I testi e i codici di Ermete nel Medioevo 9788883043741

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I testi e i codici di Ermete nel Medioevo
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HERMETlCA MEDIAEVALlA l

PAOLO LUCENTINI VITTORIA P ERRONE COMPAGNI

I testi e i codici di Ermete

nel Medioevo

EDIZIONI POLISTAMPA

HERMETICA MEDIAEVALIA l

Collana diretta da Paolo Lucentini

www.polistampa.com

I edizione: novembre 2001 I ristampa: settembre 2011

© 2001 EDIZIONI POLISTAMPA Via Livorno, 8/32-50142 Firenze Te!. 055 737871 (151inee) [email protected] www.leonardolibri.com

ISBN

978-88-8304-374-1

PAOLO LUCENTINI VITTORIA PERRONE COMPAGNI

I testi e i codici di Ermete

nel Medioevo APPENDICE

Paolo Lucentini e Antonella Sannino Le stampe ermetiche

EDIZIONI POLISTAMPA

PREFAZIONE

Gli studi sulla letteratura ermetica e la sua diffusione nel Me­ dioevo latino si sono sempre scontrati con le difficoltà derivanti da una incerta classificazione dei testi e da una frammentaria cono­ scenza della tradizione manoscritta. n programm a editoriale Hermes Latinus, in corso di pubblicazione presso il "Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis" 14 1 - 148 (ed. Brepols, Turnhout) , ha pre­ sentato edizioni critiche che hanno illustrato l'origine, la storia testuale e i manoscritti di alcuni testi: il De triginta sex decanis nel 1994, il Liber viginti quattuor philosophorum nel 1 997 e quest'anno Astrologica et divinatoria: il volume comprende il Liber de stellis bei­ beniis (latino, arabo, ebraico) , il Liber de accidentibus, il Liber Anti­ maquis (latino e un frammento ebraico) , il Liber de spatula (latino e arabo) , la Lectura geomantiae. n compimento del programma, tut­ tavia, chiederà ancora non poco tempo, e sarà forse compito di nuovi studiosi portarlo a conclusione. Per queste ragioni abbiamo deciso di presentare, quale sorta di sintetica anticipazione del volume Clavis textuum et codicum, i risultati di lunghi anni di ricerca documentaria sulla letteratura ermetica latina. n quadro tradizionale - delineato dai contributi di Martin Steinschneider e Hermann Diels, Charles Haskins e André-Jean Festugièré , Lynn Thorndike e Pearl Kibre, Francis J. Carmody e David Pingree - è ora profondamente mutato. Non soltanto sono stati individuati moltissimi nuovi testimoni, ma non sono mancati fortunati rinvenimenti di opere considerate perdute. 5

Soprattutto nella letteratura di 'magia necromantica' sono stati compiuti i progressi più significativi, come la scoperta della serie completa del Liber planetarum ex scientia Abel, del De stationibus ad cultum Veneris e del Liber orationum planetarum septem. I testi descritti e censiti, che delineano la letteratura più cono­ sciuta e diffusa dell'ermetismo medievale latino, appartengono a categorie differenti: versioni greco-latine di scritti risalenti all'età ellenistica e poi imperiale, versioni arabo-latine in gran parte pro­ venienti dalla cultura harraniana e dalla tradizione islamica, apocrifi latini composti nei secoli XII-XIV. Fra i testi è incluso anche l'A­ sclepius, l'unico libro ermetico tradotto, letto e commentato nel Medioevo; non sono invece indicati i testi alchemici, che per l'am­ pio numero di manoscritti e la complessità del quadro testuale hanno ancora bisogno di indagini sistematiche. Né sono segnalati i tanti scritti e frammenti che recano il nome di Ermete e che restano ancora da studiare: a questi, come alle traduzioni in lingue nazionali e agli ampi estratti contenuti in versioni arabo-latine di astrologia, medicina, scienze della natura, speriamo di dedicare un secondo volume. Nell'Appendice Le stampe ermetiche sono indicate le edizioni antiche fino al 1 800; l'Asclepius è a cura di Paolo Lucentini e gli scritti 'tecnico-operativi' a cura di Antonella Sannino. Il lavoro che presentiamo - consapevoli dei suoi limiti, ma anche certi che gli esiti di una lunga caccia alle sparse testimonianze della letteratura ermetica non debbano restare nel chiuso di un cassetto o di un database - è dedicato a quanti con fatica e abnegazione hanno esplorato i fondi manoscritti conservati nelle biblioteche alla ricerca di una più compiuta documentazione sull'Ermetismo medievale. Ricordo innanzitutto i primi collaboratori che per lungo tempo hanno spogliato innumerevoli cataloghi a stampa o inventari mano­ scritti: Maria Teresa Ciampolini, Domenico Curtotti, Lucia Ghilli, Margherita Grieco, Ilaria Farri. Esprimo grande riconoscenza alle 6

tante biblioteche che abbiamo visitato o consultato, sempre tro­ vando un'ospitale e competente accoglienza. Ringrazio infine quanti, in occasione di questo volume, ci hanno fornito preziose indicazioni su testi e manoscritti: Pasquale Arfé, Charles Burnett, Mark Damien Delp, Jean-Marc Mandosio, Petra Mutlova, Sophie Page, Massimo Rodella, Antonella Sannino, Robert Schweitzer, Vera Segre Rutz, Martin Thurner, Pinella Travaglia. Paolo Lucentini

