Carta de Logu di Arborea. Testo con Prefazioni illustrative

Citation preview

\

A_

_. ..

a_ èas t \ ~ M_ E. > ­ \ v WWìv }g

i \ v t \ e a dg > ­ ea

\ v èg v a\ Testo con Prefazioni illustrative

• Estratto dagli

Studi Sassaresi

SASSARI PRE~I. STAD. Tir. DITTA G. DESSl

C• O1

.. _

• i ,A

_

• A

i

• I



i

A.

__

A

INDICE

Carta de Logu. Prefazioni illustrative . J.

.

.

pag.

E. - La Carta de Logu quale monumento storico-giuridico . . • .

,.

D

II. GuARNRRIO P. E. - La lingua della • Carta ~ de Logu ,. secondo il manoscritto di Cagliari. . . . . . . . . . . . . .

,.

69

"

1

BESTA

.

Testo - Carta d~ Logu de Arborea (~.uova paginasione) .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

}f

I

y

,.

AW , ,,.. __, .....



W

Il . _R

RRJR



__. _

___

À

W

__

f

/ •

~R~ A •A i

I

.,.

I

_A _

•C

AA • I

·_ \

~·~ • -:

RR l (

-l

W

-,iA

..R I

PREFAZIONI ILLUSTRATIVE

I I

1

__

W

A

_R -r-_2_~~ ·

_,

~

;.

_n

W

:~ ,::;. :-Jj

;,

t'.l·

W

tr.

W

, .,

\.





I

.•

}2 La Carta de logu quale monumento storico-giuridico.

1. Fin dal 189S, data una fugace scorsa al manoscritto cagliaritano della Carta de logu, il solo che finora si conosca, m'ero convinto della opportunità di divulgarlo alle stampe per liberare l'importante opera legislativa di Eleonora d'Arborea dalle modificazioni e sovrapposizioni posteriori 1 ) e ritornarlo alla sua forma genuina: non solo molte cose fin qui ignote o mal note allo studioso del diritto sardo avrebbero potuto essere cosi acquisite alla nostra scienza, ma si sarebbe fornito insieme un materiale preziosissimo al glottologo, ai cui studi mal si prestano le edizioni precedenti. Oggi l'opera che avea fin d'allora vagheggiata è compiuta e mi auguro che possa essere davvero fondamento e stimolo ad altre indagini. . L'edizione nuova si rivolge ai giuristi e ai filologi, e alle e~igcnze degli uni e degli altri furono informati i criteri che guidarono la preparazione di essa. Fu infatti riprodotta col maggior scrupolo la lezione del manoscritto t! solo si corresse là dove la correzione sembrava scevra

') Besta, li diritto sardo nel mtdion·o, Torino 1S99, p2g. 105.

-4d'ogni incertezza segnando sempre n piè di pagina la grafia vera del codice 1 ): ma d'altro canto eccedendo i limiti d'una edizione diplomatica, si reputò conveniente colmare le lacune di esso in base alla migliore delle stampe per render più facile l'intelligenza dcli' opera legislativa risparmiando al lettore dei confronti che non gli sarebbero riusciti facili, nè sempre utili più che per la scarsità delle copie della Carla de logu esistenti nelle nostre biblioteche per la rarità delle edizioni buone. 2. Della Carta de logu ben nove edizioni sono a nostra cognizione: ma sono in generale poco raccomanda bi yù _ La più antica, la quale ha per noi come quella

') Per facilitare la lettura ai giuristi ho talvolta preferita la lezione letterariamente più corretta delle stampe a quella del ms. benchè non contenesse un vero z proprio errore: j p. • lin. 10, :i p. i, lin. 2 S, 2ù p. 14 lin. 6 posi p1rso11i in luogo di preso11i, prexoui, pressoui; 2ù p. 1 ~ lin. 9, pag. 46 liu. 1 o, p:ig. 67 lin. 26 posi txcepl11 in luogo di etcept«, elstplo, atseptu (a p. 11 lin. 20 rimase però accept,1tlas nel senso di excepladas); a p. 34 !in. 12 sostituii mitlr] a mintiri; a a p. 4 I lin. 5 e p. 57 !in. 12 eessar« a tesare o setart; a p. 44 Jin. 2 cascadun» j cadiscunu; ;i p. 47 lin, 34 satisfa.1!11ir a snsl1fa.(11ìr; a p. 50 lin. ; comprare a couplare; a p. 5 s lin. D 3 calanca a calcuna ; a p. 6 5 !in. 24 rt/uJari a rafuduri: il glottologo dovr:\ invece tener conto della forma segnata nella note. Qui aggiungo che a p. 9 !in. 26 la lettura de creder del ms. mi sembra ora preferibile a 'quel la de veder da mc adottata. E osservo altres\ che a p. 7 lin. 2 benché il senso corra anche secondo 13 forma del ms. da me pure adortata, potrebbe essere opportuna la soppressione del qui e che a p. C• mantenendo il qui del ms. ne lla lin. 2, si potrebbe porre un si dopo /' e/ nella lin. 3. A p. }€ !in. 22, invece di prixoui, si dovrà leggere persoui come nella chiusa del capitolo. Il valente prof. Gu:irncrio mi »j infine osservare che l'tscoradu del ms. che si legge a p. 70 lin. ,6 potrebbe far pensare ad una forma tscorudu che si rannoderebbe col cornudu delle edizioni.

-5ch'è la edùto priuceps, il valore quasi di un manoscritto, risale probabilmente al cli là del 1500: ma non son punto sicure le date attribuitele dai vari autori che di essa ebbero ad occuparsi. (I Capra 1) recentemente la ristudiò e la descrisse con la nota sua competenza z pose in forse come l'affermazione del t àNj y > ­ zyyA P R che l'attribuiva j un tal ~ Salvador de Bolonia, tipografo ambulante il quale l'avrebbe stampata in Cagliari il ~_4_93, cosi quella del Cossu e d'altri che la attribuivano invece al 1494 non tanto perché solamente nel 1576 fu largito al canonico dottor Nicolò Canclles il privilegio di instituire pel primo in Cagliari una stabile tipografia L€ quanto perché nell'esemplare di cui il Toda si valse manca ogni indicazione sullo stampatore z sull'età della stampa e non risulta che byùaltri scrittori abbiano desunti i loro dati da una diretta visione di qualche copia diversa. Oggi di quella edizione, che a torto mise in dubbio il Marneri de Mannelli L R e ancor più vivacemente negò i\ ) j " tinì 1} accusando il Cossu di poca diligenza o di soverchia facilità a parlar di cose onde non a çzj esatta cognizione, un unico esemplare esiste per quanto si sa, nella biblioteca del barone ~t di Alghero e là per la gentilezza del fortunato possessore, mi fu possibile l'esame di

') Capra, Di 1111'm1lica cJi{IOtlt della u Carla dc logu • Firenze 1901, esrr. d:ill.1 Dibliofiliu IL S. l) Teda y Gùell, Diblfografia tspa,w/a dt Cerdena, M:idrid 1890 pag. 92. Cf. pure le Noti:zit raccolte dal Miuisttro dell« publ,/ica lstru~fo"t ptr In storia citi libro 11ti stcoli XV t XVI, Firenze 1900, pagine 103-109.

3) CC. Cossu Della cilld ,li Cagliari, Cagliari 1 870. • }P Esso dc riva dalla biblioteca del Simou che la descrisse nelle sue lettere .lt!!li i/1111/ri coltirntori della tillrisprrdm,11 i" SarJt):11,1, C:1g liari , ~o I pai:;, :-. Iguoriamo se fosse· un alrro l'esemplare che di q ucl la cdixiou e esisteva in C,~li:1ri, per quanto dice il Cossu, nella biblioteca gesuitica Nzy s _ Cuore: gi:\ RRù tempi suoi. 11011 ,·i si trovava più.

