Allucinogeni e cultura ; Le droghe sacramentali nelle grandi civiltà mesoamericane

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Allucinogeni e cultura ; Le droghe sacramentali nelle grandi civiltà mesoamericane

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PETER 1. FURST

AU.UCINOGENI

ECULTURA Le droghe sacramentali nelle grandi civiltà mesoamerlcane

CESCa ClAA\NNA EDilORE

PETER T. FURST

ALLUCINOGENI

ECULTURA

(

C CESCO CIAPANNA EDITORE ROMA 1981

© 1976 by ChandJer & Sharp Publishers, Inc. © § 1981 - Cesco Ciapanna Editore S.p.A. Via Lipari · 8 - 00141 Roma - Te!. 897257

Grafica Gianfranco Raimondi .

Printed in Italy - Edigraf - Gia G. Chiarini, lO - Roma 1981

Indice Prefazione di Peter T. Furst

9 Il

I n trod uzione Una risposta etnologica a un quesito statistico - L'estasi sciamanica come Proto-religione - La prova archeologica del più antico allucinogeno - Peyotl: una « medicina» sacra o un « narcotico pericoloso»? - AI tre vie verso « gli stati alterni» - Allucinogeni e biochimica della coscien­ za - II contesto socio-psicologico come variabile decisiva ­ Una valutazione complessiva: urgente e necessaria.

1. « Idolatria ", allucinogeni e sopravvivenza culturale

36

2. Tabacco:

41

«

il vero cibo degli dèi

»

Dèi e uomini dipendenti dal tabacco - La preistoria del tabacco in America - Clisteri psichedelici? - La pipa sa­ cra - II culto sciamanico del tabacco presso i Warao.

3. Cannabis (SPP.) e i derivati dalla noce moscata

55

Cannabis spp. - Una nuova scoperta: tre specie di Can-' nabis - La noce moscata - La noce moscata nella medi­ cina europea - La noce moscata e la psicoterapia.

4. Ibogaina e la liana delle anime: dal rituale della foresta tropicale alla psicoterapia

63

Tabernanthe iboga - I Culti dell'Iboga nell'Africa Tro­ picale - Simbolismo maschio-femmina e acculturazione ­ L'Armalina e gli alcaloidi connessi - Gli indiani dell'Amaz­ zonia come psicofarmacologi - Lo Yajé e le origini mi­ tiche della società - Gli allucinogeni e la trasformazione del giaguaro.

5. Allucinogeni e

«

archetipi»

78

II fenomeno metaculturale - Arriva la tigre - Viaggi nel tempo mitologico - 'Lo « yajé» e le origini dell'arte.

5

Allucinogeni e cultura

6. L'LSD e la sacra ipomea degli indiani messicani

88

L'LSD e il Morbo di Parkinson - Un evento storico: la scoperta dell'LSD - "Ololiuhqui », l'allucinogeno sacro degli Aztechi - L' " ololiuhqui» identificato - Analogia tra l'LSD e i componenti dei semi di convòlvolo - L'" 010­ liuhqui » nella religione indiana - I semi di ololiuhqui co­ me divinità - L'opposizione della Chiesa - Il convòlvolo e l'acculturazione cristiana - Il convòlvolo e la Santis­ sima Madre - Il dio dei fiori e "il sogno fiorito ».

7. I funghi sacri e la loro riscoperta in Messico

112

Il fungo dell'oltretomba - Le statue del fungo e il culto dei funghi sacri - Il fungo agàrico era sacro per i Maya? ­ Finalmente il ritrovamento: un culto rituale dei funghi che sopravvive in Messico - "Micòfili» e "Micòfobi» . {( Un evento che sconvolge l'anima» - L'ultima tessera del mosaico.

8. « Il fungo agàrico dell'immortalità»

130

L'Amanita muscaria e l'inebriamento da orina - La strut­ tura chimica e i suoi effetti.

9. R. Gordon Wasson e l'identificazione del divino

«

Soma» 138

La sfuggente divinità Soma - Ricerca multidisciplinare ­ L'Orina del fungo agàrico e l'identità del Soma - La disputa continua - Un nuovo metodo d'indagine - Anti· chità e origini del culto del fungo - La scoperta degli allucinogeni: deliberata O casuale? - Una tassonomia dei funghi degli indiani messicani - I funghi allucinogeni del Messico settentrionale.

lO. La

«

radice diabolica»

155

Una {( fabbrica di alcaloidi» - Un termine improprio: {( mescalina » - La sacra ricerca del Peyotl - Le origini mi­ tiche del Peyotl - «Noi siamo rinati» - Il passaggio pericoloso - «Dove stanno le Nostre Madri ».