Istituto Universitario Orientale Napoli

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PAOLO LUCENTINI VITIORIA FERRONE COMPAGNI

I testi e i codici di Ermete nel Medioevo

Nel censimento che presentiamo, una breve analisi dell'origine e del contenuto dei testi ermetici (I) e dei loro commenti (Il) precede l'elenco dei manoscritti con i dati codicologici e testuali essenziali. La descrizione del testo è limitata agli aspetti principali: più sintetica quando l'opera è stata edita e studiata, più estesa per opere ancora inedite e prive di adeguate esposizioni. I titoli che non sono prece­ duti da alcun nome sono riconducibili, per attribuzione esplicita o per elementi interni, a Hermes; quando invece compaiono nomi diversi, sono riferiti ad altre designazioni di Hermes (Germa Babi­ loniensis, Enoch) oppure a discepoli ed epigoni (Artistoteles, Bele­ nus, Flaccus Africus, Harpocration, Thoz Graecus, Thabit) . Per le opere già edite nel "Corpus Christianorum. Continuatio Mediae­ valis " , abbiamo attinto alle informazioni storiche e letterarie degli editori: Simonetta Feraboli, CCCM 144; Françoise Hudry, CCCM 143 A; Charles Burnett, Thérèse Charmasson, Paul Kunitzsch, Fabrizio Lelli, Paolo Lucentini, CCCM 143 C. La notizia sui mano­ scritti è costituita dai seguenti elementi. (l) Dati di individuazione: città, biblioteca, segnatura. (2) Elementi codicologici: materiale, numero dei fogli o delle pagine secondo la numerazione più recente, datazione. Per il materiale scrittorio, quando non abbia rilevanza per i testi censiti, omettiamo la segnalazione di materia diversa dalla principale per fogli isolati o per fogli successivi fino al massimo di un fascicolo. Per i codici compositi sono indicati i ter9

mini cronologici estremi, per esempio "sec. XII-XIV" ; la formula "sec. XII/XIII" designa invece una datazione incerta al confine tra i due secoli. (3 ) L'indicazione dei fogli o delle pagine che conten­ gono il testo descritto è seguita, in caso di testimoni mutili o com­ pendiati, da riferimenti testuali. I pochi manoscritti noti soltanto per la segnalazione di cataloghi, ancorché esaustivi e completi, sono preceduti da un asterisco (*). Per i manoscritti esaminati solo su microfilm o conosciuti attra­ verso cataloghi, la sezione codicologica è talvolta incompleta. Il segno (#) precede una lista separata con i testimoni che trasmettono estratti oppure testi fortemente mutili o compendiati o rielaborati; quando possibile ne rileviamo la natura e l'estensione. Si tratta, com'è ovvio, di un criterio esterno e pragmatico, poiché soltanto le relazioni e la genealogia dei manoscritti permettono di valutare l'importanza dei testimoni nella tradizione. Un Indice dei mano­ scritti, con riferimenti alle opere contenute, conclude il lavoro. I testi 1 -23 e 42-45 sono a cura di Paolo Lucentini\ i testi 24-4 1 e 46 a cura di Vittoria Perrone Compagni.

Note 1 Ai testi filosofici e astrologici è stato dedicato il Seminario di filosofia "La tradizione ermetica nel Medioevo latino" tenuto da P. Lucentini nel17-1 2 marzo1997 presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Na poli.

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L TESTI

l. ASCLEPIUS I.; Asclepius è la versione latina, forse redatta verso la fine del secolo IV, di un originale greco del secolo III dal titolo A6yoç tÉÀ.Etoç. Del testo greco sono conservati alcuni frammenti nella letteratura cristiana e tardo-antica. Due estratti in una versione copta del secolo IV sono trasmessi nel papiro VI della biblioteca gnostica di Nag Hammadi. V Asclepius è il solo testo dell'ermetismo filosofico-religioso conosciuto nel Medioevo, ampiamente dibat­ tuto e interpretato da teologi e filosofi. Le severe censure di Ago­ stino d'Ippona e di Gugliemo d'Alvernia non hanno potuto repri­ mere una costante adesione o una meditata riflessione di pensatori cristiani: Alano di Lille e Teodorico di Chartres, Bernardo Silvestre e le Glosae super Tri'smegistum, Alberto Magno e Bertoldo di Moos­ burg, Tommaso Bradwardine e Nicola Cusano. Alcuni frammenti tradotti dal greco in latino da Lattanzio con una forte intonazione cristiana furono ripresi e semplificati dal vescovo di Cartagine Quodvultdeus nel Tractatus adversus quinque haereses: inseriti nelle collezioni nord-africane dei Sermones agostiniani, furono conside­ rati frammenti di un perduto Logos teleios e svolsero una grande influenza, senza mai essere identificati con l'Asclepius. La frequente trasmissione del testo insieme agli Opuscula philosophica apuleiani ha accreditatato per molti secoli l'ipotesi che Apuleio fosse l'autore della traduzione latina. La struttura letteraria del testo e le pro11

spettive filosofiche, che paiono sospese fra il tardo platonismo e la tradizione stoica, sono ancora oggetto di diverse e discordi inter­ pretazioni. Edizioni

