi intermissa romana maxime maxime historia, quam quam Eusebius huius conditor perstrinxisse mihi Eusebius huius conditor libri... libri... perstrinxisse mihi videbatur > (p. 3 Sch.). Veramente, qui qui entriamo campo, videbatur Sch.). Veramente, entriamo h1 un un altro altro campo., in quello, traduzioni ampliate, propo quello, cioè, cioè, delJe ampliate, e di cui cui non non è mio mio propodelle traduzioni sito occuparmi. Solo' dovrò di're , a ·scanso di equivoci· dire, equivoci e per non sito occuparmi. Solo dovrò scanso non sembrare contrappormi all'affermazione sopra, secondo sembrare di contrappormi all'affermazione di supra, secondo cui cui le traduzioni abbreviate abbreviate si facevancx pub traduzioni facevano per uniformarsi uniformarsi al gusto del del pubil caso blico amante di. facili e brevi letture, che capitava talvolta letture, capitava blico amante facili brevi che talvolta caso contrario, ossia si accresceva e continuava l'opera originale, semcontrario, ossia accresceva continuava l'opera sem trattasse di aggiunte aggiunte relative romana, pre però quando quando si trattasse relative alla alla storia storia romana, o tendenti tendenti a metter meglio in rilievo le verità. della nuova meglio metter rilievo verità della nuova relireli il quale, gione, come come appunto Rufino di Aquileia, quale, vissuto gione, appunto fece fece Rufino vissuto tra tra · il 345 345 e il 410, attese attese tutta la sua vita a tradurre i padri della padri tutta sua vita tradurre della Chiesa, principalmente Origene correg Chiesa, principalmente Origene ed Eusebio, Eusebio, modificando modificando e correggendo, però, però,· quella quella parté gendo, parte che riguardava gl'insegnamenti gl'insegnamenti dommache riguardava domma 8 ). Del resto _è risaputo che per quanto Rufino tiei risaputo quanto tiei Del resto che Rufino non non tralasci tralasci nessuna occasione ch'egli nulla aggiunto nessuna occasione per affermare affermare ch'egli nulla di suo suo ha aggiunto –, ma ... nostrum alla traduzione Origene - nihil alla traduzione di Origene nihil... nostrum diximus dia imus -, ma che che le aggiunte fatte sono aggiunte da lui· lui fatte sono prese da altre altre opere dello dello stesso stesso greco....:.adiecimusexplanationi -, pur tuttavia scrittore greco-adiecimus planationi studentes scrittore studentes –, tuttavia a un semplice semplice confronto originale con dell'originale confronto dell' con la traduzione traduzione riconoricono sciamo senz'altro senz'altro che ragione è detta suspecta la fides detta suspecta fides di Rufino. Rufino. sciamo che a ragione Sia stato stato pure pure indotto indotto da validi purgare gli Sia validi motivi motivi a eliminare eliminare e purgare offendicula che che erano greco, ma facendo, non più offendicula erano nel nel testo testo greco; ma ciò ciò facendo, non ha ·più riprodotto Origene, tale,, è una Origene, e la sua più che sua traduzione traduzione più che tale una corcor rezione di. Origene Origene stesso. tepì cipxwv Origene rezione stesso. Quanta Quanta parte dei dei 1tepl &oxſov di Origene è mutata nella traduzione di Rufino; ond'è. che ben Rufino; ond'è che ben ci spieghiamo spieghiamo mutata nella traduzione appunti fatti al traduttore gli appunti Girolamo, che dice traduttore da S. Girolamo, dice addirittura addirittura fraudulenter translatos i 1tept cìpxwv. Cosi quando tepì 3oxſoy. Così quando Rufino fraudulenter translatos Rufino afferma; afferma:

    276 l

    sicubi ergo nos nos in in libris libris eius eius aliquid aliquid contra contra id id invenimus... inveoimus ... velut velut «« sicubi 9 ) >>,questa dichiaadulteratum hoc hoc et et alienum alienum aut aut praetermisimus praetermi!'imus ") », questa dichia adulteratum in fondo, altro altro non non prova che che se se Rufino Rufino dal dal punto di di vista vista razione, in

    teologico ha ha creduto creduto di di dover dover conciliare conciliare Origene col col degna, dc:gma, di di teologico nihil in in illis illis quod aa fide ~de discrepet discrepet latinus latinus lector lector in~riisa che che «« nihil guisa veniat », >>,dal dal punto punto di di vista vista letterario letterario ed ed artistico, artistico, invece, non non ha veniat

    in

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    stesso Rufino, Rufino, poi, fatto opera di di riproduzione genuina ee fedele. fèòele. Lo stesso fatto amplianòo Eusebio Eusrbio - fino fino alla alla morte morte di di Teodosio Teodosio ilil Grande Grande pure ampliando 1(). libri libri di di Eusebio Eusebio aa 9. 9. Egli, infatti, infatti, si si comporta comporta rispetto rispetto ridusse ii 10 ridusse





    all'originale, con con grande grand~ libertà, ee più più d'ogni altro altro risente risente l'influsso l'influsso all'originale, di quella tendenza tendenza ad ad abbreviare, abbreviare, che che èè propria propria della della storiografia di del suo suo tempo del

    º. 10 ).

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    E veniamo ve!iiamo più propriamente propriamente alle alle traduzioni traduzioni abbreviate. E abbreviate. Il primo esempio ch'io conosca di traduzioni-compendio Il primo ch'io conosca di traduzioni compendio è è quello crxrdllX,ix Òtixve,/o:; xixl. ì.i;ew;: di Gorgia tradotti da Rutilio òegli degli axitzta da voix: xxi ) éfeo; di Gorgia tradotti da Rutilio Lupo. Lupo. _ Già sono state esaminate precedentemente le varie questioni che Già sono state esaminate precedentemente le varie che il dire che il traòuttore vi. si basti riconnettono; qui quando vi si basti il dire che il traduttore lala 21 ), esce uest'affertino, aa proposito della della figura mxF-61tuc.v tino, (II, 2l), top totov (li, quest'affer esce in in q mazione: «« hoc schema schem.a et homoeptoton fere non et homoeoteleuton homoeoteleuton et et homoeptoton multum inter se distant. 'l'amen intersit, et ex intersit, quid cuiusque multum inter se distant. Tamen et ex unius unius cuiusque supposita sententia sententia cognoscere cognoscere poteris, et et multo diligentius ex diligentius supposita multo ex Graeco Graeco >, ci uhi pluribus cuiusque ratio redditu1· libro, ubi pluribus unius Gorgiae libro, unius ratio redditur », ci dà dà egli stesso stesso la la conferma conferma più esplicita che se tradusse -'e tradutegli che se tradusse e tradut tore fu fatto, perocchè perocchè Quintiliano espres tore fu nel nel fatto, Quintiliano (IX, 2, 102) 102) ci ci dice dice espres11 (Gorgiae) quattuor quattuor libros libros in in unum samente: « samente: « cuius cuius (Gorgiae) unum º)) suum suum transtrans abbreviò qua ee là là l'originale dei retore tulit l'originale del greco. Abbrevia tulit»> -, abbreviò retore greco.,Abbreviazione che che non non si sarà limitata limitata alle alle definizioni definizioni delle singole figure, si sarà ma avrà pensi che esempi stessi, stessi, se se si. si pensi che in in più ma avrà anche anche intaccato intaccato gli esempi di originali con Lupo sostituisce esempi originali di un un luogo Rutilio Rutilio Lupo sostituisce gli esempi con altri altri presi da da Aristotele, Teofrasto, da Aristotele, da Licone, da Platone,, ecc. da Teofrasto, da Licone, da Platone ecc. Il Il pluribus (se. verbis) senz"altro una pluribus (sc. particola ampia ee particolaverbis) denota denota senz'altro una più ampìa reggiatà trattazione Gorgia, il reggiata parte di quale trattazione delle delle figure da da parte di Gorgia, il quale com'è professò retorica com'è noto noto - professò retorica in in Atene, ee voleva voleva si si st•Jdiasse studiasse l'arte l'arte della. grandi oratori opere dei della parola sulle sulle opere dei grandi. oratori del del secolo secolo IV IV a. a. Cr. Cr. Se Se è è esatta esatta - e e credo credo che che ognuno vorrà vorrà con·venit-ne convenirne - la la c◊-rre­ corre zione dell' Ahrens che nel luogo su dell'Ahrens su riferito riferito di Quintiliano Quintiliano sostituisce sostituisce 'unum dei codd. la parola usum, post-i amo conci ude re che· all usum, possiamo concludere all'unum dei codd. la che Rutilio Rutilio Lupo in latino Lupo tradusse pur lasciando l'opera di tradusse in latino l'opera di Gorgia, .ma ma pur lasciando inalinal terata originaria divisione libri, ne terata la la ùriginaria divisione in in 4 4 libri, ne abbreviò abbreviò la la sostanza sostanza per adattarla proprio insegnainsegna bisogni, , ossia adattarla ai ai suoi suoi bisogni ossia ai ai fini fini del del proprio mento. Il Croiset ci·ede ancora che Lupo abbia compendiato Gorgia. Lupo compendiato mento. Il Croiset crede ancora che abbia « l 'origi nal est perdu, mais l'abrégé nous reste »; ma perchè l'original reste»; perchè dice: perdu, l'abrégé dice: « est mais nous ma noi già dicemmo che non è proprio a parlarsi di una vera epi proprio parlarsi che è a una vera epitome, Meglio si tome, ee però però la relegammo tra presunte. Meglio la relegammo tra quelle presunte. si direbbe direbbe una traduzione abbreviata, com'è traduzione abbreviata, com'è nel nel fatto. fatto.



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    Dobbiamo ora fare un salto di alcuni Dobbiamo alcuni secoli per trovare altri altri esempi di traduzioni abbreviate. Ossia, non proprio vero di traduzioni abbreviate. non è è proprio vero che che nei nei primi secoli secoli dell'impero intendiprimi dell'impero non non se se ne ne siano siano avute avute c:>n con questi intendi ment.i: quante quante opere opere non -ono quante no)} menti: sono arrivate arrivate fino fino a a noi? noi ? di quante non ci è giunta nessuna notizia? Ma almeno per quel che ci è dato giunta ci è nessuna notizia? Ma almeno che ci è dato di di trarre dai documenti letterari Roma,, di traduzioni-compendio traduzioni-compendio trarre letterari di Roma nei primi primi secoli secoli dell'impero non nei non ne ne conosciamo. conosciamo. Una testimonianza su cui mette Una mette conto di fermarsi e che non .so se da sia stata stata presa di L. presa nel so se da altri altri sia nel suo suo giusto valore, è è quella di L. Settimio in in un luogo della Settimio un luogo della sua sua lettera lettera a a Quinto Quinto Aradio. Aradio. Questo Questo Settimio, che fu un grammatico ee che, aa giugiu Settimio, che molto molto probabilmente fu un dicare dallo stile, quanto non m-anchino reminiscenze di Salstile, per dicare dallo non manchino reminiscenze di Sal lustio ee di Virgilio , dovè la lustio di Virgilio, dovè vivere vivere nel nel IV IV sec. sec. d d... Cr., tradusse tradusse la storia favolosa della della guerra troiana, nota sotto il storia nota sotto il nome·di nome di effemeeffeme ridi (è (Ècp/µEptèE;) di Ditti luogo della lettera che preoides) di ridi Ditti cretese. cretese. Il Il luogo della lettera che giova prendere in in esame esame èè il il seguente: in manus liprendere seguente: « « nobis nobis cum cum in manus forte forte li belli venissent, ve~issent, avidos belli avidos ver·ae verae historiae historiae cupido incessit incessit ea ea uti. uti erant erant latine disserere, disserere, non ingenio,, quam ut latine non magis confisi confisi ingenio ut otiosi otiosi animi animi desidiam discuteremus. discnteremus. ltaque priorum quinque voluminum, voluminum, quae Itaque priorum desidiam bello contracta contracta gestaque gestaque sunt, eumdem bello eumdem numerum numerum servavimus: servavimus: resiresi 1 ') de redi tu Graecorum dua quatuor in unum redegimus atque atque ad dua º) de reditu Graecorum ad te misimus: ui · par est, est, fave te misimus: tu, Rufine Rufine mi, ut fave coeptis >. ». Lasciando da parte parte ogni questione relativa Lasciando da relativa al al ritrovamento ritrovamento · dell'opera di di ·Ditti cretese, ritrovamento che è una cretese, Ditti ritrovamento che è una mera mera finzione finzione 1:1), e sorvolando su qualche sia dell'originale dell'originale che sia che della della traduzione traduzione º, e sorvolando su non. lieve lieve contraddizion~ tra. prologo ee l'epistola l' epistola di non contraddizione tra il il prologo di Settimio, tutte cose che furono già messe accuratamente in rilievo tutte cose che furono messe accuratamente in rilievo dai dai cricri non credo credo si si possa dubitare di quanto lo tici, non possa legittimamente dubitare di lo stesso stesso traduttore asserisce circa l'avere egli ridotto traduttore asserisce circa l'avere ridotto aa un un solo solo libro libro gli altri quattro contenenti la narrazione del ritorno dei condottieri quattro altri ritorno in patria. Fino greci in preconcetto della Fino aa pochi anni anni fa fa si si aveva_ aveva il il preconcetto della inesistenza del_ usci· il II greco; ma inesistenza del Ditti Ditti greco; ma nel nel 1907 1907 uscì il II volume volume -dei dei Tebtunis papyri, dove insieme con papiri poco interessanti Tebtunis dove insieme con alcuni alcuni papiri interessanti e che che furono ve n'è il Umm-el-Baragàt, ve e furono trovati trovati nelle nelle case case di di Umm-el-Baragàt, n'è uno, il n. 278, assai prezioso , perchè risolve il problema della n. assai prezioso, risolve il della esistenza esistenza del Ditti in quanto contiene Tototz, che del Ditti greco, in contiene un un testo testo di di Tp@xtX, che senza senza dubbio èè il del libro originale dei cap. 9-15 dubbio il perduto originale dei cap. 9.15 del libro IV IV del del Ditti Ditti ~) • .Fu una vera scoperta, lati,10 1"). scoperta, che latino Fu una vera rivelazione rivelazione ee \!n'autentica un'autentica che venne cosi ad avvalorare avvalorare ii sospetti Perizonio, il sospetti del venne così ad del Perizonio, il quale stustu diando pel primo ii grecismi disseminati grecismi latino-grecismi diando disseminati nel nel Ditti Ditti latino1 ;,) -, aveva intuito che l'opera di Settimio formali e di parole –, formali e di aveva intuito che di Settimio dodo altri, vesse essere realmente una traduzione, ciò che altri, come traduzione, vesse essere realmente come il DunDun ger, più tardi tardi si negare, vedendovi si ostinò ostinò a a negare, vedendovi in-vece invece un un lavoro lavoro oriori ginale. Non è qui il èaao di ,accennare alla storia della questione ee Non è il caso di accennare alla storia della ai contributi arrecati in un senso o nell'altro dai vari studiosi che contributi arrecati senso nell'altro vari

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    se occuparono: diremo sempre fede se ne ne occuparono: diremo solo solo che che fra fra noi noi l'Ussani l'Ussani ebbe ebbe sempre fede nell'esistenza del Ditti greco, come poi fu confermato dal greco, papiro di nell'esistenza del Ditti come poi fu confermato dal papiro di 1'eptynis. Ora se si si pone Teptynis. seguiti dai pone mente Ora se mente ai criteri seguiti dai Latini nel nel tradurtradur re dal greco, e l'esempio di Lupo, non re dal greco, e se se si si ricorda ricorda l'esempio di Rutilio Rutilio Lupo, non ci ci recherà recherà trovare cb,e Lùcio Settimio accorciò, traducendo, più meraviglia il accorciò, traducendo, più meraviglia il trovare che Lucio Settimio quattro libri Ditti cretese gli ultimi quattro pseudo-Ditti libri del del pseudocretese in in uno uno solo. solo. Che Che anzi sarei sarei proclive proclive aa credere che quelle contraddiziòni quelle credere che contraddizioni e e inconincon gruenze che che giustamente giustamente son-o gruenze sono state state notate notate nel nel Ditti latino, risalrisal gano per la la più parte precisamente aver gano precisamente ali' all'aver voluto voluto il il traduttore traduttore ridurre l'l'originale, originale , saltando pari quei quei legami legami o ridurre saltando cosi così a a piè pari o nessi nessi tra l'una l'una cosa cosa ee l'altra, intell'altra, ch'erano piena intel tra ch'erano tanto tanto necessari necessari alla piena ligenza del testo 16 }. Il quale ridotto, si prestava ligenza quale cosi prestava del testo così decurtato decurtato e ridotto, a interpretazioni erronee perciò di contradinterpretazioni perciò la fonte erronee e diventava diventava fonte contrad dizioni ed equivoci. equivoci. dizioni Un altro esempio, esempio, anch'esso singolare e caratieri1Jtico, caratteristico, di traUn anch'esso singolare tra duzione quello che abbreviata, è quello viene offerto offerto da Celio Aureliano, duzione abbreviata, che ci viene di Sorano traduttore del tepì yuv~~xafow traduttore del napl Yovo txetov n~&wv toi Sorano Efesio. Efesio. Suida Suida ricorda due due Sorani Sorani di Efeso, l'uno (Goytá;ag) corda l'uno che che avrebbe avrebbe scritto scritto (cruv-t(iç~;) . ~t~Àl~ scrissse napl x&XXtata, e l'altro 3:3Xix nÀa!cr't~ tXetato x~l xxì xcxÀÀtcr't~, l'altro che che scrissse teot yuv~txalwv Yovatxetov n~&wv; ma probabilmente si t.ratta di un equivoco del lessicografo, tocò ſov; ma probabilmente tratta un equivoco del lessicografo, perchè i due Soraui da lui citati sola persona, perchè persona, . due Sorani citati non non sono sono che che una una sola ossia quel celebre Sorano Efesio, che fiori al tempo di Traiano tempo Traiano e ossia quel celebre Sorano Efesio, che fiorì di Adriano, fu maestro del medico Attalo, e· scrisse veramente maestro del medico scrisse veramente una napl òçÉwv x~l mpl. quaµtità di opere, come quantità opere, come tepì 25éoy xxi tepì xpov(wv xpovioy n~&wv, ſov, oltre oltre a vari trattati di chirurgia e di ginecologia, arrivati in gran parte ginecologia, vari trattati arrivati 11 ). Quanto, poi, a Celio Aureliauo, poco: fino a noi Quanto, poi, sappiamo ben fino noi ”). Celio Aureliano, sappiamo ben poco: era Africano e visse probabilmente nel V .sec. ,d. Cr .. La sua probabilmente era Africano visse nel sec. Cr. sua atat tività si riconnette a quel movimento letterario c}).e fu proprio del quel proprio tività riconnette movimento letterario che del V sec., sec., e che nel principalmente che consisteva consisteva principalmentè nel tradurre tradurre gli s.critti scritti greci di medicina, medicina, a vantaggio, ger vantaggio, soprattutto, soprattutto, delle popolazioni ·gergreci delle popolazioni maniche, cui cominciava a pesare ormai la loro stessa ignoranza. maniche, ignoranza, cui cominciava ormai loro stessa Ip Fu allora, infatti, che che si tradussero Dioscoride, di Iptradussero le opere di Dioscoride, l'Arte veterinaria pocrate, di Galieno, Galieno, e probabilmente pocrate, probabilmente anche anche l'Arte veterinaria di Pela.gonio. A giudicare errori Pelagonio. giudicare da certi grossolani in cui certi errori grossolani cui il methometho dicus · Siccensis (il metodista di Sicca , in Numidia) Sicca, dicus Siccensis metodista Numidia) incorre incorre assai assai spesso~ si deve deve ammettere ammettere eh' egli fu piuttosto inge ch'egli spesso, piuttosto di mediocre mediocre inge. gno. gno. L' Ermerins 18 } addirittura ineptus homo. L'Ermerins addirittura lo chiama chiama ineptus hono. Basti Basti il 19 ) µ~À(iyµ~n dire che l'espressione di Sorano: tax&Ypatt dire che l'espressione Sorano: x~l xxi 'tKnicrt('fWY'toç Ktmat pòvto; (emplaslro Clesiphontis) (emplastro Ctesiphontis) è.diventata diventata in Celio Celio Aureliano Aureliano (Chron. (Chron. II, 1): malagma (III, 2) lo stessq pro malagma Caphysophontis; e altrove altrove (III, stesso nome nome proprio si è mutato Caphiso fonte: Polyarthion (=polyarchion) (=polyarchion) mutato in Caphiso fonte: ut est est Polyarthion ex Caphiso Io ho voluto voluto confrontare l'origi Caphiso fonte! fonte confrontare in vari vari punti l'originale di Sorano con la traduzione di Celio, e convengo Celio, convengo pienamente pienamente nale Sorano con traduzione coli' Ermerins, quandq quando dice: coll' dice: « Nimirum Nimirum summatim summatim Caelius Caelius Graeca Graeca Sorani in latinum sermonem convertit; nohnunquam, ubi convertit; nonnunquam, prima Sorani latinum sermonem ubi prima

