Coronavirus. Vademecum di consigli naturali per rafforzare il nostro organismo 9788835805915

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Coronavirus. Vademecum di consigli naturali per rafforzare il nostro organismo
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A Rachele, che con il suo incredibile amore mi ha accompagnato e sostenuto nella realizzazione di questo libro. Un ringraziamento speciale ai miei genitori Andrea e Barbara e a mia sorella Eva per aver sempre creduto in me, grazie anche al mio amico Ion per avermi ascoltato e spronato a dare il meglio di me nella realizzazione dei miei progetti. Grazie a tutti voi per avere reso possibile questa pubblicazione.

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Coronavirus. Vademecum di consigli naturali per rafforzare il nostro organismo Autore: Bruno Vianello Editing e copertina a cura di Rachele Stocco Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’autore. Avvertenza L’autore non si assume nessuna responsabilità riguardo l’utilizzo che il lettore deciderà di fare delle informazioni contenute in questa pubblicazione che sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del proprio medico di fiducia, con il quale si è invece tenuti a cercare un confronto.

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Vianello Bruno

Coronavirus Vademecum di consigli naturali per rafforzare il nostro organismo

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INDICE Introduzione Parte 1: Il COVID-19 Capitolo 1: COVID-19 il nuovo nemico ................................ 17 Capitolo 2: I danni del nuovo coronavirus ........................... 21 Capitolo 3: Gli organi colpiti ................................................. 25 3.1 Polmoni........................................................................... 25 3.2 Cuore .............................................................................. 25 3.3 Intestino .......................................................................... 26 3.4 Fegato ............................................................................. 26 3.5 Reni................................................................................. 27 Parte 2: Rimedi Naturali Capitolo 4: Alimentazione...................................................... 31 4.,1 Mela ............................................................................... 34 4.2 Caffè ............................................................................... 35 4.3 Sedano ............................................................................ 35 4.4 Radicchio ........................................................................ 36 4.5 Miele ............................................................................... 37 4.6 Avocado .......................................................................... 38 4.7 Soia ................................................................................. 39 4.8 Cocco .............................................................................. 39 4.9 Riassumendo ................................................................... 41 Capitolo 5: Sport..................................................................... 57 Capitolo 6: Integrazione......................................................... 59 6.1 Selenio ............................................................................ 59

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6.2 Vitamina C ...................................................................... 60 6.3 Zinco ............................................................................... 62 6.4 Vitamina A ..................................................................... 62 6.5 Vitamina E ...................................................................... 63 6.6 Vitamina D ..................................................................... 64 Capitolo 7: Aromaterapia ...................................................... 71 Capitolo 8: Fitoterapia ........................................................... 77 8.1 Origano ........................................................................... 77 8.2 Salvia .............................................................................. 78 8.3 Basilico ........................................................................... 78 8.4 Finocchio ........................................................................ 78 8.5 Aglio ............................................................................... 79 8.6 Melissa ............................................................................ 79 8.7 Menta Piperita................................................................. 79 8.8 Rosmarino....................................................................... 80 8.9 Echinacea ........................................................................ 80 8.10 Sambuco ....................................................................... 80 8.11 Liquirizia ...................................................................... 81 8.12. Astragalo...................................................................... 81 8.13 Zenzero ......................................................................... 81 8.14 Ginseng ......................................................................... 82 8.15 Tarassaco ...................................................................... 82 8.16 Olivello Spinoso ........................................................... 82 8.17 Altri rimedi ................................................................... 83 Capitolo 9: Meditazione ......................................................... 93 Capitolo 10: Conclusione ....................................................... 97

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Introduzione Sto scrivendo questa introduzione nel mio studio, nella mia casa e la mia compagna riposa nella stanza qui a fianco. Il nostro Presidente ha tenuto poche ore fa un discorso di ringraziamento per tutte le donne che in Italia stanno prestando servizio per far fronte ad una pandemia mondiale che ha costretto i vari stati a prendere delle misure precauzionali di divieto perfino alla libera circolazione oltre un centinaio di metri dalla propria abitazione, il Papa ha pregato per un aiuto divino, e le persone chiuse nelle loro abitazioni rimangono in attesa tutti i giorni di una possibile svolta positiva contro un attacco che arriva da uno degli esseri più piccoli che la scienza conosca, un virus. Il nome di questo parassita lo conosciamo già. Quello che non conosciamo tutti è cos’è, come agisce, e soprattutto cosa possiamo fare per prevenirlo. Le norme igienico-sanitarie sono fondamentali per evitare la sua diffusione attraverso le persone, quindi guanti, mascherine, igienizzanti e varie misure di isolamento possono assolutamente essere di aiuto, ma oltre a questo cosa possiamo fare? Se nonostante tutto, questo parassita dovesse riuscire a trovare una porta aperta sul nostro mondo interno esiste un modo per non dargli il benvenuto? E se fosse sufficientemente forte da svilupparsi nel nostro organismo, non vi è per caso un sistema per limitare i danni o farne fronte? Come si può leggere in copertina questo non è un libro, bensì un Vademecum, ovvero un piccolo manuale di consigli naturali condensati, per offrire a te che stai leggendo, le risposte alle domande sopra citate. Già nell’introduzione chiedo perdono a tutti quegli scienziati che potrebbero trovare una descrizione di questo virus o di qualche rimedio non del tutto esaustiva, ma chiedo allo stesso tempo empatia nel comprendere che questo non è un libro di virologia, ma una guida diretta a tutti, dal magazziniere al medico, e per questo, assieme ad un linguaggio semplice, vi è anche una bibliografia che occupa quasi la metà di tutto il manuale. Ogni affermazione inserita

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è stata collegata al relativo studio pubblicato sulle principali riviste scientifiche e perciò nulla è stato scritto di mia iniziativa. Se questo testo dovesse capitare in mano ad uno studioso più preciso di me, o più curioso di approfondire in dettaglio l’argomento, le fonti gli permetteranno di farlo. Aggiungo inoltre che questo Vademecum non rappresenta una soluzione o una cura per il virus COVID-19 in quanto essendo scoperto da poco, tutti gli studi in merito (anche quelli citati) sono ancora in corso e richiederanno dei mesi di test prima di avere la certezza scientifica sulla loro efficacia, bensì rappresenta una logica di prevenzione naturale che si rafforza su quei rimedi che in passato si sono dimostrati, e si dimostrano tutt’ora, efficaci contro diversi virus pericolosi tanto quanto il nuovo coronavirus, se non di più. Con la miriade di notizie che quotidianamente influiscono sul nostro benessere psicologico, e non sempre in modo positivo, bisogna cercare di vedere almeno un lato positivo e cercare di acquisire consapevolezza sui punti di forza e sui punti deboli della nostra salute. Per quale motivo alcune persone si ammalano più di altre? Perché se io mi ammalo sviluppo dei sintomi, mentre un'altra persona potrebbe essere una portatrice sana, essersi infettata ma non aver sviluppato nulla al punto da non sapere nemmeno di essere contagiata? Le ipotesi potrebbero essere molte, partendo dalla genetica e finendo nell’immunologia, ma vorrei qui riportare quella che è la visione naturopatica, la mia visione, su quello che viene definito “bio-terreno”. In Naturopatia il termine bio-terreno viene utilizzato per spiegare la situazione di omeostasi in cui versa un organismo. Più un individuo cerca di mantenere un corretto ed equilibrato stile di vita, più sarà difficile che esso sviluppi una patologia o si trovi vittima di un aggressione da parte di un agente patogeno. Lo stesso principio si potrebbe vedere con un cambio di prospettiva attraverso gli occhi di un parassita: se io sono un batterio, o in questo caso un virus, cercherò di svilupparmi in quell’ambiente che mi accoglie e mi permette di trovare ciò che serve alla mia sopravvivenza e/o alla mia moltiplicazione, viceversa se un ambiente è per me sfavorevole e non presenta le condizioni giuste, non avrò modo di crescere, nutrirmi o vivere.

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I rimedi presentati in questa guida hanno il compito di fare esattamente questo, creare non solo un ambiente sfavorevole per la vita di parassiti per noi pericolosi, ma anche la duplice funzione di creare un ambiente favorevole ai loro possibili antagonisti (in particolar modo se parliamo di batteri) ed al nostro sistema immunitario. Questo manuale quindi non ti tornerà utile solo per questo periodo storico, ma ti servirà per cambiare il tuo stile di vita in modo che in futuro tu non debba più vivere con l’idea di non avere scelta, di non avere nessun modo per prevenire eventuali attacchi, e per migliorare la tua salute in modo radicale. In un momento buio per l’umanità come questo, il mio contributo spero possa diventare una lanterna con cui fare luce e ritrovare la gioia di prendersi cura di sé accrescendo la propria consapevolezza verso quel corpo che troppo spesso abbiamo maltrattato, verso quella mente che troppo spesso abbiamo trascurato, e verso quello spirito che troppo spesso abbiamo dimenticato.

L’autore, Bruno Vianello

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Parte 1: Il COVID-19

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CAPITOLO 1 COVID-19 IL NUOVO NEMICO “Le due più grandi sventure nella vita sono una cattiva salute e una cattiva coscienza” Lev Tolstoj

Il COVID-19, o coronavirus, fa parte della famiglia dei Coronaviridae a cui appartengono anche i virus della MERS (middle east respiratory syndrome), e della SARS (severe acute respiratory syndrome), il termine “corona” è stato dato per il suo aspetto che, al microscopio, ricorda una corona reale o corona solare. Il compito principale dei virus, come ogni forma di vita, è quello di sopravvivere, e nel caso loro, di penetrare in un organismo che può essere umano, animale, vegetale o batterico, e trasferire il proprio materiale genetico al fine di duplicarsi. La differenza tra un virus difficile da debellare ed uno più semplice risiede proprio qui, nel materiale genetico. Questo parassita è protetto da un involucro (involucro virale) e se al suo interno trasporta DNA avremo il duplicarsi sempre dello stesso virus, cosa che permetterà al sistema immunitario di identificare il codice genetico di quest’ultimo al fine di creare anticorpi adatti alla sua eliminazione. Se invece al suo interno trasporta RNA (come nel caso del coronavirus), dalla sua duplicazione, otterremmo una mutazione di quest’ultimo all’interno del nostro organismo, un virus quindi leggermente diverso dal primo che renderà sempre più complicata la creazione degli anticorpi specifici1.

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Capitolo 1 - COVID-19 il nuovo nemico

Nella riproduzione cellulare quando il DNA viene copiato, interviene un enzima chiamato DNA polimerasi che permette la correzione di tutti gli eventuali errori di copiatura del genoma, questo permette di ottenere sempre lo stesso materiale genetico. Se invece il virus di cui stiamo parlando trasporta al suo interno filamenti di RNA, ciò non avviene, e gli errori di copiatura daranno origine costantemente a mutazioni sempre nuove che eludono la risposta immunitaria dell’individuo. Ecco perché è così difficile identificare un rimedio efficace. I virus del genere “corona” nell'uomo provocano infezioni respiratorie spesso di lieve entità come il raffreddore comune, ma in alcuni casi possono essere potenzialmente letali e provocare polmoniti e bronchiti. Il motivo per cui il COVID-19 ha creato tanta preoccupazione è perché sebbene alcuni suoi cugini risultino essere più letali, questo nuovo coronavirus sembra diffondersi molto più velocemente. 1.Virus e Superbatteri – Prevenire le epidemie del futuro, Le frontiere della scienza National Geographic, Gennaio 2019, Numero 42, pag.86-87.

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CAPITOLO 2 I DANNI DEL NUOVO CORONAVIRUS “La prossima guerra che ci distruggerà non sarà fatta di armi ma di batteri. Spendiamo una fortuna in deterrenza nucleare, e così poco nella prevenzione contro una pandemia, eppure un virus oggi sconosciuto potrebbe uccidere nei prossimi anni milioni di persone e causare una perdita finanziaria di 3.000 miliardi in tutto il mondo” Bill Gates

Il COVID-19 sembra essere particolarmente pericoloso per tutte le persone anziane e per quelle persone che presentano delle patologie pregresse nella propria storia clinica, al punto da portare anche alla morte dell’individuo. Per comprendere meglio per quale motivo ciò avvenga bisogna fare chiarezza su come questo virus agisce all’interno dell’organismo e quali possono essere i danni che esso comporta. Facendo parte delle malattie respiratorie, il nuovo coronavirus colpisce soprattutto i polmoni2, posto in cui arriva e in cui incomincia a scatenare un’importante reazione immunitaria. Qui i soggetti possono presentare sintomi come tosse e febbre, che possono peggiorare in polmonite. Quando il virus penetra nelle cellule dei polmoni, queste reagiscono in due modi a seconda del tipo cellulare: le prime producono muco che ha il compito di inglobare il virus e farlo

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Capitolo 2 – I danni del nuovo coronavirus

espellere tramite la tosse, le seconde dotate di ciglia trasportano il muco contenente i virus o i batteri al di fuori dei polmoni con un movimento a “spazzola”. Tuttavia, alcuni ricercatori sostengono che come la SARS, questo nuovo virus ucciderebbe le cellule ciliate facendo riempire le vie aeree dell’individuo con liquidi che affaticano la respirazione e portano alla polmonite. Subito dopo questa fase, il sistema immunitario allarmato dall’attacco virale viene chiamato in loco dalle cellule dei tessuti polmonari che produrranno una proteina chiamata interferone e che avverte i globuli bianchi di questo attacco. Ma anche qui il nuovo coronavirus ci sorprende perché una volta penetrato nell’organismo inizia subito a diminuire la produzione di questa proteina in modo che quando il sistema immunitario inizi a difendere il corpo, l’attacco sia già iniziato. L’attacco del sistema immunitario unito con l’uccisione delle cellule ciliate polmonari comporta la produzione di un essudato3 ed un accumulo di muco appiccicoso4 che impedisce la normale respirazione del soggetto, e che accumulandosi nei polmoni non solo affatica la respirazione ma porta ad un aumento della carica batterica che può portare alla polmonite. Inoltre, con la reazione del sistema immunitario che produce la proteina interleuchina-6, si avvia una tempesta citochinica in cui non vengono attaccati solo i tessuti polmonari infetti, ma anche quelli sani provocando, in alcuni soggetti, delle cicatrici che irrigidiscono i polmoni e che comportano la necessità di supportare la respirazione con l’utilizzo di un ventilatore medico. Per adesso la ricerca sta cercando un vaccino e dei farmaci per riuscire a fronteggiare questa pandemia per limitare i danni il più possibile. Tuttavia noi possiamo essere di aiuto in prima linea cercando di rispettare le norme sanitarie raccomandate: igienizzare gli ambienti, disinfettarsi le mani, indossare una mascherina qualora abbiamo il sospetto di aver contratto il virus, o se stiamo assistendo delle persone già debilitate nel loro stato di salute, facendo attenzione in cucina a non contaminare i cibi utilizzando prodotti crudi assieme a quelli cotti senza aver rispettato le giuste accortezze, e soprattutto tenendo in salute il nostro organismo.

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, Capitolo 2 – I danni del nuovo coronavirus Come abbiamo visto il COVID-19 tende a peggiorare il quadro clinico delle persone già debilitate. Farci trovare con una ferrea salute e con un sistema immunitario reattivo ci permetterà di passare questa invasione limitando i danni il più possibile e, perché no, evitando di avere sintomi debilitanti per affrontare le nostre giornate. Nei prossimi capitoli vedremo quindi quei rimedi che a livello scientifico si sono dimostrati essere delle terapie efficaci contro numerosi virus e batteri, al punto da spingere i ricercatori a valutarli sia come affiancamento ai farmaci già utilizzati, sia come nuove strategie prive di effetti collaterali. 2.https://www.nationalgeographic.it/scienza/2020/02/gli-effetti-del-coronavirussullorganismo 3.https://www.repubblica.it/salute/medicina-ericerca/2020/02/05/news/se_il_virus_dilaga_le_difese_socvcombono_coronavirus_insufici enza_respiratoria_domande_e_risposte-247689890/ 4.https://news.sky.com/story/coronavirus-what-x-rays-and-ct-scans-reveal-about-howcovid-19-kills11955988?fbclid=IwAR0FKlUbGI1qIRoYZdWysM3QjP0jrR9uRcFlmwYOJr8E6DUYBUxEeldBU bQ

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CAPITOLO 3 Gli organi colpiti “Se conosciamo l'anatomia dell'uomo interiore, possiamo vedere la natura delle sue malattie al pari dei rimedi. Ciò che vediamo con gli occhi esterni è l'ultima materia” Paracelso

Osservando il modo di agire del COVID-19 sembra che ad avere bisogno di supporto siano gli organi emuntori del nostro corpo, ossia quelli deputati allo smaltimento delle tossine, tranne per il cuore che non rientra tra questi, abbiamo i polmoni, il fegato, l’intestino e i reni, vediamo in dettaglio perché.

3.1 Polmoni Come già visto in precedenza nella descrizione del virus, i polmoni sono l’organo più colpito da questo tipo di parassita, la guerra tra sistema immunitario e virus produce un terreno ricco di muco appiccicoso, carico di liquidi e con lesioni (si suppone a forma di “nido d’ape”) ai vasi sanguigni e linfatici che dovranno essere riparate.

3.2 Cuore Anche se l’apparato maggiormente colpito è quello polmonare, le disfunzioni cardiache fanno parte dei casi più gravi legati ai coronavirus5. Gran parte delle persone anziane hanno nella

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Capitolo 3 – Gli organi colpiti

loro storia clinica problemi di pressione che affaticano il cuore. Se a questo viene associato un respiro irregolare, una scarsa ossigenazione del sangue, una ipercolesterolemia, ed una scarsa energia data dallo sforzo dell’organismo nel combattere l’invasione nemica, allora si capisce perché questo virus comporta delle serie problematiche cardiache. Il pericolo inoltre rimane anche per quelle persone che non avendo particolari patologie cardiovascolari, presentano placche di colesterolo nei vasi sanguigni che potrebbero staccarsi a causa della infiammazione in atto.

3.3 Intestino I casi di crampi e dolore all’intestino legati al coronavirus sono rari e non ancora certi, eppure delle tracce di quest’ultimo sono state trovate anche nelle feci dei soggetti esaminati. Questo fa pensare che il parassita possa passare nell’intestino e provocare dei fori, come nei polmoni, che portano la perdita di liquido e la conseguente produzione di diarrea (dato che sembra utilizzare lo stesso recettore della SARS che si trova sia nelle cellule dei polmoni sia in quelle dell’intestino tenue).

3.4 Fegato I danni al fegato legati al COVID-19 sono spesso trascurabili, ma a volte possono provocare danni epatici importanti fino all’insufficienza epatica perché quando il virus entra nel flusso sanguigno può arrivare ovunque, ma essendo che la funzione principale del fegato è quella di filtrare il sangue per pulirlo dalle tossine e dagli invasori, si trova a dover neutralizzare questo microrganismo facendo morire cellule epatiche e rilasciando enzimi epatici nel flusso sanguigno. Ecco quindi che se sono presenti enzimi epatici nel sangue può essere che vi sia un danno di bassa entità che dovrà essere rigenerato, oppure un danno di alta entità che può portare all’insufficienza.

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Capitolo 3 – Gli organi colpiti

3.5 Reni Nel caso della SARS e della MERS, diversi individui presentavano gravi danni ai reni, questo perché assieme al fegato anche questi due organi agiscono come filtro per il sangue attraverso le loro unità chiamate nefroni. I nefroni sono formati da un filtro per il sangue e da dei tubuli renali che smaltiscono le tossine dal corpo. Purtroppo, se il virus arriva in questi tubuli, può creare infiammazione con danno lieve e momentaneo, ma se penetra nelle cellule ed inizia la sua duplicazione può diventare letale. 5.https://www.nationalgeographic.it/scienza/2020/03/ilcoronavirus-e-piu-pericoloso-chisoffre-di-queste-patologie

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Parte 2: Rimedi Naturali

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Capitolo 4 Alimentazione “Alla base di una sana alimentazione ci deve essere questa decisione: scegliere un giorno e applicare la regola del digiuno. Una volta alla settimana, il giorno da voi scelto, non introdurrete cibo nell’organismo, che ne avrà così totale beneficio” Umberto Veronesi L’alimentazione è un fattore che deve essere assolutamente considerato nella prevenzione di ogni patologia, incluso anche l’attacco di un virus. Se il COVID-19 aumenta la secrezione di muco, diminuisce la quantità di ossigeno nel sangue, e aumenta il numero di citochine infiammatorie, avere un regime alimentare che possa prevenire questi disturbi o che possa addirittura modularli, consentirebbe se non di sconfiggere questo parassita, perlomeno di superare l’attacco limitando i danni. Per quanto riguarda l’eliminazione del muco in eccesso, sul sito del Lung Institute si consiglia di assumere questi alimenti: salmone, tonno, sardine, platessa, zucca, semi di zucca, pompelmo, ananas, crescione, sedano, sottaceti, cipolla, aglio, miele, zenzero, limone, peperoncino di Cayenna, camomilla, olio d'oliva, brodo e tè decaffeinato. È importante precisare come gli studi scientifici su questo argomento siano pochi e discordanti tra loro, nel dubbio avere un’alimentazione che comprenda questi alimenti e diminuisca alimenti sospetti di aumentare il muco nell’organismo come zuccheri raffinati e latticini, non può certo recare danno a nessuno. La scarsa ossigenazione sanguigna oltre ad essere sostenuta da una respirazione controllata e da una adeguata attività fisica, può 31

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Capitolo 4 – Alimentazione

trarre beneficio dagli alimenti che consumiamo secondo due vie: la prima è l’aumento nella produzione dei globuli rossi, la seconda è un miglioramento della circolazione sanguigna. L’aumento dei globuli rossi nel sangue è dettato dalla presenza di determinati elementi nella nostra alimentazione come ferro, vitamina C e acido folico, per garantirci di assumerli tutti assumere alimenti come arance (ricche di vitamina C utile per assorbire il ferro), verdure a foglia verde, fegato, tofu, spinaci, uova, cereali integrali, legumi e fagioli, carne, pesce, frutta secca, germogli, fagioli secchi, arachidi, banane, broccoli, barbabietole e semi di zucca, cercando di assumerli il più possibile in modo variato. Per quanto riguarda il miglioramento della circolazione sanguigna possiamo ricorrere ad alimenti come il pepe di cayenna o il peperoncino che aumentano la circolazione grazie al loro contenuto di capsaicina che promuove il flusso sanguigno ai tessuti abbassando la pressione sanguigna e stimolando il rilascio di ossido nitrico e altri vasodilatatori che aiutano ad espandere i vasi sanguigni6. Altri alimenti che hanno dimostrato migliorare la circolazione sono il melograno 7, le cipolle 8, 9, la cannella 10, 11, l’aglio 12, il pesce grasso 13, 14, le barbabietole 15, la curcuma 16, 17, verdura a foglia verde 18, 19, gli agrumi 20, 21, le noci 22, 23, i pomodori 24, 25, e lo zenzero 26. Parte esclusiva va lasciata poi alla clorofilla di cui si parla molto poco e che negli ultimi anni viene utilizzata come integratore erboristico per gli sportivi grazie alle sue portentose qualità come tonico, ossigenante, drenante ed antiossidante27, tutte caratteristiche che nel caso di un attacco da parte di un parassita come può essere il COVID-19, fungono da fattori protettivi per il nostro sistema. La clorofilla ricorda da vicino i nostri globuli rossi. L'emoglobina di colore rosso, ha la capacità di trasportare ossigeno, e la stessa funzione la può fare la clorofilla della pianta perché queste due molecole sono praticamente identiche nella loro struttura, l'unica differenza è nell'atomo centrale: nell’emoglobina è il ferro,

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Capitolo 4 – Alimentazione

nella clorofilla è il magnesio. Assumere cibi contenenti clorofilla aiuterà sicuramente a migliorare il tono energetico dell’organismo e l’ossigenazione sanguigna. Questa molecola esclusiva del mondo vegetale si trova in buone quantità nelle verdure a foglia verde come spinaci, cavolo verde, senape, alga clorella, alga spirulina, erba medica, prezzemolo, broccoli, cavolo verde, asparago, fagiolini e piselli, tè verde matcha, ed erba di grano. Iniziare la giornata con un estratto o una centrifuga di verdure a foglia verde, oltre a costituire un buon inizio per una sana colazione, aiuterà a drenare, ossigenare, idratare ed assimilare gli elementi essenziali per una salute a lungo termine. Non tralasciamo anche gli estratti di frutta, che hanno inattivato diversi virus enterici, il virus dell'herpes simplex ed il poliovirus 28. Quando prepariamo i succhi è meglio cercare di mettere assieme una parte di verdura ed una di frutta in proporzione di 2/3 la prima e 1/3 la seconda, per limitare la quantità di zuccheri liberi. In ultima, le citochine infiammatorie che il COVID-19 scatena nel nostro organismo, possono essere modulate anch’esse da un regime alimentare corretto. Ciò non significa che non si scatenerà una infiammazione se il virus inizia a danneggiare i tessuti dei nostri organi, ma la risposta sarà meno improvvisa e potenzialmente meno forte. Le diete che promuovono l'infiammazione sono quelle ricche di amidi raffinati, zucchero, grassi saturi e grassi trans e povere di acidi grassi omega-3, antiossidanti naturali, fibre, frutta, verdura e cereali integrali29. Si ritiene che le proprietà antiossidanti di frutta e verdura siano uno dei meccanismi fondamentali alla base dei loro contributi antinfiammatori30 dato che un aumento del loro consumo è associato a minore stress ossidativo e ad una minore infiammazione31. Alcuni studi suggeriscono che assumere alimenti vegetali può limitare o addirittura invertire le risposte pro-infiammatorie rispetto ai pasti ricchi di grassi saturi32, come anche alimenti ricchi di zuccheri possono aumentare la produzione di radicali liberi e citochine pro-infiammatorie33.

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Capitolo 4 – Alimentazione

Vediamo ora alcuni alimenti che possono aiutarci ad affrontare questo periodo difficile per tutta la popolazione mondiale.

4.1 Mela La mela, dal latino “malum”, è il frutto del melo, da sempre sinonimo di salute. Tutti la conoscono nel mondo per i suoi utilizzi e per l’antico detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”. Ne esistono più di 7000 varietà ognuna con le sue caratteristiche, cerchiamo però ora di vedere quali sono le proprietà con le quali questo frutto può aiutarci. Oltre ad agire positivamente sul colesterolo, la mela è ricca in pectina, una fibra solubile che aiuta a controllare i livelli di colesterolo, contribuisce a regolarizzare la funzionalità intestinale e tiene sotto controllo l'appetito. Inoltre, la sua fermentazione da parte della flora batterica intestinale sembra avere un effetto protettivo sullo sviluppo del cancro al colon34. Gli antiossidanti della mela hanno proprietà antivirali, in particolar modo verso il virus dell'influenza35, inibendo l'attaccamento del virus sulla superficie cellulare36, 37. Un ruolo cruciale è svolto dai flavonoidi quercitrina e procianidina B2 38 che, denaturando le molecole dell'involucro virale, portano all'inattivazione irreversibile dei virioni (particelle con cui il virus svolge le sue azioni), con la conseguente diminuzione dell'infettività. La mela e i suoi fitoestrogeni si sono dimostrati un valido aiuto nei confronti di virus come l’herpes HSV-139 e HSV-240, l’herpes umano 6 (HHV-6)41, l’herpes bovino di tipo 1 (BHV-1)42, 43, il virus Mengo e il Coxsackievirus B4 (CVB4)44, il virus Simian 40 (SV40)45, il virus dell'encefalomiocardite (CEM)46, il virus della leucemia murina Moloney (Mo-MLV)47, il poliomavirus JC umano (JCV)48, il virus HIV 49, e il virus della dengue50. Oltre ad essere fantastici spazzini dei radicali liberi51 i fitoestrogeni presenti nelle mele hanno portato gli autori di una rassegna scientifica alla conclusione che “Possiamo quindi concludere che uno dei modi in

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Capitolo 4 – Alimentazione

cui i fitoestrogeni presenti nella raccomandata "una mela al giorno" possono offrire protezione contro un'ampia varietà di malattie umane, è attraverso le loro proprietà antivirali”52. Per concludere infine i vantaggi che possiamo ottenere dal consumo di questo frutto, vi è una buona notizia per le donne: il consumo giornaliero di mele ha dimostrato migliorare e rendere più appagante la vita sessuale del gentil sesso53, che sia questo il motivo del perché si chiama frutto del peccato?

4.2 Caffè Il caffè è una bevanda largamente utilizzata in tutto il mondo occidentale, ottenuta dalla macinazione dei semi di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea. È sorprendentemente ricca di antiossidanti infatti contiene centinaia di molecole biologicamente attive tra cui composti fenolici (acidi clorogenici, acido caffeico, ferulico e para-cumarico) e melanoidine. Inoltre, ha dimostrato avere anche un effetto lipolitico, cioè favorente il dimagrimento grazie alla caffeina che stimola l'utilizzo dei grassi a scopo energetico. I suoi composti fenolici sono attualmente studiati oltre che per le loro proprietà antimicrobiche e antivirali54 anche per ridurre l’infettività del virus dell’influenza55, mentre le molecole clorogeniche al suo interno esercitano un’azione contro i virus respiratori56. Inoltre, indipendentemente che il caffè sia in polvere o istantaneo è stato in grado di inibire la moltiplicazione del virus dell'herpes simplex di tipo 157.

4.3 Sedano Il sedano è una pianta erbacea biennale originaria del mediterraneo e conosciuto come pianta medicinale fin dai tempi di Omero. Sul sito della Fondazione Veronesi possiamo leggere che le fibre contenute in questo ortaggio aiutano a ridurre trigliceridi e

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colesterolo, le sue sostanze aromatiche migliorano la digestione e assorbono i gas dell’apparato digerente (grazie alla sedanina), i suoi fito-nutrienti controllano gli ormoni che regolano la pressione arteriosa ed è usato come tonico del cuore per abbassare la pressione sanguigna (ipertensione). Nella medicina tradizionale africana a Trinidad e Tobago58, contrasta la ritenzione idrica ed è utile anche nei casi di infiammazione, sia consumato crudo che sottoforma di succo59. Vi è anche un rapporto sull'uso del sedano nei problemi articolari60, ed ha dimostrato un effetto positivo sia nel recupero dei danni tossici ai testicoli, che nel recupero sessuale61, 62, 63. I componenti presenti nel sedano includono glicosidi, steroidi e diversi tipi di fenolici tra cui furanocumarine, flavoni e oligoelementi (sodio, potassio, calcio e ferro)64, 65. Inoltre, il sedano contiene l’apigenina, un flavonoide le cui proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, anticarcinogene ed antivirali sono ben note agli studiosi che la stanno attualmente valutando come possibile terapia farmacologica, dato il suo effetto stimolante sull’interferone senza gli effetti collaterali che i farmaci con lo stesso effetto hanno a livello neuropsichiatrico ed ematologico66. Finora l’attività antivirale è stata dimostrata verso l’enterovirus 71 (EV71)67, 68, il virus dell'epatite C (HCV)69, 70, il virus dell'immunodeficienza umana (HIV)71 e contro gli adenovirus72. Questa sostanza è presente anche nel prezzemolo, nel carciofo, nel basilico, nella cipolla, nel tè, nel pompelmo e soprattutto nelle foglie di camomilla.

4.4 Radicchio È un ortaggio che comprende diverse varietà del genere Cichorium di colore rosso, verde o variegato, con forma a cespo o a palla, e caratterizzato dal sapore amaro. Come tutti i frutti e le verdure di colore rosso-viola contiene moltissimi antiossidanti in misura maggiore anche del mirtillo, inoltre è ricchissimo di acqua (93%) e contiene proteine, carboidrati, vitamina A, E, K, vitamine del gruppo B, abbondante vitamina C,.

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magnesio, ferro, fosforo, potassio, selenio, zinco, rame, manganese, e fibra Il sapore amaro è dato dalla presenza dell’acido cicorico che a livello scientifico ha inibito marcatamente la replicazione del DNA nel virus dell’epatite B (HBV), e che solleva la possibilità di utilizzarlo per progettare agenti antivirali73. L’estratto di radicchio ha mostrato anche una grande attività antivirale contro l'herpes simplex (HSV-1), un'attività parziale contro gli adenovirus74, e contro il virus dell'immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1)75.

4.5 Miele Il miele è un alimento prodotto dalle api a partire dal nettare dei fiori, i cui principali componenti sono glucosio, fruttosio, acqua, polline e sali minerali. Da sempre considerato una cura universale in tutte le civiltà, il miele è risultato benefico per la cura del sistema emopoietico (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine), inoltre favorisce la cicatrizzazione per le affezioni della bocca, della lingua e delle gengive76, migliora l’idratazione, aiuta contro tosse e catarro, riduce la pressione e migliora il battito cardiaco77, migliora la flora batterica intestinale78, migliora l’assorbimento di calcio e magnesio79, aiuta contro problemi al fegato, cardiovascolari e gastrointestinali80, è risultato utile contro il cancro alla vescica81, ha anche azione antinfiammatoria82 sia subito dopo l’ingestione che applicato su una ferita dove stimola anche il sistema immunitario al suo interno83, 84. Non mancano le proprietà antibatteriche contro diversi batteri tra cui Salmonella, Shigella , Escherichia coli ed Helicobacter pylori 85, 86, 87, 88, 89 , e quelle antiossidanti dato che contiene flavonoidi come l’apigenina, la pinocembrina, il kaempferol, la quercetina, la galangina, la crisina, l’esperetina, e acidi fenolici come quelli ellagici, quelli caffeici, quelli p-cumarici e quelli ferulici, l’acido ascorbico, i tocoferoli, la catalasi ( CAT), la

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superossido dismutasi (SOD), il glutatione ridotto (GSH), e i peptidi, tutti miscelati assieme per garantire un super antiossidante sinergico90. Infine, il miele possiede proprietà antivirali contro il l’herpes labiale e genitale91, il virus della rosolia, il virus della varicellazoster (VZV)92, il virus influenzale H1N1, e se parliamo del miele di Manuka anche contro i virus dell’influenza aviaria H5N1 e H7N993.

4.6 Avocado L'avocado è il frutto della Persea americana, una specie arborea da frutto di origine tropicale e diffusa in centroamerica. Questo frutto è ricco di vitamine B5, B6, B9, K e C, Sali minerali come potassio, zinco, magnesio, manganese e fosforo, fibre e fitosteroli che aiutano a diminuire il colesterolo. Contiene diverse calorie derivanti dalla sua notevole quantità di grassi prevalentemente monoinsaturi e ricchi di omega-9, che lo rendono molto simile all’olio d’oliva. Abbonda anche di sostanze fitochimiche che hanno dimostrato avere molti effetti salutari tra cui effetti chemio preventivi su diversi tipi di cancro94, ad esempio gli alcoli grassi al suo interno presentano attività antivirale, citotossica, antimicotica, tripanocida e antiossidante95, 96, 97, 98, 99, 100, 101, 102, 103 104 105 106 , , , , mentre i composti fenolici come l'acido gallico, le antocianidine e i tocoferoli hanno attività antiossidanti, neuro protettive e cardioprotettive107, 108, 109, 110, 111, 112, 113. Questo alimento può quindi risultare utile a chiunque abbia problemi di cancro, di diabete, di infiammazione, di microbi, di malattie cardiovascolari, di stress ossidativo e di malattie degenerative legate all'età114. L’estratto di avocado ha dimostrato anche stimolare l’attività dell’interferone e di inibire la replicazione del virus dengue (DENV1-4)115, e grazie ai flavonoidi contenuti si è inibita la formazione del virus dell’immunodeficienza HIV-1 e la formazione dell'antigene virale116. Un estratto di foglie di avocado ha inibito il virus

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dell'herpes simplex di tipo I (HSV-1) e il virus della malattia di Aujeszky e l'adenovirus di tipo 3 (AD3).

4.7 Soia La soia è una pianta erbacea di cui vengono utilizzati i semi per il consumo umano, i quali contengono un'elevata quantità di proteine, lipidi, glucidi, vitamine del gruppo B, ferro e potassio, isoflavoni e saponine. I suoi benefici sono spesso collegati agli estrogeni che aiutano in disturbi come la menopausa, le vampate di calore117, 118, 119 , le malattie cardiovascolari120, l’insonnia, l’osteoporosi121, la secchezza vaginale, l’ansia122, l’irritabilità, la depressione123 e l’instabilità umorale. Inoltre, regolano il sistema immunitario124 e agiscono contro numerose patologie oncologiche125. Gli oligosaccaridi di soia sono classificati come prebiotici in quanto migliorano la flora batterica intestinale126, 127, 128. La soia è molto ricca anche in genisteina e come tale presenta gli stessi effetti antivirali che abbiamo visto nella mela contro i virus dell’herpes129, gli adenovirus, il virus dell'immunodeficienza umana HIV, il virus della Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino (PRRS) e rotavirus, perché gli isoflavoni influenzano il legame con il virus, l'ingresso, la replicazione, la traduzione delle proteine virali e la formazione di alcuni complessi di glicoproteina dell'involucro del virus130.

4.8 Cocco Il cocco è il seme della relativa palma Cocos nucifera originario dei paesi tropicali utilizzato per la sua polpa, la sua acqua ed il suo olio. Il seme è molto ricco di potassio, zinco, ferro, rame, fosforo, magnesio, vitamine del gruppo B, vitamine C, E, K e J, contiene una

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buona quantità aminoacidi, fibre, zuccheri e acqua che compone quasi la metà del suo contenuto. Questo seme aiuta contro i problemi di meteorismo gastrointestinale, nel drenare l’organismo, ed agisce positivamente anche sul sistema immunitario. Inoltre, l’acido laurico presente al suo interno e contenuto anche nel latte materno, favorisce lo sviluppo del cervello, ha funzioni antivirali, antibatteriche e antiprotozoarie, grazie alla monolaurina che lo compone e che utilizzata sia nell’uomo che nell’animale ha distrutto 14 virus umani come l'HIV, l'herpes, il citomegalovirus, l'influenza e vari batteri patogeni come ad esempio l’helicobacter pylori, riducendo l’infettività del 99,9%131. Questo acido compone il 50% dei grassi del cocco, mentre un altro 7% è l’acido caprilico, entrambi vengono convertiti in monogliceridi nel corpo umano o animale, producendo effetti antivirali contro l'HIV, l'herpes simplex ed effetti antibatterici contro la clamidia e altri batteri a trasmissione sessuale132. Dalla sua spremitura si ottiene l’olio di cocco, oggetto di dibattito ormai da molti anni a causa del suo elevato contenuto di grassi saturi che in realtà normalizzano i lipidi presenti nel corpo e proteggono dai danni dell'alcool il fegato, migliorando anche la risposta antinfiammatoria del sistema immunitario. L'olio è molto efficace anche contro una varietà di virus ricoperti di lipidi come virus Visna Maedi, citomegalovirus (CMV), virus di Epsteinbarr, virus dell'influenza, virus della leucemia, virus pneumono, virus dell'epatite C, e questo perché gli acidi grassi presenti distruggono questi organismi rompendo le loro membrane ed interferendo nella loro maturazione133. Per queste ed altre numerose proprietà dell’olio di cocco, il Dr. Fabian Antonio Dayrit e la Dott.ssa Mary Newport della Facoltà di Scienze e Ingegneria dell'Università di Ateneo de Manila nelle Filippine stanno studiando questo alimento nei confronti del nuovo coronavirus ed hanno pubblicato sul sito del loro ateneo che “numerosi studi in vitro , sugli animali e sull'uomo supportano il

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potenziale dell'olio di cocco, dell'acido laurico e dei suoi derivati come agenti efficaci e sicuri contro un virus come nCoV-2019. Studi meccanicistici su altri virus mostrano che potrebbero essere attivi almeno tre meccanismi. Date le notevoli prove scientifiche dell'attività antivirale dell'olio di cocco, dell'acido laurico e dei suoi derivati e della loro sicurezza generale, e l'assenza di una cura per nCoV-2019, raccomandiamo che vengano condotti studi clinici su pazienti che sono stati infettati da nCoV- 2019. Questo trattamento è conveniente e praticamente privo di rischi e i potenziali benefici sono enormi. D'altra parte, data la sicurezza e l'ampia disponibilità dell’olio di cocco vergine (VCO), raccomandiamo di considerare il VCO come una profilassi generale contro l'infezione virale e microbica”134.

4.9 Riassumendo L’alimentazione corretta per una quarantena da COVID-19 sembra essere quindi quella ricca di frutta, verdura e cereali integrali, non preferiamo mai un tipo di alimento rispetto agli altri ma cerchiamo di variare dato che i fitoestrogeni che abbiamo visto essere presenti nelle mele, sono presenti anche nell’uva, nelle olive, negli agrumi, nei frutti di bosco, nei pomodori, nelle cipolle, nei broccoli e nei capperi, in una misura maggiore rispetto ai prodotti animali. Anche pesce, uova ed in piccola parte latticini, possono essere consumati, cercare di mangiare il giusto rispettando la regola di alzarsi da tavola mai troppo pieni, avere sempre una porzione di verdura cruda a pasto, e limitare il più possibile l’assunzione di alimenti ricchi di grassi saturi e zuccheri. È importante ricordare poi come tutto l’aspetto alimentare vada affiancato da una opportuna idratazione che consenta all’organismo di eliminare le tossine in eccesso, e mantenere il sangue fluido per una circolazione sanguigna ottimale. Consumiamo anche alimenti fermentati come yogurt, kefir, tempeh e crauti perché sono utilissimi nel mantenere attiva e sana la

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nostra flora batterica intestinale che a sua volta terrà attivo il sistema immunitario e ci garantirà una protezione dai virus135 attraverso l’interazione microbioma-viroma136. Infine, se il nostro organismo è affaticato e debole, è bene ricordare i consigli del noto oncologo Umberto Veronesi che consigliava di praticare un giorno di digiuno ogni tanto per garantirci un recupero veloce ed un corpo sano. 6.Juturu V. Capsaicinoids Modulating Cardiometabolic Syndrome Risk Factors: Current Perspectives. J Nutr Metab. 2016;2016:4986937. doi: 10.1155/2016/4986937. Epub 2016 May 23. PMID: 27313880; PMCID: PMC4893589. 7.Trexler ET, Smith-Ryan AE, Melvin MN, Roelofs EJ, Wingfield HL. Effects of pomegranate extract on blood flow and running time to exhaustion. Appl Physiol Nutr Metab. 2014 Sep;39(9):1038-42. doi: 10.1139/apnm-2014-0137. Epub 2014 May 16. PMID: 25051173; PMCID: PMC4146683. 8.Nakayama H, Tsuge N, Sawada H, Higashi Y, Chronic intake of onion extract containing quercetin improved postprandial endothelial dysfunction in healthy men, J Am Coll Nutr. 2013;32(3):160-4. doi: 10.1080/07315724.2013.797858. 9.Vazquez-Prieto MA, Rodriguez Lanzi C, Lembo C, Galmarini CR, Miatello RM. Garlic and onion attenuates vascular inflammation and oxidative stress in fructose-fed rats. J Nutr Metab. 2011;2011:475216. doi: 10.1155/2011/475216. Epub 2011 Aug 25. PMID: 21876795; PMCID: PMC3163016. 10.Badalzadeh R, Shaghaghi M, Mohammadi M, Dehghan G, Mohammadi Z. The effect of cinnamon extract and long-term aerobic training on heart function, biochemical alterations and lipid profile following exhaustive exercise in male rats. Adv Pharm Bull. 2014 Dec;4(Suppl 2):515-20. doi: 10.5681/apb.2014.076. Epub 2014 Dec 31. PMID: 25671183; PMCID: PMC4312399. 11.Kawatra P, Rajagopalan R. Cinnamon: Mystic powers of a minute ingredient. Pharmacognosy Res. 2015 Jun;7(Suppl 1):S1-6. doi: 10.4103/0974-8490.157990. PMID: 26109781; PMCID: PMC4466762. 12.Mahdavi-Roshan M, Mirmiran P, Arjmand M, Nasrollahzadeh J. Effects of garlic on brachial endothelial function and capacity of plasma to mediate cholesterol efflux in patients with coronary artery disease. Anatol J Cardiol. 2017 Aug;18(2):116-121. doi: 10.14744/AnatolJCardiol.2017.7669. Epub 2017 May 24. PMID: 28554988; PMCID: PMC5731260.

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135.Pang IK, Iwasaki A. Control of antiviral immunity by pattern recognition and the microbiome. Immunol Rev. 2012 Jan;245(1):209-26. doi: 10.1111/j.1600065X.2011.01073.x. PMID: 22168422; PMCID: PMC3659816. 136.Domínguez-Díaz C, García-Orozco A, Riera-Leal A, Padilla-Arellano JR, Fafutis-Morris M. Microbiota and Its Role on Viral Evasion: Is It With Us or Against Us? Front Cell Infect Microbiol. 2019 Jul 18;9:256. doi: 10.3389/fcimb.2019.00256. PMID: 31380299; PMCID: PMC6657001.

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CAPITOLO 5 Sport “La radice di ogni salute è nel cervello. Il suo tronco è nell’emozione. I rami e le foglie sono il corpo. Il fiore della salute fiorisce quando tutte le parti lavorano insieme” Proverbio curdo

Un organismo in salute è un sistema che si tiene in forma a 360 gradi. Tra le varie pratiche che permettono al nostro corpo di mantenersi sano c’è l’attività fisica, un movimento moderato che tenga attivo tutto il sistema immunitario e il sistema di smaltimento delle tossine. Molti si troveranno a fare sport in una stanza della loro abitazione vista l’impossibilità di uscire, ma è assicurato che se si trova la pazienza di dedicare 30 minuti al movimento, il corpo sarà ben attivo nell’affrontare qualsiasi potenziale minaccia. Non serve faticare ore ed ore, è sufficiente la classica mezz’oretta raccomandata da tutte le linee guida internazionali, infatti l'esercizio prolungato e intenso, se fonte di stress per l’organismo, può provocare immunosoppressione, mentre l'esercizio ad intensità moderata migliora la funzione immunitaria e potenzialmente riduce il rischio e la gravità delle infezioni virali respiratorie137. Attualmente le prove disponibili che mostrano una correlazione tra l'esercizio fisico e il sistema immunitario sono ancora poche, ma le ricerche effettuate dichiarano importanti effetti modulatori sulla dinamica degli immunociti e sulla funzione immunitaria138. Per concludere quindi va bene fare attività fisica senza esagerare per non stressare l’organismo ed affaticare il sistema

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Capitolo 5 - Sport

immunitario. Utilizzare un tapis roulant per chi lo possiede, o fare semplicemente le scale più volte, è un ottimo modo per mantenere il corpo in movimento e, nel dubbio, a rassodare il nostro fisico. 137.Martin SA, Pence BD, Woods JA. Exercise and respiratory tract viral infections. Exerc Sport Sci Rev. 2009 Oct;37(4):157-64. doi: 10.1097/JES.0b013e3181b7b57b. PMID: 19955864; PMCID: PMC2803113. 138.PEDERSEN, Bente Klarlund; HOFFMAN-GOETZ, Laurie. Exercise and the immune system: regulation, integration, and adaptation. Physiological reviews, 2000, 80.3: 10551081.

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CAPITOLO 6 INTEGRAZIONE “Il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia” Thomas Alva Edison

Come vedremo in questo capitolo, per una salute ottimale, è importante non avere carenza di nessun elemento, in particolar modo di quelli che vedremo qui di seguito. Il mio consiglio è cercare di integrare sempre tutto attraverso l’alimentazione quotidiana, ma laddove qualcuno abbia il dubbio di non aver soddisfatto il proprio fabbisogno giornaliero di nutrienti, in questo momento integrare può essere una valida alternativa. Vediamo ora quali sono gli elementi più importanti per il nostro sistema immunitario:

6.1 Selenio Il selenio (Se) è un potente antiossidante che influenza fortemente l'infiammazione e le risposte immunitarie139. Quando nel nostro corpo si producono radicali liberi, questi, carichi di ossigeno, vanno ad ossidare un acido grasso avviando un processo chiamato perossidazione che, oltre a causare una reazione a catena che può colpire diversi settori del nostro organismo, sono responsabili di processi infiammatori, invecchiamento ed ischemia. Il selenio protegge dai danni dei grassi perossidati ed aumenta la capacità

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Capitolo 6 – Integrazione

difensiva dell’organismo fino a 20 volte aumentando il numero di macrofagi e aumentando la produzione di interferone. Il Selenio inoltre ha dimostrato in diversi studi essere un ottimo elemento con proprietà antivirali anche contro i virus dell’influenza, in particolare in uno studio si è visto che i virus a RNA (come il COVID-19) subiscono maggiori mutazioni se vi è carenza di questo elemento140. I topi carenti di selenio ed infettati dal virus dell'influenza, hanno dimostrato un rischio maggiore di sviluppare polmonite interstiziale, suggerendo che la carenza di quest’ultimo può causare un'infiammazione elevata, forse a causa di livelli più elevati di stress ossidativo141. I cibi contenenti selenio sono i cereali, le noci del brasile, gli alimenti di origine marina, e le patate selezionate appositamente come la Selenella.