Apuleius, Opera, ed. P. Thomas, III, Leipzig 1 908, pp. 3 6-8 1 . W. Scott, Hermetica. The ancient Greek and Latin writings which contain religious or philosophic teachings ascribed to Hermes Tris­ megistus, I, Oxford 1924, pp. 286-377. Corpus Hermeticum, ed. A. D. Nock - A. J. Festugière, II, Paris

1945 , pp. 296-355 . Apuleius, Opera, ed. C. Moreschini, III, Stuttgart-Leipzig 199 1 , pp. 3 9-86. Manoscritti

Bamberg, Staatsbibliothek, Class. l , sec. XIF, membr. , ff. 69: lr-7v. Barcelona, Biblioteca de Catalunya, 627 , sec. XV, cart. , ff. 228: 185r- 1 99v. Berlin, Staatsbibliothek - Preussischer Kulturbesitz, lat. 2° 894 , sec. XV, cart., ff. 450: 3 1 8r-33 6v. Berlin, Staatsbibliothek - Preussischer Kulturbesitz, lat. 4 o 82 1 , sec. XV (ca. 1450- 1470) , cart., ff. 269: 193v-207r. Bern, Burgerbibliothek, 136, sec. XIF, membr. , ff. 154: 13 r-23 r. Bruxelles, Bibliothèque Royale Albert J er , 1 0054- 1 0056, sec. IX, membr. , ff. 75 : 16v-3 8r. * Burgo de Osma, Iglesia Catedral, 25 , sec. XV, cart., ff. 60: 40v-60v. Cambridge, Fitzwilli am Museum, McClean 169, sec. XV (ca. 14301450) , membr. , ff. III + 283 : 169r-178v. Cambridge, Gonville and Caius College, 152 , sec. XV (ca. 1460) , membr. , ff. 72 : 1 8r-44v. 12

Edinburgh, University Library, D. b. IV. 6, sec. XIP, membr. , ff. 243 : 192r- 1 98r (inc. Moreschini p. 40, 17). Erfurt, Stadt- und Regionalbibliothek, Ampi. 8° 7 , sec. XV ( 1403 1406), membr. , ff. 60: 27v-3 6r. * Escorial (El) , Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo, O. III. 16, sec. XV, membr. , ff. 163 : 142r- 163 r. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 52 . 12, sec. XV, cart. , ff. II + 1 16: 98r- 1 16v. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 54 . 12, sec. XV ( 1425 ) , membr. , ff. 1 98: 10r-24r. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 54. 13 , sec. XV, membr. , ff. III + 145 + II: 7v- 17v. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 76. 36, sec. XII, membr. , ff. II + 67 + 1: 44r-49r. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 84. 24, sec. XV2, membr. , ff. 2 9 1 : 99r- 109v. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 89 sup. 7 1 , sec. XV2, cart. , ff. IV + 3 12 + 1: 1 93 r-2 1 8v. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 90 sup. 5 1 , sec. XV\ cart., ff. 126: 1 07v- 120v. Firen ze, Biblioteca Medicea Laurenzian a , S an Marco 2 84 , sec. XI/XII, membr. , ff. 78: 7v- 1 9r. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, San Marco 34 1 , sec. XIF, membr. , ff. II + 1 13 + Il: 57v-76v. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. I. 9. 3 9 (San Marco 348) , sec. XII-XIII, membr., ff. 40: lr- 12r (sec. XIF) . Firenze, Biblioteca Riccardiana, 14 1 , sec. XV ( 1463 ) , cart., ff. 179: 59r-78v. Gottingen, Niedersachsische Staats- und Universitatsbibliothek, Philol. 73 , sec. XVI ( 1589) , cart., ff. 3 + pp. 498: 2 9 1 -365 . Graz, Universitatsbibliothek, 482, sec. XIIIJXIV; membr., ff. 242: lr-5r. Haarlem, Stadsbibliotheek, 187. C. 15, sec. XV, membr., ff. 341 : lr-13v. K0benhavn, KÒngelige Bibliotek, Fabricius 9 1 -4°, sec. XII/XIII, membr. , ff. 147 : 89r-98r. 13

Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Gron. 1 08, sec. XII, membr. , ff. 72 : 1v- 1 8v. Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Ruhnk. 13 , sec. XIV, membr. , ff. 2 1 : 1r-2 1v. Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Voss. lat. 4° 10, sec. XI, membr. , ff. 98: 45v-59v. London, British Library, Addit. 1 1 983 , sec. XIF, membr. , ff. 84: 70v-84v (expl. Moreschini p. 8 1 , 12). London, British Library, Egerton 25 16, sec. XIII, membr. , ff. 184: 177r- 1 83 r. Milano, Biblioteca Ambrosiana, N. 266 sup., sec. XIII, membr. , ff. 38: 6r- 13v. Modena, Biblioteca Estense Universitaria, lat. 105 1 (Alpha. R. 5. 6), sec. XVIII, cart., ff. II + 1 1 0: 69r- 108r. Miinchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 62 1 , sec. XII\ membr. , ff. II + 87 : 18r-45v. Miinchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 5309, sec. XV (ca. 1468), cart., ff. 346: 294r-3 13 (b)r. Miinchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 1 897 1 , volumi l-II, sec. XV, membr. e cart., ff. 233 : vol. I, 2r- 1 9r (membr.). Napoli, Biblioteca Oratoriana dei Girolamini, CF. 3. 7 , sec. XV2, membr. , ff. 189 non num.: 156r- 169r. Padova, Biblioteca del Museo Civico, C. M. 526/1, sec. XIV1, membr. , ff. 17: 1r- 1 0v. Paris, Bibliothèque de l'Arsenal, 820, sec. XV, cart. , ff. 1 07 : 7 1 r104r. Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 6286, sec. XIII/XIV, membr. , ff. 55 : 14v-2 1r. Paris , Bibliothèque nationale de France, lat. 63 66, sec. XIV1, membr. , ff. I + 3 8: 34v-3 8v. Paris , Bibliothèque nationale de France, lat. 63 69, sec. XIV\ membr. , ff. 322: 55v-66r. Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 6634, sec. XI, membr. , ff. 84: 17v-40v. 14

Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 6672 , sec. XV, cart., ff. 13 1 : 108r- 13 1r. Paris , Bibliothèque nationale de France, lat. 15449, sec. XIII, membr. , ff. 2 9 1 : 264r-268v. Praha, Archiv PraZ.ského Hradu, Metrop. Kapit. L. 94 ( 1348), sec. XIII\ membr., ff. 39: 2 1v-25v. Reims, Bibliothèque Municipale, 877 , sec. XII, membr. , ff. 40: 29r-3 9v. Roma, Biblioteca Angelica, lat. 140, sec. XV, cart., ff. VI + 346: 103v- 1 1 0v (a. 1468). Roma, Biblioteca Angelica, Inc. 700, fase. l (rilegato con stampa) , sec. XV, cart., ff. 22 : lr-20r. Saint-Omer, Bibliothèque Municipale, 652, sec. XV, cart., ff. 295 : 283 r-295v. Toledo, Archivo y Biblioteca Capitulares, 95 -2 1 , sec. XII/XIII, membr. , ff. 49: lr-7r. Tours, Bibliothèque Municipale, 258, sec. XIV, membr. , ff. 256: 24 1 r-256r. Troyes, Bibliothèque Municipale, 1948, sec. XV ( 146 1 ) , cart. , ff. 86: 47r-64r. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Ott. lat. 1 170, sec. XV ( 1470) , cart., ff. 3 96: 65v-98v. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Ott. lat. 15 16, sec. XII/XIII, membr. , ff. 126: 69r-83 r. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Ott. lat. 2074, sec. XV2' cart., ff. 3 16: 13v-20r. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 1352 , sec. XV, cart., ff. 207 : 156r- 17 1v. Vaticano (Città del), Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 1572 , sec. XIII\ membr. , ff. I + 86: l r- 14v. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. lat. 199, sec. XV ( 1474- 1482 ) , membr. , ff. I + 2 15 : 157v- 172r. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. lat. 1 14 1 , sec. XIIP, membr. , ff. 43 : 9r-20v. 15

Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 224, sec. XV, membr. , ff. 126: 1 1 8v- 125r. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 1778, sec. XV, membr. , ff. 97 : 59v-72v. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 1893 , sec. XV ( 1456) , cart., ff. 228: 1 8 1 r- 1 96v. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 2066, sec. XV, cart., ff. X + 148: 47r-63 r. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 2 1 93 , sec. XIV\ membr. , ff. 156: 4r-9r. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3 082 , sec. XV, membr. , ff. 1 1 8: 1r- 16v. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3384, sec. XIV2, membr. , ff. IV + 127 : 104v- 1 12v. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3385 , sec. XII, membr. , ff. 74: 16r-40r. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 13014, sec. XIIVXIV, membr. , ff. 207 : 200r-203 r. Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, lat. VI. 81 (3036), sec. XIV, membr. , ff. 1 96: 13 1v- 146v. Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Z. lat. 467 ( 1557) , sec. XV, membr. , ff. 1 93 : 9 1v- 1 1 0r. Viterbo, Biblioteca degli Ardenti, II. D. l. 4, sec. XV2, membr. , ff. 92 : 55r-81r. Wien, Dominikanerkonvent, 15 1, sec. XIV \ membr., ff. 163 : 14 1v146v. Wien , O sterreichische N ationalbibliothek, 3 1 1 , sec. X-XIII, membr. , ff. I + 125 : 1r- 1 0v (sec. XII). Wien, O sterreichische Nationalbibliothek, 3228, sec. XV, cart., ff. 93 : 1r-3 6v. Wolfenbiittel, Herzog August Bibliothek, 82 . 10 Aug. 8° (3 803 ) , sec. XIII-XIV, membr. , ff. 1 8 1 : 1 09v- 124v (sec. XIII). Wolfenbiittel, Herzog August Bibliothek, Gud. 168 lat. 4° (4472) , sec. XIF, membr. , ff. 74 : 44r-56v. 16

Zwettl, Stiftsbibliothek, 269, sec. XII e XIV, membr., ff. 261 : 164v173 r (sec. XIV) . (#) * Berlin, Staatsbibliothek - Preussischer Kulturbesitz, lat. 4° 458, sec. XII/XIII, membr. , ff. 142 : 124r. Cambridge, Jesus College, Q. G. 1 1 (59), sec. XIV, membr. , ff. 15 1 : 135v- 140r (expl. Moreschini p. 65 , 3 ) . Cambridge, St. John's College, D. 2 2 (97 ) , sec. XIV, membr. , ff. I + 296: 2 13v. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, IL IX. 15 1 , sec. XV, cart., ff. 86: 17v- 1 9v, 48v. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Strozzi 75 , sec. XII\ membr. , ff. I + 74: 23v (excerpta) Firenze, Biblioteca Riccardiana, 709, sec. XV ( 1456) , cart., ff. 190: 10r- 12r (inc. Moreschini p. 80, 1 ) . London, British Library, Addit. 25 104, sec. XV, membr., ff. 1 12 : 4 1v. Oxford, University College, 6, sec. XII-XIV, membr. , pp. XL + 588: 401 -403 (sec. XIP, Moreschini pp. 67 , 14 - 74, 2 ) . * Paris, Bibliothèque d e l'Arsenal, 1 1 16, sec. XII-XV, membr. , ff. 274: 136v (sec. XIII) . Paris, Bibliothèque nationale de France, Nouv. acq. lat. 2639, sec. IX­ XVI, membr., ff. 26: 8r (sec. XIP, inc. Moreschini p. 83 , 16) . Roma, Biblioteca Angelica, lat. 1 895 , sec. XII-XIV, membr. , ff. II + 137: 37v-3 8r (sec. XII) . * Sydney, University Library, 100, sec. XIP , membr., ff. 3 2 : cf. 1 1v-. Vaticano (Città del), Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 957 , sec. XII e XIV-XV, membr. e cart., ff. 1 84 : 126r (sec. XII, membr. ) . Vaticano (Città del), Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 1575 , sec. XII/XIII, membr. , ff. I + 1 06: 90v. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3 087 , sec. XIII, membr., ff. II + 93 : 3 1v. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 5994, sec. XIII-XV, membr., ff. 90: 76v (sec. XIII) . 17

* Wien, O sterreichische Nationalbibliothek, 3462 , sec. XV, cart., ff. 258: 243v.

2 . [BELENUS] LIBER DE SECRETIS NATURAE Il Liber de secretis naturae è la versione, composta da Ugo di San talla, di un'opera araba, il Kitiib sirr al!J - aliqa (Libro del segreto della creazione) attribuita a Balinus (Apollonia di Tiana) , che rac­ conta la scoperta del testo e della Tabula smaragdina nella cripta di Ermete. Ancora incerta l'origine del Sirr al-!Jaliqa , da alcuni rite­ nuto la versione di un testo greco, da altri un apocrifo arabo: è invece concorde la datazione della redazione araba alla prima metà del secolo IX, durante il regno di al-Ma'mlin. La tradizione manoscritta presenta due recensioni coeve, l'originale e un più ampio adattamento: la versione di Ugo di Santalla dipende dalla . pnma recensiOne. Non è un'opera di piena ortodossia islamica, ma vi confluisce una pluralità di fonti di origine diversa: greche e siriache, pre-isla­ miche e islamiche, filosofiche e alchemiche. Alla natura e ai nomi di Dio, unico creatore, segue nel trattato una sistematica descri­ zione della causalità universale: in primo luogo è esposta la gene­ razione del cosmo, poi la formazione di minerali e pietre, vegetali e animali, e infine l'origine dell'uomo. Il libro si chiude con la Tabula smaragdina , il più ispirato e celebre dei testi alchemici di Ermete. .

Edizioni

F. Hudry, Le De secretis nature du ps. -Apollonius de Tyane, traduc­ tion latine par Hugues de Santalla du Kitiib sirr al-!Jaliqa , "Chri­ sopreia" , 6 ( 1 997- 1 999) , pp. 1 - 154. 18

Manoscritti

Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 13 95 1 , sec. XII, membr. , ff. II + 3 1 : 1 r-3 1 r. Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 13952, sec. XVII , cart., ff. 6 1 : 4r-61 r.

3 . LIBER DE SEX RERUM PRINCIPIIS L'opera, composta verso la metà del secolo XII, è introdotta dalla celebre leggenda dei tre Ermete che risale ad Albumasar. Il testo inizia con una esposizione metafisica dei primi tre principi delle cose: Causa, Ragione, N a tura. Viene poi tracciata una cosmo­ logia sistematica fondata sui tre principi secondari: Mondo, Mec­ canismo del mondo, Tempo. Sebbene il testo descriva i principi metafisici del cosmo in termini di generazione emanativa, poiché la Causa genera la Ragione e da entrambe fluisce la Natura (dove il carattere trinitario delle relazioni costituisce il solo accenno alla tradizione cristiana) , esso non spiega la genesi del cosmo ma descrive i principi perpetui dei movimenti e delle forme mondane. L'elemento più importante della cosmologia è la " qualità " : la Natura, emergendo da Causa e Ragione, assume mutevolmente le successive qualità generali e specifiche. La qualità generale della natura è descritta come la forma del cielo, che produce gli originari caratteri dinamici dei fenomeni terrestri, mentre la qualità specifica è definita come la forza operativa che origina la particolare forma qualitativa e il movimento delle cose. La concezione cosmica esprime un perpetuo e dinamico flusso dalle realtà superiori alle inferiori. Se Natura è il principio essenziale delle operazioni mon­ dane, Causa e Ragione, trascendenti e immanenti, guidano l'intero sistema del creato. Così, incorporando le operazioni immanenti di 19

Natura nella descrizione dei principi inferiori delle cose, e conce­ pendo le forme esistenti come variazioni del vigor Nature, emana­ zione di Causa e Ragione, il testo sembra considerare la totalità delle cose come essenziali qualificazioni della divinità. L'attribu­ zione a Ermete Trismegisto, la sistematica omissione di ogni diretto riferimento all a dottrina cristiana, le ampie citazioni di autori clas­ sici, arabi ed ebraici, e l'attenzione alle operazioni occulte di Natura nelle sue forme celesti e terrene, danno l'impressione di un autore che sente di appartenere a una tradizione ritenuta più antica, segreta e autorevole del suo ambiente cristiano. La sezione sul significato dei tuoni nei diversi segni zodiacali (Silverstein pp. 278279) ha circolato nei manoscritti in forma autonoma. Edizioni T.

Silverstein, Liber Hermetis Mercurii Triplicis De VI rerum prinà­ piis, "Archives d'histoire doctrinale et littéraire du Moyen Age", 22 ( 1 955 ) , pp. 2 17-3 02 .

Manoscritti

Oxford, Bodleian Library, Bodl. 464, sec. XN (ca. 13 18), membr. , ff. III + 205 : 15 1r- 1 62r. Oxford, Bodleian Library, Digby 67 , sec. XII-XV, membr. e cart., ff. 124: 69r-78r (sec. XIVXIII, membr. ) . Oxford, Bodleian Library, Digby 22 1 , sec. XN, membr. , ff. 120: 88r-99r. Utrecht, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, 4 . G. 1 8 , sec. XIV, membr. , ff. 144: 95r- 104v. (#) Cambridge, Corpus Christi College, D. 12 (66) , sec. XIII-XIV, membr., ff. 58 + 4 + 23 8: 3v (sec. XIII, Silverstein pp. 25 1-252) . 20

* Herrnstein, Graflich Nesselrodesche Bibliothek, Hertensis 192, sec. IX e XI-XII , membr., ff. 96: 93r-94r (sec. XII , Silverstein pp. 278-279) . London, British Library, Arundel 384, sec. XIV-XV, membr. , ff. 248: 241v-242v (Silverstein pp. 297-302) . London, Wellcome Institute for the History of Science, 559, sec. XV, membr. , ff. 57: 50rv (Silverstein pp. 278-279) . Napoli, Biblioteca Nazionale, VIII. C . 45, sec. XV, cart. , ff. 332: 104v-105v (Silverstein pp. 278-279) . Oxford, Bodleian Library, Canon. Mise. 517, sec. XV, cart. , ff. 182: 20r (Silverstein pp. 278-279) . Oxford, Bodleian Library, Digby 95, sec. XIV, membr. e cart., ff. 209: 95v-96r (cart., Silverstein pp. 278-279) . Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, 208, sec. XV (1467-1470) , cart., ff. 267: 143rv (Silverstein pp. 278-279) .

4. LIBER VIGINTI QUATTUOR PHILOSOPHORUM Nel Liber sono raccolte le sentenze su Dio enunciate da venti­ quattro filosofi riuniti in sacro convegno. Le massime sono accom­ pagnate da un primo commento, che appartiene forse alla redazione originaria; nel secolo XIV fu aggiunto un secondo e più ampio commento. L'attribuzione prevalente nei manoscritti è a Ermete Trismegisto. ll testo è l'opera di un teologo latino del secolo XII ed è in quel tempo che compaiono le sue prime attestazioni; la metafi­ sica è radicata sui temi classici del neoplatonismo cristiano. L'ipotesi di un' Òrigine cristiana del Liber trova solidità ed evidenza su più ele­ menti: la concezione trinitaria, che si scopre formulata con un pre­ ciso vocabolario teologico, la dottrina della creazione ex nihilo, allusioni alla Scrittura e alla tradizione dogmatica, citazioni quasi testuali da auctores dell'età tardo antica e medievale. Nelle sue tesi 21

di fondo lo scritto porta tangibile il segno del neoplatonismo cri­ stiano e condensa in un disegno, a un tempo unitario e molteplice, una ispirazione che va da Agostino a Boezio, da Dionigi l'Areopa­ gita a Giovanni Scoto Eriugena: l'infinità divina, l'identità di uno ed essere, Dio pensiero di sé, la circolarità del movimento trinitario, le processioni eterne e le processioni creatrici, l'idea di una creazione continua, l'illuminazione delle forme ideali, la teologia negativa e la vera ignorantia. Ma nella edizione critica del testo Françoise Hudry (1997) ha proposto una interpretazione radicalmente diversa, e ha sostenuto che il Liber appartiene alla tradizione della teologia ari­ stotelica trasmessa dai filosofi di I:Jarran alle scuole di Alessandria e che il contenuto concettuale risale al secolo III. La tradizione pre­ senta diverse forme redazionali: sentenze con il commento I, con i commenti I e Il, con il commento II, senza alcun commento. Edizioni

