Blu come il sangue. Storie di delitti nell'alta società 9788804607

Un viaggio tra "i crimini dei famosi e dei nobili" e insieme uno sguardo dentro al torbido che si annida dove

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Italian Pages 250 [259] Year 2011

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Blu come il sangue. Storie di delitti nell'alta società
 9788804607

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di Massimo Picozzi e Alfonso Signorini nella collezione Oscar

Blu come il sangue

di Massimo Picozzi nella collezione Oscar

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Il genio criminale La nera Scena del crimine Seria/ killer Tracce criminali

di Alfonso Signorini nella collezione Oscar

Chanel Troppo fiera, troppo fragile nella collezione Ingrandimenti

La favola di Wil/iam e Kate Marilyn

MASSIMO PICOZZI -ALFONSO SIGNORINI

BLU COME IL SANGUE Storie di delitti nell'alta società

OSCARMONDADORI

e 2010 b\· Massimo Picozzi

Published b)· arrangement with Agenzia Letteraria Roberto Santachìara e 2010 Arnoldo �fondadori Editore S.pA. Milan> La portano al carcere di San Giovanni in Monte, in una cella «a pagamento)), riservate a quei pochi che si possono permettere un trattamento di riguardo. È a questo punto che la vicenda, di per sé orribile ed ef­ ferata, si arricchisce di un particolare nuovo per l'epoca. Il

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Blu come il sangue

delitto, complice la grancassa della stampa, si trasforma da dramma personale a evento politico. Da un lato i «bonmartiniani», partigiani della vittima, trasformato in emblema dei principi cattolici e conservato­ ri, dall'altro quello dei «murriani», progressisti e socialisti. Per i primi, sostenuti dal quotidiano «Avvenire», l'omi­ cidio è maturato per l'assenza di valori morali in cui il p rofessar Murri ha cresciuto i figli; per gli altri, spal­ leggiati da l' «Avanti ! », l'accanimento contro i sospetta­ ti non è altro che manifestazione di un reazionario e be­ cero odio politico. Sono trascorse meno di due settimane dalla scoperta del cadavere del conte Bonmartini e dietro le sbarre stanno Pio Naldi, Linda Murri e Rosa Sonetti. Bisogna attendere il 19 ottobre prima che Tullio Murri si decida a presentarsi spontaneamente, nel commissariato di Ala, in provincia di Trento. Ancora però c'è una questione in sospeso, all'appello man­ ca un protagonista, e bisogna aspettare fino al 25 giugno del 190 3 per veder chiusa la partita. L'ultimo arresto è quello di Carlo Secchi, l'amante di Linda. Suo il curaro tirato in ballo da Pio Naldi. Il professar Secchi, pratico di veleni, il curaro lo compra­ va in Germania, nella fabbrica della Merck a Darmstadt, per poi utilizzarlo, in piccolissime dosi, come ricostituente. Ci sarebbe voluto poco per scoprirlo, per trovarne ancora un poco in una fiala maleodorante, se quel malaccorto agente non l'avesse gettata via. Ma com'è entrata la letale sostanza in tutta quella faccen­ da? A chi è venuto in mente d'impiegarla? Tullio Murri, ormai determinato a uccidere, si era pre­ sentato dal Secchi mettendolo al corrente delle sue inten­ zioni, e anzi chiedendogli quale fosse il modo più efficace di ammazzare senza lasciar traccia, che si scambiasse per un evento naturale.

1902 -Mis h. o a Bolo�

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Carlo gli aveva parlato del curaro, e per mostrargli come agiva, aveva preso un coniglio da esperimento e, nel suo la­ boratorio, lo aveva ucciso con una rapida iniezione. Ma nella sua deposizione e in tutto il dibattimento, Car­ lo non smetterà mai di sostenere che l'esperimento ave­ va il solo scopo di dissuadere l'aspirante omicida, e non di ra fforzarlo nel suo proposito. Quello che non si riusci­ rà a capire è perché il professar Secchi non abbia sempli­ cemente messo sul l'avviso Augusto Murri, o non si sia di· rettamente rivolto alla polizia, per segnalare quale tragedia stesse maturando. Ormai i tasselli sono tutti al loro posto, è il momento di ricostruire quanto accaduto. La sera del 27 agosto 190 2, Rosina Sonetti si reca nell'ap­ partamento di via Mazzini e lì attende Tullio e Pio Naldi, il ventisettenne medico amico del Murri. Insieme, i due aspet­ tano che Francesco Bonmartini rientri da Venezia, dove la moglie e i figli trascorrono le vacanze. Dopo la prova perduta a braccio di ferro, Tullio non si fida di poter sopraffare da solo l'odiato Bonmartini, meglio avere a fianco un complice. Racconta poi lo stesso Naldi: