Brahms. La vita, le opere (Fratelli Bocca Editori, 1946)

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STORIA

MUSICA - SERIE

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VITA

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O P E R E

Traduzione dall’inglese di Pietro Leoni

MILANO

FRATELLI BOCCA - EDITORI 19 4 6

Capitolo I

LA NASCITA E LA GIOVINEZZA

Johannes Brahms (l) nacque di martedì, il 7 maggio 1833, nella città di Amburgo — che fu pure il luogo di nascita di Mendelssohn — e fu il primo dei due figli di Johann Jakob Brahms. Kalbeck ricorda che la figlia, Elisabeth, era la maggiore, mentre Johannes era il se­ condo figlio, e Fritz il figlio più giovane. Johannes fu battezzato il 26 maggio nella Chiesa di San Michele. Johann Braltms era egli stesso musicista, ed aveva suonato per qualche tempo il contrabasso al Karl Schultzc Theater e, piti tardi, nell’orchestra dello Stadtthe'ater. Aveva pure occupato il posto di Meister der Stadtmusik (direttore di musica municipale) nella sua ciuà natale di Heide, nello Slesvig-Holstein, dov’era nato il l® giugno 1806, ed era venuto a tentare la fortuna ad Amburgo, nell’orchestra nella quale Hiindel aveva un tempo suonato c«OOn.e secondo violino. Essendosi il padre di Johann opposto alla carriera musicale del figlio, questi, da ra(l) Sembra che il nome della famiglia fosse originariamente scritto « Brahmst »; infatti, il nome di Johannes appare così scritto nel progranmia di un concerto che porta la data del 1849.

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gazzo, aveva preso l’abitudine di andare una volta alla settimana a prendere lezione di nascosto, dal maestro di musica della città, imparando così a suonare la viola, il violino, ,il violoncello, il flauto e il corno. Il padre fu assai scandalizzato, un giorno, nel vedere Johann suona­ re la viola ad una danza campestre in un vicino villaggio. Tuttavia, l’accaduto parve chiarire alquanto l’atmosfera, ed in seguito, l’opposizione alla carriera musicale grada­ tamente cessò. Nel 1826, J ohann andò ad abitare ad Am­ burgo. Oltre alle sue mansioni nei teatri sopra ricorda­ ti, era pure suonatore di contrahasso nei concerti della Filarmonica, e fu aggregato per molti anni come suo­ natore. di corno alla Hamhurg Biirgerwehr (milizia cit­ tadina), fino a quando questa fu sciolta nel 1867. Visse la vita precaria del suonatore d’orchestra, occupandosi saltuariamente dovunque potesse trovare un posto senza essere mai pagato a sufficienza e soffrendo qualche volta la fame. Era considerato in quel tempo uno dei miglio­ ri suonatori di contrabasso di Amburgo ed un artista perfetto (malgrado la storia di quella sua famosa rispo­ sta al direttore d’orchestra: « Questo è il mio contra­ basso, e posso suonarlo fuori tempo quando mi pare e piace »). Sua moglie, la madre di J ohannes, era nativa di Am­ burgo, dov’èra nata nel 1789. Si chiamava Johanna Henrika Christine Nissen cd era donna di carattere mite e nobile, di diciassette anni pili vecchia del marito. Era figlia di Peter Radeloff Nissen, e con sua sorella, Christi­ na Frederika, teneva negozio di mercerie e articoli di fantasia, e‘ pensione per signore. Compito particolare di Johruma era quello di occuparsi delle pensionanti, men­ tre la sorella si occupava del negozio, ma passavano ge­ neralmente insieme i momenti di libertà. Non era robu­

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sta ma, al contrario, delicata fin dall’infanzia. Aveva sposato Johann Brahms il 9 giugno 1830 ed aveva la­ sciato la sua casa nella Ulrikusstrasse per la loro prima abitazione nella Backerbreitergang dove nacque la figlia maggiore, Elisabeth Wilhelmine Louise. L’evento rese necessaria un’abitazione più grande, per cui cambiaro­ no casa, ed andarono ad abitare nella Anselar Platz, die­ tro le torri della Specksgang, in un interessante antico palazzo, dove Johannes nacque, in una camera del primo piano. Johann Brahms era un musicista versatile, ma le sue condizioni erano delle più umili, cosicché durante l’esta­ te, quando i teatri erano chiusi, egli partecipava ad un sestetto • che suonava nei giardini delle osterie, dove la questua era fatta col cappello. Da ragazzo, Johannes preparava per loro delle marcie e dell’altra musica po­ polare, e tentava persino qualche composizione originale. La sua educazione fu necessariamente limitata a cau­ sa delle ristrettezze familiari, ma fu mandato all’età di sei anni alla scuola di Heinrich Friedrich Boss, non lontano dall’abitazione dei Brahms, nel Dammthorwall. La famiglia aveva sino ad allora condotto una esi­ stenza piuttosto errabonda, in quanto ogni nuova nascita rendeva necessaria un’abitazione più grande, cosicché, quando nacque Friedrich (Fritz), il 26 marzo 1835, fu necessario cercare una nuova casa, che fu trovala dai Detmerings (la sorella della Signora Brahms essendo ora diventata la Signora Detmering) nella Ulrikusstrasse. Que­ sto accomodamento durò per qualche tempo, finché la famiglia Brahms andò ad abitare al Dammthorwall, e più tardi al N. 74 della Fuhlentwiete, dove si stabilì de­ finitivamente. Nel 1847, Johannes frequentò una buona Burgerschule

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(scuola di città), e nel 1848 un’altra, migliore, tenuta da un certo Hofmann. Quand’ebbe otto anni, suo padre pregò i maestri di lasciarlo un po’ più libero, perchè po­ tesse dedicare il suo tempo anche agli studi musicali. I maestri, al contrario, lo caricarono maggiormente di la­ voro e lo esposero alle beffe dei comparii.La fanciullezza di Brah^s trascese senza avveni­ menti. Crebbe col fratello Fritz e la sorella Elise, in un ambiente poverissimo. Fritz si dedicò alla musica (la Neue Zeitschrift cita il suo favorevole debutto ad Am­ burgo nel gennaio 1864), fu insegnante di piano ad Am­ burgo, visse per molti anni a Caracas, e morì giovane ad Amburgo, per malattia mentale. Elise sposò un orolo­ giaio, con molta delusione di Johannes. Come sua sorella (che ne fu afflitta per tutta la vita), Johannes andò soggctto, fino alla maggior età ad emi­ crania nervosa che lo affliggevano talvolta per giorni di seguito; per il resto della sua vita non soffrì più di alcuna malattia. All’età di dieci anni, gli accadde un grave incidente, mentre si recava a scuola. Una carrozza che avanzava rapidamente lungo ]a strada, lo travolse, ed una ruota del veicolo gli passò sul petto. Passarono sei settimane prima che potesse riaversi dagli effetti di quel­ l ’incidente. I cortili e le viuzze del povero quartiere in cui abita­ va risuonavano sempre dei canti dei bambini, ai (piali egli partecipava con allegrezza, con la sua bella voce di' soprano. Era un ragazzo allegro e spensierato, sano e normale, senza alcuna traccia delle aberrazioni che tan-* to spesso caratterizzano l’infanzia del genio. Le camere in cui la famiglia ahitava erano scure ed umide, e le vivando debbono essere state talvolta piutto­ sto magre, se Brahms si indusse una volta a dire a sua

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sorella: « Ti prego di non mettere tant’acqua nella zup­ pa; ti darei piuttosto un poco più di denaro ». (C:’è ra­ gione di credere che le loro condizioni migliorassero più tardi). In ogni modo, conducevano una vita felice, con un padre gentile ed una madre devota, che viene descritta da uno degli amici di Diisseldorf di Brahms come « la sua cara vecchia madre, la cui gentilezza d’animo era solo eguagliata dalla semplicità dei suoi modi. Il suo Johannes era sempre l’argomento inesauribile della con­ versazione ». Da ragazzo, Johannes lavorava e studiava con suo padre e imparava le lezioni dai libri che leggeva con sua madre, con la quale suonava spesso il piano a quattro mani, per « semplice divertimento ». Non ci fu mai alcun dubbio che egli sarebbe diven­ tato un musicista. Sin dalla prima infanzia imparò dal padre tutto quello che suo padre poteva insegnargli, lesse tutto ciò che gli capitava sotto mano, si esercitò con inesausto entusiasmo, e riempì risme di 'carta di eserci­ zi e di variazioni. L’anima del bambino si apriva alla musica. Suonava le scale assai prima di conoscere le no­ te, e grande fu la sua gioia quando, all’età di sei anni, scoprì la possibilità di rendere visibile una melodia met­ tendo dei punti neri sulle righe a intervalli diversi, in­ ventando così un sistema tutto personale di annotazione prima ancora che gli insegnassero il metodo che il mondo musicale già usava da alcuni secoli. Non molto tempo dopo, quando raggiunse l’età di sette anni, suo padre si accorse che non poteva insegnargli pii: di quanto già sapeva, per cui la mandò a lezione da Otto Cossel (1813­ 65), suo primo insegnante di piano, che fu molto lieto di lui come allievo di piano, ma si lamentò molto del fatto che sciupava troppo tempo conquel suo ; diceva, « e guardiamo un po’ la vetta ». Io ac­ coglievo1 senz’altro l’invito, ben pago di accorgermi co­ m’egli fosse lieto di potersi godere un po’ di riposo ». Il suo appetito era gagliardo, e amava sedere coi suoi amici alla Kneipe (taverna) sorseggiando vino o birra o caffè, spesso fino alle ore piccole del mattino. Quando il tempo lo permetteva, pranzava sempre nel giardino di qualche ristorante, evitando la table d’hóte, perchè quel, la richiedeva un vestito più convenzionale di quello che fosse normalmente abituato a portare. Si sentiva molto a suo agio, durante l’estate, in camicia di flanella, senza cravatta nè colletto duro. Se si aggiunge a questo il fa tto che portava generalmente in mano il suo cappello flo­ scio a larghe falde, anziché tenerlo in testa, si può fa­ cilmente comprendere che originale aspetto potesse ave­ re. Non visitò mai l’Ingiilterra, benché spesso sollecitato a farlo, perchè non conosceva bene la lingua e perchè diceva: « Bisogna sempre stare in abito nero e crawtta bianca ». Quando il tempo era cattivo, portava fre­ quentemente uno scialle grigio-scuro avvolto attorno alle spalle, e puntato sul davanti con una enorme spilla. 1

Nessuno poteva avvicinarsi a Brahms senza provare l’impressione della sua potente personalità. « La sua era una delle più forti personalità che fosse possibile osser­ vare fra tutti i Maestri di Musica » (Fuller-Maitland). Coloro che lo incontravano per la prima volta erano in­ variabilmente col piti dalla gentilezza dei suoi occhi — di colore azzurro chiaro, meravigliosamente penetranti

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e lucenti, con un malizioso ammiccare di tanto in tanto fuso talvolta con una quasi infantile tenerezza. Quellamaliziosa espressione degli occhi corrispondeva ad' una qualità del mio animo — senza dubbio ereditata dal pa­ dre, che possedeva un acuto senso di umorismo — un misto di benevolo sarcasmo e di insuperabilei rapidità di botta e risposta. Appassionatissimo dèlta discussimre, amava molto impegnarsi in un conflitto di opinioni, piut­ tosto di accorgersi che gli altri aderivano alle sue idee per rispetto della sua personalità e dei suoi successi. Un musicista pedante di una' minuscola città svizze­ ra lo assicurò un giorno di conoscere tutto ciò che egli (Brahms) aveva scritto. Br.alims lo invitò al silenzio, os­ servando che la banda stava proprio in quel momento suonando qialche cosa di suo. L’altro ascoltò, con la bocca aperta e gli occhi volti al cielo (era una marcia di Gungl) mentre Brahms, volgendosi al resto dei presenti, bisbigliava, assai divertito: « Eccolo ben corbellato! ». Un altro musicista si presentò a Brahms e, tanto per fare della conversazione, gli domandò se portava gli oc­ chiali quando dirigeva l’orchestra. (Brahms era molto miope nell’età adulta ed era molto sensibile per questo suo difetto. Usava dire che poteva almeno esimersi dal cedere molte cose spiacevoli, quando si trovava nella stra­ da senza occhiali, e che per lui c’erano assai più belle donne che per coloro la cui vista più acuta distruggeva le illusioni). Pronto come il lampo, egli rispose allora, — alludendo al Faust di Schumann che era stato eseguito proprio in quel momento: « Ma certo, mio buon amico. Naturalmente mi metto gli occhiali ogni volta che troro scritto sullo spartito: « Qui passano delle belle donne'». Brahms dichiarava che, da ragazzo, aveva avuto una bella voce da soprano, ma che l’aveva guastata cantan­

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do troppo mentre Id voce mutava. Nell’età adulta, la sua voce era « aspra e quasi fessa ». Ad una Serata di Billroth, alla Società Accademica di Vienna {dalla quale aveva ricevuto una decorazione), fu l’ospite d’onore e si unì agli altri nel cantare tutti i canti goliardici, che sin da giovane aveva conosciuto' e amato, cantando a gran voce, quanto permetteva la sua voce « aspra e quasi fessa ». Partecipava di frequente ai trattenimenti do­ menicali di musica del suo amico, Professor Gansbacher, e accompagnava talvolta una o due delle giovani alfìeve, nma sempre con quel suo umorismo pieno di causticità che molto spesso sconcertava le giovani can­ tanti. Conscio di questo, disse una volta a Henherger, che desiderava' mostrargli alcune sue imposizioni: « Mi interesserebbe molto vederle, nIna non dovete prendervela troppo per i commenti che farò ». Fra i suoi amici, Brahms era di una disposizione d’ani­ mo simpatica, piena di socievolezza, di cortesia, di ama­ bile cameratismo, dimostrando un cuore da vero genti­ luomo. Si trovava a suo miglior agio nella piccola cerchia dei suoi più intimi amici, dove si dimostrava spiritoso, pieno di voglia di divertirsi e di desiderio di compagnia, pieno di buon cuore e di generosità. Nei giorni feriali, lo si vedeva generalmente solo, nia alla domenica era di solito accompagnato, nelle sue passeggiate pedestri, da unai quantità di amici. In quelle occasioni era sempre di ottimo umore. Si sentiva a Vienna come a casa sua, perchè vi aveva trovato molti cordialissimi anici, ma odiava profondamente qualsiasi cosa che fosse francese, e non era1 mai stato a Parigi. Uomo di forte personalità, indifferente alle critiche e alle censure, incurante persino della lode. degli amici, aveva un’assoluta capacità nel portare i suoi progetti alle

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conclusioni definitive, ed attenderne i risultati, lottan­ do sempre, senza lasciarsi sviare, per il suo ideale. Crea­ va col massimo della sua abilità, poi lasciava che le sue creazioni avessero successo oppure cadessero in confor­ mità ai loro meriti, incurante dell’accoglienza loro ri­ servata. Anche nei suoi primi anni, la sua semplicità, la sua assoluta dirittura d’animo, la sua sincerità e la sua fiducia in sé, gli permisero di sopportare trionfalmente la freddezza e l’indifferenza che per anni furono la sua sorte. Era. sempre interessato alle sue nuove opere finché queste non venivano pubblicamente eseguite; poi le la­ sciava da parte, ed era quasi impossibile indurlo persino a menzionarle. Per l’opinione degli estranei aveva il più pròfondo disprezzo ed era completamente indifferen­ te ai verdetti giornalistici. Nei suoi ultimi anni, la ruvidezza, che lo aveva carat­ terizzato da giovane, sparì, ed i suoi modi divennero pili gentili; anche l’acuto,, pungente sarcasmo, che i suoi nemici conoscevano tanto bene, diverme una cosa del passato. Aveva un’antipatia profondamente radicata per ogni manifestazione di solennità, una timidezza istintiva di tradire i suoi più profondi sentimenti, che lo induceva­ no a nascondere gli intimi sentimenti del cuore sotto una maschera di ironia, di sarcasmo, di finta indifferen­ za. La malattia e la successiva morte del suo più intimo amico, il Dr. Billroth, eminente chinirgo, lo afflissero profondamente. Eppure, quando quello fu sepolto e gli astanti erano ritti attorno alla fossa visibilmente assai commossi, Brahms passeggiava con un amico in un’altra parte del cimitero, conversando su argomenti di nessu­ na importanza, nel timore di dovei’ dare libero sfogo ai propri sentimenti. Le arie di importanza che gli altri

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artisti talvolta assumevano, lo disgustavano, e quando era costretto a subirle, giungeva persino ad essere vil­ lano. Nella sua prima visita a Gotz a Winterthur, vide sulla scrivania di lui alcuni fogli di musica appena scritti. Brahms si accostò per osservarli, e disse: « Ah! Vi di­ vertite anche voi, qualche volta, con queste cose? » (Era un pezzo di musica da camera). Gotz pose le mani sul manoscritto, e disse in tono solenne: « È il mio più sa­ cro tesoro ». Brahms si volse altrove con impazienza, cambiò argomento e prese congedo subito dopo. Ciascu­ no di essi, in seguito, trovò qualcosa di biasimevole nella oondotta dell’altro, ma l’avvenuto era, in realtà, semplicemente il risultato di una incompatibilità di carat­ tere 'e di propositi. Le loro relazioni si fecero più tardi più o meno amichevoli, ma non divennero mai vera­ mente intime. Un giorno, un compositore viennese, la cui opera era stata accettata malgrado la sua trivialità, domandò a Brahms perchè non aveva mai composto un’opera. Bra­ hms rispose tranquillaqiente: « La ragione è semplicis­ sima. Credo che, per poter scrivere per il teatro, si debba possedere una buona dose di stupidità. Sento che mi man­ ca la dose richiesta ». Anche dopo che le sue composizioni cominciarono ad essere generalmente'bene accolte, le animosità ed oppo­ sizioni personali lo seguirono dovunque, cosicché non deve sorprendere che egli avesse in taluni ambienti una reputazione di riservatezza, e che il suo tagliente limorismo lo rendesse temibile. Era il bersaglio di molte frec­ ciate, che egli spesso ripagava: di pari misura. Nietzsche disse di lui: « Brah^ non è mai così commovente come quando canta la propria impotenza ». Il vecchio Hell-

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mesberger, che era molto ansioso di brillare quale spi­ rito umoristico, disse: « Una sinfonia di Brahms è come un soldato che si presenta al suo tenente con queste* pa­ role: « È mio dovere riferirvi, signor tenente, che non ho nulla da riferire ». D'altra parte, Bralrms si prese una vendetta piutto­ sto originale contro Rubinstein, che non suonava mai alcuna composizione del maestro nei suoi concerti. Con­ versavano spesso di molti argomenti musicali, ma mai, in alcun modo, diceva Brahnis una sola parola che potesse far pensare ad alcuno che quello avesse mai dato un concerto. Dopo l'esecuzione del Nerone di Rubinstein, im certo gruppo di musicisti stava dicendone le peggiori cose del mondo. Brahms ascoltò tranquillamente per un poco, poi scuotendo il capo, disse: « Il carattere di Ne­ rone è stato ben compreso » (da Ruhenstein). « Era una musica orribile' ». Il suo odio per la musica da Kapeìlmeister era tanto forte come il suo odio per Wagner. Un compositore suo­ nò a Brahms una composizione che era stata sino ad al­ lora bene accolta, e il solo commento che ne ricevette fu: « Che bella carta da musica usate! Per favore, dove la comperate? ». Un altro compositore, che aveva posto in musica il Canto dW/a Campana di Schiller, dopo aver suonato il pezzo a Brahms, si sentì dire: « Già, ho sern:pre pensato che questa Glocke di Schiller fosse una poe­ sia indistruttibile, e continuerò a conservare qiesta opi­ nione ». Quando gli fu detto che si stava erigendo un monumento a Raff, disse: « Un monumento a Ralf? Dio mio! Ebbene, è meglio che facciate presto, per evitare che egli sia dimenticato prima che il monumento sia pronto ». Bralims era equilibrato su ogni argomento. Non solo

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aveva idee chiare .e saldi principii su tutto ciò che ri­ guardava l’arte e la letteratura, ma anche in altri cam.pi dimostrava una conoscenza- profonda e un’acuta discrimi­ nazione. Osservatore attento di tutti gli avvenimenti del giorno, prendeva attivo interesse a tutti i fenomeni della vita, gia naturale che artistica e persino industriali. Si interessava di meccanica e di agraria, chiamava gli uccelli col loro nome, imitava le loro note e conosceva le loro abitudini. Ogni cosa nuova ed utile gli faceva piacere, ma per le cose prive di praticità non dimostrava sim­ patia. Mentre disprezzava la bicicletta, aveva la più alta ammirazione per il progresso della moderna civiltà che ci ha dato la luce elettrica, il telefono, il grammofono e tante altre invenzioni. La natura e tutto ciò che riguar­ da il mondo animale lo interessavano profondamente. Henschel racconta che, mentre passeggiava un giorno lungo la strada, Brahms gli gridò eccitato: « Attento! Attento! Potrebbe ucciderlo ». Era uno scarafaggio del letame. I suoi argomenti di conversazione apparivano ine­ sauribili. Era un formidabile lettore su qualsiasi argo­ mento. I suoi gusti propendevano per la storia e gli au­ tori classici, piuttosto che per le novità, e gli piaceva di ritornare più volte su libri e scene favorite. Ammira­ va grandemente ed aveva il massimo rispetto per tutti i maestri letterari ed artistici del suo Paese, con molti dei quali aveva personale conoscenza. Brahms non cessò mai di dimostrare cortesia e per­ sino benevolenza verso qualsiasi grado o classe, eccetto laddove, incurante di qualsiasi condizione sociale, rite­ neva di scoprire della ipocrisia. Era sua abitudine, se mai pensava a. qualcuno, di pensar bene di lui. Si com­ piaceva della luce del sole, sia fisicamente che moral­

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mente. In una lettera a Windmann, mandò saluti alla famiglia, nominando specialmente i servi. Voltava tal­ volta le spalle a qualche grande dama per rivolgere una parola amichevole alla cameriera. Parlava con emozione a Henschel di una donna di servizio che aveva perduto il suo posto per salvare un portalettera trascurato che, essendo sposato, non poteva corre il pericolo di perdere il suo. Naturalmente modesto e senza pretese, si sentiva fe­ licissimo nel piti semplice ambiente, vivendo egli stesso, nella maggior parte dei casi, nella piti spartana sempli­ cità. Pieno di tatto, sempre piacevole e di buon umore, era veramente prediletto da tutti coloro che lo conosce­ vano bene. Era incapace di adulare ed era egli stesso refrattario all’adulazione, e non era nemmeno prodigo di lodi. Profondamente religioso, ma riservato, era nella fede un protestante liberale, ma aveva sempre cura di non urtare la sensibilità di coloro coi quali veniva a contatto. Che Brahms avesse le sue umane debolezze è evidente dal seguente hrano del Theodor Leschetizky della Con­ tessa Potocka:

« Il Tonkiin'stlerverein... ebbe origine nel 1881 con riunioni settimanali allo scopo di riunire gli artisti e la loro produzione e discutere le loro nuove opere. In que­ sti ultimi tempi, la società si è largamente dedicata alle opere di Brahms, che durante la sua vita fu sempre, fra di noi, uno dei più grandi al Tonkiinstlerverein. Mol; te volte, Brahms si univa a noi quando, come al soli­ to, ci ritiravamo in un vicino ristorante, dopo la musi­ ca, formando gruppi alle piccole tavole, per discutere gli avvenimenti della sera. Egli era grave e piuttosto

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ponderoso nelle sue maniere. La sua voce era lenta, so­ lenne, un poco velata, ma quello che diceva non era pri­ vo di spirito e di umorismo, ed aveva un gentilissimo sorriso. Nessuno è senza un punto vulnerabile. La debo­ lezza di Brahms consisteva nelle sue decorazioni; ne era orgoglioso e gli piaceva che se ne parlasse ».

Malgrado avesse in uggia ogni celebrazione di carat­ tere pubblico, era sempre felice di qualsiasi inatteso omaggio, molto lieto di essere riconosciuto e rispettosa­ mente salutato in qualsiasi posto gli accadesse di anda­ re. I numerosi giardini di Vienna, dove suonavano le bande tzigane, lo. attraevano in modo speciale, ed era delizioso vedere il maggior ardore che gli tzigani mette­ vano nella loro musica quando si accorgevano della pre­ senza del maestro che tanto aveva fatto per aprire alle loro predilette melodie una più ampia sfera di popolarità. In Italia, si imbatteva spesso nelle orchestrine tzigane, e si fermava sempre ad ascoltare ed applaudire frenetica­ mente. In una di quelle occasioni, il maestro. dell’orche'.Strina lo riconobbe e, battendo immediatamente la bac­ chetta per ottenere il silenzio, fece passare, bisbigliando, un ordine, dopo di che l’orchestrina attaccò uno dei pezzi di Brahms, con molta gioia di quest’ultimo. Odiava di essere oggetto di onori, evitando, se possi­ bile, o^n pubblica dimostrazione e talvolta persino quel­ le privatamente preparate dai suoi amici. Quando fu in­ formato che dei festeggiamenti erano stati preparati per il suo sessantesimo compleanno, riempì la valigia e partì immediatamente per l’Italia. Una medaglia d’oro, tuttavia In coniata, e gli fu presentata al suo ritorno. Egli rin­ graziò la deputazione con le seguenti parole : « Sento ve­ ramente più vergogna che gioia per questo grande onore

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che mi è stato fatto. Trent’anni or sono, mi avrebbe fatto felice, e mi sarei sentito in dovere di rendermi degno di simile distinzione, ma ora ... è troppo tardi ». Ricevette pure molti telegrammi di congratulazioni, in quell’occa­ sione, fra cui uno del Duca di Saxe-Meiningen, che gradì Stoltissimo. Che egli non fosse, tuttavia, interamente in­ curante delle proprie abilità è dimostrato dalla seguente constatazione, fatta un gionio, metà per ischerzo e metà sul serio: « Vengono tutti con la musica sotto il braccio e desiderano suonarmi le loro composizioni. La musica che non vale nulla non mi interessa- di ascoltarla, e se desidero ascoltare la musica buona... me la compongo io ». « In nessuna circostanza, i suoi modi verso gli estra­ nei o verso le semplici conoscenze, sono mai stati note­ voli per urbanità; al minimo sospetto di espressioni di ammirazione, il suo viso assume una dura e persino astile impenetrabilità » (Fuller-Maitland). Si racconta che a Baden-Baden fu avvicinato da un « cacciatore di leoni » mentre sedeva sotto ad un albero in un giardino. Un bel discorsetto, evidentemente preparato con cura in precedenza e sovraccarico di adulazione, fu interrotto da Brahms, che disse: « Fermatevi, mio caro signore. Ci dev’essere qui un errore. Non ho alcun dubbio che voi cerchiate mio fatello, il compositore. Mi spiace dirvi che se ne è andato proprio in questo momento a fare una passeggiata, se fate presto e correte lungo quel sen­ tiero e su per quella collina che vedete laggiù, potete probabilmente pigliarlo ancora ». Un episodio tipico si narra di lui, durante il suo bre­ ve soggiorno a Graz. Si doveva dare un concerto di mu­ sica sacra alla Società Corale di Graz, e Brahms venne ad assistere all’ultima prova. L’esercitazione aveva luogo "

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nel coro della chiesa, nelle oro più tarde del pomeriggio. I] direttore cominciò la Trauer Ode di Bach, quando Brahms apparve inosservato e, ritto in piedi a sinistra, accanto all’organista, cominciò a leggere la parte per organo, e si mise lui stesso a voltare le pagine, come per caso. A poco a poco, si fece sempre più scuro, finché l’organista non potè più leggere le note. Senza una pa­ rola, Brahms levò allora dalla tasca della giacca un pez­ zo di candela, l’accese e la tenne in niano, in modo da aiutare l’attonito organista a finire la prova. Uno scrittore, riassumendo, dice: « A Brahms fu lar­ gita una semplicità omerica,. la salute primordiale della' mente bene equilibrata. Egli eccelse su tutti i suoi con­ temporanei in vigore e universalità, in franchezza, mo­ destia e semplice virtù domestica, combinate con la più vasta possibilità di simpatia, con la più acuta: intelli­ genza, con una estrema cattolicità e tolleranza ».

Lo scriver lettere fu sempre per lui un peso insoppor­ tabile : la cartolina postale era il suo foglio da lettera preferito. A questo proposito, il seguente aneddoto è particolarmente efficace : una volta, un editore inglese, in una intervista, suggerì a Brahms l’idea del vantaggio che poteva derivare nel pubblicare simultaneamente la sua musica in Inghilterra1 e in Germania, specialmente per il fatto che in Inghilterra era sorto un considerevole culto per Brahms. Brahms ammise l’opportunità del pro­ getto, ma rifiutò di aderire, perchè avrebbe dovuto al­ lora scrivere due lettere anziché una sola per ogni nuova opera composta. L’intervista ebbe luogo ad Amburgo, dove egli provvisoriamente soggiornava. Per dimostrare che non c’era nessun malevolo sentimento da parte sua, Brahms fu molto cordiale ' con l’inglese e col suo compa-

Brahms a Vienna

( da una fotografia di Maria Fellinger).

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gno e li condusse a visitare tutta la città, insistendo per pagare lui tutte le spese che incontravano. Questo aneddoto inglese, ne ricorda naturalmente un altro. Nel 1887, Brahms fu invitato a scrivere una nuova opera per il Festival di Leeds. La sua risposta, non dis­ simile da quella data alla Università di Cambridge dieci anni prima, fu caratteristica : « Se ritenete che una delle mie vecchie opere è degna dell’onore di essere eseguita iti questa occasione, sarà un grande piacere per mè. Ma se questo, come sembra, non è il caso, come posso io sperare di riuscire questa volta? Se, tuttavia, il fascino della novità è una necessità assoluta, allora perdonatemi se confesso di non saper adeguatamente apprezzare o di non .avere alcuna simpatia con la distinzione che deside­ rate farmi ». Brahms riceveva naturalmente molte visite da parte di direttori d’orchestra, giovani compositori, signore pianiste e simili. In lunghi anni di esperienza aveva tuttavia acquistato l’arte di congedarli senza lasciar loro toccare il piano. I cacciatori di autografi erano un’altra causa di noie senza fine, raramente riuscivano a sorprendere lar sua presenza di spirito. Una signora tedesca scriveva dalla Città del Capo, tutti gli anni, a Brahms' con le più grande perseveranza, ordinando « uno dei vostri famosis­ simi pianoforti viennesi », ma non ricevette mai rispo­ sta. Una volta, un tale, particolarmente furbo, mandò a Brahms un telegramma -come segue: «Vostra ordina­ zione per dieci dozzine fioretti scherma,. fabbricazione genuina Solingen, verrà eseguita fra un giorno o due. Ci pe^nettiamo ottenere pagamento contro assegno ». Bra­ hms si cacciò il telegramma in tasca ed attese i fioretti. Inutile dirlo, non arrivarono mai. Era molto affezionato ai bambini — si sentiva lui stes­

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so un bambino, quando si trovava' con loro. Una sera, mentre si trovava in visita a Berna, si prese in ispalla la figlioletta di cinque anni di Windmann, e la trotte­ rellò allegramente attraverso la città, per nulla turbato dagli sguardi stupefatti dei passanti. Una giovane signo­ ra americana, che viaggiava in Europa nel 1895, scrisse a casa: « Abbiamo visto Johannes Brahms sulla veranda dell’albergo a Domodossola, e pensate un po’ ! Se ne stava carponi sul pavimento, con tre bambini sul dorso, che lo cavalcavano come se fosse un cavallo ». Quando pranzava ad un albergo o ad un ristorante, raramente lasciava la tavola senza riempirsi le tasche di dolci da dare a qualche povero bambino. Gli spiaceva molto che i bambini svizzeri, abituati al loro dialetto, non pote­ vano capir bene il suo linguaggio nord-ger^mnico, e non potevano perciò chiacchierare liberamente con lui, come gli sarebbe piaciuto. Aveva l’abitudine di fermarsi do­ vunque, per la strada, per parlare coi bambini, e quan­ do essi impararono a conoscerlo, lo seguivano a gruppi, timidi, eppure ansiosi di attirare la sua attenzione. Fino agli ultimi anni della sua vita, Brahms rifiutò invariabilmente di pesare per un ritratto. Persino il suo amico, Anselm Feuerbach, non riuscì a scuoterlo da que. sta sua determinazione. Una volta, mentre si trovava in visita da Kandersteg, la casa d’estate di Windmann, il suo amico, credendo di poterlo sorprendere, fece entrare in casa un artista, col pretesto che doveva dipingere il ritratto della sua figlioletta. Quando venne il momento della posa, la bambina fu posta sulla ■ stessa visuale con Brahms, in modo che l’artista, fingendo di guardare la bambina, potesse prendere la fisionomia del maestro. L’artista si pose al lavoro, ma non aveva ancora comin­ ciato che Brahm.s capì il trucco e si scusò dicendo che non

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voleva disturbare le signore e i bambini col fumo della sua sigaretta (ne aveva già fumato cinque o sei). Lasciò perciò tranquillamente la sala e rimase sulla veranda finché l’artista non ebbe davvero cominciato a fare il ritratto della bambina, che era stato deciso sui due pie­ di, come unica alternativa possibile. D’altra parte, le fotografie dei dilettanti, specialmente le istantanee che gli facevano, senza che se ne accorges­ se, gli procuravano grande piacere. Le migliori di queste furono probabilmente quelle eseguite dalla Signora Fellinger di Vienna, la cui abitazione fu una vera casa per Brahms, fu quei suoi ultimi anni. Per i tributi pittorici alla sua arte, non aveva alcuna obiezione, e particolavmente una serie di acqueforti, la Brahms Fantasie di Klinger (una immaginativa riprodu­ zione degli Intermezzi e delle Fantasie per piano), fu da lui moltissimo gradita. Brahms era molto appassionato per il Teatro d’Esta­ te allo Schanzli di Berna, dove si davano frequentemen­ te delle opere e delle operette con accompagnamento di piano. Non mancava mai ad una esecuzione del Fledermaus di Johann Strauss. La sua ammirazione per Strauss era genuina, e in occasione di una riunione sociale, nella quale gli amici musicisti della moglie di quel compositore scrivevano i loro nomi sul ventaglio di lei, con frasi tolte dalle loro opere, Brahms vi scrisse le note introduttive del Danubio, Blu e, sotto ad esse, le seguenti parole: « Che non sono, mi dispiace dirlo, del vostro devoto ami­ co, Johannes Brahms ». L’orchestra di Strauss nel Volksgarten era fra i suoi divertimenti favoriti. Si era un poco malignato sul fatto che Brahms era di temperamento eccitabile, ma la testimonianza di coloro che lo conoscevano dimostra sicuramente il contrario. Era

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senza dubbio un istintivo nelle sue relazioni personali, di carattere naturalmente allegro, e non prendeva mai sè stesso troppo sul serio. Sporgendosi dalla finestra nel sole e accarezzandosi la barba fluente, disse un giorno a Dietrich : « Guarda, sto cercando di fare la concorrenza al Mosè di Michelangelo ». Aveva l’abitudine di andar­ sene cantando e fischiettando per la strada nelle prime ore del mattino, col cappello in mano, sempre con un gentile saluto per coloro che incontrava. Abitò per più rli vent’anni nella stessa tranquilla casa e nella stessa tranquilla via, con pochissimi divertimenti di società, ad eccezione delle quindicinali riunioni del Tonkiinstlerverein. La sua generosità verso coloro a cui voleva hene era altrettanto grande quanto il suo imbarazzo nel ricevere i loro ringraziamenti. Una volta, dopo aver fatto una ti­ mida offerta di quello che egli chiamava « un po’ di spiccioli » a Clara Schumann che si trovava in difficoltà, egli l’assicurò quasi umilmente che era lei che avrebbe fatto a lui un favore, accettando. Un’altra volta scrisse a suo padre consigliandolo di leggere un certo brano di Handel qualora si trovasse in imbarazzo — e in quel vo­ lume, durante una sua visita ad Amburgo, aveva nasoosto alcune banconote. Dopo la morte di suo padre, aiutò la matrigna, 'ed anche suo fratello Fritz, che morì nel 1886, nui non ebbe altrimenti contatto nè con lui nè con la sorella Elise, che morì nel 1892, èOn ambedue i quali aveva ])OC>O in cOilune. L’atteggiamento di Brahms (verso la sua arte e i suoi grandi maestri era quello della più grande reverenza, e Bach teneva probabilmente nella sua stima il posto più alto. Una dimostrazione che si adatta ottimamente al­ l’argomento è fornita da un aneddoto raccontato da’

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Henschel. Nel 1876 Brahms era ospite del proprietario di una bella vigna, famosa per la qualità del suo vino. A tavola, uno della compagnia, nell’intento di compli­ mentare sia l’anfitrione che l’ospite d’onore, osservò: « Sì, signori, quello che Brahms è fra i compositori, que^o Rauenthaler lo è fra i vini ». Pronto come un lampo, Brahms così parlò: « Bene! Dateci ora una botti­ glia di Bach ». Aveva' un caldo affetto per Haydn e passò molto tem­ po ad analizzarne le sinfonie. Era così devoto di Beetho­ ven che aveva l’abitudine di frequentare religiosamente il vecchio ristorante nel Wildmarkt dove Beethoven era solito pranzare. Possedeva molti preziosi autografi, fra cui quello della Sinfonia in Sol minore di Mozart e del Vagabondo di Schubert. Hanslick dice che, durante la loro lunga c intima ami­ cizia, Brahms non fece maj alcuna allusione alle molte qritiche che lui, Hanslick, avm'la fatto dell’opera di Brahms. Un giorno, tuttavia, il maestro, gli fece tran­ quillamente Ja sorpresa di quella sua dedica dei Valzer per pianoforte a quattro mani (Op. 39). Brahms aveva un grande talento per l’insegnaniento e, secondo il giudizio di Hcuberger, sarebbe stato un ot­ timo insegnante per gli allievi più ganzati. Se.mhra che avesse qualche idea di fondare una scuola superiore di composizione al Conservatorio di Vienna, come quella, che da lungo tempo esisteva all’Accademia delle Arti Plastiche. Quando fu sollevata la questione sulla possibi­ lità da parte sua di trovare il tempo per simile lavoro, egli osservò : «Le poche note che scrivo durante l’in­ verno non hanno assolutamente alcuna importarla ». Disse una volta a Henschel: « Non mi vergogno af­ fatto di confessare che prtYVo un grande piacere se una

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canzone o un adagio, o qualsiasi cosa di mio, è riuscito particolarmente bene. Quello che non posso capire è che persone come nie possano essere vanagloriose ». Di.ceva spesso: « Non si può assolutamente -sperare di rag­ giungere il livello di giganti come Bach e Beethoven. Si può solo 'lavorare coscenziosamcnte nel proprio camp’o ». Brahms lavorava lentamente, lasciando germinare le sue idee e prendendosi tutto il tempo necessario per rior­ dinarle. « Lasciate stare », fu il suo consiglio ad un gio­ vane compositore, « Lasciate stare, e continuate a ritor­ narvi ed a lavorarvi sopra .molte volte, finché sia com­ pleto come opera d'arte finita; finché non ci sia una nota di troppo o dj meno, né una linea die non possiate mi­ gliorare . Che sia poi una cosa •'bella questa é una que­ stione del tutto diversa, ma perfetta essa deve essere. Ve­ dete che sono pigro, ma non abbandono mai un lavoro, una volta -iniziato, finché sia perfetto, inattaccabile. Non hisogiia mai dimenticare che, col perfezionare veramente un pezzo, si impara di più che col cominciare o p ortarne a metà una decina ». In altra occasione, disse: « Sup­ ponete che le mie canzoni mi vengano bell’e pronte e già tutte perfette? Mi sono tormentato su di esse in maniere assai curiose. Sapete — nia non prendete questo troppoletteralmente — dovreste sentiwi capaci di fischiettare una canzone, allora è buona... Il sentimento da esprime­ re è della massima importanza; il mezzo é una cosa se­ condaria... ». Si rvedrà che Brahms era lieto di consigliare ed aiu­ tare i giovani musicisti e faceva attenzione ad ogni più piccolo dettaglio, nel criticare, anche in merito alla cal­ ligrafia musicale. Potrebbe essere utile ripetere qui qual­ cuno dei consigli che egli diede ad un giovane composi­ tore: « Dovete esercitarvi di più in ginnastica, canzoni a

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quattro parti, 'variazioni, ecc... Nello scrivere canzoni, dovete cercare di inventare contemporaneamente, con la melodia, un basso sano, potente... Niente pesanti disso­ nanze sulla parte non accentata della battuta, vi prego ». La ^seguente osservazione, fatta ad un cantante, è in­ teressante, e può far suscitare più proteste di qualsiasi altra: « Per quanto mi riguarda, un cantante ponderato e sensibile può, senza esitare, alterare una nota che, per mia ragione o 'per un’altra, è al di là delle sue possibi­ lità e sostituirla con tma che sia accesshile per lui, sem­ pre a condizione che la declamazione rimaiga corretta e l’accentuazione non ne soffra ». Il suo scopo, in tutte le suo opere era il conseguimen­ to di un’armoniosa bellezza, combinata con una forma perfetta e con purità di sentimento, trasfigurando qual­ siasi cosa, anche la più comune, .in un’altissima e pacifi­ ca calma. Nella sua 'musica, l’emozione non è esclusa, è regolata. Era sua 'abitudine lavorare infaticabilmente, senza fretta nè impazienza. Si dice che, per tutta la vita, scrivesse un esercizio di contrappunto ogni giorno. La sua facoltà assimilativa era enorme. Descriveva come segue la sua maniera di comporre: « Quando ho trovato la pri­ ma frase di una canzone, potrei chiudere il libro in quel­ lo stesso istante, andarmene a passeggio, fare qualche altro lavoro, e forse anche non pensarci più per dei me­ si. Nulla, tuttavia, è perduto. Se in seguito mi accosto nuovamente all’argomento, sono sicuro che ha preso for­ ma. PosSQ' allora cominciare veramente a lavorare ad esso ». Brahms era uomo di idee chiare e di saldi principii, non solo in tutto ciò che concerneva l’arte e la lette­ ratura, anche in altri campi del pensiero. Il suo orizzonte intellettuale era vasto, la sua visione mentale

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chiara e sana, il suo giudizio limpido su ogni argomen­ to: non ci si deve perciò meravigliare se egli non era un visionario nel le sue teorie artistiche. Questo è evidente dalla sua simpatia, con gli onnipresenti Mannerchore (co. ri maschili) e con le bande musicali, per la ragione che costituiscono le forme più convenienti in cui 1 'uomo co­ mune può acquistare la sua educazione mus icale. Il suo atteggiamento verso di questo e verso parecchi altri ar­ gomenti analoghi è bene espressa da una lettera che egli scrisse a Windmann circa dieci anni prima della sua morte:

« Il vostro zelo contro i cori maschili e le bande mu­ sicali mi ricorda quelle società di temperanza che occa­ sionalmente si rivolgono alla mia simpatia. Ma io di sim. patia non ne ho. È molto facile privare l’uomo povero del suo bicchierino, spesso dolorosamente desiderato. Sa­ rei assài più favorevole a loro se quelle società avessero lo scopo e la facoltà di dargli qualche sollievo, facendo diminuire i prezzi del vino, della birra, del caffè. Ora, i cori maschili e i moderni! strumenti per banda sono convenienti per l’uomo comune; ogni altra cosa dev'essere accostata più cautamente e imparata assai pri­ ma. Disgraziatamente, fra le cosidette classi più elevate, non sembra quasi esista alcuna preferenza per uno stru­ mento che sia diiverso dal piano. È assai desiderabile che i genitori permettano ai loro bambini di imparare altri strumenti: il violino, il violon­ cello, il flauto, il clarinetto, il corno, ecc. (questo sa­ rebbe anzi il mezzo di risvegliare un interessamento per ogni genere di musica). Ma una cosa anche migliore si potrebbe fare a mezzo del canto nelle scuole, come pure pe^nettendo ai bambi­

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ni di cominciare prestissimo il violino... Ho visto che questo si fa spesso nei 'Villaggi au stri aci. La messa cantata nelle Chiese Cattoliche è una cosa tutt’altro che stupida. Cantare a prima vista in tutte le chiavi, e rendersi inti­ mamente famigliari con le fughe !. .. ». In altra occasione, Brahms scrisse a Windmann:

« Col matrimonio, è come con l’opera. Se avessi già composto un’opera e, per quanto fatto, l’avessi 'Vista ca­ dere, ne comporrei certamente un’altra, ma non mi posso decidere nè ad una prima opera nè ad un primo matri­ monio ». E in un’altra occasione -ancora:

« Ho perduto l’occasione buona. Quando la deside­ ravo, non potevo offrire ad una moglie quello che senti­ vo era giusto di offrirle. Mi rincresce qualche volta di non essermi sposato. Dovrei avere ora un bambino di dieci anni; quello sarebbe una bella cosa. Ma quando avevo l'età giusta per sposarmi mj mancava la posizione per farlo, ed ora è troppo tardi. Quando mi sarebbe pia­ ciuto sposarmi, la mia musica o era fischiata nei con­ certi o- accolta per lo meno con glaciale freddezza. Allora, per me stesso, potevo sopportare facilmente la cosa, per. chè sapevo il suo valore, e sapevo che un giorno le sorti si sarebbero volte in mio favore. ' E quando, dopo simili insuccessi, rientravo nella mia camera solitaria, non ero infelice. Al con trari o ! Ma se in quei momenti avessi do­ vuto incontrare gli ansiosi occhi interroganti di mia mo^ie, e avessi dovuto rispondere con le parole : « Un al­ tro insuccesso », questo non l’aYrei potuto sopportare. Perchè una donna può amare un artista di cui è divenuta la moglie, e fare anche quello che si dice « credere » nel

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proprio marito; ma non può mai avere la certezza di vittoria che è nel cuore di lui. E se ella avesse voluto confortarmi — una moglie che ha compassione del pro­ prio marito perchè questi non riesce — bah ! non posso nemmeno pensare che razza di inferno sarebbe stato, al­ meno per mè... Ogni cosa è andata, perciò per il meglio ».

L’argomento non era, tuttavia, affatto penoso per lui, perchè era sua abitudine rispondere così, alle signore che gli rivolgevano delle domande in proposito: « Ho la sfor­ tuna di essere ancora scapolo, grazie a Dio! » Windmann, che a quell’epoca si trovava a Roma, racconta pure il seguente aneddoto:

« Avevo una cuoca che possedeva il melodioso nome di Mora. Nessun'altra donna di Roma poteva eguagliare le sue eccellenti preparazioni di cavolfiori e pomodori. Il mio amico Brahms e il noto chirurgo Billroth ini fece­ ro visita un giorno, ed io li’ invitai ad una colazione ro­ mana che fu preparata in modo inimitabile da Mora. Il vino era buono, e Billroth alzando il bicchiere, esclamò entusiasticamente : « Oh ! Orazio hai bevuto un vino come questo! » Brahms, invece, che era affacendato ad analiz­ zare il cibo, cadde in una fantasticheria, e dopo qual­ che teiUpo osservò che si sentiva quasi un dovere di sce­ gliere una moglie che potesse cucinare in un modo ec­ cellente come Mora. « Quella ragazza dovrebbe davvero essere sposata da qualcuno », ripeteva, mentre il suo buon umore aumentava. Mi presi allora la libertà, natural­ mente per ischerzo, di chiamare la ragazza dalla cucina, e di dirle che avevo trovato un pretendente alla sua mano. « Oli è »? domandò Mora ansiosamente. « Il famoso artista germanico qui presente. DoiVreb-

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be piacerti, perchè tu pure ami la musica e canti tutto il giorno come un usignolo ». . La risposta di Mora fu stupefacente. Squadrò Brahms dalla testa aj piedi con la massima alterigia, e rispose: « Sono una Romana, nata sul Ponte Rotto, vicino al Tempio di Vesta ... Non sposerò mai un barbaro! »

Hugo Conrat, di Landra, che conobbe Brahms intima­ mente durante gli ultimi dieci anni della sua vita dice ohe egli sentiva, a volte assai acutamente, la solitudine della sua vita di scapolo. « Già, fortunato tè », esclamava spesso, « che te ne vai in seno alla tua famiglia, mentre io, povero scapolo solitario... ! ». Come è ben noto, Brahms non scrisse mai un’opera, forse perchè non trovò mai un lib retto che gli andasse a genio, ma non c’è dubbio che meditasse di scriverne più di una. Era un infaticabile frequentatore del teatro, e non perdeva mai prima rappresentazione di una com­ media di qualche importanza a Vienna. Possedeva inoltre uno straordinario Ktinto drammatico, perchè la commo­ zione lo prendeva in modo particolarmente vivace. Si commuoveva fino alle lacrime dalla nobiltà di sentimento del Geschwister di Goethe, che aveva visto a Vienna nel 1881 con Windmann. Dell’opera, sembrava si interessas­ se meno, perchè se ne andava spesso dopo i l primo atto, scusandosi oon queste parole: « Sapete che non ne capi­ sco nulla, di queste cose di teatro ». Durante gli ultimi venti anni della sua 'Vita, evitò in genere, quasi del tutto, di assistere a rappresentazioni d’opera, benché gli fosse sempre assai gradito di parlare di argomenti inerenti al teatro. Riteneva che fosse, non solo inutile, positivamen­ te dannoso e antiartistico comporre musica per un dram­

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ma intero; solamente i punti culminanti avrebbero do­ vuto essere trattati, o quelle parti dove le sole parole non fossero bastate a esprimere il significato. Considerava una grande presunzione il pretendere che la musica ac­ compagnasse il dialogo puramente drammatico per pa­ recchi atti di seguito. Sentiva che, confinando la musi­ ca a parti speciali dell’opera, il librettista guadagna mag­ gior tempo e libertà per lo sviluppo drammatico e il compositore piò dedicarsi esclusivamente alle esigenze della sua arte. Ciò malgrado, l’idea di un’opera lo tormentò per hm. go tempo, perchè nei primi ami della sua carriera parlò di un testo assai curioso per un’opera, e più tardi do­ mandò a Widmann di esaminare le favole drammatiche e le farse di Gozzi, e specialmente il Re Cervo. Anche El secreto à voces (Il segreto di tutti) di Calderon lo in­ teressava. . Windmann lesse la commedia di Gozzi con molta cura e scrisse a Brah^ esprimendo dubbi sulla possibilità di usarla come libretto d’opera, ma era pur sempre disposto a proseguire nel lavoro, se Brahms lo desiderava. Nel novembre 1877, Brahms scrisse in risposta quanto segue:

« Attendo invano un momento tranquillo per pensare ai tuoi suggerimenti. Nel frattempo, debbo almeno man­ darti i più cordiali ringraziamenti... Quanto a me, ho fatto voto tanto spesso di non pensare più ad un libretto che sarei facilmente indotto in tentazione! Ma la mia inerzia a questo proposito è certamente aumentata, ben­ ché non possa dire se anche per altri sia accaduta la stessa cosa! Credo perciò che sia davvero* più saggio che tu non pensa affatto a mè; eppure, sarebbe bello se l’ar­ gomento ti interessasse e se tu gli dedicassi altro tempo...

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Penserei dapprima principalmente al dialogo e al recita­ tivo secco o piuttosto, mi sembrerebbe per ora indiffe­ rente come si sviluppa l’azione, eccetto che nei punti emotivi culminanti. Ad ogni modo, ripensiamoci su fino alla prossima primavera, quando sarò 1 ibero di scegliere dove passerò l’estate. Se ne hai il tempo, fammi sapere che idee hai ». Nell’anno seguente, Windmann mandò a Vienna lo schema di un libretto, ma non ricevette alcuna risposta fino a dopo che fu apparsa la seconda Sinfonia (nel no­ vembre 1878).

«Oh! Il Re Cervo! È ancora qui sulla mia tavola! Non lo merito, ma ci hai qualche (Volta pensato? Cordia­ lissimi saluti e non essere in collera col tuo J ohannes Brahms ». Qui la cosa finì. Alcuni anni pili tardi, W indmann gli scrisse di nuovo informandolo che correvano voci che essi collaborassero ad un’opera. Brahms rispose il 7 gennaio^ 1888 come segue:

« Non ti ho mai parlato delle mie buone risoluzioni, o padre della mia Johanna? (la figlia di Windmann, che Brahms chiamava anche la sua sposa). E fra di queste, di non tentar più, nè un’opera, nè il matrimonio. Altri­ menti, credo che ne comincerei subito due (opere na­ turalmente), Il Re Cert:'O -e il Segreto di tutti. Di que­ st’ultimo, ho pensino un libretto pronto, scritto anni or sono da quello stesso incisore in rame, Allgeyer, che ha ora scritto quei buoni saggi su Feuerbach. Ora, se tu, caro amico, hai delle idee e dei principii veramente li­ berali, potrai facilmente vedere quanto denaro posso ri­

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sparmiare e mettere da parte per un viaggio in Italia se nell’estate non mi sposo, nè compero un libretto ». Alluse più tardi, parecchie volte, all’opera ed aveva sempre nel cuore una debolezza per quelle due co^Jledie, ma la cooa non andò mai più in là.

Le teorie di Brahms in merito al dramma musicale erano naturalmente del tutto opposte a quelle di Wag­ ner, per il quale, tuttavia, aveva grande ammirazione e sti.^a. Ammirava specialmente gli altissimi scopi di Wagner, e parlava dei suoi drammi musicali come di « grandi opere, così idealmente- concepite ed eseguite ». Era lietissimo degli onori che piovevano su Wagner, convinto che la posizione di un grande musicista è quella «tessa che egli si è creata. Hanslick, il grande critico vien. nese, dichiara che la comprensione di Brahms per la musica di Wagner era probabilmente più profonda di qualsiasi altra persona, eccettuato soltanto lo stesso Wag­ ner, e che egli udì spesso Brahms difendere Wagner oontro le critiche ostili. Wagner, al contrario, non sapeva trovare una sola parola buona da dire su Brahms, ma una volta disse di lui: si Brahms è un compositore la cui importanza con­ siste nel non desiderare di creare alcun notevole effetto ». Wagner trattava i suoi contemporanei con la più grande 'animosità ed era particolarmente caustico verso le opere di Brahms. Una volta, quando qualcuno riferì a Brahms un nuovo sarcasmo di Wagner, questi esclamò: « Giusto Cielo! Wagner, onorato e trionfante, tiene la maggior par­ te della strada maestra. Come posso io, che me ne vado per la mia modesta strada, essergli di ostacolo p di noia? Perchè non può lasciarmi in pace, dato che probabilmen­ te non ci scontreremo mai? ».