C. Baeumker, Das pseudo-hermetische Buch der vierundzwanzig Meister (Liber XXIV philosophorum). Ein Beitrag zur Geschichte des Neupythagoreismus und Neuplatonismus im Mittelalter, in Stu­ dien und Charakteristiken zur Geschichte der Philosophie, insbeson­ dere des Mittelalters. Gesammelte Aufsiitze und Vortriige (Beitrage zur Geschichte der Philosophie des Mittelalters 25/1-2) , Miinster 1927, pp. 194-214 (sentenze con primo commento); prima edi­ zione in Festgabe von Hertling, Freiburg i. B. 1913, pp. 17-40. F. Hudry, CCCM 143 A (Hermes Latinus 111.1) , Turnhout 1997 (sentenze con primo e secondo commento) . Manoscritti

Berlin, Staatsbibliothek - Preussischer Kulturbesitz, lat. 4° 821, sec. XV (ca. 1450-1470) , cart., ff. 269: 207rv. 22

Cambridge, Fitzwilliam Museum, McClean 169, sec. XV (ca. 14301450) , membr., ff. III+ 283: 262v-263v. Cambridge, St. John's College, E. 12 (115) , sec. XIV, membr. , ff. II+ 160: 137v-140r. Cambridge, University Library, Ii. l. 29 (1721) , sec. XIV-XV, membr., ff. 262: 84r-86v (sec. XIV). Durham, University Library, Cosin V. IL 5, sec. XIV\ membr. , ff. II + 198: 88r-89v. Erfurt, Stadt- und Regionalbibliothek, Ampi. 4° 151, sec. XIV (1393 ) , cart., ff. 244: 22r. Erfurt, Stadt- und Regionalbibliothek, Ampi. 8° 7, sec. XV (ca. 1403-1406) , membr. , ff. 60: 36v. Gottweig, Stiftsbibliothek, 59, sec. XIV\ membr. , ff. 275: 230r232v. Laon, Bibliothèque Municipale, 412, sec. XIII, membr. , ff. 228: 92v-93v. Leipzig, Universitatsbibliothek, 1442, sec. XIV\ membr., ff. I+ 163: 159r-161v. Mainz, Stadtbibliothek, L 610, sec. XV, cart., ff. I+ 268: 71v. Mainz, Stadtbibliothek, IL 234, sec. XV, cart, ff. 270: 61(b)r. Miinchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 19848, sec. XV, cart. , ff. 254: 3rv. Oxford, Bodleian Library, Digby 67, sec. XII-XIV, membr. e cart. , ff. 124: 89r-92v (sec. XIV\ membr.) . Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 6286, sec. XIII/XIV, membr. , ff. 55: 21rv. Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 6319, sec. XIII/XIV, membr. , ff. I+ 301: 206v-208r. Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 15888, sec. XIV (ca. 1361-1364) , membr. e cart. , ff. I+ 264: 98rv (membr. ) . Perugia, Biblioteca Comunale Augusta, A . 39, sec. XV (1462), cart., ff. I+ 183: 180v-182v. Praha, Narodni Muzeum, Krivokh1tslci Knihovna L e. 10, sec. XIV­ XV, membr. , ff. 123: 30rv (sec. XIV ) . 23

Sevilla , Biblioteca Capitular y Colombina, 7-2-26, ff. 175: 43v-47r (sec. XIV1, membr.) . Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3010, sec. XIV\ membr. , ff. 141: 141v Vaticano (Città del), Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3060, sec. XIV (1333 ) , membr. , ff. 130: 32rv. Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 4847, sec. XIV-XV, cart., ff. VI + 266: 39r (sec. XV1). Warszawa, Biblioteka Uniwersytecka, 10, sec. XIV\ membr. , ff. I+ 164: 161r-164r. Wien, Dominikanerkonvent, 151, sec. XIV\ membr. , ff. 163: 146v. (#) Paris, Bibliothèque nationale de France, Nouv. acq. lat. 3072, sec. XIV, membr. , ff. 151: 137v-138r (excerpta) .

5. DE TRIGINTA SEX DECANIS Malgrado i numerosi aspetti interessanti e l'ampia tematica offerti dal trattato ermetico, dopo il 1936, anno della "editio princeps" di Wilhelm Gundel, il De triginta sex decanis aveva riscosso scarso inte­ resse da parte di filologi e di storici, anche se l'anno successivo Franz Cumont aveva proposto una originale chiave di lettura imperniata sulla elaborazione di un quadro antropologico e socio-economico del mondo ellenistico di età tolemaica emergente da alcuni capitoli del testo. Molti gli elementi del trattato che risultano degni di inte­ resse e di esame: in primo luogo la cospicua ed estesa trattazione della sphaera barbarica; due cataloghi stellari della sphaera greca totalmente indipendenti uno dall'altro e redatti a distanza di secoli; le osserva­ zioni astronomiche presenti nel testo in stratificazioni successive, con la possibilità di datazione dei singoli strati; infine la coesistenza di dottrine e metodi astrologici diversi, anche contraddittori, che si 24

pongono all'origine della volgata astrologica in generale e di quella ermetica in particolare. La traduzione latina, opera di un interprete ottimo conoscitore del greco ma inesperto latinista, comporta strane soluzioni, sintagmi anomali, calchi erronei. L'opera costituisce una preziosa testimonianza del filtro operato prima in età bizantina (a tale epoca infatti sembra risalire la redazione originaria), poi in età medie­ vale (epoca della traduzione latina dall'originale greco) , del mate­ riale astronomico e astrologico e degli abbondanti repertori disponi­ bili. Florilegi come il De triginta sex decanis guidano direttamente all'astrologia rinascimentale. Edizioni