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    persona Caelius ipsum audimus, loquitur, ipsum audimus, sed Soranum, sed saepius Soranum, Caelius loquitur, cuius verba non semper quidem, sed procul cuius sed procul dubio plerumque sua facit ». >. Un Un intero intero capitolo capitolo che Yovoppola facit che Sorano Sorano aveva aveva dedicato dedicato alla alla yovoppola. ti; (cfr. ed. D.ietz p. 263=Erm. p. 238: XP'YJO'tÉov ÒÉ xa.l l1tl totg è (cfr. ed. Dietz 263= Erm. p. 238: xomatéov 3é xxi 'tot; ti 't'i); 'trov tivopwv yovoppoCa.; xa.l òvetpwl;Èwi; 1tpoyeypa.µµivoti;. ~o'Y/~ µa.crt) tſov &vòoſov rovooooix; zai è vero65eo; tooferoxpºp évot; 3omò ipaa) è è saltato da da. Celio, il «de somno saltato il quale però altrove altrove parla «de somno venereo, quem >. Vi Graeci, òvetp6yov tepì yuva.txe!wv Graeci veto&Yov appellant ». Vi è è un un lungo brano brano del del 1tÉpl Yovo.txetov appetentia veneris, che 1ta.{l,wv,cap. IO, ove si parla dell' tailov, parla dell'appetentia cap. 10, ove si che più ch(3 che infatti scrive a tal ritradotto, si si direbbe riassunto da· tradotto, Celio; e direbbe riassunto da Celio; e infatti scrive a tal haec aa Caelio in brevius . guardo l'l'Ermerins: Ermerins : «« sunt sunt autem autem haec Caelio in brevius rere 20 ). Tale brano· fa parte di un frammento trovato > dacta dacta » º). Tale brano fa di un frammento trovato dal dal du du dove fra' Rieu nel cod. Voss. (Lat. 9 fol. Rieu nel cod. Voss. (Lat. 9. 9. n. n. 9 fol. u. u. v.), dove fra l'altro l'altro èè fafa cile notare notare la latinità volgare di Celio, che cile la latinità di Celio, che già prelude all'evoluall'evolu 21 ) celii auree» zione delle lingua romanze. Vi si legge: lingue genetia º) zione delle romanze. Vi si ex genetia celii aure liani methodici liani methodici siccensis. siccensis. 11 Il testo greco èè tradotto quasi aa parola, ma èè abbreviato: Soran. c. c. X: ºppiº xa.l òpil;ewi; IIpogei) i capey oÉ to&; · èpéfeto; 1tp6; Soran. X: IlpÒcre{l,~xa.µev 3é 8'tt xa.l xxi 6pµ'i)ç cruvoucr!a.vtl1~a.pxoucr11ç ..... xa.tp6i; éttibeto;, 6 XIX'tlX Taoyoyamg..... Govouaixy pe;tv xxtpó; oùv oby lm't~Oetoç. xxtà 't~V tiv ~p!l;tv 1tÀ~v to) 'toù adoptato, crwµa.'toçpºſte µ~'te ~a.pouµÉvou pooptévou µ~'te paſte lvoeoùç èvòeo5g òv't'oç &vtog... TÀiv Cael. Aurel. Aurei. : Cael. adesse veAddidimus praeterea praeterea appetentiam quoque veneream Addidimus veneream adesse ve neri ... Tempus Tempus igitur prpbatur, quo veneris igitur aptissimum conceptiòni conceptioni probatur, neri... veneris appetentia suis fuerit stimulis stimulis agitata agitata. .. suis fuerit Ma quante osservazioni dell'.originale quanti Ma osservazioni dell'originale sono sono state state omesse! omesse sàltati, senza lasciare nessuna traccia di sè, sè, nella paragoni saltati, nella tratra duzione! · duzione Forse non erreremo annoveràndo Forse annoverando il vescovo di· Poitiers Poitiers fra fra i traduttori-epitoD1atori. Si sa che Ilario ebbe parte attiva alla traduttori-epitomatori. che Ilario ebbe attiva alla lotta lotta contro l'arianesimo, e attese principalmente a commen~re l'arianesimo, principalmente contro attese commentare i libri libri del vecchio vecchio e nuovo Testamento. Infatti, Infatti, la sua attività attività letteraria letteraria fu grandissima, grandissima, ed egli ci ha lasciato lasciato una una quantità di opere eseese Vir. ill. valore. Ora S. Girolamo getiche e polemiche polemiche d'indubbio d'indubbio Girolamo ((Vir. 100) ricorda tra gli scritti 100) ricorda tra scritti di lui lui anche anche i commentarii commentarii in MatMat

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    thaeum et tractatus Iob, quos Origenis ad sensum quos de graeco graeco Origenis thaeum tractatus in lob, sensum .transtulit. Che Ilario rifuggisse dal tradurre ad rifuggisse transtulit. Che Ilario dal tradurre ad verbum, ce lo dice dice (de synodis, c. 9): 9): « ex gràeco egli stesso graeco in latinum stesso (de latinum ad. verbum verbum

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    translatio affert obscuritatem,, dum expressa translatio affert plerumque obscuritatem dum custodita custodita ·verborum collatio collatio eamdem intellegen verborum eamdem absolutionem absolutionem non non potest ad intellegentiae simplicitatem simplicitatem conservare>. sensum, tiae conservare». Ma Ma questa translatio translatio ad sensum, voluta da Ilariò, non era Ilario, non riproduzione fede)p· voluta era più la riproduzione fedele del del testo testo che che aveva dinanzi, portarlo a quelle omissioni dinanzi, e però .doveva aveva doveva portarlo omissioni che che abab biamo già lamentate traduzioni del biamo lamentate nelle nelle altre altre traduzioni del genere. Tanto Tanto più brevitas, quando nella ·se si osservi osservi che altrove fa p1·0Cessione di brevitas, professione che altrove nella introduziQne al Tractatus super Psalmos ( 17) dice: . » *).). · Potremmo Potremmo citare abbreviate, citare ancora documenti documenti di traduzfoni traduzioni Historia Apollonii regis Tyri, che specie verso la fine come la Tyri, come la Historia che verso la fine Ca Capresenta tracce visibili di accorciamento, e la tradu~ione della tracce visibili di accorciamento, e la traduzione

    tottrica di di Erone, Erone, e e quella di di rlal farne partic9laro cenno, particolare cenno, dal farne