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Un giorno mostrò a Heuberger il ^manoscritto del Tannhauser di Wagner e, accennando al secondo. atto, disse: « Guardate qui. Wagner ha scritto i cinque diesis con penosa accuratezza su ogni rigo di ogni pagina, e malgrado la precisione, la calligrafia è libera e scorre­ vole. Se egli può scrivere così nitidamente, non dovreb­ be esservi difficile fare la stessa cosa... Che stupidaggi­ ne! Coloro che si sono lasciati sviare dalla sua influenza l’hanno fatto a causa della loro errata interpretazione di Wagner; del vero Wagner non conoscono assoluta­ mente nulla. Wagner ha un’intelligenza acuta, come mai ce ne furono al mondo ». (Brahms era severo nel rim­ provero, ma caldo nella lode, come a ppare evidente da queste poche affermazioni. La prima qualità era il risul­ tato della sua tremenda serietà; la seconda, l’effetto della sua incomparabile gentilezza d’animo). Malgrado la sua ammirazione per Wagner, Brahms non poteva sempre trovarsi d’accordo con lui, nè lo lo­ dava invariabilmente. Per quanto rig:ularda L’Anello, disse: « Debbo io stesso confessare che La Valchiria ed il Crepuscolo degli Dei hanno molta presa su di me. Quan­ to a L’Oro del ReTW ed al Sigfrido, ci tengo poco ». Di alcune parti del Sigfrulo, disse in altra occasione: « Sono sicuro che nessuno vi troverebbe alcunché di particola­ re, se l’avesse scritto qualcuno di noi... E quegli intermi­ nabili duetti! » Per il Tristano aveva una particolare an­ tipatia, dicendolo: «Se lo guardo al mattino, rimango di malumore per tutta la giornata ». Ma, monostante di­ vergenze di opinioni come queste, non ^mancava mai di esprimere il suo profondo rispetto per il suo grande ri­ vale, la cui grandezza di intenti e la sua energia nel rcalizzarli suscitavano la sua illimitata ammirazione. Mol­ ti ardenti Wagneriani hanno accusato Brah^ di gelosia,

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J’accusa non può essere provata. Il consenso di opi­ nion di tutti coloro che gli erano intimi, è che egli non iuvidiava nessuno. Si sentiva sicuro nella sua posizione ed aveva una mente troppo nobile per adontarsi del suc­ cesso degli altri. Lodava vivamente il Figaro di Mozart, e parlava delle opere dei grandi maestri con la più profonda venerazio­ ne; ma coi contemporanei era un giudice altrettanto se­ vero che con sè stesso. Per Verdi aveva un’ammirazione genuina. Avendo' udito una volta Biilow parlare in termi­ ni sprezzanti del Requiem di Verdi, Brahms andò im­ mediatamente al negozio di musica di Hug a Zurigo, e, dopo essersi procurato lo spartito per piano, lo lesse da cima a fondo. Quando l’ebbe finito, disse: « Bulow ci farà sempre una figura da sciocco, con quel suo giudizio: solo un genio può aver scritto questo ». Lo sfortunato Gotz, il cui primo incontro con Brahms era stato piuttosto po.c-o- propizio, morì in giovane età, di consunzione. La sua opera postuma, Francesca da Ri-. mini, fu eseguita per la prima volta a Mannheini nel settembre del 1877. Brahms fece tutto il viaggio da Vien. na a Mannheim per assistere a quella prima esecuzione, mostrando così la profonda simpatia ehe sentiva con le ideali aspirazioni e il tragico destino di quel prometten­ te giovane compositore. Hauslick dice di lui: > (l). « Dall’epoca di Beethoven, é diffi­ cile trovare un altro musicista-che sia così libero da tut­ to ciò che nella musica vi è di trito e comune; nessun ar­ tista che possegga in così alto grado la virtù di sapersi fr^enare, o è così avverso a tutto ciò che affascina per mezzo delle attrazioni semplicemente esterne o passeg­ gere ». Brahms fu per la sua epoca assolutamente moderno, ma mai un rivoluzionario; le sue opere sonouna « mo­ derna forza conservatrice nella musica ». fattagli dalla Università di Cam­ bridge, non desiderando fare il viaggio in Inghil­ terra per riceverlo. Co­ mincia in estate, a Portscharh, sul Lago di (Worth, la Sinfonia N. 2, in Re maggiore (Op. 73), e la finisce in autunno a LichtenthaI, vicino a BadenBaden. II 30 dicembre ha luogo alla Società Filar­ monica di Vienna, sotto Ia direzione di Riehter (34), Ia prima esecuzione della Sinfonia N. 2, in Re maggiore. Vengono pubbIicate Ia prima Sinfonia (Op. 68), Canzoni (Op. 69 a 72 e Ia seconda Sin­ fonia (Op .73).

In aprile, visita l’Italia. Termina, durante una va. canza estiva a Portschach, i pezzi per piano (Op. 76) e iI Concerto per vioIino, in Re maggiore (Op. 77). Compone Due Mottetti per coro, senza accompa­ gnamento (Op. 74). Ven­ gono pubblicate Ia secon­ da Sinfonia (Op. 73) e Ie BaIIate e Romanze per due voci (Op. 75).

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Anno

Età

Vita

Musicisti Contempora^à

1879

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II 1° gennaio, ad un con­ certo della 'Gewandhaus di Lipsia, viene data Ia pri­ ma esecuzione del Con­ certo per violino, in Re maggiore (Op. 77), con Joachim (48) come a solo. Compone Ia Sonata N. l per violino e piano, in Sol magg. (Op. 78) e Due Rapsodie per piano (Op. 79). L’Università di Breslau gli conferisce il ti­ tolo di Dottore di Filoso­ fia « ad honorem ».

Bridge (Frank) nasce, 26 febbraio; Ireland nasce, 13 agosto; Karg-EIert na­ sce, 21 novembre Medtner nasce, 4 dicembre; Respi­ ghi nasce, 9 IugIio; Scott (CyriI) nasce, 27 settem­ bre.

1880

47

Compone durante una va­ BIoch nasce, 24 IugIio; canza estiva a Ischi l'Ou­ Offenbach (61) muore, 4 verture per il Festival ottobre; Pìi'zetti nasce, Accademico (Op. 80) e Ia 20 settembre. Ouverture Tragica

(Op.

81). Vengono pubblicate Ie Due Rapsodie per pia­ no (Op. 79) e Ie Danze Ungheresi per pianoforte a quattro mani, VoI. III e IV.

1881

48

II 4 gennaio, a BresIau, ha Iuogo Ia prima esecu­ zione deI Festival Acca­ demico (Op. 80) e deI Ouverture Tragica (Op. 81). In gennaio e feb­ braio, visita I' OIanda e l’Ungheria. Incontra, do­ po moIti anni, Liszt ( 70), a Budapest. Visita in pri­ mavera Ia Sicilia. Duran­ te Testate, a Pressbaum, vicino a Vienna, compo­ ne Manie per coro e or­ chestra (Op. 82) e iI Con-

Bart«?k nasce, 25 marzo; Miaskovsky nasce,8-20 apriIe ; Moussorgsky (42) muore, 16-28 marzo.

BRAHMS — APPENDICE A Anno

Età

, Vita

157

Musicisti Contemporanei

1881

48 certo per Piano N. 2 in Si bem. maggiore (Op. 83). Il 22 novembre, a Stoccarda, ha luogo l’ese­ cuzione del Concerto, con Brahms come a solo.

1882

49 Grande giro di concerti, in cui suona il nuovo Concerto per piano in molti dentri musicali. Compone il Trio per pia­ no in Do maggiore (Op. 87), il Quintetto per stru­ menti a corda, in Fa mag­ giore (Op. 88) e Gesapg der Ptuzen per coro e orchestra (Op. 89). Com incia la Sinfonia N. 3, in Fa maggiore (Op. 90). Vengono pubblicate le Canzoni (Op. 84 a 86). In settembre visita l'Italia.

Kodaly nasce, 16 dicem­ bre; Mali piero nasce, 18 marzo; Raff ( 60) muore, 24-25 giugno; Stravinsky nasce, 5-17 giugno.

1883

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Durante una vacanza esti­ va a Wiesbaden, termina la Sinfonia N. 3, in Fa maggiore (Op. 90). li 2 dicembre, alla Società Fi­ larmonica di Vienna, sot­ to la direzione di Richter ( 40), ha luogo la prima esecuzione della Sinfonia.

Bax nasce, 6 novembre; Casella nasce, 25 luglio; Szymanowski nasce; Wag­ ner (70) muore, 13 feb­ braio; Webern nasce, 3 dicembre.

1884

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Comincia, durante una Smetana (60) muore, 12 vacanza a Miirz Zuschlag maggio. in Stiria, nell’estate, la Sinfonia N. 4, in Mi mi­ nore (Op. 98). Vengono pubblicate la terza Sin­ fonia (Op. 90), Due Can­ zoni per contralto e viola

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Anno

Età

Vita

1884

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(Op. 91), 4 Quartetti vo­ cali (Op. 92), Canzoni e Romanze per coro (Op. 93) e Canzoni per voce e piano (Op. 94 e 95).

1885

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Termina nell’estate, du­ Berg nasce, 7 febbraio. rante un’altra vacanza a Miirz Zuschlag, la Sinfo­ nia N. 4, in Mi minore. Il 25 ottobre, la Sinfonia viene eseguita a Meinin­ gen, sotto la direzione di Biilow (55). Biilow ese­ gue poi l’opera, in • un importante giro di con­ certi con l’orchestra di Meiningen, che si esten­ de anche in Olanda.

1886

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La quarta Sinfonia viene Liszt (75) muore, 31 di­ eseguita il 17 gennaio a cembre. Vienna, sotto la direzio­ ne di Richter (43), il 18 febbraio a Lipsia, e il 9 aprile ad Amburgo, que­ sta v(\lta sotto la direzio­ ne di Brahms. Va in Sviz­ zera e risiede a Thun, dalla primavera all’ au­ tunno. Compone colà la Sonata per violoncello e piano, in Fa maggiore (Op. 99), la Sonata per piano e violino, in La maggiore (Op. 100), e il Trio per piano, in Do mi­ nore (Op. 101). Vengono pubblicate le Canzoni (Op. 9p e 97) e la quarta Sinfonia (Op. 98).

Musicisti Contemporanei

BRAHMS — APPENDICE A

Vita

Anno

Età

1887

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1888

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In gennaio si incontra con Tchaikovsky ( 48). In pri­ mavera fa un viaggio in Italia, dove Martucci ( 32) gli fa visita. Passa per la terza volta l' estate a Thun, dove compone la Sonata N. 3 per violino e piano, in Re minore (Op.

1889

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II 13 febbraio, la Sonata

159

Musicisti Contemporanei

In primavera visita l’Ita- Borodin (53) muore, 16lia con Kirchner (64) e 28 febbraio. • l’editore Simrock. Passa nuovamente l' estate a Thun. Compone colà il Concerto per violino, vio­ loncello e orchestra (Op. 102) e le Canzoni Tsigane per quartetto vocale e piano (Op. 103).

108).

'viene eseguita per la pri­ ma volta a Vienna da Joa­ chim (58) e Brahms. Pas­ sa l' estate a Ischl, con Goldmark (59) e Johann Strauss (64). Compone per Amburgo,. in occasio­ ne del ritorno della città alla libertà, la Deutsche Fest- und Gedenkspriiche

per coro ad 8 parti (Op. 109). 'L’Imperatore Fran­ cesco Giuseppe (59) gli conferisce l’ Ordine di Leopoldo. 1890

57

In primavera, visita l’Ita- Franck (68) muore, 8 nolia. Passa l’estate a Ischl, vembre; Gade (73) muodove compone il Quintet- re, 21 dic^nbre. to per strumenti a corda, in Sol magg. (Op. 111).

J. LA WRENCE ERB

160

Anno

Età

Vita

Musicisti Contemporanei

1891

58

In primavera, avendo udi. to Miihlfeld (35) suonare il clarinetto a Meiningen, decide di scrivere per quello strumento. Duran­ te una vacanza estiva a Ischl, scrive il Trio per 'Clarinetto, in La minore (Op. 114), e il Quintetto per Clarinetto, in Si bem. minore (Op. 115).

Blis snasce, 2 agosto; Delibes (55) muore, 16 gennaio; Prokofiev nasce, ll23 aprile.

1892

59

Vengono pubblicate le opere per clarinetto (Op. ll4 e ll5i, nonché' 7 Fantasie (Op. ll6) e 3 Intermezzi per piano ( Op. ll7).

Franz (77) muore, 24 ot­ tobre; Honegger nasce, 10 marzo; Lalo ( 69) muore, 22 aprile; Milhaud nasce,

4 settembre.

In gennaio, muore Elisa­ beth von Herzogenberg (44).

1893

60 In primavera fa nuovamente visita all’ Italia. Durante l’estate, a Ischi, scrive i pezzi per piano (Op. ll8 e ll9) ed esegue vari adattamenti, da can­ ti popolari germanici. Vengono pubblicati due volumi di Esercizi Tecni. ci per piano.

Gounod (75) muore, 18 ottobre; Tchaikovsky (53) muore, 25 ottobre-6 novembre.

1894

61

Compone a Ischl due Sonate per clarinetto e piano (Op. 120). Vengono pubblicate le Canzoni Popolari Germaniche adattate • per voce e piano ( 6 volu­ mi) e per voce a solo e coro (l volume).

Chabrier (53) muore, 13 settembre ; Rubinstein (64) muore, 8-20 novembre.

BRAHMS

APPENDICE A

Vita

161

Musicisti Contemporanei

Anno

Età

1895

62

Giro di concerti in Ger- Hindemith nasce, 16 nomania, compiuto nel feb- vembre. braio con Miihlfeld (39) per l’esecuzione delle So­ nate per clarinetto. Pas­ sa nuovamente l’estate a Ischi. Visita in settembre il Festival Musicale a Meiningen. Il 3 ottobre visita Clara Schumann ( 76) a Francoforte. Nel­ l’ ottobre visita la Sviz­ zera.

1896

63

Compone in maggio Vier Bruckner (72) muore, 11 ernste Gesiinge per voce ottobre. e piano (Op. 121). Il 24 maggio si precipita a Bonn per essere presente ai funerali di Clara Schu­ mann ( 77), peggiorando così assai di più il suo stato di saluta già preca­ ria. Compone nell’estate i Preludi per organo (Op. 122). Il medico ordina a Brahms un soggiorno a Carlsbad, e colà gli tro­ vano il fegato seriamen­ te ammalato. In ottobre, ritorna a Vienna in con­ dizioni di salute peggiori di prima.

1897

64

In febbraio, la sua malat­ tia fa allarmanti progres'= si. Il 7 marzo, appare in un concerto per l’ultima volta. Il 3 aprile, Brahms muo­ re a Vienna per cancro al fegato.

Korngold nasce, 29 mag­ gio; Albeniz età 3 7; Balakirev 60; Bantock 29; Bartok 16; Bax 15; Berg 12; Bliss 6; Bloch 17; Boito 55; Bridge (Frank) 18; Bruch 59; Briill 51; Busoni 31; Casella 14; Chausson 42 ; Cui 62 ; De-

J.

162 Annrw

Età

LAWRENCE ERB

Vita

Musicisti Contemporanei bussy 35; Delius 35; Dohnanyi 20; Draeseke 62; Dvorak 56; Dukas 32; Duparc 49; Ell!:ar 40; Fai. la 21; Fauré 52; Glazounov 32; Goldmark 67; Granados 30; Grieg 54; Hindemith 2; Holst 23; Honegger 5; Humperdinck 43 ;. d'Indy 46; Ireland 18; Karg-Elert 18; Kirchner 74; Kodaly 15; Leoncavallo 39; Liadov 42; l\1acDovell 36; Mackenzie 50; Mahler 37; Malipiero 15; Martucci 41; Mascagni 34;, Massenet 55; Medtner 18; Miaskovsky 16; Milhaud 5; Novak 27; Parry 49; Pedrell 56; Pfitzner 28; Pizzetti 17; Prokofiev 6; Puccini 39; Rachmaninov 24; Ravel 22; Reger 24; Respighi 18; Rheir^erger 58; Rimsky-Korsakov 53; Roussel 28; Saint-Saens 62; Schmitt 27; Schonberg 23; Scott ( Cyril) 18; Scriabin 26; Sgambati 54; Sibelius 32; Sinding 41; Smith (Ethel) 39; Stainer 57; Stanford 45; Strauss (J.) 72; Strauss (R. ) 33; Stravinsky 15; Suk 23; Sullivan 55; Svendsen 57; Szymanowsky 14; Ta» neiev 41; Vaugan Williams 25; Verdi 84; Webern 14; Wolf 37.

APPENDICE B

CATALOGO DELLE OPERE

Orchestra Opera

11. Serenata,

per grande Orchestra, in Re maggiore.

Allegro molto Scherzo (allegro non troppo) • Adagio non troppo • 2 Minuetti • Scherzo (allegro) • Rondò (allegro).

16. Serenata, per piccola Orchestra (senza violini), in La magg. Allegro moderato • Scherzo (vivace) • Adagio non troppo • Quasi minuetto • Rondò (allegro). (Questa serenata fu riveduta e ristampata nel 1875). 56a. Variazioni su di un Tema da Haydn (in numero di otto). 68. Sinfonia N. l, in Do minore. Un poco sostenuto, allegro • Andante sostenuto • Un poco allegretto e grazioso • Adagio, allegro non troppo, ma con brio.

73. Sinfonia

N.

2, in Re maggiore.

Allegro non troppo • Adagio non troppo • Allegretto gruziozo (quasi andantino) • Allegro con spirito. 80. Akademische FestouvertUre. ' 81. Ouverture Tragica.

90. Sinfonia

N. 3, in

Fa maggiore.

Allegro con brio

98. Sinfonia



N. 4, in Mi

Andante



Allegretto



Allegro.

minore.

Allegro non troppo • Andante moderato • Allegro giocoso Allegro energico e appassionato (Passacaglia).

Danze Ungheresi (adattate da Brahms). 12. Ave Macia, per coro femminile, orchestra e organo.



164

J. LAWRENCE ERB

Cori e Quartetti a Solo Opera

13.Inno Funebre, per coro misto e orchestra per strumenti a fiato. 17. Canzoni, per coro femminile, due corni e arpa: N°. .l. Es tont ein voller Harfenklang (Odo l'arpa} Ruperti. » 2. Canto dalla Dodicesima Notte di Shakespeare. » 3. Der Gartner (Saluti) • . Einchendorff. » 4. Gesang aus Fingal (Canti da Fingal) • Ossian. 22. Marienlieder, per coro misto a quattro parti:

Parte I

N°. l.

Der- englische Gruss (Il Saluto dell’Angelo).

>>

2. Marias Kirchgang (La Presentazione di Maria).

»

3. Marias Wallfahrt (Il Pellegrinaggio di Maria).

Parte II

» » » »

4. Der Jager (Il Cacciatore). 5. Ruf zur Maria (Appello a Maria). 6. Magdalena (Maddalena). 7. Marias Lob (Lode a Maria). 27. 13° Salmo, per coro femminile a tre parli e organo (o piano). 29. 2 Mottetti, per coro misto a cinque parti, a cappella: No. l. Corale, Es ist das Heil und kommen her (A noi è ora venuta la salvezza), e Fuga. » 2. Schaffe in mir, Gott, ein reines Herz (Crea in mè un puro cuore, o Dio).

30. Canti Sacri da Paul Flemming, per coro misto a quattro parti con organo o piano: Las dich nur nichts CÙluern (Fa che nulla mi affligga).

31. Quartetti, N°. l. » 2. » 3.

per solo voci (S.A.T.B.), con piano: Wechsellied zum Tanze (Invito alla Danza) Goethe. Neckereien (Scherzo) . . .Moravo Antico.

Der Gang zum Liebchen (Il viaggio dell’innamorato) . . . . 3 7. 3 Cori Sacri, per voci femminili, a cappella: N°. l. O bone Jesu. » 2. Adoramus te. » 3. Regina Creli.

Boemo

BRAHMS

165

APPENDICE B

Opera

41. 5 Canzoni (SoUatenlie^er), per coro maschile a quattro parti, a cappella: Ich schwing mein Horn ins ]ammertal (Soffio il mio corno in questa valle di lacrime) Antico tedesco.

N°. l.

(Questo canto è pure pubblicato per voce sola). 2. Freiwillige Iteri (Volontari, avanti!) Cari Lemcke . » » , 3. Geleit (Scorta) . . . 4. Mt^&hiren (Marciando) . . • » » 5. Gebt Acht (Fate attemione) . >> • » 42. 3 Canzoni, per coro femminile a sei parti, a cappella:

» » » >>

' N°. l.

>> 2. » 3.

Abendstandchen (Serenata di sera)

Clemens Brentano. Vineta (Vineta) .... W. Miiller, Darthula’s Grabgesang (Canto Funerario di Darthula)

Herder, da Ossian.

44. 12 Canzoni e Romanze, per coro femminile, a cappella (piano ad libitum):

Parte I

No. 1. » 2. >> >>

Minnelied (Canto d’Amore) . J. von Der Brautigam (Lo Sposo) . 3. Barcarolle (Barcarola) • . 4. Fragen (Domande) . . 5. Die Miillerin (La Figlia del Mugnaio)

»

" 6. Die Nonne (La Monaca)

»

.

J, H. Voss. Eichendorff. ■ Italiano. . Slavo.

A. von Chamisso. . L. Uhland

Parte II

N°. l.

Nun steh’n die Rosen (Ancora rimangono le rose).

(Questa e le tre seguenti canzoni sono ricavate dal

>> »

2. 3.

»

4.

»

5.

Jungbrunnen di Paul Heyse). Dic Berge sind spitz (Le Montagne sono aguzze). Am Wildbach die Jeiden (Accanto al rumoroso ruscello i salici). Und gehst du iiber den Kirchhof (E tu vai allo chiesa). Die Braut (La Sposa) (dall’isola di Riigen)

Wihl. Miiller. 6. Miirznacht (Una Notte di marzo) . J. Uhland. 45. Requiem Tedesco, per voci sole, coro e orchestra, (organo

>>

ad libitum).

166

J. LAWRENCE ERB

Opera

50. Riizldo (Cantata, da Goethe), per tenore solo, coro maschile e orchestra. , 53. Rapsodia (Frammento dal Harzreise im Winter di Goethe), per contralto solo, coro maschile e orchèstra. 54. Schicksalslied (Canto del Destino), per coro e orchestra. 55. Triumphlied (Canto di Trionfo), coro a otto parti e orchestra (organo ad libitum). 62. 7 Canzoni, per coro misto, a cappella:

N°. l. >>

2.

»

3.

»

4.

>>

5.

»

6.

>>

7.

Rosemarin (Rosamaria). Des Knaben Wunderbuch (Libro delle Meraviglie del Bambino). Von alten Liebesliedern (Davanti alla finestra della mia bella ragazza). Des Knaben Wunderbuch (Libro delle Meraviglie del Bambino). Waldesnacht (Nell’oscurità della foresta) dal Jung. brunnen di . . • • • Heyse. Dein Herzlein mild (Tu, gentile fanciulla) dal Jungbrunnen di . • • . . Heyse. All’ meine Herzengedanken (Dovunque io vada) dal Jungbrunnen di . . • . Heyse. Es geht ein Weben (Odo un sospiro) dal Jung­ brunnen di . . • • . Heyse. Vergangen ist mir Gliick und Heil (D’ogni gioia sono privato) .... Tedesco Antico.

64. 3 Quartetti, per quattro voci sole (S.A.T.B.) e piano: N°. I. An die Heimat (Alla nostra casa) C. O. Sternau, >> 2. Der Abend (la sera) . . . Schiller. » 3. Fragen (Domande) . . . G. F. Daumer. 74. 2 Mottetti, per coro misto, a cappella: N°. ). Warum ist das Licht gegeben (Perchè la luce è data).. >> 2. O Heiland, reiss die Himmel auf (O Salvatore, or­ dina ai cieli di aprirsi).

8::!. Nanie (Poesia da Schiller), per coro e orchestra (arpa ad libitum).

89. Gesang der Parzen (Canto delle Parche), dalla Ifigenia in Tauride di Goethe, per coro a sei parti e orchestra. 92. 4 Quartetti, per sole voci (S.A.T.B) e piano: No. l. O schone Nacht (O amabile notte) G. F. Daumer. » 2. Spiitherbst (Tardo autunno) Hermann Allmers. » 3. Abenellied (Canto della sera) . . Hebbel. » 4. Warum (Perchè) . . . Goethe

BRAHMS

167

APPENDICE B

Opera

93a. 6 Canzoni e Romanze, per coro a quattro parti, a cappella: No. l. Der bucklichte Fiedler (Il Violinista gobbo) Canto Popolare Renano. »

2. Das Miidchen (La fanciulla)

Siegfried Kapper (Serbo). 3. O siisser Mai (O amabile maggio) L. Achim von Arnim. » 4. Fahr’ wohl (Addio) • . . Riickert. » 5. Der Falke (Il falco) . S. Kapper (Serbo). » 6. Beherzigung (Coraggioso) . . Goethe. 93b. Trafellied (Dank der Damen), Brindisi, da Eichendorff, per coro a sei parti, a cappella (piano ad libitum). 103. Canzoni Tzigane, per quattro voci (S.A.T.B.) e piano: No. l. He, Zigeuner, greife in die Saiten ein (Oh, zigano, »

pizzica la corda).

2. Hoclzgetiirmte Rimafluth ( Torreggiante fiumana).

» »

3. Wisst ihr, war mein Kindchen (Sapete, era il mio

» >>

4. Lieber Gott, du weisst (Grande Iddio, Tu sai). 5. Brauner Bursche, fiìhrt zum- Tanze (Ragazzi bruni,

>>

6. Roslein dreie in der Reihe (C’eran tre boccioli di

»

7. Kommt dir ^nchmal in den Sinn (Spesso alla

bambino). su, alia danza).

rosa in fila). mente viene).

104. 5 Canzoni, per voci miste, a cappella: N. l. Nachtwache: « Leise Tone der Brust » (Canto not­ turno: « Dolci accenti vanno al cuore »). »

2. Nachtwache: « Ruhn sie? ruft das Horn des Wiich-

>>

3.

>>

4.

»

5.

ters » (Canto notturno : « Rimani? chiama il corno del guardiano »). Letzes Gliick: >). Verlorene Jugend: « Brausten alle Berge » (Gio­ vinezza perduta: « Sulle colline >>). . im- Herbst: «Ernst ist der Herbst» (Autunno: «Dol­ ce è l’autunno »). Fest- und Gedenkspriiche (Tre aforismi di ringra­

109. Deutsche ziamento per il Festival Germanico), per doppio coro, a cappella.-

110. 3 Mottetti, per coro misto a quattro e otto parti, No. l. Ma io sono povero. » 2. Tu povero mondo vano mi deludi. »

a cappella: .

3. Quando noi in profonda angoscia e dolore.

168

J. LAWRENCE ERB

Opera

112. 6 Canzoni Tzigane, per quattro voci (S.A.T.B.), a cappella: N°. l. Sehnsucht (Desiderio). » 2. Nachtens (Di rwtte). » 3-6. Vier Zigeunerlieder (Quattro Canzoni Zigane). 113. 13 Canoni, per voci femminili e piano.

Senza

numero d’Opera

14 Canti Popolari Germanie, per coro a quattro parti (1864): Libro I

l.

No.

Von edler Art (Di nobile razza).

»

2. Mit Lust tiit ich ^oreiten '(Con foga cavalcherei

»

3. Bei niichtlicher Weil (Durante la rwtte). 4. Voni beiligen Miirtyrer,. Emmerarw, Bischoff von

innanzi).

» ■

» >> »

Regensburg (Il Saiuo martire, Emmerano, Vescovo di Ratisbona). 5. Taublain weiss (O piccola colomba bianca). 6. Ach lieber Herre, ]esu Christ (O amato Signore, Gesù Cristo). 7. Sankt Raphael (San Rafaele).

Libro II

No.

» » >> » » >>

l.

In stiller Nacht (Nella tranquilla calma della rwtte). 2. Abschiedslied (Addio). 3. Der tote Knabe (Il giovane morto). 4. Die Wollust in dem Mayen (l piaceri di maggio).­ 5. Morgengesang (Canto del mattino). 6. Schnitter Tod (La falciatrice Morte). 7. Der englische ]iiger (Il Cacciatore Divino).

. 14 Volks-Kinderlieder (Canti Popolari Infantili), con' piano: No. }. Dornroschen (La Bella Addor^^mentala).

» » » »

2. Die Nachtigall (L’Usignolo).

»

6. Haidenroslein (Rosa selvatica). . 7. Das Schlaraffenland (Il Paese di Cuccagna).

»

3. Die Henne (La gallina). 4. Sandmannchen ({l Piccolo Spazzino).

5. Der Mann (Qualcurw).

BRAHMS

169

APPENDICE B

Opera

N°. 8. Beim Ritt auf dem Knie (A cavallo sulle ginocchia). » 9. Der Jiiger im Walde (Il Cacciatore della Foresta). » IO. Das Madchen und die llasen (La Fanciulla e le Lepri).

» 11. Wiegenlied (Canto della Culla). » 12. Weihnachten (Natale).

» 13. >> 14.

Marienu,'irmchen (La Coccinella). Dem Schutzengel (All’Angelo Custode).

CANZONI e

Duetti

3. 6 Canzoni, per tenore o soprano e piano: N°. l. Liebestreu (Costanza), (meglio nota come: O versenk) ..... Robert Reinick. >> 2. Liebe und Friihling (Amore e Primavera) . . Hoffmann von Fallersleben. >> 3. Liebe und Friihling, II.

»

4. Lied atis dem Gedicht, « Ivan >> (Canzone dalla

>> >>

5. In der Fremde (In Terra Straniera) 6. Lied (Canzone).

poesia,

«

Ivan »)

.

.

.

.

.

.

Eichendorff.

6. 6 Canzoni, per soprano o tenore e piano: N°. 1. » 2. » 3. » 4.

>> >>

Spanisches Lied (Canzone Spagnuola) Paul Heyse. Der Friihling (La Primavera) J. B. Rousseau. Nacluvirkung (Dopo) . ... Alfred Meissner. Wie die Wolke nach der Sonne (Come le nubi dopo il sole) ... . . . . .

Hoffmann von 5. ]uchhe! (Hurrà!) . . . 6. Nachtigallen schwingen (Gli usignoli talena) . . . Hoffmann von

Fallersleben. R. Reinick. che fan l’al­

Fallersleben.

7. 6 Canzoni, per voce e piano:

N°.

l.

»

2. Parole (Il Cacciatore)

Treue Liebe (Vero Amore) . .

. ,

. Ferrand. Eichendorff.

J.

170

LAWRENCE ERB

Opera . N°. 3. Anklange (Frammento) » 4. Volkslied (Canto popolare). » 5. Die Trauernde (In lutto) . » 6. Heimkehr (Ritorno a Casa) .



.

))

. Canto Popolare. . . Uhland.

14. 8 Canzoni e Romanze, per voce e piano:

N°. »

Canto Popolare. 3. Murray’s Ermordung (L'Assassinio di Murray) (da Stimmen der Volker di . . . Herder). » 4. Ein Sonett (Sonettp) .... 13° Secolo. » 5. Trennung , (Separazione) . . Canto Popolare. >> 6. Gang zur Liebsten (Il viaggio dell’innamorato) . Canto Popolare. >> 7. Standchen (Serenata) • . . » » >> 8. Sehnsucht (Desiderio) . . » » 19. 5 Poesie, per voce e piano. N°. 1. Der Kuss (Il Bacio) . . . . Holty. » 2. Scheiden und Meiden (Separatone) . Uhland. » 3. In der Ferne (Sepasato) . . . » ■



l- Vor dem Fenster (Sotto la Finestra) Canto Popolare. 2. Vom verwundeten. Knaben (Il giovane ferito) .

»

» 4. >> 5.

Der Schmied (La Fucina) . . . An eine Aeolshlufe (A un'Arpa Eolica)

20. 3 Duetti, per soprano e contralto con piano:

» Morike. '

N°. l. Weg der Liebe (La Via dell’Amore) da « Stimmen der Volker >> di ... 2. Weg der Liebe, II. » 3. Die Meere (Le due profondità). 28. 4 Duetti, per contralto e baritono, con piano:

.

Herder).

»

'

No. ). Die Nonne und der Ritter (La Monaca e il Cavaliere)

>> » ,

»

Eichendorff. 2. Vor der Tur (Alla Porta) . . Tedesco Antico. 3. Es rauschet das Wasser (L'acqua si incres))) Goethe. 4. Der Jager und sein Liebchen (Il Cacciatore e il suo Amore) . . . Hoffmann von Fallersleben.

32. 9 Canzoni di Aug. von Platen e G. F. Daumer, per voce e piano:

Libro I

No. l. Wie rafft ich mich auf in der Nacht (Come delirai tutta la notte)

...

.

.

Platen.

171

APPENDICE B

BRAHMS

Opera



»

2. Aus der Moldau (Dalla Moldavia) . Daumer. 3. Ich scleich' umher betriìbt und stumm (Triste e si­ lenzioso me ne vado in giro) . . Platen.

»

4. Der Strom (Il Ruscello)

.

.

.

»

Libro II

No. 5. Wehe, so tdllst di mich wieder (Ahimè, e vorrai

»

tu ancora) ... . . Platen. 6. Du sprichts, dass ich mich tausche (Dici tu ch'io possa barattare) . .. . . »

»

1. Bitter es zu sagen (Amara cosa è dire)

» »

Daumer, da Hafiz. 8. So stehn wir (Così riman^^ia) . . >> 9. Wie bist du, meine Konigin (Tu sei, mia regina) Daumer, da Hafiz.

33. 15 Romanze dal Magelone di L. Tieck, per voce e piano: Libro I

No. l. Keinen hat es noch gereut (Nessuno si è mai pentito). » 2. Traun! Bogen und Pfeil (In fede mia! Arco e '

.

freccia).

»

3. Sind es Schmerzen, situi es Freuden (Ci sia dolore

o

ci sia piacere). Libro II

>>

4. Liebe kam aus fernen Landen (L'amore venne da

»

5. So willst du des Armen (Così vorrai tu questo

»

6. Wie soll ich die Freude (Come dovrò la gioia).

>>

1. War es dir (Era per tè). 8. Wir miìssen uns trennen (Dobbiamo separarci). 9. Ruhe, Siissliebchen (Riposa, dolce amore).

terre lontane).

povero).

Libro III

’»

»

Libro IV

>> 10. So tonet denn (Così sonoro allora).

>> 11. >> 12.

Wie schnell verschwindet (Come in fretta svanisce). Muss es eine Trennung geben (Dobbiamo dividerci}.

172

J.

LAWRENCE ERB

Opera

Libro V

N°. 13. Geliebter, wo zaudert dein irrender Fuss (Perchè indugi, amore).

» 14. Wie froh und frisch (Quanto gentile e gaio). » 15. Treue Liebe dauert lange (Il vero amore a lungo dura}.

43. 4 Canzoni, per voce e piano:

N°. l. Von ewiger Liebe (Amore che non muore) Jos. Wenzig (Wend.). » 2. Die Mainaclìt (Notte di maggio) . . . Holty. » 3. Ich schell’ mein Horn (Il mio corno suono) Tedesco Antico.

»

4. Das Lied vom Herrn von Falkenstein (La Canzone del Signore di Falkenstein) dai Canti Popolari di

Uhland. 46. 4 Canzoni, per voce

e piano:

N°. l. Die Kranze (Le Ghirlande) cÙl Polydora di Daumer. » 2. Magyarisch (Canto d’amore magiaro) da Poldora di Daumer. » 3. Die Schale der Vergessenheit (La Coppa dell’Oblio) _ Hohy. » 4. An die Nachtigall (All’Usignolo) . . )) 47. 5 Canzoni, per voce e piano: N°. l. Botschaft (Messaggio) . Daumer, da Hafiiz. » 2. Liebesglut (Amor che consuma) . » » » 3. Sonntag (Domenica) dai Canti popolari di Uhland. » 4. O liebliche Wangen (O belle guancie di rose) .



»

5. Die Liebende schreibt (All’Amata)

Paul Flemming. . Goethe.

48. 7 Canzoni, per voce e piano:

N°. '

l.

»

2. Der Ueberlaufer (Il falso Amore) da .

»

3. Liebesklage des Miidchens (La Fanciulla dimenti. cata) da . . . Des Knaben Wunderhorn.

»

4. Gold iiberwiegt dte Liebe (L’Amore tradito dalla

Der Gang zum Liebchen (L’Innamorato Vigilante)

Boemo. . .

Des Knaben Wunderborn.

ricchezza)

.

.

...

Boemo-,

BRAHMS

APPENDICE B

173

Opera

N°. 5. Trost in Tranen (Conforto nelle lacrime) Goethe. » 6. Vergangen ist mir Gliick und Heil (Di ogni gioia sono privato) . ... Tedesco Antico. » 7. Herbstgefiihl (Tritrezza autunnale) . . . A. F. von Schack.

49. 5 Canzoni, per voce e piano: N°. l. Am Sonntag Morgen (Domenica scorsa, di mattina) dal Libro dei Canti Italiani di . Paul Heyse. » 2. An ein Veilchen (Ad una Violetta) . Holty. » 3. Sehnsucht (Desiderio) . . • Boemo. >> 4. Wiegenlied (Canto deUa Culla) A B. F. di Vienna. » 5. Abenddammerung (Ombre della Sera) . A. F. von Schack. 57. 8 Canzoni, per voce e piano:

(parole di G. F. Daumer)

,

Libro I

No. l. Von waldbekranzter Hohe (Dall'altezza coronata di boschi).

>> » »

2. Wenn du nur zuueilen (Se tu facessi solo qualcosa). .. 3. Es traumte nur (Solamente nei sogni). 4. Ach, uende diesen Blick (Ah, distogli il tuo sguardo). Libro II

» »

5. In meiner Nachte Sehnen (Nelle notti di desiderio). 6. Strahlt zuueiien auch ein mildes Licht (Talvolta su

»

7. Die Schnur, die Perl an Perlen (Il filo di perle

»

8. Unbeuegte laue Luft (Tu zefiro che gentilmente

di mè splendeva una luce gentile). preziose).

aleggi).

58. 8 Canzoni, per voce e piano: ,

Libro I

N°. 1. Blinde Kub (Moscacieca) Aug. Kopisch (Italiano). » 2. Wlihrend des Regens (Mentre la pioggia cade) . Kopisch. » 3. Die Sprode (La Ritrosa) . . . Calabrese.

174

J.

LAWRENCE ERB

Opera

N°.

4. O lwmme, holde Sommenwcht (Oh, vieni, bella . ..M. Grohe. notte d’estate) . . . Libro

» » » »

II

. In der Gasse (Nella Strada) . 7. Voruber (Lungo tempo fa) . 8. Serenade (Serenata) . .

5. Schwermut (Malinconia) 6.

■ .

.

Cari Candidus. F. Hebbel.

. »

8

A. F'von Schack.

59. 8 Canzoni, per voce e piano: Libro

I

No. l. Damm'nmg senkte sich von oben (Crepuscolo) )) 8 8

2. Auf dem See (Sul Lago) . . 3. Regenlied (Canzone della Pioggia) 4. Nachklange (Lacrime) . . Libro

» » » »

.

Goethe. Cari Simrock. Klaus Groth.

.

))

II

. . . Ed. Morike. Gute Nacht (Buona notte) . . G. F. Daumer. 7. Mein wundes Herz (Il mio cuore ferito) Groth. 8. Dein blaues Auge (I tuoi occhi azzurri) . .

5. Agnes (Agnese) 6.

61. 4 Duetti, per soprano e alto con piano:

N°. l. Die Schwestern (Le sorelle) » » » 63.

. . Ed. Morike. 2. Klosterfriiulein (Il Muro del Convento) Just. Kerner. 3. Phanomen (L’Amore non è partito). da Westostlicher Divan di . . . . . Goethe. 4. Die Boten der Liebe (Inviati d’Amore) . . . Josef Wenzig (Boemo).

9 Canzoni, per voce e piano: Libro I

(Parole di Max von Schenkendorf).

N°. l. FrUhlingstrost (Conforto in Primavera). » » »

2. Erinnerung (Ricordo). 3. An ein Bild (A un ritratto). 4. An die Tauben (A una colomba).

BRAHMS

175

APPENDICE B

Opera ■

Libro

II

»

5. ]unge Liebe (Amore giovanile) Max von Schenkendorf.

» » » >>

6. ]unge Liebe,

II.

7. Heimweh (Lontano da casa) 8. Heimweh, II. 9.

Heimweh,

.

Klaus Groth.

III.

66. 5 Duetti, per soprano e contralto con piano:

No. l. » 2. » 3. » 4. » 5. 69.

Kliinge (Il Cuore del Vero Amante) Klaus Groth. Kliinge, II. Am Strande (In riva al mare d’estate) Holty. ]iigerlied (Il Cacciatore) . . Cari Candidus. Hiit du dich (Guardati). Des Knaben Wunderbuch.

9 Canzoni, per voce e piano: Libro

N°. l. >> 2. >> 3. >> 4.

>>

Klage (Lamento) . Joseph Wenzig (Boemo). Klage (Lamento) • >> » (Slavo). Abschied (Separazione) » » (Boemo). Das Liebxten Schwur (Il Voto dgll’Amante)

Joseph Wenzig (Boemo). 5. Tambourliedchen (Canzone del Tamburino) , Cari Candidus. Libro

70.

I

II

>>

6. Vom

» >> »

Eichendorff (dallo Spagnolo). 7. Ueber die See (Sul Mare) . . Cari Lemcke. 8. Salome (Salomè) . • .Gottfried Keller. 9. Miidchenfluch (La maledizione della Fanciulla) Kapper (dal Serbo).

Strande (Sulla spiaggia)

4 Canzoni, per voce e piano:

N.

l. Im Garten am Seegestmle (Il Giardino sul Mare)

>> »

Cari Lemcke. 2. Lerchen.gesang (Canto dell’Allodola) Cari Candidus. 3. Serenade (Serenata) ... . Goethe. 4. Abendregen (Acquazzone serale) Gottfried Keller.

»

176

J. LAWRENCE ERB

Opera

71.

5 Canzoni, per voce e piano: N°. 1. Es liebt sich so lieblich in Lenze (O Maggio, l'amore è dolce all'ombra tua) . . . Heine. » 2. An den Mond (Alla Luna) . . Cari Simrock. » 3. Geheimnis (Segreto) . . . Cari Candidus. » 4. Willst du, dass ich geh' (Vuoi tu che io vada) Cari Lemcke. » 5. Minnelied (Canto d'Amore) . . Holty.

72. 5 Canzoni, per voce e piano: No. l. Alte Liebe (Vecchio Amore) . » 2. Sommerfiiden (Ragnatele d'Estate) » 3. O kiihler Wald (0 fresca foresta) » 4. Verzagen (Lamento) . . . » 5. Uuiibericindlich (L'Indomabile) .

Cari Candidus.

»

))

Cl. Brentano. Cari Lemcke. . Goethe.

75.

4 Ballate e Romanze, per due voci e piano: N°. l. (Contralto e Tenore) Edward (Edoardo) da Volhslieder di . • . . . . Herder. » 2. (Soprano e Contralto) Guter Rat (Buoni Consigli) Des Knaben Wunderbuch. » 3. (Soprano e Contralto) So lass uns wandern (Lascia­ teci perciò vogare) . . Wenzig (Boemo). » 4. (Due Soprani) Walpurgisnacht (La Notte di Valpurga) . . ... Wiliibad Alexis.

84.

5 Canzoni e Romanze, per una o due voci e piano:

No. » >> »

>> 85.

l. Sommerabend (Sera d'Estate) . Hans Schmidt. 2. Der Kranz (La Ghirlanda) . . . » 3. In die Beeren (Fra le bacche) . . » 4. Vergebliches Stiirulchen (Petizione Vana) Canto Popolare del Basso Reno. 5. Spannung (Saluti a denti stretti) Canto Popolare del Basso Reno.

6 Canzoni, per voce e piano:

No. » » » >> »

l. Sommerabend (Sera d'Estate) . . Heine. 2. Mondenschein (Plenilunio) . . • » 3. Miidchenlied (Canto di Fanciulla) . Siegfried Kapper (Serbo). 4. Ade (Addio) .... (Boemo). 5. Friihlingslied (Canto di Primavera) Geibel. 6. Waldeseinsamkeit (Solitudine nel Bosco) Lemcke.

BRAHMS

177

APPENDICE B

6 Canzoni, per voce e piano:

86.

N°. »

l. Therese (Teresa)

. . Gottfried Keller. 2. Feldeinsamkeit (Nei campi d’estate)

Hermann Almers. 3. Nachtwandler (La Dormente) . Max Kalbeck. 4. Ueber die Haide (Sulla Brughiera) Theodorm Storm. 5. Versunken (Nell’Abisso) . . Felix Schumann.

» » » »

6. Todessehnen (Le ombre della Morte)

Max von Schenkendorff.

91. 2 Canzoni per contralto, con viola obbligata e piano:

N°. l.



Gestillte Sehnsuclrt (Desiderio di riposo)

Friedrick Riickert.

»

2. Geistliches Wiegenlied (Canto della Culla della Vergine) . .Emanuel Geibel, da Lope de Vega.

94. 5 Canzoni, per voce di basso e piano:

N°.

l. Mit vierzig Jaìiren (A quarantanni) Friedrick Riickert.

»

. 2. Steig' auf, geliebter Schatten (Sorgi, amato spirito)

>> >>

»

Friedrick Halm. 3. Mein Herz ist schwer (Il mio cuore è triste) Emanuel Geibel. 4. Sapphische Ode (Ode Saffica) . Hans Schmidt. 5. Kein Haus, keine Heimat (Nè casa, nè patria) Friedrick Halm, da un dramma.

95. 7 Canzoni, per voce e piano:

N°.

l. Das Miidchen (La Fanciulla) Siegfried Kapper (Serbo).

» » >>

2. Bei dir sind meine Gedanken (f miei pensieri sono per tè) . . • • Friedrick Halm. 3. Beim Abschied (Alla separazione) » » 4. Der Jager (Il Cacciatore) . « » 5. Vorschneller Schwur (Giuramento avventato)

>>

6. Miidchenlied (Canto di fanciulla)

>>

Paul Heyse (Italiano). 7. Schon war, das ich dir weihte (Bello era il dono che ti feci) . . . . Daumer.

»

Kapper (Serbo).

'

96. 4 Canzoni, per voce e piano: No. l. Der Tod, das ist die kiihle Nacht (La morte, è la fresca notte) ... . Heine.

J. LAWRENCE ERB

178 Opera

N°. »

>>

2. Wir wandelten (Vagammo) .

Daumer.

.

3. Es schauen die Blumen (Fan capolino i fiori) Heine. 4. Meerfahrt (Al mare) • . . « »

91. 6 Canzoni, per voce e piano:

No.

l. Nachtigall (L'Usignolo)

>>

4. Dort in den Weiden (Là, in mezzo ai salici) canto popolare del Basso Reno. 5. Komm bald (Vieni presto) . . Klaus Groth. 6. Trennung (Separazione) . . Swabian.

.

.

C. Reinhold.

>> 2. Auf dem Schiffe (Volò via un uccellino) » » 3. Entjiihrung (0 signora Giuditta) Willibald Alexis. >>

>>

105. 5 Canzoni, per voce e piano:

N°. >>

l. Wie Melodien zieht es mir (Come musiche risuonantii Klaus Groth.

leiser wird mein Schlummer {Sempre più leggeri divennero i miei sonni) Hermann Lingg. » 3. Klage (Lamento) Basso Reno. Liliencron. >> 4. Auf dem Kirclihof (In Chiesa) . » 5. Verrat (Tradimento) Cari Lemcke. 2. lmmer

106. 5 Canzoni, per voce e piano:

No. »

» »

»

1. Standchen (Serenata)

.

.

.

Franz Kugler.

C. Reinhold. Auf dem See (Sul Mare) . . 3. Es hing der Reif (Pendeva la brina) Klaus Groth. 4. Meine Lieder (Le mie carizoni) • Adolf Frey. C. Reinhold. 5. Ein Wanderer (Un vagabondo) . 2.

107. 5 Canzoni, per voce e piano:

N°. >>

1. An die Stolze (Orgoglio) . 2. Salamander (La Salamandra)

»

3. Da. Madchen spricht (La fanciulla parla)



.

. 4. Maienkiitzchen (Castoni) . 5. Madchenlied (Canto di fanciulla) I 121. Quattro Canti Seri, per voce e piano:

»

Paul Flemming. Cari Lemcke. O. F. Gruppe. Liliencron. Paul Heyse.

(parole dalla Bibbia).

N°. » »

l. Denn es gehet dem Menschen (Una cosa > 3, 4, 6 e 7. Intermezzi (in La bem. minore. Si bem. maggiore, La maggiore e La minore). 79. 2 Rapsodie: N. l, in Si bem minore;

N.

2, in Sol minore.

116. Fantasie_ (in due libri): Libro I. Capricci, in Sol minore e Re: minore. Intermezzo, in La minore. >> II. Intermezzi, in Mi maggiore, Mi minore e Mi mag. giore. ' Capriccio, in Re minore. 117. 3 Intermezzi, in Mi bem. maggiore, Si bem. minore e Do ■ diesis minore. 118. 6 Pezzi per piano: Intermezzo, in La minore, La maggiore, Fa minore e Mi basso minore. Ballata, in Sol minore. Romanza, in Fa maggiore.

119. 4 Pezzi per piano : Intermezzi, in Si bem. minore, Mi minore e Do ^ggiore. Rapsodia, in Mi bem. basso maggiore. Studio da Chopin, in Fa minore. Studio da Weber (Rondò in Do maggiore). Presto, da J. S. Bach (Sonata in Sol minore per violino solo). Presto, da J. S. Bach, per la sola mano sinistra. Chaconne, in Re minore, da J. S. Bach, per la sola mano sinistra. Gavotta in La, da Paride ed Elena di Gluck. Abendregen, pubblicato in Blatter fiir Haustwsik. 51 Esercizi o Studi (pubblicati nel 1893).

BRAHMS

183

APPENDICE B

Duetti

per

Piano

23. Variazioni su di un Tema di Schumann. 34a. Sonata per due piani, in Fa minore (eguale come per il

Quintetto per piano). 39. Valzers. 52. Liebeslieder

(Camo

d’Amore)

Valzers,

con quattro voci

(S.A.T.B.) ad libitum. 52a. Liebeslieder (Canti d’Amore) Valzers (senza parti per voce).

56b. Variazioni su di un Tema di Haydn, per due piani.

65. Neue Liebeslieder (Nuovi Canti d’Amore) Valzers, con quat­ tro voci (S.A.T.B.) ad libitum. Danze Ungheresi, in quattro libri.

Organo 122. Jl Preludi Corali. Fuga, in La bem. minore. Preludio Corale e Fuga, O Traurigkeit, in La minore. Oltre a queste opere e adattamenti originali, 'Brahms curò la pubblicazione delle opere per clavicembalo di Couperin per la Denkmaler der Tonkunst, revisionò il Requiem di Mozart per la nuova edizione delle opere di Mozart, prese parte alla edizione completa delle opere di Chopin e curò la pubblicazione di tre opere postume di Schubert, e lo Scherzo e Presto Appassionato di Schu­ mann. Curò pure la pubblicazione delle opere di Bach, amplificò il basso figurato di due Sonate per violino e piano di C. P. E. Bach, e aggiunse gli accompagnamenti ad una edizione dei duetti vocali di Handel.

APPENDICE C

PERSONALIA

Ahna, Heinrich Karl Hermann de (1835-92), violinista austriaco, secondo violino nel Quartetto di Joachim e professore alla Hochschule fiir Musik di Berlino. Arnim, Bettina von, nata Brentano (1785-1859), autrice tedesca, scrittrice di lettere, amica di Goethe e Beethoven, moglie del poeta Ludwig Achim von Arnim (1781-1831). -

Bennett, William Sterndale (1816-75), pianista e compositore in­ glese, allievo di Mendelssohn e amico di Schumann. Professore di musica a Cambridge dal 1856 e direttore della Reale Accade­ mia di Musica di Londra dal 1866. Breitkopf & Hiirtel, casa editrice di Lipsia, fondata nel 1719 da Bernhardt Christoph Breitkopf (1695-1777).

Brendel, Karl Franz (181.1-68), critico di Lipsia, editore della Neue Zeitschrift fiir Musik dal 1845. Brodsky, Adolf (1851-1929), violinisti russo, allievo di Hellmesberger (vedi anche sotto questo nome) in Vienna; successivamente direttore d’orchestra a Kiev, professore al Conservatorio di Lipsia, direttore della Halle Orchestra di Manchester e direttore del Reale Collegio di Musica nella medesima città. Bruck, Max (1838-1920), compositore tedesco, professore di com­ posizione a Berlino, 1892-1910. Bruckn.er, Anton (1824-96), compositore e organista austriaco, vis­ suto a lungo in oscurità, ma ora considerato nell’Europa Cen­ trale come uno dei più grandi sinfonisti. Brii/l, fgnaz (1846-1907), compositore e pianista a Vienna, autore di parecchie opere, delle quali la più nota è Das Goldene Kreuz (La Croce d'Oro) (1875).

186

J. LAWRENCE ERB

Biilow, Hans von (1830-94), pianista e direttore d’orchestra tede­

sco, primo marito di Cosima Wagner. Interamente devoto, in un primo tempo, alla causa di \Vagner e della « Nuova Scuola Germanica », ed in seguito favorevole a Brabms. Comelius, Peter (1824-74), compositore tedesco, seguace di Liszt e di Wagner, autore dell’opera comica . (New York, 1895). Finck, Henry Theoplzilus, « Songs and Song Writers ». (New York, 1900). ' Friedlù'ùuler, Max, « Brahms’s Lieder ». Translated by Leonard Leese. (Oxford University Press, 1929). Fuller-Maitland, ]. A., « Brahms ». (London, Methuen). ---- « Masters of German Music ». (London, 1894).

192

J. LAWRENCE ERB

Goepp, P. Il., « Symphonies and their Meaning », Second Series.

(Philadelphia, 1902). Ilculow, W. H., « Studies in Modern Music », Second Series. (Lon­ don, 1894. New Edition, 1926). Henschel, George, « Personal RecolIections of Johannes Brahms >>. (Century Magazine, voi lxi., New York, 1901). Heuberger, R., « My Early Acquaintance with Brahms ». (Musical World, vol. iii, Boston, 1903). Hill, Ralph, >. (London, Archer, 1933). Hohenemser, R-, «Johannes Brahms und die Volksmusik ». (Die Musik, voi. ii, Berlin, 1904). Huneker, ]ames, «Mezzotints in Modern Music». (New York, 1899). Imbert, H., « Portraits et études ». (Paris, 1894). ----- « Profils de'musiciens >>. (Paris, 1888). ]ullien, Adolphe, « Johannes Brahms ». (Revue internationale de mwique, Paris, 1898). Kalbeck, Max, « Johannes Brahms ». 4 vols. (Vienna). Kelterborn, Louis, « Johannes Brahms ». (Famous Composers and their Works, Boston). Kohler, Louis, « Johannes Brahms und seine Stellung in der Musikgeschichte >>. (Hanover). La Mara, c< Johannes Brahms ». (Musikalische Studienkopfe, Book III, Leipzig). Lee, E. Markham, >. (Oxford Uni­ versity Press, 1931). ' ----- « Johannes Brahms ». (London, Sampson Low). Litzmann, Berthold, « Letters of Clara Schumann and Johannes Brahms, 1853-1896 ». 2 vols. (London, Arnold). Marsop, P.« Musikalische Essays ». (Berlin, 1899). Mason, Daniel Gregory, « From Grieg to Brahms ». « New York, 1902). ----- « The Chamber Music of Brahms ». (New York and London, Macmillan, 1933). Mason, William, « Memoirs of a Musical Life ». (New York, 1900). May, Florence, « The Life of Johannes Brahms ». 2 vols. (London, Arnold). Murdoch, William, « Brahms: With an Analytical Study of the Complete Pianoforte Works ». (London, Rich & Cowan, 1933).

BRAHMS

APPENDICE D

193

« Brahms ». Trans1ated by Catherine Alison Phillips. (New York and London, Knopf, 1931). ----