W. Gundel, Neue astrologische Texte des Hermes Trismegistos. Funde und Forschungen au/ dem Gebiet der antiken Astronomie und Astrologie (Abhandl. Bayer. Akad. Wiss., Philos. -histor.

Abteil. , N. F. 12) , Mi.inchen 1936, pp. 19-111. S. Feraboli, CCCM 144 (Hermes Latinus IV.1) , Turnhout 1994. Manoscritti

London, British Library, Harley 3731, sec. XV, cart., ff. 205: 1r-50r.

6. LIBER DE ST ELLIS BEIBENIIS , Nei secoli XII e XIII appaiono traduzioni diverse di un trattato astrologico, il Liber de stellis bezbeniis, che attraverso rielaborazioni e peregrinazioni era pervenuto dalla astrologia greca alla scienza araba e infine al mondo latino. n termine stella bezbenia significa "stella fissa": 25

il testo descrive le qualità delle persone nate sotto l'influenza di alcune stelle fisse associate con i 'temperamenti' o 'complessioni' dei pianeti quando si trovano nell'Ascendente o nel Medio Cielo. L'originale greco è un frammento dell'opera perduta di un astrologo egiziano che scrive nel 379 d. C., ma la dottrina delle "Trenta stelle fisse" risale a fonti anteriori. n testo è poi ripreso da un anonimo astrologo greco, in una redazione andata persa, al principio del secolo VI (ca. 505): da una sua copia corrotta sembrano dipendere sia Retorio Alessandrino nel secolo VII, sia le traduzioni in medio-persiano (pahlavi), poi forse in neo-persiano e finalmente in arabo. La versione araba, oggi conservata solo in parte, è attribuita a Hermes: nel secolo VII-VIII viene inclusa in forma abbreviata in un trattato attribuito a Masha'all ah e nel secolo IX (ca. 848-849) nel Kitab a�kam al-mawalid (Libro sui giudizi delle natività) di Abu Ma'shar. In seguito il trattato di Masha' allah, conte­ nente il compendio sulle trenta stelle fisse, è volto in latino da Ugo di Santalla nel 1141-1151 con il titolo Liber Aristotilis de ducentis quin­ quaginta quinque Indorum voluminibus, mentre l'originaria versione araba (o un suo derivato) è tradotta a Toledo da Salio di Padova verso il 1218 con il titolo Liber de stellis beibeniis. Del testo è rimasta anche una versione ebraica dall'arabo con il titolo Sefer Hermes. Edizioni

P. Kunitzsch, in Astrologica et divinatoria, CCCM 144 C (Hermes Latinus IV.4) , Turnhout 2001, pp. 53-81 (arabo e latino) .



Manoscritti

Dresden, Sachsische Landesbibliothek, N. 100, sec. XV, cart. , ff. 305: 228r-229r. Koln, Historisches Archiv der Stadt, W* 421, sec. XV, cart., ff. 16: 3rv. 26

Krak6w, Biblioteka Jagielloriska, 2252 , sec. XV2, cart., pp. 335 : 252 -256. Lyon, Bibliothèque Municipale, 329, sec. XV, cart. , ff. 298: 267v268v. Napoli, Biblioteca Nazionale, VIII. C. 4 1 , sec. XV ( 1443 ) , cart., ff. 80: 59r-60v. New Haven (Conn . ) , Yale University. Beinecke Rare Book and Manuscript Library, Mellon 25 , sec. XV/XVI, membr. , ff. 24 1 : 102r- 1 04r. Oxford, Bodleian Library, Bodl. 472 , sec. XV (ca. 143 7 ) , cart., ff. XXVII + 224 : 1 03 r- 104v. Oxford, Bodleian Library, Digby 123 , sec. XV, cart., ff. 65 : 63r-65v. Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 7325 , sec. XV, cart., ff. 1 08: 1 05r-1 08v (a. 1449). Vaticano (Città del) , Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 143 9, sec. XV (ca. 1487- 1493 ) , cart., ff. 35 1 : 344v-345v. Wien, O sterreichische Nationalbibliothek, 3 124, sec. XV, cart., ff. 2 12 : 161r- 1 62v. Wien, O sterreichische Nationalbibliothek, 4773 , sec. XV, cart. , ff. V + 94: 12r- 13v.

7 . CENTILOQUIUM L'autore dell'opera è Stefano di Messina, che dedica a Manfredi re di Sicilia ( 1258-1266) questa compilazione di cento aforismi astrologici di origine araba. n florilegio ha forma di acrostico e le iniziali degli afo­ rismi indicano il traduttore e il dedicatario: