Dialoghi di Platone. Il sofista o dell'ente. Il politico o del potere regio. Il Parmenide o delle idee [VIII, First ed.]

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Dialoghi di Platone. Il sofista o dell'ente. Il politico o del potere regio. Il Parmenide o delle idee [VIII, First ed.]

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PLATONE Volume Vlll.

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RUGGERO BONGIII Volume VIII.

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Por.1r1co

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Stampato in 'TORINO dalb 'fipagr,tji~ d1 Vl,\'CENZO 'BONA.

Proprietà lcttcruia.

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lL SOFISTA O DELL' E;JTE

IN f ERLOCUTORI Scraft•,Tcvdoro, Tccft'lo cd

1111 Forr.slttro

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SOMMAIUO

SOMMARIO

Pbt.J .•e Joro .-·cr ~rbto nel Tcctcto dcli• s.:1enu, discortc in quc1to dial stil fermo. - P.:ii parla dell1 scicnn, dell'opinione, ùcll'ouiiom.· vera e ta),...1, Jcl ,•cibo, l\c\ nome ccc. in qua1110sembrano appan,. nae alb disputa dello stesso c:ac. - hnllmente, dopo aver p:ubto insieme del solista e Jcl filosofo, conchittJe il libro con nna scntcnllA dire quasi diviru, c1ol: che tutte le cose natunli IOIIO' .ipcr~ di Dio, lnnanzi a\'cva gii provato che tutte le orcre Jclb natura dipc11Jon,1,la una certa divina uple11111 infusa nel mondo.

IL SOFISTA O DEU.' C:NTE

TEODORO.-- Ecco, Socrat(", secondo il fis· 11e sato di ieri, chc noi ::.'è ,·ennti .:om'cra il do· vere, e si condu.:e :inche con noi codesto fo. rcsticro, di nascita, da Elea, e comico di tutta la compagnia di Pnrmcmdc e di Zenone, un filosofo e di moltn nnchc. SornA1E. - Forse, o Teodoro, tu cì hai condotte>un Pio, non un forac;ticro, r non te ne sei an·isto, secondo quella Jl.\rol.1di ùmero, che dice, che tanto gli altri Dei, quanto, anzi soprattutto, l'o,-pitak, acc,)mpagmi..~ìron quegli uomin:, i quali hanno il senso del pudore, del giusti,, ranno l'ins1wzìonc delle torte e delle legittime azioni umane. l'orse, anche a te, si a s' e cosi nccompagnatCt costui, uno forse di CJIIC'111.1,u:iori,affine di sopravvedcrc1 nei dl•

IO

Il Sqfista o del!'Ente

scorsi, noi altri cattivi, e redarguirci, nella sua qualità di Dio rcdarguitorio. TEOD. Non son queste, o Socrate, le maniere del forestiero: è più moderato di quelli che attendono al conten da codesto nostro forestiero sen· tirei con piacere, se gli è a grado, come la gente di quel suo luogo laggiù intende e pronuncia di tali nomi? 217 Two. - Oh quali? SocR. - Sofista, uomo di stato, filosofo. T1wo. - Ma che è soprattutto il tuo d11bbio e sopra qual loro qualità, per cui li sci avvi· sato di domandarne? SoC'R. - Codesto. Se tutte queste condi.ziont le credono una cosa sola o due, o se di-

Il Sr?Ji~tao tiri/'E11ti:

11

sdngucndo, come i nomi ,;on tre, tre classi anche, secondo i "ingoli no111i,h:111110 :lltaccntn a cias.:hedun nomc una c•asse ! Timo. - Ma non ha, credo io, 11t'«· sere scordato. SocR. - Dunque, o forestiero, non ci fare e per la prlmn grn1Ja che t'abbiamo richiesto, un rifìuto. E dicci soltanto questo: ~e• Lusolito di tr.1ttar,· con un lungo ragionamento da te a te quando tu dici qnrllo rhc tu vuoi dnnostrar .. a qualcheduno, o per vin di interroga· zioni, a qnclla maniera che una , olla io vidi fare n P,1rmcnidc-, e ti-nttar"i da lui di gran he' discor'!i, io gio,·inc, e lui allora vecchio di multo? FoR. Con chi, Socrate, con\·ersi senza rancore l' !ii Insci guidure, è più facile ~ discorrere.· con altrui: ma se no, da sè I.. sè.

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