-6essa. È un volumetto in 4• con 100 pagine di testo e quattro di repertorio, in caratteri gotici, ad una sola colonna, con le iniziali miniate a mano, ottimamente conservato se si astrae dalla perdita del frontispizio. Chiara è la stampa e buona anche per contenuto: benché non manchino errori • dovuti probabilmente al manoscrtuo poco accurato che le fu di base e la lezione del· testo apparisca di già quà e là alquanto ammodernata, le lacune del manoscritto cagliaritano non potevano essere supplite meglio che colla lezione di quell'antichissima stampa che senza dubbio., pur indipendentemente dalla maggior antichità, vince in pregio tutte le successive edizioni. Derivate da essa meritano però speciale considerazione le edizioni. II• - Carta de logu }y j laude de Iesu }y Cristo Salvadore }y nostro et exaltarneu }y to de sa iusticia }y Prineipiat su libro Nz( (j ( Constitutio }y nes et Ordinationes Sardiscas » j étas }y et ordinadas per issa Illustrissima }y Sengora Donna Alionore per issa }y gracia Nz deus J uyguissa Dar }y ba ree: Cornt issa dc Gociani: /I et Bescontissa de Basso Il intitulado Carta de logu: }y su quale est divididu }y in CXCVIII capidu }} los secundu si // monstrat in sa }y taula se }y quente }y Callerii }y Apud Stephanum Moretium }y MDLX }y ,un volumetto di 55 pagine in • ° in carattere semigotico, Nj y frontispizio fregiato col sigillo dello stampatore consistente in un albero di gelso e al suo piede un uomo che ne coglie il frutto con la divisa in giro: morus expetlù oetenum ') e la III11 - Carta }y de logu }y fata et instituida }y dae sa donna }yHelionora }y iuyghissa de Arbaree }y novarnenre re vista }y et corretta de rnulros orrores }y cun unit breve et ispedidu

') Cf. su essa Scano, Catalogo illustrnt o dei libri pre{iosi, ricercali e curiosi, Jtgli aldini e dei giuutini esisteul i. nella R. llit,/iolecn nuiversit aria .u Cnglinri, C~gli:iri 1903, p. 44.

-7dogna cabidulu conforme Al su chi tratat }y cun }y _ Stampado novamente cn Napolis. Pro Tarquinio Longu }y Ad instancia dc Martine Saba stampador en Calleris MOCVll CC R un volumetto in 4° piccolo di carte 166. Più indipendenti dalla prima, polche l'editore si valse oltre che della uetus ùnpressio di un manoscritto, disgraziatamente infetto Nj una assai mendosa li/era e spesso capricciosamente corretto e supplito, sono le stampe: . JVa - Hieronimi Olives }y sardi utriusque censurae do }y ctoris et militis Regii Consiliari ac in sacro supremo Regio Consilio }y domini nostri Regis Hispaniarum Fisci et regli patrimonii advocati }y _ Commcntaria et glosa in Cartam de logu legum et ordinationum '} Sardarum noviter recognitam et veridice impressam cum re }y pcrtorio operis et tabula propria capitolorum quac }y erat in impressione veteri quod reperto !I rium et tabula habentur infra 11 post finem opc }y ris }y _ Matriti }y In aedibus Alonsi Gomezii et Petri Cosin }y Typographorum }y MDLXVII. Va· Hieronymi }y Olives sardi }y utriusquccensuraedoct. et militis }y Rcg iì Consiliarii ac in supremo Regio Consilio domini }y Nostri Rcgis Hispaniarum Fisci et Regii }y Patrimonii Acl vocati Il Commentarla et glosa 11 in Cartarn de Logu Il Legum et ordinationum Sardarurn noviter recognitam }y et ver idice impressam }y Cum Repertorio operis et Tabula propria Capitulorum }y guae erat }y in impressione veteri quod Repertoriurn hebetur stutim in }y principio. Tabula vero post finem operis }y Sassari }y Ex Typographia Illustrissimi et Reverendi domini yù D. Ant. Canop. Archiepisc. Arborcn. 0 Apud Bartolomaeum Gobettum MDCXVII. ­ De liccntia ordinari i. VI11 • Hieronyrni p} Olives sardi ­ utriusque censurae doct. }y Et militis Regi i consiliari i ac in supremo }y Regio Consilio Domini Nostri Reg ìs Hispaniarum Fisci }yRegii patrimonii utl vocati }y Comrncntnria et glosa u} Tn Vj "é6"< dc Logu }y Lcgum et ordinntionum sardarum noviter }y rccognitam ordine

}y in

lìcencia dc su ordinariu et privilegiu

-S-

}yCum repertorio opcris et tabula pro' erat }y in impressione çV"z"ù• quocI pria capitulorum quae Repertorium heberu- statim in Ì "ù< }y cipio. Tabula çV"A à infra post finern operis }y Calari }y Ex cypographia convcntus ( j , I . • I. . S 1 . · .·, 1, 11· qu·1l1 non esito, 1 n1u115 , 45 , cru· t·i :!ù, axilu, ➔I v, pure llSSt• i.o\"'

«« r

- 102 -

bilati per la solita tendenza estranea 1 ). Non ~ ignoto già nelle carte della prima mano il dileguo: bcrbeis 11, berber · 13v, cfr. camp. od. brcbei *berbice, ace. n berueges 26, berbeges 35, 45 della seconda mano. Resta la sorda pcl dop. pio -CC· originario: ochiere 13, 35 v, ocltjre 35 v, 37, oc/1iere1 41 oquirj e hoqnire 35 oc ci de re. E similmente appresso consonante: iuxe'llu 33 ace. a '11q11i 28 v * h in ce, cfr. nr. S6, bincltirj 19, binxidu 43 ace. a bjnqnidu -idurn 43, uiuquidu 40, furxilla 35 v; isolato infurgtuut 6 v, che sta con tutta probabilità per iufurquint. Isolato pure satisfa]. mentu 19 v. 53. CR. Sempre intatto all'iniziale: credere 35, eretidu 5v, 23v, 29v, 32v, ➔6, credeuça .7v, 14, 20, crùnjn] 14 v, cruxi 20 ecc. Mediano con la sonora: sagra 1 O, sagramentu 5 v, 7 v, 17 v, ecc. 54. CS (X). Si assimila in ss: essai 14 ex e a t , estrjt 4v, 47 c x i r e t , lassas 5v less., tassare 15, 16v, lasare 30, 32 v 1 a x are, ccc. Ma. si scioglie in sibilante semplice nel prefisso ex: iscarrafiarit 5, isxollire 42, iscoujadu 4 v, iscungiarjt 14 v, 35 v, ismeudit 14 f, 31 v, 36 v, isposcdùìa 9 v, istrasiuarj 4, ecc. Intatto nel latinismo proxùne ~2 v e nell'avv. exceptu -adu pass., o risolto nell'analogia della copulativa: etccptu 9 v o in quella della prcp. ad: atceptu 45. 55. CT. Normale l'assimilazione in tt, quantunque ap­ parisca talora intatto nella scrittura per mera ricostruzione dotta: cotu 34 v c o et u, ditu, di/tu e dictu pass., fatu e fattu pass., lati 43v l a c t e , noti \3, 45 e nocte 36, 37 v, gilare 38, getaudo 37 v, octo l➔ v, senza dire di couetort« 26 v e o 11 e c tor i u less., delitt« 27, 45 \', tlelito 45 v, deffcctu 2, 25, malcfactores 13, .tualos factores 13, 15, malos fauores 15 v, suspectu 12 v. Isolati constrjutos :H v, destriuto 31, cfr. dial. com. od. istriutu e it. striuto,

1 )

Notevole a questo riguardo che al 11i1111 voce 26 Jcll' Ed. corrisponda nel ms. vjvc vt1s, prezioso cimelio del la sibilante.