    23 ) ecc.; ma ci dispensiamo Dioscoride Dioscorideº) ma ci dispensiamo il fenobastandoci l'avere bastandoci l'avere additato additato il feno meno. Il quale si acuisce sempre più nei secoli di maggiore decameno. Il si acuisce nei secoli di deca denza, soprattutto in quell'epoca di transizione tra l'età denza, transizione tra l'età antica ee il medioevo, cioè tra il VI e. il VII sec. Fu questa, infatti, infatti, l'età medioevo, il tra VI e VII sec. in cui furono magg!ormente letti e tradotti Euclide, Galieno, Euclide, maggiormente Galieno, Dioin cui furono letti e tradotti Dio scorirle, Oribasio, Alessandro di 1'ralles, tutte queste scoride, Oribasio, Alessandro Tralles, ecc.; ecc.; ee in queste in tutte traduzioni si notano ora rifacimenti, ora traduzioni si notano ora parafrasi e e liberi liberi rifacimenti, ora lunghe, inesplicabili omissioni inesplicabili inesplicabili, ee omissioni e e magri riassunti. riassunti. Ho Ho rletto detto inesplicabili, tali appunto sono sono per noi; già noi; ma tali ma per gli antichi antichi - ee lo lo abbiamo abbiamo già visto - le cose visto cose stavano diversamente. Certo Certo l'aver l'aver voluto voluto rias:.uriassu mere alcuni alcuni luoghi luoghi del del testo, mentre lo si sembrare mere si traduceva, può sembrare oggi una oggi peggio. Forse una stranezza, per non non dire dire peggio. Forse ii traduttori traduttori latini latini saranno stati smaniosi saranno smaniosi di demere demere supervacanea, cosi così come come altre altre volte erano erano presi dal ampliandolo, volte dal desiderio desiderio di di Sùstituirsi sostituirsi al al testo, ampliandolo, riman-eggiandolo, cristianizzandolo, rimaneggiandolo, cristianizzandolo, come fece, ad come fece, ad esempio, il il traduttradut: Historia Apollonii regis Tyri, che dovette tore latino della tore latino della Historia che dovette vivere vivere · nel VI sec., sec., aa giudicare giudicare dalla nel VI dalla sua sua latinità. latinità. E' E' fuori fuori dubbio dubbio che che lo lo stttdium brevitatis comincia a prevalere quando il gusto letterario studium comincia a il letterario si perverte ee languono languono gli studi; ~iova qui ripetere che studi; ee giova si che ii comcom od epitomi epitomi ee le abbreviazioni -· usiamo pure questo vocabolo pendi od le abbreviazioni - usiamo vocabolo delle che .èè della proprio un che della bassa bassa latinità latinità - sono sono proprio un prodotto delle età età di di decadimento. decadimento. Fra le le specie di Fra di traduzione traduzione che che Giustiniano Giustiniano autorizzava autorizzava delle delle lpµ11vefat xa:'t&. sue raccolte giuridiche, :figurano le giuridiche, figurano èpp sue raccolte le ſvetat cató n6òa: tóòo (o (o lettelette rali), le tap&tttX2 (o eig n).&.'toç èpp ſvetat dç le lpµ11veta:t t) tos (o (o parafrasi) e e ii na:r;rht'tÀa: (o rimandi rimandi ({moµv1Jµa:'ta:), ee ad altri titoli e passi): non tollerava i commenti (ortop.viptato), ad altri titoli e non tollerava i commenti tanto meno dobbiamo pensare tollerasse le riduzioni. Ora io credo tanto meno dobbiamo tollerasse le riduzioni. Ora io credo che mentre mentre nessuno nessuno si si sarebbe che sarebbe permesso di di fare fare traduzioni traduzioni abbreabbre viate di di un'opera giuridica, giuridica, queRto questo scrupolo· scrupolo non viate non l'ebbero, invece, mitologica o ii Latini· Latini quando traducevano traducevano un'opera storica storica o o mitologica o domdom si voglia: matica, che voglia: e che dir dir si e ciò ciò per quella risaputa libertà libertà che che l'anl'an tico traduttore si prendeva rispetto all'originale, all'originale, libertà tico traduttore si libertà che che aveva aveva ormai acquistata vigore vigore di ormai di legge, e e contro contro cui cui invano invano si si sarebbero sarebbero invocate le buone norme dell'onestà letteraria letteraria e della convenienza invocate convenienza artistica. Si artistica. Si aggiunga èhe che la la più parte dei dei traduttori traduttori non non dovevano dovevano eccellere per cultura e :finezza di gusto: e chi ci vieta eccellere cultura e finezza di e chi ci vieta di di pensare che non conoscendo bene prefe lingua greca, abbiano che non conoscendo bene la la lingua abbiano talvolta talvolta preferito di sbrigarsela in poche linee , per evitare le eventuali linee, rito di in evitare le eventuali diffidiffi coltà del testo 1 ?







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    pubblico stanco di leg Desiderio di secondare legDesiderio secondare i gusti di un pubblico libertà incondizionata incondizionata del traduttore traduttore di fronte al testo da volgere; libertà fronte testo da vol pen tare in latino latino ii); studio di evitare le scabrosita formali e di penformali e siel'o dell'originale: dell'originale: ecco seconrJo me, delle cosi cause, secondo siero ecco le tre cause, così dette dette traduzioni abbreviate, e cho meritC'rebbero di essere meglio approappro abbreviate, traduzioni e che meriterebbero essere fondite.

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    L'autore dell'Historia dell' Historia de ea,cidio Troiae, Troiae, che vorrebbe essere L'autore de evcidio che vorrebbe essere una traduzione trad.uzione dal greco di di Darete Frigio, . mentre mentre èè una mera fin· una fin zione, ee si si ricongiunge ricongiunge aa quella ricca fioritura ,li leggende ee ro rozione, fioritura di

    Cr., dice a un certo manzi che si si ebbe ebbe tra tra. ilil V e il VI VI sec. sec. d. d. Cr., manzi punto:·.). Si pensi l'originale è del compen pensi che nis che l'originale del 526 526 e· il compen: dio del 551 , ossia quest' ultimo usci, quando viveva dio 55l ultimo uscì, viveva ancora CasCas siodoro , anzi anzi era ingegno 7}. Non siodoro, dell'ingegno vigore dell' era nel nel pieno vigore Non conosco conosco compendi fatti autore dell' originale era dell'originale compendi fatti mentre mentre l' l'autore era ancora ancora in vita. vita. « unus et hic parvus libellus » di Iordanis Or come poteva l' Or come unus hic libellus Iordanis soso stituirsi a un all'opera di Cassiodoro, Cassiodoro, quando questa, questa, per stituirsi un tratto tratto all'opera essere uscita uscita poco poco prima, doveva essere doveva godere tutte tutte le simpatie dei dei letlet tori, Goti soprattutto,· di cui aveva lusingato l'orgoglio nazionale, l'orgoglio tori, lusingato soprattutto, cui aveva Goti narrando l'origine l'origine della narrando della loro loro stirpe e le imprese dei dei loro loro re Y Si obiettare che essendo Cassiodoro italiano, e Iordanis italiano, potrebbe obiettare che essendo Cassiodoro Iordanis goto, il compendio doven godere maggior compendio di quest'ultimo doveva maggior favore favore e difdif fusione presso le popolazioni gotiche. L'obiezione' non priva di popolazioni fusione L'obiezione non è priva ùn certo fondamento; ma compendio di Iordanis riproduceva, un certo fondamento; ma il compendio Iordanis riproduceva, l o almeno nelle linee generali, l'opera del monaco di Squillace generali, l'opera Squillace almeno nelle linee del monaco non vi aveva aveva fatto non fatto modificazioni modificazioni ed aggiunte l « ••• Ex Ex nonnullis nonnullis histo.riis Graecis addidi convenientia, initium fiuemque convenientia, initium finemque historiis Graecis ac Latinis Latinis addidi et plura plura in medio permiscens»,», scrive medio mea mea dictione dictione permiscens scrive lo stesso stesso IorIor danis nella prefazione, rivolgendosi rivolgendosi al fratello danis nella prefazione, fratello Castalio. Castalio. E però non non il compendio compendio - se anche l'originale anche può chiamarsi chiamarsi cosi così - eliminò eliminò Ì'originale (ciò che di Iordanis), l'originale Iordanis), ma (ciò che non non era era affatto affatto nell'intenzione nell'intenzione ma l'originale andò fatalmente tante altre andò fatalmente perduto, cosi così come come tante altre opere antiche antiche si smarrirono nel corso dei secoli. . smarrirono secoli. Dell' Historia Gregorio di Tours Dell' Historia Francorum Francorum che Gregorio Tours scrisse in 10

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    libri 8), abbiamo un compendio intitolato epi libriº), intitolato Historia Historia Francorutn Francorum epiignoto autore. Sono in tutto 93 capitoli, e il riassunto tomata, d~ d'ignoto capitoli, tomata, autore. e riassunto non abbraccia che ii primi primi 6 6 libri, ossia arriva arriva fino all'a. all'a. 584. 584. Ho già parlato altrove u) che Ho altrove del del compendio ") che Paolo Paolo Diacono Diacono fece fece de significatione Verrio Fiacco, del de significatione verborum di Verrio Flacco, ee non occorre qui qui altro. . aggiungere altro. Nel tempo in in cui cui ii letterati ~a gara a offrire offrire o o dede Nel letterati facevano facevano a dicare ii propri all' imperatore Carlo Magno e Paolo propri scritti all'imperatore Magno scritti Carlo e Paolo DiaDia cono gli dedicava dedio'ava il il suo significatione verbocono suo compendium del del de de signifìcatione verbo rum, ee l'abate l'abate Adamo Adamo di rum, gl'inviava, accompagnata accompagnata ·da di Masmiinter Masmünter gl'inviava, da un carme, la sua trascrizione trascrizione del· un la sua del grammatico Diomede, e e un un anoano il patriarca nimo gli faceva faceva dono dono del patriarca processione spiritus, e nimo del suo suo de de processione e il Paol_ino di A4uileia gli offriva un suo :,;critto contro l'eretico Aquileia Paolino di offriva suo scritto contro l'eretico Felice Felice di ·urgei anche Urgel - a Magno di Sens nche il vescovo vescovo Magno Sens gli donò donò una una raccolta raccolta di scritti scritti giuridici giuridici da lui giu parlai delle lui abbreviati. abbreviati. Io già parlai delle epitomi giuridiche; completo ora ora l'elenco, ricordando ridiche; ricordando il tentativo tentativo del del vescovo vescovo di Sens. Del secolo secolo X è il compendio in esametri Polyhistor to) di Del esametri del del Polyhistor Solino, Solino, a torto attribuito attribuito fino a non molto fa a Paolo fino Paolo Diacono. Diacono. Invece è di un tal Theo,lericus, che non sappiamo chi sia s~ato Invece tal Theodericus, che non chi sia stato u). "). Del sec. Del sec. Xl Xl è il ria:1sunto riassunto . che Costantino Africano Africano fece del de medicina ex animalibùs giu Placido, il quale, a giuanimalibus liber liber di Sesto Sesto Placido, dicare dallo stile abbastanza semplice e corretto e dalla sua fede dicare dallo stile abbastanza corretto dalla sua fede superstiziosa , può essere molto assegnato superstiziosa, approssimativamente assegnato al essere molto approssimatinmente sec. IV. Dell'originale manca la dedica e il primo capitolo (de (de Dell'originale sec. IV. manca dedica sono suppliti dall'epitome. taa;,one), che taaone), suppliti però che sono · Del sec. sec. XIII XIII è l'abbreviazione che Ricbard Richard de Gerberoi, poi 12 ) di· Cassiodoro, vescovo di Amiens, fece dell' Historia tripartita tripartita Amiens, Cassiodoro, vescovo fece dell'Historia col titolo: « Richardi de Ger-borredo post episcopi Ambianensis col titolo: Richardi Gerborredo Ambianensis liber de abbreviata abbreviata hystoria hystoria Romanorum tripartita».. ber Romanorum que dicitur dicitur tripartita> .Ed ora ora qualche parola circa significato di epitome nel Ed circa il significato nel tardo tardo medioevo: .. medioevo: titolo degli excerpta grammaticali fatti Epitome è il titolo fatti di su vari vari autori da Virgilio Virgilio Marone, VII, che Marone, grammatico del autori del sec. sec. VII, che visse visse e _insegnò a Tolosa. Tolosa. Dalle qui insegnò ego ipse in epitomis ter Dalle sue sue parole « ego ter quinis numero queste epitomi o trattazioni speciali nis numero > , sappiamo che che queste trattazioni sreciali riguardanti singoli riguardanti singoli argomenti tratti tratti non si dev,e intendere altro che la ricerca voro diligente e fedele diligente voro e fedele » non si deve intendere altro che la ricerca accurata del del materiale. ridurre, ee il rigido ee compilare o più rigido accurata materiale da da compib.re o ridurre, il pib scrupoloso risp~tto testo che si ha presente. E' un scrupoloso rispetto del del testo che si ha E' un canone, da cui non deroga quasi m.ai lo zelo degli epitomat~ri. questo, da degli epitomatori. cui non mai lo zelo Qu1rndo scrivono scrivono Solino, Vegezio· compilatori-epitoma Vegezio e Quando e altri altri compilatori-epitomadegli antichi antichi tempi tempi èè beli' tramontata ee il tori, la la gloria degli bell'ee tramontata il genio nazionàJe èè presso preseo che nazionale che spento. E E già l'Oriente l'Oriente fa fa sentire sentire il il suo suo pesò sulla sulla civiltà popolazioni barbare peso civiltà romana, ee popolazioni barbare minacciano minacciano le le frontiere rim~te imperatori , per lo Gl'imperatori, origine più di frontiere rimaste indifese. indifese. 01' lo pib di origine tracia od impotenti aa contenere tracia od illirica, sono sono impotenti contenere la la marea marea che che s'avania s'avanza dal nord. Il dalmata, Dioeleziano, Diocleziano, dot:ito dal Il figlio d'uno d' uno schiavo schiavo dalmata, dotato di spirito organizzatore. togliere l'impero grande spirito organizzatore, invano l'impero invano si si adopera a a togliere dalla situazione. religione si dalla situazione critica critica in in cui cui si si tTova. trova. Solo Solo la la nuova nuova religione si mette contro coutro ii barbari barbari trionfatori trionfatori ee riesce mette riesce in in gran parte a a ~alvare salvare Ja civiltà antica. E' triste ee raccapricciante il quadro che raccapricciante il la civiltà antica. E' triste che S. S. GiroGiro lamo dà dei suoi tempi: e Horret animus temporum nostrorum lamo dà dei suoi « Horret animus nostrorum ruinas persequi..... persegui. .... romanus romanus orbis ruit ..... >» (ep. ruit..... (ep. 60 ad Heliod.). ruinas Heliod.). E parlando altrove dei rapporti tra la civiltà rapporti E parlando altrove dei tra la civiltà antica antica e e il il cristiacristia nesimo, dice: quid facit psalterio Horatius nesimo, evangeliis dice: e « quid facit cum cum psalterio Horatius ?1 cum cum evangeliis Maro cum apostolo ... Ierosoplurimos... apostolo Cicero Maro?f cum Cicero ? ? cum cum ante ante annos annos plurhnos Ieroso Jymam Romae summo lymam pergerem bibliotheca, bibliotheca, quam mihi mihi Romae summo studio studio ac ac labore confeceram, ... lecturos confeceram, carere itaque... labore carere omnino omnino non non poteram: itaque lecturus Tullium jeiunabam; jeiunabam; post noctium Tullium noctium crebras crebras vigilias... P)autus Plautus sumesume > (ad Eustoch.). In queste parole di batur in manibus .... batur in manibus.... » (ad Eustoch.). In di •S. S. GiroGiro lamo si in cui cogliere come lamo si può cogliere come un'eco un'eco dell'abbandono dell'abbandono in cui erano. erano già

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    cadute poeti ee prosatori di ·Roma maggiori pagana cadute le opere dei maggiori Roma pagana a quelle banditrici rispetto a banditrici della nuova fede. Che se se non più si ammirava la la soavità della musa Virgiliana, Virgiliana, l'arguzia l'arguzia di Plauto, Plauto, la ammirava la rotondità del del periodare Ciceroniano, Ciceroniano, la musicalità della· della poesia di rotondità Orazio, decadimento e di Orazio, potevano in quest'epoca di in quest'epoca di decadimento di squallore sorgere opere insigni per originalità di pensiero e purezza di insigni originalità di e di forma ?f .-

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    Solino abbrevia pei suoi Collectanea Solino Collectanea rerum memorabilium una N. H.; ma la sua esposizione èè fiacca ee arida. H.; parte deJla Vegezio della N. arida. Vegezio « (digesta suntJ ... fa in fondo opera paziente, poichè riordina in riordina « sunt)... quae · nobilissimi auctores diversis probata temporibus per experi mentoexperimento nobilissimi auctores diversis >. E altrove (3 praef.) accenna rum fidem memoriae prodiderunt praef) fidem ». E altrove addirittura al suo ufficio quae addirittura ufficio di abbreviatore degli scritti scritti altrui: altrui: « « quae

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    dispersa.... mediocritatem meam per diveraos diversos auctores librosque dispersa.. meam abbreviare iussisti .»: Sarà stato compendiatore di compendi compendi, , abbreviare iussisti». stato un compendiator.e ha tutti come taluno taluno pensa; certo come certo è è che che la la sua sua opera ha tutti ii caratteri caratteri di una una riduzione. stesso si le altre di riduzione. E E lo lo stesso si dica dica di di tutte tutte le altre epitomi scientiscienti fiche, fiche, di cui cui avemmo occasione di discorrere. La decadenza decadenza politico-letteraria politico-letteraria si sempre l(laggiore,. maggiore, e La si fa fa sempre e più assale il il pubblico pubblico dei il prolia itatis fastidium. assale dei lettori lettori il il prolixitatis fastidium. Questo Questo e e il brevitatis studium oo str.eben Kiirze, per dirla brevitatis streben nach nach Kurze, dirla con con frase cara ai Tedeschi, Tedeschi, da corrispondono ee incrodano ai da parte di· di chi chi scrive, si si corrispondono incrociano come due linee intersecanti. Tra il come due linee intersecanti. Tra il lettore lettore ee lo lo scrittore scrittore vi vi è è come un tacito accordo, una per segreta intesa: può percome un tacito una segreta intesa: e e l'uno l'uno non non ·può mettere all'altro ali' altro di mettere di uscire uscire da da certi certi limiti, come come l'altro l'altro -non non può non assecondare assecondare ii gusti ee le preoccupa-.. primo. E non le esigenze del del primo. E una una preoccupazione costante costante di tutti tutti gli epitomatori si è di evitare il tedio della prolissità e di cercare prolissità cercare solo solo quella brevità brevità di esposizione che atta che è atta a vincere la noia o il. disgusto del lettore. Nè solo degli epitomaepitoma tori : e fa veramente veramente eccezione opera di Ammiano l'opera eccezione l' Ammiano Marcellino Marcellino tori: in XXXI libri e intitolata res gestae, per cui XXXI libri intitolata res gestae, cui dobbiamo dobbiamo supporre vi fosse foase ancora ancora detta tutta. Infatti gente , capace capace di leggerla tutta. della gente Infatti lo storico Antiocheno nutriva la speranza di potere esser storico Antiocheno nutriva esser letto letto da « et quoniam existimo, foraitan alcuni, se scriveva scriveva (28, I, 15): alcuni, forsitan 15): aliquos haec haec lecturos... l.ecturos ... ,,, e altrove (31, 5, 10,: « et quoniam ad aliquos altrove 10: has partes multiplices ventuin est actus, id lecturos si qui, multiplices qui partes post has ventum est lecturos erunt umquam - obtestamur ... > erunt obtestamur... Se da una una parte brevità parte gli epitomatori si preoccupano della della brevità infastidire il lettore per tema tema d' d'infastidire lettore con con narrazioni narrazioni troppo ampie e particolareggiate, dall'altro particolareggiate, pur lodarli diligenza dall'altro bisogna pur lodarli della della diligenza eh' essi pongono nella ricerca del vero. Questa ricerca, si sa, è ricerca, ch'essi nella ricerca del vero. Questa merito pri,ncipale principale di. Ammiano Marcellino, ma epitoma merito Ammiano Marcellino; ma anche anche gli epitomatori , pur pur nel tori, testo,, sanno profondo al testo nel loro loro ossequio profondo sanno essere essere 'dilidili fatti,, e do'\Te rettificare, genti quanto a indagine dei dei fatti dove trovano trovano da rettificare, lofanno fanno volentieri. volentieri. E in ciò ciò si distanziano distanziano dagli scriptores historiae historiae

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    Augustae, aa cui manca addirittura storica, Augustae, cui manca addirittura il senso senso della verità 11torica, giacchè alterano alterano, fatti fatti ee documenti, guidati solo giacchè documenti, guidati solo dal dal criterio criterio deldel l'adulazione ee della della prona prona obbedienza principe. l'adulazione obbedienza al cenno del principe. · Veramente, Veramente, questa ricerca si nota ispecial modo ricerca del del vero vero si nota in in ispecial modo nei compilatori di breviai:ii. 'l'ra il III e il IV sec. sec. d., Cr. Cr. sorge nei compilatori di breviarii. Tra il 'una nuova forma forma letteraria letteraria caratterizzata dalla una nuova dalla tendenza d.i alcuni è

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    scrittori' a narrare narrare in forma scrittori forma schematica schematica i fatti fatti storici. storici. Non Non è qui il caso di ripetere· in che il breviario differisce dall'epitome. dall'epitome. ripetere caso che breviario differisce chiamarono 'breviarii' Eutropio e Festo opuscoli, Aurelio Festo chiamarono “breviarii' i loro loro opuscoli; Aurelio Vit• Vit Historiae Abbreviatae il suo compendio. E' una tore intitolò compendio. tore intitolò Historiae suo una rapida corsa attraverso tutta la storia corsa attraverso tutta storia romana, dalle dalle origini fino fino ai tempi di ogni ogni scrittore : sono rapide pennellate , tratteggiate, però con pennellate, tratteggiate scrittore: sono con inano sicura, e che ci dànno come in iscorcio i principali episodi sicura, episodi mano che dànno come iscorcio di essa etisa storia. Eutropio dubbio Eutropio è senza senza dubbio migliore di Festo: Festo: scrive scrive

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    in forma chiara e corretta. forma chiara corretta. Non· Non cosi così può dirsi dirsi di Aurelio Aurelio Vittore Vittore il quale, imitando, lo stile sallustiano, riesce quale, pure imitando alquanto amstile sallustiano, riesce alquanto am polloso e pesante. · polloso I compilatori di breviarii breviarii scelsero compilatori più scelsero questa forma forma perchè più confacente ai gusti gusti del del tempo e anche, anche, se vogliamo vogliamo,, più consona confacente consona concezione del modo io alla loro concezione modo di scrivere scrivere la storia. Ond' Ond'èè eh' ch'io Birt, il quale ritiene non sono sono affatto affatto dell'avviso dell'avviso del Birt, ritiene avere EuEu tropio composto dapprima un'opera in 10 libri, e questi avere composto dapprima avere in sèguito abbreviati ·in un i:nonobiblo,. lasciando però intatta sèguito abbreviati un monobiblo, lasciando intatta la dividivi sione originaria. originaria. sione A questa mede!ima apparten epoca dei poco appartenmedesima epoca dei breviarii breviarii press'a poco gono l'epitome de Caesaribus e l'opuscolo de viris gono l'opuscolo Caesaribus viris illustribus. illustribus. Ritorna, cioè, onore Ja biografia Ritorna, biografia storica, storica, di cui saggio cioè, in onore cui già un saggio avevano dato Sallustio e gli scriptores historiae Augustae. La pripri Augustae. avevano dato Sallustio historiae ma, che ci è stata tramandata come '·Hbellu.s breviatus ex libris libellus Sex. Aur. Aur. Victoris Victoris \ ha ben que poco da vedere Sex. ben poco vedere con con i Caesares Caesares di que• .st'ultimo; secondo, poi, poi, risale a buone fonti e, quanto allo stile, è st'ultimo; il secondo, risale buone fonti allo di gran lunga superiore Caesares. · superiore agli stessi stessi Caesares. Fenomeno caratteristico caratteristico e intèressante dell'epitome, Fenomeno interessante nella nella storia storia dell'epitome, è quello delle traduzioni abbreviate, abbreviate, che io ascrivo quello delle traduzioni ascrivo alla stessa industria del del compendiare. compendiare. Cosi Settimio,, traducendo industria Così Lucio Lucio Settimio traducendo dal dal greco di Ditti• sulJa guerra troiana, conservò da una guerra greco troiana, Ditti sulla conservò una parte intatti intatti i primi cinque cinque libri; gli altri poi, che altri quattro, poi, che narravano narravano il ritorno in patria patria degli degli eroi, li ridusse torno ridusse a uno uno solo. solo. E similmente similmente il cosidetto Egesippo Egesippo tradusse Giuseppe cosidetto tradusse le Antiquitates Iudaicae Iudaicae di Giuseppe Flavio in modo che i primi 4 libri corrispondono ai primi modo che libri tradotti tradotti corrispondono Flavio quattro dell'originale, dell'originale, e il quinto quattro quinto abbraccia abbraccia il contenuto contenuto dei dei libri libri 5.7 5.7 dell'originale stesso. dell'originale stesso. In fatto fatto di attività attività abbreviatrice tutto possibile in Roma. abbreviatrice tutto era era possibile Roma. Cosi si riassunsero poetiche, e .fin qui niente Così riassunsero in versi versi anche anche opere poetiche, niente di male; ma lo strano giudicare - si male, ma strano - almeno· almeno a nostro nostro modo modo di giudicare

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    è che che opere in prosa prosa furono compendiate poeticamente poeticamente! ! Di questi opere in è furono compendiate Di questi · tentativi, tentativi, però, non non ci ci rimane nulla. nulla. E E sarebbe sarebbe stato stato davvero cucu il vedere come l'epitomatorese la carioso ee interessante ip.teressante_ il l'epitomatore - poeta poeta se rioso vedere come la ca vasse in in. quest'ardua quest'ardua fatica di di adattare adattare le esigenze esigenze del metro metro alla alla vasse e di di quanta quanta abilità abilità oo virtuosità-e starei per dire,acrobaprosa, e virtuosità – e starei dire acroba tismo - non non dovesse dar prova nell'omettere o quell'altro quell'altro questo o tismo dovesse dar nell'omettere questo dare veste veste poetica iroetica alla trascelta. dell'originale ee nel parte trascelta. luogo _dell'originale nel dare alla parte suoi cultori cultori. anche la più più oscura barL'epitome ebbe ebbe ii suoi anche durante durante la oscura bar barie, .e ne, primi primi secoli setoli del fu però coltivata coltivata con e nei del medioevo. medioevo. Non Non fu con Antonini ee nell'età succeslo stesso stesso ardore ardore con cui lo fu sotto gli Antonini lo sotto gh nell'età succes siva. Si Si fecero, sì, sl , compendi di vario genere genere per Io opere di siva. di opere di vario lo più storico; ma ma furono furono pochi. Il che può farci meravìglia, considerando meraviglia, Il che farci considerando come nel esaurimento del del genio latino dovessero piuttosto come nel pieno esaurimento latino dovessero gl' ingegni ripiegarsi aveva nei secoli ir ir• gl'ingegni ripiegarsi :ml pensiero antico, che' sul pensiero che aveva nei secoli radiato tanta. luce di potenza e di gloria, e questo pensiero riproripro gloria, potenza questo pensiero radiato tanta luce di e di e durre in in veste veste più dimessa dimessa ee in in forma facile ee.concisa. durre forma più facile concisa. Ma Ma Òror mai l'antica cultura, al pari della civiltà romana, aveva cultura, gloriosa romana, mai l'antica al della civiltà aveva ricevuto un un urto urto terribile terribilè nel conflitto delle delle armi straniere, ee la ricevuto nel conflitto armi straniere, la tracotanza del barbaro aveva spento sempre la fiaccola spento per sempre tracotanza del barbaro aveva la fiaccola di. di quel sapere che era stato stato una una delleprincipali della della grandezza grandezza sapere che era delle cause cause principali è il clero che conserva solo il culto stessa di Roma. Ora stessa di Roma. Ora è il clero che conserva solo il culto delle delle lettere: ee la la letteratura letteratura si si fa fa cristiana si cerca di cristianizcristiana, , ee si lettere: cerca di cristianiz à furia furia d'interpolazioni, d' interp~Jazioni , · le le stesse pagane. Cosi zare, à opere pagane. pare stesse opere Così pare che Io Merobaude, il soldato retore, abbia_ atteso a retore, spagnuolo che lo il soldato – abbia atteso a rifondere e cristianizzare i di Claudiano, come tardi fece poemi Claudiano, più rifondere e cristianizzare i di come tardi fece di Eutropio. non fa fa meraviglia se Paolo Diacono DiaconÒ col Eutropio. E Paolo col Breviarium Breviarium di E non se (ep. -VIII, 6) parla parla del iam senescens', senesceus ', Sidonio Apollinare Apollinare (ep. VIII, 6) del •“ mundus mundus iam Sidonio e altrove altrove si si lamenta lamenta che « Romana extrema haec haec mi mie che « Romana respublica in in extrema seriarum defluxit» defluxit» (III, (III, 8); 8); ee Claudian,o lettera al al seriarum Claudiano Mamerto .in in una lettera jam · retore Sapaudo sgomento: «« Bonarum Sapaudo esclama, esclama, mesto retore mesto e e sgomento: Bonarum artium artium jam inde aa proavorum nostrorum nostrorum saeculis saeculis facta facia jactura jactura et et animi animi cultum cultum inde despuens ... deliciis et divitiis serviens ... pesslJm dedit c1,1m doctrina despuens... deliciis et divitiis serviens... pessum dedit cum doctrina ». virtutem ». virtutem - Fra Fra' più notevoli di quest'ultimo della vita vita quest'ultimo periodo della notevoli epitomatori di dell'epitome figura Eucherio, il quale· compendiò alcuni scritti di dell'epitome Eucherio, il quale alcuni scritti di Cassiano, perchè per~hè lato tensa sermone. La più parte, però, di q uesii parte, lato tensa sermone. La di questi non fu fu nemmeno felice nella scelta delle delle opere abepitomatori non opere da nemmeno felice nella scelta da ab breviare; ee però il loro nome non è tanto ricordato come quello breviare; quello il loro nome non è tanto ricordato come dei predecessori. predecessori. . dei La storia dell'epitome cessa con Ia· riduzione in esametri esametri dei dell'epitome La storia cessa con la riduzione in dei Collec.tanea,rerum Collectanea rerum memorabilium: memorabilium : riduzione riduzione che è del X secolo. Dico 'cessa, perchè non non sia dì cessa, ·non esempi di Dico non perchè sia possibile trovare trovare altri altri esempi compen_dio nelle nelle età età successive, perchè oltre non va la mi~ compendio successive, -ma perchè più ma oltre non va la mia alla critica critica del servigi alla indagine. L'epitome, poi, può rendere del rendere utili utili servigi testo, dove dove si si possa possa mettere a confronto questo col suo riassunto. testo, questo mettere a confronto col suo riassunto.



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    B qui, qui, riepilogando, riepilogando, si come forma, l'epitome, come si può dire dire che che l'epltomè, forma lettelette E tu coltivata coltivata con Indubbiamente t1·ovò raria, fu raria, con successo successo in in Roma. Roma. Indubbiamente trovò più cultori in Roma che quantu_nque anche anche qui non non siano Grecia, quantunque cultori in Roma che in in 'Grecia, siano mancati epitomatori epitomatori d'una d'una certa Non ebbe la Gre Gre-· mancati certa rinomanza. rinomanza. Non ebbe però la eia ·tutte quelle specializzazioni di epitomi che furono in .. Roma cia tutte quelle specializzazioni di epitomi che furono in Roma e, e noi abbiamo abbiamo ad ad una ad una esaminate. Ma Ma Roma attinse alla che noi Roma attinse alla Grecia pure quest'amore quèst'amore dei dei compendi,· compendi, amore Grecia amore o o tendenza tendenza che che meme alle finalità del suo spirito pratico. . glio rispondeva alle spirito pratico. finalità del suo il Croiset, Croiset, aa proposito Scrive il proposito dei Aettvoaoptatoi di Scrive dei AmtvocrOi:pu:mxl di At~neo Ateneo che, come èè -noto, furono compendiati pri.ma non sappiamo noto, furono compendiati due volte, la prima quando,· la la seconda seconda all' inizio del del periodo periodo bizantino: bizantino: «« Lorsqu'' quando, Lorsqu' un all'inizio un àinsi des abréviations il y a bien bien de de y ouvrage ·subit successives, subit ainsi des abréviations il a renfermait à la fois un certain nomsoupçonner qu'à l'origine l'origine il soupçonner il renfermait à la fois un certain nom 8 >>. _bre de choses choses utiles utiles et l'étaient pas qui ne pas º)) ». bre de et beaucoup d'autres d'autres ·qui ne l'étaient Ora in in Roma non si si hanno pochissimi esepipi esempi di Ora Roma non hanno che che pochissimi di opere che che nel nel corso dei dei secoli secoli furono furono soggette aa più più d'una d'una abbreviazione. abbreviazione. Ma Ma i-o corso io la quasi totapensi> che il sospetto del riguardare la penso possa riguardare che il del Croiset Croiset possa tota lità delle delle opere che furono di sem• lità che furono di v:_olta volta in in volta volta compendiate. Non Non sem forse, furono felici gli epitomatori in in questo 'loro pre, forse, furono felici loro lavoro lavoro di; di riduzione, chè criteri erano individuali ee variavano variavano per perriduzione, chè ii criteri erano troppo individuali ciò dall'uno dall'uno all'altro; all'altro; ·ma se avessimo ciò ma chi chi ci ci vieta vieta di di pensare che che se avessimo tutti gli glì originali originali ee fossimo tutti fossimo perciò in in grado d'istituire d'istituire un un paragone, forse daremmo daremmo lode lode.· all'epitomatore di forse di avere avere amputato quel tale tale luogq e accorciato quel tal' altro, perchè di attinenza col tal'altro, luogo e accorciato poca attinenza di poca. col rere sto della narrazione narrazione? ? di

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    Al tempo del del Vico Vico fiorivan_o compendi oo ri,stretti, com' egli ristretti, com' Al fiorivano ii compendi 9 Ji aborriva come sintomi ), • e il grande .,pensatore li chiamava pensatore aborriva come sintomi di li chiamava cultura superficialè. Vero è che pel Vico es;.. cultura superficiale. Vero che Vico i rist1·etti ristretti dovevano dovevano es se.re qualcosa di analogo alle Èì quella raccolta di. che diciamo che diciamo « libro di appunti » quella raccolta di notizie notizie varie varie frugate qua ee là nei libri, senza darle un titolo specifico, frugate specifico, ma ma solo solo denominandola genericamente genericamente dal suo contenuto; contenuto; cosi denominandola così gli electorum electorum commentarii non scelta,, per commentarii non dovevano dovevano essere essere altro altro se se non non una una scelta quanto assai assai ampia, notizie, curiosità , aneddoti e simili: curiosità, quanto ampia, di notizie, aneddoti e simili: tutte tutte di coBe trascritte dalle infinite opere che Plinio aveva dovuto cose trascritte dalle infinite che Plinio · aveva dovuto -concon sultare. Comunque, Comunque, però, resta il fatto, per noi grande valore, valore, sultare. resta il noi di di grande che l'autore l'autore della della N. gran parte della che N. H. H. consacrò consacrò gran della sua sua attività attività di di studioso a fare excerpta. E il Brunn che prima d'ogni altro cerpta. d'ogni prima studioso a fare ea E il Brunn che altro si si volse aa indagare indagare il modo studiò le fonti fonti Plinio, ee studiò volse modo di lavorare lavorare di Plinio, pliniane, dopo dopo aver l'antico enciclopedista pliniane, enciclopedista non aver detto detto che che l'antico non solo solo corcor resse oo cambiò cambiò alcune per notizie, ma spostò interi resse alcune notizie, ma anche anche spostò interi capitoli ee perfino divise divise ii libri libri in Praeterea nuova, aggiunge: aggiunge: « fino in maniera maniera affatto affatto nuova, «Praeterea vero ex auctoribus antea addidit, quae neglectis etiam vero ex auctoribus antea neglectis etiam nova nova multa multa addidit, in excerpendo, excerpendo, commodius commodius intexendi intexendi tempus exspectans, saepe saepe ad ad in marginem adnotasse adnotasse videtur, videtur, unde marginem ipsius mortem unde interdum interdum post ipsius mortem ab imperita imperita manu falso ab falso loco loco in continuitatem continuitatem verborum verborum inserta. inserta sunt ». ». sunt Nell' età di era qualcuno qualcuno che compiaceva di Nell'età di Domiziano Domiziano c' c'era che si si compiaceva di fare estratti da Livfo. E sappiamo a questo proposito il so· proposito che fare estratti da Livio. E sappiamo a che il so speitoso imperatore imperatore fece spettoso Pomposiano per il fece uccidere uccidere Mezio Mezio Pomposiano il fatto fatto « concionesque regum ac ducum ex Tito Livio circumferche ... concionesque che... « ac ducum ex Tito Livio circumfer ret > (cfr. Suet. Domit. ret » (cfr. Domit. c. c. 10). 10). Anche Seneca, Seneca, del compiaceva di Anche del resto, si si compiaceva di fare fare excerpta, ea cerpta, non non però alla maniera di Plinio, perchè egli non lasciò nessun però egli alla maniera di non lasciò nessun commencommen tario electorum, nè portano le tario nè ii suoi suoi scritti scritti portano le tracce tracce di di un un lavoro lavoro di di compilazione. Ma la sua filosofia si venne formando , a formando, compilazione. Ma la sua filosofia si venne a parte il il contributo della della lunga lunga esperienza esperienza delle delle cose cose e e delle delle persone, di di su su contributo libri degli degli Stoici, Stoici, con saggio eclettismo contemperamento ii libri con un un saggio eclettismo o o contemperamento delle altre dottrine filosofiche. E però sappiamo da stesso ch'era sappiamo delle altre dottrine filosofiche. E da lui lui stesso ch'era solito raccogliere raccogliere ilil frutto letture, fermandosi proprie letture, solito frutto delle delle proprie fermandosi su· su qualche pensiero pensiero oo precetto che avesse richiamato qualche che più avesse richiamato la la sua sua atat tenzione. Cosi, Così, quando quando scrive quoque tenzione. scrive a a Lucilio Lucilio (I, 2, 5): « hoc hoc ipse quoque facio: ex pluribus pluribus quae legi, legi, aliquid adprehendo adprehendo >>,ci si presenta, evifacio: evi dentemente, come excerptor dei luoghi più interessanti come un excerptordei interessanti dello dello scritscrit tore che letto. Vero preegli, scherzando prendendo a pre Vero è che che egli, scherzando .·e prendendo tore che ha letto. stito qualche espressione dal gergo militare, continua: 4C soleo enim militare, continua: stito qualche espressione dal soleo enim et in aliena aliena castra castra transire, tamquam transire, non tamquam transfuga, transfuga, sed non tamquam sed tamquam explorator >, volendo alludere al suo costume di prendere il bene explorator», volendo alludere suo costume bene si

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    dove lo trovava, anche provenisse da dove lo trovava, anche se se questo bene bene provenisse da Epicuro; ma ma , nel fatto questo ' in aliena castra transire ', questo spigolare spigolare nei nel fatto “ in aliena castra transire nei vari ,campi delle scuole scuole · filosofiche campi delle vari filosofiche greche, oltre oltre all'essere all'essere un un ca~ ca rattere dell'eclettismo romano, costituisce, a mio avviso, la proprio romano, costituisce, avviso, rattere dell'eclettismo a mio la · prova prova migliore di quella tendenza excerpta, da cui non agli cerpta, quella di tendenza ea da cui non si si in Roma,.specie rifuggiva in Roma, specie nell'età Insomma, Seneca· nell'età di di decadimento. decadimento. Insomma, Seneca fa excerpta, m~ in in modo proprio: legge, si, e assiduamente, assiduamente, fa ea cerpta, ma modo tutto tutto proprio: maJpiù ' cursim et properanter multa più che properanter transmittere ma che “cursim transmittere multa et diffusa diffusa . · volumina ', ama ama raccogliere raccogliere vitale volumina vitale nutrimento nutrimento dallo studio studio di scrittori scrittori illustri. E a tal fine estrae da essi scritti, illustri. fine estrae essi la parte migliore dei dei loro loro scritti, e la fa sua; proprio come stesso Lucilio: et, «et, come raccomanda raccomanda allo allo stesso Lucilio: « cum multa multa percurreris, percurreris, unum concoquas».». cum unum excerpe, quod ilio illo die die concoquas Alt~ove, però, sembra sembra che Altrove, che lo ·stesso stesso Seneca Seneca sia sia contrario contrario a questo genere di excerpta. excerptà. Infatti, in un luogo dell'ep. un luogo dell'ep. 33, dice dice a Lucjlio: Lucilio: « non non est est ergo quod quod exigas· excerpta et repetita: continuum exigas continuum est est apud nostros, nostros, quidquid quidquid apud alios excerpitur ». Ma qui bisogna bisogna in;. Ma qui in alios excerpitur tendere bene bene il pensiero pen!l'ièro di Seneca pre tendere Seneca e connetterlo connetterlo con con quanto precede e con con quel che · segue. cede che segue. Lucilio avrebbe v~luto che Seneca gli fornisse alcune Lucilio voluto fornisse alcune massime· massime filosofiche, quasi quasi che si potessero stralciare filosofiche, queste che stralciare da tutto tutto l'insieme l'insieme di un'opera e prendersi prendersi isolatamente, isolatamente, ovvero prodotti dell'ingegno dell'ingegno ovvero i prodotti si ·potessero sfiorarli. Al che Seneca giusta potessero gustare al solo solo sfiorarli. che Seneca osserva osserva giustamente che i grandi filosofi rion furono « circa flosculos occupati », grandi occupati mente che filosofi non furono circa flosculos e che « tot.us context.us illorum virili11 est>. E aggiunge che non aggiunge che totus contextus illorum virilis est che non si ammir,a affatto un alto albero, se la sua quella ammira affatto alto albero, sua altezza altezza è pari a quella della foresta che lo circonda ... E che siccome di belle sentenze della foresta che circonda... che siccome belle sentenze se . ne trovano trovano presso i poeti poeti e gli storici, e. queste sentenze sentenze più che che –, di Epicuro o di altri, sono patrimonio comune publicae sunt sono patrimonio comune - publicae sunt -; perciò smettesse esigere estratti perciò citazioni; giacchè giacchè la beltà smettesse di esigere beltà di estratti e citazioni; una donna braccio o in una ben tornita,· tornita, una donna non non consiste consiste in ·un braccio una gamba ben ma in un insieme insieme tale dettagli..... impedisca di ammirarne ma tale che che impedisca ammirarne i dettagli. Si comprende facilmente che comprende facilmente altro che ·qui siamo siamo in presenza di un altro genere di ex-cerpta, che naturalmente Seneca earcerpta, naturalmente Seneca doveva doveva aborrire. aborrire. Chèt non tratta di excerpla Chè, earcerpta o electa appunti non si tratta electa - noi noi diremmo diremmo appantida altri altri libri libri per mettere mettere insieme insieme un'opera, sibbené pre un'opera, sibbene di quel pre• concetto in forza del quale si credeva da taluniche poche sentenzè poche concetto forza del credeva taluni che sentenze tolte da un sistema precisa del tolte sistema filosofico filosofico bastassero bastassero a dare dare un'idea un'idea precisa del sistema stesso. Seneca doveva insorgere contro pregiudizio, sistema stesso. E Seneca doveva insorgere contro tale tale pregiudizio, che menava generalizzazioni: e a Lucilio, Lucilio, applicazioni e generalizzazioni: che menava a· false false applicazioni travagliato da un'inquietudine un'inquietudine anteriore, anch'egli del pretravagliato anteriore, vittima anch'egli vittima del pre concetto che un semplice assaggio delle dottrine filosofiche bastasse semplice assaggio delle dottrine filosofiche bastasse concetto che a svelare tutti gli aspetti della verità, mostra prudentemente e con svelare tutti della verità, mostra prudentemente con garbo, e per via garbo, esempi, che genio si rispecchia rispecchia nelle via di esempi; che il genio nelle sue sue opere, e che che se si toglie opere, toglie qualche qualche cosa quadro, l'effetto cosa al qua:dro; l'effetto d'in~ieme· d'insiemesvanisce... svanisce...

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    Non si può passare sotto dalle Non si può sotto silenzio silenzio la la raccolta raccolta di di estratti estratti dalle declamazioni di Calpurnio Fiacco. Non si sa clii ne sia stato Calpurnio declamazioni di Flacco. Non si sa chi ne sia stato il il · raccoglitore: raccoglitore: èè uno sconosciuto volle probabilmente probabilmente giovare giovare ai uno sconosciuto che che volle ai retorica, , trascegliendo trascegliendo dai vari declamatores fini dell'oducazione fini dell'educazione retorica motti di spirito, arguzie arguzie di forma, antitesi, Crasi motti di spirito, di pensiero e e di di forma, frasi ad ad effetto, ecc. ecc. lo effetto, origine dovevano In origine dovevano essere essere ·dieci dieci ii rhetores minores, da cui lo lo sconosciuto sconosci-uto raceoE;litore raccoglitore trascelse la materia che più gli da piaceva; ma piaceva, pervenuti !olo ma a a noi noi sono sono pervenuti solo gli estratti estratti dalle dalle declamadeclama zioni di Calpurnio Fiacco. zioni di Calpurnio Flacco. Nei Nei vari vari mas. mss. contenenti contenenti questi e::vcerpta ea cerpta si legge: legge: «Incipiunt « lncipiuot ex Calpuroio Calpurnio Fiacco. Flacco excerptae (scii. (scil. dedamat-iodeclamatio si , nes): nes): Excerpta Excerpta rhetorum minorum minorum >. ». Un raccoglitore vero e proprio di estratti è Frontone. Un raccoglitore e proprio è Frontone. Sappiamo quant'egli fosse Sappiamo fosse studiosgaotius elegantius vel aut verbo videretur, excerpsi. excerpsi. Quae usu meo meo ad aut verbo notabili notabili dictum dictum videretur, Quae in usu maoum eraot Brutum,, manum erant excerpta, misi misi tibi. tibi. Tres Tres libros, duos duos ad Brutum uoum ad Axium Axium describi jubebis, si quid ·rei videbitur, et unum describi jubebis, rei esse esse videtitur, remittes .mihi: nullos exemplares eùrum excerptorum remittes mihi: oam nam t-xemplares eorum excerptorum nullos feci feci >. Qltre a brani brani di contenuto politico o retorico, retorico, si comOltre contenuto filosofico filosofico o politico com piaceva · anche àoche _di raccogliere speciali raccogliere frasi piaceva frasi eleganti per forma forma e speciali amici, forse non è un caso suoi amici, vocaboli.. E forse vocaboli. caso che alla alla cerchia dei suoi coi quali epistolare, appartenesse quali era frequente corrispondenza corrispondenza coi era in frequc•nte un tal prnbabilmeote si ritiene un tal Corneliano Corneliano Sulpicio, che che assai assai probabilmente ritiene essere essere stato quello quello. stesso stesso a cui dedicò la sua pT)µlitwv «Xoyſ pmp stato cui Frioico Frinico dedicò sua hÀoy1J &ttov xcxl òvoµli-.wv 'Attty (ov. Io penso - e 1a mia dvop tov 'Autxwv. xxi mia congettura non non par destituifa· di un qualche qualche fondamento probabilità - che' destituita fondamento di probabilità che nel nel circir « Frontoniani > vi sia stato qualcuno che èolo dei cosi detti Frontoniani» sia stato qualcuno che abbia abbia colo dei così detti voluto imitarlo imitarlo anche voluto anche nel nel gusto della della ~celta scelta delle delle parole. E come come Frontone,. studiando studiando le epistole dell'Arpinate,, · ne raccoglieva Frontone, epistole doll'.Arpinate raccoglieva i -i,erba notabili.a, notabilia, cosi raccogliere verba così forse forse Corneliano Corneliano Sulpicio amava amava raccogliere tutte le frasi ed espressioni greche, che meglio concorressero greche, espressioni meglio tutte frasi che concorressero a formare il suo gusto o ad arricchire la sua conosc.enza deJl'idioma formare suo arricchire sua conoscenza dell'idioma greco. E' noto che Frinico , il quale in fatto di lingua era Frinico, lingua greco. noto che fatto era un purista, ·e oonostanté le sue sofferenze fisiche , pose volentieri fisiche, purista, pose nonostante sue sofferenze volentieri la sua dottrina dottrina a servizio sua servizio di quelli che che volevano volevano esercitare esercitare l'arte l'arte della parola, raccolse una di espressioni di vario genere parola, quantità espressioni della raccolse una vario relative alla alla storia, storia, all'eloquenza, all'eloquenza, all'amore, all'amore, alla conversazione, alla relative alla conversazione, alla caustrie satirica ecc.; e in raccolta dette prova di fine discerquesta ecc.; causerie satirica raccolta dette fine discer nimento e di molto buon gusto, quantunque fosse assai limitata la nimento molto buon fosse assai limitata cerchia degli degli scrittori scrittori a cui attingeva, e si mantenesse cerchia cui attingeva, mantenesse sempre

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    lontano dalla dalla lingua lingua del del suo suo tempo. tempo. Ma questa raccoltalontano Ma oltre oltre aa questa raccolta una specie specie di di parole attiche, intitolò 'prepa 'prepaattiche, che una di grosso lexicon lexicon di che intitolò razione sofistica 8ofistica 'aottattyi, '(ac:ptai:ntr1 1tpc1to:po:axw1j), di' cui conosciamo il Tootooxaxsoi), ee di razione cui conosciamo il contenuto solo solo dal dal sommario ~nn.litico fattone fattone da egli contenuto sommario analitico da Fozio Fozio - ,- egli scrisse anche anche l''Attto I' 'Antxta-rriç; b.ì,0y-ì1 tati, oo è».? 'Attty (ov, pmp tow 'Ai:,:ixwv, scrisse o ſi òvoµchwv voltò tov xo:l xxi priµixi:wv