11. « Alla ricerca della nostra vita»: La caccia al peyotl presso gli indiani Huichol del Messico E' tempo di camminare - Il cibo per il nonno - L'ucci­ sione rituale - La comunione degli Huichol .- {( Tu ve­ drai la tua vita» - Unicità delle visioni dello sciamano ­ I figli del peyotl.

6

170

Indice

12. Datura: Un allucinogeno che può uccidere

188

Mito come Storia - Storia naturale e culturale della " Datura» - Effetti dell'ebbrezza da "Datura» - La "Da­ tura» tra gli Indiani del Nord America - I riti iniziatici in California - Aldilà della "realtà quotidiana ».

13 . Allucinogeni da fiuto e simbolismo animale

204

L'Albero « Virola » come fonte dell'allucinogeno da fiuto ­ Una rapida ebbrezza - Dipendenza: non si crea con la pOlvere da fiuto , ma si crea col tabacco - La polvere da fiuto e la riproduzione artistica di animali - Il ri­ tuale del fiuto in Messico.

14. Il rospo come madre terra: un problema nel sim­ bolismo e nella psicofarmacologia

220

Il rospo: mediatore e madre dualistica - Il Rospo Madre e gli Eroi mitologici - Le proprietà psicòtrope del veleno del rospo - Analogie nella mitologia asiatica - Il rospo e il fungo velenoso - Usi magici del veleno di rospo e di rana.

15. Gli allucinogeni e il cervo sacro

231

Il simbolismo del cervo tra gli indiani americani: di ori­ gine asiatica o indipendente? - La renna e il fungo sa­ cro - L'ecologia del cervo-fungo in Messico.

Bibliografia

243

7

Prefazione

Con la speranza che le pagine che seguono contribuiranno a chia­ rire alcuni aspetti concernenti il legame essenziale tra natura e cultura - concepito secondo il duplice aspetto della struttura chi­ mica dell'assetto mentale e dello sviluppo storico-sociale che ne consegue - ho preso in esame le piante allucinogene e altre so­ stanze psicoattive usate dai differenti popoli di tutto il mondo. Data la vastita della materia, sono stato costretto a tralasciare molti campi, piuttosto interessanti, della ricerca etnobotanica e psicofarmacologica, e alcune « tecniche dell'estasi » non chimiche poco studiate e ancora non capite, a favore di argomenti più va­ sti di interesse generale. Non bisogna sottovalutare, del resto, che si tratta di una disciplina in continua evoluzione; ancora al giorno d'oggi, infatti, si susseguono le scoperte, sperimentate e catalogate scientificamente, di « nuovi» allucinogeni vegetali e delle sostanze naturalmente psicoattive che ne derivano (alcune mai sfruttate dal punto di vista culturale; altre dimenticate per un lungo tempo da­ gli stessi popoli che le avevano usate per primi; e altre ancora abilmente nascoste agli occhi indiscreti degli estranei); inoltre, non si deve dimenticare che dal punto di vista botanico e farmacolo­ gico ancora si cerca una codificazione dei termini indigeni citati nella letteratura etnostorica e nelle relazioni degli etnografi e de­ gli esploratori. Persino per ciò che concerne la civiltà degli Indiani del Mes­ sico o dell'Amazzonia - la cui vasta farmacopea psicoattiva è sta­ ta studiata con un relativamente discreto rigore - noi non siamo in grado di conoscere l'identità delle numerose specie usate nei rituali indigeni, sia in epoca preistorica che contemporanea, e tut­ tora non comprendiamo l'aspetto farmacologico e culturale di al­ cuni derivati da quelle piante che noi conosciamo, o sospettiamo, essere psicoattiv.e. Infatti, secondo il parere autorevole di studiosi