- t03 56. QU u v. a, o, "• iniziale, di norma perde l'elemento labiale: ca, cita pass. qua m, cadernu 28 • quaderno •, calnuca 46, c:rrlljdarlj 39 v 11cc. a qunlùtad] 40, candùladj 40 v, cando pass., ma anche letterariamente quando B, 31, 36 v, 43, ecc., quaresima 41 v, con cui passi pascua ace. a pasca 41 v. E parimenti av. e, ,:· chere ~9 q u a e r e r e. Appare inalterato nella scrittura in qui pron. e congiunz. pass., e in qujteu t 7 q u id d e u , v. nr. 89, ma nella pronuncia doveva suonare quale semplice gutturale, come si vede tra vocali in proguften 4, donde la sonora passò ali' iniziale gite 36 v, 37, 44, g1/e11 37 v, cfr. AStS. I 151 e 52; e taccio di casclnmu -a, cascuno -a pass., çiascuno 41, ctoschadnnu -a, caschadunu -a pass., che ripetono con sibil. iniziale, variamente espressa, gli ital. ciascuno, ciascheduno, cfr. a. sen. ceschcduna M.-L. ItGr. 108. - Per la labializzazione, ali' iniziale i noti esempi battor 21, e bardar} 36 ace. a gardare 37 v, guardet 17; a formo la mediana: abba 37 v, 42 a qua, ebba, eoa 8, 13, 13v ccc. equa: con cui mettiamo quelli provenienti da -n g u a, -n g u e: limba'24v,~7,lù1bn42v, 46v, snmbini 4 v, sanbiu] 5, 9, 47. 57. G av. a, o, 11. A formola iniziale intano: .~aj11i ..J4 e Gavino •, gutur« 34 v less., ecc., e non fa caso asoujs 44 v da aga son e lcss., in cui effettivamente è intervocalico. In codesta Iormola infatti si dilegua nelle voci indigene: co/ada 2, 9, 9v, 30, cojarù 30\ coùtarit 30 c o n j u g a r e, don 16 d o g a less., [uo 29 j u g u con fua, [uhas 36 less., ccc.; mentre si conserva in quelle non indigene e dotte: ligare 34 v, ligndores 34 v, rtgas -IO. Parimenti intatto appresso consonante: larga pass, Jess. 58 .. G av. e, ,: Mediano si dilegua: collirj 7 ,., 29,·, recollfr] 45 v c o 11 ig e re, fnirit J v (u g e re, fuidn IJ ,·, 15, leere !Sv l c g e r e , rccre 12v, 20, 21 ecc. r c g e r e ; mn persiste come palatale nelle voci della coltura: correi;ù·elln l, lege ~ ,. , 25, l(~1/ù11n111c11te pass. e sim. cfr. Hofm. Mostra invece l'nlrcruzione gutrurnlc in voci di evidente importazione log. quali: suegujd3'3, s11jp1j'rj3-I s u b i g e r e 1

1

96.

- 104 -

2ì v;. ma con cm. p assi h, voce dotta: borgcsi ~. . invece · :• 1a pnalatina uir!!IÌti 9, 42 v, e quanto a Jllg/rada 45 a \'r.1 U < ~ T I andrà con la formola :'.'\G . 59. GR. Sempre incolume: gradu 46, grafia 2, grosu 4 7 ,. tess. 25; agrauar_,,. -09 ,. , aeresta .:60_ GN. La nota nssirnilazione 1111 è I_~ norma: 111a1111a ,., 6 ", , , 11 ,. , ecc., rennu 32 v, 36, ma p1 u spesso lettera3 riamente regnu pass., sinntt -a~u 4 v, 24 v, ~4 v,. 45 v ace. • cotudar] 4:3 v non 11 · adu I 1 3➔ ,. 1 45v·1 e qm spetterà a s1g11 • • • _ 1 altro che •cognitare less. Per NG :pig;rada 4~, costriitgirj 31 ,·, istriugir] 29 ,,, cfr. ca~p. od. Hofm. 97. 61. T. Iniziale, ben saldo: tagiada 3, 3 v, 9 v, ecc., tanan 1, 22 r, tantu 6, tancrnarju 32 v, tetupus pass., le1111e pass., termeu lì v, :?3, 32 ,·, terra 2, 5 ecc., terallis 28 v less., ecc. Mediano, digrada di norma a sonora, mentre nella Cgr. è ancora incolume: abadt« 27 ,. " abate ,. , attuiu 4, capu. da1111i I➔,. less .. carada 42 less., doda 2, 9 v, 30 ccc. •dote•, [radi ➔, 5, 21 ecc., ladus 46: lidi 22 v, umrùlu 2, 9, 9 v, 30 ,,, tuasedas S v • mansuete ", neboai 5, 30, vina 30, 30 v, ecc., senza dire di contrada 7, 7 v, 8, 16 e strada 6 v non indigena; inoltre tutti i participii pass. in -a tu ·i tu: armadn 10, dootadn 10 \·1 13, ecc., pu111"d11 16, 22, ccc., e i sostantivi in -t a t e e -r o r e : edad, 3Òv, 31, mestdadi 32 v, ccc., carradore 36, 42, couxadore 34, l/gadoros 34 v lcss., ttuioris 5, 31 v, 32 ecc. Parimenti negli sdruccioli: capidultt pass., ma qualche volta letterariamente capitulr« -ns, liquidu 10 ace. a liçtltt 19, ùsit« 30v, ecc.; e altresì protonico: bagadùz 9 less., caderuu 28, coaeruu 27 v, cotudar] 43 v, fjrmadura 39, 39 ,·, 11odaj11 16 v, 24, 38 v, 39, ecc. che ha accanto le forme prettamente dotte: uottarm 10, notariu 26 ecc.; podere ➔5, rafudari 44, ecc. e altrcsì nella combinazione sintattica, clamjd 111(/f 22 v. Il •/- occorre invece intatto nelle voci colte O mal assimilate: ab1/ari 44 auduore 23 v 26, ecc., bote 39 1 r , , . 'ga itera 19 v, lt/iga11/es ~O, 26 sttelori 34 less., trn· di/ore 14 v tute/la 31 , ;,.. ' • I ., . ' \, ccc. E anche intatto quando nsa ga a · l l-: gutum 34 v, lotu 26 v, 33, 34 v, ma più spesso /o/ltt tess