6.2 Vitamina C La vitamina C, anche detta acido ascorbico o ascorbato, è una vitamina che dev'essere assunta con la dieta dato che, contrariamente alla stragrande maggioranza degli altri mammiferi, l’uomo non è in grado di autoprodurla. La vitamina C è in grado di contrastare i processi di ossidazione che avvengono nell’organismo e che sono strettamente correlati con l’invecchiamento e con le malattie provocate da virus e batteri. Attualmente l’utilità di questa vitamina nel trattamento delle infezioni virali è ancora oggetto di discussione, tuttavia in uno studio l'infezione da influenza A nei topi ha comportato una diminuzione della concentrazione di vitamina C nelle cellule bronco alveolari142, e in un altro la carenza di vitamina C ha portato ad una maggiore patologia polmonare143. Il virus respiratorio sinciziale (altro virus a RNA) ha ridotto l'espressione degli enzimi antiossidanti aumentando così il danno ossidativo144.

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Si è visto che i livelli di vitamina C nei globuli bianchi sono decine di volte più alti rispetto al plasma, il che può indicare ruoli funzionali della vitamina in queste cellule del sistema immunitario. La vitamina C ha dimostrato di influenzare le funzioni dei fagociti, la produzione di interferone, la replicazione dei virus e la maturazione dei linfociti T, ecc145. Anche secondo questo studio si conclude che la vitamina C svolge un ruolo fondamentale nelle risposte immunitarie antivirali contro il virus dell'influenza attraverso l'aumento della produzione di interferone (quella proteina che il COVID-19 diminuisce quando inizia il suo attacco). Pertanto, continuano gli autori dello studio, potrebbe essere possibile che il mantenimento di livelli sufficienti di vitamina C nel plasma mediante l'assunzione continua attraverso la dieta o l’integrazione possa prevenire efficacemente patogenesi del virus dell'influenza146. Recentemente in un rapporto informativo intitolato “Infusione di vitamina C per il trattamento della polmonite infetta grave 2019-nCoV” il Pneumologo Andrew Weber riporta che i suoi pazienti in terapia intensiva ricevono alti dosaggi di questa vitamina perché hanno risultati significativamente migliori rispetto a quelli che ricevono soltanto il farmaco, questo partendo da report promettenti provenienti dalla Cina147, 148. Ad ogni modo se anche le prossime dichiarazioni dovessero smentire quelle fatte fino ad ora, resta fondamentale la proprietà antiossidante di questa vitamina149 che aiuterà a modificare efficacemente l’ambiente per qualsiasi tipo di virus o batterio che si trova a suo agio in un ambiente ossidato. Gli alimenti contenenti vitamina C sono quasi tutti quelli di origine vegetale ed in particolare gli agrumi, i kiwi, le mele, i peperoni, il prezzemolo, i cavoli, le fragole, il fegato (in poche quantità) e il latte.

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Capitolo 6 -Integrazione

6.3 Zinco Lo zinco è un oligoelemento necessario per l'uomo e rappresenta il secondo metallo più abbondante nell'uomo dopo il ferro. Esso è necessario per il corretto funzionamento di molti ormoni, come l'insulina, l'ormone della crescita e gli ormoni sessuali. È indispensabile per il funzionamento di oltre 300 enzimi, come ad esempio l’alcol deidrogenasi, enzima necessario per metabolizzare l’alcol etilico. Ha funzione antiossidante utile per contrastare lo stress ossidativo e considerevoli caratteristiche antivirali. Le attuali conoscenze scientifiche e le prove cliniche esaminano lo zinco come antivirale diretto, nonché come stimolante dell'immunità antivirale, e si è studiato anche il suo effetto terapeutico per le infezioni virali come il virus dell'herpes simplex e il raffreddore comune150. In quest’altro studio si vede come l’aumento della concentrazione intracellulare dello Zinco può compromettere la replicazione dei virus a RNA fino ad inibirla nel caso del SARScoronavirus (SARS-CoV) e del virus dell'arterite equina (EAV)151. I cibi contenenti Zinco sono i cereali, i legumi, la frutta secca, le alghe, il pesce e la carne rossa.

6.4 Vitamina A La vitamina A è una vitamina liposolubile dotata di numerose funzioni biologiche e raramente carente nella dieta. Viene conosciuta anche come retinolo ed è immagazzinata dentro il fegato dell’organismo. Conosciuta come vitamina antinfiammatoria a causa del suo ruolo critico nel migliorare la funzione immunitaria, è coinvolta nello sviluppo del sistema immunitario, svolgendo ruoli regolatori nelle risposte immunitarie cellulari e nei processi immunitari umorali, inoltre ha dimostrato un effetto terapeutico nel trattamento di varie malattie infettive152. 62

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Capitolo 6 – Integrazione

Studi mostrano che la vitamina A svolge un ruolo importante nell'immunità del corpo, tra cui espressione di mucine e cheratine, linfopoiesi, apoptosi, espressione di citochine, produzione di anticorpi e funzione di neutrofili, cellule killer naturali, monociti o macrofagi, linfociti T e linfociti B. Recenti studi clinici suggeriscono che l'integrazione di vitamina A riduce la morbilità e la mortalità in diverse malattie infettive, come il morbillo, la diarrea, la polmonite correlata al morbillo, l'infezione da virus dell'immunodeficienza umana e la malaria153. Allarmato dalle nuove epidemie che hanno colpito l’essere umano negli ultimi anni come SARS-CoV, il virus H5N1 o l’H1N1, in un importante documento pubblicato da Anthony R. Mawson intitolato “Ruolo delle vitamine liposolubili A e D nella patogenesi dell'influenza: una nuova prospettiva”154, lo studioso suggerisce che la resistenza del nostro corpo e la suscettibilità alla malattia dipendono in modo importante dal rapporto tra vitamina D e vitamina A. Una ridotta esposizione solare ed una carenza di vitamina A innescano l’attivazione virale o aumentano la suscettibilità a nuovi ceppi del virus influenzale, mentre un adeguato livello di questo retinoide lo inibiscono questi rischi. E sottolinea come un approccio bilanciato dovrebbe includere esposizione solare, dieta e approcci farmacologici per potenziare la prevenzione e il trattamento dell'influenza. I cibi ricchi di beta-carotene sono le carote, la zucca, le albicocche, le patate dolci, i meloni, gli spinaci, i broccoli, la cicoria, la bieta, il fegato, il tuorlo d'uovo, i crostacei, il latte intero, il burro e il formaggio.

6.5 Vitamina E La vitamina E, o tocoferolo, è una vitamina liposolubile ed anche un antiossidante fisiologico. Tra gli antiossidanti testati nelle infezioni da virus influenzale nei topi, la vitamina E occupa la posizione di leader a causa della sua efficacia nella prevenzione del danno ossidativo attraverso la sua attività di lavaggio dei radicali liberi.

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Capitolo 6 – Integrazione

Sebbene la vitamina E non abbia una specifica azione antivirale, il suo effetto antiossidante svolge probabilmente un ruolo importante nella protezione dei polmoni e del fegato. La vitamina E potrebbe essere raccomandata come componente della terapia influenzale multi target155. Il selenio assieme alla vitamina E sono importanti mediatori per la protezione dallo stress ossidativo. Recenti lavori hanno dimostrato che un basso livello di questi due elementi provoca un aumento della patogenicità virale e un'alterazione delle risposte immunitarie. La loro carenza si traduce in specifiche mutazioni virali, trasformando i virus relativamente benigni in virulenti. Pertanto, lo stato nutrizionale della persona dovrebbe essere considerato una forza trainante per l'emergere di nuovi ceppi virali o di nuovi ceppi patogeni di virus noti156. Gli alimenti che contengono vitamina E sono gli oli vegetali, il germe di grano, le nocciole, le mandorle, le arachidi, l’anguilla, l’olio di pesce, le noci, il burro, il tuorlo d’uovo, il tarassaco, la patata dolce, gli spinaci, gli asparagi, i ceci, il crescione, le castagne, i broccoli, i pomodori, il salmone affumicato e il pane integrale.

6.6 Vitamina D La vitamina D è un ormone/vitamina liposolubile necessaria per l'assorbimento intestinale di minerali quali calcio, magnesio e fosfato, e per molte altre funzioni biologiche. La fonte principale di questa vitamina è costituita dalla produzione endogena con l’esposizione della pelle alla luce solare (bastano 20 minuti al giorno), mentre il restante deve essere assimilato attraverso l’alimentazione. Ne esistono diverse, D1, D2, D3 e D4, e quella a cui ci riferiamo in questo paragrafo riguarda la D3, quella di cui gran parte della popolazione è carente. Diversi studi hanno descritto un'alta carenza di vitamina D nelle popolazioni in tutto il mondo157, ed altri la definiscono uno "stimolo stagionale" la cui carenza predisporrebbe i pazienti alle infezioni respiratorie158, come dimostrato in diversi studi sui paesi

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Capitolo 6 – Integrazione

nordici europei 159, 160. Sebbene sia ancora oggetto di discussione quanto il ruolo di questa vitamina giochi nella risposta immunitaria, in questo studio161 si sottolinea la necessità di ulteriori ricerche sulla terapia aggiuntiva con vitamina D per la tubercolosi, l'influenza e le malattie virali delle vie respiratorie superiori. L’ effetto antivirale della vitamina D rimane ancora incompreso perché le possibili interazioni tra infezioni virali e questa vitamina sembrano essere più complesse di quanto si pensasse in precedenza. Recenti scoperte indicano un aumento dello stato antivirale, un miglioramento immunoregolatorio162, l'induzione dell'autofagia e dell'apoptosi (suicidio cellulare)163. Sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità possiamo leggere che la vitamina D migliora il sistema immunitario regolando la produzione di sostanze antimicrobiche164, 165 che aumentano le difese della mucosa e, di nuovo, che dimostra essere un fattore protettivo sulle infezioni del tratto respiratorio166, 167. Inoltre, la supplementazione di vitamina D sulla prevenzione delle infezioni del tratto respiratorio quali polmonite, influenza, raffreddore comune168, sia nei bambini che negli adulti169. Gli alimenti che contengono vitamina D sono l’olio di fegato di merluzzo, lo sgombro, l’aringa, il tonno, la carpa, l’anguilla, il pesce gatto, il salmone, le ostriche, i gamberi, i formaggi grassi, il burro, il tuorlo d’uovo, i funghi (unica fonte vegetale di vitamina D) e il fegato. 139.Hoffmann PR, Berry MJ. L'influenza del selenio sulle risposte immunitarie. Mol Nutr Food Res. 2008 Nov; 52 (11): 1273-80. doi: 10.1002 / mnfr.200700330. PMID: 18384097; PMCID: PMC3723386. 140.Nelson H, Shi KQ, Van Dael P, Schiffrin EJ, et al. Host nutritional selenium status as a driving force for influ-enza virus mutations. FASEB J. 2001;15:1846–1848. 141.Beck MA, Nelson HK, Shi Q, Van Dael P, et al. Selenium deficiency increases the pathology of an influenza virus infection. FASEB J. 2001;15:1481–1483. 142.Buffinton G.D., Christen S., Peterhans E., Stocker R. Oxidative stress in lungs of mice infected with influenza A virus. Free Radic. Res. Commun. 1992;16:99–110. doi: 10.3109/10715769209049163

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143.Li W., Maeda N., Beck A. Vitamin C deficiency increases the lung pathology of influenza virus-i fe ted gulo−/− i e. J. Nutr. 2006;136:2611–2616. 144.Hosakote Y.M., Jantzi P.D., Esham D.L., Spratt H., Kurosky A., Casola A., Garofalo R.P. Viral-mediated inhibition of antioxidant enzymes contributes to the pathogenesis of severe respiratory syncytial virus bronchiolitis. Am. J. Respir. Crit. Care Med. 2011;183:1550– 1560. doi: 10.1164/rccm.201010-1755OC. 145.Hemilä H. Vitamin C and Infections. Nutrients. 2017;9(4):339. Published 2017 Mar 29. doi:10.3390/nu9040339 146.Kim Y, Kim H, Bae S, Choi J, Lim SY, Lee N, Kong JM, Hwang YI, Kang JS, Lee WJ. La vitamina C è un fattore essenziale per le risposte immunitarie antivirali attraverso la produzione di interferone-α / β ella fase i iziale dell'i fezio e da irus dell'i flue za A (H3N2). Rete immunitaria. 2013 aprile; 13 (2): 70-4. doi: 10.4110 / in.2013.13.2.70. Epub 2013 30 aprile. PMID: 23700397; PMCID: PMC3659258. 147.https://nypost.com/2020/03/24/new-york-hospitals-treating-coronavirus-patientswith-vitamin-c/ 148.https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04264533 149.Sebastian J. Padayatty, Arie Katz, Yaohui Wang, Peter Eck, Oran Kwon, Je-Hyuk Lee, Shenglin Chen, Christopher Corpe, Anand Dutta, Sudhir K Dutta & Mark Levine (2003) Vitamin C as an Antioxidant: Evaluation of Its Role in Disease Prevention, Journal of the American College of Nutrition, 22:1, 18-35, DOI: 10.1080/07315724.2003.10719272. 150.Scott & Obeid, Stephanie & Ahlenstiel, Chantelle & Ahlenstiel, Golo. (2019). The Role of Zinc in Antiviral Immunity. Advances in nutrition (Bethesda, Md.). 10. 696-710. 10.1093/advances/nmz013. 151.Velthuis AJ, van den Worm SH, Sims AC, Baric RS, Snijder EJ, van Hemert MJ. Zn(2+) inhibits coronavirus and arterivirus RNA polymerase activity in vitro and zinc ionophores block the replication of these viruses in cell culture. PLoS Pathog. 2010 Nov 4;6(11):e1001176. doi: 10.1371/journal.ppat.1001176. PMID: 21079686; PMCID: PMC2973827. 152.Huang Z, Liu Y, Qi G, Brand D, Zheng SG. Role of Vitamin A in the Immune System. J Clin Med. 2018 Sep 6;7(9):258. doi: 10.3390/jcm7090258. PMID: 30200565; PMCID: PMC6162863. 153.Semba, R. (1999). Vitamin A and immunity to viral, bacterial and protozoan infections. Proceedings of the Nutrition Society, 58(3), 719-727. doi:10.1017/S0029665199000944 154.Anthony R. Mawson, Role of Fat-Soluble Vitamins A and D in the Pathogenesis of Influenza: A New Perspective, Hindawi Journal, Volume 2013, Article ID 246737, 26 pages, https://doi.org/10.5402/2013/246737.

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titolo: Coronavirus

155.Mileva, Milka & Galabov, Angel. (2018). Vitamin E and Influenza Virus Infection Vitamin E and Influenza Virus Infection. 10.5772/intechopen.80954. 156.Melinda A. Beck, Selenium and Vitamin E Status: Impact on Viral Pathogenicity, The Journal of Nutrition, Volume 137, Issue 5, May 2007, Pages 1338–1340, https://doi.org/10.1093/jn/137.5.1338 157.Holick MF. Vitamin D deficiency. N Engl J Med. 2007;357:266–281. 158.Cannell J.J., Vieth R., Umhau J.C., Holick M.F., Grant W.B., Madronich S., Garland C.F., Giovannucci E. Epidemic influenza and vitamin D. Epidemiol. Infect. 2006;134:1129–1140. doi: 10.1017/S0950268806007175. 159.Moan J., Dahlback A., Ma L.W., Juzeniene A. Influenza, solar radiation and vitamin D. Dermato-Endocrinol. 2009;1:307–309. doi: 10.4161/derm.1.6.11357. 160.Laaksi I., Ruohola J.-P., Mattila V., Auvinen A., Ylikomi T., Pihlajamäki H. Vitamin D supplementation for the prevention of acute respiratory tract infection: A randomized, double-blinded trial among young Finnish men. J. Infect. Dis. 2010;202:809–814. doi: 10.1086/654881. 161.Yamshchikov AV, Desai NS, Blumberg HM, Ziegler TR, Tangpricha V. Vitamin D for treatment and prevention of infectious diseases: a systematic review of randomized controlled trials. Endocr Pract. 2009 Jul-Aug;15(5):438-49. doi: 10.4158/EP09101.ORR. PMID: 19491064; PMCID: PMC2855046. 162.Greiller CL, Martineau AR. Modulation of the immune response to respiratory viruses by vitamin D. Nutrients. 2015;7(6):4240-70. 163.Majid Tey oori‐Rad Fazel “hokri Vahid “ali i “ayed Mahdi Marashi, The i terplay between vitamin D and viral infections, Medical Virology Volume 29, Issue 2, 6 January 2019, https://doi.org/10.1002/rmv.2032. 164.Wang TT, Dabbas B, Laperriere D, Bitton AJ, Soualhine H, Tavera-Mendoza LE, et al. Direct and indirect induction by 1,25-dihydroxyvitamin D3 of the NOD2/CARD15-defensin beta2 innate immune pathway defective in Crohn disease. Journal of Biological Chemistry. 2010;285(4):2227-31. 165.Gombart AF, Borregaard N, Koeffler HP. Human cathelicidin antimicrobial peptide (CAMP) gene is a direct target of the vitamin D receptor and is strongly up-regulated in myeloid cells by 1, 25-dihydroxyvitamin D3. The FASEB Journal. 2005; 19(9):1067-1077. 166.Yakoob MY, Salam RA, Khan FR, Bhutta ZA. Vitamin D supplementation for preventing infections in children under five years of age. Cochrane Database Systematic Reviews. 2016;11:CD008824.

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167.Bergman P, Lindh ÅU, Björkhem-Bergman L, Lindh JD. Vitamin D and respiratory tract infections: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. PLoS one. 2013;8(6):e65835. 168.Charan J, Goyal JP, Saxena D, Yadav P. Vitamin D for prevention of respiratory tract infections: a systematic review and meta-analysis. Journal of Pharmacology and Pharmacotherapeutics. 2012;3(4):300-303. 169.Martineau AR, Jolliffe DA, Hooper RL, Greenberg L, Aloia JF, Bergman P, et al. Vitamin D supplementation to prevent acute respiratory tract infections: systematic review and meta-analysis of individual participant data. BMJ. 2017;356:i6583.

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CAPITOLO 7 AROMATERAPIA “Una rosa non ha bisogno di predicare. Si limita a diffondere il proprio profumo”. Mahatma Gandhi

Sul sito del Medical News Today170 si affronta il tema degli oli essenziali e dell’influenza da virus sottolineando come, sebbene non vi siano sufficienti prove che suggeriscano che gli oli essenziali possano trattare o curare i sintomi dell'influenza o quelli di altri virus, alcune persone con sintomi lievi dichiarano che gli oli essenziali li aiutano a sentirsi meglio, il che però non si accorda con le evidenze scientifiche sostenute dal nostro Istituto Superiore di Sanità sulle proprietà citotossiche, antimicrobiche e antivirali di questi ultimi. In un articolo pubblicato sull'American Journal of Essential Oils and Natural Products alcuni ricercatori hanno esaminato il modo in cui gli ingredienti contenuti negli olii essenziali di bergamotto, eucalipto, timo rosso e cannella potrebbero influire su diversi tipi di virus influenzale171, anche se sono necessarie ulteriori ricerche. Un altro studio conclude i risultati dimostrando che l'olio essenziale di melissa può inibire la replicazione del virus dell'influenza attraverso diverse fasi del ciclo di replicazione, specialmente durante l'interazione diretta con le particelle del virus172. Nell’analisi di un prodotto contenente oli essenziali di buccia d'arancio selvatico, chiodi di garofano, corteccia di cannella, foglie di eucalipto e rosmarino, si è dimostrato che il virus non diminuisce la sua capacità di legarsi all’organismo, ma si inibisce la sua 71

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Capitolo 7 – Aromaterapia

capacità di sintesi proteica a tal punto da far concludere gli studiosi scrivendo “La mancanza di tossicità e la potente capacità di inibizione specifica rendono l'olio essenziale un possibile farmaco antivirale per il controllo e il trattamento della proliferazione del virus dell'influenza”173. In questa revisione si affronta il tema degli oli essenziali come un grande potenziale nel campo della biomedicina “in quanto distruggono efficacemente diversi agenti patogeni batterici, fungini e virali”. I ricercatori dopo aver sondato la letteratura disponibile su queste essenze naturali sostengono come sia evidente che molti oli essenziali possiedono proprietà antivirali contro molti virus a DNA ed RNA, come il virus dell'herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) e di tipo 2 (HSV-2), il virus della dengue tipo 2, il virus Junin, virus dell'influenza adenovirus di tipo 3, poliovirus e coxsackievirus B1 174 175 176 177 178 , , , , . In particolare, gli oli essenziali di origano e di chiodi di garofano hanno mostrato una forte attività antivirale contro diversi virus a RNA e DNA come adenovirus di tipo 3, poliovirus e coxsackievirus B1. Studi sugli olii essenziali di Artemisia arborescens, Glechon spathulata e Glechon marifolia han scoperto di aver fortemente soppresso l'HSV-1 179, 180, 181. Anche due molecole presenti nella Melissa officinalis (citrale e citronellale) potrebbero inibire la replicazione dell'HSV-2 182, 183. Più recentemente un altro studio184 in associazione con un antivirale ha scoperto che varie concentrazioni di olio essenziale di melissa hanno soppresso la replicazione del virus dell'influenza aviaria H9N2. Secondo alcuni scienziati invece l’olio essenziale di tea tree può avere proprietà antivirali se una persona lo utilizza come nebulizzato185 visto che le sue proprietà come anche quelle dell’olio di eucalipto e dell'olio di timo si sono già dimostrate efficaci contro il virus dell’herpes 186. In attesa di ulteriori ricerche che possano aumentare il riconoscimento dell’efficacia degli oli essenziali sulla salute delle persone, ed in questo caso anche delle loro possibili proprietà antivirali, rimane libera scelta utilizzare queste essenze attraverso dei diffusori, sapendo che il massimo rischio in caso di negazione da parte del mondo scientifico, è quello di aver profumato la stanza con

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Capitolo 7 - Aromaterapia

uno dei propri oli preferiti (sperando che sia almeno uno tra quelli citati in questo capitolo). 170.https://www.medicalnewstoday.com/articles/321401 171.http://www.essencejournal.com/pdf/2014/vol2issue1/PartA/8-565.pdf 172.Pourghanbari, G., Nili, H., Moattari, A. et al. Antiviral activity of the oseltamivir and Melissa officinalis L. essential oil against avian influenza A virus (H9N2). VirusDis. 27, 170– 178 (2016). https://doi.org/10.1007/s13337-016-0321-0 173.Wu S, Patel KB, Booth LJ, Metcalf JP, Lin HK, Wu W. Protective essential oil attenuates influenza virus infection: an in vitro study in MDCK cells. BMC Complement Altern Med. 2010 Nov 15;10:69. doi: 10.1186/1472-6882-10-69. PMID: 21078173; PMCID: PMC2994788. 174.Allahverdiyev A., Duran N., Ozguven M., Koltas S. Antiviral activity of the volatile oils of Melissa officinalis L. against Herpes simplex virus type-2. Phytomedicine. 2004;11(78):657–661. doi: 10.1016/j.phymed.2003.07.014. 175.Böhme K., Barros-Velázquez J., Calo-Mata P., Aubourg S. P. Antimicrobial Compounds. Berlin, Germany: Springer; 2014. Antibacterial, antiviral and antifungal activity of essential oils: mechanisms and applications; pp. 51–81. 176.Raut J. S., Karuppayil S. M. A status review on the medicinal properties of essential oils. Industrial Crops and Products. 2014;62:250–264. doi: 10.1016/j.indcrop.2014.05.055. 177.Reichling J., Schnitzler P., Suschke U., Saller R. Essential oils of aromatic plants with antibacterial, antifungal, antiviral, and cytotoxic properties-an overview. Forschende Komplementarmedizin. 2009;16(2):79–90. doi: 10.1159/000207196. 178.Wagstaff A. J., Faulds D., Goa K. L. Aciclovir: a reappraisal of its antiviral activity, pharmacokinetic properties and therapeutic efficacy. Drugs. 1994;47(1):153–205. doi: 10.2165/00003495-199447010-00009. 179.Venturi C. R., Danielli L. J., Klein F., et al. Chemical analysis and in vitro antiviral and antifungal activities of essential oils from Glechon spathulata and Glechon marifolia . Pharmaceutical Biology. 2015;53(5):682–688. doi: 10.3109/13880209.2014.936944. 180.Sinico C., De Logu A., Lai F., et al. Liposomal incorporation of Artemisia arborescens L. essential oil and in vitro antiviral activity. European Journal of Pharmaceutics and Biopharmaceutics. 2005;59(1):161–168. doi: 10.1016/j.ejpb.2004.06.005. 181.Tragoolpua Y., Jatisatienr A. Anti-herpes simplex virus activities of Eugenia caryophyllus (Spreng.) Bullock & S. G. Harrison and essential oil, eugenol. Phytotherapy Research. 2007;21(12):1153–1158. doi: 10.1002/ptr.2226.

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182.Allahverdiyev A., Duran N., Ozguven M., Koltas S. Antiviral activity of the volatile oils of Melissa officinalis L. against Herpes simplex virus type-2. Phytomedicine. 2004;11(78):657–661. doi: 10.1016/j.phymed.2003.07.014. 183.Koch C., Reichling J., Schnitzler P. Essential oils inhibit the replication of herpes simplex virus type 1 (HSV-1) and type 2 (HSV-2) In: Preedy V. R., Watson R. R., editors. Botanical Medicine in Clinical Practices. Wallingsford, Calif, USA: CABI; 2008. pp. 192–197. 184.Pourghanbari G., Nili H., Moattari A., Mohammadi A., Iraji A. Antiviral activity of the oseltamivir and Melissa officinalis L. essential oil against avian influenza A virus (H9N2) VirusDisease. 2016;27(2):170–178. doi: 10.1007/s13337-016-0321-0. 185.Oleg V. Pyankov, Evgeny V. Usachev, Olga Pyankova & Igor E. Agranovski (2012) Inactivation of Airborne Influenza Virus by Tea Tree and Eucalyptus Oils, Aerosol Science and Technology, 46:12, 1295-1302, DOI: 10.1080/02786826.2012.708948. 186.Tragoolpua Y., Jatisatienr A. Anti-herpes simplex virus activities of Eugenia caryophyllus (Spreng.) Bullock & S. G. Harrison and essential oil, eugenol. Phytotherapy Research. 2007;21(12):1153–1158. doi: 10.1002/ptr.2226.

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CAPITOLO 8 FITOTERAPIA “Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata” Albert Einstein

In questo capitolo vedremo diverse piante con proprietà antivirali che possono aiutarci a prevenire o affrontare al meglio un attacco di tipo virale, quelle che vedremo si potranno trovare in erboristeria sottoforma di rimedi erboristici oppure nel giardino di casa nostra dato che la salute parte sempre dal piatto. Vediamo quindi quali piante possono tornarci utili.

8.1 Origano Un'erba popolare nota per le sue impressionanti qualità medicinali. I suoi composti vegetali, che includono carvacrolo, offrono proprietà antivirali. Sia l'olio di origano che il carvacrolo isolato hanno ridotto l'attività del norovirus murino (MNV) entro 15 minuti dall'esposizione187. L'olio di origano e il carvacrolo hanno anche mostrato attività antivirale contro l'herpes simplex virus di tipo 1 (HSV-1), rotavirus e virus respiratorio sinciziale (RSV), che causa infezioni respiratorie188, 189.

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8.2 Salvia Un'erba aromatica che è stata a lungo utilizzata nella medicina tradizionale per trattare le infezioni virali190. Le proprietà antivirali della salvia sono solo alcune, ma ci sono anche quelle antitumorali, antinfiammatorie, antiossidanti, antimicrobiche, antimutagene e ipoglicemizzanti191. La ricerca dimostra che questa pianta può combattere il virus dell'immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1) inibendo significativamente l'attività dell'HIV e impedendo al virus di entrare nelle cellule bersaglio192. Altre ricerche hanno dimostrato che la salvia e l’origano aiutano a combattere l'HSV-1, il virus dell’herpes simplex193.

8.3 Basilico Tra i rimedi fitoterapici abbiamo anche le diverse tipologie di basilico che possono combattere alcune infezioni virali. Ad esempio, uno studio ha scoperto che gli estratti di basilico dolce, inclusi composti come l'apigenina e l'acido ursolico, hanno mostrato potenti effetti contro i virus dell'herpes, l'epatite B e l'enterovirus 194. Il basilico santo ha dimostrato di aumentare l'immunità aumentando significativamente i livelli di cellule T helper e cellule killer naturali, entrambe cellule immunitarie che aiutano a proteggere e difendere il corpo dalle infezioni virali195.

8.4 Finocchio È anch’essa una pianta che può aiutarci a combattere alcuni virus, dato che l’estratto di finocchio ha mostrato forti effetti antivirali contro i virus dell'herpes e la parainfluenza di tipo 3 (PI-3), che provoca infezioni respiratorie nei bovini196. Inoltre, l’anetolo, il componente principale dell'olio essenziale di finocchio, ha dimostrato potenti effetti antivirali contro i virus dell'herpes 197. Secondo una ricerca sugli animali, il finocchio può anche rafforzare

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il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione, che può anche aiutare a combattere le infezioni virali198.

8.5 Aglio È un popolare rimedio naturale per una vasta gamma di condizioni, comprese le infezioni virali. In uno studio l'applicazione di estratto di aglio su verruche causate dal papillomavirus umano (HPV) ha eliminato le verruche dopo 1–2 settimane199, 200. Inoltre, studi precedenti rilevano che l'aglio può avere attività antivirale contro l'influenza A e B, l'HIV, l'HSV-1, la polmonite virale e il rinovirus, che causa il raffreddore comune201. Altri studi indicano che l'aglio migliora la risposta del sistema immunitario stimolando le cellule immunitarie protettive, che possono proteggere dalle infezioni virali202.

8.6 Melissa È una piccola pianta perenne aromatica le cui parti sanno di limone, viene utilizzata comunemente in tè e condimenti ma è anche celebre per le sue qualità medicinali. Il suo estratto è una fonte concentrata di potenti oli essenziali e composti vegetali con attività antivirale203. Ricerche hanno dimostrato che ha effetti antivirali contro l'influenza aviaria, i virus dell'herpes, l'HIV-1 e l'enterovirus 71, che possono causare gravi infezioni nei neonati e nei bambini204, 205 206 207 208 , , , .

8.7 Menta piperita È nota per avere potenti qualità antivirali ed è comunemente aggiunta a tè, estratti e tinture destinati al trattamento naturale delle infezioni virali, nelle sue foglie e nei suoi oli essenziali troviamo componenti attivi, tra cui mentolo e acido rosmarinico, che hanno attività antivirale e antinfiammatoria209. L’ estratto di foglie di menta

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piperita ha mostrato una potente attività antivirale contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) e ha ridotto significativamente i livelli dei composti infiammatori 210.

8.8 Rosmarino Una pianta perenne aromatica spesso usata in cucina ma che ha anche applicazioni terapeutiche grazie ai suoi numerosi composti vegetali, tra cui l'acido oleanolico211 che ha mostrato attività antivirale contro herpes virus, HIV, influenza e l’epatite212. Inoltre, l’estratto di rosmarino ha dimostrato effetti antivirali contro i virus dell'herpes e l'epatite A, che colpisce il fegato 213, 214.

8.9 Echinacea Questa pianta è uno degli ingredienti più utilizzati nella fitoterapia per le sue straordinarie proprietà salutari, ed era già utilizzata dai nativi americani per trattare una vasta gamma di condizioni, tra cui le infezioni virali215. Numerosi studi suggeriscono che alcune varietà di echinacea, tra cui E. pallida, E. angustifolia ed E. purpurea, sono particolarmente efficaci nel combattere le infezioni virali come l'herpes e l'influenza 216, ed in particolare, si ritiene che E. purpurea abbia anche effetti di potenziamento sul sistema immunitario e di aumento dell’interferone.

8.10 Sambuco Le cui bacche vengono trasformate in vari prodotti, come elisir e pillole, che vengono utilizzati per trattare naturalmente le infezioni virali come l'influenza e il raffreddore. Uno studio sui topi ha determinato che il succo di sambuco concentrato sopprimeva la replicazione del virus dell'influenza e stimolava la risposta del sistema immunitario217.

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Inoltre, in una revisione di 4 studi su 180 persone, è stato scoperto che gli integratori di sambuco riducono sostanzialmente i sintomi respiratori superiori causati da infezioni virali218.

8.11 Liquirizia È stata usata nella medicina tradizionale cinese e in altre pratiche naturali per secoli dato che la glicirrizina, la liquiritigenina e la glabridina sono solo alcuni dei principi attivi della liquirizia che hanno potenti proprietà antivirali 219. Gli studi dimostrano che l'estratto di radice di liquirizia è efficace contro HIV, RSV, virus dell'herpes e coronavirus correlato alla sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV), che causa un grave tipo di polmonite 220, 221, 222.

8.12 Astragalo Un'erba popolare della medicina tradizionale cinese. Vanta il polisaccaride Astragalus (APS), che ha notevoli qualità di potenziamento immunitario e antivirali223. L' astragalo combatte il virus dell'herpes, l'epatite C e il virus dell'influenza aviaria H9 224, 225 226 227 , , . Inoltre, studi suggeriscono che l'APS può proteggere le cellule del sistema nervoso centrale, dall'infezione da herpes 228.

8.13 Zenzero Questa pianta ha dimostrato di avere un'impressionante attività antivirale grazie alla sua alta concentrazione di potenti composti vegetali. L'estratto di zenzero ha effetti antivirali contro l'influenza aviaria, l'RSV e il calicivirus felino (FCV), che è paragonabile al norovirus umano 229, 230, 231. Inoltre, è stato scoperto che specifici composti nello zenzero, come i gingeroli e lo zingerone, inibiscono la replicazione virale e impediscono ai virus di 232 entrare nelle cellule ospiti . 81

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8.14 Ginseng Da tempo usato nella medicina tradizionale cinese, ha dimostrato di essere particolarmente efficace nella lotta contro i virus. L'estratto di ginseng rosso coreano ha mostrato effetti significativi contro RSV, herpes virus e l’epatite A 233, 234, 235. Inoltre, i composti del ginseng chiamati ginsenosidi hanno effetti antivirali contro l'epatite B, il norovirus e il coxsackievirus, che sono associati a diverse malattie gravi, inclusa un'infezione del cervello chiamata meningoencefalite 236 .

8.15 Tarassaco Una pianta disponibile ovunque nei nostri giardini, ed esattamente nel periodo in cui il coronavirus sta tenendo le persone in quarantena, perlomeno qui in Italia. Il tarassaco o dente di leone è ampiamente studiato per le sue molteplici proprietà medicinali, tra cui potenziali effetti antivirali. La ricerca indica che il dente di leone può combattere l'epatite B, l'HIV e l'influenza237, 238, 239. Inoltre, uno studio ha rilevato che l'estratto di dente di leone ha inibito la replicazione della dengue, il virus trasmesso dalle zanzare che causa la febbre dengue. Questa malattia, che può essere fatale, provoca sintomi come febbre alta, vomito e dolore muscolare 240.

8.16 Olivello Spinoso Utilizzato anticamente come alimento energetico per i soldati al tempo di guerra, ed attualmente sfruttato negli ambiti più disparati come fitoterapico, alimento e cosmetico, l’olivello spinoso o meglio, i suoi frutti ed il relativo succo241, 242, 243, 244, hanno portentose qualità sul sistema immunitario. Diversi studi dichiarano questa pianta ricca di carotenoidi, che hanno dimostrato avere effetti preventivi sulle malattie cardiovascolari e sul cancro 245, 246, ma non solo, questo rimedio vegetale ha effetti antiossidanti,

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cardioprotettivi, antiaterogenici, antidiabetici, epatoprotettivi, anticancerogeni, immunomodulanti, antivirali, antibatterici, antinfiammatori e vaso rilassanti. I composti fenolici presenti nell’Olivello spinoso hanno proprietà antivirali contro il virus dell’influenza e il virus dell’herpes, ma si è visto inibire positivamente anche le infezioni da HIV247, mentre l’estratto di foglie ha attività anti-dengue ed è un potenziale rimedio per il trattamento della relativa febbre248. I suoi effetti antivirali hanno mostrato una maggiore attività contro i virus dell'influenza anche rispetto al noto farmaco Oseltamivir249.