9

Allucinogeni e cultura

del calibro di Richard Evans Schultes, direttore del Museo Bo­ tanico di Harvard, è proprio la funzione di questi derivati dalle piante allucinogene che rappresenta oggi una delle sfide più sti­ molan ti per i moderni ricercatori di fenomeni psichedelici nelle società indigene. E' chiaro: c'è ancora tutto un inondo da scoprire. Il lettore interessato potrà rivolgersi a quelle pubblicazioni etno­ botaniche specialistiche e a tutta quella numerosa letteratura ­ sempre più in via di espansione - che si occupa della biochimica del cervello e delle ricerche scientifiche e umanistiche che riguar­ dano gli usi e gli abusi di stati alterati della coscienza.! Nella stesura di questo libro ho potuto usufruire della colla­ borazione di molti colleghi e di un numero notevole di pubblica­ zioni; e nonostante il loro contributo sia stato ampiamente ripor­ ta to nella bibliografia, ci tengo a far sapere che, senza la loro generosità nel mettermi a disposizione una fruttuosa esperienza, il mio compito sarebbe stato impossibile. Ringrazio soprattutto il dott. Johannes Wilbert , professore di Antropologia e direttore del Centro Latino-Americano dell'università di California a Los An­ geles; il dott. Weston La Barre; James B. Duke professore di An­ tropologia alla Duke University; e R. Gordon Wasson, assistente ordinario al Museo Botanico dell'università di Harvard. Un gra­ zie speciale - allo stesso tempo personale e professionale - a Richard Evans Schultes che ha messo generosamente a disposi­ zione tempo ed esperienza per aiutarmi a identificare alcuni sti­ lemi di pian te esoteriche dell'arte pre-colombiana, chiarendomi cosÌ alcuni problemi di psicofarmacologia e di botanica incontrati durante la ricerca. Il prof. Schultes ha rivisto il manoscritto per la parte farmacologica e botanica, ma naturalmente la responsa­ bilità di eventuali imprecisioni spetta soltanto a me. PETER

T.

FURST

Albany, N. Y. Marzo 1976

l V. a proposito, gli estratti dell a confe renza sugli stati alterati di coscienza - in via di pubblicazione - fin anziata nel 1975 dal Drug Abuse Council Ine.; e due precedenti pubblicazioni del Council: Stati Alterati di Coscienza (1975) e High State: un approccio iniziale di Norman E. Zinberg (1974).

lO

Introduzione

Da quando l'LSD-25 venne prodotto per la prima volta in un laboratorio svizzero nel 1938, gli studi sugli allucinogeni sono au­ mentati a tal punto da rendere difficoltosa la ricerca di un punto di riferimento qualsiasi cui rapportarsi. Sempre nel 193'8, tanto per fare un esempio, si scopre che il culto dei funghi divini psiche­ delici era sopravvissuto tra gli Indiani Messicani, e a metà degli anni cinquanta quel culto viene riscoperto e studiato sistematica­ mente. Un altro fatto di rilievo consiste nell'essere riusciti ad identificare, nel 1941, i semi di vilucchio con l'ololiuhqui, un allu­ cinogeno che presso gli Aztechi era considerato sacro; è del 19M la straordinaria scoperta che i suoi principi i attivi sono in stretta relazione con i derivati dell'acido lisergico. Altra importante sco­ perta consiste nell'aver finalmente individuato (nel '68) che cos'è il Soma degli inni vedici che R. G. Wasson indica come il fun­ go psicotropo agarico (più noto sotto il nome di Amanita mu­ scaria, N.d.T.). Negli ultimi anni si è sviluppata la convinzione che i più importanti allucinogeni vegetali siano strettamente collegati ai composti biologicamente attivi nel cervello. Per esem­ pio, la psilocibina e gli alcaloidi psicoattivi dei semi di viluc­ chio sono dei derivati dell'indolotriptammina e sono pertanto simili nella loro struttura chimica alla serotonina (5-idrossi­ triptammina), mentre la mescalina è correlata alla noradrenalina. Inoltre, la norepenefrina esistente nel cervello corrisponde, come è stato provato, all'acido caffeinico derivato da prodotti chimici ritrovati in varie piante, comprese le patate e i chicchi di caffè. Pertanto, ora siamo in grado di sapere che il sistema chimico attivo del cervello umano ha una strettissima correlazione con quelle sostanze che promuovono lo sviluppo e la crescita nelle piante, comprese alcune fortemente psicoattive; una scoperta, que· 11

Allucinogeni e cultura sta, decisamente originale soprattutto per le sue implicazioni far­ macologiche. Uno dei miei punti di riferimento preferiti al riguardo, consi­ ste in una «conversazione sul tema » tenuta nel 1970 tra l'etno­ botanico Richard Evans Schultes e l'antropologo Weston La Barre, che ha contribuito a collocare i fenomeni psichedelici in unacor­ nice storico culturale e ideologica attribuendogli una validità teo­ retica che nel tempo risale addirittura al Paleolitico. Schultes e La Barre non erano certamente estranei a questo problema, e già ne avevano discusso tra di loro. Da molto tempo ormai, Schultes era diventato un'indiscussa autorità nel campo degli allucinogeni del Nuovo Mondo e La Barre un maestro nel campo dell 'antropologia e della psicologia deIle religioni, autore tra l'altro di The Peyote Cult (70) *, un classico sulla religione del peyotI tra gli indiani nordamericani. Era stato proprio il peyotl a farli incontrare nel 1936 quando