- 105 -

b d.1 tottus M.-L. Alog. 40; oltre beretadu 28 ' ,. t · 4, • arattato cnrnbiato e vara arja 2 less, Infine (: risotta I· .. , . . /' . 20 , a geminazione con -11t- m 111111 trJ v, e mti1LeYe è negli St C ,, L ItG. 152 e AGit. XIV 164. _ Resta di· . s.,_c fr. ,,·1 .· · . • norma 1 1 ./ -ut dei verbì mostra, q ua ch e volta finale , , ma la desinenza . . 1 il dileguo: d11b1lnr_11~ (dc rnss,,) 6, an (dare) 26,faguj11 (Pro) 40, dove è susseguito da ·consonante, che in due casi è dPer TU nell' iato v. nr. 21. · 62. TR. Iniziale, intatto: tres 17, 27, 45 v, triullas -are 41 v, 44 v; mediano, si attenua in -dr-: patir] l, 2, 4 30 ccc., 1 pedra 4 ", Pedru 28 v, 29 v, e talora si risolve con la metatesi: Perdu 16, 42, 43. Appresso consonante si conserva cfr. STR- al nr. 43: contra 7 v, 16, ccc., intra 17, jutro' 27 v, 39, 43 v, diutro 31, ecc., oltre co11trafagujril 14v 34 v, &; v, coutractos 38 v, contraentes 38 v, contrada pass., che sono voci della coltura. 63. D. A formo la iniziale, si· conserva: daunu pass., dare pass., ccc. ecc.; e qui spetta iugujre 12 v, iugeret 12 v, ace. a tlugjri e adugere 36 pei quali v. lcss. A formola mediana, il dileguo è la risoluzione indigena: Ima/ 16 v • vada », bjere 35 " vedere •, choa 2 • coda », juiguj 1, 13 v, ccc. j u cl ice, 11w.fgh1t 6 • mcd ico ,. , ufe '27 \- " nido •, ochjere 13, 35v, oclure 35 v, 37, oquir] 35, hoqnire 35 o c c i d e r e , prea l2, 47 p r a ed a less., e sim.; mentre si conserva nelle voci dotte: credcuça 7 v, 14, 20, credere 35, creditore 1-l, fidad« 3 v, Iraud] 8, 42, 43 v, ntodu pass, e sim.; però mostra. il dileguo eretadi 30 h ere d i tate, cfr. sp. lteredad. Di ragion morfologica il partici po pnss. crctùiu 5 v, 23 v, 29 \. ccc. v · nr. 96, e quanto a buture 3 v, -+, S v ccc. ba_tjrj 31 ccc. da a d d u e e re v. less. 64, P. Iniziale, ben saldo e inutili gli esempi. Me,,1 · • l I v e nrn 'la ·>l.l ano, attenuato in sonora: ab,..; - , « ape \" , apkbu cabudtc l~, e srrn., oltre ap,rm . -+ò ac! ·ptope, . . • ·tt · ,·nplfdn11111l-t\·, cfr.nr.9. Apparisce inta 0111 .. 4 l v , nome dt. mese.·, lcc;s., in . cui. s1. 1.:, co 01e, irri•qcltto nel· _,, · 9

- tOG , . , mola· e parimenti nelle voci dotte: cnf> ·' - ' . _ . ' , , c,mt,dad v , cnrrnlt 4, o, caxom 4, comonj 5 v 43 v 43 . . . . , , 46 , coudag11J'. IO, cori, pass., crunjnj 14v, cruxi 20 cuu· 4. . 30 1· 1 • , IJ '1 o V' edadr 30v, 31, eretatl1 , , actu 4 v, famigari 51 fanti 16 fid 11. r d'4 'ier; v, fi11J·1· . o ,·, J ra 1 . , o, 21, . .fraudf 8 • 43 v , ~'-• o v , fiIIYOIIJ. 33 v, fusu 4 v, godall] 48 v, juigu] 1, l 3 v, taori 11 v 41 " /a1torj 4-t v, lati 45 v, lidi 22 v, maiori pass., matnal/i 35' 35 v, meloni 47 v, mesi 3 v, 7 v, 8, 33 v., mesidadi 3? - v ' 111IJ·-' 110rj 47, molanti 13, 34, 35, 36v, morti 1, 6, /\', mugheri 51 30v, nebodi 5, officiali quasi sempre, padr] 1, 2, 41 30, 30v, paglli 5, pau] 5, parj 2v, 16, 20, parlipass., pastor] 46v, potestadi 17 v, prexouj 3, 5, 6, 14 ecc., rexouj Sv, 9, 43v, 48, sorr] 4, 3, sue/ori 34, testadorj 30v, 39v, ultramar] 21, ueridtuti 21, mrgiui 9, 42 v, uoluutadi pass., e all'incontro: aydactoue e similmente gli altri sostantivi dotti in· -011e, boe S, 10 v, 13v ecc., couxndore 34, corte 2\', 11 v, 13, 14, 16, curadore nella maggior parte dei casi, die 1 v, 2 v, 36, 45, facile 5, falcone 27 v, frade 5, furoue 12 \', 13 v, tauore 15 v, 36, 37 v, 46, lege 2 v, 25, maiore 13 v, 16, 25, 2Sv, 32·v, mese 38v, morte 2v, 3, 6, 30, 30v, 11111jere 2, 3, 4, 9, 16, uoe 21, nocte 36, parte 13, pastore 13 v, 35, 43 v, pegugiare S, 12 v, 21 v, potestade 24, prexo11e 4, J 3 v, 14, 15, 37 v, 44, rexoue 2, 1 iv, 19, 22·v, 23v, ecc., rude 27, store 27 v I testadore 30. Al ,plur. invece, come pei temi st • I in -o, delle due uscite -is carnp. , -es log., prevale qu~ u : rima, &! non per numero di voci, certo per numero di cast e credo inutile riportarne l'elenco, dove si vedrebbe p. es. boys 48 e boes 13 14 32 35v, curadorjs 5, 7, :.?Ove e~,1 1 ' 3 3? C Vl'l 1'adoresS l,)v tO 15 15V 22v 23v,31, Jv, .,, ' olnt"f)

zs

'u

'

'

'

'

'

dicendo. 55 82. Neutri. Pei temi uscenti in -mt11 : be$tiamen P_" ·• Il11111('Il :JS v ' 40 I t,mto IIOlllelt 23 , ter111e1t 17 V , 23 ' 32 V I 'l'O li' Joo· M -L. Alg. pel raso retto che per l'obliquo, come ne a. 0 • •

- ti2 -

esta base nornin., senza bisogno di ricorrere 15 e 7-1; e d a co d ' . . . ,. .· . . . ablat s1 riesce a mio ,l \-\· iso a -111111 t con alla base accus.·, ' ·· . . . :-. . oaìca carnp .. ,, che assimila a se la voca] la vocal parag "' . • l-l4 e JBRPh \, III • prece d cn t e "atona• , cfr · però Bartoli Upds. _ onde: bestiamiui 35, 37, -13 ,. ' 44,_ ~~ v, 46 e una so_l ~·otta bcstiamcui J:,, coromjui 34, 110111JIIJS pl. 22 v, sa111b111J 4 v, - 9 -17 tenujuj -1S, nella cui analogia entra ltomjuj pass.

~~r ~ucili in .11s: ladus 46, pegtts 26 v, 27, 35, 44 v'. ~5, oltre tempus pass., e opus (ad) 42, che è pretto latinismo 1 ). Neutro pl.: jua 36, 111t111sa 28 v * m un i a per m un era less. 83. :\I et a p I a s mi. Dai temi in -a passa a quelli in •e per attrazione della desinenza -011e, persona che occorre sci volte cli fronte a persone trentadue volte circa e personi nove volte, donde il pi. persouas una volta, -ones tre volte, -011is tre volte, cfr. JBRPh. VIII. Inoltre i pi. tampaitcs 29 v ace. a lantpadas 7, 16, 41 v, terres 32 v per terras, acomau. dicies 39, boues misures 32 v, ebbes 35, scriptures 38 v, ùottes 25 v, infine pàraulis 40, e lanpis 28 V. Dai temi in ·O a quelli in -e: uje 27 v - nido s , cfr. a. gen. 111'e •nidi• AGlt. X 158, e biage 36 • viaggio ". Dai temi in -e a quelli in -a: abba 27 , anche a. tosc. apa ~1.-L. ItGr. lSS, doda -as 2, 9 v, 30, 39 v, Pcuticosta 41 v. Inoltre dttes voltes 29 v dues boltes 36, dues dies sequeutis 41 v, in cui la desin. di ' uoites e dies ha attratto quella di duos. Dai temi neutri in -ns a quelli in -o: pi. tempos 1 v ace. a tempus ib.; sing. pego 27 e pl. pegus 26 v, 2ì, 35. 84. Aggettivi. Nella stessa norma dei sostantivi in -_a'. ·O (11), -e (-i) e inutili esempi. Siano piuttosto ricorI dati c_omparativi maiore i3 ,·, 25, 28 v, 32 v, -ori 5, 7 v, 23 v,_ 3o ecc., 111j11orj 47, e usati anche avverbialmente

gli

n~egu~s 7, I_l, 15 ,·, 23v-, 2S v, 31, tnjuus 16 v, 21, 33 v, 38 v, 4w, 4o. Curioso l'erroneo sa 85, Pronomi Pro

·

1 )

Plus mj11ori

Uccorrc sus cor1101 dt Cl . .

r

47.

· nomi· personali:

per

la

t•

irut, ,p v, ma va corretto m corpus.

- 113 -

crs- sing. nessun esempio, e nulla di notevole · •· pcrs. , • s· . . per la. 1 • _ per I a .:> mg. nornm. tsse 4 6 v 11 . . ?5 V • t· ' CCC., ISSlt P~, ?Z ccc., issa - . ccc. . • cg . ' .., . . ,, cssa s :' pi . tssos, ·as 2 o ' ., 25 v, 1.ps1ts 48; gernt. issoru .,-0 1 5 1:; , 16 ecc 5115 ·psoru 7 v • di loro •; riflessivo: tonico se 4 1 \' 1 . • . , 2 ecc., atono·• si pass. In ~u~1-10nc proclitica: dat. sing. au, t1ly 17 v, 17 ecc., li 1s, pl. I 1, 35 v, 37 v, 46; ace. sing. 111,, 8 9 11 ecc., I' 27 \', 29, i/la 20, pl. illos 27 v, :151 11/us 31' 16 3 v, 35 v, 42, i/.lns ecc. E parimenti combinati con prc~osi: 3 ;doni o altro pronome o voce verbale: de'lln 3, 3 v, de'lla 3 t lv, 13, a'/lu 27 v, no'tt« pass., 110'1/a 16, uo'llos 15, 1to'lla; 21, 11o'llj 47 ecc., si'llu 3, 12, 12 v, quj'lli 2 v, qni'llns 27, bie'/111 37, bie'Ilo 36 v, condennrellu 19, tenelht 27 v, che sarà tenne+ '/111, e saranno da dividersi parimenti: darelly 18, /c11e11/s11/n 13 v, leneutstlti 26 v, cousenttbilis 2 v, portarcllis: 2S v, ochia ulbie/los 36 v, ba/u rellos 7, 1 O ecc., cfr. Cond. SPS. M.·L. Alog. 38 e per l'accentuazione v. AGlt. XIV 191. Notevole po1111e iliu ant 22 v, trasposizione per ani po1111e t1itt e lo porranno •. 86. P a r t i c e 11 e p r o n o m i n a l i : bi pass. e vi • , e con -e epitetico bie o v, tO ecc. - indi 3, -t \", 5, 6, 9 ccc. ace. a inde 12 v, 33, 36 più raro, e in combinazione: quj'ndi 1 2, 2 v, 3, 6 v, 8 ecc. e che ne ,. , 110'11di 2 \1, 4 \" 5, S ecc. ), 110'11de 22, si'nd, 3, 5, 11 v, 12 v, ecc., oogare'ude 4'.:?, e del pari saranno da scriversi: lasarc' ude 42, prego11tare' ude 14 v, ecc.; 11de'lli 20) 22, sj'udc'Iit« 2ì; isolato bjende 35 • "e ne>, che dovrà l'e alla prima particella, quasi fosse bìè+ ude. Ace. a bi e 'mli occorre iu.vc :!3 combinnto con 'tl« e i11qui 28 v, dal tac. *h in ce e ce, ci, ne .. , che si incontra pure nel Cond , SPS. v. M.-L. Atog. 3S e negli St. ,&tss.

rI.

1

/.

.





I

I

V

\ I

au»

V.

AGit. Xlll 109. 87. Po s se s si v i. Sono di formazione regola re:

\'

28;

5110

-a,

n.,· ,,·

· ,ni111cnti ,li Cosi v., corretto "'-'"' di I v, 3 ccc .• e cosi I q . ,. sfu"gl (3 norma. · v ecc. e in tuui gli altri casi in cui al 1,cSt.l i, 1)

- 114 -

suu, suos, suas pass: nostru -a -os pass. Nota la curiosa uttrazionc i11 persone sue 24 v e in persona sua •. 88. Di mo s t r n t i v i e d e te r m i n a t i v i . Di normu: custtt .,i -os -as 2, 6 v, 12 v, 14 ccc. • questo -a -i ·e • v nr. 12; - c11ss11 -a -os -as pass. e le varietà cttssu 14, cuso 30 v, cusa 26, cusus 36, cusas 26 v, 40 • codesto -a -i •e • se riferito a persona, •ciò• se a cosa; inoltre le forme ampliate con j., ma sempre precedute da et: icussu -n t o v, 13, 15 v, 20, 26, 30 ,,, igussu 5, 17 v, icussos 25 v, 35 v, 45 v, p. es. Et icnssu det cusu qui at nvjrj ualsentj ccc. 30 v • e codesto dia ciò che avrà di valsente " cfr. Subak St. Cs. 4 e per la genesi v. M.-L. GR. II § 564, Ascoli AGlt. XV 30S o e JBRPh. VIII; - cullu -as 20, 4S e quello -e • ; _ infine çio 1, 4, 5 ,,, 12; 13 ecc., ço 6 v, S v, 9, ecc., de çio 20 v, i11 ço S, ecc. Assai raramente l'articolo su in funzione di pronome; una volta ùi persona, p. es. su de uocte qualij et isu de dic 17 ..e quello di notte come quello di giorno s , cd un'altra di cosa combinato con de: et paguit ad sa corte 110~/ra de 'ssu c'at muutari su cltertu « paghi alla corte nostra ciò che ammonterà la lite >, cfr. Hofm. 131. Manca matessi e occorre istissu 21, oltre istesu 35 preso dall' it. 89. Re 1 a ti v i. A 1 nomin. sing. e pi. qui pass., e· p. es. c'at 13v, 16v, 17v, ccc.• che ha", c'aut 13, 21 ecc. • che hanno •; anche all'obliquo: quj e e', de quj 12 ecc., ad qu] 3, 7v, 16v, 18, 19 ecc., a c'at 17, at qui 34v, de c'nt esseri 46 ,·, -lì, de q1ti 12; ma pel genit. alrresì cuius, p. es. et pesca qui sos corjus aut eser siguadtis, su popilltt cuius ani eser ecc. 33 e dopo che i cuoi saranno segnati, il padrone di cui saranno », e anche cui: pagare su da111m tul issu de etti ad essere 15 pagare il danno a quello di cui sarà •; senza dire del dat.: paguint ..... issu dmrlllt ad cui ad esser fattu 6 v paghino il danno a cui sarà fatto », e a de cuyu ad esere 34 v, at cuy al essere 35. O~­ corre pure spesso la forma sing.: quali -e, -lii .fly, pi. quallis -llcs, oppure Cflli -e -lii -/lis -I/es pass., preceduti dall'articolo, cosi pt!I nomin. C(')me per l'obliquo: ad sus calis 5 v, 9 v, ecc.

=

=

=

=

= .

=.

- 115 -

. quali ., pro sa quali 18 ccc .• per la

, m

.

, qua 1 e - Le st

'orme in funzione: rntl!rrogativa e inùcfinita . · c~sc ,, . "/ -, . , e ancor qui il gz eu, gu..1/eu, qufteu: pro 1rui/e . . C11ratteristtco g1 e, • . o 'J u a ca:i·om r qual ca~1onc .. , u, çuite« tuodu 17 · · 4 • pe . . • 1n qual modo • de ~,,i/e popi/l11 .l'I de gzte boes . 36 v • di qual pa ù ronc e e.li' unli buoi • , ss 11011 ant de gite pagare 37 ,,, 44 q e • ' '• se non hanno di che pagare », SJ 11011 fil de gùeu pagar} ·c.1

7" ~~

r

da qui cl u Rom. XXXI 592 e cfr. ~L-L. Alo~_v3~ ~ AStS. I l ::> tez. 90. In definiti: tali -lli -tlis pass., di solito com binati con cassu, cnssu tal-i 4, 6 v, ecc., cussu talt] 44, 45 v, 46, ecc., CU$SO talj 46, pl. cussus talljs 46; - godalli -is -es 31 v, 42, 48 v; - alicuun -a l, 2, 4, 6 v, 7 ecc., ma più spesso la forma letteraria aie mm -o -n, pass. ace. a aiguuo 47 -n ~6, 47, -as 16 v; - ciascluuùoru -a 1, 17 v, 23v, 25 ccc., msctradunu -a 7, 8 v, 1 O, 28 v, ecc., chaschaduna 5 v I oltre casclunm -a, cascuuo -a 8, 10, 13, 15 v, 19, 21 ecc., ciascuno -41, che non sono indigeni e mancano anche oggi all'isola: - cadiscuuu -a 28 v, 47 v che sarà un compromesso tra lo sp. cada e l'it. ciascuno, e inoltre ciad/scuua 40 v,· - atteru ·O -a 2v, 4 v, 5, 7 v, 9, l t v ecc., ateru ·O ·a 2 ,., 4, 6, 7,•, 9 ecc., -os -as 2 v, 16, 19, 35 v ecc., e pl. acterus 35, -es 2 ecc.; atterj 44 v di persona « altri • ; - indcclinnbile è calunca (persouc) (gradu) 46 , ace. a cale ca ... sùtt .$~" (di] cale / 37 , (,-:,ca coudtctoue siat) cfr. M.-L. GR. II§ 570; e parimenti dogna ·3 v, 7 v è con grande varierà ùi grafia d'ounja 10, 14 v, 1 27, 45 v d'oueia 45 , 47 ' it'oeuù: 35 v, d'o11g11_;a ➔ ,roma. ..:--, ,..., 33, 35, 35 v, 38 v, 42, de houia 43 v ecc. e una volta d 011111 31 v; - è di solito indeclinabile anche /01/11 2, 3 "· 4, 9 ,·, ~l, ton, 26 v, 34, ccc., p. es. tottt: SOS Ul'lljS 5110., ➔, cfr. Hofm. 131·2 e M.-L. Alog· • 63 I e Gl~,. III S_, 137· talora però qui occorre • I declinato: Iota 9 v ')4 v totlus 3 v, 5 ,, , 33; - 11emm - .' I : ' I , ()3 • 'l9 \' 3:! I lii· '-'"11rt 3 e più spesso ue:\,·11111, -a, 1-t ',. - '• ' •l➔· _ .\·u1111 ·a. 16 ')3 v ? • 3.J 3'l v ecc. anche 11rg111111 - ' , , _,., ~ , ' • ' ~ I' 1· l .-•,·r11110 ~l!rtt111t ·n 3, .Jv, 6v 10, 29, 34v,ec

esirjl 4 v 47 par/irti 29 v, seutml :?o'• -6· tu nota for·. 94. F' li t u r o I ,n d t.'e a t t. v o . È e·ost·tntc • m·1z· 't'. • • • 1I ·o,,,porar,: 3.t ,·, al frrtr ' .ione pen,rast,ca: at av1n o, a ' . -=>, at 111r111drtre 18 al porla1:J · :5,· 11/11anr 1 1 l 9, nl pouu,· ~. . ' l'ns· 0 43 v, nt be/11} 45 ' 45 v e sim.; e con l' a ttcnu·1z1onc: • · po• S1. . . • . • ' • . . . . 14. e con 1.1 prc rnrl,t7.1one: ad ue11ncr 2 v, n rrec 11ur1 · Hofm. 150

- 120 sizione n interpostu: ad a prouarj 9, del pari pel pi. aut acatari S, IO, aut

al n rcere 16 v, ccc., tassare 15, auti nurrj ·

6 auti bc1111e 17 v, e sim. Futuro passa t o o Co od i 7. i on n I e. Due prcz iosi esempi della formaiione ·perifrastica col perf. di ha ber e, cfr. M-L. GR. Il 402: cdi essere \O, 17 • sarebbe •; nel primo luogo il Bestu corresse qui esseret, mentre era esatta la lezione della Ed.: rhe d.i essere, tranne che nella di visione delle parole ch'edi essere, e nel secondo emendò dac c'u! esser, mentre I' Ed. scrive: dae e/tedi esser da dividersi due ctt'edi esser. Un maggior numero di esempi di codesta formazione ci _offrono I~ CCgl., pei quali v. Reliquie sarde del co11di'sio11ale ecc. in Mélangcs Chabc1neau 217. 95. Perfetto Indicativo. Un solo caso di perf. in

-ui: te1111jnml 3 v, senza dire di: dedit 33 v. 96. Participio passato. I verbi della 1• in -arc banno normalmente la desinenza -d/11, come nell ' asard. Hofm. 1-t5 e ne\l'od. Spano Ort. I 109 e sono superflui gli esempi. Non manca però qualche esempio di passaggio al tipo di 2•, come prestidu 19 v ace, a prestadu 14. - I verbi della 2· in -'ére -Tre hanno di regola la desinenza -'idu con l'accento ritratto, come nella pronuncia od. Spano Ort. l 109: arsida 3, conosquidu 42 v, delleuquid11 42 v, [uidu 13 v, 15, iutesùiu IS, 23, Iesidtt 23, mantesuta 25, offeusidn 4 v, 5 ecc. offesida 5, reciujdu 31 v, retseujdo 44, resida 32 • resa », rellenjdos 35, roiuasidos 30 v, vendidtt 43 v, bjuquiilu 6, 9, 9 v, 10 v ecc.; ma accanto a queste forme alcuni verbi mo· strano anche quella di tipo forte: comissu 27, ace. a com· nussùùt 3, 3v, 32, missu \9, 33 ace. a nussidu 3, 24v, rcquestu 7 v ace. a requesidu 12 v; mentre altri offrono solo la forma forte: coustrictos 18 v, 31 v, constrjulos 31 v, cotu 34v, correptu l,diclt, o diltt 2, 3v, 5, 6, t9ccc.,dejJessus 7 v, mortu 3v, 46,poslu 1, 14, 16 v ecc., opostu 23 v, saipttt I, 8 v, ~8 v ecc., cfr. asard. Hofm. 148. Restano alla dcsinenza -Idu i pochi verbi

  • . PIER E.'16.A GUARI\ERIO

    ••

    • 4



    ...,.. •

    t

    .

    i

    .t

    ·e

    ••

    I t I

    ,J

    Tra le osservazioni del Subak, ch'egli avrà il piacere di constatare in gran parte coincidenti con le corre1.ioni mie e del Guarnerio, ve n'ha qualcuna che non può restare senza risposta da chi, giurista e non filologo, raccoglie iotiera su di se la responsabilità per le eventuali mende dell'edizione. A p. 4 lin. 14 p. es. it Subak ritiene superflua Ja emendazione di ti1co11vj11ivjli in ti1qui11evjlj, perché a suo modo di vedere la prima \'OCe potrebbe benissimo avere il significato di e propenso all'indecente »: il legislatore però dà come ratio legis il fatto che ciaschaduuu est plus i11co11vj1111.,ili a su maù« fagujr qui 11011 assu bo1111 operar} e voleva naturalmente dire che l'uomo è più proclive al mal fare che al ben fare; io non so come una persona e propensa all'indecente • possa esser anche e propensa al bene operare •. Se questa or discussa potè essere una correzione non necessaria, il Subak crede poi di trovarne una che addirittura e non d:\ senso • nel meyglussas di p. 7 lin. 19. Ma ecco: senza voler discutere se nel medioevo esistessero mcdichesse e se, pel principio che nmsculinum coucipit fc11.-i11i1111111, esse non dovessero essere comprese nei meygos, osservo che l'el ateras causas nccessarias, conseguente alla parola messa in dubbio, suppone che prima si parlasse anche di cose e non solo di persone, e per guarire credo che le cose più necessarie siano, se non erro, coi medici, che le indicano, le medicine. Dunque che non dia senso la correzione mia non ~ affatto vero. Piuttosto non d.\ senso il rimpiazznrnento di briga che il Subak vorrebbe I

    - 148 fare a p. 11 linea 27: seguiamo il suo consiglio ed ecco il costrutto che si caverebbe dal capitolo: • Se accadesse una lite tra due e più con ferite e percosse e non si potesse provnr distintamente chi avesse fatta la lite, la pena spettante alla corte paghino in comune tutti coloro che avesser fatto briga rispondendo ratealmente delle Ie. ritc riscontrate •. Mi sa dire il Subak come si possano punire delle persone che non si sa se abbiano o no partecipato alla rissa? A p. 23 lin. 26 dove il ms. legge juredicacione e io ho corretto habitacioue, il Subak vorrebbe leggere jurediccione e qui a prima vista potrebbe parere che la sua emendazione sia arguta; badando però bene deve scartarsi per ragioni formali e materiali, perchè da un canto la parola è scritta nel codice in modo da far vedere che l'amanuense stentava a capire l'archetipo e che se qualche cosa di sicuro leggeva era appunto acione, e dall'altro perchè la responsabilità dei giurati è nel cap. X. VI limitata alla -tulla e alla aydacione de sa vi/In e le edizioni, di cui due banno quasi il valore di manoscritti, leggono precisamente Imbitacioue. A p. 19 lin. 3, p. 67 lin. IO e p. 6S lin. 6 il Subak vorrebbe poi restituire il 110n del rns. da me soppresso e inserisce nel sistema penale la comoda pena rie 11011 pagar} al luogo d'una sanzione pecuniaria; a p. 24 lin. 25 e 26 leggerebbe dessu e de a/era e non pensa che il verbo dare regge il dativo per riguardo al soggetto ricevente; a p. 29 lin. 16 accetterebbe l'e del ms. e dimentica che, col complemento del verbo dare, mancherebbe nientemeno che l'indicazione della persona a cui doveva intimarsi la citazione; a p. 32 lin. 7 legge quj 'ud' at acaptari de e scorda che il verbo Jagttjr doveva pur reggere qualche nome o qualche verbo; a p. 3:'> \in, 16 pone fagniaut accanto a credeut e mostra di tener in rion cale la coucùtnùas teniporum, che pur nella C. d. l. è generalmente rispettata. Qualcuno potrebbe quindi creder sul serio ch'egli avesse fatto una , rapida lettura • del testo, se le altre correzioni invece non mostrassero da parte sua diligenza e oculatezza:

    - 149 -

    la verità è che ad interpretare dei testi legali la gloltol . · . denza d evono darsi. I a mano I ogia e la giunspru D'altronde il Subak è scusabile perchè non ebbe sott'occhi la prefazione mia e non seppe ch'io non intendevo dare un'edizione diplomatica del ms. cagliaritano, che sarebbe stata fuor di luogo, perché esso non è nè originale nè derivato direttamente dall'originale, non autentico ne autenticato ed è scritto da persona inesperta e incolta e negligente, ma un'edizione della Carla de Logu nella forma io esso rispecchiata, valendomi per ricostruire il testo dei sussidii che potevano offrire la I e la IIl edizione, condotte su manoscritti diversi ora perduti. Se avesse saputo ciò avrebbe forse capito meglio il perchè e il come delle mie emendazioni e avrebbe avuto men cieca fiducia nel ms., che non ne merita troppo. Può darsi che io sia stato anche soverchiamente pessimista a suo riguardo (e in tal caso ho offerto l'antidoto nelle note al testo): ma ricordo che l'impressione mia fu tale da poter benissimo credere che forme diverse come personj, prexoui e pressoni' derivassero da arbitrarii scioglimenti di abbreviature, e altre come mintjri da segni d'abbreviatura mal collocati. In questo io mi rimetto d'altronde all'avviso dei glottologi e in. ispecie di chi, come il Guarnerio, ha fatto degli idiomi sardi uno studio assiduo e profondo: mi difendo invece da quelli che potrebbero credersi errori giuridici. Ove la mia prefazione presenta degli errori tipografici io mi rimetto per la loro correzione ~I buon senso del lettore. Solo osservo che nel capo XIV mi pare giusta la osservazione del Subak che invece di sàpradittu possa star secund« intendendosi che si alludesse non al secondo capitolo della legge, ma al secondo dei capitoli che si riferiscono alle ferite e cioè al cap. X: va quindi fatta eccezione a quanto noto II p. 10. . Aggiungo poi, ragguaglio importantissimo, che nel Manzoni, Bibliografia statutaria e storica ùalian«, Bologna 1879 Voi. I P. II p. 95, si accenna a una edizione Iran-

    - 150 -

    cese della Carla de logu stampata in anno non precisato dal Bouchon col titolo Co11sltl111io11 dr: j11dical dArborec: se ne parlava nella Tltémis del 1829 (anno XI, voi. II). Il chiarissimo Dotr. Francesco Lamantìa, la cui soda coltura è ben nota, riconfermò oralmente a me la notizia data già dal Manzoni. Richiamo infine l'attenzione dello studioso su lo scritto ciel Solmi, Su la carta de logu cagliaritana, Napoli 1906, che può giovare assai per la storia della formazione della Carla de Iogn d'Arborea: il disparere nostro è più apparente che reale, giacchè io sono ben disposto ad ammettere nella C. d. /. delle influenze straniere e sopratutto pisane, purchè si riconosca che le sue norme aveano in massima parte ed essenzialmente radice nella consuetudine volgare. ENRICO BESTA

    · CARTA DE LOGU · DE ARBOREA

    Con sio siat causa qui su acrexirnentu dessas provincias et regnos et terras dexendat e bengat • ) dae sa rexonj e

    pro seruarj sa iusticia e per issu bonus capidulus sa SU• perbia dessos reos et rnaluados homjojs si infrcnet et costringat 1) ad cio quj sos honos et puros et innocentes poçant uiujrj et istarj inter issos reos ad segurjdadi per paura dessas penas et isos bonos pro paura dessa virtudi d[essu] amori siant tottu hobedientis assos capidulos et ordi[11a111eutos] ).

    - 18 -

    et si •) non pagat infra dies XV dc c'at esser iuigadu se­ ghcnt illi una origa tota. et si alcunu homjnj es~cret tc~tu cum alcuna fernjna coiada in domo dessa dita fernjna cussa tali femjna siat afrustada et isposedida de tottu sos benis suos et dessas rexonis suas gasi de dodns co: menti et de ateru benj, et remangant tottu assu marjù~) et non a 'ffigios qui aujrjt cun su dittu marjdu ouer cun ateru maridu qui auirjt appidu per innantis et non ad ateru parenti suo exceptu 2) a plaquimentu de cussu marjdu a su cali aujrit fatu sa ditta fallença; et icussu homjnj cum qui esscrct accatada 3) non siat afrustadu, ma dcpiat pagarj infra dies XV de c'at esser juigadu lliras C e si 1) non pagat infra su dittu tempus siat illy tagiada una orìgu per moclu qui 'Ila perdat; et ço non si intendat pro femjnas . quj siant publicas meretrjces ne anchu si 'ssa femjna andarjt a domu dessu L//011~/]nj ouer atera personi. Et sj 1) non esseret habita[cicme dessa dùa femina paguit {iras XXV. ma sa femina siat afrustada ut supra. XXIII Volemus et ordinamus qui si alcunu homini reerel ouer tenneret femjua alcuna coyada palesamenti cun sa cali auirjt ad fagujr carnaùmente contra assa uotuntadi dessu marido et dùnandandosila cussu maridu si la denesv«, sia/ con-] Il c. 10 Il denadu in lliras C, sas calis dcppiat ,1) pagarj infra dies XV de cha ad esser iuigadu, et si non pagat siat illi tagiada una orjga rotta et issa fcmjna siat coadennada secundu quj in su capidulu dc supra si contenjt.

    XXIV

    Item ordinamus qui si alcwm homjnj andarjt a 'ffcsta ouer a sagra de ecclesia non bie deppiat portare arma peruna a pena dc pagare lliras XXV et dc perdere sa arma; et siant tenudos sos jurndos uel curadores et sos homjnis dessa uilla per caschuna curadorja hue si at 1 )

    qui Ms. -

    2 )

    et ceptu Ms. - 3) accatadu Ms. - ') deppiant Ed.

    - 19 -

    fagher sagra oucr festa de tenner cussu homjnj c'at benne arrnadu et baturcllu tcntu assa corti cun s'arma qui 'll'ant acatarj a pena de ') pagarj su curadorjs cun sos homjnjs dessas curadorias liras V. XXV

    Item ordinamus quj a caschaduna personj siat liquidu de bature et inpresentarj in sa corte ad onnja bi-

    sogno suo carta bullada, condaguj ouer ateras scripturas auteuticas registradas o 11011 registradas qui siaut ;,, sa corte. ~I si alcuna personi baturet carta de nottarìu a corona ·) qui esseret falsa et usarjt illa maliciosamenti cognosccndo cusu qui 'l'adfbntirj qui esserei 3 )falsa sia/ teutn. et nussid« iu pregiou! et condenuadn in arbitrio nostro et isso uodaù, ouer scriuanu qtti sa dita caria aujrjt scritta siat co11de1111ad11 et paglnt liras C et si 11011 pagai infra 111111 mese tagi111'11li4) sa 111mm dresta)Et icussas causas ouer posessiones pro chi cltertarit ouer qu! deffenderet per issu uigore de cussa carta [alea I Il c. l O t Il siat lasadu pacifficamenty ad icussa personj de qui debent essere rexonjuilimentì; et issu dittu nottari11 plus non 'di usit de cussu officiu dessa notarja fagujry. XXVI Item ordinamus qui si alcuna persone furarjt alcuna causa dae alcuna ccclesia ouer dae domo de ecclesia ço est pararnentos, libros, caligujs ouer alcuna atera causas sacrada et indi binquidu esserei per testimoogios ouer si s) 'llu confessarit pagujt pressa fura prùuargia assa ecclesia pro s'111m V et assu Reguu pressa maqujcia lliras L et si non pagar sas liras L pro s·unu ~cundu qui est narndu dc supra, boghent illi 111111 hogu; et dae sa ,; ) fura primargia siat innantis impichadu per modu quj 'ndi morgiut ~t quj non campit pro dinarj perunu.

    1) • non , Jgg .\ls. - l) aricora .\fs. - 3) che di essere .\!s. -

    ◄)

    tagiutsila Ed. - S) qui .\!i. _ - 6) prosu .\ls.

    - 20 XXVII /tcm ordinamus quj si alcuna persone furarjt couallu domadu, eba clomada, boe domadu et est sa tura prjmargia • ), si est dessu Regnu paguit pro' s'unu X et de maqujcia liras XV et si est de ecclesia ouer de atera per· sonj paguit pro s'unu V et dc maqujcia Iiras XV et si non pagar ipse ouer ateru homjnj segucntilly ru11n origla pro sa J11ra primargial et dac sa dita fura primargia innenti LaJurcltc11t i/lu quj ',i1di morgiat. XXVIII Item ordiuamns qtti si alcuna persona furarù cauallu rude, ebba, uaca, boe ouer moleute si est dessu renuu pagujt pross'nuu X et .,;i est de ctesia o dc atera persona paghi~ pross'unu X et de 111aq11i Il e 11 Il eia lii ras XV 2 ) pressa fura primargia secundu qui est naradu de supra et si 3) non pagar ad dies XV de cha ad esser jujgadu siat illi tagada una origa et prossa secunda fura pagujt llìras XV a dies XV de ca ad esser jujgadu; et si non pagat isse ouer ateru homjnj pro se tagent illy s'atera origa et dac sas duas furas in susu infurchent illu qu'jndi morgiat.

    XXIX

    Item ordinamus qui si utcunu furarit berbeis o porchu o craba et esserei indi binchidu, si 3) esseret dessu Regnu, paguit pro s'unu X et si 4) esseret dessa ccclesia oucr de arera personj paguit pro unu V, et paguit prossa fura primargia de rnaqujcia lliras XV a dies XV de ca ad esser juigadu et si 11011 pagnt isse ouer ateru hornjnj pro se infra dies X V de ca ad esser ùugadu seghent illy una horigia; et prossa secunda fura pagujt de maquicia lliras XXV et si s) non pagar isse ouer atcru ho• • t:, m.1nJ pro se seghcnt illy sa atera eriga: et dac sas duas fu~as. in susu infurchcnt illu quj 'nde morgiat. Et bolcmus quJ s, plus persones esserent a' ffaguiri dessas suprascriptas furas et esserent illis legitimamenti prouadas quj caschaet• ins. Ms. - l) qui MJ. ') u

    1) •

    ·et

    »

    agg. Ms. - 3) et Ms. -

    ◄) e Ms.

    - 21 -

    dunu jncurrut in [sas supradiclas] pcnas comcnti [et parlicipes e/ conseutieutes et comeuti et ,:,;s11 I principaly [ si esserei

    solu, EJ intetnlntsi de impicari dae V pegus ,;, susu et dae V f>eKIIS in giossu secundu quj de supra se uarat. X XX Constùuimus et ordiuamus qui si alcuna persone furarjt alc11111, ami de loru o gjagaru, si esserei de s11 Rennu et imlf esserci bti1cl1id1t"I Il c. 11 t" ~ paguit in fra dies XV dc c'at esser ìuigadu pro s'unu X, et si est dessa ecclesia o dc atera persone paguit pro s'uno V et de maquicìa llirus V.

    XXXI Item ordinnmus quj si alcuna persone furarjt ortu d'abis et esserct dessu Rennu paguit infra dies XV