8.17 Altri Rimedi Le piante sopra elencate hanno proprietà antivirali, sono cioè utili sia nella prevenzione che nel trattamento, vediamo ora invece quei rimedi che possono aiutarci ad affrontare i problemi che questo nuovo coronavirus potrebbe scatenare. Tra i rimedi contro l’eccesso di muco nei bronchi è consigliato l’estratto di faggio, un olio privo di controindicazioni che favorisce la fluidità delle secrezioni bronchiali250. Anche il marrubio, il cui estratto ha proprietà abbastanza simili al faggio, può stimolare una secrezione mucosa più fluida e quindi più facilmente eliminabile251. Un altro fitoterapico che con le sue radici aiuta ad eliminare le secrezioni bronchiali rendendole più fluide, ed è indicata nelle forme catarrali più difficili perché ne diminuisce l’infiammazione, è l’enula252. Infine, la radice di liquirizia, oltre a funzionare da digestivo, rende più fluide le secrezioni bronchiali, ed è per questo che abitualmente viene utilizzata nelle «forme catarrali delle vie aeree superiori253. Sappiamo inoltre che il COVID-19 può attaccare il fegato, che dovrà cercare di neutralizzarlo utilizzando i suoi enzimi. Noi possiamo aiutarlo con alcuni fitoterapici come il cardo mariano, il cui estratto secco ha dimostrato avere effetti epato-protettivi da sostanze tossiche254, di aumentare la velocità di rigenerazione delle cellule danneggiate, e di ridurre il danno agli enzimi provocato da

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epatiti virali di tipo A, B e C 255. Altri rimedi sono il fillanto, consigliato per la sua protezione nei confronti del tessuto epatico dai danni indotti dalle tossine e dai virus dell’epatite256, ed il carciofo, con funzione epatoprotettiva e favorente i processi digestivi257, 258. Spesso alcuni prodotti erboristici e farmaceutici in commercio contengono alcuni dei rimedi elencati in questo libro assieme tra loro per migliorare l’efficacia del trattamento. A tal proposito a questi fitoterapici può essere associata anche la Bardana, che inserisco tra i rimedi utilizzati nel trattamento del fegato, grazie alla sua azione depurativa, ma altrettanto importante è la sua azione diuretica che si esercita direttamente a livello dei tubuli renali, dove ostacola il riassorbimento di acqua, sodio, cloro e urea, ed aiuta i reni ad eliminare i liquidi (altro organo potenzialmente attaccabile dal COVID-19)259, 260, 261. 187.Gilling DH, Kitajima M, Torrey JR, Bright KR, Antiviral efficacy and mechanisms of action of oregano essential oil and its primary component carvacrol against murine norovirus, J Appl Microbiol. 2014 May;116(5):1149-63. doi: 10.1111/jam.12453. Epub 2014 Feb 12. 188.Pilau MR, Alves SH, Weiblen R, Arenhart S, Cueto AP, Lovato LT. Antiviral activity of the Lippia graveolens (Mexican oregano) essential oil and its main compound carvacrol against human and animal viruses. Braz J Microbiol. 2011 Oct;42(4):1616-24. doi: 10.1590/S1517-838220110004000049. Epub 2011 Dec 1. PMID: 24031796; PMCID: PMC3768712. 189.Sharifi-Rad J, Salehi B, Schnitzler P, Ayatollahi SA, Kobarfard F, Fathi M, Eisazadeh M, Sharifi-Rad M, Susceptibility of herpes simplex virus type 1 to monoterpenes thymol, carvacrol, p-cymene and essential oils of Sinapis arvensis L., Lallemantia royleana Benth. and Pulicaria vulgaris Gaertn, Cell Mol Biol (Noisy-le-grand). 2017 Aug 30;63(8):42-47. doi: 10.14715/cmb/2017.63.8.10. 190.Hamidpour M, Hamidpour R, Hamidpour S, Shahlari M. Chemistry, Pharmacology, and Medicinal Property of Sage (Salvia) to Prevent and Cure Illnesses such as Obesity, Diabetes, Depression, Dementia, Lupus, Autism, Heart Disease, and Cancer. J Tradit Complement Med. 2014 Apr;4(2):82-8. doi: 10.4103/2225-4110.130373. PMID: 24860730; PMCID: PMC4003706. 191.Ghorbani A, Esmaeilizadeh M. Pharmacological properties of Salvia officinalis and its components. J Tradit Complement Med. 2017 Jan 13;7(4):433-440. doi: 10.1016/j.jtcme.2016.12.014. PMID: 29034191; PMCID: PMC5634728.

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CAPITOLO 9 MEDITAZIONE “La meditazione è una delle più grandi arti della vita, forse la più grande, e non la si può imparare da nessuno, questa è la sua bellezza. Non c’è tecnica e quindi non c’è autorità. Quando imparate a conoscervi, quando vi osservate, osservate il modo in cui camminate, in cui, mangiate quello che dite, le chiacchiere, l’odio, la gelosia, l’essere consapevoli di tutto dentro di voi, senza alternativa, questo fa parte della meditazione” Jiddu Krishnamurti

Se uno dei principali effetti del COVID-19 è quello di colpire i polmoni e rendere scarsa l’ossigenazione del sangue, non si può non dedicare un capitolo alla respirazione, principale tecnica di controllo del respiro. Sappiamo ormai tutti che quando questo parassita provoca dei danni troppo seri è necessario il ricovero in terapia intensiva e l’aiuto tramite ventilatore polmonare per evitare che i polmoni possano danneggiarsi ulteriormente, tuttavia in quegli individui in cui il virus non ha determinato problematiche gravi, che possono rimanere a casa, e per quelle persone che cercano di prevenire un possibile attacco virale, questa tecnica può sicuramente aiutare a sentirsi meglio. Per chi volesse iniziare la pratica ci sono numerose meditazioni guidate sul web, ed è sufficiente effettuare una piccola ricerca per trovare le più utilizzate. Vediamo ora quali sono le evidenze scientifiche sulla meditazione, tenendo conto che ci sono oltre 3000 studi scientifici che ne documentano l’efficacia, e

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Capitolo 9 – Meditazione

prendendo in considerazione solo una piccola parte di quelle che possono aiutarci a migliorare il nostro sistema immunitario. Mentre lo stress psicologico a cui siamo sottoposti compromette le risposte immunitarie antivirali ed attiva l'infiammazione attraverso il sistema nervoso simpatico e l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) 262, 263, si è visto che le attività che mirano ad alleviare questo tipo di stress come il Tai Chi, il Qi Gong, la meditazione e lo Yoga, promuovendo stati di rilassamento intensi ed incoraggiando una moderata attività fisica, rafforzano le risposte immunitarie antivirali e diminuiscono le infiammazioni 264, 265, 266, 267, 268. L'efficacia di tali discipline sulla modulazione del sistema immunitario suggerisce che possono anche conferire benefici immunomodulatori anche in assenza di attività fisica269. La spiegazione di come l’attività antivirale sia collegata alla meditazione, è data dalla scoperta che il sistema nervoso simpatico (SNS) inibisce i geni antivirali e attiva i geni proinfiammatori quando ci troviamo in una situazione di stress psicologico. Al contrario, la pratica delle discipline sopra citate è in grado di invertire gli effetti dello stress acuto e cronico e ridurre l'attivazione del SNS 270. Un altro studio ha esaminato l’effetto di una meditazione di 8 settimane unita alla vaccinazione antinfluenzale riportando aumenti significativamente maggiori di anticorpi antinfluenzali271, mentre una meditazione yogica aumenta l’espressione dei geni antivirali 272. Infine, gli autori di questa importante meta analisi273 concludono dicendo che “un'ulteriore comprensione degli effetti delle pratiche come il Tai Chi, il Qi Gong, la meditazione e lo Yoga sul sistema immunitario fornirà approfondimenti ed affermerà il fenomeno dei concetti terapeutici della medicina complementare e alternativa, stabilendo così un nuovo paradigma per comprendere la salute e curare le malattie”. 262.Glaser R, Kiecolt-Glaser JK (2005) Stress-induced immune dysfunction: implications for health. Nat Rev Immunol 5: 243–251. 263.Irwin MR, Cole SW (2011) Reciprocal regulation of the neural and innate immune systems. Nat Rev Immunol 11: 625–632.

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264.Wang C, Bannuru R, Ramel J, Kupelnick B, Scott T, et al. (2010) Tai Chi on psychological well-being: systematic review and meta-analysis. BMC Complement Altern Med 10: 23. 265.Wang C (2012) Role of Tai Chi in the treatment of rheumatologic diseases. Curr Rheumatol Rep 14: 598–603. 266.Wang C (2011) Tai Chi and Rheumatic Diseases. Rheum Dis Clin North Am 37: 19–32. 267.Haaland DA, Sabljic TF, Baribeau DA, Mukovozov IM, Hart LE (2008) Is regular exercise a friend or foe of the aging immune system? A systematic review. Clin J Sport Med 18: 539–548. 268.Antoni MH, Schneiderman N, Penedo F (2007) Behavioral Interventions: Immunologic Mediators and Disease Outcomes. In: Ader R, editor. Psychoneuroimmunology, Volume 1. Oxford, UK.: Elsevier Academic Press. pp. 675–704. 269.Miller GE, Chen E, Sze J, Marin T, Arevalo JM, et al. (2008) A functional genomic fingerprint of chronic stress in humans: blunted glucocorticoid and increased NF-kappaB signaling. Biol Psychiatry 64: 266–272. 270.Motivala S, Thayer DT, Irwin MR (2005) Tai Chi Chih acutely decreases sympathetic outflow in older adults. Psychosomatic Medicine. 271 Davidson RJ, Kabat-Zinn J, Schumacher J, Rosenkranz M, Muller D, et al. (2003) Alterations in brain and immune function produced by mindfulness meditation. Psychosom Med 65: 564–570. 272.Black DS, Cole SW, Irwin MR, Breen E, St Cyr NM, et al. (2013) Yogic meditation reverses NF-kappaB and IRF-related transcriptome dynamics in leukocytes of family dementia caregivers in a randomized controlled trial. Psychoneuroendocrinology 38: 348– 355. 273.Morgan N, Irwin MR, Chung M, Wang C. The effects of mind-body therapies on the immune system: meta-analysis. PLoS One. 2014 Jul 2;9(7):e100903. doi: 10.1371/journal.pone.0100903. PMID: 24988414; PMCID: PMC4079606.

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CAPITOLO 10 CONCLUSIONE “Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia” Sun Tzu – L’Arte della Guerra

Ora la scelta spetta a noi, rimanere a casa in attesa che questa pandemia passi da sola, oppure all’interno della nostra abitazione cogliere l’occasione per migliorare il nostro stile di vita ed allo stesso tempo fare prevenzione potenziando il nostro sistema immunitario. Le tecniche presentate in questo Vademecum hanno uno scopo informativo quanto migliorativo per la vita di ognuno di noi. Agire tempestivamente rispettando da una parte le norme igienico-sanitarie che ci vengono date quotidianamente e dall’altra praticando uno stile di vita sano, non può che migliorare l’umore generale delle persone e, perché no, aiutarci a contenere il più possibile la diffusione del contagio. Impariamo a conoscere noi stessi attraverso uno stile di vita sano e preventivo e conosceremo poi anche il nemico, grazie alla scienza che farà la sua parte continuando a studiare giorno dopo giorno questo nuovo virus. Assieme vedrete che anche questa volta la battaglia sarà vinta. Riassumendo cosa è necessario fare per attivare il nostro sistema immunitario e raggiungere una salute ottimale, possiamo fare l’esempio di una giornata tipo divisa nei seguenti step:

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Capitolo 10 – Conclusione 1. Abbondante colazione a base di frutta, cereali integrali, yogurt o kefir. 2. Nebulizzare nella nostra casa un olio essenziale tra quelli citati nel capitolo dedicato all’aromaterapia. 3. Dopo aver atteso la fine della digestione, praticare 30 minuti di attività fisica, e concludere la sessione con una meditazione guidata della durata di 10/30 minuti. 4. Pranzare con una buona quantità di verdura e cereali integrali. 5. Nel pomeriggio integrare se pensiamo di avere carenza di qualche minerale o vitamina. 6. Drenare l’organismo bevendo la giusta quantità e qualità di acqua, assumendo anche un fitoterapico a seconda dell’effetto che vogliamo ottenere. 7. Cenare con un pasto a base di verdura cotta e proteine (legumi, pesce o uova).

Fatto ciò ci sentiremo molto meglio e molto più energici. Queste abitudini saranno difficili da perdere una volta acquisite visto il benessere fisico che permettono di raggiungere. Qualsiasi persona in qualunque stato fisico si trovi può provare ad applicarne almeno un paio tra quelle elencate e sicuramente ne trarrà beneficio. Non ci resta che provare a mettere in atto questa strategia di prevenzione accompagnando il cambio delle nostre abitudini anche in compagnia di qualche tazza di tè verde, le cui catechine, inibiscono la replicazione dei virus dell'influenza per un effetto virucida potenzialmente diretto274, chissà se in futuro si scoprirà agire allo stesso modo anche sul COVID-19. 274.Jae-Min Song, Kwang-Hee Lee, Baik-Lin Seong, Antiviral effect of catechins in green tea on influenza virus, Antiviral Research, Volume 68, Issue 2, November 2005, Pages 6674, https://doi.org/10.1016/j.antiviral.2005.06.010.

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